Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
ANNO 16 N.4 Euro 1,50
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
RICCIONE - 24
RIMINI - 9
IL PUNTO DI VISTA
L'Italia e la partita della Rai di Alessandro Roveri* - E’ prevedibile che nel mese di aprile del 2012 si parlerà molto di Rai, perché il suo vertice scade nella seconda metà del mese. Ma il discorso parte da molto lontano, dal sodalizio tra Craxi e l’ex presidente del Consiglio Berlusconi, che del craxismo è stato l’estrema propaggine. Il sodalizio Craxi-Berlusoni era venuto alla luce del sole allorché, il 20 ottobre 1984, con un frettoloso decreto-legge il presidente del Consiglio Craxi aveva permesso a Rete4, Canale5 e Italia1, le reti televisive di Berlusconi, contro le ordinanze di tre pretori fondate sulle sentenze della Corte Costituzionale, di trasmettere su tutto il territorio nazionale, in assenza di una legge sulle emittenze. Legge sulle emittenze? Ecco pronto il repubblicano Mammì a fabbricarne una: nel luglio 1990, fu approvata la legge Mammì sulle Tv, detta anche legge Polaroid, perché lasciava intatta la situazione: tre reti Rai, tre Fininvest di Berluconi. Il 20 marzo precedente il Senato della Repubblica aveva però giocato un brutto scherzo al CAF (Craxi segretario del PSI, Andreotti presidente del Consiglio, Forlani segretario della DC) e al socio (in affari politici) di
Segue a pagina 19
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APRILE 2012
Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Lungomare, arredo da 7 milioni di euro
Galasso:‘Insieme Provincia, imprese, banca, università’
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Bondi: “Bilancio del Comune messo in sicurezza”
Ghigi, l'amministrazione tira dritto MORCIANO - 66
CATTOLICA - 38
Crisi, la campana ha suonato l'ultimo giro? Allarmante rapporto economico della Camera di Commercio presentato lo scorso 28 marzo. Sala piena. Italia e Rimini non crescono. Se l'Italia va in bici a 20 km/h, Rimini va a 10. E' l'illegalità...
CULTURA
PARTITI: IL DIALOGO
Però a j'avìn già dè una béla spulpèda...
Dobbiamo riprendere in mano il governo dell'Italia...
Dai burdèl, u j'è ancora qualcò da pluché...
L'ex direttore della Gambalunga tra i primi firmatari del manifesto del “Sole-24Ore”
Di Bella: “Senza cultura non c'è sviluppo” Marcello Di Bella
di Francesco Toti - Siamo al 70 per cento della sua capacità produttiva. Con il reparto saldatura al 25 per cento. Impiega circa 120 dipendenti. E' il più importante terzista della metalmeccanica italiana. Offre tecnologie e competenze a cinque multinazionali, giapponesi compresi. Nonostante le nuvole nel cielo dell'economia, Pagine 2-3
Breve massima di saggezza
Cecco - Bosch - 2012
SERVIZIO
VALCONCA
Misano Adriatico
San Clemente D'Andrea, solo attaccato Mura in campagna San Giovanni Don Piero, il restautore di chiese Coriano I Cavalieri del Mare Montefiore Venerdì Santo, di padre in figlio Saludecio “Non siamo cementificatori” Montegridolfo Bocce, secondo scudetto?
Segavecchia Pagina 2-3
Se scoprono che sei onesto, sei fottuto
Saludecio - Cattolica
Mino Maccari
Saluserbe Mostra dei fiori
EVENTI
- Nella prima pagina della Domenica de “Il Sole 24 Ore” del 19 febbraio 2012 era pubblicato, sotto il titolone a caratteri cubitali Niente cultura, niente sviluppo un vero e proprio manifesto di una “costituente” per la cultura. Segue a pagina 47
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INCHIESTA
Aprile 2012
2
Le previsioni tendenziose del Pil (Valore aggiunto) della provincia dice che sarà stagnante fino al 2014
Produzione, meno0,2 per cento - Lieve decrescita nei livelli di produzione della provincia di Rimini nel 2011: meno Nel 2010: più 1,5% (più 0,9 in regione) rispetto al disastroso 2009. Nello stesso periodo il fatturato è aumentato dello 0,1%, gli ordinativi dell0,3%. Va ricordato che nel 2009 la produzione fu meno 13,5% (meno 14,1 la regione), con il fatturato a meno 13,4%, gli ordinativi a meno 13,6%.
Numero imprese, + 0,4% 33.792 (+0,2) 2009
35.628* (+0,4)
2010
36.125 (+1)
2010
Cassa integrazione: 2,3 milioni - Cassa integrazione 2011 a 2,34 milioni di ore. Con più 7,2 percento rispettto all'anno precedente. Aumentano anche le persone iscritte nella lista di mobiltà. Sono 3.673 nel 2011. Erano 3.240 nel 2010; 2.533 nel 2009; 1.549 nel 2008 e 1.368 nel 2007.
Economia, la campana ha suonato l'ultimo giro? CURIOSITA' Da sinistra: Massimo Guagnini, Giacomo Vaciago, Manlio Maggioli, Massimo Pasquinelli, Guido Caselli (Foto Roberto Bronzetti)
L'INCHIESTA segue dalla prima pagina
la proprietà continua ad investire in tecnologia ed innovazione. Siamo al 70 per cento della sua capacità produttiva. Era scesa al 40; risalita all'80. Poi il nuovo arretramento. Soprattutto, gli ordinativi sono alla giornata; prima della primavera 2008, inizio vero della crisi, si viaggiava con un 9-12 mesi di anticipo. Insomma, siamo in mezzo ad un vero e proprio passaggio epocale, dove nulla sarà più come prima. Dove sono state sciupate risorse economiche e umane (si veda alla voce speculazione) a vantaggio di furbi, stupidi e banditi. Tutte riflessioni messe sotto la lente di ingrandimento nell'oramai classico rapporto annuale (18^ edizione) dell'economia riminese tenutosi lo scorso 28 marzo in una
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 4 aprile
stipata aula magna dell'Università di Rimini, con le poltrone di pelle gialla imbrattate dalle future classi dirigenti. Rapporto promosso dalla Camera di Commercio e dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Mai viste tante persone; moltissimi in piedi lungo il perimetro. Un pomeriggio afoso, lungo ed educativo, con una rappresentativa classe dirigente della provincia preoccupata e matura: senza scaricarsi colpe reciprocamente. Niente guerra tra politici e imprenditori. Tutti consci che la barca è la stessa; affondano anche le cabine vip. E' il momento di ritornare all'etica del lavoro e della responsabilità. Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio, padrone di casa, ha aperto i lavori facendosi ammirare, oltre che per l'eleganza, per la viva intelligenza (si capisce come mai
NON SOLO NUMERI
60 miliardi - A tanto ammonta in Italia il giro della corruzione, secondo la Corte dei conti.
120 miliardi - A tanto ammonta per l'Italia l'evasione fiscale.
dal nulla ha creato un impero economico), facendo dimenticare le polemiche per aver scudato 2,5 milioni di euro da San Marino (ci si aspettava chissà quale conestatzione; pance ancora piene, il commento di un grosso politico). Questa volta non ha preso a sberle i peccati
NUMERI
Quasi 36mila imprese - Alcuni indicatori economici del Riminese.
900 milioni - In proporzione all'Italia a tanto ammonta in provincia di Rimini il giro di corruzione ed evasione Iva.
Imprese: 35.785 Ricchezza prodotta: 8,34 miliardi di euro (2008) Pro-capite: 27.729 euro (2008) Irpef pro-capite: 11.717 Sportelli banche: 310 (2010) Depositi bancari: 5,4 miliardi Impieghi bancari: 11,9 miliardi
degli amministratori. In una decina di minuti si è detto preoccupato per lo stato dell'economia provinciale. Ha esordito con quel più 14 per cento degli iscritti alla mobilità, prima di passare al meno 2 per cento tra i giovani imprenditori che tolgono prospettive. Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini (al 70 per cento proprietario della Carim), altro padrone di casa, ha utilizzato quasi tutti suoi 15 minuti per illustrare l'obiettivo dell'aumento di capitale della Cassa di Risparmio. Ha detto: “La Carim è supporto del territorio e non un interesse di qualcuno. Non ha mai teso ad un profilo speculativo ma agli interessi generali. L'autonomia della Carim va difesa e non conquistata”. Nella sua toccata sulla crisi: “Rimini deve rivedere il metodo, con un salto culturale per superare gli ostacoli. Le cose da fare, vanno fatte insieme. Solo così si esce dalla stallo del Rapporto”. Massimo Guagnini, come sempre, ha interpretato i numeri del rapporto, proiettandolo nel breve periodo; perché come dice l'economista inglese Keynes sul lungo siamo tutti morti. E' partito dal quadro generale per giungere a Rimini. L'Europa ha un'economia e non cresce. Anche se le sue dinamiche interne sonno differenti; con la Germania e la Francia che stanno uscendo più rapidamente dal pantano rispetto all'Italia. L'eco-
Citati Cipolla e Ratzinger - Poche le citazioni nel lungo pomeriggio del 28 marzo. Massimo Pasquinelli (presidente della Fondazione) ha preso ad esempio Giuseppe De Rita e don Luigi Sturzo, Caselli si è divertito, e divertito, con Giorgio Gaber e la sedia da spostare. Mentre il prestigioso economista Giacomo Vaciago si è appellato all'economista Carlo Cipolla e papa Ratzinger.
nomia sarà lenta nel 2013 e con il Pil (Prodotto interno lordo) nel 2014 a meno 1,7 (meno 25 miliardi di euro). I consumi delle famiglie italiane quest'anno arretreranno del 2,2% e dell'1 nel 2013. Con il livello di acquisto della famiglia scivolato a 25 anni fa. E le famiglie italiane che dopo le giapponesi erano le più risparmiose al mondo, sono scese agli ultimi posti in Europa. Tutto questo quadro inciderà sulla domanda interna e si scaricherà sul fatturato e sui valori della produzione. Vale a dire che le aziende con poca propensione all'export la vedranno nera. Rimini nel 2011 ha esportato come nel 2010, tuttavia solo con l'export si arranca nella crescita. Un telo sull'edilizia. E' da tre anni che è tutto fermo. E sarà peggio. Le previsioni tendenziose del Pil (Valore aggiunto) della provincia dice che sarà stagnante fino al 2014. Non drammati-
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3 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453
Aprile 2012
Un'ossigenata è arrivata dal vituperato comparto del turismo che si prende la rivincita sui manufatti
Esportazioni a 1,4 miliardi 923 milioni
1,1 miliardi milioni
INCHIESTA
1,4 miliardi di euro primi 9 mesi 2011
2010 2009
Esportazioni: Francia, Russia - Nei primi 9 mesi del 2011, la provincia di Rimini ha esportato beni per 1,4 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2010) ed importato beni per un valore di 520 milioni di euro (465 nel 2010); un saldo positivo di 882 milioni di euro. Le percentuali dell'export per settori: tessile-abbigliamento 37,5 (era il 41,8%), macchinari ed apparecchi 19,1 (18,9), mezzi di trasporto (17,3) 12,5%. I mercati principali per le nostre merci sono: Europa 68,9 (erail 76,8%), Asia 13,2 (11,5%) e America 14,9 (8,35%). I primi tre mercati: Francia 175 milioni (era135), Russia 154 (125), Usa 125.
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Turismo, più arrivi meno presenze 15,58 milioni presenze (2,97 milioni arrivi)
15,61 milioni (3 milioni)
16,2 milioni (3,1 milioni) 2011
2010 2009
INTERVENTI
“Basta premiare i furbi” co però la riduzione del tasso di occupazione. “La campana ha suonato l'ultimo giro. E c'è qualcuno che non se n'è accorto”. Quel qualcuno è la politica che dovrebbe avere un'idea di società, di fare impresa, di futuro. Di scuola. Di tutto. Ma nel Belpaese si affanna a combinare altro: feste, festine, festicciuole con paillette da fine da decadenza stracciona
da impero. A pronunciare la metafora della campana rubata al ciclismo è il cattolichino Gianfranco Tonti, presidente di Ifi Industrie, leader europeo nel banco bar e vetrine gelato. In aprile, per la prima volta, la sua azienda va in fiera a Shangai, per cercare di aprire nuovi mercati. Nuove opportunità per l'azienda di Tavullia e il nostro territorio.
- Scintillanti Guido Caselli (studioso di Unioncamere) e Giacomo Vaciago economista dell'Università Sacro Cuore di Milano, nonché editorialista del Sole24Ore. Un attore accattivante Caselli. Ha portato nella mente e nei cuori la sua lettura accompagnato da Giorgio Gaber e la sua metafora dell'Italia attraverso le filosofeggianti discussioni su chi deve spostare la sedia. Alla fine della messa non la sposta nessuno. Cioè, va bene parlare di lavoro, ma chi lavora davvero? L'ironico Caselli: “L'Italia negli ultimi 10 anni è cresciuta soltanto più della Zimbabwe. Nei prossimi 5 anni tutti i paesi del mondo cresceranno più dell'Italia. L'Italia sta viaggiando in bicicletta e gli altri in auto più o meno grandi.
Scintillanti Caselli e Vaciago Da sinistra: Guido Caselli e Giacomo Vaciago (Foto Roberto Bronzetti)
Ora poso, finire vi saluto. E vi auguro buona Pasqua”. Applausi. “Nell'88 le retribuzioni erano superiori all'area euro; oggi sono sotto del 12-13%. Il nostro costo della vita è pari a quello tedesco, ma le retribuzioni sono al 65%. E se l'Italia ha viaggiato in bici a 20 km/h, Rimini lo ha fatto a 10. E' da 20 anni che ci raccontiamo le stesse cose, ma chi sposta la sedia di Gaber?” Giacomo Vaciago “Non vengo a Rimini da 20
anni [pessimo segnale, ndr]. Chi conosce il mondo sa che l'economia continua a crescere. Le ricette non sono difficili da capire ma difficili da realizzare. Se c'è la crisi e aspetti, sei fallito. Muoversi dunque. Ma l'Italia arranca dalla metà degli anni '90. Perché abbiamo rinunciato a crescere? Perché non rispettiamo le regole del gioco. Tutte le volte che arriva una tecnologia nuova per aumentare la produttività, da noi diminuisce, perché? Il
mattone non si vende e noi continuiamo a costruire, perché? Le nuove tecnologie (Internet, in primis) richiedono legalità, trasparenza, condivisone, cose che da noi latitano. Se la legalità fosse diffusa, il Pil raddoppierebbe. Se l'Italia non cresce è destinata al fallimento come la Grecia, altro che lo 0,5 in più di Pil. Forse il Paese non ha percepito questo scenario”. Applausi dalla platea.
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INCHIESTA
“Che cosa dite di vedere da quei quattro ragazzi di Rimini!”, si dicevano i dirigenti Eni
Fortech, leader in Italia per servizi ai distributori
Tre dei quattro soci. Da sinistra: Jonny Tosi, Marco Vasini e Piersergio Avagliano. Manca Massimo Banci
L'AZIENDA - “Che cosa dite di vedere da quei quattro ragazzi di Rimini”. Si chiamano: Jonny Tosi, Marco Vasini, Massimo Banci e Piersergio Avagliano. Sono i soci di Fortech, in 6 anni dal nulla ad azienda numero uno in Italia per telecontrollare e riparare le aree di servizio dei distributori di benzina. Su 22.000 impianti, hanno la convenzione con oltre 6.000. Impiegano 52 persone dirette (età media 24 anni), per 18 milioni di euro di fatturato. La retorica domanda professionale che sottintedeva competenze era di un gruppo di dirigenti dell'Eni quando avevano un guaio micragnoso e richiedeva appassionata e veloce competenza. Specializzata nel telecontrollo (i dati sono utili per le strategie commerciali in grado di gratificare i clienti e fare utili), nella telemanutenzione (l'84% dei problemi risolti per via telematica ) e manutenzione manuale delle aree
di servizio, Fortech non nasce per caso, ma da una costola della Petroltecnica, l'azienda di Coriano leader in Italia nelle bonifiche del-
Hanno l'appalto di tele-controllo, di telemanutenzione e manutenzione di 6.500 aree di servizio su un totale di circa 20mila. Tra i clienti Eni e Shell. Nel 2007 fatturavano 1,7 milioni di euro; 18 milioni nel 2011 le aree di servizio e nella costruzione di distributori di benzina. Un gigante. I quattro amici sono informatici ed elettronici della Petroltecnica, nella quale entrano verso la fine degli anni Ottanta. Nel 1998, Petroltecnica vende alla Nuovo Pignone il settore assistenza ai distributori di benzina; l'area di lavoro dei quattro amici. Passa del tempo e altro giro societario.
Nuovo Pignone vende agli americani della Dresser Wayne. Leader a livello mondiale nella costruzione di pompe di benzina, hanno tanti clienti in Italia, ma priva della filiera dell'assistenza. Dresser ha due sedi: una centrale a Talamona (Sondrio) e quella di Riccione, con 20 addetti. Tra i clienti di Dresser anche l'Eni, dei quali sono uno dei tre fornitori di erogatori di benzina. I quattro ri-
minesi sotto le insegne Dresser continuano a telecontrollare e aggiustare l'impiantistica Eni. Hanno ampia libertà di movimenti; vanno spesso a Roma a fare, a proporre. Il loro anno è il 2006. Dresser decide di chiudere Riccione. Ricorda Jonny Tosi: “Propongono la buonuscita a tutti, tranne a noi quattro che dovevamo trasferirci in Lombardia, stimolati da un aumento di stipendio. Noi, invece di accettare la vantaggiosa proposta economica, presentiamo le lettere di licenziamento con l'idea di metterci in proprio. Nasce Fortech. Iniziamo ad interfacciarci con i nostri vecchi interlocutori. La Dresser si rende conto dell'errore e ci propone un contratto di subappalto. Accettiamo, andando a coinvolgere nel nostro cammino
sei vecchi colleghi dell'Help Desk (tavolo d'aiuto) ed un amministrativo”. La prima sede è alla Grottarossa; in tutto 200 metri quadrati. L'anno dopo, il 2007, arriva un'altra svolta, un misto di capacità tecniche e fortuna, come sottolinea Jonny. Il colosso Shell fa una gara e vince una blasonata azienda di informatica; con poca esperienza nel particolare settore. Un manager della multinazionale del petrolio, Massimiliano Sgarella, viene in contatto con quei “quattro ragazzi di Rimini” attraverso Tarcisio Giovanardi, riparatore di schede elettroniche di Rimini per pompe di benzina. Jonny: “La Shell inizia a chiamarci per piccole riparazioni per la Romagna prima e Emilia dopo.
Noi cogliamo la palla al balzo; facciamo interventi in giornata, o in men che non si dica. Insomma, dopo poche ore era tutto a posto. Passano un paio di mesi ci chiamano a Milano e smistano a noi il contratto di tele-controllo e riparazioni. Grazie alle passate conoscenze, prendiamo gli accordi con tutte le vecchie ditte di manutenzioni in Italia. Oggi, assistiamo circa 6.500 aree. Oltre alla Shell, abbiamo quelle dell'Eni e privati sparsi”. “Noi lavoriamo - continua Jonny - con la stessa passione di quegli inizi: tecnologia e celerità, serietà e innovazione. Offriamo servizi ad altissimo livello, ma poco capibili. Noi siamo un unico interlocutore per i nostri partner”. Eni diventa cliente nel 2008. Alla gara d'appalto partecipano colossi dell'informatica: Ibm, Epson, Fujitsu e la piccola Fortech. Jonny: “Vinciamo perché siamo gli unici davvero conoscitori del settore”. Nel 2010, i 200 metri quadrati della Grottarossa vengono abbandonati per i mille di via Rigoletto, di fianco alle Industrie Valentini, sulla circovallazione. I fatturati sono aumentati alla velocità della luce: 1,5 milioni di euro nel 2007; 11 milioni nel 2010; nel 20011 si balza a 18.
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Aprile 2011
INCHIESTA
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E' il misanese Marco Muccioli, leader nel settore elettromeccanica: “Tutti potremmo finire sotto i ponti“
Imprenditore legge la storia di Gianluca Senza tetto e senza lavoro: lo assume - Gianluca ha 48 anni. Una figlia, si separa ed è costretto a lasciare l'abitazione familiare. Perde il lavoro. Le lune si congiungono sullo zenit della sfortuna. Va a dormire in una carcassa di barca abbandonata sotto un ponte di Rimini. Per il mangiare si appoggia alla Caritas. Ha sempre fatto il cameriere. La sua storia viene raccontata sulle pagine del Carlino sotto le festività natalizie. L'imprenditore misanese Marco Muccioli legge l'articolo e di getto scrive al giornale: “Caro direttore, la storia di Gianluca è a dir poco sconcertante. Ho riletto una decina di volte l'intervista perché non volevo credere a quanto riportato in riferimento a questa triste storia”. “Io come imprenditore - continua la missiva - come padre, come nonno, non ho resistito a questo appello e a far finta di niente, pertanto le chiedo maggiori informazioni relativamente a questo signore; mi piacereb-
L'uomo è ospitato nell'albergo Protti di Cattolica con cinque euro al giorno
Marco Muccioli, 59 anni, sposato, due figli, leader provinciale nel settore elettromeccanica
LA STORIA
be poterlo incontrare per cercare di fare qualcosa per lui offrendogli un lavoro ed un tetto”. Marco Muccioli prima telefona a don Gradara (Caritas diocesana) e poi all'uomo, che senza soldi raggiunge, a piedi, Misano. C'è l'incontro e la lunga chiacchierata per conoscersi. Ricorda Muccioli: “Ad un certo punto, Gianluca, senza sapere che cosa avessi in testa, mi dice che alcuni giorni prima del nostro incontro telefonico era stato in chiesa a pregare e a chiedere al Signore che la sua vita potesse svoltare. Immediatamente fac-
ciamo le copie dei suoi documenti. E gli propongo che il lunedì successivo può venire a lavorare nella mia azienda”. In questa bella storia di umanità vera, che ti riconcilia col mistero della vita, Muccioli è in buona compagnia. Per il vitto e l'alloggio contatta a Cattolica un caro amico, Protti, titolare dell'omonimo albergo-ristorante.
Una bella sensibilità quella di Protti; non chiede che cinque euro al giorno. Al lavoro, al vitto e alloggio, Marco mette sul piatto anche l'auto aziendale per gli spostamenti. Riflette: “Tutta la mia squadra ha accolto benissimo Gianluca; la mia paura era l'inserimento”. Marco è il titolare di un'azien-
da di elettromeccanica leader a livello provinciale. Direzione a Misano, ha due punti vendita: Misano e Rimini. E' sua anche la Smoki, gioiello tecnologico che aspira i fumi dei forni da pizza. La fonda nel 1974, a 21 anni. La passione, l'etica del lavoro e la fortuna, come sottolinea, sono stati gli ingredienti del successo della bottega. Dice: “Senza la fortuna, potevo benissimo essere io al posto di Gianluca. Poi devo ringraziare mia moglie; fidanzata da quando aveva 16 anni; io ne avevo 20 e i miei due figli”. La vita di Marco è stata tutta in salita. A 14 anni perde il babbo, pochi anni dopo la madre; con un mutuo da onorare e una casa in costruzione. Orfano, a turno, una settimana a testa, è a casa degli zii. Qualche anno fa fece molto parlare di sé quando regalò quote della sua azienda ai dipendenti.
CURIOSITA'
Nelle scuole a raccontare la propria storia di vita e imprenditoriale - “E' venuto un signore a raccontarci della sua impresa. E' stato piacevole e divertente”. A pennellare questa istantanea di Marco Muccioli è uno degli “allievi” di 12 anni della scuola media Giovanni XXIII di Misano. Da anni, con entusiasmo, ha dato vita al progetto Cna scuola lavoro. Racconta Muccioli: “Per me è gratificante portare la mia storia in mezzo ai giovani. Credo in loro, che rappresentano il futuro. In quelle poche ore cerco di portare entusiasmo. Dico semplicemente di fare le cose con passione e senso del dovere; se questa è la strada, presto o tardi i risultati si concretizzano. Personalmente, preferisco stare due ore con i giovani e farmi scappare un eventuale lavoro in quell'arco di tempo. Solo così possiamo costruire una comunità migliore della nostra”.
2012 ANNO INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE
Proclamato dall'Assemblea dell’Onu con una risoluzione votata all’unanimità da tutti gli Stati membri. Per l’Alleanza Cooperativa Internazionale rappresenta un importante riconoscimento del ruolo sociale ed imprenditoriale della cooperazione e delle potenzialità che l’impresa cooperativa può svolgere per lo sviluppo economico in tutti i paesi ed in tutti i continenti
- L'Assemblea dell’Onu ha proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative con una risoluzione votata all’unanimità da tutti gli Stati membri. Per l’Alleanza Cooperativa Internazionale ciò rappresenta un importante riconoscimento del ruolo sociale ed imprenditoriale della cooperazione e delle potenzialità che l’impresa cooperativa può svolgere per lo sviluppo economico in tutti i paesi ed in tutti i continenti. Lo slogan ufficiale adottato dalle Nazioni Unite – le cooperative costruiscono un mondo migliore – evidenzia il significato ed il valore di questa esperienza.
Nel mondo ci sono 1 miliardo di cooperatori soci di cooperative che danno lavoro a 100 milioni di lavoratori, queste imprese creano reddito, valore e valori, fiducia per le persone e le loro comunità. Anche in Europa ed in Italia la cooperazione rappresenta una fetta importante dell’economia. La crisi economica in atto da un lato aumenta le difficoltà del tessuto pro-
duttivo, con le inevitabili conseguenze occupazionali e sociali, ma altresì può costituire un’occasione per avviare nuovi progetti di imprenditorialità cooperativa. Il lavoro è sempre più un bene ambito e scarso, dobbiamo anche inventarcelo, mettendo in gioco idee, professionalità, progetti, imprenditorialità. Il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative coglie l’opportunità di essere a livello interna-
zionale sotto i riflettori, ma rappresenta al tempo stesso un’ occasione per ripensare l’economia e la socialità e per proporsi come strumento per dare risposta ai bisogni ed alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini.
Gilberto Grazia, vice-presidente Legacoop Rimini
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9 Infissi di prestigio dal 1967 47843 Misano - Via del Mare 16 Tel. 0541.610831 Fax 0541.471226 www.infistil.com
- “Per uscire dalla crisi… Ricominciamo dalle città! Ripartiamo dai territori. Costruiamo le Città dei Diritti Umani”. La Provincia di Rimini ha un progetto per mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori economici del territorio: istituzioni, imprese, banche, Università, intellettuali. Dopo il pensiero, però si propone anche un'azione per ridare slancio e gambe alla produzione sulle basi dell'etica della responsabilità e dell'etica del lavoro. Ne parliamo con Mario Galasso, assessore provinciale alle Attività produttive. “La crisi - apre la sua riflessione Galasso - costituisce una grande sfida ma rappresenta anche una grande occasione per cambiare quello che non va: mala politica, solitudine, esclusione, violenza, ingiustizie, razzismo, intolleranza, privilegi... Questa profonda crisi di “sistema” ci impone di cercare prospettive e strategie diverse dai modelli economici e dalla speculazione finanziaria che hanno dominato in questi anni. Occorre progettare e praticare modelli di produzione e stili di vita che possano coniugare bene comune, sostenibilità sociale e ambientale, equità e crescita complessiva, non solo economica, delle nostre comunità. Occorre investire nei valori della solidarietà, della corresponsabilità e della sobrie-
Aprile 2012
INCHIESTA
La Provincia al centro di un progetto nel quale mettere insieme imprese, banche, università e istituzioni
Infissi di prestigio dal 1967 47843 Misano - Via del Mare 16 Tel. 0541.610831 Fax 0541.471226 www.infistil.com
Nella stagione del rigore come promuovere equità e sviluppo E' un manifesto comune che parla di valori, diritti e doveri
Mario Galasso, assessore provinciale
LA POLITICA
tà, sulla qualità delle relazioni sociali, culturali, intellettuali e sulla necessità di uscire dalla schiavitù del consumismo… La crisi deve essere dunque l’occasione per ripensare e riprogettare la vita delle città in un mondo che sta cambiando profondamente. L’obiettivo non deve essere dunque solo quello di sfuggire alla morsa della crisi ma di costruire le città dei diritti umani. “Per uscire dalla crisi rimarca l'assessore - bisogna ripartire dalle città. Le città sono il luogo dove più si manifestano gli effetti della crisi epocale che stiamo vivendo. Ed è proprio nelle città che le persone e le famiglie
cercano le risposte più concrete e immediate ai loro bisogni e alle loro preoccupazioni. Ripartire dalle città vuol dire ripartire dalle persone, dai loro problemi e dalle loro speranze, vuol dire rimettere, come fa la nostra Costituzione, le persone al centro delle attenzioni della politica e delle istituzioni, vuol dire operare in modo che nessuno si senta solo davanti alla crisi”. “Ripartire dalle città - continua l'assessore da sempre impegnato nel sociale - vuol dire rimettere al centro la vita delle nostre comunità locali che devono essere sempre più belle e accoglienti, inclusive, solidali, ospitali, aperte all’incontro e al dialogo e per questo sicure. Ripartire
dalle città vuol dire ripensare la vita nelle nostre città, le relazioni, la convivenza, la condivisione, i diritti, lo sviluppo umano, il bene comune, la salute, l’ambiente, la qualità della vita. Vuol dire ripensare la città come una comunità educativa riconoscendo il ruolo formativo della politica locale, dell’ambiente urbano, della scuola, dell’associazionismo e del mondo dell’informazione. Vuol dire riscoprire e rigenerare una nuova vita comunitaria. Ripartire dalle città vuol dire investire sulle istituzioni più vicine ai cittadini, sui Comuni, le Province e le Regioni e sulla loro capacità di dare risposte concrete ed efficaci ai bisogni fondamen-
tali delle persone e delle famiglie a partire da quelle che sono più colpite dalla crisi economica e dall’aumento della povertà, dalla perdita del lavoro e dalle drastiche misure finanziarie adottate dai governi. Ripartire dalle città vuol dire ripensare le nostre istituzioni locali, la loro funzione sociale nell’era della globalizzazione e dell’interdipendenza, la loro articolazione, il loro ruolo, i loro compiti, il loro funzionamento, la loro gestione, efficienza ed efficacia”. L'assessore indica anche un come, argomenta: “Dalle città della crisi alle città dei diritti umani Le città rischiano di essere travolte dalla crisi e diventare il cuore di nuovi e più acuti conflitti sociali. Già oggi, nelle nostre città sono ampiamente visibili i segni di tante emergenze che diventano ogni giorno più gravi: lavoro, casa, povertà, servizi, inclusione e integrazione sociale, degrado ambientale, accoglien-
za di profughi, rifugiati e immigrati... E la pace, che un tempo sembrava un problema degli altri, del mondo, è un bene sempre più minacciato anche nelle nostre comunità. L’impatto della/delle crisi sulla vita nelle città è aggravato dalle drastiche misure finanziarie adottate dai governi che hanno compromesso la capacità degli Enti Locali e delle Regioni di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie. Una revisione di quelle misure è indispensabile e improrogabile”. “Mettere in crisi le istituzioni più vicine ai cittadini - chiude la sua riflesisone Galasso - vuol dire mettere in crisi le comunità locali, la loro salute, il loro grado di coesione e di convivenza. Bloccare il virus del centralismo che approfitta anche della crisi finanziaria per ridurre ogni spazio di autonomia e diversità è indispensabile se vogliamo che le nostre città possano avere un futuro. Nessuno può pensare di salvare l’Italia colpendo le città e le istituzioni che le governano. Per questo è necessario tornare ad investire sulle città, riducendo gli sprechi e le spese militari e riconsegnando agli enti locali le risorse necessarie per assicurare il rispetto dei diritti primari della popolazione”.
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Logica matematica, velocità della luce, la termodinamica, la lastra fotografica
La Città ideale (particolare) attribuita al Laurana. Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto crescere l'uomo 1847 - Logica matematica Esce a Londra The mathematical anaiysis of logie del matematico inglese George Boole (1815-1864), che ampliando i concetti espressi da Leibniz sviluppa la logica matematica basata sul sistema binario (composto soltanto da zero e da uno) e sugli operatori simbolici che permettono di compiere operazioni su queste grandezze. Lì per lì l’opera di Boole non sembra avere applicazioni; in realtà aprirà l’orizzonte alle grandi scuole di logica matematica del ‘900 e rappresenterà il linguaggio operativo del calcolatore elettronico (1946). 1850 - Velocità luce Il fisico francese Armand Fizeau perfeziona notevolmente il primo approssimativo valore della velocità della luce calcolato nel 1675 da Roemer attraverso un ingegnoso esperimento. Dalla sua casa di campagna a Suresnes presso Parigi dirige un fascio luminoso, attraverso i fori praticati sulla circonferenza di una ruota, verso una finestra di Montmartre dove è collocato uno specchio per far riflettere il raggio. All’arrivo a Suresnes, il raggio luminoso è costretto a passare attraverso i fori della stessa ruota. Fizeau fa girare la ruota a diverse velocità finché non trova quella per cui il raggio di ritorno non trova più il foro e può calcolare così il tempo impiegato dal raggio per il viaggio di andata e ritorno. Fizeau stabilisce il valore della velocità della luce in 315.300 chilometri al secondo
(oggi è calcolato 299.792,4562).
in
1851 - Termodinamica Sviluppando le leggi di Carnot, il grande fisico irlandese-scozzese lord Kelvin (18241907), nato William Thomson e poi divenuto lord Kelvin, formula insieme a Joule, in manie-
ra più precisa, il secondo principio della termodinamica. Il principio afferma che è impossibile produrre lavoro scambiando calore soltanto con una sorgente a temperatura uniforme; e che il rendimento di una macchina termica è proporzionale alla differenza tra le temperature delle due sorgenti. Per quest’ultimo
concetto, Kelvin introduce la scala di temperatura assoluta, con inizio allo zero assoluto (che calcolò correttamente in -273 gradi Celsius) e una divisione centigrada. La scala poi prenderà il suo nome. Kelvin ipotizza anche che tutta l’energia tenda a dissiparsi come calore, degradandosi verso una forma sempre meno utilizzabile, come sarà espresso più compiutamente da Clausius con il concetto di entropia. 1851 - Lastra fotografica Lo scultore inglese Scott Archer (1813-1857) inventa la lastra fotografica di vetro, che spalmata con collodio e sali d’argento diventa fotosensibile. Dalla lastra viene poi ottenuto il positivo mettendola a contatto con una carta ricoperta da una miscela di albume di uovo e bromuro di potassio. La «lastra fotografica» di Archer soppianterà tutti i precedenti sistemi di fotografia (Daguerre, Talbot) fino al 1880, quando Eastman inventerà la pellicola avvolgibile.
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INCHIESTA
Il contributo dei cattolici: un intreccio di fede e di buon senso. E' la dottrina sociale della chiesa LA RIFLESSIONE
- I soci della sezione Ucid (Unione cristiani imprenditori dirigenti) di Rimini desiderano dare il loro contributo per il superamento del difficile momento politico attuale, motivati solo dalla fede e dal buon senso, per cercare una via percorribile da tutti i cattolici, nel rispetto delle posizioni politiche e partitiche di ciascuno. Crediamo sia opportuno partire dall’insegnamento del Magistero, richiamando, sintetizzandole, due citazioni di Giovanni Paolo II dei primi anni 90. Centesimus annus – “Se non esiste nessuna verità ultima la quale guida e orienta l’azione politica, allora le idee e le convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo come dimostra la storia” Veritatis splendor - “ Dopo la caduta, in molti paesi, delle ideologie totalitarie e, prima tra queste il marxismo, si profila il rischio non meno grave per la comunità, di una alleanza fra democrazia e relativismo etico che toglie alla convivenza civile ogni sicuro punto di riferimento morale e la priva della possibilità del riconoscimento della verità”. Il Papa è stato, purtroppo, un profeta! E’ quello che è puntualmente accaduto: dittatura subdola della
Economia, una buona politica non può essere disgiunta dalla morale burocrazia, carte da firmare per una privacy inutile e inesistente, procedure e regolamenti dispendiosi e inutili (un solo esempio: 22 fogli di carta da firmare per aprire un c/c senza fido). Come cattolici non ci mancano né certezze, né riferimenti, né verifiche storiche. Non è presunzione e neppure megalomania, sono dati di fatto. Basta con questa cantilena trita e ritrita che: “Nessuno ha la verità in tasca”. Non è vero! E’ di una evidenza palmare che una buona politica non può e non deve essere disgiunta dalla morale. Non a caso la “questione morale” è, di volta in volta, richiamata da tutti gli schieramenti politici. Ebbene gli esperti più preparati nelle questioni morali sono i cattolici, proprio perché possono contare sull’aiuto della Dsc (Dottrina sociale della Chiesa), della teologia e addirittura della Rivelazione. E allora per entrare nel vivo che cosa proponiamo? Di volare alto! Partire dai principi fondamentali che, una volta condivisi e
Il bene comune sottintende, come prima applicazione, la ricerca continua della giustizia Gianfranco Vanzini, presidente Ucid (Unione cristiani imprenditori dirigenti) della provincia di Rimini
accettati, devono diventare una bussola permanente e irrinunciabile. Ma perché possano essere condivisi occorre dichiararli, elencarli in modo chiaro e impegnarsi a metterli in pratica alla lettera.. Si tratta di chiarire bene quali sono le “sorgenti” dell’uomo: l’inizio e la fine della vita umana, il suo sorgere dall’unione di un uomo e di una donna nell’atto donativo del matrimonio, la libertà religiosa e quella educativa che sono gli elementi costitutivi della vita umana. Senza un reale rispetto di questi valori primi che rappresentano l’etica della vita (e pertanto ven-
gono definiti “non negoziabili”) è illusorio pensare di affrontare e risolvere i problemi di una etica sociale che, senza guida, anziché promuovere l’uomo rischia di lasciarlo solo nei momenti di maggiore difficoltà. Diamo questo per accettato e andiamo avanti... Il primo obiettivo di una buona Pubblica Amministrazione deve essere il conseguimento del bene comune. Guarda caso questa è una definizione coniata dalla dottrina sociale della chiesa, che oggi è diventata di uso comune e questo è un buon punto di partenza. Il bene comune sottintende,
come prima applicazione, la ricerca continua della giustizia. Giustizia significa riconoscere a ciascuno la sua dignità e i suoi diritti in un contesto di uguaglianza per tutti, in quanto tutti cittadini con pari diritti e doveri. Già da questa prima affermazione derivano due priorità assolute. Prima priorità: rispettare i diritti dei cittadini sempre. Eliminare subito la immoralità (è una parola grossa ma è la verità) di uno Stato che pretende di essere pagato nei tempi dovuti ( altrimenti sanziona) poi, però LUI non paga con la stessa puntualità Questo è un sopruso da Stato totalitario!! Una forza politica che si ispiri
ai principi della dottrina cattolica sociale queste cose le deve bandire ipso iure, cioè di diritto: non si fa e basta! Non si può tollerare che un cittadino preferisca togliersi la vita piuttosto che assistere al fallimento della sua azienda perché lo Stato non lo paga. Seconda priorità: se non vogliamo ritornare al far west dove la gente si faceva giustizia da sola o assoldava un pistolero per proteggerla, occorre avere le idee chiare sul concetto di giustizia applicata nel concreto, su chi e su come applicarla. Senza preconcetti, senza chiusure o difese a priori di diritti o privilegi di chicchessia. I principi operativi di fondo che dovrebbero essere condivisi, soprattutto dai cattolici, ma anche dai non cattolici, perché universali, si possono trarre dai 10 Comandamenti di Mosè. Sono un aiuto eccezionale! Sono una bussola permanente che non diventa mai né vecchia né superata. Metterli in pratica, significa evitare di commettere errori o stupidaggini, spesso anche gravi. Non prendere in giro i cittadini con la falsificazione della realtà e l’illusione di rimedi eccezionali. Pensiamo quali enormi effetti pratici produrrebbe la sola messa al bando delle menzogne. Se tutti sottoscrivono questi pochi punti il resto diventa molto più facile. Gianfranco Vanzini, presidente sezione Unione cristiani imprenditori cattolici di Rimini
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RIMINI
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Il regalo della tipografia è diventato un vero e proprio ‘cult’. Ogni anno stupisce: ironia, intelligenza, messaggio
Pieve, il calendario Pirelli in salsa riminese - Se ne fa volentieri a meno, di solito, di scrivere pezzi sui calendari erotici. Passando in rassegna mese per mese posizioni e provocazioni più o meno volgari. Se ne fa a meno, di diceva, tranne quando lo spirito e il gusto ne danno giustificazione e l’arte, quella vera, prevale sull’uso sconsiderato del corpo di una splendida donna. Il calendario della tipografia “la Pieve”, firmato da Jader Bonfiglioli, ha in sé un filo conduttore ironico e seducente al tempo stesso. Che non indugia in particolari scontati, che non si abbandona alla pornografia (fosse solo quella erotica del vedo non vedo). È un gioco, con il taglio del ‘Burlesque’, che per sua definizione tende alla burla e al riso, irriverente a tal punto da spostare l’obiettivo (mese di ottobre) dal corpo della donna a una gabbia e alla mano che la sorregge, coperta da un lungo guanto. Tutto visto in bianco e nero, i colori del burlesque, dei corsetti ricamati e del filo di perle, il pizzo delle calze autoreggenti e la pelle candida
I fratelli Pedrosi continuano a portare avanti il progetto del babbo Silvano, scomparso prima del tempo. E continuano ad investire in macchine tipografiche all'avanguardia IL COSTUME di sguardi incipriati, ingenui o seducenti. Di un ammiccamento talvolta sorpreso, talvolta distaccato. Oppure rock, come quel ‘diavoletto’ di chitarra che nasconde le avide melodie inespresse. In un morbido cuscino di luce soffice e contorni tenui, in un’atmosfera perfetta di elegante ironia. Abbandonato sul piano di una scrivania, in tanti a scrutarlo e chiedere: “Che cosa fare per averne una copia. Lo pago!” Il calendario della Pieve si pubblica da anni. E' diventato un vero e proprio oggetto di culto. Non si è irriverenti e
I Pedrosi. Il compianto Silvano con i figli Filippo (a destra) e Giuseppe. I due portano avanti l'eredità familiare
provincialotti nell'affermare che può reggere lo scambio di vedute con il blasonato calendario Pirelli. Contiene pura intelligenza del made in Rimini. Il formato (cm 100 per cm30) stupisce; grafica di prim'ordine e stampa preziosa. E' colto senza essere spocchioso. Reca messaggi positivi raccontanti con il garbo dell'ironia. A suo modo rispecchia quell'uomo imperscrutabile e ombroso, ma nelle pieghe uomo vero e generoso, che era Silvano. Un verucchiese, che partito dal nulla ha creato una signora azienda. Scomparso prima del tempo, il testimone lo hanno raccolto i figli Filippo e Giuseppe. Hanno continuato col calendario e stanno continuando ad investire nella bottega. E forse anche meglio del babbo, che da lassù osserva compiaciuto
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LA POLITICA
- L’importante essere nuovi. E impostare una politica un po’ bipartisan, magari anche un po’ populista, e che comunque (e soprattutto) consenta di far parlare di sé, possibilmente in qualità di decisionisti e pragmatici. E’ questo il nuovo vangelo della politica in Italia, di cui il sindaco di Firenze Matteo Renzi a livello nazionale, il più fulgido (ed agguerrito) assertore. Ma non mancano anche i “renzini” di ca’ nostra. I quali come Matteo Renzi si mette spesso in contrapposizione con Bersani - non mancano di punzecchiare, spesso e volentieri, i vertici storici del Pd locale. L’elenco non può che partire da quel Samuele Zerbini che, citando i comuni trascorsi scouteschi con il fiorentino, ne ha decantato sulle colonne del più venduto quotidiano locale, le gesta e l’amicizia. Ci conosciamo bene e, di fatto, i “renzisti” di Rimini attorno a me che si sono coagulati
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RIMINI
Vanta l'amicizia col sindaco di Firenze. Gnassi e Vitali stanno sparigliando gli equilibri Pd?
