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IMPARARE IL
TEDESCO! TEDESCO
a cura di: Intertrad Largo Parolini 57 - Bassano del Grappa
“Il Tedesco è difficile e ha dei suoni durissimi!” Questo è quello che si sente dire dalla maggior parte delle persone che intendono lanciarsi nella sfida di imparare questa lingua così complessa ma a noi così utile! L’ economia veneta sta riprendendo forza anche grazie alla collaborazione lavorativa con Germania e Austria, che sono due nazioni in cui la crisi si è risentita relativamente. Le nostre aziende sono in cerca di persone che conoscano il tedesco per intrattenere rapporti commerciali con la realtà nordica ma in pochi hanno questa conoscenza. Nelle scuole il tedesco viene insegnato in modo molto basico ma soprattutto non insegnano a conversare. Il risultato: poche conoscenze grammaticali che dopo qualche anno finiscono nel dimenticatoio.
Come poter imparare allora questa lingua così ardua? Innanzitutto prima si affronta, meglio è! Sia per una questione di elasticità mentale sia perché così si ha la possibilità di praticarla nell’età in cui si possono fare scambi con paesi in cui si parla il tedesco. Come secondo punto: la lingua anglosassone deriva dai popoli tedeschi che poi sono emigrati in Bretagna ma la lingua è dello stesso ceppo e infatti molte parole hanno una forte somiglianza. Qui sotto qualche punto esempio:
IT EN DE
Madre Mother Mutter
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Padre Father Vater
Pane Bread Brot
Latte Milk Milch
Sole Sun Sonne
Pioggia Rain Regen
Gatto Cat Katze
Spesso quindi se non ci ricordiamo un nome in Tedesco possiamo rifarci alla lingua amica inglese.
BISOGNa cercare di motivare la scelta per cui si vuole imparare questa lingua e concentrarsi su essa. Quindi fare una specifica scelta di vocaboli, concentrarsi su dialoghi ad hoc e nei momenti di difficoltà ricordarsi i benefici che si avranno nell’ imparare il tedesco.
La Germania è comunque sempre un posto molto interessante da visitare e dove è possibile esercitare il tedesco. Qualche spunto per una visita sono:
BERLINO Myfest 2018 01/05/201 Come ogni anno il primo maggio si festeggia per le vie di Kreuzberg: musica, cibo e tanta, tanta gente per le strade del quartiere.
MONACO 20 aprile-6 maggio Frühlingsfest Festa di Primavera a Theresienwiese, la grande spianata famosa perchè ospita l’Oktoberfest. Due grandi tendoni - Festhalle Bayernland e Hippodrom - per gustare la birra di Monaco e la buona cucina bavarese più il luna park. Infine ricordo i mondiali di calcio che si svolgeranno in Germania quest’anno!
QUINDI BUON TEDESCO A TUTTI!
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IDEE CREATIVE PER I TUOI BAMBINI! il vasetto divertente OCCORRENTE: • Vasetti di latta • Piantine di basilico • Colla vinilica • Pezzetti di stoffa rossa COME SI FA? Utilizzando dei vasetti di latta ben puliti (ad esempio quelli del pomodoro), togliete con cura l’etichetta se presente. Inserite all’interno le piantine di basilico lasciando che le foglie siano dei simpatici capelli. Disegnate con i colori a tempera degli occhietti e il nasino, quindi ritagliate dei pezzetti di stoffa rossa a forma di bocca ed attaccate con la colla vinilica.
Sacchettini profumati OCCORRENTE: • Cotone • Forbici • Nastrini colorati • Olii essenziali di lavanda o altra essenza profumata • Sacchettino per bomboniere COME SI FA? Di facilissima realizzazione, ecco i sacchettini ideali per profumare gli armadi! Prendete dei batuffoli di cotone e impregnateli di olii essenziali. Inseriteli all’interno del sacchettino, chiudetelo con un nastrino colorato e il vostro profumo è pronto!
