Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
ANNO 17 N.5 Euro 1,50
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
RICCIONE - 25
RIMINI - 13
IL PUNTO DI VISTA
Suicidio Pd e dignità umana come merce di scambio di Alessandro Roveri* - Quando, in febbraio, ho visto i manifesti berlusconiani promettenti abolizione e rimborso dell’Imu, una tassa presente in tutta Europa, ho subito previsto che Berlusconi, che aveva mandato in rovina l’Italia, sarebbe tornato in gioco. Lo stratagemma ha funzionato, qualcuno si è presentato in banca a chiedere il rimborso dell’ Imu, milioni di elettori hanno abboccato all’amo, non hanno pensato che avrebbero continuato a pagare in mille altri modi gli 8 miliardi dell’Imu. Si sa che gli italiani ignorano i problemi delle finanze statali. Ciò che non avevo previsto è stato ciò che è accaduto alla Camera il 20 aprile 2013, quando il Pd si è suicidato. Quel giorno, ad opera di un centinaio di esponenti politici del Pd ha trovato conferma l’affermazione di Marx che tanto piaceva a Pasolini: il capitale trasforma la dignità umana in merce di scambio. Nella cabina dell’elezione presidenziale cento diessini “franchi tiratori” devono avere fotografato la loro scheda, o Segue a pagina 20
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MAGGIO 2013
Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Spadoni: “Pd, ricomiciare dalla serietà”
Zamagni: “Crisi, sbornia individualistica degli ultimi 25 anni”
Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
Osservatorio provinciale: le mafie si sono radicate
Ghigi, nulla di nuovo sul fronte palazzoni MORCIANO - 61
CATTOLICA - 41
Crisi, il salvagente dal turismo Buone sensazioni a Rimini, Cattolica e Misano. Meno a Riccione e Gabicce Mare. Il nodo aeroporto. La frammentazione come debolezza. Una svolta dalle meno risorse?
MADE IN ITALY - LA POLITICA Pd in stato confusionale...
L'è dvént 'na canocia scuradlèda...
GIOVANI IN CERCA
Valerio Bertuccioli
Valerio Bertuccioli a Sydney
Un riminese in Australia
di Francesco Toti - Andrea ha 28 anni. E' nipote e figlio di albergatori. Alle spalle Economia del turismo, vanta una serie di esperienze nel settore: presso un centro marketing e prenotazioni per il turismo, un prestigioso albergo. Avrebbe voluto girare il mondo, sempre come addetto del turismo. I familiari erano intenzionati a vendere l'hotel direttaPagine 2-3-4
Breve massima di saggezza Europa, solo la solidarietà può salvarla
Ulrich Beck
Cecco-Basquiat - 2013
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
SWS16 - Strada storta Accesi incontri pubblici
San Clemente Pd: Bonetti il rivoluzionario Centro sociale, 20 anni San Giovanni Farmer market va Coriano Popolo del Sic a raccolta Gemmano Voto, quattro liste Mondaino Comuni, avviata la fusione... Saludecio Sagra della porchetta
RUBRICA
Condomini Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 il prossimo mese
- Un altro mondo l'Australia. Non per la distanza ma per i rapporti umani. Per i rapporti di lavoro. Per come interpretano la vita. E' una delle mete dei giovani italiani; riminesi compresi. Valerio Bertuccioli è uno dei tanti. E' a Sydney. Pagina 12
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INCHIESTA
Maggio 2013
2
Il sistema Rimini tiene. Le presenze 2012 si sono chiuse con un semplice meno 2,2% sull'anno prima ANNO 2012- MOVIMENTO CLIENTI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI RIMINI (Periodo gennaio - dicembre 2012. Valori assoluti e variazione percentuale sull'anno 2011 - Fonte: Camera di Commercio di Rimini) VAR. PRESENZE STRANIERI %
ARRIVI ITALIANI
VAR. %
ARRIVI STRANIERI
VAR. %
ARRIVI TOTALI
VAR. %
PRESENZE ITALIANI
BELLARIA IGEA MARINA
262.688
4,2
67.101
1,3
329.789
3,6
1.567.166
-1,8
426.353
-0,1
1.993.519
-1,4
CATTOLICA
241.794
3,5
-1,6
288.868
4,8
-0,8 -2,9
658.665
91.621 457.427
8,6 11,6
112.325 645.915
312.651 115.289
-2,9
0,7 -1,8 1,1
1.391.807 543.376
1.704.458
94.272
2,6 1,3 -0,5
-3,3
MISANO ADRIATICO
47.074 18.53
556.258
2,4
4.552
3,1
1.591.755 21.686
2,2 2,6
7,9 7,6
-9 -0,2
3.895 689.723
-2,4
24.106
-5,8
8,8
3.014.444
-8 1,7
2.966.070 7.409.994 76.547 48.042
-2,1 -2,6
14.857.295
-2,2
RICCIONE RIMINI VALCONCA VALMARECCHIA TOTALE
554.294 1.134.328 17.134 20.211 2.324.721
2.409.814 5.116.605 55.899 38.750 11.123.417
-2 -4,7 -6 2,3
2.293.389 20.648
-6,8
9.292
-4,6
3.733.878
VAR. PRESENZE VAR. TOTALI % %
10,9 -1 5,6
-2,1 4,5
Turismo, salvagente anti-crisi NUMERI L'INCHIESTA
segue dalla prima pagina
mente sul mare di 44 camere, solo l'esperienza in chiaro-scuro di Andrea nel blasonato albergo gli fa cambiare idea. Confida la svolta ai genitori. Si rimette mano alla struttura. Quest'anno tanto per iniziare: web, aria condizionata in tutte le camere, attrezzata sala giochi per bambini, con servizio di baby sitter. Nuovo mutuo ad affiancare i vecchi affidamenti; però in cucina c'è sempre la madre, con quella tagliatella fatta in casa che manda in paradiso gli ospiti. Grazie al web, Andrea, ha intercettato clienti dall'Australia e Argentina per il motomondiale San Marino-Riviera di Rimini di settembre. Impensabile con la vecchia gestione dei genitori. Altro caso positivo. Ad oggi (primi di maggio), nei primi 15 giorni di giugno ha 50 persone già prenotate; il pieno nella seconda quindicina dello stesso mese. Benino le prenotazioni in luglio. Questo signor albergatore si chiama Carlo e lavora con passione. Ai clienti dà paste di
pasticceria, grigliate di pesce fresco e attenzioni. “Mai troppe”, racconta come se fosse un'inclinazione normale. Tutt'e due gli esempi che funzionano hanno strutture rinnovate, sono di proprietà e ci mettono quello strano e vincente ingrediente che è la passione. Per alzare e rilanciare l'offerta turistica della provincia di Rimini ci vogliono uno, cento, mille Andrea e Carlo. A sentire gli operatori turistici però, come sempre in economia e nella vita, c'è paura e tensione. Insomma, nessuna certezza del domani, tanto per citare Lorenzo de' Medici, il signore rinascimentale di Firenze. La provincia di Rimini parte dalle 15 milioni di presenze del 2012; in realtà sono alcuni milioni di più (c'è qualche peccatuccio, evasione, sulle presenze), tanto per citare il compianto Mario Tebaldi, albergatore a Cattolica, nonché assessore al Turismo della stessa cittadina sotto l'era Micucci. Tebaldi aveva un'altra certezza: una stagione deve essere positiva ed una negativa (faceva il tifo per le mucillagini) per invogliare i colleghi albergatori e non dormire sugli allori. Ad investire e rimboccarsi le maniche. A leggere la tabella in alto non si può che essere soddisfatti della stagione 2012. I numeri
Giornale d'informazione fondato nel 1997
dicono che il sistema riminese ha tenuto, in un momento di crisi economica che la classe politica non ha ancora affrontato. Anzi. E' lì che fa melina e non prende provvedimenti, tanto per cambiare. E' lo sempre lo stesso il fronte della cultura istituzionale italiana: rinviare, rinviare, rinviare e spendere con una certa allegria (si legga male) le risorse pubbliche. Mediamente, NUMERI
- Sulla costa del Riminese ci sono 2.418 residenze turistiche (2.256 alberghi e 162 residence) per un totale di 77.125 camere, con 152.327 letti. Suddivisi per città.
Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45%
Giornale in stampa il 7 maggio
Riccione, 1965
Alberghi 2418
Direttore responsabile Giovanni Cioria
Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Francia 30 milioni Italia 6 milioni
Mario Tebaldi, albergatore, già assessore al Turismo di Cattolica. Con ironia, era per una stagione positiva ed una negativa
Bellaria - 360 alberghi Cattolica - 238 Misano - 117 Riccione - 417 Rimini - 1.124 Gabicce - 90
denari è nebbia all'orizzonte. Oggi, ci si muove in aeroplano ovunque. Dunque, un Paese organizzato punta sui mezzi di comunicazione del futuro. Poi, se c'è qualche romantico con l'automobile o la bicicletta, meglio L'Italia invece è al palo. Ha sì una novantina di aeroporti (quando ne basterebbero 20 ben collegati ai centri che contano) ma non ha compagnie di vettori in grado di raccogliere la domanda e di portare ricchezza col turismo estero. Si è nelle mani dello straniero, tanto per cambiare, come avviene dalla cadu-
gli operatori (in testa gli albergatori) ci mettono del proprio: chiedono, chiedono e chiedono. Quando, sarebbe tutto più semplice: remare insieme nella stessa direzione. Senza furbizie. Un bel dato del 2012 è sul fronte degli arrivi e presenze straniere. Gli arrivi hanno fatto un balzo in avanti dell'8,8 per cento; mentre l'indicatore presenze dice un più 5,6 per cento. Ora, con l'aeroporto in ginocchio (ha chiesto uno “sciagurato” concordato, cioè pagare molto meno i creditori, banche comprese) e con sempre meno
Presenze complessive ultimi 15 anni 15,45 milioni (3,35 gli stranieri) 13,8 milioni (3,18 gli stranieri)
16,28 milioni (3,8 gli stranieri) 15,61 milioni (3,50 gli stranieri)
2011 2010
2006
1996
Fonte: Camera di Commercio
- La Francia ha speso in comunicazione 30 milioni di euro nel 2012. L'Italia, attraverso l'Enit, 6 milioni di euro, quasi un sesto di meno. In assoluto, l'Italia investe 400 milioni (nei rigagnoli delle regioni); la Francia “solo” 200. Ma i 200 sono spesi-investiti a livello centrale. Come dice Roberto, un aratro con 20 trattorini non si smuove; un solo grande trattore lavora la terra con più aratri. Insomma, ci vuole la cosiddetta forza d'urto.
ta dell'impero romano. A vedere i numeri sul turismo, ad ascoltare coloro i quali lo governano (politica e associazioni di categoria) la risultante è che ci sono sempre meno risorse. Non proprio un male, afferma Fabio Galli, assessore al Turismo della Provincia di Rimini, Così, finalmente, si opera insieme, massimizzando i pochi soldi nelle casse. Insomma, è un ritorno alle origini del turismo: quando c'erano pochi baiocchi e più idee e voglia di fare. Insomma, ritorno alle origini.
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Maggio 2013
INCHIESTA
Impietosi numeri del turismo. Può continuare a mancare il ministero del Turismo?
NUMERI
NUMERI
Enit, da 49 a 18,6 milioni
Italia, quinta mèta turistica al mondo Riccione
- Nella classifica dei dieci paesi più visitati al mondo, l’Italia si posiziona soltanto al quinto posto. In testa la Francia (con 79,5 milioni di visitatori), poi Usa (62,3), Cina (57,6), Spagna (56,7) e Italia (46,1). E' quel 46 milioni, così lontano dai francesi che dovrebbe far riflettere. Seguono nella speciale classifica: Turchia (29,3 milioni), Regno Unito (29,2), Germania (28,4), Malesia (24,7), Messico (23,4). L'Italia nei primi anni '70, era la prima mèta turistica mondiale. Poi, è iniziato lo strano declino... Ah, questi cugini francesi, solo più seri di noi. A fine 2010 la spesa degli stranieri in Italia era di 29,5 miliardi di euro, i livelli del 2005-2006. Turisti italiani affezionati a Francia, Spagna e Usa (gli italiani all’estero, più del 2,5 %, spendono 20,5 miliardi di euro). Sono alcuni indicatori dello stato del Belpaese. Non proprio eccellente, ma al peggio non c'è mai fine. Che cosa dire di una nazione che non ha un ministero vero del Turismo, settore che vale almeno il 15% del Pil?
- L'Italia ha un ministro del Turismo senza portafogli; che è come non averlo. Eppure il turismo vale almeno il 15% del Pil (Prodotto interno lordo). All'Enit (Agenzia nazionale del turismo) i trasferimenti 2012 sono stati di 18,6 milioni, contro i 49 milioni del 2009. La struttura ha sempre avuito presidenti di prestigio, ma senza soldi è difficile fare. Il neo-presidente è il riminese Pierluigi Celli, che ha preso il testimone dall'imprenditore Matteo Marzotto che a sua volta diede il cambio al cattolichimo Umberto Paolucci, allora presidente di Microsoft Europa. Tutti grandi uomini ma l'inutilità dell'agenzia è rimasto inalterato.
I NUMERI
Stranieri, guidano i russi
Rimini, Hrand Hotel
- Il turismo straniero vale quasi il 25 per cento (era al 22,4 nel 2011) nelle presenze. Se fino a pochi anni fa si declinava alla tedesca, nel 2011 c'è stato il sorpasso dei russi. Nel 2010 ci fu il loro, russo, perentorio ritorno, con un più 56%. Ecco le prime 5 posizioni del 2012 1) Russia: 893.743 (+17,5) 2) Germania: 760.391 (5,5) 3) Svizzera: 396.949 (9) 4) Francia: 353.321 (-3,9) 5) Belgio: 161.374 (4,4)
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I NUMERI
Treno, Rimini e Riccione rimborsano i biglietti
Guida la Lombardia
- “Al mare in treno”: più 38 per cento nel 2011 rispetto all'anno precedente. Gli hotel di Rimini e Riccione rimborsano il viaggio. L'operazione di marketing la sostiene la Provincia di Rimini per il secondo anno, in collaborazione con Ferrovie. L’accordo prevede il rimborso del biglietto ferroviario di sola andata per vacanze di una settimana (masimo 40 euro), e di andata e ritorno per due settimane (massimo 80 euro).
Ad aver approfittato della vantaggiosa offerta. sono state le coppie (32%) e le famiglie (26%), ma anche giovani (23%) e anziani (19%), provenienti in gran parte da Lombardia (53%) e Piemonte (20%)
Cattolica, la spiaggia
- Il mare della provincia di Rimini piace, in ordine di presenze, alla Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. In numeri. I numeri del 2011. Lombardia: 4.053.783 (-2,5%) Emilia-Romagna: 1.651.520 (0,9) Piemonte: 1.124.789 (-1) Veneto: 870.572 (-3) Resto Italia: 4.412.247 (-2,7)
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INCHIESTA
Maggio 2013
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Fabio Galli, assessore al Turismo della Provincia di Rimini
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
TURISMO
Segnali di ripresa: Cattolica tira Cattolica, fontana delle Sirene
‘Razionalizzare e spendere meglio’ La Provincia si occuopa di cinque aree: grandi eventi, promozione, uffici Iat, entroterra e turismo sportivo
Agenzia di marketing
500 mila Nel 2012, l'Agenzia di marketing turistico della Provincia di Rimini aveva a disposizione 1,5 milioni. Causa i tagli dello Stato, il bilancio 2013 è di 500mila euro
INTERVENTI - Quali segnali per la stagione turistica? Sembrano positivi. La Mostra dei fiori ha già battuto il primo colpo. E che colpo! Oltre 50mila visitatori, tanti turisti, 170 standisti (40 più dello scorso anno), affari importanti per tutti. Tornano i sorrisi. Il portale turistico cattolica.info ha conteggiato un forte incremento, rispetto lo stesso periodo dell'anno scorso, di visite, ricerca d'informazioni, ecc. su Cattolica. Dallo Iat arriva una conferma.
energia
Ci dicono che le prenotazioni (che passano dal loro ufficio) sono aumentate, così come i “flussi turistici”. In pratica sono tutte le richieste d'informazione che riguardano Cattolica: eventi, iniziative, alberghi, vita della città. Cattolica tira. Cattolica è richiesta. Insomma, promette bene. C'è anche voglia di scrollarsi di dosso questa crisi. Crisi reale, ma appesantita anche da una narrazione catastrofica che stupidamente toglie speranza.
- “Troppi rivoli di spesa. Troppa frammentazione. Impensabile andare fuori a fare promozione da soli. Tutte cose che vanno superate in questo periodo economico difficile”. Fabio Galli, riccionese, è l'assessore provinciale al Turismo. “Noi come Provincia forse chiudiamo - riflette Galli -, dato che il tema chiusura-province riguarda anche il nuovo governo, ma un ragionamento appro-
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Fabio Galli
fondito sul turismo va fatto, a prescindere. Insieme. Insieme ai comuni, insieme a tutte le categorie economiche del nostro territorio. Al centro della riflessione: come domani rendere competitivo il sistema turistico locale?”. “La crisi - continua Galli paradossalmente ha anche risvolti positivi e aiuta a considerare le troppe frammentazioni, i troppi rivoli di spesa. Comuni e associazioni devono razionalizzare e spendere meglio. Non è più pensabile che una cittadina possa fare promozione fuori,
lontano, magari in nazioni potenzialmente emergenti, da soli. Si rischia soltanto di buttar via il danaro. C'è l'esempio di una cittadina italiana che è andata in una fiera di Shangai da sola, con il nome dello stand scritto in italiano”. “Come Provincia - porta un po' di numeri Galli - nel 2013, causa i meno trasferimenti dello Stato, abbiamo tagliato sensibilmente il budget per il turismo. L'assessorato aveva 2,3 milioni; ne ha 1,9, di milioni. In gran parte, se ne va per tenere aperti gli uffici Iat del territorio.
Invece, la voce relativa agli eventi, alla promozione e commercializzazione, nella pancia dell'Agenzia di marketing turistico, aveva nel 2012 un bilancio di 1,5 milioni. Oggi, non siamo riusciti a ritagliare che 500mila euro”. “Noi, chiude la riflessione l'assessore Galli - come Provincia, ci muoviamo in cinque aree: grandi eventi (Notte rosa e MotoGp), supporto ai Comuni per eventi e informazioni, l'entroterra (progetto MalatestaMontefeltro), promozione e turismo sportivo”.
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INCHIESTA
Maggio 2013
Sono gli umori unanimi dei presidenti delle associazioni degli albergatori
“Sarà una stagione difficile” - Cauto ottimsmo. Pessimismo. La questione Iva. La burocrazia. L'aeroporto a rischio. Sono le riflessioni dei presidenti degli albergatori della provincia di Rimini, allargata a Gabicce Mare (il Monte da sempre impreziosisce l'offerta turistica riminese). Quando la natura non ha confini. Maurizio Cecchini, presidente a Cattolica: “Fino a quando non chiudono le scuole, i problemi sono i soliti. Per la seconda metà di giuno sembra che ci sia un discreto interesse, superiore rispetto a quello dell'anno passato. Una partita importante si gioca in maggio con le prenotazioni. E questo perché le nostre imprese mettono in campo un'ottimo rapporto qualità-prezzo. Tuttavia, questo non significa condividere alcuni prezzi-saldo. Un conto è una sana politica del prezzo, un altro il degrado. Le crisi si affrontano con buon senso e testa. In questo momento però un aiuto dovrebbe arrivare dallo Stato, che dovrebbe incentivare chi
INTERVISTE
riqualifica. Dovrebbe, lo Stato, mettere mano ad una legislazione fatta coi piedi. Dovrebbe anche mettere a disposizione più risorse. Invece, nel carrozzone Enit, pagato i dipendenti, poco resta per la promozione. Inoltre, dovremmo fare come in Francia; dove incentivano il turismo coi buoni vacanza. Là si muovono 8 milioni di persone per un giro d'affari di 2 miliardi di euro; da noi 25mila per un giro di 10 milioni di euro”. Bruno Bianchini, Riccione: “Forse a luglio si lavorerà. A giugno, le prime due settimane, quest'anno non esistono. Sono difficili anche le altre due. Giugno era il mese degli stranieri, dei gruppi sociali,
Baldelli, Misano: Diciamo che finora chiedono dei gran preventivi; lavoriamo per quello. La nostra speranza è che l'aeroporto non chiuda”
Cecchini, Cattolica: “Fare come in Francia; dove incentivano il turismo coi buoni vacanza. Là si muovono 8 milioni di persone per 2 miliardi ”
Apt (Azienda promozione turistica), risorse in discesa 8,2milioni (più Iva)
8,1 milioni (più Iva) 6,1 milioni (più Iva)
2011 2012 Fonte: Apt
2013
Bianchini, Riccione: “Nel turismo sia tutto da rifare, anche se non so se è tutto sbagliato. Gli ultimi 24 mesi di crisi hanno capovolto il mondo“ degli emiliani. Col gap prezzi non riusciamo ad essere incisivi con gli stranieri, i gruppi, causa i tagli delle amministrazioni locali sono sempre meno. Poi c'è la questione terremoto. Sull'aeroporto c'è stata troppa commistione politica-economia, ben oltre le necessità. Forse una volta si poteva, ora non più. Credo che nel turismo sia
tutto da rifare, anche se non so se è tutto sbagliato. Gli ultimi 24 mesi di crisi hanno capovolto il mondo. Ogni istituzione che si occupa di turismo si dimostra inadeguata. E' da 25 anni che ho a che fare con i ministeri; più che essere l'Enit a non funzionare, è l'aria di Roma. C'è troppa lentezza e alcuni luoghi pubblici sono una cosa a parte rispetto al lavoro”. Iliana Baldelli, Misano Adriatico: “Al momento le prenotazioni non sono felici, mancano gli stranieri. Si spera di poter lavortare con i last minute. Diciamo che finora chiedono dei gran preventivi; lavoriamo per quello. La nostra speranza è che l'aeroporto non chiuda. E' indispensabile. In questo momento più che nei decenni indietro, si ha il bisogno di una politica a sostegno del nostro comparto, sia a livello locale, sia a livello nazionale. Una nostra debolezza è quando svendiamo il prodotto; Continua a pagina 9
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INCHIESTA
Maggio 2013
L'Iva italiana (10 per cento), è più alta di quella spagnola (5) e francese (7)
“Bisogno delle istituzioni” si fa un male alla collettività. Con i prezzi bassi, si deve tagliare sulla qualità. E si innesta un domino che non porta da nessuna parte. Noi a Misano, grazie al fatto che gli alberghi sono gestiti dalle proprietà, abbiamo strutture aggiornate ed efficienti. Diciamo che nel mio bicchiere mezzo pieno, ci vedo del pessimismo”. Angelo Serra, Gabicce Mare: “Dalle prenotazioni, siamo alla frutta. Peggio non potrebbe andare. Nel ponte del 25 aprile-primo maggio massimo gli alberghi hanno avuto 10 clienti. Se lo scorso anno di questi tempi avevo il 40% delle prenotazioni, quest'anno sono al 5. Dall'estero poca roba. Credo che la stagione 2014 vada preparata già da adesso. Dobbiamo tornare ad andare fuori a cercare i clienti come facevamo negli anni Sessanta. Insomma, ricominciare daccapo. Per farlo però bisogna muo-
Serra, Gabicce: “Credo che la stagione 2014 vada preparata già da adesso. Dobbiamo tornare ad andare fuori a cercare i clienti come facevamo negli anni Sessanta. ”
Rinaldis, Rimini: “Noi siamo migliaia di piccole aziende che fanno un totale gigantesco. Il Pil del turismo vale la doppia cifra”
versi insieme, in consorzio, come stiamo cercando di fare qui a Gabicce Mare. A Roma chiediamo cose concrete: niente tassa di soggiorno, Imu e immondizia adeguate e l'Iva sui livelli della Spagna e della Francia; da noi è al 10%, fuori sul 5-7%. E' una forbice com-
petitiva che penalizza. Quanto all'Enit, con Andrea Babbi non si potrà fare che un buon lavoro”. Patrizia Rinaldis, Rimini: “Si presenta con un cauto ottimismo. L'incertezza economica, prima ancora della crisi, influisce sulla spesa delle fa-
Tappezzeria riccionese
TESSUTI PER L'ARREDO
miglie. Tutte aspettano. Tutti aspettiamo. Il fatto positivo è che si pensa alle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. Il sistema turistico di Rimini è molto competitivo; da bandire, ovvio, gli eccessi al ribasso. Per la fiera del Wellness c'è chi fa 16, 19 euro, anche insospettabili alberghi a quattro stelle. Ecco questo fa male. Vuol dire non avere considerazione del proprio lavoro e del valore del territorio. Con la consapevolezza di chi siamo, riusciremmo a lavorare meglio. Ora, lo snodo del nostro futuro è l'aeroporto. E' imprescindibile. La sua situazione economica, ci fa dire che d'ora in poi non si può non lavorare insieme. La difesa del mio interesse deve finire. Per sempre. Il mio vantaggio è quello degli altri, deve essere quello del territorio. Tutto il parlare, la progettualità si deve tradurre in operatività. Dovremmo iniziare, finalmente, da un ministero con il portafoglio. Con la volontà divina non si fa economia. Noi siamo migliaia di piccole aziende che fanno un totale gigantesco. Il Pil del turismo vale la doppia cifra”.
UOMINI
Enit, alla testa gli emiliano-romagnoli
Pierluigi Celli e Maurizio Melucci
- Turismo allo sbando? Uno dei responsabili è l'Enit (Agenzia nazionale del turismo); l'istituzione che dovrebbe fare promozione (e forse anche commercializzazione) delle sacre bellezze italiche (il 60 per cento del patrimonio dell'umanità). In questo momento, è controllata dagli emiliani romagnoli. Presidente è Pierluigi Celli. Il dirigente d'azienda-intellettuale verucchiuse è tra i migliori italiani in circolazione. Nominato da Mario Monti lo scorso settembre, il direttore generale è un altro romagnolo, Andrea Babb, una persona che sa di turismo. Nel consiglio di amministrazione uin altro riminese che quanto al turismo lo mastica. E' Maurizio Melucci, già vicesindaco di Rimini, già assessore di Rimini al Turismo, è anche assessore regionale al Turismo. Vanno bene gli uomini, benissimo le competenze, ma senza soldi non si canta neppure messa. All'Enit è trasferimento dello stato sono sempre più ridotti. Erano 49 milioni nel 2009; sono 18,6 nel 2012. Poi se qualcuno dovesse telefonare all'Enit e chiedere informazioni... diventa tutto lento.
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Maggio 2013
INCHIESTA
Un'azienda pubblica può chiedere il concordato, ma è giusto? Vanno pagati i debiti, altrimenti i fornitori rischiano il futuro
Aeroporto, è un dovere salvarlo Aeradria debiti 2011 - Per fronteggiare il baratro di bilancio, circa 30 milioni di rosso (ma senza certezze), Aeradria, la società a capitale pubblico, che gestisce l'aeroporto di Rimini per fronteggiare il baratro di bilancio ha proposto ai fornitori tra il 15 ed il 20 per cento di quanto devono avere. La mossa potrebbe mettere in ginocchio i creditori; un giochino dall'effetto domino. Devastante. Uno dei creditori di Aeradria deve avere 300mila euro da un paio di anni. Non è preoccupato, è preoccupatissimo. Una delle banche creditrici, del fornitore, sventola l'eventualità di rientrare dai fidi. Afferma: “Rischiamo di tirare giù la serranda”. Può chiedere il concordato un'azienda privata a stragrande a capitale pubblico? Può fallire? Giriamo la domanda a Stefano Zamagni. Riminese, già preside della facoltà di Economia e commercio a Bologna,
28,8 - Il totale debiti verso banche nel 2011 è di 13 milioni (nel 2010 era di 12,4), quelli verso fornitori 15,8 (erano 8,3 nel 2010)
Benefici
900
IL FATTO titolare della cattedra di Economia politica, argomenta col suo appassionato distacco: “Se un'impresa è completamente posseduta da un ente pubblico e va male, non può chiedere il concordato. Lo dice la legge, anche se io non sono un giurista. Non conta il concordato, ma ci vuole il commissariamento”. “Il problema - continua il prestigioso economista - è che in Aeradria c'è stato un mismanagement, cioè dirigenti non all'altezza della situazio-
Massimo Masini, ex sindaco di Riccione, presidente di Aeradria
La ricaduta economica indotta sull’economia locale è stata stimata da Aeradria intorno ai 900 milioni di euro.
ne. Non credo proprio che ci siano state forme di malafede, o peggio di corruzione. Ci sono semplicemente state strategie sbagliate. Bisogna essere degli artisti per guidare le imprese. All'origine c'è il monopolio
della domanda delle compagnie aeree. Costoro ricattano gli aeroporti. Se una compagnia ottiene dall'aeroporto più di quanto genera, non va bene. Un forte e bravo manager deve sapere come fare. Non può es-
GLI UOMINI
COMPAGINE
Guida Masini
I soci
Masini Massimo (presidente), Mario Formica e Massimo Vannucci (vice), Sabrina Zanetti, Elisabetta Lazzari, Andrea Magnani, Enzo Fabbri, Giovanni Conti, Roberta Merlini (consiglieri).
Provincia di Rimini (36,12%), Rimini holding (16,8), Camera di Commercio di Rimini (7,99), Regione Emilia Romagna (7,49), Rimini Fiera (7,41), Comune di Riccione (6,48), Palazzo dei congressi (4,2), Confindustria (2,97), Camera di Commercio di San Marino (2,97) e altri ma marginali
Gli emolumenti Presidente 52.912,49; Vicepresidente: 40mila e 33mila; per gli altri un gettone di 227 euroa seduta
sere succube ed accettare”. “Inoltre - chiude la riflessione Zamagni - se l'impresa va male la colpa deve essere di qualcuno. Dietro a buchi di bilancio così conclamati ci sono delle colpe, e non dei reati: senza tirare fuori storie varie, senza colpevolizzazioni. Ho motivo di ritenere che il Fellini si possa riprendere. Rimini è la piazza estiva più importante
d'Italia. Come fa col suo turismo, coi suoi congressi senza un aeroporto? Senza lo scalo i turisti non vengono. Con umiltà vanno riconosciuti gli errori, senza fare processi ad alcuno. Per girare pagina, vanno messe le persone giuste al posto giusto. Noi stiamo parlando non di un calo gestionale ma di buchi che interessano il capitale sociale”.
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RIMINI - SAN MARINO
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Laurea in Scienze politiche, fa il barista. Arbitra partite di calcio di una buona serie. Ha incontrato tanti altri riminesi. Ha nostalgia, a luglio ritorna Continua dalla prima
Fa il vice.manager in un bar cinese. Laurea in Scienze politiche, buon inglese, ben inserito, arbitra là anche a buon livello. E' partito lo scorso autunno. Che cosa fai? Lavoro in un bar. E' di proprietà e in gestione di un cinese (il mondo è davvero globale) e si trova sul lungomare di Bondi Beach, la spiaggia più famosa d’Australia e tra le più famose del mondo. Diciamo che non mi è andata male!. E' aperto dalle 6.30 del mattino alle 16.30 e fa colazioni e pranzo. Le colazioni sono le tipiche colazioni anglosassoni (uova, bacon, etc) e il pranzo è più che altro panini, patatine e fish and chips. Io sono barista, quindi mi occupo di fare i caffè e tutti gli altri tipi di drink. ormai, dopo parecchi mesi sono diventato vicemanager, quindi mi occupo anche della cassa e della chiusura giornaliera”. Come sono gli australiani? “Sono completamente pazzi per il caffè! Credo che siano la seconda popolazione al mondo per consumo procapite. C’è proprio un culto in materia. Quindi i caffè sono di tutti i tipi: short black (espresso), long black (americano), flat white (caffè latte senza schiuma), latte (caffè
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Un riminese in Australia Valerio, primo a sinistra, in tenuta da arbitro in Australia
LA STORIA
latte con schiuma), cappuccino, chai latte... e poi ci sono le varianti del latte (normale, scremato, di soia). Insomma, un manicomio. e preparare i caffè come vogliono loro non è facile! infatti il “barista” (anche qui in Australia si chiama proprio così, con termine italiano) professionale è un lavoro molto ben retribuito”. Quando sei arrivato? “Era l’inizio della primavera [australiana, ndr ]e adesso siamo all’inizio dell’inverno. anche qui il lavoro è ‘stagionalizzato’, un po’ come da noi, anche se l’estate è lunghissima. Quindi nel picco dell’estate ci sono state settimane dove ho lavorato anche più di 50 ore, mentre adesso, alcune settimane fatico ad arrivare a 35. Comunque, in media, attorno alle 40/45 alla settimana, con
due giorni liberi. con le mance prendo tra gli 800 e i 1000 dollari la settimana. Al netto delle tasse. in euro sono tra i 650 e gli 800 circa”. Perché sei partito per l’Australia? “Guarda. rispondere a questa domanda, che sembra semplicissima, in realtà è parecchio difficile. le motivazioni sono molteplici. certo una certa mia indole irrequieta, temeraria e curiosa ha dato la sua mano, così come la situazione economica nostrana (anche se, tutto sommato, qualcosa da fare ce l’evevo). Ma il motivo principale, credo, è che da un certo periodo non mi trovavo più bene nel
luogo dove stavo. Non tanto da un punto di vista fisico, quanto da un punto di vista interiore. Da un po’ di tempo provavo un senso di frustrazione che, per un’idealista come me, era diventato insopportabile. Davvero, fatico a spiegarmi meglio. Forse la verità è che non riesco più a sopportare gli italiani o, per meglio dire, il modo di fare degli italiani. Sono partito con il giovane Stefano Pesaresi, forse perché nonostante l’età avanzi imperterrita, io mi sento ancora un ragazzino! “Ci sono altri riminesi... Tanti italiani? “Ero già stato qui 2 anni fa in
ferie e, anche se ovviamente gli italiani si trovano in qualunque angolo del pianeta, non avevo notato tantissimi connazionali qui. Invece adesso mi sembra proprio un esodo! sembra quasi che vada di moda! credo che per molti andrà di moda anche tornare perché comunque guadagnarsi la pagnotta è dura anche qui. Ho incontrato alcuni riminesi e un paio di riccionesi”. E gli italiani australiani come se la cavano? “Gli italiani sono italiani. come dico sempre io, tre italiani insieme fanno già Italia. Ti devo confessare che non c’è una gran bella reputazione nei nostri confronti (a parte quella solita ste-
reotipata della piazza, pasta, etc). naturalmente io parlo in senso generale, ma accanto a tanti che arrivano qui per provarci, si impegnano, si sforzano e lottano, ce ne sono altrettanti che vengono a fare gli ‘italiani’. Ad esempio fanno l’abbonamento ai servizi pubblici come studenti anche se non lo sono perché costa la metà (e tanto qui nessuno controlla poiché è dato per scontato che devi rispettare le leggi), pretendono di lavorare senza sapere l’inglese. Insomma, fanno i ‘furbi’, non consapevoli che, a parte in Italia, fare il furbo è considerato un difetto, non un pregio. come dico sempre io, se emigri, devi far emigrare anche il cervello, non solo il corpo. Fare 22 ore di aereo per fare l’italiano non ha senso. Qui penso sia corretto venire a fare l’australiano, naturalmente sfruttando le nostre peculiarità (elasticità, intelligenza, produttività) che ci fanno essere sopra la media! ma senza quella voglia, che noi abbiamo insita nel nostro DNA, di fregare il prossimo, credendo di essere noi i migliori!”. (Continua in giugno)
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RIMINI - VALMARECCHIA Chiave di lettura di Stefano Zamagni, tra i maggiori economisti italiani. “Se ne esce con la cooperazione”
‘Crisi, sbornia individualistica degli ultimi 25 anni’ - Questa crisi economica è figlia della sbornia individualistica degli ultimi 25 anni. Dove è stato inculcato che il proprio destino non dipendesse che da se stesso. Quando invece il proprio io dipende dall'altro. Bisogna ripartire dalla cooperazione, virtù nel dna degli italiani come il fare artigianale. Il riminese Stefano Zamagni prima ancora che un economista di livello mondiale, è un grande uomo. Già preside della facoltà di Economia a Bologna, insegna Economia politica nello stesso ateneo. Tutti gli hanno chiesto di impegnarsi in politica, ma ha sempre preferito non accettare. Solca il mondo a testimoniare saperi e buon senso. Professore, se lei fosse ministro dell'Economia, come andrebbe ad incominciare? “Dopo aver accertato la situazione reale dei conti e la disponibilità di cassa, metterei in piedi un progetto per invertire la spirale mortifera dell'aumento della disoccupazione. Uno, detassare il lavoro. Due, far riaprire i rubinetti delle banche per non penalizzare ulteriormente il lavoro.
