Giugno 2015 - La Piazza Rimini

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 19 N.6 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

RICCIONE - 13

RIMINI - 9

IL PUNTO DI VISTA

Politica, dal 6 a 6 al 10 a 2 con differenze di Alessandro Roveri*

- Il risultato delle elezioni regionali del 31 maggio 2015 può trarre in inganno. Se dal sei a sei delle precedenti elezioni il Partito democratico è passato al dieci per due con un successo innegabile, non si capirebbe il titolo che la Repubblica del 1° giugno 2015 ha messo in prima pagina: Dal voto regionale uno stop per Renzi. Il titolo che abbiamo messo nella pagina di oggi, 1° giugno 2015, è un’illustrazione di questo apparente paradosso. Nessuno, del 10%, di oggi, guadagnati dal Partito democratico, è infatti renziano. Nella Liguria, dove Renzi ha mandato le sue ministre a sostenere la candidatura di Raffaella Paita, ha vinto il berlusconiano Giovanni Toti, in virtù del voto che ha spezzato il Partito democratico in due. Ha infatti ottenuto il 9,6 % Luca Pastorino, appena uscito dal Partito democratico, che in tal modo ha infatti

GIUGNO 2015

Del Prete: “Cattolica tasse, tasse e solo tasse”

Morciano, Battazza rimpasta la giunta

CATTOLICA - 35

MORCIANO - 49

Grande imprenditorialità, grande evasione Il Riminese scrutato da Mario Venceslai, il comandante della Guardia di Finanza della provincia di Rimini. Un uomo che ha sempre avuto il pallino dell'attività investigativa

MADE IN ITALY I m'ha spulpè anche l'alma

Breve massima di saggezza Basta leader, risolleviamoci da soli. Un paese non sopravvive se non ispira nei suoi abitanti il desiderio di autonomia

La felicità per uscire dalla crisi morale ed economica

Il giardino della biblioteca dove si tengono le conferenze. Affollato con la pioggia

- La Felicità è il filo conduttore dell’ottava edizione della “Biblioteca Illuminata”, rassegna curata da Gustavo Cecchini. Quattro appuntamenti nel giardino della Biblioteca a partire da giovedì 25 giugno.

- La provincia di Rimini ha grosse vivacità imprenditoriali e in proporzione è terra di evasione fiscale, di riciclaggio, di misteriosi patrimoni economici e di potenziale infiltrazione criminale. La vicinanza di uno stato come San Marino, per molto tempo con una differente impostazione fiscale e una diversa visione bancaria, ha costituito terenno fertile per interessi malavitosi connessi più o meno alle organizzazioni”. Lo afferma

Pagine 2-3

MISANO CULTURA

Italia, Itaalia... come stai?

di Francesco Toti

Jacques Attali Segue a pagina 15

www.lapiazzarimini.it

Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Zamagni, L'“Economia civile” contro la crisi

Liviana Conti, aziende che vanno

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

Il tema-rompicapo della felicità attraversa la storia della filosofia, dell'uomo e della comunità come una “vena carsica”. E’ lo Cecco - Niklaus Stoecklin - 2015

MISANO ADRIATICO

VALCONCA

Palme in via Repubblica Caro Stefano, perché una pianta fuori luogo?

San Clemente M5S: grilline clementine Premio Villa, annata record San Giovanni Pianventena, grande comitato Coriano Santini pro-sindaco, è polemica Montefiore Defibrillatore per santuario di Bonora Mondaino Corso di ceramica per ragazzi Saludecio San Amato, storica processione

FOCUS

Condomini Beghe con l'ascensore Possibile magazzino in garage? Pagina 25

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INCHIESTA

La vicinanza di San Marino aiuta i reati fiscali. Criminalità organizzata e criminalità economica Dal febbraio del 2012, con la nostra metodologia operativa, abbiamo indagato 111 soggetti, proposto per il sequestro beni per 104 milioni, sequestrati 44 milioni e fatto confische per un valore di 11,5 milioni”

Riminese: grande imprenditoria DICHIARAZIONI DEI PROCURATORI Mario Venceslai, umbro di Todi, comandante della Guardia di Finanza della provincia di Rimini dal 2011

L'INCHIESTA

segue dalla prima pagina Mario Venceslai, comandante della Guardia di finanza della provincia di Rimini dal 19 settembre del 2011. Abbandonando le logiche d’emergenza, con organizzazione, analisi di contesto, investigazione cerca di portare più legalità tributaria in una provincia che storicamente convive col peccato: è una delle prime province italiane per ricchezza ma figura agli ultimi posti per denunce Irpef. “Fino a poco tempo fa - continua racconta Venceslai, originario di Todi, un babbo impresario edile specializzato nella restaurazione di edifici antichi, fin da giovane con il pallino dell’attività investigativa l’evasione era più alta. A Rimini e provincia c’è stata una grossa distrazione fiscale anche per via della sua vocazione economica nel settore della ricezione turistica e del divertimento notturno: alberghi, locali notturni, la spiaggia. Ma il core business è sempre stato il riciclaggio dei proventi illeciti, in particolare del ‘nero’ che deriva dall’evasione fiscale e la sua reintroduzione in attività imprenditoriali ovvero nell’acquisto di beni immobili o mobili. Le indagini condotte nel recente passato hanno infatti acclarato che presupposto del riciclaggio sono per lo più i reati fiscali, societari e fallimentari e che il riciclaggio è difficilmente attuabile senza l’aiuto e/o il coinvolgimento diretto o indiretto di professionisti del settore. Nel nostro diuturno lavoro di polizia tri-

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 9 giugno

butaria, oltre a contrastare le forme di illecito amministrativo più generalizzate quali l’omissione dello scontrino e della ricevuta fiscale, c’è la necessità di incidere nel settore patologico dell’evasione, quando questa cioè assurge a vere e proprie frodi fiscali organizzate dolosamente, assumendo rilievi penali. Per perseguire i grandi reati della criminalità organizzata ci vuole una specifica metodologia operativa ed una fattiva collaborazione con le altre forze di polizia. E’ ormai convinzione unanime che per ottenere efficaci risultati in termini brevi, più che colpire ‘militarmente’ i soggetti facenti capo ai sodalizi, vanno accertati ed aggrediti i loro patrimoni criminali con accertamenti bancari, reddituali e patrimoniali mirati, avvalendosi di tutte le molteplici possibilità e poteri

offerti agli organi investigativi dalle leggi nazionali e dalle convenzioni sovranazionali. Oggi, infatti, la vera criminalità organizzata è sempre più criminalità economica. Sono ormai due facce della stessa medaglia, perché perseguono con gli stessi mezzi (illeciti e corruttivi) ed attarverso le stesse vie finanziarie lo stesso scopo ultimo, quello cioè di posizionarsi sul mercato con una facciata pulita, legale, con effetti dirompenti sulla concorrenza dei mercati economici e finanziari. Un tempo, forse, i binari erano sdoppiati, quando la mafia utilizzava solo mezzi rudimentali ed era radicata sul proprio territorio, oggi non è più così, i soggetti facenti parte o comunque collegati alle associazioni criminali sono sempre più acculturati e informati su tutto ciò che può interessare l’attività

IL LINGUAGGIO DEI NUMERI

2013. Valore medio dei redditi: 20.070 euro - Il valore medio dei redditi degli italiani nel 2013 era di 20.070 euro lo scorso anno. Il totale ammontava a 811 miliardi di euro; il 30 per cento sono pensioni. Sono il linguaggio dei numeri della dichiarazione Irpef del ministero dell'economia. I lavoratori autonomi hanno redditi più alti: 35.660 euro, 20.600 i dipendenti, terzi gli imprenditori con 17.650 euro. Chiudono i pensionati con un reddito medio di 16.280.

Il 46 per cento degli italiani si colloca nella fascia di contribuenti fino a 15mila euro, il 49% dichiara redditi compresi tra i 15 e i 50mila euro. Solo il 5% dichiara di più. I cosiddetti “paperoni”, cioè persone che stanno sopra 300mila euro sono appena 30mila (lo 0,1% dei contribuenti). La Lombardia si è confermato la regione più ricca con redditi medi pari a 23.680 euro, fanalino di coda la Calabria, con 14.390 euro.

illecita perpetrata ed hanno a disposizione potenzialità economiche e logistiche inimmaginabili fino a qualche anno fa. Ed in questo tipo di investigazioni, ovviamente, la Guardia di Finanza, grazie alle sue tradizionali competenze ed attribuzioni professionali ed alla sua struttura ordinativa che comprende anche Reparti speciali con competenza nazionale ‘di settore’, offre sicuramente un contributo specifico di alto livello”. Sposato, un figlio consulente d’azienda per una multinazionale, ha alle spalle un solido percorso professionale molto indirizzato all’investigazione: Roma, Palermo, Siena, Napoli. E’ stato comandante del G.I.C.O. (Gruppo di investigazioni sulla criminalità organizzata) interprovinciale di Napoli e del Gico “Centrale” di Roma nell’ambito dello S.C.I.C.O. (Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata di cui è tra i fondatori), capo settore della D.I.A. (Direzione investigativa anti-mafia), nonché capo-ufficio operazioni di vari Reparti “speciali” con sede in Roma. ”La criminalità organizzata riflette Venceslai, grande passione per la mountain bike di tipo estremo - non è solo quella mafiosa. Più che mai nei nostri tempi bisogna parlare di criminalità economica. Il denaro segue lo stesso percorso. Come faccio a trovare l’origine delittuosa del danaro? Se è figlio dell’usura, dell’estorsione, va trovato un sistema raffinato per smascherarlo. Perché dietro ai trafficanti ci sono, di norma, complicità occulte da parte di ‘professionisti di settore’ che li aiutano, li indirizzano, li seguono, a volte anche concorrendo, personalmente o con società intestate a prestanomi compiacenti, nei reati di riciclaggio e di reimpiego in attività produttive. Possono essere professionisti come l’avvocato, il commercialista, il notaio,

o qualunque soggetto con peculiari specificità professionali nei più svariati settori che tornano utili, come il consulente finanziario o societario, l’intermediario bancario, il consulente immobiliare, i ‘factotum’ che vantano una vicinanza alle Istituzioni ecc. Solo con la complicità di tali figure, la criminalità è in grado di strutturare un disegno criminoso complesso e del genere. Nella nostra provincia tutto aumenta e tutto diventa più complesso per la presenza di San Marino, che è uno stato extra Unione europea. Anche se recentemente ha adeguato alle esigenze antiriciclaggio internazionali la propria normativa per allinearsi ai canoni OCSE, non può infatti sottacersi che la repubblica di San Marino ha avuto per molto tempo una fiscalità agevolata ed una trasparenza bancaria diversa da quella italiana. Con banche aperte nella pausa pranzo e, qualcuna, anche di sabato. Anche per questi motivi, che hanno consentito all’imprenditoria criminale di avvalersi di schermature societarie ivi formalmente collocate, i reati fiscali sono cresciuti a dismisura, in primis a vantaggio di evasori riminesi e, successivamente, capito i benefici, a livello nazionale. Tutte queste frodi fiscali internazionali, tipiche quelle all’IVA denominate ‘frodi carosello’, sono state molto ‘apprezzate’ anche dalla criminalità organizzata di stampo mafioso che ovviamente cerca sempre di occupare spazi illegali dovunque si trovino e avvalendosi di chiunque questi spazi possa in qualche modo favorire. E’ ovvio che per acquisire notizie e prove sull’infiltrazione che la criminalità organizzata ha messo in atto su determinati territori o settori economico-finanziari occorre intraprendere una preliminare attività di

Siamo diventati “Terra di Mafia” - Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti presentata in Senato il 24 febbraio scorso la relazione annuale: “Bologna “Terra di Mafia”. Quanto al distretto di Bologna, l’imponente attività di indagine durata oltre due anni ha consentito di accertare la esistenza di un potere criminale di matrice ‘ndranghetista, la cui espansione si è appurato andare al di là di ogni pessimistica previsione, con coinvolgimenti di apparati politici, economici ed istituzionali. A tal livello che oggi, quella che una volta era orgogliosamente indicata come una Regione costituente modello di sana amministrazione ed invidiata per l’elevato livello medio di vita dei suoi abitanti, oggi può ben definirsi “Terra di mafia” nel senso pieno della espressione”. L'ex magistrato bolognese Libero Mancuso: “La politica poteva fermare le cosche, ma qui (Emilia Romgna) ha dormito. Le tecniche di infiltrazione nel nostro territorio sono note da decenni, il problema è quello di realizzare determinate misure legislative in grado di fermare la penetrazione. Sono mancate le leggi”. Il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso: “E' un tumore. Devono darsi una mossa: la malattia è grave, il tumore va curato. Questa regione (Emilia Romagna) deve prendere atto della sua reale situazione. Ognuno si assuma le sue responsabilità, come noi ci assumiamo le nostre. Gli amministratori di questa regione la ritenevano immune dai mali che affliggono le altre, invece questa immunità non c'era e della stessa malattia si era ammalata pure la regione Emilia Romagna”.

CURIOSITA'

L'Italia vale il 50 per cento della corruzione dell'Unione europea - La cultura italica vanta un poderoso primato: è il Paese più corrotto dell'Unione europea. Sono distanti, e di gran lunga, le altre 28 nazioni. Insomma, non ce n'è per nessuno. Lo afferma un dossier della stessa Unione. Fatta a 100 fette la corruzione delle 28 nazioni dell'Unione, l'Italietta, terra di santi, poeti e navigatori, vale il 50 per cento. Insomma, il vantaggio è talmente ampio e consolidato che anche in caso di svolta possiamo vivere sonni tranquilli anche nel medio e lungo periodo saremo irraggiungibili. A questo si aggiunga che il 32 per cento della ricchezza italica finisce nella rendita. La media dell'Occidente èd el 15 per cento.


INCHIESTA

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Terra di riciclaggio, di misteriosi patrimoni economici e di potenziale infiltrazione criminale

alità, grande evasione San Marino, le sue leggi “aiutavano” i reati fiscali intelligence ed una penetrante investigazione, indirizzata cioè da specifica attività di analisi di contesto e di rischio”. E l’evasione fiscale classica? Venceslai: “Purtroppo è stata sempre considerata una forma di illegalità minore, quasi socialmente giustificata in determinate situazioni di criticità economico-finanziaria; invece, proprio in questo particolare contesto economico va ad incidere ancor più sulla giustizia e sull’equità, manifestando tutto il suo potenziale distorsivo e distruttivo. La gente ha finalmente iniziato a capire e piano piano è in atto una specie di rivoluzione culturale. Si sta prendendo coscienza che è un diritto personale e pubblico che chi evade vada perseguito. Altresì chi froda fa concorrenza sleale all’imprenditore corretto. La crisi ci ha fatto capire che l’evasione è un illecito importante, forse più di altri.” “Ulteriore obiettivo strategico della Guardia di Finanza - continua Venceslai - è il controllo della spesa pubblica quando vi è distrazione dei fondi pubblici, che comprende le attività svolte per la prevenzione e repressione delle truffe in danno dei finanziamenti nazionali, comunitari e a carico dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali, ivi comprese quelle relative alla spesa sanitaria ed alle prestazioni sociali

agevolate, nonché le indagini nel settore della corruzione e degli altri reati contro la Pubblica Amministrazione e gli accertamenti in materia di danni erariali su delega della Corte dei Conti.” Un altro punto forte a favore della criminalità è l’omertà. Venceslai: “Per avviare un numero maggiore di investigazioni e in tempi ravvicinati vi è la necessità anche di segnalazioni. Mi riferisco sia a segnalazioni di semplici cittadini che manifestano dubbi sulla liceità dei comportamenti di soggetti o della gestione di attività economiche (e qui purtroppo si registra un’assenza completa di segnalazioni, anche in forma anonima), sia di segnalazioni qualificate specificamente antiriciclaggio. Per queste, definite S.O.S. (segnalazioni di operazioni sospette) la normativa specifica prevede l’obbligo di invio da parte di determinati soggetti

(quali gli intermediari finanziari, in primis le banche, nonché individuate categorie di professionisti) ad un’apposita struttura di analisi della Banca d’Italia, l’U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria) che poi le demoltiplica per gli approfondimenti investigativi alla D.I.A. ed alla G. di F.. L’importanza di tali segnalazioni è tale che oltre un quarto delle SOS approfondite confluiscono in un procedimento penale. Purtroppo, nonostante il sistema sia ormai rodato, come annualmente rappresentato dalle analisi statistiche della Banca d’Italia, e nonostante le normative antiriciclaggio prevedano specifici obblighi anche di ‘adeguata verifica della clientela’ e indichino gli indici di anomalia per definire le operazioni come sospette, queste segnalazioni continuano a pervenire per lo più dalle banche e non dai professionisti (nel 2013 la Banca d’Italia ha accertato che su un totale di circa 64.000 SOS pervenute all’UIF, quasi 61.000 provenivano dagli intermediari finanziari e solo 1.980 dai professionisti - di cui 1.800 dai notai). Posso ritenermi soddisfatto dei risultati ottenuti nel contrasto alla criminalità organizzata dal Comando Provinciale dalla fine del 2011, proprio in quanto ottenuti non da atti-

vità scaturite da casualità emergenziale bensì riferibili principalmente ad una strategia e metodologia operativa programmata ad hoc sulla base di specifiche progettualità elaborate in house (Progetto ‘EmmePi’ condiviso pienamente dall’Autorità giudiziaria e dalla Prefettura). Complessivamente, infatti, sono stati ad oggi indagati 111 soggetti, nonché proposti per il sequestro beni per 104 milioni di euro, sequestrati 44 milioni ed eseguito confische per un valore di oltre 14 milioni.” ”Sicuramente in Romagna chiude Venceslai - la criminalità organizzata può creare situazione di disagio e di potenziale allarme sociale. Siamo però ancora in tempo per individuarla, combatterla e costringerla all’isolamento. Pertanto, mai come in questo momento deve maturare nell’opinione pubblica una scelta chiara e netta di ‘condanna sociale’, senza mezzi termini opportunistici. Il sinergico rapporto tra Istituzioni e Società può sicuramente avviare un positivo volano per contrastare l’agire mafioso e la sua pervasività, che è insieme causa ed effetto della correlata forza d’intimidazione. Ciò comporta anche un ‘impegno sociale e civile’ perché l’unione e l’attenzione (di tutti) possono fare la forza e contribuire ad un futuro migliore”.

STATISTICA

Provincia di Rimini Irpef 2011 1. Rimini 22.414 euro 2. Santarcangelo 20.820 3. Cattolica 20.866 4. Riccione 21.281 5. San Giovanni 20.708 6. Misano Adriatico 20.213 7. Novafeltria 20.519 8. Talamello 19.583 9. Morciano 20.239 10. Bellaria 19.845 11. Poggio Torriana 20.749 12. Coriano 20.585 13. Montegridolfo 20.223 14. San Clemente 19.290 15. Sant'Agata 18.856 16. Verucchio 20.077 17. Mondaino 18.836 18. Montefiore 19.694 19. Saludecio 18.480 20. Pennabilli 18.882 21. San Leo 18.935 22. Monte Colombo 18.780 23. Maiolo 19.182 24. Montescudo 19.996 25. Gemmano 17.304 26. Casteldelci 15.874 Provincia di Rimini 21.363 Emilia-Romagna 23.808 Italia 23.482 (Fonte: Comuni italiani)


Aziende infomano

- Romagna Acque-Società delle Fonti Spa presenta quest'anno a Ravenna, venerdì 26 giugno, il proprio annuale Bilancio di Sostenibilità. Giunto all’undicesima edizione, il documento ha non più il solo scopo di rendicontare e descrivere tutti i principali settori di attività dell’azienda, affrontandone l’impatto sulla collettività e sui vari stakeholder presenti sul territorio ma piuttosto ha assunto il ruolo di documento strategico relativo all’intera attività aziendale. Da quest’anno, in particolare, seguendo le nuove indicazioni fornite dal GRI (Global Reporting Initiative), il documento sarà ancora più semplice e chiaro, alla portata di qualsiasi lettore che voglia approfondire le tematiche ambientali, economiche, sociali dell’azienda. Nella seconda parte della mattinata, una tavola rotonda alla presenza di interlocutori di livello nazionale si occuperà di approfondire il tema del rapporto fra la ricerca, la sostenibilità ambientale e il prelievo idropotabile. La scelta di puntare su

Romagna Acque, sempre più sostenibile Ravenna come sede per l'annuale presentazione (negli ultimi due anni, il Bilancio di sostenibilità è stato presentato rispettivamente a Cesena e Rimini) è legata anche al fatto che per il territorio ravennate questo è un anno importante nell'attività di Romagna Acque: nel corso dell'autunno verrà infatti ufficialmente inaugurato il nuovo potabilizzatore NIP2 in via di ultimazione in zona Standiana. Un impianto fondamentale non solo per il Ravennate ma per tutto il territorio romagnolo, compresa la zona di Rimini, soprattutto nella logica di utilizzare sempre più acqua di superficie e sempre meno acque di falda. Il NIP2 Il grande potabilizzatore e i circa 40 km di condotte di interconnessione di grandi dimensioni ad esso collegate, rappresentano un intervento “di

Tonino Bernabé, presidente di Romagna Acque

sistema” per l'intera area romagnola, rendendo disponibile una rilevante quantità di risorsa aggiuntiva (per almeno 20 milioni di metri cubi anno potenziali), diversificando le fonti di approvvigionamento, e consentendo ad una consi-

stente parte del territorio di disporre di una garanzia di approvvigionamento nei casi di crisi idriche e di continuitˆ del servizio. Il NIP2 sarà infatti interconnesso alla rete del lughese, al NIP 1 ed alla dorsale adriatica dell'Acquedotto

della Romagna. LÕimpianto sarà alimentato con acqua del CER (Canale emiliano romagnolo) e avrà una potenzialità massima di 1100 litri al secondo. La sezione più importante dell'impianto è quella dell'ultrafiltrazione, ov-

vero la filtrazione dell'acqua attraverso membrane con cavità così piccole (0,4 micron) da trattenere oltre a tutti i solidi sospesi anche la carica batterica e spore di organismi potenzialmente patogeni. Il passaggio finale su carboni attivi permetterà invece di trattenere le ultime sostanze rimaste in soluzione nell'acqua al termine del trattamento. Il processo di potabilizzazione adottato è quello più moderno ed efficiente attualmente disponibile e permetterà di ottenere una elevatissima qualità dell'acqua potabilizzata. La costruzione del NIP2 rappresenta il più importante degli investimenti compresi nel piano pluriennale 20112023 approvato dall'assemblea dei Soci di Romagna Acque, un piano che complessivamente supera i 300 milioni di euro. La costruzione del NIP2 e la realizzazione delle condotte ad esso collegate prevedono complessivamente un investimento di oltre 70 milioni di euro.


ECONOMIA

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Led Lux Italia è leader per la tecnologia del led. Nata nel novembre del 2013 ma con 20 anni di esperienza

Tecnologia made in Rimini illumina l'esterno dello Sheraton di Doha - Led Lux Italia, azienda di San Clemente, illumina parte dell’esterno dello Sheraton di Doha (Qatar), uno degli alberghi più blasonati del mondo. Forse si tratta del lavoro più prestigioso per la giovane realtà del tessuto produttivo della provincia di Rim i n i . La commessa è il frutto di due elementi: quello umano e quello tecnico. Antonio Parise, uno dei quattro soci, nonché responsabile commerciale, da anni conosce e collabora con l’ingegnere siriano Ammar Jano. Racconta Parise: “Con Ammar c’è un bel rapporto interpersonale; abbiamo realizzato già altri lavori in Medio Oriente. Vista la commessa di prestigio cercava un prodotto di qualità. Prima della commessa sono state fatte diverse prove severe per accertare la qualità del

L'esterno dello Sheraton In basso, i quattro soci della Ledlux Italia. Da sinistra: Rinaldini, D'Andrea, Parise e Zampini

ECONOMIA

prodotto fino a che ci hanno comunicato di essere entrati a far parte delle ditte fornitrici del grande progetto. Insomma, possiamo essere orgogliosi”. “Questo è stato sicuramente dice l’ingegner Ammar Jano - il progetto più impegnativo che ho dovuto affrontare nel 2014 sotto tutti i punti di vista, soprattutto in considerazione delle scadenze urgenti e della particolare struttura architettonica dello Sheraton, unico per forma e dimensioni. Nei nostri studi preliminari, abbiamo dovuto superare molte difficoltà per quanto riguarda ad esempio il posizionamento degli apparecchi, che dovevano risul-

tare molto efficaci e performanti, mantenendo inalterata l’armonia esteriore e la funzionalità della struttura nonostante le difficili condizioni climatiche. La mia priorità era quella di seguire attentamente ogni singola fase dell’installazione e, grazie alla collaborazione professionale che ho ricevuto da tutto lo staff, posso affermare che siamo riusciti a superare insieme ogni ostacolo, raggiungendo un risultato che è senza dubbio soddisfacente per tutte le parti coinvolte in questo grande progetto”. In questi giorni Led Lux Italia ha montato la sua tecnologia

in una struttura più piccola ma dal fascino italico: la canonica Casa Accoglienza “S. Amato Ronconi” a Laureto. Don Tarcisio Giungi l’ha trasformata in un luogo che accoglie le uscite degli scout e non solo. Ad esempio, per il ponte del 2 giugno sono saliti ragazzi da Cattolica. Hanno collaborato al progetto del disegno illuminotecnico Fabio Veltri e all’installazione Stefano Bussi della Biesse Luce. Mentre lo scorso inverno, la tecnologia riminese è stata installata nel centro ricreativo Arci più grande d’Europa, a San Lazzaro di Savena nel Bolognese. Negli ultimi mesi, lavori in diversi hotel, bar, ristoranti, sale per parrucchieri, negozi e tanto altro Specializzata nell’illuminazione con tecnologia led nell’ambito architetturale e dello spettacolo, Led Lux Italia è nata nel novembre del 2013, ma ha alle spalle 20 anni di know how nel settore dell’illuminazione. Artefici dell’avventura quattro amici: Marco D’Andrea, Giuseppe Rinaldini, Claudio Zampini e Antonio Parise.



ECONOMIA

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Gianluca Sanchi ha firmato alcuni dei locali più belli d'Italia. L'ultimo l'Osteria Posillipo a Riccione

Sinventa, Morciano capitale per la progettazione di locali pubblici - “Se in Formula1 la nascita di un figlio ti fa perdere un secondo al giro, quando nacque il mio primogenito decisi di finire di girare l'Italia per vendere banchi bar e gelaterie marchiate Ifi”. Così Gianluca Sanchi ricorda come mai nel 2008 nasce la sua azienda, Sinventa. Specializzata in progettazione di bar, gelateria, locali pubblici, porta il made in Rimini in Italia e in Europa. “Nel nome - continua Sanchi, passione per il viaggiare, la cucina ed il tennis - c'è del movimento, un'azione, un'inquietudine. Dato che la sede è Morciano, la città dei genitori di Boccioni, potrei dire che c'è del dinamismo”. La sua azienda nasce nel sottoscala di casa: si progettano locali pubblici e si vende tecno-

Gianluca Sanchi

ECONOMIA

logia per bar e gelaterie della Ifi, prestigioso marchio di Pesaro leader in Europa e non solo. Da tre anni è in un ambiente più spazioso in via Marconi, a Morciano, lo stradone che ti porta a Montefiore Conca. Il suo staff è composto da 6 professionisti: quattro architetti, un designer per interni ed un responsabile amministrativo. Ma perché Gianluca Sanchi da capo-area commerciale di uno dei marchi più importanti d'Europa, Ifi Industrie di Pesaro, inizia proprio con la progettazione. Ricorda: “Al di là del secon-

do al giro e di mio figlio, con onestà la mia è stata un'intuizione. Ero in un settore che conoscevo non bene, benissimo. Da anni entravo negli studi tecnici più importanti di Milano e del Nord'Italia. Mi piace ricordare quelli di Gian Maria Torno, Ferruccio Laviani, Aldo Cibic.

Con loro avevo lavorato per aprire blasonati ritrovi milanesi, come il bar-ristorante di Dolce e Gabbana, quello di Armani ed Al Pacino. Loro, gli studi progettavano, io ci mettevo la competenza tecnica e l'esperienza progettuale di una grande azienda. Chi fa materiale tecnico di-

Morciano Comune

venta prezioso consigliere dei progettisti attenti al cliente”. L'Ifi gli propone la strada della concessione nella provincia di Rimini e San Marino. Addio trottare per Mezz'Italia. I primi passi il morcianese che viene dal commerciale li muove da solo; dopo sei mesi gli fa compagnia la prima progettista. Negli ultimi mesi ha firmato una lunga serie di locali. In maggio ha tagliato il nastro ad una gelateria in Spagna, a Tarragona; un contatto nato al Sigep dello scorso gennaio. Fa parte di una catena spagnola di gelaterie dietro alla quale c'è un triestino. In giugno, sempre in Spagna, a Tossa de Mar, altre due gelaterie caffetterie della catena “Mammamia”. Sempre in maggio, ha aperto un'altra gelateria caffetteria in Francia, a Lille. Gelateria anche a Latina, per la precisione a San Felice Circeo. Un mese generoso, maggio, per Sanchi. Sul lungomare di Riccione ha messo la sua impronta sull'Osteria Posillipo dei fratelli Arduini; a Cattolica ha firmato il restyling della Cremeria in via Mancini. A San Marino invece ha appena consegnato la sala Black Jack del casinò.

Nella provincia di Rimini forse il lavoro più importante realizzato è il ristorante pizzeria residence “Trampolines”, una delle istituzioni dell'offerta turistica riccionese; un complesso con al piano terra la ristorazione, ai piani superiori una ventina di suite di livello assoluto per bellezza e comfort (non si sentono gli aeroplani sorvolare). Si diceva che Sanchi porta fuori le competenze ed i prodotti made in Rimini e in Pesaro. Nelle sue consegne chiavi in mano, si avvale di maestranze della nostra zona: falegnami, imbianchini, piastrellisti, acciaisti... “Collaborano con me una ventina di aziende locali”, sottolinea. “Per me il cliente - racconta Gianluca Sanchi - è colui che ha un'esigenza ed una mente piena con tantissime idee immagazzinate anche se un po' vaghe. Noi partiamo dai suoi spunti per cucirgli un vestito che durante la sua professione può essere rivisitato, migliorato, cambiato. Sarà il lavoro a costruire il locale giusto per ognuno. Ad esempio, si parte per fare le crepe e poi si offre altro. Diciamo che la maggior parte dei clienti partono con il loro sogno ma non è detto che il pubblico lo recepisca”.


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RIMINI

Festival in progranmma dal 19 al 21 giugno Si riprende il tema dell'Expo di Milano

Mondo Antico, il cibo come legame tra passato e presente CULTURA ARTE

Erba coltivata sui binari

- I binari della stazione di Rimini inselvatichiti da erbacce che crescono aitanti in mezzo ai binari. Così si presentava alle 20 dello scorso 29 maggio. A qualcuno che viene dalla civiltà contadina gli si è accessa un'idea: “Perché non seminiano la luppinella? Il fiore, rosso luppinella, è tra i più belli del creato”. Dato il luogo, dato il tempo, sarebbe meglio dare un po' di diserbo nelle prime ore della mattina quando c'è l'aria ferma e fresca. Così non si arrecano danni a cose e persone.

- Il Festival del Modno Antico 2015 fa rimbalzare a Rimini l'Expo di Milano su un livello eccellente. “Alimenta. Il cibo tra terra e mare, tra antico e presente” è il tema che viene affrontato e dibattuto dal 19 al 21 giugno. Si intende rimarcare il rapporto fra il passato e la nostra quotidianità, anche nell’ambito della cultura del cibo. La rassegna spazia su temi letterari, filosofici, storici, archeologici, antropologici, religiosi, giuridici, economici, scientifici, trattati in dialoghi, tavole rotonde, presentazioni di novità editoriali, commenti magistrali… C'è la presenza di alcuni dei più importanti studiosi e operatori che si occupano a vario titolo non solo del mondo greco e romano, ma anche

Cibo, passato e presente

del vicino e lontano Oriente, letti sempre alla luce del contemporaneo. Pur confermando lo spirito poliedrico e dai molti interessi che ha caratterizzato la rassegna fin dalla prima edizione, a cura di Marcello Di Bella, il Festival declinera il tema di EXPO 2015. Esplora il cibo fra archeologia e storia, economia e società, tradizione e in-

novazione, ambiente e paesaggio, con uno sguardo particolare al territorio regionale e ai prodotti offerti da una terra e un mare fra i più generosi. L’intento è di offrire punti di vista quanto più possibile originali e meno frequentati nel panorama nazionale. A fianco delle iniziative per gli adulti torna Piccolo Mondo Antico Festival con proposte nuove accanto a appuntamenti già collaudati che spazieranno dall’archeologia sperimentale. ai giochi, alle visite guidate plurisensoriali, ai racconti animati, con un’apertura sulla città e sui monumenti.


SANTARCANGELO Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 - Il marchio santarcangiolese di moda nell'ultimo anno ha aperto un negozio in viale Ceccarini, uno degli ombelichi commerciali d'Italia, per strizzare l'occhio al mercato russo. Ha tirato su la serranda a Roma per la visibilità americana. Ha issato la bandiera romagnola a Milano, piazza San Babila, per i cinesi. Si vince se si investe, è una delle stelle polari dell'azienda. Inoltre, ha riportato alla sobria bellezza il vecchio pomodorificio di Santarcangelo. In abbandono da anni, acquistato nel 2007, sono stati fatti investimenti importanti da impresa resposanbile in grado di creare ricchezza economica non meno che culturale per il territorio che l'accoglie, come la culla per il neonato. Va ringraziato il titolare Tiziano Sgarbi, passione per la bicicletta e la moda. Chi lo conosce confida che è persona seria. Punto. Carpigiano, insieme alla moglie Simona Barbieri, titolari dei marchi “Twin - Set”, “Simona Barbieri”, “Erika Cavallini” e “Liviana Conti”, ha costruito un gruppo da oltre 200 milioni di euro di fatturato. L'investimento su “Liviana Conti” sta dando i frutti raccontano gli indicatori economici. Il 2014 è stato chiuso con ricavi pari a 20 milioni di euro; erano 17 nel 2013 e 15 nel 2012. In tre anni, il fatturato è balzato del 25 per cento. Impiega un centinaio di persone; 60 nella produzione e 40 nei negozi. Fermo il mercato Italia, più per una crisi morale che econo-

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Negli ultimi 3 anni più 25 per cento di fatturato. Esporta il 30 per cento, Russia e Cina primi mercati

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Liviana Conti, imprese che vanno Fatturato

Azienda di moda con sede a Santarcangelo. Restaurata con intelligenza una vecchia fabbrica di pomodori. Dietro la famiglia Sgarbi di Carpi, titolari dei marchi Twin - Set e Simona Barbieri

20 Liviana Conti nel 2014 ha fatturato 20 milioni di euro; 18 nel 2013 e 15 l'anno precedente

FOCUS Tiziano Sgarbi, il titolare

mica analizzano gli economisti, “Luciano Conti” cerca di irrobustirsi passando per gli ardui mercati esteri. Oggi, il marchio esporta un terzo delle sue merci: Europa dell'Est, Cina e Giappone le piazze principali. “Più indietro il mercato americano, per la sua complessità”, afferma Aldo Di Bernardo, genovese, amministratore delegato del brand santarcangiolese. “Gli imprenditori - continua Di Bernardo, fino al 2012 ha lavorato nel fondo d'investimento Carlyle - da soli fanno fatica a

“Noi viviamo di legalità”

E il raffinato restauro del vecchio stabilimento

mettere risorse, a farcela sui mercati esteri. Hanno bisogno di qualcunio che li aiuti. hanno bi-

sogno del cosiddetto sistema Paese. E a noi manca proprio il sistema-Paese. Oggi poi per esportare non basta più avere il prodotto e un distributore com'era un tempo; ci vuole l'infrastruttura, la rete, una comunicazione forte. I costi dovrebbero essere divisi tra più aziende”. E il futuro? Di Bernardo: “Dal nostro punto di vista l'azienda ha

tutti i numeri per svilupparsi. Dietro c'è un'azionista che ci crede molto; c'è una buona squadra. Quindi dobbiamo essere positivi; se dovesse riprendere il mercato interno avremo più risorse da investire sull'estero con l'obiettivo di rafforzarci. E' da tre anni che nuotiamo come i salmoni: controcorrente. Sui mercati la concorrenza è altissima; dobbiamo competere competere con colossi e non c'è mancanza di niente”. Di Bernardo per una dozzina d'anni ha lavorato in un fondo di investimento, perché ha sceto di sporcarsi le mani in una bottega? “Ho incontrato Sgarbi nel 2012 per lavoro. ‘Liviana Conti’ aveva bisogno di una persona che la gestisse. Dentro avevo come dire la necessità di provare una nuova esperienza in un'impresa che voleva crescere. E una struttura produttiva me l'immaginavo come

l'ho trovata. Dove la ricerca e sviluppo è importante. Nel nostro settore poi ogni sei mesi come l'Araba Fenice rinasciamo”. A chi gli chiede come si fa a far andare bene una struttura, risponde: “I protagonisti veri sono le persone e l'azienda. Bisogna lavorare in squadra ed aiutarsi. Ogni parte deve fare il suo dovere; non è più sufficiente che un pezzo vada bene e l'altro no. Ogni impresa seria oggi naviga a vista in mezzo agli scogli; per non andare a sbattere la vedetta è fondamentale quanto il capitano”. E lo stile Liviana Conti? Di Bernardo: “Un Made in Italy a prezzo accessibile. Facciamo capi puliti ma speciali allo stesso tempo con un giusto mix tra la semplicità e l'appassionato. Ci rivolgiamo ad una donna curiosa, femminile, con un giusto tocco di unicità, tra i 25 ed i 45 anni, che ne fa un uso quotidiano”. Fondata dalla santarcangiolese Liviana Conti (lavora nell'ufficio stile) come maglificio per bambini, nel 2007 viene acquistata dalla holding della famiglia Sgarbi-Barbieri. Che organizza un piano di rilancio e sviluppo facendo leva sugli investimenti. Nel 2011, acquistano il pomodorificio in abbandono. E' stato riportato al paesaggio in 18 mesi. La proprietà oltre a produrre, vuole far diventare la struttura anche un luogo aperto ad eventi, mostre, incontri (l'ha prestato per alcune rappresentazioni del Festival di Santarcangelo).