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I braccialetti di pasta OCCORRENTE: • Mezze penne • Colori a tempera • Filo resistente
I portachiavi per il papà OCCORRENTE: • Tappi di sughero • Pennarelli • Gancetti in metallo
• Nastrini colorati COME SI FA? Date ai vostri bambini una manciata di mezze penne e fatele colorare con le tempere con tonalità e motivi diversi. Infilate le mezze penne in un filo resistente e applicate due fiocchi di nastrino alle estremità, di modo che non possano fuoriuscire. Ecco pronti i vostri braccialetti di pasta!
COME SI FA? Prendete dei tappi di sughero presi da una bottiglia di Prosecco e lasciate che con i pennarelli i vostri bambini li decorino a piacimento, creando delle faccine di pirati, principesse o anche supereroi. Avvitate un gancetto nella parte superiore a cui attaccherete un anello che fungerà da portachiavi.
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ORTO IN FAMIGLIA O A SCUOLA: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER I PIÙ PICCOLI
L’AMORE per la natura è un sentimento innato e lo si può coltivare fin da piccoli. E’ scientificamente provato che stare a contatto con la natura, anche la semplice visione di un paesaggio verde, ha effetti benefici sull’organismo. Le attività nell’orto presentano diversi elementi che le rendono particolarmente importanti sul piano educativo per i più piccoli. Si svolgono, innanzitutto, prevalentemente all’aria aperta, in ambienti che si configurano come naturali con stimolazioni continue dei sensi. Toccare la terra, osservare forme e colori, familiarizzare con gli insetti e gli altri animali dello spazio domestico, sporcarsi in libertà, esercitare la manualità sono solo alcuni esempi dei continui stimoli presenti. Prendersi cura di un orto significa anche rispettare i tempi della Natura e delle stagioni. L’esperienza diretta di coltivazione di una pianta, l’attesa dei suoi frutti e dei successi e degli insuccessi che possono derivare dal lavoro agricolo insegna ai bambini
il saper aspettare ed educa alla pazienza. Consente inoltre la nascita di un rapporto di cura e responsabilità verso un essere vivente legato a regole non modificabili secondo i propri desideri. Non da ultimo, avvicinare i più piccoli al mondo delle piante e dell’agricoltura è anche un’occasione unica per trasmettere saperi fra persone di diverse generazioni ed al lavoro in gruppo con altri piccoli coltivatori. Vissute nell’infanzia, queste esperienze ludiche e formative avranno ricadute positive nelle altre stagioni della vita. L’orto che sia di famiglia o scolastico offre molto ai piccoli contadini. Allestire un orto familiare o scolastico a misura di bambino non richiede particolare impegno né come progettazione né come spesa. L’unico vero investimento da mettere in conto è il tempo da riservare ai piccoli coltivatori per percorrere insieme a loro un cammino ricco di emozioni e sorprese. Per coinvolgerli il più possibile nel ruolo di contadini in erba e farli sentire grandi, forniteli di attrezzi su misura, di buona qualità, che dovranno imparare a tenere in ordine e sempre ben puliti. Basteranno una paletta, un rastrello a denti arrotondati, una zappetta, un innaffiatoio e una piccola carriola, tutti attrezzi facilmente reperibili in un Garden Center.
prezzemolo, salvia e rosmarino. Oltre al piacere di lavorare con mamma e papà, e/o con i nonni, e di seguire passo passo la sorprendente metamorfosi dei semi o dei germogli, coltivando l’orto i bambini proveranno la soddisfazione e l’orgoglio di portare in tavola qualcosa che loro stessi hanno fatto crescere. Per avviare un piccolo orto scolastico basta veramente poco: è sufficiente individuare all’interno della scuola una piccola area, preferibilmente a sud, da destinare a questo progetto di educazione ambientale. L’obiettivo della coltivazione degli ortaggi non è tanto la produzione, bensì l’osservazione e fini didattici di ciò che accade in natura. Una buona idea sarebbe quella di coinvolgere il circolo anziani del quartiere o della zona, o qualche nonno che coltiva un orto, per approntare le aiuole, affiancare i bambini nella coltivazione e prendersi cura dell’orto durante la chiusura della scuola. Un’altra cosa bella, sarebbe quella di trovare un momento, durante l’anno scolastico, in cui i bambini e i loro genitori, gli insegnanti e gli anziani convolti nel progetto si possano riunire insieme per vedere i raccolti, e perché no, per degustare gli ortaggi prodotti.
