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LAGO Azienda Agricola CITTADELLA (PD)
www.uovalago.it
BENVENUTI
IN FATTORIA DIDATTICA Riscoprire ed imparare in maniera divertente Detesto l’uomo che manda giù il suo cibo non sapendo che cosa mangia. Dubito del suo gusto in cose più importanti”. Nonostante abbia più di 200 anni, questa frase di Charles Lamb (poeta inglese del 19° secolo) rispecchia perfettamente la nostra epoca. Troppo spesso, infatti, ignoriamo l’origine del nostro cibo oppure dimentichiamo che esso è il frutto del duro lavoro di molte persone. In altre parole, sottovalutiamo il reale valore del cibo: non si tratta infatti di una banalissima confezione colorata ma è molto di più. Fortunatamente, nell’ultimo decennio, numerose Aziende Agricole venete si sono impegnate per far cono-
scere al pubblico (soprattutto bambini e famiglie) l’origine di ciò che finisce nel piatto, in modo allegro e coinvolgente: ciò è stato possibile attraverso la creazione delle cosiddette Fattorie Didattiche.
Ma che cos'e' una Fattoria Didattica?
Secondo la normativa della Regione Veneto “una Fattoria Didattica è un’impresa agricola o ittica che, oltre alle tradizionali attività produttive, ospita e svolge attività didattiche e divulgative a favore delle scuole e dei cittadini, allo scopo di riscoprire il valore culturale dell’agricoltura, della pesca, della civiltà rurale e marinara”.
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Riscoprire l’importanza dell’agricoltura e della pesca significa restituire il giusto riconoscimento a migliaia di lavoratori che ogni giorno affrontano innumerevoli difficoltà per offrirci il cibo che tutti noi consumiamo. Trascorrendo una giornata in Fattoria Didattica si ha così l’opportunità di vedere da vicino la filiera produttiva del nostro cibo (uova, latte, formaggi, verdura, frutta, erbe aromatiche ecc…), capirne i segreti ma soprattutto di conoscere la storia dell’Azienda stessa.
Un mondo da scoprire
In che senso? Molti esperti hanno rilevato che un amico peloso rappresenta per i bambini un solido punto d’appoggio con cui confidarsi e parlare, una vera valvola di sfogo per scaricare stress, ansia, insicurezza, timori. Insomma, la compagnia degli animali è un vero e propria toccasana per i piccini, soprattutto per quelli con difficoltà relazionali e sociali. Ciononostante, al giorno d’oggi molte famiglie non hanno la possibilità di accudire un animale domestico: una vera disdetta per molti bambini. Fortunatamente le Fattorie Didattiche sono diventate una buona alternativa per tutta la famiglia: un luogo lontano dallo stress, dalla confusione, dall’inquinamento e da tutte le altre “negatività” del nostro tempo. Stando all’aria aperta si ha modo così di riscoprire la bellezza della natura, la gioia di giocare con gli animali ma anche di scoprire cose nuove in maniera divertente.
Infatti, come sappiamo, i bambini instaurano molto facilmente un rapporto fortissimo con i nostri amici a quattro zampe. Tuttavia tale legame non si limita semplicemente alla compagnia o ai giochi.
Imparare in maniera divertente? In campagna poi? Potrebbe sembrare un paradosso, ma questo è il vero segreto di una Fattoria Didattica: non si tratta semplicemente di un posto tranquillo con degli animali ma di un vero e
Non si tratta di una semplice gita in cui i visitatori ascoltano in maniera passiva ciò che gli viene detto ma è un’esperienza attiva e coinvolgente, fuori dal comune. I visitatori, grandi o piccini che siano, sono coinvolti nelle attività quotidiane dell’Azienda e sono incoraggiati a creare con le loro mani oggetti o preparare pietanze. Trascorrere una giornata in Fattoria Didattica non significa semplicemente giocare all’aperto in campagna: vuol dire scegliere di riscoprire la bellezza e l’importanza della terra, in maniera divertente, salutare e rilassante. Grazie alle 252 Fattorie Didattiche sparse nel Veneto, si potranno organizzare uscite adatte a tutte le esigenze e a tutti i gusti: di certo la noia non sarà un problema!
Umani e animali: un rapporto che nasce nella notte dei tempi. Ma non si tratta di una semplice relazione di pacifica convenienza, bensì qualcosa di molto più profondo, specialmente se parliamo di “cuccioli”.
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proprio mondo da scoprire. Essendo parte di un’Azienda Agricola, tutto il personale di una Fattoria Didattica condivide con gli ospiti la sua conoscenza e la sua esperienza, coinvolgendoli alla scoperta dei segreti della natura e degli animali. Conoscere questo mondo sarà un’esperienza appassionante e indimenticabile, sia per grandi che per piccini. Infatti, le migliori Fattorie Didattiche organizzano le attività e le strutture stesse in maniera accurata e precisa, al fine di garantire a tutti gli ospiti una visita piacevole e divertente. Andare in Fattoria Didattica non è semplicemente “giocare con gli animali all’aria aperta”, ma si tratta anche di creare con le proprie mani lavoretti, piccole pietanze, conoscere la storia e i segreti di coloro che ci accolgono: persone speciali, lavoratori infaticabili che ogni giorno con grande passione e impegno producono la maggior parte del cibo che finisce sulle nostre tavole. Tornare vicino alla terra ed agli animali non sarà più come prima: i più piccoli ringrazieranno!
