2014 - 01 | La Piazza della Provincia

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 18 N.1 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

RICCIONE - 21

RIMINI - 8

IL PUNTO DI VISTA

Matteo Renzi e la crisi dell'oligarchia

di Alessandro Roveri* - Riporto qui la parte finale del mio articolo del novembre scorso. «Dovendo indicare – ha scritto Damilano alla fine del suo libro – una radice del suo impegno, Renzi ha allontanato quella dei giovani democristiani e ha preferito riconoscere quella dell’Ulivo del 1995–1996: “Io nasco con i Comitati Prodi”. Sia consentito al sottoscritto, che l’11 febbraio 1995 fondò il Comitato Prodi di Ferrara interrompendo il suo corso di lezioni, di augurare successo all’allora ventenne Matteo Renzi». E’ andata bene. Prodi non aveva un partito dietro di sé. Ora milioni di italiani ne hanno dato uno a Renzi. L’8 dicembre sono andato al seggio romano di Piazza del Popolo ed ho votato, naturalmente, Renzi. Nelle precedenti primarie gli avevo preferito Bersani. Ma molto, oserei dire tutto, è cambiato da allora. Bersani è stato una grossa delusione. Finalmente hanno avuto la parola gli elettori del Pd disgustati dei 101 del loro partito che non votarono Prodi. Bersani, che non aveva vin-

GENNAIO 2014

Non toccate l'urbanistica! Luogo di gioie e dolori

Nato il M5S. Presentazione ufficiale MORCIANO - 53

CATTOLICA - 31

Economia, ci si salva solo con l'export Almeno raggiungere il 40 per cento del fatturato. Ottimale svalicare la soglia del 50. Gli imprenditori veri hanno capito che è l'unica via. Ma il percorso è arduo e impervio. Con le istituzioni pubbliche che non aiutano

Pagine 2-3

Breve massima di saggezza Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso

ALLEGRO MA NON TROPPO

MADE IN ITALY

Tutti a soccorrere il carro del vincitore

Solo il 4% degli italiani ha fiducia nei partiti...

Matteo Renzi

E cl'èlt 96% al farìa tut tridèl...

Renzi, renziani e renzetti di Enzo Cecchini - Ilvo Diamanti su Repubblica (6-12014) definisce Matteo Renzi un “leader post-berlusconiano ... che interpreta il post-Pd come soggetto politico modellato sulla persona del leader”.

- La lucina in fondo al tunnel della crisi è un'altra macchina. L'imprenditore l'ha appena acquistata per due ragioni. La prima, dato il momento, i prezzi sono stracciati. La seconda, la sua capacità produttiva è arrivata al 90 per cento della potenzialità; nel momento più buio, nel dopo 2008, era scesa al 40 per cento. Un cen-

Nelson Mandela Segue a pagina 11

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Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Tonti-Paolucci: Riuscirà l'Italia a dare un futuro ai giovani?

Sigismondo d'oro, premiati Perfetti e Delucca

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

E' giusto allora chiedersi se sia tutto oro quel riluce nella schiacciante vittoria di Renzi nelle primarie del dicembre scorso. Non sul piano ideologico, cioè se sia più o meno una prosecuzione di “sinistra” di SilCecco-David Hockney - 2014

MISANO ADRIATICO

VALCONCA

Pd, primarie e fair play Corsa tra Giannini e Guagneli

San Clemente Pd, Cecchini vs Guiducci? Drudi, macellaio da 45 anni San Giovanni Turismo del benessere Coriano Inceneritore, che fare? Mondaino Finestre sulla storia Pd, Forlani vs Battistoni? Saludecio Beato Amato santo?

RUBRICA

Condomini Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 Pagina

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Gennaio 2014

INCHIESTA

Lucina in fondo al tunnel. Azienda termometro del made in Rimini della metalmeccanica al 90% della propria capacità

Economia, ci si salva con l'export CURIOSITA'

L'INCHIESTA

segue dalla prima pagina

tinaio i dipendenti, si sta parlando di uno dei fiori all'occhiello del sistema produttivo della provincia di Rimini. Settore metalmeccanica, senza prodotti propri, fa il terzista. A livelli ecccellenti. Tra i suoi clienti cinque multinazionali (due le straniere). Da decenni, per la certezza di essere tenuto a livello di sussistenza, ha tagliato i rapporti con le più grandi imprese del nostro territorio. Dietro c'è un imprenditore vero. Uno che ha sempre investito nella bottega: tecnologia, capannoni, uomini. Uno che paga con la precisione di un metronomo e che si arrabbia se i suoi ragazzi alle macchine non rispettono l'abc della sicurezza. Niente mega ville per sé ed i figli. Si toglie solo due sfizi: uno legato ai motori, da buon sangue romagnolo e l'altro alla montagna. Nei momenti di vacche magre, per usare una breve massima di saggezza biblica, riprese in mano la valigetta e andò a bussare ai potenziali committenti. Mai dato segni di preoccupazione ai dipendenti. Export Il sistema produttivo della provincia di Rimini, da gennaio a settembre 2013, ha esportato beni e servizi per un valore di 1,4 miliardi di euro (meno 2,1 per cento sullo stesso periodo dell'anno precedente). Il mercato più importante è quello europeo che ha assorbito roba per 936 milioni (meno 5,1%). Se-

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 14 gennaio

gue l'Asia con 218 milioni (più 1%), poi l'America con 187 (più 9%), l'Africa con 39. Chiude la lontana Oceania con 17 milioni. Import I 332mila abitanti del Riminese hanno importato beni per circa 509 milioni di euro, meno 1 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2012. La maggior parte arriva dall'Europa: 324 milioni. Seguono l'Asia con 148 milioni e l'America con 21. Come si nota, la cosiddetta bilancia commerciale provinciale è in robusto attivo. Occupazione Esaminando il quinquennio giugno 2008-giugno 2013, che consente di valutare gli effetti complessivi della lunga crisi che stiamo vivendo sull’economia provinciale, si rileva la forte riduzione dell’occupazione industriale (-14%) e delle costruzioni (-11%), mentre l’agricoltura ha perso il 3% degli addetti. Tali contrazioni sono state in parte compensate dall’aumento dei servizi (+3%, dovuto però in buona parte alla ristorazione) e dei servizi di pubblica utilità (+10%), cioè energia elettrica, gas, acqua, gestione rifiuti e reti fognarie. In questo arco di tempo, l’occupazione in provincia di Rimini si è ridotta del 3% escludendo la ristorazione (-1,6% se si considera anche questo settore, i cui marcati aumenti erano presumibilmente dovuti all’utilizzo di un maggior numero di addetti impiegati per brevi periodi). A livello regionale l’occupazione nel quinquennio considerato si è ridotta del 5% al netto della ristorazione e del 3,8% nel complesso. A metà 2013 l’occupazione

Agricoltura, quei fenomeni di olandesi - Il setttore agro-alimentare italiano esporto per 33 miliardi di euro. E da sempre, ci si vanta della bontà del made in Italy. Forse quello olandese, almeno nella poesia, è meno appetibile dell'italiano (non sono solo bulbi, patate e tulipani, però) ma esportano il doppio di noi. Da loro importiamo anche insalata e pomodori con nomi in italiano.

San Giovanni, polo produttivo. In primo piano la Gilmar Export 2013 gennaio - settembre

Import 2013 gennaio - settembre

Occupazione 2013 gennaio - giugno

1,419

509,9

-3,6

miliardi

milioni

delle imprese riminesi si è ridotta in misura piuttosto consistente rispetto al giugno 2012 (3,6%, contro una flessione media regionale del 2,1%). Occorre tener presente che per Smail ((Sistema di monitoraggio annuale sulle imprese e il lavoro) i lavoratori in cassa integrazione sono considerati tra gli occupati, pertanto la flessione reale potrebbe essere ancora più elevata.

Tutti i grandi settori presentano un andamento decisamente negativo: servizi -3,2%, industria -5%, costruzioni -5,5%. L’agricoltura e le “aziende di pubblica utilità”, mostrano quantomeno una riduzione più contenuta (-1,5% la prima, 1,9% le seconde). Gli esperti affermano che anche nella ripresa dell'economia, i segnali sono iniziati, l'occupazione resterà stabile, o crescerà lievemente e che occorra del tempo per migliorare l'indicatore economico. Le ragioni E' possibile che la quinta economia mondiale non ce la fa

Occupazione, diminuzione consistente nell'ultimo anno; ma meno 1,6 dal 2007 ad oggi

129.929 occupati 2013 134.804 nel 2012

ad uscire dalla crisi? E' la domande delle domande. E ci sono anche le risposte; solo che la classe dirigente (in primis quella politica ed economica) non riesce a far svoltare il Paese. Abbiamo creato, noi e non i tedeschi o i marziani, un sistema-Paese elefantiaco, iniquo e pedante, con uno Stato che è un vero e proprio incubo per i cittadini e gli imprenditori che escono di casa e vanno a fare il proprio dovere. In questo Paese c'è un problema di etica della responsabilità, prima ancora che di natura tecnica o finanziaria. Afferma un imprenditore riminese: “Gli svizzeri hanno un

CURIOSITA' - VERSO E ROVESCIO

“L'Italia andrebbe lasciata. Siamo cialtroni” “In Nigeria c'è molto da fare” - “Tutti quanti dovremmo lasciar 'sto Paese. Siamo dei cialtroni dentro. parliamo bene e razzoliamo male. Non abbiamo futuro. Con il mio fatturato, dovrei fare degli utili spaventosi a fine anno. Invece, la burocrazia si mangia tutto. E che cosa dire dei miei dipendenti. Con quello che prendono faticano ad arrivare a fine mese. Mi vergogno. Avessi fatto l'imprenditore negli anni buoni, dai '60 agli '80, avrei un sacco di roba”. Claudio è appena tornato da un viaggio in Sud America di 15 giorni. Un viaggio all'avventura, con lo zaino in spalla e senza orologi e catenine. “Laggiù ho riscontrato un sacco di opportunità...”

- In un mese, ha passato almeno due settimane in Nigeria. Prima di Natale e dopo la Befana. Quinto non è andato là in avanscoperta da solo, ma insieme ad un gruppo di imprenditori del Riminese di settori diversi. E' entusiasta. Racconta: “Credo che là riusciremo a fare buone cose. Devono fare tutto e ci sono spazi importanti. Abbiamo intavolato già ottime contatti; certamente non è facile, ma l'unica strada percorribile che abbiamo noi imprenditori è cercare di andare all'estero e vendere i nostri manufatti. Tra l'altro, ci sono già un sacco di italiani. E devo dire che le nostre istituzioni ci stanno anche sostenendo. Credo che presto usciremo sui mezzi di informazione con i nostri progetti”.

costo del lavoro inferiore al nostro; i nostri operai non portano a casa niente rispetto alla busta paga lorda. Che cosa potrà fare mai con un aumento di 12 euro in più al mese. Possibile che la politica ancora non abbia capito? Questo è il grande problema dell'Italia. Se non cambia qualcosa, ai nostri figli lasceremo macerie. Ci vuole il benessere diffuso; ha poco senso vivere in un posto dove il 90% sta male e il 10% nell'agiatezza. Spesso senza lavorare”. CURIOSITA'

Imprese innovative, allo start up solo 8 - Solo 8 imprese innovative aperte nel 2013 nella provincia di Rimini; il dato colloca il territorio all'ultimo posto nella regione Emilia Romagna, dove sono partite 166 esperienze; la parte del leone la fa Bologna con 54, segue Modena con 34. L'impresa è innovativa se “risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. In favore della start-up innovativa sono previste una serie di esenzioni ai fini della costituzione ed iscrizione dell’impresa nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali, nonché deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro nell’impresa. Condizione fondamentale per poter beneficiare di tali vantaggi è che le imprese vengano iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese”.


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L'anima dei torni. La prima fa caricatori automatici. La seconda le testine intelligenti

CURIOSITA' - ROVESCIO

Imprese, il 50 per cento innova. Poco o molto? - Il dato più rilevante confermato negli anni dalle diverse indagini dell’Osservatorio – rimane quello secondo cui quasi oltre la metà delle imprese sia di Rimini che del campione regionale dichiara di non aver introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio. Si è pertanto deciso di porre questo risultato in relazione con le principali variabili indipendenti caratterizzanti l’impresa. Si è potuto osservare che la quota di imprese non innovative si riduce significativamente al crescere delle dimensioni delle stesse, tanto che le imprese non innovative in regione risultano nel 55,5% dei casi di piccole dimensioni. Rispetto al settore economico, si ravvisa una più elevata quota di imprese non innovative nell’industria dei materiali non metalliferi, del legno e dei

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mobili, dei mezzi di trasporto, della moda e dell’industria dei metalli. Ciò si riflette anche nell’analisi rispetto al grado di specializzazione, da cui infatti emerge che la quota di imprese che negli ultimi tre anni non ha innovato diminuisce all’aumentare del grado di specializzazione e di dotazione tecnologica. Si coglie poi nitidamente la relazione lineare rispetto al grado di internazionalizzazione dell’impresa. Più esporta e più innova. Insomma, la strada della sopravvivenza industriale passa soltanto per l'innovazione, non solo di prodotto, ovvio. C'è quello dell'organizzazione, delle competenze degli uomini, dei nuovi mercati. Oppure, soltanto di un nuovo modo. Alla base, c'è l'essere al servizio del cliente; il cercare di essergli utile. Se non sei utile agli altri, sei inutile.

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Top Automazioni e Mt, tandem a gonfie vele GENIUS lOCI

Bruno Bargellini (Top Automazioni (Valmarecchia) e Terenzio Marchetti (Valconca)

- Racconti di Top Automazioni e Mt e parli del genio italico. La prima è leader europea nei caricatori per torni (dalle barrettine per gli orologi a quelle per macchine ciclopiche); la seconda è leader nella produzione di testine sempre per torni. Entrambe all'avanguardia della tecnica, vendono non per il fattore prezzo, ma per la bontà dell'innovazione. La prima si trova a Poggio Berni, la seconda a Cattolica. Dietro hanno due geni della meccanica: Bruno Bargellini e Terenzio Marchetti. Amici, stessi clienti almeno in Italia, vanno insieme per fiere, così abbattono i costi. Per Top Automazioni il 2013 è stata la seconda miglior annata di sempre, dopo quella del 2007. Il fatturato è balzato in avanti del 52%, toccando i 10 milioni di euro (11 il record). Soprattut-

Marchetti il suo 2013. “Felici continua Marchetti - perché nei primi sei mesi eravamo a meno 11 per cento sul 2012. Poi, abbiamo fatto un ottimo secondo semestre; tanto da assumere anche 4 persone in un mese”. Mt esporta il 62 per cento: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Taiwan. I competitori agguerriti: Germania (protagonisti assoluti), Taiwan, India, Corea. Mt è tra le prime cinque aziende del settore in Europa e prima in Italia. Impiega 70 persone e per crescere ancora nel 2014 diversifica. Marchetti: “Entreremo nel settore delle macchine automatiche per l'alimentazione. Abbiamo già firmato l'accordo. Credo che possiamo accrescere il fatturato ancora del 30-40 per cento. Voglio però sottolineare che siamo sadici a fare impresa in Italia. Abbiamo un sistemaPaese che zavorra gli imprenditori veri”.

to, ha invertito le quote dei mercati. Se fino al 2007, l'Italia assorbiva il 75 per cento dei suoi caricatori e il resto finiva all'estero, oggi è quasi l'esatto contrario. L'estero vale il 67 per cento (l'Europa assorbe il 47%). Mercati di riferimento: Germania, Scandinavia, Est Europa e Svizzera. Sono entrati in quest'ultimo ricco e difficile mercato alla fine del 2012. Difficile perché il suo competitore numero uno è svizzero. A chi gli chiede come ha fatto, Bargellini, risponde: “All'estero non portia-

mo le macchine a buon mercato, ma quelle più innovative, costose e migliori della concorrenza. Inoltre, siamo sui mercati esteri in compartecipazioni societarie. In alcuni casi, siamo maggioranza (Francia), in altri minoranza (Germania Turchia, ad esempio). Importante però è avere gli occhi dentro. Diciamo che i nostri sforzi iniziano a dare risultati e che abbiamo davanti un futuro positivo”. Mt “Buono, ma niente di più”. Lo sintetizza così Terenzio


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RIMINI

Paolo Cevoli è il tetsimonial della società riminese di servizi

Sgr, la comicità per comunicare COMUNICAZIONE

- E' il comico riccionese Paolo Cevoli il nuovo testimonial di Sgr (Società Gas Rimini) per una massiccia campagna di comunicazione che partirà il prossimo gennaio e durerà due anni. “Passiamo ad una comunicazione più commerciale, che instaura un dialogo diretto con il consumatore, mettendo al centro la semplicità e la simpatia” dichiara Lorenzo Pastesini, responsabile commerciale di Sgr Servizi. Una simpatia, spiega l’azienda, che vuole segnare un anticipo di fiducia sulle proposte commerciali che Sgr si impegna

Paolo Cevoli (a sinistra) con Lorenzo Pastesini Bruno Tani Em

a studiare per i propri clienti. Nessuna anticipazione, neanche in conferenza stampa. Quello che si sa è che la campagna si basa su diverse immagini di Paolo Cevoli, sempre ritratto in primo piano, che con la sua espressività andrà a lanciare i vari servizi della società e instaurare un dialogo con il

cliente. “È un atto di forte avvicinamento fra l’azienda e il territorio, basato sulla simpatia e sulla schiettezza, tipica del linguaggio di Cevoli e della sua caratteristica di attore. L’auspicio è che questa simpatia diventi reciproca e la fiducia nei confronti di Sgr e che si rafforzi e si consolidi in un rapporto schietto e diretto

con i suoi interlocutori” spiegano da via Chiabrera. Impegnato in teatro e prossimo a debuttare anche con la sceneggiatura e la regia di un film, il riccionese Paolo Cevoli ammette di avere diverse cose in comune con Sgr. La prima, riferendosi in particolare alla lunga stagione televisiva a Zelig, è che entrambi “an-

diamo tutti nelle case delle persone io con la tv, Sgr con i tubi. Poi lavoriamo molto in un territorio comune, il Centro-nord dell’Italia. Infine, abbiamo entrambi la voglia di fare e di essere positivi”. “Aziendalmente non conoscevo Sgr - racconta Cevoli - però ho il naso per capire dove c’è la felicità al

di là dei conti economici”. Un consiglio ai politici locali? “Bisognerebbe investire nelle persone non solo nelle infrastutture”. La campagna che sarà lanciata a metà gennaio si avvale dei ritratti effettuati dal fotografo Chico De Luigi, ed è stata curata dal reparto interno di comunicazione di SGR con l’affiancamento di professionisti della comunicazione esterni. Gli obiettivi sono ovviamente commerciali. Sgr Servizi, infatti, si candida sul territorio non solo come fornitore unico di luce e gas. “Ma – spiega una nota – anche come interlocutore unico di tutti i problemi inerenti alla consulenza, all’acquisto e all’assistenza di condizionatori, caldaie e pannelli solari”.


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Le consulenze passate da quasi un milione di euro del 1997 (era Fabbbri) a meno di 150mila

COMUNITA'

Rimini, concerto di Capodanno

Mengoni, anche gli extracomunitari vendono spumante e birra - I ragazzi extracomunitari sanno cogliere l'attimo. Hanno innata l'arte di arrangiarsi, un po' come il popolo italico; che alcuni peccati non sono peccati ma se vengono compiuti dai vicini diventano da inferi. L'ultimo dell'anno, per il concerto di San Silvestro tenuto da Mengoni e andato su Canale5, nella zona del grattacielo hanno steso lungo il marciapiede bottiglie di spumante e di birre. Le vendevano alla metà (stesse marche) rispetto ai chioschisti nella zona del concerto. Qualcuno ha fatto presente la cosa alle ingenti forze dell'ordine presenti; ma vista la data particolare nessuno è intervenuto; almeno così dicono gli avventori. Prosit e che il 2014, sia secondo i nostri cuori.

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Vitali taglia ancora le spese. Buon esempio dalla Provincia Una discesa dovuta non solo alla crisi economica (si veda il 2008) ma ad una certa filosofia di cosa pubblica: sobrietà

Stefano Vitali, presidente della Provincia

2007: 2008: 2009: 2010: 2011: 2012: 2013:

LA POLITICA

- “Lo Stato preleva male dai cittadini e spende anche peggio”. Era una della massime del grande economista Federico Caffè, misteriosamente scomparso nel gennaio del 1984 e qualcuno ipotizza anche di averlo visto in una giornata di maggio a Riccione mentre chiedeva in un italiano diretto ed elegante un po' di comprensione con queste parole: “Signora, mi potrebbe per cortesia fare un po' di carità?”. Il quinquennio del presidente della Provincia Stefano Vitali, non passerà solo alla

piccola storia del Riminese per il fallimento di Aeradria (è da qui che passa una fetta importante del futuro della provincia), ma anche per aver sforbiciato le spese dell'ente. Una voce grossa era di certo quella delle consulenze. L'importo nel 2013 è ammontato a 141.760,04; numeri che confermano il processo di riduzione di questa voce di spesa. Rispetto al 2012, si quantifica un calo percentuale

della spesa pari al 33,71%. Ciò a testimonianza del trend in progressiva discesa, anche dopo l’allargamento della Provincia da 20 a 27 Comuni che come si ricorderà – tra il 2009 e il 2010 ha richiesto l’adeguamento di diversi strumenti di pianificazione sulla base di analisi tecniche e professionali. Questa la progressione storica con il dato consolidato relativo alla spesa impegnata sui rispettivi bilanci annuali:

989.387,21 644.776,48 786.497,19 630.710,51 371.587,03 213.835,70 141.760,04

All’interno di questo quadro generale, diventa ancora più evidente la diminuzione di spesa relativa al sottogruppo degli incarichi veri e propri per ‘Studi, ricerche e consulenze’ (l’aspetto tradizionalmente più monitorato). Nel 2013 questa voce specifica ammonta a 24.000 di cui • 12.000 finanziati con risorse esterne; nel 2012 era stata pari a 38.212,10, di cui 7.280 finanziati con risorse esterne; nel 2011 era stata pari a • 64.709,64, di cui 29.708,65 finanziati con risorse esterne; nel 2010 • 122.693,74; nel 2009 a • 212.442,07; nel 2008 a • 140.739,33; nel 2007 a • 268.533,29.



RIMINI

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L'artista Leonardo Pivi vive e lavora a Riccione. Diplomato all'Accademia di Ravenna

Terra bruciata, anzi fertile Venticinque anni dedicati alla ricerca artistica condensati in due mostre e tre sedi (Riccione Villa Mussolini e Villa Franceschi , Rimini FAR Fabbrica Arte Rimini Palazzo del Podestà) sino al 9 febbraio 2014. Artista di punta del nostro panorama artistico contemporaneo, in questa singolare antologia di opere mette insieme linguaggi come disegno, scultura, mosaico

Leonardo Pivi

SGUARDI D'ARTISTA di Annamaria Bernucci - Venticinque anni dedicati alla ricerca artistica condensati in due mostre e tre sedi (Riccione Villa Mussolini e Villa Franceschi , Rimini FAR Fabbrica Arte Rimini Palazzo del Podestà) sino al 9 febbraio 2014 per celebrare Leonardo Pivi, artista di punta del nostro panorama artistico contemporaneo. In questa singolare antologia di opere che mette insieme linguaggi come disegno, scultura, mosaico, Leonardo Pivi emerge come protagonista assoluto, manipolatore, inventore, dotato di un’esclusiva vocazione scultorea messa al servizio di un raffinato potenziale immaginativo e fantastico.

Salta subito agli occhi l’acida contrapposizione tra le iconografie del contemporaneo e le tecniche antiche destinate per loro natura a durare nel tempo a fronte dell’effimero e dell’impermanenza degli oggetti e delle immagini che ci circondano. Tutto racconta di un viaggio onirico e visionario attraverso miti e tabù, provocazioni e corti circuiti temporali, riflessioni che toccano tematiche ‘aliene’e puntualizzazioni sullo stato ecologico o politico attuale. Nato a Cesena nel 1965, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Leonardo Pivi vive e lavora a Riccione. Attualmente è do-

cente del corso di Specializzazione in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Emerge nei primi anni Novanta elaborando un proprio linguaggio e una perlustrazione tra le icone del potere mediatico: è la stagione delle sue copertine, ritratti di personaggi politici, dello sport o della musica; si alternano i volti di Mao Zedong, Michael Jackson, Vasco Rossi, David Bowie, Obama. Hanno scritto: “ciò che riesce ai mosaici di Pivi è immortalare come in un frammento di antico pavimento romano fac-

ce di premier, animali estinti, volti rifatti di rockstar, o persino opere d’arte, trasformando la nostra inutile e stucchevole Cronaca, miracolosamente e per sempre, in una scheggia di Storia”. La manipolazione sulle immagini avviene con l’antica tecnica del mosaico e micromosaico, affiorano altri significati, più sottili, che colpiscono i luoghi comuni dell’immaginario collettivo e i nostri consumi mediatici. Scrive il critico Marco Senaldi: “Il lavoro di Pivi nasce da un’inclinazione verso il meticciato espressivo, l’incro-

cio formale, il gusto barocco per il bizzarro, sostenuto da una perfetta padronanza dei mezzi linguistici impiegati, che si tratti di pittura, di scultura, di mosaico, o che i materiali in gioco siano pietra, tessere musive, o metalli preziosi, come nel caso di particolari gioielli realizzati dall’artista. Quello di Pivi è un complicato universo di segni, dove si mescolano pinocchi sofferenti e idoli di sapore azteco scolpiti su pietre dalle dimensioni lillipuziane, teste di mucca dagli occhi di smeraldo, oppure icone mediali, come Sofia Loren o Mike Tyson, inaspettatamente nobilitate da mosaici che li rendono simili ad antichi condottieri ellenistici. All’interno di questo mondo, le riviste realizzate con l’antica tecnica dell’opus vermiculatum (micromosaico) occupano un posto di rilievo. Esse costituiscono una riflessione profonda sul ruolo strategico delle immagini nella nostra società e sul loro uso bellico, economico, o anche semplicemente estetico – ma

non solo. Infatti, “solidificando” il flusso indistinto di figure, forme, apparenze, sembianze, rappresentazioni, che ogni giorno, quotidianamente, implacabilmente, le armate massmediali ci rovesciano addosso, in qualche misura ci forniscono un antidoto, che consiste nel soffermarsi sul “male”, anziché tentare sbrigativamente di liberarsene, come faremmo regolarmente con un vecchio giornale”. Pivi non si è negato sperimentazione e provocazione per quella sua capacità di sovvertire regole e codici – e si è concesso l’apertura a bruschi passaggi, dal sapore acre e spietato (burattini crocifissi), mischiando le carte tra sacro e idoli contemporanei, tra vestigia cult dell’arte e della storia con paradossi irriverenti; sostenuto da un’abilità tecnica solidissima ha giocato e manipolato di tutto, come ama osservare, passando tra le sue opere esposte, accarezzando i piccoli ciottoli levigati e le pietre scolpite a cui punte e scalpelli sottilissimi hanno dato volto ed espressione. Come in una Disneyland in miniatura. O in una gothic novel di nuova generazione.


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RIMINI - VALMARECCHIA

La signora è infermiera al day hospital ocnologico dell'ospedale Infermi; l'uomo è uno studioso raffinato della storia del Riminese

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Sigismondo d'oro, premiati Perfetti e Delucca - L'infermiera Leonella Perfetti e lo storico Oreste Deluccca hanno ricevuto il Sigismondo d'Oro 2013, la massima onereficenza del Comune di Rimini. La cerimonia si è tenuta lo scorso dicembre alle 17 nelle sale del complesso dell’ex convento dei Servi, nel classico saluto di fine anno del sindaco Andrea Gnassi con le rappresentanze cittadine per il tradizionale scambio d’auguri. Leonella Perfetti Infermiera professionale, Leonella Perfetti è la referente del Day Hospital Oncologico dell’ospedale “Infermi” di Rimini. Si prende cura dei pazienti che si recano in Day Hospital per le visite e le terapie oncologiche; ne organizza gli orari e l’accesso; li aiuta con la documentazione clinico – sanitaria e, soprattutto, per i nuovi pazienti, li segue nel percorso. La signora Perfetti è uno dei loro punti di riferimento e dei volti dell'ospedale. Il compito richiede umanità e professionalità. Cinquantotto anni, sposata, Leonella Perfetti ha frequentato la scuola infermieri di Rimini dal 1973 al 1975; poi ha iniziato a lavorare all’“Infermi”, reparto di Pediatria, dove è rimasta fino al 1989. Le motivazioni: “Per la professionalità dimostrata nello svolgere l’importante ruolo di coordi-

Rappresenta, il pemio, la massimo onoreficenza di Rimini

Leonella Perfetti e Oreste Delucca premiati dal sindaco Andera Gnassi

CULTURA

namento infermieristico dei percorsi di cura rivolti ai pazienti oncologici, ricercando le migliori coerenze organizzative possibili in cammini terapeutici complessi, diversificati ed invasivi. Per l’umanità profonda espressa verso chi si trova in situazioni drammatiche, tristi e dolorose, ricercando sempre col sorriso, il rispetto assoluto e l’attenzione ai particolari, di rendere sopportabili e meno apprensivi i vissuti negativi, mitigando le ansie e le paure offrendo una serena continuità terapeutica. Per la capacità di ricercare e sviluppare in ciascuno dei pazienti seguiti, quelle risorse individuali che, anche nei momenti di smarrimento o solitudine, sono la forza che permettono a tutti noi di superare le avversità che la vita presenta.

Per rappresentare, col suo modo di essere, le migliori genti della nostra terra che spesso, operando lontano dai riflettori e dalla notorietà, diventano dei pilastri fondamentali per la nostra società”. Oreste Delucca Se Luigi Tonini è stato lo storico riminese per antonomasia dell'800, Delucca lo è dello scorso e questo secolo. Ha passato migliaia di ore in tutti gli archivi provinciali e non solo. Si potrebbe

anche scrivere che ha schede personali di ogni abitante importante dal 1200 fino al 1600. Schede mandate anche a memoria e le sa associare per la chiave di lettura. Con gioia, da oltre quarant’anni è impegnato nello studio delle fonti d’archivio per documentare l’ambiente, l’economia, l’urbanistica, gli insediamenti, le strutture sociali, con particolare riferimento ai secoli finali del Medioevo, quelli della signoria malatestiana e del passaggio al-

l’età moderna. Membro della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna, della Società di Studi Romagnoli e della Società di Studi Storici per il Montefeltro, ha fatto della ricerca una ragione di vita. E l’Archivio di Stato di Rimini è la sua prima casa, dice la moglie. Professione bancario, Delucca lo ha fatto per puro diletto. I suoi studi si sono concretizzati in una trentina di volumi e circa 150 saggi in riviste

specializzate e opere collettive, nonché in coinvolgenti incontri con il pubblico. Una scrittura e un eloquio che si contraddistinguono e si fanno apprezzare per chiarezza, razionalità, piacevolezza del linguaggio e eleganza. Ha materiale per scrivere altri centinaia di libri sulla storia del Riminese. E' stato perfino nell'archivio di Dubrovnik per trovare documenti sui Malatesta. L'uomo è generoso. Ad un compagno di viaggio nella stesura di un libro lo rassicura con: “Non preoccuparti dei soldi per le fotografie, li anticipo io”. Le motivazioni: “Per dedicare la sua vita alla ricerca dei documenti e dei segni della storia della sua città e del territorio. Per aver dato voce, colore e suono alla vita dei Riminesi nei secoli della signoria malatestiana e del passaggio dal Medioevo all’Età moderna, ponendo al centro del racconto gente comune e aspetti del quotidiano accanto alle figure degli artisti. Per aver saputo leggere con rigore, passione e curiosità e insieme con occhi nuovi i documenti antichi, contribuendo a restituire un’immagine moderna dell’archivio quale fonte viva e inesauribile di conoscenza per la storia”.



BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO

Un momento della festa al Centro Nautilus di Riccione La Consegna. Da sinistra: Daniele Morganti (responsabile Affari e Filiali della Banca Popolare Valconca), Franco Baratti (presidente del Centro Nautilus di Riccione) e Federica Torcolacci (assessore del Comune di Riccione)

Banca Popolare Valconca, dona il defibrillatore al Centro sociale Nautilus di Riccione - Consegnato il defibrillatore automatico al Centro Sociale Nautilus di Riccione. L’iniziativa è stata condotta con il contributo dei centri insieme alla Provincia e alla Banca Popolare Valconca. La cerimonia si è svolta venerdì 13 dicembre nelle sale del Centro Sociale Nautilus di Riccione in Viale Lazio, alla presenza dell’assessore riccionese Federica Torcolacci e Daniele Morganti della direzione della Banca Popolare Valconca. A ricevere il prezioso strumento salvavita il presidente del locale Centro Franco Baratti, che ha espresso la sua gratitudine e l’auspicio di non doverlo mai accendere e che comunque alcuni nonni, soci del Nautilus, si ado-

Cerimonia avvenuta lo scorso 13 dicembre alla presenza di un'ottantina di nonni, dell'assessore Torcolacci e dei direttori delle filiali riccionesi dell'istituto di credito

pereranno per conseguire l’abilitazione all’uso attraverso il corso BLSD, obbilgatorio per l’utilizzo. Prima della cerimonia, alla presenza anche dei direttori delle filiali riccionesi della Banca Popolare Valconca, dottor Paolo Del Bello e dottor Giuseppe Biaggi, c’era un altro nonno, passato alle cronache non solo per la collezione di cartoline presentate nel libro “La

Alcuni soci del Nautilus si sono proposti per conseguire l'abilitazione, obbligatoria per poter utilizzare lo strumento salva vita

Da sinistra: Paolo Del Bello (direttore filiale BPV di Riccione Paese), Giuseppe Biaggi (direttore filiale BPV di Riccione San Lorenzo), Elena Lazzarini (vicedella Filiale BPV Riccione San Lorenzo), Daniele Morganti (responsabile Affari e Filiali della BPV), Franco Baratti (presidente del Centro Nautilus di Riccione) e Federica Torcolacci (assessore del Comune di Riccione)

mia Riccione”, il neo attore Tino Maestri in compagnia della nipotina Asia è stato ancora una volta spettatore del filmato in cui lui stesso racconta la Città delle Vele, alla propria nipotina. La frase che conclude il cortometraggio, presente anche in internet, non ha risparmiato qualche lacrima di commozione a

qualche ospite degli oltre 80 presenti. Un modo diverso di essere nonni e trasmettere informazioni ed aneddoti ai più giovani anche con la scusa di vecchie cartoline di Riccione. La musica de “I Ritmo” e del fisarmonicista Scalbi hanno reso l’atmosfera di un pomeriggio di dicembre spensierato e di-

vertente, regalando a questi “ragazzotti di ieri” una nuova giornata da vivere in condivisione e ricordando qualche trascorso degli anni passati. “L’appuntamento non finisce qui - ha detto Daniele Morganti della Banca Popolare Valconca -. Ci si aspetta che adesso Riccione non si fermi in questa serie di appunta-

menti ‘La mia Riccione’ da tutto esaurito, per proseguire a sostenere la città con lo spirito che le banche territoriali hanno nel loro seno. Il sorriso del coordinatore di questo evento, Gabriele Maestri, ha lasciato trapelare che qualcosa si sta organizzando per la vera giornata del Cuore: San Valentino”. A tutti i presenti sono stati consegnati dei gadget ricordo, omaggio della Banca Popolare Valconca.


l'OPINIONE

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L'ha davvero messa al tappeto? I fatti diranno se il suo è vero rinnovamento Inizia in prima pagina

to le elezioni del febbraio 2013, fece di tutto per farsi nominare presidente del Consiglio, e per un mese tentò di ottenere l’appoggio dei grillini. Ma non gli venne mai in mente di dire a costoro: «io rinuncio, fate voi il governo». Era l’ unico modo per mettere alla prova Grillo. Compresi allora che Bersani agiva come uomo dell’oligarchia del Pd, e che i 101 che il 19 aprile negarono il loro voto a Prodi presidente della Repubblica erano anch’ essi persone dell’oligarchia. Ossia gente che, più che agli interessi generali del paese, ha pensato a se stessa. Dietro quei 101, che non hanno mai spiegato il loro atteggiamento, stavano i funzionari dell’oligarchiadel Pd, capeggiati da D’Alema. Il loro ragionamento era: meglio perdere il Pd piuttosto che far vincere i giovani che vogliono “rottamare”. Ora, con Renzi, è cambiato tutto. L’oligarchiadel Pd era una rimasticatura infelice di quello che era stato il Pci, ma senza più l’altro grande rinnovatore, Enrico Berlinguer, strappato da una morte prematura al suo sogno di un’Italia che considerasse fondamentale il perno della sua visione politica: la questione morale. Un concetto che l’oligarchia respinto con orrore. Lo dice uno storico che ha visto dall’interno il declino della questione morale nell’ ex PCI e il trionfo dell’oligarchia. Il Pd era diventato soltanto una brutta copia del PCI: un partito, arricchito da una spruzzatina di cattolici democratici, che non ha mai fatto veramente i conti con la storia dei comunisti italiani. Posso ora raccontare di avere fornito a Bruno Gravagnuolo (un funzionario dell’Unità alle questioni storiche, precedentemente curate dall’indimenticabile amico Ernesto Ragionieri e da Paolo Spriano), di avere fornito, dicevo, al Gravagnuolo due copie del mio tentativo di colmare quella lacuna, ovvero del mio Anni Trenta. Grandezza e illusioni dell’antifascismo comunista (Padova 2010). Credevo, povero illuso, che gli potesse interessare. E invece mi resi conto che a ex comunisti come i curatori delle materie storiche dell’Unità, la storia del Pci non interessa affatto. Ora se ne occupa anche un certo Michele Prospero, già nemico giurato di Renzi, che si merita il giustificatissimo sarcasmo di Marco Travaglio (vedi il Fatto Quotidiano del 10 dicembre 2013). Anche l’Unità di essere rottamata. E’ il giornale dell’oligarchia, e non rappresenta più il Pd.

Renzi e la crisi dell'oligarchia? Berlusconi ha tentato di eliminare le prudenze dei padri della Costituzione e di eliminare l’ostacolo di una magistratura indipendente dalla sua concezione dello Stato IL PUNTO DI VISTA Rivelo tutto questo per giustificare il ritardo con il quale mi sono reso conto della funzione politica di Matteo Renzi. Egli ha sconfitto l’uomo, Cuperlo, che D’Alema gli aveva contrapposto confidando nell’appoggio del Sindacato Pensionati Italiani della CGIL. Ma forse all’influenza di D’Alema Cuperlo ha cominciato a sottrarsi. Dopo avere rifiutato la presidenza del Pd offertagli da Renzi, e dopo una settimana di incertezza ha accettato: Cuperlo sarà il nuovo presidente del Pd nuovo.

Alessandro Roveri

D’Alema resta colui che un giorno andò a visitare gli impianti berlusconiani e li elogiò (Rete 4, Canale 5, Italia 1!) e tentò nella Bicamerale di raggiungere l’accordo con Berlusconi. Persona estremamente intelligente e colta, che però ha scelto la strada degli interessi dell’oligarchia. Questo è il vecchio Pci, con tutto il bagaglio antiberlingueriano (ostile cioè alla questione morale) che si è portato dietro, che Renzi ha messo al tappeto. E con lui se ne va tutto il vecchiume dell’ oligarchiaex comunista, che non ha saputo mai difendere, come si doveva, l’azione della magi-

stratura italiana, combattendo i Girotondini di Nanni Moretti e infischiandosene della fedeltà alla Costituzione della stessa base elettorale del Pd. I 101 hanno rischiato di uccidere il Pd, partito che dice una cosa al mattino e la rovescia nel pomeriggio, e che ora rinasce. Dispiace che un intelletto eccezionale come quello di Luciano Canfora sia rimasto fermo alla difesa del proporzionale dei tempi di Togliatti. Forse è il suo tenace togliattismo ciò che lo ha ferito. Ho mandato anche a lui il mio Anni Trenta. Grandezza e illusioni dell’antifascismo comunista. Ma neppure da lui ho ottenuto risposta alla mia obiezione che nel 1956 Togliatti approvò la repressione della rivoluzione ungherese. Questo è il senso storico del trionfo di Renzi. Governo delle ex larghe intese sì, ma purché faccia anche ciò che gli elettori del Pd desiderano. Alfano sta operando per preparare il nuo-

vo trionfo di Berlusconi? Era ora che qualcuno si mettesse di traverso e, magari trattando anche con lui, si impegnasse a cancellare il Porcellum, l’ignobile legge elettorale voluta da Berlusconi per impedire la vittoria di Prodi nel 2008. Quel qualcuno si chiama oggi Matteo Renzi, voluto da quasi tre milioni di partecipanti alle primarie dell’8 dicembre 2013. Ed è riuscito a spostare dal Senato alla Camera la discussione sulla nuova legge elettorale, e sta riuscendo nell’impresa... Era ora che il vecchio gruppo dirigente, capace soltanto di sconfitte e compromessi, se ne andasse. Basta con D’Alema, la Finocchiaro, Bersani, Reichlin, Beppe Fioroni, e con tutta l’oligarchia loro seguaci. ’ la rivincita della questione morale. Comandano finalmente coloro che con il loro voto hanno tenuto in piedi il Pd. Si può dire che con Renzi è nato finalmente il Partito democratico, anzi è risorto dalle ceneri dei 101 antiprodiani. Con un programma di rilancio della scuola pubblica, dell’ istruzione e di lotta alla disoccupazione di due generazioni di giovani. Non si può restare indifferenti al dramma dei giovani disoccupati, che rischiano di restare anche senza pensione: «una generazione derubata del futuro», come scrisse un grande italiano, Carlo Azeglio Ciampi, nel suo libro A un giovane italiano. Non si può assistere alla vergogna dell’evasione fiscale senza reagire, ben al di là di quelli che sono stati i tentativi del senatore Monti quando ha governato il nostro paese. Non si può star fermi in un paese come il nostro, che è ricco, ma nel quale i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Ma Renzi ha detto qualcosa di più, quando ha affermato che la politica è l’attività più bella che l’ uomo possa esercitare: una vera bestemmia, dinanzi alle mode correnti dell’ antipolitica. Renzi si è spiegato molto bene, ricuperando la grande lezione morale di Enrico Berlinguer. Giacché anche l’ oligarchia Pd si è riempita del codazzo di coloro che si intruppano solo per far soldi: sono finite le differenze morali che il vecchio Pci poteva vantare sugli avversari. Occorre ricuperare il passato. La politica costa troppo, in Italia, è diventata una carriera come le altre,

con infinite possibilità di sottrarsi alla severità delle leggi. I cittadini vogliono un partito davvero diverso. Riuscirà Renzi a restituire all’ Italia la bella politica di un tempo? Questo interrogativo dice quanto difficile sia il compito che il nuovo Pd si è assunto, in un paese che, come l’ Italia, si porta dietro l’anarchismo, l’egoismo e la corruzione del denaro facile, alimentati anche da vent’anni di berlusconismo. E’ molto triste che tanti italiani non abbiano ancora capito che Berlusconi è stato il peggiore di tutti coloro che hanno abitato Palazzo Chigi. Intanto va spegnendosi il movimento del Nove dicembre dei cosiddetti “forconi”. Vi hanno partecipato disoccupati, studenti, artigiani, commercianti, negozianti, i senza casa e gli autotrasportatori ecc., ossia tutti coloro che, a differenza degli operai e dei cassintegrati, sono stati più duramente colpiti dalla crisi. Era un movimento guidato da tre imprenditori: il siciliano Mariano Ferro, il laziale Danilo Calvani e l’ indipendentista veneto Lucio Chiavegato. Quando il primo e l’ ultimo si sono rifiutati di partecipare all’ incontro di Roma del 18 dicembre, temendo la strumentalizzazione dei fascisti di Casapound e di Forza Nuova, che invece sono intervenuti, la temuta convocazione in Piazza del Popolo si è risolta in un completo fallimento. Il Calvani ha tenuto ugualmente ferma l’ assurda pretesa del ritiro a casa di tutti coloro che rappresentano l’ Italia di oggi, rimandando a dopo le vacanze la ripresa della sua rivoluzione, mentre Ferro e Chiavegato mostrano di poter trattare con i governanti. Sembrava di essere tornati nella Francia degli anni Cinquanta, quando Pierre Poujade capeggiò nel 1955-1956 un’ analoga rivolta poi padroneggiata da De Gaulle, il quale, forte del suo comando della Francia antinazista, creò la repubblica presidenziale. In simili manifestazioni il vero pericolo è rappresentato dalle forze di estrema destra, pronte ad inserirsi nei momenti di crisi della società. Non sembra questo il pericolo dell’Italia di oggi. Anche qui, come nel caso della battaglia di Renzi contro l’oligarchia, non sembra che le forze di destra, nonostante il tentativo di Berlusconi di appoggiare la rivolta dei “forconi”, abbiano la capacità di affermarsi. Renzi rappresenta l’ultima speranza di trasformare l’Italia in un paese democratico. Lo capirà Grillo? *Libero docente all'Università di Roma



ECONOMIA

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Alla 35^ edizione. L'appuntamento fieristico è il maggiore al mondo: dal 18 al 22 gennaio

- Il Sigep (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali) è il maggior appuntamento mondiale per il gelato. Alla 35^ edizione è in cartellone alla Fiera di Rimini dal 18 al 22

Sigep, Rimini capitale mondiale del gelato

CURIOSITA'

Bus navetta da Bologna - Con l'aeroporto di Rimini in crisi e fuori dal gioco, Rimini Fiera ha approntato bus navetta dall'aeroporto di Bologna, andata e ritorno. Il servizio è attivo dal 17 al 22 gennaio al prezzo di 10 Euro.

ECONOMIA

gennaio. Sono attesi circa 150mila visitatori (lo scorso anno furono 144.803); un quinto gli stranieri. E' anche una vetrina di rango europeo del dolciario artigianale e caffè. Per valutare il successo della manifestazione è sufficiente confrontare i numeri tra oggi e cinque anni fa. Nel 2009, i visitatori furono 92.732, in lieve flessione, -2,8%, rispetto al 2008. Gli stranieri raggiunsero le 16.109 unità (+3,5% sul 2008). Un successo straordinario nel 2013: 144.803 gli operatori in visita nei cinque giorni, con un incremento del 18% sull’edizione 2012. Imponente e ulteriore crescita, sia quantitativa che

qualitativa, degli operatori stranieri, saliti a 26.247, con un incremento del 10%. Gli espositori raggiunsero quota lo scorso anno. Per accrescerne l'importanza internazionale, la Fiera di Rimini ha triplicati gli investimenti di promozione. E´ stato programmato un calendario di presenze nei grandi appuntamenti mondiali, un tour con tappe a Lione, Dubai, Mosca, Hong Kong, Melbourne e Las Vegas. Lo scopo è quello di garantire una presenza di addetti internazionali senza precedenti, oltre che una presenza di visitatori esteri. Dal Giappone all´Australia, dal Medio Oriente all´Europa Occidentale, dal bacino del Mediterraneo al Sudamerica, passando per i paesi dell´Est Europa e i mercati americani,

In cinque anni i visitatori sono passati dai 90mila del 2009 ai 145mila dello scorso anno. Un

quinto gli stranieri. Gli sforzi della Fiera per ampliarne l'internazionalità

fino al Sudafrica, non c´è mercato mondiale che Sigep non stia scandagliando alla ricerca di nuove relazioni in funzione del business delle imprese espositrici. Nella vetrina riminese, tutte le novità quanto a materie prime e ingredienti, impianti e attrezzature, arredamento e servizi per gelateria, pasticceria e panificazione artigianali. E idee, tante idee, nei seminari. Per rendere avvincente le cinque giornate in programma concorsi internazionali e campionati, dimostrazioni, corsi e seminari di aggiornamento, esposizioni. Affinché sia un unico grande evento. Insomma, oltre ad essere una vetrina, c'è anche del gioco; giuoco, seppur serio direbbe, il prestigioso giornalista Piero Ottone

Caffè? “In sospeso per te” Un’iniziativa semplice come ‘bere un caffè’ sta prendendo piede in tutta Italia. E anche in provincia di Rimini, grazie all’associazione Bimbi a Rimini e a Eureka Lavoro, ritorna un tipo di solidarietà del dopoguerra a favore di tanti disagiati - Da un piccolo gesto di generosità a favore di sconosciuti nasce l’idea di un atto di solidarietà a favore degli altri. È l’essenza di ‘In sospeso per te’, promossa nella provincia di Rimini dall’associazione culturale Bimbi a Rimini e da Eureka Lavoro. L’idea di partenza riprende l’antica pratica del cosiddetto ‘caffè sospeso’, diffusa a Napoli nel dopoguerra quando chi era meno abbiente talvolta po-

teva trovare al bar un caffè in omaggio, pagato da un’altra persona che lo lasciava “in sospeso”. La pratica è ricomparsa in diverse città d’Italia dove, avventori sensibili lasciano caffè pagati e sospesi, come segno di altruismo ma anche per manifestare fiducia a chi riceve il denaro in cambio di una sorta di promessa. A chi andrà quel caffè sarà infatti il barista - o i suoi dipendenti - a deciderlo. In questo caso l’idea è di

estendere la formula anche ad altre attività commerciali: un panino, un gelato, un biberon, un pacco di pannolini, una spianata, una piada o un pezzo di pane… “Potenzialmente tutti possono fungere da veicoli di divulgazione per questa forma di ‘beneficenza’ nella loro zona – spiega Barbara Farkas, presidente dell’ass. Bimbi a Rimini -

bar, gelaterie, pizzerie, cartolerie e tanti altri esercizi commerciali di vario genere L’adesione al progetto è ‘certificata’ da un adesivo da esporre all’ingresso del locale, in modo che chi entra possa vedere se c’è la possibilità di fare un piccolo gesto di solidarietà”. L’obiettivo è comunque aiutare chi ha bisogno con un gesto non eclatante, com-

misurato alle risorse di ognuno. L’adesione al progetto è ‘certificata’ da un adesivo da esporre all’ingresso del locale, in modo che chi entra possa vedere se c’é la possibilità di fare un piccolo gesto di solidarietà. Per aderire basta mandare una mail all’indirizzo dedicato insospesopertern@gmail.com - e si riceverà l’adesivo e la descrizione dettagliata del progetto. I locali, bar e negozi che aderiscono a ‘In sospeso per te’ saranno inseriti in un apposito elenco, consultabile da chi cerca un

volontarimini@volontarimini.it

posto nelle sue vicinanze dove poter ricorrere a questa possibilità. I negozianti possono promuovere questa iniziativa parlandone a tutti quelli che conoscono, che a loro volta possono poi condividerla con altre persone ancora. “I negozianti possono promuovere questa iniziativa parlandone a tutti quelli che conoscono che a loro volta possono poi condividerla con altre persone ancora – aggiunge Emanuela Romito di Eureka Lavoro - L’obiettivo è che nelle zone coinvolte dall’iniziativa il maggior numero di persone possibili sia a conoscenza di questa possibilità nel locale (bar, negozio, ecc.), e quindi chi voglia fare un piccolo dono in quell’esercizio, possa farlo”.



ECONOMIA

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Fugar, Mec3, Moca, Leagel (San Marino), Ifi (Pesaro)... CURIOSITA'

Gelato, il Riminese distretto mondiale per gli ingredienti ECONOMIA

Tonda, la vetrina dell'Ifi progettata dall'italo-giapponese Makio Hasuike

“Tonda”, contraffatta in cinque nazioni - C'è sì il compiacimento di essere stati copiati, ma anche la volontà di fermare i contraffattori. La “Tonda”, la vetrina gelato che è lo specchio dell'arte e del rigore creativo italiano è stata scopiazzata in Italia, Corea del Sud, Singapore, India e Cina. L'Ifi, l'azienda di Tavullia che l'ha prodotta, ha fatto valere le proprie ragioni, stoppando quest'ingegni di second'ordine, ma non certo privi di intraprendenza. La “Tonda” è figlia del designer italo-giapponese Makio Hasuike, dagli anni Sessanta con studio a Milano. Per il suo lancio, l'Ifi scelse quella mente geniale della comunicazione di Michele Provinciali.

- Rimini è il distretto mondiale per gli ingredienti per il gelato artigianale. Qui hanno sede alcuni dei marchi più noti della gelateria internazionale. Sono: Mec3 (San Clemente), Fugar (Verucchio), Moca (Coriano), Leagel (San Marino). In questo lotto va incasellata anche Ifi Industrie, leader nella produzione di vetrine per il gelato, banchi bar e sedie per il contract. E' sua la famosa Tonda, progettata dall'italo-giapponese Makio hasuike. Mec3 Tra le magnifiche tre, la più grande e la più internazionale è la Mec3 di San Clemente. Oltre 20 anni alle spalle, leadership mondiale, il suo core business è rappresentato dalla Germania (su circa 8mila gelaterie ne serve oltre 5mila) e dall'Europa dell'Est. Un paio di anni fa, è sbarcata in Brasile con una filiale, ma l'ambizione è iniziare a produrre in loco. La Mec3 è legata alla figura ed al dinami-

Andrea Cinelli (Fugar) Giordano Emendatori (Mec3) e Mirco Morotti (Moca)

smo del morcianese Giordano Emendatori. Partito da un sottoscala insieme a Mirco Morotti e Giuseppe Casadei (ecco le ragioni di Mec3), successivamente usciti, con tenacia in un paio di decenni ha raggiunto risultati importanti, che risultano sorprendenti per lo stesso Emendatori. Una volta di fronte a buona parte della sua forza vendita in un teatro, disse: “Non avrei mai pensato di dover parlare a tanta gente...”. Moca Morcianese è anche la pro-

prietà della Moca, anche se ha sede a Coriano. Qui c'è la figura innovativa e creativa di Mirco Morotti. Il suo mercato di riferimento è quello italiano; ma ha numerose finestre sul mondo. Pochi mesi fa è sbarcata, la Moca, in Scandinavia; alcuni anni fa ha giocato la carta Cina, però in partnership con i cinesi. Nessuna colonizzazione, ma soltanto la voglia di fare le cose insieme. La filosofia di Mirco Morotti è semplice: solo ingredienti di qualità. Fugar

Con la Fugar si passa dalla Valconca alla Valmarecchia, Villa Verucchio. Dietro c'è l'imprenditorialità di Andrea Cinelli. Anch'egli primo della classe, è attento all'innovazione, da una parte; dall'altra è impegnato nel sociale: sia dentro l'azienda, sia fuori. Attento all'organizzazione e disponibile verso i collaboratori, in proporzione li richiama ai doveri. Ragioni per far andar bene una bottega. Tre storie di un lavoro vincente di cui essere orgogliosi.



“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo”

Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Lo staff di Artistica Marmi

L’utilizzo di questo macchinario ha consentito, ad esempio per l’arredo urbano, la realizzazione delle stele che arredano la piazza di Tavullia , gli altari e il rivestimento della chiesa dei frati di Cattolica. Una cura particolare è dedicata, da Francesco e dai suoi sei collaboratori, al settore funerario. Anche qui la grande esperienza nella realizzazione delle lapidi incontra le esigenze di ogni cliente. La tecnologia applicata a questo particolare settore consente la realizzazione di alto e bassorilievi di ottimo pregio e qualsiasi tipo

Henry Ford

Artistica Marmi, materiali di pregio e lavorazione esclusiva - Sono una garanzia, non solo di durata nel tempo ma anche di valorizzazione di un investimento. I materiali di pregio come marmo, pietre e graniti non conoscono crisi, perché il vero risparmio è quello di chi sceglie la qualità. Ed è per questo che Artistica Marmi continua a investire in macchinari e soluzioni all’avanguardia. Per poter fornire ai propri clienti una soluzione per tutte le esigenze: esperienza artigiana, tecnologia ed eleganza della pietra al servizio della creatività. Tutto questo è Artistica Marmi, di Francesco Ballarini, dal 1994 punto di riferimento a San Giovanni per tutta la zona di Rimini e Pesaro per la lavorazione di marmi, pietre e graniti per l’arredamento, l’edilizia residenziale e urbana e i manufatti per l’arte funeraria. L’Artistica Marmi è leader nel settore della lavorazione di materiali e prodotti naturali, ma anche nell’utilizzo dei migliori quarzo-resina (prodotti di alta qualità di ditte specializzate come Quarella, Silestone, Technistone, Santamargherita, Okite) che offrono ottime garanzie di tenuta, resistenza alla macchie e grande igienicità, legate soprattutto alla mancanza di assorbimento, per cui particolarmente indicati per piane cucina e bagno, così come per piane di arredo per locali pubblici che Artistica Marmi realizza per i migliori designer, arredatori e mobilieri del circondario. Un largo spettro di competenza che comprende anche il settore edile di alto profilo, dai

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Lavori che stanno per finire prima del tempo grazie alla generosità dei riccionesi

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

RICCIONE

degli Scrondi

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Famija Arciunesa, donati 4.500 euro COMUNITA'

BEFANA - CINESI - ELEZIONI 2014 La Befana - Leggiamo: "La Befana vien dall'elicottero. La vecchina rispolvera il paracadute". Ad una certa età cosa bisogna fare per avere un po' di notorietà... Centrodestra diviso - Leggiamo: "Elezioni: Il centro destra per ora è diviso". Ma si presume ancora per poco... I numeri di San Silvestro - Leggiamo: "San Silvestro: Rimini in 100mila, Riccione 15mila, Cattolica 3mila". I numeri dettano la cruda gerarchia della Riviera... La torre - Leggiamo: "Una torre alta 60 metri nel piazzale del porto per ammirare la Riviera". Riccione vuole stare sempre in alto. Ma attenti ai giramenti di testa... Riccione calcio - Leggiamo: "Riccione calcio senza soldi, nel mirino delle ‘Iene’". Possiamo dire che sono andati letteralmente nel pallone?... Rosso - Leggiamo: "Babbi Natale, la camminata perde un po' di rosso. In testa alla sfilata Anna Falchi e il sindaco". C'è chi dice che sia da tempo che Pironi abbia perso il ‘rosso’... Premi - Leggiamo: "Il Comune premia dipendenti e aziende e Pironi si ripropone". Celebrazioni o autocelebrazioni?... Il Pd scarica Pironi - Leggiamo: "I capi mozione del Pd scaricano Pironi. Ma il sindaco non ci sta: ‘Non sono loro a decidere’". Il solito partito abituato a fare e disfare in nome della continuità della gestione del potere... Grilline - Leggiamo: "I grillini pensano al voto: solo donne in corsa". Le 5 stelle affascinano le più romantiche... Vigili - Leggiamo: "Se questi sono vigili... e nessuno li multa. Sosta selvaggia degli agenti di polizia municipale a Riccione per un convegno". Vigile non multa vigile... Sosta selvaggia - Leggiamo: "Il parcheggio fuorilegge del sindaco alla gogna su facebook. Pironi chiede scusa: ‘Andavo di fretta, sono umano anche io’". Le insostenibili imperfezioni del genere umano... Critiche - Leggiamo: "Ilia Varo (assessore al Bilancio): ‘La politica è maschilista’". Le critiche possono arrivare solo dal genere femminile?... La Cina è vicina - Leggiamo: "Riccione turismo ‘caccia’ ai cinesi. Il futuro del turismo parla cinese". Lettera dalla Cina: ‘Vogliamo incontlale il sindaco Piloni e venile a fale tulismo a Liccione’... La famiglia - Leggiamo: "Spaccio e furti, famiglia (padre, madre e figlio) finisce in manette". La famiglia va sempre difesa! Questa volta dietro le sbarre...

- Famija Arciunesa ha chiuso il 2013 staccando altri tre assegni per 4.500 euro di donazioni. Mille sono andati allo Ior (Istituto oncologico romagnolo), mille all'Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). Bene anche la cena ospitata dal ristorante “Cavalluccio marino” sul porto di Riccione (novembre 2013); grazie alla generosità dei numerosissimi partecipanti sono stati raccolti 2.500 euro a favore dell’Ail (Associazione italiana lotta alle leucemie). Soddisfazione alle stelle per l’organizzatrice Liliana Galli e i sempre squisiti gestori del “Cavalluccio” Michela e Stefano che offrono di cuore la disponibilità del locale e la professionalità della cucina e del servizio ai tavoli.

Palas, 29 dicembre. Da sinistra: Francesco Cesarini (conduttore della serata), Massimo Pironi (sindaco), Milena Marchetti (Aism), Barbara Bonfigloli (Ior), Giuseppe Lo Magro (presidente Famija Arciunesa), Fabio (BPER), Teresio Spadoni (segretario Famija Arciunesa), Giorgio Mignani (Consorzio Viale Ceccarini) Liliana Galli consegna l’assegno al dottor Alessandro Isidori (Ematologia Ospedale di Muraglia) e alla presidente Ail di Pesaro Franca Giorgioni

RICCIONESITA'

Riccione nella biblioteca di Wagner a Bayreuth - Giuseppe Borgatti è stato uno dei massimi tenori della storia. Vissuto a cavallo tra l'800 ed il '900 scelse Riccione come luogo della sua vacanza. Fosco Rocchetta, già direttore della biblioteca ne ha scritto la biografia dal titolo “Riccione il mio ritrovo estivo preferito: il divino tenore Giuseppe Borgatti nella Riccione della Belle Epoque”. Divulgatore meticoloso, Rocchetta ha spedito il volu-

me alle maggiori biblioteche del mondo. Bayreuth è famosa nel mondo per essere la sede del teatro di Richard Wagner. Legato al teatro anche una prestigiosa biblioteca di settore. La direttrice Kristina Unger ha scritto a Fosco. La lettera: “Caro signor Rocchetta, grazie per aver spedito al nostro archivio la copia del libro. (...) Lo inseriremo nell'archivio prima possibile per rednderlo accessibile ai ricercatori. Grazie ancora e al prossimo lavoro”.

Fosco Rocchetta, l'autore del libro


RICCIONE

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Gente in piedi al palazzo del Turismo durante la presentazione del libro-storia di Riccione - In Pico (al secolo Epimaco Zangheri, nato nella zona viale San Martino, c'è la persona e l'umiltà del cronista. E' uomo generoso ed ha il senso della riccionesità. E' uno che vuole bene alla propria città. Per decenni ha raccontato gli eventi di Riccione con un apparecchio fotografico. Lo scorso 14 dicembre, alle ore 16, al il Palazzo del Turismo di Riccione, è stato presentato la ristampa del libro fotografico “Pico. Fotografo a Riccione”. Il libro è stato editato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara. “Vuole essere - dice Fausto Caldari, presidente dell'istituto di credito - un omaggio al lavoro di Epimaco Zangheri, e alla città di Riccione, perché tutti possano ricordare lo sviluppo e ripercorrere il successo di quegli anni. In sinergia con l’amministrazione comunale, la BCC di Gradara ha accettato con piacere la ristampa di questo volume, perché rappresenta un affascinante viaggio nella Riccione degli anni '60, '70 e '80, quando tutta la riviera romagnola, ed in partico-

Commovente standing ovation per Pico PERSONE

lare Riccione, era metà di numerose personalità, del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport”. Un’epoca di grande attività e di grande fermento immortalata da Pico, fotografo riccionese, sempre presente e dinamico, una figura modesta, disponibile con tutti, gran lavoratore, che per oltre settant’anni, con il suo sorriso, la gentilezza e la professionalità, ha servito la comunità di Riccione, rivelandosi come protagonista e testimone di un periodo felice della sua città. Questa rivisitazione editoriale è stata valorizzata ulteriormente dalla prefazione di Gianfranco Angelucci, noto giornalista, scrittore, nonché sceneggiatore ed amico di Federico Fellini. Con la sua penna gentile è riuscito a descrivere gli anni della Dolce Vita anche a

Epimaco (Pico) Zangheri

Tre momenti della presentazione del libro. La sorpresa Paolo Cevoli, amico degli Zangheri

Riccione e a tratteggiare, quasi come se fosse un ritratto, la figura di Pico. Fuori dalla sceneggaitura è intervenuta anche il comico riccionese Paolo Cevoli, compagno di banco di Gianni, il figlio

di Pico. Piacevole il suo intervento “Questo nuovo libro – afferma il presidente Fausto Caldari – vuole anche essere il regalo di Natale che la BCC di Gradara, fa ai riccionesi: ai più grandi, per ricordare e rivivere quei momenti, alle nuove generazioni, per non disperdere il passato e per guardare con un’pò di ottimismo al futuro. Mi auguro che raccontare e recuperare le memorie, valorizzando il passato e la storia di Riccione, possa costituire una spinta, un nuovo impulso culturale ed imprenditoriale per lo sviluppo del tessuto economico della città!

