Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
ANNO 19 N.12 Euro 1,50
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
RICCIONE - 10-11
RIMINI - 3
IL PUNTO DI VISTA
Isis, Europa e Italia che cosa fare? di Alessandro Roveri* - Il 13 novembre 2015 l’Isis ha finalmente dichiarato guerra alla Francia. Ha lanciato su Parigi i suoi terroristi. Alle 21,25 hanno provocato 13 morti nei pressi di due ristoranti. Alle 21,32 altri cinque morti nei pressi di un ristorante. Alle 21,40 altri 19 morti. Alle 21,49 dentro il Bataclan altri 130 morti. Il 18 novembre, in Belgio, altri due morti nella cittadina di Molenbeek-Saint-Jean. Sempre il 18 e 19 novembre i terroristi dell’Isis hanno ucciso a Tunisi 12 altri agenti delle Guardie presidenziali. Mentre fonti vicine all’indagine parlano di comunicazioni con la Siria (dove i Francesi hanno raddoppiato le loro incursioni sull’Isis) via Skype di Abdeslam Salah all’indomani del venerdì 13 novembre. Un colloquio nel quale direbbe “sono pronto a finire il lavoro”, Salah insieme a Mohamed Albrini, è in fuga dalla notte nella quale il commando è entrato in azione a Parigi facendo 30 morti. Segue a pagina 8
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DICEMBRE 2015
Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Arcuri: “L'uomo che mandò il Pd all'opposizione”
Zamagni: “Senza etica non si esce dalla crisi economica”
Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
Primarie. La filastrocca del Pd
Quelli dell'Oscar del Vino. Vincono De Luca-Maioli MORCIANO - 59
CATTOLICA - 29
Provincia di Rimini, terra di mafie Attirate dalla ricchezza economica. Per troppo tempo la politica non ne ha parlato, ora anche troppo forse per un'immagine di legalità
DISORDINE GLOBALE
Dio, se ci sei batti un colpo...
Una bèla martlèda tla testa di priputént e disunèst
di Alessandro Bondi* - La criminalità organizzata. Per troppo tempo la politica non ne ha parlato, forse, per non rovinare un’immagine; da qualche tempo la politica ne parla troppo, forse, per garantirsi un’immagine di legalità contro la presenza della criminalità organizzata in Emilia Romagna. Una regione in due. Una economia ricca, Pagina 2
Buone Feste
Sta bona! Per li ruberie i fa già anche trop... Cecco - Antonello da Messina - 2015
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
Commercio In arrivo altri 30mila metri quadrati zona Oliviero
San Clemente Lo sfogo degli onesti Bulega, campione baby San Giovanni Palmetti: “Valconca, un solo Comune” Coriano Bianchi, con le zucche nel mondo Montefiore Ca' Santino, i colori della vita Montegridolfo Cvm, leader nel mondo Saludecio Sant'Amato, un anno dopo
FOCUS
Condomini
Ripartizione acqua Cancello su servitù Pagina 17
NATALE
Torconca, il presepe meccanico simbolo del genio italico
Andar per presepi - I meccanici di Riccione. I viventi di Montefiore Conca, Gabicce Monte, Montecolombo, Montescudo. All'interno del santuario di Valliano. La via dei presepi a Misano Adriatico (quasi 250), gli “spiaggiati” dell'Acquario di Cattolica... Sono soltanto alcuni dei presepi che si possono ammirare nella provincia di Rimini nel periodo natalizio. Tour nelle pagine che seguono. Pagine interne
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INCHIESTA
Dicembre 2015
Molteplici cause: l'evasione fiscale, il turismo, l'alta concentrazione dei locali
Provincia di Rimini, terra di mafie NUMERI
‘Operazione Aemilia’ il primo maxi processo in Emilia Romagna
L'INCHIESTA
segue dalla prima pagina
poliedrica, di tredici distretti industriali, settima regione europea per occupazione del manifatturiero (dati Istat 2015). Nulla le manca, dal prosciutto alla Ferrari; dal turismo all’università. Nulla le manca, neppure l’impresa criminale fondata sul vincolo associativo di tipo mafioso. Il radicamento mafioso. Si parte dalla fine, dai risultati. Perché il radicamento è il risultato di molti fatti, di certo agire, di struttura e organizzazione che portano ad individuare associazioni di tipo mafioso considerando il numero (almeno tre persone) e particolari caratteristiche su cui vale la pena soffermarsi, perché danno una descrizione empirica delle condotte criminose riprese, infine, dal legislatore nel 1982 per descrivere la fattispecie di reato introdotta in tutta fretta dopo la morte di uno dei suoi proponenti: il sindacalista politico siciliano Pio La Torre. L’associazioni di tipo mafioso. Si ha quando chi ne fa parte si avvale della «forza d’intimidazione dell’associazione, le condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 14 dicembre
La copertina del libro L'INCHIESTA
Il dossier dell'Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata: 'ndrangheta, camorra e mafia siciliana in Emilia Romagna (2010-2015) - “Dopo essere stato un fenomeno a lungo sottovalutato da un punto di vista sociale, economico e politico, negli ultimi anni si è cominciato a parlare di penetrazione della criminalità organizzata in Emilia Romagna anche nei social e mass media. I fatti di cronaca più recenti, difatti, hanno portato alla luce un sistema la cui pervasività è aumentata nel tempo, sino al punto per cui non è stato più possibile far finta di non vedere. Uno degli ultimi esempi in ordine cronologico è l'indagine denominata Aemilia. Oltre al lavoro, svolto dagli inquirenti, di ricostruzione di un trentennio, di vicende criminali che hanno contrassegnato la presenza e l'espansione 'ndranghetista in Emilia Romagna, tale indagine ha portato alla luce uno spaccato sulle dina-
o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali» (art. 416bis c.p.). Tali caratteristiche descrivono con disarmante semplicità la potenza di fuoco della criminalità organizzata. Sono la fotografia legislativa di quel che si ricollega ad associazioni criminali riportate con penna non sempre felice in una norma che ha seguito ed è stata inseguita da altre norme, penali e non penali. Norme che hanno tentato di colpire di tutto, dai fatti di reato provati in processi penali a condotte solo indiziate perseguite in procedimenti amministrativi.
La copertina del dossier miche di matrice mafiosa che hanno contraddistinto la regione. Per questo motivo, ossia per comprendere i nuovi equilibri delle tre principali organizzazioni mafiose, questa ricerca si pone l'obiettivo di ricostruire le vicende di 'ndrangheta, camorra e mafia siciliana nell'ultimo quinquennio”.
Persone e patrimoni in odore di criminalità organizzata sono così diventati oggetto di un’impressionante legislazione antimafia fatta di misure di prevenzione: dal foglio di via obbligatorio alla sorveglianza speciale; dal divieto di soggiorno in uno più comuni diversi da quello di residenza o dimora abituale, all’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale; dai sequestri alle confische patrimoniali (artt. 6, 20, 24 Codice antimafia 2011 n. 159). Informazioni e competenza. Cercando rifugio nel paradosso, nella regione orgogliosa del suo antifascismo è nato il fascista. Nella regione orgoglio-
- “Operazione Aemilia Come una cosca di 'Ndrangheta si è insediata al Nord”, è il titolo del libro di Sabrina Pignedoli presentato l'11 dicembre an Centro culturale polivalente di Cattolica in occasione delle iniziative dell'Osservatorio provinciale sulla criminalità. L'autrice, giornalista del Resto del Carlino della redazione di Reggio Emilia, si occupa di cronaca nera e giudiziaria. E' stata minacciata da uno degli uomini coinvolti nell'Operazione Aemilia.
NUMERI
Denaro “sporco”, segnalazioni scarse - In provincia di Rimini fino al 2012 dai professionisti neanche una segnalazione. Nel 2014 sono raddoppiate rispetto al 2009... ma ancora poche. Nel primo semestre 2015 sono state 242, in linea col 2014, ma forse andrebbe fatto qualche controllo più. Negli anni. 2009: 222 2010: 538 2011: 577 2012: 586 2013: 508 2014: 439
sa delle sue antiche tradizioni comunali, del suo welfare cooperativo, del radicamento politico nel territorio, si è pure radicata la criminalità organizzata di altre regioni, di altra cultura, di altra società. Sono fatti che si alimentano di contraddizioni cui si risponde con certezze e negazioni. Ma gli assoluti sono sbagliati. Non semplificano, ignorano il problema. È bene parlarne – magari bene – con dati, analisi, competenza e non per un’immagine di legalità sotto elezione. Chiosa sempre necessaria, anche quando si sottolinea la presenza delle istituzioni, d’indagini, di sentenze, di studi che testimoniano la contesa del territorio tra Stato e Antistato con le immancabili sfumature di grigio. Uno studio. Qui si vorrebbe offrire informazione e riflessione, argomentare su cause e rimedi, insomma, far sfoggio di presunzione per quel che si scriverà, apprezzando
tanto più quel che è stato scritto nel rapporto del centro Pio La Torre in collaborazione con l’Osservatorio provinciale di Rimini su ‘Ndrangheta, Camorra e Mafia siciliana 2015. Un lavoro importante. 100 pagine fitte di nomi, date e dati che meritano spazio. In questo primo articolo si tratterà della metodologia e sistematica adottata dal dossier descrivendo il fenomeno nei suoi caratteri generali. Omettendo quel tanto che sia di curiosità per leggere direttamente dalla fonte, senza il commento che spesso importuna http:/ /www.legalita.rn.it. Il Metodo. Pone un piano, offre le fonti, delimita il problema. Il dossier circoscrive l’attenzione su tre espressioni di criminalità organizzata: la ‘Ndrangheta calabrese, la Camorra campana, la Mafia siciliana. Il limite premia la struttura di queste organizzazioni e la durata del radicamento, non esclude altre forme di criminalità organizzata tipo la Sacra corona unita pugliese o mafie allogene tipo quella albanese o nigeriana. Riguarda un ambito temporale di 5 anni, insieme a considerazioni sullo sviluppo storico di più ampia durata. Divide la regione in tre parti: l’Emilia occidentale (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena); l’Emilia orientale (Bologna e Ferrara); la Romagna e San Marino. Le sue fonti sono le Relazioni annuali della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), la Direzione Nazionale Antimafia (DNA); gli atti giudiziari (Ordinanze di custodia cautelare e sentenze); fonti giornalistiche nazionali e locali; studi accademici, in particolare, i lavori di Enzo Ciconte (Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta in Emilia Romagna, Panozzo, 1998;
Criminalità organizzata e disordine economico in Emilia-Romagna, Quaderni di città sicure n. 29/2004; I raggruppamenti mafiosi in Emilia-Romagna. Elementi per un quadro d’insieme, 2012). Il dossier considera inoltre il rapporto tra radicamento nel territorio della criminalità organizzata, il soggiorno obbligato (2305 di cui 1257 da regioni meridionali) e soggiornanti celebri della criminalità (Giacomo Riina, Rocco Antonio Baglio, Nicolini Grande Aracri, Antonio Dragone) pur evidenziando che non ne è certa la correlazione, vale a dire il rapporto di causa effetto tra il soggiorno obbligato e il radicamento nel territorio della criminalità organizzata (DNA, Relazione 2012). Il dossier aggiunge altri fattori facilitanti il radicamento nel traffico di stupefacenti, nel contesto economico florido, nelle possibilità di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti anche grazie alla presenza della Repubblica di San Marino. Si potrebbero aggiungere la forte evasione fiscale; la concentrazione turistica e di locali con grande circolazione di denaro; la mancanza di alternanza politica con correlata cristallizzazione dei rapporti tra politica, amministrazione, economia; la mancata attenzione nel coinvolgimento di ordini professionali e degli istituti bancari; una passata disattenzione istituzionale. Ma per dire tutto, si rischia di non dire niente. Si rinvia perciò al prossimo numero la prima analisi, distinta per territorio e tipo di associazione criminale. (prima parte) *Professore, Cattedra di Diritto penale Dipartimento di giurisprudenza Università di Urbino
INCHIESTA
Dicembre 2015
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Il prestigioso economista riminese parla di banche, impresa, giovani. Capitale sociale e sguardi corti (idioti) Stefano Zamagni, già preside della facolta di Economia e commercio all'Unioversità di Bologna (Foto Roberto Bronzetti)
Stefano Zamagni: “Senzaeticanonsiesce dallacrisieconomica” - “Sono Zamagni, chi mi ha cercato?”. “Buon giorno prof, sono quel pataca di Rimini”. “Eh, sì, sei proprio un pataca. Stamattina ero a Rimini al Valturio e tu non sei venuto ad ascoltarmi”. “Ha ragione prof, che cosa ha raccontato ai ragazzi?” “La responsabilità sociale dell'impresa. Gli studenti hanno capito tutto. Uno dei drammi di oggi sono i professori, perché o non sanno parlare, o fanno gli antipatici; ciò vuole dire che sono degli egoisti. Conoscere solo per sé equivale ad essere egoisti. I professori dovrebbero essere prima educatori e poi istruttori. La scuola dovrebbe avere una funzione educativa e non solo un profilo tecnico. Quando gli studenti reinterpretano il ruolo educativo riescono letteralmente”. Il riminese è tra i massimi economisti al mondo; è anche consigliere di papa Francesco per le questioni sociali ed economiche. Appartiene alla cate-
“Avremmo bisogno di una società inclusiva, cioè che abbraccia tutti e non estrattiva dove ognuna pensa per sé e non si collega agli altri. E' del tutto inutile giocare con le parole: dobbiamo tornare ad accumulare il capitale sociale” L'INTERVISTA
goria delle persone che ti richiamano per telefono; una civiltà dall'apparenza banale che svela molto dell'essere civico. Ha appena pubblicato un libro. Titolo: “Prudenza”. “Prudenza - irrompe il prestigioso professore che va per conferenze gratis e si paga anche il biglietto del treno - non vuol dire andare piano come si crede, ma è la capacità di guar-
dare lontano per fare il bene. In questo momento in Italia manca la prudenza: il guardare avanti. Per San Tommaso la prudenza è l'auriga della vita”. Professore, queste banche in crisi che cosa le suggeriscono? “Che si sono comportate male per incapacità e per qualche conflitto di interesse di troppo. Fa specie che Bankitalia non sia intervenuta per tempo. Ad esempio aveva il tempo per intervenire quattro anni fa a Ferrara. Invece, hanno aspettato, comportandosi all'italiana. Pensavano che le cose si potessero aggiustare da sole. Il problema non sono solo le quattro banche salvate, l'Unione europea teme che ci possa essere l traino, cioè che i quattro istituti siano solo la punta dell'iceberg. Pensando al peggio, la Germania si oppone; l'Unione europea non è concorde sulla flessibilità. Solo che pochi anni fa la Germania per salvare le proprie banche mise
sul piatto 300 miliardi di euro. Forse in Italia c'è qualche altra banca nella situazione delle quattro ma non credo che le difficoltà siano diffuse. Peccato che non ci sia stata una guida per uscire da queste secche. Penso soprattutto al ministero dell'Economia. Nei primi tre anni della crisi partita nel 2008 il sistema bancario italiano sembrava immune dai fallimenti come avveniva invece all'estero. Ci eravamo anche illusi che il sistema potesse andare avanti così. Molte banche aveva bisogno di una ristrutturazione, cosa che non è stata attuata. Dovevano esserci delle fusioni, non avvenute perché chi le doveva fare poi avrebbe perso la propria poltrona”. Usciremo da questa crisi bancaria? “E' ovvio che ne verremo fuori ma con lacrime e sangue.
E' ignobile che della gente sia rimasta senza i propri risparmi”. Cerchiamo di andare alla radice. Perché è avvenuto tutto questo? “Non è capitato solo in Italia. Centra il calo di eticità. Negli ultimi decenni si è separata l'economia dall'etica; un atteggiamento che è stato mortale per la stessa economia. I responsabili dovrebbero battersi il petto ed andare in pubblico a chiedere scusa. Lo slogan era che business is business, affari sono affari e questi i risultati. Non si può ubbidire a chi ti ordina di non rispettare i fondamenti della vita. Un'economia priva di etica è un'economia destinata al collasso. I pseudo-dirigenti andrebbero derisi davanti all'opinione pubblica e non portati davanti ai magistrati. Rispetto alla denuncia morale quest'ulti-
ma conta niente. Sarebbe un messaggio forte per i giovani: le scorciatoie per il successo sono tristi ed inutili”. L'Italia sta uscendo dalla crisi economica? “E' chiaro che stiamo uscendo e lo dicono gli indicatori macro-economici: il Pil (Prodotto interno lordo), l'occupazione. Il problema non è questo ma il Bes (Benessere eco e sostenibile). Questo dice che il divario tra Nord e Sud è aumentato, che è peggiorata la qualità della vita, che sono peggiorati i luoghi del lavoro. Noi scontiamo la mancanza di capitale civile. Lo stiamo decumulando. Con il capitale sociale ed istituzionale si tessono reti di fiducia tra le persone che vivono sullo stesso territorio. Sono le istituzioni che dovrebbero regolare il gioco economico, delle banche, del mercato del lavoro. Invece, sono le imprese e le banche a dettare l'agenda alla politica. Avremmo bisogno di una società inclusiva, cioè che abbraccia tutti e non estrattiva dove ognuno pensa per sé e non si collega agli altri. E' del tutto inutile giocare con le parole: dobbiamo tornare ad accumulare il capitale sociale”. g. c.
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RIMINI
E' il più importante della regione. Intitolato a Luigi Tonini, lo storico per antonomasia NUMERI
Fatto conoscere, insieme alle eccellenze provinciali, potrebbe essere uno dei volani per destagionalizzare il turismo
In 25 anni, da 3.500 a 110mila presenze
CULTURA - Lapidario romano, mosaici romani, la Scuola Riminese del 1300 (tra le maggiori d'Italia), Agostino di Duccio, Matteo de Pasti, il Ghirlandaio, Simone Cantarini, Giovanni Bellini, Benedetto Coda, ceramiche del Rinascimento, Guido Cagnacci, il Centino, il Guercino. Sono alcuni dei capolavori e grandi artisti custoditi nel Museo della Città Luigi Tonini. E' il Louvre della Romagna a parere di Pier Giorgio Pasini. Peccato che i riminesi ne ignorino il valore. Inaugurato nel 1990, ai primi di dicembre la città ne ha festeggiato i 25 anni. Con l'apertura della Domus del Chirurgo, della Rimini Romana e di quella rinascimentale è un pacchetto culturale da spendere sul mercato del turismo, solo se se tali tesori si facessero conoscere. Si si vanno ad aggiungere i territori vicini (Pesaro-Urbino.-San Sapolcro), come ama ripetere il sindaco Andrea Gnassi, l'offerta sarebbe esplosiva. Racchiude la storia del territorio. Scrive Pasini: “I materiali che costituiscono la dotazione del Museo sono di tipologia molto disparata, ma di provenienza in massima parte locale. Sono frutto delle soppressioni napoleoniche della fine del Settecento, di ritrovamenti archeologici causali e di scavi appositamente condotti, di donazioni, di depositi, di acquisti oculati. Il loro ordinamento nel museo segue, compatibilmente con gli spazi a disposizione, un criterio cronologico, con qualche raggruppamento tipologico parziale (le nature morte, i ritratti, gli stemmi, ecc). L'edificio L’edificio che accoglie le opere è esso stesso un'opera. Viene costruito sorto fra il 1746 e il 1755 su progetto dell’architetto bolognese Alfonso Torreggiani (1682-1764) come “Collegio” dei Gesuiti. È di fianco alla chiesa costruita fra il 1719 e il 1740 dai Gesuiti in onore di San Francesco Saverio, e rispetta nell’impianto molto semplice, ma molto funzionale, lo schema applicato dai Gesuiti a tutti i loro conventi. In pratica ha una forma planimetrica ad U addossata al fianco della chiesa, con un corridoio che gira sui tre lati e che permette l’accesso a tutti i vani, originariamente utilizzati come
La Domus - Inaugurato nel 1990 il Museo della Città (oggi Luigi Tonini) è passato dalle 3.500 presenze del 1990 alle 110mila di oggi. L'impennata è avvenuta dal 2007 (49mila presenze, erano 26mila l'anno precedente) con l'inaugurazione della Domus del chirurgo.
Per gli esperti la Pietà di Giovanni Bellini è il capolavoro del Museo
Museo della Città, il Louvre della Romagna compie 25 anni UOMINI
Luigi Tonini, lo storico di Rimini
- Luigi Tonini (Rimini, 4 febbraio 1807 – Rimini, 1874) è lo storico per antonomasia della provincia di Rimini. “Lo dice il Tonini”, ed è verità sacrosanta anche quando l'illustre studioso è stato impreciso, come rimarca Oreste Delucca, altro fuoriclasse della storia locale. A 16 anni, perde i genitori, Francesco e Lucrezia Pedrizzi. Si iscrive alla facoltà di legge dell'Università di Bologna, nel 1834 trova lavoro alla Biblioteca Gambalunghiana di Rimini, prima come coadiutore, dopo come bibliotecario reggente (1840) ed infine come bibliotecario titolare (1853). Appassionato alla ricerca di documenti e manoscritti antichi, nel 1864 pubblica la prima guida di Rimini; soprattutto viene ricordato per la monumentale Storia civile e sacra riminese, opera in sei volumi.
sale di rappresentanza, di ricreazione, di studio, aule, uffici amministrativi e archivio, biblioteca, refettorio e cucina, dormitorio, appartamenti dei frati, infermeria. I due piani fuori terra erano collegati da un ampio scalone a due rampe. Il sottotetto costituiva un terzo piano, molto più basso degli altri, considerato di magazzino, ed era servito da una apposita scala; e così il piano seminterrato, che conteneva le cantine, le stalle ed alcuni ambienti di servizio. Quando il “Collegio” era pienamente funzionante ospitava una decina di padri gesuiti e almeno un centinaio di studenti. Nel 1773, alla soppressione dei Gesuiti, il “Collegio” passò al Seminario vescovile, che vi introdusse modifiche nella parte meridionale (sull’attuale via Cavalieri), e che nel 1796 lo vendette ai Domenicani, i quali pochi mesi dopo vennero soppressi. Dal 1797 al 1977 venne utilizzato come Ospedale, prima militare e poi civile. Museo “Nei mesi ultimi del 1871 si è dato cominciamento materiale alla nuova Galleria archeologica nella loggia a sinistra del cortile della Gambalunga. Colla infissione dei marmi di maggior mole, si è avuto materiale per la
chiusura bassa degli archi. Si è dovuto sudar molto per vincere le opposizioni su quella chiusura... In questo 1872 si è fatto il resto: piano di legno, fenestroni e due lunghe vetrine per le cose minute, bronzi, piccoli marmi, figuline, vetri, maioliche... Non è straniero, ed anche dame, che non si fermino a studiarvi, essendo che il pregio di si fatte collezioni non istà nella copia, ma nella singolarità, e nello appartenere esclusi-
vamente al luogo. Solo i nostri non se ne curano...”. Con queste poche righe Luigi Tonini annotava in una specie di diario privato la fondazione del museo che accoglieva alcune testimonianze della lunga storia di Rimini, allestito proprio accanto all’antica biblioteca che nei suoi documenti e nei suoi libri conservava molteplici ‘voci’ della cultura cittadina. Lorenzo Zenobi
ERRATA CORRIGE
Faà di Bruno era un capitano e non uno scienziato - Beppe Lazzari ha babbo bolognese e mamma riminese. Da giovane ha abitato a Rimini dove ha tantissimi amici; da adulto si è trasferito a Bologna. E' lettore della Piazza. Ci ha telefonato per un articolo del nostro giornale. Parlava di Faà di Bruno. Abbiamo scritto che era uno scienziato (in effetti c'è stato un Faà di Bruno studioso), invece il nostro è stato un erore nella battaglia navale di Lissa. Si legge in una enciclopedia militare: “Faà di Bruno conte Emilio, medaglio d'oro. Nato ad Alessandria, morto a Lissa (1820 - 1866). Inizia la carriera in marina nel 1838; raggiunge nel 1863 il grado di capitano di vascello. Nominato comandante della nave Re d'Italia. Nel 1866, con essa si trova alla battaglia di Lissa. Non un istante abbandona il suo posto di comando. Si inabissò nei gorghi dell'Adriatico. Conferita la medaglia d'oro al valor militare per l'eroismo nelle azioni di Lissa dove lasciava la vita”.
RIMINI Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 - Nando Piccari deve tutta la sua vita alla penna; nel bene e nel male. Ha appena pubblicato il suo terzo libro: “Graffia graffia, qualcosa rimane?” (Panozzo editore, 248 pagine, euro 13). Una raccolta di pepati articoli (di parte) sulla politica del Riminese e del Belpaese, con la prefazione di Walter Veltroni. Le sue carriere, politica e giornalistica, iniziano nella metà degli anni Sessanta. Scrive ad una figura importante della Fgci (Federazione giovanile comunista) del Riminese. Nella più classica delle baldanze giovanili, lo studente afferma di saper scrivere. E benissimo. Non è un'uscita ardita. Anzi. Gli rispondono che può collaborare. Scrive il primo articolo sui cattolici. E' ironico. Quelli presi di mira volantinano contro davanti alle scuole superiori di Rimini. “Non si è trattato di una cosa seria”, il titolo. Sarà il suo ingresso nell'agone del giornalismo e della politica, soprattutto. Da allora è stato un crescendo senza però mai raggiungere il gradino più alto della provincia. Si dica sindaco di Rimini, presidente della Provincia, oppure parlamentare. Ci è andato vicino; vice a Palazzo Garampi, la sede del
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Penna raffinata, politico d'animo buono, non ha mairaggiuntoilgradinopiùaltomacheimporta...
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Nando Piccari, la vittoria di un “perdente” Pubblicato “Graffia graffia, qualcosa rimane?”. Una raccolta di articoli (di parte) con la prefazione di Walter Veltroni LA POLITICA
Comune, vice in Provincia. Si potrebbe ipotizzare, direbbe Napoleone Bonaparte, che gli è mancata la “fortuna”. Il generale era solito scegliere prima i soldati con la buona sorte consolidata e poi il talento. Al Nando Piccari di oggi (e probabilmente anche a quello di ieri), poco importa. Taglia corto dopo essere passato sotto una grande ombra della vita con approdo sotto il sole di Rimini: “Chissenefrega?!?”.
Nato a Rimini nel '48, sposato, due figli (Enrico è consigliere comunale), leader studentesco nel '68 tra le file del Pci, segretario della Fgci provinciale, per qurant'anni è stato uno dei fari del Pci, Pds e Ds
della provincia. E' stato anche potentissimo segretario provinciale del Partito comunista (contava più dei sindaci); con un po' di “io” poteva catapultarsi in Parlamento. Passa la mano, pensando di
salire nella tornata successiva, invece gli intrighi della politica e la dea bendata lo beffarono ancora una volta. Parallela alla politica, Piccari ha sempre amoreggiato con la parola stampata, con
non meno intensità. “Una penna raffinatissima”, rimarca un amico morcianese che ben lo conosce. Una penna, avanza un altro amico, da “Corriere della sera”, da “Repubblica”. Insomma, da testata di prestigio. Poteva giocare a tennis sull'erba di Wimbledon invece ha pestato i campi rossi della sua città. Ecco, Nando è uno che sa deliziare gli spettatori; solo che in loco gli sono mancati i sacri spalti gremiti. Con le parole costruisce immagini di asciutta eleganza; con la forza di saper tener lontana la noia. Un assaggio della maestria si ammira fin dalla dedica: “A Sergio Zavoli, amico affettuoso e inarrivabile maestro, dispensatore di pensieri ed emozioni come solo i poeti giornalisti sanno essere”. Il libro raccoglie le sue riflessioni dal gennaio del 2007 al febbraio del 2015; sono uscite su testate che non esistono più “Chiamami città” e “il Nuovo quotidiano”. Nella sua introduzione con auto-ironia scrive: “...che abbia portato sfortuna io?”. Il volume potrebbe essere un modello per i ragazzi dei licei e per chi volesse battere la strada del giornalismo: storie di fatti e uomini del Riminese conditi con l'ironia del dubbio. (g. c.)
Aziende infomano
Nel 1966 fu creato il Consorzio Acque, da cui è nata l’attuale Romagna Acque-Società delle Fonti. Scelta saggia e lungimirante. Allora l'approvvigionamento era un problema per tutta la Romagna Ridracoli, la diga
Romagna Acque, una storia lunga cinquant'anni Tonino Bernabé, presidente di Romagna Acque
- Cinquant’anni di storia. Tanti ne sono passati ormai dal 1966: anno nel quale, con una scelta decisamente saggia e lungimirante, gli amministratori locali dell’epoca decisero di dare vita al Consorzio Acque per le Province di Forlì e Ravenna. La “prima pietra” di un percorso lungo mezzo secolo che oggi vede come protagonista Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, “erede” del Consorzio nato allora. Romagna All’epoca, la situazione idropotabile della Romagna era problematica: diverse parti del territorio (soprattutto nel Ravennate) registravano frequenti momenti di carenza idrica, un problema che
Inaugurazione del potabilizzatore della Standiana
talmente pubblico, proprietaria di tutte le fonti idropotabili per usi civili della Romagna, che effettua la fornitura all’ingrosso della risorsa per le province di ForlìCesena, Ravenna e Rimini.
si era tramandato nei secoli. Negli anni della ricostruzione e del boom economico, dunque, gli amministratori decisero di costituire un consorzio che avesse come obiettivo la costruzione di un grande “serbatoio” di buona acqua, e di una rete acquedottistica che la di-
stribuisse dalla montagna alla pianura. Ecco allora la progettazione e la costruzione della diga di Ridracoli - i lavori si svolsero dal 1976 al 1982 - e finalmente, nel 1987, l’avvio della distribuzione da parte dell’Acquedotto della Romagna, che a Ridracoli fa capo.
Roma Acque Il resto è storia più recente. Espansa la base sociale anche ai Comuni del Riminese, negli anni Novanta il Consorzio si trasformò in una Società per Azioni: nel 1994 nacque così Romagna Acque, che dieci anni dopo diventò proprietaria di tutte
le fonti locali che contribuiscono a costituire la rete idropotabile romagnola acquisendo la denominazione attuale, Romagna Acque-Società delle Fonti. Alla fine di questo cinquantennio fondamentale, dunque, Romagna Acque è la Società per Azioni, a capitale to-
Il potabilizzatore E proprio alla vigilia del Cinquantesimo è stata inaugurata dal presidente Tonino Bernabè l’opera più importante dall’inizio del millennio: il Potabilizzatore della Standiana, che dovrebbe garantire all’intero territorio la sicurezza idropotabile per molti anni a venire…
RIMINI
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Palestra di buone pratiche: la centralità della persona, lo sviluppo, la solidarietà, la sussidiarietà, il bene comune
Sgr, in crescita da tre generazioni - “L’impresa e l’ufficio dirigenziale delle aziende possono diventare luoghi di santificazione, mediante l’impegno di ciascuno a costruire rapporti fraterni tra imprenditori, dirigenti e lavoratori, favorendo la corresponsabilità e la collaborazione nell’interesse comune.” (Papa Francesco all’Ucid il 31,10,15). Il Beato Paolo VI, qualche anno fa diceva che: “Il nostro tempo ha bisogno più di testimoni che di maestri”.
- Con questo spirito l’Ucid, attraverso l’Impresa Sociale “Strategie di Impresa per il Bene Comune SIBC” di Genova, ha raccolto una ottantina di testimonianze di imprenditori che svolgono la loro attività secondo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa, che sono: la centralità della persona, lo sviluppo, la solidarietà, la sussidiarietà, il bene comune. In questa “Palestra” ci ripromettiamo di portare alla conoscenza dei lettori alcune di queste testimonianze raccontando le “Buone pratiche” messe in atto dalle singole imprese. Iniziamo con un impresa del nostro territorio la: SOCIETA’ GAS RIMINI SGR. SGR ha segnato la storia della distribuzione del gas naturale su parte del territorio romagnolo e marchigiano. E’ un’azienda cresciuta costantemente per tre generazioni, senza perdere la forte connotazione territoriale e il legame con la collettività. In questi 50 anni l’azienda si
Micaela Dionigi, presidente Sgr
ECONOMIA
è fatta garante sia della sicurezza dei cittadini, sia di una cultura del servizio chiara e trasparente. La sua missione: - Fornire energia e soluzioni tecniche sicure ed efficienti al territorio. - Valorizzare il legame forte, capillare e sostenibile con la comunità locale. - Garantire qualità e competenze al giusto prezzo, attraverso servizi che si rinnovano continuamente. La conciliazione degli impegni di lavoro con le esigenze fa-
Liste ciniche di Gabriele Della Rovere
Azienda cresciuta costantemente da tre generazioni. Distribuisce il gas naturale
di Gianfranco Vanzini*
l'affondo giunto alla fin della licenza... 4
migliari è costantemente presente in azienda, soprattutto attraverso iniziative che, organizzando il fattore tempo, facilitino i rapporti familiari e la vita privata. Attività svolte in questa ottica di conciliazione: - Bimbi in ufficio con mamme e papà. - Orario estivo. Modulazione estiva dell’orario per facilitare i rapporti familiari e il tempo libero. - Centri estivi. Sempre all’interno di una politica di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’azienda ha introdotto la possibilità per i figli dei dipendenti di frequentare gratuitamen-
te dei corsi estivi. 1. “Facilitatore” aziendale per le esigenze dei dipendenti. Nel 2014 due facilitatori aziendali hanno svolto circa 4.000 servizi (spesa domestica, pagamento bellette, acquisti farmaceutici, ecc.) - Asilo nido interaziendale per bimbi 10-36 mesi, con contributo dell’azienda per il pagamento della retta mensile. - “Il mio mercato”. E’ un’iniziativa molto originale e utile. Ogni giovedì mattina dalle 7,30 alle 13,30, nel piazzale dell’azienda, si tiene un mercatino di prodotti agricoli della zona (km zero). Rappresenta una ottima
occasione per fare spesa per i dipendenti, i clienti e gli abitanti della zona e dintorni. SGR è molto legata al territorio in cui opera e alla comunità locale, e questo legame si manifesta attraverso interventi diretti nel campo della sanità e dell’educazione e il sostegno a molte iniziative di carattere culturale, sportivo e sociale. In un’altra pagina di questo giornale, nel commento al libro di Pippo Corigliano - Siamo in missione per conto di Dio troviamo:”Occorre saper collaborare senza essere ingenui,. Saper trovare il tempo per i colleghi di lavoro, per ascoltare i loro problemi e le loro preoccupazioni e, se possibile, aiutarli. Questo non è perdere tempo, ma è un investimento; un investimento in terra oggi e in cielo…domani.” Ecco, mi pare che SGR sia su questa strada. *Gianfranco Vanzini, presidente Ucid sezione di Rimini
- ‘Collezione politica Primavera-Estate 2016’: Matteo Renzi permettendo (e spregiudicatamente decidendo data del voto e dei conseguenti ballottaggi), si terranno le Elezioni Amministrative da Nord a Sud, da Milano a Napoli passando, ma non è definitivamente detto, per Roma. In vista dell’appuntamento elettorale si apprestano un po’ ovunque ‘Liste civiche’. ‘Liste ciniche’ più che altro, e più che altro per nascondere la saraghina andata a male sotto un po’ di maionese. Presi da panico o volontà di sussistenza, esponenti di centrosinistra e centrodestra, spesso indistinguibili, cercano di ‘portare a casa’ in qualche modo il risultato. E così le benemerite ‘Liste civiche’ che all’origine sono state (sono, potranno continuare ad essere) strumento di formidabile, libera partecipazione dei cittadini, diventeranno in molti casi il marchio-gherminella sotto il quale cercare di rifarsi una faccia e gabbare gli elettori. Nascondendo ‘incauti connubi’ in vista del nuovo ‘Partito della Nazione’, o magari più modestamente del vecchio ‘Partito degli Interessi’. Ma possono anche provare a cambiar nome, tanto li si riconosce comunque dalle impronte.