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Mio-Ecsde presenta i primi risultati sul monitoraggio 2015

Adriatico, un mare di rifiuti galleggianti FOCUS

- Mio-Ecsde presenta i primi risultati relativi al monitoraggio transfrontaliero 2015 sui rifiuti galleggianti nel Mar Adriatico e Mar Ionio. A causa della forma del bacino e l’elevata pressione demografica dei paesi circostanti, il Mar Adriatico è considerato a rischio per la quantità di rifiuti marini che entra nelle sue acque sia da terra che da attività svolte in mare. Per questo motivo, MIOECSDE e Accademia del Leviatano, hanno avviato un monitoraggio sull’abbondanza, composizione e distribuzione del macrolitter (oggetti superiori a 20 cm) che galleggia al largo tra il Mar Adriatico e il Mar Ionico della durata di una anno. Il tutto sarà finanziato dal progetto DeFishGear che si trova all’interno del programma di ricerca europeo IPA_Adriatic. Secondo il dot-

tor Thomas Vlachogianni, responsabile del programma MIO-ECSDE: “Il progetto fornirà un riferimento importante sulla quantità di macrolitter presente in Adriatico.Il monitoraggio sistematico nei prossimi anni consentirà di valutare se i programmi di misure intraprese dai paesi dell’Adriatico avranno successo nel ridurre i rifiuti che finiscono a mare”. Il macrolitter può frammentarsi in parti più piccole, diventando microlitter,

può essere ingerito da una grande varietà di organismi, con potenziali effetti negativi che possono variare da danni fisici al loro apparato digerente a effetti tossici dovuti a lisciviazione o a inquinanti esterni che aderiscono alle microplastiche. Il macrolitter può avere un effetto sulla vita marina, tra cui cetacei e tartarughe marine in quanto questi animali possono rimanere impigliati o ingerire la plastica galleggiante.

La via Emilia tra le 20 strade più belle del mondo La via Emilia, da sud, inizia al Ponte di Tiberio

- La via Emilia “incoronata” dal quotidiano popolare inglese “The Sun” (il Sole) tra le venti strade più belle del mondo. Il riconoscimento è stato raccontato in un articolo pubblicato il 3 maggio nell’inserto domenicale “Sun on Sunday”. La colloca tra le più belle venti strade del mondo per viaggi d’esperienza. Oltre un milione e 978mila copie di diffusione, il reportage è stato fimato da Lisa Minot; colloca il tour lungo la Via Emilia all’interno di una panoramica mondiale di queste “strade del sogno” con, al primo posto, la famosa e prestigiosa “Route 66”, la strada che attraversa gli Stati Uniti dalla costa atlantica a quella del Pacifico. “Lungo la storica Via Emilia - scrive ‘The Sun’ - si può sperimentare il meglio del viaggio su strada in Italia. Questa famosa strada corre dalla località balneare di Rimini fino alla storica Piacenza e, lungo la ‘rotta’, il turista può far tappa a

Cesena, Forlì, Faenza, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma. E, in queste città, tante sono le delizie enogastronomiche che si potranno assaporare: dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma…”. Gli appassionati di auto poi - suggerisce l’articolo - “avranno molte cose da apprezzare nella Motor Valley di questa regione. L’Emilia Romagna è, infatti, patria di famosi brand motoristici mondiali: da Ferrari a Ducati, da Maserati a Lamborghini”. Il quotidiano inglese propone anche pacchetti fly and

drive della British Airways sull’aeroporto di Bologna per conoscere direttamente le ricchezze turistiche della Via Emilia. Il presidente di Apt Servizi Liviana Zanetti esprime apprezzamento per questo riconoscimento. “La Via Emilia afferma - è il nuovo brand del turismo dell’esperienza in Emilia Romagna presentato in occasione dell’Expo di Milano per rilanciare le nostre tante eccellenze nei mercati turistici internazionali”. Il Progetto “Via Emilia-Experience The Italian Lifestyle” - aggiunge la Zanetti - “ha tre filoni di sviluppo orientati al turismo dell’esperienza (Food Valley, Motor Valley, Wellness Valley) caratterizzati da qualità e unicità. Il Progetto unisce il passato con il presente, la tradizione con l’innovazione lungo un percorso ideale definito da quest’antica strada di epoca romana come avviene per la Route 66 negli Stati Uniti”.


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La Lucciola di Rimini. A stimolare i piccoli l'artista Erika Calesini - Il “progetto educazione” è uno studio ideato e attuato dalla scuola Comunale Materna “La Lucciola” di Rimini. Il progetto intrapreso ha lo scopo di insegnare ai piccoli l’educazione e l’apprendimento verso il materiale di scarto che loro possono riciclare per creare qualcosa che la loro mente suggerisce. La scuola “La Lucciola” già da qualche tempo sta seguendo questo programma di educazione mostrando ai bambini come il materiale di scarto può essere riutilizzato creando delle opere a livello artistico e sociale di vario genere che può uscire dalle loro menti. Il programma appositamente studiato per i bambini di età inferiore ai 6 anni prevede la conoscenza dei vari materiali in circolazione con i quali, i bambini, dovranno poi intraprendere lavori di loro invenzione. E’ stato spiegato quali sono le differenze tra i vari materiali differenziati e dove devono essere collocati, al momento dello scarto, per avere più facilità nella scelta, nella raccolta e nell’utilizzo per creare qualcosa di particolare e questi sono stati fatti vedere e toccare da vicino anche attraverso delle opere realizzate dai grandi per poter meglio apprendere ciò che dovranno poi fare. A tal proposito sono stati presi contatti con la scultrice

Asilo nido, creare opere d'arte con gli scarti Prevista la conoscenza dei vari materiali in circolazione con i quali, i bambini, dovranno poi intraprendere lavori di loro invenzione

Lo studio di Erika Calesini. Con le biciclette abbandonate si fanno opere

FOCUS

di Gian Franco Traina Erika Calesini di San Giovanni in Marignano, per poter visitare il suo atelier e vedere i suoi lavori che lei crea principalmente con materiale raccolto nelle discariche. Recentemente i bambini della scuola comunale di Rimini sono stati portati a visitare lo studio della Calesini ed in quel-

la occasione è stato spiegato loro come vengono selezionati, poi utilizzati e come devono essere trattati per non creare pericoli di alcun tipo. I bambini hanno sorpreso con una incredibile attenzione, hanno ascoltato la pittrice che spiegava loro come lavora e come crea e loro hanno dimostrato molto interesse su ogni opera che è stata loro mostrata. “La visita - hanno dichiarato le maestre accompagnatrici - ha

lo scopo di dare ai bambini conoscenza, cultura, informazione ed educazione per dell’ambiente in cui vivono”. Le opere mostrate sono creazioni rappresentate soprattutto da vecchie biciclette rivisitate e rimodellate unitamente ad altro materiale ciclistico sempre di scarto. La Calesini, donna di grande fantasia ed estro, ha precisato: “Sopra la bicicletta vedo un’anima che cavalca”. Un pensiero un po’ difficile da capire

per i piccolini ma è parso a tutti che abbiano recepito ed assorbito il concetto base quando sono state mostrate loro delle biciclette trasformate in quadro, o in una lampada o in tante altre utilizzazioni. La responsabile della scuola materna, la Patty come viene chiamata dai bambini, ha specificato: ”Siamo certi che insegnare un progetto così importante ai piccolini sia loro molto utile e facilmente capibile, e questo ci sembra molto impor-

tante. Qualcosa di analogo alla visita di oggi lo hanno già visto in altre mostre ma faremo ancora altre visite in posti similari. Poi, finito il ciclo di apprendimento, daremo loro l’opportunità di creare qual cosa di loro invenzione, certamente con materiali più adatti alla loro età e alle loro capacità. Abbiamo anche in programma una visita al museo di Ravenna dove sono esposte opere fatte sempre con materiale riciclato.” Il risultato più sorprendente della visita nell’atelier della Erika Calesini è stata l’attenzione e la voglia di capire che i bambini hanno mostrato e ha sorpreso molto l’attenzione che hanno dimostrato quando, al termine della visita, sono state fatte loro delle domande per capire se avevano immagazzinato quanto era stato loro spiegato e fatto vedere. “Sono bambini molto piccoli ma già dimostrano interesse a tutto ciò che, oltre ad essere un gioco, può esprimere una loro capacità – ha proseguito la Patty -. Nel contesto c’è da considerare che si sta parlando di un’età inferiore ai 6 anni e la partecipazione dimostrata è andata oltre ogni nostra aspettativa. Ci hanno meravigliato molto e noi siamo fiere di questo risultato.”

Emporio solidale Rimini - Quanto cibo si spreca ogni giorno? È difficile quantificarlo in cifre. Un’idea però viene pensando ai tanti scarti che finiscono in discarica o inceneritore. Un processo di spreco a cui a breve, nel territorio, si riuscirà a porre un rimedio. All’insegna di Emporio Solidale nasce infatti una nuova risorsa di indubbio valore sociale. Il cibo che per alcuni è in eccedenza, può essere invece per altri, meno fortunati, un pasto nella giornata. L’emporio solidale si trova in un magazzino in via Cina 1, a Rimini. È provvisto di tre celle frigorifere (la più grande è di quasi 100 mq) per un totale di quasi 240 mq con lo spazio necessario per lo stoccaggio dei prodotti che arrivano da industrie alimentari di Rimini e della Romagna. Il cibo raccolto sarà redistribuito in aiuto alle per-

In un magazzino in via Cina nasce un’esperienza di forte rilevanza sociale. Spesa a punti con tessere gratuite per famiglie in difficoltà e singoli bisognosi sone e famiglie in difficoltà grazie a enti e associazioni. Alla base c’è un protocollo condiviso da Prefettura, Comune, Azienda Usl Romagna, Unione dei Comuni della Valmarecchia e soggetti del terzo settore a cui ha offerto un rilevante contributo Volontarimini. Capofila l’associazione di volontariato Madonna della Carità. Alla base dell’impegnativa opera avviata sotto l’egida di Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini, c’è il “Tavolo anticrisi” costituito tre anni fa. L’intesa pone in relazione

soggetti pubblici (Prefettura, Volontarimini, Comune di Rimini, Unione dei Comuni della Valmarecchia e Azienda Sanitaria) con diverse realtà associative (Croce Rossa Italiana, Caritas, Papa Giovanni XXIII, Mensa Frati Cappuccini, etc.). E anche soggetti di primo piano nell’operazione come le

aziende interessate da risorse provenienti dall’agricoltura o da realtà importanti della distribuzione alimentare (Coop, Conad, etc.) disponibili a destinare a fini sensibile le derrate utilizzabili prima della scadenza. Famiglie e persone in difficoltà sono i destinatari di pri-

mo piano del progetto. Ma ci sono anche gli “invisibili” che sopravvivono a fatica all’emergenza e alla povertà sino alla fascia di persone dal reddito troppo basso. Soggetti che potranno sostenersi diversi mesi e, a seconda dei casi, al massimo due anni. L’Emporio Solidale di Rimini è uno spazio che negli arredi ricorda un supermarket e conterrà prodotti di prima necessità: alimentari ma anche per l’igiene personale. L’ac-

volontarimini@volontarimini.it

cesso sarà consentito a famiglie in difficoltà o singoli bisognosi. Gli interessati avranno gratuitamente una tessera a punti perché il prezzo dei prodotti sarà espresso in “punti” e non in euro. In questo modo ogni mese la famiglia avrà un determinato quantitativo di punti a disposizione. Ma sarà coinvolta anche in attività di volontariato presso l’emporio stesso o presso altra organizzazione solidale diventando in questo modo una risorsa per la comunità. Di rilevante importanza è il gruppo di approvvigionamento formato da soggetti interessati al progetto. Un tavolo di coordinamento formato dai rappresentanti dei soggetti coinvolti sarà abbinato a una cabina di regia coordinata dalla Prefettura, dagli Enti Locali e dagli attuatori del Piano Strategico.


RIMINI BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

- “Tra ‘Le Nuvole’ per spiegare l’economia” aveva titolato questo giornale il mese scorso presentando la conferenza organizzata dall’associazione Le Nuvole il collaborazione con l’Istituzione Cultura e il mensile la Piazza, che il professor Stefano Zamagni ha offerto in occasione della presentazione del suo ultimo libro “L’economia civile”. Per chi ha già letto (o leggerà) quel “libricino” (che come tutti i testi importanti non abbisogna di una edizione elegantemente accattivante) nelle prime pagine ha trovato (troverà) questa frase: “L’economia di mercato sopravviverà a questa crisi solo se sarà capace di andare oltre questo capitalismo individualistico-finanziario, verso un’economia civile e civilizzante”. Civilizzante (da ‘civilizzare’, ovvero “rendere civile, incivilire, portare cioè un popolo a un grado più alto di civiltà, a condizioni di vita sociale, materiale, spirituale più evolute; nel rifl., acquistare un più alto grado di civiltà” - voc. Treccani): una vera rivoluzione l’Economia Civile proposta da Zamagni! Che impone il suo autorevole sigillo al fatto che il lavorare non ha come unica funzione quella di asservire alla produzione di un bene con il solo scopo di generare profitto per l’impresa o, nel caso di lavoro dipendente, per se stessi, ma di

‘Impresa Civilmente Responsabile’. Non basta più che tu, imprenditore, non sfrutti gli operai, non evada le tasse, non inquini…; ma devi impegnarti a modificare in positivo l’assetto della città o del Paese nel quale operi

Stefano Zamagni

ECONOMIA

contribuire alla crescita dell’individuo assumendo la dignità della persona come elemento imprescindibile nella formazione della ricchezza. Per Zamagni va superata l’idea di ‘Impresa Socialmente Responsabile’ formulata dall’economista americano Howard Rothmann Bowen, che in un saggio del 1954 sosteneva

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A Riccione, in biblioteca, Zamagni, economista di livello mondiale, ha presentato il suo nuovo libro

La crisi si batte con “L'economia civile”

di Teresio Spadoni

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che l’impresa deve sentirsi responsabilizzata e non deve fare profitti ad ogni costo; il che, tradotto in soldoni, significa che non deve sfruttare i lavoratori, non deve evadere le tasse, non deve inquinare… deve, cioè, rispettare alcuni criteri di natura etica imprescindibili. Il concetto nuovo che deve essere introdotto è quello di ‘Impresa Civilmente Responsabile’, che è uno stadio ben più avanzato. “Non basta più che tu, im-

prenditore, non sfrutti gli operai, non evada le tasse, non inquini…; ma devi impegnarti a modificare in positivo l’assetto della città o del Paese nel quale operi. Un’impresa civilmente responsabile deve farsi carico di pensare, insieme agli altri soggetti operanti sul territorio (Istituzioni, Scuole, Associazionismo), alla civitas; non deve egoisticamente pensare solo a se stessa.” “Si badi bene che di siffatti

imprenditori ne abbiamo avuti” - prosegue Zamagni. “Olivetti, per esempio, è stato - in tempi nei quali per altro ancora non si parlava di questo - uno dei più grandi imprenditori civilmente responsabili. Solo che è stato osteggiato, perché dava fastidio; e a chi dava fastidio? A un signore di nome Valletta che era il capo della FIAT. Siccome Ivrea dista solo una cinquanta chilometri da Torino, Valletta non lo poteva vedere, perché l’Olivetti, oltre ad essere impresa civilmente responsabile era impresa ad alta profittabilità; e Valletta era geloso, perché nonostante negli anni cinquanta trattasse gli operai con la frusta (e non in senso metaforico), a malapena riusciva a far quadrare i conti. Il capitalismo, se non vuole rimanere strangolato dal suo egoismo, deve assolutamente riformarsi in senso civico. L’idea della civitas l’italiano medio ce l’ha nel DNA. È ne-

cessario farla emergere; è per questo che con un gruppo di valenti studiosi abbiamo creato la SEC (Scuola Economia Civile). Sec La SEC (Scuola di Economia Civile) è stata istituita per diffondere nel mercato, il paradigma economicorelazionale dell’Economia civile centrato sulla reciprocità, sul bene comune e sulla persona. Si rivolge a imprenditori e dirigenti di imprese, di organizzazioni senza scopo di lucro, di quelle a movente ideale e della pubblica amministrazione, offrendo un’esperienza di apprendimento capace di generare metodi e modalità di governo fondati sui principi dell’Economia civile; al mondo della scuola, forte della convinzione che senza una nuova cultura economica e del lavoro è difficile immaginare un futuro sostenibile. Organizza corsi in cui la conoscenza e l’apprendimento scaturiscono dalla continua ricerca e sviluppo della comunità internazionale dei docenti; si serve dell’esperienza di operatori qualificati. Propone un contesto didattico che si sostanzia nel dialogo e nell’interazione attiva tra docenti e partecipanti, con attenzione all’apprendimento di ciascuno, sviluppando tra approfondimenti teorici e laboratori concreti, anche casi portati dai partecipanti.


“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo”

Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Ferro da stiro, pneumotorace, Scala Mercalli stilografica, indaco, disco forato

Henry Ford

il via al grande sviluppo dell’industria dei coloranti tedesca (lo stesso Caro era direttore tecnico della Basf, la principale industria del settore) che avrà un grande peso economico e anche politico nella Germania dei primi de cenni del ‘900. La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1882. Ferro da stiro Lo sviluppo delle applicazioni elettriche portano al grande sviluppo de gli elettrodomestici. Il primo della serie è il ferro da stiro elettrico, brevettato dall’inventore americano Henry William Weely 1882. Pneumotorace Il medico italiano Carlo forlanini (1847-1918) pubblica sulla «Gazzetta degli ospedali e delle cliniche» un lavoro in cui si annuncia una nuova cura contro la tu bercolosi e le altre malattie polmonari basata sull’insufflamento di azoto nella cavità pleurica (tra polmone e parete toracica). Il polmone interessato si affloscia e viene messo a riposo in modo che la caverna causata dalla Tbc possa cicatrizzarsi. Nasce così lo pneu motorace. 1883. Scala Mercalli In seguito al terremoto di Casamicciola (Ischia) di quest’an no, il sismologo milanese Giuseppe Mercalli (18501914) propone la sua scala sismica, basata sugli effetti provocati dai terremoti (da cui si può dedurre indirettamente e approssimativamente l’intensità) e adottata ancora oggi. Originariamente la scala Mercalli aveva 10 gradi, dopo il terremoto di Messina (1908) ne sarà aggiunto un undicesimo; oggi ne ha dodici. Alla scala Mercalli sarà affiancata nel 1935 quella, più rigorosa, di Richter.

1883. Stilografica Il rappresentante di commercio americano Lewuis Edson Waterman (1837-1901) brevetta la prima penna stilografica con serbatoio, che funziona aspirando l’inchiostro per depressione, come in molti casi avviene ancora oggi. E la fine della penna d’oca e del calamaio.

1883. L'indaco Il chimico tedesco Adolf Baeyer in una lettera al collega Heinrich Caro (1834-1910) annuncia di aver decifrato la struttura del l’indaco e di averlo sintetizzato in laboratorio. La scoperta è d'estrema importanza. L’indaco, insieme ad altri pigmenti sintetizzati da Caro, darà

1884. Disco forato Il fisico russo emigrato in Germania Paul Nipkow brevetta un disco forato a spirale e dotato di lenti in ogni foro, che ruota a grande velocità, trasformando l’immagine di un oggetto che gli sta di fronte in una serie di impulsi luminosi che colpiscono una batteria di fotocellule, dalle quali sono trasformate in impulsi elettrici. Questi possono essere trasmessi via cavo e successivamente ricostituiti in immagine con un altro disco dotato di lenti e un tubo al neon. È il principio della televisione elettromeccanica, che sarà sviluppato nel 1926 da Baird e resterà immutato fino all’avvento della televisione elettronica.


l'OPINIONE

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Il Pd diviso che perde la Liguria. Il vincitore Emiliano che offre l'assessorato al M5S in Puglia

Inizia in prima pagina

reso possibile il successo di Toti. Alrimenti avrebbe avuto successo la renziana Paita. Stefano Fassina ha scritto su la Repubblica: «La candidatura di Pastorino, come partecipazione al voto e convinzione di chi lo ha scelto, ha avuto un buon riscontro, tanto più che si è sviluppata in pocissime settimane e senza spiegamenti di forze. Alt, non si cerchino capri espiatori. Chi non ha votato Lella Paita, se non avesse avuto una candidatura come quella di Pastorino, avrebbe votato i Cinque Stelle o sarebbe rimasto a casa». Particolarmente interessante è la posizione di Michele Emiliano, ex magistrato, che dopo la sua vittoria in Puglia è corso ad applaudire la seconda arrivata, Antonella

- Ha vinto Matteo Salvini. Come previsto, più del previsto. Tutto il resto è discutibile, e ciascuno può tirare la coperta (corta) dove gli pare, come di prammatica. Ha indubbiamente vinto anche il Movimento Cinque Stelle, consolidandosi in occasione di Elezioni Regionali nelle quali il traino del Gran Capo genovese è stato ridotto rispetto agli appuntamenti nazionali. Beppe Grillo ha volutamente, ed intelligentemente, cominciato a ritrarsi dal proscenio quanto basta. Tutti gli altri accusano il colpo. O almeno dovrebbero. Come dovrebbero occuparsi di una disaffezione alle urne che scivola ormai verso il patologico. Non di chi a votare non ci va, ma di chi non riesce a convincere della ancora possibile bontà della politica. In Emilia-Romagna nel Novembre scorso era recato al voto solo il 37,7% a fronte del 68% del Marzo 2010, preannuncio di quanto accaduto ora. Peraltro se cinque anni fa si votò in 13 Regioni, ed ora solo in 7 causa scioglimento anticipato, e conseguente voto, di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Basilicata e Calabria, qualche conseguenza sulle valutazioni del nostro ceto politico, nazionale e locale, ci sarebbe pur dovuta essere. C’è stata. Matteo Renzi registra un esito inferiore alle attese, ma incassa comunque un risultato che, pur non brillante come avrebbe voluto, gli permette di navigare alla guida del Governo con un certo orizzonte davanti. Sino a quando si vedrà, per intanto ha già rilanciato preannun-

Politica, dal sei a sei al dieci a due con differenze Il successo della Lega a scapito di Forza Italia. Lo stop di Renzi dovuto allo straordinario successo di Salvini. Chi prevarrà tra Lega e Forza Italia?

Il professor Alessandro Roveri

IL PUNTO DI VISTA

Lariccia, del Movimento Cinque Stelle, offrendole un assessorato. Hanno ottenuto il boom i candidati di Grillo, ovunque! La proposta di Emiliano è stata per il momento respinta

dalla Lariccia, ma Emiliano ha detto che la partita non è chiusa, che ci riproverà, perché a suo giudizio la partita Partito democratico-Cinque Stelle è tutt’altro che confusa,

se il movimento di Grillo vorrà svolgere in avvenire il ruolo che gli compete e che fino ad oggi ha rifiutato. Il successo di Toti in Liguria è dovuto alla straordinaria affermazione di Salvini, che ha avuto oltre il 20 % dei voti, mentre l’altrettanto straordinario successo del Movimento Cinque Stelle ha avuto nelle Marche il secondo posto, con Giovanni Maggi. Lo stop per Renzi, di cui parla la Repubblica, è dovuto alla straordinaria affermazione della Lega

di Salvini, che appena un anno fa si era fermata a un modesto 5,6 per cento e ora naviga intorno al 20, doppiando Forza Italia. «Pochi in città - scrive la Repubblica - immaginavano che i mugugni delle signore genovesi davanti ai venditori abusivi di griffes taroccate che hanno invaso il porto vecchio avrebbero fatto soffiare così forte il vento nelle vele di Salvini. Ma è andata così, e ora la differenza tra i voti di Toti e quelli della sua coalizione ha sparso rapidamente il sospetto che qualcuno abbia dato ordine di sfruttare il voto

Da Forza Italia a Forza Ruspa. La irresistibile ascesa di Matteo Salvini 10. Chi è, chi non è, chi si crede di essere. Quadro politico in movimento

Il convegno riminese

IL PUNTO

di Gabriele Paci ciando due mesi di fuochi d’artificio da qui sino alla chiusura estiva delle Camere. Silvio Berlusconi registra lo scioglimento di fatto di Forza Italia, dovendo anche fare i conti con l’adesso effettivamente possibile sfida interna di un moderatamente soddisfatto Raffaele Fitto. Peraltro, a fronte dei risultati usciti dalle urne è ormai patentemente improponibile la barriera antisalviniana del “Non potranno mai governare”. In cinque Regioni su cinque dove era presente anche il simbolo della Lega Nord (Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Umbria), Forza Italia arriva sempre dopo, spesso in maniera così eclatante che non occorre neppure esaminare il dettaglio. Ha la

ciambella di salvataggio, politica non numerica, della vittoria di Giovanni Toti in Liguria, affermazione però interamente dovuta alla Lega in termini elettorali, solo sussidiariamente alla capacità di presentarsi uniti. L’affermazione del suo poulain consente comunque a Berlusconi di puntare su di lui come ‘erede e federatore’, precostituendosi una decorosa via di uscita. Meglio: gli consentirebbe, nel caso all’uscita volesse davvero incamminarsi, e c’è da dubitarne. La sinistrasinistra incassa il ‘bel’ risultato di far perdere il Partito Democratico in Liguria, ma pochino incassa invece in proprio, sia per il suo candidato che, ancora e molto peggio, per le liste che

l’accompagnavano. Nel resto d’Italia risultati ancor più mediocri. Angelino Alfano non esiste elettoralmente, e forse non esiste proprio, sarebbe atto di ecologia civile (e di umana prudenza) se il nostro Paese fosse finalmente dotato di un Ministro dell’Interno. Pier Ferdinando Casini se ne sta defilatissimo, in attesa che gli caschi in mano, e prima o poi accadrà, qualche bella pera matura. L’essere ormai privo di prospettiva o leadership politica può rappresentare un punto di forza nel traguardare prestigiosi incarichi. Campania, Vincenzo De Luca, e Puglia, Michele Emiliano, sono questioni così rilevanti, ed assolutamente antitetiche, che ci limitia-

mo ad annotarle, ché analisi e conseguenze delle loro elezioni sono tanto ampie, e di tale incoattiva portata, che ci si dovrà fare i conti molto presto, molto pesantemente e molto a lungo. Luca Zaia, Governatore leghista uscente e rivincente, asfalta la povera Alessandra Moretti in Veneto, di pari passo con il ridimensionamento dell’ex sodale leghista Flavio Tosi. Giro d’orizzonte concluso con la segnalazione della avanzata generale di Fratelli d’Italia, diretta e quasi scontata conseguenza della liquefazione di Forza Italia, con la prospettiva però di essere al massimo luogotenenti del leader leghista. Questi i dati riassuntivi, per comodità e chiarezza. E per ora hoc sufficit. Il possibile valore aggiunto è capire cosa sta per avvenire. Il dato più forte, ed in prospettiva giocabile su registri diversi, è l’evoluzione della strategia della Lega salviniana, nella duplice accezione di Lega Nord e Noi con Salvini. Magari affiancate da una

disgiunto - mettendo la croce sul simbolo della Lega ma non su quello del candidato presidente - per tradire l’alleato berlusconiano puntando sul sorpasso di Salvini». Torna ora il discorso tra il grande successo di Salvini e il pesante insuccesso di Forza Italia di Berlusconi. Chi dei due prevarrà? Restiamo del parere, da noi già espresso, che vinceranno le signore genovesi davanti ai venditori abusivi di griffes taroccate che hanno invaso il porto vecchio di Genova. Berlusconi si renderà conto che sui suoi vecchi elettori ha più potere il razzista Salvini che non le sue prediche di esponente di una soluzione centrista non ostile all’Europa e più aperto nei confronti dell’immigrazione forzata. Staremo a vedere. *Libero docente all'Università di Roma

subliminale, ma non troppo, Forza Ruspa, nella prospettiva di una riassuntiva, globale, Lega Italia. La novità sarà il cambio di passo. E la messa a regime della neonata compagine parallela di Noi con Salvini, che tra Puglia, Comunali siciliane ed altre presenze ha ottenuto risultati non eclatanti, ma tali da costituire la base di un lavoro di effettivo insediamento. Che è stato, storicamente, alla base della vera forza della Lega al Nord, e che ha permesso lo sviluppo del fenomeno attuale. Il Movimento Cinque Stelle ha ormai tracciato davanti a sé un percorso ‘di lotta e di governo’ che nei due anni (e più) dal clamoroso successo alle politiche del 2013 si è chiarito e delineato. Procedendo con l’inaspettata affidabilità di un diesel. Altrettanta, seppur opposta, chiarezza di itinerario si va delineando per Salvini. Incassato ed a sua volta consolidato questo risultato, ha già pronto il salto di qualità verso l’egemonia sull’intera area di centrodestra. E non solo. Che prevede nuovi comportamenti e tattiche, le cui tracce si sono già cominciate a vedere da qualche tempo. In ogni caso queste Elezioni Regionali hanno impresso un’accelerazione politica formidabile, fornendo un quadro di estrema mobilità, in cui il movimentismo sarà per qualche tempo la dominante. Per tutti questi motivi, per tanti altri ed anche per i Ballottaggi dei Comuni di Domenica 14 Giugno, abbiamo davanti un periodo molto caldo. Sempre meglio di non avere davanti niente.



CULTURA

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AGENZIA VIAGGI

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CATTOLICA Via Del Prete 6 www.adriaexpress.it TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 - 963334 e-mail: adria@express.it

San Mauro Pascoli. 3-8-10 luglio le Udienze preliminari. Il 10 agosto il processo

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Processo al '68 Quei giorni che sconvolsero il mondo. C'è chi considera il '68 un “innamoramento collettivo”, chi “una rivoluzione culturale”. Altri una “giusta ribellione di massa contro una società autoritaria”. Comunque sia, dopo il '68 nulla fu come prima PROCESSI ALLA STORIA di Enzo Cecchini - San Mauro Pascoli nei mesi di luglio e agosto sarà al centro di una corposa riflessione sull'evento più importante e contrastante del dopoguerra: il '68. Ci sarà un vero e proprio processo pubblico con accusa e difesa: sarà appunto il “Processo al '68” che verrà celebrato il 10 agosto nel Giardino di Casa Pascoli con arringhe di personaggi prestigiosi. Come ogni processo che si rispetti ci saranno anche regolari udienze preliminari. Qui verranno affrontati e approfonditi gli aspetti più importanti

31 ottobre 1968: manifestazione e occupazione del Liceo classico di Rimini (Archivio Minghini)

IL PROGRAMMA

Processo al '68 Udienze preliminari San Mauro Pascoli Giardino di Casa Pascoli ore 21.15

3 luglio Accadde in Romagna Incontro con: Carla Baroncelli (Ra) Fabio Bruschi (Rn) Giuseppe Chicchi (Rn) Denio Derni (Fc) Carlo Giunchi (Fc) Guido Pasi (Ra) Franco Pollini (Fc) Coordina Gianfranco Miro Gori

8 luglio Presentazione dell’antologia Cercando il ’68 a cura di Giampaolo Borghello Forum, Udine 2012 Intervengono il Curatore e Gianfranco Miro Gori

10 luglio Peppino Ortoleva racconta Il ’68 in Europa e America Introduce Giorgio Tonelli della questione oggetto dell'indagine, contestualizandoli in ambito locale, nazionale e internazionale: Accadde in Ro-

La croce si illumina di sera

magna (il '68 in Romagna), l'antologia Cercando il '68, Il '68 in Europa e America. Il pubblico potrà ascoltare

e interloquire con relatori, che oltre ad essere riconosciuti come affermati intellettuali, sono testimoni e protagonisti diretti di quella stagione. L'iniziativa è organizzata dall'associazione Sanmauroindustria. “Stavamo pensando da tempo di dedicare il processo del 10 agosto al ’68 - afferma il Presidente di Sammauroindustria, Gianfranco Miro Gori -, una scelta che ci porta in un periodo assai vicino nel tempo. Mai eravamo arrivati così avanti nella contemporaneità. Anche nel caso del processo Togliatti, ponendo il temine alla morte del Migliore, si arriva al 1964. Il ’68 invece ha coinvolto le generazioni del dopoguerra. Questa, dal nostro punto di vista, la novità sostanziale: un evento di cui ancora moltissimi ne conservano il ricordo. Se sia stato poi una rivoluzione o una restaurazione, per usare la formula di Guido Viale, deciderà, come d’uso, il pubblico presente nella Torre, dopo aver ascoltato le arringhe dell’accusa e della difesa”.


