E L A I C E P S
“Mi piace quando un fiore o un piccolo ciuffo di erba crescono attraverso una fessura nel cemento. E’ così dannatamente eroico.” (George Carlin)
2018 8a edizione
SPECIALE
12 L’olio usato: perchè possiamo (e dobbiamo) smaltirlo correttamente anche in casa
Sommario
04 Ricette di salute
05 I cereali: protagonisti della storia
06 Chi è il Naturopata?
07 Gli abiti green
08 Cos’è la cucina funzionale?
10 Perchè scegliere il biologico?
11 Il latte di capra
14 Prodotti bio... focus su vino e miele
16 Le bevande naturali che fanno bene!
18 Lunario 2018
20 La cosmesi biologica
21 Le fiere del Bio
22 Auto elettriche
24 Star bene con gusto!
26 Test: la tua pelle è naturalmente sensibile?
28 Allestimento di un orto biologico
30 Earth Day
CERTIFICAZIONI: Certificazione del “Sistema Qualità Aziendale” secondo la norma ISO 9001:2008 per le attività di “Realizzazione, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici industriali. Attività di Terzo Responsabile ai sensi del D.P.R. 412/1993”. Certificazione aziendale FGAS secondo il Reg. CE n. 303/2008 ed il D.P.R. 43/2012, per installazione, manutenzione e riparazione di apparecchiature fi sse di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore contenenti gas fl uorurati ad effetto serra.
SOA:
INKLIMA possiede inoltre l’Attestazione SOA di qualificazione all’esecuzione di lavori pubblici: › categoria OS28 - classifica II (fino a 516.457,00€): impianti termici e di condizionamento › categoria OS3 - classifica I (fino a 258.228,00€): impianti idricosanitario, cucine, lavanderie L’azienda possiede l’esperienza ed i requisiti per la saldatura specializzata con elettrodo e TIG per acciaio al carbonio e acciaio inox e, fra gli operai specializzati, dispone di saldatori qualifi cati, certificati e patentati secondo la normativa UNI EN 287/1.
SERVIZI OFFERTI: › Piani di manutenzione periodica programmata › Incarico di Terzo Responsabile ai sensi del D.P.R. 412/1993 › Manutenzione caldaie e canne fumarie › Manutenzione, pulizia e sanifi cazione di impianti di condizionamento › Lavaggio e condizionamento chimico di impianti Da Gennaio 2018 inKLIMA ha inserito in organico un nuovo collaboratore che andrà a dare ancor maggior servizio e tempestività
RICETTE DI SALUTE
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“Antiage e rigeneranti, utili al contrasto di irritazioni ed arrossamenti.”
IDRATANTE: Nutrire ed ammorbidire, ideale per le mani che presentano secchezza. La mela è naturalmente ricca di vitamine e minerali: per questo motivo rappresenta un forte alleato per le pelli stressate. La presenza di alfaidrossiacidi, che hanno un piccolo potere sbiancante, aiutano ad attenuare le macchioline scure dell’età.
Per l’impacco: • 2 cucchiai di riso bollito • 1/2 mela • 2 cucchiai di olio di mandorle In una pentola con poca acqua metti a bollire il riso per circa mezz’ora tanto da lasciare che si ottenga un composto semi-liquido. A fuoco spento unisci la mela sbucciata e tagliata a piccoli pezzetti. Lascia raffreddare coprendo con un canovaccio. Aggiungi l’olio di mandorle, applica sulle mani avvolgendo con pellicola trasparente, lascia in posa per 30 minuti e sciacqua con abbondante acqua tiepida.
RIVITALIZZANTE: Rigenerare e ricostituire, ideale per i capelli spenti. L’uva ridona vitamine e minerali alla chioma, riequilibrandone il pH, grazie alla sua naturale acidità. Il risultato sarà una scintillante luminosità.
Per l’impacco: • 2 etti di uva rossa • 2 cucchiai di olio di jojoba • 1 cucchiaino di burro di karitè In una recipiente frulla gli acini dell’uva ed aggiunti sia l’olio di jojoba che il burro di karitè. Lava i capelli e tamponali con un asciugamano. Applica quindi l’impacco sulle lunghezze che dovrai lasciare in posa per circa 10 minuti. Lava i capelli con uno shampoo neutro.
CONTRO LE IRRITAZIONI: Lenire e proteggere, ideale per la pelle del viso. Il melograno è ricco di polifenoli che rinforza-
no il microcircolo e combatte i radicali liberi colpevoli dell’invecchiamento cutaneo.
Per l’impacco: • 1/2 melograno • 1 cucchiaino di miele • 1 cucchiaino di avena • 1 cucchiaio di olio evo In una recipiente trita l’avena, quindi unisci gli altri ingredienti e mescola. La maschera va stesa sul viso e lasciata in posa per 20 minuti. Risciacquare abbondantemente.
ELIMINA LE CELLULE MORTE: Ammorbidire e nutrire, ideale per tutto il corpo. La farina di castagne è ottima per liberare la pelle dalle cellule morte. Permette di preparare un gommage molto delicato e, grazie all’amido presente in essa, di ammorbidire tutto il corpo.
Per l’impacco: • 8 cucchiai di farina di castagne • 2 cucchiai di zucchero semolato • 3 cucchiai di olio di jojoba • acqua termale Amalgama assieme tutti quanti gli ingredienti e strofinali sulla pelle come faresti con uno scrub, insistendo (sempre con la dovuta delicatezza) sui punti che necessitano di maggiore attenzione. Sciacqua i punti trattati.
I CEREALI: PROTAGONISTI DELLA STORIA Le loro origini affondano le radici in un lontanissimo passato, che si può far risalire agli albori dell’agricoltura, tra il 9.000 e l’8.000 avanti Cristo. Tornando a ritroso nel tempo si può così scoprire i molteplici impieghi dei cereali, da sempre alimento fondamentale per tutte le grandi popolazioni del passato. Si può anzi osservare come ogni grande civiltà si sviluppò con l’aiuto del cereale che meglio si adattava alle esigenze e alle condizioni ambientali del luogo: si pensi ai Greci con l’orzo, ai Romani con il grano ed il farro, ai popoli orientali con il riso, alle popolazioni dell’America Centrale e Meridionale con il mais, ai popoli nordici con segale ed avena, agli africani con l’orzo e il miglio.
GRANO: il mito greco degli Argonauti racconta dell’eroe Giasone che, alla guida di un manipolo di valorosi compagni d’avventura, doveva portare in Tessaglia,
nella Grecia settentrionale, il Vello d’Oro, manto di un leggendario montone dorato che si trovava nella Colchide (all’incirca l’attuale Ucraina). Con ogni probabilità il Vello altro non era che una metafora dei campi di grano di quella regione.
FARRO: per secoli l’alimento base di popolazioni asiatiche e mediterranee, il farro è stato trovato nelle antiche tombe egiziane, ed è citato da Omero. Il farro era considerato prezioso, specie dai Romani, che lo usavano addirittura come moneta di scambio e come offerta agli Dei in diverse cerimonie religiose. Nell’Antica Roma, molto prima dell’uso di panificare, il farro trovava largo impiego per preparare il puls, un tipo di pane-polenta di uso molto comune, ed il libum, focaccia da offrire agli Dei. RISO: il riso sarebbe comparso per la prima volta più di sette od ottomila anni
fà, dalle parti dell’isola di Giava, secondo un’altra ipotesi invece esso proverrebbe dalla zona dei laghi cambogiani. Nell’antichità il riso non era propriamente un cereale famoso, soprattutto lontano dall’Asia: infatti pare che gli antichi Egizi non lo conoscessero, mentre alcuni studiosi greci e romanilo liquidarono con la vaga definizione di “pianta acquatica”.
AVENA: la provenienza dell’avena è in-
certa: potrebbe essere originaria dell’Asia oppure dell’Europa. Già 3.000 anni fà era comunque nota ai Cinesi, mentre pare che gli antichi Egizi non la conoscessero. La sua capacità di adattamento ai climi poco favorevoli la rese il cereale più diffuso soprattutto nel nord Europa. A Roma Catone, influente uomo militare e politico, la faceva addirittura estirpare dai campi come erbaccia e lo stesso poeta Virgilio la menzionava solo come tale.
CHI È IL NATUROPATA?
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Il Naturopata è un professionista che si occupa del riequilibrio bio-energetico attraverso tecniche naturali e dolci; tiene in considerazione il soggetto nella sua interezza e ne favorisce l’emergere delle risorse interiori attraverso l’ascolto, le tecniche riflesse e l’utilizzo di adeguate essenze e prodotti. Il suo scopo è quello di favorire il recupero di energia vitale per stimolare l’auto-guarigione dell’organismo. Lavora ai sensi della legge 4/2013 e ha seguito un iter formativo pluriennale che segue il codice deontologico dei Naturopati Italiani. CHE COS’È LA NATUROPATIA? La Naturopatia è un insieme di discipline naturali, che tiene conto della costituzione di un soggetto e delle sue predisposizioni per proporre una modalità di riequilibrio energetico adatta alla situazione. Si occupa di: • alimentazione naturale, eubiosi intestinale, • benessere energetico e emozionale attraverso le essenze floreali e le tecniche riflesse, • utilizzo di piante e integratori. La Naturopatia offre un sostegno aiutando ad affrontare gli stress dal punto di vista psicofisico con tecniche che permettono di rilassare il corpo riducendo tensioni e lavoro mentale, favorire il drenaggio dell’organismo e sviluppare nuovi punti di vista mentali ed emozionali. Le tecniche a carattere vibrazionale come la Floriterapia sono prive di effetti collaterali. La Naturopatia utilizza sia un approccio fisico come quello della riflessologia plantare che crea benessere a partire dal corpo, sia il colloquio per dare un sostegno attraverso l’utilizzo delle essenze floreali e educare al drenaggio del corpo attraverso le piante e il lavoro sull’ecosistema intestinale. Aiuta a ridurre tensioni e stress, a migliorare la digestione, a recuperare energia e lucidità, a ripulire l’organismo.
A CHI PUÒ SERVIRE? Il Naturopata utilizza tecniche dolci e rispettose per le persone che desiderano mantenersi in equilibrio dal punto di vista fisico ed interiore in modo consapevole durante le varie fasi della vita. La Naturopatia è adatta anche ai soggetti delicati come: • i bambini, • gli anziani e • gli animali in quanto permette di scegliere l’approccio più adatto a seconda del caso rispettando i tempi di ognuno. Ad esempio è possibile sostenere i bambini e gli anziani durante i cambiamenti con le essenze floreali e con la riflessologia plantare per stimolare il loro adattamento, il recupero di energia vitale dopo una fase di stress e lo sviluppo di nuovi punti di vista in base alla situazione. Anche negli animali è molto importante l’utilizzo delle essenze floreali perché aiutano ad affrontare gli stress con meno tensione, a rinforzare il carattere, a sciogliere paure, timidezza e difficoltà relazionali, insomma a sviluppare nuove risorse. Le tecniche riflesse e di rilassamento aiutano poi a favorire un maggiore benessere aumentando la calma e riducendo le tensioni. Sedute periodiche permettono di mantenere una buona energia vitale per affrontare le sfide quotidiane, inoltre il lavoro sull’ecosistema intestinale è fondamentale per la salute di tutto il corpo. La Naturopatia non si occupa di interventi a carattere medico-sanitario ma eventualmente di sostegno complementare al lavoro di altri professionisti. Per info: Giulia Montefusco cell: 3384607054 mail: melodymg@libero.it www.giuliamontefusco.it
Giulia Montefusco STUDIO DI NATUROPATIA E BENESSERE CON GLI ANIMALI
GLI ABITI GREEN
Eucalipto, ortica e fibre ecochic per vestiti da indossare nel rispetto dell’ambiente e della propria pelle!
IL BAMBÙ:
L’ORTICA:
Dalla sua fibra si ottiene un tessuto delicato ma resistente, che non ha problemi di risultare stropicciato. Assicura freschezza, comfort e non fa sudare la pelle. Può essere impiegato per la produzione di foulard, scarpe, intimo e vestiti in genere.
Somigliante al lino, ma con la lucentezza della seta, è un tessuto molto chic. Ottimo per la produzione di tessuti leggeri ma anche più pesanti e adatti alla stagione fredda.
Coltivazione: non richiede terreni tanto estesi, non ha bisogno di molta acqua e di pesticidi. Cresce in fretta, produce ossigeno e riduce l’anidride carbonica.
Coltivazione: si ricava dall’ortica selvatica che richiede un uso minimo di concimi. E’ adatta alle zone più piovose così da non dover essere troppo innafiata.
FIBRA DI LATTE:
Soffice, assorbente, fresca e traspirante: è la stoffa ricavata dell’eucalipto. Mixata ad altre fibre permette di ottenere tessuti resistenti ed elastici.
Luminosa, leggera, morbida, traspirante ed idratante per la pelle grazie alla caseina che rimane nel tessuto. Se mixata al cotone diviene più consistente, mentre più brillante se con il micromodal (dalla cellulosa del faggio).
Coltivazione: si ricava da alberi di piantagioni
Lavorazione: si ottiene dalla caseina, altri-
con bollino Fsc dove vengono rispettati rigorosissimi standard ambientali.
menti sprecata, grazie ad una tecnica natural friendly.
L’EUCALIPTO:
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La cucina funzionale per me rappresenta il processo con il quale il cuoco concepisce un piatto o un intero menù, tenendo come costante punto di riferimento le linee guida per una sana alimentazione e mantenendo, allo stesso tempo, tutti i requisiti tecnici ed artistici che renderanno quel piatto o quel menu un elemento di cucina di valore. Oggi viviamo un tempo in cui le informazioni sul cibo sono così tante e così varie che sta diventando sempre più difficile capire come orientarsi. Credo che i due pilastri fondamentali a cui riferirsi siano da una parte le più avanzate e confermate scoperte scientifiche su come funziona il nostro corpo e, dall’altra, conservare in tutte le scelte che si fanno quell’atto d’amore verso coloro a cui preparo da mangiare. Oggi sappiamo con certezza che il nostro corpo è in continua costruzione e ricostruzione e, per poter fare questo con armonia, ha bisogno di tutti i mattoncini necessari. Questi mattoncini li troviamo proprio nel cibo quotidiano. Una delle frasi che più spesso mi è capitato di sentire è: le cose più buone da mangiare sono quelle che fanno più male! Ho sempre rifiutato di accettare questa affermazione come assoluta. Perché madre natura ci avrebbe dotato della possibilità di sentire i gusti ed esprimere delle preferenze su quello che mangiamo se non è utile al nostro benessere? Sicuramente ci sono aspetti psicologici di condizionamento che ci portano verso modi di mangiare scorretti e tossici, ma altrettanto sicuramente la possibilità di definire un cibo buono attraverso il suo sapore deve avere dei punti di connessione con il fatto che ci fa anche stare bene. Non è mio compito come cuoco determinare quali siano le linee guida migliori per una sana alimentazione ma può essere una mia opportunità trovare queste linee guida e utilizzarle come bussola per orientarmi mentre progetto un piatto o un menù. Come cuoco professionista mi ritrovo a vivere
COS’È LA CUCINA FUNZIONALE? un tempo in cui sembra si possa progettare di tutto in cucina, tale e tanta è la tecnologia che ci permette di trasformare gli alimenti in mirabolanti fuochi di artificio che esplodono nel piatto con forme e consistenze inusuali. Ma a cosa servono?! Il cuoco dovrà sempre tenere a fuoco il fatto che il piatto proposto dovrà essere buono e poi anche appagante alla vista, quindi bello. Dovranno essere messe in campo competenze come l’architettura interna ed esterna di un piatto, l’effetto cromatico, le consistenze palatali, le temperature di servizio ma sempre orientando gli abbinamenti, le quantità, le tecniche in modo che favoriscano il “ben essere” sotto tutti i punti di vista. Trovo estremamente stimolante come le tecniche di cottura per ottenere un prodotto della giusta consistenza e del giusto colore possano essere favorevoli anche alla qualità nutrizionale di una materia prima, ottenendo uno straordinario duplice risultato di qualità nutrizionale e gustativa in simultanea. In sintesi, combinando le conoscenze più avanzate della nutrizione con quelle più avanzate delle tecniche di cucina si può coniugare il buono con il bello e con il sano e, da questa sinergia, può nascere un tipo di cucina che favorisce il buon funzionamento della macchina umana e quindi funzionale ad essa.
Chef Riccardo Antoniolo OTTOCENTO Bio Ristorante e Pizzeria
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PERCHÈ SCEGLIERE IL BIOLOGICO?
Ad un progresso continuo ed irrefrenabile è necessario affiancare la consapevolezza dei nostri limiti e, soprattutto, di quelli del nostro pianeta. Con l’introduzione dei pesticidi, avvenuta intorno agli anni ‘70 in occasione della “rivoluzione verde”, lo sfruttamento dei terreni agricoli è stato smisurato. Per diversi anni l’obiettivo di produrre quantità ha prevalso su qualsiasi altro. Largo consumo implica esaurimento delle risorse naturali e distruzione della variabilità genetica. Negli ultimi anni la consapevolezza del fatto che la terra non abbia risorse infinite ha portato alla nascita dell’agricoltura biologica, sempre più diffusa. Essa consiste nell’utilizzo delle risorse naturali del suolo, evita qualsiasi tipo di sostanza chimica a favore di un prodotto più buono e sano: sia per il nostro organismo, sia per la nostra terra. La scelta di alimenti biologici è efficace per lo stile di vita di ogni individuo e per quello delle generazioni future. Vediamo, di seguito, i buoni motivi per scegliere “bio”:
1) NO ALLA CHIMICA: mangiare biologico è l’unico modo per evitare cocktail di veleni chimici di cui sono carichi i cibi provenienti da agricoltura convenzionale;
2) PIU’ SOSTANZE NUTRITIVE: gli alimenti biologici sono più nutrienti. Vitamine , minerali , enzimi e micronutrienti sono presenti in quantità superiore del cibo coltivato convenzionalmente perché il terreno è gestito e nutrito con pratiche sostenibili e standard responsabili;
3) PIU’ GUSTO AI CIBI: gli alimenti biologici in generale hanno un sapore migliore perché provengono da terreni equilibrati;
4) NO AGLI OGM: gli ogm (organismi geneticamente modificati) stanno contaminando il nostro approvvigionamento alimentare ad un ritmo allarmante con ripercussioni non misurabili. L’alimento biologico non può essere geneticamente modificato;
5) NO AD ORMONI ANTIBIOTICI E FARMACI: ormoni, antibiotici e farmaci usati negli alimenti convenzionali passano direttamente nella carne, nei latticini, negli ortaggi, nelle farine e in tutto quello che mangiamo. La scelta di prodotti biologici è molto importante perché evita la contaminazione con sostanze nocive;
6) TUTELA DEL NOSTRO ECOSISTEMA: l’agricoltura biologica sostiene l’ecosistema in armonia con la natura. La rotazione delle colture mantiene i terreni agricoli sani e il ridotto utilizzo di sostanze chimiche preserva l’ecosistema. In questo modo la fauna (insetti, rane e uccelli) e gli organismi del suolo possono svolgere il loro ruolo nel rispetto dell’ecologie;
7) TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ AGRICOLA: l’estinzione di specie vegetali ed animali è una delle principali preoccupazioni ambientali. Molte aziende biologiche sviluppano una gamma variegata di colture e sementi. La biodiversità è un elemento fondamentale per la sopravvivenza di tutte le specie;
8) RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO: l’agricoltura bio protegge le nostre acque e il nostro suolo. I prodotti chimici, pesticidi e fertilizzanti sintetici stanno contaminando il nostro ambiente naturale, le risorse idriche e stanno rendendo sterili i terreni agricoli. L’agricoltura biologica certificata non consente l’utilizzo di sostanze chimiche tossiche e velenose. Vivere bio non è solo un gesto di amore per noi stessi ma anche verso le generazioni future.
a cura di CHECCA BIO Padticceria Biologica
IL LATTE DI CAPRA proprietà e virtù Soddisfa i bisogni nutrizionali di ogni individuo ed è altamente digeribile e meglio tollerato, contribuendo al contempo ad apportare importanti fonti di calcio e fosforo utili alla mineralizzazione ossea. Ma non solo: non mancano infatti potassio, rame, manganese, ferro, nonchè vitamine A-B-C-E. Dopo il latte d’asina, è quello più simile al latte materno e la sua unica composizione lo rende particolarmente utile nell’alimentazione dei neonati, dei bambini che hanno allergie alimentari e degli adulti in convalescenza da patologia gastroduodenale. Il latte di capra ha un’elevata percentuale di taurina, aminoacido che svolge un ruolo fondamentale sull’accrescimento e sullo sviluppo cerebrale dei bambini e di cui il latte materno è ricco. Non meno importante, è quello che ha il minor contenuto di colesterolo rispetto agli
altri di origine animale, nonostante non ne sia completamente privo, quindi è da assumersi sempre con parsimonia nel caso di colesterolo elevato. Ha un gusto piuttosto deciso che varia notevolmente anche a seconda delle razze delle capre. E’ utilizzato esattamente come il latte vaccino, si possono quindi produrre anche yogurt, burro, ricotta, formaggi in genere, ma anche cosmetici e prodotti per la cura delle pelle. Esistono due tipi di latte di capra sterilizzato: - a media conservazione o UHT, sottoposto a 140-150°C per massimo 5 secondi e che può essere conservato fino a 3 mesi anche fuori dal frigorifero - a lunga conservazione in vetro, sottoposto a 120-130°C per 15 minuti, può essere conservato fino a 12 mesi anche fuori dal frigorifero.
Il latte... di capra è ritenuto un’ottima alternativa a tutte le bevande simili, siano esse di origine animale oppure vegetale. E’, senza ombra di dubbio, un alimento prezioso, ricco di proprietà benefiche e virtù, nonostante il suo contenuto calorico sia elevato.
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L’OLIO USATO:
PERCHÈ POSSIAMO (E DOBBIAMO) SMALTIRLO CORRETTAMENTE ANCHE IN CASA Lo smaltimento corretto degli oli esausti è un tema di grande attualità da molti anni nel nostro Paese. È importante sapere, però, che la questione non riguarda solo le applicazioni tecniche e industriali come i lubrificanti minerali o sintetici per motori e veicoli. Tutti gli oli di qualunque destinazione, infatti, rientrano nella categoria dei prodotti che una volta usurati devono essere smaltiti con le giuste attenzioni.
Per avere un’idea della gravità della cosa, pensate che un solo litro d’olio è sufficiente ad alterare il gusto di un milione di litri d’acqua, con conseguenze enormi sulla salute pubblica. Usare l’olio della frittura come concime per le piante non è quindi una buona soluzione: oltre ad inquinare le falde impoverisce il terreno dai microorganismi necessari alla vita della pianta fino a mettere a rischio la sua sopravvivenza.
Questo significa che dobbiamo porci il problema del corretto conferimento anche quando dobbiamo smaltire l’olio vegetale che usiamo in cucina, in modo che possa essere rigenerato e incontrare nuovi utilizzi come una risorsa importante. Fortunatamente la situazione sta migliorando anche su questo fronte, grazie anche a una intensa campagna di informazione e di prevenzione per la salvaguardia dell’ambiente svolta negli ultimi anni che ha informato il pubblico sulle pratiche corrette di raccolta e smaltimento.
“LO SCARICO IN UN CORSO D’ACQUA” Abbiamo già visto che l’olio, quando incontra uno specchio d’acqua, forma una pellicola impermeabile in superficie che non permette alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Quel che forse non conosciamo sono le dimensioni di questo danno: 4 chili di olio, circa la quantità che rimane da un cambio d’olio motore dell’auto, inquinano una superficie di mare grande come uno stadio da calcio.
SMALTIMENTO CORRETTO: PERCHÉ È IMPORTANTE? Siamo spesso portati a credere che, visto che gli oli alimentari sono commestibili, disperderli nell’ambiente non sia poi così grave. In realtà i comportamenti errati nello smaltimento dell’olio usato hanno conseguenze molto più dannose di quanto immaginiamo. Vediamole insieme: “LO VERSO NEL TERRENO” L’olio disperso nel terreno penetra nel sottosuolo e forma una pellicola impermeabile intorno alle particelle di terreno. Questo film, sottile ma micidiale, fa da sbarramento fra la terra e le radici delle piante, che non riescono più ad assorbire l’acqua e le sostanze nutritive. Inoltre, sigilla la porosità della terra impedendo ai molti microrganismi benefici per le piante di respirare. Quando raggiunge la falda acquifera sotterranea, poi, l’olio - che tende a galleggiare - forma sopra l’acqua uno strato che può arrivare anche a vari centimetri e si muove, scendendo a valle con la falda. Se l’olio incontra sul suo cammino pozzi di acqua potabile può renderli inutilizzabili anche a grandi distanze.
“LO BRUCIO” L’olio bruciato impropriamente e quindi disperso nell’aria, immette nell’atmosfera sostanze tossiche inquinanti in grado di produrre danni seri alla salute delle persone, come intossicazioni e varie malattie respiratorie. “LO SCARICO NELLA RETE FOGNARIA” Anche dove la rete fognaria è realizzata con impianti adeguati, una quantità eccessiva di oli nelle acque reflue può dare seri problemi alla rete, compromettendo il funzionamento dei depuratori e dei suoi processi di riciclo biologici. ALLORA, COME DEVO RACCOGLIERE L’OLIO ESAUSTO? Non esiste ancora una procedura standard per tutto il territorio nazionale per la raccolta degli oli usati. Quello che ogni cittadino può già fare nella vita e nell’attività di ogni giorno è raccogliere in un apposito contenitore gli oli prodotti, compresi quelli usati per la cottura, quelli dei barattoli degli alimenti come verdura sott’olio e scatole di tonno. I contenitori devono avere caratteristiche adeguate, ma questo non significa che il privato cittadino non possa provvedere nel modo corretto: anche in assenza di un
sistema organizzato nel nostro territorio, non è difficile trovare i contenitori per oli, emulsioni e antigelo presso varie aziende locali e online. Una volta raccolti oli a sufficienza, potrete consegnarli al più vicino ecocentro della vostra zona. Il conferimento dell’olio esausto è generalmente gratuito, ma se avete dei dubbi potete contattare direttamente il vostro comune per informazioni sulle modalità dello smaltimento. Una volta consegnati gli oli all’ecocentro, il fastidio per il cittadino è finito, ma il vantaggio per l’ambiente è incalcolabile. Gli oli saranno avviati infatti a due differenti percorsi. Il primo è la rigenerazione: il lubrificante raccolto viene utilizzato negli impianti di rigenerazione come materia prima per produrre nuovo olio base (identico a quello originario) gasolio, combustibile e bitume. Il secondo percorso è la termovalorizzazione: l’olio restante che non può essere rigenerato trova un ultimo utilizzo come combustibile presso impianti industriali, soprattutto cementifici, dove viene impiegato al posto di carbone e coke. Esiste solo una minima parte di olio, circa lo 0,2%, che non può essere riutilizzato in alcun modo: per questa rimanenza esigua viene effettuata una termodistruzione nel rispetto di severi disciplinari per contenere l’impatto ambientale dello smaltimento. … E ATTENTI ALLE MULTE! Insomma, possiamo fare molto anche a casa e con piccole attenzioni, per lo smaltimento degli olii esausti. L’attenzione che l’ambiente ci richiede è sempre ben ripagata e in ogni caso, è sempre meglio una piccola seccatura che una multa salata per scorretto smaltimento!
a cura di FIORESE ECOLOGIA SRL
Speciale Natura 2018 - pagina 14
E’ passato un pò di tempo da quando l’agricoltura biologica apparteneva unicamente ad un settore di nicchia: la sua diffusione attuale arriva a coprire un’importante fetta del mercato e diventa un modello di sviluppo sostenibile finalizzato alla salvaguardia, alla valorizzazione delle risorse, al rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore grazie all’adeguamento ad una naturale stagionalità. Sono moltissimi i prodotti pensati su base biologica, tra i quali spiccano senz’altro il vino ed il miele. L’italia è il principale paese esportatore di vini biologici e ha provveduto a regolamentare le pratiche enologiche, autorizzando l’uso di determinate sostanze chiarendo che un vino è biologico se deriva da uve biologiche. E’ proprio questa una delle principali differenze tra il cosiddetto “vino libero” e quello bio: la certificazione secondo il regolamento europeo del 2012 . I vini biologici, che seguiranno le procedure previste e che saranno prodotti da aziende certificate da un ente autorizzato (i quali comunque possono integrare le regole europee con procedure più adatte al territorio), recheranno il logo europeo, sinonimo universalmente riconosciuto di qualità. La normativa prevede la riduzione della chimica e dei solfiti in vigneto e in cantina: il quantitativo di solforosa è limitato a 100mg/l per i vini rossi e 150/l per i bianchi. In questo l’Italia ha inoltre una marcia in più poichè le condizioni climatiche possono consentire sovente un quantitativo minore di solforosa rispetto ad altri grandi paesi produttori. Ad ogni modo ricordiamo anche che condizioni metereologiche avverse possono comportare una giustificazione all’aumento del quantitativo di solforosa, previa autorizzazione dell’autorità competente. Il produttore biologico utilizza sostanze coadiuvanti preferibilmente biologiche, non di sintesi o comunque di origine naturale (vegetale, animale, microbiologica). Sono ammessi dalla normativa lieviti enologici biologici conformi alla vinificazione di produzione; sono però anche ammessi lieviti convenzionali non OGM. La temperatura per i trattamenti termici
PRODOTTI BIO... non deve superare i 70° e per la centrifugazione o filtrazione la dimensione dei pori non deve essere inferiore a 0,2 micrometri. Sono assolutamente vietati dalla normativa: la concentrazione parziale a freddo, l’eliminazione dell’anidride solforosa con procedimenti fisici, la dealcolizzazione parziale del vino e la realizzazione della stabilizzazione tartarica mediante elettrodialisi o scambiatori di cationi. Un aspetto importante nella viticoltura è la lotta ai parassiti, che può avvenire attraverso vari strumenti: con la concimazione equilibrata che rinforza allo stesso tempo la pianta e con l’uso di antiparassitari di origine naturale (rame, zolfo, estratti di piante) o con la lotta biologica, che prevede l’utilizzo di organismi viventi antagonisti dei parassiti. La parola “biologico” è sinonimo quindi di rispetto, passione per il lavoro e qualità del prodotto finito da offrire al consumatore. Un altro prodotto vanto del nostro paese è il miele, conosciuto come il nettare degli dei. L’unico prodotto che deve la sua nascita e le sue caratteristiche alla natura, ai i fiori e alle api senza alcuna manipolazione dell’uomo, tranne ovviamente le attività di smielatura e invasettamento. Prodotto dalle mille proprietà curative, antibiotiche e cosmetiche, è ricco di calorie assolutamente non dannose, poiché gli zuccheri che lo compongono, fruttosio e glucosio, non sono scomposti dal fegato. Come nella viticoltura così nell’apicoltura l’uomo è invitato a rispettare e assecondare la natura senza interferire con essa. Il miele è ottenuto seguendo i principi di produzione destinati a mantenere l’integrità della sostanza organica del terreno, su cui è vietato intervenire con fitofarmaci e trattamenti chimici, consentendo la produzione con un impatto ambientale minimo; la presenza di OGM nel miele non deve essere superiore a 0,9%, anche se è preferibile la totale assenza. Nell’apicultura biologica si impegna una minima parte di energia ausiliaria proveniente da sistemi industriali e si reimpiega la materia sotto forma organica. Inoltre, in questo ambito, è fondamentale tanto il prodotto finito quanto la natura genitrice del prodotto: in un eterno
...FOCUS SU VINO E MIELE ciclo, la natura riassorbirà il prodotto finale e quegli elementi necessari per la produzione. Come per la viticoltura anche l’apicoltua biologica è regolamentata dalla normativa N.834/2007: una delle regole fondamentali da essa prevista è la totale assenza, nel raggio di 3 km dagli alveari, di discariche, strade ad alta percorrenza, impianti industriali, frutteti specializzati o colture estensive; gli alveari devono essere immersi in aree piene di fiori e di acqua e al riparo da venti freddi; le arnie devono essere costitutite da materiali naturali proprio come gli elementi utilizzati nella produzione. Non è consentito l’uso di trattamenti antibiotici od antiparassitari che potrebbero lasciare residui nel miele o nella cera: l’analisi chimica della cera del nido è fondamentale al fine di rilevare tracce di medicinali utilizzati per combattere malattie delle api; la cera introdotta deve essere certificata. E’ vietata la microfiltrazione, la miscelazione e la pastorizzazione del miele che impedirebbe quella cristallizzazione necessaria invece per la conservazione degli enzimi, delle vitamine e delle proteine
che rendono salutare questo prezioso alimento. E’ prevista per il periodo invernale una scorta di miele e polline negli alveari. L’uomo interviene incisivamente solo nelle ultime fasi quali la smielatura, che deve avvenire senza l’uso di pompe e invasettattrici pneumatiche che rischiano di condizionarne il sapore e l’aspetto. L’invasettamento avviene previa sterilizzazione dei vasetti e tutto il procedimento deve essere fatto a mano. L’apicoltore biologico assoggetta l’azienda a controlli ispettivi di un organismo a sua volta controllato dal Ministero delle Politiche Agricole, che verifica l’assoluta assenza di contaminazione e la conseguente conformità alla normativa. Il consumatore può individuare il miele biologico in base al marchio apposto sulle confezioni, garanzia di un prodotto con il 95%di ingredienti naturali. Il rispetto dell’apicoltore va quindi al consumatore che riceverà un prodotto naturale e sicuro per la propria salute. Il miele biologico è facile da reperire non solo nei migliori supermercati, ma soprattutto in negozi di prodotti biologici, cooperative, aziende agricole e stand in eventi fieristici.
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A base di frutta e verdura, sono dissetanti e proteggono pelle e intestino!
CON LE CAROTE: Rinfrescante ed equilibrato, dal sapore dolciastro, è ricchissimo di una sostanza che il nostro organismo trasforma in vitamina A (il betacarotene) e che rafforza la vista e stimola la melanina proteggendo così la pelle dall’aggressività dei raggi ultravioletti, favorendo una buona abbronzatura. Consigliato soprattutto se consumato con frutta secca e biscotti che favoriscono l’assorbimento di una parcentuale maggiore di betacarotene.
CON I MIRTILLI NERI: Più saporiti e dolci dei mirtilli rossi, il loro gusto è più dolce, ma con una leggerissima nota acidula. Ricchissimi di polifenoli che migliorano la microflora intestinale, la resistenza dei capelli e agiscono anche sul metabolismo facendo aumentare la produzione di antiossidanti. Consigliato in particolare al mattino per un pieno di energia e vitalità.
Curiosità...
Per coniare il nome “Goji” si è presa ispirazione dal nome d’origine con il quale veniva identificato questo arbusto nei dialetti himalayani : “gǒuqǐ”. Una nota che considero particolarmente importante: nelle bacche di Goji è presente anche il Germanio, un particolare minerale, che è considerato un grande alleato nella lotta contro il cancro. Il Goji è un alimento adatto a chi debba tenere sotto controllo - a livelli normali - la propria glicemia. Il glucosio ha un valore pari a 100, nella scala glicemica.
LE BEVANDE NATURALI CHE FANNO BENE! CON LE BACCHE DI GOJI: Somiglianti nel gusto al lampone, il loro sapore è un mix di dolce-acido. Sono molto ricche di sali minerali e polisaccaridi che aiutano il rinforzo del sistema immunitario, ma anche di betacarotene che combatte l’azione dei radicali liberi. Non va consumato se prendi farmaci anticoagulanti, perchè potrebbe interferire con la loro efficacia. Consigliato assieme a qualche noce così grassi e proteine rallentano l’assorbimento degli zuccheri.
CON IL MELOGRANO: Per gli amanti dei sapori aciduli ma delicati. Ricchissimo di polifenoli ha un forte potere antiossidante, è energizzante perchè contiente magnesio ed abbassa la pressione. Alcuni studi dimostrano che questo frutto contrasta la formazione di placche aterosclerotiche. Consigliato se abbinato allo yogurt 0,1 o alla ricotta perchè grazie al calcio dei
latticini si contrasta l’osteoporosi.
CON L’ALOE: Il gusto è aspro e ha un sentore tropicale. Protegge la mucosa gastrica e l’intestino ed è ottimo per contrastare i bruciori di stomaco. E’ un potente antinfiammatorio e stimola il sistema immunitario. Consigliato se consumato con un cucchiaino di miele ed il succo di mezzo lime per un effetto detox!
Che differenza c’è tra “succo”, “concentrato” e “polpa”? Quando trovi sull’etichetta la scritta “succo” significa che il prodotto è composto al 100% da frutta e non sono aggiunti zuccheri e dolcificanti. Nel “concentrato” invece la percentuale di frutta si aggira attorno al 50%. Per la “polpa” siamo dal 30 al 50% con l’aggiunta di sostanze dolcificanti o zuccherate.
SERVIZI E SCONTI: • CONSULENZE GRATUITE: Omeopatica e Dietologica
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LUNA CRESCENTE
PERIODO TRA LUNA NUOVA E LUNA PIENA
Seminare ortaggi da frutto: anguria, cetriolo, melone, melanzana, peperone, pomodoro, zucca, zucchino. Da fiore: carciofi, cavolfiori, erbe aromatiche. Da seme e baccello: fagioli, fagiolini, fave, mais, ecc. (in terreni molto fertili e con estati particolarmente umide queste verdure si seminano in luna calante per evitare un eccessivo rigoglio del fogliame). Da foglia: cardo, prezzemolo, erbette da cucina. Da radice e tubero: carota, barbabietola, rapa, patata, ravanello.
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LUNA CALANTE
PERIODO TRA LUNA PIENA E LUNA NUOVA
Seminare e piantare gli ortaggi da radice e da tubero. Questi ortaggi in alcune regioni vengono seminati e piantati in luna crescente. Seminare gli ortaggi che accestiscono, cioè che mettono fronde dal basso del fusto come cavoli, sedano, bietole da costa, o che non devono andare prematuramente in semenza (lattuga, indivia, finocchio, aglio, cipolla, scalogno, porro, spinacio).
Speciale Natura 2018 - pagina 20
Perchè scegliere trattamenti naturali per il make up e per la cura del nostro corpo? I cosmetici biologici sono concepiti con materie prime come burro, cera, olio ed altre sostanze derivanti da piante e vegetali in generale: queste sostanze vengono spremute e poi lavorate esclusivamente a freddo per non alterarne le preziose qualità. I trattamenti di bellezza naturali non contengono sostanze derivate dal petrolio, nè coloranti sintetici o siliconi: i rossetti, gli ombretti, le creme, gli shampoo bio non vengono testati sugli animali, non danneggiano l’ambiente e non sono nocivi per la nostra salute. Quali sono i criteri di scelta? L’affidabilità della marca, un testimonial famoso, i prezzi economici o il riguardo verso la nostra salute? Oggi la scelta è molto ampia: da parecchi anni ormai esistono in commercio cosmetici prodotti in modo da rispettare l’ambiente, non testati sugli animali e che non contengono sostanze chimiche nocive per la salute. Sempre più donne, ma anche tanti uomini, si affidano trattamenti naturali per la cura della pelle del viso e del corpo. Nel nostro paese sono due gli organismi di controllo che sono riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole e che sono preposti alla certificazione dei cosmetici biologici: l’Icea, acronimo di “Istituto per la certificazione etica e ambientale” e il Ccpb, acronimo di “Consorzio per il controllo dei prodotti biologici”. Esiste poi l’Ecocert, l’organismo europeo indipendente che controlla tutto il settore dell’agricoltura biologica. Per essere considerato biologico un cosmetico deve contenere almeno il 95% di sostanze di origine naturale: queste devono inoltre derivare da piante coltivate senza pesticidi o agenti chimici, ovvero da coltivazioni certificate dall’Ecocert. Il restante 5% deve essere composto da sostanze non nocive per la salute, ma che non devono essere necessariamente di origine vegetale. Vediamo come si riconosce un cosmetico bio, attraverso alcuni parametri: • L’ETICHETTA Non è facilissimo leggere l’etichetta dei cosmetici, ma è proprio questa che ci dà le indicazioni delle sostanze contenute. Ricordiamo poi che quelle indicate per prime sono anche quelle contenute in percentuale maggiore. Nelle etichette dei cosmetici biologici non dobbiamo trovare elementi di origine animale, a parte il latte ed il miele, non ci devono essere derivati dal petrolio, come paraffine, siliconi e parabeni, nè tantomeno profumi o coloranti vari. In molti casi ci viene in aiuto il latino: le sostanze di origine vegetale che non hanno subito lavorazioni chimiche sono indicate con il nome che si usa in botanica, quindi in latino. Gli ingredienti di origine naturale che possiamo trovare elencati sono le vitamine, l’acido ialuronico, la ceramide, il collagene, le proteine del grano, l’olio di mandorle e quello di soia, il burro di cacao e quello di karitè.
LA COSMESI BIOLOGICA Inoltre sull’etichetta dei cosmetici biologici deve esserci uno specifico marchio che ne assicura la provenienza ed il contenuto. • L’EFFICACIA I trattamenti di bellezza naturali hanno un’ottima efficacia, in quanto i principi attivi vegetali che contengono sono molto più potenti delle sostanze chimiche ottenute in laboratorio. • PROBLEMI DI PELLE Il cosmetico bi grazie ai componenti simili alla nostra pelle, interagisce con essa e spesso ne risolve i problemi. Il cosmetico naturale è un vero nutriente e può risolvere problemi di pelle grassa, di pelle secca, di couperose e di acne. • LA TOLLERANZA Proprio perchè di origine vegetale e privo di allergeni, il cosmetico biologico generalmente è ben tollerato da tutti i tipi pelle. Biologico, naturale e vegetale però non sono sempre sinonimi di assenza da allergie: esistono infatti alcuni tipi di piante che possono generare intolleranze, per questo è sempre importantissimo leggere l’etichetta. • IL PROFUMO Nei cosmetici bio non troviamo nessun tipo di profumo, quindi il loro aroma deriva da sostanze vegetali non aggressive e nemmeno dannose • LA DURATA I cosmetici biologici contengono solamente conservanti naturali, quindi devono essere consumati nel giro di tre o quattro mesi al massimo. • TIPI DI COSMETICI BIOLOGICI Fino adesso abbiamo parlato di cosmetici biologici, ma anche qui bisogna fare delle distinzioni: si parla infatti sempre di più di cosmesi biologica, naturale e minerale, facendo di tutto un calderone, senza usare le parole giuste e senza fare le dovute differenze. Oltre a quelli biologici infatti, esistono anche i cosmetici minerali, chiamati così perchè sono a base solo di minerali, che per poter essere utilizzati, vengono ridotti in cristalli piatti grazie a particolari lavorazioni. Come quelli biologici, anche i cosmetici minerali non vengono testati sugli animali e non contengono sostanze dannose per la nostra salute. Si tratta di pigmenti allo stato puro, ovvero colori e si trovano in commercio solo sotto forma di polvere: se così non fosse non si tratta di cosmetici minerali. Affidarsi alla cosmesi biologica I cosmetici biologici, oltre a rispettare l’ambiente e gli animali, nutrono la pelle rispettandola, la proteggono e la migliorano. L’uso frequente di questi prodotti naturali non causa irritazioni ed allergie, visto che alla base della loro composizione non ci sono allergeni, come il nichel, ma solo sostanze che derivano da piante coltivate in maniera biologica.
LE FIERE DEL BIO Cibus - Cibus Bio
7-10 maggio 2018
Salone Internazionale dell’Alimentazione Parma (PR) Centro Fieristico Fiere di Parma spa - Tel. 0521/996206 cibus@fiereparma.it www.cibus.it
4 Passi
12-13 e 19-20 maggio 2018
Generazioni in viaggio verso un’economia più equa e sostenibile Treviso (TV) Parco di Sant’Artemio Cooperativa Pace e Sviluppo ONLUS Tel. 0422/301424 info@4passi.org www.4passi.org
Vinissage
19-20 maggio 2018
Salone dei vini biologici, biodinamici e naturali Asti (AT) Palazzo dell’Enofilia Comune di Asti, Officina Enoica Milano - Tel. 335/6238642 vinissage@comune.asti.it https://vinissage.jimdo.com/
Salone del Gusto - Terra Madre 20-24 settembre 2018 Sapori del mondo in Piemonte
Torino (TO) Lingotto Fiere Slow Food - Tel. 0172/419611 terramadre@slowfood.it www.salonedelgusto.com
Solo Bio
Sana
28-30 settembre 2018
Salone internazionale del biologico e del naturale
Mariano Comense (CO) Palazzo Storico delle Esposizioni Expo Poit - Tel. 031/748814 solobio@expopoint.it www.fierasolobio.it
7-10 settembre 2018
Bologna (BO) Centro Fieristico Bologna Fiere spa - Tel. 051/28211 sana@bolognafiere.it - www.sana.it
Fiera del prodotto biologico
Speciale Natura 2018 - pagina 22
Diventare un’icona a livello mondiale ha i suoi oneri ed i suoi onori. Soprattutto al giorno d’oggi dove le informazioni corrono alla velocità della luce tra un polo e l’altro della Terra, bisogna sempre tenere presente questo aspetto e le varie conseguenze che ne comporta. In primis dovrebbero prendere coscienza di questo enorme potere quelli che, per merito del cittadino medio, hanno guadagnato di diritto la nomea e l’appellativo di “icona”. In secondo luogo, dovrebbe essere il normale cittadino ad essere irriverentemente iconoclasta, allontanandosi dalla pigra abitudine di prendere tutto ciò che ci passa davanti agli occhi per vero. Ma ragionarci quel tanto che basta da poter giudicare in modo obiettivo l’enorme mole di informazioni “trash” da cui siamo giornalmente bombardati. Ma nella fattispecie parliamo di un personaggio che, ad oggi, definire “icona” potrebbe risultare per certi tratti riduttivo: Elon Musk. Quando parli di Elon Musk parli sicuramente di Tesla Motors, la compagnia automobilistica numero uno al mondo per marchio, brand e prestigio nel mondo delle auto elettriche. La Tesla Model S (modello più venduto della casa automobilistica statunitense) è diventato in brevissimo tempo uno status symbol di benessere economico, di riguardo nei confronti di ambiente e natura e, perché no, di costi. Il bolide da oltre 300 cv di potenza, infatti, è alimentato da un motore completamente elettrico con una batteria da 85 KWh. Ora, partiamo da un presupposto. L’Italia acquista il 15% dell’energia elettrica dall’estero per poter sopperire al fabbisogno energetico di tutta la nazione. Fatta questa piccola precisazione tecnica quantomeno doverosa, arriviamo al dunque. L’auto elettrica è davvero questa rivoluzione avveniristica che, nei prossimi anni, stravolgerà il mondo della locomozione di tutti i giorni? Facciamo due rapidi ma esemplificativi conti. La batteria della Tesla (giusto per rimanere nel conosciuto) ha un’autonomia di 500 km circa ed impiega, con una normale presa di casa a 3 KW, circa 24 ore per ricaricarsi completamente, a volerla farla buona. Certo è che durante il periodo di ricarica non deve
AUTO ELETTRICHE nemmeno passarvi per l’anticamera del cervello di utilizzare un semplice phon per capelli o un forno elettrico, pena non pochi problemi col contatore generale. Certo, potreste ovviare al problema riqualificando energeticamente il vostro immobile o la vostra palazzina spendendo una cifra non irrisoria per superare i 6 KW che in Italia, oggi, sono quasi utopia. Ma mettiamo caso che non siate gli unici a possedere un’auto elettrica nel vostro quartiere ed entri in gioco il fattore contemporaneità. Vorrebbe dire un consumo di energia per un solo quartiere non indifferente esulando dal contesto generale in cui viviamo, ossia quello del suolo italiano in cui, giusto per citare un episodio, nel 2007 metà nazione fu messa in ginocchio dal grande caldo e dalla contemporaneità di utilizzo di semplici condizionatori da ambiente. Pensiamo a volere rendere l’elettrico fruibile a molti e non ad una piccola classe elitaria e che le auto ad “impatto zero” sostituiscano completamente quelle a carburanti organici. Capite bene che non è necessario un genio per capire il deficit energetico a cui si andrebbe incontro. Tutto ciò tralasciando molti aspetti altrettanto importanti come l’installazione in tutta Italia di torrette di ricarica, la gestione di picchi di richiesta di energia elettrica, la possibilità di lucro sfrenato nelle zone in cui il fabbisogno energetico per le auto è più richiesto e, da non sottovalutare, l’impatto ambientale dovuto dallo smaltimento delle potenti batterie al litio di questi mezzi “rivoluzionari”. Basti pensare, giusto per voler fare un esempio a portata di molti, se non di tutti, che se convertissimo un V10 a benzina di una super car, a metano, non solo risparmieremmo più da qualche spicciolo, ma inquineremo decisamente meno rispetto ad una Tesla. Insomma, siamo proprio sicuri che questa rivoluzione “elettrica” sia così futuristica ed ambientalistica come si vede spulciando per tv e siti internet e che non si tratti solo di un modo per ottenere sussidi dalle più grande case automobilistiche per rinnovare il loro parco auto già colmo e zeppo di innovazioni tecnologiche?
Di FUNNYKING
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STAR BENE CON GUSTO!
Crema di cavolfiore e patate
Pizza Vegana
Ingredienti • 600 g di cavolfiore • 600 g di patate • 1 cipolla di Tropea • 25 g di porcini secchi • 6 cucchiai di olio extravergine • sale e pepe q.b. • brodo vegetale • prezzemolo fresco tritato
Ingredienti per l’impasto • 200 g di farina 0 semintegrale • 100 g di farina di farro • 1/2 cubetto di lievito di birra • 120 g di acqua • 10 g di zucchero • 10 g di sale • 10 g di olio evo per condire • 3 cucchiai di pesto di rucola • 100 g di spinaci freschi • mezzo mazzetto di asparagi • 1 spicchio di aglio • un pezzetto di porro • olio extravergine di oliva • sale e pepe q.b.
Procedimento Iniziate mettendo a bagno in acqua tiepida i porcini secchi per mezz’ora. Lavate e pulite il cavolfiore, tagliate l’estremità inferiore della testa, eliminate le foglie più dure, staccate le cimette con i gambi. Sbucciate le patate e tagliatele a tocchetti. Affettate la Tropea e fatela imbiondire in una casseruola con 4 cucchiai di olio evo. Aggiungete le patate tagliate e le cimette del cavolfiore, mescolate, salate e pepate. Versate il brodo fino a coprire le verdure e cuocete fino a quando saranno morbide. Strizzate i funghi dall’acqua e sciacquateli. Scaldate 2 cucchiai di olio evo in una padella e cuoceteli per circa 10 minuti. Frullate la zuppa di cavolfiore e patate nel mixer fino a ottenere una crema dalla consistenza liscia e vellutata. Servitela cospargendola con olio, i porcini e del prezzemolo tritato.
Agretti in padella con pomodori secchi Ingredienti • 2 mazzi di agretti • 1 spicchio di aglio • sale e pepe q.b. • olio extravergine d’oliva • 10 pomodori secchi • olive nere denocciolate Procedimento Sciacquate e pulite più volte gli agretti per eliminare tutta la terra presente. Fate soffriggere in una padella l’aglio con un pò d’olio extravergine di oliva, quindi aggiungete gli agretti. Quando saranno quasi cotti aggiustate di sale e pepe, spegnete il fuoco e lasciateli raffreddare. Aggiungete le olive nere denocciolate e i pomodori secchi direttamente in padella.
Procedimento Per la pasta: in una ciotola versate acqua, olio, zucchero e il lievito mescolando per farlo sciogliere bene. Aggiungete le farine e il sale quindi impastate. Quando il panetto sarà abbastanza compatto, trasferitelo sul tagliere, copritelo con la ciotola e lasciatelo riposare per un 1/4 d’ora. Trascorso questo tempo, lavoratelo nuovamente per 10 minuti, spolverizzando con farina se necessario, e rimettete nella ciotola coperta con pellicola al riparo da correnti d’aria per almeno 1 ora. Per il condimento: tagliate il porro e gli asparagi a rondelle. Lavate gli spinaci e, senza scolarli troppo, trasferiteli in padella con olio, aglio, sale e pepe. In una padella con un cucchiaio di olio cuocete le punte degli asparagi, salate e pepate. Accendete il forno a 220°. Riprendete la pasta e allargatela su un foglio di carta forno. Spalmate la superficie con il pesto di rucola, ricoprite con gli asparagi e gli spinaci aggiungendo poi le rondelle di porro. Condite con abbondante olio evo e infornate per 20’ a forno caldo. A bordi dorati la pizza è pronta.
Prodotti bio
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TEST:
LA TUA PELLE È NATURALMENTE SENSIBILE? Arrossamenti ed irritazioni non sono sempre sinonimo di sensibilità cutanea, ma bensì ci dicono molto sulle nostre abitudini o su scelte inadatte. 1. COME DESIDERERESTI AVERE LA PELLE? A Più morbida e setosa B Più resistente agli agenti atmosferici
5. USI SEMPRE IL FONDOTINTA? A No perchè tutti i prodotti mi irritano
B Sì ma sempre con una base di crema idratante
9. SE CONSUMI ALCOLICO O CIBI PICCANTI TI ARROSSI? A Subito B Soprattutto con l’alcol C No, soltanto un leggero calore
C Meno spenta
C Sì lo applico senza nessun altro
2. FAI LO SCRUB QUOTIDIANAMENTE?
10. COME REAGISCE LA TUA PELLE 6. COM’ERA LA TUA PELLE INTOR- ESPOSTA AL FREDDO? A Diventa rossa e pizzica NO AI 15 ANNI?
A No lo evito perchè la pelle arrosi-
prodotto
A Sensibilissima al Sole
B Si secca particolarmente
B 1 volta ogni 2 settimana
B Delicata e facilmente irritabile
C Appare più disidratata e la sento
C 1 o 2 volte a settimana
C Mista o tendenzialmente grassa
3. PER LA PULIZIA DEL VISO DI QUALE PRODOTTI TI AVVALI?
7. HAI MAI PRURITO AL VISO?
sce troppo
A Acqua micellare B Acqua e sapone C Latte detergente o tonico
4. LA MATTINA SCIACQUANDO IL VISO CON L’ACQUA, QUALE SENSAZIONE PROVI? A Sento la pelle tirare B Un leggero fastidio che passa con l’applicazione di una crema
C Maggiore secchezza
A Sì, molto spesso B Soltanto quando passo dal freddo al caldo
C Pochissime volte
8. SE HAI LA POSSIBILITÀ DI PROVARE UN NUOVO PRODOTTO A CAMPIONCINO COME TI COMPORTI? A Non lo provo a priori B Mi piacerebbe provarlo ma ho paura delle conseguenze
C Lo provo subito
tirare
RISULTATI DEL TEST
A. IPERSENSIBILE
B. MEDIAMENTE SENSIBILE
C. FINTA SENSIBILE
Una pelle decisamente difficile e che richiede la massima cura! Pizzicore ed arrossamenti sia in esposizione a freddo e vento che come reazione alla maggior parte dei cosmetici. Alla base c’è un problema di circolazione o un’alterazione della barriera cutanea. Hai bisogno di prodotti ipoallergenici, lenitivi e senza profumi.
La carenza di acqua nello strato più superficiale della pelle fa sì che la tua barriera protettiva sia fragile. Per questo motivo la pelle fatica a difendersi e basta poco per vederla arrossata. Il consiglio è quello di puntare su trattamenti che rinforzino il film idrolipidico, rifornendola di acqua e sostanze adipose.
Se la tua pelle è spenta e secca, la causa è da ricercare in prodrotti troppo aggressivi. Non hai per nulla una pelle sensibile, ma piuttosto stressata da una cura sbagliata. Utilizza soltanto formule delicate da applicare più volte al giorno. Evita tutto ciò che ha un’azione strong, a vantaggio di cure più lievi.
Speciale Natura 2018 - pagina 28
ALLESTIMENTO DI UN ORTO BIOLOGICO
PREPARARE IL TERRENO Per prima cosa dovete procurarvi gli attrezzi per il vostro orto, tra cui un paio di zappe, una vanga, un piantatore, una forbice da potatura, un rastrello, una carriola, un secchio, ecc. Il terreno va infatti dissodato in profondità e quindi dovete aiutarvi con un badile per alzare quanto più possibile le zolle. Ripulitelo da pietre e vecchie radici e, se notate che è troppo sodo, potete anche mescolarlo con la sabbia per renderlo più favorevole all’attecchimento delle piante. Il terreno va inoltre irrigato prima di qualsiasi coltivazione perché accolga i semi o le piantine in un ambiente discretamente umido. La scelta della posizione del terreno è importante perché deve essere soleggiato almeno 10 ore al giorno e non avere l’ombra di grossi alberi o edifici e neppure essere esposto a forti correnti. LA SCELTA DELLE PIANTE Per scegliere le piante del vostro orto biologico dovete prestare attenzione alla zona geografica dove si trova e quindi scegliere quelle che meglio si adattano al clima. Cercate di non forzare la resa del terreno con piante che avrebbero difficoltà ad attecchire, ma scegliete quelle che fruttificano più spesso e facilmente come i cetrioli, i pomodori, le melanzane, le patate, i fagiolini e le piante aromatiche come rosmarino, prezzemolo, basilico, sedano, timo, salvia, ecc. Le verdure che invece hanno più bisogno di attenzione in termini di irrigazione e di cura contro gli insetti sono le lattughe, i broccoli, la bieta, la verza, e tutte le piante a foglia larga. E’ probabile che sarete assaliti dall’entusiasmo da quello che può essere considerato anche un hobby, ma non esagerate col piantare troppa roba perchè finireste magari per avere una produzione abnorme che poi non riuscirete a consumare, anche se nessuno vieta che possiate omaggiare del vostro raccolto parenti e amici. COME ORGANIZZARE L’ORTO La disposizione delle piante nell’orto è importante e quella più comoda e che vi garantisce libertà di movimento è a filari. Se dovete seminare o trapiantare le piantine dovrete creare un buco nel terreno con il piantatore e poi ricoprirlo delicatamente con la terra. Subito dopo sarà necessario irrigare leggermente per favorire il contatto con i nutrienti del terreno. Ricordate anche di lasciare sufficiente spazio tra una piantina e l’altra in base al tipo di ortaggio o frutto che otterrete, in modo che abbia luce e aria sufficiente per crescere al meglio. L’orto naturalmente ha bisogno di acqua e quindi dovrete predisporre l’organizzazione dello stesso vicino a una fonte. Se l’orto è piccolo potrà bastarvi anche solo una pompa, ma se è ha una certa estensione potete sempre organizzare un piccolo impianto d’irrigazione. Praticate piccolissimi fori sui tubi che farete passare fra le piante e la stessa pressione dell’acqua permetterà di irrigare in modo uniforme il vostro orto biologico. Ricordate che non bisogna esagerare con l’acqua temendo che non sia abbastanza, ma è pur vero che durante la stagione calda le piante devono essere annaffiate ogni giorno, ma solo la mat-
tina presto o la sera al tramonto. Non date mai acqua al vostro orto durante le giornate calde perché lo sbalzo di temperatura tra il terreno e l’acqua potrebbe ucciderle. COME SOSTITUIRE DISERBANTI, FERTILIZZANTI E INSETTICIDI Come detto un orto biologico si basa su una coltivazione libera da qualsiasi uso di prodotti che possano risultare non naturali. A questi però si possono sostituire tecniche ed espedienti che sono comunque utili per preservare la genuinità dei vostri prodotti. Se volete rendere più fertile il terreno potrete usare il compost, che è il risultato della macerazione di residui di cibo o fogliame, e che si può creare anche con “l’umido” della raccolta differenziata. Basta scegliere un angolo del vostro orto e avere un contenitore in plastica che sia a contato diretto con il terreno e si chiuda semplicemente con un coperchio. All’interno potete buttare qualsiasi scarto che formerà il vostro “concime naturale” ogni volta che ne avrete bisogno. In questo modo risparmierete anche sullo smaltimento di molti rifiuti, che possono essere ottimamente riciclati e non sprecati. In alternativa potete usare il letame se per esempio avete un pollaio o allevate conigli. Se non avete animali da allevamento potete sempre rivolgervi a chi ha grossi allevamenti biologici e scorte di letame. Ci sono poi altri metodi per esempio per allontanare i parassiti con uno sciame di coccinelle. Se invece sono le zanzare che infastidiscono il vostro orto allora potete piantare la citronella, la menta o il basilico. Gli insetti e i parassiti invece saranno allontanati dall’odore dell’aglio, che potrete lasciare a macerare una notte in acqua calda e poi spargere con uno spruzzino sulle piante interessate. Gli acari invece non sopporteranno una miscela di acqua, peperoncino e detersivo (ma scelto tra quelli biodegradabili). Ricordate anche che le erbacce devono essere prontamente estirpate perché potrebbero uccidere quelle vicine da frutto o commestibili, a causa delle loro lunghe radici. In questo caso l’unico modo per allontanare questo pericolo è toglierle accuratamente a mano dal vostro orto, imparando anche a riconoscerle e armandovi di pazienza. IL PRINCIPIO DELLA ROTAZIONE Quando il vostro orto biologico sarà entrato a pieno regime in produzione, ricordate di variare le coltivazioni. Il terreno infatti è fatto di nutrienti che le piante assorbono e questo potrebbe impoverirlo se la stessa coltivazione si ripete di anno in anno. Diversificare invece le piante nelle varie zone dell’orto potrà arricchire nuovamente il terreno dei nutrienti che ha ceduto. SCAMBIARE PRODOTTI E INFORMAZIONI Per chi è alle prime armi e non si è mai cimentato in questo tipo di avventura è molto utile scambiare opinioni con chi ha una lunga esperienza a riguardo. In questo modo si creerà anche un circolo virtuoso di reciprocità tra chi ha scelto di avere un orto biologico curando il proprio benessere e rispettando la natura.
Speciale Natura 2018 - pagina 30
DOMENICA 22 APRILE 2018
Earth Day
Giornata della Terra Un’attenzione particolare a surriscaldamento globale, inquinamento, esaurimento delle risorse naturali... tutto questo aspettando l’Earth Day 2018! La Giornata della Terra coinvolge annualmente più di 190 Paesi e rappresenta un’iniziativa educativa ed informativa per prendere coscienza dei drammi ambientali riguardanti l’ecosistema. La necessità è quella di trovare soluzioni che possano contrastare gli effetti negativi delle attività dell’uomo sull’ambiente e di smuovere le Istituzioni affinchè adottino le misure necessarie a tutelare le risorse ambientali.
LO SAPEVI CHE? • Evitando il prelavaggio risparmi circa il 15% di energia per un bucato eco-friendly! • Collegando tutti gli apparecchi elettrici ad una presa multipla e spegnendola quando non sei in casa, puoi tagliare i consumi fono al 10% • Separando i rifiuti si evitano milioni di tonnellate di emissione di CO2 nell’atmosfera! • Scegliendo la doccia anzichè la vasca da bagno riduci a metà il consumo di acqua.
L’EVENTO Dal 21 al 25 aprile a Roma avrà luogo il “Villaggio per la Terra” che, organizzato da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari, prevede diverse iniziative (mostre, laboratori e concerti) e una serie di incontri per dare un’opportunità di confronto sui temi ambientali e sociali.
•Addetta alla cucina con esperienza, preparazione panini, snack. Utilizzo di affettatrice. Richiesta pulizia, flessibilità, professionalità e buona volontà. Cercasi per stagione estiva alle Piscine di San Pietro in Gu. Inviare CV a curriculum@piscinesanpietroingu.it Tel. 3291697629 •Addetto/a Marketing e Comunicazione. Cercasi laureato/a in scienze della comunicazione e/o marketing o discipline analoghe. Impegno full time. Progetto di sviluppo a seconda dell’età e del profilo del candidato: stage più apprendistato oppure stage più contratto a tempo determinato. Scopo assunzione a tempo indeterminato. Sede lavoro Romano d’Ezzelino. Inviare curriculum a ricercapersonale@centrophoenix.it. Astenersi perditempo o se non posseduti appieno i requisiti di cui sopra. Tel. 0424382527 •Agenzia di Consulenza e Servizi Immobiliari per l’ampliamento del proprio organico, selezio-
na candidati motivati pronti a rivestire un ruolo come agenti immobiliari. Offriamo trattamento provvigionale di ottimo livello, costante formazione per acquisizione di competenze, nessun limite di zona. Responsabilità e doveri: impegno a tempo pieno, ricerca immobili, acquisizione incarichi vendita, appuntamenti con clienti acquirenti. Qualifiche e capacità: diploma scuola superiore. Automunito, preferibile esperienza pregressa. Contratto di lavoro: Partita IVA. Invia il tuo curriculum a info@abitareoggi.it Tel. 0424529780 •Aiuto pizzaiolo con esperienza cercasi per pizzeria d’asporto a Romano d’Ezzelino, per lavoro fisso tutte le sere tranne il lunedì. Tel. 3318346938 •Apprendista azienda artigianale metalmeccanica cerca ragazzo giovane con voglia di imparare e serietà, da inserire nel proprio organico con diverse mansioni, lavoro dinamico e non monotono. Settore carpenteria leggera, chiusure civili e industriali. Cv a info@trollo.it •Artigiano serramentista zona Vicenza, Padova, Treviso con ventennale esperienza si occupa di sistemazione persiane, sosti-
tuzione motori, serramenti, serrature, blindati e manutenzioni varie. Tel. 335462357 •Assistente odontoiatrico con doti di manualità, capacità di comunicazione, precisione e serietà, disponibilità a trasferte, cercasi full time, orario continuato per gestione paziente e organizzazione lavoro presso studio dentistico in Bassano. Pregasi mandare c.v. a bassano@mainog.com •Azienda costruzione stampi lamiera, cerca attrezzista addetto al montaggio. Tel. 0424858069 •Azienda di Tezze sul Brenta leader nell’automazione per la saldatura cerca disegnatore meccanico anche con poca esperienza ma con voglia di imparare da inserire in ufficio tecnico già strutturato. Inviare curriculum a info@nuovacmm.com oppure tel. 042489189 •Azienda artigiana di Tezze sul Brenta, produttrice di zerbini e tappeti personalizzati. Selezioniamo persona spigliata 19-25 enne, con voglia di imparare, inglese scritto e parlato, uso pc, da inserire in ufficio con mansioni di segreteria, gestione acquisti/ vendite e prima nota. No perditempo. Inviare curriculum a stu-
dio@monees.com. •Azienda di Cassola, cerca apprendista impiegata tecnico commerciale da inserire nel proprio organico. Requisiti preferenziali conoscenza lingua inglese, dinamicità e intraprendenza. Possibilità di crescita professionale commisurate alle reali capacità del candidato. Inviare cv a commerciale@tecnicatre.it •Azienda di Spedizioni Internazionali sita in Vicenza Ovest ricerca una stagista per inserimento nel proprio organico d’ufficio. È richiesta la conoscenza della lingua inglese/tedesca, buona capacità nell’utilizzo informatico, propensione al lavoro autonomo. Si richiede una figura automunita, capace al dialogo, intraprendente. Lo stage prevede un rimborso spese. Se seriamente interessata, volenterosa di intraprendere una nuova sfida lavorativa in una azienda giovane, dinamica e in espansione, rispondere all’annuncio inviando il proprio il proprio Curriculum Vitae. Tel. 0444043860