...È PRONTA
LA PAPPA!
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dalla colazione al pranzo..
A COLAZIONE
CIAMBELLINE DI CAROTE E ARANCIA Ingredienti x 10 ciambelline: • 110 gr di carote
• 90 gr di zucchero • 150 gr di farina 00 • 1/2 arancia grattugiata e succo (35 ml) • 1 uova • 60 ml di olio di semi • 1/4 bustina di lievito per dolci Per la glassa: • 50 gr di cioccolato bianco • 7 gr di burro Preparazione: Sbuccia le carote, tagliatele a pezzetti e tritatele con il mixer. Grattugia la mezza arancia e tieni il suo succo. Monta con la planetaria uova e zucchero, quindi unisci succo e buccia di arancia, carote ed olio continuando a montare. Aggiungi farina e livito ed amalgama il tutto. Ungi ed infarina degli stampini (trovi in vendita quelli per ciambelline in silicone) e trasferisci il composto al loro interno per 3/4 della capienza. Cuoci in forno a 180 °C per 20 minuti. Nel frattempo prepara la glassa sciogliendo il cioccolato bianco ed il burro a bagnomaria. Quando le ciambelline saranno pronte, intingi la parte inferiore di ogni ciambella e capovolgile per farle asciugare. I dolcetti sono pronti per essere gustati!
A PRANZO
RAVIOLI CON CREMA DI LATTUGA Ingredienti per 4 porzioni: • 400 g di ravioli di verdura • 1 cuore di lattuga di circa 180 g • 80 g di formaggio quark • 1 noce di burro • 80 g di parmigiano Preparazione: Pulisci la lattuga, stacca e lava le foglie, quindi lessale in abbondante acqua salata per circa 5 minuti. Scolale e strizzatele per bene frullandole con il formaggio quark fino a ottenere una crema omogenea. Fai bollire i ravioli in abbondante acqua salata, fai sciogliere il burro in una casseruola, unisci la crema di lattuga frullata e lascia cuocere a fiamma moderata per un paio di minuti. Unisci metà del parmigiano e togli dal fuoco. Scola i ravioli conservando un po’ dell’acqua di cottura (da aggiungere se necessario) e condiscili con la crema ottenuta. Spolverizza con il parmigiano rimanente e servi ben caldi.
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. .dalla merenda alla cena!
A MERENDA
MINI CROSTATINE DI MARMELLATA Ingredienti per la frolla: • 250g di farina di tipo 2
• 80g di zucchero integrale polverizzato • 60g di acqua fredda • 60g di olio di girasole o mais bio • 1 cucchiaino di lievito per dolci • scorza di limone NON trattato Per il ripieno: • Confettura di frutti di bosco (o altro) Preparazione: Sciogli lo zucchero nell’acqua aggiungendo l’olio, poi unisci tutto a farina e lievito. Aggiundi la scorza di limone e mescola bene finchè l’impasto non risulta ben liscio. Fai riposare il tutto per un’ora in frigorifero. Accendi il forno a 180° e dividi la pasta in due pezzi: uno grande ed uno piccolo. Spolverizza il piano di lavoro con un pò di farina e stendi il pezzo di pasta più grande con uno spessore di circa mezzo centimetro. Taglia dei dischi con una misura leggermente più grande di quella che userai per cuocerle. Appoggia i dischi negli stampini facendoli aderire bene al fondo e ai bordi. stendi uno strato di marmellata su ogni crostatina. Con il pezzo di pasta più piccolo, una volta steso, potrai creare forme diverse da utilizzare per decorare le crostatine in superficie. Ritaglia, stelle, cuori, cerchi.... Inforna per circa 15 minuti.
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A CENA
POLPETTINE SALATE ALLA FRUTTA Ingredienti per 4 porzioni: • 400 g di macinato di tacchino • 1 uovo • 1/2 cipolla di Tropea • 1 carota • 1/2 kiwi • 1/2 mela • 1 fetta di ananas • 1 cucchiaio di farina 00 • sale, pepe e curcuma q.b. • salsa di soia • 1 cucchiaio di olio evo Preparazione: Metti nel fuoco una padella con l’olio evo ed il cipollotto tritato finemente. Lascia imbiondire ed unisci la carota tagliata a dadini sottili. Monda il kiwi, la mela e l’ananas, tagliali a cubetti di 1 cm ed unisci al soffritto. Aggiungi un pò di salsa di soia ed un mestolino d’acqua e lascia cuocere una decina di minuti fintanto che la parte liquida non sarà evaporata. In una ciotola riponi il macinato, aggiungi un uovo, aggiusta di sale e pepe, metti un cucchiaio di curcuma, la farina e crea delle polpettine che cuocerai per 20 minuti in forno a 180°. Una volta pronte, uniscile al soffritto con la frutta e lascia amalgamare per qualche minuto. Servi ben calde.