Per costruire un orto didattico in famiglia, scegliete una zona esposta preferibilmente a sud (vanno bene anche se a sud-est o sud-ovest) e ricavatene almeno un’aiuola rialzata (anche di soli 10 cm) larga circa un metro e lunga tre metri. Se non avete spazio, optate per la coltivazione deli ortaggi in vasi e cassette, anche su un terrazzo. Coltivate varietà nane a misura di bambino, come carote, fagiolini; ortaggi a breve ciclo di coltivazione come rucola e lattughe da taglio ed a lungo ciclo come pomodori, peperoni e melanzane. Non dimenticate, infine, le piante aromatiche come basilico,
a cura di: Rosàflor Via Crocerone 19 - Rosà P 52
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In Italia la percentuale di chi è costretto a far uso di occhiali è balzata in 40 anni dal 13 al 25%, pari a 15 milioni di persone, e a finire sotto accusa sono gli smartphone ed i tablet. Quanto questi dispositivi abbiano determinato la diffusione del difetto non è esattamente misurabile ma gli oculisti sono ormai tutti concordi nell’affermare che per gli occhi è più salutare trascorrere il tempo libero all’aperto che davanti ad un apparecchio elettronico. Questo vale ancora di più per i bambini, che hanno un sistema visivo non del tutto sviluppato. “La miopia è un difetto di refrazione che impedisce di vedere distintamente gli oggetti lontani senza l’uso di lenti - spiegano Giovanni Milano e Paolo Emilio Bianchi, rispettivamente docente e direttore della clinica oculistica dell’Università di Pavia, che stanno lavorando a un saggio sull’argomento - “si manifesta nell’infanzia e aumenta nel periodo della crescita. La sua comparsa è legata ai fattori genetici, ma sono molto importanti pure quelli ambientali: la visione da vicino e la lettura, l’urbanizzazione, il poco tempo all’esterno sono correlati al netto incremento degli anni recenti”. Le cattive abitudini di vita, insomma, peggiorano la nostra vista. “Come abbiamo imparato che prima di esporre la pelle al sole è meglio proteggerla con le creme o che una alimentazione equilibrata migliora la salute”- spiega Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica italiana, associazione che oggi raggruppa più di settemila oculisti - “così dovremmo prenderci cura degli occhi e stare attenti al modo in cui li usiamo”. E’ molto importante, quindi, che i genitori vigilino sui comportamenti (visivi e non) dei bambini e che li sottopongano a controlli periodici. È fondamentale, inoltre, sia per gli adulti sia per i bambini, proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti e dalla luce blu degli apparecchi elettronici: acquistare occhiali da sole certificati nei negozi specializzati e non sulle bancarelle, garantisce la qualità delle lenti e la protezione al 100% dai raggi ultravioletti. Per chi usa molto tablet e smartphone, invece, esistono lenti trasparenti che schermano le radiazioni nocive.
BOOM MIOPIA TRA I RAGAZZI:
Smartphone e tablet sotto accusa
Ed ora eccovi alcuni utili e preziosi consigli per la vista dei vostri bimbi! - Prima dei 12 anni evitare l’uso di smartphone e tablet (o comunque non più di 15/20 minuti al giorno) - Quando sono davanti a tv/pc/smartphone/tablet vietategli di stare troppo vicini e obbligateli a mantenere una distanza di almeno 40/50 cm - Anche durante lo studio è preferibile mantenere una distanza di circa 40 cm - Fateli giocare il più possibile all’aria aperta (almeno un’oretta al giorno) Buona visione a tutti!
