Speciale Salute e Benessere 2018

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PILLOLE DI SALUTE

MANGIARE BENE

PREPARIAMOCI

TORNARE IN FORMA

vero o

le ricette

il sole è

con il

••• a pagina 10 •••

••• a pagina 14 •••

e benessere

falso?

e restare in salute

alla bella stagione

sane

un alleato? ••• a pagina 19 •••

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come le grandi star

pilates ••• a pagina 30 •••


speciale salute e benessere 2018

L’INDICE DELLO SPECIALE:

gli approfondimenti IL SEGRETO PER AVERE

COME COMBATTERLA IN MANIERA REALMENTE EFFICACE?

4 capelli invidiabili!

20 s.o.s. cellulite TANTA VOGLIA DI FRESCHEZZA:

PREVENZIONE E RIMEDI

22 i centrifugati

6 caldo e piedi gonfi

IL TRATTAMENTO DI BENESSERE DALLE ANTICHE ORIGINI

23 bagno turco

WELLNESS SEMPRE CON TE

8 la salute in un’app!

IL GINOCCHIO

GUADAGNARE IN SALUTE, FORMA E LONGEVITÀ

24 del corridore!

9 elisir di lunga vita

CONSIGLI PRATICI PER AUMENTARE IL VOSTRO BENESSERE

PILLOLE DI SALUTE E BENESSERE:

10 vero o falso?

26 7 pillole di felicità

È POSSIBILE CONSERVARE LE PROPRIETÀ DEGLI ALIMENTI?

UNA VERDURA DI STAGIONE DALLE PROPRIETA’ BENEFICHE

28 cibo in pentola

11 gli agretti

PANCIA PIATTA: UN TRAGUARDO IRRAGGIUNGIBILE?!

INFORMIAMOCI SUL DIABETE

29 intolleranze alimentari!

12 il piede diabetico

RIMETTERSI IN FORMA

MANGIAR BENE PER RESTARE IN SALUTE

30 con il pilates

14 le ricette sane SUGLI ANIMALI

LA RICERCA DELLA SALUTE GRAZIE ALLA

15 avvelenamenti

31 medicina olistica?

VUOI ESSERE NATURALMENTE

ORTOCHERATOLOGIA E LENTI PROGRESSIVE

16 profumata?

32 occhio a quei due!

LABBRA SECCHE E SCREPOLATE

DISTURBI DOVUTI ALLA POSTURA DA PC E SMARTPHONE:

17 rimedi naturali

33 come gestirli?

COSA SAPERE SE SI RENDONO NECESSARI….

PANCIA PIATTA

18 impianti dentali

34 vita snella COME PROTEGGERSI CON GLI ANTIOSSIDANTI

IL SOLE PUO’ ESSERE UN NOSTRO ALLEATO?

36 radicali liberi

19 prepariamoci all’estate 2

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“famiglia “ il sorriso per tutta la

STUDIO DENTISTICO specializzato in: • Chirurgia • Implantologia • Conservativa • Protesi (sistema Cerec) • Ortodonzia • Radiologia • Trattamento Disturbi del Sonno

STUDIO CONVENZIONATO

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speciale salute e benessere 2018

a cura di: Francesca Parise Hair Therapy tel. 338.7207567

IL SEGRETO PER AVERE

capelli invidiabili!

Dai confessa i tuoi capelli d’estate risultano sempre più crespi e spenti, il colore sbiadisce velocemente, si formano le doppie punte, si annodano... anche se utilizzi dei buoni prodotti! Poi arriva la fine dell’estate e... sei terrorizzata dal taglio che sarai costretta a fare! Tranquilla sei ancora in tempo per preservare la tua chioma... il compito del professionista è quello di dare vitalità al tuo capello!

Ecco come puoi prevenire le doppie punte, capelli disidratati e fragili! Il capello va nutrito e idratato tutto l’anno ma d’estate dobbiamo anche proteggerlo: • dai raggi UV più intensi d’estate; • dal cloro se si va in piscina ; • dalla salsedine nel caso di giornate al mare; Quando si parla di raggi UV si pensa al mare e alla montagna... in verità il capello va protetto tutti i giorni nel periodo estivo.

Prodotti che non possono mancare: -Shampoo specifico per il tuo cuoio capelluto; -Maschera specifica per le tue lunghezze e punte; -Spray per proteggere dal calore del phon o piastra, se ne fai uso d’estate; -Spray protettivo UV (no olio) per le uscite all’aperto Sono prodotti che non dovrai accantonare dopo l’eDoppia Punta state, li potrai utilizzare tutto l’anno ma in questo momento sono indispensabili... non farti attrarre dai solari, potrebbero non essere adatti ai tuoi capelli. Se vuoi smettere di spendere soldi inutili ti consiglio un check-up per scoprire quali prodotti fanno per te! L’errore è utilizzare un balsamo o un condizionatore perché non si ha tempo di lasciare in posa la maschera. In realtà la maschera ti aiuta a pettinare i nodi, massaggi un minuto con le mani e il gioco è fatto!

A CASA DEDICA

2 MINUTI AD OGNI SHAMPOO

e poi concediti una seduta dall’esperta. In soli 10 minuti ti farà una terapia ristrutturante personalizzata che penetra in profondità dandogli vitalità. Puoi sentire il suo beneficio anche nei prossimi lavaggi a casa. Previeni adesso l’effetto capelli di “paglia”! Fai più sedute ristrutturanti da giugno a settembre, prima e dopo le vacanze. Fai invidia alle tue amiche... sfoggia capelli lucidi, morbidi e setosi anche d’estate!

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a cura di:

caldo e piedi gonfi

Girardi Barbara Sanitaria Ezzelina www.sanitariaezzelina.it

Il gonfiore del piede è un fastidioso problema che può dipendere da diverse cause; oltre a problemi di tipo traumatico (incidenti, infortuni ecc.), alla base del gonfiore dei piedi possono esserci condizioni a carattere patologico (malattie reumatiche, problemi vascolari, problemi metabolici ecc.).

• Cercare di muoversi di più durante l’esercizio di quelle professioni che costringono a lungo nella stessa posizione (eretta o seduta che sia).

PREVENZIONE E RIMEDI

Spesso il problema si presenta in quelle persone che, a causa della loro professione, devono restare a lungo in posizione eretta senza avere la possibilità di muoversi abbastanza (è per esempio il caso di barbieri, parrucchiere, commessi, cuochi, infermieri ecc.) ma anche nelle persone che, al contrario, sono costrette alla posizione seduta (impiestudentidel ecc.).piede è un fastidioso Ilgati, gonfiore

problema che può dipendere da diverse cause; oltre a problemi di tipo traumatico Il gonfi ore può presentarsi (incidenti, infortuni ecc.), alla base del gonfiore possono esserci condianchedei inpiedi chi normalmente non zionipresenta a carattere patologico (malattie questo problema reumatiche, problemi vascolari, problemi ma si ecc.). trovaSpesso a viaggiare per si metabolici il problema molteinore, adpersone es. in aereo in presenta quelle che, a o causa della loro professione, devono restare a autobus, senza aver indossato lungo in posizione eretta da senza avere la le calze elastiche viaggio. possibilità di muoversi abbastanza (è per esempio il caso di barbieri, parrucchiere, commessi, cuochi, infermieri ecc.) ma Fra i vari responsabili ai piedi anche nelle persone del che,gonfi al ore contrario, sono senz’altro da annoverare le calzature sono costrette alla posizione seduta inappropriate; indossare scarpe strette, con (impiegati, studenti ecc.). gonfiore può bordi che costringono o conIltacchi esagerapresentarsi anche in chi normalmente tamente alti aumenta notevolmente la pronon presenta si trova babilità di soffquesto rire delproblema disturbo inma questione. a viaggiare per molte ore, ad es in aereo o da meno le famose havaianas,letroppo inNon autobus, senza aver indossato calze basse e con elastiche daassenza viaggio.di un adeguato sostegno della volta del piede. del gonfiore ai piedi Fra i vari responsabili sono annoverare calzatuAltrosenz’altro importantedafattore di gonfile ore ai piedi reè inappropriate; indossare scarpe l’insufficienza venosa cronica, una stretcondite, con patologica bordi che caratterizzata costringono oda con zione untacchi insufesageratamente alti all’organo aumenta cardiaco. notevolficiente ritorno venoso mente la probabilità di soffrire del disturIn in chiquestione. soffre di insuffi venosa bo Noncienza da meno lecronica, famoseil sangue scorre in modo ineffi cace e, alla lunhavaianas, troppo basse e con assenza di ga, complice anche il caldo, le pareti venose un adeguato sostegno della volta del finiscono per sfiancarsi con conseguenti stapiede. Altro importante di gonfiore si venosa, aumento della fattore pressione e passagaigio piedi è l’insufficienza venosa di liquido dalle vene nelle zonecronica, tra muuna condizione patologica caratterizzata scolo e cute. da un insufficiente ritorno venoso Fra le condizioni possono all’organo cardiaco.che In chi soffregenerare di insuffi-il problema, poi, c’è senz’altro da ricordare la cienza venosa cronica, il sangue scorre in gravidanza; di norma il gonfiore alle estremodo inefficace alla gravide, lunga, complice mità inferiori nellee,donne che scomanche il caldo, le pareti venose pare poco tempo dopo il parto, èfiniscono legato a per sfiancarsi della conpressione conseguenti stasie un incremento del sangue venosa, aumento della idrica, pressione e a un’aumentata ritenzione entrambi fattori chedifavoriscono l’insorgere delzone gonpassaggio liquido dalle vene nelle fiore ai piedi.e cute. Fra le condizioni che tra muscolo possono generare il problema, poi, c’è senz’altro da ricordare la gravidanza; di norma 6 il gonfiore alle estremità inferiori

Prevenzione:

Se non si ha la certezza del motivo del gonfiore ai piedi è sicuramente opportuno consultare il proprio medico curante al fine di inquadrare correttamente il problema. Ovviamente è necessario mettere in atto anche tutte quelle strategie che possono consentirci di minimizzare il problema:

• Utilizzare calze elastiche adeguate, specialmente con il caldo. • Durante la permanenza in casa indossare ciabatte con plantare ortopedico flebodinamico per favorire il drenaggio dei liquidi stagnanti.

CA L D O E P I E D I G O N F I : PREVENZIONE E RIMEDI

• Indossare calzature comode a pianta larga con tacchi non troppo alti, max 5 cm, possibilmente in materiale ipoallergenico.

Rimedi:

Quando il problema si presenta si può correre ai ripari con semplici accorgimenti. • Sollevare le gambe: stendersi per 20/30 minuti con le gambe sollevate avendo cura di adagiare le gambe su un piano inclinato in modo che tra tallone e cuore si crei una differenza in altezza di circa15/20 cm. • Pediluvio: immergere i piedi in un recipiente ricolmo d’acqua molto calda e, dopo cinque minuti, immergeteli in un altro recipiente pieno d’acqua fredda per 2 minuti. Ripetete l’operazione tre, quatQuando il problema si presenta si puòcalda. corretro volte, terminando con l’acqua re ai ripari con semplici accorgimenti. Una raccomandazione, fare il pediluvio lontano dai pasti per non interferire • Sollevare le gambe: stendersi per 20/30con mi- la digestione. nuti con le gambe sollevate avendo cura di • Massaggi: con una lozione adagiare le gambe su un piano rinfrescante, inclinato in modo che tra tallone cuore si crei una l’alto, difmassaggiate i piediedel basso verso ferenza in altezza circa 15/20 cm. esercitando unadileggera pressione con le mani. • Pediluvio: immergere i piedi in un recipien• Esercizi: per favorire la circolazione ed te ricolmo d’acqua molto calda e, dopo cineliminare l’acqua in eccesso, fate ruotare que minuti, immergeteli in un altro recipienuna pallina da tennis sotto la pianta dei te pieno d’acqua fredda per 2 minuti. piedi nudi. Ripetete l’operazione tre, quattro volte, terminando con l’acqua calda.prima di scendere • Indossare al mattino, Una fareail pediluvio londalraccomandazione, letto, una calza compressione tano dai pasti Un per non interferire la digraduata. esperto nelcon settore gestione. (sanitarie-ortopedie) saprà consigliarvi il adatto. • prodotto Massaggi:più con una lozione rinfrescante,

Rimedi:

• Per gli operatori socio-sanitari, parrucchieri, cuochi ecc, utilizzare zoccoli • Per gli operatori socio-sanitari, parrucchieri, professionali con una buona areazione ed cuochi ecc, utilizzare zoccoli professionaappoggio plantare corretto inappoggio modo da liun con una buona areazione ed un stimolare la pompa plantare. plantare corretto in modo da stimolare la pompa plantare.

massaggiate i piedi del basso verso l’alto, esercitando una leggera pressione con le mani. • Esercizi: per favorire la circolazione ed eliminare l’acqua in eccesso, fate ruotare una pallina da tennis sotto la pianta dei piedi nudi.

• Indossare al mattino, prima di scendere dal letto, una calza a compressione graduata. Un esperto nel settore (sanitarie-ortopedie) saprà consigliarvi il prodotto più adatto.

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WELLNESS SEMPRE CON TE

la salute in un’app! Abitudini quotidiane sbagliate?!

La tecnologia arriva in tuo soccorso per agevolare il rapporto tra medico e pazienze con sistemi per il controllo della salute.

Specialisti 24 h su 24! DOC24

E’ un vero e proprio servizio di assistenza mobile con specialisti a disposizione 24 ore su 24. Un bracciale hitech misura pressione del sangue, battito cardiaco e glicemia: i valori vengono scaricati tramite questa App e monitorati a distanza dai medici con i quali si può adirittura parlare in videoconferenza. La prima misurazione viene eseguita sotto la guida e con l’aiuto di un operatore ed in caso di emergenza arriva il medico a casa.

Info: www.doc24.it

Il braccialetto clinico! HELPCODELIFE

La tua cartella clinica tutta in un bracciale: i dati sono visualizzabili attraverso la scansione di un Qr Code stampato all’interno e sono aggiornabili in base al proprio stato di salute. Ed in caso di emergenza è possibile anche inserire i riferimenti di chi contattare se non si è coscienti. All’acquisto del braccialetto si ricevono un codice di attivazione del proprio Qr Code e le indicazioni per scaricare l’App utile alla lettura del codice.