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LETTURE
I LIBRI PER DIVERTIRSI E IMPARARE
QUESTO LIBRO FA DI TUTTO di Silvia Borando Edizioni: minibombo, anno 2017 Età di lettura: dai 3 anni
Dire che è soltanto un libro è davvero riduttivo, perchè è il titolo stesso a suggerire già che qualcosa di magico dev’esserci per forza. Tra divertimento e sorprese i bambini manifesteranno una gran voglia di partecipare. Tra le pagine, tutte colorate sapientemente, parole scritte a grandi lettere suggeriscono ai piccoli lettori quali azioni compiere, tra linguaggio verbale e visuale per comunicare in modo chiaro e coerente. Un libro che non va tenuto solo tra le mani ma che deve essere aperto, capovolto, mosso, inclinato, chiuso e persino abbracciato. Il resto sarà fatto dalla fantasia dei bambini.
ARTE IN CARTE
L’ATTESA
di Daniela Iride Murgia Edizioni: Corsare, anno 2015 Età di lettura (con un adulto): dai 6 anni Illustrato e scritto dall’autrice, il libro propone immagini e lessico di elevata qualità artistica che viaggiano sempre nella medesima direzione in piena armonia, senza mai perdersi rispetto alla realtà. Un’opera mai monotona e dalle tonalità varie a scandire sapientemente le diverse situazioni. Partendo dalla richiesta di avere un cane fatta da un bambino ai propri genitori, ecco un profilarsi di verbi che accompagnano, nella sua fantasia, la risposta “vedremo” che di volta in volta riceve (allora i genitori mugolano, squittiscono, ruminano, balbettano, sbuffano, ruggiscono, bisbigliano, farfugliano, mormorano, sibilano e chiocciano). E’ poi ad ogni “vedremo” di mamma e papà che corrisponde la vera e proria forza del libro: il bambino dà sfogo alla sua immaginazione partendo da ciò che ha chiesto (il cane) e altri improbabili animali che avrebbe potuto chiedere e con i quali si intrattiene in paradossali situazioni.
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in collaborazione con i Servizi Educativi del Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale di Roma Edizioni: Fatrac, anno 2017 Età di lettura: dai 3 anni Tante schede che si muovo in 5 ambienti tematici: natura, corpo, forme e colori, sensi, ed infine emozioni. Dei veri e propri laboratori con l’indicazione di materiali che occorrono, passi da seguire e la spiegazione della loro utilità affincè i bambini vengano coinvolti in attività ricreative che lascino spazio sia al gioco che all’apprendimento, ma anche alla scoperta di tecniche, stili e linguaggi espressivi. I bambini si ritroveranno ad utilizzare cartoncini, pastelli, forbici, fogli, libri, riviste, pennelli, specchi, forbici, compassi, barattolini e tanto altro ancora. L’approccio pratico e coinvolgente, che obblighi a riflettere i bambini su quello che stanno facendo, avvicinandoli così all’arte.
LETTURE
LA PESTIFERA SUSANNA
di Martha Bertina, trad. Chiara Belliti, copertina di Nicoletta Caforio Editore: Beisler, anno 2004 Età di lettura consigliata: dai 4 anni Susanna è simpaticamente irriverente, che agisce d’istinto senza rispettare obblighi e divieti. Si tratta di una storia fatta di episodi brevi con disegni a china incorniciati dentro vignette eloquenti in un risultato intuitivo e schematico, per un totale di ben trenta puntate. Susanna è ribelle, contraria ai modelli educativi della società in cui vive dove le buone maniere vengano insegnate a suon di sculacciate: la madre severa ed autoritaria e il padre brusco e freddo. In se stessa però trova le risorse per giocare con fantasia all’insegna dell’avventura, trasformando tutti gli ostacoli in occasioni emozionanti.
I TRE PICCOLI GUFI
di Martin Waddell e Patrick Benson, trad. Maria Vago Edizioni: Mondadori, anno 2013 Età di lettura suggerita: dai 3 anni Il libro interpreta il sentimento riposto nel cuore di tutti i bambini: la paura di perdere la mamma e l’ansia da separazione. La storia è ricca di carisma e viene arricchita da immagini realistiche ma al contempo fiabesche. I tre piccoli gufi si ritrovano d’improvviso nel nido senza la mamma e cominciano a chiedersi dove sarà andata mostrando reazioni tutte diverse: dalle spiegazioni logiche al sangue freddo, dall’emozione al timore. Il dialogo fra i gufetti non è che il confronto fra le principali risposte interiori che ognuno di noi dà nei momenti di panico. I tre gufetti capiscono che, stando uniti, possono sopportare meglio la paura: da qui una profonda riflessione sui legami affettivi e fraterni, sul coraggio e sulla speranza. Sara, Bruno e Tobia si addormentano stretti stretti sul ramo e quando la loro mamma torna sanno che ora tutto andrà bene.