”E' stato inculcato che il proprio destino non dipendesse che da se stesso. Quando invece il proprio io dipende dall'altro. Bisogna ripartire dalla cooperazione, virtù nel dna degli italiani come il fare artigianale”
Stefano Zamagni, riminese, professore Università di Bologna, è tra i massimi economisti italiani
L'INTERVISTA Terzo, farei partire subito provvedimenti rivolti a rilanciare le imprese sociali, servizi alla persona ed ai beni comuni. I tre ambiti hanno una caratteristica: assorbono immediatamente manodopera. Cosa che non avviene in altri settori, dove si ha la crescita senza occupazione (jobless growth), perché la macchine si sostituiscono all'uomo. Detto dei primi tre provvedimenti da attuare, se è vero che la disoccupazione è la prima emergenza.
Subito dopo, però bisogna puntare sul medio e lungo periodo. Metterei attorno ad un tavolo il mondo del lavoro e quello dell'Università. Uno dei problemi dell'Italia è che il comparto del sapere non è in sintonia col mondo del lavoro. Dovuto a pregiudizi culturali, retaggio di Gentile e Croce, che hanno sempre visto l'università e la scuola come alternative al lavoro. Se uno studia non lavora e
viceversa. Non è un caso che i genitori al figlio svogliato dicono che se non studia, va a lavorare. Il lavoro viene visto come una punizione. Secondo, tu studi per non lavorare. Questa è anche una delle ragioni del tasso di disoccupazione giovanile così alto. I giovani escono dall'Università ma non sono in grado di entrare nelle unità produttive. Nella loro vita non hanno mai visto una fabbrica, un ufficio. Fosse il contrario, i giovani potrebbero apportare idee e slanci. L'addestramento al lavoro fa fatto negli anni universitari e non
dopo. Così, con questa cultura, si vanno a dividere due mondi vitali. Per ripartire con un approccio da sviluppo da medio termine, introdurrei stage che non possono essere come quelli di oggi: una burla. Li farei valere anche per fini accademici”. Partendo da quanto lei afferma, perché in Italia i cosiddetti mestieri artigianali vengono identificati come lavori manuali? “Lo affermano quelli che non capiscono. La parola arte, dal greco, significa virtù, quindi artista. L'artigiano è un virtuoso. Assomma in sé sia il momento creativo, sia l'esecutivo. E' nato in Italia nel 1200. Il suo modello più alto è Leonardo da Vinci; fu un grande artigiano. Purtroppo, in Italia, gli artigiani non sono mai stati aiutati. Nel dna dell'italiano medio c'è l'artigianato. Non siamo uomini da grandi fabbriche. Naturalmente, oggi giorno, colui che lavora e pensa, pensa e lavora va rivisto alla radice. E va innovato. Negli ultimi 30 anni è stato pensato alla grande impresa, accantonando l'ar-
tigianato”. Breve periodo, medio periodo, ma come invertire questo pessimismo diffuso? “Quando si sta male, non si può dire giusto o sbagliato, ma la condivisione diventa consolazione. Invece, ci sentiamo soli e sperduti. La solitudine, il pensiero individualista è stato costruito con la sbornia degli ultimi 25 anni. Sono passati valori tipo: ognuno deve arricchirsi, ognuno deve pensare alla propria carriera, ognuno è imprenditore di se stesso. Chi ha detto questo, è stato un grande incosciente. E' stato un individualismo libertario. Dove ognuno pensava che il proprio destino dipendesse da se stesso. I poveri veri non sono mai depressi; hanno semplicemente fame. Noi, ora, ci sentiamo soli e depressi. Quanto diffuso negli ultimi 25 anni è stata una menzogna; chi ha diffuso menzogne deve vergognarsi”. Come uscire? “Dobbiamo ritrovare il senso della cooperazione. Cioè, io ce la posso fare insieme a te, come era nel dopo guerra. Come individui ci dobbiamo sentire parte di un corpo. Nel nostro dna come c'è la sapienza artigianale, così non c'è l'individualismo. Ce lo hanno soltanto contrabbandando
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RIMINI
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Professore allo Zavatta, assessore a Rimini e in Provincia - Massimo Foschi era un grande tessitore. Un uomo di relazioni. In politica ma non solo. Era, inoltre, un cattolico che ha vissuto – si potrebbe dire sulla sua pelle – il non semplice percorso dei cattolici in politica negli ultimi decenni. Ma sempre con una grande attenzione ai temi del sociale, e a coloro che avevano bisogno di sostegno. La sua carriera è iniziata nella Democrazia Cristiana. Al momento della diaspora dello “scudo crociato” Foschi sceglie di non guardare a destra. Aderisce – come tanti, ad esempio Fabio Zavatta, Ermanno Vichi, Beppe Roberti - al Ppi. Successivamente lui confluirà nell’Asinello. A livello amministrativo, Foschi viene eletto consigliere comunale per la prima volta nel 1990, e due anni dopo il sindaco Giuseppe Chicchi lo vuole come assessore. Carica che rinnova anche nel 1995 con delega alle Politiche Sociali. E allo scadere di quella legislatura (era il 1999) il massimo desiderio di Foschi era quello di restare tale. Magari con i galloni di vicesindaco (ma anche no). Ciò a cui teneva di più era poter conservare quella rete di relazioni che gli consentiva (e che gli consentirà ancora) di essere tra i re delle preferenze (allo scranno di consigliere comunale viene rieletto anche nel ’95 e nel ’99), oltre che di lavorare nel sociale, sua passione.
Addio a Foschi, lo spirito delle Acli Originario di Saludecio, aveva un podere in Valmarecchia che coltivava con lo spirito dell'adolescente
Massimo Foschi (27.2.1948 - 21.4.2013)
AMARCORD
di Francesco Pagnini
In quei giorni chi scrive elaborò per il Corriere di Rimini, sulla scorta dei boatos di palazzo, un pastone in cui si ipotizzava che lui, Foschi, potesse essere candidato a sindaco, con un vicesindaco “forte” al suo fianco, leggasi Maurizio Melucci. L’indomani Foschi chiamò ed esordì con “Sei un birichino…”. Era il suo modo per dirti che era molto arrabbiato. Si rabbonì dopo le rituali parole compiacenti, “ma perché ti arrabbi? Io credo che saresti un vero candidato su cui
contare…”. Fece finta di crederci, ma scodellò lì, con astuzia tutta sua, un altro nome: “E perhè non Zavatta allora?...”. Tradotto, se qualcuno prova a bruciare me tramite i giornali, io posso bruciare altri… Un messaggio chiarissimo… Anche in quel periodo i politici “puri” o di lungo corso non erano granchè benvisti e si puntava, soprattutto per le elezioni locali, a candidare uomini della società civile. L’idea di un cattolico a Palazzo Garampi affiancato da Melucci era in effetti vera,
ma quel cattolico sarà Alberto Ravaioli, cattolico anch’egli ma pure – appunto – uomo della società civile. A Ravaioli – si racconta ancora – Foschi prima del voto aveva chiesto una rassicurazione scritta che avrebbe avuto l’agognato assessorato ai servizi sociali. Quel posto Ravaioli lo affidò a Stefano Vitali, al quale Foschi non mancherà successivamente di mettere i bastoni tra le ruote. Pur sempre molto felpato non si negava, ogni tanto, qualche scatto d’ira e dei modi un po’ bruschi. Quella volta, per la verità, si dice che perse proprio le staffe. Un’arrabbiatura che i compagni di partito racconteranno per anni. Foschi fu “girato” in Provincia, dove presidente fu eletto Ferdinando Fabbri, che gli affidò un superassessorato: Servizi Sociali (ma non era la stessa cosa, perché le associazioni alle quali Foschi teneva erano quelle che si relazionavano col Comune, la Provincia aveva un ruolo di coordiamento), e Attività Economiche. Nel presentarlo Fabbri
disse che “Massimo è un gran lavoratore…”: come dire, non gli mancherà il da farsi. Quei cinque anni da assessore provinciale furono l’ultima esperienza amministrativa di Foschi. Quando Fabbri fu eletto al suo secondo mandato scelse assessori più giovani e più legati personalmente a lui. Foschi l’aveva capito, tanto che nel frattempo aveva cambiato “quartier generale”: di professione insegnante, viveva a Saludecio, e cominciò a metter mano nel “suo” territorio. Iniziò a dialogare con l’Udc e poi con l’Udeur di Mastella. E nella campagna elettorale del 2004 per il primo cittadino di Saludecio continuò a tessere la tela, ma a favore di una giunta di centro – destra (sotto forma di lista civica) capeggiata da Giuseppe Sanchini. Che infatti vinse. Foschi lo sfoggiava come un suo personale risultato. Non entrò in giunta però, e non assunse alcuna carica. Continuava a fare politica dietro le quinte. Collaborava inoltre col mondo delle cooperative bianche. Il suo mondo. Con le Acli, con la coop Punto Verde della quale resta presidente fino al momento della morte. Perché anche quando faceva politica era ai deboli, agli anzia-
ni, a chi aveva bisogno di protezione sociale, che guardava. Ma anche su Rimini uno “zampino” l’aveva comunque mantenuto, con qualcuno dei “suoi” in consiglio comunale. E’ in quel momento che, con mossa clamorosa, cambia ancora partito (e lo fa cambiare ai suoi), passando nell’Italia dei Valori. Scompagina la politica locale, ma non più con la forza di un tempo. Gli anni passano, i tempi cambiano, e “il lungo” (questo il nomignolo che gli davano i suoi compagni di partito per via della sua alta statura) comincia a lasciare il campo. D’altra parte anche suoi illustri colleghi, come Vichi e Chicchi, non sono più “in trincea”. E’ una classe politica che comincia a lasciare il palcoscenico ai nuovi. Ai giovani. Gli ultimi anni – prima della prematura scomparsa giunta, a 65 anni, a fine aprile - Massimo Foschi li trascorre nella sua Saludecio, con i suoi hobbies, la passione politica che diventa però sempre più contemplativa. Guardando, e commentando, un mondo – e una Rimini – che non sono più quelli. Ma nei quali magari, con trent’anni di meno, uno col suo talento politico avrebbe saputo e potuto tessere tele interessanti.
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RIMINI
Allarmante il IX Rapporto sulle povertà della Caritas diocesana
Riminese, cresce la povertà Cresce la povertà... - Gugliemo (Valter) Martinese è uno tra i più massimi ricercatori statistici del teritorio, e non poteva mancare la sua collaborazione nella stesura di questo importante Rapporto sulle povertà della Caritas diocesana di Rimini. “E' uno strumento molto valido - dice - che raccoglie e racconta problemi veri del nostro territorio. La Caritas è in prima fila, sono bravissimi e fanno un grande lavoro in prima linea. Faccio i complimenti alla responsabile dell'Osservatorio sulle povertà Isabella Mancino e ai sui collaboratori. Ho collaborato nella ricerca dei dati macro e micro economici di Italia, Regione e provincia di Rimini. Importante il Focus group con associazioni, istituzioni e Prefettura”. E' giunto alla IX edizione il Rapporto sulle povertà della Caritas diocesana di Rimini. L’obiettivo è quello di documentare e comunicare, a più persone possibili, quanti e quali siano le povertà presenti sul territorio riminese. Conoscere per sensibilizzare, per promuovere azioni di solidarietà e per far sì che la nostra comunità sia sempre più attenta ai bisogni di tutti, anche di coloro che sono ai margini. Il tema di approfondimento scelto in questo Rapporto è quello del lavoro, è chiaro infatti che la causa principale dell’aumento delle povertà è proprio la mancanza di occupazione. I poveri aumentano perché il lavoro non c’è. Sono stati quindi coinvolti più Enti presenti sul territorio con il fine di comprendere meglio quale sia la situazione economica e occupazionale a Rimini e in quale direzione si stia andando. È stato realizzato un tavolo di confronto con Camera di commercio, Inps, Centro per l’impiego, Prefettura, Università, associazioni di categoria, banche e sindacati. In un periodo come questo è infatti necessario lavorare insieme, cercare sinergie per offrire risposte il più possibili adeguate alle persone che si rivolgono agli sportelli della Caritas e di altre realtà. La crisi è in atto dalla fine del 2008 e nel 2012 alla situazione già grave si è aggiunta anche l’abbondante nevicata avvenuta in febbraio e il forte terremoto in Emilia a maggio. Peggiorando ulteriormente la situazione economica, soprattutto per quel che concerne industrie, allevamenti e agricoltura. I dati dei Centri di ascolto presenti in diocesi I dati 2012 raccolti dai 33 Centri di ascolto presenti in tutta la diocesi mostrano quanto la situazione di disagio sia crescente. Aumentate le persone che si sono rivolte alle Caritas: da 6.130 nel 2010 a 7.025 nel 2012, quasi mille in più in soli due anni. Sono aumentati i residenti: nel 2011 erano 2.756 (tra cui il 30% italiani e il 66% stranieri), nel 2012 sono 3.010 (tra cui il 32% italiani e il 65% stranieri). Aumentate le famiglie: nel 2010 il 33% degli individui che si
è rivolto alle Caritas viveva con la propria famiglia, nel 2012 questa percentuale è salita al 40%, quindi il numero stimato delle persone in stato di disagio nel 2012 raggiunge circa le 18.300 unità. Tra questi molti sono minori: solo la Caritas diocesana ne ha contati 422. Sono aumentati di quasi il 50% in soli due anni gli italiani, sono 1.846. Il 56% uomini e il 44% donne, tra quest’ultime la maggior parte è coniugata, mentre gli uomini sono prevalentemente celibi. Il problema che maggiormente riportano è quello del lavoro, ma non è il solo, infatti a questo seguono le difficoltà economiche e abitative che si intrecciano con situazioni familiari complesse e conflittuali. Aumentati i giovani, sono 478 coloro che hanno tra i 19 e i 24 anni (il 20% in più rispetto al 2010) e gli anziani, over 75, sono 105 (il 110% in più rispetto al 2010). Si tratta prevalentemente di giovani stranieri, in gran parte rumeni, ma cresce anche il numero degli italiani (il 15,6% degli italiani ha tra i 19 e i 24 anni). I giovani faticano nella ricerca di un lavoro, e lamentano di vivere rapporti difficili con i familiari. Gli anziani aumentano perché le pensioni non bastano e i figli, nel caso ci siano, non riescono a provvedere alle spese dei genitori malati e anziani, ma anzi cercano da questi ultimi un sostegno economico e morale, specie se hanno perso il lavoro e di più se si sono separati o divorziati dal coniuge. Diminuiti di quasi il 3% gli immigrati, se nel 2011 erano 5.295, nel 2012 sono 5.142, restano comunque la maggior parte delle persone che si sono rivolte alle Caritas presenti in diocesi (sono il 73,2%). Tra le nazionalità prevalgono: - rumeni (1.143): rispetto al 2011 sono aumentati di quasi il 2%; nonostante la crisi economica in atto e le poche prospettive di lavoro, continuano a venire in Italia. La maggior parte sono coniugati e fanno avanti e indietro fra Italia e Romania, vengono qui per la stagione estiva, ma anche per lavori nel settore edilizio e agricolo; - marocchini (956): aumentano del 26%, rispetto al 2010, per la precisione sono aumentate le donne marocchine (sono il 10% in più rispetto al 2010). I mariti hanno perso il lavoro e non riescono più a trovarlo, coloro che avevano usufruito della Cassa integrazione l’hanno terminata, ora spetta alle donne trovare una “soluzione”. La presenza maggiore dei marocchini è registrata soprattutto nelle Caritas dell’entroterra riminese; - ucraini (754): le nazionalità dell’Est Europa sono diminuite (Ucraina -11,6% rispetto al 2011, Russia -26,5% rispetto al 2010). Questo calo è dovuto alla diminuzione delle richieste di badanti da parte delle famiglie italiane: le donne dell’Est, prevalentemente impegnate in questo settore, hanno optato per altri Paesi o per altri mestieri. Altre non si rivolgono
Che logora chi ce l'ha...
Il tema di approfondimento scelto in questo Rapporto è quello del lavoro, infatti la causa principale dell’aumento delle povertà è proprio la mancanza di occupazione. Aumentate le persone che si sono rivolte alle Caritas: da 6.130 nel 2010 a 7.025 nel 2012, quasi mille in più in soli due anni. Aumentati i residenti: nel 2011 erano 2.756 (tra cui il 30% italiani e il 66% stranieri), nel 2012 sono 3.010 (tra cui il 32% italiani e il 65% stranieri). Rapporto coordinato da Isabella Mancino. Ha partecipato il ricercatore Walter Martinese IL FATTO di Ecci
più alla Caritas perché si sono ben inserite sul territorio e in caso di difficoltà si affidano alle proprie connazionali con le quali si è instaurata un fitta rete di amicizie e solidarietà; - albanesi (377): aumentati del 36,1% rispetto al 2010. Questo incremento è combaciato con l’aggravarsi della crisi economica. Presenti sul territorio dagli anni ’90 si erano ben inseriti nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore edilizio, alcuni avevano persino avviato delle attività in proprio ma, venute meno le occasioni lavorative e finiti gli ammortizzatori sociali, le famiglie albanesi si sono ritrovate in grosse difficoltà, anche perché spesso si tratta di famiglie numerose. Aumentati di quasi il 70%. rispetto al 2010, coloro che vivono in casa in proprietà: sono 219 persone tra cui: giovani coppie (16 italiane e 11 straniere), adulti che vivono soli o con familiari o amici (105 italiani e 37 stranieri) e anziani (44 italiani). Cresce anche la percentuale di coloro che vivono in case in affitto da Ente pubblico, sono il 79% in più rispetto al 2010. Complessivamente sono 3.834 coloro che hanno un domicilio, tra questi il gruppo più numeroso è rappresentato da coloro che sono in casa in affitto da privato: 3.302 persone. Tra coloro che hanno casa riscontriamo problemi con le banche per il pagamento dei mutui,
difficoltà nel pagare gli affitti e quindi numerosi casi di rischio sfratti e difficoltà con gli enti gestori delle utenze. Spesso gli operatori Caritas si sono fatti portavoce di queste problematiche chiedendo direttamente agli enti la rateizzazione delle spese. Numerosi sono stati gli aiuti economici per far sì che intere famiglie non si trovassero in strada o senza luce, acqua e gas. Aumentati del 44%. rispetto al 2010 coloro che sono privi di abitazione, si tratta di 1.167 persone. Complessivamente sono 2.242 coloro che hanno dichiarato di non avere un domicilio stabile (si appoggiano da amici, dormono in rifugi di fortuna, in macchina o in strada). Con la crisi economica coloro che faticavano a pagare l’affitto sono finiti in strada e, non trovando lavoro, non riescono a vedere soluzioni, se non quella di spostarsi da un posto all’altro per cercare nuove occupazioni. Aumentati del 14,2%. rispetto al 2010, i disoccupati, sono 4.690. Scendono del 41,9% rispetto al 2010 e del 11,8% rispetto al 2011 coloro che hanno un’occupazione. È evidente che il problema più grave è proprio l’assenza del lavoro, ma anche quando c’è, non è sufficiente per sostenere le spese economiche della famiglia e dell’individuo. I dati della Caritas diocesana La Caritas diocesana nel 2012 ha incontrato 2.530 persone, il 52,5% è rappresentato da persone
che si erano già rivolte alla Caritas in passato. Una percentuale così elevata di “ritorni” non si era mai registrata, tale fenomeno evidenzia che chi si trova in stato di povertà, difficilmente riesce a uscirne in un lasso di tempo breve. Sono il 4% in meno rispetto al 2011 i cittadini stranieri che si sono rivolti alla Caritas diocesana nel 2012, restano comunque il gruppo più numeroso pari a 1.779 persone. Prevalgono rumeni, marocchini e ucraini. Tra gli immigrati 268 sono residenti a Rimini. Aumentano di circa 100 unità gli italiani: passati da 659 nel 2011 a 750 nel 2012. Un italiano su due non si era mai presentato alla Caritas in passato, si tratta quindi di italiani che prima non erano in una situazione di bisogno. Coloro che hanno residenza a Rimini sono 218. L’aumento degli italiani presso la Caritas diocesana è stato registrato soprattutto in mensa e nel dormitorio. L’Associazione Famiglie Insieme nel 2012 ha aiutato 320 famiglie, per un totale di prestiti pari a circa 300 mila euro di cui: 192 mila euro per affitti e utenze, 25 mila per spese sanitarie, 43 mila per il pagamento di automezzi (assicurazioni, bolli ecc.),12 mila per spese scolastiche e i rimanenti per arredi e ricongiungimenti familiari. I dati delle altre realtà La Mensa dei frati cappuccini dell'Opera Sant'Antonio nel 2012 ha incontrato 1.998 persone, mentre nel 2011 erano 1.883. Cresce il numero degli italiani passati da 377 nel 2011 a 452 nel 2012. Seguono rumeni, ucraini e marocchini. Aumentati i pasti serviti in mensa, passati da 45.986 nel 2011 a 48.429 nel 2012. Cresciuto notevolmente anche il servizio docce, segnale di un aumento di persone che vivono in strada, da 1.277 nel 2011 sono passate a 1.917. La Capanna di Betlemme dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, nel 2012 ha dato ospitalità a 851 persone, di cui 713 uomini e 138 donne, per un totale di 17.774 notti. Nel 2012 le persone sono il 5% in più rispetto al 2011 e il 15% rispetto al 2010. Le accoglienze totali sono aumentate del 13% dal 2011 e dal 2010. L’Assocciazione Banco di solidarietà Onlus opera attraverso la consegna a domicilio di pacchi alimentari a famiglie in difficoltà. Si tratta quindi di persone che hanno tutte un domicilio. Nel 2012 ha assistito 261 nuclei familiari di cui 72 nuovi, complessivamente si tratta di 564 persone (392 adulti e 172 minori). I pacchi distribuiti sono stati 3.572, contro i 2.353 per 217 nuclei familiari del 2011. I Centri di aiuto alla vita presenti a Rimini, Riccione, Cattolica, Bellaria e come servizio delle Caritas parrocchiali di San Mauro Pascoli, Coriano e Morciano, nel 2012 hanno aiutato complessivamente 680 mamme in difficoltà, contro le 569 mamme del 2011. Altissima la percentuale di mamme che hanno dichiarato di non
essere in grado di sostenere le spese degli affitti e delle utenze. Il Centro di solidarietà ha accolto circa 500 persone, tra uomini e donne. Si tratta principalmente di over 35 per la maggior parte italiani. Gli utenti stranieri sono soprattutto nord-africani, albanesi ed europei dell’Est. Circa 430 sono persone appartenenti a categorie di svantaggio tra cui: 15 in cassaintegrazione, 35 disabili e circa 150 disoccupati di lungo periodo e/o privi di titoli di studio. Acli Colf nel 2012 ha incontrato 350 assistenti familiari. Ha segnalato una leggera diminuzione della disponibilità di lavoratrici straniere, (311 nel 2012 contro le 405 del 2011) è invece aumentata la richiesta da parte delle cittadine italiane. Complessivamente sono andati a buon fine 120 contratti, contro i 178 dell’anno precedente. L’Associazione Rumori sinistri nel 2012 ha avuto 120 contatti telefonici con lavoratori stagionali, si tratta prevalentemente di donne rumene, ma non mancano anche le segnalazioni da parte di lavoratori italiani, senegalesi e altre nazionalità. Su 120 persone 7 hanno dichiarato di lavorare in nero, le altre hanno in gran parte contratti a chiamata o part time. Lo Sportello sociale del Comune di Rimini nel 2012 ha incontrato 1.795 persone, contro le 1.312 dell’anno precedente: 341 persone hanno fatto richiesta di contributo economico (nel 2011 erano 272), 212 hanno segnalato di avere problemi con la casa (nel 2011 erano 118), 201 con il lavoro (nel 2011 erano 105) e 78 hanno ricevuto lo sfratto (nel 2011 erano 20). Gli Sportelli sociali di Riccione e Misano hanno incontrato 360 persone. Tra le persone che si sono rivolte allo Sportello il maggior numero è rappresentato dagli italiani, seguono: nord africani, europei dell’Est, sud americani, senegalesi e nigeriani. Sempre di più durante i colloqui le richieste vertono sulla ricerca di un alloggio; gli sfratti sul territorio di Riccione, nel 2012, sono stati più di 100. Nel 2012 lo Sportello sociale di Bellaria Igea Marina ha incontrato 583 persone di cui 117 sono nuovi casi; 20 persone si sono rivolte per problematiche inerenti a sfratti già in fase esecutiva o in fase di notifica. Le richieste di maggior rilevanza sono quelle di natura economica e riguardano il pagamento di bollette. Gli Sportelli sociali dell'Unione dei Comuni Vallemarecchia nel 2012 hanno incontrato 556 persone. Le maggiori richieste sono state: contributi economici, ausilio/ compilazione di documenti, sostegno nella ricerca del lavoro, aiuto per la domanda di invalidità, permessi per disagio lavorativo, pagamenti di affitto. Caritas Diocesana Rimini, Via Madonna della Scala,7 Tel. 0541. 26040 fax 0541.24826 www.caritas.rimini.it caritas@caritas.rimini.it osservatorio@caritas.rimini.it Ufficio presso la Curia Diocesana: Via IV novembre,35 Tel 0541.1835165
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RIMINI
Addio a Umberto. I suoi libri hanno educato migliaia di studenti italiani SANITA'
BCC Gradara, ecotomografo all'Infermi
Panozzo, grande divulgatore Umberto Panozzo (18.1.1918 - 27.4.2013)
AMARCORD
- La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha donato un ecotomografo ecocradiografo all'unità di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Infermi di Rimini L'apparcchiatura è finalizzato all’individuazione e diagnosi precoce di patologie sui bambini e neonati, gravemente prematuri, seguiti nel reparto diretto dalla dottoressa Gina Ancora. Oltre alla professionista, alla cerimonia erano presenti il presidente dell’Istituto di Credito Fausto Caldari, il Direttore Generale dell’A.USL
Marcello Tonini, il Direttore Medico del Presidio Ospedaliero di Rimini Santarcangelo Novafeltria Stefano Busetti. Il presidente della Banca di Credito Cooperativo Caldari, nel suo intervento, ha commentato: “Dopo le tante a Cattolica e Riccione, questa è la prima donazione che facciamo a Rimini, e sono comunque un po’ emozionato. La nostra banca ha tra i suoi principi la mutualità, principio che declina volentieri in sanità per la quale stiamo realizzando un grande progetto”.
- Addio a Umberto Panozzo. Il professore se n'è andato lo scorso 28 aprile; aveva 95 anni. Lascia una casa editrice elegante nei titoli (e nella grafica) ed uno stuolo di libri che hanno tirato su se non milioni certamente centinaia di migliaia di studenti. La sua Storia della Letteratura italiana per le scuole medie superiori era uno spasso. Scritta con uno stile che si potrebbe definire anglo-sassone: piacevole, precisa, in grado di sorridere mentre sei alle sue prese. Origine veneta, sposato ad un'Albini di Saludecio (una delle famiglie più blasonate del Riminese), Panozzo era nato il 18 gennaio 1918 a San Giovanni in Marignano. Aveva frequentato il Liceo classico in Arezzo, quindi la Facoltà di Lettere presso l’Università di Firenze, dove aveva avuto maestri quali il
Momogliano, il Lamanna, il Devoto, il Pasquali, il Giannelli. “L’8 giugno 1940 si laureò con una tesi sul Carducci con il prof. De Robertis, che aveva sostituito il Momigliano epurato in seguito alle leggi antiebraiche. Il 10 giugno, chiamato alle armi come ufficiale. Fu congedato nel gennaio ’45 e, in seguito, gli venne conferita la Croce al merito di guerra.
Uomo di studio, tornò agli amati libri studi e all'insegnamento. Iniziò presso il Liceo classico di Arezzo (’45-’47); nel ’48, trasferitosi a Rimini, aveva ottenuto un incarico presso il Liceo scientifico e, l’anno successivo, vinse la cattedra di materie letterarie presso la scuola media di Riccione. Seguì il trasferimento alla scuola media “Panzini” di Rimini, di cui fu preside incaricato
per un biennio, quindi, nel ’67 passò alle scuole superiori, dove insegnò italiano e storia, prima all’Istituto Magistrale, quindi all’ITIS e infine al Tecnico Commerciale “Valturio”. Preparato, rigoroso, burbero all’apparenza, ma appassionato. All’insegnamento ha costantemente affiancato l’attività di autore di testi letterari, linguistici e di didattica. Nel 1945 pubblicò la sua prima opera, Avviamento alla critica letteraria, alla quale sono seguite negli anni decine e decine di altre opere pubblicate dai principali editori del settore (Le Monnier, La Nuova Italia, Paravia, D’Anna). Particolarmente significative la Grammatica italiana per le scuole superiori e inferiori e La Storia della Letteratura italiana per le scuole medie superiori. Nel 1981 ha fondato a Rimini, col figlio Massimo, Panozzo Editore.
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Professore allo Zavatta, assessore a Rimini e in Provincia
Con una firma aiuta il nostro volontariato - Firma e codice fiscale per dare una mano concreta al volontariato di piccole e grandi associazioni del territorio. Troppo spesso si dimentica lÕopera di persone e organizzazioni locali verso i bisogni degli altri. Il 5 per mille a favore del volontariato permette di dare una lavata di spugna a questo vuoto di memoria. Nella provincia di Rimini, sono molte le associazioni iscritte ai registri provinciali che hanno sviluppato lÕiter di partecipazione ai benefici previsti dal decreto. E che quindi possono rientrare tra le organizzazioni che utilizzano questa opportunitˆ. Prima di tutto si deve identificare la casella nella denuncia dei redditi dedicata al volontariato. Sarˆ necessario conoscere il codice fiscale
Nome e codice fiscale per destinare il “5 per mille” a un'associazione della provincia
dellÕassociazione prescelta: quindi • bene, se si vuole premiare una realtˆ della nostra quotidianitˆ, informarsi prima della compilazione del documento. Per facilitare tale compito si pu˜ telefonare allo 0541 709888, numero del Csv Ð Volontarimini, dove un operatore fornirˆ i contatti relativi allÕassociazione scelta nella provincia riminese. Il 5 per mille • un dono gratuito che non costa niente ma rende un po’ tutti partecipi a una missione di umanitˆ per gli altri. Un aiuto per un’opera di persone il cui atto civile si sviluppa tramite le associazioni che posso-
no sfruttare per altre azioni questo importante strumento di democrazia fiscale. Il volontariato si può considerare come un Òpiccolo grandeÓ esercito di operatori che progetta azioni per rispondere in prevalenza ai bisogni della gente del territorio. Spesso lavorando nell’ombra in ambiti come il settore socioassistenziale, la sanitˆ, l’immi-
grazione, la solidarietˆ internazionale, la protezione civile, l’ambiente, sino alla tutela dei diritti e alla promozione della cultura e dell’educazione. Ma anche con interventi a favore di soggetti deboli di mondi lontani e difficili. Le associazioni di volontariato sono state tra le primi a mobilitarsi dopo terremoti, emergenze umanitarie, crisi militari e politiche. é
lÕesempio sempre attuale della Protezione Civile, il cui ruolo nellÕassistenza alle popolazioni • sempre determinante. E poi cÕ• chi pensa agli ultimi degli ultimi o alle famiglie di societˆ abbruttite da guerra e violenze. Nella nostra realtˆ le organizzazioni sono in prima linea per aiutare persone in difficoltˆ o ai margini della societˆ. Ma il mondo solidale non • solo questo. é anche impegnato a diffondere la cultura ambientale, a progettare modelli ecocompatibili, a alle-
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viare la vita delle persone dimenticate, degli anziani, di chi si trova improvvisamente rovinato, di chi non arriva a fine mese, di chi • solo in ogni senso. é importante sapere che il 5 per mille, nella denuncia dei redditi, non comporta alcun ulteriore, maggiore imposta da versare. Firmando nellÕapposito spazio dedicato al volontariato nella propria dichiarazione, si potrˆ contribuire allÕattivitˆ di associazioni del territorio che si impegnano tutti i giorni per assistere, partecipare, aiutare e informare. Resta solo da scegliere lÕorganizzazione da sostenere: da quella pi• bisognosa, alla pi• vicina, dalla pi• attiva a quella pi• apprezzata, sino a quella meglio conosciuta o pi• meritevole.
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RIMINI - VALMARECCHIA Un'estate caldissima
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2 - Elena Bardotti Bugli (la donna che per prima scoprì il seno)
2. Un’estate caldissima Abbiamo iniziato a raccontare le avventure di Elena Bardotti Bugli, la donna che per prima scoprì il seno, sullo scorso numero de ‘La Piazza’,nella serie ‘Grandi Romagnoli & Grandi Romagnole’. Annunciandone la continuazione per questo (‘La storia prosegue’). L’interesse dimostrato, e soprattutto bellezza ed importanza di quanto Elena ha rappresentato per il nostro Paese e per l’intero Novecento, ci hanno spinti a dedicarle autonoma narrazione. Le cui dimensioni ed ampiezza si definiranno, dickensianemente, in corso d’opera.
