Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070
ANNO 20 N.4 Euro 1,50
E-mail: lapiazzarimini@libero.it
Opposizioni (e diversi pd): portare Gambini al ballottaggio!
RICCIONE - 16-17
RIMINI - 5
IL PUNTO DI VISTA
Caro professor Roveri, grazie
Alessandro Roveri - Egregio professor Roveri, grazie. Da questo numero non riempie più questa colonna, che è un po' l'anima del giornale. E la sua anima è stata (e sarà) anche la nostra. Il motto potrebbe essere: giustizia e libertà (e umanesimo). Quello del Partito d'azione, dal quale lei culturalmente proviene. Lascia dopo 20 anni di ininterrotta collaborazione. Il suo pezzo giungeva via mail da Roma, dove abita da alcuni anni. Prima risiedeva a Ferrara, la sua città. E qui per anni aveva insegnato Storia contemporanea. Ma la città del cuore è (“la mia”) Cattolica (“che non riconosco più”), dove manca da tempo. Egidio, un gentiluomo, culturalmente di destra (ordine e sociale il suo credo) soleva dire: “Il primo articolo che leggo è quello del professor Roveri; spesso non condivido ma ne apprezzo l'onestà intellettuale e la vasta cultura”. Lo scriba l'ha conosciuto un quarto di secolo fa a Cattolica per un'intervista. Da qui la lunga amicizia. Mi permetto di dire che è stata una delle figure più importanti incontrate. Caro professore, con profondo affetto, grazie di cuore.
g. c.
www.lapiazzarimini.it
APRILE 2016
Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
25 Aprile, per non dimenticare le barbarie
Rimini Fiera, un 2015 con indicatori positivi
Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
Ghigi, il cantiere dovrebbe riaprire tra due mesi MORCIANO - 49
CATTOLICA - 33
Economia 2015, tra luci ed ombre La fotografia scrutata dal rapporto 2015 della Camera di commercio: crescono il manifatturiero, il fatturato, cala (di poco) l'export
DIRITTI - DOVERI
MADE IN ITALY
Renzi sveglia!!!... Una bèla Sta bon! Da svég al fà ancora martlèda più dan... tla testa di priputént e disunèst
di Francesco Toti - Meglio poco che niente, recita un vecchio adagio romagnolo. Il manifatturiero 2015 del sistema produttivo provinciale cresce del 2,5 per cento rispetto all'anno precedente; balzo del fatturato (più 1,1). Calano gli ordinativi totali (meno 0,1%). L'estero tiene; è calato dello 0,5 per cento. Sono state Pagine 2-7
Breve massima di saggezza Progettare la sopravvivenza
Richard Neutra
(Designer, 1892 - 1970)
Il sonno della ragione produce mostri Cecco - Francisco Goya - 2016
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
Davide Siliquini “Faremo un Psc per le famiglie e gli imprenditori”
San Clemente “D'Andrea, la metamorfosi” Villa, i colori del dialetto San Giovanni Palmetti: “Bianchi stava altrove” Coriano Inceneritore, quale futuro? Montefiore Capitale dell'incisione Mondaino Camminata di primavera Saludecio Sant'Amato, si scopre la lapide
FOCUS
Condomini
Consigliere, responsabilità Leasing immobiliare Pagina 22
Referendum, 17 domanderisposte - 17 domande e risposte sul referendum del 17 Aprile - per fermare le trivelle 1. Cosa s’intende per trivelle? Quando si parla di Trivelle ci si riferisce alle perforazioni per estrarre petrolio o gas, che siano in terraferma o in mare. Trivelle è una semplificazione giornalistica, ma rende l’idea. Pagina 15
2
INCHIESTA
Aprile 2016
Lo scenario fino al 2018 è positivo. Aumenteranno gli occupati. Il futuro passa per l'export Produzione: 2,5 per cento -13,5
-4,5 1,5
+2,1 -2,4
-0,2
Numero imprese: 34.339
-2,1
33.792 (+0,2)
36.125 35.628* (+1) 35.781 (+0,4) 35.521 2011 2012
2009
2010
2011
2012 2013
2014
2015
2009
2010
2013
Cassa integrazione: ,4 milioni 5,4 ,4 milioni milioni
34.503
3,1 3,1
34.339
2014 2015
*Entra in provincia di Rimini la Valmarecchia Pesarese
2,7 milioni 2,7 2013 2011 2012 di ore 2010 2009
Economia 2015, tra luci ed ombre Il polo industriale di San Giovanni, il più importante di Rimini Sud. In primo piano lo stabilimento Gilmar
L'INCHIESTA
segue dalla prima pagina
esportati beni per un valore pari a 1,895 miliardi di euro; erano 1,905 nel 2014. Il crollo più vistoso è quello russo, sceso del 41,8 per cento; è al quinto posto tra i mercati (era al terzo). L'import è salito del 9,7 per cento per un valore di 743 milioni di euro. Con una bilancia commerciale positiva per più di un miliardo di euro. La demografia delle imprese segna un piccolo segno meno: 34.339 nel 2015 contro le 34.503 del 2014. Cassa integrazione Gli indicatori si riflettono sulla cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) che è diminuita dell'11,7% rispetto al 2014, scesa di un milione di ore, da 8,8 a 7,8. Il tasso di occupazione provinciale è del 62,9%; 61,4 l'anno prima. Turismo Il turismo continua a difendersi, ma con una preoccupante calo degli stranieri. Gli arrivi totali 2015 sono stati 3,34 milioni (più4,3%), pari a 15,3 milioni di presenze (più 1,7). A scendere nel dettaglio, la provincia continua a perdere il valore aggiunto degli stranieri. Infatti, sulle presenze è stato perso oltre il 10 per cento, 10,3 per l'esattezza; c'era stato anche un
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa l'8 aprile
La Russia, in negativo, ha inciso sugli indicatori economici di tutta la provincia: sia sul turismo, sia sulle esportazioni. Tiene il turismo, ma c'è il tracollo degli stranieri, aumentano i tedeschi. Mercato immobiliare in leggero miglioramento
meno (3,4%) nel 2014 sul 2013. Più o meno gli arrivi esteri sono in tinta con le presenze: meno 9,7%. Il tracollo va imputato al mercato russo, calato del 54,2 per cento (con le presenze scese a 412mila). I tedeschi hanno riconquistato la leadership e per
LA STORIA
Top Automazioni, in tre anni più 150 per cento - La Top Automazioni in quattro anni ha incrementato i ricavi del 200 per cento. La progressione: più 33% quest'anno (proiezione); 32 nel 2015; 63 nel 2014 e più 47 per cento nel 2013. Sede a Poggio Torriana, l'ha fondata e la guida Bruno Bargellini. Argomenta: “L'azienda va molto bene. Stiamo raggiungendo risultati che non avrei mai detto nella mia vita. Speriamo che duri. Siamo leader in Italia e tra le prime tre in Europa; il nostro competitore acerrimo è svizzero”. Top Automazioni produce caricatori per torni; una macchina robot, completa-
Piero Bargellini
mente automatica, che adagia sul banco del tornio barrettine per gli orologi fino a mega barre per i carri armati. Due capannoni, ne sta costruendo uno nuovo di 12mila metri quadrati nella zona produttiva di Poggio Torriana; il trasloco avverrà il prossimo agosto. Bargellini: “Siamo già piccoli, continueremo ad ampliarci”. A chi gli chiede le
ragioni del successo, risponde: “La meccanica si è ripresa dopo la chiusura di molte imprese causa la crisi. Quelle rimaste per cercare di essere competitive continuano a fare investimenti in tecnologia. E il nostro livello tecnico è di prim'ordine; finora ancora non sono riusciti a raggiungerci. Poi facciamo più di 20 fiere l'anno. Torniamo sempre a casa con un pacco di ordinativi. Sono un investimento importante, ma è lì che ci facciamo conoscere dal mercato”
4,7
giunta sono anche aumentati: più 1,7 per cento (775mila le presenze). L'incremento a doppia cifra è quello francese (366mila presenze), austriaco (124mila) e inglese (75mila). Ci si potrebbe consolare con il trend positivo degli italiani: sia sugli arrivi (più 8,6%), che sulle presenze (5.9%). La riflessione è che bisognerebbe rimboccarsi le maniche ed iniziare a progettare; la realtà, nuda e cruda, lontana dalla retorica della politica, afferma che i risultati per raccoglierli richiedono anni, se non di decenni. Anni e decenni da sconsiderate cicale che hanno portato a questa situazione. Ci si potrebbe illuminare con una massima contadina di profonda e spietata: metti giù il frutto oggi e ci vogliono degli anni. Dunque, facile terapia: bisogna ripartire subito a progettare, con intelligenza, naturalmente. Mercato immobiliare Piccoli segnali di ripresa per il settore immobiliare dopo il tonfo degli anni addietro. Nel primo semestre dello scorso anno nella provincia di Rimini le compra-vendite sono salite del 4,6% (più 4,9 invece nel comune di Rimini). Stabili le quotazioni immobiliari. Rimini è tra le prime 10 città italiane per le quotazioni a metro quadro, un dato che la colloca anche davanti a Bologna. Come ben sappiamo, la bolla speculativa immobiliare ha bruciato miliardi di ricchezza provinciale che andava impiegata altrove per creare benessere solido e mentale. Ma oramai i buoi sono usciti e va fatto tesoro dagli errori. Scenari Gli indicatori dicono che la ripresa economica provinciale è iniziata, seppur timidamente. Gli analisti prospettano una crescita fino al 2018. Se nel 2015, il tasso di disoccupazione è stato del 10,5 per cento, nel 2018 scenderà al 7,4.
2014
2015
STRETTAMENTE PERSONALE
Bisognerebbe tornare allo spirito della casa colonica - Per crescere ci vogliono tensioni psichiche ed intraprendenza. Capacità ed organizzazione. Ci vogliono i legami della casa colonica romagnola, direbbe Steefano Zamagni, il prestigioso economista riminese da esportazione. E' nelle sue aie che gli economisti fanno affondare lo sviluppo civile e produttivo di una delle province più ricche d'Italia per Pil (Prodotto interno lordo), ma agli ultimi posti per i moduli Irpef. Altra perla di auto-lesionismo morale e non solo. Risultati raggiunti in mezzo secolo. Fino agli anni '50, il Riminese era terra di emigranti. La cascina patriarcale era un microcosmo di competenze e laboriosità. Sapeva bastare a se stessa. Oltre a saper coltivare la terra, ci si arrangiava con la meccanica e la falegnameria, la maglieria e la cucina. I quattro settori, non proprio a caso, rappresentano, i vomeri della provincia, dell'Emilia Romagna e dell'Italia. Top Automazioni (leader europea per caricatori di torni) e Dts (illuminazione per lo spettacolo e non solo) sono nate, come amano dire i titolari, sotto il portico e in dismessi pollai. Negli ultimi anni, quello spirito che lega gli uni agli altri, con la crescita del benessere economico, si è un po' smarrito per strada. Come afferma Zamagni, il legame è il singolo anello della catena della vita, ma se uno si rompe, addio collana. Addio società. Negli ultimi anni, questa crisi sembra aver fatto riavvicinare gli uni agli altri. Si sta prendendo coscienza che da soli si è deboli; serve l'aiuto per far meno fatica.
INCHIESTA Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
1,4 primi 9 mesi
1,1 923 miliardi milioni
2009
3
Il presidente della Camera di commercio riflettte sulle ragioni di questo difficile momento
Esportazioni a 1,904 miliardi 1,853 12 mesi
Aprile 2016
1,904 1,89 miliardi 1,858 miliardi
2013 2014 2015
Esportazioni: Usa primo mercato 11,1% 156 milioni
2012 Usa
DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
Turismo: meno presenze
Primi 9 mesi
9,1 129 milioni
6,8% 96 milioni
5,4% 75 milioni
2011
2010
Da più di 100 anni sul territorio
Francia Germania Regno Unito
5,2% 73 milioni
Russia
15,58 milioni presenze (2,97 milioni arrivi)
15,61 (3 )
16,2 (3,1)
2011 2010
15,9 (3,1)
15,5 (3,1)
2012 2013
15 (3,2)
2014
2009
Moretti: “Basta accusare i politici e basta che i politici accusino gli imprenditori” - “Basta incolparsi a vicenda. I politici fanno cadere la crisi economica sull'avarizia degli imprenditori. Mentre chi fa impresa mette all'indice l'incapacità e la corruzione della politica. E' ora di fare le cose insieme”. La riflessione è di Fabrizio Moretti, imprenditore in Viserba, nonché presidente della Camera di Commercio. “In questo momento afferma Moretti, una grande passione per la bicicletta - si intravede qualche segnale positivo sull'occupazione e in
qualche settore con piccoli incrementi. Dall'altra parte dobbiamo essere consapevoli che non siamo in una crisi ma in un cambiamento epocale. Questi lievi segnali di luce, nelle dinamiche politiche ed economiche andrebbero accelerati con lo spirito della responsabilità. Invece, finora la politica ha sparato contro la classe imprenditoriale; mentre quest'ultima si è accanita ad indicare nei politici il problema. Penso che le responsabilità le abbiamo tutti. Per uscire dal tunnel
avremmo bisogno di un paese più veloce, snello e meno burocratico. Tutte cose che ci raccontiamo da anni, tuttavia non si agisce. Sempre da tempo, e siamo tutti d'accordo, si rileva che il peso fiscale per le imprese è insostenibile”. Mi piace essere positivo continua Moretti, a capo di un'impresa di vernici fondata dai genitori - ma i fatti dicono che non è solo dalla crisi del 2008 che le cose non vanno bene: prima l'Italia cresceva meno degli altri paesi europei.
Qui ci sono le eccellenze, ma non bastano. Gli imprenditori sono chiamati ad innovare, a fare ricerca, a cercare di internazionalizzarsi, ma da soli facciamo troppa fatica. Abbiamo bisogno di una politica di vero cambiamento e non solo parole e slogan. La politica fa parlare di sé per l'instabilità, la corruzione, la burocrazia. Tutti ci dobbiamo sforzare per una visione positiva, ma senza illusioni rispetto alla realtà oggettiva. Se corre tutta la squadra, si fa meno fatica”.
Fabrizio Moretti, presidente della Camera di commercio
15,3 (3,3)
2015
INCHIESTA Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
FOCUS
- In crescita il fattura 2015 del gruppo Rimini Fiera. Utile netto a 3,7 milioni. Mol (Margine operativo lordo, l'utile prima delle tasse e degli ammortamenti) a 12 milioni. Posizione finanziaria netta a 4,8 milioni. Sono gli indicatori economici fondamentali del bilancio del Gruppo Rimini Fiera 2015 Il consiglio d'amministrazione guidato da Lorenzo Cagnoni proporrà ai soci un dividendo della capogruppo pari a 9,46 centesimi per azione (6,5 centesimi nel 2014). Andiamoli a vedere questi numeri. I ricavi 2015 del Gruppo Rimini Fiera è di 74,9 milioni di euro (un balzo del 10,1% rispetto ai 68 milioni di euro de 2014). Il margine operativo lordo si è mantenuto sui livelli dell'anno precedente anche senza Tecnargilla e IBE. L’utile netto, a 3,7 milioni di euro, ha fatto segnare un incremento del 8,8% rispetto ai 3,4 milioni di euro dell’esercizio 2014. La posizione finanziaria netta è positiva per 4,8 milioni di euro, in miglioramento rispetto
Aprile 2016
5
74,9 milioni di euro nel 2015 contro i 68 milioni dell'anno precedente. Proiezioni triennio positive
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Rimini Fiera, cresce il fatturato Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera
Gli esperti affermano che sul territorio genera ricchezza quantificabile in 10 volte i ricavi al debito di 4,7 milioni dell'anno prima. Per ciò che concerne la capogruppo, Rimini Fiera, il fatturato 2015 è pari a 58,4 milioni di euro, in crescita del 3,5% rispetto ai 56,4 milioni di euro al 31 dicembre 2014. Il Mol è pari a 11,4 milioni di euro, in linea con gli 11,5 milioni di euro dell’esercizio precedente. L’utile netto è di 3,9 milioni di euro, un incremento del 25,8% rispetto ai 3,1 milioni di euro del 2014. “Questo risultato economico - dice il presidente Lorenzo Cagnoni - sostanzia la bontà
ner di prestigio, quale Tecniche Nuove, di un’importante manifestazione sudamericana sull’ambiente, il FIMAI DO BRASIL - oggi ECOMONDO BRASIL - al debutto lo scorso novembre a San Paolo.
delle nostre strategie e dei nostri percorsi. Sono numeri che parlano di crescita, sviluppo, coerenza tra visione prospettica e risultati”. Nel 2015 Rimini Fiera aveva in calendario 41 manifestazioni e totalizzato 8.525 espositori. Sempre nel 2015 i congressi e gli eventi ospitati sono saliti a 141. L’attività di Rimini Fiera ha generato sul territorio oltre 2 milioni di presenze. Dunque, un 2015 con buone prestazioni: aumentati i prodot-
ti in calendario con l’ottima, recente, notizia della conferma di Macfrut a Rimini Fiera fino al 2018; cresce il business congressuale in quantità e qualità con eventi di caratura internazionale – fra gli altri FISM il meeting mondiale della magia – e l’affermazione del Palacongressi di Rimini quale destinazione di rilievo per i congressi medico-scientifici; prosegue la politica dinamica di Rimini Fiera sull’estero con l’acquisizione, insieme ad un part-
Futuro Per il prossimo triennio i piani di Rimini Fiera parlano ancora di sviluppo e crescita. Una crescita progettata per linee interne con l’implementazione delle manifestazioni storiche e anche con la gemmazione, da queste, di start up funzionali al mercato. Ma progettata anche attraverso l’ideazione di nuovi prodotti, pensiamo alle new entry, a maggio 2016, del MUSIC INSIDE RIMINI e del MUSIC INSIDE FESTIVAL che, intercettando la traiettoria del mercato music&technology faranno di Rimini la vetrina espositiva e il laboratorio delle tendenze del
settore. E la crescita passerà ancora una volta attraverso sviluppi internazionali. Il management di Rimini Fiera è dunque confidente, dopo un inizio positivo, di raggiungere i risultati ambiziosi previsti dal budget 2016. Il consiglio di amministrazione ha deliberato un incremento della partecipazione di Rimini Fiera in Uni.Rimini con l’obiettivo di un rafforzamento tangibile del legame con il territorio e, in particolare, con l’Università e il mondo della formazione. Rimini Fiera, da oltre 60 anni, opera con un ruolo primario, sul mercato fieristico domestico e internazionale, con manifestazioni ad alta specializzazione (41 tra annuali e biennali, 11 delle quali internazionali, per la maggior parte organizzate direttamente). Rimini Fiera presidia importanti distretti economici, valorizzati nelle business unit; Wellness, Food & Beverage & Consumer; Green, Technology & Entertainment; Tourism & Transport. Presidia inoltre il mercato congressuale gestendo con la business unit Event & Conference il Palacongressi di Rimini che nel 2015 ha ospitato 141 tra congressi ed eventi. non ricorrenti. Gli esperti affermano che sul territorio genera una ricaduta pari a 10 volte i ricavi.
INCHIESTA
Aprile 2016
7
Milioni di cioccolatini al giorno. Negli ultimi tre anni i ricavi cresciuti in doppia cifra
Rovelli, da Montefiore cioccolato in 30 nazioni - Un milione e duecentomila cioccolatini al giorno. Crescita a cifra doppia negli ultimi tre anni. E quest'anno. Una multinazionale tascabile con bandiere in trenta nazioni che pesano per oltre il 40 cento sul fatturato. Nel 2015 ha assunto una decina di persone. Sono il linguaggio dei numeri che sanno raccontare Dolciaria Rovelli. L'azienda di Serbadone (a mezza strada tra Morciano e Montefiore Conca) è la più importante del settore in Emilia Romagna. Ed è intenzione della proprietà continuare a crescere e ad espandersi sia in Italia, sia all'estero. La persona immagine è Roberto Leurini, un gemmanese che ha
Bontà del prodotto. Innovazione. Investimenti continui e nuovi mercati. Fondata negli anni '50 da Antonio Rovelli. Stabilimento perfettamente integrato nel paesaggio della Valconca
Cioccolatini
1,2 milioni - Dolciaria Rovelli produce 1,2 milioni di cioccolatini al giorno. Prima azienda del settore in Emilia Romagna I Leurini-Ferroni eredi del fondatore Antonio Rovelli. Da sinistra: Ubaldo Ferroni con le cugine Francesca e Roberta Leurini
ECONOMIA sposato Fiorella, la figlia del fondatore Antonio. Ora in azienda ci sono anche le due figlie, Francesca e Roberta ed il nipote Ubaldo. Racconta, attaccando con una battuta: “Il futuro? Se tutto va bene, a 70 anni, è diventato corto. Siamo alla terza generazione e senza dubbio è in grado di portare avanti l'impresa. Soprattutto di farla crescere. Abbiamo nel cassetto numerosi progetti da concretizzare. Stiamo cavalcando i tempi con l'innovazione. Curiamo la qualità del prodotto, il packaging, ci dotiamo di nuovi macchinari. Siamo all'ultima generazione di software”. Una delle strade per irrobustirsi sono gli investimenti. Nell'ampliamento dello stabilimento messo sul piatto una cifra consistente. Sarà finito tra il prossimo settembre-ottobre. Completamente integrato nella collina, si affaccia sul poggio impreziosito dall'elegante
- Ci sono in prima fila anche il Centro raccolta di Cattolica, ex bus terminal di via Toscana e il Centro Raccolta Riccione. Il Campo Lavoro Missionario cerca solidarietà concreta il 9 e 10 aprile, all’insegna di parole d’ordine come solidarietà, cooperazione, riciclo e riuso. La grande raccolta di oggetti e materiali di recupero, proposti nei mercati dell’usato allestiti durante la due giorni, ha l’obiettivo di recuperare fondi a sostegno dei missionari riminesi nel mondo. Migliaia di volontari saranno coinvolti nella gestione dei campi, occupandosi di varie mansioni, quali logistica, stoccaggio merci, consegna materiale informativo. Per dare il proprio contributo a uno dei campi allestiti nella provincia è necessario contattare la segreteria del punto di raccolta nel comune di interesse.
chiesa di San Simeone. L'orizzonte è chiuso da Montemaggiore. Con i nuovi lavori, i metri coperti saranno circa 5mila. “La nostra fabbrica di cioccolato - afferma Ubaldo Ferroni, nipote del fondatore, e socio, nonché responsabile della produzione - potrebbe rappresentare lo spirito dell'azienda. Da fuori sembra piccola, invece dentro è grande. Diciamo che è discreta; si sviluppa sull'orizzontale”. Gli altri indicatori economici Rovelli dicono che impiega direttamente una trentina di persone (cinque anni fa erano 15), una quindicina indirettamente, e una forza vendita di 30 addetti. I ricavi nel 2016 dovrebbero salire del 15 per cento; la stessa prestazione del 2015. Il successo passa per l'estero, che vale oltre il 40 per cento. Era salito fino al 50, ma le turbolenze politiche e sociali che hanno investito la
Roberto Leurini
Libia, la Grecia, la Russia e non solo hanno fatto indietreggiare la percentuale. In ordine di peso, i mercati più importanti sono: Slovenia, Israele, Olanda, Finlandia, Singapore, Usa, Romania. In queste nazioni si è presenti con degli importatori. Importatori conosciuti in Germania, alla Fiera di Colonia. Una delle maggiori del
settore, è uno degli eventi più importanti al quale da un ventennio partecipa Rovelli. Naturalmente, in azienda si parlano con fluenza inglese, spagnolo, francese. Anche il mercato italiano continua a dare soddisfazioni; da anni è presente nella grande distribuzione: Carrefour, Iper, Sarni. I prodotti di punta sono il boero
con la ciliegia e le praline. Una delle ultime novità, una pralina all'arancia, è stata accolta con favore dagli appassionati. La Dolciaria Rovelli nasce alla fine degli anni Cinquanta. Ne fu artefice un trentenne Antonio. Origine contadina, inizia a fare il commerciante di generi alimentari. Ha in catalogo un prodotto che va fortissimo: il boero con dentro la mitica ciliegia. Glielo fornisce una piccola azienda di Riccione, oggi scomparsa. Inizia a produrlo, il boero, in proprio sciogliendo il cioccolato in un pentolino nella cucina di casa. E' lo stesso Rovelli a inventare e costruire la prima macchina per velo-
Campo di lavoro missionario 2016 Un momento della raccolta
Materiali di recupero fondi, per gli operatori riminesi nel mondo, il 9 e 10 aprile Questi i contatti: Centro raccolta Cattolica, ex bus terminal, via Toscana. Tel. 338 3160142 – 339 3114130. Centro Raccolta Rimini, piazzale ex Mercato ortofrutticolo, via Emilia (zona celle). Tel. 345 6182101 - 345 9782086 segreteria@campolavoro.it Centro Raccolta Riccione, zona Luna Park, via Vespucci 6. Tel. 366 8206629 - 333 9438635 riccione@campolavoro.it - Centro raccolta Bellaria, parrocchia Santa Margherita, via San Mauro 1. Tel. 338 3814381. Centro
raccolta Santarcangelo, Area Campana, viale Marini. Tel. 342 7177813 campolavorosantarcangelo@gmail.com - Centro raccolta Villa Verucchio, p.le Vecchia Chiesa, via Casale 101 – 328 7760898 clmvillaverucchio14@gmail.com. Progetti finanziati: svuotando soffitto e recuperando materiale di scarto, il Campo Lavoro missionario ha raccolto ben 199mila euro a sostegno di iniziative in Africa, America Lati-
na, Albania. Quest’anno sono 6 i progetti finanziati: risorse socio-umanitarie, della Missione diocesana in Albania. Per sostenere il progetto educativo Shen Asti Berat, rivolto a una cinquantina di bambini con difficili contesti familiari e a rischio di abbandono scolastico. Previsto un doposcuola quotidiano e un servizio di aiuto compiti ma anche momenti di animazione e incontri per le famiglie e i ragazzi. Mai più bambini in carcere,
della Comunità Papa Giovanni in Camerun. Per migliorare le condizioni delle carceri, pagare le ammende di una decina di detenuti, potenziare le attività agricole per giovani carcerati. Reparto ostetricia Centro sanitario di Baleng-Bafoussam, dell’associazione Maria Negretto in Camerun.
volontarimini@volontarimini.it
cizzare la produzione. Gli anni della svolta sono gli Ottanta. Leurini: “Da allora abbiamo prestato sempre più attenzione al prodotto, ai mercati, all'innovazione, ai macchinari. L'ultimo macchinario acquistato è in grado di produrre 800 cioccolatini al minuto. La nostra forza è: la qualità più alta al giusto prezzo. E' questa la ragione vera per la quale il consumatore ti cerca”. I cioccolatini made in Romagna sono anche tra i “protagonisti” del film “Bar Sport” con Teo Teocoli. E' possibile inoltre visitare l'azienda, sotto la guida del responsabile di produzione, Ubaldo Ferroni, nel periodo a ridosso della Pasqua. Ad accogliere le scolaresche in visita anche una mascotte di tre metri vestita da boero. A fine visita, ad ogni bambino il diploma da maestro cioccolataio ed un assaggio. L'azienda di Montefiore apre le porte con uno spaccio aziendale da paese dei balocchi due volte l'anno: a Natale ed a Pasqua.
Per realizzare un nuovo reparto di ostetricia all’interno del Centro sanitario, che costituirà un punto di riferimento per l’intero ovest del Camerun. Casa Famiglia Maria Madre di Tenerezza, dell’istituto Maestre Pie dell’Addolorata in Brasile. Per accogliere bambini e ragazzi di strada senza famiglia, inseriti in percorsi di studio e lavoro. Nuova chiesa nella missione Makalla, di padre Corrado Masini in Etiopia. Per costruire una nuova chiesa in muratura quale punto di riferimento per la comunità locale e la diffusione di una cultura dell’onestà e dell’altruismo. Sostegno alle famiglie riminesi, della Caritas diocesana e associazione Famiglie insieme. Un concreto sostegno economico alle famiglie in difficoltà attraverso piccoli prestiti da restituire in modi e tempi concordati.
l'OPINIONE
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che 2016 che fa .4
Così, mentre siamo distratti... - Siamo nelle mani del Comandante Trivellone, così tra mancata informazione, sottovalutazione ed altre gabole, l’imminente Referendum sulle trivellazioni marine italiane, quindi evidentemente e prioritariamente in Adriatico, sembrava destinato ad un quasi inevitabile mancato raggiungimento del quorum del cinquanta per cento più uno degli elettori. Per far rimanere le trivelle, per coprire con questo tutto il resto, ma soprattutto e purtroppo per far rimanere noi ‘trivellati’ a tutti i livelli. Metafora linguistica comunque tutto sommato quasi pudìca per quel che quotidianamente ci viene inflitto, con le trivelle, sul cui merito si può pure legittimamente discettare, divenute simbolo complessivo della nostra condizione. Era il 2001, giusto quindici anni fa e significativamente proprio dopo l”attacco all’America ed all’Occidente’ con quell’11 settembre che ridefiniva tutti gli orizzonti determinando quelli attuali: in ‘Merry Christmas’, cinepanettone natalizio dell’anno, si simboleggiava la nostra condizione con il Comandante Fabio Trivellone di Christian De Sica ‘titolare’ di due famiglie, ciascuna con moglie e prole, tra le quali si barcamenava cercando di non far sapere nulla l’una dell’altra. Similmente oggi il nostro Comandante Trivellone vorrebbe tenere all’oscuro la famiglia d’elezione, il popolo italiano, su come intende realmente governare, e a
Il Comandante Trivellone A TRIVELLA... DI TOTO' di Gabriele Paci
ricaduta lo stesso, e peggio, avviene per molti dei locali ‘Comandanti Trivellone’ che tenendo famiglia pretenderebbero che tutto il resto a questo si adegui e favorisca. Il ‘conflitto d’interessi’ nazionale è oggi simboleggiato dal Ministro uscente (e ormai uscita) dello ‘Sviluppo economico’, vicenda che si voleva momentaneamente chiusa dopo le dimissioni lampo della stessa Federica Guidi. La questione rimane invece aperta per quanto riguarda Maria Elena Boschi, responsabile del Ministero per le Riforme, e per l’intero Governo. Ma queste non sono storie solo nazionali, si incontrano e sovrappongono ai tanti ‘conflitti d’interessi’ territoriali in cui l’intreccio tra interessi familiari e familistici incrociano la pretesa di governare le popolazioni locali. Anche perché Matteo Renzi giocando furbescamente sulla questione del ‘Referendum trivelle’, tra caute opposizioni interne e piccole furbizie, fra ‘Trivelle zero’ e ‘Più trivelle per tutti’ raggiunge lo scopo di diffondere nebbia, in mare o terra che sia, e alla fine tra trivelle e trivellati, voto e vuoto, l’unica autentica prospettiva sembra quella che trivellino noi. Inconsapevoli, e dunque consapevolmente com-
... “Tu qua’ Natale ... Pasca e Ppifania!! T’ ‘o vvuo’ mettere ‘ncapo... ‘int’ ‘a cervella che staje malato ancora ‘e fantasia?... ‘A morte ‘o ssaje ched’e”.... e una TRIVELLA. ...
Cecco 2016
plici. «Tengo famiglia» è motto italico che ben più apprezzabilmente dovrebbe dire «Proprio perché tengo famiglia mi comporto in maniera tale che i miei ne siano fieri». E’ invece inteso nel senso di poter fare qualsiasi cosa pur di favorire i familiari, da Bossi a Di Pietro, da Mastella a Fini, da Lupi alla Boschi sino, per ora momentaneamente, appunto alla Guidi. In un Paese cattolico, anzi in quello cattolico per definizione ed insediamento storico, è
purtroppo questo il vero ‘Partito della famiglia’ di cui diffidare, altro che il ‘povero’ Mario Adinolfi ed il suo epigonico ‘Il Popolo della Famiglia’. E’ il fondamento del familismo amorale, tra famiglie naturali ed acquisite di cui si tutelano a tutti i livelli gli interessi. Come il ‘Comandante Trivellone’, al contempo degno predecessore ed involontario epigono del Comandante (in questo caso marittimo) Francesco Schettino che portò all’omicida naufragio della Concordia. Se ce
8. l’affondo giunto alla fin della licenza… ne siamo dimenticati sarebbe il momento di ricordarcene, perché su una analoga ‘imbarcazione’ comunque siamo. Fu proprio Leo Longanesi, capace e un po’ opportunista giornalista romagnolo della ravennate Bagnacavallo, a proporre di scrivere sul tricolore come motto nazionale quel «Tengo famiglia» di cui dicevamo. Ed è quindi ben difficile dalle nostre parti, nazionali e locali, tenere lontani gli affetti, o quanto meno il loro carapace, dalla politica, ma intanto non sarebbe male cominciare a diffidare dal Comandante Trivellone, ovunque e sotto qualsiasi nome si ripresenti. Ma, volendo, di facile individuazione. E così va questa Italia ‘trivellata’ da nord a sud e da est ad ovest, fantastico strapaese con una Chiesa passata dagli ‘Atti degli apostoli’ agli ‘Attici degli apostoli’, con ‘Santo spirito’ e ‘San Paolo’ divenuti nomi di grandi banche e ‘Nazareno’ emblema di uno strano patto e forse di indicibili patti. Immersi come siamo in storie incredibili, cui incredibilmente riusciamo ancora a credere, e parallelamente esposti al fuoco amico che tutti ci infilza. Peraltro alla fine di quella esemplare pellicola se ne scoprivano pure altre su quel Comandante Trivellone e le sue esuberanze. Quanto a noi ed al Trivellone di turno, nazionale e locale che sia, a questo punto di acquiescenza magari ce lo meritiamo.
‘Movimento per l'estizione umana volontaria’ di Gabriele Della Rovere - «May we live long and die out», «Si possa noi vivere a lungo e poi estinguerci» sostengono esultanti gli incauti membri del ‘Movimento per l’estinzione umana volontaria’, convinti che l’uomo faccia tanti di quei danni al pianeta ed agli altri essere viventi, che prima toglie il disturbo meglio è. Siamo così circondati da ‘mattocchi’ che questi non sono neppure i peggiori, soprattutto per il non eccessivo seguito, ma pare che molti siano impegnati a dare ragioni ai picchiatelli dell’estinzione umana volontaria. Dall’odio dell’uomo contro l’uomo alla semipoliteistica creazione di ‘dei’ in nome dei quali distruggere se stessi e gli altri, dall’ignoranza di quanto avviene al di là del nostro naso sino alla diminuzione dei livelli di trasparenza del mercato finanziario e della democrazia, o viceversa dato che non c’è grande differenze considerato quanto le cose siano in realtà intrecciate. Se poi qualcuno arriva davvero a pensare e propagandare certe enormità non possiamo neanche troppo lamentarci.