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l'OPINIONE
La Francia cerca aiuto nell'Europa e nella Nato. Poco aiuto dall'Italia di Renzi
Isis, Europa e Italia che cosa fare? Inizia in prima pagina
Tutto è cambiato. Mentre il papa, impavido, visita l'Africa (e si preoccupa soprattutto delle zanzare) e viene accolto dovunque da folle plaudenti alla sua sensibilità per i poveri e di diseredati, la Francia di Hollande e di Manuel Valls, la Francia cerca aiuto nell’Europa e nella Nato. Poco aiuto viene dall’Italia di Renzi, che occupa un posto di rilievo nell’Europa, ma ha dichiarato che l’Italia non si sente in guerra con l’ Isis Ha ragione D’ Alema. Era meglio dire la verità agli italiani: dire, cioè, che mentre in Europa la crescita è dell’1,8 %, in Italia essa è del solo 0,9 %, molto al di sotto della media europea. Renzi avrebbe fatto meglio a dire le cose come stanno. L’Italia non può fare molto, in questa situazione. Il premier francese Manuel Valls, nel suo in-
I russi dicono di voler combattere l’Isis ma finora bombardano soprattutto gli oppositori al regime di Assad. Per la Turchia vale lo stesso ragionamento
Il professor Alessandro Roveri
IL PUNTO DI VISTA
contro con la stampa straniera, annuncia nuove misure contro il terrorismo che ha colpito la Francia dieci giorni fa, tra cui il possibile allungamento dello stato di emergenza, la chiusura a nuovi migranti e l’appello alla solidarietà per la sicurezza tra paesi dell’Unione europea. “L’ Europa deve essere all’altezza della sfida. Il terrorismo può colpire altrove”, spiega il capo del governo. Valls sostiene che “non è finita”, nuovi attacchi sono possibili “nel-
le settimane, nei mesi a venire”. Rifiutare “di usare la parola guerra, è una forma di negazione della realtà. L’Italia è minacciata dal terrorismo vista la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo”. La risposta di Roma dopo gli attacchi del 13 novembre è stata all’altezza? “Cosa succederebbe se dicessi di no”, elude Valls. Il premier rilancia anche la necessità di una nuova
coalizione per lottare contro l’Isis. “Quello che è avvenuto nei cieli della Turchia” (l’abbattimento di un aereo russo ad opera di altro aereo turco) “dimostra che c’è bisogno di un coordinamento”, spiega Valls rispondendo alle domande per oltre un’ora. “Dobbiamo metterci d’accordo sulla priorità nell’intervento militare. I russi dicono di voler combattere l’Isis ma finora bombardano soprattutto gli oppositori al regime di Assad. Per la Turchia vale lo stesso: i nemici non sono i curdi, ma l’Isis. Nel nord dell’Iraq bisogna appoggiare i soldati iracheni, le milizie sciite e i curdi. In Siria, vale lo stesso: non si può immaginare di lasciare fuori i paesi sunniti, i russi lo devono capire”. *Libero docente all'Università di Roma
ECONOMIA
Tre, 10 anni di riflessioni socio-economiche
Primo Silvestri, il direttore
- Tre (Tutto Rimini economia) compie 10 anni. La testata economica del settimanale “il Ponte” ha festeggiato lo scorso 15 dicembre. “Siamo nati con l’obiettivo di occupare uno spazio informativo che all’epoca, ma anche adesso, sembrava vuoto con il fermo proposito di offrire, in un campo delicato come lo sviluppo locale, una informazione documentata, che approfondisse i temi e scendesse nella vita reale delle imprese e delle persone, scartando da subito propaganda e informazioni non supportate da fonti attendibili”, scrive Primo Silvestri, direttore editoriale della testata giornalistica. Il libro “Rimini, dieci anni
di economia. Tra passato e futuro” è una sintesi, ma anche il risultato di una ricerca sul terreno durata dieci anni con numerose inchieste, articoli sulle imprese “con una marcia in più”, occupandosi di lavoro, sviluppo, turismo. La presentazione si è tenuta giovedì 10 dicembre alle 15 presso la sede della Camera di Commercio di Rimini (via Sigismondo 28). Con Primo Silvestri, che è anche il curatore del libro, presenti anche Fabrizio Moretti, presidente Camera di Commercio di Rimini e Guido Caselli, direttore Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna.
RIMINI
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La “patacaggine” dice che non si possono cacciare. E' tra i 100 distruttori mondiali - E’ facile fare della poesia parlando di uccelli..ni, ma esistono anche uccellacci. Partiamo dagli .......ini : un esempio è la Rondine, un’instancabile insettivoro. Ce ne sono molti altri che ci aiutano a contenere lo sviluppo degli insetti, da quelli dannosi all’agricoltura a quelli degli ambienti urbani: Fringuelli, Pettirossi, Cinciarelle, Gruccioni, Merli, Passeri (anche se non disdegnano le granaglie), Scriccioli, Verdoni, Cinciallegre, Capinere e i Pipistrelli (anche se sono chirotteri), sono tra i più diffusi e conosciuti. Tutti questi Uccellini, chi più chi meno, svolgono una azione fondamentale nel controllo biologico degli insetti in genere. Il problema è che, purtroppo, molti di questi sono diminuiti o in via di estinzione perchè “noi umani”, tra le altre cose, limitiamo sempre più i loro habitat naturali, sopratutto in campagna. L’esigenza di avere campi liberi da ostacoli tra vari appezzamenti, per consentire maggiore velocità di lavorazione del suolo e l’impiego di macchine sempre più grandi, ha fatto scomparire siepi e aceri campestri (presenti come sostegno nei vecchi filari di vite) che sono i luoghi di nidificazione preferiti dagli Uccelli. Le Rondini, che erano numerosissime, sono sempre meno perchè si sono chiuse quasi tutte le stalle e i fienili annessi, ambienti insostituibili per i loro nidi. Capita che provino a nidificare sotto i cornicioni delle nuove case, ma con scarso successo perché, sporcando molto i nidi vengono di-
Agricoltura, storni e cinghiali distruggono i raccolti ALLEGRO MA NON TROPPO
strutti. Oltre ai rapaci, nemici naturali, la riduzione degli Uccelli insettivori è causata anche dalla “moderna” agricoltura.Il consistente impiego di insetticidi e geodisinfestanti nei campi, intensamente coltivati, porta alla progressiva eliminazione chimica del loro cibo, e anche al loro avvelenamento. Dopo anni di letargo, nella società aumenta progressivamente la consapevolezza che potere disporre di alimenti “ puliti” per una vita lunga e sana (assistiamo infatti ad una crescita costante delle produzioni biologiche, biodinamiche e con certificazioni di garanzia) è in crescita. Grazie anche alle continue sollecitazioni di medici e nutrizionisti ed agli scandali che periodicamente investono il settore alimentare (l’ultimo in ordine di tempo è quello sull’olio di oliva contraffatto). Anche l’agricoltura “tradizionale “a questo punto, può e deve inserire anche metodi di coltivazione più rispettosi dell’ambiente. Tra le diverse opportunità presenti sul mercato, alternative alla
La Valmarecchia chimica di sintesi, oggi sono disponibili preparati biologici per il controllo di malattie fungine, insetti utili (predatori di altri dannosi), macchine altamente specializzate. Non vi sono “ fabbriche dei nostri Uccellini insettivori, allora si deve lavorare, per aumentarne la presenza, direttamente nel campo. Consapevoli che non sarà possibile ripristinare i vecchi filari di vite maritati agli aceri, è però fattibile destinare piccole parti delle superfici coltivate, a siepi e alberi utili per la nidificazione degli uccelli e qualche pozza dove possano abbeverarsi. E’ questa una operazione anche culturale oltre che
economica per il minor utilizzo, nel tempo, di insetticidi. Ucccellacci E GLI UCCELLACCI? Non li abbiamo dimenticati, volevamo prima mettere in evidenza come gli Uccellini danno il loro contributo positivo al genere umano, mentre altri come i gli STORNI (uccellacci per definizione ) li possiamo equiparare alle cavallette, flagello sopratutto in suolo Africano. Come queste gli Storni si muovono in migliaia di esemplari, così tanti che spesso oscurano il sole come le nuvole; sono famelici ed essendo così numerosi quando calano sulle coltivazioni, che
siano cereali uva od olive non fa differenza, si ha lo stesso risultato delle cavallette: il deserto. Lo Storno a livello mondiale è considerato una specie aliena tra le 100 più dannose in assoluto. Non ce ne vogliano gli animalisti ma mentre per gli uccelli insettivori bisogna lavorare per aumentarne la presenza, nel caso degli Storni è vero il contrario anche perchè non ha seri nemici naturali tranne i cacciatori. E la strada è una sola! Cinghiali Approfittiamo per spendere qualche parola su un animalaccio uscito di forza (forzato sarebbe il
termine più corretto) dall’equilibrio naturale: il CINGHIALE. Quì non siamo interessati al soggetto per la bontà delle sue carni trasformate in ottimi salami o prosciutti, ma ai forti danni che causano alle coltivazioni agricole e alla pericolosità dell’animale, di carattere tutt’altro che socievole, visto che si sta avvicinando sempre più alle zone urbane alla ricerca di cibo. Non ha nemici naturali se, non il Lupo che, dalle ultime segnalazioni, sembra essere presente anche nelle colline Riminesi; anche questo spinge il cinghiale verso la pianura che nel nostro caso sono i paesi e le città. E’ utile sapere che i cinghiali oggi presenti sul territorio, in prevalenza, non sono indigeni cioè del posto, ma sono originari dei paesi Slavi e dell’Austria e spesso sono incrociati con i maiali; la differenza non è di poco conto in quanto gli indigeni partorivano uno massimo tre piccoli una volta all’anno, mentre i nuovi arrivati partoriscono da 5 a 10 cinghialini e non è raro che vi siano anche due parti all’anno. Sono animali onnivori, mangiano di tutto ed è sempre più facile vederli di notte vicino le nostre case (per il momento nelle periferie). Sarebbe utile confinarli in un territorio definito e controllarne lo sviluppo, altrimenti, come per lo storno esiste una sola strada e anche non volendo dovremmo assaggiare qualche salsiccia o fette di salamino.
Il Tarlo
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RICCIONE
Viene dal Pci e filo-renziano una delle menti della giunta di centro-destra
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
degli Scrondi
CAOS TOMBE-TRC-RAID-UBALDI-TOZZI Scivolare - Leggiamo: “Derubati mentre pattinano sul ghiaccio”. Anche le mani possono scivolare... nel portafoglio... Parrucchiere ‘in nero’ - Leggiamo: “Parrucchiere ed estetiste ‘in nero’: task force per risolvere il problema”. Interventi solo su capelli biondi... al massimo castani.... Suite in spiaggia - Leggiamo: “La proposta: una suite in ogni spiaggia”. Per i culi al sole di serie A... Caos tombe - Leggiamo: “Caos tombe, il Comune: servono nuovi spazi”. Il futuro è incerto anche per i morti... Bontà natalizia - Leggiamo: “Riccione Christmas Village al via. Dagli alberghi 50mila euro”. Per Natale anche gli albergatori sono più buoni... Marketing - Leggiamo: “Incontri Associazione albergatori: dalla ‘wedding city’ alla reputazione on line. Lezioni di marketing turistico”. Quanti paroloni! Basterebbe un po’ di sana e antica ospitalità romagnola... Raid contro le auto - Leggiamo: “Raid nella notte, ladri scatenati: auto distrutte, vetri rotti e ruote rubate”. Che sia una banda assoldata dai carrozzieri?... Vigili - Leggiamo: “Graziella Cianini, da capo dei vigili alla cultura”. Riuscirà a multare Manzoni e Foscolo?... Mario Tozzi - Leggiamo: “Il geologo e volto televisivo Mario Tozzi contro il Trc: ‘Figlio di una logica vecchia’”. E’ come se avesse detto figlio di puttana al Pd?... Topi - Leggiamo: “Topi da appartamento in trappola: finiscono in manette”. Avranno utilizzato le zampette... Don Moro - Leggiamo: “Don Moro al servizio di Dio da un quarto di secolo festeggiato a San Martino”. Ma cosa ne pensa il suo datore di lavoro?... Pd (polemiche 1) - Leggiamo: “Polemiche piddine - Ubaldi non si dimette: ‘Resto fino al 2019’”. Il Pd non è bello se non è litigarello... PD (polemiche 2) - Leggiamo: “Polemiche piddine - Ubaldi a Imola: il Trc eredità solo tua”. Tiè!!!... Squinzi-Camusso - Leggiamo: “Squinzi (Confindustria) e Camusso (Cgil) al Palacongressi al convegno nazionale Cisl”. E fecero finta di litigare...
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Genesi di un evento storico: il Pd all'opposizione - Chi è Natale Arcuri? “Nanà, è questo il bel vezzeggiativo che m’ha dato mia madre; sono un cittadino riccionese ‘d’importazione’. Vivo e lavoro a Milano; a Riccione mi ha portato il lavoro. Nel secondo mandato Imola la mia società di relazioni pubbliche aveva ottenuto, insieme a Carat, l’incarico di progettare operazioni di sponsorship a sostegno degli eventi organizzati in città e di sviluppare un’attività di comunicazione per dare visibilità sia nazionale che internazionale alla destinazione Riccione. Terminata la fase professionale - visto che avevo cominciato a venirci spesso, ho conosciuto qui quella che è poi diventata la mia compagna - il mio interesse per Riccione si è fuso con la mia antica passione per la politica. Sono stato il fondatore dell’associazione Noi Riccionesi. L’estate scorsa insieme a un gruppo di riccionesi ho dato vita alla Lista Civica Noi Riccionesi che alle ultime elezioni ha espresso la candidatura a sindaco di Renata Tosi. Oggi dopo il Congresso dell’ottobre scorso ne sono il segretario politico. Una volta, ma tanti anni fa, mi sono anche candidato”. Candidato!... Per chi? “Per il Partito Comunista Italiano; la mia tradizione è tutta legata al percorso storico e politico del
L'INTERVISTA
di Teresio Spadoni PCI: io nasco PCI, poi PDS e DS. Adesso sono un filo-renziano. Nel partito, come si faceva allora, ho fatto tutta la gavetta: dura e con un forte impegno di militanza e formazione! A Riccione ho dato spazio alla mia passione per la politica unendola un po’ alla mia professione di comunicatore. Da qui è nato il famoso Alberto Nardelli, quel mio nickname che su Facebook ha interpretato per lungo tempo le veci di osservatore politico; diventato, senza volerlo, spina nel fianco di Massimo Pironi e punto di riferimento della comunicazione politica“. Noi Riccionesi: perché creare un nuovo soggetto politico? “A Riccione era necessario un rilancio dell’attività politica; avevo avuto la chiara percezione che col PD, così come si stava trascinando l’esperienza di Pironi sindaco, la lunga stagione di egemonia del PCI si fosse conclusa”. Come del PCI? Vorrà dire del PD. “Lasciamo stare il PD se no ci confondiamo: il partito già con Imola era entrato in crisi. Il fatto che poi si sia chiamato PD non conta: a comandare erano sempre gli stessi”. Cioè, non è cambiato nulla?
“È la mia analisi; infatti, ho sempre detto che quello che era rimasto del vecchio PCI, ovvero l’attuale PD riccionese, aveva finito – parafrasando Berlinguer - “la spinta propulsiva”. Non era più in grado cioè di generare né nuove idee, né buona politica, né buona amministrazione; aveva bisogno o di un forte cambiamento, o di fermarsi un attimo”. Ora che è all’opposizione secondo lei, l’hanno capita? “Non lo so, forse no. Non hanno ancora capito che è finita una stagione. E mi sembra assai paradossale che chi è stato protagonista di quella stagione non lo abbia capito. Guardi Daniele Imola, non perde ancora oggi occasione di dettare la linea… di fare il guru! Eppure basterebbe convincersi che quando finisce un periodo storico, bisogna fare basta e dedicarsi ad altro. Guardi la segreteria nuova… con la Vescovi, Lucio Berardi, la Iole Pelliccioni… è questo il rinnovamento? Hanno fatto un segretario che conosce a malapena la realtà riccionese!”. Invece di costruire un’alternativa, perché non perseguire il rinnovamento dall’interno? “In piccole realtà come Riccione - e per certi aspetti anche come Rimini - non è possibile, perché la struttura della politica egemonica di chi ha sempre comandato è impermeabile. Come sta dimostrando lo stesso Ubaldi che voleva cambiare il partito dal didentro e non
c’è riuscito: ora lotta, si impegna, fa, dice, con passione; però lo si capisce che più lotta e si impegna, più viene marginalizzato”. Ubaldi sbaglia? “Il PD, o meglio l’ex Partito Comunista, lui ha pensato di avere le capacità per poterlo rinnovare. Ma traghettare il vecchio partito sul nuovo, come ha cercato di fare, era pressoché impossibile; infatti, il partito non gliel’ha permesso. Per essere rigenerato, il partito aveva bisogno di uno shock. Era necessario liberarlo da una classe dirigente che, pur sapendo di essere finita, vuole continuare a fare la storia di questa città”. È stato un ingenuo? “Io non la chiamo ingenuità; io la chiamo errore di lettura politica. Quando io mi sono messo a osservare Riccione, ho notato due cose: uno, che la città era ferma, immobi-
PERSONE
Addio a Marina Giannini, la “Voce” educata - Marina Giannini se n'è andata lo scorso 28 novembre. Prima del tempo, dopo una micragnosa malattia che sembrava debellata. Poi è riemersa. Non aveva che 73 anni. Lascia il marito Fabio e la figlia Elisabetta. Era una riccionese che amava Riccione, anche se originaria del contado, Novafeltria. Era arrivata alla notorietà della città con la pubblicazione della “Voce”, il terzo quotidiano della provincia. Vi collaborava con affetto e senza retribuzione. Lo faceva per pura gratificazione personale.; e le gratificazioni le raccoglieva ogni giorno. Sempre educata, sempre disponibile, sempre sorridente. Pochi giorni prima della morte un amico
Marina Giannini
giornalista l'invita per una conferenza stampa dove si presentava un libro sulla sua città. “Vengo volentieri; mi fa piacere esserci”. Il mattino della presentazione telefona all'amico e si scusa. “Sai non riesco, ho la febbre post chemio. Sono molto stanca. Mi dispiace molto. Fatemi
avere il libro che scrivo due righe”. Il garbo ed un'eleganza dissimulata erano i tratti distintivi. Nella vita “seria” il suo lavoro era stato all'ufficio del turismo: promuovere Riccione. Fuori era una vulcano; impegnatissima nel sociale e non solo. Aveva contribuito a fondare la Croce rossa femminile, responsabile dello Ior (Istituto oncologico romagnolo) cittadino. Era anche stata la prima donna presidente del Lions Club. Insieme a Nives Concolino (Resto del carlino) aveva scritto un libro: “Una finestra su Riccione”. Che la terra ti sia lieve. (g. c.)
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Uno degli artefici Natale Arcuri, segretario di Noi Riccionesi, il partito del sindaco Tosi Giunge a Riccione per lavoro, il sindaco Imola gli diede un incarico. Conosce la sua compagna e diventa riccionese Natale (Nanà) Arcuri, segretario di Noi Riccionesi
le dal punto di vista amministrativo; due, che il partito che avrebbe dovuto rilanciarla non aveva più né forza né credibilità”. È da quelle osservazioni che è nato il progetto “Noi Riccionesi”? “La mia passione per la politica attiva mi ha portato a smettere i panni del semplice osservatore; anche in risposta al desiderio e alla volontà che sentivo presente in gran parte della città. E così quell’osservazione critica della gestione Pironi si è via via trasformata in volontà di contribuire personalmente e direttamente al cambiamento. Così è
nato il progetto dell’associazione Noi Riccionesi; progetto condiviso con le persone a me più vicine e con le quali ne ho verificato la fattibilità”. Come Renata Tosi? “Naturalmente mi sono chiesto con chi avviare un dialogo per sostenere il progetto: Renata Tosi l’avevo subito percepita come una delle persone più indicate e più preparate”. Perché proprio un’associazione? “L’associazione Noi Riccionesi è stata una cartina di tornasole; una verifica per vedere fino a che punto questa mia intuizione, questo mio progetto, fosse realizzabile. La città doveva cambiare perché era ferma; stava implodendo sotto i colpi di una politica di un gruppo di potere autoreferenziale. Io, per dire che il mio progetto era in grado di
attivare un meccanismo di rilancio, di portare energie e contributi di novità nella gestione e nella visione della città, avevo bisogno di dargli credibilità. L’Associazione mi ha aiutato a costruire credibilità al progetto”. E anche a testare il seguito che poteva avere... “Esatto, credibilità barra consenso. Così ho pensato ad un percorso politico che desse vita ad una lista civica in grado di prendere in mano l’Amministrazione della città. Il percorso è stato: costruisco l’associazione e la rendo credibile; verifico fino a che punto la città è pronta ad un progetto di cambiamento; se c’è consenso e se ci sono le potenzialità e le condizioni politiche e sociali per costruire un nuovo soggetto politico in grado di elaborare una proposta alternativa a questo PD. Arrivato alla convinzione che la cosa poteva funzionare ho aperto il progetto a chi ci stava, e insieme a questo gruppo che si era creato l’abbiamo presentato alla città nelle sue linee fondamentali. Abbiamo incontrato albergatori, bagnini, commercianti, professionisti e tutta una serie di soggetti economici e imprenditoriali; abbiamo tessuto rapporti con le forze politiche che volevano o intendevano partecipare ed è nata la Lista Civica. Una Lista assolutamente trasversale sia dal punto di vista politico, che da quello sociale ed economico”. E l’Associazione? “Continua la sua attività: è molto presente sul territorio, con iniziative culturali e di solidarietà. Ma è la lista civica il soggetto politico.
Famija Arciunesa chiude il 2015 con una donazione di 2.250 all’A.I.L. Leonardo Siciliano
Cena benefica al Ristorante Cavalluccio Marino sul Porto canale di Riccione, Nella serata del 18 novembre scorso i novanta partecipanti alla 18^ edizione della Classica cena di pesce, con menù ricco di prelibatezze locali, hanno raccolto ben 2.250 euro da donare alla sezione A.I.L. di Pesaro (Ass.Ital. Lotta alle Leucemie). Pienamente soddisfatti l’organizzatrice Liliana Galli e i gestori del “Cavalluccio Marino” Michela e Stefano che ancora una volta hanno dato la disponibilità del locale, offrendo contemporaneamente un impeccabile servizio ai tavoli e la professionalità della cucina.
LL, neonato brand riccionese - Creatività e spirito d’iniziativa per Leonardo Siciliano La donazione giovane trentaduenne riccioneda lui il tutto rigorosamente se che domenica 20 creatoEmatologo Il d’adozione dottor Giovanni Sparaventi( Ospedale settembre inaugurerà LL- made in Italy. Giochi di linee e (organizzatrice), Showroom (Leo Leonardo) in grafismi geometri, con stampe che Franca Giorgioni (Pres.a AIL Pesaro) baciano il morbido cotone sul quaVia Diaz Palazzo De Gaspari CULTURA che si fondono Riccione dalle 18.00 alle 21.00. le sono riprodotte Un’esposizione di marchi pro- con toni black&white ed accenni dotti personalmente da lui e dal di rosso e grigio. Un dress code socio e amico Nicola Dellino di urban casual già apprezzato ed Nico Store, con la quale da tredi- indossato dal violinista Mark ci anni collabora nella realizza- Lanzetta, il dj Chicco Giuliani, il zione di capi di tendenza. Ex vocalist Alex L ed il modello Pablo imprenditore, (insignito nel 2013 Andreis Romeo. Un mood che con la targa di migliore impren- impazza tra i giovani, capace di ditore dell’anno dal Comune di coinvolge donne e uomini dai 18 Gabicce) da un paio d’anni Leo ai 40 anni con attenzione al dettasi dedica alla creazione di una glio, capi unici e personalizzati linea di abbigliamento unisex realizzati dall’ingegno e dall’estro per tutte le tasche, unendo il di Leonardo Siciliano: “Quando comfort dello streetwear oversize creo mi lascio trascinare dall’ispie basic ad uno stile minimal, razione - confessa - di solito sono
da solo, in penombra tra stoffa, forbici e vinile. Un chiaro scuro che riproducono sui miei abiti, una griffe moderna, low cost Muraglia), Liliana Galli molto amata da coloro che amano vivere la notte ma non solo. Maglie, T-shirt, cappelli, pantaloni, scarpe e non credo di fermarmi qui. Al momento sto ricevendo feedback positivi ma sono sempre all’opera, sto già lavorando su una fragranza che sarà disponibile il prossimo anno, che sappia racchiudere il mio modo di essere e di creare”.
Sono due cose oggi completamente diverse, hanno organismi diversi e fanno attività diverse. In comune hanno il nome, Noi Riccionesi, e il simbolo: per ovvi motivi!”. Ora come siete strutturati? “La sede della Lista Civica è in Viale Diaz. Il 10 ottobre, dopo un anno di attività - chiamiamolo di rodaggio - abbiamo convocato l’assemblea congressuale per definire meglio il programma e fissare due paletti di base: uno, che la lista Civica non è stato semplicemente un taxi che ha portato Renata Tosi a diventare sindaco; due, fornire alla lista civica strutture organizzative e statutarie capaci di darle una visione di solidità e far sapere a tutti che siamo una realtà molto compatta, molto coesa, non passeggera, che vuole fare politica a Riccione. Un lavoro non facile. Per questo ho chiamato Laura Amati, Lucia Baleani, Gina Codovilli, Bianca Mezzapesa, Paolo Fantoni, Alessandro Formilli, Stefania Imola, Daniele Mei, Roberto Romito, a collaborare con me in segreteria”. Quali gli obiettivi della lista Noi Riccionesi? “Due gli obiettivi primari: il primo, sostenere, dare forza e consenso all’attività dell’Amministrazione e soprattutto a quella del Sindaco; vogliamo trasferire energia all’azione di rinnovamento e di cambiamento che vede in Renata Tosi il vertice di questo concetto, ché in lei politicamente noi ci riconosciamo. Il secondo, quello di essere un contenitore aperto all’esperienza, alla competenza, alla volontà, alla passione, di chi fino a ieri o non aveva fatto politica o non ci si era mai neanche avvicinato o aveva smesso”. Come sono i rapporti all’interno della coalizione? “Ottimi. E, per evitare facili fraintendimenti, su questo voglio subito aggiungere una cosa molto chiara: il nostro progetto è nato
come progetto per Riccione, non contro il PD; la coalizione è nata e ha vinto perché intorno a questo progetto per Riccione siamo riusciti a trovare un’aggregazione che non è mai stata un’armata Brancaleone contro il PD”. Molto nobile, ma con i presupposti della nascita, il progetto di Noi Riccionesi non poteva che rivolgersi a destra. È stato valutato il rischio che qualcuno vi abbia usato come Cavallo di Troia per prendersi il potere? “L’idea che Forza Italia, se è quello il partito a cui pensa, sia entrata nella coalizione per far saltare il banco del PD non mi scandalizza più di tanto. Forza Italia è stata ed è una forza antagonista al PD e può aver trovato in questa proposta anche un elemento di rivincita; che a noi però non appartiene”. È vero che i rapporti tra voi e Forza Italia sono già tesi? “Non direi. Siamo un’alleanza di parti che nella loro autenticità hanno anche alcuni portati su cui oggettivamente non c’è perfetta identità. Come ho detto, a Noi Riccionesi non interessa fare una politica contro qualcuno; noi guardiamo alla città e alle sue necessità sviluppando quel progetto di cambiamento, di rinnovamento e di rilancio che è nel nostro DNA. Pertanto ogni qualvolta qualcuno della maggioranza nel dibattito interno fa emergere un dato di strumentale conflittualità nei confronti dell’opposizione, noi non ci riconosciamo e ci confrontiamo con loro cercando di superare insieme lo stimolo della sterile contrapposizione”. Tutto molto romantico, ma non è invece che i contrasti nascano più banalmente sulle nomine? “No guardi, noi non siamo avvezzi ai giochi di potere. A noi interessa semplicemente portare avanti un progetto nell’interesse della città. Se c’è qualcuno che vuole condizionare l’Amministrazione con giochi di potere da noi
non troverà né alleanza né sponda”. Se i contrasti dovessero portare alla rottura, per evitare di commissariare il Comune, accettereste i voti del PD? “Mi pare un’ipotesi di pura fantapolitica. Per quello che vedo io, dal punto di vista della programmazione e della progettazione la coalizione è assolutamente coesa; fermo restando che ci sono al suo interno diverse personalità di cui bisogna accettare non solo il contributo politico, ma anche l’aspetto caratteriale. In ogni caso, nell’ipotesi da lei descritta, come segretario del partito che sostiene il Sindaco, direi a Renata Tosi di portare la crisi in Consiglio; che come può immaginare vuol dire che chi volesse toglierle la fiducia, lo dovrà fare di fronte alla città. La gente dovrà vedere in faccia chi tra i suoi alleati vota contro il Sindaco”. Ma… se i voti vengono dal PD? “Non prevedo un’apertura nei confronti del PD perché, come ho già detto, penso che finché il PD non apre una fase di rigenerazione non avrà sufficiente credibilità per contribuire alla realizzazione del progetto di rinnovamento di Noi Riccionesi. Quindi un’eventuale crisi all’interno della maggioranza si risolverà dentro la stessa maggioranza: altrimenti si va tutti a casa. Chiaro il concetto? Ci sono però due elementi importanti che le vorrei dire: il primo è che il contributo di Noi Riccionesi allo sviluppo e all’attività dell’Amministrazione non è legato all’amministrare l’oggi; il nostro obiettivo è più ambizioso e vuole preparare una nuova classe dirigente. Il secondo è che Noi Riccionesi trova linfa e consenso nella sua attività di estrema vicinanza e di attenzione ai problemi della città. Noi non siamo stati votati per controllare o gestire il potere, né per dividere e concedere prebende o posti di comando”.
Liberty, Riccione capitale Andrea Speziali, direttore del premio
CULTURA - Riccione capitale del liberty. Lo scorso 13 dicembre, all'hotel Corallo, sono stati consegnati i riconoscimenti ai vincitori del terzo premio internazionale Foto e Video organizzato da Aitm Art di Torino. Le 20 migliori opere sono state selezionate da una giuria presieduta dal famoso storico dell'arte Vittorio Sgarbi con Cecilia Casadei, Vera Agosti, Paolo Manazza e Manuela Valentini. Hanno partecipato 821 persone, oltre ogni più rosea previsione. Un patrimonio che consente di portare alla ribalta diversi luoghi ispirati alla “Art Nouveau” ancora da riscoprire nella loro bellezza. La mole di materiale fotografico giunta alla segreteria
del Premio è la testimonianza del gradimento che l'iniziativa ha incontrato, non solo fra i professionisti, ma anche, e soprattutto, fra i giovani delle scuole di ogni ordine e grado, oltre agli amanti della bellezza
e dei valori di cui il Liberty è portatore. L'evento intende appassionare i giovani e gli affezionati al progetto culturale che rientra all’interno dell'iniziativa Italia Liberty (www.italialiberty.it), nata con l’intenzione di censire il patrimonio architettonico nella penisola, tra fine ‘800 e inizi ‘900. Il premio Italian Liberty, organizzato da Aitm Art e diretto da Andrea Speziali, ha ottenuto il patrocinio dell’ Enit, FIAF e altre prestigiose istituzioni italiane e straniere, sostenuto dalla Polini Group (Limoncello Liberty) assieme ad altri partner come Birra Poretti/Carlsberg e Pastiglie Leone.
RICCIONE
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Due meraviglie. Quello di Veterani all'Arboreto Cicchetti. Quello di Benzi a casa
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Presepi, la bellezza di Veterani Presepi, la genialità di Benzi
FOCUS
- Quello di Maurizio Veterani è tra i presepi più belli della provincia di Rimini. I numeri: 45 metri quadrati, 600 personaggi animati, 14 metri di fronte. Tutti i mestieri, effetti sonori, effetti luminosi. E meteo. Da portarci i figli. Gli amici. La morosa. Se stessi. Il magnifico presepe di Maurizio Veterani presso l'ex vivaio Cicchetti, via Bufalini, traversa di viale Ceccarini, lato monte, deve essere una delle mète natalizie.
L’infaticabile, estroso Maurizio ha creato un gioiellino, tempestato da centinaia di figure in movimento. Bellissimi anche gli effetti sonori e meteo: con pioggia e neve. Il primo muschio risale all'89: un metro quadrato in un angolo di casa. Poi, fuori, passaggio sul porto, all'Abissinia. La casa colonica del parco. Il presepe è aperto da dicembre fino a tutto gennaio. Per le visite
delle scolaresche sarebbe auspicabile la prenotazione. Aperto tutti i giorni: 10.3012.30 e 15.30-19.30. Natale: solo pomeriggio; 31 dicembre: solo mattino; 1 gennaio: solo pomeriggio. Si trova nell'arboreto Cicchetti in via Bufalini (a 100 metri dall'ospedale Ceccarini). Il ricavato viene devoluto alla Cooperativa sociale la Perla Solidale che aiuta persone disabili e disoccupate.
- Sono decisamente bellissimi, artistici, i Presepi che Bertino, classe 1955, impiegato di banca, ha costruito con un paziente lavoro di anni in un garage della sua casa di Via Lavello a Riccione. Quest’anno, dice “i presepi sono diventati due; meccanici, tradizionali, in stile popolare, ambientati nei borghi del nostro Appennino.” “Faccio il Presepe – prosegue - dall’età di cinque anni; le prime statuine, di gesso, i miei genitori me le comprava-
no da Bandilèin (cartoleria di Maioli). Col tempo sono diventato io stesso autore e costruttore delle figure e delle costruzioni che li compongono. Il primo, aggiungi, aggiungi, il garage l’ha occupato tutto e, non potendo impegnare altri spazi, ho cominciato a modificare le parti esistenti e a curarne i particolari; tutti gli anni cambio qualcosa. Molte statuine le ho dotate di movimento e riproducono gli antichi mestieri (falegname, fab-
bro, ciabattino, fornaio…). Ho perfezionato la rappresentazione del giorno e della notte e ho inserito l’arrivo della cometa e la colonna sonora con il racconto della natività.” Sono presepi costruiti su più livelli, idea che gli è venuta visitando alcuni presepi napoletani. È possibile visitarli tutti i giorni dalle 16 alle 21, fino a tutto febbraio; sabato e festivi anche al mattino, dalle 9 alle 13. Teresio Spadoni
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A cura di Maurizio Zaghini, viene presentato al Centro della Pesa il 19 dicembre
Un secolo di musica a Riccione EVENTI - Organizzata dall’ Associazione Ex Dipendenti Enti Pubblici di Riccione, si è svolta, il 30 novembre scorso, nei locali del Centro Sociale Tre Villaggi, una serata dal titolo: “Scuola di Musica e Banda Municipale Un secolo di musica a Riccione”. Alla presenza del vice-sindaco Luciano Tirincanti, sono intervenuti: lo storico insegnante di Musica, Saverio Gallucci, detto Nafta; Enzo Righetti, Marco Masi, presidente dell’attuale Istituto Musicale (140 gli allievi nelle diverse discipline musicali), il direttore-insegnante dell’Istituto Gianmarco Mulazzani (che ha presentato il primo numero del giornalino interno); Filippo Dionigi attuale presidente della Banda Comunale (ha ricordato tra l’altro il “custodetuttofare” Leo Maestri) e il veterano della Banda nonché poeta dialettale Mario Tonini. Ha condotto la serata Edmo Vandi, il quale ha ricordato le sue personali esperienze agli albori delle due istituzioni nonché, anche con un proprio filmato, un protagonista della vita musicale riccionese: l’indimenticato Bruno Ronci. Ma il tema che ha illuminato l’intera serata, è stato senz’altro il ricordo di Gaspare Tirincanti, per tutti “Gasperino”. Di lui è stato illustrato l’intenso e prestigioso percorso musicale che l’ha
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“Gli amici della cunetta”: microcosmo di umanità Palazzoni visti dalla Statale
Gaspare Tirincanti e Edmo Vandi
portato a far parte delle orchestre di Santa Cecilia di Roma e della Scala di Milano, nei ruoli di primo clarino e di percussionista. Edmo Vandi ha ricordato quando, nella prima giovinezza, Gasperino si esercitava nei caldi pomeriggi estivi, negli angoli della Baita, il Dancing del padre Nello (del quale Edmo è stato per anni direttore-animatore) e quando alla sera si esibiva con le orchestre di turno fra la meraviglia del pubblico che smetteva di ballare per assieparsi davanti al palco e applaudire freneticamente quel ragazzo “vero fenomeno musicale”. Edmo ha raccontato che spesso arrivava in quei pomeriggi estivi un signore piuttosto robusto, con gli occhiali e con un clarino in mano per duettare con Gaspare: si chiamava Hengel Gualdi. Edmo ricorda che un giorno Hengel si scusò con il personale del locale per il “disturbo che arrecava”.
