Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
ANNO 17 N.4 Euro 1,50
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
IL PUNTO DI VISTA
La mia amicizia con Giancarlo Caselli di Alessandro Roveri* - Tra i miei libri conservo con particolare cura quello che l’attuale conflitto Caselli-Grasso mi ha fatto riprendere in mano, un libro che presentai nel 2001, quando uscì. Si tratta del volume Gian Carlo Caselli e Antonio Ingroia, L'eredità scomoda. Da Falcone ad Andreotti sette anni a Palermo. Sono i sette anni 1993-1999, nei quali Caselli tenne la Procura di Palermo. Vado particolarmente fiero della dedica del 9 giugno 2001: Ad Alessandro Roveri: con molti auguri! Gian Carlo Caselli. La mia stima per Caselli era nata negli anni in cui, con grande coraggio, come giudice istruttore penale di Torino, aveva vittoriosamente combattuto il terrorismo di Prima Linea e delle Brigate Rosse tra la metà degli anni settanta e la metà degli anni ottanta. La mia stima nei suoi confronti si ingigantì nel 1992, dopo l’uccisione di Borsellino, allorché Caselli decise di chiedere il trasferimento a Palermo per prendere il posto di Falcone e Borsellino ed affrontare anni di vita blindata unendosi ai colleghi Ingroia, Segue a pagina 16
APRILE 2013
Commercio, oltre 100 serrande giù
RICCIONE - 19
RIMINI - 10-11
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Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Addio a Fantini, intelligenza pura seta
Vitali: “Sconfitta, partire da se stessi”
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Oscar del Vino: disfida tra 18 amici suddivis in 9 coppie MORCIANO - 61
CATTOLICA - 39
Economia, qualcosa si sta muovendo Presentato il rapporto economico 2012 della provincia di Rimini. Economia salvata dal turismo. Lieve incrmento delle esportazioni (a 1,4 miliardi). Crollo immobiliare
MADE IN ITALY - LA POLITICA
L'UOMO
Ospite a San Clemente
Stavolta a cinch stèlie...
Ci hanno rifilato un'altra patacca...
Don Gallo, prete in mezzo agli ultimi
di Francesco Toti - “Ho paura dirlo: qualcosa si sta muovendo”. Finalmente. Dopo quattro anni, una delle aziende metalmeccaniche più calibrate (e patrimonializzate) della provincia di Rimini si affaccia alla finestra e scorge un po' di luce. Con il suo centinaio di dipendenti, lavora al 75 per cento della propria capacità. Solo che gli ordinativi abbracPagine 2-3-5-7-8
Breve massima di saggezza La vita è un valore assoluto. Combattere l'idolo del denaro e la corruzione. Serve un mondo più giusto
Papa Francesco
Don Andrea Gallo Cecco-Quentin Metsys - 2013
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
Pucci, grande misanese Se ne andò prima del tempo 25 anni fa
San Clemente D'Andrea, solo elezioni politiche M5S, in vetta col 42% San Giovanni Golf, aiuto o cementificazione? Coriano Comitato Cerasolo chiede Montefiore La donna nelle forme dell'arte Mondaino Camminata di primavera Saludecio Saluserbe
RUBRICA
Condomini Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 Pagina 30
Pagina 66
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INCHIESTA
Aprile 2013
2
Leggermente aumentato l'export che vale 1,9 miliardi di euro. Dal manifatturiero meno 6,1% Produzione, meno 4,5 per cento -13,5
Numero imprese, + 0,4%
-4,5
1,5
33.792 (+0,2)
-0,2
35.628* (+0,4)
36.125 (+1)
Cassa integrazione: 5,6 milioni
36.138 2,7 milioni 2,7 milioni di ore di ore
3,1 milioni di ore
5,6 milioni di ore 2012
2011 2009
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2010
Crisi economica, qualcosa si sta muovendo NUMERI L'INCHIESTA
Estero, 27 imprese per 1,5 milioni di dipendenti segue dalla prima pagina
ciano un arco di breve periodo. Alla giornata; cosa che non permette di organizzarsi e lavorare al meglio. Nelle punte peggiori della crisi la sua capacità era scesa del 70 per cento. Una voragine che stava per inghiottire tutto. La proprietà però ha tenuto duro. Ha retto. Ha addirittura ripreso la valigia in mano e cercato nuove commesse. Nuovi clienti. Vende i propri servizi a mezza dozzina di multinazionali; da anni non lavora più con i potenziali ordinativi che avrebbero potuto esserci nella provincia di Rimini. “Ci strangolano”, la lapidaria riflessione. Questo è il capitalismo da modificare. Lo squarcio all'orizzonte, si può leggere anche nell'ormai classico rapporto economico annuale della Camera di commercio e della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Alla 19^ edizione, è stato presentato lo scorso 25 marzo nell'aula magna dell'Università. Da quando c'è la crisi, settembre 2008, la sala è sempre più piena. Sempre più attenta. Ha portato i saluti del padrone di casa, l'Università, Paola Brighi: “Siamo dentro un profondo processo di trasformazione. La crisi potrebbe essere l'occasione per mettersi insieme. Per un dialogo tra le istituzioni: im-
- Sono oltre 27mila le imprese italiane che hanno deciso di trasferire all'estero parte della prdouzione dal 2000. Lo rileva uno studio della Cgia di Mestre secondo il quale se in questi ultimi anni la crescita del numero delle aziende che delocalizzano è stato abbastanza contenuto, +4,5% tra il 2008 ed il 2011, nell'arco temporale che va dal 2000 al 2011, invece, l'incremento è stato molto consistente: +65%. Alla fine del 2011 ammontavano a poco piu' di 1.557.000 i posti di lavoro creati oltre confine
prese, finanza, politica e università. Da queste sinergie potrebbero svilupparsi nuovi strumenti operativi”. Aspettando questi nuovi strumenti operativi, prima si parte e prima si raccolgono i frutti, gli indicatori economici 2012 dicono che il sistema economico provinciale ha tenuto. Tuttavia, esperti ed imprenditori all'orizzonte non vedono luci e se si scorge qualcosa in fondo al tunnel non è l'inversione di tendenza ma potrebbe anche
essere un treno che ti viene a sbattere. Il Pil Il Prodotto interno a livello provinciale viene detto valore aggiunto. Nel 2012, Rimini ha prodotto beni e servizi per 8,4 miliardi di euro (erano 8,5 nel 2010; nel 2006 a 7,6 miliardi). La produzione Nel 2012 la produzione è diminuita del 6,1 per cento (era cresciuta dell'1,4 nel 2011). Voragine più lieve nel fatturato: meno 5,6 per cento (più 2,6 l'an-
CURIOSITA'
no prima). Un dato positivo è la voce export: più 0,6 per cento (più 5% nel 2011). Sull'estero il dato incoraggiante è stato il fatto che negli ultimi due trimestri sono incrementati a fronte della debolezza dei primi due. In assoluto, sono state esportate merci per 1,9 miliardi (pari al 3,8% del totale dell'Emilia Romagna e dello 0,5% dell'Italia). I 333mila abitanti del territorio hanno importato beni per 675 milioni di euro. Il manifatturiero, insieme all'edilizia, è il settore con più crepe. Le imprese sono diminuite del 2,9 per cento (da 2.870 a 2.787). Disoccupazione Forza lavoro di 149mila
unità, i disoccupati sono 15mila (poco più del 10% della forza lavoro). Sul medio periodo, la provincia si lascia alle spalle un trend positivo. La forza lavoro è passata dai 129mila del 2004 ai 146mila del 2011, con un tasso di attività balzato dal 67,9 al 70,5. Turismo Più arrivi (3,196 milioni) e meno presenze (15,98 milioni). E' la risultante 2012 delle 2.663 unità ricettive provinciali. Gli stranieri hanno ossigenato più degli italiani. In positivo, sia gli arrivi (più 8,2%), sia le presenze (più 5,7%). Insomma, è il turismo la ciambella economica di un territorio che grazie agli ombrelloni dopo ha costruito manifatturiero e tutto il resto. E anche per il 2013 i segnali non sono disdicevoli. Edilizia E' passato il luogo comune
che l'edilizia è la locomotiva economica di una comunità. E' un luogo comune senza fondamenta. L'edilizia esagerata uccide l'economia. E nella provincia di Rimini ci sono stati anni tristi, che hanno messo in ginocchio gli equilibri economici e finanziari per i decenni a venire. Abbiamo, come direbbero i saggi contadini, fatto un fuoco di paglia. Sul breve periodo, meno di cinque anni, abbiamo distrutto risorse che sarebbero dovute essere indirizzate in aree in grado di creare benessere per gli anni a venire. Invece, c'è stata la scelta di trasformare il risparmio nel nulla. Sotto le intemperie tetti inutili e brutti. Con gli imprenditori veri che si stanno leccando le ferite. Doveva essere la politica a vigilare sul fuoco, ma piuttosto che pensare al legno di quercia, ha pensato bene di metterci altra paglia.
CURIOSITA'
Camera commercio, Maggioli lascia. Arriva Bugli? Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 8 aprile
Università, schienali imbrattati - Lo storico d'arte Federico Zeri li leggerebbe divertito le imbrattature degli schianali gialli dell'aula magna dell'Università di Rimini. Con la responsabilità ed il candore dei bambini delle elementari gli universitari, che un giorno saranno classe dirigente, hanno vergato pensieri in libertà. Forse per allontanare la noia delle lezioni...
- “Il prossimo rapporto, sperando che sia migliore, sarà presentato dal mio successore. Grazie”. Segue applauso. Con queste parole Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio ha chiuso il suo breve intervento, 12 minuti. Mentre pronunciava l'addio gli si è increspata la voce. A conoscere la sua
Manlio Maggioli Salvatore Bugli
combattività, chi l'avrebbe mai detto? Il toto nomine per la successione è già aperto e si tirano i fili da tempo. In pole position c'è Salvatore Bugli, direttore della Cna della provincia di Rimini, nonché vice-presidente della Camera di Commercio.
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Aprile 2013
Michele Tiraboschi, professore di diritto del lavoro. “In Germania sono di cooperazione”
Esportazioni a 1,448 miliardi 923 milioni
1,4 miliardi 1,1 miliardi primi 9 mesi
1,448 miliardi primi 9 mesi 2012
2011 2009
INCHIESTA
2010
Esportazioni: Russia primo sbocco - Nei primi 9 mesi del 2012, la provincia di Rimini ha esportato beni per 1,448 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2010, 1,40 nel 2011) ed importato beni per un valore di 520 milioni di euro (465 nel 2010); un saldo positivo di 882 milioni di euro. Le percentuali dell'export per settori: tessile-abbigliamento 41,7 (era il 37,5%), macchinari ed apparecchi 18 (19,1), mezzi di trasporto 13,1 (17,3%). I mercati principali per le nostre merci sono: Europa 68,8 (era il 68,7%), Asia 15,6 (13,2%) e America 11,9 (14,9%). I primi tre mercati: Russia 222 milioni (+15,4), Francia 142 (+9,8), Usa 95 (+6,6).
“Relazioni industriali conflittuali tra imprese e lavoratori, purtroppo” PUNTO DI VISTA - A chiudere il lungo pomeriggio, come sempre, un intellettuale economico di prestigioso. Questa volta è stato invitato Michele Tiraboschi, studioso del diritto del lavoro, professore nelle Università di Modena e Reggio Emilia. Il docente ha snocciolato numeri e pensieri belli, di buon senso e da brividi. “In Italia il lavoro è sempre stato affrontato in termini ideologici e generici.
Senza analizzare le regole del lavoro. Per tradizione abbiamo 5 milioni di lavoratori nel sommerso. L'illegalità talvolta è abuso, ma anche incapacità del legislatore di interpretare la realtà. La Riforma Fornero guarda ad un mondo del lavoro subordinato quando il nostro è diventato un mondo di lavoro dinamico. Le leggi sono astratte, spesso inapplicabili. Lontane dai luo-
ghi di lavoro. Ci vorrebbe la responsabilità da parte di chiunque. Ci sono fondamenti base come la cassa integrazione che consente alle imprese di tenere vicino a sé i lavoratori, senza disperdere esperienze e capacità. Utilizzata anche in Germania, per qualcuno è un modello antiquato; invece è efficace. La domanda è cos'altro non ha funzionato tra impresa e lavorato-
ri? Da noi le relazioni sono conflittuali, mentre in Germania sono di cooperazione. In questo momento poi in Italia ad una profonda crisi economica coincide anche una non meno profonda crisi politica. E' ora che ci sia lo spazio per una maturità. Ma senza una politica forte è giusta, potrebbe essere possibile che le parti sociali sii riapproprino di produttività e crescita?”.
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Turismo, più arrivi meno presenze 15,58 milioni 16,2 milioni 15,61 milioni 15,9 milioni presenze (3,1 milioni) (3,1 milioni) (3 milioni) (2,97 milioni 2011 arrivi) 2012 2010 2009
Michele Tiraboschi, professore di diritto del lavoro (Foto Roberto Bronzetti)
“Ci dovrebbe essere il diritto del lavoro - continua Tiraboschi - ma anche il diritto della produzione . La Germania, poi, oltre alle buone relazioni industriali, possiede anche un'eccellente integrazione tra scuola e lavoro. Educano sulle esigenze del mercato del lavoro. Noi siamo astratti e teorici. Il diritto al lavoro, è un diritto al servizio della persona. Della sua dignità. Il futuro è quello che ci costruiamo oggi. Non aspettiamoci che ce lo dica il governo, ma lo dobbiamo dire noi”.”.
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- Lo squarcio all'orizzonte, si può leggere anche nell'ormai classico rapporto economico annuale della Camera di commercio e della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Alla 19^ edizione, è stato presentato lo scorso 25 marzo nell'aula magna dell'Università. Da quando c'è la crisi, la sala è sempre più piena. Sempre più atttenta. Ha portato i saluti dei padroni di casa, l'Università, Paola Brighi: “Siamo dentro un profondo processo di trasformazione. La crisi potrebbe essere l'occasione per mettersi insieme. Per un dialogo tra le istituzioni: imprese, finanza, politica e università. Da queste sinergie potrebbero svilupparsi nuovi strumenti opeartivi”. Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio, ha tuonato le preoccupazioni per il futuro: “Siamo in una situazione di estrema gravità. Siamo partecipi delle difficoltà delle famiglie e delle imprese. Non sarà facile ripartire, con questa situazione politica cher non aiuta. Sprechi, deficienze e riradi non ce li possiamo più permettere. Non si può più ignorare la contrapposizione tra imprese e pubblica amministrazione. Confrontarsi è indispensabile per su-
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INCHIESTA
L'Italia insieme alla Germania, le due potenze manifatturiere europee
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Crescita nel 2014-2015 Sono le previsioni degli studiosi
Tavolo dei relatori alla presentazione del rapporto economico 2012
INTERVENTI
perare questa fase drammatica. La chiusura delle imprese provoca effetti sociali umilianti”. Maggioli ha fatto una sola citazione, papa Francesco: “Anche il nuovo papa ha sottolineato la salvaguardia del creato e la dignità del lavoro”. Maggioli ha lasciato il testimone a Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini (proprietaria della Carim). L'avvocato ha proseguito il solco: “Il rapporto ci configura una fotografia di grandi difficoltà; non siamo più un'isola felice rispetto agli altri territorio. For-
se ci è rimasto quel surplus di creatività con la quale fare leva per affrontare il futuro. E' vero che non si fanno le nozze coi fichi secchi, ma questa volta li dobbiamo usare. In mancanza dei soldi dobbiamo tirare fuori le nostre capacità. Con la responsabilità di ciascuno di noi, dobbiamo trovare un equilibrio tra le scarse risorse e le tensioni intellettuali”. “Problemi di crescita per tutta l'Unione europea; con la domanda interna che latita in
tutta l'area euro”. E' la sintesi di Massimo Guagnini, studioso di Prometeia, che da anni scende a Rimini a interpretare gli indicatori economici provinciali in un contesto nazionale ed internazionale. Lo fa anche con uno stile semplice ed efficace. Da economista di razza. “Nel 2014-2015 - continua Guagnini - l'economia dovrebbe tornare a crescere. Germania e Italia, i due pilastri manifatturieri europei, dovrebbero essere i maggiori beneficiari per essere
posizionati meglio. Le scelte di politica economica non si tramutano in fatti dopo 2-3 mesi, ma dopo 2-3 anni. La crescita del Pil (Prdotto interno lordo) sarà negativo anche nel 2013, seppur leggermente tra il meno 0,5 e il meno 0,1. Diciamo sarà un 2013 da purgatorio ed un 2014-2015 da ripresa”. Non meno piacevole nella sua disamina con immagini letterarie anche Guido Caselli, Unioncamere Emilia Romagna. Come Guagnini, anche Caselli è una faccia familiare per la lettura del rapporto. Per raccontare la fragilitàforza-disorganizzazione dell'economia italiana, Caselli ha usato un'immagine di un racconto di Italo Calvino. C'è una città Ottavia costruita tra due due montagne, in un vuoto. Poiché le vite di ognuno dipendono dalle mosse degli altri, seppur sul baratro, ogni cosa è in equi-
librio. Seppur precario. Caselli ha gettato luce sul fatto che mentre l'Italia arranca, l'economia mondiale continua a crescere. Anche se è vero che esportare non è affatto facile. Anzi. L'export di Rimini è cresciuto del 13,7 per cento. Caselli ha anche tracciato l'identikit dell'impresa che riesce ad esportare. Sono quelle che investono nel prodotto, nell'organizzazione, nei dipendenti, che hanno i laureati, che intessono forti legami con la società di appartenenza. Che possiedono stretti legami con tutti i protagonisti economici e culturali del territorio (gli stakeholder). Insomma, sono le imprese-ragnatela. Nella poca responsabilità e nel poco rispetto verso gli altri, caselli individua le debolezze di chi non ce la fa. Caselli: “Ci vuole la consapevolezza che siamo in un equilibrio precario. E che la caduta di pochi ha come conseguenza la caduta di molti. Ci vuole una visione politica alta in grado di abbracciare le competenze. A prima vista tutto questo potrebbe sembrare utopico e da missionari. Adriano Olivetti diceva che si liquidida per utopico le cose che non si vogliono fare”. Applauso fragoroso.
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Aprile 2013
INCHIESTA
Corner del gelato con Chiccolat dentro due risotterie dell'azienda leader di mercato
La Moca partner di Scotti per Yorice - Una multinazionale che approda a Rimini per la progettazione, la tecnologia e il saper fare (il famoso know how) nell’universo del gelato. La Scotti di Pavia, leader nella cultura del riso, ha scelto l’azienda Moca S.p.a., radici morcianesi ma ora con sede nel Comune di Coriano, per il suo angolo di gelato al gusto “riso-yogurt” da realizzare all’interno di due nuove risotterie aperte nei mesi scorsi: una a San Martino Siccomario, alle porte di Pavia, e l’altra proprio a Pavia. Locali-pilota, dove si sta mettendo a fuoco il format. Se le cose dovessero procedere secondo le aspettative, in Scotti c’è già il disegno di farne una catena, sia in Italia che all’estero. Il marchio del gelato cremoso al gusto yogurt, prodotto con il Chiccolat, si chiama “Yorice”. Molto promettenti gli inizi: una persona su quattro che entra nella risotteria assaggia il gusto. Il commento del responsabile aziendale del progetto: “Sta andando bene. Il format è inedito, rivoluzionario; facile da produrre e facilissimo da personalizzare”. Il gelato espresso, sempre fresco perché mantecato all’istante, è soffice; il gusto unico, strizza l’occhio ad una clientela giovane, dinamica, curiosa, grazie alla possibilità di personalizzazione le granelle, gli sciroppi e le salse. Gruppo da 280 milioni di euro di fatturato, la catena di yogurterie Yorice di Scotti verrà proposta in franchising. Moca ha fornito a Scotti un supporto tecnico per lo studio e la messa a punto del prodotto base. Nata a Morciano nel 1952, come piccolo laboratorio casalingo in cui si producevano coni per gelato, Moca è oggi un marchio che rappresenta quanto di meglio viene offerto (a livello non solo nazionale) nell’ambito delle materie prime, della tecnologia, dell’arredamento, delle macchine, attrezzature ed impianti per gelaterie, pasticcerie, panetterie. Le tre aree si equivalgono per fatturato. Lo scorso anno il giro d’affari ha toccato i 12 milioni di euro; erano 8 solo tre anni fa. Gli addetti sono oggi quasi una sessantina; venti in più di quelli del 2010. Il grande balzo in avanti è avvenuto nel comparto della gelateria artigianale, grazie all’affermazione dei semilavorati a
Fatturato 2010-2012
Aperte a Pavia; in programma una catena. Progettato e arredato due gelaterieristoranti a Oslo. Assistenza di 15 macchine per il gelato in Brasile
da 8 a 12 In tre anni il fatturato della Moca è passato da 8 a 12 milioni di euro (gli addetti da 40 a 60)
FOCUS Mirco Morotti (Foto Roberto Bronzetti)
marchio Delizia, prodotti distribuiti e commercializzati in esclusiva. Afferma Mirco Morotti, uno dei titolari: “Siamo al servizio dei nostri clienti, cercando sempre di coniugare tradizione, sviluppo e innovazione nella ricerca e selezione dei prodotti da proporre al mercato. Partiamo da principi di genuinità e naturalezza, per giungere alla professionalità dei tecnici. Siamo concessionari Carpigiani per le province di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino. Per l’assistenza sui macchinari possiamo avvalerci dell’esperienza di un nostro tecnico di origini bolognesi, già re-
sponsabile mondiale della Carpigiani che, recentemente, ha fornito per noi una consulenza e una vera e propria messa a punto nei laboratori di diverse gelaterie a Florianopolis (Brasile), gestite da due emiliani. Questi ci hanno scelto e contattato per la nostra comprovata competenza e professionalità nonché per l’eccellente rapporto tra
la qualità ed il prezzo”. “In Brasile - continua Morotti - i due giovani imprenditori vorrebbero sviluppare una catena di gelaterie in franchising”. “Abbiamo appena dato chiude Morotti - il nostro supporto per l’apertura e l’avviamento di due ristoranti-gelaterie ad Oslo. Ne sono stati artefi-
ci due giovani imprenditori norvegesi. Il contatto era scaturito in occasione dell’incontro al Sigep 2012, dove l’originalissimo stand Moca, progettato e fatto realizzare da Giovanni Cenni, aveva letteralmente incantato i due imprenditori”. Moca commercializza anche l’ampia e prestigiosa gamma del gruppo Ali, leader mondiale nella costruzione di macchinari e attrezzature per la ristorazione, gli alberghi e le comunità, con i suoi oltre 100 marchi. Un altro punto di forza di Moca è rappresentato dalla scuola professionale denominata Aida (Accademia Italiana Dolce Arte). Nata nel 2008 con lo scopo di dare una risposta concreta e mirata alle crescenti esigenze di formazione, aggiornamento e specializzazione nei comparti della panificazione, della pasticceria, della gelateria, della ga-
stronomia, dell’arte di confezionare e presentare i prodotti, Aida si è subito posta come irrinunciabile punto di riferimento per tante imprese del settore che puntano alla qualità. Con passi cauti, come ama rimarcare Morotti, Moca ha esportato anche in Cina l’eccellenza e il gusto del gelato italiano, aprendo gelaterie in partnership con imprenditori del luogo. Al Sigep 2013 (il Salone internazionale della gelateria e pasticceria di Rimini Fiera svoltosi lo scorso gennaio) Moca si è presentata con un delizioso ed imponente stand rievocativo di una Morciano d’altri tempi, ricostruita sullo stile architettonico della Brooklyn anni ‘30, il quartiere italiano di New York. Alcuni storici locali morcianesi (Ghigi, Olga, ...) sono diventati marchi e format per gelaterie, paninerie e pasticcerie artigianali. In particolare il format della panineria (“Murcen e Panen”) ha riscosso grande successo ed interesse, non solo dal pubblico locale ma anche da parte di colossi internazionali quali la Coca Cola.
Lo stand Moca al Sigep 2013 (fiera del gelato di Rimini Fiera) ispirato alle storiche attività morcianesi
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INCHIESTA
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Un diplomando del Gobetti racconta la propria visione della vita L'EDITORIALE
Crisi: tutti sappiamo cosa fare, ma non si fa - Ha talento. Ha la fortuna di una storia familiare di prim'ordine. Ha case dalle Alpi alla Sicilia. Sa fare cose straordinarie. Forse il meglio di sé lo dà fuori. All'estero. Ha qualche difettuccio, ben proporzionati alle magie. Due su tutti: una certa propensione alla corruzione e individualismo scriteriato, ahinoi, in dosi eccessive. Detti vizi sono atavici per questa schiatta pure generosa. Molto generosa. Nel 1500, quella mente lucida di Machiavelli li poneva al vertice, i difettucci; e già allora a latitudini più alte erano meno presenti. Sono le caratteristiche del popolo italico, che in 50 anni si è issato ai vertici dell'economia mondiale; proveniva dal terzo mondo economico e sociale, come ama sottolineare l'inglese Denis Mack Smith, storico di cose italiane. Dopo 60 anni di boom, in questi anni di crisi, ha perso un po' la bussola. Gli mancano i cosiddetti punti fermi o
quelli che i contadini rubricavano come la forza del buon senso. Soprattutto è annebbiato dalla paura di tornare misero. Le conseguenze sono lo stallo. Non si muove, sta fermo e aspetta. Qui non c'è nulla da aspettare. C'è da rimboccarsi le maniche, investire, lavorare con lo spirito di servizio, mettersi le bisacce in spalla e cercare nuovi mercati per le sue eccellenti merci. E non rifare gli errori; ricchi, ma una ricchezza stracciona. Il risultato positivo, in economia, non è assicurato neppure se ci si comporta come sopra, figurarsi se non si fa e non si viaggia. Insomma, sappiamo che cosa dovremmo fare, ma, paralizzati, non si fa. Poi ci sono gli esempi positivi che dovrebbero giungere dall'alto. Dagli altri. Forse sarebbe il caso che si partisse da se stessi con un concetto semplice, chiaro senza sfumature: fa agli altri ciò che vuoi che gli altri facciano a te.
Giovani, il futuro non è lo spread Morciano, il campus del Gobetti
La finanza non può giocare con lo Stato GIOVANI
di Alessio Della Chiara - Stiamo diventando spread dipendenti. Mi spiego meglio, il nostro umore e la nostra giornata sono condizionati dall’andamento dello spread. Più precisamente, questi, hanno un rapporto inversamente proporzionale, minore è quest’ultimo, migliori saranno i primi. Ma questo spread, entrato di prepotenza nelle vite degli italiani da almeno un anno a questa parte, di cui prima solo una ristretta nicchia di persone erano a conoscenza della sua esistenza e a maggior ragione del significato, ha portato la maggioranza di noi ad avere una sorta di risentimento verso il sistema finanziario. Ecco, io sono un ragazzo qualunque di 18 anni particolarmente interessato verso tutto quello che è la finanza e più in particolare, verso il mondo della borsa valori, che approda solamente oggi, con questa grande crisi, in quel mondo. Cerchiamo di dare un’occhiata
a qualche anno fa, tutti quelli che avevano “due risparmi”, bene o male, hanno provato le brezza del gioco in borsa e indipendentemente dai risultati ottenuti vedevano il tutto come una cosa buona e giusta, solamente per il fatto di vedere maggiorato il proprio investimento. La differenza sostanziale tra ieri e oggi è semplicemente quella che “si gioca” non più con società private il cui rischio rimane circoscritto tra le mura dell’azienda, ma con lo Stato. Sostanzialmente uno Stato, che cos’è? Non ha tutte le sembianze di un’azienda? Secondo me sì. L’Italia, come tutte le altre nazioni, ormai, deve sottostare, visto che anche Lei è quotata in Borsa, con i suoi titoli (BOT, BTP… ) come
una normalissima azienda, alla temuta legge della domanda e dell'offerta, tenendo un occhio sempre aperto alle speculazioni a cui potrebbe essere soggetta e ricordiamo che deve anche rendere conto alla “Consob” [l'organismo di sorveglianza della borsa, ndr] degli Stati , l’Unione Europea. Adesso, sarebbe legittimo chiedersi quale sia il ruolo degli italiani in questa “storia”. Il nostro è un ruolo fondamentale, sì perché siamo noi cittadini a determinare l’andamento del “ nostro “ titolo in base alle scelte che facciamo, o meglio, in base alle scelte che i nostri governanti scelgono di adottare e, in maniera del tutto involontaria, ci siamo ritrovati come tanti piccoli “omini “ a sostenere fisicamente il nostro tanto amato titolo per fargli fare bella figura e renderlo più appetibile agli investitori per dare alla nostra tanto amata Italia la possibilità di riprendersi. Il tutto, direttamente sulla nostra pelle. Tutto ciò, era semplicemente per fare notare che, fatta l’eccezione dei titoli di Stato, quella del giocare in Borsa, che è poi per la maggior parte delle persone è l’emblema del termine Finanza, è una scelta che viene ponderata e presa in considerazione dal singolo indi-
viduo privato, per un proprio maggior tornaconto, che non dovrebbe andare a influenzare l’opinione pubblica per il semplice fatto che il soggetto che ha effettuato la scelta di giocare (in fin dei conti di un gioco molto rischioso si tratta) fin dall’inizio era consapevole della possibile mal riuscita del suo investimento. In sintesi, il malessere avvertito nel pubblico viene traslato anche alla sfera del privato, il tutto dovuto alla tendenza a generalizzare. Io, ci mancherebbe, non voglio dire che il mondo della finanza sia un mondo giusto e equo; è un mondo quasi elementare, un mondo dove vince chi riesce a sposare nelle proprie azioni astuzia e forza. Non sarà un mondo da osannare e beatificare, ma nemmeno da sputarci sopra, basta rifletterci sopra qualche istante e cercare di capire che quello in questione è un mondo che non regala niente a nessuno ma soprattutto è un mondo in cui si decide di “abitare” per scelta e non per imposizione. Concludo con la definizione di finanza: “La finanza si può definire come quella scienza che studia le modalità di collocazione del denaro tra usi alternativi, con lo scopo di massimizzare la propria soddisfazione”. *Studente del Gobetti
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Aprile 2013
RIMINI
Il 90° anniversario della nascita del grande poeta di Santarcangelo BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
2013, si celebra Pedretti
CULTURA
Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Un tesoretto nascosto di 27 inediti di Nino Pedretti nella biblioteca A. Baldini di Sntarcangelo, riportati alla luce da Elena Nicolini. E' il felice epilogo per la redazione della sua tesi di laurea sul poeta
di Patrizia Mascarucci
- Il tesoretto nascosto in biblioteca. Elena Nicolini riporta alla luce 27 inediti del grande poeta Nino Pedretti. Il 2013 è l’anno del 90° anniversario della nascita di Nino Pedretti, il grande poeta santarcangiolese autore di poesie e monologhi in vernacolo ed in italiano. Le celebrazioni per la ricorrenza sono iniziate già dal 29 novembre 2012 a Santarcangelo, presso il Teatro Supercinema con la presentazione del volume Grammatiche. Monologhi e racconti inediti, edito da Raffaelli Editore, Rimini, 2012. La serata, presentata da Giaele Pedretti, Tiziana Mattioli ed Elena Nicolini con letture di Silvio Castiglioni, è stata l’epilogo della ricerca condotta dalla cattolichina Elena Nicolini per la redazione della sua tesi sul poeta santarcangiolese, che le ha fruttato una laurea summa com laude in Lettere moderne: durante i suoi studi Elena ha rinvenuto ben ventisette tra monologhi e racconti inediti conservati nell’archivio donato dalla moglie del poeta, Lina Conti, alla Biblioteca Comunale ‘A. Baldini’ di Santarcangelo, che
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO
Nino Pedretti sono confluiti nella pubblicazione di Grammatiche. Sotto l’attenta supervisione di Tiziana Mattioli, docente di Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, curatrice del volume, e grazie alla generosa integrazione di notizie riferite dalla sorella del poeta, Giaele Pedretti, questi preziosi testi integrano le precedenti pubblicazioni dei monologhi e racconti di Nino Pedretti, aumentandone lo spessore letterario. Nella postfazione del volume Tiziana Mattioli scrive che il titolo del libro, Grammatiche, era stato scelto da Pedretti in una lettera datata 7 dicembre 1980 indirizzata al dott. Violo, redattore della Rizzoli, al quale già nel 1978 proponeva la pub-
blicazione dei monologhi che avrebbe dovuto presentare in un programma radiofonico per la RAI. La Mattioli si interroga «del cosa si debba intendere, per Grammatiche, in una galleria così affollata di personaggi un po’ isterici e un po’ irreali, sempre dolorosi e smarriti e come sopraffatti e crocifissi da una quotidianità feroce e divorante. Eroi al negativo, al grado zero. Superstiti, alla deriva del tempo. [...] potrebbero valere come ‘grammatiche dell’essere’: il linguaggio che ciascuno porta sul proprio corpo, nel proprio tempo, nella propria vita. [...] Forse potrebbero anche essere ‘grammatiche generative’, retaggi ancestrali di lingue remote, soggiacenti. [...] O potrebbero
ancora dirsi ‘grammatiche dell’arte’, di quel fatto fondamentale che è la scrittura, per Pedretti: una sorta di sospensione del tempo e della vita [...]». Nei ventisette inediti ritroviamo un Pedretti osservatore dell’uomo del borgo che si dibatte nelle fatiche dei mestieri e nella vita quotidiana; ritroviamo il poeta con le sue disanime, le sue disillusioni, il suo coraggioso essere uomo con le sue contraddizioni, la sua malinconia, la sua ironia a volte amara, più frequentemente divertita, mai priva dell’amore per la sua gente. Tra gli inediti si dipanano tra gli altri - il portinaio, la puttana, il parente, la suora, il ragioniere: ventisette personaggi che, per la prima volta nel pano-
rama della grande produzione dialettale nazionale, parlando in italiano escono dal borgo come dal paese e si affacciano sul mondo. L’umanità descritta non è più esclusiva delle contrade santarcangiolesi, ora è anche quella delle solitudini più universali che si dibattono nelle inospitali metropoli, come la Milano in cui possiamo immaginarci che si svolga il monologo del portinaio. I ventisette personaggi diventano paradigmi universali di un’umanità tradita, corrosa dalle menzogne della modernità che tuttavia rimangono abbracciati tenacemente ed orgogliosamente alla loro dignità: gli svantaggi, le esperienze negative di vita diventano la ragione stessa dell’essere giunti sin lì senza aver
rinunciato alla poesia, avendo continuato a cercare e a godere di quella possibile felicità che risiede nelle piccole gioie che il giorno ci può portare, cose come il sole, e’ sòul/ [...] che adès/ a me gód pianin/ cumè che l’avnéss a mènch/ cumè una ròba ch’la s pérd/ ènca a tnélla dacòunt. (il sole/ [...] che ora/ me lo godo adagio/ come una cosa che venga a mancare/ come una cosa che si perde/ anche a volerla conservare), scriveva Pedretti nel 1977 nella poesia Diferenza (Differenza). Anche se l’uomo resta con la propria croce a dibattersi nella ricerca del senso del sacro, del mistero della ragione della vita, nell’incomunicabilità, per Pedretti è attraverso il mal di vivere, il disincanto, che la salvezza rimane saldamente nelle possibilità dell’uomo, dove anche l’ultimo può camminare a testa alta, nella sua capacità di riconoscersi degno di esistere così com’è, di accettarsi con i propri limiti. La felicità possibile risiede nel lasciare che la vita scorra godendo di quelle semplici uniche gioie che possono renderci felici anche solo per «Stasera con questo rumore dolce del mare e sotto il braccione di Giorgio che per delicatezza si sforza di essere leggero sopra le mie spalle», dice la puttana. h t t p : / / www.raffaellieditore.com/ grammatiche
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RIMINI - SAN MARINO ALLEGRO MA NON TROPPO
Lino Gobbi, un galantuomo
ti”. Personaggi riminesi di fama che richiamano sempre: Stefano Zamagni, Pierluigi Celli, Umberto Paolucci (ovvero Bill Gates). Altra perla. Un ex sindaco belloccio ed intelligente. Che ha sempre vissuto di politica. In una conferenza stampa a chi gli faceva notare che forse il Prg (Piano rego,latore generale) costruito così fosse iniquo, disse ad un giornalista: “Ma tu
Pd, piccoli fatti per l'incompiuta elettorale - Come spiegare l'incompiuta tornata elettorale del Pd? Forse una delle chiavi di lettura di un'emorragia lenta ed inesorabile non è da individuare nei grandi fenomeni che il partito non è riuscito ad indicare, ma nei particolari. Nelle piccole cose. Non di partito ma del potere. Quello vero: quello economico e ancor più dei costumi. C'è un sindaco che non richiama mai al telefono. Lo puoi contattare uno, cento, mille volte. Proprio non ci sente. Lo fa con tutti. E fino a qua forse non ci sarebbe nulla di male. In tanti lo contattano, non potrà mica richiamare tutti. Solo che ha la sfrontatezza, col sorriso, va detto, di affermare che non ha ricevuto telefonate. Quel galantuomo di Lino Gobbi, ex segretario provinciale del Pd, disse: “Lo sappiamo. Fa così anche con tut-
credi ancora nel comunismo?”. Quel signore ha sempre campato grazie ai comunisti. Ultima perlina. “Adesso passi dal partito a prendere gli ordini?”. Il partito sarebbe il Pd. Quel signore dalla battuta velonosa era un libero professionista che venne salvato in mezzo alla strada da un ex sindaco che gli diede il lavoro in un ente secondario. La figlia, appena dopo la laurea, riceve l'incarico da un Comune. Unità in Festa a Rimini. Un giovane dirigente, alle 22,30 voleva già chiudere la serata politica. Davanti oltre 100 persone che cheidevano sobrietà e buon governo. Lele Montanari, a Riccione, racconta a Piero Fassino, segertario nazionale dei Ds, alcune marachelle riccionesi. “Sì, sì, sì”, la risposta. Senza seguito.