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RIMINI
5. Parliamo di mafie, Cosa nostra, 'Ndrangheta, Camorra, Casalesi... all'assalto della riviera romagnola
Barzellette, infiltrazioni, radicamento Da sinistra: Massimo Russo (magistrato a Palermo), Alessandro Bondi, Piergiorgio Morosini (magistrato a Palermo - oggi membro eletto del CSM). Convegno: “Allarme criminalità organizzata” organizzata dall'Arcobaleno (Cattolica, 14/7/2005 Hotel Kursaal)
MAFIE
di Alessandro Bondi* - Confusi dalle troppe informazioni senza gerarchie e priorità, le notizie sembrano senza storia. Eppure il presente richiama il passato, anche quando la memoria è affidata al silicio di un computer. 3 gennaio 2014. In una video intervista di Michela Monte per il progetto Stop blanqueo, l’allora assessore regionale per il turismo Melucci sosteneva: «Riviera in mano alla mafia? Barzelletta». Aveva ragione, la Riviera non era in mano alla mafia. Avrebbe potuto aggiungere che il territorio non era controllato dalla mafia; che l’economia non era gestita dalla mafia; che la politica in genere non obbediva alla mafia; che non tutte le organizzazioni criminali erano mafiose o legate a un’espressione mafiosa. Premessa di altro discorso su una politica alberghiera sbagliata, ridotta a prezzi bassi e qualità infima dei servizi offerti, così come la delega e l’esperienza dell’assessore spingeva a pensare. Purtroppo l’assessore aggiunse: «Non mi risultano infiltrazioni mafiosi nel senso classico del termine come risultano da altre parti» (Corriere di Romagna 3.1.14). Così dicendo, non solo l’assessore al turismo sbagliava su competenze e concetti che non hanno nulla di «classico», ma sbagliava pure per difetto. L’uso della parola ‘infiltrazione’ è errata non perché la Riviera sia stata risparmiata da infiltrazioni della criminalità orga-
nizzata, ma perché l’idea d’infiltrazione colloca il male all’esterno dei confini regionali e riduce le dimensioni di un problema molto più grave che coinvolge ormai istituzioni e parti sociali emiliano-romagnole. Rapporti DIA, ricerche, indagini e processi testimoniano, infatti, che la verginità morale della Riviera non è solo minacciata da infiltrazioni di elementi mafiosi, ma è verginità da tempo persa col marketing turistico di altri tempi: violata da organizzazioni criminali che anche in Riviera hanno base, territorio, ricchezza, storia. E un presente. 2 marzo 2016. Operazione Idra una costola dell’operazione Mirrow. Sono state eseguite dai carabinieri del nucleo investigativo di Rimini sei ordinanze di custodia cautelare e notificati tre obblighi di firma nei confronti di Rosario Pio De Sisto e altri napoletani e riminesi legati ai clan dei Nuvoletta di Marano (Napoli). In tutto gli indagati sono 20. Compravano nel riminese merce di ogni genere, con piccoli acconti e assegni post datati, poi la spedivano nel Napoletano dove era acquistata e rivenduta a prezzi stracciati da imprenditori collusi. I reati contestati sono di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, esercizio abusivo del credito, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni, truffa, riciclaggio. L’aggravante mafiosa non è ancora stata conte-
Rapporti DIA, ricerche, indagini e processi testimoniano, infatti, che la verginità morale della Riviera non è solo minacciata da infiltrazioni di elementi mafiosi, ma è verginità da tempo persa col marketing turistico di altri tempi: violata da organizzazioni criminali che anche in Riviera hanno base, territorio, ricchezza, storia. E un presente...
stata (Corriere di Romagna, 2.3.2016). Il procedimento penale accerterà la verità almeno processuale su fatti e responsabilità. Ma per gli investigatori un personaggio emerge già ora: Rosario Pio De Sisto. Soprannominato ‘zio Sisto’ gode del rispetto della Camorra, si dedica alle estorsioni, entra in affari con albergatori della zona, dirime le controversie tra le organizzazioni criminali, siede a tavola con i capi clan Antonio e Pasquale Nuvoletta ed è autorizzato a punirne gli
uomini (Resto del Carlino, 2.3.2016). È uno che conta di un’organizzazione che fa conto su violenza e denaro: 72 conti correnti, cassette di sicurezza, quattro società, tre auto, cinque autocarri e due appartamenti sono sottoposti a sequestro preventivo. Stesso giorno. Commenta l’operazione Idra il sindaco di Rimini. Il virgolettato del titolo è riduttivo «Nuovo slancio alla battaglia alle infiltrazioni», ma migliora nel testo del comunicato stampa dove parla apertamente di «radica-
mento delle attività criminali sul territorio verso cui le istituzioni hanno fortemente voluto cambiare approccio al problema, mettendo al bando le ipocrisie» (La Voce, 2.3.2016). Le parole sono corrette. La loro sincerità sarà verificata con i fatti che piegano la politica, che sono il migliore antidoto dell’ipocrisia sulla mafia come dell’antimafia, di chi nega la mafia senza sapere o la combatte senza fare: per quel che un territorio, la sua società e le sue istituzioni possono mettere concretamente in campo, insieme a magistratura e forze dell’ordine. In breve, alla prova dei fatti, negare la presenza mafiosa in Riviera è sbagliato; darne altre dimensioni e qualità rispetto al suo radicamento è ipocrita. Oltre l’Ndrangheta. Ribadito il punto, si riprende il discorso sulla criminalità organizzata nella nostra Regione. Partendo dal rapporto del centro Pio La torre 2015, inseguendo fonti DIA, indagini giudiziarie e giornalistiche, ci si è concentrati su tre organizzazioni criminali storiche pienamente operative in Emilia Romagna – Riviera compresa – ‘Ndrangheta, Camorra, Cosa nostra. Si è partiti dall’Ndrangheta, si è accennato ad altre organizzazioni criminali, si è distinto per caratteri-
stiche, organizzazione, modalità di azione: tutte espressioni di un radicamento forte, peculiare, storico dell’Ndrangheta. Introdotti da fatti e documenti recenti, con lo stesso procedere si proseguirà lo studio passando alla Camorra: l’organizzazione criminale che solo in Campania conta «centodieci clan cui va ad aggiungersi un fitto sottobosco di realtà criminali minori e le collaborazioni con gruppi di etnia straniere [ha] capacità di condizionamento culturale delle fasce più deboli della popolazione [riesce] a porsi come punto di riferimento unitario e alternativo allo Stato [con] spiccata vocazione ad infiltrarsi, anche fuori regione e all’estero, negli apparati economici e finanziari». Come l’Ndrangheta anche la Camorra, nel 2011, è stata inserita «con una direttiva del Presidente Barack Obama nella black list delle consorterie criminali più pericolose» (Rapporto DIA 2015, 93, 122, 127). La stessa Camorra che con personaggi legati ai Moccia, ai Nuvoletta, ai Vallefuoco, ai Mariniello, ai Stolder, ai D’Alessandro, al clan di Sarno di Napoli; al sodalizio dei Fezza-D’AuriaPetrosino del salernitano; al clan dei casalesi di Caserta si è infiltrata e radicata in Emilia Romagna non solo per il prosciutto, la Ferrari, il mare e le discoteche . Di questo, si dirà. (quinta parte - continua) *Professore, Cattedra di Diritto penale Dipartimento di giurisprudenza Università di Urbino
RIMINI
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Il primo il candidato del centro-sinistra. Il secondo per il centro-destra - Come sarà Rimini nel 2021? Andrea Gnassi, il suo primo mandato se l'è fatto, il ricorso alle urne è dietro l’angolo, e il Pd non ha tentennato: avanti tutta verso lo “Gnassi-bis”. Ce la farà? Gli elettori continueranno a dargli fiducia? Nel 2011 con trentasei punti programmatici disegnò la ‘nuova’ Rimini. Dalla riorganizzazione della macchina comunale, ai temi del vivere quotidiano dei cittadini (mobilità, urbanistica, imprese e lavoro ecc.), nulla (o quasi) gli è sfuggito. Rimini dopo cinque anni è ancora una città da troppi problemi e c’è ancora molto da fare. Pertanto Andrea Gnassi si presenterà ‘chiedendo la fiducia’ per un altro lustro. L’opposizione sosterrà che la rivoluzione promessa non c’è stata. E’ vero: troppe persone sono rimaste sugli scalini di Palazzo Garampi senza riuscire a varcare la soglia neppure per un caffè con il primo cittadino. Questa, forse, è la sfida delle sfide, che in nessun cantiere si potrà mai realizzare: unire e fare una sintesi di tutte le anime e le esigenze della città. Le forze e i protagonisti in campo A sinistra s’intravede la lista “Rimini in Comune – Diritti a Sinistra”. Mentre scriviamo nomi di candidati non ci sono. Alle loro spalle c’è la passione politica di Fare Comune che nel 2011 sostenne il tenace Fabio Pazzaglia, allora anche candidato sindaco. Per loro nel 2011 il 5% dei voti (3.745). Dalla parte opposta, alcuni storici riferimenti della destra riminese hanno ufficializzano la nascita della lista “Uniti si vince”, con lo slogan “Rimini nel cuore”. Tra i promotori Claudio Dau, Claudio
Comune, un affare Gnassi-Pecci? Si attende un chiarimento in casa grillina. Gioenzo Renzi, storico big della destra, va con Lega Nord e Fratelli d'Italia FOCUS
di Domenico Chiericozzi Di Lorenzo e Claudio Mazzarino, ma anche il capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale, Gennaro Mauro. Sosterranno il candidato sindaco ‘imposto’ agli albori di questa campagna elettorale dalla Lega a tutto il centrodestra, un volto noto, l’avvocato Maurizio Pecci. Altro volto noto, Luigi Camporesi. Espressione di punta per il Movimento 5 Stelle della prima ora (i pentastellati nel 2011 raccolsero l’11,32 % dei voti, ben 8487schede diventando in pochi anni il secondo partito in città), a lungo tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale e fuoriuscito
dal Movimento 5 Stelle nel luglio del 2015, sarà in corsa per entrare a Palazzo Garampi con la fascia tricolore e con il sostegno da un’unione di quattro liste civiche: Obiettivo Civico, Insieme per Rimini (fondata da Pierluigi Pollini, dall’attuale Consigliere Comunale Eraldo Giudici e da Daniela Montagnoli), Vincere per Rimini (guidata da Filippo Lisi e Filippo Zilli) e Noi per la Romagna dell’ammiraglio Aleardo Cingolani. “Per la prima volta nella storia
politica di Rimini - si legge in una nota - c’è l’emersione di una diversa alternativa alla vecchia e alla nuova sinistra e che si basa sull’accordo e la forte opera di ricucitura tra la buona politica e l’autentico civismo. L’Unione - che sin da subito si è chiamata fuori da “trattative estenuanti” e “imposizioni autoreferenziali di candidati partitici” si dice “aperta all’incontro con il “centrodestra che ragiona” e a farsi carico di mettere insieme in un grande dialogo aperto, persone,
Andrea Gnassi (Pd) e Marzio Pecci (Lega nord)
so”.
esperienze politiche, competenze, categorie sociali, esperti, idee e progetti per il cambiamento a Rimini.” Molto ha fatto parlare l'onorevole Sergio Pizzolante, politico tra i più navigati nel panorama provinciale, che in questa tornata elettorale sosterrà Gnassi con la lista civica “Città metropolitana”. Nel 2011 Pizzolante era in quel Pdl che insieme alla Lega Nord sostenne il candidato sindaco Gioenzo Renzi per detronizzare la sinistra riminese (26.075 voti, pari al 37,95%). La grande incognita rimane il partito fondato dal comico genovese Beppe Grillo. Al lavoro c’è il consigliere comunale Marco Fonti. Il suo tentativo sarà quello di ricucire i rapporti con i vertici del Movimento (Grillo-Casaleggio) e cercare di ottenere una lista certificata per competere dopo l’incredibile, e per certi aspetti surreale, vicenda della mancata certificazione di due liste “concorrenti” all’ombra dello stesso simbolo del Movimento: la lista “Onestà e partecipazione” di Fabio Lisi (che si firma come capolista e candidato) e quella capeggiata dall’avvocato Davide Grassi, scelto dal Meetup di Rimini. “Noi proponiamo – ha dichiarato il consigliere del Movimento – di fondere le due liste e trovare un nuovo candidato sindaco condivi-
Marzio Pecci può sorridere; in quota leghista, sarà anche il candidato per Forza Italia, il partito dal quale arriva. E’ stato deciso di convergere su di lui “seguendo la linea che il presidente Berlusconi” finalizzata a salvaguardare “il bene più prezioso del centrodestra e, cioè, l’unità”, ha spiegato il coordinatore provinciale Giulio Mignani. L’accordo con la Lega prevede che, in caso di vittoria alle urne, sia un forzista a ricoprire il ruolo di vice-sindaco. “Il nome - afferma Mignani - sarà deciso dal coordinamento regionale, su proposta di quello provinciale.” Tra le novità dell’ultima ora c’è da segnalare la nascita di “Patto Civico con Gnassi”, che vede come portavoce Alessandro Rapone, dirigente aziendale ed ex direttore di Confapi Rimini. Fanno parte del comitato imprenditori, professionisti, lavoratori e semplici cittadini. Sosterranno il sindaco uscente soprattutto perché “delusi da un centrodestra senza proposte”. A sciogliere la riserva anche un alto big della politica riminese, Gioenzo Renzi, leader di Fratelli d’Italia, che si è reso disponibile al candidato del Carroccio. Anche a livello locale s’inizia a intravedere lo schema nazionale Lega, Forza Italia e FdI. Quello che ancora non si vede sono i programmi, soprattutto quelli del centrodestra. Ma quelli non servono, diceva con onestà Palmiro Togliatti.
TERRA - TRADIZIONE - TIPICITA'
Da Bologna per i sapori del mare Foto di gruppo con bolognesi e oste
- Tutto inizia da Beppe. E' un bolognese-riminese nato a Bologna. In riviera ha vissuto fino all'adolescenza: dal 1943 al 1955. La famiglia resta a Rimini, ma Beppe, per lavora, si trasferisce a Bologna; a Rimini vi ha lasciato una bella fetta di persone, luoghi e cose care; forse molto care. Torna con frequenze ravvicinate a far la spesa in una bottega di borgo Sant'Andrea. Conosce mezza Rimini. Dice: “Culinariamente sono romagnolo; sono più per il pesce che per la carne”. Insieme ad un manipolo di amici da 6-7 anni scendono a Rimini per la mangiata di pesce da raccontare. Il loro locale è “Quo Vadis”, sulla Nazionale. “Andiamo lì - rimarca Beppe con un tono di voce avvolgente - perché si mangia da dio, perché la proprietà è accogliente, disponibile non meno che gioiosa. Con Tino, il proprietario siamo diventati amici. Ci fa assaggiare anche cose personali, come i salumi fatti in casa col suo maiale. Insomma, possiede quella familiarità tipica dei romagnoli figli della civiltà contadina autentica. Tino è originario di Gemmano, ma abita e lavora a Rimini da sempre”. Nell'ultima puntata per pesce si sono trattati da re: canocchie, gamberoni, vongole, zanchetti, cannelli, canestrini. A chiudere con un rombo da 600 grammi. Ad esaltare i secondi il vino giusto. Prosit (salute), direbbero i latini.
RIMINI
Aprile 2016
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Olimpionico, i suoi cavalli hanno vinto in tutto il mondo. Amico di Michele Casaccia, prestigioso cardiologo
Racugno, campione di passaggio a Covignano - Michele Casaccia è un riminese di prestigio assoluto. Originario del Molise, a Covignano da sempre, per decenni è stato il primario di cardiologia delle Molinette di Torino; era amico di Giulio Einaudi e signora. Lo scorso marzo è venuto a trovarlo un caro amico, Paolo Racugno. Il cagliaritano ha 99 anni portati splendidamente e con tenacia. E' stato olimpionico senza fortuna a Stoccolma nel 1956, ma poca importa come sottolinea: lo sport è ben altro. I suoi cavalli hanno vinto in tutto il mondo. E lui ha battuto medaglie d'oro come i fratelli Piero e Raimondo D'Inzeo, Graziano Mancinelli. Prima di una gara, Mancinelli, scherzando, gli dice: “Dove vai con quel muletto”. Vince. Quel muletto era un cavallo di razza sarda: piccolo e elegante, possente e coraggioso. Grazie a tali caratteristiche, hanno fatto incroci che hanno generato animali bellissimi: il sardo-anglo-arabo. Forse il risultato sportivo più importante, fu un quarto posto a Vienna nel completo. Zero penalità, ma a sottrargli i gradini più prestigiosi il mistero del tempo. Ricorda sorridendo con gli occhi azzurro mare: “Per me il cavallo è un amico; poi è sport; infine è gioia di vivere. Soprattutto è gioia nella
Il cagliaritano potrebbe essere un esempio per i giovani e non solo. Ospite a cena della regina Elisabetta a Windsor
Michele Casaccia con Paolo Racugno
PERSONE vittoria e gioia nella sconfitta. Sconfitta che applaude la felicità del vincitore. Alla mia età sogno ancora le Olimpiadi. Dato che è impossibile, mi sfogo con gli amici: cerco di sensibilizzarli a cavalcare”. “Credo nello sport - continua l'amico di Casaccia -. Lo stato dovrebbe aiutare i giovani; va fatto con generosità e altruismo per costruire una società migliore e più giusta. Non può essere che debbano essere attanagliati dalla noia, dall'inquietudine, dal timore dell'avvenire. Rispetto ai miei tempi lo sport è cambiato. Il business ne ha fatto una leva di mercato. Si è passato da uomini che si incontravano per compiacere agli dèi, ad uomini che si sfidano per danaro. In questo
ci vedo tanta miseria morale. Va sottolineato che i giovani che fanno sport sono preparati, tuttavia non deve essere solo manifestazione di fisicità ma deve esprimere solidarietà e rispetto delle regole e delle buone maniere. Queste sono le note vere dell'armonia sportiva. Credo in questi valori”. Sia per l'età, sia per le soddisfazioni, Paolo Racugno ha attraversato la sua esistenza con la fortuna al fianco. Sale a cavallo abbastanza
tardi, a 15 anni. E' allievo di Paolo Dettori, a sua volta discepolo di Federico Caprilli, il padre mondiale degli sport equestri moderni. In tutto il mondo usano il sistema Caprilli: assecondare il movimento del cavallo, si potrebbe sintetizzare. Le prime gare di Paolo Racugno sono nel pentathlon moderno, disciplina praticata dai tempi della Grecia classica: equitazione (il completo), nuoto, pistola, scherma e
corsa. Sue erano sempre le prove di equitazione. Notato per tale abilità, viene chiamato in nazionale per il salto ad ostacoli. Tra le molteplici “vittorie” ce n'è una che ricorda con piacere. Siamo nel '55 a Londra, per una gara, perde l'argento per un niente; insieme agli altri nazionali è ospite a cena della regina Elisabetta al castello di Windsor. La sera prima, sempre a tavola, presso un lord, amico di un compagno di squadra Nicolò Borghese, rampollo della
nobile famiglia romana. L'anno dopo, a Stoccolma, si tengono le Olimpiadi. Racugno è selezionato. Ha un cavallo, Winston, che è un fenomeno. Ricorda: “Mai montato un animale così bello”. Si fa male il quadrupede di Giancarlo Gutierrez; gli viene affidato quello di Racugno. Il giovane resta riserva; tuttavia il bel ricordo (e i grandi rimpianti) sono vivissimi. Per la cronaca Gutierrez è settimo. Paolo Racugno è andato a cavallo fino a 2 anni fa ed ha gareggiato fin oltre i 60. Poiché, le suonava ai giovani, con affetto gli dicevano: “Quand'è che si ritira 'sto vecchiaccio?”. Laurea in legge, nella vita di tutti i giorni, ha lavorato, civile, come capo del personale dell'aeronautica in Sardegna. Ha allevato cavalli che sono diventati campionissimi. Con una sua creatura, l'austriaco Peter Lichtner-Hoyer ha trionfato ovunque. Nel 2004, il Coni, in compagnia di Sara Simeoni, Nino Benvenuti, Federica Pellegrini, lo ha premiato con: l'Accademia Olimpica Nazionale Italiana.
REFERENDUM
Aprile 2016
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Votare SI' per dire no alle trivelle. Facendo terminare alla scadenza le attuali concessioni, si minimizzano i rischi di inquinamento dei nostri mari e i pericoli di eventuali incidenti Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Referendum, 17 domande-risposte
REFERENDUM E PARTECIPAZIONE di Antonino Rapisarda* 17 domande e risposte sul referendum del 17 Aprile - per fermare le trivelle 1. Cosa s’intende per trivelle? Quando si parla di Trivelle ci si riferisce alle perforazioni per estrarre petrolio o gas, che siano in terraferma o in mare. Trivelle è una semplificazione giornalistica, ma rende l’idea. 2. Qual è il quesito su cui voteremo il 17 Aprile? Il quesito è come al solito incomprensibile ai più. Tradotto in termini semplici, chiede ai cittadini se le concessioni per trivellare in mare – entro le 12 miglia marine (cioè poco più di 22 Km) – debbano terminare alla loro scadenza oppure durino “fino alla vita utile del giacimento”, cioè senza un limite preciso e prestabilito. Il quesito riguarda quindi solo le concessioni in mare già accordate e tuttora valide; nuove trivellazioni entro le 12 miglia marine sono proibite dalla legge. Il quesito non interviene quindi né sulle trivellazioni in mare oltre le 12 miglia, né su quelle in terraferma. 3. Se vince il SI’? Il SI’ serve ad abrogare, cioè a cancellare, quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2016: che le concessioni per le trivelle vengano prorogate “fino alla vita utile del giacimento”. In altre parole, senza alcun limite. Se si cancella quella parte di legge, le concessioni potranno arrivare fino alla scadenza già prevista in precedenza, senza ulteriori rinnovi. Il che comunque vuol dire nella maggior parte dei casi ancora diversi anni. 4. Se vince il NO? La norma rimarrà in vigore. Le compagnie di idrocarburi potranno rinnovare le concessioni ed estrarre a ritmi più bassi per non dover pagare royalties – rimanendo sotto la quota della franchigia (vedi risposta .15). Potranno inoltre allungare i tempi di dismissione degli impianti, piuttosto che smantellare e bonificare le zone interessate. 5. Perché fermare le trivelle? Facendo terminare alla scadenza già prevista le attuali concessioni, si minimizzano i rischi di inquinamento dei nostri mari e i pericoli di eventuali incidenti. Fermando le estrazioni di energie fossili (petrolio e gas) si potrà scommettere con più coraggio sulle rinnovabili, che hanno sicuramente un minore impatto sul territorio. I quantitativi di petrolio e gas da estrarre sono comunque modesti. Anche estraendo tutte le riserve certe dai nostri mari, avremmo petrolio solo per 7 settimane di consumi e gas per 6 mesi.
6. Perché se ne sente parlare poco? Il governo Renzi sta facendo di tutto perché questo referendum passi sotto silenzio e la gente non vada a votare. Con lo Sblocca Italia aveva tolto a regioni ed enti locali la possibilità di intervenire in maniera significativa nei procedimenti per le concessioni, mentre concentrava la maggior parte del potere decisionale nelle mani del Ministero dello Sviluppo Economico, e quindi del governo stesso In questo senso le trivelle hanno inquinato la democrazia anche più dell’ambiente, perché si sono accompagnate a scelte che hanno limitato fortemente la partecipazione dal basso, per evitare che i cittadini con le loro proteste intralciassero gli affari delle compagnie di idrocarburi. Solo lotte e proteste in tutt’Italia sono riuscite a far fare al governo Renzi passi indietro parziali ma importanti; e solo mantenendo alta la mobilitazione riusciremo a difendere queste conquiste e a rompere la cappa di silenzio. 7. Perché è importante andare a votare? E’ importante dunque votare per dare una serie di segnali forti al governo e alla classe politica. Che vogliamo abbandonare le vecchie energie fossili, più inquinanti e scarse, per incentivare le rinnovabili. Che vogliamo cambiare anche questa politica “fossile”. Che vogliamo un modello di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle attività dell’uomo. Che vogliamo difendere i nostri territori, che non vale certo la pena di sacrificare turismo, pesca, agricoltura, enogastronomia e cultura per pochi barili, che le nostre vite valgono più dei profitti delle imprese di idrocarburi. 8. Ma non erano 6 i referendum? In realtà nel Settembre 2015, su pressione di oltre 200 movimenti e associazioni riunite nel Coordinamento No Triv, 10 regioni – tra cui molte governate dallo stesso PD - avevano presentato un pacchetto di 6 referendum. In parte per imbrigliare la protesta che cresceva, in parte per recuperare un potere decisionale che era stato ridotto al minimo. Di questi 6 referendum, 3 sono stati recepiti dal governo con la legge di stabilità 2016. Una mezza vittoria per il fronte No Triv, con il governo che aveva paura che i cittadini si pronunciassero e cercava quindi in ogni modo di limitare il ricorso alle urne. Altri 2 quesiti sono venuti a cadere per dei cavilli, e così è rimasto in piedi solo un quesito –
Manifestazione di protesta di Greenpeace in una piattaforma di estrazione nel ravennate Manifesto per il SI' al referendum (per dire no alle trivelle)
E’ importante votare per abbandonare le vecchie energie fossili, più inquinanti e scarse, per incentivare le rinnovabili e un modello di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, per difendere i nostri territori, perché non vale certo la pena di sacrificare turismo, pesca, agricoltura, enogastronomia e cultura per pochi barili per i profitti delle imprese di idrocarburi peraltro modificato, dato che il governo nel frattempo ha cambiato per l’ennesima volta le carte in tavola. Il solo quesito rimasto ha finito quindi per assumere una valenza molto più ampia rispetto al tema su cui si pronunceranno i cittadini il 17 Aprile, che affronta solo una piccola parte del problema. 9. Dove si vota? In tutta Italia. Anche nelle regioni che non si affacciano sul mare. Per questo è importante mobilitarsi per portare più gente possibile al voto. Che comunque, decide della politica energetica e del futuro di tutto il paese. 10. Oltre alle trivelle si protesta anche contro l’air-gun. Cos’è? In parole semplici l’air-gun è una tecnica di ricerca in mare delle zone ricche di idrocarburi, tramite il bombardamento dei fondali marini con aria compressa. E’ particolarmente impattante e pericolosa per la fauna marina, tant’è che l’anno scorso stava per essere inserita tra gli Ecoreati, prima di essere eliminata all’ultimo momento, con grande soddisfazione delle lobby petrolifere. 11. Si perderanno posti di lavoro? La perdita dei posti di lavoro è uno degli argomenti “forti” dei Pro-Triv, che su questo danno numeri tra di loro anche molto discordanti. Per giustificare cifre molto alte di licenziamenti, arrivano a parlare addirittura di un calo della produzione del 60-70%
da un giorno all’altro. Sappiamo invece che le concessioni andranno a scadere in maniera molto graduale in diversi anni, in alcuni casi anche più di 10. Inoltre, la quota di produzione delle trivelle entro le 12 miglia marine, cioè quelle interessate dal referendum, è in realtà modesta: rappresenta solo il 17,6% della produzione nazionale di gas e il 9,1% della produzione nazionale di petrolio. La perdita dei posti di lavoro è in realtà dovuta soprattutto al basso costo del petrolio, che ha portato a licenziamenti, tagli e delocalizzazioni ben prima del referendum. Quella petrolifera è comunque un’industria a bassa intensità di lavoro, come riconosciuto anche da esperti del settore; considerate che il progetto Ombrina, uno dei più grandi e contestati davanti alle coste abruzzesi, avrebbe portato direttamente solo 24 occupati. Se il petrolio portasse così tanto lavoro, la Basilicata – definita il “Texas italiano” perché produce circa il 70% del petrolio italiano – non sarebbe una delle regioni con maggiore disoccupazione. Investendo sulle rinnovabili, essendo più diffuse e meno concentrate in poche mani, si avrebbe in proporzione un numero ben più alto di posti di lavoro. A causa dei tagli (retroattivi) agli incentivi alle rinnovabili, in 3 anni, dal 2012 al 2014, si sono persi circa 117.000 addetti. Se poi guardiamo i settori che verrebbero messi in pericolo dal-
le trivelle, come pesca e turismo, il confronto occupazionale sarebbe ancora più impietoso. 12. Estraendo di più saremo indipendenti come paese dal punto di vista energetico? Quando un’azienda di idrocarburi, sia italiana che estera, estrae gas o petrolio, diventa suo, e può farci quello che vuole rivenderlo a noi come sui mercati internazionali al miglior offerente; non c’è dunque una correlazione tra maggiori estrazioni in Italia ed autosufficienza energetica del paese. Le quantità ancora da estrarre, le riserve certe, sono poi tutto sommato scarse – meno del 10% del consumo; siamo quindi costretti ad importare comunque più del 90%. 13. Ma tanto estraggono in Croazia… Non sarebbe un buon argomento. Non si dovrebbero inseguire gli esempi positivi? Se gli altri inquinano, dovremmo farlo anche noi? Meglio fermare le trivelle in entrambe le sponde dell’Adriatico! E’ curioso comunque che in Croazia alcuni politici usino gli stessi argomenti: “tanto lo fanno anche in Italia…”. Comunque questo luogo comune è ormai venuto a cadere, visto che le trivellazioni in Croazia sono calate drasticamente, per motivi economici e politici. 14. Ma le rinnovabili non sono poco diffuse? Se il consumo di petrolio è calato negli ultimi 10 anni del 33%, e quello di gas del 21%, le rinnovabili sono cresciute a livelli fino a poco fa impensabili. In Italia proviene da fonti rinnovabili ormai ben il 43% dell’energia elettrica – 10 anni fa eravamo al 15%! Se in Germania questa percentuale arriva al 60%, con po-
che ore di sole al giorno, pensate cosa potremmo fare in Italia! Chiedetevi anche perché l’Arabia Saudita sta investendo pesantemente sulle rinnovabili. 15. Quanto guadagniamo dalle trivelle? Le compagnie che estraggono idrocarburi devono pagare allo Stato delle royalties – cioè una quota percentuale, tra il 7 e il 10%, di quanto estratto. Ricordiamo che in alcuni stati, come la Norvegia e la Russia, queste percentuali arrivano a 70 e 80%! Ancora peggio: c’è anche una sorta di franchigia, per cui le compagnie non pagano niente se estraggono cioè fino a 20.000 tonnellate di petrolio su terraferma o 50.000 tonnellate in mare. Per questo, anche in presenza di quantitativi bassi, le aziende hanno convenienza a trivellare. Benvenuti nel paradiso fiscale per petrolieri! 16. Possono tradire il referendum, come hanno già fatto per quello sui servizi pubblici (sull’acqua) di 5 anni fa o del finanziamento pubblico ai partiti? Questa volta il referendum interviene in maniera puntuale – e lascia meno spazio alle interpretazioni. Se non ci fossero comunque lotte e mobilitazioni, il governo avrebbe buon gioco a stravolgerne il risultato, come ha fatto ad esempio per i referendum di 5 anni fa sui servizi pubblici – che nello spirito era un referendum per l’acqua pubblica, mentre in realtà il PD ne ha stravolto gli esiti, presentando una proposta di legge (decreto Madia) che va in direzione opposta, per fare in modo che alla gestione partecipino solo i privati. 17. Ma voi non usate la macchina? Certo! A volte siamo costretti a farlo, visto che non sempre ci sono alternative. Ci piacerebbe che ci fosse un trasporto pubblico più efficiente, capillare, puntuale e meno inquinante. Che ci fosse più attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e al nostro futuro. E’ chiedere troppo?
*Trivelle Zero e Comitato No Triv
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Organizza l'associazione degli ex dipendenti comunali. Serata da non perdere
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
degli Scrondi
TOSI-TASI-TARI-CAOS PD-LUCCIOLE-BOOM... Pd, tavoli separati - Leggiamo: “Spaccatura nel Pd, San Gregorio non fa il ‘miracolo’, anche al ristorante tavoli separati e nessun contatto”. E c'è da ringraziare Santa Tagliatella che non siano volati i piatti... Caos Pd - Leggiamo: “Imola: ‘Caos Pd, è ora che Rimini intervenga’”. Ormai più che Rimini ci voglioni i Caschi blu dell'Onu... Tari e Tasi - Leggiamo: “Tari e Tasi, le aliquote restano invariate. La Tosi scrive ai residenti”. Insomma, ricordate che dovete pagare!... Psicologia - Leggiamo: “Turismo, albergatori a lezione di psicologia”. C'è chi dice che la psicologia sia come la vasellina... Abusivismo - Leggiamo: “Merce abusiva, i sequestri partono in anticipo”. Così si possono conoscere le nuove tendenze della moda?... Mare-montagna - Leggiamo: “Riccione porta i pedalò sulla neve di Folgarida”. Un po' fuori contesto, ma utili per le fantasie montanare... Lucciole e multe - Leggiamo: “Pugno duro contro le prostitute. Lucciole e clienti rischiano multe salate”. Rapporti a rischio e costosi... Puzza - Leggiamo: “Depuratore, parte la lotta ai cattivi odori”. Chiamiamola puzza! Si capisce meglio... Marano - Leggiamo: “Marano, i nuovi argini crollano subito”. Lavori fatti a regola d'arte... Tassa di sogiorno - Leggiamo: “Tassa di soggiorno, record d'incassi: quasi 3 milioni di euro per il Comune”. La Tosi ringrazia e li spende... Buche e moquette - Leggiamo: “Buche, la moquette verde non copre il dissenso”. Classico metodo di mettere lo sporco sotto il tappeto... Pepenero - Leggiamo: “Crac ‘Pepenero’, otto persone a processo”. Molto piccante quel pepe...
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25 aprile, ricordare per non ripetere le brutalità - “Non credo che faremo in tempo”. Questa frase l’ho sentita pronunciare diverse volte dall’insegnante quando, al ginnasio o al liceo, si terminavano così le lezioni di storia senza poter entrare nel merito del contenuto dell’ultimo capitolo del libro: la prima guerra mondiale, allora! Al massimo ce la si cavava con un elenco di date, di nomi di luogo e con quelli degli “eroi”. Credo succeda così ancor oggi, per l’ultimo capitolo degli attuali testi scolastici di storia, quello sulla Liberazione, inserito in una programmazione che impedisce di fatto una trattazione adeguata, diffusa e continua sulla vicenda della Resistenza e del suo significato. Forse di nuovo un susseguirsi di date e di nomi di luogo! La Resistenza, per molti giovani, è solo una lapide, un giorno di festa primaverile, per altri, ragazzi già formati o adulti in quel periodo, un’elencazione di ricordi di fatti vissuti. Per la maggior
- Rodolfo Francesconi racconta del 25 aprile. racconta del valore della democrazia, del valore della libertà. Una serata da non perdere quella del 18 aprile, ore 20,45, nella casa colonica sede di Famija Arciunesa, dentro il Parco della Resistenza. Riportiamo parte del suo intervento.