Edmo gli disse:”Per noi è un onore avere un grande personaggio come lei che viene quì a suonare”. Hengel rispose: “Guardi che io non vengo quì per suonare, vengo quì per imparare!”. Il direttore dell’istituto musicale Gianmarco Mulazzani ha poi letto una frase di Gasperino pubblicata sul suo giornale che recita:”... con uno strumento musicale si compie qualcosa di straordinario e misterioso. Attraverso alcuni elementi assolutamente materiali come un pezzo di legno e una canna, che vibra per mezzo del fiato di un uomo, si compie una magia: si comunicano e si fondono due anime, quella del compositore e quella dell’esecutore”. La presidente dell’Associazione, Maddalena Piccari, ha concluso la serata ringraziando gli intervenuti e, in particolare, Enzo Romagna e i soci della Tre Villaggi per la concessione della sala e la squisita ospitalità.
- Un libro con sedici famiglie di profonda umanità. Mancava il sale e si bussava; servivano due uova e si suonava il campanello; un po' di olio extravergine e si andava dal vicino. Sono soltanto alcuni aneddoti che si possono leggere in un piccolo e felice libro dal titolo “Gli amici della cunetta. Riccione. I Palazzoni dei ferrovieri Anni ’50-’60”. Viene raccontata la vita dei cosiddetti palazzoni dei ferrovieri nel secondo dopoguerra. Rievoca episodi lontani, ma non troppo. Le storie narrate rientrano nel più generale ambito storico, che vide i palazzoni inseriti nella elettrificazione della linea ferroviaria Bologna-Ancona. La grande espansione urbanistica riccionese non era ancora iniziata, benché l’importanza di Riccione era già affermata a li-
STORIA vello internazionale. Le pagine intrecciano le stravaganti figure di certi ferrovieri, i giochi all’aperto, i passatempi, i fuochi ed i botti di San Giuseppe, gli scherzi e le “zingarate” di un gruppo di ragazzini imberbi; trame che riportano ad un periodo in cui l’Italia usciva da una guerra devastante e l’economia cercava di riprendersi. Mancava tutto o quasi, ma la solidarietà era tanta. C’è chi ha scritto che gli italiani danno il meglio di sé nei momenti difficili della loro storia: lo scritto è un tuffo nel passato attraverso fatti, certamente minori, relativi a quegli anni di vita a Riccione, in cui “non avevamo niente, ma avevamo tutto”.
Quella cunetta ha “educato” ragazzi che sono riusciti a far bene nella vita in ambiti diversi. Il più famoso è senza dubbio Paolo Conti, portiere di livello mondiale. Un'istantanea lo ritrae con la squadra del Riccione; siamo agli esordi. A cura di Maurizio Zaghini, con la collaborazione di Pier Paolo Gamberini e Fosco Rocchetta, illustrazioni di Beatrice Facchini, il volume viene presentato sabato 19 dicembre alle 11 al Centro della Pesa di Riccione Viale Lazio 10. Col patrocinio dell’Istituzione Cultura del Comune di Riccione, dopo il saluto del presidente dell'Istituzione cultura, Giovanni Bezzi, introduce Alessandro Formilli. Il ricavato della vendita, 10 euro, viene devoluto in beneficenza.
CONDOMINI-EDILIZIA SUCCESSIONI - AGEVOLAZIONI
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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 Domanda Nel mio condominio nessun condomino, compreso il sottoscritto, ha installato nel proprio appartamento il sottocontatore per il consumo dell’acqua potabile. Il nostro amministratore, con l’approvazione della maggioranza dei condomini, riparte le spese della bolletta dell’acqua in base al numero delle persone che abitano tutto l’anno. E’ corretta questa ripartizione? Risposta No. Il riparto così come approvato dalla maggioranza assembleare è completamente errato. In mancanza di contatori nelle rispettive abitazioni e di particolari norme regolamentari anche per l’acqua valgono i valori millesimali. In tema di condomini negli edifici, salva diversa convenzione, la ripartizione delle spese della bolletta, in mancanza di contatori installati in ogni singola unità immobiliare, dev’essere effettuata ai sensi dell’art. 1123 primo comma del Codice Civile. La Suprema Corte con sentenza n. 17557 del 22/06/2014 ha così statuito : “ in tema di condominio, fatta salva la di-
Esperti rispondono
Ripartizione dell'acqua con sotto contatore Cancello su passaggio con servitù FOCUS
versa disciplina convenzionale, la ripartizione delle spese della bolletta dell’acqua, in mancanza di contatori di sottrazione installati in ogni singola unità immobiliare, va effettuata ai sensi dell’ art. 1123 primo comma del Codice Civile in base ai valori millesimali delle singole proprietà, sicchè è viziata per intrinseca irragionevolezza la delibera assembleare assunta a maggioranza che – adottato il diverso criterio di riparto per persona in base al numero di coloro che abitano stabilmente nell’unità immobiliare – esenti al contempo dalla contribuzione i condomini i cui appartamenti siano rimasti vuoti nel corso dell’anno”.
Vincenzo Pupolizio, geometra
Domanda Sono proprietario di un terreno agricolo gravato da servitù di passaggio. Per motivi di sicurezza vorrei installare un cancello. Devo chiedere il consenso al proprietario del fondo vicino? Risposta Lei, quale proprietario del fondo gravato da servitù, è libero di chiudere il passaggio con una recinzione, con un cancello o con una barra ad apertura automatica per rendere più sicura la Sua proprietà purchè non ostacoli il transito al proprietario del fondo vicino. Se deciderà di installare un cancello sappia che il
costo dell’opera sarà a Suo totale carico e dovrà necessariamente consegnare una copia delle chiavi al proprietario vicino. Ultimamente la Cassazione civile con sentenza n. 17750 del 1 Agosto 2014 ha statuito che : “ rientra nel diritto del proprietario del fondo servente l’esercizio della facoltà di apportare modifiche allo stesso e apporvi un cancello per impedire l’accesso ai non aventi diritto, pur se dall’esercizio di tale diritto possono derivare disagi minimi e trascurabili al proprietario del fondo in relazione alla pregresse modalità di transito “; e ancora più recentemente la Suprema Corte con sentenza n. 1584 del 2015 si è pronunciata su questa materia e ha ribadito la legittimità del-
AL SERVIZIO DEI LETTORI
Condominio - Certificazione energetica Successioni - Consulenza tecnica-legale Esperti rispondono - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ai geometri Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, già consulente del Tribunale di Rimini e al libero professionista Marco Secchi. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 348-3621675. E-mail: lapiazzarimini@libero.it geom.pupolizio@libero.it secchi.marco92@gmail.com
l’installazione di una barra ad apertura automatica. Prima di procedere all’installazione del cancello si consulti con il suo avvocato di fiducia anche in merito alla ripartizione del-
le eventuali spese che si dovranno sostenere in seguito per la manutenzione e riparazione del cancello stesso.
Marco Secchi, geometra
“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo”
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Turbina, mitragliatrice, dirtigibile, bicicletta, antirabbica
Henry Ford
1886. Lavastoviglie La nobildonna americana Josephine Cochrane realizza la prima lavastoviglie della storia: una ruota con scansie di fil di ferro in cui trovano posto i piatti e i bicchieri; questa viene immersa in una tinozza e fatta girare da un motore a vapore sotto un getto d'acqua calda. L'invenzione non riscuote grande successo e solo dopo gli anni '40 del nostro secolo la lavastoviglie comincerà a entrare nelle case. La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1886. L'alluminio Scoperto nel 1807 da Davy e isolato per la prima volta nel 1823 da Oersted, l'alluminio (che non esiste allo stato libero in natura) veniva prodotto con procedimenti costosissimi. In questo giorno due scienziati, il francese Paul Louis Hèroult e l'americano Charles Martin Hall, sviluppano contemporaneamente e indipendentemente il metodo elettrolitico che renderà estremamente economica la produzione di alluminio preparando la strada alle grandi applicazioni (specie in aeronautica) del Ventesimo secolo. Hall e Hèroult non si conobbero mai eppure ebbero la vita segnata da coincidenze incredibili. Hèroult era nato il 10 aprile 1863, Hall il 6 dicembre 1863, otto mesi più tardi. Entrambi scoprirono lo stesso identico metodo nello stesso giorno. Infine, tutti e due morirono molto giovani, a cinquantun anni, nel 1914, a otto mesi di distanza. 1886. Onde elettromagnetiche In questo giorno il fisico tedesco Heinrich Rudolph Hertz (18571894) dimostra la possibilità di trasmettere energia da un circuito all'altro attraverso lo spazio, via onde elettromagnetiche. È la nascita della tecnica che rivoluzionerà le telecomunicazioni e che sarà sviluppata con il telegrafo senza fili (Marconi), la radio, la televisione, il radar e in mille altre applicazioni. Fino a questo giorno era nota la possibilità di indurre una corrente elettrica in un circuito attraverso variazioni di un campo elettromagnetico, ma non si riteneva possibile l'induzione a distanza, cioè una vera e propria trasmissione. Maxwell nelle equazioni del campo elettromagnetico aveva postulato che la grandezza del campo magnetico indotto fosse proporzionale alla frequenza di oscillazione del campo inducente, ma fino a questo mo-
mento non esistevano oscillatori a frequenza talmente elevata da dimostrare questa asserzione. Hertz, invece, proprio nel tentativo di dimostrare la teoria di Maxwell, ci riesce con un oscillatore di sua invenzione; il 13 novembre trasmette onde elettromagnetiche a un metro e mezzo di distanza tra due circuiti e il 2 dicembre ottiene la «risonanza» tra loro, cioè riesce ad «accordare» il secondo circuito sulla fre-
quenza del primo (fondamento della sintonia della futura radio). Hertz dimostra così anche l'esistenza delle onde elettromagnetiche. Il grande fisico muore prematuramente di setticemia nel 1894, a 37 anni, ma il suo «testimone» viene passato a Marconi, il quale proprio in quell'anno inizia a compiere gli esperimenti che pochi mesi dopo porteranno alla telegrafia senza fili (1895).
1887. Velocità terra Il fisico tedesco-americano Albert Michelson (1852-1931) e il chimico americano Edward Morley (1838-1923) rendono noti in questo giorno i risultati del famoso esperimento concepito per stabilire in che modo la velocità della Terra influisce sulla velocità della luce che la raggiunge. Nell'esperimento viene impiegato un interferometro, strumento inventato da Michelson nel 1881 e col quale è possibile suddividere un raggio di luce in due parti e inviare ciascuna lungo diversi cammini per poi ricongiungerle alla fine e stabilire se si sono verificate variazioni di fase, legate allo spazio percorso o alla velocità. I due scienziati dirigono i due fasci nella direzione del moto della Terra e in quella perpendicolare a essa. Sorprendentemente, ricongiungendo poi i due fasci non notano alcuna interferenza,
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ISANO Luciano e Liliana Zambelli. Compiuti gli ultimi 120 chilometri
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
A piedi a Santiago de Compostela Parole da e ‘Fnil’ ALLEGRO MA NON TROPPO
(Il vecchio nome di Misano Mare)
PERSONE
I PRESEPI:- Sono la luce di Misano e di via Repubblica. Una bella tradizione del Natale Misanese. Gli artisti si avvalgono di materiali originalissimi per rappresentare la Nativita. Fema in mod qu’in si stòfa. FIGLI E FIGLIASTRI - Il PRG che regola le norme e le direttive per lo sviluppo del territorio, come alcuni sanno, ha cambiato cognome da almeno 5 anni. Ora dovrebbe chiamarsi “PSC”. In attesa di fare la conoscenza di questo nuovo importantissimo strumento urbanistico, funziona invece una regola transitoria, che si chiama Concessione in Deroga. Questa carinissima concessione, si ottiene per molteplici sensibilità e non vale per tutti i casi. Cume sempre, u’iè fiul e fiulen. LA FONDAZIONE - Appena insediata ha fatto cautamente sapere che non sarà subito operativa al 100% anche se pare “disponga” già i proventi della tassa di soggiorno. Per fortuna i comitati di quartiere “senza un frenc”, o meglio con la loro volontà iè già pront me via slà programmazion estiva. 10.000 PIANTE?- Abbiamo la conferma che, con i soldi della Società Autostrade, nel Parco della Greppa saranno piantate migliaia di alberi? Per adesso sono stati solamente annunciati. Al Belveder ci manca poco anche se, la giornata o festa dell’albero, il tempo è già passato da un pezzo. E’ sarà perchè bsogna aspitè la primavera per piantele ? LA TELEFONIA - Sarà installata una antenna di 16 metri di altezza per la telefonia mobile anche a Belvedere. Per quello che si sa (nell’assemblea di quartiere non se n’è parlato) non c’è da rallegrarsi per quanto riguarda gli effetti negativi sulla salute, ma questo è il dazio che paghiamo al progresso? In ogni caso, per evitare questi effetti collaterali, pare che sarà installata sul suolo pubblico, come i fili dell’alta tensione. Benefici? 7.500 • all’anno per le casse comunali. I sé al fa menc mel? LA VIA PONTE CONCA - Mettere in sicurezza questa via, per facilitare pedoni, ciclisti, carozzine, ecc. Per adesso avremo una certezza, un’altra rotatoria. An videmie l’ora! HOTEL GIARDINO - Demolito per far posto ad una ristrutturazione alberghiera di alta qualità, è sulla bocca di tutti. Di solito non parliamo delle cose positive; quele “cal bone” al scòr da par lorie. Comunque, un altro intervento che darà certamente lustro alla città. SPARTITRAFFICO - Definirlo tale, quello di Portoverde all’altezza della Farmacia poco prima del ponte per Cattolica, è un eufemismo. Possibile che nessuno senta il dovere di denunciarne la pericolosità? Bsogna es propia cegh!
MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058
- “Il mio cammino inizia ora”. “Ti porti a casa della gran pace”. Le due riflessioni sono dei coniugi Luciano Zambelli e Liliana Atonelli. La prima è del marito; la seconda della signora. Hanno compiuto il pellegrinaggio in uno dei luoghi più significativi della cristianità: Santiago (San Giacomo) di Compostela (campo di stelle) in Spagna, nella regione della Galizia. Hanno percorso a piedi gli ultimi 120 chilometri; sarebbe il Cammino Galiziano. Ogni giorno hanno affrontato una ventina di chilometri. E ogni giorno hanno annotato storie uniche e non meno che meravigliose. Sono stati là dal 7 al 20 novembre. Aereo da Bologna per Madrid e da qui fino a Santiago. Con la corriera trasferimento a Sarria. Da dove sono stati mossi i primi passi del pellegrinaggio. “Nonostante il periodo - ricorda Luciano - eravamo in tanti; giovani, anziani, di mezz'età. Insomma, di tutti i colori dei capelli. Con gente che arrivava da ogni parte del mondo. Ricordo un ragazzo canadese da solo. Sola, ma non era poi così sola, anche una giovane irlandese. Ci è rimasta impressa perché dopo averlo lavato in un vecchio lavatoio pubblico aveva steso il bucato (calzini e mutandine) sullo zaino in spalla. I due indumenti penzolavano. Una bellezza”. “Abbiamo fatto un bel tiro e molla - continua Luciano - con due pensionati di Vicenza. Loro ci superavano; magari si fermavano per una pausa. Così eravamo noi a sopravanzarli. La sera gli stessi sguardi incontrati e salutati durante la giornata si ritrovavano nell'oste-
ria. Ci guardavamo con la luce dell'amicizia”. La loro speciale tappa si concludeva attorno alle quattro del pomeriggio. Dopo la doccia ed il riposo, si andava a cena attorno allle 21. Poi subito a letto per affrontare i chilometri del giorno successivo. Gli spagnoli li salutavano con un: “Olà ed un buon cammino”. La coppia misanese raggiunge la cattedrale il sabato mattina in tempo per la messa e la cerimonia del “butafumero”. In pratica si sparge dell'incenso; un tempo si faceva per coprire il sudore” dei pellegrini. Oggi, si replica durante le messi solenne del mezzogiorno.
I coniugi Luciano Zambelli e Liliana Antonelli sul sagrato di Santiago trovano ancora i lavatoi per strada. Funzionanti”. Luciano e Liliana nel segno degli antichi viaggiatori si sono portati con sé una decina delle famose conchiglie di Santiago da regalare agli amici. Oggi, recano l'im“Era da tempo - riflette Lucia- magine serigrafata del santuario, no, professione bagnino - che vole- una volta erano nude. La capasanta vamo cimentarci con Santiago; ne si trovava solo in quel mare ed era avevamo sempre sentito parlare con la prova che si era raggiunto la città entusiasmo. Non siamo stati delu- dell'apostolo. Il pellegrino più fasi. La suggestione di questi pochi moso della provincia di Rimini a chilometri a piedi è stata talmente compiere quel viaggio a piedi fu straordinaria che vorremmo affron- Sant'Amato da Saludecio. E lo fece tare l'intero cammino di Santiago; più volte; sul suo saio ne porta ben in tutto 960 chilometri da coprire in tre. Luciano e Liliana sono i titolari una quarantina di giorni. In quei giorni bellissimi abbiamo capito del bagno “Playa del Carmen” a che ne abbiamo davanti a noi altri Misano; si trova sul Rio Agina lato bellissimi. E' stato fisicamente fati- Brasile. Ogni sabato, attorno alle coso ma spiritualmente facile. Ogni 11, un manipolo di misanesi si dà giorno cresceva il piacere di farlo. appuntamento per un bicchiere di Di essere lì insieme agli altri. Tra vino e qualche salatino. Le bottil'altro in Galizia la natura è rimasta glie vengono portato a turno. Una intatta come 50 anni fa da noi. Si speciale veglia
Quella meglio gioventù al Sant'Arcangelo
- Quella meglio gioventù, dopo circa 45 anni si è ritrovata al ristorante "Marittimo" di Cattolica; sono alcuni ex alunni del collegio S. Arcangelo di Fano dove hanno dove hanno studiato fino al quinto liceo scientifico. Dopo essersi riconosciuti (qualche volta anche con difficoltà), ricordando con allegria i tempi belli (col senno di poi) della passata gioventù, si sono ripromessi da adesso in poi di incontrarsi tutti gli anni. Da sinistra: Gabriele Marchetti-Ballone Burini Massimo-Paolucci Ezio-Mondelci Luigi-Gentili Gianpiero-Gentili Sandro-Arseni Gianfranco-Piccioni Gianpietro (Piero)-De Nicolò Gianmaria-Renzoni Angelo-Murattini Marco-Filippini Filippo-Rossi, Mario-Rombaldoni Alfonso. (G. P.)
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Il sindaco Giannini: “Portiamo a casa la strada che collegherà monte-mare”
Commercio, centro di 30mila metri quadrati. Contrari gli altri comuni FOCUS - Trentamila metri quadrati di area commerciale da costruire tra i magazzini Oliviero e la ferrovia e la provincia di Rimini si accende: sia quella politica, sia quella economica. Contro Misano c'è tutta la provincia, a cominciare dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi (in qualità di presidente della Provincia), passando per il sindaco di Riccione Renata Tosi. Contrarie anche le associazioni di categoria dei commercianti. Insomma, questo nuovo polo del commercio divide: da una parte coloro i quali pensano che vada a destabilizzare, dall'altra parte (il sindaco di Misano Giannini) che vada ad arricchire. “Il polo commerciale - racconta il sindaco Giannini, con alle spalle le tre bandiere, Italia, Europa e Comune, posizionate giuste - è una panificazione urbanistica che risale ad alcuni anni ed è scritta nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). Con tale sviluppo si va a intervenire in una zona con dei problemi: parcheggi, viabilità. Sono coinvolti 15 ettari tra la ferrovia, la Nazionale e Marco Muccioli”. “Insomma - continua Giannini, un appassionato di musica e moto - si va a riqualificare l'area. L'indice di edificabilità è basso, solo lo 0,22% per metro quadrato. Con tale operazione il Comune va ad acquisire il 50 per cento delle aree. Soprattutto al Comune di Misano viene costruita una strada che trasformerà la viabilità mare-monte. Finalmente via Del Carro arriverà al mare grazie ad un sottopasso o un sovrappasso; soluzioni ancora da stabilire. L'opera pubblica ha
Dietro Oliviero. lotti da 1.500 metri quadrati. Previsto anche un supermercato alimentare. Giannini: “L'espansione la prevede il Ptcp. Tosi: “Giannini parla di area vasta e poi pensa soltanto al suo orto”
Renata Tosi e Stefano Giannini, sindaci di Riccione e Misano
un valore di circa 5 milioni di euro”. La terra (15 ettari) della discordia è di proprietà degli eredi Cerri di Cattolica. L' area commerciale è di 30mila metri quadrati. Per dare il senso, i magazzini Oliviero sono di 10mila metri quadrati. Dovrebbero aprire una dozzina di grandi magazzini. Qualche nome già si vocifera: Brico, Decathlon, Unieuro (più grande?), Oviesse. Previsto anche un supermercato alimentare di 2.500 metri quadrati (all'origi-
MISANESITA' - La Cella Simbeni è uno dei 47 storici Ghetti che caratterizzano Misano. Oltre alla piccola e antica chiesetta di Piazza Canale, che si vede percorrendo la più nota Via del Carro, sopravvive ancora un minuscolo vecchio Alimentari-Tabacchi-Osteria d’altri tempi che noi abbiamo ribattezzato pomposamente e simpaticamente “Green Bar”. E' gestito da sempre, dalla Famiglia Del Bianco Giuseppe e signora Rosanna, con semplicità e cortesia rara, d'altri tempi. Avete mai sognato di tornare indietro nel tempo? Ebbene, da Giuseppe e Rosanna ritrovi veramente le dolci sensazioni di una volta. Per questi ed altri significativi motivi, da alcuni anni, prima di Natale, ci ritroviamo con amici “cacciatori” per
Cacciatori in festa
Cella Simbeni, speciale osteria-“Green Bar” un semplice Aperitivo, o come si usa dire adesso, Aperi + o vedi tu e comunque stretta-
mente casereccio! Ho messo accuratamente tra virgolette i cacciatori, perché il ritrovo è
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solo l’alibi vero per stare armoniosamente insieme. Non mi pare poco. (brufa)
ne era di 4.500). Gli ingressi non saranno sulla Nazionale ma sui lati. Prevista un'occupazione di circa 400 persone (anche se loro parlano di 7-800). Per il polo in attività passeranno degli anni. Giannini: “Prima di metter su un mattone, devono fare le opere pubbliche. Questo perché io sono qua per fare gli interessi dei misanesi e non quello dei costruttori. So benissimo che ogni centro commerciale che apre è una preoccupazione per coloro i quali già ci sono. Qui non è un commercio di passeggiata; qui si deve venire apposta. Qualcosa di simile è quello di Savignano. Ho parlato con i sindaci e ho loro spiegato che non è una variante, ma semplicemente l'attuazione del Ptcp. Il merito se si fa è di Antonio Magnani, il sindaco prima di me”. Il nuovo polo commerciale ha messo Misano al centro della politica provinciale. Tutti sono contro: da Gnassi in giù. Renata Tosi, sindaco di Riccione: “L'ultima cosa che potrebbe servire alla nostra provincia è un centro simile. Con quest'operazione mi sembra di tornare indietro agli anni '90, quando ogni Comune faceva quello che gli pareva. Giannini fa le lodi all'Area Vasta e poi si fa il proprio orticello sotto casa. Se di sinergie si deve parlare, va fatto per ogni settore della vita provinciale. La Regione Emilia Romagna dice stop al consumo del territorio e qui si continua a cementificarlo. Se è previsto dal Ptcp, come dice, perché ci convoca? Mi si accusa, ma a Riccione, in via Empoli, abbiamo approvato un cambio di destinazione d'uso: da produttivo a commerciale dove c'erano i capannoni vuoti e non ho portato nuovo cemento. Fatto però, il cambio, col vincolo del 50%”.
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Una terracotta del XV secolo. Si trovava in un convento (dove oggi c'è Villa delle Rose)
L'antico presepe di Misano capolavoro artistico - Tra le opere d’arte di pregevole importanza appartenute al Comune di Misano Adriatico figurava, fino a non molti decenni fa, una plastica murale policroma raffigurante un presepe. Si trattava di una terracotta risalente all’ultimo quarto del secolo XV le cui misure sono di cm. 38 X 39 . La ceramica raffigura in basso, all’interno di una nicchia, il bue e l’asinello, la Vergine e San Giuseppe oranti rivolti verso Gesù bambino deposto ai loro piedi entro una culla; nella zona superiore un angelo appare ad un pastore . La plastica termina, infine, con racemi a volute, in accordo con elementi ancora tardo gotici che fanno pensare ad una miniatura. Per quest’opera è stata proposta una generica attribuzione a Faenza ma le rose quadripetale inserite entro volute costituiscono uno degli stemmi della famiglia Malatesti , per cui si propende per essa una esecu-
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zione in ambito riminese, considerando l’importanza che in questo centro ebbe la maiolica nella seconda metà del Quattrocento. I colori verdi, giallo aranciati, azzurri e manganese arricchiscono splendidamente il tema della Natività.. Le vicende di quest’opera sono assai note ai misanesi : essa si trovava nel Convento di Ca – Gallo , costruito dai Monaci Olivetani, situato nella zona della “ Camilluccia” ( 3 ). Tale convento, unitamente ad un grande podere, appartenne successivamente al marchese Giuseppe Spreti di Pesaro beneficiario di un lascito ereditario. In seguito lo Spreti, dopo aver venduto l’immobile al commendator Colensi, dette incarico alla casa d’arte londinese Christe’s , con sede in Roma, di mandare all’asta il prezioso presepio, che fu venduto ad un collezionista di Città di Castello il
12 giugno 1973, suscitando il risentimento di alcuni misanesi, tra i quali quello Angelo Romani, pubblicato sul Resto del Carlino del 24 agosto 1973. Da allora, di questa preziosissima maiolica, non fosse altro per il culto che essa ha rappresentato per i misanesi assieme al Crocefisso dell’Agina di scuola giottesca - quest’ultimo ritornato nella chiesa parrocchiale dopo varie vicende-, si erano perse le tracce, ma ricerche fortunate condotte tra i numerosissimi cataloghi d’asta della biblioteca di Faenza hanno potuto permettere di ricostruire i vari passaggi, sino a giungere al suo attuale proprietario e farci ritrovare l’opera in una importante collezione privata italiana. Sarebbe interessante, in un prossimo futuro, riportarla temporaneamente nel nostro comune e mostrarla ai misanesi, molti dei quali non hanno mai avuto la possibilià di ammirarla. Riccardo Gresta
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La bella ceramica
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La stella cometa raccontata dal prestigioso fisico Massimo Capaccioli il 18 dicembre all'Astra
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Le stelle serbano il futuro? Una conferenza sugli astri più affascinanti. Bella idea del direttore della biblioteca Gustavo Cecchini dopo i successi degli incontri con i filosofi
Massimo Capaccioli
NATALE - Le comete sono forse i corpi celesti più affascinanti per gli esseri umani. Dalla tradizione biblica, dove indicavano ai Magi dal cielo il luogo dove era nato Cristo, a quella laica, dove un fenomeno tipo Halley ci spinge tutti ad alzare il naso verso la volta stellata e sognare. Ed è proprio alla “Stella di Natale” che è dedicato l’incontro che si terrà presso il Cinema- teatro Astra venerdì 18 Dicembre alle ore 21 con
l’astrofisico Massimo Capacccioli, professore emerito dell'Università di Napoli Federico II e professore onorario all'Università di Mosca Lomonosov. Da duemila anni la “stella” che a leggere l’evangelista Matteo guidò il cammino dei Magi verso la capanna della Natività attira l’attenzione della gente. Assunta ormai tra i simboli del Natale - anche di quello laico - è stata cantata dai
poeti e raffigurata dagli artisti. Nei secoli gli storici e gli astronomi hanno invece cercato, come compete loro, di fornirne una interpretazione scientifica in termini che, usando un lin-
AMARCORD
Quelli della Cella all'autodromo
- Siamo nel 1982. Un manipolo di amici di Misano Cella spesso va sull'erba dell'autodromo della Santomonica per una gara, come fosse una scampagnata. Oggi, quegli allegri giovanotti hanno qualche capello bianco in più e qualcuno anche qualche chilo quasi superfluo. Ricordano quelle “scappate” con il sorriso sulle labbra, serbando solo il piacere del ricordo; al bando la nostalgia. Il tempo passato solo come una bella tappa dentro di sé. L'istantanea è bellissima ed appartiene a Mauro Arcangeli, un cultore di documenti del passato; di ogni genere. A casa ha anche un potenziale museo della civiltà contadina e dell'arte della falegnameria.
guaggio moderno, chiameremmo fisici o, meglio, astrofisici. Cosa possiamo dire al riguardo oggi: la stella dei Magi fu un fenomeno naturale o un miracolo ? O fu tutt’e due le cose ?
I Vangeli non concordano sull’esistenza di questo misterioso evento celeste. Qual è allora la base documentaria su cui ci si può basare per tentare di ricostruire le apparenze? Ma
soprattutto, a che potrebbe servire questo sforzo? La risposta è sorprendente: lo sforzo vale la candela perché potrebbe aiutarci a far luce sulla vera data di nascita di Cristo, che nel VI secolo venne collocata d’ufficio il 25esimo giorno del mese di dicembre precedente il primo anno dell’era detta appunto cristiana. Un dato anagrafico oramai intangibile eppure sicuramente sbagliato. La conversazione si articolerà su questa chiave toccando diversi temi, con escursioni sui metodi per catalogare il tempo, e si concentrerà sui tentativi fatti per sollevare il velo che cela il vero compleanno di Gesù di Nazareth attingendo ad astronomia e astrologia.
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Natale Misano
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Ferdinando Righetti davanti al suo capolavoro - Con i suoi 300 capolavori Misano Adriatico si può ben definire la città dei presepi della provincia di Rimini. In gran parte sono il lavoro coordinato dalle sorelle Tacchi, le mitiche Anna ed Ivana. Entrambe insegnanti, li hanno realizzati negli anni insieme agli allievi delle scuole materne e delle elementari. Sono state sempre loro ad allestirtli, coinvolgendo familiari ed amici. Sono dislocati a Misano Mare nelle vetrine di negozi ed alberghi della centralissima via Repubblica e strade adiacenti. Piccoli capolavori, con un ventaglio di gusti e fantasie che ti riconciliano con te stesso, come dovrebbe essere il significato più autentico del Natale. Sono costruiti con i materiali piùdisparati: gusci di uova, tutoli (il torsolo delle pannocchie), legnetti di mare, scarti di fruttta secca, cortecce dui alberi... I prese-
pi, inoltre, si possono ammirare in quasi tutte le frazioni. Misano Mare non è solo sorelle Tacchi. Ferdinando Righetti e la moglie Anna Paoli in 25 anni sono passati da un metro quadrato di presepe tra le mura domestiche a 20 metri quadrati nel giardino di casa con affaccia su via Boito. Il primo passo esterno fu sempre quel metro quadrato sotto l'ulivo una ventina di anni fa. Mano mano che la nobile pianta cresceva, si ampliava ed arricchiva anche il presepe. Dice il marito: “Ci vuole la sua pazienza per farlo”. L'opera d'arte da alcuni anni è al riparo in un gazebo nel giardino di casa; richiede almeno un mese di allestimento. Altre trenta centimetri, le statue sono circa 130; molti hanno meccanismi che le rendono affascinanti. Via Boito, si trova di fronte al parcheggio del-
la scuola materna di Misano Mare. Assolutamente da visitare. Brasile Come sempre bellissime e partecipate le cose che fa il Comitato. Luminarie familiari accese dal primo dicembre, nel Parco del Sole si trova la cassettina con le lettere da inviare a Babbo Natale. Sempre nel Parco si trova la magica casa di Babbo Natale. Belvedere Speciale presepio nel giardino di piazza Guido Reni. Decine di statue ad altezza uomo, con i vestiti cuciti dalle signore della frazione. Una forte mano nell’allestimento è opera del Comitato cittadino. Come sempre la vigilia di Natale, inizio alle 21.30, don Marzio celebra la messa denominata “Festa della Natività”: anche in caso di acqua, neve, sotto le stelle o la luna, oppure un
Presepi in via Repubblica
Insieme per un San Silvestro e primo dell'anno secondo il tuo cuore
Natale Misano Adriatico
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Uno dei presepi, il classico, di via Repubblica
Belvedere, il presepe
cielo di nero piombo. Dopo il rito religioso, il Comitato offre ciambella, vin brulè e bibite con cioccolatini per i più piccoli. Scacciano Caratteristico e continuamente rinnovato il presepe meccanico animato realizzato a Scacciano. Lavoro estremamente accurato e certosino, su un ampia superficie
Grand tour misanese. La città dei 300 presepi
coperta, con effetti scenici e sonori davvero speciali. Un invito a scoprire luoghi e mestieri del tempo di Gesù sperimentando cose oggi ormai sconosciute e scomparse. Dalla domenica prima di Natale al 6 gennaio si potrà visitare il Presepe in Movimento situato nella ex Scuola Elementare Materna della Parrocchia: quaranta metri quadrati da non perdere. Giorni festivi. Orari: 10 – 12,30 e 15 – 19. Giorni feriali. Orari: 15 – 19,30. Villaggio Argentina Natale con ricco calendario, come sempre, grazie al lavoro del Comitato. Tombola dal 12 dicembre al 5 gennaio escluso 25 e 31 dicembre. Tombola per bambini Sabato 19. Babbo Natale Giovedì 24 dicembre nel pomeriggio. I bambini della scuola materna Comunale e Statale di Villaggio Argentina appendono all’albero di Natale le decorazioni da loro crea-
te, seguirà rinfresco. Festa con i bimbi dei corsi di Danza Creativa, HIP-HOP, Ago Filoe....fantasia per bimbi e corso di pittura. Esibizione di danza dei bimbi e mostra dei lavori, seguirà rinfresco. Venerdi 18 dicembre Babbo Natale porta doni a tutti i bambini; il 5 gennaio la Befana reca doni a tutti i bambini. Ore 15, la tombola è gratuita. Dalle ore 14 consegna doni ai nonni della frazione offerti dal comitato. Consegna dei doni nel parco con grande festa dalle 16, con animazione e rinfresco. I doni vanno consegnati al comitato organizzatore dalle 8 alle 12 di Giovedì 24 dicember presso la sala polivalente. Tutte le manifestazioni si tengono presso la sala polivalente situata all’interno del parco a Villaggio Argentina. Portoverde Presepe in piazza Cristoforo Colombo ad opera del Comitato cittadino. Molto bello. Misano Monte Il 24 dicembre, su una specialissima slitta-carro, Babbo Natale distribuirà doni. A cura del Comitato cittadino. Misano Cella Tombola dal 19 al 24 dicembre presso la sala parrocchiale, con inizio dalle 21.
Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
IMPEGNO CIVILE
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‘Misericordia’, ‘simpatia’, ‘compassione’. Cioè carità
LA RIFLESSIONE
Veramente al di fuori dell’ordinario dovrebbe essere (scommettiamo: sarà) questo appuntamento voluto dall’argentino “venuto dai confini del mondo”, cui guardare con simpatia in coincidenza con l’avvio dell’anno del ‘Giubileo della Misericordia’, racconta la ’scommessa’ di Francesco. E, di converso e marginalmente, di chi sono ‘preti’ e‘Negri’ che traman di politica aspettandone la fine. Con l’impressione che avranno da attendere a lungo e che, comunque ed in ogni caso, il buon seme reimpiantato sia ormai inestirpabile. Jorge Mario Bergoglio, divenuto Papa Francesco, ha aperto, significativamente prima in Africa e poi a Roma, le Porte Sante del ‘Giubileo della Misericordia’: inizia dunque l’anno del ‘Giubileo straordinario’, che si dispiega da Martedì 8 Dicembre 2015 a Domenica 20 Novembre 2016. Mentre c’è chi, più modestamente, si accontenta di aprire, o provare ad aprire, qualche porta dei Palazzi, o delle Palazzine, del potere. Veramente al di fuori dell’ordinario dovrebbe essere (scommettiamo: sarà) questo appuntamento voluto dall’argentino “venuto dai confini del mondo”, cui guardare con simpatia. Sia a lui che alla specifica occasione. Etimologicamente, dal greco classico, simpatia, vale a dire ‘affezione’, termine proprio di chi è coinvolto in un’azione o situazione, piacevole o dolorosa che sia. Nel significato originario indica la comunanza che si manife-
“Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
Papa Bergoglio ecclesia e quindi ‘assemblea’, ed attraverso questa linfa e speranza al mondo. Un percorso da seguire passo passo, con le ‘benedizioni’ connesse. E visto che «l’antiveder qui non è vano», come scrisse Dante Alighieri parlando de «la Cattolica» (riferendosi alla città, non alla Chiesa, ma volendo…), pure con le connesse preoccupazioni e rischi. Comunque si è cominciato, ed i frutti saranno copiosi e buoni: ci si può ancora una volta scommettere (per quanto in tutt’altra maniera
di Gabriele Paci - Avevamo concluso, con la Decima puntata di Giugno 2015, la Prima Serie di ‘Chi è, chi non è, chi si crede di essere’. Con il trionfante Matteo Salvini, fresco vincitore, come previsto, più del previsto, delle elezioni Regionali ed Amministrative: ‘Da Forza Italia a Forza Ruspa. La irresistibile ascesa di Matteo Salvini. E quella, contrapposta, del Movimento Cinque Stelle’. Abbiamo poi proposto prima il pasoliniano ‘Io so’, attualizzandolo. Quindi, quasi una nostra ‘esclusiva’ in quattro Parti, prima il ‘Discorso della Montagna’ di Papa Francesco ed a seguire quello del suo capo e ‘mandante’, Gesù di Nazareth, all’origine di tutto. Culminando, di fatto, con un incontro pubblico sulla ‘Laudato Si” che ha visto gli interventi di Fra’ Benito Fusco e del Magistrato Piergiorgio Morosini. Riprendiamo ora l’istruttivo cammino di ‘Chi è, chi non è, chi si crede di essere’, sorta di goethiano (e, forse ancorpiù, stendhaliano) ‘Viaggio in Italia’ (e in Romagna, e nel riminese, e in Valconca, che ne sono, via via, il centro) tra tipi umani, in alcuni casi disumani, e velleità sociopolitiche. Ecco, quindi, questa Prima puntata della Seconda Serie. Che,
Riflessioni bibliche
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La scommessa di papa Francesco sta tra più persone soggette alle medesime ‘affezioni’: epperciò può essere adoperato per designare tanto un’affinità oggettiva delle cose quanto una partecipazione soggettiva di una persona allo stato d’animo di un’altra. E se noi, quindi, guardiamo con ‘simpatia’ al ‘nuovo Francesco’, ben si può dire che lui con simpatia guardi a tutti gli esseri umani. E qui sta l’essenza stessa di
Francesco-Bergoglio, la capacità di gioire e soffrire assieme agli altri: e l’origine prima di questo suo richiamo continuo alla misericordia. Che, per rimanere in tema di analisi del significato, sta per sentimento di compassione, cioè ancora una volta, vivere assieme, e del caso, ‘patire’ ciò che gli altri provano: e quindi moto dell’animo, e concretamente del corpo, che induce a perdonare e, ancor più, a soc-
correre. Non a caso il suo primo sinonimo è ‘carità’, il sentimento più alto possibile, dato che al di là della riduzione pietistiche di cui è stato oggetto e vittima, ‘caritas’ significa, molto semplicemente e direttamente, amore. Francesco scommette quindi, ora ed in questo modo, di riuscire a ‘rimettere in circolo‘ questi concretissimi sentimenti, e sentire personale e collettivo. Ridando così vita alla Chiesa,
dalle istigazioni a delinquere verso le ludopatie). Così come copiosi ed aspri sono, ed ancor più saranno, i contrasti e soprattutto i ‘contrastatori’, celati da sorrisi e finte acquiescenze, ma nella sostanza duri, durissimi. Rabbiosi e vendicativi. Quelli che tramano di politica e ne aspettano, in qualche caso auspicano, la fine. ‘Preti’ e ‘Negri’. Nel senso di sacerdoti di tonaca e non d’animo, e nel senso
Siamo in missione per conto di Dio di Gianfranco Vanzini
- È il titolo di un bellissimo libro pubblicato recentemente dalla Mondadori. L’autore è Pippo Corigliano, ingegnere napoletano, per quarant’anni responsabile della comunicazione dell’Opus Dei in Italia e autore di altri libri di successo quali: “Preferisco il paradiso” (2010), “Quando Dio è contento. Il segreto della felicità” (2013). In un mondo in cui l’ambizione e la competitività sembrano assurgere a valori supremi e il lavoro è spesso considerato solo come un mezzo per arricchirsi e fare carriera, la voce di Pippo Corigliano esce dal coro e suggerisce una chiave di lettura tanto diversa quanto profonda. L’attività professionale viene vista come un aspetto fondamentale della vita dell’uomo e il lavoro quotidiano come un mezzo e una strada per realizzarsi come persona e avvicinarsi a Dio. La capacità di svolgere con impegno e allegria i compiti che ci spettano, di ascoltare gli altri, di essere attenti ai loro bisogni dipende, sostiene Corigliano, da ciò che
La creazione dell'uomo di Michelangelo riletto dal montescudese Giancarlo Frisoni
abbiamo nel cuore e dalla consapevolezza che con il nostro lavoro stiamo collaborando alla grandiosa opera di Dio. Prenderne coscienza, coltivare la propria spiritualità e la propria sensibilità, corroborarle con la preghiera, operare con rettitudine e coerenza, sono passi necessari per maturare quella “santità laica” di cui il mondo ha sempre più bisogno. Abbandonare la competitività estrema che non giova né a se stessi né al lavoro e imparare a collaborare, è tutt’altro che facile; richiede umiltà, elasticità, pazienza. L’obiettivo sembra arduo ma non è irraggiungibile, come dimostra l’esperienza di molte persone di successo che l’autore ha incontrato e frequentato nella sua lunga esperienza e delle quali tratteggia le caratteristiche:
Ettore Bernabei, Leonardo Mondadori, Indro Montanelli, Susanna Tamaro, Costanza Miriano, Alessandro D’Avenia, solo per citarne alcune. Sono la prova di come l’amore e la dedizione possano aiutare a “santificare il lavoro” a “santificarsi nel lavoro” e a “santificare gli altri con il proprio lavoro”. Solo alcuni punti, a mio avviso importanti, per capire la bellezza e la saggezza contenute in questo libro. Si parla di persone che hanno ben chiara la distinzione fra ciò che è bene e ciò che è male e che si sono preoccupate di trasmetterla ai figli e ai nipoti. Di altri, innamorati del proprio lavoro perché hanno saputo valorizzarlo e dargli un senso a tutto campo. C’è il co-
raggio di chi non si tira indietro, di chi non si limita alle analisi, ma opera con la fiducia del credente che sa di non essere solo. Bisognerebbe fare questa cosa. Si può fare? Sì, e allora si fa. E la si fa bene fino in fondo. Occorre saper collaborare senza essere ingenui. Saper trovare il tempo per i colleghi di lavoro, per ascoltare i loro problemi e le loro preoccupazioni e, se possibile, aiutarli. Questo non è perdere tempo, ma è un investimento; un investimento in terra oggi e in cielo… domani. Il libro è scritto in una forma scorrevole e simpatica. E’ leggibile tutto d’un fiato, oppure ci si può fermare, qua e là, per riflettere sulle varie esperienze che via via si leggono. Consiglio di leggerlo e auguro a tutti un sereno Santo Natale.
non solo e non tanto dell’Arcivescovo Luigi di Ferrara-Comacchio, Abate di Pomposa, che al Papa avrebbe augurato una pronta, provvidenziale fine causa intervento divino, quanto dei tanti che come lui infidi, ma più di lui avveduti, stanno acquattati nell’ombra, convinti, eduardianamente, che «ha da passà ‘a nuttata». Intanto tramano, e traman di politica ed altro, aspettando la fine di Francesco e della sua ‘rivoluzione’, che poi è solo il suo tradizionalissimo ‘ritorno alle origini’. L’impressione, oltre che la speranza, è che avranno da attendere a lungo, e che, in ogni caso questo cambiamento stia procedendo e, sempre per rimanere in tema di ritorni, impressione e speranza sono che abbia raggiunto ormai un punto di non ritorno. Così vediamo da un lato l’agitarsi osceno ed impazzito, come di
Così come copiosi ed aspri sono, ed ancor più saranno, i contrasti e soprattutto i ‘contrastatori’, celati da sorrisi e finte acquiescenze, ma nella sostanza duri, durissimi. Rabbiosi e vendicativi chi tenta di sopravvivere ai e con i propri mali, ed al male fatto, dall’altro l’agire di un uomo così diverso e risolto come l’attuale Pontefice, letteralmente ‘miracoloso’ e tale da rischiare di far persino credere al francamente incredibile, cioè allo Spirito Santo e ad un suo diretto intervento. Comunque certi atteggiamenti e comportamenti ‘contro Francesco’ possono rivelarsi anche utili per arrivare ad una purificazione necessaria, e velocemente necessaria. Ché prima il sommerso, e certe malattie dell’anima e della carne, vengono portate allo scoperto, prima si può provare a guarirle ed a guarirne. Lui, Francesco-Bergoglio, pare non darsi troppa cura delle resistenze, o meglio le cura attentamente senza darlo a vedere e senza averne gran timore. Andando diritto per la propria strada. E, aprendo quelle porte, sembra aver dato aria, respiro, teologicamente ‘pneuma’, a tutto, sin alla nostra quotidianità inquinata, sino addirittura alla nostra politica inquinante ed inquietante. La potestà politica della Chiesa Cattolica sull’Italia, e poi la presenza del Vaticano al suo interno, è stata a lungo una ’maledizione’ per il Paese. Oggi, ineditamente ed imprevedibilmente, si rivela una benedizione. Una grande benedizione. Quanto a ‘preti’ e ‘Negri’, ‘internamente’ è in primo luogo verso di loro che Francesco sta dando fondo a tutta la personale Misericordia. E Pazienza. E se quanto a misericordia ne ha a profusione, ed è ‘moneta’ che più si spende e più aumenta, per la pazienza non giureremmo che sia infinita. Anzi. Purtroppo o per fortuna. In questo caso per fortuna. Buona misericordia a tutti.
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Tutte le domeniche di gennaio 2016. Inizio ore 17 Centro culturale
Filosofi, ritorno con successo La Nuova serie 2015 / 2016 si confronta su “La filosofia di pubblica utilità”. L'ideatore delle gloriose edizioni passate, Marcello Di Bella ritorna dalla porta principale nel “suo” Centro culturale polivalente
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CULTURA
- “CHE COSA FANNO OGGI I FILOSOFI ?”... ritornano e riempiono di nuovo il Centro culturale polivalente di Cattolica. E' ancora presto per riparlare di Cattolica la Dotta, ma per Marcello Di Bella (le iniziative di ieri e di oggi sono una sua creatura) è una bella rivincita. Va riconosciuto anche l'impegno dell'assessore alla Cultura Anna Maria Sanchi... che potrà dire: ho riportato i filosofi a Cattolica! Dopo anni di pellegrinaggio tra Romagna e Marche, gli amanti della filosofia a tutto
- Il 5 dicembre è stato inaugurata la nuova sede del Laboratorio di educazione all'immagine in via Comandini, (ex sede della scuola dell'infanzia Giovanni XXIII). Il Laboratorio di educazione all'immagine o meglio il LaVoratorio, come lo chiamano i bambini, opera nel campo della didattica educativa dal 1984 realizzando con passione e professionalità, progetti formativi e sperimentazioni didattiche legate al mondo dell'arte e ai suoi molteplici linguaggi. Le attività progettate si ispi-
Marcello Di Bella con Umberto Eco tondo, potranno gustarsi un gennaio di grande cultura. La nuova serie 2015 / 2016 porta il titolo: La filosofia di pubblica utilità. - Domenica 10 gennaio, ore 17 Felice Cimatti, Professore di Filosofia del Llinguaggio, Università della Calabria Filosofia dell’animalità. - Domenica 17 gennaio, ore 17 Mario De Caro, Professo-
re di Filosofia Morale Università di Roma Tre Morale / Immorale. - Sabato 23 gennaio, ore 17 Telmo Pievani, Professore di Filosofia delle Scienze Biologiche, Università di Padova Evoluzione / Involuzione. - Domenica 31 gennaio, ore 17 Luciano Canfora, Professore di Filologia Classica, Università di Bologna Lo stato di
salute dell’intellettuale organico. - Domenica 7 febbraio, ore 17 Franca D'Agostini, Professore di Logica, Università di Milano Vero / Falso. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Info: Biblioteca comunale di Cattolica, Tel. 0541.966603612, www.cattolica.net
Laboratorio, la nuova sede SCUOLA
rano alla “metodologia dei laboratori” frutto della ricerca di Bruno Munari, che introducono un'idea di giocare con l'arte. Gli atelier, rivolti ai bambini da 0 a 14 anni, adulti come insegnanti, educatori e genitori, vogliono comunicare l'esperienza sensoriale dell'arte nelle
sue espressioni e nelle sue tecniche, offrendo spazi attrezzati, personale specializzato e proposte creative. All'inaugurazione erano presenti l'assessore alla Pubblica Istruzione Anna Maria Sanchi, il dirigente settore Servizi alla Persona Francesco Rinaldini e la responsabile del Laboratorio di educazione all'immagine Valeria Belemmi.
- Si sono tenuti il 2 e 9 dicembre presso lo Sportello Info- point situato nel Centro Giovani di Cattolica in via Del Prete 119, due incontri aperti e gratuiti per migliorare l’occupabilità dei giovani del nostro territorio. I ragazzi (fino a 99 anni!) possono acquisire strumenti e competenze utili ad affrontare al meglio il difficile ingresso nel mondo del lavoro. Svelati i segreti per un curriculum perfetto concentrandosi in particolar modo sul modello del curriculum europeo, accompagnando gli iscritti verso un prodotto efficace che rappresenti un valido biglietto da visita per le aziende alla ricerca di personale. Puntata l’attenzione sul bilancio delle competenze e le tecniche di ricerca del lavoro. Consigli e le “tips” sul colloquio e sulla comunicazione efficace. Lo sportello “Info-point giovani” è uno spazio gratuito, aperto tutti i lunedì dalle 15 alle 18 presso il Centro Giovani di Cattolica, che offre consulenza e orientamento sul
mondo del lavoro. Consulenza sulla stesura di curriculum e reperimento offerte lavorative, informazione sui principali programmi di politiche giovanili, quali Garanzia Giovani, Servizio Civile e Erasmus plus, sono alcuni dei servizi offerti insieme ai percorsi nati per accompagnare i giovani nell’ intricato percorso dell’orientamento universitario. L’azione è sostenuta finanziariamente dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Cattolica e rientra nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (L.R. 14/ 2008 – ai sensi della DGR 1697/2015). I due eventi pubblici di dicembre hanno avuto la collaborazione degli operatori del Progetto Policoro Rimini. Il Progetto Policoro della CEI, promosso dall’ufficio per la Pastorale Sociale e Lavoro, ufficio per la Pastorale Giovanile e Caritas diocesana è una realtà attiva ed efficace che mira ad educare concretamente i giovani ad un rinnovato senso del lavoro.
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PRIMARIE DEL PD
- Mancano 3 mesi alla data delle primarie del Pd (28 febbraio 2016) e ogni giorno sui giornali spunta un candidato nuovo. Dicono che ormai il Pd abbia più candidati che elettori... Primarie “aperte” le chiamano, ma i candidati sono solo della loro “ditta”. Insomma il sindaco di Cattolica è sempre stato targato PCI-PDSDS-PD e tale deve rimanere. Caz!... Il concetto “democratico” di questo partito è: un partito solo al comando, un suo uomo che fa il sindaco, il controllo della giunta, il controllo della maggioranza in Consiglio... e giù a controllare. E gli altri, amici e alleati? Portatori d'acqua. Quale ricompensa? Un piatto di lenticchie basta che in rompa i quajun! L'esperienza dell'alleanza con l'Arcobaleno è lì: come testimonianza e monito per chi abbia ancora qualche futura illusione recondita. Ma lo scenario è assai cambiato. Oggi a livello nazionale e cittadino ci sono tre poli politici che si contendono alla pari la conquista del governo: il Pd (qualche alleato mansueto come comparsa lo troveranno...), il centrodestra (se unito, la Lega recupera e avanza di voti sulla debacle di Forza Italia), il M5S (che più per merito dei silenziosi grillini locali possono contare sul vento in poppa a livello nazionale). E gli altri? Ci sarà una “Cosa Rossa” di sinistra (con quale peso elettorale?). Ci sarà qualche lista civica (Galvani vuole mettere a frutto il lavoro fatto con l'associazionismo cattolico e non solo; la parrocchia “politica” non vorrà, come al solito, perdere l'occasione per sedere attorno ai tavoli che contano). Il Pd è stretto in una contraddizione paralizzante: la discontinuità da un sindaco e una giunta che ha visto ridotto all'osso il consenso tra i cittadini, e la continuità nel nome di un presunto e inesistente buon governo Cecchini per mantenere unita tutta la ditta lacerata Pd. Se il M5S riesce ad andare al ballottaggio le sue
Nel Pd ci sono tanti candidati che si accalcano per fare il sindaco...
L'è dvént un partid che l'ha più candidèd che eletòr...
probabilità di vittoria sarebbero molto alte. Se lascerebbe perdere la sua sterile autoreferenzialità potrebbe farcela. Al momento appaiono evidenti limiti di conoscenza e competenza nella gestione amministrativa... ma nessuno nasce imparato. Sta a loro trovare le giuste e sane alleanze con persone e movimenti per rimediare a quella mancanza. Oggi la rottura e la discontinuità a Cattolica passa solo con la conquista del Palazzo da parte delle forze politiche di opposizione. Ci sono ancora troppe ragnatele e filamenti che portano ad ambienti che niente hanno a che fare con l'interesse pubblico. In tutto questo “casino” l'Arcobaleno, bastonato dal Pd nella sua esperienza di governo con Cecchini, potrebbe giocare, volendo, ancora un ruolo significativo. Se non altro può fare vincere o perdere qualcuno. E se Alessandro Bondi ritornasse in campo... si aprirebbero alleanze imprevedibili che spaccherebbe gli equilibri attuali...
Alla fiera del Pd di Angelo Branduardi (Tratto da “Alla fiera dell'Est” - Rielaborazione del testo a cura di Cecco) Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne CECCHINI, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò. E venne CECCHINI, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò.
Angelo Branduardi
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E' ormai tempo di elezioni comunali. Primerie del Pd nel tormento
ALLEGRO... MA NON TROPPO di Cecco
Dicembre 2015
E venne PAZZAGLINI, che bruciò UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne RUSSOMANNO, che spense PAZZAGLINI, che bruciò UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne BELLUZZI, che bevve RUSSOMANNO, che spense PAZZAGLINI, che bruciò UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne ERCOLESSI, che uccise BELLUZZI, che bevve RUSSOMANNO, che spense PAZZAGLINI, che bruciò UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne GAMBINI, su ERCOLESSI, che uccise BELLUZZI, che bevve RUSSOMANNO, che spense PAZZAGLINI, che bruciò UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne PIVA, su GAMBINI, su ERCOLESSI, che uccise BELLUZZI, che bevve RUSSOMANNO, che spense PAZZAGLINI, che bruciò UBALDUCCI, che picchiò CIBELLI, che morse CECCHINI, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne GRILLO (o SALVINI), che alle elezioni il Comune di Cattolica si pappò. Alla fiera del Pd, per due soldi, un topolino mio padre comprò.
di diCecco Cecco
Funky - Leggiamo: “Capodanno in piazza con il funky”. Saranno presenti sindaco, assessori e politici vari. L'è la volta bona da balè e cantè al funky-funky-fankul. Os-cia!... Canocchie - Leggiamo: “Assalto al mercato: sparite due tonnellate di canocchie”. I li ha trov tut tal Cumun”... Mago Forest - Leggiamo: “Il Mago Forest al teatro di Cattolica”. J'ha spustè li riunion dla giunta cumunèla?... Allah è Grande- Leggiamo: “La Lega Nord lavora a un centrodestra unito”. Lor sé che i duvria dì: Allah è Grande!... Sno che it dà in tal cul a fès saltè prèria... Primarie Pd - Leggiamo: “Pd, votazione unanime: primarie il 28 febbraio 2016”. Unanime adès... po uj sarà da sblighés dal rid a védie a mnès cume par tèra pri fè al séndaca...
Candidati Pd - Leggiamo: “Belluzzi sindaco: ‘Io sono pronto’”. L'è pront anche Piva, Cibelli, Pazzaglini, Gambini, Ubalducci, Russomanno, ecc. I dis ch'il fa per al bén dla città. Burdél, udièla 'na muliga ad più sta cità, per piasér. Caz!... Città futura - Leggiamo: “Montanari (Pd): ‘Cattolica Futura si presenta... al bar Euro’”. Ma an'è al bar duc al va lo? - Sé! - Ma va a scurgè tal lustre... Mondo cinico - Leggiamo: “Montanari (Pd): ‘Non correremo da soli, serve il mondo civico’”. Sa vujèlt al vén sno al mondo ‘cinico’. Va pu là!... Pd.ellegrini - Leggiamo: “Pd in pellegrinaggio dal vescovo per salvare la chiesa dei frati”. Ora pro nobis. Amen!... Urbanistica (1) - Leggiamo: “Gli hotel diventano appartamenti. In città spariscono 200 camere”. E l'asesora l'è cunténta... Urbanistica (2) - Leggiamo: “Rivoluzione in spiaggia. Cinque stabilimenti pronti al restyling”. E l'asesora l'è cuntenta... Urbanistica (3) - Leggiamo: “Cattolica divorata, al top in Emilia Romagna per la cementificazione: 53,5% di suolo consumato”. L'asesora l'an rid più?!?... La porta - Leggiamo: “Pd e opposizioni aprono la porta alla candidatura di Gambini”. Mé a tiraria su un gran mur che quel ad Berlino un gni farìa gnènca 'na séga. Os-cia!... Gambini - Leggiamo: “Gambini: ‘Sono stanco di fare il grillo parlante. Se c'è il patto civico mi candido sindaco’”. Alòra t'vo fè Pinocchio, al Gatt o la Volpa?... Avanti un altro - Leggiamo: “Elezioni, spunta il nome di Galvani: ‘Sono pronto a mettermi in gioco’”. Per piasér 'na! Nun a sin contra al giogh d'azèrd... L'asse - Leggiamo: “Asse tra il teatro e i ristoratori”. Ti risturènt i farà i spetacle e tal teatro us magnarà la pièda si sarduncìn? So chè!... Squali - Leggiamo: “Gli albergatori montano in sella: torna la Gran Fondo degli Squali”. Purèt chi squali... Bontà natalizia - Leggiamo: “I commercianti pagano le luminarie: raccolti 25mila euro”. Anche i neguziènt per Nadèl j'è più bon... Tango - Leggiamo: “Con la Rufer (nuovo comandante pro tempore della polizia urbana) cambia la musica in spiaggia”. La vén da l'Argentina... al sarà tango 24 or al dé... Proteste - Leggiamo: “Protesta: i pescatori regalano 500 chili di vongole”. Scusé, dmèn a che ora prutestè?...
CATTOLICA
Amarcord
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di Dorigo Vanzolini
Cattolica, Campionato di calcio 1964/1965. In piedi da sinistra: Osvaldo Pesaresi, Natale Miserocchi, Orlando Leardini, Antonio Zaccagni, Giovanni Ceschi, Ottavianelli, Franco Pozzi. Accosciati da sinistra: Guido Calbi, Loris De Carolis, Paolo Masi, Alberto Lorenzi. (Didascalia realizzata in collaborazione con Guido Calbi). (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
Elvidio Abate... e gli altri chi sono? Aiuto! - FOTOGRAFIA CONSEGNATA DALLA SIGNORA ACQUAVIVA DA PUBBLICARE SULLA PIAZZA. V O R R E B B E INDENTIFICARE LE ALTRE PERSONE CHE SONO PRESENTI NEL RITRATTO. Elvidio Abate (Cattolica 1881-1957), ritratto nella foto (1910 circa) seduto - primo da sinistra. Elvidio Abate, orologiaio e orefice di professione, fu responsabile del funzionamento dell'orologio del Municipio di Cattolica e componente del concerto bandistico di Cattolica come suonatore di clarino e violinista dell'orchestra teatrale. Abitò a Cattolica in via XX settembre. PER INFORMAZIONI: Paola Anna Acquaviva via XX Settembre, 16 Cattolica. Tel. 0541-96.30.94 cell. 333.47.46.158 paolaacquaviva@alice.it
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Il programma di dicembre - Domenica 13 ore 12,30: Pranzo sociale. Contributo 17 euro. - Da sabato 19 a domenica 27 ore 20: Tombola natalizia (escluso giorno di Natale e S. Stefano). - Giovedì 31 ore 20,30: Cenone di San Silvestro e ballo con ‘Baldo Show’ - Contributo 30 euro. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 348-5309730 LA DIREZIONE AUGURA A TUTTI I SOCI E LORO FAMILIARI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
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Dicembre 2015
CATTOLICA
Il professore univeristario rilancia l'idea dell'architeto Franco Vico: creare a Cattolica un ritrovo delle eccellenze del territorio, con arte, moda, ecc.
- L'architetto Franco Vico ha lanciato l'idea di costruire un contenitore culturae a Cattolica nel numero di ottobre della Piazza. Nel centro ipotizza di far convivere le eccellenze artistiche, economiche e culturali della città. Interviene nel dibattito il professore universitario Guido Gili.
Tre pubblici: il “locale”, il turistico, lo scolastico. Il progetto portato avanti tra gli entri comunali ed il privato
IDEE di Guido Gili* - La proposta di Franco Vico di creare un “museo aperto” è interessante, ma, proprio per questo, solleva alcune domande che devono essere affrontate per dare alla proposta una fisionomia più definita e
Guido Gili, professore universitario
estensione del territorio di riferimento. Anche se fisicamente il museo aperto potrà aver sede a Cattolica, è forse opportuno che non diventi solo un museo “di” Cattolica, ma una istituzione culturale significativa per un più vasto territorio, cioè per l’intera Valconca. Ci sono varie ragioni che consigliano questo allargamento. Innanzitutto la Valconca può offrire una “materia” più ricca e variegata per alimentare le iniziative del museo. In secondo luogo, la memoria, la tradizione, la storia di Cattolica, ma anche la sua realtà economica e produttiva attuale, sono strettamente legate all’entroterra, dove, ad esempio, sono collocati gli stabilimenti delle imprese della moda nate dalla creatività di stilisti e imprenditori cattolichini. Infine, collocandosi a Cattolica, il museo può esse-
rio meno conosciuti, ma significativi e degni di attenzione. C’è poi il pubblico scolastico, dalle scuole primarie alle scuole superiori. La possibilità di realizzare dei laboratori didattici può diventare parte integrante del percorso formativo degli studenti, prevedendo anche il coinvolgimento diretto dei docenti già nella fase di ideazione e realizzazione. Infine, il terzo pubblico, come già accennavo sopra, è quello dei turisti. In questo caso le iniziative devono presentare una forte componente di “attualità” e “curiosità”, che richiami l’interesse di questo pubblico tra le molte proposte che la riviera offre, soprattutto nelle ore serali-notturne. Questa diversità dei pubblici a cui il “museo aperto” può rivolgersi implica la necessità di una programmazione annuale e stagionale delle inizia-
Gili: “Costruire un centro di creatività in Valconca” per chiarire meglio come realizzarla. La prima domanda che sorge immediatamente è: ma a Cattolica non ci sono già istituzioni culturali e spazi museali sufficienti? Qual è dunque la specificità rispetto alle iniziative culturali e agli spazi espositivi esistenti? Vico indica questa specificità in un duplice carattere: “essere espressione di una comunità” e costituire uno spazio per valorizzare le “eccellenze artistiche del nostro territorio”. Il museo dovrebbe dunque promuovere, con diverse iniziative ed eventi, tutte le forme di arte contemporanea presenti nel nostro territorio includendo sia le
arti più tradizionali come la pittura, la scultura o la ceramica, sia arti “nuove” come la moda o il design. Credo che si tratti di una buona idea. Ma credo anche che questa idea possa guadagnare in forza e incisività se viene estesa in tre direzioni. La prima direzione è un’estensione del suo oggetto o contenuto. Sarebbe forse opportuno porre l’accento non solo sull’arte, per quanto intesa in senso molto ampio, ma sul concetto di “creatività”. Da questo punto di vista il museo potrebbe ospitare e promuovere non solo iniziative che riguardano le “eccellenze” in campo artistico, ma anche
altre realtà che il nostro territorio sa esprimere, ad esempio in campo imprenditoriale, associativo, sociale, etc. A tal fine è necessaria una azione di scouting per “rintracciare” e far emergere le eccellenze e le riserve di creatività presenti nel territorio, anche quelle meno conosciute e affermate. Quindi, ad esempio, non solo pittori locali più o meno noti, ma anche giovani autori di fumetti o video-arte. Non solo famosi creatori e imprenditori della moda, ma anche piccole imprese di giovani che esprimono una creatività e buone idee nei più diversi campi e settori. La seconda direzione è una
re un elemento di attrazione per i turisti e funzionare come una “porta” attraverso cui essi possono venire a conoscere le ricchezze dell’entroterra, generando così l’opportunità di una valorizzazione dell’intero territorio anche dal punto di vista turistico. La terza direzione è quella dell’allargamento del pubblico. Ci sono almeno tre diversi pubblici a cui il museo può rivolgersi. C’è innanzitutto un pubblico “locale” che troverà interessante riconoscersi nelle storie e nelle esperienze narrate dagli eventi promossi del museo, ma anche scoprire protagonisti e realtà della vita del nostro territo-
tive che tenga conto delle loro caratteristiche e dei loro specifici interessi e preferenze. In conclusione vorrei sollevare un’ultima questione, a mio avviso essenziale. Per dare seguito alla proposta, per renderla concreta, è centrale chiedersi “chi” può farsene promotore. Senza approfondire qui questo punto, ritengo che vada verificata la possibilità di una cooperazione pubblico-privato che già nel caso di altre istituzioni culturali ha dato ottimi frutti. E che potrebbe coinvolgere come protagonisti imprenditori, associazioni professionali, associazioni della società civile e del settore no-profit. *Docente universitario
TEATRO DELLA REGINA
Programma di dicembre
Paolo Cevoli
- 11: “Tanti lati Latitanti” (comico). Con Ale e Franz. - 20: “Traviata - ovvero la signora delle camelie” (prosa) - di Nanni Garella. - 15 gennaio (SALONE SNAPORAZ): “Mach e Beth” (teatro contemporaneo). - 16 gennaio: “Perché non parli” (comico) - di e con Paolo Cevoli Spettacolo unico, ore 21,15 - Informazioni: tel. 0541-966778.
CATTOLICA CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
Dicembre 2015
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Sono gli allievi della Nuova Accademia diretta da Marinella Capuano
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
LA MOSTRA
Bravi, i tarocchi e le allegorie fantastiche
Uno dei dipinti in mostra - Il 5 dicembre, nella Galleria Comunale Santa Croce, si è inaugurata la mostra ONORIO BRAVI - TAROCCHI & TAROCCHI - allegorie fantastiche, curata dall’Architetto Marisa Zattini, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cattolica. Si tratta di un ciclo di lavori realizzato fra il 2013 e il 2015. Onorio Bravi è nato a Portico di Romagna (FC) il 2 luglio del
1955. Attualmente vive ed opera a San Zaccaria (RA). Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna in pittura. Da anni appassionato al magico universo dei Tarocchi, ha indagato le originarie iconografie dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi rivisitandoli attraverso diversificate tecniche quali pittura, acquaforte, xilografia e graffiti su tavola. Una sedimentazione multipla e
reiterata di questo misterioso racconto “combinatorio” composto da 22 lame dense di simbolismi. L’artista ha infatti ripercorso in modo fantastico e immaginario figure e scene con quella sua consueta irruenza pittorica e stilistica per indagare e riscoprire la mappatura di una evoluzione spirituale antica. Così questi simboli, attraverso il suo personalissimo viaggio interiore, si sono strutturati in tavole artistiche “sapienziali”. Con arte ed equilibrio l’artista le ha poste per sempre nel flusso del divenire del Tempo, come un monito, un gioco etico sul quale riflettere per meglio muoversi nel breve viaggio della vita. Si tratta di una triplice connessione fra filosofia, arte e tarologia che si esplicita nell’immagine. I colori e le molteplici tecniche artistiche impiegate in questa sinuosa ricerca, incrementano il valore di questi capolavori, permettendo di accorciare quella distanza che intercorre fra la componente spirituale-soggettiva e quella oggettiva-manuale dell’arte, rivestendola di “un’aura nuova” (Massimo Cacciari) per svelare e “rapire il vero”( Marisa Zattini). La mostra resterà aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2016 (venerdì-sabato-domenica ore 16-19)
Un momento dello spettacolo delle allieve
Promossi dalla Royal Accademy La Nuova Accademia di danza promossa dalla Royal Academy of Dance (RAD). Un numeroso gruppo di allievi della scuola cittadina di danza, La Nuova Accademia diretta da Marinella Capuano, selezionato per uno stage di tecnica RAD in ottobre, il 25 novembre ha superato brillantemente il giudizio di valutazione tecnica ed espressiva di danza classica emesso dall’insegnante Cristina Zatti venuta appositamente dalla sede RAD di Trento per esaminare gli allievi cattolichini in occasione dell’esame accademico. Grande soddisfazione per le ragazze e i ragazzi “promossi” e della loro insegnante Marinella Capuano che li prepara con grande passione e
DANZA Wilma Galluzzi competenza da anni. Momento gratificante anche per le famiglie degli allievi che collaborano strettamente e con entusiasmo con l’insegnante. La Nuova Accademia si è esibita con successo il 6 dicembre al teatro della Regina per uno spettacolo di beneficenza a favore dell’Unicef. Il 13 dicembre ci sarà la replica richiesta dall’amministrazione comunale di Gabicce Mare presso il Teatro Astra.
Tra il 14 e 19 dicembre si svolgeranno lezioni aperte, alle quali si potrà assistere, presso la sede de La Nuova Accademia all’inizio di via Caboto a Cattolica.