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CURIOSO COME GEORGE IN EDIZIONE CLASSICA
di H.A.Rey, trad. di Silvia Lombardi, Electa Kids Edizioni: Mondadori, anno 2016 Età di lettura consigliata: dai 3 anni Il libro di 100 pagine racconta la prima storia della serie classica “Curioso come George” e la seconda “George trova un lavoro”. Il linguaggio naturale ed essenziale permette di spiegare quello che fa la simpatica scimmietta grazie all’utilizzo di illustrazioni calde e vivaci. E se anche George che viene strappato alla giungla inzialmente è triste, i modi gentili dell’uomo che l’ha portato con sè fanno sì che egli posso esprimere la sua curiosità e il suo divertimento imparando a sperimentare tutte le cose nuove che incontra.
DIVERTIAMOCI AD
IMPARARE CON LA MUSICA Educare i bambini alla musica, signifi ca far capire il linguaggio, i ritmi, la melodia, il tempo, l’armonia, facendo apprezzare tutti gli elementi della musica, attraverso semplici azioni espressive, l’orecchio, la voce, il senso ritmico e dando agli individui i mezzi per un giusto coordinamento delle azioni con gli strumenti. L’educazione dell’orecchio ha lo scopo di abituare il bambino a riconoscere non solo le note musicali, ma tutto ciò che può essere classifi cato come suono, mentre l’educazione della voce vuole far scoprire tutte le capacità, dell’apparato stesso, producendo tutti i suoni possibili. Far conoscere il ritmo, signifi ca acquisire la capacità di gestire le scansioni spazio-temporali distribuite nel tempo, sia attraverso l’apparato motorio, sia con l’aiuto di strumentini. Un altro punto molto importante è l’ascolto; con questo non si intende solo l’ascoltare la musica, a livello uditivo e superfi ciale ma, riuscire ad acquisire dei criteri e delle abitudini che permettono di capire, parlare, inventare testi, gesti grafi ci, azioni e anche musica.
Se pensate di avvicinare vostro fi glio alla musica, probabilmente vi chiederete a quale età si può iniziare a suonare uno strumento, in genere, questo può accadere intorno ai 4-5 anni, ma naturalmente si dovrà sempre mettere al centro il bambino e suoi desideri. Il primo passo è quello di avvicinare alla musica in modo graduale e giocoso, ci sono dei corsi propedeutici di gruppo che aiutano il bambino a scoprire l’universo musicale in modo divertente. Il ritmo e la voce fanno parte di una introduzione alla musica e le mani sono percussioni che battono. Il primo strumento dell’uomo è la voce, mentre per il ritmo è il corpo, se durante questa esperienza, il bimbo inizia a manifestare un particolare interesse verso una dimensione musicale si può sperimentare lo studio di uno strumento.
La musica è anche un ottimo mezzo di socializzazione, si educa il bambino o ragazzo a superare particolari situazioni di egocentrismo o di emotività, si può affermare che si può far terapia con la musica, creando un contatto tra l’educatore e i soggetti, potremmo defi nirla, musicoterapia. Inoltre la musica è un mezzo per apprendere, perché con lo sviluppo di giochi ed esercizi si ha la possibilità di insegnare e far conoscere usi e costumi di vari popoli, aumentando la creatività dell’individuo. LA MUSICA
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LA CHITARRA appartiene alla famiglia dei CORDOFONI, quella degli strumenti musicali a corde, infatti ha 6 corde che si chiamano: MI-SI-SOLRE-LA-MI e si suonano a mani nude o con il PLETTRO, una piccola pennetta di plastica che serve per pizzicare le corde. La chitarra classica si suona da seduti, in genere si usa la mano destra per l’arpeggio, ma usando una tracolla si può suonare in piedi. Oggi la chitarra è impiegata in ogni genere musicale, quindi esistono diversi tipi di questo strumento, la chitarra ad arpeggio detta chitarra classica, quella a plettro detta acustica per suonare gli accordi, e l’elettrica per fare gli assoli. Ma esiste anche una chitarra che ha soltando 4 corde e si chiama chitarra basso: ha un suono detto grave perché suona delle note più basse e si usa nei complessi moderni. Imparare a suonare la chitarra non è diffi cile, ma inizialmente bisogna sgranchirsi un po le dita sia della mano destra che della mano sinistra, ma poi una volta allenati si possono suonare delle bellissime canzoncine… LA BATTERIA è lo strumento a percussione in assoluto più diffuso. Racchiude vari elementi che singolarmente hanno da sempre composto la maggior parte delle bande musicali di tutto il mondo. Il primo acquisto è sicuramente molto importante perché ci permette di farci un’idea di quello che ci piace e della direzione che vogliamo prendere. Non tutti diventano professionisti ma la passione può rimanere intatta anche per tutta la vita. IL PIANOFORTE è lo strumento propedeutico per eccellenza, perché assicura un feedback immediato: premi un tasto e ottieni un suono, e poco dopo delle note. Premere un tasto fa sì che un martelletto colpisca delle corde. I martelletti rimbalzano, permettendo alle corde di continuare a vibrare alla loro frequenza di risonanza. Queste vibrazioni sono trasmesse attraverso un ponticello a una tavola armonica che accoppia l’energia acustica all’aria, in modo che possa essere udita come suono. Quando il tasto viene rilasciato, uno smorzatore blocca la vibrazione delle corde.
