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Dai Cenciaioli al 3D, la tradizione guiderà il futuro della moda

XXI Congresso Categoria Moda: un interessante convegno su sostenibilità e innovazione, due driver importanti per il settore

Tanta carne al fuoco al congresso della categoria Moda della nostra Associazione. A Carpi, al Bistrò 53, è andato in scena un interessante convegno su sostenibilità e innovazione, due driver importanti per il settore.

Prima qualche dato portato dal nostro ufficio studi: in provincia di Modena e soprattutto a Carpi il settore della moda è centrale. Secondo i dati presentati da Monica Salvioli dell’Ufficio studi Lapam, nel 2020 le imprese attive sul territorio sono state 1.956, di cui il 67% artigiane e il 98,8% micro e piccole imprese. Gli ambiti più rappresentati sono quello dell’abbigliamento (69,6%), seguito dal tessile (25,8%) e dalla pelle (4,6%). La filiera della moda carpigiana e modenese, che dà lavoro a più di 9.000 addetti di cui il 63,8% nelle PMI, fa dell’export una delle proprie vocazioni principali. Le esportazioni, in crescita costante nei primi tre trimestri del 2019, hanno vissuto un crollo drammatico con lo scoppio della pandemia, per poi intravedere uno spiraglio di rinascita nel primo trimestre del 2021, con un volume di affari di 203 milioni di euro, pari al 6% del totale.

L’Europa è diventato il target principale, totalizzando il 68,6% delle esportazioni totali, mentre il resto del mondo si attesta al 31,4% con un marcato ridimensionamento. Nel 2020 le imprese del settore in provincia si sono mostrate anche molto attente ai temi della sostenibilità, con il 62% delle PMI che hanno investito in operazioni green, di cui il 57% è riuscito a sfruttarle per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato.

Molto stimolante lato sostenibilità l’intervento di Niccolò Cipriani, fondatore del giovane brand ecologico Rifò che produce capi a km 0 e con materie riciclate, un’esperienza di successo particolarmente interessante. Rifo è nata attraverso una campagna di crowdfunding entrando poi nel programma di accelerazione per startup “Hubble” di Nana Bianca a Firenze e arrivando a collaborare con NaturaSì nel progetto Re-Think your jeans che permetterà di inserire i propri vecchi pantaloni nel processo di rigenerazione nei 107 negozi del gruppo. Cipriani ha voluto ricordare l’importanza dell’economia circolare nel comparto raccontato la propria storia:

“L’idea mi è venuta 3 anni fa quando mi occupavo di progetti di sviluppo e cooperazione in Vietnam, li ho fatto una terribile scoperta: ho visto mucchi infiniti, cimiteri di vestiti abbandonati a se stessi spesso provenienti dall’occidente e mi sono chiesto quanto questo modello fosse sostenibile, vestiti destinati a essere bruciati negli inceneritori o rimanere in discarica. Nella mia città, Prato, da oltre 100 anni arrivano vestiti da tutto il mondo che vengono divisi per colore e qualità, trasformati in una nuova fibra e successivamente in un filato da artigiani specializzati chiamati cenciaioli che una volta erano a migliaia e ora ne sono rimasti appena una cinquantina. Il cencio in toscano vuol dire rifiuto tessile, scarto. I cenciaioli li distingui perché hanno un paio di forbici e un accendino, le forbici per separare le cuciture della maglia e l’accendino per vedere se c’è una fibra sintetica (bruciando il filo, se fa un pallino significa che è sintetico e viene messo da parte), il concetto di trasformare una vecchia maglia in una nuova risorsa mi ha fatto innamorare, quando entro in un capannone a Prato vedi questi vestiti divisi per colore e materiale pronti a essere rigenerati, trasformati in una nuova fibra. Oggi non basta più abbandonare un modello lineare di produzione in favore di uno più circolare, bisogna modificare il nostro approccio alle cose, con l’avvento del fast fashion ci siamo dimenticati delle emozioni, spinti a comprare ogni giorno capi che sappiamo bene verranno dimenticati nell’armadio dopo meno di un anno e infine gettati nei cassonetti, bisogna ribellarsi a un sistema economico basato su prezzi bassi e sconti e non sul valore, bisogna tornare a quel maglione fatto dalla nonna perché ci racconta una storia, un emozione. Oggi è troppo facile comprare, indossare e buttare via realizzando un sistema che produce prodotti di qualità talmente bassa che nascono già come rifiuto. Oggi quando si compra un indumento non bisogna guardare solo al prezzo, ma chiederci se effettivamente ne abbiamo bisogno”.

Rifò come altri brand tra cui Patagonia si è distinta per azioni contro l’acquisto compulsivo, rifiutandosi di aderire al black friday: il venerdì successivo al giorno del ringraziamento negli Stati Uniti che da giornata di saldi americana è diventata una settimana di svendite in tutto il globo, mantenendo invece i propri prezzi coerenti con l’idea di rispetto per i lavoratori e per il pianeta.

A seguire Massimo Garuti di Democenter-Sipe ha parlato di innovazione digitale per il rilancio del distretto, dall’Internet of Things ai modelli 3D con il progetto creato nel distretto insieme a Carpi fashion System per creare un laboratorio di modellazione CAD dei capi insieme al software CLO, tecnologia usata dai grandi brand che consente di creare e modificare il design dei modelli con diversi colori e tessuti virtuali.

Successivamente sono state premiate le vincitrici della tredicesima edizione del concorso “Moda al Futuro 2021” L’iniziativa, promossa come sempre dalla sede Lapam di Carpi e realizzata dalla classi quinte dell’indirizzo moda dell’istituto Vallauri, si è svolta nonostante la situazione complessa provocata dalla pandemia e ha visto 35 alunne presentare le loro creazioni realizzate nell’ambito del percorso scolastico davanti ad una qualificata giuria composta da esperti del settore. Primo posto per Sofia Losi, ispirata dall'iconica arte di Picasso e le sue maschere tribali con un concept chiamato ‘matter of line’ seconda Noemi Masetti e terza Emma Yang.

Da sinistra: Stefano Cestari , Riccardo Cavicchioli, Fabio Pietrella, Roberto Guaitoli, Carlo Alberto Rossi, Federico Poletti, Francesco Po, Carlo ALberto Medici

I premi speciali “tecniche sartoriali” sono andati a Carlotta Verrini, Sonia Yang e Rosa Yang, quelli “tra stile e culture” a Neeha Lal, Uzoamaka Frances Igwe e Sokhna Niass. Da ultimo l’elezione del consiglio e del presidente della categoria Moda, il carpigiano Roberto Guaitoli del Brand di intimo Cosabella è stato confermato alla guida della categoria: “La condizione del comparto moda non è certo florida e l’improvvisa comparsa sulla scena della pandemia ha appesantito fortemente la situazione. In questo difficile contesto abbiamo cercato, a più livelli, di mantenere alta l’attenzione dei decisori politici ed economici sul nostro settore e a livello locale abbiamo alimentato iniziative destinate in modo particolare alle piccole e medie imprese che rappresentano il cuore del nostro distretto. Vogliamo continuare a lavorare con le istituzioni del territorio, con il Comune, con le altre realtà associative e con le scuole: in questo senso Moda al Futuro rappresenta un fiore all’occhiello.”

Presenti, oltre a presidente e segretario generale Lapam, Gilberto Luppi e Carlo Alberto Rossi, al presidente di Carpi, Riccardo Cavicchioli, al vice sindaco di Carpi, Stefania Gasparini che ha tenuto un apprezzato saluto, anche il presidente nazionale Confartigianato Moda Fabio Pietrella.

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