VIABILITA'
Viabilità cittadina: “Scelte scellerate” - Da alcuni anni i dibattito politico nella nostra città ruota attorno al piano del traffico o di viabilità e di mobilità. Tutto è iniziato con la scellerata decisione dell'amministrazione comunale nel luglio 2013 di convertire a senso unico via del Prete e il lungomare Rasi Spinelli senza avere in testa o avere illustrato ai cittadini un “progetto di città turistica” o, per usare un termine attuale, di “città smart”. Forte fu la reazione dei cittadini e delle categorie economiche della città evidenziate dal sottoscritto su queste pagine con diversi articoli. Come sapete fu poi presentato il progetto PRODE la cui realizzazione si va completando in questi mesi con lo sciagurato intervento in corso Italia all'ingresso nord della nostra città. Il progetto PRODE non risponde ad una visione di città smart, ma è stato solo l'opportunità di reperire soldi dalla regione a fronte di un investimento del quale il comune doveva pagare il 50%. Noi del gruppo www.rilanciamocattolica.com riteniamo che la città necessiti di due piani del traffico ben distinti: uno per la stagione turistica estiva dal 1 maggio al 30 settembre e l'altro per il resto dell'anno. Rite-
di Franco Tura niamo che per l'estate, nell'area turistica il progetto vincente sia quello di una città nella quale si operi tendenzialente e gradatamente affinchè ci si possa muovere a piedi o in bicicletta in tutta sicurezza. Nell'area a mare delle vie Corso Italia, via Del Prete, Via Matteotti, piazzale Nettuno, Via Marconi, dobbiamo liberare d'estate tutte le strade dalle macchine, lasciando solo la possibilità di sosta temporanea agli automezzi per i rifornimenti in determinati orari e siti. Affinché ciò possa avvenire, bisogna dotare la città di un numero di parcheggi (di testata) e di posti macchina rilevante a ridosso della fascia pedonalizzata. Si dovrà sviluppare per la parte turistica il trasporto pubblico con mezzi elettrici che collegheranno l'area turistica fino ai parcheggi di testata e di lunga permanenza. Grazie a politiche lungimiranti del passato, Cattolica si presenta a questo appuntamento con dei presupposti positivi, il che favorirebbe la realizzazione di questo piano. Infatti già possiamo usufruire del parcheggio adiacente il cimitero e dei parcheggi della zona Navi a mare della ferrovia (un altro numero numero di posti macchina potrà essere realizzato sempre nella zona
mare a monte della ferrovia), mentre per i parcheggi di testata con sosta massima di 4/5 ore, potremmo usufuire del parcheggo in piazza De Curtis, dell'area sotto il Centro culturale polivalente, realizzando anche parcheggi dopo il sottopasso nell'area ferramenta Verni, e adoperando come parcheggi di testata quello a lato del supermercato Coop e il parcheggio adiacente il torrente Ventena lungo Corso Italia. Pensate quanto migliorerebbe la nostra città in questa nuova veste, dove realizzeremmo quello che i turisti hanno sempre chiesto, cioè spostarsi in sicurezza a piedi o in bicicletta (dal sondaggio risulta che il 95% lo hanno richiesto). Pensate a tutte le traverse che portano al mare (da via Genova fino a via Corridoni) dove sarebbe possibile realizzare “percorsi rosa” per le mamme con le carrozzine, favorendo in questo modo una fascia di turismo della quale siamo leader sulla costa adriatica. Invece purtroppo questa amministrazione senza alcun consenso ha realizzato una discutibile pista ciclabile e sta distruggendo, nel silenzio generale, l'ingresso nord della nostra città in corso Italia. rilanciamocattolica@gmail.com
La serata conviviale del 16 novembre con i neo rotariani
Rotary, i colori della speranza - “Siate dono nel mondo”. E' il motto rotariano 2015. Il Rotary Club Riccione-Cattolica, presieduto da Giuliano Piccioni, lo scorso 16 novembre, ha vissuto uno dei momenti più belli e intensi dell’annata. Tre le ragioni. La prima, era presente la signora Bridget con il figlio Felix. Il piccolo, gravemente menomato agli arti inferiori causa un incendio, grazie al lavoro del socio Daniele Gusella ed alla sensibilità di altri soci ha riacquistato
l'uso di un arto dopo un intervento in una clinica specializzata di Modena. La speranza è che anche il seondo possa tornare alla piena funzione. La seconda. Paolo Pasini, governatore del distretto 2072, ha conferito al socio Giovanni Olivieri il diploma di benemerenza distrettuale per l’impegno profuso nei confronti dei giovani. Ha curato, con maestria non meno che buon gusto, ben 28 edizioni del Premio Rotary
Scuola, e sicuramente nessun riconoscimento è stato conferito in modo tanto appropriato. La terza. Il club si è allargato a quattro nuovo soci: Giovanna Antonelli (consorte del socio fondatore del Club e past President Valter Semprini), Stefano Bizzochi (commercialista), Francesco Garofalo ( urologo) e Giulio Maria Marcheggiani (ortopedico, già vincitore del premio Rotary Scuola anno 2000).
CATTOLICA
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Gigin Palòta, Varin Zamagna, Caldèr... la vita contadina in una Cattolica ormai perduta
Palòta e “E Covanid” MEMORIE
A sinistra: Luigi Clementoni “Palota” e la moglie Annunziata Tonti . A destra: la casa della famiglia Clementoni “Palota” in via Cabral, angolo via Salvador Allende
di Savio Bianchini - Ancora è “viva” quella grande casa di pietra padronale, con quel cancello un tempo sempre aperto e quell'aia dove vi era un pozzo circondato da un alloro che ancora è là al suo posto. Il vicinato ed i passanti potevano andare lì a dissetarsi, tanta era l’ospitalità: così era anche a casa mia situata lì vicino, dove nella stalla tante persone si fermavano per riscaldarsi e dormire. I proprietari di quella vecchia casa erano Luigi Clementoni, ma per tutti “Gigin Palòta”, sposato con Tonti Annunziata. Essi possedevano anche due poderi, i cui contadini erano i Caldèr (Caldari): uno era situato in via Larga (oggi via Cabral), dopo il fosso Vivare, poi ereditato da Vanni, l’altro era in via Saludecese (oggi via S. Allende), dove la domenica si ritrovavano tante persone a giocare a bocce per qualche ora, proprio di fronte a quella vecchia casa di cui vi sto parlando. Elio e Mino, figli di Caldari, divennero miei amici. Poi loro si trasferirono a Riccione e al loro posto giunsero i Vannoni (“Varin Zamagna”), i quali per l’ospitalità non erano da meno. Insieme giocavamo a carte nella stalla di Zamagna, mettendo al centro un grosso cesto di vimini con un'apertura centrale nella parte inferiore, chiamato “e crein”, che veniva usato per trasportare il foraggio dal pagliaio alla stalla. Noi lo utilizzavamo come tavolo, gi-
randolo e coprendolo con un telo o con vecchi indumenti. Si giocava per pochi soldi, intorno al valore di una lira. A quei tempi sotto “e creìn” si metteva spesso la chioccia con i pulcini perché potessero mangiare cose nutrienti senza che altri animali potessero attaccarli o disturbarli. Poiché naturalmente in quel periodo non vi erano i passeggini, le donne di campagna mettevano i bambini dentro questa apertura circolare che permetteva a questi ultimi di rimanere in piedi diritti. Palòta aveva la mucca, l’orto ed un maiale nel porcile che a Carnevale mio zio Ferdinando detto Piroza, andava a macellare. A Gigin piaceva molto la caccia e, dove oggi c’è il parcheggio della Regina, vi erano tre querce con dell’edera che vi si arrampicava. Lì aveva costruito un capanno di mattoni come appostamento: aveva anche piantato il biancospino che, con le sue bacche, attirava storni, merli,
tordi e cesene. La zona era un “polmone verde” perché vi erano anche i pioppi del Ventena ed i cipressi del cimitero. Io quindicenne un giorno vidi Luigi sul tetto della casa che stava urlando: Annunziata, sua moglie anche lei gridava dalla finestra del pianoterra; mi avvicinai e capii che stavano solamente pulendo il camino! La casa di Palòta sulla via Larga dava su un grande bosco ed un fosso profondo, mentre di fronte vi era il mio podere, con una rete metallica che era stata messa per proteggere quelle (in gergo tecnico) “spalliere” di invernali arrugginite pere. Dietro casa mia c’erano quattro piante di tamerici piantati per nascondere il letamaio, sul quale però essi avevano affondato le loro radici. Le tagliavamo spesso in basso perché i loro rami ingombravano il passaggio e ostacolavano il “biroccio”; così essi si sono alzati tanto che i loro rami superavano il
tetto di casa. Il confine tra la mia vecchia abitazione e quella di Palòta era segnato da via Larga, ma naturalmente le nostre e loro galline non lo riconoscevano, quindi durante il giorno si mescolavano un centinaio di animali… la sera, però, essi guardavano il sole e la sua calata, ed era come se qualcuno suonasse l’adunata! Sia in pieno inverno che a ferragosto ognuno di essi tornava a sera a casa sua, al proprio posto! Tra le tante galline che giravano nel bosco, qualcuna deponeva le uova e per 21 giorni, le covava, quindi a casa non tornava; però la mia nonna Virginia se ne accorgeva e mi diceva: “Manca quella gallina nera… più giorni son passati, ma non è tornata… l’avranno rubata!”. Perché in quel bosco, anche se non pioveva c’erano delle persone che fingevano a volte di cercare le lumache, ma in realtà cercavano qualche uovo! Più volte però con
grande soddisfazione si vedeva la chioccia rientrare con la sua covata… e la stessa cosa succedeva alle galline dell’Annunziata! Finiva l’anno ed a febbraio e marzo andavo a godermi il solito spettacolo dalla finestra del granaio. Su quei tamerici di cui vi ho già parlato, andavano ad appollaiarsi una quindicina di galline faraone che di quel luogo sembravano le padrone. Quando sulla via Larga passavano delle persone, insieme all’abbaiar dei cani si udiva l’ “urlo” delle faraone. A marzo dalla finestra osservavo il cardellino che costruiva il suo nido sul ramo più alto, quello al par del tetto, a me molto vicino. Io che son sempre stato amante della natura e suo curioso osservatore, guardavo quegli uccellini che non superavano i 20 grammi di peso mentre facevano il nido… belli, eleganti, costruivano il loro capolavoro. Prima i rami e sulle loro biforcazioni, lui intrecciava fili d’erba
per la costruzione… poi lo imbottiva con un leggero piumaggio che gli alberi producevano... poi era il tempo che la femmina deponesse il primo uovo, per arrivare fino ad un massimo di cinque. Allora cominciava la cova durante la quale maschio e femmina si davano il cambio. Dopo una quindicina di giorni cominciavo a vedere quelle bocche affamate e voleva dire che i piccoli erano nati. Padre e madre arrivavano col cibo, sempre indaffarati a seguire i loro uccellini… man mano crescevano finchè apparivano sul bordo del nido e cominciavano a passare da un ramo all’altro aspettando il più piccolo e debole, l’ultimo della covata, detto “e covanìd”… non lo abbandonavano, come è giusto fare con i più deboli. Guardando da quella finestra ancora non capivo che quei due uccellini mi stavano dando una lezione di vita: crescendo e ricordando tanta meraviglia ho capito che mi hanno insegnato quanto è faticosa ma anche quanto è bella la famiglia! Delle mie quattro nipoti, Gaia ha 12 anni e di casa è la piccolina.. io per nome non l’ho mai chiamata”... e leia tant la rid... perché sempre a la cièm: “E covanid”!
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Serata di grande successo con una bella partecipazione di pubblico - Si è aperta sulle note della Marsigliese, in ricordo e suffragio delle vittime del terrorismo a Parigi, la serata finale della IV Giornata della Diversabilità, organizzata dall’associazione Rimbalzi fuori Campo di Cattolica in collaborazione con vari Comuni della zona sud della provincia di Rimini e con vari sponsor (in particolare la Banca di Credito Cooperativo di Gradara), che si è svolta a fine novembre in un teatro della Regina pressoché al completo. A presentare Luca Ercolessi e Sharon Bray; tra il pubblico tanti bambini delle classi IV delle primarie di Cattolica, San Giovanni in Marignano, Misano, Gabicce Mare e Gradara, che hanno partecipato al Concorso Multidisciplinare e al Premio Etico Giorgio Gabellini. Ad animare la serata con le loro trascinanti canzoni i Ladri di Carrozzelle, gruppo musicale nato venticinque anni fa proprio a Cattolica, a cura di Paolo Falessi e composto da giovani diversamente abili. Tre le uscite della band all’insegna di leggerezza, ottimismo e buon umore conditi da un pizzico (abbondante) di autoironia, tutte applaudite, così come l’interpretazione alla fisarmonica dell’artista non vedente Massimo Tagliata: un’avvolgente milonga e poi cover e canzoni tradizionali. Ma oltre alla musica, un ottimo
Serata finale “Giornata Diversabilità” Tra premiazioni, spettacolo, emozioni e anticipazioni l’evento, organizzato dall’associazione Rimbalzi fuori Campo di Cattolica e tenuto al teatro della Regina lavoro che ha portato diciotto elaborati in gara per il Concorso Multimediale sul tema di quest’anno: “Legami”. Opere di sensibilità, interesse, impegno realizzate dalle 23 classi di IV elementare che hanno coinvolto un totale di 468 alunni. Un concorso vissuto profondamente in cui la giuria (Maria Teresa Grilli, Esther Sabetta, Valeria Belemmi, Alessandro Fuzzi, “Meme” Pagnini, presieduta da Adriana Macaluso), ha stilato la classifica dei cinque lavori miglio-
Cattolica, il teatro
ri: 1° Premio: Classe IV B dell’Istituto Comprensivo di San Giovanni in Marignano per il lavoro “Tessere di Sogni”; 2° Premio: Classe IV A dell’Istituto Comprensivo di Gabicce Mare con il lavoro “Diamoci una Mano”; 3° Premio: Classe IV della scuola delle Maestre Pie di San Giovanni in Marignano con il lavoro “Tutti per Uno, Uno per Tutti”; 4° Premio: Classi IV A e IV B dell’Istituto Comprensivo di Misano Adriatico con il lavoro “Diversamente in Equilibrio”; 5° Premio: Classe IV B dell’Istituto Comprensivo di piazza Repubblica, Cattolica, con il lavoro “Leghiamoci per Mano”. I premi in denaro per le scuole sono stati offerti dalla Banca di
Credito Cooperativo di Gradara e poi consegnati dall’ingegner Baldassarri della Bcc di Gradara e dal presidente dell’associazione, Terenzio Bernardi. A riprova che il lavoro svolto nelle classi in occasione del concorso di Rimbalzi fuori Campo non è fine a se stesso e non si conclude dopo la premiazione, è stato proiettato il video dell’intervista condotta dall’associazione Rimbalzi Fuori Campo nella classe V di Case Badioli un anno dopo la loro partecipazione al concorso. Una certa commozione ha accompagnato sul palco Diana Gabellini per la consegna, insieme al presidente Bernardi, del premio etico dedicato al compianto marito Giorgio, finalizzato a “dare voce
alle azioni positive di studenti di V elementare del territorio che si sono distinti per condotta, per responsabilità, rispetto delle regole, sensibilità, specialmente nei confronti di chi vive situazioni di difficoltà”. I premiati con buoni acquisto di libri scolastici sono stati: Stela Gjerani (V B della scuola di piazza Repubblica - Cattolica); Matteo Silvagni (V scuola Maestre Pie di Cattolica); Alessandro Ottaviani (V dell’istituto comprensivo di San Giovanni in Marignano); Manuel Zanca (V scuola Maestre Pie di San Giovanni in Marignano); Iman Daoui (V scuola Case Badioli); Alice de Angelis (V scuola Gradara). “Im-
volontarimini@volontarimini.it
parate a darvi da fare non solo nello studio, ma anche nel voler bene alle persone. Imparando questo, avrete imparato tutto”, li ha esortati Diana Gabellini. La serata è stata anche occasione per importanti annunci. Giorgio Comaschi, attore, giornalista, presentatore, incaricato da Rimbalzi fuori Campo di organizzare la prossima edizione dei “Giochi della Legalità”, ha annunciato che l’edizione 2016 si svolgerà dall’11 al 16 luglio. E contemplerà anche il primo Festival Nazionale della Cultura Sportiva, da lui curato, che porterà a Cattolica e a Gabicce Mare, il gotha del mondo sportivo di oggi e di ieri. Tra gli ospiti attesi, Dino Zoff, l’indimenticabile portiere dei Mondiali di Spagna del 1982, che presenterà il suo libro “Dura solo un attimo”, la gloria, con una lettura effettuata da Bruno Pizzul; la pattinatrice olimpionica Carolina Kostner e molti altri. L’estate cattolichina e gabiccese diventerà dunque la culla dello sport per sei intensi giorni che ovviamente si affiancheranno alle manifestazioni più tipiche dei Giochi della Legalità, come ad esempio le gare per atleti paralimpici e la Mezzanotte Bianca dei Bambini che concluderà la manifestazione all’Acquario di Cattolica.
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Aperitivo Letterario/9 - Eugenio Baroncelli e gli incantevoli scarti
Cento romanzi di cento parole CULTURA di Patrizia Mascarucci - Eugenio Baroncelli, classe 1944, ravennate di Viserba, insegnante di italiano e latino al liceo, scrittore, il 24 ottobre scorso per Aperitivo letterario/9 ha presentato Gli incantevoli scarti. Cento romanzi di cento parole. La formula - in assoluto nuova, inedita - come da titolo propone cento pagine di cento parole, ciascuna delle quali costituisce un romanzo. La prima domanda/risposta, tra lo scettico e l’ironico, che si fa l’ascoltatore è dubbiosa ed incredula: “Ma come si fa, è possibile!?” ma, conoscendo l’autore ed il prestigio dell’Editore Sellerio, ci si obbliga a riflettere e la domanda/ risposta rimane in sospeso... L’Assessore alla cultura Anna Sanchi, che legge i libri prima di presentarli come deve fare una brava insegnante nonché dirigente scolastico, saggiamente o scaltramente nella sua introduzione alla serata osserva che il titolo è quasi un ossimoro perché gli “scarti” non sono incantevoli... Baroncelli risponde che per avere 100 parole dense se ne devono scrivere almeno 500 e cestinarne almeno 400 e sono le più belle ad essere sacrificate. Quello che rimane è il succo. Ma non c’è solo questo... Personalmente vi trovo l’essenza dei cento possibili romanzi, quelli che il lettore integra con le proprie associazioni dei pensieri e delle proprie esperienze personali. La magia della carta stampata, uni-
ta alla densità della scrittura, mette in moto il nostro mondo interiore, il bla-bla del cervello cui fa eco l’ipotalamo, depositario della memoria antica, per me la parte più nobile della persona, lo scrigno della nostra storia, dove la cronologia dei fatti si stampa indelebilmente filtrata dalle emozioni. È evidente che la sfida per il professore sia stata quella di trovare cento storie e condensarle senza mutilarle. La vita è breve ma non può essere contenuta in un unico romanzo che comunque è spesso pieno di parole inutili: avrà concluso che tanto valesse scrivere cento storie in cento parole per non disperderle. In realtà per scriverle tutte e cento gli sarebbero occorrersi cento mesi o cento anni.... La scelta grafica è stata resa in maniera integrata al significato dei testi: ogni storia ha la sua pagina, è incastonata nel foglio, «spazi esteticamente dignitosi e dovuti» li definisce lo scrittore, ciascuno composto quasi fosse un quadretto da poter ritagliare ed appendere al muro, con predominanza dello spazio bianco vuoto rispetto a quello scritto. “Ciò dà un’emozione”, dice Baroncelli. Trovo in questa affermazione un pizzico di autocompiacimento e vanità, forse l’autore voleva alludere ad un’emozione di tipo pittorico... ma il pudore l’ha trattenuto! Ha però fatto riferimento a Cézanne che dipinse un centinaio di vedute del Fujiyama con i colori della sua
Engenio Baroncelli La copertina del libro anima, dicendo che forse voleva diventare la montagna che osservava tutti i giorni, proprio come faceva il noto pittore e poeta taoista [Katsushika Hokusai, n.d.r.] che rappresentò il monte trentasei volte. Il senso del suo paragone è nella scelta di rappresentare cento quadri diversi della vita anziché cento immagini diverse della stessa porzione di vita. “Una teoria del tutto”: sfaccettata quella di Baroncelli; analoga nei grandi artisti all’esigenza di rappresentare in un unicum il significato stesso dell’esistenza: Il Sacro o Altro, il mysterium tremendum et fascinans di Rudolf Otto, un Dio anche per i diversamente credenti; un segno come la montagna per gli artisti, il luogo più vicino al cielo, un luogo dell’anima, un mezzo per trasmettere l’oggetto di studio della filosofia, la teoria del tutto, appunto. Baroncelli paragona le sue sto-
rie/quadri anche alla rappresentazione grafica poetica, alla poesia, ma dovremmo allora tirare in ballo tutte le Muse, figlie di Zeus: Clio, Euterpe, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato e Polimnia, Urania e infine Calliope, musa della poesia epica ritenuta nell’antichità la più illustre di tutte. Certo, tra di esse mancano le Muse della pittura e della scultura, considerate -con un termine moderno ormai svuotato del significato originario - artigianato di bottega: nell’antichità la pittura era considerata un falso della rappresentazione della realtà, la quale non poteva essere riprodotta fedelmente in quanto in continuo fieri. In definitiva, comunque, un pizzico di megalomania non guasta, a volte è necessaria per non rimanere inespressi e nell’ombra, e del resto la vanità è stata l’oggetto di un libro della Bibbia, il Qohèlet (nome femminile, in ebraico) o Ec-
clesiastico (nome maschile, in greco), dedicato agli scettici e ai pessimisti che infine vengono esortati ad avere fiducia aprendo un varco di luce alla salvezza. Dunque megalomania e vanità non tolgono affatto valenza alle storie raccolte per temi da Baroncelli. Roberto Saviano ha scritto di Baroncelli che ha una sorta di passione per la tassonomia, la disciplina della classificazione, la quale conduce ad una sintesi: «Raccontare una biografia, raccontarne cento, farne una raccolta, ha senso solo perché tutte hanno in comune davvero un solo punto: la morte. Quindi la raccolta di vite espressa attraverso parole, altro non è che la massima celebrazione, senza utilizzare alcuna parola, di quanto rende tutti gli uomini uguali: ciò che non è più vita». C’è una sola specie di scrittori, sostiene Baroncelli: «Quella che sfida la tentazione di scrivere e
quasi sempre perde, per vanità o perché resistere a una tentazione non fa che alimentarla». Ma, continua, di sottospecie di scrittori ce ne sono due: i magri e i grassi, e tra questi ultimi ci sono anche... gli obesi, come Chrétien de Troyes novemila versi per raccontare la vita di un solo uomo - o Stefano D’Arrigo che covò il suo romanzo per diciotto anni producendo 1.257 pagine. Gli scrittori del Talmud babilonese tagliavano la prima pagina di ogni capitolo, si iniziava dalla seconda pagina e in tal modo gli scrittori non potevano essere accusati di voler imporre la propria spiegazione della parola di Dio. Esiste infine la categoria dei pentiti, come Flaubert che affermava che le «pagine centrali dei libri lunghi sono pessime». In uno di questi cento romanzi in cento parole Eugenio Baroncelli traccia un pezzo di autobiografia, quando scrive di chi «si immischiò in molte vite per sbarazzarsi della sua»: è naturale, dice, che accenni autobiografici compaiano nei romanzi, dall’autobiografismo non si esce mai e comunque l’ultima parola spetta al lettore. Buona lettura, dunque! I cento romanzi raccolti da Baroncelli sono stimolanti ed hanno il pregio di poter essere letti anche “a rate” senza rischiare di perdere il filo della narrazione, tutte avvincenti proprio perché essendo parchi di parole, si lasciano rimuginare e dilatare nella mente, rendendoci coautori. Per l’acquisto: Baroncelli Eugenio, 2014, Sellerio Editore Palermo.
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Lo SPAZIO.Z di Radio Talpa è un contenitore culturale a disposizione delle associazioni e giovani creativi. Radio-Tv-Editoria-Internet-Arte-Sociale... Cattolica, via Del Prete, 7/A
Migranti e povertà Isabella Mancino, responsabile Osservatorio Caritas Rimini
Domenica 20 dicembre ore 17 inaugurazione della mostra di Giuseppe Giannini “Migranti”. Domenica 27 alle ore 17 Isabella Mancino presenta il “Rapporto sulle povertà 2014” della Caritas Diocesana
Cattolica (11 novembre). Ospiti prestigiosi: fra Benito Fusco, Piergiorgio Morosini, Gabriele Paci, Raffaele Bersani. Tema di grande attualità: un Papa che dice cose giuste sui poveri, sul potere, sulla giustizia sociale e che cerca di applicarle. Parole che vorremmo ascoltare dai politici... ma niente! Per questo il suo percorso per il rinnovamento della Chiesa è irto di ostacoli, corvi e complotti. Dal 23 novembre fino al 3 dicembre sono stati esposti i lavori lavori delle IV classi delle scuole primarie di Cattolica, San Giovanni, Gabicce Mare e Gradara sul tema della diversabilità. Il concorso è stato indetto dall'associazione Rimbalzi Fuori Campo presentato nella giornata del 20 al Teatro della Regina. Esperienza emozionante quando gli alunni della IV e dellla V elementare dell'Istituto Maestre Pie con le insegnanti suor Pia, Elisa, Barbara, Tamara, hanno fatto “lezione” nello studio di Radio Talpa. Come funziona una web radio?
Come si fa una trasmissione? Il mixer, i microfoni, il computer?... Gli alunni hanno voluto sapere tutto! Anzi, tutti insieme, turnando le varie mansioni... hanno simulato una trasmissione radiofonica. Il 6 dicembre è stato il turno di una conferenza di estrema attualità: “La strategia del caos in Medio Oriente” con lo storico e saggista Paolo Sensini. Autore di diversi libri, tra cui “Divite et impera Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino e Medio Oriente”. Presenti una cinquantina di persone, relatore applaudito più volte per la sua competenza, poi domande e dibattito di grande qualità. Insomma, visto anche la seguitissima diretta radiofonica... una giornata di grande informazione. Dicembre ancora tante iniziative e... grandi trasmissioni di musica (la grande musica di Radio Talpa) su www.radiotalpa.it e importante trasmissioni informative, culturali con interviste e inchieste. E gennaio? Ancora mostre conferenze, presentazione di libri...
CULTURA E SOLIDARIETA'
- E lo SPAZIO.Z va!... parafrasando fellini. Per il periodo natalizio (20-27 dicembre) una mostra di pittura sui migranti dell'artista riminese Giuseppe Giannini. Tema drammatico visto con gli occhi e la sensibilità di un artista, per giunta figlio di emigranti. Domenica 27 alle ore 17 Isabella Mancino (responsabile dell'Osservatorio della Caritas di Rimini) presenta il “Rapporto sulle povertà 2014” del nostro territorio curato dalla Caritas Diocesana. Titolo della conferenza pubblica (trasmessa in diretta su www.radiotalpa.it): “Anche da noi ci sono i poveri!”. Dati e situazioni che dobbiamo conoscere per non ingannarci di vivere in una oasi felice... anche qui ci sono tante persone povere ed emarginate. Smontata la mostra fotografica “dremarena” il 21 novembre dei tre giovani appassionati di fotografia, Sabrina Gennari, Mattia Barbotti, Fabio Borra. Ma le Talpe a volte escono dalle loro tane e... organizzano un grande momento culturale: Papa Francesco - Laudato si' - L'Enciclica rivoluzionaria che cambierà il mondo? al Centro culturale di
AMARCORD - LO SPORT
Fausto Coppi 56 anni fa - 2 gennaio 1960, un giorno di tristezza e rimpianto. Fausto Coppi... Dopo un anno lo scultore Volterrani, toscano, erigerà una statua di oltre due metri in suo onore. La carriera di Fausto Coppi, noi più anziani, la conosciamo tutta. La frase più esaltante detta dal cronista dell'epoca: “Un uomo solo al comando” - “Un uomo solo al traguardo. Sì, è Fausto Coppi!”. Sono trascorsi 56 anni, ma a me piace rivederlo col senno, con la stima d'allora sulle vette alpine e pirenaiche (il Tourmalet, l'Aubisque, il Mont Ventoux, il Puy de Dome, ecc.). I tifosi in visibilio... Tutto questo si svolgeva su strade insicure. Il caldo di luglio opprimente, l'aria piuttosto rarefatta. Un simpatico gesto che fece colpo sugli sportivi, quando Fausto passa la borraccia dell'acqua all'eterno Ginettaccio (Gino Bartali). Coppi e il ciclismo: che bell'abbinamento! Vincitore di ben cinque Giri d'Italia (il primo lo vinse a soli vent'anni), due Tour de France (1949 e 1952), il Mondiale su strada (1953). E le cosiddette classiche? Ne firmò a dozzine! Per Fausto, così amato in quegli anni, anche la dolce storia con la “Dama Bianca”. Signori, fin qui abbiamo sottolineato le cose
Fausto Coppi e Gino Bartali
belle e positive... e quelle negative? Le cadute, magari banali, con esiti quasi letali, episodi di mera sfortuna. Negli allenamenti che solitamente si svolgono in grande relax. Questi imprevisti e interruzioni dei suoi programmi danneggiarono Fausto anche sul piano del morale. Dobbiamo riconoscere che Coppi col suo forte carattere sapeva gestire i giorni trionfali, così come quelli poco favorevoli. La chiusura è questa: gli anni sono serviti a tutti per arricchirsi di esperienza. Già, l'abbiamo osannato per lo stile unico (come
affrontava le vette alpine: forza e delicatezza al tempo stesso) e abbiamo sofferto con lui le difficili situazioni. Sì, tifare o simpatizzare nello sport, per la squadra che per il singolo, abbiamo imparato ad accettare gioie e amarezze. L'atleta di Castellania (AL) pur nella sua breve esistenza, ci ha insegnato il modo, l'adeguamento per vivere la vita giorno dopo giorno. Grazie Fausto, riposa in pace. Hai insegnato l'arte sportiva, ma ancor più l'arte di lottare contro vicende inderogabili.
El Mejor
La passione per la vigna da 600 anni Bacchini vignaioli dal 1400. A San Giovanni in Marignano dal 1500. “Con solo la poesia, il vino diventa aceto. Vanno affiancate tecnica e saperi. Ma il buon vino si inizia a produrre sulle viti, con una potatura corta, naturalmente. E la passione. La Tenuta del Monsignore è una delle eccellenze viti-vinicole della provincia di Rimini. La cantina è pulita come una sala operatoria. Sempre all’avanguardia nei decenni. Nel 1938, come regalo di nozze, una macchina per sterilizzare le botti. Il primo enologo giunge nel dopoguerra. L'imbottigliamento arriva negli anni Cinquanta. Oltre 100 ettari di terra, 85 dei quali a vigneti; col resto olio extravergine di oliva, miele. L’azienda è un balcone sul mare, sopra Santa Maria in Pietrafitta, a pochi metri dall’elegante chiesolina restaurata da don Piero. In mezzo ad un parco ben tenuto di circa tre ettari, c’è la casa padronale. Accanto una sala da cerimonie porticata che ti fa abbracciare il mare e la cantina; con otto metri sottoterra. Nome in memoria di un avo vescovo, i Bacchini sono vignaioli da circa 600 anni. Prima in Toscana, attorno al 1400 si trasferirono a San Clemente. Un secolo e mezzo dopo si trovano a San Giovanni. Sono alla XVIII generazione di viticoltori. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO - Via Patarino 154 - Tel. 0541.955128 - Fax 0541.95787949 www.tenutadelmonsignore.it
Buone Feste 43 Cattolica - Gabicce Dicembre 2015
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
I quattro autori, autentici geni. Da sinistra: Giancarlo Vampa, Renzo Sarti, Gemino Vampa e Bruno Ceccolini
Torconca
Torconca, il quartiere dei presepi - Un fornaio che con il prezioso arnese di legno toglie dal forno (a legna, almeno così si presume) e che giunto sull'imboccatura si ferma quasi a prendere fiato prima di adagiare la pagnotta nel cesto di vimini dove fanno bella mostra di sé una ventina di pani in miniatura di diversa foggia fatti da una delle
mogli dei quattro autori del presepe di Torconca. Senza esagerare uno tra i più ingegnosi del Riminese. Qui, in concentrato, si racchiude la genialità della cultura italica Il presepe è completamente meccanizzato artigianalmente da quattro signori con passione e dedizione; dietro mesi e mesi
di preparazione. L’inaugurazione è avvenuta sabato 5 dicembre, dalle 17, con tanto di sbicchierate a suon di vin brulè. Si trova in via Savio 8, nel giardino di Giancarlo Vampa. Resta aperto agli appassionati fino dopo la Befana, dalle 16 alle 24. A firmare quest'opera di raffinato artigianato, Bruno
Ceccolini (tornitore in pensione), Renzo Sarti e i fratelli Vampa, Giancarlo e Gemino (muratori, bravissimi, raccontano le cronache del settore, in pensione). Fino a pochi anni fa, erano loro ad andare a zonzo per presepi in tutta la provincia di Rimini. Poi si dicono: “Proviamo a farne uno noi?”. Anno dopo anno, hanno migliorato e movimentato la loro opera; iniziano a lavorare da ottobre. Grande attenzione ai particolari: il muschio del Conca, il ghiaino, la sabbia, il ponticello, le case. I gioielli sono la miriade di statuine dal movimento meccanico (niente elettronica): l'oste, il taglialegna, lo scultore, il vasaio, la fontanella (un omaggio a quella delle Sirene di Cattolica), il mulino (con tanto di macina che gira fatta al tornio), l'incantatore di serpenti, il gregge di pecore, il pescatore. Chi ha la sensibilità di osservare uno per uno le statue viaggia con la fantasia e pensa a quanta intelligenza, costanza e lavoro ci sia dietro.
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Natale Cattolica: eventi - Per gli eventi natalizi : il Comune di Cattolica ha stanziato 60 mila euro. Dal 6 dicembre al 6 gennaio, in piazza Nettuno e vie Bovio e Mancini, Villaggio Natalizio: Parco giochi, animazione, laboratori e spettacoli di magia.
sta solidale sotto l'albero. Mercatino per bambini e caccia al tesoro.
20 dicembre, dalle 14. Piazza Mercato. La magia di un sorriso dedicato ai bambini. Evento di beneficenza in favore della Tanzania.
31 dicembre, dalle 21, piazza Roosevelt. Benvenuto 2016. Il meglio della musica italiana e straniera dagli anni '70 ad oggi.
17 dicembre, ore 21 Teatro della Regina. Concerto di Natale della Tradizione marinara con la Canta. 18 dicembre, ore 21,15, Teatro della Regina. Gran Galà dell'Operetta. 20 dicembre, dalle 14. Piazza Po (Torconca). Fe-
24 dicembre, ore 24, piazza Roosevelt. Dopo la Messa di Natale tradizionale scambio di auguri sotto l'albero.
1 gennaio, ore 11, piazza Primo Maggio. Bagno di Capodanno “Un tuffo nel 2016”. 6 gennaio, ore 14,30. Porto Canale. La Befana al Porto. Ore 15,30. Teatro della Regina. La Befana... spettacolo per i bambini organizzata dalla BCC di Gradara.
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Gli itinerari della buona tavola
Sirio Selva è un autore misanese che fin da ragazzo racconta la natura ed il tempo andato
Quando c'era mulino antico di Sirio Selva
Antica è l’arte molinaria, ubicata nei sotterranei, locali bassi angusti, ovvero oscuri labirinti medioevali, più su il bottaccio gorgo di acque, convogliate dal fiume, ruscelli, canali, rii, fossi, rivoli, aprendo il flusso l’acqua precipita nella botola produce vortici i quali cadendo sulle pale di legno collegate all’asse della mola gira sulla base pietrosa, struscia e striscia sui granelli del cereale, estrusa la farina scende nel sacco, lo colma. L’avventore guarda la provvista contento, sorride. Vola, la volanda invade il locale, espande
Valconca, terra di mulini
un gradevole olezzo, oscura la luce tenue di un cencio oleoso, infiamma. Fuori all’ombra di maestose querce, l’attesa dei birocci, carri carichi di sacchi trainati da inquiete giovenche, i nitriti e lo scalpitare di cavalli bai e di poderosi sauri. La tramoggia lentamente si svuota dai preziosi chicchi, tintinna il campanello avvisa l’acqua in eccesso tracima, non macina passa e va! Il fio per la molenda per i più non era monetano, molto diffuso lo scambio E mercanteggiare la merce.
CULTURA
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Profetico, radicale e fustigatore dei potenti. Le sue parole le diceva la sinistra. Una volta...
Lunga vita a Francesco! Convinti nell'impegno, anche se laici e atei, di sostenere le parole di denuncia e speranza di Francesco, l'11 novembre scorso al Centro Culturale Polivalente di Cattolica organizzato una conferenza (con circa 150 persone) dal titolo: “PAPA FRANCESCO - LAUDATO SI' - L'Enciclica rivoluzionaria che cambierà il mondo?”. Relatori: Benito Fusco (Frate Servo di Maria) Piergiorgio Morosini (Magistrato del C.S.M.). Il tutto coordinato da Gabriele Paci (La Voce Multimedia). Raffaele Bersani ha incantato i presenti con la lettura de "Il Cantico delle Creature". Francesco grida: Basta guerre, basta povertà, basta ingiustizia sociale, basta corruzione.... ma i potenti del mondo, sporchi fuori e sporchi dentro, continuano ad ignorarlo, trascinando il mondo verso il baratro
CRONACHE VATICANE
Lupo, amico mio, sei l'unico di cui posso fidarmi... Francèsch, a sin ardut bén! Al più pulìd di'amigh l'ha la rogna...
