primopiano
Abbiamo le migliori naturali al mondo ma siamo fra i primi per consumo di minerale. “Merito” degli investimenti pubblicitari, non di una qualità superiore. E ora i sindaci si attrezzano anche per le bollicine
LA DIFFERENZA FA ACQUA FOTO: © tips
di Marilena Chierico
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La nuova ecologia / aprile 2010
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Gli italiani detengono il primato mondiale per il consumo pro capite di acqua in bottiglia: oltre 194 litri all’anno, con una spesa di 250 euro annui a famiglia. Eppure l’acqua che esce dai nostri rubinetti è soggetta a più controlli rispetto a quella imbottigliata, costa fino a 500 volte meno e ha un prezzo ambientale decisamente inferiore. Basti pensare che 350mila tonnellate di bottiglie in plastica finiscono ogni anno nella spazzatura, con costi di smaltimento che ricadono sulla collettività, a cui va a sommarsi l’inquinamento prodotto
FOTO: © istockphoto
L
iscia o gasata, questa volta non si tratta della nota acqua che mette tutti d’accordo, ma di quella che fa la differenza, per il portafoglio e per l’ambiente. Sì, perché con e senza bollicine, adesso l’acqua sgorga dalle fontane pubbliche. Succede a Lucca, Firenze e Pistoia ma anche a Foligno, Spoleto e San Giuliano Milanese. E non solo. In tanti comuni è già partita la sfida dell’acqua pubblica frizzante. Scorre dalle fontane cittadine, è a disposizione di tutti e ci si va a rifornire bottiglia di vetro alla mano. L’obiettivo è far tornare i cittadini a bere dal rubinetto. Un’abitudine sana, economica e soprattutto pulita, che gli italiani sembrano aver dimenticato. Il nostro paese infatti, nonostante abbia le migliori acque naturali, è paradossalmente anche tra i primi consumatori al mondo della minerale. E che la differenza tra le due la facciano solo gli enormi investimenti in pubblicità lo hanno confermato le numerose “degustazioni al buio” che Legambiente ha organizzato in tutta Italia nell’ambito della campagna Acqua di rubinetto? Sì grazie!, organizzata in collaborazione con Federutility (vedi box a destra).