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Un piano che non può fallire
Scrivo questo editoriale mentre, nel nostro Paese, la pandemia continua a colpire duro, sia sotto il profilo sanitario che economico, e mentre è in atto una crisi politica che certifica come la politica italiana stessa stia attraversando il periodo più nero di sempre. La sensazione che abbiamo, come rappresentanti del mondo economico, è che sia la tattica a prevalere su tutto e che, di conseguenza, non si riescano a produrre i risultati che sono necessari in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. Tra questi, inevitabilmente, il Recovery Plan necessario per accedere ai fondi di Next Generation Ue, quei 209 miliardi di euro assegnati all’Italia che però sono vincolati alla presentazione di un piano credibile e affidabile di riforme e di proposte che, come dice lo stesso nome, pensi (anche) alle prossime generazioni. I driver principali, oltre naturalmente a quello legato al sistema sanitario, sono sostanzialmente due: quello legato alla digitalizzazione, che è evidentemente un tema che ha profondamente a che fare con il mondo delle imprese, di tutte le imprese, e quello della transizione ecologica, non un semplice vezzo da ecologisti d’altri tempi, ma un passaggio cruciale per il nostro pianeta e, soprattutto, per territori come il nostro. La Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa e tra le più inquinate al mondo, questo tema non può non vederci interessati. Anche perché un’economia più circolare, che cioè produca il minimo di scarto possibile, è un’economia a misura di piccole e medie imprese: i nostri imprenditori applicano già, spesso senza saperlo, questo modello e per questo devono essere riconosciuti e premiati, anche con un sistema fiscale che riconosca questi sforzi. Torniamo all’inizio però, alla crisi politica. Non sappiamo ancora se ci sarà un governo istituzionale o uno politico, se si tornerà al voto o meno. Di certo è indispensabile un colpo di reni e mettere tutti, di fronte alla responsabilità in vista di scelte cruciali per i prossimi decenni. L’impresa è pronta, la politica, per ora, no.
Carlo Alberto Rossi
Segretario Generale Lapam Confartigianato