Le poppe di Elena correvano da un estremo all’altro del giovane Regno d’Italia, occupavano le conversazioni dei circoli nobiliari e le case della gente comune, i ritrovi borghesi ed i circoli rivoluzionari. Ognuno aveva motivo per sentir sua l’ardita giovane che aveva difeso dignità dei lavoratori, maternità, femminilità, ruolo sociale, blasone… E, nel contempo, si aprivano le menti ancor chiuse in ristretti orizzonti, che si sentivano al contempo autorizzate a poggiarsi su quelle forme da pochissimi viste, da tutti immaginate e sognate. La protagonista di quel pandemonio trascorreva quello scorcio d’estate del millenovecentododici nella frescura della Rocca di Fusignano, in cui si era ritirata il 24 di luglio, due settimane dopo il fatto di Cervia. Anzi ‘il Fatto’ come ormai lo definivano tutti. Da quel borgo di conciatori di cuoio il padre, Lodovico Bardotti, era partito misero, e commerciando in cavalli sui due versanti dell’appennino toscoemiliano (c’è chi dice inizialmente anche rubandoli, ma non vogliamo credere alle malelingue), si era via via arricchito, stabilendosi infine a Bertinoro dove Elena era nata. Anzi Enza, chè così era stata battezzata, come la nonna materna. Ma già verso i trequattr’anni, per la grande bellezza, gli occhi rapinosi ed il fascino dolce e forte al contempo, il maestro Alberico Manzi, lì giunto per alfabetizzare la popolazione, aveva profetizzato: “Quanti uomini turberà, quanti sconvolgimenti arrecherà… Come Elena di Troia”. Mai predizione fu più azzeccata, ed Enza mai più fu altra che Elena. (‘Il Fatto’ venne esaltato dai giornali laici e tardorisorgimentali, condannato dalla reazione e da gran parte del clero. ‘L’Asino’, la gloriosa pubblicazione satirica di Podrecca e Galantara, ne illustrò per più e più numeri la vita, ripercorrendola sin dalla fanciullezza e riportando, con numerose testimonianze, anche l’episodio del maestro Manzi. Dando ad un livoroso sacerdote e polemista marchigiano, Don Antimo Scannasecca, spunto per la pubblicazione di un infame libercolo ‘Elena e Troia’, dall’intuibile contenuto. Tre anni dopo Don Scannasecca venne linciato dalla popolazione di Fermo, dove si trovava per l’ennesimo trasferimento ecclesiastico, essendo stato sorpreso in flagrante con due bimbette nel giardino
Miss in posa
PERSONE
di Gabriele Paci dell’‘Asilo dei poveri’). Giorni tranquilli, dunque, in quella ‘Rocca Ridente’ (così Elena l’aveva ribattezzata), acquistata e restaurata dal padre come segno del benessere raggiunto dopo tanti giovanili patimenti, risarcimento e rivincita verso il paese natale. Su cui si ergeva (e si erge) fiera, sorgendo dal piccolo monte e dal delizioso bosco che la circondava. I curiosi salivano da Ravenna, scendevano da Argenta, provenivano da tutto il Regno, ma la popolazione faceva buona guardia, e se qualcuno riusciva a passare le fitte maglie veniva intercettato dal marito, il Conte Bugli, che assestava quattro colpi di lama, o dal genitore, che ricorreva a più spicce, ma altrettanto efficaci, legnate. L’estate era caldissima, assicurano le cronache dell’epoca ed i resoconti dei protagonisti (molti
hanno lasciato diari, memorie, lettere, testi anche molto precisi e dettagliati, cui con filologica acrìbia facciamo puntuale ricorso per questa nostra opera). Ma ben più torrido era il clima che si sviluppava attorno alla neocontessa. Se il coniuge aveva affrontato sì numerosi, veri o presunti, “offensori dell’immacolato buonnome della mia spo-
sa”, se il proliferare di sfide annunciate l’aveva spinta a ritirarsi in quel di Fusignano ponendovi fine (“Caro amico, vi scongiuro, dimettete la vostra rabbia omicida”), ovunque altrove i duelli e le risse in suo nome (pro o contro) si moltiplicavano. Solo in parte consapevole Elena passeggiava per i boschi, si dedi-
cava ad opere di bene per i più derelitti tra la popolazione locale (e nonostante fosse zona doviziosa, di poveripoveri non ne mancavano), animava ‘la Corte d’Elena’ che riuniva nella Sala Grande della Rocca, dove nell’imponente camino ardevano ceppi di castagno e pioppo. Il camino acceso in quell’affocato luglioagosto? Sì, un suo vezzo, chè soleva convocare gli ospiti tutte le sere alle diciannove, quando il sole non era ancora tramontato. Stava la bella Elena su di uno scranno assisa, leggermente rialzata, coperta da capo a piedi da vesti di panno che scendevano oltre le dita, ma soprattutto nascondevano quasanche all’immaginazione l’oggetto del generale desiderio. Sembrava, ed era, imperturbabile alla calura, naturale ed indotta, e tale rimaneva sino a notte, mentre gli altri, con suo gran diletto, via via cominciavano a scoprirsi, quasi denudarsi, giusto contrappasso per quella manica di neghittosi bonvivant di provincia. Il ventuno di agosto, accalorati quantaltrimai, gli ospiti erano quasi completamente discinti. Angiola Karima de’ Campanelli, della piccola nobiltà locale con ascendenze turcomanne, era una florida trentaquattrenne, conosciuta come ‘il promontorio dei due mari’, assai popolare anche per esser stata allieva e (faceva intendere) amante di Carducci. Da tempo fremeva d’esser stata superata in popolarità, e di quanto, dalla neocontessa. Epperciò mentre calore, vinrosso e ormoni a ruota libera facevano salire la temperatura anche oltre quella reale, Angiola drizzò le spalle, attirò l’attenzione ed abbassò, lentamente ma non troppo, la parte superiore dell’abito profferendo con voce torbida e chiara “E perché, le mie…?”. Chi si lanciò in applausi e cachinni, chi rise, chi protestò, chi ammutolì. Poi gli sguardi si rivolsero verso lo scranno d’Elena, sin lì silente. Osservò la sciagurata, paonazza prima di furia, ora di vergogna, la guardò negli occhi per un lunghissimo istante. Poi, gelida: “Ma mi faccia il piacere…”. La poveretta fuggì in lacrime, tra la riprovazione ora divenuta generale, e la notte stessa si imbarcò,
definitivamente, per terre d’Asia, dove fu vista, così si disse, gestire una fumeria d’oppio ad Istanbul. Curiosamente quella sera era presente anche il Marchese napoletano Giuseppe De Curtis, detto Don Peppino, che quattordici anni prima aveva avuto un figlio, Antonio, da una liasòn con Anna Clementi, di diciassette anni più giovane. In famiglia (chè con Anna ‘faceva famiglia’ anche se la sposerà solo molto più tardi) l’episodio, con la fatal battuta finale, era divenuto proverbiale. E così quel ragazzetto, divenuto il grande Totò riprese l’espressione appena modificandola, come monito a tutti i ‘caporali’, onorevoli Trombetta o prevaricatori malnati che fossero, cha la facevan fuori dal vaso. E divenne la sua celeberrima “Ma mi facci il piacere…”. Il proprio piacere, invece, lo reclamava, con qualche legittimo diritto, il Conte, che per impalmare quella pur ricca ma stitolata ragazza, aveva dovuto vincere le contrarietà della nobile famiglia Bugli. Arduino (“Ardo già dal nome”, soleva celiare) la desiderava più che mai. ‘La Corte d’Elena’ si riuniva perciò cinque giorni a settimana, escludendo domenica, che dedicava al Signore, e giovedì che dedicava, si fa per dire, al marito. Solo una volta a settimana, infatti, gli si concedeva, e solo dopo che il confessore l’aveva ammonita che sottrarsi al dovere coniugale avrebbe costituito peccato. E che pur non essendo certo che tanto poco bastasse a metterla in regola con gli impegni di moglie (a tal proposito i Manuali Morali di Sant’Alfonso Maria de’ Liquori e di San Roberto Bellarmino discordavano), vabbè dargliela quattro o cinque volte al mese sarebbe dovuto bastare. Ma, ahimè, oltre a tenerlo a stecchetto, Ella gli compariva innanzi sì nuda, svelato anche il rigoglioso boschetto, ma coperto ciò che chiunque vagheggiava, e lui più di chiunque altro. Il seno era completamente e pesantemente drappeggiato, e mai ebbe a farglielo toccare, né tantomeno vedere. E più Arduino si struggeva, implorava, strepitava, più protestava che così lo induceva ad atti impuri o peggio, più lei, tetragona, gli si concedeva solo ‘de retro’ (ma mai ‘in vas indebitum’), protendendo al massimo i fianchi, quasicchè pretendesse che l’atto avvenisse con il minor contatto carnale possibile. Quel che aveva liberato, e con esso tutto il suo corpo, riteneva avesse ormai assolto al proprio compito, né, almeno al momento, dovesse più essere esibito. Così trascorse, quietamente ma non troppo, quella calda estate, mentre si avvicinava il diciannove settembre, giorno fissato per il Processo. Ma prima che si aprisse il sipario su quel fatidico proscenio, Elena aveva ancora un ultimo, vitale, compito cui assolvere. Prossime puntate 3. Il Carabiniere 4. Il Papa 5. Il Giudice
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l'OPINIONE
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Il regalo fatto a Berlusconi è quello dell’accettazione della tesi berlusconiana della congiura dei magistrati contro di lui, alimentata da anni di propaganda delle sue reti televisive.
Inizia in prima pagina
rimasta bianca o recante i 9 nomi in più della Cancellieri, o i 15 di D’Alema, o i 3 di Marini, o i 2 di Napolitano. Per mostrarla un giorno al Cavaliere Berlusconi, al quale stavano facendo un prezioso regalo, che merita una ricompensa. L’uomo è ricco di soldi e di potere televisivo, e non dimenticherà. A suo tempo è stato canzonato Scilipoti, che abbandonò Di Pietro per Berlusconi. Adesso abbiamo tanti Scilipoti nel Pd. Il regalo fatto a Berlusconi è quello dell’accettazione della tesi berlusconiana della congiura dei magistrati contro di lui, alimentata da anni di propaganda delle sue reti televisive. Tra il potere giudiziario e il Cavaliere di Arcore quei franchi tiratori hanno scelto il bunga-bunga. E il voto del 10 aprile ha gettato il Pd in una crisi che probabilmente provocherà una scissione. E’ prevedibile la nascita di una nuova sinistra raccolta attorno a Vendola, la quale costituisca in Italia un partito del socialismo democratico simile alla SFIO di Hollande, che intanto ha finalmente dato alla Fran-
Suicidio Pd e dignità umana come merce di scambio Resteranno alla Camera e al Senato per cinque anni, intascheranno i loro pingui stipendi e avranno modo di utilizzare le strutture del Pd per cercare di ottenere la riconferma nel loro posto ben pagato. IL PUNTO DI VISTA cia le nozze tra omosessuali. Sapevano, quei centro franchi tiratori, menzogneri e vili (i diessini contrari all’elezione di Marini lo avevano detto chiaro e tondo, e non si erano nascosti nel segreto dell’urna) che in quel modo gettavano il loro partito nella crisi più grave della sua esistenza. Praticamente lo rovinavano. Ma per loro contava di più il favore a Berlusconi. Non si saprà mai chi siano. Resteranno alla Camera e al Senato per cinque anni, intascheranno i loro pingui stipendi e avranno modo di utilizzare le strutture
del Pd per cercare di ottenere la riconferma nel loro posto ben pagato. L’importante, per loro, è restare in una oligarchia di comando. Continuano a contare solo i soldi. Renzi non c’entra. Lo ha detto, in sostanza, Berlusconi, che lo teme ed ha imposto il suo “no” alla proposta di farne il nuovo presidente del Consiglio. Attorno a Renzi potrà avvenire forse la rifondazione
del Pd. Diverso è il discorso su Bersani: resteranno nella memoria dei teleutenti le immagini del suo abbraccio con Alfano dopo il fallito voto per Marini, quando ancora non si sapeva che Marini sarebbe stato bocciato dalla reazione della base del Pd, dei suoi elettori e dei suoi parlamentari. L’Italia poteva avere un presidente del livello di Rodotà o di Prodi. Evidentemente non
se lo meritava. Deve accontentarsi della vittoria dell’avvocato Serracchiani nel FriuliVenezia Giulia: un risultato che dimostra quanto conti ancora la fiducia in un esponente politico serio e preparato. Riesce difficile dar torto, oggi, ai grillini, anch’ essi colpevoli quando non hanno preferito Bersani a Berlusconi quando erano ancora in tempo. Essi, nonostante i loro errori, rappresentano oggi, insieme al partito di Vendola e ai parlamentari del Pd contrari al governo con il Pdl, l’opposizione più significativa al governo Letta, subito dalla Direzione del Pd contro il parere della grande maggioranza degli iscritti e degli elettori del Pd. Abbiamo così un governo del democratico Letta inviso a 9 elettori su 10 del suo partito. Un bel risultato davvero. Napolitano ha voluto, preferendo Letta ad Amato, favorire quanto resta del suo vec-
chio partito. Con Amato, Berlusconi aveva già scelto come ministro della Giustizia un altro vecchio amico, quel Violante del Pd che nel dicembre 1994 aveva promesso a Berlusconi che le sue televisioni non sarebbero state toccate, e che avrebbe probabilmente lavorato affinché il Cavaliere non venisse rovinato dai suoi guai giudiziari (un anno i pena per il processo Unipol; il processo Mediaset con 4 anni per frode fiscale e 5 di interdizione; processo Ruby; processo per la compravendita di De Gregorio) Letta è stato bravo, vista la situazione. Per la Giustizia ha nominato la Cancellieri, per l’Economia ha nominato Saccomanni, direttore della Banca d’Italia, all’ Istruzione ha tenuto fuori la Gelmini, nominando una professoressa di grande valore, la Carrozza. Insomma: Letta ha formato un governo il meno politico possibile. Berlusconi ha dovuto accontentarsi, dopo l’ intervento di Napolitano sulle sue pretese. Vedremo che fine farà l’ Imu. Questo non significa che questo governo goda anche della fiducia dello scrivente. *Libero docente all'Università di Roma
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L'INTERVENTO
di Piergiorgio Morosini* - “Vulcano”, “Re Nero”, “Titano”, “Mirror”. Non sono insegne di locali notturni o titoli di campagne pubblicitarie, ma i nomi di operazioni di polizia. Da qualche tempo, arresti, sequestri, blitz sono il “pane quotidiano” della cronaca locale di Rimini e dintorni. Finanziarie che prestano soldi a “strozzo”, estorsioni, traffico di droga e armi, riciclaggio di danaro “sporco” in società di ogni tipo. Le trame dei camorristi e degli ‘ndranghetisti aggrediscono una riviera che risente da anni della crisi economica. Immobili e attività passano nelle mani di fior di criminali collegati ai clan di Casal di Principe, Gricignano e Acerra. E’ a rischio la nostra “comunità”, tradizionalmente sana. Dobbiamo reagire. In gioco c’è la libertà di fare impresa. La sicurezza di famiglie oneste che, con sacrificio, hanno costruito le loro “fortune” nella ristorazione, nell’alberghiero, nell’industria del tempo libero. Ma non solo. La “contaminazione mafiosa”, la sua proiezione nelle attività imprenditoriali, può deteriorare i diritti di chi lavora. Meno sicurezza sui cantieri, meno tutele dal sindacato, meno prerogative per i dipendenti. E poi, anche le pubbliche amministrazioni si trovano più esposte alla enorme forza corruttiva dei boss in affari. A Rimini e dintorni, da tempo, il problema non viene più negato. Si moltiplicano le occasioni pub-
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RIFLESSIONE
La criminalità e le amministrazioni locali
“Le trame dei camorristi e degli ‘ndranghetisti aggrediscono una riviera che risente da anni della crisi economica. Immobili e attività passano nelle mani di fior di criminali collegati ai clan di Casal di Principe, Gricignano e Acerra. E’ a rischio la nostra ‘comunità’, tradizionalmente sana. Dobbiamo reagire. L'importanza dell'Osservatorio provinciale antimafie”
bliche di confronto sui nodi più spinosi. Abbiamo da oltre un anno un “Osservatorio” sulla legalità. Il lavoro corale di amministratori locali, rappresentanti delle categorie professionali e del sindacato evitano l’“isolamento” di forze dell’ordine e magistratura. La circolazione delle informazioni su condotte finanziarie anomale o su presenze criminali nel territorio è importante. Solo con questo metodo possiamo spuntarla su criminali “camaleontici” che si mimetizzano e si avvalgono di insospettabili complicità locali. Il prefetto Claudio Palomba, di recente, ha chiesto la collaborazione del governo centrale. Gli hanno fatto eco il presidente della nostra Provincia, i sindaci e vari rappresentanti delle forze dell’ordine. Rimini è una realtà particolare. Servono consapevolezza e responsabilità per costruire una “diga anticriminalità” davvero resisten-
Piergiorgio Morosini
te per la riviera. E’ giusto chiedere rinforzi specializzati a Roma. Servono competenze particolari per le indagini. Bisogna saper leggere nelle pieghe dei bilanci societari, comprendere le negoziazioni sospette, “mappare” gli investimenti e i flussi di denaro. Senza mai sottovalutare cosa accade nelle amministrazioni locali. L’operazione “Titano” che, all’inizio di aprile, ha portato a una decina di arresti e al sequestro di alcuni complessi immobiliari. Quel blitz ci consegna un dato su cui riflettere che coinvolge proprio la gestione urbanistica dei nostri comuni. Secondo le investigazioni dei carabinieri, il figlio di un noto boss dei casalesi stava creando una struttura satellitare stabile per la gestione degli affari tra le Marche e l’Emilia Romagna. Per sfuggire al sequestro di ingenti capita-
li, il clan puntava moltissimo sugli investimenti nel settore immobiliare. In altri luoghi ciò ha significato per i boss investire nell’edilizia privata. Mentre cala l’incidenza mafiosa sui pubblici appalti per via dei controlli istituzionali sempre più stringenti con la legislazione degli ultimi anni, i boss si fanno costruttori, avvalendosi anche di prestanome locali. Comprano immobili da imprenditori locali in crisi di liquidità e sono intenzionati a farli fruttare per monopolizzare l’economia del territorio. Così cercano la simbiosi con professionisti-progettisti della zona che hanno entrature negli uffici tecnici comunali. Fanno pressioni sui funzionari e i burocrati delle amministrazioni, preposti al governo del territorio. Coltivano con questi rapporti
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“Mentre cala l’incidenza mafiosa sui pubblici appalti per via dei controlli istituzionali sempre più stringenti con la legislazione degli ultimi anni, i boss si fanno costruttori, avvalendosi anche di prestanome locali. Comprano immobili da imprenditori locali in crisi di liquidità e sono intenzionati a farli fruttare per monopolizzare l’economia del territorio”
subdoli, nascosti. “Comprano” la loro collaborazione. Le tangenti sono in denaro o “mascherate” ad esempio dalla assunzione di un figlio in uno studio tecnico o in un impresa, oppure da qualche altra diavoleria. E la triangolazione tra mafiosi-costruttori, professionistiprogettisti e burocrati locali frutta, frutta eccome a tutti i protagonisti di questo circuito illegale. Il valore dei terreni e degli investimenti può lievitare con una diversa colorazione del pennarello. Un semplice tratto di penna è sufficiente a modificare il piano strutturale del territorio o la destinazione d’uso di una mappa dell’ufficio tecnico. Si tratta di escamotage facilitati da una normativa urbanistica assolutamente farraginosa e contraddittoria che permette al funzionario disinvolto di sostenere tutto e il contrario di tutto. Se questa è la lezione, anche nelle nostre zone, è oggi il settore
“urbanistica” delle amministrazioni ad attrarre fatalmente ogni tipo di appetito mafioso. E allora il monito della operazione “Titano” è: se il sistema locale è già corrotto, le logiche mafiose nell’edilizia privata potranno penetrare più facilmente. La mafia è come i pidocchi cresce dove c’è lo sporco. In attesa di una legislazione anticorruzione più efficace, spetta alle amministrazioni locali fare opera di prevenzione. Come? Ad esempio, intervenendo sui criteri di selezione del personale degli uffici tecnici. I funzionari devono essere non solo formati professionalmente, ma anche controllati. E occorre prevedere dei meccanismi di “rotazione” negli incarichi, per evitare “incrostazioni” e la costituzione di vere e proprie “satrapie” negli uffici tecnici. Si tratta di un modello alternativo per le politiche della sicurezza. Alternativo negli obiettivi e nei modi, rispetto a quello imperante da tempo nelle amministrazioni locali. Per troppi anni ci siamo preoccupati solo di lavavetri, venditori ambulanti abusivi, scippatori e spacciatori, considerati il pericolo maggiore, persone da “tolleranza zero”. Siccome le risorse per la sicurezza non sono illimitate, occorre distribuirle razionalmente anche su altri obiettivi. In caso contrario, assisteremo ad una metamorfosi mafiosa delle nostre belle realtà. Siamo ancora in tempo. Il futuro, tutto sommato, è ancora nelle nostre mani. * Magistrato della Procura di Palermo (Altro articolo sull'Osservatorio antimafia nelle pagine di Cattolica)
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RICCIONE
Lo storico quartiere delle Fontanelle La parola aggregazione come faro guida
Quartiere in perenne fermento - Molto attivo il Comitato d’Area Fontanelle in questo 2013. Con la parola aggregazione come faro guida, quest’anno, i vulcanici Consiglieri hanno coinvolto nei loro progetti il gruppo dei giovani di “Fuoricentro”. Fuoricentro è un collettivo di ragazzi interessati a tematiche culturali e ambientaliste, la cui idea di fondo è quella di rivitalizzare il quartiere Fontanelle a Riccione grazie ad iniziative culturali di forte impatto sociale. Fontanelle è un laboratorio per la comunità perché distante, per motivi logistici, dalle attrattive turistiche che si indirizzano sul rinomato “Viale Ceccarini”. Il calendario di iniziative che hanno preparato è colmo di novità che travalicano i confini tradizionali delle feste che un Comitato d’area normalmente organizza. L’intenzione è quella di far vivere il quartiere con iniziative valide che coinvolgano un target di età e di gusti anche diverso da quello tradizionale che frequenta le sagre. L’ambizione del Comitato e di fare di Fontanelle il baricentro della zona sud. Insieme alla piazza, tra non molto verranno ad essere disponibili due contenitori, il Centro di Quartiere e la vecchia Scuola Elementare: un enorme “foglio
Una lunga primavera e estate di eventi: sagre, musica, cultura
IL FATTO bianco” da riempire. Hanno così deciso di aprirsi alla cultura e all’arte e, come per magia sul foglio bianco sono cominciati a comparire segni che via via hanno assunto la sostanza del progetto. Il Comitato mette a disposizione l’assistenza e l’esperienza che ha accumulato in questi anni di attività; loro, la progettualità e le energie per dare corpo alle idee. Le attività classiche che il Comitato organizza, partono Sabato 11 e Domenica 12 Maggio con la ormai tradizionale Sagra della Lumachina, giunta alla quarta edizione; festa nel solco della tradizione pura: si mangia, si assiste allo
La rotonda con le fontane sulla Nazionale
spettacolo entusiasmante de Le Sirene Danzanti (Sabato sera), si balla con la Bucci Band (Domenica pomeriggio e sera), si fa shopping tra le bancarelle del mercatino e si cerca la fortuna nella ricchissima lotteria. Si prosegue con i concerti del Coro Lirico Perla Verde (Sabato 13 luglio) e del Coro delle Allegre Note (Sabato 10 Agosto). L’estate si chiude con la Festa della Birra, a Settembre, rinnovata e arricchita. A Dicembre Babbo Natale in piazza per la distribuzione dei regali ai bambini e Tour in Trenino
per le vie del quartiere. I nuovi appuntamenti che vedranno impegnati i ragazzi di Fuoricentro partiranno Sabato 25 Maggio con F.A.M.E. Fontanelle Art and Music Exhibition (da leggersi all’italiana, a voler simboleggiare la “fame” di arte e musica). Il ricchissimo cartellone d’eventi si aprirà con un’azione ecologica dedicata al verde del quartiere: alle 10:00, al Centro di Quartiere Fontanelle, Cristian Guidi offrirà ai presenti un prezioso vademecum da mettere in pratica con un’azione di “Guerrilla Gardening”, mirata a rivitalizzare le aiuole dei parchi del quartiere. A seguire, in Piazza Fontanelle si potrà pranzare con un menù vegetariano e aspettare in compagnia l’inaugurazione della mostra-mercato d’arteprevista per le 17:00. Per i bambini sono stati pensati dei laboratori sull’arte che spazieranno da Duchamp a Keith
Harring fino alla Land Art di Christo. Tredici box vedranno esporre pittori e fotografi affiancati alle artiste del Gruppo Riccionese “Donne di Quadri-Opificio Creativo”, mentre il writer riminese Basikeseguirà un’opera pensata ad hoc per l’evento. Unforgettable dj’s seta cura di Eronaccompagnerà dalle 18:00 l’orario dell’aperitivo facendoci scivolare verso il cuore dell’evento sulle note di jazz, bossa nova, black e world. Alle 20:00 i Waste Firedel gruppo Mutoiddi Santarcangelo di Romagna infiammeranno letteralmente l’evento con la loro “Fire Performance”. A seguire poi le Baobabcon il loro spettacolo “Frammenti”. Il gran finale dell’evento vedrà il concerto del cantautore riminese Giuseppe Righini,che a breve presenterà in tournée il suo nuovo album. In chiusura i Waste Firecon le loro fiamme saluteranno tutti i parteci-
panti. Il Comitato d’Area Fontanelle allestirà per tutta la giornata uno spazio ristorazione e un bar dove poter placare “l’altra fame”. Per Domenica 2 Giugno è in calendario L’Italia vista dai giovani italiani: iniziativa organizzata in collaborazione con le scuole elementari e medie. Si tratta di due laboratori: il primo vuole creare un dipinto dell’Italia con nelle varie regioni i fatti salienti dall’Unità alla Repubblica, l’altro l’illustrazione della Costituzione. Da fine Giugno a fine Luglio, il Giovedì, il programma prevede quattro serate di Jazz. E si arriva a Settembre con la Festa della Birra nella quale è stato inserito un concorso per band musicali giovanili che si presenteranno e proporranno la loro performance. Novembre partirà con una Collettiva Fotografica sull’Arte dell’Abitare Urbano con focus sui giardini interni alle case, giardini e orti sui terrazzi. Questa iniziativa proposta a CNA è inserita nel pacchetto turistico predisposto per il weekend di Ognissanti; già si sta lavorando per la promozione. Sempre in collaborazione con CNA partirà la Carta Fontanelle Shopping che, oltre al tradizionale sconto riservato dai negozi convenzionati al possessore, offrirà lo stesso servizio che CNA mette a disposizione degli imprenditori, come CAF e altri servizi al cittadino. La carta sarà disponibile per chiunque la richieda, diventando Socio Onorario, al costo di un Euro.
IL FATTO
Motoscooterata per il ‘Progetto Sofia’ Partner ideale dei Tuoi Progetti
- Motoscooteraduno per il “Progetto Sofia” di Mauro Ciaroni. Alla decima edizione, lo organizza Riccione in Moto. Appuntamento domenica 19 maggio. Ore 8.15, ritrovo presso il bar Tiffany, Via Statale Adriatica 34, per la colazione, consegna materiale informativo e gadgets ricordo dell’evento. Ore 9. Partenza per un suggestivo percorso che porterà all’interno del nostro panoramico entroterra, passando per le località di Tavoleto, Casinina, Mercatale, Macerata
Feltria, Carpegna, Passo della Cantoniera, Pennabilli, Novafeltria. Ore 13. Pranzo servito presso il Ristorante Al Vecchio Campanile a Sant’Ermete, Via Arpino 226 (Sant’Arcangelo di Romagna). Antipasto all’italiana. Tris di primi: tagliatelle, cappellaci ai funghi, gnocchi alla sorrentina. Secondo. arrosti misti e coniglio in porchetta. Contorno. gratinati, patatine, insalata vino, acqua,caffe’, limoncello e dolcetti della casa.
Ore 16. ritorno a ruota libera. Quota di partecipazione • 25. bambini fino a 12 anni riduzione del 50%. Iscrizione obbligatoria entro il 15 maggio presso: Riccione in Moto, via Circonvallazione 69. Riccione - tel 0541/607303. Altre info e prenotazioni: Ivan 338/ 7047115. In caso di maltempo si va ugualmente!!!! In onore della figlioletta, il “Progetto Sofia” è legato a Mauro Ciaroni. In dieci anni ha portato, direttamenrte, aiuti umanitari per alcune centinaia di migliaia di euro.
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RICCIONE
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L'artista misanese lo ritrasse nella trasmissione “Venga prendere un caffè” di Marzio Cesarini
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
degli Scrondi
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Fantini nella china di Del Bianco
Vendesi - Leggiamo: "Immobili in vendita per 11 milioni. Il Comune mette in vendita le sue proprietà per rimpinguare le casse pubbliche". Saldi di fine stagione?...
- Augusto Del Bianco è un artista misanese. Il 9 novembre del 2001 ritrasse Valeriano Fantini nella trasmissione televisiva “Venga a prendere un caffé” che aveva come mattatore Marzio Cesarini, scomparso alcuni anni fa. Del Bianco raccontava gli ospiti con l'arte della sua china. Dopo aver letto il ricordo di Fantini (1.12.1957 - 18.3.2013) del numero di aprile del nostro giornale, ha “spedito” questa sua speciale lettera per raccontare il suo Fantini, morto dopo una breve malattia prima del tempo. Nei decenni, Del Bianco ha ritratto a china decine di riccionesi. Ha anche fatto, anni fa, una mostra al Palazzo del Turismo con le sue pennelllate.
Bilancio e imposta di soggiorno (1) Leggiamo: "Passa la tassa di soggiorno, Pironi perde i pezzi. Tra fischi ed epiteti degli albergatori approvato il bilancio del Comune". L'altra faccia dell'ospitalità romagnola...
Bilancio e imposta di soggiorno (2) Leggiamo: "Pironi difende il bilancio: non è solo tassa di soggiorno". E' anche...
Bilancio e imposta di soggiorno (3) Leggiamo: "Tassa di soggiorno: la minaccia diventa realtà. La lista di proscrizione degli albergatori". L'altra faccia della civiltà e coesione...
Trc - Leggiamo: "Metrò di costa, la giunta tira il freno. Riccione vuole mollare". Deragliato prima di partire... Chiringuito - Leggiamo: "Effetto domino al mare. Spunta un chiringuito (vendita di bibite e frutta) e ne arrivano altri cinque. Iniziate le polemiche. Denunciate anche minacce". La spiaggia che scotta... Sballo - Leggiamo: "Assedio al Cocoricò, 14 arresti. Tra le droghe sequestrate gettonatissime cocaina e ketamina". Ballo, sballo, rimpallo e stupidità...
Linea dura - Leggiamo: "Discoteche, chi sgarra chiude il sabato. Linea dura del Comune". Sarà la febbre del sabato sera... per i gestori...
Grande cocomero -
Leggiamo: "Nessuno lo vuole, il Comune abbatte il Grande cocomero". Si era infradiciato...
Segretario Pd - Leggiamo: "Alessandro Casadei nuovo segretario del Pd con 68 voti. Federica Fabbri si ferma a 30". Hanno votato 101 delegati. Perché no a primarie aperte?... Alberi - Leggiamo: "Per i nuovi marciapiedi giù 11 platani". Gli alberi sono apprezzati da tutti. Ma sono sempre lì nel punto sbagliato...
- Ha esordito nel 1998 con “Stilla”, edito da “L’Autore Libri Firenze”, con illustrazioni di Maria Luisa Ubalducci, racconto emozionante di un viaggio fantastico di una goccia d’acqua che nel mare, fra grotte, variopinti alberi di corallo, cavallucci marini e pesci colorati, vive avventure sempre nuove ed interessanti. Ex insegnate elementare di Riccione, Mirella Vandi, 77 anni, non sa cosa sia il computer e nella quiete notturna della sua casa, quando i rumori del giorno si spengono per dare spazio alla voce dell’anima, batte i tasti della sua ormai logora macchina per scrivere e...compone. “Lo scrivere - dice l’autrice Mirella - libera il cuore, scioglie le tensioni e soprattutto penso che dove ci sia creatività c’è anche crescita. Ho amato molto il mio lavoro da insegnante e i miei alun-
Mirella Vandi, scrittrice di novelle fantastiche PASSIONI
di Daniela Ruggeri
ni, per cui, ho cercato con il primo racconto di insegnare ancora qualcosa, mi sono ritrovata molto maestra, ma già nei racconti successivi ho trovato una me stessa fan-
tasiosa che aveva anche voglia di rimettersi in gioco scrivendo storie inventate, ma che avesero un fondo di verità storica per cui mi sono impegnata anche a fare numerose ricerche”. Con “La fatina di Fontediperla” del 1999, Mirella Vandi ripropone il tema a lei caro dell’acqua sotterranea, mentre nel 2000 rompe gli indugi e si dedica ad una sua passione: il Medioevo,
nasce così “Il ragazzo di Misa”, antico nome di Marzabotto. Ambietato nel 5 secolo a.C. nel libro si trovano i grandi temi della vita: il coraggio e l’amore. Amore che lega i membri della famiglia e scoperta dell’amore fra uomo e donna, grazie al quale dolore e sofferenza vengono sconfitti. Scorrevoli, delicati, caldi racconti coinvolgono il lettore entrando dalla porta del cuore risvegliando emozioni e sentimenti che, in una società troppo frettolosa, dimentica il più delle volte l’entusiasmo di vivere. “Nelle mie novelle - diciamo così conclude Mirella Vandi - ci sono io con il mio carattere e la voglia, alla mia età, di sfidarmi ogni giorno. Ora sto lavorando ad “Un bosco e quattro castelli”, ambientato nel 1100 e dedicato al tema del passaggio dal feudalesimo ai Comuni”.
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RICCIONE
Un delegato all'Assemblea che ha eletto segretario Alessandro Casadei
‘Caro Pd, ricominciamo dalla serietà’ LA POLITICA
- Non avevo mai fatto caso prima alle sale semivuote durante i congressi: si riempiono solo quando parlano i “big”! Ma, complice il fattaccio avvenuto in Parlamento durante la votazione sulla candidatura di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica che ha portato alle dimissioni dell’intero gruppo dirigente del Partito Democratico nazionale, trovarmi riunito in Assemblea Congressuale per eleggere il Segretario del PD riccionese, dimessosi dopo la batosta subita alle ultime elezioni, mi ha stimolato alcune riflessioni sull’approssimazione con la quale si affrontano passaggi politici importanti. Procediamo con ordine. Ore 20, convocazione Assemblea; in Italia vige la regola del “quarto d’ora accademico”, che non basta più, perciò si inizia alle 20,40 (in dispregio a coloro che, per arrivare puntuali, hanno rinunciato ad altri impegni); operazioni di rito, saluto di esponenti di altre forze politiche ed esposizione delle relazioni; sono da poco passate le 21 e dei circa centocinquanta convocati, i presenti in sala non superano la sessantina; in un vocio infernale qualche temerario fa il suo intervento (ascoltato da chi? non si capisce); fuori e dentro i “soliti” capannelli dove si discute, anche
NUMERI
“Anche il cittadino non è immune dal peccato: finge di non sapere, infatti, che la democrazia si realizza con la rappresentanza e la rappresentanza si esercita per delega; finge anche di non sapere di essere alla base della piramide” di Teresio Spadoni animatamente, di tutto; alle 22 i presenti in sala si sono ridotti ad una quarantina; lo spoglio dirà che i voti espressi sono stati centodieci circa. Se quello appena descritto (e lo è, purtroppo) è il modo di affrontare un momento politico importante per la città, come può pensare il cittadino che la politica sia in grado di far fronte con serietà ai problemi che lo affliggono? Ci siamo tutti scandalizzati per quello che è successo a Roma, naturalmente! Ma vien da chiedermi,
Pd, secondo partito - Le urne delle elezioni politiche dello scorso 2425 febbraio, a livello riccionese, affermano che il primo partito alla Camera dei deputati è il M5S. I suffragi. M5S - 30,7% Pd - 29,9% Pdl - 21,1% Centro - 6,8% Alessandro Casadei
qual è l’oggetto dello scandalo se già noi stessi mettiamo la mordacchia alla serietà e svolgiamo il mandato che abbiamo ricevuto con superficialità e menefreghismo? Venerdì 19 Aprile è stato eletto il Segretario del PD di Riccione, una cosa mica da poco per la politica locale! Se questo è il modo di far politica che abbiamo qui, nel nostro piccolo, come possiamo immaginare che a livello nazionale, dove le sirene dell’interesse particolare sono sempre in canto, sia svolto con la dovuta serietà? Quando le cronache mettono in luce fatti, fattacci e fatterelli della cosiddetta
casta, è ovvio che il cittadino trae la conclusione che la politica non funziona, che rubano tutti, che sono tutti uguali. Nella ovvietà, però, anche il cittadino non è immune dal peccato: finge di non sapere, infatti, che la democrazia si realizza con la rappresentanza e la rappresentanza si esercita per delega; finge anche di non sapere di essere alla base della piramide per cui se, per non compromettersi, per sfiducia, per pigrizia, per qualunquismo o per qualunque altro motivo, esercita la sua delega con superficialità o, peggio, non la esercita affatto, può sperare solo nella fortuna. Un po’
come se compera un gratta e vinci: può anche vincere, ma è più probabile che perda. E, in questo suo mettersi in mano alla cabala, è cinicamente aiutato da chi tutti i giorni gli dicoe che il forno produce solo pane bruciato; la maggior parte di quelli infatti, nascosti dietro la tanto sbandierata libertà di opinione e il diritto di cronaca finiscono per perdere di vista una loro funzione primaria che è quella di contribuire alla formazione culturale del lettore-ascoltatore alimentando di fatto qualunquismo e disgregazione. Come meravigliarsi, dunque, se a prevalere sono ripugnanza prima e ribellione poi, nei confronti del for-
no? Come può reggere una casa se, in ragione di una visione distorta, provocata ad arte, i mattoni che compongono i muri, decidono di disporsi ognuno come meglio crede quando non addirittura chiamarsi fuori? No, non è il partito a non funzionare, ma siamo noi, tutti, militanti, simpatizzanti, elettori. Il partito è di fatto realizzato nei suoi documenti costitutivi che rappresentano una visione possibile di società. Col luogo comune, ‘è colpa del partito’, si finisce per deresponsabilizzare le persone; se la Chiesa va in crisi, la colpa non è dei Vangeli! Ma alla fine il Segretario viene eletto, e lo si applaude. Già, si applaude: si applaudono le relazioni dei candidati (molto, troppo generiche), si applaude chi è intervenuto (inascoltato, ignorato), si applaude l’eletto (audace e coraggioso, dati i tempi)... Ma finita la cerimonia, ognuno se ne va così come è venuto, chiuso nel proprio intendimento, nel proprio conservatorismo, nella propria convinzione, nel proprio individualismo. Anche la candidatura di Romano Prodi è stata applaudita, salvo poi tradire nel segreto dell’urna al pomeriggio, quella manifestazione di consenso espressa al mattino!