LA RIFLESSIONE
di Rodolfo Francesconi parte, per coloro che non l’avevano vissuta, la Resistenza e la Liberazione sono state soltanto immagini (Piazzale Loreto, Marzabotto, i Fratelli Cervi, i Tre martiri riminesi, Dongo, l’ingresso delle truppe alleate e via via) di violenze o di folle festanti. Anch’io inizio con un ricordo e con una serie di immagini. Quando (avevo 17 anni all’epoca) a Riccione un giorno di quella primavera i giovani che bighellonavano per strada
furono costretti dai soldati canadesi (armi in pugno) a recarsi di mattina al Teatro Dante per assistere, assieme a molti militari alleati, alla proiezione di alcuni filmati (americani o russi?) che mostravano la liberazione dei campi di sterminio nazisti: Auschwitz o Buchenwald, non ricordo. Rammento però che la nostra impressione fù di incredulità e tacciammo ciò che avevamo visto come “la solita propaganda del vincitore”. Eravamo ancora, senza saperlo, tutti infettati. Mi ci vollero parecchi annni ancora quando, durante l’Università a Pavia, scoprii dalla lettura di un libro come “Si fa presto a dire fame” di Piero Caleffi (ancor prima che fossero pubblicati quelli di Primo Levi) ciò che era successo e comprendere così il vero valore e significato della Resistenza. Questa è una parola passiva: si resiste sempre ad un attacco, mentre invece Liberazione è un termine attivo ed ha un
più profondo significato. Non si denota, pronunciandola, solo una liberazione territoriale, ma anche quella della mente e dall’occultamento della verità. Con la fine degli anni venti il nostro Paese si era avviato verso una totale strozzatura totalitaria, passando sotto il controllo della polizia fascista. L’opposizione aveva subito una vera persecuzione ovunque tentava di organizzarsi: perfino all’estero venivano assassinati i “nemici del regime”, come in patria. I meno temibili finivano in galera o al confino nelle isole o fra le argille desolate della Basilicata. Furono fra gli anni più vergognosi della nostra storia, quelli del Tutti in divisa, pronti a marciare verso la Gloria: gli anni del graduale asservimento a Hitler, delle leggi razziali, gli
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Rodolfo Francesconi racconta il 25 aprile, festa della Liberazione. Appuntamento il 18 aprile, alle 20,45, nella sede di Famija Arciunesa nella casa colonica all'interno del Parco della Resistenza Rodolfo Francesconi
anni che portarono dritti dritti alla guerra, con gli italiani in maggioranza accondiscendenti e convinti che fosse un buon affare. In realtà il cupio dissolvi aveva infettato la Nazione. La Liberazione è stato il vaccino che ci ha guarito da questa tremenda infezione e il farmaco ebbe allora un nome: “democrazia”. E’ forse un caso fortuito che noi si ricordi il 25 Aprile, oggi il 18 proprio quello delle prime elezioni democratiche (nel 1948) in Italia? Senza una memoria continuamente attivata i rischi per la
democrazia, nata appunto in Italia dalla “Resistenza” antifascista, sono sempre altissimi, perchè la democrazia non è data una volta per tutte e deve essere alimentata giorno per giorno nella pratica quotidiana e nel vivere sociale. Non è questa una frase retorica e priva di significato, in quanto bisogna ricordarsi che l’antifascismo ha nel suo “dna” la lotta contro ogni discriminazione sociale ed etnica, di cui proprio il nazifascismo è stato il tragico assertore e che può in ogni momento risorgere. Si pensi ancora cosa sono state le leggi razziali fin dal
1938 proprio negli anni di maggior fulgore del partito fascista! La sua resurrezione è testimoniata, in questi giorni, dall’emergere di una violenza culturale e politica xenofoba che fa leva sulle nostre paure, sul timore che il nostro benessere possa essere disturbato se non turbato da presenze ritenute aliene. Non mi riferisco solo alla Slovenia, alla Polonia, alla Macedonia , alla Bulgaria, ma anche ai movimenti in crescita in casa nostra. La Resistenza non è stata un “incidente di percorso” quasi inutile come molte fonti gior-
CULTURA nalistiche tendono a insinuare; ha fatto sì che l’antifascismo si identificasse allora con la democrazia. E con cosa si identifica oggi? Siamo sul fronte di una vicenda epocale, rappresentata dalle grandi migrazioni balcaniche e mediterranee, effetto di guerre di cui noi europei siamo in parte responsabili per tutte le forme di neocolonialismo mascherate da accordi di collaborazione per lo sfruttamento di risorse energetiche con i paesi ieri identificati come terzo mondo in cambio di sostegno a violente dittature. L’esito di questo nuovo colonialismo è oggi rappresentatato da masse in fuga dalla guerra e dalla fame come mai era accaduto prima. L’antifascismo, oggi, si riconosce nell’accoglienza e nella capacità di mettere in discussione le nostre sicurezze; è sempre il vaccino che deve proteggerci dall’infezione xenofoba e il suo nome è ancora democrazia, ancor più allargata a queste popolazioni con la dimostrazione del suo valore.
Bagli: ‘Una vallata di orchidee spontanee’
Per truvè di fiur specièl un gnè bsogn d'andè ti paès tropichèl. Ultmament un sgnor ad Misen clè nèd dal partie ad Fagnen la scrèt un libre strepitos che zcor d'un fior meraviglios. A zcurem dagl'orchidee salbadghe. Una quarantena i na catalughè. Cridim pò s'av deg can avì ciap di abbagli u gli'a schvertie davvera Loris Bagli. L'is pò truvè e ammirè volta per volta seguend e fiom e la su conca perlustrand tòtta la Valconca. Però amaracmand quand al truvè laseglie per piaser te su ambient perché appena arcoltie al perd
della collaborazione di numerosi rilevatori, in primo luogo le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Rimini. Sono state censite e trattate in singole schede 41 specie appartenenti a 16 generi, e quattro forme ibride. Introducono i capitoli riguardanti le motivazioni della ricerca, mito, scienza e usi pratici delle orchidee, l’ inquadramento territoriale, il clima e il bioclima, le forme del paesaggio, la vegetazione e le orchidee, la storia delle conoscenze orchidologiche, gli obiettivi e la metodologia della ricerca. Il libro viene distribuito su richiesta dal WWF di Rimini, con un contributo di 10 Euro. Rivolgersi a: Claudio Papini (Rimini) 328.2255883.
subte tòt l'inchent. E al muriria poc dòp ad rabia sui si fà avni mench la su sabia. Tòt cla genta cl'al vò andè a veda basta cla entra tla valeda, andò cl'arvenza a bocca verta tè veda chi fiur chi rid tla facia ma chi daventi ui s'affacia. Ma quant la è bela la nosta Valconca? Per capila bsogna visitela donca! A scuvrirì tènt ad chi element chiv lasarà a còr cuntent pèr fèv arturné a visitè chi pòst si vost fiul e si vost parent per fei veda a su temp un gran spettacle permanent. Emilio Cavalli
“Ombre vaganti” La Via dli Magnolie lan gnè più Arciun, a dì e vera una meza lai sarebb ancora, ma cl’elta meza invece e TRC uj pasarà sora e dì che me punt c’l’è i ne vria più nisun. Sa ste lavor la Cità davera lan migliora, em pers i Pegn,spazie tla streda,pora nun, e va aventi, l’ha più forza gema de Cumun cu ne vrebb e fè diversament un fa più dora. E ven da piegn dè e nota tajè al Piente, mo più sal dà un nom davera uriginel m’una Via,at ste ches tra al più eleghente dla Cità sa che nom isè romantic,isè bel. Ades che li n gnè più, agl’ombre Lore vaghente al veg,Sperit chi cerca e in trova e Su Viel. Ombre vaganti. La Via delle Magnolie non c’è più a Riccione, a dire il vero una mezza ci sarebbe ancora, all’altra mezza invece il TRC gli passerà sopra e dire che al punto che è non lo vorrebbe più nessuno. Con questo lavoro la Città davvero non migliora, abbiamo perso i Pini, spazio nella strada,poveri noi, va avanti, ha più forza diciamo del Comune che non lo vorrebbe e farlo diversamente non fa più in tempo. Viene da piangere giorno e notte tagliare le Piante, ma più se danno un nome davvero originale ad una Via, in questo caso tra le più eleganti della Città con quel Nome così romantico,così bello. Adesso che non ci sono più, le ombre Loro vaganti le vedo, Spiriti che cercano e non trovano il Loro Viale.
“I nost fiur salbadghe” - Il riccionese Loris Bagli è un appassionato della natura. Professione biologo, ha scritto numerosi libri che raccontano la nostra terrra. Tra i suoi lavori “Orchidee spontanee e paesaggio vegetale nella provincia di Rimini”. Promossa dal WWF Rimini con il contributo della Provincia di Rimini, la pubblicazione, di 170 pagine, costituisce l’esito di oltre 5 anni di ricerca condotta nell’ ambito delle attività del WWF Rimini, in collaborazione con l’Assessorato all’ Ambiente, Energia e Politiche per lo sviluppo sostenibile della Provincia di Rimini. Loris Bagli ha esplorato sistematicamente il territorio provinciale avvalendosi
Viale delle Magnolie
Il libro di Loris Bagli
BANCA CARIM INAUGURATA LA RINNOVATA SEDE DI RICCIONE VIALE CECCARINI Aperta nel 1923, in Carim la filiale si pone al secondo posto in termini di prodotto bancario
- E’ stata inaugurata il 1 aprile la filiale di Banca Carim ‘Riccione Centro’ nella rinnovata sede di viale Ceccarini. Nel cuore della Perla Verde, il prestigioso immobile è stato recentemente oggetto di un restyling che ha valorizzato il contesto urbano e restituito alla clientela un luogo accogliente e innovativo. Al taglio del nastro sono intervenute numerose autorità, tra gli altri S.E. il Prefetto Giuseppa Strano e il Sindaco di Riccione Renata Tosi, oltre ai rappresentanti della comunità economica del territorio. La sede storica di viale Ceccarini, fu inaugurata nel 1923, a due anni di distanza dall’apertura delle filiali di Santarcangelo di Romagna e Verucchio. Per ospitare il nuovo sportello, l’allora Cassa di Risparmio di Rimini costruì lo stabile, al quale, negli anni ottanta, fu accorpata un’altra unità immobiliare, dando luogo all’edificio che ha ospitato la filiale fino all’odierna ristrutturazione.
A Riccione sono attive cinque filiali di Banca Carim. La filiale di ‘Riccione Centro’, diretta dalla Responsabile Alessandra Giusti, ha oltre 2000 rapporti, con 1600 clienti tra famiglie e privati e 350 imprese. In termini di prodotto bancario si pone al secondo posto nel ranking delle filiali della Carim. Il frazionamento dell’immobile di proprietà della Banca ha consentito di dare in locazione a Stradivarius la porzione prospicente viale Ceccarini. Stradivarius appartiene al gruppo spagnolo Inditex (con oltre 100 miliardi di capitalizzazione – 6.700 negozi di abbigliamento in tutto il mondo e 137.000 dipendenti) ed il suo marchio più noto, diffuso a livello mondiale, è ZARA. Il pomeriggio della inaugurazione della nuova filiale è stato allietato dall’esibizione degli SMOMA, gruppo musicale noto al palcoscenico internazionale del Festival del Cinema di Venezia e di Cannes.
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Appuntamento il 17 aprile. Alla XVIII edizione. Attese migliaia di persone
LA LETTERA
Fondazione Cetacea: “Abbiamo bisogno di voi”
Cari amici, come sapete il nostro lavoro si basa sull'aiuto dei nostri sostenitori. Nell'ultimo anno sono state curate e rilasciate successivamente 70 tartarughe marine, e ciò ha comportato grandi sforzi per un'associazione che non riceve sovvenzioni pubbliche. Per 120 giorni Fondazione Cetacea sarà presente sulla piattaforma di Eticarim con un progetto di Crowdfunding per raccogliere i fondi per la cura di 20 tartarughe marine in riabilitazione presso il nostro centro di recupero, visitabile gratuitamente in via Torino 7/A, Riccione (ex Colonia Bertazzoni). Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per diffondere l'iniziativa a più possibili sosteni-
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tori! Guarda la trasmissione Altamarea su Fondazione Cetacea. Guarda il video su Youtube In queste settimane ci mobiliteremo il più possibile per fare iniziative aperte a tutti che ci rendano visibili sul territorio e attraverso le quali raccogliere fondi per la campagna: - il 25 Aprile e il 1 Maggio RILASCIO DI DUE TARTARUGHE MARINE con la motonave Queen Elizabeth (per info e prenotazioni tel. 0541691557). - 8 maggio RILASCIO DI UNA TARTARUGA MARINA dalla spiaggia di fronte alla nostra sede (Via Torino 7/A, Riccione). Sauro Pari
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Gran Fondo Città di Riccione, bici in festa - La Gran Fondo Città di Riccione sempre più frizzate; si rinnova per la XVIII edizione. L'appuntamento è per il 17 aprile, ore 8.30. Organizzza l’Asd EuroBike Riccione di Valeriano Pesaresi. Per prima cosa cambierà il luogo della partenza, che non sarà più di fronte al Palazzo del Turismo, come nell’edizione 2015, ma da piazzale San Martino, da cui i ciclisti imboccheranno la strada litoranea che costeggia il lungomare, uno dei luoghi più suggestivi, per un avvio di gara decisamente scenografico e di grande impatto. Il Palazzo del Turismo sarà, invece, sede della segreteria organizzativa, punto di riferimento fortemente voluto sia dall’organizzazione, sia dall’amministrazione comunale che; anche quest’anno, ha patrocinato l’evento offrendo supporto all’organizzazione per ripetere il successo dello scorso anno. Nel 2015, infatti, la Gran Fondo Città di Riccione passò dai 1.000 partecipanti del 2014 a 1.300 corridori. “La squadra della GF Città di Riccione sta lavorando a pieno ritmo – afferma il patron
Valeriano Pesaresi - e siamo veramente felici del lavoro svolto sinora. È la diciottesima edizione e vogliamo sia memorabile. Lo dobbiamo agli sportivi e ai tanti partner che ci sono vicini: dalle imprese private a importanti gruppi commerciali oltre all’amministrazione comunale”. Tra le tante novità, c’è anche quella che riguarda la sede del ‘Pasta party’, uno dei momenti più attesi dagli atleti, perché si tratta di un gioioso momento conviviale per sportivi e loro famiglie o amici al termine della gara. Ci si ritrova al Centro Commerciale Perla Verde – Coop Alleanza che ha creduto fortemente nell’iniziativa, mettendo a disposizione alcuni dei propri spazi interni a fine gara.
A dare il benvenuto ai corridori ci penseranno i valenti ragazzi dello Ial, la Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Riccione, a loro spetterà accogliere gli sportivi, cucinare e servire i piatti durante il pasta party. Molte delle materie prime che comporranno i piatti in tavola sono offerti da Coop Alleanza. “Dopo il positivo riscontro sulla collaborazione avviata lo scorso anno - afferma Sandra Vezzani, responsabile del Centro Commerciale Perla Verde che ha visto ospitare all’interno dei nostri spazi la segreteria organizzativa della Gran Fondo, quest’anno abbiamo deciso di essere protagonisti, animando ancor di più la galleria commerciale. La partnership con Coop, che ha messo a disposizione i prodotti alimentari, ci ha con-
sentito di compiere un’ulteriore evoluzione avviando iniziative di forte sostenibilità territoriale e di istaurare una eccellente sinergia con l’Istituto alberghiero di Riccione. Tutto ciò ci riempie d’orgoglio, stimolandoci a fare sempre di più. Siamo certi che questa sarà una splendida edizione”. Due i circuiti su cui si confronteranno i ciclisti: uno corto da 95 Km e uno lungo da 141 Km. Il ritrovo è previsto alle ore 8 in piazzale San Martino, la partenza alle 8.30 e l’arrivo alle ore 14.30 in viale Empoli, davanti al Centro Jimmy Monaco. A seguire, le premiazioni e il pasta party si svolgeranno al Centro Commerciale Perla Verde. La Gran Fondo Città di Riccione è valida come quarta prova Gran Fondo Acsi e seconda prova del Romagna Challenge. Tutte le informazioni disponibili sono on line, sul rinnovato s i t o www.granfondocittadiriccione.com e sulla pagina Facebook ufficiale Gran Fondo Città di Riccione.
RICCIONE Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
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La “riccionese” lo racconta in un bel libro. Allenatrice della mente, colpita da un tumore...
Liguori, sognare forte - “Sognate forte!” È l’invito che Roberta Liguori ha rivolto al termine della presentazione del suo libro “Perché io sogno forte” (Mondadori). Il libro narra di una storia particolare; è il racconto di un’avventura, quella che l’autrice ha vissuto tre anni fa combattendo contro il cancro. Ma Roberta ci tiene a sottolineare che in questa storia, diversamente da come spesso accade, il cancro è considerato “un semplice pretesto per parlare di sfide, e per parlare degli strumenti che ci servono per superare gli ostacoli che la vita normalmente ci mette davanti”. Non un racconto delle sue ansie e/o delle emozioni che le hanno occupato anche intere giornate, quindi. Ma la descrizione puntuale dei sistemi che ha adottato per vincere un duello, è proprio il caso di dirlo, all’ultimo respiro. Nulla di trascendentale, “ho semplicemente dato corso pratico a quelle cose che troppo spesso finiamo per non fare perché catalogate come banali e dunque rinviabili”. Tra i tanti spunti di riflessione che il libro propone, quello sul tempo, evidenziato da Roberta durante la presentazione, anche probabilmente in conseguenza degli accadimenti che hanno contornato la sua malattia, m’è parso molto interessante. Nel periodo della chemioterapia, Roberta ha conosciuto una persona, una donna, come lei colpita dal cancro. Un’ami-
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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 COMUNITA'
Roberta Liguori
LA CULTURA
di Teresio Spadoni ca che si è sempre proposta di andare a trovare, ma… Scrive Roberta: “Diamo per scontato che le persone che amiamo ci saranno sempre e ci comportiamo di conseguenza, dedicando loro scarsa attenzione. Viviamo come se avessimo tutto il tempo del mondo a disposizione e continuiamo a rinviare la nostra felicità a un tempo indefinito. Azioni e gesti utili a noi e alle persone che ci stanno attorno, anche le esperienze che ci farebbero star bene, tutto viene subordinato alle esigenze della vita quotidiana. Si, perché noi esseri umani siamo così folli che rimandiamo non solo quello che dobbiamo, ma anche quello che amiamo fare e lo posticipiamo a ‘momenti migliori’.” Pasqua (2013) Roberta riceve un messaggio sul telefonino. Proveniva da quello della sua amica... ma non era lei, era la sorella che le comunicava l’avvenuta scomparsa. Dice di essersi arrabbiata tantissimo, perché ora quel tempo era finito e non poteva più far nulla. “Il punto è che non esiste un tempo migliore del presente e che l’unica felicità possibile è adesso”, con-
clude. È laureata in Informatica, Roberta; ha fatto carriera rapidamente ed ha partecipato a un importante progetto di cooperazione tecnica tra l’Italia e l’Argentina che nel 2000 l’ha portata a vivere per qualche mese a Buenos Aires dove ha conosciuto l’associazione ‘La Fuerza del Corazòn’ della quale è poi diventata madrina. Ma non era felice: sentiva di possedere un enorme potenziale, ma non trovava il modo di esprimerlo. Lasciato il lavoro, ha aperto una società di organizzazione eventi e un’agenzia viaggi; ha fatto parte della direzione dei Club più noti della Riviera Romagnola: ma ancora non era soddisfatta. La lettura di un libro sulla crescita personale l’ha indirizzata verso lo studio della PNL. Si è iscritta alla Master University di Anthony Robbins a Palm Spring,
California e ha conseguito la Certificazione di NLP Trainer e NLP Coach all’NLP Society di Richard Bandler. La PNL (Programmazione Neuro Linguistica, in inglese Neuro-Linguistic Programming NLP) è un metodo pensato da Richard Bandler e John Grinder negli anni '70 del secolo scorso sostenuto dall’idea che esista una connessione tra processi neurologici, linguaggio e schemi comportamentali appresi con l’esperienza. È una disciplina a metà tra psicologia e comunicazione; è un metodo psicologico alternativo definito come approccio alla comunicazione e allo sviluppo personale che, pur ispirandosi anche a tecniche riconosciute, è comunque annoverata tra le cosiddette pseudoscienze. Roberta Liguori è oggi una Mental Coach, una scrittrice, un’atleta di triathlon e una Trainer molto apprezzata in Italia e all’estero. Tiene corsi di comunicazione, programmazione neurolinguistica, crescita personale, comunicazione non verbale e tanto altro ancora. Perché allenatrice mentale? “I comportamenti si allenano proprio come i muscoli. E proprio come alleni i tuoi muscoli per renderli più forti, più energici e più reattivi, così puoi allenare e potenziare il tuo atteggiamento eliminando i comportamenti che ti bloccano, che ti creano problemi e che ti fanno stare male.”
Giuseppe Lomagro consegna i libri aGiacomo Romani
Famija Arciunesa, libri per i diciottenni - Famija Arciunesa regala libri sulla storia di Riccione ai giovani che entrano nella maggiore età. Il primo si chiama Giacomo Romani ed è studente al liceo classico di Rimini. I suoi hobby: la musica, la chitarra, il cinema... e la Storia di Riccione. Dice Giuseppe Lomagro, lo storico presidente dell'associazione: “Speriamo che si l'inizio di una lunga serie di giovani curiosi lettori. La nostra iniziativa è far conoscere i fatti della città”. Per ricevere il prezioso pacchetto è sufficiente presentarsi alla “Casa della Micia” (la sede) nel Parco della Resistenza in via Montebianco muniti di carta di identità e niente altro. Il regalo è già confezionato sia per chi ha compiuto gli anni il primo gennaio sia per chi li farà il 31 dicembre.
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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 Domanda Recentemente sono stato nominato dall’assemblea del mio condominio consigliere unitamente ad altri due condomini. Quali sono in nostri compiti e le responsabilità cui potremmo andare in contro come consiglieri del condominio? Risposta I consiglieri hanno funzione consultiva e di controllo. L’articolo 1130 bis del Codice Civile così recita : “L’assemblea può anche nominare, oltre l’amministratore, un consiglio di condominio composto da almeno tre condomini negli edifici di almeno dodici unità immobiliari. Il consiglio ha funzione consuntiva e di controllo “. Il consiglio quindi esercita esclusivamente attività consultiva e di controllo. In termini strettamente giuridici, è il consiglio che indica all’amministratore il proprio parere ed esercita controllo sul suo operato. In nessun caso, però, le decisioni assunte dal consiglio sono vincolanti per l’amministratore e/o per l’assemblea. L’assenza di attività di controllo non può essere considerata dai condomini causa esclusiva di un danno.
Esperti rispondono
Condominio, responsabilità del consigliere Leasing immobiliare, che cos'è FOCUS
AL SERVIZIO DEI LETTORI economici per il cittadino che vorrà richiederlo?
Certo non si può omettere che più dell’attività consultiva, l’attività di controllo può elevarsi allo stato di funzione preventiva rispetto a comportamenti illeciti da parte dell’amministratore. Chi vorrà provare la responsabilità dei consiglieri dev’essere in grado di dimostrare che un mancato controllo ha concorso a causare un danno che si sarebbe potuto evitare con un corretto funzionamento del consiglio condominiale. Vincenzo Pupolizio, geometra Domanda Ho sentito parlare in modo “nebuloso” di leasing immobiliare. Può con parole non tecniche spiegarmi cos’è il leasing immobiliare e quali vantaggi
Risposta Dal primo gennaio 2016 nella Legge Stabilità è stato inserito il “ leasing immobiliare” che, una serie di agevolazioni fiscali, favorisce l’acquisto di un’abitazione principale rendendolo preferibile al mutuo. Con il mutuo viene messa a disposizione del richiedente una somma di denaro per l’acquisto dell’immobile ed il mutuo stesso viene garantito mediante ipoteca da iscriversi sull’immobile acquistato. Con il leasing immobiliare, invece, viene messo a disposizione del richiedente l’immobile che, l’utilizzatore potrà acquistare se intenderà avvalersi della facoltà del riscatto. Sono previste agevolazioni ai fini Irpef per tutti coloro che stipuleranno contratti di leasing aventi per oggetti immobili anche da costruire.
E’ importante sapere che all’atto della richiesta di leasing il richiedente deve avere i seguenti requisiti: - Reddito complessivo non superiore a 55.000 euro; - Non essere proprietario di immobili a destinazione abitativa. Per il richiedente il leasing con età inferiore ai 35 anni è possibile beneficiare ai fini della determinazione dell’imposta sui redditi di: - Una detrazione pari al 19% delle spese sostenute relative ai canoni di leasing nonché ai relativi oneri accessori per un importo non superiore a 8.000 euro annui: - Una detrazione pari al 19% del costo di riscatto per un importo non superiore ai 20.000 euro. Per beneficiare delle detrazioni IRPEF previste dalla
Condominio - Certificazione energetica Successioni - Consulenza tecnica-legale Esperti rispondono - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ai geometri Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, già consulente del Tribunale di Rimini e al libero professionista Marco Secchi. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 348-3621675. E-mail: lapiazzarimini@libero.it geom.pupolizio@outlook.it secchi.marco92@gmail.com
Legge Stabilità 2016 è necessario che l’immobile venga destinato dell’utilizzatore ad abitazione principale entro e non oltre 1 anno. Per un’informazione più dettagliata, La invito a consultare il “Vademecum” emanato
dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con ASSILEA (Associazione Italiana Leasing).
Marco Secchi, geometra
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MISANO
Va a sostituire la “cascata” della Fontana di piazza della Repubblica
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it L'opera d'arte
ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’
con il tuo lavoro, non importa se con grandi opere o con piccoli gesti”. “Amare la propria città - terminano il loro pensiero - è anche aiutare l’amministrazione comunale a riqualificare parti del territorio in fase di degrado. Fino ad ora abbiamo restaurato il moscone della rotonda di Portoverde (poi sostituito dalle artistiche vele), alla attuale riqualificazione della fontana di piazza Repubblica che versava in condizioni di notevole degrado. L’intervento artistico decorativo è realizzato utilizzando tutti materiali naturali,
(Il vecchio nome di Misano Mare)
DISCOTECHE e MARKETING - Le famose e preziosissime discoteche di Riccione Alta, diventano tristemente famose aziende di Misano Alta se... si tratta di cronaca nera e quando devono chiedere qualche permesso al sindaco del paesello nostrano. Cari Peter Pan, Byblos,Villa delle Rose, alora! Ad chi ca si i fiul? INQUINAMENTO:- Gli Oli Esausti quando non si sa dove eliminarli capita spesso, quando va bene, di trovarne fuori accanto ai bidoni per la raccolta differenziata o peggio, rovesciati nelle fogne comunali e nei lavandini di casa. E’ anche vero che non ci sono appositi contenitori a portata di mano per i cittadini privati, ma solo per speciali attività tra le quali anche gli Hotel’s. Se vi è caro l’ambiente, sarebbe utile approfittare di questi contenitori. Avrete la benedizione degli albergatori dato che, i ciapa anche qualchi’ cò per il recupero. IL SABBIODOTTO - Il ripascimento artificiale delle spiagge doveva essere una soluzione una tantum in attesa di progetti ingegneristici più sicuri e definitivi. Quest’anno sono stati stanziati ulteriori 20 milioni di euro circa, per questo intervento comunque provvisorio. Sono veramente tanti soldi e quando l’intervento è urgente non si bada a spese. A sem sicur che le baiòc spes ben! LA FESTA - Forse non tutti sanno che la tradizionale e popolare festa dell’Agina, che si svolge il giorno di Pasquetta, è la più antica de Fnil. Le altre, in ordine di tempo, altrettanto interessanti sono; quella della Cella Vecchia a Maggio e Misano Monte ad Agosto. Feste semplici, popolane e contadine che raccontano a noi Misanesi da dove veniamo. Da la tera, nu zcurdemle, anche se con vista mare. IL POTERE di fb:- Quando qualcuno s’arrabbia su fb, per la mancata realizzazione delle opere di Urbanizzazione, a fronte della cementificazione in atto sui vecchi Parcheggi pubblici, qualche giorno dopo notiamo urgenti lavori per chiudere con un po’ di stabilizzante le “piscinette “naturali sul parcheggio di via Dante vicino alla Chiesa Parrocchiale. E’ vero che a Pasqua abbiamo una Croce ben più importante da onorare, ma anche i lè e piov e il sa anche i Sent. LE FONTANE - Sono il vanto ed una peculiarità di Misano. Auguriamo loro perfetta efficienza e funzionalità per lunghi anni. Non vorremmo che in futuro facessero la fine di quella di Piazza della Repubblica... Un pera ad camie ad tera e 2 viole, e voilà! Prighema I PIANI - Chi ama passeggiare sul bel lungomare de Fnil noterà che l’ex Baby Rock cresce un piano al mese. Se tanto mi da tanto... us ciamarà Maxi Rock!
MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058
Loris e Euro Casalboni regalano alla città un'opera d'arte - Loris ed Euro Casalboni amano Misano con il cuore e con la mente. Sono i titolari del Centro della Ceramica (affascinante negozio di ceramica e oggetti per l'arredo) e di Oltremateria (azienda che produce una biomalta naturale che sta avendo molto successo). Lo show room si trova a San Giovanni a va assolutamante visitato: è luogo di idee, opere d'arte e bellezza. dato che quest'anno ricorre il centenario della nascita dell'illuminato imprenditore Adriano Olivetti, si potrebbe affermare che i due fratelli abbiano fatto proprio la filosofia di un italiano insolito per i suoi
COMUNITA'
tempi (morì nel 1960). Cioè che è possibile fare impresa scommettendo sulla cultura, con un occhio attento al sociale. Hanno appena regalato a Misano un'opera d'arte fatta con i prodotti Oltremateria. Hanno dipinto l'opera sulla cascata dell'abbandonaata fontana di piazza della repubblica. “Sentirsi misanese - dicono Loris e Euro - è qualcosa che va al di là dell’abitare la nostra città: è un senso di appartenenza che hai nel dna. E' la saga delle famiglie storiche misanesi che
PASSIONI
hanno visto nascere e svilupparsi le tante frazioni. E' il ritrovarsi anche dopo tempo che ci si era persi di vista e darsi sorridendo del patacca. E' il divedersi in discussioni tra guelfi e ghibellini, ma riunirsi per darsi una mano”. “Si può partecipare alla vita della collettività - continuanno i due - in tanti modi, si può fare in modo passivo o attivo, aspettare che i problemi li risolvano altri, limitandosi a scuotere la testa, oppure contribuire fattivamente per ciò che puoi mettere a disposizione con la tua conoscenza,
dalla ecomalta alla madreperla ed è colorato con terre naturali e vuole rappresentare l’elemento che madre natura ci ha donato e che ha consentito dal dopo guerra ad oggi la crescita della nostra collettività”. Da oggi chi passerà al Fnil (il nome dpopolare di Misano Mare in onore di un fienile in centro) in piazza Repubblica potrà soffermarsi per continuare a scuotere la testa, o potrà apprezzare l’impegno e l’amore del privato che, a titolo gratuito, collabora con l’amministrazione per la propria città, mantenendo vivo l’orgoglio di essere misanese nell’anima.
CULTURA
Cani, terzo raduno weimaraner
L'immagine del bel manifesto
La locandina dell'evento
- Impossibile non notarlo un weimaraner. E’un cane da caccia bellissimo dal manto argento e dall’occhio chiaro, elegante, mai aggressivo ma sa difendere il proprio territorio. E’ un animale molto sensibile che va trattato
bene e con dolcezza è adatto a colui che cerca un amico affettuoso e devoto. Non è adatto a vivere in canile e, se vi è costretto, tende a diventare chiuso e introverso. E’ il cane ideale per il cacciatore che predilige l’animale che non si allontani troppo, che copra il terreno con metodo e resistenza e che abbia un efficace riporto in ogni condizione. A Misano Cella, presso il Circolo ippico “Il Fondo” si tiene il terzo raduno domenica 24 aprile
Nudi di donna, autorittratti del '900 - “Nudi di donna. Autoritratti femminili del Novecento”. E' il titolo dell'incontro in cartellone al teatro Astra sabato 16 aprile, ore 21. Di e con Lucia Ferrati, accompaganmento musicale dell'arpista Elisabetta Rossi, ha organizzato la commissione Pari opportunità del Comune di Misano Adriatico con la collaborazione della biblioteca comunale. “Nudi di donna vuole es-
sere un omaggio ad alcune delle tante artiste che nel '900 hanno lasciato una traccia profonda ed incancellabile. Donne sante e maledette, fragili e ambiziose, madri e suicide, fedeli e blasfeme, ingenue e sovversive, soavi e sarcastiche...”. Vengono raccontate: “Eleonora Duse, Anais, Nin, Simone de Beauvoir, Lou Andreas-Salomè, Frida Kahlo, Alma Mahler, Martha Graham, Atonia Pozzi e Elsa Morante”.
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Davide Siliquini, segretario del Pd, parla di referendum sulle trivellazioni, palazzo al Brasile, fontana
“Un Psc per le esigenze delle famiglie” - Davide Siliquini, segretario del Pd di Misano, nonché capogruppo consiliare della maggioranza guidata da Stefano Giannini, il 17 aprile va a votare per il referendum sulle trivellazioni in Adriatico (Renzi, il segretario nazionale del Pd ha invitato gli italiani a disertare le urne). Le tessere del suo partito nel 2015 sono state 220 (contro le oltre 600 quando si corse per la
L'INTERVISTA
segreteria), il Psc dovrebbe arrivare entro questa legislatura con qualche speranza per le famiglie e gli imprenditori e non soltanto per i soliti noti. Tutto in ordine per il palazzo al Brasile dove c'erano i due piani del locale “Azz”. Che cosa fa Siliquini il 17 aprile? “Vado a votare. Avevo fatto una valutazione, ma alcune distorsioni del circo mediatico mi hanno portato ad un supplemento di valutazioni. Ero orientato per il sì, siccome qualcuno sta disinformando cercherò di approfondire. E' importante perché parliamo di economia e posti di lavoro, cose non proprio banali da discutere. Come partito, il 12 aprile, al Villaggio Argentina, al Centro sociale, alle 18,30, organizziamo una serata sulle trivellazioni con i due punti di vista”. Com'è andato il tesseramento 2015? “Abbiamo chiuso a 220. Le spiegherei così. Durante la fase congressuale è normale che ci sia una lievitazione. Se uno è intellettualmente onesto per capire che se uno solo si fosse mosso non avremmo raggiunto le oltre 600 tessere. L'anno prima del congresso, nel 2012, le tessere furono 330. Il dato 2015, comparato con gli abitanti, è buono, considerando che cosa sta avvenendo sul territorio provinciale”. La politica dovrebbe migliorare la vita, perché spesso non è così?