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Bersani ha perso, non ha detto niente che potesse essere ricordato’
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“Sconfitta Pd. Bisogna partire da se stessi” - “Il ponte sul Conca che non parte? Colpa mia”. Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini è un politico fuori dai canoni: non pensa di avere sempre ragione, da una parte; dall'altra ha portato la sobrietà nell'amministrazione dopo anni di decadente allegria. Come coordinatore del potere politico, si accolla anche responsabilità tecniche non sue. Come leggere il voto politico dello scorso febbraio? “La gente ha sempre ragione. Punto. Quindi il primo compito, avveduto, se non illuminato, è porsi una domanda: perché non sono stato votato? Prima di prendersela con Grillo, con Berlusconi, o con chi li ha votati, bisogna partire da se stessi. Nel Pd sono tra coloro che non sono rimasti stupiti più di tanto dal nostro risultato dopo aver visto l'ultimo mese di campagna elettorale di Bersani. Mio figlio quindicenne ha sintetizzato meglio di me la sconfitta: ‘Per for-
L'INTERVISTA
“Che cosa sarebbe mai stato l'eliminazione delle pensioni baby e dei parlmentari. Di tagliare i privilegi della casta e i mega-stipendi dei manager pubblici. Non è più possibile tollerare stipendi para-pubblici da 40mila euro al mese”
za Bersani ha perso, non ha detto niente che potesse essere ricordato’. Il grande dramma del Pd nazionale e locale è la non scelta. Se Berlusconi fa breccia in chi crede che ci vogliono meno regole, noi del Pd dobbiamo dire che attraverso le regole giuste vogliamo una società più equa. Dobbiamo dire che non togliamo l'Imu ma che con quei soldi si potrebbero creare posti
di lavoro. Siccome noi vogliamo stare in mezzo alle aziende in difficoltà, dobbiamo dire che in un anno dimezziamo gli enti inutili, province comprese. L'iper-burocratizzazione è il vero cancro del Paese. Di idee forti della cultura di sinistra, dell'uomo al centro, ne abbiamo quante ne vogliamo; soprattutto in questo momento nel quale la gente ha bisogno di un faro al quale guardare. La maggioranza dei cittadini, come indicano i numeri elettorali, non ne può più di quelli che promettono e ti prendono in giro. Il Pd deve essere il partito della gente normale, di chi rispetta le regole che aiutano a vivere bene. Tutto questo, purtroppo, noi non lo esprimiamo più. Neppure con le parole. E' colpa degli equilibri interni. Con un Berlusconi nel punto più basso, che cosa sarebbe stato portare nella campagna elettorale la diminuzione dei parlamentari. Che cosa sarebbe mai stato l'elimi-
nazione delle pensioni baby e dei parlamentari. Di tagliare i privilegi della casta e i megastipendi dei manager pubblici. Non è più possibile tollerare stipendi para-pubblici da 40mila euro al mese. Ecco, il Pd si doveva mettere a capo di questa ‘rivoluzione’. La partita unica non può essere quella dei diritti civili. Invece, per non rompere gli equilibri interni, non si dice niente. L'Emilia Romagna è la sintesi di tutto questo. E' lo specchio del Paese. Fino a che c'erano le risorse e tutti potevano stare bene e tutto si foraggiava nel regno della patria del consociativismo si è creata una base silente nel
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BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
RIMINI - VALMARECCHIA Il presidente della Provincia Stefano Vitali dà la sua chiave di lettura sulle elezioni dello scorso febbraio “Il grande dramma del Pd nazionale e locale è la non scelta. Attraverso le regole giuste vogliamo una società più equa”
PD - ELEZIONI
Camera 2013 Bellaria
23,8
Casteldelci
33,3
Cattolica
31,9
Coriano Gemmano
28,9
Maiolo
28,1
Misano
29,9
Mondaino
31,6 20,9 18,7
Montecolombo Montefiore
Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini, viene dalla Papa Giovanni
Montegridolfo Montescudo Morciano
nome del benessere. Oggi, il consenso non te lo giochi coi soldi, ma con gli schemi e le prese di posizione. Senza schemi, senza prese di posizione, ti sei giocato quelli che foraggiavi e non puoi più, sia quelli che dovevi proteggere, sia quelli che fanno il tifo per te. Consorzi, aziende pubbliche, in questo momento sono diventate capestre per le impre-
se che si vogliono sviluppare e che non ti chiedono i soldi. Come Pd dovremmo tagliare chi è contro il cambiamento. Bisogna smetterla di prendere le decisioni se sono d'accordo solo io e le categorie. E le segreterie partitiche per le nomine di potere. Dobbiamo eliminare i trenta pareri diversi per una pratica burocratica. Va bene cancellare
le province ma se restano i timbri della burocrazia si tagliano le ali del cambiamento. Se si continua a normare senza il buon senso c'è il rischio concreto di frenare lo sviluppo. Tutto questo è avvenuto negli ultimi decenni”. Nella provincia di Rimini, l'aeroporto è in crisi, la fiera è in crisi, il palacongressi è in crisi, che cosa dire? “Abbiamo costruito la quarta fiera per importanza d'Italia,
Novafeltria Pennabilli Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni San Leo Sant'Agata Santarcangelo Talamello Torriana Verucchio TOTALE
23,5
30,6 19,2 23,3 31,9 28 35,3 29,9 30,3 26,4 24,7 32,7 32,3 31,1 35,2 36,1 36,4 32,1 29,9
costruito il più grande palacongressi d'Italia e portato l'aeroporto da 350 mila e un milione di passeggeri. E' chiaro che in tutto questo ci possono essere state delle superficialità ed errori nella gestione. Ma il grande errore di fondo sta nella proprietà; quasi totalmente sono pubbliche. Con un giro economico di 400 milioni di euro. E quando nel giro di un anno alla nostra Provincia sono stati tolti 9 milioni su un bilancio di 40 milioni è chiaro che tutto diventa difficile, per non dire complesso. Noi abbiamo mutui da onorare, cose da fare. Se poi ci metti il patto di stabilità, la frittata è fatta. Se mi tolgono la vita come faccio a far fronte agli impegni. Al di là dell'opera scellerata di Monti che ha stretto la cinghia agli enti locali, pensare che il pubblico potesse sostituirsi al privato è un errore di fondo. Io sono del parere che le aziende costruite dal pubblico poi devono cedere quote ai privati. Ha senso che la Provincia abbia il 40 per cento dell'aeroporto o il 30 per cento della Fiera? Non aver fatto un percor-
so verso la privatizzazione è stato un errore, al di là della capacità di chi gestisce i contenitori. Soprattutto per il fatto che rispetto al passato non c'è più Pantalone (cioè il pubblico) a pagare i debiti. Il rischio è andare in cortocircuito e far crollare il sistema”. Perché non si agisce a livello regionale o nazionale? “Finché Bologna non capisce che è prima di locomotiva e poi di capoluogo di regione è difficile superare gli ostacoli. Se il sistema ha Bologna come centro, Rimini ha le sue specificità. Non è possibile che Bologna per crescere debba distruggere Rimini. Bologna attua un sistema autarchico pericoloso. Se vogliamo vincere le sfide ci vuole un sistema regionale. Solo che i bolognesi non sono preparati e ne risente tutta la regione”. Ponte sul Conca, chi sono i responsabili di questa realtà kafkiana? “Il responsabile sono io. La gara l'abbiamo fatta noi. Ora, c'è l'interesse che il ponte venga fatto. Col ponte siamo diventati un caso scuola; se l'Italia va avanti così, non abbiamo futuro”. Quando dovrebbero ripartire i lavoro? “Tra un paio di mesi”.
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Aprile 2013
RIMINI Casa Mia si trova in zona Arco di Augusto. Idea “rivoluzionaria”
POMERIGGI CULTURALI
Emiliani chiude il ciclo
Casa famiglia diffusa per nonni Particolare della casa
COMUNITA'
- Si chiama Casa Mia. E' la
Museo dellaCittà, l'elegante cortile
- Ecco il cartellone completo degli incontri. Si tengono a Palazzo Buonadrata (corso di Augusto), con inizio alle 17,30). Arrivano a Rimini tra i maggiori intellettuali italiani. 12 aprile - Anchise Tempestini: “Conversazioni sacre. Lattanzio da Rimini e la pittura belliniana in Romagna”. 19 aprile - Chiara Bellini: “Agostino Giorgi e il simbolismo buddhista: un erudi-
to romagnolo e l’arte del Tibet”. 10 maggio - Andrea Emiliani - “La finestra di Federico Barocci. Pittura sacra e «renovatio» francescana”. Le conferenze sono promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, curate da Alessandro Giovanardi col Patrocinio dell’Istituto per i Beni Culturali Artistici e Naturali della Regione Emilia-Romagna .
rivoluzionaria casa famiglia per i nonni, aperta a Rimini (zona Arco d’Augusto). Può accogliere fino a sei persone e nasce per dare una risposta al crescente bisogno di strutture che diano assistenza e ospitalità (anche temporanea). Semplice bella e rivoluzionaria la filosofia della casa e dell’organizzazione. Si basa sulla centralità e sul sostegno dell’anziano che viene accolto ed inserito in modo da mantenere integri i legami con la sua famiglia, la sua casa, i suoi amici. Casa Mia si fa carico dell’anziano nella sua globalità e, oltre a garantire un soggiorno e un’assistenza di base di ottimo livello, tende a promuovere le potenzialità di salute, di benessere, di affettività e di vita relazionale degli assistiti. Per donare benessere e sostegno alla vita degli anziani, sono state conferite alla residenza caratteristiche proprie della famiglia: il
calore umano, la spensieratezza, il benessere sono i fattori chiave per farli sentire in una vera e propria famiglia. Gli spazi comuni e la scelta delle camere, a due letti, sono strutturati e organizzati per facilitare la socializzazione e la vita in famiglia. La storia personale degli anziani, i loro interessi, la loro rete psicoaffettiva sono parte integrante del soggiorno presso la nostra casa.
Grazie alla sua organizzazione duttile e flessibile, è in grado (compatibilmente con le regole del vivere sociale) di modificarsi in funzione dei bisogni degli anziani per farli sentire, come nella loro famiglia, unici, speciali ed insostituibili. L’ospite a suo piacimento e compatibilmente alle sue condizioni di salute, può autonomamente decidere di come impiegare il suo tempo in funzione delle sue abitu-
dini – esigenze anche al di fuori della casa mantenendo un’autonomia personale. Dietro questa idea c'è Marino Antonelli. Racconta: “Vogliamo un ambiente di vita il più possibile simile a quello della comunità di provenienza, quanto a ritmi di vita,attività culturali di svago, nonché a stile abitativo, permettendo agli ospiti di personalizzare l’ambiente con suppellettili ed arredi propri, compatibilmente allo spazio a disposizione; Inoltre, vogliamo il coinvolgimento delle famiglie degli ospiti, nelle attività per garantire la continuità dei rapporti familiari; C'è la possibilità di frequenti rientri in famiglia degli ospiti, salvo che non ostino obiettive situazioni di impossibilità o di inopportunità; E ancora: l'apertura all’ambiente esterno in modo da favorire la socializzazione e la normale vita di relazione degli ospiti; Infine, favorire il rapporto sociale fra i residenti stessi della comunità”. Tutte le stanze sono arredate con semplicità, ma curate, funzionali e soprattutto molto confortevoli. Le stanze e i bagni sono strutturati secondo tutte le normative vigenti per garantire agli ospiti il massimo confort e sicurezza”.
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RIMINI - VALMARECCHIA BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
- “Arrestate piuttosto le mie” disse con imperturbabile voce vellutata Elena Bardotti, fresca sposa del Conte Bugli, stracciando con un sol gesto il corpetto e liberando le mammelle che aveva grandi quanto basta e sode quanto serve. Filiberto Calfàro, sovrintendente di Polizia, piemontese di origini calabresi di comando sulle spiagge di Cervia, era piombato come un falco assieme ai suoi uomini sulla sua giovane inserviente Maria Merli. Che in un momento di pausa, e avutone il permesso dalla contessa, aveva sgusciato un seno (peraltro il sinistro), allattando il figlioletto di undici mesi. Il solerte funzionario intanto da falco si era trasformato in gallina, strillando irriferibili improperi all’indirizzo della piangente ragazzetta che proteggeva piangente il capo del figlio dalle possibili violenze, per quanto gli altri agenti la rassicurassero. Ma il Calfàro urlava che gliel’avrebbe fatta pagare, che le avrebbero tolto il fanciullo e l’avrebbe arrestata, e ormai in preda ad incontenibile parossismo, gridò “E arresto pure quelle”, rivolto alle ghiandole mammarie della terrorizzata madre, peraltro mai esibite come assicurano unanimi le cronache d’epoca.
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Elena Bardotti Bugli (la donna che per prima scoprì il seno)
Grandi romagnoli 5. Madri, sorelle, amiche (e padri, fratelli, amici) PERSONE
di Gabriele Paci Fu a questo punto che Elena (Enza all’anagrafe) Bardotti Bugli, richiamata dal clamore, uscì dal mare in cui, completamente coperta da un castissimo costume marino, come si usava all’epoca, stava prendendo il bagno. Grondante fronteggiò il poliziotto che come un disco rotto ripeteva “Arresto pure quelle, arresto pure quelle…”. E così Elena, liberate le proprie con un sol imperioso e al contempo armonioso gesto, profferì la frase poi divenuta proverbiale “Arrestate piuttosto le mie”.
(Foto: Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
Inalberata come un vessillo dalle antesignane della liberazioni femminile (e quindi di tutti) come dalle prime donne laureate, sino alle combattenti partigiane (ma anche da più di un’ausiliaria fascista), arrivata passando attraverso le militanti del Movimento di liberazione della donna alle ‘ragazze’ di oggi, giovani e meno giovani, che davanti a una patente ingiustizia ripetono orgogliose “Arrestate piuttosto le mie”. Spesso senza neppur conoscerne l’origine. Chi avrebbe mai supposto che proprio l’austera (e timorata) Elena avrebbe avviato con un gesto di umana e compassionevole solidarietà una tale rivoluzione dei costumi (e non solo)… Intanto sulla spiaggia roma-
gnola lo psicodramma proseguiva. La gente si assiepava, una piccola folla ormai formava un ampio circolo attorno ai contendenti. Per interesse, per attrazione a seguire le risse, ma nel caso anche (soprattutto?) per vedere dal vivo quei meravigliosi seni. Gli uomini per guardare e fantasticare, le donne per paragonare e criticare. Ma non c’era proprio nulla da rimproverare a quei due perfetti globi d’alabastro: la pelle candida del busto e del seno contrastava con le grandi areole scure, da creola, da cui i capezzoli emergevano duri e prepotenti. Offerti ora inaspettatamente al pubblico sguardo, da tempo avevano sedotto quanti li avevano immaginati, ammaliato quanti li avevano visti, dannato quanti li avevano assaggiati. Sarebbe bastato, in quei tempi, scoprire anche solamente un seno appena accennato, fanciullesco, per scatenare il putiferio. Ma il suo, incomparabile meraviglia della natura, era già poderoso invito alla sovversione nascosto sottopanni, figuriamoci così drammaticamente proposto. Il povero sovrintendente Calfàro, reso afasico dalla visione, incapace di profferir verbo, cercò prima di coprirlo con quanto trovò sotto mano, un grande tovagliolo che da lì a poco sarebbe servito per un déjeuner sur le sable. La mano annaspante posò sui seni il lino che ondeggiò un poco, ma più che calato venne accostato con mano
indugiante. E allora la descamisada gli mollò con la destra uno schiaffone, urlando un “Porco!” che si sentì da Bellaria al Lido di Dante. Quello cercò di raccogliere il velo del pudore da terra, poi rinunciò allungando le mani brancolanti, vuote e bramose, verso quell’Eden profferto, ma venne definitivamente stoppato da un epico manrovescio (con anello di casata, il cui simbolo rimase per sempre impresso sulla guancia sinistra) urlando un ancor più vibrante “Brutto porco maiale!”, che questa volta coprì l’intera Romagna, da Cattolica al cippo ravennate di Anita Garibaldi (che a differenza delle madonne piangenti sorrise soddisfatta), a Casola Valsénio, sconfinando nelle regioni limitrofe. Ma fu nulla rispetto allo sconfinare della fama dell’episodio. In quel millenovecentododici la Belle Epoque viveva i suoi ultimi fasti, ignara dell’imminente conflitto mondiale che avrebbe spazzato via quella joie de vivre e quella liberazione non solo dei costumi, che dalla Francia contagiava tutto il mondo. Più lentamente il nostro Paese, da pochi decenni tornato unito, che assurse però, grazie al gesto della ventiseienne romagnola (nata a Bertinoro da ricchi mercanti di cavalli il 5 aprile del 1886) alla reputazione di ‘liberale, libertino e libertario’. Un po’ usurpata, come si vide pochi anni dopo. Il Conte Arduino, che per lei stravedeva, la appoggiò in tutto. Sfidò all’arma bianca il Comandante della Regia Tenenza dei Carabinieri di Cervia, Antimo Colopresti, che aveva messo in dubbio la moralità della moglie. Il nobiluomo era formidabile schermidore, ben noto anche per
la sua autorevole ‘Integrazione del Codice Gelli’, e il duello si risolse al primo assalto con il ferimento del calunniatore. Alle parti intime ed in maniera irreparabile. Prese così pubblico vigore quel che sino a quel momento riservatamente si sosteneva (forse con qualche fondamento): che cioè le incaute osservazioni del graduato fossero state dettate più dal rancore per essere stato ‘dismesso’ dalla signora che dall’esigenza di difendere la pubblica morale. Dopo di lui toccò ad un garzone di fornaio, Massimo Forti, ed a Rino Romani, il bagnino che aveva assistito al disvelamento delle grazie di Elena e continuava a tesserne pubbliche, entusiastiche e a quanto pare eccessive lodi. Quando il Conte Bugli sfidò a duello anche l’ingegner Adalberto Maria Guidi (funzionario del Ministero salito da Roma per la ‘regolazione’ delle Valli di Comacchio), il Marchese di Forlimpopoli e il giardiniere della villa di famiglia, Elena comprese che il marito, con il pretesto delle vere o presunte offese alla sua moralità, stava facendo strage di tutti in suoi reali o ipotetici amanti, passati, presenti, e magari futuri. E così, per por termine all’ordalia, si ritirò momentaneamente nella Rocca paterna di Fusignano. Quel fatidico dieci luglio aveva cambiato per sempre il costume italiano, e la sua vita. (Continua…) Prossimo numero 5bis. Elena Bardotti Bugli, la donna che per prima scoprì il seno. La storia prosegue Puntate precedenti 1. Indro Montanelli 2. Mario Missiroli 3. Sergio Zavoli 4. Pietro (e Marco Arpesella) Numeri successivi 6. Pietro Nenni, l’altro romagnolo 7. Benigno Zaccagnini, la saga dell’‘onesto Zac’ 8. Alessandro Paci, mio nonno
LA MOSTRA L'artista milanese Alfredo Rapetti Mogol e un suo dipinto
parole dispiegate in vere e proprie partiture e in vibrazioni visive, in tracce e segni.
Alfabeti dipinti di Rapetti - Il 29 marzo si è inaugurata alla Galleria dell’Immagine di Rimini una esposizione di opere scelte di Alfredo Rapetti Mogol. Si tratta di una campionatura di suoi lavori dal 2008 ad oggi (acrilici e cementi su tela, bruciature su ferro e legno, ecc.). Nelle Sale antiche invece verranno esposte opere recenti: soprattutto
carte ed un’installazione con legni. Alfabeto essenziale è il titolo che unisce le due esposizioni. Grandi quadri con alfabeti dipinti, sovrapposizioni di topografie impossibili, poesie visive, Rapetti “scrive” i suoi dipinti che tengono assieme immagine e pensiero, tempo e ritmo, una sorta di diario con
ALFREDO RAPETTI MOGOL Alfabeto essenziale 29 marzo-28 aprile 2013 Rimini, Galleria dell’Immagine, Palazzo Gambalunga. Sale antiche della Biblioteca Gambalunga. Aperto tutti i giorni 16-19; lunedì chiuso
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Aprile 2013
RIMINI
Concordato coi fornitori. E' giusto questo per un'azienda pubblica? Quali reponsabilità?
Aeroporto, salvarlo o non salvarlo? NUMERI
- L’Assemblea dei Soci di Aeradria spa – gestore dell’Aeroporto internazionale Federico Fellini di Rimini-San Marino – nella seduta dello scorso 28 marzo ha discusso ed espresso il suo indirizzo favorevole sulla proposta di concordato in continuità, sul piano industriale 2013-2016 e su tutta la documentazione di legge prevista dalla procedura attivata presso il Tribunale di Rimini, presentati dal consiglio di amministrazione con l’ausilio degli incaricati Professionisti legali e finanziari. Un'azienda pubblica, quella di Aeradria, che si comporta come un privato: concordato. Ovvero, pagare qualche spicciolo ai fornitori. E' giusto? Non è giusto, ma così è.
Montagna di debiti
IL PUNTO di Domenico Chiericozzi - Nel giro di un anno sul “Fellini” è successo un po’ di tutto. A marzo dell’anno scorso, secondo studi nazionali e finiti sul tavolo dell’allora ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, i piccoli aeroporti regionali dovevano praticamente chiudere. Poi, a gennaio scorso, la buona novella: il “Fellini” è aeroporto di interesse nazionale nel firmamento con altri 30 scali. La festa però è finita presto. Aeradria, la società che l’aeroporto lo gestisce dal 1962, bussa al Tribunale di Rimini con richiesta di un piano di concordato in continuità. Ovvero di avvalersi di una recente novità introdotta dal Decreto Sviluppo (L. 34/2012) che consente di affrontare con strumenti “innovativi” le crisi aziendali. Aeradria, che gestisce lo scalo riminese dal lontano 1962, è “tecni-
- Incontro Pubblico sabato 20 aprile 2013, dalle 9,30 alle 12,30 nella Sala polivalente della Casa delle Associazioni “G. Bracconi”, via IV novembre 21 – Rimini. Tema del dibattito sul possibile trasferimento del laboratorio di Anatomia Patologica a Pievesistina valutando i pro e i contro su una scelta che preoccupa associazioni di volontariato e cittadinanza dell’intera provincia. Il 26 ottobre 2012 gli operatori del laboratorio di Anatomia Patologica dell’ospedale Infermi di Rimini hanno inviato una lettera alle istituzioni sanitarie e territoriali della Regione Emilia Romagna nonché alle associazioni di volontariato per comunicare che gli organismi decisionali in materia di sanità stanno valutando l’opportunità di trasferire il suddetto laboratorio a Pievesestina. Nel timore delle conseguenze negative che tale scelta potreb-
camente fallita”. Perchè e come sia potuto accadere nonostante alla società non sia mai mancato il sostegno economico, è la principale domanda alla quale si dovrà trovare risposta nei prossimi mesi. Ma non è l’unica. Visto e considerato che febbraio, oltre che il mese delle delibere per i finanziamenti pubblici, è stato anche il mese degli esposti. Uno del consigliere Fabio Pazzaglia (Sel Fare Comune), l’altro della consigliera Carla Franchini del Movimento 5 Stelle. Per cui la questione “Fellini” ha già varcato la soglia degli uffici della Procura della Repubblica di Rimini e quelli dei confini locali andando direttamente a Roma alla Corte dei Conti. Che cosa vuole l’opposizione? Sulla società, che è partecipata e a maggioranza pubblica, le forze politiche di
Massimo Masini, già sindaco di Riccione, presidente di Aeradria minoranza chiedono agli organi competenti di verificare se nella concessione di finanziamenti pubblici da parte del Comune di Rimini (considerato il palese e grave stato di crisi del “Fellini”) si ravvisi il “danno erariale” o se ci siano stati, ai vari livelli della società che gestisce lo scalo, altri eventuali tipi di reato. Insomma, gli organi giudiziari sono stati ad occuparsene. E sarà da procura e magistratura contabile che dovranno arrivare le risposte. Dalle ipotesi alle certezze. L’ultimo bilancio disponibile che fotografa i conti del “Fellini” riguarda il 2011. Diversi punti da chiarire.
- Aeradria è dal 2005 che tenta di raggiungere L'“autosufficienza”. E il sostegno economico non gli è mai mancato. Il Piano degli investimenti e di sviluppo è stato condiviso tra i soci (tutti pubblici) dal 2008 ad oggi. L’ultimo atto approvato dal Cda di Aeradria è stato nella seduta del 27 marzo 2012 a valere per il periodo 2012-2015 che presenta un conto importante: 94,8 milioni di euro di investimenti di cui 63,2 per interventi da soggetti diversi da Aeradria e 30,8 per interventi invece a carico della società. Che proprio quest’anno, secondo i piani, avrebbe dovuto raggiungere il pareggio di bilancio. Quanto ai più recenti apporti di capitali pubblici, nel 2013 registriamo quelli del Comune di Rimini (per 729 mila euro), del Comune di Riccione (319 mila), Fiera di Rimini e Camera di Commercio (per complessivi 3 milioni). Aeradria presenta col bilancio 2011 una perdita di 6,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 7,6 del 2010. Il totale debiti verso banche nel 2011 è di 13 milioni (nel 2010 era di 12,4), quelli verso fornitori 15,8 (erano 8,3 nel 2010). Infine il fatturato: 15,9 milioni nel 2011 contro i 10,9 del 2010 con costi di produzione più che superiori pari 19,5 milioni nel 2011 (16,2 nel 2010). La ricaduta economica indotta sull’economia locale è stata stimata da Aeradria intorno ai 900 milioni di euro.
E’ stato approvato il 27 novembre del 2012 dopo quattro revisioni. Perchè tanta indecisione? Anche per quello del 2010 non sono stati rispettati i tempi. Se a questo si aggiungono i tanti i campanelli d’allarme lanciati sia dal Collegio sindacale sia dalla società di revisione dei conti, ecco che altri dubbi emergono. Senza considerare - come scrivono i revisori - l’opacità nei comportamenti, ovvero la mancanza di documenti a supporto di alcune significative voci di bilancio.
Per intenderci. Al momento come stiano le cose nessuno lo sa esattamente. Sulla vicenda ci sono questioni politiche e tecniche che si mescolano. Per molti osservatori è evidente che il management di Aeradria si debba dimettere il prima possibile. Cosa che il suo presidente, Massimo Masini, non ha escluso fare anche prima del giugno del 2013, scadenza naturale Cda. Per il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, meglio “non gettare
Sanità, quale futuro a Rimini? Pubblico incontro su una scelta che preoccupa associazioni e cittadini be comportare, l’Associazione Donne Operate Carcinoma Mammario (Adocm Crisalide), che da anni si occupa di problemi sanitari e opera attivamente affinché, nel rispetto del principio di solidarietà, le scelte effettuate in questo settore garantiscano la qualità dei servizi a difesa dell’interesse generale, ha sollecitato altre organizzazioni e cittadini a porsi una serie di interrogativi sulle possibili conseguenze negative relativamente alla qualità del servizio e sulle inevitabili ripercussioni anche sui tempi di attesa. All’incontro pubblico, realizzato in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volon-
tariato – Volontarimini, interverranno rappresentanti del mondo sociale con invito esteso a soggetti sanitari, amministrativi e politici deputati a valutare cambiamenti e scelte in materia di sanità nella convinzione che un confronto diretto attivi una sinergia positiva per la soluzione dei problemi. Per informazioni 0541 709888. ADOCM CRISALIDE: ULTIMO INCONTRO IL 12-4 Il ciclo di incontri promossi da Adocm Crisalide su Femmi-
nilità, sessualità e tumore al seno si chiude il 12 aprile con “Nutrirsi bene per stare meglio” che sarà trattato da Chiara Zannoni, medico, nutrizionista. Ultimo appuntamento, dalle 17 alle 19, nella Casa delle Associazioni “G. Bracconi” sala Polivalente, via IV novembre 21, Rimini. TAVOLA ROTONDA: MATERNITÀ SPEZZATE Venerdì 12 aprile 2013 alle 21, nella Sala della Provincia in via Dario Campana, 64 a Rimini si terrà la Tavola Rotonda “Ma-
ternità Spezzate - dalle ferite alla guarigione conoscere, prevenire e curare la Sindrome post abortiva”. Interverranno lo psicologo e psicoterapeuta Tonino Cantelmi e Maria Cristina Felici Belicchi, psicologa e psicoterapeuta del Consultorio Ausl di Rimini. Promotori dell’iniziativa sono: Movimenti per la vita e Centri di aiuto alla vita della Provincia di Rimini, Comunità Papa Giovanni XXIII, Difendere la Vita con Maria, Pro Farma, Casa di Accoglienza di Sant’Anna, Acli Provincia di Rimini, Scienza e Vita, Medicina e Persona Nuove Generazioni.
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alle ortiche tutti i sacrifici e gli investimenti fatti fino a questo momento” e “evitare il rischio di vedere il Fellini chiudere i battenti con le conseguenze devastanti che tutti possiamo immaginare: tante persone senza più un lavoro, creditori senza nulla in mano e una città priva di uno strumento fondamentale per il nostro sviluppo”. Tuttavia stanno emergendo, giorno dopo giorno, questioni che, se confermate, dovranno essere quanto meno giustificate da chi di dovere. I fatti sono ormai noti. I consulenti di Aeradria sono ancora al lavoro. Il piano, che doveva essere depositato in Tribunale il 28 febbraio, con apposita istanza di Aeradria è stata richiesta e ottenuta una proroga di un mese. Quindi il destino di questa realtà sarà più chiaro a fine mese. Secondo le ultime notizie, ci sarebbero in corso trattative per la “privatizzazione” del Fellini con almeno tre soggetti e “con uno di questi è molto seria” ha detto di recente presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. Questo è quanto. Che dire. Dopo aver ficcato Riminiterme nel vicolo cieco della cooperativa immobiliare reggiana Coopsette con i suoi mega progetti (tutt’ora sulla carta) a Rimini sud, aver messo in ginocchio la Cassa di Risparmio di Rimini, la sensazione e che un altro gioiello dell’economia locale stia per finire in chissà quali mani. Speriamo buone
PUNTO D’ASCOLTO PER MATERNITÀ DIFFICILE Gravidanza inattesa o indesiderata? Se non si è ben sostenuti dal partner, si hanno problemi, di lavoro, sicurezza economica, solitudine c’è qualcuno che può aiutare. Una disponibilità attenta per ascoltare, accompagnare, offrire un ausilio concreto. Per tutto questo ci si può rivolgere al Punto di Ascolto per la Maternità Difficile gestito dalle associazioni di Volontariato Pro-life della provincia di Rimini: Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento per Ia Vita, Centro di aiuto alla Vita, Difendere Ia Vita con Maria, Pro.farma, Famiglie per l’Accoglienza. Presso il Centro per le Famiglie del Comune di Rimini in p.ta dei Servi 1 / ang. C.so d’Augusto - Rimini. Aperto tutti i giovedì in orario 1012 / 16-18. Per urgenze chiamare 339 7509085 (Rita) - 340 8023488 (Anna) - 339 7292459 (Franca)
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l'OPINIONE
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La lotta a Torino contro Prima Linea e Brigate Rosse. Dopo la Morte di Borsellino, la decisione di andare a Palermo
La mia amicizia con Caselli IL PUNTO DI VISTA Inizia in prima pagina Gozzo, Lo Forte, Scarpinato, Natoli, decisi a combattere Cosa Nostra fino in fondo. A differenza di Caselli, Grosso, quando ne prese il posto, ostacolò la circolazione delle notizie nell’ambito del pool: «se non conoscono l’integralità delle indagini, i sostituti non hanno la possibilità di lavorare efficacemente. Io e i colleghi cosiddetti “caselliani” abbiamo vissuto sulla nostra pelle questo pregiudizio», ha scritto il pubblico ministro Domenico Gozzo sul Fatto quotidiano del 27 marzo 2013. Il metodo Caselli a Palermo fu molto diverso, e restò ben lontano dalla «tendenza a promuovere e gestire processi che diventano gogne pubbliche ma restano senza esiti», come oggi Caselli chiede al Consiglio superiore della magistratura di smentire la tesi
di Grosso. «Gogne pubbliche»? Basta, per rendersene conto, pensare al processo Andreotti. La televisione berlusconiana ha fatto di tutto per trasformare in assoluzione la prescrizione ottenuta dall’esponente democristiano per fatti accaduti fino alla primavera 1980, mentre a pagina 1518 della sentenza della Corte d’appello di Pa-
lermo del maggio 2003 sta scritto che «l’imputato ha, non senza personale tornaconto, consapevolmente e deliberatamente coltivato una stabile relazione con il sodalizio criminale ed arrecato, comunque, allo stesso un contributo rafforzativo manifestando la sua disponibilità a favorire i mafiosi». Quando, nel 2005, ci fu il
concorso per la nomina a Procuratore nazionale antimafia e Caselli e Grasso si presentarono, il III governo Berlusconi tagliò fuori dalla gara Caselli con apposite leggi ed emendamenti. Uno di essi vietava la partecipazione a chi avesse compiuto 66 anni, che era proprio la situazione di Caselli. Grillo Mentre scrivo, Grillo ha adottato il criterio della «credibilità», ed ha messo Bersani e Berlusconi sullo stesso piano, respingendoli entrambi. Esattamente come fece Bertinotti nell’ottobre 1998, mettendo sullo stesso piano Prodi e Berlusconi. Speriamo che non ne conseguano conseguenze altrettanto disastrose. Per fortuna, oggi abbiamo un ottimo papa francescano. Il Conclave lo ha fatto preferire all’arcivescovo di Milano, Scola. In Conclave Comunione e liberazione non ha avuto fortuna. Il cardinale Ruini conta molto meno. *Libero docente all'Università di Roma
IL PUNTO DI VISTA
Francesco, tutto il bene possibile - Qualche giorno fa incontro un amico che mi chiede: “Franco cosa pensi di questo nuovo Papa?” La mia risposta non si è fatta attendere: Tutto il bene possibile... Primo perché, essendo stato scelto dallo Spirito Santo, sia pure attraverso il voto dei cardinali, non può che essere una scelta giusta caduta sulla persona giusta. SecondO, contrariamente a quello che qualcuno gli vuole far dire, di nuovo e di diverso, Papa Francesco continuerà lungo la linea di riscoperta e rivitalizzazione della fede, tracciata da Papa Benedetto al quale, non per niente, ha dedicato il primo saluto. “Però ha anche subito pensato ai poveri e a una Chiesa povera” – Certamente, questo è il cosiddetto cristianesimo secondario, il cristianesimo sociale; quel cristianesimo che, come ha già ben evidenziato lo stesso Francesco, se non è fondato su Cristo e se non è fatto in nome di Cristo, rischia di diventare solo un puro sentimentalismo sociologico. Il dono che Papa Benedetto ci ha fatto, vale la pena sottolinearlo, è l’anno della fede quell’anno della fede che Francesco porterà avanti con il suo stile, certamente diverso, ma assolutamente in linea nella sostanza fondamentale. Se quella specie di luna di miele che si è creata in questi primi giorni attorno alla figura di Papa è fondata sull’idea che porterà chissà quale “rivoluzione” nella Chiesa
penso che essa sia destinata a finire presto. Le idee di Francesco, per chi vuole conoscerle, sono già note e chiare. Ha 76 anni, è un personaggio conosciuto, di cose ne ha dette e scritte tante. Andava nelle villas miserias e faceva bene ad andarci; ma da questo a pensare che sarà un contestatore teologico c’è un bel passaggio del tutto arbitrario. Perché è certo che sul piano della morale e della catechesi è del tutto allineato con Papa Benedetto, e non potrebbe essere diversamente. E’ il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, non è un sociologo sudamericano capitato per caso sul soglio di Pietro. E’ ovvio e naturale che ognuno abbia il suo stile, ma non è questo che conta (se non per certa stampa alla quale spesso interessano più il folklore e la polemica che la verità). Il Papa ha soprattutto una funzione da svolgere: quella di essere magister et custos fidei cioè maestro e custode della fede; il resto sono cose importanti, ma proprie di tutti gli uomini; perché l’infallibilità del Papa c’è quando parla di teologia e di fede, per tutto il resto egli è fallibile come ogni altro uomo. A Bergoglio bisogna guardare in questo modo: maestro e custode della fede e le cose cha ha cominciato a fare e a dire vanno in questa direzione. Per cui: benvenuto Francesco, tanti auguri e buon lavoro! Gianfranco Vanzini
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RICCIONE
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Legge di iniziativa popolare per favorire l'emersione della legalità e la tutela dei lavoratori
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
degli Scrondi
Multe - Leggiamo: “Multe in calo, 100mila euro in meno”. Paura contravvenzione o chiusura di un occhio dei vigili?...
Evasione - Leggiamo: “Caccia agli evasori, il Comune recupera 400mila euro”. Non è mai troppo tardi per la giustizia fiscale...
Susanna Camusso - Leggiamo: “Susanna Camusso al PalaRiccione per l’ottavo congresso nazionale Auser”. I “maligni” dicono che la segretaria della Cgil ha ribadito i suoi tre concetti fondamentali: no - no - no...
A Mosca per fare ridere - Leggiamo: “Campagna di Russia con ‘eserciti’ divisi. Voli separati per Comune e albergatori che si mettono in posa con le spille anti tassa di soggiorno”. Comiche italiane in quel di Mosca...
Vigili e corvi - Leggiamo: “In strada ora c’è il vigile di quartiere. Tra le prime indagini l’individuazione del corvo delle scritte ingiuriose”. Aperta la caccia anche alle cornacchie... La Fico - Leggiamo: “Raffaella Fico in versione hippy si scatena al Peter Pan”. Le tensioni con Mario Balotelli si scaricano con frenetici balli... L’esempio dei genitori - Leggiamo: “Scuola: lite tra genitori, danni col cacciavite. Furiosa litigata tra le mamme per i figli: arrivano i padri e uno sfregia l’auto del rivale”. Poi non chiedetevi perché molti bambini sono maleducati...
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“Io riattivo il lavoro. Noi riattiviamo...” Raccolta firme
COMUNITA'
di Pietro Cavallaro - Io riattivo il lavoro. Legge di iniziativa popolare per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. In Italia ormai ci stiamo abituando (ma spero di no!) alle lungaggini, alle burocrazie incomprensibili e insopportabili. A una di queste si sta tentando di porre rimedio. Quando un’azienda viene sequestrata e confiscata dalla magistratura alla criminalità organizzata rimane non operativa a lungo: mediamente 6-8 anni! Si comprende bene come in questo frangente succedano conseguenze molto gravi. I dipendenti perdono il lavoro; l’azienda è decotta e fallisce, macchinari e attrezzi arrugginiscono e diventano inservibili. Clientela, fornitori, pro-
fessionalità, esperienze, svaniscono, eccetera. Ma soprattutto, la disoccupazione aumenta con gravi danni, oltre che per le persone e le famiglie coinvolte, anche per la legalità. Infatti, si rischia il diffondersi dell’idea falsa che ‘con la criminalità si ha il lavoro, con lo Stato lo si perde’. Alcune associazioni (Cgil-Libera-Acli-Legacoop e molte altre) stanno raccogliendo firme per una
Banchetti a Rimini durante i giorni di mercato il 17 e 20 aprile in Piazza Cavour. 5 e 6 aprile - Supermercato Coop Adriatica “Celle” 6 aprile - Supermercato Coop “La Fornace” di Santarcangelo di Romagna 13 aprile - Supermercato “Perla Verde” di Riccione 20 aprile - Coop “Colonnella” 20 aprile - Supermercato Coop Adriatica di Bellaria 27 - aprile Supermercato Coop Adriatica di Cattolica 4 maggio - Incoop Via Marecchiese
legge di iniziativa popolare alfine di eliminare i tempi morti, snellire le necessarie burocrazie per ottenere il proseguimento dell’attività dell’azienda attraverso organismi previsti dalla legge: dipendenti riuniti in cooperativa, altre cooperative
operanti nel settore, o quant’altro la legge preveda, salvaguardando così il lavoro, la produzione, l’azienda e la legalità. Tutti i comuni della provincia di Rimini (ma anche oltre) sono attrezzati (e se non lo fossero bisognerebbe attivarli!) per raccogliere le firme dei cittadini, così come molti volontari con l’assistenza di tantissimi consiglieri comunali o provinciali, tutti abilitati all’autenticazione della firme, organizzano dei tavoli volanti nelle più svariate occasioni in cui c'è la presenza di molte persone. Ai margini di fiere e mercati, davanti a supermercati, in occasione di feste e convegni, eccetera, chiunque, purché elettore, può contribuire alla buona riuscita di questa ottima legge: basta apporre una firma; la buona democrazia è fatta anche di questi piccoli gesti. C’è tempo fino al 15 maggio (info: 339.7678934 Michael Binottti, coordinatore di Libera a Rimini).
Il ‘tubone’ - Leggiamo: “Fogne, contro il ‘tubone’ si alzano le barricate. Sulla condotta per la raccolta delle acque nere che parte da Rimini”. Riccione a Rimini: il tubone mettetevelo in quel posto...
Ex Idv (1) - Leggiamo: “I movimenti degli ex Idv. Morri: addio Di Pietro, vado da Grillo”. Voglia di populismo portami con te...
Ex Idv (2) - Leggiamo: “Scontro tra Pd e Idv. Galli attacca Morri: coi soldi extra stipendio non criticava il Comune”. Per galleggiare in nuove emozioni bisogna dimenticare il passato... Pd e tsunami - Leggiamo: “Pd: segreteria Pd azzerrata dopo lo tsunami 5 Stelle”. Basterà?... Pubblico-Privato - Leggiamo: “Bilancio di previsione. Gli artigiani: fare di più per tagliare le spese comunali”. Il Comune deve tagliare gli sprechi. Giusto! Ma i privati devono sempre solo chiedere?... Diversità - Leggiamo: “Scuole dell’infanzia comunali: restano fuori 61 bambini”. Le graduatorie non sono ancora definitive, ma fa rabbia pensare a questi bambini che non possono essere già come gli altri loro coetanei...
- Si è svolta, nella splendida cornice dello Zenzero club & restaurant di Portoverde Misano, il 1° trofeo Regionale Barman Fib (Federazione Italiana Barman) con a capo, per l’Emila Romagna, Massimo Roberto, noto e stimato maitre ancora oggi ricordato per il prestigio come barman anni ’70 nelle disco più in di Riccione; sua il via alla competizione. La delegazione di Rimini, coadiuvata dai barman Giuseppe Annunziata, docente responsabile provinciale, e da Fabio Massimo Roberto barman docente, esperto di working flair. I due alfieri Fib hanno guidato, con maestria, un motivato gruppo di giovani che si sono sfidati davanti a un
Barman, il futuro si declina al femminile PASSIONI
pubblico di appassionati e colleghi, per il titolo regionale. La sfida è iniziata fin dall’office dove il barman Fabio Massimo doveva controllare che tutto avvenisse come da regolamento. A seguire, le esibizioni svolte sotto l’attento controllo di Annunziata, nei panni di giudice per l’esecuzione tecnica; alla fine i concorrenti sono arrivati alle votazioni.