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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188
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RICCIONE
Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni
Vinto premi. Lavorato con Abbado e Benigni Fondato nel 2000 da Fabio Pecci, violoncellista
Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188
Un prestigioso coro di voci bianche - Hanno appena vinto il 5° Concorso internazionale per giovani musicisti a Treviso; al di là del primo premio, che pure fa piacere, la gratificazione è stato il massimo dei voti. Roba che resterà negli annali. Riccione ha creato uno tra i più importanti cori di voci bianche d'Italia; cioè accoglie ragazzini (in tutto 118) dai 6 ai 14 anni. Si chiama “Le allegre voci”. Il merito è in gran parte dell'ideatore, Fabio Pecci. E dei genitori, che si sobbarcano uscite, fatiche, tempo e piaceri. Venne fondato nel 2000 per puro caso, come un progetto scolastico all'interno di quello che era il terzo circolo. Fabio Pecci insegna musica. Ricorda a distanza di 13 anni: “Noto che ci sono delle belle voci. Mi sembra un po' avventuro-
- Ottima prestazione dei combattenti della provincia di Rimini: per le società Taelwondo Olimpic Cattolica e Taelwondo Riccione. Conquistano il podio più alto il già consolidato Alessandro De La Rua, 16 anni, Alessandro Scarano, 11 anni e Giacomo Pozzi, 14 anni. Medaglia d’ argento per Alex Semprini, 11 anni, Giulia Bernardini, 14 anni, Rebecca Berarducci 14 ann, Raul Pastor 14 anni e Lorenzo Bravi, 13 anni. MentreAlessia Morri, 13 anni si deve accontentare del brozno. Per la società BM Taelwondo Santarcangelo Rimini, Davide Evangelisti conquista la medaglia d’oro nella cetegoria senior - 80 kg cinture verdi. Mentre Jacopo Morri, nella stessa categoria di cintura, ma -74 kg, conquista l’argento. Cosi come Giacomo Bongiovanni nelle cinture rosse -74 kg.
Fabio Pecci, il direttore Il Coro al gran completo
L'anno dopo, sono a Roma, al Santa Cecilia, col Carmina Burana. Concerto che porteranno in tournée: L'Aquila, Arezzo, San Sepolcro, Bologna. In tutto, una dozzina di rappresentazioni. Nel 2009, sono a Bologna, PalaDozza, col prestigioso maestro Claudio Abbado e Roberto Benigni. Davanti a 5mila persone, eseguono il “Te Deum” di Berlioz. Sul palco sono in 940, tra solisti, orchestra e coro. Emozioni da brividi. Nel 2009, mettono nella loro speciale bacheca il Capodanno di Rimini. Insomma, quel coro che parte dalla scuola in un decennio fa cose
MUSICA
so, ma ci proviamo. Vado a proporre il coro al dirigente scolastico Iole Pelliccioni. Mi dice di partire. Nel primo anno abbiamo una sessantina di ragazzini. Il nostro scopo è di farli appassionare al canto, alla musica e di alzare il livello”. Il livello acquisito dagli allievi è altissimo. In questi anni hanno raccolto consensi in tutt'Italia. I maggiori. Nel 2005, sono invitati a cantare alla trasmissione di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro”.
incredibili. Per dare una risposta alla burocrazia, viene creato un'associazione culturale. Il piacere del canto è così gagliardo che con i ragazzi che lo dovrebbero abbandonare dopo i 14 anni viene creato un coro per adulti. Sono in 37. I giovani sono stati selezionati dall'Emilia Romagna per un concerto a Bologna; un onore riservato ai migliori. Il coro riccionese organizza anche eventi. Due gli appuntamenti fissi annuali: “Voci in coro” (arrivati cinque) e “Voci in Coro International”. Quest'ultimo si tiene in ottobre, con ospiti che giungono dal Sud Africa, Ucraina, Russia, Slovenia. Canto, musica e piacere di stare insieme. Di crescere. Sia per i giovani, sia per i genitori.
COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO
Gabicce Mare - 1 maggio. Dimostrazione in piazza “Aspettando il giro” del team Cattolica-Riccione-Rimini. Cattolica, 5 maggio. Raduno agonisti Emilia Romagna, stage forme con la campionessa
Maria Giovanna Chiappelli, medaglia di bronzo ai campionati europei andati in scena in Spagna la settimana prima, corso aggiornamento regionale tecnici. Rimini, 4 maggio. BM Team
Taekwondo, dimostrazioni in piazza Tre Martini. Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo
cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/ 9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese. SEDI Cattolica 1 - Via Del Porto 17 (zona comune) adulti lun mer h 20; bambini (4-7 anni) mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18; (8-12 anni) sab dalle15 alle 18. Cattolica 2 - Via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 (4-7anni) e dalle 18:15 alle 19:30 (8-12 anni). Taekwondo Riccione NUO-
I due cori de “Le allegre note” hanno composto un cd il cui ricavato va in beneficenza. Se i giovani sono felici, i genitori di più. Racconta Biagio Belmonte, il vice-presidente: “Tra adulti non si perde occasione per stare insieme. Facciamo cene, si esce in scampagnata. Fabio sta facendo un lavoro fantastico coi ragazzi. Trasmette una passione per la musica, che contiene aspetti educativi, di amicizia e di solidarietà. Ha messo in piedi semplicemente relazioni fantastiche. Un grazie va anche alla sensibilità del Comune”. Fabio Pecci Violoncellista, insegnante del Liceo musicale Lettimi, Pecci ha in piedi numerosi progetti di educazione musicale. www.leallegrenote.it
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Sbanca ai campionati italiani. Titolo per Elena Piccioni, Angelo Tumini
LA STORIA
Roma Antica in 500 pagine - Il volume, di contenuto storico sulla Roma Antica (a cura di Roberto Matteoni), è un’interessante copiosa raccolta di elementi storici di quasi cinquecento pagine, divisa in nove capitoli, suddivisi dalle origini, ai miti, ai Re di Roma, alla descrizione della società romana: la plebe, le magistrature, le varie istituzioni, l’esercito, i Pretoriani, la Legione, la falange, il culto, la religione, i sacerdoti, i collegi sacerdotali e dei pontefici, le vestali, i monumenti, gli imperatori, le infrastrutture e le guerre. I fori, gli archi, i ponti, il Pantheon, tempio di tutti gli dei, i vari templi mitracei: del dio del sole, gli innumerevoli altri templi, le terme, gli acquedotti, le tombe, i mausolei, le basiliche, le strade, gli obelischi, le vie consolari, le strade del sale, le innumerevoli divinità, il calendario per la misurazione del tempo, le ovazioni e i trionfi, ecc... ecc...
Maggio 2013
Roberto Matteoni, l'autore
Infine, più di venti pagine di elencazione di materiale bibbliografico di riferimento con una interessantissima nomenclatura di oltre 400 nomi di autori ed opere suddivise per capitoli e per argomenti trattati nel volume. Si legge in modo scorrevole, con interesse e con possibilità di agevole riferimento per ricerca di argomenti di confronto. E’ un trattato pregevole anche come esposizione degli argomenti di gradevole lettura e piacevole attrazione anche per chi è già un vecchio iniziato agli studi storici. Silvio Di Giovanni
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Riccione apnea, ancora in vetta Ottime prove per Alessandro e Davide Broccoli, Andrea Cavallo. Da segnalare anche: Michele Guerrini, Massimiliano Nicoletti, Aldo Babboni, Agostino Ricci
Villino Mattioli-Graziani di proprietà comunale dal 1979. Oggi, è la sede del Centro arti figurative
LO SPORT - La Sub Riccione Gian Neri “sbanca” ai campionati italiani primaverili di apnea. Si sono svolti lo scorso 17 marzo presso la piscina Multieventi di San Marino. In vasca 110 atleti provenienti da tutta Italia: Palermo, Trapani, Trento, Trieste,
Gli atleti della Gian Neri
Torino e da tantissime altre città. Hanno data vita ad una giornata entusiasmante che ha tenuto con il fiato sospeso un folto pubblico appassionato a questa disciplina. Gli atleti della nazionale italiana di apnea si sono misurati con diverse nuove leve e questo ha riservato delle inaspettate sorprese. Andrea Vitturini, Michele Tomasi, Aldo Stradiotti, Alessia Zecchini e Monica Barbero si sono riconfermati i più forti apneisti d’Italia, ma l’atleta di Misano Adriatico Elena Piccioni che gareggia per la Sub Riccione Gian Neri si è aggiudicata il gradino più alto del podio femminile nella difficile specialità di apnea senza attrezzi divenendo cosi la campionessa Italiana della ca-
tegoria elite percorrendo 81 metri nuotando a rana sul fondo della piscina senza ausilio di alcuna attrezzatura. Cosi come il forte atleta Alessandro Broccoli, sempre della Sub Riccione Gian Neri si è ben piazzato tra gli uomini al top della categoria maschile migliorando tutti i suoi record personali. Ha percorso 126 metri nella disciplina senza attrezzi e ben 150 metri con il monopinna. Risultati che lo hanno portano ad essere tra i primi 10 atleti in Italia in entrambe le specialità. Altri risultati individuali di spessore sono arrivati dal forte giovane Angelo Tumini, sempre con i colori della Sub Riccione Gian Neri. E' stato medaglia d’oro in terza categoria senza attrezzi.
Davide Broccoli, dello stesso club, si piazzato al secondo posto della prima categoria senza attrezzi ed il forte atleta della Sub Rimini Gian Neri Andrea Cavallo che si è ben piazzato guadagnando la medaglia di bronzo in prima categoria. Tra gli altri atleti locali che hanno ben figurato da segnalare Michele Guerrini e Massimiliano Nicoletti che, realizzando le massime distanze delle loro categorie, hanno ottenuto il passaggio alle categorie superiori. Tra gli atleti locali da citare i forti atleti sammarinesi Aldo Babboni e Agostino Ricci del team Haggi Statti che si sono aggiudicati i titoli di campioni sammarinesi, ben piazzandosi anche nella folta schiera degli italiani. La Sub Riccione Gian Neri ha fatto razzia di medaglie anche nelle categorie esordienti, issando sul podio più alto Juniores i giovani Greta Castelletti e Federico Santini. Mentre Francesco Santini e Marco Bianchi hanno guadagnato l’Oro nelle categorie esordienti senza e con attrezzi. E’ romagnola la campionessa italiana di apnea. Classe 1989, di Misano Adriatico, futura biologa marina, subacquea da diversi anni, avvicinatasi all’apnea dal 2010. Questa è la carta d’identità di Elena Piccioni, spinta all’apnea agonistica dal presidente del club Sub Riccione “Gian Neri” nonché tecnico-allenatore di apnea agonistica - Matteo Del Bianco - che ne ha intravisto il potenziale.
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Maggio 2013
MISANO
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Giovanni Muccioli nasce a Scacciano Ha conosciuto solo la passione per il lavoro ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
Racconta: “Anche i topi a casa nostra avevano le lacrime agli occhi”. Tra i fondatori della cooperativa Misanese. Lavori fatti da solo LA STORIA
LAMPEGGIANTE - Roberto lo scorso 18 aprile si dedica allo sfalcio del prato alto. Col trincia dietro il trattorino, si diverte come un bambino. Per rinfrancarsi, parcheggia il mezzo davanti al bar per la birra. Esce e nota che un anziano sgomma su una vecchia Mercedes. Sale sul trattore e nota l'assenza del lampeggiante sul roll bar. Probabilmente, prelevato dal tipo della sgommata. Commenta Roberto: “Non ce la possiamo proprio fare”. BELVEDERE, LE 3 QUERCE SECOLARI - Da pochi giorni, purtroppo, è stata tagliata la seconda. Morta di crepacuore per la scomparsa della prima? Ora ne rimane solo una . Per quanto tempo ancora? Avvelenate dal tempo o piuttosto sacrificate sull’altare di un’ineludibile pseudo sviluppo? Che tristezza! MULTE E VIGILI - C'è un impiegato del Comune di Misano che per pigrizia ogni tanto parcheggia la sua auto in un rettangolo per disabili. Sembra che gli abbiano appiccicato un paio di multe. Ma l'uomo continua imperterrito; a pochi metri ci sono centinaia di stalli liberi. Piccola, grande civiltà. SS 16 VILLAGGIO - Bisogna proprio aspettare la bretella? Il traffico non potrà passare per sempre all'interno del quartiere residenziale del Villaggio Argentina. Perché non fare subito via Primo Maggio ciclabile e carrabile? Senza aspettare la strada storta... BRASILE 7 - MISANO 0 - Una festa la pedalata dello scorso 5 maggio. Gli allegri partecipanti, donne, anziani, bambini, giovani e meno giovani, hanno “scoperto” tutto il territorio di Misano. Grazie ai comitati, ogni quartiere ha accolto il variopinto vociare con un rinfresco che si raccontava il giorno dopo. Ogni frazione, eccetto Misano Mare, il capoluogo. Giunti in piazza della Repubblica, tutti a guardarsi intorno, a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Nulla: neppure un biscottino ed un bicchiere d'acqua. La carovana ha raggiunto il Brasile, parco del Sole. Nel buffet ogni ben di Dio, compreso le sette ciambelle sette offerte da Massimo, un ragazzo dal perenne buon'umore.
A 91 anni ristruttura la pensione La “Sorriso” è diventata bellissima - Se ogni vita è affascinante, quella del novantunenne Giovanni Muccioli (“Magara”, il soprannome di famiglia) è da romanzo d'appendice: la miseria nella dignità, i primi faticosi lavori, la guerra di Russia con la disastrosa ritirata, il bagnino col fratello, la concessione della spiaggia, la costruzione della pensione mattone su mattone da solo. Il successo frutto del lavoro. E a 91 anni, decide di ristrutturare la pensione “Sorriso”. Che è diventata un gioiellino di sobria-eleganza. La classica pensioncina dalla tagliatella da mandare a memoria e ospitalità nel segno delle mille stelle. Si trova in via Emilia Romagna, prima della rotonda del grande ulivo. E' ultimo (“e cuvanid”) di 9 fratelli, Giovanni. La famiglia lavora un podere a mezzadria a Scacciano, direzione Riccione, la prima casa colonica sulla sinistra dopo il ponte dell'autostrada. Di quegli anni caratterizzati dalla fame ricorda con un sorriso ampio: “Mio babbo diceva che in casa nostra c'era tanta miseria che anche i topi uscivano con le lacrime; da mangiare non avevano che il legno”. A tre anni, la famiglia scende verso il mare. Si sistemano a Ca' Francione, prima. Poi. si trasferiscono come mezzadri in una casa colonica dove c'è “Oliviero” oggi. E' dei Verni ricca famiglia cattoli-
Giovanni Muccioli con la figlia Anna Da giovane
La pensione Sorriso dopo la ristrutturazione
china. A 13 anni “Gvan ad Magara” inizia a lavorare nella tenuta dei Cerri, possidenti con poderi in tutta la Valconca. Da quell'età fino ai 24 anni infila una lunga serie di lavori duri. Fa pali di cemento per l'illuminazione elettrica in provincia dell'Aquila. Si lavora dalle tre del mattino fino a quando non diventa buio. Torna a casa e trova in una ditta che lavora per le ferrovie. E' al piccone tutto il giorno. Ricorda: “Quando torno a casa mi stendo sul
letto con gambe e braccia aperte per alleggerire il male. Fa la Seconda guerra mondiale. E' uno dei 40mila soldati dell'Armata di Russia (Armir). C'è il ritorno a casa. Nel dopoguerra inizia nel turismo una vita di lavoro, lavoro, lavoro e successo. La sua storia è lo specchio di quella di tanti misanesi. Va a fare il bagnino insieme al fratello Aldo; la zona si trovava di fronte all'Hotel Savoia. Giovanni: “Mio fratello mi prende a metà; perché come tanti misanesi di quel tempo faceva altro. Diciamo che andavano in mare per qualche peccatuccio”. Il 1948, è un anno importante. Prende in concessione la spiaggia di fronte alla colonia Telecom, più o meno all'altezza del campo spor-
tivo. Era l'ultima spiaggia di Misano, allora. Nello stesso anno sposa Bianca Serafini. Oggi, quel bagno, lo gestiscono i nipoti Davide e Daniele, figli di Anna, l'unica erede. Sulla spiaggia venne costruito il bar-ristorante Capri (oggi in affitto). Giovanni Muccioli, come tanti misanesi d'estate è nel turismo mentre d'inverno fa il muratore. Nel suo caso inizia come manovale, per diventare mastro. Nel 1946, è tra i fondatori della Cooperativa Edile Misanese. L'idea fu di Carlo Vulpio e signora. Nobili pugliesi, attori, proprietari di Villa Clelia (dove oggi c'è l'hotel Daniel's), mutuarono la cooperativa dal teatro. Tra le prime opere della cooperativa il teatro Astra (a notare la facciata ci si rende conto di qualcosa di affascinante). Nel 1966 per Giovanni inizia un'altra avventura: la costruzione alla pensione “Sorriso”. Scava le fondamenta a mano; il grezzo lo fa la Misanese. Il resto è tutta opera di Giovanni. Apre nel 1969. Qualche mese fa si decide per la ristrutturazione. Progettazione e direzione lavori, vengono affidati allo studio Giorgio Magnani. Risultato: una struttura di sobria eleganza.
COMUNITA'
Torsani: “Grazie misanesi”
MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058
- Straordinario successo l'edizione 2013 della Segavecchia. Giorgio Torsani è il presidente del Comitato organizzatore, da sempre. Racconta: “Il primo ringraziamento, di cuore, va a chi ha collaborato col Comitato: gli operatori economici, le forze dell'ordine, il Comune. E ringrazio anche chi in posizione centrale ha ben pensato di non aderire alla nostra iniziativa”. “Voglio ricordare - continua il presidente Torsani - che dietro la Segavecchia ci sono una quarantina di misanesi che lavorano. Quest'anno per ravvivare è stato anche inserito il mercatino dell'antiquariato e i cavalli (portati dal centro ippico della Cella). Inoltre, un grazie va alle frazioni con i loro carri (richiedono mesi di lavoro); quest'anno per la prima volta hanno partecipato Scacciano e Santamonica. Ora, aspettiamo Misano Monte e il Brasile”.
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Maggio 2013
MISANO
Incontro tra cittadini e amministrazione lo scorso 17 aprile al centro Del Bianco
Strada storta, partita da giocare Un momento dell'incontro pubblico
- “Per noi la strada dovrebbe andare dritta, ma...”. Pronunciata dal sindaco Stefano Giannini nella riunione con i misanesi lo scorso aprile al Centro Del Bianco. E' la sintesi dello stato della Nuova Strada Statale 16. In sala un centinaio di persone. Serata civile e vibrante, con molteplici interventi: precisi, appassionati, indignati. Dopo altri tre appuntamenti: Villaggio Argentina, Misano Monte (violenta liti-
IL FATTO gata con gli amministratori) e uno a Misano Mare (l'8 maggio) insieme a tutti i misanesi. Se per tutti deve andare dritta, per gli ultimi tre sindaci no: Sandro Tiraferri era per farla passare su via Del Carro. Antonio Magnani firmò uno studio di fattibilità su un foglio a quadretti nel quale si prospettavano quattro opzioni, compresa quella più logica: parallela all'autostrada. Stefano Giannini è aperto ad ogni soluzione... L'inghippo è che la nuova SS 16, arriva da Rimini-Riccione, giunta a Misano all'altezza di via Del Carro, devia verso un paradiso ed in mezzo agli abitati di BelvedereCanadà per andare a raccordarsi alla Nazionale all'altezza delle Casacce. Tutto questo perché San Giovanni ha stoppato la strada, portando anche osservazioni comprensibili. E' possibile che una piccola comunità si chiuda a riccio a discapito del bene collettivo? Si vuole ritornare alle gabelle al passaggio da comune a comune? Torniamo ai fatti. Nella serata, Giannini ha rifatto la storia della SS16: “Per il ministero non è una questione di soldi, ma un accordo tra Misano, San Giovanni e Cattolica. Andasse dritta fino a san Giovanni aiuterebbe anche il traffico che scende dalla Saludecese”. Ha aperto gli interventi Nadia Moroncelli, consigliere provinciale Pd: “La storia della SS16 giunge da lontano. Nel silenzio, non si sa
come siamo arrivati a questa soluzione. Un'opera di queste dimensioni doveva guardare al futuro, invece qualcuno è stato miope. Vuoi che San Giovanni e Cattolica non si rendano conto che serve anche a loro?”. Bruno Fabbri, già assessore a Misano dal '70 al '90: “I problemi non sono di chi abita dove dovrebbe passare la strada ma di tutta
Misano; ci doveva essere un coordinamento provinciale affinché andasse dritta. Coordinamento mancato. Nel Prg di Misano del 1985, ribadito da Tiraferri nel 1995, la SS16 va dritta. Stiamo assistendo ad una commedia disgustosa. ” non si risolve un problema di un quartier scaricandolo per sempre su una delle eccellenze della città,: Il conca. Sandro Pizzagalli, Sinistra
critica, dal 2004 al 2009, consigliere provinciale: “Secondo me non abbiamo solo i nemici a San Giovanni e Cattolica, li abbiamo anche in casa. Se come dicono gli studi il traffico mentre si scende cala, perché non fermarla a Riccione? Tiraferri, Magnani, Giannini hanno subìto passivamente la strada. Perché dobbiamo fare un obbrobrio simile?”.
ALLEGRO MA NON TROPPO
2013, strada in un'oasi
La nuova Strada Statale 16 dovrebbe passare in mezzo a questa valle incontaminata a pochi metri dal Conca e dal mare - Per la politica, per l'Anas, per tanti, la nuova Strada Statale 16, deve tagliare in due un'oasi tra il Conca ed il Mare. E' un declivio da cartolina, con le terre pettinate come un giardino. Dovrebbe stare a cuore al mondo tale creato; invece se ne preoccupano solo i diretti interessati: i residenti a Belvedere, Canadà e Casacce. Passare lì anziché andare dritti significa sciupare terra quattro volte in più. Dato i tempi, dato gli uomini, così sono le cose.
Paolo Casadei, consigliere comunale Pdl: “Il problema è politico e riguarda il nostro territorio a livello comunale e provinciale. Sul progetto c'è stata una mezza commedia”. Luigi Solari: “Se San Giovanni non ci fa passare ci dobbiamo accontentare anche di questa soluzione”. Giometti: “La strada è un obbrobrio. Bisogna mandare a casa chi non ha battuto i pugni sul tavolo, quando andavano battuti”. Mara Bronzetti, già consigliere provinciale: “Mi sembra una cosa assurda”. Daniele Ceccaroli: “In campagna elettorale, nel programma del Pd, si diceva che la SS 16 doveva andare dritta. E' un peccato continuare a prenderci in giro. Giannini deve sistemare il pastrocchio fatto da altri“. Adriano Torsani, assessore dal 2004 al 2009: “E' stato il sindaco [Magnani, ndr] in prima persona a decidere con gli altri sindaci e Alberto Rossini [ai tempi assessore provinciale, ndr], all'oscuro della giunta e del consiglio comunale. La firma di Magnani non ha nessun valore. Da un punto di vista ambientale si va a devastare una valle rimasta intatta”. Maurizio Vandi, consigliere comunale Pdl: “Per essere coerenti andrebbe impugnata davanti al Tar, anche se questo fa tardare la bretella del Villaggio Argentina. Il peccato originale è di Antonio Magnani. Com'è possibile essere arrivati a questo progetto”. Una signora: “In mezzo alla mega rotonda delle Casacce, si potrebbe aprire un chiosco con le piadine”. Roberta Ravaldini: “E' da 45 anni che alle Casacce aspettiamo uno spazio verde e voi ci fate 'sta cosa”. Emanuele Barogi, segretario del Pd: “Da questa serata è emerso un approfondimento. Nel programma del Pd c'era l'impegno con gli enti affinché vada dritta”.
STRETTAMENTE PERSONALE
La sconfitta della politica - L'ennesima sconfitta della politica sulla nuova Strada Statale 16: dovesse andare storta e farla scendere in mezzo ad una vallata incontaminata a pochi metri dal mare, dal Conca, da un'urbanizzazione figlia della incapacità di creare ricchezza e bellezza, da un lato. Dall'altro, di uno sviluppo urbanistico triste e disordinato. San Giovanni in Marignano ha fermato la Nuova Statale 16 (lontana l'ipotesi di ombre meno nobili). C'è da capirli gli abitanti di Montalbano e di quelle terre. Ad alzare gli orizzonti, il ragionamento logico, il buon senso e la Costituzione (come ama ripetere e citare il sindaco di Misano Stefano Giannini) non possono non esprimere (come direbbe l'avvocato Giannini) il disagio di una sconfitta collettiva: sia di spreco del creato (tanto per citare papa Bergoglio), sia di abbassare gli orizzonti al livello del proprio naso, anche se la legge lo permette. L'orizzonte alto, cioè andare oltre il proprio particolare, si è perso per strada, soprattutto negli ultimi anni. Soprattutto alle latitudini italiche. Ci sarebbe voluta una regia più ampia, almeno a livello provinciale. L'ottimale sarebbe stato a livello statale, dopo tutto di questo si tratta, di un'arteria di interesse nazionale. Far andare la strada dritta sul lungo periodo, dal casello di Rimini Nord a quello di Cattolica, arreca vantaggi a tutti e alla natura. Da questa arteria veloce (ma perché continuare a correre all'impazzata?) si potrebbe essere facilmente collegati alle cittadine della costa, alle zone produttive, declassando l'attuale SS16 a carrozzabile cittadina. Caro Bianchi, caro Cecchini, caro Giannini, bisogna lasciare un bel segno a chi riceverà le meraviglie del Conca dopo di noi.
BACCHINI ADRIANO
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MISANO
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La Nautilus venne fondata nel 1973 da alcuni soci grazie all'opera di Quarto Bronzetti
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Maggio 2013
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Portoverde, 40 anni di secchielli e palette - Nautilus, i bagni di Portoverde, compiono quarant'anni. Numeri 74-75, vennero fondati nel 1973 da Gino Berardi (detto Ciba), Batarra, Ilario Cacchi, Renato ?, Giovanni Nicolini (Gianni de Moscon). Quest'ultimo fu il primo bagnino di Misano Adriatico; diplomato nel 1953. A darle la spinta fu Quarto Bronzetti, scomparso lo scorso anno. I bagni sono rilevati dalla società Gates, quella che costruì gran parte degli appartamenti di Portoverde. Nautilus (un omaggio all'amore per il mare del capitano Nemo di “Novemila leghe sotto i mari”, l'eroe sfortunato intrecciato da Giulio Verne), oggi i soci della Cooperativa sono tre: Oscar Duchi (il presidente), Angelo (Renzo) Mussini (un mito) e il giovane Alessandro Piredda. Portoverde Beach dispone di circa 300 ombrelloni (biancorossi i colori distintivi) e 800 lettini. Una lunga serie di servizi: beach volley, beach basket, giochi per bambini, ping pong. Soprattutto una raffinata passione per la sabbia ed il mare dei tre soci. Un amore vero. Ai tre soci piace arrivare prestissimo per emozionarsi con le infinite sfumature dell'alba. Ogni, aurora è un viaggio nel giardino della mente. Oscar racconta la sua estate: “Dalle sei alle 10 del mattino stare qui non mi fa invidia nep-
Oggi, a gestirla sono in tre: Angelo (Renzo) Mussini, Oscar Duchi e Alessandro Piredda SPIAGGE pure il più ricco del mondo. Sono ore indimenticabili. E durano un'estate, una lunghissima estate”. I tre dicono insieme: “Stare con noi, significa stare a casa propria. Sappiamo che è difficile, ma questo è lo spirito con cui vogliamo vivere insieme ai nostri ospiti. Vogliamo che sia una spiaggia familiare. Non è un caso che almeno il 70 per cento dei frequentatori ci ritorna da decenni”. “Una dimostrazione della bellezza del rapporto - continuano Oscar, Renzo ed Alessandro - è il fatto che sono loro stessi ad organizzare tante feste. Non mancano i momenti, con appuntamenti anche fissi, con la Romagna autentica, come le ciambellate, le rustide, l'aperitivo”. Spesso Portoverde significa imprenditori di successo che in
La spiaggia 40 anni fa ed oggi
I soci fondatori. Da sinistra: Ilario Cacchi, Gino Batarra, Quarto Bronzetti, Giovanni Nicolini, Renato ?
ciabatte e brache corte voglono essere tra i tanti. Un affettuoso dialogo tra Oscar ed uno tra i maggiori imprenditori italiani da decenni con appartamento sulla darsena: “Ma perché vieni da noi, con tutti i soldi che hai...”. “Quando sono a casa, non faccio altro che saltare da un'aereo all'altro. Qui mi rilasso. Mi ritrovo”. La clientela non è solo quella che viene da fuori, ci sono anche dal Pesarese e da San Marino e non perché è stata la prima spiaggia di Misano ad offrire il wi-fi gratuito (da ormai quattro anni). Ad esempio, c'è un gruppo di 78 famiglie di Pieve di Cagna che tutte le sere si fermano in spiag-
gia e mangiano su una panca messa a disposizione a pochi metri dal mare. Oscar le va regolarmente a trovare in maggio e giugno per una birra. Il legame bagnini-clientela è particolare. Unico. Oscar: “Due anni fa viene da Rimini, in taxi, la signora Conti di Torino. Mancava da anni; da quando veniva in vacanza a Portoverde con le tre figlie. Le faccio una grande festa perché pensavo che non ci fosse più vista l'età; mancava da anni. Le chiedo l'età”. “Ne ho 100 e vengo a trovare le amiche”. Ospitalità da aia contadina, ma Nautilus è anche tecnologia. A dargli questo tocco è il giovane Alessandro Piredda. E' lui a curare le pagine su Internet. Basta andare su Portoverdebeach.
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Maggio 2013
MISANO
BACCHINI ADRIANO
Cena di beneficenza per combattere la leucemia. “Piccola” la sala da 215 posti. Ad un centinaio di amici è stato detto di no
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Valentina, solidarietà ‘troppo grande’ COMUNITA'
- Valentina è un'adolescente dolcissima e dai modi gentili. Sulla giostra della sua vita arriva una lunga ombra: la leucemia. Resta sette mesi a Monza, ospedale San Gerardo, un'eccellenza italiana. Nei lunghi mesi lombardi, il babbo Nicola Simoncini e la mamma Tullia, ricevono attenzioni, affetto. E abbracci di solidarietà. I Simoncini diventano amici di medici, infermieri e di quell'universo di semplice e profonda umanità degli ospedali. Tanta è la familiarità che alcuni dottori vengono ospitati fraternamente a Misano Cella. Rientrati, Valentina, Tullia e Nicola decidono di organizzare una cena di beneficenza contro la leucemia. Vogliono raccogliere fondi per dare un contributo all'acquisto di un macchinario. Passano voce ai familiari, agli amici, ai conoscenti. C'è un tam tam coinvolgente. La grande sala della Stella Maris (Riccione Fontanelle) può accogliere circa 200 ospiti. Oltre un centinaio avrebbero voluto esserci, ma lo spazio era troppo piccolo.
La serata dei Simoncini è stata di una bellezza commovente; ognuno si è portato con sé un frammento di vita vera. Ai fornelli il babbo Nicola (tra i maggiori cuochi della provincia di Rimini) e tanti amici (uno giunto dalla Calabria). In sala, cinque maitre con gli allievi dell'istituto alberghiero. Ad intrattenere due coetanei di Valentina, Mary Norimano (cantante) e Federico Abel (chitarra). Sono scesi da Monza i dottori Francesca Masciocchi e Marco Spinelli, con la caposala Adriana Meda. Il ricavato della serata è andato all'Associazione “Quelli che... con Luca” (un bimbo che purtroppo non ce l'ha fatta). Il suo motto: “Oggi vado a mettere un tassello importante... ...su quel muro che stiamo costruendo contro questa maledetta malattia”. Il tassello dei Simoncini è l'acquisto del Nucleofactor-Amaxa. Costa circa 45mila euro. L'Associazione pensava di regalarlo all'ospedale di Monza dopo un anno di impegno, invece non sono basta-
Valentina Simoncini con i medici Francesca Masciocchi e Marco Spinelli
sibilità: non è così. La gente si è commossa”.
Un sostegno all'iniziativa è arrivato oltre che dagli amici, da moltissimi privati e imprenditori. Da Cattolica: Cubia Cash &
Gli amici di Nicola come staff della serata
ti che 3-4 mesi. Tenutasi lo scorso 6 aprile, la serata è stato un segno di affetto verso i Simoncini, una famiglia che sa farsi volere bene: quando il bene produce altro bene. Un contagio che ha la forza di toccare l'infinito. Così Valentina ricorda la cena: “Il primo pensiero va alla tensione e all'ansia iniziale... per la paura della riuscita. Le aspettative erano alte; ci trovavamo di fronte all'ignoto. Nel vedere tanta partecipazione, tanta solidarietà, in noi c'è stata tanta felicità. Si dice che c'è insen-
Carry, Grassi Store, Profumeria Emanuela, Pinko Abbigliamento, Brandina, Pasticceria Canasta, Libreria Viale Bovio, Gioielleria Bartorelli, King Sport, Intimissimi, Ottica Luigi, Tabaccheria Cimino. E ancora: Elda Calzature, Macelleria Drudi, Ortofrutta Misanese, Dolciaria Rovelli, Morciano Volley, New Order, Regione Trentino, Province Trento e Bolzano, Birreria Forst, Rotary, Fattoria del Piccione, Tenuta del Monsignore. www.quellicheconluca.org
Per non dimenticare... - Per non dimenticare, altrimenti le tragedie dell'uomo si ripetono. In gita nei luoghi della memoria, Marzabotto (luogo di eccidi) e Parco di Monte Sole, lo scorso 28 aprile. E' stata organizzata dall'assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Misano Adriatico, in collaborazione con Anpi (Associazione nazionale partigiani) di Misano e il contributo della Provincia di Rimini. L'uscita è all’interno del progetto provinciale “Io cittadino attivo e protagonista”. Racconta l'assessore Livia Signorini: “Come Comune ho deciso di aderire al progetto provinciale che aveva come parole-
LA MEMORIA
chiave: impegno civile- memoria-legalità-diritti... quindi, si può ben comprendere quanto potesse essere ampia la scelta di intervento per ogni singolo Comune...”. “Per Misano - continua l'assessore - ho pensato di proporre una gita e la distribuzione della Costituzione della Repubblica Italiana ai neo-diciottenni il 18 maggio, da parte del sindaco, come momento istituzionale al-
l’interno di un’altra manifestazione dedicata proprio ai giovani, la ‘Primavera Giovane’, giunta quest’anno alla IV edizione”. Il 28 aprile da Misano sono partite in 70, la maggior parte giovani che frequentano il Centro Giovani. Il gruppo è stato accolto nella sala consigliare del Comune di Marzabotto, dal sindaco, Romano Franchi, che ha introdotto la giornata facendo riferimento proprio all’eccidio che si è consumato in quella zona, nell’arco di un brevissimo lasso di tempo e che tutt’ora resta uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile”.
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MISANO
Maggio 2013
Emanuele Barogi, segretario del Pd , interviene dopo la tornata elettorale
“Tornare in mezzo alla gente” Emanuele Barogi
L'INTERVENTO di Emanuele Barogi* - A Misano, la segreteria ed il gruppo consigliare, dopo il risultato delle elezioni, hanno costruito un percorso. Percorso che puo’ essere ampliato. I cinque punti. Il Pd insieme all’amministrazione rilanciano un progetto per migliorare alcuni punti. 1) Cercheremo di migliorare i rapporti di comunicazione tra Pd amministrazione e cittadini, in modo che siano più evidenti gli sforzi che stiamo facendo per gestire la cosa pubblica, contatteremo tutti gli elettori delle primarie. 2) Cercheremo di migliorare i rapporti con la rete ed i Social tipo Facebook ed il Sito PD. 3) Cercheremo di coinvolgere maggiormente i giovani con iniziative dedicate, ieri sera ci sono state numerose proposte ora sarà necessario concretizzarle. 4) Faremo un incontro pubblico con il seguente tema “Cosa fa il Comune con i soldi delle Tasse” per aprire un dibattitito con la cittadinanza.