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L’IMPORTANZA DEL BAGNETTO I bimbi nascono e crescono nell’abbraccio dell’acqua, elemento fondamentale per la vita di qualsiasi essere umano, elemento prezioso di mediazione nella relazione mamma - bambino, che rafforza il legame e favorisce lo sviluppo del piccolo, anche nei bimbi con gravi disabilità o prematurità. L’acqua ha il grande potere di annullare ostacoli e diversità. Basti pensare a quanto questo importante elemento, venga utilizzato in molte terapie riabilitative anche con bimbi e persone affette da disabilità e handicap. Durante il bagnetto, tutti i movimenti sono più fluidi, più naturali, il tepore della temperatura, ha il grande potere di distendere e rilassare il corpo e le emozioni. Basti pensare a quanto una doccia calda, dopo una lunga giornata, possa diventare per molti, un momento prezioso e molto atteso. Sin dai primissimi giorni di vita, il bagnetto , seguito dal massaggio, dal contatto con le mani e la pelle della mamma, è un momento, un rituale, estremamente importante e gratificante per il bimbo e per chi si prende cura di lui; infatti grazie al bagnetto, si attivano molti sensi nel piccolo (il tatto grazie al contatto con le mani della mamma, il contatto visivo con la mamma, l’olfat-
to attraverso l’odore della pelle del genitore e dei prodotti da bagno usati, l’udito attraverso la voce della mamma). Tra i sensi del bambino, il tatto, è il più sviluppato del neonato e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di stabilire sin dalla nascita il “contatto pelle a pelle” (stimolazione tattile) tra genitore e bambino, avendo un impatto positivo sullo sviluppo del piccolo. È stato dimostrato che questo contatto, attraverso il bagnetto e il massaggio, riduce il cortisolo, indicatore dei livelli di stress, sia nei genitori che nei neonati, migliora la digestione del cibo attraverso l’incremento del tono vagale favorendo l’aumento di peso dei neonati pretermine, riduce il rischio di depressione e i livelli d’ansia delle mamme, migliora la qualità del sonno dei più piccoli. Inoltre può aiutare il piccolo a prendere consapevolezza della propria fisicità e favorire la sua crescita fisica ed emotiva. Per questo care mamme e cari papà… ritagliate spesso con i vostri cuccioli un po’ di tempo da dedicare a questo prezioso rituale, che rappresenta per i più piccoli una coccola e per voi un prezioso momento di qualità per stare con il vostro bambino, un momento a portata di tutti, dove non servono grandi cose o grandi gesti.
Dott.ssa Aida Letizia Psicologa Psicoterapeuta dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta
www.dottoressaletizia.it
Con il Patrocinio della Città di Bassano del Grappa
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PARLIAMO DI DIDATTICA:
COME IMPARA LA NOSTRA MENTE? Vi è mai capitato in un momento libero con i vostri figli, specialmente da piccoli, di osservarli giocare facendo attenzione al modo con cui si confrontano col mondo? Vi siete mai domandati perché, a prescindere dall’argomento, dall’età, dal sesso o altri fattori, ad alcuni venga più facile apprendere attraverso il contatto fisico mentre altri prediligano l’ascolto, piuttosto che l’osservazione, la scrittura o il movimento? Molte sono state le spiegazioni fornite dai vari studi di specialisti di pratica dell’insegnamento e teoria dell’educazione, specialmente nell’ambito delle lingue. E molti sono stati anche i metodi elaborati negli anni, che oggigiorno si rivelano sempre più determinati ad allontanarsi dalla pesantezza dello studio puro, tornando ad una condizione di apprendimento per così dire “naturale”, volta all’imparare facendo piuttosto che al seguire norme e teorie. Uno degli ambiti in cui questa tendenza ha trovato maggiore successo è proprio l’insegnamento delle lingue ai ragazzini, specialmente con alunni sotto i 10 anni. Tutti banalmente sappiamo che “i bambini sono spugne”, hanno una mente aperta, fresca e se realmente interessati imparano cose straordinarie in brevissimo tempo senza nemmeno accorgersene. Perché loro ci riescono e noi no? Hanno qualcosa che noi non abbiamo o abbiamo perso forse? Ebbene no, più probabilmente il contrario. Siamo noi ad aver acquisito
negli anni qualcosa che non solo non ci aiuta, ma ci ostacola non poco: sono i limiti autoimposti. Recenti studi, come ad esempio quello del 2014 dell’Università Chan Jung di Taiwan, dimostrano che la buona memoria, la correttezza di linguaggio e la capacità di raggiungere una pronuncia pressoché perfetta non sono ciò che permette un facile apprendimento di una lingua straniera ma ne sono piuttosto una conseguenza. Quest’ultimo articolo, infatti, mostra come più precoce è l’esposizione ad una lingua straniera maggiore è la probabilità che questo influisca sulla capacità di conversare negli anni seguenti ad un livello paragonabile al parlante nativo. Come i bambini, anche gli adulti ovviamente possono apprendere una nuova lingua, in particolare seguendo un metodo personalizzato per le proprie necessità e capacità di apprendimento. Iniziare a sentirsi a proprio agio nel disagio di non potersi esprimere liberamente è la chiave che apre tutte le porte. Il vero problema sono infatti tutte le frasi negative come “Ah, ma io sono negato con le lingue”, “No, mi dispiace, non riesco a provarci da solo”, “Faccio una fatica immensa e inutile con l’inglese, poi quando capita di usarlo mi sento sempre pietrificato”. In età adulta raramente pensiamo a come parliamo: se abbiamo qualcosa da dire la diciamo e basta, al massimo ci concentriamo sul contenuto o le conseguenze delle nostre parole, ma non sulle parole stesse.