Il punteggio ottenuto da office, abilità tecnica, più una degustativa, è stata condotta dal prof Giorgio Adriano Buffone dell’ istituto Savioli e dal barman Giuseppe Avallone del Concord Bar Riccione. Alla fine il podio. Tre BarLady sul podio. Sul gradino più alto Eleonora Massari, con il titolo di campionessa regionale. La piazza
d’onore a Sofia WenLei Qiu. Durissima la scelta per il terzo posto; sale sul gradino più basso Mirka Casadei. Le prime due BarLady, provenienti dai corsi 1° livello barman della Fib, ottengono il riconoscimento “Nuove leve 2012'. Con dil diritto di partecipare alla finale nazionale che si terrà a Viareggio. La serata si è conclusa annaffiata da bollicine “Poderi del Gaio” di Renzo Bronca per un aperitivo offerto ai convenuti. Poi la splendida cenetta che il patron Giovanni dello Zenzero ha preparato. Gli ospiti hanno degustato vini di Romagna Nobili della Massetta prodotte da Giuliano Bernarbini.
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RICCIONE
Uno dei big del Pd di Riccione, ricopriva il ruolo di presidente di Anthea. Era stato ai vertici di Geat, assessore a Riccione
Addio a Fantini, intelligenza pura - Addio ad una delle menti più raffinate della provincia di Rimini. Valeriano Fantini se n'è andato lo scorso 18 marzo. Lascia la moglie Monica ed una figlioletta, Linda. Stroncato dalla malattia non aveva che 55 anni. A chi scrive, un paio di mesi fa risponde al telefono: “Sì, tutto bene”. “Ma dove sei?”. “In ospedale”. “A quando per il panino?”. “Mettiti d'accordo con Marcello per la pausa di mezzogiorno”. Per il panino c'erano solo Valeriano e Marcello. Entrambi delle Fontanelle. Già minato dalla malattia, diceva di star bene, come si conviene a chi ha carattere ed intelligenza. Da vendere. Per Marcello, compagno alle elementari, era una delle teste più raffinate ed accorte della provincia di Rimini. Un intreccio di Guicciardini e Machiavelli. Era freddo, col senso della strategia nel fare politica, non meno che passione. Con le tattiche della politica gli piaceva danzare e colpire, tocchi da fiorettista; certo che sarebbe stato ricambiato con la clava. Ma erano le regole del gioco. Era un uomo col piacere del duello. Forse l'ultimo capolavoro politico di Fantini è stato Massimo Pironi. Prima ne aveva gestito la sfrontata campagna delle primarie. Poi ne aveva coordinato la tornata elettorale. Appena dopo la
E' stato lui ad orchestrare le primarie prima e la campagna elettorale poi di Massimo Pironi poi. Dopo il successo gli dice: “Ora sei il sindaco, puoi fare tutto quello che vuoi”
TESTIMONIANZA
Velocità di pensiero
AMARCORD di Francesco Toti vittoria saluta Pironi con questa frase: “Ora sei il sindaco, puoi fare tutto quello che vuoi”. Valeriano, come sanno coloro i quali lo conoscevano bene, sottintendeva: “Attento però che tra cinque anni c'è un'altra campagna elettorale e avrai bisogno di una squadra per puntare alla vittoria”. Il sindaco Pironi pennella una bella immagine di Valeriano: “Quando eravamo adolescenti, arrivava in bici come una saetta, scendeva al volo”. Un divertimento per uno che faticava a cammi-
Valeriano Fantini (1.12.1957 - 18.3.2013
nare, per via della polio. Che intelligenza quella di Valeriano. Con lo scriba ogni tanto si vedeva per un aperitivo al bar “Roma”, a Misano, dove abitava da qualche anno. Si chiacchierava di tutto; soprattutto di politica e degli amici in politica. E al potere. Di quello che c'è dietro le quinte e che poche volte finisce sui giornali. “Dai, dimmi le cose come stanno, i retroscena; tu sai”. “Non so niente, mi devi credere. Mi sopravvaluti”. E ti sorrideva con gli occhi che dicevano il contrario.
- Sarò breve. Se pronunciassi un discorso lungo o intriso di retorica di circostanza, vorrebbe dire che ho trascorso inutilmente 10 anni della mia vita al suo fianco. Pensate, il nostro rapporto era arrivato ad essere così destrutturato, che anche il semplice salutarsi rientrava ormai nella sfera del superfluo. Ad esempio, il lunedi mattina, dopo il week end, entravo nel suo ufficio e lo trovavo intento a leggere i giornali. Lui aveva gli occhiali, rigorosamente storti e messi di traverso sulla punta del naso, alzava lo sguardo e diceva: “Come al solito avete rubato!“. Io sono juventino e lui era interista… Era l’essenzialità fatta persona. Condividevamo una conclamata idiosincrasia per le riunioni e per la sterile verbosità. Le nostre decisioni, anche quelle più difficili ed importanti, le abbiamo sempre prese in poco tempo, senza eccessive discussioni. La nostra amicizia è stata una meravigliosa collezione di silenzi. Rapidità di pensiero quindi. Così veloce che neanche le parole riuscivano a star dietro alle sue idee.
Una volta seduti ad una tavolata alla Festa dell'Unità, Valeriano è lapidario: “Possiamo anche smetterle di farle 'ste feste. Ci
E poi contestualizzava sempre tutto, anche quando improvvisava, niente era casuale. Era un maestro di strategia e di lettura del quadro di insieme. Essenzialità, rapidità di pensiero, visione generale a 360°: talenti per i quali a volte ha dovuto pagare dazio specie in termini di rapporti umani. Altro che pettinare bambole e smacchiare giaguari. E poi coraggio. Grande, immenso. E senso dell’onore. Camminava a fatica ma con la schiena sempre dritta. Valeriano la sua malattia e la morte le ha guardate fisse negli occhi senza arrendersi. E ancora l’amore per la sua famiglia e per Linda. Ieri era la festa del papà. Don Mazzi, prete di frontiera e non di salotto, ha rivolto in radio un invito ai padri dicendo: “Se non riuscite ad essere strada per i vostri figli, siate almeno un sentiero”. Ecco Linda, ti garantisco che il tuo babbo era un’autostrada a 3 corsie per ogni senso di marcia. Ciao Valeriano. E’ stato bello stare con te e soprattutto molto, molto divertente. Tommaso Morelli
siamo solo noi”. Quel solo noi stava per dirigenti ed apparato. Come non dargli ragione. Valeriano Fantini è stato uno
straordinario uomo politico. Un dottor sottile. Un Richelieu. Tra i più potenti a livello provinciale, sapeva che lo scontro vero era all'interno del suo stesso partito. E che c'è chi vince e chi perde. I primi gestiscono il potere; i secondi stanno in panchina. Laurea in legge, dipendente Inps, dal 2008 era presidente dell'azienda pubblica Anthea; fino al 2007, dal 1999, era stato presidente della Geat. Negli anni '90, fino al '94, era stato assessore a Riccione. Uno degli amici di adolescenza era Massimo Masini, sindaco di Riccione dal '92 fino al 1999. Se la natura gli aveva dato una mente d'oro, prima di farlo scendere dalla giostra della vita, gli aveva tolto la gioia del camminare. Ancora bambino, i genitori lo mandano a lezioni di nuoto dal vicino di casa bagnino di salvataggio. Valeriano prende tante lezioni. I genitori vorrebbero pagare; quel signore dice di no. I genitori, titolari di una ferramenta in via Puglie, Fontanelle, si sdebitano con una pentola di acciaio inox. Qualcosa di prezioso ai tempi. Nell'ultimo saluto, il 20 marzo, la chiesa Stella Maris delle Fontanelle era stipata; con tanti amici sul sagrato. Un commovente abbraccio al Valeriano uomo. Che la terra gli sia lieve.
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Bottega artigiana vera dove si lavora cuoio e pelli Creano e fanno oggetti unici. “Coi clienti è stimolante e ci scambiamo curiosità, storie. Anche storie di vita vissuta. Anche questo a fine giornata nutre”
Giuliano Vivarelli e Raffaella Bianchi al lavoro. La bottega si trova sul portocanale di Riccione lato Alba
ARTIGIANATO
di Morena Fabbri - Cuoio, pelli, spago, pece, fibbie, borchie. E passione. Tanta passione. E' l’atelier Vivarelli del bolognese Giuliano, e Raffaella Bianchi, trentina. La bottega si trova in via Bellini, sul canale di Riccione, lato Alba. Come tutti i laboratori che si convengono è aperto al pubblico mentre si fanno le cose. L’attività di Giuliano Vivarelli nasce negli anni Settanta, nelle zone dell’Appennino bolognese. Dopo vari spostamenti, dall’entroterra arriva sull riviera romagnola. Negli anni Novanta conosce Raffaella a Bologna (studia filosofia), che stava ultimando gli studi. Decidono di mettersi in attività insieme. “Quando ho conosciuto Giuliano mi sono subito ap-
- Budrio (Bologna), 10 marzo, assemblea elettiva del consiglio direttivo del comitato Emilia Romagna della federazione italiana. Il cattolichino Davide Berti riconfermato presidente regionale. Savignano sul Panaro, 1617 marzo campionato regionale di combattimento (250 iscritti). Per il taekwondo Olimpic Cattolica e Riccione oro per Giacomo Pozzi junior cinture gialle e per Lorenzo Bravi, cadetti cinture gialle; argento per Eanga Kledi cadetti cinture gialle, Agnese Giorgi junior cinture verdi, Giulia Batazza cadetti cinture verdi, Alessandro Osorio cadetti cinture gialle e Berarducci Rebecca cadetti cinture gialle; bronzo per Davide Donati senior cinture verdi, Raul Pastor junior cinture blu-rosse, Cristian Zattoni senior cinture nere, Alessandro Scarano e Alex Semprini cadetti cinture rosse, Alessia Morri e Pietro Ugolini cadetti cinture gialle. Eindhoven Olanda, 16 marzo. Taekwondo Olimpic Cattolica al 40th Dutch Open con
passionata a questo mestiere artigianale”, racconta Raffaella. Dal 2005 sono in pianta stabile a Riccione. In un periodo in cui le difficoltà economiche del Paese sono evidenti, si fa forse più affidamento sulle piccole imprese, specialmente nel mondo dell’artigianato, con la speranza che possano essere da traino per creare delle prospettive incoraggianti. Oggi antichi mestieri che nel corso del tempo si erano accantonati, stanno tornando, soprattutto in questi tempi di disoccupazione. Occorre reinventarsi e differenziarsi, e gli artigiani, abili nella creazione di prodotti unici e particolari, in questo riescono benissimo. Raffaella spiega: “Noi siamo una piccola realtà; produ-
ciamo varie cose, borse, cinture, borselli, cartelle, portafogli. Che vendiamo direttamente. Facciamo anche riparazioni. C’è sempre l’esigenza di ricucire una borsa, o riparare una scarpa. Inoltre, questa è una zona molto vivace e creativa, quindi capitano richieste che vanno dall’applicazione di pelli sulle magliette ai portamenu in cuoio, alle borchie sulle scarpe. Siamo duttili; quindi rispetto a strutture più grandi risentiamo meno della crisi”. Giuliano e Raffaella di divertono ad ironizzare sul fatto
che in “crisi” loro ci sono sempre stati e quindi oggi non ne risentono. “Non abbiamo mai avuto idee di grandezza - raccontano. Anzi, abbiamo sempre creduto nella realtà della bottega che si può facilmente controllare e gestire, ecco perché non risentiamo della crisi”. “Noi produciamo - specifica Raffaella - anche pochi pezzi; soprattutto, il nostro laboratorio funge da negozio dove i clienti si fermano e comprano ciò che a loro piace”. L’artigianato, come lo in-
tende Giuliano, va svolto nel segno della libertà: “Esistono anche botteghe con dieci o venti persone, ma fare l’artigiano significa svolgere un mestiere che ti rende autonomo e indipendente; in cui sei tu che amministri sia te stesso che il negozio. Anche una volta c’era l’artigiano, ma dagli anni Settanta ad oggi questa figura ha assunto una valenza più indipendente”. Raffaella intende l’autonomia che questo lavoro porta con sé non solo a livello economico: “Questo mestiere dà pie-
COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO
zo di sistemi elettronici per giochi a staffetta. Fra gli iscritti è stato estratto un uovo di cioccolato della pasticceria Staccoli con sorpresa personalizzata e tutti hanno ricevuto la medaglia di partecipazione.
Alessandro De La Rua e Ginevra Graf. Questi open di classe A attribuiscono punti per il ranking mondiale e vi partecipano i migliori atleti da tutto il mondo. Alessandro reduce dall’infortunio accorso du-
rante il ritiro in nazionale vince il primo incontro con un olandese, ma si arrende al secondo turno con un atleta belga per 10 a 5. Ginevra conquista la medaglia d’oro vincendo 5 incontri.
Cattolica, 30 marzo. Trofeo uovo di pasqua organizzato per i piccoli e piccolissimi allievi delle società di Cattolica e Riccione nella palestra comunale di via Del Porto con giochi di abilità e utiliz-
Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/ 9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese.
na libertà di scelta su quello che decidi di produrre un determinato giorno, ma è tutto in divenire. Perché poi potrebbe entrare un cliente che fa una richiesta o compra qualcosa. Ecco che a fine giornata hai da una parte la realizzazione di un prodotto da mettere in vetrina e dall’altra hai messo i soldi nel cassetto con le vendite. È questo che dà un senso di indipendenza e anche di tranquillità”. La bellezza di questo lavoro è anche il rapporto diretto che si viene a creare con i clienti, l’aspetto umano. “Noi - continua Raffaella abbiamo anche lavorato praticando solo all’interno del laboratorio e vendendo all’ingrosso, ma è diverso quello che ti trasmette il contatto con gli amanti del pezzo unico. È' più stimolante e ci scambiamo curiosità, storie. Anche storie di vita vissuta. Anche questo a fine giornata nutre”.
SEDI Cattolica 1 - Via Del Porto 17 (zona comune) adulti lun mer h 20; bambini (4-7 anni) mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18; (8-12 anni) sab dalle15 alle 18. Cattolica 2 - Via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 (4-7anni) e dalle 18:15 alle 19:30 (8-12 anni). Taekwondo Riccione NUOVA SEDE segreteria cell. 3485687184 sopra palestra BEVERLY HILLS Via Cella Raibano, 43, zona industriale Riccione, mar-gio dalle 17:30 alle 18:30 (4-7 anni) dalle 18:30 alle 19:30 (8-12anni) e sabato dalle 16:30 bambini e dalle 17:30 adulti taekwondo music con Elisabetta (intensa attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) mar e gio dalle 13:15 alle 14, inoltre lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica cross fit. TRE LEZIONI DI PROVA GRATUITA PER I NUOVI ISCRITTI
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RICCIONE Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Fosco Rocchetta racconta la storia della città prima e durante il 1859-'60
LA LETTERA
Madre Teresa e calunnie - Ai tanti benefattori che mi seguono da più di 15 anni,devo riferire che probabilmente non potrò recarmi in India,perchè ho l’interdizione ad avvicinarmi alle suore e a consegnare i soldi raccolti, perchè sono frutto del diavolo; dovrò cambiare destinazione,sempre presso le Missionarie della Carità,come da mia promessa a Madre Teresa. Che questo mio non fosse un compito facile,lo avevo intuito fin dall’inizio di questo percorso missionario; con tutti gli scandali che si sono ripetuti negli anni, non ho mai voluto legarmi ad alcuna associazione e di questo mi colpevolizzano molti; la stessa Madre Teresa, quando, consegnati i soldi, mi fece fare la ricevutacheiocercaidirifiutareperchè mi sembrava offensivo, mi disse, testuali: “Giovanni, prendila e custodiscila perchè potrà esserti utile!”. E presto ebbi a dirmi quanto aveva ragione! L’aria musicale dice “la calunnia è un venticello”, ma questa accollatami da una donna che è presente in un contesto religioso, è una vera tempesta di cattiveria che è arrivata alla casa-madre di Roma e ultimamente anche in India; scoperte dolorose che ho fatto, prima, telefonando alle suore di Roma per avere, come sempre, gli indirizzi per le destinazioni successive; al loro categorico rifiuto, mi è venuto
in mente di chiedere se, per caso, una signora di Riccione avesse chiamato per parlare di me e la risposta è stata: “Ma lei come fa a saperlo?” Il parroco della signora mi trattò male e mi vietò di raccogliere offerte fuori dalla sua chiesa, ma, non solo, diede un avviso agli altri sacerdoti di Riccione, uno dei quali mi offese tantissimo non aprendomi la porta della canonica, pur avendomi visto e riconosciuto dalla finestra. Pochi giorni or sono, sono stato convocato ad una loro assemblea, per arrivare ad un chiarimento, portando tutte le ricevute dei miei più di 40 viaggi e tutte le lettere rilasciatemi dalle superiori, ma nessuno di loro ha voluto vederle; e allora?! Ancora adesso mi auguro che il parroco convinca la donna in questione ad un confronto, altrimenti potrei arrivare alla denuncia per calunnia per avermi incolpato di essere ladro e ancor peggio di simonia, per cioè far traffico di cose religiose-spiritualii allo scopo di ottenere beni materiali (soldi). Tutto questo mi ha fatto sprofondare in uno stato di profonda prostrazione fisica, mentale e spirituale, in una indicibile amarezza per tanta cattiveria! Giovanni Salvadori Misano Monte
Aprile 2013
22 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
“Riccione nel Risorgimento” Il libro viene presentato il 13 aprile, ore 17,30, al PalaTerme di Riccione. Il villino Mattioli quartiere generale dell'Armata italiana
Villino Mattioli-Graziani di proprietà comunale dal 1979. Oggi, è la sede del Centro arti figurative
CULTURA
- Se è ben noto è il ruolo di Rimini nel Risorgimento, nulla è stato scritto sinora dell’importanza strategica avuta da Riccione tra gli anni Quarante e Sessanta dell’Ottocento. L’ex villino Mattioli (attuale sede del Centro Arti Figurative), edificio settecentesco, è stato la sede (1859-60), del Quartier Generale del 2° Corpo dell’Ar-
- Fosco Rocchetta è a suo agio nelle polveri degli archivi storici italiani. Si sa muovere col passo di danza del divertimento. Ha raccolto in un libro i documenti che raccontano la storia di Riccione. “Riccione nel Risorgimento” il titolo, viene presentato il 13 aprile, ore 17,30, al PalaTerme. Una sintesi del lavoro. mata Centrale, agli ordini di Luigi Mezzacapo, generale trapanese, che con il fratello Carlo, rappresenta una delle più eminenti figure di quella gloriosa epopea, che si concluse con l’unificazione d’Italia. Quell’antica residenza, ha costituito per oltre un secolo, la dimora più decorosa ed ampia, fornita di scuderie per cavalli, che esisteva a Riccione Paese, ed era la prima ad essere requisita in occasione del transito di eserciti lungo la Flaminia. A partire dalla geneaologia dei proprietari di quello storico palazzo, viene illustrata Riccione in quegli anni cruciali per l’unità nazionale, grazie anche alle notizie che scaturiscono dal diario di don Tonini, parroco della chiesa di S.Martino, riportato nel libro,
nella trascrizione di Luigi Ghirotti, benemerito cultore di archeologia e storia locale, cui è dedicato il volume, da parte degli autori, che con il maestro hanno condiviso tante ricerche sul territorio a partire dall’antichità, e con il quale avevano instaurato un sincero rapporto di collaborazione ed amicizia. Questa pubblicazione trae origine da indagini archivistiche che, a partire dalla ricostruzione della “storia” di questa casa nobiliare, hanno portato, sorprendentemente, alla conoscenza di vicende sconosciute, del tutto trascurate dalla storiografia riminese. Di quei fatti non è rimasta traccia alcuna nella tradizione orale cittadina, malgrado la notevole importanza rivestita da
tale abitazione nel corso di buona parte dell’Ottocento. Questo edificio rappresenta infatti la dimora più antica che, seppur modificata nel tempo, si erge tuttora a Riccione Paese: un’apprezzabile testimonianza architettonica riconducibile al XVIII secolo. La struttura venne costruita verso la metà del Settecento alle Casette, primo nucleo abitativo della borgata di Riccione lungo la via consolare Flaminia. Posseduta dai frati domenicani, la casa fu acquistata nel 1755 dai conti Mattioli, una ricca famiglia proprietaria di numerose abitazioni e tenute agricole nel territorio riminese. Un grande quantità di documenti attesta che quel palazzo, per il numero di stanze e di servizi di cui disponeva, e per la presenza di stalle in grado di accogliere cavalli ed animali da soma, era il primo a Riccione ad essere requisito dalle autorità civili e militari in occasione del passaggio di eserciti sull’antica strada romana, transiti particolarmente frequenti tra gli anni Quaranta e Sessanta dell’Ottocento. Il periodico riminese Italia del 3-4 agosto 1886 riporta la notizia che sul citato villino era murata una lapide marmorea,- di cui non è rimasta alcuna testimonianza nella letteratura successiva-, volta a rammentare alcuni eventi salienti accaduti tra il 1849 ed il 1860, un’epoca cruciale nel processo di unificazione nazionale. Un arco di tempo che va all’incirca dalla prima guerra d’indipendenza, ad una data precisa, quel 18 settembre 1860, in cui, a seguito della sconfitta dell’esercito pontificio nella battaglia di Castelfidardo da parte di quello piemontese, le Marche e l’Umbria entrarono a far parte del Regno d’Italia.
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Aprile 2013
MISANO
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Grande successo per i fuochi di San Giuseppe. Pulizia del parco il 23 marzo
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
Brasile, la voglia di stare insieme continua Parole da e ‘Fnil’ ALLEGRO MA NON TROPPO
(Il vecchio nome di Misano Mare)
COMUNITA'
RINNOVAMENTO - Incidentalmente ho scoperto che l’amico Giuliano Arcangeli, è ancora presidente dell’ArciUisp “Circolo Carlo Levi”. Suo malgrado? Me lo sono chiesto perché lo era già nel lontano 1973. Sono esattamente passati 40 anni. Ma non sei stanco? Con tutto il rispetto e la stima per Giuliano, penso che il rinnovamento “non è solo un problema del presidente” darebbe, forse, nuova linfa e più credibilità, a questa importante associazione culturale e sportiva, che latita o no? ALBERGHI - L’anno prossimo ogni attività alberghiera dovrà dotarsi, obbligatoriamente, così pare, all’interno di ogni singola proprietà, di un nuovo sistema idrico, con l’inserimento di una enorme cisterna e potente autoclave, collegata ai naspi dell’antincendio, autonomamente dall’impianto già esistente. I tubi dovranno essere di dimensioni importanti, cioè in grado, o se volete a norma, di sfruttare la potenza richiesta, poiché i tubicini di Hera non sono in grado di erogare. Per le attività, ovviare a questo disservizio, sarà un altro dispendio di risorse, che non vanno certamente nella direzione della riqualificazione, ma soprattutto sarà in molti casi un disastro estetico, per i risibili spazi che, oramai, sono ai minimi termini per le continue richieste della burocrazia cieca. Associazioni inerti, Hera tace e la politica? Boh! ESTATE - Il ponticello di legno sul rio Agina non è più agibile. Il camminamento di legno del Parco Mare Nord non è percorribile e da tempo transennato. Le fioriere, lungo il canale del rio, si vergognano di chiamarsi tali. “Una ringhierina al loro posto”? Le sedute in cemento martellinato rosa sono diventate nere. Ci vorrebbe poco per i frontisti farsi carico della pulizia. I giardini sono sempre li, uguali a se stessi, che noia. E’ vero che non c’è più una Lira...ma un po’ di buona volontà e qualche Euro. Dai!!! SOTTOPASSO - Pedonale di via Repubblica: le erbacce sono un’altezza considerevole. Il sindaco le nota (dopo un giorno immediatamente estirparte). E’ mai possibile che il primo cittadino sia costretto a sostituirsi ai responsabili della manutenzione? Roba da chiodi!
- Mamme, bambini, babbi, nonni, figli, adolescenti. Tutti i colori di Misano Brasile insieme il 19 marzo, San Giuseppe, per il falò; dalle 19 alle 23. Il Parco del Sole che diventa una piazza speciale. Servite 300 piadine (prosciutto e salsiccia). Il vino è stato offerto dal Comitato cittadino, gli organizzatori. Sono passati per un saluto il sindaco Stefano Giannini, gli assessori Claudio Baschetti e Luigi Guagneli. “Bel modo di vivere le frazioni”, il commento di qualcuno. Nicola Schivardi è il vicepresidente del Comitato: “Le ragioni del Comitato è riscoprire lo stare insieme; riuscire a coinvolgere le famiglie. Diciamo che siamo nati sotto la spinta di quattro amici al bar; oggi, la voglia di stare insieme
lo dicono i numeri: circa 100 associati e una miriade di attività”. Andiamole a vedere le molteplici attività da Natale ad oggi: tre tornei di briscola, la cinghialata (leggasi cena), due
pulizie del Parco del Sole, la riverniciatura delle eleganti panchine del parco di cui sopra ad opera degli anziani (come si sa sanno fare quasi tutto), cena di beneficenza a favore del Comitato di solidarietà di Misa-
Misano su Fahrenheit grazie alla cultura - Le conferenze di filosofia che si tengono a Misano, “Ritratti d'autore”, vengono trasmesse su “Fahrenheti”, prestigiosa trasmissione di Radio3. Cosa di cui essere orgogliosi. Bravo Gustavo Cecchini, direttore della biblioteca. Bravi gli amministratori che da circa 30 anni stanno coltivando il ciclo di appuntamenti con cultura di livello assoluto. Partito in un sottoscala con poche decine di appassionati, nel tempo le fila si sono ingrossate. Negli ultimi anni, il cinema “Astra” fa il pie-
L'assessore Livia Signorini e il direttore della biblioteca Gustavo Cecchini
no; in tanti in piedi o seduti sulle scale. Il livello delle serate è straordinario a familiare. Cecchini con molti relatori è diventato amico. Nell'immediatezza del tu alcuni di loro vengono gratis. Quest'anno ben quattro (su sette) si sono “accontentati” solo
della cena e dell'alloggio. I magnifici italiani di cui essere fieri: Massimo Cacciari, Carlo Sini, Salvatore Natoli e Maurizio Viroli. Fino a quando avremo persone simili, abbiamo un futuro, nonostante tutto. Gli ultimi due appuntamenti.
12 aprile - Carlo Sini: “I Melii”. 19 aprile - Piergiorgio Odifreddi: “Darwin”. Gli incontri si tengono al Cinema-Teatro Astra di Misano, via d’Annunzio 20, inizio alle 21. Ingresso libero sino ad esaurimento posti. Info: 0541.618424 – e-mail: biblioteca@comune.misanoadriatico.rn.it
ALLEGRO MA NON TRIOPPO
“Maleducazione dilagante”
MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058
no. Lo scorso 23 marzo, dal mattino alle 8,30 alle 12,30, una ventina di giovani padri con mezzi propri hanno ripulito il Parco del Sole. Riempito di rifiuti 30 sacchi. Alle 10,30 pausa con spianata e mortadella.
- “Maleducazione dilagante”. Così Angelo Rubaconti, parroco di Misano Monte, ha sintetizzato l'automobile parcheggiata sotto la pensilina delle corriere. La foto l'ha scattata lo stesso don e spedita. Siamo a Misano Monte in piazza Castello, dove si affaccia la torre Malatestiana e l'ex palazzo comunale. La pensilina sotto la quale ci dovrebbero essere i bambini in attesa del pullman, è spesso occupata dalle quattro ruote. Angelo è un prete che conosce l'arte del potare gli ulivi; sa affascinare con prediche che aiutano a comportarsi meglio.
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Aprile 2013
MISANO
Ragioniere capo del Comune, artefice del ricambio politico misanese nel 1970
Pucci Moroncelli, un galantuomo - Gino, mi perdonerà se, dopo tanti anni, infrango affettuosamente la sua volontà di non apparire. Sono trascorsi 25 anni dalla prematura e dolorosa scomparsa di Gino e il ricordo è ancora cosi profondamente vivo. Ci sono persone, tra di esse Gino, o meglio Pucci, che hanno lasciato una traccia indelebile, nella società ed anche una grande e positiva influenza nella crescita intellettuale di coloro che lo conobbero e che ebbero la fortuna di condividere un, seppur breve, periodo della loro vita insieme a lui. Pucci fu certamente un bell’esempio per tante persone e non è retorica, riconoscergli valori quali, l’innata propensione a stare dalla parte dei più socialmente deboli, contro le ingiustizie e soprattutto tanta affettuosa determinatezza nella ricerca di adeguate e positive soluzioni. Questo fece di lui un ricono-
Ci lasciò 25 anni fa, troppo presto. Passione per lo sport e la tavola
Gino (Pucci) Moroncelli
AMARCORD di Brufa sciuto ed apprezzato leader e paladino della società Misanese che, in quegli anni, faticosamente cresceva. Fin da giovanissimo, appena diplomato, assunse l’incarico di ragioniere capo del comune di Misano, incarico che ricoprì, fino alla fine, con grande competenza. Amava altresì lo sport e prima
di essere egli stesso un discreto piccolo ma indomito calciatore, giocò con un certo successo nel Riccione Alba, si adoperò con grande passione alla nascita di una società sportiva, l’at-
tuale Misano Calcio, del quale fu segretario e apprezzato dirigente. Questa società sportiva si occupava allora principalmente del tempo libero dei giovanissimi. Un’alternativa
alla strada. Più tardi, nel 1973, fondò con un gruppo di altri giovani amici, l’attuale Polisportiva/Culturale denominata, Circolo Arci - Uisp “Carlo Levi il pittore, scrittore e giornalista antifascista di grande spessore storico culturale del secolo scorso”. Con impegno e nobile sensibilità si attivò anche sul fronte della politica. Dirigente stimato del Partito Comunista fu, Segretario per lungo tempo, della sezione Mare “ Che Guevara”. Promotore ed artefice principale dello storico rinnovamento che portò, negli anni 70, ad un totale e clamoroso cambio generazionale nella gestione del Partito e dell’Amministrazione della nostra città, alla quale
dedicò tutta la sua lungimiranza, onestà intellettuale e competenza amministrativa. Questi impegni non lo distolsero dal vivere e coltivare lo studio, il lavoro, l’amicizia e la famiglia. Amante della convivialità e della buona cucina. Storiche le “Magnede” di enormi Fiorentine che, a suo dire, gli aumentavano i globuli rossi di cui era purtroppo carente. Ci rideva su ironicamente. Convisse e lottò cosi, con molto coraggio e dignità, contro la gravissima malattia che lo colpi in ancor giovane età. E’ bello oggi ricordare le indimenticabili parole che qualcuno pronunciò nel momento di quel sobrio commiato, volutamente riservato, una cerimonia breve e semplice, senza fanfare, né manifesti, un mattino alle 6, con pochi intimi che casualmente appresero la ferale notizia. Caro Pucci! Piccolo Grande Uomo. (brufa44@libero.it)
LA POLITICA - Dire qualcosa su una persona scomparsa significativa come Pucci ,una parola e poca due sono troppe. Una persona che ha lasciato dentro di noi oltre al sentimento dell’assenza, un’eredità spirituale e simbolica di memoria, di esperienze ed emozioni che nel corso della vita ti arrichiscono in maniera anche inconsapevole. Un ricordo comune a tanti Misanesi credo siano le cambiali e pagamenti diversi che a scadenza a quei tempi dalla banca andavano su in Comune che lui teneva in sospeso fino
Giorgio: “Firmerei per intitolargli una strada” IL RICORDO al tempo massimo. Ricordo che mio babbo era in ospedale e mi chiese: vai da Pucci a vedere se c’è qualche scadenza. Erano anni difficili e lui mi disse: “Dì al babbo che stia tranquillo e guarisca presto”. Anche se può sembrare una memoria interessata sono
fiero di avere conosciuto questa sua umanità. La sua onestà morale mi ha arricchito nel corso della vita, e aggiungo anche che se ci fosse una strada da intitolare ad un uomo sarei il primo firmatario. Di Pucci politico non ricordo molto, ma la sua mora-
lità e onestà era senza alcun dubbio come il suo camminare sempre a testa alta, come quando giocava a pallone. “Mi sembra mediano” e giocava anche bene, con una visione del gioco che invidiavo. Per noi era un insegnamento, devo dire non solo sportivo. Alla Loredana e famiglia credo abbia lasciato un patrimonio affettivo relazionale e simbolico fieri di trasmettere alle generazioni successive e che testimonia la continuità della vita. Giorgio Pizzagalli
Lista civica M5S, i primi 38 nomi - Luca Gentilini, Silvio Montico, Marcello Busca, Vincenzo Cicchetti, Simona Valeri sono gli organizzatori del M5S di Misano Adriatico. Sono i primi nomi dei grillini misanesi che alla tornata elettorale del 24-25 febbraio hanno incamerato una valanga di voti. E' diventato il primo partito di Misano col 34,4% alla Camera ed il 32,8 al senato (il Pd: 29,9 e 31,2). In tanti si chiedono: “Ma chi sono 'sti grillini misanesi?”. Basta andare sul sito Meetup Misano Movimento 5 Stelle dove si possono leggere (al 23 marzo scorso) una quarantina di nomi. Sulla loro pagina facebook i simpatizzanti sono una novantina. Tra questi nomi probabilmente ci saranno i 16 componenti della loro lista per le comunali del 2014. Silvio Montico, uno degli organizzatori, già socialista, racconta: “Ci stiamo divertendo insieme”
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Aprile 2013
MISANO
BACCHINI ADRIANO
A Misano Monte. Si trova davanti alla scuola materna delle suore. In azione Comitato di frazione e don Angelo
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Salvare il tiglio secolare Zig-zag nella mura in cemento armato della recinzione
Celesta (Pupa) Bronzetti - I Bronzetti, senza nulla togliere alle altre belle e importanti famiglie, rappresentano degnamente le Casacce. La Pupa? “Un terremoto”. Di umanità, di voglia di lavorare e del piacere di passare il suo tempo con il prossimo. Così si deve declinare l’aggettivo forza inarrestsabile della natura uscito dalla mente di chi la conosceva bene per tratteggiare Celesta Bronzetti-Neri (Pupa per tutti). E’ stata certamente una delle donne che ha fatto la piccola grande storia del turismo misanese. Se n’è andata lo scorso 25 marzo, dopo breve malattia. Lascia due figli, Massimo e Luca. Giovanissima, ventiseienne, partì con il marito Pino (scomparso anche lui recentemente) in cerca di fortuna al nord, gestendo, per moltissimi anni, alla grande, un blasonato ristorante: la trattoria ”Emiliana”. Si mangiavano le specialità romagnole, lasagne, passatelli, ecc. ancora oggi così apprezzate; tra i clienti fedelissimi, anche il Team Ferrari, quando si correva il Gran Premio d’Italia a Monza. Ritornati a Misano, acquisirono l’Hotel Adria in via D’Annunzio. Con esso i Bronzetti-Neri hanno contribuito a sviluppare il turismo misanese e la Pupa, sempre elegante, non mancava di salutare gioiosamente i vecchi clienti coi quali c’era un rapporto di affettuosa amicizia. Sono ancora tanti gli ospiti che ogni anno scendono da Arcore, ma non solo, “porca paletta”, come spesso simpaticamente li accoglieva.
COMUNITA' - Il Comitato di frazione di Misano Monte, grazie ad un proprio progetto di “cittadinanza attiva”, ha trovato un’intelligente soluzione ad una situazione di pericolo davanti alla scuola materna parrocchiale di Misano Monte e, nello stesso tempo, ha salvato, grazie alla disponibilità del parroco, don Angelo, un tiglio secolare ubicato sul marciapiede antistante. Il progetto è nato in seguito alle numerose segnalazioni dei cittadini i quali, transitando sul marciapiede nei pressi della
Il Comitato organizzatore La chiesolina col campanile a vela Il Cristo di scuola riminese del 1300
La recinzione in cemento armato modificata per il tiglio. Segno di grande civiltà
scuola materna, erano costretti, per oltrepassare tale pianta la cui mole imponente occupava tutto il piccolo marciapiede fino alla recinzione della scuola, a scendere sulla carreggiata che in quel punto è particolarmente pericolosa, anche per la presenza di una curva con poca visibilità. Risolvere il problema tagliando la pianta secolare era una soluzione che il Comitato ha rifiutato di prendere in considerazione sin dall’inizio anche se sembrava, agli occhi di qualcuno, l’unica possibile. Il parroco, sensibile alla difesa dell’ambiente e della natura, ha permesso che venisse demolita una parte della mura di recinzione della scuola materna per creare il marciapiede intorno alla pianta e permettere che i pedoni possano transitare in tutta sicurezza. Il progetto 1 è stato realizzato con il lavoro del Comitato di Frazione nell’ambito della cittadinanza attiva e con la fornitura dei materiali edili da parte del Comune; in tal modo è stato raggiunto un duplice obiettivo, cioè la salvezza del tiglio secolare e la realizzazio-
ne di un marciapiede pedonale continuo, con piena soddisfazione di tutti, scettici compresi. Il Comitato di Frazione, non solo si è prodigato per la sistemazione del marciapiede suddetto, ma, sensibile alle aspettative dei cittadini, ha anche posizionato nel parco dietro l’ex sede municipale e nel parco del Peep due gazebo in le-
gno con tavolo e panche forniti dal Comune. Il Comitato vigila continuamente sulle necessità della frazione e, sempre proteso al miglioramento della qualità urbana, è in procinto di prendersi carico anche della manutenzione del verde presente nei parchi di Misano Monte, con l’obiettivo di fornire un servizio migliore ai cittadini.
IL PUNTO
Strada Stalale 16, si passa in mezzo alle case - Approvato l’impatto ambientale della “Tav misanese”, “la nuova SS 16” che cammina parallela all’autostrada da Rimini nord fino al Villaggio Argentina e che dalla via del Carro (autodromo) devierà drammaticamente nell’alveo parco del Conca, a fronte di una viabilità già realizzata, anche a San Giovanni in Marignano con tutt’altri criteri. Abbiamo letto con tristezza, l’entusiasmo, fuori luogo, del presidente della provincia di Rimini, che denuncia, in questo caso, la non conoscenza del territorio. Per fortuna pare che non ci siano i finanziamenti. Chissà se la buona politica farà sparire, nel frattempo, province e certi entusiasmi. (Brufa)
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MISANO
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Daniela Giovannini. Originalità e creatività, gli ingredienti delle mie torte
Licenziata, s'inventa cake designer
Alex Tonti, classe 1992
Daniela Giovannini
NUOVE PROFESSIONI di Veronica Lisotti - Vere e proprie opere d’arte realizzate con eleganza, creatività, originalità e attenzione per il dettaglio, belle ma anche buone: questi gli ingredienti delle torte realizzate dalla cake design di Misano Adriatico Daniela Giovannini. Daniela, 32 anni, sposata, due figli, due anni fa viene licenziata dal lavoro e tra lavori domestici e il tempo libero, inizia a navigare su internet e scopre una sua amica su Facebook che con la pasta di zucchero crea torte. “Proviamo mi sono detta – spiega Daniela- con la pasta di zucchero, crema pasticcera o al mascarpone, cioccolato e diversi strumenti che ho comprato, sono riuscita a conquistare il palato di diverse persone”. Una passione nata un po’ per caso tra le mura domestiche, per occasioni speciali, feste e compleanni. “Ultimamente mi hanno richiesto torte tratte da cartoni come Cenerentola e Toy Story –spiega- anche se il mio amore resta la creazione di fiori che cerco di rendere il più simili possibili a quelli reali”. Nato in occasione del matrimonio della Regina
LO SPORT
ROMAGNOLITA'
Giuseppe, felice allevatore Giuseppe Drudi
- Tre primi e quattro secondi posti. Sono i trionfi della razza romagnola (buoi) collezionati dal misanese Giuseppe Drudi per la Fiera di San Grgorio nel concorso sui buoi della tradizione: forti (aratura) e dalla carne squisita. Giuseppe ha l'azienda agricola a Misano Cella; il babbo Toni vende le carni nella macelleria di famiglia a Sant'Andrea in Casale. Giuseppe è un appassionato di animali. Per lui andare in stalla a governare è un vero piacere. Lavora con la forza della passione. Le sue vittorie sono la giusta gratificazione.