5) Faremo un incontro Pubblico, con invitata l’onorevole Emma Petitti per rilanciare anche l’azione del Pd Nazionale. Il Pd a Misano ha sempre ritenuto fondamentale l’ascolto dei cittadini. Poche domande ma chiare. per ascoltare cosa avevano i cittadini da dire. Primo su tutti, l’ascolto dei cittadini che non riescono drammaticamente più ad arrivare alla fine del mese, sempre piu’ persone e famiglie si rivolgono alla Caritas. La crisi è enorme e trasversale. Non chiudersi all’interno del Partito ma ascoltare. In primis i nostri elettori, gli elettori delle primarie. Sono state fatte 1100
lettere, porta a porta, un lavoro che ha richiesto circa un mese e mezzo di tempo. Un lavoro enorme che ritengo indispensabile. Il dovere di un partito sta nell’ascoltare i cittadini ed i propri elettori, non soltanto gli iscritti. Soprattutto per non avvitarsi in inutili ed infruttuosi litigi interni, che sono spesso frutto di rancori personali che nulla hanno a che vedere con il benessere dei cittadini. Le critiche-riflessioni devono servire per elevarsi non affossarsi. Sono anche dell’idea che sia necessario far emergere la nuova classe dirigente da un percorso che parta dalla meritocrazia e non dalla autoreferenzialità. Abbiamo perso le elezioni per non aver avuto abbastanza forza di portare avanti idee forti, chiare e comunicate in modo convincente. Per questo il Pd non ha vinto le elezioni. Perché bisogna saper dare un colore e un sapore alle cose se si vuole che gli italiani le capiscano e le facciano proprie. Avremmo dovuto essere piu’ incisivi su temi come la riduzione dei costi della politica; non eravamo credibili, la gente non
arriva a fine del mese e voleva sentirsi raccontare un messaggio di solidarietà, altrimenti chi glielo fa fare a votarci? Era necessario dare un’indicazione di rotta per il Paese e gli italiani, una ricetta di speranza e di cambiamento comprensibile a tutti. Eppure Bersani è dotato di buon senso, di una visione pragmatica ed efficiente e di una buona dose di ironia. Ma una sorta di paralisi e l’errata convinzione che bastasse restare fermi - distinguendosi dagli altri per sobrietà e per la serietà di non fare promesse impossibili per arrivare naturalmente a Palazzo Chigi. Questo ha prodotto un risultato monco e deludente. Viviamo un tempo in cui i cittadini pretendono, giustamente, di capire, di dare un volto ai progetti: le chimiche partitiche, i candidati che servono solo a sbloccare altre geometrie sono incomprensibili e inaccettabili. Ma la cosa fondamentale in questo memento è l’ascolto, di chi non ha piu’ un lavoro e che non riesce ad arrivare a fine mese e che vuole un governo di cambiamento. Per la dignità dell'uomo *Segretario del Pd di Misano
VOLONTARIATO
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COMUNITA'
Cella, quando il biliardo è la scusa per stare insieme
- Dolfo, Vincenzo, Graziano, Gianni, Luciano, non sono i giocatori di biliardo del Bar della Cella. Sono gli artefici di serate indimenticabili per le cene. Se ne fanno una mezza dozzina a “stagione sportiva”. Ed è un mangiare da re. Dilettanti (nel senso che fanno per diletto), sono cuochi sopraffini che mettono in tavola la tradizione. Poi ci sono le alchemiche sponde del biliardo. Una squadra in serie C, settima in campionato, Davide Balducci ne è il giovane presidente/giocatore. Racconta: “Quest'anno non abbiamo fatto davvero un bel campionato, ma ci siamo qualificati per i play off, che poi sono quelli che contano. Speriamo di stupire nella fase finale che si gioca a Morciano fino al 19 maggio. La nostra è una formazione giovane. Il biliardo è la magnifica scusa per stare insieme agli amici. Un grazie va ai ragazzi, a Luciano (il titolare del bar) e ai nostri sponsor: SST Termoidraulica Fratelli Amadori, Zincaturificio Romagnolo, Ctr, Salvadori Pullman, Carrozzeria Gt, Mario Ubaldini Costruzioni, Elettrauto Claudio Piccioni”
VOLONTARIATO
Progetto Sofia, cena di beneficenza alla Cella
sono entrato in un carcere minorile, dove assieme a pochi veri delinquenti, convivono tanti piccoli ladruncoli, quasi tutti per fame. Sono tutti poveri, le cui famiglie non possono godere del privilegio di un avvocato per tirarli fuori da un posto dove non dovrebbero trovarsi. Anche stavolta, forse ancor più fortemente, chiedo l'aiuto di quanti, se vogliono, possono fare sentire la propria voce (Croce rossa, Amnesty international, Ordine di Malta, Agire, ecc.), perché non è giusto
Mauro Ciaroni nell'ultimo viaggio
- Sharon è una bimba di due anni è malata di cuore. Caroline ha 9 anni, anche lei ha problemi col suo cuoricino. “Entrambe racconta Mauro Ciaroni, il travolgente trascinatore dietro il ‘Progetto Sofia’ devono essere operate. Lo faranno i medici di Emergency di Gino Stra-
da”. Per sostenere Mauro, il bar di Misano Cella ha organizzato una cena di beneficenza al ristorante “Due Archi” della Cella. L'appuntamento è il 27 maggio, ore, 20. La serata è possibile grazie anche a Bruno Magnani Bibite, Ciaroni Vini, Muccioli Moto Piaggio, Cooperativa Progresso.
La macchina umanitaria di Mauro è partita una decina di anni fa. E' appena tornato dall'Uganda dove ha portato aiuti e controllato alcuni suoi progetti. Umanità vera, sorriso perenne, tante le aziende e gli amici che danno una mano a Mauro. Il 2 giugno, ad esempio, a Pesaro, su invito degli organizzatori, all'interno di una cicloturistica diventata un piccolo classico (partenza e arrivo a Baia Flaminia), c'è “Un caffè per il Progetto Sofia” offerto da Pascucci.
Salvadori, aiuti africani - “Ancora una volta l'Africa nera, quella vera, mi ha preso con i suoi colori, odori e suoni, e ancora una volta una goccia nell'oceano di miserie mondiali. Il popolo Ugandese è sorridente, gentile, affabile e disponibile, anche se poverissimo, libero e felice di non avere avuto conquistatori, colonizzatori, speculatori, perché la terra è povera. Le suore di Madre Teresa ospitano bambini e adulti con gravi problemi psichici, con handicap, con l'Aids, tutti amabilissimi, anche se bavosi, con difficoltà di deglutazione. Mi han-
no dato subito la loro amicizia e simpatia. Grazie a Mauro Ciaroni ho avuto il piacere di conoscere altre realtà, come la comunità di Don Bosco che ha cura di tanti bambini con la guida di due sacerdoti polacchi, una donna ammalata di Aids che mi hanno coinvolto con la loro semplicità, con i loro canti e danze, coordinate dalla presenza di una eccezionale ‘Rose’. Come sempre c'è qualcosa che mi tocca ancor più del solito, un'esperienza nuova. In Camerun e in Congo ho conosciuto le galere per adulti, Rui a Kampala,
che questi ragazzi, come il giorno della mia visita, non avevano il cibo per almeno un pasto quotidiano. Ho lasciato un po' di soldi a tutti, chi lo desidera, a casa ho ricevute e lettere di ringraziamento. E' mio dovere dire il mio grazie al Comitato cittadino di solidarietà del Comune di Misano, il circolo Don Bosco di Misano Monte, la BPER di via Ceccarini, l'associazione Progetto famiglia di Riccione, Renato Tonti, Liliana Vanucci, M. Grazia Tentoni, Anna Innocenti”.
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CATTOLICA
Maggio 2013
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La comunità d'accoglienza per ragazzi fondata da Luciano e Meris Marchini
Ca' Santino, si sperimenta la tartuficoltura MONTEFIORE
- A Ca’ Santino una “speciale” sperimentazione di tartuficoltura. Quest’anno Ca’ Santino ha sperimentato per la prima volta un nuovo laboratorio educativo, che ha visto la presenza di un esperto educatore cinofilo per la ricerca dei tartufi. Il progetto, che ha comportato un lavoro di alcuni mesi, ha previsto un addestramento graduale tra cane-uomo per la ricerca del tartufo, con un cucciolo che viene affidato, con la supervisione dell’educatore, ad un ragazzo presente nel Centro Ca’ Santino. L’obiettivo è stato raggiunto, evidenziando, contemporaneamente, importanti risultati, sia per quanto riguarda l’addestramento del cane per la ricerca dei tartufi, sia sotto il profilo educativo per il ragazzo che è riuscito a coordinare e vivere in piena armonia questa esperienza con il cane. Il progetto si è articolato nella complicità del ragazzo con
Iniziarono per aiutare il figlio. Poi da cosa nasce cosa e hanno creato qualcosa di unico e di livello assoluto il cane, sviluppando in entrambi capacità cognitive-motorie, nel rispetto delle peculiarità di ognuno. Il programma ha visto diverse fasi operative: - la prima teorica, mediante l’utilizzo di fonti cartacee, materiali audiovisivi, etc. - la seconda pratica, di addestramento del cane mediante la ricerca su un percorso programmato, che ha visto la partecipazione attiva del ragazzo e del cane, fino al raggiungimento completo delle abilità richieste allo stesso ed alla gratifica del ragazzo al ritrovamento del tartufo.
Ca' Santino
In occasione della fiera di San Gregorio a Morciano, gli organizzatori hanno inserito nel programma della manifestazione una gara di ricerca del tartufo, alla quale ha partecipato anche il “nostro” ragazzo con il cane, con il prestigioso risultato di vederlo salire sul podio al 3°
posto. L’abilità raggiunta nel ritrovare i tartufi presenti nel territorio della Cooperativa ci fa presumere che questo interesse potrebbe essere diffuso nell’intera Valle di Levola. Questa esperienza è stata vissuta con grande interesse da
tutto il Centro di Ca’ Santino. Il buon risultato ottenuto è stato motivo di orgoglio per tutti noi, tant’è che la Cooperativa Sociale Ca’ Santino, memore di questa esperienza, è fortemente interessata a costruire un importante percorso nel settore amatoriale e sperimentale di una
tartufaia, tenuto conto delle disponibilità organizzative che il centro possiede, avendo a disposizione 13 ettari di terreno. Al fine di perseguire questo obiettivo la direzione della Cooperativa ha dato mandato ai suoi collaboratori di contattare il Centro di Biochimica delle Proteine dell’Università degli Studi di Urbino, per valutare attentamente la possibilità di sviluppare questo progetto sia sotto l’aspetto tecnico che qualitativo. Maria Campolucci, presidente Coop. Soc. Ca’ Santino P.S.: Puoi destinare alla Cooperativa Sociale Ca’ Santino onlus il 5 per mille della tua dichiarazione dei redditi. Aiuterai a portare avanti attività e progetti che da 15 anni si realizzano. Occorre indicare il codice fiscale della Cooperativa 02545320406, mettendo la propria firma nel quadro dedicato alle associazioni non a scopo di lucro.
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Maggio 2013
CATTOLICA
Cattolica
Comitato Violina-Casette-Porto, volontari in azione per pulire la spiaggia
Comitati, una ‘giornata ecologica’
COMUNITA'
Volontari al lavoro
di Alessandro Fiocca - Fino ad oggi sono state diverse le iniziative svolte dai comitati di quartiere a beneficio della città, in particolare relativamente ad interventi sul verde pubblico e sul decoro urbano. L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella organizzata dal Comitato Violina-Casette-Porto domenica 28 aprile. Una “Giornata Ecologica” dedicata alla pulizia del tratto di spiaggia di sassi che fiancheggia la nuova darsena di Cattolica. Alcuni volontari si sono trovati la domenica mattina in Piazzetta del Tramonto dotati di guanti, pale, carriola e tutto il necessario per intervenire e nel giro di
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qualche ora hanno ripulito il tratto di spiaggia. Sono stati raccolti tre sacchi di plastica, 5 sacchi di vetri, una decina di chili di ferro e fatti tre mucchi di materiale organico come canne, legni ed erbacce.
Tutto il materiale, nei giorni successivi, è stato poi ritirato da Hera per essere smaltito. Cattolica, come altri comuni in tutta Italia, sta vivendo un periodo di ristrettezze economiche a cui occorre aggiungere le
incertezze che vengono dalla politica nazionale, che da un giorno all’altro toglie o mette in discussione risorse che potrebbero essere messe a bilancio. Basti pensarealcongelamento della Tares o alla probabile cancellazione o rimodulazione dell’IMU prima casa annunciata dal Governo Letta. Tra i settori che più soffre per la contrazione dei fondi c’è quello delle manutenzioni. Una constatazione piuttosto evidente a qualsiasi cattolichino. Ecco allora che il contributo che comitati e cittadini possono dare diventa determinante per alleggerire il carico di impegno assunto dall’Amministrazione.
Anpi, Castelvetro nuovo presidente
S. Giovanni M.
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Palazzate
di Cecco
Sosta selvaggia - Leggiamo: “Sosta selvaggia, insorge viale Dante”. Quand la machina la n'è la nosta a c'incazèn subte...
Multe - Leggiamo: “Ztl, blitz dei vigili. Pioggia di multe tra gli applausi”. J'ha vu' la su galéna...
Telecamere - Leggiamo: “Telecamere nelle zone a traffico limitato per individuare vandali e trasgressori”. Qualche fighèt al farà la cudga rossa. Ma uj tocarà stè i lé sal su cul... Viabilità - Leggiamo: “Lungomare, l'Adac d'accordo per il senso unico Gabicce-Misano. Ma c'è chi è già pronto a raccogliere le firme per invertire il senso”. Chi la vo' da réf e chi la vo' da raf. Un s fa un pchè cl'ava grèzia... Spacciatori - Leggiamo: “Spacciano davanti poste e supermarket. Padre e figlio arrestati”. 'Na bèla famèja...
Metereologia fai da te - Leggiamo: “Lettera di protesta ai metereorologi. Aia, Regione e Provincia scrivono e minacciano: non sbagliate per i prossimi ponti”. Te cul a dì c'al pudria piov. Os-cia!...
Imposta di soggiorno - Leggiamo: “Tassa di soggiorno, pagano gli albergatori e chioschisti. Arriva un contributo di circa 250mila euro. L'imposta scatterà dal 1 ottobre”. Dai e dai i l'ha arcuncia anche per st'instè...
ANTIFASCISMO
Buche - Leggiamo: “Trovati 50mila euro per le buche. Prima dell'estate verrà rifatto il manto a molte strade”. Già chiuse centinaia di buche. I cercatori di buche dovranno cercare altri argomenti. Adès j'è plèd e cunz cume 'na canocia...
di Alessandro Fiocca
Colpe - Leggiamo: “Stefano Vitali (presidente Provincia di Rimini): ‘La povertà di questo territorio è colpa degli evasori fiscali e delle banche’”. Un l'ha manda a dì. Caz!...
- Lo scorso aprile L’ANPI di Cattolica ha rinnovato il proprio direttivo, che si è trovato subito impegnato a gestire, efficacemente, le celebrazioni del 25 aprile. Il 68° anniversario della Liberazione è stato il primo vissuto nelle vesti di presidente da parte di Maurizio Castelvetro, architetto, figlio di Mario, ufficiale della 28° Brigata “Mario Gordini” comandata da Bulow, poi sindaco di Cattolica e che proprio alla divulgazione dei valori della Resistenza si è dedicato con instancabile impegno. Un’attività svolta su più piani ed in particolare in favore dei giovani che non avendo memoria dei fatti della Guerra e della Resistenza, più facilmente possono rischiare di ignorare il periodo storico sul quale si poggia la nostra storia repubblicana. Un 25 aprile 2013 partecipato ed apprezzato sia per le celebrazioni svoltesi nella mattinata sia per la festa del concerto in piazza 1° maggio, protagonista invece del pomeriggio. Così la Liberazione è stata ricordata e festeggiata allo stesso tempo. Tra gli altri componenti del direttivo dell’ANPI della Regina, abbiamo ancora “testimoni dei testimoni”, ovvero figli o nipoti di partigiani che hanno avuto ruoli importanti nella lotta di Liberazione. Tra loro Wilma Galluzzi, ex insegnante, figlia di Ezio, partigiano dell’8° Brigata Garibaldi che nel 1943 ha trasportato numerosi generali inglesi in fuga e Giuseppe Ricci, scrittore, nipote dell’omonimo comandante del Distaccamento di Cattolica della 29° Brigata
Gianfranco De Nicolò con Maurizio Castelvetro
25 Aprile, concerto in piazza 1° Maggio
GAP “Gastone Sozzi” e deputato della Costituente. Il vicepresidente è invece Gianfranco De Nicolò, attuale presidente dell’Associazione Pellicano, che con il presidente dell’ANMI Franco Mascilongo e Nives Vaselli completa i membri del direttivo. Attive nel direttivo ma come membri esterni rimangono l’assessore Giovanna Ubalducci, figlia di “Pino”, il partigiano che consegnò avventurosamente
agli alleati preziose mappe delle fortificazioni della linea gotica e che fu poi da questi incaricato di missioni di intelligence e l’uscente presidentessa Elisabetta Raschi. “Tra gli obiettivi del 2013 che si è posta l’ANPI – spiega il presidente Maurizio Castelvetro – c’è quello di potenziare il lavoro svolto finora, rilanciando in particolare la presenza e la comunicazione sia nei social network che nella città. Inoltre
vorremmo ampliare il bacino d’utenza del Premio Arti Espressive “Mario Castelvetro” e curare il rapporto con il mondo della scuola che da sempre rappresenta il primario settore di attività dell’ANPI. Infine – conclude Castelvetro – è già stata avviata e verrà definita l’elaborazione di una serie di iniziative che coinvolgerà anche i Comuni limitrofi, che abbracceranno il triennio 2013/2015 durante il quale si celebrerà il 70° anniversario di tre distinti eventi: la nascita ufficiale della lotta di Resistenza (8 settembre 1943), la liberazione di Cattolica e dei Comuni limitrofi a seguito dello sfondamento anglo-polacco-canadese della Linea gotica (2-3 settembre 1944) e la Liberazione d’Italia (25 aprile 1945)”. A Cattolica, come dovunque è presente, l’ANPI si è posta, si pone e si porrà sempre come baluardo di temi fondamentali come la libertà democratica e la giustizia, lottando contro ogni forma di oblio della storia. Un gesto doveroso nei confronti di quanti, in tempi lontani ma non lontanissimi, combatterono contro il nazifascismo ponendo così le basi per la nostra Repubblica e la sua Carta Costituzionale. Un impegno necessario affinché le nuove generazioni sappiano da dove viene la libertà di cui oggi godono.
Spiaggia - Leggiamo: “Piano spiaggia approvato dal Consiglio, ma si litiga sulle coperture dei chioschi” - “Piano spiaggia, le polemiche bloccano le cosiddette ‘torri’ e il Pdl chiede aree riservate agli animali”. La è andè bén: li torrie li è casch e a vidrìn i chèn sal custum... Pd (1) -
Leggiamo: “Primarie segretario Pd, vince Alessandro Montanari su Maurizio Piva. 244 a 174”. Adès toca smètla da tré su al brod sla furcina...
Pd (2) - Leggiamo: “Montanari (segretario): ‘Sono per un Pd più capace di includere che di escludere”. T l'è dét ma quji ad Roma? J'è d'vént cume 'na canocia scuradlèda...
Affitti cari - Leggiamo: “Negozi chiusi per gli affitti troppo cari”. I sgulvanìd prima j'arvéna la génta, ma po is tira la zapa si su pid. Caz!... Banche - Leggiamo: “Le banche ‘adottano’ biblioteca e teatro finanziando le spese”. Bèl! Basta che in s'alèrga trop... Partecipazione - Leggiamo: “Il Comune presenta il bilancio ai cittadini”. Ma i presenti erano una sessantina. La partecipaziòn a parolie i la vo' tut. Dop in trop i tira al cul indré...
Cattolica - Via Risorgimento 17 - Tel. 0541 - 833253
Gli itinerari della buona tavola E' un vero e proprio inno alle tradizioni più profonde della Romagna
Maggio, mese della Fava con formaggio pecorino - Fava con formaggio pecorino e si viaggia nella tradizione della Romagna e del Centr'Italia. La fava anche cibo detestato dal matematico Pitagora, quello della tabellina. È celeberrima l'idiosincrasia di Pitagora e della sua scuola per le fave: non solo si guardavano bene dal mangiarne, ma evitavano accuratamente ogni tipo di contatto con questa pianta. Secondo la leggenda, Pitagora stesso, in fuga dagli scherani di Cilone (di Crotone), preferì farsi raggiungere ed uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave. Stando ad una credenza popolare diffusa in Italia, se si trova un baccello contenente sette semi si avrà un periodo di grande fortuna. Secondo un'antica tradizione agraria, nell'orto sarebbe bene seminare alcune fave all'interno delle altre colture poiché questo legume, oltre ad arricchire il terreno di azoto, attirerebbe su di se tutti i parassiti, che di conseguenza non infesterebbero gli altri ortaggi.[senza fonte]
La bellezza dei fiori di fava. La tradizone vuole che si metta a dimora per la Festa dei Morti in novembre
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Maggio 2013
CATTOLICA
Si susseguono le operazioni di polizia che mettono a nudo una penetrazione criminosa impensabile. L'Osservatorio provinciale punto di riferimento
Le mafie si sono radicate IL FATTO
di Enzo Cecchini - L'ultimo incontro pubblico del 13 aprile scorso dell'Osservatorio contro le mafie con la presenza del magistrato Piergiorgio Morosini (intervento pubblicato in altra pagina della Piazza: “La criminalità e le amministrazioni locali”), ha avuto il merito di avere dato una bella accelerata nelle istituzioni del territorio provinciale e nell'opinione pubblica verso la inderogabilità di una lotta serrata alle mafie. Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Comune di Cattolica e Bellaria sono gli enti che hanno fatto da apripista al progetto, e oggi anche gli altri comuni, a partire da Rimini, stanno serrando le fila. La camorra se la stanno trovando sotto casa. Nell'incontro il presidente della Provincia Stefano Vitali ha auspicato “una totale e ideale condivisione del territorio con le forze dell'ordine. Un territorio unito contro le mafie perché stanno approfittando della grave crisi economica”. Il vicesindaco di Cattolica Alessandro Bondi ha messo in tutti guardia perché “la mafia si evolve nel suo radicamento. Un Giano bifrontre che alla violenza unisce la faccia presentabile con giacca e cravatta per annidarsi nel tessuto economico”. Continuando nella riflessione Bondi ha detto che “la mafia ha un punto di forza e di debolezza: il denaro. Pertanto basta seguire i circuiti dove gira molto denaro per potere capire e colpire l'infiltrazione mafiosa. Sul nostro
Claudio Palomba (prefetto di Rimini)
Stefano Vitali (presidente della Provincia di Rimini)
Alessandro Bondi (vicesindaco del Comune di Cattolica)
ricco territorio gira molto denaro. Ma lo Stato c'è ed è cresciuta la sensibilità tra i cittadini. Le vincenti operazioni delle forze dell'ordine lo testimoniano”. Il prefetto di Rimini Claudio Palomba ha definito “parziale radicamento delle mafie sul nostro territorio non sottovalutando le forti infiltrazioni. Si salvano da noi, rispetto ad altri territori, le amministrazioni locali. Pertanto va aumentata la prevenzione per costruire gli anticorpi”. Tra le varie iniziative da prendere, il prefetto ribadisce quella di “aggredire i patrimoni e monitorare le presenze sospette”. L'iniziativa del 13 aprile vedeva appena una settimana prima l'operazione dei Ros contro il clan Vallefuoco con l'operazione Titano. Arresti, sequestro beni per 8 milioni di euro
tra cui un ristorante a Verucchio. Prima ancora tra il 2011 e il 2012 altre operazioni e blitz, tra questi le indagini Re Nero e Vulcano. E anche qui arresti e sequestri di beni. Reati: associazione mafiosa, tentato sequestro di persona, estorsione, usura e altro a delinquere. A poche settimane dal prossimo evento pubblico dell'Osservatorio (25 maggio), un'altra grande operazione dei carabinieri, il 29 aprile scorso, denominata Mirror. Tutti i quotidiani hanno dato grande risalto alla notizia e intitolando, grosso modo così: “Camorra in Riviera, venti arresti. Sequestrati il night club Lady Godiva di Rimini e La Perla di Riccione oltre a 40 conti correnti, 7 auto, 3 moto e 18 società per un totale di 5 milioni di euro”. Il commento delle forze di polizia e delle istituzioni ormai
è diventato un ritornello: “Non siamo più al cospetto di semplici infiltrazioni, ma di fronte ad un radicamento nel territorio della malavita organizzata”. Sottovalutazioni per anni (prevaleva l'idea che parlare del problema mafia si faceva dell'allarmismo e si dava una cattiva immagine della Riviera) hanno facilitato una connivenza ormai stabile e decisiva di soggetti locali (i cosiddetti colletti bianchi) che hanno consolidato il radicamento mafioso nel tessuto economico del Riminese. Oggi c'è una domanda, che solo a porla fa venire i brividi: quante sono le realtà imprenditoriali nel turismo, commercio, ecc. che sono in realtà di proprietà delle mafie occultate solo da prestanomi con finalità di riciclaggio di denaro spor-
L'incontro pubblico del 13 aprile scorso dell'Osservatorio contro le mafie con la presenza del magistrato Piergiorgio Morosini, ha avuto il merito di avere dato una accelerata nelle istituzioni del territorio provinciale e nell'opinione pubblica verso la inderogabilità di una lotta serrata alle mafie
co? Un'altra domanda inquietante che si fanno i giornali dopo l'operazione Mirror: “Ma quanti imprenditori della Riviera pagano il pizzo?”. Infatti anche l'ultima operazione Mirror ci fa assistere ad un film che stiamo rivedendo già troppe volte: associazione di stampo mafioso, prestanomi, estorsioni, violenza con pestaggi (anche a Cattolica in un bar di fronte a diverse persone), detenzione di armi, spaccio di droga, ecc. Il ruolo dell'Osservatorio diventa così sempre più stimolo vitale organizzativo e di idee. Proprio il 22 aprile scorso nell'incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza con il vicecapo della Polizia e direttore della Polizia criminale Francesco Cirillo, convocato dal prefetto di Rimini Claudio Palomba, è stato deciso di mettere in campo un pool antimafie, un gruppo di lavoro interforze con magistrati della Procura di Rimini individuati come referenti. Chiesti anche rinforzi specializzati. L'importanza dell'Osservatorio è anche quella di attivare i comuni (più vicini e informati su quello che succede nei loro territori), mettere insieme le rispettive banche dati, sviluppare il ruolo delle Polizie municipali per un'azione di conoscenza delle persone e dei movimenti.
Oggi c'è una domanda da brividi: quante sono le realtà imprenditoriali nel turismo, commercio, ecc. che sono di proprietà delle mafie con prestanomi per riciclare il denaro sporco? Un'altra domanda inquietante che si fanno i giornali dopo l'operazione Mirror: “Ma quanti imprenditori della Riviera pagano il pizzo?”
In questa chiave tutta la macchina amministrativa degli enti locali deve fare una grande rivoluzione culturale e organizzativa per fronteggiare questo nuovo nemico. Una metastasi che può minare la nostra economia, la libera concorrenza, la storica natura democratica e legalitaria della nostra popolazione, la coesione sociale. Il nostro territorio è ancora sostanzialmente immune da un morbo terribile che ha devastato altri territori d'Italia: l'infiltrazione mafiosa nella classe politica e nella macchina della burocrazia pubblica. E' un passo che sicuramente sarà tentato dalle mafie, se non già addirittura in corso. Bisogna costruire da subito controlli, organizzazione, cultura e anticorpi. E' proprio su questo aspetto che l'Osservatorio ha già programmato per giugno un altro incontro pubblico sui Piani anticorruzione, che vedranno presenti e protagonisti amministratori locali e funzionari. La forza dell'Osservatorio sta nella perseveranza del presidente della Provincia Stefano Vitali (e suoi funzionari Fabbri, Astolfi, Berardi), dell'adesione e sostegno convinto del Prefetto di Rimini Claudio Palomba, del vicesindaco di Cattolica Alessandro Bondi, del sindaco di Bellaria Enzo Ceccarelli (e i suoi funzionari Cecchini e Ferrara), del contributo della Regione (Gian Guido Nobili), dell'associazione Avviso pubblico (Pierpaolo Romani). Attorno all'Osservatorio è cresciuta una vasta rete di adesioni: forze dell'ordine, enti locali, sindacati, associazioni di settore, scuole. Una buona strada.
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CATTOLICA
Maggio 2013
CATTOLICA
CATTOLICA
Fino a quando gli onesti e i virtuosi dovranno pagare la maleducazione e l'illegalità di altri? Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163
Il riscatto dei ‘pataca’
Evasione Irpef, Ici, Imu, Tarsu. Deiezioni canine ovunque, rifiuti sparsi e non selezionati, indisciplina sulla strada, ocuppazione abusiva di suolo pubblico, affissioni e pubblicità fai da te. False residenze per pagare l'aliquota Imu più bassa. Appartamenti estivi affittati senza pagare le tasse... Insomma maleducazione e illegalità diffusa. Le leggi ci sono, mancano i controlli. I comuni devono adeguare le loro macchine amministrative potenziando i servizi che fanno entrata e quelli adibiti ai controlli. Ne trarrebbero vantaggio i bilanci e si potrebbe abbassare la pressione fiscale sui cittadini
Furbi e disonesti la vincono sempre... Finché i pataca in s'incaza ad brut...
Caz!
Caz!
LA RIFLESSIONE di Ecci - L'Italia è il Paese dove c'è abbondanza di leggi, regolamenti, ecc. pertanto dovrebbe filare tutto liscio come l'olio ed essere una nazione virtuosa. Ma non è così. Purtroppo. La cultura della furbizia ha prodotto gravi danni economici e sociali. Tanto che siamo uno dei Paesi a più alta tassazione, perché abbiamo l'evasione fiscale più alta e la più diffusa illegalità. Cose che ci fanno scivolare nelle ultime posizione nella classifica dei paesi civili. Tante leggi che si sovrappongono capaci di creare solo farraginosa burocrazia. E poi grande carenza di controlli. I comuni devono fare salti mortali per mantenere i servizi ai cittadini, schiacciati dai tagli di governo, la crisi e l'evasione. E allora per fare sopravvivere quei servizi, che sono le fondamenta della coesione di una comunità, sono costretti ad inasprire la tassazione locale. Tassazione forzata dalle manovre di tagli dei vari governi centrali, e addirittura costretti pure a fare da gabellieri per lo Stato come ad esempio avviene con l'Imu e la Tares. Ci sono altre strade da percorrere per gli amministratori locali per fare quadrare i conti di bilancio? Forse sì. Lo si può fare iniettando anche un poco di quel bisogno di giustizia sociale e fiscale e riducendo quella scellerata cultura della illegalità diffusa, che spesso diventa anche brodo di coltura per la criminalità organizzata. Pensiamo che in tanti provano rabbia, poi sconforto e alla fine rassegnazione, quando i loro comportamenti virtuosi e onesti vengono vanificati dall'abuso arrogante di tanti altri. Un esempio eclatante: chi paga tutte le tasse ed è costretto a pagarne un supplemento per chi non le paga. Questo vuol dire che l'onesto è più povero, e il furbo beneficia dei servizi della collettività a sbafo. Altro esempio banale: la raccolta differenziata dei rifiuti. Il virtuoso separa tutto e non butta una carta in terra. Questo comportamento arricchisce la
società col recupero di materie prime e difende l'ambiente. Poi vai ai cassonetti e dentro, ma anche fuori, trovi di tutto alla rinfusa. Ciò vanifica il lavoro paziente di separazione di tanti altri, e crea degrado e sporcizia nella propria città. Ma si potrebbero fare tanti altri esempi. La frustrazione e l'umiliazione per ogni cittadino onesto e virtuoso è notevole. Il suo “fare comunità” non paga, anzi, è il furbo e il disonesto che vince sempre (o quasi). Perché? Pochi o nessun controllo, poche o nessuna sanzione. Poi magari sono proprio i furbi che alimentano lo “sbuffamento” da bar: la città è sporca - dicono -, manca questo e manca quello, e via lamentando. Ma fai qualcosa anche tu, cazzo! Dunque l'idea è quella di colpire veramente e duramente i comportamenti trasgressivi dei furbi e sanzionarli senza pietà. Questo avrebbe due conseguenze positive: 1) aumenterebbero le entrate dei comuni; 2) migliorerebbe la cultura della legalità e del comportamento civile. Mostrare i denti con una saggia repressione a volte aiuta ad educare. Citiamo due esempi per
Cecco-Van Gogh - 2013
fare ricredere quei pochi che pensano che in Italia non sia possibile: l'uso delle cinture di sicurezza e il fumo nei locali pubblici. Nonostante, come dice disinvoltamente qualcuno, che “siamo italiani”, ebbene quei comportamenti volenti o nolenti sono stati acquisiti col vantaggio di tutti. Vediamo su quali settori si potrebbe agire. Prendiamo ad esempio i regolamenti del Comune di Cattolica. Smaltimento rifiuti. Il Regolamento comunale prevede sanzioni pecuniarie che vanno da 25 a 516 euro. Un squadra che almeno un paio di volte alla settimana gira per la città e apre i cassonetti, verifica i sacchetti smaltiti furbescamente e anche quelli buttati fuori. Cinquanta volte su cento, sicuramente è possibile arrivare al trasgressore. Se in un anno si scovano 500 maleducati (cosa molto facile) per una media di 50 euro di sanzione, arrivano 25mila euro. Affissioni e pubblicità abu-
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sive. 16 euro ad ogni pezzo abusivo, più 51 su base sezione. Con i conti della serva facciamo 200 trasgressori per una media di 50 euro e arriviamo ad incassare altri 10mila euro. Deiezioni canine. Il Regolamento comunale prevede una sanzione minima di 25 euro fino alla massima di 516. Stesse sanzioni per la tenuta dei cani: museruole, guinzagli e detenzione all'interno di cortili privati. Con un controllo accurato negli orari giusti (della passeggiatinacagata del proprio cane), arriveremmo a dimezzare la brutta situazione di fare slalom sui marciapiedi. In più 300 maleducati sanzionati per una media di 50 euro, ed entrano altri 15mila euro. Abuso suolo pubblico. Sanzione di 168 euro, più quella prevista dal Codice della strada. Per i lavori sono 841 euro. In modo particolare d'estate abbiamo attività (bar, ristoranti, negozi...) che hanno piazze espositive che si dilatano a uso e
comodo proprio. Anche per tutelare chi si comporta onestamente, un centinaio di sanzioni per una media di 250 euro fa 25mila euro. Poi una ventina di occupazioni abusive per lavori e aggiungiamo altri 20mila euro nel nostro bilancio. Contravvenzioni Codice stradale. Da 24 a 1.000 euro. Di multe ne vengono elevate già troppe. Questo sicuramente è il pensiero diffuso. Anche perché si colpisce prevalentemente la sosta nelle strisce blu. Ma ci sono anche: la sosta con disco orario che non viene rispettata, lo scorrazzamento, a volte pericoloso, di auto e motorini, ecc. Aggiungeremo 1.000 infrazioni varie per una media di 100 euro e incameriamo altri 100mila euro. Evasione Ici-Imu-Tarsu. Sulla base degli accertamenti degli anni passati, forse è possibile raggranellare ancora qualche centinaia di migliaia euro. Gli uffici preposti ci stanno lavorando, ma andrebbero potenziati. Pensiamo alla situazione di tante residenze fittizie dove figli e parenti stretti ci abitano solo virtualmente. Lo scopo? Pagare l'aliquota Imu più bassa. Evasione Irpef. La nuova legge consegna il 100% delle tasse evase recuperate, ai comuni che segnalano. Qui è una prateria. Fare 200 segnalazioni ben documentate ogni anno alla Guardia di finanza potrebbe portare nel giro di qualche anno un gruzzolo di diverse centinaia di migliaia di euro. Pensiamo anche al settore turistico, eclatante sono gli affittacamere. Centinaia di appartamenti che vengono affittati nel periodo estivo: molti non denunciano le presenze (con danni statistici sui flussi turistici) e non pagano un centesimo di tasse. Senza fare i ragionieri, prendendo ad esempio Cattolica, si potrebbe arrivare complessivamente ad una milionata di euro. Una bella boccata di ossigeno. Negli altri comuni si potrebbe arrivare a cifre ancora più corpose, perché a Cattolica, anche se insufficiente, un minimo di controllo viene fatto. Fatto il sogno del “pataca” sulle ipotetiche nuove entrate comunali, bisogna ritornare al sistema dei controlli. Ovviamente i vigili, ma non solo. Si pone un problema organizzativo e culturale che dovrebbe coinvolgere tutte le macchine amministrative dei comuni e amministrato-
ri. Restando con i piedi per terra ci troviamo di fronte a problemi seri: carenze di personale, a volte anche di scarsa preparazione e motivazione, e pochi soldi. Però gli amministratori locali, se vogliono avere una visione più aziendale, dovrebbero capire che sono i settori che fanno entrata che andrebbero potenziati. E allora i vigili (oltre alle classiche multe, le residenze sospette, deiezioni canine, smaltimento rifiuti, occupazione suolo pubblico, maggiore controllo del territorio, ecc.), i servizi tributari (recupero evasione), la vigilanza urbanistica (contro gli abusi edilizi), i servizi attività economiche, dove si smistano licenze, passaggi di proprietà che dovrebbero essere segnalati alle forze di polizia per evitare prestanomi, magari in odore di mafia, ecc. Insomma macchine comunali che dovrebbero ristrutturarsi e adeguarsi a nuove e vecchie necessità. Certamente è più facile alzare qualche tassa e più difficile battagliare e organizzare i propri dipendenti (a partire dalle dirigenze) per rafforzare il lavoro dei controlli. Forse potrà servire qualche dipendente in più, ma qualcuno di quelli che ci sono potrebbero essere impiegati nei settori utili per incrementare quelle risorse economiche che oggi non ci sono più. Più organizzazione e dialogo tra i settori per lo scambio di informazioni e utilizzo programmato delle banche dati, qualificare il personale e dotarlo di nuovi strumenti necessari. Sono costi sostenibili di poche decina di migliaia di euro, ma che ne possono fruttare svariate centinaia di migliaia . Potenziare i servizi di controllo vuol dire più entrate e meno tasse per i cittadini, vuol dire maggiore e più qualificata occupazione, vuol dire giustizia fiscale e giustizia sociale. Dopo un anno o due di serrata caccia a furbi, maleducati, e trasgressori paraculati, anche l'andazzo dell'illegalità diffusa diminuirebbe. Comportamenti più civili, bilanci con maggiori entrate, meno carico fiscale sui cittadini. Importante: l'inasprimento dei controlli sarebbe giustificabile e accettabile anche dall'opinione pubblica, perché le nuove entrate non sarebbero nuove tasse, ma sanzioni pecuniarie contro chi trasgredisce leggi e regolamenti offendendo il senso civico della comunità. Anche i cosiddetti “pataca” ovvero gli onesti e virtuosi, potrebbero avere il loro riscatto. E vissero tutti più felici e contenti...