“L'attualità di Karl Marx” Convegno sull'intellettuale molto citato ma poco letto. Economia vista dalla parte dei deboli

UOMINI

Grandi relatori

CULTURA - Trentasette anni fa moriva a Riccione il professore Osvaldo Berni (al quale è poi stata intitolata la biblioteca comunale), docente di Storia e filosofia al liceo Volta e all’Università di Urbino, studioso del marxismo di notevole livello e maestro di intere generazioni di giovani di sinistra. Nel ricercare il suo lascito spirituale, tra le carte, mi imbattei nello scritto di un giovane filosofo pisano che non conoscevo, un certo Remo Bodei. Lo contattai subito per approfondire insieme l’argomento; mi rispose e da allora iniziammo un percorso di ricerca su Carlo Marx e sui temi della storia contemporanea. Nel frattempo Bodei si trasferì negli Stati Uniti dove, dal 2006, insegna filosofia alla Ucla (University California Los Angeles), rimanendo sempre in contatto con Riccione e con quel gruppo di giovani marxisti che gli avevo fatto conoscere. Via, via, con gli anni, organizzammo presentazioni di libri e convegni; portammo avanti iniziative di alto livello sul pensiero marxista. Nel 1992 commissionammo allo scultore misanese Augusto Del Bianco un busto in bronzo di Marx che collocammo, dieci anni dopo,

Un giovane Orio Rossetti, l'organizzatore nel giardino della biblioteca comunale come dono degli studenti e lavoratori riccionesi alla città. Con il tempo il gruppo smise di funzionare e rimanemmo soli, Bodei e io, a continuare tra mille difficoltà a portare avanti l’idea. Un giorno lessi sul Corriere della sera un articolo dell’onorevole Marco Rizzo (segretario nazionale Comunisti sinistra popolare) su Carlo Marx, molto elogiativo. Gli scrissi chiedendogli se il suo partito fosse disponibile ad adottare quel simbolo, ormai abbandonato al destino della storia. Mi rispose di sì e da allora mettemmo in piedi alcune iniziative di buon livello sul marxismo e sulla storia rivoluzionaria del nostro tempo. Non sono un nostalgico, ma devo ammettere che certi amori non si scordano e oggi, vuoi per la crisi economica, vuoi per la crisi dei valori, penso sia doveroso chiedersi se il pensiero di Marx sia o no ancora attuale. La risposta provere-

- “Attualità di Carlo Marx è il titolo del convegno che si tiene l'8 febbario, ore 15, in biblioteca di Riccione. Sul palco, perstigiosi intellettuali: Remo Bodei (dell’Ucla di Los Angeles), Domenico Losurdo (Università di Urbino), Gualtiero De Santi (Università di Urbino), Stefania Achella (Università di Chieti e Pescara), onorevole Marco Rizzo (segretario del CSP - Partito Comunista). Moderatore: Orio Rossetti. Ingresso libero

mo a darla sabato 8 febbraio alle 15 alla biblioteca comunale di Riccione: sei invitato. A questo convegno che sancisce la fusione tra Bodei e l’esperienza riccionese, a giugno seguirà, sempre a Riccione, la consegna del Premio Internazionale “Riccione Carlo Marx” che sarà attribuito a uno studioso o un politico che sul piano mondiale onori il nome e lo spirito di Carlo Marx. La giuria, della quale sono segretario, sarà presieduta da Alberto Lombardo dell’Università di Palermo e inizierà i suoi lavori in primavera; per quel che mi riguarda, io proporrò il nome del presidente dell’Uruguay José Alberto Mujica Cordano, ex tupamaros nonché politico rigoroso e autenticamente democratico. Orio Rossetti



RICCIONE

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CONFERENZA - Il 41 per cento dei giovani sotto i 29 anni è disoccupato. L'Italia economica arranca e sembra (politica e classe dirigente) non sapere che cosa fare. Come mai? Dove stanno le cause? Soprattutto, che cosa fare per svoltare? Questi saranno solo alcuni dei temi che Umberto Paolucci, già presidente di Microsoft Europa e Gianfranco Tonti, presidente di Ifi (azienda di Tavullia leader in Europa nella produzione di banchi bar e vetrine gelato), nonché presidente di Confindustria Pesaro, toccheranno il 17 gennaio, ore 18, all'auditorium del Liceo Volta. Persone autorevoli, entrambe sono originarie di Cattolica. Con il patrocinio del Comune di Riccione, organizza l'associzione culturale riccionese “le Nuvole” e la Piazza.

- Non possedendo materie prime, l’Italia ha costruito la sua fortuna negli anni ‘50/’60 del secolo scorso per lo più in qualità di paese trasformatore puntando sul basso costo della mano d’opera; sulla ricerca tecnologica, anche per motivi storico/ politici, ha sempre investito poco. Va comunque detto che la

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Incontro con Umberto Paolucci (già presidente Microsoft Europa) e Giancarlo Tonti, presidente Confindustria Pesaro

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Riuscirà l'Italia a dare un futuro ai suoi giovani?

va meno, ma questo rientra nel concetto di difficoltà. Avevo una certa predisposizione per la matematica, per la logica.” […] “Non ho nel mio vissuto quotidiano la sensazione di essere una persona diversa dalle altre, da quelle che lavorano con me, o di aver avuto un successo particolare. Non mi sento arrivato da nessuna parte. Se così fosse, sarebbe forse anche un brutto segno; vorrebbe dire che è ora di scendere. Credo che l’umiltà sia un ingrediente fondamentale per provare a fare qualcosa che abbia senso. Un insegnamento che i giovani devono ricordare: avere obiettivi ambiziosi, importanti, ma fare tutta la fila, le tappe necessarie per arrivare. Nessuno regala niente. Ho la fortuna di lavora-

Umberto Paolucci Gianfranco Tonti

migrazione delle sue intelligenze verso l’estero è un fenomeno che si porta dietro fin dalla nascita (Meucci, Marconi, Fermi...). Ci sono però campi dove l’Italia è imbattibile: cultura, beni artistici, creatività, gusto estetico. La storia ci dice che è ora di considerare questi beni non più cose che naturalmente possediamo, ma “materie prime”. È partendo da queste poche

Conferenza all'auditorium del Liceo “Volta” il 17 gennaio, ore 18. Organizza l'associazione culturale “le Nuvole”, con il patrocinio del Comune di Riccione di Teresio Spadoni considerazioni che l’associazione “Le Nuvole” ha deciso di affrontare il tema del futuro dei giovani. La crisi economica dalla quale siamo investiti, nel suo crudo dipanarsi, ci offre l’occasione per una nuova ripartenza

che non può più essere imperniata, però, su mano d’opera a basso costo - se vogliamo tentare, cimando gli eccessi, di mantenere il livello di ricchezza/agiatezza al quale ci siamo abituati - ma ricavata dall’utilizzo delle “materie prime” che possediamo. Si badi bene che, già oggi, concorrere con paesi come Cina e Brasile è partita persa, e domani, mano a mano che riusciranno a liberarsi dal giogo dei conflitti e delle divisioni interne, saranno molti altri i paesi che si porranno sui mercati con manovalanza a basso costo; perfino un pilastro quale è stato finora il turismo balneare è settore che da solo non reggerà, perché, è inutile negarlo, di posti bellissimi e facilmente raggiungibili con un aereo, e a costi inferiori ai nostri, in giro per il mondo ce n’è a bizzeffe. Utilizzo del genius loci, dunque, delle nostre intelligenze e del nostro patrimonio artistico per creare sviluppo. Ma, se sull’analisi del da farsi è difficile trovare qualcuno che non sia d’accordo, le differenze nascono e ci zavorrano sul come farlo. Dato il martellamento continuo dei media sul problema dell’occupazione giovanile, proporre un incontro dal titolo “Riuscirà l’Italia a dare un futuro ai propri giovani?” può essere da taluni considerato argomento trito e ritrito, ma “Le Nuvole”, nata con l’obiettivo di contribuire ad un dibattito costruttivo su temi di attualità politica e sociale, non si preoccupa di eventuali critiche e non rinuncia a deposi-

tare il proprio sacchetto di sabbia sull’argine; pertanto, parafrasando l’antica leggenda africana del colibrì, non accetta di farsi travolgere dalla piena senza averlo utilizzato. Certo è che non basta un dibattito per risolvere la piaga, ma il far spargere grano a mani esperte siamo certi che comporterà il germogliare di qualche chicco, e la conseguente produzione di spighe. Le “mani esperte” che in questa occasione si sono prestate a spargere semi, sono quelle di Umberto Paolucci (già vice presidente di Microsoft Corporation e presidente di Microsoft Europa, Medio Oriente e Africa, fa ora l’imprenditore e si occupa di finanza. Dopo aver frequentato il liceo scientifico a Rimini, si laurea a Bologna in ingegneria elettrotecnica. “Allora ho pensato di scegliere ingegneria, la più difficile, perché ho creduto potesse darmi frutti maggiori. Tutto sommato era anche quella che mi piace-

re con molti giovani, dai quali cerco sempre di imparare e ai quali provo a passare quello che so”. Gianfranco Tonti Passione per l’orto, la natura, il tennis, è il direttore generale del Gruppo Ifi; entrato a fine ’67, giovanissimo, appena diplomatosi ragioniere, viene assegnato al magazzino della merce in arrivo con il compito di controllare che la bolla di consegna sia in tinta con quanto si scarica. “Si faceva attenzione che i pezzi non fossero né di meno, né di più.” Oggi è presidente di Confindustria Pesaro/Urbino. “Ci si rende conto che l’uomo ha bisogno della gratificazione degli altri uomini, che bisogna sentirsi protagonisti di un progetto; l’azienda, prima di rivolgersi all’esterno per nuove figure, verifica se esistono all’interno. A chi ha voglia di fare, vengono date le chance per farlo. Il progetto di sviluppo dell’Ifi poggia soprattutto su questo”.



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La racconta Teresio Spadoni nel suo secondo libro di poesie: profondità ed eleganza

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Finestre sui misteri dei sentimenti

CULTURA

Villa Franceschi, l'arte in conferenza Villa Franceschi

- “Mio babbo che faceva il bagnino, mi diceva che se vuoi salvare chi sta affogando, bisogna partire”. Teresio Spadoni appartiene ad una vecchia famiglia delle Fontanelle. Sa cos'è il mare e cos'è la terra. E' un uomo profondo, saggio, senza aver smarrito larghe dosi di leggerezza. Ha pubblicato il suo secondo libro di poesie. Si intitola “Anelli di fumo”. Se non proprio, l'ultimo gradino prima di Dio, come amava dire quel grande intellettuale di Igor Man, quelle di Spadoni sono finestre sull'intimità: la madre, la figlia, gli affetti, i migranti di Lampedusa. Riportiamo, una parte dell'introduzione di Dino Pieri, amico dell'autore e mente raffinata di Cesena.

do al tunnel: una vita, sangue del suo sangue, si annuncia. Sara, la figlia, è in dolce attesa (...). A Sara, divenuta madre, saranno dedicate alcune fra le liriche più belle della raccolta. Un uomo in età di bilanci più che di scommesse con la vita, consapevole del valore formativo anche della sofLa copertina del libro

CULTURA

La vita? Non è che ‘Anelli di fumo’ - “L’architettura e le collezioni permanenti. Villa Franceschi si presenta”. E' il titolo di una serie di incontri domenicali fino al 9 febbraio, volti all’approfondimento della storia della villa e delle sue collezioni con visite guidate/conversazioni tenute da esperti d’arte. Domenica 12 gennaio, ore 17 La collezione comunale di Riccione: dalla stagione dei premi alle donazioni. A cura di Michela Vitale, esperta di arte e didattica dell’arte. Domenica 19 gennaio, ore 17 La Natura oltre la Forma. Francesco Arcangeli e la collezione della Regione Emilia Romagna a Villa Franceschi. A cura di Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte. Domenica 26 gennaio, ore 17 Vedute e scenari: pittura di

paesaggio nelle collezioni di Villa Franceschi. A cura di Sara Andruccioli, storica dell’arte. Domenica 2 febbraio, ore 17 Quando l’arte si fa protesta. A cura di Alessandra Liverani,

esperta di arte e didattica dell’arte. Domenica 9 febbraio, ore 17. Su la maschera! Viaggio nel simbolo, dalla tradizione a Enrico Baj, A cura di Sabrina Foschini, artista e critico d’arte ORARIO Dal martedì alla domenica (lunedì chiuso) Dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito. Info: Galleria d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi, via Gorizia, 2 – Riccione. Tel. 0541 693534.

- L’incontro di Teresio Spadoni con la poesia è stato favorito da una naturale tendenza allo scavo interiore che è poi il tratto fondante della lirica contemporanea. Delusione e angoscia, senso di un disperato isolamento dell’uomo in un mondo in cui Dio appare una presenza problematica, impossibilità o quanto meno difficoltà ad instaurare un vero colloquio con gli altri, temi ricorrenti negli autori del Novecento e di questo inizio di millennio, si colgono anche nella presente raccolta di liriche, nate e per così dire alimentate da un travaglio che ha scosso profondamente l’autore. Un difficile momento esistenziale pervaso dalla percezione angosciosa dello spegnersi di una luce balenata ai suoi occhi che si erano specchiati in quelli di una

donna amata, viene esorcizzato mediante la scrittura. Ne è nato un diario interiore, certamente significativo per il protagonista ma forse ininfluente per il lettore se non ne fossero scaturiti testi poetici di notevole efficacia espressiva. Ecco allora “il mondo l’umanità/ la propria vita/ fioriti dalla parola”, secondo la definizione di poesia in un celebre testo ungarettiano ove vengono sintetizzate le linee essenziali di una poetica che tocca problematiche dell’uomo del nostro tempo. In vari versi di Spadoni è pre-

sente una ricerca spiritualistica oscillante tra dubbio e (...) speranza. Immerso in questa dimensione contemplativa l’autore proietta nella natura i propri stati d’animo. Metafora di un travaglio interiore è spesso il mare. Oltre al mare, anche il fiume, il vento, il sole e la nebbia accompagnano costantemente un continuo vagare “verso un dove indefinito”. Da questa condizione di smarrimento lo salva un evento che fa balenare di nuovo una luce in fon-

ferenza, sente ora di poter prendere commiato da una vicenda esistenziale ormai conclusa (...). Poesia, dunque, innestata nel vissuto ma selettiva perché focalizzata più sulla propria vita che sul mondo o l’umanità, nell’accezione ungarettiana. È pur vero che un problema di struggente attualità, come quello dei migranti per mare, è presente in alcuni testi di intensa suggestione, al di fuori, tuttavia, dal tema dominante nella raccolta in cui Spadoni ha espresso prevalentemente la propria dimensione intimistica”.

Teatro, “a scena aperta” - “Riccione a scena aperta”, è il titolo della stagione teatrale che ha nei Fratelli di Taglia la direzione artistica; dal 9 novembre fino al 31 maggio. Il programma è ricco e variegato. 17 gennaio. Dalle ore 20,30 apericena by La Serra Sicomoro Ore 22 - JIMMY VILLOTTI QUARTET. Premio Vita Inn Jazz alla carriera: Jimmy Villotti - chitarra, Stefano Travaglini - contrabbasso, Fabrizio Puglisi - pianoforte, Fabio Grandi - batteri 19 gennaio - ore 21,15 MONI OVADIA: “Scritti corsari” di Pier Paolo Pasolini e con Maurizio Dehò (violino) e Nadio Marenco (fisarmonica). 25 gennaio - ore 21,15. AMANDA SANDRELLI e O R C H E S T R A MULTIETNICA DI A R E Z Z O : “Credoinunsolodio”, evento teatrale-musicale 26 gennaio - ore 21,15. E N S E M B L E AMARCANTO: “García Lorca, canti e racconti d’amore”. Ensemble Amarcanto. 27 gennaio – ore 21,15. COME BRANCHI DI ZEBRE... Gli Internati Militari Italiani testimoni straordinari della Shoah Riccione Inn Jazz Club

I Fratelli di Taglia

31 gennaio. Dalle ore 20,30 apericena by La Serra Sicomoro Ore 22. SCOTT HAMILTON QUINTET (Scott Hamilton - sax tenore, Stefano Serafini - tromba, Luciano Milanese - contrabbasso, Gianluca

Tagliazucchi - pianoforte, Carlo Milanese - batteria). In dialèt l’è mej 1 febbraio - ore 21,15. Gruppo Comico Dialettale De Bosch: “Stati interessanti e Chi vigliac di baioc”. 8 febbraio - ore 21,15. La compagnia La Carovana in “La boll sa do batéc”.


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MISANO

E' stato anche un affettuoso abbraccio a don Roberto Zangheri. Commovente la sua letttura di madre Teresa

CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it

ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)

Duilio Damiani con il suo prodigo meccanico vintage anche lui sul podio premiati dal giornalista Marco Masetti.

TESSERE 1- I cosiddetti signori delle tessere. Tutto sommato sono, semplicemente, arrampicatori solitari. Nonostante “il consenso” delle persone che riescono a coinvolgere, sono soli. A volte le scalate alle cime del potere, fine a se stesso, sono insidiose e si può cadere con il rischio fondato che nessuno sia lì a sollevarti. Us pò cambiè? Sì. TESSERE 2 - Pur di rimanere in sella, farebbero carte false... anzi, tessere per la precisione. Tòt pricìs? Per furtuna, Na! MANDATI 2 ? - ...e poi via. Il primo è un diritto, il secondo lo si guadagna meritandolo, in ogni caso, valutati per quello che si è fatto e non per quello che si è detto. Al prumèsse e al ciàcare l’in funziona piò. TASSE - Evitata per quest’anno la Tassa di soggiorno, da cumulare con le altre? O sarà chiamata con un’altro nome? Adesso vanno di moda quelle scritte in inglese... Quele c’un si capess gnint. CHI SI RICORDA - Quando eravamo pagati sul palmo della mano? In questi giorni arrivano Mail di questo tipo; disposta pur di lavorare, anche a busta paga ridotta. Che pena pensare che siamo tornati agli anni '50? Una volta l’era l’alba, adess bsogna spirè c’un sia è tramont. Dipende da noi. Dai! LA BIRRA di Paolino - Fatti non p... chiacchiere, diceva un famoso assessore Zelighiano. I posti di lavoro si creano con il coraggio di imprenditori capaci, sostenuti da lavoratori seri e da istituzioni funzionanti. Me Fnil, stare sul mercato o aprire nuove attività, a fronte di “nemici”, ormai storicamente riconosciuti, non è facile. Facciamo tutti uno sforzino? ...Sensa lavor un gn’è schemp o meglio un si chempa. AUSPICI - E’ proprio vero che non si può far niente, per agevolare le aziende e creare lavoro produttivo, anche nel nostro piccolo? Si può! Si può! Basta smettere di raccontare che le responsabilità sono sempre degli altri e comunque sempre più in alto. Quel chi lassò la dav’é una bella pacenza e na snò lò. PRESEPI - Non è uno slogan. Nata per volontà di alcuni artisti Misanesi questa bella iniziativa, insieme ad altre, ogni anno cresce. Una bella e sana competizione tra frazioni e quartieri. Con la disponibilità di tutti si possono fare tante cose. Basta credie e, l’in costa gnenca tent...... Di questi tempi! brufa44@libero.it

Foto di gruppo con la classe 1963 (gli organizzatori), allargata ai '62 e '64 (Per chi volesse l'immagine, Foto Misano, via Platani 1)

“Una serata piena di emozioni e di ricordi” AMARCORD - “Una serata piena di emozioni e ricordi”. Così Marco ha commentato la serata del 15 dicembre, a Riccione, tensostruttura dietro la nuova chiesa di San Martino. E' stata la rimpatriata dei “ragazzi” misanesi nati nel '63 e allargata ai '62 e '64. Si è incontrata tutta Misano. L'idea è stata di Roberto Zangheri. Classe '63, parroco per pura vocazione, pochi mesi fa è stato colpito da un ictus. A dare il benvenuto agli amici, ci ha pensato lo stesso Roberto. Ha letto una poesia di madre Teresa di Calcutta. Titolo: “Vivi la vita” (riportata nel box a fianco). Testo di commovente umanità, ha lasciato in ognuno un po' di magia addosso.

Vivi la vita La vita è un’opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è vita, difendila. Madre Teresa

Ottima cucina, ottima organizzazione e questa volta grazie agli ex parrocchiani di Cerasolo-Mulazzano di Roberto. Regista della serata Paola Marcellini, anche lei di quegli anni. Momenti esilaranti quando sul palco sono saliti per gli assoli da corrida di: Maria Grazia Cecchini (mentre cantava è scoppiata a ridere, contagiando gli amici), Silvia Tentoni (qualche nota malpresa ma che esibizione) e Loris Casalboni (eccellenti i suoi acuti, come si conviene ai creativi su solide basi). Tutti hanno chiesto di ripetere la serata, ma non tra dieci anni, ma con largo anticipo. Dunque, arrivederci.

1963. Quelli della Bianchini

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Seduti, da sinistra: Katia Leardini, Donatella Tonini, Laura Gabellini, Laura Zanni, Cristina Baroni, Novella, Anna Maria Galli, Marco Giulietti. Seconda fila, da sinistra: Insegnante, Oscar Vitri, Caterina Massa, Barbara Lorenzi, Antonella Gasperoni, Sandra Pennacchini, Luana Angelini, Patrizia Casadei, Anna Maria Tentoni, Anna Maria Barocci, Alvaro Silvagni. Terza fila, da sinistra: Luciano Achilli, Francesco Dolci, Mirco Raimondi, Maurizio Moroncelli, Danilo Camiolo, Marino Guidi, Mauro Marcheggiani, Fabrizio Angelini, Paolo Longhi, Paolo Alessandroni

- Mitica la rivalità tra le due scuole elementari di Misano Mare Colombo e Bianchini negli anni Settanta. La sensibilità dei bambini allora collocava la Colombo come la scuola frequentata dai figli degli albergatori e dei bagnini. Un'élite. Sempre in quella sensibilità magica dell'innocenza, i coetanei della marina erano delle “pappe molle”. La dimostrazione? Le sfide a calcio. Ricorda Mauro Marcheggiani: “Vincevamo quasi sempre noi. Le loro vittorie erano delle rarità. Che ricordi, quelle sfide e quelle amicizie”. (Bianchini, la classe '63, in quinta elementare)


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Festeggiati i 100 anni lo scorso 17 dicembre. E' intervenuto il vescovo Lambiasi

STRETTAMENTE PERSONALE

Sindaco, primarie tra Giannini-Guagneli Coltelli tra i denti in casa Pd? Cambiare la politica, partendo dal metodo

“Pietro, me lo ricordo in camicia e pullover mezze maniche” COMUNITA'

di Stefano Giannini

Stefano Giannini e Luigi Guagneli, sindaco e assessore uscenti

- “Vigileremo, questa volta”. E' la sintesi dell'ex assessore Walter Ghinelli nel frizzante ping pong di posizioni con l'ex sindaco Sandro Tiraferri durante la direzione dello scorso 7 gennaio, dove si sono ufficializzate le candidature di Stefano Giannini e Luigi Guagneli alle primarie che sanciranno il candidato del Pd alla poltrona di sindaco per le amministrative in programma la prossima primavera. Nell'uscita di Ghinelli c'è uno squarcio dei tanti problemi del Pd misanese, di quello riminese e anche di quello romano. Ed alzando gli orizzonti anche della cultura italica. Dello Stato. Le relazioni interne del Pd non sono altro che l'autoritratto della sua comunità. Dell'essere misanese, oggi. Una comunità frammentata, come un vetro in pezzi. Data la crisi di valori prima ancora che economica (ci sono i soldi ma la paura del futuro li tiene nei cassetti). E le cose nei cassetti non servono a nessuno. E' come avere una

casa pulita e non invitare gli amici, dice il cantautore cattolichino Samuele Bersani. Dopo la stupida corsa (nel senso che si fa male a sé e agli altri) delle primarie per il segretario del Pd dello scorso novembre, il Pd è chiamato ad usare l'intelligenza (cioè fare del bene a sé e agli altri). Questa corsa dell'intelligenza non può che iniziare da regole certe, semplici e chiare. Ma la base delle regole dovrebbe essere una correttezza personale, come si conviene ai gentiluomini. Lo scriba pensa che Giannini e Guagneli debbano concorrere nel segno del fair play. Se così sarà, non ci saranno ripicche e vendette politiche, con il pericolo di avere un partito spaccato in due, se non addirittura due liste. Con entrambe le parti che si rinfacciano le scorrettezze. E due liste, sono due debolezze perdenti. Il primo principio della Microsoft di Bill Gates è: “Agisci con integrità ed onestà”. Le grandi comunità poggiano su questa granitica base.

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- Pietro Zangheri è arrivato a 100 anni e una persona che arriva a tale traguardo è una persona eccezionale per il solo fatto che questo è un traguardo che spetta a pochi. Ma Pietro è una persona eccezionale anche perché è l’unico maschio di Misano che oggi si può fregiare del titolo di centenario, in quanto il resto del club è composto da altre cinque nonnine (il gentil sesso, come è noto, è mediamente più longevo). Pietro è inoltre una persona eccezionale perché lui, uomo vicino alla Chiesa (per la quale ha prestato anche il ministero eucaristico) ha avuto il dono, oggi raro, di un figlio sacerdote, don Roberto. Ma anche io ho un ricordo di lui come una persona quanto meno particolare e spiego perché: io ho sempre abitato in Via Repubblica vicino alla Cassa dei Risparmi, che fino agli anni 60 era di fronte a casa mia, dove ora c’è il bar Centrale, e che poi si e trasferita di fianco all’edificio della mia famiglia (dove prima invece c’era il “vecchio” Bar Centrale). Comunque sia, di fronte o di fianco, dal terraz-

Davide Siliquini, neo segretario del Pd

Pietro Zangheri accarezzato dal vescovo Francesco Lambiasi. Al suo fianco il figlio Roberto, anch'egli prete. Con la fascia il sindaco Stefano Giannini

zo di casa lo scenario che vedevo con gli occhi di bambino era caratterizzato da quella che all’epoca era l’unico sportello di credito di Misano; il bancario Pietro Zangheri, nel mio immaginario infantile, non passava inosservato: intanto perché, come tutti i bancari, egli era sempre in camicia, in genere con sopra un pullover a V senza maniche, e ciò gli dava autorevolezza, seppure sobria, in un momento storico in cui i misanesi pensavano più al sodo che all’aspetto del vestire; poi c’era quel

pizzetto (se dico alla “De Bono” sono sicuro che non si offende) che gli dava un prestigio ottocentesco, rafforzato dalla voce impostata (da cantante lirico) anche se ingentilito dalla inflessione romagnola e dalla battuta in dialetto. Insomma Pietro Zangheri a Misano Mare, per un bambino come me, si notava. Devo poi dire che, proprio per questo immaginario autorevole che mi suscitava, Pietro, negli anni 60, a me sembrava già anziano; però mentre tutto intorno si è invecchiato, compreso me, lui

è rimasto uguale ed ancora oggi, a 100 anni, mi pare simile all’immagine che di lui avevo cinquanta anni fa, benché la vita gli abbia riservato, come per tutti, tante gioie ma anche dolori. Che il buon Dio Ti conservi ancora in salute per molto tempo, caro Pietro. Pietro Zangheri è nato a Coriano il 29.12.1913. Sposato con Maria Bianchi, scomparsa da poco tempo, dalla quale ha avuto Patricia, pure prematuramente scomparsa, Miriam e Roberto, divenuto sacerdote. Abita a Misano da circa 60 anni.



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- Campioni Provinciali Uisp. I terribili ragazzi di Misano Podismo sono riusciti nell’impresa di cucirsi sul petto l’ambito scudetto di corsa su strada dopo un avvincente duello con lo squadrone di Montecchio, da diversi anni padrone del calendario Mare Verde Monte. Terzi classificati gli amici dell’Atletica 75, Cattolica. “E’stato un anno molto intenso ma ricco di soddisfazioni - afferma Andrea Bagli -. E, oltre a questo prestigiosissimo titolo di squadra, vantiamo anche diversi titoli individuali sia in campo femminile che maschile; inoltre la squadra si è classificata al secondo posto nel campionato provinciale Endas”. “La nostra forza - continua Bagli - è il gruppo. La società è nata solo quattro anni fa e in poco tempo è diventato il sodalizio podistico più numeroso della provincia per numero di competitivi”. Tutte le domeniche le canottiere biancoazzurre di Misano Podismo colorano le strade di tutta la penisola portando tanta allegria. Nel 2013 ragazzi per-

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Titolo Uisp 2013 per i ragazzi di Misano Podismo. Secondi nei provinciali Endas

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Campioni provinciali Festa sociale lo scorso dicembre al ristorante “Osteria vecia” Una serata con i filosofi

LO SPORT sone hanno corso almeno una maratona in Italia e all’estero (Gianluca Sensoli ne ha completate undici), per non parlare poi delle grandi avventure mondiali degli ultramaratoneti Davide Ugolini e Stefano Gregoretti. Per festeggiare questo splendido 2013, il 16 dicembre i ragazzi si sono ritrovati all’Osteria Vecia di Misano per la cena sociale e le premiazioni di fine anno. La classifica presenze è stata vinta dalla mitica Anna Tacchi (impossibile batterla, non ne salta una); la Supercampione da Diego Gazzosi; i premi speciali sono stati vinti da Enrico Baschetti e Giorgione Pasquale.