Vittoria nel 1840, il cake design oggi è un vero e proprio trend, e la materia non è prerogativa solo femminile. Dalla pasticceria, alla tv con “Il Boss delle torte”, passando per libri e riviste, il boom delle torte vede la nascita di negozi specializzati in cui è possibile comprare materiali e composti ma anche corsi dedicati. “Un paio di anni fa il cake design non era così in voga, ultimamente l’attenzione verso questo mondo si è ampliata. Così, nei mesi, leggendo libri, seguendo il corso a Bologna del famoso cake designer Renato Ardovino* e grazie ai consigli del mio amico Fabio Bennardino gestore di “Dolci Feste e Fantasia”, ho potuto imparare il modelling e comprendere i vari aspetti. – ci racconta Daniela - Con due bimbi piccoli il tempo da dedicare a questa passione è poco, vorrei migliorami sempre di più, creando torte tutti i giorni e spero che un domani questo mio hobby possa diventare un lavoro”. *Renato Ardovino, cake designer conduttore della serie In Corso con Renato in onda su Real Time. Info Facebook: Daniela Giovannini
Tonti, para rigori - Alex Tonti (figlio di Savino), classe 1992, gioca nel Borgo a Buggiano, Lega Pro 2. Sta disputando una buona stagione; soprattutto para tanti rigori. Ecco come lo hanno raccontato in Toscana. “Parlare dei portieri è sempre un compito gravoso. Nelle loro mani - anzi nei loro guantoni sarebbe il caso di dire - spesso sono riposte le speranze dei tifosi. Certo, in compartecipazione con gli attaccanti, ma dalle gesta di un estremo difensore può scaturire qualunque cosa, compresi interventi salva risultato oppure, nei casi più drammatici, errori che portano ad una sconfitta. Di certo questo è un ruolo che quando accade qualcosa, è sempre in prima linea. Nel bene e nel male. Alessandro Tonti, classe 1992 viene dal Cesena e queste ultime settimane si sta mettendo in mostra per una particolarità: parare i rigori. Già settimana scorsa aveva consentito alla sua squadra, il Borgo a Buggiano, di conservare la vittoria contro il Foligno, andando a trovare l’angolo giusto sul tiro dal dischetto di Antonio Gaeta, attaccante degli umbri. Non contento, domenica (24 febbraio) contro la Salernitana si è immolato nuovamente e sempre su rigore, stavolta è toccato a Ciro Ginestra saggiarne le qualità. Già il fatto che un portiere pari un rigore, è sempre una notizia che non passa inosservata. Ma se poi sono due i penalty di seguito in una settimana, allora diventa un evento da raccontare ai posteri. Soprattutto se dietro questo secondo calcio dagli undici metri si nasconde un retroscena parecchio curioso (...).
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Giornale di Misano
A Misano Mare il 13 e 14 aprile. La XXVIII edizione. Sfida tra frazioni con carri allegorici Dolciumi per tutti
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Il PROGRAMMA
Festa della Segavecchia, Il Carnevale misanese
Albergatori, no anche quest'anno - L'Associazione albergatori ha negato il proprio contributo alla Segavecchia anche quest'anno. E' la seconda volta che dice no. La prima fu lo scorso anno. La notizia ha fatto il giro della città ed infervorato le discussioni dei bar del centro. Bello avere questi problemini. E l'anno prossimo?
SABATO 13 aprile Ore 16 - Camminata con i bambini delle scuole sul lungomare - Apertuta stand - Ore 20,30 - Serata con musica anni '60 con i “Punto a capo band” DOMENICA 14 aprile Ore 10 - Sfilata di moto storiche da competizione Ore 12 - Apertura stand Dalle ore 15 - Orchestra spettacolo “Leardi e Simo” - Banda musicale con sciucarin “I carrettieri di Premilcuore” - Sfilata di carri allegorici con lancio di quintali di dolciumi - Esposizione di bancarelle. - Esibizioni di aquiloni da competizione - Mostra fotografica vecchie edizioni della Segavecchia - Spettacoli itineranti. - Mostra di rettili (via Repubblica Hotel Casali) - Fuochi d’artifìcio - Falò della Vecchia - Luna park (Durante tutte le giornate funzioneranno stand gastronomici)
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CONDOMINI
Aprile 2013
Esperti rispondono Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
E’ stata pubblicata sulla G.U. n.293 del 17 dicembre scorso la legge n.220 dell’11 dicembre che contiene la riforma del condominio. Tra le modifiche di rilievo: parti comuni, amministratore, assemblea, requisiti professionali, diritto dei singoli condomini di accedere a tutti i documenti inerenti tutte le spese del condominio. All’uopo, pubblichiamo tavole sinottiche contenente le modifiche apportate dalla sopra citata riforma. Tabella del 26.11.2012 (Giuseppe Buffone)
Nuovo testo Art. 1117. Parti comuni dell’edificio. Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio, anche se aventi diritto a godimento periodico e se non risulta il contrario dal titolo: 1) tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, come il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate; 2) le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l’alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all’uso comune; 3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all’uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell’aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche Art. 1117-bis. Ambito di applicabilità Le disposizioni del presente capo si applicano, in quanto compatibili, in tutti i casi in cui più unità immobiliari o più edi-
Ripartizioni delle spese tra proprietario ed inquilino (3). In ottobre la risposta 1, novembre2
30 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 di Vincenzo Pupolizio fici ovvero più condominii di unità immobiliari o di edifici abbiano parti comuni ai sensi dell’articolo 1117 Art. 1117-ter Modificazioni delle destinazioni d’uso Per soddisfare esigenze di interesse condominiale l’assemblea, con un numero di voti che rappresenti i quattro quinti dei partecipanti al condominio e i quattro quinti del valore dell’edificio, può modificare la destinazione d’uso delle parti comuni. La convocazione dell’assemblea deve essere affissa per non meno di trenta giorni consecutivi nei locali di maggior uso comune o negli spazi a tal fine destinati e deve effettuarsi mediante lettera raccomandata o equipollenti mezzi telematici, in modo da pervenire almeno venti giorni prima della data di convocazione. La convocazione dell’assemblea, a pena di nullità, deve indicare le parti comuni oggetto della modificazione e la nuova destinazione d’uso. La deliberazione deve contenere la dichiarazione espres-
sa che sono stati effettuati gli adempimenti di cui ai precedenti commi. Sono vietate le modificazioni delle destinazioni d’uso che possono recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato o che ne alterino il decoro architettonico Art. 1117-quater. Tutela delle destinazioni d’uso In caso di attività che incidono negativamente e in modo sostanziale sulle destinazioni d’uso delle parti comuni, l’amministratore o i condomini, anche singolarmente, possono diffidare l’esecutore e possono chiedere la convocazione dell’assemblea per far cessare la violazione, anche mediante azioni giudiziarie. L’assemblea delibera in merito alla cessazione di tali attività con la maggioranza prevista dal secondo comma dell’articolo 1136 Art. 1118. Diritti dei partecipanti sulle parti comuni Il diritto di ciascun condomino sulle parti comuni, salvo che il titolo non disponga altri-
menti, è proporzionale al valore dell’unità immobiliare che gli appartiene. Il condomino non può rinunziare al suo diritto sulle parti comuni. Il condomino non può sottrarsi all’obbligo di contribuire alle spese per la conservazione delle parti comuni, neanche modificando la destinazione d’uso della propria unità immobiliare, salvo quanto disposto da leggi speciali. Il condomino può rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto e per la sua conservazione e messa a norma Art. 1119. Indivisibilità Le parti comuni dell’edificio non sono soggette a divisione, a meno che la divisione
possa farsi senza rendere più incomodo l’uso della cosa a ciascun condomino e con il consenso di tutti i partecipanti al condominio Art. 1120. Innovazioni. I condomini, con la maggioranza indicata dal quinto comma dell’articolo 1136, possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni. I condomini, con la maggioranza indicata dal secondo comma dell’articolo 1136, possono disporre le innovazioni che, nel rispetto della normativa di settore, hanno ad oggetto: 1) le opere e gli interventi volti a migliorare la sicurezza e la salubrità degli edifici e degli impianti; 2) le opere e gli interventi previsti per eliminare le barriere architettoniche, per il contenimento del consumo energetico degli edifici e per realizzare parcheggi destinati a servizio delle unità immobiliari o dell’edificio, nonché per la produzione di energia mediante l’utilizzo di impianti di cogenerazione, fonti eoliche, solari o comunque rinnovabili da parte del condominio o di terzi che conseguano a titolo oneroso un diritto reale o personale di godimento del lastrico solare o di altra idonea superficie comune; 3) l’installazione di impianti centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso
a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino alla diramazione per le singole utenze, ad esclusione degli impianti che non comportano modifiche in grado di alterare la destinazione della cosa comune e di impedire agli altri condomini di farne uso secondo il loro diritto. L’amministratore è tenuto a convocare l’assemblea entro trenta giorni dalla richiesta anche di un solo condomino interessato all’adozione delle deliberazioni di cui al precedente comma. La richiesta deve contenere l’indicazione del contenuto specifico e delle modalità di esecuzione degli interventi proposti. In mancanza, l’amministratore deve invitare senza indugio il condomino proponente a fornire le necessarie integrazioni Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino Art. 1122. Opere su parti di proprietà o uso individuale Nell’unità immobiliare di sua proprietà ovvero nelle parti normalmente destinate all’uso comune, che siano state attribuite in proprietà esclusiva o destinate all’uso individuale, il condomino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio. In ogni caso è data preventiva notizia all’amministratore che ne riferisce all’assemblea. (continua nel prossimo numero) SERVIZIO
Condominio: diritti-doveri. Pool di esperti risponde - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ad un pool di esperti. Li coordina il geometra Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnicolegali, consulente del Tribunale di Rimini, mediatore della conciliazione, risponde alle domande dei lettori. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: - 348-3621675. E-mail: la piazzarimini@libero.it. geom.pupolizio@libero.it
Gli itinerari della buona tavola Mangiare da re. Le rosole, meraviglia di cascioni insieme al formaggio Mangiare da re. Una solo contro-indicazione, richiede un po' di tempo nella preparazione. Ma ne vale la pena. E' un sapore oramai scomparso, perchĂŠ, per ragioni di tempo, vengono fatte saltare in padella
- Ricetta della nonna. Mondate e tritate finemente le rosole, salatele e lasciatele insaporire per un’oretta. Eliminate l’acqua prodotta e conditele con olio, aglio tritato e pepe. Preparate un impasto con la farina e gli altri ingredienti, formate delle palline che
stenderete, ottenendo delle piadine della dimensione di un piatto fondo. Disponete le rosole sui dischi di pasta, richiudeteli pigiando sui bordi con una forchetta. Cuocete i cassoni cosĂŹ ottenuti sopra ad una piastra ben calda per qualche minuto rigirandoli piĂš volte.
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CATTOLICA
Aprile 2013
CATTOLICA
CATTOLICA
Presentato ufficialmente l'Osservatorio provinciale. Promotori: Provincia e Comuni di Cattolica e Bellaria. 13 aprile incontro con Piergiorgio Morosini Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163
Istituzioni contro le mafie
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IL FATTO
di Enzo Cecchini
- Pierpaolo Romani (coordinatore nazionale di Avviso Pubblico) “Al 7 gennaio 2013 sono stati confiscati alla mafia 11.238 beni immobili e 1.708 aziende. Il 12% (1.377 di beni immobili) nel Nord Italia (86 in Emilia Romagna di cui 3 in Provincia di Rimini. Uno a Cattolica. Per quanto riguarda le aziende confiscate: 282 in Italia settentrionale (26 in Emilia Romagna di cui 3 in Provincia di Rimini). Questi dati già dimostrano che le mafie non sono un problema solo del Sud, anzi, ormai sono il problema del Nord, perché è qui che l'attività economica è più forte e diffusa. I beni confiscati non si possono paragonare a qualsiasi altro tipo di bene. Essi rivestono una forte valenza simbolica, rappresentano in modo evidente il potere dei boss mafiosi. I mafiosi temono la confisca. Un mafioso senza ricchezze è come un re senza scettro. Nel mondo mafioso si conta per quanto si ha. Si è perché si ha. La confisca è importante perché: dimostra che le mafie non sono invincibili; rafforza la credibilità della istituzioni (restituzione del maltolto); l'attacco al potere economico è l'attacco al vero potere mafioso (sottrazione di consenso sociale); rottura di legami con persone appartenenti all'area grigia (politici, imprenditori, professionisti, ecc.), la forza delle mafie sta fuori dalle mafie; creazione di capitale sociale (rapporti tra istituzioni, imprese e associazioni); sviluppo di un territorio”. Quello di Romani è stato uno degli interventi nella presentazione dell'“Osservatorio provinciale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso, la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”, che vuole essere un punto di forza della risposta delle istituzioni. Dopo mesi di incontri l'Osservatorio è stato ufficialmente presentato. I promotori sono la Provincia di Rimini e i Comuni di Cattolica e Bellaria. Tra le iniziative in cantiere un sito internet e alcune manifestazioni pubbliche. La prima sabato 13 aprile alle ore 10, presso la Sala Marvelli della Provincia (via D. Campana) con un ospite di eccezione: il magistrato antimafia a Palermo Piergiorgio Morosini. Titolo dell'incontro: “Le istituzioni
Claudio Palomba (prefetto di Rimini)
Stefano Vitali (presidente della Provincia di Rimini)
Piergiorgio Morosini (magistrato antimafia a Palermo)
Alessandro Bondi (vicesindaco del Comune di Cattolica)
contro le mafie”. Prossime iniziative in cantiere sulla legalità e sicurezza in maggio e settembre (date da definire) La presentazione è avvenuta il 18 marzo scorso alla presenza del prefetto di Rimini Claudio Palomba, i rappresentanti delle forze di Polizia, Guardia di Finanza, ammini-
stratori pubblici e giornalisti. Relatori il presidente della Provincia Stefano Vitali, Il sindaco di Bellaria Enzo Ceccarelli, il vicesindaco di Cattolica Alessandro Bondi, Gian Guido Nobili per la regione Emilia Romagna e Pierpaolo Romani coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.
Stefano Vitali (presidente Provincia di Rimini): “La vendita di molti alberghi mette i brividi, perché la crisi economica amplifica i rischi di infiltrazioni mafiose. Le banche sono responsabili della bolla edilizia e dei derivati, e oggi diminuendo il credito aprono crepe nella tenuta della economia più sana. La pericolosità della crisi provoca rottura nella coesione sociale e istituzionale. E' finito il tempo del vogliamoci bene, la politica deve prendere posizione contro le rendite di posizione, i comportamenti scorretti, l'evasione fiscale. Fondamentale è
la collaborazione tra enti e forze militari contro le mafie. Questa è la battaglia. Superare i compartimenti stagni”. Enzo Ceccarelli (sindaco Comune di Bellaria): “Da anni incrociamo i dati. Vanno controllati i passaggi di proprietà utilizzando l'anagrafe e i vigili. E' necessario diffondere la cultura della legalità partendo dalle scuole”. Alessandro Bondi (vicesindaco Comune di Cattolica) - (forte della sua professione di docente di Diritto penale ha illustrato tutti gli aspetti giuridici del complesso percorso sequestro-confisca): “E' ora di passare dalle parole ai fatti. E' necessaria una risposta istituzionale forte contro le mafie. Trasformiamo la crisi in opportunità per modificare comportamenti sedimentati sbagliati. Istituzioni in rete, per stimolare una nuova sensibilità su queste tematiche, per divulgare le buone prassi, affinché i vari enti abbiano la possibilità di dare risposte precise. Deve essere battaglia contro la corruzione. Utilizzare tut-
Tra i beni confiscati alla malavita un appartamento a Cattolica. La confisca è importante perché dimostra che le mafie non sono invincibili e rafforza la credibilità delle istituzioni dello Stato
te la banche dati incrociando tutte le informazioni disponibili. Dal sequestro del bene ai mafiosi alla confisca si inseriscono troppi intoppi, il passaggio è farraginoso. La confisca è uno strumento fondamentale ma ancora poco usato. I beni confiscati alla mafia sono un messaggio forte: la presenza e la vittoria dello Stato sulla criminalità. Seguire il filone dei patrimoni, da qui è possibile risalire a tutte le tipologie di reato per arrivare alla confisca. Tre confische in una provincia ricca come la nostra sono poche. Qualcosa non funziona a dovere. Il Comune di Cattolica ha chiesto l'appartamento confiscato per utilizzarlo a fini sociali. La procedura però si è concentrata sui diritti reali in tribunale. Il problema esiste, basti pensare che in Italia le ipoteche riguardano il 46% di questi beni”. Claudio Palomba (prefetto di Rimini): “Prima le infiltrazioni mafiose venivano intese solo nella risposta repressiva. Oggi la risposta è estesa alla prevenzione e alla cultura della legalità. Pertanto molto bene gli Osservatori (come questo), Protocolli tra enti, Buone pratiche, Circolazione delle informazioni. In provincia recentemente ci sono state circa 200 variazioni di proprietà alberghiere. I controlli sono in corso anche sui semplici subentri societari. Tenere costante il monitoraggio sugli appalti”.
LA LEGGE
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- Sequestro: misura preventiva e cautelare. Vi si ricorre quando i beni siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego. I beni sono amministrati da un custode sotto la direzione di un giudice. Il soggetto prevenuto deve dimostrare l’origine lecita dei patrimoni e beni. Confisca di primo grado: questo istituto è stato introdotto per mantenere fermo il sequestro e poter avviare con maggiore sicurezza il procedimento di confisca definitiva, che dovrà essere confermata dal giudice di secondo grado. È un provvedimen-
to del giudice. Confisca definitiva: dopo i vari gradi di giudizio, il bene viene sottratto definitivamente ai proprietari. Il bene è devoluto allo Stato e, dopo un periodo di gestione che non può superare i novanta giorni, avviene la destinazione. Destinazione: per fini istituzionali o trasferimento agli enti locali. Enti Locali: gestione diretta o concessione mediante comodato d’uso ad associazioni o cooperative che lo amministrano per fini sociali (L. 109/96)
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- “La politica ancora non si rende conto del dramma delle imprese; anche se le ultime elezioni politiche il campanello d'allarme lo hanno suonato. I Comuni si devono mettere insieme per i servizi e distinguere tra la rendita e i profitti da lavoro. I secondi vanno sostenuti”. Odoardo Gessi, segretario della Cna di Cattolica, ha il polso vero dello stato delle aziende. Di quelle che faticano ad andare avanti; la leggerezza degli ultimi 20 anni ha messo in pericolo un patrimonio di conoscenze che hanno richiesto secoli per accumularlo. “Noi come rappresentanti di categoria - continua Gessi abbiamo scritto alle amministrazioni locali e abbiamo suggerito che è il momento di superare le dispute di campanile per diminuire le spese di gestione della cosa pubblica. In questo modo si liberano risorse per la comunità. La Regione ha imposto ai piccoli comuni un ambito territoriale di 30mila abitanti e di unificare almeno tre dei quattro servizi fondamentali: polizia urbana, urbanistica, socio-assistenziali, protezione civile e informatici. Solo che si sta facendo resistenza a questo che è un semplice buon senso, da una parte.
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Odoardo Gessi, segretario della Cna di Cattolica. “Superare le dispute tra campanili”
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“La politica ancora non si rende conto del dramma delle imprese” ”Nei bilanci comunali 2013proposto di differenziare l'Imu della rendita da chi produce
Odoardo Gessi, segretario della Cna di Cattolica
IL PUNTO
I presidenti della Cna di Rimini Sud
Dall'altra, c'è l'opportunità di liberare risorse a favore dei cittadini. Ed offrire anche un servizio migliore. Purtroppo gli amministratori le questioni di importanza vitale le subiscono e non le affrontano, ad iniziare dai costi della macchina pubblica. Sono finiti per sempre le stagioni delle spese. Insomma, una più appropriata delimitazione degli ambiti territoriali è un primo importante passo da perseguire per avviare un percorso di riqualificazione della spesa pubblica finalizzato a liberare risorse e ad
alleggerire la fiscalità locale”. “Chiediamo - rimarca Gessi -, in vista dei bilanci 2013, che la leva fiscale locale gravi in misura minore sul sistema produttivo a partire dall’Imu sulle attività economiche per la cui imposta ribadiamo la richiesta di una differenziazione all’interno delle medesima tipologia distinguendo, e differenziando l’aliquota, tra chi mette a rendita il bene immobi-
le e chi lo utilizza come bene strumentale. Va in questa direzione la nostra richiesta di differenziazione delle aliquote che premi il lavoro piuttosto che la rendita imrnobiliare. Chiediamo inoltre la possibilità di discutere in maniera ampia il tema della imminente trasformazione della tassa sui rifiuti in Tares (Tassa rifiuti eservizi) rispetto a cui chiediamo alle amministrazioni di at-
tivare tavoli di concertazione sia per definire il costo più equamente che per discutere di una omogenea applicazione degli sconti applicati a quelle imprese che conferiscono il rifiuto speciale ad un gestore privato sostenendo di fatto già un costo elevato”. “Il rinnovamento - prosegue nell'analisi Gessi - politico da qualunque parte giunga è il benvenuto. Ogni meandro del-
la società ha bisogno di rinnovamento e responsabiltà. In questo momento al Paese manca la liquidità, a fronte di un risparmio cospicuo paralizzato ed un patrimonio immobiliare ingente. Andrebbero prese misure d'urgenza, come allentare il patto di stabilità per ridare sostegno alle imprese. Come associazione abbiamo redatto un documento con il quale proponiamo idee e soluzioni per affrontare la difficile situazione”.
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CATTOLICA
Cattolica
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Miglioramento del servizio e maggiore educazione dei cittadini vanno di pari passo
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AMBIENTE
Leo Cibelli, assessore all'Ambiente
Da giugno verrà estesa la raccolta differenziata dei rifiuti col porta a porta. La raccolta differenziata è passata dal 35,2% del 2009 al 56,6% di gennaio 2013. In un anno ridotti di 963 tonnellate i rifiuti da conferire in discarica. Un risparmio di 78mila euro e una boccata di ossigeno per l'ambiente di Ecci
- Il 12 marzo scorso in Consiglio comunale si è discusso di gestione dei rifiuti alla presenza di dirigenti e tecnici Hera. L'iniziativa era stata ampiamente e anticipatamente pubblicizzata sui media e non solo. I cittadini venivano invitati a segnalare all'Urp del Comune tutte le criticità del servizio per poterle girare, e chiedere soluzioni, a Hera. Ebbene, le segnalazioni sono state pochissime, e la presenza di cittadini in Consiglio è stata molto scarsa. Se ne deduce, dunque, che i cittadini vedono complessivamente migliorato il servizio rispetto agli anni precedenti e che le critiche contro Hera sono spesso solo pigra retorica. Ma in realtà i problemi ci sono ancora: il servizio di Hera mostra ancora diverse lacune, l'E-Gate va superato quanto prima, il livello di educazione dei cittadini e una corretta informazione-educazione sul differenziamento dei rifiuti è scarso, i controlli e le sanzioni sono quasi inesistenti (in questo non è ancora chiaro il ruolo dei vigili urbani). Ma il lamento generico non risolve nulla. Per tutte le segnalazioni rivolgersi all'Urp: tel. 0541-966789 mail: urp@cattolica.net oppure direttamente a Hera: tel. 800.999.500. L’assessore all’Ambiente Leo Cibelli, insieme ai vertici provinciali di Hera, ha illustrato a tutti i consiglieri i progetti dell’amministrazione comunale che è intenzionata a estendere il porta a porta, dalla zona turistica ad altre aree della città
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a partire dal prossimo giugno. La “zona rossa”, attualmente coincidente con la zona turistica della città, dove si utilizza come metodo di raccolta del rifiuto differenziato il porta a porta, si allarga: da giugno 2013 a Nord della zona turistica di Cattolica, nel tratto tra via Del Prete, via Matteotti e viale Bovio, in via Pascoli ed in via Donizetti, nel 2014 nell’area dietro palazzo Mancini tra via Renzi e via del Porto. “Cattolica è un comune turistico con 17 mila abitanti che durante l’estate tocca picchi di 80 mila persone, per cui occorre modulare bene i servizi di igiene urbana e pulizia della città, sulla base di queste oscillazioni - commenta l’assessore all’Ambiente Leo Cibelli - Nel 2013, per riqualificare il servizio si è pensato di estendere la
zona rossa (servizio porta a porta) che a Cattolica interessa la fascia turistica fino a via del Prete, reinvestendo quanto si era risparmiato per migliorare i servizi. La raccolta differenziata è ormai un valore imprescindibile per una comunità: sia per diminuire il volume dei conferimenti nelle discariche, cercando dunque di limitare il più possibile la realizzazione di altri impianti, sia per sviluppare una coscienza collettiva che miri a disincentivare la produzione di rifiuti e, al contrario, favorisca la cultura del riutilizzo e del riciclo”. Nel territorio comunale è stato adottato il sistema di gestione della raccolta differen-
CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI
Il programma di aprile - Quest’anno ricorre il decimo anniversario del Centro Sociale, un lasso di tempo sufficiente per fare una valutazione complessiva sull’attività svolta. L’Assemblea avrà luogo il 10 aprile ore 9 presso la nostra Sede in prima convocazione (per essere valida dovrà avere la presenza del 50% degli iscritti più 1). In mancanza del numero legale, l’assemblea avrà luogo giovedì 11 aprile alle ore 15. Saranno presenti il commercialista dott. Giovanni Cerri, il presidente dei sindaci revisori Antonio Gennari e i consiglieri Silvio Di Giovanni e Elio Serafini. - Sabato 13 aprile ore 15. Incontro con l’amministrazione comunale per la presentazione del Bilancio 2013. La grave situazione economico-finanziaria generale che stiamo attraversando e sue conseguenze sulle finanze comunali. Saranno presenti il sindaco Piero Cecchini e l’assessore ai Servizi sociali Giampiero Galvani. - Sabato 20 aprile ore 15. Incontro con Danila Callarelli su “La bellezza al naturale” - ricette facili con ingredienti semplici e naturali per fare da sè cosmetici per la cura e la bellezza del viso e del corpo. - Giovedì 25 aprile ore 12,30. Pranzo sociale. Contributo 16 euro. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 3394995417
ziata dei rifiuti con l’introduzione dal 2009, della Calotta (E-Gate). Questo sistema, ha sensibilizzato i cittadini che hanno aumentato la raccolta differenziata dal 35.2% del 2009 al 52.8% del 2012, con punte del 56.6% nel gennaio 2013. La produzione dei rifiuti indifferenziati è scesa dalle 16.372 tonnellate del 2011 alle 15.408 tonnellate del 2012, 963 tonnellate in meno pari ad una diminuzione dei conferimenti in discarica del 6.25%. Un risparmio sui costi di smaltimento che nel 2012 è stato di 78 mila euro. L’amministrazione comunale continua però ad incalzare Hera in un’ottica di miglioramento e implementazione continua del servizio. “L’introduzione dell’Egate ovvero della chiavetta, a causa dei comportamenti scorretti di alcuni cittadini, ha comportato anche una serie di problemi, quali l’abbandono di rifiuti fuori dai contenitori o il non corretto conferimento degli stessi: chiediamo ad Hera di vigilare su questi comportamenti, di valutare se e quando sia possibile andare al superamento della chiavetta, considerato che la maggior parte della gente ormai sa come fare la raccolta differenziata - conclude l’assessore Cibelli -. Infine rivolgiamo un nuovo appello a cittadini e all’azienda di servizio per elevare il livello di decoro urbano della Città. Chiediamo ad Hera di essere più presente e flessibile nella pulizia della città e agli operatori di tenere i bidoni all’interno delle loro proprietà. Noi continueremo ad operare per evitare il più possibile la vista dei bidoni, soprattutto nelle aree commerciali e turistiche”.
Palazzate
di Cecco
Mercedes - Leggiamo: “Tempo di austerity in Comune: in vendita la Mercedes di Micucci”. Vendesi simboli del periodo “imperiale”. L'éra i témp dal ciaca ciaca. Os-cia!... Cultura - Leggiamo: “Casanti provoca: ‘Niente teatri né musei’” - “Del Corso: ‘Niente tagli alla cultura, educare alla bellezza’”. Quèla ad Casanti più che un'Officina civica la dvintaria un'oficina d'ignurènt. Caz!... Rifiuti - Leggiamo: “Rifiuti, i vecchi cassonetti spariranno entro sei mesi. Si allarga il porta a porta”. Ma senza un lavor d'educazion e qualche multa ad più un s'va dalongh...
Soldi nelle fogne - Leggiamo: “Fogne, il Comune cerca 211mila euro”. Detta così parrebbe che li cerchi proprio nelle fogne. Ma fa senso anche pensare che si buttano nelle fogne. O da réf o da raf la puza d'ogni chènt... Pd masochista - Leggiamo: “Pd, il segretario sarà scelto con le primarie il 14 aprile. Renziani contro antirenziani?”. E' un partito che si esalta solo nelle battaglie intestine. Durante le primarie è un fiorire di iniziative. Ma durante la campagna elettorale (dove conta veramente!) il Pd non si è né visto né sentito. Tal partid l'è sempre lota Coppi contra Bartali. Al pèr 'na cundana. Da strimulì al sangue...
Reality -
Leggiamo: “Da donna qualunque a top model: un reality seguirà la trasformazione”. Ai vria véda in opera sa la Pinona per capì cus chi armédia. Va pu là...
Crisi - Leggiamo: “Ricognizione in corso sul taglio della spesa. Bilancio del 2013 lacrime e sangue in maggioranza. Imu al massimo su alberghi e negozi”. Burdèl, sl'è grisa, la da es grisa per tut... Piazza Nettuno -
Leggiamo: “Alcuni esercenti: ‘Piazza Nettuno deve essere riaperta per fare uscire il commercio dalla crisi’”. Sal bastèsa isé poch...
Tagli - Leggiamo: “Spending review, per i consiglieri c'è poco da tagliare. La maggioranza: meno spesa, ma no a tagli selvaggi”. La minurènza la dis taja-taja. Po chi guvérna uj toca mèt la facia. Facile a fè al fnoc sal cul d'jèlt. Os-cia!... Colletti bianchi - Leggiamo: “Intascava i soldi dei fallimenti, arrestato Daniele Balducci, segretario dell'Ordine dei commercialisti di Rimini. Le accuse: peculato, riciclaggio, frode fiscale, frode in atto giudiziario, concussione. Nel 2011 è stato nominato revisore dei conti dal gruppo consiliare di minoranza di Cattolica. Per conto dei consiglieri del Pdl, aveva il compito di analizzare il bilancio del Comune”. Al Pdl uj va sempre a capè tal maz sti gin-gin... Esplosivo - Leggiamo: “L'assalto esplosivo al bancomat sveglia mezza Cattolica. Ma lo sportello non si apre. Ladri in fuga”. Tènt rumor per gnint... Buche - Leggiamo: “Cibelli: ‘Vediamo anche noi le buche nelle strade, ma per ora non ci sono fondi’”. U li véd? J'è dli busie che li s pudrìa ciud sa du baioch e in quatre e quatr'ott...
Cattolica - Via Risorgimento 17 - Tel. 0541 - 833253
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CATTOLICA
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Festa il 12 maggio al vecchio stadio. Pubblicato un libro fotografico assolutamente da non perdere UOMINI
Eraldo Pecci
Pecci, il campionissimo Scudetti e Nazionale - Superga 63. Bologna, Torino, Napoli, Fiorentina, Bologna, Vicenza. Sono state le maglie di Eraldo Pecci; uno tra i massimi calciatori italiani degli anni '70'90. Intelligenza e piedi buoni; le doti. Classe '55, venne tirato su dagli allenatori del Superga. Giovanissimo passò al Bologna, con cui debuttò in Serie A nel 1972. Con i rossoblù vinse la Coppa Italia nel 1974, segnando l'ultimo e decisivo rigore nella finale contro il Palermo. Centrocampista di regia, nell'estate del 1975 fu acquistato dal Torino. Con i granata vinse lo scudetto nel 1976, collezionando 203 presenze (153 in campionato, 33 in Coppa Italia, e 16 nelle Coppe europee) e segnando 16 gol (10 in campionato, 4 nella coppa nazionale e 2 in Europa). Nel 1981 lascia Torino e pas-
sa alla Fiorentina, insieme al bomber Graziani. A Firenze, Pecci milita per 4 stagioni. Nel 1985 viene ceduto al Napoli per poi ritornare la stagione successiva nella squadra che l'aveva visto nascere calcisticamente, il Bologna. Restò a Bologna fino all'autunno del 1989, quando l'allenatore Maifredi optò per un centrocampo più muscolare. Si trasferì dunque in Serie C1 al Lanerossi Vicenza, allenato dall'amico Romano Fogli, ma dopo l'esonero di quest'ultimo decise di ritirarsi dall'attività agonistica. Nazionale Pecci con la Nazionale di calcio dell'Italia ha disputato 6 partite, esordendo il 27 settembre 1975 nella partita valida per le qualificazioni agli Europei 1976 contro la Finlandia a Roma (0-0).
Superga 63, il mito Festeggia 50 anni SPORT E CIVILTA' - Don Silvano Tonti, Attilio Staccoli, Marcello Morosini, Adelio Ercoles fondano il Superga '63. Morosini e Ercoles sono i primi due allenatori. Per celebrare i 50 anni di una società mitica nella provincia di Rimini, gli attuali dirigenti hanno organizzato una domenica nella quale bisogna esserci. L'appuntamento con le gloriose maglie bianco-grana-
ta è il 12 maggio, ore 14,30, al vecchio campo sportivo (di fianco al palazzetto dello sport). Il primo campo della società fu quello delle Navi. Gli uomini di cui sopra erano tutti tifosi del Grande Torino. Iniziano col settore giovanile, poi col tempo si mette in piedi la prima squadra. L'in-
tento è semplice e forte: divertirsi, far giocare tutti e mettercela tutta. Sempre. Una metafora per la vita. In campo anche i piccoli con i cosiddetti piedi storti. In questi anni, hanno calzato le maglie del Superga quasi tutti i cattolichini. Dalla loro prima covata esce Eraldo Pecci, l'intelligenza coi piedi di velluto: raffinato calciatore, secondo solo all' uomo.
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CATTOLICA
Fondato da don Silvano Tonti, prete della San Pio. Da allora ha sempre orbitato in parrocchia UOMINI
Tre personaggi: don Silvano Tonti, Attilio Staccoli e don Biagio Della Pasqua
In visita alla basilica dei Servi di maria di Superga (Torino). Nel muraglione retrostante si schiantò l'aeroplano con a bordo giocatori e dirigenti di quella squadra mito. E' il 4 maggio 1949, ore 17,03. Le vittime furono 31
Don Silvano Tonti, fondatore di Superga 63, con i suoi ragazzi per una mangiata Memorial in onore del presidentissimo
Squadra vincitrice del primo torneo Maurizio Renzi
Il filo conduttore di mezzo secolo di pedate sugli sterrati è che la società ha sempre orbitato attorno alla parrocchia di San Pio, con sede nella Domus, di fronte alla chiesa. Ha interpretato la gestione nel più puro dilettantismo; il rimborso spese per la prima squadra non è mai esistito. E tutti i dirigenti, come amano dire, ci hanno sempre “smenato” dei soldi. Oggi, il Superga 63 non ha più il settore giovanile. Nel massimo splendore annoverava 10 squadre. Gli anni degli
splendori sono i '90. Mettono nella speciale bacheca dei trofei molti campionati: giovanissimi, allievi e esordienti provinciali. Oggi, c'è solo la prima squadra; milita in Seconda categoria. L'allena Maurizio Semprini. Grazie a Pecci, il Superga ha disputato due amichevoli col Bologna. 12 maggio Il pomeriggio del 12 maggio è da non perdere. Sono previste una serie di mini-partite tra l'attuale prima squadra e vecchie glorie. Si chiude con piadina, prosciutto e fava. Viene regalato un prezioso libro fotografico con centinaia di istantanee che recano tutta la “meglio gioventù” cattolichina. Oggi con i capelli bianchi.
- Tre fra i vari presidenti nella storia del Superga 63: don Silvano Tonti (un novantino oggi ospitato nella casa del clero a Rimini), Attilio Staccoli e don Biagio Della Pasqua. Due preti ed un laico. Don Silvano Era un tifoso del Torino. Su quella passione, insieme ad un manipolo di parrocchiani, nasce l'idea di una società che si occupasse dei giovani attraverso il gioco del calcio. Ne scelse il nome e anche i colori sociali: il bianco e l'amaranto del Toro. Staccoli Lorenzo (per tutti Attilio) Staccoli è stato il presidentissimo. L'uomo nel quale si è identificata la società. Titolare dell'omonima pasticceria, è scomparso nel 2006, a 81 anni. Primo tifoso, uomo genero-
so, per Attilio il Superga era un altro figlio Non si perdeva una partita della prima squadra; poi via di corsa in pasticceria a tagliare i rettangoli di pizza per le passeggiate della domenica pomeriggio di cattolichini e non. Dopo gli allenamenti era solito passare negli spogliatoi con un vassoio di paste fumanti. Quando c'era lui, le cene erano molto più frequenti. Che amore ci vuole per tenere tali impegnative abitudini per decenni? Ad ognuno la propria risposta. Don Biagio Dopo la morte di Attilio, società a rischio chiusura, la presidenza è tornata in parrocchia. Nelle mani di don Biagio Della Pasqua. Pur non essendo un patito del pallone, don Biagio non ha mai lesinato energie e cuore.
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MORCIANO DI ROMAGNA
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MORCIANO DI ROMAGNA
CATTOLICA
Soldi finiti? Le ragioni della crisi. Affitti esagerati. Le proposte Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
Commercio, 100 serrande giù
I dati ufficiali dicono che il settore commerciale tiene. Ma girando per la città troviamo troppi cartelli affittasi, cedesi attività e negozi chiusi. Gli affitti sono esagerati, il peso delle tasse (nazionali e locali), la burocrazia, individualismo incapace di fare sistema. I centri commerciali hanno desertificato la capillare diffusione delle botteghe
La crisi sta affondando il commercio...
I bajoch j'è cume li nus ad Bacuch...
