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Gli effetti della pandemia sull'imprenditoria femminile
I dati di Modena e Reggio Emilia
Come noto gli effetti della pandemia si sono rivelati molto più pesanti per le donne, allargando ulteriormente i gap di genere e mettendo ancor più in evidenza le fragilità esistenti.
I dati sul trend del fatturato 2020 rispetto a quello 2019 - rilevato attraverso il sondaggio web ‘Effetti crisi Coronavirus sulle MPI' realizzato a inizio febbraio 2021 a cui hanno partecipato circa 2.400 imprenditori1 di MPI e imprese artigiane non commerciali - fornisce ulteriore conferma di quanto premesso. Difatti la riduzione di fatturato 2020, registrata dalle imprese femminili rispetto a quelle maschili, risulta più pesante e pari al -27,7%, maggiore rispetto al calo del 24,3% registrato in media da MPI gestite da uomini.
Le motivazioni alla base di questa differenza sono diverse, dalla maggior presenza di donne nei servizi, settore più colpito dalla crisi Covid-19, all'innalzamento del livello di difficoltà nella conciliazione delle attività di cura e lavorative; le donne con difficoltà nella gestione dei tempi di cura, infatti, sono anche quelle che hanno registrato diminuzioni di fatturato più pesanti nel 2020 pari al -29,7%.
I dati Istat regionali sull'occupazione femminile nel 2020 indicano 29 mila donne occupate in meno in Emilia-Romagna, un terzo delle quali lavoratrici indipendenti, che sono 10 mila in meno rispetto al 2019 (-7%). Da quando esiste la rilevazione ISTAT (1993) le lavoratrici indipendenti non sono mai state così poche nella nostra Regione.
Secondo i dati rilevati da Unioncamere la fotografia delle imprese femminili di Modena e Reggio Emilia vede 10.000 imprese gestite da donne a Reggio Emilia e 15.000 a Modena, di queste 2.600 sono imprese artigiane a Reggio Emilia e 3.500 a Modena. Entrando nello specifico, a Reggio Emilia, 1.081 sono gestite da giovani donne under 35 che diventano 1.380 a Modena, di queste sono artigiane 369 imprese a Reggio Emilia, e 372 a Modena.
Confrontando il numero di imprese artigiane registrate nel 2020 rispetto a quelle del 2019 si rileva una maggiore difficoltà, per calo più accentuato, da parte di imprese artigiane gestite da giovani donne e di imprese attive nel settore manifatturiero e dei servizi alla persona.