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Maggio 2013
CATTOLICA Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
IN RICORDO
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Aveva 69 anni. “Quando i migliori se ne vanno”. Impiegato comunale
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Addio a Paolo, l'amore per la famiglia e il lavoro
di Enzo Cecchini - Quando muore una persona cara e virtuosa viene subito da dire: “sono sempre i migliori che se ne vanno”. Se poi la morte è prematura, quella frase si accompagna alla rabbia. Paolo Nobili è deceduto l'11 aprile scorso all'età di 69 anni. Per me, oltre che un collega di lavoro era un amico. Una persona buona, generosa e concreta. Un punto fermo vero, e se vogliamo anche sempre più raro, in una società che sempre più mostra il peggio di se: individualismo, frivolezza, ricerca del proprio tornaconto, incattivimento. Una vita, fin da ragazzino, spesa per il lavoro. Spesso mi parlava entusiasta della sua professione di muratore, elen-
cando le varie costruzioni sparse in città in cui aveva dato il suo contributo. E' bello ascoltare persone che si sentono gratificate da proprio lavoro. Questo era il suo approccio: amare il lavoro che faceva con il massimo senso di responsabilità. Qualsiasi lavoro, senza quella puzza sotto il naso di chi si atteggia a primo della classe. Era abile a fare qualsiasi lavoro, e in casa sua era difficile vedere un muratore, imbianchino, idraulico, ecc. C'era il tuttofare Paolo. Oltre a risparmiare soldi (le origini povere gli hanno insegnato a non spre-
Paolo Nobili (15.2.1944 11.4.2013)
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care), aveva il gusto di quella manualità del fare che lo riempiva e gratificava. Paolo vantava una famiglia molto unita: la moglie Iole, la figlia Ingrid, il figlio Ivan. Ragazzi senza grilli per la testa, abituati a lavorare fin da giovanissimi, che adoravano il loro padre. Esprimono il senso di quel valore antico della famiglia contadina, una grande comunità unita e solidale fatta
di bisnonni, nonni, padri, madri, fratelli, sorelle, generi e nuore, nipoti e pronipoti, ecc. Ma la vita ha riservato a Paolo anche dispiaceri, infortuni (che lo ha costretto a cambiare lavoro) e poi la malattia. Capace di combattere le avversità ha affrontato la malattia finale riuscendola a domare per qualche anno. Poi lei, vigliacca, ha preso il sopravvento e Paolo ha dovuto cedere. Tutto porterebbe ad imprecare, e con lo sguardo rivolto al cielo a chiedere, anzi a urlare: perché? Invece Paolo da tempo aveva trovato conforto nella religione, nella comunità della Chiesa cristiano evangelica di Cattolica. Una comunità unita che oltre al sostegno religioso, accompagnava quello umano e solidaristico. Lo si è visto al suo funerale al cimitero, celebrato secondo il rito cristiano evangelico: tutta quella comunità era lì a salutarlo per l'ultima volta. Ma forse era solo un arrivederci. Il rito ha visto la lettura del salmo
del profeta Isaia. E Paolo ha voluto che sul suo ‘ricordino’ fosse scritto: “...perché so in chi ho creduto, e sono convinto che Egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno (2 Timoteo 1:12)”. Dunque, non un addio, ma un arrivederci. Caro Paolo, è probabile che da qualche parte prima o poi ci si possa rincontrare. Parleremo ancora di politica, del senso di responsabilità che richiede il lavoro, delle ingiustizie sociali e di un mondo migliore che tarda a realizzarsi. Ma tu mi hai insegnato che ciò dipende da ciascuno di noi, da quanta positività aggiungiamo e di quanta negatività sottraiamo nella costruzione della nostra vita individuale e collettiva. Comportamenti che rappresentano i tanti mattoni (e tu di buoni mattoni te ne intendevi!) necessari per costruire la casa comune dell'umanità, dove ognuno di noi può trovare e dare un senso alla nostra breve esistenza. E' l'eterna lotta tra il bene e il male, tenendo conto, però, che entrambi convivono in ognuno di noi. Un saluto dal tuo amico Cecco.
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Amarcord
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Gita a Ravenna, 19 maggio 1955. Sedute da sinistra: Anna Pasini, Severina Bianchetti, Jolanda Ruggiero, Ines Bianchetti, Anna Cervesi, Fernanda Lazzari, Irside Pasini. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI
Mostra alla Galleria S. Croce fino al 2 giugno. Ingresso libero
Fiori veri, euforia di colori Mostra
L’operazione artistica di Giovanna Tiraferri ha una doppia natura, da una parte offre spunti per i naturalisti, e dall’altra ci trascina verso una pittura di sensi, dove i dettagli di un ramo o di fiore non sono solo trascrizioni fedeli, ma la manifestazione delle virtuose invenzioni della natura
Giovanna Tiraferri FIORI VERI Vagabondaggi botanici dipinti. Comune di Cattolica, Galleria comunale S.Croce Via Pascoli, 21. Fino al 2 giugno 2013 Orario: dal 3 maggio al 2 giugno resterà aperta venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 info: 0541 966 603 www.cattolica.net Ingresso libero
LA MOSTRA
Programma di maggio - Domenica 12 ore 15,30: festa per il 10° anniversario di attività del Centro sociale. Ballo con Eugenio e Loretta. Buffèt per tutti i partecipanti. - Domenica 19 ore 12,30: pranzo sociale. Contributo 17 euro. - Sabato 25 ore 16: Raffaele Bersani in “Un'ora insieme col Recitar suonando Poesie, brani di letteratura e monologhi”. Intermezzo musicale con Mauro Di Giovanni (pianoforte) e Laura
Raffaele Bersani
Di Giovanni (flauto). Piccolo rinfresco finale. - Domenica 26: gita Ascoli Piceno e Riviera del Conero. Infrmazioni presso l'agenzia viaggi I racconti di Catia, via Ferrara 35 (tel. 0541-951535). Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 3479752583 339-4995417
Un dipinto della mostra
- Si è inaugurata il 21 aprile scorso alla Galleria comunale S.Croce, la mostra dei dipinti di Giovanna Tiraferri dal titolo Fiori veri, vagabondaggi botanici dipinti. L’operazione artistica di Giovanna Tiraferri ha una natura dicotonomica, da una parte offre spunti per i naturalisti, e dall’altra ci trascina verso una pittura di sensi, dove i dettagli di un ramo o di fiore non sono solo trascrizioni fedeli, ma la manifestazione delle virtuose invenzioni della natura. Il breve ciclo pittorico presentato da Giovanna Tiraferri offre un ritratto al vivo di piante
di Annamaria Bernucci e fiori comuni che ammantano sentieri e giardini, piante spontanee che lo sguardo distratto o l’attitudine a prediligere piante esotiche o non autoctone ci ha indotto a dimenticare, quando non ad estirpare dal nostro ambiente quotidiano. Le forme infinite che il mondo vegetale offre non rappresentano, come saremmo portati a pensare, soggetti ripetibili, riconducibili a modelli, piuttosto diventano temi privilegiati che artisti di ogni epoca hanno interpretato secondo la propria sensibilità e cultura. La pittura di
fiori e frutta rappresenta un genere antico e ampiamente frequentato che nel corso dei secoli ha conservato, pur nelle diversità stilistiche, la sua doppia natura di indagine naturalistica e allusione simbolica. Così Giovanna Tiraferri interroga i ricordi dell’infanzia, quando la campagna e il giardino erano gli spazi della crescita e delle sue prime osservazioni; rielabora poi il proprio approccio alla natura e lo trasforma in esigenza sentita come dimensione esistenziale; confuta infine la realtà botanica che scopre
nei paesaggi vicini o durante i viaggi compiuti in Italia che registra sotto una doppia lente: lenticolare nella rappresentazione e poetica nella interpretazione. La trascrizione dei dati di natura si trasforma in un’euforia di colori, una festa per gli occhi. Tiraferri è nata a Rimini nel 1964, vive e lavora a Vergiano. Si avvicina alla pittura a partire dal 2000 dopo aver abitato nelle terre della Valconca, a Montefiore, andando ad elaborare un linguaggio pittorico dove il vero ottico e sentimentale si fondono in un felice equilibrio narrativo. Si dedica prevalentemente alla pittura di fiori.
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CATTOLICA
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Savio Bianchini ricorda il battesimo e il matrimonio del figlio
C'era la Ventena rossa Tre parrocchie e tre generazioni: quante incomprensioni! Il battesimo Ho il piacere di farvi vedere in questa foto quel figlio che ho prestato per essere battezzato; qui è con tutta la sua famiglia insieme, che spontaneo mi viene da dire: “Grazie signor Vanzini, mi sembra che sia stato battezzato più che bene”. Questa esperienza la approvo e le do ragione perché questa famiglia sta crescendo sotto l’ala di quella chioccia chiamata religione. Era il 1965 quando è nato, due giorni dopo battezzato, l’ospedale era in via Trento, fu un battesimo veloce come il vento. Quel figlio fu gentilmente richiesto dal signor Vanzini che poi per farmi star contento mi disse: “Non prende freddo, per trasportarlo abbiamo la 600!” Questo perché c’erano dei missionari alla chiesa di San Pio così aveva lui bisogno di quel figlio mio ed io l’ho prestato per far veder loro come si battezza e nello stesso tempo perché lui potesse essere battezzato. Fu una gran funzione, ricordo tutte quelle bambine col vestito della prima comunione, con quelle bianche e lunghe gonne, che oggi possono essere già nonne.
L'incontro con don Biagio per ritirare un documento. Riflessione sul “senso profondo della nostra religione”
Giuseppe Bianchini con la moglie Donatella. Da sinistra le figlie Anna, Sofia e Gaia
MEMORIE
di Savio Bianchini In quella chiesa dove anch’io ero stato battezzato, dove le sorelle Frisoni e Bianchini che voglio dir padroni e contadini, nel passato tutte insieme avevano pregato. C’era anche mia cognata, sua zia Maria, tutta piena era la sacrestia. Era la festa del patrono di San Pio, tutta quella gente, quei bambini volevano vedere quel figlio mio che prendeva il nome di suo nonno, che poi dopo Giuseppe fu chiamato Pio. Oggi ha una famiglia che l’aspetta, tre figlie e la moglie quel bambino e spesso torna a casa da Berlino. Ricordo ancora quel battesimo che fu una meraviglia, là in mezzo a quella gente mi sentivo il figliol prodigo tornato alla famiglia. Andando avanti spinto dal
destino sono passato da don Serafino. Sulla parrocchia di San Benedetto quell’articolo avevo letto sul Carlino, dove parla della vecchiaia e che gli anni sono tanti che la sera le sue gambe son tremanti. Ormai noi siamo fuori dalla notte rosa, io che di anni ne ho più di lui ne so qualcosa, son passati quei bei tempi che bastava alzasse un dito che in chiesa arrivava la moglie e subito dietro anche il marito. Eravamo nel 1996, io appartenevo alla parrocchia di don Serafino. Mio figlio si doveva sposare, serviva un documento, e alla parrocchia di S.
Pio son dovuto passare per farlo contento. Ora in quella parrocchia c’era don Biagio, che m’invitò nell’archivio e mi fece sedere. Mi trovai in quel posto dov’ero stato da bambino, a mio agio. Ma all’improvviso lui ebbe un sobbalzo, come uno che dalla corrente prende la scossa; aveva trovato via Salvador Allende, e così mi fissò ed esclamò: “Ma quella è Zona rossa!” Ero rimasto male, forse offeso. Non sapevo cosa fare, cosa dire. Poi risposi: “Si è vero, ma io che posso fare? In quel posto sono nato e forse
devo morire!”. Era molto più giovane di me quel curato e mi ha colto del tutto impreparato: mentre uscivo da quella porta con quel certificato dentro di me dicevo “ E’ molto legato al suo lavoro quel cacciator di anime e non solo; più tardi forse capirò di aver sbagliato, ma ora lo vedo proprio gasato!”. Lasciando quel tempio della religione pensavo a i miei cinque anni di scuola alla pubblica istruzione. Anche lì ho trovato tanta incomprensione, perché chi copiava i temi miei prendeva otto e io soltanto sei. Più tardi ho capito che quel
voto veniva concepito prima guardando di chi eri figlio, poi com’eri vestito; mentre noi invece in quella zona quadrata poco più di qualche miglia eravamo tutti quanti una famiglia. Regnava l’uguaglianza: dovevamo sopportare tanti guai. La stessa sorte accadeva al porto, dove come noi c’erano i marinai, mentre i parassiti, i ladri, i leccapiedi e chi faceva la spia abbondavano al di sotto della ferrovia. Mi ha dato tanto quel torrente dove parallela correva l’acqua a quella fossa; oggi è cambiata, ma un tempo quella zona era affamata, ospitale ed accogliente, ma soprattutto era rossa! Rossa perché quasi tutti avevamo in tasca quella tessera della CGIL, eravamo iscritti a quella associazione. Rossa per il lavoro, Rossa per la passione, Rossa per la fatica, Rossa perché eravamo tutti solidali e pronti a darci una mano, Rossa come il sangue di Cristo sulla croce, Rossa come il mio viso che nel ricordo si accende sempre per l’emozione: non è questo signor curato, il senso profondo della nostra religione?
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Metropolitana, pastorizzazaione, Mendel, dinamite
La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1863 - Metropolitana Entra in servizio a Londra la prima metropolitana del mondo. È un breve tratto di 6 chilometri e 400 metri che scorre sotto gli edifici vittoriani del West End tra le stazioni di Farrington Street e Bishop’s Road, percorso da fumanti vaporiere perché il treno elettrico non è stato ancora inventato. Il suo ideatore, l’ingegnere Charles Pearson, proclama che la metropolitana rivoluzionerà i trasporti cittadini e profetizza già ramificazioni tentacolari sotto ogni metropoli. Soltanto nel primo anno la metropolitana di Londra trasporta nove milioni e mezzo di passeggeri. L’invenzione del treno elettrico, nel 1879 (Siemens), dà l’impulso maggiore allo sviluppo delle metropolitane in tutto il mondo. Nel 1890 Londra e New York realizzano le prime metropolitane elettriche, seguite da Chicago nel 1892 e da Parigi nel 1900. 1864 - Pasteur Il biologo francese Pasteur (1822-1895) ha il grande merito di aver chiarito una volta per tutte che sia i processi di fermentazione, sia le malattie contagiose sono provocate da microrganismi viventi; in quest’ultimo caso la prima dimostrazione si ebbe 30 anni prima da Agostino Bassi, ma fu soffocata dalle polemiche. Su richiesta dei vinai francesi che lamentavano l'inacidimento del loro vino, Pasteur sottopone il liquido a riscaldamento fino a 50-60 gradi centigradi per eliminare i microrganismi acidificanti. Na-
sce la pastorizzazione, che verrà più avanti estesa al latte, per distruggere germi patogeni, e ad altri prodotti. Pasteur trasferirà poi questi concetti alla prevenzione delle malattie infettive con la prima vaccinazione antirab-bica (1885). 1866 - Mendel Moravia, l’abate naturalista
moravo Gregor Mendel (18221884) presenta i suoi esperimenti sull’ibridazione delle piante che segnano l’inizio della genetica. Mendel scopre infatti che le variazioni di aspetto nelle diverse generazioni di piante obbediscono a precise combinazioni basate sulle caratteristiche (colore dei fiori, colore dei semi, rivestimento dei semi) delle
piante genitrici, che si trasmettono lungo un «asse ereditario» attraverso rapporti precisi. Evidentemente nell’organismo degli esseri viventi doveva esistere un preciso codice genetico in grado di trasferirsi alla progenie attraverso la combinazione con quello dell’altro organismo genitore. Gli studi di Mendel restaranno ignorati per oltre 50 anni e poi saranno riscoperti da quella che è la moderna genetica. 1866 - Dinamite L’ingegnere svedese Alfred Nobel (1833-1896), quello del Premio Nobel, perfeziona la nitroglicerina, altamente pericolosa perché in grado di esplodere al minimo urto, facendola assorbire da farina fossile. Crea così la dinamite, primo esplosivo moderno maneggiabile con tranquillità, perché non sensibile agli urti e in grado di esplodere solo dopo riscaldamento a 240 gradi centigradi. Nobel realizzerà anche nel 1875 la gelatina esplosiva (dinamite in forma colloidale), che condurrà alla grande famiglia di esplosivi al plastico.
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Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
LA RIFLESSIONE
di Ludovica Eugenio - Papa Francesco è il primo gesuita nella storia della Chiesa a salire al soglio pontificio, evento che non ha mancato di suscitare reazioni di entusiasmo (di «grande gioia» parla per esempio p. Angel Rossi, dei gesuiti di Cordoba, in Argentina, dove Bergoglio passò un anno come direttore spirituale). Il “mai finora” ha fondamento nel carisma dell’Ordine fondato da sant’Ignazio di Loyola, il più grande Ordine maschile. Che i gesuiti abbiano sempre avuto un rapporto particolare col papato è rammentato da p. Thomas Reese, già direttore della rivista statunitense America. Ignazio, spiega, dovendo rinunciare per mancanza di denaro al suo sogno di predicare il Vangelo ai musulmani della Terra Santa, si pose al servizio del papa, pronto ad andare ovunque questi gli chiedesse: «Questa è
...i gesuiti compiono una promessa speciale di non ambire a incarichi elevati – Ignazio non voleva che la Società fosse corrotta dal carrierismo l’origine del quarto voto», quello di totale obbedienza al papa, appunto, «professato dai gesuiti accanto a quelli di povertà, castità e obbedienza». Ciò pone un interrogativo: «Cosa accade quando un gesuita diventa papa?». «Si guarda allo specchio e da papa dà istruzioni al gesuita?». «È ancora un gesuita?». Certo che sì: il diritto canonico afferma «che un religioso che diventi vescovo è ancora membro della sua comunità. Benché in modo diverso». E il papa non è che il vescovo di Roma. È vero anche che i gesuiti compiono una promessa speciale di non ambire a incarichi elevati – Ignazio non voleva che la Società fosse corrotta dal carrierismo –, tuttavia molti di loro sono stati e sono vescovi, assumendo l’incarico in obbedienza al papa, che è colui che nomina. Giovanni Paolo II nominò tra di essi anche due cardinali, Carlo
IMPEGNO CIVILE
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E' il più grande ordine maschile: povertà, castità e obbedienza. Da sempre un rapporto speciale col papato
Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
Lo strano caso del gesuita che diventa papa Carlo Maria Martini, altro grande gesuita
Papa Bergoglio
LA RIFLESSIONE - LA TEOLOGIA DEL RAGIONIERE - L'ultima volta concludevo il mio articolo citando le parole di San Josemària Escrivà che affermava convinto: “ Esiste una sola razza. La razza dei figli di Dio”. Prendere sul serio questa affermazione significa togliere di mezzo, automaticamente, tutte le motivazioni, troppo spesso pretestuose, per qualsiasi guerra
persone decidono di dare la vita ad un nuovo essere umano. Il matrimonio, unione fra un uomo e una donna, è la condizione che consente di rispettare una vita nascente fin dal concepimento. Questi principi non sono solo verità di fede, dogmi da subire, sono semplicemente iscritti nella natura umana, riconoscibili con
L'uomo e la pace nel mondo tra i popoli. Se a questa aggiungiamo quello che comanda Gesù Cristo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.”, il quadro è completo. Infatti: siamo tutti della stessa razza, in quanto figli di Dio e quindi, come tali, e in ossequio al comandamento di Gesù, dobbiamo volerci bene. In due frasi molto brevi, ma molto chiare, è concentrata tutta la storia della famiglia umana. Se su queste due frasi fossimo tutti d’accordo, la pace non dovrebbe essere ricercata chissà dove, non servirebbero armi, né rudimentali né sofisticate, la vita scorrerebbe serena e pacifica con buona pace di tutti. Questo è quello che Dio Padre ci sta dicendo da sempre: attraverso i profeti, attraverso la predicazione di Gesù e il costante insegnamento della Chiesa, fino alle più
di Gianfranco Vanzini recenti apparizioni della Madonna a Medjugorie. Ogni messaggio che la Vergine lascia ai veggenti è un richiamo alla preghiera e alla pace dei cuori. Pace dei cuori che è la condizione indispensabile per la pace fra gli uomini. Le molteplici opere di pace, di cui è ricco il mondo, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace... In ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide in una certa maniera con il desiderio di una vita umana piena, felice e realizzata. Vale la pena ricordare, però, che la pace è dono di Dio e opera umana nello stesso tempo. La pace riguarda l’integrità della persona umana ed implica il coinvolgimento di tutto l’uomo. E’ prima di tutto pace con Dio per vivere secondo la sua volontà e i suoi insegnamenti. La pace non è un sogno, non è
un’utopia: è possibile. Ogni uomo essendo creato ad immagine di Dio, ha in sé, nel proprio cuore, una realtà positiva che lo chiama a desiderare e ad operare per un mondo sempre nuovo e sempre migliore. Da questa convinzione si può dedurre che ogni persona e ogni comunità: religiosa, civile, educativa e culturale è chiamata ad operare per la pace. Pace che è principalmente realizzazione del bene comune. Definizione di cui oggi si abusa, ma della quale molti non hanno chiaro il significato. Il bene comune è innanzitutto rispetto per la vita umana. Chi vuole la pace non può tollerare attentati contro la vita. Senza se e senza ma, come si usa dire oggi. Il rispetto per la vita non comincia con la nascita di una persona e neppure dal suo concepimento, comincia ancora prima, e precisamente nel momento in cui due
la ragione e comuni a tutta l’umanità. Un’ultima considerazione, da non sottovalutare quando si parla di pace fra le persone e fra i popoli, riguarda la libertà religiosa. Libertà intesa non solo come libertà da… cioè da obblighi e costrizioni circa la libertà di scegliere la propria religione, ma anche la libertà di… cioè libertà di testimoniare la propria religione, di annunciare e comunicare il suo insegnamento, di compiere attività educative, di beneficienza, assistenza, che permettono di applicare i propri precetti religiosi, di esistere ed agire come organismi strutturati secondo i principi dottrinali e i fini istituzionali che sono loro propri. La prossima volta per completare il discorso sulla pace vedremo che cosa significa operare per la pace per quanto concerne il lavoro, la famiglia, le istituzioni e l’economia.
Maria Martini e lo stesso Bergoglio. I tratti più significativi della spiritualità di Bergoglio, poi, sono precisamente riconducibili a quella ignaziana: l’accento sulla misericordia di Dio, la missione dell’annuncio del Vangelo e della costruzione del regno di Dio, l’esperienza vissuta della povertà, derivante dalla missione nelle periferie del mondo, la sobrietà. A differenza dei preti diocesani, il lavoro dei gesuiti non è centrato sul ministero nelle parrocchie; esso si svolge per lo più in istituzioni educative o nelle cappellanie di ospedali, carceri, nella direzione spirituale o trova espressione in professioni come quelle di musicisti, astronomi, attivisti sociali, fisici, medici e scrittori. «Ciò spiega – scrive il gesuita p. James Martin (Time, 15/3), collaboratore di America –
I tratti più significativi della spiritualità di Bergoglio: l’accento sulla misericordia di Dio, la missione dell’annuncio del Vangelo e della costruzione del regno di Dio, l’esperienza vissuta della povertà, la sobrietà
l’improbabilità dell’elezione di un gesuita a papa». Evidentemente i cardinali «cercavano qualcosa e qualcuno di diverso, e questa autentica alterità può essere apparsa convincente. Particolarmente alla luce degli scandali di Vatileaks, i cardinali hanno forse cercato qualcuno che portasse uno sguardo nuovo sulle cose e orientare la burocrazia in una nuova direzione». E lo hanno cercato «ai confini del mondo» – secondo le parole dello stesso Bergoglio – perché «spesso qualcuno che viene dai margini è proprio ciò di cui il centro ha bisogno». Fonte Adista n.12/2013
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA Amarcord Gabicce
di Dorigo Vanzolini
Gabicce Mare, 1935. I Galeazzi. In piedi da sinistra: Ruggero Galeazzi, Alfredo Galeazzi, Umberto Galeazzi, Guerrino Galeazzi, Giovanni Galeazzi, Guglielmo Galeazzi. Seduti da sinistra: Nino Galeazzi, Ubaldo Galeazzi. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
ANEDDOTI RACCONTATI DAI PESCATORI
I spin ad maruga in mèr di Enzo Gaudenzi
- Molti contadini durante gli anni più pescosi per la cattura delle sarde, lasciavano la campagna e si imbarcano sulle sardelliere. Uno di questi nuovi marinai una notte mentre vengono salpate le reti di traverso alla costa pesarese, nota una moltitudine di sarde e “sghirz” (lo sghirz é un pesce bianco molto saporito ma pieno di spine e per
questo motivo poco apprezzato). Il nuovo marinaio si trova davanti a tirare in barca le reti ma con poca luce, quasi al buio e si vede le mani sanguinanti. Lui che conosce bene gli spini dice al pescatore che gli era accanto: “Tal se, an avria mai péns che anche in mèr ui foss i spin ad maruga”.
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Maggio 2013
GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA ARCHITETTURA
Domus, prestigioso convegno di architettura a Gabicce Mare - Giovanni Mazzocchi è stato un genio dell'editioria. A lui si deve il fascino di Domus, una delle più prestigiose riviste di architettura al mondo. Sua fu l'invenzione di “Quattroruote”. Originario di Ancona, a Gabicce Mare costruì il suo buon ritiro, Castel Paradiso. Oggi, l'eredità è nelle mani della figlia Giovanna. La sua Creatura, Domus, ha scelto Gabicce Mare, club house di Castel Paradiso, per un convegno. Titolo: “Continuità del moderno. Per progettare nel già progettato”. L'appuntamento è il primo giugno, dalle 9,30. La giornata. Dopo i saluti di Maria Giovanna Mazzocchi e l'introduzione dell'architetto Giovanna Mulazzani, intervengono: Luigi Spinelli (scuola di architettura e società, Politecnico di Milano), Francesca Franchini (dipartimento ICEA, facoltà di Ingegneria di Padova), Adamo Lucarini (studio Bbprogetto), Sergio Poretti (facoltà di Ingegneria Tor Vergata Roma), Umberto Turrini (dipartimento ICEA facoltà di Ingegneria di Padova). Visita di Castel Paradiso accompagnati da Maria Giovanna Mazzocchi e Alberico Barbiano Belgiojoso. Dopo il pranzo all'hotel Michelacci, segue, dalle 14,30, una tavola rotonda con: Sergio Poretti (coordinatore), Alberico Barbiano di Belgiojoso (Studio BBPR), Nicola Di Battista (Domus), Corrado Giommi (pre-
Giovanna Mazzocchi, proprietaria di Domus e Quattroruote, ha casa a Gabicce Mare sidente ordine degli Ingegneri della provincia di Pesaro e Urbino), Luca Storoni (presidente Ordine degli Architetti della provincia di Pesaro e Urbino). La presentazione dell'incontro: “Il recupero dell’architettura moderna, come passaggio alla contemporaneità è il tema che vede come luogo del suo svolgersi l’architettura di Castel Paradiso, progettata dallo studio BBPR per l’editore Mazzocchi alla fine degli anni Sessanta. Il complesso rappresenta per il nostro territorio un illustre esempio di architettura moderna all’interno di un panorama costiero che vanta diversi esempi legati al Movimento Moderno come le architetture delle colonie marine. Posto a Gabicce Mare lungo la via Panoramica, come a rappresentare simbolicamente l’ingresso al Parco del San Bartolo, Castel Paradiso è testimonianza locale e al contempo esempio illustre di un periodo in cui l’architettura italiana si apriva allo stile internazionale assumendone tutti i contenuti di modernità. La giornata di studio ed approfondimento è importante per far conoscere ed analizzare un periodo fondamentale della storia dei nostri luoghi”.
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Vallugola Terra Nostra pubblica un manifesto al sindaco
A Curti la maglia nera Che cosa fare coi cantieri chiusi? Quattro cantieri aperti che feriscono il paesaggio e l'armonia cittadina
IL FATTO
- “Crono-tappa di Gabicce Mare. A Curti la maglia nera”. Ispirati dalla tappa del Giro d'Italia dell'11 maggio, è il titolo di un manifesto affisso sulle plance di Gabicce Mare. Racconta alcuni cantieri eterni che vetriolano la cittadina. E' opera del comitato cittadino “Vallugola Terra Nostra”. Sul mega rettangolo, quattro foto con quattro ironiche didascalie veloci. 1° Giro. Parcheggio XXV Aprile. L’eterna incompiuta: anni di giri a vuoto. A quale prezzo? 2° Giro. Ex-Piatto d’oro. La voragine di una nuova in-
Il cantiere Beghelli con la gigantesca grù issata da un paio d'anni a Gabicce Monte
compiuta o un’altra colata di cemento? 3° Giro. La Tribù Sopra “la Baia” nuovi sbancamenti feriscono la collina. 4° Giro. Ex-Marechiaro Solo la gru del cantiere Beghelli è inamovibile. E' una specie protetta? E ancora: “Questi alcuni risultati dell’Amministrazione Curti. Oggi il Sindaco chiede
alla città un «impegno morale» per farsi bella per un giorno. Qual è, invece, il suo impegno morale perché Gabicce Mare ritrovi la sua bellezza tutto l’anno?”. Insomma, dicono i componenti del Comitato, seguendo la lettera-invito del sindaco che consigliava di abbellire la città per il Giro d'Italia, Gabicce non soltanto in ordine per eventi
importanti ma per tutti i giorni. Tra i quattro cantieri forse quello più invasivo è la cosiddetta gru Beghelli a Gabicce Monte. E' stata issata prima dell'estate di due anni fa. Dopo l'estate iniziarono i lavori. E oggi è tutto a rilento. Il gigantesco braccio segna il paesaggio di uno dei promontori più belli d'Italia come una ferita in volto.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
Il Comitato commercianti di Gabicce Mare coinvolge Gradara, San Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini Giovanni, Saludecio, Mondaino, Montefiore nel cartellone eventi
Intelligente e rivoluzionario modello di turismo - Idee. Passione. Pochi soldi. Sono gli ingredienti utilizzati dal Comitato commercianti Gabicce Mare “la Conchiglia”. In tutto un'ottantina di associati (commercianti, ristoratori, bar, ecc.), che cercano di muovere le acque, prima ancora che di commerci del piacere del fare, di una delle cittadine più belle; in proporzione, più indolenti d'Italia. Il Comitato si ha creato sei eventi, dal 29 maggio al 6 agosto: tre di intrattenimento e tre culturali. Matteo Mancini, 34 anni, titolare del “Mamò” (abbigliamento 0-16 anni), è il presidente del Comitato. Racconta: “Come associazione siamo ripartiti su nuove basi. Per fare turismo, per promuovere la città, per emozionare, il mare non basta più. Bisogna proporre delle cose insieme, coinvolgendo. Abbiamo pensato alle bellezze dell'entroterra ed ai loro appuntamenti festaioli. Abbiamo coinvolto sei borghi: Gradara, San Giovanni, Saludecio, Mondaino e Montefiore”. Con gli eventi della Con-
Operazione di co-markenting. San Giovanni, Gradara e Saludecio fanno spettacolo sul mare per promuovere i loro eventi
Matteo Mancini, titolare del negozio di abbigliamento Mamò, 0-16 anni, è il presidente de “la Conchiglia”, Comitato commercianti di Gabicce Mare
IL FATTO
chiglia d'oro, si parte il 29 maggio, una giornata da appuntarsi: per reperire fondi e solidarietà agli emiliani colpiti dal terremoto. “Gabicce Mare per l'Emilia... un anno dopo!”. Lo scopo è raccogliere fondi e materiale didattico per la scuola di San Vincenzo de Paoli di Cavezzo (Modena). La giornata vive tre momenti. Il primo, in piazza Matteotti ci sarà un gruppo di volontari del Comitato per la raccolta di materiale didattico e per la vendita dei biglietti della lotteria. Va sottolineato che sono davvero tanti i turisti e gli aman-
ti di Gabicce che giungono in vacanza da quelle parti. Il secondo, nel pomeriggio, i bambini potranno divertirsi (e imparare) con 40 giochi giganteschi di legno, posizionati ad arte per movimentare lungo le vie. Il terzo atto è serale. Sale in scena uno dei comici e del duo “i Beoni-Bear Teddy”. Infine, estrazione della lotteria. In giugno si entra nel primo cerchio di cooperazione tra
Gabicce Mare e le cittadine dell'entroterra con gli eventi. Mancini: “Gabicce diventa il palcoscenico naturale dove si promuovono i borghi ed i loro appuntamenti e viceversa loro faranno degli ‘spettacoli-promozione delle feste più importanti”. Dunque, il 14 giugno, la compagnia teatrale dei 5 Quattrini presenta, in piazza Matteotti, attraverso uno spettacolo, la Notte delle streghe di
San Giovanni in Marignano. Comicità il 28 giugno. In scena Giorgio Verducci, uno della combriccola di Zelig. “Aspettando l'assedio al castello” è lo spettacolo del 14 luglio (festa nazionale francese che ricorda la presa della Bastiglia). Per le vie del centro sfilata per raccontare Gradara e la serata con le “cannonate” sui merli guelfi (non è che uno spettacolo di fuochi d'artificio). Si chiude con la cultura,
accogliendo Saludecio col suo “800 Festival” in una serata della prima settimana di agosto. Per il lungomare e strade del centro, uomini e donne in costumi dell'epoca. Il sipario del Comitato viene abbassato il 6 agosto. Sulle tavole della piazzetta nei pressi del palazzo comunale salgono i cantabarettisti di scuola Zelig. La guida Per pubblicizzare le sei serate è stata stampata una guida dal titolo “La tua vacanza in tasca”. Raccoglie tutti gli associati con una breve cronostoria. Le pagine terminano con schede corredate da fotografie delle sei località che si sono messe insieme per comunicare emozioni.