IL FATTO di Ecci
I dati ufficiali Al 31 dicembre 2012 la situazione statistica (dati ufficio Attività economiche del Comune) del commercio cattolichino non presenta particolare apprensione. Ecco i dati. Esercizi di vicinato con superficie fino a 150 mq. - Settore alimentare e misto: 114 (al 31/12/2011) 3 cessate e 10 nuove. Al 31/12/2012 il totale è di 121, saldo attivo +7. - Settore non alimentare: 550 (al 31/12/2011) 40 cessate 37 nuove. Totale 547, saldo negativo -3. - Soggetti a programmazione: annuali 110 (+2); stagionali 52 (+1). - Esercizi intrattenimento e svago: annuali 5 (+1), gli stagionali rimangono 3. - Altre autorizzazioni: rimangono 6. - Circoli privati: rimangono 7. Esercizi di vicinato con superficie superiore a 150 mq. - 34 alla fine del 2011, 1 cessato e 2 sospesi. Totale 31 (-3) alla fine del 2012. Questa è la situazione statistica (sostanzialmente stabile con 3 nuove attività), ma quella che si vede passeggiando
per la città è un po' più preoccupante. I più informati ci dicono che alcune attività non hanno ancora denunciata la cessazione a altre stanno aspettando i subingressi. Ma di fatto questi esercizi sono chiusi. Affittasi, cedesi attività... Decine di cartelli affittasi, vendesi, cedesi attività, campeggiano su vetrine chiuse. Molte volte questi cartelli non ci sono e le serrande abbassate mostrano un volto ancora più desolante. Sono chiuse perché i proprietari non hanno i soldi per ristrutturare il negozio, o sono ubicate in vie ormai fuori dal giro commerciale, altre volte perché collocate in palazzine disabitate. Fino agli anni Ottanta si costruiva la palazzina con sopra gli appartamenti e sotto gli spazi per negozi e piccoli laboratori artigianali. I centri commerciali hanno ucciso le botteghe La rivoluzione commerciale dei supermercati e megacentri commerciali hanno azzerrato un tessuto di piccoli esercizi diffusi capillarmente in tutta la città (non solo a Cattolica). Molti li hanno trasformati in garage, altri sono
diventati anonimi magazzini o ripostigli, qualche fortunato è riuscito a cederlo o affittarlo a studi professionali. Questi ultimi stanno contenendo a stento la moria di negozi. Ma questa è la “modernità” con la quale bisogna fare i conti. Le nostre zone scontano anche un'offerta commerciale esagerata cresciuta negli anni '80'90, ma che da tempo non garantisce più un margine di guadagno sufficiente alla sopravvivenza di tutti i negozi. Spesso prevale un turn over veloce: gestioni di un anno o due, ci si rimette un sacco di soldi e si diventa più poveri di prima. Gli unici ad avvantaggiarsi (con affitti esagerati), sono i proprietari dei locali. Vetrine e serrande chiuse Facciamo una ricognizione e contiamo i cartelli affittasi e le serrande chiuse che indicano la fine di un'attività: viale Bovio (4), via Mancini (2), via Matteotti (2), via Fiume (1), piazza Mercato e via Bastioni (4), via Cattaneo (3), via Pascoli e via Libertà (9), tutti sfitti i negozi dell'area Pritelli (via Marx), via XX Settembre (8), piazza Repubblica (1), via
Volta - via Risorgimento e via Marconi (6), via del Porto (14), via Verdi (2), via Petrarca (4), via N. Sauro (1), via I. Bandiera (5), via Ferrara (3), via Del Prete (4), via Carducci (3), Galleria via Dante (4), via Cavour (4), via Garibaldi (10), via Mazzini (7), via Allende (5), zona Macanno (3), via Emilia Romagna (4). In una piccola città come Cattolica trovare oltre cento vetrine o serrande chiuse dà l'idea di una crisi profonda del commercio e anche il senso dell'abbandono. E come si è visto non si tratta solo delle vie più periferiche, ma la crisi ha iniziato a mordere anche nel cuore del centro più commerciale. Il caso di piazza Mercato e dintorni lo testimonia. Perché il commercio è in crisi? La crisi è, purtroppo, molto più profonda e generale non solo a livello nazionale. I soldi sono finiti! Paghiamo decenni di sperperi, furbizie e incapacità di fare sistema (non solo a livello locale), ma proprio come Paese Italia. Ha prevalso la politica del lamento che ha impedito di fare le giuste scelte
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al momento opportuno. Si badi bene, non è solo un problema di classi politiche inette, l'idea del guadagno facile con la finanza e la speculazione immobiliare (invece di investire nella produzione, nella propria bottega e sul proprio lavoro), ha contagiato troppe avidità. E' l'intero Paese ad essere da tempo avviato verso un (irreversibile?) declino. Gli affitti sono troppo cari. Il prezzo è ovviamente diversificato: dipende dalla zona, dalla qualità dei negozi, ecc. Vediamo alcuni esempi. Area viale Bovio affitti mensili da 2 a 5mila euro, 1.500-2.500 nelle immediate vicinanze. Via Dante e Carducci 1.200-2.000 mensili (anche per i mesi invernali!). Zone meno centrali :1.2001.800. Zone più “periferiche” 600-1.200 - sempre mensili). Continua l'usanza di una parte pagata in nero, anche se da più parti assicurano che il fenomeno si è ridimensionato. Le tasse nazionali e locali sono sempre più insostenibili. La burocrazia è borbonica e frustrante. I prezzi dei prodotti venduti sono alti (per sostenere certamente i costi, ma per molto tempo anche per un eccesso di lucro). Individualismo (incapacità di muoversi per area, settore, ecc.). Manca l'idea di lavorare insieme come tante unità di un sistema che si richiami un po' ai centri commerciali. L'immagine del singolo negozio cresce se tutt'intorno si eleva la qualità dell'offerta. Scarsa fantasia e pigrizia (non è più tempo di aspettare passivamente che il cliente entri nel negozio). Incentivi, iniziative, ecc. che coinvolgano dall'esterno i potenziali clienti.
Premessa che favorisce l'entrata nei negozi. Qualità del prodotto. La presenza di decine di negozi stagionali che caratterizzano intere vie (Dante, Carducci, ecc.) non favoriscono una buona qualità sia nell'offerta del prodotto, sia nel decoro dell'allestimento. Proposte contro il degrado Le vetrine dei negozi sfitti dovrebbero essere allestite con prodotti in esposizione temporanea. Il vantaggio è triplice: 1) evitare buchi morti e degradanti nelle vie commerciali, 2) i proprietari dei locali avranno locali sempre attivi e appetibili per venderli o affittarli, 3) gli espositori avranno più potenzialità per vendere i loro prodotti. In compenso dovrebbero sostenere i costi (o in parte) dell'allestimento e dignitosa sistemazione dei locali. Le serrande chiuse nelle zone centrali dovrebbero essere dipinte con colori gradevoli, e/o coperte con soluzioni floreali per salvaguardare il decoro della zona. Garantire il decoro di una città è un obbligo che coinvolge ogni singolo cittadino. Associazioni di categoria e enti locali dovrebbero mettersi con pazienza intorno ad un tavolo e vagliare tutte le possibilità per arginare questo declino (non è solo economico, ma anche estetico). Elaborare una programmazione, sistemi di incentivi e disincentivi, nuove regolamentazioni, ecc.. Uscire tutti dal proprio particulare, fare sistema. Deve essere la città nel suo complesso al centro del rilancio, con tutte le sue energie e potenzialità per superare criticità vecchie e nuove. Non è più tempo di furbizie e pigrizie.
Photo Andrea Bianchi
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CARTOLERIA EDICOLA
CATTOLICA
Libro di Laura Pariani presentato nell'ultima edizione di Aperitivo letterario
CATTOLICA Via Del Prete 6 www.adriaexpress.it TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 - 963334 e-mail: adria@express.it
- Sabato 9 marzo l’assessore alla Cultura di Cattolica Anna Sanchi ha dato il via ad un nuovo ciclo di “Aperitivo letterario”. Dopo l’interruzione estiva, a novembre continueranno ad essere protagonisti autori locali o esordienti mentre a marzo verranno presentati libri proposti da Emiliano Visconti, responsabile di Punto Einaudi Romagna. Gli autori, conosciuti a livello nazionale, vincitori di premi prestigiosi e riconoscimenti letterari di primo interesse, che avremo il piacere di ascoltare presso la Biblioteca Comunale di Cattolica, incontreranno anche le scuole del territorio per avvicinare i ragazzi alla lettura e dunque alla cultura. Nel primo incontro è stata presentato La valle delle donne lupo (Einaudi, Milano, 2011) della scrittrice Laura Pariani, una serie di storie ambientate in una valle chiusa tra le montagne piemontesi, presentate attraverso i racconti di Fenísia, della famiglia dei sotterramorti che vive nel Paese Piccolo. Nel libro si parla un dialetto italianizzato che la scrittrice ha creato attingendo ai suoi appunti e trascrivendo i nastri magnetici registrati anni prima, durante una ricerca sul campo intrapresa per documentare storie e tradizioni che rischiavano di andare perse con la scomparsa di quel mondo montagnino insediato in quella valle inaccessibile. «La lingua di una femmina deve stare al sòposto, sostiene la tradizione della valle». Ogni donna di quella valle aveva un obbligo: «Vivere da morta. Patire da muta. Obbedire da cieca. Amare da vergine». Le Balenghe, con la B maiuscola, sono donne particolari
Aprile 2013
Carla e Franca ARTICOLI DA REGALO
La valle delle donne lupo
Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792
CULTURA di Patrizia Mascarucci
della valle: hanno vissuto violenze, sottomissioni, esclusioni ma hanno avuto il coraggio pagato con la morte - di ribellarsi, di svincolarsi dal maschio, di criticare la società beghina guidata da parroci che minacciavano punizioni divine alle ragazze che non “onoravano” il padre, anche se violento e crudele come il Biâs che fa rinchiudere in manicomio la Grisa - l’amata cugina della Fenísia - perché aveva osato ribellarsi all’odiosa autorità paterna. Pariani, laureata in filosofia della storia, come molti ricercatori a cavallo degli anni ’60 e ’70 va in cerca di storie e canzoni da documentare perché non se ne perda la memoria, con la volontà che quel mondo contadino che sembra destinato all’estinzione con l’esplosione del boom economico non venga cancellato dalla Storia. Gira col suo piccolo registratore cercando la canzone al femminile, dalla filstrocca alla canzone di lavoro. Gira per la Valle Antigoria e la Val Formosa, negli alpeggi, dove in estate si portano al pascolo le mucche: quei luoghi hanno lasciato un segno profondo nella scrittrice. Al tempo incontrò sei donne rimaste vedove che si erano
La copertina del libro Laura Pariani
“Una lunga catena di donne pervase da una sorta di femminismo atipico che ha origine nella notte dei tempi e che ha creato donne ribelli, mai dome: le lupe, donne forti, combattenti fino alla morte contro il destino scritto da un mondo maschile incapace di rinnovarsi” inventate un loro modo di vivere. La sera, dopo i lavori della giornata (la raccolta del fieno e delle patate, la cura dell’orto), ognuna, a turno, invitava nella propria casa le altre cinque. Dal lunedì al sabato, per un giorno la casa non era vuota, le donne portavano il lavoro a maglia o di cucito e chiacchieravano. Venivano serviti biscotti, una frittata con i fichi. Ricreavano un mondo familiare che non c’era più, erano ormai tutte anziane. All’inizio Laura fu accolta con diffidenza, poi si aprirono a raccontare le storie del tempo in cui il paese era vivo. Presto Laura rinunciò al registratore che bloccava il racconto in gola e cercò di tenere a mente aiutandosi con gli appunti.
Le interessavano soprattutto le storie delle donne che avevano vissuto con i lupi. Donne che ad un certo punto della loro vita avevano dovuto andare a vivere nel bosco o perché avevano trasgredito le rigide regole della comunità o perché erano sanatrici, dunque donne molto utili grazie alla loro conoscenza di medicamenti e rimedi per la salute e non solo - che si tramandava per via femminile. Curare i mali altrui porta a conoscere segreti che col tempo diventano pesanti da portare e imbarazzanti per coloro che hanno avuto bisogno delle cure delle lupe, delle Balenghe. L’ostilità e la diffidenza soppiantano la riconoscenza e quelle che venivano ormai considerate strìe, streghe, ovvero femmine diverse preferiscono andare a vivere con i lupi nel
bosco, ché la comunità dei lupi è più umana di quella umana. Il mondo degli animali narrato dalla Pariani non è certo come quello descritto in quei cartoon americani dove gli animali si comportano come veri uomini: gli animali vengono dipinti dall’autrice come nella vita vera, dove uno dipende dall’altro, il padrone dipende dal gatto o dal cane e, quando uno muore, muore anche l’altro, come avvenne al gallo della Malvina che morì due giorni dopo di lei: «tenta un ultimo chicchirichì che gli rimane a mezzo nella strozza». Tutto si dissolve nella nebbia, le case si vuotano, «solo il bosco resiste, vivo più di prima. Perché la natura sa cavarsela anche se gli uomini se ne sono andati. Perché il bosco e i lupi eran qui molto prima che le genti venissero ad abitare sta valle.» Laura non nasconde, anzi, rivendica, una ostilità per il mondo cattolico rappresentato da preti incapaci di interpretare il vero messaggio del cristianesimo - quello che porge la mano per aiutare a rialzarsi -, preti incapaci di dialogare con la Maddalena. I preti contro cui si scaglia l’autrice sono gli interpreti del cattolicesimo bi-
gotto, che ritiene la donna la causa di ogni male e la istigatrice di ogni peccato, sin da piccola e man mano che cresce. Pertanto la donna deve soffrire rassegnandosi al dolore ma i preti non riescono a spiegare in modo convincente «perché non sia una felicità senza dolore», perché si debba soffrire senza poter mai provare gioia. I preti descritti da Laura, quelli «che la Fenísia ha conosciuto cercavano mica di comprendere la gente: chiedevano sempre e solo soldi, altro che balle, negavano la funzione se non si portavano uova». «La lunga catena di Balenghe che sono vissute nella valle, passandosi una dolorosa e sotterranea eredità d’umori e d’ombra, da madre in figlia o da nonna a nipote. Quelle che non poterono difendersi. Quelle che nessuno piange. Quelle che nessuno vuol ricordare. Quelle che non hanno nome». Una lunga catena di donne pervase da una sorta di femminismo atipico che ha origine nella notte dei tempi e che ha creato donne ribelli, mai dome: le lupe, donne forti, combattenti fino alla morte contro il destino scritto da un mondo maschile incapace di rinnovarsi, di lasciarsi andare ad accarezzare la lupa. Un romanzo avvincente, che si legge d’un fiato, che lega il lettore alle storie narrate grazie anche all’apporto degli innumerevoli e dimenticati proverbi sparsi nel testo. Una suspense creata da quel piemontese italianizzato che Laura Pariani ha saputo con vera maestria rendere musicale e ritmico come il battito del cuore di quelle sue donne che, pur spaventate e travolte dagli eventi, non possono rinunciare alla loro femminilità.
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POESIA
Nato a Senigallia. Umanista, poeta anche in lingua, vincitore di diversi premi letterari, è autore, attore, redattore ed editore online. La Pusciòn, una silloge di sette poesie, dedicate al ricordo della vita nel podere mezzadrile
di Patrizia Mascarucci
- Antonio Maddamma, La Pusciòn, in: I Poeti Dialettali di Senigallia, Ed. La Fenice, 2011. Nato a Senigallia: Senigallia, dice il poeta, è una città di mare riparata dalla collina e si distingue per quella certa indole levantina, accidiosa degli anconetani, diversa dalla veracità romagnola. Maddamma definisce il suo dialetto marchignolo, un vernacolo che lui colloca tra il maceratese e l’ascolano pur mantenendo la schiettezza romagnola. Umanista, poeta anche in lingua, vincitore di diversi premi letterari, è autore, attore, redattore ed editore online.
Il poeta Antonio Maddamma ha presentato il suo libro nell'ultimo appuntamento di Aperitivo Lettetrario 2012
La Pusciòn e il dialetto marchignolo
Ha presentato a Cattolica per “Aperitivo letterario” (1 dicembre 2012) La Pusciòn, una silloge di sette poesie, dedicate al ricordo, ancora vivo, della vita nel podere mezzadrile. Il dialetto, che in famiglia gli avevano proibito di parlare perché imparasse bene l’italiano - ritenuto un lasciapassare per una migliorare posizione sociale - è per Maddamma la lingua che gli risuona come un dono prima nel cuore che nel padiglione auricolare, con l’intonazione delle reginedellacasapoderale:lamamma Armandina e la nonna. Nei suoi versi il legame del dialetto col mondo contadino non risulta nostalgico bensì, nell’andamento musicale, nella scansione ritmica, rassicurante, lasciando tuttavia trapelare l’inevitabile rammarico per
la perdita di un mondo ricco di ricordi, di storie di vita, di la-
Locandina della mostra
voro e di fatica. I profumi dei fiori campestri cantati anche da Virgilio con cui si trova in sintonia, le pallide viole, il papavero, il narciso, il fiore dell’aneto, gli riempiono ancora le narici e, ora come allora, gli arricchiscono la giornata ed è preferibilmente con il generoso settenario che il poeta li porge al lettore. Il fiume «Misa ch’ fevi
l’amor’ / sa la Nevula su a Curinald’» rimane testimone delle fatiche delle donne che vi andavano ad imbiancare i panni ai tempi in cui ancora non c’era l’asfalto e gli innamorati, i ragazzini, assieme alle voci dei preti del seminario le cui orazioni giungevano fino al fiume, popolavano le sue rive. Il lamento per l’abbattimento de “La cerqua” pervade i
versi nel confronto tra un luogo prima ornato e ristorato dall’ombra della quercia ed ora spoglio: non c’è compenso per la perdita di quel secolare albero le cui fronde generose non rinfrescano più dalla calura estiva ma hanno lasciato la ricchezza del ricordo. «io so ch’s perd’ sa h.l verd’: fr.sculi? d’ chi tempi nun m.l’ pudran’ purtà via”». Solo i ricordi dunque non possono essere distrutti, rimangono ad arricchire per sempre il cuore e l’animo del poeta. Come il ricordo della mucca Maggia che, ultima rimasta, non vuole uscire dalla stalla, come avesse capito di essere portata al macello: un momento storico della vita del podere che segna per lo zio, il solo rimasto ad occuparsi della pusciòn e della stalla, la fine della sua intima condizione di contadino. Pasolini identificò la fine dell’agricoltura, del mondo contadino, con la fine dell’umanesimo ed è questa fine che piange il nostro poeta: «Benché fossi piccolo - dice - è uno dei chiodi che mi sono entrati nel cuore».
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Ricorda l'esodo dall'Egitto. Cena ebraica dai Frati di Sant'Antonio
Pasqua, “Buon Pesach” La cena ebraica dai frati
RELIGIOSITA'
di Laura Giambartolomei “Buon Pesach” questo è l’augurio di buona pasqua che il nuovo Papa Francesco ha inviato - per la prima volta in lingua originale - al rabbino capo della comunità di Roma in occasione delle festività pasquali appena trascorse. Pesach o Pesah (ebraico???), detta anche Pasqua ebraica, è la celebrazione che ricorda l’esodo e la liberazione del popolo israelita dall’Egitto; la Pasqua cristiana pur con nuovi significati cristologici - trae origine da questa festività. La Messa nella Cena del Signore (”in Cena Domini“) del Giovedì Santo ricorda l’istituzione dell’Eucaristia durante l’Ultima Cena e del Sacerdozio Ministeriale. Le letture di questa celebrazione colgono il senso profondo della cena pasquale: partendo dal significato dell’Antico Testamento riguardanti le prescrizioni per la celebrazione della Pasqua ebraica, si giunge al suo compimento e al nuovo significato che essa assume in Cristo, con la sua passione, morte e risurrezio-
ne. Le parole del profeta Isaia specificano che il sacrificio deve essere mangiato “con azzime ed erbe amare, con la cintura ai lombi, con i sandali ai piedi, con il bastone in mano” e il sangue dell’agnello servirà a contrassegnare gli stipiti delle porte delle case ebraiche per distinguerle da quelle degli egiziani, nell’attesa che la mano punitrice di Dio uccida i primogeniti di questi ultimi. Pensate, quelli di Pèsach furono anche i riti di Gesù, di Maria e di Giuseppe. Facciamo fatica oggi a immaginare la Sacra Famiglia di Nazareth che recita il Rituale della
Rimembranza, festeggiando la Pasqua ebraica: ma se siamo Cristiani condividiamo il retaggio dei figli d’Israele. Proprio nello spirito di riscoperta delle radici ebraiche di quella che per i cristiani è la festa più importante dell’anno, la Parrocchia dei frati di S. Antonio a Cattolica ha organizzato per i parrocchiani più sensibili a questa tematica una cena ebraica, esemplificando in maniera filologica i riti della pesach allo scopo di vivere più profondamente la pasqua cristiana. Il parroco Fra Luigi insieme all’indispensabile contributo dato dal Gruppo Francescano hanno al-
SOLIDARIETA'
Sabato 11 maggio ore 20,30 al Teatro della Regina. Organizza lo Staff del sorriso
Mamme in concerto Alberto Cibelli di Alessandro Fiocca
- Ci sono molti esempi che dimostrano la vivacità che caratterizza una comunità. Cattolica, credo di averlo già scritto in passato, ne annovera certamente un numero ampio ed eterogeneo. Molte, e questa è un’ulteriore nota di merito, molte di queste espressioni di vitalità sono realizzate con finalità filantropiche e con strumenti e forze esclusivamente volontaristiche. Se è vero che chi organizza iniziative, manifestazioni, attività, ecc. è si è dato nel tempo una propria struttura e organizzazione, molto spesso ci troviamo anche di fronte a iniziative estemporanee o che periodicamente si affacciano nella vita cittadina, in qualche modo, arricchendola. Una di queste realtà è rappresentata dallo Staff del Sorriso, un gruppo di persone riunitesi intorno ad
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un’idea lanciata diversi anni fa da Alberto Cibelli, che in occasione della Festa della Mamma organizza lo spettacolo “Mamme in Concerto”. Un appuntamento che si ripeterà anche nel 2013, in quella che è arrivata ad essere la sesta edizione. Si svolgerà sabato 11 maggio, alle 20:30, nella suggestiva cornice del Teatro della Regina. Anche quest’anno l’iniziativa, che godrà del patrocinio del Comune di Cattolica e della Provincia di Rimini, avrà scopi benefici e si avvarrà della collaborazione della Caritas parrocchiale S. Pio V di Cattolica,
del Centro per le Famiglie, di Vivi la crescita - Vivi la voce e l’associazione Music Machine del Centro Giovani di Cattolica. Sul palco della Regina si intervalleranno momenti di buona musica, con tanti giovani cantanti che si esibiranno, brevi letture di poesie, spettacoli di balletto e danze acrobatiche. Saranno infatti presenti, oltre al coro Note in crescendo, diretto dal Maestro Fabio Pecci e formato da circa 80 ragazzi, anche le ragazze del Regina Centrodanza di Erika Rifelli e quelle dell’Atletica 75 di Milena Balducci. Anche questa edizione di “Mamme in Concerto” sarà ad ingresso libero. Per l’occasione sarà allestita anche una lotteria di beneficienza con tanti premi messi a disposizione dagli sponsor dell’iniziativa. L’estrazione, avverrà al termine dello spettacolo.
lestito il salone attiguo alla chiesa per l’evento, a partire da uno spazio in cui sono stati collocati gli oggetti necessari per effettuare i riti ebraici prima della cena vera e propria. Prima di tutto è stato chiesto a tre coppie di partecipanti di cercare delle fette di pane nascoste sotto alcuni piatti già in tavola che, una volta trovate, sono state bruciate in un braciere: a significare che non è possibile mangiare cibi a lenta lievitazione quando si ha fretta, proprio come detto nelle scritture. Poi è arrivato il pane azzimo (adattato in piadina) e l’erba amara: quest’ultima è stata condita con dell’aceto versato da una costa di sedano (simbolo della primavera) e serve a ricordare l’amarezza della schiavitù. A seguire quattro calici di vino rosso e la preghiera tradizionale ebraica in cui il figlio minore chiede al padre di famiglia il significato di tutti i gesti compiuti. Infine la cena, scandita da letture e meditazioni religiose. Al centro della tavolata un posto d’onore che rimane vuoto (che nell’usanza ebraica dovrebbe trovarsi di fronte ad una porta aperta): è lo scranno del Messia che secondo l’ebraismo deve ancora arrivare ma, come ha detto Fra Luigi: “State pur tranquilli che è già arrivato!”.
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Avangard Look, la bellezza è solidarietà - Quando la bellezza è anche Solidarietà. Quella più duratura e profonda nasce dall’armonia del corpo, della mente e del cuore. I centri servizi bellezza Avangard Look di Cattolica, Morciano e Bulgaria di Cesena, hanno scelto di esprimere la propria gratitudine ai clienti, destinando il denaro degli omaggi natalizi al progetto ‘Cattolica per la Tanzania’, l’associazione onlus impegnata nella realizzazione dei laboratori e dormitori della scuola a Karansi, nella missione Sabuko. E’ il terzo Natale che Avangard Look ha scelto di sostenere la realizzazione di una scuola in Tanzania, con le annesse strutture per accogliere insegnanti ed allievi e lo ha comunicato a tutti i clienti, attraverso il tradizionale biglietto d’auguri, nel quale si fornivano le informazioni sul progetto ‘Cattolica per la Tanzania’. E’ un capitolo significativo, in quanto coinvolge l’intero staff di Avangard Look e tutti i clienti, ma non l’unico, perché l’impegno nel sociale, soprattutto quello che affonda le radici nel proprio territorio, è nel suo codice genetico. Avangard Look sa interpretare i nuovi trend e le tendenze, con un’attenta ricerca in campo cosmetico per individuare i migliori prodotti, così da poter proporre in ogni stagione nuovi servizi e collezioni per lo stile e la cura dei capelli e del corpo; ma la bellezza diventa ancora più bella se si unisce a quella del
cuore e della solidarietà. Ecco quindi il sostegno al progetto di mobilità gratuita del Comune di Cattolica, contribuendo all’acquisto di un automezzo attrezzato che garantisce spostamenti gratuiti verso ospedali, studi medici, farmacie, ecc. per le persone non autonome e che non possono contare sul sostegno di una rete parentale. Ecco ancora il sostegno all’Ageop del prof Guido Paolucci che ha fondato a Bologna, nel 1967, un reparto di oncologia pediatrica al Policlinico Sant’Orsola Malpighi, ancora oggi uno dei primi in Italia e all’avanguardia. Nel 1982, insieme ad un gruppo di genitori, all’Ageop, ha creato un’associazione per l’assistenza e l’accoglienza dei bambini affetti da patologie leucemiche e tumorali. E’ un’associazione alla quale Cattolica e la Riviera rinnovano costantemente il loro sostegno e Avangard Look è in prima linea anche su questo fronte, orgogliosa di potere offrire il suo lavoro e la sua competenza, per la riuscita della grande serata di ‘Cattolica in fiore’, la vetrina primaverile che segna l’arrivo della stagione balneare e lo fa nel nome della solidarietà.
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CATTOLICA
Il Sole 24 Ore ricorda il Premio Cattolica di Poesia dialettale degli anni '50. In giuria Quasimodo, De Filippo, Russo...
COMUNITA'
Car Boot Sale, contro lo spreco e la tutela dell'ambiente
Quando vinsero Pasolini e Guerra Giuria 1950, terrazza del Kursaal. Da destra a sinistra: Eduardo De Filippo, Salvatore Quasimodo, Luigi Russo, Filippo Fichera, Giulio Trevisani, Franco Peluso (foto archivio fotografico Centro culturale polivalente)
di Alessandro Fiocca
- Il Car Boot Sale torna anche nel 2013. Il mercatino di tradizione anglosassone lanciato dal Comitato Macanno anche quest’anno non poteva mancare. Il primo appuntamento della stagione è fissato per domenica 21 aprile, presso il parcheggio che affianca il Parco della Pace (dove c’è il monumento ai Caduti). Le prime auto stracolme di oggetti apriranno i propri bagagliai intorno alle 10 del mattino per richiuderli verso le 18 di sera. Sperando nella clemenza del tempo, una passeggiata tra vecchi libri, giocattoli, vestiti, mobili e l’oggettistica più disparata, è certamente d’obbligo. E chissà che curiosando tra i bagagliai non si decida di acquistare qualche cosa, dandole così nuova vita. Quella del 21 aprile sarà la quinta edizione dell’ormai famoso mercatino del riuso. Contemporaneamente sarà presente anche il Dog Vintage, la bancarella dedicata ai i nostri amici a quattro zampe, il cui ricavato andrà al Canile di Gradara. Un legame, quello con l’iniziativa targata Comitato Macanno che è diventato ormai una costante
di ogni edizione. Nel corso della giornata i visitatori potranno anche trovare degli stand per gustare della buona piadina e bere un dissetante bicchiere di birra. Nel 2012 il Car Boot Sale è stato anche protagonista di una versione “Eco”, svoltasi di fronte al Municipio di Cattolica in occasione della Serr, Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, per promuovere il messaggio che il vintage non è solo una moda, ma una buona abitudine che fa bene all’ambiente. A corollario dell’evento, era stata inoltre allestita nell’atrio di Palazzo Mancini, in collaborazione con Hera, una mostra sui progetti in tema del riuso attivati dall’azienda e dalla provincia di Rimini. Il Car Boot Sale, è la dimostrazione più chiara di come una “piccola” iniziativa possa entrare nel cuore dei cittadini e di come possa diventare un appuntamento atteso dai tanti appassionati del riuso e del vintage. Un’iniziativa ancora più lodevole se pensata nella sua valenza di implicita sensibilizzazione per scoraggiare lo spreco e tutelare l’ambiente.
- Il Sole 24 Ore di domenica 31 marzo nel suo prestigioso inserto culturale ha riservato una piacevole sorpresa per Cattolica. Una pagina intera dedicata alla più longeva rivista che ha fatto la storia italiana: Il Calendario del Popolo. Rivista nata nel 1945 e ancora in pubblicazione. Il lungo articolo richiama il Premio Cattolica di Poesia dialettale degli anni Cinquanta. Ma ancora più sorprendente è il ri-
quadro che ricorda quell'evento. Titolo: “Il Premio Cattolica. Quando vinse un certo Pasolini”. Questo l'articolo. “Nel 1950 ‘Il Calendario del Popolo’ diede vita al ‘Premio Cattolica - Calendario del Popolo’, il primo concorso di poesia dialettale del dopoguerra, presieduto da Luigi Russo. L'iniziativa era indubbiamente controcorrente in un'epoca in cui l'uso del dialetto era osteggiato, anche e soprattutto dal sistema scolastico. As-
sieme al direttore del ‘Calendario’ Giulio Trevisani, facevano parte della giuria, tra gli altri, Salvatore Quasimodo, Eduardo De Filippo, Emilio Sereni, Ernesto De Martino e Antonello Trombadori. Il concorso nel 1950 premiò gli allora sconosciuti Pier Paolo Pasolini, per la poesia in dialetto friulano Il testament Coràn contenuto nella raccolta Dov'è la mia patria del '49, e Tonino Guerra per la poesia in dialetto
romagnolo Prèst l'arivarà la primavera. Nello stesso anno la giuria così descriveva il pensiero di fondo che animava il Premio: ‘Non è più legittima la distinzione tra letteratura nazionale e letteratura dialettale, questo concorso di poesia dialettale, a cui hanno partecipato poeti di tutte le regioni d'Italia, è una buona premessa per un arricchimento della lingua poetica nazionale’”. L'articolo del Sole 24 Ore correda l'articolo con due foto delle giurie del Premio: 1950 e 1955. Il Premio Cattolica di Poesia dialettale ebbe un artefice: il cattolichino Giuseppe Ricci. Primo sindaco di Cattolica (1944 e 1946-1951) e deputato nella Costituente e prima legislatura (1948-1953). Partigiano e militante del Pci si avvalse del suo prestigio per convincere gli intellettuali vicino al partito a scegliere proprio Cattolica.
- Dieci anni di belle storie quelle di Cubia: cash e carry per ristoranti, alberghi, comunità. Si possono leggere, le storie, nella festa riservata ai clienti e alla comunità domenica 14 aprile presso la loro sede nella zona artigianale di Cattolica, via Bellini 8. In dieci anni, mattoncino dopo mattoncino, con serietà e professionalità, hanno costruito un percorso di lavoro ben fatto. E soddisfazioni. Il raggio di azione si è ampliato. Oggi, operano da Ancona a Rimini, con delle finestre an-
Festa di compleanno il 14 aprile, nella sede di via Bellini 8 (Cattolica, zona industriale). Il mattino con gli operatori economici, il pomeriggio (dalle 15) con la comunità. Si degustano novità ed eccellenze del territorio
Partner Festa Cubia
La Festa dello scorso anno
Cubia Cash & Carry, 10^ Festa di compleanno con città e clienti
che all'estero. Fanno sapere da Cubia: “Nel settore alimentare i prodotti di qualità del made in Italy sono apprezzati e godono di un'ampia e meritata reputazione”. La macelleria Una delle parole d'ordine di Cubia è offrire ai clienti un servizio che li possa aiutare nel lavoro. Ad esempio, hanno costruito un reparto macelleria che si potrebbe definire degno dei migliori “artigiani della carne”. Ogni cliente può personalizzare i tagli e può essere servito anche più volte al giorno. I giovani Cubia è professionalità e spirito di servizio ma anche comunità. Di senso di appartenenza. Da anni, collabora con gli istituti alber-
I ragazzi di alcuni reparti
ghieri di Riccione (“il Savioli”) e di Pesaro (“il Santa Marta”). La festa Il compleanno del “partner ideale per la tua attività”, il 14 aprile si sviluppa in due momenti. Il primo. Si inizia il mattino, alle 11, con gli operatori economici: hotel, ristoranti, bar, comunità. Si
visita l'azienda. Poi incontri con prestigiosi chef della cucina italiana; infine, la degustazione delle novità gastronomiche di alcuni dei maggiori marchi. Il secondo. E' il momento della spensieratezza tipica romagnola. Si parte alle 15 ed è aperto a tutti gli appassionati ed ai curiosi delle novità alimentari e alle eccellenze eno-gastro-
- Cubia in Festa ha come partner: Alimentari Fioravanti (Prodotti per aperitivi), Orogel ( Vedure surgelate), Pizzoli (Patate surgelate ), Conserve Italia (Cirio e prodotti vegetali), Pastificio Cema (Pasta surgelata), Borgognoni uova, BirraBazar di Magnani, Ortoservice (ortofrutta), Knorr, Distillerie Marzadro, Porchetta Signoracci, Fileni, Frigostar ittico surgelato.
nomiche locali, i cosiddetti prodotti a chilometro zero. L'intenso programma: degustazioni cibi, ballo e musica con l'orchestra. A dare un supporto logistico ed organizzativo le “arzdore e arzdor” di “Quei de Vilag” di Riccione. Bontà del mangiare assicurato. Nata 10 anni fa, dallo spirito imprenditoriale della nostra zona. Da quando è partita l'avventura, il trend di crescita è di costante segno positivo. Oggi è un punto di riferimento nella distribuzione alimentari: carne (macelleria di prim'ordine), pesce, surgelati, latticini, salumi, prodotti confezionati, per bar, ristoranti, alberghi, comunità. Ai grandi marchi, si affiancano le referenze locali. La sua forza è la qualità, la convenienza ed il servizio. Fanno sapere i soci: “Noi ci abbiamo messo passione e competenze, ma il merito va condiviso con gli albergatori, i ristoratori, in chi ha creduto in noi. E soprattutto con i nostri collaboratori”.
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Dal 28 aprile al 1 maggio la 41^ edizione della Mostra dei Fiori - Cattolica in Fiore è giunta alla sua 41^ edizione. Appuntamento dal 28 aprile al 1 maggio, con i profumi e colori per inaugurare una nuova bella stagione e per accogliere per le vie del centro che, chiuse al traffico per l'occasione, si trasformeranno in un giardino fiorito, ricco dei profumi intensi e dei colori della natura. Appuntamento che si è affermato negli anni, raccoglie i migliori vivaisti d'Italia ed una considerevole attenzione da parte dei visitatori, sia per le varie-
tà, sia per le occasioni. La città si schiude; bar, ristoranti, alberghi e gelaterie si trasformeranno con piante e fiori di ogni qualità, per accogliere i numerosi turisti che, per l'occasione, giungono da ogni parte d'Italia per poter accedere a tutto ciò che essa si presta ad offrire, “non solo fiori”, ma tempo libero all'insegna della natura e dei prodotti di qualità, della cultura, dello spettacolo e del divertimento. Cattolica in Fiore 2013 propone interessanti novità. Anche quest'anno, accanto
Il centro di Cattolica diventa un'oasi di piante e fiori con tutti i colori del mondo
alla manifestazione Cattolica in Fiore classica, verrà riproposto il mercatino “Non solo Fiori” con prodotti vari ispirati non solo al tema dei fiori. Inoltre... ad arricchimento della manifestazione... il “concorso di bellezza” per espositori, per premiare gli allestimenti che si distingueranno per la varietà e la rarità delle colture, gli abbinamenti cromatici e le composizioni floreali; il “Festival del Gusto”, prima edizione, esposizione e vendita di prodotti tipici dell’enogastronomia regionale e nazionale con degustazione di “gintriganti” ricette e piatti a base di fiori sul Lungomare e, per finire, degustazione di crostini e frittata al tartufo nell’ambito dello scambio di cultura enogastronomica con la città di Acqualagna..
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Più di quattromila metri quadrati di esposizione, un centinaio di vivaisti da tutt'Italia PROGRAMMA 28 aprile - mercoledì 1 maggio Viale Matteotti e via Risorgimento NON SOLO FIORI
Lungomare Rasi Spinelli “FESTIVAL DEL GUSTO” Esposizione e vendita di prodotti tipici dell’enogastronomia regionale e nazionale
Piazzale Roosevelt IL TARTUFO E’ SERVITO... AL MARE IV Edizione Scambio di cultura enogastronomica con la città di Acqualagna (PU)
Giardini Piazzale Roosevelt, tutto il giorno FIOR DI PITTURA Mostra-concorso di pittura libera e estemporanea
Mercoledì 1 maggio Domenica 28 aprile, ore 10 Esibizione dell’Accademia Acqualagnese
Musicale
Martedì 1 maggio Degustazione di crostini e frittata al tartufo
Piazza Primo Maggio, ore 21 SPETTACOLO ARTISTICO/CULTURALE Musica e balletti , sfilate di moda e di acconciature Primavera - Estate 2013 “I QUATTRO ELEMENTI”, a cura dei Centri Bellezza AVANGARD LOOK -
Domenica 28 aprile sulla spiaggia, ore 21.30 FUOCHI D’ARTIFICIO
Dal 28 aprile e mercoledì 1 maggio
Cattolica - 21 aprile - 2 giugno Galleria Comunale Santa Croce Mostra di pittura “FIORI VERI” di Giovanna Tiraferri
Psicologa Psicoterapeuta Terapia individuale e di coppia Cell. 339.7141320 - 327.9555943 E-mail: k.moroncelli@libero.it Dottoressa Katia Moroncelli
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CATTOLICA
Gara in spiaggia con le ciaspole il 27 aprile, ore 16, all'interno di Cattolica in Fiore
Psicologa Psicoterapeuta Terapia individuale e di coppia Cell. 339.7141320 - 327.9555943 E-mail: k.moroncelli@libero.it Dottoressa Katia Moroncelli
Ciaspolbeach, il mare sposa la montagna I bagni dove si svolgerà l'evento
- Si chiama Ciaspolbeach. E' giunta alla settima edizione. Uno tra i tanti denominatori in comune tra mare e montagna: la difficoltà di correre in un terreno che sprofonda. Per agevolarsi ci sono le ciaspole. Sabato 27 aprile si tiene la 7^ edizione della Ciaspolbeach, gara podistica con le ciaspole. Simpaticamente si svolge al mare, sulla spiaggia di Cattolica anziché sulla neve come tradizione vorrebbe, in un pomeriggio all’insegna dello sport sui Racchettoni, in un connubio tra la cultura della montagna e quella del mare che suggella l’antica amicizia tra la Val di Non e Cattolica. La corsa, nata in Val di Non 40 anni fa, riprendendo la tradizione delle racchette da neve usate dai mitici abitanti che popolavano le Alpi ed i paesi del freddo nord, si sposta per un giorno sull’Adriati-
Due istantanee della passata edizione
co, su un suggestivo percorso di circa 5 Km lungo la battigia. Lo scenario dunque non è quello della neve e dei boschi alpini, ma i partecipanti, con le ciaspole ai piedi, gareggiano sfidando anche il sole e la sabbia, avvolti dalla magi-
ca atmosfera che si crea il tra mare a la fine spiaggia dorata nei tardi pomeriggi della primavera. Ma la Ciaspolbeach non è solo gara competitiva, è anche una gara pensata per tutti e per questo si svolge anche in forma non compe-
titiva. La competizione cattolichina nasce grazie a Cesarino Romani, titolare dei Bagni 33, l'appuntamento è sabato 27 aprile, con ritrovo alle 16; premiazione 18,30. Il tracciato è un anello da ripe-
tere tre volte, con partenza ed arrivo ai bagni 33-36 sul lungomare Rasi-Spinelli, per complessivi 5 chilometri. Dice Romani: “E' un connubio tra la cultura della montagna e quella del mare che suggella l’amicizia della Val di Non con il nostro Co-
mune. Lo scenario non è più dunque quello della neve dei boschi alpini, ma i partecipanti, con le ciaspole ai piedi, gareggiano sfidando il sole e la sabbia, avvolti dalla magica atmosfera che si crea tra il mare e la fine sabbia dorata nei tardi pomeriggi di primavera”.
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Fax, velocipede, ferrovia a cremagliera, mitragliatrice te metalliche con le rotaie.