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Zerbini, il renzinismo in formato locale è stato il senso delle parole dell’ex “asinello”, ex margheritino, ora piddino, che per il sindaco novista per antonomasia, Andrea Gnassi, non ha chiamato nella sua giunta... E naturalmente l’elenco dei “renzini” riminesi non può che proseguire proprio con lui. Giovane e giovanilista, deciso e decisionista, dopo una campagna elettorale molto bella, brillante e intelligente, Gnassi ha salito i gradini di Palazzo Garampi e si è circondato di assessori come lui giovani, di bella presenza e raffinata eleganza (unica concessione alla continuità l’ex “sceriffo” Roberto Biagini imposto dal partito e dalla zona nord della città Dopo di che inforcata la bi-
Emma Petitti, segretario provinciale Pd con Bersani, il segretario nazionale
cicletta (anch’essa una passione del sindaco di Firenze, si dice) il nostro sta girando la città in lungo e in largo per conoscere le esigenze dei sui concittadini. Non che per farsi vedere in versione ambientalista a due ruote
e politically correct. Molto bello e poco dispendioso il suo Capodanno riminese (d’altra parte Gnassi è stato il padre di quella magnifica manifestazione che è la Notte Rosa). I detrattori (in primis Fabrizio Miserocchi che ha preso per mano il Pdl provinciale), lo criticano dicendo che è poco concreto. Di certo avrà nei prossimi mesi e anni, rogne con cui confrontarsi, in quantità. Estremamente attento alla visibilità sui mass media (di cui sa fare un uso sapientissimo)
anche il presidente della Provincia Stefano Vitali. Anch’egli giovane e dalla carriera rapida e brillante, ha puntato molto sulla “questione morale”. E, lodevole per un politico, partito da sé stesso tagliando le spese del proprio ente. Incessanti, quindi, i suoi interventi contro gli evasori fiscali, i furbetti d’ogni risma e origine, gli altri Enti, anche quelli sovraordinati, qualora prendono decisioni di poco buon senso. La cosa ha fatto arrabbiare il Sel, ma non si può non riconoscere che proprio dall’operato della longeva prima ministra inglese che Tony Blair - un po’ l’esempio storico del nuovo Pd progmatico e “basta-con-leincrostazioni-paleo-comuniste” - ha in vari ambiti tratto ispirazione per molte delle (anch’esse discusse) prese di posizione e azioni del suo premierato. Anche i primi cittadini di Riccione Massimo Pironi - non a caso “figlio politico” di Mas-
simo Masini (quello che non riuscì ad esimersi dalle politiche ai tempi della mostra “Riccione in camicia nera e costume da bagno”), e assessore ai tempi in cui sindaco di Cattolica era il dissacratore (e innovatore) Gian Franco Micucci e di Santarcangelo Mauro Morri, stanno tentando una propria strada al “renzismo”, più centrata sulla comunicazione (forte presenza su faceboock e altri social forum, comunicati stampa puntuali e aggressivi). Ma nel caso di Gnassi e Vitali c’è probabilmente di più. Il “novismo” pare configurarsi come un atteggiamento non solo comunicativo, ma anche culturale. E politico. Non a caso il sindaco di Rimini e il presidente della Provincia rappresentano l’unico tentativo di fronda interna al potere costituito del Pd, che porta un nome solo: Maurizio Melucci. Fronda ancora non proprio esplicita, giocata soprattutto con le nomine negli enti parteipati, passata abbastanza in sordina al congresso, ma che nei prossimi anni, se non mesi, verosimilmente scoppierà con maggior decisione. Come fa, appunto, Renzi con Bersani. In palio, il futuro del Pd. A Rimini come a Roma. E, forse, anche del Paese.
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RIMINI
Da oltre 80 anni sinonimo di macchine per cucire. Garanzia anche sulle riparazioni
Righi, presente in quasi ogni casa dell'Emilia Romagna - C'era il camino, la stufa e una macchina per cucire Righi. E qualche volta la macchina per maglieria, sempre Righi. Questa era l'essenza della casa tipica romagnola. Camino e stufa, dopo un piccolo passaggio a vuoto, stanno ritornando, perché salubri e più a buon mercato dei concorrenti. Le macchine per cucire Righi non sono mai passate di moda. Anzi. I suoi colori unificano le personalità delle città più grandi della Romagna: Cesena, Forlì, Rimini, Ravenna (e Bologna). Leader in Italia, oltre 200mila macchine vendute, ha alle spalle oltre 80 anni di passione per il lavoro e di servizio al cliente. Tutto nasce a Cesena con Vincenzo Righi e la moglie Gina Moretti in uno spazio di 20 metri quadrati in pieno centro. La forza sono le riparazioni e il giusto consiglio al cliente. Ancora oggi
E' il primo in Italia. Venduti oltre 200mila pezzi. Iniziò Vincenzo a Cesena. Testimone passato al figlio Pierluigi, che a sua volta lo passerà ai figli Vincenzo, Susanna e la nuora Marina. In attesa della quarta generazione
Pierluigi Righi, la seconda generazione dell'azienda di famiglia. Si intravede la quarta
L'AZIENDA le riparazioni sono garantite, come fosse un nuovo acquisto. Il signor Vincenzo muore nel 1962, l'espansione di Righi inizia col figlio, Pierluigi. E' lui ad aprire i punti vendita in giro per l'Emilia Romagna e ad ampliare Cesena. Oggi, a Cesena il magazzino Righi si estende su 2.000 metri quadrati; sono stoccate una
caterva di vecchie macchine, dalle quali si attingono i ricambi. Racconta il signor Pierluigi: “Ripariamo ancora le macchine vendute 65 anni fa; forse siamo gli unici in Italia a farlo. E ancora oggi quando consigliamo una
macchina, la consigliamo di metallo. Vale a dire, tecnologicamente all'avanguardia, ma anche robusta e aggiustabile”. Il signor Pierluigi è un appassionato della vita ed un amante del lavoro. Quando era giovane, la stagione estiva nel Cesenate significava lavori in campagna. Dunque, non si potevano disturbare i contadini al lavoro. Babbo Vincenzo contrario, Pierluigi apre due negozi di dischi a Milano Marittima negli anni '50; nei quali passano tutti i big della musica, ad iniziare da Celentano, Mina e Morandi. Quando va in vacanza, non si perde un negozio di macchine per cucire, per “rubare le novità”. Il punto vendita di Rimini si trova nel cuore della città in via
Giovanni XXIII, a pochi passi da Piazza Ferrari, lato stazione. La signora Carla ha aperto il negozio negli anni Settanta e ne è ancora il sorridente punto di riferimento. Pierluigi: “La signora Carla non è brava, ma bravissima. Ed io oramai mi sento mezzo riminese. Ho una marea di amici con i quali si va a cena. I riminesi mi piacciono perché completano il carattere dei cesenati. Se noi siamo lenti e seri, loro sono leggeri e veloci. Ci combiniamo alla perfezione”. Le radici Righi nella provincia di Rimini sono lunghe e fitte. E' presente nelle due maggiori fiere del territorio: Morciano (San Gregorio, marzo) e Santarcangelo (San Martino, novembre). Righi: “Mi piace andare alle fie-
re per il rapporto diretto con i miei clienti. Lo trovo piacevole”. I negozi sono la vetrina delle maggiori aziende mondiali del settore: Singer, Necchi, Pfaff, Bernina, Seiko, Brother, Toyota. Oltre alle clienti, il punto vendita riminese negli anni Ottanta era il riferimento per le macchine computerizzate per maglieria (marchio Brother) di due aziende che hanno fatto la storia della maglieria italiana: Fuzzi e Gilmar, gioielli di San Giovanni in Marignano. Tra i vip che hanno acquistato da Righi, il pilota di Formula 1 francese Depallier. A zonzo per Rimini con la fidanzata, vede il negozio e le fa lo speciale regalo. Invece, una trentina di anni fa una signora acquista tre macchine per ognuna delle figlie. Tutt'e tre sono fedeli clienti e hanno già acquistato per le loro figlie. Alla terza generazione, per i Righi già si profila la quarta. Pierluigi passerà il testimone ai figli Vincenzo (la nuora Marina) e Susanna. Sono passati gli anni, ma la filosofia della speciale bottega è sempre la stessa: per vendere bisogna conoscere il prodotto. Essere dei tecnici. Sia il capostipite Vincenzo, sia Pierluigi, sia Vincenzo sono ottimi tecnici. Riparatori di prim'ordine.
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RIMINI
Le grandi mostre di Goldin. Otto sezioni a Rimini dei capolavori europei. A San Marino la pittura americana sel '900
Immersione nei capolavori LA MOSTRA
“Da Vermeer a Kandinsky” a Castel Sismondo di Rimini. “Da Hopper a Warhol ” a Palazzo Sums di San Marino.Una full immersion nell'arte attraverso capolavori assoluti che raccontano la pittura italiana ed europea e americana
“Jackie” di Andy Warhol
di Annamaria Bernucci*
- Un partner come Linea d’ombra, capace di muovere grandi numeri e grandi opere d’arte è ormai in Italia una garanzia di successo. Lo sa bene la Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini che per il terzo anno consecutivo affida alla società diretta da Marco Goldin la mostra annuale di punta di Castel Sismondo. Il conforto delle cifre (numero di visitatori, malgrado gli imprevisti della eccezionale nevicata di un mese fa che ha fatto precipitare per qualche settimana le prenotazioni) e dell’indotto legato al turismo culturale, conferma la positività dell’iniziativa, che dà occasione al grande pubblico di poter osservare da vicino una ‘quadreria’ eccezionale. Basterebbe per tutti ricordare la presenza del dipinto di Vermeer (unico di soggetto sacro dell’artista olandese) dal titolo Cristo in casa di Marta e Maria, 1654-1655 circa, proveniente dalla Scottish
National Gallery di Edimburgo. Aperta sino al 3 giugno 2012 la mostra da Vermeer a Kandinsky, capolavori dai musei del mondo a Rimini è stata ideata per festeggiare anche i quindici anni di attività della società. Goldin, trevigiano, classe 1961, docente allo IULM di Milano, è protagonista in Italia di eventi espositivi di grandissimo richiamo di pubblico. Sia a Rimini che a S.Marino al Palazzo Sums è possibile realizzare una full immersion nell’arte attraverso capolavori assoluti che raccontano, con trasversalità di intenti, la pittura italiana ed europea e americana attraverso quattro secoli di storia dell’arte. Otto sezioni scandiscono la mostra riminese: la pittura a Venezia nel Cinquecento, incentrata sul luminismo e il colore espresso dalle opere di Tiziano, Tintoretto, Savoldo, Lotto; la pittura italiana nel
‘600 dal classicismo di Carracci al realismo di Caravaggio, assieme ad altri protagonisti assoluti del secolo come Guercino, Mattia Preti, Luca Giordano per proseguire con gli influssi e il diffondersi del caravaggismo in paesi come l’Olanda e la Spagna con accenti inediti e alcuni capolavori di Veermer, van Dyck, Rubens, come anche, per il ‘Siglo de Oro’, di Velasquez, Murillo, El Greco, Zurbaran. E’ la volta della stagione pittorica veneziana del XVIII secolo e l’affermazione della veduta con Guardi e Bellotto, della ritrattistica e della
vorticosa attività del Tiepolo. Ad essa si connette la pittura inglese tra ‘700 e ‘800 con Turner e Constable per il paesaggio e con Reynolds e Gainsborough per il ritratto. Sul contesto dell’Impressionismo francese e della grande avventura fauve e poi ancora, alla soglia del ‘900, dell’astrazione di Kandinsky e del neoplasticismo di Mondrian, dell’apertura ai molteplici rivoli in cui si è incanalata l’arte del secolo, si chiude questa esplorazione densissima che concentra in ‘icone’ assolute l’essenza del produrre e fare pittura attraverso i secoli.
Marco Goldin afferma: “Sarà come sfogliare le pagine di un libro meraviglioso dedicato alla pittura dal Cinquecento al Novecento, racconto appassionante e comprensibile a tutti quant’altri mai. A essere sfogliate saranno però idealmente le pareti di un museo…”. Nella mostra al Palazzo Sums di S.Marino da Hopper a Warhol, Goldin mette in scena il romanzo americano della pittura del ‘900 partendo dagli anni Trenta, quando compare sulla scena un pittore ribelle del Wyoming, Jackson Pollock, il primo che non ebbe bisogno del rituale pellegrinaggio in Francia, sino ad allora capitale indiscussa della avanguardia artistica, per il riconoscimento ufficiale della propria ricerca. Parte da qui per la pittura americana il riscatto sulla vecchia Europa. Se il maestro dell’action painting e della tecnica del dripping, lo sgocciolamento del colore sulla tela, è celebrato con due opere di grandi dimensioni, del 1949 e del 1952, incantate visioni notturne, alcuni ritratti di donne solitarie documentano la ‘pittura immota’ di Edward Hopper, ‘testimone silenzioso’ dell’America, come lo definì nel 1956 il Time dedicandogli la copertina. Originale interprete di un
astrattismo lirico raffinato fu Georgia O’Keeffe, moglie tra l’altro del celebre fotografo Alfred Stiegliz, in mostra con una delle tele realizzate contemplando il deserto dalla sua casa di Santa Fe, dove visse dal 1949 alla morte, avvenuta nel 1986. La mostra prosegue con Franz Kline, esponente ‘storico’ dell’espressionismo astratto: intensi ‘colpi di pennello’ sono la sua cifra, gesti fisici scaricati sulla tela, preparati sempre da bozzetti. Non mancano Mark Rothko, Sam Francis e Morris Louis, pittura che si fa incanto, silenzio, luce e ombra. Doverosa una sosta nella Pop Art, con Andy Warhol (con l’intramontabile Jackie, 1964, nel pieno del clima storico della Pop) e Roy Lichtenstein, e poi, in chiusura, dopo aver dato spazio all’ultimo maestro del realismo americano, Andrew Wyeth, scomparso nel 2009, le cui facciate di case di provincia bianchissime nella luce del sole sono la quintessenza della visione ancora eroica della pittura, a suggellare il percorso, un grande quadro di Keith Haring, Radiant baby, il graffitista diventato leggenda ancora prima di morire nel 1990, a soli 31 anni. *Direttrice della Galleria comunale S. Croce di Cattolica
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Aprile 2012
Tutte le leggi a favore delle tv di Berlusconi: Craxi (1984), Mammì (1992), Maccanico (1997), Berlusconi (2004)
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L'Italia e la partita della Rai IL PUNTO DI VISTA Craxi, Berlusconi: aveva cioè approvato una norma contro gli spot durante i film, sotto forma di emendamento comunista appoggiato dalla sinistra dc. Il capogruppo socialista alla Camera, Fabbri, si era subito associato alla vibrata protesta di Berlusconi, definendo la decisione «un colpo di mano politicamente gravissimo», e il 17 luglio il delfino di Craxi, Martelli, aveva avvertito la sinistra democristiana: «i socialisti non tollereranno colpi di mano in Parlamento sulla legge Mammì». Il fatto è che anche nel luglio 1990 Craxi stava intervenendo a favore dell’amico Berlusconi, ed arrivò ad imporre ad Andreotti una raffica di voti di fiducia per ripristinare gli spot. Si dimisero allora per protesta i ministri della sinistra dc (fatto alquanto inconsueto nella storia dei governi italiani). Nel 1994 la Corte Costituzionale bocciò la legge Mammì, affermando che nessun privato poteva possedere più di tre reti, per cui Rete4 andava spenta o trasferita su satellite. Nel 1997 la legge Maccanico (Ulivo) concedeva una proroga e nel 1997 Rete4 perdeva la concessione, vinta da Europa7. Il governo D’Alema, col nuovo piano delle frequenze, salvò Rete4 e negò la
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Inizia in prima pagina frequenza a Europa7 (D’Alema era convinto che La Fininvest fosse una risorsa nazionale). Nel 2002 la Corte Costituzionale bocciava la legge Maccanico: Rete4 aveva un anno di vita. Nel 2004 Berlusconi, presidente del Consiglio, sistemò la faccenda col decreto “salva Rete4” e con la legge Gasparri. Berlusconi, con l’editto “bulgaro” del 18 aprile 2002,
legge 112, infatti, istituiva il SIC, sistema integrato delle comunicazioni, dentro il quale, come osservò inutilmente il capo dello Stato Ciampi, bastava possedere del 20% del SIC per disporre degli strumenti di comunicazione atti a formare posizione dominante. «La legge Gasparri fa schifo», ha affermato pochi giorni fa Pippo Baudo. Recentemente, dopo la ver-
La Rai è una società per azioni, di cui il ministero dell’ Economia e delle Finanze possiede il 99,56% e il governo ha quindi il diritto e il dovere di liberarla dai partiti e di garantirne il buon funzionamento cacciò dalla Rai Enzo Biagi, Santoro e Luttazzi. Dal canto suo, i l ministro Gasparri confezionava la legge 112 del 2004, che riordinava il sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni in modo da lasciare intatta la posizione dominante dei canali di Berlusconi, né più né meno come aveva fatto la legge del repubblicano Mammì. La
gognosa gestione berlusconiana del TG1 da parte di Minzolini, la Rai è ripiombata nel caos con le nomine partitiche dei telegiornali concluse dal direttore generale Lorenza Lei a favore di Lega e Pdl, nomine che hanno provocato le dimissioni di Nino Rizzo Nervo dal consiglio di amministrazione della Rai. La quale Rai naviga in cattive acque, ed è
Ingredienti per gelato e pasticceria
CULTURA
succube della concorrente Mediaset. Ogni sera Rai1 paga profumatamente Giuliano Ferrara per permettergli di ammannire agli italiani il quotidiano comizio per Berlusconi. Ora arriva Angelino Alfano, sedicente segretario del Pdl agli ordini di Berlusconi, a dire che lui è «contro le scelte dei partiti che potrebbero fare una battaglia legislativa con il solito fine di mettere le mani sulla Rai». Questo è davvero il colmo: come se non si sapesse che Rai1 è in mano al suo partito, Rai2 alla Lega, e Rai3 agli eredi del comunismo. La Rai è servizio pubblico, è una società per azioni, di cui il ministero dell’ Economia e delle Finanze possiede il 99,56% e il governo ha quindi il diritto e il dovere di liberarla dai partiti e di garantirne il buon funzionamento. Al presidente del Consiglio Monti il compito di fare della Rai davvero un servizio pubblico che garantisca, come vuole la Commissione dell’Europa, il pluralismo delle voci, liberandola dall’asservimento al partito che ha vinto le elezioni del 2008 ma che oggi non rappresenta più la maggioranza relativa degli italiani.
*Libero docente all'Università di Roma
Pietà del Bellini (particolare), una delle opere riminesi del Museo della Città
“L'Arte ti fa gli auguri”: gratis al Museo nel giorno del proprio compleanno - Si potrà entrare gratuitamente al Museo nel giorno del proprio compleanno. I Musei Comunali di Rimini hanno infatti aderito all´iniziativa promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali “L´Arte ti fa gli auguri”, un invito a visitare con ingresso gratuito nel giorno del proprio compleanno (o in quello successivo nel caso in cui il giorno del compleanno coincida col giorno di chiusura) il Museo della Città e la Domus del Chirurgo, con l´augurio di trascorrere un momento della giornata di festa tra le bellezze artistiche e archeologiche della Città. La visita gratuita potrà essere estesa anche all´accompagnatore. Sede nell'ex convento dei Gesuiti, il Museo della Città è il più importante della Romagna. Racchiude opere di livello assoluto.
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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 LA RIFLESSIONE
L'illuminismo, la libertà, la sua etica - “L’etica della libertà” è quel particolare aspetto etico che si fonda sulla libertà individuale quale bene primario che lo innalza a principio irrinunciabile da tenere ben stretto e considerato al di sopra di ogni altro fine etico. E’ questo uno dei principi dell’Illuminismo tra i più importanti e nel tempo, in quel particolare tempo, lo hanno fatto proprio con le diverse sfumature i vari pensatori illuministi quali Spinoza, Condorcet, Voltaire, Diderot, Helvètius. L’etica della libertà é stata tuttavia, poi usata, anche quale facile slogan, da numerosi autori per qualificare opere e teorie personali non propriamente coincidenti e/o concomitanti con il concetto basilare del termine. Anticamente gli Stoici avevano accennato ad un concetto di “Etica della libertà , ma il loro determinismo rendeva del tutto ambiguo lo stesso concetto. Più netta sarà la posizione dei “Cirenaici” a far capo ad Aristippo, nel quarto secolo a.C., che metterà in chiaro il concetto di autonomia e di libertà dell’individuo da ogni tipo di vincolo, quale principale obbiettivo etico.
Diffondere e usare il defibrillatore. Questo il messaggio lanciato da Ascor (Associazione Sostegno Cardiologia Ospedaliera Riminese) e Riminicuore celebrando 25 anni dell’ambizioso progetto di diffusione della macchina salvavita nel territorio locale. Nella conferenza stampa che celebrava il quarto di secolo di impegno attuato da ”Riminicuore” e Ascor, è emerso anche l’impegno attuato a Riccione. In questi anni il progetto ha trovato una graduale collocazione promuovendo sia la distribuzione dei defibrillatori sia la formazione di persone atte ad usarli. Un impegno raccolto dall’associazione “Amici del cuore ” di Riccione, presieduta dal dottor Luigi Rusconi, già primario di Cardiologia al “Ceccarini”, per promuovere la cardioprotezione del territorio provinciale e prevenire il decesso improvviso causato da arresto cardiorespiratorio. Una patologia che è ancora la principale causa di morte in Italia. E che nel Riminese (territorio che, da questo punto di vista, ha fatto e continua a fare scuola) ha schierato già al di fuori delle strutture sanitarie, 130 defibrillatori. Ogni
Un nuovo concetto di individualità apparirà nel Rinascimento ed aprirà lo spiraglio ad un orizzonte di libertà, concernente l’esistenza del singolo come persona che era poco considerata nel mondo antico greco e romano e del tutto ignorata con il cristianesimo. Infatti il concetto di “Chiesa” quale comunità religiosa contrassegnata dal vincolo della “fede” limitava fortemente la libertà individuale. L’etica cristiana non contempla infatti la libertà individuale tra i suoi fondamenti. Le dottrine rivelate come quelle giudaica e cristiana, bloccano, con i loro dogmi e con la loro esegesi, ogni possibilità per il credente non fideista di vedere Dio con una visione allargata, con una accentuazione della sua infinità ed ulteriorità, tale da non lasciarsi rinchiudere in stretti confini dogmatici, così come propugnava Giordano Bruno e così come rivendicava Baruch Spinoza nei confronti della Bibbia. Sarà poi l’Illuminismo l’epoca in cui il concetto di “Etica della libertà” incomincerà a delinearsi in maniera netta e precisa. Silvio Di Giovanni
25 APRILE Il 25 aprile si celebra l'Italia liberata dai tedeschi, senza fascismo
Liberazione, mio padre: magro, altissimo, rapato a zero Partigiano bianco (cattolico), rinchiuso nel VI raggio di San Vittore, Milano
Werner Gilles: “Angeli concertanti”, 1951 (Kunsthalle, Amburgo)
STRETTAMENTE PERSONALE di Carla Chiara - Posso?" Qualcosa di personale"... E' tornato! Entra, magro, altissimo. E' pallido, sdruscito, rapato a zero. (...i suoi riccioli caravaggeschi ricresceranno d'argento..). Il fucile, che gli è stato dato, lo appoggia vicino all'acquaio, Sorride: tutta la cucina s'illumina come per un taglio di raggio di sole. E' mio padre, liberato dal VI raggio di San Vittore in Milano: il girone infernale dei politici.Sono vicina alla bicicletta che lui e mamma - lo saprò molto dopo - portavano in certi valichi della frontiera svizzera a
ricercati politici ed ebrei fuggitivi. Nelle mani stringo il calendarietto che il "barbiere" mi ha regalato, la mattina: lì ci sono le scene profumate dell'Andrea Chenier. Mia sorella maggiore mi ha letto - mentre lui mi regolava la frangetta-: "....oh giovinetta bella, di un poeta non disprezzate il detto..." "...passa la vita mia come una bianca vela..." (non le ho capite, ma memorizzate ed elaborate nel corso del tempo, queste bellissime parole...) Poi qualcuno è entrato in
bottega trafelato urlando: - E' arrivata la camionetta! C'è anche il Professor C."..anche papà..?!A casa, di corsa, la mano in quella gelida della mamma. Ecco lui si avvicina, mi abbraccia e sussurra:-...il mio Carlino...Carlino sono io, orgogliosa della mascolina tenerezza del mio nome. Mi solleva, volo, atterro sulla sedia "che si apre " (li,si ripongono gli stracci della polvere). Nessuno mi strigerà mai più al cuore come il mio papà partigiano.
Defibrillatore, un amico del Cuore Per la diffusione in tutta la provincia della ”macchina salvavita”
anno partecipano ai corsi per l’abilitazione al soccorso con defibrillatore circa mille persone e sono sempre numerosi gli istruttori che vengono a formarsi a Rimini per poi tenere corsi di abilitazione nel territorio nazionale. Riminicuore 2012 addestrerà gratuitamente 35 soccorritori (insegnanti, operatori della protezione civile e del turismo). Fra di loro saranno scelti i più adatti a diventare istruttori “laici”, nella propria scuola o in determinati ambienti di lavoro. Ciò avviene quest’anno per la collaborazione, oltre che dell’Ascor, presieduta dal dottor Ferdinando Rossi, anche con “Amici del Cuore” di Riccione, presieduta dal dottor Luigi Rusconi. Tra
essi, anche 15 operatori della Protezione Civile della Perla verde e 6 insegnanti del Liceo “Alessandro Volta”. L’incontro è stato caratterizzato dalla testimonianza emblematica di Simona, agente di Polizia di Rimini, che ha ricordato un episodio importante a margine della conferenza stampa sui 25 anni del progetto finalizzato a diffondere a macchia d’olio la defibrillazione su tutta la provincia. Simona ha provato, aiutata dal dottor Destro anche a causa delle lacrime che la interrompevano, a raccontare quel giorno di qualche mese
fa quando, all’ora di pranzo, suo marito ha avuto un arresto cardiaco nella loro abitazione di Covignano. Sia lui che lei avevano seguito i corsi per l’utilizzo del defibrillatore, che contempla anche la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. Simona, dopo aver chiamato il 118, ha massaggiato il marito per 14 minuti, mentre il figlio di 11 anni è uscito di casa per rendere la loro casa ancor più facilmente riconoscibile all’arrivo del 118. “L’unica cosa che voglio dire a chi, per vari motivi, non segue i corsi di defibrillazione - ha detto Simona -
è che tra stare a guardare una persona morire e provare a salvarla, è di sicuro meglio provarci”. “Tutti dobbiamo capire – ha fatto eco il marito – che sapere cosa fare in certe circostanze, può aiutarti a salvare, magari, la vita di un tuo caro. Come è successo a noi”. Quello del timore che alcuni hanno a partecipare ai corsi di Riminicuore D, per la presunta responsabilità nell’uso del defibrillatore, è uno degli argomenti emersi nella conferenza stampa. “Dobbiamo essere chiari e rassicurare – ha detto il dottor Antonio Destro, coordinatore di Riminicuore D -: questo pericolo non esiste, per il semplice motivo che il defibrillatore semiautomatico (Dae), apposto sul petto del paziente, fa prima una diagnosi, e se non serve, non eroga la scarica. Chi lo usa è un semplice esecutore, e non ha nessuna responsabilità”.
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Dice: - Stasera pregheremo di nuovo tutti insieme Partigiano bianco. Incisa sulla medaglia d'oro "A lui conferita dalla città di Como", la scritta: "Ribelli per amore" (testa) "Libertà va cercando, ch'è si cara" (croce) La medaglia fu nella refurtiva di un ladro,anni fa.. La sedia, ritrovata in cantina, è stata sverniciata e ristrutturata. Centoventicinque Euros. Costoso il falegname. Inestimabile il ricordo.
Cattolica, nuova sede Volontà Rimini - Cambia sede lo sportello del Centro di Servizio per il Volontariato Volontarimini a Cattolica spostandosi nel Centro Giovani in via Del Prete, 119 e lasciando il vecchio ufficio in piazza della Repubblica. Restano invariati gli orari di apertura (dalle 15 alle 18) l’ultimo mercoledì di ogni mese escluso agosto, mentre a dicembre l’apertura è per il mercoledì prima delle vacanze natalizie. Dopo anni di collaborazione con il Centro per l’Impiego, lo sportello del Csv trova nuova linfa a partire dal contatto con i giovani del territorio che frequentano la struttura.
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L'investimento rientra nel cosiddetto rapporto pubblico-privato “project finacing”
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
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degli Scrondi
Depistaggi e schiaffoni- Leggiamo: “‘Pestato e legato dai ladri’, ma è una bugia. Il guardiano notturno di una discoteca denuncia una falsa aggressione”. I carabinieri indagano sul misterioso episodio. Intanto, però, due schiaffoncini... Pasqua - Leggiamo: “Presentato il programma di eventi: a Riccione la Pasqua dura un mese”. Riccione esagerosa... Alto volume - Leggiamo: “Musica al Marano, il Comune alza il volume - Lo scorso anno ben 99 esposti solo in agosto contro i locali della notte”. Chi lo dice ai residenti?...
Strada - Leggiamo: “Strada nuova, paga la Coop - Finanziato tratto da viale Berlinguer a ex Fornace”. Coop strade...
Abusivismo - Leggiamo: “Tavolini abusivi, stangata in arrivo - Il regolamento di occupazione suolo pubblico inasprisce le sanzioni”. Assedio ai vu’ tavolinà... Metano - Leggiamo: “Patto d’acciaio tra Pd e Pdl per un distributore a metano”. Partiti a tutto gas... Orario negozi - Leggiamo: “I negozi dicono no all’orario libero - Comune e categorie d’accordo: ‘Con l’apertura notturna temiamo problemi di sicurezza’”. Ladri avvertiti: rapine solo diurne... Viale Dante - Leggiamo: “Il Comitato Alba chiama commercianti e residenti: ‘Viale Dante deve risorgere’”. E’ il periodo giusto. Pasqua di resurrezione...
Musicisti - Leggiamo: “Città di Riccione, scatta il con-
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Lungomare, sette milioni di euro dai privati LAVORI PUBBLICI - Altri 7,59 milioni di euro per nobilitare il lungomare riccionese, da piazzale Azzarita a via Zandonai. Li ha messi sul piatto la ditta Beltrami (Cremona), che ha fatto una proposta migliore della riminese Gecos. Forse non sarà giusto ma Riccione attira investimenti anche rischiosi da parte dei privati che hanno messo sul piatto, almeno ufficialmente, oltre sette milioni di euro, per arredare il Lungomare3 e co-
struire 302 posti auto. E dovrebbero essere proprio i posti auto venduti a finanziare gli arredi urbani sul mare e delle due piazze (Ponchielli e Mascagni), come vedremo. Andiamo con ordine. La zona interessata va da piazzale Azzarita fino all'altezza di via Zandonai Su piazzale Azzarita, la ditta aggiudicatrice o fa l'arredo,
oppure versa al Comune 200mila euro. L'arredo del Lungomare 3 è simile ai Lungomari 1 e 2, ovvero quelli già fatti che vanno dal porto fino all'hotel Sarti. Afferma l'assessore Maurizio Pruccoli: “Il pedone si va ad impossessare dello spazio; dal fronte-mare si elimina il panorama d'asfalto e lamiere delle auto per qualcosa di bello, come il verde e gli elementi dell'arredo. E' vero che la lar-
Centro21, la forza della solidarietà
corso - Impiegati oltre 120 musicisti di età compresa tra 8 e 33 anni”. Taca banda! Sarà una baraonda?...
Mutui - Leggiamo: “Palas, per il Comune altri 27 milioni di mutui - L’amministrazione dovrà accollarseli se Provincia e Camera di commercio lasceranno”. Ma quanto ciuccia sto’ Palas?... Il ‘noir’ - Leggiamo: “Picchiano con la pistola contro il vetro. Panico al bar ‘Noir’ di via Milano”. Con questo nome... Turisti tuttofare - Leggiamo: “Non solo ombrellone. Ecco la trovata: per un giorno i turisti fanno i pescatori”. Camerieri e muratori hanno subito chiesto di estendere la ‘trovata’... Caro parcheggi - Leggiamo: “Stangata sulle tariffe dei parcheggi - Aumento di 30 centesimi all’ora, fino a un euro in più per 4 ore”. Dopo tre giorni di sosta si lascia l’auto in pegno?...
Povertà - Leggiamo: “Nelle chiese 600 buoni spesa per i poveri - La Caritas: è emergenza”. Ma i ristoranti non erano pieni e gli italiani ricchi?...
Roditori - Leggiamo: “Quartiere sotto scacco dei roditori - I residenti hanno documentato con video e fotografie”. Riccione fantasiosa potrebbe organizzare un concorso: miss Topolina e Mr Topolone...
Il presidente Cristina con Eleonora e Beatrice
- L'associazione Centro21 che si occupa della sindrome di Down sta raccogliendo fondi per ristrutturare un edificio comunale che sarà la loro sede. Tante piccole belle storie attorno all'associazione presieduta da Cristina Codicè. Eleonora e (16 anni) e Be-
Cristina con i titolari di Panna e cioccolato
atrice (14) sono due sorelle. Con le stoffe regalate da un tappezziere producono piccolo oggetti artigianali (porta cellulari, collane, portachiavi) che portano poi ai mercatini. Le due giovani hanno raccolto e donato all'associazione 1600 euro. Con tale somma si posso-
no organizzare 3 week end di autonomia per il loro progetto “Mamma guarda come mi diverto”, in cui vivono i ragazzi in appartamento con il solo aiuto della psicologa facendo la spesa, le pulizie, preparandosi i pasti per diventare autonomi.
I titolari di Panna e Cioccolato hanno già donato 4.700 euro (ogni vaschetta da 1 chilo venduta donano 1 euro) Se ci sono negozianti o albergatori che vogliono aiutare a tenere i lavori artigianali, possono scrivere a questa mail:
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Arredo urbano da piazzale Azzarita a via Zandonai. Nelle piazze Ponchielli e Mascagni 302 posti auto LA CULTURA
Riccione rende onore al Campionissimo
L'assessore Maurizio Pruccoli Lungomare1
ghezza è la metà (12,8 metri) del Lungomare 1 e 2, ma abbiamo utilizzato materiali di pregio e duri, come porfido e quarzite”. Insieme all'arredo c'è anche una pista ciclabile larga 3,5 metri (dunque, l'arredo non giunge ai 10 metri di larghezza). Parcheggi 302 In tutto sono 302. Saranno ricavati sulle piazze Ponchielli e Mascagni. Previsti due piani
interrati, più quello a raso. A raso sul Ponchielli: 44 posti (16 a rotazione, 11 al Comune e 17 da vendere). Mascagani: 30 totali (15 a rotazione e 15 vendibili). Gli interrati. Nei due piani del Mascagni sono 74; nei due del Ponchielli 156. Chi paga A pagare arredo e posteggi (due piani interrati ed uno a raso) saranno coloro i quali acquisteranno i posti auto
(premesubilmente gli albergatori) e le tariffe del disco orario (1,5 euro l'ora). Ogni box dovrebbe essere venduto tra i 35 ed i 40 mila euro. In totale sono 260, che moltiplicati fanno una cifra valutabile attorno ai 9 milioni di euro. Il diritto di superficie per questo “Project financing” è di 90 anni. Il Comune ha effettuato le verifiche economiche e finanziare sull'azienda che ha fatto l'offerta, con tanto di
fidejussione a garanzia. Sedute e non panche Ad osservare il rendering del lavoro salto all'occhio un piccolo neo. Ci sono le panchine per rilassarsi ed ammirare il mare, solo che non hanno lo schienale. Dunque sono delle crampi-scomode sedute; forse sarebbe più funzionale optare per una classica panca, magari anche ergonomica oltre che di design. Commenta il sindaco Massimo Pironi: “Questo lavoro ancora una volta indica che Riccione è credibile ed è in grado di attirare investitori che aiutano a sviluppare la città
- Venti marzo 2012, in occasione della corsa Coppi e Bartali è stata dedicata al Campionissimo un piazzale, di fianco al Parco della Resistenza, su viale Romagna. Chi scrive aveva chiesto la piazza alcuni anni fa, come componente della commissione toponomastica. Ringrazio la sensibilità dell'amministrazione, la stessa commissione e il sostegno della Società ciclistica Perla Verde abbiamo reso onore a Fausto Coppi, il più grande di sempre. Nella speranza che lo facciano anche altri comuni. Lele Montanari
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Workshop dal 16 al 21 aprile a Villa Mussolini. Coinvolgere anche l'entroterra
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Turismo, territorio come opportunità TURISMO-TERRITORIO
Italia dei Valori, Morri segretario - Un nuovo segretario per l'Italia dei Valori di Riccione. Il segretario provinciale Mauro Montanari ha nominato l’architetto Giovanni Morri nuovo coordinatore per il Comune di Riccione. “Ringrazio l’amico Fabio per l’ottimo lavoro svolto, e sono certo che Giovanni saprà dare continuità all’impegno del partito per il bene della città”, ha commentato Montanari dopo aver ufficializzato la nomina in accordo al direttivo cittadino. Subentra a Fabio Dellarosa che ha lasciato l’incarico per motivi famigliari, ma che continuerà a portare il suo contributo al direttivo riccionese. Architetto, 50 anni di età, Morri lavora presso gli uffici tecnici del Comune di Riccione.
