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Quali strategie per la parità di genere?

I dieci principi guida per promuovere l’empowerment delle donne

In concomitanza con la presidenza italiana del G20, iniziata il 1° dicembre 2020 e che culminerà nel Vertice dei Capi di Stato e di Governo, che si terrà a Roma il 30 e 31 ottobre 2021, si è costituito il Women20 (W20), un engagement Group ufficiale del G20, composto da donne rappresentanti dei venti paesi più industrializzati, impegnate nella società civile sul tema della parità di genere e women empowerment. Questo gruppo si è riunito a Santa Margherita Ligure lo scorso 26 agosto ed è stata la prima volta che il G20 ha ospitato un evento specifico sul tema della parità di genere.

La Conferenza, che è stata presieduta dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, ha visto la partecipazione di Ministri per le pari opportunità dei Paesi del G20 e dei Paesi ospiti, rappresentanti di alto livello di organizzazioni internazionali, del mondo delle imprese, dell’accademia e della società civile che hanno dibattuto principalmente su questi temi: stem, competenze finanziarie e digitali, ambiente e sostenibilità, lavoro ed empowerment economico, armonizzazione dei tempi di vita.

È stata riconosciuta l’esistenza di un gap digitale di genere sia per quanto riguarda l’accesso alle piattaforme digitali sia per lo sviluppo di nuove competenze, e di una scarsa partecipazione delle donne nelle discipline STEM. È quindi basilare e urgente ridurre le barriere per l’accesso delle donne nelle imprese dei settori STEM e delle giovani studentesse nei percorsi di istruzione STEM, percorso che deve partire fin dalle scuole primarie e secondarie. Nel promuovere una maggiore partecipazione delle donne a tali percorsi educativi, e il loro inserimento in tali settori, è fondamentale rimuovere gli stereotipi di genere che tuttora perdurano. Anche l’alfabetizzazione finanziaria gioca un ruolo fondamentale nel garantire l’indipendenza economica delle donne e nella promozione di iniziative di imprenditoria femminile, anche grazie alla semplificazione dei sistemi di accesso al credito. Sarà inoltre necessario aumentare la presenza di donne nei processi decisionali e di leadership delle politiche legate all’energia, all'ambiente e alla sostenibilità, anche in considerazione dei diversi effetti che fattori ambientali e cambiamenti climatici hanno sulla popolazione femminile. Le donne continuano a trovare significative barriere alla loro piena partecipazione e realizzazione nel mondo del lavoro, dovendo affrontare condizioni precarie e sottopagate, per non parlare della difficoltà ad accedere a misure di assistenza sociale. L’empowerment economico femminile richiede pertanto che siano rimosse le barriere per essere contemporaneamente madri e lavoratrici garantendo, per chi lo desidera, gli strumenti necessari a portare avanti entrambe le scelte. È quindi necessario rafforzare gli impegni e le azioni politiche volte a colmare divari di genere quali la disparità salariale, l’accesso a ruoli di leadership e a favorire l’imprenditorialità femminile.

Quali sono le prospettive future?

Partendo dall’analisi fatta da Ambrosetti per individuare i principali ostacoli che penalizzano l'empowerment femminile nei paesi del G20, sono state individuate 10 azioni per promuoverlo e raggiungerlo: 1. Definire una visione a 360° formulando un piano strategico di lungo periodo che possa improntare un cambio di rotta permanente verso il raggiungimento della parità di genere. 2. Favorire una corretta lettura del fenomeno migliorando la raccolta pubblica e privata di dati sulla parità di genere, misurare gli impatti e monitorare i progressi per colmare i gap di dati e la scarsità di analisi di genere. 3. Incoraggiare un cambiamento culturale per superare gli stereotipi di genere attraverso la promozione di nuovi modelli di riferimento maschili e femminili che superino i persistenti stereotipi che impattano uomini e donne nelle società e sul posto di lavoro, anche attraverso i media. 4. Cambiare la percezione del ruolo della donna nell’economia e nella società a partire dall’educazione di primo grado e promuovendo un linguaggio inclusivo per modificare gli stereotipi di genere tradizionali. 5. Rimuovere gli ostacoli che impediscono la parità di accesso all’educazione e alla formazione permanente a tutte le donne, e intraprendere iniziative volte a promuovere l’alfabetizzazione economica e finanziaria e ad aumentare la partecipazione alle materie STEM, in collaborazione con il settore privato. 6. Introdurre target ispirazionali per la rappresentazione femminile in politica, definire un rapporto minimo uomo-donna nelle politiche di assunzione e aumentare la partecipazione delle donne alle posizioni manageriali per incrementare la rappresentazione femminile nella sfera pubblica e privata. 7. Investire nelle generazioni future anche grazie all’introduzione di iniziative finalizzate a supportare e gestire la genitorialità e bilanciare le attività di cura tra uomini e donne. 8. Implementare programmi di finanziamento specifici con un accesso preferenziale per le donne e creare strumenti finanziari volti a incoraggiare l’imprenditorialità femminile e l’accesso paritario al capitale, così da coltivare l’indipendenza finanziaria delle donne. 9. Chiudere il divario salariale di genere promuovendo la trasparenza nel settore privato e istituendo una strategia nazionale. 10. Tolleranza zero verso la violenza attraverso la definizione di un Piano di lungo periodo per prevenire la violenza di genere e per supportare le aziende private nell’introduzione di iniziative volte a individuare e combattere la violenza e offrire supporto alle vittime.

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