La festa sociale

Riconoscimento speciale a Ivan Semprini 76 (da non confondere con l’assessore) per aver migliorato il primato societario in maratona a Venezia 2 ore 48 minuti e 40 secondi e Isabella Ricci a Terni, 3 ore 34 minuti e

“Vengo al mondo ed ho un sacco di problemi. Sono affetta da una malattia rara, ma...” - La mia storia... inizia dal giorno in cui sono venuta al mondo, quando la mia mamma si è accorta che qualcosa non andava. I dottori invece non si accorsero di niente. Ho iniziato ad avere problemi di deglutizione e ho rischiato di lasciare mamma e papà due volte. A quel punto, la mamma si è arrabbiata ed i dottori hanno iniziato a sospettare qualcosa. Un giorno, una brava dottoressa, decide di mandarmi a Bologna, al Sant'Orsola, dove un altro dottore mi guarda, poi altri due. Alla fine la diagnosi della malattia: “craniostenosi primaria”, ovvero malformazione del cranio. Dicono che entro il quarto mese di vita devo essere operata, altrimenti avrò grossi problemi al cervello. Il mio cervello stava facendosi spazio mangiando letteralmente il cranio. Devo subire la ricostrzuione delle orbite e della fronte: mi mandano da un altro dottore, all'ospedale Bellaria di Bologna. Qui conosco il medico che mi darà la possibilità di avere

Gennaio 2014

Diagnosi: “craniostenosi primaria”. Se ne accorge la mamma. Numerosi interventi chirurgici. Oggi, la piccola ha 4 anni e va tutto bene STORIE una vita quasi normale. Però arrivati lì, il medico dice che sono piccola e che l'intervento è troppo rischioso. Decide di rimandarlo di altri due mesi. Finalmente arriva il giorno. L'operazione dura otto ore; va tutto bene. Io sono viva, un po' gonfia e pesta. Se è vero che ho rischiato di non camminare, di non vedere, di non poter mangiare da sola e di non avere dei grossi ritardi, io li ho fregati tutti. Sono una bimba intelligente, dolce, cammino, mangio da sola, e tanto, vedo bene. Ho solo

un piccolo ritardo nel linguaggio, che sono sicura risolverò. Il problema è che il mio cranio fa i capricci e non fa quello che deve fare. Si doveva chiudere, ma non lo ha fatto. Il buco più grosso è di sette centimetri per tre centimetri. La mia mamma mi ha portato da altri dottori; il primo non si vuole prendere la responsabilità di operarmi. A Roma, ho conosciuto un medico che mi farà un innesto osseo: mi toglierà un pezzo di cranio, lo dividerà in due e con uno andrà a chiudere quel buco. L'altro verrà rimesso al suo posto. Per il resto non so che cosa succederà in futuro, perché la mia è una malattia rara e quindi misteriosa. So solo che attorno a me c'è tanta gente che mi ama e che mi amerà sempre. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutata e anche a quelli che avrebbero voluto farlo, ma non hanno potuto. Grazie alla Ceramica del Conca, a Misano Podismo, Panificio del Sud e Macelleria Torsani. Con affetto, una bimba di 4 anni

30 secondi. L’istruttore Rossano Masi, Emanuele Muccini e Daniele Bianchi sono stati premiati dal sindaco per aver portato avanti con grande passione il progetto “Vivimisano” che comprendeva i progetti “1 km in salute” e “Correre x Misano”. Il primo è nato dalla collaborazione fra Ausl, Uisp ed amministrazioni locali che hanno scelto per la provincia di Rimini la società misanese quale organizzatrice della sana pra-

tica sportiva come mezzo per migliorare la salute di tutti i cittadini senza dimenticarsi dell’alto valore sociale ed aggregante del camminare in gruppi omogenei. “Si può affermare che - chiude Bagli - ‘Correre per Misano’ - è sempre stato dentro di noi dal primo giorno che cinque ragazzi spensierati hanno fondato la società per correre in compagnia in un contesto unico fra mare e colline riscoprendo le

bellezze nel nostro territorio”. Neanche il tempo per riposarsi e già si lavora per il 3° Gran Premio Città di Misano che si svolgerà il 23 febbraio al Misano World Circuit nell’ambito dell’Open Day, iniziativa forse unica per genere sul territorio nazionale che vedrà all’interno del fantastico autodromo non solo podisti ma sportivi di tante discipline all’aria aperta”. “Una nota fondamentale conclude Ivan Semprini, il vicepresidente della società - la meritano tutti i ragazzi ed i loro familiari, i soci ed i partner che hanno permesso questi successi sportivi e al tempo stesso sostengono associazioni umanitarie e dei comitati di solidarietà con la speranza di collaborare fattivamente per dare una mano a chi è più bisognoso“. Del resto lo sport è sociale ed il mondo del podismo e la nostra società si muoveranno sempre con questo spirito”.

I 100 anni di nonna Vincenza: una pia donna - Nonna Vincenza ha compiuto cento anni lo scorso dicembre. A festeggiarla le due figlie, i 5 nipoti, i 7 pronipoti ed i 4 trisnipoti, alcuni familiari giunti anche da molto lontano (dal nord e dal sud) e gli amici. Alla piacevole festa, sono intervenuti anche il sindaco Stefano Giannini e don Marzio. Giovane vedova di guerra (il marito Pietro non fece ritorno dalla spedizione nei Balcani del 1941, durante la Seconda guerra mondiale), nonna Vincenza non si è più risposata. Nei primi anni Settanta, giunse a Misano con le figlie in cerca di opportunità dal crinale appenninico dell'Irpinia, terra generosa di querceti e noccioleti ma montagne avare di futuro. Donna pia, nonna Vincenza; almeno una volta al giorno era in chiesa a pregare. Abilissima con l'uncinetto, con il quale, quasi una magia, intrecciava eleganti trine di merletto. Tovaglie da re, le sue. I preziosi merletti sono state le bomboniere con confetti: regalo di nozze delle nipoti.


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Gennaio 2014

MISANO

Figlio del mitico Sergio Facondini: bagnino, proprietario di cutter e della motonave Leon d'Oro...

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Graziano, comandante di un gigante dei mari - Sergio Facondini per i misanesi con più di 60 anni è stato un mito. Moro, mediterraneo, prima bagnino, poi cutterista, infine proprietario delle motonavi Leon d'Oro e Palma di Majorca. Insieme, ai coetanei, Sergio, frequentava il barpizzeria-ristorante-albergo “da Siro”, altro mito misanese. Sergio muore prima del tempo nell'88; il testimone di amore per il mare lo ha raccolto il figlio Graziano. Forse ha passato più tempo nei mari del mondo che sulla terra ferma. Sposato con una signora di Cremona (la madre di Graziano è originaria di Brescia), un figlio di cinque anni, Elia, più uno in arrivo, da un decennio è uno dei cento comandanti dei Grimaldi, il gruppo napoletano leader mondiale nel trasporto di mezzi su gomme. La nave del misanese si chiama “Grande Portogallo”; 25 uomini di equipaggio (7 italiani), è lunga quasi 200 metri, ed è capace di trasportare circa 3.500 automobili. Dopo sei mesi di navigazione tra il Mediterraneo ed i mari del

Lavora per la multinazionale Grimaldi di Napoli. E' al timone di una nave di circa 200 metri che trasporta 3.500 automobili. Ha solcato tutti i mari del mondo

Graziano Facondini in famiglia e la nave che comanda

STORIE nord (dal Mar Nero fino alla Danimarca) lo scorso 27 ottobre è sbarcato a Valencia; ora, aspettando il bebè, lo aspetta un lungo riposo, fino al prossimo febbraio. Del suo lavoro racconta: “La mia è una storia di un lavoratore come tante. Se sei nell'Oceano, è rilassante: niente manovre ma soli turni di guardia. Come comandante sono reperibile 24 ore su 24”.

Ma qual è la sua giornata tipo? “Eccola. Colazione alle sette del mattino. Pausa pranzo dalle 12 alle 13. Poi al lavoro fino alle 20. Il comandante fa tutte le manovre: entrata ed uscita dai porti”.

Ritmica, apprezzato saggio natalizio

- La Polisportiva di Misano Adriatico ha festeggiato il Natale con un apprezzato saggio della sezione di ginnastica ritmica presso la palestra dell'Istituito Comprensivo. La responsabile e direttrice tecnica, la professoressa Miriam Cusma, ha coordinato l'evento facendo esibire tutte le ginnaste, la squadra agonistica, i corsi base ed il gruppo adulti della zumba, ed invitando all'esibizione anche le allieve provenienti dalla palestra Olympia di Cattolica, con i corsi di avviamento alla ginnastica ritmica, la zumba kids e zumba per adulti. Spettacolo gradito ed applaudito con entusiasmo dal numeroso pubblico, non solo di addetti ai lavori. Il piacevole susseguirsi delle esibizioni è merito della professionalità dello staff tecnico e dall'impegno ed energia trasmessa dalle allieve partendo dalle più

Due momenti del saggio

piccine dei corsi base, con fascia di età dai 4 ai 6 anni, per arrrivare fino alle agoniste di 12 anni. La sezione di ritmica della Polisportiva è stata fondata tre anni fa; dal 2013 si cimenta anche con le gare. Conta una quarantina di iscritti.

Con la nuova sezione, la Polisportiva offre l'opportunità a molte bimbe e bimbi di poter frequentare, svariate discipline sportive, divertendosi, ma allo stesso tempo preparandosi ad un eventuale futuro percorso agonistico. Un plauso particolare va alle sezione di ginnastica ritmica composta da valide insegnanti e preparatrici: oltre alla responsabile Miriam Cusma, Valentina Tamagnini, insegnante di educazione fisica e tecnica federale di ginnastica ritmica, Jenny Arcangeli e Jasmine Arcangeli, insegnanti di danza classica e consulenti tecniche per la ginnastica ritmica, che dal prossimo anno avvieranno anche la nuova sezione di danza classica e moderna.

Nella testa il mondo, a chi gli chiede quali sono i luoghi della sua memoria, racconta: “Sidney, Hawaii, Singapore, Rotterdam, Amburo, Anversa (diretto da una donna). L'Alaska è bellissima. I porti del Nord'Europa sono anche all'avanguardia della tecnica. Da loro c'è solo da imparare”. E i porti italiani per quanto riguarda l'efficienza economica? Risponde il figlio di Sergio: “Siamo da cinque, purtroppo. Ci mancano le infrastrutture di collegamento, come le strade, le ferrovie. Abbiamo delle gallerie ferroviarie

troppo piccole per far passare i container. E le merci, oggi, viaggiano nei container”. Insomma, la politica potrebbe anche iniziare da qui per rendere competitivo il Belpaese. Mai corso rischi? Graziano: “Mai più di tanto. La prudenza è la stella polare che ti permette di tornare a casa; i rischi sono sempre ponderati. Ad esempio, io non affronto il mare quando le onde sono alte più di sei metri. Resto in porto, o sono alla fonda, o faccio avanti e indietro in un tratto di mare sicuro”. Il suo gigante del mare (alto 47 metri, con 11 piani di carico) costa 50 milioni di euro (500 milioni i cugini da crociera). Gli hanno proposto più volte il comando delle navi passeggeri, ma ha sempre detto di no: “Ho rifiutato, perché ci trovo molto spettacolo. Il comandante è anche intrattenitore: un uomo da fotografia”.

Classe '72, prima di trasportare automobili e camion, come allievo ufficiale di coperta, Facondini ha lavorato sulle petroliere. Giunge alla corte dei Grimaldi quando la sua nave viene comprata (con l'equipaggio) dalla multinazionale napoletana. Graziano è nato in acqua. Grazie al babbo, si appassiona al mare, alle barche. Quando frequentava le superiori (istituto nautico di Ancona), nella stagione estiva, da giugno a settembre, lavorava sulla motonave del babbo. Non scendeva mai, neppure per dormire. Il suo futuro? “Mi vedo sempre su una nave da trasporto”. Il suo rapporto con gli uomini dell'equipaggio? “La prima volta avviso, la seconda avverto, la terza mando via. Perché il tuo lavoro, lo deve fare un altro. E non è giusto“. Passioni? “Solo la famiglia: ti manca così tanto quando navighi...”.


Gli itinerari della buona tavola ‘Vulpen’, tagliata buona e coniglio in porchetta da non perdere Interno ed esterno dell'osteria

- La tagliata da raccontare agli amici (senza spendere un patrimonio). Ed il coniglio in porchetta dai profumi e sapori della Romagna vera. Sono i due piatti forti dell'“Osteria da Vulpen” (il soprannome della famiglia Pedrini, marignanesi doc). A questi vanno aggiunti i primi della tradizione: la tagliatella, gli gnocchi, gli strozzapreti, i ravioli. Tutti, come tradizione comanda, fatti a mano. E con passione. I sughi: ragù (carne buona), all'anatra, con salsiccia e radicchio, piselli con pancetta e funghi,

con fagioli (d'inverno). I contorni seguono la stessa filosofia: erbe di campo, gratinati (pomodori, zucchine, melanzane). Si chiude (come grazie di benvenuto) con ciambelle,

crostata e bananino e liquirizia. D'inverno, anche tiramisu e mascarpone fatto in casa. Insomma, pochi piatti, ma curati. Su ordinazione c'è anche il piccione. E non

manca la grigliata, naturalmente. L'“Osteria da Vulpen” si trova nella campagna marignanese, poco dopo l'ingresso del golf club, proseguendo, sulla sinistra. I pochi tavoli in una casa colonica di famiglia costruita nel 1927 e ristrutturata con sobria bellezza. Ci ha pensato Benedetti Arreda, una garanzia. Ad esempio, le applique sono di bronzo con vetro satinato. Sul davanzale interno della grande finestra tante orchidee. Fuori, tavoli e ampi spazi per i bambini (con qualche gioco). Uno, per caso, potrebbe sbirciare la cucina e vederla tirata a lucido. Ai fornelli, la padrona di casa, Rosy, una sammarinese del centro storico che ha sposato Luigi, il marignanese. La signora Rosy ha mutuato la passione per i fornelli dalla madre e dalla sorella Maria. Poi, si è applicata per puro diletto. Tre anni fa, l'idea di aprire l'osteria: pochi piatti di qualità della tradizione.


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Gennaio 2014

CATTOLICA

Libro scritto da Gianfranco Vanzini. Si trova in libreria e nelle edicole

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I “Dieci Comandamenti” come bussola della vita CULTURA

Dove trovarlo

CULTURA

- Nel corso degli anni 2011 e 2012 la Piazza ha pubblicato una serie di articoli che hanno dato vita alla rubrica “la Teologia del ragioniere” nei quali l’autore Gianfranco Vanzini, ha preso in esame analiticamente uno per volta i dieci Comandamenti. Alla fine ha raccolto le 10 puntate, che arricchite da una bella presentazione di un amico sacerdote e scrittore, hanno dato vita al volume pubblicato dalla nostra editrice dal titolo “La Teologia del ragioniere - credere conviene - i 10 Comandamenti fanno vivere bene… qui… oggi”. La pubblicazione ha avuto un successo insperato, ne sono state distribuite 2.000 copie e qualcuno è in attesa di averne altre. Abbiamo allora deciso di fare una seconda edizione che come sempre succede presenta

La copertina del libro

aggiunte migliorative che completano il testo quali: una bella prefazione del Vescovo monsignor Paolo De Nicolò, Reggente emerito della Casa Pontifica e una appendice che completa il testo. L’autore del libro, e i due qualificati amici che hanno collaborato, sostengono e dimostrano che “credere conviene” che vivere secondo i dettami della “legge di Dio” cioè i 10 Comandamenti, o il Decalogo, è bellissimo e ne vale la pena.

- Ecco in quali edicole e librerie trovare i “Dieci Comandamenti”. Cattolica (Binda, Carla e Franca) Misano (Misano Cella) Riccione (Piazza Matteotti) Morciano (Zanni, piazza Risorgimento) Rimini (L'Altra pagina)

Papa Francesco nella sua prima enciclica “Lumen fidei” dice a proposito del decalogo: “Il Decalogo non è un insieme di precetti negativi, ma di indicazioni concrete per uscire dal deserto dell’io autoreferenziale chiuso in se stesso ed entrare in dialogo con Dio”.

La tesi sviluppata nel libro è esattamente questa e alla pagina 14, infatti, si legge: ”…Da queste semplici riflessioni mi è nata l’dea di scrivere queste pagine che partendo dall’assunto che i Dieci Comandamenti non sono tanto divieti, quanto essenzialmente delle indicazioni operative, dimostrano ogni volta che credere conviene fa vivere bene… qui… oggi...”. E alla pagina successiva si conclude affermando che il Decalogo, visti gli effetti che la sua applicazione produce, potrebbe anche essere definito “ la ricetta della felicità dataci direttamente da Nostro Signore oltre 3.000 anni fa”. Se questo è vero, e secondo l’autore e i suoi amici è vero, perché non farlo conoscere in un modo nuovo e semplice a tutti?

Eccoci qua allora con la seconda edizione. Buona lettura a tutti.


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Due storie edificanti dello sviluppo urbanistico cittadino. Una vinta: la piazzetta del Tramonto sul porto. L'altra persa: lo squallore del Vgs. I protagonisti sono gli stessi. Ma la storia, ahinoi! si sta ripetendo

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Quando Bondi disse al sindaco: “Mi togli il Bilancio, allora dammi l'Urbanistica”

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di Cecco

Sport salato - Leggiamo: “Mazzata per gli sportivi, campi e palestre più salati del doppio”. Adès t'è voja a cur... Cinecittà - Leggiamo: “L'attore Cesare Bocci: ‘La Regina ha le carte in regola per diventare una piccola Cinecittà’”. A Roma i fà li fiction sa j'ator, a Catolga a fèn li pupazèdie sa i pulitichènt. Va pu là!... Le spine - Leggiamo: “Le ‘spine’ del sindaco: PromoCattolica, ztl, viabilità, bilancio”. Purèt, al mènca sno

IL BALLO DEL MATTONE

una cros e tre ciod e pu al pudìn ciamè ‘pora Crést’...

di Enzo Cecchini - Sul numero scorso l'articolo “Slealtà e assurdità. Perché?” iniziava con una domanda: “Chi e perché ha voluto cacciare Alessandro Bondi e la sua componente politica (Arcobaleno-Sinistra-Libertà)?”. Tenete pazienza fino alla fine dell'articolo. Intanto raccontiamo due storie urbanistiche cittadine. I protagonisti sono gli stessi ma gli esiti sono stati diversi: una vittoria e una sconfitta. Anno 2008. Porto. Il progetto della darsena a mare prevedeva, oltre a quelli già costruiti di fianco al ristorante La Lampara, altri 370 mq. di chioschi. Mobilitazione cittadina, proteste dentro e fuori le istituzioni, raccolta di firme (2.665), sorrisini, silenzi e difese improprie del progetto. Ma il radicamento della protesta imponeva una retromarcia. L'amministrazione (sindaco Pietro Pazzaglini) annullava quella parte del progetto. Morale: battaglia vinta, evitato l'ennesima colata di cemento, arricchito la città della bella piazzetta del Tramonto, oggi vanto della cartolina turistica di Cattolica. Anni 2004-2009. Vgs. Una battaglia lunga, tumultuosa, partecipata (1.200 firme). Ma persa. Oggi è sotto gli occhi di tutti quella cattedrale nel deserto in decomposizione che deturpa col suo degrado, oltre il paesaggio, anche la sicurezza della vita quotidiana dei residenti della zona (e non solo). In entrambi i casi gli attori principali sono gli stessi: 1) gli interessi di una imprenditoria miope e ingorda, “inciuciata” con la politica dei governanti locali. 2) un partito (Ds-Pd) con tutta la sua filiera di interessi di potere e “tribali” (partito, amministrazioni, pletora di tecnici al servizio del mattone, associazioni collaterali in particolar modo in ambito economico...). Tutti in coro, insieme a sciocchi (?) pennivendoli, esultavano: “E' una grande opportunità di sviluppo per la città. Porterà ricchezza, lavoro e benessere”. E' stato invece lo sviluppo delle macerie! 3) Le opposizioni, i comitati cittadini, ma in modo particolare quell'Arcobaleno di Alessandro Bondi (che nel 2004 aveva sfiorato la vittoria alle comunali - escluso dal ballottaggio per soli 132 voti), che con tenacia aveva guidato in Consiglio comunale e in città la battaglia contro quelle due oscenità, propugnando uno sviluppo urbanistico sostenibile con l'ambiente e le esigenze di un turismo moderno. I Cibelli, le Ubalducci (è stata, anche se per poco, assessore con Pazzaglini quando si delineava l'approvazione del progetto definitivo del Vgs), e compagni di partito vari sono stati sempre silenti o compli-

Gennaio 2014

Donne inavvicinabili - Leggiamo: “Corsi di autodifesa a Cattolica, consegnato l'attestato a venti donne”. Adès vai a fè una smènia se t'è al curag!...

Coerenza nel ballo del mattone - Leggiamo: “Piccata replica della giunta: ‘Arcobaleno incoerente’”. J'asesor mal ‘Madòn’ e al su partid j'è da sempre stè ‘coerenti’ quand u j'è da zumpè sal bal dal madòn. Os-cia!... ci. Si sono opposti anche al V.I.A. (Valutazione impatto ambientale dell'opera). Intreccio d'interessi e pavidità caratterizzano, ieri come oggi, questo Pd che a “parole” si erge a paladino del rinnovamento. Ecco una (ma è solo una!) delle motivazioni della cacciata di Bondi e compagni: la contiguità di lunga data con gli interessi delle “tribù” di Mattone & Cemento non può avere “rompiscatole” nella gestione del governo della città. Infatti, appena cacciati, in Consiglio comunale i cosiddetti assessori al“Mattone” portano all'approvazione il Piano spiaggia. Ma attenzione, senza l'emendamento pubblicamente promesso di abbattere le cosiddette “torri” sul lungomare. Dopo pochi giorni toc-

ca al Pua Torconca: qualche decina di palazzine per sanare vecchie “cambiali” col Parco Navi, Marina di Cattolica ecc. Le chiamiamo coincidenze? Ma premono ancora alcune decine di Poc... Allora l'assessore all'Urbanistica manda subito segnali rassicuranti. “Un salvagente dal Comune per trenta alberghi in crisi” (Carlino 6-12-2013). In sintesi informa che “è allo studio una variante per vedere se facilitare nuovi servizi con ampliamenti o trasformarli in appartamenti”. Si promettono: “Più bonus, alleggerimento di oneri di urbanizzazione o di aree da cedere al Comune”. I Poc scadono nella primavera del 2014, bisogna fare in fretta! Ecco allora arrivare il messaggio giusto

(per chi?): “Forse fino ad oggi vi sono state condizioni troppo proibitive e dobbiamo rivederle”. Evviva! Ritorna il ballo del mattone?! Ahinoi l'urbanistica! Croce e delizia. La storia giudiziaria è fitta d'inchieste sull'urbanistica di tante città. Così come è diventata ricca l'enciclopedia degli scempi urbani. Citando Dante, si potrebbe dire: “Lasciate ogni speranza voi ch'entrate” (nell'urbanistica). Ma state tranquilli: non vi fanno proprio entrare! Ingenuità o sagacia quella dell'ex vicesindaco Alessandro Bondi quando, di fronte ai rappresentanti del Pd e Triciclo, ha detto al sindaco Piero Cecchini: “Bene, se mi togli il Bilancio allora dammi l'Urbanistica”. Sal caz! ... direbbe qualcuno.

- Piccata risposta natalizia della giunta in cerca di accreditamento urbanistico. Diversi hanno notato che, di fronte alle critiche del Triciclo (Arcobaleno-Sinistra-Libertà) sulle prossime colate di cemento in zona Torconca, gli attuali amministratori hanno sollevato la solita cortina fumogena, avventurandosi su concetti per loro pericolanti come moralità et similia. Ma sparando a casaccio hanno finito per confondere se stessi: tanto d’aggrapparsi prima e prendere poi le distanze dal bilancio che, sempre loro, avevano approvato con tanto d’indignazione per le critiche di Officina civica. Infine, anche i nostri amministratori si sono ricordati dell’urbanistica che tanto li angustiava e hanno ceduto alla tentazione giornalistica di spiegare quello che per lunghi mesi avevano tentato di capire, finché qualcun altro ha risolto per loro proponendo una soluzione alla questione dell’IVA dei terreni scambiati (perequati). Peccato che quanto gli amministratori avevano elucubrato in questi mesi hanno poi malamente riproposto, rovesciando addosso ai consiglieri di opposizione caterve di documenti la settimana prima della loro discussione in consiglio. Insomma, la giunta non voleva rischiare che qualcuno altro capisse qualcosa di urbanistica e di chi la comanda. I consiglieri di oppo-

Moralità urbanistica

dire, credibilità politica. I soldi infine verranno, si concluderà la trattativa con le banche con i buoni uffici di qualcuno, ma a che prezzo? Non si vive il presente se si dimenticano i fatti del passato ignorando un progetto futuro in nome di una scadenza elettorale con cui salvare qualche poltrona. I margini di manovra politica-economica-finanziaria per Cattolica sono finiti. Scettici? Perché non rileggere quel che è successo solo nell’urbanistica di questi due ultimi mesi? Del cemento che colpirà il Torconca si è appena detto, ma che dire del nostro lungomare? L’immarcescibile assessore del mattone ha disegnato un piano spiaggia con premi in orizzontale e in verticale imposto nonostante le promesse di cambiamenti in consiglio e l’impegno preso in giunta. Dimenticandosi dei bei discorsi fatti nel tante conferenze del venerdì su riqualificazioni edilizie, ma riuscendo con successo ad accreditarsi sempre più per il mattone selvaggio, l’assessore ha pure ventilato sui giornali cambi di destinazioni con un po’ di belletto artistico che, se realizzati, trasformeranno l’economia della nostra città da economia reale legata alla filiera del lavoro alberghiero ad una potenziale da reddito residenziale, utile solo per i padroni del mattone. Ottimo lavoro: operazione riuscita, città morta.

L'INTERVENTO di Alessandro Bondi sizione hanno così abbandonato l’aula. L’amministrazione ha finito per parlare a se stessa e la maggioranza ha votato fedele al motto: ‘poi si cambieranno i regolamenti, intanto votiamo tutto’. Si spera, almeno, che questa maggioranza abbia capito cosa vuole dire continuare a costruire case nel più piccolo Comune dell’Emilia Romagna con un’impronta ambientale di 1 a 10, vale a dire con un territorio che deve sopportare un peso urbanistico 10 volte superiore a quello che potrebbe sopportare, nonostante i 1.200 appartamenti sfitti già presenti sul territorio comunale. Si spera pure che questa maggioranza cominci a capire qualcosa di questa giunta e di chi la comanda. I segnali sono forti. Eliminati voci dissenzienti in giunta e nel consiglio, l’amministrazione potrà dare via libera a una comoda politica di bilancio da campagna elettorale, drogandola con qualche variante urbanistica, annullando ogni velleità di equità impositiva, sostegno al lavoro e lotta all’evasione fiscale. Vale a

Notte bianca - Leggiamo: “Negozi aperti per la ‘Notte bianca dello shopping’, ma in viale Bovio c'è il deserto”. Più che biènca l'è stè 'na sera nira cume al carbon...

La dirigente - Leggiamo: “Riorganizzazione dei dirigenti rinviata a fine giugno”. Ma se tla giunta séndaca e Galvani i fèva sempre da mat per spustè la Rufer prima dal Bilènc e pu dai Tributi? U s'era capì da un pèz cl'èra 'na ciapèda pal cul... PromoCattolica - Leggiamo: “PromoCattolica, la delusione del sindaco Cecchini: ‘E' un fallimento culturale’”. Scusa Piero, ma tz'era té che t'aveva la delega mal Turismo. T'vl'eva fè i caplèt invece u t'è nu fora sno di patacuc... Promesse & Promesse - Leggiamo: “Piste ciclabili e sensi unici: Cibelli promette la rivoluzione”. Quèl sla ciacara longa l'ha già arbaltè al mond. Dambat!... Renziani - Leggiamo: “I renziani vincono con percentuali bulgare e prenotano i sindaci”. Prima j'èra tut sa Bersani, adès j'è tut renziani. Al cambia al vistìd ma la génta l'è sempre quèla. In pratica an cambia un caz. Pataca nona!... Consiglieri - Leggiamo: “Pd, Alberto Cavoli sostituisce in Consiglio la dimissionaria Carlotta Ruggeri”. L'ariva un'ènt giovne antigh dla pulética. Bon divertmènt!... La variante urbanistica - Leggiamo: “La proposta dell'assessore Giovanna Ubalducci: un salvagente dal Comune per trenta alberghi in crisi. Allo studio una variante urbanistica”. Avanti Savoia! L'artorna la bitumiéra e la caplèta... Mafia - Leggiamo: “Maurizio Melucci (assessore regionale Pd): ‘Riviera in mano alla mafia? Una barzelletta. Non mi risultano infiltrazioni nel senso classico del termine”. Parolie che li t'fà ni la chèrna pulastréna. Pora nun!... Tassa di soggiorno - Leggiamo: “Tassa di soggiorno, gli albergatori: ‘I turisti hanno pagato senza proteste’”. Tènt casén pal caz!... Lo smemorato - Leggiamo: “Le opposizioni chiedono un Consiglio comunale straordinario. ‘Chiarezza su Unicredit e sui debiti della Fondazione Regina Maris’”. Bsognaria savé perché al séndaca l'ha smentì la tratativa. L'è la memoria dla vciaia? Al dis 'na busia? Uj s'è brusé li canoc tal fugòn?...


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Tre titoli italiani: Accalai, Ciotti e Giustini

Atletica 75, grande annata - Quello appena concluso è stato per la sezione podismo dell’Atletica 75 Cattolica un anno ricchissimo di soddisfazioni: su tutte i tre titoli di campioni italiani, rispettivamente vinti da Adolfo Accalai nella Categoria Master Corsa Campestre UISP M60 a Policiano (Arezzo), da Stefano Ciotti nella categoria 100 Km M50 alla 100 Km del Passatore e da Massimo Giustini nella categoria Iuta-Fidal 50 Km M55 alla Pistoia-Abetone. Tre ciliegine che sono andate ad impreziosire una torta già molto ricca: il terzo posto di società nell’impegnativo Calendario “Mare-Verde-Monte”, un ottimo risultato se si considera la partecipazione di tante società meglio attrezzate dal punto di vista numerico; tre piazzamenti di tutto rispetto (3° Stefano Ciotti, 20° Andrea Vico e 31° Luca Gallinucci) nel Trittico di Romagna (Maratona di Russi, 50 Km di Romagna, 100 Km del Passatore); diversi atleti si

Terzo posto tra le società nel trofeo “Mare-VerdeMonte”. E quel tuffo da invidia

La squadra podistica dell'Atletica 75

LO SPORT

sono misurati per la prima volta con i 42,195 Km di sua maestà la maratona. Tantissimi poi i buoni piazzamenti e con numerose vittorie di categoria nelle varie gare sparse per tutto lo Stivale. Buona partecipazione, inoltre, per le tra gare ottimamente organizzate nel 2013: a Cattolica (Mini Calendario Podistico), a Gradara (Calendario Podistico Estivo) e a Gabicce Mare (Calendario Mare-Verde-Monte). Per quest’ultima apprezzatissimi sono stati sia il nuovo percorso ancora più pa-

Premiato il presidente Luigi Zavagnini

noramico che la polentata finale con sugo di ragù. Importante anche il supporto dato dall’A75 in occasione della Ciaspolbeach, sempre a Cattolica. Un anno così ricco di sod-

disfazioni è stato degnamente festeggiato lo scorso 14 dicembre con la consueta cena sociale a base di pesce, nel corso della quale sono state effettuate le premiazioni della classifica sociale, vinta dall’inossidabile Adolfo Accalai, che si è così aggiudicato il titolo di “A so’l più fort 2013!”, bissando

la vittoria ottenuta lo scorso anno. Al termine della serata, il presidente Luigi Zavagnini, è stato omaggiato, come ringraziamento per il grandissimo impegno come sempre profuso, di un quadro (foto) che lo ritrae in azione durante una gara, dipinto dal pittore, scrittore e podista Stefano Calesini. A tutti i presenti è stato inoltre consegnato il primo numero del Giornale “AtleticA75”; 20 pagine contenenti la classifica, proposte di allenamento, interviste, consigli per buone letture in tema di corsa, resoconti, articoli vari e una bella carrellata di foto che ripercorrono tutto l’anno podistico appena concluso. Il giornale è liberamente scaricabile dal sito www.atletica75.it.

Bagno del primo dell'anno Infine, come oramai da tradizione, l’arrivo del 2014 è stato salutato dagli atleti con una sana sgambata bene augurante per le strade di Cattolica e Gabicce e, soprattutto, con l’immancabile tuffo finale nelle gelide acque del Mare Nostrum (brrr!!!). Per l’occasione l’Atletica 75 ha consegnato la maglietta appositamente disegnata per l’occasione ed ha allestito un ricco ristoro per riscaldare i temerari atleti e per accogliere i tanti spettatori come sempre presenti ad assistere ed applaudire.