Info: www.helpcodelife.com

Ci sono ingredienti proibiti? GENIUS FOOD

Soffri di allergie alimentari?! Basta scaricarla, indicare quali sono i cibi che non si tollerano e utilizzarla come un vero e proprio lettore di codici a barre: ti sarà così rapidamente svelato se ciò che stai acquistando contenga ingredienti a te proibiti! E se il prodotto di cui vuoi avere riscontro non è presente, puoi sempre mandare una foto a Genius food per aiutare gli sviluppatori nell’aggiornamento degli elenchi.

Info: www.geniusfoods.com

Con il fiocco rosa... iGYNO

Tutta dedicata all’universo femminile! Inserisci i dati relativi al ciclo, al contraccettivo oppure a farmaci che stai assumendo tenendo così sotto controllo il calendario mestruale e persino i giorni fertili. Due sezioni speciali sono inoltre dedicate a prevenzione e gravidanza. Ogni giorno uno squillo ricorderà di assumere il medicinale oppure quanto manca alla data presunta del parto.

Info: www.igyno.it 8

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a cura di: Naturopata Gloria Zanotto Studio Naturopatico ZANOTTO

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CONSIGLI PER GUADAGNARE IN SALUTE, FORMA E LONGEVITÀ

Facciamo luce sull’invecchiamento: Il nostro organismo è stato programmato in milioni di anni per mantenerci al massimo della nostra salute fino ad un’età compatibile con la sopravvivenza in un ambiente naturale. Non ha quindi previsto di potenziare quelle funzioni di riparazione e manutenzione che sono essenziali nelle fasi più tardive della vita per mantenerci attivi e in salute. L’invecchiamento, infatti, non è altro che un progressivo accumulo di danni dovuto a una perdita delle capacità di auto-riparazione e manutenzione dell’organismo. Vivere più a lungo? Dipende come … Nei paesi industrializzati, nel giro di pochi decenni, la longevità è aumentata sensibilmente. Ciò nonostante, per la maggior parte delle persone invecchiare significa affrontare un lento, ma costate peggioramento della propria condizione psicofisica. Per molti non è un’opportunità, un regalo enorme strappato alla natura, ma un declino lento e doloroso. Ci sono però alcune zone del mondo, definite “zone blu”, dove longevità e qualità della vita si associano con frequenza maggiore rispetto a ciò che accade altrove: • La regione della Barbagia in Sardegna • Le isole Okinawa in Giappone • Loma Linda in California • Nicoya in Costa Rica Sono aree geograficamente distanti, in cui vivono individui geneticamente diversi, ma con molte cose in comune: • Mangiano meno: non si alzano mai da tavola con la pancia troppo piena. • Sono molto attenti a quello che mangiano: prediligono cibo di origine vegetale, usano pochi zuccheri, i cereali sono principalmente integrali e le proteine animali derivano da fonti genuine.

elisir di lunga vita • Vita attiva: l’attività fisica è considerata come una componente essenziale della vita quotidiana, camminano per parecchi chilometri al giorno o si muovono in bicicletta. • Gli amici sono fonte di condivisione: permettono di mantenere vivo il senso di appartenenza ad una comunità ed il loro ruolo sociale. • Hanno un’intensa vita spirituale: permette di non concentrarsi sulle rinunce dettate dall’età bensì sul senso di gratitudine per essere arrivati fino a lì e sulla speranza di una vita dopo la morte.

Questi grandi anziani vengono visti come un esempio e una fonte di saggezza da cui attingere e non come problemi da gestire. Il nostro destino lo scegliamo noi: Dal punto di vista scientifico, oggi sappiamo bene, che il nostro destino non è scritto solo nel nostro dna e che le differenze tra le persone non dipendono unicamente da una diversa sequenza del codice genetico, ma anche dall’ambiente e dagli stili di vita adottati. La nuova sfida diventa quella di aumentare gli anni di salute in un momento in cui la longevità complessiva continua a crescere. La riduzione della capacità funzionale dei nostri organi inizia dai trent’anni, questo lento ma progressivo declino si attiva molto prima che si manifestino segni di malattia conclamata. Preservare più a lungo le riserve dell’organismo e la sua capacità funzionale diventa la chiave di svolta per una salute ottimale e prolungata nel tempo. La prevenzione, intesa come l’adozione precoce di una corretta alimentazione e di adeguati stili di vita, è davvero l’unica arma che abbiamo per raggiungere questo obiettivo fondamentale per la nostra salute.

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PILLOLE DI SALUTE E BENESSERE:

vero o falso? L’ inquinamento acustico

Vero

Traffico, musica, ufficio: quanto è rumorosa la nostra giornata? Veramente molto di più di quello che si pensa. Un rumore eccessivo, anche se non subito ce ne accorgiamo, può, col tempo, rivelarsi un problema. L’intensità di un suono viene misurata in decibel, unità di misura che indica la “pressione” che un determinato rumore imprime sull’apparato uditivo. La soglia sopportabile del dolore è pari a 130 decibel, una voce normale è circa 20, la musica a volume medio a 50, il rumore del traffico può arrivare anche a 80 decibel.

I fichi sono il frutto più calorico

Falso

Per concludere il pasto ottimo il formaggio

E chi lo pensava? Più calorico di questo frutto, comunque dolce, sono i mandarini e l’uva. Non confrontiamolo poi con gli snack o merendine confezionate, perchè ha la metà delle calorie e zero coloranti e conservanti. Consumiamolo semplicemente con moderazione.

Falso

Per dimagrire affidati alle fragole

Pessima abitudine quella di mangiare del formaggio a fine pasto. Contribuisce al sovraccarico di calorie assunte e rallenta la digestione degli altri cibi. Grazie poi alla sua elevata quantità di grassi è poco indicato per chi sta seguendo una dieta dimagrante. Tra i latticini, infatti, è quello con la maggior quantità di grasso, circa il 40% per il formaggio di pecora, per il mascarpone e le mozzarelle di bufala; il 20% per quelli ritenuti “light” come ricotta, parmigiano ed il grana. Ogni 100 grammi di formaggio contiene circa 250 calorie ed è ricco di colesterolo cattivo. Questo non significa naturalmente cha va eliminato, ma piuttosto consumato due volte alla settimana, alternandolo con altre fonti proteiche come il pesce, la carne e le uova.

Vero

Chi segue una qualche dieta per perdere peso trova un grande alleato nelle fragole. Sono dolci, quindi appagano, e forniscono una quantità ridotta di calorie. Come se non bastasse sono ricchissime di vitamina C ed apportano fibre all’organismo. Ricordiamoci poi, che la vitamina e l’acido citrico svolgono un’azione alcalinizzante e disinfettano le vie urinarie. L’acido salicilico, invece, riesce ad espletare una funzione anticoagulante, oltre ad essere un buon alleato contro le infiammazioni. Ultimo, ma non per ultimo, sono un potente antiossidante per combattere i radicali liberi.

La pelle scura non ha bisogno di protezione

Falso

Anche chi ha la pelle scura e si abbronza facilmente deve proteggersi. Soprattutto durante i primi giorni di esposizione, può scottarsi e rischiare eritemi. Comunque anche una volta preso colore, la crema protettiva non deve mancare. Il sole colpisce sempre.

In due si dimagrisce meglio

Vero

La protezione solare va usata solo in spiaggia

Dimagrire assieme al proprio partner è una strategia utilissima. La sofferenza viene divisa in due ed è più facile spronarsi a vicenda per il raggiungimento dell’obiettivo. Il problema del menù è risolto. Unico per entrambi per la lotta comune al peso. Consigli veloci: - modalità di cotture semplici - non esagerare con l’olio - tisana depurativa dopo cena due volte la settimana - prima di cena una passeggiata brucia calorie

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Falso

Tutti i giorni ed in ogni luogo, anche in città. Un fattore di protezione alto permette di godersi passeggiate senza problemi e pensieri anche in una giornata nuvolosa, questo perché l’ 80% dei raggi ultravioleti riesce a passare attravero le nuvole. Una particolare attenzione va riposta a viso, schiena, orecchie, mani, braccia e labbra, che sono le zone più sensibili. Persino mentre si guida si è a rischio scottature, i raggi uva penetrano anche attraverso il parabrezza o finestrino.

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UNA VERDURA DALLE MILLE PROPRIETA’ BENEFICHE

A seconda delle località in cui nascono, gli agretti vengono chiamati con i nomi più strani tra cui barba del frate: forse perché la evocano, così lunghi, affusolati e raccolti a mazzetti. Il sapore è leggermente amaro, il che spiega la denominazione agretti. Il nome ufficiale comunque è salsola soda, e la curiosità è che la salsola è un tipo di pianta famosissimo, poiché tutti l’hanno visto almeno una volta in un film, ma pochi ne conoscono il nome. Si tratta di quegli arbusti che rotolano nel vento in ogni film western che si rispetti, o in ogni parodia, o film d’animazione, o rappresentazione, collegata al genere western.

gli agretti pochissimi carboidrati, i lipidi sono ancora più scarsi. VALORI NUTRIZIONALI Gli agretti contengono solo 17 kcal per cento grammi; un etto di agretti crudi è composto per più del 92 per cento da acqua, da non più di 0,5 grammi di lipidi, circa 2 grammi di carboidrati, più di 2 grammi di fibre, quasi interamente insolubili. Il minerale più presente è il calcio, seguito dal fosforo. La vitamina presente in maggiore quantità è la A, ma sono presenti anche vitamina C e alcune vitamine del gruppo B.

Gli agretti hanno ottime proprietà nutrizionali. Innanzitutto, sono ricchissimi di acqua e aiutano il nostro corpo a rimanere idratato ma allo stesso tempo a depurarsi dato che questa verdura tende a stimolare la diuresi. Inoltre, sono naturalmente ricchi di vitamine A e B, di sali minerali e ferro (utile quindi mangiarli anche in caso di anemia). Sono poi ricchi di fibre e di conseguenza stimolano le funzioni intestinali e hanno un discreto effetto lassativo. PROPRIETÀ SALUTARI Gli agretti sono ricchi di fibre, quindi hanno un ottimo effetto sulla diuresi e la regolarità intestinale, e possono addirittura risultare lievemente lassativi. Tra i minerali, i più presenti sono potassio, calcio, magnesio e ferro. Oltre alle proprietà diuretiche hanno proprietà depurative, grazie anche all’alta presenza di clorofilla e rimineralizzanti. Non hanno controindicazioni nelle diete ipocaloriche poiché contengono

L’USO IN CUCINA Il loro sapore è abbastanza acidulo e gli agretti possono essere mangiati sia cotti che crudi, conditi con olio e limone. Siccome si tratta di una verdura molto delicata, questa va lavata con cura e la sua conservazione non va oltre i quattro giorni in frigorifero. Le radici vanno pulite con cura, usando prevalentemente del bicarbonato per rimuovere gli eccessi di terra. Hanno spiccate proprietà depurative e per sfruttarne al meglio i benefici consiglio il consumo di agretti una volta al giorno per un mese.

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a c u r a d i : Sanitaria Lolato

INFORMIAMOCI SUL DIABETE LA CONOSCENZA E’ IL MIGLIOR PUNTO DI PARTENZA:

il piede diabetico Come anticipa il termine stesso, il piede diabetico (o piede neuropatico) rappresenta una temibile complicanza cronica del diabete: si tratta di uno stato morboso che si sviluppa come conseguenza di neuropatia* ed arteriopatia*, tipiche condizioni patologiche della malattia metabolica d’origine. Il danno neurologico (ovvero la neuropatia diabetica) può provocare insensibilità o perdita della capacità di percepire dolore e cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori. Quanto detto significa che un paziente diabetico tende a non accorgersi della presenza di tagli, ferite, ustioni, congelamento e quant’altro a livello dei piedi proprio perché viene indebolita la sua risposta di difesa al dolore. Se, alla neuropatia diabetica, si aggiunge la cattiva circolazione a livello degli arti inferiori (arteriopatia e lesioni vascolari), si comprende facilmente come un piccolo graffio sul piede possa procurare danni esagerati, ulcere sanguinanti che, a lungo andare, possono indurre cancrena. NEUROPATIA E PIEDE DIABETICO La neuropatia è estremamente pericolosa per i piedi di un paziente diabetico. In presenza di una ferita al piede, il malato - che avverte un fastidio minore rispetto alla reale entità del danno o non lo percepisce affatto - continua a dare peso sul piede e a camminare in modo inadeguato: questo comportamento peggiora la situazione perché a partire da una piccola lesione (come ad esempio un apparentemente innocuo callo) si viene a creare in poco tempo una ferita sempre più grande che, degenerando, forma ulcere sanguinanti, infezioni o cancrena. Altro elemento da non trascurare è rappresentato dalle deformazioni dei piedi, che possono comparire già prima dell’esordio dei sintomi caratteristici del diabete. Tale disturbo costituisce una conseguenza della neuropatia: si assiste perciò ad una riduzione della forza in alcuni gruppi di muscoli (in genere quelli anteriori della gamba), di conseguenza gli altri muscoli prevalgono, determinando così una retrazione del piede.

APPROFONDIMENTO

Quali sono i segnali d’allarme che possono far supporre ad una cattiva circolazione sanguigna in un diabetico?

• Si percepiscono formicolii anomali ai piedi anche durante il riposo • Si manifestano crampi alle gambe anche dopo una breve passeggiata • Le piccole ferite ai piedi non riescono a cicatrizzare facilmente • I piedi assumono una colorazione differente (diventano più scuri, rossi, bluacei, verdi o neri) • Si ha la sensazione di avere costantemente i piedi freddi • Si formano spesso calli nella pianta del piede o tra le dita

DATI ALLA MANO... Dalle statistiche riportate nella rivista scientifica The Journal Of Clinical Investigation si evince che: •Le ulcere nei piedi si manifestano nel 15% dei diabetici •L’84% delle amputazioni agli atri inferiori nei diabetici sono precisamente correlate allo sviluppo delle ulcere ai piedi IL PROBLEMA DEL PIEDE DIABETICO Il Piede Diabetico probabilmente, costituisce la complicanza più invalidante dell’iperglicemia cronica trascurata: si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente, tanto da richiedere una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi supportata da frequenti controlli medici. Un piede diabetico malcurato o sottovalutato espone il malato ad ulcere, piaghe sanguinanti ed infezioni che, a lungo andare, possono diffondere nei tessuti limitrofi e procurare cancrena. Obiettivo principale del trattamento del piede diabetico è senza dubbio prevenire l’ulcera plantare e, nel caso d’infezione in corso, arginare l’insulto patogeno entro il più breve tempo possibile. Diagnosi La gestione ed il monitoraggio frequente del paziente diabetico si rivelano indispensabili per minimizzare il rischio di complicanze croniche, incluso il piede neuropatico. La valutazione clinica del paziente affetto da diabete include una serie di esami: 1. Anamnesi ed esame fisico: la storia clinica del paziente e l’esame fisico costituiscono il biglietto da visita del malato. In questo modo, il medico si rende conto della gravità della situazione: l’esame obiettivo comprende la valutazione dei segni vitali del paziente (temperatura corporea, battito, pressione arteriosa e frequenza respiratoria), il test della sensibilità di mani e piedi (spesso alterata nel diabetico) e l’esame della circolazione degli arti inferiori. 2. Test di laboratorio (analisi del sangue), importanti per determinare un’eventuale infezione in atto o la presenza di altre patologie del sangue. In base alla gravità del problema, lo specialista può prescrivere al paziente analisi più approfondite, come ad esempio test degli enzimi epatici e test di funzionalità renale. 3. Radiografia: indicata per esaminare la possibile presenza di danni a carico delle ossa (es. artrite) o corpi estranei nei tessuti molli (es. la presenza di gas nei tessuti molli può indicare uno stato di cancrena gassosa in atto).