UN PAPA CONTRO IL RESTO DEL MONDO di Enzo Cecchini - E lui, Papa Francesco, continua a urlare e sgolarsi. Basta guerre! Basta corruzione! Basta povertà! Basta violenza! Basta ingiustizia sociale! Basta speculare, inquinare, sperperare risorse! Basta mafie! Basta.... Lo fa dal Vaticano... lo fa in mezzo alla gente e i popoli, in Italia, in Africa, in America Latina... ovunque. Tutti applaudono... la gente lo ama e lo apprezza... Anche i potenti, larga parte di loro sporchi di quattrini, ricchezze e di sangue... stanno al gioco. Abbozzano con sorrisi ebeti e ipocriti, ma sotto sotto lo considerano come lo scemo del villaggio. Loro intanto continuano a fare proprio tutto il contrario del messaggio gridato di Francesco. Anche nella sua Chiesa, folta di corvi e lussuriosi, applaudono... e i più ostili pensano alle parole di Eduardo De Filippo “Addà passà 'a nuttata”... augurando al povero Bergoglio qualche “inciampo” imprevisto. E, per carità, non tocchiamo l'argomento I.O.R. altrimenti... Ma vogliamo rassicurare Francesco: anche nel campo laico e ateo ci sono suoi estimatori che cercano di divulgare le sue parole... perché sono anche le loro parole e speranze, nel rispetto più asoluto delle diverse missioni che uno si è scelto in questa vita e in quella eventuale che ci sarà. Ma dicono che dipenderà molto dal comportamento in questo mondo... e allora saranno inutili le compiacenti autocertificazioni di buona condotta... ci sarà da ridere in quel del Paradiso o dell'Inferno... Ci dovrebbe essere un bel rimescolamento... Convinti in questo impegno, l'11 novembre scorso al Centro Culturale Polivalente di Cattolica è stata organizzata una conferenza (con circa 150 persone) dal titolo: “PAPA FRANCESCO LAUDATO SI' - L'Enciclica rivoluzionaria che cambierà il mondo?”. I relatori: Benito Fusco (Frate Servo di Maria) - Piergiorgio Morosini (Magistrato del C.S.M.). Il tutto coordinato da Gabriele Paci (La Voce Multimedia). Raffaele Bersani ha incantato i presenti con la lettura de “Il Cantico delle Creature”. Conosciuto anche come “Il
Cantico di Frate Sole e Sorella Luna”, è stato letto nel testo originale (italiano volgare) e nella versione in italiano moderno. “Il Cantico” è la prima poesia scritta in italiano. Il suo autore è Francesco d'Assisi che l'ha composta nel 1226. Un evento importante per riflettere sui temi della fede, sul ruolo di una Chiesa moderna e sulla giustizia sociale. La conferenza (trasmessa in diretta su www.radiotalpa.it - alcuni hanno telefonato che l'ascoltavano da piazza S. Pietro in Roma...) è stata aperta con una domanda-riflessione, che è anche la spiegazione di questo impegno: come mai un gruppo di vecchi “talpisti” definiti
(estremizzando) atei, mangiapreti, comunisti... dopo trent'anni organizzano un incontro pubblico per apprezzare un Papa? Certamente tra tante perplessità ma anche sostanziamente affascinati. “Siamo rincoglioniti noi, oppure questo Papa sta veramente cambiando la Chiesa? Sicuramente è la seconda la risposta più adeguata. Da Papa Francesco ascoltiamo parole ormai dimenticate da tutta la classe politica, anche di sinistra. Da loro solo imbarazzi, balbettii e cazzeggi verbali. Da gran parte di loro solo un protagonismo spregevole nella cronaca (spesso giudiziaria) degli inciuci, spartizioni di potere e corruzioni varie. Riportiamo una paronamica di
giudizi (anche critici) e riflessioni significative sull'Enciclica e su Papa Francesco. Contrasti e complotti. La recente “battaglia” nel Sinodo ha dimostrato da una parte la determinazione di Papa Francesco, ma dall'altra la forza della consevazione (fino ad arrivare a complotti delegittimanti) di una grossa parte delle gerarchie ecclesiastiche nel contrastare la modernità chiesta dal Pontefice. Alla fine, nonostante tutto, Bergoglio è riuscito a dare un timido scossone, uscendone parzialmente vincitore. Ma la strada è ancora lunga. L'Enciclica: “E' la seconda Enciclica di papa Francesco, ma è la più attesa, anche perché questa
volta scritta interamente di proprio pugno e non mutuata dal pontefice predecessore. I mass media l'hanno definita l'Enciclica green, in realtà mette al centro anche i temi dell'economia, denunciando lo scandalo del miliardo e mezzo di persone che vivono sotto la soglia di povertà, quella che Jorge Mario Bergoglio chiama da tempo: miseria globalizzata. Papa Francesco riconosce, infatti, un legame inscindibile tra custodia del creato e promozione della giustizia: sono i poveri a subire le più drammatiche conseguenze dello sfruttamento insensato delle risorse del pianeta, della desertificazione, della scarsità e dell'avvelenamento delle acque, della espropriazione di terre coltivabili, dell'inquinamento atmosferico e dell'iniqua distribuzione di materie prime". Papa Francesco, il pontefice Pastore e Profeta che vuole incontrare la modernità. Eugenio Scalfari: “Bisogna rileggere il ‘Cantico’ di Francesco d'Assisi, che proprio in questa rilettura papa Bergoglio ha posto come titolo della sua Enciclica. Esso illumina tutto il documento del Papa, spiega perché Bergoglio ha preso il nome di Francesco che non era mai stato usato nei duemila anni di storia della Chiesa e soprattutto dà significato e risposta ad una domanda che molti, fedeli e non fedeli, si sono posti: perché mai papa Francesco dedica la sua Enciclica all'ecologia? Non ci sono altri problemi assai più pressanti e drammatici in questi tempi oscuri che stiamo attraversando? Certo che ci sono e papa Francesco li affronta uno dopo l'altro in tutta la loro pienitudine, cominciando da quello della povertà, dall'emigrazione di interi popoli ormai senza terra, dalle guerre che dilaniano il mondo, dall'imperante egoismo, dall'intollerabile diseguaglianza economica e sociale. Lui non si rivolge soltanto ai cristiani ma a tutti gli uomini che Dio ha creato con la terra affidando essi alla terra e la cura della terra a loro, cioè a noi”. Francesco e i suoi tanti nemici. Marco Travaglio: “Papa Francesco ha trovato in Vaticano, in curia e nella Chiesa gerarchica in generale una situazione talmente incancrenita e degradata dai continui scandali da farmi pensare che abbia fatto per il momento il massimo che gli era consentito. All'inizio anch'io volevo vedere fino a che punto si trattava solo di marketing e dove invece iniziava la vera sostanza. Dopo la rimozione di personaggi come il cardinale Bertone, ho capito che faceva sul serio. Le nuove figure che ha nominato allo Ior sono figure di discontinuità. Anche le prassi che sono state seguite nella collaborazione con la magistratura in tema di riciclaggio, per esempio, sono in controtendenza rispetto allo sbarramento che c'era prima e che faceva del Vaticano uno dei più impenetrabili paradisi fiscali nel cuore dell'Europa”. Francesco e la chiesa monarchica.
Don Alessandro Santoro, suor Stefania Baldini, suor Antonietta Potente: “E' vero che nella Chiesa non sembra vi siano stati cambiamenti rilevanti, ma non può essere altrimenti visto che la Chiesa vive in sé stessa una contraddizione insanabile. Il punto focale di questa contraddizione è che la Chiesa è stata, e continua ad essere, una struttura monarchica, gerarchica rigida, poco capace nella sua autoreferenzialità di mettere in discussione sé stessa e i problemi che soffocano le vite di tante persone. Le monarchie possono avere un sovrano buono o tiranno ma comunque sempre un re, questo significa che c'è un'esclusione e sudditanza di fondo che non permette la partecipazione di tutti”. L'antimafia di Francesco. Gian Carlo Caselli: “Mi preme sottolineare alcuni interventi del papa che costituiscono altrettante significative novità nell'atteggiamento della Chiesa rispetto a temi a cui ho dedicato gran parte della mia vita professionale. Rilevanti componenti della Chiesa (ma anche della società civile) per lungo tempo hanno sottovalutato la realtà della mafia. Hanno potuto conviverci, senza articolare una reale opposizione. Di qui silenzi, ritardi, paure e collusioni, con conseguente indebolimento della parola profetica della Chiesa: severa nei confronti dell'ideologia totalitaria comunista ma tollerante verso la ‘sacralità atea’ della mafia”. Il pontificato della misericordia. Raniero La Valle: “Papa Francesco annuncia e prepara un regno di misericordia, una città dove Dio è misericordia e dove i rapporti umani sono misericordia, e perfino con la terra e gli animali i rapporti (come era con san Francesco) siano di misericordia. Se questo accadesse, ecco che Dio avrebbe fatto una cosa nuova. In questo senso questo pontificato potrebbe essere interpretato non solo come profetico, ma come un pontificato messianico“. La finta rivoluzione di Francesco. Valerio Gigante e don Vitaliano della Scala: “Bergoglio continua a ‘bucare’ il video, su questo non c'è dubbio, e i mass media non cessano di accogliere ogni sua mossa come una ‘rivoluzione’. Gli ultimi esempi costituiti dalla promulgazione dell'enciclica Laudato si' e dal documento preparatorio del sinodo. Rimane il fatto che, considerati in maniera non pregiudiziale, gli atti di papa Francesco non appaiono affatto rivoluzionari. Hanno però un pregio: vengono populisticamente incontro ad una comunità dei fedeli assetata di novità. Sembra esserci credibilità e coerenza nelle parole chiare, semplici incisive, che si accompagnano ai gesti ‘nuovi’ di papa Bergoglio. C'è da sperare che non sia soltanto una squallida - e fino ad oggi ben riuscita - opearzione di marketing a favore di una gerarchia della quale, fino a due anni fa, si parlava quasi esclusivamente in realzione agli scandali sessualie e finanziari”.
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Nella bella cerimonia intervenuti Gianfranco Angelucci e Maria Lucia De Nicolò
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La Banca di Gradara premia i migliori studenti del territorio - Sabato 4 novembre presso il Teatro della Regina di Cattolica, si è tenuta la X edizione della Borsa di Studio “G. Paolucci” e la IX edizione del Premio “Giovani Talenti”: un appuntamento annuale molto importante rivolto ai giovani più meritevoli delle province di Pesaro–Urbino e di Rimini, organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Novità di questa edizione è stato l’intervento di Gianfranco Angelucci, scrittore, regista, collaboratore di Federico Fellini, che ha parlato della sua formazione ed esperienza lavorativa alla platea di giovani, che sognano e si accingono ad intraprendere scelte importanti in ambito scolastico e lavorativo. Venendo alla cerimonia vera e propria, Maria Lucia De Nicolò, docente dell’Università di Bologna e curatrice del Premio “Giovani Talenti”, ha presentato i migliori laureati: Garuffi Gaia e Mulazzani
Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara: “Vogliamo creare i presupposti per un vero progetto sul lavoro giovanile, partendo dalla famiglia, dalla scuola, dall’educazione, ed accompagnare questo progetto, o facilitarlo, con interventi energici e qualificanti”
Foto di gruppo con premiati Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara
re nei giovani, le loro difficoltà rappresentano una sfida, che la società, nel suo insieme, deve affrontare e vincere”. Riportiamo i nomi dei 36 studenti della scuola secondaria di I° grado, vincitori di un buono da euro 250 ciascuno:
GIOVANI Lorenzo, entrambi per l’area scientifico-tecnologica, vincitrici di un buono da euro 1.000 ciascuno, oltre alla pubblicazione della loro tesi nella collana “Talenti”. Andrea De Crescentini, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne della BCC di Gradara, invece, ha curato la premiazione della Borsa di Studio, rivolto ai migliori studenti della scuola secondaria di I° e II° grado delle province di Ri-
mini e di Pesaro-Urbino. Particolarmente soddisfatto è il Presidente della Banca Fausto Caldari: “Continuiamo a lavorare per il sostegno degli imprenditori, per la formazione dei giovani, per facilitare un proficuo incontro fra imprese, scuola, territorio e isti-
tuzioni. Vogliamo creare i presupposti per un vero progetto sul lavoro giovanile, partendo dalla famiglia, dalla scuola, dall’educazione, ed accompagnare questo progetto, o facilitarlo, con interventi energici e qualificanti. Dobbiamo crede-
ARTE - Sabato 28 novembre ai Musei Civici di Palazzo Mosca, un appuntamento dove si è scoperto un nuovo tassello della storia di Pesaro. Il libro, curato da Roberta Martufi e pubblicato grazie alla BCC di Gradara, ricostruisce la trasformazione di Pesaro attraverso la figura di un personaggio ‘dimenticato’, e decisamente versatile, che qui operò nella prima metà del novecento. Sono questi gli anni in cui la città si ‘modernizza’: vengono abbattute le mura roveresche, si costruiscono i quartieri extramoenia e si comincia ad andare al mare anche per fini terapeutici. Presentato dal professor Rodolfo Battistini, sono intervenuti: Daniele Vimini (assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro), Fausto Caldari (Presidente BCC Gradara), le autrici Roberta Martufi, Lucia Ferrati, Anna Cerboni Baiardi, Giovanna Macchi. “Dopo il restauro della statua di Pandolfo Collenuccio, opera dello stesso Ricci – afferma il presidente Fausto Caldari - la
Ricci, alla scoperta di un artista dimenticato
La presentazione del volume BCC di Gradara è orgogliosa di promuovere questo volume che dimostra, ancora una volta, il suo legame col territorio. Un prezioso regalo che la banca fa ai pesaresi, in occasione delle imminenti festività natalizie. Questo per noi rappresenta un modo per lasciare traccia
del passato ed indicarlo come esempio da studiare per le future generazioni”. “Siamo convinti - continua il presidente - che la cultura sia fondamentale per generare benessere e che rappresenti una grande opportunità per costruire un futuro mi-
Spreghini Giulia, Rexhepi Dennis, Guiducci Angela, Pritelli Elena, Acciaioli Marco, Casadei Rebecca, Pensalfini Giulia, Ricci Alessandro, Gencarelli Martina, Serafini Filippo, Magnani Martina, Bianchini Miriam, Sapigni Samuele, Di Furia Teo, Nuzzo Raquel, El Berni Marouane, Alessandroni Martina, Querreti Gledis, Del Pivo Chiara, Trebbi Federico, Dionigi Chiara, Grandoni Matteo, Gargamelli Karen, Gaibini Priscilla, Talom Tagne Emanuela, Pascolo Martina, Farinelli Francesco,
Macchiocchi Arianna, Giussani Tommaso, Conicella Gabriele, Cicogna Erica, Frisoni Marco, Vandi Sara, De Vito Francesca, Carlini Laura, Morri Anna. Mentre i 33 studenti della scuola secondaria di II° grado, vincitori di un buono da euro 500 ciascuno: Ugolini Sara, Pontellini Roberto, Coli Valentina, Seresi Sara, Ambrosini Debora, Wu Monica, Cecchini Laura, Gabellini Matteo, Toni Chiara, Varagnoli Francesca, Mattioli Chiara, Sandroni Antonio, Jonuzi Valbona, Masotano Remo, Planta Andrea, Giunchi Erik, Casadei Clarissa, Xhiva Meygi, Rosati Gloria, Raimondi Chiara, Fratti Laura, Vincenzi Michela, Vasija Figen, Suzzi Asia, Bianchi Alfredo, Guidi Jessica, Della Chiesa Mattia, Merlini Tommaso, Saccomanni Matteo, D’Agni Chiara, Garattoni Lucia, Galli Federica, Catani Giacomo.
La cerimonia si è conclusa con un buffet per tutti gli intervenuti.
LO SPORT gliore per la nostra comunità”. Brillante studente dell’istituto d’arte di Urbino e dell’Accademia di Firenze, una volta tornato in città, Leandro Ricci lavora alacremente contribuendo alla trasformazione di alcuni spazi ‘nuovi’. E’ uno scultore di qualità e le opere dedicate a Collenuccio, Pasqualon, Zandonai lo dimostrano chiaramente. Ma la sua versatilità lo porta a realizzare anche elementi di arredo per la cittàgiardino: come i leoni per le panchine del piazzale dello Stabilimento, le sfingi per il Polo o la balconata per il lungo mare Nazario Sauro. All’inizio del secolo, agli scultori si affidavano spesso interventi architettonici e così la sua opera è riconoscibile anche nel progetto per la facciata del Politeama SAPIS e della Casa del Combattente. Altrettanto interessanti sono le numerose tombe di famiglia realizzate nel cimitero monumentale, fra cui si ricordano la tomba commissionatagli dal Comune di Pesaro in onore della famiglia Toschi-Mosca.
Basket, lo spettacolo sugli spalti Il pubblico ed Ario Costa
- Spettacolo sul campo. Spettacolo sugli spalti. Ogni persona è una bellissima storia da raccontare. “Il basket siete voi! Vedute del pubblico pesarese”. E' il titolo della mostra che si tiene al Palasport di viale dei Partigiani dal 5 dicembre al 31 gennaio. La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ne è lo sponsor. La “copertina“ è un Ario Costa con le mani al cielo; sullo sfondo il pubblico: sempre con le braccia in segno di gioia: la gioia della vittoria.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA NATALE
LA LETTERA
Antonio Perez: ‘Grazie di cuore’
Organizza l'associazione culturale “Il Fortino“
Antonio Perez
Gabicce Monte, presepe vivente - Oltre cento figuranti faranno rivivere la Natività per le piazze e viuzze di Gabicce Monte. La rappresentazione: il 26 dicembre (dalle ore 16). Il 6 gennaio, in collaborazione con l’Avis di Gabicce Mare, ci sarà l’arrivo della Befana... Gli eventi sono possibili grazie alla partecipazione dei cittadini: la Consulta di quartiere di Gabicce Monte, in collaborazione con il Comune di Gabicce Mare, l’Associazione Culturale per il Recupero delle Tradizioni e le Consulte dei Quartieri di Gabicce Mare - Tavollo e Case Badioli. Dal 15 dicembre, in contemporanea, è allestito il Borgo Presepe, con un centinaio di sagome raffiguranti personaggi della Natività e dei vari mestieri, visitabile tutti i giorni fino alla fine delle Festività.
- La nostra vita è una sequenza di avvenimenti spesso casuali e ci coinvolgono e come tale ne sono stato partecipe, sottoposto ad un intervento chirurgico molto delicato dove tutto è andato bene. Ho dovuto sospendere gli impegni già in programma (concerti). Pur mantenendo il caso con molta discrezione, la notizia si è dilagata come il vento le centinaia di telefonate giunte da tanta parte d’Italia, dall'Emilia Romagna Lombardia, ecc, mi hanno commosso. Mia moglie Piera ha risposto a tutti. Con apprezzamento ringrazio per la vostra vicinanza ed affetto dimostratomi, con amicizia e stima. Spero di riprendere i concerti il prossimo anno. Antonio Perez, tenore
La vecchia Gabicce, una delle istantanee del libro di Dorigo Vanzolini
Buon Natale con la storia - Anche quest’anno l’Associazione Culturale il Fortino di Gabicce Mare, ha il piacere di invitare i cittadini per festeggiare l’arrivo del Natale tra documenti storici e chiacchiere con Dorigo Vanzolini e il suo libro Storia di Gabicce.
GENIUS LOCI
Il pomeriggio di domenica 20 dicembre dalle 15.30 staremo insieme nella piazza Giardini Unità d’Italia e per riscaldarci assaggeremo del buon vino
caldo e altre bevande accompagnate da torte casalinghe. Vi aspettiamo quindi tutti per continuare a costruire insieme la storia del nostro paese. Associazione culturale il Fortino
GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA E' anche l'occasione nella quale il Amarcord sindaco ha portato gli auguri natalizi
Gabicce
Baia Verde Blu Oro, premio Dorigo Vanzolini ai gabiccesi che portano alto il nome della città
TURISMO
Una piccola parte del cantiere a picco sul mare
Beghelli, partiti i lavori Sarà un Budda bar hotel?
COMUNITA'
scrittore, giornalista professionista e vice capo redattore della sede RAI Marche. Daniele Baldelli: D.J. Federico Franchini: medico odontoiatra. Associazione Culturalec “Il Fortino”. A.S. Cooperativa S’cateniamoci. Sono i premiati con il riconoscimento “La Baia Verde Blu
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Premiati: Giancarlo Trapanese, Daniele Baldelli, Federico Franchini, Associazione Culturale “Il Fortino”, A.S. Cooperativa “S’cateniamoci”
- Giancarlo Trapanese:
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Gabicce Mare
Oro”. Insomma, quando un sorriso vale milioni di parole. Il Comune di Gabicce Mare ha tenuto la cerimonia domenica 13 dicembre alle 18 al cinema teatro Astra. Il premio, oltre che agli imprenditori locali più meritevoli per storia o innova-
zione, è destinato inoltre a personalità di comprovata notorietà nel campo dello sport, della cultura, dell’economia e della società civile che abbiano un particolare legame con la città di Gabicce Mare o che hanno dimostrato in varie occasioni di diffondere positivamen-
te l’immagine della città. Quest’anno verranno insigniti del premio “La Baia Verde Blu Oro”: Nel corso della serata ci sono stati anche momenti di intrattenimento musicale e esibizioni di danza. E' stata anche un'occasione straordinaria per l’intera Comunità di Gabicce Mare e l’occasione per scambiarsi gli Auguri per le Festività Natalizie.
- Nel cantiere Beghelli di Gabicce Monte si è ripreso a lavorare nelle giornate passate. Ad eseguire l'opera un'impresa gabiccese. E questa è una bella notizia. Voci attendibili affermano che l'industriale bolognese del salvavita e torce avrebbe trovato un accordo con i “Bhudda Bar Hotel”, una famosa catena francese del lusso presente in tutto il mondo. Progetto nato sulle ceneri del dancing Marechiaro, non senza feroci polemiche (ad iniziare dall'alta cubatura rispetto all'esistente), è una ferita per il promontorio e per tutta la riviera. La proprietà ha sbancato mezzo monte a picco sul mare; sbancamento lasciato in abbandono per alcuni anni con le piogge che mettono a repentaglio la stabilità della zona. Non solo, per alcuni anni, il paesaggio è stato deturpato da una gigantesca gru ferma; contro mugugnavano gabiccesi e turisti. Ora la riapertura del cantiere; si spera che entro la prossima primavera possano finire il grezzo.
Amarcord Gabicce
di Dorigo Vanzolini
Gabicce Mare (anni '40) - Operai della fabbrica conserviera Ampelea. 1) Franco Ballestieri, 2) Vincenzo Grandicelli "Ciancio", 3) Rosa Scola, 4) Luigi Masi, 5) Luisa Belemmi, 6) Bruna Pizzoli, 7) Ezio Bontempi "Braghìn", 8) Angela Paolucci. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
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SAN GIOVANNI
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San Giovanni leader provinciale grazie alle sue cantine che fanno qualità LA LETTERA - Compartone. Al punto in cui siamo non si tratta più di una questione urbanistica (sulla quale si potrebbe comunque dibattere), ma di una questione di opportunità e tutela dell’interesse pubblico. Quell’interesse pubblico, rappresentato dalla realizzazione delle opere di urbanizzazione, tanto sbandierato dalla maggioranza durante la seduta di approvazione del Piano Particolareggiato. Quell’interesse pubblico che potrebbe essere perseguito anche attraverso una “maggiore” (per usare un eufemismo) trasparenza da parte dell’amministrazione. Abbiamo dimostrato e ribadito più volte che l’attuale proprietà del Comparto C2-4, non è in grado di produrre le necessarie garanzie a tutela dell’interesse pubblico, tanto meno a garantire la realizzazione delle opere di urbanizzazione che quell’interesse pubblico rappresentano. Un società agonizzante, in liquidazione volontaria e con il 70% del capitale sociale costituito da società a loro volta fallite, in liquidazione o inattive. Una grande scatola made in Cina (o meglio in CNA). Un interesse pubblico che è già stato leso dall’enorme debito che la stessa società ha nei confronti di tutti noi marignanesi (1.500.000 euro di ICI-Imu non versata pari a circa il 10% del bilancio annuale), motivo per il
“Compartone, non attuabile” quale il Movimento 5 Stelle ha ultimamente integrato l’esposto già presentato alla Corte dei Conti nel novembre del 2014, ma che pare non essere stimolo quanto meno di una riflessione da parte dell’amministrazione. Amministrazione che in fase di approvazione apportò alla delibera, a firma del Capogruppo di maggioranza Francesca Pieraccini, un emendamento che fissava in dodici mesi di tempo, il termine per addivenire alla sottoscrizione della convenzione pena la decadenza “di diritto” del Piano Particolareggiato. In una operazione così importante, che ha rallentato per anni il percorso di approvazione del PSC, e che ha segnato in maniera considerevole la stesura dello stesso, e che inciderà anche sulla sua attuazione, sarebbe cosa buona e giusta sapere con certezza chi sarà il vero attuatore e interlocutore dell’ amministrazione, proprio per tutelare l’interesse pubblico. L’unica speranza che rimane a noi e a tutti i marignanesi è che alle prossime e imminenti elezioni del nuovo segretario del PD marignanese, possa essere eletto un segretario che porti veramente una ventata di cambiamento. Speriamo che sia donna… magari la stessa che ha sottoscritto l’emendamento e che
in uno slancio di coerenza possa far si che il partito ed il gruppo di maggioranza si comporti in uniformità a quanto scritto e dichiarato nell’estate del 2014. Siamo molto vicini alla concessione della proroga come richiesto dalla Società Nuova San Giovanni S.r.l., con una missiva i cui contenuti sembrano quasi una forma di ricatto nei confronti dell’ amministrazione, non limitandosi solamente a richiedere una proroga temporale, ma facendo un riepilogo di quelle che potrebbero essere le possibili alternative. Dando quasi per scontato che alla stessa venga omologata la richiesta di concordato liquidatorio, che dovrebbero rappresentare la forma più idonea a garantire i desiderata di tutte le parti, e nella quale si ribadisce che l’unica soluzione percorribile è la vendita dell’immobile (terreni) ad altra società che abbia le risorse per far fronte alle problematiche relative. Singolare è anche il silenzio assordante (sull’argomento) del neo Presidente di CNA Rimini, marignanese doc, che nel discorso di insediamento fece riferimento ad “un nuovo corso”. Essere giovani o al primo mandato non è da solo sinonimo di rinnovamento. La rivoluzione al momento sembra
LO SPORT essere “gattopardesca”…tutto cambia perché nulla cambi. Tutto ciò non fa che confermare quello che andiamo dicendo da quasi due anni. L’attuale proprietà è agonizzante e assolutamente non in grado di mantenere fede ad impegni tanto gravosi e soprattutto non garantire proprio l’interesse pubblico. Che la firma della convenzione con una controparte in grosse difficoltà finanziarie sia controversa, lo testimonia la Delibera di Giunta n. 116/2015 con la quale si affida incarico di consulenza legale ad un avvocato, atto poco chiaro a cominciare dal verbale. La eventuale proroga si sarebbe dovuta concedere prima della decadenza del Piano Particolareggiato e non dopo, perché come cita la delibera di approvazione, ad oggi lo stesso Piano è decaduto di diritto. Se la volontà fosse quella di riapprovarlo, occorrerebbe farlo secondo le regole. Per questo chiediamo che mantenendo fede a quanto deliberato il 19 agosto 2014, venga fatto un passaggio in Consiglio Comunale a ratificare la decadenza del Piano, portando la previsione urbanistica all’interno del PSC… a meno che il primo passo dalla probabile nuova segretaria PD non sia quello di sconfessare se stessa. Movimento 5 Stelle
Filippo Gallerini In alto i due allenatori
Gallerini, si batte per l'italiano - Filippo Gallerini è un giovane cattolichino che si allena in una palestra di San Giovanni. Sabato 19 dicembre a Brescia, con diretta tv su Rai sport calza i guantoni per cercare di portare in Romagna il titolo italiano neo pro cat. Supermedi. Gallerini, che ha un record di 3 vittorie su altrettanti incontri di cui uno vinto per KO, combatte per Cattolica Boxe dei maestri Massimo Bizzocchi e Marco Urbinati. La palestra con il rettangolo della nobili arte si trova in via al Mare, 95. Cattolica Boxe è nata 4 anni fa ed ha già al suo attivo diversi successi con i ra-
gazzi, tra cui 4 titoli regionali e una medaglia di bronzo ai campionati assoluti del 2014. Un suo atleta è stato anche convocato in nazionale partecipando al dual macht Italia vs Svezia. Ora con Filippo “the problem” Gallerini cerca di aggiungere un altro trofeo alla già prestigiosa bacheca Gallerini è stato anche selezionato nel 2014 per rappresentare l’Emilia Romagna nei pesi medi alle talent league prestigioso torneo italiano. Ha alle spalle 20 match di thay boxe K1 a livello professionistico e 30 match nella boxe dilettantistica.
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Corrado Palmetti lascia la segreteria del Pd a Francesca Pieraccini dopo 5 anni. Congresso lo scorso 4 dicembre - “Con la nascita del Pd ho molto creduto a quel progetto; oggi si è snaturato, ma ci credo ancora e resto a disposizione per dare una mano. Credo che sia l'unico partito davvero strutturato e dentro c'è di tutto e di più. Credo fermamente nella fusione tra Cattolica e San Giovanni. Sono stato un segretario con la scopa in mano. Forse la partita sul golf è stata portata avanti in modo superficiale. Ho fatto il massimo per compattare il partito e portare avanti i problemi della gente”. Sono alcune delle riflessioni di Corrado Palmetti, il segretario del Pd degli ultimi cinque anni. Successe all'attuale sindaco Daniele Morelli. Il suo testimone è stato preso da Francesca Pieraccini nel congresso dello scorso 4 dicembre. Professione imprenditore, sposato, due figlie già grandi, Palmetti ha tre grandi passioni: la famiglia, il lavoro e la politica. Nelle feste dell'Unità ha portato uomini di fiducia di Renzi: Bonafè, Ermini. Per poco non gli riusciva di avere il primo ministro. Che cosa si porta con lei di questi cinque anni? “Ho avuto modo di conoscere tante persone. Nel credo popolare si dice che chi va in politica è tentato da strani e brutti pensieri. Personalmente, non ha mai chiesto neppure il rimborso spese. Ho sempre usato il mio cellulare. Grazie agli incontri esco arricchito sia come persona, sia come esperienza politica. Ho conosciuto più a fondo persone che prima mi erano su-
Crede fermamente alla fusione tra San Giovanni e Cattolica. I suoi rapporti con i sindaci Bianchi e Morelli. ”Sono uno che non ha paura delle proprie idee”
condihotel ancora non sono normati. Noi siamo, lì, per strutture eco-compatibili e che la proprietà intervenga sulla viabilità di accesso. Forse la partita del golf è stata portata avanti in modo superficiale”. Nel Pd c'è il partito e c'è il partito degli amministratori, a San Giovanni? “E' un problema della politica. Con l'elezione diretta il sindaco pensa di non dipendere dal partito. Però quando è ora delle votazioni si ricorda che ne ha
Corrado Palmetti, fino allo scorso 4 dicembre, segretario del Pd
L'INTERVISTA
“Farei un solo Comune dal mare alla collina” perficiali. Insieme a me hanno lavorato anche tante altre persone con un forte spirito di servizio. Penso ad esempio ai tantissimi che durante le feste dell'Unità si sono sacrificati. Ho cercato di aumentare il numero degli iscritti; da un centinaio siamo passati a circa 150. Sono stato un segretario con la scopa
in mano: ero in prima fila nel pulire il parco dei Tigli durante le feste, a montare e smontare gli stand. Solo che negli ultimi anni sono cambiate tante cose sul lavoro, in famiglia. Ritengo anche che cinque anni siano un arco temporale sufficiente per una carica simile. Penso di aver fatto il massimo per compattare
il partito e portare avanti i problemi della gente”. E di negativo? “Ho conosciuto persone che hanno usato il partito dentro e fuori San Giovanni. Questa è la politica, purtroppo. Personalmente, sono entrato in punta di piedi ed esco in punta di piedi”. Che Pd ha trovato? “Quando sono entrato c'erano contrasti interni e conti non in ordine. Posso uscire a testa alta con le casse che non sono vuote. Ora il partito è abbastanza unito. Il periodo più critico è stato durante le primarie del 2014. Il giorno successivo la scelta dei cittadini abbiamo lavorato, tutti, per il risultato pieno. E' stata una campagna dura e difficile. Quello che ho fatto è stato con lo spirito di servizio; senza chiedere nulla in cambio.
Quando me lo proposero fui un po' titubante. Avevo poca esperienza politica; avevo solo partecipato a qualche assemblea. Avevo sempre avuto le mie personali idee di sinistra. Non ci pensavo minimamente all'incarico. Ho accettato per sfida e con un briciolo di incoscienza, consapevole che non sarebbe stato un gioco; ho sottratto tempo alla famiglia e al lavoro, perché quando prendo un impegno mi piace farlo bene e con dedizione”. Uno dei temi amministrativi forti in questo periodo è l'ampliamento del residenziale all'interno del campo da golf, qual è la sua posizione? “Come partito abbiamo fatto un'osservazione. Diciamo che non eravamo contrari allo sviluppo. Solo che in Italia i
bisogno. Spesso per un sindaco il partito è un po' una palla al piede”. Quale proposta uscita dal partito è a lei più cara? “Quello di cui vado più fiero, appoggiato dal direttivo, è il contributo per i terremotati dell'Emilia, alla Caritas e all'associazione Pacassoni. Dare una mano a chi è in difficoltà è particolarmente gratificante. Un partito oltre a dare una linea politica deve fare anche altro: soprattutto impegnarsi nel sociale”. Torniamo alla politica. Qual è stato il suo rapporto con l'ex sindaco Domenico Bianchi? “Buono, anche se a volte ci siamo scontrati. Alla fine del mandato ho criticato il suo modo di gestire la giunta. Ho sempre cercato di portare avanti le idee con un confronto aperto e largo con gli altri”. E con l'attuale sindaco, Morelli? “Rapporto sincero. Quello che ci dovevamo dire, ce lo siamo detti. Ed è stato costruttivo per entrambi. Penso che sia onesto ed un bravo ragazzo. Ha aggregato un bel gruppo sia in lista, sia in giunta. Cerca sempre di tenere tutti uniti e questo è un pregio. Ci siamo sempre confrontati sui problemi; poi, ed è ovvio, ognuno ha il proprio carattere, le proprie idee e le proprie vedute”. Di questo Pd che cosa non le piace? “Il continuo litigio tra le varie fazioni. Dopo 7-8 anni, non ci si può sentire ancora ex comunisti, o ex democristiani. Questo porta alla sconfitta come a Riccione, o alle scissioni e non va bene. Se vuoi cambiare le cose devi stare dentro. Per me veniamo da storie diverse ma il fine è lo stesso. Va fatto il bene comune e non lo sgambetto a qualcuno”. Sta con Renzi o con Bersani? “Nel 2012 ho sostenuto Bersani. Renzi mi affascina anche se la gestione di Roma e De Luca non la condivido”. Che cosa vorrebbe che si dicesse di lei? “Uno senza grosse pretese che ha cercato di fare il bene del partito e della comunità. Che è fuori dagli schemi e che quando deve dire delle cose non ha paura di farlo. Il mio sogno è che San Giovanni e Cattolica arrivassero ad una fusione. Se non va in porto non è per i cittadini ma per i politici che hanno paura di perdere qualche beneficio. Nella mia personale visione vedrei un solo Comune dal mare alla collina”.
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
San Giovanni Buone Feste
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Piazza Silvagni a Natale
Un mese di eventi a cura di Ass. Incontramusica DAL 20 AL 29 CENTRO SOCIALE. Ore 20.30 Tombolissima a cura di Polisportiva Consolini GIOVEDI 24 Arriva Babbo Natale!!! Babbo Natale a bordo di un colorato trenino consegna i doni ai bimbi di San Giovanni in Marignano SABATO 26 CHIESA SAN PIETRO. Ore 17.00 Concerto di Natale a cura del Chorus Marignanensis DOMENICA 27. VIA VENETO. Dalle 9 Il Vecchio e l’Antico a cura di Promo D.