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“Aperitivo letterario 5”: Rodolfo Francesconi e Daniele Canini

Cartografie di vita e psicoterapia Francesconi tratta il tema del ricordo, delle testimonianze dei fatti della vita, della scoperta delle radici, dei percorsi di crescita determinati dagli eventi storici. Canini, avvalendosi della sua esperienza di psicoterapeuta, fa il punto sul bagaglio di risorse personali presenti in ognuno: non esiste persona che non abbia la capacità di trovare la soluzione ai propri problemi CULTURA di Patrizia Mascarucci - Il 9 novembre scorso Catia Corradi, della Biblioteca civica di Cattolica, ha presentato per Aperitivo Letterario 5 gli autori facendoli dialogare tra loro utilizzando una sorta di ‘fermo - frase’: al termine dell’esposizione di un concetto da parte di uno degli autori, proponeva all’altro autore una riflessione su un tema collegato per associazione di idee o per assonanza. R O D O L F O F R A N C E S C O N I Cartografie di una vita. Da un baule di cartacce. Francesconi tratta il tema del ricordo, delle testimonianze dei fatti della vita, della scoperta delle radici, dei percorsi di crescita determinati dagli eventi storici. La scoperta di quattro lettere, scritte dal padre Demetrio al figlio Rodolfo e mai spedite, rivelano all’autore la vita intensa e sconcertante vissuta dal genitore. A diciotto anni studente universitario - si iscrive al Fascio bolognese, partecipa a raid squadristi, scrive su molti giornali del movimento fascista. Laureatosi in ingegneria assume importanti incarichi tecnici e politici a Rimini, Riccione, Cattolica e Valconca. Abbandonando tutti gli incarichi nel 1938 decide di andare in Africa orientale, con l’Ente Romagna in Etiopia, per fondare una colonia. Allo scoppio della guerra si

trova bloccato in Italia e non potendo rientrare in Africa va in Albania dove lavorerà e verrà arrestato. Le vicende descritte costituiscono uno spaccato di vita nella triste storia dell’Italia fascista. Le dissennate ambizioni guerriere ed imperialiste del fascismo ed il disastro che ne derivò fanno da eco alla vita di Demetrio, inizialmente folgorato dalle promesse rivoluzionarie: a mano a mano che procede nel percorso di adesione al fascismo l’inquietudine lo assale tanto da farlo fuggire per ben due volte afferma il figlio Rodolfo prima in Africa e poi in Albania, tentando in seguito di emigrare in Argentina. Una storia che vale la pena di leggere. Se ci fosse stato più tempo, durante la conversazione, sarebbe stato interessante chiarire il percorso dell’uomo Demetrio che è passato dalla adesione alla nuova ideologia fascista attraverso i delitti della dittatura per ritrovarsi uomo inquieto e amareggiato. Chissà quanti altri disillusi, colpevoli, incapaci di pagare confessando la loro connivenza, obbligati a vivere con il rimorso ed il rimpianto! Molti altri per non mettere in discussione il tragico errore, l’adesione all’ideale fascista crollato, hanno voluto continuare a crederci. A nostro avviso in questo

Rodolfo Francesconi Copertina del libro di Daniele Canini

libro Rodolfo Francesconi apre una porta ponendo alla riflessione il dramma di chi, coinvolto in ideali appassionanti, poi si accorge che quegli ideali risultano criminali. Possiamo argomentare che se vale il principio secondo il quale anche la coscienza erronea obbliga come una coscienza giusta e che nessuno può agire contro le proprie convinzioni, tutti coloro che hanno aderito, aderiscono e aderiranno ad ideali che comportano una applicazione distruttiva contro l’umanità sentono comunque di essere nel giusto. Credono di perseguire un comportamento etico che li obbliga a porre in atto azioni riprovevoli (non universalmente condivise) spinti dalle loro stesse convinzioni. Secondo Kirkegaard «In

quanto tendente alla verità, anche la coscienza è esposta all’errore. Una coscienza erronea obbliga esattamente come una coscienza. Solo chi sa agire contro una coscienza erronea mantiene la propria dignità e non riduce il giudizio ad opaca idiosincrasia. Per potersi liberare dall’errore di coscienza, la persona deve interrogare se stessa mettendo in silenzio le passioni, e non, al contrario, ridurre al silenzio la coscienza per seguire i propri interessi. Fino a quando vivrà la persona potrà ‘convertirsi’, potrà rivedere il proprio operato, potrà riflettere su se stessa, seguendo una dinamica di autoilluminazione». In questo senso possiamo trovare un collegamento con il libro di Canini. L’autore del libro, Rodolfo Francesconi figlio, «da un baule di cartacce» nel riportare alla luce i segreti di famiglia condanna le scelte conseguenti all’adesione al fascismo del padre Demetrio mettendo nel contempo l’accento, senza retorica né sen-

timentalismo, sul dramma umano, sociale, bellico e civile che rappresentò il fascismo stesso. Demetrio Francesconi, fascista, padre dell’autore, si rivela un animo tormentato e confuso che alla fine della sua vita non capisce più il mondo dove ha vissuto. R. Francesconi, Cartografie di una vita, Raffaelli Ed., 2012, 206 pagg., 18 euro. h t t p : / www.raffaellieditore.com/ cartografie_di_una_vita. DANIELE CANINI Conversazioni notturne in compagnia di un gufo. Ovvero aforismi e riflessioni scritti pensando a se stesso, dedicati ai lettori perché ritrovino la rotta attraverso «utili mezzi per addomesticare la tigre presente nel nostro spirito». Avvalendosi della sua esperienza di psicoterapeuta Canini fa il punto sul bagaglio di risorse personali presenti in ognuno: non esiste persona che non abbia la capacità di trovare la soluzione ai propri problemi. Occorre guardare dentro se stessi, porsi delle domande avendo se necessario anche il coraggio di lasciarle irrisolte: in un contesto sociale in continua evoluzione, le domande aperte ci impongono di continuare a cercare, per adattarci alle situazioni e risvegliare quella parte creativa dormiente necessaria in ogni essere umano per vivere una vita soddisfacente. Avere coraggio di guar-

darsi ‘scomodamente’ dentro trasforma gli svantaggi in vantaggi, la diversità in qualità. L’unico pericolo viene dall’impasse, scrive lo psicologo Canini: se non si riesce a porre fine all’impasse «il rischio è di trascorrere la propria vita in un contesto ridondante e privo di stimol i » . Il libro contiene «ben 124 aforismi, pensieri e riflessioni», secondo un percorso procedente per saltum che conduce il lettore garbatamente, in modo rassicurante, attraverso gli argomenti più vari. Non v’è colpa per l’uomo nella conduzione della propria vita, afferma Canini, indicando la strada della pura riflessione come mezzo per svincolarci dalle tendenze negative che ci intrappolano come il masochismo: rivelando a noi stessi i nostri meccanismi interiori, strutture del nostro pensiero profondo e dunque del nostro comportamento, possiamo educarci e forzarli a nostro vantaggio. Possiamo affermare che il punto di vista ‘terapeutico’ proposto appare come una sintesi di varie culture e approfondimenti teorici, che uniscono il pensiero della filosofia orientale e occidentale in un mix di possibile risolutiva autoilluminazione. Il giovane psicologo ci propone tutto il suo entusiasmo e la sua fiducia, scommettendo nella positività dell’umanità, non nascondendosi e non nascondendoci, però, che le scommesse si possono perdere e – nel caso – occorre farlo con sportività. D. Canini, Conversazioni notturne in compagnia di un gufo, Ed. Creativa, 2012, 140 pagg., 12 euro. http://www.ibs.it/code/ 9788896824481/caninidaniele/conversazioni-notturne-in-compagnia.html



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CARTOLERIA EDICOLA

Carla e Franca

Savio Bianchini ricorda un incontro amorso nello scenario dei locali anni '50

ARTICOLI DA REGALO

3 Piccioni, Esedra e Beatrice

Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792

RICORDI di Savio Bianchini

1947: dopo il buio, finalmente la rinascita! Mancavano pochi anni al 1950: ormai la guerra era alle spalle e noi avevamo curato i mali che ci aveva lasciato. Come funghi nascevano case, alberghi e tanti locali: eravamo entrati nell’era delle cambiali. Ancora non c’erano né televisione né lavastoviglie e la cambiale portò beneficio in più famiglie . La nostra riviera era frequentata da tanti stranieri che la sera riempivano i locali dei quali non ricordo tutti i nomi: uno di questi, forse il più allegro, si chiamava I 3 Piccioni. Quella balera al piano terreno, dove il gomito era spesso alzato, era frequentata da tante persone; poiché era gestito bene, si era fatto un nome. Tante le bottiglie vuote di moscato, cantanti improvvisati intonavano vecchie can-

Il locale “I 3 Piccioni" e il Dancing Esedra negli anni Cinquanta

Come funghi nascevano case, alberghi e tanti locali. La nostra riviera era frequentata da tanti stranieri che la sera riempivano i locali zoni; verso mezzanotte tutti ai tavoli cantavano, era (scusate la parola) un gran casino! La colpa era di quel moscato, di quel vino... Dalla cantina Cavalier Falghera proveniva e sull’eti-

chetta portava il nome Moscato di San Marino. Di anni ne avevo poco più di venti, e andavo all’Esedra, in quel bel locale dai salici piangenti, dove in qualche occasione non pagavo per attirar persone: come succede

nella caccia facevo da trippone (esca). Hengel Gualdi era di casa e quasi tutte le sere dedicavano un ballo alla Donna, era lei a comandare. Dall’orchestra di tanto in tanto arrivava quell’ordine: “Cambiare!”. Ricordo che quella volta un’austriaca mi aveva prelevato, e quando un’altra gli battè la mano sulla spalla per il cambio, lei aveva rifiutato. A fine ballo è stata dura, noi due in mezzo a quella pista con più d’una donna intorno a protestare! Era un ballo copiato dai possidenti e contadini, veniva dall’agricoltura, era chiamato “E bal dla spazadura” (il ballo della scopa). Infine quella ragazza mi prese la mano e mi portò al suo tavolo a sedere e risero tanto i miei amici, anche il barista e il cameriere. Vi sto raccontando come ho conosciuto Beatrice, che

era accompagnata dalla sua istitutrice. Quest’ultima dopo essermi presentato mi dice: “Beatrice vuol star con te, io andare da Pimpi a mangiar gelato”. Era un’istitutrice quarantenne, alta camminava con quel passo altero da farmi venire un dubbio: “Dice così, ma chissà se sarà vero?” Beatrice mi raccontò che era all’Hotel Royal e si tratteneva per 15 giorni. Mi fece piacere perché in quell’albergo di prima categoria avevo mio fratello Angelo (Lino) che assieme a Gildo Grossi faceva il cameriere. Ora eravamo seduti insieme a quel tavolo e lei mi accarezzava piano piano tutto l’avambraccio, dal gomito alla mano. In quella serata su di me c’era scritto: Proprietà Privata. Su gentil richiesta da un

Ma quei giorni pensavo a quella avventura, che mi portava all’arenile fra il Kursaal e il Bar Martino del mio amico bagnino Gianni Tura. Poi venivan le 2 di notte, vedevo il rovescio della medaglia; quando andavo a dormire aprivo la finestra vedevo il pagliaio del fieno e della paglia.

Partner ideale dei Tuoi Progetti

gruppo di donne a noi vicine partì quella suonata: da Gualdi, da quel clarino, la “Rumba delle Noccioline”; poi quel valzer lento, “Dolce Vienna”, quelle parole “sul Danubio Blu, io ti stringo stringimi anche tu”. Quel celeste vestito non era né da sposa né da Comunione, addosso a lei era una rivoluzione! Le chiesi gli anni e mi rispose “sono austriaca e ne ho diciotto”, con quei capelli biondi e mossi, con quegli occhi chiari, mi aveva sedotto. Le nostre passeggiate. Via Rasi Spinelli, sul lungomare, tanta era la gente che si voltava a guardare; in Via Carducci, Via Bovio, davanti al Sirenella anche il mio principale mi invidiò e alzò l’occhiale. Era il Rag. Luigi Verni, intelligente e lavoratore, che quasi tutti i giorni mi diceva “Savio è un bel nome, cerca di meritartelo!”. Ma quei giorni pensavo a quella avventura, che mi portava all’arenile fra il Kursaal e il Bar Martino del mio amico bagnino Gianni Tura. Poi venivan le 2 di notte, vedevo il rovescio della medaglia; quando andavo a dormire aprivo la finestra vedevo il pagliaio del fieno e della paglia. Da solo parlavo e mi giudicavo, volevo sapere se all’Esedra, in quel locale, con quella bella figlia, io ero solo un illuso o uno dei miglior della famiglia. Oggi sono nonno ed ho quattro nipoti, le più grandi una diciotto e l’altra sedici; alla sera vado ancora al bar, dove sono il più anziano, molto bene accolto dai giovani, il che mi fa sentir giulivo; in mezzo a loro mi sento ancor più vivo! Quando si è allegri si sa, qualche parola in più si dice, ed è logico che io alla notte, tornando a casa, mi chieda: “Dove sarà finita Beatrice?”.


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Macelleria Del Fattore dal 1951. Cattolica, via XX Settembre. Da destra: Franco Del Fattore, Adelmo Del Fattore, (una manzarda romagnola), Paolo Del Fattore, Antonio Del Fattore. Sullo sfondo Olimpia Del Fattore, ?. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica - Foto di Franco Del Fattore)

CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI

Il programma di gennaio - Sabato 11 e 18 ore 14: Gara di briscola - Premiate le prime tre coppie con generi alimentari. Contributo 4 euro. - Domenica 19 ore 15: “Cattolica in canto”. Allievi Accademia Musicale ‘A. Toscanini’ di retta dal M.o Gilberto Del Chierico al pianoforte. Vocalist musica leggera: Margherita Pesaresi, Martina Gaudenzi, Cristina Calzoni, Isabella Angelini. Vocalist musica lirica: Mauro Montanari (tenore), Giusi La Rota (soprano), Romana Angeli (mezzosoprano). Pizza e ciambella per tutti. Entrata offerta libera - Domenica 26 ore 12,30: Pranzo del baccalà. Contributo 17 euro. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 339-4995417

TEATRO DELLA REGINA

‘La Vecia Catolga’ di Cagnet Mario Del Bianco (Cagnet) ritorna il 7 febbraio al Teatro della Regina con la sua ultima commedia: La Vecia Catolga. L'incasso sarà devoluto allo IOR

TEATRO

- Teatro della Regina, venerdì 7 febbraio, ore 21,15 (euro 8,00, giusto prezzo). L'incasso sarà devoluto allo IOR (Istituto Oncologico Romagnolo). La Compagnia Naif di Cattolica, guidata da Cagnet (ovvero Mario Del Bianco), si cimenterà in una commedia impostata sui modi e metodi di lavoro dei difficili anni (Trenta - Quaranta). Il titolo: La Vecia Catolga. Il cast? Direi quanto mai smaliziato: Sonia Bartolini, Vincenza Mastria, Rita Foschi, Elsa Gregorini, Monica Valente, Angela Signore. Il presentatore? Tranquilli, ci pensa il collaudato Annunzio

Mario Del Bianco (Cagnet) - Foto anni Sessanta

Livi! Il tutto coordinato e finalizzato in ogni sfumatura dall'impagabile Mario Del Bianco. Il nostro Mario ha vissuto due anni difficili (causa una malattia non facile da sopportare), ma ora è tornato in forma ed è deciso a risalire la corrente a tutti i costi. E allora vai vecchio regista, tira fuori il meglio di te e dai tuoi collaboratori! Cattolica commenterà il tuo lavoro

con simpatia e per lungo tempo. Mario, per esperienza hai programmato diversi piccoli interventi e spesso sono queste piccole trovate che lasciano le tracce più gustose. Vai Mario, caricati di entusiasmo, di tenacia, risali sulla cresta dell'onda! Ma fallo con calma, all'insegna di un lungimirante pragmatismo. In bocca a lupo! (Rambo)

Il programma di Gennaio - Martedì 14 ore 21,15: “Il servitore di due padroni” (prosa) di Carlo Goldoni, regia di Antonio Latella. - SALONE SNAPORAZ - Sabato 25, ore 21,15: “T'arcordi el varietà?” (dialettale) - di Stefano Guidi. Informazioni: 0541-966778


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Fu il maresciallo di marina Renato Bernardino. Il processo a Adelmo Staffini Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163

- A seguito dell’armistizio, nei giorni successivi all’8 settembre 1943, iniziarono a sbarcare nel porto di Cattolica imbarcazioni di ogni tipo con soldati e marinai provenienti dalle coste jugoslave, nel tentativo di tornare alle proprie case, convinti che per loro la guerra fosse finita. Due motovelieri provenienti da Arsa, in Istria, sbarcarono circa 400 soldati, tra cui Livio Bontempi: tutti i cittadini di Cattolica e Gabicce fornirono abiti civili per il loro viaggio. In mezzo a questo caos entrò il 9 settembre nel porto canale la motosilurante MS 45 della Regia Marina italiana, una imbarcazione moderna e ben costruita, che andò ad attraccare a monte del primo ponte in muratura che attraversa il Tavollo, nella sponda di fronte a Ferretti: una zona all’epoca priva di banchine e ricoperta dal canneto. L’equipaggio - una ventina tra marinai e ufficiali - abbandonò precipitosamente l’imbarcazione, che rimase abbandonata. Subito i primi curiosi cominciarono ad avvicinarsi furtivamente, ma come formiche attorno al miele – descrive Glauco Buosi nella testimonianza raccolta da Dorigo Vanzolini – ben presto si formò una piccola folla, finché qualcunò salì sull’imbarcazione, asportando qualche oggetto: fu l’inizio del sistematico smantellamento di ogni parte dell'imbarcazione. Le truppe tedesche erano lontane (arriveranno qualche settimana dopo) e le autorità italiane in fuga, così nel giro di una settimana l’imbarcazione fu completamente smontata e ridotta ad uno scheletro galleggiante, finché venne affondata il 18 settembre dal maresciallo di Marina Renato Bernardino per impedire che potesse essere riutilizzata dai tedeschi. Civili e carabinieri recupereranno 24 cassette di nastri di mitragliatrice, moschetti, bombe a mano, l’armamento abbandonato dai militari fuggiaschi e dai marinai del MS 45, che successivamente verranno affondate al largo. L ’ e p i s o d i o dell’affondamento della motosilurante fu l’elemento scatenante di successivi sviluppi della vicenda. Nelle prime settimane del 1944 un gruppo armato di setteotto persone, con a capo un certo avvocato Serafini, si recò presso l’ufficio di Porto comandato dal maresciallo Renato Bernardino, con l’intenzione di catturarlo “su ordine di un ammiraglio” e fucilarlo in quanto responsabile dell’azione di affondamento. Fortunatamente il maresciallo riuscì ad eludere completamente il sospetto di essere un partigiano,

La motosilurante affondata

Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163

1944-2014 LA RESISTENZA RACCONTA

di Maurizio Castelvetro*

accattivandosi le simpatie dell’avvocato fascista e convincendo il gruppo di armati della sua estraneità al fatto (saputo che io ero meridionale come lui, si allontanò e non si fece più vedere). Questa “tentata fucilazione”, a guerra terminata, fu oggetto di un processo intentato a carico di Adelmo Staffini per collaborazionismo nell’estate del 1945 presso la Regia Corte di Assise Straordinaria di Forlì, istituita con Decreto Legge Luogotenenziale (D.L.L.) n. 142 del 22 aprile 1945, incaricata di giudicare “qualunque forma di intelligenza o corrispondenza o collaborazione col tedesco invasore e di aiuto o di assistenza ad esso prestata”, con la possibilità di comminare - in base alla gravità del reato - anche la pena di morte. L’imputazione a carico di Staffini era quella di avere collaborato col tedesco invasore quale fascista repubblicano, andando armato di mitra, intimidendo persone e facendo parte di coloro che avrebbero dovuto fucilare il maresciallo di marina Bernardino Renato. Staffini era un fascista ben noto a Cattolica: classe 1900, originario di Imola, residente a Cattolica e di professione ambulante, tra il 1935 e il 1936 era stato in Africa con un battaglione di “camicie nere”, iscritto al Partito Nazionale Fascista dal 1933 e poi al Fascio Repubblicano sino al maggio 1944, allorchè era stato espulso a causa di un diverbio con il segretario del fascio locale Olinto Ronci; a seguito dello sfollamento dei cattolichini dalla città nel luglio 1944 si era trasferito ad Imola per poi tornare a Cattolica, ove l’8 maggio 1945 era stato arrestato dai Carabinieri a seguito di una informativa da parte del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale). Durante lo svolgimento della fase istruttoria del processo il maresciallo Bernardino, residente a Cattolica, dichiarò di essere stato effettivamente il responsabile dell’affondamento del MAS per evitare che fosse recuperato dai tedeschi; testimoniò inoltre come Staffini fos-

Adelmo Staffini (fonte: Archivio Fotografico Comunale)

APPELLO

Chiunque sia in grado di fornire ulteriori particolari dell’episodio o dei personaggi è pregato di mettersi in contatto con la redazione de la Piazza o scrivere a castelvetro@email.it Grazie! se presente quando il gruppo di armati gli si presentò davanti, ma che egli non faceva parte del gruppo stesso in quanto era a circa venti metri di distanza, da solo, pur essendo munito di un’arma che non distinse. Agli atti del processo risultano a difesa le testimonianze scritte, raccolte dalla moglie di Staffini

Vittoria Cavoli, di alcuni antifascisti imolesi e del comunista cattolichino Augusto Della Biancia, non giurate e ufficialmente dichiarate non veritiere dal C.L.N. di Cattolica. La sentenza del Tribunale di Forlì del 8 agosto 1945 condannò Staffini a 6 anni ed otto mesi di carcere. Immediatamente egli

Motosilurante MS 45 - La motosilurante modello “Schnellboot“ tipo S2 fu costruita in Germania nel 1938 nei cantieri Lürssen per conto della Marina jugoslava, con la denominazione “Suvobor”: lunga circa 30 metri, era dotata di un potente motore DaimlerBenz che gli permetteva di raggiungere la velocità di 35 nodi ed era armata con due mitragliere da 40/43 e 15/38, due lanciasiluri da 550 e due scarica-bombe antisommergibili. A seguito dell’aggressione italiana della Jugoslavia l’unità

fu catturata dalla Regia Marina a Cattaro nell’aprile 1941, assieme ad altre 5 unità gemelle che per la loro modernità furono adottate come modello per la costruzione di una nuova serie di motosiluranti italiane. Entrata in servizio tra la fine del 1941 e l’inizio del 1942 nella 24ª Flottiglia MAS e dislocata in acque greche, le venne attribuita la sigla “MAS 7D”, rinominata “MS 45” nel luglio 1942. Risulta affondata a Cattolica il 18 settembre 1943. Fu recuperata e demolita nel 1945.

La MS 45 (ex MAS 7D) fotografata il 12 gennaio 1942 nel Mar Egeo

presentò ricorso in Cassazione, mentre gli avvocati del suo agguerrito collegio di difesa integrarono le referenze a suo favore con le dichiarazioni del parroco Don Giocondo Magnani, arciprete di Cattolica, e dei comandanti della Stazione dei Carabinieri di Cattolica Angelo Mancini e Amedeo Olivieri, argomentando inoltre che non solo egli era stato un fascista sostanzialmente innocuo e comunque in ogni caso disarmato ma che mentre era sfollato aveva - seppur indirettamente - coperto o addirittura incoraggiato l’attività di antifascisti e partigiani imolesi. La Corte Suprema di Cassazione di Brescia con sentenza del 3 maggio 1946 ne accolse le ragioni, annullando con un po’ di acrobazie la precedente sentenza, ritenendo tra l’altro che per un commerciante ambulante in zona di guerra l’aver girato per il paese con un’arma non ben precisata (...) non è un fatto equivoco, che possa ritenersi di cooperazione politica, perchè un’arma si può portare per svariate ragioni, attribuendo inoltre allo Staffini atti sostanzialmente benevoli verso i partigiani e quindi non collaborazionisti nei confronti dei tedeschi: con ciò prosciogliendolo definitivamente. Eppure, mentre Staffini era sfollato, il diciottenne figlio Vitaliano combatteva arruolato nel medesimo Battaglione Bersaglieri Volontari “G. Mameli” della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana) in cui avevano militato Rasi e Spinelli, rimanendo ucciso in una azione il 1 gennaio 1945 a Riolo Bagni a seguito della quale era stato insignito di medaglia d’argento al V. M. della R.S.I. alla memoria (peraltro non riconosciuta ne’ dal Regno d’Italia ne’ dalla Repubblica italiana): un fatto, questo, che nessuno volle far emergere in sede processuale. Nella metà del 1946, ad un

anno dalla fine della guerra, era già in atto quel generale clima di pacificazione che nel mese di giugno avrebbe portato al varo della cosiddetta “Amnistia Togliatti”, che da un lato aveva come obbiettivo quello di sanare una situazione giuridicamente critica (qualsiasi fascista, o civile che avesse lavorato per i tedeschi, poteva essere indiziato di collaborazionismo a norma del Codice di Guerra), dall’altro portò all’archiviazione di molti processi, sollevando un’ondata di risentimenti e lasciando senza una risposta una forte domanda di giustizia. L’epoca della resa dei conti era ormai alle spalle, stava nascendo la Repubblica ma stava anche iniziando la “guerra fredda”: nel mutato clima politico, in cui molti magistrati erano rimasti gli stessi del vecchio regime, nel giro di pochi anni paradossalmente diminuirono i processi a carico dei fascisti e dei collaborazionisti mentre aumentarono quelli che vedevano come imputati i partigiani: lo stesso Rodolfo Graziani, ministro della Guerra della R.S.I. e firmatario dei suoi letali bandi di arruolamento, sarà condannato a 19 anni di carcere di cui sconterà solo 4 mesi. Ad esemplare conclusione di un periodo di progressivo oblio della lotta di Liberazione, nel 1960 venne deliberatamente nascosto il contenuto di quello che è diventato noto come l’ “armadio della vergogna”: 695 fascicoli contenenti denunce e atti di indagine di stragi di civili per mano nazifascista, destinate ad essere “archiviate provvisoriamente”... in maniera definitiva: la sua casuale riscoperta nel 1994 permise oltre dieci anni dopo, nel 2006, il riavvio delle istruttorie “sospese” e - dopo quasi 70 anni! - il processo per i pochi responsabili superstiti, rimasti liberi e impuniti. *Maurizio Castelvetro (ANPI Cattolica-Valconca)



CATTOLICA BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Riflessioni sul tempo. Uno dei temi più affascinanti e misteriosi dell'uomo

“Caro figlio, in eredità ti lascio il tempo” - Un vecchio padre stava morendo. Nel commiato con il figlio emergeva uno scontento del giovane in relazione alla mancanza di una successione di beni materiali. Il padre allora, un poco rattristato, fece però notare che gli lasciava un bene diverso e forse più grande. Quel bene era rappresentato dal “tempo”, raccomandando al figliolo che ne facesse buon uso. E’ chiaro che il tempo è un bene cui il genitore non poteva vantare diritto di proprietà, né di invenzione, né di primigenia, giacché quel bene è di per sé a disposizione di tutti gli esseri viventi. Forse il padre voleva dire che gli lasciava in eredità il tempo della vita. Cioè la stessa vita da vivere. Da vivere nel tempo a venire e che il figlio sapesse ben impiegarlo perchè l’uomo, ciascun uomo, ha un tempo solo da vivere, nel senso che ha una sua sola vita che si esplica in un determinato tempo finito. Quindi si deve arguire che il tempo è un bene prezioso da ben impiegare nel corso della vita. Il tempo infatti consente l’opportunità della conoscenza, dello studio, dell’acquisizione della saggezza, permette di lenire i dolori, di trar frutto dagli errori commessi nel passato, di perdonare le offese subite, di dimenticare i tristi ricordi. Il tempo consente all’uomo di mettere nel suo bagaglio culturale tutte le esperienze del passato e gli permette, così come a tutti gli altri esseri viventi, di dar luogo alla riproduzione e quindi al perpetuarsi della specie. Fin dai tempi antichissimi in cui l’uomo è divenuto sociale e coinvolto coi suoi simili nell’embrionale sviluppo della civiltà, ha avuto sentore fin da allora, dell’importanza del tempo, cioè quale ordine di successione degli eventi e misura del movimento ed inoltre quale realtà della coscienza vissuta nel suo divenire. Così nella cultura dell’Antico Egitto, in quella della civiltà greca con i pitagorici, che per non accettare gli effetti distruttivi del tempo che scorre, abbracciarono la dottrina della metempsicosi. Nel VI secolo prima del-

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CULTURA di Silvio Di Giovanni l’Era Volgare sarà Eraclito di Efeso che darà corpo a quella realtà unica che è il processo temporale che, in relazione alla vita dei viventi è paragonabile alle acque di un fiume che scorre e che nessuno può entrarvi due volte. Platone nel “Timeo” distingue tra il tempo e ciò che sta nel tempo, anche se quest’ultimo è praticamente inseparabile con il primo ed allo scopo sviluppa un

Kronos, dio del Tempo Franz Ignaz Günther (1725 - 1775)

concetto analitico attorno all’immutabile regolarità che è nella sua successione numerica. Lo scienziato e filosofo greco Teofrasto, nato nell’isola di Lesbo e vissuto tra il IV e il III secolo a. C., nella sua opera “Vite dei filosofi” scrive che “il tempo è la cosa più preziosa che un uomo abbia da spendere”. Aristotele sostiene che sia

la continuità del moto, che implica una continuità del tempo. Sarà Bernardino Telesio che, nel 1565 a Roma e nel 1586 a Napoli, con la pubblicazione e ripubblicazione della sua opera maggiore: “Della natura secondo i propri principi” cioè senza apriorismi metafisici (opera messa nell’indice dei libri proibiti dalla Chiesa nel 1596 durante il papato del fanese Aldobrandini, al secolo Clemente VIII), entrerà in contrasto con Aristotele, cui seguiranno le opere di Giordano Bruno e di Pierre Gassendi che definiranno: “il tempo non è una misura del moto” ma è “una delle condizioni necessarie della esistenza fisica” e come tale il tempo è misurato dal moto. Avremo poi che Tommaso Campanella nel suo “De sensu rerum” darà un decisivo apporto allo sviluppo delle nozioni di tempo e di spazio. Galileo, nei suoi “Discorsi” introdurrà il concetto di tem-

39 BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

po come una variabile indipendente per la descrizione del moto e svilupperà il suo concetto inerente la dinamica, culminante nel risultato finale che il tempo viene ad assumere più importanza dello spazio, quale quantità fondamentale nella fisica teorica. Così verrà anche dimostrato, con la invenzione dell’orologio a pendolo, che il tempo si mostrerà quale entità che trascende l’esistenza dell’uomo, che non può avere alcun controllo sul tempo che trascorre. Per il pensiero cristiano dei padri fondatori e predicatori, il tempo è nato con la creazione del mondo, quindi circa seimila anni fa e finirà con la fine del mondo, ovvero con l’avvento del momento escatologico, contestuale alla Parusia, cioè al ritorno di Gesù sulla terra, cui attendeva a suo tempo Paolo di Tarso. Nei secoli del Medioevo la Chiesa, sopra i ritmi della natura, poneva la passione e la morte di Cristo, con la fede quale prima condizione di vita, modellando sull’ora romana un proprio orario canonico nella vita dei conventi. Questo prevedeva un tempo liturgico della giornata scandito con la preghiera: - Il mattutino (a notte fonda verso le tre dopo mezzanotte); - Le laudi (tra le cinque e le sei del mattino); - L’ora prima (verso le sette e mezzo, intorno all’aurora, d’inverno); - L’ora terza (verso le nove del mattino); L’ora sesta (sul mezzogiorno); - L’ora nona (tra le due e le tre del pomeriggio); - Il vespro (tra le quattro e le cinque del pomeriggio); - La compieta (verso le sei e le sette, quando i monaci d’inverno andavano a letto pregando). L’orientamento moderno del Cristianesimo si è poi evoluto anche sotto questo aspetto, come per tanti altri, specialmente il Cattolicesimo dopo il Concilio Vaticano II. Per giungere al tempo del pre-illuminismo avremo che Leibniz definirà il tempo come “l’ordine dei fenomeni successivi”, respingendo quindi, come John Locke e come David Hume, la nozione del tempo come proprietà oggettiva delle cose. Avremo poi che Immanuel Kant cercherà di superare tutto il carico di difficoltà che vi si frapponevano nella realistica concezione dell’arduo problema nella psicologica fondazione del tempo. Lo farà attraverso la ricerca della facoltà del conoscere, cioè assumendo la strada gnoseologica del problema. Mezzo secolo dopo avremo il concetto di Leopardi su come i giovani dovrebbero fare uso del tempo nella loro più congeniale età per tale argomento.