- Il Comune di Riccione insieme alla facoltà di architettura dell'Università di Ferrara in un laboratorio che vada a riflettere ed intervenire sulla fascia che da dal mare alla prima fila degli alberghi. Successivamente, si vuole arrivare ad abbracciare nel progetto anche i borghi dell'entroterra. Insomma, il progetto è ambizioso e si incanala in quello che in questo momento sta diventando la scommessa futura: si cresce soltanto con la cultura e le conoscenze. Il partner comunale che coordina questo progetto denominato “Sealinelab” (laboratorio del fronte del mare) è la Sis, azienda partecipata dal Comune di Riccione, presie-
duta da Gianfranco Cenci. Racconta Cenci: “Questa fucina del pensiero, sia sull'aspetto paesaggistico-urbanistico e sulla gestione degli alberghi non vuole restare fine a se stessa. Cioè non vogliamo produrre solo convegni, parole e carta, ma fare qualcosa di utile e pratico, affinché Riccione e il suo entroterra, fino ai borghi malatestiani possa giocarsi meglio le sue carte turistiche. Sappiamo naturalmente che non è facile, passare dal pensiero all'azione, ma ci proveremo”. Nel pensiero di Riccione, col laboratorio si vuole coinvolgere tutta Rimini Sud, ovvero il triangolo che da Riccione-Cattolica su fino a Monte-
gridolfo. In tutto 13 Comuni. Da anni il Comune di Riccione ospita giornate di studi della facoltà di architettura dell'Università di Ferrara. Ora, si vuole cambiare passo di danza. Per dare gambe al laboratorio, in aprile è in programma un workshop, dal 16 e il 21 aprile che si tiene a Villa Mussolini. I temi Ripensare il rapporto tra funzioni ricettivo-turistiche e lungomare. Per questo motivo si lavorerà su diverse porzioni di territorio scelte fra quelle più emblematiche della struttura costiera della Riviera. I partecipanti al workshop saranno chiamati a ridefinire
Simoncelli, una partita per la sua Fondazione
Foto Marzio Bondi
- Bella serata lo scorso 31 marzo allo stadio di Riccione per ricordare la figura del campione di moto Marco Simoncelli e raccogliere fondi alla Fondazione che lo ricorda. Un migliaio di spettatori hanno assistito all'incontro di calcio, tra nazionale attori tv e amici del Sic. In campo per la tv: Gene Gnocchi, Moreno Morello e Capitan Ventosa (Luca Cassol),
Jimmy Ghione e Luca Galtieri, Max Buzzanca e Lorenzo Beccati, Ascanio e tanti altri da Colorado Cafè e Zelig come Andrea Bove e Allex DE Santis e Matteo Materazzi di Quelli che il calcio. Dalla parte di SuperSic (Minos System Team): Mattia Pasini, Andrea Dovizioso,
Manuel Poggiali, Paolo Bravo, Dj Ringo, Maurizio Stecca e poi Dino, Gamma, Santo, Contini, Broggini e tanti altri ancora. Un grande grazie va a tutti coloro che hanno sostenuto l’evento, come Umpi di Cattolica, main sponsor, Uniero, Macron Store di Rimini e Marley. L'incasso della manifestazione è stato di euro 7.735.
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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni
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Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188
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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni
Insieme con l'Università di Ferrara, un laboratorio per migliorare il fonte dal mare agli alberghi
Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188
LA CULTURA
I relatori del workshop - Maurizio Melucci (assessore al Turismo Regione Emilia Romagna), contributo istituzionale in vista del Piano di Costa; Eduard Bru Bistuer (Politèc. de Barcelona Càtedra Mies van der Rohe, Ciutats Mediterrànies) ricerche e studi sulle maggiori realtà urbane del Mediterraneo; Giuliano Da Empoli (giornalista e scrittore), talento, innovazione e sviluppo di potenzialità latenti (“La sindrome di Meucci”); Luca Emanueli (direttore Sealine, Dipartimento di Architettura Univ. Ferrara) ricerca e applicazioni sulla Riviera di modelli innovativi per il turismo; Mario Lupano (storico e critico dell’architettura, IUAV di Venezia) comunità temporanee e blurring landscapes della Riviera; Manuel Orazi (redattore architettura Quodlibet), simbolismo della forma architettonica, “imparare dalla metropoli adriatica”; Gianluigi Ricuperati (la Repubblica, Domus), moderatore.
una sezione urbanizzata di territorio che dalla prima fascia di alberghi si estende fino a mare dove, a seconda dei casi, troviamo forme diverse di protezione del litorale dall’erosione. Nel ripensare il rapporto tra le diverse funzioni saranno
esaminate e sviluppate le opportunità di intensificazione turistica in questi punti. In preparazione al workshop e parallelamente ad esso è in corso, da parte di sealine, un più ampio progetto di mappatura degli scenari turistici emergenti e potenziali che riguardano il territorio della Val Conca. Queste mappe tematiche raggruppano luoghi, servizi e strutture del territorio legate a forme di turismo differenti. Dalla loro lettura e sovrapposizione si coglie la complessità e il valore di alcune dinamiche latenti. Per far emergere, amplificare questi turismi e attrarne ulteriori occorre pensare nuovi dispositivi di accoglienza.
Entroterra Obiettivo della round table è discutere dispositivi e modelli di hosting per attrarre ed accogliere nei territori di riferimento i “nuovi turisti”. L’affermarsi di tipi di turismo tematici diversificati, talvolta molto specifici, tratteggia uno scenario potenzialmente favorevole alla Riviera come luogo del cambiamento e delle tante identità. Il fenomeno si basa su comunità temporanee che si formano attorno ad interessi precisi, a cui è sempre più importante dare risposta e servizi adeguati. Una prima mappatura dei nuovi turismi nel territorio della Val Conca ha individuato luoghi e spazi che già avverto-
Ferruccio Nanni (18.3.1951 - 25.3.2012)
no questa tendenza e si sono specializzati in segmenti d’utenza particolari. Questa propensione delle strutture turistiche al continuo aggiornamento risulta spesso confusa ed estemporanea. Occorre individuare nuovi dispositivi in grado di rafforzare e rendere più evidente, attrattiva, efficace questa strategia. Il concetto di community hotel è una di queste modalità. Una proposta operativa che si concentra sulle strutture ricettive ed in particolare sullo spazio comune, sui servizi degli alberghi, lasciando da parte il tema ormai diffuso della “camera”. Pensare questa parte dell’albergo come un catalizzatore capace di aggiornarsi, essere tematizzato, mutare continuamente. Uno spazio che si evolve con l’utenza, reattivo alle mutevoli aspirazioni dei turisti, alle tendenze, alla stagionalità. Tali spazi potrebbero essere condivisi o unire più strutture fino ad uscire dall’albergo ed essere gestiti separatamente. In questo senso il rapporto tra comunità temporanee e dei residenti potrebbe trovare nella struttura turistica un punto di contatto, anziché separazione, in ambito urbano.
Addio a Fefo, il sorriso - Ferruccio Nanni (per tutti Fefo) una domenica sì e una no era ospite della nostra famiglia a cena. Puntuale come un orologio svizzero, suonava il campanello alle 19. Era Ferruccio. Lo aspettavano due wafer e un bicchiere di Gatorade invece tutti i giorni; questa volta alle 18. Domenica 25 marzo, per me e la mia famiglia è una data indimenticabile: abbiamo perso un pezzo di noi. Lo aspettavamo per mangiare; mezz'ora prima ci ha informato la nipote Debora. Fefo era un ragazzo eccezionale, dal cuore grande: sensibile e rispettoso verso chiunque. Civiltà ricambiate. Non lo vedevi mai arrabbiato; gli bastavano poche cose per essere contento: un sorriso e una parola. Dall'Alba a viale Ceccarini, dal porto a Riccione Paese non c'era un riccionese che lo avesse conosciuto. Tutti i giorni tagliava la città, con questo particolare percorso, a piedi o in autobus. Nonostante la diversità dovuta alla malattia, infondeva rispetto soltanto a guardarlo. Don Franco, suo grande amico (era suo fedele tutte le domeniche alla messa delle 11), ha tenuto un'omelia commovente; dopo, non meno toccante, la lettera-ricordo della famiglia letta da Debora. Tutti hanno potuto ascoltare chi era Ferruccio. Ci mancherai. Che la terra ti sia lieve. Lele Montanari
COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO - Dopo il campionato italiano di Verona del 3 e 4 marzo Ginevra Graf, neo campionessa italiana 2012 categoria juniores, ha partecipato alla selezione con il direttore tecnico della nazionale italiana, ma inspiegabilmente (campionessa italiana 2011 e 2012 con grande vantaggio su tutti e tre gli incontro svolti e bronzo europeo 2011) non è stata scelta tra gli azzurri che parteciperanno al mondiale in programma dal 4 aprile in Egitto. Simoncelli Sabato 7 aprile il
Gruppo Davide Berti: Alessandro De La Rua, Ginevra Graf e il maestro Yoon direttore tecnico nazionale italiana. Con Carlo Molfetta, l’azzurro qualificato per Londra 2012.
team di Cattolica e Riccione ha partecipato alle esibizioni che hanno preceduto la partita fra la nazionale piloti e nazionale tv in memoria di Simoncelli allo stadio di
Riccione . Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi
4° dan cell 328/9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese; Michele Bertuccioli all. fed. Graf Ginevra campionessa italiana e
bronzo agli europei con la nazionale italiana. SEDI CATTOLICA. Segreteria sabato dalle 14:30 alle 18, via Del Porto 17 (zona Comune), adulti lun mer h 20, bambini mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18 sab dalle15
alle 18; Cattolica 2 via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 e dalle 18:15 alle 19:30. RICCIONE - Nuova sede sopra palestra Beverly Hills, via Cella Raibano, 43, zona industriale, mart giov e sabato corsi per: bambini/e dai 4 anni, adulti, amatori, ragazzi/e, taekwondo music (attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) dalle 12,50, lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica. RIMINI - Via Oberdan (zona stazione) mar ven h 17. PRESENTANDOTI CON UNA COPIA AVRAI DIRITTO AD UNO SCONTO DEL 20% SUL CORSO DI TAEKWONDO MUSIC.
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Gli itinerari della buona tavola
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Andare per erbe. Le rosole, meraviglia di cascioni insieme al formaggio Mangiare da re. Una solo contro-indicazione, richiede un po' di tempo nella preparazione. Ma ne vale la pena. E' un sapore oramai scomparso, perché, per ragioni di tempo, vengono fatte saltare in padella
- Ricetta della latele e lasciatele tele con olio, aglio triinsaporire per un’o- tato e pepe. Preparate nonna. Mondate e tritate finemente le rosole, sa-
retta. Eliminate l’acqua prodotta e condi-
un impasto con la farina e gli altri ingre-
dienti, formate delle palline che stenderete, ottenendo delle piadine della dimensione di un piatto fondo. Disponete le rosole sui dischi di pasta, richiudeteli pigiando sui bordi con una forchetta. Cuocete i cassoni così ottenuti sopra ad una piastra ben calda per qualche minuto rigirandoli più volte.
27 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453
Aprile 2012
RICCIONE
Opera del Monckey Surf, Wwf e Nordic Walking Valconca. Lo scorso 25 marzo
LA CULTURA
Teatro del Mare I Fratelli di Taglia
- “La cultura dà spettacolo al Teatro del Mare”. E' il titolo della stagione teatrale 2011-2012 assegnato dai Fratelli di Taglia, i quattro alfieri della direzione artistica. Sipario su il 12 novembre, si chiude il 2 giugno. Andiamolo a vedere questo cartellone che ha nell'“emozione” la parola d'ordine e nella qualità il leit motiv. IMPRÒCUP 2012 MATCH DI IMPROVVISAZIONE 14 aprile ore 21:15 - ROSSI vs BLU 21 aprile, ore 21:15 - GIALLI vs VERDI 5 maggio, ore 21:15 - LA FINALISSIMA DIVERSAMENTE THEATRO 22 aprile - ore 20,45 Centro 21 - “Ecco Orlando!” DANZA & MUSICAL 27 e 28 aprile, ore 21 - Accademia Antonella Bartolacci “Quadri in scena” TEATRO RAGAZZI PER LE SCUOLE 17 e 18 aprile, ore 10 Fratelli di Taglia: “Cappuccetto Rosso” TEATRO E MEMORIA Mercoledì 25 aprile, ore 21:15 Teatro Stabile d’Innovazione Fontemaggiore “Ricordi con guerra”
di Veronica Lisotti - Domenica 25 marzo si è rinnovato l’appuntamento con la Surfrider Foundation, presso l’Oasi di Portoverde, per la pulizia della spiaggia. L’iniziativa coordinata dal presidente del Monkey Surf Club Riccione Andrea Tordi, ha visto la collaborazione di Antonio Cianciosi, coordinatore WWF
E' proprio il Conca
I riccionesi puliscono il Conca e Massimiliano Villa, dell’Associazione Sportiva Culturale Dilettantistica ASDC Valle Del Conca. L’iniziativa ha visto l’affluenza di numerose persone che si sono impegnate per ripulire un tratto di spiaggia dai rifiuti. “Dal 22 al 25 marzo si svolgono le giornate per la pulizia delle spiagge, questo per noi è il secondo anno. - spiega Andrea Tordi -. L’obbiettivo che ci poniamo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgendo volontari, cittadini, bambini, chiunque sia
Raccolto montagne di rifiuti interessato. Forniamo noi il materiale, le persone devono solo portare la voglia di fare, basta un piccolo gesto per migliorare questo nostro patrimonio naturale. Abbiamo raccolto montagne di rifiuti che altrimenti sarebbero finiti nel mare, che da noi è la fonte principale di benessere. In futuro ci piacerebbe coinvolgere anche le scuole dei territori circostanti, magari ogni sabato si potrebbe ripulire una zona diversa.”.
“Un appuntamento importante – sottolinea Antonio Cianciosi – a cui il WWF ha voluto partecipare assieme a tante altre persone. Abbiamo raccolto ogni genere di rifiuti, plastica specialmente. Numerosi anche i bambini, le promesse del futuro, l’iniziativa si rivolge anche a loro in modo che possano comprendere l’importanza di tutelare l’ambiente e rispettarlo”. “Questa operazione è mol-
to importante, per noi che camminiamo sul nostro territorio – racconta Massimiliano Villa, Istruttore della Scuola Italiana Nordic Walking – siamo qua assieme alle nostre famiglie per lasciare un messaggio anche alle future generazioni e dare continuità e valore al nostro territorio che è piuttosto trascurato. E’ importante riscoprire le bellezze che abbiamo intorno a noi”. http://www.monkeysurf.it h t t p : / / www.valledelconca.it http://www.wwf.it
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MISANO
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Gli amministratori: “Per rendere le strade più sicure”. E' proprio così, oppure servono a fare cassa? ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’
Installati 12 autovelox fissi
(Il vecchio nome di Misano Mare)
ISTANTANEE
...Via Mazzini con dossi - Mettere due fila di dossi in via Mazzini per frenare la velocità. Li invoca un nonno. Dice: “Quando vengono i miei nipotini la prima cosa che faccio è chiudere il cancello con la paura che possa uscire fuori. Tante auto vanno troppo forte per una strada così stretta e così abitata. E' pericolosa per tutti, soprattutto per anziani e per bambini. E' vero che sono una minoranza quelli dal piede sciocco, ma sono anche troppi”.
...Cassonetti - “Vontano”. Tracimano di ogni tipo di rifiuto, indifferenziato, vetro, carta, plastica, umido. Sono i poveri cassonetti di via Mazzini; insufficienti per la frequenza con cui Hera li svuota. Sono i pochi contenitori rimasti nel raggio di alcune centinaia di metri. La conseguenza è che ognuno è costretto ad utilizzarli. Il lamento degli abitanti suona altissimo.
- Sono 12 ma ancora non sono attivi, manca la segnaletica. Costano sui 700 euro l'uno e possono accogliere l'unico autovelox del Comune di Misano. Qualche misanese ha apprezzato (così vanno piano), altri hanno contestato (ora i vigili non faranno più niente), altri hanno pensato male (servono solo a fare cassa). Ma di certo ora le auto nei pressi rallentano e aiutano anche la concentrazione degli automobilisti. Ecco i box disseminati sul territorio: 1) Cella (via Tavoleto, direzione mare), 2) Via del Carro (direzione mare), 3) via Tavoleto (direzione Morciano), 4) Casette (via Tavoleto), 5) Misano Monte (via Saffi, direzione Riccione), 6) via Roma (direzione la Cella), 7) Scacciano (via Scacciano, direzione Misano Monte), 8) via Scacciano (di fronte alla chiesa, direzione Misano Monte), 9) via Grotta (direzione Scacciano), 10) Villaggio Argentina (via Tavoleto, direzione la Cella), 11) Belvedere (via Ponte Conca, direzione mare), 12) Misano Mare (via Mercato, zona stazione).
Ecco la scatola con l'autovelox fisso
I dodici totem eroi hanno un suono aggraziato “Speed Check” (controllo velocità). Gli obiettivi degli amministratori sono di tenere sotto controllo la velocità nei centri abitati. Il progetto è stato denominato ‘Strade sicure’ per contrastare
l’eccesso di velocità sulle strade che attraversano i centri abitati. “Il rilevamento fatto sul territorio comunale – dice Fabrizio Piccioni, vicesindaco e assessore alla Mobilità - dimostrano con estrema evidenza che ci sono persone che transitano
sul nostro territorio a velocità sostenuta, ben oltre ai limiti costituendo un pericolo per tutta la popolazione e questo per l’amministrazione non è tollerabile. Il posizionamento dei box ci consentirà di ‘ricordare’ agli automobilisti il rispetto dei limiti e di provvedere a sanzionarli per il mancato rispetto del codice della strada”. Il commento di Paolo Casadei, candidato a sindaco per il Pdl: “I rilevatori dovrebbero essere l'ultima soluzione. Ma dato che si sono fatti, perché non metterne tre per ogni frazione? In via di principio come non essere d'accordo con gli amministratori che si battono per la sicurezza. Personalmente avrei preferito altri dissuasori nelle zone abitate, magari con delle piante dato che le nostre frazioni sono carente di verde; un po' come hanno fatto a Riccione. Se vengono tarati ai 50 orari l'obiettivo è far cassa con chi il mattino presto va a lavorare e trova poco traffico”.
Tyson, campione di buone maniere Maria Signorelli con Tyson
PASSIONI
...Viole selvatiche - Chi ha detto che le viole selvatiche si trovano solo nei boschi si sbaglia. Lungo il terrapieno, versante nord, della ferrovia, lato Cattolica, ci sono a tappeti. Qualcuno le anche disotterrate per il proprio giardino. Ben fatto!
MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.101758 - Fax 0541.602058
- E’ un misanese: cane, il primo buon cittadino della provincia di Rimini. Di “lui’’, Shakespeare, poeticamente ha scritto: “Possiede orecchie che spazzano via la rugiada del mattino”. Infatti, se fossero tirate in avanti sorpasserebbero di molto la punta del naso e, con i suoi occhi scuri, dolci e tristi, il Basset Hound conquista migliaia di fan. Regolarmente “residente”, ed iscritto all’anagrafe canina, Tyson, ha una natura tranquilla, gioiosa, paziente, affettuosa. Con la sua caparbietà, alto 33 cm, per un peso di circa 30kg, ha chiuso l’anno 2011, ottenendo il patentino di buon cittadino all’Expo internazionale di Ancona, durante il CAE1 test, con un punteggio di 100, espresso da un giudice Enci. Tyson che vive con la proprietaria Maria Signorelli, ha raggiunto il riconoscimento che attesta la capacità del cane di comportarsi bene nelle aree urbane, superando 10 prove di affidabilità ed equilibrio psichico. ‘’Le condizioni di vita dei cani sono estremamente cambiate - commenta Maria Signorelli -. Gli spazi a loro dedicati nelle città sono sempre più limitati. Da un lato occorre salvaguardare la natura dell’ani-
male, dall’altro lato anche i proprietari dei cani si devono impegnare per garantire una corretta convivenza con le persone. L’Enci promuove percorsi formativi per proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione quale garanzia per tutti i cittadini”. Il Bassethound, Bas (bassetto e non bassotto), e Hound (segugio), discende da un cane affetto da acondroplasia (nanismo), avendo quindi un aspetto di un cane di dimensioni normali, ma con arti corti e tozzi. Insomma, a meno che non si sia innamorati,
risulta difficile fargli i complimenti per la sua bellezza. “Sì, forse si - dice Maria -. A me ha colpito lo sguardo melanconico di una femmina che era in una gabbia in un negozio. Io e mia figlia l’abbiamo presa, veniva da Bucarest, l’abbiamo chiamata Bonny. Da lei sono nati 11 bellissimi cuccioli, tra cui Tyson. Con lui, piano piano, mi sono avvicinata alle Expo Enci ed Amatoriali, ottenendo sempre bei risultati. Poi è arrivata Ameli, Jasmin, Rossella O’Hara, Agata, Benito, Oscar, Alfredo, Pamela, Peggy e tanti altri
ancora. I sacrifici sono tanti, ma con loro riscopro delle emozioni che mi riempiono la vita. Ho un piccolo allevamento amatoriale, non li commercio, lo faccio perché sono veramente amante di questa razza poco conosciuta e seguo i miei cani anche quando trovano un’altra famiglia.’’ Per il boxer Tyson gli esami non finiscono mai... “A febbraio, il 4 e il 5, ha gareggiato all’Internazionale di Forlì, affiancato da un altro arrivato a casa Signorelli: Noam di Lago Ombroso, di 4mesi e mezzo di età. Sempre a febbraio, il 25, parteciperà all’Esposizione Nazionale di Fabriano e il giorno dopo all’esposizione Internazionale di Ancona. Signorelli: “Ma l’emozione più grande la vivrò a maggio, dal 18 al 20, quando porterò i miei cani in Austria al mondiale”. Poi la Signorelli tocca un punto delicato, Misano Adriatico, non ha un canile: “Il mio desiderio sarebbe quello di riavere un canile tutto nostro a Misano, realizzare delle aree verdi per fare correre i nostri amici pelosi e visti gli spazi del nostro territorio, mi piacerebbe anche avere un cimitero per loro”. Daniela Ruggeri
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MISANO
A Misano Brasile, bagni 8-10-11, dal 27 al 29 aprile Dietro ci sono due amiche Ivana e Veronica
Beach tennis, torneo internazionale TURISMO E SPORT
- Torneo internazionale di beach tennis a Misano. Al Brasile, per l'esattezza ai bagni 8, 10 e 11 (Berardi, Mulazzani e Chili). In tutto 16 campi, per far divertire con la tendenza più amata dai giovani in spiaggia. L'appuntamento è dal 27 al 29 aprile. L'intento di chi organizza è di divertirsi, far divertire e anche dare un'opportunità agli operatori turistici. Insomma, si vuole attrezzare un evento per il ponte del Primo Maggio di quest'anno, ma anche negli anni a venire. Tutto nasce per puro caso, lo scorso novembre, come nello stile di Ivana Migani, titolare insieme ai familiari di un'azienda di successo la Marlux; i suoi lavandini sono stati scelti anche dal prestigioso architetto Renzo Piano; con i pezzi speciali (marmo agglomerato) scelti dall'architetto Paolo Portoghesi per la moschea di Roma. Eleganza naturale, Ivana da anni organizza feste e eventi per gli amici. Cose che riescono benissimo. Una sera è proprio con un'amica, Veronica. Viene fuori che sarebbe bello per Misano fare qualcosa. “Perché non mettiamo in piedi un torneo di beach tennis, che piace tanto ai
Spiaggia misanese
giovani?”, si dicono. Partono. Contattano il Comune che si dice disponibile. Ci vuole la spiaggia. Vanno da Berardi che è sempre pronto a movimentare la sua zona ma anche quella degli altri. E' sulle sue sabbie e dintorni che da anni si tiene il trofeo di mini volley il Primo Maggio. Per fare il torneo ci vuole una struttura. Si appoggiano a Creaevent di Mc Servizi. Si prodigano per gli sponsor. Riescono a coinvolgere l'High
ALLEGRO MA NON TROPPO
Calcio, il presidente Signorini, il dirigente Ubaldini e il sindaco Giannini pagano il biglietto
Lo stadio del Misano e il sindaco Stefano Giannini col campione di moto Elias
Power di San Marino, leader nella commercializzazione di racchette da beach tennis e abbigliamento sportivo. Affema Ivana: “Oltre alle gare, vogliamo creare un evento con la giusta atmosfera. Abbiamo in progetto di concretizzare un mercatino legato allo sport, con dei gazebi con accattivanti sponsor tecnici. Vogliamo fare un party beach. E a corollario una sfida si beach tennis con i sindaci della provincia di Rimini, almeno
quelli della costa. In futuro sarebbe bello avere anche atleti ed appassionati dall'estero. Cogliamo l'occasione per ringraziare l'ospitalità dei bagnini”. Futuro Dopo l'estate Creaevent vuole presentare una serie di corsi e idee dalle molteplici sfaccettature: cucina cromatica, caccia al tesoro, corso di teatro, come apparecchiare la tavola, educazione stradale all'autodromo. E altro ancora.
- Luciano Signorini è il presidente del Misano Calcio. Mario Ubaldini è uno dei dirigenti del Misano Calcio. Il sindaco Stefano Giannini ogni tanto sale sugli spalti per tifare Misano. Tutt'e tre pagano il biglietto all'ingresso. A riscuotere e staccare i tagliandi delle domeniche casalinghe, Alvio Semprini, altro dirigente. La storia è stata raccolta per puro caso ed è piacevole soltanto ascoltarla. Quasi quasi si potrebbe dire che appartiene alle culture nordiche, ma non è affatto così. Un bel gesto.
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MISANO
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Quest'anno si è rischiato di non farla. Poi sono arrivate nuove e giovani forze LA CULTURA
La miseria
Chiesa dell'Agina, millenaria festa TRADIZIONI
La sede della Caritas di Misano inaugurata dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi
Essa spesso vien taggata di pigrizia smisurata di apatia a ‘sto sistema che ne è causa in quanto schema. Qui parliam di cosa seria... qui parliamo di Miseria. Bronz
- La Festa dell'Agina ha rischiato di non farsi. Poi sono arrivate giovani forze e Pierangelo, il coordinatore che da anni si impegna con tenacia e passione, ha tirato un sospiro di sollievo. Anche se continua ad affermare “Speriamo nel tempo buono”, altrimenti il lavoro di preparazione rischia di andare sciupato. Come tradizione vuole l'appuntamento è il Lunedì di Pasqua. Si inizia con la messa delle 8; poi si replica alle 10.45. Ai presenti, coma da abitudine, quelli del Comitato distribuiscono l'uovo benedetto. A mezzogiorno si apre lo stand gastronomico: strazzapreti e lasagne, salsiccia, trippa, “garagoli”, salumi, formaggi, piada, gratinati, e fava. Alle 14, si aprono le danze. Intermezzo pomeridiano con i balli di una volta con i misanesi Gruppo de “E Fnil”. Processione
Per secoli ha custodito un prezioso Cristo ligneo della scuola riminese del 1300. Probabilmenmte questa la ragione del profondo attaccamento della comunità Il preludio della festa è il Venerdì Santo con la processione. Si parte alle 9 di sera, dalla Nazionale fino alla chiesolina. Dopo la messa, per tutti ciambella e vino, sempre offerto dal Comitato. Arte e storia L'Agina è uno dei monumenti più antichi, eleganti e sentiti di Misano. Si trova sul poggio dell'omonimo Rio a un centinaio di metri dalla strada nazionale, ma in un silenzio particolare, che racconta pen-
sieri di profonda umanità. L'edificio religioso per secoli ha ospitato il Crocifisso dell'Agina, un'opera d'arte della scuola riminese del '300 che ora si può ammirare sull'altare maggiore della chiesa di Misano Adriatico. Nella piccola chiesa si trova una fotografia. Forse proprio per il Crocifisso, per secoli si è celebrata una festa molto sentita, alla quale accorrevano anche da fuori territorio. Fondamenta forse su una costruzione romana, l'attuale chiesolina venne ricostruita grazie ai Cavalieri di Malta alla fine del '700, dopo il terremoto del 1786. Sulla parete che si rivolge sulla campagna c'è una targa di pietra con la famosa croce dell'ordine. Di mattoni a vista, la facciata è impreziosita da un prezioso campanile a vela. La festa è anche la scusa per visitarla.
LA CULTURA
La cacciagione di Riccardo, il vino di Giancarlo e il locale di Sanzio
- Ma che cos'è la misanesità? Una delle tante risposte potrebbe essere questa. Invitare gli amici a far quattro chiacchiere attorno ad un tavolo. Riccardo ci ha messo la cacciagione da lui scovata, Giancarlo il Sangiovese (tra i migliori del Riminese) che produce direttamente; mentre Sanzio, appassionato oste del “Piccolo Bar”, ha messo a disposizione il locale e il suo bravo staff di cucina.
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MISANO
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Il Lunedì di Pasqua. Custodiva il prezioso Crocifisso del '300. Il Venerdì santo la processione
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LA CULTURA
Quirino Principe (in primo piano) e Gustavo Cecchini (direttore biblioteca)
Cultura, il musicologo Quirino Principe chiude il ciclo il 13 aprile
Il Cristo dell'Agina attribuito al Maestro della Beata Chiara (circa 1330)
Il prestigioso musicologo, scrittore e poeta Quirino Principe (Gorizia, 1935) chiude il ciclo delle sei conferenze “Ritratti d'autore”, iniziate il 2 marzo con Carlo Sini, che ha commentato il Capitale alla luce delle relazioni sociali di oggi. Originario di Gorizia, divulgatore piacevole, Principe è una miniera di saperi (e sapori). Ha una caterva di interessi e conoscenze
interdisciplinari. Traduttore raffinato, ha curato l'edizione italiana de “Il “Signore degli Anelli“ di Tolkien. Per dare un senso del personaggio, riportiamo questo brevissimo autoritratto, partendo dal fatto che Schumann è il suo compositore preferito: “La musica di Schumann somiglia alla città in cui sono nato. Somiglia al profumo dei tigli di una certa via di Gorizia dove abitava una tale di cui ero innamorato, somiglia al giorno in
cui è morta mia madre quando avevo 14 anni, somiglia a tante cose che mi è capitato di fare e di pensare in vita mia, praticamente posso dire che io sono una microscopica parte dell’archetipo umano di cui quell’uomo è stata la più alta realizzazione”. Appuntamento al cinema-teatro Astra di Misano Adriatico, via d’Annunzio, 20 con inizio alle ore 21. Ingresso libero. Per informazioni: 0541.618424,
www.biblioteca.misano.org. Il calendario. 2 marzo - Carlo Sini: “Capitale”. 9 marzo - Umberto Galimberti: “Simposio”. 16 marzo - Michele Mari: “Moby Dick”. 23 marzo - Marco Guzzi: “Rimbaud“. 30 marzo - Massimo Cacciari: “Antigone” 13 aprile - Quirino Principe: “Faust“
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- Tutto nasce nel dicembre del 2004 a casa Ciaroni. Sofia ha 5 anni; sta vedendo un filmato sulla fame in Africa. Si rivolge al babbo Mauro con: “Che cosa possiamo fare per loro?”. Per quel Natale, parte per raccogliere mille euro; arriva ad oltre 5mila. Da allora non si è più fermato. Raccoglie, coinvolge, spedisce e verifica direttamente che fine fanno gli aiuti. C'è un amico che lo chiama “Magico”. Il suo motto è di madre Teresa: “Possiamo fare tutti qualcosa di piccolo con grande amore. Ma insieme possiamo fare qualcosa di meraviglioso”.
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Le direzioni: scuola, ospedale, orfanotrofio, micro-credito, carcere minorile
PERSONE
Progetto Sofia in 7 anni centinaia di migliaia di euro
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- Brenda era una bambina cardiopatica ugandese di 5 anni nel 2010. E' stata operata pochi mesi fa a Khartum in un ospedale di Emergency, di quel santo di Gino Strada e della moglie scomparsa prima del tempo qualche anno fa. Ha abbracciato Mauro al collo con questa frase: “Grazie per avermi dato un'altra opportunità di vita”. Samuel nel 2010 aveva 6 anni ed un cuore che giocava con la vita. E' stato operato a Roma, nel marzo del 2011, all'ospedale Bambin Gesù. Le piccole, Janet a Margareth, sono state operate nel 2010. Mauro Ciaroni li ha incontrati prima degli interventi e grazie ai suoi aiuti ora possono guardare al futuro con più speranza. Da molti anni raccoglie aiuti tra amici e aziende delle province di Rimini e Pesaro. Li porta direttamente in Africa e ne controlla il buon fine. Il suo si chiama “Progetto Sofia”, nel nome della figlia. L'ultimo viaggio lo ha compiuto insieme all'amico corianese Francesco Togni. Sono volati in Uganda lo scorso marzo, dal 5 al 16. Dodici giorni indimenti-
Progetto Sofia, uno scambio di umanità L'ultimo viaggio lo ha compiuto insieme all'amico corianese Francesco Togni. “E' come realizzare un sogno, altro che fare tredici, o una vincita al lotto”
PERSONE
cabili, commentano. Il loro è stato un tour per le strutture che Mauro da alcuni anni aiuta. Dice Mauro: “Ora i quattro bambini sono presso dei centri, dove vanno anche a scuola; nelle loro condizioni non potrebbero fare a
piedi i tanti chilometri che i loro villaggi distano dalle scuole. Siamo felici per il fatto che sono sistemati anche al di fuori della malattia. Averli visti prima ammalati e ora sulla via del recupero rappresentano emozioni interne irracontabili. E' come realizzare un sogno; altro che fare tredici, o una vincita al lotto”. “Per le iniziative 2011 - continua Mauro - un particolare ringraziamento al Comune di Misano, alle frazioni di Misano, all'Istituto comprensivo di Misano, a Misano Podismo, alle Cooperative bagnini e Progresso, a Misano Podismo, a Misano Basket e a tutti i bambini con i genitori”. Andiamo a percorrere i 12 giorni intensi e pieni di incontri. La prima tappa è stata all'orfanotrofio comboniano di Saint Jude. Il punto di riferimento è padre
Mauro Ciaroni, da Misano
Elio; accoglie anche bambini con problemi psichici, affetti da aids. A Kitgum, un altro frate comboniano, padre Tarcisio, fa da perno. Qui ci si occupa di tante cose: c'è un ospedale, c'è una scuola, si fa micro-credito. Attraverso piccoli finanziamenti, le donne abbandonate dai mariti possono avviare attività commerciali, o agricole. L'obiettivo è di sostenerle e farle stare vicino ai figli. Poco tempo fa è stata aperta
un'ala pediatrica; così i piccoli fino a 12 anni non staranno più insieme agli ammalati adulti. A Kitgum c'è una storia tragica col lieto fine. La madre uccide il babbo sempre ubriaco e violento. La donna viene condannata e rinchiusa in carcere; la piccola di 13 anni è costretta a lasciare la scuola per accudire i fratellini. Oggi, dopo due anni, la madre è uscita dal carcere. Ange Marie a 15 anni riprenderà a sedere sui banchi.
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MISANO
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BASKET
I ragazzi ugandesi con le maglie di Misano Pirates
Il misanese ha la sua speciale officina a Santa Maria in Pietrafitta, nell'officina da fabbro agricolo del suocero, Giuseppe Marchini. Smise di studiare meccanica per povere ragioni economiche
Misano Pirates: “La solidarietà a canestro”
Francesco Togni, da Coriano
A Kampala (la capitale dell'Uganda), Mauro e Francesco hanno visitato il Centro di accoglienza per bambini di strada gestito dall'ordine di don Bosco. Mauro e Francesco: “Sono degli stupendi delinquentelli tra i 6 ed i 10 anni”. L'ultima tappa dei due amici è stata sempre a Kampala, al carcere minorile, che ha l'aria di un collegio. Cercano di recuperare i piccoli insegnando loro un lavoro. Mauro lo assiste e lo visita da cinque anni. Amico delle direttrice, amico di tanti ragazzi, tutte le volte che ritorna gli riservano una grande festa. Lui ripaga con abbondanti razione di carne, un lusso che arriva di rado
sulle tavole fatte di polenta e fagioli. Mauro: “Per me ogni viaggio africano è come tornare a casa e mi si apre il cuore. Quando sei da padre Elio, da padre Tarcisio, ti senti amico, diventa tuo, un paese straniero”. Per Francesco è la seconda volta con Mauro. La prima fu lo scorso anno. Racconta: “Mi sono riportato a casa tanta umanità e pienezza di vita. Nel fondo del mio cuore c'è l'orfanotrofio di Gulu, di padre Elio. Ci sono bambini tutti deformi, che io chiamo ‘uomini ragno’. La vista: hanno gli arti montati dal verso sbagliato. Derelitti, abbandonati, malformati, però sono bellissimi. Ci hanno raccontato
che i genitori li hanno abbandonati come rifiuti vicino ai bidoni dell'immondizia. Tutti questi ragazzi hanno davanti una vita breve. E che bello vedere tutto questo universo di giovani felici all'aperto mentre si aiutano tra loro come stessero giocando: spingono le carrozzine, spingono i lettini, si danno il cambio sui lettini e sulle carrozzine. Con gli uomini ragno, anche un universo di amici con tutte le malattie del mondo possibili e immaginabili. Quando stavamo fuori sotto un albero di mango, dopo cinque minuti eravamo avvolti da un nugolo di ragazzi che spingevano per toccarci. Che emozione. Che ricordo”.
“Abbiamo visto cose - continua Francesco - lontane dall'egoismo del nostro benessere e del nostro tran tran: i pochi ad avere la madre la condividono con gli altri, carrozzine modificate artigianalmente secondo le malformazioni. Il tempo passa, guardo i 250 ospiti e ai miei occhi sembrano che stiano tutti bene, quando al primo impatto si inorridisce per la tanta sofferenza. Riescono a dividersi una caramella; un'armonia che da noi si è persa. Sono viaggi che servono più a chi va, che a chi è là. Ti scardinano occhi e mente su cose che non si vogliono vedere. www.progettosofia.com
- Prima di essere un bravo allenatore, Giorgio Vagnini è un uomo. E' il coach del basket di Misano Pirates (Polisportiva comunale). Diverte, educa e allena, Giorgio, 170 ragazzini dai 5 ai 17 anni (erano 150 fino allo scorso febbraio). Sa perdere e vincere sempre col sorriso. Ha talmente talento che il campione Walter Magnifico, centro della Scavolini degli scudetti e della nazionale, è suo collaboratore (sale a Misano da Pesaro tutti i martedì e i giovedì dalle 15 alle 16,30). Mauro Ciaroni, l'anima del Progetto Sofia, gli ha chiesto una mano. Giorgio ha subito risposto. Per il viaggio in Africa di marzo gli ha regalato una muta di maglie. Il prossimo 15 aprile, inizio alle 15, al Centro sportivo Rossini, ha organizzato “La solidarietà a canestro”. Il programma: 4° Torneo dell’Amicizia Under 15, 1° Trofeo 3C3 “Progetto Sofia” Under e Aquilotti , 1° “Pirates Games” tornei e gare Scoiattoli e Pulcini. Nel lungo pomeriggio vengono raccolti fondi per dare un sorriso ai bambini meno fortunati dei nostri, dove una palla è un lusso e fare canestro è gioia pura.