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È tutto qui il segreto, cercare di riavvicinarsi ad un tipo di apprendimento simile a come si faceva da bambini, farlo con serenità e costanza e ritrovare l’attenzione perduta per i dettagli di una canzone piuttosto che di uno slogan; il resto vien da sé. Comprensione, espressione, scritto e orale non sono reali distinzioni ma solo manifestazioni della stessa voglia di esprimersi, capire ed essere capiti, come vale per i bambini. Vi meravigliate di metterci del buon tempo a imparare fluidamente una lingua straniera? È perfettamente normale: in genere un bambino ci impiega 3-4 anni e ha chi lo segue costantemente nell’apprendimento, facendolo “vivere” nella lingua straniera. Gli adulti, chiaramente, hanno molti pensieri e responsabilità e necessitano di fare pratica per un tempo più prolungato, ma con un po’ di impegno l’obiettivo di imparare una nuova lingua può essere il vostro nuovo progetto. Un progetto che riuscirete a portare a termine con grande soddisfazione.
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Museo delle Scienze di Trento
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Il museo propone inoltre delle speciali visite guidate per bambini e famiglie per scoprire in maniera inconsueta i più interessanti quesiti di natura e scienza: “Passeggini al museo”, speciali percorsi di visita attraverso le sale del museo che coinvolgono sia i piccoli che gli adulti, nonché visite animate che svelano come parlano gli animali, come vivevano i dinosauri e come migrano gli uccelli. E per esplorare il museo in autonomia c’è “Museo con lo zainetto”: binocolo, diario di viaggio, astuccio, matite colorate, metro e lente di ingrandimento: tutti racchiusi in un simpatico zainetto per avventurarsi negli angoli più curiosi delle sale e imparare a osservare il mondo con lo sguardo da scienziato.
MUSE, UN’OASI DI
BENESSERE PER BAMBINI E RAGAZZI Nel Museo delle Scienze di Trento, tanti spazi, mostre e attivita' per stimolare la naturale propensione alla scoperta. Il MUSE è un vero e proprio paradiso per bambini e ragazzi. I suoi sei piani dedicati alla natura alpina, alla tecnologia e alla sostenibilità catturano l’attenzione dei visitatori di ogni età, che possono toccare, sperimentare, interagire con molti exhibit mettendosi alla prova in prima persona. Qui tutto è a portata di mano, dal ghiacciaio, con la sua superficie liscia e fredda da toccare, al labirinto della biodiversità, dove l’orso, il cervo, la marmotta, la lepre sono così vicini da poterli guardare negli occhi, passando per la galleria dell’evoluzione con gli scheletri dei dinosauri e dei rettili preistorici fino alla serra, con le sue gigantesche piante tropicali. Il MUSE ha anche alcuni SPAZI PERMANENTI specificamente dedicati agli “scienziati di domani”, in cui sperimentare in allegria. Una serie di attività, appositamente pensate e declinate per loro, permette di imparare ad amare la natura e la scienza, senza mai rinunciare al divertimento. Tra gli spazi per i più piccoli (0-5 anni), l’esclusivo Maxi Ooh!, un luogo davvero speciale che permette di esplorare attraverso i sensi il rapporto con il mondo e con gli adulti. Maxi Ooh! è una parentesi di stupore e meraviglia: un’esperienza tutta da vivere per col-
tivare l’attitudine a scoprire, provare e sperimentare in prima persona. Per i bambini più grandi (5-10 anni) è stata completamente rinnovata la Discovery Room, uno spazio da fruire da soli, con i genitori o con la presenza di un facilitatore. In occasione della grande mostra “Estinzioni”, la Discovery Room si è trasformata in un’area tutta da esplorare con reperti di specie a rischio o specie estinte da osservare, morbidi peluches da coccolare, odori da riconoscere e tanti exhibit interattivi. Per i ragazzi più grandi, già alle prese con le materie scolastiche, nella Palestra della Scienza una ventina di postazioni interattive dedicate alle scienze di base coinvolgono il visitatore in brevi e semplici esperimenti legati a concetti e principi di fisica, matematica e scienze naturali che ognuno di noi può osservare nella vita quotidiana. Tra le SPECIALI ATTIVITÀ di volta in volta proposte dal museo per coinvolgere bambini e ragazzi e stimolare la loro curiosità, all’interno del Maxi Ooh! ogni weekend vengono svolte speciali dimostrazioni a tema. Ogni mese dedicate di volta in volta ad un senso differente.
