primopiano
nubi D’ACCIAIO La vertenza dell’Ilva racconta la fine di un modello industriale che schiaccia l’ambiente. L’ipotesi della riconversione e l’attesa per le decisioni del governo di Francesco Loiacono
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aranto non può attendere. Il carico di veleni che l’Ilva, lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa, ha riversato per decenni sulla città dei Due Mari ha causato morti, gravi patologie in particolare alle vie respiratorie e inquinamento delle matrici ambientali. È scritto nero su bianco nell’ormai famosa ordinanza del 26 luglio firmata dal giudice per le indagini preliminari, Patrizia Todisco. Il provvedimento chiede il sequestro
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La nuova ecologia / ottobre 2012
dell’impianto e misure cautelari per otto dirigenti dell’azienda, appartenente dal ‘95 al gruppo Riva, con l’accusa di disastro ambientale. Una conferma del danno sanitario subito dalla popolazione è arrivata inoltre alla metà di settembre dallo studio Sentieri dell’Istituto superiore di sanità relativo al periodo 2003-2008: sull’area di Taranto si riscontra un aumento della mortalità di circa il 10% superiore rispetto a quella attesa, un eccesso che conferma le analisi del periodo 1995-2002.