Giornale di Misano
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L'idea nasce al ristorante “La Stazione” dei fratelli Moroncelli. Dietro, un Comitato di amici presieduto da Giorgio Torsani che lavora e si impegna
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(Riapertura a Pasqua)
A Mezzanotte si dà fuoco alla Vecchina, simbolo di speranza e auspicio di una buona annata
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Giornale di Misano
Appuntamento a Misano Mare il 21 e 22 aprile. La XXVII edizione. Sfida tra frazioni con carri allegorici. Dolciumi per tutti
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Il PROGRAMMA
SABATO 21 aprile Ore 16 - Dimostrazione e passeggiata con gli istruttori della Scuola Italiana di NORDIC WALKING della VALLE DEL CONCA - Premiazione degli sportivi Misanesi che si sono distinti nelle gare che si sono svolte in Italia e all’estero, nel 2011. - Apertuta stand - Ore 20,30 - Serata anni 60 con i “Better Sound”
Festa della Segavecchia, Il Carnevale misanese
“L'Associazione albergatori ha detto no al contruibuto” - “Si vede proprio che a Misano non avete problemi”. Con queste parole un signore saggio ha chiuso la discussione sul fatto che la potentissima Associazione albergatori ha negato il proprio contributo alla Segavecchia. E' la prima volta che dice no a Giorgio Torsani, l'organizzatore. Il no del diniego è dovuto al fatto che quando c'è la festa, la gran parte degli alberghi sono chiusi. Organizzata dai bagnini, l'Associazione albergatori non partecipa alla promozione di Misano che il 4 ottobre fa a Bologna, nella centralissima piazza Maggiore. Nel capoluogo dell'Emilia Romagna si fa festa per celebra San Petronio, il patrono.
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DOMENICA 22 aprile Ore 10 - Sfilata di moto storiche da competizione Ore 12 - Apertura stand Dalle ore 15 - Orchestra spettacolo “Leardi e Simo” - Esibizione di giovani atleti facenti parte di Associazioni Sportive di Misano - Sfilata di carri allegorici e fantaveicoli (Anfibione) con lancio di quintali di dolciumi - Esposizione di bancarelle. - Esibizioni di aquiloni da competizione - Mostra fotografica vecchie edizioni della Segavecchia - Spettacoli itineranti. - Fuochi d’artifìcio - Falò della Vecchia - Luna park (Durante tutte le giornate funzioneranno stand gastronomici) Ci sarà inoltre un altro complesso che suonerà dalle 15 alle 19 in piazza Roma sul mare.
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CATTOLICA Maestre Pie, genitori attori per beneficenza
TURISMO
SCUOLA-GENITORI
di Davide Del Prete
Il sindaco Piero Cecchini al taglio del nastro
Gelateria Affresco, colori e sapori della natura - Il gusto pistacchio che è fatto con i pistacchi. La nocciola che viene fatta con le nocciole Igp (Indicazione geografica protetta). La fragola che è il risultato del frullato di fragola. E così a seguire... per tutte i sapori che propone la gelateria “Affresco” by Giotonda. Inaugurata dal sindaco Piero Cecchini lo scorso 30 marzo al suono di una band che proponeva jazz, si trova nel cuore di viale Bovio. La filosofia: pochi gusti (una dozzina) fatti con ingredienti genuini e di qualità. Dietro c'è tra il meglio del made in Italy: la tecnologia del freddo e dell'arredo dell'Ifi. Non meno attenzione nella progettazione: una galleria con i gusti del gelato come tavolozza di colori. Le vetrine-gelato sono la Tonda dell'Ifi, progettata dal designer italo-giapponese Makio Hasuike. E' talmente bella che il ministero degli Esteri, insieme ad altri prestigiosi oggetti del made in Italy, la porta in mostra in giro per il mondo come ambasciatrice delle nostre eccellenze tecniche e progettuali. Alle pareti una serie di brevi massime di saggezza ad indicare che la vita è strada di valori. “Affresco” by Giotonda è la terza gelateria di un progetto di catena; la prima fu aperta a Gabicce nel 2010; la seconda a Cattolica (viale Dante) nel 2011. Tra un mese, la quarta, a Misano Brasile.
- “La Compagnia Stabile degli Instabili” è composta da un gruppo di genitori dell’istituto “Maestre Pie” di Cattolica . Formatosi qualche anno fa, inizialmente per divertire gli stessi bambini dell’istituto nel periodo di carnevale, l’appuntamento si è poi esteso anche nel serale offrendo la possibilità ad un pubblico adulto di assistere allo spettacolo. Quest’anno l’incasso delle tre rappresentazioni serali al teatro Snaporaz hanno avuto diverse destinazioni sempre a scopo benefico. Il 21 febbraio: scuola “Maestre Pie” di Cattolica, per contribuire all’acquisto di sedie per aula informatica e di nuovi tappeti per la scuola dell’infanzia. Il 28 febbraio: missione “Maestre Pie” a Colinas (Brasile). Il 29 febbraio: Tanzania. Dopo Robin Hood, Peter Pan, Pinocchio e Biancaneve, i genitori “attori” sono andati in scena con lo spettacolo “Alla ricerca degli Aristogatti”. Un viaggio in Francia di tre micetti e la loro madre tra oche impiccione, gatti jazzisti ed il gatto Romeo er mejo der Colosseo. I lunghi mesi di preparazione e l’impegno dedicato ad ogni serata, si rispecchia in una rap-
I genitori-attori (Foto Video & Service, Gabicce Mare)
Bravissimi. La compagnia si chiama “Stabile degli instabili”. Coreografie e costumi di mamme e nonni presentazione di altissimo livello. Curata nei minimi dettagli, con una forte caratterizzazione dei personaggi ed un grande senso umoristico. Una menzione doverosa alle bellissime sceno-
grafie ed ai coloratissimi costumi creati con l’aiuto di mamme e nonni. Un sincero ringraziamento a: Maestro Enrico Cenci (testi e musica canzoni), Cristina Ballarini e Matteo Battarra (costumi), Luana Gerboni (coreografie), Laura Salvadori (trucco), Gianluca Ghiglione (regia). Elenco attori e personaggi: Avvocato George Hautcourte Massimo Gennari, Madame Adelaide Francesca Casadei, Edgar il maggiordomo Alessandro Magi, Duchessa Maria Clara Gualtieri,
Matisse Chiara Bartoli, Minou Maria Chiara Salvadori, Bizet Rosy Cattaneo, Romeo Paolo Foschieri, Scat Scat Jamile Camici, Musicisti Gianfranco Andreani-Salvatore PiscopoLuca Sapucci, Groviera il topolino Tiziano Gessi, FrouFrou la puledra Caterina Di Ubaldo, Napoleone Gabriele Bordoni, Lafayette Filippo Bronzetti, Guendalina Chiara Fabbrucci, Adelina Francesca Fabbrucci, Zio Reginaldo Luca Galvani, Kato Stefano Arduini, Pantera Rosa Claudio Marcheggiani, Lattaio/ Cameriere Davide Muratori.
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CARTOLERIA EDICOLA
CATTOLICA
Carla e Franca ARTICOLI DA REGALO Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792 LA FOTOGRAFIA
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I 420mila euro degli albergatori e bagnini hanno evitato l'imposta di soggiorno e permesso di tenere l'Imu al minimo
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Comune, bilancio in sicurezza BILANCIO 2012
Giuseppe Badioli col figlio
Badioli, Cattolica in mostra - Giuseppe Badioli racconta il bello delle città, dei paesaggi, dei borghi. E' una chiave di lettura in stile Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Le sue istantanee, dal 7 al 25 aprile, si possono ammirare nella grande sala dello Iat (Informazione accoglienza turistica), in via Mancini. In tutto una ventina di gigantografie. A maggioranza raccontano Cattolica, con qualche puntata a Gradara, Montefiore e San Giovanni.
- La spesa. Si può narrare un bilancio? I numeri possono descrivere il fare di un’amministrazione? Forse sì, se si è consapevoli della funzione ed entità delle cifre di un bilancio di previsione. In esso si trovano i mezzi finanziari destinati a coprire le spese correnti per i servizi sociali quali nido, scuole, assistenza (a Cattolica pari a 3.802.248 •); la “macchina comunale” (6.900.617 •); altri servizi come polizia locale, viabilità, territorio, ambiente, sviluppo attività economiche, cultura, sport (13.370.479 •); la spesa del personale necessario per garantire questi servizi (8.071.581 •). Il bilancio diviene così autorizzazione della spesa impegnata entro i limiti offerti dalle entrate che si prevede di accertare. Detto diversamente, il bilancio descrive passato, presente, futuro dell’attività sociale e delle possibilità individuali della nostra comunità sul territorio comunale. Staffetta. Bisogna però abbandonare la speranza di ottenere una foto che fissi una volta per tutte un’immagine. Semmai si otterranno immagini in movimento di una corsa a staffetta molto particolare, dove il direttore di gara (il legislatore italiano ed europeo) grava di nuovi pesi e vecchie penalità i concorrenti (Comuni, Provincie, Regioni, Stato) continuando a cambiare il percorso e a spostare il traguardo (federalismo fiscale e
di Alessandro Bondi* patto di stabilità). Per intendersi, in questa corsa il Comune è l’ultimo staffettista. Lui deve portare il testimone al traguardo. Se Stato, Regioni e Provincie chiariscono i diversi ruoli di un sistema impositivo federale, se i tagli alle spese e gli investimenti saranno adeguati alla crescita, se si ha chiaro qual è il modello di crescita, il Comune potrà fare la sua parte offrendo i servizi ai cittadini. Ma se dovrà rispondere anche dei tagli o delle inefficienze di Provincie, Regioni, Stato si mancherà il bersaglio. In breve: si offrirà al Comune il facile pretesto per evitare la ricerca di efficienza ed efficacia del suo amministrare, sottraendolo alla responsabilità dei propri, ulteriori problemi. Peculiarità. A Cattolica questi problemi sono un sofferto dialogo tra amministrazione e comunità aggravato dal commissariamento prefettizio del Comune; un debito di 34.175.000 • pari a 2.022 • per abitante (escluso il contenzioso della Fondazione Regina Maris che ha gestito l’ospedale); un livello strutturale troppo alto di spesa per prestazioni di servizi; la necessità di onerose manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’arredo urbano, nonché un livello d’investimenti
non più finanziabili con l’urbanizzazione del territorio comunale, dato che i suoi 6 chilometri quadrati sono schiacciati da un carico di costruito 10 volte superiore a quello che può sopportare. Un riflesso decisivo sull’economia della città hanno inoltre gli affanni della marineria, turismo, commercio, artigianato; le inquietudini per imprese internazionali come la Ferretti Craft o per opere infelici come il Video Gioco Sport. Sperimentazione. Pertanto, mentre c’era chi salvava, rilanciava, prorogava, liberalizzava, stabilizzava, semplificava l’Italia per decreto, a Cattolica succedeva altro e succedeva subito. Ecco la telecronaca. In estate, Cattolica chiede di entrare tra i 60 Comuni, 19 provincie e 5 regioni che per due anni anticiperanno quella che sarà la regola per tutti i Comuni: un bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa, dove tutte le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive, che danno luogo a entrate e spese per l’ente, devono essere imputate all’esercizio in cui l’obbligazione viene a scadenza. Tradotto, si dovrà lavorare molto sui c.d. residui, in particolare quelli attivi: titoli esigibili che rap-
presentano una potenziale entrata ma che, come per le sanzioni per violazioni del codice della strada, non verranno tutte effettivamente riscosse. Questa sperimentazione mette il bilancio comunale sotto il monitoraggio del ministero delle Finanze e ottiene una copertura finanziaria. Cattolica inoltre stipula con IFEL (fondazione studi dell’ANCI) una convenzione triennale gratuita di consulenza economico-finanziaria. Nelle more della legge, il consiglio comunale infine vota all’unanimità un nuovo collegio sindacale. Le parole chiavi, condivise da maggioranza e opposizione, per la scelta dei revisori sono competenza e indipendenza. Record, extrabilancio, partecipazione. In settembre, proiezioni IFEL vedono Cattolica al diciasettesimo posto (su 8.000 Comuni) con obbligo di maggiori tagli di spesa e minori trasferimenti statali; tra luglio e agosto l’ennesima modifica al patto di stabilità interno costa a Cattolica altri 398.000 •. A novembre, in sede di assestamento del bilancio, l’amministrazione riconosce come debiti imprevisti (extrabilancio) 251.000 • dovuti a terzi vittoriosi in uno dei 150 processi in cui il Comune è parte. Da ottobre, al serrato confronto in commissioni e consiglio comunale (seguito anche in televisione), si aggiungono incontri con sempre più numerosi attori: comi-
Alessandro Bondi tati di quartiere, associazioni, centro anziani, partiti, sindacati categorie economiche. Le richieste sono di mantenere invariati i servizi e i loro costi, tutelare le fasce più deboli e il lavoro, avviare gli investimenti per riqualificare la città. Il trenta dicembre, l’alienazione di 17 box auto a prezzi superiori alla base d’asta permette al Comune di rientrare nel patto di stabilità. Le entrate. Il federalismo prevede che le funzioni fondamentali attribuite ai Comuni vengano fiscalizzati, vale a dire, viene data la possibilità ai Comuni di applicare e introitare i tributi. Ma non solo il tipo d’imposta, bensì anche modalità e aliquote sono in realtà gestite dallo Stato. Tant’è che, a fine 2011, il governo anticipa di due anni l’applicazione dell’IMU, l’imposta sostituiva dell’ICI, tributo principe dei Comuni che grava sui possessori a vario titolo di immobili. Molte sono le incertezze su questa imposta. Nonostante le ri-
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Cartolibreria Binda
CATTOLICA
Cattolica
La spesa, l'entrata, i tagli, i debiti ereditati, la sperimentazione, l'Imu, gli investimenti Tutti i passaggi per arrivare a definire il nuovo bilancio di previsione
chieste dell’ANCI, infatti, si esporrebbe a un pericoloso contenzioso il Comune che volesse differenziare per categorie catastali l’IMU. Rimane inoltre incerto il gettito stimato dal governo e quello previsto dai Comuni, il tutto con importanti riflessi sull’entità dei trasferimenti statali. Il governo ha per ora previsto verifiche del gettito che si concluderanno nel febbraio 2013. A Cattolica l’IMU vale 6.050.000. Altre entrate tributarie di parte corrente sono la compartecipazione all’IVA (1.118.000 •), la TARSU per il pagamento dei servizi di smaltimento rifiuti (5.132.800 •), l’addizionale IRPEF (300.000 •), diritti di affissione (110.000 •). Il Bilancio di previsione 2012. Pur nell’incertezza normativa, l’amministrazione ha deciso di sbloccare spese e investimenti andando ad approvare il bilancio a fine marzo. Gli investimenti saranno pari a 3.750.000. Riguarderanno la Scuola Irma Bandiera; la caserma dei
vigili del fuoco; le manutenzioni dell’arredo urbano, di strade, cimitero, impianti, porto e dragaggi; l’illuminazione stradale, la progettazione del Lungomare RasiSpinelli; l’adattamento e il completamento del progetto di Gestione Integrata delle Zone Costiere del fiume Conca. L’indebitamento verrà abbattuto in tre anni di quasi 4 milioni (da 34.175.000 • a 29.357.000 •). Per l’impiego dell’avanzo si guarderà a mutui e alla percentuale di spesa corrente finanziata con oneri di urbanizzazione. Registrate le minori entrate statali e regionali, sia di parte corrente sia in conto capitale, l’amministrazione ha in previsione razionalizzato la spesa sollecitando i singoli settori comunali a definire priorità e a proporre scelte. Quindi ha deciso di mantenere invariato il livello dei servizi, adeguando i costi alla sola inflazione. Il tasso di copertura delle tariffe ai servizi a domanda individuale è del 80,26%. Tutte le categorie economiche hanno insistito sulla necessità di evitare l’imposta di soggiorno. Il timore era ed è d’incidere su econo-
mia e lavoro perché si tratta d’imposta che colpisce direttamente il turista, la cui applicazione rimane a discrezione dei singoli comuni, ed è quantomeno incerta nel gettito non individuando nell’albergatore il sostituto d’imposta. Un esempio per tutti. Roma, una città che non teme concorrenza turistica, ha denunciato 18,3 milioni di minori entrate. Albergatori, bagnini, chioschisti, pescatori hanno perciò raccolto 420.000 • da destinare a un fondo di sviluppo per il turismo sostitutivo dell’imposta di soggiorno: a quanto è noto, un’esperienza unica nel panorama italiano. Grazie a questo fondo, il regolamento dell’imposta di soggiorno è stato approvato ma si è differito di un anno la sua entrata in vigore, salvo il consolidamento del fondo stesso con la partecipazione delle altre categorie economiche della città. Il fondo ha permesso di ridurre a tutti le aliquote IMU chiamate a coprire il mancato gettito dell’imposta di soggiorno (1.200.00 •). Si è fissato al minimo del riferimento di legge l’IMU sulla prima casa (0,4%) e, l’aliquota ordinaria, risulta essere la più bassa a livello provinciale (0.89%, di cui lo 0,36% destinata allo Stato). È stata inoltre prevista un’aliquota agevolata (0,76%) per gli immobili dati ad uso gratuito tra genitori e figli, per terreni agricoli, IACP, ACER. Per contrastare il fenomeno delle troppe case sfitte, si è invece posta a loro carico l’aliquota massima (1.06%). Si è mantenuta ai livelli minimi l’addizionale IRPEF (0.15%).
Il futuro. Il programma di attuazione del federalismo fiscale prevede ulteriori tappe. Si potrà assumere una persona ogni 5 pensionamenti. La meta è raggiungere il 3% del rapporto tra spese per l’amministrazione pubblica e il PIL. Probabilmente l’Europa e il mercato detteranno altri tagli. Sono attesi correttivi di IMU e imposta di soggiorno. Un riflesso immediato sui Comuni avranno pure gli annunciati provvedimenti in tema di semplificazioni e liberalizzazioni. Insomma, la corsa ricomincia e il Comune farà la sua parte senza dimenticare futuro e proposte di una gestione diversa della cosa pubblica. 50.000 • dell’avanzo di bilancio saranno impegnati per attivare un percorso partecipativo che coinvolga città e quartieri nella scelta delle opere da inserire a bilancio. Proseguiranno la verifica delle poste e la fase sperimentale per la gestione del bilancio di cassa. Si opererà per ridurre il contenzioso comunale e rafforzare il procedimento di autotutela verso i famigerati contratti di finanza derivata che affliggono le casse comunali. Si provvederà infine all’organizzazione e alle risorse necessarie ai programmi già avviati per l’internalizzazione dei servizi di riscossione, per la lotta all’evasione fiscale e alle infiltrazioni criminali nel tessuto economico della città. Tanti numeri, tante scelte da fare insieme. *Vicesindaco e assessore al Bilancio
“Mario Tebaldi, amico caro e burlone” AMARCORD
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Palazzate
di Cecco
Bilancio 2012 - Leggiamo: “L'opposizione ‘approva’ il Bilancio”. Titolo inequivocabile del grado di soddisfazione, al di là di qualche scaramuccia di rito, sull'impianto del nuovo Bilancio. E adès vén sla ghéda ninon, ca fèn stacia e minacia...
Commercianti - Leggiamo: “Aumenti Imu, commercianti in rivolta”. Nonostante non sia stata applicata l'aliquota massima. Valà, stè tranquél c'un si sbrécla gnint... Bilancio partecipato - Leggiamo: “I cattolichini potranno gestire direttamente 50mila euro di Bilancio partecipato”. Poch l'è mèi che né gnint, ma u j'è poch da fè giuvaca...
100 volontari - Leggiamo: “Cento volontari per pulire il fiume”. Erano cento, erano giovani e forti e sono morti. Era la poesia. Basta che al titule an porta sfiga... Arena (1) - Leggiamo: “Arena della Regina, il sindaco rilancia - Preso atto della richiesta di danni per 2,5 milioni di euro, annuncia il nuovo cartellone estivo”. Ma davér dabon! Caz!... Arena (2) - Leggiamo: “Le associazioni di categoria: ‘Non possiamo rinunciare all'Arena . I concerti piacciono e fanno bene’”. Anche diversi cittadini della zona stanno raccogliendo firme a favore dell'Arena. U j'è chi prutesta contra chi prutesta... Arena (3) - Leggiamo: “L'assessore: ‘L'Arena non si ferma’”. Alé! E adès taca banda... 99 domande - Leggiamo: “Macanno, dal Comune tante risposte alle 99 domande e richieste dei cittadini del quartiere”. U j'è la volontà. E pu quand l'è tl'ultme us darà èria mal carèt... Antincendio - Leggiamo: “Antincendio alberghi, la Riviera punta alla proroga”. La legge è del lontano 1994 e di proroga in proroga si è arrivati al 2012. I n'è mai in pièn, i la vo tuta plèda e cunzéda... Battere cassa - Leggiamo: “Gli operatori ora battono cassa: ‘Abbiamo dato i soldi, adesso le opere necessarie’”. Adès i farà 'na galimèna d'intorne... Paura - Leggiamo: “Il sindaco buca una gomma sull'autostrada: ‘Solo un po' di paura’”. Era insieme a Belluzzi diretti alla fiera turistica di Modena. Cambiata la gomma, via puntuali a Modena. Oltre la goma l'è stè cambièda anche la mudanda?... Cimitero - Leggiamo: “Emergenza cimitero, la giunta ‘vara’ 312 loculi nuovi”. I pénsa mal nost futur... cl'è da Palota... Ricorso - Leggiamo: “Altro ricorso contro il sindaco Cecchini sulla presunta incompatibilità. I 4 impugnano la sentenza di assoluzione dei giudici. Dicono: ‘Esercitiamo il nostro diritto al dissenso’”. I duvria fè più puletica. Ormai l'è dvént na madasa chi fa fadiga a sbrujèla... Lega - Leggiamo: “Lega: ‘Officina civica ammicca alla maggioranza’”. L'attacco dopo il voto di astensione sul Bilancio 2012. Ciò, toca dì sempre merda anche sl'è ciculata...
- Franco Gabellini, titolare del ristorante-pizzeria “Il Dollaro”, era amico di gioventù di Mario Tebaldi, albergatore, già assessore al Turismo col sindaco Gian Franco Micucci. In queste righe, Franco ricorda il vecchio amico. - “Avin da stè atenti. Guerda che nun aven 72 an”. “Na, me agn ho”. E' l'ultima irriverente chiacchierata tra me e l'amico Mario. Era giovedì primo marzo; sarebbe morto il sabato. Aveva ragione lui; io ero più vecchio di qualche mese. Mario è stato un caro amico per tutta la vita. Ci incontrammo nell'adolescenza negli anni Cinquanta. Tutt'e due facevamo i camerieri da “Marino”, rinomato ristorantepizzeria che si trovava tra via Bovio (dove c'era l'entrata, di fianco al Caffè Commercio, dove oggi c'è la Carim) e via Matteotti (uscita davanti alla famosa pizzeria ‘la Berninetta’. Io resto fino al 1960, anno in cui mi metto in proprio. Mentre Mario sarà una delle colonne fino al 1966, quando va a gestire l'‘Acropolis’, l'albergo di tutta la sua vita. Parlava molte lin-
S. Giovanni M.
Critica - Leggiamo: “Sinistra critica contro Bondi su Imu e bilancio partecipato”. Critica a prescindere per definizione? Sa quijst un s'po fè un pchè clava grèzia...
Imu - Leggiamo: “Imu massima per le case sfitte”. Toca afitè... Filastrocca - La solita lettrice mi ha inviato un'altra filastrocca: “C'era una volta / Cecco Rivolta: / ruzzolò per le scale / si ruppe il collo e non si fece male, / e all'ultimo scalino / si ruppe il mignolino”. Iché u j'è d'avé un bèl pipacul... Anni '50. Da sinistra: Franco Gabellini, Berto Righetti, pizzaiiolo di Sarzana e Mario Tebaldi (deceduto improvvisamente, lo scorso 3 marzo a 71 anni) (Foto Astolfi)
gue e in tante si arrangiava (come il norvegese, ad esempio). E noi, tra l'ammirato e un pizzico di invidia, ci chiedavamo come facesse. Era un ragazzo burlone e serio, senza essere ossessionato dalla precisione. Gli scherzi erano sempre audaci, sempre creativi. Una volta appende la mia vecchia bicicletta ad un pino di via Bovio. Allora, il ritrovo di noi ragazzi lavoratori-nottambuli (5-6 del mattino) era il Caffè Mazzini. Una mattina prende la sempre mia povera bici e la lancia lungo la discesa di via Mancini; voleva vedere se ce la faceva a raggiungere via Bovio. Fu abile; non so come il
mezzo si andò a schiantare in fondo alla discesa. “Marino”, gestito dall'imolese Graziello Cremonini, era riconosciuto come una pizzeria seria e un po' mattocchia, come il proprietario. Una volta, per creare attenzione, era il nostro modo di fare marketing, scavammo in giardino una buca di tre per tre metri e profonda due metri. Era l'esperimento del Fachiro Bianco. Coperta con un vetro, illuminata, il prestigiatore doveva stare 15 giorni senza bere e senza mangiare. Grande complice Mario, che gli nascose dentro 10 bottiglie di vino e 20 bottiglie d'acqua. Ma il Fachiro
non resistette che tre giorni... Professionale, Mario d'estate faceva il cameriere e d'inverno insegnava alla scuola alberghiera. Come uomo, era sempre splendido; come si dice, non si faceva guardare indietro per pagare. E creativo quando andava per fiere. Di solito, usava la sua Ferrari. Volutamente la parcheggiava in un luogo visibile e sopra ci metteva sempre uno slogan con la pubblicità di Cattolica come mèta turistica. Ha avuto la fortuna di incontrare Angela, un angelo di donna: decisa e di polso. Ciao Mario. Franco Gabellini
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CATTOLICA
In un affresco di una Cattolica passata, il ricordo di Alessandra Cerri
Piccolo mondo antico IL RICORDO
Maria Alessandra Cerri in Fida (14/5/1949 - 17/3/2012).
di Wilma Galluzzi
- Il ricordo del nostro “Piccolo mondo antico” dedicato all’amica Sandra. C’era una volta una Cattolica molto diversa. Tutto era più piccolo e più semplice e forse anche più facile. Erano gli anni ’50. Il boom edilizio-turistico non si era ancora manifestato con la forza che nei decenni successivi avrebbe cambiato i connotati alla nostra identità territoriale. E sociale. Forse era davvero un mondo di favola. E non lo sapevamo. Le strade ad alta intensità abitativa e di più lunga storia erano delle piccole comunità all’interno delle comunità di quartiere che formavano la città. La nostra strada era la via Venezia, nella zona delle “colonie” e dei “montaletti”, le dune erbose sulla vecchia spiaggia selvaggia via via omologata al servizio turistico. Tra via Carducci e la ferrovia vivevano molte famiglie con figli coetanei nati più o meno tra il 1942 e 1952, legati tra loro secondo la frequenza comune della scuola o del tempo libero. All’hotel Ninfea c’erano le tre sorelle Francolini, di fronte, all’hotel Boston Franco Belemmi e la sorellina Doris. Vicino, altre due bambine, Daniela e Rita. Dopo di loro la villetta (oggi hotel Terminus) con Sandra e Alfredo Cerri, il babbo Nello, la mamma Maria, la zia Nella e la nonna Zaira, confinante con la sorella Rosina, moglie di Michele Del Bianco, proprietari dell’hotel Domus Mea e genitori di Egidio, Luisa e Neri. Vicino al Ninfea, c’era Bruno, il calzolaio. Poi i Montanari, genitori di Ivana, Dino e Giulio. La loro casa è oggi l’hotel Giulio Cesare confinante con la mia casa dove abitavo con le mie sorelle Nadia e Marta e mio fratello Massimo, la mamma Lina e il babbo Ezio Galluzzi. Accanto a noi il cugino Giuseppe Maioli e le cugine Alba e Luisa. Sul dietro la famiglia Tecchi con il figlio Giuseppe. Adiacente, l’hotel Miramare degli Andreani con i figli Fabio e Maurizio. Sull’angolo con la via Dante, la bottega della frutta di Antonio Gennari, sul lato opposto, di proprietà di Nello Cerri, il bar Europa sotto il Baviera, l’albergo con le due facciate decorate da Vincenzo Cecchini con motivi ispirati a Mondrian. Il bar Europa, gestito per decenni da Nello e dalla sua famiglia, è stato il centro di maggior aggregazione sociale di tutta la zona tra Le Navi e la via Fiume. In anni in cui il televisore c’era solo in poche case, al bar Europa si condividevano le trasmissioni televisive come in un piccolo teatro. In estate, Sandra, fin da bambina, aiutava la zia Nella a fare i gelati e, alle sue amichette li faceva particolarmente grossi. Sull’angolo opposto c’era la pensione Lucciola di Gianni Riceci, nostro compagno, insie-
Foto di gruppo della III elementare (1957-58 - maestra Anna Maria Gori): Alessandra è la seconda da destra, prima fila in basso. Palazzina ex villa Breda
me a Maurizio e a Renzo Cecchini di “giochi con i maschi”, come: cut, palla prigioniera, stella, rubabandiera, guardie e ladri, guerra francese. Confinante con il Lucciola, il bar della Colomba, zia di Seconda Pozzi, nostra amica di giochi, e dei suoi fratelli Elvino e Vinicio. Subito dopo il dancing Las Vegas. Poco dopo, la casa dei Del Prete con i figli Ada, Nerina, Adolfo, Mario e Vincenza. Di là della via Del Prete, l’hotel Carillon con Fabio e Teresa Simoncelli. Sul lato Pesaro abitava la nostra coetanea amica Alenka Volpotti e accanto a lei, nella pensione Silvana, il compagno di scuola Osvaldo Druda con la sorella Silvana di tre anni più grande. Nel ciclo delle elementari 1955-60 eravamo 5 della via Venezia nella stessa classe: Teresa,
Vincenza, Osvaldo, Sandra e io. Ma nel pomeriggio, nei compiti di casa e nei giochi di coetanee stavamo anche con Alenka, stessa età ma a scuola al Comune, e con Velia Marchini dell’hotel Filadelfia su via Carducci. Così pure con le altre amiche di classe Alda Sangiorgi, Roberta Tonti e Marzia Spadoni, abitanti tra via Carducci e via Firenze. Era un mondo piccolo e si giocava molto in strada, senza pericolo. Le automobili erano rare. Il mezzo più usato dagli adulti era la bicicletta. Per i bambini era un lusso e nel nostro gruppo ce l’aveva solo Alenka, la nostra amica jugoslava che la prestava a tutte noi per fare giri tra via Venezia e via Torino. Per tutte le altre bambine la bici arrivò in prima media perché la scuola era lontana, in via Marconi. Era una bici da adulte che doveva
durare per sempre. Quando frequentavamo le elementari, Sandra era una bambina molto simpatica e gioiosa, buona e generosa, brava e socievole. Tutte la volevano per amica e lei dava la sua amicizia a tutte. Le più assidue, anche per vicinanza di abitazione, eravamo io e Vincenza. Abitando l’una di fronte all’altra, Sandra e io facevamo sempre insieme la strada per la scuola che era alla Villa Breda in via Dante. Un giorno il mio cagnolino Fritz volle seguirmi fin dentro la scuola e la maestra Gori, che era molto democratica, disse: “Va bene, se questo cane vuole venire a scuola lasciamolo partecipare alla lezione”. Ma durante la ricreazione, il neo scolaro salì sul seggiolino del mio banco, mise le zampe sul ripiano e bevve l’inchiostro dal calamaio infilato nel banco. Si macchiò di nero muso e
baffi che sul pelo biondo facevano una buffa mascherina. E tutta la classe scoppiò a ridere. Nel pomeriggio, Sandra, Vincenza e io giocavamo nella strada a “settimana”, a saltare la corda cantando “mela pera arancio mandarino”, con la palla rossa contro il muro di casa mia o con le bambole cui confezionavamo noi i vestiti con ritagli di grembiuli o di abiti rimediati in casa. Alle 5, per la Tv dei ragazzi,
si andava da Sandra a vedere Lassie e Rin Tin Tin. In primavera, invece, si andava all’orto di Remo che ci regalava sempre delle buone carote e poi a giocare nei campi dietro le case di Vincenza (oggi hotel Caracas) e Teresa. Ci avventuravamo fino al Ventena, camminando sui bastioni, per andare a vedere rane e girini. Nel tornare coglievamo viole e margherite, per portarle alla mamma, quasi a farci tacitamente perdonare di qualche pericolo corso a loro insaputa. Loro, in silenzio le prendevano e mettevano in un vasetto davanti all’immagine della Madonna e forse, in cuor loro, la ringraziavano di vederci tornare a casa così contente, senza sapere perché. “Sui prati una bambina bionda corre e poi riposa / e intorno è tutto all’improvviso un buon odor di rosa. / Poi va più in alto ad accendere tutte le stelle / e noi la ricordiamo tra le nostre cose più belle”.
LA LETTERA
Assemblea di albergatori con i funzionari dell'Inps e Agenzia delle entrate
Ragioni e inquietudini degli albergatori - Un pomeriggio di primavera di fine marzo, in un hotel di Cattolica va in scena il tramonto di una categoria. Una assemblea affollatissima quella al Waldorf, in un caldo afoso, dove i protagonisti non sono il turismo, gli albergatori, i cuochi, le maestranze, ma i burocrati di stato. I burocrati dell’Ufficio delle entrate e dell’Inps, tengono la loro relazione ad una platea attonita, muta, che ascolta e mugugna la sua incapacità di incidere sul proprio futuro. Perché, è bene dirlo, non si parla di turismo, di come rendere appetibile la riviera, di come vendere la Romagna, bensì di norme, di controlli fiscali, di metodi di indagine, di norme assurde sulle assunzioni. In poche parole di angoscia sociale allo stato puro. Come se in questo periodo il carico di preoccupazione non fosse già sui livelli di guardia. Tra gli astanti: vecchi hotelier, seconde generazioni, molte donne, qualche giovane. Si mormora che la Guardia di Finanza avrebbe prenotato due piani di un hotel per tutta la stagione. Un esercito di finanzieri per le vie della Cattolica turistica pronti a sanzionare qualsiasi mosca che voli senza scontrino o ricevuta. Se qualche protesta si erge contro il funzionario dell’Inps, quando prende la pa-
rola il direttore centrale delle finanze cala il silenzio assoluto. Una oretta buona di sistemi induttivi, analitici, di controlli serrati dei conti correnti. Una macchina operativa che incrocia dati personali, spese non giustificate, stili di vita, che solo nominarla sembra “Serpico” moltiplicato all’inverosimile.
“Si mormora che la Guardia di Finanza avrebbe prenotato due piani di un hotel per tutta la stagione” Sul palco il presidente degli albergatori Maurizio Cecchini pare una sfinge egiziana. Le uniche parole che pronuncia sono rivolte alla stagionalità della maggioranza delle strutture, di una stagione che dura tre mesi. Un lampo che vola via... Purtroppo il suo eloquio si dissolve nel vuoto delle preoccupazioni e la pesantezza dell’ atmosfera. Si torna a casa, incontro l’ex sindaco Pietro Pazzaglini che mi dice: vi faranno il culo. Mi mancava solo lui per pensare ad un espatrio immediato, sulle ali di un garbino insistente. (Un giovane albergatore)
AZIENDE INFORMANO - Il 90% circa delle informazioni che il cervello riceve dall’ambiente, gli viene fornito dalla vista. Essa quindi è forse il più importante dei cinque sensi e rappresenta il principale canale di comunicazione e il principale veicolo nei rapporti sociali. Nei bambini, i primi sei mesi di vita sono fondamentali per lo sviluppo della funzione motoria e sensoriale, mentre il periodo dai sei mesi ai 10-12 anni è decisivo per il raggiungimento della stabilità visiva. Funzione complessa, la visione comprende aspetti sensoriali, cognitivi e oculomotori. E' un sistema in via di sviluppo in cui si distinguono due intervalli di tempo importanti, il “periodo critico” che intercorre dalla nascita fino ai 4-6 mesi ed è il primo periodo di maturazione del sistema visivo; l’insorgenza di un’anomalia dell’apparato visivo in questo periodo, se non tempestivamente e adeguatamente corretta, può determinare un arresto dello sviluppo dell’apparato stesso con conseguente grave deficit funzionale, spesso irreversibile. E il periodo che intercorre dai 6 mesi 6 anni; l’insorgenza di un’anomalia in questo periodo può dar luogo all’estinzione o alla regressione di funzionalità acquisite che possono, tuttavia, essere recuperate con tempestivi interventi di riabilitazione. Alla nascita. Il bambino è in grado di captare gli stimoli visivi provenienti dall’ambiente circostante, ma non di elaborarli, di organizzarli in immagini e, quindi, di capirli; egli vede luci e forme, ma non può attribuirle a cose, persone o ambienti. A 15 giorni. Riesce a mettere a fuoco le immagini che distano 2030 cm dagli occhi (la distanza a cui è il viso della madre mentre lo allatta), tutto ciò che è più lontano
Gli occhi del bambino assorbono dalla vita Come capire se è tutto a posto Tabella 2 Osservate attentamente gli occhi del vostro bambino ed il suo comportamento. Può essere segno di allarme e comunque richiede consulenza specialistica il bambino che: - Ha occhi particolarmente voluminosi o piccoli o che non si aprono regolarmente o “storti”; - Ha gli occhi rossi o una cornea lattiginosa; - Ha pupille di grandezza o colore diverso (pupilla “bianca”); - Ha intolleranza alla luce (chiude un occhio quando è colpito dalla luce forte); - Ha lacrimazione persistente e abbondante anche quando non piange; - Preme frequentemente le dita sugli occhi chiusi; - A un mese non fissa una persona o un oggetto a due metri di distanza (manca di interesse per gli stimoli visivi); - Al terzo mese non segue regolarmente con lo sguardo una luce che si muove davanti a lui, la sua mimica è povera, non sorride; Presenta movimento continuo degli occhi a piccole o grandi scosse (nistagmo); - Cade frequentemente, inciampa, non vede gli ostacoli (anche di lato); - Dice di vedere doppio; - Mantiene una posizione viziata del capo (torcicollo); - Strizza gli occhi quando guarda un oggetto distante o si avvicina troppo all’oggetto che interessa; - Ha cefalea dopo prolungato lavoro visivo.
gli appare sfuocato; non è in grado ancora di distinguere i colori, ma distingue la luce dal buio. Non avendo ancora il pieno controllo dei muscoli oculari si affatica presto e a volte può sembrare strabico. Dopo 10-12 settimane. Comincia a distinguere i visi e risponde a sorrisi, smorfie e movimenti delle labbra; ora è capace di ruotare il capo e quindi segue le immagini in movimento, compare inoltre la capacità di convergenza per cui, avvicinandogli un oggetto al viso gli occhi ruotano verso il naso. Tra i 4 e i 6 mesi. E' in grado di fissare un oggetto, seguirne il
movimento e di volgere lo sguardo verso uno stimolo visivo, mette a fuoco le immagini fino a qualche metro di distanza ed è in grado di distinguere chiaramente i colori fondamentali quali il rosso, il verde e il blu. A 6 mesi. Controlla abbastanza bene i muscoli oculari, per cui i movimenti degli occhi sono coordinati, si stabilisce la visione binoculare e quindi scompare l’eventuale strabismo. La sua attenzione è richiamata anche da oggetti di piccole dimensioni e comincia ad instaurarsi una discreta coordinazione occhio-mano.
