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AUGURI Legambiente / Green Generation

Rinnovabili in testa Sono gli Under 30 i migliori alleati del pianeta. Secondo una ricerca realizzata per Nuova Ecologia i cittadini cresciuti insieme a Legambiente vedono il futuro “verde�

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La nuova ecologia / maggio 2010

di Francesco

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Loiacono icono sì alle rinnovabili, no al nuclea-

re. E se pensano al futuro, anche a quello che li riguarda personalmente, se lo immaginano “verde”. Sono gli Under 30 i migliori alleati del Pianeta, i cittadini che sono cresciuti insieme a Legambiente: l’associazione che si prepara, per il 20 di questo mese, a festeggiare i primi tre decenni di mobilitazioni, battaglie e buone idee per l’Italia. Il dato emerge dalla ricerca che Lorien Consulting ha realizzato in esclusiva per La Nuova Ecologia fotografando la green generation: quella che presenta nel proprio dna culturale la consapevolezza che l’ambiente rappresenta una risorsa da valorizzare, oltre che un bene da tutelare. E che mette in cima alle proprie preoccupazioni la salvaguardia delle risorse naturali.

«I giovani sotto i 30 anni dimostrano una sensibilità ambientale più marcata rispetto alla media della popolazione italiana, che comunque colloca l’ambiente in una posizione dominante e centrale nella propria visione del mondo», spiega Antonio Valente direttore di Lorien Consulting e curatore della ricerca, che oltre alla green generation ha fotografato il rapporto tra gli italiani e Legambiente che presentiamo a pag. 40. «Gli over 40 che hanno a cuore l’ambiente – aggiunge – si possono definire degli “immigrati dell’ambientalismo”, persone che a questa cultura sono arrivate nel tempo magari grazie a soggetti, come le associazioni, che hanno diffuso questi valori a partire dagli anni Settanta. I giovani invece possiedono l’ambiente nel proprio patrimonio culturale, così ›› Questo numero di Nuova Ecologia esce come la dimensione digitale, inin parallelo a “Legambiente: trent’anni di ternet e il social network. Sono buone idee per il futuro dell’Italia”: un i “nativi” dell’ambientalismo». volume che celebra i primi tre decenni di vita Per l’81,1% di loro, infatti, i prodell’associazione. Una parte dei contenuti blemi ambientali sono la prima di questo servizio è estratta dal libro che preoccupazione della nostra socomprende centinaia d’immagini ricavate da cietà, strappando addirittura il archivi pubblici e privati, storie, testimonianze primato al lavoro: un dato che e saggi di approfondimento. Uno sguardo sorprende in un periodo di crisi inedito sulla società italiana, dalla nascita del come quello che stiamo attramovimento antinucleare degli anni Settanta ai versando. Ma una spiegazione grandi negoziati per il clima. c’è: sono soprattutto i giovani “Legambiente: trent’anni di buone idee per il futuro a cogliere nell’ambiente una dell’Italia”, a cura di Alberto Fiorillo, Marco Fratoddi risorsa da valorizzare (il 27,7% e Sebastiano Venneri, La Biblioteca del Cigno,

IL LIBRO

FOTO: © Luc Beziat/ Tips Images

pag. 128, euro 29.00.

Il volume può essere richiesto a bazar@legambiente.it maggio 2010 / La nuova ecologia

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AUGURI Legambiente / Green Generation

green job alla carica ›› In 15 anni gli occupati della green

economy in Italia sono cresciuti del 41%, passando dai quasi 264mila del 1993 agli oltre 370 mila del 2008.

contro il 24,7% della media italiana).

«Potrà sembrare una percentuale modesta ma è il segno di un cambio di mentalità, i ragazzi hanno un approccio “evolutivo e progressivo” verso l’ambiente, per loro non rappresenta solamente qualcosa da salvaguardare.