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In occasione della mostra ESTINZIONI, la proposta del museo viene arricchita nel weekend da Pillole scientifiche e giochi a quiz sugli animali estinti o in via di estinzione. Per i più grandi, il sabato e la domenica, ecco il TINKER FUN presso il laboratorio di fabbricazione digitale. Un’attività per promuovere la creatività e l’innovazione, sviluppando soluzioni fantasiose e stimolando l’ingegnosità, provando a costruire una struttura con pezzi e connettori prodotti dal FabLab. Per tutti infine, sempre affascinante la VISITA AL PLANETARIO, sotto la cupola per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Tutte le info su www.muse.it
Curioso di natura Conoscenza, gioco e divertimento per tutte le età: al MUSE di Trento la scienza è un’avventura. Lasciati sorprendere in ogni stagione!
MUSE - Museo delle Scienze Corso del Lavoro e della Scienza, 3 38122 - Trento
www.muse.it
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POLLICE VERSO L’ALTO AL PISOLINO POMERIDIANO!
VEDIAMO ALLORA QUANTE SONO LE ORE DI SONNE DI CUI HANNO BISOGNO I BAMBINI E I RAGAZZI NELLE DIVERSE FASCE D’ETÀ:
NEONATO 20 ore
1 ANNO
16-18 ore Il riposo notturno non basta! I nostri “cuccioli” devono neccessariamente fare un piccolo pisolino pomeridiano, un momento fondamentale e che viene insegnato loro fin dall’asilo. Dormendo i bambini rinforzano il proprio sistema immunitario ed il cervello ha la possibilità di eliminare tutte le connessioni inutili che derivano dagli stimoli esterni vissuti durante l’arco della giornata. Tutto è per loro davvero molto intenso e, per questo motivo, il sonno notturno non è sufficiente.
Un pisolino pomeridiano significa ridurre la confusione, l’irritabilità e persino contrastare la fame, evitando il sovrappeso. Non sempre è facile però riuscire a far riposare il proprio bambino, ma è necessario che il genitore si dimostri molto fermo e che non ceda a nessun capriccio. Se poi qualche volta proprio non c’è storia, allora lasciatelo nella penombra in un ambiente rilassante e tranquillo a guardarsi un libretto! Ma assolutamente bandita è la televisione in quel momento!
3-5 ANNI
12-14 ore
15 ANNI
10-12 ore
NOSTRE ATTIVITÀ LE
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via Tevere - Campagnari di Tezze sul Brenta VI CENTRO NUOTO TEZZE
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DAL DOTTORE! Sono moltissimi i casi in cui le strutture sanitarie si fanno “a misura di bambino”: un’idea ottima per conquistare i piccoli pazienti che sono sempre più esigenti! Non a caso ad esempio l’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara accoglie i bambini in un taxi che funge da barella. Mentre la sala d’attesa del Gemelli di Roma è un vero e proprio castello delle fate! Tantissimi altri poi i casi di ospedali che dedicano piccole aree ai piccoli, ben fornite di pennarelli, fogli e libretti tutti da colorare. Così facendo queste strutture riescono ad avvicinare il bambino con dolcezza e lo conquistano rendendo molto più facile il primo approcio. Nel caso in cui invece una struttura non sia “preparata” in tal senso, si rende necessario l’intervento dei genitori, che avranno allora il compito di aiutare i filgi a vincere la paura delle visite mediche.
DAL PEDIATRA • Scegli il medico giusto: se hai dubbi sulla sua professionalità il bambino assorbirà da te dubbi e preoccupazioni • Porta con te un libro da leggere oppure un gioco per intrattenerlo in sala d’attesa nel caso in cui la struttura non ne sia fornita • Complimentati con lui quando è stato bravo perchè gli darai valore
IL CONTROLLO OSPEDALIERO
• Se il bambino fa i capricci non terrorizzarlo indicando i medici ed intimandogli di fare silenzio perchè è importante che lui non associ il personale della struttura a qualcuno da temere o non si fiderà mai • Raccontagli una bella storia oppure un bel ricordo così riuscirai ad intrattenerlo • Spiegagli il motivo per cui deve essere visitato in modo da infondergli fiducia nei medici che lo assisteranno IL RICOVERO • Prepara assieme a tuo figlio la valigia per coinvolgerlo e lasciare che decida liberamente cosa portare con sè • Trasmettigli affetto e fagli sentire che sei vicino a lui e che non lo lascerai mai solo • Non farti sentire dal bambino finchè parli con il medico del motivo per cui si trova lì. Dovrei essere tu con calma, dolcezza e le dovute metafore a fargli capire dolcemente che i medici si prenderanno cura di lui
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SI GIOCA!