Da quanto detto si comprende facilmente come i piedi e le dita siano costretti a modificare il loro appoggio sul terreno; dunque le dita, che tendono a piegarsi, costringono il piede a sopportare anomali ed esagerati carichi di lavoro. La cute fragile del piede, non riuscendo a tollerare urti, sfregamenti e traumi, si lacera facilmente o viene colpita da calli e vesciche che, se non trattati per tempo, possono degenerare in ulcere. COMPLICANZE DEL PIEDE DIABETICO Le ulcere ai piedi costituiscono indubbiamente la complicanza più frequente che si manifesta nei piedi di un diabetico. La pericolosità delle ulcere è strettamente legata alla scarsa circolazione indotta dall’arteriopatia periferica del diabetico: non ricevendo la dovuta quantità di sangue, le ulcere faticano a rimarginare. Di conseguenza, si innesca un meccanismo a cascata che conduce ad emorragie e/o infezioni. Quando l’infezione si diffonde, il paziente corre il rischio di morte del tessuto (necrosi tissutale), dunque cancrena. In quest’ultimo caso, l’arto richiede l’immediato

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intervento medico-chirurgico, che prevede la somministrazione di antibiotici per uccidere i batteri, la rimozione del tessuto infetto e, quando necessario, l’amputazione dell’arto (o di una parte di esso) per evitare che il danno si diffonda anche nei distretti limitrofi

4. Ecografia: se necessario, il medico può richiedere al paziente affetto da piede diabetico l’Eco Doppler per valutare lo stato dei vasi sanguigni (analisi di morfologia e struttura). 5. Angiogramma: test di screening utile per ottenere la rappresentazione dei vasi sanguigni dell’organismo mediante l’infusione di un mezzo di contrasto nei vasi. CURA E TRATTAMENTO Vista la gravità della condizione, il trattamento del piede diabetico richiede una valutazione multidisciplinare che comprenda un team composto da diabetologi, tecnici ortopedici, podologi e chirurgi. I pazienti colpiti da diabete dovrebbero seguire tutte le indicazioni fornite dal medico per attuare un efficace programma di prevenzione in grado di minimizzare il rischio di lesioni ai piedi, come calli, infezioni e quant’altro.

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speciale salute e benessere 2018

Biscotti al farro

MANGIAR BENE PER RESTARE IN SALUTE

le ricette sane

Ingredienti

- 150gr di farina di farro - 30gr di farina di mandorle - 20gr di semi di lino - 8gr di lievito - 20gr di fichi secchi - 10gr di granella di nocciole - 70gr di olio di girasole deodorato - 120gr di malto di riso - 20gr di sciroppo d’acero - un pizzico di sale

Torta di grano sarcaneo Ingredienti

- 200gr di mandorle macinate - 200gr di farina di grano saraceno - 1.5 bustina di lievito per dolci - 1 pizzico di sale - 200gr di yogurt di soia - 50gr di olio di mais - 300gr di malto di riso o 200ml di succo d’acero - succo di mela q.b. - marmellata di mirtilli

Procedimento

Pesare assieme tutti gli ingredienti secchi: le farine, i semi di lino e il lievito. Tritate i fichi secchi e aggiungeteli alle farine mettendo anche il sale. A parte unite assieme i liquidi: l’olio, il malto e lo sciroppo d’acero. Mescolate e unite il tutto agli ingredienti secchi fino a ottenere un composto omogeneo e ben compatto. Lasciate riposare l’impasto in frigo per 15 minuti. Con un mattarello stendete una sfoglia di circa 5 mm. Aiutandovi con uno stampo da biscotti tagliate delle forme che disporrete a scacchiera su una placca ricoperta con carta da forno. Infornate a 180°C per 10 minuti o fino a quando i biscotti risulteranno belli dorati.

Procedimento

Mescolate la farina con le mandorle, il pizzico di sale e il lievito. Con la frusta amalgamate tutti gli ingredienti umidi (olio, yogurt, malto), uniteli con il resto e mescolate brevemente; deve risultare un impasto fluido. Dovesse essere troppo denso aggiungete del succo di mela. Versate il composto in una tortiera bagnata di olio. Cuocete in forno per 25 minuti a 130°C, poi per 20 minuti a 160°C. Togliete dal forno e lasciate raffreddare. Tagliate a metà e farcite con una marmellata di mirtilli.

Crepes dolci Ingredienti

Pane perso

- 1 tazza di farina di grano saraceno - 1 tazza di farina bianca - 1/2 c. di sale - 1 tazza di latte di riso alla vaniglia - 1 tazza di succo di mela - 1/4 di tazza di olio di mais - 2 c. di lievito per dolci (facoltativo)

Ingredienti

- 4 fette di pane raffermo - 1/2 tazza di latte di riso o di soia - olio di sesamo - malto di riso o marmellata

Procedimento

:

Procedimento

Mescolate in una terrina le farine ed il sale. In un altro contenitore versate il latte, il succo e l’olio e frullarli. Uniteli quindi alle farine mescolando fino ad ottenere un impasto liquido, ma non troppo. Riscaldate una padella a fuoco medio e oliatela leggermente. Versate il composto nella padella formando uno strato sottile, lasciate cuocere e girate dall’altro lato quando si formano delle bollicine. Servite le crepes calde spalmate di una crema o una marmellata a piacere.

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Mettete ammollo il pane nel latte per circa mezz’ora. Passate nella padella unta d’olio e lasciate dorare su entrambi i lati. Servitelo spalmato di malto o marmellata, con guarnizione di semi o noci tostate.

Ricette semplici e naturalmente buone! P 50


a cura di:

speciale salute e benessere 2018

Dott. Marco Melloni Medico VETERINARIO esperto in comportamento Animale Iscr. ord. TV n475 L’estate è ormai alle porte, le giornate sono più lunghe e soleggiate e questo ci invoglia a fare diverse attività all’aria aperta. Tra queste sicuramente ci sono anche le passeggiate assieme ai nostri cani, per tale motivo in questo articolo andremo a trattare un argomento molto delicato quanto pericoloso, ovvero quello degli avvelenamenti. MA COSA SONO I VELENI? Per veleno si intende qualsiasi sostanza che per le sue proprietà chimiche o chimico fisiche è capace di provocare un danno biologico, e quindi lesioni strutturali e funzionali all’organismo, diffuse o circoscritte, reversibili o permanenti, a insorgenza rapida o lenta” (Treccani Enciclopedia). Per i nostri amici animali le categorie di veleni responsabili della maggior parte dei casi di avvelenamento sono diverse, per questo è importante conoscere bene queste sostanze per evidenziare con prontezza i sintomi e di conseguenza saper agire nel modo migliore. Le sostanze nocive, a differenza di ciò che si può pensare, si possono trovare anche in prodotti di normale uso quotidiano, e i nostri amici a 4 zampe possono venire a contatto con esse nel giardino privato, durante la passeggiata o anche in casa propria. Le vie di contatto del veleno con l’organismo animale possono essere varie. Di seguito una lista delle sostanze tossiche che più frequentemente causano avvelenamento nei nostri animali e i sintomi causati. ASPIRINA E PARACETAMOLO Farmaci molto diffusi in tutte le case, noti con il nome di Tachipirina, Tachifludec, Zerinol ecc. I sintomi più frequenti conseguenti all’ingestione sono: aumento della frequenza respiratoria, anoressia, letargia (sonno patologico), ipertermia, ematemesi e melena (vomito e feci con sangue vivo) conseguenza di ulcere gastrointestinali. Il paracetamolo provoca danni ossidativi a carico di globuli rossi e cellule epatiche. Nei casi più gravi può insorgere insufficienza renale, alterazioni dell’andatura, coma fino alla morte. INSETTICIDI E ANTIPARASSITARI (Piretrina, Piretroidi, Carbamati, Organofosforici ecc.) La piretrina, i composti piretroidi, gli idrocarburi clorurati (DDT) sono molecole utilizzate come insetticidi o presenti in alcuni antiparassitari per cani (Advantix, Frontline triact.. ). Sono tossici se ingeriti, ma possono essere molto nocivi anche se inalati o applicati sulla cute in dosi eccessive. Causano tremori, crisi convulsive, difficoltà e paralisi dei muscoli respiratori. Particolare attenzione va riservata al gatto in quanto non ha gli enzimi per eliminare la molecola di permetrina dal suo organismo,

avvelenamenti e un applicazione topica, per errore, di antiparassitari per cani, può risultare fatale. METALDEIDE La metaldeide è il principio attivo presente nella maggior parte dei lumachicidi, si presenta come un’esca verde azzurra e risulta tossica se assunta per ingestione. Agisce sul sistema nervoso provocando imponenti tremori muscolari, eccitazione del sistema nervoso centrale e ipertermia (40-41 °C) e tali sintomi compaiono entro 15-30 minuti dall’ingestione. Possono causare insufficienza renale ed insufficienza epatica a distanza di giorni dalla guarigione. RODENTICIDI I rodenticidi sono componenti delle esche topicide. Si trovano in commercio sotto forma di pellet, tavolette o granuli blu, rossi, rosa o contenenti un liquido blu. Antagonisti della vitamina K, inibiscono l’attivazione dei fattori della coagulazione causando emorragie che possono essere diffuse in tutto il corpo: oculari, gastrointestinali, a carico delle articolazioni, del sistema nervoso centrale, ematuria (presenza di sangue nelle urine). I sintomi sono: difficoltà respiratorie, tosse, sanguinamento di gengive o congiuntive, difficoltà deambulatorie, paresi, paralisi, zoppie, letargia, debolezza, inappetenza, collasso fino alla morte. Alcuni rodenticidi determinano la comparsa della sintomatologia anche oltre 72 ore dall’ingestione. STRICNINA La stricnina è un pesticida molto potente, usato per il controllo dei roditori. Si presenta sotto forma di polvere biancastra molto amara e se ingerita è molto tossica. Agisce sul sistema nervoso causando imponenti tremori muscolari, rigidità muscolare e crisi convulsive, midriasi (aumento delle dimensioni della pupilla), ipertermia (febbre) e paralisi respiratorie. I segni clinici sono scatenati o esacerbati dal rumore, dalle manipolazioni, dalla luce e dai suoni. Purtroppo va detto che, a fronte del numero infinito di sostanze potenzialmente tossiche a cui un animale può essere esposto, relativamente pochi sono gli antidoti specifici usati nella pratica veterinaria. E ad oggi spesso ci troviamo di fronte a veleni nuovi o nuove interazioni che nascondono i sintomi tipici e questo può rendere più difficile la diagnosi. Portare al Veterinario un campione della sostanza tossica o del vomito può facilitare il riconoscimento del veleno e permette di effettuare analisi laboratoristiche sul contenuto gastrico. Se si sospetta, o si ha la certezza che il proprio animale abbia ingerito o sia venuto a contatto con uno dei veleni sopraelencati, la tempestività nel contattare il Veterinario o il servizio di Assistenza Tossicologica Veterinaria (0112470194) risulterà fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione.

I NOSTRI SERVIZI:

Via San Zeno, 69 36022 – Cassola (VI)

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Medicina Comportamentale Endoscopia Digestiva e delle Viee Aeree Radiologia Digitale

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Dir. Sanitario Dott. Marco Melloni Medico Veterinario iscr.ord. TV n.475

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ORARI DI APERTURA Dal Lunedì al Venerdì 15:00 – 19:30 (mattino su appuntamento) Sabato 09:00 – 12:30


speciale salute e benessere 2018

VUOI ESSERE NATURALMENTE

profumata? Il sole e le temperature estive fanno aumentare notevolmente la nostra sudorazione. Tra le abitudini che hanno assunto ruolo di primaria importanza, troviamo quella di deodorarsi e profumarsi. Per quanti trovassero fastidiosi o troppo aggressivi i deodoranti in vendita nei negozi, esistono delle ricette per preparare il proprio personale deodorante antitraspirante, fatto in casa, naturale e molto economico. Nella formulazione dei deodoranti commerciali vengono utilizzate sostanze con effetto deodorante e sostanze che invece veicolano gli odori.

Molti potrebbero rispondere che però è esattamente questa la funzione del prodotto. Il problema risiede nel fatto che spesso i deodoranti commerciali interrompono il naturale processo di regolazione della temperatura. In questo modo impediscono che il corpo lavori come dovrebbe, raffreddando le zone che, al contrario, dovrebbero avere una temperatura maggiore e rappresentando un problema per l’organismo. Inoltre, ci sono alcuni studi che dimostrano che l’uso frequente dei deodoranti possono provocare il cancro al seno, perché le sue sostanze penetrano nella pelle e si depositano in questa zona così vicina alle ascelle. Tra le sostanze che compongono molti deodoranti chimici possiamo riscontrare la presenza di idrossicloruri di alluminio e di zirconio che hanno un’azione irritante. Per ovviare a tale problema possiamo fare un deodorante naturale in casa, che aiuta a prevenire la formazione di cattivi odori senza bloccare la sudorazione. Gli ingredienti che compongono questo deodorante agiscono contrastando i batteri responsabili della formazione dell’odore sgradevole, grazie alle loro proprietà antibatteriche e antifunginee come per esempio il bicarbonato. Potete rendervi conto che il deodorante non è così buono quando, smettendo di usarlo, emanate un odore peggiore. Questo succede perché le sostanze del prodotto rimangono “attaccate” alle ascelle, così come ai vestiti. Di conseguenza, avete due opzioni: iniziare a comprare i deodoranti che non contengono sali di alluminio oppure preparare il vostro personale deodorante in casa. Se scegliete la seconda opzione, potreste imparare a preparare un deodorante naturale seguendo le nostre indicazioni.