Molvena (VI) via Ponticello 26 - Tel. 0424.708651 www.otticaponticello.it - info@otticaponticello.it Aperto dal martedì al sabato: 9.00 - 12.30 15.30 - 19-30 Mercoledì orario continuato: 9.00 - 19.30 - CHIUSO IL LUNEDÌ
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SPUNTI DI bENESSERE Il pisolino pomeridiano Il riposo notturno non basta! I nostri “cuccioli” devono neccessariamente fare un piccolo pisolino pomeridiano, un momento fondamentale e che viene insegnato loro fin dall’asilo. Dormendo i bambini rinforzano il proprio sistema immunitario ed il cervello ha la possibilità di eliminare tutte le connessioni inutili che derivano dagli stimoli esterni vissuti durante l’arco della giornata. Tutto è per loro davvero molto intenso e, per questo motivo, il sonno notturno non è sufficiente. Un pisolino pomeridiano significa ridurre la confusione, l’irritabilità e persino contrastare la fame, evitando il sovrappeso. Non sempre è facile però riuscire a far riposare il proprio bambino, ma è necessario che il genitore si dimostri molto fermo e che non ceda a nessun capriccio. Se poi qualche volta proprio non c’è storia, allora lasciatelo nella penombra in un ambiente rilassante e tranquillo a guardarsi u libretto! Ma assolutamente bandita è la televisio-
ne in quel momento! Vediamo quante sono le ore di sonne di cui hanno bisogno i bambini e i ragazzi nelle diverse fasce d’età: Neonato 20 ore / 1 anno 16-18 ore 3-5 anni 12-14 ore / 15 anni / 10-12 ore
La musica Educare i bambini alla musica, significa far capire il linguaggio, i ritmi, la melodia, il tempo, l’armonia, la voce, il senso ritmico, dando agli individui i mezzi per un giusto coordinamento delle azioni con gli strumenti. Educando l’orecchio il bambino si abitua a riconoscere tutto ciò che può essere classificato come suono; l’educazione della voce fa scoprire tutte le capacità dell’apparato stesso, di produrre i suoni. Imparando il ritmo, il bambino acquisisce la capacità di gestire le scansioni spaziotemporali. Ascoltare musica permette di capire, parlare ed inventare testi. La musica è anche un ottimo mezzo di so-
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cializzazione: si educa il bambino a superare particolari situazioni di emotività, si può creare un contatto tra l’educatore e i soggetti. Inoltre la musica è un mezzo per apprendere, perché con lo sviluppo di giochi ed esercizi si ha la possibilità di insegnare e far conoscere usi e costumi di vari popoli, aumentando la creatività dell’individuo. Ma a quale età si può iniziare a suonare uno strumento? In genere, questo può accadere intorno ai 4-5 anni. Il primo passo è quello di avvicinare alla musica in modo graduale e giocoso, anche grazie a corsi propedeutici di gruppo che lo aiuteranno a scoprire l’universo musicale in modo divertente.
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LA ZUPPA DI PESCE
DA PESCARE! Ingredienti per la zuppa:
1 porro 650 gr patate 1 lt brodo vegetale 400 gr filetti di sogliola Sale e olio extravergine q.b. Ingredienti per 20 pesci di pasta frolla:
40 gr burro 65 gr farina 50 gr parmigiano Sale q.b. Semi di sesamo per decorare Ingredienti per la canna da pesca:
2 carote 4 filetti di sedano
Procedimento: Preparare la frolla al parmigiano: Setacciate la farina e mettete in una ciotola capiente. Aggiungete il parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e il burro freddo a pezzi impastando velocemente con la dita. Trasferite il composto su un ripiano di lavoro e lavoratelo brevemente, fino ad ottenere un impasto liscio. Formate un panetto ed avvolgetelo nella pellicola lascindolo in frigo per 60 minuti. Trascorso questo tempo, stendete la frolla fino ad uno spessore di circa 1/2 cm e ricavate 20 pesciolini con una formina per biscotti adatta. Adagiate i pesciolini su una teglia foderata con carta da forno e ponete un semino di sesamo nero per creare l’occhietto. Fate un foro vicino alla bocca. Infornateli in forno statico preriscaldato a 180° per 10 minuti, quindi sfornateli e fate raffreddare.
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Per la zuppa: tagliate a rondelle un porro e tagliate le patate a dadini. In una casseruola scaldate un filo d’olio e stufate il porro, poi aggiungete le patate e fate rosolare mescolando, quindi copritele con il brodo vegetale e cuocere per circa mezz’ora, aggiungendo di tanto in tanto del brodo all’occorrenza. Spinate i filetti di sogliola e tagliateli a pezzi, aggiungeteli nel tegame ultimando la cottura per 5 minuti. Salate e frullate con un mixer ad immersione fino ad ottenere una vellutata. Per la canna da pesca: pelate 2 carote lasciando le radici attaccate e ricavate dei fili sbucciando una costa di sedano. Legate ogni filo all’estremità della carota e dall’altra parte al biscottino salato, facendo passare il filo nel buchino della bocca e fissando anche questo con un nodo. Porzionate la zuppa di pesce in ciotoline e servitela con una canna da pesca e qualche pesciolino di pasta frolla a galla.
CIOTOLINE DI CIOCCOLATO
E FRAGOLE! Ingredienti per 8 porzioni:
Cioccolato fondente 200 gr Per la crema chantilly: 500 gr panna fresca liquida 1 bacca di vaniglia 50 gr di zucchero a velo Per decorare: 60 gr fragole Cioccolato e decorazioni q.b
Procedimento: Sminuzzate grossolanamente il cioccolato fondente e scioglietelo a bagnomaria. Mescolate con una paletta fino a completo scioglimento e lasciate intiepidire.
ezer, sgonfiate i palloncini con un ago e toglieteli delicatamente dalla ciotolina. Se sul fondo dovesse esserci un buchino, copritelo con cioccolato fondente e attendete che si rapprenda.
Lavate, asciugate e gonfiate 8 palloncini, immergete la base dei palloncini nel cioccolato tiepido fino ad arrivare ad un terzo dell’altezza facendo in modo di far aderire bene il cioccolato su tutti i lati. Poggiate i palloncini su un vassoio foderato di carta forno, riponeteli in freezer 10-15 minuti. Intanto preparate la crema chantilly versando la panna fresca in una ciotola con i semini di una bacca di vaniglia.
Farcite ciascun cestino con la crema chantilly con una sa-Ă -poch, i dadini di fragole e decorate i cestini al cioccolato con praline di cioccolato scuro oppure decorazioni a piacimento.
Aggiungete lo zucchero a velo e lavorate gli ingredienti con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema morbida e spumosa. Mondate le fragole togliendo picciolo e foglioline, lavate e tagliatele a dadini. Estraete le ciotoline dal fre-
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IL MUSE PER I BIMBI Nel Museo delle Scienze di Trento, tanti spazi, mostre e attività per stimolare la naturale propensione alla scoperta.
IL MUSE è un vero e proprio paradiso per bambini e ragazzi. I suoi SEI PIANI dedicati alla natura alpina, alla tecnologia e alla sostenibilità catturano l’attenzione dei visitatori di ogni età, che possono TOCCARE, SPERIMENTARE, INTERAGIRE con molti exhibit mettendosi alla prova in prima persona. Qui tutto è a PORTATA DI MANO, dal ghiacciaio, con la sua superficie liscia e fredda da toccare, al labirinto della biodiversità, dove l’orso, il cervo, la marmotta, la lepre sono così vicini da poterli guardare negli occhi, dalla galleria dell’evoluzione con gli scheletri dei dinosauri e dei rettili preistorici, alla serra, con le sue gigantesche piante tropicali.
Il MUSE ha anche alcuni SPAZI PERMANENTI specificamente dedicati agli “scienziati di domani”, in cui sperimentare in allegria. Una serie di attività, appositamente pensate e declinate per loro, permette di imparare ad amare la natura e la scienza, senza mai rinunciare al divertimento. Tra gli spazi per i più piccoli (0-5), l’esclusivo Maxi Ooh!, un luogo davvero speciale che permette di esplorare attraverso i sensi il rapporto con il mondo e con gli adulti. Maxi Ooh! è una parentesi di stupore e meraviglia: un’esperienza tutta da vivere per coltivare l’attitudine a scoprire, provare, e sperimentare in prima persona. Per i bambini più grandi (5-10) è stata completamente rinnovata la Discovery Room, uno spazio da fruire da soli, con i genitori o con la presenza di un facilitatore, declinato a tema estinzioni, con grandi peluche che rappresentano gli animali a rischio di scomparire dal pianeta, exhibit interattivi e giochi di simulazione. Per i ragazzi più grandi, già alle prese con le materie scolastiche, nella Palestra della Scienza una ventina di postazioni interattive dedicate alle scienze di base coinvolgono il visitatore in brevi e semplici esperimenti legati a concetti e principi di fisica, matematica e scienze naturali e che ognuno di noi può osservare nella vita quotidiana. Tra le SPECIALI ATTIVITÀ di volta in volta proposte dal museo per coinvolgere bambini e ragazzi e stimolare la loro curiosità, all’interno del Maxi Ooh! ogni weekend vengono svolte speciali dimostrazioni a tema. Ogni mese dedicate a un senso differente. Il museo propone inoltre Passeggini al museo, speciali visite guidate dedicate ai genitori con bimbi piccoli, nonché percorsi alla scoperta di come parlano gli animali, come vivevano i dinosauri e come migrano gli uccelli. E per esplorare il MUSE in autonomia c’è Museo con lo zainetto: binocolo, diario di viaggio, astuccio, matite colorate, metro e lente di ingrandimento, tutti racchiusi in uno simpatico zainetto, per avventurarsi negli angoli più curiosi delle sale e imparare a osservare il mondo con lo sguardo da scienziato. Per i più grandi ogni sabato e domenica, ecco il TinkerFun, un’attività per promuovere la creatività e l’innovazione, sviluppando soluzioni fantasiose e stimolando l’ingegnosità, provando a costruire una struttura con pezzi e connettori prodotti dal FabLab. Per tutti, sempre affascinante la visita al planetario, sotto la cupola per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Viva le avventure all’aria aperta! Da marzo, negli orari di apertura museo, con uno speciale cestino per piccoli giardinieri bambini e ragazzi possono scoprire i mille segreti degli insetti, dei fiori e delle piante che abitano gli orti del MUSE. Per i ragazzi 13 + in occasione della grande mostra Genoma umano. Quello che ci rende unici, la proposta del museo viene arricchita nei weekend da una visita guidata, per immergersi nel percorso dell’esposizione e approfondire, aiutati da un team di esperti, le sfide, le opportunità e i rischi offerti dalla genomica. Tutte le info su www.muse.it
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a cura di: Muse Corso del Lavoro e della Scienza 3 - Trento
Curioso di natura Nel Museo delle Scienze di Trento i bambini sono i veri protagonisti. Tra spazi innovativi, visite guidate, laboratori e microattivitĂ , al MUSE trovano sempre stimoli per divertirsi e imparare.
Visita il MUSE di Trento
2x1
per i lettori di la Piazza Se acquisti un biglietto intero, con questo voucher il secondo è gratuito. Bambini e ragazzi fino a 18 anni entrano gratis. Presenta il voucher alla cassa prioritaria. Valido fino al 30.09.2018. MUSE - Museo delle Scienze. Corso del Lavoro e della Scienza 3, 38122 Trento. www.muse.it
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GIOCANDO S’IMPARA! Match and Spell
sapientino. il gioco dei contrari
DAI 4 ANNI IN SÙ
DAI 3 AI 5 ANNI Un gioco intuitivo per insegnare ai bambini in età prescolare le prime parole e i loro contrari tramite il meccanismo delle associazioni, con tante tessere autocorretive ad incastro da associare.
memoria e attenzione
Un gioco semplice ma molto educativo, per imparare l’inglese divertendosi! I bambini scegliendo un disegno, lo devono associare ad una parola in lingua, imparando anche lo spelling.
Pop to the Shop DAI 4 AI 9 ANNI
DAI 3 AI 6 ANNI Un kit con cui i bambini potranno divertirsi a riconoscere le coppie di carte tra tutte le tesserine a disposizione, per stimolare la logica, lo spirito d’osservazione, l’attenzione, la memoria e la concentrazione.
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Un gioco davvero divertente facendo shopping! Così i bambini imparano a gestire il denaro e a dare il resto. Girando il tabellone, di negozio in negozio, usando denaro in plastica per acquistare tanti oggetti diversi.
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IMPARARE UNA LINGUA STRANIERA: TUO FIGLIO A SCUOLA D’INGLESE Sì, ma in che modo?
L’importanza di conoscere le lingue straniere è risaputa sia che si parli di adulti che di bambini. In quest’ultimi è sì utile per ciò che concerne l’aspetto pratico, ma può anche agevolare un’apertura culturale verso altri paesi. Diversi studi hanno anche messo in evidenza come sia possibile insegnare ai bimbi delle parole in lingue diverse fin dalla prima infanzia e che anzi, è davvero una scelta consigliatissima!
Come prima cosa ricordate sempre che i bambini imparano imitando figure di autorità, quindi avranno sempre la capacità innata di distinguere due linguaggi diversi tra di loro. Ogni bambino monolingua nei primi anni di vita costruisce infatti un suo “vocabolario” fatto di termini che capisce e che sa riprodurre associandoli ad un elemento. Il bambino bilingue invece capisce che per ogni oggetto ci può essere più di una parola per riferirsi ad esso, comprendendo che esiste un rapporto tra l’elemento (per esempio il Sole) e le parole che lo rappresentano (“Sole” e “Sun”). Detto questo, iniziate a rivolgervi a lui contemporaneamente con linguaggi differenti, permettendogli di apprenderne il vocabolario corretto, senza alcun tipo di preferenza tra la lingua madre e quella straniera. Allo stesso modo, lasciate che il tempo dedicato alla visione di programmi televisivi o attività ludiche sia suddiviso equamente tra uno e l’altro linguaggio. Cartoni animati e giochi ai quali i bambini vengono esposti fin da piccolissimi parlano sempre più spesso una doppia lingua: quella madre e, generalmente, l’inglese. Si tratta di una grande opportunità per i nostri figli, che può addirittura arrivare a stupirci. Una mamma sarà piacevolmente sorpresa nel notare che il suo bambino di 3 anni possa aver imparato a dire “apple” prima di “mela”.
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Esiste qualche accorgimento? Certo che sì! E’ importantissimo favorire contesti in cui il bambino possa utilizzare anche la lingua straniera. Un’ottima idea è senz’altro quella di iscriverlo a corsi dedicati in modo da fargli avere una buona fonte per apprendere parole relazionandosi con altri bambini. Il bambino che si trova nella condizione di dover elaborare due o più sistemi linguistici contemporaneamente, non corre infatti alcun pericolo! Il suo cervello è perfettamente in grado di gestire il bilinguismo.
NON PREOCCUPATEVI SE... Inizialmente, ad una vostra domanda in lingua straniera, il bambino dovesse rispondere solo nella lingua madre: è normale, ma voi continuate a utilizzare la lingua straniera e alla fine vedrete che inizierà fisiologicamente a parlare e rispondere correttamente.
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AREE BIMBI
le stanze dedicate esclusivamente al divertimento dei piÚ piccini, anche all’aria aperta!