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RICCIONE

Mostra Liberty nella città di Rossini a Villa Molaroni. Organizza il Museo Washington Patrignani

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

degli Scrondi

CANTA - TRC - KARAOKE - MURO CADENTE Canta che ti passa - Leggiamo: "Al Teatro del Mare va in scena ‘Canta che ti passa’". La serata sembrava costruita su misura per il Pd riccionese ancora scosso dalla sconfitta elettorale con la Tosi... Golosi - Leggiamo: "‘Riccione Golosa’ (13-14 giugno), mordi e fuggi con gusto". Si continua col magna-magna... 8mila sportivi - Leggiamo: "Sport d'impresa, la carica degli 8mila. Dal 3 giugno gli Eropean company games". La Tosi è un vulcano di iniziative. E adesso tutti a sgambettare!... Centro anziani - Leggiamo: "Centro anziani, scatta la protesta contro la chiusura". Anziani sì, ma non rincoglioniti... Feticismo - Leggiamo: "Presi d'assalto i giudici di Masterchef - ‘Finalmente vediamo dal vero Cracco, Bastianich, Barbieri e Cannavacciuolo’". Neanche fossero commestibili... In 500 contro il TRC - Leggiamo: "Oltre 500 alla manifestazione contro il TRC". Tutto questo ormai a lavori in corso e opera imposta d'autorità. La ferita è ancora aperta. Il Pd passerà anni a leccarsi le ferite... Furbastri dell'Isee - Leggiamo: "Comune e Finanza: accordo per stanare i disonesti dell'Isee". Furbastri, vil razza dannata, la festa è finita! Sarà!?!... La civiltà della sega - Leggiamo: "Continua l'abbattimento dei pini per la costruzione del TRC". Decine e decine di alberi vittime della "civiltà della sega"... Karaoke - Leggiamo: "Il Karaoke in piazza fa boom. Una folla riempie piazzale Roma". I militanti del Pd erano fuori ritmo... A gratis - Leggiamo: "Riccione Day, successo strepitoso". A gratis riesce sempre tutto... Muro Trc cadente - Leggiamo: "Trc, muro di sostegno cede e si sposta di venti centimetri". Riccione, la città dei muri che camminano...

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Speziali, riccionese a Pesaro Racconta le case per la villeggiatura marina lungo la costa italiana. Presenti anche Riccione e Rimini

Andrea Speziali sul cancello di una villa a Riccione

CULTURA

- “Diletto e armonia. Villeggiature marine Liberty”. E' il titolo della mostra in cartellone a Pesaro (31 maggio - 27 agosto ). Ingresso libero, si tiene a Villa Molaroni, in quella che fu l'abitazione di uno dei più famosi ceramisti non della storia di Pesaro ma dell'Italia. Organizzata dal Museo della Marineria Washington Patrignani, a curarla è stato chiamato il riccionese il riccionese Andrea Speziali, all’interno di un ciclo di 15 incontri, da aprile a dicembre, dedicati a “Paesaggi, Ambiente, Cultura del cibo. Il valore della memoria”.

La Molaroni è una villa Liberty costruita nel 1924 su progetto dell’ingegner Riccardo Silenzi per Giuseppe Molaroni (titolare della fabbrica di maioliche artistiche famosa nel mondo e ora proprietà del Comune di Pesaro). L'esposizione propone, attraverso antiche cartoline, disegni, stampe e progetti originali, un suggestivo percorso conoscitivo nell’architettura balneare d’inizio Novecento.

L’attenzione si sofferma sui villini di varie città costiere, sia del versante tirrenico, sia di quello adriatico. Vengono presi in esame alcuni edifici di pregio di Alassio, Savona, Rapallo, Genova, Napoli, Palermo, Pesaro, Rimini, Cesenatico, Cervia, Venezia, Trieste. Mette in rassegna le opere di Mario Mirko Vucetich, Matteo Focaccia, Enrico Macchiavello, Paolo e Alberto Sironi, Giuseppe Brega, i fra-

telli Somazzi (progettisti del Grand Hotel Rimini), e di altri autori meno noti ma non meno bravi. Si offre il racconto di case per la villeggiatura marina sorte nel primo Novecento attraverso un’ideale passeggiata lungo le coste italiane. Andrea Speziali è giovane studioso dell’“Art Nouveau“; nel suo recente passato altre iniziative tese a riscoprire e promuovere questo filone artistico. Accompagna la mostra anche la pubblicazione/catalogo inserita nella collana dei quaderni “Rerum Maritimarum” del Museo della Marineria di Pesaro (144 pagine, ricca belle istantanee). E' visitabile nell'orario di apertura del Museo della Marineria (viale Pola 9): martedì-giovedì 9.30-12-30; venerdì-domenica 16-19. Lunedì chiuso. Info: tel.-fax.072135588; siti ufficiale: www.museomarineriapesaro.it | www.italialiberty.it/ villeggiaturelibertymarine

GIOVANI

Come si scrive un articolo?

Foto di gruppo con la II H

- Come si scrive un articolo di giornale? Era una delle domande dei ragazzi della II e III H del liceo Volta di Riccione. L'incontro col giornale si è tenuto lo scorso maggio nell'aula magna. A volere l'incontro la Cervesi, professoressa di italiano. Insieme a lei, Giona Di Giacomi, prof di fisica. L'inizio dell'articolo, anzi scrivere, è arduo quanto l'in-

gresso nell'acqua gelata, come scriveva agli amici Goethe, una delle teste più raffinate sfornate dall'umanità. Per fare il passo ci vuole coraggio e forza. Poi le cose vengono da sole, purché si seguano le regole ferree delle famose cinque doppie W, come consigliano gli anglo-sassoni: Who (chi), What (cosa,), Where (dove), When (quando) e Why (perché). Scrivere un articolo

è un po' come scrivere una lettera ad un amico. Lo si fa con immediatezza, rigore, cuore ed un pizzico di sana ironia. Un buon articolo deve essere piacevole ed affidabile, sempre come lo potrebbe essere un caro amico. Nell'attacco, il famoso incipit, ci deve essere tutto: la sintesi del fatto. Poi è sufficiente dare più informazioni possibile, in modo articolato ed elegante.


RICCIONE

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Diedero un contributo fondamentale nel liberare l'Italia dal nazi-fascismo - Alberto Spadoni è nato a Bologna il 9 dicembre 1927 da madre riccionese e padre gemmanese. E' vissuto a Bologna nei mesi della scuola, a Riccione e Rimini in quelli delle vacanze. Dal '43 al '45 è "sfollato" a Rimini e ha frequentato il liceo classico Giulio Cesare. Laureatosi in medicina-chirurgia nel '53 si è specializzato in neurologia e psichiatria. Primario dell'Ospedale Psichiatrico di Bologna ha fatto parte del movimento che ha lottato per la trasformazione dei manicomi in servizi "aperti", tecnicamente avanzati e attrezzati per la psicoterapia individuale e di gruppo. Negli anni cinquanta ha fondato il Centro bolognese per il parto indolore. E' Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana con funzioni didattiche. Oltre alle pubblicazioni di carattere professionale ha scritto "E l'analisi va..." (Guaraldi, Rimini, 2007) e "Quelli della piada. Storie di Romagna al tempo dell'Ottava Armata" (Raffaelli, Rimini, 2011). Vive a Bologna e si occupa della famiglia, nipotine comprese."

- Chi li ricorda più i valorosi soldati polacchi che furono i primi a doversi difendere dalla furia nazista nel settembre del ’39 e gli ultimi a deporre le armi nell’aprile del 1945. Chi ricorda più che, a testimonianza di tenacia e preveggenza, cento piloti polacchi sfuggiti alla cattura raggiunsero nel gennaio del ’40 gli aeroporti di Londra con una fuga rocambolesca di tremila km., attraverso la Romania, dove gli vennero confiscati gli aerei, poi

Chi ricorda più i valorosi soldati polacchi? Educati e speciali che in libera uscita non importunavano le donne LA STORIA

di Alberto Spadoni la Serbia, l’Italia e infine la Francia? Li guidava il trenta- seienne maggiore Zdzislaw Krasnodebski che diresse le loro squadriglie di Hurricane e Spitfire nella vittoriosa battaglia per la salvezza dell’Inghilterra nell’agosto-settembre del ’40. Assegnati all’aeroporto di Northolt, dieci miglia a ovest di Hyde Park, con il comandante inglese parlavano francese. Ventinove di loro persero la vita. Chi li ricorda più i valorosi soldati polacchi del generale Anders, che, scampati miracolosamente ai nazisti nel ’39 e ai plotoni sovietici del ’40 (la strage di Katyn!), finirono reclusi, decimati dal freddo e dalla fame, nei gulag siberiani al di là degli Urali, sotto Arcangelo, per il delirio persecutorio di quel pazzo assassino di Stalin. Pieni di rabbia impotente vi rimasero tre anni, a tagliar boschi nel gelo. Con loro c’erano molti civili, donne e bambini, i primi a mori-

re. Finalmente negli ultimi mesi del ’42, in coincidenza con l’imminente vittoria di Stalingrado, il vento prese a cambiare e il tiranno, grazie alla miracolosa mediazione di Churchill, decise di liberarsene. Ottennero così di avviarsi verso sud, con un viaggio disastroso in un treno primi-

ALLEGRO MA NON TROPPO

Biciclette in abbandono - Arrugginite, fuori uso e tristi le biciclette dalla livrea blu pubbliche che si trovano nella rastrelliera di viale Ceccarini, lato monte, a due passi dall'Arboreto Cicchetti. Le postazioni sono state collocate con la mitica due ruote alcuni anni fa, ad uso gratuito di turisti e cittadini. Peccato che molte postazioni siano in abbandono. La soluzione è semplice: qualcuno se ne dovrebbe prendere carico per l'ordinaria e straordinaria manutenzione. Dato lo stato, andrebbe trovata una soluzione. Due opzioni: aggiustarle, oppure regalarle a qualche associazione di volontariato. Ultima riflessione: il pubblico ha costruito troppi servizi. Quasi impossibile senViale Ceccarini Monte, rastrelliera con le biciclette in abbandono za volontari tenerli in ordine.

tivo senza acqua né cibo per diverse migliaia di km. Gli era stato detto che in Uzbekistan, nei pressi di Samarcanda, li attendeva un campo di raccolta. Poi in nave, attraverso il mar Caspio fino in Persia; da ultimo in Palestina per contarsi, indossare la divisa inglese e riprendere a combattere eroicamente nell’ottava armata di Montgomery, dal dicembre 1942 alla primavera del ’43 in Libia e Tunisia, dallo sbarco del ’43 all’aprile del ’45 in Italia. Si sa che i loro attacchi furono determinanti a Cassino, a Ortona, Ancona, in Romagna. Questo nei libri, non nella me-

moria degli italiani, anche di quelli che stando al riparo li videro passare coperti della polvere delle nostre strade. Quando l’esito della guerra era già palese le truppe naziste erano ancora aggrappate come zecche al nostro martoriato Paese e per sradicarle occorse la tenacia e l’ardire dei soldati polacchi. Ma chi lo ricorda più? Nessuno, a giudicare dall’assenza di visitatori nei Cimiteri di guerra di S.Lazzaro (Bo), di Ancona e in quello ancor più vasto di Cassino, persino nei giorni rituali della Liberazione. Eppure dai libri e nel ricordo dei vecchi è ben evidente il fatto che dove la difesa nazista si faceva accanita, lì era necessario per vincerla l’eroismo delle truppe polacche, che non chiedevano sostituzioni prima d’aver sbaragliato il loro storico nemico. Determinanti furono i polacchi a Ravenna, dove i nazisti avevano minato le chiese bizantine. E chi corse a disattivare le mine appena in tempo per salvare i nostri tesori? Se lo si chiede in giro, nessuno lo sa, neppure in Romagna. Le foto e i filmati d’epoca mostrano le jeep dei polacchi che entrano nel centro storico di Bologna dopo aver vinto l’ultima sanguinosa inutile battaglia. I polacchi erano soldati speciali anche in libera uscita, diversi da tutti gli altri, per lo stile garbato e un tantino cerimonioso dei loro approcci con i “liberati”. Le contadine romagnole rimasero sbigottite dal

baciamano dei soldati polacchi. Non poche tirarono indietro la mano per il timore d’esser derubate della fede, com’era capitato con soldataglie asiatiche arruolate dalla Wermacht. Non erano belli e dinoccolati come gli americani, ma erano molto simili a noi, alla nostra gente di campagna, medesima statura, stessa corporatura massiccia, stessa facilità a familiarizzare. Colpiva subito la loro affidabilità e la loro modestia, a differenza degli altri soldati che cercavano l’avventura. Erano cattolici scrupolosamente osservanti; gli unici che subito dietro la linea del fronte assistevano imperterriti alla messa. Questo spiega i molti matrimoni che vennero celebrati nell’immediato dopoguerra fra i militari polacchi e le nostre ragazze. Non poche, dopo le nozze, se ne sono andate con loro in Sudamerica e in Canada dove hanno fatto carriera. Perdemmo presto i contatti. Un’altra particolarità che nessuno ricorda riguarda il divieto, impartito dal loro comando, di frequentare i casini, nei pressi dei quali balzava agli occhi la scritta stampata sui muri Ulica Sakazana, strada proibita. Ce n’era una di queste perentorie intimazioni sotto il portico fra il cinema Medica e l’imboccatura di via degli Usberti. Il divieto riguardava solo loro: la fila degli americani si allungava fin dentro il largo Montegrappa. Una particolarità che ci riguarda. Il governo di Londra in segno di gratitudine offrì ai soldati polacchi la cittadinanza, ma a condizione che non fossero sposati con un’italiana. Forse speravano di sistemare le tante vedove di guerra, e non solo loro.

PERSONE

Una giornata per ricordare il coltissimo Orio Rossetti - Orio Rossetti era un pozzo di saperi, soprattutto di filosofia, da una parte. Dall'altra, di animo gentile, sapeva farsi voler bene. A Riccione ha avuto una caterva di allievi ed amici. Tanti di talento: Massimo Masini (già sindaco di Riccione), Rocco D'Innocenzo, Ezio Venturi, Riziero Santi... Era, Orio, amico di fiori di intelettuali: Gualtiero De Santi (poeta e professore universitario a Urbino), Remo Bodei (tra i massimi filosofi

Orio Rossetti

al mondo), Domenico Losurdo, altro filoso eccellente. Scomparso nel luglio di un anno fa, gli amici hanno costituito un comitato per ricordarne la fugura. Il 5 luglio, dalle 17, in biblioteca, si tiene una giornata nel suo nome. Verranno lette alcune sue poesie e alcuni suoi pensieri. Ad impreziosire i suoi merletti intellettuali musica e canti.



RICCIONE

Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188

- “Canta che ti passa”. Il titolo può sembrare leggero, invece lo spettacolo andato in onda domenica 24 maggio 2015 al Teatro del Mare di Riccione faceva riferimento ai canti che durante il duro periodo della 1° guerra mondiale i nostri soldati intonavano per esorcizzare la paura, caricarsi per le battaglie e anche per passare il tempo nelle lunghe giornate in trincea. Lo spettacolo non ha sicuramente deluso le attese del numeroso pubblico presente, grazie alla splendida performance del “Coro Lirico Perla Verde” di Riccione con le canzoni del tempo, alcune conosciute, altre riscoperte, ma sempre capaci di colpire il cuore del pubblico. Il tutto accompagnato dalla brillante conduzione del duo Rodolfo Francesconi – Giorgia Penzo, il primo come sempre lucidissimo nel raccontare episodi storici ed aneddoti della Grande Guerra e la seconda capace di emozionare con le letture di testi, poesie (bellissima la “Ninna nanna” sulla guerra di Trilussa) e lettere dei soldati. E così è iniziato un viaggio nella memoria, scandito dalle immagini video curate da Marco Zangheri ma soprattutto da canzoni come “gli Arditi”, “la Tradotta”, “Quel mazzolin di fiori”, “Tapum” e l’imman-

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Quest'anno cade il centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale

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Grande guerra, grandi riflessioni Si è concluso “La Grande Guerra”, omaggio de Le Nuvole e Istituzione Riccione perlacultura al centenario del primo conflitto mondiale

La presentazione del lungo cartellone rievocativo. Al centro Pasquale Schinaia (presidente de Le Nuvole) e Giovanni Bezzi, presidente dell'Istituzione cultura

LA CULTURA di Milva Granci cabile “Canzone del Piave”, tutte accompagnate da racconti che hanno riportato alla memoria momenti forse solo parzialmente conosciuti o magari dimenticati dopo averli studiati sui banchi di scuola. Con il concerto del 24 maggio si è concluso il progetto de Le Nuvole, realizzato con la collaborazione del del Comune di Riccione, e specialmente del Direttore dell’Istituzione Culturale Giovanni Bezzi

e della direttrice del sistema Museo-bibliotecario Daniela Grossi, e che aveva visto la sua inaugurazione il 26 aprile con l’apertura della mostra al Centro della Pesa. L’esposizione, divisa in tre settori, ha fatto ripercorre attraverso immagini fotografiche e riproduzioni di copertine del Corriere della Sera la situazione in Italia ma anche in Europa e ci ha aiutato ad entrare in quel clima di sofferenza dove il co-

raggio si mescolava all’umorismo e all’ingenuità per una guerra creduta giusta e vittoriosa. Il materiale, proveniente dall’archivio privato di Pasquale Schinaia (altro materiale e cartoline sono state gentilmente concesse da Isidoro Lanari e dall’archivio storico comunale) è stato esposto con la collaborazione del personale di Museo e Biblioteca di Riccione. Le serate hanno coinvolto anche la Giometti Cinema che ha patro-

cinato la proiezione di “Torneranno i prati”, ultimo capolavoro del Maestro Ermanno Olmi. Tra i tanti ospiti dell’iniziativa ricordiamo il corrispondente de la Stampa, Aldo Cazzullo, che attraverso la presentazione del suo libro “La guerra dei nostri nonni”, avvenuta nella piacevolissima cornice del “dehors” al Palazzo del turismo, ci ha fatto capire le condizioni estremamente difficili in cui erano

costretti avivere i soldati e come fossero mandati a combattere nelle trincee o negli assalti spesso tra l’indifferenza dei generali; Rodolfo Francesconi insieme ad Ennio Grassi e Pier Paolo Paolizzi in una conferenza dal titolo “La verità, vi prego, sulla guerra”, tenutasi alla Biblioteca e replicata in matinèe per le classi superiori di Morciano, hanno invece ripercorso i momenti della grande guerra anche con riferimenti più specifici ad eventi accaduti sul territorio romagnolo. Complessivamente la rivisitazione degli eventi ha fatto capire come questa guerra, ai suo tempi non compresa in tutta la sua tragica dimensione, sia stata forse il periodo più drammatico nella storia del nostro paese; rimane la speranza che l’enorme sacrificio di una intera generazione sia ricordato e rimanga nella memoria anche delle nuove generazioni.



RICCIONE Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

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Lo Magro pubblica “Conoscere Riccione in bicicletta”. Quattro volumetti da collezione

LO SPORT

Fight Club Riccione, due allori con De Domenico e Leonzio

Riccionesi vincenti

- Fight Club Riccione: De Domenico vince in Romania, Leonzio Campione Italiano. Un fine settimana da incorniciaare quello del 23 - 24 maggio per gli atleti riccionesi impegnati su du fronti. Il primo, Giuseppe ("iron", ferro) De Domenico a Bucarest (Romania) per il prestigioso torneo Superkombat, nella categoria - 80 kg Kick Boxing con l'atleta di casa Ciprian Schiopu. De Domenico, dopo una prima parte di studio, colpisce l'avversario con 2 ginocchiate al volto che lo fanno sanguinare dal naso. La seconda ripresa vede De Domenico pressare l'avversario con combianzioni di braccia e ginocchia. Schiopu reagisce con qualche montante e gancio a segno ma perde la ripresa.

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La terza frazione è stata più equilibrata all'inizio ma il riccionese cresce sul finale. Vittoria ai punti e passagio al prossimo turno nel Torneo Superkimbat. A Napoli invece si disputavano i campionati Italiani K1 WTKA. Angelo Leonzio, dopo aver vinto i regionali, partecipa nella categoria - 71 kg classe A. In finale incontra il coriaceo Gugliemo Gicco che, dopo tre riprese combattutissime, riesce ad averne la meglio ai punti. Il partenopeo parte fortissimo ma viene abilmente placato Leonzio che mette a segno un numero ed una varietà di colpi indubbiamente maggiore e si laurea Campione Italiano. Ottima prestazione e qualificazione ai mondiali con la nazionale italiana, che si disputeranno il prossimo Novembre in Spagna.

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Riccione va a braccetto con il National Geographic Raccolti in un cofanetto con fotografie di oggi e dei tempi passati. Potrebbe essere un regalo per i turisti da parte degli albergatori

Le guide di Giuseppe Lo Magro

COMUNITA'

- Riccione viaggia a braccetto con il “National Geographic”, una delle riviste più blasonate del mondo. Il giornale americano ha appena pubblicato una serie di guide delle capitali europee per condurre chi ama consumare le suole delle scarpe per i luoghi più belli. Invece, Riccione ha pubblicato quattro guide per coloro i quali si muovono in bicicletta. Ne è stato artefice quell'organizzatore di ta-

lento che è Giuseppe Lo Magro, il presidente di Famija Arciunesa. Titolo: “Conoscere Riccione in bicicletta. Un viaggio nella Perla verde tra passato e presente” viene presentato il 13 giugno sotto il portico della sede di Famija Arciunesa; si inizia alle 18,30 (si trova ai margini del Parco della Resistenza, lato Rimini). Ai presenti viene regalato un volumetto di Dante

Tosi, uno degli storici di Riccione. Titolo: “La Seconda guerra mondiale a Riccione. Memorie di un quindicenne”. I quattro libretti, a colori, di 36 pagine ciascuno sono riuniti in cofanetto. Quattro itinerari coi raffronti fotografici tra “ieri e oggi” Il primo, ti porta per mano dal Villino Mattioli a Villa Lodi Fè. Il secondo, da Villa Franceschi a Piazzale Roma.

Il terzo, da Viale Ceccarini fino al Lungomare della Libertà. Il quarto, dal Porto canale alle Fonti del Beato Alessio. Allegata la cartina stradale “Riccione, a piedi, in bicicletta, in armonia con la natura, in allegato è gentilmente offerta dallo Iat (Informazioni accoglienza turistica). L'idea di Lo Magro gli è stata suggerita dal caso. Lo chiamano per accompagnare dei turisti alla scoperta di Riccione. Gli si accende la lampadina. Il cofanetto potrebbe avere mille opzioni di marketing. Forse la più forte riguarda gli albergatori. Potrebbe essere acquistato per farlo diventare un regalo di rappresentanza.



CONDOMINI-EDILIZIA 25 SUCCESSIONI - AGEVOLAZIONI Giugno 2015

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Domanda Alcuni condomini hanno chiesto all’amministratore di inserire nell’ordine del giorno della prossima assemblea che si terrà il 30 luglio l’installazione di un ascensore. Io sono contrario. Cosa posso fare per impedire l’installazione? Risposta Premesso che la decisione di installare l’ascensore in un edificio di vecchia costruzione è di spettanza dell’assemblea condominiale la cui delibera deve essere approvata a maggioranza qualificata e cioè da un numero di condomini che rappresenti la maggioranza dei partecipanti al condominio e che siano titolari di almeno 2/3 del valore millesimale dell’edificio ( art. 1136 quinto comma Codice Civile ). Ciò premesso Lei non può fare assolutamente nulla per impedire l’installazione. L’installazione è lecita. Nessun condomino può opporsi nemmeno contestando la perdita di un bene comune (parte delle scale o pianerottoli) in quanto il guadagno che potrebbe ricavarne (utilizzando l’ascensore) è comunque su-

Esperti rispondono

Beghe con l'ascensore Magazzino in garage, è possibile? Non si è tenuti alla partecipazione economica e neppure all'utilizzo. Norme anti-incendio per il cambio FOCUS

periore. Anche l’intero condominio vedrà accrescere l’intero valore. Lei non è tenuto alla partecipazione della spesa di installazione con conseguente impossibilità, quindi, di usare l’ascensore. Nel caso in cui un domani volesse usufruire dell’ascensore, dovrà contribuire non solo alle spese di manutenzione ma anche a quelle di installazione rivalutate in base all’indice dei

prezzi Istat. Vincenzo Pupolizio geometra Domanda Devo ristrutturare un mio edificio composto da due piani fuori terra ed un piano interrato che ho adibito per molti anni a magazzeno ma che oggi vorrei trasformare in autorimessa. Quali sono le norme antincendio alle quali dovrò attenermi? L’intero fabbricato è di mia esclusiva proprietà Risposta Nel porre la Sua domanda non mi dice qual è l’intera superficie del piano interrato che vorrebbe adibire ad autorimessa. Presumo che si tratta di una superficie con capacità di parcamento non superiore a nove autovetture. Il Decreto Ministeriale del 1° febbraio 1986 ha statuito

che le comuni autorimesse civili sono locali con pericolo di incendio e, come tali, sono subordinate alle tassative disposizioni del suddetto decreto. Elenco qui di seguito le principali norme: a) L’autorimessa deve avere un’altezza non inferiore a metri 2; b) La superficie di aereazione naturale non deve essere inferiore a 1/30 della superficie dell’intero locale; c) Le strutture portanti orizzontali e verticali devono essere del tipo R60 (riguarda la capacità portante in caso di incendio) e se di separazione almeno REI 60; d) Le eventuali comunicazioni con locali a diversa destinazione devono essere protette con porte metalliche piene con chiusura automatica; e) Sono tassativamente vietate le porte in legno; f) Nel caso in cui il locale caldaia ospita un impianto a

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Condominio - Certificazione energetica Successioni - Consulenza tecnica-legale Esperti rispondono - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ai geometri Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, già consulente del Tribunale di Rimini e al libero professionista Marco Secchi. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 348-3621675. E-mail: lapiazzarimini@libero.it geom.pupolizio@libero.it secchi.marco92@gmail.com gas non maggiore di 35 KW e comunica direttamente con l’autorimessa, l’apertura deve essere protetta con porta REI 120. Prima di eseguire i lavori di cambio di destinazione d’uso

da magazzeno ad autorimessa, Le consiglio di interpellare un ingegnere libero professionista per i dovuti calcoli e verifiche. Marco Secchi geometra


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MISANO

L'ex presidente del settore giovanile interviene dopo la cessione della società sportiva ad un riccionese ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)

CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it

Valentini: “Misano Calcio, la mancanza di modestia” - Il Misano Calcio è stato ceduto ad una società sportiva riccionese. Nello Valentini, ex presidente del settore giovanile misanese, dice la propria.

Nello Valentini, dal 1980 al 2011 punto di riferimento del settore giovanile del calcio misanese

L'INTERVENTO

PERCORSI VITA:- Ci sono quelli ambientali e quelli mentali. Entrambi utilissimi. Questi ultimi, si fanno in piedi a testa alta o genuflessi a capochino. Si può scegliere? Come no! Tra l’asprezza della salita e la leggerezza della discesa le percentuali sono presto fatte. T’è capì ? I SALVATAGGI:- Il turismo sarà salvato? Certo! Anche i bagnini hanno una loro funzione. In attesa delle soluzioni di coloro che dovrebbero usare la testa, lor in ti fa aspìtè. Lor i noda. NESSUNA DIFFICOLTA’:- Quelli di destra non hanno neppure la necessità di andare a votare. Sono già ben rappresentati dal potere e dall’opposizione. Anche quelli di sinistra? Sinestra chi? SCRITTORI:- La prossima volta vorrei fare un elenco delle imposte comunali, provinciali, regionali e statali, ecc. ecc. e anche quanto ci costano in termini di ore lavorative per espletare le pratiche burocratiche. Ci vorrà un libro. A nu saveva che zertie un rumanzier. RISORSE:- Pare essere l’unica cosa, che hanno in testa certi dirigenti, per risolvere la crisi e cioè, mettere altro cemento, al posto dei servizi infrastrutturali per il turismo. Sicom in ha la segala tla testa, un pisiria ad savè, cus ch’ia te cervel. 2 GIUGNO:- Passata la Pentecoste e le ferie scolastiche Bavaresi, passato il ponte del 2 giugno, con buone presenze turistiche Italiane e straniere, è mancata purtroppo l’attenzione a far trovare Misano pronto con le consuete manutenzioni e posa dei fiori. Una cartolina di benvenuto purtroppo non inviata. Sarebbe stato un segnale importante. Si dice, non è mai troppo tardi, ma la porta bsogna ciudla prima che e greg e scapa. ASTRONOMIA:- Per quello che scriviamo e le opinioni che esprimiamo, dicono che siamo diventati dei 5 stelle. Quando si dissente si viene automaticamente catapultati o relegati su altri pianeti. Quei chi cretica iè tòt ufo? (brufa44@ libero.it)

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MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058

- Sono trascorsi quattro anni da quando senza giustificati motivi, venivano sollevati dalle responsabilità nei vari ruoli i componenti del gruppo storico del settore giovanile dei Real Misano Calcio. Un gruppo laborioso e appassionato che, anno dopo anno ha elevato l’immagine e la popolarità del calcio giovanile a Misano. L’attività e i risultati avevano raggiunto livelli di grande attenzione, tanto da divenire per entità organizzata e partecipazione nel settore giovanile, la seconda società per importanza nella Regione Emilia-Romagna. Ma i considerevoli risultati ottenuti, seppur con tutti i limiti e le difficoltà incontrate, evidentemente hanno urtato contro logiche diverse nello

sviluppo agonistico della società. Tanto che, quel gruppo storico che aveva raggiunto lodevoli risultati, è stato rimosso dal ruolo ricoperto, anteponendo nuovi dirigenti e nuovi propositi di sviluppo. Propositi che, alla luce dei risultati si sono rivefati negativi, scontrandosi con la realtà del fare raggiunto dai predecessori. Così

oggi a distanza di quattro anni si è vanificato quanto di esaltante si era raggiunto nel settore giovanile, pieno di speranze e di aspettative per il futuro. E’ stato vanificato e umiliato un lungo e laborioso lavoro. Alla mortificazione di quanto è avvenuto, per lo storico gruppo, si è aggiunto “la rabbia”, nei confronti dell’attuale dirigen-

za ohe, per porre rimedio al declino della società ha pensato maldestramente di avvalersi della società sportiva di un altro comune, svendendo quanto di buono avevano ereditato. Il buon senso, l’amore proprio avrebbe potuto e “dovuto”, con la necessaria modestia sportiva e intellettuale, contattare il vecchio e storico gruppo dirigenziale per verificare e riconsiderare se vi erano ancora le condizioni per ripristinare e mantenere la propria società sportiva per l’orgoglio e I’ entusiasmo degli sportivi. A tale proposito, senza voler prevaricare nessuno, lanciamo un appello a tutti gli amanti del calcio di farsi avanti. Senza rancori, da sportivi e gruppo storico ex Real Misano.

Villaggio Argentina, “andar” per ciligie SAGRE - Andar per ciliegie. L'appuntamernto è al Villaggio Argentina il 19, 20 e 21 Giugno per l'ormai tradizionale “Sagra della Ciliegia”. Alla 37^ edizione, organizzata dal Comitato cittadino, si svolge nel parco Alberello. Quest'anno si svolgerà non più sulle 2 serate ma su 3, con tantissime novità: una serie di eventi che copriranno vari temi, dove le ciliegie la faranno da padrone passando dal vino, alle moto, al cibo romagnolo, alla musica. Venerdì 19. Serata interamente dedica alla Romagna: cibo romagnolo e dialetto la fanno da padroni: Dalle ore 19,30 cena Romagnola con: primo piatto Passatelli alla contadina, secondo piatto salumi e formaggi della Valconca con piadina; contorno, insalata mista. Sangiovese... Ospite d’onore il cantastorie romagnolo che sta spopolando sul web Nevio Bedin racconterà le sue barzellette tra i tavoli. Dalle 21,30 commedia dialettale in 3 atti di Pier Paolo Gabrielli “Questa l’è una chesa…..un’è un casein”. Sabato 20 e domenica 21. Degustazione vini delle migliori cantine della Valconca con musica dal vivo. Sabato 20. Ore 16, apertura

Lo scorso anno

Motoincontro; ore 19, apertura stand gastronomici; ore 20, DJ set.; ore 22, concerto di musica dal vivo. Domenica 21. Motogiro con colazione, pranzo, e gadget ricordo. Ore 8,30, accoglienza, iscrizione e colazione; ore 9, motogiro delle colline della Valconca; ore 13, pranzo a base di: crostini misti, tagliatelle al ragù, affettati e formaggi della Valconca con piada, insalata e pinzimonio... Ore14,30 premiazione ed estrazione a premi gratuita; ore 17,30, concerto dal vivo orchestra Luca Bergamini; ore 18, apertura stand gastronomici; ore 21, concerto dal vivo orchestra Luca Bergamini Entrambi i giorni: - Esposizione di moto Honda Ducati Aprilia con alcune novità. - Esposizione di moto d’epoca - Simulatore scuola guida per bambini - Degustazione di Vini di qualità della Valconca - Gadget a chi si presenta con i biglietti della SBK - Weekend alla scoperta dei più autentici piacere della cucina romagnola con menù di carne e pesce, piadine farcite, dolci fatti in casa. Musica


MISANO RICCIONE - Via B. Buozzi 8 Tel. 0541 - 604409 Fax 0541 - 601556 www.adriaexpress.it e-mail: primosole@adriaexpress.it - L'hotel “Ambasciatori” della famiglia Serafini come portabandiera della provincia di Rimini in regione e nel mondo. L'Apt (Azienda di promozione turistica), braccio promozionale della Regione, lo scorso 26 aprile è scesa a Misano Mare e girato un filmato sulla cultura dell'ospitalità dei romagnoli. Per ragioni, diciamo strane e forse opportune (pubblicità gratuita), si ammirano gli ambienti, le mani orlate di sapienza ed i piatti con i colori, i profumi ed i sapori. Fernanda, moglie di Egidio, cuoca dai sapori antichi che non disdegna sortite nell'innovazione, ha preparato pietanze della tradizione e tipicità: passatelli con sugo di pesce, piadina con formaggio e rucola, zuppa inglese, caffè ed ammazzacaffè. Durante il pranzo, Egidio ha deliziato i quattro giovani scesi da Bologna per raccogliere il racconto. Lo ha fatto con la verve cara all'immagginario collettivo degli italiani e degli europei che ci conoscono. Misanese nato a Ca' Rastelli, come rimarca con un orgoglio non da provincialismo, ma da chi sa raccontare il proprio borgo e lo rende interessante soprattutto fuori. Un po' come fece Fellini con Rimini, come fa quel genio di Andrea Camilleri con la Sicilia. Il filmato, breve e lungo, fa parte di un progetto di promozione intitolato “A pranzo con Ter (Turismo Emilia Romagna)”. Lo si si può degustare andando sul sito dell'Apt. Quella dei Serafini è una storia nella quale si possono specchiare gran parte degli albergatori misanesi e della provincia. Gli ingredienti: scendere dall'entroterra, buttarsi nel turismo mattone dopo mattone, tanto lavoro, tensione morale, passione e saper fare ospitalità utilizzando la propria cultura. Famiglia di legatori con sede a Ca' Rastelli. I fratelli Gino e Oreste Serafini scendono a Misano Mare, via Repubblica 32, a

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Sul sito dell'Azienda di promozione turistica un filmato che racconta l'ospitalità romagnola

“Ambasciatori”, scelto dall'Apt come portabandiera della provincia di Rimini L'“arzdora” Fernanda ha preparato passatelli al sugo di pesce, piadina con formaggio e rucola, zuppa inglese e la cordialità del marito Egidio. Famiglia originaria di Ca' Rastelli scende a Misano Mare nei primi anni '50. Da affittacamere alla rete. Tra gli ospiti blasonati: la signora Grimaldi di Napoli, proprietaria della prima flotta europea di trasporto di auto e camion FOCUS pochi passi dalla ferrovia, lato mare. Impiantano la legatoria che inizia anche a stampare al piano terra. Sopra le loro camere da letto vengono affittate. Racconta il settantenne Egidio, una passionaccia per la bicicletta ed i buoni vini: “Anno dopo anno tiravamo su piani con nuove camere. Da affittacamere diventiamo pensione a gestione familiare”. Le cose, naturalmente, funzionano. A metà anni '60, acquistano un lotto con affaccio sul mare, in fondo a via Emilia Romagna. Nel 1967 viene posta la prima pietra di quello che sarà l'“Ambasciatori”; uno degli alberghi più blasonati di Misano Adriatico. In grado di competere anche fuori, per struttura, cucina e accoglienza: da aia romagnola. Viene inaugurato nel

I Serafini. Da sinistra: Andrea (figlio di Egidio), Egidio, Fernanda (moglie di Egidio), Filippo (figlio di Gianfranco) e Gianfranco (fratello di Egidio)

1979; con enormi sacrifici. A lavorare nelle due strutture, oltre a Gino e Oreste, i loro figli Egidio e Leo, con le rispettive consorti, Fernanda e Marina. I vecchi nella pensione (attiva ancora oggi) ed i i giovani nel neonato hotel. Nel 1985, le due famiglie si

dividono. A Gino va l'“Ambasciatori”; a Oreste la “Serafini”. “Ambasciatori” significa la gestione dei fratelli Egidio (bar e vini) e Gianfranco (accoglienza) e la cucina di Fernanda. Arriva ai fornelli per puro caso; c'è un disguido con la cuoca. Va

trovato il sostituto. Si fa avanti l'appassionata Fernanda. Da allora sarà lei l'“azdora”. Il suo cavallo di battaglia è una tagliatella al ragù fatta “in casa” da mandare a memoria e raccontare ai nipotini che a loro volta lo diranno... L'hotel è alla terza genera-

zione. Egidio e Gianfranco sono stati affiancati dai figli Filippo (figlio di Gianfranco) e Andrea (figlio di Egidio). Hanno portato una nuova ventata. Ad esempio, grazie alla rete, è stata ampliata la clientela. E' stata allestito uno spazio gioco per i bambini. Insomma, si fa innovazione per offrire più servizi, mantenendo inalterata le vecchie eccellenze. Si diceva albergo direttamente sul mare; la sala da pranzo è al primo piano. La grande vetrata ti dà l'impressione di stare in mezzo al mare. In questi trent'anni, all'“Ambasciatori” sono passati migliaia di clienti; a maggioranza diventati amici. La famiglia si diverte; Egidio è un intrattenitore da teatro ed ha anche il profilo basso. Appassionato di storia, arte, vini e bicicletta sa dove indirizzare. Per i nuovi clienti è, Egidio, il barista che ti saluta offrendo una bibita dopo il lungo viagggio. Solo dopo scopriranno che è uno dei due proprietari. Hanno assaporato l'ambiente anche i cosiddetti personaggi. Forse il più prestigioso è la napoletana donna Grimaldi, moglie del fondatore della prima flotta europea per il trasporto di auto e camion.