> CRUCIVERBA DEI MESTIERI ORIZZONTALE 4. Cuce i vestiti 6. Scrive articoli 9. Lavora il legno 10. Sforna il pane 11. Guida il bus 14. Naviga 15. Studia l’universo 16. Spegne gli incendi 17. Cura i denti 18. Ripara le scarpe 19. Vende oggetti preziosi 20. Vende carburante VERTICALE 1. Canta 2. Cura i malati 3. Dipinge i quadri 5. Alleva il bestiame 7. Allena 8. Progetta le case 12. Serve ai tavoli 13. Lavora la terra
> CRUCIVERBA IN INGLESE: CLOTHES ACROSS 3. Clothes for bed 4. Covering for the head 8. you wear it when it is cold 9. Top for men 10. Worn around the neck
DOWN 1. They keep your hands warn 2. Short coat 5. Cover your two legs 6. Worn around the waist 7. You wear them on your feet
quiz
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GIOCHI DI CLEM il negozio di giocattoli a misura di bambino! Dai tradizionali giochi in legno e in latta fino alle costruzioni in LEGO! DISPORT GIOCATTOLI il punto di riferimento per il modellismo statico e dinamico e per i giochi di costruzione e all’aria aperta come droni, aquiloni, monopattini, tricicli e tanto altro!
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La famiglia Lookkino ha pensato proprio al tuo bambino, per fargli sapere che indossare un occhiale non solo sarà utile alla sua salute, ma potrebbe anche essere un gioco per valorizzare la sua personalità, osservando il mondo che lo circonda con la simpatia e la spensieratezza proprie dell’età che sta vivendo.
A che età i bambini devono fare il primo controllo della vista dall’oculista? Se anche voi non siete sicuri di quale sia la risposta giusta, sappiate che, da un sondaggio*, solo l’11% dei genitori italiani sa che i bambini devono effettuare il primo esame della vista entro i 3 anni. La ricerca ha evidenziato che la conoscenza dei disturbi visivi infantili da parte di mamma e papà dovrebbe essere approfondita. Oltre il 10% dei genitori, ad esempio, pensa che il cosiddetto “occhio pigro” sia una malattia che si cura con il collirio, solo il 56% sa che è una vera e propria alterazione della visione che, se non curata, può causare un deficit visivo permanente.
attenzione. E’ consigliato, quindi, recarsi dal pediatra o dall’oculista se il bimbo: 1. avvicina molto la testa al piano di lettura; 2. strizza le palpebre o ha gli occhi arrossati a causa di un continuo sfregamento 3. prova fastidio alla luce 4. la sua testa è sempre reclinata da un lato mentre legge o studia 5. nelle foto presenta un riflesso bianco dentro alla pupilla 6. ha gli occhi troppo grandi o troppo piccoli
O, ancora, il 14% degli intervistati è convinto che la miopia consista nel vedere bene da vicino e lontano ma male la sera, il 20% crede che i miopi vedano bene da lontano e male da vicino.
7. ha una palpebra abbassata rispetto all’altra, l’iride irregolare nella forma o nel colore, o presenta scosse irregolari (nistagmo)
I pediatri di Paidòss e della Simpe (Società italiana di medici pediatri) hanno stilato un elenco di campanelli d’allarme che potrebbero segnalare la presenza di disturbi visivi e ai quali i genitori dovrebbero prestare
9. ha un occhio apparentemente “storto” (segno di strabismo)
8. ha occhi non correttamente allineati o in asse
10. strizza le palpebre per vedere meglio da lontano o si avvicina troppo per guardare la televisione/pc/ P 62
tablet 11. ha le palpebre e le ciglia frequentemente ricoperte di secrezione.
“Si raccomanda inoltre” - consiglia Giuseppe Mele, presidente di Paidòss - “di sottoporre a maggiori controlli i bambini che hanno familiarità con patologie oculari importati, come genitori che hanno sofferto di strabismo o che sono affetti da maculopatie”. * Indagine presentata il 7 dicembre a New York da Paidòss (Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza), durante il congresso“United Scientific Group International Congress on Advances in Pediatrics”.
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SI GIOCA!
> CRUCIVERBA DEI VERSI Evviva gli animali! giochiamo con i loro versi! In ogni definizione c’è il nome del verso che fa un animale. Scrivi le risposte per completare il cruciverba.
ORIZZONTALE 2. Muggisce 5. Abbaia 8. Sibila 9. Bela 10. Grida 11. Squittisce 12. Miagola VERTICALE 1. Grugnisce 3. Cinguetta 4. Gracida 6. Barrisce 7. Nitrisce
> CRUCIVERBA VOLLEY
VERTICALI 1. Si fa prima di battere dopo un cambiopalla 3. chi attende il suo turno per entrare in campo 4. Paese in cui è nata la pallavolo 6. Lo fa chi attacca palla a rete 7. Inizio del gioco 9. Lo praticano i bambini 12.Si fa a terra per prendere palla bassa 13.Numero dei giocatori in campo 15. Chi difende lo sa fare bene 17. Come tocco non conta
quiz ORIZZONTALI 2. Numero massimo di passaggi 5. Si compila alla fine di ogni partita 8. A pallavolo bisogna vincerne almeno tre 9. Fermare un attacco a rete 10. Se è ben fatta si attacca
11. Divide i due campi 14. Li segna il referista 16. Alla fine del primo set 18. Fischia 19. Pallavolo in inglese
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