Davide Siliquini, segretario del Pd di Misano
“La politica è un fare nobile, spesso i partiti sono altro. C'è qualcuno che pensa più al particolare che all'interesse generale” “La politica è la cosa più nobile; si occupa della città e delle persone. Ognuno, in ogni azione, fa politica. Quella partitica ha pregi e difetti. A volte può avere aspetti che non guardano al bene comune, ma al particolare quando dovrebbe organizzare il presente e costruire il futuro. Non sempre ci riesce. Il ruolo fondamentale del partito non può prescindere dal confronto quotidiano con le persone. Spesso le loro critiche non sono proprio a
torto; quando servono a migliorare sono il sale e la benzina che ti aiutano nel lavoro”. Come sono le relazioni tra maggioranza e minoranza all'interno del Pd? “Dopo il congresso e le primarie per il sindaco molti non hanno più partecipato all'attività. Con quelli che sono rimasti il rapporto è buono”. E con la giunta? “E' franco e anche critico. La nostra funzione è quella di stimola-
re al meglio gli amministratori sui punti di programma e sull'ordinario. Come coalizione abbiamo avuto il 50,5 per cento dei suffragi. Il lavoro di chi amministra non è semplice. Le risorse sono sempre meno, con le istanze del territorio che, giustamente, continuano a crescere in modo esponenziale. Una fatto è fondamentale, se il cittadino non si può accontentare almeno ascoltiamolo e individuiamone le priorità”. Invece, quali sono i rapporti con Sinistra italiana? “Buoni, anche se detto da me potrebbe sembrare poco attendibile. C'è dialogo e confronto. Nicola Schivardi, il segretario, essendo esigente non sempre è soddisfatto. La sua critica è da stimolo a fare meglio”. Uno dei temi di accesa discussione a Misano Mare è la lievitazione a palazzo di 4-5 piani di una casettina di due a Misano Brasile, di fianco all'ex “Ammiraglia”.
C'erano 3-4 cordate di misanesi pronte all'acquisto, poiché, almeno così si dice, si potevano fare solo due negozi e due appartamenti hanno lasciato perdere. Sarebbe giusto che anche le altre famiglie misanesi potessero beneficiare della stessa sorte, che dice? “Quell'edificio è passato in giunta. Chi demolisce e ricostruisce ha una serie di incentivi che si accumulano. Sono state utilizzate le norme edificatorie con premio che valgono per tutti. Per quel che ne so io hanno rispettato le norme e gli incentivi. Le illazioni le lasciamo come tali. E' un'operazione urbanistica nata nella precedente legislatura che si è perfezionata qualche mese fa. Non è stato fatto un metro quadrato in più di quello che le norme consentono. Nessuna deroga e nessun trattamento particolare”. La fontana in piazza della Repubblica doveva essere proprio interrata? “Lì non è solo una questione
economica; penso che la piazza sia stata riqualificata in modo gradevole. Con le tante piazze con fontane sul lungomare, è stata sostituita degnamente, come simbolo di Misano penso a quella di piazzale Roma”. Il Psc (Piano strutturale comunale, il vecchio Piano regolatore) è nei cassetti da circa 7 anni, quando lo vedremo? “Ci sono stati rallentamenti di carattere tecnico. Da poco c'è una nuova figura che se ne dovrebbe occupare. La volontà è di finirlo prima possibile. Va fatto con attenzione e con il confronto ampio con la città”. Il misanese comune ha qualche speranza, oppure potranno costruire i soliti noti? “Devono avere qualche speranza. I vecchi piani regolatori sono i frutti di quella stagione di forte espansione che ha interessato tutta l'Italia. Le esigenze non sono più le quantità ma la qualità. Lavori più da dettaglio e da cacciavite per le esigenze delle famiglie e degli imprenditori”.
ALLEGRO MA NON TROPPO
Parco del Conca, gipponi in passeggiata - L’ennesimo scempio commesso da incivili nel parco del Conca. Sono anni che segnaliamo alla nostra amministrazione che l’area del Conca è di fatto in mano a vandali, gente di malaffare, punto di incontro di scambisti ed esibizionisti. Inoltre l’area ciclo pedonale è attraversata da moto ed auto che distruggono il tutto. Abbiamo richiesto innumerevoli volte sia verbalmente che con mail di intervenire con la collocazione di segnaletica appropriata e con l’installazione di foto trappole o videocamere per scongiurare tali atteggiamenti, colpire i trasgressori e difendere il cittadino oltre che l’immagine di Misano. Tra non molto quella che doveva essere un'oasi naturale si trasformerà in un posto da “evitare”; i danni arrecati dal passaggio di auto e moto renderà impercorribile il percorso, le persone eviteranno l’area perché non sicura etc... ed infine le centinaia di migliaia di euro spesi saranno per l’ennesima volta gettati via per incuria e mancato controllo. Il cittadino che “paga” vedrà gettato al vento anche questi soldi e la sua sicurezza mentre i delinquenti avranno un “oasi verde” per i loro sporchi affari! (lettera firmata)
Gipponi in un'uscita nel Parco del Conca
UFFICIO Tel. 0541.610055 GIOVANNI Cell. 335. 20.88.13 ESMERALDA Cell. 335. 60.70.990
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MISANO Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn)
- Si è aperto la sera di venerdì 4 marzo nel Cinema Teatro Astra di Misano, la rassegna sulla filosofia con una serie di eccelsi personaggi del fior fiore della cultura italiana con uno straboccante pubblico, come di consueto da tanti anni. La bravura e la capacità organizzativa del direttore della biblioteca misanese, Gustavo Cecchini, è evidente che non ha pari nel nostro circondario. Vediamo infatti con quanti stenti altre esperienze nostrane e non, riescono a rimediare a malapena un centinaio o poco più, quando va bene, di presenze di pubblico, anche tentando di riesumare vecchie glorie. Ha aperto la prima serata l’esimio professor Carlo Sini, lo stesso che aveva chiuso la serie dell’autunno 2015, la sera del 27 novembre con “Il potere della conoscenza” con richiamo all’”Etica” di Baruch Spinoza. Carlo Sini è una delle menti più eccelse e più prolifiche nel campo della filosofia contemporanea: professore di Teoretica all’Università di Milano, con iniziale interesse al pensiero fenomenologico che lo ha condotto ad approfondire, nel campo della ricerca anche il tema del pragmatismo per il che nel 1972 ha pubblicato un volume sul “Pragmatismo americano”. Ha poi accentrato lo studio sulla semiotica dalle riflessioni di Charles Sanders Peirce. Ha, successivamente, approfondito nel campo prettamente fi-
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Appuntamenti sempre affollati quelli misanesi Serate con l'ambizione di rendere migliore l'uomo
Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn)
Filosofi, quando la cultura fa il pieno Ha aperto con umiltà e rigore Carlo Sini. “Lezione” di tolleranza e di primato della ragione
Il filosofo Carlo Sini con Gustavo Cecchini
LA CULTURA di Silvio Di Giovanni losofico il rapporto tra la semiotica e l’ermeneutica. Dalla sua prima pubblicazione, nel 1965, all’età di poco più di trent’anni, ha sfornato a tutt’oggi un cospicuo numero di volumi in questi cinquant’anni che dimostrano l’alta cultura e conoscenza racchiusa in un uomo mite, sobrio e profondamente onesto ed assolutamente incapace della benché minima alterigia. Ha esordito con una profonda disquisizione sul volume che Giordano Bruno ha scritto nel 1584 a Londra dal titolo “De l’infinito, universo e mondi” che è il terzo dei dialoghi filosofici londinesi che aveva aperto con “La cena de le ceneri” poi con “De la causa, principio et uno”. Questa sua opera, Bruno l’ha divisa in cinque parti, cinque dialoghi nei quali fa intervenire cinque personaggi che disquisiscono
su alti concetti di cui l’apertura è una specie di epistola proemiale. Si confrontano Filoteo, che dà voce allo stesso autore, con il medico Fracastorio, con Burchio (immaginario personaggio passeggiatore), con Elpino e da ultimo Albertino. Il dialogo primo sta a dimostrare l’infinità dell’universo sia dal punto di vista logico, che da quello teologico. In polemica col pensiero Aristotelico chiede in che cosa sarebbe contenuto l’universo se fosse finito. In questo dialogo primo appare la linfa che Giordano Bruno ha avuto l’opportunità di attingere dallo studio del “De Rerum Natura” di Lucrezio con l’esempio dell’ipotetica freccia lanciata oltre il limite dell’universo, come proponeva il poeta filosofo romano circa 2070 anni fa. Nel dialogo secondo, sempre a proposito dell’infinità dell’uni-
verso, taccia Aristotele di comportarsi quale “un mendico” che adopera l’avversa altrui tesi, alla stregua di un sofista, per portarla alla propria ipotesi, mentre è chiaro che una mente aperta al confronto sa che lo spazio e l’universo sono la stessa cosa, perché quest’ultimo è composto di materia, che è questa che definisce lo spazio. Con il dialogo terzo Bruno dimostra la possibilità che altri pianeti si trovino nelle nostre stesse condizioni, magari con abitanti simili a noi, se non “migliori”, nella risposta che Filoteo dà a Burchio. In questo dialogo l’autore dimostra che nello spazio, nell’universo, i pianeti come il nostro, si muovono in virtù di un principio intrinseco che sta nelle leggi di natura e che non c’è alcun bisogno logico di supporre l’esistenza di “un divino polso di qualche intelligenza superiore” che
faccia muovere i corpi. Nel dialogo quarto, Bruno affronta il problema di un corpo posto ad equidistanza di altri due corpi, poi chiude con il problema delle comete che poi riprenderà, sette anni dopo con il volume “De immenso” con l’ipotesi che siano delle specie di agglomerati di stelle. Nel dialogo quinto il nuovo interlocutore Albertino pone la domanda agli altri, se sanno della provenienza di queste scoperte e sarà Filoteo a chiarire che è vero, come dice Burchio, che sono cose risapute dall’antichità, da parte dei grandi personaggi della storia come: Democrito, Epicuro, “che con gli occhi più aperti han contemplato la natura”; Eraclito (“quel sapiente che disse Dio far pace ne gli contrarii sublimi”); Lucrezio (il divino poeta-filosofo che anticipò la scienza). Quivi Albertino, convinto delle spiegazioni, invita Filoteo a proseguire nel suo cammino per debellare le false convinzioni senza curarsi delle persone “sciocche, volgari e invidiose” …”a fine che con il lume di tal contemplazione con più sicuri passi procediamo alla cognizione della natura”. Il titolo dell’opera che abbiamo detto in apertura, in certe vec-
chie ristampe, contempla una virgola dopo la parola “infinito,” in altre stampe è senza la virgola. Inutile dire che nel primo caso la parola infinito è un sostantivo, nel secondo caso, cioè senza la virgola, è un aggettivo. Qual è la differenza? Per Bruno forse nessuna. Potrebbe essere forse un refuso? Ma la sostanza è stata affrontata da alcuni moderni studiosi della cultura umanistica. Giovanni Aquilecchia, ad esempio, che si è particolarmente applicato allo studio delle opere di Giordano Bruno, avvalora la tesi voluta del sostantivo, confermando quanto da altri supposto, in quanto per Bruno, l’universo non sarebbe soltanto infinito, ma in esso contiene infiniti mondi, per cui la “Infinità” quale sostantivo, appare sia come un numero di mondi infinito e sia come estensione dell’universo. Bruno vive la vita del suo tempo con una popolazione profondamente ignorante, succube della Chiesa, cui la religione, la fede e l’operato dei religiosi può servire per la convivenza degli “ignoranti e malvagi e i rozzi popoli”. Quindi, lascerà a parte le considerazioni morali e religiose, che riprenderà nei suoi successivi volumi ove condannerà il cristianesimo dalle origini alla Riforma Protestante e proporrà i valori della conoscenza, della verità e della giustizia.
Valentina, la bellezza del bene - Una cena di beneficienza come dono agli altri quella dello scorso 12 marzo, tenutasi a Riccione. Ad organizzarla la famiglia Simincini, Valentina, Tullia e Nicola. Davvero una bella serata: tanta gente, tanti a darsi una mano, ma soprattutto tanta voglia di sconfiggere que-
sta maledetta malattia: la leucemia. Il ricavato netto è stato di 6.300 euro, il record finora, e servirà per finanziare la ricerca molecolare e l’adozione della dottoressa Sarah Tettamanti dell’ospedale San Gerardo di Monza. Dice la famiglia Simoncini: “Poniamo la
massima fiducia in Andrea Ciccioni, fondatore dell’associazione ‘Quelli che con Luca’ e papà del nostro angelo custode Luca, affinché la ricerca scientifica possa sempre andare avanti anche grazie al nostro piccolo contributo. v. s.
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MISANO
Andata a fuoco il primo marzo, alle 21, ha riaperto sabato 19 marzo. Genialità italica
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
PERSONE L'esterno del complesso Conad
Addio Anna, persona di profonda umanità
gnargliela sente del fumo. Proviene dalla Conad. Intervengono i pompieri che sedano le poche fiamme. Il danno grosso è causato dal fumo: nero e polvere ovunque. La mattina dopo si parte con i lavori. Non resta che il guscio; viene rifatto tutto: impianti, pavimenti, frigoriferi, scaffalature. Si sono trovati, senza intralciarsi, centinaia di persone tuttte insieme.
Anna Baffoni
- Il sentiero assolato della vita di Anna Baffoni qualche anno fa fu assottigliato da una nuvoletta che pungeva l'anima. Lo scorso 28 marzo, Pasquetta, attorno all'una del pomeriggio, è sopraggiunta la nuvola nera che ha oscurato il suo speciale sole. Aveva 71 anni. Lascia due figli, Saverio e Lucia. Il marito, Paolo Rametta, se n'era andato pochi anni fa, prima del tempo. Professoressa in pensione, Anna era una donna colta, generosa, non meno che caparbia. Ha animato la vita sociale di Misano per decenni. Negli ultimi anni, il tempo di Anna era anche scandito dalle conferenze di giugno che teneva sotto il bellissimo portico di casa; dal quale si abbraccia un bell'angolo di mare. A Misano Monte erano saliti prestigiosi intellettuali che raccontavano di religiosità e spiritualità. A chi voleva arrivare prima, consigliava: “Portatevi i viveri che
potete consumare sotto il portico”. Corrado Savoretti è stato amico fin dall'infanzia. Ricorda: “Era seria e caparbia nel difendere le proprie idee. Una donna di forti principi morali, religiosi e politici. La difesa delle donne ce l'aveva come un mandato. L'avevo portata io nella Dc; era diventata responsabile provinciale delle donne. Persona ecclettica, colta, amante dell'ambiente e della terra, dopo la morte del marito aveva molto sofferto. La scomparsa ci ha lasciato attoniti e sgomenti”. Per anni aveva militato nelle file della Democrazia cristiana; era stata anche consigliere comunale. Nella bella casa padronale in mattoni aperta agli altri sotto forma di bed & breakfast, aveva ospitato i grandi capi nazionali del suo partito: Ciriaco De Mita, Giulio Andreotti, Nicola Sanese, Armando Foschi. Era, Anna, persona generosa come ben sanno coloro i quali l'andavano a trovare; non sapeva mai che cosa non ti dovesse offrire. Profonda e sensibile, quando morì, ancora giovane, l'amica Sonia scrisse un ricordo che accese melodie struggenti. Gentile Anna, che la terra le sia lieve. g. c.
Conad, ricostruita un'azienda in 17 giorni lavorativi - “Abbiamo ricostruito un'azienda di circa 2.000 metri quadrati (1.500 di sala vendita) in 17 giorni lavorativi. Cosa di cui essere orgogliosi. E questo grazie alla Cia (Commercianti indipendenti associati) di Forlì, la cooperartiva che c'è dietro a tutto il sistema Conad. Sana, forte, strutturata, quello che un privato avrebbe fatto in 6 mesi-un anno, a Misano è stato realizzato in pochi giorni. Come minimo lavoravano 100 persone al giorno, tra le varie figure artigianali (idraulici,
elettricisti) ed il nostro personale. Personale che non ha perso quasi nulla. Li vorrei proprio ringraziare”. A parlare così è Giorgio Cecchini, il direttore del Conad Rio Agina, il cui motto è: “Vince chi sbaglia meno e non il più bravo”. L'altra sua battuta per definire una persona di notevole intelligenza, nel bene e nel male: “E' uno
svelto”. Lo storico supermercato va a fuoco la sera del primo marzo, attorno alle 21, probabilmente causa un corto circuito. Se ne accorge attorno alle 21,15, Voltens, il gestore del bar di fianco. Chiuso al pubblico, si attarda per qualche lavoretto arretrato. Ordina una pizza, quando bussano per conse-
La pescheria esterna viene portata all'interno, alla fine del percorso merceologico. Per la gioia di molti, Egidio in testa, per velocizzare sono state installate anche quattro casse fai da te, tecnologiche eveloci: una gioa per giovani e non solo. La nuova Conad ha riaperto i battenti sabato 19 marzo. Un record per casi simili.
Rischio risparmio, come tutelarlo? Incontro con esperti a Misano
Crisi bancarie e risparmi a rischio
MOTORI
Folto pubblico alla conferenza “Proteggere i risparmi dalle crisi bancarie” al S. Pellegrino di Misano
Foto di gruppo con gioia
Basket, momenti di amicizia speciale - Doveva essere un semplice pomeriggio di sport, invece è stato un pomeriggio speciale, di quelli che difficilmente dimentichi. Venerdì 1 aprile Giorgio Vagnini, allenatore dei Misano Pirates, e Alessia Delbianco, presidente della società, hanno organizzato nel palazzetto dello sport di Misano un allenamento speciale con i ragazzi del Misano Pirates, i ragazzi di Io Centro e tanti ragazzi dell’associazione Overlimits di Pesaro per la terza Edizione di “Basket senza limiti”. Tutti insieme hanno giocato aiutandosi, conoscendosi, scoprendosi e soprattutto divertendosi. E non importa se qualcuno ha fatto canestro dalla parte sbagliata o se ha passato la palla all’avversario perché in quel momento erano una squadra sola, un’integrazione perfetta, sopra ogni limite e ogni barriera soprattutto mentale. Come dovrebbe essere ogni giorno. Perché è proprio questo il senso vero dello sport, stare insieme e rispettarsi. Grazie Giorgio e Alessia e grazie a tutti i ragazzi perché vedervi giocare questa partita è stata una grande emozione, molto più di ogni altra vittoria di campionato. Oggi abbiamo vinto tutti! (K. S.)
- Serata con tanto pubblico alla conferenza “Proteggere i Risparmi dalle crisi bancarie”. Il recente coinvolgimento di tanti risparmiatori italiani nell’oramai tristemente noto dissesto di 4 banche nazionali medio-piccole e la necessità di divulgazione delle conoscenze di base in materia finanziaria, sono le motivazioni che hanno spinto il PB Senior Renzo Bartolini e il Dott. Christian Franchini, dell'Agenzia Fideuram di Cattolica, a pensare di organizzare un salotto finanziario con relatori illustri per “portare” Educazione Finanziaria a chi ne sentisse l’esigenza. Specializzati nella pianificazio-
ECONOMIA
ne finanziaria, nella gestione e tutela del risparmio e operanti sul segmento Private di clientela, Renzo Bartolini e Christian Franchini, da sempre sensibili al tema della corretta informazione finanziaria, hanno concretizzato la loro proposta nella serata evento del 29 febbraio: la risposta da parte della gente è stata tale che per poter contenere tutti gli invitati, il salotto si è necessariamente allargato all’Aula Magna della Fondazione Universitaria S. Pellegrino di Misano Adriatico.
Il relatore Dr. Alessandro Gallo, grande esperto del settore, ha analizzato dettagliatamente lo stato di salute di molti istituti, sia italiani che europei, e approfondito il tema “Proteggere i risparmi dalle crisi bancarie” in modo semplice e comprensibile. Sono emersi dati preoccupanti, sullo stato di salute di molti istituti, anche a “km.0” se così possiamo dire, dovuti a crediti deteriorati e/o inesigibili, ma sono state suggerite anche soluzioni da poter prendere a tutela e protezione dei nostri risparmi. Vista la grande riuscita della serata, ci saranno nuove occasioni per poter portare altri temi alla conoscenza di tutti.
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Circa 20mila persone hanno varcato i cancelli della Fiera di Pesaro lo scorso 19-20 marzo
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Lo sport
- Una banca che investe sul “capitale umano” attraverso il suo ruolo economico, con la cultura, con lo sport, con la sensibilità verso il sociale. Questo lo spirito che c'è deitro “Insieme Sì”, l'expo di primavera della BCC di Gradara, tenutosi a Pesaro lo scorso 19-20 marzo. Il week-end ha segnato l’entrata della Primavera con due giornate di sole sfavillante attese con trepidazione; ha salutato sabato e domenica la terza edizione della manifestazione più ‘cool’, per dirla con il gergo internazionale dei giovani (cioè ‘brillante’, ‘avvincente’), reperibile oggi nel nostro Paese. E non è affatto un’esagerazione; non solo perché lanciata verso un successo straripante, ma soprattutto perché in controtendenza con il clima di diffuso smarrimento in cui sono precipitati gli italiani. La crisi che non accenna a finire, le banche al massimo storico di impopolarità dopo gli inqualificabili colpi bassi ai loro clienti e risparmiatori; l’Europa che chiede ancora sa-
Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche
Una due giorni di economia, cultura, sport, eventi, pranzo sociale, con 250 imprese crifici, austerità, e il doveroso risanamento dei conti pubblici prima di aprire agli investimenti per il rilancio dell’economia. Tre anni fa, nel 2014, all’apice della congiuntura negativa, quando le aziende commerciali chiudevano a catena e gli imprenditori rinunciavano a combattere, la BCC di Gradara si era interrogata su come venire incontro alle forze produttive del proprio territorio; e con un colpo d’ala aveva inventato una “piazza affari” per nulla virtuale, al contrario concreta e fatta di persone vere, le quali potessero guardarsi negli occhi, confrontarsi, scambiare idee e intuizioni, almanaccare insieme le soluzioni per non soccombere al peggio. Andrea De Crescentini, responsabile della comunicazione, interpretando le intenzioni del consiglio di amministrazione e del presidente Fausto Caldari, aveva lavorato al progetto basato su uno slogan: “INSIEME SI’ – EXPO DI PRIMAVERA”, un annuale salone d’impresa da domiciliare nei vasti spazi delle Fiera Campanara di Pesaro: centinaia di stand in cui ospitare gratuitamente non solo i soci e i clienti della banca, ma tutti gli imprenditori del comprensorio che avessero desiderato esporre i prodotti del proprio lavoro, in tutti i campi: industriali, artigiani, grandi e piccole aziende, professionisti, commercianti, agricoltori, giovani in cerca di uno spazio di attenzione per sperimentare le nuove tecnologie. In appena un mese le adesioni
erano piovute a diluvio; un pittore di Cattolica, Vincenzo Cecchini, aveva dipinto il manifesto con rondini svolazzanti in un cielo policromo, e quasi per prodigio era risorta una nuova voglia di fare, di rimboc-
Sergio Sgrilli, altro artista ospite
Expo di primavera, successo straordinario carsi le maniche, di sfidare la malasorte. C’era una ‘piccola grande’ banca, che, al contrario delle altre, aveva deciso, mai dimenticando i principi costitutivi risalenti a più di un secolo fa, di investire sul ‘capitale umano’, sapendo per esperienza che senza quello non è possibile nessun arricchimento. Quest’anno c’è stata la definitiva consacrazione dell’idea, con oltre duecento cinquanta espositori e una folla incontenibile di quasi 20.000 persone. Nel giorno inaugurale, sabato mattina, dopo risonante benvenuto della Banda Musicale di Gradara, alla presenza del Presidente della Regione Luca Ceriscioli, dell’assessore regionale al Commercio e all’Industria Manuela Bora, del Prefetto della
BCC e i sindaci del territorio
provincia di Pesaro Urbino, Luigi Pizzi, e di un parterre di autorità di primo piano, compresi tutti i sindaci in fascia tricolore dei comuni interessati, Fausto Caldari ha tenuto un discorso breve, ma circostanziato e vibrante: “Noi della Banca di Credito Cooperativo di Gradara abbiamo saputo applicare al meglio la filosofia del nostro istituto e tradurla in un’azione quotidiana di sportello di cui in tanti hanno potuto godere i benefici. La solidità finanziaria di cui disponiamo è la diretta conseguenza della fiducia che i nostri soci e correntisti ripongono in questo istituto. Tale fiducia è la nostra vera ricchezza, che difenderemo ad ogni costo.” E nell’attenzione generale protesa a ciò che il presidente avrebbe detto a proposito della riforma in atto degli
Raphael Gualazzi in concerto
istituti di credito cooperativo, l’architetto Caldari ha tracciato senza esitazione le linee guida: “I venti della storia impongono col mutare dei tempi inevitabili cambiamenti. Ciò che è accaduto sui mercati finanziari internazionali, scatenando la crisi di cui tutt’oggi, dopo dieci anni, stiamo ancora pagando le conseguenze, esige misure di protezione meno incerte e nebulose, pretende più rigore, più serietà, più controllo. Non si può giocare con la vita delle persone senza mettere un freno al peggiore avventurismo. E le banche, tutte le banche, oggi stanno prendendo esempio dal modello da noi adottato da sempre, che si è rivelato il migliore argine alla tempesta finanziaria che ha sconvolto il mondo intero. E’ necessario pertanto
stabilire nuove regole, nuove e inderogabili tutele rivolte ad evitare in prospettiva il ripetersi di gestioni fallimentari che recentemente, persino sotto i nostri stessi occhi, hanno travolto un numero impressionante di famiglie e risparmiatori. Anche l’assetto delle BCC, per quanto sia risultato uno tra i più stabili per contrastare la crisi, andrà riveduto sulla spinta di una indispensabile ottimizzazione di tutto il comparto creditizio, con formule ancora in discussione, le quali alla fine saranno efficaci per consolidare il sistema del Credito Cooperativo senza stravolgerne la profonda e preziosa identità. La quale consiste principalmente, come ben sappiamo, nella presenza costante sul territorio, e nell’impiego oculato di risorse secondo la quota di bilancio
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La Bcc di Gradara ha organizzato “InsiemeSì” per ‘ridare fiducia’ l'economia del Riminese e Pesarese
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Sul palco Gigi & Andrea
Pranzo sociale
Il presidente Caldari: “Noi della Banca di Credito Cooperativo di Gradara abbiamo saputo applicare al meglio la filosofia del nostro istituto e tradurla in un’azione quotidiana di sportello di cui in tanti hanno potuto godere i benefici.”
A sinistra: Maria Lucia De Nicolò presenta volume: “Marineria Risorta”
Fausto Caldari, presidente della BCC
Andrea De Crescentini, responsabile relazioni esterne della Bcc, presenta lo storico Paolo Mieli e la giornalista Valentina Antonioli
Sfilata medievale
L'inaugurazione stabilita dallo statuto di fondazione.” Un applauso interminabile è scrosciato sotto le volte ciclopiche dei capannoni della Campanara, ed è iniziata la festa. Perché di questo di tratta, della festa “dello spirito d’impresa” a cui INSIEME SI’ EXPO DI PRIMAVERA è interamente dedicato. Il programma degli eventi, capaci di abbinare il divertimento alla cultura, la promozione commerciale all’intrattenimento di altissimo livello, è proceduto come una poderosa galoppata attraver-
so uno scenario variegato di offerte. Domenica sera si è conclusa con la presentazione del libro di Paolo Mieli “L’arma della memoria”, del libro di Gianfranco Angelucci “Ritorno a Medjugorje” e con il gran finale affidato ai “Black Davils Country Western Dance”. Altri appuntamenti con lo sport, la salute, l’economia, si erano succediti sul parco centrale fin dalla mattina; e nel primo pomeriggio, dopo il pranzo sociale, quasi duemila spettatori si sono abbandonati a salutari risate con gli sketch comici di Gigi e An-
drea, preceduti dal monologo esilarante del bravissimo Sergio Sgrilli, da Zelig. Nella giornata di sabato il pubblico si è abilmente districato, a seconda delle preferenze, tra le esposizioni allestite lungo i padiglioni merceologici (dalle Ferrari d’epoca alle vecchie biciclette dei mestieri, dalla mostra di pittura di Mirko Ambrogini, alle moto da corsa vintage). Sul palco Lucia De Nicolò presentava un volume rilegato e finemente illustrato sulla “Marineria risorta” di Cattolica, e alle 21 Raphael Gualazzi mandava in visibilio l’on-
Alcuni collaboratori
da mobile degli intervenuti con un concerto trascinante. Partita come uno scommessa per sconfiggere lo scoraggiamento, INSIEME SI’ EXPO DI PRIMAVERA si è palesata per una ben collaudata macchina di cultu-
ra, affari, divertimento e soprattutto come un energetico ricostituente per famiglie, felici di spendere in proficua allegria il primo tiepido annuncio della Bella Stagione. Qualcuno, e forse più di uno, ritrovava in cuor suo la con-
vinzione per ripetere le parole usate da Fausto Caldari a conclusione dell’appassionante saluto inaugurale: “Il nostro impegno è contribuire a creare un futuro migliore, il quale sarà veramente tale se sarà migliore per tutti”.
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Proposta di Gianfranco Vanzini, già direttore generale dell'Aeffe
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E' la parte contrassegnata col rosso - Lettera aperta ai candidati a sindaco di Cattolica. Da cattolichini, che vogliono bene alla loro città, abbiamo pensato di mettere a disposizione del futuro sindaco le nostre idee e le nostre proposte, a proposito di un problema sentito e importante per l’intersa cittadinanza. La realizzazione di una: PASSEGGIATA DELLA REGINA. SCOPI DELLA PROPOSTA E DEL PROGETTO 1) Realizzare una “Passeggiata della Regina” sulla sabbia – dall’acquario al faro; 2) Recuperare il doppio senso di marcia per il lungomare Rasi Spinelli; 3) Recuperare l’area di parcheggio per auto e moto a ridosso del marciapiedi lato mare; 4) Realizzare una nuova area di parcheggio per biciclette sul marciapiedi di fianco a quello per le auto; 5) Realizzare la pista ciclabile, solo riga senza intralci, sull’attuale marciapiedi, come è attualmente in fondo al lungomare sulla sopraelevata; 6) Migliorare la zona di spiaggia dietro l’Hotel Kursal; 7) Trasformare il piccolo parcheggio (10 auto) di fianco al Kursal in giardino, con belle piante di alto fusto. METODO DI LAVORO E COSTI a) Minimo impatto ambientale; b) Massimo utilizzo di tutte le struttura e i manufatti già esistenti; c) Minime difficoltà per i bagnini della zona, per abbattimenti, spostamenti e ripristini, d) Massimo rispetto delle esigenze dei “diversamente abili”. e) Risultato finale: costi ridotti al minimo, ovvero: massimo risultato con il minimo
Passeggiata dalle Navi al faro, molte idee e pochi soldi Ecco nei dettagli l'idea sforzo. OPERE DA REALIZZARE E COME. Si prevede di prolungare l'attuale “passeggiata” che parte dall’acquario e si ferma in via Fiume. con la stessa identica tipologia: 1) larghezza, muretti divisori lato strada e lato mare; 2) illuminazione, segnaletica, ecc.. 3) niente da inventare solo copiare. La nuova parte di passeggiata parte da quella esistente e va avanti. 4) passa a monte delle cabine fino al Kursal, poi passa a mare del Kursal; 5) arriva alla attuale piazzetta (parcheggio) che diventerà un giardino; 6) continua sulla sabbia a fianco dell’attuale marciapiedi. In fondo al lungomare, si sdoppia: una corsia sale, con una rampa, e si congiunge al-
Piazzetta del Tramonto e con il resto dell'attuale bellissima passeggiata fino al faro. Sono circa 2 chilometri e mezzo: dall'acquario al faro sempre sulla spiaggia.
l'attuale “sopraelevata” Una seconda, per chi non fa le scale, passa dietro le cabine e continua, su quella che già esiste e che va abbellita, di
fianco alla mura Majani. In fondo alla sopraelevata, continua passando sulla sabbia, davanti ai chioschi e alla Lampara e si collega con la
RISULTATI CONCRETI E IMMEDIATI Si realizzerebbe una “Passeggiata” esclusivamente sulla sabbia, vicino al mare, lunga quasi due chilometri e mezzo. Perfetta e salutare per chi vuole camminare senza ostacoli o intralci, compresi bambini, diversamente abili ecc. L’attuale marciapiedi del lungomare verrebbe valorizzato e resa più bella anche quella camminata. L’abbattimento di alcuni pannelli, attualmente solo ai fini della sicurezza, renderebbe più facile il passaggio dal-
l’attuale marciapiedi alla passeggiata sottostante, realizzata lungo la spiaggia. Mettendo al posto dei pannelli alcuni gradoni di circa 40 centimetri si otterrebbero altrettanti “gradoni da palazzetto dello sport” utilizzabili come punti di collegamento e/o anche come sedute con vista sulla spiaggia e sul mare. Lo spostamento della pista ciclabile sul marciapiedi consente il ripristino dell’area di parcheggio per auto e moto lungo la strada, con comprensibili vantaggi per tutti: bagnini, alberghi e esercizi pubblici presenti nella zona. L’utilizzo razionale degli spazi dell’attuale marciapiedi consente di creare una nuova area di parcheggio per le biciclette, veicolo molto utilizzato d’estate. Il ripristino del doppio senso di marcia sul lungomare permette un utilizzo razionale e molto efficiente di quell’arteria, che è una delle più importanti dell’intera città. Passando, lentamente, in macchina, si avrebbe una visuale molto bella sia di tutta la zona pedonale, sia del mare. Un lungomare carrabile direttamente sul mare non si trova facilmente. Diventerebbe un elemento pubblicitario aggiuntivo per quella zona di spiaggia, più povera di alberghi, e per l’intera città. Ci sembra che gli elementi positivi siano abbastanza per cominciare a ragionarci sopra seriamente. E’ uno dei pochi progetti che interessa, collega e coinvolge tutta la città. Caro sindaco, buon lavoro Gianfranco Vanzini
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E' l'obiettivo minimo di tutte le opposizioni. Anche di molti del Pd delusi dalle primarie Copisteria - Plottaggio Timbri - Rilegature Tesi CATTOLICA - Via Dottor Ferri 23 Tel. 0541 - 953300 Fax 953742
ALLEGRO... MA NON TROPPO di Cecco - Sul numero scorso l'articolo dedicato alle primarie del Pd (Sergio Gambini vs Corrado Piva) si concludeva così: “PS: quando si comincia seriamente a parlare di conflitto d'interessi?...”. Che il Pd stia attraversando un brutto periodo (ma ormai è e sarà la “normalità”) dal centro alla periferia, “dalle Alpi alla Sicilia” è sotto gli occhi di tutti. Non solo problemi di divergenza politica, ci sta, ma anche sempre più spesso di carattere giudiziario. La vicenda del ministro Federica Guidi “illumina” il problema di un governo “governato dalle lobby” e del conflitto d'interessi. Perché questo non è risolvibile dalla buona volontà, e in mancanza di leggi certe e serie (che non arrivano mai...), sarebbe bene che chi si possa trovare in queste imbarazzanti condizioni si faccia da parte... prima. Ma su questo argomento nessuna forza politica, comprese quelle di opposizione (figuriamoci il Pd...) ha tirato fuori questo problema. E la stampa? E “Il giornalismo cane da guardia della democrazia”? Solo questo giornale ha sollevato il problema. Strano... ma vero... Dunque il 5 giugno si vota per le amministrative e il 19 per gli eventuali ballottaggi. Che bravi il duo Renzi-Alfano! Elezioni a giugno e per giunta con un lungo ponte che ovviamente favorirà la partecipazione dei cittadini... sotto l'ombrellone. Anche gli operatori turistici l'hanno presa male: l'astensionismo dilaga, ma qualche italiota, dicono, potrebbe preferire la cabina elettorale al lettino in riva al mare... Ma ormai il “popolo è sovrano” solo sulla carta. Alla casta basta che vadano a votare i militonti di partito, quelli che mangiano (e bevono) in quelle greppie... e poi ci sono le lobby interessate. Poca affluenza... risultato garantito. Tornando nella nostra pora Catolga prendiamo atto di un finale desolante dell'amministrazione di Piero Cecchini. Dopo la cacciata di Alessandro Bondi e dell'Arcobaleno, la sua giunta e maggioranza hanno vivacchiato in una sonnolenza totale. Narcolessia infarcita di risentimenti, incompetenze e dispetti. L'incompiuta del progetto Prode sulla viabilità ne è la metafora. Mentre andiamo in stampa nel panorama politico elettorale abbiamo solo due certezze: Sergio Gambini per il Pd (con un simbolo acciaccato da vele-
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Gambini al ballottaggio... Palazzate
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P.D. (Partito Democristiano)
Fatto fuori Piva, An ha capì che cla Gambini si sente già sacocia la se sfonda... la vittoria in tasca...
ni e abbandoni) e Mariano Gennari candidato per il M5S. E gli altri? Verranno fuori, si dice... Il centrodestra tenta di andare unito ma la strada appare in salita. Il candidato al momento che circola è quello di Massimiliano Gessaroli dopo che Simona Gaudenzi ha abbandonato la compagnia. Ma l'aria che si respira da quelle parti non è delle miglio-
ri: sfiducia (anche per lo stato di salute molto precaria dei partiti di centrodestra nazionale)... solo La Lega Nord riesce un po' a sorridere, e se non gli prende un coccolone prima per il super attivismo, Matteo Salvini lo potremmo vedere anche qui con una felpa (ma a giugno ci vorrà la maglietta leggera) con la scritta Cattolica. Non è una grande pubblici-
FILASTROCCA ELETTORALE
Ambarabà ciccì coccò tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore; il dottore si ammalò: ambarabà ciccì coccò!