1862 - La mitragliatrice
La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1860 - Il fax Il principio del fax, brevettato da Bain, viene sviluppato in maniera efficiente con il «pantelegrafo» dell’abate piemontese Giovanni Caselli (1815-1891), emigrato in Francia. L’apparecchio consiste di una piastra di rame sulla quale viene scritto il messaggio o il disegno da trasmettere. Una punta metallica connessa a un pendolo e a un telegrafo Morse compie un va-e-vieni sulla piastra analizzando punto per punto il foglio, poiché l’inchiostro, essendo isolante, non fa chiudere il circuito nei punti dove ricopre la lastra di rame. L’immagine viene così sottoposta a scansione e trasmessa con i codici Morse. All’arrivo un sistema analogo la ricompone. A differenza dell’apparecchio di Bain, rimasto inutilizzato, il fax di Caselli viene impiegato con successo, e la prima testimonianza storica si ha quando Gioacchino Rossini, il 22 gennaio 1860, trasmette da Parigi con questo apparecchio una pagina di un suo spartito. Tra Parigi e Lione, grazie al «pantelegrafo» si inaugurerà nel 1865 il primo servizio pubblico di teletrasmissione, durato cinque anni (fino alla guerra franco-prussiana).
1861 - Velocipede Nell'officna del meccanico francese Pierre Michaud (? 1883) un cliente porta un giorno una Draisina per una riparazione. Michaud ha l’idea
di sistemare due pedali sul mozzo della ruota anteriore. È nato il velocipede. Un’idea simile era stata sviluppata già nel 1839 dall’inglese Kirckpatrick MacMillan, ma senza esito commerciale. Michaud invece dà il via all’industria di velocipedi, che si trasformeranno in biciclette nel 1885.
1862 - Cremagliera L’ingegnere svizzero Niklaus Riggenbach invenmta la ferrovia a cremagliera, che consiste in una rotaia centrale dentellata sulla quale si muove una ruota dentata del treno, in modo che la ferrovia possa superare pendenze superiori del 6%, limite dell’attrito delle ruo-
Richard Gatling brevetta la mitragliatrice. La sua nascita rassomiglia a quella della bomba atomica (1945). Gatling è un medico americano (18081903), schierato con gli unionisti del Nord durante la guerra civile americana, nota con raccapriccio i massacri e l’alto numero di feriti durante il conflitto ed escogita un’arma micidiale che nelle sue intenzioni potrebbe essere usata soltanto da un numero limitato di soldati e porre fine così alla guerra senza ulteriori spargimenti di sangue. Brevetta così la mitragliatrice, arma a dieci canne poste in circolo e caricate in gravità da una tramoggia, con una velocità di sparo di 350 colpi al minuto. Per la prima volta nella storia una sola persona può sparare colpi a un ritmo quasi cento volte superiore a quello permesso fino a quel momento. La mitragliatrice verrà perfezionata nel 1884 da Maxim.
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Riflessioni 51 bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
- Io non credo nella vita ultraterrena. Non credo che esista un “aldilà”: un’altra vita oltre la morte. Mi pare anche una pretesa egoistica, dato che in natura tutti gli esseri viventi hanno una vita limitata nel tempo e nello spazio. Non credo nemmeno nella esistenza delle divinità. Anzi, sono convinto che siano il prodotto delle paure e della fantasia, in cerca di difese e protezione, degli uomini fin dalla notte dei tempi. Le classi sacerdotali di buona parte delle religioni, che ci sono e ci sono state, le hanno saputo gestire, sostenere e propagare, quali dirette intermediarie interessate, tra le pretese divinità e la massa delle genti. Penso che noi umani: si nasce, ci si alimenta e, mediante il metabolismo del corpo, si cresce, ci si istruisce, ci si riproduce, si invecchia. E poi si muore. Così come tutti gli altri esseri viventi, di cui la moderna biologia ha portato a grandi scoperte. L’uomo è certamente il prodotto di una lenta e lentissima formazione e poi evoluzione nel tempo (di quasi quattro miliardi di anni), di esseri unicellulari primitivi che hanno trovato le condizioni favorevoli per il loro sviluppo, prima nell’acqua e poi sulla terra (dopo la formazione dell’atmosfera terrestre che preserva la terra dai micidiali raggi diretti del
Di noi resterà il ricordo. Il ricordo di ciò che siamo stati nel bene e nel male. Dell’esempio che abbiamo dato, di ciò che di buono abbiamo saputo fare ed esprimere. Il ricordo resterà nei nostri figli, nei nipoti e pronipoti, negli amici... sole). Ne è la conferma la interessante corrispondenza percentuale del D.N.A. tra l’uomo, la fauna e la flora, nonché la considerazione della presenza dell’elemento “carbonio” sia negli esseri viventi, sia nei non viventi. Nella mia convinzione sono in compagnia di grandi uomini del passato, anche vissuti prima delle ultime conquiste della scienza. Baruch Spinoza (nato ad Amsterdam da famiglia ebraica emigrata dal Portogallo per sfuggire alle persecuzioni dei fanatici cattolici), a metà del XVII secolo. Grande filosofo olandese, Spinoza negava l’immortalità dell’anima ed affermava la impossibile esistenza di una ricompensa o di un castigo dopo la morte, pur non essendo ateo. Criticava inoltre la pretesa sacralità degli scritti biblici e la pretesa rivelazione e la infondatezza del contenuto del Genesi. E’ per questa ragione che i rabbini, dopo aver tentato di comprare il suo
Aprile 2013
IMPEGNO CIVILE
Riflessioni bibliche
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“Una pretesa egoistica, dato che in natura tutti gli esseri viventi hanno una vita limitata nel tempo e nello spazio”
“Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
Cosa crede chi non crede Il cardinale Carlo Maria Martini, bella mente
LA RIFLESSIONE
di Silvio Di Giovanni silenzio, ordinarono anche il suo assassinio (non riuscito) ad un prezzolato sicario che, con la pugnalata, gli squarciò solo il mantello. Non aveva ancora venticinque anni. Fu cacciato dalla comunità ebraica con una serie di orribili ed esecrabili parole e sentenze; non furono da meno le altre confessioni religiose, dalla protestante alla cattolica. Ho detto più sopra che non si è mai professato ateo e, volendo riassumere fra i tanti suoi scritti, il sunto del suo pensiero, si può riflettere su una sua frase. “Deus sive natura” (Dio e la natura sono la stessa cosa). Altro grande personaggio dello stesso XVII secolo è il poeta scrittore inglese John Milton. Autore, tra l’immensa sua produzione, del grande poema in dodici libri “Il paradiso perduto”; del sonetto sul massacro dei Valdesi; delle sue opere in difesa della libertà di stampa e contro i tiranni. Uomo del Rinascimento, le sue opere entrano in contrasto con il puritanesimo e il cristianesimo. Tra gli altri grandi personaggi, il filosofo economista e uomo politico inglese John Stuart Mill. Visse nel XIX secolo, pensatore di indirizzo liberal-radicale, la sua vasta produzione copre i campi della Logica, dell’Etica e della teoria politica ed economica del suo tempo. Il suo volume di mille pagine, “Sistema di Logica”, ha il compito di riportare ogni verità, principio, assioma alle sue basi empiriche. Infatti, le cosiddette “leggi del pensiero” sono il compimento di ricapitolazione e generalizzazione di quanto già espresso nel campo della sua tendenza che si colloca in una prospettiva empiristica dimostrando di aver recepito la critica di David Hume, filosofo e storico scozzese i cui scritti fecero dire a Immanuel Kant: “Mi hanno svegliato dal mio sonno dogmatico”. Nel campo della morale, Mill si pone sulla stessa linea dell’utilitarismo del pensatore e riformatore inglese Jeremy Bentham, suo contemporaneo; la sua opera rappresenta il punto di congiunzione fra l’Illuminismo settecentesco e ciò che sarà il Positivismo del secolo dopo, in ciò richiamandosi ad un pensiero del nostro Cesare Beccaria, con
l’affermazione che l’azione da ritenersi legittima è quella che tende a “promuovere la massima felicità possibile per il maggior numero possibile di persone”. Per felicità, intendendosi la presenza di piacere e l’assenza di dolore. È arduo, e comodo, credere nell’esistenza di un essere supremo che abbia creato l’universo, compreso quel granello che è il nostro mondo, cioè il nostro pianeta Terra. Che questo essere supremo sia onnipotente e onnisciente. Che tutto può e tutto sa. Di tutti. Sempre e dovunque e contemporaneamente, di tutto il passato, il presente e il futuro. È una spiegazione fantasiosa e troppo comoda per affrontare la vita, del presente e del futuro, che non trova riscontro con la scienza, con la ragione e con la razionalità: del pensiero e dell’intelletto. Il ragionamento logico e razionale fa obbiettivamente pensare che in effetti non ci sono cieli, né altri luoghi, né Dei e né castigatori che ci possano attendere dopo la nostra morte. Di noi resterà il ricordo. Il ricordo di ciò che siamo stati nel bene e nel male. Dell’esempio che abbiamo dato, di ciò che di buono abbiamo saputo fare ed esprimere. Il ricordo resterà nei nostri figli, nei nipoti e pronipoti, negli amici e nei loro figli e resterà fino a quando vivranno quelli che avranno memoria di noi e/o memoria dei racconti di noi. Mentre il nostro corpo, costituito da milioni e milioni di molecole, si disgregherà in maniera sparpagliata nella atmosfera della terra. Queste molecole saranno utilizzate dalla natura per elaborare altri corpi e altre cose; giacchè nulla si distrugge in natura e le molecole di idrogeno, che sono le più piccole esistenti, i cui atomi sono praticamente immortali, avranno lunghissima vita e, assieme alle altre molecole e agli altri componenti la materia vivente, formeranno altri elementi e altri corpi. Diversi dal nostro. La mente, il pensiero, la intelligenza, la nostra anima se preferite, la nostra esperienza accumulata in tutta la vita, durante la quale l’abbiamo arricchita di letture, di studio, di conoscenze, di
memorie, con il che si è formato e costruito il nostro software, finisce con la morte del nostro corpo. Tutto finisce con la morte del nostro cervello. È quindi un’esperienza che si trasmette agli altri, che vengono e che verranno, attraverso gli scritti, i pensieri e i ricordi. Così come nei secoli e nei millenni del passato si è trasmessa nella oralità dei racconti e delle esperienze, per cui l’uomo che viene, eredita tutta la somma delle conoscenze e delle esperienze dei secoli e degli uomini che lo hanno preceduto. Non è ragionevole quindi temere la morte, quando questa compare alla fine del ciclo vitale nella normalità di una esistenza, cui oggi tende a raggiungere anche i nove-dieci decenni di tempo, grazie allo sviluppo civile, sociale, scientifico e sanitario della moderna società occidentale. Giacchè la morte è l’evento più naturale che completa una esistenza dopo la vita. E’ un evento necessario, in natura. È quell’“Arido vero”, come lo chiamava Giacomo Leopardi. Non è un qualche cosa di materiale cui si possa sfuggire, ma è la condizione che ciascun vivente viene a trovarsi alla fine della vita. Ciò che si deve temere, combattere e prevenire, è la morte prima del tempo, quella traumatica, quella in giovane età che stronca una fulgida esistenza; è la malattia, il dolore, la miseria e la mancanza del necessario. In ciò possiamo usufruire delle conquiste sociali, civili, scientifiche, mediche, tecniche che la società moderna ci offre, oltre ai tanti altri risvolti, anche inquietanti, del mondo moderno. In ogni caso, l’encomiabile valore della solidarietà e dell’amore tra le persone, porta sempre a ritenere che la perdita di un uomo sia la perdita di un qualcosa di noi e quindi, come scriveva John Donne quattrocento anni fa, non manderemo a chiedere “per chi suona la campana”. La campana suona per noi. Quel che può ritenersi importante nell’esistenza dell’uomo è l’assumere e il perseguire sani principi in cui credere e ri-
porre le basi e le aspettative di vita. Penso che tutte le persone, credenti e non credenti, nel senso del divino e di tutto ciò che ne consegue, possano credere in tante altre cose. Assieme gettare le basi per importanti e fruttuose relazioni e collaborazioni. Sarà importante credere nei valori dell’onesta, della giustizia, dell’amicizia, dell’uso della non violenza, della importanza della ricerca scientifica e tecnologica, che ha liberato e libera l’uomo dall’impellente bisogno, dalla miseria e dalla fame. Credere nel grande valore della solidarietà, nel valore della virtù, della giustezza dei comportamenti nobili; operando con questo spirito e con questi principi l’uomo potrà sentirsi appagato e sereno di fronte a se stesso e alla propria coscienza. Ancor prima del giudizio degli altri. Credere nel valore universale di quelle encomiabili dieci frasi che compongono lo stupendo decalogo che il nostro grande concittadino Cino Mancini, educatore e Sindaco di Cattolica compose, fece stampare ed il primo maggio 1909 donò ai bambini delle scuole di Cattolica. Penso che le attuali religioni più importanti nel mondo, le monoteiste, non perseguano appieno l’ideale di aiutarsi reciprocamente in un clima di universale fratellanza, così come si potrebbe ritenere da parte dei propri fedeli. C’è da pensare invece che siano ancora dei centri di potere e di governi sovrastrutturali. In passato hanno dato adito a destabilizzazioni. Voglio credere in un futuro: quando finalmente i capi delle Chiese e religioni abbandonassero le posizioni di privilegio e omettessero di interferire nella politica e nell’etica degli stati, quando aprissero il loro modo di agire e di pensare verso il sentire degli altri, quando abbandonassero o per lo meno attenuassero, la pretesa di possesso di verità rivelate. Si aprissero alla necessità di vivere in armonia e nel rispetto reciproco, senza la pretesa di convincere gli altri al proprio credo, in un equilibrio che può star bene anche se lo si voglia chiamare di religione, ma che in pratica diventa di etica, di sensibilità e di attenzione anche verso la vita degli altri, di quelli che non si riconoscono nella stessa religione, né in alcun’altra. Si può pensare e credere, quanto potrebbe essere meglio gradito l’apparire di un capo religioso ai suoi fedeli senza la ri-
dondante pretesa di farsi chiamare “santità; eminenza; eccellenza”. Tutte bardature che comunque col tempo cadranno. Così come cadrà il divieto al sacerdozio femminile, come cadrà la innaturale imposizione del celibato dei preti. Sarà il tempo che saprà produrre questi futuri risultati. Quel “tempo” ripreso nel “De Rerum Natura” del grande Lucrezio. Credo che un grande passo in avanti l’umanità lo compirà quando le donne dell’islam sapranno acquistare una posizione di dignità di fronte alla loro società civile e religiosa e quando non saranno più in condizioni di penosa inferiorità, di vera e propria segregazione e riusciranno, loro stesse, a far cambiare la mentalità di potere dei loro uomini che è rimasta indietro nella storia di almeno due secoli. Si può pensare, sperare e credere che tanti di questi temi che aprono al confronto, alla disponibilità di persone con orientamenti diversi, si possano discutere e portare avanti con iniziative utili, pur restando ciascuno nel proprio convincimento sui temi spirituali. Un grande messaggio in tal senso lo avrebbe potuto esprimere e concretizzare, otto anni
Tutte le persone, credenti e non credenti, nel senso del divino e di tutto ciò che ne consegue, possano credere in tante altre cose. Assieme gettare le basi per importanti e fruttuose relazioni fa, Carlo Maria Martini, ma non arrivò a quel soglio. Penso si possa credere, oggi, in questa contingenza di speranzoso futuro, si potrebbe inserire la sorprendente figura, uscita all’antivigilia delle idi di marzo, del nuovo Francesco, la cui persona e l’impatto di autopresentazione potrebbero lasciare spazio ad una allettante speranza. Sto chiudendo questo mio articolo il giorno dopo della idi, quando la televisione dispensa la confortante notizia del primo passo sul piano politico ed istituzionale all’apertura delle Camere con l’elezione dei due nuovi Presidenti. Oggi, domenica 17 marzo 2013, nel chiudere questo mio articolo, mi sovviene il ricordo di quel giovedì pomeriggio di stessa data, di due anni fa, nel quale abbiamo festeggiato la ricorrenza, nella sede della nostra associazione Giovannini-Vici, con la mia conferenza storica sui 150 anni dell’Unità d’Italia in un clima di esaltante emozione con il coinvolgente nostro Inno Nazionale del grande giovane patriota Goffredo Mameli.
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53 Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
Aprile 2013
Aziende informano
Questa volta è un Videolaringoscopio. Taglio del nastro il 23 marzo
BCCG - COMUNITA'
Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
- La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha donato il videolaringoscopio all'ospedale Cervesi di Cattolica. Il taglio del nastro si è tenuto lo scorso 23 marzo alla presenza del sindaco Piero Cecchini. E' l'ennesima donazione dell'istituto gradarese al sistema sanitario della provincia di Rimini. “Continua - ha iniziato il presidente Caldari - la nostra attività di prevenzione e cura
Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara, taglia il nastro. Da sinistra: Piero Cecchini, Vincenzo Calabrese e Paola Lombardini
La premiazione dei giovani
Giovani del territorio ed Olocausto - “La BCC di Gradara, sempre sensibile al mondo giovanile, non poteva non appoggiare questa iniziativa culturale e sociale, poiché tratta di un tema importante, da non dimenticare, come quello dell’Olocausto e soprattutto perché è rivolto ai giovani delle scuole del territorio”. Con queste parole, durante la presentazione dell'iniziativa culturale e di recupero della memoria, Fausto Caldari ha portato le ragioni del sostegno dell'istituto di credito che guida. “Ciao Janine”, la denominazione del progetto, chiamava i giovani di Pesaro a raccontare il buio dell'umanità, passato alla storia come Olocausto, con l'arte. Banca marchignola, cioè che opera nelle province di Rimini e Pesaro, la BCC di Gradara recentemente ha finanziato al Comune di Pesaro il restauro del monumento di Felice Cavallotti e ha donato ben 8 defibrillatori, destinati alle società sportive ed alla Protezione Civile.
Cervesi, altra donazione dalla BCC di Gradara della salute, che contraddistingue da qualche tempo la nostra presenza ed il nostro radicamento sul territorio. Questa specifica iniziativa sollecitata dal dott. Enzo Calabrese, relativamente all’acquisto di una Colonna Videoendoscopica, destinata all’Ospedale Cervesi di Cattolica, rientra in un programma più ampio, che riguarda inter-
BCCG - COMUNITA'
Bruxelles, visita alle istituzioni europee
BCCG - COMUNITA' venti anche a favore degli ospedali di Riccione e di Rimini: con la donazione rispettivamente di un Videolaringoscopio per procedure anestesiologiche di intubazioni e di un Ecotomografo/Ecocardiografo destinato alla Terapia Intensiva Neonatale, per un investimento complessivo di 150 mila euro. Questo importo comprende anche un corso di formazione al personale di fisioterapia degli Ospedali di Cattolica e Riccione”. “In un periodo particolarmente difficile - continua il pre-
sidente Caldari - sotto l’aspetto economico e delicato per la conservazione e difesa di valori importanti come la mutualità, la solidarietà, il rispetto della persona, la difesa e prevenzione della salute, questa nostra sensibilità al sociale, diventa un punto di riferimento importante ed assai prezioso per la nostra comunità”. “Rappresenta - rimarca il presidente - il nostro contributo per poter usufruire più facilmente di alcuni particolari servizi sanitari; - Contribuisce a migliorare la qualità della vita, con-
sentendo di accedere a prestazioni mediche altrimenti più complicate; - Accelera i tempi di prevenzione e cura della salute, evitando in qualche caso, il ricorso ad esami sanitari a pagamento”. Nel fare gli onori di casa il dottor Giannei ha ricordato: “Con lo sviluppo della sanità in questo territorio, l’Ospedale di Cattolica si è, nel corso degli anni, potenziato. E negli ultimi tempi, grazie anche le molteplici e numerose donazioni della Banca di Credito Cooperativo, ha acquisito apparecchiature di primissimo livello”.
BCCG - CULTURA
Alano Torriani e Andrea De Crescentini
Fausto Caldari
Memorie, le emozioni di Alano Torriani - Operazione istituzioni europee a Bruxelles, la capitale politica dell'Unione europea (quella finanziaria è a Francoforte, dove ha sede la Bce, Banca centrale europea). E' l'ennesima gita
d'istruzione organizzata dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara per soci e clienti. L'uscita si è tenuta alla metà dello scorso marzo. Il clou della quattro giorni il 15 marzo, cona la visita al Quar-
tiere Europeo, il Quartiere Reale ed il Cinquantenario. Oltre a Bruxelles, sono state visitate anche le prestigiose città d'arte fiamminghe, Gand (una delle più belle città medievali europee) e Bruges.
- E' un libro di fotografie sulle memorie. “Emozioni in viaggio”. Ne è autore Alano Torriani. Racconta i suoi viaggi in Asia, in Africa, in Oceania, con particolare capacità e professionalità, con l’intenzione di guidare il lettore nei suoi innumerevoli itinerari, suscitando le stesse emozioni che
quelle immagini e quei luoghi hanno suscitato in lui. La BCC di Gradara ha presentato il volume lo scorso 23 marzo allo Snaporaz. La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha istituito, dallo scorso anno, la collana editoriale “Memorie”; un modo per raccogliere le pubblicazioni che parlano
di storie, di antichi mestieri, di aneddoti caratteristici del territorio o di personaggi ad esso legati. “Da sempre – afferma il presidente della banca Fausto Caldari - dedichiamo grande attenzione alla valorizzazione del territorio, con pubblicazioni di particolare efficacia e valenza testimoniale”.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA ERRATA CORRIGE
LO SPORT
Trial nel San Bartolo, uno dei parchi più belli del mondo Alunni anni '50 - Metà anni '50. La classe è una seconda o una terza elementare. La foto appartiene a Enzo Piermaria, un gabiccese che con passione raccoglie materiale storico, cimeli e tutto quello che riguarda la storia dei gabiccesi e di Gabicce Mare. Pubblicata sul numero di gennaio, la foto aveva due imprecisioni. Sotto la didascalia esatta. Dall'alto, da sinistra: Franco Franchini, Patrizio Girolomoni, Giuseppe Pezzolesi, Edo Mariani, Domencio Del Cuccco, Francesco Andruccioli, Renzo Zanni, Enzo Piermaria, Ugo Boghi. Al centro, da sinistra: Cesarino Del Chierico, Enrico Schillaci, Ada Cerri, Nazzarena Gaudenzi, Nelly Massari (l'insegnante), Giuseppina Della Costanza, Franca Della Santina, Fabio Badioli, Pierluigi Vanzolini. In basso, da sinistra: Mirella Galli, Renata Tamagnini, Patrizia Marsili, Giacomina Michelini, Marzia Gaudenzi, Clara Vanzolini, Agostina Arduini, Maria Morini, Liviana Arduini, Annalisa Guidi, Anna Maria Angelotti.
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Il sindaco revoca le deleghe all'assessore di Rifondazione
Curti caccia Cucchiarini “Revoca per ragioni personali”. “No, diversa visione politica”
IL FATTO
- Il San Bartolo è tra i parchi più belli del mondo. La panoramica da Gabicce Monte a Pesaro è un microcosmo di bellezza: la natura, il mare, i borghi, le ginestre, i vigneti di Pinot Nero portati da Napoleone Bonaparte a picco sul “nastro blu”. Per viverlo basta partecipare alla SanBarTrail 2013 - Trail Autogestito. Alla terza edizione, è in cartellone il 20 ed il 21 aprile. La novità di quest´anno sè la versione "Night Extreme" che porta alla conquista del Castello di Gradara durante la lunga notte del vampiro. Poi arrivati, dopo 3H30/4 un tuffo in mare, un caffè, una ciambella e via di nuovo pronti a partire per il SanBarTrail Classico. La logistica dell'Evento sarà come sempre all'Hotel Marinella di Gabicce Mare, dove Alessandro accoglierà i vari ospiti provenienti da varie regioni italiane, e i tanti provenienti dalle zone limitrofe, quest'anno penso proprio che saremo in tanti. Organizzano il Mitico Jane. Domenica 21, ore 3, SanBarTrail "Night Extreme" 25 km ca. in notturna. Partenza dalla spiaggia alle su percorso misto, sabbia, sterrato, ghiaia, sabbia di sassi. Guide: MiticoJane, Alessandro. Ore 9, si continua con i 22 km. Percorsi misti, sabbia, sterrato, ghiaia, sabbia di sassi, pavimentazione all´interno del Parco Naturale San Bartolo. Due ristori lungo il percorso ed uno all'rrivo, per la tappa diurna.
- Il sindaco Corrado Curti, Pd, ha revocato le deleghe a Giuseppe Cucchiarini, assessore di Rifondazione comunista lo scorso marzo. Motivi personali, ha chiuso la partita il sindaco. Cucchiarini invece ha raccontato le motivazioni dal suo punto di vista sul lungo braccio di ferro tra i due: vedute diverse sulla gestione della cosa pubblica. Ha prodotto, Cucchiarini, un volantino con il quale ha argomentato i punti della discordia ai gabiccesi. Alcuni dei punti principali: no al cemento su Vallugola, no all'ampliamento dell'“ecomostro” a Vi-
Corrado Curti (sindaco Pd) e Giuseppe Cucchiarini (assessore di Rifondazione comunista)
gna del Mar (11mila metri quadrati), no ad un nuovo residence in centro, no all'aumento Imu sulla seconda casa, no all'aumento delle tasse scolastiche, noi ai finanziamenti alle “associazioni amiche”, no al bilancio fatto solo in casa Pd, no la cessione della farmacia all'Aspes, l'aver chiuso la scuola primaria del capoluogo perché pericolosa, l'aver proposto
di ridurre le indennità agli assessori, per aver detto no a trasformare Gabicce Monte in un enorme parcheggio a gradoni”. Insomma, non solo motivazioni personali, ma un orizzonte diverso sulle cose da fare. Cucchiarini ha promesso che continuerà a fare politica in altri ambiti e portare avanti le sue idee.
I Cinghiali, quelli belli (solo) sulla bici - C’ è un modo di fare sport che va oltre il semplice gesto atletico. Ci sono persone che, appena gli impegni della vita aprono piccoli spiragli di libertà, si mettono una divisa colorata e si fiondano sulla bicicletta alla ricerca di libertà e natura. Sono atleti che alla competizione sostituiscono il senso di appartenenza a un gruppo, alla medaglia un percorso complicato, alla vittoria solitaria una arrivo tutti assieme e un piatto di pasta condito di aneddoti. I Cinghiali, gruppo di MTBikers di origine gabiccese, nascono circa dieci anni fa scegliendo di abbandonare i soliti percorsi stradali per lanciarsi negli splendidi percorsi fuoristrada offerti dalla Vallata del Conca. Nei sentieri che dalla foce del Conca portano a Mercatino non c’è centimetro di pista percorribile da una ruota che non sia stato solcato dai battistrada delle loro mtb, non c’è contadino che non li abbia mandati a remare almeno una volta e c’è pure chi ha chiesto, senza successo, l’aiuto delle forze
Nascono 10 anni fa. Conoscono ogni centimetro quadrato da Gabicce alla Carpegna
dell’ordine per fermarli. Ma le divise verdi e gialle dei Cinghiali sono ormai un’istituzione; tesserati al gruppo sportivo La Valle del Conca hanno abbracciato il mondo della mountain bike quale occasione per staccare la spina e potere vivere qualche ora lontani da traffico, rumore e smog ma soprattutto a contatto con la natura ancora integra del nostro entroterra. Questi innamorati della mtb hanno scelto di vivere la loro passione per la scoperta di ambienti incontaminati e di forti
emozioni vivibili sugli straordinari percorsi dei territori di Gabicce, Cattolica e Misano. Territori che rappresentano per i Cinghiali una vera palestra a cielo aperto. Ad essi inoltre si aggiungono luoghi straordinari come il San Bartolo, il Conca, Gradara e la Carpegna che sono tutti raggiungibili attraverso sentieri e strade sterrate. Quello dei Cinghiali è un gruppo che ha saputo e sa mettere a frutto le esperienze fatte organizzando eventi, gare, partecipando ed essendo chiamati
ad gestire numerose manifestazioni. Interpellati dal comune di Misano e dal Circuito Marco Simoncelli il 24 febbraio scorso hanno organizzato il raduno delle mtb all’interno dell’evento “Openday” svolto tutto all’interno del circuito di Misano. Un impegno di circa due mesi per garantire il successo della manifestazione, rovinato purtroppo dal brutto tempo (neve e pioggia) che ha pesantemente limitato le presenze. Ma, comunque, un ottimo lavoro come riconosciuto da tutti i responsa-
bili sia del Comune che del Circuito. Il prossimo 14 aprile i Cinghiali organizzeranno una tappa dell’Adriatic Coast circuito rivolto esclusivamente ai MTBikers “amatoriali”, già organizzato nell’aprile dello scorso anno che ha visto la partecipazione di circa 500 sportivi. Anche quest’anno saranno possibili due percorsi, uno breve di circa 27 km l’altro lungo di 42 km, con partenza ed arrivo a Gabicce Mare dopo avere seguito sentieri nei territori di Gradara e San Bartolo, con ristoro a
metà percorso ed una splendida grigliata di pesce all’arrivo. I Cinghiali sono solidali e partecipano a manifestazioni di solidarietà a Gradara, a Riccione con i Babbi Natale, a Fano e a Pesaro. Nelle loro uscite non mancano di contribuire a tenere puliti i sentieri e segnalare eventuali pericoli e disservizi alle strutture competenti. La speranza dei Cinghiali è quella di “crescere in famiglia” nei prossimi anni aumentando gli iscritti soprattutto tra i più giovani. Consapevoli dell’ importanza del turismo per la nostra zona si mettono a disposizione per fornire un supporto quali guide sicure per gli ospiti della riviera che vogliano cimentarsi in piena libertà nella scoperta della natura che ci circonda. Claudio Casadei
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA Amarcord Gabicce
di Dorigo Vanzolini
Gabicce Mare, metà anni '50. Addio all’inverno. Foto ricordo in occasione della fogheraccia di San Giuseppe. Da sinistra: Franca Benvenuti, Marta Michelini, Silvia Terenzi, Maria Vittoria Bragagna “Mavi”, Anna Maria Petretich, Franca Turrini, Loris Andreatini, Loris Gennari, Mauro Guidi, Flavio Franca, Gianfranco Franchini, Maurizio Romani. Sullo sfondo a sinistra: Franca e Silvana Romani. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
ANEDDOTI RACCONTATI DAI PESCATORI
Panzarén al vo avé sempre rason di Enzo Gaudenzi
- Il barchetto “Lucia” è comandato da “Panzarén”, un paròn vecchio stampo un po’ presuntuoso, pretendeva di conoscere tutto e sapere tutto. Vietato era contraddirlo in particolar modo se a contraddirlo era il mozzo il più giovane dell’equipaggio. Una mattina alle prime luci dell’alba all’orizzonte appare la sagoma di una vela. Il mozzo che per la sua età ha una vista perfetta, dice che è
Bambini alle ‘Olimpiadi della danza’ - A Pesaro il 23 marzo si è svolta la prima edizione delle “Olimpiadi della danza” la quale notoriamente coinvolge classi di scuola media inferiore e superiore. Hanno partecipato a questo evento per la prima volta i bambini della classe II della scuola primaria di Case Badioli (I.C. Gabicce Mare) insieme all’insegnante Cristi-
SCUOLA
na Vanzolini e all’insegnante di danza di Cattolica Marinella Capuano. I bambini hanno vissuto l’esperienza in modo coinvolgente e hanno avuto la possibilità di sperimentare un linguaggio non tradizionalmente usato dalla danza. Il movi-
mento e soprattutto la danza, se inserita nel giusto contesto, ha la capacità di arricchire la personalità e la creatività dei ragazzi. Tutto questo si leggeva negli sguardi emozionati e entusiasti dei bambini. E’ sicuramente un’esperienza da ripetere! Cristina Vanzolini (insegnante)
COMUNITA'
Gradara, andare per vecchi sentieri Gradara
- Un reticolo di intelligenza e funzionalità i vecchi sentieri della civiltù contadina. In via di scomparsa, per miopia e incuria, con la “Camminata dei vecchi sentieri” si possono riscoprire. Organizzano Angelo Cucchiarini e l'associazione Voce in capitolo. L'appuntamento è il 12 maggio a Gradara, alle 9 del mattino in piazza Mancini, un incnato. Sette chilometri nel verde dali scorci unici quanto dimenticati, è un tour attorno a Gradara fatto di 14 tappe. Alla 7^ si fa colazione al Circolo di Fanano; all'arrivo c'è l'apertivo alla Taverna del Luppolo, sotto la Rocca di Gradara. Poi ci si trasferisce alla chiesa di San Giuseppe per il pranzo con specialità della tradizione, vegetariane e vegane. Costo 15 euro, il ricavato viene devoluto a Telethon e all'associaizone “Cani sciolit ed a...mici”. Sponsor: Tenuta del Monsignore e Taverna del Luppolo.
la barca guidata da Muròt. Il paròn lo smentisce prontamente dicendo che è quella di “Mingòn”. Passato un certo tempo le barche sono vicinissime e non è piu possibile sbagliare. Il mozzo gli si avvicina e gli dice: “Avete visto che avevo ragione io?” Panzarén che non può più negarlo dice: “Sì, l'è vera che la barca l'è quela ad Muròt, ma nun an al savìn se al sia lu a guidéla”.
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SAN GIOVANNI
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L'11 e 12 aprile al Teatro Massari. “Partnership. Energia positiva del business”, il titolo TEATRO
Il Massari
Massari, finale col botto - Finale col botto per la rassegna Intermittenze al Teatro Massari: tutto esaurito per lo spettacolo del 24 marzo “La Bella addormentata nel bosco” per la sezione “Teatro Bambino”. La trasposizione scenica, tratta dalla nota favola (nella versione di Charles Perrault) è stata proposta dalla Compagnia Il Vascello Errante di Roma in maniera eccelsa. Godibilissimo non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti, è stato interpretato da attori giovani e giovanissimi di grandissimo livello e preparazione artistica. Solo sei gli interpreti sul palco (Valentina Bonci, Isabella Carle, Matteo di Girolamo, Marco Ferrari, Maya Giovanna Vassallo, Jacopo Sorbini) ma concentratissimi, abili, capaci di cambi d’abito (e ruoli) fulminei, trascinanti grazie alla viva passione trasmessa al pubblico.
Laura Giambartolomei
Al Massari convegno di livello nazionale - Convegno di livello nazionale a San Giovanni. La due giorni di cui essere fieri si intitola “Partnership. Energia positiva del business”. Si affronta l'elearning (corsi sulla rete, tradotto volgarmente). Dovrebbero arrivare circa 150 persone da tutt'Italia. Per i vicoli, per le piazze, per gli slarghi del borgo si sentiranno inflessioni da Torino a Trieste per raggiungere la Sicilia di Camilleri, lo scrittore che ha restituito nobiltà ai dialetti, grazie alle intriganti gesta del commissario Montalbano. Appuntamento a teatro Massari l'11 e 12 aprile. Ad organizzare è una società marignanese leader nei corsi in rete. Si chiama Interattiva ed impiega una dozzina di dipendenti. La presiede un marignanese di origine anconetana, Roberto Nardella. Insomma, a San Giovanni non solo marchi nei settori industriali. Nata nel 2007, la società di formazione nei primi tre mesi di quest'anno ha raddoppiato il fatturato. Camminatore, il lavoro come passione (da giovane si è anche cimentato con la racchetta da tennis). Dice Nardella: “Mentre passeggio rifletto; mi
Si parla di elearning (corsi in rete).Attese circa 150 persone da tutt'Italia. Si faranno conoscere le eccellenze enogastronomiche. San Giovanni ospita la direzione nazionale di Confimea ECONOMIA
vengono nuove idee da portare in azienda”. Con lui in bottega il figlio Leonardo, presidente del Montalbano Calcio. Nardella ha organizzato una due giorni che potrebbe essere un esempio per chi fa impresa, da una parte; dall'altra vuol bene al proprio territorio. Infatti, una sera porta a mangiare gli ospiti in un tipico locale di Gradara il pesce. Il giorno successivo, dopo i
Roberto Nardella col figlio Leonardo
lavori della mattinata, viene allestito un buffet nei vicoli di San Giovanni. Oste appassionato Maurizio Magnanelli del ristorante “Il Granaio”. Inoltre, ogni convegnista si porterà a casa due bottiglie di Sangiovese di una cantina marignanese ed un libro di economia: “Sputnik moment. Quando la crisi diventa l'occasione per aumentare la competitività”. Per emozionare, i lavori vengono aperti con cinque minuti di teatro (“Le lunghe orecchie del cuore” di Thoma Otto Zinzi) che aiutano a riflettere sul senso della vita. Di Giuliano Volpinari, la bel-
lissima voce baritonale. In pochi lo sanno ma a San Giovanni, nella centralissima piazza Silvagni, c'è la presidenza di un'associazione di piccoli imprenditori forti di 350mila associati. Si chiama Finmea. La presiede Nardella. Interattiva fa corsi di formazione web in cinque aree: sicurezza in azienda, management, lingue, informatica e libere professioni. Tre le ragioni della crescita. La prima, fa risparmiare alle imprese tra il 40 e l'80 per cento rispetto agli stage tradizionali (si cancellano i costi di spostamento, di albergo...). Ad
esempio, negli ultimi mesi sono stati fatti corsi ai 600 gestori di negozi di una multinazionale italiana; e ai 300 responsabili dei punti vendita di una catena di abbigliamento sportivo. La seconda, l'innovazione come potenziale fattore di crescita in questi tempi di crisi. La terza, la competenza dei professionisti. A Nardella è obbligatorio chiedere che cosa ci aspetta, data la crisi. “Dobbiamo riprendere in mano - afferma forte - l'economia attraverso il lavoro. In Italia purtroppo fare impresa diventa un'impresa. Meno tassazione, meno burocrazia, con lo Stato che faccia lo Stato, e con l'imprenditore che faccia l'imprenditore. Oggi, siamo arrivato all'assurdo che si fallisce coi crediti e non con i debiti. E' possibile?”. “Ce la fa - continua Nardella - l'imprenditore che ha come mentalità l'innovazione. Abbiamo imprese con prodotti eccellenti ma senza le certificazioni. Così è più difficile andare all'estero”.
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Aprile 2013
SAN GIOVANNI
Da una parte il Comune, dall'altra le critiche di Mentelocale
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Riviera Golf, aiuto o cementificazione? La Club House del Riviera Golf
IL FATTO - Riviera Giolf è un patrimonio importante. Riflessione del Comune. Per la riflessione di Mentelocale invece è semplicemernte cementificazione. Fanno sapere gli amministratori: “Un’equazione anacronistica e cieca quella di Mentelocale, figlia di una cattiva propaganda politica. L’impianto è un patrimonio importante per la nostra comunità. E’ una delle eccellenze del turismo nella provincia che arricchisce e qualifica l’offerta di tutta la riviera. Per noi significa occupazione, presenze turistiche e visitatori, valorizzazione e tutela dei beni ambientali. Le previsioni pubbliche hanno consentito negli anni passati un ingente investimento privato, senza che si verificassero quegli episodi speculativi che in altre parti d’Italia hanno accompagnato interventi di questa natura.La centralità è stata mantenuta sull’impianto sportivo che
STRETTAMENTE PERSONALE
è stato completato e oggi è uno dei più belli e prestigiosi del nostro paese. Chiunque abbia visitato l’impianto e lo guardi senza pregiudizi propagandistici può esserne buon testimone”. Conrattacca Mente Locale: “Si vuol concedere all´impianto golfistico 9.350 mq di strutture edificabili aggiuntive (di cui 1.500 mq per completamento della Club House, 2.000 mq per
ampliamento della Club House in una nuova struttura, 350 mq per scuola di cucina, 4.000 per struttura alberghiero-ricettiva, 1.500 mq per sala conferenze e convegni). L´intervento previsto ricade però in un´area che il Prg (Piano regolatore generale), il Psc adottato (Piano strutturale comunale) e il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) definiscono come zona di tutela
dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d´acqua. Inoltre, l´area interessata è ricompresa nel perimetro del “Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto del Torrente Conca”. Come è dunque possibile che si possa pensare di approvare una così massiccia edificazione in un´area sottoposta a tutela
ambientale ? Dove sta l´interesse pubblico di questa variante?” Gli amministratori: “Le ragioni economiche portate a sostegno di questa richiesta fanno riferimento alla necessità di conferire alla struttura ricettiva, che affianca l’impianto sportivo e che ne rende sostenibile la gestione, una maggiore capacità di accoglienza, capace di intercettare meeting e tornei per i quali la ricettività non è oggi adeguata. Nella sostanza di fronte alle difficoltà ed alla crisi nelle quali si dibattono molte iniziative turistiche e sportive la società del golf di San Giovanni propone di rilanciare e vuole qualificare la struttura attraverso nuovi investimenti che possano essere consentiti da nuove previsioni. Chiunque non abbia i paraocchi dovrebbe considerare queste richieste come un segnale positivo, da valutare certamente con grande attenzione e rigore”.