Nel suo Zibaldone di “Pensieri”, al N. XLVII così si esprime: “L’uomo è condannato o a consumare la gioventù senza proposito, la quale è il solo tempo di far frutto per l’età che viene e di provvedere al proprio stato; o a spenderla in procacciare godimento a quella parte della sua vita, nella quale egli non sarà più atto a godere”. Ma, ricordando gli uomini del Rinascimento, quei cultori delle scienze, delle lettere, della filosofia e della vita nuova che si affacciava sulla soglia di un nuovo mondo, dopo il lungo sonno della ragione, getteranno le basi per ciò che sarà la grande conquista dell’Illuminismo di due tre secoli dopo. Lo faranno attraverso la riscoperta del valore degli antichi autori, avendo certamente preso conoscenza anche dell’opera del grande poeta latino Lucrezio, il cui pensiero e la cui poetica spaziava nella filosofia e anticipava intuizioni scientifiche. Nel suo quinto libro del “De Rerum Natura” così esprimeva la sua concezione del tempo, in pochi versi carichi di tanta saggezza: “...Il tempo infatti trasforma la natura del mondo, ed è legge che una nuova condizione s’avvicendi sempre alla precedente e impronti di sé l’universo: nulla rimane uguale a se stesso, tutto si trasforma, la natura costringe ogni cosa a modificarsi e a mutare. Una cosa si decompone e langue sfinita dal tempo, ma ecco un’altra ne sorge ed esce dal dispregio. Così dunque il tempo modifica la natura del mondo e la terra passa da uno stato all’altro, impotente a produrre ciò che prima poteva, ma capace di creare quel che prima non poteva.” (V - 828-836) Oggi, superate anche le affinate tecnologie degli ultimi tempi, sulla costruzione di orologi per la esatta misurazione del tempo, la scienza moderna ci può fornire, come riporta Marco Niada nel suo “Il tempo breve”, orologi a propulsione nucleare, legati al pulsare di un atomo di cesio 133 con battito inesauribile ed esatto, che presenta un infimo margine di errore di soli 0,01 nanosecondi al giorno. Tradotto in pratica significa un centomiliardesimo di secondo al giorno. Vuol dire un errore di un secondo ogni 274 milioni di anni. Si potrebbe quindi arguire che quel figlio, scontento dell’eredità paterna, abbia tuttavia di che occupare la vita nella ricerca di quanto: di bello, di buono, di utile e di interessante possa offrire il tempo da vivere.


CARTOLERIA EDICOLA

Carla e Franca ARTICOLI DA REGALO Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792 segue dalla prima vio Berlusconi, ma per le anomalie che quelle primarie avevano e degli effetti che stanno producendo. Va però detto che è storicamente provato che l'eccessiva personalizzazione può deviare nella nefasta cultura del capo. Vediamo alcune anomalie. Oltre 3 milioni di partecipanti. La partecipazione popolare è sempre un fatto importante, ma... Ma circa il 16-20% (dati di Ilvo Diamanti su Repubblica 10-12-2013) che han-

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CATTOLICA

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Prima con Bersani, oggi con Renzi, domani... Salire sul carro del vincitore fa parte dei difetti della politica italiana: trasformismo, conformismo e servilismo cortigiano. Attenti ai renzetti!!! POLITICA

di Enzo Cecchini re e sfasciare il Pd”. Poi c'è una questione di metodo e di correttezza politica. Un partito dovrebbe fare scegliere il proprio segretario tra i propri iscritti e simpatizzanti stretti. Non si può rischiare in questa delicata scelta con primarie aperte praticamente a tutto il corpo elettorale. Un partito serio non può “farsi” eleggere

bagno di elettori (come poi di fatto è avvenuto). Ma il risultato è stato falsato, perché il 68% circa di voti a Renzi non corrisponde alla sua reale forza nel partito. E qui cominceranno i guai. Continuerà la lotta dei lunghi coltelli tra le tribù ostili. Le primarie aperte a tutti dovrebbero riguardare solo la designazione di un leader di coalizione (vedi Prodi e Bersani e tante primarie a livello locale per la designazione dei candidati a sindaco). Questa sarebbe una condotta più seria.

MADE IN ITALY

Matteo Renzi?? Renzi, chi...?

'Sti burdèl i dvénta subte di sburòn...

Renzi, renziani e renzetti no votato, sono persone che appartengono ad altri schieramenti, in prevalenza centro e destra (per Renzi 22-25%). E' un bene? Fino ad un certo punto. Conosciamo direttamente persone visceralmente anticomuniste che mai e poi mai voteranno un simbolo o una persona che odori anche lontanamente di sinistra, che hanno fatto la fila per votare Renzi. La motivazione (molto diffusa in quegli ambienti): “Votiamo Renzi perché è l'unico che può fare esplode-

il proprio segretario, o farsi condizionare, da ambienti politici altri e magari ostili. Ovviamente questa scelta è stata voluta da Renzi perché gli faceva comodo, sapendo di fare il pieno tra elettori di altri partiti (soprattutto di centrodestra). Ma è stato anche assecondato da quasi tutta la dirigenza perché, sapendo che l'esito sarebbe stato scontato (vittoria di Renzi), si sarebbero fatti tutti “belli baldanzosi” e tutto il partito ne avrebbe avuto un tornaconto d'immagine con un

Renzi ha goduto di una fiducia indiretta. Molti lo vedono con simpatia non tanto per le cose che dice, ma solo in contrapposizione alle angherie che gli dicevano e facevano le vecchie cariatidi dell'apparato Pd. Non propri meriti, dunque, ma per demeriti di chi lo osteggiava. Questo ha portato anche una buona fetta di sinistra del partito a votarlo, nonostante che Renzi appaia prevalentemente intento a debellare tutti quei residui, anche ideali purtroppo, della storia della sinistra, più che a combattere il berlusconismo fuori e dentro il Pd (dove spesso dilaga). Ma vediamo l'evoluzione del-

Cecco-Peter Blake - 2014

le simpatie, non tanto della base elettorale del Pd, ma prevalentemente dell'apparato nei vari territori. Prima quasi tutti bersaniani, adesso - in pochi mesi - quasi tutti renziani! Questo fa riflettere sulla tenuta e serietà (furbizie?) delle convinzioni politiche (e psicologiche) di quei militanti. Insomma tutti i vizi italici della politica sono emersi anche in quel partito che vorrebbe ergersi diverso e protagonista del cambiamento: cioè il trasformismo, il conformismo, il servilismo cortigiano. Se vogliamo rimanere sul nostro territorio pochi mesi fa non c'erano sindaci renziani o se c'erano stavano in un silenzio opportunista. Dopo le primarie leggiamo che Andrea Gnassi (prima schierato con Bersani) manda questo messaggio: “Matteo ti abbraccio!”. Abbiamo visto foto con vecchie “cariatidi”, da sempre al potere, farsi fotografare come i nuovi rottamatori del Pd. Che ipocrisia! A Cattolica abbiamo visto un Pd imbottito di renziani che si fanno chiudere la bocca e il “cervello” da un sindaco (e altri?) sfasciando una coalizione di centrosinistra vincente costruita attorno a primarie molto partecipate. Un Pd pavido e autoreferenziale che si è visto cambiare coalizione in pochi giorni

senza battere ciglio (neanche una presa di posizione pubblica), umiliando così tutti quegli elettori che hanno fatto vincere la coalizione guidata da Piero Cecchini (sindaco) e Alessandro Bondi (vicesindaco). Ma quest'ultimo, espressione della società civile e un buon bagaglio (competenza e lealtà soprattutto) faceva sicuramente ombra a qualcuno ed era un “pericolo” per gli interessi di varie tribù, a partire dal mattone. In pratica i volti “nuovi” del renzismo locale hanno dovuto (magari qualcuno non ne ha capito neanche la portata) digerire scelte che venivano da lontano e che passavano (e passano) nei meandri di altre “sacrestie”. Queste situazioni, tante, troppe, danno poco respiro a Renzi e ne costituiscono un cappio mortale. Il controllo dei territori non c'è. Gruppetti di ragazzotti ambiziosi e senza storia intenti a giocare con la politica (ma sempre col culo al caldo nel partito di potere) che aspirano a diventare il nuovo apparato senza rescindere la paludosità del vecchio. Il grosso degli apparati piccoli e medi si sono mimetizzati sul carro renziano e qui sono saliti anche tutti gli intrecci, a volte anche opachi: le contiguità e le oligarchie degli interessi locali. Se a Renzi diamo il credito di

un messaggio di forte cambiamento, questo messaggio si affieviolisce quando arriviamo a guardare in faccia e misurare le parole (vuote) e i fatti (incoerenti) di tanti renziani. Il messaggio addirittura si capovolge quando “cricche” e “cricchette” locali formano le truppe nutrite dei renzetti (ovvero i renziani furbetti, saliti, come hanno sempre fatto, sull'ultimo carro del vincitore). Ma Renzi e il Pd devono dare ancora risposte precise su due fatti per dimostrare che vogliono trasparenza e legalità, a costo (ne varrebbe la pena) di sfasciare il partito (ne nascerebbe qualcosa di più bello e pulito). Primo: chi sono i 101 parlamentari senza nome che hanno affossato Prodi in maniera così ignobile? Secondo: perché decine di migliaia di tessere gonfiate (tante in odore di opacità) dal Nord al Sud, dalle grandi città ai piccoli paesi? (Un esempio vicino: a Misano in pochi giorni si sono più che raddoppiate!). Qualche maligno sostiene che l'aumento delle tessere nel Pd sia direttamente proporzionale all'estensione del territorio del comune (inteso come aree fabbricabili). Le tessere sarebbero da azzerrare tutte! Le risposte sono improrogabili.


Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

IMPEGNO CIVILE

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Riflessioni bibliche

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E' uno dei tanti misteri che rendono magico l'uomo e la vita. Cosa pensare?

“Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

LA RIFLESSIONE Papa Francesco

oceano, senza margini, illimitato, ineffabile, indescrivibile e misterioso, in cui, come in un utero infinito, sono ospitate tutte le possibilità e le virtualità dell’essere. Da qui è emerso, senza che si possa sapere perché e come, quel piccolo punto estremamente pregno di energia, inimmaginabilmente caldo, che poi è esploso (big bang) dando origine al nostro universo. Nulla impedisce che da quella energia di fondo siano sorti altri punti, che hanno generato altre singolarità e altri

di Leonardo Boff Il titolo di questo articolo dice una cosa ovvia per chi conosce minimamente la teoria della relatività di Einstein in base a cui materia ed energia sono equivalenti. La materia è energia altamente condensata, energia che può essere liberata, come ha purtroppo dimostrato la bomba atomica. Il cammino della scienza ha seguito, più o meno, questa direzione: dalla materia all’atomo, dall’atomo alle particelle subatomiche, dalle particelle subatomiche ai pacchetti di energia, dai pacchetti di energia alle superstringhe vibranti (la teoria secondo cui tutto ciò che esiste nell’Universo non sarebbe altro che la manifestazione di “energia vibratoria”, ndt), in undici o più dimensioni, rappresentate come musica e colore. Così, un elettrone vibra più o meno 500 trilioni di volte al secondo. La vibrazione produce suono e colore. L’universo sarebbe allora una sinfonia di suoni e colori. Dalle superstringhe si è giunti, infi-

Werner Heisenberg: “L’universo non è fatto da cose, ma da reti di energia vibratoria che emergono da qualcosa di ancora più profondo e sottile”

ne, all’energia di fondo, al vuoto quantico. In questo quadro, ricordo sempre una frase pronunciata da Werner Heisenberg, uno dei padri della meccanica quantistica, durante un semestre che ho avuto occasione di seguire all’Università di Monaco, e che mi risuona ancora nelle orecchie: “L’universo non è fatto da cose, ma da reti di energia vibratoria che emergono da qualcosa di ancora più profondo e sottile”. Pertanto, la materia ha perso la sua centralità a favore dell’energia che si organizza in campi e reti. Cos’è questo “qualcosa di più profondo e sottile” da cui tutto emerge? I fisici quantistici e gli astrofisici lo hanno chiamato “energia di fondo” o “vuoto quantico”, espressione inadeguata in quanto dice il contrario di quello che significa la parola “vuoto”. Il vuoto rappresenta la pienezza di tutte le

La materia non esiste. Tutto è energia possibili energie e delle loro eventuali densificazioni negli esseri. Per questo si preferisce oggi l’espressione pregnant void, vuoto pregno, o “fonte originaria di tutto l’esse-re”.

Non è qualcosa che possa essere rappresentato nelle categorie convenzionali di spaziotempo, poiché è qualcosa di anteriore a tutto ciò che esiste, anteriore allo spazio-tempo e

alle quattro energie fondamentali, la gravitazionale, l’elettromagnetica, la nucleare forte e la nucleare debole. Gli astrofisici lo immaginano come una specie di vasto

universi paralleli o in un’altra dimensione. Con la nascita dell’universo, ha fatto simultaneamente irruzione lo spazio-tempo. Il tempo è il movimento della

Lumen fidei. La luce della fede di Gianfranco Vanzini - Poiché la fede nasce da un incontro che accade nella storia e illumina il nostro cammino nel tempo, essa si deve trasmettere lungo i secoli. È attraverso una catena ininterrotta di testimonianze che arriva a noi il volto di Gesù. Come è possibile questo? Come essere sicuri di attingere al “vero Gesù”, attraverso i secoli? Se l’uomo fosse un individuo isolato, se volessimo partire soltanto dall’”io” individuale, che vuole trovare in sé la sicurezza della sua conoscenza, questa certezza sarebbe impossibile. Quell’atto di amore di Gesù che ha generato nel mondo una nuova vita, ci arriva nella memoria di altri, dei testimoni, conservato vivo in quel soggetto unico di memoria che è la Chiesa. La Chiesa è una Madre che ci insegna a parlare il linguaggio della fede. Il credere si esprime come risposta a un invito, ad una parola che deve essere ascoltata e non procede da me. Chi riceve la fede scopre che gli spazi del suo “io” si allargano, e si generano in lui nuove relazioni che arricchiscono la vita. Tertulliano l’ha espresso con efficacia parlando del catecumeno, che “dopo il lavacro della nuova nascita” è accolto nella casa della Madre per stendere le mani e pregare, insieme ai fratelli, il Padre nostro, come accolto in una nuova famiglia. La Chiesa, come ogni famiglia, trasmette ai suoi figli il contenuto della sua memoria.

Papa Bergoglio

Come farlo, in modo che niente si perda e che, al contrario, tutto si approfondisca sempre più nell’eredità della fede? È attraverso la Tradizione Apostolica conservata nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo, che noi abbiamo un contatto vivo con la memoria fondante. E quanto è stato trasmesso dagli Apostoli — come afferma il Concilio Vaticano II — « racchiude tutto quello che serve per vivere la vita santa e per accrescere la fede del Popolo di Dio, e così nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto la Chiesa perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede ». La trasmissione della fede avviene in primo luogo attraverso il Battesimo Nel Battesimo l’uomo riceve anche una dottrina da professare e una forma concreta di vita che richiede il coinvolgimento di tutta la sua persona e lo incammina verso il bene. La struttura del Bat-

tesimo, la sua configurazione come rinascita, in cui riceviamo un nuovo nome e una nuova vita, ci aiuta a capire il senso e l’importanza del Battesimo dei bambini. Il bambino non è capace di un atto libero che accolga la fede, non può confessarla ancora da solo, e proprio per questo essa è confessata dai suoi genitori e dai padrini in suo nome. La fede è vissuta all’interno della comunità della Chiesa, è inserita in un “noi” comune. Così, il bambino può essere sostenuto da altri, dai suoi genitori e padrini, e può essere accolto nella loro fede, che è la fede della Chiesa, simbolizzata dalla luce che il padre attinge dal cero nella liturgia battesimale. Questa struttura del Battesimo evidenzia l’importanza della sinergia tra la Chiesa e la famiglia nella trasmissione della fede. I genitori sono chiamati, secondo una parola di sant’Agostino, non solo a generare i figli alla vita, ma a portarli a Dio affinché, attraverso il Battesimo, siano rigenerati come figli di Dio, ricevano il dono della fede. Così, insieme alla vita, viene dato loro l’orientamento fondamentale dell’esistenza e la sicurezza di un futuro buono, orientamento che verrà ulteriormente corroborato nel Sacramento della Confermazione con il sigillo dello Spirito Santo. La natura sacramentale della fede trova la sua espressione

massima nell’Eucaristia. Essa è nutrimento prezioso della fede, incontro con Cristo presente in modo reale con l’atto supremo di amore, il dono di Se stesso che genera vita. Nell’Eucaristia troviamo l’incrocio dei due assi su cui la fede percorre il suo cammino. Da una parte, l’asse della storia: l’Eucaristia è atto di memoria, attualizzazione del mistero, in cui il passato, come evento di morte e risurrezione, mostra la sua capacità di aprire al futuro, di anticipare la pienezza finale. La liturgia ce lo ricorda con il suo hodie, l’”oggi” dei misteri della salvezza. D’altra parte, si trova qui anche l’asse che conduce dal mondo visibile verso l’invisibile. Nell’Eucaristia impariamo a vedere la profondità del reale. Il pane e il vino si trasformano nel corpo e sangue di Cristo, che si fa presente nel suo cammino pasquale verso il Padre: questo movimento ci introduce, corpo e anima, nel movimento di tutto il creato verso la sua pienezza in Dio. Nella celebrazione dei Sacramenti, la Chiesa trasmette la sua memoria, in particolare, con la professione di fede. In essa, non si tratta tanto di prestare l’assenso a un insieme di verità astratte. Possiamo dire che nel Credo il credente viene invitato a entrare nel mistero che professa e a lasciarsi trasformare da ciò che professa.

3^ parte (continua)

fluttuazione delle energie e dell’espansione della materia. Lo spazio non è il vuoto statico all’interno del quale tutto avviene, ma quel processo continuamente aperto che permette alle reti di energia e agli esseri di manifestarsi. La stabilità della materia presuppone la presenza di una potentissima energia soggiacente che la mantiene in questo stato. In verità, noi percepiamo la materia come qualcosa di solido perché le vibrazioni dell’energia sono talmente rapide che non riusciamo a coglierle con i nostri sensi. Ma in questo ci aiuta la fisica quantistica, esattamente perché si occupa delle particelle e delle reti di energia. L’energia è e sta in tutto. Senza energia nulla potrebbe esistere. Come esseri coscienti e spirituali, siamo una realizzazione estremamente complessa, sottile e interattiva di

Cos’è questa energia di fondo che si manifesta sotto tante forme? Non c’è nessuna teoria scientifica che la definisca. Sempre di più, abbiamo bisogno dell’energia per definire l’energia. Non è dato sfuggire a questa ridondanza, notata già da Max Planck. energia. Cos’è questa energia di fondo che si manifesta sotto tante forme? Non c’è nessuna teoria scientifica che la definisca. Sempre di più, abbiamo bisogno dell’energia per definire l’energia. Non è dato sfuggire a questa ridondanza, notata già da Max Planck. Questa Energia forse costituisce la migliore metafora di quello che significa Dio, i cui nomi variano, ma sempre indicando la stessa Energia soggiacente. Già il Tao Te Ching (il Libro del Tao e della virtù considerato come una delle vette del pensiero cinese, opera di Lao-tse, ndt) diceva la stessa cosa del Tao: “il Tao è un vuoto turbinante, sempre in azione e inesauribile. È un abisso insondabile, origine di tutte le cose, e unifica il mondo”. La singolarità dell’essere umano è poter entrare in contatto cosciente con questa Energia. Egli può invocarla, accoglierla e percepirla nella forma di vita, di irradiazione e di entusiasmo. Fonte Adista n.89 2010



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La Bcc di Gradara sostiene la cultura di Cattolica

Da sinistra: Gianfranco Angelucci (sceneggiatore di Fellini), Fausto Caldari (presidente della BCC) e Andrea De Crescentini (responsabile comunicazione BCC)

Fellini, due ore di aneddoti con Angelucci - Tanta gente al Teatro Snaporaz di Cattolica per assistere alla presentazione del libro di Gianfranco Angelucci “Segreti e bugie di Federico Fellini”. Un incontro organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara: sul palco, oltre l’autore Angelucci, anche il responsabile comunicazione e relazioni esterne dell’istituto di credito Andrea De Crescentini e il giornalista Luca Fabbri che hanno animato la serata con domande e curiosità sulla vita del maestro Fellini nell’anno in cui ricorre il ventennale della sua morte. “Il più grande artista del ‘900”, come recita il sottotitolo dell’opera. “Siamo una banca del territorio – spiega il presidente della BCC di Gradara Fausto Caldari nel saluto di apertura dopo l’intervento dell’assessore alla Cultura del Comune di Cattolica Anna Sanchi - che ha ben salde le proprie radici nella comunità in cui opera. E stare vici-

no al territorio per noi non significa solo sostenere famiglie e imprese del nostro tessuto socio-economico, ma anche stimolare l’arte e la cultura. Serate come questa vanno proprio in quella direzione”. Due ore di aneddoti sulla vita del regista riminese, sul suo rapporto con le donne, con il territorio di provenienza che ha tanto amato e con i grandi artisti con cui ha collaborato: da Alberto Sordi. “Ricordo che alla prima dei Vitelloni – ha detto Angelucci i dirigenti della serata erano un po’ preoccupati perché avevano paura che gli operai presenti in sala si sentissero derisi dall’indimenticabile battuta “Lavoratoriii” (seguita da una pernacchia) ed invece il teatro venne giù dal ridere e Alberto Sordi, in evidente fibrillazione, capì che in ogni battuta del film le persone si riconoscevano perché erano cose che hanno detto o pensato nella loro vita”.

Il presidente Caldari: “Come Banca del territorio, il Consiglio di Amministrazione ha accolto le sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale di Cattolica per finanziare questo progetto culturale” BCC - SCUOLA - La BCC di Gradara sostiene la cultura della comunità di Cattolica. Le ragioni nella riflessione di Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara. “Sapendo le difficoltà economiche del Comune di Cattolica, soprattutto di questi tempi di ristrettezze finanziare e di spending review, il nostro Istituto non poteva starsene fermo a guardare. Come Banca del territorio, il Consiglio di Amministrazione ha accolto le sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale di Cattolica per finanziare questo progetto culturale della durata di ben 2 anni che vedono un contributo di 100 mila euro annui a sostegno della Biblioteca, del Teatro e del Museo.

La presentazione del progetto Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara

Credo che con questa operazione la BCC di Gradara veramente possa essere definita come banca del territorio, perché proprio di questi servizi ne beneficia non solo Cattolica,

ma tutti i comuni limitrofi e le comunità che vi risiedono e soprattutto tanti giovani e tante famiglie. Non oso pensare quali ripercussioni comporterebbe la chiusura o la limitazione di queste strutture, magari a pagamento. Noi teniamo molto al territorio e ai giovani, perché saranno loro a determinare, con la loro conoscenza, lo sviluppo del domani.

BCC - EVENTI

BCC, dietro gli eventi quello staff silenzioso

I ragazzi alla presentazione del libro: “Pico. Un fotografo a Riccione”

In merito a questa iniziativa, da dicembre è partita una campagna di comunicazione della BCC, proprio per spiegare le ragioni di questa scelta; e tra i vari slogan mi piace riportarne almeno uno. Si tratta di una bellissima frase di Edmondo De Amicis che recita così: Il destino di molti uomini dipese dall’esserci stata o non esserci stata una biblioteca nella loro casa paterna”.

BCC SOCI - “Come un'orchestra accordata dove ognuno svolge al meglio il proprio compito con un risultato finale d'insieme semplicemente bellissimo”. Questo è uno dei commenti sul lavoro dietro le quinte e in passerella dei “ragazzi” che, a rotazione, lavorano agli eventi della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Con un sorriso largo e naturale porgono i libri nelle benvenute resse davanti ai loro banchetti con la preziosa mercanzia culturale. Si vede che i primi a “divertirsi” e ad essere compiaciuti sono proprio loro. Con il loro spirito i pomeriggi degli eventi sono una specie di giuoco dove si cerca di accogliere come si convienei soci, i clienti e gli ospiti tutti..

Roma-Torino, gite brevi per i soci della BCC

Roma, panorama

Torino, reggia di Racconigi

- La Banca di Credito Cooperativo di Gradara presenta altre due gite di giornate nel progetto “Conosci il territorio”. Questa volta si va per la pittura postimpressionista e espressionista. Partenza con pullman dal Piazzale Aldo Moro di Gabicce Mare alle 6, il 25 gennaio si fa tappa a Roma per la visita guidata alla mostra di Cezanne. Poi, pranzo e cena liberi, dove ognuno ha anche

l'opportunità di scegliere che cosa fare. Si rientra a Gabicce Mare attorno alle 23. Tempo ultimo per prenotare il 15 gennaio. Torino La seconda tappa è sempre dedicata alle mostre con una piccola variante: visitare un'altra delle regge dei Savoia. Si va a Torino per la mostra su “Renoir”. Due le giornate il 7 e 8 febbraio. Tempo ultimo per prenotare il 30 gennaio.


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

Bardeggia, mostra a Cattolica per i 10 anni della scomparsa

ARTE

Piero Cecchini, sindaco di Cattolica, con la vedova Bardeggia

- Sabato 4 gennaio 2014, presso il Palazzo del Turismo di Cattolica, si è svolta la ricorrenza del decennale della morte di Guerrino Bardeggia, nato a Gabicce Mare il 10 ottobre 1937. E’ stato un grande pittore, scultore, disegnatore, ceramista ed anche poeta. Per i suoi meriti artistici è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e Commendatore dell’Ordine di Malta. La sua formazione artistica l’ha consolidata presso l’Istituto delle Belle Arti di Urbino e il suo curriculum è colmo di premi prestigiosi tra cui il Premio Ignazio Silone ma la sua arte ha avuto numerose

attestazioni che sono documentate in cataloghi e monografie. Per l’occasione e nel ricordo della sua vita sono stati esposti nel Palazzo del Turismo, numerosi quadri come le creazioni per il film “Amarcord” di Fellini, alcune ispirazioni sull’Inferno di Dante. Alla presenza di un folto pubblico e dopo una prefazione personale di Lara Badioli sono state lette alcune delle sue poesie accompagnate da un sottofondo musicale del maestro Armando D’Avolio. A chiusura della serata il sindaco di Cattolica Piero Cecchini ha consegnato una pergamena ricordo alla moglie di Guerrino Bardeggia. Gian Franco Traina

CIVICA UNIVERSITA' CATTOLICA - GABICCE

Conferenze: due temi sociali - Conferenze presso l'aula magna scuola elementare Capoluogo, via XXV Aprile di Gabicce Mare. 16/1/14 - h. 20.30: LA VIOLENZA SULLE DONNE: dall’emergenza sociale al riconoscimento giuridico. Relatori dell'Associazione “Una Voce al Silenzio”. 23/1/14 - h. 20.30: GENITORI: educare nell’era digitale. Relatori dell'Associazione “Una Voce al Silenzio”. L’OCEANO MARE 13/3/14 - h. 20.30: ECOMUSEO DEL LITORALE, CREAZIONE DI VALORE NELLE DESTINAZIONI TURISTICHE. Relatore: Emanuela Conti. 20/3/14 - h. 20.30 22.00: STORIE, FAVOLE E LEGGENDE DEL MARE. Relatore: Francesca Serrallegri. MEDICINA E PREVENZIONE 27/3/14 - h. 20.30: IL CANCRO DEL COLONRETTO, IMPORTANZA DELLO SCREENING. Relatore Graziano Piccinini 3/4/14 - h. 20.30: LA PROSTATA E DINTORNI. SCREENING? Relatore: Francesco Garofalo.

Cerimonia per Santa Barbara

La corazzata Roma in memoria di Guglielmo Galeazzi

Da sinistra: Lino Galeazzi (figlio di Claudio), Claudio Giammarchi, il sindaco Corrado Curti ed il luogotenente Luigi Masiello - Il giorno della Festa di Santa Barbara patrona dei marinai, Lino, Rino e Marisa, figli di Guglielmo Galeazzi capitano di lungo corso e pilota nel porto di Ravenna morto durante la guerra di fronte alle coste di Messina, hanno donato al circolo Anmi di Gabicce Mare una riproduzione in modello in scala 1/ 200, della corazzata Roma affondata con il suo equipaggio di 1320 uomini al largo dell’isola dell’Asinara, mentre era in navigazione verso Malta. La corazzata Roma, in carico alla Regia Marina, venne costruita nei Cantieri Riuniti di Trieste e varata nel 1942. Era l’orgoglio della Marina Italiana per la sua alta qualità tecnica all’avanguardia nel settore per quei tempi. La corazzata poteva anche ospitare tre velivoli

COMUNITA' ricognitori ma non fu mai una grande nave da combattimento perché rimase in servizio solo 15 mesi prima che una bomba tedesca, lanciata da un aereo tedesco, la colpì in piena navigazione. Il suo relitto è stato rintracciato, dopo anni di ricerche nel 2012 vicino al Golfo dell’Asinara. Durante la cerimonia della Festa di Santa Barbara è stato consegnato il modello della corazzata al circolo Anmi di Gabicce Mare proprio mentre il peschereccio “Spunta l’Alba” gettava una corona di alloro in un mare che in quel giorno era agitato dal vento di bora. Il presidente del circolo Anmi Clau-

dio Giammarchi nel suo intervento ha detto: “Ancora oggi è viva l’appartenenza all’Anmi delle genti di mare, in uno spirito di tradizione marinara che unisce le stesse genti ai caduti in tempo di guerra.” Dopo i vari interventi sono stati anche premiati cinque marinai anziani della classe del 1939 appartenenti al circolo Anmi. Prima della cerimonia è stata celebrata una messa di commemorazione nella chiesa di Maria Santissima Immacolata di Gabicce Mare a cui ha dato il suo apporto la banda di Gradara e con la presenza di molti marinai della confinante Cattolica. Subito dopo i marinai si sono spostati in corteo verso il monumento ai caduti dove hanno depositato una corona di alloro.

Gian Franco Traina


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Alienati mille metri quadrati per 15mila euro

Amarcord Gabicce

di Dorigo Vanzolini

“Comune svende terreno nel Parco del Bartolo” FOCUS

- La svendita dell’area pubblica adiacente al cantiere della Tribù ed acquistata dagli stessi proprietari del locale, voluta dall’amministrazione Curti mediante bando pubblico, non ostacolata dall’ente Parco San Bartolo, è una ulteriore legittimazione dello smembramento del Parco e dell’urbanizzazione di quella zona che per Gabicce rappresenta la Porta del Parco. Sì, di svendita trattasi, anche se attuata attraverso un bando pubblico, che ad un’amministrazione sommersa da gravissimi problemi di bilancio, ha fruttato solo • 15.000! (Non dimentichiamoci che siamo il comune con debito procapite più alto della provincia!!!) E, viceversa, è legittimo chiedersi quanto valga questo terreno per i nuovi proprietari, dato che stanno costruendo un grande volume destinato ad attività economica proprio lì accanto. Il terreno svenduto è un’area panoramica di assoluta bellezza per la naturalità della vegetazione che vi nasce e cresce spontaneamente e che il piano del Parco San Bartolo ha destinato a zona agricola e quindi sottoposta a fortissimi vincoli. Allora ci si chiede perché tanta bramosia nell’acquistare una zona con vincolo assoluto di inedificabilità? Come mai l’amministrazione, ravvisato l’interesse, ha predisposto ben tre aste pubbliche per poter cedere questo “inutile” appezzamento? Grazie all’azione del Comitato Vallugola Terra Nostra, che sin dall’inizio ha intrapreso azioni di sensibilizzazione, la svendita è stata prorogata di alcuni mesi. Il Comitato in prima istanza ha chiesto con lettera aperta al Sindaco di retrocedere dalla decisione (lettera che non ha visto alcuna risposta), poi con un volantinaggio nel mese di agosto ha voluto mettere a conoscenza la cittadinanza della ingloriosa fine dei territori pubblici del parco: iniziativa che ha riscosso molto successo anche da parte dei villeggianti.

Il Parco del San Bartolo visto dal mare

Terra acquistata con bando pubblico da un confinante con attività commerciale. L'ente Parco non è intervenuto. Era l'unica soluzione?