A 7 mesi. Comincia ad afferrare gli oggetti senza più farseli sfuggire di mano. A 10 mesi. Comincia ad acquisire l’acutezza steropscopica (stereopsi), ovvero il senso della profondità. Il bambino ora vede in tre dimensioni, inizia a rendersi conto che gli oggetti non hanno una sola faccia, ma più lati da scoprire. In altre parole inizia ad esistere per il piccolo lo spazio con le sue forme geometriche e le cose non appaiono più piatte; incomincia quindi a vedere quasi come un adulto. Tra 1 e 2 anni. Raggiunge il pieno controllo dei muscoli oculari, convergenza ed accomodazione
si affinano ed è in grado di mettere a fuoco gli oggetti a qualsiasi distanza. A 2 anni. I meccanismi di accomodazione e convergenza e tutte le strutture oculari funzionano perfettamente ed in modo completo. A 4-5 anni. La stereopsi matura completamente Dopo i 5 anni. Si può valutare la percezione dei colori (senso cromatico). Lo sviluppo del sistema visivo può dirsi completo solo verso gli 8 anni quando anche la capacità interpretativa, parallelamente allo sviluppo del sistema oculomotorio,
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giunge al suo pieno sviluppo. Purtroppo il 12-14% dei bambini presenta, nel corso dei primi anni di vita, anomalie della funzione visiva che solitamente possono essere risolte se curate per tempo, altrimenti diventare irreversibili. In linea generale tutti i neonati dovrebbero essere sottoposti ad una visita oftalmologica prima di essere dimessi dai reparti di maternità, per controllare che non vi siano problemi oculari oggettivi (cataratta congenita, ptosi, ecc.). Successivamente dovrebbe essere effettuata una visita entro i due anni. A questo punto è opportuno effettuare una visita all’ingresso nella scuola materna. Questa visita serve a ricercare eventuali vizi di refrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia), di alterazioni della motilità oculare (strabismo, sindromi oculari, nistagmo) e dell’ambliopia comunemente conosciuta come “occhio pigro”. La tempestività è fondamentale poiché in questa fascia d’età il sistema visivo è nel “periodo plastico”e pertanto in grado di recuperare eventuali difetti. Successivamente è bene effettuare una visita a 5 anni per valutare il normale sviluppo dell’apparato visivo. Poiché dunque la funzione visiva alla nascita è rudimentale e nei primi mesi anche estremamente fragile, è fondamentale il ruolo dei genitori e dei professionisti, che seguono il bambino fin dai primi istanti di vita, affinché l’insorgenza di un’anomalia dell’apparato visivo venga riconosciuta e trattata per tempo, scongiurando così che le possibili ripercussioni, a volte anche gravi, possano condizionare l’avvenire del futuro adulto. Massimo Astolfi, ottico optometrista
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CATTOLICA
24 giugno 1944, i due bersaglieri ventenni di Cesena vengono fucilati nel cimitero, dopo essere stati barbaramente torturati. L'accusa: antifascismo
Quei due ragazzi innocenti IL RICORDO
“Muoio per aver pensato diversamente dagli altri, per essere stato l'amico di tutti e per non aver mai fatto male a nessuno. Muoio per essere stato un buon italiano”.
di Savio Bianchini
- Oggi 21 agosto 2011 il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è a Rimini per ricordare i tre ragazzi uccisi nella piazza che li rappresenta, piazza Tre Martiri. La notizia l’ho letta sul Corriere e ha risvegliato in me, che ho l’età del nostro presidente, un triste ricordo. Vivo a Cattolica da più generazioni e questa celebrazione mi ha fatto sentire il dovere di raccontarvi un’altra storia, simile a quella accaduta in piazza Tre Martiri. E’ un ricordo ed un omaggio a due ragazzi. Nei primi mesi del 1944 lavoravo come vivaista e frutticoltore in un’azienda sperimentale dei fratelli Verni che era situata sull’attuale via Francesca da Rimini, in quella carreggiata tra due poderi anch’essi dei Verni - Semprini (Cros) e Perazzini (Bisuten). Mi trovavo nell’aia della casa colonica dei Semprini quando vidi arrivare una cinquantina di giovani: erano i bersaglieri della Repubblica di Salò. Dopo qualche giorno, nel tornare a casa, incontrai due di quei ragazzi. Io avevo un anno in meno di loro; questi mi chiesero se c’era da pescare nel torrente Ventena e io risposi che un po’ di carpe, cefali e anche barbi si potevano trovare. Così ci demmo un appuntamento per il giorno dopo e a noi tre si aggiunse il più piccolo dei
Stralcio tratto dalla lettera che Domenico Rasi scrisse ai famigliari la notte prima di essere fucilato.
Lapide posta nel cimitero dove avvenne la fucilazione
Domenico (Chino) Rasi e Vanzio Spinelli (dipinti da Francesca Filippini). Sono conservati presso il Centro culturale
Savio Bianchini scrive racconti di vita vissuta. Qui ricorda l'incontro con Domenico Rasi e Vanzio Spinelli poco prima di essere fucilati dai fascisti repubblichini fratelli Semprini che si chiamava Aldo. Su quel torrente c’erano più casette, la maggior parte erano di carrettieri: al livello della strada avevano la cucina, sopra la camera e nello scantinato, sull’argine del fiume, il pagliaio del fieno e la stalla per il cavallo. Dove aveva il cavallo Del Bianco Oreste (Zabelli) non c’era passaggio, allora siamo passati dove avevano i cavalli i Fabbri (Lucon e l’altro Pitrinèla). Abbiamo camminato lungo il fiume costeggiando la fornace e ci siamo fermati al mulino di Staccoli. Siamo entrati in mezzo a quei due orti: da una parte c’era quello di Maltoni
mentre dall’altra quello di Bartolini. Poi siamo arrivati sotto i Tenti dove si trovava quel bel gorgo d’acqua con quei due alberi pendenti. Spiegai ai due che dieci anni prima una dozzina di bambini, la maggior parte figli di carrettieri e contadini, giocavano in quel luogo. Su uno di quegli alberi pendenti fu legata una corda e due dei più grandi si tuffarono dall’alto; i bambini si esibivano sopra e sotto gli alberi. Quella scena mostrava il fiorire di una nuova vita, c’era chi impersonava Tarzan e chi la Cita. Si erano ispirati ad un film,
dopo che, con quei corti calzoni, erano stati in piazza Nettuno e avevano visto Tarzan al teatro Zacconi. Intanto sull’altra sponda, dall’orto delle due famiglie dei Maltoni (Malton), il vento di Ponente inebriava l’aria con l’odore dei meloni. Alla fine abbiamo lasciato il fiume passando sul terreno dei Leonardi (i Pompa). Era una delle famiglie tra le più “benestanti” per quei tempi perché Giuseppe (Pipen) era operaio alla fornace mentre sua moglie Carolina (Caruléna) aveva un buco di negozio e vendeva il pesce a Tavullia (la Tomba) a pochi passi dal ritrovo attuale dei tifosi di Valentino Rossi. Nel ritorno a casa la Caruléna le rimanenze le passava ai clienti contadini e possidenti e veniva pagata col raccolto: si trattava di fieno per il cavallo, vino, pannocchie, cereali, polli ecc. Quel varco molto comodo
per arrivare al torrente aveva il suo nome (dalla Caruléna): questa aveva quattro figli maschi e una femmina Maria (la Maioli), ora sposata con mio fratello Angelo (Lino); altri due dei suoi figli, Gianni e Alberico più un nipote Roberto trovarono fortuna da emigranti in America. Dopo avere raggiunto via Saludecese uno dei due, Domenico, mi disse: “Tu porti il nome del nostro fiume, Savio è un bel nome!”. Ed io risposi: “E voi due vi chiamate bersaglieri, ma ancora troppo giovani, siete senza penne!”. Più tardi prima di salutarci Vanzio mi disse: “La pesca è stata misera io direi di tornare su quel fiume un’altra volta, noi abbiamo le bombe a mano proveremo con quelle!”. Io gli risposi: “Proviamo pure ma io e Aldo staremo ad una certa distanza!”. Li ho salutati davanti alla casa dei Piccioni dopo avere passato un paio d’ore insie-
me. Uno era Domenico Rasi e l’altro Vanzio Spinelli, i quali mi dissero “Siamo di Cesena il nostro distaccamento è a Gabicce Monte”. Loro erano di stanza in quella casa colonica (Cros), entrambi avevano vent’anni. Aspettavo che mi richiamassero per ritornare su quel torrente ma dopo circa una settimana appresi la triste notizia: seppi che furono arrestati dai loro colleghi e rinchiusi in quella casa che apparteneva alla famiglia Verni, alla Rocca di Cattolica. I Verni erano i miei principali e padroni del “mio” podere. Furono rinchiusi nei “Mizanèn” cioè stanze in mezzo sopra le quali c’era lo studio del ragioner Luigi e sotto la cantina. La finestra della loro prigione dava sul tetto della pittrice Francesca Filippini “la Checca ad Canén”. Attaccata a quella Rocca Malatestiana dove aveva preso possesso il comando tedesco e a pochi passi davanti a quella vecchia chiesa avevano piazzato un cannoncino per la difesa antiaerea. Io avevo un amico Emilio Giulianelli che imparava il mestiere di fornaio (dalla Lucia). Egli fu mandato a consegnare il pane a quel comando, poiché era molto curioso, non resistette alla tentazione: girò il manico del cannoncino per spostarlo da una parte all’altra ma a un certo punto esso si rovesciò. Emilio poi mi raccontò che si sentì qualcosa di freddo alla tempia: aveva una pistola puntata. Per fortuna almeno lui fu perdonato.
AZIENDE INFORMANO Appuntamento il 15 aprile, nella sede di via Bellini 8 (Cattolica, zona industriale) Il mattino con gli operatori economici, il pomeriggio (dalle 15) con la comunità. Si degustano novità ed eccellenze del territorio
- Si scrive 9^ Festa di Compleanno di Cubia e si legge festa di una città, di un territorio, di una comunità. Appuntamento il 15 aprile, nella sede in via Bellini 8 (Cattolica, zona industriale). Due i momenti. Il mattino, inizio alle 11, è riservato agli operatori economici: hotel, ristoranti, bar, comunità. Si visita l'azienda. Poi incontri con prestigiosi chef della cucina italiana; infine, la degustazione delle novità gastronomiche di alcuni dei maggiori marchi. Il secondo momento, il festaiolo, è nel pomeriggio. Inizio alle 15, è aperto a tutti gli appassionati ed ai curiosi delle novità alimentari e alle eccellenze eno-gastronomiche locali, i cosiddetti prodotti a chilometro zero. L'intenso programma: degustazioni cibi, ballo e
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La Festa lo scorso anno. Alcuni reparti
Cubia cash & carry, 9^ Festa di compleanno con città e clienti musica con l'orchestra “Silvano & Luisella D'Angiò”, consegna delle borse di studio alle scuole alberghiere, esibizione del cabarettista “Bruschetta”. Nata 10 anni fa, dallo spirito imprenditoriale della nostra zona, Cubia conta una trentina di dipendenti (a maggioranza soci), che arrivano ad una quarantina d'estate. Da quando è partita l'avventura, il trend di
crescita è sempre di segno positivo. Opera da Ancona a Rimini. E' il partner leader nella distribuzione alimentari: carne, pesce, surgelati, latticini, salumi, prodotti confezionati, per bar, ristoranti, alberghi, comunità. Ai grandi marchi, si affiancano le referenze locali. La sua forza è la qualità, la convenzienza ed un servizio di prim'ordine. Servono i clienti anche due volte al
giorno. Invece, chi opta per acquistare direttamente in sede, riceve uno sconto ulteriore. Fanno sapere i soci: “Noi siamo un'azienda che vuole essere un tutt'uno col suo territorio. Vuole essere un intreccio di ricevere e dare. La festa del nono compleanno nasce con questo spirito, come pure la consegna delle borse di studio per le nostre scuole albergheiere”. Partner Festa Cubia Alimentari Fioravanti (prodotti per aperitivi), Orogel (verdure surgelate ), Pizzoli (patate surgelate), Conserve Italia (Cirio e prodotti vegetali), Pasta Cema (pasta surgelata), Ge (carne), Uova Borgognoni, Friesland Food (Panna uht), Magnani (birra e vini), Target 2000 (birra), Ortoservice (ortofrutta), Unilever Italia (Knorr), Montegrande (vini), Marzadro (grappa), Vivallis (vini), Signoracci (porchetta).
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Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453 SPORT E NATURA
Danilo: “Ogni corsa è un'avventura” - Per Danilo (per tutti il Mitico Jane) ogni corsa è una gioiosa avventura. Va per scoprire e conoscere luoghi, eno-gastronomia, incontrare persone. Le sue ultime tre avventure nelle sue riflessioni. 12H Venice Ultramarathon Festival 10/11 marzo “Non so perché ma appena ho saputo di questa nuovo avvenimento mi si è accesa la lampadina, l'asfalto non mi garba più, infatti amo correre solo in natura, ma questa nuova sfida mi stuzzica assai, non la 6 ma la 12 ore ho deciso di fare; la sfida dei 100 giorni che sto svolgendo, son certo che mi aiuterà tantissimo, infatti, concludo questa bellissima avventura, percorrendo 109,20 km, 4° Assoluto maschile e primo di categoria, come prima esperienza è andata alla grande Ecotrail de Paris 25 marzo 2012 “Mi hanno anche intervistato. Anche questa nuova avventura è andata alla grande; avevo deciso di fare la corta anziché la 80 km, il motivo è la partenza. Il via sarà dentro la reggia di Versailles, un luogo fantastico, che già conoscevo. Tanta gente sui vari percorsi, giornata stupenda e tour bello e veloce. Abbastanza duro muscolarmente, i continui saliscendi mettono a dura prova il fisico. Gli ultimi 10 km mi fermo per il cambio gomme, infatti indosso le scarpe da strada, e via verso la Torre Eiffel, che
Il Mitico Jane in azione
sembra vicina, ma non si arriva mai. Concludo questa fantastica avventura in 5H19 - 188 Ass. Mashile - 1° italiano uomini”. San Bartolo Trial - 28-29 aprile “Anche quest'anno, a grande richiesta, si svolgerà il Trail Autogestito più bello d'Italia, questo non lo dico io ma gli stessi partecipanti, il Sanbartrail. Non è una gara ma un ritrovo di appassionati acoompagnati da amici o familiari, saranno 2 giorni di divertimento per palati fini, infatti ‘se magna’ benissimo. Tutti sono invitati, poi per chi non corre, quest'anno ci saranno anche gli amici del Nordic Walking della Valle del Conca, un motivo in più per esserci. Tutti le info le trovate su http:// traildelsanbartolo.blogspot.it/ Per seguire le mie avventure andare su miticojane.blogspot.it.
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Cattolica
Fabio Pasini e Pietro Donati nelle dune del Marocco con i colori di Cattolica
S. Giovanni M.
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- Fabio Pasini e Pietro Donati alla Maratona di sabbia. E' la più affascinante e impegnativa ultramaratona del pianeta, si svolge nel sud del Marocco tra le dune del deserto del Sahara e pietraie dei laghi prosciugati che richiedono una maggiore attenzione nel corso della gara. Alla 27^ edizione, 42 italiani e due cattolichini. Il percorso, 260 chilometri, è top secret fino al giorno della gara dove verrà consegnata la tappa giornaliera su carta: il giorno di Pasqua 8 aprile tappa di 30 km, poi 35 km, poi 40 km, tappone notturno da 80 km, maratona di 42 km e ultima tappa il 14 aprile di 20 km. Tutta l'ultramaratona si corre
ster a Riccione, oltre a varie competizioni italiane. Donati, oltre a questo, è anche iroman a Nizza. La preparazione è stata effettuata in palestra per il potenziamento muscolare, mentre all’esterno è stata utilizzata la spiaggia di Cattolica, il Conca nella zona. Per i due: grande cura nella alimentazione e soprattutto grande forza di volontà per superare gli ostacoli che derivano da dolori muscolari e fisici. Dicono i due: “Riteniamo che
Da sinistra: Pietro Donati e Fabio Pasini
Due cattolichini alla maratona di sabbia in autosufficienza alimentare, con lo zainetto pieno di cibo liofilizzato per tutta la corsa con un minimo di 2000 calorie giornaliere. Oltre al kit di sopravvivenza, il sacco a pelo e indumenti. Tutto il peso si dovrebbe aggirare sui 10 chili. La competizione si svolge in buona parte nel deserto del Sahara e le temperature si aggirano dai 47/48 gradi all’ombra, con escursione termica notevole nelle ore notturne. Oltre l’autosufficienza alimentare anche il dormire è in bivacchi dove ogni concorrente preparera la sua postazione con sacco a pelo. I pericoli maggiori sono: la disidratazione che produce collas-
si, le vesciche dovute alla sabbia e calore che fanno ritirare la magior parte dei concorrenti, la vipera cornuta del deserto (a tal proposito in dotazione vi è la pompa succhia veleno). Una corsa estrema che prende origine dalla legione straniera poi si è sviluppata come gara, negli anni ci si sono state diverse situazioni in cui a causa delle frequenti tempeste di sabbia vari concorrenti si sono persi. Nel kit di sopravvivenza anche uno specchietto, un razzo di segnalazione notturno e solo la bussola; sono banditi orologi, gps e telefoni, neppure al bivacco è posibile comunicare.
Dunque 10 giorni dove tutta la vita è racchiusa in uno zainetto e dove la componente psicologica supera quella fisica. L’acqua viene rifornita ad ogni passaggio per un massimo di 6 litri che deve essere sufficiente per lavarsi, mangiare e bere. Per Fabio Pasini e Pietro Donati, rispettivamente classe 1966 e 1982, è la loro prima volta. Il primo titolare della palestra Universum Klub, il secondo ingegnere e titolare della Universal Pack. Il curriculum di Pasini: 2 volte la Cento chilometri del Passatore, le maratone a New York, Parigi, Amsterdam, Senegal, mondiali ma-
sia un'esperienza fantastica, una gara estrema che mette a dura prova tutto il corpo e la mente. Il rappresentare l’Italia e Cattolica è uno stimolo in più. Infatti, con il patrocinio del Comune di Cattolica si correrà con la bandiera dell’Italia e con i colori e il simbolo di Cattolica. Oltre ad essere una competizione, la corsa si svolge anche con lo spirito della solidarietà. Una parte degli introiti vanno ad una onlus internazionale che costruisce scuole e strutture in Africa. Per i due: partenza il 5 aprile, con imbarco a Milano. In bocca al lupo.
Tonino, cantore della Romagna Tonino Guerra
IN RICORDO
“In autunno la foglia che cade fa un rumore assordante, perché con lei precipita un anno intero” - La Romagna ha perduto il suo cantore: Tonino Guerra. Chi non ricorda i suoi meravigliosi aforismi: “Le belle parole sono il più bell'unguento che accarezza il volto degli umani”. Poi, “L'ottimismo è il profumo della vita, e ridendo si moltiplica”... E ancora: “In autunno la foglia che cade fa un rumore assordante, perché con lei precipita un anno intero”. Gli stereotipi sulla Romagna assicurano che i suoi residenti siano felici, che ballano il liscio in continuazione, che hanno sempre voglia di fare le belle “sagome”. Già, se fosse così la Romagna sarebbe territorio paradisiaco. E invece: cinque mesi fa perdiamo Marco Simoncelli, così amato
come sportivo. Marco col suo intercalare un po' sgrammaticato, ma forse proprio per questo lo sentivamo così vicino. Un'altra triste notizia: qualche giorno fa la morte del campione forlivese della pallavolo Vigor Bovolenta. Signori, altro che gioie! Anche in Romagna per un giorno felice, si contrappone un anno di tensione. Ma torniamo a Tonino Guerra. Sì, l'età era alta, la salute malferma, ma quando è veramente
finita il contraccolpo è forte. Nasce a Santarcangelo di Romagna il 16 marzo 1920. Da giovane è a Roma dove cerca al pari di altri intellettuali la cosidetta “strada” del successo. Agli inizi, buon Tonino, quante volte un cappuccino con due paste in un'intera giornata! Ma il tempo cambia in positivo. E' a Roma che incontra l'altro romagnolo: Federico Fellini. Nasce tra loro una fattiva cllaborazione. Federico grande regista, Tonino sneneggiatore, bozzettista, creatore di personaggi esilaranti sullo “spaccato” romagnolo. Tonino però non si accontenta e parte per la Russia. Qui con i suoi lungometraggi, le sue indagini discrete in Armenia, in Georgia, in Ucraina... e così un po' tutti, dalla critica convinti elogi, e dal popolo una simpatia viscerale. E' in queste terre che conosce la sua Lora e la paternità di due figli.
Qua in Romagna il triste evento ha profondamente addolorato i vecchi amici: Sergio Zavoli, Piero Meldini, l'avvocato Accreman, Filiberto Dasi, Titta Benzi, e poi Edoardo Zaghini, Dino Mussoni, Vitaliano Brigliadori, Guerrino Emiliani, Giancarlo Mussoni, e tanti altri di ogni ceto sociale. Concludo pensando al futuro di questa regione. I giovani? No, non ci siamo. Chi parla italiano e canta in inglese. No, dove in pochi conoscono una citazione in latino, che guarda caso era il linguaggio dei nostri antenati. Tonino Guerra l'abbiamo conosciuto qui sulla terra, è stato grande. E ora andrà in Paradiso? Quest'uomo genuino dal cuore grande, di sicuro si collocherà nel regno dei buoni e dei giusti. Dimenticavo qualcosa d'importante: quei mandorli in fiore che lui ammirava. Ebbene, noi saremo lì in maggio per aprirci alla natura. Ciao Tonino. (Rambo)
Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it
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CATTOLICA
Aprile 2012
CATTOLICA
Intervento di Marcello Di Bella, già direttore del Centro culturale di Cattolica e della Biblioteca Gambalunga di Rimini. Oggi dirige l'Oliveriana di Pesaro Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017
Manifesto per la cultura
L'INTERVENTO
di Marcello Di Bella*
Come è noto il “Sole” non è un covo di sovversivi, però devo dire che, senza essere rivoluzionario, nel senso del sovvertimento dell’ordine politico vigente, tuttavia questo documento enuncia delle proposizioni che in altri tempi si sarebbero ascritte a costellazioni intellettuali di tipo diverso. Il fatto è che non solo si evoca la nostra Costituzione e in particolare l’art. 9, cioè quello che “promuove lo sviluppo delle cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, ma si insiste sul fatto che la cosiddetta “crescita” non va intesa come incremento statistico del PIL, ma come progresso delle condizioni di vita degli uomini in carne ed ossa, degli individui che aspirano ad abitare un paesaggio naturale e culturale migliore, cioè che mirano ad un grado diverso e superiore di civiltà. Forse il “Sole” avrebbe potuto citare anche e prima l’art. 3 della Costituzione, quello che si riferisce alla rimozione degli ostacoli che impediscono la pari dignità delle persone in ogni contesto, ma insomma dobbiamo pensare che ciò sia implicito nell’assunto di fondo che, a mio parere, non contrasta affatto con l’elogio del merito e della responsabilità sottolineati con forza nell’ultimo punto (sono cinque) del manifesto. Va sottolineato poi il respiro del programma costituente, che forse dovrebbe dirsi costituendo: lo spirito di connessione tra i vari saperi, tanto umanistici che tecnico scientifici, e le diverse istituzioni che se ne occupano, dai molteplici ministeri che si vorrebbero coinvolti alle situazioni di governo locale, regionale, provinciale comunale, onde non sarebbe scandalo se la questione
Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017
Marcello Di Bella
Nel Manifesto del Sole 24Ore non solo si evoca l'art. 9 della Costituzione, ma si insiste sul fatto che la cosiddetta “crescita” non va intesa come incremento statistico del PIL, ma come progresso delle condizioni di vita degli uomini in carne ed ossa, degli individui che aspirano ad abitare un paesaggio naturale e culturale migliore, cioè che mirano ad un grado diverso e superiore di civiltà educativa, o addirittura sanitaria lambisse quella culturale, e viceversa. Che si tratti di scuola, università, biblioteche, musei, archivi (e tutti gli altri media di nuovo conio) il “manifesto” del
Sole insiste sulla comunicanza tra i vari saperi e tra le organizzazioni coinvolte, direttamente o indirettamente; per cui non è secondario che chi si occupa dei soldi ce li metta, senza aspettare
tempi “migliori”, come se la cultura fosse un grazioso ma inutile orpello. Certo, il Sole, come è sua tradizione, insiste sulla complementarità del rapporto pubbli-
co/privato, invocando facilitazioni e sgravi fiscali per i finanziatori privati, ma non può fare a meno di dichiarare che “laddove il pubblico si ritira anche il privato diminuisce in incisività”. In sostanza la cosa pubblica resta al centro di qualsiasi mercato e ne garantisce le condizioni, le regole, l’avanzamento. Su una cosa questo manifesto mi sembra sorvolare: sulla occupazione, che non è questione di posti da disseminare “a prescindere”, ma è quella della formazione delle competenze e del loro impiego fruttuoso. Personalmente credo si debba radicalmente rivedere la politica, di ascendenza europea e mutuata dal mondo anglosassone, che da noi ha prodotto costose (per non dire altro) “esternalizzazioni” e
RIFLESSIONI
Cultura, fondo cittadino e pensatoio di Enzo Cecchini Più cultura, più sviluppo C'è chi dice che “con la cultura non si mangia” e chi ribatte “niente cultura niente sviluppo” (dove per cultura deve intendersi una concezione allargata che implichi educazione, istruzione, ricerca scientifica, conoscenza). Affermazioni (sciocche) del tipo “mantenere un museo a Cattolica è un lusso che non possiamo permetterci” vengono smentite da “per un rilancio dell'economia italiana la sfida del turismo culturale, è decisiva”. La tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico, dunque, non è solo questione di identità per una nazione e di civiltà (che è già molto e doveroso), ma è la chiave dello sviluppo economico di un Paese. Patrimonio artistico, 60% in Italia Circa il 60% del patrimonio artistico mondiale si trova in Italia. Un giacimento che già produce molto in termini di reddito e di occupazione. E' l'immagine che traina il made in Italy. Il turismo culturale è sempre in crescita. Ma molto di più si può e si deve fare! “La cultura è come materia prima”, ma che spesso dissipiamo per ignoranza e cecità.
Ignoranza e corruzione Ha ragione chi dice che “la cultura ci libera dal pizzo” infatti afferma una correlazione tra ignoranza e corruzione. Perché “la difesa della cultura e del paesaggio sono un'idea non solo estetica, ma etica”. Solo la corruzione in Italia ruba 80 miliardi di euro ogni anno alle risorse del Paese. Cultura: progetto di futuro Tra i progetti di futuro per uno Stato come per una comunità locale, la cultura è un simbolo. Perché è un moltiplicatore di opportunità per
Il pubblico come motore e coordinatore di forti progetti culturali i giovani, di sviluppo delle tecnologie, di innovazione, di saperi e professionalità. Insomma un investimento economico e di civiltà. Per chi vive di turismo è l'investimento prioritario. E poi va detto con forza che la cultura ha un valore proprio, senza se e senza ma! Cultura e comunità locale Anche a livello locale va fatto crescere il sentire e la necessità nell'investimento culturale, sia pubblico che privato, una sinergia sempre più decisiva vista la crisi econo-
Anna Sanchi, assessore alla Cultura di Cattolica
mica. Il peso di questa vera e propria missione-sfida non può essere lasciato solo sulle spalle degli assessorati alla cultura, ma se ne deve fare carico tutta la città nelle sue espressioni più sensibili e competenti. Il ruolo del pubblico Bisogna però fare anche un distinguo: il pubblico non può inseguire (e spendere risorse) in ciò che è solo spettacolo e intrattenimento paratelevisivo (che si consuma nell'arco di poche ore). Anche il localismo esasperato alla lunga diventa stucchevole, non aiuta il bisogno di conoscenza ma lo impoverisce. Bisognerebbe avere il coraggio di puntare in alto. Cultura: nuove opportunità I soldi pubblici devono puntare su progetti culturali di valorizzazione del proprio patrimonio e inventare nuovi eventi che sappiano diventare e sedimentare opportunità di nuovo lavoro e cnoscenza. Insomma il pubblico come motore
e coordinatore di progetti, coinvolgendo anche i privati. Un motore che innesti una filiera di opportunità di conoscenze, occupazionali e competenze. Stimolo per un indotto economico e intellettuale Un fondo cittadino La città dovrebbe dotarsi di un fondo con risorse pubbliche e private, per ripensare una progettualità culturale a 360° (si è appena realizzato per il turismo). Innestare idee, competenze, passione. Quando Cattolica veniva definita “la dotta” per i suoi investimenti culturali, era anche più spendibile e appetibile sul piano turistico. Sinergie con altri comuni Creare sinergie con altri enti culturali e comuni, anche per evitare doppioni e sovrapposizione nelle date degli eventi, con i comuni limitrofi. Un esempio? Misano con i filosofi ha il pubblico ma non gli spazi adeguati. Cattolica ha gli spazi ma per vari motivi non sviluppano tutte le loro potenzialità. Pensatoio Avvalersi anche di quel patrimonio di competenze, conoscenze e relazioni di tanti cervelli cattolichini (ma non solo) sparsi in Italia e nel mondo. Arricchirebbero l'idea di progettualità per una Cattolica proiettata nel futuro.
privatizzazioni con proliferazione del precariato culturale e esistenziale: credo si debba tornare al principio, costituzionalmente statuito, che i posti pubblici si occupano per concorso, con l’ovvio corollario della correttezza con cui tali procedimenti devono essere condotti. Sui vuoti esistenti, ovvero sulla riorganizzazione del personale impiegato in scuola, università, cultura, molto si è detto e scritto e non è qui il caso di ripetere cose note ai più: aggiungerei che il mondo delle imprese dovrebbe misurarsi più con progetti e servizi altamente specializzati, ad alto contenuto scientifico, da svilupparsi in stretta cooperazione con la committenza pubblica o (ben venga) privata, piuttosto che in appalti più o meno di stampo mafioso, o condizionati da vari tipi di mafia. Infine, il pensiero corre ai contenuti: dalla ratio studiorum nelle scuole di ogni ordine e grado e anche nella università, ai contenuti di una possibile azione culturale delle istituzioni centrali e periferiche, a partire dalla tutela del nostro patrimonio culturale. Come enuncia il Sole dell’incipit del manifesto “i beni culturali e l’intera sfera delle conoscenza devono tornare a essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per la rinascita dell’occupazione”. Io credo in proposito che non ci si possa limitare alla conservazione e al restauro, o alla coltivazione delle patrie memorie, delle glorie locali: tali iniziative, come diceva da queste parti ormai quarant’anni or sono il filosofo Umberto Cerroni, ricadono nel capitolo della amministrazione della cultura, doverosa, come è doveroso conservare un antico manoscritto musicale. Ma la musica va suonata, goduta, capita. L’esercizio critico e quello estetico penso che facciano bene alla salute. *Direttore Biblioteca Oliveriana di Pesaro (tra i primi firmatari del Manifesto per la Cultura lanciato dal Sole24 Ore)
AZIENDE INFORMANO
Bagnesi, tutto il mondo del cantiere
Aprile 2012
Il segreto del successo è la selezione: "Puntare sulla qualità". Regola semplice se seguita con scrupolo. La strada percorsa dai camion Bagnesi è lunga 30 anni.
perizia nel selezionare i materiali e forniture per cantieri di altissima qualità.
- Il segreto del successo è la selezione: "Puntare sulla qualità". Regola semplice se seguita con scrupolo, che determina il successo. La strada percorsa dai camion Bagnesi è lunga 30 anni. Era l'inizio degli anni '80 quando Dante, il capofamiglia, iniziò a trasportare inerti dal nord Italia fino alla Riviera. La richiesta
di sabbia e ghiaia era tanta e il boom edilizio ancora di là da fermarsi. Nel 1982 nacque così l'esperienza della famiglia Bagnesi e la ditta, creatura del figlio più grande Daniele che oggi guida l'azienda assieme al fratello Maurizio. Un'esperienza trentennale contraddistingue dunque la professionalità e la
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Passeggiando da dentro il capannone (1600 metri quadrati) fino all'immenso piazzale, lo sguardo corre attorno alle decine di bancali con i materiali di qualsiasi assortimento per l'edilizia: pannelli isolanti, fonoassorbenti, cartongesso e assi da cantiere sulle scaffalature alte come tre piani di un palazzo. Fuori trovano posto le partite di laterizi, i fasci di metallo per cemento armato e le dune di sabbia e ghiaia pronte per essere caricate sui mezzi e consegnate. Dalle viti alle punte dei trapani fino alle malte e i materiali da costruzione come laterizi (mattoni, tegole e coppi), mattoni a vista e pietre da rivestimento, Bagnesi è in grado di garantire la fornitura completa per i mate-
riali da cantiere. Un servizio rapido ed efficiente, grazie a personale esperto e un parco mezzi di sette camion con gru per il trasporto, che non trascura la qualità delle materie, scelte e valutate direttamente in cava o all'origine della produzione, in fornace. Bagnesi si avvale anche dell'opera di artigiani per la posa in opera di pavimentazioni da esterno e lavorazione del ferro (per il quale è centro certificato) e assicura la consegna e il montaggio di finestre Velux per il tetto. Grande importanza è data anche alle attrezzature di "piccolo taglio", la ferramenta da cantiere, e all'abbigliamento antinfortunistico. Un vasto assortimento delle marche più sicure e affidabili per la completezza di un servizio che fa di Bagnesi il partner ideale per le ditte di costruzione.
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CATTOLICA
Aperitivo letterario, incontro con scrittori e poeti per promuovere la lettura Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453
Poesie, fiabe, interviste...
CULTURA
Il 10 marzo è partito il secondo ciclo di ‘Aperitivo letterario’ con Paolo Vachino presentato da Lorenza Ghinelli. Il 17 marzo è stata la volta di Marina Tura e Sergio Barducci. Una iniziativa culturale fortunata dove “incrociare le nostre vite con scrittori e poeti”
Sergio Barducci Da sinistra: copertine libri di Paolo Vachino, Lorenza Ghinelli, Marina Tura
di Patrizia Mascarucci - Il 10 marzo Anna Sanchi ha presentato “APERITIVO LETTERARIO 2” il secondo ciclo di incontri organizzato dalla Biblioteca Comunale nell’ambito del progetto “Promozione alla lettura”, uno spazio – ha detto l’assessore alla Cultura - dove «incrociare le nostre vite con scrittori e poeti». Apre l’evento con versi ricercatamente violenti un non-violento di professione: Paolo Vachino, avvocato, da molti anni residente a Rimini. Ha collaborato con le pagine culturali del quotidiano Liberazione. Dal 2007 conduce il Laboratorio di Scrittura Poetica della scuola creativa Rablè. È uno dei redattori della Nuova Rivista letteraria, collabora con Ala /Accademia dei Linguaggi dell’Anima fondata da Irina Casali. Il suo ultimo libro Rimando continuo è stato presentato da Lorenza Ghinelli, la giovane scrittrice che con Il divoratore, edito da Newton Compton, si è affermata nel mondo librario internazionale. Lorenza Ghinelli nei panni di mentore, conduce l’autore a descrivere se stesso e la propria poesia: «Rimando continuo, è un segno, un contesto che rimanda ad altre cose, a se stesso, ad altri autori: Pavese, Pasolini, De Luca, Casale» Dio delle solitudini / piantala di bestemmiare / con le tue preghiere / e vieni a vendemmiare / i miei silenzi / nelle sere offuscate da languori cimiteriali / per amori millenari // Dio delle solitudini / piantala di pregare / con le tue bestemmie / e restituiscimi i silenzi delle vendemmie / dei corpi illimpiditi da furori celestiali / per amori millenari // Dio delle solitudini / che conosci la putredine / delle inquietudini interiori / lasciaci bestemmiare i dolori / facendo le fusa al mondo / attraverso i candori dell’Amore. // Dio delle solitudini che conosci la beatitudine / delle estasi superiori / lasciaci pregare i nostri amori / piantando le unghie nel mondo / attraverso i furori del Dolore. // Dio delle solitudini / rispetta le nostre abitudini: / la bestemmia delle passioni / la sola preghiera degli uomini. Questa poesia è tratta dal volume Rimando continuo. Dopo il felice esordio dello scorso anno con Il divoratore, la giovane Lorenza Ghinelli ha pubblicato il suo nuovo romanzo, La colpa, ancora per Newton Compton. Appare subito chiaro, dalle prime righe, che l’autrice desidera fortemente angosciare e assorbire il lettore in un turbinio di sensazioni e immagini poco rassicuranti. Anche le semplici descrizioni di una
stanza, di un oggetto, di un movimento, sono realizzate con uno stile che non risparmia i minimi particolari, nonostante una costruzione per proposizioni semplici e incalzanti. Ecco un esempio: “Odore d’incenso. Penetrante e freddo. Odore di legno che puzza di chiesa. Freddo, molto freddo: un freddo umido che abita le ossa e le dilata. Estefan apre gli occhi. è nella sua stanza, le tende si gonfiano, qualcuno ha aperto le finestre. Calcia via le coperte e si siede sul letto. I piedi non toccano il pavimento. Strano, pensa. Ho diciannove anni e i miei piedi dovrebbero toccare il pavimento. Si cerca le gambe con le mani, le trova: sottili. Sottili e glabre, glabre come gambe di donna. O di bambino. Ansia”. Da questo punto di vista La colpa non è così differente da Il divoratore. Lo scarto tra i due libri sta nel genere: se il primo si può in qualche modo classificare come horror o fantasy, il secondo invece non è facilmente etichettabile. Si parla delle esperienze di due ragazzi, Estefan e Martino. Entrambi sono segnati da un’infanzia che ha scavato profonde ferite nelle loro vite. Il Male (con la maiuscola) è
Paolo Vachino, Rimando continuo, Rablè IndieBook.it, 2010. Lorenza Ghinelli, La colpa, Newton Compton, 2012. Marina Tura, Preferisco un dinosauro, Il Ponte vecchio, Cesena, 2010. Sergio Barducci, Visti da lontano, AIEP, Serravalle RSM, 2010. ciò che ha contraddistinto il loro passato di bambini, e una volta diventati ragazzi si trovano farne i conti. Sono due amici chiusi in loro stessi, decisi a tenere sigillato il dolore che provano, e che saranno poi costretti a far uscire. L’incontro con Greta, una bambina di nove anni che vive con il nonno in totale isolamento in una casa di campagna, sarà l’episodio che permetterà una forma di riscossa (o redenzione?). Il dolore dell’infanzia, che il mondo adulto non può o non vuole ascoltare, è il punto di partenza. La ricerca di un riscatto, invece, è il motore che muove il romanzo. 17 marzo: secondo appuntamento di “Aperitivo Letterario 2” presso la Biblioteca comunale di Cattolica con Marina Tura e Sergio Barducci. Marina Tura - già recensita da Daniela Ruggeri su La Piazza dello scorso febbraio - ha presenta-
IL LIBRO
Cervelli italiani in fuga - “Feudo Italia - Diario di un cervello in fuga (2001-2011)”. Il titolo del libro è già tutto un programma. L'autore è il cattolichino Luigi-Alberto Sanchi (stampato da Sigismudus Editrice, Ascoli Piceno).. Filologo classico specialista del Rinascimento francese, è ricercatore permanente a Parigi presso il C.N.R.S., dopo una carriera d'insegnante di Lettere nelle scuole francesi iniziata nel 1994. Oltre alla produzione scientifica, è autore di traduzioni e articoli pubblicati in varie riviste, tra le quali ‘L'Ernesto’, ‘Micromega’, ‘Parol’. “Il libro nasce da un'esperienza di vita quasi ventennale tra Francia e Italia, e attraverso un dialogo con gruppi di giovani e intellettuali. Lo storico e filologo Sanchi trae alcune
La copertina del libro
chiavi di lettura della crisi che colpisce il sistema Italia. Incrostazioni baronali e retaggi clericali, assenza di una visione culturale, difficoltà di definire lo status politico-economico del Paese nel mondo di oggi: questi temi sono affrontati con verve saggistica e il tono di una discussione tra amici”.
to Preferisco un dinosauro, libro dedicato ai bambini. Marina dice di avere da sempre avuto un grande amore per il mondo dell’infanzia, amore consolidato con la nascita delle figlie, e di essere fermamente convinta dell’importanza che gli adulti possono avere per insegnare ai bambini ad affrontare la vita senza paure aiutandoli a trovare la forza in loro stessi. Mediante l’uso dell’immaginazione, della poesia, del gioco, delle favole e dei racconti, «proponendo immagini di sogno si possono operare dei piccoli miracoli». Proponendo racconti delicati e divertenti i bambini recepiscono i valori dell’amicizia e delle figure relazionali; una di queste è l’insegnante, figura che non deve essere semplice dispensatrice di nozioni bensì una mediatrice, con il proprio entusiasmo, nel trasmettere i valori portanti della nostra società. Mari-
na nel suo libro dà luce anche alla figura dei nonni che riescono, con la leggerezza acquisita con l’esperienza vissuta, a trasmettere ai nipoti lezioni importanti di vita, prendendoli per mano, rassicurandoli. Preferisco un dinosauro è un invito a guardare al di là della paura. Dice l’autrice che un dinosauro non essendo bello si associa a qualcosa di terribile, ma attraverso il racconto esso si rivela il paradigma del bene: imparando a guardare al di là dell’apparenza, vincendo la paura, si scopre un mondo nascosto ma vero dove amicizia, sincerità, solidarietà risplendono nella loro natura di valori fondanti del significato della vita stessa. Lancia uno sguardo anche sulla natura e sull’importanza di preservarla; descrive il pianeta Kanos abitato solo da bambini extraterrestri, non esseri inquietanti ma creature meravigliose circondate da un mondo fantastico, dove spazio, tempo ed ambiente li circondano nell’armonia tra sinfonie di suoni e colori. Il mondo descritto da Marina Tura è quello che tutti dovremmo sforzarci di costruire per i bambini
LA LETTERA
Ausl, qualcuno ci risponda - Buongiorno, sono una mamma che purtoppo da alcuni anni frequenta abitualmente gli ambulatori dell’ U.O di NPIA dell’U.S.L di Rimini siti a Cattolica in piazza della Repubblica n°10, al primo piano. Mi chiedevo come mai i nostri bambini siano costretti ad eseguire le terapie, sopratutto la fisioterapia che per ovvie ragioni richiede maggior spazio, in stanze anguste prive degli adeguati spazi e attrezzature, quando proprio accanto alla stanza della fisioterapia si trovano due enormi sale completamente vuote e inutilizzate da anni. A cosa servono? A chi sono destinate? Perchè non a noi? Se Qualcuno potesse risponderci gli saremmo infinitamente grati. Inoltre vorrei informare quello stesso Qualcuno che da oltre un mese abbiamo l’ascensore guasto ed essendo la maggior parte di noi piccoli pazienti correlati di passeggini o peggio sfortunati pazienti dotati di carrozzine, facciamo presente che è per noi un grosso problema. Infatti c’è chi deve fare le terapie a domicilio perché non ha accesso agli ambulatori, è assurdo!
