Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
ANNO 18 N.6 Euro 1,50
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
IL PUNTO DI VISTA
Elezioni, la rivincita di Enrico Berlinguer di Alessandro Roveri* - La sera del 23 maggio 2014 due folle, una a Piazza San Giovanni di Roma ad ascoltare Grillo, l’altra a Firenze ad ascoltare Renzi, hanno gridato forte il nome di Enrico Berlinguer. L’ha chiesto a Roma Gianroberto Casaleggio, per ricordare l'eredità della questione morale del defunto segretario del Pci, fatta propria dal Movimento Cinque Stelle contro la corruzione dilagante in Italia; gli ha risposto a Firenze Matteo Renzi, per affermare che di tale eredità è nutrita la sua riforma del costume italiano. Gli elettori italiani delle elezioni europee del 25 maggio hanno dato ragione a Renzi, facendo salire al 40,81 per cento (11.163.792 voti) una percentuale che nessuno dei partiti precedenti il PD aveva mai raggiunto. Nelle elezioni europee del 2009 il PD aveva ottenuto il 26,13 %! Renzi ha ripulito il PD di tutti coloro che sulla questione morale avevano chiuso un occhio, se non tutt’e due. Li
GIUGNO 2014
Sindaco. Battazza riconfermato MORCIANO - 55
CATTOLICA - 37
‘Classe dirigente verso il basso’ E' la riflessione di Stefano Vitali, ex presidente della Provincia di Rimini. Forum aperto a Stefano Zamagni, Marino Bonizzato, Astorre Mancini. “Il mondo ha capita e si torna alla politica come regno del fine”
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QUESTIONE MORALE
Al sarìa mèi dì in do i l'ha ciap...
Renzi stravince le elezioni. Come l'hanno presa Grillo e Berlusconi?
di Francesco Toti Alessandro Bondi, Professore di Diritto penale all'Università di Urbino
- “E una crisi delle coscienze prima ancora che crisi economica”. Lo afferma Stefano Zamagni. Riminese, prestigioso professore di Economia politica a Bologna, è uno dei saggi di papa Francesco. Hanno la sua stessa visione riminesi come l'ex presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali, l'architetto e ex presidente del Circondario (l'ente prima della Provincia), l'avvocato specializ-
Pagine 2-3
Breve massima di saggezza Nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per la sua avidità
Gandhi Segue a pagina 13
Resistenza, la vera storia di Rasi e Spinelli
RICCIONE - 19
RIMINI - 5
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Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Sindaco, vince la Tosi. Risultato storico
Vitali: “E' ora che onesti e capaci entrino in politica”
Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
Cecco-Gauguin - 2014
La partita contro la criminalità e la corruzione Pagina 3
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
Giannini sindaco Asfaltate le altre 4 liste
San Clemente Sindaco, vince Mirna Cecchini Dialetto, S. Clemente capitale San Giovanni Sindaco, tocca a Daniele Morelli Coriano Rifiuti, riciclo totale Montefiore Sindaco, riconfermata la Cipriani Mondaino Gnaccolini raggiunge il quorum Saludecio Sindaco, Polidori il ritorno
EVENTI
San Giovanni Notte delle Streghe
Pagina
2
Giugno 2014
INCHIESTA
Tutti concordano: la rivoluzione deve partire dal basso con i comportamenti individuali
Vitali: “La classe dirigente si è modificata verso il basso” L'INCHIESTA
segue dalla prima pagina
zato in diritto fallimentare Astorre Mancini. Insomma, la provincia di Rimini, l'Italia stanno scontando la perdita dei cosiddetti valori. Della politica come servizio alto e visione del futuro. A portare la lente di ingrandimento sugli indicatori economici e sociali provinciali, che non sono punti di vista ma una fotografia della realtà nuda e cruda, c'è da riflettere. Siamo una delle prime province italiane per Pil (Prodotto interno lordo), ma veleggiamo attorno alla centesima posizione come cartelle Irpef. Forse questo piccolo particolare svela più di mille discorsi che sfociano nella retorica del nulla. Nell'italico gattopardismo, oppure come dice la Carla: sotterfugi e seduzione. E talento a bizzeffe. Argomenta Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini fino a pochi giorni fa: “Purtroppo, la classe dirigente si è modificata verso il basso. E' più facile sedere nei consigli d'amministrazione delle aziende pubbliche che fare politica. Nel frattempo il giudizio sulla politica è diventato terribile. Si dice costantemente che la politica è una merda, che la politica è sporca. Adesso si stanno vedendo i danni dalla caduta della prima repubblica”. “L'hanno detto tutti i papi continua Vitali - e loro fanno presto a dirlo. La chiesa però non ha elaborato la sconfitta della Dc [Democrazia cristiana, ndr]. La chiesa formava. La Pira e Alberto Marvelli non sono più testimonianze attuali. Adesso la chiesa si vergogna per il fatto che non c'è
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 10 giugno
Astorrre Mancini, avvocato: “La gente si aggrappa al primo venuto, papa Francesco, Renzi. C'è il bisogno di belle parole, come se si dovesse partire dall'alto e non dal basso. Ripartirei dai comportamenti quotidiani, al di là dei ruoli di testimonianza”
Bonizzato, architetto: “La politica - termina la sua riflessione Bonizzato - è una cosa difficile. Un tempo c'erano i partiti; oggi non ci sono più quelle stanze dove discutere. Ti ci vogliono minimo 20 anni per imparare a fare politica“ più il partito unico. Di solito un dirigente di Azione cattolica diventava anche un amministratore. Ora, l'impegno dei cattolici è in più partiti. Purtroppo, sempre ora, non si forma più la classe dirigente che un tempo alzava anche la qualità degli altri”. Bonizzato Marino Bonizzato è un riminese da esportazione. E' un architetto di rara raffinatezza e ancora più rara cultura. Negli anni Settanta, in quota socialista, fu presidente del Circondario (un ente paragonabile alla Provincia). Per raccontare l'uomo, è sufficiente dire che non appena ci fu la nomina politica rimise un incarico professionale del Comune di Misano. Ha progettato cose importanti; una è la nuova darsena di Rimini. A chi gli chiede qual è il suo punto di vista su questa classe dirigente scivolata verso il basso, argomenta: “Non è la classe politica o dirigente, ma la politica. E questo è peggio. La politica è lo strumento per realizzare un mondo diverso. Solo che ha lasciato gli spazi ad altri poteri: l'economia, la burocrzia, la finanza, il malaffare, il populismo, le varie mafie. Questa classe scaduta va rinnovata”. “Quali passi fare per un futuro migliore? - si chiede Bonizzato -. Bisogna ripartire dal basso. E' lì che si formano le coscienze. E' lì che si forma il cittadino che ha bisogno di attivarsi e realizzarsi. Ci vorrebbero i valori del bello, del puro, del giusto. Ci vorrebbero città che ragionassero ed affrontassero i problemi in modi diversi. Spero molto nei sindaci. Devono assolutamente non farsi travolgere dalle sirene del sistema. Senza idee non si cambia niente. La politica dovrebbe guardare alto e tornare con i piedi per terra; solo così si potrebbero raggiungere le mète”. “La politica - termina la sua
riflessione Bonizzato - è una cosa difficile. Un tempo c'erano i partiti; oggi non ci sono più quelle stanze dove discutere. Ti ci vogliono minimo 20 anni per imparare a fare politica. I giovani che non hanno fatto neppure un giorno di politica che cosa vuoi che facciano? Si rischia di fare il populismo”. Mancini Astorre Mancini è un avvocato specializzato in diritto fallimentare. E' dentro, per professio-
ne, l'attuale crisi economica; è stato assessore a Cattolica fino alla fine del 2010 nel governo Tamanti. A chi gli chiede come vede il futuro, è lapidario: “Sono sempre più pessimista. A livello politico non vedo il rinnovamento. Anche dalle nostre parti. C'è il renzismo, ci sono i grillini. Grillo ha mancato la scommessa più bella: portare i giovani alla bnuona politica. Mi viene quasi da dire viva la partitocrazia di 30 anni fa; almeno davi un contributo. Qual-
che speranza c'è; si veda la nomina di Fabrizio Moretti alla presidenza della Camera di commercio. E' persona umile, disinteressata e vede il servizio come bene comune”. Mancini fa una paronamica a 360 gradi. “La comunità - racconta - non si indigna rispetto alla malavita che c'è sulla costa. Le imprese si barcamenano; abbiamo un capitalismo familiare che stenta. Il livello etico delle professioni è sotto i tacchi, mia compre-
FOCUS
Stefano Zamagni
per 20 anni governatore della Bundesbank, la banca centrale tedesca. Cito a memoria. Disse Meier: ’‘Mi meraviglio che ancora moltissimi politici non sanno che il loro potere è vicino allo zero. Quello che fanno è il disegno delle multinazionali e della grande finanza’. Con il regno dei fini, la politica riconquista il suo ruolo, come lo ebbero De Gasperi, Togliatti, Berlinguer e tanti altri. Alla politica va data la visione del bene comune; invece negli ultimi anni le decisioni importanti sono state prese da
2010 Pil provincia di Rimini 8.5 miliardi
2009 Irpef provincia di Rimini
3,8 miliardi sa”.
Zamagni: “La politica deve tornare al regno dei fini e non a quello dei mezzi che attiene alle multinazionali” - “E io che cosa ci posso fare?”. Il prestigioso economista riminese di livello mondiale Stefano Zamagni, professore di Economia politica all'Università di Bologna, con la verve del sorriso, risponde a chi gli chiede se concorda o no con il punto di vista di Stefano Vitali: la classe dirigente è scivolata vesro il basso. Poi Zamagni torna serio: “E' un dato di fatto; è indubitabile. Ma questo è l'incendio. Ora è la causa che bisogna ricostruire, cioè come mai è scoppiato l'incendio. Da 30 anni, a livello globale, tra la sfera del mercato e la sfera della democrazia si sono invertiti i ruolo: è stato il mercato il regno dei fini e non dei mezzi. Invece, dovrebbe essere il contrario. La politica è diventata il regno dei mezzi. Il primo a sottolinearlo fu il tedesco Hans Tietmeyer,
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altri”. “Ci sono già i segnali di svolta - continua Zamagni - sia a livello internazionale, sia in parte anche in Italia. Negli Stati Uniti è stata approvata una legge che contrasta la speculazione bancaria ; come quella del presidente Roosevelt. La stessa cosa sta avvenendo in Europa. Abbiamo toccato il punto più basso; la gente ha capito, perché non è in gioco solo l'economia, ma sono in gioco anche la democrazia e la libertà. E' sempre stato così nella storia”.
A chi gli obietta che siamo un popolo di cattolici, argomenta sempre secco: “Secondo me la cultura cattolica ha sempre tirato da un'altra parte. E' più da tradizione papalina e borbonica che da diritti, democrazia, impegno. E' vero c'è il popolo delle parrocchie, del volontariato sociale, ma se nella chiesa della Cei (Conferenza episcopale italiana) ci sono certi vescovi... il percorso è appena abbozzato. Abbiamo costruito una comunità che non ha più fiducia nello Stato, nella ripresa dell'economia. Siamo tutti lì ad imprecare gli uni contro gli altri, quando ci vorrebbe un'auto-analisi. Ad iniziare dalla chiesa. Questo papa sta recuperando credibilità. Fa grandi gesti. Addirittura nella sua agenda c'è anche l'ipotesi di chiudere lo Ior [Istitituto opere religiose, la banca del Vaticano, ndr] Come Renzi. Ma vedremo se Renzi riuscirà a far lavorare la burocrazia ed i sottoposti dei sottoposti”. Come svoltare? Mancini: “Non lo so; non ho ricette. Direi dai comportamenti quotidiani, al di là dei ruoli di testimonianza. La gente si aggrappa al primo venuto, papa Francesco, Renzi. C'è il bisogno di belle parole, come se si dovesse partire dall'alto e non dal basso”.
INCHIESTA Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Campionato. Ci risiamo. Dopo il risultato elettorale si poteva parlare di Europa, finora trascurata per le faccende di casa; parlare di ambiente, sempre trascurato nonostante il collasso; parlare di lavoro, ancora da trascurare in nome di competizione, globalizzazione e altra nefasta “azione”. Invece niente. Siamo tornati al collaudato terzetto d’attacco cui affidare l’italica sorte nel campionato mondiale di evasione fiscale, criminalità organizzata, corruzione della pubblica amministrazione. Formazione. 90 miliardi di Euro è l’evasione fiscale riferita ai soli tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate. Dato foraggiato da un sommerso complessivo stimato al 21,1% del PIL (rapporto Corte dei conti 2013). In ottima forma è pure il mondo delle organizzazioni criminali. Solo i reati di riciclaggio valgono il 12% PIL (dati università Torino e Napoli); mentre su 800 imprenditori il 60% dichiara di subire condizionamenti criminali (dati CENSIS), è del 20% l’incidenza della criminalità organizzata sul calo del PIL di Sicilia, Calabria, Campania, Puglia (dati comm. Antimafia). Rispetto a questi numeri, il costo legato a fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione sembra invece cedere il passo. La Corte dei conti scrive di 60 miliardi che sarebbero pari alla metà della corruzione registrata in Europa (dati Eurobarometer 2013). Stima di cui però si dubita, quando legati a un valore globale della corruzione pari al 3% del PIL mondiale dove, si
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Alessandro Bondi: cattolichino, professore di Diritto penale all'Università di Urbino. Il male oscuro dell'Italia
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“Corruzione, evasione e non solo” Alessandro Bondi
FOCUS
di Alessandro Bondi* osserva, l’incidenza della corruzione varia da Paese a Paese. Inno nazionale. Il tifoso rimane perplesso: proprio sulla corruzione perdiamo colpi? Niente affatto. Il campionato è lungo e l’Italia ha gestito i carichi di lavoro per arrivare in forma alla finale. Basta scorrere i giornali per vedere i risulatati di tanto impegno. Siamo ormai biblici nella corruzione del Mose, internazionali con le tangenti di Expo 2015, storici con i restauri a mazzette di Pompei, catastrofici con la ricostruzione dell’Aquila, mondiali con i campionati di nuoto. E siamo pure tra i potenti della terra con il G8 della Maddalena. In pratica, non ci facciamo sfuggire evento con cui marcare la corruzione della nostra immagine nazionale, anche quando sull’immagine e la credibilità si gioca un mondo senza più la pudicizia di confini che nascondano le regole della nostra convivenza, del nostro mercato, del nostro essere italiani. Attacco. L’evento da noi è
grande per definizione; così com’è urgente; così com’è senza controllo dello Stato o della concorrenza. Non a caso, coinvolti nelle indagini sono politici, imprenditori, tecnici, membri delle forze dell’ordine, della magistratura. Secondo il miglior schema di gioco, il controllato è pure il controllore. La politica dall’alto collabora col crimine e dal basso è inerme. La magistratura
arranca dietro le norme senza avere la possibilità di distinguere il piccolo dal grande, il penalmente rilevante dall’inopportuno. Perchè è sola. È sola quando occorre una legge per impedire la candidabilità di persone rinviate a giudizio per fatti di corruzioni; è sola quando il carico processuale è dettato dai calendari e le riforme tarano le pene sulle possibilità di prescrizione. Eppure, ancora una volta s’invocano leggi più severe. Si annunciano riforme di riforme ancora non attuate. Si auspicano pieni poteri d’affidare a qualche autorità senza controllo giurisdizionale o responsabilità elettorale. In breve, si massacra efficacia e garanzie di un sistema giuridico, affidando la convivenza sociale all’inanità della politica self service, gridata nel mercato virtuale di un talk show televisivo. Difesa. Certo, di fronte alla rabbia mista alla rassegnazione, di fronte all’impunità del potente, non è facile ricordare che le pene sono
“Il controllo di legalità passa per tutti noi e deve trovare un’azione penale sicura, proporzionata, vicina al momento del crimine solo quando altro controllo sociale ha fallito. La partita contro la criminalità si vince fuori dagli stadi”
espressione scientifica e fragile di politica criminale; a sua volta espressione ultima della politica in genere, legittimata ad intervenire solo quando manca altra possibilità di pari efficacia. La difesa della società nel rispetto dell’individuo, questa è la sfida di una democrazia alla criminalità. Questa è la sfida che stiamo perdendo. La storia giudiziaria italiana lo dimostra, invocando grida manzoniane, ghigliottine più o meno allegoriche, si nascondono incapacità tecniche e volontà politiche. Ma gli affari non devono portare necessariamente al malaffare. Il rispetto delle garanzie individuali non è sinonimo di inefficacia delle norme. Abolire le grandi opere non abolirà i reati. Semmai serve accertare la compatibilità ambientale, non creare l’emergenza per sottrarsi alle regole di trasparenza e di concorrenza che già esistono e affollano controlli che, appunto perché infiniti, rischiano di non essere reali. Beccaria, Filangeri, Carrara sono studiosi italiani che hanno insegnato al mondo la scienza della legislazione e che in Italia abbiamo dimenticato proprio quando ci affidiamo alla sola legislazione e chiudiamo gli occhi sulle sue carenze in nome di qualche mediazione politica con scadenza elettorale. Risultato. C’è il senso di giu-
stizia, c’è l’esigenza di sicurezza e crescita personale, c’è l’utilità economica alla base delle regole di una società. Il discorso può essere svolto su più piani: quello etico che deve combattere con la doppia morale del reato-peccato, distinzione laica necessaria quanto la stessa condanna che Stato e Chiesa devono condividere se i fatti dell’uomo uccidono le possibilità di convivenza. C’è il piano sociale che sottrae il potente alla condanna, che lascia cadere le briciole del malaffare rendendo complici, che elargisce elemosine fiscali e deresponsabilizza il cittadino cui aggrada chiudere gli occhi, non fare domande, votare per paura o convenienza. C’è infine un piano politico, fondato su responsabilità e pazienza. Certo fatto anche di norme, ma ancor più di principi, che impediscono di unire responsabilità politica al controllo dei media; che chiedono trasparenza delle informazioni senza affogare nelle informazioni; che abituano il cittadino a porre domande e a prentendere risposte. Perché il controllo di legalità passa per tutti noi e deve trovare un’azione penale sicura, proporzionata, vicina al momento del crimine solo quando altro controllo sociale ha fallito. Fino ad allora sarà un campionato: ascolteremo le tifoserie, invocheremo Daspo politici e giudici straordinari dimenticando che la partita contro la criminalità si vince fuori dagli stadi.
*Professore, Cattedra di Diritto penale Dipartimento di Giurisprudenza Università di Urbino
RIMINI Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
- Stefano Vitali, il cattolico sobrio della papa Giovanni XXIII, è il terzo ed l'ultimo presidente della Provincia di Rimini. Ha portato una bella ventata nell'ente cancellato da Matteo Renzi. Vitali ha svolto il ruolo come andrebbe svolto, ma per tutti è sembrato un marziano. Giovanni Paolo II ha detto che la politica è il momento più alto di volontariato, che cosa dice? “L'hanno detto tutti i papi; e loro fanno presto a dirlo. La chiesa però non ha elaborato la sconfitta della Dc (Democrazia cristiana). La chiesa formava. La Pira e Marvelli non sono più testimonianze attuali. Adesso la chiesa si vergogna per il fatto che non c'è più il partito unico. Di solito un dirigente di Azione cattolica diventava anche un amministratore. Ora, l'impegno dei cattolici è in più partiti. Ora, purtroppo non si forma più la classe dirigente e si alzava anche la qualità degli altri. Nel frattempo il giudizio sulla politica è diventato terribile. Si dice costantemente che la politica è una merda, che la politica è sporca. Adesso si stanno vedendo i danni dalla caduta della prima repubblica. Purtroppo, la classe dirigente si è modificata verso il basso. E' più facile sedere nei consigli d'amministrazione delle aziende pubbliche che fare politica”. Lacattivapoliticaproduceuna brutta società, come uscirne? “Ci vuole tempo. Ci vuole il coraggio di appassionare. Vanno creati dei percorsi. Fin da adole-
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Stefano Vitali è l'ultimo presidente della Provincia di Rimini, enti soppressi da Renzi
5 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
“E' ora che onesti e capaci entrino in politica” “E' anche ora che gli onesti ed i capaci entrino in politica. Il problema non è vincere ma che cosa fai e con chi”
Stefano Vitali, presidente Provincia di Rimini
L'INTERVISTA scenti ci vorrebbe un luogo dove stare e va iniziato anche ad invertire la comunicazione. Si esce solo formando e ce n'è un grande bisogno. E' anche ora che gli onesti ed i capaci entrino in politica. Il problema non è vincere ma che cosa fai e con chi. Non c'è nessuno dal basso che spinge per fare. Il posto è occupato se va bene da un incapace, se va male da quello che è successo in Lombardia. Senza la buona politica si muore; la politica determina la vita di tutti i giorni”. Che cosa va a fare? “Non mi ritiro. Devo fare un sacco di cose. Vengo e sono in una comunità, che ha una marea di
progetti da concretizzare. Oltre che vivere da sempre in una casa-famiglia”. Che cosa di positivo si porta con sé dopo questi cinque anni di presidenza? “Sono convinto che se ci sei o non ci sei, le cose siano diverse. Negli ultimi tempi abbiamo inaugurato la sede della Protezione civile, l'istituto Valgimigli; si inaugurerà il ponte sul Conca. Soprattutto, in giunta, in consiglio, con i collaboratori, si è affermato un metodo: è il gruppo a fare la differenza e non il singolo. Chi accentra le decisioni è un fuoco di paglia e non riesce a costruire. Il gruppo
forma e fa crescere”. Che cosa c'è nel cassetto della sconfittta? “La sconfitta può essere Aeradria. L'aeroporto è la sconfitta di un modello; anche se è vero che tutto deve essere liquidato nella responsabilità di qualcuno. Gli enti pubblici si sono incaricati di grandi investimenti; tutte le volte che ce n'era bisogno intervenivano. I debiti di oggi di Aeradria erano quelli del 2009; si basava tutto sul facile accesso al credito fino a cinque anni fa. Al netto degli errori manageriali, dico, a chi non ha mai messo le mani nei problemi, che siamo la prima porta d'accesso dei russi. Sono voli che ci portano soldi: i fatti sono sempre complessi e mai in bianco e nero. Lo stesso ragionamento si potrebbe fare sulla fiera e sul palas: o li metti sul mercato o che fai, li chiudi? Sono arrivato in una casa che non ho costruito. Come amministratore ho il dovere di fare qualcosa, altrimenti mando in crisi l'economia. La fiera è un investimento lungimirante che è riuscita a destagio-
nalizzare; abbiamo 400 alberghi aperti anche d'inverno. Il nostro compito era di cambiare le regole, cambiare il piano industriale. Solo che ci vuole tempo. Non si può arrivare e distruggere. Don Oreste Benzi diceva che non si cambia con un documento, ma con i comportamenti. Piano, piano, bisogna riprendere a costruire”. Che cosa fare oggi? “L'investimento è per la comunità; il pubblico doveva fare entrare nelle compagini sociali fette di privati. Questo è il problema; non è pensabile che debba sempre pantalone a pagare”. Perché ha richiamato con tanta forza l'evasione fiscale nel Riminese? “E' un fatto educativo; anche la politica ha le sue responsabilità. L'evasione è un problema etico, ma anche economico. Con l'evasione l'economia non gira più. Il turismo non si fa più imbiancando le cabine. Siamo una comunità intossicata; pensiamo che il sistema normale sia la rendita e non il lavoro. Ci dovremmo disintossicare dalla cultura della rendita. Nonostante tutto, come tessuto sociale ci siamo. Abbiamo la possibilità di riemergere se cambiamo, però. Le mezze misure non
servono a nessuno”. Una denuncia coraggiosa? “E' una necessità. Quando una cosa è giusta non puoi tenerla nascosta. L'ho detto anche in campagna elettorale: non voglio il voto degli evasori. Lo faccio per il bene dei figli. Se il territorio va avanti con la furbizia, rischia di morire. Anche l'evasione è un fatto molto più complesso di quello etico. E non bisogna nascondersi dietro l'iniquità del sistema fiscale e le tasse alte. Perché un conto è un'evasione fisiologica, un conto è essere dei campioni. L'Italia è un Paese di furbi ai quali è permesso di esserlo. Qualcuno dovrà pur cercare di fare qualcosa”. La provincia è oggetto delle attenzioni della malavita organizzata, quale soluzione? “Le inchieste dicono che Rimini è una lavanderia. Se pensava ad un ruolo secondario, non è così. E' possibile vendere la propria attività a chi ti offre valigette di soldi? Siamo ancora in tempo, la realtà è da monitorare. Siamo ancora in tempo, ma ci vuole il coraggio di dire che c'è. Chi lo nega, fa il male della comunità”. Qual è la solitudine degli uomini di potere? “Non poter fare. Hai una parola buona per gli altri, ma ci vorrebbe anche per te. Alla lunga non basta più che la tua famiglia ti capisca. Il nostro è un potere apparente, un potere di facciata. Rispetto ai veri poteri forti sei piccolo. E se non alzai il livello della politica. è chiaro che i poteri forti ti schiacciano. Bisogna ripartire con una rivoluzione dentro il tuo partito”.
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RIMINI
E' quella dell'artista Stefano Arienti. Numerose le mostre e riconoscimenti
Tra arte povera e concettuale Ritratto di Stefano Arienti, in bilico tra arte povera e arte concettuale. La curiosità lo spinge ad affacciarsi a quel mondo un po’ snob ed elitario dell’arte, attratto dalle ricerche di Alighiero Boetti, Pino Pascali e Ando Gilardi, sollecitato anche dalle ricerche musicali in corso negli anni ’70-’80 da Cage ai Ramones ai Talking Heads
Stefano Arienti
SGUARDI D'ARTISTA di Annamaria Bernucci - Stefano Arienti, uno dei più apprezzati e noti artisti contemporanei, è stato ospite di un incontro pubblico passato un po’ in sordina tra i tanti (troppi) eventi del Disegno Festival all’interno della Biennale del Disegno di Rimini 2014. Disponibile a raccontarsi e a rievocare il profilo del suo tracciato artistico - tra arte povera e arte concettuale - Arienti ha manifestato sin dagli esordi una spiccata preferenza per i materiali cartacei e i libri in particolare, guardando le immagini esistenti e soprattutto i materiali della nostra cultura di massa che ci assediano per reimpiegarli e proporli in chiave estetica.
“L’artista - dice - deve saper usare le cose e saper guardare, ecco allora che l’arte potrebbe essere un azzardo”. Arienti proviene da una famiglia di agricoltori del mantovano - ora vive e lavora a Milano, città d’adozione, e si è laureato in scienze agrarie. La curiosità lo spinge ad affacciarsi a quel mondo un po’ snob ed elitario dell’arte, attratto dalle ricerche di Alighiero Boetti, Pino Pascali e Ando Gilardi, sollecitato anche dalle ricerche musicali in corso negli anni ’70-’80 da Cage ai Ramones ai Talking Heads. Si concentra su manipolazioni di materiali d’uso comu-
ne sperimentando diverse tipologie, quali sacchetti di plastica tagliati come alghe e materiali cartacei (pagine gialle, antologie scolastiche, libri destinati al macero, gli albi a fumetti Topolino) per una serie di sculture dette turbine, strutture tridimensionali. Trattare, pieghettare e ferire la carta diventa un suo tratto dominante; attraverso il suo sguardo analitico questi materiali di base sono trasformati attraverso interventi minimi, ripetitivi e sistematici, sfruttando immagini di carattere popolare per la creazione di forme ed effetti estetici imprevisti ed
inediti. Partecipa alla prima mostra collettiva nel 1985 alla ex fabbrica Brown, Boveri & Cie dove incontra Corrado Levi, il suo primo maestro. Affronta in quella occasione una forma ‘decorativa’ alternativa sfruttando residui di muffe nelle pareti come una nuova caverna di Lescaux. Nel 1989 idea una serie di manifesti ottenuti con tessere per puzzle. Due anni dopo elabora una serie di libri manipolati il cui testo è stato cancellato completamente, rifacendosi alle esperienze di Emilio Isgrò. Dal 1995 i libri diventano
enormi, e le sue opere assumono grandi dimensioni, interagendo con lo spazio urbano. I suoi interventi si estendono alla creazione di ambienti site specific, sollecitando in alcuni casi l’interazione del pubblico. E’ accaduto per I murazzi dalla cima a Torino, alla Corte di Dei sempre ai Murazzi di Torino, fino al Tappeto esposto al Castello di Rivoli. Nel 1999 sposta il suo interesse verso le arti grafiche, in particolar modo verso il disegno. La sua presenza con opere alla mostra Krobylos un groviglio di segni di Rimini nell’ambito della Biennale del Disegno ha più di una ragione d’essere. “Imparo a far l’artista per altre vie” sostiene ciò in ragione di una formazione dalla quale le tecniche e le pratiche artistiche sono secondarie: a questo proposito ricorda “l’esperienza materiale dell’uso del pongo posto per dare rilievo ai colori di un quadro impressionista”. Il tema della natura affonda nelle sue origini e cultura contadine, dirottato verso un’attitudine concettuale che lo ha condotto a diverse elabo-
razioni come quella del 2007 nella quale Arienti ha esposto Library, un paesaggio di 400 staia di frumento con 99 libri sepolti all’interno. Impossibile riassumere l’intensa attività di questi suoi ultimi anni, diviso tra sperimentazione e atelier anche di natura didattica e sociale. Insegna anche all’Accademia Carrara di Bergamo e all’Università IUAV di Venezia. Nel 1996 vince il primo premio della XII Quadriennale di Roma. Nel 2005, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte ha tenuto una retrospettiva del suo lavoro. La monumentale mostra Italics: Arte italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008 a Palazzo Grassi, curata da Francesco Bonami, comprendeva la sua opera Cassetto con strisce del 1987-1989, esposta anche nel 2009 al Museum of Contemporary Art Chicago. Nell’autunno del 2010, Arienti allestisce la sua terza personale, natura, natura, natura al Greengrassi di Londra. Per fortuna - dice - gli artisti non sono depositari della bellezza nei nostri tempi contemporanei, espropriati da questo privilegio possono guardare oltre, in altri ambiti, creando così uno scambio positivo e più proficuo”.
RIMINI
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Imprenditore, è in quota Cna. Passione per la bicicletta e sociale ECONOMIA E STUDENTI
Mp, gli studenti e il genius loci decorano la facciata
Succede a Manlio Maggioli. Patrizia Rinaldis, presidente albergatori di Rimini, vicepresidente
L'opera degli studenti - Un'onda sulla quale navigano l'Arco di Augusto, il ponte di Tiberio e il Tempio Malatestiano, i monumenti di livello mondiale del Riminese. Ad alimentare una cornocupia di colori: quelli del Colorificio Mp di Viserba Monte. L'azienda di Fabrizio Moretti è una delle eccellenze del tessuto produttivo provinciale. A dipingere sulla facciata dello stabilimento sono stati chiamati gli studenti del Serpieri: cinque pannelli che coprono complessivamente una superficie di 5 metri per 3. Naturalmente, i materiali e le vernici sono quelle della bottega Mp. Inaugurazione lo scorso 27 maggio. L’iniziativa si inserisce all'interno di un progetto del Cescot di Rimini, Alternanza Scuola La-
Fabrizio Moretti, presidente della Camera di commercio
voro. “Da tempo - racconta Fabrizio Moretti, il titolare insieme al fratello Onide - collaboriamo con il mondo della scuola. Riteniamo indispensabile un rapporto continuo fra il fare e il sapere. Per questo abbiamo pensato di affidare agli studenti del Liceo Artistico la decorazione esterna del nostro stabilimento. Un’opera dove si esprimessero le idee guida di questa azienda, una piccola impresa radicata nel suo territorio, ma che cerca di competere in tutto il mondo e ormai basa gran parte delle sue attività sull’export, puntando sulla qualità, la ricerca e la creatività. Insomma le caratteristiche del made in Italy, che nonostante tutto sono ancora vincenti nel mondo”.
Fabrizio Moretti, presidente della Camera di commercio
INNOVAZIONE - Fabrizio Moretti sarà il nuovo presidente della Camera di commercio di Rimini; succede a Manlio Maggioli. Entrambi imprenditori; il primo nella Cna, il secondo in Confindustria. I rappresentati delle associazioni di categoria riunite il 30 maggio, per definire le candidature alla presidenza e vice-presidenza della Camera di Commercio di Rimini, hanno deciso all’unanimità di dare seguito all’accordo già precedentemente raggiunto, nell’obiettivo condiviso di manifestare senso di re-
sponsabilità e dare continuità all’operatività per il sostegno e lo sviluppo del tessuto economico e sociale. Ill presidente di Cna Rimini è stato indicato quale candidato al ruolo di presidente: nel rispetto del ruolo, in base agli impegni presi. Patrizia Rinaldis, presidente di AIA Rimini, è stata indicata quale candidata al ruolo di vice-presidente. Passione per la bicicletta, idea sociale dell'impresa, chi è Moretti, il titolare del colorificio di famiglia Mp di Viserba? Alcune sue riflessioni che rie-
scono a raccontare molto dell'uomo: “La situazione economica è drammatica; con il Paese nell'incapacità di porvi rimedio. E' vero che l'Occidente soffre rispetto alla competizione mondiale, ma c'è anche un'Unione Europea che ce la fa a fronteggiare il momento economico. Viviamo in una nazione scossa dalle associazione malavitose, con uno strano connubio tra politica e malaffare. L'Italia rappresenta il 50 per cento della corruzione europea. C'è un'evasione annua di 150 miliardi. Bisogna trovare una forma che possa contrastare il fenomeno”.
Ancora Moretti: “Il debito pubblico lo pagano le imprese oneste. Il livello di tassazione è a livelli insostenibili. Tra le locali e le nazionali arriviamo al 65-70 per cento di aggravio fiscale. Molte imprese hanno attinto alle risorse personali, cercando di non lasciare a casa i dipendenti”. “Le banche - secondo Moretti - a volte le capisco, però la morsa creditizia è sempre più elevata. Altra nostra debolezza è la difficoltà nell'esigere il credito che si vanta; altrove è in due settimane, massimo un mese, da noi si arriva a 5 anni, quando va bene. Questi sono solo alcuni dei problemi che dobbiamo affrontare; intorno a noi vediamo il teatrino del potere che non serve a sollevare la situazione della piccola e media impresa”.
RIMINI-VALMARECCHIA
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L'associazione Slash di Rimini. Intervista al presidente Luca Carrai Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Studenti che fanno vivere la città
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 CONSIGLIO DIRETTIVO ALLARGATO SLASH
“L’associazione nasce nell’aprile 2013 da un’idea mia e di altri due amici, Davide Cannata e Dario Ferrara, tre folli che si ritrovano a mettere in comune il tempo, le esperienze e le idee. Abbiamo cominciato a pensare a quanto fosse importante e dirompente la forza della condivisione, e che avremmo potuto moltiplicarla partecipandola ad altri giovani. La strada associativa ci è sembrata quella migliore. Inoltre a Rimini mancava un’associazione studentesca da oltre un decennio” ASSOCIAZIONISMO di Gaia Trunfio - Classe 1989. Un accento che tradisce la sua doppia origine, campana e toscana, entusiasmo, sorriso contagioso e occhi intelligenti. Incontro Luca Carrai durante un evento dedicato al commercio equo e alla legalità a Rimini e sui gradini del Palazzo dell’Arengo comincio la mia intervista. Non lontani nell’età e vicinissimi nell’impegno, ci lasciamo ben presto alle spalle convenevoli e ruoli ingessati e la nostra diventerà una chiacchierata per conoscere e scoprire “Slash” l’associazione di cui è presidente, ma anche una riflessione interessante sulle politiche giovanili. Luca arriva da Castiglione della Pescaia e da piccolo sognava a notti alterne di fare l’astronauta e poi il veterinario. Si è laureato invece al Dams ha deciso in seguito di cambiare rotta arrivando a Rimini per studiare Tourism economic and managment. Oggi sogna di fare il destination manager, una figura relativamente nuova nel panorama del terziario, che punta non tanto alla vendita di “pacchetti vacanza” ma alla valorizzazione dei siti e delle esperienze e alla concertazione tra le categorie. Il suo cassetto è però pieno di tanti altri sogni e speranze, dalla politica all’impegno sociale. Uno lo ha realizzato fondando un’associazione studentesca a Rimini, Slash. Come nasce l’associazione Slash? “L’associazione nasce nell’aprile 2013 da un’idea mia e di altri due amici, Davide Cannata e Dario Ferrara, tre folli che si ritrovano a mettere in comune il tempo, le esperienze e le idee. Abbiamo cominciato a pensare a quanto fosse importante e dirompente la forza della condivisione, e che avremmo potuto moltiplicarla partecipandola ad altri giovani. La strada associativa ci è sembrata quella migliore.
Inoltre a Rimini mancava un’associazione studentesca da oltre un decennio e sia il territorio che l’università ne sentivano quasi la necessità”. In che senso? “A Rimini ci sono oltre 6mila studenti universitari e la metà di questi è ‘fuori sede’. C’è bisogno di un ponte tra l’Università, che resta distaccata dal territorio e la cittadinanza che troppo spesso guarda agli studenti solo come una risorsa economica e soprattutto come fonte di problemi e fastidi. E invece noi vogliamo far capire quanta bellezza e attivismo riusciamo a mettere in campo. Siamo un gruppo di am-
Luca Carrai
I ragazzi dell'associazione Slash di Rimini biziosi. Crediamo nel cambiamento. In un momento in cui tutto sembra volerci abbattere, la crisi economica e dei valori, le difficoltà della nostra generazione, noi non ci abbattiamo. Forse è vero che oggi molti ragazzi non hanno più un ideale per cui morire, ma soprattutto uno per cui vivere che li spinga a battersi. Ma è altrettanto vero che c’è tanto altro. Un intero mondo da scoprire. Noi abbiamo grandi sogni, voglia-
mo lasciare il segno”. Qual la cosa più bella che ti è successa da quando hai fondato Slash Rimini? “Di sicuro conoscere tantissimi amici, persone in gamba che altrimenti non avrei incontrato. Ma anche dare supporto, speranza e vicinanza a ragazzi come me. Alla nostra età è facile sentirsi soli e disorientati ed essere insieme a persone che possono capire e aiutarti col sorriso è importante”.