Amarcord Gabicce

di Dorigo Vanzolini

Gabicce Mare, 1953. Da sinistra: Pietro Tamagnini “Pitròn”,? un turista (figlio del fotografo austriaco), Tito Franchini, Guerrino Ricci, Federico Franchini “Fredi”, Ulderico Borrani, Franco Franca, Gianfranco Franchini, ? un turista di passaggio. (Collezione Tullio Montanari), didascalia realizzata insieme agli amici del circolo A.N.M.I di Gabicce Mare.

Alla fine purtroppo la volontà dell’amministrazione Curti, disinteressata al bene comune, ha vinto. E così il terreno svenduto ha compromesso totalmente la possibilità di uno studio progettuale, anche a fini turistici, dell’intero comprensorio, in sinergia con le attività economiche di Gabicce. E’ certo che la scelta politica di alienare il terreno non risolleva un bilancio comunale debitorio (come evidenziato nel manifesto che il Comitato ha affisso in questi giorni per le vie del paese e qui riprodotto), ma svela di fatto la politica territoriale dell’amministrazione Curti; una politica rivolta all’interesse del privato con la concessione di permessi e va-

rianti urbanistiche in funzione di un distorto concetto di sviluppo, a fronte della pressoché assente funzione di vigilanza nei confronti dei soggetti interessati. E vogliamo qui ricordare ancora una volta il cantiere Beghelli, fermo da alcuni anni, che ha offeso con uno sbancamento mostruoso il colle di Gabicce e deturpato il panorama con una gru altissima da altrettanto tempo. E il Sindaco cosa fa? E che dire della voragine del cantiere ex Piatto d’oro (posto nella zona collinare ) chiuso da tempo e lasciato in totale abbandono senza alcuna protezione e assolutamente indecoroso per il paese. E il Sindaco cosa fa? E poi l’incompiuta di via XXV aprile di cui aspettiamo la soluzione studiata nelle chiuse stanze del palazzo comunale. Ecco un nuovo aspetto della politica urbanistica dell’amministrazione Curti: studiare progetti per il rinnovo della città non condivisi con la città stessa. Capita così che le aste pubbliche di smobilitazione del patrimonio comunale, come quella del terreno appena svenduto, possono rimanere sconosciute ai più ed essere quindi gestite, al riparo da sguardi curiosi, senza che il cittadino possa esprimere un giudizio in merito ed acclamare con noi che i terreni del parco non si vendono o addirittura svendono. E’ quello di cui necessita il territorio di Gabicce Mare in questo momento di generale crisi economica? O viceversa non sarebbe più proficuo evitare di svendere i beni pubblici e gestire di concerto con la città la politica urbanistica? Il comitato comunque continua la sua azione di vigile controllo e, in questo caso, soprattutto ostacolerà eventuali modifiche anche solo vegetazionali del terreno. E tanto più gli sbancamenti per far spazio a tavoli e ombrelloni Comitato Vallugola Terranostra


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SAN GIOVANNI

Data la crisi, quest'anno la Fantalotteria ha optato per 15 buoni spesa COMUNITA'

Prendono la pensione e pagano l'arretrato e il nuovo

Coppia anziana al freddo per 15 giorni Pudore da ammirare - Una coppia di anziani di San Giovanni tra i 75 e gli 80 anni è stata al freddo per 15 giorni. Troppo pudore per chiedere aiuto ai figli, oppure al fornitore del gas metano. In affitto, hanno aspettato la tradicesima per saldare il piccolo debito e pagare in anticipo la nuova fornitura. Per ringraziare l'agente di commercio gli hanno regalato una bottiglia d'olio extravergine di olive. L'uomo rifiutava e loro. “No, deve accettare per tutto quello che ha fatto per noi...”. L'anziana coppia ha utilizzato per scaldarsi e cucinare la cara vecchia stufa a legna. La cosiddetta economica, quella bianca, smaltata, che fino circa quarant'anni fa si trovava in quasi tutte le case di queste terre. Il loro gesto è un esempio di grande dignità; che aiuta a riflettere e anche a capire com'era la gente un tempo. L'altra riflessione è: può una comunità permettere questa tristezza?

I buoni spesa fanno il pieno con 35mila cartoline IL FATTO - Insieme si fa meno fatica e si ottengono risultati più importanti. Tale slogan da anni, a San giovanni, si concretuizza nella Fantalotteria. Quest'anno, le 35mila cartoline stampate sono andate esaurite. L'estrazione, come tradizione vuole, si è tenuta il 6 gennaio, Befana, Ai quindici fortunati vincitori, in dono buoni spesa: del valore minimo di 10 fino ad un massimo di 700 euro. “La scelta di mettere in palio come premi tagliandi di buoni spesa – commenta Monica Mazzini dell’Associazione Commerciale Il Granaio dei Malatesta - è stata apprezzata. Siamo contenti di essere andati realmente incontro ai desideri dei nostri clienti, dando loro la possibilità, attraverso la vincita, di realizzare piccoli e grandi desideri”. Dietro l'iniziativa di

marketing ci sono 27 negozi che aderiscono all’associazione commerciale “Il Granaio dei Malatesta”. L'estrazione si è tenuta in Piazza Silvagni, alla presenza di un responsabile della tutela del consumatore e della fede pubblica della Camera di Commercio di Rimini. Il programma del giorno dell’epifania a San Giovanni in Marignano si è aperto con il mercatino nel centro storico e L’Albero della Cuccagna a cura della Proloco, in piazza Silvagni. Sempre in piazza, dalle 14.30, grazie alla sinergia tra la Polisportiva Consolini e l’assessorato alle Attività economiche, la Befana ha consegnato doni ai bambini. Alle 15.30 è andato in scena lo spettacolo, di teatro e tessuti aerei, “La Befana e lo Spazzacamino” di C’è Chi C’ha Teatro e alle 16 l’estrazione della FantaLotteria.


SAN GIOVANNI Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

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Convegno della Sis insieme all'Università di Ferrara al Riviera Golf Resort Il progetto operativo sarà persentato il prossimo aprile sempre al Riviera Golf. San Giovanni come porta della Valconca

IL FATTO

- “Wellness habitat Valle del Conca”. E' il titolo di un ambizioso progetto di Rimini Sud: il triangolo Riccione-Gabicce Mare-Alta Valconca che punta alla valorizzazione delle potenzialità turistiche e paesaggistiche. Il punto di partenza deve essere la pratica sportiva all'aperto. Lo scopo è quello di favorire il potenziamento e la scoperta di tutte le altre reti: il paesaggio in ambito sia naturalistico che culturale, come i borghi malatestiani. In senso ampio e capillare. Tutto questo fa parte di un progetto ben più ampio denominato “Sealine” e che ha come protagonista la facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara (Centro dipartimentale di ricerca per lo sviluppo dei sistemi costieri e del turismo) e la Sis (Società italiana servizi) presieduta da Gianfranco Cenci. Quello marignanese è il quinto seminario di un progetto di idee partito nel 2006. “Wellness Habitat Valle del Conca” sarà presentato al pubblico il prossimo aprile presso il Riviera Golf Resort di San Giovanni. Questa sarà l’occasione per confrontarsi collegialmente su una visione

San Giovanni, il borgo Gianfranco Cenci, presidente della Sis

Turismo, Valconca come luogo del benessere condivisa e individuare possibili linee di sviluppo ed azioni da intraprendere per la realizzazione concreta degli obiettivi. Intanto, lo scorso novembre, dal 18 al 20, sempre presso il Riviera Golf Resort di San Giovanni in Marignano, con gli studenti di architettura dell’Università di Ferrara, tutori, amministratori e ospiti c'è stata

una tre giornate di studio. Durante questa fase, si sono susseguite visite sul campo, sopralluoghi da parte degli studenti, momenti seminariali di approfondimento sui temi decisivi per il progetto che saranno introdotti attraverso comunicazioni e contributi di ospiti esterni. Contemporaneamente si sono tenuti incontri con categorie e portatori di interesse

grazie ai quali sono stati focalizzati i temi su cui sviluppare il lavoro successivo. Gianfranco Cenci da anni è il sostenitore che questo triangolo di Rimini Sud ha potenzialità turistiche di prim'ordine se vengono messo in ordine e se i progetti si portano avanti insieme. Racconta: “Sempre più oggi il turista punta al benessere a 360 gradi. E il nostro

territorio ha grosse potenzialità. In una manciata di chilometri abbiamo tutto: il mare, la natura in tutte le sue forme, dalle spiagge alle ginestre (senza tralasciare i borghi del parco del San Bartolo). A tutto questo si aggiunge Gradara, l'oasi naturalistica della Valconca, con tutti i borghi malatestiani: da Montegridolfo fino a Montescudo. Ecco,

noi dobbiamo puntare su questo, aggiungendovi un'agricoltura di nicchia ed un artigianato di qualità. Per raggiungere l'obiettivo, abbiamo bisogno di stare insieme e crederci con passione”. Alcuni temi e idee che emergeranno dalla discussione saranno successivamente sviluppate e approfondite progettualmente dagli studenti all’interno del Laboratorio di Sintesi Finale entro il fine anno. Il lavoro degli studenti confluirà nella ricerca che sarà discussa e strutturata in via definitiva previo un ulteriore feedback da parte delle istituzioni e dei soggetti coinvolti precedentemente. A coordinare i lavori i docenti: Luca Emanueli e Alessandro Cambi.


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MORCIANO

Davanti alla clinica Montanari ALLEGRO MA NON TROPPO

Foro Boario Marciapiedi ondeggianti - Una signora sulla cinquantina è caduta sul marciapiede di via Forlani; si è rotto un dito e forte dolore su un ginocchio. In via Mariotti, gli alberi hanno alzato l'asfalto di alcune decine di centimetri. Una signora è caduta in via Roma, all'altezza dove c'era il pastificio Ghigi. Lesionata un'anca. Un altro morcianese, sempre con la complicità del marciapiede, si è rotto la spalla. I pini di piazza Risorgimento hanno alzato i sanpietrini.

Max, il grande - Massimo Pazzaglini è un creativo con innato il senso pratcio del marketing, come ben sanno coloro che frequentano i mercati settimanali. Per “regalare” fondi di cantina ha esposto la merce fuori e lo ha fatto da par suo, come racconta la foto sotto. Dopo mezz'ora (segno che è affidabile) qualcuno ha arricchito la propria di cantina. Grande Max.

L'ingresso di casa sua (non è un fotomontaggio). Nel cartiglio bianco sulla damigiana la scritta “regalo”

Avis Valconca, una scultura di Corsucci nel cuore di Morciano - L'Avis Valconca regala a Morciano un monumento, concretizzando un sogno. Titolo “Omaggio alla vita: Dna”, reca un'elegante figura femminile avvolta dalle famose eliche che racchiudono i segreti dell'uomo. Inau-

ARTE E COMUNITA'

gurata lo scorso 15 dicembre, alle 10, c'erano le massime autorità della Valconca con in testa il sindaco di Morciano Claudio Battazza, il consigliere regionale Roberto Piva, il presidente provinciale dell'Avis Claudio Baschetti. “Quest'opera - racconta Secondo D'Andrea, il presidente - è come la realizzazione di un sogno, che va anche ad impreziosire il patrimonio arrtistico della Valconca”. Il monumento è in piazza Montanari, di fronte all'omonima casa di cura. L'ha realizzata lo scultore Umberto Corsucci. L'artista montefiorese è tra i maggiori della provincia di Rimini. La sua bottega, sul colle di Montemaggiore (con vista mozzafiato fino a Ravenna), ti riporta a quelle del Rinascimento. Usa la tecnica della cera persa.

Lo scultore Umberto Corsucci davanti alla sua opera (Foto Emilio Cavalli)


MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

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Lettera dello staff dell'Asd Junior Del Conca sulle polemiche attorno a ‘Morciano in tombola’

Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

“Lavoriamo per il bene di Morciano” - Anche quest’anno e’ calato il sipario su Morciano in Tombola e siccome siamo in periodo di bilancio la A.S.D. JUNIOR DEL CONCA tiene a rendere pubblico il resoconto di questi 23 giorni di impegnativo lavoro. Innanzitutto la societa’ A.S.D. JUNIOR DEL CONCA vuole ringraziare tutti coloro, (genitori e non), che volontariamente hanno collaborato per la riuscita della manifestazione, ringraziare il pubblico che ha gremito MORCIANO FIERE dalla prima all’ultima serata trascorrendo insieme ore di spensieratezza ed allegria, ed infine vogliamo sottolineare la disponibilita’ dell’Amministrazione Comunale di Morciano che ha creduto in noi sin dal primo anno, consentendoci (dietro il pagamento di un canone), di utilizzare la struttura MORCIANO FIERE. Possiamo liberamente dichiarare che dopo la fiera di S. Gregorio la nostra Morciano in Tombola e’ diventato l’evento piu’ importante nella nostra citta’. Siamo orgogliosi di aver condiviso i nostri successi di questi tre anni con enti e categorie sociali in difficolta’.

LA LETTERA

Queat’anno il nostro contributo e’ stato devoluto a favore della scuola materna Maestre Pie, dei Lions Club e una parte sara’ utilizzata per l’acquisto di alimenti di prima necessita’ per famiglie in difficolta’. Alla A.S.D. JUNIOR DEL CONCA preme far conoscere cio’ perche’ nel corso degli anni se ne sono sentite di tutti i colori su questa manifestazione, ma la cosa che fa piu’ male e’ sentirsi dire che noi ne traiamo un profitto economico personale, mentre lo scopo di tutto cio’ e’ quello di portare avanti un progetto sportivo giovanile nella nostra citta’. Per coloro che ancora non lo sapessero, la A.S.D. JUNIOR DEL CONCA tre anni fa e’ partita dalle ceneri della precedente societa’ senza non pochi problemi e ogni qualvolta che ci siamo rivolti alle categorie commercianti locali abbiamo quasi

sempre ricevuto risposte negative. Oggi possiamo contare su 200 iscritti che quotidianamente vengono seguiti nella loro attivita’ calcistica da istruttori e tecnici referenziati. Tutto questo ha un notevole costo e non avendo a disposizione sceicchi che ci sovvenzionano, ci siamo inventati MORCIANO IN TOMBOLA. Da questo la A.S.D. JUNIOR DEL CONCA, trae spunto per dire a tutti coloro che demonizzano e osteggiano sin dall’inizio questa nostra iniziativa, che noi siamo aperti ad un confronto per trovare soluzioni che accontentino tutti, sapendo pero’ che oltre agli onori ci sono da dividere anche gli oneri.

LO SPORT

Pugilistica Valconca, successo meritato - Anche quest’anno chi ha voluto e potuto godere dello spettacolo della boxe dei ragazzi di Rico Maestri e della sua Pugilistica Valconca non è che potuto rimanere soddisfatto. E soddisfatti sono stati certamente anche lo stesso maestro ed il presidente Accademia Pugilistica Valconca Alberto Tasini. Sul ring del Pala Pedriali, di fronte all’assessore allo sport di Morciano Filippo Ghigi e all’assessore all’Ente eiera Stefania Gostoli si è svolto lo spettacolare ed applauditissimo il combattimento di Alessandro Angelini che, mettendo a segno una serie di colpi meravigliosi si è aggiudicato l’incontro contro l’ungherese Zoltan Bali per ko alla seconda ripresa. Il ragazzo ha evidenziando miglioramenti costanti che uniti alla crescita di fiducia e determinazione aprono le porte a prospettive importanti per il nuovo anno.

Full Contact elettrico e adrenalinico nel combattimento di Giovanni Orru contro il bolognese Orazio Bellanova. Cinque riprese intense che hanno assegnato la vittoria a Giovanni il quale, grazie a questo risultato, vedrà presto aprirsi le porte ad una sfida con in palio un titolo internazionale. Fra i dilettanti, bel combattimento di Angelica Amati che, contro l’abruzzese Alessia Fiordigiglio, ha vinto per intervento medico alla seconda ripresa coronando positivamente una battaglia sportiva di grande intensità agonistica. L’appuntamento per gli appassionati è ora per la Fiera di San Gregorio dove il Rico, Tasini e Morcia-

no, ancora una volta, potranno mettere in mostra i propri gioielli pugilistici. Risultati incontri professionisti: Alessandro Angelini vince per ko con Zltan Bali. Giovanni Orru vince ai punti con Orazio Bellanova. Dilettanti Francesco Golfi vince con Giacomo Ponzi; Amati Angelica vince per RSCI con Fiordigiglio Alessia; Noto Luigi vince con Bautista Liriano; Balducci Ivana fa pari con Tiburzi Azzurra; Vocale David ai punti con Lepidi Valerio; Toni Nicolai ai punti con Drisdelli Stefano.

La cosa che piu’ ci gratifica e’ che con grande impegno siamo riusciti a non far sparire, come in altre realta’ a noi vicine, il calcio giovanile che speriamo tenga lontano i nostri ragazzi da altre distrazioni. A testimonianza di quanto detto, abbiamo ricevuto un riconoscimento dall’Agenzia della Regione Emilia Romagna che monitorizza e controlla il comportamento dei giovani del nostro territorio, la quale ha riconosciuto il nostro impegno dopo aver sottoposto dei questionari ai nostri ragazzi dai 13 ai 16 anni. Quest’anno poi siamo siamo stati onorati dalla richiesta dell’Amministrazione Comuna-

le di rispolverare il VEGLIONE DI CAPODANNO dopo vent’anni. Noi ce l’abbiamo messa veramente tutta perche’ la serata riuscisse nel modo migliore, a nostro parere ce la siamo cavata bene, certo qualche errore sicuramente e’ stato commesso, ma proprio da questo vogliamo ripartire cercando, in futuro, se ci sara’ data ancora l’opportunita’ di migliorarci. Vedere cosi’ tanta affluenza ci ha fatto molto piacere e sara’ per noi un motivo in piu’ per non deludere tutti coloro che hanno creduto in noi. Nonostante tutto anche qui non sono mancate le critiche, noi non vogliamo le standing ovations per quello che

facciamo, pero’ ci sentiamo di dire a tutte quelle persone che fanno di ogni cosa motivo per criticare che facessero ammenda e pensassero cosa fare per la nostra comunita’. La societa’ con questa lettera, come gia’ all’inizio, ci tiene a fare conoscere tutto cio’ che e’ stato fatto alla luce del sole, senza non pochi sacrifici ma con la speranza che tutti capiscano lo scopo di tali iniziative. Il nostro augurio e’ quello di raggiungere gli stessi risultati anche nella nostra attivita’ calcistica. A tal proposito speriamo che la nostra Amministrazione investa ,nella struttura sportiva risorse e idee cercando di mettere a disposizione dei nostri ragazzi degli spazi all’avanguardia. Avendo avuto contatti con la stessa siamo sicuri che non fara’ cadere nel nulla le nostre richieste, visto e considerato che e’ rimasto l’unico spazio che ancora non ha subito ristrutturazioni di rilievo. GRAZIE A TUTTI Lo staff Asd Junior Del Conca



MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente

- Nel successo le aziende sono tutte uguali: sanno fare il prodotto, lo sanno comunicare, sanno trattare con i collaboratori. E sanno far del bene alla comunità. Delle azioni ne beneficiano tutti gli attori sociali. Anche nella disgrazie le aziende sono tutte uguali: i familiari che si dividono (spesso litigano), o che non sanno più affrontare presente e futuro: quasi un mistero la caduta degli imperi. Tanto da far dire: “Non l'avrei mai detto”. Come dicono tanti osservatori: è caduto l'impero di Roma, figurarsi la Ghigi

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Nel libro di Cavalli, volutamente, solo gli anni del successo quando competeva con Barilla e Buitoni

L'autore è riuscito a compiere una ricerca di aneddoti ed a raccogliere un'iconografia da autentico scout della comunità. Ha avuto anche la fortuna di incrociare tutta la generosità morcianese. Introduzione di Piergiorgio Terenzi e post-fazione di Angelo Chiaretti

Ghigi erano persone generose. Ai dipendenti del pastificio venivano concessi i mattoni della loro fornace da scontare poi in busta”. Il libro si intitola: “Si mangia ad occhi chiusi. La storia della Ghigi”. Prende lo spunto da una campagna pubblicitaria che recava tale slogan ed una fanciulla morcianese bellissima. Chi è costei? In tante campagne pubblicitarie, i fratelli Emilio ed Angelo erano abituati ad attingere direttamente ai volti dei loro concittadini. Nei racconti, anche episodi di quando eravamo povera gente. Talmente poveri che sulle lampadine della Ghigi era scrit-

Emilio Cavalli La copertina del libro

COMUNITA'

Ghigi, patrimonio dell'umanità morcianese anche se a cavallo tra gli anni '50 e '60, nel massimo splendore, competeva con Barilla e Buitoni, due colossi presenti ancora oggi sui mercati del mondo. Anche la Ghigi è ancora presente, ma con dimensioni più modeste. Ma non si sa mai nella vita; chissà che il nuovo pastificio targato Consorzio agrario Sant'Andrea non possa compiere un secondo miracolo. Negli anni della gloria, la

Ghigi aveva una squadra di ciclisti professionisti (in un primo tempo anche il campionissimo Coppi) e portava il nome di Morciano su Carosello. Il suo filmato finiva con: “Da Gigi un consiglio nostrano, pasta Ghigi Morciano”. Molto più di tutto questo è stata la Ghigi dal 1870 fino ai primi anni Sessanta. Poi quasi mezzo secolo di lento declino. L'ha raccontata con maestria,

Emilio Cavalli, al suo decimo libro di fatti e personaggi locali. Oltre allo spirito dello scout, Cavalli è stato baciato pure dalla fortuna. Ha raccolto molteplici storie che sono finestre con affaccio sulla piccola grande epopea di una delle più nobili stirpi della Romagna: la morcianese. Attraverso la Ghigi, Emilio Cavalli ha raccontato un frammento della storia economica italiana. Insomma, parlare

di Morciano per raccontare l'Italia. Una parte sontuosa non meno che accattivante del racconto, è il ricco materiale fotografico: la Morciano dei tempi che furono, i morcianesi e parte del materiale promozionale della Ghigi. Il volume contiene, come uno scrigno, oltre duecento immagini; inedite la stragrande maggioranza. “Il mio - racconta Cavalli - è

un piccolo museo tascabile che ognuno si potrà portare in casa e da lasciare alle future generazioni. Morciano e la Valconca senza la Ghigi sarebbero sicuramente altro. Ai tempi, direttamente ed indirettamente, vi lavoravano migliaia di persone. Ghigi per tutti è il pastificio, ma era anche la fornace, sia per le famiglie, sia per gli albergatori della costa. E va rimarcato, e ricordato, che Emilio e Angelo

to con un tratto indelebile: “Rubata pastificio Ghigi”. Per alzare gli orizzonti le pagine dicono anche della “Pasta nei secoli”. E c'è un'appendice curiosa sulla seconda metà dell'Ottocento. Allora, senza macchine, nei pastifici primordiali, la pasta si impastava coi piedi. E per andare verso il progresso qualcuno iniziava a dire che forse non era il caso. Piccoli passi dell'umanità.

PASSIONI

BENESSERE BIO OLISTICA SOSTENIBILITA’ ECO ABITARE ECOLIFE ENERGIE RINNOVABILI

Roberto Ballarini (secondo da sinistra), durante la premiazione

Fotografia, premiato Roberto Ballarini - Roberto Ballarini ha vinto la sesta edizione dello speciale riconoscimento della giuria Tecnica del concorso “Paparazzo mi ricordo...”. Il giovane morcianese ha presentato un'istantanea in bianco e nero che recavano Fred Astaire e Ginger Rogers, i due attori dei film musical raccontati nuovamente da Federico Fellini in “Ginger e Rogers”, interpretati dai mitici Giulietta Masini (consorte di Fellini) e Marcello Mastroianni. Non è la prima volta che Ballarini riceve premi alla sua arte.



MORCIANO

MORCIANO DI ROMAGNA

Gennaio 2014

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L'anima è Alessandro insieme al fratello Elia, non hanno che 24 e 19 anni. Fondata dai fratelli Pala dell'omonimo caseificio

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

Giunchiglia, il tempio dei formaggi - Dove trovare cinquanta tipi di formaggio? Alla Giunchiglia di San Clemente a pochi metri dalla rotonda che porta a Morciano. Un autentico tempio per gli appassionati. Il cuore di uno dei monumenti gastronomici dell'Italia sono i pecorini, più di trenta: stagionati, freschi, toscani, marzolini, rossi, barricati, alle noci. A grande prevalenza delle nostre zone. Fanno sapere da casa Giunchiglia: “Cerchiamo delle chicche da proporre ai nostri clienti, come un pecorino campione del mondo ad un concorso francese del 2013. Ne fanno solo 500 pezzi l'anno. La pezzatura è quella del Parmigiano”. L'ampia scelta è completata dai classici dei pascoli italiani: dal caciocavallo passando per il Parmigiano Reggiano, arrivando fino ai prodotti estivi, come la burrata. Ovviamente, tanti formaggi sono prodotti dalla Giunchiglia, l'azienda con sede a Tavullia legata alla famiglia Pala che nel 1994 aprirono il punto vendita sanclementese.

Originari di Gemmano, la famiglia da sempre commercia nel bestiame. Nel negozio di San Clemente oltre 50 tipi di formaggi, carni biologiche, salumi

Il negozio

GIOVANI

Due anni fa, la famiglia Pala fa un passo indietro. Subentra nella gestione Alessandro Bertuccioli, non ha che 22 anni. Aveva iniziato come apprendista un paio di anni prima, dopo aver terminato gli studi di Agraria. Alessandro è un appassionato di eno-gastronomia e gior-

no dopo giorno cerca di portarla, la passione, in negozio. Afferma: “Puntando sulle eccellenze locali, cerchiamo anche di valorizzare il nostro territorio. E questo vale oltre che per i nostri formaggi, per le nostre carni, i nostri vini, le nostre prelibatezze. Quando la nostra terra non le offre, le andiamo a cercare tra il meglio prodotto in Italia, senza

dimenticare il giusto prezzo”. Giunchiglia non è solo bontà nei formaggi, ma anche una macelleria di prim'ordine. La carne arriva da un solo allevamento, quello di Luigi Fabbri, Alta Valmarecchia. E vengono servite solo carni di Scottona, la femmina di manzo sotto i 18 mesi senza aver avuto vitelli. La sua carne è più tenera e più

saporita. Le carni di suino invece giungono dalla Carpegna. Mentre il pollame è del Forlivese. Alessandro sta dando grande attenzione alla macelleria. Presenta una lunga serie di piatti pronti per la cottura: straccetti, cestino farcito, arrosti farciti di coniglio, faraona. E ancora: cordon blue, svizzere, tortini di

carne (mousse di patate e zucchine, con granella di pistacchi). Spesso vengono prese lezioni da maestri macellai specializzati nel pronto. Giunchiglia significa anche pasta trafilata in bronzo di Fara San Martino, le confetture “Luvirie” di una bontà unica, frutta e verdura. Negli ultimi tempi è stata inserita anche la gastronomia con la pasta fatta in casa, gli arrosti, il gratinato, porchetta di propria produzione. Alessandro da poco tempo è stato raggiunto dal fratello Elia, 19 anni. La sua famiglia, i Bertuccioli di Gemmano, da decenni sono commercianti di bestiame. Iniziò il nonno Alduino; ha proseguito suo babbo. Del suo lavoro racconta Alessandro: “Mi piace. Cerco di farlo bene e di inventarmi ogni giorno qualcosa di nuovo. Questa passione cerco di trasmetterla ai miei clienti”.

LA LETTERA

Sindaco, c'è anche il M5S LA POLITICA

- È stato costituito il gruppo “Movimento 5 Stelle” a Morciano. Presentato ufficialmente lo scorso 14 dicembre, presso la Pasticceria Garden. Il 10 gennaio, con la partecipazione della deputata Giulia Sarti, nella sala del Lavatoio, è stata presentata il gruppo alla cittadinanza. E' composto di 22 aderenti, tra questi gli attivisti sono: Daniele Arduini, Giuliano Cardellini, Guido Ripa, Giuseppe Spagnuolo, Mauro Riceci, Simona Benedetti, Sabrina Casamenti, Mauro Macrelli, Stefano Francesco Ripa, Hossein Fayaz. Si è parlato di alcuni argomenti essenziali per la costituzione del gruppo. Affemano: “Siamo concordi sul fatto che i 1.387 morcianesi (la prima forza politica con 34,05%) che hanno votato nelle elezioni parlamentari del febbraio scorso, erano e sono a tutt’oggi, per un cambio radicale della classe politica del Paese. Questi concittadini hanno detto di no ai metodi di governo e alle scelte politiche fallimentari del centro destra e del centro sinistra e il loro continuo inciucio. Metodi

La squadra di governo che a livello nazionale ha prodotto l’aumento vertiginoso del debito pubblico, della pressione fiscale e della disoccupazione“. “E a livello locale - continua la nota del M5S - è ancora peggio, perché oltre a questi problemi generali, in seguito al consumo del territorio e alla cementificazione selvaggia, è stato messo in serio pericolo il livello della vivibilità,

oltre a creare un enorme debito comunale. Per queste ragioni, è emersa la volontà di formare una lista autonoma. Abbiamo preso decisioni sulle procedure per l’elezione del coordinatore del gruppo, completare il programma elettorale per le elezioni comunali 2014, la formazione della lista e la scelta del candidato sindaco facendo un percorso insieme ai cit-

tadini. Il gruppo è aperto a tutti coloro che desiderano un cambiamento nel modo di fare politica e nelle scelte per il nostro Comune. Chiediamo ai cittadini di consegnare nei luoghi d’incontro le loro proposte per completare il programma elettorale e partecipare di persona, per costruire insieme questo progetto”.

“Pd, nessuna corsa alle tessere” Di Pasqua uno dei più vecchi - Vi scrivo in relazione al vostro articolo sul partito democratico a Morciano uscito nell'ultimo numero. Mi preme far chiarezza su due punti. 1- Nell'articolo si mette in discussione la serietà del tesseramento in vista del congresso. Se da una parte è vero che il tesseramento è stato concluso proprio nei giorni precedenti le votazioni interne, dall'altra parte è vero che si è trattato, nella stragrande maggioranza dei casi, di rinnovi, ovvero persone che erano iscritte nel 2012 e che hanno deciso di rinnovare l'adesione al partito nell'anno in corso. I nuovi iscritti sono stati quattro e tutti mi hanno espressamento chiesto di potersi iscrivere senza nessun tipo di pressione. Il motivo per cui il tesseramento è stato concluso a novembre è stata la mancanza di un segretario che si occupasse di questo problema. Per cui è da escludere qualsiasi ipotesi di “corsa al tesseramento” in vista dei congressi (cosa che aimè si è verificata in alcune zone d'Italia). 2 - Nell'articolo scrivete che il “più o meno sessantenne”

Gioacchino Di Pasqua sia il tesserato più giovane. Qui non si tratta di imprecisione ma di vera e propria menzogna. Al di la che la notizia è smentita nel vostro stesso articolo quando dite che il nuovo segretario è il "giovane Tagliaferri", sono iscritti ragazzi del '90, del '91 e persino del '95 (per non citare trentenni e quarantenni). A ben guardare Di Pasqua (non me ne voglia) risulta uno dei più anziani. Su altre cose avete scritto correttamente: abbiamo la più bella sede della provincia (e forse potremmo competere tra le migliori in Italia), all'osteria di San Gregorio si mangia molto bene (e al di là di questo penso che sia un ottimo esempio di autofinanziamento della politica) e per ultimo è vero che quella sede può essere sfruttata meglio. Sarà mia intenzione provare ad intensificare le attività da svolgere al suo interno. Se la prossima volta ci fate una telefonata prima di scrivere articoli imprecisi, vi rispondiamo. Ivan Tagliaferri, segretario circolo Pd di Morciano


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MORCIANO DI ROMAGNA

S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

ALLEGRO MA NON TROPPO

Delle speranze 2014 e del perché votare E comincia con l’affanno questo nostro nuovo anno, col lavor che ancora manca gente allegra, ma anche stanca. Ormai crisi è litania, s’è insediata e non va via. La speranza intanto langue tra le lacrime ed il sangue! Nelle case, tra le mura, si esorcizza la paura e ognun coltiva il sogno soddisfare ogni bisogno! Ma l’aiuto chi può dare questo stallo a superare? Quale leva sorprendente è il fattore dirimete!? La politica miei cari è la cura senza eguali, che vi piaccia o non vi piaccia lei lavora sotto traccia! E nel bene oppur nel male lei nessuno sta a guardare quattro conti e scuse vaste prende nelle nostre tasche! Meglio quindi che sia buona e non sia solo padrona che ognun possa partecipare per poterla governare! Non la roba deprimente di ‘sta casta prepotente ne la smania arrivista, e il fanatismo populista! Non guardate solo a Roma anche qui chi ha corona scorda la sua dimensione, troppi leader ad autoelezione. Avariata in questa forma la politica non torna ma basterebbe, in questo senso, ritrovar sano buonsenso. E l’anno appena cominciato che di buon ci avrà portato? Avrem tutti nuove elezioni saran fatti o solo intenzioni? Come ormai succede spesso rivedremo, fin d’adesso, lo sfilar poco assortito di campioni senza aver vinto! È… che di ‘ste apparizioni ne abbiam pieni ormai i… cassoni d’incapacità e arroganza San Clemente ne ha abbastanza! Elezioni in quel di maggio? Qui ci vuole un gran coraggio a pensare di trovare un po’ di voglia per votare.