Ricetta 1

In questo caso, gli ingredienti di cui avrete bisogno sono: • 3 tazze di olio di cocco • 2 tazze di burro di karité • 3 tazze di bicarbonato di sodio • 2 tazze di amido di mais *facoltativo: oli essenziali

Per questa seconda opzione avrete bisogno dei seguenti ingredienti: • 1/3 tazza di amido di mais • 1/3 tazza di bicarbonato di sodio • 10 gocce di olio essenziale di lavanda o eucalipto • 10 gocce di olio essenziale di menta o di legno di sandalo, antimicotici (per le donne, nel caso degli uomini si consigliano 20 gocce) • 3 cucchiai di olio di cocco *facoltativo: 2 cucchiai di olio di vitamina E Mescolate tutti gli ingredienti in un recipiente fino a formare un composto compatto. Mettetelo in un classico contenitore da deodorante vuoto o similare e applicatelo tutti i giorni. Fate attenzione però a non abbondare con le dosi.

Sciogliete a bagnomaria il burro di karité con l’olio di cocco, fino a quando non saranno sciolti quasi del tutto. Togliete dal fuoco e aggiungete il bicarbonato e l’amido. Mescolate bene e versate gli oli essenziali. Mettete in un recipiente di vetro e lasciate raffreddare.

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Ricetta 2

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speciale salute e benessere 2018

LABBRA SECCHE E SCREPOLATE

Le labbra secche e screpolate sono un problema che accomuna molte persone: è più frequente d’inverno ma può verificarsi anche durante i mesi caldi ed è possibile prevenirlo e contrastarlo con rimedi naturali efficaci ed economici. Con l’inverno è fondamentale proteggere le labbra in maniera adeguata dato che la mucosa che le riveste, priva di cheratina, è molto vulnerabile.

rimedi naturali 2. OLIO ESSENZIALE D’INCENSO Già in antichità l’olio d’incenso veniva impiegato per preparare cosmetici e maschere per ringiovanire la pelle e prevenire le rughe: ora si è riscontrato un prodotto ideale anche per le labbra secche e screpolate. Per l’applicazione basta massaggiare con le dita una goccia di olio essenziale di incenso diluita in un cucchiaino di olio di germe di grano. Altro olio molto indicato in caso di labbra secche ed irritazioni cutanee è quello dell’albero del tè. Per l’applicazione non dovete fare altro che passare qualche goccia sulle labbra.

Le labbra secche sono caratterizzate da un’eccessiva perdita d’acqua che causa disidratazione, screpolature e a volte piccoli tagli antiestetici e fastidiosi. Le labbra secche possono anche apparire più asciutte, sottili e meno voluminose, poiché la mancanza d’acqua causa una perdita di tono e turgore. Le cause delle labbra secche possono essere diverse: il freddo troppo intenso, il vento, ma anche i raggi solari, possono aumentare l’evaporazione dell’acqua dai tessuti, provocando secchezza delle labbra. Le labbra possono apparire secche e screpolate anche a causa di carenze vitaminiche o per via di un’importante disidratazione dell’organismo. È dunque fondamentale seguire un regime alimentare ricco di frutta e verdura fresca di stagione. Ecco alcuni rimedi naturali per contrastare e prevenire il problema: 1. CERA D’API Oltre al miele e al burro, un prodotto molto efficace è la cera d’api: per la preparazione bisogna sciogliere 5 cucchiai di cera in un tegamino sul fuoco e aggiungere 2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva. Quando il composto diventa una crema bisogna versare il tutto in un barattolo. Quando diventa una sostanza solida, passatela sulle labbra ogni paio d’ore per avere un effetto emolliente e lenitivo.

3. ALTRI RIMEDI NATURALI Tra i rimedi naturali contro labbra secche e screpolate troviamo il mentolo, il miele, l’olio di ricino, l’aloe vera, anzi il suo gel da applicare due volte al giorno. Altro preparato fai da te con ingredienti naturali è l’olio, il latte e la glicerina da preparare in parti uguali. Altro rimedio fai da te? Versate in un recipiente un cucchiaio di olio di oliva, un cucchiaio di miele, un cucchiaio di gel di aloe vera poi mescolate gli ingredienti e spalmate sulle labbra: avrete un sollievo immediato! L’impacco va tenuto per circa 3 minuti. Rimuovete il tutto con un batuffolo di cotone infine applicate del burro di cacao. Nella scelta del burro di cacao assicuratevi che vi siano tali ingredienti: olio di mandorla, olio di oliva e cera d’api.

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a cura di: Dott. Fabio Russo - Odontoiatra tel. 049 9402352 studiofabiorusso@alice.it

impianti dentali COSA SAPERE SE SI RENDONO NECESSARI….

Qual è la durata di un impianto?

La perdita di uno o più denti è un fenomeno molto comune. Fino a qualche tempo fa il problema era risolto con un ponte o una protesi mobile, però queste soluzioni spesso prevedevano il coinvolgimento di denti sani che, dovendo sorreggere il ponte o la protesi, dovevano purtroppo essere limati e incapsulati. Ma nel 1965 lo svedese Per Inguar Branemark inserì in un paziente edentulo il primo impianto in titanio ,aprendo la strada ad una tecnica, l’implantologia, che oggi permette di sostituire un dente naturale mancante con relativa facilità innestando una radice artificiale nell’osso , con numeri di mercato che vedono solo in Italia l’utilizzo di più di un milione di impianti l’anno su una gamma di circa 300 modelli! Il materiale più usato è decisamente il titanio ma è necessario sottolineare quanto sia in netta crescita lo sviluppo di varie forme di ipersensibilità nei confronti di questo metallo. Anche per questo si sta facendo strada un nuovo materiale non metallico, il diossido di zirconio, detto anche zirconia. Si tratta di un materiale che presenta ottime caratteristiche biotecnologiche , oltre ad una altissima resa estetica, grazie ad un colore molto simile a quello della radice naturale del dente.

In teoria un impianto dovrebbe durare “per tutta la vita”, ma in realtà la durata a lungo termine dipende da molti fattori , principalmente dalle caratteristiche dei tessuti che lo accolgono ma grandissima importanza ricopre anche l’igiene orale che si riesce a mantenere. L’impianto infatti è direttamente inserito nell’osso, non ha legamenti o tessuti di protezione e quindi deve essere sempre ben pulito per evitare che eventuali infiammazioni di superficie si propaghino sulle sue spire, provocandone la perdita. A questo proposito una curiosità: sulla superficie degli impianti in zirconia la placca non riesce ad aderire quindi sono molto più facili da pulire di quelli in titanio, caratteristica da non sottovalutare. .

Di contro c’è solo il costo che attualmente resta piuttosto elevato rispetto al titanio , ma è molto probabile che in un prossimo futuro la zirconia sostituirà quasi completamente il titanio ed allora i costi si abbasseranno per ovvie ragioni di mercato. Dopo 3/6 mesi dal suo inserimento l’impianto si integra all’osso (osteointegrazione) e si può procedere a ricostruirci sopra un dente in tutto e per tutto uguale a quello naturale: la corona infatti è costruita su un moncone innestato sull’impianto stesso. Vorrei concludere con alcune domande che nella mia pratica clinica mi vengono rivolte frequentemente.

L’implantologia è dolorosa?

Assolutamente no, si interviene con anestesia locale e su tessuti poco innervati. Un po’ di dolore può essere avvertito nei tre giorni successivi all’intervento , associato ad edema (gonfiore) ed ematoma (livido da stravaso ematico). Normalmente si congeda il paziente con una terapia antalgica ed antibiotica, anche se personalmente preferisco sostituire quest’ultima con prodotti naturali , a meno che le condizioni generali non impongano la copertura con il farmaco.

Esiste la possibilità di fallimento della terapia implantare?

Le probabilità di fallimento sono piuttosto basse ma comunque quantificabili dal 3 % al 5 % e possono dipendere principalmente dall’inserimento degli impianti in osso non idoneo o da una risposta individuale non favorevole. 18

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ULTIMA NOTA DOLOROSA,

IL COSTO!

Il costo della terapia implantare varia da caso a caso perché dipende dal numero di impianti necessari, dal tipo di protesi scelta, da eventuali trattamenti da effettuare prima dell’inserimento degli impianti (estrazioni, innesti ossei ecc.). Quindi prima di iniziare un trattamento è consigliabile chiedere un preventivo molto ben dettagliato e delle spiegazioni chiare ed esaurienti al proprio dentista.


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prepariamoci all’estate

IL SOLE PUO’ ESSERE UN NOSTRO ALLEATO?

Abitudini quotidiane sbagliate?!

Al contrario, però, se preso in maniera scorretta, il sole potrebbe creare dei danni alla nostra pelle ed essere responsabile di eritemi, scottature, orticarie e fotoaging, cioè l’invecchiamento precoce della pelle che si esprime sotto forma di rughe, perdita di tono ed elasticità. Per evitare i problemi provocati dal sole, basta seguire delle semplici regole: talvolta, infatti, sono proprio i piccoli accorgimenti a salvarci da scottature ed eritemi. Oltre alle precauzioni da sempre raccomandate (evitare di esporsi al sole nelle ore più calde e per un tempo prolungato), è necessario prendere la buona abitudine di spalmare sulla pelle, almeno mezz’ora prima di esporsi al sole, un prodotto di protezione solare adatto al proprio fototipo:

Sì, basta prendere le giuste precauzioni ed il sole non sarà più un nemico della pelle, ma un prezioso alleato. La luce solare è essenziale nella quotidianità di tutte le forme di vita: nel corpo umano, in particolare, ha effetti benefici sia nel fisico, che nella mente. Sintetizza la vitamina D per aiutare il sistema immunitario e il calcio a fissarsi nelle ossa e aumenta la forza muscolare e la resistenza alle infezioni; fa diminuire i valori di colesterolo nel sangue, riducendo la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca; ha un’azione benefica verso alcune malattie della pelle e rende il colorito più sano e luminoso. È un anti-depressivo naturale, ci aiuta a tollerare lo stress.

FOTOTIPO 1

FOTOTIPO 2

FOTOTIPO 3

FOTOTIPO 4-5

ASPETTO FISICO

Pelle bianca lattiginosa, capelli rossi Pelle chiara, capelli biondi, occhi chiari Pelle rosa, capelli scuri, occhi o biondissimi, lentiggini, occhi chiari marroni o chiari

Pelle carnagione olivastra o scura, capelli bruni o neri, occhi scuri

ERITEMA E SCOTTATURA

Quasi sempre

Frequenti

Facili

Rari

ABBRONZATURA

Difficilissima

Scarsa

Media

Facile, intensa e rapida

PROTEZIONE

Massima, con filtri molto elevati

Filtri solari altissimi nella prima settimana, alta nei giorni seguenti

Filtri molto alti nella prima settimana, Alta nella prima settimana, poi media protezione media nei giorni seguenti bassa

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a cura di: Andrea Giuriato Andrea Beauty Spa - Marostica

s.o.s. cellulite

COME COMBATTERLA IN MANIERA REALMENTE EFFICACE? Giovani o adulte, studentesse o grandi lavoratrici, magre o in carne: la cellulite o pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica è un problema che in Italia affligge indistintamente il 90% delle donne, colpendo in particolar modo cosce, glutei e fianchi. Per questa ragione, soprattutto in questo periodo dell’anno e con l’arrivo delle belle giornate, centri estetici, nutrizionisti e palestre vengono presi d’assalto: si cerca di correre ai ripari, sperando di risolvere un problema creatosi negli anni in poche settimane. La cellulite deriva in particolar modo da ritenzione idrica e cattiva circolazione che crea un’alterazione del microcircolo con ipertrofia degli adipociti e conseguente degenerazione dei tessuti che perdono trofismo ed elasticità. Inizia a comparire per cause ormonali, genetiche e un cattivo stile di vita (alimentazione squilibrata, sedentarietà, scarsa idratazione, indumenti troppo attillati, eccesso di sale, fumo, alcol, ...) quindi sicuramente adottare uno stile di vita sano e attivo, basato su un’alimentazione corretta è fondamentale per vivere in salute, ottenere una silhouette armoniosa e aiutare a contrastare l’inestetismo, ma…

TUTTO QUESTO NON BASTA! Bisogna agire anche dall’esterno, per stimolare e migliorare il microcircolo, drenare, sgonfiare, idratare, elasticizzare e remineralizzare i tessuti. La cellulite non è uguale per tutte, ce ne sono di diversi tipi e vari stadi di avanzamento, quindi, a seconda della tipologia dell’inestetismo, bisogna intervenire con trattamenti professionali specifici per combatterla in modo efficace. I diversi stadi dell’inestetismo possono essere identificati facilmente con una diagnosi estetica avanzata presso un centro estetico professionale dove si analizzano le zone in cui si manifesta, si può capire “l’età” della cellulite, le cause che ne hanno determinato la comparsa e il tipo di lesione, che varia da piccole irregolarità localizzate ad aree estese e nodulose dolorose al tatto. In estrema sintesi si può classificare la cellulite in tre macro-gruppi: La CELLULITE EDEMATOSA: è il primo stadio della cellulite e solitamente si presenta sulle gambe. E’ caratterizzata dalla ritenzione di liquidi e ha un effetto antiestetico definito a buccia d’arancia, che in genere si vede solo comprimendo la pelle. Una volta individuato l’inestetismo bisogna agire immediatamente perché in poco tempo può peggiorare e passare allo stadio successivo.

sibili, in modo da contrastarne l’evoluzione e permettere un ripristino dell’equilibrio microcircolatorio venoso e linfatico, abbinando ad uno stile di vita sano e attivo e dieta dei trattamenti professionali presso un centro estetico e un’appropriata autocura domiciliare. Un’estetista professionista potrà valutare e studiare il percorso più adatto alle tue esigenze, seguendoti passo passo per garantirti risultati realmente visibili. Tecnologie specifiche potenzieranno il risultato di metodiche e prodotti professionali. Per iniziare già oggi stesso la battaglia contro la cellulite ti svelo però 2 semplici azioni di autocura domiciliare per darti un piccolo aiuto iniziale: 1. SPAZZOLATURA A SECCO: ogni mattina, ritaglia 10 minuti del tuo tempo per spazzolare la pelle asciutta del corpo con una spazzola in fibre naturali. Il senso della spazzolatura deve seguire quello della circolazione sanguigna: deve partire dalle estremità e andare verso il cuore. Ci si muove dai piedi verso il bacino, dal basso ventre allo sterno e dalle mani alle spalle, alternando movimenti leggeri a movimenti più decisi a seconda dello spessore della pelle. Questa tecnica, oltre ad esfoliare la pelle, stimola la circolazione sanguigna, aiuta il buon funzionamento del microcircolo e dà sollievo nel caso di gonfiore e pesantezza alle gambe. Allo stesso modo, aiuta il sistema linfatico e ghiandolare ad eliminare le sostanze di scarto, rivelandosi un’ottima pratica per combattere cellulite, adiposità e ritenzione idrica. Stimola anche la diuresi. 2. APPLICAZIONE DI PRODOTTI SPECIFICI: ogni giorno, dopo avere attivato la circolazione periferica con la spazzolatura, tratta le zone interessate dall’inestetismo con un prodotto specifico, in questo modo l’efficacia del prodotto sarà potenziata.

La CELLULITE FIBROSA: in questo stadio la pelle appare nodulosa, con avvallamenti evidenti. Questa forma di cellulite è dovuta ad un ristagno costante di liquidi che crea una sofferenza al tessuto adiposo che diventa fibroso, rendendo la pelle più dura al tatto. La buccia d’arancia comincia ad essere evidente stando in piedi, senza bisogno di pizzicare la pelle. CELLULITE SCLEROTICA: si riconosce immediatamente perché, anche se rilassata, la pelle presenta avvallamenti e protuberanze di varie dimensioni, se pizzicata risulta dolorosa. In questo terzo stadio la cellulite causa un’accentuata sofferenza ai tessuti, le cellule adipose aumentano di volume, ma i setti fibrosi che le separano tendono ad irrigidirsi ed a ritirarsi, creando un “effetto materasso”. Per evitare di giungere ad uno stadio avanzato, è importante intervenire sul problema della cellulite sin dalle prime manifestazioni vi-

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RICORDA CHE Ogni corpo ha esigenze diverse e, per questo, va aiutato con prodotti professionali e trattamenti personalizzati. Non esiste una crema anti-cellulite miracolosa, deve sempre essere supportata da trattamenti professionali in istituto per dare i giusti stimoli al corpo e per avere dei risultati realmente visibili. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi ad una professionista, che solamente dopo aver analizzato la tua situazione attuale potrà consigliarti il percorso più adatto a te. In conclusione, la cellulite è un inestetismo cutaneo multifattoriale da trattare a 360°, agendo su più fronti contemporaneamente, in istituto e a casa, per un risultato reale e duraturo nel tempo.


I NOSTRI ORARI: lun 9.00 - 17.00 mar merc gio ven 9.00 - 20.00 / sabato 9.00 - 17.00 P 57


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TANTA VOGLIA DI FRESCHEZZA:

I centrifugati sono bevande rinfrescanti e rigeneranti che vengono preparate con l’ausilio di un macchinario - ad esempio, la classica centrifuga o l’innovativo estrattore - che separa il succo dalla polpa e dalla buccia di frutta e verdura.

i centrifugati

Ricchi di vitamine, sali minerali e acqua, sono un vero toccasana per la salute e il benessere dell’organismo: i centrifugati di frutta e verdura, infatti, sono un alleato prezioso per chi desidera perdere peso o, più semplicemente, depurare il proprio corpo dalle tossine in eccesso; oltre a contenere alte quantità di antiossidanti (il betacarotene, la vitamina C, lo zinco, il selenio, il manganese e il magnesio) e a prevenire così l’invecchiamento cellulare, i centrifugati verdi sono anche facilmente digeribili ed assimilabili, in quanto, avendo rimosso la fibra, l´assorbimento intestinale avviene molto più rapidamente.

Ci sono momenti dell’anno, come la primavera e l’estate, in cui il nostro organismo si risveglia e necessita di vitamine e sostanze nutrienti che lo mantengano forte ed idratato. Cosa c’è, allora, di meglio di un sano centrifugato di frutta e verdura per rigenerare il nostro corpo?

Ecco alcune ricette per centrifugati di frutta e verdura freschi e disintossicanti, da preparare a casa con centrifuga o, ancora meglio, con estrattore:

1.

Centrifugato di pompelmo, cetriolo e menta

Ingredienti: mezzo pompelmo, un cetriolo, 5 foglie di menta Proprietà: Grazie al sapore della menta, questo centrifugato è estremamente rinfrescante, mentre il potere drenante e bruciagrassi del pompelmo e del cetriolo aiuta l’organismo a disintossicarsi e a combattere la cellulite!

2.

Centrifugato di lime e carota

Ingredienti: 8 grandi carote pulite, un lime intero sbucciato, una manciata di menta fresca, un pizzico di zucchero di canna Proprietà: Le carote possiedono un elevato contenuto di vitamina A, carotene e provitamina A, molto utili per rinforzare le ossa ed i denti e per migliorare la vista. Le carote sono inoltre ricche di sali minerali e di sostanze aromatiche digestive. Più dolce del limone, il lime ha un alto contenuto di potassio, ideale per contrastare i bruschi cali di tono. Contiene molta vitamina C e sali minerali, ha proprietà antidiarroiche, rinfrescanti, diuretiche, battericide e antisettiche.

3.

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Centrifugato di verdure verdi

Ingredienti: un ciuffo di prezzemolo, mezza lattuga, 3 zucchine. Proprietà: Le zucchine contengono folati, che aiutano a creare una sensazione di calma. Insieme al prezzemolo, inoltre le zucchine sono un’ottima fonte di vitamina B1, che favorisce il rilassamento del sistema nervoso e tiene bassi i livelli di stress. La lattuga contiene lattoni, un oppiaceo naturale calmante. La varietà dalle foglie scure, in particolare, è un’ottima fonte di clorofilla che aiuta a mantenere il sangue pulito riducendo il rischio di attacchi cardiaci.


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IL TRATTAMENTO DI BENESSERE DALLE ANTICHE ORIGINI

Il bagno turco è un trattamento di benessere di origini antiche che prevede una sosta rilassante in un ambiente molto caldo e ricco di umidità al fine di purificare l’organismo attraverso la sudorazione ma agisce anche positivamente sul sistema nervoso, sulla pelle e sulla circolazione sanguigna e linfatica.

bagno turco

Il bagno turco è un trattamento idroterapico che si effettua in un ambiente in cui la temperatura si aggira intorno ai 50° (all’altezza della testa, sui piedi è invece di circa 20°) mentre l’umidità può arrivare addirittura al 100%.

A livello estetico i benefici del bagno turco sono immediatamente visibili: già dopo una seduta la pelle appare subito più luminosa e liscia, quasi ringiovanita, e piano piano, soprattutto se il trattamento viene ripetuto a cadenza mensile o settimanale, recupera la sua naturale elasticità e la morbidezza che le apparteneva in gioventù.

La differenza con la sauna sta proprio in questo: il clima è più umido e perciò, anche se si percepisce comunque caldo, l’organismo generalmente accusa meno e può resistere più tempo al trattamento.

Ma i vantaggi del bagno turco si estendono anche alla psiche. Questa pratica, infatti, induce uno stato di rilassamento che riduce lo stress.

PER QUALI PATOLOGIE O PROBLEMATICHE E’ INDICATO IL BAGNO TURCO:

A beneficiare degli effetti del bagno turco è anzitutto la circolazione: il calore, infatti, determina una dilazione dei vasi sanguigni che favorisce appunto la circolazione. Ma i benefici maggiori di questo trattamento probabilmente riguardano l’epidermide che subisce una purificazione profonda. Il calore, a sua volta, determina l’apertura dei pori facendo sì che al contempo aumenti la sudorazione, attraverso la quale la pelle espelle le sostanze nocive assorbite nella vita di tutti i giorni.

Quando si esce ci si immerge per una trentina di secondi in una vasca d’acqua fredda, oppure ci si fa una doccia, sempre fredda. La seduta può anche essere ripetuta un paio di volte consecutive ed i benefici psicologici e fisici vengono aumentati quando alla fine si associa un massaggio. Il bagno turco non presenta particolari controindicazioni: fa bene a tutti, ma è consigliabile astenersi allorquando si soffre di patologie legate alla circolazione e problemi cardiaci.

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speciale salute e benessere 2018

a cura di: Dr. Federico Bisson Dottore CHINESIOLOGO

IL GINOCCHIO

del corridore! Può avere nomi diversi : • Sindrome Patello-Femorale; • Dolore anteriore al ginocchio; • Rotula Disfunzionale; Qualunque nome abbia questo infortunio, è il più frequente dolore che avviene (32%) tra i podisti. È un dolore descrivibile intorno e anteriormente al ginocchio ed è causato da: - Cattivo controllo dei muscoli dell’anca (muscoli fondamentali per i podisti) es. Ginocchio Valgo; - Cattivo controllo del Core Stability (muscoli stabilizzatori della corsa); - Cattiva stabilità del piede. Es.Pronazione ( una cattiva postura ed un appoggio errato del piede possono scatenare dolori all’ articolazione del ginocchio ); - Cattivo allenamento (troppo intenso che provoca microtraumi meccanici) e tecnica di corsa errata. Il ginocchio del corridore è uno degli infortuni più diffusi fra i podisti e si presenta, nella maggior parte dei casi, come un fastidio anteriore che diventa particolarmente doloroso durante la corsa in discesa. Le cause possono essere differenti: nelle persone over 50 può essere attribuito ad un possibile processo degenerativo che riguarda l’intera articolazione, ossia artrosi, ma potrebbe essere anche un sintomo della sindrome della bandelletta ileo- tibiale. Come gestire allora il ginocchio del corridore? Dopo aver ricevuto una diagnosi precisa da uno specialista, e se i dolori sono limitati a dei specifici movimenti durante la corsa, si possono seguire alcuni suggerimenti che qui di seguito vi proponiamo. In ogni caso, però, è bene sempre rivolgersi al medico e se è necessario affidarsi alle cure di un fisioterapista esperto.

COME RICONOSCERE IL GINOCCHIO DEL CORRIDORE?

fisioterapista esperto, che dovrebbe comunque seguirvi se accusate problemi al ginocchio. Altro aspetto da curare è la scarpa: non aspettate che si consumino troppo. Verificate di non avere problemi di iperpronazione del piede, che alla lunga causano infiammazioni al ginocchio e assicuratevi di acquistare delle scarpe adatte a voi: meglio evitare quelle troppo morbide o troppo leggere, non adatte a chi soffre del ginocchio del corridore. In caso di corsa in mezzo ai boschi, in montagna o in sentieri sterrati meglio indossare delle scarpe da trail, perfette per i terreni irregolari e per bilanciare l’iperpronazione.

COME GESTIRE IL POST ALLENAMENTO?

Per contrastare l’infiammazione al termine dell’allenamento è raccomandabile eseguire 10 minuti di stretching, dopodiché applicate per una decina di minuti una borsa del ghiaccio ed infine stendete, con un leggero massaggio, una pomata antinfiammatoria. Quando siete alla guida di un mezzo spostate il sedile indietro e impiegate il cambio automatico, se vi è possibile. Se fate lavoro d’ufficio, evitate di sedervi con il ginocchio flesso ma tenete la gamba distesa. Se avete più di 50 anni cercate di mantenere il vostro peso forma e praticate cross training, ossia alternate la corsa ad allenamenti in bicicletta, nuoto e persino sci di fondo o sci alpino, attività a zero impatto. In questo modo salvaguarderete la salute delle vostre articolazioni evitando sovraccarichi.

Diventa molto utile in questi casi l’utilizzo del Foam Roller in quando è in grado di lavorare a livello miofasciale eliminando le aderenze tissutali, molto utile eseguirlo sia prima dell’allenamento per capilarizzare a livello periferico sia dopo per decontratturare ed eliminare a livello tissutali eventuali aderenze fasciali che impedirebbero al muscolo di lavorare in maniera adeguata creando poi delle contratture secondarie che possono essere causa di infortuni. Molto utile diventa anche il Massaggio Sportivo eseguito almeno una volta al mese per ridurre le tensioni e stimolando la micro circolazione locale.

La causa originaria del ginocchio del corridore è di tipo prettamente meccanico e risiede nell’articolazione femoro-rotulea. Normalmente, quando si cammina o si corre, la rotula compie un movimento specifico, scorrendo attraverso un canale, la gola intercondiloidea, seguendo l’asse dello stesso. Se però questa semplice azione non avviene, la pressione della rotula sul femore aumenta, in modo particolare se si compiono movimenti come salire le scale o correre in discesa. È proprio in tali frangenti che il Trail Runner accusa dolore nell’area anteriore del ginocchio. La sindrome femoro- rotulea ha effetti dolorosi che compaiono lentamente, difatti per lunghi periodi non crea particolari disturbi durante l’allenamento ma piuttosto in fase di riposo, una volta terminata la sessione. Vediamo quindi come gestire questo disturbo.

Quando avete finito inoltre l’allenamento è consigliabile fare delle aplicazioni di ghiaccio a livello delle grandi articolazioni ginocchia e anche), in modo tale da abbassare la temperatura dei vostri tendini. Di vitale importanza per le vostre ginocchia e non solo è tenere in considerazione che il vostro tendine sfregando sull’osso finchè correte sviluppa una temperatura anche di 40° diventa quindi di primaria importanza eseguire, alla fine dei vostri allenamenti delle apllicazioni di ghiaccio di al massimo 15 Minuti non di più. Solo 15 minuti perchè altrimenti si otterebbe l’effetto opposto, si vaso dilaterebbe invece di vaso costrinegere.

COSA FARE PRIMA DELL’ALLENAMENTO?

Ricorda che non importantre andar forte ma correre bene. Una corsa efficace è una corsa la cui tecnica è efficiente.

Prima di cominciare la consueta sessione di corsa dedicate un quarto d’ora al riscaldamento delle articolazioni. Un buon inizio potrebbe essere fare 10 minuti di corsa blanda e poi fermarsi per eseguire , degli esercizi di flesso- estensione del ginocchio , eseguire delle mobilizzazioni della caviglia del ginocchio e dell’anca, accompagnandoli da degli esercizi di stretching dinamico sia in flessione che in estensione del ginocchio. Questo ci servirà per preparare la nostra muscolatura e le nostre articolazioni al movimento che poi andranno a fare, in modo tale da prevenire infortuni. Gli esercizi di Core Stability volti a rafforzare la muscolatura possono fare la differenza, se eseguiti con continuità.

Prevenire è meglio che curare Sai come corri?

La consapevolezza è fondamentale sia nella corsa che nella vita Per imparare a correre, migliorare le tue prestazioni e dimenticare gli infortuni, è fondamentale imparare a utilizzare correttamente il nostro corpo e strutturarlo per potersi permettere davvero di correre. Il movimento è una cosa seria. Correre è una cosa seria.

COME È POSSIBILE CORRERE “BENE” SE NON SAI COME COME LO FAI?

COME COMPORTARSI DURANTE L’ALLENAMENTO?

Se non sai qual è la tua postura mentre corri, il tuo ritmo, il tuo grado di relax e tensione e dove questa è maggiormente presente, qual è l’attivazione muscolare e se stia avvenendo nel modo corretto – dubito lo sia se la tua postura non è corretta – , il tuo appoggio rispetto al baricentro, il tuo appoggio a livello di contatto al suolo, il tuo respiro, il tuo schema motorio…

Durante la corsa è preferibile adottare alcuni accorgimenti: uno fra tutti la scelta del terreno più adatto. In questo caso meglio optare per lo sterrato piuttosto che per l’asfalto, possibilmente pianeggiante, in modo che l’infiammazione non peggiori e vi costringa a bloccarvi totalmente. In caso di dislivelli inaspettati un buon trucco per superarli è salire per la parte più ripida e scendere da quella meno ripida. Molti runner si servono di un bendaggio particolare durante la corsa: ciò è possibile rivolgendosi ad un

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Ebbene sì, correre è un’abilità motoria complessa!

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Specialisti nella Prevenzione e Rieducazione perchè la salute è il primo dovere della vita!

Federico Bisson - Dottore Chinesiologo SRM (Studio di Rieducazione al Movimento) è un’associazione sportiva dilettantistica specializzata in Rieducazione, Preparazione Atletica, Riabilitazione e Fisioterapia. Con i suoi professionisti specializzati prevede l’allenamento di poche persone per volta, per garantire un’attenzione a 360°.

La struttura di SRM è organizzata in 3 settori:

Analisi del movimento e Preparazione atletica con personal trainer;

Fisioterapico dedicato ai trattamenti manuali e strumentali;

Riabilitativo per i percorsi di rieducazione funzionale.

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Macchinari moderni e strumenti specifici per l’analisi del rendimento sportivo, ne fanno il punto di riferimento per tutti coloro che ricercano una preparazione di qualità, attenta e precisa.

Associazione Sportiva Dilettantistica

c/o Palazzo delle Professioni, Viale Asiago 113 BASSANO DEL GRAPPA (VI)

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Orari di Apertura da LUNEDI’ a VENERDI’ dalle 07.00 alle 22.00 SABATO dalle 07.00 alle 17.00 P 61


speciale salute e benessere 2018

a cura di: Dott. Damiano Pellizzari Psicologo Psicoterapeuta Tel. 347.6474401 www.damianopellizzari.it

CONSIGLI PRATICI PER AUMENTARE IL PROPRIO BENESSERE

7 pillole di felicità 5.

1.

Prendi una decisione:

assumere una posizione e fare delle scelte è ciò che ci permette di dare una direzione alla nostra vita e di utilizzare le proprie energie per ciò che riteniamo più opportuno. Spesso, però, ci sentiamo costretti a fare qualcosa oppure non sappiamo deciderci: è invece indispensabile fare chiarezza fra i nostri scopi e prendere le redini del nostro futuro.

2.

Amati e abbi rispetto di te stesso:

3.

Cura le relazioni:

4.

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volersi bene è un passo fondamentale per stare meglio. Accettare i propri limiti e valorizzare i propri pregi, senza fare confronti con gli altri, è necessario se vogliamo stare bene; è importante anche avere cura di sé e della propria salute, mangiando cibi sani, facendo attività fisica e prendendosi del tempo per fare qualcosa che ci piace o riteniamo importante. i legami con gli altri spesso sono difficili e complicati, ma regalano anche le gioie più grandi della nostra vita. Cerca di attribuire la giusta importanza ad amici, partner e familiari e di non darli mai per scontati.

Ascolta e rifletti:

le persone che incontriamo possono avere opinioni diverse dalle nostre, ma essere aperti a nuove idee e a pensieri differenti ci aiuta a crescere e rende le nostre giornate sempre stimolanti ed interessanti. Sapersi mettere in discussione e aprirsi al mondo ci aiuta ad essere flessibili, a saperci adattare alle situazioni e ai cambiamenti e a relazionarsi con gli altri. P 62

Non guardare solo te stesso:

volersi bene è importante, ma bisogna ricordarsi che si è anche parte di qualcosa di più: rispettare gli altri e il mondo in cui ci troviamo è imprescindibile per non rischiare di chiudersi in una bolla e perdere di vista l’ambiente in cui viviamo e le sue necessità. Anche perché, di fatto, noi ne siamo parte.

6.

Non nutrire troppe aspettative:

7.

Non reprimere le tue emozioni:

spesso finiscono per rimanere deluse o ci costringono ad affannarci per essere alla loro altezza: ricordati invece di accettare ed essere grato per ciò che hai.

nasconderle o ignorarle è come riempire un palloncino fino a farlo scoppiare. Non aver paura di esprimerle: confidale alle persone di cui ti fidi, cerca sostegno se sei in difficoltà e condividi le tue sensazioni positive con gli altri. Siamo esseri umani, non macchine: concediti di provare delle emozioni e sentiti libero di comunicarle!


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cibo in pentola

È POSSIBILE CONSERVARE LE PROPRIETÀ DEGLI ALIMENTI? I nutrienti dei cibi con la cottura si modificano, ma le proprietà dell’alimento crudo non devono andare perse una volta cucinato, non devono alterarsi i valori nutrizionali, le vitamine e i minerali. Come fare? Scopriamo tutti i segreti dei metodi di cottura.

Cosa bolle in pentola?

La bollitura è quando cuciniamo un cibo in un liquido bollente. Abbiamo due possibilità: immergere il cibo nel liquido freddo e portarlo ad ebollizione, questo sistema accentua il passaggio dei liquidi al cibo e dei nutrienti al liquido di cottura ed è adatto per preparare brodi, patate con la buccia, legumi secchi. Oppure scegliere di mettere il cibo nel liquido bollente. Questo tipo di cottura è adatta per la pasta, il riso e i cereali in genere, gli ortaggi e limita la perdita di vitamina C. Con la bollitura gli alimenti perdono parte del loro valore nutrizionale ma che è possibile recuperare riutilizzando il liquido di cottura. Cucinando le verdure in poca acqua e per poco tempo, si elimina il rischio di perdere vitamine. Tra i minerali presenti nelle verdure quello che viene spesso perso nell’acqua di cottura è il potassio. La pasta deve essere cotta in acqua bollente per far raggiungere la temperatura all’interno del prodotto rapidamente e per provocare uno shock termico che impedisca la fuoriuscita dell’amido.

E i cibi a vapore?

La cottura dell’alimento avviene per il contatto diretto tra le molecole di vapore e il cibo in cottura. Grazie a temperature non aggressive e alla mancata dispersione dei liquidi presenti nel prodotto nel liquido di cottura, questo metodo garantisce il mantenimento del colore, del gusto e dei principi nutritivi. Nella cottura al vapore in genere non si aggiungono grassi e quindi il cibo è più leggero.

Una cottura “ sbrigativa ” con la pentola a pressione

Da un punto di vista nutrizionale la cottura mediante pentola a pressione è buona perché viene utilizzata poca acqua e quindi vengono ridotte le perdite di nutrienti idrosolubili. Secondo alcuni studi sembrerebbe che le perdite di vitamina C, tiamina e riboflavina quelle più minacciate nei processi di cottura, siano inferiori in questo tipo di cottura rispetto ad altre.

Cottura alla griglia, ma solo per gli esperti

La trasmissione di calore nella cottura alla griglia avviene principalmente per irraggiamento. La grigliatura è un metodo di cottura rischioso. Innanzitutto perché è difficile controllare la temperatura di cottura: capita spesso di bruciare il cibo anche se solo in alcune parti e produrre quindi sostanze tossiche. Meglio dunque che alla griglia si metta una persona esperta.

Cosa frigge in padella?

Per friggere, l’alimento viene immerso in una sostanza grassa a una temperatura che va dai 150 ai 190 gradi fino a quando il cibo è cotto e assume un aspetto dorato. La frittura non è un sistema di cottura facile da gestire, anche in questo caso non è facile capire il giusto tempo di cottura. Lo svantaggio della frittura sta nel fatto che i grassi cucinati a temperature così alte si degradano perdendo gran parte dei microelementi che fanno bene alla salute. Inoltre si formano sostanze poco digeribili e tossiche.

Il caldo forno...

Il cibo cuoce per un aumento della temperatura che parte dalla superficie dell’alimento e innesca processi di carbonizzazione superficiale con formazione di composti tossici. Per questa ragione meglio portare la temperatura a circa 130 - 145°C dopo la formazione della crosta superficiale e continuare a inumidire l’alimento con del sugo per tutta la durata della cottura. La crosta superficiale impedisce ai succhi di uscire. Ma questo tipo di cottura rispetto alla piastra e alla griglia favorisce una perdita maggiore di vitamine del gruppo B. Il pane e gli altri prodotti da forno perdono soprattutto tiamina.

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a cura di:

speciale salute e benessere 2018

Dr.ssa Galleazzo Elena Francesca

QUANDO LA PANCIA PIATTA SEMBRA UN TRAGUARDO IRRAGGIUNGIBILE... RISOLVI LE

intolleranze alimentari!!! Il problema della pancia gonfia è un problema molto diffuso e soprattutto molto sentito da chi ne soffre. Spesso anche dopo aver mangiato cibi “sani” in quantità anche piccola si avverte un fastidiosissimo ed inspiegabile senso di pesantezza e gonfiore addominale che a lungo andare crea un vero e proprio disagio. C’è chi da la colpa allo stress, alla fretta, al fugace pasto poco salutare consumato in piedi tra un impegno e l’altro, e questi sono sicuramente dei fattori che incidono, ma non sono la causa principale del nostro malessere. Lo è piuttosto l’alimentazione! Ma come possono i cibi quotidiani portarci a questo? Nel nostro intestino ci sono più di 400 specie batteriche in equilibrio tra loro (eubiosi) deputate alla difesa della mucosa e a garantire i processi digestivi ed assimilativi. Purtroppo però il ritmo di vita frenetico, lo stress, i farmaci, la scorretta alimentazione ricca di carni, latticini e zuccheri compromettono via via l’integrità di questa barriera protettiva fino a portare un disequilibrio tra le specie che la abitano. Questo disequilibrio, chiamato disbiosi, a sua volta comporta la non corretta degradazione dei cibi, i quali, restando sottoforma di macromolecole non digerite, ristagnano e portano alla formazione di gas intestinali percepiti con il gonfiore addominale. In tutto ciò ovviamente i microrganismi patogeni sfruttano la situazione di abbassamento delle difese per attaccare la mucosa che, conseguentemente, perde la sua struttura fisiologica passando da filtro a “maglie fine” a filtro a “maglie grosse”. La creazione di veri e proprio varchi fa si che le macromolecole rimaste

indigerite faciano il loro indesiderato ingresso nell’organismo causando stress della risposta immunitaria infiammazione ed accumulo di tossine. Tutto ciò da il via a tutta la serie di sgraditi sintomi delle intolleranze alimentari (stanchezza, affaticamento, mal di testa, gonfiore addominale, dermatiti, irregolarità intestinale ecc..).

Quali sono le soluzioni?

Innanzitutto è importante eseguire un buon test delle intolleranze alimentari (possibilmente basato su analisi immunoenzimatiche) per evidenziare quali sono gli alimenti che vanno ad aumentare lo stato di irritazione del nostro organismo. In secondo luogo è molto importante attuare 4 precisi passaggi al fine di ritornare allo stato di salute. In particolare dobbiamo: • Ripristinare l’integrità della barriera intestinale, per bloccare l’ingresso di macromolecole nell’organismo; • Ottimizzare il “terreno” intestinale e migliorare il metabolismo, per ristabilire l’eubiosi intestinale; • Favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti, per detossificare l’organismo; • Evitare gli alimenti “nocivi” evidenziati dal test delle intolleranze. Seguendo fedelmente questi passaggi verrà ristabilito lo stato fisiologico del nostro tratto gastrointestinale tornando allo stato di salute.

I Servizi Offerti:

Misurazione gratuita della pressione Misurazione glicemia Misurazione colesterolo Misurazione trigliceridi Test intolleranze alimentari Test allergie Consulenza estetica e trattamenti Consulenza cinofila

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di Dott.ssa Galleazzo Elena Francesca

Piazza Don G. Zambon 11 36061 - Bassano del Grappa (VI)

0424.284031

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RIMETTERSI IN FORMA

• Respiro: il ritmo naturale del respiro aumenta la fluidità del movimento e stabilisce il ritmo dell’esercizio. La respirazione, dunque, deve essere regolare per poter permettere il rilassamento muscolare, una maggiore ampiezza dei movimenti e una migliore capacità di allungamento;

con il pilates Cos’hanno in comune Julia Roberts, Sharon Stone, Uma Thurman, Gwyneth Paltrow, Gisele Bundchen e Madonna?

Oltre a un talento straordinario, dei corpi da urlo, con addominali scolpiti, glutei alti e sodi, gambe toniche ed affusolate. Il segreto?

Il pilates!

• Precisione: tutti i movimenti devono essere controllati nello spazio, precisi e regolari. Lavorare con la precisione aiuta a rieducare schemi errati di movimento, permettendo un corretto allineamento e aiutando a prevenire infortuni; • Concentrazione: la nostra mente controlla il nostro corpo, quindi, per eseguire correttamente tutti i movimenti, è necessario concentrarsi attentamente.

IL PILATES: TRA YOGA, DANZA E GINNASTICA Il Pilates è una disciplina sportiva nata in Germania dagli studi di Joseph H. Pilates, il quale, sempre cagionevole sin da bambino, si ispirò alle filosofie orientali e alla ginnastica dolce per ideare un nuovo metodo d’allenamento, pensato per favorire l’elasticità delle articolazioni, la fluidità dei movimenti e l’allungamento dei muscoli.

I BENEFICI DEL PILATES Con il metodo Pilates, anzitutto, si ottiene un corpo più longilineo e tonificato, con gambe snelle e addominali piatti, grazie agli esercizi che aumentano la forza, senza creare tuttavia un eccesso di massa muscolare. Il punto cardine del metodo è proprio la tonificazione e il rinforzo del Power House, cioè tutti i muscoli connessi al tronco: l’addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare.

Nacque così il Pilates, una disciplina che coniuga perfettamente la resistenza dello yoga, la fluidità della danza e la dolcezza della ginnastica, con il vantaggio di essere adatta a tutti, poiché permette di adeguare il livello di difficoltà ed intensità degli esercizi al livello di preparazione di chi di li pratica. Il metodo Pilates, infatti, si basa su movimenti regolari, facili da imparare e senza inconvenienti per chi li esegue.

Con il Pilates, poi, si impara a respirare in maniera corretta e si ottiene una maggiore capacità di coordinamento fisico e mentale. Oltre a questi importanti benefici a livello fisico, il Pilates rappresenta un ottimo modo per agire sulla serenità interiore, in quanto con la distensione muscolare contribuisce a diminuire la tensione e la stanchezza, intervenendo sui problemi legati allo stress.

L’obiettivo principale del Pilates è quello di rafforzare il centro del corpo, chiamato anche Power House: secondo questo metodo, infatti, la sede della nostra forza risiede proprio nel centro ed è composta da muscoli addominali, glutei, muscoli interni delle cosce e muscoli lombari. Il Pilates sollecita il lavoro di tutto il corpo, allenando tutta la muscolatura in modo uniforme con esercizi che coinvolgono anche il cervello e la respirazione, per una rinnovata consapevolezza ed un controllo maggiore del proprio corpo.

GLI ATTREZZI DEL PILATES Il Pilates è una disciplina che può essere accompagnata dall’utilizzo di vari attrezzi, che spaziano da semplici pesi a macchinari più complessi, a seconda del tipo di esercizio eseguito.

I SEI PRINCIPI DEL PILATES Il Pilates si basa su sei principi cardine: centramento, controllo, flusso, respiro, precisione e concentrazione. • Centramento: il lavoro è concentrato sull’allineamento tra la spina dorsale e il bacino, da cui tutti i movimenti si sviluppano, fino a raggiungere la periferia del corpo; • Fluidità: trattandosi di una ginnastica armonica e delicata, è importante che si eseguano gli esercizi lentamente, non con scatti o per mezzo di movimenti bruschi. Le posizioni non sono mantenute così a lungo come nello yoga, ma sono più collegate tra loro, avvicinando questo tipo di ginnastica al ritmo di una danza continua;

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In particolare, per il Mat Pilates, ovvero il Pilates che si basa su esercizi eseguiti a terra (su un materassino), si possono utilizzare piccoli attrezzi, come cerchi, elastici, cavigliere, palle gonfiabili e molto altro, in modo da dare una forma di supporto ed aumentare la difficoltà. Gli esercizi di Mat Pilates sono particolarmente efficaci per tonificare addominali. Il Pilates con attrezzi, invece, sfrutta macchinari complessi per l’esecuzione degli esercizi, ovvero il Reformer, il Cadillac, il Barrel e la Chair. Il Reformer è una specie di carrello che, con un sistema di cinghie e molle azionate dalle nostre braccia o dalle nostre gambe, in base all’esercizio, scorre su delle guide, garantendo diverse intensità di lavoro; il Cadillac, invece, è un macchinario dall’originale struttura a “baldacchino”, che permette di effettuare un intenso lavoro in statica, coinvolgendo tutti i gruppi muscolari in modo segmentario; così chiamato per il semplice fatto di essere costituito da una sorte di barile sormontato da una scala, il Ladder Barrel consente di eseguire sia un allenamento intenso per il rafforzamento muscolare, sia esercizi di stretching; infine, la Wunda Chair è una sedia particolare, molto versatile, utilizzata per esercizi di diversa natura. Gli esercizi eseguiti con tali strumentazioni forniscono un supporto per rinforzare addominali e muscoli della schiena ,senza rischio di stressare tali zone e causare infortuni. Il lavoro con attrezzi permette un maggior lavoro sulle braccia, spalle, gambe e muscoli del bacino, più di quanto possa fare il lavoro su Mat.

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Luigi Favaro Operatore OLISTICO

LA RICERCA DELLA SALUTE GRAZIE ALLA

La ricerca della salute è orientata alla persona e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all’organo, al riequilibrio invece che alla cura, stimolando il naturale processo di auto-guarigione del corpo. Un approccio che vede la persona nella propria interezza, rispetto all’ambiente interno ed esterno. Cominciando un percorso di questo tipo lo specialista potrà leggere e valutare insieme al paziente la “mappa” degli squilibri e agire, tramite apposite tecniche e conoscenze apprese, sull’equilibrio energetico della nostra persona, potrà portare consapevolezze, benessere e conseguente auto-guarigione lasciando uno strumento e una chiave di lettura nuova. Un esempio facile che riguarda un po’ tutti: chi di noi nell’arco nella vita non ha fatto conoscenza con i dolori di schiena? Dolori che possono diventare cronici e portare anche a conseguenze gravi e invalidanti. I sistemi con cui ci procuriamo questi dolori sono i più disparati: dal semplice colpo di freddo, alle troppe ore trascorse in auto, ma anche sforzi eccessivi o lavori fatti in posizioni errate... Tuttavia è possibile dare una visione diversa di queste situazioni comuni. Infatti, ci siamo mai chiesti: “Perché proprio lì?” Perchè mi fa male proprio la base della schiena? Oppure, cosa mi procura continuamente le cervicali? O ancora: perchè certi dolori sembrano accanirsi su precise categorie di persone? O appaiono e scompaiono senza apparente motivo... E’ alla medicina olistica che dobbiamo rivolgerci per trovare una possibile soluzione. Le discipline che la compongono, infatti, considerano i dolori fisici come manifestazioni di blocchi emotivi, accumuli di stress, tensioni (emotive), paure che non riusciamo a sciogliere, ma restano in qualche modo “incastrate” nel corpo e producono punti deboli, rigidità, dolori, contratture, immobilità... La pancia e la schiena sono profondamente legate alle nostre emozioni. Tuttavia, la pancia si trova davanti e ha quindi a che fare con le emozioni del nostro personale presente o immediato futuro, mentre la schiena si trova dietro ed è quindi collegata con il nostro passato, con tutto ciò che ci siamo lasciati (appunto)

medicina olistica? alle spalle o che ancora ci trasciniamo dietro (e appesantisce inutilmente la nostra vita). Ecco quindi una breve guida per cercare di riconoscere gli insegnamenti nascosti sotto i nostri dolori. CERVICALI: Situazioni della vita troppo pesanti portano rigidità nella parte alta della colonna vertebrale con conseguente rigidità ed emicranie. Prendere consapevolezza di questo porta a chiedere aiuto quando i pesi sono eccessivi per le nostre sole forze e soprattutto a non caricarsi di pesi o responsabilità che non ci appartengono. DORSALI: In questa zona i disagi sono creati da rabbia che non si riesce a scaricare, trattenuta dentro oltre i limiti consentiti, portando tensione ai muscoli. Come conseguenza potrà esserci anche tristezza, creando così difficoltà nell’affrontare e accettare i cambiamenti. LOMBARI: Essendo la base della colonna vertebrale, dolori in quest’area mostrano mancanza di collegamento con il terreno e le proprie radici famigliari e sociali. Inoltre, qui è la sede dei reni, e se a questi non arriva la giusta energia, allora danno il via alle nostre paure, impedendoci di affrontare la vita nella maniera più sicura e armoniosa. A questo punto, non dobbiamo più considerare il dolore un semplice problema da eliminare, ma un segnale che ci viene inviato perché una parte della nostra vita è in difficoltà e chiede aiuto. Anche la nostra auto, se manca olio ed è in difficoltà, ce lo segnala accendendo una spia. Che faccio allora? Prendo il martello e rompo la spia? Oppure l’olio e riparto sicuro? La medicina olistica lavora proprio in questa direzione: imparare ad ascoltarsi per arrivare ad auto-guarirsi.

Codice Iscrizione:

VE 1322P-OP

Opero e comunico con la parte sana delle persone “malate”, per ritrovare l’armonia psicofisica. Ogni seduta è atta a stimolare un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di sé.

Luigi Favaro Operatore Olistico

Tel. 339.4810908 - E.mail: luigifavaro61@gmail.com

Dal 1995 lavoro con la medicina complementare, in quell’anno ho frequentato il primo livello di Reiki. Nel 1996 ho conseguito il titolo di secondo livello e dopo aver praticato vari corsi di crescita professionale, soprattutto inerenti al Reiki, ho conseguito il Master nel 1998. Nel 2004 ho conseguito l’attestato di Cristal’Deva. Nel 2009 ho conseguito gli attestati di Shiatzu. Di primo e secondo livello. Nel 2010 ho frequentato il terzo anno di Shiatzu. Nel 2014 ho frequentato il corso di Bio Energetica e ho conseguito. Parallelamente il secondo Master Reiki. Dal 2000 ho tenuto numerosi corsi di Reiki come docente nelle province di Vicenza, Padova, Roma e Belluno. NOTA: professione intellettuale disciplinata. Dalla Legge n. 4/201 e non da ordini e collegi.

Corsi & Sedute Individuali

Master Reiki, Shiatzu, Campane Tibetane, Massaggio Ayurveda, sportivo, rilassante, drenante, bio energetico, Californiano P 67


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“L’innovazione è guardare avanti, ma anche in tutte le altre direzioni”.

ORTOCHERATOLOGIA E LENTI PROGRESSIVE

occhio a quei due!

E, visto che di ‘guardare’ si parla, questo vale soprattutto nell’ambito dell’ottica. Le soluzioni ottiche di nuova generazione mettono a servizio di chi soffre di patologie oculari dispositivi e materiali sempre più innovativi, che permettono di ridurre notevolmente i disagi legati al non vedere bene.

Tra le tecnologie, sono sicuramente da annoverare l’ortocheratologia e le lenti progressive. ORTOCHERATOLOGIA: lenti a contatto da portare mentre si dorme. L’ortocheratologia è una tecnica non chirurgica che consente di correggere un difetto visivo attraverso l’applicazione notturna di lenti a contatto rigide gas permeabili. Durante la notte, queste speciali lenti a contatto modellano in modo non doloroso la superficie della cornea, la parte trasparente e più esterna del nostro occhio, correggendo in questo modo la miopia o l’astigmatismo presenti. Quando al mattino la lente viene rimossa, la cornea mantiene la sua forma modificata e si vede bene per tutto il giorno, senza il bisogno di occhiali o lenti a contatto! I vantaggi di questo trattamento sono innumerevoli. Se quello più immediato è l’eliminazione degli occhiali durante il giorno, infatti, il secondo è sicuramente il fatto che queste lenti sono indicate anche a chi non riesce a tollerare o prova fastidio con le normali lenti a contatto diurne. Le lenti per ortocheratologia, infatti, poiché vengono indossate durante il sonno, riducono di molto i fastidi tipici delle lenti convenzionali. Non vi sono limiti di età per l’ortocheratolgia: anche bambini e adolescenti possono utilizzarla, purché non presentino controindicazioni alle lenti a contatto e comunque sempre previa autorizzazione del medico oculista. L’ortocheratologia è la soluzione ideale per tutti i tipi di sport (calcio, sci, nuoto, attività subacquea, moto, ciclismo...) e per tutte le attività lavorative (agenti delle forze dell’ordine, militari, vigili del fuoco, impiegati, agenti di commercio, falegnami...) poiché di giorno lascia completamente liberi dall’ingombro degli occhiali. Inoltre, è molto importante sottolineare che recenti studi scientifici controllati hanno dimostrato come il trattamento ortocheratologico possa rallentare l’aumento della miopia, perciò è particolarmente indicato in caso di progressione miopica importante. Indicativamente i risultati ottimali si raggiungono con miopie tra 0,50 e 6 diottrie e astigmatismo fino a 2 diottrie. I tempi ed i risultati sono comunque soggettivi quindi le valutazioni vengono fatte caso per caso.

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LENTI PROGRESSIVE: facciamo un po’ di chiarezza! Le lenti progressive, dette anche multifocali, sono delle lenti da vista che permettono di correggere tutti i difetti visivi da lontano e da vicino con un unico paio di occhiali. Esistono tantissimi tipi di lenti progressive e questa offerta così ampia a volte può creare un po’ di confusione nel consumatore finale. I prezzi, ad esempio, possono essere completamente diversi tra loro, anche all’interno della stessa azienda. Quello che cambia tra una lente progressiva più costosa ed una più economica è la tipologia di progressione e l’ampiezza del campo visivo. Nelle lenti progressive di ultima generazione i campi visivi sono molto più ampi e hanno molte meno distorsioni laterali, in quelle più economiche il canale di progressione è molto più stretto. Nelle lenti più nuove, inoltre, oltre all’altezza ed alla distanza interpupillare, vengono presi ulteriori parametri con un centratore specifico chiamato Visioffice che permettono di progettare una lente su misura, completamente personalizzata come un abito di alta sartoria. Questo permette di ampliare il campo visivo e di ridurre le aberrazioni laterali, diminuendo notevolmente i tempi di adattamento. Vi è mai capitato di sentire un vostro parente, un conoscente, una vostra vicina di casa dire: “Ho acquistato un paio di occhiali progressivi, ma non sono riuscita ad abituarmi”? O, peggio ancora, è capitato a voi di acquistare delle lenti progressive che non riuscite a portare? Le domande che bisogna porsi in questi casi sono: “Che tipologia di progressione ho acquistato? Che qualità ha la mia lente progressiva?” Le lenti progressive richiedono un investimento in termini economici, ma mai come in questo caso vale il detto “chi più spende, meno spende”, perché una buona lente progressiva vi permette di adattarvi più facilmente e più velocemente. In ogni caso, le aziende che producono lenti di qualità medio/alta danno una garanzia di adattamento che va da 30 giorni ad 1 anno: ovvero sono talmente sicuri della qualità delle loro lenti progressive che vi permettono di restituirle dopo un periodo di prova, ricevendo in sostituzione, ad esempio, due lenti da lontano e due lenti da vicino.

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Dr.ssa Elisa Busbani Dottoressa in FISIOTERAPIA

DISTURBI DOVUTI ALLA POSTURA DA PC (E DA SMARTPHONE):

come gestirli?

Svolgi un lavoro che ti tiene per diverse ore nella stessa postura? Durante o dopo l’attività lavorativa percepisci un senso di pesantezza a testa/ spalle/collo/braccia? Cercherò di spiegarti brevemente cosa ti succede e come puoi prevenire o eventualmente gestire le “emergenze” prima che si acutizzino o cronicizzino.