Aziende informano

Roma Caffè, per la Juve scherma da cinema Particolare delle illustrazioni di Jacopo, Matteo e Virginia

- “Volevo farmi un regalo e volevo fare qualcosa per il mio paese e per i tanti turisti”. Daniele Maltoni, titolare del bar Roma, in via Repubblica, a pochi metri dal mare, racconta come gli è venuta l’idea di allestire uno schermo cinematografico nella via principale della cittadina. “Appartengo – continua Maltoni, da ragazzo ha vestito le casacche di mezza Valconca – ad una famiglia di juventini sfegatati che ha trasmesso la stessa passione a me e mio fratello Salvatore. Lui ha giocato a calcio fino a 50 anni. Io ho appeso le scarpe al chiodo un po’ prima”. Davanti al megaschermo hanno sostato centinaia di turisti. Il finale è stato triste, come ben si sa. Maltoni: “Se il prossimo anno la Juve va in finale di Champions League ne monto due di schermi; voglio vedere se vince”.



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Incontri della Biblioteca illuminata. Prestigiosi intellettuali: Pasqualotto, Natoli, Zamagni e Crepet

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Felicità, per uscire dalla tristezza morale e crisi economica Continua dalla prima scopo ultimo dell’azione umana, almeno così pensavano i greci, e molti altri filosofi. Lavoriamo, soffriamo, gioiamo, certamente per tante ragioni immediate, ma, soprattutto, perché vorremmo rispondere, più o meno correttamente, a una spinta profonda di realizzarci, di fiorire come esseri umani, di rispondere, quindi, ad una vocazione alla felicità. Nel corso della vita, ognuno di noi cerca di realizzare le proprie aspirazioni, spesso ostacolate dalle paure, dall’orgoglio e dai dubbi, con l’intento di essere felici. Ma la felicità è un momento che fugge o è durevole? È nel guadagnare più soldi, nell’ambire ad un posto lavorativo importante o nell’amare la vita? È volontà del destino poter essere felici, o solo fortuna? E ancora, la felicità esiste? E se sì, qual è la ricetta per essere felici? Forse sarebbe più facile, rispondere alla sola domanda -cosa mi rende felice?- piuttosto che all’eterna interrogazione: cos’è la felicità?. Ad aprire la kermesse culturale, giovedì 25 giugno, è Giangiorgio Pasqualotto con un’incursione nelle filosofie orientali. Cos’è, allora, questa felicità? «Anzitutto libertà,

Quattro serate nel giardino della biblioteca dal 25 al 28 giugno

Tanti appassionati anche con la pioggia nel bel giardino della biblioteca lo scorso anno

CULTURA libertà dalla paura», sottolinea Pasqualotto parafrasando i testi antichi. Ma il percorso per il suo raggiungimento è lungo e la meta spesso sfuggente. E allora si cerca aiuto in quella figura a lungo dimenticata in Occidente, ma da sempre molto importante in Oriente: il maestro spirituale, che, per il Buddismo, può essere il grande saggio, il discepolo che ha raggiunto la perfezione, ma anche il semplice discepolo virtuoso. Con il filosofo Salvatore Natoli, venerdì 26 giugno, si cercherà di rispondere alla domanda: La felicità è un sentimento o una pratica di vita? Tra la felicità e il dolore si distende “la media vita”, sia che la si intenda come “vita neutra” che come “ordinario benessere”. In ogni caso non si può dire che vi sia una sola felicità, né una felicità per tutti. Molte sono le

modalità per sentirsi felici. E si può mai separare del tutto la felicità dalla sofferenza? Felice può dirsi solo una vita presa nella sua interezza. Sabato 27 giugno, l’economista riminese Stefano Zamagni parlerà su ricchezza, economia, felicità. Esiste un rapporto tra ricchezza e felicità? Se la tendenza dell’uomo odierno è quella di diventare sem-

TURISMO

pre più ricco e più potente che senso dare alla felicità? Si può parlare di felicità razionale e felicità relazionale? Il nesso tra economia e benessere soggettivo è un campo di indagine che occupa sempre più l’interesse delle scienze sociali. Ne sono consapevoli anche gli econo-

misti, che sempre più nella valutazione del benessere tengono conto di elementi altri rispetto al tradizionale Pil e guardano soprattutto alla qualità delle relazioni. Un modello di sviluppo basato sul Pil che costringe alla crescita infinita, su un pianeta con risorse limitate, non ha

più un senso economico, mentre è la causa di azioni immorali e autodistruttive” creando infelicità. Chiusura, Domenica 28 Giugno con Paolo Crepet che presenta uno dei suoi ultimi libri dal titolo: “Impara ad essere felice”. Che cos’è la felicità? Cosa significa, oggi, essere felici? Si tratta di un dono, o dell’esito di una condizione che è possibile raggiungere? E ancora: è possibile essere felici in quest’epoca che – in un Paese come il nostro – pare dominata dalla tristezza, dalla rabbia e dalla frustrazione? A queste e ad altre domande cercherà di rispondere Paolo Crepet: psichiatra, sociologo e – dal 2004 – direttore scientifico della scuola per genitori. Tutti gli incontri si terranno presso il giardino della Biblioteca di Misano, via Rossini, 7 con inizio alle ore 21,30. In caso di maltempo presso il Cinema-Teatro Astra. Info: 0541-618484 – website: www.misano.org

Schiatta Tacchi: onestà e lavoro

I ragazzi della IV D

Turismo, Misano in un progetto di web marketing del Marco Polo - “Vendere turismo online tramite i social media”. Gli studenti della IV D dell'istituto Marco Polo di Rimini hanno scelto Misano come banco di prova. A coordinare ed indirizzare il progetto la misanese Veronica Pontis, chiamata dalla scuola in qualità di esperta. Prima di costruire il prodotto turistico da vendere attraverso le nuove tecnologie che rendono il mondo un piccolo villaggio direbbe l'intellettuale canadese McLuhan, i giovani hanno analizzato e

studiato il territorio di Misano a 360 gradi: dal mare alla collina, da nord a sud. Hanno visitato le sue eccellenze (come l'autodromo Santamonica che gli ha ospitati ed accolti con calore); hanno fatto interviste. Hanno incontrato l'assessore al Turismo Manuela Tonini e le associazioni di categoria “. Hanno perlustrato la il Conca per scrutarne le sue potenziali e fatto una capatina a Portoverde. Insomma - come afferma Veronica Pontis - siamo partiti alla scoperta del territorio per-

ché per vendere è necessario conoscere bene il proprio prodotto, altrimenti come si fa a convincere gli altri della sua bontà”. Hanno tradotto i numeri in caratteristiche di turismi: il 73% sono famiglie, il 13% è sociale e il 14% fatto di coppie single. Poi hanno pianificato la strategia che aveva come obiettivo di intercettare la domanda turistica dall'Italia, dalla Germania, dalla Francia e dalla Svizzera. Perché, sempre per gioco, non rendere concreto?

- La schiatta dei Tacchi: da Montefiore a Misano. Il 24 aprile i Tacchi si sono ritrovati per una cena al Ristorante “Il Mulino “di Misano Adriatico per tramandare alle nuove generazioni il valore della famiglia. Attraverso documenti anagrafici si è risaliti a Celestino Tacchi, nato il 26 /4/ 1863 a Montefiorito (oggi Montefiore). Dal matrimonio con Muccini Assunta, avvenuto nel 1892, nasceva il 7 maggio dello stesso anno, avvenuto Montefiore Conca, il primo e unico figlio, chiamato Primo. Il nucleo abitava in via Sertoga 70. Ancora giovane Celestino rimase vedovo poiché la moglie Assunta morì a soli 39 anni. Il 28 aprile 1915 Primo si sposò con Cialotti Veronica. Dal

loro matrimonio nacquero molti figli, ma solo 6 sopravvissero (3 maschi e 3 femmine): Severino, Giuliana, Celestino, Teresa, Antonio e Marta. Nel 1948 la famiglia si stabilì a Misano, nella casa colonica situata sulla Statale Adriatica (ora di proprietà di Marco Muccioli), dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento di animali da cortile, maiali e mucche. Col tempo in questa casa le nuove unioni aumentavano: Severino sposò Rosa,Giuliana-Augusto, CelestinoStella,Teresa-Silvano, AntonioEsterina, Marta - Corrado. Di conseguenza, con le nascite aumentarono i componenti fino a diventare una propria e vera famiglia patriarcale. Presto parteciparono alla vita

del paese, dove vennero apprezzati per la grande dedizione al lavoro e l’onestà. Alla cena, di 90 persone, mancavano i fratelli Severino e Celestino, deceduti negli ultimi 10 anni. Le nuove generazioni hanno accettato con vivo interesse di partecipare, per conoscere le proprie radici e ascoltare, attraverso racconti e memorie di vita, le origini della famiglia. La ricerca di foto ha permesso di realizzare l’ albero genealogico tridimensionale, dove dal tronco primeggiava la foto di Celestino, poi di Primo e da ognuno dei 6 rami, le 6 famiglie esistenti. La scoperta dello stemma di famiglia. Un album ricordo, con vecchie e nuove foto, distribuite ai vari gruppi familiari.



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Giuliano pacifero porta in Zambia tonnellate di materiale. Il più prezioso: un ecografo. Palloni e...

ALLEGRO MA NON TROPPO

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Parrocchia, missione africana CONDIVISIONE

Le palme appena messe a dimora

Caro Stefano, perché la palme in piazza della Repubblica? - Caro Stefano (il sindaco), so che condividi questi pensierini del povero scriba; al quale giustamente danno poco credito anche i familiari che pur lo conoscono bene. Ne abbiamo parlato mille volte e sempre si conveniva sulla riflessione. Mentre i progettisti tedeschi (???) di Amburgo hanno messo attorno alla fiera di Rimini le piante di questo territorio (lecci, rosmarino, lavanda, ulivi...), in piazza della Repubblica a Misano Mare sono arrivate le palme; con ammirato rispetto per le culture altruie, sarebbero una specie di sari verde, il vestito tipico delle donne indiane. Lo scorso 25 maggio sono state messe a dimora 5 palme tipiche di latitudini più miti; non proprio autoctone. Non proprio adatte al nostro clima. La poverine saranno sempre sofferenti e striminzite, come raccontano quelle più giù, sempre in via Repubblica e sul lungomare. Un particolare che ci fa arrossire sia come paesaggio (anche questo rappresentativo dell'identità) sia come offerta turistica (valorizzare le cose che hai e sai fare). Misano non è fortunata col verde. Tante piante sulla passeggiata del lungomare sono fuori luogo (sofferenti) e quelle giuste (tigli e prugni selvatici) lungo la strada parallela alla ferrovia sono state conficcate sul cemento (non crescono fiori sui diamanti figurarsi...); il risultato è che nonostante la quindicina d'anni è come se fossero state piantate ieri. Anno dopo anno, via (e piazza) della Repubblica è diventata un caos sovracccarico di ogni ben di Dio; è come quando nel giardinetto di casa si mette giù l'abete di Natale... Natale dopo Natale. Bisognerebbe togliere, partendo dalla fontanasimbolo che si sta sbriciolando. Poi rivedere i lampioni, le fioriere, le panchine, i cestoni portarifiuti. Infine, verde e fiori. Bisognerebbe ricominciare con un Piano regolatore verde da affidare a qualche talentato architetto del paesaggio. In provincia se ne trovano a bizzeffe. Ma perché sono state piantate le palme? Si potrebbe scomodare il prestigioso economista riminese Stefano Zamagni (in conferenza a Misano il 27 giugno, ore 21): “Questione di mismanagement” (persone non all'altezza). Caro Stefano, con stima, un caro saluto. (g. c.)

- Missione compiuta. Consegnati 60 quintali di aiuti umanitari. L'Ausl della Romagna ha regalato un ecografo e noi missionari della parrocchia di don Marzio lo abbiamo consegnato ad un piccol ospedale nella foresta dello Zambia. Alla fine tutto si è concluso come da programma; chi scrive [Giuliano Pacifero, ndr] e i miei compagni di viaggio, Thomas e Francesca abbiamo potuto dire: missione compiuta. Ma non è stato per niente facile. Il sottoscritto, don Marzio e Fabrizio abbiamo lavorato per cinque mesi e dopo aver contattato decine e decine tra scuole, aziende, oltre a privati e l'Ausl della Romagna, abbiamo confezionato con l'aiuto delle donne del centro missionario, tutto il materiale in robusti scatoloni e a fine gennaio con l'aiuto e l'esperienza dell'amico Samuel abbiamo caricato il container. Fin qui. a parte l'impegno di cercare e chiedere, non abbiamo avuto problemi ma quando parti per l'Africa devi mettere in conto ritardi e arrabbiature e più di una volta mi son detto: basta mai più. Poi pensi al carico che per la gente che ti aspetta è preziosissimo e vedi

i sorrisi dei bambini nelle scuole che ballano davanti ai sette quintali di materiale scolastico donati dal signor Tosi, la signora Alberini e Sabrina e da 4 scuole. Arrivati al centro sportivo di Molubesi, scarichiamo 15 scatoloni di materiale sportivo, mute di maglie da calcio del Real Misano e palloni donati da Nello Valentini, scarpe e vestiario da corsa donati da Max, Dadi e Misano Podismo; immaginate la felicità di quei ragazzi che poco prima giocavano a piedi nudi. Non ci siamo fatti mancare i generi alimentari che l'amico Luca... scusate il signor Luca, amministratore delegato del Conad, ci ha donato 4 bancali tra olio, pasta e passata di pomodoro, suddivisa poi in tante sportine Conad e distribuite alla popolazione di Sichili. L'emo-

zione e la felicità hanno cancellato ogni momento di “nervoso”. Dopo essere riusciti a caricare, poi trasportare per 220 km, di cui 120 su strade dissestate della foresta Zambese e scaricare a braccia un'ecografo di circa 300 kg, ho messo il dito sul tasto “on”. Lo schermo si è acceso e la graziosa dottoressa ha fatto la prima ecografia. Non ho parole per descrivere la mia emozione dopo aver passato tutto il tempo da quando l'ingegner Bacchini dell'Ausl me lo ha consegnato, nella paura di non riuscire a portarlo a destinazione integro e di darle una delusione perché già conoscevo il percorso da Livingston a Sichili . Senza respiro, quando la futura mamma all'ottavo mese di gravidanza ha visto per la prima volta il

suo bambino durante l'eco ed era lì lì per piangere. Se volete potete vedere il video dell'ecografia nella mia pagina di Facebook “Pacifero Giuliano”; ho anche pubblicato 50 foto di tutto il lavoro fatto durante i 27 giorni (dall'8 aprile al 4 maggio) in Zambia. Oltre all'ecografo, l'Ausl ci ha dato un defribillatore, due poltrone per le analisi e 13 letti; gli amici Maurizio e Fabio hanno donato tre computer, consegnati poi in diversi reparti dell'ospedale. Per completare il lavoro abbiamo portato un bigliardino per i ragazzi di Padre Kebin (dono da Oliviero), 4 macchine per cucire e 2 da magliaia per le massaie di Don John (regalo dall'amico Carlo dell'officina Nuova Europa), 60 televisori arrivati dall'hotel Alfieri e da William. Per

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Giuliano con l'ecografo

Un momento della preparazione

- I Bagni 36, in collaborazione con l'Hotel Savoia, “insegnano” e divertono i clienti come si fanno in casa le tagliatelle e la piadina. La prima volta è stato lo scorso 31 maggio, attorno alle 10. Sotto la tenda del bagnino Agostino (numero 36), sulla classica tavola da massaia è stato mostrato a clienti e curiosi come si preparano due delle specialità che hanno reso mitico il marchio Romagna in Italia e non solo. Tanti a fermarsi ammirati. La “lezione” si ripeterà una volta la settimana per tutta l'estate. I Bagni 36 appartengono alla schiatta dei Nanni. Umberto, il capostipite, nel 1930 fu il primo bagnino di Misano. Ebbe cinque figli: Arnaldo, Agostino, Ezio, Bruno e Ebe. Tutti bagnini, eccetto la donna. La sua zona andava dall'attuale ristorante “la Piazzetta” fino dopo il Rio Agina verso Riccione. A condurre il Bagno 36, insieme a Agostino, la figlia Donatella, che nel 1990 fu la prima bagnina di salvataggio della storia di Misano


INAUGURAZIONE Media partner

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C'è poco da ridere! Mostra di vignette

BRUFA - CECCO (vignetisti del mensile la Piazza)

14 giugno - 14 luglio 2015 Inaugurazione domenica 14 giugno ore 17 Orario apertura: 17-20 Voglio ridere!

Per questo ci sono già i politici...

La satira non è la comicità, non ha l'obbligo di far ridere. Deve far riflettere. La satira è la narrazione rovesciata e paradossale della realtà che ha come sua essenza la derisione del fanatismo, dell’ipocrisia e del potere; è la manifestazione più estrema del libero pensiero.


CATTOLICA

CATTOLICA

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Chi di astensione ferisce, di astensione perisce... Via Verdi 2 - Tel. 0541.960772

Vince l'astensione. Attenzione...

La malapolitica semina veleno. I partiti, ormai screditati e scarsamente rappresentativi, oggi versano lacrime ipocrite. Ma al referendum cittadino sulla viabilità hanno gioito per la scarsa affluenza. Visione miope e disprezzo per quei cittadini che credono nella democrazia. La “bolla” del renzismo si sta sgonfiando. Perde 2,1 milioni di voti in un anno. Le regioni rosse sono diventate le più astensionistiche dimostrando che si è consumata la rottura di un patto storico col suo partito principale di riferimento: il Pd LA POLITICA

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MALELINGUE

VIGNETTA CON RENZI CHE ESALTA L'APPROVAZIONE DELLA CANCELLAZIONE DELL'ART. 18

Diciotto sfumature di destra...

Cecco 2015

di Enzo Cecchini Il voto regionale del 31 maggio: una lezione Il 31 maggio si è votato in sette regioni. Al di là dei vincitori formali (con pochi voti di fedelissimi ormai si porta via tutto il banco “abbiamo vinto 5-2” dice il Renzi a denti stretti, manifestando superficialità e arroganza) il segnale arrivato dai cittadini è stato chiaro: ci avete rotto! Non ci rappresentate più! Su 23 milioni di italiani interessati al voto 12, sono rimasti a casa. Per alcuni giorni poi è seguita la pantomina dei commedianti della politica sul distacco tra paese reale e politica, che bisogna ricucire... ma intanto si sono già spartiti il bottino delle poltrone per altri 5 anni. Compresi i cosiddetti

“impresentabili”. L'astensione è diventata il più grande partito italiano. Un italiano su due non vota più... e siamo solo all'inizio. L'astensione primo partito E' un fenomeno che si guarisce con la buona politica, soprattutto smettendo di rubare, di corrompere, di fare gli arroganti. Si combatte col buon governo, con più democrazia e più partecipazione, non con riforme costituzionali ed elettorali che vedono solo una casta arroccata nei suoi santuari del potere, impaurita e pericolosa. Ricordate il referendum cittadino sulla viabilità? Ritorna in mente quel 14,07% di cattolichini che hanno onorato il referendum cittadino sulla viabilità. Ma la regola del quorum ha

annullato la volontà di quel 94,78% che ha detto SI' all'abrogazione di un piano osceno. Già adesso ne vediamo i limiti e contraddizioni, e siamo solo ad un terzo dell'opera (il lungomare). Ma perché non c'è un quorum nelle altre elezioni? Quale rappresentatività hanno il Pd in Emilia Romagna col suo 40% dove ha votato solo il 39% degli eelettori? Lo stesso dicasi per le altre regioni. Il Pd rappresenta meno del 14% degli emiliani romagnoli. E così i vari partiti in Puglia, Campania, Liguria... E' vero che dietro l'astensionismo c'è di tutto, anche la parte più merdosa del Paese. Per questo bisogna onorare e stimolare, sempre, la partecipazione. Allora torna il mente a Cattolica il disimpegno del

Pd, l'appello a non votare di Rifondazione e Socialisti, l'indebita e arrogante acquisizione del sindaco e giunta su quel 85% di astensionisti definiti come sostenitori del progetto dell'amministrazione comunale. La democrazia è un fiore fragile, va curato ogni giorno Il risultato ha invece “esaltato” la zona grigia dell'indifferenza, del mugugno a basso costo da bar, l'opportunismo politico. Su questi atteggiamenti non si costruisce nulla, anzi resterà sempre quel terreno franoso che renderà sempre instabile qualsiasi decisione e costruzione. La democrazia è un bel fiore fragile, che va curato ogni giorno. Non solo quello del proprio giardi-

no e non solo c'è un personale tornaconto. Tutti a parole chiedono più partecipazione, soprattutto in un periodo storico dove la crisi di rappresentatività dei partiti e delle istituzioni ha raggiunto livelli da crack democratico... Poi un referendum (massima espressione di democrazia diretta) viene “sodomizzato” da interessi di bottega, meschinità e disinteresse. C'è da chiedersi quali e quanti cittadini una prossima volta si faranno carico di un problema che chiede una partecipazione. Così si lasciano tutte le decisioni in mano al governo locale e al balletto partitico. E i cittadini stanno a guardare! Il Pd perde 2,1 milioni di voti Nelle regionali hanno perso voti

tutti i partiti, escluso la Lega Nord. Il Pd ha perso 2,1 milioni di voti in un anno, attestandosi al 23% che richiama tempi pre-bersaniani. Il Renzismo viene sconfitto su tutta la linea progettuale: taglia le sue radici storiche, perde a sinistra, non sfonda a destra e tra l'elettorato moderato, anzi... Nelle regioni “rosse” si manifesta l'astensione più alta. Aveva iniziato l'Emilia Romagna... I renzini non hanno capito che si è consumata la rottura di un patto storico. La sensibilità democratica del popolo di sinistra è rimasta ferita dai ritmi di cambiamento del dna del suo partito storico. Un vero e proprio tradimento. La bolla delle europee del 41% è finita. Gli 80 euro di elemosina e il marketing delle promesse sono evaporate dopo solo un anno, quando gli italiani hanno visto e provato sulla loro pelle le vere scelte del governo di Renzi, perdendo pezzi consistenti del blocco sociale storico di riferimento (insegnanti, lavoratori...). Risultato? Bocciatura su tutti fronti. L'unica percentuale in crescita nel Pd è quella dei suoi indagati e arrestati per reati criminosi... Nel Pd ritorna la caccia alle streghe Come nei tempi cupi dello stalinismo ora la guerra si concentrerà dentro il Pd con la caccia alle streghe e l'ulteriore isolamento della sua cosiddetta sinistra. Una sinistra e dissidenti a dire il vero all'acqua di rose che brillano per inconsistenza e chiacchiere. Morale: chi di astensione ferisce, di astensione perisce...


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CATTOLICA

Gli va riconosciuto che quella primitiva scelta di campo richiedeva coraggio e forza

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Belluzzi, renziano della prima ora Segretario dell'europarlamentare Zoffoli Poi sul carro del vincitore Renzi sono arrivate truppe di soccorritori. Questa è la politica mio caro, direbbe una persona disincantata

Alessandro Belluzzi, 34 anni, appena chiamato a ricoprire il ruolo di segretario dell'europarlamentare Damiano Zodffoli

suto e subito tutte le contraddizioni interne del mio partito. Sono d'accordo con Renzi quando dice che bisogna andare dall'altra parte della barricata a prendere i voti. Quando lo affermavo io che bisognava guardare più di là che a sinistra mi additavano come uno di destra”. A chi gli chiede qual è stato agli inizi il momento di maggiore solitudine, risponde lesto: “Alle primarie perse da Renzi con Bersani. Ero nella sede provinciale del Pd e con Riziero Santi, responsabile del comitato Bersani, discutavamo su quale regola usare per il ballottaggio. Se potevano votare solo gli iscritti, oppure anche i non. La macchina del partito, non senza polemiche; si decise per la prima opzione. Mi sentii solo e ancora più convinto della bontà delle

LA POLITICA - Coraggioso Alessandro Belluzzi, capo di gabinetto del sindaco Piero Cecchini, già segretario del Pd di Cattolica (fu il primo). E' stato un renziano della prima ora; e coloro i quali a rotto di collo stanno soccorrendo il vittorioso toscano non gli danno neppure fastidio. Anzi. Si è fatto tutti gli incontri alla Leopolda, il luogo di Firenze dove Renzi dà appuntamento i fedelissimi e racconta la sua visione del Paese, che con molta onestà intellettuale ancora non riesce a riformarlo nella sua struttura da nazione arretrata, come raccontano gli indicatori sociale, economici e di costume del Belpaese. All'inizio in provincia di

Rimini, i renziani, erano in cinque, uno in più della famosa canzone degli amici al bar. Prima della valanga di renzini, renzetti e renzotti, con il cattolichino c'erano i riminesi Samuele Zerbini e Mattia Morolli, il cattolichino Paolo Russomanno, il marignanese Nicola Gabellini. Grazie alla relazione di Samuele Zerbini, Belluzzi riesce a portare a Cattolica nel 2011, per il botto finale della campagna elettorale di Piero Cecchini Matteo Renzi, allora emergente sindaco di Firenze. Belluzzi: “A prescidenre da quello che combina a Roma, Renzi è riuscito a scoprchiare quello che era il malessere del Pd. Personalmente ho visto, vis-

mie idee.” “Il vero coraggio - continua Belluzzi, 34 anni, da 11 in politica - ci fu quando dissi a Piero [il sindaco di Cattolica, ndr], dopo pochi mesi dalla sua elezione,, che andavo a Bologna da Matteo Ricchetti [altro renziano della prima ora]. Piero accettò senza dirmi niente”. E tutti questi nuovi renziani? Belluzzi: “Dico che la politica è fatta di testimonianza e solo le pietre non cambiano idee. Sappiamo però che molti lo hanno abbracciato per convenienza e non perché ne sposino le idee, i valori e la passione. Personalmente non lo mollo a meno che non svolti sulle sue idee. Mi piace girare a testa alta e portare avanti con tenacia le idee in cui credo”. Il cattolichino Alessandro Belluzzi è stato chiamato a tenere l'agenda dell'euro-parlamentare Damiano Zoffoli. Dice: “Staremo sul territorio per dare una mano concreta. A Bruxelles ci sono tanti soldi da andare a prendere”.

I Pulcini giallorossi. In piedi, da sinistra: Matteo Battistoni, Giacomo Galvani, Mattia Arduini (mister), Andrea Novelli, Luca Battistoni, Giordano Capelli (dirigente), Luca Galli, Matteo Bartolucci (mister) e Alessandro Avanzolini. Accosciati, da sinistra: Giacomo Gaudenzi, Luca Ermanno, Tommaso Andreani, Davide Casati e Tomas Pecci Giacomo Galvani e Giacomo Gaudenzi (insormontabili difensori con il vizio del gol), Luca Ermanno e Andrea Novelli (instancabili cursori), i gemelli Matteo e Luca Battistoni (ringhiosi e cuore), Luca Galli (tattico diligente e sopraffino), Tomas Pecci (il peperino della squadra), Alessandro Avanzolini (l'ariete dal tiro micidiale), infine l'ometto cardine Da-

Pulcini, a Gabicce è calcio spettacolo di Luciano Vagnini - I “tigrotti” del Giovane Cattolica sbancano Gabicce Mare. Il 2 giugno, hanno vinto il torneo Memorial Vittorio Patrignani 2015, riservato ai Pulcini 2005 (10 anni). Hanno superato, in fila, i coetanei di: Valfoglia, Muraglia, GabicceGradara, Azzurra Colbordolo e Junior Del Conca. Cinque successi netti ed indiscussi, frutto di determinazione, cuore, spirito di sacrificio e di una certa allegria. Grappoli

di gol dei giovani giallorossi hanno divertito gli spettatori sulla tribuna gabiccese. Un gruppo di ragazzini fantastici guidati con passione e sapienza dai mister Matteo Bartolucci, Mattia Arduini e Giacomo Piva. Hanno saputo tirar fuori il meglio da questi atleti in erba. Un bel 10, meritato, anche agli allenatori. I magnifici 11: Tommaso Andreani (portiere saracinesca),

vide Casati (bomber e goleador implacabile). Il torneo è stato magnificamente organizzato da Gabicce-Gradara; folto pubblico nel bel pomeriggio assolato. Per i giovani cattolichini la festa è continuata al ristorante pizzeria “Al Dollaro” di Cattolica. Premiati insieme ai mister con pizza, Coca Cola e gelato. Ha offerto nonno Luciano, super tifoso di questi stupendi birichini giallorssi.


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Il carico fiscale ha raggiunto i livelli massimi

L'INTERVENTO di Enrico Del Prete*

“ Cosa è successo, cosa succederà. Una valutazione ad oggi? Pessima! Egregio Sindaco che fine ha fatto la bella e provocante pensata della rotazione annuale del vice-sindaco? Non è stata più attuata. Valeva solo come provocazione per cacciare Bondi?” tengo a sottolineare senza l’entrata dell’imposta di soggiorno, che in vigore dal 2014 porta ad oggi nelle casse comunali circa 1.100.000 euro. Il bilancio partecipato. Sicuramente non avremo fatto tutto bene e avremo commesso diversi errori, ma una cosa di cui andavamo orgogliosi era l’introduzione del bilancio partecipato, con cui i cittadini, a fronte di risorse messe loro a disposizione, davano indicazioni e priorità alle esigenze della città. Oltre ad aver portato per la prima volta in mezzo alla gente tutti i numeri e come si costruisce un bilancio, dove si spendono i soldi, con iniziativa realizzata presso il teatro Snaporaz. Senza naturalmente tralasciare, ma anzi tornando importanti in tutti quei tavoli e quelle iniziative a sostegno della legalità nella pubblica amministrazione. Poi improvvisamente il tutto si spezza. Iniziano diatribe interne alla giunta, il sindaco invece di rimanere equidistante e garantire tutti suoi assessori e con loro la tenuta della coalizione politica, inizia a mettere sul banco degli imputati il solo Bondi, con motivazioni anche puerili, del tipo la rotazione tra tutti gli assessori, della carica di vice-sindaco frutto come già detto non del caso ma di un accordo elettorale basato sulle primarie. A proposito egregio Sindaco Cecchini che fine ha fatto questa bella e provocante pensata visto che dalla nostra uscita dalla mag-

gioranza avvenuta nell’ottobre 2013, dopo un lungo travaglio anche del suo partito, il Pd, tale carica è sempre rimasta sulle spalle dell’assessore Leo Cibelli? Non doveva girare annualmente?... Pur non comprendendo all’inizio le vere ragioni della nostra cacciata dalla maggioranza l’espressa volontà di togliere la delega al Bilancio al professor Bondi e tanti altri dispettucci, il tempo ci ha poi fatto capire che la nostra visione politica dava fastidio. Da qui la decisione di non sostenere più questo esecutivo. Perché il tempo ci ha dato ragione e cosa è successo nei quasi due anni successivi? Sin dalla previsione di bilancio del 2014 si palesava la volontà dell’amministrazione di aumentare le tasse e non di ridurre, come da noi sempre proposto, le spese superflue, sia per il funzionamento della macchina comunale, che per l’acquisizione di beni e servizi. Di fatto con il bilancio 2014 entrano nelle casse del comune circa 3.000.000 di euro in più rispetto all’anno precedente. Come? Con l’aumento dell’IMU, la TASI, l’addizionale irpef e tutti i servizi a domanda individuale, oltre naturalmente alla neo imposta di soggiorno. Dove siano finiti non è ben chiaro, in quanto la scusa dei tagli dallo stato regge sino ad un certo punto. Anche nei bilanci precedenti infatti i tagli si palesavano in maniera importante eppure si era sempre salvaguardato il cittadino da una parte ed il bilancio dall’altra lasciando spazi di manovra per difficoltà future, o per sopraggiunti imprevisti vista la mole del contenzioso che grava sul nostro comune. La tassazione imposta dal comune ha raggiunto i livelli massimi. E’ cronaca di questi giorni che la tassazione imposta dal comune ha raggiunto i suoi livelli massimi con l’ennesimo aumento delle aliquote Imu, con l’aumento della Tari (tassa sui rifiuti) e con la Tasi al massimo consentito dalla legge senza nessuna detrazione fiscale come da me implorato in Consiglio comunale. Nel frattempo rimanendo in tema di contenzioso il sindaco e la giunta avevano la bella pensata di rescindere la convenzione con l’Avvocatura civica nel luglio 2014. Motivazione ufficiale era che la stessa convenzione ci costa-

va troppo e che attraverso incarichi regolamentati si sarebbe risparmiato. Genialata che in base ai numeri da me richiesti ci ha portato a spendere 127.000 euro nel 2014 per incarichi da contenzioso a fronte dei 50.000 che ci costava prima la convenzione. Naturalmente non solo i costi sono alla base della sciagurata scelta ma anche il privarsi di una figura professionale preparata e con una memoria storica sui fatti del comune base portante per ogni contenzioso e gradi di giudizio. Altro che risparmi, la giunta Cecchini è sempre andata alla famelica caccia di soldi per poi ritrovarsi quest’anno come risulta dal bilancio consuntivo con un avanzo di amministrazione di 6.000.000 di euro. Ovvero soldi non spesi. Anche questa situazione trova difficile spiegazione, in quanto come si può vedere dai numeri nei bilanci precedenti l’avanzo si aggirava sempre sui 3.000.000 in maniera fisiologica anche a causa del Patto di stabilità. Ma da qui al doppio, fatto salvo un procedimento inerente la partita degli swap (derivati finanziari) che vede un milione a noi favorevole per cause precedenti perse dalla banca emittente, gli altri due non è per caso che serviranno per la prossima campagna elettorale, sistemando qualche strada e qualche marciapiede? E pur concordando che la città ha assolutamente bisogno di investimenti e manutenzione perché farli pagare sempre ai cittadini o perlomeno a quelli che pagano le tasse, invece di risparmiare sulle spese? Lotta all'evasione? Un’altra battaglia che tentavamo di portare avanti in maggioranza era quella di rafforzare gli uffici dedicati alla lotta all’evasione, con una ridistribuzione e formazione del personale interno, per evitare che, come invece accade, chi paga le tasse, non le paghi anche per gli evasori. Non dimentico l’arroganza con cui è stata gestita la partita dei sensi unici, la scarsa propensione al dialogo con la città e le categorie economiche che la rappresentano e ritengo che la percezione dei cittadini su quanto fatto da questa giunta sia molto scarsa... ma sicuramente si saranno accorti che pagano più di tasse oggi che nel 2013. E adesso si vuole vendere la farmacia comunale. Chiudo questo mio intervento con una notizia di questi giorni. Non contenti di quanto fatto e speso male, con delibera di giunta comunale il sindaco si appresta di nuovo a vendere la farmacia di Via Del Prete, privando così la città di un ultimo bene patrimoniale. Ma di questo ci sarà spazio e modo di parlare in quella che sarà, come sempre, l’ennesima lotta, dopo quella che aveva momentaneamente stoppato questa scellerata scelta in dicembre, da parte del sottoscritto e come già avvenuto di tutte le opposizioni. *Consigliere comunale Arcobaleno - Sel Federazione sinistra

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Giunta Cecchini: tasse, tasse, tasse Enrico Del Prete

- Quattro anni di amministrazione Piero Cecchini. Cosa è successo, cosa succederà. Una valutazione ad oggi? Pessima! Premessa doverosa. Quanto scritto è chiaramente frutto di riflessioni di parte, in quanto il sottoscritto è orgogliosamente il rappresentante in Consiglio comunale di Arcobaleno-SelFederazione della sinistra, da due anni all’opposizione, ma ho la certezza che le parole siano suffragate dai fatti e dai numeri. Per i più volenterosi e pazienti basta andare a verificare sul sito del Comune tutti gli atti del Consiglio, della Giunta e i vari bilanci dal 2011 ad oggi. Cosa è successo? Vinte le elezioni in coalizione con il centrosinistra unito la nostra parte politica esprimeva il vicesindaco Alessandro Bondi, grazie all’accordo elettorale delle primarie e io come consigliere comunale. Da subito vista la delega al Bilancio, Bondi si preoccupa di mettere in sicurezza il bilancio comunale, considerate le tante criticità che lo stesso esprimeva. Come? Entrando immediatamente nel bilancio sperimentale, strumento messo a disposizione dei comuni aderenti dal ministero di riferimento. Potendo godere di diversi vantaggi tra cui l’avere come interlocutore il ministero a Roma, oltre, grazie all’impegno e alla buona gestione, avere sconti sul patto di stabilità che potessero liberare risorse per gli investimenti, infine individuando un sistema di entrate certe. Di fatto la realizzazione dell’asilo di Via Irma Bandiera non piove dal cielo, ma grazie alla programmazione fatta a suo tempo. Pur con notevoli difficoltà nei quasi due anni in cui siamo rimasti in maggioranza l’imposizione fiscale era rimasta pressoché, invariata i servizi ai cittadini non hanno mai subito scossoni in aumento, quando si è intervenuti per aumenti si è sempre adottato il principio della gradualità, ovvero chi più ha, più paga. Tutto questo, ci

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Palazzate

di Cecco

Renzi e gli insegnanti - Leggiamo: “La scuola di via Irma Bandiera inaugura senza Renzi”. Per furtuna! I maestre j'è già incazèd dur sa lu. Roba che il spliva sota i pumidor... Lungomare - Leggiamo: “Il restringimento del Lungomare Rasi-Spinelli ha suscitato diverse polemiche”. Li pulemiche adès l'in conta un caz. Bsugnèva andè a vutè. Caz!... Vu' cumprà - Leggiamo: “Gli ambulanti al sindaco: ‘Via i vu' cumprà dal mercato’”. I dgiva ma lu?... Il valzer delle tasse - Leggiamo: “Stangata su seconde case e rifiuti: il Comune aumenta Imu e Tari. Nel bilancio mancano 800mila euro”. Tasa og e tasa dmèn a fnirìn in pula cume Tugnìn. Va pu là... In ginocchio - Leggiamo: “Tari, categorie contro gli aumenti: ‘Così ci mettono in ginocchio’”. In znoc 'na, ma a cul rét sì. Os-cia!...

