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Costo delle materie prime in aumento. Luppi: “Pianificare attentamente le scorte dei prossimi mesi”

Non si arresta la dinamica al rialzo, complice la ripresa dei mercati asiatici e statunitensi, ma non solo

Il nostro Ufficio Studi ha certificato un aumento generalizzato dei costi della materia prime dei metalli di quasi il 40% rispetto al 2019. Ferro, rame, zinco, nichel, alluminio, solo per fare alcuni esempi, hanno visto schizzare in alto il loro prezzo. Questi aumenti sono un serio problema per il comparto meccanico della nostra Regione, vocata alla produzione manifatturiera e in particolare alla meccanica e meccatronica.

L’aumento dei prezzi dei metalli e delle sue leghe, in particolare dell’acciaio, è frutto di un combinato disposto tra un aumento improvviso dei fabbisogni e la scarsa disponibilità di materiale. Queste dinamiche sono generate da una serie di fattori. In primis dalla ripresa del consumo di prodotti siderurgici, specialmente nei Paesi extra europei che stanno uscendo dalla crisi pandemica (pensiamo alla Cina, ma anche agli Stati Uniti) e da un conseguente forte incremento della domanda di rottame e minerale. Ma assistiamo allo stesso andamento anche sulle quotazioni dell'alluminio, la cui crescita sul principale listino di borsa, il London Metal Exchange (LME) non si è ancora arrestata.

La carenza di materie prime, l’aumento dei costi di trasformazione e di distribuzione, producono un allungamento indefinibile dei tempi di consegna. Un rischio pernicioso per le nostre imprese che stanno reagendo alla crisi, ma che – inevitabilmente - hanno visto ridotti i loro fatturati (a livello nazionale stimiamo una contrazione del 15,7% per le imprese della metallurgia e dei prodotti in metallo). I distributori stanno addirittura invitando le imprese clienti a pianificare con grande attenzione gli acquisti, perché presto potrebbero crearsi carenze di fornitura.

«Quanto durerà questa situazione e se ci troviamo davvero di fronte ad una ripresa a livello mondiale non è chiaro - commenta il presidente Lapam Gilberto Luppi - La lenta ma progressiva uscita dal disastro provocato dalla pandemia e la prospettiva di una ripresa economica europea fa però sperare in un futuro periodo di crescita. Staremo a vedere, nel frattempo invitiamo le nostre imprese ad organizzarsi al meglio per affrontare questo momento».

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