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Maggio 2013
Aziende informano
Tappa Svizzera con trenino rosso, con toccate sui laghi di Como e d'Iseo
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BCCG - SOCI
Emozioni e saperi nelle “gite d'istruzione” - Stare bene insieme. Osservare altri luoghi e conoscere altre genti. Insomma, crescere. Questo è lo spirito con cui si fanno le gite sociali della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. L'ultima uscita, dal 12 al 14 aprile, è stata in Svizzera: “Il fascino dei laghi e la meraviglia della valle dell'Albula con il trenino rosso del Bernina”. Ma per giungere in terra elevtica, la BCC si è inventata momenti emozionanti. Traghetto a Cadenabbia (famosa in tutto il mondo per Villa Carlotta) sul lago di Como per andare a Bellaggio (altra meraviglia comacina). Poi la Svizzera, il trenino rosso, Sankt Moritz. Al ritorno tappa sul lago d'Iseo, a Monteisola, dove sono vietate le automobili. Tutti luoghi da cui riportarsi istantanee uniche nell'animo. Foto di gruppo con soci con laghi e montagne svizzere
BCC Gradara: più utile, più soldi al territorio Allo Snaporaz lo scorso 5 maggio. Caldari: “La BCC di Gradara ha tutti i conti in regola. Lo ha certificato ufficialmente la Banca d’Italia in seguito ad una recente visita ispettiva; un riconoscimento importante non molto frequente in tempi così difficili”
Fausto Caldari, presidente della Bcc di Gradara
BCCG - ASSEMBLEA - “I dati di bilancio della BCC di Gradara indicano che è un ottimo bilancio. Noi, il rating, non lo traduciamo in numeri, ma in conoscenza storica, lavorativa, morale, in rapporti umani, in collaborazione continua con la comunità”. Con queste parole il presidente Fausto Caldari ha sintetizzato lo stato dell'istituto di credito che guida insieme al consiglio di amministrazione in occasione dell'assemblea dei soci che si è tenuta lo scorso 5 maggio alle 8.30, presso il Teatro Snaporaz di Cattolica. All’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio 2012 ed il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, che vede confermati Fausto Caldari (presidente), Luigi Maffi, Daniela Romani, Romeo Gerboni, Maurizio Semprini, Andrea Baldassarri, Francesca Bacchini, Luigi D’Annibale, Massimo Arduini ed infine Claudio Marchetti, Vittorio Brunaccioni e Sara Fulvi, come collegio sindacale. Al termine dell’Assemblea quasi 1.000 soci hanno partecipato all’ormai consueto pranzo sociale, presso l’Hostaria del Castello di Gradara. La BCC di Gradara ha chiuso l’anno 2012 in modo più che positivo, eccellente se raffrontato al contesto economico attuale. Gli indicatori economici, infatti, sono tutti positivi: utile 4,7 milioni di euro, raccolta 715 milioni, impieghi 478 milioni, patrimonio 62 milioni, soci oltre 2.500, filiali 20, personale 107.
Il consiglio di amministrazione
Il presidente Fausto Caldari
“La BCC di Gradara – afferma il Presidente Fausto Caldari- è una banca che intende dare ancora più forza propulsiva al territorio, interpretando al meglio il suo ruolo, per supportare le imprese, le associazioni, gli enti, l’uomo e la sua famiglia”. “Abbiamo chiuso positivamen-
te l’esercizio 2012 - continua l'architetto Caldari in virtù di una significativa tenuta degli impieghi creditizi a famiglie ed imprese, di una sostanziale conferma della raccolta ed una nuova crescita dei ricavi da servizi. Ci aspettiamo anni ancora molto impegnativi in uno scenario eco-
nomico-finanziario ed operativo, che sarà ancora caratterizzato da incertezza e fattori di rischio esterno. Una sfida da vincere facendo leva sui nostri tradizionali punti di forza che consistono nella solidità patrimoniale, nella qualità degli assetti creditizi, e sulla capacità relazionale che ci ha sempre carat-
BCCG - CULTURA
Montanari, un cattolichino a Matapan
Un momento della presentazione del libro
- Il marinaio cattolichino Cesare Montanari fu tra gli scampati della tragedia di guerra a Matapan, grazie anche alla crocerossina Maria Corazza
della nave ospedale “Gradisca”. Nel pieno della Seconda guerra mondiale, nel marzo del 1941, la Marina militare italiana perse diverse navi e 2.300 uomini.
Franco Mascilongo, attuale presidente dell'Anmi (Associazione nazionale marinai italiani) di Cattolica ne ha fatto un libro dal titolo “Matapan” (80
pagine, impreziosite da belle fotografie). Sottotitolo: “Un superstite racconta. Come una mamma - Diario di una crocerossina volontaria” Pubblicato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara nella collana “Memorie”, è stato presentato lo scorrso 20 aprile, in un Teatro Snaporaz al gran completo. “La BCC di Gradara – afferma il presidente della banca Fausto Caldari - quale banca del territorio, non poteva non appoggiare questa iniziativa culturale, poiché vede coinvolte direttamente diverse persone della nostra comunità. Il volume entra a far parte della collana “Memorie”, per non dimenticare le testimonianze del passato e per tramandarle alle nuove generazioni”.
terizzato, a partire dal fondamentale rapporto con la compagine sociale. Il nostro è il bilancio di una vera banca locale che accanto alla tradizionale attività bancaria, svolge un’ importante attività sociale, culturale, di promozione e sostegno giovanile, di valorizzazione del territorio, di prevenzione e cura della salute. A tal proposito, negli ultimi cinque anni, abbiamo donato importanti apparecchiature per la prevenzione e cura della salute: un mammografo, un eco-cardiografo, una tac, un ecotomografo, una risonanza magnetica, una colonna videoscopica, un video laringoscopio, un ecotomografoecocardiografo. Riteniamo la salute, una priorità essenziale, perché significa benessere, ricchezza, fonte di energia, capacità di trovare il giusto equilibrio e nuovi stimoli, avere entusiasmo, volontà di fare, di operare, per il futuro proprio e quello degli altri”. “Vorrei concludere - termina il presidente Caldari - affermando che la BCC di Gradara ha tutti i conti in regola. Lo ha certificato ufficialmente la Banca d’Italia in seguito ad una recente visita ispettiva; un riconoscimento importante non molto frequente in tempi così difficili. E’ la dimostrazione di una buona ed oculata gestione, di una responsabile e competente azione di squadra, di un’impostazione operativa condivisa sotto l’aspetto economico e sociale”.
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SAN GIOVANNI
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Una delle istituzioni culinarie di Torconca. Salvatore e signora sono riccionesi PERSONE Salvatore Boldrini con la consorte Novella
In tour per le colline e i borghi
Moto e auto-raduno, capolavori in mostra - Decine di decine di capolavori in mostra. Gioielli di ingegno e sapienza artigianale. Sono le auto e le moto d'epoca che si possono ammirare a San Giovanni il 19 maggio. Appuntamento in piazza Silvagni dalle 8,30 del mattino per la sedicesima edizione. Alle 10,30, i mezzi accendono la speciale musica per quello che è diventato il classico giro turistico per conoscere l'entroterra. Pausa aperitivo in una delle piazze dei borghi, poi si fa ritorno a San Giovanni per il pranzo da mille stelle. Cioè cucina classica romagnola preparata dalle “arzdore”. A fine pranzo premiazione. La giornata, una delle tante che fa di San Giovanni una fucina di eventi, è organizzata dal “Motoclub Enzo Vanni”. L'associazione non è solo moto, ma mette in piedi anche altri momenti come gite e cene. Insomma, fa comunità.
Bottega della Piada, 22 anni di farciture STORIE - Spiedini, pesce, carne, salumi, gratinati, patate, insalate, pizza e ovviamente piada: questo il menù che offre la Bottega della Piada. Da ben ventidue anni i riccionesi Salvatore Boldrini e la moglie Novella Simoncini, offrono cibi prelibati da asporto, e dire che prima facevano tutt’altro. “Il settore alimentare mi è sem-
di Veronica Lisotti pre piaciuto - spiega il titolare Salvatore Boldrini -. Ho sempre aiutato mia madre e non vedevo l’ora di avere un’attività tutta mia. Così a 28 anni ci siamo rimboccati le maniche e dai cantieri navali io, assieme a
mia moglie, siamo sbarcati qua a San Giovanni. All’inizio è stata dura, con due bambini piccoli e una nuova attività da gestire, ma oggi sono orgoglioso del mio lavoro e della mia clientela”. Il turno inizia alle 13 fino alle 21,30, tranne il lunedì, con un boom di clienti dalle 18 in poi. La Bottega della Piada pro-
pone cibi di produzione propria, artigianale e di qualità. “La qualità per noi è fondamentale, qui prepariamo il cibo come se fossimo a casa, fresco e fatto con passione”. Possiamo parlare di menù anticrisi? “Certamente. Il nostro è un menù anticrisi perché da noi con 20 euro mangiano quattro persone, con 5.60 euro, che è il prezzo di due cascioni, mangia una persona adulta. Pizza, cascioni e piadina ripieni vanno per la maggiore. I tempi però sono cambiati, prima avevi le richieste verso l’ora di pranzo. Oggi invece non ci sono più orari fissi”. Come vi fate pubblicità? “La nostra pubblicità? La migliore è il passaparola. Non abbiamo siti e blog, io preferisco che vieni da me, provi i miei prodotti, ti piacciono? Bene, torni e mi porti i tuoi amici”.
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SAN GIOVANNI
Compie tre anni. Ogni lunedì otto agricoltori in piazza Silvagni
Farmer's market, ortaggi a km0
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 LA POLITICA
Da giovani insieme nella Fgci nazionale
Funelli, l'amico di Cuperlo Fidelizzati circa 400 clienti. Soddisfatta l'amministrazione comunale
Sergio Funelli, sindaco dal 1995 al 2004
AGRICOLTURA
- Compie tre anni il farmer’s market di San Giovanni. Otto agricoltori ogni lunedì in Piazza Silvagni portano i loro prodotti a chilometro zero a circa 400 clienti fidelizzati. Si chiamano Farmer's Market e sono la nuova via per l’acquisto diretto dal produttore al consumatore. La soluzione più facile per raggiungere i beni di consumo senza passare per la grande distribuzione, i trasporti e gli intermediari, favorendo l’ambiente. Questa nuova filosofia di vendita e acquisto sta spopolando, in particolare perché con i Farmer Market il consumatore può confrontarsi direttamen-
Gli agricoltori con l'assessore Nicola Gabellini
te con il produttore. Può vagliare e testare la qualità dei prodotti, solitamente biologici, instaurando anche un rapporto di cordialità e amicizia. I produttori marignanesi ogni lunedì hanno all’incirca 400 clienti fidelizzati. “Si affidano - racconta soddisfatto l’assessore alle Attività economiche Nicola Gabellini - ai loro consigli e alla loro qualità. Il servizio è apprezzato infatti dalle persone non solo per la
provenienza biologica dei prodotti ma anche per la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia. Questo progetto iniziato tre anni fa ha dato importanti risultati contribuendo ad accrescere la qualità del mercato marignanese che così si è potuto contraddistinguere a livello locale grazie anche ai prodotti a chilometro zero. Un servizio importante per la salute dei cittadini che contestualmente ha recuperato anche il rapporto fiduciario con
il cliente”. Il Farmer Market marignanese offre verdura, frutta, fiori, e prodotti artigianali dal miele alle marmellate al buon vino. Il prodotto viene visionato direttamente, e venduto nel rispetto della stagionalità e senza aggiunta di sostanze chimiche e pesticidi. Un alimento sano e naturale, biologico e con un basso impatto ambientale. La produzione e la vendita marignanese nel nome del chilometro zero.
- Consigliere provinciale, responsabile della segreteria del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, Sergio Funelli è stato sindaco di San Giovanni dal 1995 al 2004. Origine veneta, era stato nei bottoni romani della Fgci (Federazione giovani comunisti italiani). A quel tempo il segretario nazionale era Gianni Cuperlo; oggi in predicato di diventare segretario del Pd. Buon amico di Funelli, Cuperlo è sempre stato legato a Massimo D'Alema. Grazie a questo filo, FunelliCuperlo-D'Alema, per una festa dell'Unità marignanese, arrivò anche una riflessione di D'Alema, scritta appositamente per San Giovanni. Ci fu un piccolo disguido: la nota politica venne messa in fondo al giornalino. Funelli sorrise del malinteso.
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MORCIANO
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Per la testata scolastica. Riconoscimenti da Modena e Manocalzati
UOMINI
Isiss Morciano, due premi di giornalismo GIOVANI - Premiazioni da Modena e Manocalzati. Il nostro giornalino, l’Ape dell’ Isiss, diretto dal professore Giuseppe Vanni e da 9 giovani “giornalisti” ha ricevuto quest’anno ben 2 riconoscimenti! Si è riconfermato tra i vincitori del concorso nazionale per il miglior giornalino scolastico, sezione scuole medie superiori, indetto anche quest’anno dall’Istituto Comprensivo di Manocalzati in provincia di Avellino in ricordo del Dirigente Didattico Carmine Scianguetta. Il concorso, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, della Regione Campania, del quotidiano Il Mattino ecc. La valutazione dei giornali è stata effettuata, inizialmente, da una commissione preposta ad un primo livello di selezione; suc-
Nando Piccari, regala defibrillatore a Montefiore
Foto di gruppo con i “giornalisti”
cessivamente da una giuria composta da giornalisti della stampa locale e nazionale e da alcuni alunni tra i più meritevoli dell’Istituto Comprensivo che ha organizzato il concorso. La premiazione è prevista per il 24 e 25 maggio 2013 a Manocalzati. Altro premio invece lo abbiamo vinto partecipando al concorso nazionale di giornalismo scolastico “Prima pagina” seconda
edizione. In questo caso il giornale è stato premiato per la multimedialità. Multimediale perché è su carta A3, scaricabile da sito web della scuola, fruibile in pdf, contattabile per e-mail e arricchito da immagini impaginate su due colonne . La premiazione si è tenuta a Modena presso il Foro Boario il 23 e 24 marzo 2013 in occasione del Festival della piccola e media
editoria dove i giornali scolastici oltre a essere premiati sono stati anche esposti. Alcuni membri della redazione insieme al prof. Vanni hanno partecipato direttamente e ritirato il premio insieme agli altri vincitori su un totale di 91 giornali partecipanti presentati dalle redazioni scolastiche dei rispettivi istituti provenienti da tutta Italia. La redazione Erika 5A
- Lo scorso dicembre il cuore di Nando Piccari inizia afare le bizze. Un vicino di casa lo preleva da Montefiore e lo accompagna in ospedale fino a Riccione. Per una serie di congiunzioni astrali millimetriche può raccontare le proprie avventure agli amici. Nella malattia ha ricevuto tante pacche di stima; anche inaspettate. Inoltre, ha riscoperto la bellezza del centro storico di Rimini, dove è ritornato dopo decenni tra Montefiore e Morciano. Piccari ha fatto anche politica a livelli alti nel Pd. Per ringraziare la comunità non meno che la sua buona stella, ha regalato un defibrillatore alla comunità di Montefiore. E' stato collocato sotto i portici della piazzetta del borgo malatestiano. La cerimonia si è tenuta lo scorso 5 maggio; sono intervenuti anche il sindaco di Montefiore Vallì Cipriani e il senatore Filippo Berselli.
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MORCIANO
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Uno dei provocatori punti del manifesto futurista sarà uno dei motivi di fondo di FuMo 2013 ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario Antenna... - Ripetitore Wind installato giovedì mattina 11 aprile, nel giro di poche ore, in via Don Domenico Masi nelle vicinanze delle nuove lottizzazioni già realizzate e in programma di realizzazione (delibera del Consiglio Comunale del 21 dicembre 2012) lungo la provinciale Cattolica - Morciano. Licenza dell’installazione rilasciata dagli uffici dell’Unione Valconca e l’Ufficio dell’Edilizia Privata del Comune di Morciano, senza il passaggio e l’approvazione del Consiglio Comunale. Si cominciano a vedere gli effetti del tutto negativi per l’ambiente e gli abitanti di Morciano. Nella stessa mattinata dell'11 aprile gli attivisti dei Comitati cittadini morcianesi sono stati allertati dagli abitanti del quartiere che improvvisamente hanno visto sorgere un enorme palo metallico alto circa 30 metri. E’ del tutto comprensibile la preoccupazione dei cittadini per l’aumento del livello dell’inquinamento elettromagnetico, conseguente all’installazione di questo ripetitore a ridosso di una zona abitativa.
L'antenna di 30 metri
Chi non ama la pasta (Ghigi), non ama Morciano? - Chi non ama la pasta Ghigi non ama Morciano? Il manifesto della cucina futurista di allora altro non è stato che un grande flop. Il manifesto nuovo portato alla ribalta dai saggi morcianesi che amano solo brodaglie riscaldate con pastina in brodo forse è inopportuno. Oppure vuole soltanto provocare e far riflettere come nello stile dei futuristi? Piuttosto che abolire la pastasciutta crediamo innanzitutto necessaria l'abolizione di certe idee futuriste, col senno del poi molto balzane. Visto che il loro auspicio non è mai stato ascol-
- “Crediamo anzitutto necessaria l'abolizione della pastasciutta assurda religione gastronomica italiana”. E' uno dei punti del manifesto della cucina futurista. E' uno dei provocatori temi che quest'anno caratterizzeranno FuMo, la festa futurista in cartellone a Morciano in luglio. C'è stata una levata di scudi in paese, che deve alla Ghigi tanto benessere nel sescolo scorso. di Emilio Cavalli tato, non solo dagli italiani a dire il vero. I fatti dicono che la cosiddetta dieta mediterranea è la più genuina, la più salutare e la meno costosa. Insomma, è la più seguita al mondo e fa anche moda. Un bel piatto di spaghetti fatto come dio comanda è un
signor mangiare; con l'aggiunta di una foglia di basilico raccolta nell'orto degli italiani diventa una squisitezza che i futuristi neppure hanno avuto il privilegio di assaporare. E saper valutare. Ma che cosa mangiavano? Tra le tante idee futuriste di FuMo forse il tema di quest'an-
no è il meno adatto rispetto alla storia di Morciano; per gran parte legata alle sorti del pastificio Ghigi. Nel massimo splendore dava lavoro a circa 500 dipendenti e competeva con Barilla e Buitoni. Ghigi andava anche in tv. C'era uno spot sul mitico Carosello. Finiva il breve racconto col motto: “Da Gigi un consiglio nostrano, Pasta Ghigi Morciano”. All'estero, chi scrive vi ha vissuto per decenni, nessuno conosceva Morciano, ma se gli dicevi Pasta Ghigi tutti sapevano. Fa molto più rumore una goccia di sudore che scivola da una qualsiasi fronte operaia nel pastificio Ghigi che una frase fuori luogo e fuori tempo massimo scritta nel paese sbagliato.
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MORCIANO
Maggio 2013
Dopo 18 mesi. Nessuna novità. Le osservazioni accolte e quelle bocciate dalla Provincia
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Pru Ghigi, altro valzer consiliare LEGGI
La Provincia vuole più verde, la prosecuzione di via Colombari, percorsi di carico e scarico “meno invadenti”
Decalogo dell'architettura sostenibile - I dieci punti che un fabbricato deve garantire per potersi definire ecosostenibile, secondo il Wwf (2009): 1) la sua costruzione deve essere indispensabile 2) la sua localizzazione deve essere adeguata 3) deve adattarsi alle caratteristiche specifiche della località in cui sorge 4) recupera o riqualifica l’esistente 5) riduce al minimo le dimensioni 6) usa materiali a basso impiego di energia, salubri e a basso impatto 7) riduce il bisogno di energia 8) dà un ruolo attivo nella progettazione agli abitanti 9) esprime la capacità sociale del costruire 10) è finalizzato al benessere della comunità
URBANISTICA di Hossein Fayaz - Dopo 18 mesi, il Pru (Piano di riqualificazione urbana) Ghigi torna nel Consiglio comunale del 22 aprile. La convocazione consiliare era la conseguenza di un’apposita richiesta avanzata da sei consiglieri delle opposizioni, i quali, come tutta la cittadinanza e tutti gli operatori economici a Morciano, si chiedono quale sia lo stato di avanzamento della variante al Piano ex Ghigi, portata avanti dall’amministrazione Battazza. Nella seduta, nessuna nuova informazione è emersa. Con le informazioni rese pubbliche dalla Provincia di Rimini, cerchiamo di fare il punto sul PRU Ghigi. La delibera della giunta provinciale sul Pru Ghigi non tiene conto di molte osservazioni La delibera del 7 marzo 2013
Ecco che cosa si costruirà al posto della Ghigi
della giunta provinciale, ha approvato l’istruttoria congiunta dell’Ufficio VIA – AIA e dell’Ufficio VAS della Provincia riguardante il progetto denominato “Costruzione di centro commerciale nel comparto ex Ghigi. Le osservazioni accolte La delibera accoglie la richiesta del verde reale: “Deve essere prevista, a compensazione della realizzazione dell’opera, una dotazione vegetazionale a corredo
del progetto di superficie almeno pari alla superficie utile del centro commerciale (4.000 mq)”; “la via Colombari dovrà essere realizzata nel rispetto di quanto connotato e caratteristico di una pubblica strada che dal tessuto urbano consolidato attraversa il comparto, prevedendone il ricongiungimento con le strade e percorsi limitrofi al comparto; i percorsi utilizzati dai mezzi pesanti per accedere alle aree di
carico e scarico gravano su strade interessate da strutture “sensibili” (scuole), le misure di mitigazione, quindi, assumono particolare importanza. Tuttavia al fine di minimizzare le criticità emergenti da tali attività sotto l’aspetto ambientale e alleggerire il transito su via Roma e via Pascoli, si chiede di prendere in esame e verificare un percorso alternativo di accesso su via Serrata/via Marconi”. Le osservazioni non accolte La delibera ignora l’osservazione del “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino” a firma dello scrivente, del 18 agosto 2012. “Le superfici utili sono diminuite di 3.813 mq dai 19.713 (accordo 2003) ai 15.900 mq attuali (accordo 2011)”, a danno unicamente della collettività. Sono state eliminate una serie di opere di utilità pubblica essenziali: multisala cinematografica (991 mq), sala congressi (1.523 mq) e attrezzature pubbliche (2.582 mq) per un totale di 5.096 mq. Di tutto questo è prevista solamente, una sala polivalente di 700 mq. In altre parole, si costruiranno
1.603,50 mq di negozi in più, al pianterreno, con un valore commerciale dalle due alle tre volte superiore rispetto agli appartamenti dei piani superiori, a favore esclusivo del privato. La delibera ignora un altro punto importante delle osservazioni riguardante il periodo inopportuno delle rivelazioni del livello dell’inquinamento acustico causato dal traffico automobilistico effettuato dai tecnici incaricati da parte della proprietà (martedì 4 gennaio 2011), in un giorno festivo e freddo invernale delle vacanze scolastiche del Capodanno. Ancora la delibera ignora un’altra osservazione del Comitato:: “…l’amministrazione comunale elabora il programma di riqualificazione urbana, raccordandosi con i soggetti pubblici e privati che partecipano all’attuazione del programma, nell’osservanza di quanto stabilito dal Documento programmatico per la qualità urbana e tenendo conto delle proposte avanzate dai cittadini che risiedono o operano nell’ambito da riqualificare”. Non sono state accolte le richieste dei cittadini residenti e degli operatori economici del centro cittadino, emerse durante il percor-
so di “Urbanistica Partecipata” e in seguito protocollati nei mesi di febbraio e marzo 2011 in Comune. Durante le assemblee, per la diretta ammissione degli architetti Giovanni Ginocchini e Cristina Tartari, dello studio TA.SCA di Bologna, incaricati dal Comune di Morciano, e la loro relazione finale “VERSO MORCIANO 2030”, pubblicato nel gennaio 2011, si apprende chiaramente che l’area del “Pru Ghigi” era esclusa dal loro incarico. Nella delibera non sono stati menzionati il parere negativo della Soprintendenza per le altezze eccessive e quasi di eguale misura delle due torri (42 e 44 metri), in un paesaggio cittadino con costruzioni alte 7 – 10 metri. Inoltre, è stato ignorato l’importante parere negativo dell’Arpa di Rimini, per quanto riguarda la costruzione di un enorme capannone di circa un ettaro, alto sette metri, senza illuminazione e areazione naturale e priva di un’area vitale di cortile interno. Nella delibera non è stata menzionata l’importante e la spinosa questione della monetizzazione dei parcheggi pubblici, oggetto del ricorso dei commercianti e dei Comitati cittadini al Tar di Bologna.
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MORCIANO Via Cà Bacchino 2
Maggio 2013
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Attraverso il romanzo racconta la cultura musulmana. E l'uomo
San Clemente
Fayaz, l'umanità in un libro
GIOVANI
Hossein Fayaz Cecilia Ghigi
CULTURA
di Silvio Di Giovanni
Buona strada dottoressa Cecilia Ghigi - Bravissimi i genitori Maria Filomena e Carlo Ghigi. Due figli, due iter completi di studi. Cecilia si è laureata in ingegneria per l'ambiente e il territorio lo scorso 26 marzo a Bologna. Ha discusso la tesi: “Esperienze di raccolta differenziata di tipo ‘egate’ nella provincia di Rimini”. Ora, l'attende la specialistica. Cecilia è stata attratta dall'ambiente e dalla natura fin da piccola. La passione è diventato studio; studio che vuole diventare lavoro. Si vorrebbe occure della protezione del suolo. E' attratta dai paesi scandinavi; soprattutto dalla Norvegia. Ancora non ha realizzato il sogno. Da piccola ha praticato nuoto e danza nella scuola della Pasquinelli. Prima di lei sul gradino più alto, il fratello Daniele, laurea in lingue.
- Il giovedì 14 dello scorso marzo, a Morciano, nel pregevole e accogliente locale della “Pasticceria Garden” la lodevole iniziativa culturale, con a capo il poeta avvocato Giuliano Cardellini, rinnovava l’annuale breve calendario di incontri (di solo due giorni quest’anno), nel campo della letteratura, della poesia e della... “storia di Roma Antica”. Tra tutti gli autori che hanno presentato le loro opere, mi preme recensire due volumi di cui uno: dello scrittore Hossein Fayaz dal titolo “Le ragazze afgane” e l’altro, di Roberto Matteoni, dal titolo “Roma - Impariamo a conoscere Roma Antica” (pagina di Riccione). Sono due lavori del tutto diversi ovviamente. Vediamo il primo che è il quarto lavoro di Hossein e tratta un argomento che trent’anni fa scuoteva la coscienza per l’inquientante
inserimento dell’U.R.S.S. nella repubblica afgana che, con tanta fatica, cercava di emanciparsi ed il successivo declino istituzionale con l’avvento religioso integralista dei Talebani che riportarono quel paese allo scempio dei diritti dell’uomo. L’autore compone un tipo di racconto-romanzo attorno alla vita di una famiglia che fa parte di quella schiera di due milioni di rifugiati, parte in Iran e parte in Pakistan, che sono la naturale conseguenza delle guerre. Lui, esperto commerciante di tappeti, ma anche dotato di sensibilità culturale, rimane colpito dall’arte della giovane Azar che, nel tessere il tappeto con gli innumerevoli nodi, in realtà narra, con le raffigurazioni che lo ornano e lo arricchiscono, una dolorosa storia di ciò che sta succedendo alla sua famiglia e alla sua patria, con i simboli e le figure di quel tappeto
che assurge al livello di piccola opera d’arte. Hossein adopera un buon modo di raccontare e divide il libro in sedici capitoli che si leggono in maniera piacevole. Infine, dopo un pregevole “glossario” etimologico di oltre cento parole delle sue terre (posto in ordine alfabetico), ha aggiunto una interessante “cronologia” racchiusa in trentacinque pagine verso la fine del volume. Questa narra i fatti principali di quella storia afgana-iraniana, dal 1499 ai giorni nostri che, pur in maniera sintetica, serve a collocare gli episodi, i personaggi e gli avvenimenti, molte volte per noi sconosciuti, quali le rivolte delle tribù nomadi turche sotto la spinta dei capi religiosi Sciiti Safavidi contro gli Aq qiunlu e... quarant’anni di guerre tra turchi ottomani e Safavidi e, quelle date, mi fanno sovvenire ciò che succedeva allora dalle nostre parti. In Italia, per esempio, in quella fine del XV ed inizio del XVI secolo bruciavano Gerolamo Savonarola nel 1498 dopo averlo impiccato, in Piazza della Signoria a Firenze. Cesare Borgia (il figlio del Papa) era riuscito a disunire (con l’aiuto di tutte le armi cui disponeva), la Lega dei Signori dell’Italia Centrale quali: i Manfredi di Faenza,
i Riario di Forlì e di Imola, i Malatesta di Rimini, gli Sforza di Pesaro, i Della Rovere di Senigallia, i Bentivoglio di Bologna ed altri, usando con alcuni la diplomazia ed il ricatto e con altri imprigionandoli e strangolandoli. Il culmine della sua potenza lo raggiunse nel 1503 con il continuo allargamento delle sue conquiste. Suo padre, il Pontefice Alessandro VI, assieme a cotanto figlio, sapeva intessere rapporti di potere con tutti i mezzi a disposizione. Premendo, ad esempio (con l’aiuto del Re di Francia), su Ercole d’Este per combinare il matrimonio di suo figlio Alfonso con Lucrezia, figlia del Papa (che a soli 23 anni era già al quarto matrimonio, giacché i precedenti mariti avevano avuto modo di sopprimerli e/o scaricarli i tanto valenti padre e fratello). Ma il 18 agosto di quell’anno morì il padre di Cesare Borgia, il Papa Alessandro VI, forse vittima di uno di quei tanti avvelenamenti che lui aveva usato verso gli altri. Dopo la breve parentesi di Pio III vi sarà l’elezione del nuovo pontefice con il titolo di Giulio II, al secolo il ricchissimo e potente cardinale Giuliano Della Rovere, uomo d’arme e guerriero, vecchio nemico del Papa Borgia. Da qui iniziò la fine delle fortune dello spregiudicato Cesare Borgia, avventuriero senza scrupoli, reo di tanti delitti, detto il Valentino, che morì a soli 32 anni nel 1507.
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MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
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Maggio 2013
MORCIANO
MORCIANO DI ROMAGNA
Cinquemila chilometri di pedalate e dialoghi con se stessi. Dall'11 al 23 giugno
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
Fraternali, coast to coast in bicicletta GLI UOMINI
Mario Fraternali
Team di 10 persone
MORCIANESITA'
- Scalare la propria anima e passeggiare col proprio cuore. Per conoscere meglio se stessi. Mario Fraternali, con una squadra di 10 amici, affronta la “Race across America” (la corsa attraverso l'America): tredici stati, 5mila chilometri, con un dislivello di 40 chilometri, tutti i paesaggi (alta montagna, pianura, deserto) ed i climi del mondo (con punte di oltre 40 gradi). Si parte dalla California (Oceanside) e si arriva a Annapolis (Maryland). La traversata dal Pacifico all'Atlantico parte l'11 giugno. Per raggiungere la mèta ci sono 12 giorni; per coloro i quali hanno superato i 60 anni, 21 ore in più. Fraternali rientra in questo piano; ma non ne avrà certamente bisogno. Ha gambe, tenacia e testa per raccontare ai nipotini la bellezza dei due
oceani. Alla trentesima edizione, al via in 42, sarà l'unico italiano a rappresentare il tricolore. In 12 giorni e 21 ore deve coprire 5mila chilometri. In pratica,
deve stare 20 ore su 24 in sella e mulinare in media 420 chilometri al giorno. Raffinato falegname, persona generosa (buono si dice in Romagna), Mario da anni con successo si cimen-
le è nata incasinata, dura: dopo la mia prima laurea ho fatto una miriade di lavori (tutti seri) che mi lasciavano un’insana inquietudine addosso. Io non ero quella là. Sempre innamorata dell’esercizio fisico e di tutto ciò che gira intorno ad esso, decisi,
ca in cui era da incoscienti farlo, e mi sono buttata anima e cuore nel fitness. Ho lavorato in un bel po’ di centri, sia gestendo corsi di adulti, sia di bambini. Ho scritto articoli su diversi siti web: ho gestito una rubrica che trattava di sport e bambini. Ho fatto la responsabile in e di un grosso centro estivo ad indirizzo sportivo. Ora sono a Morciano in qualità di direttore tecnico della Motion Lab. Ho intenzione di condividere con voi una possibile risposta a quella infinita serie di domande che quotidianamente mi vengono rivolte. Se vi fa piacere potete inviarmi domande a lucia.ramettapt@libero.it, con la precisa indicazione se volete che domanda e risposta siano pubblicate oppure no. Grazie a tutti ed al prossimo mese!!! Veniteci a trovare! Vi aspettiamo! San Clemente - Via Trado 58. Tel. 0541. 987751 Lucia Rametta
Aziende informano
- E’ nata!! SALUTE E BENESSERE, la nuova rubrica che tratterà argomenti di movimento e di educazione al corpo, attività fisica e stile di vita. Gli articoli saranno scritti da me e pubblicati con cadenza mensile. La rubrica ha
un’ambizione: quella di diventare uno spazio di informazione fisso ed offrire un punto di riferimento per chi ha voglia di sapere. Mi chiamo Lucia Rametta ed ho dedicato la mia vita professionale all’universo del movimento umano. Lavoro in palestra da metà degli anni '90 anche se ho scelto che questa passione diventasse il mio mestiere nel 2003. La mia storia professiona-
La palestra come luogo di divertimento e incontro appunto nel 2003, di inscrivermi, per gioco, ad un corso di aerobica. Poi spin, poi step, poi ancora ed ancora, mai sazia di sapere. Mi sono poi iscritta a Scienze Motorie e mi sono rilaureata ingoiandomi i libri. Io sono questa. Ho lasciato il mio ennesimo posto di lavoro fisso, in un’epo-
ta con le maratone delle biciclette. Nel suo palmarès il top: dal Giro di Sicilia, alla ParigiBrest, per passare dalle mille ed un miglio. Per prepararsi alla Raam (Race across America), Mario sta affrontando una serie di lunghe distanze, da solo o con gli amici. Si è fatto sotto l'acqua la Morciano-Pescara-Morciano. Un manipolo di amici del Gs Valconca-Ottica Biondi, Alberto Ghigi, Luciano Bordoni, Ugo Gaia, Massimiliano Lapi, Roberto Del Prete, Amedeo Giorgi e Luca Masini, lo hanno accompagnato nella randonnée (dal francese gita o scorribanda) numero zero dell'Ottica Biondi alla fine dello scorso aprile. In tutto 400 chilometri; a differenza degli amici, Mario l'ha fatta due volte. Molto probabilmente, tale percorso l'anno prossimo sarà maratona ufficiale del sodalizio morcianese. Andrà ad affiancare la Gran Fondo, che quest'anno si tiene la prima domenica di giugno. Insieme al tricolore, sulle maglie Mario Fraternali porterà anche il nome di Morciano. L'aereo con i magnifici 11 si alza il 6 giugno. L'11 la prima pedalata.
Ugo Gaia, l'organizzatore e Ennio Tagliaferri, il cuoco
- A dar man forte all'impresa di Mario Fraternali un team composto da 10 persone. Ognuno ha un ruolo per coinvolgere, motivare e non perdere tempo. Viaggiano su due mezzi: un'auto ed un camper. Costantino Foschi - Responsabile dell'auto, economo, autista, navigatore. Dilvo Polidori - Autista, navigatore, responsabile auto. Serafino Zannoni - Autista, navigatore, responsabile tecnico (meccanico). Andrea Lombardi - Autista, navigatore, interprete. Ennio Tagliaferri - Cuoco raffinato, massaggiatore, autista del camper. Massimo Casadei - Cuoco, autista del camper. Luca Masini - Navigatore, responsabile informatico. Sergio Cecchini - Auti-
sta camper, fotoreporter, cine-operatore. E' il mago dell'immagine come ben sanno i morcianesi. Vincenzo (Mauro) Farabegoli - E' fondamentale per il risultato di Mario Fraternali. Dall'auto, lo seguirà passo, passo. Ha già portato al traguardo sette atleti. Insomma, conosce le strade, le fatiche e la mente come le sue tasche. Ugo Gaia - Professione ingegnere, presidente del Gs Valconca-Ottica Biondi, è l'organizzatore del team. Il regista.