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TEMPO DI LETTURE!!! tutto mafalda Pagine: 599 illustrate Nata nel 1963 dalla matita del disegnatore argentino Quino, Mafalda è la bimbetta di 6 anni che tutti conosciamo. Tenera, impertinente, preoccupata delle sorti del mondo, incompresa dagli adulti, ma anche molto amata in vari Paesi del mondo. Il libro raccoglie la collezione completa delle strisce, ma anche contenuti esclusivi...
Il Grande Libro del Solletico Autore: Thierry Dedieu Un libro adatto ai lettori da 3 anni in sù, dove gli stessi lettori diventano gli eroi dell’intera vicenda. E grazie a questa interazione, possono rovesciarne il finale, anche se sembra già scritto. Il bambino potrà salvare un topolino dagli artigli di un gufo oppure una rana dallo stomaco di un serpente...
LA COSA PIU’ GRANDIOSA Autore: Ashley Spires Un libro illustrato che ci racconta la storia di una bambina dal forte ingegno, che decide di costruire “la cosa più grandiosa”. Non sarà semplice come sembra, e la piccola si troverà quasi a mollare. Per fortuna, con l’aiuto del suo inseparabile cagnolino, troverò la giusta carica per portare a termine il suo progetto...
questo libro fa di tutto Autore: Silvia Borando Dire che è soltanto un libro è davvero riduttivo! Tra le pagine, tutte colorate sapientemente, parole scritte a grandi lettere suggeriscono ai piccoli lettori quali azioni compiere, tra linguaggio verbale e visuale per comunicare in modo chiaro e coerente. Un libro che non va tenuto solo tra le mani ma che deve essere aperto, capovolto, mosso, abbracciato...
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I BENEFICI DEI PONY NEI BAMBINI! tra teoria e pratica Quali sono i benefici che può portare il pony al bimbo? Il pony è a tutti gli effetti un cavallo ma solo più piccolo, fisicamente alla portata di bambino, con tutte le caratteristiche di un equino, tra le quali quella di essere un animale sensibile! Il pony è visto però dai bambini come una creatura temeraria e diventa uno specchio attraverso il quale essi si riflettono, vedono, percepiscono, concretizzano e prendono consapevolezza delle loro emozioni: dalla tristezza all’emozione, dalla paura alla felicità. Grazie a questo rapporto ogni bimbo può riuscire perciò a prendere consapevolezza di se stesso e ad aumentare il proprio controllo emotivo. Nella società odiera i bambini non riescono spesso a riconoscere le proprie emozioni e quindi ad essere consapevoli di un determinato stato d’animo. Questa mancanza porta a risultati catastrofici! Ci sono però tantissime attività che un bambino può svolgere in compagnia dei
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a cura di: Anahata Horse Healing - Rosà Centro Ippico “Le Roane”
pony, per riuscire a prendere consapevolezza delle proprie paure, ansie ed angosce e quindi ad affrontare gli ostacoli e ad avere più fiducia nelle proprie capacità! Il consiglio per i più piccoli (dai 3 ai 5 anni) è quello di partecipare ad attività di avviciniamento al pony che prevedono un riscaldamento (salite e discese autonome) e un percorso strutturato a favola in cui ogni bambino è un personaggio e deve affrontare un percorso con il suo amico, aiutarlo, capirlo e rassicurarlo. Di conseguenza il pony aiuterà a suo volta il bimbo ad affrontare i vari “ostacoli”tra slaloom ed attrezzature, con coordinazione attraverso la presa di vari oggetti e altre attività lo aiuteranno, grazie il gioco, a capire se stesso, la sua struttura corporea e anche le sue emozioni.
L’empatia, l’autosima e la motivazione vengono sviluppate in modo esponenziale attraverso queste attività grazie anche al controllo e la comprensione dell’ animale. Successivamente il bimbo potrà partecipare a lezioni di equitazione vera e propria che porterà ad avere ambizioni sportive ad agonistiche. Infine ricordiamo che per un bambino, prendersi cura di un pony, è un valore aggiunto: lo renderà capace di riconoscere nell’animale un atleta... trattandolo come tale! Insegnamento che sarà riportato anche nell’adolescenza nel rapporto con le persone!