Chi sono le tre civette sul comò? Ambarabà ciccì coccò. Il Pd si ammalò ambarabà ciccì coccò. E il voto a chi lo do? Ambarabà ciccì coccò
tà per la città... E nel centrosinistra? Sciolto l'Arcobaleno che aveva svolto per anni una funzione di alternativa politica aggregante, c'è molta frantumazione. Una mezza certezza, almeno da quello che si apprende dalla stampa, è la lista Insieme per Cattolica di Giampiero Galvani (ex assessore) e Fabrizio Signorini (attuale assessore in quota Socialisti). Attorno cercano di trovare liste alleate più o meno di sinistra. Rifondazione comunista, con alcune garanzie, potrebbe essere della partita. Questa alleanaza cerca disperatamente un candidato. Si è parlato di Ivan Mazzocchi... Per un'altra strada, solitaria, pare che vada il raggruppamento Spazio Rosso, composto prevalentemente dal gruppo storico di Sinistra critica: Giona Di Giacomi e Paolo Tonti, tanto per intenderci. Sulla carta il più robusto pare Sergio Gambini. Dicono che dal suo Tavolo civico (qualcuno lo ha definito cinico) stiano partorendo liste civiche di sostegno, che guardano a sinistra e centrodestra, grazie anche al lavoro “indefesso” di “transfughi e voltagabbana” vari. Andrea Gnassi da Rimini insegna: lista civica in suo sostegno col motto: “Siamo di destra e di sinistra, ma tutti con Gnassi”. Domanda: il Pd di Gambini è una corazzata? Dagli umori di diversi attivisti ed elettori dello sconfitto Corrado Piva, pare che almeno la metà di quei 700 voti delle primarie si trasformeranno in astensione o un voto alle opposizioni di centrosinistra e M5S. Gambini ha sbeffeggiato la proposta di Piva di arrivare ad una mediazione consensuale. Questo atteggiamento ha messo ulteriore sale sulle ferite. L'obiettivo principale per tutte le opposizioni, quasi una santa alleanza, è quello di portare Gambini al ballottaggio. Antigambiniani di tutto il mondo unitevi! Lo dicono anche diversi militanti (ormai ex) ed elettori del Pd... E' una scommessa. Di per sé non è gran cosa... ogni forza politica pretenderebbe di vincere e governare in proprio. Rimane solo l'obiettivo minimo: il ballottaggio! “Marciare divisi per colpire uniti”, sperando nel secondo tempo della partita. Poi i ballottaggi sono spesso delle finali con i calci di rigore. Un rischio! Anche la componente emotiva (l'effetto simpatia/antipatia, dispetto/ premio) per il Davide di turno contro il Golia di sempre, può giocare brutti/belli scherzi...
di Cecco
Goduria prematura - Leggiamo: “Montanari (un segretario Pd gaudente) dopo le primarie: ‘Un bellissimo momento di democrazia’”. Ecco un caso evidente di eiaculatio precox. Os-cia!...
Tavoli e tavolini - Leggiamo: “Piva: ‘Adesso sto con Gambini’”. Corrado, lasa pérd! Ut toca fè un Tèvle Ceviche anche ma té. U t'è arvènz sno cal tavlén dal sgabuzén. Os-cia!... Correnti - Leggiamo: “Gambini chiude la porta a Piva: ‘E' finito il tempo delle correnti’”. Tal Pd più che curentie d'èria al tira la tramuntèna. La bol sa du batèch... Centrodestra - Leggiamo: “Nel centrodestra prende quota il medico Massimiliano Gessaroli”. Uj vo' un bon chirurgh per arcuncé tut i cinciang-le dla destra. Pora nun!...
Il risveglio - Leggiamo: “Tiziano Tonti (Idv): ‘Questa maggioranza mi ha deluso’”. Tiziano, t'ni s'è incort trop tèrd. Prima t'fèva la béla addormentata tal maciòn?...
Insonnia - Leggiamo: “Giuseppe Beretta sbatte la porta: ‘Deluso dalle primarie del Pd’”. I catulghin savù la nutizia, i n'ha durmì per 'na stmèna... per li risédie...
Telecamere - Leggiamo: “Consiglio, scontro sulle telecamere in centro”. Tut i vléva fès filmé. E giù brilantina e vistìd mudéd. Dambat!... Si vota il 5 giugno - Leggiamo: “Voto amministrative il 5 giugno, schiaffo al turismo”. Renzi al vo' poca génta a vutè e l'ha fat incazè anche al turisme. Un génie, caz!...
Seduzione - Leggiamo: “Il leghista sedotto dai grillini. ‘Gennari? Un ottimo candidato’”. Quij dli Cinque stelie in ha gradì 'na masa... ma uj duvria fèi pinsè...
Fontane - Leggiamo: “Pasqua senza fontane danzanti per lavori di manutenzione”. L'è un an che tut i sa quand al vén la Pasqua. Tal Cumun j'ha vindù anche i calendérie?...
Tranelli - Leggiamo: “Gambini avvisa le truppe: ‘Niente tranelli’”. Burdèl, nu fè i pataca! Uc fnìs li nus cume ma Bacùch... Grillini - Leggiamo: “I grillini scaldano i motori, Mariano Gennari pronto a correre”. Tocara véda s'l'ha un mutor o 'na biciclèta ruznìda... Viabilità - Leggiamo: “Viabilità, si allarga il fronte della protesta”. Sta viabilità l'ha fat incazè ma tut. E adès i s'è incartè. Caz! Fortuna - Leggiamo: “Gioca due euro e ne vince 63mila a Superenalotto”. Che cul!!!... Galvani (1) - Leggiamo: “Il Pd all'attacco di Galvani”. Però quand al fèva comde l'andèva bén! So chè... Galvani (2) - Leggiamo: “Galvani: ‘Coalizione di centrosinistra con quattro liste per sconfiggere Gambini’”. L'è arvat al Che Guevara dal bagnasciuga... Psicopolitica - Domanda: voltagabbana si nasce o si diventa? Perché u j'è diferénza? Caz!...
CATTOLICA
CATTOLICA
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(3) Il racconto di 12 anni di battaglie: il locale guardando il globale
C'era un Arcobaleno in città...
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L'ARCOBALENO LABORATORIO ED ESEMPIO POLITICO LOCALE COL RESPIRO GENERALE. PUNTO DI RIFERIMENTO DI MOVIMENTI E DI POLITICI NAZIONALI
di Enzo Cecchini - L'Arcobaleno di Cattolica, un movimento locale dal respiro nazionale e capace di farsi carico anche dei problemi di un mondo sempre più ingiusto. Grandi battaglie cittadine per la difesa dell'ambiente, puntuale sul bisogno di trasparenza e partecipazione, rigido sulla necessità di scelte finanziarie improntate sulla sobrietà (eliminazione degli sprechi e rendere più efficiente la macchina comunale) per ridurre un debito mostruoso ereditato dalle giunte targate DsPd fin dai tempi di Gian Franco Micucci. Dopo pochi mesi dalla sua nascita (marzo 2004) alla luce di una vittoria elettorale mancata per soli 132 voti e di un attivismo che mette alle corde lo stantio potere locale, l'Arcobaleno diventa un laboratorio vivo e fresco da studiare e da “copiare”. Dai confini provinciali la favola dell'Arcobaleno diventa conosciuta a livello regionale e nazionale. Per anni, e non solo in occasione delle varie tornate elettorali, politici di spicco transitano a Cattolica, ospiti dell'Arcobaleno. Ma non solo politici, sempre più o meno interessati a succhiare il miele..., ma anche personaggi di cultura (laici e cattolici), giornalisti, magistrati, tecnici ambientalisti... l'ultimo il prestigioso economista Stefano Zamagni nell'ottobre del 2014. Tutti sempre incuriositi e un po' affascinati per capire il segreto di un movimento nato in una piccola città, ma capace di legare sempre il locale col nazionale, il piccolo problema con le cause e le risposte più generali. Politica, cultura, opportunità conoscenza, informazione, il mix vincente. Un miracolo, vi-
sto che ieri come oggi, la politica è spesso divisione (non solo a sinistra), sopraffatta da una casta inetta e rapace. L'Arcobaleno invece è un movimento che aggrega varie sensibilità, anche oltre la sinistra, mettendo al centro la questione morale, la legalità, i diritti civili, la solidarietà, il lavoro. Il paradosso è che di fronte a questa passione civile di tanti cittadini, la risposta del Palazzo e della classe politica del Pd (ma non solo) è sempre un muro il gomma. La dimostrazione è anche in queste elezioni comunali del 2016, il partito di governoregime ha sfoderato due candidati della vecchia politica e apparato. Un Pd ridotto a macerie che sopravvive solo perché attacato alla bramosia del potere. L'Arcobaleno è morto (ma non il suo spirito), e la politica e la città sono sicuramente più poveri. Data importante da ricordare: il 14 gennaio 2006. Un tentativo serio di costruire una forza politica alternativa di una sinistra plurale. Hotel Quirinale, Roma, si svolge un convegno nazionale sul tema: “Proposte per un ARCOBALENO di pulizia morale”, organizzato dalle associazione de “Il cantiere per il bene comune”. Tra gli invitati aper raccontare la sua straordinaria avventura politica la Coalizione Arcobaleno di Cattolica. E' presente con una nutrita delegazione e qui Alessandro Bondi incanta l'affollata platea. Gli altri relatori: Achille Occhetto, Oliviero Beha, Giulietto Chiesa, Michela Chimetto, Antonello Falomi, Maria Rosa Fino, Diego Novelli, Pancho Pardi, Stefano Sylos Labini, Angelo Tartaglia, Marco Travaglio, Elio Veltri. (3 - continua)
Alessandro Bondi con Achille Occhetto: “Festa dell'Arcobaleno” (18/5/2005 - Piazza Mercato)
Alfonso Pecoraro Scanio: “Arrivo di Goletta Verde” (10/8/2005 - Piazza del Porto)
Da sinistra: Maurizio Pallante, Alessandro Bondi, Marco Rizzo “Un altro sviluppo è possibile” (13/6/2006 - Hotel Kursaal)
LA LETTERA di Franco Tura la nostra città. Nonostante le proteste dei cittadini e delle attività economiche, il sindaco e l'amministrazione comunale si sono ostinati a realizzare anche la pista ciclabile lungo la via Del Prete, che attraversando 12 vie laterali sarà estremamente pericolosa per le utenze deboli (i ciclisti), ed inoltre non avrà nessun sbocco in quanto i lavori sulla via Fiume per la realizzazione della pista ciclabile sono stati rinviati. Saranno cosi "buttati" via 600.000 Euro di soldi pubblici
Mauro Bulgarelli: “Ricordo di Monsignor Romero” (8/2/ 2006 - Hotel Kursaal)
Beppe Grillo per la candidatura di Bondi sindaco: “Elezioni comunali 2009” (3/6/2009 - Piazza del Mercato)
Ivan Scalfarotto: “Primarie del centrosinistra” (ottobre 2006 - Sede Arcobaleno)
Antonio Di Pietro con Alessandro Roveri: “Questione morale e legalità” (7/9/2004 - Piazza del Mercato)
Parcheggio inutile, viabilità pericolosa - Un inutile parcheggio in corso Italia. Sono appena terminati i lavori in corso Italia dove è stato realizzato un inutile e pericoloso parcheggio a spina di pesce nel centro della strada che diventerà un deposito di auto ferme per tutta la stagione estiva, dal momento che tale parcheggio non è stato previsto a rotazione per paura che le manovre di entrata e di uscita intralciassero il traffico e provocassero incidenti. A lavori ultimati risulta ancora più evidente il danno provocato alla nostra città e lo sperpero di danari pubblici, infatti è stata demolita una aiuola spartitraffico che rendeva piacevole l'ingresso nel-
Paolo Cento: “Allarme ambiente!” (30/5/2007 - Ridotto Snaporaz)
per peggiorare la situazione esistente e sopratutto non è stato rispettato il fine del progetto Prode che è quello di difendere le utenze dei soggetti più deboli. Già da molti mesi rilanciamocattolica@gmail.com si è impegnato per evitare tale scempio, promovendo anche un referendum che ha raccolto oltre 2.200 adesioni e anche il consenso delle categorie economiche della città, (altro che fantomatico comitato) ma purtroppo tutto è stato inutile. Larga parte della città anche se non si esprime non condivide questi lavori. rilanciamocattolica@gmail.com
Expo di Primavera EVENTI - InsiemeSì 3. EXPO di Primavera. 19-20 marzo Fiera di Pesaro. Salone dello spirito d'impresa organizzato dalla BCC di Gradara che ha proposto stand espositivi gratuiti e creato in fiera numerosi eventi culturali, sportivi e ludici. Anche quest'anno la Piazza ha partecipato con entusiasmo allestendo uno stand in collaborazione con Radio Talpa di Cattolica, web radio (www.radiotalpa.it).
Lo stand della Piazza
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Amarcord
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di Dorigo Vanzolini
Cattolica, via Pascoli, 1947 circa. Negozio di Frutta “Da la Bota”. I bambini da sinistra: Angelo Lorenzi, Carmela Terenzi, Maria Lorenzi. Al centro: la nonna Albina Lisotti “La Bota”. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI - via Umbria, 23
Il programma di aprile - Sabato 9 ore 20,30: Ballo con Oscar e Luciano. - Domenica 10 ore 20,30: La partenza del signor Curato. Commedia teatrale “La Compagnia”. - Domenica 17 ore 12,30: Pranzo sociale. - Domenica 20 ore 20,30: Ballo con D'Angiò e Luisella. - Sabato 30 ore 20,30: Ballo con Angela e Michele. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 333-9447390 348-5309730
Una Cenerentola degna di Rossini BELCANTO di Wilma Galluzzi
CULTURA - Presentazione di libri con l'autore
- La Cenerentola ossia La Bontà in trionfo Di Gioacchino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. E’ un melodramma giocoso che Rossini scrisse in tre settimane tra 1816 e 1817. L’opera è ispirata alla fiaba classica di Perrault, ma reinterpretata e combinata con alcune contaminazioni che Ferretti prese da due libretti precedenti: Cendrillon di Charles Guillaume per Nicolò Isouard (1810) e Agatina o la virtù premiata di Francesco Fiorini per Stefano Pavesi (1814). Al debutto la Cenerentola di Rossini non ebbe successo, come già era accaduto per il Barbiere, ma dopo poche repliche quest’opera divenne popolarissima e fu rappresentata in tutta Italia e all’estero. La Cenerentola andata in scena il 28 febbraio al Teatro della Regina a Cattolica è stata davvero sorprendente, per la bravura degli interpreti, tra i quali Julija Samsonova (Cenerentola) e il marito Daniele Girometti (Dandini) di Cattolica e Daniela Bertozzi (Tisbe) di Morciano di Romagna. Ma la sorpresa è stata anche nell’aspetto divertente e comico che
quest’opera ha e che regia e interpreti hanno saputo trasmettere. In particolar modo, le due sorellastre “cattive” di Cenerentola sono state esilaranti e perfette nel loro ruolo di smorfiose e invidiose, buffamente agghindate tra camicie da notte e bigodini di ogni genere. Sempre a tramare e a conciarsi per poter accalappiare il principe. Perfetta pure Cenerentola nel suo ruolo di buona, gentile e generosa oltre misura. Oltre a una forte connotazione teatrale, la Cenerentola impegna le voci in acrobazie tipicamente rossiniane che tutti gl’interpreti hanno onorato alla grande. Julija Samsonova ha cantato in modo divino nel ruolo di contralto. Altrettanto deliziose le voci delle sorellastre, Daniela Bertozzi come mezzosoprano e Anna Caterina Cornacchini come soprano. Un plauso speciale alla potenza e abilità locale vocale del
baritono Daniele Girometti nella parte del cameriere Dandini e al sempre esuberante e perfetto Roberto Ripesi (basso buffo), nella veste del barone Don Magnifico, padre delle tre ragazze. Complimenti anche alle belle voci del tenore Patrizio Saudelli nel ruolo del principe Don Ramiro e al basso Massimiliano Mandozzi nella parte del filosofo Alidoro. Molto bravi anche i cantanti del Coro Città Futura di Vallefoglia e i musicisti dell’Orchestra dei Cameristi del Montefeltro diretta da Stefano Bartolucci. Complimenti pure alla scenografia di Cristina Cicetti e alla realizzazione di Leonardo e Gianmarco Bordi. L’opera, sostenuta da Carifano Gruppo Bancaraio Valtellinese, è andata anche in scena, con gli stessi interpreti, al teatro di Senigallia e al Sanzio di Urbino.
SPAZIO.Z di Radio Talpa sabato 9 aprile ore 17. Incontri trasmessi in diretta su www.radiotalpa.it
Un autore con tè UN AUTORE CON TE’ Rassegna di chiacchiere con l’autore davanti ad una tazza di tè. Organizza la Libreria Sogni e Bisogni di Gabicce Mare. Sabato 9 aprile ore 17.00 Elisabetta Bucciarelli, La resistenza del maschio, NN edizioni. Sarà presentata dallo scrittore Sebastiano Mondadori. L’uomo, architetto di successo è felicemente sposato ma non vuole figli. Una sera assiste ad un incidente in cui è coinvolta una donna che diventa la sua ossessione. “Aveva fatto in tempo a guardare, vedere, rallentare, inchiodare. Misura perfetta. L’unica variabile era dentro la macchina. E’ una donna”. Nello stesso tempo, tre
Elisabetta Bucciarelli
donne si incontrano in uno studio medico e iniziano a parlare dei loro uomini, che si negano, che non si concedono. La storia parte da un vizio o da una virtù e arriva nel punto in cui la narrazione la conduce.
L’autrice: Elisabetta Bucciarelli, milanese, è scrittrice e sceneggiatrice, collabora con testate di cinema, arte e psicologia. Tra i suoi romanzi: Io ti perdono (Kowalski, 2009) e Io ti voglio credere (Kowalski, premio Scerbanenco 2010 per il miglior noir italiano), Corpi di scarto (VerdeNero Edizioni Ambiente, 2011), L’etica del parcheggio abusivo (Feltrinelli, 2013), Dritto al cuore (edizioni E/O, 2013). Ha pubblicato anche i saggi: Le professioni della scrittura (Il Sole 24 Ore, 2001) e Scrivo dunque sono (Ponte alle Grazie, 2014).
CULTURA - Presentazione di libri con l'autore SPAZIO.Z di Radio Talpa: martedì 26 aprile alle ore 21. Incontro trasmesso in diretta su www.radiotalpa.it
Arriva Wu Ming 2 - Martedì 26 aprile alle 21, la libraia Metella Orazi è orgogliosa di avere ospite ai microfoni di Radio Talpa, in diretta web e davanti al pubblico dello SPAZIO.Z, un membro del collettivo Wu Ming, già Luther Blisset di Q e autori de L’armata dei sonnambuli, che presenterà il nuovo libro dei quattro scrittori: L’invisibile ovunque, edizione Einaudi. Wu Ming 2 oltre ai libri collettivi è autore dei romanzi Guerra agli umani, Il sentiero degli dei e Timira, quest'ultimo scritto assieme ad Antar Mohamed. L'invisibile ovunque racconta di quattro vite nella Grande guerra, quattro storie che esprimono tutte la volontà di fuggire dall’orrore. Nel libro si dice che “niente uccide un uomo come l'obbligo di rappresentare una nazio-
La copertina del libro
ne” (Jacques Vaché) e per questo gli uomini devono trovare una scappatoia. C’è chi tenta di sottrarsi alla guerra con il rischio di cadere in una voragine, quella psichiatrica ancora più terribile, simulando la follia che rischia di diventare reale. C’è chi si arruola
negli Arditi, evitando la vita di trincea, ma venendo trasformato in un uomo-arma. C’è chi cerca rispondere con l'umorismo e il paradosso e chi tenta di diventare invisibile all’avversario, in modo tale che non ci siano più nemici da combattere. In questo libro particolare verità storiche e narrazione si confondono, i personaggi sono in parte realmente esistiti. Suscita interesse soprattutto la questione del mimetismo militare che certo non si studia nei libri di scuola, ma che invece è una parte reale della vicenda. Dialogherà con Wu Ming 2 lo scrittore pesarese, Jacopo Nacci. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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Soprintendente ai beni librari e documentari, poi direttore dell’IBC fino al 2001
Pisauri, la cultura e Cattolica CULTURA - IN RICORDO
Da sinistra: Umberto Galimberti e Nazzareno Pisauri al Centro culturale polivalente di Cattolica (edizione 1997 di “Cosa fanno oggi i filosofi?”
di Marcello Di Bella - Per Nazzareno Pisauri. Fece molte cose per la cultura, anche da queste parti (ad esempio, Cattolica). Ignoto ai più. “Prima soprintendente ai beni librari e documentari, poi direttore dell’IBC fino al 2001, Nazzareno Pisauri è stato uomo di straordinaria cultura e passione politica. Fu tra i primi a intuire l’importanza delle nuove tecnologie applicate al patrimonio librario, a cercare una forte relazione tra le differenti tipologie di documenti. Ha creduto al dialogo tra immagini e parole, all’osmosi tra le istituzioni culturali del territorio”. Così si legge, tra l’altro, nel succinto necrologio nel sito dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, subito dopo la sua scomparsa, a Bologna, il 23 marzo 2016. Pisauri era nato a Recanati il 15 ottobre 1940 e dopo un importante percorso formativo in ambito bibliotecario a Roma e Firenze era approdato alla neo nata Regione Emilia-Romagna costituita nel 1970 a cui furono conferite le deleghe in materia di biblioteche e musei locali e/o di interesse locale, così come in altre materie, nel 1973. Qui, dall’assessorato cultura, contribuì alla nascita dell’Istituto per i beni culturali nel
1974 “come strumento della programmazione regionale e organo di consulenza degli enti locali nel settore dei beni culturali”. Ne ricordo la pubblica presentazione cui assistetti, fresco di nomina a Cattolica, fatta alla fine di quell’anno al Comunale di Bologna: rutilante la multivisione con una ancor oggi invidiabile batteria di almeno diciotto quadranti dai quali sbucavano con sapiente retorica visiva non priva di commento musicale e verbale le immagini splendide (credo di Paolo Monti) di ciò che può significare bene culturale. Dalle geometrie del paesaggio agricolo a quello dei grandi e minimi centri urbani, anche abbandonati, alle architetture delle fabbriche dismesse, ai manufatti artistici, tanto i sublimi dipinti del Reni che le povere tessiture popolari, o gli ingenui dipinti votivi; e poi le carte antiche, di codici miniati o di superbi documenti diplomatici, o di manoscritti musicali, lettere dal fronte, fotografie, reperti e aree archeologiche, immagini filmiche, teatri, biblioteche e le attività al loro interno, gli alberi. Insomma, l’universo di natura e cultura, quello da conoscere e tutelare. Con lo strumento principe del catalogo: parola d’ordine che uscì da quello spettacolo edificante e promettente. Presieduto attualmente dal-
lo storico Angelo Varni fin dalle origini l’Istituto fu luogo di incrocio di una notevole schiera di intellettuali come Giuseppe Guglielmi, Ezio Raimondi, Lucio Gambi, Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani: personalmente tra il 2000 e il 2008 ho avuto la fortuna di partecipare al Consiglio direttivo dell’IBC, a fianco di Raimondi, in un tempo però di minor fortuna per la cultura e un suo organismo tecnico. Fornirono, quegli ed altri intellettuali, come dire, la “copertura” per un operatore ispirato a criteri squisitamente culturali e intelligentemente e lealmente politici contro inevitabili spinte di natura diversa, senza per altro venir meno alla sua non amorfa posizione politica. Pisauri come direttore fu in effetti il sapiente ideatore e connettore di processi di concreta realizzazione che interes-
Ripristino di via Dante LA LETTERA Terenzio Bernardi
- Come avete avuto modo di leggere sui giornali nei giorni scorsi, un gruppo di cittadini, desiderosi di sottrarre via Dante al degrado ripristinandone la pavimentazione originale, si fa promotore di un’iniziativa: donare e raccogliere fondi per un restauro adeguato della strada dello shopping, che rappresenta la principale arteria turistico-commerciale di Cattolica. Nasce così il “Comitato Amici di Via Dante”. Referente di questo progetto è l’Ing. Terenzio Bernardi, disponibile ad assumersi, gratuitamente, l’onere tecnico di tutto il lavoro. Durante i pubblici incontri nella Sala del Consiglio Comunale, presente anche l’amministrazione comunale, sono stati definiti degli importi volontari, che consentirebbero il
successo dell’iniziativa. Gli importi volontari stabiliti sono: - Alberghi, ristoranti-bar con occupazione area scoperta • 1.000,00 (mille/00); - Negozi • 500,00 (cinquecento/00); - Appartamenti • 300,00 (trecento/00). Si chiede di conservare la ricevuta di versamento in originale, poiché, se la somma programmata non dovesse essere raggiunta, gli importi verranno restituiti. Ovviamente ciascuno può contribuire secondo le proprie convinzioni e necessità, saranno accettati anche i contributi di chi ama la nostra città ma non ha attività o proprietà sulla via Dante.
IL CONTRIBUTO VA COSI’ INTESTATO: Conto Corrente nr. 03/01/14161 BCC Gradara Codice ABI 08578 Codice CAB 67750 Intestato a: COMITATO AMICI DI VIA DANTE Coordinate Bancarie IBAN IT92X0857867750000030114161 Codice SWIFT ICRAITRRG20
sarono i rapporti tra comuni, province, regioni, stato. Ho partecipato, il 25 marzo, alla sua cerimonia funebre tenuta nel Pantheon della Certosa di Parma, ora più appropriatamente detta sala del commiato. All’ingresso della bara da un microfono si sentono le note dell’Internazionale in una esecuzione per pianoforte, piuttosto malinconica, ma non sdolcinata. Poi Valeria Buscaroli, la sua compagna e sposa, raffinata bibliologa, ha invitato chi volesse e ricordare Pisauri. Non è un caso che il primo sia stato Gian Luca Farinelli, il direttore della Cineteca comunale di Bologna, un istituto che Pisauri fece crescere come luogo non
solo di raccolta di documenti e di attività culturali, ma anche come centro di restauro apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo e ciò, sottolinea Farinelli, in virtù del suo essere comunista, nel senso di aperto al nuovo e alle sfide più difficili. Come del resto cercò di fare anche con la Biblioteca comunale di Cattolica, divenuta un impianto notevole costruito ex novo per raccordare attorno a una piazza una biblioteca un museo e un teatro, non solo per raccogliere la più importante raccolta di libri polizieschi connessi a un festival come l’estinto MystFest, ma per consolidare le attività nei vari campi in cui il nuovo Centro culturale polivalente pur così periferico, riusci-
va a dialogare con filosofi, artisti, designer, con il mondo del cinema, etc. Non secondaria risultava poi la testimonianza di Rosaria Campioni: poche parole per un compito al tempo immane, come quello di costruire, con le forze più avanzate del Ministero per i beni culturali, il Servizio Bibliotecario Nazionale e il suo libero accesso, anche da casa. E Cattolica fu un punto significativo di sperimentazione. Molti erano i presenti quella mattina, ma non tanti gli interventi, ma quei pochi utili a dare un’idea della varietà degli interessi di Pisauri, non ultimo quello per la radio. Al momento di congedarmi Valeria mi chiese perché non fossi intervenuto: risposi che avevo forse troppe cose da dire e preferivo scrivere qualcosa; ma mi accorgo che pur avendo realizzato tante cose in ventisette anni anni di lavoro in comune non so ancora quale prediligere come punto focale del suo rapporto con me e con Cattolica: mi verrebbe una metafora musicale, come la sensazione di avere partecipato a un concerto la cui eco ancora non è spenta.
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Aziende informano
Serata di grande successo. In scena l'opera e la musica interpretate da quattro artiste
8 marzo, le donne regine a Cattolica - La sera dell’otto marzo a Cattolica, nel pregevole “Teatro della Regina” (fra l’altro compie 20 anni), si è festeggiata la “Giornata internazionale della donna” con un folto pubblico di cattolichini festanti e con una ineccepibile organizzazione della bravissima Simonetta Salvetti con tutto il suo staff di aiutanti e collaboratori, per la consueta buona riuscita della serata. La presenza e partecipazione del Comune di Cattolica, nell’assenza del sindaco per altri impegni, con i valenti assessori Anna Sanchi, Giovanna Ubalducci e Leo Cibelli, con gli interventi di rito, ha aperto il sipario con il pubblico. La Banca Popolare Valconca, sponsor della serata, era presente con il suo direttore dottor Luigi Sartoni, il vice presidente professor Filippo Ricci ed il presidente avvocato Massimo Lazzarini che, sul palco del teatro, col suo stile conviviale, ci ha illustrato sullo schermo la storia dei 105 anni della B.P.V., con la visione di Morciano e dei morcianesi di quel tempo ormai perduto, ma vivo nel ricordo delle nostre genti romagnole. La brava conduttrice, la concittadina Antonella Bianchi, ha presenziato e presentato di volta in volta le quattro artiste e lo spettacolo con maestria, con il susseguirsi delle romanze e con l’illustrazione
CULTURA
di Silvio Di Giovanni di queste. Le quattro valenti interpreti della sono due giovani cantanti e due giovani musiciste. Anna Malavasi, riminese, è un mezzosoprano di forti doti interpretative e recitative, con alte qualità vocali e padronanza nell’abbozzare la scena senza retorica. Ha alle spalle una già intensa attività sia in Italia che all’estero. Diplomata al Conservatorio, buona interpretazione drammatica. Valentina Corradetti è un soprano dalla voce potente e squillante, diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia. Ha esordito, con maestria, nei vari personaggi tipici del suo ruolo nell’opera lirica italiana e straniera. Le due artiste hanno esordito con il “Duetto dei fiori”, una bella barcarola dall’opera “Lakmé”, un tragedia del musicista compositore francese Clément Philibert-Léo Delibes scritta nel 1883; è ambientata in India al tempo della dominazione inglese.