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Bene aiutare le imprese ma vanno aiutate anche le famiglie - Bene. Benissimo aiutare la proprietà di Riviera Golf con un immobile destinazione albergo. Ci sono posti di lavoro da salvaguardare; fa economia, attirando un pubblico con capacità di spesa, crea un indotto per San Giovanni e la costa. Ma chi amministra è chiamato alla stessa sensibilità sia verso le famiglie marignanesi, sia verso le altre imprese. Non si possono adottare due pesi e due misure. Ad esempio, c'è una famiglia marignanese, nella quale si possono specchiare in tante, che chiede la possibilità della cosiddetta casa per il figlio. Ha la terra, la zona è servita dai servizi, solo che il Prg (Piano regolatore generale) non prevede nessuna mattonella, in quel luogo. La famiglia da anni fa avanti e indietro in Comune, racconta la propria storia e si aspetta una risposta positiva. Invece, per questa famiglia, come per coloro che si specchiano, arriva un gentile diniego. Se è possibile cambiare la legge per Riviera Golf, è possibile fare qualcosa anche per la famiglia media marignanese.
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Aprile 2013
Si suda, ci si diverte. A San Gregorio grande spettacolo coi maestri Amedeo e Teresa
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ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario San Gregorio... - Un'uscita di sicurezza di Morciano Fiere è ostruita da un gippone targato PesaroUrbino. Non c'è nessun pertugio per la fuga. Danilo, addetto del Comune, trova la proprietaria e le fa notare che lì non si può parcheggiare per ragioni di sicurezza. La donna sposta il mezzo. Lei si giustifica così: “Mi hanno detto che la potevo lasciare lì...”. Danilo: “Chi è stato a darle il prenmesso?”. Nessuna risposta”. Rimuove l'automobile. Torna indietro e urla: “Voi siete dei grandi maleducati; non sapete che con la gente prima si parla!”. Emilio lì vicino entra in azione: “Signora, non ci sono scuse. Lei è in torto e meglio che vada a recitare la sua parte; la stanno aspettando”. Emilio le tira quattro urlacci che squarciano il padiglione. Terrorizzata dall'imperiosità, la gentildonna del gippone si fa piccola e va via.
San Gregorio1... - La serata di Morgan, 16 marzo (concorso canoro in memoria di Silvano Soprani) viene allietata da un ricco buffet per gli addetti ai lavori. Fuori, all'ingresso con offerta libera, la gente aspetta di poter entrare (il buffet era dentro, di fianco al palco). Una lunga fila che arrivava fino al vecchio padiglione. La gente aspetta e quando arriva il disco verde per i posti si fiondano senza lasciare traccia nella damigiana per l'offerta. L'anno prossimo il buffet si fara mezz'ora prima.
San Gregorio2... - Grande successo per lo stand con le eccellenze eno-gastronomiche della Valconca. Migliaia di persone hanno potuto degustare gratuitamente i sapori ed i profumi della tradizione. Raffinato cerimoniere Mario Celotti; barman Massimo Roberto. In assaggio per i dieci giorni della Fiera: primi, salame (Torsani), formaggi, olii, dolci (tra cui il bustrengo di Marziali).
San Gregorio3... - Tra le varie merceologie gli stand più numerosi erano quelli delle stufe a legno e pellet. Si sta tornando alla sobrietà richiamata da papa Francesco.
Ritmo e swing, salute e benessere con la danza - Salute e benessere con la danza. Nonostante il freddo ed il clima ancora invernale, notevole è stata l’affluenza di pubblico il 14 marzo al padiglione fieristico per la serata dedicata al ballo ed alla musica nell’ambito delle iniziative che l’amministrazione propone per lo storico evento di San Gregorio. Con la musica dell’orchestra “Romagna Doc” è andato in scena l’incalzante spettacolo di ballo presentato dai maestri Amedeo Tamburini e Teresa Iannuzzi. I ballerini hanno portato in scena un crescendo di danze partendo dalla “tranquilla” Mazurca Romagnola, passando poi ai balli caraibici con la Salsa e Mambo, proseguendo con i ritmi latini Rumba e Boogie Woogie. Poi le danze standard con il romantico Slow Valtz, il passionale Tango e l’allegro Quick Step. E non è mancata una visita in Spagna con un travolgente Paso Doble. Al culmine dello spettacolo i ballerini hanno fatto un tuffo negli anni ‘30 del secolo scorso al Savoy
Ballroom di Harlem nelle frizzanti atmosfere del Charleston e del Lindy Hop trascinando i presenti in un interminabile applauso. Lo spettacolo, iniziato con la tradizione romagnola non poteva finire che con una frizzante Polka alla Casadei, finita la quale tutti i ballerini assieme ai maestri Amedeo e Teresa hanno chiamato in pista il pubblico offrendosi come partner di ballo. La serata è continuata sino a mezzanotte sulle note dell’orchestra Romagna Doc con balli romagnoli, balli da sala e balli di gruppo. A fine spettacolo chiediamo ai sudatissimi ma sorridenti maestri Amedeo e Teresa dove prendano tutte le energie e gli spunti per allestire uno spettacolo di alto profilo professionale, dato che lei è insegnante di Liceo, mamma di famiglia e moglie e lui svolge l’attività di fotografo, e quali e quanti balli pratichino. Rispondono: “E’ la passione per il ballo in generale che ci dà la voglia di fare, e ancora di più per il ballo di coppia e per la musica. Noi affermiamo che una coppia di bal-
lerini si possa rappresentare come un unico essere che ha due corpi, quattro gambe, quattro braccia... ma una testa sola! E’ emozionante camminare assieme nell’esecuzione di un ballo, provare per credere! Noi balliamo la maggior parte dei balli che abbiamo presentato nella serata, abbiamo iniziato con i balli standard tanti anni fa, poi abbiamo partecipato per dieci anni a moltissime competizioni nazionali di danze folk nella Fids (Federazione italiana danza sportiva) portando a casa quattro primi posti in classe C,B,A,A. Abbiamo anche fatto parte di un corpo di ballo che presentava i propri spettacoli in varie manifestazioni, in spettacoli televisivi, sulle navi da crociera. Ora ci dedichiamo all’insegnamento, ma questo non ci esime dall’andare ancora a scuola molte ore alla settimana. Infatti da due anni stiamo studiando Danze Jazz presso la Happy Rock Company di Cesena ed il Summer Camp di Senigallia. Ci piace molto l’atmosfera degli anni ’20-‘30 con i suoi passi di Charleston, Balboa, Lindy Hop,
Shag... siamo convinti in un ritorno alla semplice fisicità di questi balli coreografati su ritmi swingati e li stiamo già insegnando. Inoltre, facciamo parte assieme a tanti altri ballerini e a gente comune, della Udf (unione danze folk (http:// www.danzefolkromagnole.it/), Associazione Culturale e Sportiva Dilettantistica che ha come scopo il puro divertimento, eventi vari e gare sociali dove tutti i ballerini dilettanti possono partecipare”. Amedeo e Teresa, due veri cicloni, coppia nella vita e nel ballo, tengono i loro corsi presso il Circolo Anspi di Morciano, nel salone del Centro Parrocchiale. Tutti i lunedì e i giovedì si ritrovano con numerosi appassionati di ballo per trascorrere due ore in allegria. Il prossimo appuntamento Amedeo e Teresa lo danno per il 14 aprile presso il Palasport di Cervia; manifestazione della Udf che comprende gare sociali di folk romagnolo, balli di gruppo, folk romagnolo amatori nonche alcune esibizioni di swing, Lindy, Jive.
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Aprile 2013
MORCIANO
Assemblea dei soci il 14 aprile al padiglione. Utile lordo di 16,5 milioni, netto di 3 milioni
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Bpv 2012, buon risultato nella crisi UOMINI
Causa le sofferenze, mani avanti con accantonamenti per 14,4 milioni di euro. Cedola agli azionisti di 0,20, aumento del valore dell'azione dello 0,30 (va a 13,26)
Consiglio: scadono il presidente Lazzarini, Buongiorno e Ricci
ECONOMIA - Utile operativo lordo di 16,5 milioni di euro (più 3,2% sul 2011). Per mettere le mani avanti sono stati accantonati 14,4 milioni di euro. Sul bilancio 2012 della Banca Popolare Valconca pesano le sofferenze (i soldi che non sono stati restituiti dai clienti), che hanno raggiunto il 4% degli impieghi (erano al 3,5% l'anno precedente). L'ammontare complessivo è di 42 milioni; buona parte dovrebbe essere recuperato dall'istituto di credito, ma passeranno 4-5 anni. “Il nostro risultato - dice Luigi Sartoni, il direttore generale -, in un mondo in crisi, è ottimo. Con la crisi che continua da alcuni anni, ritenendo che possa continuare, abbiamo accontanato più risorse dell'anno precedente. Dunque, il nostro utile netto è più basso”. Utile netto che si attesta a 3
Massimo Lazzarini
Il consiglio di amministrazione della Bpv Seduti da sinistra: Luigi Sartoni (direttore generale), Massimo Lazzarini (presidente), Marisa Buongiorno, Piefrancesco Fesani, Massimo Ricci Piccari (vice-presidente), Pier Giovanni Piccioni, Filippo Ricci e Andrea Arcangeli milioni di euro (meno 48%). Ai soci va un rendimento per azione di 0,20 euro; rivalutato di 0,30 euro, oggi il titolo vale 13,26 euro. Complessivamente nel 2012 ha reso il 3,86 per cento. Gli altri indicatori economici della Bpv affermano che la raccolta diretta è cresciuta del 5% sul 2011, pari ad un totale di 963 milioni di euro. In crescita anche gli impieghi: più 3,4% (valore complessivo 1.035
milioni di euro). Commenta Sartoni: “Questo dato significa che la nostra banca ha continuato a sostenere l'economia del nostro territorio anche in questi tempi difficili. Inoltre, ha continuato ad essere attiva. Abbiamo acquistato le filiali di Lucrezia, Villa Verucchio, ristrutturato la storica filiale di Morciano. E abbiamo aperto lo sportello a Pesaro Flaminio”. A Sartoni si chiede il polso dell'economia provinciale attraver-
so il privilegiato cannocchiale del suo osservatorio. Racconta: “Le aziende non girano. Se la stanno cavando coloro che riescono ad esportare. In questo momento il salvagente economico arriva dal comparto del turismo, grazie al fatto che siamo la spiaggia più a buon mercato d'Italia a fronte di una qualità eccellente”. Sartoni alza gli orizzonti storici della sua riflessione: “Credo che gli europei debbano prender atto che la bussola dell'economia è girata. Credo che sia irreversibile. Siamo come alla svolta del 1600 quando l'Italia inizia a vivere di rendita fondiaria e ad arretrare dai mercati, mentre gli olandesi commerciano col mondo. Gli olandesi di oggi sono la Cina, l'India, il Brasile. Penso che noi europei manterremo un buon livello di vita, ma inferiore rispetto al passato. Insomma, qualche suv e scooter in meno. Non è che siamo poveri, è che l'Europa non è più il centro del mondo”. I soci della Banca Popolare Valconca sono chiamati ad approvare il bilancio il 14 aprile, ore 15,30, a Morciano Fiere.
Massimo Lazzarini - Avvocato, 59 anni, sposato, 2 figli, in consiglio d’amministrazione dall’88, ne è alla guida dal 2000. Scrive benissimo (si vedano le prefazioni alle strenne natalizie). Lettore onnivoro. Autori prediletti: Buzzati, Borges e Chesterton. Il suo pensiero sulla banca: “E’ una piccola realtà, ma importantissima per la crescita economica e culturale della comunità. Nonostante le dimensioni, se dipendenti e soci ne hanno la convinzione, può reggere anche gli istituti più grandi”.
Marisa Buongiorno
Marisa Buongiorno Professione avvocato, con studio legale in Morciano, ha due
figli, Michela e Filippo. Nel tempo libero ama passeggiare in mezzo alla natura. Di sé afferma: “Il vero valore della vita è il rispetto”. Al secondo mandato, della sua candidatura disse: “Mi candido perché far parte del consiglio di amministrazione di una banca è un'esperienza professionale oltremodo positiva; da anni ho ottimi rapporti con l'istituto. Mi impegnerò nel suo esclusivo interesse”.
Filippo Ricci
Filippo Ricci - Cattolichino, appartiene ad una delle famiglie più importanti della sua città. Il babbo ha costruito le “Navi” a Cattolica e partecipato alla costruzione di Cinecittà e dell'Eur a Roma e molto altro ancora. Ha 46 anni, laurea alla “Sapienza”, con la tesi sul diritto bancario, fa il commercialista a Cattolica ed insegna all'università di Urbino Diritto tributario. Dice: “Ho accettato di concorrere stimolato da un gruppo di amici”. Gioca a tennis e ha vinto tor-
nei.
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SAN GREGORIO
Cartoline tridimensionali
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Se n'è andata improvvisamente lo scorsomarzo.EralaconsortediMario
AddioallasignoraGuerrinaPolverelli Guerrina Ioli in Polverelli
AMARCORD
di Pier Francesco Gasperi
Lorella Bravi (Foto Vincenzo Palazzi)
- Un'attraente signora del Montefeltro, stanca di trascorrere le lunghe giornate invernali e di svolgere le ricorrenti faccende domestiche, si è inventato un passatempo, creativo e fantasioso. La passione sta riscuotendo un inaspettato successo. Le sue certosine composizioni (cartoline tridimensionali) raffigurano; fiori, frutta, fanciulli, animali. I raffinati biglietti d'auguri sono la ciliegina sulla torta che rendono il dono più importante da parte di chi lo riceve. Il lavoro di precisione e artigianalità richiede certosina manualità e ottima vista. Tanto è vero che per fare un solo biglietto, in alcuni casi servono circa 40 minuti. Questo sta a significare che con tale lavoro la signora Lorella non potrà mai arricchirsi; in compenso l'attività le ha permesso di ritrovare entusiasmo e di dare gioia agli altri.
- Una morcianese di fama, ci ha lasciati lo scorso 22 marzo. La notizia si è diffusa velocemente ed ha colto tutti un po’ di sorpresa perché la Guerrina, sempre iperattiva e sorridente, non destava alcun sospetto di salute. Nata e cresciuta a Morciano, diplomata in ottica, sposata con Mario Polverelli, il nostro fotografo della Valconca, aveva aperto un negozio di ottica a Miramare poi trasferito a Rimini, in via Roma che ha continuato a gestire insieme al figlio Roberto. Molto preparata professionalmente, il suo negozio di ottica è all’avanguardia per ricerca e terapie, una dei miglio-
ri in assoluto della nostra provincia e non solo visto che è frequentato da clienti di tutta la regione e delle vicine Marche. Ha dato la vita per la sua attività professionale e per la famiglia, molto legata al marito Mario ed ai figli Roberto ed Alessandro. Adorava i nipoti. Si è sempre tenuta aggiornata, partecipando a corsi di
aggiornamento in tutto il mondo, tutte le novità e tecniche atte al miglioramento della vista sono entrate ed applicate nel suo negozio che porta avanti con altrettanta preparazione e passione il figlio Roberto. La morte di Guerrina, certamente prematura per l’età, se pur con alcuni problemi di saluti, ma fisiologici, non face-
vano presupporre una aggravamento improvviso e veloce che in soli due giorni ha tolto Guerrina dall’affetto dei suoi cari e di tutti gli amici e conoscenti. I suoi clienti gli volevano molto bene erano molto affezionati, i suoi modi gentili, il suo sorriso ed il suo modo materno dava sicurezza conforto, speranza ed ottimismo a tutti. Certamente mancherà la sua importante e prestigiosa figura professionale, ma soprattutto la sua spontaneità e la sua grande umanità. Tutta Rimini e tutta Morciano si è ritrovata per l’ultimo saluto alle esequie; ora riposa nel cimitero di Morciano. Tutti gli amici morcianesi si sono prodigati a fare le condoglianze all’amico Mario, che noi della redazione con affetto rinnoviamo a lui ed alla famiglia.
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MORCIANO DI ROMAGNA
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MORCIANO
Ultimi (5 volte su 6 edizioni) la coppia Bartolini(Leo)-Fronzoni. E giù sfottò
Oscar del vino, trionfo Bartolini-Tonini NUMERI
Classifica
MORCIANESITA'
- La classifica 2013 delle nove coppie.
- “Votazione poco chiara... Ci saranno stati dei ballottini...”. Supposizione figlia dell'orgoglio goliardico di Leonardo (per gli amici Leo, il decano della compagnia) Bartolini, il principe degli sconfitti. Questa è la chiave di lettura dell'edizione 2013 dell'Oscar del Vino della Bassa Romagna. Alla sesta edizione, Leo, in coppia con Massimo Fronzoni, detiene un primato inavvicinabile: cinque ultimi posti su sei “tornei”. I due hanno iscritto il proprio nome sul cucchiaione di legno, simbolo dell'ultimo posto, anche quest'anno. La disfida per la statuetta sulla quale i trionfatori andranno ad incidere i nomi si è tenuta al ristorantepizzeria “il Borgo”, lo scorso 22 marzo. Ha trionfato la coppia Giovanni (Gianni) Bartolini-Massimo Tonini (anche gran cerimoniere). Gianni: “Mi raccomando non confondermi con l'altro Bartolini, il perdente”. Il giallo c'è stato. BartoliniFronzoni e Franco Allegrini-Geo
Giovanni Bartolini-Massimo Tonini Franco Allegrini - Geo Fraternali Davide Bianchini - Mauro Barbatosta Mauro Ripa - Sauro Semprini Marco Mancini - Roberto Ottaviani Virginio De Luca - Fiorenzo Maioli Stefano Ronci – Alessandro Pettinari Marco Bonetti - Ennio Tagliaferri Leo Bartolini - Massimo Fronzoni I magnifici 18 amici con l'oste del ristorante-pizzeria “il Borgo”
Fraternali hanno portato in gara lo stesso vino, della stessa annata, il Pollenza. Imbottigliato, a due giorni di distanza, la bottiglia di Bartolini-Fronzoni si è classificata ultima. Quella di AllegriniFraternali seconda. Come mai? Qualcuno ha trovato le ragioni nel tappo; uno era asciutto, l'altro invece scuro e bagnato. Per Bartolini (Leo) forse ci sono state manomissioni al momento di con-
Aziende informano
- Prima dell'estate mi metto a dieta!! Tutte le primavere della nostra vita sono il momento chiave in cui bilancia e specchio ci suggeriscono di metterci a dieta. Ma la dieta, da sola, non basta.
trasforma il cibo in energia. Allora è tutta una rinuncia: anche, purtroppo, a momenti di convivialità con parenti ed amici. Allora la dieta è vissuta come un incubo, una negazione, qualcosa di triste e di frustrante. Vogliamo invertire la rotta? MOTinLINEA è un pro-
A parità di dieta, età e sesso ci sono persone che dimagriscono con una certa facilità e altre che per smaltire solo pochi etti devono sudare le fatidiche sette camice. Poi, magari, li riacquistano tutti, al primo sgarro alimentare, con conseguente demotivazione e perdita di controllo sull’alimentazione. Dov’è la differenza? Nel metabolismo: chi ce l’ha veloce e brucia a tutto andare e c’è chi se lo ritrova lento e non
Ln palestra come come divertimento gramma di dimagrimento fortemente strutturato sulla persona. Ognuno di noi ha un proprio metabolismo basale, motivazioni, forza di volontà: partiamo dal chi siamo, fissiamo dei punti di arrivo, costruiamo il percorso, lo percorriamo assieme. MOTinLINEA prevede: - Un programma alimentare, a cura della Dietista Anna
Maria Cesarini; - Un programma motivazionale, assieme alla Dott.ssa Roberta Casadei; - Un programma di allenamento specifico ed adattato alle esigenze personali, alle capacità ed abilità motorie, alla volontà di fare. I Trainers della Motion Lab cuciranno, su ciascuno di voi, l’allenamento adatto, magari di taglia ogni volta più piccola. Ma non finisce lì. L’aiuto importante del Trainer consiste nel darvi motivazione, nel farvi vedere i risultati, nel farvi amare la fatica che fate. Ci sarà un momento in cui voi cercherete da soli quella fatica perché ne avete compreso le ragioni, perché vi farà piacere viverla, perché il fitness è diventato un’abitudine. Allora sì che non avrete più bisogno di altre Befane per mettervi a dieta! Veniteci a trovare! Vi aspettiamo! San Clemente - Via Trado 58. Tel. 0541. 987751 Lucia Rametta
trassegnare coi numeri le due bottiglie. La serata è scivolata via nel segno della morcianesità. Battute, battutacce. E ancora battute. Si inizia in italiano e si finisce con l'amato dialetto, come in un crescendo rossiniano. Degli sfottò che sono dei merletti velenosi non meno che affettuosi. Quanta cortesia tra i 18 amici, suddivisi in 9 coppie; con ogni
coppia che porta una bottiglia (sono gli stessi amici ad essere giudici). “Mi passeresti il vassoio”. “Certo”. “Fa pure prima tu”. “No, serviti tu”. “Che spettacoli questi vini. Meraviglia delle meraviglie”. “Che spettacolo questa tavolata”. La competizione con cena è l'inno ad un'amicizia particolare. Le bottiglie vuote vengono raccolte e custodite a casa di Davide Bianchini. “Per ammirarle durante la vecchiaia e ricordare”, ha afferma uno dei 18. Albo d'oro. (2007: Ennio Tagliaferri). 2008: Virginio DelucaFiorenzo Maioli; 2009: Roberto Ottaviani-Pio Bilancioni; 2010 Massimo Tonini-Giovanni Bartolini; 2011 Marco ManciniEnzo Muccioli; 2012 Virginio Deluca-Fiorenzo Maioli.
Viaggiare stando fermi - “In viaggio per il mondo”. Cinque serate morcianesi dove con le fotografie si scrutano popoli e paesaggi. Le proiezioni si tengono al Lavatoio, con inizio alle 21. 12 aprile- Luciano Piazza e Roberto Zaffi in “La mia Africa (Kenya), Seabird Scozia, Delta del Po, Foreste Casentinesi”. 19 aprile - Luigi Rusconi: “Reportage Iran”. 26 aprile - Renato Santi: “Sri Lanka, Maldive. Sopra e sott'acqua. 3 maggio - Chiudono il ciclo Fabio Imola e Roberta Corsi: “India, la sua gente, i suoi colori e sua maestà la tigre. Gambia, un popolo e il grande fiume”. Dopo le proiezioni, un secondo tempo non meno avvincente. Gli autori si confrontano con gli appassionati in sala.
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Alla pasticceria Garden per San Gregorio
Serate con gli scrittori, emozioni - Grazie alla generosità di Giuliano Cardellini, Claudio Castiglioni e la direzione della Pasticceria Garden abbiamo avuto due bellissime serate di arte, poesia e letteratura locale e internazionale a Morciano a costo zero per la comunità. Il 14 marzo, Roberto Matteoni, storico riccionese, ha presentato Roma, “Impariamo a conoscere Roma antica”. Lo scrivente il suo ultimo romanzo ”Le ragazze afgane”. Il poeta cattolichino Alberto Cibelli, coadiuvato da un folto gruppo di bravi interpreti di Cattolica, ha messo in scena le bellissime poesie della raccolta “Oggi canta il mio cuore”. Il poeta cattolichino Claudio Roncarati ha letto e declamato le sue poesie allegre e a fondo sociale e di attualità della raccolta “Per/le rime”. La poetessa di Montefiore Conca Wally Cipriani ha interpretato
Foto di gruppo con gli scrittori
le sue belle e sensibili poesie d’amore e eventi tragici del passato dalla raccolta “Ritagli di pensieri”. Infine Silvio Di Giovanni ha fatto un maestrale interpretazione di uno delle elegie più belle dell'indimenticabile poeta e patriota spagnolo Federico Garcia Lorca. Giuliano Cardellini,
negli intervalli tra un autore ed altro, ha deliziato nel declamare le pregevoli poesie del poeta latino americano Pablo Neruda. Venerdì sera è iniziato con la presentazione del romanzo “Un angelo a metà” dello scrittore Roberto Sarra. La poetessa pesarese Lella De Marchi ha presentato il suo libro di poesia intitolato “La Spugna”.
Loris Ferri, anche lui pesarese ha declamato, le sue belle poesie della raccolta “Uomo”. Angelo Chiaretti ha declamato Dante e presentato il suo libro “La bocca mi basciò tutta tremante”. Gli artisti Simona Tebaldi e Giuliano Volpinari insieme a Giuliano Cardellini hanno declamato le poesie della raccolta “nel godere dell’amore” e alcune cose inedite del poeta morcianese. Hossein Fayaz
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LA LETTERA
Quaderni di San Gregorio, bella idea - La fiera di San Gregorio di Morciano è stata come sempre l’occasione non solamente delle promozioni commerciali, ma anche delle importanti iniziative culturali intraprese dal Comune e da diverse associazioni. A questo proposito è opportuno segnalare una nuova iniziativa, ovvero la nascita di una collana editoriale riguardante le tradizioni e le usanze morcianesi, dal titolo “I Quaderni di San Gregorio”. L’idea dei quaderni, proposta da Bruno Baffoni, è stata accolta con grande disponibilità dal sindaco Claudio Battazza, dall’assessore alla Cultura Filippo Ghigi e dall’amministrazione comunale alla quale desideriamo rivolgere un grande ringraziamento per l’interesse e il sostegno nella realizzazione di questa pubblicazione. Un grazie particolare meritano certamente l’assessore alle Attività economiche Evi Giannei e la consigliera con delega alla Fiera Stefania Gostoli che hanno dedicato il loro prezioso tempo ad incoraggiare il progetto nonché ad offrire spunti e suggerimenti per la scrittura del primo numero. A loro soprattutto si deve l’idea di intraprendere questa iniziativa culturale nell’ambito della fiera di San Gregorio dedican-
do la prima uscita al più antico protagonista della festa, ovvero il fico secco. Difatti, il tema suggerito da Evi Giannei e Stefania Gostoli ha dato il titolo al primo numero della collana, “Il fico dolce della fiera”, che si pone l’obiettivo di spiegare in modo semplice le origini della tradizione del fico secco alla fiera di San Gregorio. Le fotografie di Mario Polverelli e Bruno Baffoni, la grafica di Matteo Pascucci, la cura linguistica di Arianna Denicolò rendono la pubblicazione curata, particolarmente piacevole ed interessante. A questo punto crediamo doveroso riconoscere e far conoscere a tutti i morcianesi l’impegno dell’amministrazione comunale che in questi tempi così difficili non si è tirata indietro per sostenere anche la più piccola creatività locale. L’attenzione che il sindaco e la sua giunta rivolgono ai cittadini, le attività che svolgono per loro e con loro, il rispetto e l’incoraggiamento per le loro passioni, sono la dimostrazione che anche in questi tempi particolarmente ostili per l’economia italiana, l’interesse per la cultura può dare vita a nuove ed interessanti iniziative, ponendo al centro il volto più umano della società. Jolanta Grebowiec Baffoni
Nando Piccari (a sinistra) premiato dal riminese Giorgio Tonelli, giornalista Rai
vità di pubblicista. Un’attività iniziata scrivendo su “l’Ordine Futuro” e “l’Unità”, proseguita poi come direttore de “Il Progresso”, “Radio San Marino”, “L’Ape del Conca”, “Orizzonti”, “Città di Cattolica”,“Stradeaperte”.
Piccari, eleganza e leggerezza - Elegante. Leggera. Ironica. E' la penna di Nando Piccari. Ricama merletti (al tombolo) di livello assoluto. Da grande giornale. Invece, ha preferito altro: la politica, la familiarità della periferia. E' come se Messi avesse sempre giocato a calcio a Rimini, o a Montefiore (l'altro grande amore). Nando, purtroppo, ha portato il talento al servizio della politica; sempre quasi al vertice. Ma dal bussolotto (del-
le trame e del caso) non è mai uscito il suo nome come sindaco di Rimini, o presidente della Provincia. Le prime, va detto, non gli sono mai appartenute. Nel corso della recente Assemblea Regionale, è stata consegnata la tradizionale medaglia d’oro agli iscritti da quarant'anni all’Ordine dei Giornalisti. Fra costoro Nando Piccari che parallelamente al suo prevalente impegno politico-amministrativo ha svolto negli anni una pressoché costante atti-
Negli anni '90 ha tenuto una rubrica settimanale (Ma fatemi il piacere) su “La Gazzetta di Rimini” e due su “Il Corriere di Rimini” (Venerdì nero e Scusate il disturbo) ed è stato nominato per due volte componente del Comitato Regionale Radiotelevisivo (Co.re.rat). Attualmente è direttore responsabile della rivista “Bosdux Magazine” e “corsivista” di “Chiamami Città” e di “Quiriviera.com”.
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Aprile 2013
Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
MORCIANO Festa del donatore il 21 aprile. Corteo, messa, premiazioni e pranzo
FESTE
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La prima parte si tiene a Morciano, la seconda al Centro Del Bianco a Sant'Andrea in Casale
Morciano Fiere animata con la Strada dei vini e dei sapori
San Gregorio, bella idea
Secondo D'Andrea
me è un onore essere il presidente della sezione. Ma un grazie non meno affettuoso va ai nostri donatori. Lo so che è banale dirlo, ma non ci sono altre parole. Chi dona fa un gesto che aiuta la vita. Si dà una mano a chi ha bisogno. Insomma, si fa comunità. Si costruisce il senso di appartenenza ed il valore dello stare insieme”.
Avis, aumentano i donatori D'Andrea riconfermato presidente ASSOCIAZIONISMO - Morciano Fiere animata con un'idea semplice e bella. Da proseguire e mettere a fuoco, grazie all'esperienza dell'anno zero. E' stato creato uno stand con le eccellenze enogastronomiche della provincia. Coinvolti la Strada dei vini e dei sapori, l'associazione dei ristoratori della Valconca, alcune delle eccellenze eno-gastronomiche della provincia, la scuola alberghiera di Riccione, Benedetti Arreda (con i suoi fornitori Miele, Kitchenaid e Franke). Le eccellenze sono state cucinate nello stand gestito dai ragazzi (con insegnanti) del Savioli e servite allo stand-ristorante dell'Unione della Valconca. Insomma, un connubio eccellente. Un giorno sono stati ospitati a tavola anche tutti gli standisti. Ora, il giochino in grado di animare la nuova ala di Morciano Fiere va soltanto migliorato. Con passione.
- Più soci (79 nuovi iscritti). Più donazioni (863 nel 2013 contro le 771 dell'anno precedente). Con questo slancio si va per la Festa del donatore della sezione Avis di Morciano. Si tiene il 21 aprile, in una mattinata piena. Il raduno è stato fissato alle 9,30 presso la Casa di cura Montanari (dove ha sede l'associazione). Alle 9,45, parte il corteo per le vie cittadine per raggiungere la
chiesa di San Michele; messa in memoria dei donatori scomparsi alle 10. Dopo la cerimonia religiosa, c'è l'intrattenimento. Ci si sposta al teatro Giustiniano Villa di Sant'Andrea in Casale con il saluto delle autorità e le premiano dei donatori. La mattinata si chiude con il pranzo, allestito nella sala Del Bianco,
adiacente al tetaro. Dietro i fornelli, le signore del Centro sociale. In tavola, la cucina della tradizione. L'Avis Morciano il 4 marzo ha rinnovato le cariche sociali. Secondo D'Andrea è stato riconfermato presidente. Afferma D'Andrea: “Ringrazio i componenti del consiglio che mi hanno ridato fiducia. Per
Il direttivo Presidente: Secondo D'Andrea; vice-presidente: Elio Ciuffoli; segretario: Alfio Binotti; tesoriere: Marina Vannucci; consiglieri: Giampaolo Bernabé, Daniele Bicchiarelli, Marino Mancini, Paolo Marchiani, Luciano Papini. Revisori dei conti: Bruno Magnani, Giovanni Masia, Giuseppe Vannucci
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
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Primo partito di San Clemente. Quali ragioni? Crescita tumultuosa della popolazione, Pd con poco appeal o solo politiche?
M5S, in vetta col 42 per cento Alfonso Scala, coordinatore M5S
SAN CLEMENTE
- 42 per cento! Il botto a San Clemente il Movimento 5 stelle lo ha fatto e, che piaccia o no, col movimento dei “grillini” la politica del luogo dovrà necessariamente confrontarsi. Un’exploit inatteso dal movimento stesso che fino alle elezioni aveva viaggiato senza clamore, sempre sottotraccia. Ma la sua presenza si annusava nell’aria e, più che una reale convinzione su programmi che non erano ancora stati presentati, c’era (ed è) palpabile in una importante fetta della gente una insoddisfazione latente sulla gestione della cosa pubblica. Alfonso Scala oltre ad essere il coordinatore del movimento di Grillo, rappresenta anche uno dei “nuovi” cittadini. Uno di quelli che in questo comune ha scelto di vivere assieme alla sua famiglia perché gli sembrava un posto comodo in cui vivere, vicino al lavoro, al mare. Nasce nel 1974 a Torre Annunziata (Napoli), sceglie la carriera militare frequenta l’Accademia Militare di Modena, si laurea in Economia e Commercio al Politecnico di Torino e completa la sua formazione nell’ambiente militare con il Tirocinio presso la scuola di Artiglieria di Bracciano, la Scuola di amministrazione e Commissariato di
Caserta. Poi vari corsi di aggiornamento fra cui quello sugli Appalti. Una preparazione che gli consente oggi di rivestire il ruolo di capo servizio amministrativo e capo gestione finanziaria dell’aereoporto militare di Rimini. L’amore di Alfonso per San Clemente nasce dal cielo. È volando sul cielo di Sant’Andrea in Casale che Scala apprezza il luogo vicino ad ogni cittadina ed al luogo di lavoro e in più con prezzi delle abitazioni accessibili. Compra casa qui e ci si trasferisce assieme alla moglie ed alle due figlie ma poi si accorge che a terra le cose sono meno belle che dal cielo e comincia il suo disagio che, a suo dire, è il disagio di molte coppie trasferitesi a Sant’Andrea negli ultimi anni. “La prima grossa difficoltà la incontrammo con l’asilo nido, ma
ben presto abbiamo trovato difficoltà di vario genere”, dice. “A San Clemente c’è stata una notevole crescita demografica senza un corrispondente adeguamento dei servizi. Comune ed amministrazione sono assenti, è difficilissimo ottenere risposte alle domande dei cittadini. Praticamente si vive all’ombra di Morciano e nulla si muove per favorire la crescita dei servizi alle famiglie”. E ancora: “Le minoranze hanno un ruolo marginale e non sono mai riuscite a esternalizzare le problematiche locali dal contesto istituzionale rendendo partecipe il cittadino”. È a questo che il movimento cinque stelle vuole ovviare: riportare il cittadino comune ad essere protagonista della politica e non soggetto da informare ogni cinque anni alla scadenza del mandato e prima di nuove elezioni. Un feedback continuo fatto attraverso i meetup e internet, utilizzando Facebook ma anche scendendo tra la gente per costruire con essa un Vademecum dei servizi che sia la base di un vero programma elettorale ed amministrativo. I primi incontri sono già partiti e alla gente i militanti 5 stelle spiegheranno i primi sei punti del loro programma: 1) trasparenza efficienza e merito in Comune; 2)
miglioramento dei servizi comunali; 3) revisione dei costi e del sistema di gestione dei rifiuti urbani; 4) stop all’ampliamento delle aree industriali ed alla costruzione di case nelle loro vicinanze; 5) stop alla cementificazione selvaggia dei terreni agricoli; 6) vigilare sulla gestione comune con l’aiuto dei cittadini. Per fare questo il M5S proporrà solo persone disposte a non avere segreti. Che siano disposti a vedere pubblicati i propri dati, i propri redditi prima e dopo le elezioni e che abbiano una fedina penale candida. Con la gente di San Clemente, Scala e i suoi vogliono entrare nei conti del Comune, capire perché il costo della nettezza urbana sia salito del 30% nonostante la raccolta differenziata, entrare nei costi reali di servizi di giardinaggio, della polizia urbana, dell’illuminazione pubblica. Capire perché certi cittadini debbano pagare servizi di cui non godono. “Vogliamo entrare nei conti del Comune, capire quanto sia davvero grande questo margine di discrezionalità che fino ad oggi ha consentito di fare danni enormi al territorio”. E anche mandare a casa persone che da vent’anni fanno la loro politica scambiandosi poltrone senza coinvolgere i cittadini e troppo spesso senza nemmeno rendere conto. Claudio Casadei
MORCIANO DI ROMAGNA
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SAN CLEMENTE
MONTEFIORE
Concorso Villa, si chiude il 28 aprile
“Donna in fiore”, le donne nell'arte
Maggie Van Der Toorn
Giustiniano Villa, il poeta ciabattino
- XXI concorso di poesia dialettale e zirudela “Giustiniano Villa”. C'è tempo fino al 28 aprile per i poeti romagnoli a tutti i livelli di inviare le loro opere. Come tradizione, di tutta la Romagna giungono i componimenti che saranno raccolte in un elegante libretto in distribuzione nella serata delle premiazioni fissata per i sabato 1 giugno. Per informazioni è possibile rivolgersi. indirizzi e-mail premiovilla.casadei@libero.it; in comune allegretti@sanclemente.it Al cellulare 339 4858903 (esclusivamente dopo le 19). Nelle ore serali al numero privato 0541.989871.
- La femminilità nell'arte: attraverso la scrittura, musica, danza e pittura. Tanti ospiti: la scrittrice romana Cetta De Luca (“Nata in una casa di donne”), la santarcangiolese Annalisa Teodorani (giovane scrittrice che scrive in dialetto), la voce soprano solista di Samantha Faina accompagnata dal pianista Diego Gaspari. Poi, c'è Elisa Tamagnini, ballerina dell'accademia Antonella Bartolacci. La pittrice Antonietta Righetti. Sul palco anche l'organizzatrice Maggie, con due testi. Appuntamento al teatro Malatesta di Montefiore 28 aprile, ore 17,30. Aperitivo finale sulla piazzetta antistante il teatro. Per maggiori informazioni: 349.7591991 maggieplanning@gmail.com
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE D'Andrea: “Sono state solo elezioni politiche” Aprile 2013
Christian D'Andrea - Un articolo sparato come un tir, qualche accusa e qualche illazione e osservazioni che al sindaco di San Clemente Christian D’Andrea non sono piaciute in un articolo nel numero di marzo di questo giornale.. Chiediamo a D'Andrea se davvero si senta una causa della sconfitta del suo partito. “Gli stessi esponenti del M5S hanno dichiarato che si trattava di un voto politico e non amministrativo; in effetti non mi pare si sia votato per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. Mi è dispiaciuto vedere che un giornale come ‘la Piazza’ abbia fatto un’analisi così grezza, superficiale ed errata esponendo considerazioni di carattere personale più che politiche. Una brutta caduta di stile. I risultati per le elezioni amministrative le vedremo l’anno prossimo”. Nemmeno il suo titolare vota come lei… la considera un’anomalia? “Considero questo modo di pensare stupido e forse, anche pericoloso. Non credo che il mio datore di lavoro abbia bisogno di consigli su come votare… Ripeto che quell’articolo è stato una brutta caduta di stile. Preferivo il vostro giornale quando si presentava con dei ragionamenti, anche critici, e non con delle affermazioni che sembrano il programma elettorale di qualche gruppo estremista”. Dopo dieci anni, come può dimostrare alla gente del suo comune che lei lavora ancora sodo? “Ma chi se le inventa queste assurdità? Assolutamente nessuna stanchezza del ruolo, se stanchezza c’è, è esclusivamente fisica ed è dovuta all’impegno e al lavoro profuso soprattutto nella gestione di
L'INTERVISTA
di Claudio Casasdei un Comune importante. Non è certo facile amministrare, ma comunque è una cosa che mi onora e di cui non mi sono certo mai pentito. Ho piena consapevolezza che in questo periodo si stanno giocando partite importantissime per il nostro comune; proprio quelle partite che garantiranno la possibilità di investimenti per i prossimi 15/20 anni. Il tutto perché abbiamo sempre agito con grande lungimiranza e virtuosità, non occorre urlare le cose, è sufficiente farle”. Battazza e lei: maestro e allievo o tandem di potere? “Claudio per me è un amico e da anni un prezioso collaboratore. In questa fase ci troviamo anche ad amministrare due territori importanti della vallata. Abbiamo avuto ruoli diversi in passato ma abbiamo sempre condiviso obiettivi e battaglie per questo territorio. Per quanto riguarda il Pd noi ne siamo una parte, ovviamente. Per fortuna il nostro è un partito che ha regole interne ed una democrazia che permette a tutti di esprimere idee e pensieri e offre a tutti la possibilità di un confronto”. Lavoro dipendente, sindaco e studio fino ad una laurea, ci svela il segreto della produttività?