Quali sono nello specifico le attività di cui vi occupate? “Il nostro target sono gli studenti universitari ma non solo. Abbiamo organizzato cineforum, tornei, cene sociali e interculturali. Abbiamo inoltre dato il via ad un corso di cucito per gli studenti del corso di moda ed un aperitivo tra associazioni insieme al centro giovani RM25 di Rimini. Collaboriamo attivamente con il quartiere Rione Montecavallo per stimolare la partecipazione e l’incontro tra giovani. Grazie al supporto di Cariromagna, siamo riusciti a finanziare sette borse di studio per sostenere gli studenti nella redazione della tesi magistrale”. Le difficoltà che più spesso incontrate? “Il coinvolgimento dei giovani. Sono troppo demotivati e lontani. Si chiedono ‘Perché mettersi in gioco?’, quando la domanda giusta sarebbe ‘Perché no?’” Slash Rimini ha un sogno? “Risvegliare le coscienze sui temi sociali, far uscire i giovani chiusi nell’individualismo e far capire loro che il futuro ci appartiene. Ti riporto un punto del nostro statuto ‘dare risposte alle molteplici esigenze degli studenti. Sensibilizzare i ragazzi ad una filosofia di vita più alta al fine di una personale crescita ed evoluzione’. Questo è quello che vorremmo”. I prossimi impegni? “Lo Slash festival! L’atrio Alberti ospita, il 7 Giugno, il festival degli studenti del Campus di Rimini. Tra le attività previste abbiamo: Set, artisti, dimostrazioni e conferenze. Un sabato di giugno per riempire l’atrio universitario dietro piazzetta dei Teatini per creare un momento di unione e festa ma anche
Luca Carrai (presidente), Davide Cannata, Gloria Perosin, Livio Liguori, Francesca Moretti, Rossella Particco, Annalisa Spalazzi, Enea Zhuri, Dario Ferrara, Giulia Cardinali, Lorena Fadda, Maurizio Capuano, Alessio Spina, Marco Sanchini, Ludovica Ferrari, Veronica Marchesan, Valentina Porrazzo, Joseph John D’Alessandro, Totò Sapone, Elena Usai, Lorenzo Cesarotto, Giuseppe Sarti, Giulia Bernardi, Bogdan Popa, Giulio Colonna.
di confronto. Una vetrina anche per quasi 30 associazioni che abbiamo incontrato e che ci sono vicine, un modo per farci conoscere e per far sentire la nostra voce. E’ un evento su cui puntiamo tanto perché è anche la fine dell’anno accademico nonché dell’anno di lavoro dell’associazione, insieme una fine e un nuovo inizio”. Come ci si può mettere in contatto con voi? “Chi vuole contattarci può chiamare me al 3805144750, visitare il sito internet www.associazioneslash.it, o cercarci su facebook digitando Associazione Slash Rimini. Se poi , e lo speriamo, qualcuno ha voglia di scambiare quattro chiacchiere e molte risate con noi ci trova ogni mercoledì alle 21 presso la nostra sede operativa il Centro RM25 in Corso d’Augusto 241 a Rimini”. Lavorando nel settore delle politiche giovanili ho avuto modo di incontrare centinaia di giovani, nessuno dei quali vestiva perfettamente le etichette che di solito vengono loro affibbiate, o che rientrasse appieno nelle statistiche che riempiono i telegiornali vuoti di notizie e creatività. Luca e i ragazzi Slash, sono così. Lontani da ogni generalizzazione. Impegnati e solari, preparati e attivi. La risorsa e non il problema. Con tanta voglia di fare e con la consapevolezza della forza generatrice dalla condivisione, perché, come diceva George Bernard Show: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.
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RIMINI
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Giovani in cerca di opportunità. Figlia d'arte, il babbo insegnava al conservatorio Rossini di Pesaro
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Angelini: ‘La musica è il mio mondo incantato’ - Si chiama Dionisia Angelini. E' pianista e dottoressa in didattica della musica. Si è avvicinata alla musica fin da piccolissima; grazie al padre musicista, che le ha trasmesso la passione. “Mi ricordo - racconta Dionisia - che nel corridoio di casa c’era un pianoforte a muro ed io, ogni volta che passavo di lì ero incuriosita da quei tasti bianchi e neri e sentivo il forte desiderio di toccarlo. Un giorno, per caso, mi precipitai senza alcun esito su di esso, e fui rapita da quel suono, che mi sembrava ‘magico’. Non capivo cosa volesse dirmi ma sicuramente qualcosa aveva da dirmi” “Cosi giorno dopo giorno continua nel suo racconta la signora Angelini - da quelle semplici schiacciate di tasti, imparai le prime canzoncine e di li a poco feci l’esame di ammissione nella classe di pianoforte presso la scuola media ad indirizzo musicale Dante Alighieri di Rimini, sotto la guida della professoressa Simonetta Pesaresi. Dopo i 3 anni delle medie, vedendo i miglioramenti e la passione sempre più forte decisi di sostenere l’esame di ammissione al Conservatorio Rossini di Pesaro.
La collaborazione con la libreria ‘Le mille e una storia’ di Rimini
Dionisia Angelini
CULTURA
Per me era come un sogno entrare in quell’istituzione, soprattutto perchè mio padre insegnava lì ed in secondo luogo perchè fu da sempre considerato il Conservatorio più eccellente d’Italia, quindi fonte di orgoglio per me”. L’amore per la musica ha sempre coinvolto gran parte della vita della riminese. “Per questo - afferma la musicista devo ringraziare i miei genitori i quali hanno sempre sostenuto questa mia passione. Essa rappresenta per me un mondo incantato entro il quale mi posso rifugiare ogni volta che ne sento il bisogno. La musica, crescendo e maturando nel tempo, è stata la mia migliore amica e peggiore nemica nello stesso momento, in quanto mi ha
regalato gioie e dolori. Quando ero piccola la vedevo come una compagna di giochi, poi col passare del tempo e con l’avanzare degli studi ho iniziato a vederla come la mia peggior nemica, in quanto le ore di studio diventavano pesanti e faticose a livello fisico, ma alla fine le soddisfazioni hanno dato il loro frutto”. “Così nel 2010 - prosegue Dionisia Angelini - decisi di iscrivermi alla classe di didattica della musica, il mio vero e più grande sogno: insegnare la musica ai bambini. Dopo 3 anni di corso, mi sono laureata il 15 ottobre 2013 con tanta soddisfazione e gioia. Non nascondo che sono stati 3 anni abbastanza pesanti, in quanto i pro-
blemi con alcuni docenti non sono mai mancati e dopo varie amarezze, ripensamenti e paure di non farcela, alla fine non ho mollato e le soddisfazioni sono arrivate. Ricordo che fin da piccola volevo diventare insegnante di musica per bambini e tramandare il mio amore ai più piccoli e giorno dopo giorno, a piccoli passi, sto realizzando questo mio sogno, grazie alla disponibilità e gentilezza delle ragazze della libreria ‘Le mille e una storia’. Ritengo che sia fondamentale avvicinare ed appassionare i bambini all’universo sonoro, in quanto esso ci aiuta ad entrare in contatto con l’ambiente circostante, con le nostre paure, con i nostri senti-
menti ed emozioni. La musica esiste non solo per mezzo di strumenti che la producono, ma bensì in natura. Si prenda ad esempio il verso degli uccelli, i quali comunicano tra loro tramite un ‘canto melodico’, oppure il suono di un ruscello d’acqua, oppure ancora il rumore di un tuono. Questi sono tutti segnali sonori che comunicano un determinato evento e proprio per questo, credo che sia doveroso far entrare in contatto l’essere umano con questo universo. Altro fattore basilare per una sana crescita del bambino, in termini emo-affettivi, è quello che la musica aiuta a sviluppare la socializzazione tra i membri di un determinato gruppo, in quanto il suonare insieme porta al socializzare e al conoscere altri individui. Oltre a questo, essa aiuta a sviluppare le capacità cognitive dell’uomo, in quanto migliora la concentrazione e la creatività. C’è una bella differenza tra il saper ascoltare e l’udire. Ascoltare significa mettere attenzione e concentrazione in quello che si sente, udire vuol dire ascoltare in maniera distratta, come accade in un supermercato, dove siamo immersi nel
mondo dei suoni, ma non si presta attenzione in quello che si ascolta perchè in quel momento siamo presi da altre cose”. “L’obiettivo che mi sono posta - continua la giovane riminese - è quello di creare interesse e curiosità verso i suoni tramite l’utilizzo di giochi musicali con risvolto didattico, i quali aiutano il bambino a stimolare la sua ‘innata’ curiosità sonora. "Ho collaborato inoltre con la libreria ‘Le mille e una storia’ di Rimini dove tengo tutt'ora dei corsi musicali per bambini. Grazie alla disponibilità delle ragazze della libreria ho potuto iniziare ad insegnare musica. I corsi che tengo sono basati sullo sviluppo della percezione uditiva, ritmica e vocale attraverso attività ludiche che stimolano la creatività e la crescita cognitiva e relazionale del bambino". Dionisia Angelini: dodynamagic@libero.i-t Numero di cellulare della prof.ssa Dionisia Angelini: 3405441417 (n.b.: naturalmente il numero di cellulare non deve essere pubblicato nell'articolo).
RIMINI - SAN MARINO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
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Solo al quinto posto nel mondo. Classifica guidata dagli Usa. Seconda la Spagna. Un declino iniziato negli anni Settanta
L'Italia turistica sta retrocedendo - Nelle mie ricerche sui dati del turismo, iniziate a Rimini alla fine degli anni Ottanta, ho sempre sostenuto che i dati sui movimenti turistici degli arrivi e delle presenze, sono sì importanti ma non determinanti per capire il reale valore economico di quel comparto in una località turistica. Facciamo un esempio per Rimini: un arrivo di un turista vacanziero vale uno come quello di un arrivo di un turista congressuale ed un pernottamento vale per entrambi come una presenza, ma c’è una bella differenza come valore economico tra i due “ospiti”. Tutti sanno che un turista congressuale vale, come capacità di spesa, come quattro turisti vacanzieri. Allora tutti i dati basati sugli arrivi e le presenze solamente numeriche e le loro relative variazioni valgono ben poco se non consideriamo le
Giugno 2014
TURISMO
di Walter Guglielmo Martinese*
variazioni della tipologia di turisti. Per assurdo una stagione turistica potrebbe essere andata meglio di un’altra pur in presenza di una diminuzione complessiva di arrivi e presenze. Esempio: se diminuiscono gli arrivi di 100 unità ma tale saldo è dato da meno 200 presenze estive vacanziere e da più 100 presenze congressuali quella stagione è andata bene. Purtroppo nel riminese, ma quasi in tutte le località turistiche, si insiste solo sul dato numerico statistico degli arri-
vi e delle presenze. Alcuni dati sul turismo internazionale: l’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) ha stimato per il 2012 un giro di affari del comparto di 1.035 miliardi di dollari con un incremento del 4,1% sul 2011 ed oltre 200 milioni di addetti. Le previsioni dicono che entro i prossimi dieci anni il valore del turismo mondiale supererà i 1.500 miliardi di dollari, il maggior incremento deriverà soprattutto dall’aumento del turismo culturale e delle città d’arte, stazionario sarà invece l’andamento del turismo balneare, di quello sociale ed in lieve diminuzione quello del turismo congressuale. In lieve aumento anche il turismo bianco (montagna e neve) ed il termale. Rispetto alle località turistiche il maggior incremento
MADE IN ITALY
Nessuno investe più sul turismo...
A parte la criminalità organizzata...
Arrivi e presenze solamente numeriche e le loro relative variazioni valgono ben poco se non consideriamo le variazioni della tipologia di turisti
Walter Guglielmo Martinese
riguarderà le mete turistiche dell’Oriente, del Sud-America e quello delle coste del Magreb e della Turchia, in crescita anche il turismo delle città d’arte della “vecchia Europa”. Per l’Italia le previsioni non sono ottimistiche: in aumento solo il movimento turistico delle città d’arte con la capitale Roma in testa.
Per quanto riguarda i dati complessivi il valore dei ricavi dal turismo (Fonte The Economist) quelli definitivi sono riferiti all’anno 2011 (in milioni di dollari) per singolo stato (primi dieci): 1° Stati Uniti con 116.279 milioni di dollari 2° Spagna con 59.892 3° Francia con 53.845 4° Cina con 48.464 5° Italia con 42.999 6° Germania con 38.842 7° Regno Unito con 35.928 8° Australia con 31.443 9° Hong Kong con 27.686 10° Thainlandia con 26.256 L’Austria è 12° con 19.860 milioni di dollari, la Svizzera è 15° con 17.553, l’India è 16° con 17.518, il Canada è 17° con 16.936, la Grecia è 18° con 14.623, il Messico è 22° con 11.869, la Russia è 23° con 11.398 ed il Portogallo è 24° con 11.339 milioni di dollari. * Consulente socio-economico
l'OPINIONE
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Sia Renzi, sia Grillo si richiamano al politico che mise sotto la lente la questione morale che uccide la comunità
Elezioni, la rivincita di Berlinguer Inizia in prima pagina
ha sostituiti con un gruppo di giovani puliti e legati alla sua ambizione di salvare l’Italia dalla disoccupazione e restituirla al primato della questione morale, al cospetto di un popolo che è stanco di veder dilagare la corruzione ovunque ci sia denaro pubblico da arraffare. Il successo di un’ambizione tanto alta è stato completato dalla lista Tsipras, che andrà nel Parlamento europeo a difendere l’idea di un’Europa corrispondente a quella che Altiero Spinelli aveva immaginato a Ventotene, scrivendo con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni il Manifesto di Ventotene giugno 1941. Figlia di Spinelli, la preparatissima giornalista Barbara, che si trova nella buona compagnia di Rita Borsellino e Andrea Camilleri, ne è garante. Berlusconi, che nel 2013 aveva giocato con successo la carta dell’abolizione dell’IMU, questa volta, sa-
L'ambizione di Renzi è di salvare l’Italia dalla disoccupazione e restituirla al primato della questione morale, al cospetto di un popolo che è stanco di veder dilagare la corruzione ovunque ci sia denaro pubblico da arraffare
IL PUNTO DI VISTA
pendo che nessuno gli crede più, ha messo sul tavolo il terrore dell’ uguaglianza Hitler–Grillo. Ha detto che è andato a leggersi i discorsi dell’ Hitler 1932–1933 (figuriamoci!), li ha trovati assai simili, e ha invitato a votare Forza Italia per evitare all’Italia le sciagure di Cinque Stelle, che solo il successo di Forza Italia avrebbe assicurato. Nessu-
Il professor Alessandro Roveri
no gli crede più: è arrivato al 16,82 % (4 milioni e 600mila voti), il peggiore risultato del suo movimento. Non gli resta che usare l’accordo con Renzi del gennaio scorso sulle riforme, per cercare di riavere un ruolo nell’Italia di oggi. Ma Renzi, oggi, è molto più forte di prima. Sarà una gara molto difficile, perché agitare lo spettro delle elezioni anticipate è diventato oggi molto meno facile. Ma Berlusconi resta per il PD
l’avversario delle leggi ad personam della repubblica presidenziale da sconfiggere: vuole riunire tutti i moderati per la rivincita. Come reagirà Grillo alla sconfitta, dopo avere annunciato che le Cinque Stelle avrebbero trionfato e mandato a casa tutti? Non mi riferisco alla risposta immediata di oggi, ma al problema che Grillo e Casaleggio dovranno prima o poi affrontare: a che cosa servono i quasi sei mi-
lioni di italiani che li hanno ancora votati? Mancato il bersaglio principale, ossia la grande vittoria che non c’è stata e dalla cui assenza essi si sentono traditi, a che cosa servirà continuare a votare una lista che non dà nessun frutto? Renzi è stato accusato di avere garantito gli 80 euro mensili ai lavoratori dipendenti con meno di 25.000 euro mensili, ma potevano definirla una mancia soltanto coloro, come Berlusconi, per i quali 80 euro al mese sono spiccioli. Ma intanto votare Renzi ha voluto dire qualcosa: potranno Grillo e Casaleggio continuare a chiedere un voto che non serve a niente? Alfano ce l’ ha fatta, con i suoi 1.200.000 voti e l’aiuto di Casini. Il governo è
salvo, ma la sua navigazione sarà più difficile, grazie al trionfo di Renzi. In ogni caso, Alfano non si fida più di Berlusconi, e per un’eventuale alleanza chiede le primarie. A tutto questo occorre aggiungere i risultati delle elezioni regionali ed amministrative. Anche qui, trionfo di Renzi. Il PD si riprende le due Regioni in cui si votava: Piemonte e Abruzzo. La vittoria in Piemonte spezza il dominio della Lega sulle tre regioni del Nord: Piemonte, Lombardia e Veneto. Inoltre il PD vince al primo turno in 67 su 134 città, tra cui Firenze, Ferrara, Reggio Emilia, Forlì. Anche la Borsa esulta: vola grazie alla vittoria di Renzi, e lo spread si abbassa di venti punti. La giornata del 25 maggio 2014 può ben dirsi storica. *Libero docente all'Università di Roma
ECONOMIA
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Il Compasso d'oro arriva a Cattolica. Vetrina progettata da Marc Sadler
- Il Compasso d'oro è il nobel del design. E' arrivato a Cattolica attraverso Gianfranco Tonti, presidente di Ifi Industrie, l'azienda di Tavullia leader europea nella produzione di banchi bar, vetrine gelato, sedie e tavoli per locali pubblici. Per la prima volta il riconoscimento è andato ad una vetrina gelato. L'ha progettata l'italo-austriaco Marc Sadler, uno tra i massimi designer al mondo. Tonti lo ha ritirato lo scorso 27 maggio a Milano. Era in prestigiosa compagnia: Ducati, Artemide, Ferrari. L'imprenditore cattolichino è anche il presidente degli industriali di Pesaro. Negli anni addietro, nel 2008, per la Ifi c'era stata già una prestigiosa segnalazione. L'aveva conquistata la Tonda, sempre una vetrina gelato. A progettarla un altro designer di nome, l'italo-giapponese Makio Hasuike. La forza di Ifi è lo spirito con cui progetta, lavora e sta sui mercati. Punta sempre all'eccellenza e alla responsabilità. Per sua filosofia collabora
Ifi, vince il Nobel del design L'azienda di Tavullia è guidata da Gianfranco Tonti, che è anche il presidente degli industriali di Pesaro
Da sinistra: Gianfranco (presidente di Ifi Industrie) e Marc Sadler (il designer). Alla spallle il progetto premiato
FOCUS
con il meglio della progettazione mondiale. Molteplici progettisti Ifi, seppur in altri settori, hanno ricevuto il premio; ad Hasuike e Sadler, va aggiunto Michele Provinciali, il pesarese è stato un grande della grafica italiana. Questo premio rappresenta la globalizzazione del saper fare: un'azienda italiana che va nel mondo e che nel mondo cerca le idee migliori. Racconta Gianfranco Tonti: “L'industria manifatturiera italiana ce la può fare soltanto se fa cose eccellenti; noi, nel nostro piccolo, ci stiamo provando. Ma non è assolutamente facile”. La vetrina di Marc Sadler si chiama Bellevue Panorama. Made in Italy
Hasuike e Sadler rappresentano anche la raffinata cultura del made in Italy: quando la grande progettazione si coniuga con la grande esecuzione. E se si voleva fare design a livelli eccellenti, da tutto il mondo bisognava venire a studiare a Mila-
no. I giovani si formavano nel segno della cultura italica. Qualche nome: Sapper, Sottsass, Hasuike, Sadler, Kita. Insomma, fenomeni di cui essere orgogliosi, quasi come del primato nella lirica. Compasso d'Oro Idea di Giò Ponti, istituito nel 1954, il Compasso d’Oro è il più antico e autorevole premio di design al mondo e viene assegnato ogni 3 anni dall’Adi (Associazione per il disegno industriale). Vincerlo significa entrare a far parte della Collezione Storica del Premio Compasso d’Oro Adi, dichiarata “Bene di interesse Nazionale”. Nata a Pesaro nel 1962 come azienda artigianale specializzata nella produzione di arredi per bar e gelaterie, Ifi Industrie è presente sul mercato internazionale con 5 marchi: Ifi, Dsl, Metalmobil, Rossi Dimension, Coletti. Impiega circa 350 dipendenti, distribuiti negli oltre 50.000 mq coperti di stabilimenti dislocati tra le province di Pesaro e Rimini.
ECONOMIA
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Giovani ed economia. Due sorelle fondano un'impresa: qualità, precisione e creatività Progettano e producono accessori: braccialetti, collane, cerchietti, piccole borse. I loro primi passi in un mondo difficile. “Coco Chanel”“, il mio modello. Già su Vogue
FUTURO
- Viola Tesei. E' una neonata griffe. Non si sa se un giorno sarà nell'olimpo della moda, ma due giovani sorelle tentano la difficile strada del successo, che, come canta Gianni Morandi, solo uno su mille ce la fa. Anzi, con la globalizzazione tutto è diventato più arduo e competitivo. Un esempio forte, che aiuta a riflettere, è quello della Ferrari. Di fronte all richiesta di cinque stagisti, sono giunti dal mondo intero diventato villaggio globale 5mila curriculum. Un numero che racconta più di milioni di parole e considerazioni lontane dalla realtà.. Produce Viola Tesei accessori di altisssima gamma: braccialetti, cerchietti, collane, guanti, cinture. La collezione si caratterizza per il raffinato utilizzo degli Swarowski e per il fatto che ogni passaggio, tutti tracciabili, è fatto in Italia. autentico Made in Italy. Dietro Viola Tesei due sorelle di San Mauro Pascoli: Viola e Chiara. La prima si occupa della progettazione (la stilista); la seconda di tenere i conti in ordine e della commercializzazione. Il marchio è nato nel gennaio del 2012. E' già stato portato in importanti fiere: Firenze (Pitti), Parigi (White), Mosca (Obuv). Insomma, si danno da fare le due giovani. I loro accessori, seppur a
Le sorelle Tesei,Viola e Chiara
Viola Tesei, sarà una grande griffe? corredo di prodotti più importanti, sono già apparsi sulle sacre pagine patinate di Vogue. “La mia passione non per la moda ma per il senso della bellezza - racconta Viola - nasce in famiglia. Credo che sia stata la nostra educazione. Mio padre faceva l'antiquario d'inverno, mentre d'estate mandava avanti l'albergo di famiglia. I nostri genitori ci portavano per città d'arte e musei. Grandi ricordi. Io mi iscrivo a lettere e filosofia, indirizzo arte. Da una mia amica vengo a sapere che alla scuola Cercal di
I bracciali
San Mauro Pascoli c'è un concorso per entrare; escono stilisti per scarpe ed accessori. Tento, entro; la scuola di San Mauro è frequentata da ragazi che arrivano da tutto il mondo”. Per i pochi che non lo sanno, San Mauro è una dei centri mondiali per la produzione di scarpe
d'alta qualità. E' qui che hanno casa e trovano intelligenze, mani e tradizione: Sergio Rossi, Casadei, Baldinini, Giuseppe Gianotti, Pollini, Gianvito Rossi. Passione per gli animali, i viaggi, gli amici e la buona cucina, prima di tentare, Viola per 6 anni è stata fianco a fianco a
Sergio Rossi, uno dei saggi delle calzature; il fondatore dell'omonimo marchio. Racconta Viola: “Da lui ho imparato il buon gusto, l'eleganza, la qualità dei materiali e la precisione. Ho imparato la capacità di saper lavorare e la passione”. “Nelle mie collezioni - continua Viola - cerco di metterci tutti questi elementi affinché la donna sia semplicemente elegante e che possa sentirsi bene dentro. Mi piacerebbe che sia un viaggio nella propria mente”. Di fianco a Viola, c'è la sorel-
“Friendly autismo beach” Per l’estate 2014 il progetto che mira a un turismo per tutti si estende anche a Riccione e Misano - Da “un’amicizia” nata casualmente su facebook tra Enrico Fantaguzzi, presidente di Rimini Autismo e Stefano Mazzotti, gestore dello stabilimento balneare Bagno 27 di Rimini e presidente del consorzio Spiaggia Rimini Network, ha preso corpo “Friendly Autismo Beach”. Si tratta di un progetto avviato nel 2013 per un lungomare attrezzato per un turismo per tutti. Un’iniziativa che sta contagiando la Riviera tanto che per l’estate 2014 sono coinvolti anche i Comuni di Riccione e di Misano Adriatico con le rispettive associazioni di categoria Aia Riccione, Aia Misano e le cooperative bagnini di Misano. Una rete che quest’anno può quin-
di contare su 40 stabilimenti balneari, 35 hotel, 20 ristobar e 1 parco tematico. “Questo progetto – spiega Fantaguzzi – è molto importante perché vogliamo dimostrare che i tanti soldi pubblici investiti nel sociale negli anni passati portano a un benessere diffuso. Non si tratta semplicemente di una spesa ma di un know how che crea un valore condiviso. Vogliamo trasformare quella cifra da costo a investimento: mentre i costi si tagliano gli investimenti crescono”. E non si sbaglia Fantaguzzi quando lo afferma. I primi risultati sono già registrabili il 24 e 25 maggio, quando oltre 50 famiglie, per un totale di 150 persone, alloggeranno a Rimini.
Sono alcuni dei componenti che fanno parte del gruppo su facebook “Io ho una persona con autismo in famiglia”, fondato da Rimini Autismo. Uno spazio virtuale dove si contano oltre 4000 iscritti. Il weekend riminese rappresenta per loro l’occasione di trasformare da virtuale a reale un’amicizia che dura da due anni. “Il progetto – continua Fantaguzzi – coinvolge anche Start Romagna autobus, la Po-
lizia municipale e i bagnini di salvataggio, oltre ai bagni, agli hotel e ai ristobar. Si tratta di un’azione unica in Europa”. Al centro, la volontà di dotarsi di servizi pensati ad hoc per ragazzi con autismo e le loro famiglie. Un lavoro che richiede la collaborazione dei vari esercenti dell’offerta turistica, ma anche di turisti e utilizzatori degli stabilimenti, per poter accogliere al meglio questi giova-
ni, rispettando i loro tempi e le loro esigenze. Il tutto sotto all’insegna di una Riviera sempre più ospitale. Quest’anno poi la novità, che fa del progetto un’iniziativa da prendere ad esempio: l’assunzione di ragazzi con autismo per lavorare nelle spiagge. “Saranno quattro i ragazzi – riprende il presidente di Rimini Autismo – impegnati negli stabilimenti, con mansioni riferite al proprio grado di competenza. Alcuni saranno addetti alla sistemazione dei lettini mentre altri opereranno a contatto diretto con gli ospiti”. Nel 2013, sono stati 60 i bagnini del consorzio Spiaggia
volontarimini@volontarimini.it
la Chiara (scienze politiche in indirizzo amministrativo). E' la sua prima “cavia” mentre progetta e disegna: “Bello quel cerchietto”. E si va avanti. Chiara ha il compito di tenere i conti in ordine, di tenere i rapporti con il mercato e di andare per fiere. Le sue grandi passioni: gli animali, le letture (saggistica e etnologia). Dire che non c'è nulla di facile è banale, ma non troppo. Purtroppo, negli ultimi 20 anni è stata banalizzato il lavoro e la fatica. A chi gli chiede le difficoltà di questi inizi risponde Chiara: “Il mercato tradizionale è legato al marchio, come è giusto che sia; soprattutto in Italia. E' difficile avere fiducia, sia dai venditori, sia dai clienti. Noi proponiamo accessori dalla qualità altissima che è allineata ai prezzi. Paradossalmente, ci muoviamo meglio all'estero. Siamo presenti in uno show room a Shangai insieme ad altri marchi italiani che tentano di entrare nel complesso mercato cinese”. “La nostra speranza - dicono insieme Viola e Chiara - è cercare di riuscire a farcela. Di diventare un punto di riferimento per la donna elegante. Far vedere che esistiamo”. Viola Tesei ha aperto un outlet a Villa Verucchio (via dell'Artigianato 23 www.violatesei.it)
Network che hanno partecipato alle attività di formazione proposte su queste tematiche. E nel 2014 si prosegue su quella strada cercando di approfondire i diversi elementi che mano a mano stanno emergendo. Coinvolta nell’iniziativa anche la cooperativa sociale “Il Millepiedi”, con la presenza di personale qualificato per le diverse esigenze. L’attenzione è poi rivolta a 360 gradi. Alcuni stabilimenti si stanno infatti dotando di sedie a ruote speciali per entrare in acqua, lettini rialzati e pedane tattili per i ciechi per rendere la spiaggia fruibili a tutti e offrire servizi sempre più all’avanguardia. “Ci tengo a sottolineare un aspetto importante – dice Stefano Mazzotti del Bagno 27, in un’intervista a Riminisocial –: accogliere persone con disabilità nelle nostre spiagge non è solo un servizio che offriamo loro e alle loro famiglie ma un arricchimento grandissimo per tutti, un’occasione di crescita e reciprocità”.
18 www.avvocatomarziopecci.com avvocatomarziopecci.wordpress.com
Giugno 2014
RICCIONE
Eventi ogni 15 giorni da giugno fino ad agosto: musica, pittura, poesia, storia locale
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
degli Scrondi
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Viale Dante 76, cultura e vino
ELEZIONI - BALLOTTAGGIO - SHOCK!!!
Voto super-choc - Leggiamo: "Vince il centrodestra della Tosi, Ubaldi sconfitto”. E' stato e sarà un bagno di sangue. Saltano i meccanismi di potere in tutta la provincia?...
Voto choc - Leggiamo: "Voto choc nel feudo Pd. La Tosi trascina Ubaldi a un ballottaggio storico". Domenica 8 giugno il terrore correrà sul filo del... Trc?...
Il cri-cri dei grillini - Leggiamo: "Renata Tosi e Fabio Ubaldi corteggiano gli orfani di Grillo". Quel 16,5% di grillini per chi faranno cri-cri?... M5S cicchettati - Leggiamo: "Vincenzo Cicchetti, dalle ‘stelle’ al flop comunale". 25,60% alle Europee che scende nello stesso momento al 16,5% alle comunali. Meno 10% tondo tondo. Cicchetti è stato cicchettato... Pd & Trc - Leggiamo: "Il voto corre sulla corsia del Trc: la città spaccata in due". Se il Pd sarà sconfitto al ballottaggio potranno dire: maledetto Trc... Maglia nera - Leggiamo: "Lo spoglio delle schede al rallentatore. Riccione ultimo tra i comuni della provincia". L'efficienza sempre ostentata di Riccione ha fatto flop...
Missioni - Leggiamo: "Ballottaggio. La Tosi in missione nei feudi rossi e Ubaldi scende al mare". Entrambi giocano fuori casa. A chi riuscirà il guizzo del contropiede vincente?...
Pironiani - Leggiamo: "L'ombra di Pironi sulle truppe elette dal Pd". Tra i consiglieri ci saranno almeno quattro pironiani. E' la continuità, bellezza!... Beatiful - Leggiamo: "Beautiful fashion night Anna Falchi e Raffaella Fico, la bellezza in passerella". Successo sicuro per l'evento. Dove c'è fico c'è fica. E viceversa... Lucciole - Leggiamo: "Albergatori questa sera in strada contro le lucciole". Colleghi albergatori, questa sera tutti a puttane... anzi, contro...
LA CULTURA Daniele Rossi
- Per il secondo anno consecutivo i commercianti della Galleria Casa nel Parco - sita a Riccione in Viale Dante 76 hanno organizzato una serie di eventi che ogni quindici giorni contribuiranno ad animare nella Perla Verde del Mare Adriatico i venerdì estivi di giugno, luglio ed agosto. Musica, pittura, poesia, storia locale, risate e vino sono gli ingredienti che contribuiranno a confermare il successo già ottenuto durante la prima edizione. Si comincia il 13 giugno con la presentazione del libro “I cinque abbracci - Una pratica moderna ed efficace per essere liberi e felici” di Carlotta Brucco. L’autrice illustrerà come fare propri quei principi, da lei praticati sin dall’infanzia, appresi dai lama tibetani e dai maestri di diverse tradizioni spirituali.
Il 27 giugno, invece, il talentuoso cantautore Andrea Amati ed il violino solista Federico Mecozzi alterneranno musica pop e classica ad interessanti racconti personali che coinvolgono illustri personalità come Tonino Guerra e
Ludovico Einaudi. L’11 luglio, inoltre, Dina Polidori, Lara Serofilli e Yuri Tosi, da sempre attivi sulla scena artistica riminese, presenteranno le loro opere non solo pittoriche spiegando il loro modo di interpretare la realtà e
Grafica Liberty a Cervia, mostra curata dal riccionese Speziali
LA SCUOLA - AIL
Andrea Speziali
ARTE
“Lettera ai miei allievi” - Ogni anno finisce sempre al solito modo... per nove mesi urlo, sbraito, mi arrabbio… Ogni mattina vi devo rimediare una giacca o una camicia, una cravatta o un paio di scarpe… una volta ho prestato le calze che avevo addosso e un giorno sono persino tornata a casa a prendere un paio di mutande… chi non ha la penna, chi non ha voglia di scrivere, chi non riesce a stare seduto nel banco e quindi sta nel mio, chi mi chiama cento volte al giorno, chi fuma nel bagno e chi nel bagno piange, chi bisticcia, chi si odia, chi si mena, chi si innamora e poi si lascia e chi non si lascia e poi fa i figli, chi mi lascia un bigliettino sulla scrivania e chi mi fa assaggiare tutto ciò che fa e ne va orgoglioso. Dopo due anni insieme lasciarvi è durissima, perché
quando arrivate spesso siete in condizioni pessime e invece quando ve ne andate a volte il miracolo è avvenuto, il periodo più critico dell’adolescenza l’avete superato. Non siete più degli allievi pluri bocciati ma delle persone che hanno trovato la loro strada da percorrere, consapevoli delle proprie possibilità e risorse. Anche voi ce l’avete fatta discapito di coloro che non erano stati in grado di tirare fuori tutto il buono che
di colpire l’osservatore nei suoi sentimenti più profondi ed intimi. Tutte le serate - presentate da Alessandro Formilli - vedranno gli ospiti rispondere sempre alle domande del pubblico.
avevate. Grazie per quello che ogni giorno mi insegnate, per le emozioni che mi fate provare quando alla fine di una lezione mi dite che vi è piaciuta, quando dopo un litigio vi parlo per ore e quindi fate la pace, quando mi abbracciate forte e con uno sguardo mi dite più di mille parole! Vi voglio un gran bene mostri buon domani a tutti, la vostra prof.
- Un riccionese a Cervia. Andrea Speziali ha curato la mostra “Grafica Liberty: per una nuova regia dell'art Nouveau”. Si tiene a Cervia dal 23 giugno al 14 luglio nella suggestiva cornice dei Magazzini del Sale, sala Rubicone, edificio storico della città risalente al Settecento. Dietro c'è il Museo di Arte Povera assieme al Comune di Sogliano. Esposizione di interesse internazionale, ci sono opere grafiche realizzate da grandi maestri del periodo: Alfons Mucha, Aleardo Terzi, Giorgio Kienerk e Giuseppe Palanti. Il percorso espositivo è caratterizzato da suggestive opere grafiche tra manifesti pubblicitari, illustrazioni per riviste e opere grafiche d'autore. Provengono dal Museo di Arte Povera di Sogliano e da collezionisti privati che sensibilizzati al progetto hanno prestato proprietà di notevole valore per documentare la grande bellezza della grafica Art Nouveau protagonista del XX secolo. Tra le grafiche esposte si segnalano quelle di artisti come
Alfons Mucha, Plinio Nomellini, Giuseppe Palanti, Leopoldo Melticovitz, Adolfo Hohenstein, Tito Corbella e Raphael Kirchner; mentre tra quelle di collezione privata vi sono grafiche di Aleardo Terzi, Henri Bellery Desfontaines, Mardello Dudovich, Edward BurneJones, Giorgio Kienerk, Henri Riviere, Giovanni Maria Mataloni, Granville Fell, Alexandre Charpentier, Pio Collivadino, Aubrey Beardsley e Eugène Grasset. La quasi totalità delle opere proviene da celebri riviste del tempo come Novissima, Scena Illustrata, L'Italia Ride e La Grande Illustrazione in Italia, The Studio magazine London,
The International Studio magazine New York, L'Estampe Moderne e Le Mois in Francia. Si potrebbe dire che questa mostra è la prosecuzione di quella forlivese che chiude i battenti il 15 di giugno. E' dunque, come un viaggio a ritroso nel tempo capace di fare rivivere, tramite manifesti e illustrazioni, l’epoca dorata che trasmise il suo ottimismo e bellezza estetica sia nell'arte che nella moda. Fino al 31 ottobre è possibile partecipare, gratuitamente, alla seconda edizione del Concorso Fotografico Italian liberty con 30 scatti fotografici attinenti al tema dell'Art Nouveau (www.italialiberty.it/ concorsofotografico). Dietro c'è sempre lo spirito organizzativo di Andrea Speziali. ll Comitato di studio della mostra e catalogo è presieduto da Vittorio Sgarbi; insieme a importanti critici e storici dell’arte: Nicola Barbatelli, Renato Barilli, Fabio Benzi, Riccardo Gresta, Isabella Pacini, Roberto Parenti, Paolo Portoghesi, Ulisse Tramonti, e Lara Vinca Masini.
RICCIONE
Giugno 2014
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Il centro-sinistra perde la città dopo 68 anni Quali le cause? L'astensionismo al primo posto? - L'astensionismo. I pironiani? I grillini. L'effetto Renzi che non c'è (Ubaldi è renziano). Lo scandalo corruzione di Venezia (e Milano). Il Trc (Trasporto rapido costiero). Il potere che logora chi ce l'ha da 68 anni. Senza dimenticare però il valore di Renata Tosi e del suo lavoro certosino dal 26 maggio al 7 giugno. Con la sua vittoria cambia la sensibilità e la gerarchia dei valori (si vedano le aziende pubbliche) in tutta la provincia di Rimini. E' una sconfitta che aiuta il Pd a riflettere su se stesso ed i suoi errori. Troppi errori. Una delle menti più belle del Pd riccionese aveva detto alla Tosi: “Da come ragioni, dovresti stare nel centro-sinistra”. (g. c.)