Poi, dal Trovatore di Verdi, il soprano Valentina Corradetti ha interpretato l’aria “Tacea la notte placida” dal secondo quadro della parte prima: è una cavatina del Trovatore sotto le finestre invocante l’amata. Dalla stessa opera, Anna Malavasi, nella veste di Azucena, attacca con la sua canzone “Stridea la vampa” dalla seconda parte dell’opera. Dalla “Bohème” di Puccini, il valzer di Musetta, è stato stupendamente musicato da Franca Moschini al pianoforte e Margherita Scafidi all’arpa. Poi, dalla “Madama Butterfly” di Puccini, prima la Valentina, nella celebre romanza “Un bel dì vedremo”, ha riproposto la grande illusione e speranza della giovane Cio-Cio San e della sua triste storia. Valentina e Anna assieme hanno poi chiuso Puccini con il brano “Scuoti quella fronda”, ove la geisha, dopo aver fatto adornare la casa di fiori si dispone ad attendere il ritorno dell’amato e vegliar col bimbo e con Suzuki. Il mezzosoprano Anna Malavasi ha poi dilettato nell’Habanera dall’opera più grande per eccellenza “La Carmen”, il capolavoro per superba maestria che George Bizet ebbe a comporre; è l’opera più completa e di maggior
Libro presentato in piazza 1° Maggio il 20 marzo. In vendita nelle edicole
Peter incontra gli aforismi IL LIBRO
- Giuseppe (Peter) Tonti ha scritto un altro libro. Tutti pensano che sia un libro in dialetto o che racconti storie e aneddoti della sua vita dove magari trova sullo sfondo un pezzo di storia di Cattolica. Niente di tutto questo. Lo scrive lui stesso nell'introduzione: “Chi si sarebbe aspettato da me un libro diverso, per contenuti e stile, magari pieno di ricordi cattolichini, rimarrà deluso. Ho scelto una nuova strada, una strada condivisibile anche da chi non è di Cattolica. Anch'io ad un certo punto della mia non più giovane età, sono entrato nel mondo di Facebook. Se non fosse stato per la morte del mio cane, una delle giornate più tristi della mia vita, non avrei scoperto quel mondo fatto di riflessioni e aforismi che soprattutto i giovani inviano e pubblicano per ogni occasione sia questa di
La copertina del libro
gioia o di dolore”. Da queste parole si spiegano le motivazioni che hanno portato alla scrittura del libro: la morte del suo cane “Pio” (a lui dedicato) e del titolo “Feisbukkando” un neologismo a orecchio derivante dal suo ultimo innamoramento: Facebook. Il libro contiene circa 450 aforismi che trattano diversi argomenti: riflessioni (forse alcune di Peter o da lui rimaneggiate); sono piccole lezioni di vita che, molte, an-
drebbero assimilate e tenute a mente. Magari potrebbero farci vivere meglio, o se non altro avere più rispetto per sé e per gli altri. Invece, pare che il mondo corra verso la strada dell'imbarbarimento ed egoismo. Il libro apre con una poesia dedicata alla madre. Poi c'è la poesia “Io” dove Peter si presenta guardandosi allo specchio con un po' di narcisismo. Ovviamente non c'è autocritica, solo un pizzico di autocompiacimento con assoluzione finale: sono quel che sono! Ecco la poesia: Sono diretto, spontaneo, / sincero e leale / spesso posso apparire arrogante / ma solo perché preferisco / dire sempre in faccia quello che penso. / E nella mia vita voglio persone come me... / preferisco un sincero vaffanculo / ad una falsa amicizia...
Da sinistra: Massimo Lazzarini e Luigi Sartoni, rispettivamente presidente e direttore generale della Banca Popolare Valconca
Gli omaggi floreali pregio che l’Ottocento operistico abbia sfornato. Opera verista e dissacratrice a un tempo, opera che dimostra la conoscenza della musica popolare spagnola, nella quale confluisce una vena di melodismo morbido sottolineato da una armonia di estrema duttilità, come la definirono i maggiori musicisti del tempo in cui fu rappresentata, in quegli ultimi decenni dell’ottocento. Infine, le due cantanti, Anna e Valentina, ci hanno regalato la barcarola della “Notte bella o notte d’amore” dai “Racconti d’Hoffmann”; è quella singolare opera di 3 atti, più un prologo ed un
epilogo, con tre diverse storie, di Giacomo Offenbach, che nell’ottobre 1880 morì prima di finire la sua opera, nel sonno, “senza accorgersene”. Il suo vecchio amico Leonce, attore che recitava al Bouffes ed era dotato di forte vena umoristica, se ne uscì: “Chissà che sorpresa quando se ne accorgerà”. In chiusura poi, con il simpatico “miao… miao…” delle due splendide “gattine” Anna e Valentina; seguito dal “Non ti scordar di me” di Eugenio De Curtis e Domenico Furnò, con le due splendide voci. Abbiamo avuto l’ovazione finale di caldi applausi del pubblico alle quattro giovani arti-
ste e a tutta l’organizzazione, con la Banca Popolare Valconca e l’amministrazione del comune. Ad un vecchio come me, memore di come veniva disattesa, se non addirittura osteggiata, questa festa nel dopoguerra, da una parte di cittadini, a causa delle allora forti barriere ideologiche, fa ora un immenso piacere vedere che tutti i miei concittadini si dispongono con animo festoso e aperto al riconoscimento di una nobile conquista delle donne. Questo nel caro ricordo di mia madre ed in onore alla sua memoria di paziente diffonditrice, in quegli anni, del giornale “Noi donne”.
GIOVANI
Sbankiamo, che bell'impresa! - 17 ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Valle del Conca” hanno seguito, fra marzo e aprile, gli incontri di Impresidea, programma imprenditoriale del progetto Sbankiamo che da anni si occupa con successo di educazione finanziaria ed economica nelle scuole del nostro Territorio, e che vede fra i propri Enti fondatori la Banca Popolare Valconca. I quattro appuntamenti, finalizzati all’analisi delle diverse fasi di creazione e ge-
stione d’impresa, dall’idea allo sviluppo di un business plan, dal Budget all’analisi delle “5 P” del marketing, si concluderanno proprio con la realizzazione e la vendita in un mercato dei prodotti realizzati con entusiasmo e creatività dagli alunni grazie a piccole sovvenzioni infruttifere, da restituirsi poi quasi come accade con un reale prestito bancario. La vendita avverrà il 14 aprile, dalle 8.30 alle 13 presso i Gazebo di Piazza Risorgi-
mento (vicino alla fermata degli autobus), durante il mercato settimanale. I ragazzi vi aspettano per proporvi le proprie creazioni, frutto del loro impegno in questo percorso educativo all’impresa: accorrete numerosi! Per info: SBANKIAMO Via Madonna della Scala, 7 47921 Rimini (c/o Caritas diocesana) info@sbankiamo.it/ www.sbankiamo.it www.bancavalconca.it Laura Lucagrossi
COMUNITA'
Riccione Nautilus, installato il defibrillatore - La Banca Popolare Valconca, all'interno di un progetto di salvaguardia della salute, ha donato un defibrillatore al Centro sociale Nautilus di Riccione Paese. Nella foto, a sinistra, Franco Baratti (presidente Centro Sociale Nautilus), Paolo Del Bello e Giuseppe Biaggi (rispettivamente, titolari della Filiali BPV di Riccione Paese e Riccione San Lorenzo e Roberto Silvestri (Croce Rossa sezione Riccione).
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Dante Alighieri. Con gli amici, brigata godereccia e spendereccia
Primo turista fra Romagna e Marche CURIOSITA' DANTESCHE di Angelo Chiaretti* - La relazione fra Dante e la Romagna ha molteplici sfaccettature; nella Commedia Dante cita luoghi, personaggi ed episodi di storia politica di una terra dove più volte aveva trovato ospitalità dopo l’esilio da Firenze, durante gli anni del suo peregrinare tra le corti dell’Italia centro-settentrionale (ad es. fu prima presso la corte di Scarpetta degli Ordelaffi a Forlì, poi presso Guido da Polenta a Ravenna), ma conosceva la Romagna in lungo e in largo per averla visitata fin da giovane quando faceva parte delle allegre brigate che qui venivano a godersi uno stile di vita che a Firenze non c’era più. Tutti in Romagna, dunque, anche nel DueTrecento. Nell’Epistola a Cangrande della Scala Dante dice di sé: Ego Dante de Aldigheriis Florentinus natione, non moribus. Sono nato a Firenze, ma i miei costumi non sono fiorentini. Quali sono i costumi che Dante rivendica per sé? Non certamente quelli di sodomia, baratteria, simonia per cui Firenze era celebre in Europa. Sul piano genealogico gli Alighieri discendevano dagli Elisei1 e, come racconta Giovanni Boccaccio, gli Elisei venivano da Roma e, attraverso i Frangipani, i Malabranca, i Pierleoni, discendevano dalla gens Anicia, una delle famiglie più illustri della Roma antica dei primi secoli d. C., a cui appartennero personalità come santa Vittoria, santa Anatolia, santa Cristina di Bolsena, Giustiniano, Galla Placidia, Severino Boezio, San Gregorio Magno, San Benedetto da Norcia, S. Ambrogio, tanti papi ed imperatori. Io sono un romano, intende affermare dunque Dante e non si riferisce alla Roma del suo tempo, alla Roma dei papi (ne mette cinque all’Inferno!), ma alla Roma dei Cesari. La Roma dei Cesari sopravviveva in Romagna, a Ravenna, sede dell’Impero romano d’Oriente, cioè nella piccola Roma, Romania2 o Romandiola dove sopravviveva l’aquila imperiale. Non a caso l’insegna di Ravenna è l’aquila imperiale, non a caso i colori di Ravenna sono il giallo e il rosso, i colori di Roma. Non a caso i fiori che raccoglie Matelda nel Paradiso Terrestre sono gialli e rossi ((Pg. XXVIII, 55 volsesi in su i vermigli e in su i gialli / fioretti verso me…). Dante, perciò, non venne in Romagna solo nella maturità, come ultimo rifugio durante l’esilio (Corrado Ricci), ma con una precisa cognizione di causa e già in età giovanile quando, appartenendo ad una brigata godereccia e spendereccia come andava allora di moda fra la nobiltà ed il ceto mercantile, si sentiva in obbligo di passare l’Appennino e di scendere lungo le vallate del Conca, del Marecchia, del Montone, per giungere in Romagna dove celebre era il mangiare, dove celebre era l’amare, dove Dante ritrovava non solo i suoi antenati, ma uno stile di vita che in Firenze non esisteva più (In Romagna si dice che “nella vita ci sono due sole cose importanti: la tovaglia, su cui mangiare, e le lenzuo-
la sotto cui amare”). I giovani fiorentini con la bonetta piena di fiorini d’oro (nel loro statuto c’era un solo articolo: la mattina dovrai avere la bonetta piena e la sera dovrai averla svuotata) venivano a spenderli in Romagna. Di queste brigate e compagnie di uomini e di donne, di sollazzi e balli (Giovanni Villani), che prodigaliter et fatuate vixerunt (Bambaglioli) e che non pensavano se non in godere e in distruggere e in far cene e disinari e in bestialità distrussero di più di dugiento migliaia di fiorini d’oro in male spese (Boccaccio), facevano parte personaggi di spicco: i loro nomi hanno segnato la storia della letteratura e della civiltà comunale fra XIII e XIV secolo: Dante Alighieri, Cecco Angiolieri, Puccio Bellondi, Bosone da Gubbio, Bruno Brunelleschi, Guido Cavalcanti (il primo amico), Guittoncino de’ Sighibuldi da Pistoia (detto Cino), Dante da Maiano, Sennuccio Del Bene, Forese Donati( il secondo amico), Lapo Gianni, Chiaro Davanzati, Francesco da Barberino, Dino Frescobaldi. Buonagiunta Overardi degli Orbicciani, Ildebrandino da Padova, Guelfo Taviani, Guido Orlandi, Gianni Alfani, ai quali va aggiunto anche Cresta Latini, figlio di quel ser Brunetto, autore del Tresor e maestro di Dante, che il Poeta colloca all’’inferno fra i sodomiti. D’altra parte in età comunale i fiorentini attraversavano in lungo ed in largo la Romagna: nelle nostre terre essi avevano i loro fondaci e banchi di cambio, qui si imbarcavano alla volta del Medio Oriente nei porti di Ravenna, Cesenatico (soprattutto a partire dal 1314, anno della nuova costruzione del porto), Rimini ed Ancona, costeggiando il sicuro e tranquillo Mar Adriatico per compiere il gran balzo verso Gerusalemme una volta giunti sull’estrema punta meridionale della Puglia. Da Firenze e dalla Toscana si giungeva in Romagna attraverso le vallate dei fiumi Foglia, Conca, Marecchia, Montone e Lamone: in quelle ampie vallate sono nati certamente il riferimento dantesco al mito della ninfa Eco3 ed un gioco sonoro di voci, che dovette piacere all’Alighieri, così sensibile agli effetti speciali (non sarà tutto tempo sanza reda !, Purgatorio XXXIII). Così, alla stessa maniera, dovette echeggiare al di là dell’Appennino, a nord come a sud, ad est come ad ovest, lo slogan Tutti in Romagna! Ecco quanto recitava un proverbio, che tuttora viene ripetuto nelle nostre terre: Remin da navighè, Cesena da cantè, Furlé da balè, Ravenna da magnè, Lug da imbrujè, Faenza da lavurè, Iemula da fè l’amor! Durante il Medioevo, la nozione dantesca di Romagna oscillava tra l’accezione tradizionale del termine, per cui si considerava Bologna unita alla Romagna nell’antica unità politico-amministrativa dell’Esarcato, e quella moderna della Romagna papale che, dal 1278 vedeva le terre esarcali articolate in tre nuclei: a) la Contea di Bertinoro,
Dante Alighieri ritratto da Sandro Botticelli, Angelo Chiaretti
La mostra fotografica nello SPAZIO.Z di Radio Talpa prorogata a domenica 10 aprile. Aperta il venerdì, sabato e domenica ore 16-19
‘In religioso silenzio’, di Gianloris Cresti - La mostra è stata impreziosita dall'affollata e brillante conferenza tenuta dal prof. Angelo Chiaretti “Dante Alighieri primo turista fra Valconca e Valmarecchia” domenica 3 aprile.
Gianloris Cresti ha presentato l'iniziativa e illustrato la sua mostra fotografica dove ha immortalato le bellezze naturali, artistiche e religiose della Valmarecchia.
E fa saper a’ due miglior da Fano, a messer Guido e anco ad Angiolello, che, se l’antiveder qui non è vano, gittati saran fuor di lor vasello e mazzerati presso a la Cattolica per tradimento d’un tiranno fello
Epigrafe nell'atrio del Municipio di Cattolica collocata nel 1921
Inferno, Canto XXVIII (76-81)
b) la città di Bologna e il suo distretto c) la Romandiola vera e propria. Anche se, mentre Guido del Duca nel canto XIV del Purgatorio intende la Romagna alla maniera classica, nel canto XXVII dell’Inferno questa risulta diminuita di Bologna e Bertinoro. La percorrenza dell’asse Firenze-Bologna-Ferrara consente a Dante di parlare dei Bentivoglio, signori della città delle torri, di farsi beffa della garrulitas degli Estensi. Quanto alla linea Firenze-Faenza-Ravenna, passando per Borgo S. Lorenzo e le vallate appenniniche (meravigliose e lussureggianti di verde in primaveraestate, ma minacciose e cupe in inverno), Dante transitò per Marradi, dove si sarebbe svolto il noto scontro con i giovani del luogo, che cercarono di rubargli la bisaccia: riuscito a mettersi in salvo, chiese ad un contadino come si chiamasse quella dannata contrada, in modo di ricordarsene in futuro. Gli venne risposto che il luogo non aveva nome, ma che sicuramente era un paese di galantuomini: ripensando a quanto gli era appena accaduto, Dante acconsentì, precisando che dovevano essercene pochi: Paese di galantuomini, ma... radi! E da allora la località ha assunto proprio questo nome. A Faenza, la città di Lamone, Dante sottolinea come Maghinardo da Susinana, il cui lioncel dal nido bianco muta parte da la state al verno governasse da tiranno; poi trova l’occasione per inserire fra i dannati traditori della patria quel Tebaldello Zambrasi, che concesse
la sua figliola Ginevrina in sposa a Gianciotto Malatesta, dopo che questi aveva da poco trucidato la moglie Francesca ed il fratello Pa-
1 - In Pd. XV,136 Cacciaguida dice: Moronto fu mio frate ed Eliseo. Esistono due interpretazioni: a) ho due fratelli, Moronto ed Eliseo (di cognome ignoto); b) Moronto fu mio fratello, di cognome Eliseo; il nome di battesimo Alighiero o Aldighiero, per il suo ripetersi nelle generazioni successive alla moglie di Cacciaguida che si chiamava Aldighiera, divenne poi cognome. 2 - La denominazione Romagna deriva dal latino tardo (terra) Romania ‘Terra dei Romani’, vale a dire dei bizantini in opposizione a Longobardia ‘Terra dei longobardi’. 3 - Ninfa figlia dell’Aria e della Terra, consunta dall’amore per Narciso, si ridusse a sole ossa e voce; quelle furono dagli dei trasformate in sasso, questa rimase di lei la sola parte viva, l’eco appunto. All’immagine della consunzione di Eco ricorre Dante in Pd XII, 14-15 “a guisa del parlar di quella vaga / ch’amor consunse come sol vapori”, per chiarire con una similitudine derivata dalla mitologia un’altra similitudine di ordine naturalistico con cui intende spiegare la disposizione concentrica e concorde delle due ruote di spiriti sapienti, raffrontandole al doppio arcobaleno (Pd XII, 10-13), secondo la credenza diffusa nel Medioevo che l’arco esterno dell’iride fosse prodotto per riflessione dall’arco interno, proprio come per ri-
olo ed infine sottolinea la mostruosa figura di frate Alberigo dei Manfredi, il peggior spirto di Romagna collocandolo fra i traditori dei commensali: Io son frate Alberigo\ io son quel da le frutta del mal orto \ che qui riprendo dattero per figo. Poi, forse per temperare tanta acredine, l’Alighieri citò, collocandoli in Purgatorio, Bernardino di Fosco, verga gentil di picciola gramigna, e Ugo dei Fantolini (O Ugolin de’ Fantolini, sicuro \ è il nome tuo, da che più non s’aspetta \ chi far lo possa, tralignando, scuro). Lungo la direttrice FirenzeForlì, superati S. Godenzo, S. Benedetto in Alpe, l’Acquacheta4 e la Fonte Reda, come guelfo bianco cercò nell’antica Forum Livii, l’occasione per tentare il rientro armato in Firenze nel 1303, avviando strettissime (ma sfortunate) relazioni diplomatiche con Scarpetta degli Ordelaffi. Viene, poi, la vallata del Fiume Savio, che da Arezzo conduce, attraverso il Passo dei Mandrioli, a Cesena. Quanto alle vallate dei fiumi Marecchia e Conca, per giungere rispettivamente a Rimini e Cattolica, direi che si trattava di percorsi laterali e complementari (ed anche strategici, in quanto meno controllati), a cui facilmente accedere dalle suddette direttrici principali ed incontrandovi città di primissimo ordine, quali Carpegna (sede dell’omonima famiglia, che ha generato anche Malatesti e Montefeltro), San Leo, Pennabilli, Verucchio, Montecerignone, castello di Uguccione della Faggiola e poi Cattolica, dove vennero mazzerati i fanesi Guido del Cassero e Angiolello da Carignano (Inferno, XXVIII), Fiorenzuola di Focara, di cui Dante descrive le terribili correnti marine, Gradara con la tragica vicenda amorosa di Paolo de’
NOTE flessione di voce si genera l’eco. 4 - “Come quel fiume c’ha proprio cammino/ Prima da Monte Viso ‘nver’ levante,/ da la sinistra costa d’Appennino,/ che si chiama Acquacheta suso, avante/ che si divalli giù nel basso letto,/ e a Forlì di quel nome è vacante,/ rimbomba la sovra San Benedetto/ de l’Alpe per cadere ad una scesa/ ove dovea per mille esser recetto;/così, giù d’una ripa discoscesa,/ trovammo risonar quell’acqua tinta,/ sì che ‘n poc’ora avria l’orecchia offesa”. (If. Canto XVI, 94-103). Siamo nel cuore dell’Appennino forlivese, a San Benedetto in Alpe e la Cascata dell’Acquacheta è paragonata per il fragore della caduta delle acque alla rimbombante cascata del fiume infernale Flegetonte. Non a caso a pochi chilometri da S. Benedetto c’è il delizioso borgo medievale di Portico di Romagna, dove la tradizione vuole che, a Palazzo Portinari, Dante abbia conosciuto Beatrice. 5 - “La terra che fé già la lunga prova/ e di Franceschi sanguinoso mucchio,/ sotto le branche verdi si ritrova…” (If. XXVII, 43-45). Siamo a Forlì e le parole, impresse sulla targa affissa alla base del Campanile dell’Abbazia di San Mercuriale, ricordano la resistenza dei forlivesi all’assedio delle milizie francesi inviate nel 1282 da Papa Martino IV
Malatesti e Francesca da Polenta. Di tutti questi spostamenti Dante ha saputo e soprattutto voluto consegnarci efficaci immagini visive ricavate dal paesaggio naturale della Romagna e delle sue città: Classe, Ravenna, Ferrara, Forlì5, Rimini, Faenza, Cesena, il Montefeltro, Bagnacavallo6, Bertinoro7, Castrocaro, Cervia, Conio, San Leo, Verucchio, Marcabò, Medicina, Cattolica, Valbona, Meldola, Prata. Della Romagna dei suoi tempi, ago della bilancia sul piano economico, politico e culturale, Dante ha voluto rappresentare tutta una serie di realtà che ha personalmente attraversato in lungo e in largo. Come se non bastasse, nella settima novella della terza giornata del Decamerone il Boccaccio, che di vita dantesca si intendeva, racconta che un giovane fiorentino di nome Tedaldo (che contiene foneticamente il cuore di Dante d’aldoghieri) degli Elisei, avendo amato una donna fiorentina vietata di nome Ermellina (di ermellino è il manto degli imperatori, quindi ghibellina) è costretto a fuggire da Firenze e a rifugiarsi in Romagna dove cambia il nome in Filippo da Saludecio, acquisendo una identità tutta romagnola. Considerazione finale: i vitelloni di Federico Fellini non sono una vera e propria invenzione, ma esistevano già nell’età trecentesca quando i giovani fiorentini benestanti, tutti fiduciosi nel Purgatorio, che è un modo per peccare per poi recuperare, venivano in Romagna per godersi gli amori e i cibi di cui la Romagna è sempre stata una terra generosa. Incredibile Dante d’Aldoghiero! *Fondatore e Presidente del Centro Dantesco San Gregorio in Conca
per sottomettere la città ghibellina. 6 -“Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia;/ e mal fa Castrocaro, e peggio Conio,/ che di figliar tai conti più s’impiglia...” (Pg. XIV, 115117). Siamo in piena Romagna toscana: questi versi dell’invettiva che rimprovera i Comuni romagnoli di avere concorso alla degenerazione dei costumi e all’estinzione di una antica e nobile civiltà, sono impressi in una lapide posta sul muro esterno della Chiesa di S. Nicolò a Castrocaro Terme, per lungo tempo capitale del potere mediceo nel versante romagnolo dell’Appennino. 7 - “Le donne e ’ cavalier, li affanni e li agi/ che ne ’nvogliava amore e cortesia/ là dove i cuor son fatti sì malvagi” è la nostalgica rievocazione con cui Dante sintetizza l’ideale, ormai spento, del vivere cavalleresco: “O Brettinoro, ché non fuggi via,/ poi che gita se n’è la tua famiglia/ e molta gente per non esser ria?” (Pg. XIV, 109-114). Siamo a Bertinoro e questi versi si possono leggere sulla lapide murata nella facciata del Palazzo Comunale, edificato nel 1306. A pochi Km da Bertinoro, a Polenta, si trova la Pieve di San Donato, a cui Giosuè Carducci, ricordando il passaggio di Dante in questi luoghi, ha dedicato l’ode “Alla chiesa di Polenta”: “Forse qui Dante inginocchiossi?” si legge sulla targa in facciata.
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CATTOLICA Alla 44^ edizione. Dal 28 aprile al 1 maggio
Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
Cattolica in fiore, la tavolozza della natura - Mostra dei Fiori, 44.ma edizione, dal 28 aprile al 1maggio. Cattolica si veste a festa con i Fiori e le Piante Ornamentali. Un appuntamento diventato un piccolo classico che segna l’ingresso ufficiale della Città nella stagione turistica. Viali, piazze e strade del centro si trasformano in giardini fioriti grazie agli oltre 150 stand, sempre in grado di offrire un’altissima fantasia, con piante rare e varietà insolite di fiori. “Cattolica in Fiore” è un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati, ma è anche un momento di festa per la città che ne attende l’arrivo con grande
entusiasmo. Un evento in grado di richiamare ogni anno oltre 50 mila visitatori provenienti da tutta Italia. Anche per la 43esima edizione sono state confermate due iniziative importanti volute dall’amministrazione comunale di Cattolica per elevare il livello. Premio Bcc Gradara Riproposto anche quest’anno, grazie alla sponsorizzazione della Bcc di Gradara, il premio in denaro “Bellezza e qualità” da assegnare ai tre migliori stand per estetica e qualità dei prodotti; iniziativa nata con l’obiettivo di incentivare gli espositori a presentare sem-
Piazza Primo Maggio
pre stand competitivi e di alto livello. Manifesto Altra conferma per questa edizione 2016 è il coinvolgimento dell’Istituto d’Arte “Volta” di Riccione, i cui studenti si sono impegnati da un punto di vista creativo per la realizzazione dell’immagine da inserire nel manifesto pubblicitario di “Cattolica in Fiore”. Un’iniziativa, questa, sperimentata per la prima volta nel 2014 e riproposta con un duplice obiettivo: da un lato per coinvolgere i giovani studenti del nostro territorio nell’organizzazione di un evento della tradizio-
ne, valorizzando le competenze e la creatività, ed in secondo luogo per dare un’immagine sempre viva ed accattivante di una manifestazione in continua evoluzione che affonda, però, le sue radici nella storia della città. Eno-gastronomia
Non solo pregiati stand florovivaistici con piante mai viste e ricercate, ma anche per questa edizione “Expo dei Sapori” nel Lungomare Rasi-Spinelli con prodotti enogastronomici provenienti da tutt'Italia. Quindi largo alle eccellenze culinarie delle regioni italiane, un valore aggiunto a
questo evento. Immancabile anche in questa edizione il gemellaggio con Acqualagna, patria del tartufo pregiato; è presente durante “Cattolica in Fiore” con un proprio stand ricco di prodotti e assaggi a base di tartufo. Assolutamente da non perdere, quindi, questi quat-
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E' anche stand con eccellenze eno-gastronomiche regionali. Il manifesto ideato dai ragazzi del Fellini
tro giorni di festa che vedranno la città di Cattolica trasformarsi nella “Regina dei Fiori e delle Piante Ornamentali”.
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Galleria S. Croce. Lavori della LABA di Rimini. Chiude il 5 maggio
Scatti Caravaggeschi, l'arte 2.0 LA MOSTRA - Inaugurata l'8 aprile alla Galleria Comunale Santa Croce la mostra Scatti Caravaggeschi. Storia dell’arte 2.0 a cura di LABA-Libera Accademia di Belle Arti Sede di Rimini in collaborazione con Comune di Cattolica/Assessorato alla Cultura/Galleria Comunale Santa Croce nell’ambito del progetto didattico dell’insegnamento di Storia dell’arte e di fotografia “Come si legge un’opera d’arte del passato”. Un progetto didattico della Libera Accademia delle Belle Arti, diretta da Massimo Marra: “Il Caravaggio reinterpretato dagli allievi, che – sotto la direzione dei rispettivi insegnanti di Fotografia, Storia dell’Arte, Anatomia artistica e Graphic Design – hanno ri-
SCATTI CARAVAGGESCHI Cattolica, Galleria Comunale Santa Croce, via Pascoli, 21 8 aprile - 5 maggio 2016 Orario di apertura: venerdì, sabato, domenica dalle 16 alle 19 Ingresso libero Informazioni: tel. 0541.96660 info@accademia.rimini.it
Locandina della mostra messo in scena le atmosfere, i costumi, i colori e soprattutto la luce dei grandi capolavori caravaggeschi
in chiave contemporanea. Il risultato è davvero sorprendente per la qualità del lavoro interpretativo e delle ambientazioni, per la straordinaria ‘somiglianza psicologica’ dei modelli che si sono prestati a reinventare i tableau, magari cam-
biando sesso ai protagonisti; e per la creatività immaginativa dei layout. La Libera Accademia di Belle Arti (LABA) di Rimini da anni persegue una didattica che mira all’eccellenza in un campo complesso e difficile come l’arte nelle sue molteplici forme, nei suoi intrecci, nel suo fluire nel tempo. Nel ricostruire sul set fotografico le scene tratte dai dipinti, gli studenti hanno avuto modo di immergersi e quindi di vivere un’esperienza unica resa possibile dalla disponibilità dei docenti, i quali, in un’ottica interdisciplinare, non si sono limitati alla semplice comunicazione delle conoscenze, ma hanno svolto con i ragazzi una vera e propria attività di ricerca, sia per quanto riguarda la realizzazione delle fotografie, vissute come vere e proprie forme espressive, sia per quanto riguarda il metodo di analisi e di lettura dell’opera d’arte”.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA LA SCUOLA
Dafaresullastaccionatadell'ex“Piattod'oro” Oggi, è una brutta cicatrice della città
Turismo, fantasia a colori contro il degrado LA RIFLESSIONE
di Giovanni Mulazzani*
Progetto Alice, rapporto educativo adulti-adolescenti - Alice, un rapporto educativo tra adulti e adolescenti. Nello scorso marzo a Gabicce Mare è nata un'associazione di volontariato che ha la mira di svilupparsi sulla socializzazione declinata in varie forme. Alice (Ambiente, Luoghi, Itinerari, Cultura e Educazione) ha lo scopo di far emergere le problematiche dell’utilizzo del social, partendo dalla sessualità, dalle droghe fino ad arrivare al bullismo ma anche per favorire la consapevolezza del rapporto educativo tra adulti ed adolescenti senza nascondere ovviamente le problematiche che assillano la società giovanile. Oggi siamo tutti un po’ “social”, soprattutto gli adolescenti, ma non si conoscono a fondo i pericoli, o le varie possibilità che questa comunicazione in rete offre. Da questa mancanza di conoscenza è nata appunto Alice, che ha l’aspirazione di interagire quotidianamente e professionalmente con la rete e tentare di favorire un uso più consapevole del social. La neonata associazione è stata formalizzata durante un'assemblea che si è svolta presso il Cen-
tro Civico Creobicce e vi hanno partecipato Giovanni Bonomo, sostituto commissario della Polizia Postale di Ancona, Alessandro Pagliai consulente informatico e Giancarlo Trapanese vice capo redattore di Rai 1 Marche e docente alla facoltà di Scienza di comunicazione di Macerata. Moderatrice della serata l’avvocato Valeria Bertuccioli dell’associazione gabiccese “Una voce al silenzio”. Nel breve termine si svolgeranno quattro serate, patrocinate dai Comuni di Gabicce Mare e Gradara ed organizzate con la collaborazione dell’assessorato ai Servizi sociali ed il Centro per le Famiglie di Gabicce Mare. Alice è nata dall’incontro di vocazioni passionali che si incrociano su un comune impegno sociale e culturale, ed ha l’ambizione di muoversi a tutto campo partendo dal confronto costante con la propria realtà territoriale e con il contributo e l’apporto di un approfondimento degli aspetti sociali, ambientali e culturali del nostro vivere quotidiano. Gian Franco Traina
- Un muro di colore per difenderci dal degrado. Lo sconforto che si protrae da anni per la visione della voragine melmosa e piena di sterpaglie dell’ex cantiere Piatto d’Oro di Mulazzami e Montagna situato alle porte del Parco San Bartolo degrada tutto il paesaggio attorno in modo assolutamente offensivo per i cittadini e per i turisti che tra un po’ arriveranno e che l'“ammirano!!!” da molto tempo. La storia del cantiere è nota e sarebbe troppo lunga ripeterla, possiamo solo ricordare che al posto della melma di oggi c’era uno dei primi alberghi di Gabicce e che ha contribuito alla storia del turismo: il Piatto D’oro. Ci chiediamo se esiste da parte di chi perpetua nell’incuria, un minimo senso della cosa pubblica, o se si pensa che la proprietà di un bene (ora una buca melmosa) dia il diritto assoluto di non curarsi della città e di chi la abita. Inoltre, se pensiamo che a scomputo degli oneri di urbanizzazione la convenzione obbligava la proprietà ad occuparsi della sistemazione dell’area sportiva si capisce ancora meglio il
Amarcord Gabicce
Gabicce Mare, 1952. Foto ricordo sulla battigia. Da sinistra: Fosco Gasperi, Paolo Carnevali, Tito Franchini, ?. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
La staccianata gabiccese del “Piatto d'Oro” ed un esempio cileno
danno per la comunità. Ma qualche cosa in questi giorni si sta muovendo: alcuni operai a seguito dell’intervento dell’amministrazione e del dirigente dell’ufficio tecnico hanno sistemato la recinzione... almeno quella!!!!! Come a volte si dice il rimedio è forse peggio del danno.
di Dorigo Vanzolini
Ovvero al posto di stracci volanti e paratie penzolanti verso i passanti è stata sistemata una muraglia realizzata in pannelli di multistrato posati alla rinfusa senza considerazione per le diverse altezze, inframezzata da parti in rete verde scuro da cantiere e che per “migliorare” la situazione, successivamente, è stata verniciata di un verde che nulla ha a che fare con il contorno!!!! Un lavoro permanente che ci chiediamo per quanto tempo ancora dovremo subire. E la voragine rimane ancora nel regno dell’abbandono. Il regno, in cui dai pilasti, testimoni di un iniziale tentativo di costruzione, nascono arbusti e piccoli rami? Speriamo davvero che la natura abbia il sopravvento e che segua il suo corso. Ma prima che il tempo ponga una qualche sorta di rimedio, avanziamo la proposta, condivisa anche con il sindaco Domenico Pascuzzi, di offrire la superficie
alla creatività dei vari artisti di strada, ma ancora più istruttivo sarebbe dare libero sfogo alla mente dei bambini attraverso il coinvolgimento della scuola. Solo così è possibile convertire una indecente ed insopportabile situazione di abbandono in elemento creativo per la città. E’ sufficiente vedere nel mondo come hanno risolto situazioni di degrado come la nostra. Quella avanzata è una delle tante soluzioni e forse la più immediata ma sicuramente anche quella più realizzaìbile. L’altra potrebbe essere l’uso dell’area (a seguito di una convenzione con la proprietà) da parte dell’amministrazione per creare una piazza sistemata con materiali di risulta da far vivere con manifestazioni di vario genere oppure (perché no?) anche solo come area per la sosta arredata con panchine ma con il contributo di tutti i gabiccesi. *Architetto in Gabicce Mare
GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
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Il fondatore di “Quattroruote” e signore di “Domus” la scelse come Amarcord buon ritiro perché la prima zolla delle Marche, sua terra di origine
Gabicce
di
Con Gianni Mazzocchi Gabicce capitale mondiale - Festa grande quest’anno in casa delle Edizioni Domus, forse la rivista di architettura più prestigiosa d'Italia. Si perché le ricorrenze sono ben tre e di grande calibro. La prima. La più importante è il centenario della nascita, 1906, del fondatore Giovanni Mazzocchi, mente brillante e di grande talento dell’editoria italiana. Uomo grande nei pensieri, grande nelle azioni, unico nella voglia di inventare. E di successo. Una figura che con la sua pacatezza, la sua serietà e la voglia di raccontare ha segnato il mondo della carta stampata: precursore di idee che oggi hanno fatto la nostra storia. Un uomo come “quelli di una volta”, si potrebbe dire. Che con la sua mente sempre avanti rispetto al suo presente segnò una grande epoca i cui frutti arrivano fino a noi. La seconda. Inventore di “Quattroruote”, la testata quest’anno festeggia ben sessant’anni e che si impone nel mercato dell’auto in modo assolutamente autorevole. Ebbe sempre un rapporto di incontro-scontro con
Dorigo Vanzolini
Sapeva farsi voler bene con estrema semplicità. Quest'anno ricorre il centenario della nascita. Mentre la rivista di architettura esce con il numero mille. Ora è di casa la figlia Giovanna
Giovanni Mazzocchi
PERSONE
le grandi industrie automobilistiche. Famosi i suoi incontri con un altro grande personaggio del ‘900, Gianni Agnelli. Altra tappa, la terza. Proprio in questi giorni è arrivato nelle edicole il numero mille della rivista “Domus”, pietra miliare per coloro che sono nel mondo dell’architettura e non solo. L'edizione è stata celebrata a Milano con una grande festa
corale di tutti coloro che l’hanno pensata e diretta. Con la direzione di Gio Ponti, il numero uno appare nel 1928; poi un susseguirsi di direttori che hanno coinvolto attorno alla rivista tutto il mondo della cul-
tura del Novecento e di oggi. Ci sarebbe molto da dire ma ciò che qui è interessante è raccontare il legame tra l’illustre Mazzocchi e la sua famiglia con il paese di Gabicce Mare. Con i gabiccesi.