Vorremmo anche dire al Signor Qualcuno che come cittadini italiani che pagano regolarmente le tasse, siamo favorevoli alla lotta contro i falsi invalidi (per noi grave insulto) ma a gran voce diciamo NO allo sterminio di quelli veri! Grazie Le Mamme Stanche e I Bimbi Speciali -L’Azienda si è celermente attivata per la riparazione, e che i tempi non sono stati rapidissimi sia per la rilevanza del guasto e alla difficoltà a reperire un pezzo di ricambio, sia per la necessità di rapportarsi, in merito, col Comune di Cattolica, proprietario di quell’impianto. Gli spazi. E' in corso una valutazione per razionalizzare ed ottimizzare i locali al fine di rispondere nella maniera più efficace, efficiente ed “accogliente”. Le due stanze sono locali recentemente acquisiti dall’Azienda, che ovviamente non poteva utilizzarli prima. Contestualmente gli operatori e l’Azienda cercano di rendere il più confortevole possibile le attività che i pazienti effettuano presso gli ambulatori. Ufficio stampa Ausl Rimini
che lo erediteranno… ma anche per noi stessi. Sergio Barducci, capo redattore centrale di San Marino RTV, ha presentato il libro Visti da lontano, una carrellata di interviste ai politici italiani ed europei, onorevoli e senatori che si sono relazionati con lo Stato sanmarinese, l’antica terra della libertà: Cossiga, Andreotti, De Michelis, Visco e tanti altri. Barducci lo definisce «un “focus” su un piccolo Paese come la Repubblica di San Marino, ma anche una sintesi dei rapporti bilaterali che intercorrono fra due “vicini” e dei climi politici che li hanno regolati». La molla ispiratrice della ricerca è scattata quando San Marino è salito alla ribalta della cronaca come paradiso fiscale. L’antica repubblica oggi sembra essere famosa per la libertà di esportarvi capitali di provenienza illecita e/o su cui non si pagano le tasse, una realtà contrastante con lo spirito del motto attribuito a Marino, il Santo fondatore del piccolo Stato (Relinquo vos liberos ab utroque homini, vi lascio liberi dall’uno e dall’altro uomo). Barducci raccoglie testimonianze, opinioni e teorie utili a ritornare sulla strada etica, a trovare un terreno comune di confronto con lo Stato italiano o - come suggerisce uno dei politici intervistati per formulare una condivisa legge che permetta di trattenere capitali per poterli far rientrare in qualsiasi momento in Italia per investimenti utili allo sviluppo del mercato italiano. Barducci offre spunti di riflessione su una situazione economica divenuta complessa, che ha subito i cambiamenti imposti dalla realtà internazionale e che obbliga gli Stati a ridisegnare i propri assetti economici. Realtà che ha coinvolto anche la Repubblica di San Marino ora in difficoltà proprio perché lì lo sviluppo economico si è agganciato ai capitali delle società off shore e nuove strategie che possano attuarsi in tempi brevi ancora non si delineano all’orizzonte. Barducci porta infine l’attenzione sul fatto che presso l’ONU il voto di uno Stato piccolo vale come quello di uno grande e sottolinea che non bisogna sottovalutare l’importanza di questo dato, citando lo stesso Segretario Generale del Consiglio d’Europa Jagland, il quale ha dichiarato che San Marino ha saputo dimostrare che le dimensioni di uno Stato non sono un ostacolo “al fine di far sentire chiaramente la propria voce nell’ambito delle politiche europee”.
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Amarcord
di Dorigo Vanzolini
Cattolica anni '30, Piazzetta Mentana, Sartoria De Carolis In piedi da destra: Teresa Bertozzi “Tabarena”, Gilberto De Carolis, Luisa (moglie di De Carolis), Ada Galli. Seduti da destra: Giovanna Prioli “Matin”, ?, Luciana De Carolis, Maria Della Biancia (con in braccio il piccolo “Tino” Cerri). (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
CENTRO GIOVANI
Mundièl, grande vavigante
Giuseppe Padovani, decorato della Croce di guerra al valor militare
IL PERSONAGGIO - La storia pone in evidenza tutti gli aspetti e le fasi dei vari momenti di una persona ed anche delle barche che hanno una loro vitalità. Giuseppe Padovani detto “Mundièl” proprietario di questo trabaccolo diventa un personaggio di forte spessore. I suoi racconti e le sue vicende diventano testimonianza di un grande navigante che a Rimini tutti conoscono e riconoscono. Il motoveliero viene requisito e porta il nome di “Elsa”, destinato allo stato d’appoggio alle operazioni di disincaglio e al recupero delle unità seriamente
di Sebastiano Mascilongo
colpite negli eventi bellici. Il “Mundièl” fu decorato di una croce di guerra al valore militare per essersi distinto nel recupero di un cacciatorpediniere della marina militare e precisamente il “Lampo” affondato in uno scontro navale. Arenatosi sulle secche di Kerkennah al largo della costa tunisina. Per più di trenta giorni Padovani con quattro palombari della marina militare si impe-
gnò per tamponare le falle del suddetto caccia con il pericolo della reazione nemica. Alcune volte gli stessi sommozzatori dovevano fingersi morti, restando a galla e mescolandosi ai cadaveri, in modo da non destare attenzione. Il “Lampo” veniva dopo innumerevoli sforzi e pericoli rimesso a galla e trasportato durante la notte da due grossi rimorchiatori fino a Palermo, da qui poi finì a La Spezia per le definitive riparazioni. Questo momento storico spiega da solo il coraggio e l’eroismo di questo capitano riminese.
Equipaggio del motoveliero Mamma Rosa 24- 6- 1957 di proprietà e comandato dello stesso Giuseppe Padovani assieme ai marinai Venerandi di Cattolica, l’armatore Costanzo Voltolini, il direttore di macchina Armando Padovani, il marinaio Guido Neri, il primo ufficiale Giovanni Padovani ed inoltre i marinai Natale Moroni detto “Pasanante” di Rimini e Rino Lorenzi “Raf” di Cattolica
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Lo scorso inverno Cesarino Romani ha portato Cattolica alle ciaspolade in montagna
Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453
Ciaspolbeach, il mare sposa la montagna - Ciaspole per la gioia di correre o camminare sulla sabbia, con l'intento di fare promozione turistica intelligente. D'inverno Cattolica sale nelle località alpine dove si tengono le gare più blasonate; d'estate il contrario: le località sciistiche scendono a Cattolica per farsi conoscere. Alla sesta edizione, grazie a Cesarino Romani, titolare dei Bagni 33, l'appuntamento è sabato 28 aprile, con partenza alle 17,30. Il tracciato è un anello da ripetere tre volte, con partenza ed arrivo ai bagni 33-36 sul lungomare Rasi-Spinelli, per complessivi 5 chilometri. Dice Romani: “E' un connubio tra la cultura della montagna e quella del mare che suggella l’amicizia della Val di Non con il nostro Comune. Lo scenario non è più dunque quello della neve dei boschi alpini, ma i partecipanti, con le ciaspole ai piedi, gareggiano sfidando il sole e
Cesarino Romani in promozione ad Andalo (Trentino)
la sabbia, avvolti dalla magica atmosfera che si crea tra il mare e la fine sabbia dorata nei tardi pomeriggi di primavera”. Ma non è solo gara competitiva, è anche pensata per tutti e per questo si svolge anche in forma non competitiva: un'allegra passeggiata. La Ciaspolbeach non si consuma solo nel pomeriggio del 28 aprile, ma vuole essere un momento culturale all'interno della Mostra dei Fiori. Il 27, è in
programma una serata al pub per stare insieme davanti ad una birra. La sera del 28, dopo la gara, ai Bagni 33-36, viene allestita una “rustida” per i partecipanti. Mentre le premiazioni si tengono in piazza Primo Maggio, a pochi metri dai Bagni 33-36. Il giorno dopo, 29 aprile, domenica, alle 10,30, davanti ai Bagni 33-36, la Fondazione Cetacea libera le tartarughe in mare.
La Smareggiata Gli appuntamenti legati alla Ciaspolbeach si chiudono il primo maggio con la “Smareggiata”. Sarebbe un fuoriporta in spiaggia. Ai Bagni 33-36 ci sono i fuoconi accesi per cuocere quello che la fantasia, decide. La Ciaspolbeach coinvolge Cattolica e la Val di Non (Trentino), dove le ciaspolade nacquero 40 anni fa. La vallata trentina sarà a Cattolica con uno stand dove si potranno degustare le loro specialità eno-gastronomiche. Ci sarà anche uno stand turistico della Provincia di Trento. Per inciso, va ricordato che la Val di Non, nel 2013, ospiterà il mondiale con le ciaspole. Lo scorso inverno, Cesarino Romani ha portato la Ciaspolbeach e Cattolica sulle montagne durante tre ciaspolade di livello assoluto: Vald di Non, Valbadia e Andalo.
I bagni dove si svolgerà l'evento
Anno nuovo, click nuovo! 7 giorni su 7, in tempo reale. la Piazza non lascia, raddoppia. Dal 20 gennaio 2012 la Piazza è on line con la nuova edizione totalmente aggiornata. Economia, politica, cultura, costume, sport, spettacoli, approfondimenti Fatti e idee in tempo reale dai 27 Comuni delle Provincia di Rimini, Gabicce Mare, Gradara e Tavullia. San Marino Il quotidiano on line della tua terra compie il primo passo nel futuro. Con lo spirito di sempre. Con il piglio della semplicità. Con la forza dell'indipendenza www.lapiazzarimini.it
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Il 28 aprile Cattolica, Bagni 33-36, gara con le ciaspole. Si incontra la Val di Non
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Premi per tutti Premi ai gruppi più numerosi. Premi ai primi 5 di ogni categoria. Premi assoluti maschili esclusi da categorie. Premi assoluti femminili esclusi da categorie. 1° clas. Trofeo Città di Cattolica, più buono volo più soggiorno presso un villaggio turistico del Mediterraneo per 2, escluso il periodo di agosto.
Alcune immagini dello scorso anno
Cattolica si promuove in montagna. Da sinistra: Cesarino Romani (ideatore della Ciaspolbeach), Leo Cibelli (assessore al Turismo di Cattolica) e Gianni Holzknecht (presidente della Ciaspolada della Val di Non)
2° clas. Trofeo Città di Cattolica, più buono vacanza 1 settimana, albergo 4 stelle/3 stelle, per 2 a Cattolica. 3° clas. Trofeo Città di Cattolica, più buono vacanza 1 weekend, albergo 4 stelle/3 stelle, per 2 a Cattolica. 4° clas. P r e m i o gastronomico, più buono 1 settimana al mare con ombrellone e lettini a Cattolica, per 2. 5° clas. P r e m i o gastronomico, più buono 1 settimana al mare con ombrellone e lettini a Cattolica, per 2. Obiettivo degli organizzatori è portare Cattolica sulle piste di almeno dieci località alpine dove si svolgeranno gli eventi maggiori con ciaspole. E' una promozione efficace e diretta.
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Dal 28 aprile al 1 maggio la 40^ edizione della Mostra dei Fiori
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Il centro di Cattolica diventaun'oasi con piante e fiori con tutti i colori del mondo PROGRAMMA Sabato 28 aprile - martedì 1 maggio Viale Matteotti NON SOLO FIORI
Piazza I Maggio Foto Giuseppe Badioli
Piazzale Roosevelt IL TARTUFO E’ SERVITO ... AL MARE - III Edizione Scambio di cultura enogastronomica con Acqualagna (PU) 1 maggio: Degustazione di crostini e frittata al tartufo Lungomare Rasi Spinelli “GUSTO & BUONGUSTO” Esposizione e vendita di prodotti tipici dell’enogastronomia regionale e nazionale Degustazione di “intriganti” ricette e piatti a base di fiori Sabato 28 aprile La CIASPOLBEACH Gara di corsa con ciaspole sulla spiaggia. Ritrovo ore 16, Bagni 33 Premiazione in Piazza Primo Maggio, ore 18,30 Organizzazione A.S.D. Leisure Sport sulla spiaggia, ore 21.30 SPETTACOLO DI FUOCHI D’ARTIFICIO
Domenica 29 aprile Piazza Primo Maggio, ore 18 DANZA ORIENTALE •gVIA DELLA SETA•h Spettacolo presentato da SILK ROAD PROJECTS Domenica 29 aprile e martedì 1 maggio Giardini Piazzale Roosevelt, tutto il giorno FIOR DI PITTURA Mostra-concorso di pittura libera e estemporanea
1 maggio Piazza Primo Maggio, ore 21 SPETTACOLO DI MUSICA E MODA Primavera - Estate 2012 “QUATTRO ELEMENTI” a cura dei Centri Bellezza AVANGARD LOOK - Cattolica Presentazione del nuovo volume illustrato dalle fotografie di Antonio Barbieri Speciale Cattolica in Fiore: “ATTIMI, EMOZIONI NEL TEMPO INFINITO” realizzato in collaborazione con la Fondazione MARCONI dedicato al Premio Nobel Guglielmo Marconi
Riflessioni 55 Riflessioni IMPEGNO CIVILE bibliche bibliche E' il “land grabbing” (acquistata terra per 7 volte l'Italia). Aprile 2012
“Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
LA RIFLESSIONE
di Giampaolo Petrucci - «È l’ultima invenzione dei Paesi ricchi e di chi, comunque, ha i mezzi per depredare ancora di più – dopo lo schiavismo e l’accaparramento delle risorse minerarie – i nostri fratelli africani»: così un editoriale del numero di marzo-aprile della rivista dei padri bianchi, africa missione e cultura, descrive il fenomeno del land grabbingche, letteralmente, significa “accaparramento di terra”. L’acquisizione su larga scala di terreni da parte degli Stati e delle multinazionali non è un fenomeno nuovo, ma ha subìto un’impennata vorticosa negli ultimi dieci anni, durante i quali, secondo l’International Land Coalition (www.landcoalition.org), sono stati venduti – o dati in concessione per periodi da 40 fino a 99
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“Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
Si tratta dell'ultima invenzione dei paesi ricchi
Accaparramento di terra La nuova frontiera del colonialismo ne sui mercati di nuove e aggressive potenze economiche, come Cina e India, seguite a distanza da Arabia Saudita, Emirati Arabi, Corea del Sud, e altri. Nuovi e vecchi competitor le cui necessità speculative richiedono la “conquista” di vaste aree fertili del pianeta. E così, Paesi dal capitale facile, ma sprovvisti di terra, si sono rivolti a quelli economicamente poveri, ma ricchi di terra “vergine”, abitata da piccoli agricoltori locali e attraversata da carovane di pastori nomadi, e mai soggiogata ad una logica industriale imprenditoriale. Si dice “investire”, si legge
Giuseppe Dossetti e Giuseppe Lazzati, belle figure politiche cattoliche
“rapinare” Un fenomeno dunque di grandissima portata – fortemente incoraggiato dalle istituzioni internazionali (Fmi, Banca Mon-
diale, Fao, ecc.) che lo ritengono una panacea per i problemi alimentari, imprenditoriali, occupazionali e di “modernizzazione” dei Paesi
poveri – e dalle conseguenze disastrose per le popolazioni agricole locali che, generalmente, non possono vantare alcun titolo di proprietà sulle terre.
LA TEOLOGIA DEL RAGIONIERE - CARITAS IN VERITATE III
Negli ultimi dieci anni, secondo l’International Land Coalition (www.landcoalition.org), sono stati venduti – o dati in concessione per periodi da 40 fino a 99 anni – terreni per una superficie equivalente a circa sette volte l’Italia
anni – terreni per una superficie equivalente a circa sette volte l’Italia. Il picco si è registrato dopo il biennio 2007-2008, in seguito all’aumento esponenziale dei prezzi dei prodotti agricoli e all’esplosione demografica, che riduce progressivamente la quantità procapitedi terra coltivabile. Molti Paesi si sono così trovati nella condizione di dover scegliere tra l’acquisto di prodotti sui mercati esteri a prezzi sempre meno vantaggiosi o l’accaparramento di terreni fertili in aree economicamente depresse del pianeta per sopperire alla sicurezza alimentare interna. Questo, per lo meno, è il motivo ufficiale che sta alla base del land grabbing. Ma poi bisogna aggiungere le altre mire, meno esplicite, degli investitori: la corsa alle risorse minerarie o alle fonti d’acqua potabile e l’espansione del mercato dei biocarburanti (a questo scopo sarà destinato il 37% delle terre, contro l’11,3% degli investimenti per scopi alimentari). Ciliegina sulla torta, l’espansio-
Giustizia, prima via di verità
Benedetto XVI
di Gianfranco Vanzini - A proposito di ambiente e di sviluppo, il Papa ci ricorda che l’uomo può utilizzare responsabilmente la natura per i suoi bisogni, materiali ed immateriali, ma non abusarne. La natura, infatti, testimonia un disegno di amore e di verità, perché ci parla del Creatore e del suo amore per l’umanità. Essa tuttavia, non è più importante della persona umana, in quanto è solo quest’ultima, costituita da materia e spirito, che è stata posta da Dio al centro della creazione. Lo sviluppo dei popoli dipende soprattutto dal riconoscimento di essere una sola famiglia, che collabora in vera comunione ed è costituita da soggetti che, pur essendo diversi tra loro per abitudini, cultura, stili di vita ecc. non vivono semplicemente l’uno accanto all’altro, ma l’uno con l’altro. Il criterio guida per una collaborazione fraterna fra credenti e non credenti e manifestazione particolare della carità, è senz’altro il principio di sussidiarietà, espressione dell’inalienabile libertà umana. La sussidiarietà è l’antidoto più efficace contro ogni forma di isolamento e di assistenzialismo paternalista. Infatti, come la sussidiarietà senza la solidarietà scade nel particolarismo sociale, è altrettanto vero che la solidarietà senza
la sussidiarietà scade nell’assistenzialismo che umilia il portatore di bisogno. Nella ricerca di soluzioni alla attuale crisi economica, l’aiuto allo sviluppo dei Paesi poveri deve esser considerato come vero strumento di creazione di ricchezza per
Riflessioni sull'enciclica di papa Benedetto XVI tutti. Una solidarietà più ampia a livello internazionale si esprime innanzitutto nel continuare a promuovere, un maggiore accesso all’educazione, che è condizione essenziale per l’efficacia della stessa cooperazione internazionale. Un altro aspetto meritevole di attenzione, trattando dello sviluppo umano integrale, è il fenomeno delle migrazioni. Su questo punto dovranno essere emanate adeguate normative internazionali in grado di armonizzare i diversi assetti legislativi, nella prospettiva di salvaguardare le esigenze e i diritti delle persone e delle famiglie emigranti e, al tempo stesso, quelli delle società di approdo degli stessi emigranti. Nessun Paese da solo può ritenersi in grado di far fronte ai problemi migratori del nostro tempo. Il Papa fa poi un breve, ma significativo, accenno alla finanza
in quanto tale, visto il cattivo operare di questi ultimi tempi, che ha danneggiato l’intera economia reale. Essa deve ritornare ad essere uno strumento finalizzato al servizio dell’economia e alla migliore produzione di ricchezza e di sviluppo. Senza dimenticare che non solo una parte, ma l’intero sistema finanziario, deve essere finalizzato al sostegno di un vero sviluppo. Da ragioniere mi viene spontaneo suggerire agli operatori finanziari che la prima cosa da fare è: abbandonare, da subito, le tentazioni e le operazioni esclusivamente speculative. Quanto ai cittadini consumatori, è bene che si rendano conto che acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico. C’è dunque una precisa responsabilità sociale del consumatore, che si accompagna alla responsabilità sociale dell’impresa. E’ di tutta evidenza a questo punto che lo sviluppo è impossibile senza uomini retti, senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze l’appello del bene comune. Quando prevale l’assolutizzazione del piacere o della tecnica, si realizza una confusione fra fini e mezzi, l’imprendito-
re considera come unico criterio d’azione il massimo profitto, il politico il consolidamento del suo potere, lo scienziato il risultato delle sue scoperte, il consumatore il soddisfacimento delle sue voglie. Serve allora una vigilanza etica costante che richiami ognuno alle proprie responsabilità, verso se stessi e verso gli altri. La conclusione del romano Pontefice è la più chiara, la più convincente e la più urgente. Solo se pensiamo di essere chiamati a far parte della famiglia di Dio come suoi figli, saremo capaci di produrre un vero umanesimo integrale. Lo sviluppo quindi può trarre forza e beneficio solo da un umanesimo cristiano che ravvivi la carità e si faccia guidare dalla verità accogliendo l’una e l’altra. Per fortuna Cristo è sempre lì ad incoraggiarci ricordandoci che: Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. (Mt..28,20. Questa è la sintesi dei principi e delle indicazioni che il Papa ha voluto darci e per i quali lo ringraziamo. Da parte mia vorrei aggiungere una breve riflessione personale: per mettere in pratica quello che il Papa ci suggerisce potrebbe essere utile disporre di una “bussola”, cioè di un insieme di valori e di indicazioni, che aiutino l’uomo a orientarsi fra le tante incertezze e le tante difficoltà del momento attuale. Secondo me non occorre andare a cercare chissà dove è sufficiente rileggere ogni tanto i 10 Comandamenti, dettati a Mosè direttamente da Dio. Seguire questi significa essere sicuri di camminare sulla strada giusta e i risultati sono garantiti.
Espropriate e sfrattate forzosamente dai governi, senza aver partecipato alle trattative condotte spesso in modo poco trasparente dalle istituzioni, subiscono violente repressioni quando tentano di opporsi. Sono molte, infatti, le testimonianze di imprigionamenti, torture, pestaggi, anche omicidi. Il più delle volte, poi, le imprese straniere (tipica prassi di quelle cinesi e indiane) preferiscono lavorare con manodopera importata dai Paesi d’origine, senza creare nuova occupazione o “riconvertire” la manodopera contadina deprivata della terra. Inoltre, le nuove imprese inquinano appezzamenti e corsi d’acqua; modificano la destinazione delle aree agricole indebolendole con le monocolture; costringono le popolazioni locali a trasformare la propria dieta e ad acquistare i prodotti sul mercato a prezzi sempre più elevati; disgregano il tessuto economico e il mercato locale, al quale era rivolta l’agricoltura familiare e comunitaria. Infine, l’ombra lunga del land grabbingsi estende minacciosamente anche sulle popolazioni urbane, destinate a crescere a ritmi ancora più so-
Il più delle volte, poi, le imprese straniere (tipica prassi di quelle cinesi e indiane) preferiscono lavorare con manodopera importata dai Paesi d’origine, senza creare nuova occupazione o “riconvertire” la manodopera contadina deprivata della terra stenuti per l’afflusso delle nuove popolazioni “senza terra”. Le aree rurali più colpite dal fenomeno, secondo un dossier di Oxfam (confederazione internazionale di associazioni contro la povertà), Land and Power. The growing scandal surrounding the new wave of investments in land(pubblicato il 22 settembre scorso e relativo all’anno 2011; documento completo su www.oxfam.org), sono senza dubbio quelle dell’Africa subsahariana e vedono in cima alla lista Mali, Tanzania, Ghana, Mozambico, Senegal, Liberia e Sud Sudan. In Africa si sarebbe venduta o data in concessione una porzione di terra grande quanto la Germania. *Adista n.12/2012
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Aprile 2012
Aziende informano
Aperta al pubblico il 2, si inaugura il 14 aprile. Si trova a Riccione Paese. E' il secondo sportello dell'istituto di credito
Da 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
E' la ventesima, la 17^ da quando Fausto Caldari la presiede. Dice: “L’apertura di questa filiale vuole essere, in qualche modo, una dimostrazione di fiducia, nella ripresa economica, un segno importante di solidarietà e di collaborazione”
BCCG - NATURA
Gradara, camminata per vecchi sentieri
che costituiscono il grande patrimonio di una banca locale, è rivolta la massima attenzione della BCC di Gradara. La BCC di Gradara sostiene chi lavora a vantaggio della comunità locale, chi ha idee, chi opera per un futuro miglio-
Una bella illustrazione di Gradara - Una camminata per sentieri, vecchie fonti, monumenti, angoli dai panorami mozzafiato, attorno a Gradara, senza se e senza ma, uno dei borghi più belli del mondo. Per godere appieno della scarpinata di 7 chilometri, colazione contadina, aperitivo e pranzo finale con piatti tipici , locali naturalmente. L'appuntamento è per domenica 6 maggio, con ritrovo alle 8,30 in piazza Mancini, davanti alla direzione della Banca di Credito Cooperativo di Gradara, che da anni sostiene l'iniziativa. Partenza alle 9, ecco il percorso di quest'anno: “Sede Banca di Credito Cooperativo di Gradara-via Mortola-Fonte di Santa Lucia-via Fanano (con chiesa di San Michele Arcangelo)-Villa Matarazzo (con tanto di visita guidata in uno dei poggi più belli d'Italia)-sentiero della Volpe-via Sottomonte Fanano-casa Cucchiarini (con tanto di colazione contadina nell'aia e visita agli animali da cortile e raccolta delle civiltà contadina)-via Fratta-Monte delle Bugie (aperitivo)-chiesa di San Giuseppe (pranzo in collaborazione con l'Avis). A casa Cucchiarini, c'è la famosa colazione a base di salumi e formaggi, con il vino offerto dalla Tenuta del Monsignore. Evento nato una ventina di anni fa su idea di Liliana, scomparsa prima del tempo nel 2006, viene portato avanti dall'associazione per la Promozione e la tutela del patrimonio storico culturale delle tradizioni popolari. Contributo di 12 euro.
BCC Gradara, filiale a Riccione Paese - Riccione Paese, viale Diaz 43. Qui si trova la seconda filiale della Banca di Credito Cooperativo di Gradara a Riccione. Aperta al pubblico lo scorso 2 aprile, l'inaugurazione ufficiale si tiene sabato 14 aprile, alle ore 16. La cittadinanza è invitata. “Questa filiale - racconta Fausto Caldari, presidente dell'istituto di credito gradarese sarà certamente un grande impegno per la nostra struttura, ma anche uno stimolo in più, per crescere. Chi ci conosce, sa bene che, col nostro attivismo,
BCCG - PERSONE
BCCG - ECONOMIA con la nostra capacità di rapportarci con la gente, con la concorrenzialità della nostra offerta siamo diventati la banca di riferimento a livello locale. A Riccione già operiamo con successo, nella zona mare; con questa nuova filiale intendiamo penetrare con maggior attenzione ed in modo più capillare nelle dinamiche della città”. “Intendiamo promuovere iniziative, tendenti al reclutamento di nuovi soci - continua il presidente Caldari - che consentiranno un maggior radicamento sul territorio ed una partecipazione più attiva nella vita della città. Vogliamo farci apprezzare
non solo per le proposte finanziarie, ma anche per la collaborazione con le istituzioni e le associazioni locali nell’attività sociale e culturale. L’azione del nostro Istituto è tesa a promuovere ricchezza nella zona dove opera, a facilitare il credito a chi ne ha bisogno, a sviluppare un’attenta politica di raccolta e di impiego, a contenere i costi del credito stesso, a favorire la concorrenzialità”. “Noi - sottolinea Caldari ci rivolgiamo agli amici, agli imprenditori, ai commercianti, ai lavoratori autonomi, ai dipendenti, ai pensionati, ai professionisti, ai giovani, alle famiglie, a ogni operatore della città. Verso questi soggetti,
re. Le nostre caratteristiche principali restano la disponibilità, la capacità di comprendere i problemi della gente e la volontà di risolverli. L’apertura di questa filiale vuole essere, in qualche modo, una dimostrazione di fiducia, nella ripresa economica del paese, un segno importante di solidarietà e di collaborazione con gli imprenditori, con le famiglie, con la gente; dimostra la disponibilità della BCC di Gradara ad investire, a vantaggio del territorio, nonostante la grave congiuntura economica a livello internazionale. Questo dimostra che la nostra è una banca differente, i cui valori sono basati essenzialmente sulla solidarietà e sulla mutualità”.
BCCG - CULTURA
Urbino, cercare la città ideale
Gli amici della BCCG davanti all'ingresso degli Uffizi
Firenze, indimenticabile gita - “Sono stati momenti unici, senza un attimo di noia, con un'organizzazione perfetta”. Questo il commento unanime alla Firenze Classica nell'uscita culturale dei soci delle Banca di Credito Cooperativo di Gradara lo scorso marzo. Il tour: visita guidata alla celebre Galleria degli Uffizi, alla Galleria dell’Accademia, alla Cattedrale con l’imponente cupola di Brunelleschi, il Battistero famoso per la Porta del Paradiso e il Campanile di Giotto. L’itinerario è proseguito attraverso Piazza della Repubblica. Poi il “mercato del Porcellino” e il Ponte Vecchio che, con le sue botteghe orafe, è il più antico e caratteristico della città. Infine, il centro politico di Firenze, Piazza della Signoria, che è uno splendido museo di sculture all’aria aperta dominato dalla mole del Palazzo Vecchio, la Basilica di Santa Maria del Fiore. Si è chiuso a Fiesole, sulle colline.
- Ad Urbino, sul tema della Città ideale, partendo dal dipinto urbinate che costituisce uno dei più affascinanti enigmi del Rinascimento italiano, è stata aperta un'importante mostra lo scorso 6 aprile. La mostra, a cura di Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi, si propone di dimostrare come la tavola dipinta, conosciuta come Città Ideale, conservata nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, rappresenti, insieme con il dipinto –col medesimo soggetto- di Baltimora, il compendio della civiltà rinascimentale fiorita a Urbino e nel Montefeltro, nella seconda metà del Quattrocento, ad opera di Federico da Montefeltro, Duca
di Urbino; il più dotto ed illuminato fra i signori del suo tempo. Verranno presentate opere di Domenico Veneziano, Sassetta, Piero della Francesca, Fra’ Carnevale, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio, Luca Signorelli, Jacopo de Barbari, Mantegna, Perugino, Bramante e
Raffaello, accanto a capolavori conclamati –ma circondati di mistero- a cui non riusciamo ancora a dare una paternità certa come appunto le ‘città ideali’. Per la visita guidata, appuntamento: sabatao 19 magio con partenza da Gabicce Mare alle 14,30.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA Gabicce Mare, anni '60. A destra il pescatore di cozze Nino Gigli “al Legiunerie” e Livio Terenzi “Pigrèt”. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
Volley, Gabicce vola in B2 -“Nessuno di noi è intelligente come tutti noi messi insieme!!!”. “E’ fatta!!!”, il Team 80 Gabicce vince contro la PG Lorese per tre set a zero e raggiunge un obbiettivo storico: la promozione alla B2 Nazionale per la stagione 2012/2013. Un trionfo con tre giornate di anticipo, dopo una stagione con solo due sconfitte. Nonostante gli infortuni, i turni infrasettimanali e i rinvii. “Per non usare la solita retorica dei vincenti ringrazio tutti e riparto da zero, bravissime raghe!”, sottolinea Alessandro Della Balda, il coach. Carattere vincente, impegno e determinazione: queste le armi utilizzate dalla rosa: Michela Luzzietti (capitano), Alice Franchi, Gaia Magnifico, Marialaura Verardo, Sanya Pamic, Beatrice Bencivenga, Greta Fradelloni, Nesi Giada, Elisa Scola, Giulia
Promozione con tre giornate di anticipo, un risultato storico Ruggeri, Margherita Borgiani, Camilla Ricci e tante altre. “E’ una vittoria del gruppo racconta Patrizia Bacchini, anima della scoietà, nonché da da quest'anno selezionatrice regionale delle under 16 - che si è amalgamato strada facendo. Una squadra giovane in cui la società ha sempre creduto. Un grazie va al presidente Daniele Montanari, agli sponsor, alle ragazze, all’allenatore, a chi ha creduto in noi, al pubblico che nel corso degli anni ci ha sempre sostenuto”. “Non posso che essere orgogliosa delle ragazze e della voglia di crederci che hanno sempre di-
mostrato - continua Patrizia -. L’anno scorso abbiamo sfiorato la vittoria, perdendo l’ultima partita in casa. Dopo trent’anni il Gabicce è arrivato in B2, ma ancora non riusciamo a realizzare”. Terminato il campionato il team inizierà ad organizzarsi per affrontare al meglio il campionato d’elitè, facendo i conti anche con il proprio budget. A gennaio inoltre Team 80 ha ricevuto la visita delle autorità sportive ed istituzionali rappresentati la Federazione Italiana Pallavolo, che hanno consegnato ai dirigenti la targa per la qualifica di “Scuola di Pallavolo Federale”. Ora non resta che pensare a finire il campionato e vincere la Coppa Marche, trofeo di cui le gabiccesi detengono il titolo e che senza dubbi cercheranno di bissare. Veronica Lisotti
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- Il Giro d'Italia per le strade di Gabicce Mare il 10 maggio nella tappa Modena-Fano? E' sì al 90 per cento. Se n'è parlato con forza nella cena sociale del Gruppo Ciclistico Gabicce Mare che si è tenuta al ristorante-pizzerta “Mazzini” lo scorso 20 dicembre. Dice Carlo Messersì, il presidente: “Insieme all'amministrazione comunale, lo abbiamo proposto agli organizzatori della Rcs durante la consegna del premio Baia Verde e Blù. Un conto è fare la Siligata, come da programma, e piombare su Fano; ben altro è entrare in Gabicce Mare, salire fino a Gabicce Monte e percorrere tutta la panoramica fino a Pesaro. La tappa diventerebbe più movimentata e frizzante; mentre i telespettatori potrebbero ammirare dall'alto uno dei luoghi più belli d'Italia come il parco del San Bartolo, tempestato da borghi e ville”. “Abbiamo anche proposto - continua Messersì - il traguardo del Gran premio della montagna a Gabicce Monte”.
Amarcord Gabicce
di Dorigo Vanzolini
Pescatori di cozze - Nei fondali con presenza di scogli si accumulavano in passato molti mitili, soprattutto cozze, queste venivano raccolte con un particolare attrezzo chiamato “rastrello” azionato a mano da un pescatore il quale su di un battello li strappava dai sassi. Successivamente furono adottati sistemi più moderni come gli autorespiratori ad aria compressa. Il pescatore si tuffava e arrivava fino al fondo marino per strappare con un particolare attrezzo di ferro questi molluschi. I pescatori subacquei più conosciuti furono Marino Maffei, Marcello Vanzolini e Nino Gigli, quest’ultimo veniva chiamato in gergo marinaro “Al Legiunerie”. Sebastiano Mascilongo
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
Molti ignorano la piccola oasi naturalistica di 6.000 metri quadrati formatasi nel dopoguerra. Al suo posto prevista una piazza
Lago Fanano, salvare risorsa per Gradara di Maurizio Castelvetro*
- Molti ignorano l’esistenza di una piccola oasi naturalistica posta al centro di Fanano Massignano, un quartiere del comune di Gradara posto ai piedi del colle di Fanano, caratterizzato dal crescente sviluppo residenziale (1.800 residenti su una popolazione comunale di circa 4.900). Si tratta di un lago di natura artificiale, creatosi nel dopoguerra a seguito delle attività di scavo di una grossa fornace posta a ridosso di una piccola collina: un grande buco formato dall’attività di scavo dell’argilla che, una volta cessata la produzione di laterizi, si è lentamente naturalizzato, riempiendosi di acqua e di vita grazie ad una polla di acqua sorgiva, formando il lago che si può vedere oggi, popolato della fauna marina e animale e della flora lacustre tipiche di questi ambienti. Questa presenza naturale, frutto di uno stato di abbandono e ancor oggi in tale stato, è vissuta dai cittadini residenti come un problema, a causa della pericolosità delle sponde e delle zanzare. Il quartiere di Fanano Massignano bassa, originariamente polo industriale della città di
Potrebbe essere una freccia in più anche per i costruttori GRADARA
Fanano col suo lago Gradara, sufficientemente decentrato dal fascinoso borgo dominato dal castello malatestiano, nello spazio di dieci anni si è trasformato: l’aspetto residenziale, che prima era di frangia alle industrie, sta diventando di primaria grandezza. La zona corre il rischio di trasformarsi in quartiere dormitorio, nonostante la presenza del parco urbano posto al suo centro ed alla dinamica presenza al suo interno dell’attivo Circolo Arci, e l’avviata costruzione della nuova chiesa parrocchiale; è fallito il forzato tentativo di creare un tipico nonluogo della socialità contemporanea: un supermercato. Scelte urbanistiche espansive e prezzi ragionevoli delle nuove costruzioni hanno determinato un forte fenomeno di immigrazione, che ha portato in poco pi? di un decennio
centinaia di cittadini delle città del circondario ad assumere la residenza gradarese. Nonostante tutto ciò, Fanano Bassa non ha ancora acquisito una propria identità urbana, un carattere che le conferisca una identità civica. In questo contesto una nuova imponente lottizzazione su un’area di quasi 10 ettari è da anni in predicato sui luoghi occupati dalla ex fornace, prevedendo la cancellazione del lago ed il suo utilizzo come discarica dei materiali di scavo proveniente dagli oltre 20.000 mq di costruzione previsti e dallo smantellamento della ex fornace. Infatti, a scanso di equivoci, il Piano regolatore del 2006 ignora la esistenza dello specchio d’acqua - nonostante misuri ben 6000 mq è
non nominandolo nemmeno e prevedendo al suo posto una grande piazza circolare. Una straordinaria opportunità è dunque sotto gli occhi di tutti, eppure essa rimane paradossalmente invisibile. Il piccolo lago ai piedi della collina possiede le caratteristiche per diventare un elemento in grado di caratterizzare enormemente l’identità del luogo: monumento naturale pubblico al servizio dei residenti ma soprattutto una opportunità anche economica per i costruttori, per i turisti, per i commercianti. Immaginiamo un appartamento, un locale, una scuola che si affacci sul lago, con percorsi pedonali, verde, panchine, punti di sosta per picnic, postazioni per la
Decalogo dell'architettura sostenibile - I dieci punti che un fabbricato deve garantire per potersi definire ecosostenibile, secondo il Wwf (2009): 1) la sua costruzione deve essere indispensabile; 2) la sua localizzazione deve essere adeguata; 3) deve adattarsi alle caratteristiche specifiche della località in cui sorge; 4) recupera o riqualifica l’esistente; 5) riduce al minimo le dimensioni; 6) usa materiali a basso impiego di energia, salubri e a basso impatto; 7) riduce il bisogno di energia; 8) dà un ruolo attivo nella progettazione agli abitanti; 9) esprime la capacità sociale del costruire; 10) è finalizzato al benessere della comunità. pesca sportiva, magari con la possibilità di andare a fare un giro in barca... Quello che oggi viene conside-
rato un problema è in verità un luogo di orgoglio del quartiere e della città *Architetto a Fanano
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SAN GIOVANNI
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Ha scelto grandi consulenti e progettisti. Polemiche, quando intonacò la chiesa di San Pietro PATRIMONIO PUBBLICO
Massari, lavori per 200mila euro - La neve di febbraio ha aggravato la situazione del tetto del teatro Massari. Le lesioni sono ormai storia antica e i tiranti che ne tengono insieme la struttura sono arrivati al limite. "In bilancio sono già pronti 200mila euro per partire con lavori urgenti - ha detto l'assessore Claudia Montanari non c'è un pericolo immediato di crollo ma è necessario intervenire il più presto possibile per evitare che i danni siano irrimediabili. Nelle prossime settimane pubblicheremo il bando per l'assegnazione dei lavori". La stagione teatrale proseguirà comunque senza variazioni.