FOCUS
di Teresio Spadoni - Fabio Ubaldi è il grande sconfitto. Lo scorso 25 maggio, al primo turno aveva superato Renata Tosi. Ciò che si prevedeva (temeva?) è arrivato: la sconfitta. I rimpianti sono di domenica 25 maggio il centrosinistra non ha superato la metà più uno dei voti validi, pertanto è stato chiamato a sostenere il ballottaggio di domenica 8 giugno. Con il 45,69% dei voti contro il 33,69% del centrodestra la sfida non avrebbe dovuto presentare sorprese e, tenendo in sospeso per un attimo l’analisi sul 16,62% del M5S (che ha sempre dichiarato l’indisponibilità a qualsiasi apparentamento), la vittoria del centrosinistra, sulla carta, avrebbe dovuto essere assicurata; a patto che al voto, però, fossero tornati tutti gli elettori che lo hanno votato al primo turno (così non è stato). È noto, infatti, che l’astensionismo cresce al secondo turno, e ad essere penalizzato è, di norma, lo schieramento che ha chiuso in testa la prima tornata perché l’elettore tende a considerare, sbagliando, il ballottaggio il secondo tempo della stessa partita. Astensionismo Ma non è così: il ballottaggio è una partita tutta nuova, da giocare con la massima determinazione; e il vantaggio (nel caso riccionese, dodici punti) non conta nulla; anzi, può diventare un fattore negativo, perché più la differenza è grande, più si è portati ad agire con sufficienza. Il 25 maggio aveva visto una netta affermazione del Partito democratico e la debacle di FI e del M5S), un buon numero di schede (ha votato il 71,15% degli aventi diritto contro il 76% del 2009), ma non hanno decretato un vincitore. Tutto rovesciato l'8 giugno. Ubaldi che prende meno voti di 15 giorni prima: 7.591 contro 8.853. Gli mancano circa 1.300 sufragi dei suoi. Dove li ha persi? La Tosi
Storico, vince Renata Tosi Altre cause: parte dei pironiani (?), il Trc, i grillini, l'effetto Renzi esaurito, il Mose, la credibilità della Tosi e il suo lavoro certosino
invece compie una tripla giravolta in avanti. Si supera. Passa da 6.820 a 8.695 voti. Da dove arriva tutto quel consenso in più? Qualcuno ipotizza: i pironiani, i grillini; oppure tutt'e due. M5S Chi ha sicuramente perso è il M5S. Rispetto alle aspettative che erano state create, che avevano portato molti commentatori a dire che sarebbero sicuramente arrivati al ballottaggio col centrosinistra e che in quell’ipotesi il centrodestra di Renata Tosi avrebbe dato indicazione di votare Vincenzo Cicchetti. La delusione nel M5S è divenuta palpabile. Il 16,65% ottenuto dal movimento, comunque, non è sicuramente poca cosa; non sufficiente, però, a giustificare (come invece ha fatto) le dichiarazioni di vittoria del suo candidato sindaco; vittoria a suo dire basata sul fatto che partivano da zero (nel 2009 non si erano presentati, ma alle politiche del
Fabio Ubaldi (Pd)
Iglis Bellavista (Sel) Fabio Ubaldi (centro-sinistra)
Renata Tosi (centro-destra)
Ballottaggio 8 giugno 16.546 votanti (il 58,31%)
Ballottaggio 8 giugno 16.546 votanti (il 58,31%)
8.695
7.591
(53,39%)
(46,61%)
Voto 25 maggio 20.190 votanti (il 71,15%)
Voto 25 maggio 20.190 votanti (il 71,15%)
6.820
8.853
(34,71%)
(45,06%)
LA SCUOLA - LICEO VOLTA presso il Centro tutti i lunedì, martedì e giovedì dalle 15,30 alle 17,30 ed è rivolta sia a privati che ad aziende. E' solo l’inizio di un percorso per aiutare i ragazzi a guardare al futuro. L’acquisto di un nuovo abito richiede tempo, a volte giorni, per pensare e cercare il capo giusto per quell'occasione, che ci stia bene e che possa trasmettere l’immagine che noi desideriamo: dare a chi ci sta attorno, ma quando non ci serve
Centro 21, mercatino vintage tutto l'anno - Ferve il lavoro al Centro 21 di Riccione. un’associazione di volontariato formata da familiari di persone con sindrome di Down, da alcuni volontari, amici e simpatizzanti che si occupano prevalentemente di adolescenti ed adulti, ponendo al centro la persona senza limiti di età. E' divenuta negli ultimi anni riferimento e sostegno per tutte le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità mentale. Qualche anno fa l’associazione ha ricevuto in donazione dal comune di Riccione una vecchia casa diroccata in via Limentani e con tantissimo impe-
gno , lavoro e solidarietà ne ha fatto un gioiello di accoglienza e vivibilità per i suoi ragazzi. Dice Cristina Codicè, energica direttrice del Centro: “Con la casa di via Limentani si è realizzato un sogno ed ora bisogna lavorare per gestirla attraverso la sensibilizzazione e l’impegno della città per raccogliere fondi e portare avanti un nuovo progetto. Si tratta dell’allestimento di un Mercatino Vintage di capi di abbigliamento e accessori di qualità (abiti sia estivi che invernali, borse, foulard, guanti, sciarpe, cappelli). La raccolta parte da giugno, è aperta tutto l’anno
più quel capo spesso resta nell’armadio ad impolverarsi (non lo uso più ma è troppo bello per essere buttato) ecco l’occasione per ridare vita ai capi che abbiamo amato, che non usiamo ma che addosso ad un’altra persona potrebbe fare ancora una gran bella figura”. Con il materiale raccolto l’associazione intende organizzare due mercatini all’anno, uno in primavera e l’altro in autunno. Oltre allo scopo benefico, è obiettivo educare al riutilizzo. Per informazioni tel. 3464901945 – mail: info@centro21rimini.org
Claudio Casadei
2013, con il 30,76% alla camera dei deputati, erano diventati il primo partito cittadino; dato esaltato prima del voto e definito non confrontabile, dopo!!!). Non avendo elaborato un vero programma di legislatura, ma solo enunciazioni che non entravano nel merito di nessun argomento, chi votava M5S doveva farlo unicamente per le persone candidate; la soluzione ai problemi e le opere da realizzare sarebbero state decise di volta in volta attraverso la solita consultazione dei cittadini. Questo, unitamente a quell’estremismo espressivo buono per persone che agitano le discussioni nei bar e che si improvvisano tuttologi con una soluzione (la loro) per tutto, in aggiunta alla solita arroganza e presunzione, ha determinato la debacle. Certo è che se Grillo avesse fatto tesoro dell’antico adagio “non dire gatto se non l’hai nel sacco” oggi le loro facce sarebbero un po’ meno seriose. In ogni caso il timore che a guidare la politica riccionese fosse il M5S è svanito come nebbia inseguita dal garbino; disfatto come neve colpita dal calore del sole di una domenica di fine maggio. 8 giugno Archiviata la pratica M5S, domenica 8 giugno, dunque, i riccionesi si sono giocati una partita storica, con in campo gli avversari
storici. È certo che ora il vincitore dovrà dimostrare di saper governare con serietà, ma non scopro l’acqua calda se dico che le differenze sia di programma che culturali tra i due schieramenti sono troppe per banalizzare il voto con la solita frase “ma si, chi vinve vince, tanto sono tutti uguali”; io la mia idea ce l’ho. Liste civiche Detto questo, analizzando il voto del 25 maggio emerge un fatto che accomuna i due schieramenti: il fenomeno delle liste civiche. In entrambi gli schieramenti ce n’è una: “Io per Riccione” nel centrosinistra e “Noi riccionesi” a destra. Di “Io per Riccione”, quando venne presentata, si è parlato tanto, e molti si sono esposti attribuendone la paternità a “fedelissimi” di Massimo Pironi che avrebbero mal digerito la scelta del Pd di non ricandidarlo. Ufficialmente si dice che sia stata costituita per sostenere Fabio Ubaldi sindaco con lo scopo di accasare coloro che non vorrebbero Renata Tosi, ma che non voterebbero nemmeno Pd (o altri partiti di sinistra) e che pertanto, con tutta probabilità non sarebbero andati a votare. Tutti conoscono la sua genesi, e non sarò certo io a disquisire sulle intenzioni di chi l’ha costituita, ma è un dato di fatto che, nell’ipotesi di vittoria, nel centrosinistra che, in forza del risultato del primo turno conterà una maggioranza di quattordici consiglieri, due dovranno appartenere alla lista “Io per Riccione” che è stata votata dal 5,99% (pari a 1.158 voti). È' comunque inopinabile che la coalizione, senza l’operazione “Io per Riccione” avrebbe portato a casa qualche punto in meno; ovvero se Fabio Ubaldi fosse diventato sindaco al primo turno sicuramente il peso di “Io per Riccione” si sarebbe fatto sentire, molto. Un discorso simile può essere fatto per il centrodestra. La lista civica “Noi riccionesi” col suo 14,68% ha preso più di FI (13,31%), partito di Renata Tosi, che ha originato la coalizione e sicuramente, se dovesse vincere qualche problemino di gestione dovrà risolverlo; anche perché, ed è naturale, è sicuramente entusiasmante partecipare alla conquista della torta; i problemi vengono dopo, quando è ora di dividerla. Entrambi gli schieramenti, pertanto, risultano condizionati dalle liste civiche; liste che dovrebbero nascere per portare avanti obiettivi particolari non facilmente raggiungibili all’interno dei partiti, ma che diventano strumento nelle mani del conservatorismo per condizionare dall’interno il governo della propria coalizione. Ai riccionesi dunque, il responso; per parte mia, io resto dell’idea che il cambiamento, necessario, lo produce chi ha avuto il coraggio di scalzare un modo fare politica chiuso, avvoltolato su se stesso, autoreferenziale e, pertanto, non più sostenibile. Un modo di fare politica che ha fatto da tappo al fermento dei giovani, che è comunque cresciuto, incontenibile, fino a farlo saltare.
RICCIONE Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Per festeggiare i 10 anni di Oltremare
AMARCORD
Addio professor Pregheffi, quell'amante di Riccione - Addio a Gaetano Pregheffi. Milanese, professore di Statistica, aveva Riccione come città del cuore. Se n'è andato lo scorso 4 maggio, domenica, dopo una breve malattia; aveva perso conoscenza il 4 marzo. Senza dolore, il passsaggio. Aveva 83 anni. Lascia la moglie Mimma, la figlia Monica e due nipotini. Origine fiorentina (andò a Milano da bambino per ragioni di lavoro del babbo), dei toscani aveva la battuta piccante non meno che raffinata. Era una persona seria e preparata. Veniva a Riccione fin da ragazzo. Da adulto aveva comperato un appartamento in viale Ceccarini, zona mare. Riccione lo ringiovaniva; aveva due templi, come amava dire agli amici: il ristorante “Il Pescatore” e “Il Nuovo Fiore”. Professore a Pavia; aveva scritto anche un manuale, “La Statistica aziendale” (edizioni Franco Angeli),
molto utilizzato dagli universitari. Un libro tecnico, con passaggi di fine umorismo: “Ci sono tre modi di non dire la verità: la menzogna, la bugia e la statistica”. Aveva una cultura enciclopedica; era amante della storia, anche quella di Riccione. Faceva incetta di libri che raccontavano la sua città del cuore. Il filosofo-matematico Bertrand Russell era il suo intellettuale. Aveva colloborato anche con giornali di prestigio: “Sole-24Ore”, “il Giornale” di Indro Montanelli e con “la Piazza”. Era anche stato consulente della Confindustria. Riteneva che la classe dirigente avesse delle responsabilità: “Un operaio distrugge l'oggetto che fa, chi dirige invece manda a catafascio le imprese, Italia compresa”. Il sindaco Massimo Masini gli diede un riconoscimento negli anni '90. Che la terra gli sia lieve. (g. c.)
- Ingresso gratuito per i residenti di Riccione e Cattolica nel parco di Oltremare il prossimo 28 giugno. Si festeggia il decimo anno di Oltremare. Sarà una gioia soprattutto per i più piccoli; potranno incontrare i delfini nella laguna più grande d'Europa. La giornata rappresneta anche la filosfia di Costa Edutainment, Dalle 10 alle 19, saranno ore di eventi, spettacoli, in-
Giugno 2014
21 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Mente raffinatissima, aveva tre principi forti di coesione sociale: il lavoro, il welfare, la politica economica
La laguna di Oltremare
Federico Caffè
TURISMO
Oltremare, il 28 giugno gratis per riccionesi e cattolichini contri conoscitivi con i delfini e con i rapaci e tanto altro. Per entrare basta presentarsi con la carta di identità. Il Parco Oltremare a Riccione propone per la prima volta in Italia Laguna aperta,
dove incontrare i delfini non sarà più come prima. Si vanno a conoscere i mammiferi da un punto di vista biologico, del comportamento, delle abitudini. Insieme a chi si prende cura di loro ogni giorno. Con il suo design che richiama le coste rocciose della Dalmazia, il suo eccezionale volume di ben 9 milioni di litri d’acqua e le tecnologie all’avanguardia impiegate nella costruzione, la Laguna dei Delfini è stata progettata per accogliere gli animali e garan-
tire loro la migliore qualità di vita. Grazie a un incontro privilegiato, il pubblico potrà partecipare dal vivo alle esperienze “Conosci i delfini” e “La voce dei delfini”. Il loro comportamento, con incredibili salti, avvitamenti, improvvise immersioni, appare spettacolare agli occhi degli osservatori, indica lo svolgimento quotidiano della vita di un delfino, sia in natura che in ambiente controllato, ovvero: giocare, saltare, socializzare e comunicare.
Offrono in esclusiva, un punto di vista naturale sulle fasi gioco, socialità, energia che illustrano interazioni, legami sociali, gerarchie, corteggiamenti, come giocano e si riconoscono fra loro, come manifestano la loro curiosità e interazione con gli addestratori e tanto altro ancora. Un prezzo speciale Anniversario viene proposto anche per tutti i visitatori della stagione 2014, di 24• anziché • 28 per gli adulti e di 20 • per i ridotti.
Fontanelle, arte in festa COMUNITA' E ARTE - L’Arte in festa alle Fontanelle di Riccione. Con un grande successo di pubblico e di critica, si è conclusa la prima edizione del Premio F.A.M.E. (Fontanelle Art & Music Exhibition), un concorso di Arti Visive ideato dall’Associazione Fuori Centro di Riccione. Il lodevole intento dell’Associazione è quello di valorizzare le nuove proposte del panorama artistico italiano, proponendo opere appartenenti a diversi linguaggi: pittura, grafica, scultura, installazione, video e fotografia. Al Premio hanno aderito con entusiasmo numerosi artisti provenienti da tutta Italia. La giuria, composta da: Vera Fortunati e Valeria Rubbi (docenti di storia dell’arte dell’Università di Bologna), Francesca Melania Marini
L'inaugurazione
(dell’International Studies Institute di Firenze), Stefano Farsetti (Farsetti Arte Prato), Roberto De Grandis (raffinato artista riccionese), dopo un’attenta valutazione, ha selezionato 42 opere finaliste, ed in seguito le opere vincitrici, una per sezione. Per la sezione Pittura e Grafica ha vinto il primo premio Alessandra Liverani; per la Fotografia: Francesco Camassa; per il Video: Matteo De Santis; per la Scultura ed Installazione: Lorenzo Zanetti Polzi. Menzioni speciali per la Fotografia a Michele Zanfanti e per la Scultura ed Installazio-
ne a Stefano Bruscolini. Le 42 opere sono state esposte, per l’intero mese di maggio, nella prestigiosa cornice della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Franceschi di Riccione. A completamento della prima edizione del Concorso, è stato pubblicato un catalogo. Il 31 maggio ed il 1 giugno la mostra è stata trasferita nella piazza centrale del quartiere Fontanelle, entrando a far parte della kermesse di due giorni di festeggiamenti, con possibilità di degustare piatti esotici, di ascoltare musica live e di ballare. Grande soddisfazione per il presidente dell’associazione FuoriCentro e per il responsabile della segreteria del Premio per l’ottima riuscita di tutta la manifestazione. Paola Piazza
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1944. Settantesimo dell'estate di guerra. Diario di Rodolfo Francesconi
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Dal primo bombardamento: 100 morti alla liberazione di Rimini Rodolfo Francesconi
Azioni belliche avvenute sulla fascia costiera Adriatica da Cattolica a Rimini durante la guerra 1939-1945
- Rodolfo Francesconi è nato nel 1930. Ingegnere chimico, per tutta la vita è stato dirigente d'azienda. Attualmente è il presidente dell'Istituzione cultura del Comune di Riccione. Nel 1943, la famiglia da Riccione sfolla a Misano, dove i nonni erano i custodi della colonia Piacenza. Ragazzo sveglio e curioso, Rodolfo tenne il suo speciale quadernino di guerra. Dopo ogni bombardamento, inforcava la bicicletta e andava a vedere le conseguenze. Da giugno, ogni mese pubblicheremo le sue speciali “memorie”. Iniziano nel novembre del 1944 col primo bombardamento di Rimini e terminano nel settembre del 1944. Poi ne faremo l'appendice nella ristampa del suo libro, “Quello che butta il mare”, sempre memorie dell'estate 1944. Buona lettura.
1944. Riccione in un'illustrazione alleata
LA STORIA
di Rodolfo Francesconi I BOMBARDAMENTO EFFETTUATO IL 2 NOVEMBRE 1943 XXII DA UNA FORMAZIONE DI 16 FORTEZZE VOLANTI AMERICANE. (ore 11.40) Obbiettivi Colpiti: Comando tedesco di Villa Rosa; Stazione ferroviaria; Gas; due rifugi colpiti: uno in Piazza della Stazione, l’altro nei pressi della Croce Verde. Gli aerei nemici, giunti dal mare, colpivano e distruggevano quasi tutte le abitazioni civili comprese dal Viale Griide e il F. Ausa dal mare oltre la stazione. Tra la popolazione civile si sono lamentati più di 100 morti e quasi 150 feriti. II BOMBARDAMENTO EFFETTUATO IL 26 NOVEMBRE 1943 XXII DA 12 FORTEZZE VOLANTI E 25 CACCIA “CURTISS P. 40” DI SCORTA. (ore 12.55) Obbiettivi Colpiti: Officine delle F.F.S.S. Stazione; Deposito benzina presso la casa di cura Contarini, la quale già colpita nel precedente attacco veniva distrutta. Gli aerei nemici colpivano abitazioni civili entro la fascia che da Zanarini al Porto fino alla stazione e alla Caserma Castelfidardo oltre la T.I.M.O. III BOMBARDAMENTO EFFETTUATO IL 27 NOVEMBRE 1943 XXII DA 52 LIBERETOR INGLESI. (ore 13.15) Obbiettivi Militari Colpiti: Officine delle F.F.S.S; linea ferroviaria, Stazione, Cam-
po dì aviazione. Il borgo di San Giuliano veniva raso al suolo. 6 caccia tedeschi abbattevano 2 fortezze volanti sopra la Carpegna. IV BOMBARDAMENTO EFFETTUATO IL 28 DICEMBRE 1943 XXII DA 256 BOMBARDIERI E 6 CACCIA DI SCORTA IN SEI ONDATE SUCCESSIVE. Obbiettivi Colpiti: A RIMINI: Piazza Cavour; Municipio; Prigioni; Teatro Vittorio Emanuele; Albergo Acquila d’Oro; Pasticceria Vecchi; Borgo S. Giuliano; Borgo Sant’Andrea; Borgo Marina; Officine; Ferrovia RIMINI-SAN MARINO; Piazza Tripoli; Bellariva. NEL COMUNE DI RIMINI O IN ALTRI COMUNI: Coriano; Covignano; Le Celle; Gaiofana; Verucchio; San Lorenzo; Sant’Arcangelo; Sogliano sul Rubicone; Vergiano. NESSUN OBBIETTIVO MILITARE E’ STATO COLPITO. (ore 12.15) 3 caccia tedeschi alzatisi in volo inseguivano gli aerei attaccanti. V BOMBARDAMENTO EFFETTUTATO IL 29 DICEMBRE 1943 XXII DA 21 BOMBARDIERI SCORTATI DA II CACCIA. (Alle ore 12.30 un aereo sganciava quattro bombe, più tardi alle ore 14 una ventina di bombardieri scortati dalle caccia attaccavano lo scalo ferro-
viario II) Obbiettivi Colpiti: La stazione e lo scalo merci; la Via Flaminia nei pressi della Colonella. Alle ore 12 un centinaio di apparecchi in volo verso ignoti obbiettivi transitavano sopra la fascia costiera; dalle ore 5 alle ore 9 del mattino e dalle ore 5 alle 6 del pomeriggio attività di ricognito.
VI BOMBARDAMENTO EFFETTUTATO IL 30 DICEMBRE 1943 XXII DA 25 BOMBARDAMENTI E 18 CACCIAIN 2 ONDATE. Obbiettivi Colpiti: Stazione; Officine; Fonte del Littorio. (ore 12.30) I BOMBARDAMENTO NAVALE SU PESARO
EFFETTUTATO IL 3 GENNAIO 1944 DA 2 CACCIATORPEDINIERE INGLESI. (ore 3) Obbiettivi Colpiti: Stazione; Ponte della Ferrovia. VII BOMBARDAMENTO EFFETTUATO IL 21 GENNAIO 1944, XXII DA 36
QUADRIMOTORI AMERICANI. (ore 13) Obbiettivi Colpiti: Ferrovia da Bellariva fino al ponte di ferro; stazione. Una Bomba cadeva sul ponte di ferro senza esplodere. 4 caccia tedeschi alzatisi in volo inseguivano gli attaccanti. VIII BOMBARDAMENTO EFFETTUATO IL 29 GENNAIO 1944, XXII DA 18 LIBERETOR AMERICANI. (ore 11.55) Obbiettivi Colpiti: Stazione; Linea Ferroviaria; i pressi del ponte della ferrovia, Piazza Giulio Cesare; Bellariva. Una colonna tedesca motorizzata transitante lungo la via Flaminia era pure colpita. Nella notte dell’8 FEBBRAIO 1944 XXII, un ricognitore inglese alle ore 21.30 dopo un lancio di numerosi bengala sganciava su RIMINI quattro bombe, facendo crollare otto casse. Nella giornata del 12 MARZO 1944, settanta apparecchi nemici di ritorno da un’azione in Toscana, di Passaggio a bassa quota sulla località di MISANO MONTE lasciavano cadere sette bombe a un km. Dalla località stessa; le bombe di cui solo due sono esplose sono cadute in aperta campagna senza arrecare danni. (ore 12.30) Le bombe inesplose sono state fatte scoppiare il giorno 8/04/44’ Nel pomeriggio del 13 MARZO 1944 XXII dalle ore 15, dieci caccia inglesi dopo aver incrociato circa mezz’ora fra RICCIONE e RIMINI abbattevano trimotore tedesco, caduto in mare al largo del porto di RIMINI.
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MISANO
Il misanese Giuliano ha portato materiale didattico, apparecchiature per ospedali e altro
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it Nel secondo, sempre donati dalla AUSL: 4 letti, materassi, coperte e asciugamani. Momenti di orgoglio durante la cerimonia quando il vescovo, il direttore sanitario e tutto lo staff ci hanno ringraziati per le apparecchiature donate. A giudicare dalla lunga fila di donne incinte,penso che l’ecografo dovrà spesso fare gli straordinari. Ci sono stati anche momenti di tensione quando durante la consegna di scarpe e maglie si sono radunate centinaia di persone davanti alla casa del don
ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)
Ciao Giovanni,
Giuliano Pacifero con l'ecografo consegnato
Elezioni: - Chi vince ha sempre ragione! Comunque meglio tenersi la testa per pensare. Un si sa mai. Elezioni1: - Il coro c’è... adess bsogna fel cantè. Elezioni 2: - Dov’era prima tutta 'sta gente? Tu n’ent piat cl’era pin!
Elezioni3: - Questa è la bella realtà prodotta dalla campagna elettorale con le sue promesse. Per la realizzazione ci vuole pazienza, vigilare e aspitè na muliga...
Elezioni4: - Siamo tutti felici, anche quelli che non riescono a pagare le varie Tasi, perché, in ogni caso, una bela “Mora” l’an si nega ma nissun! Elezioni5: - Non c’è nulla di inutile, se serve a dar lavoro. Anche la burocrazia. Elezioni6: - Quante biscie nel nido! Chi stressa un’inciempa mai e agl’iove le tòte al sue. Un gnè gnint da fè? Elezioni7: - Tsunami del Pd. Travolti o bonificati? E temp ul dirà, lò le sempre galantom. Elezioni8: - Non c’è nulla da eccepire, I perdenti sono stati asfaltati. Staremo bene fino alle prossime... buche. Elezioni9: - Anche le rotonde servono. Una in particolare dedicata ad un giovane campione, Simoncelli. Proporrei, qualcosa di simile, per Antonio Semprini, sindaco di Misano Adriatico dal 1970 al 1980. Un amministratore capace ed onesto. Una grande persona. Convenite? Elezioni 10: - Le ciambelle non riescono sempre con il buco. Stavolta, oltre ad un po’ di sinistra, “ui mancheva anche un po’ ad SEL.
Ghana, missione compiuta - Cerco di raccontare quello che è successo durante la missione in Ghana Questa missione non è stata facile e solo la mia determinazione ci ha permesso di ritirare il container nel tempo utile per consegnere tutto quello che più era importante. Solo perché il prete ha scritto il suo nome prima dell’indirizzo della chiesa, la dogana ha preteso il pagamento delle tasse doganali, pur trattandosi di cose da regalare a scuole, ospedali e a tutta la gente dei poveri villaggi a 500 km dalla capitale Accra. Io e l’amico Samuel abbiamo passato 10 giorni a chiedere aiuto e alla fine quando ormai stavo perdendo ogni speranza,un prete che ha vissuto diversi anni in Italia e che ha capito il mio stato d’animo, ha anticipato i soldi che erano stati promessi da un politico di Kumasi per pagare e poter ritirare il container. Dopo una attenta ispezione e una lunga attesa il container era
Le maglie del Real Misano
COMUNITA' fuori dal porto, ma ormai era sera così abbiamo deciso di riposare un po’ e alle tre siamo partiti alla volta di Gaoso, un piccolo villaggio a 90 km da Kumasi e dopo 7 ore di viaggio siamo arrivati. Abbiamo subito iniziato a scaricare il camion e il pomeriggio stesso abbiamo fatto le prime consegne. Tanta fatica ma anche soddisfazioni ed mozioni specie nelle scuole, dove centinaia di bambi-
ni si sono messi in fila per avere un cappellino, una penna, un quaderno o uno zainetto. Le consegne più importanti sono andate nei due ospedali della zona: il St. Elizabeth Catholic hospital e il Blessed Family Maternity. Al primo, donati dalla AUSL di Rimini, abbiamo portato: un ecografo, un defribillatore,un elettrobisturi, un aspiratore chirurgico, lenzuola e asciugamani.
che pur di avere qualcosa hanno iniziato a urlare e a dar spintoni in modo pericoloso per la mia incolumità; così a fatica siamo riusciti a chiudere il garage e a mandare tutti a casa. In soli tre giorni abbiamo distribuito quasi tutto il carico poi finito il mio lavoro in Ghana sono andato in Senegal a trovare un amico e lì ho portato uno zaino pieno di cose per la scuola e uno dei computer donati da Marco Volpe. Gli ultimi 4 giorni passati in Africa sono stati di assoluto relax, jogging tra i baobab e grigliate di pesce fresco tutti i giorni. Vorrei ringraziare tutti quanti hanno contribuito alla riuscita del progetto Ghana e dire loro che nei primi mesi del 2015 don Marzio sta pensando di portare aiuti alla sua missione di Sichili in Zambia quindi... Giuliano Pacifero
CITTA'
Foce Rio Agina, transenna da due anni? - Ha qualche punta di ruggine, è legata da una spranga. Sembra che quella transenna-parapetto alla foce dell'Agina sia lì da un paio di anni; se non tre. Non è una bella cartolina per i turisti. La foce dell'Agina è protetta da abbandonate fioriere di graniglia senza fiori. Da qualche mese è stato montato un nuovo ponticello (costato 15mila euro), che permette di superarlo, per la gioia dei turisti. Sembra che si vogliano togliere le fioriere e rimpiazzarle con una ringhiera. Un raffinato architetto misanese Fausto (lavora a Bologna) pensa che il futuro sia del paesaggio urbano sia fatto dalla cura (e costruzione) delle piccole cose.
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Hanno organizzato un signor incontro con i 5 candidati a sindaco lo scorso maggio
Scout, raffinato programma elettorale - I giovani. Idea di città. Parchi e verde pubblico. Inceneritore e salute. Turismo. Per il gruppo scout di Misano queste dovrebbero essere le priorità sulle quali la prossima amministrazione comunale di Misano si dovrebbe rimboccare le maniche e iniziare a trasformare la città e le persone e non più ad interpretarla, direbbe il grande economista austriaco Michael Schumpeter. Andiamo con ordine. Il gruppo scout di Misano lo scorso 15 maggio ha organizzato un confronto pubblico con i cinque candidati a sindaco: Luca Gentilini (M5S), Stefano Giannini (Centrosinistra), Antonio Mignani (Forza Italia), Sandro Pizzagalli (Sinistra anti-capitalista) e Rosario Zangari (Prima Misano). A moderare una giovane giornalista di Icaro Tv, bravissima. I ragazzi misanesi, quelli che un giorno saranno classe dirigente, si erano preparati una serie di domande; precedute da brevi considerazioni personali. La serata si è aperta con una riflessione di papa Francesco; un richiamo alla sobrietà, al rispetto e alla correttezza. A condividere e stare insieme. Un applauso partito da tutte le mani; peccato che la sala non fosse da grandi occasioni. Le domande-programma degli scout potrebbero essere un solco di lavoro per qualunque amministrazione comunale. Chiedono poche cose e tutte fattibili; insomma, è l'essere dei piccoli passi, in un momento in cui le grandi opere non si possono realizzare per mancanza di fondi. Dopo la veloce auto-presentazione dei cinque candidati; tre hanno rimarcato che sono buoni cattolici; Sandro Pizzagalli, invece, ha sottolineato che non è credente e che la chiesa prima ancora che parlar bene, dovrebbe operare bene. Primo tema: politica e giovani. Tutt'e cinque hanno risposto con perizia. Gentilini: “I valori dei nostri scout, sono i nostri valori. Ci vorrebbe una struttura polivalente per loro”. Giannini: “Dobbiamo recuperare un senso positivo. Il senso del fare, del costruire. Senza la politica non esisterebbe lo stare insieme. Dobbiamo valorizzare gli spazi per far crescere l'economia”. Belle parole, quelle di Giannini. Il suo braccio di ferro con la componente Guagneli dentro il Pd è l'esatto contrario di quanto affermato. Vedremo come si evolverà l'inutile litigata tra le due anime del Pd. Ci si augura una pizza ed una veloce riconcilizione: l'unità nel segno della diversità. E non tenere fuori dai luoghi dove si decidono i destini dei misanesi chi non ha la tua stessa idea.
Gentilini (M5S), Giannini (Pd), Mignani (Fi), Pizzagalli (Sinistra anticapitalistica), Zangari (Prima Misano)
Da sinistra: Luca Gentlini (M5S), Stefano Giannini (Centrosinistra), Antonio Mignani (Forza Italia), Sandro Pizzagalli (Sinistra anti-capitalista) e Rosario Zangari (Prima Misano)
FOCUS Cinema Teatro Astra non proprio da grande occasione per l'incontro con i cinque candidati. Pecccato
Mignani: “Ogni gesto, ogni cosa che si fa è politica”. Pizzagalli: ‘Se Misano non investe nei giovani è destinato a scomparire. Anche la mia generazione ha loro rubato il futuro”. Zangari: “Misano ha fatto ben poco per i giovani. Non c'è nulla. Anche gli impianti sportivi costati un'ira di dio sono stati affidati ai privati e bisogna pagare. A Misano non abbiamo spazi dove fare sport gratis”. Idea di città Giannini: “Sulle abitazioni,
LA POLITICA
Sindaco, trionfa Giannini - Elezioni comunali dello scorso 25 maggio: Stefano Giannini (centrosinistra) rieletto sindaco con 3.403 voti, pari al 50,67% (54,2 nel 2009). Un trionfo, il suo. Sul secondo gradino il M5S con 1.927 suffragi (28,69%). Poi il vuoto. Antonio Mignani (Forza Italia) ha raccolto 788 consensi (l'11,73%); porta in consiglio comunale solo se stesso. Rosario Zangari invece non ce la fa; resta fuori dal consiglio (406 voti, il 6,05%). Fuori dall'assise anche Sinistra Anticapitalista guidata da Sandro Pizzagalli: 192 voti (il 2,86%).
Largo mandato con oltre il 50%. I grillini a quasi il 30; Forza Italia all'11. Pizzagalli e Zangari fuori Ha votato il 68,83% degli aventi diritto. Il risultato di Giannini è una valanga; inaspettata dopo la spaccatura del Pd in due tronconi. Il suo con il 60% (gioco delle primarie) e quello guidato da Luigi Guagneli col 40%. Ora come gestire il potere? Benevolenza, o “annientare” il dissenso interno? Non ci si annoierà. Chi scrive, nonostante i molte-
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plici errori degli ultimi mesi, ipotizza più il primo sentimento che il secondo. Nella reciprocità. Spera che abbia un'idea di città, un'idea di economia e anche con chi concretizzarle. Gli elettori della coalizione Giannini, Centrosinistra, bocciano la Federazione di sinistra (non eleggono neppure un consigliere) e premiano i socialisti (2 consiglieri) e il Pd (i restanti 9). Marco Borrini, segretario di Rifondazione, non vorrebbe rappresentanze in Comune, neppure il nominato vice-sindaco, Fabrizio Piccioni. La sua seria fanta-politica: “Gli elettori hanno detto no”.
concedere gli ampliamenti alle famiglie, piuttosto che fare i comparti. Non cemento che vada a snaturare caratteristiche importanti”. Mignani: “Purtroppo Misano ha un Piano regolatore di 30 anni fa e rivisto 10 anni fa; mentre la società va veloce. Il Piano è uno strumento tecnico-economico. Vanno aumentate le superfici alle case sparse”. Pizzagalli: “L'urbanistica di Misano è uno scempio. Le ultime case popolari risalgono agli anni '70. Le colpe sono delle passate amministrazioni”. Zangari: “Quando era sindaco Sandro Tiraferri sono stati approvati 31 comparti; abbiamo 3.500 appartamenti sfitti. Va chiuso il lungomare al traffico”. Gentilini: “Il Piano regolatore dovrebbe essere fatto insieme ai cittadini. L'esistente va riqualificato. Se un tecnico è persona perbene e vuole il bene comune perché non essere in lista?”. Verde pubblico Mignani: “Misano ha parchi quattro volte lo standard verde na-
zionale; vengono a costare tantissimo per la manutenzione. Geat non fa un servizio eccellente rispetto ai costi. La manutenzione andrebbe riportata in casa”.Pizzagalli: “Il Parco mare Nord non è usufruibile; la sera la gente ha paura. Dentro ci si potrebbe fare un bar con campi da calcetto, da tennis. Quello di via Gramsci andrebbe aperto; le siepi attorno mettono paura”. Zangari: “Sono nel degrado; noi vorremmo fare del Parco mare Nord il luogo dei giovani, un parco della musica”. Gentilini: “Creare al loro interno dei percorsi ginnici. E farli gestire dai comitati di quartiere”. Giannini: “Geat è anche del Comune di Misano. Per tutti Misano è bella, ma per tutti è speculazione edilizia; forse era vero prima del 2008. Il Parco Gramsci va gestito come quello del Brasile. Un percorso vita al parco Mare Nord”. Turismo Pizzagalli: “Bisogna partire dalla salute del mare. Poi c'è la spiaggia; è giunto il momento di spostare i moli. E' ora di mettere la tassa di soggiorno, con i parcheggi gratis”. Zangari: “Non è più sufficiente dire che c'è la piadina e la tagliatella. Il centro dovrebbe essere un'isola pedonale”. Gentilini: “Misano deve essere venduta in consorzio e con i nuovi mezzi di comunicazione: internet, cellulari. Vanno valorizzate le associazioni sportive”. Giannini: “Per il nuovo turismo ci vogliono piscine, centri benessere. Se c'è un clima positivo, a noi di Misano non ci batte nessuno”. Mignani: “In questi tempi difficili l'unica sicurezza è il turismo. Dobbiamo fare nuovi alberghi con caratteristiche internazionali”. Inceneritore Zangari: “Abbiamo proposto la raccolta differenziata porta a porta. Siamo contrari a bruciare i rifiuti da fuori regione”. Gentilini: “Siamo per un progetto rifiuti zero. Un esempio è il paese Ponte alle Alpi in Veneto”. Giannini: “Misano non può decidere le politiche dell'inceneritore. Oggi, la raccolta differenziata è al 71%; nel 2008 era al 38%. Mignani: “L'inceneritore è un'opera troppo grande che comporta troppe spese; c'è una responsabilità politica”. Pizzagalli: “Noi abbiamo fatto una battaglia contro dal 1991; l'inceneritore va eliminato, crea tumori. Abbiamo fatto la torre degli asinelli”.
MISANO
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Quattre serate dal 9 al 12 luglio con: Galimberti, Bodei, Curi e Colasanti
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COMUNITA'
Misano Monte, a Ca' Viola grandi conferenze Due momenti della mattinata
Anna Baffoni
- Ca' Viola si trova a Misano Monte. E' una casa padronale in mattoni con sontuosa vista mare. E' ancora più bella se si pensa ai proprietari: Paolo RamettaAnna Baffoni. Da alcuni anni, in giugno, sotto il portico, la professoressa organizza serate con belle menti. Il sipario si alza il 14 giugno ore 21. Gina Codovilli presenta: “Il mio principe”. E' una storia umana e familiare di rara bellezza. Il 21 giugno, ore 21. Emilia Guarnieri, presidente del Meeting di Rimini: “Vita di Don Giussani”. Una vita straordinaria presentata da una donna d’eccezione. Il 28 giugno ore 21. Il sipario lo chiude don Carlo
Rusconi, teologo biblista studioso delle lingue antiche: “La mia vita in dialetto”. In una poesia in dialetto scrive: “A so’ vec, a so’ vec e t’la mi’ vita, in tota la mi’ vita a n’ò fat gnènt…”. Quando scrive così non è da credere perché, da teologo e studioso delle lingua antiche, ha curato numerosi studi sulla Bibbia e scritto un vocabolario di greco biblico e una grammatica di greco. Per ogni appuntamento, ore 19,45, “Pizza del Perdono”, a offerta libera, preparata dalla casa-famiglia di Davide e Cinzia; altri due giganti. Per maggiori informazioni: Cell. 3333258757. w w w . c a v i o l a . i t info@caviola.it
Conferenze, in giardino il mistero dell'amore COMUNITA' “Quando dico ti amo che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? E come si trasforma questa parola quando il desiderio si satura, l’idealizzazione delude, la dipendenza si emancipa, l’eccesso si riduce, la follia si estingue? Queste sono le domande che fanno da sfondo alla settima edizione della Biblioteca Illuminata nata da un’idea di Gustavo Cecchini che reca la sigla: Ah l'amour... le cose dell'amore. Non c’è parola più equivo-
ca di ‘amore’ e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto esperienza che l’amore si nutre di novità, mistero e pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall’idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia, ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l’amore in un affetto privo di passione o nell’amarezza della disillusione. Qui Freud ci pone
una domanda: ‘Quanta felicità barattiamo in cambio della sicurezza?’.” La rassegna penetrerà meandri del sentimento, del desiderio e registrerà i mutamenti intervenuti nella modalità di vivere (e patire) le dinamiche dell’attrazione, il patto con l’amato/a, la trama di autenticità e menzogna del rapporto amoroso, i percorsi del piacere (dall’onanismo alla perversione). Sullo sfondo si muove, come un fantasma, continuamente evocato e rimosso, quello che propriamente o impropriamente gli uomini non smettono di chiamare amore.