Sì, perché proprio qui decise di realizzare nel 1968 su progetto dello studio BBPR (Banfi, Belgioioso, Peressutti, Rogers), di Milano, un complesso di abitazioni con piscina, spiaggia privata e ascensore che arriva al mare: un piccolo eden che si chiama Castel Paradiso. La storia del luogo, parte prima della seconda guerra mondiale con la villa realizzata su progetto di Melchiorre Bega (progettista del Grand Hotel di Cattolica); venne distrutta durante la guerra. Allora come oggi, il luogo rimase sempre il buon ritiro estivo per la famiglia Mazzocchi. Era originaria di Ancona e Gabicce rappresentava il primo lembo di terra della sua regione. Il dottore Mazzocchi, come
veniva chiamato in paese, era molto conosciuto e amato perché non viveva chiuso nel suo rifugio dorato ma frequentava i luoghi del paese, e tutti lo ricordano viaggiare in Rolls- Royce: con discrezione e sobria eleganza. Il signor Mariani, custode per tantissimi anni di Castel Paradiso, ha talmente amato il luogo ed il suo proprietario da realizzare addirittura il plastico per non dimenticare nulla di ciò che visse e condivise con lui e la sua famiglia. L'architetto Giovanna Mulazzani, che ha ristrutturato per la figlia, la dottoressa maria Giovanna, una palazzina e poi successivamente l’intera area della piscina, racconta che il muratore più anziano ha voluto concludere la sua carriera proprio con quel lavoro in ricordo del “dottore”. Si affezionò talmente ai lavori che in occasione di un acquazzone notturno andò nel buio a verificare se le finestre erano chiuse... nonostante fosse ancora solo un cantiere allo stato iniziale.
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SAN GIOVANNI
Staccata la seconda. Gioca in B1. A San Giovanni la final four di Coppa Italia
Volley, Consolini guida il campionato
SPETTACOLI
Massari, la rassegna Il Massari uno dei teatri più belli della provincia
LO SPORT
di Gian Franco Traina - In questi ultimi anni si è assistito ad una evoluzione del modo di vivere influenzato sempre più dalla tecnologia, una tecnologia che ha invaso, che ha intriso e che ha esercitato una non scarsa influenza nella società e nella cultura. Ma la tecnologia non è riuscita, fortunatamente, a modificare le situazioni di attaccamento alle proprie cose, ai propri desideri, alle proprie volontà e mai modificherà la voglia di fare sport. A San Giovanni si sta assistendo all’esaltazione dell’agonismo per una squadra di pallavolo femminile che; dopo anni di tanta gavetta, ha iniziato a vincere. Infatti, dopo il campionato 2014/2015 favoloso, promossa nella serie B1 dove, a circa metà campionato, si trova a guidare la classifica con 5 punti di vantaggio sulla seconda. La squadra in questione è la Battistelli SGM della Consolini Volley e le ragazze sono cresciute molto grazie alla volontà di alcuni dirigenti che hanno creduto e voluto portare il volley femminile ad un
Foto di gruppo con pallavoliste livello importante. Partita dopo partita la squadra, ha iniziato ad esprimere un gioco interessante e proficuo con l’inserimento di atlete esperte e di talento. Per il paese è stato un evento quasi storico perché è la prima volta che una formazione locale raggiunge così alti traguardi. Per questo è seguita da un folto pubblico, anche nelle trasferte. Assistere ad una loro partita è un grande divertimento che invita all’entusiasmo. Basta osservare le ragazze quando entrano in campo, si nota subito la sicurezza nel voler vincere; un comportamento che si-
curamente è dato da un impulso mentale fornito dal coach, Matteo Solforati. Il loro motto è: “Non è il singolo ma la squadra che vince”, uno spirito che le invita a dire e pensare “tutte per tutte”. La realtà è dovuta anche alla volontà ed entusiasmo espresse dal presidente della Battistelli, Enrico Gamboni, dal direttore Roberto Filippucci, dal direttore sportivo Stefano Marconi e da tutto lo staff tecnico ed organizzativo. Le travolgenti vittorie, con sequela di risultati utili, hanno portato ad un importante regalo: la Fipav ha assegnato alla Battistelli la Final
Four di Coppa Italia Volley serie B1 femminile. Riconoscimento che premia la squadra, lo sport marignanese, la capacità organizzativa del territorio con le sue peculiarità e la provincia di Rimini. La finale è stata giocata in marzo tra le quattro squadre che al termine del girone di andata occupavano il primo posto in classifica: tra le finaliste anche la Battistelli Consolini. La vincente della Coppa Italia è stata la Millenium Brescia, ma la Battistelli Consolini è riuscita a salire sul podio conquistando un onoratissimo terzo posto.
- Si rialza il sipario sul palcoscenico del teatro Massari grazie alla collaborazione tra Teatro Cinquequattrini, l’Associazione InContraMusica e la Pro Loco di San Giovanni in Marignano. Saranno 19 gli appuntamenti dal 22 gennaio fino al 3 giugno che uniranno la musica, l’arte teatrale e il cinema. Il cartellone di marzo. Mercoledì 9, ore 21. Cinema. Cortometraggi in occasione della giornata Internazionale della Donna, promossi da Amnesty International. in collaborazione col Circolo cinema
Toby Dammit Sabato 12, ore 21. Teatro. “Non tutto al Femminile”. Spettacolo in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Regia Teatro dei Cinquequattrini. Giovedì 17, ore 21. Teatro varietà. “C’è Posta per il teatro Massari” a grande richiesta tornano “Quelle della tv” il meglio del meglio con tante novità... varietà con parodie, ospiti, balletti, sigle, giochi, pubblicità e tanto altro...con marcimarcela, janinastars e layla. Domenica 20, ore 21. Musica. “Requiem” di Augusto Massari Aprile Sabato 9, ore 15 e 21. Evento in occasione dell’Open Day Nazionale dei Teatri Storici con il sostegno del “MIBACT-Regione Emilia Romagna”. Visita guidata pomeridiana a cura della Proloco di S.G. Evento serale regia del Teatro dei Cinquequattrini
SAN GIOVANNI BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
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Le artistiche bottiglie nate come presente natalizio con il vino provinciale. Finite in Francia...
LA REPLICA
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Lo champagne veste “Oltremateria”
Domenico Bianchi e Corrado Palmetti
Palmetti: “Dove ha vissuto finora l'ex sindaco Bianchi?” - Forse quando l'ex sindaco Domenico Bianchi riuniva la giunta e il gruppo di maggioranza, lui stava da un'altra parte. Mi chiedo dove abbia vissuto. Aveva un gruppo con il quale non è mai riuscito ad avere rapporto sereno. Corrado Palmetti, segretario del Pd fino allo scorso dicembre, replica al sindaco che vestiva la sua stessa casacca, dopo un intervento uscito in questo giornale lo scorso febbraio. “Forse Bianchi - continua l'imprenditore marignanese - è rimasto deluso dal mio comportamento perché non ho assecondato il suo disegno. Ho guidato il partito nell'esclusivo interesse della comunità e non del singolo. E l'ho fatto mettendoci sempre la faccia, assu-
mendomene le responsabilità. Ad essere deluso, dovrei essere io. Bianchi ha avuto poco rispetto della mia persona, del partito e dei suoi regolamenti. Vorrei anche ricordargli che è stato il partito ad aver lavorato per le sue elezioni; noi avevamo fatto un accordo in base al regolamento del partito che egli ha disatteso. “Il sindaco Daniele Morelli - chiude nella riflessione Corrado Palmetti - sta facendo un ottimo lavoro; con il suo gruppo, giunta e consiglieri di maggioranza, ha instaurato un rapporto di stretta collaborazione, considerando che si trova ad operare con un'opposizione tenace, cosa che non aveva Bianchi”.
ECONOMIA
- Lo champagne “veste” San Giovanni in Marignano, tanto per parafrassare il noto film. Tutto nasce per caso, come spesso capita. L'azienda Oltremateria per Natale regala delle bottiglie con vino locale, naturalmente. Per legarla all'azienda, con intelligenza, vengono “dipinte”, le bottiglie, con la sua eco-malta. Il materiale è versatile; si riescono a fare tutti i colori e le sfumature del mondo non solo per pavimenti, o superfici verticali. I proprietari Loris ed Euro (per età) Casalboni, persone generose, regalano le bottiglie ai clienti ed amici. Alcune finiscono al loro collaboratore in Francia. Vengono notate e si accende l'idea: riempire le preziose bottiglie artistiche con il non meno
I fratelli Casalboni, Euro e Loris Le bottiglie rivestite con l'ecmalta, il loro prodotto che sta avendo successo da architetti e designer
prezioso e blasonato vino. Fiera Oltremateria, insieme al colosso della chimica Dupont hanno dato vita ad un progetto innovativo dedicato a materiali, nuove tecnologie, sostenibilità e architettura. Portano i
prodotti al Materials Village con un format sensoriale e green, dove la casa è dedicata al mondo dei materiali, Oleomalta ® , Ecomalta ® , Corian®, alle loro contaminazioni creative e ai processi produttivi. Dal 12 al 17
aprile,Materials Village è presso l'Art SuperStudioPiù, via Tortona 27, a Milano. Inoltre, sono presenti al Salone del Mobile alla Fiera di Milano. Oltremateria è materiale usato da architetti e designer per negozi, locali pubblici e case di proprietari di una certa sensibilità.
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MORCIANO DI ROMAGNA
MORCIANO
Festival in suo nonore alla sesta edizone. si tiene all'interno della Fiera di San Gregorio
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
ALLEGRO MA NON TROPPO
La premiazione
Foro Boario San Gregorio -
Bagnatissima. Passerà alla
piccola storia di Morciano con questa pennellata meteo, un po' come le stagioni estive in spiaggia. La Fiera 2016, non ha brillato causa il brutto tempo; negli squarci di sole, la gente ha assiepato le strade... Morciano ha sempre il fascino di un'attraente signora...
San Gregorio 1 -
Vero, c'è stato il cattivo
termometro, ma da anni la Fiera Millenaria fa discutere; ci sono i detrattori e coloro i quali applaudono. Ma i vuoti del padiglione fieristico dovrebbero sono figli solo della crisi economica? Molti si sono scordati che negli anni '70, era diventata poco più di un giovedì di mercato. Futuro: idee e maniche rimboccate.
San Gregorio 2 - Cattivo tempo, sempre lui: terra fangosa e molle. I giostrai, ed altro ancora, per uscire dagli stalli hanno arato le aiuole della città. Un'aratura non a regola d'arte, si direbbe con una punta di sorriso.
Silvano, In...Canto - Grande successo del festival “In...Canto” alla sesta edizione e dedicato alla memoria dell'indimenticato Silvano Soprani. Si è tenuto sabato 5 Marzo, apertura di prestigio al Teatro Fiera di Morciano, con l’obiettivo di scoprire e promuovere voci e volti nuovi nell’ambito della musica leggera italiana e porli all’attenzione del mercato discografico. Il concorso, realizzato in collaborazione con il Comune di Morciano di Romagna, è riservato a cantanti, cantautori e interpreti siano essi singoli o gruppi voca-
AMARCORD
li. Ha ottenuto un interesse di portata nazionale e la concreta collaborazione con artisti ed ospiti di chiara fama sul panorama della musica e della canzone. Nell’edizione di quest’anno l’ospite d’onore, simatico e disponibile con tutto il pubblico è stato Francesco Sarcina, un vero mattatore, che ha sorpreso e stupito la platea con una performance veramente stra-
ordinaria dei suoi migliori successi. Molto apprezzato ed applaudito con una standing ovation. Ha creato grande emozione. Le interpretazioni dei cantanti tutte rigorosamente dal vivo ed accompagnate dall’ orchestra del Festival diretta dal maestro Daniele Rossi. La giuria del concorso, era composta da produttori televisivi e discografici. Presidente di Giuria Massimo Cotto, in Italia il più grande conoscitore della musica pop e rock, giornalista e scrittore, conduttore di programmi radiofonici e televisivi, compo-
nente della giuria di qualità del festival di Sanremo. La serata è stata presentata da Daniele Battaglia, già ben noto a Morciano per essersi più volte esibito. Vincitore, all’unanimità della giuria professionale e del pubblico è risultato per la categoria editi Ciri Ceccarini, con una interpretazione perfetta del “Gigante e la bambina”, una canzone scritta da Lucio Dalla nel 1971 ed interpretata dal suo amico Ron che ebbe all’epoca un grande successo. Per la categoria inediti, si è affermato con pieno merito il bravissimo Matteo Dellai, con un brano interamente scritto sia nel testo che nella musica da lui stesso dal titolo: “E’ tutto ciò che ho di me”. Il presidente della giuria Cotto l’ha definita una “vera canzone”. Pesarese, ventenne, un cantautore vera promessa per il futuro. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Musicale “On Broadway” di Morciano presieduta da Symon Soprani, che è direttore artistico del festival, in collaborazione con il Comune di Morciano. Questa iniziativa è nata e prosegue per ricordare Silvano Soprani, prematuramente scomparso, con la passione del canto e della buona musica, un modo veramente bello per ricordare un amico che è rimasto nel cuore di tutti i morcianesi.
MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
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Voci di corridoio della Conad Forlì, un colosso economico con elevate capacità di spesa
ALLEGRO MA NON TROPPO
Banca atipica... - Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di Euro 86.400 sul tuo conto, ma non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte, cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno. Cosa faresti? Ritireresti o spenderesti tutto fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente! Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca. Il suo nome? TEMPO. Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva saldi, né permette trasferimenti. Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno. Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro. Non esistono accrediti sul deposito di domani. Devi vivere nel presente con il deposito di oggi. Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo: l'orologio continua il
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suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno. Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio. Per capire il valore di un mese, chiedi ad una mamma che ha partorito prematuramente. Per capire il valore di una settimana, chiedi all'editore di un settimanale. Per capire il valore di un'ora, chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi. Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno. Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente. Per capire il valore di un milionesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi. Dai valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancor più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno. Ieri? Storia. Questa è una banca. Domani? Mistero. E' per questo che esiste il presente!
Cuccumeo
Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
Ghigi, i lavori riprenderanno tra un paio di mesi FOCUS
Il cantiere della Ghigi
- Il cantiere della Ghigi dovrebbe riaprire tra un paio di mesi. E' l'unica certezza che si riceve. Chi scrive ha telefonato alla Conad di Forlì, ma tutti tengono la bocca cucita. E nessuno vuole fare ipotesi. Voci attendibili però ventilano che i primi ad essere contrariati, dopo il fallimento della Querzoli, la cooperativa verde forlivese che stava eseguendo i lavori, sono proprio i proprietari dell'immobile. Il colosso economico ha messo sul piatto un investimento importante, e prima si finisce, prima si inizia a lavorare ed a guadagnare. Fanno premura anche i morcianesi, non possono avere in pieno centro un cantiere che è una ferita e che crea disagi e danni. Se ben gestito, il complesso, potrebbe ridare slancio ad un commercio morcianese che da anni è in declino; soprattutto è scoraggiato ed annoiato.
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Settima rassegna di “Partecipa con l'autore”. Curatore Giuliano Cardellini AMARCORD
Addio a Foschi, cantore della natura Mario Foschi (22.11.1923 - 24.3.2016)
di Emilio Cavalli - Mario (per tutti Elio) Foschi se n'è andato lo scorso 24 marzo. Aveva 92 anni. Lascia tre figli (due femmine ed un maschio). La moglie, conosciuta durante la seconda guerra mondiale in Russia, se n'è andata qualche anno fa. Nasce a Morciano nel 1923 da genitori ravennati, commercianti in legna e carbone. A 13 anni resta orfano di madre; assolve l'obbligo scolastico e lavora nell'attività di famiglia. A 20 anni parte per l'Accademia aeronautica di Torino, dove diventa motorista meccanico. Nel frattempo scoppia la Seconda guerra mondiale; viene fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Qui, dopo un periodo difficile, allo stremo delle forze, riesce a farsi trasferire come trattorista in una fattoria, dove incontra Katerina, una dolce ragazza
ucraina. All'arrivo delle forze di liberazione, Elio porta Caterina con mezzi di fortuna in Italia e dopo aver superato non poche burocrazia si sposano. Nel 1948, emigra in Venezuela per lavorare come camionista nei pressi di Caracas; torna in Italia, riprende ed ampia l'attività familiare. Personaggio eccelettico, spaziava nelle sue passioni al disegno alla poesia dialettale e non. sue le bellissime : “E fiom e la su vala” e i “Caratieri”. Liriche che si trovano nel suo libro “E pasatemp”. Mario Foschi ha ispirato anche Tullio Becci; arrivò a Morciano da Sestino nel dopoguerra. Becci trova come primo lavoro dalla famiglia Foschi ed in un secondo tempo da Del Magmo. Fu l'amico Mario (Elio) Foschi a “suggerirgli” di scrivere poesie e riflessioni. Cultura repubblicana, Mario ha preferito il rito civile. Pubblichiamo una breve poesia che si poteva leggere sul ricordino. Vola farfalla fiore senza stelo senza radici libera nel cielo della natura tu sei la fantasia e del creato sei tu la poesia.
Libri, ueber alles per capire CULTURA
di Pier Francesco Gasperi
- “Partecipa con l’autore”, si è svolta alla pasticceria “Garden” di Morciano, lo scorso 10 marzo. Alla settima edizione, quella di quest’anno è stata particolarmente interessante per il grande livello raggiunto dove cultura, arte, musica e danza si sono tra loro intersecate in un mix che ha attratto la platea senza distrazioni. Come sempre impeccabile l’organizzazione curata da Giuliano Cardellini con la collaborazione di Hossein Fayaz. La serata è iniziata con una bellissima coreografia di danza curata ed interpretata dalla straordinaria Martina De Luigi accompagnata dal violino di Marco Colombari, i quali si sono ripetuti più volte fino alla chiusura raccogliendo scroscianti lunghi applausi. Le poesie di Giuliano Cardellini sono state recitate dalla bravissima attrice Simona Tebaldi, mentre l’attrice Barbara Pecci ha letto alcuni brani di vari libri, tra cui quello di Cristina Pasquale Loro. Giuliano Cardellini ha interpretato alcuni sonetti di William Shakespeare. Sono state esposte tre fotografie di Cardellini. L’autore, scrittore, Hossein Fayaz ha presentato il suo nuovo libro “Potere dei cittadini”, raccontando le esperienze delle democrazie di vari paesi orientali ed occidentali.
Momento della serata A seguire la giovane scrittrice Cristina Loro Pasquale, autrice di un romanzo particolare ed appassionante, in corso di stampa e presto uscirà in tutte le librerie d’Italia, dal titolo “Il Codice Amazons”, edito da Curcio. Roberto Matteoni, storico di Riccione, ha presentato il suo ultimo lavoro, “Miti leggende storia dei popoli del suolo italico”; opera di ricerca veramente approfondita con contenuti storici scientifici di altissimo livello. Carla Lunedei, fotografo e Pasquale D’Alessio, poeta, hanno pre-
sentato un libro particolare, in cui si coniuga la fotografia con la poesia. Molto belle le immagini del mare, della campagna fiorita e delle poesie a tema. Già in libreria, Raffaelli Editore. Silvio Di Giovanni, veterano della rassegna a cui ha partecipato fin dalla prima edizione, ha presentato il libro, “Giano bifronte”. Secondo volume, testo di storia di grande approfondimento, che segue un primo volume già pubblicato lo scorso anno. Cristina Semprini Cesari, ha dilettato i presenti con le sue bellis-
sime poesie contenute nel libro “Anima Nuda” Ed. Campi di carta. Angelo Chiaretti, dantista di fama, ha chiuso con la presentazione in anteprima del libro, “Dante Erborista” in corso di pubblicazione per le edizioni Aboca, molto interessante e ricco di immagini di erbe officinali. Ha collaborato con la narrazione l’amico Giuseppe Catone, già professore emerito presso l’Università di Bari. Un gran finale in cui i cinque artisti si sono esibiti insieme coniugando poesia, musica, danza e recitazione. Una serata
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Quasi un campionato italiano la rassegna organizzatata dall'Okinava
Karate, Morciano capitale LO SPORT
- Quasi un campionato italiano il Trofeo di karate all'interno della Fiera di San Gregorio; ad organizzare l'Okinawa Club. Il 13 marzo è stata la giornata di questo sport. Al palasport Pedriali si è vista la forza e la passione per questa disciplina. Un pubblico di circa 800 spettatori, tra mattino e pomeriggio, ha invaso l’impianto con un tifo da stadio. Se aggiungiamo i 300 atleti, possiamo affermare che sono numeri da campionati italiani. Società sportive provenienti da tutta l’Emilia-Romagna, Marche e Repubblica di San Marino hanno gratificato gli organizzatori. Campionati ufficiali al mattino di kata (tecnica) e kumite (combattimento) con la presenza di svariati campioni italiani. Al pomeriggio la gara per i bimbi del “progetto sport a scuola”. Hanno premiato gli amministratori Matteo Gobbi, Corrado Bernabei e Filippo Ghigi. Presenti il presidente del comitato regionale Emilia Romagna karaté, Ciotti, il delegato provinciale di Rimini, Salvatori. Dicono i dirigneti dell'Okinawa: “Un grazie all’amministrazione per la collaborazio-
- Arrivo a Morciano, un mio amico mi dice: “Guarda li c’è un Ristorante ‘sopra le righe’, devi andarci!”. Beh, intanto devo puntualizzare che Morciano è non “comune” agli altri; è una cittadina che conosco bene, si distingue dalle confinanti, ha una struttura viaria di una grande città pur essendo un piccolo paese. E’ stata progettata con occhio avanguardista da quel grande geometra che è stato Diomede Forlani, il quale già l’aveva concepita a quartieri con larghe strade attorno, ispirandosi al modello urbano pariginotorinese. Case continue che si affacciano sulla grande strada, ma poi dietro hanno una propria area a giardino, aperture e luce: è un bel paese distinto e signorile, non vi è dubbio! E allora dirigendomi alla mèta trovo proprio nel ristorante che cercavo questa dimensione e caratteristica costruttiva tipica di Morciano. E’ un bel palazzo al civico 24 della centralle via Bucci, trovo un importante e alto portone di legno che anticipa la storicità dell'edificio, ai fianchi due belle vetrine, da una delle stesse si intravede un ampia sala con tavoli ordinati sedie laccate e bianche tovaglie, puntualmente apparecchiati con
Due momenti della manifestazione
ne, alle decine di volontari del nostro club che hanno lavorato gratuitamente e al Centro karaté Riccione. Apprezzate le dimostrazioni dei nostri bambini con tecniche di karaté-gioco, dei ragazzi per una coreografia di conbattimento e del direttore tecnico Ivano Montebelli, con una spettacolare difesa personale di calci, pugni e prese.
CULTURA
Giovannini, grande incisore - Il morcianese Umberto Giovannini è un raffinato incisore che solca il mondo, con il suo Opificio della Rosa che porta allievi, da tutto il mondo a Montefiore. Le sue “lezioni” partono in maggio (13-15) con “Sentieri di linfa. Storia vegetale attraverso la calcografia”. Le tiene Veronica Azzinari. Seminario di stampa tipografica con caratteri mobili con Veronica Bassini dal 20-22 maggio. Reduction – xilografia a matrice persa, è il corso dello stesso Umberto Giovannini, il 27-29 maggio. Si salta in luglio (16-21) con “Poster cinematografici in linocut e letterpress”. Insegnanti: Nick Morley e Veronica Bassini. Litografia su supporto sintetico e puntasecca su plexiglass soni i temi di Gianna e Maria Pina Bentivenga, 22-24 luglio. Xilo-reportage, narrare la memoria con Umberto Giovannini, 28 luglio – 10 agosto.
“Falsariga”, la buona cucina Eccellenza della provincia di Rimini di Marcello Bartolini fini bicchieri, posate luccicanti e candele a emulare quasi un “desco sacro”. Sono le venti e l’effetto delle luci e ornamenti è avvincente! Dall’altra si vede una bella cucina ben attrezzata con fuochi e brace in un ampio camino che già ti fa capire che qui l’arte della cottura è una cosa seria e non lasciata al caso con posticce griglie a gas o similari, alle pareti curiose e colorate maioliche. Entro e mi accoglie una graziosa cameriera, brunetta, che già ti mette a tuo agio facendoti accomodare vicino al giardino interno al palazzo: cosi si entra per poi ritrovarsi all’aperto, bella sensazione! Con naturale cortesia e oltre a mostrare la bella e ordinata lista delle pietanze e vini (chiamata originalmente–rubrica gastronomica) propone e descrive i piatti e ti indirizza, anche con buone conoscenze di enologia e cantine, al miglior vino e accostamento.
Nel mio caso è stato un ottimo Valpolicella d’annata, dai marcati sentori di ciliegia, miele e pepe che va suggellare una speciale carbonara, mezze maniche ovviamente: pasta corta cotta al dente al punto giusto con una salsa, anzi direi crema all’uovo, forse mescolata con un po’ di panna o altro, che realizza quindi un condimento tendente al
dolce che ben impatta con il guanciale croccante, un tocco di grana scolpito e arricciato che assolve anche a originale decorazione, quelle “carbonare” che ti sorprendono e ti inducono al ritorno... Passo alla tagliata di manzo, ve n'è un’ampia scelta, ma quella che si accompagna alla crema di pecorino con spinaci scottati e burro di
nocciole mi incuriosisce; mi lancio quindi sulla stessa che mi viene servita su un crostino di pane caldo e unita alla crema di formaggio forma senza ombra di dubbio un secondo, oltreché innovativo, dinamico ma al tempo stesso riportato alla tradizione da questi spinaci netti, caldi e benefici. Carne naturalmente morbida e anche di uno
“Simposio di bulino su rame” è il corso di Jürgen Czaschka, 2328 agosto. L’Opificio della Rosa è un’asociazione no-profit che ha tra i suoi fini principali la conoscenza e la diffusione di tecniche di incisione a basso impatto ambientale: dalla xilografia alla calcografia, fino alle più innovative tecniche incisorie. Viene incoraggiata la sperimentazione tecnica e il lavoro interdisciplinare che lega la grafica ad altri ambiti artistici, questo anche attraverso un programma di residenze, workshop estivi e la condivisione di progetti che ogni anno vengono sviluppati coinvolgendo artisti in ambito internazionale. Nato nel 2009 attorno all’omonimo laboratorio di Montefiore, è ora affiancato da un secondo studio a Morciano di Romagna dedicato al letterpress. L’associazione collabora su progetti specifici con Anonima Impressori di Bologna, Luigi Castiglioni di Rimini e Atelier InSigna di Roma. Progetti speciali vengono realizzati assieme alle Università: Central Saint Martins, University of the Arts London; RUFA, Rome University of Fine Arts; Accademia di Belle Arti di Catania.
spessore importante che non dispiace. Mi lascio tentare anche dai dolci, perché nonostante le “importanti...” portate e non è un gioco di parole, il tutto è risultato oltremodo digeribile e quindi concludo con un tortino di mela (ribaltato) su di una calda cialda fatta in casa e che chiude, con estro, la “sessione culinaria”. Il caffè, ben fatto, mi viene addirittura servito dallo stesso chef, signor Andrea, giovane ma già esperto cuoco, il quale, da buon patron, sapientemente allieta e intrattiene il cliente addentrandosi su ricette e mostrando con orgoglio la sua “creatura”, azienda che dà sicuramente lustro e qualità alla ristorazione “morcianese”... Valida è anche la carta dei vini, oltre 100 etichette giustamente suddivise per regioni italiane, ma anche ottimi vini stranieri e selezionati distillati, non comuni. Dimenticavo, l’attesa è allietata da particolari patatine (fritte) della casa che vengono servite calde nel loro cestello di frittura, davvero singolari e stuzzicanti. L’insegna del locale? “Falsariga”. Non ho approfondito con Andrea il perché del nome, ma direi che qui la “riga culinaria” è più che autentica!
SALUDECIO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
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Inno alla natura, all'erboristeria, all'ambiente. Dal 23 al 25 aprile. Edizione numero XXVIII
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Saludecio, un borgo da scoprire Erboristeria, fiori e piante, agricoltura, alimentazione naturale, medicina alternativa
Incontri e dibattiti Mercatini Punti ristoro Spettacoli
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Accademia Pugilistica Valconca da sempre organizza una serata della nobile arte dentro la Fiera di San Gregorio. Grande spettacolo
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La boxe come atto d'amore VALCONCA
di Claudio Casadei
- Sul palcoscenico ormai classico dell’Antica Fiera di San Gregorio, il 12 marzo sul ring allestito all’interno del bel padiglione Fieristico di Morciano è andato in scena una nuova sfolgorante edizione della “Notte del Ring”. L’amore per la boxe, la nobile arte, non è mai un amore occasionale ma è sempre la passione vera di chi, come dovrebbe essere nella vita, sa che i risultati si acquisiscono con tanto lavoro e tantissimo sacrificio. E nella serata marzolina Rico e i suoi hanno capito quanto amore in Valconca ci sia verso questo sport in forte ascesa vedendo premiata la loro iniziativa dalla presenza di un folto e competente pubblico. Sul ring morcianese, di fronte ad un importante parterre di ospiti d’onore che comprendeva gli assessori Matteo Gobbi e Claudia Corsini, il maestro Vincenzo Pandolfini, la campionessa di pugilato Simona Galassi, il campione di arti marziali Davide Carli e una rappresentanza dell’Associazione Ageop e numerosi altri, è andata in scena una bellissima se-
Foto di gruppo con cena
rata di sport con protagonisti sia professionisti che dilettanti. Il clou della serata vedeva di fronte due atleti professionisti che si contendevano il titolo di Campione del Mediterraneo IBF per i pesi Super Welter. Un bellissimo incontro quello disputato tra Alessandro Angelini e Stefano Castellucci che se le sono date di santa ragione dando prova di quanto duro e bello sia lo sport della boxe. Tre round di studio trascorsi all’insegna dell’equilibrio e poi il brivido nel quarto round quando l’arbitro ferma l’incontro e chiede
l’intervento medico. Il dottor Bruscoli però accerta che la ferita all’orecchio sinistro riportata da Angelini non era tale da essere pericolosa consentendo quindi la prosecuzione del combattimento. I due pugili lo interpretano nella maniera migliore e non si risparmiano colpi da manuale. Dalla quinta ripresa Angelini prende in mano la situazione e round dopo round accumula un consistente vantaggio di punti. L’undicesima ripresa regala però un nuovo brivido. Angelini assaggia il potente destro di Castellucci ma assorbe il colpo e
continua a incrementare la sua raccolta punti sulla strada per la conquista del titolo Mediterraneo IBF che gli viene assegnato con verdetto unanime. Il pubblico alla fine del match dimostra il proprio gradimento regalando fragorosi applausi ad entrambi i pugili: standing ovation per loro! Il programma dei professionisti prevedeva anche un incontro in sei riprese categoria pesi piuma che ha visto Antonio Sponziello prevalere su Luca Genovese. Tra i Dilettanti, Xonatan Kaloshi dell’Accademia Pugilistica Valcon-
ca, bronzo ai Campionati Italiani Junior di Napoli del 2015, conferma il suo valore e batte il suo avversario Alessandro La Gioia (Quero Chiloiro). I due pugili sono stati protagonisti di tre riprese intensissime che hanno consentito loro di aggiudicarsi il premio per il più bel combattimento della serata. Debutto sorprendente della sedicenne Alessia Harpula (A. P. Valconca), che ha avuto ragione, con una gara sempre all’attacco, della bravissima avversaria Roberta Di Molfetta (Quero Chiloiro). Tomas Harpula (A.P.Valconca) papà di Alessia,
Bacchini, premiato al Sana come
ha vinto per K.O. alla seconda ripresa contro Davide Marchitella (Quero Chiloiro). Sconfitta di misura invece per Gianluca Ciuffoli (A.P. Valconca) al termine di un combattimento equilibrato con Salvatore Celestino (Quero Chiloiro). Vittoria meritata per Davide Catania (Vasco De Paoli), che ha disputato un incontro intenso contro Nazareno Maida (Alto Reno) mentre è parso corretto il verdetto di parità tra Fabio Russo e Stefano Nocari. Sorpresa per il tecnicamente perfetto e molto intenso l’incontro che il debuttante Lorenzo Marulli (Valconca) ha sostenuto contro Antonio Lo Surdo, ottimo pugile con recentemente all’attivo due combattimenti vittoriosi prima del limite. Serata trionfale quindi per i colori della Accademia Pugilistica Valconca. Rico e i suoi possono essere contenti di quanto stanno ottenendo con il loro intenso lavoro e danno appuntamento agli appassionati alla prossima notte di boxe, mentre ai giovani interessati a questo sport sono attesi presso l’Accademia Pugilistica Valconca in Via Spallicci 10 a Morciano di Romagna. La boxe resta maestra di correttezza e di vita rinforzerà il loro corpo e il loro carattere!