Don Piero e il restauro delle ‘sue’ chiese: “La bellezza è parte dell’amore” - Quando ha cominciato la sua avventura come parroco, don Piero aveva un’idea precisa: quella di non usare cazzuola e mattone. Ironia della sorte, invece, le sue parrocchie sono state, tutte, grandi cantieri, nei quali muratori e restauratori sono intervenuti in maniera importante. E lui ora conta, nel suo ‘album’, una serie di operazioni che hanno avuto il merito di restituire alla comunità un bel pezzo del suo patrimonio storico artistico. “Quando sono arrivato a San Giovanni ero assistente di don Raimondo a Montalbano, ancora una chiesa sul monte non c’era”. Comincia il racconto dal suo arrivo nel nostro paese, era il 1978: “Ricordo che celebravamo messa in ambienti di fortuna: in un garage messo a disposizione da un abitante, nella scuola materna o in un ex bar. Persino in quella che era stata la stalla di un contadino. Poi don Raimondo ha costruito la chiesa di Santa Maria di Nazareth, la prima chiesa di Montalbano”. Una specie di battesimo del mattone, detto senza malizia, per un sacerdote che pensava, con i muratori,
PERSONE di Matteo Marini di “non volerci avere a che fare”. Poi è arrivata la nomina a parroco di Santa Maria in Pietrafitta, nel 1979, dove già la situazione della Chiesa non era delle migliori: “Cadevano pezzi a volte anche sulle persone durante la messa. A un certo punto abbiamo chiuso tutto e abbiamo iniziato a celebrare le funzioni nel teatro qui accanto, quello che poi ha ospitato la cooperativa della Pietra scartata”. E pensare che all’inizio pensava di cavarsela solo rifacendo il pavimento e dando una mano di bianco. Invece la chiesa di Santa Maria aveva gravi lesioni strutturali, compresa quella del campanile, e le controsoffittature erano cedevoli. Era l’inizio degli anni ’80 e allora la comunità si strinse attorno a quello che era il suo punto di riferimento. Fu uno sforzo corale, non solo economico: “Avevamo in cassa cinque milioni – ricorda ancora don Piero – ai quali si sono aggiunti una ventina, frutto della
vendita di un piccolo podere che era stato acquistato da don Salvatore Succi per mantenere l’asilo delle suore”. Quello che guarda dritto davanti alla chiesa, in cima alla collina. All’epoca era anche lui in pessime condizioni. “Spendemmo non meno di 250 milioni di allora, quello che ci mancava venne in gran parte dalla comunità. Ma l’impegno dei cittadini di Santa Maria fu soprattutto nel lavoro. Una cinquantina di uomini spesero tempo e fatica sul cantiere, con grande entusiasmo, coordinati da Ugo Terenzi, l’imprenditore edile di Santa Maria. Abbiamo ancora un archivio con tutti i nomi di quelli che prestarono la loro opera”. Lo stesso entusiasmo di un don Piero quarantenne, con la voglia di vedere rinascere cose belle: “Mi sono ribellato all’idea che si potesse crescere una vita di fede in un ambiente fatiscente, di incuria. Ciò che il passato ci aveva consegnato con tanto sacrificio”. Quello della chiesa di Santa Maria è un sito molto antico, risale a prima dell’anno 1000. I lavori di consolidamento e scavo, sotto la pavimentazione, furono portati
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avanti con la supervisione della Soprintendenza di Ravenna, e con il contributo del professor Pier Giorgio Pasini (esperto in storia dell’arte della Valconca) e dell’architetto Augusto Bacchiani. Ancora la riscoperta del bello e del tesoro di un passato, anche nascosto. Durante gli scavi furono portate alla luce diverse sepolture e la stele incisa ora esposta alla parete della navata, prima dell’ingresso al presbiterio. Assieme alla chiesa fu restaurata anche la splendida pala d’altare che raffigura l’Assunzione della Vergine, dipinta da Francesco Soleri di Brancaleoni nella seconda metà del ‘700.
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E così fu, qualche anno più tardi, anche per quello che era stato l’asilo delle suore, costruito sempre da quel don Salvatore Succi negli anni ’30. Una scuola aperta anche a chi non se lo poteva permettere. “Per statuto i figli delle famiglie più povere potevano frequentare a spese della parrocchia. Don Salvatore era conosciuto come grande agricoltore ma aveva indubbiamente anche altri pregi. Per la risistemazione dell’asilo – continua don Piero - mi piace ricordare l’opera dei Fratelli Fontemaggi, che rifecero il tetto che stava per crollare. Chiesero dieci milioni di lire. Un prezzo già basso di per sé. Al momento di
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SAN GIOVANNI
In trent'anni ha ha messo mano alle chiese di Santa Maria, Isola di Brescia e San Giovanni
pagare ce ne chiesero solamente nove”. Dopo Santa Maria fu la volta di Isola di Brescia. Un intervento minore, se vogliamo, ma comunque importante per ridare una nuova freschezza a alla piccola chiesa che non era mai stata oggetto di alcun restauro. “Fu completamente rimessa a nuovo dalle fondamenta e le 24 tele che sono all’interno. È una piccola pinacoteca ottocentesca che ora è ripulita e rinnovata soprattutto negli arredi. A ‘Brescia’ l’altro intervento importante è quello al parco, nato grazie alla collaborazione del Comune e dei volontari della parrocchia”.
Poi don Piero arriva a San Giovanni. Era il 1998 e la chiesa di San Pietro attendeva da lungo tempo un intervento sostanziale. L’esterno in mattoni necessitava di un restauro mirato, condotto, di nuovo, sotto la supervisione di Ravenna: “Non fu una decisione facile – ricorda – perché l’intonaco il colore ha cambiato il volto della chiesa. Ma è stato condotto con perizia da specialisti, che hanno individuato qual era la tinta originaria dell’intonaco. Poco dopo la fine dei lavori c’è stato l’incendio all’interno. È accaduto di notte. Alcuni ceri accesi hanno fatto colare cera che ha incendiato uno dei confessionali. Non è stato un episodio violento ma la com-
bustione lenta ha generato un fumo nero e denso. Quindi la stessa impresa che aveva condotto i lavori all’esterno è tornata per la ripulitura dell’interno che si è resa necessaria e che è durata un anno. Abbiamo restaurato anche le tele della pala d’altare e tre delle cappelle laterali: san Mauro, san Domenico e san Giorgio”. Nonostante sia innamorato del bello e abbia ormai la passione del restauro, per don Piero l’operazione più importante non è stata però quella che ha riguardato la chiesa: “A San Giovanni le opere parrocchiali erano decisamente insufficienti. A disposizione della comunità c’erano solo alcuni locali dietro la chiesa stessa e da-
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vanti al teatro, dove c’è la cappella dell’ospedale. La cosa più importante quindi penso sia stato l’acquisto della casa dove ora ha sede la Caritas e altri servizi, tra cui gli ambienti che possono utilizzare i nostri 300 e più ragazzi che ruotano attorno alla parrocchia. Tutto questo (compresa la chiesa) è costato almeno tre miliardi, una cosa veramente grossa. È stato necessario l’intervento della Curia per ottenere il mutuo”. E tra le nuove acquisizioni c’è anche un appartamento “dove un giorno potrà andare ad abitare il parroco che mi sostituirà”. Come se fosse già una eredità, finito un ciclo, dopo più di 30 anni vissuti a San Giovanni. Don Piero ha 72 anni e non si è mai trasferito in paese, rimasto a vivere a Santa Maria, nella casa che ha condiviso con i genitori e dove ha tutta la tranquillità di cui ha bisogno. Per tornare alle origini, ver-
rebbe da dire, da dove è partito Il recupero della “Invenzione di Elena”, tela che raffigura il ritrovamento delle croci da parte della madre di Costantino, realizzata nel XVI secolo. Stava per finire in mani private e, dopo diverse vicissitudini che meriterebbero un racconto a sé, è tornata nella nicchia laterale di Santa Maria: “Quel dipinto era finito tra le cose ‘vecchie’, evidentemente non era stato giudicato per il valore che ha. Ci avevano chiesto di ricomprarlo, all’inizio avevo addirittura accettato, perché ero desideroso di riportalo a casa. Poi mi è sembrato assurdo pagare per qualcosa che già apparteneva alla parrocchia e ai suoi fedeli”. È stato questo l’ultimo regalo di don Piero alla sua Santa Maria e a San Giovanni. Lo racconta mentre si sfila e posa gli occhiali sulla scrivania con un sorriso e ripete: “La bellezza è parte dell’amore”.
sione 65.000 euro. Appena un mese fa, a meno di quattro dalla manifestazione, l’assessore Claudia Montanari ancora non era in grado di escludere l’ipotesi di cancellare l’appuntamento più affollato e di richiamo dell’anno, salvo infine rassicurare tutti. Incassato il sì delle parti economiche ora resta da capire che festa sarà. Perché l’altra metà delle risorse (quella impiegata dal Comune) non sarà più tale, dopo la rasoiata governativa agli enti locali e l’austerità d’obbligo in stagioni di vacche magre. Occorre fare economia, a cominciare dalle feste, per non pesare sulla spesa
In un periodo così è un investimento ma anche un rischio. Streghe povere quindi? Probabile. Niente scenografie monumentali (e magari niente sculture postmoderne fatte di specchietti e strass) e una ridimensionata a spettacoli e allestimenti. Ma se l’esperimento economicamente sostenibile degli artisti di strada ha creato qualche disagio“abbiamo ricevuto un po’ di lamentele dai commercianti” ammettono dagli uffici della Cultura, sembra che il volto della festa stia per prendere nuovi connotati: “Rispetto agli anni scorsi cercheremo di seguire un tema unitario, unico, per tutta la Notte
Più panem, meno circenses Streghe povere all’ombra della crisi - Ce la fanno. In qualche modo. Una mossa di squadra: tutti insieme si son fatti due conti in tasca e hanno deciso che la Notte delle streghe ci sarà anche quest’anno. Tutti insieme, sì. Perché senza la partecipazione di commercianti, ambulanti, ristoratori, bar e soprattutto associazioni no profit, verrebbe meno una buona metà (che poi son due terzi) del denaro indispensabile per mettere in piedi tutto il baraccone. Per la preci-
sociale. Più “panem” e meno “circenses” insomma. Un paio di numeri danno l’idea: l’anno scorso il Comune ha stanziato per le “Streghe” circa 120.000 euro. Quest’anno l’asticella si ferma più o meno a 30.000. Meno 75 per cento. E ora negli uffici della cultura ci si arrovella dove, cosa, come tagliare. Insomma come far bastare una coperta assai corta per tenere in piedi un’offerta appetibile.
delle Streghe” è l’indicazione di massima che riferisce Laura Pontellini, di fatto l’organizzatrice di tutto quanto. E quindi? Per ora niente di più è dato sapere ma viste le cifre che corrono per l’affitto del suolo pubblico (da 2000 a 7000 euro per gli stand della ristorazione alle associazioni no profit) la speranza è che le idee vengano subito e buone. E soprattutto pregare Giove pluvio perché il tempo tenga botta.
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Oscar del vino a Deluca-Maioli
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ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario San Gregorio... - Gli standisti chiedono una segnaletica interna più rigorosa affinché chi entra possa transitare davanti ad ogni mostra. Il problema dei problemi sono le porte di sicurezza eternamente aperte che avrebbero disturbato il tour degli avventori.
San Gregorio1... -All'interno del padiglione fieristico c'era anche lo stand dell'Unione della Valconca. Uno stand misero. Un esempio? In una vetrina c'era un solitario e triste pacco di maccheroni da mezzo chilo. La risposta di un politico: “Avevo solo quello!”. Molti morcianesi, già dipendenti Ghigi, sono rimasti a delusi di vedere un pacchettino a raccontare la storia di un paese diventato ricco grazie al pastificio che negli anni Cinquanta competeva con Barilla e Buitoni e che negli anni Sessanta aveva una squadra di ciclismo di professionisti e faceva Carosello con lo slogan: “Da Gigi un consiglio nostrano, Pasta Ghigi Morciano”. Altre ragioni? E se fosse solo l'austerità del momento.
San Gregorio2... - Lamento degli standisti. Nel padiglione fieristico scarseggiavano i cestini portarifiuti. E le pulizie venivano fatte con scopa e paletta. Nessun problema. Ogni standista si puliva il proprio fronte; uno è arrivato a ramazzare davanti a cinque. L'affitto di una macchina costa poche decine di euro al giorno, suggeriscono. Fantasia al potere.
MORCIANESITA' - La coppia Virginio Deluca-Fiorenzo Maioli, ultima lo scorso anno, ha vinto l'edizione 2012, la sesta, dell'Oscar del Vino, la specialissima gara tra 18 amici, in allegra competizione in coppia. Ogni squadra porta un vino e tutti insieme in una grande cena, con grandi sfottò, con grandissima morcianesità, i 18 esprimono i loro personali pareri. Que-
st'anno, la serata da raccontare, si è tenuta il 24 febbraio, come sempre ospite di Davide Bianchini e signora La notizia però nopn è l'aver scritto il proprio nome e il proprio cognome sul basamento dell'Oscar, ma di non aver inciso le proprie generalità sul bastone di legno, simbolo degli ultimi del-
la classifica (come nel Sei Nazioni di rugby). Per l'ennesima volta, hanno conquistato il cucchiaione Leonardo (Leo) Bartolini e Massimo Fronzoni. Gara sì, ma la tavola non è da meno: sapori della migliore tradizione romagnola: antipasti (salumi e formaggi, olive) con piadina, i
primi e una grigliata di maiale con tutti i crismi. Ai fornelli, bravissime e sorridenti: Cinzia Bianchini e Barbatosta. L'albo d'oro. 2007: Ennio Tagliaferri; 2008: Virginio Deluca/Fiorenzo Maioli; 2009: Roberto Ottaviani/ Bilancioni; 2010 Massimo Tonini/Giovanni Bartolini; 2009: Marco Mancini/Enzo Muccioli. (g. c.)
San Gregorio3... - Gli standisti suggeriscono di mettere a disposizione almeno un trenino che faccia avanti e indietro dal centro ai parcheggi. Idea?
San Gregorio4... - Sembra che da contratto ogni standista avesse a disposizione un parcheggio riservato. Incustoditi, erano già occupati da chiunque fosse arrivato prima. Per tagliare la testa al toro, che fare? O custodirli, o essere un po' più chiari...
San Gregorio5... - Al bar della fiera non c'erano paste per far colazione, c'era un mini assortimento di tramezzini. Apriva al mattino alle 10, mentre gli standisti erano lì dalle 8,30 del mattino. Avrebbero preferito una pausa caffè all'interno. Negli ultimi giorni il servizio, grazie ad un giovane, era migliorato. Basta parlare.
San Gregorio6... - A parte gli stand mangerecci, nei giorni feriali, tutti gli altri preferirebbero aprire alle 17,30 e non alle 15,30. In quelle due ore si passeggia molto e si incontrano pochi potenziali clienti.
San Gregorio7... - Ci sono almeno 21 e infiniti modi di piantare i chiodi, ma i vecchi stand non gradiscono. Troppo vecchi per reggere il peso. Niente alle pareti.
Una cena sulle tracce di San Giorgio Antico patrono di Morciano? - San Pietro, San Giorgio, San Gregorio, San Giovanni e San Michele. Mario Garattoni, studioso della storia di Morciano e della Valconca per diletto, ipotizza che i cinque prestigiosi santi siano stati, a turno, i patroni di Morciano. Sempre secondo Garattoni la chiesa di San Giorgio in Conca non sarebbe ubicata stata a Cattolica sulla via Flaminia ma a Morciano. Afferma Garattoni: “Probabilmente il primo patrono fu San Pietro come può far pensare la piana di San Pietro tra Gemmano e Morciano. San Giorgio è un culto bizantino e le nostre zone appartenevano all'Esarcato di Ravenna”. Per celebrare l'ipotetico antico patrono, il 23 aprile, al Centro parrocchiale, si tiene una cena nella quale si parla di un po' di storia morcianese. Morciano (Foto Polverelli)
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Ai soci lo stesso dividendo del 2010, 0,32 per azione (pari ad un rendimento netto del 4,72%)
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Bpv 2011, buon risultato nella crisi Luigi Sartoni, direttore generale della Banca Popolare Valconca
ECONOMIA - In aumento gli impieghi: 1,1 miliardi di euro (+5,52%). In aumento la raccolta diretta: 918,2 milioni (+3,82%). In diminuzione la raccolta indiretta: 355,5 milioni (-3,94%). In crescita le sofferenze: 3,6% (erano al 2,16%). In diminuzione gli utili (-3.94%), causa le celebrazioni del centenario (500 mila euro). Con l'indice di patrimonializzazione (Tier3) di ottimo livello (15,02%, la sufficienza è all'8), per usare un linguaggio tecnico, stabilito da Basilea. Questa in sintesi la fotografia economica 2011 della Banca Popolare Valconca rispetto all'anno precedente. I soci sono chiamati a votare il bilancio nell'assemblea del 15 aprile che si tiene al padiglione fieristico di Morciano, con inizio alle 15,30. Scadono nel mandato triennale del consiglio di amministrazione Simeone (Massimo) Ricci Piccari e Pier Giovanni Piccioni; entrambi si ripresentano. Da rinnovare anche il collegio sindacale. Al
momento in cui si scrive non ci sono altre candidature. Il consiglio di amministrazione ha proposto lo stesso dividendo dello scorso anno, 0,32 euro per azione. Tra la cedola dell'utile ed il capital gain (la rivalutazione delle azioni) i soci trovano un rendimento netto del 4,72% (lordo del 5,23 euro). “In un contesto economico difficile - racconta Luigi Sartoni, il direttore generale - ce la siamo ca-
GLI UOMINI
In scadenza due consiglieri e collegio sindacale - Gli uomini del consiglio di amministrazione della Banca Popolare Valconca. Presidente: Massimo Lazzarini Vice-presidente: Simeone (Massimo) Ricci Piccari Consiglieri: Andrea Arcangeli, Marisa Buongiorno, Pierfrancesco Fesani, Pier Giovanni Piccioni, Filippo Ricci Collegio sindacale: Romano Del Bianco (presidente), Carlo Palazzi e Remo Brilli. Supplenti: Luciano Giunta e Paola Baldovini Direttore generale: Luigi Sartoni
Massimo Lazzarini, il presidente
vati, per non dire che è andata bene. Il quadro nazionale archivia un primo semestre 2006 nella normalità; mentre il secondo è stato di contrazione, della serie non va bene niente. Con gli ultimi tre mesi del 2011 pesantissimo, anche per tutto il sistema bancario, colpito da una forte crisi di liquidità, causato dal ritiro dei finanziamenti esteri. Si sono cercate soluzioni alternative, arrivate soprattutto dalla Banca Centrale Europea, dal 22 dicembre. Ricostituita la liquidità, anche le banche hanno ripreso ad erogare crediti”. A chi gli fa notare che forse le banche hanno chiuso troppo i rubinetti del credito, Sartoni argomenta dall'alto di una profonda conoscenza delle dinamiche creditizie ed economiche: “Non è che le banche non li volessero prestare, semplicemente non avevano i soldi. Che arrivano, va ricordato, dal proprio patrimonio (risorse limitate), dal risparmio della clientela (in diminuzione), e dai prestiti esteri (fuggiti). Inoltre, lo stato del credito è peggiorato, cioè sono aumentate le sofferenze”. “Sono del parere - rimarca Sartoni - che dovrebbero parlare i creditori, prima ancora dei debitori. Voglio anche ricordare che il risparmio è tutelato dalla Costituzione. Gli imprenditori hanno chiesto danaro per i buchi e non per
nuovi investimenti. La mia seconda obiezione è che pochi imprenditori hanno tirato fuori i propri soldi per gli aumenti di capitale delle proprie imprese. Molti, negli anni del boom, hanno succhiato danaro dalle proprie aziende. Della serie: azienda povera e proprietà ricca. E non è così che si fa impresa. Inoltre, la banca è di qualcuno, cioè dei soci, e non può spargere a casaccio e senza garanzie: ha l'obbligo di tutelare i propri azionisti e se stessa. L'Italia in novembre e dicembre è stata sull'orlo del fallimento; se non capiamo questo, non abbiamo capito nulla”. “Noi come Banca - riflette Sartoni - il nostro dovere lo abbiamo svolto appieno. Lo dice l'aumento dei prestiti alla clientela che è stato di 1,1 miliardi di euro (+5,52%) sull'anno prima (in Italia è stato più 3,6%). Ma l'Italia ce la farà o no ad uscire dalla crisi? Risponde così Sartoni, che restò nella memoria di un giovane Mario Draghi, il presidente della Banca Centrale Europea, in un fugace incontro: “Credo che ce la faremo anche se abbiamo davanti ancora molti mesi di lacrime e sangue. Per farcela dobbiamo mettere mano all'evasione, spuntare i piccoli privilegi della classe
CONSIGLIO
Scadono Piccari e Piccioni, entrambi si ricandidano
(Foto Polverelli)
Simeone (Massimo) Ricci Piccari Sposato, due figlie, di Montefiore, agronomo, è stato il funzionario del dipartimento Agricoltura della Provincia di Rimini. Nel tempo libero coltiva un piccolo podere. politica, mettere ordine nella spesa pubblica”. Cse Bologna Con l'11,25%, la Banca Popolare Valconca è il secondo azionista (dietro la Cassa Ravenna che
Pier Giovanni Piccioni Sposato, tre figli, di Riccione, è ingegnere edile con studio a Misano Adriatico. Amante della buona tavola, ma astemio, la passione vera è la montagna. Collezionista di monete e francobolli.
detiene il 20%9 del Cse (Centro servizi per le banche) di Bologna. Nel 2011 ha fatturato 166,7 milioni per un utile netto di 12,4 milioni (19 il lordo). Come si vede è una gallina dalle uova d'oro.
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I quattro ragazzi di Foto Studio Immagine festeggiano i 20 anni della loro bottega
EVENTI
Morciano, capitale dell'elettronica
Una bella fotografia racconta più di mille parole I quattro amici-soci di Studio Immagine in una fiera. Da sinistra: Renato, Gianluca, Roberto, Cristiano
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L'esterno del padiglione di Morciano
- L'Expo Elettronica ritorna a Morciano Fiere. L'appuntamento è il 21 e 22 aprile. E' una rassegna di elettronica di consumo low cost che porta piccole e grandi innovazioni tecnologiche in tutte le case. Pianificata a febbraio, non si è potuta svolgere a causa del eccezionale ondata di maltempo. Nella due giorni morcianese sarà possibile acquistare a basso costo computer, notebook, cellulari, accessori per la telefonia, decoder per la ricezione digitale e satellitare,
componentistica, sistemi di videosorveglianza, materiali di consumo, piccoli elettrodomestici, materiali e ricambi utili nella vita di tutti i giorni. E ancora: grandi occasioni per i supporti per l’archiviazione di dati accanto a tantissimi gadget anche a pochi euro, per togliersi uno sfizio. I collezionisti potranno trovare dischi in vinile mentre per gli hobbisti una ricca gamma di utensili per il fai da te e kit per l’autocostruzione.
- “Una bella fotografia racconta più di mille parole”. Così raccontano il proprio lavoro i quattro amici-fotografi di Studio Immagine. Quest'anno tagliano un bel traguardo: i vent'anni di storie. Partirono in via Roma, in un piccolo spazio. Dal 2003 sono in piazza Risorgimento in oltre 200 metri quadrarti, che raccoglie tecnologia per stampare (in poche ore anche istantanee di grande formato), lo studio di posa e alle pareti un'ampia galleria fotografica di giovani in abiti da sposi. I quattro fotografi sono specializzati in servizi per matrimoni, aziendali e altro ancora.
Ha arato l'Italia per “celebrare” il giorno più bello dei loro clienti: Venezia, Napoli, Roma, Lugano, Como, Bologna. E naturalmente tanto Riminese e Pesarese. Dicono: “Forse il pa-
esaggio più fuori dai canoni nel quale abbiamo ambientato i nostri click nuzionali è il mercato di Ballarò a Palermo. Davvero, la sua vitalità, tra pesce spada e banchi di frutta, regge il con-
fronto con il Colosseo, piazza San Marco, o il fascino dei nostri borghi”. Moltissimi servizi matrimoniali ma anche tanti vip, come per Campedelli (presidente del Cesena Calcio), Lunardini (calciatore del Parma), la figlia del senatore Berselli. “Per noi continuano i quattro professionisti - fotografre è raccontare le storie dei giovani sposi attraverso un mezzo moderno come la fotografia. C'erano i ritrattistipittori, prima della fotografia. I raccontatori di sentimenti ed emozioni moderni siamo noi fotografi”. Inoltre, hanno lavorato per blasonate aziende locali: Mec3, Gilmar. E si sono persi tante soddisfazioni immortanaod grandi eventi: dagli studi di Stirscia la notizia; l'ultimo è l'esere i fototrafi ufficiali nella gara di calcio a Riccione per la Fondazione Simoncelli.
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Il Comune non ha più la capacità di accedere ai mutui. A rischio l'opera?
Ponte sul Conca, messa la prima pietra Ombre all'orizzonte. San Clemente non ha i soldi NUMERI
L'opera dovrebbe essere realizzata in un anno e mezzo (330 giorni lavorativi)
Iter partito nel 2002 - L'iter del ponte sul Conca è partito nel 2002 e qualche politico lo aveva anche quasi inaugurato. L’importo complessivo dei lavori è attorno ai 10 milioni di euro, è così suddiviso: Regione Emilia-Romagna: 48%; Provincia di Rimini: 28 Comune di Morciano: 13 Comune di S. Clemente: 11%
VIABILITA'
- Un'ombra all'orizzonte per la costruzione del ponte sul Conca. Sembra che il Comune di San Clemente non abbia il danaro e la capacità di contrarre mutui per sostenere la sua quota, pari all'11 per cento dell'importo totale, valutabile oltre i 2 milioni di euro, di un'opera che sulla carta dovrebbe costare attorno ai dieci milioni. Lo scorso 26 marzo i vertici della Provincia di Rimini e i sindaci di San Clemente, Cristian D'Andrea e di Morciano, Claudio Battazza, hanno ufficialmente consegnato il cantiere. Dal 26 marzo, alla consegna dell'opera, sono previsti 330 giorni di lavoro, circa un anno e mezzo. Ha detto il presidente della Provincia Stefano Vitali: “Stiamo per realizzare una delle opere
più importanti per la Provincia. Non c'è mai stato un problema di soldi bensì di burocrazia ed è uno scandalo vero e proprio se pensiamo che quest’opera è stata pensata nel 2002”. Sulla carta un’opera “attraente anche da un punto di vista architettonico” ha fato notare l’ingegnere della Provincia, Giovannino Vittori. “L’obiettivo – precisa la Provincia - è quello di alleggerire il centro di Morciano da tutti i problemi ambientali connessi con il traffico di attraversamento, trasferendolo sulla nuova arteria ed assicurando nello stesso tempo i collegamenti con i forti generatori di traffico esistenti nella vallata”. L’opera andrà a costituire la naturale prosecuzione del collegamento fra l’Autostrada A14 e la
Il rendering del ponte Valle del Conca, tanto da poter fruire del contributo Regionale trattandosi anche di un importante collegamento con la Repubblica di San Marino raggiungibile tramite la SP 18. Il lavoro se lo aggiudicò il 5 aprile 5 del 2011, il Consorzio Stabile CO.I.R. e da Rizzi-Zuin & C ERRE Zeta, un raggruppamento temporaneo d’impresa che garantisce di realizzare l’opera con 6.786.700,42 + iva. La nuova bretella è ubicata per la gran parte del tracciato nel
Comuni di San Clemente e per un breve tratto, in quello di Morciano, si sviluppa per complessivi 2.740 metri, con l’opera di scavalcamento del fiume Conca di lunghezza complessiva di metri 220. La strada ha inizio dalla S.P. n. 35 al Km 7+900 dove viene realizzata una rotatoria, piega verso nord-est e dopo un tratto di circa 380 m sovrappassa il rio Acqua Dolce per poi, dopo circa 120 m andare a svincolarsi mediante rotatoria con l’accesso all’opificio “Ceramica del Conca.
Prosegue poi nella medesima direzione mantenendosi sulle aree degradanti verso il fiume a valle del nucleo di Cà Renzino, dove dopo circa 700 m sovrappassa con un secondo manufatto il Rio Acqua Viola. Successivamente il tracciato piega leggermente verso Nord per andare a realizzare dopo 160 m l’intersezione a rotatoria con la via Maggio e dopo altri 410 m l’ intersezione sempre a rotatoria con la strada vicinale Pian del Vaglia, a ulteriore collegamento con la zona produttiva di San Cle-
mente. Il tracciato prosegue poi in direzione sud est per altri 580 m circa, poi inizia l’opera di scavalcamento del fiume Conca, della lunghezza complessiva di circa m 220, sino a terminare, dopo circa 170 m con una rotatoria sulla S.P. n. 17 variante al Km 3+130, in Comune di Morciano di Romagna. Il progetto è opera dell'ingegnere morcianese Andrea Forlani dello studio geologia Sgai, fondato da Duccio Forlani, è tra i maggiori d'Italia.
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Ghigi, troppe deroghe rispetto al Piano regolatore - “L’urbanistica partecipata” del Piano di riqualificazione urbana Ghigi è stata uno show. Oppio per la gente, avrebbe detto Marx, ma questo è un altro discorso. Prima, il 18 febbraio 2010, il sindaco Claudio Battazza ha firmato l’accordo integrativo, concedendo a Rinnovamento Ghigi il diritto di costruire nel cuore della città un mega centro commerciale e abitativo di 15.200 mq, per poi dare l’inizio al percorso del confronto con i cittadini. La proprietà ha presentato il progetto in Comune lo scorso 14 marzo, a firma dell’architetto imolese Oreste Diversi. Rispecchia esattamente i termini di quel fatale accordo. Tutti cittadini hanno tempo fino al 13 aprile, di prendere visione del progetto e chiedere un cd nell’ufficio della segretaria del sindaco. Fino al 14 maggio 2012, si avrà il tempo di presentare le osservazioni in doppia copia, una in carta bollata e l’altra in carta semplice. Le osservazioni peseranno sulla commissione che le esaminerà, composta da rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione. Le osservazioni presentate da chi scrive, in nome del “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”, sono state liquidate con la frasetta di rito: “Osservazioni non pertinenti”. Nel redigere l’accordo integrativo presso la Regione Emilia Romagna, il 9 giugno 2011, non si sono tenuti in alcuna considerazione le richieste dei Comitati cittadini emersi durante il percorso della “Urbanistica Partecipata”: non derogare al principio di equità e imparzialità; 40% di riduzione dei volumi complessivi previsti nell’accordo del febbraio 2010; una reale zona verde che faciliti il passaggio della cerniera verde tra il bacino del fiume Conca e la collina (parco Bigi); otto metri di distanza
La proprietà ha presentato il progetto. Osservazioni entro il 14 maggio
Il rendering dei fabbricati nell'ex Ghigi. Del vecchio non resterà nessuna traccia storica
IL FATTO
di Hossein Fayaz*
dai confini dei vicini; la destinazione di un terzo della superficie esistente a spazio pubblico vincolato a verde, e/o a uso pubblico, non alienabile, in continuità con la biblioteca comunale; una superficie commerciale complessiva, non superiore alle norme del Prg (2.500 mq di genere alimentare e 1500 mq di negozi non alimentare). Per quale ragione la Società Rinnovamento Ghigi Srl, la proprietaria, dovrebbe avere dei privilegi rispetto ad altri morcianesi? Possiedono 15.325,72 mq di terreno e il Piano regolatore generale prevede un coefficiente di edificabilità di 0,50, cioè complessivamente 7.662,86 metri quadrati, con un’altezza massima di 10 metri e un’area commerciale al pianterreno inferiore a 4.000 mq. Torri Concentrate in due torri, rispettivamente di undici piani su via Roma, alta 39,85 metri, più un piano dedicato agli impianti tecnologici (più del doppio dell’altezza del pastificio) e dieci piani, con 38,04 metri d’altezza su via Marconi. Anche questa torre, in cima avrà un piano in più per gli impianti tecnologici. Le due torri del Pru Ghigi copriranno il sole agli abitanti del quartiere. Sommando i 651,46 mq di ristorante al pri-
NUMERI
Operazione da 16mila metri quadrati - Il Pru (Piano di riqualificazione urbano) della Ghigi prevede circa 16 mila metri quadrati di edifici su un'area complessiva di 15.372 metri quadrati. Così distribuiti: Appartamenti (72): 8.090 mq Commerciale: 7.800 mq Auditorium: 600 mq (alto 12 metri)
mo piano su via Roma e i 700 mq della Sala Polivalente, sempre al primo piano, adiacente alla biblioteca comunale – unica cosa positiva assieme alla riapertura delle Vie Colombari e Crispi al traffico cittadino. Le osservazioni dei comitati e l'eventuale ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) si basano su queste riflessioni: 1 - I privati non hanno rispettato l’accordo 2003 e quindi non hanno nessun diritto acquisito e non devono avere
niente in più di quello che descrive il Prg di Morciano. Non hanno alcun fondamento giuridico e di buon senso i famosi diritti acquisiti della proprietà dell’ex Pastificio Ghigi, tante volte citati dal sindaco Battazza per le seguenti ragioni. La prima. “Come dall’articolo 10 dell’accordo riguardante l’inadempienza, la penale da corrispondere al Comune, invece di 2.748.372,30 euro, ne ha pagato solo 90.313,74”. La seconda. “Non ha rispettato i tempi dell’accordo 2003, non ha terminato i lavori entro giugno 2008 e non ha riavviato e garantito il lavoro a tutti gli ex dipendenti del pastificio (circa 120). Per quale ragione l’articolo 11 che riguarda il recesso dell’accordo 2003, non è stato applicato da parte del Comune di Morciano di Romagna?”. 2 - Un Ipermercato di 6.458,5 metri quadrati rende impossibile la vita dei cittadini e degli operatori economici nel
centro di Morciano. “Urbanistica Partecipata” del Piano di Riqualificazione Urbana dell’area ex Pastificio Ghigi. Il dirigente dell’ufficio d’Edilizia privata l’architetto Carlo Palmerini, durante il Consiglio Comunale del 19 maggio 2011, rispondendo alle interpellanze dei consiglieri Mario Garattoni e Filippo Gennari, ha sostenuto che questo obbligo è stato già osservato e sono pronti ad organizzare la conferenza programmatica in Regione e conseguentemente, iniziare il percorso dell’approvazione del nuovo progetto. Inoltre ha sostenuto, che non si tratta di un Centro Commerciale e di conseguenza non è assoggettato ai controlli degli uffici provinciali per “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS) e per la valutazione di impatto ambientale (VIA)”. Quest’ultima affermazione è in netto contrasto con la deliberazione della giunta provinciale del 26 maggio del 2009,
che assoggetta il “PRU Ghigi” alle procedure VAS e VIA. Sostenere che un Ipermercato di 6.458,5 metri quadrati al pianoterra su un’esigua area di 10.985,80 mq, non è un Centro Commerciale, sembra a dire poco non veritiero.”. L’urbanistica partecipata come già stata fatta da anni nel Comune di Bologna e altri Comuni dell’Emilia Romagna, auspicata dai comitati cittadini e partecipanti della rassegna culturale Virtù in Comune, nell’autunno 2009 a Morciano, indubbiamente è un avvenimento importante e va dato merito all’amministrazione Battazza per averla avviata. Il nostro malgrado quest’azione auspicata, necessaria e sancita dalla Legge, per la volontà della stessa Amministrazione è iniziata con un vizio originale. Al gruppo dei tecnici incaricati si è imposto di dare per invariabile, la quantità (superfici e volumi edificabili) e la destinazione decisa e sottoscritta nella revisione dell’accordo 2003, senza alcuna concertazione con gli abitanti e gli operatori economici di Morciano *Per il “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”
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MORCIANO
Tra i vincitori: Julia Sciacca di Gemmano, Alessandra Pirani e Tania Cervellieri di San Giovanni e Cattolica
Grande successo il Festival dedicato a Silvano Soprani
Julia Sciacca, Gemmano, la vincitrice editi
Vincitrici della giuria popolare (Premio Audience Award) Alessandra Pirani 17 anni di San Giovanni in Marignano insieme a Tania Cervellieri 20 anni di Cattolica
LA MUSICA
di Pier Francesco Gasperi - Grande successo al Festival dedicato a Silvano Soprani nel cartellone eventi della Fiera di San Gregorio. Seconda edizione, serata finale il 17 marzo davanti ad un pubblico numerosissimo, caloroso ed attento. All’insegna della buona musica, con interpreti di altissimo livello che avrebbero meritato tutti il primo posto, ma trattandosi di un concorso la giuria ha dovuto faticare per la classifica. Gli ospiti, Daniele Battaglia, Antonino, Valeria Rossi e Pietro Foresti, sono stati entusiasti dell’andamento dello spettacolo. Organizzato dall’Associazione Musicale “On Broadway” di Morciano presieduta da Symon Soprani, nonché direttore artistico del festival, direttore musicale Davide Di Gregorio, partnership Radio
Bruno, patrocinio Comune di Morciano, l'evento è nato per ricordare Silvano Soprani, prematuramente scomparso; aveva la passione del canto e della buona musica. Un modo bello per ricordare un amico che è rimasto nel cuore di tanti morcianesi. I partecipanti erano diciannove e sono stati scelti attraverso una rigorosa selezione; due le categorie in concorso: brani editi e inediti. Per la categoria editi la vincitrice è Julia Sciacca di Gemmano, classificata Valentina Livi, terze Alessandra Pirani e Tania Cervellieri. Per gli inediti, il primo classificato è stato Marco Baldoni di Ancona, il secondo Luca Dellai, terza Valentina Olivieri. La giuria popolare ha scelto come vincitrici il duo Alessandra Pirani di San Giovanni in Mari-
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Silvano Soprani, a lui è dedicato il concorso per giovani voci
gnano e Tania Cancellieri di Cattolica che hanno entusiasmato il pubblico con il brano “Angels”. Le interviste Julia Sciacca, da diversi anni partecipa a vari concorsi tra cui Castrocaro, prima classificata al festival sotto le stelle San Giovanni in Marignano 2009, ha partecipato ad Amici di Maria De Filippi e ad altre manifestazioni canore, con molto entusiasmo ci dice: “Di esperienze del genere ne ho fatte abba-
stanza e spesso fuori casa, e purtroppo nessuna organizzazione, anche le produzioni più importanti come Mediaset o Rai non sono state capaci di trasmettere ai ragazzi quel senso di tranquillità e la sensazione di ‘sentirsi a casa ’ che ho provato io a Morciano. Emozioni fondamentali per affrontare una competizione; i ragazzi dell’associazione OnBroadway non ha davvero nulla da invidiare alle suddette, soprattutto per quanto riguarda, puntualità, comunicazione con i ragazzi, simpatia, e gentilezza”. Le vincitrici della giuria popolare Alessandra Pirani e Tania
Cervellieri. Racconta Alessandra Pirani: “Vivo a San Giovanni in Marignano, ho 17 anni e la mia passione più grande è il canto. Questa passione si è fatta sempre più grande grazie a Tania, che mi è sempre stata vicina e mi ha aiutato a coltivarla. Canto da circa due anni e ho partecipato a diversi concorsi, quali il ‘Festival Sotto le stelle’ 2010 a San Giovanni in Marignano, il ‘Festival Revolution’ di San Marino (dove dovrò partecipare alla finale a luglio) ed il concorso ‘In Canto a Morciano’ dove io e Tania ci siamo classificate terze per la giuria e prime per il pubblico. Io e Tania abbiamo deciso di partecipare insieme a questo concorso, non solo per la passione che ci accomuna, ma anche perché siamo grandissime amiche. Mentre si esibivano gli altri cantanti ero davvero agitatissima a causa di un improvviso calo di voce ed un forte mal di gola, forse dovuti dalla gran tensione”. Tania Cervellieri, giovanissima, 20 anni, di Cattolica: “Canto da
quando avevo 14 anni e studio da circa 7. La mia passione per la musica è dovuta soprattutto alla presenza, nella mia famiglia, di persone che del canto e della musica ne hanno fatto un lavoro per tanti anni, quindi è qualcosa che è da sempre dentro di me. Dal 2005 partecipo a concorsi canori sia a livello nazionale che regionale. Negli anni ho vinto tanti premi, ma i più importanti sono arrivati ultimamente. Nel 2010 ho vinto la 40esima edizione del Festival del ‘Gallo d’oro’. Il 15 luglio 2011 ho partecipato alla finale del Festival di Castrocaro ( diretta Rai 1 ), dove mi sono classificata terza per la giuria (Marco Masini, Alessandro Greco, Gigliola Cinquetti, Fio Zanotti e Marco Maccarini) e prima per il televoto. Nel marzo 2011 ho partecipato anche alla prima edizione del concorso “In... canto a Morciano” classificandomi, con molto stupore, al primo posto, per la giuria popolare, con il brano “Angels” . Quest’anno, a dire la verità, non volevo nemmeno fare il provino. Ma la mia grande amica Alessandra Pirani mi ha proposto, in febbraio, di partecipare. Ero un po' titubante sulla scelta da fare, perché non volevo che la mia partecipazione alla seconda edizione mi facesse passare da persona presuntuosa, che vuole solamente vincere. Poi ho accettato ed ho anche aiutato Alessandra a perfezionare il brano, dato che non è mai stata in una scuola di canto... Diciamo quindi che ho fatto la sua insegnante per un mese!! Per fortuna il risultato è stato eccezionale, nonostante la sua grande emozione (che era anche la mia!)”.