A parlarne sono stati chiamati quattro grandi pensatori del nostro tempo, ecco il programma: 9 luglio Umberto Galimberti: “Le cose dell’amore” 10 luglio Remo Bodei: “Amore: attrazione e repulsione fatali”. 11 luglio Umberto Curi: “Le conseguenze dell’amore” 12 luglio Arnaldo Colasanti: “Un cuore, una capanna e il fachiro: disamori a prima vista”. Gli incontri si tengono nel Giardino della Biblioteca – Via Rossini, 7 – Misano Adriatico, dalle 21,30.
COMUNITA'
Il sottopasso di Misano Brasile
Villaggio Memorial Muccioli, pomeriggio di emozioni - Qualche chilo di troppo. Qualche capello bianco e in alcuni casi anche senza. Il fiato, quello valeva quasi per tutti, un po' cortino. Un lungo pomeriggio di emozioni il primo Memorial Pie-
tro Muccioli. Si è tenuto al Villaggio Argentina lo scorso 24 maggio. Sipario su alle 16, col triangolare Tre Villaggi, Real Misano e San Lorenzo. Alle 18, il torneo giovani, meno giovani e vec-
chie glorie della Vis Argentina in esibizione. Alle 20, tutti a tavola con la “Birra Paolino”. Gli organizzatori avevano fatto sapere: “Passate parola!!! Vi vogliamo numerosi!”. E sono stati davve-
ro tanti. Quanti ricordi per quella giovane formazione che nel 1983, roba da sceneggiatura di un film, vinsero il campionato regionale. Muccioli Pietro, noto a tutti come Piero, fu tra i fon-
datori agli inizi degli anni Settanta della società di calcio Vis Argentina. Tutto nasce un paio di mesi fa; alcuni di quei ragazzi degli inizi degli anni '80 hanno pensato di onorarne la sua memoria, a
distanza di circa un anno dal suo decesso, organizzando un evento che sotto le spoglie sportive di ritrovarsi a fare un partita di calcio in ricordo di una persona cara.
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- Loretta, da sempre, appassionata di piante e fiori. Alessandra, anche lei da sempre, coltiva il mondo fantasy. Ama soprattutto le fatine. Si incontrano e creano “La Magia dei Fiori”, il nuovo negozio di piante, fiori, fatine e tazze “magiche” sotto la Galleria Gardenia a Misano Mare (inaugurato lo scorso 12 aprile). Si entra in uno spazio colorato dalla magia della natura e si respira aria positiva che profuma di poesia. “Ogni pianta, ogni fiore raccontano Loretta ed Alessandra - ha una
sua qualità che oseremmo definire di una misteriosa magia. Non ti porti a casa una pianta ma un essere vivente che emette onde positive e contagiose, assorbite dalla casa e da chi ci abita. Non è un caso che alle fate piacciono piante e fiori. Qui da noi è vietato calpestare i sogni. Noi ci abbiamo messo l'amore, la passione e quello che è la conoscenza del mondo incantato”. Dunque, nella “Magia dei Fiori”, oltre alla presenza delle essenze arboree, le composizioni floreali vengono armonizzate attraverso tecniche moderne e sempre
innovative. L'oggettistica floreale (fiori finti, vasi in ventro, ceramiche, eccetera) è la massima espressione di questo luogo magico e onirico. “Chi viene da noi - dicono Loretta e Alessandra - entra in un luogo per trovare un po' di pace con se stessi”. Il negozio non si può raccontare. E' semplicemente nato dalla passione, dalle conoscenze e creatività di Katia, la signora di “Incantesimo Studio”. Una che di “magia” se ne intende: il sorriso che danza con la vita.
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Scomparso prima del tempo lo scorso 8 maggio. Non aveva che 67 anni. Uomo impegnato
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COMUNITA'
Operare Maria, magia di Mauro - Altra magia dei misanesi e di Mauro Ciaroni. L'artefice del Progetto Sofia, grazie alla sensibilità di tanti amici, ha raccolto 4.500 euro nella cena di solidarietà dello scorso 16 maggio. Si è tenuta al Centro sociale Del Bianco. La somma ha permesso di operare al cuore Maria, una bimba rumena di 13 mesi, lo scorso 26 maggio. Promotore e coordinatore del “Progetto Sofia”, Mauro è stato contattato dall'amica il giorno di Pasqua: “Riusciamo a fare qualcosa per la piccina?”. “Certo”. Dice Mauro: “Fa piacere vedere insieme tantissimi misanesi; una serata andata al di là di ogni aspettativa. Grazie alla lotteria della cena e all'aperitivo al bar ristorante ‘da Mina’, si sono raccolti fondi per due orfanatrofi: uno in Sudan, ai ‘Ragazzi nella tempesta’ (500 euro) e uno in Uganda, Saint Jude (700) ”. La piccola Maria è stata operata lo scorso 26 maggio; tutto è filato per il evrso giusto. Un grazie particolare va
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Maria, 13 mesi
a: Legacoop, Conscoop di Rimini, Cooperativa Bagnini Misano, Mobilificiio Marinelli di Pesaro, famiglia Boschetti, Macelleria Torsani, Panificio Villa, Ciaroni Vini, Misano Podismo, Ristorante Mina, Misano Frutta, Comitati cittadini di Misano Adriatico, Comitato cittadino di solidarietà Misano Adriatico, Pista go-kart Riviera Verde, I Love Piadina, Pirates Basket, i Iagazzi del Centro Del Bianco. Mauro: 388.7644863 (www.progettosofia.com)
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Addio caro Gianni, generoso e schietto IN RICORDO
Gianni Bertuccioli (12.2.1947 - 30.5 .2014)
di Enzo Cecchini - Arriva con il linguaggio freddo di una mail, ma carico di drammaticità, la brutta notizia: Gianni è morto. Gianni è Giovanni Bertuccioli, aveva 67 anni. Lo ha stroncato uno di quei “malacci” che la cosiddetta modernità chiede come pegno. Troppo pochi per chi come lui ha pensato, e lottato, per una società migliore: più giusta e senza ipocrisie. Ci siamo conosciuti nei primi anni Settanta, lui falegname e io studente, e insieme abbiamo condiviso l'esperienza politica di
Lotta Continua. Poi insieme nel 1977 abbiamo fondato, con tanti altri giovani, Radio Talpa. Poi Gianni ha continuato il suo impegno politico con Rifondazione Comunista. Lui era sempre a sinistra. Una sinistra senza se e senza ma! Gianni era una persona seria, sul lavoro (grande lavoratore!), nelle relazioni umane, negli impegni che si assumeva. Altre doti oggi in via d'estinzione: era generoso e schietto.
Non la mandava a dire. Vedevo Gianni con la sua compagna Pasqualina Pala, come un tutt'uno. Una coppia affiatata e unita che ho visto nascere quando Pasqualina gestiva un negozio di formaggi in via Pascoli a Cattolica. Lei vendeva i formaggi prodotti dall'azienda agricola della sua famiglia arrivata dalla Sardegna, ubicata nella profonda Valconca. Come si direbbe oggi: dal produttore al consumatore. E tra quelle caciotte di profumati formaggi di pecorino è sbocciato l'amore e il loro intenso impegno politico e sociale. Caro Gianni, un abbraccio.
Madre Teresa, Salvadori in Irlanda - “Cari Giovanni, Mariano, Maria Grazia, fratelli Tentoni e Anna, un grande grazie per la vostra gentilezza e generosità. Tutte le sorelle vi abbracciano con il loro amore e le loro preghiere. Che il Signore possa esssere sempre con voi e possa guidarvi e proteggervi in tutte le vostre cose. Vi preghiamo di tenerci nelle vostre preghiere. Che Dio vi benedica”. Firmato da: Maria Stella, Agnieska, Myriam e Edward.
Con questa bella lettera le suore di Dublino di Madre Teresa di Calcutta hanno ringraziato Giovanni Salvadori e coloro i quali lo hanno aiutato nel suo ultimo viaggio umanitario, lo scorso maggio. Le suore assistano i senza tetto. Il primo viaggio di Giovanni fu nel lontano 1997. Andò in India e incontrò Madre Teresa ancora in vita. Fino ha compiuto una cinquantina di viaggi umanitari, portando aiuti per circa 500mila euro.
GIOVANI
1997. Giovanni Salvadori con madre Teresa
COMUNITA'
Scuola, inaugurata la nuova ala Cara Katia, ora il tuo sorriso per ripartire La nuova ala
- Ampliata la scuola giovanni XXIII di Misano Adriatico. La nuova ala è stata inaugurata lo scorso 10 maggio dal vice-sindaco ragazzo, Alessandro Marchionni (assente il sindaco Thomas Frisoni), e dal sindaco adulto Stefano Giannini. E' costata circa 1,5 milioni di euro. La nuova ala, interamente destinata alle classi elementari, è formata da dieci aule, disposte su due piani: cinque al piano terra (per gli alunni del tempo pieno, otto ore al
giorno); mentre le altre cinque, quelle del primo piano, sono per gli alunni dell'orario normale (ovvero di quattro ore al giorno). Le maestre sono state di unanime parere: la nuova ala è una cosa positiva per i ragazzi e la comunità. Carmela Nigro, insegnante delle elementari, è soddisfatta per via delle ampie aule; dotate di lavagne multimediali che aiutano i ragazzi a capire e comprendere durante la lezione, grazie all’aiuto di immagini
interattive. Secondo il parere degli scienziati le immagini aiutano a memorizzare megio; inoltre, le lavagne sono dotate di giochi didattici multimediali (un esempio, il classico gioco delle tabelline), che aiutano a far viaggiare le menti dei ragazzi. Non è finita, perché le aule sono state arredate con di scaffali, banchi, appendiabiti e armadietti. Insomma, la costruzione è utile; ha creato più spazi e grazie alle nuovissime lavagne gli alunni potranno imparare divertendosi. Il vicesindaco Alessandro, ha detto che ci potrebbe esere un nuovo ampliamento della scuola se i ragazzi da ltri comuni continuano a trasferirsi nel nostro istituto. Tomassino Di Pasquale, IIID Misano Monte, il Caffè Novecento
- Il Novecento prima ancora che essere un bar, un bel bar, dove si lavorava con la passione (che si captava ovunque), era il punto di aggregazione di Misano Monte. La sua piazza. Lo scorso 26 maggio, attorno alle tre di notte è andato a fuoco (era stato aperto fino alle due). La causa dovrebbe essere stata un “banale” corto-circuito. Dire Bar Novecento significa dire Katia e la figlia Flavia, insieme alla collaboratrice. Chi scrive, da ragazzo, ha lavorato insieme alla Katia alla gelateria Nuovo Fiore di Riccione. Era bravissima: sorridente, precisa, veloce, con punte creative assolute. Tutte doti portate a casa, a Misano Monte. Due giorni dopo, Katia si rivolge ad un artigiano: “Dai, bisogna lavorare anche la domenica. tra 15 giorni dobbiamo riaprire”. Dopo questo inciampo, ti auguriamo, di cuore, un nuovo inizio.
Gli itinerari della buona tavola Gifar: “Idee e soluzioni per i nostri clienti” - Conoscere le esigenze della clientela, dalla piccola pensione fino al grande hotel, per progettare e creare su misura la cucina ideale e funzionale. Con circa 1.500 clienti da Gabicce a Milano Marittima, Gifar si manifesta come una delle realtà leader del mercato di cucine ed elettrodomestici per ristorazione, grazie alla professionalità di commerciali e progettisti che seguono da zero, passo passo, la progettazione della cucina di hotel e ristoranti. La storia di Gifar parte da lontano. Il suo fondatore, Giuseppe Di Ghionno, classe 1945, è originario di Tollo, in provincia di Chieti, figlio di un viticoltore che nel 1955 decise di trasferirsi a Rimini. Una scelta decisiva anche per il futuro del figlio. All’età di 20 anni Giuseppe lavorava infatti come cameriere in un hotel della riviera e fu qui che scoccò la scintilla: “Vedevo arrivare ogni giorno i rappresentanti, ben vestiti in giacca e cravatta, decisi lì che quello era il lavoro che volevo fare”. E così fu. Iniziò con Shell a commercializzare detersivi per lavastoviglie, primo cliente l’hotel Queen Mary di Cattolica. Poi altre commesse, sempre più numerose in tutto il Riminese, dove lavorò per altre aziende del settore dei detergenti e delle lavastoviglie, fino al 1973, quando cominciò la parentesi milanese come di-
Giuseppe Di Ghionno, fondatore di Gifar nel 1978
La storia della Gifar inizia nel 1978 a conduzione familiare. Oggi, è leader nelle grandi cucine e complementi di arredo per la ristorazione rettore vendite per Comenda prima e Hobart poi, allargando la sua esperienza alla vendita di intere cucine per ristorazione professionale. Il richiamo della Riviera, forse il mercato più ricco d’Italia, era però irresistibile, così come la voglia di mettersi in gioco in prima persona. Gifar nasce a Rimini il nel novembre del 1978, un’azienda all’inizio a conduzione famigliare assieme alla moglie Giuseppina e poi i figli Vincenzo, Andrea e Angela: “Colleghi, ma soprattutto concorrenti mi dicevano “chi te l’ha fatto fare?” - racconta Di Ghionno con un sorriso – per-
ché di aziende del settore già ce n’erano parecchie. Alcuni di quelli ora hanno chiuso o fallito, mentre io sono ancora qui”. L’esperienza e l’attenzione alla clientela alla lunga hanno fatto la differenza. In 20 anni la Gifar conquista il mercato nella provincia di Rimini e nel 2000 si sdoppia in Gifargroup srl e Di Ghionno, per due settori diversi e complementari: quello delle grandi cucine e i complementi d’arredo. Nel 2005 una nuova svolta. Gifargroup viene ceduta ad Ali, il più grande gruppo multinazionale del settore, con sede a
Milano. Nella gestione nulla cambia, perché Giuseppe e la sua famiglia conoscono ormai benissimo i clienti e le loro esigenze e grazie a uno staff preparato e in continuo aggiornamento riesce a soddisfare ogni tipo di richiesta sia prima dopo che la vendita. Il vantaggio sta invece nella qualità e concorrenzialità dei prodotti, acquistati direttamente dalla Gifar dai produttori dello stesso gruppo, senza ulteriori mediazioni, oltre al knowhow disponibile grazie alla molteplice varietà di aziende specializzate. Quello delle grandi cucine per la ristorazione è infatti un settore che ha subito meno la concorrenza asiatica, proprio perché è la qualità a garantire il risparmio a lungo termine. La decennale esperienza di Gifar ne fa una delle realtà leader in Italia nel settore della ristorazione, tanto da essere un interlocutore privilegiato per strutture importanti come la prestigiosa catena di alberghi Holiday Inn, Aquafan e Oltremare. Ma non solo. Impianti progettati e realizzati da Gifar si trovano nelle scuole alberghiere di Manila e Montevideo, un grosso complesso turistico a 5 stelle sul lago di Como e ovunque c'è una cucina... di qualità.
MISANO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
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Rimpatriata l'8 maggio al ristorante “Piccolo Bar” di Misano Mare. Indimenticabile serata
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Stefano Giannini (Pd) e Luigi Guagneli (Pd)
AMARCORD
Classe '52: quella meglio gioventù Semprini, Anna Maria Tacchi, Onelia Muccioli, Patrizia Fabbri, Maria Teresa Michelangeli, Stefania Fabbri, Giuseppe Pasini, Giancarlo
MISANESITA' - Classe 1952 e dintorni (i dintorni stanno per le annate scolastiche 1958-1959, 19621962). Quella meglio gioventù misanese, delle scuole elementari Bianchini e Colombo e delle medie unificate di inglese, francese e tedesco, si è ritrovata lo scorso 8 maggio al ristorante “Piccolo bar” di Misano Mare (titolare Sanzio Moroncelli, anch'egli appartenente all'annata 1952). Per caretterizzare gli amici Giuseppina Berardi (ideatrice della serata con Sergio Gaffarelli, Maria Teresa Zanni e Anna Maria Tacchi) appendeva al collo, appena dopo aver varcato la mitica soglia del ristorante, un fiocco rosa o azzurro con nome e cognome. Dopo più di mezzo secolo dalla rimpianta frequenza alle scuole elementari non è stato
semplice riconoscersi; sciolto il ghiaccio iniziale, fra momenti di gradevole imbarazzo, esclamazioni di “ricordo”, “non ricordo”, gridolini, risate e espressioni strane, abbracci, baci, la serata è scivolata tra chiacchiere, susseguirsi di pietanze (da raccontare agli amici). Infine, una magnifica torta preparata e offerta da Ermes Villa, grande
fornaio, e non meno grande pasticciere (anch'egli lì per gli amarcord della combriccola). Tra i volti più conosciuti di Misano: Giancarlo Ciaroni (presidente della Legacoop Romagna), Valentino Capanna (il medico), Guglielmo Guerra (l'avvocato), Sandro Pizzagalli (il politico) e... tutti. L'unico professore presente: Sauro Tiraferri, un galantuomo, nonché appassionato insegnante di educazione fisica. Sauro ha trasmesso educazione, rispetto ed impegno. Gli altri insegnanti, oramai ottantenni e novantenni, invitati, ma assenti. Tutti giustificati e ricordati con affetto. Su un cartellone, molti hanno appeso le foto di quegli anni; la più ammirata è stata quella dell'annata scolastica 19651966. Ragazzi di seconda e terza media meritevoli di una borsa di studio di 30mila lire: Mara
Ciaroni, Valentino Capanna, Adriana Donati. Sullo sfondo, i politici che hanno fatto la piccola grande storia di Misano: Nicola Sebastiani (il sindaco),
Ennio Golinelli (il preside), SauroTiraferri(ungiovaneprof), don Gino, Vincenzo Meluzzi(assessore) e tanti altri... Anna Tacchi
CARTOLERIA EDICOLA
Carla e Franca
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CATTOLICA
Artoleso gareggia con “30 scalmanati che non ti fanno nessuno sconto”. Nel paddock rustide
ARTICOLI DA REGALO Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792
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Enrico Mariani in moto, per abbracciare la pienezza della vita Un esempio per gli altri. Con l'associazione DD (Diversamente disabili) onlus aiutano chi non sa come affrontare burocrazia e non solo Sergio Tomassoli, alla sua destra la figlia Giuliana
UOMINI
Tomassoli, quel pesarese protagonista della vita cattolichina - Un cattolichino che attraverso il proprio lessico familiare fa da specchio a 100 anni di storia di Pesaro, Cattolica e non solo. Giuliana Tomassoli Cermaria insieme al babbo Sergio Tomassoli ha pubblicato “Pesaro nel cuore” (344 pagine di grande formato, impreziosite da centinaia di fotografie, 25 euro). Sottotitolo: “Cent'anni di ricordi”. E' stato presentato lo scorso 27 maggio allo Snaporaz. Sul palco anche l'assessore alla Cultura Anna Sanchi, che ha detto: “In quanti sapevano che Sergio Tomassoli fosse di origine pesarese? Pochi, probabilmente. Per il fatto che la madre (Beatrice Cermaria) fosse cattolichina, ma soprattutto perché Sergio Tomassoli è stato un protagonista della vita della città. Prima ancora che essere il punto di riferimento per tutti coloro i quali avevano bisogno di una carto-libreria (ha venduto libri a generazioni di scolari), era anche il corrispondente del Carlino diretto da quella mente raffinata di Amedeo Montemaggi, storico della Linea gotica. Sergio e Amedeo erano molto amici. Oltre a firmare sul Carlino, per anni Sergio ha raccontato Cattolica anche sulle pagine delle pubblicazioni estive degli anni '70-
Pubblicata la sua biografia: “Pesaro nel cuore”. 100 anni di ricordi. Autrice la figlia Giuliana COSTUME '80; free press di un certo successo, ai tempi. E' stato collaboratore, quando stava bene, anche di queste pagine. Pennelleva personaggi e fatti della Cattolica del boom economico e turistico. Da giovane aveva pubblicato sulla Notte, il Messaggero, il Corriere dello sport. Sergio oltre a raccontare, raccoglieva materiale e documenti di Cattolica e non solo, archiviava tutto con la meticolosità di un certosino. Prezioso materiale utilizzato dalla figlia per cotruire un libro che è anche un museo tascabile della storia del costume italiano. Forse questo perché Giuliana è stata stilista di moda e costruisce i libri in modo del tutto personale. Con uno stile tutto suo. Il racconto è punteggiato anche di finestre su come uomini, donne e bambini vestivano. Insomma, un libro, tante storie.
Quella di Sergio è una bella avventura. Nasce il 14 giugno del 1932 a Pesaro in via Flaminia 19. Il babbo era commesso in un negozio di generi alimentari e tabacchi. A questa data Giuliana Tomassoli nella saga familiare inserisce intarsi di moda, di musica, dei costumi dell'epoca (come i giocattoli ad esempio o i giochi in strada), eventi storici. E così sarà anno dopo anno fino al 2013. Giuliana Tomassoli vira dalla biografia del babbo a quella della propria famiglia: 1876-1915, 1915-1927... Si diceva che quella di Sergio è stata a suo modo una vita da racconto, forse come tutte le vite. Scrive: “Alla passione per l'arte, la cultura e lo sport, aggiunsi sempre una gran voglia di vivere all'aria aperta, di conoscere ed esplorare”. Da giovane, Sergio fa viaggi in bicicletta che potrebbero essere un esempio per i giovani di oggi: Roma, Firezne, Liguria, Svizzera, Austria. Con sé sempre un apparecchio fotografico. Nel 1956, Sergio si trasferisce a Cattolica. E qui inizia l'altra storia. Sergio Tomassoli per alcuni anni ha collaborato anche con la Piazza. E' un libro semplicemente bellissimo. I proventi saranno devoluti alla Caritas di Pesaro.
- “L'autoironia e la leggerezza aiutano a vivere meglio. Con la moto, in gara, tra trenta scalmanati che non ti scontano nulla, con il cuore che ti batte fortissimo e la paura e tensione a mille, ci sentiamo semplicemente vivi. Come tutti gli altri, i normali. Cerchiamo di portare alla luce un mondo che non si vede”. A parlare così è Enrico Mariani. Causa un incidente in moto, perde una gamba. Si riprende, fino a ritrovare la forza di risalire in sella, prima per passione. Dall'anno scorso partecipa anche alle gare in pista, con i cosiddetti normo-dotati. “Mettiamo in luce - continua Enrico - le capacità fisiche e la forza psichica. Mettere sulle moto un arto-leso significa renderlo libero; ti ripaga di tante cose. Da fuori uno si chiede: ‘Hai proprio bisogno di girare su una moto da corsa? Si potrebbe giocare a briscola... Per i ragazzi è una rivalsa: pensi che tutto si possa superare. Una delle cose più brutte è l'auto-sofferenza. Le nostre gare con 20 iscritti invitano a dare speranza”. Professione dentisa, Enrico per i circuiti e non solo porta una testimonianza forte, leggera ed anche lo spirito della Romagna. Nelle cinque tappe, come si conviene, nei box, hospitality della Bridgestone (Ideagomme), organizza rustide da grande occasione. Casse di pesce della pescheria Macanno di Cattolica, vini della Fattoria del Piccione (Montecolombo), Olio Bigucci (San Giovanni), bruschetta della
Enrico Mariani con quasi tutta la sua famiglia (manca una figlia) ”Merenderia” dei fratelli Amadei (Cattolica). Al fuocone la maestria di un marinaio di Cattolica. Naturalmente, sono assaliti dagli appassionati della buona cucina. Una bella festa. C'è anche il sostegno di Marco Geri (centro revisioni, San Giovanni in Marignano). Per la cronaca, gli appuntamenti corsaioli sono cinque: Misano (14 aprile, gara sospesa per l'incidente dove è morto un giovane centauro), Vallelunga, due al Mugello e Imola. “La cosa più bella - racconta Enrico, gareggia con una moto mille - è la gioia che dai agli altri. C'è chi ti dice: 'Mi avete ridato la felicità’. La Honda ha preparato, e regalato all'associaizone, due moto per paraplegici con rotelle posteriori; parti e lentamente si sollevano. Il nostro compito più importante è far conoscere l'associazione che è uno straordinario centro di informazioni: dove fare le protesi, segnala le
aziende specializzate che sanno modificare i mezzi, fino all'iter per la licenza Fim. Abbiamo dei momenti di comunicazione con grandi testimonial: Annalisa Minetti (ha cantato a Vallelunga), Mattia Pasini, Lucio Cecchinello (team manager di Moto Gp), il pilota Michel Fabrizio... A Vallelunga un ragazzo cieco si è fatto un giro dietrol'ex campione del moto-mondiale Cecchinello. Indossava una maglietta che recava: ‘Non voglio più morire’”. La DD onlus è stata accolta con grande civiltà. La Bridgestone regala un set di gomme a chi gareggia; la Honda, oltre ad aver donato le due moto, l'11 maggio, a Vallelunga, aveva portato 10 moto bi-posto per “dare un po' di gioia”. Tra i piloti: Cecchinello, Fabrizio Nel fine settimana dello scorso 30, 31 maggio e 1 giugno, a Vallelunga, Enrico è salito due volte sul terzo gradino del podio.
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“L’esperienza di Arcobaleno-Sinistra-Libertà consiglierebbe a qualsiasi forza politica che volesse mantenere una certa autonomia e dignità, di tenersi alla larga da un'alleanza con il Pd. E’ un partito volubile e pieno di faide contrapposte. Con noi la correttezza dei rapporti è venuta meno. Temo sia un vizio di fondo. Alessandro Bondi dava fastidio. Lo shock di Riccione si prospetta anche per Cattolica”
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La rottura del patto politico, la cacciata di Bondi, i capricci del sindaco, la slealtà del Pd... Intervista a Sara Iezzi, coordinatrice della lista civica Arcobaleno
‘Bondi dava fastidio al Pd’ SANTI E POLITICA
A livello nazionale A Catolga al duvrà prighè il Pd deve ringraziare ma santa Canocia san Matteo... e san Quajòn...
L'INTERVISTA di Enzo Cecchini - Continua il viaggio di riflessione nelle forze politiche del centro sinistra di Cattolica. Dopo l'intervista a Franco Tura e Luigi Colombari che hanno illustrato le vicende burrascose dentro il Partito democratico, questo mese la parola passa a Sara Iezzi, coordinatrice dell'Arcobaleno di Cattolica. Le elezioni comunali si avvicinano ed è bene che le carte si comincino a scoprire. Nello scorso numero della Piazza abbiamo pubblicato un intervista a Franco Tura e Luigi Colombari, tesserati storici del Pd, che hanno raccontato i retroscena che hanno caratterizzato il Partito democratico negli ultimi anni. Che idea si è fatta? “Me ne sono meravigliata. Sembra una brutta telenovela. E dire che la politica dovrebbe essere basata sullo spirito di servizio nei confronti del cittadino. Ma se ci si fa la guerra, ci si divide in schieramenti, si fanno le scarpe al proprio segretario o al proprio sindaco, evidentemente ci si impegna in un partito per altri motivi”. Tura e Colombari hanno spiegato anche che gran parte del Pd, nel 2011, non voleva l’alleanza con l’Arcobaleno. Come andarono le cose? “A quanto pare noi ci abbiamo creduto di più all’alleanza del centro sinistra. Tanto è vero che mentre nel Pd, a quanto raccontano Franco Tura e Luigi Colombari, c’erano i soliti manovratori che spingevano da una parte o dall’altra, noi nel corso di un'affollatissimo incontro ci siamo spezzati, perdendo quella parte che non credeva in questo progetto. Ma il progetto del centro sinistra unito è andato avanti ugualmente, insieme alla Federazione della Sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà. Al Pd abbiamo posto la condizione delle primarie, la trasparenza anche sulle vicende passate e la pari dignità di tutte le forze politiche della coalizione. Un passo importante per coinvolgere gli elettori del centro sinistra in un progetto che, per Cattolica, si dimostrava ambizioso dopo diversi anni di pesanti scontri nella sinistra cattolichina”. Progetto che però è poi naufragato.
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“Già. Purtroppo. E’ stato scioccante ascoltare le motivazioni inconsistenti del sindaco Piero Cecchini quando ci incontrò per spiegare perché Alessandro Bondi avrebbe dovuto rinunciare sia alla delega al Bilancio che alla carica di vicesindaco. Delegittimando, nei fatti, non solo colui che ci aveva rappresentato alle primarie, ma tutto il progetto stesso del centrosinistra unito. Le motivazioni erano così inconsistenti che induce ragionevolmente a pensare che ci sia dell'altro”. Cosa le è rimasto più impresso di quell’incontro? “Due cose. L’idea demenziale della carica di vicesindaco che doveva turnare fra i vari assessori propinata dal sindaco Cecchini e i silenzi imbarazzati del segretario del Pd Alessandro Montanari e del capogruppo del Pd Luca Ercolessi”. E’ vero che Montanari divenne segretario del Pd grazie ai voti
dell’Arcobaleno? “Prima delle primarie del Pd, che lo vedeva contrapposto a Maurizio Piva, Montanari ci incontrò chiedendoci di avere fiducia nella sua candidatura. Io stessa andai a votare per lui alle primarie. Come molti altri. D’altronde Maurizio Piva ci avversava. Non era un segreto per nessuno. Non posso dire quanto furono determinanti i nostri voti per l’elezione di Montanari. Ma fummo in molti ad andare a votare, credo 70-80. A Cattolica ci si conosce tutti e in molti, dopo le primarie del Pd affermarono che facemmo la differenza”. Perché il Pd non difese l’alleanza con l’Arcobaleno? “Probabilmente hanno ragione Tura e Colombari, Montanari e la sua segreteria non avevano alcuna capacità di sovrastare la presa di posizione del sindaco Cecchini. E’ come con quei bambini che fanno i capricci se non gli dai le caramelle
CULTURA
Coro Regina in concerto
- Il Coro della Regina ha in cartellone numerosi concerti nei mesi estivi e ognuno è sempre carico di attese. Due in giugno. Le ugole si scaldano a Cattolica. Si comincia il 24 giugno alle 21, al salone Snaporaz con una serie di arie celebri: Verdi, Puccini, Donizetti, Rossini... Affiancano il gruppo diversi solisti, tra cui alcuni membri del coro. Il 27 giugno, 21,15, si va a Rimini in uno degli spazi più evocativi della città: l'elegante cortile della biblioteca Gambalunga. Un luogo di sicura suggestione in cui cantare e ascoltare: metterà i brividi. Il programma proseguirà il 12 luglio con un concerto a San Giovanni e uno da definire a Misano. Per arrivare a settembre (daremo le date). Il coro è disponibile ad accogliere voci nuove, soprattutto maschili per arricchire la propria base e formare nuove leve. E' anche in cerca anche uno sponsor forte che abbia quella sensibilità e capacita di aiutare le necessità di questo gruppo cosi importante per la diffusione e la conoscenza della musica lirica. Avvicinarsi non è difficile, essere catturati è un attimo, appassionarsi è per sempre. Per maggiori informazioni: 338 7389705 (Corrado).
che chiedono. Anziché sgridarli gli si danno le caramelle per evitare che continuino ad urlare. Resta il fatto che il patto politico non è stato rispettato e che i cittadini che avevano votato una coalizione col ticket Cecchini-Bondi, a metà legislatura sono stati traditi. Rimane anche il dubbio che le motivazioni di fondo non siano state solo l'incompatibilità politica, la slealtà e le invidie, ma siano da ricercare anche nell'azione inflessibile di Bondi su temi come la trasparenza, la legalità, l'ambiente e la giustizia fiscale. Bondi stava assumendo sempre più un ruolo decisivo a livello provinciale e regionale, in particolar modo con il suo apporto di competenze nell'Osservatorio provinciale sulla legalità. Forse Bondi diceva troppi no e dava (davamo) fastidio”. Sarebbe possibile ripetere l’esperienza dell’alleanza del centro sinistra alle prossime amministrative? “L’esperienza di Arcobaleno Sinistra Libertà consiglierebbe a qualsiasi forza politica che volesse mantenere una certa autonomia e dignità, di tenersi alla larga da un'alleanza con il Pd. E’ un partito volubile e pieno di faide contrapposte. Con noi la correttezza dei rapporti è venuta meno. Temo sia un vizio di fondo. Certo, dal loro punto di vista non sarà così, però è a noi che hanno voltato le spalle per assecondare i capricci del proprio sindaco e non solo. Se fossero reali anche solo in parte le dichiarazioni di Tura e Colombari che in caso di vittoria di Bondi alle primarie su Cecchini, qualcuno nel Pd non l'avrebbe rispettata... beh! c'è da pensare molto male”. Cosa pensa del risultato elettorale del PD a Cattolica? “L’esperienza ci insegna che è fuorviante rapportare il voto di elezioni europee o nazionali a quello di elezioni amministrative. Posso farle un esempio che mi riguarda e condivido con altri amici con cui ho avuto modo di confrontarmi. Il voto dato al Pd di Renzi per le europee non si trasformerà certo in un voto al Pd di Montanari e compagni per le prossime amministrative. Sulla scena politica oggi c'è il peso del M5S. A Cattolica hanno ottenuto il 26%. La riflessione avviata dopo il ridimensionamento nel voto europeo è probabile che porterà il M5S a liberarsi dalla sindrome dell'autoreferenzialità e parlare di alleanze se vuole diventare più incisivo. Ricordo che nel 2009 nelle comunali cattolichine, unico caso in Italia, il M5S si unì alla Coalizione Arcobaleno. Ma allora il M5S era solo all'inizio del suo percorso politico. Nelle comunali del 2011 il centrosinistra sconfisse, ma solo al ballottaggio, un centrodestra agguerrito guidato da Cono Cimino. Fu unanime il riconoscimento, anche nel Pd, che questo risultato fu possibile solo grazie all'apporto di Arcobaleno-Sinistra-Libertà col valore aggiunto della personalità di Bondi. Per chi adesso sta sbrodolando di contentezza (il Pd), ricordo che il centro destra non è morto e a livello locale può succedere di tutto. Riccione insegna!”.
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Sindaco - Leggiamo: “Il segretario del Pd Montanari: ‘La conferma che quello di Piero Cecchini sarà l'unico mandato, rappresenta un elemento di serietà”. L'è cume dì che in véd l'ora cal vaga via. Ma la è da mus-ce mal nès... Vespaio - Leggiamo: “Milioni di api in giardino. Sciame record in una casa di Cattolica”. Un vespaio passesco! Al paréva da stè drénta a Cumun. Os-cia!... Il Pd esulta (per adesso) - Leggiamo: “Esulta il Pd che supera il 50%”. Adès j'ha da ringraziè ma san Matteo, ma quand da l'Europa a duvrìn giudiché li canocie scuradlèdie dal partid catulghin, al sarà tut un'ènta mèssa. I fatutòn, i furbaciòn e i sfrumblòn j'è aviséd. Caz!...
Nozze - Leggiamo: “Da Varese a Cattolica per dire sì alla sua sposa”. Basta che dop an daga la colpa mai catulghìn... Bilancio 2014 - Leggiamo: “Pierangelo Del Corso: ‘Questo Bilancio è contro le famiglie e i lavoratori’”. L'è cume dì cl'è un bilènc maza famèje. Os-cia!... Il capriolo - Leggiamo: “Capriolo salvato nel porto canale”. Purèt. Ma al duvéva a nì a fè al bagn propria tal port?... Agenda - Leggiamo: “L'agenda Pd per gli ultimi due anni di legislatura”. Tl'agenda u j'è anche li ricètie per cos li canoc... Gelato - Leggiamo: “Trenta gelaterie in centro: scoppia la guerra del cono”. Roba ch'it tira al gelato tla facia... Rita e Teddy - Leggiamo: “Rita Pavone riparte dalla Regina con uno show”. Se u j'èra anche Teddy Reno j'avrà purtè una sèla ad rianimaziòn a du piazie... Buche nelle strade - Leggiamo: “Filippo Magnani: ‘Inutile che investiamo in Bike Hotel se il Comune non sistema le strade’”. Perché an pruvè sal motocross?... Multe - Leggiamo: “Albergatori protestano: ‘Multe a raffica, sanzionati turisti che scaricano le valigie’”. Prima i dis: Benvenuten! Dop al pè chi dis: Tuliv dal caz!... Aumento di 2,6 milioni - Leggiamo: “Tassa di soggiorno e Tasi riempiono le casse. Aumento di 2,6 milioni di euro”. Adès i farà tut pèn e pès frét... Cimitero - Leggiamo: “Cimitero esaurito, vendite bloccate”. Burdèl nu fè i pataca, adès smitila da murì... Oneri di urbanizzazione - Leggiamo: “Oneri di urbanizzazione ai limiti storici: le casse comunali piangono”. Adès al Cumun al farà i ‘saldi di fine stagione’: t'pègh du madòn e t'ni port a chèsa tre. Os-cia!...
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CATTOLICA
Al Palazzo del Turismo mostra delle Nazionale di calcio dal 7 giugno al 13 luglio
Figurine, l'altro mondiale
COMUNITA' Il presid e n t e Agostino Prediletto, quarto da destra
TURISMO Locandina dell'evento
- C'è anche l'altro mondiale. Si passa dal Brasile a Cattolica. Si chiama “Mondiali in figurine”. E' una mostra che racconta la Nazionale; si tiene dal 7 giugno al 13 luglio al Palazzo del Turismo. Il taglio del nastro c'è stato il 7 giugno alle 18. Autorità, cittadini, ospiti d’onore, appassionati e curiosi si sono ritrovati al Palazzo del Turismo per una storia di quasi 50 anni. Per ogni edizione, a partire da Messico 1970, sono esposti album provenienti da ogni parte del mondo, con pezzi unici e mai in pubblico prima, appartenenti alla infinita collezione di uno dei più grandi esperti europei di figurine, Gianni Bellini. Ospiti d’onore della serata inaugurale: Roberto Boninsegna (in collegamento perché impossibilitato di essere presente), Paolo Conti,
Gianfelice Facchetti, Alberto Bortolotti, Adalberto Scemma, Fabrizio Ponciroli, Massimo Veronese, Marco Lombardo, Luigi Guelpa, Max Bruno, Grabriella Greison e Lorenzo Longhi.