- Nel borgo di San Giovanni il Natale è magico : eventi, mercatini, laboratori … il Villaggio degli Elfi nei giorni 12 e 13, 20, 27 dicembre e 6 gennaio! Piazza Silvagni e centro storico : Mercatino di Natale e Animazioni per grandi e piccini In Piazza Silvagni potrai trovare un vero villaggio con la Casa di Babbo Natale, quella degli Elfi, l’ufficio postale, la Biblioteca, l’angolo delle storie e dei laboratori, l’Emporio, la fabbrica dei doni e
FantaNatale. Fantalotteria. Fino al 6 gennaio tanti eventi e per chi fa acquisti nei negozi iscritti all’Associazione ‘Il Granaio dei Malatesta’ e la possibilità di partecipare all’estrazione di 15 buoni spesa. Da domenica 8 dicembre in attesa della tradizionale Fiera di Santa Lucia, si apre il calendario degli eventi del Fantanatale che culmina il 6 gennaio con la grande festa per l’arrivo della Befana e l’estrazione dei premi della FantaLotteria. A partire dall’11 dicembre, invece, facendo acquisti
quella dei biscotti, la stalla delle renne, i pupazzi di neve e tanto altro ancora! Potrai anche trovare assaggi, degustazioni e prelibatezze a cura delle Associazioni marignanesi, oltre a idee regalo, oggettistica, mercato, prodotti tipici ed artigianato… Nel Villaggio degli Elfi a cura della Pro Loco puoi trovare… La Casa di Babbo Natale, l’ufficio postale, la fabbrica dei biscotti, la fabbrica dei doni, la stalla delle
presso i 27 negozi che fanno parte dell’Associazione Commerciale “Il Granaio dei Malatesta” si riceve una cartolina della Fantalotteria, che permette di partecipare all’estrazione del 6 gennaio prossimo. Tombolissima Tutte le sere, dal 18 al 26 dicembre, presso il Centro Sociale Autogestito si gioca con la Tombolissima promossa dalla Polisportiva Consolini. Il 19 dicembre continuail ciclo di incontri le “Conversazioni Rubate”, con l’incontro dal titolo “L’Amo-
renne, la slitta, i pupazzi di neve, l’Emporio degli Elfi. E poi… Animazioni. Laboratori per bambini, favole e truccabimbo a cura di Associaazione Nel Giardino Segreto GIOVEDI’ 17. BIBLIOTECA COMUNALE . Dalle 17.00 “Ma che Bello il Natale!” Eventi in Biblioteca Con Simona, Barbara ed i SuperVolontari CENTRO STORICO Dalle 19 Presepe vivente itinerante per le vie del centro storico a
re: dalla Lettera… alla Rete” a cura dello Sportello Psicologico l’Approdo, con il patrocinio dell’Ass.to alla Cultura e ai Servizi Sociali. 22 dicembre, si rinnova l’appuntamento con il Vecchio e l’Antico, arricchito per l’occasione dal Mercatino dei Bimbi e dal Carosello di Natale con i Pony a cura del Centro Ippico Marignano. Il 24 dicembre, Babbo Natale consegna i regali a bordo del trenino, mentre nel pomeriggio del giorno di Santo Stefano si potrà godere del Concerto di Natale del Chorus Marignanensis.
cura di Istituto Comprensivo “Maestre Pie dell’Addolorata” PARCO ASMARA Dalle 21 Passeggiata sotto le Stelle a cura di Avventure in Natura SABATO 19 ARENA SPETTACOLI Dalle 11.00 “Pino Jack racconta la storia del Natale” a cura delle classi della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Statale TEATRO A. MASSARI ore 20.30 “Il Coniglietto Azzurro” Favola per grandi e bambini
di Maria Varano. DOMENICA 20. Dalle 14 PIAZZA SILVAGNI E CENTRO STORICO. Mercatino di Natale: oggettistica, artigianato e idee regalo. ARENA SPETTACOLI Ore 15. Aspettando il Natale, ballate con noi! Saggio-spettacolo a cura di Studio Danza Il Castello. CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA (ISOLA DI BRESCIA). Ore 17.30 Il Natale dal Medioevo al Novecento: concerto
Gennaio 2016 DOMENICA 3 PARCO ASMARA. Ore 8 Ritrovo per Ciaspolata sulla Neve a cura di Ass. Avventure in Natura. MARTEDI’ 5. TEATRO MASSARI. Ore 21. OMAGGIO AL TEATRO Presentazione del libro: “Il Teatro Massari a San Giovanni. Appunti da un cantiere di restauro” di Adele Mancini MERCOLEDI’ 6. PIAZZA SILVAGNI E CENTRO STORICO . LA FESTA DELLA BEFANA a cura di Polisportiva Consolini Mercatino della Befana: oggettistica, artigianato e idee regalo L’ALBERO DELLA CUCCAGNA a cura dell’Ass. Pro Loco LA BEFANA CONSEGNA I DONI AI BAMBINI di San Giovanni in Marignano con l’aiuto degli Elfi Ore 16.30 Estrazione dei Biglietti del FantaNatale delle Favole, alla presenza di un funzionario camerale a cura di Ass. Comm. Il Granaio dei Malatesta.
BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO Ghigi, Morciano
Tenuta Bacchini, San Giovanni
Pirotecnica Dionigi, Meleto di Saludecio
Un momento dello spettacolo. L'incasso è stato devoluto in beneficenza alla casa di riposo intitolata a Sant'Amato
Cinque imprese, un inno: il lavoro - “E' vero: il lavoro può essere percepito come una maledizione per la fatica che comporta (Genesi, 3 19), oppure come una alienazione (Marx). Io preferisco pensare al lavoro come amore alle cose e alla realtà, come relazione con gli altri, come un modo per arrivare al compimento di sé e continuare, seppure in modo sempre imperfetto, l'opera della creazione”. E' un passaggio dell'elegante prefazione di Massimo Lazzarini, presidente della Banca Popolare Valconca, al libro strenna 2015 del suo istituto di credito. “Imprese storiche. Racconti di aziende centenarie del Riminese”, scritto dalla penna leggera del professore universitario morcianese Alessandro Sistri, narra di cinque aziende nate più di un secolo fa (per la Tenuta Bacchini, San Giovanni, le radici affondano nel 1300 in Toscana): grazie alle idee dei fondatori, alle capacità e al carattere del territorio. Hanno creato ricchezza e soprattutto cultura, come ama dire l'autore, scolpendo anche la crescita interiore. “Ho fatto un sogno: una serata al Grand Hotel degustando la pasta Ghigi, bevendo il vino dei Bacchini, come sottofondo la musica delle fisarmoniche Galanti, mentre in cielo i fuochi pirotecnici di Dionigi disegnano le loro magie”. Con questa immagine Alessandro Sistri ha chiuso la conferenza stampa in cui è stato illustrato il volume. “Queste imprese, ognuna a modo proprio - ha sottolineato Luigi Sartoni, direttore generale della Banca Popolare Valconca - hanno ancora un filo che giunge fino a noi. Le pagine trattano di argomenti inediti, legati al territorio. E' un'opera d'arte anche un'impresa”. E' un lavoro che potrebbe
Il libro strenna 2015 della Bpv narra di aziende centenarie: Tenuta Bacchini, Ghigi, Grand Hotel, Dionigi e Galanti. Scritto da Alessandro Sistri
essere da esempio agli imprenditori e forse soprattutto ai giovani. Le storie raccontate sono avventure di uomini che sapevano fare cose a livello eccellente e hanno cercato di concretizzarle attraverso il lavoro: per sé e per gli altri. Se è vero che per muoversi nella realtà contemporanea e proiettarsi nel futuro l'unica bussola è la storia, queste cinque rappresentano fotografie con cui
Galanti, Mondaino
FOCUS
Bpv, defibrillatore per la palestra di Vallefoglia
- La Banca Popolare Valconca ha donato un defibrillatore alla palestra di Vallefoglia, a Montecchio. La consegna si è tenuta nella mattinata di Mercoledì 11 Novembre, con una semplice ma significativa cerimonia. Per rimarcare il grande significato della macchina, in grado di salvare vite umane, sono intervenuti il direttore generale dell'istituto di credito, il dottor Sartoni Luigi,
il sindaco della Città di Vallefoglia, senatore Palmiro Ucchielli, l’assessore allo Sport, Mirco Calzolari, l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Ghiselli, i dirigenti della Società Sportiva A.S.D. Montecchio Tigers che gestiscono la Palestra di Via Pio La Torre e i ragazzi della classe quinta della scuola primaria
Federico da Montefeltro. Un dono che innanzitutto si augura non venga mai usato ma che rappresenta un gesto importante come segnale di prevenzione, di tutela della salute, di attenzione a quanti praticano l’attività sportiva. Il defibrillatore di Montecchio è soltanto uno edei tanti omaggiati dalla Banca alla comunità in cui opera da più di un secolo.
orientare i propri punti cardinali: sia nel bene, sia nel male. Tra le cinque avventure solo una, la Tenuta del Monsignore (i Bacchini di San Giovanni), è riuscita a tramandare conoscenze e spirito generazione dopo generazione, sempre con la capacità di saper fare innovazione e di saper stare sul mercato. Dopo tutto, direbbe qualcuno, la terra è la madre di tutte le cose. Impreziosite da un sontuoso apparato di istantanee, i racconti sono uno spaccato del territorio e della sua imprenditorialità.
Grand Hotel, Rimini
Tutte hanno portato il made in Rimini fuori. I Fratelli Galanti, Mondaino, fisarmoniche, erano più conosciuti negli Stati Uniti che in Italia. Il Grand Hotel, la reggia del mare, ha accolto i potenti della terra e il bel mondo dello spettacolo e dell'economia a Rimini. Il capitolo sui Galanti è stato curato dal mondainese Alberto Giorgi. Ha raccolto una settantina di fisarmoniche ed altro materiale sull'azienda che con i suoi 170 dipendenti ha fatto la storia della piccola cittadina e della Valconca. Aspettano, gli strumenti, un museo.
MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
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Donate 600 bottiglie di vino per raccogliere fondi. E' il primo passo di un progetto più ampio
Lions e MaraMia per i bambini di onco-ematologia di Rimini IL PUNTO - Bicchieri di vino per un sorriso ai bambini del reparto di onco-ematologia della pediatria di Rimini. Il Lions Club Valle del Conca grazie alla sensibilità della Tenuta MaraMia mette sul tavolo 600 bottiglie in edizione limitata 2012 per raccogliere fondi in favore delle famiglie dei bambini ammalati. Per sostenere la raccolta si è inteso coinvolgere l’eccellenza di un prodotto del territorio, come il Sangiovese biodinamico MaraMia prodotto dalla Tenuta Mara di San Clemente della famiglia Emendatori. E' un rosso pregiato unico nel suo genere, nutrito di qualità e arte, biodinamico e 100% Sangiovese. Le uve raccolte manualmente subiscono in cantina una cernita attenta, mentre nei tini fermenta senza controllo di temperature e senza lieviti aggiunti e approda infine nella bottaia, dove due “guerrieri-statue cinesi vegliano giorno e notte, accompagnati dai canti
Dicembre 2015
Da sinistra: Gianfranco Sanchi, Roberta Pericoli e Giordano Emendatori
gregoriani. La proposta di collaborazione è del presidente di Club Gianfranco Sanchi e subito accolta da Giordano Emendatori. Il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Infermi di Rimini è oggi il punto di riferimento non solo della provincia, ma di tutta la Romagna e anche di parte delle Marche. “Ho visitato personalmente con alcuni soci Lions il repar-
to – dice Gianfranco Sanchi, presidente del Lions Club Valle del Conca –, ho incontrato i medici, i piccoli pazienti e le loro famiglie. Sono persone che, nonostante stiano attraversando una triste realtà, trasmettono una voglia di vita e un’umanità indescrivibili, non potevamo rimanere indifferenti”. “Dal ’99 ad oggi - racconta la dottoressa Roberta Pericoli abbiamo curato oltre 200 bam-
bini e la percentuale di guarigione è dell’80 per cento. Abbiamo necessità di rendere gradevole il periodo di degenza dei bambini e dei loro genitori, affinché possano avere uno stile di vita adatto alla loro età e alle loro esigenze”. La raccolta fondi del service ‘Lions MaraMia 2012 for Children’ è il primo passo verso la collaborazione tra il Club e il reparto ospedaliero.
Bertino Montanari: “Perché non l'affidano a noi della Mofa insieme a Del Magno di IperSisa
Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
L'ANGOLO DEL DIALETTO
Boccioni e Pomodoro Avem dò artesta cnusud at tòt e mond e la comunità ma sta ricchezza l'an rispond Boccioni e Pomodoro l'è dò murcianes chi pudria fè arvè i turesta da ogni paes Una scultura la sta già fasend e gir de mond perché la è ben rafigureda sora i nost sold i vint centesme ad euro l'è la cunferma che l'artesta fiol ad murcianes l'aveva una bela mena ferma purtrop la chesa di su genitur la è svoida e abanduneda e i turesta i la trova subte l'è la piò malandeda e Cumun u la aveva compra sl'intenzion ad fela dvantè la chesa de su futuresta d'eccezion mò anche Comun l'è una istituzion cla a bsogn ad redenzion Arnaldo Pomodor dal nost partie l'à ancora divers parent. Mo nu scorie ad Murcen perché ui ciapa un sveniment L'unic sò amig, Fiorenzo Mancini, u glia prov tòttie anche si ciocolatini E su Col d'ela l'è un'opera tnuda molt malament e Arnaldo l'è incazed giustament per fortuna che una benca de nost paes la a compra dagli opere d'un cert pees se la nova generazion las darà da fè “Morciano Città d'arte” la pudria d'vantè J'ansugne jè stè invènt per es eseguid realment s'un pò ad sold dal benchie, dla comunità e una muliga ad bona volontà “tòt quel che pensabile e pò dvantà realtà” Cert l'è che: se prima in met a post e monument mi cadud stè bel pruget d'arte l'è già scadud Mè che an sò nisun una bona idea a la avria e resteure dla facieda ad chesa Boccioni subte a faria. E si sold d'una culetta sora una bela targa ad bronz a scrivria: “I tuoi paesani donarono senza ipocrisia 20 centesimi di euro per far rinascere la tua via” (Emilio Cavalli)
MORCIANO
Dicembre 2015
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Roberta Pari ha collaborato al progetto dei padiglioni di Francia, Marocco e Tailandia
MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario Boccioni - “Sbaracchiamo piazza Boccioni per dare un volto nuovo a Morciano. Così non può più rimanere; è uno smacco per tutto il paese”. Lo diceva un manipolo di settantenni ad un crocicchio in un angolo del paese una domenica mattina. Come dare loro torto. Grazie al bellissimo monumento di Arnaldo Pomodoro doveva essere il fiore all'occhiello, invece è uno degli angoli più che trasandati. Ora, bisognerebbe battere dei colpi con un po' di coraggio. Il padiglione tailandese e quello francese P i a z z a Boccioni Il bellissimo monumento di Arnaldo Pomodoro
ANGOLO DELLE IDEE
Filosofia, è vita pubblica di Alessandro Uva - Troppo spesso al giorno d’oggi, la domanda “Cosa fa un filosofo?” ottiene risposte confuse, indefinite e cariche di una buona dose di scherno, alle quali segue la tipica domanda “Con cosa campa?”. A dispetto però dei benpensanti e proseliti del pensiero unico, in Italia stiamo assistendo a numerosi tentativi (seppur ancora timidi) di reinserire la filosofia nell’agorà, la vita pubblica. Tutto ciò è la testimonianza di un “sottosuolo” culturale sempre più in fermento che, come la fenice risorge dalle proprie ceneri, scalcia per poter riemergere da vent’anni di fanghiglia concimata da berlusconismo e mass-media. Facendo un passo indietro, vedremo che alla base del grande fraintendimento dei cosiddetti “filosofi” c’è una concezione della filosofia astratta, evanescente e profondamente autoreferenziale. Essa è tutt’altro: in quanto libero esercizio del pensiero, è una delle azioni più eversive che l’uomo possa compiere, poiché si svincola ed è sopra ogni rigida norma e imposizione. Sono certamente lontani i tempi in cui Socrate rischiava e perdeva la vita per le proprie idee, cosciente di non essere l’archetipo del politically correct, infrangendo dogmi e stereotipi. Oggi una visione così parossistica del filosofo non avrebbe senso, ma i principi rimangono gli stessi. La filosofia torna ad avere un ruolo determinante nel dibattito pubblico. È proprio questo l’ambito in cui, ai giorni nostri, si esplica e finalmente trova un senso, nel discutere, porre interrogativi riguardo a
problematiche sociali e politiche e, perché no, tentare una risposta. Può inoltre diventare la cassa di risonanza del singolo cittadino, stimolandolo a una ricerca interiore e a dare un senso alla miriade degli avvenimenti che ogni giorno lo attraversano e in cui è inevitabilmente spettatore passivo. Mai come ora, disorientati da quello che Corrado Ocone definisce “un breve ma stancante periodo di fast food intellettuale procacciato dalle televisioni”, sentiamo forte e prepotente la necessità di “pensare”. Questa progressiva riscoperta è attestata dai “festival della filosofia” che spuntano come funghi, e dovrebbe esserlo ancora di più dai mass-media come la televisione. La filosofia ha bisogno di diventare pop, coniugare accademia e volgo e, escluso internet, quale mezzo è più pop della televisione? Purtroppo, nei numerosi talk show la figura del filosofo è incarnata e vincolata allo stereotipo dell’uomo barbuto e scorbutico che, dall’alto della sua superiorità è pronto a sbottare a qualsiasi opposizione. È un peccato, perché questo non fa che allontanare il popolo, un po’ per antipatia e un po’ per un senso di inferiorità, a loro avviso impossibile da colmare. Il filosofo, i filosofi, devono uscire dai castelli in cui troppo spesso sono arroccati e dimostrare alla popolazione che c’è bisogno di loro. Lo insegna la storia: nessun regime, nessun sopruso, nulla può reprimere la potenza e la propagazione capillare del pensiero. Ed è proprio il pensiero che ci rende uomini.
Un architetto morcianese all'Expo di Milano - Morciano ha lasciato il proprio segno all'Expo di Milano. Lo ha fatto attraverso l’architetto Roberta Pari. Per lo studio Work in Progress ha contribuito alla progettazione dei padiglioni della Francia, Corea del Sud, Thailandia e del Marocco; dalla progettazione esecutiva fino alla fase finale di cantiere. La Francia ha vinto il primo premio d’architettura dell’Expo. Trentenne, laureata nel marzo del 2010 a Ferrara, dopo aver lavorato per diversi studi nel Riminese, per un anno e mezzo assistente al Laboratorio di Progettazione per la Facoltà di Architettura di Ferrara, si sposta, nel 2011, a Londra per lavorare in uno studio
Roberta Pari; alle sue spalle una delle sue installazioni. Ha esposto anche a Londra
internazionale, Acma. Sviluppa progetti in Gran Bretagna ed in Germania di grande scala basati su concetti sperimentali
ed innovativi, utilizzando le ultime tecnologie e strumenti. Nel 2014 si sposta a Milano per lavorare a due progetti
importanti per la scena contemporanea milanese. Il primo. Sviluppa per lo studio OneWork la nuova piazza urbana di CityLife sulla quale si affacciano tre nuovi grattacieli che segneranno lo skyline milanese; a firmarli tre progettisti di fama mondiale: Zaha Hadid, Liebeskind e Isozaki. Roberta Pari, passione per la fotografia ed il mare, ha progettato le tre pensiline centrali e tutte le bordature esterne della piazza sopraelevata. SAPERI
- Il giovane morcianese Gionatan è il terzo migliore pugile d’Italia nella categoria pesi junior. È un alunno del secondo anno di ragioneria) presso l’Isiss “Gobetti - De Gasperi”: il suo rendimento è discreto; ha ripetuto la prima ma dice di aver imparato la lezione. Si chiama Xhonatan Kaloshi: Giony (per gli amici); è di origine albanese e ha da pochi mesi la cittadinanza italiana. Giusto in tempo per gareggiare per il tricolore. Ogni tanto in classe si scherza su questo essere italiano solo perché è “utile” alla boxe: un po’ di ironia sdrammatizza il disagio suo e di tanti ragazzi che, come lui, hanno radici lontane. Ha iniziato la boxe solo due anni fa, complice anche la vicinanza rispetto a casa di una palestra in cui c’erano corsi. Ha 11 incontri all'attivo, due sole le sconfitte. “All’inizio era molto dura – ci dice Giony -, ma non volevo mollare perché mi piace, a volte andavo anche con la febbre”. Una passione che cresce col tempo, e
Photoshop, il corso dei‘ritocchi’
Bronzo agli italiani con lei i successi. “Essere arrivato ai nazionali è un grande privilegio – prosegue il campioncino -; il mio obiettivo era di arrivare primo. La possibilità era concreta; col terzo posto ho deluso me stesso…”. Racconta che lo ha ingannato il pugile della semifinale perché era un atleta mancino, e questo lo ha spiazzato; non gli era mai successo prima di dover affrontare un avversario con queste caratteristiche. Per un insegnante è difficile spiegare ad un adolescente che ha la passione e l’energia del fiore della gioventù
che questo è solo l’inizio ed è già brillantissimo: il desiderio di primeggiare a volte deforma anche i risultati eccellenti. Tra l’altro, tramite Facebook, abbiamo avuto in diretta la bella notizia del piazzamento e abbiamo avuto anche l’onore di leggere che la medaglia di bronzo è stata dedicata proprio all’Isiss “Gobetti - De Gasperi”. Naturalmente Giony non dimentica di ringraziare la palestra, “Accademia pugilistica Valconca” di Morciano e l’allenatore Riccardo Maestri. Laura Giambartolomei
- Torna, a grande richiesta, il corso di Photoshop; lo ha organizzato dal circolo fotografico Morciano presso la sala del Lavatoio in via Concia 18, dalle 21 alle 23. Si parte il 13 gennaio. Le lezioni si tengono nelle serate del 13-1820-25-27 gennaio e 1-3 febbraio. In tutto sette lezioni di due ore ciascuna. Si accettano le iscrizioni on line (posta elettronica). Per ulteriori informazioni e programma rivolgersi a giancarlopari50@gmail.com
MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente
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Cinque domeniche dall'8 novembre al 6 dicembre. In concerto anche il morcianese Uva
OscardelVino,vinconoDeLuca-Maioli
AMARCORD
Ghigi, l'ultima pietra portata via
- Un rimpianto il pastifìcio Ghigi per non dimenticare. Per la storia, per la nostra memoria, per la gente non bisogna far finta di niente. La Ghigi la grande fabbrica non c'è più, hanno deciso e l'hanno buttata giù. Al suo posto hanno fatto un grande cantiere, chissà se domani sarà un bel vedere. Di Lei, neanche un frammento ci hanno lasciato, hanno deciso così coloro che hanno
Dicembre 2015
Il manipolo di appassionati
comprato, ma Ghigi è un nome dalla lunga storia, nasce nei 1870; è vissuta oltre un secolo e rimarrà nei nostri cuori finché resterà memoria. Morciano che l'ha vista crescere, dopo la guerra, era un paese in rovina, ma grazie al Pastifìcio Ghigi ha riconquistato la sua stima. Gli anni '60 hanno visto questa azienda diventare un gigante e nella nostra bella Italia il suo marchio era considerato molto importante. Gii operai, gli impiegati e ogni persona che al suo interno ha avuto fortuna di lavorare. Ognuno di loro ha la sua storia da raccontare. Se oggi a Morciano molti hanno una casa propria dove abitare devono dire “'Grazie Ghigi”. E non dimenticare, purtroppo tutto passa e se ne va a noi ci resta di commentare come amara conclusione e melanconia che di questa fantastica fabbrica nulla è rimasto ed anche l'ultima pietra è stata portata via. R. G. (già impiegata Ghigi)
- La coppia De Luca- Maioli ha vinto la nona edizione dell'Oscar del Vino della Bassa Romagna. La cena con degustazioni da re si è tenuta al ristorante “la Romagnola” di San Clemente il 4 dicembre. A trionfare, con largo consenso, un rosso del Salento, un Negroamaro del 2013. Qualcuno ha malignato: “E' stato il primo vino che abbiamo assaggiato, dopo eravamo troppo stanchi per un equi-
librato giudizio. E' un po' come il primo amore: non si scorda mai anche se è brutto. Poi non ha inciso meno l'abbinamento con i piatti”. La serata riporta alla Morciano d'epoca; è un vorticoso sfottò garbato che invita a sorridere e fa stare bene insieme. L'Oscar è solo la scusa per una serata da raccontare ad amici ed un giorno anche ai nipotini. I 18 formano 9 coppie. Ognuna acquista una bottiglia di
vino. Avvolte in carta anonima, contrassegnate con un numero, i cartigli numero-vino vengono sigillati in una busta che sarà aperta al termine degli assaggi. La combriccola, singolarmente, assapora e esprime il voto. Mentre la prima coppia incide il nome ai piedi dell'Oscar, l'ultima viene scritta su un cucchiaio di legno. La speciale classifica è guidata (chissà perché?) dal solo Leo
Bartolini; che sta al gioco con lo spirito di chi se la prende, ma è, la sua, solo una finzione. Tra le nove bottiglie anche una della Valconca; piazzata a metà classifica. La speciale classifica 2015: De Luca - Maioli (62 voti); Tonini Bartolini; Ripa - Semprini; Ronci - Pettinari; Allegrini- Fraternali; Tagliaferri-Bonetti; Mancini Ottaviani; Bianchini-Barbatosta; Bartolini - Fronzoni.
LIBRI
2. Scrivere la storia alla luce della geografia - CENTURIAZIONE ROMANA Nonostante che sull’area della bassa Valconca vi sia una vastissima documentazione che esclude quest’ipotesi, si da per certa una centuriazione romana che da Cattolica si portava a ridosso di Morciano, che da oltre il Tavollo superava la strada provinciale Morciano-Riccione, un’area di 35/40 km/q di cui non vi é traccia storica. Alcune osservazioni: - L’ area vede un dislivello di circa 65/70 metri in 6/7 km che in idraulica sono tantissimi oltre alla forte spinta da monte; - Fra il rilievo di monte Vici e le pendici del colle di Gabicce, vi sono circa 2 km e in quello spazio confluivano le acque di 4 bacini idrografici: del Taviolo, del Tavollo, del Ventena, del Conca, il più impetuoso dei torrenti romagnoli e marchigiani il cui alveo poco a valle di Morciano è largo 350 metri e arrivava a 6003 metri. - Bagli ci dice che il rombo delle piene del Conca si sentiva a grande distanza; - Delucca che “il Conca è sempre stato, tradizionalmente, un fiume irregolare e ribelle, il
STORIA
di Mario Garattoni crustumium rapax citato da Plinio”; - Pasini ci dice che fino a tempi recenti fra l’area costiera e Morciano non vi erano collegamenti diretti; - Forlani, dello studio S.G.A.I. di Morciano nei lavori inerenti i pozzi di Cattolica (in prossimità del casello autostradale sul lato destro del Ventena) e per l’invaso sul Conca hanno riscontrato che il piano di campagna romano nell’ area di pian di ventena era circa 10 metri più basso e nel area dei pozzi circa 18 metri. -VII/VIII secolo. Sono diversi gli studiosi che indicano Cattolica in quel periodo come un approdo fluviale e ipotizzato da Carile “un arsenale dell’esarcato” (fonti storiche e toponomastiche mettono in discusione questa ipotesi come pure il limes di guerra bizantina/ longobarda al Tavollo nel VII secolo).
PIANA ALLUVIONALE DEL CONCA Andava ad integrarsi con quella del Taviolo a ridosso delle località di Gradara e Colombarone che era un nodo viario. L’epigrafi romane di Farneto e tre documenti del IX secolo: codice bavaro numero 15 arcivescovo di Ravenna, del 1059, vescovo di Rimini, del 1069, donazione di Bennone poi finita al monastero di San Gregorio in Conca ci dicono che Farneto e Fanano erano nell’ambito della Pieve di Sant’Erasmo di Misano e territorio riminese. MONASTERO DI SAN GREGORIO IN CONCA Era in Pieve di San Giorgio, e come prassi nelle sue proprietà utilizzava la sua unità di misura agraria. Per questo motivo vediamo in atti del 1201 e 1218 riguardanti terre a ridosso del Tavollo e del Taviolo, l’utilizzo della “pertica di San Giorgio”
(un atto di Bennone del 1014 fa supporre che precedentemente alla donazione al monastero, fosse utilizzata l’unità di misura longobarda: il moggio di Liutiprando). Dopo la seconda metà del XIII secolo avvenne un altro grande riordinamento di confini plebani e conseguentemente delle diocesi. Per questo motivo vediamo la fondazione di Cattolica nell’ambito del “plebatus concae”. Sulla base di questa riforma un documento del 1290 ci dice che Fanano è entrato a far parte della Pieve di San Cristoforo. Da quanto è esposto si può dedurre che l’originario confine fra i municipi di Ariminum e Pisaurum sia stato il Taviolo nel tratto del suo corso così chiamato, ma va detto che un documento di un gromatico-agrimensore latino riferito all’area del Pisauro (Foglia) porterebbe il confine forse più a monte e che le epigrafi romane di Gradara provengono dalla via Flaminia, Colombarone. Che epigrafi di gens riminesi sono presenti nell’area di Vallugola in età imperiale. Fine (seconda parte)
Tommaso Mazzuca, opera prima - La famiglia. L'amore. La fede. Le passioni. Il Calcio. Mosaico di emozioni e pensieri di crescita interiore, sono intrecciati nel libro dal titolo “Lungo la strada”; opera prima del ventiquatrenne Tommaso Mazzuca. “Scrivere un libro - racconta il giovane autore - significa tante cose. Significa trasmettere messaggi, significa mettere per iscritto pensieri e parole che non si vogliono dimenticare, significa condividere con i lettori la propria esperienza di vita. In poche parole significa manifestarsi, mettersi a nudo e mettere a nudo quello che si è”. “Essere l’autore di un libro - continua Mazzuca - è un sogno che si avvera. Nella vita prima o poi ci si rende conto di quanto la vita sia la vera nostra maestra: gli insegnamenti più radicali provengono dall’esperienza. Durante il cammino si vivono certe situazioni, si provano certi sentimenti, si maturano riflessioni e idee”.
Tommaso Mazzuca
L’auspicio è che il libro non sia banalmente un modo con cui l’autore possa specchiarsi, ma che sia un insieme di pagine nelle quali si possa respirare vita vissuta, con le quali confrontarsi e grazie alle quali mettersi in gioco. “La cultura - chiude Mazzuca - credo sia la ricchezza più grande di cui l’uomo dispone, però credo altrettanto che per far sì che essa non muoia sia necessario crearne di nuova”. Il libro viene presentato domenica 20 dicembre alle ore 17.30 presso la sala conferenze della Banca Popolare Valconca.
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Buone Feste Morciano
Shopping natalizio nelle colorate atmosfere del centro commerciale all'aperto
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Morciano Buone Feste
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La Befana lo scosro anno
Un mese di eventi
Morciano di Romagna Via Roma 73 - Tel. 0541 - 988137
- ‘Natale a Murcièn’ è un denso programma di eventi legati alle festività natalizie. E' iniziato alla fine di novembre e finirà il 6 gennaio. Sabato 28 e domenica 29 novembre con i “Mercatini del benessere”, con la presenza di diversi ambulanti che venderanno oli, saponi, profumi ed essenze nella cornice della centrale Piazza dl Popolo. Sempre sabato 28 alle ore 10, la Biblioteca comunale “Mariotti” propone l’inizia-
tiva “Leggere in tutti i sensi”, dove vengono presentate le risorse disponibili per le letture agevolate. Venerdì 4 dicembre alle ore 16,30 sempre in biblioteca verrà proposto “Un pomeriggio da favola”, con racconti e letture in tema natalizio rivolte ai più piccoli. Sabato 5 cena presso il centro parrocchiale il cui ricavato sarà devoluto in
dal 1947
beneficenza; organizzazione a cura della Pro Loco locale. Martedì 8 alle ore 15,30 “Donne rock - la forza delle donne”, evento inserito all’interno del palinsesto degli eventi provinciali contro la violenza sulle donne. In collaborazione con l’associazione musicale di Symon Soprani e il coro voci bianche di Fabio Pecci, andrà in scena una kermesse musicale per le donne e con le donne, nella splendida cornice di Piazza
del Popolo. Sabato 12 i protagonisti saranno i bimbi della scuola dell’infanzia statale “Mariotti” con quelli della scuola delle “Maestre Pie” che insieme, alle ore 15,00 sotto i portici del Municipio in Piazza del Popolo, addobberanno il classico albero di Natale. Domenica 13 un evento originale, l’allestimento di un’area ludica con ‘i giochi
ORTOFRUTTA MONTANARI
Ingrosso e dettaglio frutta e verdura Piazza del Popolo - Tel. 0541.988110 MORCIANO DI ROMAGNA
Morciano Buone Feste
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Uno spettacolo di luminarie
di una volta’, con un laboratorio creativo di alberi di carta e animatori che intratterranno i bimbi, a partire dalle ore 15,00 in Piazza del Popolo. Venerdì 18 alle ore 16,30 riproposizione di “Un pome-
riggio da favola”, presso la biblioteca comunale, con racconti e letture in tema natalizio rivolte ai più piccoli. Sabato 19 alle ore 20,30 presso la sala ex-Lavatoio serata degli auguri durante la quale l’amministrazione co-
munale con l’intervento del Sindaco augurerà buone feste alla cittadinanza; durante la serata si esibirà il gruppo “La chiave del 10” e verranno consegnati dei riconoscimenti ad alcuni cittadini morcianesi che fanno attività di volontariato nel mondo della
- Al timone di comando della Banca Popolare Valconca si sono succeduti 60 uomini. Eccoli nei due ruoli: consiglieri d'amministrazione e direttori generali.
ETTORE UVA Via XXV Luglio 40 47833 - Morciano di Romagna Tel. e Fax 0541/987386 e-mail: uettore@libero.it
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Morciano Buone Feste Un mese di eventi scuola. Domenica 20 sarà la volta del Morciano Winter Minigolf, che sarà allestito in Piazza del Popolo a partire dalle 15 e che vedrà protagonisti i bambini, che potranno cimentarsi nel gioco del golf in un’atmosfera magica fatta di buche creative, personaggi magici e incontri natalizi. Inoltre saranno organizzati laboratori creativi, cake design, trucchi di ghiaccio, punti di shooting fotografico, magic snow show e ci saranno dolcetti natalizi per tutti. Nella stessa giornata, alle ore 16, presso la sala del consiglio comunale, consegna delle Pigotte dell’Unicef ai genitori dei bimbi di Morciano nati durante il 2015; questa iniziativa rientra in un progetto promosso dall’Unicef con il contributo del Comune di Morciano, grazie al quale viene fornito un ‘kit salvavita’
ad un bambino nato in un paese in via di sviluppo. Il 24 dicembre, giorno di vigilia, il Trenino di Babbo Natale, organizzato dall’Agesci, porterà i doni nelle case dei bimbi morcianesi. Martedì 5 gennaio alle ore 16,30 “Le sorprese della Befana”, giochi e animazione a tema per i bambini, presso la biblioteca comunale. In serata, in attesa dell’arrivo della Befana, “Shopping Night”, con polenta e dj set per le vie di Morciano, organizzata in collaborazione con la Pro Loco, i bar del paese e i commercianti, con l’eccezionale apertura serale dei negozi fino alla mezzanotte in occasione del primo gior-
no dei saldi invernali. Il 6 gennaio, la camminata dei Re Magi, che prenderà il via alle ore 17,15 dal centro parrocchiale con arrivo alla Chiesa dove si terrà la Santa Messa alle ore 18. Inoltre, per tutto il periodo natalizio sarà posizionato in Piazza del Popolo l’albero futurista realizzato dai Mutoid, che starà simbolicamente a chiudere il 2015 e ad aprire il 2016, anno di ricorrenza del centenario della morte di Umberto Boccioni, durante il quale il Comune di Morciano intende organizzare alcuni eventi a tema futurista per celebrarlo e ricordarlo. Gli eventi della programmazione natalizia sono organizzati dal Comune di Morciano in collaborazione con l’Associazione commercianti “Morciano Trade” e, di volta in volta, con le diverse realtà associative del paese.