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I Cipriani, i Ghironzi (con un vestito confezionato un centinaio d'anni fa), i Piccari, i Forlani...
Venerdì Santo, da secoli di padre in figlio... La presentazione del progetto
A Ca' Santino corso di pasticceria con Garden per gli alunni - “Dolce Valconca”. E' un progetto di educazione alimentare per gli alunni delle scuole primarie della Valconca ed i loro genitori che si fa a Ca' Santino (che accoglie una trentina di ragazzi con problemi) insieme alla pasticceria Garden di Morciano. Imparare, divertirsi e, perché no, diventare pasticceri in un luogo speciale in un modo speciale. Sono questi alcuni degli ingredienti del percorso educativo. I laboratori di educazione alimentari sono volti a recuperare le antiche ricette di dolci locali. Ma il dolce è soltanto la bella scusa per mettere insieme i bambini fortunati con ragazzi che, seppur a modo loro, non sono da meno. E' uno stare insieme che fa crescere ognuno di noi. La Cooperativa Sociale di Ca’ Santino di Montefiore Conca da alcuni anni organizza, con gli alunni delle scuole primarie della Valconca, laboratori dedicati alla scoperta del territorio, dell’ambiente e della sana alimentazione. “L’obiettivo - racconta Maria Campolucci, presidente della Cooperativa Sociale Ca’ Santino - è la diffusione di una coscienza e di una cultura alimentare tra le future generazioni che, sempre più frequentemente, perdono il contatto con la naturalità e le proprie tradizioni alimentari.” Gli alunni coinvolti sono quelli delle scuole di; Morciano, San Clemente, Mondaino, Montefiore, Sant’Andrea, Montegridolfo e Gemmano. “Questi laboratori - illustra la professoressa Antonella Bacchini
dell’Istituto Alberghiero di Riccione, che coordina il progetto - sono particolarmente formativi. Non si limitano, infatti, alla sola sfera alimentare ma spaziano in altri ambiti fortemente connessi come, ad esempio, quella ambientale, nel caso delle stagionalità e la provenienza dei prodotti, e quelle sociali dovute alla stretta collaborazione ed il lavoro con gli altri”. Ad ognuno viene distribuito un kit da “piccolo pasticcere” e a fine aprile, al termine del corso, tutte le ricette saranno raccolte in una pubblicazione e proposte alla pasticceria Garden di Morciano, partner dell’iniziativa e garante della professionalità e della qualità dei laboratori. “E’ un progetto a cui abbiamo aderito con entusiasmo - dice Caludio Castiglioni, insieme a Enzo Tagliaferri, proprietario della pasticceria Garden - perché insegna alle nuove generazioni l’importanza della qualità e della genuinità dei prodotti, due elementi fondamentali per la nostra azienda. Inoltre, per alcuni dei bambini, può essere un primo piccolo passo verso la professione di pasticcere.” Il progetto è promosso e organizzato dalla Cooperativa Sociale Ca’ Santino in collaborazione con l’Ausl di Rimini, l’istituto Alberghieto “Savioli” di Riccione, le istituzioni scolastiche del territorio e la pasticceria Garden di Morciano. Per maggiori informazioni: Cooperativa Sociale Ca’ Santino (Montefiore Conca), 0541.985905 - info@casantino.it
MONTEFIORE
– Michele Ghironzi, 37 anni, da cinque anni ha preso il posto del babbo Sergio, che aveva preso il posto del babbo Mario, che a sua volta aveva preso il ruolo del babbo Giuseppe... Carlo Forlani, causa due figlie femmine, passerà il testimone al genero... Il “funerale di Cristo” di Montefiore: un rituale che, pur con qualche difficoltà, i cittadini montefioresi, con nobile orgoglio, continuano a riproporre da quasi quattrocento anni. Si è conclusa con il consueto bagno di folla la suggestiva rievocazione della discesa dalla cima del Golgota, identificato sulla collina della chiesa dei cappuccini, della salma di Cristo verso il Santo Sepolcro, ricostruito all’interno della chiesetta dell’Ospitale. La cerimonia della Passione, le cui confraternite richiamano i rituali andalusi della Semana Santa, è mantenuta viva grazie all’attiva partecipazione di famiglie montefioresi che si passano il testimone da generazioni. Un rituale nel rituale quello di trasmettere i panni delle
- Ora si potranno fare le mura in campagna sul fronte della strada. La legittimità è stata votata nel consiglio comunale dello scorso 23 marzo, con una modifica al regolamento edilizio comunale “che facilita l’apposizione di recinzioni esterne al territorio urbanizzato. La precedente limitazione di recinzioni da co-
Un momento della rappresentazione (Foto Mario Polverelli)
confraternite della Buona Morte, che veste le cappe nere, e della Santissima, in cappa bianca, che vede passare le antiche vesti di padre in figlio. Di indubbia suggestione la partecipazione di un componente della famiglia Cipriani, colui che mette i panni del Cireneo, il portatore della pesante croce di legno e che procede scalzo lungo la via in acciottolato. Roberto Cipriani, da più di dieci anni è subentrato al padre nell’indossare la tunica rossa della figura più drammatica della Via Crucis. Significativa anche la pre-
senza del capo della Confraternita della buona morte, affidato ad un giovane componente della famiglia Ghironzi che, anche quest’anno, ha preso parte alla cerimonia con l’antica cintura con un teschio dipinto confezionata da circa cento anni. Sempre nella Confraternita dei nero incappucciati è presente, ormai sin da quando era ragazzo, il vice presidente della Banca Popolare Valconca, Simeone Piccari Ricci. Ad aprire il corteo, vestiti da legionari, Jader Valentini, l’assessore Filippo Sica, montefiorese acquisito, e Giuseppe
Si possono fare le mura anche in campagna SAN CLEMENTE stituire esclusivamente in siepe viva, con eventuale rete metallica ad essa addossata, non opera più per le recinzioni sui fronti stradali delle aree di
pertinenza di edifici esistenti o da costruire”. E' una triste esagerazione per un territorio agricolo da salvaguardare alla generazioni
Ciuffoli, giovane componente della famiglia proprietaria del frantoio sito in zona Falda. La manifestazione religiosa di Montefiore, il cui significato “popolare” e “legato ai riti della tradizione” veniva sottolineato anche da don Giorgio Terenzi, da qualche anno ha dovuto aprire la partecipazione alla processione a figuranti non indigeni. Una rappresentaazione dal fascino antico che vede ricompensati i suoi partecipanti con un gesto assolutamente arcaico: un tozzo di pane, rigorosamente proveniente dal forno di San Felice di Montefiore.
future. In campagna molto probabilmente basterebbe un sobrio cancello, dal quale far partire una rete, coperta magari da una siepe con piante autoctone. Per fare un ottimo lavoro, la siepe dovrebbe essere all'esterno e non all'interno come generalmente avviene. La colata di calcestruzzo per sorreggere una rete è brutto spreco.
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CENTRO ABBRONZATURA
S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE Il sindaco di San Clemente, D'Andrea porta le sue ragioni su alcuni temi politici che arroventano il clime della sua cittadina
Biomassa e videoregistrazioni, basate sul nulla D'Andrea: “...non essendovi mai stata alcuna richiesta di posizionare un impianto biomasse a Casarola. Sulle riprese video del consiglio comunale è solo un attacco”
Crhistian D'Andrea, sindaco di San Clemente
LA LETTERA
- Gentile direttore, caro Claudio, spiace nuovamente leggere dalle colonne del suo giornale l’ennesimo attacco dai toni anche personali, che ricevo per non aver risposto, a dire del giornalista, alla questione impianto bio masse a Casarola; attacco che si va ad aggiungere a quello del mese scorso inerente al tema delle videoregistrazioni. Pensavo che fosse abbastanza chiaro a tutti che le notizie apparse sulla stampa potessero porre fine a questa polemica delle “biomasse” basata sul nulla e che anche la smentita pubblica del proprietario di
questo famoso sito potesse dar modo, anche dalle vostre pagine, di capire come si stia rispondendo e discutendo sul nulla assoluto, non essendovi mai stata alcuna richiesta di posizionare un impianto biomasse a Casarola. Dispiace che le chiacchiere da bar, che piacciono tanto ad alcuni consiglieri di minoranza, divengano anche spunto di articoli di attacco al sindaco; dispiace soprattutto in quanto sono tante le notizie che potrebbero raccontare la realtà di San Clemente in chiave decisamente positiva, senza avere la necessità di discutere sul nulla.
E’ chiaro che in un clima crescente di campagna elettorale è bene raccontare solo le cose che possono far comodo, quelle che si vedono, quelle che, seppur di minore importanza possano “far presa” sui cittadini; è oramai una strategia tanto vecchia e consolidata anche se personalmente ritengo che la comunità sanclementese possa meritarsi di meglio e di più. Cosi come è sempre stato il
modo fare in questi anni nel ruolo da sindaco (e si vede apprezzato dai cittadini altrimenti non mi avrebbero eletto per una seconda volta) vorrei ribadire ancora una volta che sono abituato, per una mia formazione politica e personale, a trattare tutti i cittadini allo stesso modo. Non sta né in cielo né in terra pensare che un’amministrazione sia
tenuta a rispondere dalle colonne di un giornale a delle lettere aperte pubblicate a pagamento (ovviamente pienamente legittime) che esordiscono con un “si vocifera” spostando il dibattito politico ed amministrativo su temi che, ritengo, andrebbero trattati diversamente. Ritengo di poter spendere meglio il tempo a disposizione mia e dei miei assessori in un rapporto che sia diverso rispetto all’inseguire ogni giorno le provocazioni che, in particolare le minoranze di questo comune, ormai ogni giorno inseguono sulla stampa ovvero in un rapporto che si instaura, così con qualunque altro cittadino o persona interessata, utilizzando i canali che usano tutti, passare direttamente presso gli uffici o telefonare od incontrarsi. Mi pare che in questi otto anni il sottoscritto non abbia né
mai negato un incontro a nessuno, né mai negato nessun tipo di informazione. Il Comune di San Clemente, rimarca ancora una volta, e ci auguriamo per l’ultima volta, che non è mai, e dico mai, stata fatta alcuna richiesta di installare un impianto bio masse nel territorio comunale. Come si è visto questo tipo di argomentazione è stata l’occasione non tanto per affrontare il problema nel merito ma per continuare con le solite accuse ed attacchi personali, spesso fuorviando l’oggetto del dibattere. Capisco che qualche minoranza intraveda la possibilità di trarne qualche vantaggio politico od elettorale, ma mi preme pensare che l’amministrare ed il fare politica forse sia qualcosa di più nobile che cadere in un facile populismo per ottenere un pugno di voti. Sbaglierò, ma mi piace pensarla in questo modo.
Christian D'Andrea, sindaco di San Clemente
“Caro Christian, solo il racconto dei fatti” - Egregio gignor sindaco, caro Christian, intanto grazie per la risposta, La Sua lettera ci regala il piacere di una critica al nostro lavoro che in questo giornale ha i colori vivaci della passione per l’informazione senza assumere quelli cupi degli interessi personali. Noi non siamo in campagna elettorale e non pubblichiamo, senza dichiararlo, lettere a pagamento. Con assoluta tranquillità possiamo dire che da parte nostra non c’è nessun attacco alla sua persona. Anzi, queste pagine hanno avuto spesso il piacere di ospitarla (e sperano di farlo ancora ) ogni volta che c’è stato modo di dare informazioni sulle tante cose delle amministrazioni da lei guidate. Abbiamo sempre pensato che lei sia una delle espressioni migliori del suo partito, anche quando non affronta con coraggio politico gli ostacoli che altri si divertono, per miopia, ad alzarle attorno. Forse c'è qualche suo compagno che così compagno non è (si vedano le video-registrazioni). La mia personale stima nei suoi confronti, mi concede il lusso di criticare quello che non mi convince. Penso che anche lei non creda che quelli che ha indicato siano veri attacchi perché sa che non lo sono. Il periodo che stiamo vivendo segna una frattura profondissima tra la gente e la politica ad alti livelli. Sperare che quella a livelli gerarchicamente meno importanti sia fatta con la chiarezza necessaria affinché chiunque possa capire e vivere pienamente i propri diritti senza il dubbio di essere preso in giro non è populismo, è una necessità demo-
LA RISPOSTA
cratica. Chiedere che le riprese o le foto, nei limiti imposti da un sereno svolgimento dei lavori del Consiglio Comunale, possano essere libere, sperare in sue scelte “rivoluzionarie”, diverse da quelle di chi invocando un concetto “particolare” di privacy, vuole affidarsi a norme e commi che impediscono e legano le mani, non può danneggiare nessuno ma qualificare il lavoro di qualunque pubblico organismo che non si vergogni di quello che decide. Inoltre la ricerca di un regolamento che si inventi regole che già in partenza siano palesemente superate e addirittura in contrasto con la Costituzione dimostrerebbe per chi le approva scarsa sensibilità democratica (e per chi le avvalla?), oltre a una latente volontà di soffocare l’informazione in tempi recenti tanto cara alla sinistra a cui lei appartiene. Per chi scrive, l’ecologia ed il recupero energetico sono da promuovere con più decisione. Mi aspetto però che, su un argomento come un grosso impianto a biomasse, un’amministrazione scelta “più volte” dalla gente debba dimostrare il coraggio di coinvolgerla per informarla sul funzionamento, sulle caratteristiche, i sacrifici che si dovranno affrontare ed i benefici che si potranno ottenere. Mi consenta di dire che nemmeno il suo intervento nell’ ultimo Consiglio Comunale ha chiarito
cosa succederà in futuro: è Lei che ha detto in estrema sintesi ed in maniera incontestabile che “adesso no ma in futuro se qualcuno ne farà richiesta e ne avrà diritto non potremo opporci. Lavoreremo per determinare regole chiare che tutelino la popolazione”. Questo è un discorso che non fa una piega ma non dice affatto che non ci saranno installazioni. Ci consenta quindi di raccogliere le notizie, sue e di altri, e di servirle alla gente sperando che nei bar possano commentarle con cognizione di causa e un po’ di accresciuta conoscenza. Questo la tutelerebbe anche da quelle che lei chiama “provocazioni” delle minoranze perché il popolo (a me piace ancora tanto questo termine) non è poi così bue. Inoltre, se è vero che non c’è scritto da nessuna parte che un amministratore debba rispondere a presunte illazioni sulla stampa non mi sembra nemmeno normale che un cittadino debba chiedere appuntamento per potersi informare su una questione di interesse pubblico. Se l’immagina il suo lavoro con decine di cittadini fuori dalla porta che vogliano essere informati singolarmente su argomenti come scuole, biomasse, ponti in costruzione? Sarebbe un vero inferno non crede? E per finire il lusso di un consiglio: non tema chi parla apertamente delle cose pubbliche, diffidi piuttosto di chi invece vuole che la cosa pubblica sia affare di pochi. San Clemente ha bisogno di un futuro condiviso e i veti insensati, oltre a non aiutare, insospettiscono chi non conosce. Suo. Claudio Casadei
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Saluserbe. A Saludecio per i colori e i profumi delle erbe
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appassionati, ai curiosi, un programma ampio, rivolto sia a specialisti, sia a neofiti del naturale o semplici curiosi. Incontri e dibattiti Si potrà partecipare ad incontri e dibattiti di carattere più specialistico dedicati quest´anno a "bellezza e benessere", visitare mostre d´arte dedicate alla natura oltre che assistere a dimostrazioni di lavori artigiani. Mercatini Per tutti gli amanti del naturale, per coloro che cercano cibi coltivati secondo tradizione, per chi desidera prendersi cura del proprio corpo ricorrendo a rimedi antichi, non mancherà il Mercatino di Primavera, 9.30 – 20: I Portici delle Erbe, La Via della Salute, La Via delle Officine, La Via delle Piante, La
Punti ristoro Per deliziare occhi e palato ci saranno i classici punti ristoro che offriranno specialità gastronomiche o menù a tema dedicati a Cibi e Delizie Verdi. Spettacoli Negli angoli del borgo e tra i banchi del mercatino performance musicali e interventi di Teatro di strada animeranno i pomeriggi di festa, rivolgendosi ad un pubblico sempre numeroso ed eterogeneo. Ingresso libero INFORMAZIONI Comune di Saludecio 0541/869701 - fax 0541/ 981624. Ufficio cultura e turismo 0541/869719869721.
Teatro Comunale, ore 16 “Saludecio tra presente e futuro: dal paesaggio alla qulaità del vivere”. Saluti del Sindaco Giuseppe Sanchini e dell’ Assessore Urbanistica Augusto Facondini Prof. Arch. Silvio Van Riel Dott.ssa Antonella Alagia Arch. Marialuisa Cipriani,
Arch. Elena Farnè Conclusioni e moderazione: Arch. Mauro Ciampa
25 aprile Palazzo comunale, ore 11 Essenze floreali e fisica quantistica Carlo Sorace, psicologo e psicoterapeuta Ore 15.30
La guarigione interiore e l'archetipo della Madre Terra Strumenti di psicologia transpersonale Loretta Illuminati, psicologa trans personale
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Incontri e dibattiti Mercatini Punti ristoro Spettacoli
Spettacoli e Animazioni 22 APRILE, dalle ore 15.30 - Centro Storico
Il fiore di loto dal fango di Madre Terra Fabrizio d’Altilia, socioantropologo e counselor
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Les “Buguel Noz” (Belgio) Poesia del fuoco e della terra Marionette a filo Aidoru Associazione Coro corridore con megafoni Street Band Compagnia Duo di Picche Vuelta Teatro di strada (Ingresso libero)
23 APRILE, ore 21.15 TEATRO COMUNALE Mario De Luca Quartet Da Partenope al blues Euro 5 24 APRILE, ore 21.15 TEATRO COMUNALE Paul Gordon Manners A soldier they called Tom Opera multimediale Euro 5,00
25 APRILE dalle ore 15.30 Centro Storico Amaranto L’ Infiorata Coloriamo la piazza! Abraxa Teatro La Festa dei colori Teatro di strada itinerante Paco Gioca la tua Partita! Teatro di strada (Ingresso libero)
SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
Aprile 2012
72 F.LLI DEL MAGNO MORCIANO - Piazza Boccioni - Tel. 0541.988104
“Il cielo è di tutti, scopriamolo”
Orario continuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30 Aperto la domenica dalle 8.30 alle 12.30
Intervista a Gian Franco Lollino, presidente e direttore dell’Osservatorio “Copernico” di Saludecio. Aperto al pubblico ogni sabato dopo le 21.30. Le prenotazioni degli innamorati per San Valentino. Le luci misteriose erano gli antimissili lanciati dagli F16
notazione in settimana, durante le quali una guida illustrerà costellazioni, moti celesti e sarà possibile osservare al telescopio gli oggetti visibili. Noto con piacere che la tendenza degli ultimi anni è quelle delle coppie che prenotano serate romantiche in onore di ricorrenze speciali come anniversari o San Valentino”.
SALUDECIO
di Veronica Lisotti - Gian Franco Lollino, ricercatore, astrofilo e coordinatore del Cross Project per lo studio di luci anomale in Adriatico, dal 1997 è il direttore dell’osservatorio astronomico “Copernico” di Saludecio, un luogo di riferimento per il panorama astronomico-scientifico e didattico del nostro territorio. Come nasce l’idea di creare un osservatorio a Saludecio? “L’Osservatorio nasce nel 1978, ad opera di un gruppo di persone che hanno dato vita ad un vecchio rudere della curia. Nel 1997, in seguito a diversi cambiamenti il gruppo originario ha subito modifiche ed ho fondato il Gruppo Astrofili Copernico. L’attività iniziale è proseguita ed implementata con una forma più organica, grazie alla collaborazione di alcuni volontari”. Quali sono gli strumenti di ricerca che utilizzate?
“La nostra ricerca si avvale di una strumentazione che include un telescopio di 40 centimetri di diametro, che ci ha permesso e ci permette lo studio e la ricerca degli asteroidi e l’osservazione di comete. Attraverso un sistema di monitoraggio, ci interessiamo di supernove e galassie che esplodono, che vengono fotografate nei vari periodi e confrontate. Non ci avvaliamo di sistemi altamente tecnologici purtroppo, ma il nostro arsenale ci ha comunque permesso di effettuare delle scoperte immediatamente successive a quelle di altri, che posseggono strumenti più efficienti. La soddisfazione resta quella di essere consapevoli di possedere un metodo che funziona. Fino alla fine degli anni ’80 l’Osservatorio possedeva un solo telescopio, poi è stato integrato con un altro telescopio 40 centimetri, destinato al pubblico, collocato su di una sorta di
L'osservatorio di notte e il secondo telescopio collocato su una piramide
piramide semovente. In questo modo siamo riusciti a gestire meglio ricerca e divulgazione. Quando è possibile visitare l’osservatorio? “E' completamente disponibile al pubblico il sabato sera dalle ore 21.30. Qui, singoli, gruppi, scolaresche, trovano una
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
struttura accogliente in cui vengono vengono tenute lezioni a cielo aperto: il cielo è di tutti. All’interno è presente una biblioteca con 500 libri consultabili, con trent’anni di riviste, adatto anche a chi vuole svolgere ricerche. Si possono fare anche visite guidate su pre-
Che cos'è il Cross Project? “Nasce intorno agli anni 2000, durante azioni di monitoraggio e ricerche effettuate lungo la costa marchigiana. Il termine Cross si riferisce alla modalità di acquisizione di immagini, foto, video attraverso binocoli, strumenti radiofonici, antenne, il tutto rigorosamente portabile”. Il progetto vi ha portato a nuove scoperte? “Abbiamo potuto fare chiarezza su alcune segnalazioni relative a luci anomale. Il comune di Gabicce Mare infatti ci ha concesso un luogo per lo sky watch notturno. Con questa attività abbiamo potuto indagare il fenomeno: si trattava del lancio dei Flares, contromisura utilizzata per sviare altri missili, che venivano lanciati durante le esercitazioni miliari da parte degli aerei F16. In molti infatti credettero si trattasse di luci misteriose. Inoltre grazie alle ricerche svolte, abbiamo potuto osservare fenomeni luminosi collegati al suolo, abbiamo filmato e fotografato delle luci anomale nella zona del Parco del San Bartolo. Luci apparse all’improvviso con un comportamento dinamico riconducibile a fenomenologie riscontrate in altre parti del mondo come Norvegia, Lago Ontario e in alcune
zone del Messico. Queste luci appaiono singole per poi sdoppiarsi, si separano per poi ricongiungersi e scomparire. Le nostre ricerche vengono effettuate in notturna ma non escludiamo che tali fenomeni possano verificarsi anche di giorno, stiamo continuando a svolgere analisi e ad acquisire dati”. Prossimi progetti in vista? “Al momento abbiamo in cantiere un progetto che abbiamo proposto al Comune di Gabicce Mare che prevede il monitoraggio del territorio attraverso una tecnica ottica e radio. L’interesse verso questi fenomeni, in seguito alle nostre divulgazioni, è notevole, anche da parte dei turisti che incuriositi, spesso passando serate a osservare il cielo. A luglio, a Gabicce, si terranno incontri pubblici di divulgazione relative ad ambienti planetari, bio astronomia e ricerca di vita nel cosmo”. La domanda che ci chiediamo tutti è banale, ma le forme di vita aliene esistono? “La curiosità relativa all’esistenza di forme di vita oltre alla nostra è sempre esistita. La domanda non è banale perché il fenomeno esiste da almeno sessant’anni, ma non deve essere trattato in maniera folkloristica. Dietro l’ufologia c’è una ricerca costante, seria, che coinvolge persone che si dedicano con professionalità a tali fenomeni, ricercatori che studiano questo fenomeno fisico, con riscontri oggettivi. L’universo è pieno di vita basta solo fermarsi ad osservalo. Per informazioni: www.osservatoriocopernico.it Facebook: Osservatorio Copernico Per prenotazioni: 331.4232552
F.LLI DEL MAGNO
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FRATTE - Piazza Garibaldi - Tel. 0541.974135 Apertura 7.30-13 15.30-19.30 Giovedì pomeriggio aperto - Aperto la domenica dalle 8,30 alle 12,30
SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Intervista col sindaco di Saludecio. Abbiamo solo ereditato un vecchio Piano regolatore figlio del suo tempo
Sanchini: “Non siamo cementificatori” “Il Prg risale all'88 e non era sbagliato nei principi. Il nostro territiorio si stava spopolando. I 5.000 abitanti del 1945 erano diventati 2300”
Giuseppe (Pino) Sanchini, sindaco dal 2004
L'INTERVISTA
- “La nostra non è una giunta di cementificatori. Abbiamo ereditato un Piano regolatore generale di un certo tipo. Che nel momento in cui venne pensato e partorito aveva anche un suo valore. Valori che poi si sono persi per strada”. Giuseppe (Pino) Sanchini non ci sta ad essere additato come un cementificatore. Lui che ha recuperato tutti e tre i bellissimi borghi del suo comune: il capoluogo Saludecio, Cerreto (una piccola bomboniera che si affaccia sul Ventena) e
Meleto (da qui uno dei panorami più belli del Riminese). “La mia giunta - continua il sindaco - non ha fatto nessuna variante essenziale. Voglio ricordare che io sono qui dal 2004 e che l'ultimo Piano regolatore risale al 2001 e venne approvato dalla Provincia nel 2004. Dunque, il sottoscritto non ha inciso sulla cementificazione. Voglio anche ricordare che il mio comune conta 3100 abitanti sparsi su una superficie di 34 chilometri quadrati; Cattolica e Morciano sono di 5 chilometri. Quello
Montegridolfo, volata scudetto in testa Italino Mulazzani, presidentissimo del Montegridolfo
BOCCE
- Lo squadrone del Montegridolfo del presidentissimo Italino Mulazzani, la volata scudetto l'inizia dalla testa della corta classifica. Nonostante la sconfitta col Colbordolo (2-0 ), lo scorso 24 marzo, Montegridolfo resta in testa solitaria a due giornate dal termine (a più 1 dalla Virtus l'Aquila e a più 2 dai romani della Pinetina, prossimi avversari in casa dei riminesi sabato 14 aprile). Secca la sconfitta incassata a Colbordolo. E' stato un incontro praticamente mai iniziato. I pesaresi hanno centrato la giornata perfetta, giocando bene e sbagliando praticamente nulla, al contrario dei romagnoli che a tratti sono risultati anche timorosi e privi di reazione. Tra le fila della Mulazzani, votazioni tutte insufficienti, specie per Nanni che ha chiuso con zero vittorie su quattro incontri. Altra nota negativa: gli spalti del bocciodromo pesarese. Il comportamento poco corretto del pubblico di casa e mal regolamentato anche dai dirigenti locali in diverse occasioni ha ostacolato l’incontro. Ora, a due giornate dal termine, la formazione riminese dovrà ricompattarsi per ritrovare la giusta motivazione e giocarsi al meglio il vantaggio. Il campionato riprende saba-
Verbano,Varese). Riccione Nel 32^ Trofeo Città di Riccione, gara nazionale con 180 coppie, successo finale tutto riccionese con la formazione composta da Stefano Carli-Marino Scarpellini ( Asd Riccionese), che per 12-9 hanno superato i pari casacca Augusto Fabbri-Angelo Cupioli. to 14 aprile con la 17esima giornata. La Mulazzani Montegridolfo ospita sulle proprie corsie i romani della Pinetina. Classifica Mulazzani Montegridolfo 33 punti; Virtus (Aq) 32; La Pinetina (Rm) 31 punti; Colbordolo(Pu) 28 ; Montegranaro 26; Monastier (Tv) 25; Rinascita (Mo) 22; Fontespina (Mc) 13; Tritium (Bg), Salerno 6 . Milano Dopo 24 ore dalla sconfitta di Colborolo, Paolo Signorini si è imposto a Milano nel 22° Trofeo Elite del Mobile, gara di alto livello valevole per il Circuito Fib. Il portacolori della Mulazzani Montegridolfo, alla quinta vittoria stagionale si è imposto in finale per 12-9 contro Massimiliano Chiappella (Alto
che si vede oggi a Saludecio risale al 1988; ci fu la scelta politica di far costruire lungo le nostre strade provinciali. Col senno di poi è tutto criticabile, ma allora quel Piano aveva le sue ragioni. In quegli anni, questo Comune rilasciava due concessioni l'anno e perdeva inesorabilmente abitanti. I 5.000 abitanti del 1945 erano diventati 2.316 nel 1999. Solo che nessuno, proprio nessun politico, poteva immaginarsi le immobiliari a Saludecio. Si sperava che i titolari delle concessioni costruissero la casa per i figli e non certo di tirare su i condomini. Solo che tra il 2000 ed il 2007 sono arrivati gli speculatori. Con Sant'Ansovino che è passata da 200 a 700 abitanti nel volgere di una notte. E questo significava dare i servizi ai nuovi cittadini”. “Noi - rimarca Sanchini -
abbiamo dato il permesso di costruire a chi ne aveva diritto. Certo che come amministrazione abbiamo cercato di arginare la corsa verso lo scempio. Nel 2007 abbiamo approvato una variante che abbassava di un metro l'altezza massima. Abbiamo abbassato gli indici delle B1 e portato quei volumi a Madonna del Monte, affinché si smettesse di costruire a macchia di leopardo. Abbiamo cercato di correggere quanto c'era di poco interesse comune e sbagliato nel vecchio Prg. Noi ci siamo trovati nella situazione che prima sono state costruite le abitazioni e poi noi siamo stati costretti ad adeguare i servizi. A Saludecio in questi anni abbiamo rifatto le condotte idriche, abbiamo completato l'impianto di depurazione collegandolo con il depuratore di Misano. Abbiamo investito cir-
ca 4 milioni di euro, grazie anche agli aiuti degli enti superiori”. “Siamo l'amministrazione sottolinea Sanchini - che ha rilevato con i nostri tecnici i pochi abusi edilizi che ci sono stati. E' vero che in alcuni agglomerati nuovi la bellezza non è di casa, ma non sono abusi. Perché il nuovo della cittadine costiere è bello? Altrove ci sono manufatti molto più brutti dei nostri. In questo momento per dare l'idea della nostra filosofia amministrativa stiamo adottando gli indirizzi del Piano del colore. Ci sta lavorando l'architetto Franca, che lo ha già fatto a Gradara. Contro di noi spara il Pd di Saludecio; peccato che quel Prg sia opera sua. Saludecio significa borghi storici e ultivi centenari, prima ancora che cementificazione selvaggia. Basta salire sulle nostre colline”.
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO TURISMO
Valmarecchia e Valconca, gran terre da trekking
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Trekking a cavallo. L'associazione conta 212 iscritti. L'avventura: Rimini-Maremma
ICavalieridelmare:“Perandare avanti bisogna tornare indietro” CORIANO
- Tra l'associazione Cavalieri del mare e la Provincia di Rimini si sta sviluppando un progetto per fare della Valmarecchia e la Valconca delle mète turistiche per coloro i quali fanno trekking a cavallo, un po' come il club di prodotto legato alle biciclette. L'idea è di portare gli appassionati di tutt'Italia nel Riminese per far conoscere due vallate dalla bellezza mozzafiato. Togni, il presidente dei Cavalieri: “Oltre alle escursioni, sempre con la Provincia stiamo organizzando in Valconca un festival denominato ‘A passo d'uomo’. Noi dell'associazione faremo da guida per entrambi i progetti. In questo modo andiamo a valorizzare un territorio che per noi amanti del trekking a cavallo è davvero unico”. Il signor Francesco Togni ha due cavalli. Un anglo-arabo di 18 anni, al quale data la vecchiaia è molto legato ed un arabo di 8 anni.
- Per andare avanti bisogna tornare indietro: alla lentezza del tempo, che ti permette di osservare l'erba, gli orizzonti lontani e la natura vicina. A passo di cavallo. Con questo spirito si ritrovano i 212 iscritti dell'associazione Cavalieri del mare. Sede a Coriano, è nata nel 2004 sull'impulso delle passioni di quattro amici che abitano su altrettanti cucuzzoli: Francesco Togni (Coriano), Amerigo Dominici, Romina Moretti. Gli iscritti abitano nelle province di Rimini, Pesaro, San Marino. C'è anche un socio milanese, Giulia Parri. Fanno trekking con l'animale più amato dall'uomo e forse il più nobile. L'ultima uscita in ordine di tempo risale allo scorso domenica 18 marzo. Partiti da Riccione, sul lungomare, hanno raggiunto Rimini. Da qui si sono inoltrati in città
LO SPORT
Bici, una festa la corsa del Dopo Lavoro Ferroviario-Orizzonte Arreda
I quattro cavalieri sul Tirreno e al bivacco del meritato riposo
attraverso le lingue dei parchi. Pausa con tanto di indimenticabile grigliata. Il colpo di teatro finale è stato tagliare il centro storico, dall'arco di Augusto al ponte di Tiberio. Qualcosa di unico: 25 cavalieri in fila per due. Undici di loro sono giunti dalla Lombardia. Insomma, i Cavalieri del mare fanno anche turismo. E che turismo. Il gruppo corianese durante l'anno organizza le escursioni ogni 15 giorni. Le mete sono vicine e lontane: la Rimini-Roma, i Monti della Laga (Abruzzo), Valconca e Valmarecchia (su e giù tutto l'anno). L'ultima uscita da raccontare risale allo scorso agosto, dal 18 al 30. Protagonisti in quattro: Francesco Togni, Emiliano Bernardi (San
Clemente), Quinto Angelini (Pennabilli), Luciano Nicolini (Sansavino). Il tragitto a colpi di 30-40 chilometri al giorno: Rimini-Pugliano-Casteldelci, Monte Fatucchio, San GimignanoVolterra-Marina di Cecina. Racconta Francesco Togni, il presidente dell'associazione: “Abbiamo vissuto momenti di umanità unica. Vera. Di grande genuinità. Potremmo quasi dire, roba d'altri tempi”. “Noi - continua Togni - abbiamo chiesto ospitalità ad ogni fine tappa. Ci si fermava coi cavalli, montavamo le tende e quale volta preparavamo da mangiare; anche se quasi sempre siamo andati al ristorante. Chi ci ha ospitato, ci ha offerto il caffè, da bere. E noi portavamo il nostro entusiasmo. Abbiamo chiesto ad una ragazzina se voleva montare il cavallo e ci ha
risposto di sì. I genitori hanno ricambiato col caffè”. “L'episodio più bello - continua nei ricordi il presidente Francesco - è avvenuto nella zona di Bibbiena (Arezzo). Un signore in auto ci ha fermato. Ci ha detto che anche lui fa trekking e che se avessimo voluto, potevamo essere suoi ospiti per la sera. Andiamo a casa sua e troviamo una festa con venti suoi amici. Siamo rimasti senza parole”. In tanta meraviglia di vita, c'è stato anche un piccolo neo. I quattro amici, a cavallo, si fermano ad un Circolo Arci di Corsalone (Arezzo) e chiedono l'acqua per sé e non gli animali. L'oste risponde che non può, perché i quattro non hanno la tessera. Quando si dice che un bicchiere d'acqua non si nega a nessuno. Francesco: “Io simpatizzante di sinistra, sono stato preso in giro dagli amici per il resto del viaggio. Ho imparato che l'Arci ha una matrice di sinistra. Che figuraccia abbiamo fatto”.”.
TEATRO
La patata di Montescudo tra i prodotti della tradizione
- Una bellezza di percorso e una festa all'arrivo per la 4^ Medio Fondo del Dopo lavoro ferroviarioOrizzonte Arreda. Si è corso il 4 marzo. Due le partenze: dai Magazzini Oliviero Abbigliamento per la zona Misano,
Cattolica, Riccione. E dal piazzale del cinema Settebello di Rimini per la zona di Rimini Santarcangelo, Bellaria. In tutto circa 70 chilometri di pedalate con la scalata di Montescudo dove è stato effettuato un primo ristoro. Discesa, poi scalata
di San Patrignano, S.M. Cerreto e arrivo direttamente al magazzino Orizzonte, dove attendeva un maxi ristoro a base di piada, salsiccia, vino bianco e rosso, bibite, dolci e frutta. Nutrito i partecipanti: 625. Una vera grande festa.
La patata di Montescudo durante la sua sagra (Foto Polverelli)
- Le denominazioni forse non servono ma fanno piacere e qualche volta aiutnaio anche a vednere. Sono una garanzia. La patata di Montescudo è stata in-
clusa nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell'Emilia-Romagna. Il prestigioso riconoscimento è frutto d’una capillare ricerca che ha permesso d’esi-
bire la documentazione storico-culturale necessaria ad attestare la presenza tradizionale del prodotto sul territorio da oltre 25 anni. Il riconoscimento premia l’impegno del Comune di Montescudo e della Provincia di Rimini a sostegno dei prodotti di qualità del territorio: prodotti che rivestono un’importante funzione storico-turistico-culturale oltre che produttivo-commerciale. “Il riconoscimento va ad arricchire ulteriormente la serie d’eccellenze al servizio del territorio provinciale”. Ha commentato l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Rimini, Juri Magrini.
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
Cento persone, cento famiglie, rischiano di finire in mezzo alla strada
AAA imprenditore cercasi Cerasolo
PERSONE
Santolini, pensione a 36 anni? No, grazie Vincenzo Santolini
CORIANO
- AAA cercasi imprenditori disposti a rischiare, organizzare e rilanciare un'azienda corianese. Rischiano di finire in mezzo alla strada un centinaio di famiglie. Il messaggio in bottiglia lo lancia nel mare del futuro “Gli Amici di Cerasolo” (ex Comitato dei Commercianti ed Artigiani di Cerasolo Ausa), di solito battaglieri, come adesso. “Alcuni dipendenti del gruppo aziendale con competenze funzionali si sono riuniti per discutere sul come poter salvare una realtà industriale che da 30 anni è leader nel mercato dell’arredo bagno. Trovandosi coinvolti loro malgra-
do nel fallimento già di una delle aziende di riferimento, intendono proporsi per continuare a lavorare all’interno del sito attuale con l’intenzione di richiedere l’aiuto di tutti gli imprenditori interessati, come loro, a mantenere l’azienda viva in Cerasolo. Il gruppo comprende tutte le varie aree funzionali di rilievo delle due aziende coinvolte (una già purtrop-
po fallita, l’altra ancora in balia degli eventi), da subito disponibili a ripartire, investendo in competenze e finanze quanto possibile per incentivare anche la clientela che continua insistentemente a richiedere i prodotti da sempre utilizzati”. Dicono Gli Amici: “Vogliamo dare risalto a quella che è, secondo noi, una notizia degna di nota che preghiamo voglia essere presa
in esame anche dalla stampa locale per sensibilizzare, oltre che i cittadini, magari qualche imprenditore dell’area che avesse interesse di ascoltare quest’urlo con richiesta di aiuto. Vogliamo quindi dare voce e mettere in risalto alcune considerazioni che ci sono state fatte da tecnici e lavoratori di alcune aziende in vera difficoltà in Cerasolo Ausa di Coriano Un piccola associazione come la nostra che si è voluta rinominare non poteva certo rimanere insensibile alla ‘tragedia’ di forse più di cento persone che dietro hanno altrettante famiglie”.
- “Potrai anche andare in pensione a 36 anni, ma per la vergogna non potrai più uscire di casa”. La signora Santolini si rivolge con queste parole al marito Vincenzo, giovane daziere di 36 anni, che poteva, per legge, beneficiare di ben 14 anni di “buonuscita” per mettersi a riposo pagato. Sette, perché orfano di guerra e sette per l'estinzione del dazio. Quel giovanotto fuori dei canoni della cultura italica andò a lavorare pe il Comune di Rimini fino alla naturale pensione. Santolini ha caratterizzzato la vita sociole e politica della sua città. Ha raccontato la comunità con numerosi libri sulla storia e i personaggi di Coriano. E' stato anche ordinato e sobrio vice-sindaco.
DALLO SCORSO GENNAIO ADRIALEGNO SI E' TRASFERITA A SAN CLEMENTE (ZONA INDUSTRIALE CASAROLA) VIA GALVANI 7/A (invariati i numeri di telefono)