Programma concretizzato in gran parte e amministrato con trasparenza “…quando si ha un obiettivo, la fatica passa in secondo piano e si procede con entusiasmo quotidiano nell’affrontare le varie questioni. Non c’è un segreto, ma la consapevolezza di non lasciarsi mai intimorire dai problemi, che invece vanno affrontati uno alla volta, e uno alla volta si possono risolvere con assoluta lucidità. L’accusa peggiore: non ha realizzato il suo programma per buona parte... ”Sono andato a riprendere il programma elettorale e vorrei capire a cosa si riferisse chi ha scritto l’articolo; probabilmente l’odio politico, a volte, annebbia la mente e manipola la realtà. Facendo i conti con il periodo che stiamo attraversando, di grave recessione economica e crisi di carattere anche sociale dove il comune ha ben poche responsabilità, l’anno prossimo lascerò un Comune molto cresciuto rispetto al passato. I meriti sono da
condividere con tanti. Le colpe, se ve ne sono, me le assumo senza problemi e ci mancherebbe che non possa aver sbagliato qualcosa, ma sempre in buona fede, nella gestione della cosa pubblica. Onestamente trovo poco elegante elencare i tanti successi dell’amministrazione che rappresento, in brevissimo, come l’apertura della biblioteca “Tasini”, l’idea del teatro comunale “Villa”, il completo restauro di tutte le mura malatestiane del capoluogo, l’apertura dell’asilo nido, gli interventi di messa in sicurezza su numerose strade comunali e non, la casa dell’acqua, l’area produttiva della Valconca, unica in Provincia di Rimini ad essere a un passo dalla partenza con tutti i passaggi tecnici e amministrativi compiuti a tempo di record, una riorganizzazione della macchina comunale che ha dato i suoi frutti, la prossima riapertura del cantiere del ponte sul Conca…, la riqualificazione del centro sportivo, e tutto questo con i bilanci ridotti all’osso e il patto di stabilità che vincola ogni scelta. I nostri interventi sulla crescita hanno portato a mantenere tre aziende sul
territorio che rappresentano eccellenze nel loro settore, Mec3, Ceramica del Conca e Ghigi; il nostro apporto alla loro espansione ed, in qualche caso, alla loro sopravvivenza è stato fondamentale ed oggi occupano complessivamente oltre 600 persone. E poi quello che abbiamo in cantiere ossia l’allargamento del cimitero a S. Andrea in Casale, la riqualificazione urbana dell’area di fronte al Teatro Villa, la sistemazione di alcune varianti urbanistiche, la creazione di numerose aree verdi e interventi consistenti sui plessi scolastici, compreso la riutilizzazione di parte delle ex scuole elementari. Senza dimenticare, inoltre, la creazione dell’Azienda di servizi alla persona che ha consentito la salvaguardia di un enorme patrimonio del nostro comune e che rappresenterà nei prossimi anni la vera ancora di salvezza per i nostri investimenti futuri. Questo è un aspetto che passa molto in sordina ma credo che meriti un approfondimento. Il mondo intorno a noi sta cambiando; ad oggi stiamo discutendo di livelli di governo che non prendono più neanche in considerazione l’esistenza dei comuni. E proprio in quest’ottica a San Clemente si fanno miracoli ma, anche su questo mi piace procedere senza squilli di tromba, mi interessano di più i risultati. Mi permetta ancora una riflessione: dobbiamo cercare di capitalizzare di più quello che viene fatto. E non per un ritorno politico ma per un ritorno sociale, culturale ed identitario del nostro comune; dove l’identità però non vuole dire chiudersi dentro un campa-
nile ma capire che siamo parte di un sistema. Abbiamo una stagione teatrale di livello, abbiamo tante manifestazioni, un ottimo centro sportivo, spazi e risorse, abbiamo molti esercizi commerciali di qualità e tanti ne stanno nascendo! Ora occorre che anche la cittadinanza prenda coscienza di questi aspetti e partecipi a questo sistema. Grillo al 41%. Un bel colpo di fortuna non essere ricandidabile? “Ma figuriamoci! Ogni tornata elettorale ha le sue particolarità. Ho vinto con il 53% nel 2004 e col oltre il 57% nel 2009 e le assicuro che non erano tutti voti del Partito democratico. E allo stesso tempo avevamo il centro destra al governo del paese. Questo per dire che ogni tornata elettorale, in particolare quella amministrativa, è una tornata a sé stante. In quanto ai grillini, io apprezzo a prescindere chiunque fa politica e chi si occupa di amministrazione. Mi spiace però che, ad oggi, di programmi ne vedo ben pochi; Che ruolo avrà nel partito o per il partito allo scadere del suo mandato? “Sarò, come sempre, a disposizione. Spero di poter dare un contributo anche in nuovi campi, che però mi consentano sempre di poter fare qualcosa per il mio territorio. Vede, è evidente che la politica sia stata interpretata da qualcuno come volano per interessi personali; io ho una visione completamente diversa: fare politica vuol dire occuparsi esclusivamente della tutela dell’interesse pubblico e so che la maggioranza di chi fa politica condivide questa visione. Se avrò la possibilità di poter fare ancora qualcosa per il mio paese, il mio pensiero non cambierà.
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica) - Don Andrea Gallo, prete di strada, partigiano e antifascista. Sabato 9 marzo 2013, l’A.N.P.I. Alta Valconca sezione Iris Versari, ha ospitato Don Andrea Gallo presso la sala-teatro “Giustiniano Villa” di San Clemente. Con quest’articolo, vorremmo riuscire a restituire qualche emozione e qualche parola di quella serata a chi non è potuto essere presente o semplicemente ha scelto di fare altro. L’incontro, dal titolo “Prospettive per una nuova resistenza”, intendeva far conoscere al maggior numero possibile di cittadini, i fondamenti del pensiero di un prete tra i più liberi e critici all’interno della chiesa cattolica. Il successo di pubblico di questo incontro è stato indiscutibile, il teatro Villa era gremito, con una parte del pubblico costretta ad assistere in piedi, dentro e fuori la sala. La schiettezza, la genuinità e l’amore che emergono dalle parole e dai gesti semplici di personaggi pubblici come Don Gallo, rappresentano una garanzia tangibile nell’essere percepiti dai cittadini come persone vere, autentiche, formatesi sulla base di esperienze di vita vissuta e valori realmente fatti propri e condivisi nel quotidiano. Don Gallo nasce in una famiglia di origini molto umili, expartigiano, ordinato sacerdote nel 1949, ha dedicato tutta la vita agli ultimi; siano essi tossicodipendenti, prostitute, emarginati, alcolizzati, senza casa, “diversi”, umanità dalle solitudini più disparate e disperate, poco importa, tutti, senza esclusione alcuna, sono sempre stati accolti nella sua comunità di San Benedetto al Porto di Genova, da quasi quaranta anni. E i valori professati da Don Gallo sono pochi, chiari ed essenziali, ma racchiudono l’amore ed il senso che hanno guidato e guidano ancor oggi la sua vita e fortunatamente quella di milioni di esseri umani. Quando sale sul palco, a San Clemente, mai potresti sospettare in un uomo così minuto, di ben ottantaquattro anni, una vitalità e una forza così dirompente e contagiosa. Camminerà avanti e indietro sul palco per più di due ore, mantenendo ben viva l’attenzione del pubblico, come un consumato attore; dopo un viaggio con i suoi collaboratori di ben 420 km, con partenza alle quindici dalla sua Genova. Ci racconterà aneddoti, storie di vita vissuta, i suoi valori, le sue battaglie, facendoci ridere e commuovere. Don Gallo esordisce spiegando come rispose alla domanda del suo vescovo: “Ma Don Gallo, preghi? Riesci a trovare il tempo per farlo?” La sua risposta: ”Eminenza, certo che prego, prego tanto e ogni mattina, scendendo in canonica, prego cantando e canto pregando!” - “E canti i salmi?” - “No, eminenza, non è proprio un salmo, però è un canto per i martiri, per noi, per tutti, per il futuro, per la giustizia sociale…”. A questo punto, Don Gallo intona Bella Ciao, sventolando il suo fazzoletto tricolore dell’A.N.P.I. e facendola cantare a tutta la sala. Quell’inno popolare, “Bella Ciao”, canzone-simbolo della Resistenza a cui Don Gallo partecipò
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Don Gallo, quel prete di strada in Valconca Serata organizzata dall'Anpi Alta Valconca sezione Iris Versari
IL FATTO
in prima persona, poco più che diciassettenne, dopo esser stato educato al fascismo in marina militare. Dice: “Io, ho avuto la grande fortuna di conoscere la democrazia, l’ho vista nascere con la Resistenza e ora che sono un vecchio che sta per morire, non voglio vederla sparire!” Don Gallo è un fiume in piena, ricorda alla platea la frase-simbolo di Vittorio Arrigoni, reporter, scrittore e pacifista, attivista per i diritti umani e strenuo difensore della causa del popolo palestinese; “Restiamo umani”, queste due parole semplici, quasi banali, racchiudono un messaggio incredibilmente bello ed esplosivo, proprio perché le dimentichiamo troppo spesso e non è affatto facile né scontato restare umani sì, perché come asserisce Don Gallo, “Noi apparteniamo tutti a un grande ceppo ancestrale, la grande famiglia umana, chi parla di razze è un ignorante, i nostri avi nacquero in Africa, siamo noi i diversi! Esiste solo la grande famiglia umana: uomini e donne, eterosessuali, lesbiche, omosessuali e trans-gender e non c’è nessuno contro natura, solo varianti della natura! Perciò scriviamo queste due parole rivoluzionarie ovunque, su qualsiasi muro di tutti i paesi di ogni nazione: restiamo umani”. Don Gallo ricorderà tutti i caduti della resistenza, i fratelli Cervi e le partigiane, 50.000 donne che contribuirono alla lotta di liberazione, versando un pesante tributo di sangue: 2.800 caddero e diciannove furono insignite della medaglia d’oro. E con le partigiane ricorda le donne in genere, le incita a lottare per la loro dignità che è infangata dalle tante Minetti e Ruby di turno e a conquistarsi una parità non ancora raggiunta al grido di: “Se non ora quando?”. Dice: “Le donne, le madri devono essere al centro di tutto quali creatrici di vita, esse sono il grembo della terra!”. I rapporti con le gerarchie ecclesiastiche sono sempre stati burrascosi ma Don Gallo pur ribadendo: “La chiesa è la mia casa”, ne combatte da sempre le prese di posizione più conservatrici (l’opposizione alle leggi sul divorzio, sull’aborto, la campagna per boicottare il referendum sulla legge 40) e la incita a riprendere la strada del Concilio Vaticano II del 1964, quale cammino e occasione di apertura verso un autentico rinnovamento.
Don Andrea Gallo
Una serata di grande intensità emotiva. Sala stracolma. Dal 24 al 28 aprile iniziative a Morciano per il 68° anniversario della Liberazione. Mostre, dibattiti, concerti Critica la chiesa come organizzazione verticistica di potere poiché non rispecchia gli insegnamenti di Gesù. “Non è la chiesa di Gesù quella che fa parte del 10% d’italiani che detengono il 60% del patrimonio immobiliare del paese! Dove sta la povertà? Sono venuto per servire e non per essere servito, questo è il “biglietto da visita” che mi ha lasciato Gesù dopo aver terminato il noviziato. Quando incontrate uno che dice che è cristiano, dal papa all’ultimo pretino, se non è al vostro servizio, non ha niente a che fare con Gesù. Gesù è il salvatore di tutti e tutte, non fa distinzioni, non sarebbe lui altrimenti. Il sole è l’immagine di Dio e il sole illumina e scalda il viso di ogni essere umano. Gesù stava con gli ultimi, rispettava e accoglieva ogni diversità e ogni minoranza”. Don Gallo parla anche di migranti “Neghiamo di essere umani, quando non accogliamo i migranti o non facciamo nulla per loro; trenta milioni d’italiani sono stati migranti; la maggior parte di loro arriva perché ha fame. Che cristiani siamo se non riusciamo a sfamarli e a dare loro un tetto? Certo che occorrono regole sull’immigrazione, ma serve ancor di più la solidarietà e consumismo ed egoismo ci hanno fiaccato tanto, basterebbe evitare gli sprechi, e ce n’è per tutti”. Sull’attualità politica, sociale ed economica del nostro paese e del mondo: “L’Italia è in ginocchio” e si rivol-
ge ai tanti giovani presenti “Che paese vi offriamo? Non c’è lavoro, la scuola è allo sfascio, diminuiscono ricerca e cultura, dovete andare all’estero!”. Don Gallo auspica un anno di tregua per delle vere riforme e lancia un messaggio molto colorito all’amico Grillo “Non far lo stronzo!”. “Un mondo in cui ogni cinque secondi muoiono tre, quattro, fra uomini, donne o bambini per fame! E’ questo il pianeta di cui Dio ci ha chiesto di essere custodi? Il nostro modello di sviluppo, il capitalismo, in cui il 20% degli abitanti del pianeta si pappa l’80% delle risorse, che società è? E’ una società di cui non siamo soci! E il capitalismo non è in crisi, perché la crisi la paghiamo noi cittadini, il neo-liberismo attuale prevede che l’uno per cento dei cittadini dell’occidente mantenga le proprie ricchezze e si arricchisca proporzionalmente all’impoverimento del restante 99%! Mi sa che questa sera, in questa sala noi rappresentiamo tutti quel 99% ! O c’è qualche ricco?”. E don Gallo ci spiega cosa sia la vera democrazia e la vera partecipazione che comincia dal rinsaldare i legami famigliari e affettivi, trovando il tempo per dedicarsi ad essi. Poi, uscendo da casa, ci si dovrebbe chiedere: “Che cosa posso fare per il mio condominio? E per il mio quartiere, per la mia città, cosa posso fare per la mia regione, la nazione, per il mondo intero? La solidarietà, questo è il punto centrale! A proposito del suo essere additato da molti cattolici quale prete comunista, Don Gallo racconta un aneddoto molto divertente, ma che fa soprattutto riflettere. Inizia a leggere un documento: “…e bisogna inoltre esaminare seriamente le situazioni degli emarginati che il nostro sistema di vita ignora e perfino coltiva: anziani, disabili, tossicodipendenti, dimessi dalle carceri e dalle cosiddette cliniche psichiatriche, perché crescere ancora la folla dei
nuovi poveri? Perché a un’emarginazione così clamorosa, risponde così poco la società attuale? Con gli ultimi, con gli emarginati, potremmo tutti recuperare un genere diverso di vita, demoliremo innanzitutto gli idoli che per un cristiano, se si ha un Dio solo, tutti gli altri son idoli. Idoli che ci siamo costruiti: denaro, potere, consumo, spreco, tendenza a vivere sopra delle nostre possibilità. Riscopriremo poi i valori del bene comune, della tolleranza, della solidarietà e della giustizia sociale”. “Una volta, mentre lo leggevo, fui interrotto da un sacerdote che gridò: “Basta, prete comunista!” e mi fece subito tenerezza e gli dissi: “Caro confratello, hai ragione! Scusa, mi sono dimenticato di dire il titolo e gli autori! (alla fine lo abbracciai) Titolo: “La chiesa italiana e le prospettive del paese” chi sono gli autori? Documento del consiglio permanente dei vescovi della Conferenza Episcopale Italiana! Se nella chiesa, si ricercano le cause della povertà, si viene a volte criticati, ma è qui il vero nodo politico, non bastano le semplici denuncie, occorre trovare le ragioni e agire, avere una reazione!”. Un richiamo va anche al valore imprescindibile della pace, Gesù è il principe della pace, dice Don Gallo e ricorda L’enciclica “Pacem in terris” del 1963: “Chi dice di portare la democrazia con le armi è un pazzo!” Don Gallo, poi cita Don Milani “La politica è uscire tutti insieme dai problemi” e un durissimo articolo di Giorgio Bocca, pubblicato sull’Espresso nel 2003 dal titolo: “Il fascismo perenne in libera uscita”. Bocca usa parole di fuoco contro l’arroganza del potere e la decadenza morale in cui è precipitata la malapolitica italiana, in cui i ladri e i corruttori si vantano di essere tali e i cittadini onesti quasi si vergognano della loro virtù. E allora di fronte a tale situazione che fare? “Un grido di rivolta può venire solo dai giovani, ma tutti dobbiamo risvegliare le nostre coscienze, su la testa!” Termina l’incontro presentando quelle che ama definire le sue bussole di orientamento nella vita: “La prima, il vangelo di Gesù, la seconda, la Costituzione Repubblicana del 1947 e la terza, il vangelo laico di De André.” La costituzione italiana, nata dalla Resistenza al nazifascismo e frutto dell’Assemblea Costituente che mise insieme la matrice comunista, cattolica, socialista, liberale, repubblicana, del Partito d’Azione e anche monarchica, dando vita a un patto nazionale e ad una delle carte costituzionali più complete, ricche e belle di sempre. Questa Costituzione così maltrattata, calpestata a volte proprio nei suoi articoli fondamentali. Vorremmo ricordare solo un articolo,
il quarto, emblematico in tempo di crisi economica, politica e sociale; esso recita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Oggi, leggendolo, vien quasi da sorridere, pare di ascoltare un innocente bimbo pronunciare frasi d’incredibile bellezza e purezza che si perdono e cadono nel vuoto di un orizzonte del tutto utopico. Ma come sostiene don Gallo, la Costituzione è e dovrebbe essere la bussola che ci indica la strada maestra, ogni italiano ne dovrebbe chiedere il rispetto e l’applicazione con l’intento di perseguire il volere dei nostri padri costituenti. Essi la scrissero poiché formasse la solida radice per la crescita di una società forte, libera e solidale che si evolvesse verso una piena democrazia; perché i suoi dettami si realizzassero concretamente e non restassero lettera morta. Per ultima cosa, ci spiega come fece col suo cardinale: “Eminenza, io seguo un quinto vangelo, oltre i quattro canonici”. “Don Gallo, leggi i vangeli apocrifi?”. “No Eminenza, il mio quinto vangelo è musica, è poesia che ci fa danzare e volare, è una brezza non-violenta. Il mio vangelo è antifascista, con il termine fascismo inteso quale arroganza del potere e intransigenza; il mio vangelo è anticapitalista, dobbiamo trovare altri modelli di sviluppo; e mi consenta anche una spruzzatina di anarchia, nel senso di opporsi fermamente a qualsiasi sopruso; il mio vangelo è il bellissimo van-
gelo laico secondo De André!” Dopo questa esauriente spiegazione, Don Gallo leggerà la lettera collettiva che la sua comunità di San Benedetto al Porto di Genova, scrisse dopo la scomparsa di Faber, oggi giustamente ricordato e celebrato come più grande cantautore italiano di sempre. Una lettera commovente, un omaggio e un ringraziamento per la sua musica sempre dalla parte degli ultimi e degli esclusi, delle tante Bocca di Rosa, Geordie, Miché, Marinella presenti nella comunità di Don Gallo ed in ogni angolo della terra; dove forse, miserie, solitudini ed emarginazioni non cesseranno mai, ma sarà sempre presente la grandissima umanità di queste “Anime Salve”. Ringraziamo sentitamente tutto lo staff di Don Andrea Gallo e tutti i cittadini che hanno partecipato a questa intensa ed emozionante serata. Infine ringraziamo Don Andrea Gallo per esserne stato l’artefice e il protagonista principale e aver accettato la tessera di presidente onorario dell’A.N.P.I. Alta Valconca sezione IRIS VERSARI. I membri del direttivo dell’A.N.P.I. Alta Valconca Sezione Iris Versari
Saludecio Via Dei Poggi 2064 Tel. 0541 - 857190 955195
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SALUDECIO
Inno alla natura, all'erboristeria, all'ambiente. Il 21 e 25 aprile. E' l'edizione numero XXVI
Saluserbe. A Saludecio per i colori e i profumi delle erbe
- E' riscoprire la natura, l'ambiente, l'erboristeria. Tutto questo è Saluserbe a Saludecio il 21 e 25 aprile. Alla XXVI edizione, grazie all'intelligenza e alla competenza degli organizzatori SALUSERBE rappresenta ormai un punto di riferimento tra gli appuntamenti della primavera del Riminese. Dal 1988 si è affermata nel panorama regionale degli eventi dedicati all´erboristeria, a fiori e piante, all´agricoltura, all´alimentazione naturale, alle medicine alternative, alla bioarchitettura, alla sostenibilità, all´ambiente in generale. Saludecio nelle due giornate di festa offre agli appassionati, ai curiosi, un programma ampio, rivolto sia a specialisti, sia a neofiti del naturale o semplici
Vini
curiosi. Incontri e dibattiti Si potrà partecipare ad incontri e dibattiti di carattere più specialistico dedicati quest´anno a "bellezza e benessere", visitare mostre d´arte dedicate alla natura oltre che assistere a dimostrazioni di lavori artigiani. Mercatini Per tutti gli amanti del naturale, per coloro che cercano cibi coltivati secondo tradizione, per chi desidera prendersi cura del proprio corpo ricorrendo a rimedi antichi, non mancherà il Mercatino di Primavera, 9.30 – 20: I Portici delle Erbe, La Via della Salute, La Via delle Offi-
cine, La Via delle Piante, La Piazza dei Sapori, Vicolo della Solidarietà Punti ristoro Per deliziare occhi e palato ci saranno i classici punti ristoro che offriranno specialità gastronomiche o menù a tema dedicati a Cibi e Delizie Verdi. Spettacoli Negli angoli del borgo e tra i banchi del mercatino performance musicali e interventi di Teatro di strada animeranno i pomeriggi di festa, rivolgendosi ad un pubblico sempre numeroso ed eterogeneo. Ingresso libero INFORMAZIONI Comune di Saludecio -0541/ 869701 - fax 0541/981624. Ufficio cultura e turismo 0541/ 869719-869721.
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Incontri e dibattiti Mercatini Punti ristoro Spettacoli
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
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Muore nel 1993, a Pesaro fonda comunità che accolgono poveri, ammalati di Aids. Nasce a Montegridolfo nel 1930. Nobile, medico, prete
Don Gaudiano, prete vicino agli ultimi A Pesaro gli hanno dedicato scuole. “Aprirsi agli ultimi, perché gli ultimi sono depositari del Vangelo, condividere la loro vita, affrontare i problemi insieme, portare i pesi insieme, ma il problema impellente era trovare un modo affinchè anche le persone handicappate, disturbate da un punto di vista psicologico, potessero offrire qualcosa di sé, la loro ricchezza”
Gianfrancesco Gaudiano
PERSONE
- Gianfrancesco Gaudiano è stato un grande prete. Nasce a Montegridolfo, terzo di 5 figli, l'11 luglio 1930 nel palazzo dei conti Graziani Cisterni, la famiglia di nobili origini a cui appartenevano la madre Adele e sua sorella Luisa, insegnante, considerata sempre dai 5 ragazzi una ‘seconda madre'. Il padre Giuseppe era capo-geometra al catasto pesarese, pertanto tutta la famiglia viveva a Pesaro e Gianfranco ha frequentato le elementari, medie e superiori nelle scuole cittadine. Nella sua vita don Gaudiano ha fondato case che comunitarie per i meno fortunati. In una intervista del 1986, racconta: “Ad un certo punto noi ci siamo accorti, o abbiamo preso coscien-
za, che era necessario fare la stessa scelta che Dio aveva fatto - ed era evidente dall'ascolto della Parola - ossia la scelta degli ultimi, di quelli che non contano niente, degli emarginati, come si dice oggi. Questa è stata una scoperta molto chiara, anche molto sofferta, molto vissuta, da tutti noi... Abbiamo concretizzato questa nostra scelta, mi ricordo, al monastero delle Serve di Maria. Lì ci siamo domandati ‘che cosa vuole dire fare la scelta degli ultimi concretamente?'. Allora ci siamo guardati un po' d'attorno e ci è sembrato che gli ultimi veramente per noi, quelli che erano immersi in una sofferenza più dura, fossero gli ammalati e i disturbati psichici. Da lì è venu-
ta fuori la decisione di aprirci in una maniera nuova”. Scrive Giuliana Ceccarelli in una sinetica biografia del religioso: “Aprirsi agli ultimi, perché gli ultimi sono depositari del Vangelo, condividere la loro vita, affrontare i problemi insieme, portare i pesi insieme, ma il problema impellente era trovare un modo affinchè anche le persone handicappate, disturbate da un punto di vista psicologico, potessero offrire qualcosa di sé, la loro ‘ricchezza': nascono in quegli anni i laboratori ‘in nero' di pantaloni (togliere i fili!) e di bigiotteria (chiudere le catene ), e, nel '70, dopo un incontro con don Picchi comincia a ma-
turare l'idea di fare qualcosa per i tossocodipendenti. Il '72 - anno della nascita ‘ufficiale' della Comunità di Via del Seminario 12, anche se quella ‘ufficiosa' si può far risalire al '71 (...). L'abbraccio di don gaudiano è immenso. La Ceccarelli: “Fra don Gaudiano e don Adelio Batarra matura l'idea di aprire una vera e propria scuola con laboratori – di ceramica, di cucina, di batik , di radiotecnica – che viene inaugurata il 4 novembre del 1974; nel marzo del '76 nasce la comunità terapeutica di Gradara per il recupero dei tossicodipendenti; nel giugno dello stesso anno la comunità
educativa per ragazzi di Via Giolitti e la cooperativa T41; nel 1977 la casa- famiglia di Canaan. Gaudiano nasce nei privilegi: la famiglia, l'intelligenza, la sensibilità verso la bellezza e gli altri. A 16 anni viene nominato da Gino Filippucci (allora presidente della Gioventù Italiana di Azione Cattolica) delegato diocesano juniores: “… Pur non venendo dalla gavetta e non sapendo quasi niente di Chiesa cominciai a lavorare tra i giovani che avevano un'età tra i 15 e i 20 anni… io ero uno dei più piccoli però ero il responsabile…”. Negli anni ‘48-'50, Gianfranco diventa presidente della Gioventù vattolica conosce Carlo Carretto con cui manterrà rapporti d'amicizia, di stima e soprattutto di condivisione d'idee per tutta la vita. Sono gli anni in cui a Pesaro stringe amicizie fraterne con persone che condivideranno fino in fondo il suo cammino di impegno con e per i diseredati: con Gianfranco Sabbatini, con Carlo Bertellotti, con Augusto
Sorbini. Nel 1957, con Franco Tamburini l'amico di tante avventure entrano in seminario, ma mentre Tamburini può vestire l'abito talare lo stesso anno, Gaudiano per la vestizione deve attendere il ‘58 perché il vescovo Borromeo vuole che concluda prima gli studi universitari di medicina. L'amicizia tra i due si consolidi ulteriormente e attraverso la lettura degli scritti di Charles de Foucauld approfondiscono la riflessione sulla fraternità secolare e pongono attenzione ai poveri come detentori del messaggio di Cristo. Gaudiano e Franco Tamburini il 24 giugno del 1962 vengono ordinati sacerdoti nella Chiesa di Cristo Re dal Vescovo Borromeo. Nel '62, inizia il Concilio Vaticano II (terminerà i suoi lavori nel '65). Gianfranco lo abbraccia. In quegli anni, delegato vescovile organizza, al San Bartolo degli incontri con don Benzi (allora padre spirituale del Seminario di Rimini ) per la formazione dei preti sulle tematiche del Concilio - soprattutto Bibbia e Liturgia. Muore nel 1993.
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
Sarebbe una svolta auspicabile e clamorosa. La Regione spinge per gli Ambiti territoriali. Luigino saludecese sindaco di Mondaino
Saludecio, Mondaino, Montegridolfo: un solo Comune? - Luigino Casadei è un saludecese doc. Ha sposato una signora di Mondaino. Grazie al matrimonio si è trasferito di poche centinaia di metri, fino a diventare sindaco di Mondaino per due legislature. Ha sfatato un tabù: l'eterna rivalità tra le due comunità. A Saludecio ci sono affettuosi contrasti tra il nuovo parroco e la comunità. Sintesi da vox populi: “E' un mondainese. Impossibile andare d'accordo”. Molto probabilmente i contrasti vanno cercati altrove. Certo sarebbe cosa buona ed utile se le tre comunità dalla storia nobile si ritrovassero in un solo Comune. Un solo apparato pubblico in grado di dare
Saludecio, Mondaino, Montegridolfo
LA STORIA
una svolta alle magre casse dei tre enti. Se ne parla da alcuni decenni. Ma il matrimonio non si è mai fatto. Mettere in fila ed insieme le qualità dei tre campanili farebbe aumentare il Pil (Prodotto interno lordo) di alcuni punti. Ognuno, ha caratteristiche uniche e proprie: i palazzi si-
gnorili di Saludecio, le non meno importanti dimore di Mondaino, il borgo di Montegridolfo. Insomma, le opere d'arte delle tre comunità valgono ben una
visita. Angelo Chiaretti potrebbe far fare ai suoi ospiti (oltre 10mila presenze lo scorso anno) un tour in tutt'e tre i paesi. E non più solo Mondaino. Tappa finale, ovvio, sempre il suo bel mulino per gli assaggi e vendita delle eccellenze eno-gastronomiche di queste terre. A vederla così sembra impossibile. Ma le culture sono le stesse; i cognomi gli stessi. In tanti hanno le proprietà a scavalco. Cerreto è un'isola all'interno del Comune di Mondaino. Dopo tutto anche Siena è entità
unica; con le contrade che se le danno di santissima ragione. Una spinta robusta però dovrebbe arrivare da due fattori: le ristrettezze economiche e la spinta che sta giungendo dalla Regione Emilia Romagna con i suoi Ambiti territoriali ottimali. Unificazione significherebbe subito meno spese per la macchina pubblica. Ed una migliore allocazione delle competenze. Un conto è avere un impiegato che fa molte cose, un conto gli specializzati. Senza contare i cosiddetti doppioni. Nasceranno tante obiezioni,
dove fare il Comune, quali scuole potenziare, come distribuire le risorse per le opere pubbliche, territorio e feste. Tutti falsi problemi. Se quando si sta male, dà fastidio anche il ronzio di un moscerino, figurarsi quando non si vuole far qualcosa. Il saludecese Massimo Pierpaolini ha orizzonti addirittura più ampi. Lui vedrebbe un solo comune dalla costa all'entroterra. Con Saludecio, Mondaino e Montegridolfo insieme a Cattolica e San Giovanni. La spinta della Regione. Per l'ente, gli ambiti dovrebbero essere individuati entro il 1 gennaio del 2014. Sarà così, oppure avremo tanti altri fallimenti tipo Unione della Valconca? In questi anni di Unione è stato semplicemente creato un altro carrozzone pubblico. Insomma, non basta costruire una scatola. Ci vuole l'etica della responsabilità. Altrimenti, ogni bella idea diventa un cattivo risultato.
Mondaino, camminata di primavera
- Camminata di primavera, un piccolo classico per Mondaino e la Valconca il 25 aprile. Raduno in piazza Maggiore (una delle più belle della Romagna) alle 8,30 del mattino. Poi via scarpe in spalle per uno dei territori più veri del Riminese; che le guide faranno scoprire nei dettagli. Orgainizzano la Pro Loco di Mondaino e l'associazione Culturale l'Arboreto. Per informazioni e prenotazioni: Pro Loco di Mondaino tel. e fax 0541.869046 info@paliodeldaino.it. Amministrazione Comunale di Mondaino tel. 0541.981674 www.mondaino.com. Associazione Culturale l’arboreto tel. e fax 0541.25777 - 333.3474242, info@arboreto.org - www.arboreto.org
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO LA LETTERA
Inceneritore, energia solo dai cereali - Avevamo a suo tempo ritenuto improprio e non eticamente corretto utilizzare cereali e alimenti destinati all’alimentazione umana al posto di scarti organici di attività agricole e/o industriali. Eravamo comunque contrari a nuovi insediamenti, potenzialmente inquinanti, di qualsiasi tipo nella zona di Raibano per depotenziare l’area da ulteriori forme di inquinamento. Avevamo anche sostenuto esservi il rischio di utilizzo di prodotti diversi (frazioni organiche da rifiuti domestici, polline, liquami, ecc.) dai cereali previsti anche per la maggiore convenienza economica. Siamo stati facili profeti! Detto questo esprimiamo la nostra totale contrarietà all’utilizzo di materiali non previsti e esprimere pubblicamente un fermo no all’impiego di prodotti diversi dai cereali in convezione e diamo tutto il nostro appoggio alle iniziative del Comitato di Sant’Andrea in Besanigo. Li conosciamo i trucchetti delle amministrazioni, prima si concede un dito (la dieta vegeta-
le) poi si da un braccio (la dieta animale). Bene le politiche per l’ambiente e la produzione di energia alternativa, ma qual è il ritorno in termini di salute? Produciamo energia pulita, ma intanto si appesta l’aria con l’ inquinamento prodotto dai gas di scarico dei mezzi di trasporto. Le politiche ambientali devono corrispondere a reali benefici per l’ambiente e la salute e non essere solo un BUSINNES per le grandi Multiutility. Chiediamo un impegno serio a tutte le forze politiche per giungere ad una revisione complessiva della riduzione del rifiuto prodotto e di fare una raccolta differenziata “seria” su tutto il territorio provinciale con l’obiettivo di portarla in un tempo massimo di 5 anni a livelli dell’80%. Solo un simile risultato porterebbe ad un notevole ridimensionamento dell’attività dell’impianto di Raibano e negli anni a seguire anche ad un suo superamento. Lista Civica Coriano Comunità Aperta
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A Sant'Andrea in Besanigo. Sarà ristrutturata dalla Fondazione Simoncelli
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Santa Marta, centro per disabili Impegno da un milione di euro
Il rendering di Santa Marta
COMUNITA'
- Asta di vini per ristrutturare l'ex casa di vacanza Santa Marta di Coriano, destinata a diventare un centro di accoglienza diurno per ragazzi disabili. Dietro c'è la Fondazione che ricorda Marco Simoncelli. L’idea nasce da Adriano Marchina, direttore commerciale della cantina “Le Due Querce”, che ha unito la sua passione per il vino a quella per la Motogp e, in particolare, alla stima per il Sic. Ne è nata una collezione di bottiglie limited edition di Luis Franciacorta Brut in vetro rivestito in fibra di carbonio
rivetrificato con etichetta celebrativa in titanio. Brindiamo a Sic58, il progetto viene presentato il 13 aprile, all’interno della suggestiva cornice del Castadiva Resort&Spa sul Lago di Como, sponsor dell’evento, che ospiterà un aperitivo seguito dall’asta di beneficenza a favore della Fondazione in cui saranno bat-
tute 10 magnum speciali, autografate dai piloti e amici di Marco Simoncelli. Dice il babbo Paolo: “Con la ristruttuarzione di S.Andrea in Besanigo per convertirlo in centro accoglienza diurno per disabili la Fondazione si accinge a sostenere costi molto importanti, si parla di oltre un milione di euro, rispetto ai 215
mila impiegati invece per la realizzazione dell’orfanotrofio NPH a San Pedro de Macoriz ormai terminato e presto attivo. E’ evidente che per portare a termine il nostro primo progetto in Italia è obbligatorio mettere in campo numerose iniziative, come questa ed altre, che ci consentano di raccogliere tutti i fondi necessari”. Parteciperanno e sosteranno l’iniziativa alcuni piloti della MotoGP, tra cui Andrea Dovizioso, Mattia Pasini, Simone Corsi, Loris Capirossi e Marco Melandri. Oltre alla presenza di Paolo Simoncelli, a condurre la serata Elenoire Casalegno e Ringo, con la partecipazione del giornalista di motori Paolo Beltramo.
LO SPORT
Bici, una festa la corsa del Dopo Lavoro Ferroviario-Orizzonte Arreda
- Una bellezza di percorso e una festa all'arrivo per la 5^ Medio Fondo del Dopo lavoro ferroviarioOrizzonte Arreda. Si è corso lo scorso marzo. Due le partenze: dai Magazzini Oliviero Abbigliamento per la zona Misano,
Cattolica, Riccione. E dal piazzale del cinema Settebello di Rimini per la zona di Rimini Santarcangelo, Bellaria. In tutto circa 70 chilometri di pedalate con la scalata di Montescudo dove è stato effettuato un primo ristoro. Discesa, poi scalata
di San Patrignano, S.M. Cerreto e arrivo direttamente al magazzino Orizzonte, dove attendeva un maxi ristoro a base di piada, salsiccia, vino bianco e rosso, bibite, dolci e frutta. Nutrito i partecipanti. Una vera grande festa.
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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 GIOVENTU'
Sicday 2013, secondo motomemorial
CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO Con Riccione. L'ambito ottimale dei servizi sarà il primo passo per qualcosa di naturale che fa risparmiare ve libera risorse
Nascera la Grande Coriano? Coriano sbocco al mare?
Marco Simoncelli
GEOPOLITICA
- Sicday 2013, ovvero il secondo motomemorial in onore di Marco Simoncelli.. Appuntamento il 27 e 28 aprile tra Coriano e l'autodromo Simoncelli. Il programma. 27 aprile 10,30 - Ritrovo all'autodromo Misano World Circuit Marco Simoncelli. 13,10 - Ingresso e all'neamento sulla pit line. Due giri in parata sulla pista. 15,30 - Si percorrono le strade del Sic. 17,58 - Arrivo in piazza a Coriano con un minuto di “casi-
no”. 19 - Apertura stand gastronomici. Apertura serata musicale. 28 aprile 10 - Ritrovo in piazza. Iscrizione e ritiro gadget 10,30 - Il dottor Claudio Costa presneta il libro: “La vittoria di Marco”. 11 - Apertura stand gastronomici. 12 - Diretta da Assen su megaschermo del mondiale Superbike. 15,30 - Diretta da Assen del mondiale Superbike, gara 2.
- Nascerà la Grande Coriano. Ovvero l'unificazione con Riccione? Chissà. Però la riorganizzazione sta prendendo corpo con l'unificazione dei servizi per ambiti cosiddetti ottimali. E' tutto in via di discussione e tutto in alto mare e lontano dalla gente. Il consiglio comunale di Coriano il 20 febbraio ha votato un provvedimento d'urgenza sull'“Ambito territoriale ottimale”. Fabia Tordi, consigliere comunale di minoranza della lista civica Coriano Comunità aperta, lamenta: “L'assoluta mancanza di discussione con la cittadinanza che avrebbe dovuto precedere un argomento di tale importanza, e dopo che la Regione ha provveduto il 18 marzo 2013 all’approvazione del Riordino territoriale con l’individuazione degli ambiti
ottimali, non tenendo in considerazione le proposte difformi e contrastanti (che peraltro avrebbero dovuto addivenire ad una migliore proposta), ma scegliendo sulla base di una mera aggregazione di ambiti territoriali di più vaste dimensioni aderenti con il distretto socio-sanitario, ma in forte contrasto con quasi
tutti i Comuni della Valconca e i Comuni di Cattolica, San Giovanni e Misano, che avrebbero optato per un Ambiti più circoscritti, ora vogliamo conoscere come si intende dare corpo a questa riorganizzazione, visto che la stessa dovrà aver luogo entro il 1 gennaio 2014, per non ritrovarci poi con i giochi già
fatti con patti tra i sindaci senza che ancora una volta la cittadinanza venga coinvolta nella discussione. Quali saranno le gestioni associate? Quali saranno i Comuni capofila delle varie funzioni? Quali saranno i risparmi preventivati da questa riorganizzazione?”.