Filo conduttore della mostra sono i protagonisti delle Nazionali azzurre che hanno partecipato ai Mondiali, con maggiore o minore successo, e in certi casi anche trionfando, come l’Italia di Bearzot in Spa-
gna nel 1982 e quella di Lippi in Germania nel 2006. E c'è anche un libro a narrare i Mondiali in figurine a partire dal 1962, quelli del Cile. Curatori: Paolo Battaglia e Gianni Bellini. Laterali alla mostra una serie di eventi per richiamare appassionati. Il 15 giugno, piazza Nettuno, mostra-scambio di figurine. Il 16 giugno, piazza Primo Maggio, 21,15, “Serata dei campioni”. In “campo” anche il cattolichino Eraldo Pecci e il sammarinese Massimo Bonini. Due che sapevano giocare non solo a calcio. Il 21 giugno, spiaggia Altamarea, torneo di subbuteo. Il 26 giugno, ore 21, in Piazza del tramonto, Eraldo Pecci presenta il suo libro: “Il Toro non può perdere. La magica stagione '75-'76”.
Rotary Riccione-Cattolica, nel segno della solidarietà - La Caritas di Cattolica, la casa di riposo Pullè di Riccione, un palazzetto dello sport dell'Emilia terremotata, contributi ai giovani, alla Scuola centro operativo protetto “I Delfini” di Cattolica, allo Ior. Sono alcune delle associazioni che hanno ricevuto il sostegno del Rotary Club Riccione Cattolica nell'annata 2013-2014, presieduto da Agostino Prediletto (il suo testimone il 30 giugno sarà preso dal giovane Andrea Agostini). Il 16 giugno, ore 20,30, presso il ristorante “Il vecchio Mulino” di Misano
con i saluti e le strette di mano c'è il momento ufficiale tra i rotariani e i destinatari degli aiuti. “Dato il momento economico - racconta il presidente Agostino Prediletto - abbiamo preferito rivolgerci alle associazioni di volontariato del nostro territorio. Inoltre, i tre Rotary della provincia di Rimini e quello San Marino hanno contribuito alla costruzione di un palazzetto dello sport nell'Emilia colpita dal terremoto”. La serata del 16 sarà allietata dal raffinato fisarmonicista bolognese Simone Zanchini.
CATTOLICA
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Il 24 giugno verrà presentato il trailer del film sui due giovani fucilati dai fascisti
LaverastoriadiRasieSpinelli 1944-2014 LA RESISTENZA RACCONTA
Lorenzo Scappini e Alessandro Nunziata, sceneggiatore e regista del film “Tutti morimmo a stento” sui due giovani fucilati, di fronte alla lapide nel cimitero di Cattolica. Il trailer verrà presentato il 24 giugno 2014 in occasione del 70° della fucilazione di Rasi e Spinelli
di Maurizio Castelvetro* - La Resistenza a Cattolica si esemplifica, nella memoria collettiva, in un episodio: la tragedia di due ragazzi fucilati dai militi fascisti, Domenico Rasi e Vanzio Spinelli. Questa storia ha inizio all’inizio dell’estate del 1944, quando il Battaglione “Goffredo Mameli” appartenente al Reggimento Volontari Bersaglieri “Luciano Manara” della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana), su disposizione dello stato maggiore dell’esercito fascista viene assegnato alle dipendenze del Korps Witthoft, da cui dipendeva il sistema difensivo antisbarco denominato “Galla Placidia” che si sviluppava lungo il litorale romagnolo. Il 24 maggio i bersaglieri del “Mameli”, suddiviso in quattro Compagnie al comando del maggiore Leonardo Vannata, vengono dislocati sulla costa romagnola: la 1^ a Cattolica, la 2^ a Riccione, la 3^ a Gradara e la 4^ a Gabicce. Nel giugno 1944 la situazione per le forze repubblichine appariva critica: vi erano già stati alcuni bandi che tra il 1943 ed il 1944 avevano cercato di costringere alla leva fascista i giovani appartenenti alle classi dal 1922 al 1925, con risultati deludenti. Dopo proroghe e rimandi il termine per la presentazione era stato stabilito per la fine del maggio 1944, scaduto il quale era prevista la fucilazione per i renitenti: i cesenati Domenico “Chino” Rasi, classe 1924, e Vanzio Spinelli, classe 1923, erano tra quei giovani che avevano risposto al bando. Spinelli, in verità, aveva tentato di sfuggire alla prima chiamata di leva, ma poi era stato rintracciato e minacciato di morte qualora non si fosse arruolato. “Mo ‘sa fet Vanzio cun la camisa nira?” gli aveva chiesto un amico che l’aveva incontrato a Forlì i primi di giugno: “Eh! Par forza! Se no i m’ fucileva!”, aveva risposto. A poche settimane dal loro arrivo sulla costa, la cellula partigiana di Cattolica era riuscita ad entrare in contatto con due militi
repubblichini, il sergente veronese Giovanni Castagna e il bersagliere torinese Giuseppe Pilotti - appartenenti alla 4^ Compagnia, la stessa di Rasi e Spinelli - organizzando la loro fuga assieme al trafugamento di un carico di armi pesanti. L’operazione era coordinata da Giuseppe Ricci, comandante dei GAP (Gruppi Azione Patriottica) cattolichini, con la collaborazione di Giuseppe “Pino”Ubalducci, Vilmo Piccioni ed altri. Domenica 11 giugno Castagna e Pilotti si erano presentati presso uno dei presìdi dislocati nel territorio di Gabicce con un finto ordine di servizio che richiedeva il trasferimento di alcune armi pesanti: ubbidendo all’ordine, esse erano state consegnate caricandole su un motocarro a tre ruote procurato da Cristoforo “Palìn” Galli. Il motocarro, con la sponda ribaltata per occultare la targa, guidato da uno dei due militi con l’altro seduto sul pianale, invece di dirigersi verso la destinazione prescritta si era inoltrato a tutta velocità verso la campagna, secondo un percorso già ben pianificato, lungo il quale erano distribuiti alcuni partigiani con la funzione di indicare la strada. Appena oltrepassato il confine con San Giovanni in Marignano le armi erano state depositate nella proprietà del contadino Savino Lucchetti, sotterrandole vicino al greto del Tavollo, mentre i due fuggiaschi erano stati accompagnati in bicicletta da Galli a Schieti presso le forze partigiane.
La scomparsa dei due disertori e delle armi aveva reso il comando fascista furibondo e fatto scattare immediatamente l’allarme. Subito le indagini si erano concentrate verso tutti i proprietari di motocarri e verso i sospetti antifascisti, alla ricerca dei fuggitivi e dei loro fiancheggiatori, facendo scattare un esteso rastrellamento nella campagna circostante. Il diciottenne Ivo “Bibi” Balduini, che utilizzava un simile motocarro nel suo lavoro per la Safras, impaurito dall’arrivo di un camion pieno di fascisti nella sua casa a Gradara scappò via, rimanendo latitante per 12 giorni. Decise di costituirsi solo dopo che venne minacciata dai fascisti la fucilazione del padre Mariano, presentandosi tuttavia ai carabinieri con un alibi credibile che gli consentì, dopo alcuni accertamenti, di essere rilasciato. Svaniti i fuggitivi, il 14 giugno i bersaglieri attuarono un ampio rastrellamento nelle campagne circostanti: nella Valle del Picchio, situata tra Gradara e Pirano di Tavullia, essendo informati dell’esistenza di alcune famiglie antifasciste e della presenza di sospetti “partigiani” (che poi si scopriranno essere due ex prigionieri di guerra jugoslavi, “Antonio” Orsolic e “Marco” Penovic, ospitati come lavoranti dagli Uguccioni e dai Barilari). Fu così catturato il contadino Serafino Uguccioni, non prima di averlo pesantemente malmenato, provocandogli gravi fratture, ed ucciso accidentalmente con una fucilata il contadino settantenne Angelo Foschi, seminascosto in un campo di grano, mentre numerosi renitenti, antifascisti o semplici contadini si nascosero e scapparono. Alla fine del rastrellamento oltre trenta persone erano state catturate ed incarcerate presso il comando tedesco di Cattolica, interrogate e picchiate per circa una settimana ma poi rilasciate, scongiurandosi così il rischio di una ritorsione per aver collaborato con i partigiani. Parallelamente al rastrellamento il comandante Vannata aveva immediatamente messo sotto accusa numerosi militi della 4^ Compagnia, coinvolta nella fuga di Campagna e Pilotti: nella notte dell’11 giugno ben nove bersaglieri erano stati incarcerati senza spiegazioni, sottoposti a brutali interrogatori, terrorizzati con
finte fucilazioni: i cittadini di Cattolica ancora oggi narrano delle urla di dolore che uscivano dalla finestra del carcere, posto nell’edificio dei Verni adiacente alla rocca malatestiana. Tra tutti, Domenico Rasi e Vanzio Spinelli, grandi amici, anch’essi appartenenti alla 4^ Compagnia, erano i principali indiziati, essendo stati segnalati per avere espresso apertamente, in caserma e in luoghi pubblici, idee critiche sul fascismo, su Mussolini, sull’andamento della guerra. Noi oggi sappiamo che a Cattolica i due militi avevano raccontato di aver partecipato ad un tiro al bersaglio... con una foto di Mussolini! Essi tuttavia, paradossalmente, continuarono a proclamarsi innocenti. Durante la detenzione un loro commilitone, Livio Degli Angeli, attuò una fuga dalla finestra, invitando i due amici a fare altrettanto, ricevendone un rifiuto; lo stesso Pilotti ebbe a dire successivamente che i due se gli avessero dato ascolto si sarebbero salvati. Assieme ai due cesenati, furono posti in stato di accusa di fronte ad un tribunale di guerra delle S.S. tedesche i bersaglieri Ippolito Fontana, per aver sparato con un moschetto sull’effigie del Duce, e Cortesi, per aver cantato “Bandiera rossa”: tutti assieme accusati di disfattismo nelle forze armate, intelligenza con i partigiani e propaganda sovversiva. Nei confronti di Rasi e Spinelli, in particolare, decisiva sarà la testimonianza dei due bersaglieri Di Poli e Antonio Baglioni, forse interessati anche ad ottenere benemerenze agli occhi dei superiori (Baglioni diventerà caporale), i quali portarono testimonianze personali della fede antifascista degli accusati, aggravandone la posizione. Il processo, dopo due sedute, giunse all’epilogo con la condanna a morte di Rasi e Spinelli e i lavori forzati in Germania di Fontana (due anni e sei mesi) a Cortesi (un anno). Disperati, i famigliari avviarono, attraverso l’intercessione di alcuni influenti personaggi di Cattolica, anche una richiesta di grazia al capo del Governo della R.S.I., Benito Mussolini. Invano. La notte tra il 23 e il 24 giugno i due ragazzi - assistiti da Don Oreste Magnani - scrissero le loro ultime toccanti lettere dirette ai famigliari ed agli amici: dalle loro parole
emergono sentimenti onesti, di chi si sente ingiustamente incolpato per aver semplicemente agito «da buon italiano», con fedeltà non alla propria divisa ma a ciò che essa avrebbe dovuto difendere ma invece distruggeva: il bene dell’Italia. La mattina del 24 un triste corteo si avviò verso il luogo dell’esecuzione: davanti un mezzo entro il quale stavano i due condannati a morte, dietro i bersaglieri che intonavano i loro lugubri canti. Giunti nel cimitero, i due ragazzi furono allineati contro il grezzo muro interno della recinzione, in affaccio su un vasto spiazzo ancora vuoto di tombe nel quale fu schierato il plotone di esecuzione, tra cui erano alcuni cattolichini. Qui le testimonianze scritte non concordano: Cortesi afferma che il comandante del plotone, il sottotenente Giuseppe D’Antona, si rifiutò inizialmente di sparare, venendo costretto pistola alla tempia da Vannata; nelle memorie di un altro commilitone, Antonio Liazza, si afferma invece che a comandare il plotone fu il capitano Salvatore Scalia, che due mesi dopo diserterà tornando a operare per il SIM (Servizio Informazioni Militari) regio. Mentre i famigliari dei due ragazzi gridavano il loro dolore dal cancello chiuso, alle 7:30 partì la scarica dei fucili, udita da tanti. La notizia dell’esecuzione girò in un lampo, gettando l’intera città nella costernazione: molte testimonianze narrano di una commozione giunta sino al pianto per la sorte toccata a «due ragazzi». Di li a poche settimane i bersaglieri del Mameli furono destinati altrove. Due mesi dopo Cattolica venne liberata e poco prima della fine della guerra, il 25 marzo 1945, le spoglie dei due ragazzi vennero esumate e, dopo una cerimonia commemorativa, traslate a Cesena. L’Amministrazione comunale, nel frattempo (sindaco Gino Morbiducci) aveva deciso intitolare il lungomare cittadino - già dedicato al fascista Ivo Oliveti - ai due ragazzi, nominandoli cittadini
onorari; anche una nuova cooperativa di consumo prese il loro nome. Dichiarati partigiani, la figura di Spinelli venne rivendicata dal Partito repubblicano ed inserito come partigiano appartenente (seppur virtualmente) alla Brigata Mazzini, operante in Romagna. Per ambedue il ciclo operativo come partigiani risulta essere riconosciuto tra il 20 e il 24 giugno: il loro essere partigiani viene così ad essere ricompreso nell’ambito temporale compreso tra il processo e la condanna, ad indicare il loro essere martiri del sopruso nazifascista. Vannata, latitante, fu individuato nel 1946, incarcerato e sottoposto a processo per l’uccisione di Rasi e Spinelli presso la Corte di Assise Straordinaria di Forlì (di cui purtroppo non sono stati rintracciati gli atti) e condannato a 10 anni di reclusione - verosimilmente mai scontati in virtù delle tante amnistie susseguitesi. La storia dei due giovani militi repubblichini diventati martiri partigiani offre spunti originali di riflessione: quello che appare è una sorta di antifascismo vissuto con leggerezza, come di chi giocando con la vita non si era reso conto cosa significasse essere dentro una meccanismo totalitario, brutale, spietato, in cui si era «colpevoli solo per aver pensato diversamente», in cui non erano ammesse discussioni nè opinioni, ma si poteva solo credere, obbedire e combattere. La condanna a morte è l’epilogo non di un atto reale ma di una drammatica presa di coscienza in cui i carnefici vengono perdonati in quanto - loro si - «giovani incoscienti»: i due ragazzi erano il sacrificio umano offerto al fanatismo nazifascista, la loro esecuzione il «valido monito» che doveva comunque essere dato, al di là della giustizia e della ragione. «(…) la terra sabbiosa del lungo mare peserà come un onere insopportabile sul mio corpo, ma tanto vale!!!» (Domenico Rasi, 23/ 24 giugno 1944). *Presidente ANPI Cattolica-Valconca
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Lavori per grandi ditte. Per la Regione Marche ha curato il filmato Tra Cielo e Terra, dedicato ai borghi delle Bandiere Arancioni. Spot su Rai, Mediaset e Sky
Romani, spot di qualità e successo Roberto Romani durante le riprese dello spot per Oltremare
Roberto Romani, 44 anni, cattolichino, firma lo spot di Oltremare. L’imprenditore e regista cavalca l’onda con i delfini del parco tematico di Riccione GIOVANE IMPRESA di Enzo Cecchini - Roberto Romani, 44 anni, cattolichino,dirige un’agenzia di comunicazione video. E' un regista che da vent’anni realizza spot televisivi, documentari, filmati per aziende e dedicati al turismo. I suoi spot vanno in onda sui canali nazionali di Rai, Mediaset e Sky. La sua agenzia di comunicazione video vanta numerose collaborazioni nei settori più disparati: dal tecnico al design, dal culturale al creativo. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare le sue ultime esperienze come la direzione del nuovo spot per il parco tematico Oltremare di Riccione. Raccontaci come hai realizzato lo spot di Oltremare “E’ un progetto molto interessante che ci ha affidato Andrea Drudi, responsabile Marketing di Oltremare e dell’Acquario di Cattolica. Abbiamo un bellissimo rapporto e continuamente Andrea ripone grande fiducia in quello che facciamo. La sua idea era quella di ammirare i delfini in una nuova luce. E così, come per lo spot dell’Acquario di Cattolica, abbiamo registrato le
riprese con la Red Epic e la Arri Alexa, due camere di altissimo livello con le quali si realizzano film come l’Hobbit, Pirati dei Caraibi, Gravity, la Vita di Pi”. Dove sarà visibile lo spot? “Sul sito Internet di Oltremare e in onda sui canali di Sky”. Deve essere stata una grande emozione girare con questi splendidi tursiopi. “Assolutamente sì, sono animali fantastici che hanno una grande intelligenza e sensibilità. E’ stato fondamentale il contributo degli addestratori con i quali ci siamo più volte confrontati per capire quali erano i loro comportamenti, le tempistiche, le abitudini. E ci tengo a sottolineare che i ragazzi di Oltremare sono stati sempre molto scrupolosi affinché risultassimo il meno invasivi possibile per i delfini evitando di affaticarli adeguandoci ai loro comportamenti naturali”. Abbiamo visto lo spot, ci sono effettivamente delle immagini bellissime. Spiegaci,
come realizzate certi effetti di rallenty. “Con queste telecamere è relativamente semplice, possiamo girare a 200 frame per secondo e questo permette di avere i movimenti fluidi, mantenendo alta la qualità. Le riprese inoltre sono state realizzate anche con il Jimmy Jib, il braccio remotato che permette di avere una migliore prospettiva e ammirare i salti dei delfini dall’alto”. Molte volte parli al plurale, ti riferisci al tuo staff? “Certo. Da anni ho diversi collaboratori che sono dei professionisti nel loro settore di competenza. Questi sono progetti che si realizzano unicamente se si lavora in equipe. E i buoni risultati ci sono perché siamo un team veramente affiatato”. Quali progetti hai diretto recentemente? “Fortunatamente seguo delle produzioni molto interessanti. Per la Regione Marche ho curato il filmato Tra Cielo e Terra, dedi-
cato ai borghi delle Bandiere Arancioni. Un viaggio di due mesi in 19 meravigliosi borghi delle Marche che abbiamo ripreso anche grazie alle nuove tecnologie come i droni radiocomandati. Un’esperienza fantastica in una delle più belle regioni italiane. Da anni poi realizziamo filmati per Fontanot, azienda riminese leader mondiale nella produzione di scale, per la Malossi che produce parti speciali per moto, per CPL Concordia, importante azienda del settore energetico italiana. E poi seguo sempre i filmati dell’Acquario di Cattolica e quest’anno abbiamo prodotto anche per l’Acquario di Livorno”. Praticamente ti muovi su tutto il territorio nazionale? “Sì. Molte volte è una richiesta delle aziende, come girare filmati per hotel in Sardegna o case history all’aeroporto di Pisa per CPL Concordia. In altre occasioni abbiamo proposto noi la location dove girare. Ad esempio per realizzare il filmato La Città
Intelligente della Umpi Elettronica la produzione è stata fatta a Venezia e a Verona. E noi ovviamente ci occupiamo di tutto ciò che concerne i permessi, il casting, la logistica, facendo anche più di un sopralluogo”. I tuoi filmati sono esclusivamente degli spot televisivi? “Molti sì. Altri sono per la promozione nei siti Internet. In realtà quello che realizzo potrebbe essere visibile ovunque. Ad esempio per Baldinini, la nota azienda di calzature, creiamo dei filmati che vengono inseriti come sfondo alle scale che si trovano nelle loro boutique. Oppure per Fontanot realizziamo, oltre che spot commerciali, filmati tecnici che descrivono il montaggio di una scala in kit con animazioni grafiche dei codici e delle parti tecniche. In sostanza, noi realizziamo il contenuto a prescindere da dove verrà proiettato”. Qual’è il tuo ruolo nell’agenzia?
“Diciamo che la mia è la regia dell’intero progetto che mi è stato affidato, anche se definirmi regista è un parolone. Direi che il mio ruolo è più simile a quello del produttore esecutivo. In ambito cinematografico è un ruolo fondamentale e per dirla come Ogilvy, il grande pubblicitario, è il responsabile principale della buona riuscita di un film. In sostanza colui che se tutto fila liscio nessuno si accorge del suo intervento. E a me piace stare nell’ombra”. Come ti vengono le idee? “L’importante è avere la mente libera, mai fissarsi sulle idee, se le insegui scappano. Non appena smetti di pensarci, saltano fuori. Nei miei progetti vedo anticipatamente una serie di connessioni tra esigenze del cliente, idea e tecnica di realizzazione. Io sono quello che unisce i puntini”. Cosa ti piace di più nel lavoro che fai? “Tutto, amo ciò che faccio e lo svolgo con grande passione e determinazione. E’ fondamentale non prendere scorciatoie. Scelgo la via difficile, anche se a volte significa trascorrere la notte in bianco per cercare di risolvere un problema apparentemente trascurabile. Mai dire ‘non fa niente, va bene così’. Ci vuole tanta pazienza e passione nel costruire un filmato emozionante”.
Gli Haight Ashbury, la musica è gioia - “La musica è il sorriso della vita. Sono emozioni. E' dappertutto. E' la cosa bella dell'esistenza. E nei momenti belli di ognuno c'è sempre una colonna sonora. E' pelle d'oca mentre ne parli”. Come dare torto a Francesco Caldari, chitarra e voci degli “Haight Ashbury”, in onore del quartiere di San Francisco dove si faceva musica negli anni '60. La giovane band cattolichina è nata casualmente da un'idea di Federico Bertuccioli e Francesco Caldari, detto “Frenz”, verso la fine del 2012. L’incontro è tutt’altro che casuale ma la decisione di creare una band è qualcosa di puramente istintivo, una di quelle scelte che cogli all’istante o non coglierai mai più. Con un'altra band devono andare a suonare in un locale di
Fanno rock blues: Beatles, Rolling Stones, Csn & Y...
Da sinistra: Andrea Angelotti (percussioni), Federico Bertuccioli (chitarra solista, voce), Francesco Caldari (chitarra ritmica,voce solista)
GIOVANI Morciano. Un amico-componente del gruppo era impossibilitato ad esserci. Caldari e Bertuccioli non si scoraggiano. Anzi. Decidono tutto in poco meno di una settimana, dove i due senza nemmeno una prova, forti soltanto della comune passione per gli anni ’60 e ’70, improvvisano una magnifica serata. Oltre due ore di repertorio. Quella serata piace. E’ l’inizio di un sodalizio che li porterà a girare tutti i locali della riviera, in particolare, Cattolica, San Giovanni in Marignano, Morciano di Romagna, Riccione, Misano e Pesaro. Propongono cover dei
Arrivi e presenze solamente numeriche e le loro relative variazioni valgono ben poco se non consideriamo le variazioni della tipologia di turisti
Baetles, Rolling Stones, Csn & Y, Van Morrison... Lo scorso anno hanno messo insieme una trentina di serate; che sono diventate una cinquantina con un altro loro grup-
po, Mad in Chains (musica grunge anni '90). Racconta Caldari: “Il nostro sogno è proporre la nostra musica; abbiamo già qualcosina, ma non l'abbiamo ancora
portata nei locali”. “Il cantare - continua Caldari - è un modo per comunicare; a volte è un modo discreto per sfogarsi. Dire cose che altrimenti non diresti”.
All’inizio del 2014, i due amici, animati dal bisogno di ritmo, decidono che è tempo di integrare la band con un terzo elemento. La scelta ricade su un grande musicista e polistrumentista, Andrea Angelotti, già militante in altre band, che accetta l’invito. Ora non vi resta che ascoltarli e farsi trasportare dai grandi successi di Beatles, Rolling Stones, Creedence Clearwater Revival, Van Morrison, CSN & Y, ecc... Prossime date Sabato 14 giugno ‘Porto Santo Cafè” (Cattolica) Domenica 20 luglio (Belvedere Fogliense) Giovedì 31 luglio “Villa I Tramonti” (Saludecio)
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Giugno 2014
Kitesurf. Oltre un centinaio di appassionati. La tana è il greto del Conca in riva al mare
Conka Riders, volare sul mare
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LO SPORT
Volley, titolo provinciale under 16 a Cattolica
LO SPORT
- Con il kitesurf dei Conka Riders a Cattolica le emozioni volano alto. E’ lo sport acquatico più in voga del momento e nel 2020 diverrà disciplina olimpica: stiamo parlando del kitesurf. A Cattolica è stato promosso da un gruppo di appassionati; oggi sono un centinaio. Si ritrovano sulla spiaggia adiacente al parco “Navi“, vicino alla foce del Conca (ex zona 117). Dietro: Gianluca Tombari (il presidente), Roberto Boccolini (il vice) e i dirigenti Luca Ostan, Andrea Terenzi, Andrea Taini e Giampiero Manzi. Spettacolari le acrobazie che si possono compiere in questo sport; estremo, è bene che venga praticato dopo aver frequentato un corso. Corsi che a Cattolica vanno da metà aprile a metà ottobre, con il centro che mette a disposizione tutto il materiale, concesso dal Surf Paradise di Riccione, North Kiteboarding e Fanatic. Al termine viene rilasciato il patentino. Sotto l’occhio
attento degli istruttori, è possibile praticare anche corsi di puddle, surf da onda e la grande novità della scorsa stagione il puddle fitness che unisce divertimento a benessere fisico. Con la corsia autorizzata e il mezzo di neo recupero, i Conka Riders offrono anche lezioni di puddle per i bambini del centro estivo, organizzano uscite in mare e aperitivi la domenica da metà giugno per i soci, rimessaggio e noleggio di sup, surf e kitesurf. Inoltre, in agosto il club prenderà parte ai Beach
Games con gare, staffette e Sup, oltre a gite in giro per l’Italia. “E’ uno sport che può essere praticato 365 giorni all’anno, sempre che le condizioni climatiche lo permettano – sottolinea Roberto Boccolini –, ma è necessario, per i neofiti, seguire corsi per praticarlo in sicurezza e conoscere le regole. Non richiede particolare forza fisica in quanto si sfrutta quella cinetica: è il vento il vero propulsore. E’ necessaria una tavola ai piedi e un aquilone che viene direzionato attraverso la
barra di controllo collegata al kite con dei cavi e una muta. Roberto cosa l’ha condotta al kitesurf e quali sono i benefici del praticarlo? “Dal 2007 sono grande appassionato di snowboard, ma come si sa, non è possibile praticarlo tutto l’anno. Ho conosciuto il kitesurf e me ne sono subito innamorato, oggi sono anche vice presidente del club Conka Riders ed ex istruttore. Posso dire che è uno sport ecologico, che ti porta a stretto contatto con la natura, sospesi fra cielo e mare, che regala tantissime emozioni. Richiede coraggio, coordinazione, pazienza, spirito di avventura ma a beneficiare di questa attività è tutto il corpo: braccia, gambe, glutei, addome e spalle. Io e gli altri soci abbiamo intenzione di creare nuovi progetti che possano coinvolgere sempre più persone, appassionati e non, per questo abbiamo bisogno di nuovi sponsor, perché vogliamo continuare a volare alto”. Veronica Lisotti
- Sorride il Cattolica Volley. Vittoria delle ragazze under 16 contro il Viserba Volley Rimini che è valsa il titolo di Campioni Provinciali Rimini. La società nata nel 1978, oggi vanta una squadra in Prima e Seconda divisione, Under 16 Eccellenza e Under 16 Provinciali (la stessa della Seconda divisione), Under 14-13-12, gruppi di mini volley, tre squadre amatoriali e i Diversamente giovani composto da persone con la passione per la pallavolo. Ad allenare i numerosi team, i tecnici e insegnanti ISEF Vittorio Cardone, Cristina Zangheri, Paola Magrini che a breve acquisirà il tesserino da allenatrice e Barbara Bronzetti la quale fa un po’ il bilancio di questa stagione: “Devo dire che il bilancio è stato molto positivo, la vittoria dell’under 16 è frutto di una ricostruzione dal basso mirata nel tem-
po. Oltre a questo anche l’under 12 e 13 sono state sconfitte una sola volta e visto il crescente afflusso del vivaio, contiamo il prossimo anno di creare una squadra di serie D per il Campionato Federale provinciale, in cui le nostre leve possano cimentarsi. Inoltre vorremmo creare dei corsi bambini-familiari per la materna, proseguendo nelle collaborazioni con lo Snoopy Pallavolo di Pesaro, attraverso incontri e partecipando a tornei. L’attività infatti non si ferma, anzi gli allenamenti proseguono per tutto il mese di giugno, poi avremo il camp estivo assieme all’Athletica 75 e la settimana di centro estivo”. Diverse le iniziative promosse dalla Scuola di Pallavolo cattolichina, che vanta un settore giovanile (Attività Giovanile FIVAP), e il certificato di qualità bronzo per il secondo anno.
Tonino Guerra raccontato dai ragazzi Lora, la moglie di Tonino Guerra, il giorno dell'inaugurazione
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- “Sentieri di... versi”, ovvero ovvero “Un giro e torna”, anagramma di Tonino Guerra. E' il titolo della bella mostra che raccontava il poeta di Santarcangelo. Si è tenuta presso il Museo della Regina dal 18 al 25 maggio. Le “opere” in esposizione sono state realizzate dagli studenti dell’Istituto Comprensivo e del Circolo Didattico di Cattolica durante il laboratorio di scrittura finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dell’iniziativa “Ieri sera a cena” in omaggio a Tonino Guerra. “L’atelier di scrittura - raccontano Simona Donati e Claudia Giunta, le insegnanti del progetto - ha valorizzato la creatività e la fantasia di bambini e ragazzi che, attraverso la lettura e la scrittura, hanno scoperto un nuovo modo di pensare, di giocare con la parola, di scrivere, di comunicare se stessi agli altri. Le parole di Tonino Guerra hanno intrecciato immagini, idee, pensieri di bambini e ragazzi ac-
LA SCUOLA compagnandoli su “sentieri di...versi”. La mostra è stata anche un’occasione per socializzare a famiglie e territorio l’esperienza di continuità educativa verticale che ha coinvolto nell’anno scolastico 80 alunni delle classi IC e VC della scuola primaria Repubblica e IE e IIIF della scuola media Filippini. All’evento sono intervenuti la moglie di Tonino Guerra, Lora, il presidente dell’associazione culturale “Tonino Guerra”, Carlo Sancisi, l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Cattolica, Anna Maria Sanchi, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Cattolica, Carla Alberta Corzani, i docenti delle due istituzioni scolastiche, le famiglie e so-
prattutto alunni ed alunne coinvolti nel progetto. Quella straordinaria e complessa figura di Tonino Guerra, anche sceneggiatore di Federico Fellini, ha accompagnato bambini, ragazzi e i loro insegnanti lungo sentieri di… versi che, insieme, hanno deciso di percorrere. Il poeta della natura è stato, quindi, un punto di riferimento, una guida che ha ispirato pensieri e parole, segni e sogni, un veicolo di memoria, uno specchio in cui ritrovare le proprie radici culturali legate alle terre di Romagna. Un caloroso abbraccio ha accolto la moglie di Tonino Guerra, Lora che, dopo avere ascoltato la voce dell’attrice Stefania Prioli intrecciarsi a quella di bambini e ragazzi, ha suggerito loro di seguire l’insegnamento di Tonino, di non perdere la voglia di sognare e di volare con la fantasia, proprio come le farfalle della mostra che portano luce, colore e gioia.
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Cattolica, 1947/1948: “Nino, Flavio, Cesco, Piero, Antonio”. Da sinistra: Nino Lorenzi, Flavio Vannoni, Francesco Della Biancia, Piero Vanni, Antonio Cavalucci. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
RICORDO DI ALDO GIUNTA - di Franco Del Fattore CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI
Il programma di giugno - Sabato 7 ore 20,30: Ballo con i ‘Boomerang’ (Luca e Dante). A metà serata sarà servito un picolo spuntino. - Domenica 8 ore 19,30: Festa Senegalese con cucina tipica africana. Serata allietata da un
gruppo musicale senegalese. Iniziativa di solidarietà a favore dell'ospedale Finthioch nel Senegal. Contributo: 18 euro adulti, 10 i bambini. - Sabato 14 ore 20: Cena e Ballo con Paolo Casadei. Con-
tributo 17 euro. - Sabato 21 ore 20,30: Ballo con Cristian Casadei. A metà serata sarà servito un piccolo spuntino. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 339-4995417
LA FOTO RICORDO
Franco Grossi ricorda i vecchi amici
Autunno 1970, battuta di caccia alle allodole a Latina. Da sinistra: Gianfranco Grossi (Gris), Giulio Gabellini (Giulio d'Burdòn), Armando Pazzaglini (al Fabre). Gianfranco Grossi (78 anni), che oggi si definisce un cacciatore pentito, vuole ricordare i vecchi amici scomparsi già da alcuni anni.
Aldo Giunta, un gentiluomo Aldo Giunta, classe 1931, un gentiluomo d’altri Tempi. Con riconoscenza e gratitudine, gli amici e coloro che lo hanno nel cuore, lo ricordano come un compagno di viaggio cortese e disponibile. Per lungo tempo lavorò presso l’Azienda autonoma di soggiorno poi all’ufficio del turismo del Comune di Cattolica. Aldo Giunta fu presentatore per l’occasione in diverse manifestazioni, valente tenore e abile comunicatore. Queste doti unite all’animo gentile e soprattutto alle sue idee di rinnovamento per l’esperienza acquisita nel suo lavoro, diede un forte contributo a far conoscere la sua città balneare in italia e in Europa. E' scomparso il 31/ 5/2002.
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“Aperitivo letterario 6” : Annalisa Teodorani e Lucie Ferrini BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Pozzi, vita di una poetessa
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“Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi la vita e la poesia”. La scelta di una lettura della poetessa Antonia Pozzi per celebrare la Giornata internazionale della donna 2014 invita a riflettere sulla condizione della donna che a tutti i livelli deve da sempre lottare per affermare la propria indipendenza culturale e di vita
CULTURA Annalisa Teodorani
di Patrizia Mascarucci Lucie Ferrini
- “Aperitivo letterario 6”, condotto da Anna Maria Sanchi, 8 marzo 2014, ha visto protagoniste sul palco della Biblioteca Comunale la giovane poetessa Annalisa Teodorani e l’artista Lucie Ferrini con lo spettacolo “Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi la vita e la poesia”. La scelta di una lettura della poetessa Antonia Pozzi per celebrare la Giornata internazionale della donna 2014 invita a riflettere sulla condizione della donna che a tutti i livelli deve da sempre lottare per affermare la propria indipendenza culturale e di vita. Antonia, così delicata, dovette soffrire per la sua dissomiglianza dal proprio mondo familiare, bigotto e alto borghese, che relegava la donna nei ruoli codificati e ritenuti immodificabili dalla società del tempo. Per Antonia la forma di lotta al femminile fu quella di cercare di ritagliarsi uno spazio tutto suo per coltivare la poesia, le relazioni personali, la fotografia. Tutto visse nell’intensità con cui si vivrebbe in rapporto col Divino, in scenari affettivi totalizzanti. Così anche la fotografia la avvicinò all’Eterno: si può dire che per lei l’immagine impressa era un modo di sopravvivere all’effimero, sottraendo la realtà alla corruzione del tempo. Incline e a suo agio tra i diseredati e gli intellettuali piuttosto che nella gabbia dorata dell’ambiente familiare (madre contessa e padre avvocato), dovette rinunciare a vivere quel profondo sentimento che la legò ad Antonio Maria Cervi, il suo professore di greco e latino del liceo-ginnasio Manzoni di Milano. Un amore impossibile, avversato con tutti i mezzi dal padre, formidabile censore anche dei suoi scritti, cui dovrà rinunciare “non secondo il cuore, ma secondo il bene”, scriverà Antonia. Morta a soli 28 anni il 3 dicembre 1938, Antonia viaggiatrice instancabile, dedita agli studi classici e filosofici, tutto visse con l’intensità profonda
di una donna dalla visione alta e pura, sin da bambina dedita alla poesia, sua ragione di vita E vivo della poesia come / le vene vivono del sangue mezzo attraverso il quale conoscere la realtà, spinta ad amare tutto ciò che l’aveva circondata, dalla natura alla sofferenza, alla paura: «Per troppa vita che ho nel sangue / tremo / nel vasto inverno» scrive nel 1935, tre anni prima di darsi la morte con i barbiturici. Ritornava spesso a Pasturo, ove aveva sede la villa settecentesca di famiglia. Adorava la maestosità delle montagne, Le Madri-Montagne, l’abbagliante paesaggio che la conduceva alla vicinanza con l’Eterno. Antonia ebbe una religiosità in cui la fede è quella di chi crede che la bellezza dell’universo intero sia dovuta
Antonia Pozzi
al Creatore, ma non in grado di dare quel conforto sufficiente ad aggrapparsi alla vita terrena. E forse la certezza del ricongiungimento con il Paraclito alla fine di tutto,
nell’Eschaton, le rese più desiderabile il distacco dalla vita «l’attesa del gran giorno in cui l’involucro si spezzerà e la scintilla divina balzerà nuovamente in seno alla grande Fiamma». La poesia è stata per lei molto di più che un filtro, è stato un metodo di conoscenza, il luogo della lotta dello spirito contro ciò che impedisce di vivere elevatamente, di uno spirito che ritorna libero nelle elevatezze delle montagne, lì dove si è più vicini a
Dio. Un Dio che «non si può né chiamare né pregare né porre lungi da noi per adorarLo; Lo si può soltanto vivere nel profondo, poi che è Lui l’occhio che ci fa vedere, la voce che ci fa cantare, l’amore, ed il dolore che ci fa insonni». La sua grande sensibilità, l’angoscia, la felicità, il dolore trovavano pace e consolazione nel paesaggio lombardo e si riversano nella sua raffinata scrittura «Perché non per astratto ragionamento, ma per un’esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita, per una adesione innata, irrevocabile, del più profondo essere, io credo, Tullio, alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire racco-
Birroteca 88, una scommessa di famiglia CULTURA - Metti assieme una crisi che non finisce con il lavoro che non c’è, ma che è l’unico modo conosciuto per guadagnare! Mettici due figli giovani che danno l’anima nello studio ma che hanno voglia di lavorare. Poi due genitori che fanno della loro famiglia la ricchezza più grande; mettici la Cattolica vacanziera e non solo, l’amore per il buon bere e il buon mangiare; te, dopo, chiudi gli occhi e mischia tutto fortissimo, poi li riapri et voilà. Guarda che cosa bella: la Birroteca 88! E’ nata il 31 maggio in via Allende, 88 naturalmente, a Cattolica ed è un magnifico punto di ritrovo per coloro che cercassero una pausa pranzo diversa: la sorpresa di un ottimo primo di pesce portato a casa per aiutare una moglie stanca di cucinare; un luogo dove consumare una cena tranquilla,
Due momenti del locale
bere un buon bicchiere dell’esclusivo prosecco, o un fresco boccale di birra di ogni tipo e colore. Un ambiente sem-
plice e giovane, ricercato nei sapori, originale nella proposta e nel servizio. Anna, Stefano, la raggiante Valentina, Gian Marco e Mary compongono uno staff giovane ed affiatato che saprà stupire e farvi sentire a casa vostra. Insomma, se vuoi
sapere com’è, ci devi andare se no mica lo sai cosa perdi! Però chiama al 334.3358675 perché l’ambiente si riempie in fretta; se vuoi prima dagli un occhiata su https:// www.facebook.com/ birroteca88 e dopo keep calm and Birroteca88… anche subito! (c. c.)
gliere negli occhi tutta l’anima e bere con quelli l’anima delle cose e le povere cose, torturate nel loro gigantesco silenzio, sentire mute sorelle al nostro dolore». Annalisa Teodorani, da anni estimatrice ed affine nella sensibilità ad Antonia Pozzi, se ne diversifica per un certo spleen che la caratterizza da sempre, una malinconia creativa, meditativa, che non le impedisce di vedere la bellezza della complessa realtà, anzi ne esalta la spettacolare essenza armonica e ne mette in luce la verità; una malinconia non incline a ripiegarsi su se stessa. La poetessa Teodorani ha in serbo una novità letteraria, una svolta nel suo percorso letterario che sin qui l’ha caratterizzata e che sorprenderà il suo affezionato pubblico. Infine, l’Assessore Giovanna Ubalducci, intervenuta in apertura dell’appuntamento letterario, ha colto l’occasione della giornata della donna per portare all’attenzione dei presenti alcuni elementi riassuntivi del percorso della condizione femminile in Italia. Ha ricordato - con grande apprezzamento del pubblico presente le tappe legislative che hanno migliorato la condizione femminile, rimasta oggi ancora in una fase interlocutoria, se non al di sotto della agognata parità. Tra le leggi ha citato il diritto delle pari opportunità tra uomini e donne, individuato dalla Costituzione nell’articolo 51, non ancora recepito in forma convincente; l’ammissione della donna ai pubblici uffici ed alle professioni nel ’63; la legge sul divorzio nel ’70; la riforma del diritto di famiglia nel ’75; la legge che contrasta le dimissioni in bianco dal lavoro nel 2007, a tutela delle lavoratrici in stato di gravidanza; la legge contro il femminicidio e lo stalking nel 2009. In chiusura, ha posto l’accento sulla necessità di intervenire contro ogni forma di violenza sulle donne utilizzando i mezzi della prevenzione, incidendo sull’educazione attraverso iniziative di vario genere, tra cui quelle culturali nella scuola nei vari gradi dell’istruzione, promosse dalle forze sociali in campo.
Aziende informano
I titolari, Mari e Italo
Spalla di vitello al forno
tolica. Dietro ci sono Mari e Italo, due appassionati della ristorazione. Lei è la signora della cucina; lui in sala ad accogliere e consigliare i clienti. Racconta Mari: “Quando avevo vent'anni il mio pensiero fisso era: - Una sera arriva un tavolo di signore su con gli anni; vicino ai settanta. Cinque di loro, professione cuoche (ma questo lo si saprà soltanto dopo) ordinano i cappelletti in brodo fatti in casa. La caratteristica, dei cappelletti, è che sono piccolissimi. Minisculture. Chiedono della cuoca. Dicono alla signora Mari: “I suoi cappelletti sono più buoni dei nostri”. Tanti complimenti anche scritti nel libro in pelle degli ospiti (fatto dalla signora Mari), che si trova in un angolo della sala. Si legge: “Si mangia da Dio”, “Molto, molto buono. Grazie. Da Mosca una famiglia bellissima”, “Fantastico. Divino!” (scritto in cirillico). E ancora: “Il migliore ristorante. Viva gli gnocchi ripieni e il vino, e il resto”; “Ai gestori delle
I secondi rappresentano la tradizione: coniglio disossato al forno, castrato alla griglia, tagliata alla griglia. Il vessillo dei secondi, su prenotazione, è l'oca nostrana ripiena al forno. Sempre su richiesta il maialino. Due preli-
Si trova quasi allo svalico della Siligata, sulla destra, direzione Pesaro-Cattolica. I piatti sono fatti rigorosamente in casa. Da appuntarsi i tortellini, l'oca ripiena, il coniglio disossato al forno, la tagliata alla griglia, il maialino. Contorni marchigiani, dalle erbe di campo alle patate al forno. Che commenti negl libro degli ospiti
Gli gnocchi fatti in casa
Coscio di tacchino al forno con patate
Pantere, simpatici, celeri, cordiali, ospitali. Cibo squisito. Ottima qualità/ prezzo. Firmato Legrottaglie. Il commento di Mari e Italo: “C'è qualcuno che mi dice che quelle cose le abbiamo scritte noi”. Il Ristorante Pizzeria “Le Pantere” si trova sullo svalico della Siligata in una tipica casa di due piani, direzione Pesaro-Cat-
un giorno aprirò un ristorante, altrimenti non me andrò in pace”. Il sogno è stato realizzato 5 anni fa. Presentano, Mari e Italo, la cucina della tradizione, con un tocco molto personale. I primi sono tutti fatti in casa. I cappelletti piccolissimi rappresentano la bandiera del locale. Altre paste: gnocchi ripieni, ravioli, tagliatelle con i porcini, strozzapreti della casa. Con quest'ultimi c'è un gioco, chi indovina i 12 ingredienti riceve un premio. Una signora ne ha scovati 10.
batezze. I contorni sono quelli marchigiani. Con i dolci si va sulla tradizione: crostate, ciambelle. Vini. Sangiovese e Trebbiano e poi assaggi dalle Alpi alla Sicilia. C'è un piccolo particolare che racconta la passione per le cose ben fatte: il pavimento di marmo antico è uno specchio. Le Pantere Ristorante Pizzeria - Strada Romagna 80 - 61100 PESARO - Cellulare 333.3911199
Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
IMPEGNO CIVILE
Il primo ministro Matteo Renzi
di Michele Di Schiena*
Non vi è dubbio che Renzi è stato il principale artefice della straordinaria crescita di consensi del Pd, ma è anche vero che il premier ha costruito questo successo assumendo atteggiamenti e ricorrendo a metodi non dissimili da quelli messi in atto dall’ex Cavaliere Un’affermazione non solo del rottamatore fiorentino, ma anche dell’intero Partito, con buona pace di chi tenta di accreditare come esclusivamente personale la vittoria del premier, fingendo di ignorare che egli è oggi alla guida del governo perché glielo consentono i risultati del voto politico ottenuti dal suo partito quando era guidato da Bersani e che è stato proprio il Pd ad affidare a Renzi la segreteria. Non vi è dubbio che Renzi è stato il principale artefice della straordinaria crescita di consensi del Pd, ma è anche vero che il premier ha costruito questo successo assumendo atteggiamenti e ricorrendo a metodi non dissimili da quelli messi in atto dal-
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Il trionfo di Renzi alle Europee. La sconfitta dei grillini e Forza italia
LA RIFLESSIONE
- Molti cittadini, pur critici nei confronti di Renzi, hanno contribuito col voto alla netta vittoria nelle elezioni europee del Pd, ben sapendo che essa sarebbe stata letta come un grande successo personale del giovane premier, col rischio di un ulteriore rafforzamento della sua leadership costruita con taluni eccessi di protagonismo e qualche spregiudicatezza all’insegna del motto “un uomo solo al comando”. Andavano scongiurati due pericoli: la destabilizzante affermazione del Movimento 5 Stelle, rappresentato dalle chiassose e inconcludenti invettive di Grillo, condite dalle strampalate teorie di Casaleggio; e l’incombente presenza, per quanto acciaccata, di quel partito berlusconiano largamente responsabile dei guasti etici, politici ed economici che affliggono la nostra democrazia. Gli elettori hanno pensato che i due populismi dovessero essere fermati nell’interesse superiore del Paese: uno stato di necessità che in larga parte spiega l’imprevisto successo del Pd.
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Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
vrebbe anche convincersi che per cambiare in meglio la politica italiana ed estirpare la malapianta del populismo non bastano la velocità e la determinazione. Le sue doti servirebbero a poco se non venissero messe a frutto per la realizzazione di incisivi mutamenti della politica economica del nostro Paese, rivolti a combattere la scandalosa crescita delle disuguaglianze, sia chiedendo con forza la mo-
Grandi consensi, enormi responsabilità l’ex Cavaliere: la scelta della parziale riduzione di una determinata imposta al di fuori di un complessivo progetto di riforma tributaria (ieri l’abbattimento dell’Imu e oggi il bonus Irpef) col sostanziale rinvio del reperimento delle necessarie risorse per la copertura finanziaria, non-
ché il ricorso a un frenetico susseguirsi di promesse destinate poi a dover fare i conti con la dura realtà. Due operazioni di comunicazione elettorale apparse espressione di una concezione personalistica del suo ruolo. Il giovane premier dovrebbe avere la saggezza di conside-
rare che senza il Pd, con i suoi valori che affondano le radici nella storia della sinistra italiana, segnata da errori e sconfitte ma ricca anche di vincenti lotte di giustizia e di liberazione, non avrebbe fatto la fulminea carriera che lo ha portato ai vertici della politica nazionale. E do-
difica in direzione espansiva delle logiche e delle regolamentazioni europee in materia economica, sia adottando misure, nell’ambito dei non trascurabili spazi lasciati dai vincoli europei all’autonomia decisionale dei singoli Stati, intese ad avviare politiche
Cosa nutre la vita dell'uomo? Non solo cibo... Il cardinale di Milano Angelo Scola
di Piero Gheddo - Negli ultimi mesi, almeno a Milano, è venuta alla ribalta l’Expo 2015, l’avvenimento (1 maggio – 31 ottobre 2015) che porterà a Milano e in Italia circa 20 milioni di turisti stranieri e che dovrebbe segnare la ripresa economico-sociale del nostro paese. Mi pare che, con le molte preoccupazioni e sofferenze che sono il nostro pane quotidiano, l’opinione pubblica diffusa non si è ancora resa conto dell’importanza unica dell’Expo, che ha come tema “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. Se ne parla poco, l’attenzione è più attenta agli scandali di tangenti e appalti, che non all’impegno che l’Expo richiede a tutta l’Italia e in particolare a Milano e alla Lombardia. Nei circa 100 ettari in zona Rho-Pero alla periferia occidentale di Milano (non distante dal Pime di Via Monterosa e Via Mosè Bianchi) si lavora giorno e notte in tre o quattro turni continuativi. Milano e l’Italia non possono fallire questo appuntamento; ma non è altrettanto facile interessare e appassionare i milanesi e gli italiani sulle tematiche che sono alla base dell’Expo 2015, fondamentali per il futuro dell’umanità. Il tradizionale “Discorso alla Città”, che gli arcivescovi di Milano tengono ogni anno alla vigilia della Festa di Sant’Ambrogio, il 6 dicembre dell’anno scorso 2013, l’arcivescovo e cardinale
Angelo Scola l’ha tenuto sul tema “Cosa nutre la vita?”, la cui edizione integrale è stata pubblicata dal Centro Ambrosiano, in un volumetto di 94 pagine. Una lettura interessante e profonda dell’Expo, perché le parole del titolo: alimentazione, energia, pianeta e vita hanno al centro una quinta parola: l’uomo. Tutto si riferisce all’uomo, alla vita dell’uomo, tutto è creato per l’uomo e all’uomo è affidato compito di usare i beni della Creazione, evitando i due estremi: l’ecocentrismo (la natura prima dell’uomo) e la distruzione del creato. Occorre rileggere le prime pagine della Bibbia, il racconto della Creazione e i racconti del Libro della Genesi, scrive l’arcivescovo, per rendersi conto che Dio ha creato un mondo “imperfetto”, che richiede la responsabilità dell’uomo per portarlo a compimento. E allora Angelo Scola si chiede: “Cosa nutre la vita dell’uomo?”. Non solo il
cibo naturalmente e la Chiesa propone la sua risposta a quella domanda col Padiglione della Santa Sede “Non di solo pane”, che rimanda a Dio Creatore e Padre, senza il quale la vita dell’uomo non ha senso. Il volumetto “Cosa nutre la vita?” dà dell’Expo una lettura laica, puntualizzando i molti temi che il titolo richiama, sempre avendo l’uomo al centro di tutto: il mito della tecnocrazia, la tragedia della fame, gli aiuti alimentari, la “sovranità alimentare”, le “piante geneticamente modificate”, i mercati e la finanza; e invita all’urgenza educativa, nelle scuole, sui mass media e in tutti gli altri enti e associazioni educativi (Chiesa compresa), su “La responsabilità di quanto ci è stato consegnato” (la custodia del creato) e “La comunione fra le generazioni”: «Tutto quello che riceviamo porta l’impronta dell’altro (dell’Altro), è a disposizione della generazione presente che, con le sue scelte quotidiane, lascerà alle generazioni future un mondo trasformato. Le motivazioni si trovano qui più potenti. Il denaro è un mezzo necessario, ma il vero intraprendere è mosso da queste più cogenti ragioni. Senza il desiderio di bellezza e di senso, infatti, il denaro è sterile o addirittura controprodu-
cente». Il card. Scola è filosofo e teologo e sviluppando questo concetto afferma: «Non si potrà pertanto, rispondere alla domanda “Cosa nutre la vita?” in modo efficace senza assumere in prima persona il compito di educare ad una rinnovata concezione dell’essere uomini». Non è possibile ridurre in poche battute un volumetto di quasi 100 pagine, che dalla metà alla fine sviluppa appunto questa traccia: «educare ad una rinnovata concezione dell’essere uomini», attraverso la trattazione di questi temi: Uno sguardo nuovo sull’uomo – Nuovi stili di vita – Un nuovo umanesimo - La cultura dell’incontro – Le risorse di Milano – Milano in Europa. Scola sintetizza quasi il suo pensiero quando scrive: «Senza ripensare l’uomo, senza riproporsi la questione della grammatica dell’umano, l’unico sapere e saper fare di cui l’uomo contemporaneo si sente certo è quello tecnico-scientifico. A livello della gestione su grande scala questo significa primato dell’economicofinanziario… In esso i criteri del potere tecnico condizionano tutti gli altri (politici, sociali, etici, culturali, religiosi) privandoli della risorsa prima e indispensabile di un soggetto umano capace di mettere in discussione anzitutto se stesso». (...)
redistributive indispensabili per far fronte alla pesante congiuntura che stiamo vivendo. In politica economica, Renzi potrà sottolineare la portata redistributiva del bonus di 80 euro solo se tale decisione si rivelerà il promettente avvio di un organico progetto di riforme dell’economia, se la realizzata riduzione fiscale sarà per ragioni di equità subito estesa alle partite Iva e ai pensionati e se per reperire le necessarie risorse di copertura non si farà ricorso a manovre correttive o a interventi che comportino iniqui tagli della spesa pubblica con sacrifici sempre a danno dei soliti noti. C’è bisogno di dare una scossa
Il giovane premier dovrebbe avere la saggezza di considerare che senza il Pd, con i suoi valori che affondano le radici nella storia della sinistra italiana, segnata da errori e sconfitte ma ricca anche di vincenti lotte di giustizia e di liberazione, non avrebbe fatto la fulminea carriera che lo ha portato ai vertici della politica nazionale all’economia con investimenti pubblici in settori di rilevante utilità sociale, di ripensare le scelte del governo in materia di lavoro per evitare l’aggravamento della precarietà e di essere come mai veloci e determinati nella lotta all’evasione fiscale e alla corruzione. Nessuno può augurarsi il fallimento del tentativo di Renzi. Ma è democraticamente delittuoso affermare che la leadership partitica e di governo dell’attuale premier sia l’ultima spiaggia per la nostra politica. Il premier ha dimostrato equilibrio e senso di responsabilità nella conferenza stampa tenuta all’indomani delle recenti elezioni, ma è necessario che egli faccia seguire alle parole i fatti per evitare il rischio, come la saggezza popolare avverte con l’efficace linguaggio dei proverbi, che i repentini ed esaltanti successi, se non avvedutamente gestiti, sfocino in amari e clamorosi fallimenti. *Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione Fonte Adista n.22/2014
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Alla Fiera di Pesaro lo scorso 10 e 11 maggio. 250 imprese del territorio grazie alla BCC di Gradara
Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara, taglia il nastro, insieme alle autorità. Al suo fianco Vittoriano Solazzi (presidente del Consiglio Regione Marche)
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Le autorità visitano gli stand. Al centro, Bruno Fiorelli, presidente BCC Marche
“InsiemeSì”, grande esordio: oltre 10mila persone La banca che crede nelle persone del suo territorio. Il presidente Caldari: “Oltre i numeri gli espositori hanno apprezzato la possibilità offerta dalla nostra banca di creare sinergie e fare rete con altri operatori” BCC - COMUNITA'
- Un grande esordio per “Insiemesì, primo expò di primavera”: oltre 10 mila persone alla fiera di Campanara di Pesaro hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla Bcc di Gradara lo scorso 10 e 11 maggio.
Oltre 10 mila presenze e 250 espositori provenienti dalle province di Pesaro Urbino e Rimini. Sono questi i numeri che certificano il successo di “InsiemeSì primo Expo di Primavera” organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara alla Fiera di Pesaro. Due giorni in cui imprenditori, commercianti, esercenti e artigiani hanno potuto esporre gratuitamente i propri prodotti e presentare la propria attività ai visitatori. Due giorni in cui non sono mancate le iniziative collaterali: la mostra delle biciclette d’epoca del riminese (la prima risalente al 1912) Maurizio Urbinati, quelle delle moto che hanno fatto la storia del motociclismo mondiale curata dall’Autoclub storico di Pesaro “Dorino Serafini”, la presentazione del libro dell’ex ministro Josefa Idem “Partiamo dalla fine”, quella del volume “Pesaro in Particolare”, a cura di Arti Grafiche Pesaresi e Archivio Stroppa Nobili, al Festa dello
Le squadre del torneo di basket, organizzato da Misano Pirates (tra gli ospiti il campione Walter Magnifico) A sinistra: il presidente Fausto Caldari con la campionessa olimpica Josefa Idem “Valentino”, tra le belle ragazze nello stand dei bio-camini
sport con il torneo di Mini-basket che ha coinvolto oltre 250 ragazzi e le incursioni tra gli stand della Fiera dello stilista Valentino e del rocker Vasco alias Dario Ballantini attore di Striscia la Notizia. “Siamo molto soddisfatti dell’esito - commenta il presi-
dente della Bcc di Gradara Fausto Caldari -. Abbiamo offerto una vetrina agli imprenditori del territorio in cui operiamo sperando che, nonostante la crisi, questo possa riaccendere
la fiducia nel futuro e dare nuovo slancio all’economia locale. Oltre al numero dei visitatori gli espositori della manifestazione hanno particolarmente apprezzato la possibilità di conoscersi e di fare rete tra loro. Nella crisi anche gli istituti di credito, soprattutto quelli particolarmente legati al territorio come il nostro, devono avere il coraggio di interpretare un nuovo ruolo: quello di creare sinergie tra operatori economici aiutando a metterli in rete e a fare sistema. E stiamo già pensando a una nuova edizione nel 2015”.
BCC GRADARA - SOCI
Fausto Caldari: “Continueremo a operare per sostenere imprese e famiglie” - “Risultato positivo ma il territorio ancora soffre. Continueremo a operare per sostenere imprese e famiglie”. E' la sintesi della relazione introduttiva del presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari durante l'assemblea dei soci chiamata a votare il bilancio 2013, lo scorso 11 maggio. L’istituto di credito che conta 20 filiali equamente distribuite tra la provincia di Pesaro Urbino e quella di Rimini, ha una compagine sociale formata da 2.621 soci. Incoraggianti i dati, nonostante la crisi economica che sta attraversando il nostro territorio. La raccolta diretta si è attestata a 612 milioni di euro mentre la raccolta indiretta è pari a 118 milioni e 900 mila euro. Gli impieghi verso la clientela ammontano a 445 milioni e 200 mila euro mentre l’utile di eser-
“Vasco” con Andrea De Crescentini
Il consiglio di amministarzione della BCC di Gradara
cizio è stato di 5 milioni e 200 mila euro. Parte dell’utile, 500 mila euro, verranno destinati nel 2014 a beneficenza e mutualità. Il patrimonio di vigilanza complessivo è di 67 milioni di euro. “Il 2013 si è chiuso in maniera molto positiva per la nostra banca – commenta il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari –. Siamo consapevoli però che la crisi economica
che sta attraversando il territorio in cui operiamo, come il resto del Paese, non è ancora stata superata. Lenti segnali di miglioramento si intravedono ma le imprese e le famiglie ancora soffrono, i consumi non aumentano e di conseguenza l’occupazione ne risente. Ecco perché continueremo ad operare e a lavorare in stretta connessione con la nostra comunità, a sostenere ed aiutare gli operatori eco-
nomici e le famiglie. Siamo banca del territorio e cerchiamo di interpretare al meglio il nostro ruolo e il nostro compito. Che ora ci richiede anche di creare sinergie e di mettere in rete gli imprenditori in maniera tale da poter fare sistema, resistere meglio l’urto della crisi, aumentare la propria competitività nel mercato globale, sostenere e rilanciare lo spirito d'impresa”.
“Risultati sopra le attese: tantissima gente alla Fiera e espositori soddisfatti anche per avere avuto la possibilità di condividere informazioni ed entrare in contatto con altri operatori del settore – commenta il responsabile delle relazioni esterne della BCC di Gradara Andrea De Crescentini –. In esposizione c’era di tutto: dal legno, agli arredi interni, dagli impianti di illuminazione a quelli dell’idrobenessere, dall’agroalimentare ai camini, dalle moto alle auto, dai vivai alla pasticceria. Mi ha molto colpito il clima di ottimismo e fiducia che si respirava tra i padiglioni della Fiera. Un fermento che ha contagiato espositori e visitatori e che ha fatto pensare ad una vera e propria Festa di Primavera”.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
Il film girato tra maggio e giugno. Addio Alvaro Amicucci, Azienda di soggiorni, petrolio e trame chitarrista e voce dei Ragazzi d'Oro AMARCORD
Alvaro Amicucci (22.10.1949 - 9.5.2014)
- Alvaro Amicucci se n'è andato troppo presto; lo scorso 9 maggio, dopo una lunga malattia. Lascia la compagna e due figli, Tommaso e Anastasia. Professione medico, era stato chitarrista e voce de “I Ragazzi d'Oro”, un grupoo che ha segnato la storia musicale della nostra provincia negli anni '60. - E' del mese di aprile l’articolo pubblicato sulla “Piazza”, a ricordo de “I Ragazzi d’Oro”, complesso musicale dei meravigliosi anni “60” ...ed ora la nefasta notizia di venerdì 9 maggio...
il chitarrista dalla splendida voce e dal sorriso ammagliante ci ha preceduti. ...ed io tra di voi, come dal “grande volume di Enzo Righetti” ...il pensiero corre lassù dove la libertà è nell’aria dove i sentimenti non avvertono ostacoli come sentieri che si congiungono dove oggi è sole e domani è neve. Ma in te cresce una voglia di essere come la natura libera e serena. E’ nella debolezza della circostanza ti lasci andare così consapevole di sapere che è giusto e bello assimilarti con l’aria di lassù. Perché dimmi perché adesso non sei qui libero di essere aria di lassù. Ciao!.. Alvaro Pietro Bisoni
Domingo Salotti, sul set Zingaretti Nel cast Zingaretti e Turturro. L'azienda di Piero Antonelli in questo momento di crisi se la sta cavando
Il piazzale occupato dai mezzi della produzione
ECONOMIA E... - In una tranquilla cittadina delle Marche, due amici trovano il petrolio nel cortile della loro cooperativa sull’orlo della bancarotta. Una miscela esplosiva che fa saltare tutte le regole: amicizie che si rompono, matrimoni in frantumi e tutto il paese in subbuglio E' una commedia, una sarcastica metafora dei vizi, dei difetti ma anche delle virtù dell’Italia di oggi. I soci fondatori sono due amici, Ermanno e Giacomo. Ermanno ha una moglie, Elena, ed un figlio, Tito, 17 anni, che vive immer-
so nel mondo dei comics giapponesi. Giacomo è stato sposato con una tedesca ed abita solo con Gabriele, il figlio di 18 anni avuto da lei, che vive per il baseball. Una notte Ermanno e Giacomo, scavando un buco in cortile, fanno una scoperta strabiliante: dal sottosuolo esce petrolio. Questo evento straordinario farà esplodere contraddizioni e conflitti e metterà a nudo il lato peggiore dei nostri protagonisti. Come spiega
l’esperto ingegner Lombelli, la strada dello sfruttamento del pozzo è complicata e costosa e la cooperativa, così come i due amici e l’intero paese, si spacca in due sul da farsi. Per Ermanno è la fine di un sogno e di un’amicizia. Dopo molti scontri, incertezze e scetticismo la costanza viene premiata: un potente getto di petrolio schizza verso il cielo. Gli interessi in gioco però sono troppo grossi. Genere commedia, 100
minuti, il film ha la regia di Marco Pontecorvo e la sceneggiatura dello stesso Pontecorvo e Roberto Tiraboschi. Cast principale: Carolina Crescentini (Paola), Luca Zingaretti (Giacomo), Pasquale Petrolo in arte “Lillo”, (Ermanno) John Turturro (ingegner Lombelli). Sarà trasmesso nei primi mesi del 2015. E' anche un riconoscimento per Domingo Salotti, una delle aziende marchigiane leader del settore. Oltre al marchio Domingo, hanno anche un marchio di design, Adrenalina. Dire Domingo significa incrociare la figura di Piero Antonelli. Prima ancora che essere un imprenditore capace di far andare bene l'attività, Antonelli è persona di estrema disponibilità. Appartiene a quella categoria di persone disposte verso gli altri. E lo fa in modo del tutto naturale.
SCUOLA
Scuola, Gabicce vince il premio Cameo Uno dei lavori di Gabicce
E' la scuola primaria di Case Badioli. Concorso “Con Muu Muu a scuola di alimentazione” - La scuola primaria di Case Badioli dell’Istituto comprensivo G.Lanfranco di Gabicce Mare, si è aggiudicata il primo premio del concorso “Con Muu Muu a scuola di alimentazione”, iniziativa proposta da Cameo, azienda nota nel settore alimentare soprattutto per i suoi budini. Gli alunni della terza, sotto la guida delle insegnanti Cristina Vanzolini e Francesca Cherubini, hanno vinto un tv color Led a 32 pollici, con un progetto volto a ricordare l’importanza di avere abitudini alimentari equilibrate e
di assumere uno stile di vita sano. Il lavoro è stato scelto da una commissione tra un gran numero di lavori pervenuti alla sede della società (circa 250). Gli esaminatori hanno premiato la creatività, l’impegno e l’analisi che i bambini hanno messo in campo con il loro elaborato e hanno apprezzato la capacità degli alunni di sposare con un approccio divertente e interattivo il tema dal concorso. “Con Muu Muu a scuola di alimentazione” è il progetto che Cameo propone alle scuole prima-
rie per informare e stimolare, fornendo ai bambini competenze con il supporto di giochi e attività pratiche. Si propone come un aiuto didattico divertente e istruttivo, in cui insegnanti e bimbi vengono coinvolti in un percorso educativo volto a fornire le regole per una sana nutrizione e uno stile di vita corretto, che si conclude con la realizzazione di un elaborato. Giunto alla settima edizione, ha coinvolto a oggi circa 125 mila bambini in tutt'Italia e raccolto oltre 2.000 lavori che si sono spesso distinti per originalità e profondità di analisi.
LO SPORT
L'altro calcio: Italia vs Germania - L’evento da segnare in agenda è il 14 giugno ore 17 stadio “G. Magi”. Per il Trofeo Città di Gabicce Mare si sfideranno le nazionali di calcio amputati Italia e Germania, con una madrina d’eccezione, la campionessa mondiale e olimpica di kayak Josefa Idem. Promosso dall’Associazione “Rimbalzi Fuori Campo”, in collaborazione con la presidenza del Centro Sportivo Italiano, CIP e il
Patrocinio del Comune di Gabicce Mare. Gli azzurri sono capitanati dal giovane Francesco Messori. Fondatore del team, recentemente è stato premiato con una targa speciale per “il suo appassionato impegno nello sport, esempio di tenacia, coraggio e amore per la vita” dal Comune di Correggio, sua città natale. Un importate avvenimento, una sana competizione, basata sul rispetto e sul calcio sano, ad ingresso
gratuito, con la presenza delle telecamere di Rai Sport e Icaro Tv. Il 13 giugno, 17.30, si svolge l’allenamento a porte aperte delle due nazionali, mentre sabato alle 9,30 c'è il benvenuto del sindaco Domenico Pascuzzi, poi un’escursione in trenino a Gabicce Monte. Partita con gli inni nazionali suonati dalla banda, al termine le premiazioni e poi cena a base di pesce.
GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
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Prevale su Sabrina Branzato (M5S), Dara Castegnaro Amarcord (Centrodestra) e Giuseppe CucchianiGabicce (sinistra) di Dorigo Vanzolini - Tanto entusiasmo, tanta determinazione e tanta passione ha dimostrato il neo sindaco di Gabicce Mare, Domenico Pascuzzi. Provato dalla lunga campagna elettorale, naturalmente felice. “Abbiamo avuto un ottimo risultato non solo come Pd - commenta Pascuzzi -. E’ stato raggiunto il 43,8%, una enormità rispetto alle ultime elezioni, ma anche con le preferenze c’è stato un grosso incremento. Ce ne sono state assegnate oltre il 60%, quindi i cittadini hanno dato fiducia alla squadra presentata”. Questa fiducia come la ripagherà. “Nella campagna elettorale ho fatto delle promesse che non sono promesse ma spero fatti; cercherò di portare a termine quanto detto con tanto lavoro. Migliorerò la riorganizzazione della spesa con lo spending review [reviosione della spesa, ndr] per incentivare l’efficienza della macchina amministrativa. Arriverò all’accorpamento dei settori che dagli otto attuali li porterò a quattro, usando, dove è possibile, le risorse interne per evitare le consulenze esterne. Il tutto vorrei farlo entro i primi cento giorno (metà del prossimo settembre). Ciò che non riuscirò a fare lo dichiarerò pubblicamente con le relative responsabilità se queste saranno mie”. Quale sarà la formazione della sua squadra? “Ad oggi posso solo dire chi saranno i consiglieri elencandoli in ordine alfabetico per ché
Sindaco, la tornata di Pascuzzi “A Giunta: tre donne, due uomini
Tutt'e quattro le liste entrano in conisglio comunale. Un risultato davvero civile LA POLITICA
“A
LA POLITICA
Sabrina Banzato (989 voti, pari al 31,91%)
Dara Castegnaro (402 voti, 12,97%)
di Gian Franco Traina non hanno ancora le competenze e sono: Fabio Arduini, Sabrina Bastianelli, Rossana Biagioni, Carmelo Caio, Marila Girolimoni, Cristian Lisotti, Aroldo Tagliabracci e Massimo Tombari. Mi preme precisare che per la giunta userò tre priorità: competenza, disponibilità e preferenze elettorali. La prima perché in ogni ministero ci dovrà essere una persona capace di saper affrontare il suo lavoro. La seconda perché al contrario di quanto è accaduto fino ad oggi l’assessore dovrà essere sempre presente in comune. La terza è consequenziale alle votazioni. C’è una quarta priorità che è la capacità di fare e di stare in squadra e questo vale anche per me”. Nella campagna elettorale sono state fatte molte pro-
Giuseppe Cucchiarini (355 voti, 11,45%)
Domenico Pascuzzi (1353 voti, pari al 43,65)
messe come sempre avviene in questi casi ma è così difficile concretizzarle? “Ho già avuto modo di parlare con la mia squadra e ho detto a tutti che dovremo andare a testa bassa. Entro i primi cento giorni dovremo già dimostrare molto. Dove non riusciremo informeremo la cittadinanza spiegando”.
Aver ottenuto oltre il 40% dei voti significa già potere ma dietro l’angolo c’è il M5S. Cercherà delle alleanze? “Il dialogo è aperto con tutti, ma prima vorrei conoscere il programma degli altri. Sono felice che tutte le liste presenti al voto abbiano avuto almeno un consigliere perché io credo che sia più facile dialogare. Però
- Tre donne e due uomini. Questa la giunta guidata da Domenico Pascuzzi. La completano: Cristian Lisotti (vice-sindaco), Girolomoni, Rossana Biagioni, Barbara Bastianelli.
nessuno conosce ciò che vogliono fare, anzi. Tutti hanno detto faremo ma nessuno ha detto come.” Il turismo. Nwel 2009, il sindaco Corrado Curti disse che avrebbe riportato Gabicce ai fasti degli anni 70/80 ma la realtà ha dimostrato che albergatori, bagnini e commercianti non andavano d’accordo e quindi Gabicce pur essendo un paese molto bello con un mare stupendo, con il monte San Bartolo da molti invidiato non ha risolto il problema e vive solo da giugno a metà settembre. Lei darà una vera scossa al turismo o crede che i problemi non siano risolvibili in tempi brevi? “In campagna elettorale ho avuto la percezione che la situazione stia cambiando. Ora c’è più condivisione tra albergatori, commercianti e bagnini. Non li ho potuti ancora incontrare fino
ad oggi, ma in tempi brevissimi è mia priorità interpellarli sia singolarmente che insieme per discutere sul futuro del turismo e risolvere il problema delle risorse cercandole in Europa e interessando i privati.” Da sistemare c'è anche il porto di Vallugola. Fino ad ora qualche mega progetto, tante parole ma pochi fatti. “Come tutti sanno il porto di Vallugola è una tra le priorità di questa nuova amministrazione. Noi pensiamo che al porto andrà fatto un bel restiling senza un vero e proprio sconvolgimento. Chiederemo dei progetti che tengano conto delle esigenze naturali, delle correnti marine e quant’altro, poi vedremo cosa e come fare”. La costruzione del Centro polivalente di via XXV Aprile è in fase di stallo da anni. Sono stati spesi già molti soldi e quanto è già stato costruito sta andando in malora nonostante la magistratura. Cosa succederà in futuro? “Nei primi cento giorni del nostro governo vorrei riuscire a trovare le condizioni di riaprire il cantiere per finire almeno il parcheggio sotterraneo. La situazione è ancora tutta da studiare e non è facile definirla. Stiamo già lavorando per far ripartire i lavori ma è sicuro che in tempi brevi diremo qualcosa alla cittadinanza”.
Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini Famiglia Filippucci, Gabicce Mare, 1937 circa. In piedi da sinistra: Anna Filippucci, Carlo Filippucci, Maria Filippucci (sorella di Carlo), Domenico Filippucci, Ivo Filippucci, Guerrino Filippucci, Igino Filippucci. Seduti da sinistra: Augusta Magi, Augusto Filippucci, Marianna Magi, Giuseppe Filippucci, Rosa Magi, Sergio Filippucci, Anna Coli. Un componente della famiglia, Adamo Filippucci, non è presente nella fotografia. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
SAN GIOVANNI Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
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Dal 19 al 23 giugno spettacoli di strada, musiche, scenografie, come antidoto della paura e riflettere sulle domande eterne dell’uomo. Organizza l'amministrazione comunale
Notte di San Giovanni Magie nel borgo
San Giovanni
Per San Giovanni si usava favorire gli incontri ed i fidanzamenti. Di buon augurio si ritenevano le infiorate che i giovani facevano sui davanzali ed alle porte della casa dell'amata. Diversi erano i rituali propiziatori ed anche quelli da cui trarre presagi. Il piĂš diffuso era fatto con la chiara dell'uovo messa in una bottiglia d'acqua e lasciata tutta la notte fuori sul davanzale. A seconda della forma che la chiara avrebbe assunto al mattino, si cercava di pronosticare il futuro
Nella notte di San Giovanni riti propiziatori legati al raccolto agricolo, alla salute, all’amore. Era anche la notte delle streghe. La credenza era che le megere si riunissero per propiziare la cattiva sorte. Tra gli espedienti difensivi: la scopa di saggina dietro la porta.
Notte delle Streghe
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SAN GIOVANNI
Nove ambienti di Palazzo Corbucci. Inaugurato il 27 aprile. Al piano nobile, il Museo del Risorgimento? - Nicoletta Ciambrelli ha donato un ostensorio ligneo scolpito su una base di bronzo dell'Ottocento. “Così lo possono vedere tutti”. La novantaduenne Ottavia Galli, residente in via XX Settembre, ha regalato una lampada dell'800, una specchiera del '700, dei vasi dell'800 e la coperta militare della regia aviazione (era un ufficiale pilota) del marito. La Rottam Ittica invece ha donato bellissimi cancelli battuti dell'800. L'inaugurazione del museo “Come eravamo” (Cum asermie)
“Come eravamo”: museo della civiltà contadina
CULTURA ha suscitato gioia ed entusiasmo in tantissimi marignanesi. Ha acceso il senso di appartenenza. E' stato inaugurato dall'assessore Nicola Gabellini lo scorso 27 aprile. La sede è sontuosa: Palazzo Corbucci, una delle dimore storiche più blasonate della provincia di Rimini. Oltre 3mila pezzi in mostra, il Museo è al piano terra della raffinata abitazione; in quelli che un tempo erano gli spazi di servizio della facoltosa famiglia. E' un percorso di nove ambienti originali; ogni ambiente accoglie i fondamenti della civiltà contadina. Il primo, la rimessa. Pavimento con i sassi del Conca in stile bizantino. Accoglie un calesse del 1932 ed una campana in bronzo del 1851, della fonderia Ricci (non se ne conosce il luogo). Il secondo, la scuderia. Ri-
Nicoletta Ciambarelli e Mauro (Mimmo) Landi (presidente della Pro Loco)
masto quasi intatta. Il terzo, deposito di letame. Attrezzi da calzolaio appartenuti a Ernesto Bordoni (Ernest Burdon) e banchetto da lavoro di Nino ad Cucer. In un angolo capitello in stile ionico di pietra di San Marino. Il quarto, la pesa. Ospita due botteghe artigianali: fabbro e falegname. Quella da fabbro era di Ginen Marchini (babbo di Paolo e Sandro). Forse l'oggetto che più fa viaggiare la mente è un trapano funzionante del 1920 a manovella e volano. L'attrezzatura è stata donato dai fratelli
Marchini al museo. Accanto la falegnameria. Il quinto, il deposito. E' una stanza da letto. Il sesto, la cantina. Accoglie gli attrezzi agricoli. Tra cui un bellissimo biroccio dipinto di fine '800 dei misanesi Savoretti e due telai per tessere lino e canapa. Il più vecchio è del 1850 ed è un dono della famiglia Melangola di Pirano (Tavullia). Il settimo, la lavanderia. Con aratri in legno di fine '800, che raccontano di un tempo povero e vicinissimo al Medio Evo. L'ottavo, la legnaia. Il pezzo
L'elegante Palazzo Corbucci, sedel del museo. E' intenzione anche portarci gli altri reperti dei magazzini marignanesi
pregiato è il calesse della Valconca del 1880. Arrivato a Santa Maria in Pietrafitta per matrimonio alla famiglia Arcangeli. Gli eredi Silvio Fuzzi e Paolo Montanari l'hanno regalato al Museo. Il nono ambiente, il granaio. E' stato trasformato nella cucina. Il cuore è la famosa matra, dove si faceva la piada e la si conservava. In un angolo un telaio di soli 50 anni fa perfettamente funzionate. E' di Anna Maria Leardini, la quale terrà anche dei corsi (già moltissime le iscrizioni). Il Museo è il frutto della sen-
sibilità dell'amministrazione comunale e della Pro Loco. L'allestimento è partito lo scorso novembre, grazie al volontariato di una ventina di marignanesi. Tutti bravissimi; Mansueto Urbinati ha realizzato la metà dei lavori. Felice Mauro (Mimmo) Landi, il presidente delle Pro Loco. L'associazione effettua visite guidate nel borgo. Lo scorso anno i turisti furono in tutto mille; numero già superato in questi pochi mesi dell'anno. Il tour marignanese: piazza Silvagni, chiesa della Beata Vergine (detta di Santa Lucia), il castello in tre
tappe, le fosse granarie. Mèta conclusiva: Palazzo Corbucci (un tempo era il teatro). Durante l'ora e un quarto si fa cultura romagnola: il perché del nome Romagna, la storia della piada... Si termina in una piadineria; chi vuole può provare e farla. Palazzo Corbucci La dimora si trova in fondo alla centralissima via XX Settembre, appena prima dell'elegante ponte di mattoni sul Ventena. Fino al 1855, prima del ponte c'era la seconda Torre del borgo; era denominata Rimini, perché si rivolgeva verso nord. Questa era l'entrata principale di San Giovanni in Marignano. Dalla parte opposta c'era (e c'è) la Torre dell'Orologio (allora si chiamava Pesaro). Nel 1855, venne demolita la Torre Rimini e il ponte di legno sul Ventena per ricostruirlo in mattoni (progetto dell'architetto Giovanni Benedettini). In quell'anno venne risistemato anche Palazzo Corbucci; costruito sul castello malatestiano (1280), a sua volta tirato su su un convento. Nel 1855, sotto Palazzo Corbucci c'era una strada (la Galleria Corbucci) che metteva in comunicazione via Rainerio Fabbro (all'epoca via Chiesa) con via XX Settembre (ai tempi via di Mezzo). Galleria Corbucci è un monumento di strada; nel centro due binari di pietra per reggere il passaggio di calessi e birocci.
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Secondo col 40% dei suffragi Graziano Gambuti (M5S), Non entra in consiglio Luciano Bordoni (centro-destra)
LO SPORT
Da sinistra: Luciano Bordoni (centro-destra), Graziano Gambuti (M5S) e Daniele Morelli (centro-sinistra)
L'equitazione marignanese a Roma Guerrino Aratari, già socialista
- L’equitazione Marignanese a Piazza di Siena, Roma, dal 22 al 25 maggio. L’82^ edizione dello concorso romano porta nei giardini di Villa Borghese il meglio dell’equitazione mondiale. Ai nastri di partenza 8 dei primi 10 cavalieri del ranking mondiale. Tra gli atleti al via, 13 sono nella ‘top 20’ e 27 nella ‘top 50’. Quest’anno per la prima volta una compagine dei due centri ippici della Valconca, Il Centro Ippico Marignano di S. Giovanni e il Centro Ippico il Fondo di Misano, uniti, hanno formato la squadra capitanata da Sandro Palmetti e composta da Federico Colombari, Leonardo Catolfi, Giulia Masi e Sara Barilari, che ha concorso per il titolo Master delle Associazioni Affiliate dei Fratelli D’Inzeo. Il Centro ippico dei fratelli Sandro e Stefano Palmetti negli
ultimi anni è cresciuto fino a contare più di 100 iscritti di cui una quarantina di ragazzi agonisti che tutto l’anno si allenano e vincono i titoli importanti al livello nazionale, come la medaglia d’argento vinto quest’anno da Sara Mazza agli campionati italiani Trofeo seniores amatori 1° Grado. I team iscritti in rappresentanza delle regioni d’Italia sono stati 23 e hanno preso parte al Master Associazioni, una delle categorie nazionali inserite nel programma sportivo dello CSIO di Roma Piazza di Siena - Master Fratelli D’Inzeo, mediante un doppio turno di prove. Dopo il primo ‘round’ disputato nella mattina del 22 maggio il CI Marignano si è classificata dodicesima con un infortunio del cavallo di Leonardo, Daredevil Joe. La seconda prova del Master Associazioni, il 23 maggio, ha visto Sara Barilari e Giulia Masi chiudere con due percorsi netti e una rimonta complessiva che ha portato la squadra ad aggiudicarsi la nona posizione nell'assoluta. Numeri in grado di rendere felici appassionati e amici, che mostrano cuore e spirito della squadra: lo sport praticato ai suoi massimi livelli. Bravi Sara, Giulia, Leonardo Federico; e bravo Sandro Palmetti, allenatore dalla forza ed entusiasmo inesauribili! Laura Giambartolomei
LA MUSICA
Musica, Festival sotto le Stelle: aperte le iscrizioni
Sindaco, vince Morelli - Daniele Morelli succede a Domenico Bianchi. Il rappresentante del Pd ha prevalso su Graziano Gambuti (M5S). Fuori dal consiglio comunale Luciano Bordoni (centro-destra). E' stata una lotta tutta a sinistra; sia Morelli, sia Gambuti provengono da quell'area culturale. In giunta dal 1999, Morelli ha costruito il suo speciale e personale consenso durante gli anni di assessorato. E' persona che sa ascoltare e che sa cos'è la mediazione. Qualcuno gli rimprovera una certa timidezza in un momento di urlatori non proprio un difetto. Morelli è sempre presente. Si veda alle feste del partito; è lì che lavora, che salu-
LA POLITICA ta, che fa. Qualcuno gli rimprovera che ha fatto una campagna elettorale di promesse. Forse, troppe, ma se le mantiene per aiutare imprese e famiglie perché non farle? Graziano Gambuti ha perso con onore; ha ottenuto un successo personale straordinario. Con molta onestà era impossibile andare oltre il 40 per cento. Gambuti è un galantuomo preparato. E' un uomo che approfondisce e che sa farsi voler bene. Tratti gli altri cion rispetto e signorilità. farà un'opposizione intelligente ed accorta. aiuterà anche la maggioranza a gover-
nare beene. Daniele Morelli si è beccato anche alcune critiche per gli uomini della sua giunta. Gli rimproverano i due assessori esterni. Troppi, perché si delegittima il voto, avanzano È stata nominata la nuova Giunta comunale del Comune di San Giovanni in Marignano, composta di 4 Assessori, oltre al Sindaco, due uomini e due donne. Donna è il nuovo Vice Sindaco Michela Bertuccioli, di anni 40, Psicoterapeuta, Assessore consigliere con le deleghe ai Servizi Sociali, al Volontariato, alla Scuola, alla Cultura, al
Turismo ed all’Associazionismo. Donna anche l’Assessore esterno Maura Tasini, di anni 45, con le deleghe al Bilancio, al Personale ed al Patrimonio, già Assessore nella precedente Amministrazione. Gli uomini sono invece William Damiani, di anni 39, dipendente pubblico, Assessore esterno con le deleghe ai Lavori Pubblici, all’Edilizia Privata, all’Urbanistica, all’Organizzazione ed alla Trasparenza, e Nicola Gabellini, Assessore e consigliere, con le deleghe alla Sicurezza, alla Polizia Municipale, alle Attività Economiche, all’Ambiente ed alla Mobilità, già Assessore nella precedente Amministrazione.
Golf Club, 5mila metri di mattone per non chiudere. Trattare allo stesso modo gli altri marignanesi ECONOMIA
L'organizzatore Paolo Marchini (a destra) e Mimmo Landi
- La famosa cantante Maria Grazia Di Michele è la presidentessa della giuria; il famoso musicista Vince Tempera è il direttore musicale. Sono i due big che danno valore alla settima edizione del Festival sotto le Stelle, in cartellone dal 17 al 20 luglio nel fascino di piazza Silvagni. Il 28 giugno si chiudono le iscrizioni. Le audizioni-selezioni si tengono domenica 29 giugno, ore 15, alla discoteca “Baia Imperiale” di Gabicce Mare. Sono presenti Benedetto Franco Morri (direttore musicale del Festival) e Fabio Pecci (maestro di canto). Saranno selezionati 24 canzoni edite e 16 inedite. I vincitori del concorso marignanese parteciperanno alle semifinali nazionali del circuito Grande Festival italiani, in programma a Santa Teresa di Gallura il 30 e 31 dicembre. A loro volta, i due vincitori (editi ed inediti dei Grandi Festival saranno invitati al Casa San Remo, evento presente durante il famoso Festival. Dietro il Festival sotto le Stelle c'è l'organizzazione e la passione di Paolo Marchini e il sostegno della Pro Loco di San Giovanni. Per maggiori informazioni: www.festivalsottolestelle.it
- Cinquemila metri quadrati di mattone per rilanciare il Riviera Golf Club di San Giovanni. La Conferenza dei servizi riunitasi lo scorso 16 maggio, seppure non compatta, ha dato il proprio consenso. A portare avanti la trattativa per conto della proprietà Sergio Gambini, già parlamentare del Pd. Il Comune di San Giovanni aveva davanti un aut aut: o concedere il beneficio edificatorio, oppure struttura a rischio chiusura. Chi scrive pensa che l'amministrazione guidata da Domenico Bianchi abbia agito con responsabilità. Cerca di non desertificare quell'area del comune dove sono stati investiti decine di milioni di euro, ma non è mai decollato. I conti sono sempre stati in rosso. Questo significa che non è assolutamente facile far andare bene un'azienda, al di là degli slogan dei politici: “Puntare sul lavoro”, “Ora ci vuole la crescita”, “Incrementare la pro-
La Club House
duzione”. Alla famiglia Gerani (controlla la Gilmar) & C. gli va riconosciuto il rischio. L'aver investito. Potessero tornare indietro dirotterebbero quella cifra su altri lidi. Va bene si diceva aiutare una struttura che impiega alcune decine di persone, ma la stessa sensibilità gli amministratori comunali la dovrebbero avere anche verso le famiglie marignanesi che hanno bisogno dei 50 metri in più per sistemare il figlio; se ci sono le distanze e tutto il resto. Questa è la vera sfida del neo sindaco Daniele Morelli. Per inciso, lavora alla Gilmar.
“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo”
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Macchina per scrivere, freni ad aria compressa per treni
Henry Ford
La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1869. La Margarina Il chimico francese Hippolite Megemouries (18171883) ha l’incarico da Napoleone III di realizzare un «burro artificiale» da utilizzare nelle campagne di guerra. Dopo anni di prove, rivolte a copiare lo stesso processo che si svolge nella mucca per produrre il latte, brevetta un composto a base di lardo, acqua, latte e mammelle di mucca finemente tritate. Poiché ha un aspetto perlaceo, lo chiama margarina dal greco «margarites» (perla). Un anno dopo Mège-Mouries verrà fatto prigioniero nella guerra franco-prussiana e finirà poi in miseria. Durante la prigionia svela però il segreto della margarina a compagni di cella olandesi, che, tornati in patria, cominciano a produrre il «burro artificiale» insieme ai soci Van den Bergh, capostipiti di quella che sarà una florida dinastia industriale nel settore dell’alimentazione. 1869. Tavola periodica Il chimico russo Dmitrij Mendeleev (1834-1907) ordina per la prima volta gli elementi chimici in base al peso atomico, scoprendo inoltre che le loro proprietà chimiche hanno un andamento periodico. Può così ordinare gli elementi in righe e in colonne (otto), dove in una stessa colonna sono contenuti gli elementi con proprietà chimiche affini. All’epoca Mendeleev lascia vuote alcune caselle, ipotizzando che debbano essere occupate da elementi non ancora scoperti e di cui prevede il peso atomico
e le proprietà (come il Titanio, l’Erbio, 1869. Piattaforma petrolio L’inventore americano Thomas Roweland deposita il principio costruttivo di una piattaforma marina con apparecchiature per trivellare il fondale. Sono passati soltanto die-
ci anni dal primo pozzo petrolifero (v. 1859) e già il mare è la nuova frontiera per i cercatori di «oro nero». 1869. Canale Suez Tra festeggiamenti che si protraggono per tre giorni, viene inaugurato il canale di Suez. La via d’acqua di 160 chilometri scavata nel deserto tra il
Mediterraneo e il Mar Rosso, e con la quale si evitano di colpo i 10 mila chilometri della circumnavigazione dell’Africa, è una colossale opera di ingegneria e un accesso strategico alle rotte internazionali che farà di questa zona una delle più calde della Terra, fino ai giorni nostri. Il canale è stato realizzato dal francese Ferdinand Marie De Lesseps (18051894), su progetto dell’ingegnere trentino Luigi Negrelli (1799-1858). Il primo colpo di piccone viene dato il 25 aprile 1859. I lavori durano dieci anni, durante i quali vengono rimossi 74 milioni di metri cubi di sabbia e terra. 1869. Gomma masticare L’inventore americano William Semple ottiene il brevetto per una miscela di caucciù, zucchero e aromi, il primo «chewing gum». Le prime gomme da masticare, sotto forma di palline, saranno vendute nel febbraio 1871 nel New Jersey.
MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
- Claudio Battazza, Pd, è stato riconfermato sindaco di Morciano; un risultato che racconta della sua abilità e tenacia nel trovare il consenso, al di là dell'effetto Renzi. La sua lista, Morciano futura, ha incamerato 1.712 voti (il 31,54%), meno di un terzo degli aventi il diritto di voto. Porta in consiglio, compreso il sindaco, nove consiglieri (Evi Giannei, Stefano Dradi, Michela Morganti, Corrado Montanari, Ivan Tagliaferri, Corrado Bernabei, Matteo Gobbi e Claudia Corsini) su un totale di tredici, ovvero, il 69,23% del Consiglio. Alle altre due liste con 1.913 suffragi (il 35,24%), vanno gli altri quattro consiglieri. Vivere Morciano (centro-destra) tre: Filippo Gennari, Matteo Staccoli e Marzia Ghigi. Movimento 5 Stelle uno: Daniele Arduini. Affluenza L’affluenza alle urne nelle elezioni comunali del 25 maggio ha toccato il punto più basso: il 69,78% (il 66,78% i validi). La media provinciale è stata del 70,92% e quella regionale del 72,57%. 1.640 morcianesi hanno preferito di astenersi. Il 30,22% del corpo elettorale, 1,14% in più rispetto alla media provinciale (29,08%), 2,79% in più rispetto di quello regionale (27,43%). Le schede nulle erano 101 (1,86%), quelle bianche 62 (1,14%), di conseguenza 1.803 elettori morcianesi (33,22%) su 5.428 aventi il diritto hanno di-
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Lontani Filippo Gennari (centro-destra) e Daniele Arduini (M5S). Un terzo non ha votato
Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
Sindaco, Battazza riconfermato Da sinistra: Daniele Arduini (M5S), Claudio Battazza (centro-sinistra) e Filippo Gennari (centro-destra)
Come leggere la vittoria? Lo aspettano tre nodi: la Ghigi, i debiti, l'Unione
LA POLITICA
mostrato la loro contrarietà o il totale disinteresse verso le liste ed i candidati in gara e risultano il primo partito di Morciano. In totale gli astensionisti rispetto alle comunali del 6 e 7 giugno 2009 sono aumentati di 371 (6,54%) elettori. Se a questo dato aggiungiamo il consenso espresso dai 677 (12,47%) cittadini alla lista del Movimento 5 stelle – Daniele Arduini che sono in totale disaccordo con le politiche delle amministrazioni Battazza e Ciotti, il dato arriva quasi a metta degli elettori, raggiungendo 2.480 cittadini, il 45,69% del corpo elettorale.
Di conseguenza con l’astensione, schede nulle, schede bianche, il voto al Movimento 5 stelle e i 1.236 (22,77%) elettori che hanno votato la lista Vivere Morciano – Filippo Gennari (centro destra), in cinque forme diverse, 3.716 (68,46%) elettori, in modo chiaro si sono espressi contro le politiche e scelte dell’amministrazione Battazza nei cinque anni passati. Se questa è la nuda e cruda analisi dei numeri, la politica reale afferma che chi non partecipa delega agli altri il proprio destino. Lamentarsene poi non aiuta. Giusto o sbagliato, la democrazia an-
cora una volta rappresenta il meno peggio dei sistemi politici. Morciano, come sempre d'altronde, è lo snodo di molte partite bollenti. Ghigi La nuova amministrazione dovrà dire l’ultima parola sul progetto Ghigi. Un gigantesco complesso commerciale e abitativo nel centro di un piccolo Paese già soffocato dal cemento. Molto probabilmente è su questa partita che Battazza ha costruito il risultato elettorale. Dopo cinque anni di un inutile quanto triste braccio di ferro tra la proposta degli amministratori e la città, lo scorso anno
Battazza getta nel bidone i due palazzoni stile periferia Unione Sovietica. Presenta alla città un progetto tutto sommato buono; ci fosse stato un segno di memoria storica sarebbe stato perfetto. Cioè salvaguardare il più nobile degli edifici Ghigi. Con Battazza, negli ultimi anni, è impossibile avere una discussione consapevole dove ognuno porta il meglio di sé e quando non si sa, ci si astiene. Parte lancia in resta con le sue certezze e affonda. Con l'accetta. Irriconoscibile rispetto a qualche anno fa; si spera che questo nuovo quinquennio gli ridia serenità e più disponibilità. Magari ci stupi-
rà e nella costrizione della nuova Ghigi ci metterà anche la memoria storica. Unione Valconca Battazza è chiamato a rivitalizzare il carrozzone dell’Unione Valconca per una gestione più economica ed efficiente di alcuni servizi, o fare la fusione con i Comuni di Montefiore, Gemmano e San Clemente? Ma gli altri Comuni poco si fidano di Battazza, che è bravissimo a massimizzare il tornaconto della propria città; come ha dimostrato quando per 15 anni è stato il sindaco di Montefiore. Debiti Morciano è chiamato ad abbassare i debiti ed eliminare i buchi di bilancio per poter diminuire la pesante pressione fiscale sui cittadini. I mutui sono aumentati dai 5,64 milioni di euro di fine 2009 ai 7,60 del 31 dicembre 2013. Restano intatti i buchi e gli impegni di pagamento della maggior parte del prezzo dell'ex scuola media, del nuovo ponte sul Conca, del raddoppio del capannone fieristico e della sede dell’Asl e dell’INPS?
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MORCIANO
Lo racconta Hossein Fayaz nel libro “Potere dei cittadini”. Prende a modello la cultura elevetica
CULTURA
Gobetti, premiata Federica Bianchini
“Democrazia, copiare dalla Svizzera” Hossein Fayaz
LA CULTURA
La copertina del libro
Ragazzi del Gobetti e poesia premiata
- Federica Bianchini, della IVB del Gobetti, ha vinto il terzo premio di un concorso di poesia. Bravissima la giovane. I riconoscimenti sono un piacere per lei, ma anche per i suoi insegnanti e la sua scuola. Che la vita possa essere secondo il suo cuore.
- “Non capisco come mai voi abbiate questo comportamento. E' un vero peccato. Basterebbe davvero poco per vivere in un paradiso”. A parlare così è Werner Cervellieri. Figlio di morcianesi emigrati nel dopoguerra nel cantone di Basilea (Svizzera), dove c'era e c'è una bella comunità di Morciano. Werner ha un ruolo importante in una multinazionale svizzera che fattura circa 1,5 miliardi di euro. Lascia la felice Svizzera e torna in Italia almeno quattro volte l'anno. Se Werner è uno svizzero di origine italiana, Hossein Fayaz è un italiano di origine iraniana. Ha sposato una signora morcianese; nelle ultime elezioni comunali era candidato per il Movimento 5 Stelle. “Potere dei cittadini” è il titolo dell'ultimo libro di Hossein Fayaz. Il suo è un viaggio nell’arco di mezzo secolo dai villaggi iraniani a Glarona (Svizzera), la culla della democrazia diretta, con pensiero rivolto alla situazione politica ed economica dell’Italia e dei suoi Comuni di oggi. Fayaz ipotizza che se l'Italia applicasse il modello elvetico le situazione socio-economica mi-
gliorerebbe. E' solo questione di regole e percorsi, oppure ci vogliono anche dei valori che danno loro intelligenza e cuore? Perito agrario, Fayaz agli inizi degli anni Sessanta venne a contatto con la dura realtà delle aree rurali iraniane. Il 22 novembre 1963, vinse un concorso ed ottenne quindici ettari di terra del demanio dello Stato nel villaggio Kushk a tre chilometri dal capoluogo Garmsar, situato a cento chilometri ad est della capitale Teheran. Presto i suoi neo concittadini lo incaricano di una investitura istituzionale, eleggendolo alla presidenza del Consiglio comunale. Due anni dopo, nell’aprile 1965 venne chiamato a svolgere il servizio militare nell'“Esercito del Sapere”. Passa i primi quattro mesi nella
base militare di Quchan nella zona nord orientale del Paese, al confine con allora Unione Sovietica, ora Repubblica del Turkmenistan. In seguito, venne incaricato di svolgere il servizio civile come maestro della scuola elementare, all’epoca inesistente, e del rinnovatore del villaggio di OrteCesceme. Una fortezza naturale, situata in un paesaggio da incanto nel mezzo della catena dei monti Aladagh-Binalud, a diciotto chilometri da Quchan. E per giunta nei ultimi due chilometri senza alcuna strada. All’inizio del novembre 1967, dopo il servizio militare, per proseguire gli studi universitari in agraria, viene a Perugia. Nell’estate 1969, per un periodo di lavoro durante la chiusura dell’Università si trova a Zurigo e venne invitato da un amico svizzero per un breve viaggio a Glarona. La partecipazione al “Landesgemeinde” di domenica 4 maggio 1969, l’Assemblea legislativa dei cittadini in piazza, ha segnato per sempre il pensiero di Fayaz. Da quel giorno pensa che il
federalismo e la democrazia diretta sono la vera e più autentica forma di democrazia, base della pace sociale e del progresso di quel Paese, dove il cittadino può manifestare il suo consenso o il proprio dissenso attraverso il voto che conta, e dagli effetti immediati; dove ogni cittadino possiede veramente il potere sulle singole scelte dell’amministrazione sia locale sia federale; e dove per le lobby è più diffficile tessere le trame del potere; lo stesso ragionamento vale per politico furbo. Nel Comune di Morciano Fayaz segue le attività delle amministrazioni locali e fa l’attivista dei diritti civili. Per le questioni che riguardano i rapporti tra gli elettori e gli amministratori, cerca di ottenere spazi di partecipazione per i cittadini nella programmazione del Comune. Hossein Fayaz ha già pubblicato numerosi libri: “Le ragazze afgane”; “Il manuale dei tappeti”; “Io mussulmano in Italia”; “Dialogo e Integrazione”; “Oriente e Occidente – Dialogo tra due amici”; “Il tappeto persiano: cultura e società orientale a casa”. Sul sito www.hosseinfayaz.com si trovano maggiori informazioni riguardo questa pubblicazione. info@fayaz.it
MORCIANO
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Dopo averla conquistata nel 2013, Mario Fraternali è ripartito con la sua squadra il 6 giugno
Raam, parte la seconda avventura 5000 km dal Pacifico all'Atlantico - La fine è sempre un inizio. Lo ha scritto una delle menti più belle che abbiano solcato la terra nel secolo scorso, Tiziano Terzani, professione giornalista. L'anno scorso per Mario Fraternali fu un trionfo; quest'anno sarà il trionfo? Ce lo auguriamo di cuore. Intanto, in bocca al lupo. Il morcianese porta i colori della Gs Valconca-Ottica Biondi ed il nome di Morciano per la Raam (Race across America Marathon, Gara-maratona attraverso l'America): 5mila km che attraversano 12 stati dal Pacifico all'Atlantico e tutti i climi e paesaggi di quel continente: montagne, pianure, deserto. Insomma, è un'avventura che parte il 10 giugno e si deve chiudere entro il 22 dello stesso mese. La squadra di Mario è partita da Morciano il 6 giugno. Guidata da Ugo Gaia, presidente del Gs Valconca-Ottica
Con lui una formazione di 7 elementi capitanati da Ugo Gaia, il presidente del Gs ValconcaOttica Biondi. In squadra anche un giovane americano Jeremy. Per le strade della Raam (Race across America) Mario porta i colori ed il nome di Morciano LO SPORT Biondi, è composta da sette unità; tra loro anche un giovane americano Jeremy. I morcianesi lo hanno conosciuto lo scorso anno sulle strade americane. Ai nastri di partenza, ci sono 4 italiani; gli altri tre sono del nord. Per portare a termine la sua impresa deve lasciarsi die-
Mario Fraternali in azione lo scorso anno e il trionfale arrivo a Morciano tro di sé circa 500 chilometri di paesaggi e stati d'animo. Mario lo scorso anno conquistò la speciale sfida, che è un lungo viaggio dentro se stessi, prima ancora che sulle strade e il saliscendi americano (40mila metri di dislivello), in 12 giorni e due ore. A Morciano fu accolto come si conviene a coloro i quali compiono qualcosa di eccezionale: un caldo e partecipato abbraccio. Mario Fraternali è persona perbene; sempre misurato, sempre garbato verso gli altri. Ha una mente tenace e morbida. Sa legare gli altri a sé con la forza della semplicità.
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MORCIANO
Porte in Svizzera per un residence di lusso. Due alberghi in Nigeria. Ordini dall'Iraq
Comeca, ripreso ad esportare Foro Boario ALLEGRO MA NON TROPPO
Battazza, l'hobbista - Il vice-sindaco Stefano Dradi ha quasi ragione. Hobby a tradurlo in italiano significa passione, un po' come dire dilettante, colui che fa le cose per diletto. Dunque, sforna cose eccellenti. Altro che pressappochismo, come afferma il luogo comune per quest'ultima immagine. Dradi ha difeso Battazza in un bar di Morciano mentre un manipolo di morcianesi commentava il giorno dopo il confrontro tra i tre candidati a sindaco andato in onda la sera prima su Icaro Tv. Il sindaco uscente del Pd Claudio Battazza, poi riconfermato, è caduto in una gaffe. Sembra che abbia detto che faccia politica per hobby. Dagli hobby sono nate fior di aziende. Un esempio forte nella nostra vallata è l'Adriatic Sea Equipment di San Clemente. Valerio Sapucci aveva l'hobby dell'acquario coi pesciolini rossi ed ha costruito un'impresa leader in Europa. Alla parola hobby, scrive il dizionario Zanichelli:“Svago, passatempo preferito, occupazione in cui ci si dedica nel tempo libero, come dilettanti”. Come andare per rosole in primavera e autunno. I morcianesi però non gli hanno creduto e lo hanno votato a piene mani. L'elogio dell'imperfeazione avrebbe scritto Rita Levi Montalicini, il Nobel della Medicina. Mentre il filosofo tedesco Nietsche se la sarebbe cavata con un semplice: “Umano troppo umano”. Poi c'è un'immagine evangelica: “Anche il sapiente sbaglia sette volte al giorno”. Su Battazza sono piovute una caterva di critiche, ma è in ottima conmpagnia.
Piazza del Popolo - Piazza del Popolo, o Piazza Rovente, avrebbe bisogno di un po' di cure. Quell'aiuola pensile (che ogni tanto diventa anche fontana) ha colori tristi e erbacce di ogni dove che hanno preso il posto dei fiori. Ad onor del vero fu opera dell'ex sindaco Giorgio Ciotti. Ma ora il suo lascito ce l'ha in cura la città. Basterebbe poco.
ECONOMIA
- Svizzera, Ticino, una palazzina di 12 appartamenti di livello medio alto. Un paio di alberghi in Nigeria, grazie alla collaborazione con i mobilieri pesaresi. Ordini dall'Iraq. La Comeca riparte con commesse significative. Dalla Svizzera il committente degli appartamenti di livello commenta: “Non riesco a finirli che li ho già venduti e lo sai a chi li vendo? Agli italiani”. E prosegue in un commento che dovrebbe aiutare a riflettere: “Se non ci fosse l'Italia, forse la Svizzera sarebbe come l'Italia...”. Grazie al finanziamento di vecchi e nuovi soci, l'azienda di Morciano sta lentamente riprendendo a camminare, dopo gli anni di crisi; la forza lavoro si è assottigliata a 40 dipendenti (erano un centinaio). I passi all'estero non sono solo nella vicina Svizzera. E' giunta una importante commessa anche da Iraq e Nigeria. In tutto una partita da 14mila porte. Commenta il presidente Agostino Prediletto, uno che
Lo stabilimento Comeca
ha creduto nel futuro della Comeca anche nel periodo buio: “Questo nuovo inizio è dovuto a tre fattori. Il primo, abbiamo il prodotto e questo è la base. Poi, ci vanno aggiunte le vecchie relazioni umane. Infine, perché siamo romagnoli, cioè in grado di costruire rapporti che vanno oltre il puro fattore comemrciale. In Comeca abbiamo ripreso a lavorare come agli inizi, a metà
degli anni Settanta”. L'ordine nigeriano è il frutto di un lontano e forte legame con i mobilieri di Pesaro. Costoro hanno arredato due alberghi, dove hanno optato per le porte romagnole. Continua Prediletto: “In qeusto momento le nostre energie sono tutte puntate sul fronte estero; in Italia il mercato è ancora fermo. Il nostro futuro si vuole anche concretizzare
Gobetti, orchidee rare nel campus - All’Isiss “Gobetti – De Gasperi” di Morciano di Romagna non mancano le “verdi” sorprese! La professoressa Manuela Casadei ci segnala una importante e curiosa scoperta effettuata da lei stessa durante la prima settimana di maggio: alcune orchidee spontanee nel giardino della scuola! La professoressa, oltre ad essere una brava insegnante di diritto, è anche un’esperta e appassionata di botanica. Le orchidee della specie Ophrys Apifera, piccole ma coloratissime, passano quasi inosservate nella numerosa varietà di piante e arbusti che crescono nel grande giardino. Tuttavia si tratta di piante non comuni e di particolare valore naturalistico; oltre ad essere molto delicate, raramente nascono in modo spontaneo nei giardini comuni, perché necessitano di un clima e di condizioni particolari per svilupparsi. “Il nome di specie proviene
Sono della specie Ophrys Apifera, piccole ma coloratissime, passano quasi inosservate nella numerosa varietà di piante e arbusti che crescono nel grande giardino
Le orchidee scovate nel campus del Gobetti
AMBIENTE
dal latino, con significato di ‘portatrice di api’, per la conformazione di un petalo, il labello, che imita l'insetto allo scopo di richiamarlo per l'impollinazione. Tra i numerosi individui "normali" presenti nel giardino della scuola, uno presenta una variante cromatica giallo-verdastra molto rara, denominata dai botanici "varietà chlorantha". Tutte le orchidee spontanee sono protette sul piano globale dal 1973 dalla Convenzione di Washington, nota come Cites.
Da sinistra: Boccioni, Corsucci, Monumento ai Caduti (in abbandono da anni) e Bardeggia (si sta sbriciolando)
La Legge dell’Emila-Romagna N.2 del 1977 "Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale ", tutela tutte le specie che rientrano nella Famiglia Orchidaceae." Questo tipo di orchidea, detta anche “vesparia”, è una pianta erbacea alta dai 15 ai 50 cm, che raggruppa da 3 a 12 fiori con petali grandi, di colore dal bianco al violaceo, con nervatura centrale e petali corti di colore dal rosa al verdastro. Il lobo mediano, villoso e di colore bruno, presenta un disegno variabile che ricorda l’addome di un insetto, con un’area basale
attarverso il passaggio per le fiere. E fu proprio in una fiera, a Bologna, dove conoscemmo i giapponesi. Quel mercato per anni ci diede forti soddisfazioni: economiche ed umane. Certo sono lontani i tempi in cui dall'estero venivano ad osservare la nostra organizzazione aziendale, ma la nostra speranza è quella di ritornare a quei livelli, dove Comeca era sinonimo di qualità e serietà”.
brunastra, lucida, contornata da macchie dal giallo-verde al violaceo. “L’orchidea ha bisogno di un micro clima caldo-umido che difficilmente si presenta nell’ambiente comune che ci circonda” ha spiegato la professoressa Federica Giacomazzi, docente di Ecologia e Pedologia presso il neonato istituto agrario dell’ISISS “ma qui nel nostro giardino sono nate ben due diverse specie. Sarà nostro compito, ed in particolare della I G di indirizzo agrario, salvaguardare le piante con attenzione e perizia”. Al momento, nel timore che i lavori di potatura e cura del giardino da parte degli addetti alla manutenzione potesse essere loro fatale, le piante sono state prelevate e saranno sistemate in appositi vasi dai ragazzi dell’Istituto Professionale Agrario, che si sono rivelati quanto mai utili per l’ISISS. Con l’aiuto del professor Paolo Ricci (docente di laboratorio di tecnologie ed esercitazioni agrarie) e le cure degli alunni le orchidee riusciranno a rimanere in vita e proliferare - speriamo - nel giardino della nostra scuola. Laura Giambartolomei
BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO
Centro sociale Mercurio di Morciano, serata insieme con la Banca Popolare Valconca COMUNITA'
- “Signorina vuol ballare?”. Potrebbe quasi essere lo slogan della serata organizzata dal Centro sociale Mercurio lo scorso 16 maggio: una cena con musica a seguire! L'appuntamento rientrava nel progetto della Banca Popolare Valconca con i Centri Sociali della provincia di Rimini, finalizzato all’acquisto di alcuni defibrillatori. La Banca Popolare Valconca si è impegnata a contribuire alla spesa, raddoppiando la somma raccolta come offerte di tutti i Centri Sociali. Un colpo d’occhio straordinario per chi entrava nella sala del centro parrocchiale: centosettanta persone sedute a tavola, sorrisi, battute in romagnolo, brindisi, il tipico chiacchierio di chi si diverte con gli amici, il tavolo con il sindaco Claudio Battazza, il vice-sindaco Stefano Dradi, gli assessori, le donne della Banca Popolare Valconca, con il consigliere avvocato Marisa Buongiorno, il tavolo dell’orchestra per ballare e… anche quelli della televisione, Paolo Teti di Tele Romagna Mia!
LIBRI
Grande serata con l'abbazia di S. Gregorio - Maria Teresa Bigi è affascinantissima, Angelo Chiaretti non da meno. Due raffinati e piacevoli comunicatori. Una grande serata quella dello scorso 22 maggio; è stato presentato il libro che va a raccontare la storia di Morciano. Sala Valconca affollata, si presentava “San Pier Damiani Dante Alighieri e l'abbazia di San Gregorio in Conca”, terzo volume di una collana di quattro, con la quale la Banca Popolare Valconca, nel 2014, va a celebrare i mille anni, documentati, di Morciano centro fieristico della vallata. La professoressa Bigi e il professor Chiaretti hanno deliziato con storie pennellate con leggerezza e seduzione. Ora manca Enrico Cirelli con: “Gli scavi di San Pietro in Cotto e il territorio di Morciano dall’età romana al medioevo”.