Quei valori ci sono ma i giovani capiscono che dalla qualità dell’ambiente dipende il proprio futuro, il proprio benessere» aggiunge Valente. Basta guardare un altro dato per rendersene conto, quello che dimostra come per la green generation (80,4%) grazie ai principi della sostenibilità “ci guadagna la collettività”. «Insomma, per i giovani – aggiunge il ricercatore – l’ambiente è un investimento, qualcosa da trasformare in ricchezza».

›› Fra 2007 e 2008 i master in

tematiche ambientali sono stati 300 (60 fra il ‘99 e il 2000) più 2.000 corsi frequentati da oltre 50mila persone. ›› Fra il 1993 e il 2008 l’80% di

chi frequenta un master ambientale ha trovato lavoro entro sei mesi dalla conclusione del corso. ›› I green job valorizzano le donne.

Rispetto al 1993, la presenza femminile è cresciuta quasi del 13%, attestandosi sul 25,5% nel 2008.

non si staccano dai comportamenti generali, anzi: preferiscono muoversi con il mezzo proprio (i giovani stanno al 79,1% contro il 73,2 del campione nazionale) e salgono malvolentieri su quelli pubblici (li usa il 40,5% contro il 44%). Anche nella raccolta differenziata i ragazzi non si dimostrano trainanti: gli italiani bendisposti verso questa abitudine raggiungono ormai l’89,5%, i giovani si allineano su una percentuale leggermente più bassa (89,2%).

A emergere con forza invece è l’at-

tenzione degli Under 30 verso soluzioni più innovative in campo energetico. E qui il no al nucleare, che già per il toFonte: Isfol, Istituto per lo sviluppo della tale della popolazione italiana è molto formazione professionale dei lavoratori marcato (58,4%), per i giovani schizza in alto: è il 64,2% a bocciare l’atomo e il 71,7% a rifiutare Da qui il passo verso la ricerca di un’occupazione verde, nettamente l’ipotesi di avere un reattore vicino casa. Al conil cosiddetto green job, è breve come dimostra la proliferatrario le ragazze e i ragazzi nati negli anni Ottanta, quando zione di corsi di laurea e master a carattere ambientale nati si pensa all’energia, elencano spontaneamente in primo luodurante gli ultimi anni in molte facoltà (v. a lato). «Il tema go le fonti rinnovabili (sole e vento insieme superano l’80%), dell’occupazione verde – precisa Valente – è in sintonia con poi gas e idroelettrico e a seguire le altre. «Esiste ormai tutto ciò, rispetto alle generazioni precedenti si vede una generazione per la quale l’ambiente non è più una come stia avanzando una filosofia di vita orientata moda, fa parte del suo universo di riferimento – concluai valori dell’ecologia che attraversa il lavoro e il de Valente – I giovani non si sono dovuti alfabetizzare tempo libero». In questo devono aver inciso, evidensu questi temi e la loro diffusione, nelle generazioni temente, dinamiche globali che chiamano in causa che verranno, è destinata a crescere». Insieme a loro il dibattito internazionale sul clima, l’idea della la strada dell’ambientalismo può essere ancora green economy diffusa su scala planetaria da molto lunga. n figure come Al Gore che proprio sul rapporto con i giovani ha investito parecchio. O come il presidente Obama che è diventato l’alfiere della società low carbon.

IL METODO

Ma davvero il quadro è così

In realtà, a ben vedere, gli elementi di criticità non mancano. In alcune pratiche, ad esempio, i giovani non si dimostrano più reattivi delle generazioni precedenti.

Nella mobilità per esempio

FOTO: © olycom

positivo?

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La nuova ecologia / maggio 2010

›› Il sondaggio è stato realizzato dal 9 all’11 aprile da Lorien Consulting con 1.000 interviste telefoniche. Il campione rappresenta la popolazione italiana per sesso, età, area, dimensione centro. Metodo di raccolta delle informazioni Cati (computerassisted telephone interviewing).

Metodo di elaborazione: Spss – Elaborazione quantum, intervallo di confidenza 95%.

Direttore della ricerca: Antonio Valente.