Furti nelle case - Leggiamo: “Calano le rapine, aumentano i furti nelle case”. U s'intènd anche li tassie?... Parco della Discordia - Leggiamo: “Parco della Pace, servono interventi ma il Comune non ha i soldi”. Ma sa tut clì tass cl'aumentè a duvrésme stè cume Mustafaz (l'era quel cal magneva, al biviva e an fèva un caz). Dambat!... Ces-sione farmacia - Leggiamo: “La giunta Cecchini torna sulla cessione della farmacia di via Del Prete”. I farmacésta i n'ha una pulvréna da metie tal cafèlat pri fei stè 12 or al dé sora al water? Isé j'ha qualchicò pri sbadurlés. Da strimulì... 27 alberghi in meno - Leggiamo: “Taglio a 27 alberghi, addio a 300 camere”. Al nost turisme senza albérgh l'è cume caghè tal piat duc u s'magna... Os-cia!... Consigli anti furti - Leggiamo: “Consigli anti furti, assemblea al centro sociale”. Consiglio numero uno: ciapè 'na sciopa!... Ingombranti - Leggiamo: “Abbandono rifiuti, il Comune aumenta i controlli”. Domanda a Hera: c'è da smaltire una giunta in scadenza. La collochiamo tra gli ingombranti?... Zoffoli - Leggiamo: “Alessandro Belluzzi nello staff del parlamentare europeo Zoffoli”. Finalmént avìn trov chi è la sérva d'Zoffoli... Tartarughe - Leggiamo: “Il sindaco inaugura l'Info point sulle tartarughe”. Piero... t'mi delud. Té che t'zé sempre svélt cume la polvra... s'li tartarughie?!? Questa l'ha i calzét... La giunta Cecchini ha applicato una dose massiccia di tasse...

E' una giunta tassicodipendente...

Dicono che i prossimi Accidenti! Un vero candidati a sindaco del tonfo nel passato... Pd siano Pietro Pazzaglini e Corrado Piva...


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Turismo. Fino a quando dunque possiamo continuare così? - Da tanti anni si sente parlare di valorizzazione del territorio, più o meno consapevolmente. Viene da chiedersi quale sia l’approccio per farlo e quali siano i confini di un territorio. Come può una città turistica, in naturale competizione con le sue vicine, dare impulso al territorio che le accomuna, ricevendone, in ritorno, un valore ben superiore e a tutte favorevole? I filosofi di un tempo ci insegnano che le buone domande sono la base di buone risposte. Oggi l’affannata ricerca del “fare” porta, un po’ per necessità e un po’ per la voglia di dimostrare - anche per l’effetto fortemente indotto dal trend che punta più sul convincimento che sulla consapevolezza - a sottovalutare il pensiero inclusivo e quell’approccio alle iniziative e ai progetti che tanto servirebbe a determinare una “positiva reazione a catena”. Se riflettiamo sull’identità di un luogo, mettendo in stretta relazione storia, tradizione e risorse (naturali, economiche, sociali), possiamo decretare la sua vocazione, ma è solo attraverso una visione che abbraccia, oltre alle eccellenze, gli scenari contemporanei e gli stili di vita, che possiamo proiettare in avanti le sue potenzialità, elevare a esponente tali eccellenze e pianificare, per quanto possibile, nel presente, un vero percorso di crescita percepita. Il fulcro, se così vogliamo chiamarlo, è appunto questa risorsa intangibile: la visione. E’ vero che la situazione economica era difficile, ma anche in tempi migliori l’intuizione era protesa verso la soluzione più immediata e immediatamente quantificabile. “Fino a quando” (“Quousque tandem”, Cicerone a Catilina), andremo avanti così? Le cose sono profondamente

‘Quousque tandem?’ ‘Non li teniamo, però abbiamo le bici’ Il Golfo di Rimini da Gabicce Monte

FOCUS

di Diego Olivieri cambiate. Quel che prima era utile, oggi si rivela necessario, evitando parole e aggettivi che ormai si sprecano e che, per inevitabile forza della comunicazione - specialmente in politica - riconducono a slogan molto utilizzati, almeno da un anno questa parte. Fortunatamente in un dialogo sulla carta (come vorrei fosse questo per chi legge) gli hashtag producono una complicazione nella lettura così come succede spesso sui social network, dove però la funzione di indicizzazione vince talvolta sul lessico, creando un “non luogo” in cui, sul web, si trovano tante cose, ma con un senso non sempre coerente. In un territorio, tornando ai nostri luoghi di vita, la coerenza di senso ha un ruolo fondamentale nella percezione di chi non ci conosce o di chi ha ormai un’idea di noi troppo “statica”, anche se positiva. Questo “senso”, che traslato in aspetti sociali e turistici (trovo che le due cose siano molto connesse) appartiene a tutte le città coinvolte, a chi le abita, nonché a chi decide di approdare come turista e goderne le bellezze.

Pensando alle singole città, sarebbe bello trarre spunto dalle buone idee di ogni amministrazione e condividerle, in modo da fornire un senso riconoscibile ed apprezzabile che abbraccia il territorio. Ma purtroppo il forte senso di appartenenza al “campanile” e la competizione (talvolta anche quella politica) prevale sullo spunto - le città balneari sono in competizione ma, ad esempio, tutte amano Gradara . Trovo al tempo stesso che sia molto apprezzabile, ad esempio, la collaborazione tra Cattolica e Gabicce Mare ed entrambe con Gradara - un trittico meraviglioso per i residenti e per i turisti! - anche se

sul ponte che collega Gabicce Mare e Gradara, di recente realizzazione, non trovo espressa quell’idea di territorio integrato, di sostenibilità e di valorizzazione della mobilità dolce di cui tanto si parla. E’ importante comprendere dove andiamo, ma soprattutto dove stiamo, identificando i punti di forza unici, di cosa avrebbe bisogno la città per potenziarli con una moderna modalità di approccio, che tiene conto di tutti i fattori sostenibili. Valorizzare le aree della città, secondo temi di forte interesse quali storia, cibo, arte, shopping, artigianato, aree per i giovani, per rendere ogni percorso una destinazio-

ne portatrice di emozioni e trasformando ciò che già esiste attraverso una connessione intelligente (ciclabili senza interruzioni continue e segnaletica creativa) e facendolo vivere attraverso la realizzazione di eventi (musica, sport e altro) idonei a favorire lo shopping di qualità che le nostre attività propongono. Oltre a ciò, valorizzare la connessione tra le varie città. Sarà un fattore di vitale importanza affinché città “smart” in un territorio inclusivo rispondano al nuovo modo di essere una destinazione non solo turistica ma anche del nostro vivere. Sulle ali dell’identità percepita

e dei servizi, il territorio si espande attraendo l’interesse. Penso al meraviglioso luogo in cui vivo e credo molto alla necessità di un Masterplan: un disegno per la città in cui urbanisti, ingegneri, designers, esperti di green, della cultura dei nostri luoghi, di sostenibilità, di sport, di eventi, di marketing territoriale, di progettazione europea e di fondi, di tecnologia, di energia, di legalità e di aspetti sociali convergano in confronti costruttivi, con il fondamentale e irrinunciabile aiuto di chi ama e vive la città. Pensando che chi l'amministrerà nei prossimi tempi dovrebbe appartenere almeno alle ultime due categorie, sapendola guardare con attenzione come se fosse una figlia. e almeno tra queste ultime (ma prime) due categorie, dovrebbe essere compreso chi la amministrerà nei prossimi tempi. Cercando, assieme, di rendere straordinarie le cose già uniche e stringendo la mano ai nostri vicini per avere insieme un bellissimo territorio da offrire e tante emozioni da raccontare. Ricordo quando più di trent’anni fa mi trovavo con mio padre in un negozio ed insistevo per una nuova due ruote col cambio a 6 rapporti per andare più agevolmente sulle colline. Lui, che amava il latino mi disse, bonariamente, “Quousque tandem?”. La signora del negozio, che gentilmente ci aveva appena offerto due paste, sentendo la frase, replicò: “Mi dispiace, non li teniamo, però abbiamo le bici”. Ne ridemmo a lungo, tutti assieme... Il bello dell’essere romagnoli, infatti, è proprio questo. Non per nulla si dice che, la nostra, è la “terra con l’anima e col sorriso”. Mi piacerebbe che fosse anche ‘senza confine’, come appare nella foto.


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Aperitivo Letterario 8: ultimo incontro con Carlo Lucarelli

Quanti torbidi misteri in Italia... CULTURA Carlo Lucarelli e il suo libro

di Patrizia Mascarucci - Dulcis in fundo, l’ultimo incontro invernale di Aperitivo Letteraio 8, sabato 28 marzo, ha avuto come protagonista Carlo Lucarelli, affermato scrittore, regista, sceneggiatore, conduttore televisivo e giornalista conosciuto in Italia e all’estero. Nato nel 1960 a Parma, vive tra Mordano (BO) e San Marino, a Cattolica è legato per il Premio Gran Giallo Città di Cattolica - meglio noto come MystFest di cui è stato membro della giuria nel 2009, 2014, 2015 e ospite nel 2013. Per il tema Quando lo scrittore diventa detective, sulla narrazione d’inchiesta, scelto per l’edizione marzolina di “Aperitivo Letterario”, Lucarelli ha parlato a ruota libera delle sue indagini sui torbidi misteri dell’Italia, poi trasfuse nei suoi libri e nei suoi programmi televisivi. I libri d’inchiesta - dice - a volte non ottengono i risultati sperati, non smuovono a sufficienza le coscienze, come è accaduto per Roberto Saviano che vive sotto scorta, un fatto che peraltro nei cittadini non sembra destare preoccupazione. Tutti dovremmo essere preoccupati, invece, specie in una Romagna su cui la ‘Ndrangheta ha messo le mani da lunghi anni: eppure, il libro d’inchiesta, appena letto, viene chiuso come fosse con un qualsiasi romanzo. Anche i programmi televisivi d’inchiesta non ottengono i risultati sperati, insiste, finendo nel dimenticatoio, tranne qualche puntata di Report a partire dalla quale a volte si innescano le indagine della magistratura. Per uno scrittore d’inchiesta l’Italia è un paese particolarmente stimolante, anche se tutti i paesi hanno la loro zona oscura, come ad esempio il Lussemburgo dove nel 2013 è caduto il governo a seguito di un’inchiesta avviata per uno scandalo di spionaggio e corruzione. L’Italia ha però una zona oscura par-

ticolarmente sviluppata: si pensi solo alle recenti cronache provenienti dal mondo del calcio, ma anche da quello della gastronomia e dell’alimentazione, per non parlare dei grandi mis/fatti accaduti nel passato diventati veri misteri irrisolti come il caso Mattei o il caso De Mauro o Piazza Fontana, ecc. Sulla strage di Piazza Fontana dice che non è vero che non sappiamo nulla, ci sono cinque punti di verità: appartiene alla strategia della tensione, è accertata la presenza di Ordine Nuovo, accertati i nomi di Freda e Ventura, la vicenda è stata coperta e oscurata dai Servizi Segreti, ne erano informati anche i servizi segreti stranieri. Se questi tragici eventi non fossero accaduti, forse l’Italia avrebbe avuto un’altra evoluzione, l’equilibrio geopolitico europeo sarebbe stato diverso e gli anni di piombo non avrebbero potuto condizionare la politica italiana. Non tutto è da giudicarsi in termini negativi – afferma Lucarelli – in quanto in risposta a questi fatti è stata inventata l’Antimafia, una risposta efficiente al crimine organizzato, studiata da Paesi come il Canada e l’Australia. Lucarelli è uno scrittore d’inchiesta che non può fare a meno di narrare la realtà anche quando scrive romanzi. Il suo genere letterario mescola giallo e noir, ottenendo come risultato un’amalgama dei due stili supportati dall’attenzione dedicata alla ricostruzione della storia e dell’attualità. Nel corso degli anni per le sue inchieste ha avuto modo di attingere ad informazioni di prima mano, talvolta più approfondite di quanto potessero fare i Pubblici Ministeri, tanto che – confessa – per ben due volte è giunto a scoprire i colpevoli senza poterlo dire. Carlo Lucarelli tratta la sto-

ria del singolo e la proietta su di un contesto generale per non disperdere l’attenzione del pubblico distratto ed assuefatto. Sottolinea che l’assuefazione ai fatti di cronaca e a quelli insoluti spesso è indotta. ll delitto di Cogne è stato seguito dai media in modo esagerato ... Le domande che avrebbero dovuto porsi su quel caso in realtà sarebbero state: quante donne come la signora Franzoni uccidono i figli? (Sono circa dodici casi all’anno). Al pubblico interessa sapere perché accadono questi delitti? Sono possibili le narrazioni con approccio positivo o negativo: viene scelto il secondo. L’audience è costruita nel far guardare il “mostro” almeno per un minuto. I suoi programmi televisivi come Blu notte – Misteri italiani, in cui si analizzano crimini insoluti ed episodi controversi della storia italiana, testimoniano l’accuratezza e la metodicità

delle indagini condotte. Lucarelli ci rivela che questi programmi gli hanno dato grandi soddisfazioni, stimolando le coscienze del pubblico: per la prima puntata su Sindona, Calvi, Marcincus e lo IOR è stato tempestato di e-mail che chiedevano dove ci si potesse documentare e quali libri consultare, così come molti giovani si sono appassionati ai temi trattati iniziando per proprio conto percorsi di approfondimento. Nel programma Lucarelli racconta lo scrittore e conduttore televisivo ricostruisce alcune delle più controverse vicende della società italiana: titoli come La mala del Brenta, La quarta mafia, La morte sul lavoro, Nelle mani dello Stato e La trattativa sviluppano attraverso una narrazione serrata quei fatti nascosti ed archiviati dopo anni di metodici ed istituzionalizzati standby, per delineare l’ipotesi di un legame tra Cosa

Nostra, l’economia, la politica ed una parte dello Stato. “Il vantaggio della narrazione televisiva – dice Lucarelli – consiste nel poter far vedere la realtà documentando i fatti narrati. Nel romanzo non è possibile rendere fino in fondo la drammaticità di ciò che accade o che è accaduto, come può essere per esempio lo scoppio di una bomba. Un libro ottiene la stessa audience di un programma televisivo, ma nella trasmissione il messaggio, l’inchiesta, la narrazione arrivano direttamente, vengono compresi meglio soprattutto dai giovani. Il romanzo è meno efficace, nessuno si “scandalizza” per quanto vi è scritto, si è più liberi ma meno efficaci. D’altro canto nella trasmissione non si possono trasfondere tutti i fatti, non si riesce a dire tutto. Vi sono pressioni, querele, e spesso, per non rischiare denunce il programma viene bloccato. Ad esempio non è stata trasmessa La mattanza finché non si sono concluse le elezioni, come non è stata trasmessa la vicenda di Ustica a causa della minacciata querela da parte dei generali dell’Aereonautica. Lucarelli si è occupato anche dei misteri dell’arte in Le muse inquietanti. Per questo programma è stato utilizzato il linguaggio di Blu notte – Misteri italiani: l’arte è piena di mistero, ci si può appassionare al Caravaggio attraverso un tipo di narrazione del tutto insolita e originale per divulgare un tema altrimenti appassionante solo per una ristretta cerchia di persone. Lucarelli passa a parlare, dopo il lungo prologo, del suo libro Albergo Italia, definendola una storia, più che un giallo, piena di colpi di scena, dove non c’è solo un protagonista ma due, il capitano Colaprico e il

carabiniere indigeno Ogbà. L’albergo “Italia” è il più bello di Asmara in Eritrea e a questo punto Carlo Lucarelli ci rivela di aver sposato, lui, una ragazza eritrea il cui nonno era un conduttore di zattere, uno zattiere. Sta ora scrivendo il seguito del libro, che intitolerà La valle e il sicomoro 1889. Non ne può perciò parlare più di tanto, limitandosi ad una traccia della trama: nella parte meridionale dell’Eritrea c’è una piccola città, Saganèiti, una valle dei sicomori, alberi imponenti e fantastici, in cui un giorno un bambino con la sua capra reca per vedere l’occhio rosso del sicomoro (cioè il sole all’alba) e vi trova impiccato il proprietario della tenuta... Siamo dunque ancora in Eritrea, e a questo punto Lucarelli si interrompe confidandoci che ha due bambine, Angelica e Giuliana che amano Pippi Calzelunghe: esse vogliono che lui racconti loro delle storie ma vogliono pure terminarle loro, mettendolo a tacere! cosa non facile ma a loro riesce benissimo! L’origine eritrea non crea loro alcun problema, anche se in Italia dobbiamo ancora superare tante barriere... Ma in Italia, aggiunge, ci si sta bene. Nel paese dove abita, Mordano, la popolazione che era declinata a 1.550 abitanti, oggi ne conta più di 4.000: ci sono bambini cinesi, nigeriani, romeni e le sue stesse figlie sono per metà eritree. Anche l’asilo della parrocchia accoglie bambini di tutte le religioni. In definitiva, un piccolo paese paradossalmente può essere cosmopolita come New York, dove convivono tante etnie. Lucarelli conclude con leggerezza ed ottimismo l’incontro predicendo che una delle sue figlie diventerà Presidente d’America e l’altra Presidente del Consiglio... Per l’acquisto: http://www.ibs.it/code/ 9788806167400/lucarellicarlo/nuovi-misteri-italia.html



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Cattolica 29 agosto 1955, “Il Quintetto Star”. Da sinistra: Aldo Giunta, Furiassi, Fausto Romani, Nunzio Brunoni, Sesto Pagliarani “Alvaro”. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Spazio culturale a disposizione delle associazioni e giovani creativi. Radio-Tv-Editoria-Internet-Arte-Sociale...

Con Radio Talpa nasce SPAZIO°Z

AMARCORD

Quando gli emigranti eravamo noi italiani

Logo di Radio Talpa e dello spazio culturale

Inaugurazione e presentazione alla città dello spazioprogetto domenica 14 giugno alle ore 17. Cattolica, via Del Prete, 7/A. Lo spazio espositivo ospita una mostra di satira politica e di costume con i vignettisti del mensile la Piazza: Brufa, Cecco, Miky

CULTURA Radio Talpa vive e si presenta con 10mila followers E chi l'avrebbe mai detto?!? Radio Talpa vive! Dopo il successo degli eventi per il 30.mo dalla chiusura 1984-2014 (circa 10mila presenze), Radio Talpa è ritornata in occasione della Mostra dei Fiori di Cattolica (30 apr. 1-2-3 maggio). Ospite dello stand del mensile la Piazza, per quattro giorni ha allestito una redazione con trasmissioni in diretta radio-tv. Contenitore culturale “virtuale”: web radio-tv-sito-

internet Adesso un gruppo di Talpisti sta lavorando da un paio di mesi ad un progetto innovativo che sta già trovando molti consensi. Un contenitore polivalente e multimediale che si articola in uno spazio virtuale già in funzione (sito internet, web radio tv www.radiotalpa.it) e uno fisico come luogo d'incontro e sede della radio, redazione di giornale, associazioni, giovani creativi... già in funzione. Nasce SPAZIO°Z Un luogo che diventi punto di riferimento per le associazioni, per piccoli e medi eventi

(presentazione libri, mostre d'arte, incontri e dibattiti, proiezioni di filmati, piccoli concerti, ecc.). Oggi anche questo spazio fisico è già sostanzialmente pronto (cabina di trasmissione radio-tv, sala espositiva e per conferenze, sala incontri). Ha anche un nome: SPAZIO°Z. Cattolica, via Del Prete, 7/A. La generazione Z La Z che caratterizza RADIO TALPA°Z e SPAZIO°Z si riferisce alla generazione Zero o Zeta... ma avremo occasione di parlarne più approfonditamente. Spesso per le iniziative che nascono dal basso, la città è sprovvista di spazi, o quando ci sono costano caro e hanno insormontabili problemi burocratici. Questo penalizza e scorag-

gia chi vuole impegnarsi. Coalizione culturale Fare rete e sinergie (una sorta di “coalizione culturale”) per dare maggiori e migliori opportunità alle persone (giovani in particolar modo). Uscire dall'autoreferenzialità che alla lunga è sinonimo di debolezza. Don Luigi Ciotti (presidente di Libera) dice: “Io sono una piccola persona. Io e te insieme siamo un Noi. Il Noi è più grande e più forte”. Dopo la gloriosa esperienza passata (1977-1984), Radio Talpa entra nella rete e si cimenta con le sfide delle nuove tecnologie della comunicazione: una web-radio-tv. Sarà ancora una Talpa ribelle, anticonformista, ironica... e con tanta buona musica.

Buenos Aires, 1950. Foto ricordo di Giuseppe Paolucci “Usaf” (a sinistra), marinaio in una barca da diporto di proprietà dell’argentino ritratto nella foto



Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

IMPEGNO CIVILE

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“Quando chi sta in alto parla di pace, la gente comune – scrive Bertolt Brecht - sa che ci sarà la guerra”.

Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

LA RIFLESSIONE Papa Bergoglio

di Felice Scalia* - Quando queste righe saranno sotto gli occhi dei lettori, il cumulo delle parole sulla tragedia nel Canale di Sicilia del 19 aprile – quando oltre 800 migranti sono morti nell’ennesimo naufragio e affondamento di un barcone partito dall’Africa –avrà ottenuto una tale saturazione mediatica da renderci ancora più anestetizzati di fronte al dolore dei prossimi condannati all’annegamento. E tuttavia rimane il problema: era evitabile la tragedia? Siamo proprio decisi ad evitare quelle che già si annunziano? «Bisogna fare di più», dice il nostro presidente della Repubblica. Segno che una colpa dell’Europa c’è; sta in quel “meno” di cui ci siamo contentati. Da oltre Oceano risponde Obama: niente cilici, cari europei, tutto è lotta tribale e guerra di religione. Noi non c’entriamo. Tra questi due estremi si collocano i nostri politici, le cui fantasiose “soluzioni” sembrano riguardare solo il modo come tenere lontane queste persone

Ad imporci come padroni del mondo siamo noi, bianchi, occidentali, cristiani. A suscitare guerre per gli interessi delle multinazionali minerarie, energetiche, agroalimentari, ecc., siamo noi importune dai nostri confini. La sola parola “soluzione” ci fa paura. Affiorano reminiscenze naziste. «Quando chi sta in alto parla di pace, la gente comune – scrive Bertolt Brecht - sa che ci sarà la guerra». E quando viene fuori la parola “soluzione” dai discorsi ufficiali, noi sappiamo che c’è la decisione di non risolvere niente. Si fa però di tutto per nascondere all’opinione pubblica una provata constatazione: a causare questi esodi, a provocare queste morti, fondamentalmente, è l’Occidente. Pur coscienti della complessità raggiunta oggi dalla immane sventura dei poveri, resa evidente da questo biblico flusso di popoli disperati, possiamo dire che dalla Libia salpano gli scafisti killer, ma i veri mandanti dei massacri in mare siamo noi. È tempo di gridarla anche “nel deserto” questa verità, così come cerca di fare l’inascoltato papa Francesco. Il nemico del “profugo” africano o medioorientale, è l’assetto economico

chi siamo e verso dove sta andando questa presunta civiltà nostrana. La verità orribile è che questi annegati, questi flussi migratori inarrestabili ci fanno capire che è tempo della resa dei conti, della nostra Apocalisse, dello “svelamento” di ciò che siamo. Siamo membri di una società sacrificale. Siamo, in vari modi, assassini.

I mandanti siamo noi e politico che l’Occidente si è dato. A rendere un inferno inabitabile la terra di intere popolazioni, siamo noi. Come siamo noi che spingiamo i disperati a scegliere tra morte sicura se restano in patria, e morte probabile partendo. Ad imporci come padroni del mondo siamo noi,

bianchi, occidentali, cristiani. A suscitare guerre per gli interessi delle multinazionali minerarie, energetiche, agroalimentari, ecc., siamo noi. Ad assicurarci il monopolio dell’acqua, siamo noi. A fare delle decine di guerre dimenticate nel Pianeta il più grande affare economico, quin-

di a lucrare sulle “belle distruzioni” e sulla morte, siamo noi. Fa male scrivere queste cose. Ma non si può per sempre sopportare questo fermarsi dei Potenti ai fatti giudicandoli “danni” dolorosi ma inevitabili, senza accorgersi che le tragedie sono la password per comprendere

Assassini impauriti, terrorizzati, ma assassini, perché decisi ad “infernalizzare” la Terra. Non si vede all’orizzonte un barlume di progetto di cambiare politiche. Non vogliamo renderci conto di avere sbagliato pretendendo che a decidere sul giusto e l’ingiusto, il disumano e l’uma-

La buona scuola, meno quantità e più qualità Michelangelo visto da Frisoni

di Gianfranco Vanzini

- IL titolo del DDL che il Governo Renzi ha presentato in parlamento è senz’altro buono e merita la massima attenzione da parte di tutti quelli che hanno a cuore le sorti della scuola italiana. Come primo impatto mi viene subito da suggerire al Presidente Renzi questo slogan: “Meno quantità e più qualità”. In molti casi le ore di lezione sono veramente troppe, soprattutto alle elementari e alle medie, programmi assurdi, troppo dettagliati e spesso incomprensibili per bambini e ragazzi, che, anziché innamorarsi di ciò che studiano, incuriosirsi e aprirsi al mondo che li circonda, si chiudono, si annoiano, non capiscono, faticano e appena possono abbandonano la scuola. E non è questo l’obiettivo della scuola. Un eccesso per tutti, anche se so di andare controcorrente: l’inglese. E’ diventato un ritornello, attenzione a non esagerare. Va bene studiarlo perché serve. E quindi studiamolo. Però non trascuriamo l’italiano fino a imbastardirlo o sottoutilizzarlo. La scuola deve avere come suo fine che i giovani escano con personalità complete e armoniose e non ridotti a specialisti. Lo sviluppo dell’attitudine a pensare e a giudicare in modo intelligente, indipendente e libero deve essere sempre al primo posto. Già Einstein un secolo fa diceva: “Respingo l’idea che la scuola debba insegnare direttamente

quelle conoscenze specializzate che si dovranno poi usare nella vita. Le esigenze della vita sono troppo molteplici perché appaia possibile un tale insegnamento specializzato nella scuola”. Se la scuola rincorre la realtà nei dettagli, non ne potrà mai uscire. La scuola, invece, deve dare ad ogni ragazzo quel bagaglio di conoscenze indispensabile per affrontare con coraggio e ottimismo la realtà. Quando nell’azienda che avevo l’onore e l’onere di dirigere, dovevamo fare delle assunzioni avevamo l’abitudine di invitare quelli che erano alla ricerca di lavoro ad un colloquio preventivo. In questo colloquio il compito mio e dei miei collaboratori non era tanto quello di approfondire le conoscenze tecniche e specialistiche dei candidati, quanto quello di cercare di capire di che “pasta” erano fatti. Come ragionavano, come pensavano, come si ponevano di fronte ad un problema, se erano preparati a ragionare con la loro testa o seguivano le correnti in voga. Questo è quello che nella scuola si deve trasmettere. Unito ovviamente alle conoscenze di base indi-

spensabili, ( il classico leggere, scrivere e far di conto) che sono sempre le stesse. La scuola, azienda? No e Si. La scuola non è una azienda. Non ha utili da conseguire, e non ha l’assillo dei costi e dei ricavi. Ha però, come un’azienda, degli obiettivi da raggiungere, ha beni e persone da gestire e da organizzare. Come in qualsiasi organizzazione perciò, serve un capo, che, coadiuvato da collaboratori validi e capaci, sia in grado di costruire una comunità educante. Il Preside è il capo riconosciuto. Non è un monarca, ma è, e deve essere, il capo, con precisi compiti e responsabilità. Molti anni fa un Preside, che ho molto stimato, mi disse: il mio primo dovere è salvaguardare i diritti dei ragazzi. Il compito della scuola è l’educazione dei ragazzi e io devo fare in modo che tutti quelli che operano nella scuola siano orientati verso questo obiettivo comune. Quindi un Preside che sappia verificare in modo corretto e professionale, serio e competente il lavoro dei suoi insegnanti. Come

lavorano, la loro capacità di interessare e coinvolgere gli studenti, il loro rapporto con i genitori e, non ultimi, il loro impegno, la loro puntualità, il loro modo di valutare. E se qualcosa non va avere il potere e il dovere di prendere i necessari provvedimenti. Da ultimo un appello alla libertà di educazione e alla libertà per i genitori di scegliere per i loro figli la scuola che ritengono migliore. Si abbandoni l’anacronistico pregiudizio verso le scuole paritarie. Le tasse con le quali lo Stato paga i costi per la scuola statale sono versate anche dai genitori che mandano i loro figli presso una scuola paritaria. Alla scuola paritaria però occorre pagare una retta, per cui questi genitori pagano la scuola due volte: prima, con la retta, quella per i loro figli e poi, con le tasse, quella per i figli degli altri genitori. Non è né giusto né democratico. Sarebbe giusto che lo Stato rimborsasse interamente ai genitori l’importo pagato, attraverso l’erogazione di un buono scuola, assolutamente e rigorosamente rispettoso della Costituzione. Detto al volo. Lo Stato ogni anno risparmia oltre 6 miliardi di euro per il milione circa di bambini e ragazzi che frequentano le scuole paritarie e ne rimborsa una minima parte circa il 10%. Non va bene. Presidente Renzi ci pensi e provveda!

no, fosse il mercato con le sue leggi. Abbiamo paura di perdere ciò che siamo abituati ad accumulare. Intuiamo che così non si può andare avanti, ma non riusciamo a vederci meno consumisti, meno pronti ad ostentare la nostra superiorità attraverso l’inutile, l’eccessivo che possediamo. Comprendiamo le paure dell’uomo della strada, gli sconforti, la ricerca di sicurezze. Ci rendiamo conto che non abbiamo politici in grado di affrontare l’immane fatica di pensare un mondo “altro”. Ma saremmo fuori dalla civiltà e dalla stessa fede, se stabilissimo che è “naturale” far pagare agli “ultimi” la nostra voglia di vivere e la

L’unica saggezza possibile: scegliere una direzione di speranza oggi, scegliere subito è fondamentale non solo per una esistenza libera dalla paura, ma per il permanere della vita sul Pianeta smodata presunzione di essere “superiori” ai comuni mortali. L’Occidente è ad un bivio. O smette di dirsi umano e cristiano, dato che si ritiene ineluttabile e “di natura” la supremazia dei forti sui deboli; oppure “condivide” ciò che è ed ha: cultura, tradizione umanistica, diritti umani, fino a questa terra che è di Dio, e dunque di tutti, questo pane che la terra ancora ci dona. Nessuno pensa che sia cosa da poco, ovvia e di immediata attuazione. Ma non è follia, è l’unica saggezza possibile: scegliere una direzione di speranza oggi, scegliere subito è fondamentale non solo per una esistenza libera dalla paura, ma per il permanere della vita sul Pianeta. Per quanto mi riguarda io la mia scelta l’ho fatta. Sto con quel pescatore che, ammonito dalla Guardia costiera di non raccogliere naufraghi per non essere accusato di favoreggiamento di immigrazione clandestina, osò rispondere: «Nella mia vita non ho mai lasciato nessun uomo in mare!». Gente come lui è il solo “sale della terra”, la speranza che l’essere umano possa ancora prevalere sulla violenza, il cinismo e l’ottusità delle bestie sazie. *Gesuita



Aziende informano Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

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Nuovo libro della BCC di Gradara sulla Pesaro balneare del Novecento. Lo firma Cristina Ortolani

Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

A Pesaro presentato “Tipi da spiaggia” - “Tipi da spiaggia. Bagni, bagnini e bagnanti nella Pesaro del ‘900” è il libro che racconta l'universo turistico. Curato da Cristina Ortolani, presentato il 10 giugno, alle ore 18, nell'elegante cornice di Palazzo Gradari in Pesaro, è un altro tassello della Banca di Credito Cooperativo di Gradara per restituire alla comunità le proprie radici. “Questa iniziativa - racconta Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara - vuole essere un omaggio alla comunità pesarese, perché tutti possano ricordare e ripercorrere lo sviluppo e la storia di questa città dagli inizi del ‘900: per i più grandi, un’occasione per rivivere quei momenti, per le nuove generazioni, un motivo per non disperdere il passato e poterlo tramandare nel tempo”. “Come Presidente della

Banca di Credito Cooperativo di Gradara - continua l'architetto Caldari - sono profondamente convinto che, questo narrare e recuperare le memorie del passato, possa costituire una spinta, un nuovo impulso culturale ed imprenditoriale a favore del tessuto economico della città di Pesaro”.