LO SPORT
Ai ragazzini del 2002 il Villamarina sul Cesena La Junior Del Conca Morciano ha partecipato a Gatteo al Torneo di Villamarina. In finale ha prevalso sul Cesena per 5 a 4; dopo che il primo tempo era finito 3 a 1 per i cesenati. I ragazzini del 2002 artefici della vittoria: Bacchini Giammarco, Balducci Alessandro, Banda Mirko Ben, Bellini Francesco, Bombini Luca, Casadei Nadhir, Casali Luca, Cimmino Daniele, Di Natale Manuel, Di Santo Michael, Ferri Andrea, Giolito Giacomo, Giovannini William, Grechi Samuele, Kadri Mohamed, Montanari Alessandro, Pratelli Matteo, Pretelli Andrea, Ripa Lorenzo, Rossi Maikol, Terenzi Giacomo, Viscini Marco. Allenatori: Claudio Sanchini e Matteo Monti
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MORCIANO
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Fondata nel 1913, la centenaria azienda morcianese “abbandona” i 32 dipendenti
Grafiche Gaspari, da Morciano a Bologna - Nulla di eterno. Lo scorso 13 aprile, dalle ore 11 alle ore 12 si è tenuta una manifestazione di solidarietà con le maestranze delle Grafiche Gaspari, in piazza del Popolo, Morciano. L’incontro è stato promosso dal gruppo paesaggio Conca sulla proposta di Fabio Avanzolini e sostenuto da molti partecipanti al gruppo e naturalmente coordinato con i diretti interessati e le loro rappresentanze sindacali, per evitare il trasferimento completo di questa storica azienda morcianese (fondata nel 1913) a Granarolo dell’Emilia in Provincia di Bologna. È stato un commovente incontro tra i 32 attuali dipendenti della Gaspari, i loro famigliari, alcuni ex dipendenti e i cittadini intervenuti. Non ci sono stati né i comizi, né i cartelloni e bandiere né anche gli slogan. Ogni partecipante, in silenzio, teneva in mano una foto di gruppo delle maestranze della Gaspari. Si trattava di una foto scattata nel 1967, con i volti famigliari di 59 morcianesi che all’epoca erano la squadra vincente di un’azienda morcianese, leader nazionale nel suo settore. All’epoca, Morciano contava meno della meta dell’attuale popolazione, e oltre alle Grafiche Gaspari aveva altre due importanti industrie, operanti e conosciute in tutto
Di livello nazionale, ha fatto la storia della Valconca. Uno dei simboli dell'imprenditorialità morcianese. Solidarietà delle istituzioni IL FATTO
il Paese: Il Pastificio Ghigi e la Cantina Sociale di Morciano. Ogni posto di lavoro esistente nel territorio, quando non è inquinante, e non è infiltrato dalle mafie è un bene comune e va salvaguardato. Gli amministratori locali, attraverso attuazione delle politiche di sostegno e promozione, avrebbero potuto evitare le chiusure di questi luoghi di lavoro e di ricchezza del territorio. Naturalmente, le politiche di sostegno alle aziende, non vuol dire, darle i soldi che non ci sono. Gli enti locali, senza ridurre le spese indispensabili per i servizi essenziali alla cittadinanza, potrebbero in generale economizzare tutte le
LA STORIA
Massimo Pironi (sindaco di Riccione)
Fondata nel 1913
La signora Paola con le tre figlie spese, e ridurre le uscite per gli eventi, gli apparati, le associazioni e la propaganda. Con i fondi recuperati, si può ad esempio, ridurre al minimo l’IMU, la TARSU e le altre tasse comunali oltre che ai cittadini anche alle aziende, creando nel complesso, un ambiente favorevole all’imprenditoria e al lavoro. Alla fine della manifestazione, il delegato sindacale ha concordato appuntamento alle maestranze per le ore 14,30 del 15 aprile, per riferire gli esiti dell’incontro con la proprietà, in programma per la mattinata dello stesso giorno. Incontro negativo. La proprietà ha insistito sulla necessità del trasferimento, e questo era del tutto prevedibile.
Si sono svolte altri due manifestazioni e incontri di solidarietà tra i cittadini e i dipendenti: il 18 aprile, durante il mercato settimanale e il 21 aprile in Piazza del Popolo. In quest’ultima manifestazione, oltre ai cittadini, hanno partecipato il sindaco Claudio Battazza e i due neo deputati riminesi del Partito democratico, Emma Petiti e Tiziano Arlotti. Essendo difficile e costoso il pendolarismo quotidiano tra Morciano e Bologna, per i 32 dipendenti dello storico stabilimento Grafiche Gaspari, non rimane altra scelta che appellarsi al giudice di lavoro. Ci auguriamo che la signora Teresa Gaspari, presidente dell’azienda, torni sulle sue decisioni. Hossein Fayaz
Il vecchio stabilmento Gaspari - Grafiche Gaspari viene fondata nel 1913 dal segretario comunale di origine marchigiana Emilio; da un secolo è leader italiana nei moduli pre-strapati per gli enti pubblici. Emilio ha un figlio Aldo, un mito. Intelligenza viva, bell'uomo, profonda umanità. Molti morcianesi ne portano il nome, in suo onore. Aldo, nel 1935, sposa una donna di fine bellezza, non meno che intelligente, Paola Bertagni. Bolognese, appartiene alla famiglia dei famosi tortellini. Hanno tre figlie: Giovanna, Mimma e Teresa. Aldo Gaspari muore improvvisamente nel 1967, non ha che
56 anni. L'azienda sembrava finita. Invece, gli subentra la moglie. Sarà la Marta Graham italiana. Con la signora altri allori. Finisce sul “Giorno” di Italo Pietra. La racconta una giovane Natalia Aspesi. Titolo dell'articolo: “L'indiavolata in fabbrica”. Da anni, la famiglia è lontana da Morciano. Teresa Gaspari, una delle tre sorelle, colei che si è sempre occupata del destino dell'azienda, abita a Bologna. E “a casa” ha deciso di trasferire la produzione. Giusto, sbagliato? Le imprese sono figlie del proprio tempo e dei luoghi. Nulla è eterno. Insomma, inizia un nuovo capitolo.
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S. CLEMENTE
E' quello dell'artista Stefano Aguzzoni. Studio a San Clemente
Il mondo fantastico SGUARDI D'ARTISTA
di Annamaria Bernucci - Il grande studio a S.Clemente si apre come un antro delle meraviglie. L’odore persistente della vetroresina prende il respiro, è avvolgente, alla lunga stordisce. La luce è soffusa nel capannone. E’ come essere dietro le quinte di un teatro dove si accelerano i tempi di esecuzione della messinscena. Qua e là gigantesche sagome, brandelli di grandi macchine di un carnevale immaginario. Il lavoro in corso sulle grandi strutture (legno, polistirolo) è svolto in velocità, scandito dai tempi delle sostanze resinose e viniliche che vanno a rivestire le sagome e che induriscono alla svelta, tra lo sfavillio sottile delle fibre di vetro. Stefano Aguzzoni sta modellando un gigantesco Nettuno, dall’aria a dire il vero un po’ paciosa e poco temibile per essere il dio marino dell’olimpo mitologico. Un lavoro di finitura compiuto con esperienza per completare il rilievo che andrà a
“Il grande studio si apre come un antro delle meraviglie. L’odore persistente della vetroresina prende il respiro, è avvolgente, alla lunga stordisce. La luce è soffusa nel capannone. E’ come essere dietro le quinte di un teatro dove si accelerano i tempi di esecuzione della messinscena”
decorare un enorme bancone in un locale sulla costa tirrenica. Artista scenografo, conosciuto anche all’estero, da molti anni attivo nel settore degli apparati effimeri e scenografici, Stefano Aguzzoni nasce a Cesena nel 1954. Una formazione nomade, alimentata da continue sollecitazioni grazie anche alle sue frequentazioni con ambienti scolastici e accademici diversi, dopo la maturità conseguita al Liceo artistico di Firenze si diploma in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna; il suo curriculum si colora di stage, collaborazioni con teatri, partecipazioni a mo-
Stefano Aguzzoni
stre e stringenti rapporti con studi di architettura in una cooperazione che lo ha visto muoversi con estrema versatilità nella creazione di scenografie per il cinema, per studi televisivi o per parchi di divertimento. Un regno interdisciplinare dove bisogna essere un po’ scultori, un po’ pittori, un po’ decoratori, soprattutto inventori di fantasie, capaci di trascinare i committenti (commerciali) verso le sponde della creatività. Oggi gli spazi tradizionalmente
riservati allo scenografo si stanno tuttavia restringendo nell’età della crisi e nell’era dell’immagine elettronica e soprattutto dell’animazione virtuale, che ormai sostituisce più economicamente le ambientazioni ricostruite. Ciò ormai vale per tutti gli ambiti, dal teatro al cinema agli allestimenti scenografici nei locali da ballo, nei negozi, nei luoghi di intrattenimento; tutti luoghi dove Aguzzoni è solito intervenire su commissioni e incarichi che lo portano assieme a Caterina Gardoni, sua compagna, a lavorare in ‘situazioni’ ambientali diversissime, come
ci racconta, dai festival cinematografici nell’est europeo alla creazione di modelli di strutture storico-architettoniche filologicamente ricostruiti. Cita Stefano Aguzzoni, sempre con amabile disponibilità e passione nel raccontare di questo suo mestiere difficile e suggestivo, la realizzazione del plastico-diorama quale sintesi dei cento anni della Fornace dei F.lli Davide & Luigi Fabbri, che illustra le dimensioni e le destinazioni d’uso di quella parte del territorio fuori del borgo S.Andrea di Rimini, realizzato in occasione della mostra omonima dedicata alla Fornace Fabbri; suo è anche il maestoso modellino dello spaccato del Teatro Galli di Rimini (oggi esposto al Museo della Città di Rimini) commissionato dalla Soprintendenza Regionale e Ministero dei Beni Culturali in occasione del bando di concorso per la sua ricostruzione tipologica e integrale nel 2004. L’urgenza creativa lo ha visto praticare molte discilpline legate tra loro, in modo onnivoro e plurimo: “ Dopo aver terminato il corso di fumetto di zio Feininger mi è esplosa la voglia di disegnare Una storia pazzesca un fumetto di mia invenzio-
ne veramente assurdo. A corredo del testo le copie delle tavole in bianco e nero, l’opera finita è a colori pubblicata su artionline, che è il mio sito dove si possono anche acquistare le opere”. Continua Aguzzoni : “Point of view è una serie di opere di decorazione work in progress dedicate ad una visione delle cose umane con taglio psico-romantico. Le opere sono elaborate con la tecnica del decoupage su sculture classiche in gesso ricavate da stampi originali. Per il decoupage sono state adoperate pagine di giornale autentiche scelte in un range di tempo che va dagli anni ‘50 agli anni ’90, incollate accuratamente e laccate con resina poliestere trasparente a spessore” . Le ho davanti agli occhi queste sue sculture che citano Michelangelo, che guardano l’arte classica, che strizzano l’occhio alle maschere di tutti i tempi. Una scultura mi colpisce per la sua particolarità: “ L’ho arruginita - spiega - perchè la ruggine rappresenta il degrado dell’uomo che ha perso la capacità di riconoscere i veri valori”. Valori che Stefano Aguzzoni tiene ben stretti, come il suo mestiere, e che sa rimettere costantemente in gioco.
aziende informano
Dolcetti, zeppole da palati raffinati - Le sue zeppole vanno degustaste, non si possono raccontare. Sono delicate e si espandono nella mente. Da qualche mese a Sant’Andrea in Casale è aperta la nuova Caffetteria Pasticceria Dolcetti. Nomen Omen, e Francesco Dolcetti non poteva davvero che seguire le orme del padre. Una storia tipica di tante famiglie italiane. Origine barese, trasferitosi nel 1985 come tanti nella città della Fiat dove l’economia era fiorente e il lavoro premiava gli intraprendenti. Dal 1989 Dolcetti apre la sua attività, e la serietà del proprio lavoro, le capacità e la ricerca esasperata delle materia prime migliori gli consentono di ottenere un prodotto speciale che gli garantisce un discreto successo. Torino aveva ed ha una dimensione che consentiva ad un’attività ben gestita anche un importante ritorno economico e la tranquillità economica era solo la conseguenza di tanto lavoro. Il giovane Francesco lavora con il padre ma per le sue vacanze, lui che di dolcezza se ne intende, sceglie la nostra riviera frequentandola per ben quindici anni. Della Romagna lo colpisce la tranquillità e la gente socievole. La crisi e le vicende della vita portano Francesco a lasciare Torino e a trasferirsi
Una delle creazioni di Francesco
a San Clemente dove a Sant’Andrea in Casale decide di aprire la sua nuova attività. Nulla viene lasciato al caso, dagli arredi ai colori la nuova attività prende forma e sul banco i prodotti vengono finalmente messi a disposizione della clientela. La domenica mattina la pasticceria Dolcetti è diventata un punto di ritrovo della gente di Sant’Andrea (e non solo) che li può trovare un angolo dove chiacchierare seduti gustando caffè e speciali prodotti di alta pasticceria. Dai pasticcini alle torte, dai croissant al bombolone, i dolci di Dolcetti hanno la caratteristica della leggerezza e del gusto. Facile da verificare:
qualsiasi prodotto sceglierete dalla pasta frolla che si scioglie in bocca alla brioche da tuffare nel cappuccino scoprire un connubio fantastico di qualità e sapore. “Amo il mio lavoro che è per me passione. Non mi fermo alle ricette consolidate, continuo la mia ricerca inventando, elaborando e migliorando i prodotti. Con materie prime di qualità assoluta. E tutto deve tradursi in una cura maniacale delle lavorazioni perché anche l’aspetto ha la sua importanza”, dice Francesco Dolcetti. E’ questa vocazione che gli ha consentito di creare la sua specialità: le zeppole! Quelle tradizionali sono un dolce della tradizione napoletana che si facevano per la festa di San Giuseppe. Prevedono l’utilizzo della crema pasticcera, delle amarene e la frittura della pasta. Le zeppole di Francesco invece sono cotte al forno, ripiene all’inverosimile di una sofficissima crema Chantilly e se le assaggi anche una sola volta te ne innamori. Ma per la clientela della Dolcetti sono disponibili liquori tipici, specialissime torte e opere d’arte di cake design che solo una mano artistica dotata può realizzare.
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
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E' favorevole alla riduzione delle indennità della giunta di cui fa parte, accogliendo la richiesta di ‘Obiettivo-San Clemente Oggi’
MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
Bonetti, la ‘rivoluzione’ di sinistra - Nell'attuale politica, ed in particolare nel Pd, il nome Matteo da qualche tempo riscuote consenso e critiche. Anche il Pd di San Clemente ha il suo Matteo, quel Bonetti che dice di fare la politica per passione e per spirito di servizio. 38 anni, sportivo amante della boxe, appassionato di lettura, curioso di ogni cosa, lavora come responsabile ufficio legale di un'importante ditta riminese. Matteo è un consigliere attivo e propositivo. Oltre al normale impegno richiesto ai consiglieri, ha ottenuto ottimi risultati per la Biblioteca comunale; ha consentito un’accelerazione nel recepimento delle regole per le riprese audio-video dei consigli comunali, ha lavorato per la messa in sicurezza e per la viabilità della frazione Fornace, che è poi il luogo dove vive. Bonetti ha recentemente attirato l’attenzione per due importanti vicende che coinvolgono emotivamente, e non solo, l’opinione pubblica. La prima: l’impegno diret-
Matteo Bonetti
Si è mobilitato con i dipendenti delle Grafiche Gaspari, dove aveva lavorato il nonno SAN CLEMENTE
di Claudio Casadei to nella vicenda Gaspari, storica azienda morcianese che ha preso una irrevocabile decisione di trasferire la produzione tutta negli stabilimenti di Granarolo Emilia, motivando la decisione con la contrazione del mercato dovuta alla crisi. L’azienda avrebbe confermato a tutti i suoi dipendenti il posto di lavoro, ma a Granarolo dell’Emilia, con i disagi e il precipitare delle condizione di vita immaginabili. Tra i troppo pochi politici a mettere la faccia nella vicenda c’è Matteo Bonetti che, dice, “Il mio è
stato un impegno spontaneo, e improvviso. Nato nella memoria di mio nonno che nel 1945 scese da Forlì per diventare capotipografo della Gaspari. Per questo mi sono sentito particolarmente vicino alle maestranze di questa azienda e particolarmente toccato dalla sua
scelta di cancellare nell’anno del centenario la storica sede morcianese. Per questo mi sono attivato personalmente sui social network, ho cercato persone e raccolto immagini e solidarietà, ma anche per un’azienda che tanto lavoro ha dato per tanti anni in Valconca.
Per la sua dimensione quella della Gaspari è una vicenda che travalica i confini della nostra vallata e deve coinvolgere attivamente tutta la politica locale. Si aggiunga poi alla Gaspari, che ha fatto un po’ più di rumore, anche la crisi fortissima della Comeca che ha messo i suoi 140 dipendenti in mobilità volontaria e non si dimentichi che molti di questi sono cittadini sanclementesi”. La seconda vicenda in cui Bonetti si è distinto rispetto ai silenzi di molti suoi colleghi in consiglio comunale è quella della riduzione delle indennità di tutto il consiglio proposta dal gruppo San Clemente Obbiettivo Oggi. “Da Obbiettivo sono stato accusato di incoerenza, in realtà incoerenti mi sembrano certe loro proposte. Io ho invitato però la mia maggioranza, la quale ha nel suo dna i temi e le sensibilità per capire che certe scelte si possono e si dovrebbero fare, soprattutto per dare
un segnale di vicinanza e condivisione ad una popolazione che sta vivendo una crisi occupazionale senza precedenti. Anche il risparmio economico, in realtà modesto, non sarebbe risolutivo di nulla. Ma sarebbe un segnale importante che secondo me dovremmo dare alla popolazione. Di qui a parlare di gente che si prende soldi indebitamente ce ne corre”. “Ma sono sicuro - continua Bonetti - che Christian e la mia maggioranza sapranno fare scelte giuste!”. Chi da cittadino ascolta queste parole non può che rilevare la novità (che dovrebbe essere normalità) di una condivisione con i cittadini elettori con i quali in campagna elettorale si prendono impegni importanti, molto ma molto più importanti di altri, dichiarati in consiglio comunale, che andrebbero mantenuti solo in base ai risultati. Un’occasione per la politica di tornare tra il “popolo” che non è un’entità astratta ed ha buona memoria.
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MORCIANO DI ROMAGNA
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Nacque per organizzare la Festa della Mamma. Oggi, una fucina di attività
LA POLITICA
Sant'Andrea, 20 anni di Centro sociale Lo presiede Secondo D'Andrea
Due momenti dei nonni
COMUNITA' di Claudio Casadei - Venti sono gli anni simbolo della gioventù! E anche se quella anagrafica per molti degli iscritti al Centro Sociale Autogestito Valconca è un ricordo, c’è da festeggiare un compleanno importante: i vent'anni. Il Centro Sociale è una delle tante iniziative di un periodo in cui a San Clemente le idee prendevano forma dalla gente comune per poi, col sostegno delle istituzioni, proseguire autonomamente per la propria strada. Fu infatti nella lontana primavera del ’93, che a un gruppo di amiche venne l’idea di fare qualcosa per gli anziani del paese e la prima occasione era lì a qualche giorno di distanza: la Festa della Mamma. C’era a quei tempi un luogo su cui chiunque poteva contare. Al circolo Acli il buon Sanzio e la parrocchia non facevano mai mancare la sala per le iniziative sociali che nascevano nel paese. Fu quella la prima sede del non ancora Centro Sociale e fu li che Natalina, Anna, Rosina, Graziella, Luciana e tante altre con la festa
della Mamma del 1993, cominciarono un’avventura che è proseguita nel tempo per arrivare, ancora fresca e attuale, fino a giorni nostri. Visto il successo dell’iniziativa quel nucleo di persone (che va oltre ai nomi citati e ci scusiamo per non essere stati in grado di ricordarli tutti ) decide di costituirsi legalmente. Nel 1997 si dà uno statuto e successivamente si sposta nella
struttura del Centro Polivalente Del Bianco. Ottiene il riconoscimento e la collaborazione dell’Ente Morale che porta il nome del Compianto Cavaliere, migliora le sue strutture inventa festa come quella Contadina, davvero notevoli come preparazione, sforzo e risultato. Purtroppo le crisi, non solo economiche, l’hanno cancellata. Ma il Centro Sociale Autogestito Valconca è oggi una splendida realtà affiliata all’Ancescao (orrido acronimo dell’Associazione Nazionale dei Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti). Conta su un bilancio pubblico, un comitato di gestione composto da dieci persone presieduto da Secondo D’Andrea, coadiuvato nel lavoro dalla efficientissima Pasquina Borgognoni. Basilare resta il lavoro svolto
dalle veterane e dai veterani dello storico nucleo che questa idea ebbe e che, dopo vent’anni è ancora impegnato ad organizzare feste della Mamma, nell’autunno la festa per i neo sessantenni, le numerose serate danzanti, la festa sociale di Capodanno e quant’altro possa rendere meno solitaria la vita di chi ad essa ha già dato tanto. Gli iscritti del Centro sono saliti nel tempo a duecento e la tessera che da diritto a prendere parte alla vita sociale costa 6 •. Dal Centro Sociale Valconca fanno sapere che c’è sempre bisogno di idee e soprattutto di forze fresche per il tanto lavoro da fare. Si tratta di quel lavoro che si fa per gli altri, quello che non ti mette un euro in tasca, che quando hai finito una festa ti fa sentire stanchissimo e incredibilmente sereno e felice. L’invito è rivolto a tutti, senza limiti d’età e di fede politica: l’età avanzata è come la gioventù; vale per tutti, comunque la pensiate. Non possiamo finire senza un ringraziamento particolare a chi ebbe il coraggio di partire vent’anni fa, onore al merito di chi ha creato qualcosa che ha superato tante difficoltà ed oggi è ancora qui a prestare in silenzio la propria opera gratuita.
Al voto per il sindaco il 26 e 27 maggio
Gemmano, poker di liste - Quattro liste civiche si sfidano per la poltrona di sindaco del Comune di Gemmano. Per il dopo Edda Negri (il sindaco commissariato per aver perso la maggioranza in consiglio comunale), i gemmanesi sono chiamati al voto il 26 e 27 maggio. I gemmanesi come tutti i cittadini, una volta che hanno dato il loro voto, per cinque lunghi anni, da parte degli eletti, non vengono mai realmente né consultati né invitati a partecipare a una decisione importante. I grillini che alle votazioni politiche dello scorso febbraio ottennero il 30 per cento dei suffragi non hanno presentato la lista. Ecco le quattro liste nell'agone politico. Ambiente s sviluppo Riziero Santi (candidato a sindaco) Biavati Fiammetta, Fabbri Serena, Ialicicco Michele, Molandini Enrico, Pritelli Paolo, Tienforti Manuel. Cambiamo Gemmano Alessandro Staccoli (candidato a sindaco), Ammirato Sonia, Antinori Tiziana, Colombari Stefania, Leurini Liliana, Malpassi Michele, Massari Andrea. Gemmano Futura Filippo Giorgi (candidato a sindaco), Casadei Della Chiesa Luigi, Gaia Angelino, Pizzioli Marco, Castellani Alessia, Pizzioli Elena, Sartori Emilio. Noi per la Romagna Fiorenzo Brighi (candidato a sindaco), Colonna Wainer, Tasini Luciano, Menghi Silvano, Bisoni Pietro, Squìzzato Simonetta.
Jsc wins, poca spesa e massima resa - Ve lo avevo detto che lo Junior San Clemente (Jsc) era poca spesa e massima resa! Infatti, Amato Nunzio, Balducci Luigino, Ballarini Giacomo, Cevoli Luca, Ciuffoli Mattia, Leardini Lorenzo, Magnani Alex, Morri Matteo, Natali Eros, Pasini Gabriele, Pecci Filippo, Piva Filippo, Ricci Michael, Ringucci Alan, Ringucci Mirco, Sarti Alessan-
dro. Tamagnini Denis, Tamagnini Mirko. Tamagnini Roberto, Ubaldi Diego, Vandi Lorenzo, Vescini Andrea, Zanca Matteo, Bianchini Matteo, Mancini Elia, Migani Elia, Migani Luca, Ricci Eros hanno vinto il girone T della Seconda categoria e conquistata la Prima. Raggianti tutti i ragazzi, gli accompagnatori, i dirigenti e
tutta la società. Una società che ha visto crescere i consensi e i tifosi man mano che arrivavano i risultati. E adesso, per l’anno prossimo, tutti si devono confermare Dirigenti, calciatori, tifosi e… consensi che da pacche sulle spalle a tutti devono diventare aiuti concreti. Grande JSC, complimenti e in bocca al lupo per l’anno venturo. Claudio Casadei
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
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Monica Barogi propone momenti interattivi attorno ai quattro musei di Mondaino (un record). Si va anche per erbe e miele
Museinvita: visite, assaggi, esperienze - Chi è l'archeologo con simulazione di scavi. Andare per erbe e relative spiegazioni. Ceramiche d'uso e cimentarsi con la produzione. Smielare e portarsi a casa un barattolo di miele. Alla scoperta degli animali da cortile e raffigurarli con la tecnica del mosaico. Tutto questo programma fuori dai canoni si trova in “Museinvita”, ovvero visite guidate e laboratori domenicali. Per bambini ed adulti. 5 maggio, ore 15 - “Il mestiere dell’archeologo”. Spiegazione dei materiali e laboratorio per piccoli archeologi durante il quale verrà simulata un’operazione di scavo. Attività per bambini dai 6 anni e loro accompagnatori. (massimo partecipanti 15 – durata 2h circa), 6 euro a bambino. A cura di Monica Barogi. 5 maggio, ore 15 - “Mangiare la foglia”. Uscita nelle campagne di Mondaino, con spiegazione, raccolta ed assaggio di erbe mangerecce. (massimo partecipanti 25 min. 15 – durata 2h 30 min. circa), 20 euro a persona, assaggio e cena a base di erbe presso Agriturismo La Te-
Visite e corsi a perti a bambini e genitori.
PERSONE
CULTURA nuta di Montespino a cura di Liviana Cannini. 12 maggio - ore 15. “Pignole, pigne e pignatte”. Uso e funzione delle ceramiche popolari del territorio utilizzate in ambito domestico, con realizzazione in laboratorio di manufatti a colombino. Attività per bambini da 6 anni e loro accompagnatori (massimo partecipanti 25 – durata 2h circa), 6 euro a bambino. A cura di Musei di Mondaino. 19 maggio - ore 9.30. “La smielatura sensazioni”. Presentazione del microcosmo dell’alveare e momenti di smielatura tra profumi, colori ed esperienze tattili. Introduzione all’analisi sensoriale del miele e infine piccola merenda dolce. Attività per bambini da 6 a 14 anni e loro accompagnatori. (massimo partecipanti 15 – durata 2h circa); 8
Monica Barogi
euro per bambini da 6 a 14 anni; 15 euro per accompagnatori. Compreso nel prezzo un vasetto da 250 grammi di miele d’acacia in favo. presso Azienda Agricola L’Oro del Daino (località Montespino). 26 maggio, ore 15. “Animali in mosaico”. Visita a un casolare di campagna alla scoperta degli animali da cortile. Realizzazione di animali con la tecnica del mosaico in paste vitree colorate. Attività per bambini dai 6 anni e loro accompagnatori (massimo par-
EVENTI SPECIALI
Comitato scientifico
Visita guidata coi grandi mondainesi
- Il Comitato scientifico dei Musei di Mondaino è di prim'ordine. Lo compongono: Maria Grazia Maioli (già ispettore della Sovrintendenza), Walter Landini (Università di Pisa), Sergio Nepoti (Università di Venezia), Fabio Forlani (sindaco di Mondaino, nonché professore universitario) e Monica Barogi.
- “Incontrare” i grandi mondaiensi. Appuntamento sabato 18 maggio con “Cronache del borgo”. I visitatori sono accompagnati in un percorso serale all’interno del caratteristico borgo medievale, attraverso un racconto che indaga le vite dei personaggi che hanno fatto la storia di Mondaino. La visita è così strutturata: - Giovanni Muzzarelli: visita guidata ai camminamenti militari e al pozzo, sala del Durantino e ipotesi sulla tragica scomparsa del poeta mantovano; Giuliano e Diamante: racconto della tormentata storia d’amore tra due giovani d’altri tempi e visita della Torre Portaia. - Elisabetta Renzi: visita guidata alla casa della Beata e racconto della vocazione. - Fisarmoniche Galanti: storia della Fabbrica Galanti, attraverso la riproduzione del laboratorio - Museo delle maioliche: esposizione delle varie fasi della maiolica mondainese e ruolo del Don Pedretti.
tecipanti 20 – durata 2h circa), 6 euro a bambino (laboratorio). A cura di Milena Gasparini. Il sistema museale di Mondaino da una decina d'anni è diretto da Monica Barogi, anche collaboratrice del Museo della Preistoria di San Lazzaro di Savena. Per le attività proposte è obbligatoria la prenotazione entro le ore 12 del sabato, telefono: 366 2078470. musei@mondaino.com Luogo di incontro: Museo Paleontologico di Mondaino.
Torre Portaia Al termine del percorso, chi lo desidera, potrà deliziarsi con una degustazione presso Enoteca la Cantinetta del Pellegrino, e pernottare presso “Locanda Pomarancio”, situate nel centro storico. A cura di: Elisa Bizziccheri, Elisa e Letizia Gianni. Costi: 5 euro a persona per il percorso guidato; 10 euro a persona per la degustazione (facoltativa) presso Enoteca La Cantinetta del Pellegrino. Inizio eventi ore 21 (durata 1h 30min circa). Luogo: Musei di Mondaino, Piazza Maggiore 1. Prenotazione obbligatoria: 366 2078470, musei@mondaino.com
SALUDECIO
Sagra della porchetta
L'illustrazione della sagra (particolare)
- Sagra della Porchetta il 12 maggio a Saludecio. Organizzato dalla Pro loco, la festa è nata negli anni Sessanta. E' una spumeggiante e creativa degustazione dei prodotti tipici derivati dalla macellazione del maiale e
in particolare alla porchetta, specialità gastronomica della Romagna e delle vicine Marche. Numerosi "porchettai" occupano la piazza principale offrendo questa specialità tipica non solo della stagione primaverile.
Negli ultimi la manifestazione è stata completamente rinnovata, prendendo come riferimento la tradizione delle vecchie fiere: alle occasioni di mercato si sono aggiunti cantastorie, musica popolare, antichi giochi.
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
Il sindaco di Mondaino Forlani scrive ai cittadini e indice un'assemblea pubblica sul tema. Maturi i tempi grazie alla crisi economica? - Per un futuro del nostro territorio apriamo un confronto sulla proposta di fusione dei Comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio. Carissimi concittadini e concittadine, in questi ultimi anni stiamo assistendo a profonde trasformazioni che interessano gli enti locali come il nostro: · La legislazione statale (Legge 7 agosto 2012 , n. 135) ha stabilito che i Comuni, al di sotto dei 5000 abitanti (3000 se montani), debbano obbligatoriamente associare entro il 2013 tutte le funzioni definite come fondamentali (fra queste la polizia municipale, i servizi alle imprese (SUAP), i servizi sociali, i trasporti, il catasto, la pianificazione urbanistica, l’edilizia privata, la scuola, gli asili, ecc...). · La legislazione regionale (Legge Regionale 21 dicembre 2012, n. 21) in previsione dell’abolizione o la trasformazione delle Province come enti di secondo livello, ha ridisegnato il governo del territorio attraverso gli Ambiti Territoriali Ottimali. Per il nostro territorio la Regione ha individuato l’Ambito Rimini Sud (14 comuni della Valle del Conca, dai colli al Mare). Con questo quadro normativo al nostro Comune rimarrà ben poco: la cultura, il turismo, lo sport e l’anagrafe. Bisogna per cui prendere atto che in tal modo viene meno l’autonomia gestionale e sostanziale dei Comuni del nostro territorio. Negli ultimi anni è inoltre aumentata la complessità della gestione delle attività, della burocrazia e con il patto di stabilità sono aumentati i vincoli nella spesa pubblica (blocco delle assunzioni, vincoli nei pagamenti). La nostra Amministrazione ha risposto, fino ad oggi, facendo risparmi di spesa e impiegando in maniera oculata il denaro pubblico, superando i problemi, anche attraverso l’Unione dei Comuni della Valconca, rendendo così i servizi erogati il più possibile efficienti ed economicamente vantaggiosi. La situazione non è però più sostenibile, l’incremento delle funzioni da associare obbligatoriamente o da assumere per delega dallo Stato e dalla Regione, l’aumento della complessità delle nuove funzioni attribuite e delle relative procedure burocratiche, associate ad una riduzione delle risorse economiche, stanno mettendo in difficoltà i nostri Comuni, richiedendo strutture sempre più specializzate per l’assolvimento
Mondaino, Saludecio e Montegridolfo: partito il percorso di fusione? IL FATTO di questi obblighi. In definitiva un Piccolo Comune non è più sostenibile, difenderlo vorrebbe dire caricare sui cittadini maggiori costi e minori servizi. Dato il quadro legislativo, vista anche la difficile congiuntura economica, consapevoli della necessità di innovare radicalmente l’organizzazione delle amministrazioni locali considerata l’omogenietà territoriale, sociale e culturale dei Comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio, nell’ultimo anno ci siamo incontrati con gli amministratori di tali Comuni per discutere e trovare possibili soluzioni condivise. Dal confronto ci è parso ben chiaro che, in questo momento, le uniche due strade percorribili sono: 1. Trasferimento di tutti i servizi fondamentali al Comune di Riccione in quanto capofila dell’Ambito Territoriale Ottimale o alla costituenda Unione Rimini Sud che coincide con il suddetto Ambito. 2. Fondere i Comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio in un unico Comune di 5500 abitanti e quindi non soggetto agli obblighi della legge 135 del 07.08.2012; In tempi in cui i costi della politica e gli sprechi di denaro pubblico sono argomenti quotidiani, di cui si parla sempre di riforme ma non si fa poi mai nulla, è a nostro avviso indispensabile dare ai cittadini un esempio positivo e concreto offrendo una nuova visione di futuro indicano la fusione dei Comuni come unica strada possibile per mantenere l’indipendenza e l’autonomia del nostro territorio. L’obbiettivo di questa amministrazione, sentiti voi cittadini e fiduciosi del vostro sostegno, è quello di fare pronunciare al più presto i Consigli Comunali e iniziare a lavorare concretamente per attuare la fusione in un unico Comune all’interno del quale le specificità degli eventuali futuri municipi di Mondaino, Montegridolfo e Salu-
Nadia Fraternali, sindaco di Montegridolfo
Fabio Forlani, sindaco di Mondaino
Pino Sanchini, sindaco di Saludecio
decio, si preserverebbero con pari e assoluta dignità. Questo percorso va vissuto come un’importante un’opportunità, una strada verso un futuro concreto di governo del territorio che ha come meta un Comune Unico che diventerebbe indiscutibilmente la Capitale Culturale della Valle del Conca. Ricordiamo, a questo proposito, che all’interno
dell’Ambito Rimini Sud il nuovo ente avrebbe il 5% della popolazione, il 22% del territorio (primo Comune per estensione) e il più grande patrimonio culturale, storico, architettonico, religioso e di produzioni tipiche, oltre che i più rinomati eventi. A supporto e conferma di quanto sopra, ricordiamo che sia il Governo sia le Regioni favori-
scono le fusioni spontanee fra Comuni, che prevediamo, fra non molto potrebbero diventare obbligatorie per legge e quindi senza incentivi, affinché si superi quella che da più parti viene vista come un’eccessiva frammentazione della struttura amministrativa (sono 5692 i piccoli comuni, 70,3% degli attuali 8094 comuni italiani). Un’eventuale fusione decisa liberamente dai nostri Comuni comporterebbe innegabili vantaggi. Prima di tutto sarebbe lasciata alle Amministrazioni la scelta dei Comuni con cui fondersi, una libertà di cui non si potrebbe godere se la fusione fosse imposta dall’alto. Altro elemento da considerare è che la legislazione oltre a penalizzare i piccoli comuni che restano isolati, incentiva economicamente (attraverso maggiori e sostanziali contributi quantificabili nel nostro caso in circa 4 milioni di euro in 10 anni) e organizzativamente (deroga dal patto di stabilità per 3 anni) la crescita dimensionale dei Comuni attraverso il processo di fusione dei Comuni. Si deve inoltre essere consapevoli che i nostri singoli Comuni si trovano, attualmente, con l’avere da un lato maggiori servizi (con sempre minori risorse), e dall’altro personale numericamente insufficiente (in pratica un singolo dipendente per funzione o servizio con l’impossibilità di effettuare nuove assunzioni), rischiando, in caso di ferie, malattie o altri impedimenti, di non poter assistere il cittadino. Nel caso di fusione, e quindi con la presenza di maggiori forze in campo, questo pro-
MUSICA
Mondaino, vittoria al Festival mondiale della musica scolastica
- La scuola di musica di Mondaino ha vinto la 15ma edizione del Festival mondiale della musica scolastica (GEF). Selezionati tra 19 paesi del mondo, i 10 gruppi finalisti si sono sfidati sul palco del Teatro Ariston di Sanremo. Con il suo repertorio dedicato al Jazz Tradizionale la Myo (Mondaino Young Orchestra) ha vinto sia la classifica dedicata alle scuole di musica private che il prestigioso “Delfino d'argento”, assegnato al vincitore della classifica assoluta, comprendente tutte le categorie in gara.
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
blema sarebbe superato. Così come riteniamo si possa comprendere l’opportunità di poter fare interventi ed investimenti sul territorio per servizi essenziali come la viabilità, la scuola ed i servizi sociali, altrimenti impediti dal patto di stabilità a dai tagli dei trasferimenti. L ