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Indice pagina 4 Le intolleranze alimentari pagina 6 Alcune buone ragioni per scegliere un’auto a metano pagina 10 Ricette sane e gustose...provare per credere! pagina 12 ...il secondo è vegan, e per dessert? pagina 14 L’orto senza residui chimici pagina 16 La buona cucina pagina 18 Nuove tariffe elettriche: le pompe di calore sono sempre più un’alternativa appetibile pagina 20 Latte di capra - proprietà e virtù pagina 22 Lunario 2017 pagina 24 Scarpe in canapa pagina 25 La farina di canapa pagina 26 Costruzioni in paglia pagina 28 Un bucato economico ed eco-friendly pagina 30 Fai il test...e scopri quanto “bio” sei!
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Le intolleranze alimentari Esse derivano dall’impossibilità dell’organismo di digerire un dato alimento a causa: 1) di carenze di minerali indispensabili nell’attivazione di enzimi coinvolti nel processo digestivo;
le intolleranze od Ipersensibilità Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari vere e proprie perché non provocano quasi mai delle reazioni violente ed
immediate
nell’organi-
smo e, quindi, spesso non sono direttamente collegabili all’assunzione del cibo che le determina. Non producono shock anafilattico e di solito non rispondono ai tradizionali test allergici cutanei. Inoltre, mentre una reazione allergica nei confronti di un alimento determina una reazione spiacevole, l’intolleranza crea una sorta di assuefazione accompagnata da una ricerca inconscia dell’alimento.
2) di disbiosi (cioè alterazione della flora batterica intestinale) a cui consegue un assorbimento alterato di macromolecole (derivanti dalla digestione dei cibi) da parte dell’intestino e un deficit immunitario; 3) di stati emotivi alterati o stress che comportano alterazioni sia a livello digestivo che del sistema immunitario. Le Intolleranze Alimentari originano a livello intestinale, avendo come presupposto un’irritazione della mucosa di tale distretto che perde, così, la sua funzione di barriera al passaggio di sostanze al sangue; esse però non provocano produzione di anticorpi e raramente hanno come effetto la produzione di istamina. Possono però innescare manifestazioni allergiche quali le allergie ai pollini, agli acari od al contatto di tessuti, metalli, ecc. Le Intolleranze Alimentari si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del peso corporeo, sia in eccesso che in difetto. Esse sono riconducibili all’accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la “dose soglia”. A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa “improvvisamente” diventare intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente o meglio pluri-quotidianamente (v. frumento, olio di oliva, latticini, ecc.). Queste reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 72 ore dopo l’assunzione del cibo in questione. Va rimarcato inoltre che, come accade per le allergie respiratorie e l’inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche addizionate nel corso di qualsiasi momento della lavorazione di un cibo possono: a) renderlo allergizzante, b) produrre un’Intolleranza alle sostanze aggiunte oppure, ancor peggio, c) diventare veicolanti delle molecole contenute nell’alimento (soprattutto Proteine) e renderle fonte di Intolleranza. Basti pensare agli olii vegetali, che sono il capolista delle Intolleranze Alimentari, al contrario degli olii spremuti a freddo. Pertanto, il primo intervento nei confronti di cibi sospetti, è quello di utilizzare solo prodotti sicuramente “puliti”. Tra gli Alimenti, quelli che più frequentemente danno reazioni sono: 1. RICCHI DI ISTAMINA: pomodoro, bevande fermentate (vino,birra), formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, pesce soprattutto conservato, crostacei, frutti di mare, ecc. 2. ISTAMINO LIBERATORI: fragole, albume d’uovo, cioccolato, frutta secca, ecc. 3. TENDENZIALMENTE ALLERGIZZANTI: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, 4
crostacei, ecc. 4. CIBI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE CAUSANO INTOLLERANZA: latte e latticini, lieviti, frumento, olii vegetali, olio di oliva, ecc.
COME SI TESTANO LE INTOLLERANZE ALIMENTARI? Per rilevare la presenza di un’Intolleranza Alimentare, sono a disposizione diversi tipi di test, nessuno attualmente riconosciuto dalla Medicina Ufficiale. Uno di questi è il test Kinesiologico che considera la variazione della forza muscolare dopo che si sono posti gli alimenti sospetti a contatto con il paziente. Se l’alimento risulta non tollerato, si ha un indebolimento transitorio della forza muscolare.
QUANDO DEVE ESSERE SOSPETTATA UN’INTOLLERANZA ALIMENTARE? Come abbiamo visto i sintomi causati dalle Intolleranze ai diversi tipi di cibo sono molteplici. I più frequenti sono cefalee, disturbi intestinali (gonfiori, stipsi o diarrea, colite, meteorismi, ecc.), dolori premestruali, disturbi dell’umore (depressione, irritabilità), dolori articolari, mal di gola o bronchiti ricorrenti e molti altri. Il sospetto va posto quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad interferire con la vita “normale” della persona. Come sempre in Biologia le variabili possono essere molteplici, e quindi la ricerca di eventuali Intolleranze Alimentari può essere una delle strade da percorrere per affrontare una problema.
DALLE INTOLLERANZE SI GUARISCE? Dalle Intolleranze Alimentari si guarisce, seguendo diete appropriate associate eventualmente ad un sostegno fitoterapeutico ed a una modificazione dello stile di vita. I programmi alimentari devono essere concordati e seguiti da un esperto per poter valutare le modalità più corrette e quelle che meglio si adeguano anche alle problematiche individuali. A cura della Dott.ssa Paola Semenzato
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Alcune buone ragioni per scegliere un’auto a metano C’È UN CARBURANTE ECOLOGICO, SICURO E CHE COSTA MENO DI METÀ DELLA BENZINA. LO CONOSCETE, PERCHÉ LO AVETE GIÀ IN CASA. È IL METANO: ECCO 10 MOTIVI PER SCEGLIERLO, SE AVETE IN MENTE DI CAMBIARE AUTO.
con il... cambiamento climatico in atto e un inverno senza piogge, è esploso il problema
dell’inquinamen-
to delle città italiane. Ma che benzina, gasolio e Gpl (anche se in minor misura) siano inquinanti e complessi da gestire, è un fatto noto. Così come è evidente che l’auto elettrica ha il vantaggio di non inquinare in loco ma l’energia che consuma da qualche parte viene prodotta con relative emissioni in atmosfera. Ma esiste un idrocarburo più pulito, già disponibile sul mercato e che fa spendere meno della metà per viaggiare. Si chiama... metano! È lo stesso gas che arriva in quasi tutte le case d’Europa. Le auto a metano sono una realtà da molti anni. E, oggi, si sono evolute al punto da essere un’ottima scelta di acquisto.
Ecco alcune buone ragioni per passare al metano, se avete in mente di cambiare auto o di trasformare la vostra.
• IL COSTO DEL CARBURANTE
In media, percorrere un km a metano costa circa il 60% in meno rispetto alla benzina ed il 50% in meno rispetto al gasolio. Per esempio, un’auto di ultima generazione, con meno di 15E viaggia per circa 400 km.
• L’ECOLOGIA
La combustione del metano genera il 20% meno CO2 rispetto alla benzina. È esente da particolato (PM10) e “black carbon” (PM2,5), piombo e idrocarburi policiclici aromatici, con concentrazioni di ossidi di azoto (NOx) inferiori del 72% rispetto a una vettura a benzina e del 95% rispetto a una a gasolio. In pratica, un’auto a metano è già molto oltre i limiti di emissione Euro 6. In più, l’impronta ecologica della benzina comprende estrazione, raffinazione, trasporto (su camion), stoccaggio in cisterne e inquinamento locale da sversamento (guardate il selciato accanto alle pompe nei distributori). Il metano viene estratto, inserito nei metanodotti e arriva tanto nelle case quanto ai distributori. Ogni anno, l’Automobile Club Svizzero redige l’Ecomobiliste, un’analisi di tutti i modelli di auto esistenti sul mercato e una classifica che premia i meno inquinanti. Dal 2004 il primo posto della Ecomobiliste era assegnato a un’auto a propulsione ibrida benzina-elettrica. Questo predominio è finito nel 2013, con ben tre auto a metano ai primi posti.
• NON SI PAGANO LE POLLUTION CHARGES, COME L’AREA C
Nelle città dove esistono zone a traffico limitato (ZTL) in virtù di politiche antinquinamento, il metano può, salvo eccezioni stabilite dal Comune, circolare liberamente senza pagare alcuna tassa.
• IL MOTORE DURA DI PIÙ
Il metano ha una temperatura di detonazione più bassa della benzina. Il motore è quindi sottoposto a uno stress di utilizzo minore. La benzina, tuttavia, è importante per mantenere lubrificate le parti meccaniche: anche per questo, su tutte le auto a metano è prevista la doppia alimentazione. Quelle di ultima generazione alternano automaticamente iniezioni “miste” di carburante, proprio per assicurare la giusta lubrificazione.
• PARCHEGGI DOVE VUOI
Il metano non può essere soggetto a limitazioni di parcheggio di nessun tipo (lo sancisce uno speciale decreto ministeriale). Il Gpl, invece, limita l’auto al parcheggio esterno o al primo piano sotterraneo dei garage.
• IN ALCUNE REGIONI ITALIANE CI SONO INCENTIVI
Si va dall’esenzione totale del bollo (se l’autonomia a metano è superiore di quella a benzina) per alcune regioni, all’esenzione per i primi tre anni (che poi diventa riduzione): prima dell’acquisto è bene informarsi all’ufficio motorizzazione della propria zona.
a cura di Casarin Oil Groip srl
• LA SICUREZZA
Il metano non è un gas tossico. La temperatura di autoaccensione della benzina è 250 °C circa, del gasolio 220 °C e del legno 300 °C. Per il metano è invece di 537 °C: significa che è meno infiammabile. Nelle bombole è conservato a una pressione iniziale di 220 bar (che scendono man mano che si utilizza l’auto). Le auto a metano sono sottoposte agli stessi crash test e prove di incendio delle vetture “normali”. Secondo tutti gli studi, il metano per auto è il carburante più sicuro tra gli idrocarburi: più leggero dell’aria (al contrario del Gpl), in caso di fuoriuscita si disperde molto velocemente. Le bombole sono collaudate a 300 bar e progettate per resistere a 450 bar.
• SI CIRCOLA ANCHE COL BLOCCO DEL TRAFFICO
Trattandosi di veicoli a bassissima emissione, non sono attualmente soggetti a limitazioni del traffico dovute a inquinamento. 6
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Vi aspettiamo al
Rubens Stube Fest Venerdì 31 Marzo 2017 ore 20.00
Siamo lieti di ospitarVi alla Dodicesima serata Enogastronomica “A Agricola De.Co. Maso Rossetti Rubens Tavola con ilAz. Tarassaco di Conco” un prodotto naturale da sempre nelle nostreSabato cucine, ma riproposto con nuovi di sapori 19oggi cena e domenica 20abbinamenti Marzo pranzo un esaltante esperienza culinaria. graditaper la prenotazione
“Quinto QuartoMenù del Toretto Biologico”
Carpaccio diAperitivo Lingua con di prosecco peperone rosso, al mela, tavolochutney Calice di mango emulsione acetodibalsamico con con piccoli entrée di a base Tarassaco De.Co di Conco Insalatina tiepida di Polmone, pomodori secchi, aglio e prezzemolo
Pancetta, uova e Tarassaco
Lo Ch
Ore 20:30 inizio Cena Trippa in brodo Maccheroncini all’uovo con ragù di Guancia
ANTIPASTI Fettinecon di Cuore, patate, capperi e olivelle Burrata Pugliese Tarassaco De.Co. di Conco al profumo di limone, bottarga di Fegato con fonduta di cipolla al succo d’uva Muggine e sfoglia di pane Gattiau Tartare di Sorana Bio dalla Nostra Az. Agricola Maso (rivisitazione del fegato alla veneziana) Rossetti Rubens con Tarassaco De.Co. di Conco scottato e tuorlo pochè Coda alla Vaccinara
Sorbetto alla Mela verdePRIMI e Sedano PIATTI Acqua, Vino - Caffè e correzione Tortello al Tarassaco De.Co. di Conco con ragù di Coniglio Biologico allevato a terra Menu 32De.Co. € a persona Risotto concompleto Tarassaco di Conco, Lumache e spuma di Caprino
Venerdì 8 Aprile ore 20,30 SECONDI PIATTI Coscia d’Anatra cotta a bassa temperatura con al Miele di Tarassaco De.Co. di ConTarassaco marinato, pomodorini soleggiati e code di gambero “Tarassaco di Conco salsa a ritmo di Jazz & Blues” co accompagnata dal Tarassaco De.Co. di Conco in tecia con Pinoli e Uvetta Aperitivo DESSERT Buffet di benvenuto con PRE fantasie della Cuoca Cecilia Sorbetto al Tarassaco De.Co. di Conco e Limone in collaborazione con i panettieri e pizzaioli Giovanni e Gianantonio. Maria responsabile Beverage.
DESSERT Menu Torta rustica al Tarassaco De.Co. di Conco, Nocciole e salsa Ricotta fresca e Rosolio
Sfoglia croccante, Tarassaco marinato, gambero rosso e crema di mais Polpettine di Tarassaco in granella di nocciole caramellate Caffè Grappa o Liquore al Tarassaco De.Co. di Conco su fonduta di Asiago Acqua e vini Dop abbinati con Servizio Sommelier
La classica Raffaele: formaggio Asiago, porcini, pancetta e grana
Crema di Tarassaco con crostini al Lardo Calamarata con bisque di Omaggio Cannocchie, del Tarassaco saltato 45 € a persona con Buon Ricordo aglio olio peperoncino fresco Serata solo su prenotazione Risotto con riso di Grumolo delle Abbadesse al Tarassaco, con Baccalà mantecato e pan fritto al Tarassaco LaSorbetto Certificazione Bio e i prodotti De.Co.
La cucina del Rubens Stube Fest utilizza i prodotti locali e la carne della Quaglia disossata e farcita alla di salsiccia Az. Agricola Maso Rossetti Rubens certificata Biologica dapasta un organismo di controllo e con certificazione deldi metodo di produzione biologico. zabaione Castelmagno
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e Tarassaco
Il RubensSucco inoltre freddo sostiene di i prodotti del territorio, tramite la dei Ristoratori De.Co. Tarassaco con cremino alConfraternita cioccolato bianco e pistacchi
Mousse alla Ricotta e Arancia con soffice di Tarassaco
A tavola Olio Extravergine di Oliva Frantoi Redoro dal 1895 100% italiano, estratto a freddo Vini Abbinati con Servizio Sommelier
Speck, patate lesse e champignon
CaffèInformato accompagnato daiNovità “Rubbiotti al Tarassaco” cotti sul a legna Se vuoi sempre essere sulle nostre iscriviti alla Nostra News Letter sito www.rubensfest.it, se vuoi ricevere le info via Whatsapp il numero alla cassa con il Tuo nome. Liquore al anche Tarassaco e Liquore allascia Tarancino Seguici anche su Omaggio del Buon Ricordo Menu completo 40 € a persona
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Contrà Rossi 10 - Rubbio di Conco Turno di chiusura il Martedì e il Mercoledì sera Tel 0424 709012 www.rubensfest.com e-mail: rubensfest@live.it
Il Pranzo di Pasqua al Rubens Prosecco di Benvenuto
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Lo Chef Carlo Cracco e Cecilia Cortese, vincitrice del web contest di ricette “Tradizione vs Innovazione”
La famosa Stube che dà anche il nome al locale
La più intima ed accogliente saletta del caminetto
Buona cucina, tradizione e nuovi incroci gastronomici. Un obiettivo semplice che non è mai fuori moda: fare da mangiare bene, sempre. Al Rubens si va per colazione, per una pizza, per pranzare o cenare con piatti tradizionali, prodotti locali e di produzione propria. Ma non solo. Di madre sarda e padre veneto, la simpatica famiglia del Rubens Stube Fest vi propone anche menu innovativi, nati dalla contaminazione fra le tradizioni gastronomiche dell’Isola e i prodotti locali dell’Altopiano.
La certificazione Bio e i prodotti De.Co. La cucina del Rubens Stube Fest utilizza prodotti locali e carne dell’Azienda Agricola Maso Rossetti Rubens, Certificata Biologica da un organismo di controllo e certificazione del metodo di produzione biologico.
Focaccina al Tarassaco De.Co. di Conco e Lardo al Pepe con pomodori confit Cappasanta brasata con crema Tuttidi i giorni pane cottoverdi nel fornoeaspuma legna, anche Asparagi di al tarassaco e al sedano Senape Dijon Cialda croccante di Castagne con mousse di Caprino e mele, pomodori secchi e salsa al miele *** Vellutata di Carciofi con Quenelle di Ricotta fresca e Curry con mandorle tostate Gnocchetti di patate con ragù d’Agnello e punte di Asparagi bianchi I nostri liquori al Sedano Bianco di Rubbio e al Risotto Tarassaco di ConcoViola con Speck di Asiago, Mele e Mezzano *** Sorbetto al Limone *** Tagliata di Manzo Bio dell’Az. Agricola Maso Rossetti Rubens con Patate al forno e Tarassaco De.Co. di Conco *** Dolce Pasquale Caffè e Correzione Acqua e Vino Cuori di tarassaco sott’olio di nostra produzione Menu Bimbi € 15 Menu Adulto € 35
Il Rubens inoltre sostiene i prodotti del territorio, tramite la Confraternità dei Ristoratori De.Co.
“Natale con i Tuoi e Pasqua con ... NOI e anche PASQUETTA” Consulta il nostro sito per maggiori informazioni.
Maria nell’Azienda agricola Maso Rosetti, fiore all’occhiello della famiglia Cortese.
Ricette sane e gustose... provare per credere! ANTIPASTO:
Bruschette di stagione Ingredienti per 4 persone: - 2 zucchine bianche - 200 gr. pomodori datterini/ciliegini - 20 gr. formaggio grattugiato -1 baguette - olio evo - pepe - curcuma - origano Procedimento:
Preriscaldate il forno (ventilato) a 180°. Mondate le zucchine e i pomodori, quindi tagliateli a rondelle sottili. Stendete un foglio di carta forno su di una teglia ed adagiatevi tutte le verdure, avendo cura di evitare di sovrapporle. Spolverate con il pepe e la curcuma, quindi ricoprite con un filo d’olio extravergine d’oliva. Cuocete in forno per circa 20 minuti. Tagliate la baguette a rondelle di circa 2 cm di spessore. Fatele leggermente dorare in una padella antiaderente senza aggiungere alcun grasso. Servite le bruschette di pane e verdure, spolverizzandole con grana ed origano.
PRIMO PIATTO:
Risotto alle fragole Ingredienti: - 320 gr. riso carnaroli -150 gr. di fragole -1 scalogno -1 bicchiere di prosecco - brodo vegetale
APERITIVO:
Sweet Margarita
- 20 gr. formaggio grattugiato
Ingredienti:
- olio evo
-1 cucchiaio di formaggio spalmabile
-18 ml di Tequila
- sale e pepe q.b.
-18 ml di Triple sec -12 ml di sciroppo d’acero
Procedimento:
Mondate le fragole quindi tuffatele velocemente in acqua fredda. Asciugatele per bene, lasciatene 4 intere e tagliate le altre a piccoli pezzi. Tostate il riso in una padella antiaderente senza l’aggiunta di altro. In una casseruola rosolate lo scalogno tritato finemente al coltello per 2-3 minuti con un filo d’olio evo, unite il riso e lasciate insaporire qualche minuto. Aggiungete il prosecco e lasciate evaporare. Salate e pepate, quindi portate il risotto a cottura aggiungendo all’occorrenza qualche mestolo di brodo vegetale. Una volta cotto, spegnete il fuoco e mantecate con il formaggio spalmabile e quello grattugiato. Decorate con le fragole lasciate a parte, a piacimento.
- lime Procedimento:
shakerate Tequila ed il Triple sec. Aggiungete lo sciroppo di acero e ghiaccio. Mixate bene e versate in un bicchiere ben ghiacciato. Guarnite con una fetta di lime.
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...il secondo è vegan, e per dessert? SECONDO PIATTO:
Seitan ai semi di sesamo Ingredienti: - 300 grammi di seitan - 50 grammi di sesamo - rosmarino -1 cucchiaino di senape delicata -1 cucchiaio di salsa di soia -100 grammi di farina - 50 grammi di pangrattato - olio evo - olio di semi di girasole alto oleico - insalatina mista - sale q.b. Procedimento:
Iniziate preparando la panatura mescolando pangrattato, semi di sesamo e rosmarino tritato. Diluisci la farina con un pò d’acqua per ottenere una pastella non troppo densa. Taglia il seitan a fettina di 1/2 cm di spessore, asciugalo bene e passalo prima nella pastella e poi nella panatura. In una padella antiaderente scalda abbondante olio di semi di girasole alto oleico (oppure di arachidi) e friggi le cotolette per 3 minuti circa. Versa la salsa di soia in una ciotola, unisci la senape ed un pizzico di sale, quindi emulsiona il tutto con 3 cucchiaini di olio extravergine di oliva. Condisci l’insalatina mista con la salsina ottenuta. Servi assieme alle cotolette.
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DESSERT:
Crostatine di frolla Ingredienti: - 1 stecca di vaniglia - 30 grammi di mandorla in polvere - 100 grammi di zucchero - 140 grammi di burro - 200 grammi di frutti di bosco - 200 grammi di ricotta - sale q.b. -100 grammi di zucchero a velo - 280 grammi di farina - 1 uovo - 1 dl di panna per dolci - 2 cucchiai di succo di limone Procedimento:
Frullate nel mixer la farina con il burro a tocchetti e la polvere di mandorle assieme ad 1 pizzico di sale e lo zucchero a velo. Aggiungete l’uovo e continua a lavorare a mano fino ad ottenere un composto rotondo da avvolgere in pellicola e lasciar riposare in frigo per 30 minuti. Stendete la frolla fino e usala per rivestire 12 stampini del diametro di 5 centimetri. Coprite tutte le basi con alluminio e ceci secchi, e cuocete in forno a 180° per 10 minuti. Pulite e frulla i frutti di bosco (tienine da parte qualcuno per la decorazione finale). In una terrina lavorate la ricotta con lo zucchero semolato, frutti di bosco frullati e 2 cucchiai di succo di limone, poi aggiungete i semini della stecca di vaniglia e mescola. Montate la panna e aggiungila alla crema di ricotta. Farcite le tartine raffreddate con la crema e decora con mousse di ricotta con i frutti di bosco.
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Allestire... Allestire un orto biologico
L’orto senza residui chimici
può dare grandi soddisfa-
IL METODO È TUTTO NATURALE!
zioni sia dal punto di vista
PREPARARE IL TERRENO
della qualità che da quel-
Per prima cosa dovete procurarvi gli attrezzi per il vostro orto, tra cui un paio di zappe, una vanga, un piantatore, una forbice da potatura, un rastrello, una carriola, un secchio, ecc. Il terreno va infatti dissodato in profondità e quindi dovete aiutarvi con un badile per alzare quanto più possibile le zolle. Ripulitelo da pietre e vecchie radici e, se notate che è troppo sodo, potete anche mescolarlo con la sabbia per renderlo più favorevole all’attecchimento delle piante. Il terreno va inoltre irrigato prima di qualsiasi coltivazione perché accolga i semi o le piantine in un ambiente discretamente umido. La scelta della posizione del terreno è importante perché deve essere soleggiato almeno 10 ore al giorno e non avere l’ombra di grossi alberi o edifici e neppure essere esposto a forti correnti.
lo della coltivazione di un hobby gratificante, con la sicurezza che tutti i prodotti che ne ricaverete saranno senza alcuna traccia di residuo chimico, quindi sicuri, al 100%.. Ogni frutto od ortaggio che vedrete crescere sarà la spinta a provare a coltivare nuove piante e vi appassionerà constatare che il vostro impegno sarà largamente premiato contribuendo concretamente al rispetto per l’ambiente. Basta avere un piccolo terreno, anche solo di 40 metri quadrati, per riuscire a produtte frutta, verdura e piante aromatiche utili a rifornire una famiglia media. L’ obiettivo di chi coltiva un orto biologico è ottenere prodotti naturali senza che siano
impegnati
pesticidi,
fertilizzanti e altre sostanze chimiche usate solitamente per far crescere le piante senza difetti o per allontanare gli attacchi di insetti, parassiti ed erbacce. Di questi “veleni” però si può fare a meno per ottenere prodotti genuini, che rispettino la stagionalità e che non danneggino la salute.
LA SCELTA DELLE PIANTE Per scegliere le piante del vostro orto biologico dovete prestare attenzione alla zona geografica dove si trova e quindi scegliere quelle che meglio si adattano al clima. Cercate di non forzare la resa del terreno con piante che avrebbero difficoltà ad attecchire, ma scegliete quelle che fruttificano più spesso e facilmente come i cetrioli, i pomodori, le melanzane, le patate, i fagiolini e le piante aromatiche come rosmarino, prezzemolo, basilico, sedano, timo, salvia, ecc. Le verdure che invece hanno più bisogno di attenzione in termini di irrigazione e di cura contro gli insetti sono le lattughe, i broccoli, la bieta, la verza, e tutte le piante a foglia larga. E’ probabile che sarete assaliti dall’entusiasmo da quello che può essere considerato anche un hobby, ma non esagerate col piantare troppa roba perchè finireste magari per avere una produzione abnorme che poi non riuscirete a consumare, anche se nessuno vieta che possiate omaggiare del vostro raccolto parenti e amici. Avere un orto biologico significa ovviamente scegliere sementi e piantine di origine biologica che si trovano facilmente presso consorzi agrari oppure su internet e la loro origine naturale è garantita. COME ORGANIZZARE L’ORTO La disposizione delle piante nell’orto è importante e quella più comoda e che vi garantisce libertà di movimento è a filari. Se dovete seminare o trapiantare le piantine dovrete creare un buco nel terreno con il piantatore e poi ricoprirlo delicatamente con la terra. Subito dopo sarà necessario irrigare leggermente per favorire il contatto con i nutrienti del terreno. Ricordate anche di lasciare sufficiente spazio tra una piantina e l’altra in base al tipo di ortaggio o frutto che otterrete, in modo che abbia luce e aria sufficiente per crescere al meglio. L’orto naturalmente ha bisogno di acqua e quindi dovrete predisporre l’organizzazione dello stesso vicino a una fonte. Se l’orto è piccolo potrà bastarvi anche solo una pompa, ma se è ha una certa estensione potete sempre organizzare un piccolo impianto d’irrigazione. Praticate piccolissimi fori sui tubi che farete passare fra le piante e la stessa pressione dell’acqua permetterà di irrigare in modo uniforme il vostro orto biologico. Ricordate che non bisogna esagerare con l’acqua temendo che non sia abbastanza, ma è pur vero che durante la stagione 14
calda le piante devono essere annaffiate ogni giorno, ma solo la mattina presto o la sera al tramonto. Non date mai acqua al vostro orto durante le giornate calde perché lo sbalzo di temperatura tra il terreno e l’acqua potrebbe ucciderle. COME SOSTITUIRE DISERBANTI, FERTILIZZANTI E INSETTICIDI Come detto un orto biologico si basa su una coltivazione libera da qualsiasi uso di prodotti che possano risultare non naturali. A questi però si possono sostituire tecniche ed espedienti che sono comunque utili per preservare la genuinità dei vostri prodotti. Se volete rendere più fertile il terreno potrete usare il compost, che è il risultato della macerazione di residui di cibo o fogliame, e che si può creare anche con “l’umido” della raccolta differenziata. Basta scegliere un angolo del vostro orto e avere un contenitore in plastica che sia a contato diretto con il terreno e si chiuda semplicemente con un coperchio. All’interno potete buttare qualsiasi scarto che formerà il vostro “concime naturale” ogni volta che ne avrete bisogno. In questo modo risparmierete anche sullo smaltimento di molti rifiuti, che possono essere ottimamente riciclati e non sprecati. In alternativa potete usare il letame se per esempio avete un pollaio o allevate conigli. Se non avete animali da allevamento potete sempre rivolgervi a chi ha grossi allevamenti biologici e scorte di letame. Ci sono poi altri metodi per esempio per allontanare i parassiti con uno sciame di coccinelle. Se invece sono le zanzare che infastidiscono il vostro orto allora potete piantare la citronella, la menta o il basilico. Gli insetti e i parassiti invece saranno allontanati dall’odore dell’aglio, che potrete lasciare a macerare una notte in acqua calda e poi spargere con uno spruzzino sulle piante interessate. Gli acari invece non sopporteranno una miscela di acqua, peperoncino e detersivo (ma scelto tra quelli biodegradabili). Ricordate anche che le erbacce devono essere prontamente estirpate perché potrebbero uccidere quelle vicine da frutto o commestibili, a causa delle loro lunghe radici. In questo caso l’unico modo per allontanare questo pericolo è toglierle accuratamente a mano dal vostro orto, imparando anche a riconoscerle e armandovi di pazienza. IL PRINCIPIO DELLA ROTAZIONE Quando il vostro orto biologico sarà entrato a pieno regime in produzione, ricordate di variare le coltivazioni. Il terreno infatti è fatto di nutrienti che le piante assorbono e questo potrebbe impoverirlo se la stessa coltivazione si ripete di anno in anno. Diversificare invece le piante nelle varie zone dell’orto potrà arricchire nuovamente il terreno dei nutrienti che ha ceduto. SCAMBIARE PRODOTTI E INFORMAZIONI Per chi è alle prime armi e non si è mai cimentato in questo tipo di avventura è molto utile scambiare opinioni con chi ha una lunga esperienza a riguardo. In questo modo si creerà anche un circolo virtuoso di reciprocità tra chi ha scelto di avere un orto biologico curando il proprio benessere e rispettando la natura.
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I RUSTEGHI
OSTERIA TRE PONTI
Farine 100% italiane, lievito madre, 24 ore minimo di lievitazione naturale e nessun grasso aggiunto, il tutto condito da passione e 30 anni di esperienza! Un posto tranquillo dove passare una bellissima serata in compagnia, pizza ottima con tutte le varianti di impasto...
Locale tipico ed accogliente, gli ottimi e freschissimi ingredienti con cui sono realizzati i piatti fanno dell’Osteria Tre Ponti la scelta giusta per chi vuole provare un’alternativa alla classica cucina tradizionale. Adatto a vegani e non, a bambini e gruppi. Posti a sedere anche all’aperto.
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Marostica (VI) Via Stroppari 8 telefono: 0424.72205 I nostri suggerimenti per il pranzo e per la cena con gli amici, i familiari oppure i colleghi: tutte le migliori proposte della zona per una carellata di ristoranti in cui il sapore è grande protagonista, per i tuoi momenti dedicati al mangiar bene!
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Bassano del Grappa (VI) Via Marchesane 2 telefono: 0424.502142
AL TELEFONO
ALL’ALPINO
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Valrovina di Bassano del Grappa (VI) Via Chiesa 19 telefono: 0424.509938
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La pizzeria Al Telefono è aperta tutte le sere, escluso il lunedì, dalle 18.00 in poi. Le pizze sono preparate con impasti di frumento, integrale, farro e saragolla. Dal martedì al venerdi: pizza biologica certificata. La pizzeria si trova in località Valrovina ed è facilmente raggiungibile.
Pizzeria e trattoria a pochi km da Bassano e da 30 anni sempre con la stessa gestione, alla costante ricerca di prodotti di altissima qualità, in stagione e a km Zero. Produttore di olio con le olive provenienti dagli ulivi siti in Privà utilizzando metodi tradizionali. Pizza al kamut!!!
Con le sue favolose pizze e bruschette, i suoi sfiziosissimi stuzzichini sa conquistare ogni palato! Anche panificio, servizio gastronomia, spiaggia ad alta quota con musica e happy hour, sala prenotabile per i tuoi pranzi e per le tue feste. Tutto questo e molto altro ancora... è il Rubens.
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Nuove Tariffe Elettriche: le pompe di calore sono sempre più un’alternativa appetibile Qualche anno fa, con la delibera 205/2014/R/EEL
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torità per l’energia aveva introdotto la cosiddetta tariffa sperimentale D1
Dal 1° Gennaio 2017 tutti coloro che hanno beneficiato di questa tariffa sperimentale avranno diritto ad avere una condizione privilegiata per tutto il corso di quest’anno, quindi un anno in anticipo rispetto ai nuovi utenti che avranno diritto da inizio 2018 con l’introduzione della Tariffa TD. A partire dal prossimo anno verranno modificati gli oneri di rete, adeguandoli ai reali costi; quindi se fino al 31 Dicembre 2016, per il settore domestico, esistevano due tipologie di tariffe D2 e D3, queste saranno sostituite da un’unica tariffa che prevede dei costi di
dedicata a chi voleva
Metano. Se poi pensiamo che ormai l’edilizia spinge molto su isolamenti e coibentazioni generose passando dal cappotto e arrivando ai serramenti, anche nelle ristrutturazioni possiamo ambire ad un sistema che abbia come fonte primaria la pompa di calore. Ovvio che per sfruttare al meglio questo sistema e per ottenere una maggiore efficienza ricordo che è necessario lavorare con impianti a bassa temperatura (impianto a pavimento radiante) e poi c’è anche la possibilità con la stessa macchina di avere anche il
installare impianti di riscaldamento in pompa di calore. Avviata il 1° Luglio 2014, la tariffa D1 era una tariffa riservata solamente ai clienti titolari di utenze domestiche in bassa tensione che utilizzavano un unico sistema di riscaldamento a pompa di calore elettrica. Queste dovevano rispondere ai requisiti prestazionali indicati nell’allegato H del Dm 19 Febbraio 2007 o in alternativa nell’allegato 2 del Dm 28 Dicembre 2012. Con l’avvio della riforma delle tariffe elettriche, nella delibera 582/2015/R/EEL, il termine ultimo per aderire alla tariffa D1 venne prorogato fino al 31 Dicembre 2016.
rete non più progressivi ma uguali per ogni livello di consumo. Tutto ciò sta a significare che sarà sempre più vantaggioso sfruttare la corrente elettrica come fonte di energia principale e chi più consumerà avrà la possibilità di avere un prezzo di cessione maggiormente agevolato rispetto al passato. Oltre a questo particolare sicuramente di grande importanza c’è anche che le pompe di calore ad oggi hanno raggiunto dei coefficienti prestazionali (COP) che sono di gran lunga superiori ai rapporti che troviamo su un sistema con caldaia a condensazione a 18
freddo nella stagione estiva. La pompa di calore ormai non è più così lontana, fatevi fare una consulenza se avete voglia e possibilità. Inklima è Installatore Partner Mitsubishi Electric ed è a vostra disposizione per un sopralluogo e preventivo Gratuito.
a cura di InKlima
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Latte di capra PROPRIETÀ E VIRTÙ
Il latte... di capra è ritenuto un’ottima alternativa a tutte le bevande simili, siano esse di origine animale oppure vegetale. E’, senza ombra di dubbio, un alimento prezioso, ricco di proprietà benefiche e virtù, nonostante il suo contenuto calorico sia elevato.
Soddisfa i bisogni nutrizionali di ogni individuo ed è altamente digeribile e meglio tollerato, contribuendo al contempo ad apportare importanti fonti di calcio e fosforo utili alla mineralizzazione ossea. Ma non solo: non mancano infatti potassio, rame, manganese, ferro, nonchè vitamine A-B-C-E. Dopo il latte d’asina, è quello più simile al latte materno e la sua unica composizione lo rende particolarmente utile nell’alimentazione dei neonati, dei bambini che hanno allergie alimentari e degli adulti in convalescenza da patologia gastroduodenale. Il latte di capra ha un’elevata percentuale di taurina, aminoacido che svolge un ruolo fondamentale sull’accrescimento e sullo sviluppo cerebrale dei bambini e di cui il latte materno è ricco. Non meno importante, è quello che ha il minor contenuto di colesterolo rispetto agli altri di origine animale, nonostante non ne sia completamente privo, quindi è da assumersi sempre con parsimonia nel caso di colesterolo elevato. Ha un gusto piuttosto deciso che varia notevolmente anche a seconda delle razze delle capre. E’ utilizzato esattamente come il latte vaccino, si possono quindi produrre anche yogurt, burro, ricotta, formaggi in genere, ma anche cosmetici e prodotti per la cura delle pelle. Esistono due tipi di latte di capra sterilizzato: - a media conservazione o UHT, sottoposto a 140150°C per massimo 5 secondi e che può essere conservato fino a 3 mesi anche fuori dal frigorifero - a lunga conservazione in vetro, sottoposto a 120130°C per 15 minuti, può essere conservato fino a 12 mesi anche fuori dal frigorifero.
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LUNA CRESCENTE
PERIODO TRA LUNA NUOVA E LUNA PIENA
Seminare ortaggi da frutto: anguria, cetriolo, melone, melanzana, peperone, pomodoro, zucca, zucchino. Da fiore: carciofi, cavolfiori, erbe aromatiche. Da seme e baccello: fagioli, fagiolini, fave, mais, ecc. (in terreni molto fertili e con estati particolarmente umide queste verdure si seminano in luna calante per evitare un eccessivo rigoglio del fogliame). Da foglia: cardo, prezzemolo, erbette da cucina. Da radice e tubero: carota, barbabietola, rapa, patata, ravanello.
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LUNA CALANTE
PERIODO TRA LUNA PIENA E LUNA NUOVA
Seminare e piantare gli ortaggi da radice e da tubero. Questi ortaggi in alcune regioni vengono seminati e piantati in luna crescente. Seminare gli ortaggi che accestiscono, cioè che mettono fronde dal basso del fusto come cavoli, sedano, bietole da costa, o che non devono andare prematuramente in semenza (lattuga, indivia, finocchio, aglio, cipolla, scalogno, porro, spinacio).
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Scarpe in canapa QUANDO LA MODA VUOLE BENE AL PIANETA E… AI TUOI PIEDI!
La Canapa... è una delle culture più antiche della nostra storia, estremamente resistente come fibra veniva impiegata nella creazione di moltissimi prodotti, dalle vele per le barche alle corde, ed è oggi considerata fra le culture più ecologiche ed ecosostenibili del pianeta.
In natura la Canapa è una pianta infestante, ovvero non richiede pesticidi per crescere e non ha bisogno di alcuna sostanza chimica per svilupparsi. La naturale crescita della pianta compete con le erbacce e sovrasta la loro capacità di sostenersi. Questo permette alla canapa di crescere liberamente e molto rapidamente. Produce circa il 200/250% in più di fibra nella stessa area di terreno rispetto ad esempio al cotone. L’olio di canapa possiede proprietà antiparassitarie e antibatteriche e per tanto costituisce un repellente naturale tant’è che viene piantata alternata ad altre coltivazioni per allontanare i parassiti. Rilasciando azoto nel terreno in cui viene piantata lo migliora, anziché impoverirlo, rendendo possibile la coltivazione per più anni. La canapa è inoltre un efficace convertitore fotosintetico di anidride carbonica in ossigeno. La fibra di canapa è molto resistente ma è anche traspirante, e grazie alle proprietà antiparassitarie e antibatteriche è in grado di allontanare tutte le sostanze “non proprie” con cui viene in contatto, tra cui gli odori. In ambito Calzaturiero questo è molto apprezzato, perché permette la creazione di una scarpa confortevole ma robusta, traspirante, che non fa sudare i piedi e addirittura allontana gli odori! Soprattutto in estate è importantissimo evitare di costringere i piedi in calzature sintetiche, la plastica blocca la
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traspirazione e i piedi con calore e umidità tendono a gonfiarsi generando fastidi e dolori. Calzature interamente realizzate con fibre 100% naturali permettono il ricircolo dell’aria all’interno della scarpa stessa, facendo traspirare il piede ed evitando l’accumulo di umidità all’interno. Le Scarpe in Canapa sono un prodotto realizzato per avere il minor impatto possibile sul pianeta, curando anche i minimi particolari. I materiali sono solo: Canapa, Cotone Biologico e Gomma naturale. Non viene aggiunta plastica, alcuna fibra sintetica e nemmeno Silicone come collante, al suo posto viene utilizzato un polimero vegetale. Tutte le fibre utilizzate sono vegetali, provengono da agricoltura Biologica certificata e tutta la filiera produttiva è controllata e certificata dai più rigidi standard di commercio equo. Scarpe dall’animo Green ed ecosostenibile, prodotte da una fibra antichissima di cui eravamo una volta tra i principali produttori… Una pianta tanto antica quanto attuale, che attraverso i suoi prodotti sarebbe forse in grado di generare una nuova economia, più sana, più sostenibile e soprattutto lontana dalla schiavitù del petrolio e di tutti i suoi derivati.
a cura di Lize' Natural Clothing
Biscotti alla farina di canapa - 200 gr di burro -140 gr di zucchero -140 g di farina di canapa -140 gr di farina integrale - 50 g di farina di riso -1 uovo - 80 gr di crema cioccolato e nocciole Tagliare il burro freddo a tocchetti e aggiungere lo zucchero. Dopo aver mescolato bene. aggiungere le farine e l’uovo. Compattare il composto con le mani. Avvolgere in una pellicola e far riposare almeno 30 minuti in frigo. Infarinare una superficie e stendere la pasta (spessore: 2/3 mm), tagliare con una formina e infornare a 160° per 15 minuti (forno ventilato). Lasciar raffreddare e spalmare con la crema al cioccolato.
La farina di canapa La farina di canapa è un’ottima fonte proteica vegetale, consigliata ad esempio a chi segue una dieta vegetariana o vegana, ma ideale per chiunque ami mangiare in modo sano. Si tratta di un prodotto estremamente completo dal punto di vista nutrizionale, in quanto presenta al suo interno delle ottime quantità di acidi grassi di qualità, fibre, vitamine e amminoacidi. Nasce dalla macinatura dei semi di Canapa sativa ed è un alimento ideale per rinforzare e regolare il sistema immunitario, il sistema ormonale e il sistema nervoso. La farina di canapa contiene tutti gli 8 amminoacidi essenziali, inclusi metionina e cisteina che solitamente scarseggiano nei prodotti di origine vegetale. Anche i sali minerali, come potassio, magnesio, ferro e zinco sono presenti in forti quantità. La farina di semi di canapa è un alimento ricco di omega 3 e omega 6, acidi grassi importanti per il nostro organismo grazie alle loro proprietà antiossidanti, utili anche per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari. Questa preziosa farina può essere utilizzata per la produzione di pane, dolci lievitati e biscotti e il suo sapore ricorda vagamente quello della farina di nocciole. La farina di canapa è naturalmente priva di glutine, ma per essere utilizzata nella produzione di pizza, pane e dolci necessita di essere mischiata con altre farine. Sarebbe sciocco però mischiarla con delle farine altamente raffinate, che andrebbero ad annullare le sue proprietà benefiche. La farina 00, per esempio, si ottiene dalla macinazione industriale del chicco di grano, che comporta l’eliminazione del germe, il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E. Anche la crusca, la parte più esterna e particolarmente ricca di fibre, viene persa con il processo di macinazione. Si
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ottiene così una farina estremamente raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente impoverita e eccessivamente ricca di zuccheri. È per questo che mischiare la farina di canapa con una farina di questo tipo sarebbe del tutto insensato. La farina di semi di canapa, così come l’olio di canapa, sono considerati un “vaccino nutrizionale” che, se assunto ogni giorno, rinforza e regola la risposta del sistema immunitario. I derivati della canapa, inoltre, sembrano in grado addirittura di migliorare i problemi di apprendimento, i deficit della memoria e le difficoltà di concentrazione. Nell’impasto per la pizza viene utilizzata canapa sativa prodotta biologicamente. Il sapore è leggermente nocciolato e risulta molto delicato. Preparata impastando farina di semi di canapa alimentare con gli ingredienti classici, ovvero acqua, sale e lievito madre, la pizza alla canapa è senza dubbio una pietanza da provare. In latino, “sativa” significa “utile”: considerate tutte le proprietà che questi semini donano all’organismo di chi li ingerisce, anche sotto forma di farina, il nome è più che azzeccato.
a cura di I Rusteghi
Costruzioni in paglia LA FAVOLA DEL LUPO E DEI TRE PORCELLINI Pensare di costruire una abitazione, investendo tempo e denaro, utilizzando un materiale così leggero, fragile, come la paglia, può sembrare un paradosso se non una vera e propria pazzia. La nostra abitudine a considerare la paglia un materiale povero non ci permette di vederlo come elemento da costruzione; il rimando alle capanne di paglia, temporanee, scomode e spoglie è immediato. Anche i ricordi d’infanzia non aiutano a sentirci sicuri in una casa di paglia; ci sentiamo come uno dei “Tre Porcellini” ed aspettiamo con ansia che arrivi il lupo cattivo a soffiarcela via. Questi preconcetti non hanno in realtà ragione di esistere: qualsiasi materiale è un buon materiale se lo si utilizza capendone e sfruttandone appieno le caratteristiche. Le balle di paglia possono essere utilizzate come veri e proprio mattoni in grado di svolgere anche la funzione strutturale (“tecnica Nebraska”), oppure come elemento di chiusura ed isolamento (“non-loadbearing” o “infill bale walls”). Sebbene il materiale si presti bene ad entrambe le soluzioni, la Normativa Italiana non consente di avere muri portanti in balle di paglia (la paglia non rientra ancora nell’elenco presente nelle NTC del 2008). L’edificio dovrà quindi avere una struttura realizzata in legno (o acciaio, cemento armato...) e tamponata con paglia. Il telaio in legno viene generalmente preferito, non solo per l’affinità con la paglia, in quanto materiale naturale, ma anche per ridurre l’effetto negativo dei ponti termici e prevenire la formazione di condensa. Particolari accorgimenti consentono di utilizzare la paglia con funzione di isolamento anche per la copertura e per l’attacco a terra dell’edificio. Per quanto riguarda i serramenti, negli edifici con telaio strutturale non si presentano particolari difficoltà se i montanti si fanno cadere in corrispondenza delle aperture. La soluzione ottimale per gli impianti idraulici è quella di farli correre fuori dalle murature esterne , integrandoli quindi nel pavimento o nelle pareti divisorie interne. I cavi elettrici devono invece essere inseriti in condotti o tubi non infiammabili.
dal DPR 246/93. Non esistendo però norme armonizzate per la paglia (come per molti altri materiali da costruzione), questa non è soggetta al alcuna certificazione o marchio CE per essere utilizzata. La verifica della conformità è a carico del professionista (Progettista, Direttore dei Lavori e Costruttore) che “autocertifica” il materiale sulla base della letteratura disponibile (pubblicazioni scientifiche, ricerche, sperimentazioni...). Anche per questo la paglia non può essere utilizzata in Italia come materiale con funzione portante.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA Ricercare sistemi costruttivi a basso costo per produrre abitazioni adeguate, sane e confortevoli è un impegno etico, oltre che una interessante operazione progettuale. La casa è un diritto di tutti, come realizzare buoni edifici dovrebbe essere un dovere. Ma l’utilizzo di materiali inconsueti non preclude la possibilità di realizzare belle architetture, pratiche, funzionali ed economiche. Con la tecnica delle balle di paglia si può risparmiare dal 50 al 75 % sul costo delle murature; considerando che queste incidono per circa un quinto dell’intera costruzione, il risparmio effettivo sarà del 10 - 15 %. Rispetto alle tradizionali costruzioni, in muro di tamponamento in balle di paglia presenta diversi vantaggi economici; non solo un minor costo immediato per la realizzazione ma anche un risparmio nel tempo sulle spese di riscaldamento e raffrescamento. Una buona progettazione, unita alle caratteristiche isolanti proprie della paglia possono far scendere i costi energetici anche del 75 %, portare alla costruzione di abitazioni passive che non necessitano di impianti. L’utilizzo di energia rinnovabile (fotovoltaico, geotermia, mini-eolico) consente di recuperare velocemente l’investimento iniziale, ed in alcuni casi anche di ottenere un ulteriore guadagno economico.
ISOLAMENTO TERMICO La paglia ha ottime caratteristiche isolanti (conducibilità termica, λ 0,054 0,100 W/mK), vicine a quelle del sughero e della fibra di legno, ma per ottenere le stesse prestazioni, il costo è di gran lunga minore. La densità delle balle, la posizione dei gambi (paralleli o perpendicolari alla propagazione del calore) ed il contenuto di umidità possono variare leggermente i valori di λ: Se assumiamo un valore λ = 0,045 W/mK, per fibre di paglia verticali, un muro in balle di paglia spesso 42 cm (di cui 7 cm d’intonaco totale) avrà un coefficiente di trasmittanza termica U = 0,12 W/m2K. Questo valore soddisfa lo standard di casa passiva (≤ 0,15 W/m2K) ed è circa tre volte migliore rispetto ai 0, 35 W/m2K prescritti dalla Normativa nelle aree più fredde (zone F).
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La paglia è un sottoprodotto dell’agricoltura; è lo scarto rimanente dopo la trebbiatura dei cereali (lo stelo di grano, frumento, orzo, avena, riso) e viene utilizzato principalmente come mangime per il bestiame. La migliore paglia per l’uso edile è quella di grano, farro o segale (in quanto orzo e avena sono meno stabili). Appositi macchinari agricoli, raccolgono e comprimono la paglia in ballette prismatiche o rotoballe cilindriche legate da spaghi molto tesi in in polipropilene, sisal o canapa, di varie dimensioni: balle a due spaghi con dimensioni variabili comprese tra 45 x 90-115 x 35 cm e 50 x 900 x 39 cm; balloni parallelepipedi con dimensioni generalmente pari a 210 x 120 x 80 cm La Normativa italiana prevede una marchiatura CE per immettere sul mercato un materiale da costruzione che garantisca la conformità ai requisiti previsti
Bassi consumi energetici Chi non sogna una casa fresca d’estate e calda d’inverno? Le notevoli proprietà isolanti della paglia consentono di raggiungere standard energetici elevati (Casa Classe A o Passive House), con un materiale a basso costo, adatto anche alla progettazione di edifici a Zero Emissioni. Ambienti confortevoli e sani Un ambiente confortevole deve soddisfare anche le condizioni psichiche della persona; un edificio che protegge dai rumori esterni, fastidiosi e molesti, migliora la qualità della vita ed aumenta il piacere delle ore trascorse in casa. Le capacità fonoisolanti della paglia, unite agli spessori delle pareti, migliorano sensibilmente il confort acustico dell’edificio. Molti materiali da costruzione rilasciano sostanze pericolose per la salute, come la formaldeide, a causa dei processi lavorativi che hanno subito. Le balle di paglia sono invece innocue per l’uomo, non emettono sostanze nocive e non producono allergie da fieno. La paglia inoltre è un materiale traspirante; le pareti permettono una equilibrata regolazione dell’umidità interna, soprattutto utilizzando intonaci a base di argilla. Non si formano quindi condense e muffe. L’isolamento acustico e termico, la qualità dell’aria, la consapevolezza di essere circondati da materiali naturali, dona un piacevole effetto di relax e confort psicofisico.
ISOLAMENTO ACUSTICO La paglia è un ottimo isolante acustico in grado di assorbire l’energia sonora ad una certa frequenza. Le spesse pareti in paglia pressata, rientrano, anzi superano, i livelli richiesti dalla Normativa riguardante l’isolamento acustico. Il valore Rw di abbattimento acustico può superare facilmente i 50 dB. RESISTENZA AL FUOCO Come per le case in legno, ancor più per quelle in paglia, una domanda legittima che ci si pone, riguarda il problema degli incendi. La paglia è un materiale altamente infiammabile solo quando è sciolto; le balle di paglia, al contrario, essendo pressate, bruciano con difficoltà (perché l’ossigeno presente al loro interno è troppo poco per alimentare la fiamma). La densità delle balle varia dai 90 ai 180 kg/m3 (quelle con densità minore non sono adatte all’utilizzo in edilizia). Inoltre, durante la combustione, lo strato esterno di paglia carbonizzata blocca ulteriormente l’ingresso di ossigeno. In Germania le balle di paglia son certificate come “Normalmente Infiammabili” (classe di costruzione DIN 4102-B2) come altri materiali edili più comuni. Alcuni test sperimentali francesi hanno valutato come R90, cioè di 90 minuti, la resistenza al fuoco della paglia pressata; una resistenza, quindi, molto maggiore rispetto ad acciaio (R15) e
cemento armato (R30). Consideriamo inoltre che negli edifici, un intonaco di argilla o di calce sigilla la paglia proteggendola ulteriormente dalle fiamme; 1,25 cm di intonaco rende la parete perfettamente rispondente alla Normativa Italiana vigente in materia. TRASPIRABILITÀ E COMFORT Uno dei problemi più fastidiosi nelle abitazioni è la formazione di condensa superficiale e quindi di muffa. I valori di umidità variano in funzione delle attività svolte nell’edificio; il vapore prodotto cucinando o facendosi una doccia, ma anche dagli abitanti stessi, deve essere in qualche modo gestito e portato all’esterno. La paglia presenta una resistenza al vapore μ = 2-5; questo coefficiente di diffusione del vapore dipende dalla densità e dalla porosità del materiale utilizzato. La traspirabilità della paglia, unita ad un intonaco esterno in calce ed interno in terra cruda rendono le pareti particolarmente traspiranti ed in grado di regolare l’umidità interna dell’edificio. Quando l’umidità diventa eccessiva il muro è in grado di assorbirla, rilasciandola poi quando l’aria torna ad essere troppo secca. In questo modo non si vengono a formare condense e muffe. DURABILITÀ La paglia si decompone lentamente a causa dei suoi elementi costitutivi (cellulosa, lignina, cere, silicati e minerali) ma essendo un materiale naturale è soggetta a marcescenza a contatto con troppa umidità. Al riparo dalla pioggia battente e sufficientemente aerata, non viene attaccata da muffe. La paglia da utilizzare non deve comunque avere un contenuto di umidità inferiore al 15 % e l’intonaco deve consentire una sufficiente traspirazione. Il superamento di questo valore ideale del contenuto di umidità, limitato ad un breve periodo non porta al deperimento del materiale ma può diminuirne le capacità isolanti. La Normativa italiana impone dei limiti sull’umidità interstiziale; un calcolo preciso ed attente simulazioni del comportamento delle strutture, rispetto alla condensa superficiale ed interstiziale (attraverso i più recenti software informatici) scongiurano l’insorgere di questi fenomeni. Le prime costruzioni realizzate con balle di paglia sono nate sul finire del XIX secolo (con l’introduzione dell’imballatrice meccanica) in Nebraska, regione degli Stati Uniti povera di legname, inizialmente come ripari temporanei, successivamente come abitazioni permanenti. L’edificio europeo più antico, in paglia, si trova in Francia, a Montargis e risale al 1921. INSETTI E ANIMALI SOCIALI Gli edifici realizzati con materiali naturali, vengono sempre considerati più soggetti all’attacco di insetti e roditori ma, in realtà, qualsiasi materiale da costruzione possono avvenire questi fenomeni. La paglia delle pareti essendo molto compressa non offre un buon ambiente per tane e nidi. L’intonaco, che in queste costruzioni ha generalmente spessori maggiori, garantisce una protezione efficace, quanto in una tradizionale casa in laterizio. ALLERGIE Si tranquillizzino gli allergici alla polvere ed alle graminacee! Se durante la lavorazione, polveri e fibre fini possono provocare irritazioni alle vie respiratorie (si consiglia quindi l’utilizzo di maschere di protezione), la paglia posata non provoca allergie e non causa il tipico “raffreddore da fieno” perché non contiene pollini, e non sono presenti fiori, foglie o semi come invece può avvenire nel fieno. La paglia, inoltre, non emette sostanze inquinanti, in quanto, nella fase di “raccolta” e lavorazione non vengono utilizzati oli, lubrificanti o altre sostanze nocive. Maggiori info su: www.abitazioniecologiche.it/tecnica-e-servizi/sistemicostruttivi/hm52-ecopaglia.html
Un bucato economico ed eco-friendly UNA LAVATRICE ECONOMICA ED EFFICACE: SÌ PERCHÈ È IMPORTANTE SAPERLA USARE IN MODO APPROPRIATO, COSÌ DA RICAVARNE IL MASSIMO DEI VANTAGGI. • EVITA DI RIEMPIRLA TROPPO così la biancheria si sciaquerà bene e nel cassettino del detersivo non rimarranno residui. Per essere sicura che non sia troppo carica, infilaci una mano e fai attenzione che ci stia comodamente. Se non è così, leva qualcosa!
• SE E’ SEMIVUOTA impostala sul mezzo carico altrimenti rischi di sprecare inutilmente sia l’acqua che la corrente.
• ATTENZIONE ALLA CENTRIFUGA per evitare che il cestello si rovini durante questa fase diversifica il bucato ed inserisci capi porosi come gli asciugamani alternandoli a tessuti più leggeri e capi di dimensioni più ridotte.
• NON FARE IL PRELAVAGGIO se la biancheria non è troppo sporca, evitalo! Diversamente consumerai il doppio dell’acqua e molto di più di elettricità. Se la biancheria è sporca e ti servisse il prelavaggio, avvia il programma a freddo per una decina di minuti, spegni la lavatrice per 1 ora lasciando i capi in ammollo e poi fai il lavaggio tradizionale a 30°.
• NO AL SAPONE PER BUCATO A MANO fa troppa schiuma quindi usa solo prodotti specifici.
• ATTENZIONE ALLE DOSI un sovradosaggio può provocare aloni sui tessuti, bruttissimi da vedere.
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Il trucco in piu’!
• IL NEMICO E’ IL CALCARE
• MUFFA E UNIDITA’
intacca le parti funzionali dell’elettrodomestico e a lungo andare può provocarne la rottura. Metti un cucchiaio di aceto di mele o di bicarbonato nella vaschetta assieme al detersivo poichè disinfetteranno il bucato e agiranno come degli anticalcare.
al termine del lavaggio lascia sempre l’oblò aperto così eviti cattivi odori. Passa anche con un panno la guarnizione per asciugarla così da evitare la formazione di ruggine tra questa e le parti in ferro.
• IL CICLO A VUOTO ogni 4 mesi fai andare la lavatrice a 90° senza carico versando nella vaschetta due bicchieri di aceto bianco.
• L’AMMORBIDENTE va messo da solo e separatamente dal detersivo poichè altrimenti potrebbe causare grumi peggiorando l’efficienza delll’apparecchio.
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Stendi bene per non stirare senza che si formino pieghe per evitare di utilizzare il ferro o comunque di dimezzarne l’utilizzo. Sistemando i capi al rovescio puoi ovviare al segno delle mollette. Se poi proprio devi stirare allora inizia dai tessuti sintetici così potrai iniziare anche finchè il ferro si sta scaldando. passa poi a quelli in cotone che necessitano di maggiore temperatura.
Fai il test... e scopri quanto “bio” sei! UN TEST PER SCOPRIRE QUANTO SEI INFORMATO SULL’AGRICOLTURA BIOLOGICA’! RISPONDI VERO O FALSO E POI CONTROLLA IL RISULTATO! DOMANDA 1
Con l’utilizzo del logo ‘AB’ si indica un prodotto 100% biologico VERO
1. La risposta esatta è: FALSO
FALSO
La presenza di queste due iniziali sugli imballaggi dei prodotti garantisce che almeno il 95% degli ingredienti presenti siano provenienti da agricoltura biologica, ma non il 100%
DOMANDA 2
I prodotti biologici sono anche dietetici VERO
2. La risposta esatta è: FALSO
FALSO
DOMANDA 3
E’ possibile impiegare fertilizzanti chimici nelle colture biologiche VERO
3. La risposta esatta è: FALSO
FALSO
DOMANDA 4
Ogni 10 italiani, 1 acquista regolarmente prodotti biologici VERO
Gli Italiani, sempre più sensibili al biologico, acquistano frequentemente prodotti di questo genere.
5. La risposta esatta è: FALSO
Nei prodotti biologici non ci sono pesticidi FALSO
DOMANDA 6
I prodotti biologici fanno la loro comparsa agli inizi degli anni ‘90 VERO
E’ proprio a partire dal 1990 che i grandi marchi hanno iniziano ad interessarsi al settore del biologico.
I prodotti bio in commercio in Italia sono prodotti esclusivamente su territorio nazionale FALSO
7. La risposta esatta è: FALSO
La domanda sempre crescente di questa tipologia di prodotti ha reso necessario per l’Italia ricorrere all’importazione.
8. Risposta esatta è: FALSO
DOMANDA 8
In testa alla classifica troviamo piuttosto l’Emilia Romagna dove circa l’80% dei comuni produce prodotti da agricolture
La regione più bio d’Italia è il Veneto VERO
Anche se i prodotti biologici non possono presentare pesticidi, va detto che la contaminazione dell’aria e delle acque inquinate da altri produttori può far sì che in essi ve ne compaiano dei residui. Tuttavia la quantità è chiaramente nettamente inferiore ai prodotti comuni.
6. La risposta esatta è: VERO
FALSO
DOMANDA 7
VERO
Gli unici fertilizzanti ammessi sono quelli naturali che compaiano nella lista ufficiale di quelli autorizzati per questo tipo di coltura.
4. La risposta esatta è: VERO
FALSO
DOMANDA 5 VERO
Nonostante i prodotti biologici facciano chiaro riferimento alla salute, non presentano uguaglianze nutrizionali con gli alimenti dietetici che al contrario vengono concepiti nell’ottica del dimagrimento.
biologiche.
FALSO
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