Sala da grande occasione
Da sinistra: Marisa Bongiorno (consigliere d'amministrazione della Bpv), Franca Mungo (vice-titolare filiale di Morciano), Paolo Teti (presentatore) e Aldo Conti (presidente Centro sociale Mercurio)
Il luccichio degli occhi del presidente Aldo Conti preannunciava una serata ancora tutta da scoprire e non siamo rimasti delusi! Ballerini professionisti con abiti luccicanti hanno aperto le danze (e fatto sgranare gli occhi vista la bellezza della ballerina) e il gruppo “Le belle tradizioni popolari” ha concluso con i balli tipici che si facevano nell’aia (così hanno spiegato): insomma, tutta la tradizione romagnola in punta di scarpette! Ma le acque dovevano anco-
Presente dal 1992. Ha accompagnato le esigenze delle famiglie e lo sviluppo economico della città - La Banca Popolare Valconca di San Giovanni in Marignano raddoppia. La nuova filiale si è spostata di un centinaio di metri verso Cattolica; sempre in via Roma (dal civico 69 al 52). Nuova, luminosa, accogliente, è stata inaugurata lo scorso 3 giugno, senza interruzione di servizio; per i clienti della giornata, come si conviene, pasticcini e bevande. Di proprietà, rispetto alla vecchia sede è il doppio dei metri quadrati. Orgoglioso, Luigi Sartoni, il direttore generale: “Oltre che per la forza economica ben oltre il valore provinciale, per il nostro istituto di credito San
L'evento rientrava nel progetto della Banca Popolare Valconca con i Centri Sociali della provincia di Rimini, finalizzato all’acquisto di alcuni defibrillatori ra agitarsi... gli ignari rappresentanti del Comune di Morciano e della Banca Popolare Valconca sono stati travolti in un quadriglia; qualche imbarazzo iniziale, giusto il tempo di capire gli incroci, i passi saltati, i giri a destra, i giri a sinistra e lo spirito del ballo si era già impossessato di tutti. A questo punto la sala era in
fermento e l’orchestra tanto attesa ha preso posizione: che si balli finalmente! E quanto sono belle le coppie che ballano, chi con la perfezione dei passi, chi con meno grazia ma con la voglia di provarci, chi con l’amore di una vita e chi con un ballerino/a incontrato li per lì…
Quanto sono belle le persone che nonostante gli acciacchi dell’età non rinunciano al divertimento (si segnalano diversi miracoli: ginocchia che si dicevano non più funzionanti risvegliatesi a suon di walzer), il sano stare insieme, la semplicità della felicità. Una serata bella, bella davvero! Paolo Teti l’ha condotta con entusiasmo e coinvolgimento, la Banca Popolare Valconca l’ha non solo sponsorizzata ma vissuta pienamente (i volti stravolti e le risate ne hanno dato prova), i soci del Centro Sociale Mercurio
sono stati partecipi ed accoglienti, il Presidente Aldo Conti e tutta l’organizzazione (non dimentichiamo chi ha fatto servizio di sala ed i cuochi) si sono spesi al massimo per rendere tutto perfetto. Grazie, grazie, grazie! Tornando a casa si ripensava a come sintetizzare tutte le emozioni, il divertimento, la semplicità, l’accoglienza…. il mal di piedi... E mi son detta: “Ma certo nel più classico, gentile, e carico di attese degli inviti: ‘Vuol ballare signorina?’. Certo e con piacere… Arrivederci al prossimo anno! Io preparo le scarpette…
San Giovanni in Marignano La Banca Popolare Valconca raddoppia
Lo staff dello sportello marignanese. Da sinistra: Mauro Tirincanti, Eva Battarra, Ivano Antonelli
La nuova filiale marignanese
Giovanni è un centro importante. Tra la comunità e la banca c'è un rapporto storico. Antico. Due dei nostri fondatori, nel 1911, erano marignanesi: Marino Vanni (fu anche il primo presidente) e Sante Garuffi. Quella di San Giovanni è una delle nostre
Eva Battarra (direttrice), il marignanese Ivano Antonelli e il riccionese Mauro Tirincanti. Antonelli nel 1992 aprì la filiale. Sposata, due figli, da metà anni '90 in Bpv, titolare della filiale dal 2007, racconta la direttrice: “Lavorare a San Giovanni è un
storiche filiali; ha sempre funzionato bene, grazie all'ottima clientela e mi permetto di dire anche ai nostri servizi”. Nuova sede, ma nel segno che squadra che vince non si cambia. Gli impiegati sono rimasti tutt'e tre: la cattolichina
piacere. Assolviamo al nostro compito cercando di essere al servizio delle famiglie e degli imprenditori. Anche le loro più piccole esigenze per noi sono importanti. Cerchiamo di essere utili alla comunità; di aiutare a farla crescere”.
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Forsae è il più importante premio dialettale della Romagna. Un merito al Comune di San Clemente
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
SAN CLEMENTE
R Cerimonia di premiazione 2014 della scuola elementare di Coriano (FotoAntonino Marino)
- Sabato 7 giugno, teatro Giustiniano Villa, serata di premiazione dei vincitori del concorso di poesia dialettale e zirudela romagnola dedicata proprio a Giustiniano Villa. Una buona parte della Romagna che scrive si è ritrovata nel bel teatro per onorare il poeta ciabattino e vivere in diretta la premiazione dei vincitori della XXII edizione del concorso. Sul palco echeggiava la stupenda ironia di Giorgia Penzo, e dopo l’ingresso della giuria presieduta dal professor Piero Meldini. Vista l’ora, come prima cosa, il palco si è illuminato della radiosa presenza dei piccoli poeti della Classe IB della Scuola Primaria “Favini” di Coriano. I bimbi che hanno la fortuna di avere come insegnate signora Anna Maria Pozzi, amata e osannata anche dalle colleghe presenti, hanno recitato la
Concorso Giustiniano Villa, partecipazione da grande annata splendida filastrocca “Imparem a Cuntè” (Impariamo a contare), strappando l’applauso più straordinario di sempre e qualche piccola lacrima a molti dei presenti. Oltre alla coppa offerta ai piccoli dal Comune di San Clemente di certo è stata loro la vittoria nel cuore della gente. Dopo il saluto del nuovo assessore alla Cultura, Stefania Tordi, e la presentazione della giovane consigliera Laura Perilli, che di dialetto si occuperà con delega speciale, la splendida Giorgia Penzo ha in-
tervistato la giuria, ha raccolto le dotte impressioni del Professor Meldini che ha parlato del dialetto Romagnolo come vera e propria lingua, ha sottolineato la crescita qualitativa e quantitativa delle poesie inviate e l’importante risultato delle venti zirudele molte delle quali di ottima qualità. Le premiazioni hanno gratificato per primo il terzo arrivato nella sezione poesie, il mondainese Massimo Giorgi con “E Pulitiche” argomento di stretta attualità. Secondo posto all’ingegnere ravennate Franco Ponseggi
che con “Sèra d’setembar” delicata ed evocativa poesia legata al mese della vendemmia. Ha rivinto il premio per la migliore poesia il ferrarese Bruno Zannoni con la poesia “Da piò Lùntan”, in cui il moto perenne dell’onda del mare porta tutti noi alla vita quotidiana, segnalate e davvero belle “Aspitèm e Tempùrel” del riminese Ivano Muratori e “Porbi” della romagnola di Minerbe (Verona), Speranza Ghini la cui recita in lingua italiana da parte di Giorgia Penza ha strappato un ca-
loroso applauso. Intermezzo per saltare la signora Regina Caimmi, discendente diretta di Giustiniano Villa venuta per la serata dalla lontana Milano. Poi premiazione della sezione zirudele. Ritorno alla vittoria per la zirudela di Franco Ponseggi che ha rischiato la prima storica doppietta al premio. Con “E Poeta” Ponseggi prende in giro allegramente quasi tutta la storia della poesia italiana e dei suoi artefici sminuendo il suo ruolo e spiegando, sapendo di mentire, che lui poeta non è scrivendo solo zirudele.
Segnalate in questa sezione “E Mi Dutor” di Mauro Vannucci, vincitore della scorsa edizione, e l’attualissima “La Badenta” della citata Anna Maria Pozzi che oltre ad essere una valente insegnante è anche una splendida poetessa. La serata è poi proseguita con le declamazioni dei poeti partecipanti al concorso. Da segnalare il riccionese Mario Tonini che con quella di quest’anno annovera ben 21 partecipazioni. Non sono passate inosservate le assenze di alcuni partecipanti e mentre Umberto Carlini chiudeva la serata con il suo “E Casein” e ci si apprestava a un frugale rinfresco, si pensava sul come farli sentire un po’ colpevoli per averli presenti ancora una volta qui a San Clemente per la XXIII edizione!
Claudio Casadei
S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
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Al centro-sinistra il 38,86% dei suffragi. Ai grillini il 30,8; a Scala il 16,48. Chiude Gaia con il 13,83%
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San Clemente, sul colle ci sale la Cecchini - E' Mirna Cecchini, centro-sinistra, il nuovo sindaco di San Clemente. Avrebbe dovuto essere un vento di burrasca che avrebbe cambiato la scena politica di San Clemente, invece, quelle delle elezioni del recente maggio, è stato un venticello che ha appena fatto chiudere le persiane e spento il sorriso anche di chi queste elezioni amministrative le ha vinte o, bersanianamente, non le ha perse. Analizzando i risultati dal punto di vista di un privato cittadino non troppo schierato, il panorama che l’esito elettorale ci propone tende allo “staisereno” di lettiana/ renziana memoria. Gli sconfitti, o i non vincitori, sono i candidati del Movimento 5 stelle. Questo in valore assoluto, ma non possiamo non considerare che la simpatica signora Sabrina Casamenti nella sua normalità e senza troppi clamori ha raccolto quasi il 31% dei voti nella prima elezione comunale a cui i “grillini” hanno partecipato. Da quasi sconosciuta qual era si è presa il voto di quasi un elettore su tre e senza colpi bassi e scorrettezze verbali nei confronti dei propri avversari:
Da sinistra: Mirna Cecchini (centro-sinistra), Sabrina Casamenti (M5S), Alfonso Scala (centro-destra) e Corrado Gaia (Sinistra)
In giunta tre sindaci. Gli ex Mariano Guiducci e Christian D'Andrea
FOCUS
di Claudio Casadei non darà la maggioranza in Consiglio comunale, non farà diventare primi cittadini ma è comunque un buon risultato. Con l’elezione della stessa Casamenti e di Fulvia Rosselli. Intanto sono state gettate le basi e potere arrivare più preparati ed esperti alle prossime elezioni. ”Comunque un successo per San Clemente la nostra presenza”, diceva la signora prima delle elezioni e bisogna dire che si può essere tranquillamente d’accordo perché il sicuro impegno di queste persone sarà la garanzia della
loro serietà. Hanno vinto, ma non stravinto, gli uomini del Pd o di una parte di esso. L’ex assessore alla cultura Mirna Cecchini era già da tempo sindaco in pectore e adesso è arrivata l’ufficialità. Dalla sua parte l’apparato del partitone, la tradizione del comune, le percentuali di partenza e gli onorevoli di passaggio. Il fatto che il risultato ottenuto non sia clamoroso qualche segnale d’allarme lo dovrebbe mandare. Non possiamo entrare nel merito del giu-
dizio sulla nuova giunta. Non ancora insediata, ogni giudizio sarebbe macchiato dalla prevenzione. Due cose però balzano agli occhi: tre sindaci nella stessa giunta io non me li ricordo ma inibiscono di certo l’uso della parola rinnovamento troppo spesso usata a sproposito da chi fa politica. Non può essere catalogato nella categoria rinnovamento il coinvolgimento in ruoli marginali e di scopo di qualche faccia nuova a meno che non ci sia un modo nuovo di operare
che a oggi non ci è dato a conoscere. Sarà un piacere essere smentiti dai fatti. Secondo segnale: tradire il proprio elettorato non paga, la vicenda Vescovelli insegna. Ora, il buon Marco, potrà rientrare nei giochi da qualsiasi finestra politica i suoi colleghi di lista potranno aprire, ma la bocciatura ricevuta dalla gente resta e non deve essere dimenticata. Non sempre il principe del Macchiavelli è una lettura saggia, a volte chi ti dà fiducia può non capire e ricordarsi di saper pensare. La lista civica di Alfonso Scala non ha ottenuto il risultato che in tanti si aspettavano. Il messaggio di totale estraneità dalla politica dei partiti non è bastato all’ elettorato e il fatto che i candidati fossero poco conosciuti ha portato a un 16,49% insufficiente a soddisfare le aspettative di Scala.
Ora un impegno in consiglio con la serietà e la metodica operatività del candidato sindaco potranno comunque dare frutti interessanti e ovviare, per le prossime elezioni, a questa lacuna. Per finire Insieme per San Clemente, la lista del transfuga Corrado Gaia apparsa all’improvviso sulla scena politica ha raccolto quasi il 14% dei consensi. Un gruppo di persone giudicato positivamente anche da chi non le ha votate e questo non è un particolare da poco. Certo alcune polemiche troppo robuste possono non avere giocato a favore degli uomini di Gaia, ma la semplicità e il messaggio mandato non sono affatto dispiaciuti, come i profili di alcuni candidati che dovrebbero essere considerati una risorsa anche da chi ha promosso liste diverse. Quando il nostro giornale uscirà il nuovo consiglio sarà insediato. A maggioranza e minoranze i cittadini fanno due raccomandazioni: avete fatto delle promesse, cercate di mantenerle e soprattutto non sparite! Buon lavoro.
MONTEFIORE - LA POLITICA
Cipriani riconfermata sindaco
San Clemente: poveri di mezzo, ricchi di passione
Vallì Cipriani
- Vallì Cipriani si concede il bis. Lo scorso 25 maggio è stata rieletta sindaco di Montefiore; ha ottenuto un largo consenso: il 49,84% (646 voti); al secondo posto il grillino Mauro Macrelli con il 26,31% (341 voti). Chiude la lista di centro-sinistra guidata da Marcello Palmerini: il 23,84% (309 voti). Professione farmacista, scrittrice per passione, la
Mauro Macrelli
Marcello Palmerini
Cipriani ha abbracciato il Nuovo centro destra che ha in Angelino Alfano il leader a livello nazionale. Il divario dagli altri due candidati è talmente ampio che si possono fare pochi commenti. Forse uno, per qualche esponente del centro-sinistra c'è il rammarico per non aver potuto fare una sola lista insieme al M5S. Dice: “Eravamo d'accor-
do quasi su tutto, ma la loro politica vieta le alleanze con chicchessia. Credo che sia autolesionismo da parte loro”. Montefiore è uno dei borghi più belli del Riminese, ma da anni è al centro di una decadenza lenta quanto inarrestabile. Quasi un mistero. Per Vallì Cipriani davanti c'è un duro compito da affrontare: Come riuscire a motivare gli investitori?
- La dea Eupalla, tanto cara a Gianni Brera, ha ferventi seguaci nei dirigenti e nei giocatori dell’ASD Junior San Clemente. Quest’anno non ci sono storie di vittorie eclatanti e di straordinarie gesta sportive da raccontare, ma c’è da spiegare come, in un mondo, quello del calcio dilettantesco, rovinato da interessi solo economici, si possa fare calcio a un discreto livello senza seguire i cattivi esempi di chi scimmiotta le serie professionistiche. La squadra del presidente Fausto Terenzi, viene da un’annata dura, partita col freno a mano tirato ed un impatto con la nuova categoria a dir poco devastante. Poi l’ingresso del nuovo allenatore, Bruno Tombini che rivoltato la squadra come un calzino e i primi risultati che cominciano ad arrivare.
Alla fine l’ASD JSC festeggia la sua salvezza diretta senza passare dalla lotteria dei play-out: obiettivo stagionale raggiunto. Il segretario Daniele Zanzi tiene a sottolineare che per la sua società resta invariata la stima e l’affetto per il vecchio allenatore Loris Neri che in pochi anni aveva portato la squadra dalla terza alla prima categoria senza la pretesa di spese folli. Per il prossimo anno la speranza è di prendere meno goals, facendo una campagna acquisti in tal senso, e di vivere una stagione più tranquilla. Altro obbiettivo è la gestione diretta dei campi sportivi per la quale si confida nella nuova giunta comunale. Sono pochi i denari che occorrono a questa società, ed arrivano tutti da affezionati sponsor ai quali va il sincero ringrazia-
mento. Il primo capitale veramente importante è la giovane età media: 23 anni, che si fa sentire nell’efficienza in campo. Altro capitale immenso è invece quello umano e l’attaccamento alla squadra per alcuni di loro. Ci sono giocatori che, pur di non lasciare la società, chiedono di restare e andare, ogni tanto, almeno in panchina. E’ necessario ricordare che nella ASD Junior nessuno percepisce compensi economici: è una squadra differente e quindi viva la differenza! Prima possibilità d’incontro con la nuova squadra sabato 12 luglio ore 20,30 in piazza Mazzini. Si è tutti convocati per una cena a base di pesce a •20 che consentiranno anche di finanziare la squadra. Per prenotare telefonare a Daniele al 329.7776205, oppure a Fausto al 335.6453471
Claudio Casadei
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Giugno 2014
SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
Il gruppo francescano femmnile della Sant'Antonio sulle orme di colui che presto sarà fatto santo in San Pietro
di Laura Giambartolomei
- Un pomeriggio con il saludecese Amato. Lo scorso 7 maggio il gruppo francescano femminile della parrocchia di Sant'Antonio ha voluto concludere l’anno di incontri settimanali onorando la memoria del Beato Amato con una visita a Saludecio. Questo non è il primo anno che il gruppo va presso la tomba del Beato per coronare l’anno di appuntamenti parrocchiali, ma questa volta la visita è stata quanto mai opportuna visto il lieto annuncio della prossima santificazione di Amato. Ricordiamo infatti che il miracolo del Beato Amato, avvenuto a Modena nel 1949 e documentato da Amato Morotti (ritenuto tale in seguito a un processo canonico conclusosi nel 1992) è stato approvato dalla Congregazione delle Cause dei Santi a Roma giusto due mesi fa. A ciò è seguita la firma
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Beato Amato, in pellegrinaggio da Cattolica Ha concluso l'anno degli incontri settimanali. Accompagnati da Luigi Calesini. Beato nel 1776, santo lo scorso 14 aprile
Il Beato Amato (monumento dello scultore Umberto Corsucci)
SALUDECIO di Papa Francesco. A raccontare le vicende del santo e del processo di canonizzazione niente meno che il maestro Luigi Calesini in
persona, presidente Casa di Riposo Beato, Amato nonché Vice Postulatore della causa di santificazione. Dopo la preghiera e la S.
MONDAINO - JAZZ
Giovani, quella straordinaria orchestra
Messa Calesini ha narrato qualche episodio saliente della vita del Beato. Ad esempio di quando, dopo aver diviso il capitale - essendo proprietari terrieri con la sorella, e potendo disporre come vuole dei suoi beni decide di istituire un Hospitale (centro di accoglienza) per i diversi pellegrini che si recavano a Roma. Allora infatti questo cammino con tanti pericoli, privo di sicurezza, non c’erano alberghi ed i viandanti dormivano in spelonche o sotto i portici dei paesi con il pericolo di essere derubati ho uccisi dai briganti.
“Per Amato - dice Calesini - questo suo nome era come un destino, quello di accogliere Gesù in tutti gli uomini che compivano il cammino di fede. Diventerà egli stesso Pellegrino, lasciando alla sorella il compito di ospitare i pellegrini durante le lunghe assenze, e si recherà ben quattro volte sulla tomba dell’apostolo San Giacomo a Santiago de Compostela”. Il maestro ha sottolineato come Amato sia veramente amato e venerato dai saludecesi. Venne beatificato da Papa Pio sesto il 17 aprile 1776; nel 1991 la parrocchia di San Biagio a Saludecio e la Pia Unione del Beato Amato (che dal 1919 sostituì l’omonima confraternita) si sono fatti promotori del processo di santificazione. L’istruttoria diocesana si è conclusa a maggio 1999. Finalmente il 14 aprile 2014 il comune di Saludecio suona le campane a festa per la notizia
che il Beato Amato Ronconi sarà dichiarato Santo a Roma in piazza San Pietro da Papa Francesco a tutta la Chiesa. Ultima tappa della giornata la visita alle suore della “Casa di Spiritualità” don Masi nel Convento dei Gerolomini, fondato nel 1640 dal Beato Cipriano Mosconi dell’ordine dei frati Gerolomini. Negli anni la casa si è sempre più caratterizzata come strumento di evangelizzazione, aperta alle parrocchie, a gruppi, a singoli. Essa offre la possibilità di vivere ritiri, incontri di formazione, giornate di spiritualità. Le Sorelle dell’Immacolata animano sia la “Casa di Spiritualità” che Casa di Riposo di Saludecio. Calesini ci ha accolti parlandoci di Sant’Anna San Donato e ha sottolineato che è bene coltivare questi santuari dove la testimonianza dei santi fa correre tutti per cercare il Signore, segno cristiano così importante nel deserto della vita. La visita si è conclusa con un momento conviviale nella gioia della partecipazione comunitaria e nella felice consapevolezza di aver trascorso alcune ore nell’edificazione del proprio spirito. .
LA POLITICA
Mondaino, Gnaccolini sindaco Matteo Gnaccolini, unico candidato a sindaco
- Si chiama Myo (Mondaino young orchestra). E' una giovanissima orchestra di jazz. Dove va vince. Ha portato per la seconda volta vince per la seconda volta il Festival Internazionale di San Remo. Tengono alta la bandiera della cultura musicale della Valconca. Lo scorso 11 maggio, per il secondo anno consecutivo, la più giovane orchestra europea di jazz tradizionale (età media 15 anni), ha trionfato al Gef, il festival mondiale di creatività nella scuola (xvi edizione). Guidata da Michele Chiaretti si è imposta su scuole provenienti da 18 paesi , aggiudicandosi ancora una volta il primo posto sia nella classifica riservata alle scuole di musica, sia in quella
assoluta relative alle scuole di ogni ordine e grado, vincendo il Delfino d’argento. Il GEF quest’anno era dedicato al ventennale della fine dell’apartheid in Sud Africa e in particolare a Nelson Mandela. Composta da ventuno giovani musicisti, la Myo è nata all'interno della Scuola di Musica di Mondaino, che con i suoi 80 allievi su 1400 abitanti rappresenta ormai da diversi anni un’eccellenza nel campo musicale dilettantistico a livello nazionale e internazionale. Da due anni si dedica quasi esclusivamente al jazz tradizionale, inserendo in repertorio brani composti tra gli anni ‘10 e gli anni ’40 del secolo scorso. Ha partecipato a diversi festival quali il “Fe-
stival del Jazz Tradizionale di Rimini”, “Fano Jazz by the Sea”, “Onde Sonore” a Cesenatico, “Rataplan” a Modena, “Estateincentro” a San Marino, “Serate d’aMARE” e “Rotary Gala” a Rimini, suscitando ogni volta la curiosità e l’ammirazione del pubblico, oltre che l’attenzione di stampa e addetti ai lavori, colpiti dall’originalità del progetto e dal notevole livello tecnico dei musicisti. Nello scorso mese di aprile la MYO ha vinto il “5° Concorso Internazionale Città di Treviso”, riservato ai giovani jazzisti. E dopo il successo di “Keep Swingin’!” del 2012, nel maggio scorso ha debuttato, su gentile concessione del Maestro Lino Patruno.
Matteo Gnaccolini, con la cravatta, successore di Luigino Casadei
- Matteo Gnaccolini è il successore di Luigino Casadei. Lo scorso 25 maggio è diventato sindaco di Mondaino. La sua paura era che non si raggiungesse il 50 per cento degli aventi diritto al voto, più uno. Era l'unico a concorrere, dopo che la lista di Massimo Giorgi non era stata presentata per “irregolarità” (o eccesso di
zelo?) nella raccolta delle firme. Sulla rete, appena dopo il misfatto, correva umorisimo a fiumi a canzonare la bella mente di Giorgi (scrive, dipinge, impegnato nel volontariato). Forse le battute più raffinate erano quelle di Guglielmo Chiaretti. Massimo ha affrontato gli amici con la loro stessa arma: il sorriso.
Lista civica Noi per Mondaino. Candidato a sindaco Matteo Gnaccolini Eletti consiglieri Fabio Arduini, Roberto Bacchini, Luigino Casadei, Enrico Chiaretti, Irene Merli, Mauro Pintus, Valentina Bruscoli, Jessica Calesini, Valeria Morri.
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Sindaco dal 1995 al 2004, ha ottenuto più 170 suffragi in più di Roberto Cialotti
Saludecio, il ritorno di Dilvo Polidori - Il ruggito del leone. Qualcuno ha commentato con questo slogan la terza vittoria di Dilvo Polidori a sindaco di Saludecio. Un risultato forse insperato; il paese viene da 10 anni di attenta e buona gestione. Come disse un big del Pd di Saludecio cinque anni fa: “Ha fatto più Sanchini in cinque anni che noi in cinquanta”. Forse aveva esagerato, tuttavia dava il senso. Ha raccolto, Ripartiamo da Saludecio, la sua lista, 937 suffragi (il 54,98%). Roberto Cialotti, candidato di Risveglio saludecese, è stato distanziato di 170 voti; 767 suffragi, pari al 45,01%. Gli aventi diritto erano 2.554; dunque gli astenuti si sono attestati oltre il 30 per cento. Un dato simile in tutta la Valconca.
MONTEGRIDOLFO
Sindaco, Lorenzo Grilli ce la fa
Lorenzo Grilli, nuovo sindaco di Montegridolfo - Una sola lista ma ce la fa. Il quorum affinché il voto fosse valido (altrimenti sarebbe arrivato per un anno il commissario) è stato raggiunto: il 64,62% degli aventi diritto. Lorenzo Grilli è stato eletto con 433 voti (annullate 117 schede). Lista Civica Unitaria Montegridolfo Sindaco: Lorenzo Grilli Consiglieri eletti Roberto Ciuffoli, Alex Del Baldo, Davide Di Paoli, Sonia Gattoni, Maurizio Ligi, Sara Mattioli, Silvano Morotti, Alessandro Renzi, Chiara Signorotti.
Da sinistra: Roberto Cialotti (Risveglio saludecese) e Dilvo Polidori (Ripartiamo da Saludecio)
Rottura all'interno della lista Cialotti. L'ex vice-sindaco Facondini con Polidori
sindaco. Ma il caso e Sanchini avevano fatto fermare la pallina nella casella di Cialotti. Facondini, ex ala di talento, ben voluto a Santa Maria del Monte, la sua frazione, ha tirato la volata a due amici nella lista di Polidori. C'è chi gli imputa di aver fatto campagna elettorale casa per casa. Si difende: “No, solo nel bar. Ho aiutato due ragazzi che mi avevano sempre dato una mano nelle due tornate precedenti”. Sia Polidori, sia Cialotti sono culturalmente di area di centrosinistra, per quello che possa dire, dato i tempi.
SALUDECIO
Sulla vittoria di Polidori, c'è stato il suo lavoro, l'effetto Renzi, ma anche la divisione all'interno della lista di Cialotti che ne hanno indebolito la forza. L'ex vicesindaco Augusto Facondini ha lasciato la lista fondata dall'ex sindaco Giuseppe (Pino) Sanchini; ambiva a correre da
Montegridolfo, quel capolavoro mondiale in chiesa - La pittura dal XV al XVII secolo è stata prevalentemente eseguita per l’apparato ecclesiastico, quindi a carattere religioso; sovente anche se i committenti dei quadri erano borghesi, soprattutto principi o mecenati, i soggetti erano comunque religiosi perché all’epoca la società era molto meno laica di quella odierna. In quel periodo le conoscenze religiose, unitamente alla simbologia cristiana erano di comune dominio. Al contrario durante i secoli seguenti le conoscenze religiose sono andate via via sfumando per l’affermarsi di un’arte profana, borghese e spesso lontana dalle immagini sacre; le quali spesso erano legate a credenze e tradizioni locali e popolari di cui si è persa memoria. Ed è per questo che noi oggi abbiamo difficoltà a riconoscere quei segni e quei simboli che per un fedele del Rinascimento erano scontati in quanto assimilati fin dalla nascita. In particolar modo il culto dei Santi era molto praticato e incentivato dalla chiesa; essi rappresentavano il tramite, il ponte tra gli uomini e Dio; erano invocati quali protettori di città, di corporazioni e di singoli bisognosi. In pittura i Santi e le Sante sono rappresentati in moltissimi quadri, le loro rappresentazioni erano diffusissime e anche la nostra Romagna ne è ricchissima. Praticamente in ogni chiesa, pieve o monastero
Oratorio di San Rocco, “Madonna con il Bambino e i Santi Sebastiano, Rocco e Giacinto” (particolare). Autore: Guido Cagnacci
Un Guido Cagnacci nell'oratorio di San Rocco
MONTEGRIDOLFO di Atanasio Cecchini esistono dipinti che ritraggono Santi e Beati. Spesso nelle composizioni seicentesche i Santi, tanto cari alla tradizione popolare, sono rappresentati con atteggiamenti e formati nuovi; il gruppo divino è dipinto sempre al centro del quadro, ma ora appare più piccolo e lontano mentre i Santi, rappresentati in primo piano con il loro formato proporzionalmente più grande, invertono il codificato rapporto di stampo medioevale che voleva le composizioni religiose basate sulla prospettiva gerarchica. È questo il caso del dipinto di Guido Cagnacci “Madonna con il Bambino e i Santi Sebastiano, Rocco e Giacinto” allocato nell’oratorio San Rocco di Montegridolfo. Saper riconoscere il Santo che è rappresentato in un dipinto è utilissimo per la lettura del quadro nella sua intimità e nei suoi più
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
profondi aspetti morali, devozionali e iconologici. I Santi sono facilmente riconoscibili dai loro attributi e specificità, che identificano le opere e i principi per i quali hanno speso e a volte sacrificato la vita. I dipinti religiosi spesso erano funzionali ad un indottrinamento dei fedeli; in essi venivano rappresentati episodi virtuosi i quali erano veri e propri dispensatori di valori e principi religiosi. I Santi, rappresentati nei dipinti erano esempi di virtù, portatori di valori e principi assoluti per i quali erano disposti a tutto anche al martirio. Essi erano veri e propri portatori del messaggio religioso assolvendo alla funzione di collegamen-
to tra la sfera temporale e quella divina. Sui valori e sui principi non si scende mai a compromesso, e questo vale anche per oggi; i Santi quindi al pari degli eroi greci, Aiace, Achille erano disposti a morire per le loro idee e per la loro causa. Come detto precedentemente, il riconoscimento dei vari Santi era possibile attraverso i loro attributi più che sulla lettura dei testi che narravano le loro azioni e la loro storia, evidentemente perché il messaggio religioso era indirizzato ad un “target” di persone prive di conoscenze storiche e letterarie, anzi in gran parte analfabeta. L’attributo espresso con il mezzo figurativo al contrario permetteva una immediata individuazione del per-
sonaggio. Le loro immagini erano diffusissime e i pellegrini le portavano appresso durante i loro viaggi; la devozione dei fedeli nei loro confronti era sincera, e assoluta. Il culto dei Santi con il passare dei tempi è rimasto quasi intatto nell’animo della gente e anche ai nostri giorni appare molto radicato; basti pensare alla diffusione delle loro immagini attraverso i santini, veri e propri oggetti di culto e ora anche di collezionismo. L’elemento sacro per lungo tempo è stato il motore per la creazione di elaborate composizioni pittoriche che hanno prodotto un “corpus” insuperabile di produzione artistica e di capolavori assoluti, per cui è facile osservare che “L’arte è prevalentemente religiosa”. Purtroppo le informazioni figurative che un tempo erano patrimonio comune oggi sono difficili da interpretare perché comunque il tempo crea un inevitabile divario, un “gap culturale” incolmabile anche ai più virtuosi e preparati storici dell’arte. Per approfondimenti “La Magia dell’Arte” di Atanasio Cecchini (Guaraldi Editore – presso libreria Gulliver di Riccione e Mondadori di Rimini)
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO MONTESCUDO
Sindaco, Castellari ce la fa
A Coriano dal 10 al 14 simpatiche gare per ravvivare le serate
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Elena Castellari, unica candidato a sindaco a Montescudo
- Elena Castellari è il nuovo sindaco di Montescudo. Rapppresentante dell'unica lista, Torre civica, si temeva il quorum (il 50% per cento degli aventi diritto, più uno), pena il commissariamento. Invece, hanno espresso il proprio diritto/dovere il 66,46% dei montescudesi. La Castellari ha ricevuto 1.512 voti (il 66,46%); in 387 (il 20,36%) hanno annullato la scheda. La presentazione delle liste a Montescudo è stato un piccolo giallo; senza finale però. Non si è capito come mai nessuno ha avuto
forza e voglia di presentarsi. Ora, ci possono essere molteplici chiavi di lettura, ma contano i fatti e questi affermano chiaro quanto sopra. Chi non partecipa ad una competizione ha sempre torto; in politica però si delega agli altri il proprio futuro e quello dei propri figli. Una comunità migliore si fa con consapevolezza e tensione. Lista civica Candidato a sindaco Elena Castellari Consiglieri eletti Gilberto Arcangeli Antonio Bertozzi Alice Bucci Enrico Conti Mirco Fiorani Matteo Giannini Ruggero Gozzi Carlo Guiducci Mattia Annibale Scozia Gilberto Tonini Simona Torriani
Piazza & Borgo, festoso braccio di ferro - Coriano si tinge di biancorosso e bianco blu questa estate per dare vita alla quarta edizione consecutiva di Piazza&Borgo. In barba alla crisi che imperversa, anche quest’anno Coriano si tinge di biancorosso e biancoblù: si rinnova infatti, per la quarta edizione consecutiva, l’appuntamento con Piazza&Borgo. Dal 10 al 14
CORIANO
giungo nella cittadina riminese, andrà in scena la tradizionale manifestazione che coinvolge l’intera popolazione, dai grandi ai piccini, divisa in due contrade, ognuna delle quali vanta una tifoseria da stadio. Storia e orgoglio corianese si uniscono per quattro serate all’insegna del divertimento per questa festa pa-
esana che nasce negli anni ’50 come partita di calcio fra i figli dei contadini (Borgo) e quelli degli artigiani del centro storico (Piazza). Negli anni ’80 vennero poi inseriti anche i carri allegorici e le discipline sportive come la gara podistica che si svolgerà la prima serata, in seguito all’inaugurazione e alla presentazione delle
contrade. Mercoledì 11 giugno spazio al calcio per grandi e piccioni, giovedì invece è dedicato alle sfide di basket maschile mentre venerdì 13 serata volley. Il tutto si concluderà sabato con giochi, scherzi, spaghettate e musica, poi tutti in piazza Don Minzoni, dove sarà proiettata la gara dei Mondiali fra gli Azzurri e l’Inghilterra. Veronica Lisotti
MONTESCUDO
Italia. Rossano grazie di esistere per la bellissima persona che sei, dal cuore grande. Sono fortunato ad essere tuo amico. Sono fiero soprattutto che Cremona non si è dimenticato di chi, come te, ha dedicato una vita alla liuteria con enorme professionalità. Originario di San Severino Marche, Pelagalli è cittadino di Montescudo dal 1980. Il suo e quello della Rosssano Aquilanti Pelagalli con uno degli amati violini
Liuteria, premiato Rossano Aquilanti Pelagalli - Al montescudese Rossano Aquilanti Pelagalli è stato assegnato l'ottava edizione del Concorso nazionale della liuteria lo scorso 12 maggio; il premio si tiene nel cuore mondiale della liuteria, Cremona, la città che ha dato i natali a Stradivari, Guarneri ed una prestigiosa tradizione della liuteria. Insieme a Pelagalli è stato anche premiato il cremonese Marco Scaramuzza. Il primo pensiero di
Rossano: “Ne sono veramente onorato professor Nicolini [l'organizzatore, ndr]. La sola notizia che mi sia stato assegnato il premio, mi ha fatto emozionare. Ringrazio di cuore”. Ha commentato Pierfrancesco Pesaola, un amico di Rossano: “Mi commuovo, finalmente dal deserto si intravede dopo anni una pianta grassa che ha dissetato l'arte della liuteria in
moglie fu amore a prima vista verso la cittadina. Prima ancora che essere stato un apprezzato “commerciante” di liuteria, Rossano è stato un appassionato di arte e di musica. Gli sono passati nelle mani strumenti straordinari, che non ha mai venduto ma sempre consigliato. Erano gli stessi proprietari a chiamarlo per trovare all'amato strumento un degno proprietario (gli strumenti di liuteria più suonano e più migliorano).
CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
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L'esperta di rifiuti Margherita Bologna racconta come raggiungere tali obiettivi. Da anni si batte contro Raibano
di Margherita Bologna* - Alla società del postincenerimento preferiamo quella del Riciclo Totale che è possibile e perciò necessario realizzare fin da ora. Tre associazioni presenti sul territorio della regione Emilia Romagna ieri hanno inviato direttamente agli Uffici competenti della nostra Regione le Osservazioni al Piano Regionale dei Rifiuti, facendo proposte bene precise e molto più decisive di quelle presentate dalla commissione dell’Anci (Associazione nazionale comuni), per eliminare al 2020 tutti gli inceneritori presenti in Regione. Gli scenari alternativi proposti conservano gli obiettivi di raccolta differenziata al 70% previsti dal Piano e inoltre prevedono: 1) La possibilità di implementare gli impianti tmb esistenti in altre province della Regione per trattare i rifiuti indifferenziati (in quella di Rimini non sono presenti) con un impianto che tratta la FOS (Frazione organica stabilizzzata), ricavando ulteriori materiali da
“Puntare al riciclo totale” “Chiudere la quarta linea nel 2020” Raibano, l'inceneritore (detta anche torre degli asinelli) Margherita Bologna
destinare al riciclo. L’aggiunta di questo impianto cambia gli scenari previsti dal Piano costringendo a prevedere fin da ora la chiusura di un numero maggiore di inceneritori rispetto ai due previsti al 2020, sulla base della gerarchia che prima prevede il recupero di materia e solo da ultimo il recupero energetico dai rifiuti.
2) La proposta di selezionare e avviare al riciclo ulteriori tipologie di plastiche riciclabili fino a raggiungere il 75%, attraverso l’implementazione di tutti gli impianti di selezione del secco presenti in regione. 3) Un’ ulteriore riduzione delle discariche rispetto alle quattro previste dal Piano e
non un ampliamento come invece è previsto per la discarica di Poiatica a servizio della provincia di Reggio Emilia, dove l’inceneritore è sostituito con impianti di trattamento meccanico-biologico non sufficienti per trattare il rifiuto indifferenziato. 4) La possibilità di dismettere tutti gli inceneritori
della regione subito o al più tardi al 2020, termine ultimo stabilito dall’Europa per non inviare all’incenerimento tutto ciò che può essere compostato o riciclato, a fronte di una proposta generica di dismettere gli inceneritori “nel tempo” come propone la commissione dell’Anci. 5) Riguardo all’inceneritore di Raibano si chiede di esplicitare la data della dismissione della terza linea, dato che il Piano individua per la Provincia di Rimini un fabbisogno di trattamento soddisfatto dalla sola linea attualmente funzionante determinando conseguentemente una riduzione della capacità autorizzata a 125.000 tonnellate. Considerato poi il fatto che, a differenza delle altre provin-
ce, in quella di Rimini non esiste neppure un impianto Tmb (Trattamento meccanico biologico) di vecchio tipo per trattare i rifiuti indifferenziati, si chiede di prevedere la costruzione di un moderno impianto Tmb per gestire le circa 81.063 t di rifiuti indifferenziati residui prodotti in Provincia, eliminando così al 2020 l’uso della quarta linea. 6) Un serrato programma di recupero di materia fino ad arrivare alla chiusura della nuova linea al 2020 non ha bisogno di disperdere i fondi per le indennità ambientali dovuti da Hera e pagati dai cittadini in iniziative di mitigazione dei danni. La nostra parola d’ordine è: chiudiamo la quarta linea di Raibano al 2020! Se i neocomitati che lottano contro l’inceneritore vogliono appoggiarla faranno i loro interessi e quelli dei loro cari. *Esperta tecnologie tmb e rappresentante di Riccione per l’energia pulita