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Festa il 15 dicembre nella cooperativa sociale di Montefiore a San Giovanni presso l'ex dancing “Moderno”
Ca' Santino, i colori della vita
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TEATRO
Cara Città Teatro, scusaci
Ca' Santino
Proiezione di un filmato che racconta le giornate dei ragazzi nella fattoria terapeutica; regista Alessandro Nunziata. Puntato sugli aspetti occupazionali COMUNITA' - Come ogni anno le festività natalizie portano a fare un bilancio dell’anno che sta volgendo al termine. Alla fattoria sociale di Ca’ Santino questo bilancio, come sempre, si è scelto di farlo in festa. La serata si svolgerà il 15 dicembre prossimo presso l’ex Dancing Moderno di San Giovanni in Marignano e prevede una cena, cui seguiranno momenti di intrattenimento con musica, balli e karaoke. Verrà allestito un mercatino dove sarà possibile acquistare ciò che con cura viene prodotto dagli Ospiti di Ca’ Santino, dalle marmellate a piccoli oggetti fatti nel laboratorio di ceramica o di attività creative, o ancora l’olio extra vergine o il nocino, etc. La novità della serata di que-
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st’anno è rappresentata dalla proiezione di un documentario che il regista Alessandro Nunziata, insieme ai ragazzi dell’associazione “Toby Dammit” di Cattolica, hanno realizzato nei mesi scorsi in diverse giornate di riprese a Ca’ Santino, durante le quali sono riusciti a cogliere lo spirito del lavoro che si svolge al Centro. Alla base di questo lavoro che occupa ogni anno molte persone, tra utenti dei vari servizi e operatori, sta la voglia comune di stare insieme, cercando di trarre dall’affiatamento del gruppo la forza per migliorare. I servizi che offre la grande fattoria nella Valle di Levola sono molti: oltre alle persone che qui risiedono, viene accolto ogni giorno un sempre più nutrito gruppo che fa parte del servizio diurno, e
ancora i bambini del Centro Socio Educativo e vari casi di ragazzi che vengono seguiti individualmente dagli educatori, con progetti personalizzati. Infine non dimentichiamo le scolaresche che a Ca’ Santino vengono in visita per seguire percorsi di educazione all’ambiente, all’alimentazione, alla cooperazione e alla socialità diffusa. In particolare nell’ultimo anno, a Ca’ Santino, si sono voluti valorizzare gli aspetti occupazionali dei percorsi terapeutici dei singoli utenti. Non per caso il servizio offerto ai ragazzi che ogni giorno vengono a Ca’ Santino per svolgere il loro lavoro ora si chiama C.S.O., una sigla che sta per Centro Socio Occupazionale. Considerate le caratteristiche degli ospiti, si è deciso di richiedere loro un impegno ade-
guato, in modo tale che non diventi troppo gravoso e resti anche il tempo per ricrearsi dopo il lavoro. Così al mattino i ragazzi sono impegnati in un vero e proprio lavoro e, a fronte di questo impegno durante il pomeriggio si possono distrarre in attività di svago come la danza o il karaoke, la ginnastica, la pittura o la ludoteca. I lavori che vengono svolti al mattino sono divisi tra quelli che necessitano al sostentamento della fattoria, dell’orto e della serra e altri che si svolgono in casa, come i laboratori di attività creativa ed espressive o quello di ceramica, nella sede di Mondaino. In particolar modo ultimamente si sta lavorando intorno alla creazione di un orto sinergico e di un vivaio partendo dalla riproduzione delle piante già a disposizione sul territorio. Anche per quanto riguarda gli animali presenti in fattoria, si sta lavorando al potenziamento delle strutture esistenti per poterli ospitare sempre al meglio e di diverse specie. Nel 2016 verrà creato un percorso sensoriale: una passeggiata durante la quale potersi emozionare coinvolgendo tutti cinque i sensi. Perciò a Ca’ Santino è ancor più bello festeggiare, perché ogni seme che mettiamo nella terra è una promessa di quella festa che sarà il suo germinare e crescere.
Francesca Airaudo, Giorgia Penzo e Mirko Gennari
- E sì, l’abbiamo fatta grossa nello scorso numero della Piazza. Abbiamo chiamato la Compagnia Città Teatro Città dell’Arte. Poi, per finire il lavoro abbiamo pensato bene di usare un'immagine non più attuale, mettendo in imbarazzo gli interessati. Ci scusiamo davvero: volevamo dare un servizio e invece, inconsciamente, l’abbiamo “fregata”! Rimediamo e vi ricordiamo gli appuntamenti del Teatro Villa nel mese di dicembre: venerdì 11 dicembre da Storie romagnole l’incredibile Maurizio Vanucci e Denis Campidelli ci racconteranno la loro Romagna. Secondo incontro col dialetto d’autore Venerdì 18 Dicembre con stralci del classico della commedia riminese Stal Mami in onore di Liliano Faenza. Natale dedicato ai più piccoli. Si comincia Domenica 27 dicembre ore 16 e Mirco Gennari
con la sua lettura del Verdissimo Grinch, un tipetto solitario e cattivo che non ama il Natale e ne combina di tutti i colori! Domenica 3 Gennaio stessa ora Le Gemelle Mejerchold. Francesca Airaudo, Giorgia Penzo e Tiziano Paganelli imperverseranno sul palco alla ricerca dei sorrisi dei bimbi e delle famiglie intervenute. Chiude questo ciclo natalizio il 6 Gennaio sempre alle 16 La vera era storia della Befana con Mirco Gennari e Giorgia Penzo. Tutt'e tre gli appuntamenti saranno chiusi da laboratori creativi per bimbi dai cinque anni in poi con il modesto contributo di euro 2 per i materiali messi a disposizione. Gli attori di Città Teatro ci mettono le loro qualità, voi potete partecipare portando la vostra presenza. Claudio Casadei
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San Clemente trenino di Babbo Natale
Montefiore, il Presepe vivente e non solo
La Natività di Montefiore (Foto Polverelli)
- Due presepi da non perdere a Montefiore Conca: il vivente e lo stabile. Vivente Forse è il più bello della provincia e tra i più blasonati d'Italia. Con i suoi cento figuranti, si afferma che lo preceda per bellezza soltanto quello abruzzese di Rivisondoli (a pochi chilometri da Rocccaraso). Ha dalla sua la storia (iniziato nei primi anni '90), l'ambientazione (il borgo malatestiano), la passione di chi lo anima e la ricchezza dei quadri. Due gli appuntamenti. Due nell'anno vecchio; il 26 e 27 dicembre, dalle 17 alle 19,30 . Organizza la Pro Loco, presieduta da Francesco Rossetti. Stabile Il santuario della Madonna di Bonora ospita in una delle sue nicchie, nella navata di sinistra, di fronte all'ingresso, un raffinato presepe stabile. Risale al 1930; le statue lignee sono opera dello scultore Martinez. Viene detto di Ortisei per lo stile; perché in quel paese della Valgardena c'è una raffinata scuola di artigianato artistico.
- C’è un Comitato che da tempo è all’opera per organizzare, ancora una volta, il Trenino di Babbo Natale con l’indispensabile collaborazione dell’Amministrazione Comunale. Come tradizione il Trenino la vigilia di Natale percorrerà le vie del Comune e porterà i doni recapitati a tanti bambini ed agli anziani di tutto il comune con età superiore agli 85 anni ai quali verrà consegnato un apprezzato pensiero offerto dall’Amministrazione Comunale. Da qualche anno, il Trenino di Babbo Natale fa la sua prima sosta al Centro Socio-Sanitario della Villa Del Bianco, consegnando dei doni ad ospiti ed operatori: un piccolo pensiero e qualche momento di gioia. A tutti gli interessati ricordiamo
Simone Esposto, scomparso a 46 anni lo scorso novembre. Da una decina d'anni era lui il signore in rosso
che: - I pacchi dono vanno consegnati presso la Sala Polivalente Del Bianco (via Tavoletovicino Scuole S.Andrea) il 23 dicembre dalle 11 alle 22, con nome ed indirizzo già scritto sul
pacco. - In caso di maltempo Babbo Natale consegnerà i regali nella stessa sala nel pomeriggio del 24 dicembre dalle 14 alle 20. - Gli organizzatori, pur avendo massima cura, non rispondono di eventuali danni agli oggetti o cose contenute nei pacchi. - Per la distribuzione dei pacchi è richiesta un’“offerta libera” per le spese di organizzazione. - Chi fosse interessato può chiedere informazioni al numero 335.6957438. Grazie a tutti, Buon Natale e Felice anno nuovo!
Moto, a Bulega il mondialino Nicolò Bulega
Il presepe nel santuario di Bonora
ALLEGRO MA NON TROPPO
Lettera a Babbo Natale di un uomo onesto Ohè Caro mio bel lo Babbino che rosso vestito ti accingi in questo mediocre declino felice a far ciurme di bimbi, che sotto la tua algida barba nascondi allo sguardo del mondo non solo un’età ormai tarda ma un grugno da schifo profondo Ti prego mio simbolo audace ripristina in questa mia terra togliendo ‘sta lurida pace con fil di sanissima guerra! Tranquillo mio caro babbazzo n’incor non ho perso la mente è che mi sarei rotto il mazzo di questa gentaglia incoerente! Intanto una cosa ti dico se i doni ti accingi a portare non voglio in regalo un partito: l’avevo e l’ho dovuto lasciare. Parlava di pace e speranza per quelli che hanno di meno ma ora con troppa arroganza s’è fatto aguzzino supremo. Ti prego babbino di miele a chi ha tradito il mandato regala il destino crudele: lavori anche lui non pagato! A chi un tempo purista, urlando in mia direzione, Dicea “non sei comunista”! Tu fargli provar l’emozione
Poi porgi lo sguardo a 'sta gente e donagli sveglia interiore che a forza di errar finalmente si scelgano l’uomo migliore! Capisco, il mio sogno è giustizia E tale è destinato a restare sconfitti da troppa mestizia Del popol il sentimento tradito a dignità ci tocca abdicare. dal di lor disprezzo erogato Tu invece omaccione barbuto che qui ormai inebetito sarai mai agghindato da Zorro si accorge d’esser stato fregato! in fondo, è ormai risaputo Da questi vigliacchi fautori per me sol io mi sbatto e corro! dell’esser sol lor necessari Tu pensa ai bimbi che sono il futuro sottrai i poteri e gli onori Dai loro volti la gioia non si spenga che tornino a noi esser pari! che non si trovino mai spalle al muro Che sudino il pane che imboccano per lor non valga la “legge del menga”! Or tolto dalle tavole altrui Fa il tuo mestiere e che il mondo vorrei che tu fossi il fantastico impari neo lume di ‘stì tempi bui! che c’è una ruota che si chiama vita Riporta al Carabiniere da pure i doni anche ai peggio bari la forza e il coraggio di fare con “La Sgrignona” perderan la ogn’ora il suo bel mestiere partita! contro ogni canaglia operare. Porta gli auguri a chi fa del bene E senno regala alla gente ai vecchi porta in dono un amico che scegliersi deve il suo duca ai giovani porta collane di speme che sia almen coerente che ogni lor sogno non sia mai tradito. fedele alla parola data! Infine a te ometto in rosso Babbino vestito di rosso a cui io penso come ad un Dio che ogn’anno di “buono” hai fun- auguro feste a più non posso zione e a tutti porta l’augurio mio. incazzati un poco usa il dito per chi di rubar ha vocazione. Fausto Nottiberti
- Ve lo avevamo detto che di questo ragazzo ne avremmo sentito ancora parlare. E Lui Nicolò Bulega, non ha deluso le aspettative. Vince da un po’, Nicolò. Nel 2009 ( Nicolò che è classe 1999) corre da pilota ufficiale della ZPF e diventa Campione Regionale Emilia Romagna delle selettive zona B con una gara d’anticipo. Nel 2010 primo passo verso le moto vere, corre il Campionato Italiano Mini GP 50. Arriva 4° assoluto nel campionato con il team RMU. Nel 2012 è Campione Italiano 125 PreGP; nel 2013, Campione Italiano Pre GP 250 e nel 2014 entra a far parte della VR46 Riders Academy di Valentino Rossi e corre nel CEV Moto3 con il Team Calvo. E lo scorso 15 novembre alle ore 15,12 il campioncino sanclementese è il primo vincitore su Ktm del Cev “mondialino” Moto3 dopo una stagione di altissimo livello tec-
ANGOLO DELLA POESIA
L'aquila Ansante cerca la mente di librarsi sulli elevati picchi poi domina la piana dei silenzi pur concitato ed annaspante vociar che ancora sente Ancorata al pian da cui rifuggere non può Sapiente dell'impossibile distacco allor tenta nel planar tal che l'aquila esperisce di rimirar da lassù il mondo Raffaele Colella (Gemmano)
nico, ricca di colpi di scena che non gli hanno impedito di piegare gli spagnoli in casa loro: una sorta di moltiplicatore di soddisfazione per chi è romagnolo di nascita (o d’adozione) e ama le moto. E poi la dedica di quella vittoria proprio a Valentino Rossi. La ferita del biscottone contro il pilota di Tavullia è di quelle che non si rimarginano e la prima vendetta porta proprio la firma di Nicolò! Ora il giovane, sanclementese d’adozione, ha aperte le porte del mondiale della Moto3 “senior” 2016. Sarà in sella alle Ktm ufficiali del Team di Rossi; correrà in squadra con gente del calibro di Fenati e Migno, tre leoni nella stessa gabbia ma Nicolò ha la classe, il physique du rôle e le qualità per fare esperienza e giocarsela alla pari con chiunque. In bocca al lupo Nicolò e grazie, ma tutti noi vorremmo ringraziarti ancora. Claudio Casadei
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
- L'eco della Bocciofila di Montegridolfo giunge da lontanissimo grazie alla Cvm: Australia, Perù, Stati Uniti (Rushmore, la montagna che reca i volti dei quattro storici presidenti americani ospita uno dei rivenditori più prestigiosi). Insieme all'Utensiltecnica di Montegridolfo, è tra i grandi sponsor della
Cvm, da Montegridolfo ai cinque continenti
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Al centro i due soci fondatori: Tonino Carcianelli (alla sua destra il figlio Mirco, perito meccanico) e Veris Valeri (col figlio, ingegnere meccanico)
Lo sponsor della Bocciofila esporta l'80 per cento della produzione. Modello del genius loci ECONOMIA formazione che si batte per lo scudetto e che riverbera prestigio al paesino ed a tutta la provincia. Sede nella zona industriale di Montelabbate, l'azienda tra le prime 10 in Italia per la produzione di tecnologia per mobilieri: dai più semplici sistemi di rullaggio (“facili da fare, come andare in bicicletta”), fino ai più complessi sistemi di imballaggio per mobili assemblati (ne incartona
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cinque al minuto), per stringerli durante la lavorazione (cosiddette strettoie), per avvolgerli nel polietilene (termoretraibile e film). Vedere in azione le macchine computerizzate per cartoni
e strettoie (spara le graffe) è uno spettacolo di sapienza artigianale. In genere, i sistemi, vengono commissionati su misura. Della prima, in 20 anni, ne sono state prodotte un centinaio. Sono cen-
tri per grandi imprese del mobile. Tra i clienti più blasonati dell'azienda di Montelabbate: Scavolini, Pedini, Poliform, Colombini, Fiam, Valentini, Ifi, Las, Aran, Berloni, Sifa, Molteni, Mercantini. Viene fondata nel 1982 da tre soci: Carcianelli, Valeri e Manna (Cvm ne è l'acronimo) a Montecchio. Nell'85 esce Manna; nelll'89 arriva, come socio, Franco Catalani che lascia nel 2012.
I due perni sono Tonino Carcianelli e Veris (nome del protagonista di un film che piacque ai genitori) Valeri. I due rappresentano il genius loci degli italiani. Tonino inizia a 16 anni nelle moto, alla Benelli di Pesaro, stampista di motori. Siamo nel lontano 1964; è una data fatidica come vedremo più avanti perché nello stesso anno fuoriesce dalla Benelli il tornitore Giancarlo Selci e fonda la Biesse, il colosso mondiale nella produzione di macchine per mobilieri e serramentisti. Un vero e proprio fiore all'occhiello del made in Italy. Carcianelli abbandona la Benelli nel '72 e entra da Manna come stampista di rolliere. Valeri e Carcianelli si conoscono attraverso il cognato, vicino di casa di Tonino. Carcianelli, passione per la caccia e le bocce, chiama a lavorare Valeri nell'estate dell'81 per commesse inevase. A fine estate la proposta di creare la Cvm. Si parte come produttori
di rolliere. I due soci si completano; Valeri (passiona per il ballo liscio) si occupa dell'ufficio tecnico; a Carcianelli la produzione e l'amministrazione. Successivamente si inizia con i sistemi di imballaggi più complessi. L'anno della svolta è il 1996 con il sistema “Silver Pack”, il famoso centro da 5 scatole al minuto. La bottega cresce; nell'89 si trasferiscono in uno stabilimento più ampio a Montelabbate, dove ancora oggi si trova. Impiega 25 dipendenti; 8 negli uffici (cinque fanno sviluppo e ricerca). Questa crisi che sembra infinita (è partita nel 2008), tocca la Cvm tra il 2009 ed il 2011, anno in cui nasce una strettissima collaborazione con la Biesse di Selci. Nel 2012, una grande impresa contatta Carcianelli e Valeri per una possibile collaborazione. La risposta dei due: “No, grazie. Non possiamo tradire la Biesse”. Uomini d'altri tempi, si direbbe, ma non è proprio così. La correttezza taglia uomini e storia da sempre. Dicono i due soci: “Noi siamo come dei sarti per i mobilieri; facciamo le macchine in funzione delle loro esigenze. La nostra forza è la tecnologia, la serietà e l'affidabilità. Il suo logo è sulle maglie della Bocciofila Montegridolfo da tre anni; perché Tonino, uno dei due titolari, seppur di Montecchio, da una ventina d'anni frequenta il bocciodromo romagnolo.
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BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO svolto un Convegno nel teatro di Saludecio con esperti e ricercatori, fra cui il morcianese Mario Garattoni. Un’altra iniziativa è quella che ha coinvolto le scuole medie di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo dove gli allievi e gli insegnanti hanno ripercorso la via di San Francesco che conduce a Monteformosino. Significativa, durante l’anno, è stata anche l’inaugurazione del “Centro Vacanze Santo Amato” a Laureto, complesso realizzato da Don Tarcisio nei locali della vecchia canonica, completamente ristrutturata assieme al restauro della chiesa. In questa occasione è avvenuta la scoperta da parte dei pellegrini, dei giovani scouts e gruppi parrocchiali, che sono stato ospiti della casa, delle vecchie vie ripristinate e dei per-
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SALUDECIO
La musica che avvolge i cuori con quelli della Bpv
La festa per la santificazione la scorsa primavera
Beato Amato, un anno dopo la santificazione La band della Bpv
- Fra poco è Natale e questa festa, come si sa, tende a far aggregare le persone oltre che farle essere un po’ più buone. Lo spirito di aggregazione come pure la volontà di fare qualcosa di buono ha stimolato un gruppo di dipendenti della Banca Popolare Valconca ad organizzare per venerdì 18 dicembre uno spettacolo presso il teatro “G.Verdi” di Saludecio sulla falsariga di quello del 10 ottobre scorso, evento nel quale è stato messo in scena un concerto “condito” anche dalla recita di alcune poesie e pure da uno sketch dialettale per stimolare ulteriormente l’allegria. Anche in questo caso la “squadra” è la stessa ed il format è identico, quindi: musica, poesia e teatro dialettale, ma completamente inedito sotto il punto di vista dei contenuti; in particolare gli spartiti musicali
saranno divisi fra canzoni in tema natalizio e testi di stretta attualità, affrontati con spirito positivo e di buona speranza. L’ingresso, ad offerta libera, è aperto a tutti. Si spera in una folta partecipazione anche perché considerato che l’utile della serata verrà devoluto in beneficenza è auspicabile poter rivedere il pienone della volta scorsa. Convinti dallo spirito che anima gli organizzatori e dalla validità della iniziativa, anche in questa occasione il supporto viene dato dal Comune di Saludecio, che ha concesso il proprio patrocinio e dalla Banca Popolare Valconca, con i ringraziamenti di tutte quelle persone che stanno lavorando e lavoreranno alla organizzazione non per soldi ma solo per il piacere di poter realizzare qualcosa di buono.
SPIRITUALITA' - Domenica 22 novembre a conclusione delle tante manifestazioni che si sono svolte nel corrente anno, Saludecio e i pellegrini si sono ritrovati a festeggiare il loro Santo nella chiesa di San Biagio, santuario e sede del museo a lui dedicato. La comunità e tutte le autorità hanno assistito alla messa celebrata dal vescovo di Rimini, che insieme a don Luigi e ai parroci della zona, ha sottolineato il messaggio spirituale e sociale, ricordando la sua vita come esempio di gioia del servizio e dell’umiltà. Dopo la messa il Vescovo e il Sindaco hanno scoperto la lastra di pietra con il nuovo nome della piazza antistante alla chiesa: “Piazza Santo Amato Ronconi”. Successivamente nel teatro c’è stata la proiezione di un
di Marida Barbaresco filmato che rievoca la vita e la figura del Santo Amato. mostrando anche alcune delle fasi più emozionanti del cammino dei pellegrini che ,insieme al sindaco Polidori Dilvo, per 14 giorni hanno ripercorso vie e sentieri storici da Saludecio fino Roma. Qui hanno ricevuto il “Testimonium” nella basilica di San Pietro, sono stati accolti con la lavanda dei piedi e ospitati nello “Spedale della Provvidenza: la casa dei pellegrini a Roma” presso la “confraternita di San Jacopo di Compostella” per poi assistere il giorno dopo alla cerimonia di santificazione celebrata da papa Francesco.
Poi, a seguire,buffet per tutti organizzato dalla amministrazione comunale. In questa occasione i pellegrini si sono ritrovati per raccontarsi le loro esperienze di cammino: chi è tornato a ripercorrere il cammino di Santiago o chi lo ha fatto per la prima volta, chi ha scoperto il cammino della Verna, di Camaldoli e di Assisi, ripercorrendo quindi i tanti percorsi che i pellegrini di ogni epoca hanno tracciato verso Roma e verso i santuari della Fede. Lo scambio di queste esperienze ha stimolato l interesse per la conoscenza e la ricerca degli antichi percorsi anche nella nostra zona ; su questo tema si era gia’
corsi nel secolare bosco di Laureto. Ogni evento e’ stato caratterizzato da una larga partecipazione e grande interesse anche da parte delle Amministrazioni comunali ed enti pubblici locali. E’ stato tutto un fiorire di iniziative ed eventi, in cui cittadini ed amministratori di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo, hanno collaborato e, rinunciando ai vecchi campanilismi, hanno finalmente preso coscienza che “l’unione fa la forza”. Sembra proprio che il nostro Santo Amato abbia voluto fare, se non un miracolo, certamente un bel regalo alla sua terra, facendo riscoprire ai suoi moderni compaesani le “virtù del cammino” e l’attualità del messaggio francescano.
Le trincee per non dimenticare l'uomo CULTURA
I protagonisti dello spettacolo
SALUDECIO
Saludecio, due libri fotografici L'ingresso del borgo
- Due libri per raccontare la Festa del beato Amato ed i murales. Ne è autore Pier Francesco Gasperi, grande appassionato di fotografia; ha voluto rendere omaggio a Saludecio, uno dei Comuni che si è sempre distinto in campo culturale, artistico e spirituale. Numerosi i murales realizzati negli anni sulle pareti delle case del centro storico; sono raccontati con cento pagine di grande formato (21 cm x 30 cm). Un bellissimo volume, con scorci anche del centro storico e dei palazzi di Saludecio.
Il secondo lavoro è di 50 pagine pagine delllo stesso formato e raccoglie le immagini della festa in onore del Santo Beato Amato del 31 maggio scorso, quando l’urna del santo è stata portata in processione dalla chiesa alla sua casa natia su un carro trainato da buoi. Immagini che procurano emozioni e testimoniano un evento storico. I fotolibri sono in visione presso l’edicola Zanni di Morciano; si possono prenotare ristampe degli stessi o presso la redazione della Piazza tel. 0541.611070.
- Dopo Morciano (conferenza per gli studenti dell’ITC sulla Prima Guerra Mondiale), infatti, i Comuni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo, quasi a suggello delle delibere di fusione in unico Comune assunte solo qualche giorno prima, hanno deciso di rappresentare l’evento/spettacolo “dalle Trincee canti della Prima Guerra Mondiale” che Le Nuvole avevano organizzato per il centenario dell’ingresso (24 maggio 1915) del Regno d’Italia nel primo conflitto mondiale. La prima guerra mondiale fu una tragedia immane che provocò un elevatissimo numero di caduti sui campi di battaglia di tutta Europa e lasciò tra i civili desolazione e povertà. Per rievocare quel periodo, 24 maggio 1915 - 4 novembre 1918, il Coro Lirico Perla Verde ha eseguito canti rievocativi di intensa emozione inframmezzati dal racconto, frutto di appassionate ricerche, del dottor Rodolfo Francesconi e dalle letture del-
l’attrice Giorgia Penzo. I brani (lettere, poesie, canzoni), conosciutissimi, sono stati per lo più “inventati” dai soldati durante le dure marce e la lunga permanenza nelle trincee, e fanno parte di quel lascito che noi in quanto eredi abbiamo il dovere di non disperdere. Lorenzo Grilli, sindaco di Montegridolfo ha detto: “Non ho mai assistito ad una simile interpretazione per commemorare i caduti delle guerre: lo spettacolo messo in scena è stato veramente emozionante.” “Credo – ha proseguito - che
quando si osservano senza ideologie fatti accaduti solo 100 anni fa, non si possa fare a meno di rendersi conto di quanto siano stati fortunati tutti quei ragazzi che non hanno avuto la sfortuna di conoscere la guerra. I tanti caduti per la Patria hanno donato la parte migliore della loro vita e per questo dovremo onorarne sempre la memoria.” L’assessore alla Cultura del Comune di Mondaino, sottor Enrico Chiaretti, in un pacato commento ha detto: “Durante lo spettacolo, più volte un nodo mi si è stretto in gola al pensiero di cosa abbiano passato i nostri
nonni e/o bisnonni in quei momenti terrificanti, quando morire era un dovere. Secondo me, il sentire i loro canti, le loro voci, li ha trasformati da soldati al fronte che stanno sui libri di storia in persone care delle quali ci resta una foto su un tavolo o una medaglia in un cassetto e, quel che più conta, una Nazione.” Il sindaco di Saludecio, Dilvo Polidori, che ha ospitato lo spettacolo nel bellissimo Teatro G. Verdi (pregevole struttura già da tempo oggetto di valorizzazione dall’Amministrazione), si è volutamente trattenuto dal comunicare le proprie emozioni; ha però ringraziato di cuore quanti – Rodolfo Francesconi, Giorgia Penzo, Coro, Associazione Le Nuvole – sono stati impegnati nella riuscita dell’evento. Il costante lavoro di tessitura portato avanti con pazienza dal gruppo dirigente de Le Nuvole ha generato un nuovo fronte di interesse per le attività dell’Associazione: il grande spettacolo.
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
CORIANO - IL TEATRO
Valliano, presepe da visitare
Sbarca oltreoceano con la sua idea: vendere online zucche ornamentali
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Bianchi, da Passano a Manhattan Marco Bianchi UOMINI di Laura Giambartolomei
- Prendere al volo il presepe di Valliano (bellissimo) per visitare una delle chiese più importanti della provincia di Rimini. L’edificio esisteva già nel 1200. Ampliato tra il 1465’74, quando venne modificata l’originaria pianta a croce greca (tutti e quattro i bracci uguali), è stato duramente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale. Subito dopo il conflitto il Genio civile ricostruì la copertura, nel ‘99 venne iniziato il restauro, terminato nell’estate 2003 con il campanile. La canonica, dal novembre 2003, ospita il museo della civiltà contadina. Il santuario di Valliano è un capolavoro: l’interno conserva gli affreschi di uno degli allievi prediletti da Raffaello: Pellegrino
- Che un ragioniere in casa fosse sempre utile si sapeva, ma che addirittura vi si potesse nascondere uno spirito imprenditoriale internazionale, davvero è una sorpresa, prima di tutto per i genitori del giovane in questione. Il suo nome è Marco Bianchi, diplomato alcuni anni or sono presso l’indirizzo sperimentale di ragioneria allora di massima eccellenza denominato Liceo Economico (oggi purtroppo cancellato dalla riforma Gelmini). Terminati gli studi si inserisce naturaliter nell’azienda di famiglia, il Podere Bianchi a Passano di Coriano, già avviato nella produzione di olio e vino. Il giovane Marco però ha un’idea che gli frulla in testa: chiede al padre un pezzettino di terreno dove poter sperimenta-
re specie nuove di un tipo di zucca che suo padre aveva comprato per lui tempo prima in una mostra di prodotti tipici a Sant’Agata Feltria: studia il prodotto in tutti i suoi segreti, cerca il giusto mix di semi per ottenere zucche dai colori e dalle forme più strane. Senza dimenticare la dimensione moderna del businness: già a 17 anni aveva convinto la madre ad acquistare per pochi euro il dominio www.zuccheornamentali.com. Marco si dedica con tutte le sue energie questa avventura imprenditoriale impegnativa, ma lui porta avanti la sua idea in base ad un principio chiaro: “Il segreto del mio successo sta nella possibilità di vendere direttamente dal produttore al consumatore finale senza interme-
diari” ci svela Marco. “Attraverso il sito internet e Facebook ognuno può scegliersi la propria zucca, vederla in foto, ordinarla e riceverla a casa propria in pochi click”. In catalogo sono presenti le zucche di Halloween classiche e quelle ornamentali, oltre a decine di singoli pezzi codificati sul sito e acquistabili a partire da •1,50. Inoltre ci sono le zucche lagenarie: queste ultime riescono a garantire un mercato vivo tutto l’anno poiché, dopo un periodo di essiccazione di circa tre mesi, la buccia diventa dura e resistente all’acqua, perfette quindi per essere intagliate, scolpite o utilizzate per fare vasi, lanterne, presepi o strumenti musicali. E quindi il grande successo: in Italia e all’estero, fino a New
York, proprio in quella nazione che è la patria delle zucche! Il successo di Marco fa notizia: prima sui quotidiani locali, poi la foto notizia (con seguente articolo all’interno) sulla prima pagina de La Stampa, l’intervista telefonica su Radio Deejay e per finire un servizio esclusivo nell’edizione delle 20.00 del TG5 di sabato 31 Novembre. Subito dopo, la telefonata di congratulazioni dal Presidente della Regione Emilia Romagna dott. Bonaccini. Ma Marco non è tipo da gongolare troppo, e c’è molto lavoro da fare “perché bisogna aggiornare il sito, ricevere gli ordini, spedire le foto per avere l’approvazione della merce richiesta, controllare l’esattezza dei bonifici anticipati ricevuti e coordinare il packaging dell’invio avvolgendo le zucche nella paglia per dare un ulteriore tocco di genuinità” ci dice con entusiasmo. Marco Bianchi, orgoglio della sua famiglia e, perché no, vanto per noi docenti che lavoriamo da anni con passione per creare bravi diplomati che sappiano trasformare un sogno in una grande, concreta e fruttuosa idea!
CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
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Agricolturaeturismo,chefare? MONTESCUDO - MONTECOLOMBO
Montescudo, presepe vivente
Montescudo, presepe vivente (Foto P. F. Gasperi)
- Il presepe vivente di Montescudo è alla nona edizione. La rappresentazione si tiene il 20 dicembre nella piazza del Municipio e Torrione di Montescudo dalle ore 19,30. Il centro storico si anima con oltre 100 figuranti, tra abitanti del paese e delle zone circostanti. Vengono rappresentati alcuni dei più significativi personaggi della Natività, accompagnati dalle melodie degli zampognari. Organizzano le parrocchie, la Pro Loco e il sostegno del Comune. Il percorso. Dalla Piazza del Municipio, ci si sposta lungo le principali vie cittadine: falegnameria, osterie, lavandaie, pastori con greggi ed altri personaggi. E' il presepe della tradizionae, che valorizza la creatività popolare e coinvolge bambini e adulti.
- Negli ultimi tempi Sindaco e pro-sindaco fanno un gran parlare di opportunità che possono nascere incentivando il turismo, con la costituzione di B & B (alloggio e prima colazione), come parziale alternativa agli alberghi della zona costiera e dall’offerta eno-gastronomica. Con uguale enfasi (slancio) si parla di sviluppo dell’agricoltura, che di fatto si riduce al vino e un po’ di olio. Sarebbe utile conoscere, se esistono, progetti in corso d’opera, per verificarne i contenuti e la reale ricaduta per il territorio Corianese fugando il dubbio che le eventuali iniziative siano a vantaggio di poche persone. Gli eventuali finanziamenti dei progetti passeranno dalla regione Emilia Romagna attraverso i GAL (Gruppi di Azione Locale, strumento in mano agli amministratori dei comuni e ai rappresentanti delle associazioni), enti che oltre ad avere alti oneri di funzionamento, saranno gestiti dalla “politica“. E’ quindi necessaria chiarezza e trasparenza nella destinazione dei fondi pubblici. Altra considerazione riguarda il territorio del Comune perchè in ogni occasione viene descritto di grande interesse paesagistico e non si fanno mancare paragoni con la vicina Toscana. In realtà la urbanizzazione selvaggia degli ultimi decenni, la frammentazione delle aziende agricole, piccole e non specializzate (con alcune lodevoli eccezioni nel settore vitivinicolo, tra cui S. Patrignano pur nella sua autonomia), le scarse presenze storiche, la presenza dell’inceneritore in buona vista all’uscita dell’autostrada,
Comunità aperta interviene nella discussione
Coriano
CORIANO struttura che con il nuovo alto camino, ha aumentato di chilometri la dispersione di polveri tossiche (leggasi nano particelle, detto senza paura di smentite in quanto mancano rilievi al suolo oggettivi e sopra le parti). Ancora, nella zona artigianale di Cerasolo Ausa si procede alla bonifica di terreni altamente inquinati da idrocarburi, e anche in questo caso non si conoscono le ricadute all’esterno. Ricordiamo anche i moltissimi ettari di terreno coltivati per la raccolta di biomasse. Per non parlare delle brutte e numerose zone artigianali, piene di capannoni vuoti e semicadenti, da Cerasolo Ausa, a Raibano, a Pian della Pieve di Ospedaletto e in via Piane. E per finire l’ampliamento dell’autostrada con la terza corsia, i cui lavori, già ultimati, hanno compreso le opere di scavalcamento per lo spostamento della statale 16 che viaggerà parallelamente alla A 14 (con quale impatto ambientale nessuno ci informa). Tutto questo non è certo il miglior biglietto da visita per Coriano. Riteniamo comunque importante valorizzare l’esistente e anche aumentare, laddove esistano le condizioni, le produzioni agricole e di artigianato presenti sul territorio. Siamo altrettanto convinti che si debba lavorare sull’insieme, quin-
di nell’immediato e sul lungo periodo. Ecco alcune proposte: a) Predisporre un progetto che sostenga un consistente rimboschimento favorendo, in primis, gran parte delle aree di prossimità all’inceneritore e tutte le aziende marginali, non economicamente rilevanti, dando priorità alle zone in cui sono presenti aziende rappresentative, utilizzando piante indigene e di pregio ( anche per il tartufo ) b) Lavorare da subito per portare la raccolta differenziata, coinvolgendo anche altri comuni della provincia, a livelli molto alti per rendere superfluo e antieconomico incenerire i rifiuti, in un tempo ragionevole di 5/6 anni b) Avviare una condotta enologica di qualità per le aziende che vinificano, in modo che possano mettere risorse proprie in investimenti promozionali o di sostegno ad un eventuale, auspicabile, momento di rapresentanza unitaria (così si aumenteranno gli ottani alla benzina cui fa riferimento il prosindaco). c) Predisporre una “ cartellonistica alla francese “ per dare visibilità alle aziente che hanno produzioni aziendali di pregio ( vino,
olio, formaggi, carne, artigianato , ecc.) d) Favorire urbanisticamente progetti, anche non strutturali, con autorizzazioni veloci e anche temporanee per le inziative volte a produrre, presentare, qualificare e valorizzare le produzioni locali di qualunque tipo. e) Valutare, in un quadro di rinnovamento complessivo dell’area artigianale di Cerasolo Ausa, l’opportunità di avere un centro che raccolga tutte le referenze del comune di Coriano compreso San Patrignano e la cantina cooperativa di Pian della Pieve ( è illusorio pensare ad un ripristino, a un binario, della vecchia linea ferroviaria Rimini-S.Marino anche a fini turistici? ). f) A livello urbanistico fermare il dissennato consumo di territorio, rimettere in gioco le vecchie case coloniche con forti incentivi, e riqualificare l’esistente cercando di dare agli insediamenti già esistenti e sparpagliati una dimensione più sociale e di integrazione tra i residenti; si può lanciare un concorso di idee per giovani architetti o laureandi con premi ai progetti più interessanti. Per concludere una breve nota sul ” Brand Romagna”. Noi pensiamo sia troppo vasto e lontano dalle realtà del Riminese e di Coriano, ragione per cui, non per campanile, ma per avere più opportunità, riteniamo utile concentrare idee e risorse al nostro territorio, come già sottolineato in precedenza. Gino Albertini, per Coriano Comunità Aperta