S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Grotte Onferno, mille visite Onferno, le grotte
Nazionale Città delle Grotte e stanno per aderire all’Associazione Grotte Turistiche Italiane (A.G.T.I.) e all’International Show Caves Association (I.S.C.A.). Si aprono alla base del grande e singolare masso gessoso su cui anticamente sorgeva il “Castrum Inferni”, attualmente Castello di Onferno, all’interno della Riserva Naturale Orientata omonima. Annesso al sito si trova anche il Centro Visite, il Museo Naturalistico e il Giardino Botanico, ospitati nell’antica Pieve di Santa Colomba, oggi restaurata e diventata un vero e proprio “paradiso” anche per i bambini con uno spazio espositivo impostato secondo la logica del gioco e dell’interattività. Le grotte, da aprile e fino a ottobre, sono visitabili ogni sabato e domenica, oltre a una o più giornate infrasettimanali. Per essere sempre aggiornati sugli orari e le attività speciali in calendario tutto l’anno (laboratori, conferenze, proiezioni, escursioni) è possibile consultare il programma sulla pagina ufficiale www.facebook.com/ grotta.onferno. Ecco i nuovi recapiti: cell. 389 199 1683 (no sms) e posta elettronica: onferno@nottola.org
A San Clemente i colori del dialetto - XXIV premio dialettale Giustiiano Villa. La macchina dell'organizzazione gira a pieno regime. Dopo l’edizione record dello scorso anno (quarantaquattro poesie e trenta zirudele) San Clemente e l’ultimo brandello di Romagna che lo circonda si stanno preparando alla ventiquattresima edizione del premio di poesia dialettale e zirudela romagnola che il comune valconchino dedica a Giustiniano Villa. Il Villa, altrimenti chiamato “il poeta ciabattino”, le cui origini erano proprio di San Clemente (era nato nel 1842 per morire a Rimini nel 1919). Villa era conosciuto in tutti i mercati del Riminese dove andava a recitare i propri componimenti e finiva spesso le sue performance proponendo al suo pubblico l’acquisto, a prezzi modici, di quanto avevano ascoltato: “E sa volì sta poesia/quest iquè la costa poc/av la vend per un baioc!”. Villa era il cantore della società contadina alla quale era fiero di appartenere, viveva in prima persona le tensioni sociali che stavano nascendo e a suo modo informava con le sue opere una popolazione che era per la maggior parte analfabeta e ignara di tutto quello che stava succedendo nel mondo. Era quella gente che imparava a memoria le sue “zirudele”, se le tramandava col “passaparola”, di padre in figlio fino a farle arrivare alla generazione degli anni sessanta-settanta quando nei bar, ancora luoghi d’incontro e di socializzazione, gli anziani diventavano poli di attenzione per i più giovani che, ignari di chi fosse l’autore di quelle cantilene, non riuscivano certo ad inter-
Giustiniano Villa (1842 - 1919)
pretarne l’importanza sociale e l’intelligenza di chi le aveva scritte ma le amavano comunque perché raccontate in quella loro lingua che si cercava di uccidere perché equiparata all’ ignoranza. Per celebrare quest’uomo e il suo amore per la sua gente da quasi un quarto di secolo a San Clemente si organizza uno dei più longevi concorsi di poesie e zirudele in dialetto romagnolo, un concorso “democratico” che consente a tanti di misurarsi con poeti più affermati e tecnici che vengono da tutta la Romagna e spesso da fuori di essa. Molti dei concorrenti sono soliti partecipare a numerosi manifestazioni analoghe a quella di San Clemente nelle varie città della Romagna, luoghi spesso con una tradizione storica dialettale importante. La loro presenza nel libro che, compatibilmente con le finanze comunali, ogni anno viene realizzato raccogliendo tutti o quasi i componimenti, qualifica ogni poeta che faccia pervenire le sue opere e stimola i neofiti a proseguire. Per il
SAN CLEMENTE - LA LETTERA - Pochi mesi fa Christian D’Andrea è stato “nominato in segreteria provinciale così come è stato nominato per la seconda volta assessore esterno, senza passare dalle urna elettorali”. Conosco D’Andrea da molti anni. Lo conosco come politico; nel ’90 incominciai a frequentare la sede del PDS, grazie alla segretaria di allora. Nel ’95 diventai segretario dei DS e nel 2009 entrai consigliere comunale nella maggioranza con il sig. Claudio Battazza. Quindi da molto tempo ho frequentato nella sede del partito D’Andrea e abbiamo avuto modo di scambiarci delle opinioni. Nel 2011 sono, in “pratica” stato estromesso dal partito PD, “in maniera soft”, poiché non avevo, come capogruppo consigliare di maggioranza, votato quell’imbarazzante progetto del “ pastificio Ghigi”. Anche se estromesso dal partito, seguo ugualmente le vicende politiche, in modo particolare, della Valconca. Apprezzai molto quando Christian si candidò alle regionali, e sinceramente mi dispiacque per la sua sconfitta. Ciò premesso per capire il nuovo percorso di Christian come uomo politico. E’ proprio in questo ambito che non
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Si avvicina il Premio Villa, il poeta ciabattino. Raccontava, con leggerezza ed ironia, il rapporto tra padroni e contadini
GEMMANO
- Piacciono e si avvicinano al primo importante obiettivo da quando è partita la nuova gestione: 1000 visite. Oltre ad essere stata un’apprezzatissima meta per Pasqua (grazie alle aperture speciali e alle visite guidate organizzate nel periodo pasquale, le Grotte di Onferno hanno registrato oltre 250 visitatori, di cui 200 solo nel giorno di Pasquetta), da novembre scorso sono già state accompagnate in grotta più di 750 persone. Per questo il nuovo gestore, l’associazione La Nottola, associazione di Promozione Sociale e Sportiva Dilettantistica con sede a Vergato (Bo), si dice convinta di raggiungere la soglia della cifra tonda. Un risultato possibile “grazie ad una conduzione appassionata” di amanti della speleologia. Per chi non lo sapesse, le Grotte di Onferno sono di rilievo nazionale e sono inserite nella rete dell’Associazione
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Christian d'Andrea, la metamorfosi capisco come Christian abbia accettato gli incarichi politici. Fino a ieri ho sempre pensato che Christian fosse “allergico” a questo modo di fare politica. In una intervista del settembre 2015 (la Piazza) Christian afferma: “…che le decisioni vanno prese dai tesserati”, ancora, “occorre dimostrare di essere interlocutori credibili…” Bene! Interlocutori credibili! Ora mi chiedo, Cristian si è accorto che il partito PD ha cambiato pelle! Si è accorto che il PD si è modificato “geneticamente”, e a mio avviso, non ci sono anticorpi sufficienti per riportare il partito alle sue ragioni fondative: una metamorfosi. Sbaglio, o abbiamo un presidente del Consiglio mai votato e nello stesso tempo è segretario del partito? Quello stesso Renzi che affermava che segretario del PD e presidente del Consiglio non doveva essere la stessa persona quando non governava lui. Alla faccia della credibilità! Cosa diciamo delle leggi: sulla scuola, jobs act, riforma del Senato, legge
elettorale…Si son fatte tali leggi senza la minima discussione come hanno lamentato molti dirigenti territoriali. Siamo di fronte ad un “modo nuovo” di fare politica? Il sostegno di Denis Verdini (e simili) non crea nessun imbarazzo, o questo fa parte della “moderna politica” detta anche “do cojo cojo”. Si potrebbe andare avanti. Bersani ha affermato che “Chi lascia il PD sbaglia”. Penso di no, proprio per quella credibilità che si diceva. Oggi non mi piace il politico Bersani, che un tempo stimavo, ma mi chiedo: come si può giudicare non accettabile una legge e nello stesso tempo votarla? Chi è fuoriuscito dal PD ha formato “ Sinistra Italiana”, e subito il commento di Renzi è stato: “La sinistra ideologica non vincerà mai”. Penso che se oggi ci troviamo in questa “politica”, a mio dire “do cojo cojo” è proprio la mancanza di ideologia. Destra, sinistra, centro tutti insieme per raggiungere un solo scopo: il potere. Oggi siamo sperduti, disorienta-
ti. Non riusciamo a capire più ciò che è buono o cattivo. Lorenza Carlassare, giurista e costituzionalista (e non è l’unica) rimpiange la morte della ideologia, e afferma: ”La forza delle ideologie come sistemi in grado di fornire una comprensione della realtà”. L’ideologia anima un progetto, vuol dire che tu credi in qualcosa, è anche una prospettiva politica a lungo termine. “La Costituzione è ideologica perché deve avere un progetto per il futuro” sempre Carlassare; vedi la riforma del Senato. Penso che il gruppo parlamentare la “Sinistra Italiana” costituitosi alla Camera dei deputati si stia avviando su un percorso interessante. L’obiettivo è giungere nei mesi successivi alla nascita di un partito di sinistra moderno, radicalmente alternativo a Matteo Renzi e che coinvolga nel suo processo costituente uno spettro di forze più ampio rispetto all’iniziale gruppo parlamentare. Sicuramente mi sbaglierò, ma caro Christian non pensi che ti trovi in un partito che “cozza” con il tuo essere, il tuo agire politico?
Giuseppe Lopalco, già politico del Pd
concorso non ci sono temi particolari, non c’è una “lunghezza” massima delle opere, anche se è meglio evitare opere troppo lunghe che corrono il rischio di essere escluse dalla stampa del libro. Al vincitore, sia per la sezione Poesia che per quella Zirudela, consiste in 250 euro ed una scultura color oro del maestro Umberto Corsucci nella vecchia casa del quale il premio nacque dopo mille discussioni e tentennamenti. Anche il secondo ed il terzo classificato nella sezione poesie riceve la stessa scultura in color argento e bronzo. Da qualche settimana è disponibile il regolamento del concorso e chi fosse interessato può farne richiesta scrivendo alla mail premiovilla.casadei@libero.it o telefonando dopo le 19 al numero 339 48 58 903. Le opere dovranno essere inedite, mai recitate o pubblicate nemmeno sui social e dovranno essere spedite o recapitate all’indirizzo “Comune di San Clemente - Piazza Mazzini 11 – 47832 San Clemente – (Rimini) entro le ore 13,00 del 26 aprile 2016; farà fede il timbro postale.
Quindi chi avesse passione per la propria terra ed amasse scrivere nella sua lingua, non importa con quali sfumature e con quale grado di istruzione, ha l’occasione per partecipare e conoscere un ambiente familiare cresciuto numericamente nel tempo e rallegrato negli ultimi anni dalla presenza dei ragazzi e dalle insegnanti della Scuola Primaria “Favini” di Coriano che ispirata dall’eccellente autrice di zirudele, la poetessa Anna Maria Pozzi insegnante dei ragazzi e dalle sue colleghe, ogni anno regala una piacevole sorpresa. Quest’anno tra l’altro i ragazzi di Coriano non saranno i soli: anche le scuole di San Clemente stanno preparando una sorpresa da regalare alla gente del proprio paese. Intanto però c’è ancora tempo per tradurre quell’emozione che avete nascosta nelle pieghe del cuore in qualche riga, non importa se in rima o meno, non importa se con tecnica perfetta o solo con la passione. I tecnicismi sono spesso freddi e le emozioni danno calore ed hanno bisogno di tempi di narrazione brevi come i battiti del cuore. Bisognerebbe che prendeste la penna e traduceste tutto in versi: chiunque lo può fare, l’importante è provare e magari vi regalate una grande sorpresa. Claudio Casadei
SAN CLEMENTE - TENNIS
Da sinistra: Federica Cerri, Andrea Sforza, Marcello Serafini e Maya Ceccarini
Federica Cerri, i suoi allievi vincono - La sanclemntese Federica cerri ha portato tre giovani tennisti di Riccione sul podio del Torneo Nazionale Macroarea di Padova. In gara gli under 10-12-14-16; si è disputato a Padova dal 24 marzo al 2 aprile. Sono stati 7 i ragazzi del circolo tennis riccionese ad aver calcato i campi da gioco, di questi 6 hanno raggiunto i quarti di finale e 3 la finale di categoria. Maya Ceccarini ha conquistato il titolo di campionessa nella categoria Under 14, Marcello Serafini si è classificato secondo nella categoria Under 14, mentre Andrea Sorta secondo nella categoria Under 16. Soddisfatta l’allenatrice Federica che segue la preparazione tecnica di tutto il settore agonistico del scuola tennis intitolata al compianto ‘Piero Serafini’. Federica è stata una stella del tennis, sport che è poi diventato il suo piacevole lavoro. Il babbo, discreto e amabile giocatore, sorride.
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
Idea di Carlo Cervellieri, sostenuta dal sindaco Dilvo Polidori e dalla parrocchia. Come mecenate Alfredo Baldolini. Verrà scoperta l'8 maggio
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Lapide commemorativa per Sant'Amato Ronconi - Lo scorso maggio, in stretta collaborazione col Comune di Saludecio, è stata commemorata la santificazione di Amato Ronconi con un medaglione coniato in rame (400 grammi, con un diametro di 80 millimetri); a realizzarlo lo scultore pesarese, Terenzio Pedini. Da collezione. L'opera d'arte, perché di questo si tratta, ha avuto un affetto bellissimo nei saludecesi e non solo. I 200 medaglioni sono andati esauriti lo stesso giorno di festa. “Evento - racconta Carlo Cervellieri, l'ideatore dell'ogetto artistico - che mi ha gratificato sia per l'affluenza, ma soprattutto per le parole delle persone. Si erano commosse durante la benedizione dei medaglioni; le richieste per averli sono ancora alte. Arrivano dai luoghi più disparati: Firenze, Rimini, Roma... Molto probabilmente, ex saludecesi, o devoti del santo. A tutti sono costretto ad un no. Come da progetto iniziale, non sono stati coniati che 200 esemplari. Non se ne faranno più. Voglio raccontare il perché in un aneddoto che lascia la luce a molteplici perché. Era nostra intenzione rompere il conio, ma c'era un certo imbarazzo dato che recava l'immagine del santo.
Il mistero del conio: si è rotto con l'ultima medaglia
Le genti di Saludeciof commosse e a Dio riconoscenti, ricordano il giorno di grazia 23 novembre 2014 in cui Papa Francesco innalzò agli onori degli altari il concittadino e patrono Amato Ronconi 1226 -1292 agricoltore, pellegrino, uomo di carità, di fede, di penitenza, mistico e taumaturgo. Tali parole, scolpite nella pietra, consegnano alle future generazioni la perenne memoria.
SPIRITUALITA'
Ci ha però pensato il mistero a sollevarci dal disagio. Il conio si è rotto dopo aver stampato l'ultimo medaglione: con l'ultima battuta di maglio. Lapide Quest'anno, sempre in collaborazione col Comune e la parrocchia di San Biagio, per onorare ancora una volta il santo e patrono, Amato Ronconi, Carlo Cervellieri ha progettato una lapide commemorativa. In arenaria (spessore 10 centimetri, alta 1,20 metri e larga un metro), è chiusa da una semplice cornice, impreziosita nei quattro angoli dalle conchiglie, a rappresentare, come tradizione vuole, i viaggi del santo da Saludecio a Santiago de Compostela (Spagna) nel XIII secolo. In alto, al centro, reca lo stemma di Saludecio che racconta il santo e la comunità.
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A sinistra, la roncola che indica il casato dei Ronconi; al centro il bordone del pellegrino (che lo divide in due); a destra tre monti sormontati da una stella a sette punte in omaggio agli antichi emblemi della città. Simboli abbracciati da un'elegante cornice. Sotto, la scritta che commemora il giorno della santificazione del Ronconi, avvenuta il 23 novembre del 2014 in piazza San Pietro con papa Francesco”.
“Quando un anno fa - continua Cervellieri, un devoto del santo - proposi la lapide al sindaco Dilvo Polidori, ho avuto la piena disponibilità. L'unico incoveniente, non proprio irrilevante: il danaro per realizzarla. La cosa viene rimarcata da Polidori nel teatro Verdi durante la presentazione del medaglione. Il sindaco cerca
uno sponsor. Con sorpresa, il giorno successivo, la Provvidenza si concretizza ancora una volta. Va sotto il nome di Alfredo Baldolini; si fa carico del costo. L'inaugurazione della lapide è in calendraio l'8 maggio. Una giornata nel segno della spiritualità e della cultura. Tutto ruoterà attorno alla figura del Ronconi, primo santo del Riminese”. La lapide è stata realizzata da Pavliskyy Lyubomyr del laboratorio Giesse Marmi di Morciano dei fratelli Simoncelli. Carlo Cervellieri sta racco-
gliendo gli indirizzi dei saludecesi lontani per invitarli l'8 maggio. Chi ha indirizzi li può comunicare a info@itrescudi.com. “Prima di chiudere. afferma Cervelleri - un ringraziamento sentito al sindaco di Saludecio, Polidori, alla parrocchia, al vescovo di Rimini, Lambiasi e agli scultori Pedini e Lyubomyr. Ai fratelli Simoncelli, al benefattore Alfredo Baldolini, alla professoressa Silvia Bernardi, all'architetto Auro Panzetta, al dottore Arnaldo Pedrazzi e allo storico Oreste Delucca. E tutti coloro i quali mi hanno dato una mano”
Mondaino, Camminata di Primavera Verranno donate ai presenti
Due cartoline celebrative - Idea e progetto di Carlo Cervellieri, il Comune di Saludecio l'8 maggio, ai presenti, regala due cartoline celebrative da collezione. La prima reca la lapide. La seconda invece l'artistico medaglione coniato lo scorso anno.
- L'Alta Valconca è meravigliosa. Insieme, diventa scintillante. L'occasione è la classica Camminata di Primavera il 25 aprile; organizza la Pro Loco di Mondaino. Per gli ideatori è l’occasione per trascorrere una giornata spensierata, a stretto contatto con la natura del territorio mondainese. L’escursione prevede due percorsi. Il primo, di media difficoltà a carattere prevalentemente paesaggistico; il secondo, di alta difficoltà per persone allenate e preparate alle scarpinate. Un momento da appuntarsi è il passaggio nella tartufaia controllata, dove un componente dell’associazione Terre delle Piante Superiori spiegherà i pregi del tuber magnatum pico e la particolarità della coltivazione e della raccolta. L’arrivo è previsto alle ore 13.00 presso l’Arboreto dove sarà servito un pranzo rustico. La quota di iscrizione, comprensiva di accompagnatori e pranzo, è di 10 euro (bambini 5 euro). Si consiglia un abbigliamento da trekking. Ritrovo ed iscrizione in Piazza Maggiore alle ore 8.30. Partenza alle ore 9. Per maggiori informazioni: 0541.869046, 0541.981674.
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TRE COMUNI - LA LETTERA
“Oliveto Sant'Amato sarebbe un bel nome”: pace - Leggo con entusiasmo la proposta fatta dal saludecese Carlo Cervellieri di denominare la fusione dei tre comuni, Saludecio, Mondaino e Montegridolfo, “Sant’Amato degli Ulivi”. Interessante ricordarli come territori del Sant’Amato ed in particolare richiamando alla vicinanza di questo Santo all’Agricoltura, come ho io ribadito, nella relazione per il Murale a Lui dedicato, definendolo Santo Contadino. Si presenta un’occasione per legare il nome del nuovo Santo al territorio, non la si può perdere!!! “Sant’Amato degli Ulivi” è un nome che unisce il Santo del territorio, da poco canonizzato, agli alberi argentei di queste colline, simboli di pace e non solo. Infatti essi sono simboli anche di Luce, poiché con il loro olio si accendevano le lampade. Sono simboli di luce in senso lato, di conoscenza, anche di prosperità e di prote-
zione. E’ un nome che attira, in questo periodo in modo particolare, per il bisogno di Natura, di Conoscenza, di Sacralità! Solo farei un’inversione, conservando il connubio tra questi due elementi ma anche il senso dell’unione plurima dei tre comuni intorno ad un elemento che acquista sempre maggiore valore, l’olio, e per il predominio del nome del Santo, denominerei il territorio più brevemente, con un nome collettivo che indica una unica realtà ma formata da più elementi: “Oliveto Sant'Amato”. Un nome di una realtà attuale, ma sintesi di simboli eterni, che esalta il valore ambientale, sacrale ed economico di questa terra. Nello stemma si evidenzierebbe un ulivo con il Santo. Sarebbe un nome anche incentivo e pubblicità all’olio del territorio. Lettera firmata
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Rimini-Saludecio. Appuntamento il 7 maggio, è all'ottava edizione. Attese centinaia di persone
Santo Amato, il pellegrinaggio - L’Hospitale del Pellegrino di Saludecio, invita tutte le persone devote al Santo Amato a partecipare al Pellegrinaggio che si svolgerà sabato 7 maggio con partenza da Rimini ed arrivo a Saludecio. Tutti coloro che desiderano partecipare, potranno scegliere di cominciare il loro Pellegrinaggio da qualsiasi punto del percorso tenendo conto della distanza più consona al proprio stato fisico. Il ritrovo è fissato alle 6 del mattino nel piazzale adiacente il monumento del Santo Amato, dove partirà un autobus per Rimini. L’inizio del Pellegrinaggio è fissato per le 7 davanti alla chiesa del borgo San Giuliano di Rimini. L’arrivo a Saludecio è previsto intorno alle 16.30, 17.30 davanti all’Hospitale del Pellegrino. Durante tutto il cammino da Rimini a Saludecio avremo il supporto dei volontari della Misericordia Valconca. SALUDECIO -
Porte aperte a Dimorarte SALUDECIO
- Porte aperte a Dimorarte. Il 23 e 24 aprile dalle ore 17 si aprono le porte di “DIMORARTE” a Saludecio in via Carmonetti, 83/f per visitare e respirare il mondo artistico del pittore e scultore Augusto Gennari. Per l'occasione verrà aperto lo studio laboratorio dove il l'artista pensava ed eseguiva le sue opere. Info: 339-8015953 m a i l : remo@dimoraeventi.it
Augusto Gennari davanti il suo studio “Dimorarte”
Tutte le domeniche fino a tutto settembre
Riuso, riparte il 24 aprile
Il mercatino si tiene nel Parco dei Tigli
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
- Ritorna “La domenica del riuso”. Dopo il successo dello scorso anno, riprende l'appuntamento domenicale con il mercatino dell'usato. Il sipario si alza il 24 aprile. Si andrà avanti ogni domenica fino a tutto settembre. Apertura dalle 8 fino alle 18,30, possono mercanteggiare tutti gli appassionati; si tiene in uno scenario unico: sotto l'ombra del Parco dei Tigli. Si trovano oggetti per ogni gusto: accessori, abbigliamento, soprammobili, libri, fumetti, ceramiche... Un modo per trascorrere una domenica diversa: buon cibo, cultura, spiritualità e quello che cerchi. Patrocinio del Comune, organizza l'associazione culturale “Vivi Saludecio”.
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO CORIANO - IL TEATRO
Coriano teatro, belle serate
Quest'anno ricorre il trentesimo della sua scomparsa
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Fondazione Leo Amici, si celebra il fondatore COMUNITA' Coriano teatro - Belle serate a Cor.Te teatro. Cartellone vario e di qualità. Cabaret 2 e sabato 9 aprile, ore 21,15. LoComix 2016. Selezioni del Festival per Comici Emergenti. In collaborazione con Associazione Culturale Locomotiva della Repubblica di San Marino.
Compagnia Centro 21 “I 21 viaggi di Gulliver”. Diversamente Theatro Sabato 14 maggio – ore 21,15. Il Pellicano “Orlando Furioso”.
Teatro Dialettale Sabato 16 aprile, ore 21. Compagnia Filodrammatica I Komodos “Miseria e nobiltà” di Edoardo Scarpetta.
Mercoledì 13 aprile. Degustiamo CorTe. L'arte dei sensi a chilometro zero. Non sono uno Stinco… di Santo! Che ci fa tanto male è l’acqua minerale… Stinco di maiale e vintage anni ‘50. Noi Duri (Buscaglione swing) e corpo di ballo Lindy Hop. Ingresso e degustazione 26 Euro
Diversamente Theatro Sabato 30 aprile, ore 21,15.
Info e prenotazioni: CorTe tel 0541/658667 329/9461660.
- La Fondazione Leo Amici di Montecolombo celebra i trent'anni della scomparsa del fondatore. L'appuntamento è 16 e domenica 17 aprile presso il Piccolo paese del Lago Monte Colombo. Leo Amici nasce ad Allumiere nel 1923 e muore aMonte Colombo 1986. La “celebrazione” inizia alle 16 con la presentazione del romanzo biografico “Leo” di Carlo Tedeschi.
Carlo Tedeschi, l'erede di Leo Amici Lago, particolare
Segue la proiezione del film-documento “L'uomo con il berretto da marinaio”, sceneggiatura e regia di Clelia Parisi. C'è la distribuzione delle nuove pubblicazioni edite dall'Associazione Dare e delle raccolte tratte dal semestrale di informazione, arte e cultura A come Amici.
E ancora: debutto di “In viaggio con Leo” concerto al pianoforte del maestro Marcello G. Pellegrino. Alle 21, prima nazionale del nuovo progetto teatrale con performance dal vivo degli artisti della ACSD danza e musical e proiezioni dello spettacolo “Accadde ad Allumiere”; all’interno dello spettacolo si svol-
ge il quarto festival della canzone per Leo con le nuove voci emergenti delle varie accademie italiane della Fondazione Leo Amici. Domenica 17 aprile, Teatro L. Amici. Alle 10, Carlo Tedeschi, erede morale e prosecutore dell'opera umanitaria di Leo Amici, incontra i giovani e gli ospiti. Conclusione e saluti.
Teatro dialettale, Montescudo capitale - “E’ datato genericamente dagli storici all’inizio del 1800, ma già alla fine del 1700, precisamente nel 1780, nelle lettere inviate dal cardinale legato al governatore di Montescudo, si parla di uno spazio utilizzato per le rappresentazioni teatrali. Ha la tipica struttura dei teatri all’italiana dell’epoca, con forma a ferro di cavallo, platea, un ordine di palchetti e il loggione. La commedia dialettale resta elemento trainante dei sabato sera al Rosaspina, offrendo anche quest’anno, un cartellone all’insegna del divertimento per gli appassionati del genere, con le migliori compagnie locali. E’ la più vecchia e importante rassegna dialettale della provincia di Rimini, giunta al 23.ma edizione. Il cartellone 5 Marzo, ore 21, Commedia
dialettale, Compagnia “Del gallo” di Pesaro-Urbino “QUESTA DO LA METEM?” 6 Marzo, ore 18 . Piccola Compagnia Dammacco di Modena. Teatro. “L'NFERNO E LA FANCIULLA4 8 Marzo, ore 21. Teatro. Montescudo Festeggia La DONNA. Pier Paolo Paolizzi “LA
FONDAZIONE” 9 Marzo, Ore 21. Cabaret. Buon Compleanno Manu (a ricordo del piccolo Manuel) “LA TRIBÙ DEL VILLAGGIO” 12 Marzo, ore 21. Commedia dialettale. Compagnia “Sol per una volta” di San Salvatore. “LA CAMERA AD PASAG”. 19 Marzo, ore 21. Teatro. Commedia dialettale. Compagnia “La broza” di Cesena. “LA PERDITA” 20 Marzo, ore 18. Mara di Maio - Gianluca Reggiani Produzione Banyan Teatro “SEQUESTRO SCUOLA” 2 Aprile, ore 21. Teatro. Compagnia “I Quattroguitti” FOOLS di Neil Simon. 3 Aprile, ore 18. Teatro. Compagnia “Fratelli Dalla Via” di e con: Marta Dalla Via e Diego Dalla Via. “DRAMMATICA ELEMENTARE”.
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Inceneritore, quale futuro? L'INTERVENTO MONTECOLOMBO
Gasperi, laurea in dialetto Pier Francesco Gasperi (a sinistra)
- Dopo avere frequentato un lungo corso di studi, durato ben tre anni, con molta dedizione, l'architetto Pier Francesco Gasperi ha conseguito la Laurea in Dialetto Romagnolo, presso l’Università degli Studi Romagnoli di Traversara (Lugo), paese noto per avere dato i natali a Stefano Pelloni, noto come il “Passatore”. L’Università conta circa 150 iscritti all’anno, ma il percorso di studio è piuttosto impegnativo, con numerose prove pratiche di scrittura, lettura a dialetto parlato. Occorre conoscere la grammatica, la sintassi, gli accenti, gli usi e costumi locali, proverbi, modi di dire, tradizioni e storia della Romagna. Oltre la metà degli iscritti, abbandona gli studi per l’impegno richiesto e le difficoltà incontrate. Dopo avere superato numerose prove con esito positivo, durante il corso, si viene ammessi a quella finale. L’esame finale di Laurea prevede la lettura di un testo in dialetto romagnolo, poi la scrittura di un testo dettato dalla Commissione e superate queste prove, la scrittura di un tema in dialetto. Segue la prova orale, piuttosto dura, che consiste nel dare risposte logiche in dialetto a nume-
rose domande proposte in dialetto. Inoltre, occorre dare risposte esatte circa il significato di molte parole e termini romagnoli, differenziandolo per località territoriale. Insomma, un corso piuttosto lungo ed articolato e molto impegnativo dove solo pochi riescono a raggiungere il traguardo. A Pier Francesco è stata conferita la Laurea in una cornice insolita ed in occasione della prima fiera a tema tenutasi a Cesena “Sono Romagnolo”, nell’ultimo fine settimana di febbraio 2016. La Laurea è stata consegnata dal Magnifico Rettore e dal Preside dell’Università Dialettale di Traversara, all’interno del padiglione fieristico in data 28 febbraio 2016, di fronte un vasto pubblico e del comico romagnolo Giuseppe Giacobazzi, al quale nell’occasione è stato conferito un encomio per la sua comicità romagnola. Complimenti vivissimi al nostro collaboratore per la caparbietà degli studi seguiti, per la prestigiosa laurea ricevuta e per essere uno dei pochi veri romagnoli che, con passione, vuole conservare la propria identità culturale e del dialetto oramai divenuto appannaggio di pochi.
- Lo spunto per parlare di rifiuti, tema sul quale si parlano addosso amministratori e politici, senza fornire notizie esatte sulla situazione reale e la dimensione del problema. Ci proviamo noi inziando con il dire che quando si fece la scelta di incenerire i rifiuti, in un territorio piccolo e schiacciato tra la montagna e il mare come il Riminese, non vi erano le condizioni per allestire nell’entroterra una grande discarica. Oltretutto le conoscenze tecniche sui pericoli della combustione generalizzata si conoscevano poco come era scarsa la sensibilità comune verso i problemi ambientali. Oggi è diverso,si dispone di tecnologia per recuperare al 95% i rifiuti, è mutato l’atteggiamento dei cittadini sui problemi ambientali e sono ampie le conoscenze sui rischi che comporta l’incenerimento generalizzato dei rifiuti. Allora proviamo a fornire qualche elemento oggettivo per dare il nostro contributo. Partiamo dalla proposta della sindaca di Riccione che ha proposto il graduale superamento dell’inceneritore fino alla sua chiusura. A questa idea ha risposto il sindaco di Misano, che è anche il coordinatore di Atesir (scrivere cosa è) dicendo che è una proposta irrealizzabile, contestando alla sindaca il fatto che a Riccione la raccolta differenziata non aumenta. Per sgombrare il campo da equivoci vogliamo ricordare che i fumi dell’inceneritori sono pericolosi per la salute umana data la presenza di diossine e furani, che con la maggiore altezza del camino dell’ince-
neritore di Raibano à aumentato il raggio di ricaduta delle nano particelle tossiche, che non esiste un controllo dei dati super partes, che non c’è una indagine statistica epidemiologica del territorio (ovvero ne esiste una una in Regione mai divulgata) ecc. ecc. Particolare non insignificante è il fatto che la struttura di smaltimento, ha una sua economia di gestione per cui senza il raggiungimento di un quantitativo di rifiuti intorno alle 80/90 mila tonellate non è, per la società che gestisce l’impianto, economicamente conveniente, anzi è un costo tanto più alto tanto più si abbassa il quantitativo di rifiuti incamerato. Questo ci fa capire perché vi è poco interesse ad aumentare la raccolta differenziata e/o al contrario acquisire rifiuti da altre regioni o territori limitrofi. Bisogna anche ricordare che la società che gestisce l’impianto è, sì privata, ma il suo azionariato di maggioranza è detenuto dai comuni in particolare quelli emiliani. Una società in attivo fornisce cospicui dividendi ai municipi affamati di risorse e anche un rifugio per figure provenienti dalla carriera politica, tra l’altro, non sempre
all’altezza del compito richiesto. A questo punto il problema è non solo di salute pubblica, benchè fondamentale, ma anche culturale nel senso che dovremmo scegliere se il servizio pubblico deve soltanto essere sempre legato a una economia esaperata al profitto o debba essere, come dice la parola stessa un servizio che porta al soddisfacimento delle esigenze della collettività. Lo stesso concetto vale per la sanità, la scuola, i trasporti ecc..). Vivere in un territorio inquinato corrisponde alle esigenze collettive? Non crediamo sia nemmeno il caso di discuterne. All’ora riprendiamo il discorso sulla raccolta differenziata partendo dal concetto appena espresso di un ambiente più salubre. A Coriano, nelle ultime elezioni comunali, la lista civica “ Coriano Comunità Aperta”, consapevole che non sarebbe stato possibile chiudere l’impianto di incenerimento dall’oggi al domani proponeva la stessa cosa: affamare l’inceneritore aumentando nel giro di qualche anno la capillare raccolta differenziata per rendere così fortemente antieconomico l’impianto di incenerimento di Raibano. Il problema nasce dal fatto che questa politica, per essere vincente, dovrebbe essere patrimonio comune di tutti gli enti locali interessati. Nella realtà non è così e il recente “battibecco” tra Riccione e Misano lo dimostra. In qualche modo la critica del sindaco di Misano va però raccolta perchè un comune come Riccione, se virtuoso, può dare una accelerata al percorso di spegnimento. E’ necessario che si faccia pressione o si cambi modello di raccolta dei rifiuti perchè
oggi nell’organico finiscono quantità considerevoli di indifferenziato, sia per uno scarso senso civico dei cittadini ma anche per la mancanza di un qualsiasi incentivo (organico che non verrà certamente separato perchè troppo costoso). Sempre parlando di Riccione non si capisce perchè nella zona a mare non debba funzionare la raccolta differenziata, in specie dell’organico, o meglio lo sappiamo: essendo zona prevalentemente alberghiera la grande abbondanza di prodotto deteriorabile impone che la raccolta debba essere giornaliera, quindi molto costosa per cui non si fa! Un altro piccolo ma significativo tassello riguarda le aree rurali. Nello scorso anno l’amministrazione di Coriano ha avallato la proposta di Hera di dotare, in una area del comune definita sperimentale, i cittadini dell’extra urbano di bidoni per la produzione di compost. Ammesso e non concesso che venga bene il prodotto, che molti non saprebbero come utilizzare, a nostro avviso si tratta di un regalo al gestore che in questo modo non si fa più carico della raccolta dell’organico. Pensate se questa cosa fosse realizzata in tutto il territorio dei comuni della provincia quali risparmi potrebbe avere il gestore della raccolta. Ci sembra di avere dato un quadro sufficentemente preciso della situazione anche limitandoci a poche considerazioni e notizie di merito. Per il momento ci accontentiamo confidando che la discussione continui serrata trovando sempre più interlocutori per realizzare l’obiettivo di spegnimento del “mostro”. Focus