Alcuni consigli: • scegli una sedia che supporti adeguatamente la tua schiena e la tua zona dorsale, regola lo schienale in modo che sia leggermente reclinato: questo diminuirà la pressione portata sulla zona lombare. • regola l’altezza della seduta in modo che gli avambracci siano paralleli alla scrivania e i gomiti vicini al corpo, flessi a 90 gradi : questo diminuirà lo stress su spalle, gomiti e polsi. • lo schermo dovrebbe essere lontano “un braccio” da te; sollevalo in modo tale che sia a livello dei tuoi occhi. • la tastiera dovrebbe essere centrata davanti a te. Usa dei supporti per il polso mentre scrivi. Lo stesso vale per il mouse: vicino a te, con supporto al polso, affinchè non si trovi esteso o flesso. • le anche dovrebbero essere flesse a 90 gradi, i piedi completamente appoggiati al pavimento. Se non ci arrivano bene utilizza un supporto.

COSA PROVOCA LA POSTURA DA PC Flessione toracica (la classica “gobba), compensata da iperestensione del collo e anteposizione del capo: ecco la classica postura da “videoterminale” (e da smartphone). Questa posizione ha effetti negativi sul rachide superiore (collo e torace), le spalle, la testa, la vista e il respiro, provocando dolori, debolezza muscolare e rigidità, affaticamento, oltre che ai classici disturbi della circolazione agli arti inferiori dovuti alla sedentarietà. NE SOFFRI SE… I sintomi che ti si possono presentare sono: deficit della vista (affaticamento, visione poco nitida), mal di testa (nella zona delle tempie oppure dalla base del cranio che irradia agli occhi), dolore al collo e alla zona delle spalle (ai muscoli trapezi), dolore dalla zona delle spalle fino alla mano, spesso con formicolio o mancanza di forza (cervico-brachialgia), dolore alla spalla quando allunghi il braccio avanti per afferrare qualcosa o lo porti indietro per indossare la giacca, dolore al gomito e al polso.

Ora ti insegnerò un paio di esercizi molto semplici che puoi mettere in pratica quando e dove vuoi. Per ognuno di essi esegui 5 ripetizioni: Respirazione diaframmatica: inspira gonfiando bene la zona bassa del torace (o l’addome), mantenendo invece il petto fermo. Espira fino a svuotare completamente l’addome. Ciò toglierà tensione dal tuo collo, favorendo anche un rilassamento mentale.

COSA PUO’ FARE IL FISIOTERAPISTA? Può farti recuperare la libertà di movimento e togliere le tensioni che percepisci a livello della colonna vertebrale o delle braccia grazie alla terapia manuale e ad esercizi mirati; può insegnarti degli esercizi da svolgere a casa oppure durante la tua attività lavorativa; può aiutarti a capire cosa non va nella tua postura davanti al computer e come intervenire per migliorarla.

Movimenti: muovi il collo ruotandolo o inclinandolo a destra e sinistra, solleva e abbassa le spalle, stiracchiati come appena sveglio e apri bene le braccia ai lati sentendoti aprire il petto. Questi movimenti andranno a contrastare un po la tua postura sempre statica e in flessione costante.

COSA PUOI FARE TU? Innanzitutto, voglio che tu sappia che questi disturbi non vanno considerati normali, e che la soluzione non è né cambiare lavoro né ricorrere subito ai farmaci! Occorre invece andare alla ricerca della causa del problema, eventualmente facendoti aiutare da un esperto, ma fondamentale è il tuo contributo nella vita di ogni giorno.

Esercizio per gli occhi: tieni gli occhi chiusi e muovili lentamente verso destra, sinistra, su e giù. Questo renderà la tua visione più nitida, oltre a rilassare la tensione a testa e collo, essendoci una connessione diretta tra i muscoli degli occhi e del collo. Ottimo per alleviare il mal di testa!

I Miei Servizi: Seguimi @elisa.busbani.fkt

366.5032127

• MANIPOLAZIONE FASCIALE METODO STECCO

Terapia manuale per dolori a colonna vertebrale, arti superiori e inferiori, mal di testa, infortuni, dolori per disfunzioni viscerali

• LINFODRENAGGIO METODO VODDER

elisa.fkt@gmail.com Romano d’Ezzelino Via Zanella 1

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Massaggio per edema postintervento e asportazione linfonodi, patologie reumatiche

• RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

Esercizi terapeutici post intervento e post-infortunio

• FISIOTERAPIA A DOMICILIO

• PILATES A PICCOLI GRUPPI

Rieducazione motoria per migliorare la postura e la flessibilità

• PILATES PERSONAL

Lezioni individuali di Pilates a scopo riabilitativo

• PILATES

PINK RIBBON Riabilitazione delle donne operate al seno in collaborazione con Associazione Oncologica San Bassiano


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a cura di:

pancia piatta vita snella L’estate è alle porte e un desiderio molto ambito, soprattutto per noi donne, è quello di avere una bella pancia piatta! Importante è sapere che la pancia piatta non è solo bella da vedere ma, soprattutto, indicatore di salute. Il così detto grasso viscerale si accumula sugli organi interni prima di diventare visibile come grasso addominale. MA CHE COS’E’ IL GRASSO VISCERALE E COME AGISCE? Il grasso viscerale è il grasso “cattivo”, quello che viene accumulato negli anni attorno agli organi, a causa di uno stile di vita non sano, di un’alimentazione poco attenta e dello scarso movimento fisico. Nelle donne con un importante accumulo, questo grasso è ritenuto pericoloso poiché porta la pressione a salire, i valori dei lipidi nel sangue peggiorano e la glicemia aumenta. Il grasso viscerale agisce come un ormone aumentando il rischio di malattie del sistema cardiovascolare e di diabete; il rischio nelle donne aumenta se si supera un giro vita di 88 cm. COME OTTENERE UNA PANCIA PIATTA Per ottenere una bella pancia piatta potete incrementare il metabolismo basale, aumentando la massa muscolare in maniera mirata. Come? I muscoli sono l’unico organo che può essere in grado di bruciare i grassi in eccesso, mediante un processo che si avvia al loro interno nel momento in cui questi vengono messi in moto dall’attività fisica. Nello specifico i mitocondri, le particelle di cui sono composte le fibre muscolari, stimolate con l’attività sportiva, aumentano di numero e di volume bruciando un maggior numero di grassi e aumentando il tono muscolare.

Per far sì che ciò succeda, è importante allenarsi ad un livello fra il 60 e il 70% della frequenza cardiaca massima. Solo così i muscoli prenderanno l’energia necessaria per le loro attività prevalentemente dal grasso corporeo e il risultato sarà uno snellimento duraturo di pancia, vita e fianchi! È inoltre possibile ottenere una pancia piatta attraverso un aumento muscolare mirato al centro del corpo, mediante degli esercizi specifici volti all’allenamento della muscolatura addominale: • Portando lo sterno in alto ed in avanti in maniera dinamica; • Tenendo il torso sempre eretto durante tutti gli esercizi; • Facendo attenzione, durante i movimenti di rotazione, a girare solo la colonna toracica: i fianchi non ruotano, rimangono stabili. Facendo tesoro di questi consigli, i muscoli della parte centrale del corpo (il retto dell’addome, gli obliqui esterni e il trasverso dell’addome) si mantengono in tensione e l’addome si rinforzerà e tonificherà. IL MUSCOLO PIU DIMENTICATO: IL TRASVERSO ADDOMINALE Tutta la parete addominale è rivestita da una grande muscolatura composta da tre diversi muscoli: il retto, il trasverso e gli obliqui.

MRS.SPORTY Bassano del Grappa

Questa muscolatura serve a garantire la tenuta dei visceri, a mantenere una buona postura, a prevenire la comparsa di dolori lombari e ad aiutare la corretta meccanica respiratoria. Ciò che molti ignorano è che per avere il ventre piatto e tonico è necessario allenare anche quello dei tre muscoli addominali che il più delle volte viene trascurato, ossia il trasverso addominale. Si tratta del muscolo più profondo tra quelli addominali e la sua anatomia è piuttosto complessa. Si origina dalle ultime 6 coste, dall’aponeurosi del muscolo sacro spinale, dal bordo interno della cresta iliaca e dal legamento inguinale. Il Trasverso è quel muscolo che viene definito “corsetto contenitivo” naturale e, se ben allenato, aiuta a prevenire i dolori alla schiena (sia lombari che cervicali). Infatti, il trasverso è anche il muscolo che sta alla base della cosiddetta “core stability”, ossia la stabilità del tronco. Avere un tronco ben allenato e stabile apporta molti benefici alla nostra attività sportiva (e non) e ci aiuta a prevenire infortuni, anche meno gravi, come semplici contratture muscolari. Purtroppo questo muscolo viene spesso trascurato negli allenamenti tradizionali, dove per avere la tanto desiderata pancia piatta, si praticano estenuanti sessioni di addominali o crunch per allenare il muscolo retto dell’addome che certamente è quello che dona la forma di “tartaruga” alla pancia, ma non è quello che la contiene naturalmente. Per avere la pancia piatta e longilinea è necessario allenare il trasverso e imparare ad usarlo e attivarlo naturalmente nell’esecuzione degli esercizi in palestra!

Allenarlo è importante sia per le persone che praticano attività sportiva, sia per chi desidera mantenersi in forma e in salute. La buona notizia è che a differenza di molti altri muscoli, questo è piuttosto semplice da allenare. Se, tramite alcuni semplici esercizi di respirazione, si impara a percepire dove si trova, allora si riuscirà facilmente a controllarlo e ad attiviralo efficacemente anche quando si faranno i semplici crunch o gli esercizi addominali di cui sopra.

COME ATTIVARE IL TRASVERSO IN 5 MOSSE? Per l’attivazione del muscolo trasverso, basterà: 1. Mettersi in posizione supina o in piedi; 2. Fare attenzione alla respirazione (se si fatica a percepirla correttamente, portare una mano sopra la pancia); 3. Iniziare ad effettuare dei respiri profondi e percepire l’ombelico alzarsi e abbassarsi; 4. A questo punto, inspirare ed espirare cercando di portare l’ombelico verso la spina dorsale, sentendo l’attivazione del trasverso e percependo uno svuotamento dell’addome. 5. Rilassare dopo qualche secondo, tornando ad inspirare rilassando la muscolatura.

Se vi ricorderete questi facili consigli, farete un bel salto di qualità nell’efficacia dei vostri allenamenti! 34

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speciale salute e benessere 2018

a cura di: Farmacia del Grappa

radicali liberi

COME PROTEGGERSI CON GLI ANTIOSSIDANTI I radicali liberi sono composti chimici che si formano naturalmente all’interno dell’organismo quando l’ossigeno, tratto dall’ambiente tramite la respirazione, viene utilizzato per produrre energia per mezzo dei processi metabolici.

frutta e verdura) che in diversi integratori alimentari; tra i fattori antiossidanti più importanti, di sintesi o naturali, ricordiamo: la vitamina E, la vitamina A, la vitamina C, l’acido lipoico, il coenzima Q10, i flavonoidi, i carotenoidi, i polifenoli e le antocianidine.

In ogni cellula del nostro organismo avvengono costantemente processi chimici di ossidazione che utilizzano l’ossigeno per “bruciare” i nutrienti che servono poi per ottenere l’energia necessaria alle funzioni vitali. I radicali liberi sono sottoprodotti di queste reazioni e sono composti poco stabili e altamente reattivi che interagiscono velocemente con l’ambiente che li circonda, creando nuovi radicali liberi e dando così inizio a reazioni a catena che finiscono col danneggiare irreversibilmente strutture cellulari come le proteine, i lipidi, e lo stesso DNA. Naturalmente il nostro organismo ha sviluppato dei metodi di difesa molto complessi ma questi meccanismi non sono sempre efficaci al 100% nell’eliminare i radicali liberi dall’organismo; esistono infatti delle situazioni, patologiche e non, in cui la produzione di radicali liberi aumenta in modo tale che le difese antiossidanti non sono più in grado di neutralizzarli: siamo allora in presenza di uno stato di stress ossidativo.

Una dieta sana e varia, che preveda il consumo di almeno 5 porzioni di verdura e frutta fresche e di stagione al giorno, possibilmente crude o poco cotte, nel contesto di uno schema alimentare bilanciato per qualità e quantità dei nutrienti è, di norma, sufficiente per rifornire l’organismo di tutte le vitamine, i polifenoli e gli oligoelementi antiossidanti necessari a un organismo sano, ma in presenza di patologie e fattori di rischio può risultare molto utile assumere integratori di antiossidanti.

Il perdurare di questo stadio ossidativo può quindi determinare delle reazioni a carico delle strutture cellulari che innescano processi di invecchiamento di tutti i tessuti, generando alterazioni della struttura della pelle, infiammazioni e perdita di elasticità dei vasi sanguigni, predisponendo così all’insorgenza di diverse problematiche: ormai è infatti accertato che i radicali liberi provochino ingenti danni alle strutture vitali degli organismi viventi e sono quindi coinvolti nello sviluppo di numerose patologie come neoplasie, artrite reumatoide, malattie cardiovascolari, diabete e gravi malattie degenerative delle cellule nervose quali la sclerosi multipla, il Parkinson e l’Alzheimer. Si tratta in generale di danni non immediatamente visibili, ma che si manifesteranno nel corso del tempo; per questo motivo non è possibile individuare delle sintomatologie imputabili all’eccesso di radicali liberi secondo un classico schema di causa-effetto, con il rischio di sottovalutare l’intera problematica. Negli anni c’è stato un continuo aumento degli studi sullo stress ossidativo e i danni provocati all’organismo e proprio da queste ricerche è emersa una stringente correlazione tra l’aumento di radicali liberi e la presenza di diversi fattori di rischio quali il fumo di sigaretta, lo stress psico-fisico, l’inquinamento ambientale, l’ipertensione, il diabete, l’eccessiva esposizione solare, regimi alimentari non bilanciati e diete dimagranti drastiche, eccesivo consumo di alcol e attività fisica molto intensa. In tutti questi casi quindi si rende quindi utile l’apporto esterno di agenti antiossidanti in grado di disattivare o stabilizzare i radicali liberi prima che attacchino la cellula, senza dimenticare che l’efficienza del sistema antiossidante dell’organismo diminuisce anche con l’età, conducendo ad un aumento del rischio di patologie età-dipendenti. Per proteggersi dai danni dei radicali è molto importante assumere sostanze antiossidanti, presenti sia negli alimenti (soprattutto

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Tra le piante officinali sono molte quelle che possono aiutarci a combattere lo stress ossidativo; in particolare da alcuni studi scientifici effettuati è emerso che il tè verde e il rooibos possiedono un grande potere antiossidante, ma anche altri prodotti naturali come la cannella, il timo, la salvia e il rosmarino possiedono capacità protettive dei danni da radicali liberi.


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