“Nei miei primi cinquanta anni di vita - saluta Sabina Cardinali, presidente dell'Associazione Bagnini di Pesarola stagione balneare è cambiata tanto, dalle sabbiature al wifi in spiaggia; lo spirito del ‘bagnino’ (oggi imprenditore balneare) è lo stesso. Disponibilità per i bagnanti, amore per le spiagge ‘religiosamente curate’ e grande rispetto per il mare, foriero della vita. Ringrazio per il sostegno e la collaborazione la BCC di Gradara, l’Amministrazione comunale di Pesaro e quanti si sono adoperati per la buona riuscita del lavoro” “È particolarmente interessante - scrive Cristina Ortolani, l'autrice - ora che si è finalmente riconosciuto il ruolo chiave di turismo e cultura nell’economia italiana, ripercorrere la nascita e lo sviluppo della vocazione turistica della

Copertina del libro e immagine interna

La cultura

nostra città. Riflettere a Pesaro su ‘bagni, bagnini e bagnanti’ significa levare lo sguardo dagli usi e costumi del litorale verso l’idea della città-giardino e verso gli hotel cresciuti negli anni del boom; sovrapporre al Kursaal - ai Kursaal - la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro (la Tomato’s ball di una cartolina da collezionisti), cercando lungo l’asse con Piazza del Popolo i segni di un dialogo tuttora non immune dall’ombra dell’antica cerchia muraria e della barriera Rossini; significa, infine, anche tener conto del rapporto denso di interrogativi con la Riviera romagnola, per rileggere le scelte di un’intera comunità, valorizzandone l’identità nel trascorrere del tempo”.

SALUTE

San Giovanni, donato un defibrillatore in piazza Silvagni

BCC di Gradara, un'ambulanza per i bambini e il territorio di Pesaro VOLONTARIATO

- La Banca di Credito Cooperativo di Gradara si è superata ancora una volta, donando alla Croce Rossa di Pesaro una ambulanza di nuova generazione. La particolarità è che il nuovo mezzo, utile per l’intero territorio pesarese, è attrezzato anche per il trasporto dei bambini. La cerimonia di consegna si è svolta presso la Sala Rossa del Comune di Pesaro alla presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune Sara Mengucci, del presidente della BCC di Gradara Fausto Caldari e del presidente della Croce Rossa di Pesaro Claudio Frulli. “Solo Pesaro e Padova sono dotate di un ambulanza così specifica - ribadisce Claudio Frulli presidente della CRI di Pesaro – adibita per il trasporto anche dei più giovani. Un progetto (www.118bimbi.it) al quale la CRI di Pesaro ha subito aderito e ha trovato nella sensibilità e nel

Il presidente Fausto Caldari consegna il defibrillatore al sindaco Daniele Morelli Pesaro, piazza del Popolo. La consegna sostegno della BCC di Gradara un ottimo e fondamentale partner. Purtroppo l’1,25% degli incidenti annui in Italia è legato ai bambini e senz’altro questo mezzo contribuisce a rendere meno traumatica un esperienza già dolorosa e problematica. Sara Mengucci, assessore ai Servizi sociali ha ringraziato la CRI per l’impegno quotidiano a favore del territorio con l’utilizzo di quasi 150 volontari e la Banca di Gradara per essere sempre vicina alle Istituzioni ed al territorio. “La Banca di Credito Cooperativo di Gradara – racconta il presidente Fausto Caldari – è una vera banca locale che affianca alla tradi-

zionale attività bancaria, un’attività sociale, culturale, di prevenzione e cura della salute e di valorizzazione del territorio molto intense. Negli ultimi anni, abbiamo donato importanti apparecchiature per la prevenzione e cura della salute nei territori di Pesaro e Rimini. Riteniamo la salute, una priorità essenziale, perché significa benessere, fonte di energia, avere entusiasmo, volontà di operare per il futuro proprio e quello degli altri. Continueremo questa attività con grande impegno perché “le donazioni arrivano al cuore della gente” e noi con la gente abbiamo un rapporto speciale che vogliamo continuare a coltivare”.

- Cerimonia in Piazza Silvagni, per i marignanesi Massimo Luppoli e Gabriele Giovannini che lo scorso 29 marzo al bar Turismo di San Giovanni in Marignano attraverso un soccorso cardiorianimatorio hanno salvato la vita al concittadino Giuseppe Spadoni. A quasi due mesi ancora il gesto dei due soccorritori è impresso nella comunità tanto che l’Amministrazione comunale e BCC di Gradara hanno organizzato un encomio. L’istituto bancario in seguito all’episodio ha donato a San Giovanni un defibrillatore che è stato collocato in Piazza Silvagni proprio alla parete della filiale marignanese, in quanto punto strategico e centrale del paese. A

congratularsi con i due marignanesi, Gabriele e Massimo, il Sindaco Daniele Morelli, il Presidente della BCC di Gradara Fausto Caldari, il Dott. Antonio Destro, la presidente di Croce Rossa del comitato Cattolica- Morciano Gabriella Zangheri, ma soprattutto lui il “miracolato” Giuseppe Spadoni che ancora non crede di essere vivo. “L’amministrazione comunale non poteva restare indifferente – esordisce il Sindaco morelli –. La prontezza, la preparazione e la tempestività di Gabriele e Massimo hanno salvato la vita di Giuseppe . L’esperienza che ha vissuto questa comunità è stata importante per tante cose: si

è riaffermata l’importanza del mondo del volontariato e in particolare di queste persone preparate a prestare il primo soccorso”. “La BCC di Gradara - afferma il presidente Fausto Caldari - è una piccola banca locale che opera concretamente a favore del territorio. Poco tempo fa un nostro socio, Giuseppe Spadoni, è stato colpito da un infarto e, su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale, abbiamo deciso di donare un defibrillatore automatico alla comunità. La salute rappresenta un punto cardine del nostro modo di interpretare le esigenze e la salvaguardia del territorio.”


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

La Under 18 conquista il campionato regionale e gioca per il tricolore. La Under 13 fa suo il regionale. La soddisfazione del presidente Montanari

Under 13 e Undwer 18 - Il Team 80 insieme agli squadroni. La data da annotarsi è quella del 24 maggio. Le ragazze dell'Under 18 hanno vinto il campionato regionale (3-0 allo Snoopy Pesaro) e dal 10 al 14 giugno, insieme ad altre 15 compagini, si batteranno per il tricolore. Nello stesso giorno, le giovanissime dell'Under 13 (2-1 allo Snoopy Pesaro) hanno messo in bacheca il titolo provinciale e si cimenteranno per il regionale il 14 giugno a Macerata. Un Team 80 con tanta voglia di vincere quello del Gabicce Gradara volley. Un vero e proprio trionfo per la società del presidente Daniele Montanari, grande l’entusiasmo per gli allenatori Patrizia

Gabicce Mare, Davide del volley Bacchini (Under 13) e Maurizio Moretti (Under 18). “Una doppietta strepitosa - racconta l'allenatore Moretti -. Il Team 80 giunge alle finali nazionali tra le prime dodici squadre d’Italia a livello Under 18, risultato storico ottenuto grazie ad una gara superlativa; si è visto un dominio su tutti i fronti, un vero gruppo, alcune delle quali impiegate anche in B2 come Simoncini, Lachi, Franchi, Ricci, Fabbri (infortunata). Al mattino abbiamo disputato la semifinale con le campionesse uscenti dell’Helvia Recina Macerata e dopo

19-20-21 giugno a Gabicce Monte. Mercatino con vinili, abbigliamento, oggettistica vintage. Vespa raduno e auto d'epoca anni '70. Mini maratona “Disco Diva”, street food GABICCE MARE

Organizza il Comune di Gabicce Mare. La direzione artistica dell’evento è firmata Cristina Tassinari, giornalista e conduttrice radiotelevisiva di Rai 2 no fondato la web radio ‘radio di più’ e fanno serate il cui ricavato va in beneficenza. Si prosegue sabato 20 giugno con Felix, da quarant’anni nelle migliori consolle d’Italia con la Disco Music, il Funk e il Philly Sound; Checco Tassinari, il cui

sonalità e dal metodo di lavoro dei due dj americani della Baia degli Angeli “Bob & Tom”; Area 70, gruppo nato su social ispirandosi a principi e valori di Musica, Amore, Fratellanza, Amicizia rappresentato da Giorgio Paganini, Rubens, Spranga e Mirko Masetti. Giorgio Paganini, dj storico dal 1976 in moltissime discoteche di successo della riviera romagnola, nel cuore ha sempre avuto i due

anni fantastici del 1976 e 77 della Baia degli Angeli; Rubens, altro mostro sacro nel panorama dei dj, ha lavorato in tantissime discoteche e preso parte a molti afro raduni, sia singolarmente che con altri dj in particolare con Mozart, con il quale ha sempre avuto un rapporto di grande amicizia; Spranga dj fonda la propria carriera professionale sulle radici musicali della Baia degli Angeli che poi ha riproposto nel

corso della sua lunga carriera; Mirko Masetti, ideatore di Area 70, con la sua passione musicale in vinile è riuscito a realizzare un gruppo su facebook di 8mila iscritti che lo seguono nelle serate da lui organizzate. Le tre serate saranno accompagnate dalla voce di Frank Porcino: la sua passione per il microfono e il mondo della disco nasce tanti anni fa nei sobborghi milanesi.

GABICCE MARE GRADARA un primo set sottotono siamo riusciti a concludere sul 3 a 1. Nel pomeriggio ci siamo confrontati con il Pesaro Volley: un match perfetto da parte nostra. Abbiamo iniziato con aggressività al servizio e un muro implacabile, e ciò ci ha condotto ad un 3-0 netto. Un roaster, capitanato da Alice Franchi, molto più giovane rispetto all’età della categoria, una sola giocatrice classe ’97 tutte le altre ’98-’99, e per questo voglio ringraziare anche la

Disco Village per 3 giorni - Tre giorni a tutta musica a Disco Diva, il Primo Festival della Disco Music a Gabicce Monte in programma dal 19 al 21 giugno 2015. Una tre giorni incentrata sulla storia della disco Music e dei club: Gabicce Monte sarà trasformata in un “Disco Village” grazie ad allestimenti, dj set, intrattenimenti e concerti. Oltre ai grandi artisti internazionali (Gibson Brother e Leroy Gomez, Kenny Carpenter, Daniele Baldelli) si alterneranno per la prima volta 21 dj, tutti della “scuola ‘70”, per l’aperitivo in strada, dalle ore 18 alle 21 e la domenica fino alle 24. Location dei dj set saranno piazza Valbruna, il piazzale vicino al giardino Valbruna e l’Eden Rock. Si parte venerdì 19 giugno con Enrico il Pazzo: il ‘dj dell’amore’ che ha segnato un epoca con le sue storiche serate al ‘Bandiera Gialla’ e speaker radiofonico icona a Radio Sabbia; Toni Grandolfo, dj eclettico e producer; Claudio Tozzo, in consolle già dal '78, trova grande notorietà quando diviene il simbolo del Genux, la discoteca più’ grande del mondo, oggi dj ed editore di “Radio Studio Più The Dance Station”; Pierre Leonardi, dj di musica disco e funky anni ’70; Soul Brother Company, trio composto da Alberto Gabbricci, Jerry De Maio e Massimo Zompanti, tutti storici speaker e dj radiofonici delle prime radio libere, oggi han-

società che ha creduto in questo progetto. Un grazie anche al volley di Filottrano con il quale abbiamo collaborato, tutto lo staff, i tifosi, le giocatrici, molte delle quali impiegate anche in B2. Aspetto che voglio ribadire perchè davvero l’impegno da parte loro è stato meraviglioso”. “Penso - afferma una sorridente Patrizia Bacchini, allenatrice delle Under 13 - che ricorderò sempre questa data, il 24 maggio: un’ac-

coppiata storica, una duplice vittoria che ci vede rincorrere il titolo provinciale nel campionato giovanile da circa dieci anni, arrivando seconde e finalmente ottenuto in questa strabiliante stagione. Sono veramente soddisfatta delle nostre piccine, che hanno dovuto confrontarsi con una corazzata come la Snoopy. Dopo la sconfitta nel primo set non si sono demoralizzate e hanno messo in campo grinta uscendone vincenti. Non posso non menzionare il primo posto ottenuto dal minivolley nel Torneo di Bottega.

Che dire? Davvero fantastiche. Finalmente: un sogno che è divenuto realtà”. Under 18. Carlotta Simoncini, Viola Andruccioli, Giualia Fabbri, Margherita Lachi, Alice Franchi, Alessia Ricci, Elisa Cecco, Giulia Pelinku, Martina Bellini, Irene Galassi, Giulia Mangialardo, Giulia Carbonari e Sofia Nicoletti Pini. Under 13. Siria Michelini, Sara Fontemaggi, Eleonora Penna, Vanessa Forlani, Lucia Mercolini, Alice Mangani, Martina Forlani, Lucia Ferri, Sophie Silvagni, Martina Delbianco, Eleonora Macrelli, Alessia Generali, Fderica Giolito, Alice Terenzi. Veronica Lisotti

dna musicale si fonda nel mondo black; Enrico Filippini, dj radiofonico dal 1975 e dj dei club dance nel 1976; Carlo Chionna, dj le cui radici affondano nella Disco Music per poi evolversi in altri generi come la House, Deep House, Acid Jazz, Happy Music, Soulfulhouse; Fabio Balato, la cui musica affonda le proprie radici nel funk e nella disco anni 70. Si conclude domenica 21 giugno con Fabrizio Fratta: la musica scandisce il suo battito, inizia a 6 anni a battere sulla batteria, a 8 studia al conservatorio pianoforte e percussioni, a 17 la sua prima esperienza in una disco è da allora non ha mai smesso vantando esperienze nei locali più prestigiosi del centro Italia; Max De Giovanni colleziona da sempre disco music, appassionato di djing e night life, collabora con riviste e siti web, autore di “Disco selector - Professione dj, la storia”, il primo e unico libro che racconta i grandi dj italiani e della monografia di Bob Day (leggendario dj della Baia degli Angeli); Robert Eno, alias Robertino dj, propone sonorità seventies nei propri set di house music e ha fondato il progetto Relight Orchestra; Gianni Maselli nel mondo delle discoteche dal 1978, ha realizzato vari compact disc in stile etnico, funk ed elettronico; Mauro Berretti in arte Ebreo, dj influenzato fortemente dalla per-

GABICCE MARE

S'cateniamoci con la cooperazione - L’associazione cooperativa scolastica S’cateniamoci costituita dalla classe IV di Case Badioli (Istituto Comprensivo di Gabicce Mare) e dalle insegnanti Cristina Vanzolini, Francesca Cherubini, Mirella Campetelli è stata premiata il 5 giugno al teatro delle Muse di Ancona nell’ambito del progetto Crescere nella cooperazione patrocinato dalla BCC di Gradara. Il riconoscimento è venuto per aver realizzato al meglio tutte le sfide del progetto, per aver compreso i valori cooperativi e per averli realizzati nell’impresa e nella didattica e utilizzati per fronteggiare i problemi della relazione quotidiana, per aver documentato l’intero percorso in modo curato, originale e pertinente. La classe ha ricevuto come premio un assegno di 500 euro ed una visita ad una cooperativa di eccellenza.


GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

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Mostra al Mississippi (inaugurazione il 9 luglio). Ha prodotto illustrazioni Amarcord per molti alberghi. Ha organizzatol'associazione “Il Fortino”

Gabicce

di

Magica Gabicce, ospitalità e turismo a Gabice Mare nell'opera di Silvano Magi Dorigo Vanzolini

- L’estate di Gabicce quest’anno si colora dei bellissimi disegni che Silvano Magi, gabiccese doc, ha prodotto per molti alberghi del suo paese negli anni ruggenti del turismo anni sessanta! Dove? In una mostra organizzata dall’associazione culturale il Fortino di Gabicce Mare, che verrà inaugurata giovedì 9 luglio al Mississippi di Gabicce Mare e che sarà aperta al pubblico fono al 6 settembre. Il lavoro, che prevede anche la pubblicazione di un catalogo delle opere, è possibile grazie al sostegno economico della Confcommercio di Pesaro-Urbino e della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Il Comune di Gabicce Mare offre un fondamentale sostegno logistico mettendo a disposizione la suggestiva struttura del Mississippi nonché tutto il lavoro e la disponibilità dei dirigenti dei vari settori in-

Previsti eventi collaterali, tra cui incontri e presentazioni sui temi del turismo e dell’ospitalità IL PUNTO

teressati. Scomparso nel 2014, il gabiccese Silvano Magi ha lasciato un’impronta significativa nella vita della sua città. Artista e imprenditore, impegnato nel settore turistico anche come direttore dell’Azienda Autonoma di Soggiorno di Gabicce prima e di Fano poi, Magi fu figura di riferimento nello sviluppo della vocazione all’ospitalità di Gabicce Mare nel secondo dopoguerra: dalle creazioni grafiche per hotel e pensioni all’impegno nella gestione del ristorante “La Cantina”, dal ruolo svolto nella promozione del Monumento alle

Silvano Magi e uno dei suoi lavori

Genti di Mare di Guerrino Bardeggia fino alle sperimentazioni della “Multivisione” negli anni Novanta. Attraverso la sua vita è possibile ripercorrere più di un quarantennio di storia di Gabicce e di un tratto importante della riviera tra Marche e Romagna. Un racconto le cui tappe sono documentate in controluce dai materiali con-

servati nell’archivio di casa Magi, da lui stesso ordinato e oggi amorevolmente custodito dalla famiglia. Assai ricca, la raccolta contiene tra l’altro bozzetti per locandine, dépliant, progetti per campagne pubblicitarie, cui si affiancano gli album di ritagli dai quali l’artista traeva ispirazione, fotografie e ritagli di giornale dai primi anni Cinquanta a tutti gli anni Novanta. Materiale che, integrato con

ricerche bibliografiche, in archivi pubblici e privati e sul campo restituisce un inedito e coinvolgente ritratto di Gabicce e dei suoi abitanti, fornendo spunti per una riflessione di più ampia portata sull’origine del fenomeno turistico di massa. Grazie alla disponibilità della famiglia che mette questa documentazione a disposizione dell’Associazione “Il Fortino”, l’opera di Magi di-

venta protagonista di un progetto culturale di ampio respiro, articolato tra un’esposizione fotografica e documentaria e un volume, nel quale il materiale esposto in mostra sarà integrato e arricchito con l’inserimento di contributi di esperti e personalità del settore turistico-culturale. Per tutta la durata della mostra sono inoltre previsti eventi collaterali, tra cui incontri e presentazioni sui temi del turismo e dell’ospitalità. Particolarmente significativa, infine, la location scelta per l’esposizione: in collaborazione con il Comune di Gabicce Mare sarà infatti riaperto per l’occasione lo storico locale Mississippi, che visse il suo periodo d’oro proprio negli anni che interessano l’evento. Info e contatti: Il Fortino, associazione culturale - Gabicce Mare associazioneculturaleilfortino@gmail.com - 339 8304013

ARTE

AMARCORD

Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini

Gabicce-Case Badioli 1930. Foto ricordo della famiglia Montanari. Da sinistra: Carlo Montanari, Irene Sanchini, Adele Montanari, Silvano Montanari (in basso a destra). (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Leo Muccioli: “Con gli scarti si fa arte”

- Leo Muccioli raccoglie mattonelle dismesse le frantuma e ci fa cose meravigliose. Racconta: “La prendi, la riduci a pezzettini tipo mosaico e

diventa un'altra cosa”. La sua altra cosa si può ammirare nella sala esposizioni della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. L'elegante e sobrio spazio si trova

a pochi passi dalla Torre dell'Orologio; nel palazzo ad angolo, sulla sinistra, guardando la meraviglia di ingresso al borgo. “Artigianarte” è il titolo della mostra; in cartellone dal 20 al 30 giugno, dalle 17 alle 22. L'artista misanese porta tutta la sua produzione: dipinti, sculture e oggetti di raffinato artigianato, quello creato con i frammenti della “memoria”. Muccioli ha seguito il classico percorso artistico: paesaggio (caratterizzato da un bicicletta), figurativo, fino all'informale di oggi. Se Mirò rubava i colori all'orto di casa, Muccioli li succhia dalla luce della Romagna.


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SAN GIOVANNI

Andrea Agostini osteopata massofisioterapista della nazionale di pallavolo di San Marino

Marignanese alle Olimpiadi dei piccoli stati L'associazione Pagniello PERSONE

compie un anno - Prima candelina il 21 giugno di una realtà nata a San Giovanni in Marignano: l’associazione “Luigi Pagniello” compie un anno. Realtà attiva della Valconca con sede a San Giovanni in Marignano, spegne la prima candelina. L’associazione prende nome da Luigi Pagniello scomparso il 1 settembre 2013 in Colombia all’età di trent’anni, in un incidente stradale avvenuto a Santa Marta dove si trovava da cinque mesi. Una persona votata agli altri che per le sue idee ha meritato di dare nome all’organizzazione di San Giovanni in Marignano. “Nata il 21 giugno 2014, - spiega Marisa Parisi, presidente della Luigi Pagniello l’associazione ha esordito con il progetto Mayo, realizzato in collaborazione con Emergency, con cui è stato realizzato un altro evento il 12 dicembre 2014. Dall’associazione ha preso vita nel settembre 2014 un gruppo di automutuo-aiuto sull’elaborazione del lutto che raccoglie una decina di persone”. Altre attività riguardano l’auto mutuo aiuto per ragazze madri; gli incidenti mortali all’estero; organizzazione di con-

ferenze e seminari. Di particolare impegno è stata l’organizzazione della serata di beneficenza a favore di Emergency di Gino Strada. Una “aperi…cena” con poesia e musica come “Nutrimento per l’anima”. Al pianoforte: Francesca Forani. La serata è stata programmata venerdi 12 dicembre 2014 nel centro sociale di via Matteotti 20, a San Giovanni in Marignano, alla presente dell’assessore ai Servizi Sociali Michela Bertuccioli. Il ricavato dell’evento è stato devoluto a sostegno del centro pediatrico di Mayo per la cura dei bambini del campo profughi di Kharthoum. Introduzione di Claudia Bollini referente locale di Emergency. Risale a fine maggio di quest’anno, invece, una serata di riflessione e spiritualità sul tema “Il senso della nostra esistenza”. La conferenza, gratuita, si è tenuta il 20 maggio nella sala consiliare del Comune di San Giovanni in Marignano, in via Roma 62. Per maggiori informazioni sull’associazione: 392 5042719 www.associazioneluigipagniello.weebly.com -

Praticava una caterva di sport, la scelta fin da ragazzo. “Volevo restare nel mondo dello sport con la professione”

Andrea Agostini

FOCUS

- Un marignanese alle Olimpiadi dei piccoli stati che si sono tenuti in Islanda dal primo al 6 giugno. Andrea Agostini è l'osteopata massofisioterapista della nazionale sammarinese di pallavolo maschile. E' alla sua terza Olimpiade, due anni fa in Lussemburgo; sei anni fa a Cipro. Sposato con la fanese Veronica, un figlio Giovanni, 31 anni, ha aperto il primo studio a Cattolica 10 anni fa. Parte come massofisioterapista; mentre lavora studia da osteopata. Racconta: “L'idea di fare il massofisioterapista matura quando da ragazzo giocavo a calcio. Pensavo che mi sarebbe piaciuto restare nell'ambiente dello sport. Allora, come oggi, la mia figura ha un

ruolo fondamentale per i ragazzi che praticano discipline sportive, sia a livello agonistico, sia per diletto”. “Mentre lavoro - continua Agostini - capisco ancora di più la passione e il piacere che c'è mentre svolgo la mia mansione. Mi iscrivo a Falconara alla scuola per osteopati. Nella stessa scuola per un anno, 2012-2013, faccio anche l'insegnante. Vivevo l'insegnamento con una forte tensione; non proprio

come il massimo della gioia. Così vi ho rinunciato”. Oggi, Andrea Agostini opera in tre studi; uno a Cattolica (piazza Berlinguer 26) ed uno a San Marino (Domagnano) e Pesaro (zona palazzo dello sport). A chi gli chiede chi è per lui il paziente, risponde: “E' innanzitutto una persona, perché io e i miei colleghi non abbiamo a che fare con gli oggetti, e come tale merita rispetto che sia uomo, donna, neonato, anziano,

dotto o ‘ignorante’. Chi si rivolge a me credo si fidi e allo stesso tempo ha un disagio, un bisogno, una necessita’ di stare meglio. La conoscenza dell’anatomia e della fisiologia, l’esperienza pratica unite alla volontà di empatizzare fanno sì che io sia per primo soddisfatto del servizio che offro. Lo devo prendere con cura, con la stessa attenzione che avrei per mio fratello, o i miei famigliari”. Nipote del mitico Athos Lazzari, un insegnante molto amato dai ragazzi cattolichini che aveva animato prima il panorama culturale di Mondaino (da giovane) e poi quello di Cattolica (fu il fondatore della Civica università), Andrea Agostini è il classico bravo ragazzo che piace alle suocere. Curioso, con una caterva di passioni. Alla rinfusa: lo sport (calcio, tennis, il nuoto, il pugilato, kung fu, tai box), la fotografia, l'orto. Ora pratica il crossfit (misto di ginnastica artistica e pesisetica cobn bilancieri), molto in voga negli Stati Uniti. Si è anche tirato su la casa solo con progetto di auto-costruzione. “Ho imparato a fare un sacco di cose”. Nel futuro di Andrea Agostini c'è anche un corso di due anni per diventare osteopata per cavalli.


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Quelli di Pianventena. Fondato da un gruppo di giovani. Lo presiede Matteo Guidi POLITICA

“Siamo vicini di casa in comitato”

La chiesa di Pianventena

COMUNITA' Graziano Gambuti, candidato a sindaco del M5S nel 2014

Graziano Gambuti lascia il consiglio comunale Sfiduciato Marco Morelli - Inquietudine in nella casa del M5S di San Giovanni. Il meetup sfiducia i consiglieri comunali Graziano Gambuti e Marco Morelli. Candidato a sindaco lo scorso anno con un successo straordinario (a San Giovanni in consiglio siedono solo persone del Pd e del M5S) di lista e personale. Persona seria e perbene, Gambuti prima che lo sfiduciassero ha lasciato il suo incarico senza fare polemiche. Nonostante questo continua a frequentare gli incontri del M5S della Valconca. Racconta: “Ci vado perché credo nelle idee del movimento. Me ne sono

andato perché non andavo bene ad un trio di iscritti a San Giovanni. Per dissenso disertavano, e facevano disertare, tutti i nostri incontri. Chi mi conosce sa che sono persona che si assumere le responsabilità. Dato che mi volevano sfiduciare, per coerenza me ne sono andato via prima io. Mi hanno accusato di non essere la persona onesta che sembravo. Invece, credo di aver fatto bene la mia parte in consiglio comunale. A testimoniarlo ci sono le registrazioni pubbliche. Penso di aver fatto un'opposizione sui fatti, ferma, costruttiva e civile”.

- Quando i vicini diventano un comitato… Pianventena. Alla domanda che facciamo al presidente Matteo Guidi; che non ci tiene ad essere chiamato presidente bensì solo Matteo, la risposta è questa: “Siamo dei vicini di casa, amici, coetanei, con qualcuno ci sono cresciuto sin da piccolo, qui, in questa strada una volta campo coltivato oggi casa nostra”. Già perché nella nuova zona residenziale di Pianventena, un fazzoletto di terra con una quarantina di nuove abitazioni, sono tutti giovani ragazzi del posto, che si sono sempre conosciuti e chi non lo era ha fatto presto a respirare quel clima di una volta (dicono) dove il vicino era cosa sacra e buona. “Abbiamo a cuore il nostro territorio - continua il presidente - quello dove viviamo quotidianamente e quello comunale in genere. E per far sì che le cose avessero una logica ed una struttura ci siamo costituiti in comitato”. “E’ nato quasi per gioco ricorda Gudi -. Abbiamo fatto una cena di fine estate nella piaz-

zetta del quartiere, eravamo una trentina di nuovi residenti. La cosa è piaciuta a dir il vero non vedevamo l’ora di rifarla l’anno dopo, ma da trenta siamo passati a ottanta, nel frattempo il quartiere si popolava e la voce era corsa così veloce di questa piacevole serata, che la gente portava parenti, amici: tutti insieme preparavamo la cena e stavamo al caldo a ridere e scherzare. Ma non volevamo che la cosa finisse li, così abbiamo cominciato a vederci, una volta a casa di uno, una volta a casa dell’altro. Le idee venivano messe sul tavolo davanti ad un bicchiere di vino ed una fetta di ciambella preparata vuoi dalla morosa, vuoi dalla moglie e così passavamo le serate insieme, conoscendoci meglio e stringendo sempre di più i rapporti fra noi. Questo fa si che all’interno del quartiere è davvero difficile entrare senza essere riconosciuti subito o eventualmente attirando attenzioni se non si è del posto”. “Abbiamo valutato - chiude Matteo Guidi - cosa era giusto e

bello fare per la nostra frazione e così abbiamo cominciato a spargere la voce a tutta Pianventena di questa nuova cosa, questo nostro modo di voler vivere il quartiere, di sentirci partecipi e attivi al bene comune. Abbiamo fatto volantinaggio porta porta per invitare tutta la popolazione della frazione alla prima riunione ufficiale del Comitato, l’afflusso c’è stato ed eravamo piacevolmente sorpresi ed anche imbarazzati. La frase con cui abbiamo esordito è stata che questa non era una riunione politica, ma una riunione tra vicini di casa, di chi ha a cuore i posti in cui è nato, cresciuto e ci abita. Era importante far capire subito le nostre idee in merito. Dobbiamo dire che siamo stati subito ben accolti dalla amministrazione comunale che non disturbiamo mai perché, appunto, ci teniamo a fare le cose per conto nostro”. Il Brûlé la sera di natale, il carro di Carnevale, il fuoco di San Giuseppe, la cena sotto le stelle in agosto, interventi attivi

nei parchi pubblici dove recentemente hanno riverniciato tutti i giochi e sistemato le panche. Hanno ripristinato la recinzione della parrocchia che era venuta giù nel tempo. Insomma, quando vedono che c’è un lavoretto da fare lo prendono come se fosse nel loro giardino col compenso di essere tutti insieme a farlo. Questo lega. E se uno ha bisogno può contare sul suo vicino o quello più in la. Hanno una chat su WhatsApp dove ci sono tutti e si scambiano ogni giorno messaggi: a volte importanti a volte solo per fare due risate. Sono circa un centinaio di soci e vorrebbero essere ancora di più… basta contattarli ed entrare a far parte di questa grande famiglia. Quelle cose che una volta era nella normalità fare, ma oggi riuscire a portare a termine tutti i sogni e progetti diventa una grande conquista e soddisfazione. Facebook: Pianventena.it www.Pianventena.it

- Tra i 600 e i 700 euro netti. Questo è l'emolumento di Daniele Morelli, sindaco di San Giovanni. Pubblichiamo sopra il cedolino di gennaio per chiarire da una parte (troppe le voci sulla “paga” ), dall'altra informare i marignanesi.


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MORCIANO

Giovani col futuro davanti. Che cos'è la rete nella riflessione del liceale Alessandro Uva

MORCIANO DI ROMAGNA

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

L'uomo di oggi schiavo Foro Boario (e controllato) dalla tecnologia ALLEGRO MA NON TROPPO

Olandesi a Morciano - Il famoso comico

inglese Mister Bean si è fermato a Carpegna durante il passaggio della rievocazione della Mille Miglia. A Morciano invece hanno fatto sosta una ventina di equipaggi. Si sono fermati al bar Roma per cappuccino & C. A cavallo tra gli anni '70 ed '80, a Morciano arrivavano in vacanza decine di famiglie. si raccontano centinaia di belle storie. Alcune famiglie continuano a venire.

Tema sviluppato in classe. Nella seconda liceo classico di Pesaro

Il dio romano Mercurio (Hermes per i greci), simbolo di Morciano, messaggero degli dei, dio dell'intelligenza, della furbizia, dei viaggiatori, dei ladri e altro ancora

GIOVANI E NON SOLO

Olandesi davanti al bar Roma

Tienesi - “Tienesi”. Qual è il suo arcano significato? La parola si può leggere sul mitico vecchio portone verde di via Ronci nella Morciano Vecchia, dove da anni la mente raffinata dell'avvocato Maurizio Bigi fa pendere cartigli che sono fioretti del pensiero. L'ultimo è composto di una sola parola. Come dice qualcuno: less is more (con poco si dice moltissimo). C'è anche chi ricorda che il teorema di Pitagora è composto da 18 parole, i Dieci Comandamenti da 280 e la teoria della relatività di Einstein che sorregge il mondo di meno: E uguale Mc2. La suddetta parola è composta da sette lettere; e il sette è un numero primo. Sembra che la natura sia costruita solo da numeri primi. Ad esempio, lo sono i filamenti delle foglie, le squame dei pesci, il numero dei capelli. Sette sono i re di Roma. Bigi saprebbe inanellarti, a memoria naturalmente, tutti gli imperatori romani e le loro vite. Se qualcuno ha tempo per sorridere e riflettere si può fare una capatina e fermarsi davanti al portone verde di via Ronci; screpolato come fosse un'opera d'arte moderna. Maurizio Bigi è il proprietario del Teatro Ronci. “Tienesi”, quale messaggio? Nei luoghi di incontro della capitale della Valconca tutti ne parlano. All'inizio fu il Verbo.

- Catone si sbagliava nel 200 prima di Cristo. Si lamentava che i giovani non rispettavano più gli anziani e le regole (cosa che fa sorridere a distanza di secoli). I giovani intelligenti sono sempre tali, un po' come le stagioni. Alessandro Uva appartiene a quest'ultima categoria. Frequenta il Liceo classico a Pesaro; la seconda. Inoltre, fa pianoforte classico al conservatorio Rossini, sempre a Pesaro. Il suo sogno è fare il musicista di jazz (si esercita circa 5 ore al giorno); in seconda battuta il giornalismo. Ecco la sua riflessione sulle nuove tecnologie.