Nelle ultime elezioni ci han trattati da minchioni Con l’ inatteso e inopportuno assessore di nessuno! A beh già che cosa dico assessore del suo amico un accordo assai segreto per stracciare ogni sano veto! E non vogliam nemmeno quello che ci suona il campanello a narrar che all’occasione pronta è la sua raccomandazione! Si presenti apertamente chi vuol bene a san Clemente ci proponga le sue idee le valuterem per bene! Le primarie un po’ per tutti destra, sinistra, belli e brutti tutti quanti per coerenza non dovrebbero farne senza! E dopo le prossime elezioni tempi certi per le realizzazioni, tanti soldi risparmiati vagabondi e ladri licenziati! No, non bevo e quindi ammetto che è un sogno assai perfetto ma se si vuol migliorare molto in alto si ha da puntare! Ma se guardo i politicanti di San Clemente, e sono tanti. so che nutro troppe illusioni e son cose da minchioni. Vedo partiti nella culla che non han fatto ancora nulla che si stanno già squagliando senza onore e senza vanto, se lo sguardo volgo a destra non s’intende a che s’apprestan cambian duca ad ogni ora giocan sol a buttarsi fora! Quei che han sempre comandato poco han fatto in ‘sto mandato pieni troppo di se stessi san trattarci sol da fessi se per Cuperlo hanno urlato poi a Renzi hanno brindato e sul carro della vittoria or pretendono un’altra storia! Quindi io che voto a fare se fan quello che gli pare? Se promettono una cosa e fan altro senza posa? Ed allora, mamma mia chiudo tutto e vado via se non posso mai cambiare io non voto… vado al mare! Buon 2014, San Clemente Fausto Nottiberti

Papabili alla successione di D'Andrea, Guiducci e Mirna Cecchini. All'orizzonte un nome nuovo per le primarie

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Centro-sinistra, usato sicuro Pd, corsa tra Mariano Guiducci e Mirna Cecchini?

LA POLITICA

- Il centro-sinistra sembra prossimo a riproporre “l’usato sicuro” per la prossima candidatura a sindaco, solo le primarie potranno con tutta probabilità cambiare qualcosa. Gli unici nomi che si sono sentiti circolare in questi mesi con insistenza sono quelli di due habituè degli scranni consigliari: l’ex sindaco 62enne Mariano Guiducci, assessore al Recupero del centro storico, già sindaco per due mandati, di professione medico condotto, e la 47 enne Mirna Cecchini, vice sindaco con delega alla Pubblica Istruzione, titolare di un bar. Nonostante le ultime disposizioni della segreteria guidata da Renzi, entrambe i due navigati politici sanclementesi sono seduti da più di vent’anni tra i banchi della maggioranza: la vice sindaco Cecchini è il politico con più anzianità consigliare dell’amministrazione in corso. Mariano Guiducci, pur essendo passato alla storia come il sindaco che ha favorito l’urbanizzazione sconsiderata di fine anni Novanta di San Clemente, non sembra essere intenzionato a mollare l’osso. Con o senza il centrosinistra, il medico di San Clemente, la cui vita politica è stata scientemente prolungata dal sindaco D’Andrea con l’inclusione in giunta in entrambi i mandati, non sembra aver alcuna intenzione di farsi da parte. Forte del consenso popola-

re, rafforzato dalla visibilità della professione medica, Guiducci non nasconde la sua voglia di candidarsi con le buone (nominato dal centro sinistra stesso) o con le cattive (attraverso le primarie, strumento che ultimamente ha potuto apprezzare esprimendo il proprio voto lo sorso 8 dicembre). Pur se le quotazioni di Mirna Cecchini sono in netto ribasso anche a causa della dichiarata fede cuperlina manifestata nel corso delle ultime primarie, il Pd e il sindaco D’Andrea sembrano puntare ancora sulla barista di Sant’Andrea. “La candidata naturale alla successione di D’Andrea”, così com’è stata più volte qualificata, oltre a non certo rappresentare il nuovo che avanza, sembra presentare però qualche difficoltà di troppo nelle sua capacità di accattivarsi le simpatie dei sanclementesi. Vista la netta sconfitta di D’Andrea alle ultime primarie del Pd, nelle quali si è presentato in Valconca con la propria faccia come candidato provinciale numero due per Gianni

Cuperlo risultando poi non eletto, sembra ormai difficile il progetto che avrebbe visto proprio D’Andrea rientrare poi in giunta come assessore esterno (o vice sindaco) nominato proprio dalla Cecchini una volta eletta. Nelle strategie del Pd sanclementese, infatti, si era pensato già a quattro assessori, due scelti tra gli eletti e due esterni nominati. Secondo le illuminate strategie del maggior partito della sinistra questa scelta garantirebbe maggiore stabilità e maggior indipendenza al Consiglio oppure, per dirla con le parole dei detrattori, in questa maniera la giunta sarebbe più libera di fare le proprie scelte, così come è uso e costume a San Clemente. Il Pd di San Clemente, vista la mancata ingerenza alla discutibile ed onerosissima scelta dei sei assessori, non sembra essere interessato alla riduzione delle spese relative alle indennità di carica. Le tattiche disegnate nelle più ristrette consorterie però sembrano ora dover fare i conti con un’ulteriore variabile: le

primarie. Con questo strumento più volte caldeggiato proprio dal centro sinistra stesso, i due noti nomi dei veterani di San Clemente potrebbero essere messi in gioco. Vista la volontà di rinnovarsi del Pd, i due candidati sopra menzionati non sembrano ora corrispondere all’identikit del sindaco del cambiamento. In questo quadro si potrebbe fare avanti anche un ulteriore nome, non certo rappresentante della vecchia guardia. Come ormai è usanza, di programmi e progetti non si è sentito ancora accennare assolutamente nulla. I due nomi sino ad ora in circolazione tra le fila della sinistra sembrano però avere un curioso punto in comune. “Amante della musica e del canto” si legge in fondo ad entrambe i curricula messi online sul sito istituzionale da Mariano Guiducci e Mirna Cecchini. Per aggiungere colore alla singolare attitudine dei due veterani di San Clemente potremmo richiamare le parole di un celebre testo del compianto Lucio Dalla: “Potenza della lirica dove ogni dramma è un falso, che con un po’ di trucco e con la mimica puoi diventare un altro”. Siamo certi che la realtà dei problemi che affliggono ora tutta la comunità di San Clemente lasceranno poco spazio agli artifici e ai piani già confezionati.

SAN CLEMENTE - POLITICA - Colpo di scena nella politica sanclementese. Nasce San Clemente 6 stelle ed in un attimo cambia tutto l’orizzonte dell’opposizione alla tendenza delle giunte locali di centro-sinistra storicamente guidate da liste civiche legate di fatto al Pci prima, al Pds poi e al Pd da quando è nato. Il vertice del Movimento 5 Stelle perde il coordinatore Alfonso Scala, mentre l’ex Pdl locale, ed in generale il centrodestra già diviso dal ritorno di Forza Italia, vede impegnarsi in questo progetto ed in prima persona il proprio coordinatore politico Giuseppe De Siena che diventa uno dei principali promotori di questa nuova avventura. La nascita della nuova lista viene presentata attraverso 18 righe, accompagnato dal nuovo simbolo in cui su un cielo azzurro illuminato da un sole splendente, campeggiano le sei stelle, la scritta San Clemente e lista Civica e il tanto amato (non da tutti) tricolore. L’idea è quella di una lista completamente autonoma da partiti

E arrivano i Sei stelle movimenti esistenti, legata al territorio, capace di dialogare senza dogmi, tipo “tutti a casa”, ma pronta ad essere la leva necessaria e capace di sollevare terga ormai antiche da poltrone occupate da troppo tempo. Cambiamento come parola d’ordine, desiderio di portare idee nuove e di staccarsi da una partitocrazia esondante e poco democratica. Un progetto che costituisca “una valida alternativa ai quasi 70 anni della sinistra, che privilegi gli interessi dei cittadini, la trasparenza e la democrazia, i servizi alle famiglie e il futuro dei nostri ragazzi”. Questa l’ intenzione di De Siena e Scala che dalle prime impressioni raccolgono consensi soprattutto fra i “nuovi sanclementesi”, spiazzano e spazzano via vecchie prese di posizione e puntano dritti alla gui-

da della roccaforte della sinistra valconchina. Dall’altra parte abbiamo un Centro sinistra che non appare preoccupato, forte delle recenti affermazioni e strutturalmente più pronto alla competizione politica. A dire il vero anche il pentolone piddino ribolle sotto un coperchio di silenzi e sorrisi di circostanza. Il carro dei renziani, che da queste parti fino all’8 dicembre era piuttosto leggero, somiglia oggi sempre più ad un autobus indiano con tutti che salgono: felici di un improvvisato appiglio che sia una maniglia, un parafango o un predellino qualsiasi. C’è molta curiosità nel capire se il partito delle primarie anche da queste parti riterrà gli elettori maturi per scegliersi il candidato sindaco o, ci dovrà pensare mamma federazione riminese a decidere come stoicamente accade. Ci sono poi i

battitori liberi con la valigia pronta e in attesa di opportunistici approdi. Si tratta di personaggi politici anch’essi storici in attesa di spostarsi preferibilmente verso il centro sinistra ma non insensibili alle lusinghe del “libero centro destra”. Soggetti che possono spostare importanti pacchetti di voti che potrebbero determinare anche la vittoria di una lista rispetto all’atra, ma tanto indipendenti da riuscire a nascondere efficacemente le proprie reali intenzioni. Nell’attuale consiglio comunale sono più di uno, vedremo in futuro quali saranno le loro decisioni. C’è poi il Movimento Cinque Stelle che avendo perso il coordinatore dovrà decidere se e come presentarsi a San Clemente dove le recenti elezioni lo hanno premiato con risultati inattesi. Insomma nel RisiKino clementino si cominciano a schierare le armate, a breve il primo lancio di dadi e vedremo chi porrà la propria bandierina sul colle che fu di Giustiniano Villa e di don Benzi. Claudio Casadei


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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

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Fondata 45 anni fa; nel 1968. Antonio era poco più di un ragazzino. Non aveva che 22 anni

Antonio, passione e lavoro COMUNITA'

di Claudio Casadei

Vandalizzato capanno dei cacciatori - Fatti a pezzi e scritte minacciose ed ingiuriose. In queste condizioni due cacciatori di Morciano hanno trovato i loro tre capanni da caccia alle anatre sul greto del Conca, lato San Clemente, all'altezza della Ceramica del Conca. Sembra che i vandali abbiamo usato l'ascia per compiere le loro gesta. Tagliato anche la rete del recinto delle anatre inanellate. Oltre alle macerie, gli autori hanno lasciato una serie di scritte minacciose ed ingiuriose, firmandosi “Alf (Animal liberation front). La postazione era ben conosciuta dagli appassionati di caccia ed anatre. Come si sa, i cacciatori veri hanno una preparazione sulla fauna e sulla flora di prim'ordine. Sono proprio loro i primi amanti degli animali.

- Passione e lavoro: gli ingredienti straordinari che hanno accompagnato, e accompagnano, l’avventura della macelleria Drudi di Sant’Andrea in Casale. Nata nel 1968 la Macelleria Drudi ha festeggiato il quarantacinquesimo compleanno, 9 lustri, una vita di lavoro che i coniugi hanno saputo festeggiare con la loro storica sobrietà di fronte alla loro vetrina ed in compagnia dei clienti più affezionati. La mattina prestissimo, Toni e Luisa aprono il loro negozio dove ordine e pulizia sono la norma e vi restano fino a tarda serata a coniugare un verbo che conoscono in tutte le sue sfumature: lavorare! Il negozio appena ristrutturato ha una prevalenza cromatica del rosso; alle pareti sono appesi i ricordi e le imprese delle proprie “bestie”

Antonio (Toni) Drudi con la signora Luisa

le prove delle cui vittorie, le numerose coppe, campeggiano alle spalle di un banco ben fornito dove resistono al tempo ed alle diete le proposte dei fegatelli con le foglie di alloro nella rete di maiale, o i ciccioli che accompagnavano i periodi di uccisione del maiale nelle campagne della Romagna. Su un tavolo, all’attenzione dei clienti, anche la possibilità

di essere solidali con chi è meno fortunato, come Toni e famiglia sanno fare da una vita! Oggi Toni e Luisa, coadiuvati da Patrizia e Paolo, due efficienti collaboratori, proseguono il loro lavoro ai bordi della via Tavoleto, combattendo contro una crisi vigliacca ma mantenendo la posizione, proponendo la carne di produzione propria, trattando i clienti a guan-

ti bianchi, chiamandoli per nome, restando sempre la sera fino a tardi per non essere in ritardo con le consegne la mattina dopo. Imprenditori vecchio stampo, di quelli che il lavoro prima di tutto, che la bottega è luogo di vita, socializzazione e sudore. Complimenti a loro e arrivederci alla prossima festa particolare che suggellerà di certo il mezzo secolo d’attività!


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO CULTURA

A Saludecio, aria di festa col teatro

Saludecio, il teatro Verdi

- “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto, ma niente è falso”. Si apre con questa bella frase di Gigi Proietti per parlare del nostro Teatro “Verdi” che anche per questo 2013-2014 ha programmato una bellissima stagione teatrale. Il cartellone Sabato 11 gennaio Corpo bandistico “G. Santi” Colbordolo in “EMOZIONI FELLINIANE”, la mia banda suona il film. Domenica 12 gennaio CHE STRANO CHIAMARSI FEDERICO. Film di Ettore Scola. Sabato 18 gennaio La chiave del 10 in “OMAGGIO A DE ANDRÈ E GUCCINI”. Sabato 25 gennaio “Arbre musique”, in MUSICA DAL NUOVO MONDO. La terza rassegna è dedicata al dialetto e alla commedia dialettale: “Teatro in… DIALETTO”; cinque serate (dal 1 febbraio al 1 marzo 2014) nelle quali si avvicendano le più rinomate

compagnie del Riminese e del Pesarese. Sabato 1 febbraio Teatro di Pesaro” La Piccola Ribalta” in “MÌ MARÌD L’È ‘N GRAN BAMBLON!” Sabato 8 febbraio “Noi ci proviamo”, Associazione Culturale Morciano di Romagna in “AM SO’ SVEG IN PARADIS”. Sabato 15 febbraio “Il Guitto”, Compagnia Teatrale Fano in “STE MATRIMONI EN S’HA DA FA”. I promessi sposi. Sabato 22 febbraio Teatro dei Cinquequattrini e Trio Cluster in “C-RÉD”. Storie, gente e tradizioni. Sabato 1 marzo Compagnia Teatrale “La Carovana” Ospedaletto in “LA BOLL SA DO’ BATECCH” La quarta rassegna chiude il cartellone della stagione teatrale con due appuntamenti dedicati alle donne e due appuntamenti… a sorpresa: “Teatro in… ROSA e BLU” (dal 8 al 29 marzo 2014). BIGLIETTO D’INGRESSO TEATRO 5 EURO

Saludecio

Vini

Via Dei Poggi 2064 Tel. 0541 - 857190 955195

Libro di Tonino Mosconi pubblicato dala Banca Popolare Valconca

San Giovanni Via Pianventena 681

“Mondaino dell'Arte e del Gusto di Vivere in Collina” “Quando le nevi scomparvero, le foglie morte non c'erano più: era nato il grano. Poi una mattina sul fosso scorse le viole. La sorpresa fu tale che corse a sbeccottarle. Ritrovò i ranuncoli d'oro, le chiocciole”.

- “Quando dal terrazzo di un castello medievale vedi l'Adriatico mar e voltandogli le spalle osservi la Carpegna, il monte Nerone, le due cime del Catria quel luogo si chiama Mondaino”. Questa pennellata di luce è di Nazzareno Liverani e si legge a corredo di una foto panoranica presa dall'aeroplano: Mondaino in primi piano e il mare in fondo prima del cielo. E' una delle pagine (due, per la precisione) del libro scritto a più mani dal titolo: “Mondaino: dell'Arte e del Gusto di Vivere in Collina”. E mai tante parole in maiuscolo avvalorano il gran concetto. Pubblicato grazie alla sensibilità della Banca Popolare Valconca, lo ha ideato e curato Tonino Mosconi. Apre il lavoro una raffinata penna riminese Michele Marziani. “Manuale confidenziale per esplo-

La copertina del libro La copertina del libro

ratori di Mondaino”. Seguono quattro pennellate di Alberto Giorgi. Il mondainese ama il proprio paese come pochi; e ha molto fatto e lavorato per il proprio borgo. E sempre con uno spirito frizzante non meno che disinteressato. Gli argomenti di Giorgi: “I Fossili” e “Storia di un col-

le”. Segue un capitolo curioso, “Una carta in più”. E' di Cesare Rimini, il grande avvocato matrimonialista milanese, venne nascosto a Mondaino durante la Seconda guerra mondiale perché ebreo. A seguire altre finestre sulla storia del borgo: “Le maioli-

che”, “Fisarmoniche Galanti”. Si chiude con la sezione “Sognare ad arte” firmata da Giorgia Galanti. I temi: “Il formaggio di fossa”, “Il tartufo bianco pregiato di Mondaino”, “Il teatro nel bosco” (quest'ultimo a firma di Fabio Biondi”. A corredo dei testi, immagini che riescono a narrare almeno quanto gli scritti. Tra i personaggi che hanno scelto Mondaino come residenza forse il più grande di tutti è stato Fabio Tombari, uno dei massimi scrittori italiani del '900. Di una bellezza commovente il suo narrar la natura: “Quando le nevi scomparvero, le foglie morte non c'erano più: era nato il grano. Poi una mattina sul fosso scorse le viole. La sorpresa fu tale che corse a sbeccottarle. Ritrovò i ranuncoli d'oro, le chiocciole”. Con la bell'idea dei testi anche in inglese a fianco, le pagine possono diventare ambasciatrici di Mondaino in Europa. Infine, la grafica: semplicemente elegante.

ETTORE UVA

Morciano di Romagna Via Roma 73 - Tel. 0541 - 988137

Via XXV Luglio 40 47833 - Morciano di Romagna Tel. e Fax 0541/987386 e-mail: uettore@libero.it


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Saludecio

Vini Saludecio

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San Giovanni

San Giovanni

Via Pianventena 681

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LO POLITICA

SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

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In attesa della santificazione. L'iter partì un ventennio fa. Quel miracolo ad una bambina emiliana

Mostra beato Amato, dopo Rimini a Saludecio L'urna col beato Amato

Fabio Forlani (renziano) e Nicola Battistoni (cuperliano) in tenuta Palio Del Daino

Pd Mondaino, primarie tra Forlani e Battistoni? - In casa Pd, saranno primarie tra il sindaco uscente di Mondaino Fabio Forlani (renziano) e l'assessore Nicola Battistoni (cuperliano). Sarà una corsa avvincente, entrambi giovani, entrambi che godono di una certa credibilità. Ora sono insieme nella giunta; Forlani sindaco, Battistoni assessore. Saranno le loro squadre a decidere i destini. Battistoni è sostenuto dall'ex sindaco Luigino Casadei. Cinque anni fa, fu lo stesso Casadei a scegliere Forlani come candidato a

sindaco. Montegridolfo Qui, sembrano che i giochi siano già fatti. Il candidato alla poltrona di sindaco del Pd è il segretario Lorenzo Grilli (anch'egli renziano). Saludecio Ad oggi, in pole-position c'è Dilvo Polidori, sindaco di sinistra dal 1995 al 2004. Polidori viene incasellato tra i cuperliani, ma gode della stima e della fiducia anche dei cosiddetti renziani, che in un primo tempo avevano in testa anche un loro candidato.

COMUNITA' - La Mostra “Il Beato Amato Ronconi di Saludecio – un terziario in cammino” farà tappa a Saludecio, chiesa dei Girolomini, la prossima primavera; magari in coincidenza,. o dintorni, della santificazione del beato. Ha già fatto tappa a Rimini, Castel Sismondo, lo scorso anno, da settembre a novembre, in occasione del Festival Francescano, raccogliendo circa 4.000 visitatori. Ad allestirla il Comune di Saludecio – Assessorato alla Cultura –. E' stata curata da Giuliano Chelotti. L'appuntamento primaveri-

le è per per tutti coloro che non hanno avuto l’opportunità di visitare la mostra a Rimini o che hanno piacere di rivederla. Il Beato Amato Ronconi racconta Gigliola froznoni, assessore alla Cultura di Saludecio - rappresenta al meglio tutti i valori sociali, culturali e sto-

rici della Comunità di Saludecio. Prova ne è il riconoscimento da parte del Comitato promotore del Festival Francescano, tenutosi a Rimini a settembre di quest’anno che ha dedicato uno spazio di rilievo al nostro Amato e al paese di Sa-

ludecio, sia all’interno delle mostre prestigiose di Castel Sismondo, sia nei convegni, tramite i quali abbiamo potuto divulgare l’importanza del messaggio di Amato Ronconi, non solo a livello religioso, ma soprattutto sociale e culturale”. “Il 29 settembre la comunità di Saludecio - continua l'assessore Fronzoni - ha partecipato numerosa sia al pellegrinaggio che alla visita alla Mostra ed ha assistito al convegno tenuto da Luigi Calesini sulla figura di Amato; è stato un momento molto emozionante e forte. La speranza è di assistere a breve alla proclamazione della sua Santità; anche per quanti si sono spesi per mantenere viva la concretezza del suo messaggio. Un esempio su tutti la cara Suor Clementina, che da poco ci ha lasciati”.


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Commedia dialettale in scena al Rosapina di Montescudo Montescudo, il Rosaspina. Teatro all'italiana

Incisore di livello assoluto nato a Montescudo. Opera di Gianelli

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Un busto per Francesco Rosaspina MONTESCUDO

- Il cartellone del Rosaspina di Montescudo si caratterizza per una stagione teatrale all'insegna del dialetto (alla XXI edizione) e non solo. A Montescudo la tradizione del teatro risale alla fine del 1700: “Si parla di uno spazio utilizzzato per le rappresentazioni teatrali”. Il calendario 2014. 11 gennaio ore 21 (Commedia dialettale) - “Carovana” di Ospedaletto: “LA BOLL SA DO BATECH“. 18 gennaio ore 21 - (Commedia dialettale) - Compagnia “I fiul ad Montlicen” di Montelicciano (PU) “DENT O GANASA”. 19 gennaio - ore 18 (Teatro Festa di apertura) - Teatro delle Albe: “INCANTATI”. Parabola dei fratelli calciatori. 25 gennaio ore 21 (Commedia dialettale) - Compagnia “I mei ch’ne gnint” di

Bellariva: “CLA FAZA DA PRIT” 1 febbraio ore 21 - (Commedia dialettale) - Compagnia “La Mulnela” di Santarcangelo: “CHE BEL MISTIR L’È QUEL DEZARDINIR”. 2 febbraio - ore 18 (Teatro) - Silvia Costa: “Quello che di più grande l’uomo ha realizzato sulla terra”. 8 febbraio, ore 21 (Commedia dialettale) - La “Compagnia de Bosch” di Gambettola 2 farse dialettali: “E’ BEL E VEN ADÈS UNA BÉLA PITNADURA”.

- Sabato 7 dicembre 2013, nel teatro comunale di Montescudo, alle ore 11 è stato inaugurato il busto di terracotta raffigurante l'incisore Francesco Rosaspina, nato nel 1762. L'opera, realizzata un decennio fa dallo scultore riminese Pietro Gianelli, è stata generosamente donata dal maestro al comune di Montescudo. Il busto è stato eseguito per scommessa tra Rossano Aquilanti-Pelagalli (esperto di strumenti ad arco montescudese) e Pietro Gianelli (scultoreritrattista) i quali sono amici dal 1972. Rossano Aquilanti-Pelagalli ha poi fatto conoscere al Gianelli l'assessore montescudese Gilberto Arcangeli e finalmente, l'opera d'arte, nel 2013, ha potuto giungere a dimora nel teatro di Montescudo. Alla cerimonia di inaugurazione del bu-

La scoperta del busto di Franceco Rosaspina. Il sindaco Ruggero Gozzi, Elisabetta Rosaspina (la discedente) e l'assessore Gilberto Arcangeli

Da sinistra: Rossano Aquilanti Pelagalli con Pietro Gianelli (l'autore del busto)

Elisabetta Rosaspina (

sto dedicato al celebre incisore, oltre alle autorità comunali e i bambini delle scuole elementari montescudesi, era presente la discendente del famoso artista: Elisabetta Rosaspina, giornalista del Corriere della sera.

Francesco Rosaspina, principe degli incisori - Francesco Rosaspina (Montescudo, 1762 – Bologna, 1841) è stato tra i massimi incisori dei suoi tempi. Si legge nell'encicloppedia Treccani: “A Bologna, destinato agli studî classici, alternò questi con l'esercizio del disegno, quindi apprese l'arte dell'incisione sotto la guida del Nerozzi. Fra i 16 e i 17 anni aveva già inciso alcune vignette per l'Asinata di Clemente Bondi: poi, conosciute le stampe del Bartolozzi, s'industriò a imitarne il procedimento. I suoi progressi nelle varie tecniche dell'incisione furono rapidissimi. Non trascurò mai di coltivare le lettere e strinse amicizia con Pietro Giordani, l'abate Casti, Gian Battista Bodoni, dei quali incise i ritratti. Quello del Bodoni è un gioiello. Amò anche l'agricoltura e fu socio dell'Accademia agraria di Bologna. Fu chiamato a occuparsi della cosa pubblica e nel 1801 fece

Francesco Rosaspina nell'incisione del Bodoni, suo amico, un altro grande incisore

parte del Collegio dei dotti della Repubblica Cisalpina. Inviato a Lione come membro della straordinaria Consulta Cisalpina, volle conoscere Parigi e visitarne, in compagnia dell'incisore Giuseppe Longhi e del pittore Bossi, i tesori d'arte. Al ritorno incise uno dei suoi rami più grandi e più celebrati, la Danza dei puttini di F. Albani. L'Apparizione dei tre angeli ad Abramo di L. Carracci, il S. Giovanni del

Correggio, il Giudizio finale di P. P. Rubens vanno ricordati ancora tra i suoi intagli più noti. Con l'aiuto di alcuni discepoli attese alla riproduzione dei maggiori dipinti della Pinacoteca di Bologna”. Trattò il bulino, l'acquaforte, la puntasecca, i procedimenti di tinta e seppe efficacemente sposarli. Si dedicò quasi esclusivamente a riproduzioni rigorose (Albani, Guercino, Carracci, Rubens, Appiani, Parmigianino, Correggio, ecc.). La Banca Popolare Valconca nel 1994 gli dedicò il librostrenna. Scritto da Pier Giorgio Pasini e Anna Maria Bernucci, si intitola “Francesco Rosaspina incisor celebre”. E' stato richiesto anche da biblioteche canadesi. Montescudo gli ha intitolato il teatro.


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Deve essere questo il tema del dibattito oppure la salubrità della struttura? Intanto, a Coriano assemblea pubblica

- Si devono smaltire i rifiuti extra-provinciali nell'inceneritore di Coriano-Riccione-Misano? Questo è il grande dibattuito di questi ultimi mesi sull'impianmto di Raibano. Forse a questo va aggiunto anche un altro tema: quanto incidono le emissioni sulla salute degli abitanti della provincia di Rimini. Da anni, si questo argomento si è detto di tutto ed il suo contrario. Intanto, le forze politiche di Coriano (sia della maggioranza, sia della minoranza) indicono pubbliche assemblee sul ruolo dell'inceneritore. L'ultima si è tenuta poco prima di Natale ed è stata organizzata dai consiglieri FabiaTordi, Alfredo Fabbro e Emiliano Righetti. Presente anche il Sindaco Mimma Spinelli. Sul palco autorevoli relatori: Natale Belosi, Ruggero Ridolfi, Alberto Bellini, Augusto Fabbri e Ezio Venturi. Dice Fabia Tordi: “Ha voluto essere un punto di partenza per ricominciare anche nel nostro territorio a ripensare e parlare di politiche ambientali avanzate. Dalle relazioni illustrate, che hanno riscosso

Incaneritore, bruciare sì o no i rifiuti da fuori? Fabia Tordi: “Le alternative ci sono e sono già ampiamente adottate in altre realtà, occorre esserne consapevoli e disponibili ad ascoltarle”

Raibano, l'inceneritore

CORIANO grande interesse da parte del pubblico presente emerge quanto sia irrazionale oltre che inquinante pericoloso e costoso l’attuale sistema che produce oltre 650 kg di rifiuto annuo per abitante nella regione Emila-Romagna contro i 350 kg prodotti nel Veneto, a testimonianza di quale margine di recupero dobbiamo ancora riconquistare e quanto può essere fatto da questo punto di vista

con politiche spinte per la prevenzione della produzione del rifiuto prima e della raccolta differenziata e del riciclo poi che solo con la tariffa puntuale possono ottenere successi anche del 90%”.

“Alla fine - continua la tordi - con politiche virtuose si possono raggiungere i risultati di comuni che già producono solo 65 kg e anche 29 kg di rifiuto annuo. Il nuovo Piano Regionale

dei Rifiuti sta per essere adottato nel silenzio assordante della politica locale. L’incontro aveva l’obiettivo di riaccendere la luce su un tema così importante in questo momento, e testimoniare che tutta l’amministrazione di Coriano è impegnata sullo stesso fronte nel portare avanti la difesa delle popolazioni locali contro l’incenerimento di rifiuti provenienti da altri territori”. “Il vecchio piano dei Rifiuti provinciale - chiude la Tordi - è ormai decaduto e ora i singoli rappresentanti dei Comuni si presentano in ordine sparso ad affrontare i compiti assunti dalla programmazione regionale e nazionale i cui dispositivi anche se si impegnano da un lato verso gli obiettivi posti dalla comunità euro-

pea, inseriscono dei rallentamenti e dei limiti in particolare verso la tutela del principio di Prossimità. Perciò oggi più che mai il livello di coordinamento provinciale deve riorganizzarsi in fretta e non trovarsi impreparato. Il nostro è un appello affinché il presidente Vitali si faccia promotore di un incontro urgente con i rappresentanti politici del territorio per aprire un confronto sul tema delle politiche dei Rifiuti che li aiuti a comprendere ed essere consapevoli delle ricerche e tecnologie che attestano la straordinaria urgenza di adottare misure alternative all’ attuale sistema di gestione dei rifiuti affinché gli obbiettivi del piano dei Rifiuti regionale non siano condizionati da un’ impiantistica sovradimensionata rispetto alle future esigenze del territorio. Le politiche avanzate per l’ambiente vanno sostenute con grande volontà e consapevolezza perché solo esse possono contribuire oltre a tutelare la salute e il territorio, aiutarci ad uscire da questo grave momento di crisi e generare nuova occupazione. Le alternative ci sono e sono già ampiamente adottate in altre realtà, occorre esserne consapevoli e disponibili ad ascoltarle”.


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