- Se tecnologia fa rima con antropologia. L’indissolubile legame di “sottomissione” instaurato tra tecnologico e umano è diventato un potente mezzo per analizzare e (ahinoi) controllare l’uomo. È ormai consolidato, e dobbiamo prenderne atto, che la tecnologia è fuggita dalla portata dei suoi creatori, gli esseri umani. La vorticosa scalata del “Dio progresso” è aumentata certamente in modo esponenziale nell’ultimo ventennio con la prepotente affermazione di Internet e i vari figli Google, Youtube, Facebook, Twitter. Nell’iniziale entusiasmo verso questi nuovi strumenti, entusia-

smo trasformatosi poi in bulimia e infine in vera e propria sottomissione, non abbiamo avuto il tempo di capire quando tutto ciò è iniziato. Quando abbiamo smesso di controllare Internet ed esso ha iniziato a controllarci? In attesa di una risposta certa, non ci resta che abbandonarci a un’Houellebecquiana sottomissione cercando però di comprendere e analizzare le cause di essa e tutto ciò che implica. “Internet registra tutte le tue scelte” scrive Carlo Freccero su “Rolling Stone” di marzo, “Lo fa per i consumi, per inviarti una pubblicità mirata e lo fa con le tue idee politiche, per proporti post in sintonia con le tue convinzioni”. È proprio questo il punto: attraverso le pagine che più spesso frequentiamo, Internet elabora algoritmi per cui assimila i nostri gusti, le nostre paure, le nostre ansie e sulle base di ciò ci propone prodotti inerenti ad esse: pillole dimagranti se sei sovrappeso, prodotti anticalvizie se noti che stai perdendo i capelli, opuscoli di religioni new age, libri che

vorresti leggere e che un minuto prima hai cercato sulla web page di una qualsiasi libreria. Il fatto di creare un mondo a nostra misura, rinchiuderci in una bolla di sapone dove tutto è perfetto e ad ogni problema c’è una soluzione assume caratteri sicuramente inquietanti, soprattutto perché sentiamo la nostra privacy violata. Internet ci spoglia, ci rende nudi come non potremo esserlo davanti a noi stessi. Ci svela le paure che non abbiamo il coraggio di confessarci e da protesi umana diventa esso stesso l’essere umano che ci abita. Se da un lato il mondo del web (per non parlare poi del “deep web”, non basterebbero 10 articoli) è contornato da un’alone di mistero e Orwelliana distopia, è altresì vero che, come suggerisce il titolo, Internet è diventato un forte strumento di critica e analisi dell’uomo. La nuova antropologia nasce proprio da esso, e i social network sono il terreno fertile su cui compiere lo studio. Nati come cassa di risonanza del pensiero di tutti, i social network appaiono come la più

compiuta forma di democrazia che la civiltà abbia sfornato (ed è significativo il fatto che sia virtuale). Una democrazia però eccessiva, e Polibio ci ammonisce sul pericolo che essa possa degenerare in anarchia. Infatti in Facebook, Twitter e così via si concentra anche la cloaca umana che altrove non troverebbe voce o sarebbe pesantemente punita. Quante volte ci è capitato di leggere commenti xenofobi, razzisti, fascisti, che inneggiano alla violenza e alla morte? Il web ne è pieno e non occorre troppo acume per capire che la causa è soprattutto la possibilità dell’anonimato. Negli anni 70 i giovani esprimevano anche il proprio dissenso attraverso graffiti, striscioni, imprimendo un segno e rischiando il “linciaggio” da parte delle forze dell’ordine. Oggi no, le persone abbandonano la propria identità in favore di un più vantaggioso “nickname” che consenta loro di non essere scoperti. Ed è proprio qui che si deve concentrare l’antropologia: nella società di oggi si sono persi completamente i valori di coraggio, forza, vis polemica, pathos che caratterizzavano l’epos omerico. Manca un sano dibattito, a volto scoperto, e tutti noi appaiamo sempre più lobotomizzati nella sottomissione iniziata ormai più di venti anni fa. Sembriamo sempre più persuasi dall’ “idea sconvolgente e semplice, mai espressa con tanta forza prima di allora, che il culmine della felicità umana consista nella sottomissione più assoluta.” Houellebecq docet. Alessandro Uva

PERSONE

Tappeti, Fayaz perito del tribunale di Rimini

Morciano di Romagna Via Roma 73 - Tel. 0541 - 988137

Hossein Fayaz

- Altro piccolo primato Morciano. Hossein Fayaz, il morcianese di origine iraniana, in Italia dagli anni '60, è stato ammesso come consulente tecnico e perito di tappeti ed arazzi del Tribunale di Rimini lo scorso 20 maggio. E' passato al vaglio della Commissione per la formazione del Ruolo dei Periti e dei Consulenti Tecnici istituita presso il Tribunale di Rimini. E' entrato nell’albo dei Ctu (Consulenti tecnici di ufficio, materia civile) e dei periti (materia penale). Fayaz è anche autore del “Manuale dei tappeti”, libro pratico per l’acquisto e la manutenzione dei tappeti orientali (2008), de “Il tappeto persiano: cultura e società orientale a casa” (1981). Per più di 30 anni è stato importatore di tappeti orientali. Hossein Fayaz cittadino italiano dal 14 agosto 1981 con il decreto presidenziale del presidente Sandro Pertini, era già dal 19 novembre 1981 prima a Pesaro e in seguito dall’undici luglio 2003 a Rimini, iscritto nel ruolo dei periti ed esperti di tappeti ed arazzi presso le Camere di Commercio delle due province.


MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

- Il sindaco Claudio Battazza rimpasta la sua giunta. Il 29 maggio, come vuole la prassi, gli assessori in carica hanno rimesso il mandato al sindaco. Nell'arco di qualche ora, il sindaco ha provveduto a nominare i nuovi assessori e ad attribuire le deleghe ai consiglieri comunali. Nel consiglio comunale del 28 maggio Filippo Ghighi, primo dei non eletti, prende il posto del dimissionario Corrado Montanari. Il consiglio comunale ha ratificato la staffetta all’unanimità. A Corrado Montanari è andato il ringraziamento del sindaco e di tutti i gruppi politici per l’impegno e il lavoro svolto nei sei anni di mandato. Rispetto alla vecchia squadra Battazza vi sono due conferme, il vice sindaco Stefano Dradi (con deleghe ad Affari generali, Affari legali, Edilizia privata ed Urbanistica) e Ivan Tagliaferri (Rapporti con l’Unione Valconca, Riorganizzazione istituzionale e dei servizi in ambito sovra-comunale e Semplificazione amministrativa. Entrano in giunta l’attuale consigliere comunale Claudia Corsini con deleghe al Commercio, Attività economiche e produttive, Eventi e politiche giovanili e, in qualità di assessore esterno, Federica Giannei alla quale sono state attribuite le deleghe all’Istruzione e politiche educative, Edilizia scolastica, Servizi sociali e welfare. Escono dalla giunta Stefania Gostoli ed Evi Giannei (quest’ultima permane nella sua qualità di consigliere comunale), zia della

Battazza rimpasta la giunta Dopo sei anni, si è dimesso da consigliere comunale Corrado Montanari. Gli è subentrato Filippo Ghigi

LA POLITICA

Federica. Le deleghe attribuite ai consiglieri comunali sono così suddivise: Corrado Bernabei (Lavori pubblici, patrimonio, ambiente e politiche per la casa), Filippo Ghigi (Cultura e Bilancio), Matteo Gobbi (Sport, mobilità, viabilità e parcheggi), Michela Morganti (Pari opportunità). Rimangono in capo al sindaco le deleghe al Personale e alla Sanità, vista anche la vicenda della casa di Cura “Montanari” che il primo cittadino intende seguire in prima persona. “Ad un anno dalle elezioni che hanno visto la riconferma alla guida dell’amministrazione di Morciano di Romagna della Lista ‘Morciano Futura’ - commenta il sindaco Battazza - io e gli altri componenti del gruppo abbiamo svolto una riflessione molto ap-

Da sinistra: Federica Giannei, Claudia Corsini e Filippo Ghigi

profondita circa la necessità di apportare alcuni cambiamenti alla compagine di giunta. Lo abbiamo fatto perché ce lo eravamo ripromessi al momento delle elezioni, in seguito alle quali tutti

insieme avevamo stabilito che a far partire il nuovo mandato sarebbe stata la squadra uscente ma che dopo un anno avremmo valutato qualche avvicendamento che permettesse di dare responsabilità a persone nuove. Io credo che tra i compiti di un amministratore non vi possa essere unicamente il governare e l’amministrare la cosa pubblica, ma anche il dovere ‘civico’ di aiutare a crescere una nuova classe dirigente, cosa della quale oggi ne sentiamo un gran bisogno. Nel dibattito politico è frequente il richiamo al ‘lasciar posto ai gio-

24 giugno. Serata nels egno della ROMAGNA E del SANGIOVESE. In piazza un gruppo di ballerini, ‘Le sirene danzanti” di Mirko e Sandra?, con mentre i ‘Carry On’ propongono un dj set anni 70/80. 1 luglio. CANDY NIGHT

con la voce di Tuscja Klun e il sax di Filippo Dionigi interpretano i grandi successi della musica nazionale ed internazionale. Inoltre, uno spettacolo di ginnastica ritmica a cura dell’Asd Ginnastica Rimini e ‘Storie in piazzetta’, letture per bambini a cura della Biblioteca comunale. 8 luglio. LET’S TWIST AGAIN con la ‘Rimini Dance Company’ una serata da ballare e mega cocomeraia per tutti. Durante ogni serata è operativa l’associazione ‘Il giardino delle idee’ che tiene corsi gratuiti per bambini. E' possibile divertirsi col Ludobus, grande

vani’ poi però occorre che questo non rimanga un assunto di principio ma che sia un comportamento realmente praticato, ed è ciò che ci proponiamo di fare noi oggi a Morciano, con un’ottica che vuole essere sempre di più indirizzata ad un orizzonte più ampio di quello dei confini comunali, perché gli amministratori dell’oggi e del domani dovranno necessariamente ragionare in termini sovracomunali sia per l’esercizio delle funzioni e dei servizi che per future operazioni di fusione tra i comuni stessi, perché quello deve essere il nostro obiettivo”. “Nei restanti quattro anni di mandato, e ci auguriamo anche dopo - continua Battazza - vogliamo lavorare proprio su questo e lo vogliamo fare mettendo in campo energie giovani e fresche, con la piena condivisione ed il supporto di chi fino ad oggi ha lavorato in amministrazione con ruoli di primo piano, perché anche solo mettendosi al servizio di chi si accinge ad iniziare una nuova esperienza si assolve a quel ‘dovere civico’ al quale facevo accenno prima. Voglio ringraziare tutto il gruppo della disponibilità dimostrata, ma in particolare Stefania Gostoli ed Evi Giannei per il prezioso e straordinario contributo dato in questi sei anni perché sono

davvero state dei pilastri di questa amministrazione e sono certo che la loro esperienza sarà messa a servizio di chi si accinge ad iniziare oggi un lavoro in loro sostituzione”. Andiamo a vedere chi sono i volti nuovi. Claudia Corsini. Eletta in consiglio comunale alle elezioni amministrative 2014, ha ricoperto fino ad oggi l’incarico di consigliere delegato alle Politiche ed eventi giovanili. 29 anni, laureata a Bologna in Sociologia con Magistrale specialistica in gestione ed organizzazione delle politiche e dei servizi sociali, ha appena terminato un Master Anci (associazione nazionale comuni d’italia) in Pubblica Amministrazione. Federica Giannei. Figlia di Romeo, grande capo dell'Ausl di Rimini Sud 38 anni, psicologa e psicoterapeuta, madre di una bimba di 5 anni. Impegnata in attività sociali e di volontariato con esperienza lavorativa come psicologa dal 2007 al 2009 presso l'Ausl di Rimini, ha partecipato alla conduzione dello sportello psicopedagogico dal 2004 al 2012 presso l’Istituto comprensivo Valle del Conca di Morciano e da diversi anni collabora con il centro per le famiglie distrettuale, essendo referente della sede di Morciano e, dallo scorso anno, anche di quella di Riccione. Dopo le elezioni del 2014, come nella natura delle cose e degli uomini, non mancarono le polemiche sulla scelta degli assessori. Ora sarà stata la stessa cosa.

EVENTI

Un'estate di eventi

Si parte mercoledì 17 giugno con la COW NIGHT. ‘Black Devils’ si esibiscono in balli country ed a tema.

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Escono Evi Giannei e Gostoli e entrano Claudia Corsini e Federica Giannei.

EVENTI

- “Morciano is magic”. E' il cartellone degli eventi estivi in salsa morciaese. Le danze si aprono il 17 giugno e chiudono il 19 di settembre.

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contenitore itinerante carico di giochi ed attrezzature, oltre alla mostra scambio riservata ai bambini e denominata ‘I ricordi in soffitta’ 18 e 25 luglio. Per due giovedì di seguito, il 18 e il 25 giugno, si tiene il primo ‘Festival della creatività in Valconca’, con due rassegne in forma di apericena preso il salottogiardino del Centro Giovani. Creativi, produttori di arte e artigianato, artisti della cucina e del buon vino, fantasisti, artisti del caffè hanno uno spazio per mettere in mostra le loro creazioni e le loro capacità.

CreatiValconca: cultura eeno-gastronomiasottolestelle - Il primo “Festival della Creatività in Valconca” è lo spirito dell'aia della casa colonica romagnola il 18 e 25 giugno nel giardino del polo giovani di Morciano, a due passi dal Conca, uno dei luoghi che ha caratterizzato l'identità morcianese. Si fa cultura, si ascolta musica e si degustano le eccellenze eno-gastronomiche della Valconca. Un apericena che inizio alle 20; vuole essere un teatro a cielo aperto dove si racconta, si ricorda e si fa degustazione. Organizza l'associazione culturale CreatiValconca. Racconta Fabio Masini, musicista, professore al conservatorio Rossini di Pesaro, uno degli ispiratori: “Tutto quello che propone la nostra associazione è per aggregare le energie giovanili, e non solo, di Morciano e della Valconca. Energie e 360 gradi su più fronti: cultura, musica, eventi, vetrina eno-gastrono-

Quelli di CreatiValconca

mica. Un grande contenitore dove chi ha idee e voglia di fare si può esprimere. Vorremmo fare cultura e commercio”. CreatiValconca si è costituita lo scorso 16 ottobre sullo slancio di Fabio Masini, Simon Soprani e Andrea Fronzoni. L'intento, per usare un'espressione forte non meno che ad effetto, è costruire un centro nevralgico per la creatività dei giovani. Il neonato contenitore parte col piede giusto: ha le competenze ed ha i contenitori. Ora non resta che intrecciare le due eliche e decollare. Il trio è ben assortito.

Fronzoni si occupa di teatro. Masini di musica ed eventi. Soprani di musica. Masini: “Vorremmo essere una struttura viva, attiva con proprie produzioni. Vorremmo far convergere i giovani e portare il nostro polo dentro Morciano e viceversa. Vorremmo fare un percorso con tutte le altre realtà associative morcianesi, sia commerciali, sia sportive, sia di volontariato. La nostra vorrebbe essere un'associazione che sappia dialogare con Morciano e con la Valconca”.


BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO - Martedì 26 maggio, alle 12 presso la Sala del Buonarrivo della Provincia di Rimini corso d’Augusto, 231, il bilancio primo anno di attività di“Impresaidea” all'interno di un percorso più ampio.

PER I GIOVANI

- Sbankiamo compie tre anni. Nell'anno scolastico 2014/2015 ha coinvolto circa 1.750 studenti. E' un progetto di educazione finanziaria e imprenditoriale nato dall’incontro fra Caritas Rimini e Banca Popolare Valconca, uno degli enti fondatori. Ha regalato importanti risultati: 70 classi di 10 Istituti secondari di primo grado e 6 di secondo grado di Rimini e provincia, per un totale di 1.750 studenti. L'impalcatura dell'idea è il coinvolgimento, la formazione interattiva, quell’«imparare facendo», il cui obiettivo non è soltanto rendere attraente il

Bpv, “Sbankiamo” coinvolti 1.750 studenti L'idea è il coinvolgimento, la formazione interattiva, quell’«imparare facendo», il cui obiettivo non è soltanto rendere attraente il mondo finanziario e d’impresa, bensì tradurre il difficile in facile incoraggiando i ragazzi allo sviluppo di una maggiore consapevolezza delle proprie scelte in ambito economico

Il progetto compie tre anni; 70 classi di 16 istituti scolastici (10 di primo grado e 6 di secondo)

Le formatrici di “Sbankiamo”

Di queste, tre le Scuole direttamente formate dalla Banca Popolare Valconca: gli Istituti d’Istruzione secondaria Inferiore “Broccoli” di Morciano di Romagna e di San Giovanni In Marignano, e l’ISISS Morciano “Gobetti-De Gasperi”, per un totale di 11 classi. Quiz, esercizi, momenti di dibattito e di riflessione; e ancora simulazioni, giochi di ruolo e analisi critica dell’attualità: in questi primi tre anni di attività le formatrici di sbankiamo, un team di giovani dipendenti Caritas e delle Ban-

mondo finanziario e d’impresa, bensì tradurre il difficile in facile incoraggiando i ragazzi allo sviluppo di una maggiore consapevolezza delle proprie scelte in ambito economico.

che partner – fra cui la stessa BPV - hanno incontrato oltre 4.150 alunni. Novità di quest’anno il programma Impresidea, incontri finalizzati all’analisi delle diverse fasi di creazione e gestione d’impresa partendo dall’idea, passando per lo sviluppo di un business plan, fino alla realizzazione e alla vendita, reale, in un mercato grazie a piccole sovvenzioni infruttifere, da restituirsi quasi come un reale prestito bancario: fatti questi che confermano come sbankiamo sia un progetto in costante rinnovo e crescita, nei numeri e contenuti. Laura Lucagrossi

LA STORIA

Banca Popolare Valconca, premiata dalla Camera di Commrecio

La copertina del libro

Riconoscimento per essere iscritti nel registro delle imprese storiche con più di 100 anni di lavoro - La Banca Popolare Valconca è stata premiata dalla Camera di Commercio di Rimini lo scorso 22 maggio, presso la sala convegni della Camera di Commercio di Rimini durante la tredicesima Giornata dell'Economia, iniziativa annuale contemporanea del sistema delle Camere di Commercio italiane. La consegna dei diplomi riservata a chi è iscritto nel Registro nazionale delle Imprese Storiche con più di 100 anni di esistenza.

Il direttore generale della Bpv Luigi Sartoni (a sinistra) riceve il riconoscimento dal presidente della camera di Commercio di Rimini Fabrizio Moretti

Ha ritirato il premio per la Banca Popolare Valconca il direttore Generale, Dott Luigi Sartoni. Il Registro delle Imprese Storiche italiane è stato istituito nel 2011 da Unioncamere in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia con il motto: “Le radici del futuro”. Vuole essere

strumento di valorizzazione delle imprese che, nella longevità ultracentenaria, testimoniano le trasformazioni e i caratteri più profondi dell’identità nazionale e territoriale; è attraverso la capacità di coniugare innovazione e tradizione, apertura al mondo e appartenenza alla comunità locale.

Insieme alla Bpv premiati: la ditta Balducci Corrado, la società Galvanina SPA, che si vanno ad aggiungere alle altre due ditte della provincia di Rimini presenti nel Registro (Pazzini Stampatore Editore SRL e Stamperia Artigiana Marchi di Lara e Gabriele Marchi).

Morciano, la sua storia raccontatadaEgidioBelisardi - “Amo il mio paese perché vengo da molto lontano”, soleva dire quella mente raffinata e introversa dello scrittore piemontese Cesare Pavese. Deve essere stato così anche per Eugenio Belisardi, un morcianese che aveva trovato fortuna e lavoro (giornalista a San Marino). Aveva scritto una storia di Morciano dagli albori ai suoi giorni, anni Settanta. E' stato donato alla città grazie alla sensibilità della Banca Popolare Valconca. Titolo “Morciano”, sottotitolo “Il cammino storico, culturale e umano dalle origini a oggi” (Panno editore). Volume di grandi dimensioni, arricchito da tantissime istantanee, è stato presentato lo scorso 11 giugno nella sala conferenze dell'istituto di credito. E' forse il libro che dovrebbe stare in ogni casa dei morcianesi vecchi e nuovi.


MORCIANO

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Bell'incontro culturale a quattro di storia locale: Chiaretti, Cirelli, Delucca e Garattoni - Promosso da “L’Ape del Conca” e dalla Banca Popolare Valconca, martedì 10 marzo si è tenuto a Morciano un “Confronto di studi, ricerche, idee, sull’identità storica di Morciano e della sua Valle”, al quale hanno partecipato Angelo Chiaretti, Enrico Cirelli, Oreste Delucca e Mario Garattoni. Sull’argomento le posizioni, notoriamente, sono divergenti. In questa sede pubblichiamo l’intervento di apertura di Oreste Delucca, il quale – per avviare il dibattito – ha sinteticamente illustrato il “Percorso storico della Valconca, dalla Romanità al Medioevo” secondo le conclusioni prevalenti cui è giunta ad oggi la ricerca. In Età Romana, la colonizzazione dell’area avviene attraverso la bonifica e l’occupazione della pianura valliva, mediante la pratica della centuriazione (le attestazioni storiche e materiali non mancano). Vi si trovano due strade principali: la Via Flaminia (maior) sulla costa, diretta a Fano; la Via Flaminia minor nell’interno, che da Rimini punta direttamente a sud, congiungendosi con l’altra ad Acqualagna. La seconda è meno agevole, ma più breve (infatti, nel triangolo rettangolo “Rimini-Fano-Acqualagna”, la Flaminia Minor corrisponde all’ipotenusa). Il fiume Conca segna il confine

Morciano: un paese, una valle, una storia Mario Garattoni e Oreste Delucca

CULTURA di Oreste Delucca fra due regioni: l’Umbria Adriatica e l’Emilia. In corrispondenza di ogni fiume si è riscontrata l’esistenza di un municipium. Quello legato al Conca, sotto il profilo archeologico è stato ipotizzato a S. Pietro in Cotto che, essendo posto alla destra del fiume, apparterrebbe alla regione Umbria. Sotto il profilo onomastico, Francesco Vittorio Lombardi l’ha identificato col Forum Julii Concubiensium, l’unico municipio di quella regione che ancora non era stato localizzato sul territorio (e che nella sua denominazione richiama il Conca). Detto municipio è posto sulla Flaminia Minor (Enrico Cirelli nei suoi scavi ne ha trovato un tratto inghiaiato) e si collega (tramite un percorso vallivo) a mare con la Flaminia

Maior, a monte con il municipio di Pitinum Pisaurense (cioè Macerata Feltria). Nella piena età romana, priva di pericoli, sulla Flaminia costiera non si rendono necessari insediamenti militari e/o fortificati, pertanto la Cattolica di quel tempo è un nucleo aperto ed ha solo fun-

zioni logistiche e commerciali. La situazione si modifica con l’avvento delle invasioni barbariche e la caduta dell’impero romano. I motivi di scontro sono numerosi e duraturi. I Goti ed i Longobardi sono gente di terra, tendono ad occupare le zone interne. I Bizantini sono gente di mare e tendono a conservare i territori costieri. La Flaminia (Maior) serve ai Bizantini per cucire fra loro i nuclei costieri adriatici in proprio possesso; diventa una strada militare e va difesa. Sorgono fortificazioni custodite da guarnigioni militari. Una di queste è il Castrum Conke, costruito in posizione strategica su un rilievo che domina la strada. Parallelamente la Flaminia Minor ed i centri posti su di essa perdono importanza (in quanto si tratta di una zona contesa fra le due parti e perciò insicura). Ma anche perché nell’alto Medioevo domina il localismo, le relazioni e i traffici si contraggono, con l’affermarsi di tanti piccoli mondi scarsamente comunicanti fra loro (basti pensare alle molte diverse monete che si vanno coniando, alle unità di misu-

re differenti da luogo a luogo, il tutto destinato ad aree ristrette). Sono anche i secoli in cui viene diffondendosi il Cristianesimo che, tramite le sue strutture, tende a colmare il vuoto apertosi con il disfacimento dell’apparato romano. È l’età delle pievi. Accanto al Castrum Conke sorge la pieve di S. Giorgio in Conca. Ha giurisdizione su tutto il territorio vallivo, fin oltre l’area morcianese, perché è la prima a sorgere (quelle di Saludecio e Onferno ancora non esistevano). Per qualche tempo il Castello di Conca possiede un proprio Territorium, fra Rimini e Pesaro. È un aspetto non ancora indagato a sufficienza in ordine alla sua nascita, alle ragioni della sua esistenza, alla sua fine. Nel corso dei secoli, la crescita demografica ed economica porta alla riconquista del suolo e al suo ripopolamento. Nella Valconca la Massa Rancore è la testimonianza di questo processo. Sorgono e si sviluppano i centri di collina, tendenzialmente arroccati, per ragioni difensive. Sui pianori fertili e al sicuro dalle alluvioni si forma un diffuso appoderamento. Emerge nella zona una famiglia egemone (quella dei Bennonidi) che acquisisce grosse proprietà e le organizza efficacemente; vi costruisce il Castrum Morciani come propria sede, dotato di una chiesa (S. Giovanni). La sua collocazione è strategica, costituendo il naturale punto di convergenza per le genti della bassa e media valle; pertanto nelle sue vicinanze prende avvio spontaneamente e poi si afferma un mercato (forum). Perché tutto questo avviene qui e non più nella zona di S. Pietro in

Cotto? Verosimilmente perché, la Flaminia Minor aveva perso importanza e quindi S. Pietro aveva perso il suo punto di forza. Morciano ora risultava un sito più allettante perché più facilmente raggiungibile dalle varie località vallive; soprattutto da quelle della prima cerchia collinare, che si stavano sviluppando. Parallelamente, il castello e la pieve di S. Giorgio in Conca gradualmente deperiscono (anche perché schiacciati fra i nascenti centri di Cattolica e S. Giovanni in Marignano). I documenti dell’epoca ne attestano ormai la collocazione costiera senza ombra di dubbio; i sostenitori di una loro originaria nascita nell’interno, dovrebbero quantomeno poter produrre le tracce di un ipotetico trasferimento: cosa a tutt’oggi non dimostrata. Tornando a Morciano, purtroppo il Castrum dei Bennonidi non aveva fatto i conti con la violenza del Conca e all’inizio del Duecento ne era stato travolto (ed anche in futuro il fiume provocherà ripetute erosioni, causando a più riprese un arretramento delle strutture). Ma il mercato, per la sua posizione strategica, è sopravvissuto ed ha continuato a prosperare, anche in assenza di un vero nucleo abitato, restando dotato di sole strutture precarie, occupate esclusivamente nei giorni di effettuazione del mercato stesso. Poi nel Quattrocento – grazie alla intraprendenza dei Monaci Olivetani che erano subentrati ai successori di San Pier Damiani nella proprietà e nella gestione del territorio – si è proceduto alla lottizzazione delle terre destinate al mercato, determinando la nascita del paese. Questo programma edilizio, realizzato con organicità e testimoniato analiticamente nei registri contabili olivetani, costituisce un documento storico veramente unico nel panorama riminese; e rappresenta un forte motivo di orgoglio per Morciano. Da quel momento in avanti, la ricostruzione storica delle vicende che hanno interessato Morciano e il suo territorio non ha più incognite; è documentabile pacificamente; quindi non costituisce più motivo di divergenze.

ANGOLO DEL DIALETTO

La segra di spaghèt Dop tent an e qualch mees l'artorna la Festa di Spaghet te su paes Da quant la Ghigi la è ste sposta ma San Climent i murcianes e per chi sia mench surident Ui è menca voia ad rid in gir e anche ad bagaiè Da quant un esest più i facchin tla via Roma chi era sempre drè a scherzè Dentra cla specie ad castèl la lavurè mez Murcen Chi tl'uficio, chi tl'officina chi te magazen i lè dentra ja furmè tot e su disten Mugnèr, elettricista, autesta e cumes viagiadur per lor u i è ste piò gioie che dulur Chi ma la pasta longa chi ma la pasta curta, chi mi nid

su s'arveva terd si guardien dla Ghigi u i era poch da rid Invec st'arvev un minut dop cla volta it feva la multa ogi chi tembra e cartlen per un'ent quasi sempre u la spunta Da quatresent operai ch'era je dvent una quarantena e la sirena l'an sona più la matena ma la pasta Ghigi ancora te mond la camena Un piat ad spaghet se ton l'è da sempre un gran bel magnè Cridim pò burdel se vecc a vlì dvantè. Vecchio slogan Ghigi (Carosello anni '60): “Da Gigi un consiglio nostrano, pasata Ghigi Morciano”. Slogan 2015: “Da Gigi un consiglio sapiente, pasta Ghigi al dente di San Clemente”. Emilio Cavalli



MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente

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Lettere al Comune su come si scrive Morciano in dialetto: “Murcen”, “Murcèn” o “Murcien”? LA LETTERA

LA RIFLESSIONE

Le cose che ho imparato nella vita - Le cose che ho imparato nella vita: Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà e per questo bisognerà che tu la perdoni. Il Lavatoio durante Che ci negli vogliono anni il recupero anni '90 per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla. Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano. Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi. Che, o sarai te a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te. Che ho imparato che gli eroi sono persone che sanno ciò che e necessario fare, affrontandone le conseguenze. Che la pazienza richiede molta pratica. Che ci sono persone che

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ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo. Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti. Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso. Che non si deve dire mai a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse. Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato: il mondo non si ferma aspettando che tu lo ripari. Cuccumeo

Caro Comune... Egregio direttore, nell’ultimo numero della Piazza c’è la risposta del “COMUNE” ad un articolo con firma Giordano Leardini sul nuovo logo del comitato del “Centro Commerciale Naturale”. Tanto per capirci, definizione di centro commerciale: nella parte centrale e di maggiore attività di una città – io ho scritto erroneamente iper (dal greco), sopra, oltre, fermo restando che non sono abituato a confrontarmi con dei mattoni, perdonami “Comune”, ti ho sopravvalutato con il mio Ipermercato. Detto ciò non mi risulta aver scritto qualcosa contro la grafica del logo, e non ho nemmeno chiesto chi l'ha ideata, da Morcianese doc F715 come per tanti altri con lo stesso codice che mi hanno fermato per strada e facendomelo rilevare continuamente, contro voglia, perché sapevo già la reazione scombinata del “COMUNE”, ho dovuto scrivere. Io ho fatto solo una precisazione sulla scritta centrale del logo, adesso che mi si venga a contestare se ci vuole l’accento sulla “e” è paradossale, vorrà dire che chiederò all’amico Emilio Cavalli di fare

una tavola rotonda per disquisire sulla “e” accentata oppure no. Resta il fatto come scritto anche dal “COMUNE”, dandosi così una mazzata (come vedi so parlare e scrivere un italiano aulico, ti garantisco che ho avuto un grande maestro), che la scritta è sbagliata; i bravi studenti del Liceo Fellini sono di Riccione e sono giovani. Loro su Wikipedia ci vanno, come ci sono andato io; se sei capace consultala anche te e vedrai da dove l’hanno attinta l’informazione. In cuor mio mi sarei aspettato un poco di umiltà da parte tua “COMUNE”, dietro il mio consiglio avrei ritirato i due striscioni e li avrei corretti. Ci avresti fatto un'ottima figura; e accentato o no. Ti Voglio lasciare con una massima di Confucio: “Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un cretino”. Scusami non rivolta a te “COMUNE” che sei un ammasso di mattoni e credo tu non abbia un cervello, è in generale. F715 Giordano Leardini P.S.: Io gli articoli li firmo sempre con nome e cognome. Io sono pulito dentro e fuori.

ANGOLO DEL DIALETTO

Stavolta am so arabiè La statua del Mercurio (copia del Giambologna) simbolo di Morciano

Te Murcèn Tzstè sempre zett!?!? Tà né piò gnint da di?!? I tà strapazè, i tà strupiè... E te zett... Amo pataca... O tzi un gran puleticon... O tzi dvènt un gran quaion!!!! Lè ora che tàtt svegia!!!! Sò... forza fatt curag, sino tvè fni tè mez dè rag. Tved là rason che tizie che e dis: “L’ACENT E FA’ LA DIFERENZA”. La propria rason, un po’ fè senza, mo caro e mi Murcèn lè la “i” clàn gnentra. Se ognun ad nùn a fem at testa nosta e sa sbaièm a gem carèna n lo minga fatt a posta. Guerda at voi provuchè tent tè tan m’arspunderè Stam a santi fema è giughètt

OGGETTO: comunicato stampa

“Aprire la finestra e guardare dentro le stanze del palazzo di Recanati ci avrebbe permesso, come alla luna, di osservare Giacomo bambino all’opera ovvero intento a correre e a giocare. Lo avremmo visto ascoltare affascinato le storie di cui era goloso, come della cioccolata, e raccontare a sua volta favole ai fratelli.” Sabato 21 marzo, in occasione della ‘Giornata mondiale della Poesia’, le classi 5^ della scuola primaria di Morciano ‘incontreranno’ in biblioteca il Giacomo Leopardi bambino, attraverso le parole di Laura Oppioli Berilli e le immagini di Roberto De Grandis, autori de “La luna nel palazzo”, Fulmino edizioni e testo vincitore

de “cheva e mett”. Alora, uiè quei chi gioga “SL’ACENT”. Quei chi mett una “I” ad “TROP”, mè a tò mèss una “h” le vnù fora “MURCHEN”!!! Ut pis??? Nòò!!! Alora... Lè piò bel “Murcien”!!!! Un ti pèr un po’ “sdùlcinèd”? Dai via... senza tent cumpliment e tu non d’uregne tè da purte. Guerda clè una masa piò BELL. Ciao Murcèn P.S. Carèn, la mudernità la sarà enca bela ma santi chi tà “strupiè” e nom e fa mel ma la “ CURADELA”. Germano Bacchini



BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Gli itinerari della buona tavola Pomodoro, 300 anni per diventare il principe dell'estate - Il principe della dieta mediterranea non ha proprio nulla di Mediterraneo. Insieme a mais, patata, arriva dall'America grazie a Cristoforo Colombo. Nei primi tempi venne coltivato solo negli orti botanici, come una rarità. E' solo dalla metà del '600 che inizia ad essere prodotto su vasta scala. Non per scelta, ma per necessità: la fame. E l'orto era considerato zona franca del podere; non c'era corresponsione verso il proprietario. La pasta col pomodoro inizia ad arrivare sulle tavole solo ai primi dell'800 ed in quelle delle famiglie ricche. Le classi sociali più basse erano troppo conservatrici e prevenute verso il nuovo. Il pomodoro è nativo della zona del Centro America, Sud America e della parte meridionale del Nord America. Gli Aztechi lo chiamarono xitomatl, il termine tomatl indicava vari frutti simili fra loro, in genere sugosi. La salsa di pomodoro divenne parte integrante della cucina azteca. Si diceva che il pomodoro avesse proprietà afrodisiache; sarebbe questo il motivo per cui i francesi anticamente lo definivano

Il tipico frutto del Mediterraneo arriva dall'America nel 1540 portato dallo spagnolo Cortés. Ha rivoluzionato la “povera” cucina delle terre che si affacciano sul “nostro mare”. Nei primi tempi coltivato negli orti botanici. Di pubblico utilizzo solo dalla metà del 1600, causa la fame pomme d'amour, “pomo d'amore”. La credenza è presente anche in Italia. In alcuni paesi dell'interno della Sicilia, è indicato anche col nome di pùma-d'amùri (pomo dell'amore). Si dice che dopo la sua introduzione in Europa sir Walter Raleigh avrebbe donato questa piantina carica di frutti alla regina Elisabetta, battezzandola col nome di

apples of love (pomo d'amore). In Europa arrivò nel 1540 quando lo spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria e ne portò gli esemplari; ma la sua coltivazione e diffusione attese fino alla seconda metà del XVII secolo. E fu figlia della fame e dell'aumento della popolazione Arriva in Italia nel 1596. Più tardi, trovando condizioni climatiche favorevoli al sud, l'originario

colore oro, che diede il nome alla pianta, diventa rosso, grazie a selezioni e innesti. L’industria del pomodoro è tipicamente italiana. La sua culla sarebbe stata Parma, nelle cui campagne dopo la metà dell’Ottocento i contadini producevano pani di polpa essiccata, al sole, e non per nulla chiamati “pani neri”. Avrebbe imposto la svolta il professor Rognoni, docente all’Istituto tecnico di Parma, che avrebbe sperimentato la coltura, nei propri poderi, dal 1865, e sarebbe stato protagonista della diffusione, prima del 1895, dei primi processi razionali, presto adottati da numerosi laboratori artigianali. Nel 1875 il piemontese (era di Asti) Francesco Cirio creò, intanto, a Napoli, la prima industria conserviera meridionale.



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La scuola di Mondaino, Saludecio e Montegridolfo partecipa alle celebrazione della santificazione

Santo Amato, una gita scolastica quasi un pellegrinaggio - Nell’ambito degli eventi culturali e religiosi che hanno accompagnato la canonizzazione del Beato Amato Ronconi avvenuta a Roma in piazza San Pietro il 23 novembre 2014 , non poteva mancare il coinvolgimento dell’Istituzione Scuola. Le due partecipanti morcianesi al pellegrinaggio Saludecio-Roma e Assisi- Saludecio avevano organizzato una mostra-documentario sulla loro esperienza del pellegrinaggio prima al centro giovani GEN 2000 di Morciano e successivamente al Teatro di Saludecio. Queste sono state le occasioni in cui è nata,da parte dell’assessorato alla cultura di Saludecio e di alcuni insegnanti, la proposta di una collaborazione interdisciplinaria per coinvolgere i ragazzi delle scuole medie. E così il 6 giugno, ultimo giorno di scuola, gli alunni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo hanno potuto ripercorrere, seppur per un breve tratto, gli antichi sentieri sulle orme di San Franceso e di Santo Amato

SPIRITUALITA' Ronconi. Partendo dalla loro scuola e arrivando a MonteFormosino, sede dell’antico convento francescano, hanno compiuto un simbolico pellegrinaggio come metafora del passaggio dall’adolescenza alla maturità. Quella mattina il cancello d’ingresso si è aperto su un lungo viale di cipressi che sale verso un colle circondato da un grande parco con alberi secolari sul quale sorgeva il Convento, ora trasformato in una bella residenza di campagna. Questo luogo ricco di storia e testimonianze dell’antico Convento Francescano è stato lo scenario in cui i ragazzi hanno svolto le varie attività coordinate dalla professoressa Maria Ida Barbaresco con la collaborazione degli insegnanti presenti. Tra le varie attività è stata presentata la mostra fotografica del pellegrinaggio a Roma allestita nel giardino del convento con spiegazioni e coinvolgimento dei ragazzi che si sono dimostrati

interessati soprattutto agli antichi percorsi storici d’ Italia con particolare attenzione a quelli del loro territorio. A conclusione della mattinata, ogni classe ha fatto l’esperienza del raccoglimento e del silenzio nella chiesuola della residenza ed è stato un momento molto emozionante per tutti. Tutti gli alunni (103),educati e rispettosi, hanno partecipato attivamente all’esperienza collaborando gli insegnanti accompagnatori. Approfitto per ringraziali augurandomi che vogliano continuare l’esperienza riproponendola per l’anno prossimo. In particolare,oltre alla Direttrice scolastica un ringraziamento per la gentilezza e la disponibilità al signor Eugenio Galanti proprietario della Residenza, a Don Tarciso che ci è venuto a trovare augurando a tutti un “buon cammino”, agli assessori alla Cultura di Saludecio e Mondaino per la loro presenza e il contributo per la riuscita dell’evento e alle istituzioni scolastiche. Marida Barbaresco

Fronte e retro del bel medaglione con i simboli di San Amato

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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

RELIGIOSITA' - SALUDECIO

Migliaia di fedeli

Due momenti della processione straordinaria dello scorso 31 maggio

- Migliaia di fedeli e grande emozione per la processione straordinaria di Santo Amato dello scorso 31 maggio. Migliaia di fedeli hanno affollato ieri il borgo di Saludecio per la processione straordinaria dell’urna di Santo Amato, primo santo francescano della diocesi di Rimini. Un evento carico di emozione per la comunità saludecese, che ha concluso in maniera solenne i festeggiamenti susseguitisi per tutto il mese di maggio. Dopo la messa celebrata dal vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, intorno alle 17 dalla chiesa di San Biagio è partita la processione dell’urna sul carro bardato con drappi rossi e trainato da due coppie di buoi bianchi di razza chianina, come vuole la tradizione storica. Il corteo, seguito da diverse migliaia di persone, si è snodato nel borgo addobbato con bandierine e luminarie fino alla casa natale di Amato Ronconi, l’hospitale, oggi Casa di riposo a lui intitolata. Per Saludecio e per il Riminese si è trattato di un evento eccezionale: i grandiosi festeggiamenti si tengono tradizionalmente ogni trent’an-

ni dal 1292, data di morte di Fratel Amato, ma il rito religioso si è ripetuto quest’anno per celebrare la canonizzazione, avvenuta lo scorso 23 novembre in piazza San Pietro, Roma. Gli ultimi due trentennali si erano svolti nel 1962 e nel 1992, inframmezzati dalla processione straordinaria del 1976 in occasione del bicentenario della beatificazione. Le “solenni feste trentennali” rappresentano non solo un avvenimento religioso, ma anche un momento di festeggiamento popolare. Tanti anche i cittadini che vivono lontano e che sono tornati nel paese natale. “E’ stata una giornata memorabile, le migliaia di persone riunite per festeggiare Santo Amato hanno veramente pervaso di emozione l’intero paese – dice il sindaco Dilvo Polidori -. Moltissimi anche i pellegrini arrivati da tutta Italia per celebrare il pellegrino Amato, tra cui una rappresentanza della Confraternita di San Jacopo di Compostella. Ho visto molti fedeli commuoversi fino alle lacrime quando l’urna è stata portata fuori dal santuario”.


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- Duecento medaglioni capolavori di alto artigianato per onorare la santificazione del beato Amato. Da una parte reca l'austero e avvolgente volto; dall'altra l'ospizio fondato da Amato sormontato dallo stemma di Saludecio. Nel Riminese i medaglioni sono stati resi famosi da Sigismondo Malatesta; il signore di Rimini li commissionò a Matteo De' Pasti, valente artista del Rinascimento. Si possono ammirare nel Museo della Città di Rimini, la più importante istituzione musea-

Solo 200 esemplari venduti a prezzo di costo. Dietro c'è la passione e la competenza di Carlo Cervellieri.

San Amato, una medaglia nel segno di Sigismondo Malatesta Fronte e retro del bel medaglione con i simboli di San Amato

UOMO E NATURA

le della Romagna. Il committente saludecese è Carlo Cervellieri. Una mente vivace quella di Cervellieri, a suo modo un artista. Tutto quello che fa, gli riesce non bene, benissimo. Racconta: “Il medaglione mi è venuto in mente per la santificazione del beato. Ne ho parlato col sindaco Dilvo Polidori, il quale si è dimostrato entusiasta. Ho dato l'incarico ad un raffinato scultore di Pesaro Terenzio Pedini. Le 200 copie sono andate a ruba prima della fusione su prenotazione un po' per la fiducia nei miei confronti, ma soprattutto per la devozione verso Amato. Le abbiamo vendute a 45 euro, prezzo di costo. Ogni medaglia è stata affinata una per una dalle sapienti mani dell'artista”.

Sua l'idea del “Riuso”, mercatino domenicale fino all'11 ottobre

L'opera d'arte è stata presentata lo scorso 9 maggio al teatro Verdi di Saludecio. Dopo il saluto del sindaco Dilvo Polidori, sono intervenuti Pedrazzi (“L'importanza della medaglia nella storia”), Terenzio Pedini (“Una vita per la scultura”) e Silvia Bernardi (“Il santo Amato Ronconi e la spiritualità di Saludecio”). Alle 19, benedizione delle medaglie. Al termine, buffet offerto dall'associazione Vivi Saludecio.

Carlo Cervellieri per 35 anni ha lavorato all'Intercontinental di Mondaino del compianto Marcello Galanti; è partito con tutti i reparti fino a raggiungere livelli di responsabilità. Molteplici le passioni ed gli interessi, la più grande è l'arte. Da ragazzo ha frequentato la scuola di ceramica. Con la creta si è sempre cimentato con i santi e gli stemmi; è suo lo stemma di Saludecio che si può ammirare nella sala consiliare. Risale ai pri-

mi anni '80. Cervellieri ha una collezione di cartoline di Saludecio unica, circa 120 esemplari. Ha aperto, a Saludecio, nel centro storico, una casa-vacanza che affitta tutto l'anno con successo, soprattutto agli stranieri. Quando arrivano gli ospiti regala una vecchia cartolina di Saludecio ed un paio di forbici da donna. Sposato, tre figli, caterva di passioni e caterva di idee. E' stato lui ad inventarsi il “Mercatino del Riuso” di Saludecio, ogni domenica dal 12 aprile fino all'11 ottobre. E' stato anche uno dei fondatori dell'associazione culturale “Vivi Saludecio”. Vivi Saludecio Il consiglio di Vivi Saludecio: Angela Mundi (presidente), Carlo Cervellieri (vice-presidente), Filippo Calesini, Marino calesini, Giuliano Casadei, Simone Cervellieri, Gian Battista Cristiani, Davide Garavaglia, Emanuele Piccioni, Donato Podestà

Una targa per San Amato - Carlo Cervellieri ha avuto l'idea di una targa artistica in pietra per San Amato. Un saludecese ha staccato un assegno per i costi. Gli dice: “Se vuole glielo do in bianco?” Reca la targa: LE GENTI DI SALUDECIO, COMMOSSE E A DIO RICONOSCENTI, RICORDANO IL GIORNO DI GRAZIA - 23 NOVEMBRE 2014 - IN CUI PAPA FRANCESCO INNALZÒ' AGLI ONORI DEGLI ALTARI IL CONCITTADINO E PATRONO AMATO RONCONI (SALUDECIO 1226 1292), AGRICOLTORE, PELLEGRINO, UOMO DI CARITÀ, DI FEDE, DI PENITENZA, MISTICO E TAUMATURGO. TALI PAROLE, SCOLPITE NELLA PIETRA, CONSEGNANO AI POSTERI LA PERENNE MEMORIA. 2015

Mondaino, corso di ceramica per bambini re, dalla preistoria fino all’età romana. I partecipanti saranno seguiti da personale specializzato. La prenotazione è obbligatoria, il percorso si tiene con un minimo di 10 partecipanti. La presentazione si è tenuta lo scorso 11 giugno, 17,30, nella Sala del Durantino, una delle più belle della provincia di Rimini. Il suo pavimento a spina di pesce, più il sontuoso panorama, senza dimenticare l'affresco della Madonna del Latte valgono la visita. Come ben si sa, la ceramica è una delle eccellenze dell'artigianto e dell'arte italiana. I maggiori musei del mondo accolgono questo raffinato

genere artistico. A Mondaino c'era una scuola di valore di ceramica, sia d'uso, sia istoriata (cioè la superficie racconta delle storie). Molti resti si possono ammirare nel Museo. Si racconta (affascinante leggenda o vero) che in un butto (fossa dove un tempo si gettavano via gli scarti di ogni cosa) di Mondaino sono stati ritrovati dei frammenti di ceramica. Quando nessuno gli dava importanza, qualcuno li ha rivenduti agli appassionati, ricavandoci anche ciofre non proprio trascurabili. Per maggiori informazioni info: tel. 366 2078470 . musei@mondaino.com

TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134

Ragazzi con le mani orlate di terra

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RELIGIOSITA'

MONDAINO

- “Impariamo divertendoci”. E' il laboratorio di ceramica per bambnini e ragazzi all'interno del progetto “E... state al Museo!!!” La pregevole iniziativa si teiene ai Musei di Mondaino in Giugno. E' un corso estivo riservato ai bambini dai 6 agli 11 anni. Le lezioni si tengono sia all’aperto che nel laboratorio dei Musei, tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18. Durata: dal 15 giugno al 3 luglio. Le tre settimane hanno un costo di 80 euro a partecipante. Gli alunni, giocando, attraverseranno varie fasi della storia di questo antico mestie-

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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE Fulvia Rosselli (a sinistra) e Sabrina Casamenti, consiglieri comunale di San Clermente M5S

- Le ultime elezioni hanno eletto a San Clemente, per il Movimento 5 Stelle due attive consigliere che stanno affrontando con serietà il ruolo di minoranza. Sabrina Casamenti è nata a Cesena, vive a San Clemente dal 1997, lavora come impiegata in un noto studio commerciale ed è sposata ed è madre di due figli. Fulvia Rosselli proviene da Viterbo, è Tecnico di Radiologia a Riccione dal 2000, sposata con un figlio abita a San Clemente

LA POLITICA dal 2005. Chiediamo: cos’è il Movimento in questo comune com’è organizzato? “Ci chiamano scherzosamente le grilline clementine” dice Sabrina “sono portavoce del M5S San Clemente dal 24 maggio del 2014. E' composto da un piccolo gruppo di persone che vuole cambiare radicalmente la politica cercando un coinvolgimento maggiore della popolazione nelle scelte e nelle decisioni che un’amministrazione consapevole sa di dover prendere in modo trasparente.” Avete un punto d’incontro fisso, una sede sul territorio? Ci state pensando? “La nostra sede è il web. Siamo sempre disponibili e reperibili dalla cittadinanza intera sia dal nostro sito web, dal meetup o dalla pagina facebook. Lì chiunque può trovarci usando mail e messaggi. Non abbiamo mai avuto una sede perché ciò comporterebbe costi superflui. I partiti hanno una sede, noi siamo il movimento. In campagna elettorale ci siamo incontrati con i cittadini negli esercizi pubblici e sul territorio, cosa che continuiamo e continueremo a fare anche se meno frequentemente rispetto alla campagna elettorale. Attualmente ci siamo associati ad altri gruppi M5S della zona creando un coordinamento M5S Valconca che ci permette di fare incontri bisettimanali

“Le grilline clementine” nei vari comuni della Valconca, confrontandosi con consiglieri e simpatizzanti per trattare con essi temi e problematiche comuni”. Comunicazione costante della vostra attività è stata una promessa che durante le elezioni hanno fatto tutti i gruppi. Il M5S come la sta mantenendo? “Siamo i paladini della trasparenza per cui ogni atto, mozione, emendamento o interrogazione viene pubblicato sul web come promesso. In più gli incontri pubblici, ma siamo certi che non è sufficiente. Cerchiamo di far pubblicare qualche articolo ma la stampa, se non c’è clamore, non pubblica e spesso distorce. Abbiamo ottenuto col nostro lavoro diversi successi, ma ci chiediamo se siano arrivati alla gente. Il primo obbiettivo resta quello della partecipazione dei cittadini, anche se purtroppo in questo anno ci siamo dovuti scontrare con la realtà: le persone, vuoi per disaffezione alla politica o

vuoi per pigrizia, non si avvicinano alle istituzioni se non per lamentarsi e alla richiesta di partecipazione attiva si tirano spesso indietro. Esempio: con molta fatica in Consiglio Comunale abbiamo ottenuto l’istituzione del ‘question time del cittadino’ con il quale qualsiasi residente del nostro Comune può porre una domanda pubblica al sindaco o alla giunta nei 30 minuti antecedenti al consiglio. Basta soltanto far protocollare in comune la domanda con sufficiente anticipo. Purtroppo ad oggi nessuno ha utilizzato questa possibilità”. Come comunicate, le vostre azioni con il vostro direttivo? Qual è la vostra autonomia decisionale? “Noi non prendiamo ordini dall’alto, abbiamo completa autonomia decisionale ovviamente rimanendo fedeli ai principi cardine del movimento stesso. C’è soprattutto un grande lavoro di studio, lettura e approfondimento degli argomenti.

Passiamo i pochi giorni antecedenti i Consigli Comunali a leggere e studiare delibere, recarci negli uffici comunali alla ricerca di notizie e chiarimenti. Nessuno nasce ‘imparato’ ci vuole buona volontà ed umiltà per sapere cosa chiedere delucidazioni quando le nostre competenze personali non bastano”. Primo periodo in Consiglio Comunale quali sono le vostre impressioni, cosa vi piace e cosa cambiereste? “E’ una bellissima esperienza, un onore rappresentare la parte dei nostri cittadini che ha avuto fiducia in noi. Ma abbiamo capito che dall’opposizione, ed in più con minoranze non coese, non si riesce ad ottenere molto. Potessimo cambiare qualcosa all’Amministrazione cercheremmo maggiore apertura verso l’esterno e proveremmo in tutti i modi a coinvolgere di più la popolazione ad esempio anche con incontri tematici”. Che cosa non viene preso in considerazione di quello che vorreste fosse fatto prioritariamente a San Clemente? “C’è solo l’imbarazzo della scelta! Un progetto che ci piacerebbe, per il quale abbiamo chiesto ed ottenuto tavoli tecnici già dalla scorsa estate, è quello della ‘smart city’ per rendere San Clemente un Comune con migliori servizi a disposizione dei cittadini partendo da un’illuminazione più intelligente e rispettosa dell’ambiente. Rendere, con l’impiego di telecamere, la città più sicura e pulita. Abbiamo chiesto di aprire un tavolo tecnico anche perché questo giugno l’appalto per la pubblica illuminazione con la ‘famosa’ ditta Concordia è

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scaduto e quindi vorremmo unire l’utile al sensato”. Valconca che fare? Il M5S ha un suo progetto. Perché San Clemente dovrebbe aderire? “Sulla Valconca abbiamo le idee chiare: siamo convinte che non sia sensato proseguire con un Unione gestita come negli ultimi 10 anni. In concerto con i gruppi M5S della vallata abbiamo creato un coordinamento Valconca ed un progetto già proposto alla popolazione in diversi comuni. Il progetto prevede la richiesta di un’unione d’ambito a 10 comuni al fine di potere ottenere cospicui finanziamenti che, con la comunione di forze e di intenti, aiuterebbero a migliorare i servizi della vallata e a dare quelli che i pochi finanziamenti attuali non consentono. Abbiamo un progetto per aumentare il turismo, ed uno che permetterebbe di migliorare i presidi sanitari attraverso la richiesta di fondi europei. Pensiamo ad un accorpamento delle funzioni comunali e al conseguente snellimento dell’amministrazione. Preparare la popolazione al referendum per la fusione dei comuni informando e formando.” Ambiente e San Clemente. Un cogeneratore che non convince voi che ne pensate? “Sul tema cogeneratore abbiamo cercato di aprire il vaso di Pandora cercando di dar voce a chi ci ha contattato dandoci informazioni che non abbiamo potuto ignorare. Dopo un’interrogazione in Consiglio Comunale alla quale ci sono state date risposte inesatte, affermazione fortunatamente documentabili dal video del consi-

glio, abbiamo ‘costretto’ la maggioranza a fare un incontro pubblico sul cogeneratore, invitando anche la ditta appaltatrice. Durante l’incontro si è capito che probabilmente il Cogeneratore non partirà mai e che, se anche dovesse partire, sono state fatte delle valutazioni poco realistiche sul relativo fabbisogno e necessità”. Su cosa vi impegnereste più intensamente se foste voi a guidare la giunta? “Con le modeste finanze a disposizione di questa amministrazione si fa fatica a fare progetti faraonici. Bisognerebbe anche rivalutare con i cittadini progetti tipo ECONCA per concentrarsi sulle piccole cose. Gestire il bilancio come fa una buona casalinga in maniera molto più parsimoniosa ad esempio rinunciando, almeno in parte, ai compensi che invece l’attuale amministrazione percepisce. Non dimentichiamo il problema Scuola Media: ci saremmo prodigati sicuramente nella ricerca di partner europei per creare un progetto al fine di trovare i fondi anche inventandoci ciò che ancora non esiste perché l’Unione Europea per le novità e l’innovazione investe e concede moltissimo”. Cosa vi sareste chieste che non ho fatto io “Ci saremmo fatte tante domande! Tipo Cosa ci fate con i vostri gettoni di presenza? Abbiamo percepito circa 93 euro lordi ciascuna per il 2014 che abbiamo versato nel nostro piccolissimo fondo cassa. Ma insieme agli attivisti abbiamo deciso di fare beneficienza sul territorio!” Claudio Casadei

MONTEFIORE - BONORA

Santuario Bonora, la Bpv regala defibrillatore

Sorrisi al Centro sociale Parrocchiani in processione

- La Banca Popolare Valconca ha donato un defibrillatore al celebre Santuario mariano di Bonora situato nel comune di Montefiore Conca. Il rettore del santuario don Ferruccio Capuccini aveva infatti avanzato la richiesta tenuto conto del gran numero di pellegrini che affollano il Santuario e, quindi, per essere pronti per ogni necessità ed urgenza. L'apparecchio di ultima generazione è stato consegnato domenica 31 maggio 2015 alle ore 8 durate la Santa Messa alla presenza del Presidente della Banca Popolare Valconca, Avvocato Massimo Lazzarini, del Vice – Presidente Dottor Piccari Ricci Simeone e del Direttore Generale Dottor Luigi Sartoni.

TRADUZIONE DI PALMIRA E CESIRA Cesira: “Ma dimmi Palmira , ma tu vai sempre a fare la spesa con la bicicletta?” Palmira: “Ma certo Cesira! Ma per come sono messe la strade mi sono dovuta comprare la mountain bike”


S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

- Edizione da record quella del 2015 per il XXIII premio di Poesia dialettale e Zirudela Romagnola intitolato a Giustiniano Villa. La giuria del premio ha lavorato sodo su ben 43 poesie e 29 zirudele, un numero di componimenti che ha superato ampiamente ogni più rosea previsione di partecipazione. Si tratta di un piccolo record che sarà difficile, anche se auspicabile, superare in futuro. Molti tra i partecipanti i nomi nuovi, e numerosi i tanti paesi della Romagna rappresentati; tante le riconferme per questo appuntamento che raduna decine di innamorati della lingua Romagnola e di

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Mai tanta partecipazione: 42 poesie e 28 zirudele. Due scolaresche. Premiazione il 6 giugno

San Clemente, capitale del dialetto Edizione da record la XXIII Il raffinato poeta-ciabattino Giustianiano Villa (1842-1919)

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Per la cronaca ha vinto un cesenate, Gianfranco Rossi. Della Valconca premiato il montefiorese Gianni Martelli Una delle tre classi di Coriano che hanno partecipato al Premio con una poesia in dialetto

TERRA-TIPICITA' TRADIZONE

tutte le sue sfumature: di quelle del bolognese, delle colline tosco romagnole, delle pianure ravennati, della Cesena classica e del riminese felliniano. Razzismo, integrazione, nonne e i gatti di casa gli argomenti più gettonati, ma non è stato scordato il centenario della Grande Guerra e poi le tante questioni di cuore, emozioni e ricordi che tracima in ogni let-

SAN CLEMENTE - SOLIDARIETA'

tera ed in ogni tasto. Ha vinto per la prima volta un cesenate Rossi Gianfranco con “Doni ooh!!!” (Donne ooh!!!). Un delicato affresco delle abitudini di un tempo, un quadretto della Romagna che fu, racchiuso nel suono di un grido che era il segnale di un immancabile appuntamento, un “rôg” che portava affetti e cose buone. Secondo premio per la po-

esia “Zènt an Fa” (Cento anni fa) del ferrarese Bruno Zannoni, una delle punte di diamante del nostro concorso che con la sua opera ho voluto ricordare la Grande Guerra di cui quest’anno ricorre il centenario. È rosa il terzo gradino del podio! Con “Cavariöl ‘d scioma” (Capriole di schiuma); è la poetessa forlivese Daniela

SAN CLEMENTE - SPORT

Gionni, campione in erba della nobile arte

Cortesi, autrice di un opera che è uno scorcio di mare che in tanti abbiamo pensato come metafora della vita. Non hanno bisogno della traduzione dei titoli le poesie segnalate; “La Cassetta” di Giovanni Martelli, poeta montefiorese che torna a partecipare dopo tanto tempo con un bel componimento, e “Falò” di Francesco (Checco) Guidi,

sammarinese già vincitore e più volte segnalato come autore di una delle migliori opere. La miglior zirudela di quest’anno è riminese. Con “Am so insugnè l’Inferne” ha vinto il primo premio Ivano Aurelio Muratori. Avvezzo all’ironia delle zirudele, una passione coltivata con l’ironia necessaria a scrivere una propria opera dopo ogni Consiglio Comunale di Rimini. Chissà se è vero, e chissà quanto saranno divertenti le tante Zirudele rimaste nel cassetto. Segnalate “Miniéra d’ Ór” del versatile Bruno Zannoni e “A so gulos” di Checco Guidi, manifesto di chi sa che la gola ha un potere estremo. La ciliegina sulla succulenta torta del concorso ce l’ha messa l’amato Umberto Carlini che è tornato finalmente a scrivere una delle sue mitiche zirudele: “Una Letra ma San Pitrin”. Ironia allo stato puro, bel regalo per chi Umberto lo aspettava da tempo. L’appuntamento del sei giugno è caduto, disgraziatamente, con la finale di Champion League: la speranza era che tra Juve e Barcellona vincesse anche la Poesia! E così è stata. Romagna solatia ueber alles. C. C.

SAN CLEMENTE - enologia

Vino, vincono Ragni e Poggio San Martino

Xhonatan Xaloshi

Il Centro sociale Del Bianco

Del Bianco in festa - Pomeriggio di festa con i ragazzi del Centro socio riabilitativo Del Bianco di Sant'Andrea in Casale. “Facciamoci sentire” è stata organizzata dal in collaborazione con il Comune di San Clemente lo scorso 4 giugno. Alla quarta edizione, nasce dalla volontà di raccontare i progetti e le attività che il Centro condivide con il territorio e le scuole. La giornata si è aperta alle 15.30 con il benvenuto di accoglienza a cura degli ospiti e degli operatori. Dopo, musica, danza e sport. Quest’anno, unisce due realtà: gli ospiti del Centro con le scuole di San Clemente e Misano Adriatico e come new entry i ragazzi del Polo Giovani dell’associazione CreatiValconca di Morciano con performance di trampoleria, grazie ad un laboratorio condotto dal Maestro Ciro Neri e di break dance. Ospite, con balli di una volta, il gruppo “Le belle tradizioni popolari”. Si ringrazia per il buffet Formula Servizi e CAD e per il gelato la Mec3.

- Xhonatan “Gionni” Xaloshi è un ragazzino giovane e minuto che ha dentro di sé il fuoco sacro della nobile arte. Nella pugilistica Valconca Rico (Maestri) lo cura e lo coccola perché sa che dai guantoni di quel ragazzo possono nascere soddisfazioni e la prima è già arrivata! Meeting interregionale di Acilia, Ostia nei pressi di Roma, la squadra dell’Emilia Romagna incrocia

i guantoni con una formazione del Lazio. “Gionni”, categoria Junior kg 50, con soli sei combattimenti alle spale, incontra un irruente avversario: Tican Tiberio, “Boxe Accademy Gladiatore”. L’atleta laziale ha una scherma costantemente all’ attacco, ma il nostro Gionni non si fa intimidire e con freddezza e precisione colpisce ripetutamente con bellissimi diretti bloccandone costantemente l’azione senza dargli la possibilità di portare a buon fine gli attacchi. Dopo tre agguerriti round di alta tensione Gionni alza le braccia in segno di vittoria, vince nettamente contro quel forte ragazzzino e la sua vittoria è sugellata dall’ applauso del folto e sportivo pubblico presente. Bravo Gionni e in bocca al lupo per il futuro. Claudio Casadei

La premiazione dei vini Leo Ragni - Leo Ragni e Poggio San Martino hanno vinto le due sezioni (sfusi e imbottigliati) della 47.ma edizione della Sagra del vino che si è svolta a San Clemete lo scorso 16 e 17 Maggio. Da quest’anno la Pro loco ha voluto introdurre una importante novità eliminando la distinzione tra vini sfusi provenienti dal territorio del Comune di San Clemente e vini provenienti da fuori Comune. Inoltre, ha aggiunto la competizione tra vini imbottigliati sia da produttori sanclementesi che da produttori fuori comune. Il Trofeo Arlotti, destinato alla miglior produzione di vini classificati sfusi, è stato appannaggio dell’Azienda Agricola di Leo Ragni Leo. Recentemente scomparso, il suo testimone è stato preso dai figli Mauro e Maria che continueranno a produrre

vino di qualità seguendo le orme del padre. Al secondo posto, l’azienda Franco Galli di San Giovanni. Il terzo gradino è andato all’azienda agricola Valentino Angelini. L’artistico Trofeo è stato creato da Antonio Andruccioli, capace artigiano sanclementese. La Gara dell'imbottigliato se l’è aggiudicata l’ormai famosa Azienda Vitivinicola Poggio San Martino di San Giovanni che ha preceduto il Podere dell’Angelo. Terza piazza assegnata al Podere Vecciano. L’artistico Trofeo è stato realizzato dalla vetreria Angelo Andreini di Morciano. La valutazione è stata fatta da una commissione composta da otto professionisti coordinati dal presidente Bruno Piccioni. Claudio Casadei


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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Quando nel Riminese c'era la via della seta di Fosco Rocchetta - Supportata da una ricca documentazione, per lo più inedita, il libro di Cristina Ravara Montebelli, archeologa e promotrice di convegni scientifici, da anni impegnata in ricerche d’archivio sulla storia della città di Rimini ed il suo territorio a partire dal mondo antico, costituisce un originale apporto alla conoscenza di una attività economica assai diffusa in Romagna nei secoli passati. Ci si riferisce all’allevamento del baco, e la produzione, lavorazione e commercializzazione della seta: un’autentica vocazione del Riminese, secondo quanto emerge dalla meticolosa analisi dell’autrice, che ha il merito di evidenziarne gli aspetti socio-culturali oltreché economici. Per la studiosa riminese, è stato di fondamentale importanza l’analisi del saggio: “Il vermicello dalla seta”, scritto da Giovanni Andrea Corsucci da Sassocorvaro nel 1581, e pub-

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La copertina del libro

Coriano ne era uno dei grandi centri di produzione blicato a Rimini per i tipi di Giovanni Simbeni; un vero e proprio trattato composto in italiano, rivolto alle donne, con scopi didattici, che rappresenta la prima fonte documentaria sino ad oggi attestata, sull’allevamento del baco da seta a Rimini.

L’opera si collega al progetto: “Patrimonio Culturale a Rimini e in Romagna: Archivi per Fashion e la Moda tra Ottocento e Novecento”, promosso dal Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita Campus di Rimini Università di Bologna, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna, Archivio di Stato di Rimini e di Forlì-Cesena, in collaborazione con la Cattedra Unesco Unitwin ‘Tourism, Culture and Development’”. Il lavoro di Cristina Ravara Montebelli, sostenuto da un inquadramento storico generale ben delineato, ricostruisce le vie della seta a Rimini ed in altre località minori del territorio riminese, quali Coriano e Morciano di Romagna, fra il ‘700 ed i primi decenni del ‘900. Ne vengono individuati i luoghi, ossia filatoi e filande, in taluni casi tuttora esistenti, e gli

Campagna corianese (Foto Pier Francesco Gasperi)

artefici, tra cui alcuni protagonisti facenti parte di famiglie dedite a questa attività da generazioni, come quella degli Aducci, dei Gardini, o dei Tintori, medici, filandieri, fondatori, tra l’altro, dell’azienda dei Bagni riminese. A questi prestigiosi casati, devono aggiungersi le nobili famiglie dei Manganoni, ricor-

dati come “mercanti di sete lombarde e veneziane”, venuti da Bergamo nei primi anni del 1600, come illustrato nel capitolo a cura di Samanta Bruschi. Di grande interesse, infine, il capitolo che illustra i mercati serici e le ultime filande nel Riminese dell’Inchiesta Jacini, indagine che prese il nome dal parlamentare ed economista del

Regno d’Italia Stefano Jacini, promossa con il proposito di documentare le condizioni di vita della popolazione agricola nell’Italia postunitaria. Cristina Ravara Montebelli Le vie della seta a Rimini - Artefici e luoghi produttivi (XVI-XX sec.), Rimini, Edizioni Bookstones, 2014, pp. 173, • 18

RELIGIOSITA'

Beata Elisabetta Renzi, una grande corianese - Mentre Saludecio e Mondaino “litigano” sulle radici di Elisabetta Renzi, Coriano la celebra il 20 e 21 giugno con una serie di ricordi e festeggiamenti sul suo operato. Sono due giornate interamente religiose in onore della Beata Elisabetta Renzi, con processioni, riti sacri e momenti ricreativi. A Coriano la beata ha iniziato la congregazione delle suore Maestre Pie dell'Addolorata. Nella Casa Madre di Coriano, sono visibili i luoghi dove visse e molte sue reliquie. Nella chiesa dell'Istituto sono conservate le sue spoglie. Nasce il 19 novembre 1786 a Saludecio da una famiglia di agiati proprietari terrieri. Studia dalle Clarisse a Mondaino. Nel 1807 entra nelle Agostiniane a Pietrarubbia. Nel 1824, presenta una scuola per ragazze povere a Coriano. Ben presto arrivarono moltissime allieve. Sogliano le chiese un'altra scuola. L'ultima, lei vivente, fu aperta a Mondaino, nel 1856. Muore il 14 agosto del 1859. “Com'è bello l'angelo della morte”, disse pochi giorni prima. Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 18 giugno 1989. Beata Elisabetta Renzi (Saludecio 1786 - Coriano 1859)


CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Giugno 2015

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Persona innamorata della terra, tradizione e tipicità del Riminese potrebbe essere un ottimo ambasciatore COMUNITA'

Enrico Santini, pro-sindaco e fioccano le polemiche Enrico Santini CORIANO

Mulazzano

Mulazzano, festa dello sport - Festa dello sport a Mulazzano il 28 giugno. Giornata di animazione: musica folkloristica, giochi, arte, gastronomia, dolci, ottimo vino, ecc. Il tutto nella caratteristica collina corianese. Venerdì sera commedia dialettale. Ingresso gratuito.

- Enrico Santini pro-sindaco e fioccano le critiche dell'opposizione in conisglio comunale. E l'uomo di certo non si tira indietro; gli piace la polemica appassionata. E sa anche come accenderla. Enrico Santini è un personaggio della Romagna da casa colonica, amante della terra, tradizione, tipicità. Origini corianesi, da anni a Rimini, è ritornato al suo paese ed ha impiantato una delle aziende viti-vinicvole più prestigiose della provincia di Rimini e non solo. Ha fatto ogni cosa con qualità e buon gusto. Ha legato i nomi delle sue bottiglie alla storia e alle redici di Coriano. Enrico Santini è già un raffinato amasciatore di Coriano, Rimini e della sana cultura italica. Basta parlarci una volta e ti lascia appiccicato addosso lo spirito positivo. Le minoranze in consiglio comunaale lo bocciano senza troppi ma. Scrivono Fabia Tordi, Cristian Paolucci e Alfredo Fabbro: “Ora a Coriano mancava proprio il Prosindaco…, l’ambasciatore di Coriano nel mondo, sem-

bra più un’altra notizia come quella della piadina all’Expo… un pesce d’aprile tardivo… che una cosa seria. Ma come? Siamo in un mondo che deve affrontare delle sfide globali e noi ci facciamo l’ambasciatore corianese? Più che un ambasciatore a noi sembra solo un signorotto di campagna; oppure è una sorta di commissariamento del Sindaco Spinelli (Sindaco, Vicesindaco, Prosindaco e Staff del Sindaco...)? In quanto una parte consistente dei compiti del Sindaco Spinelli già ben retribuiti dai cittadini, vengono così ora svolti da altri. Questa carica onorifica, si è vero, riempie d’orgoglio chi la riceve, ma crea disaffezione e allontanamento dei cittadini nei confronti della buona politica. Ancora una volta questa giunta va avanti calpestando le normali regole dello scambio democratico e della consultazione, cambiano e decidono senza alcuna discussione né partecipazione”



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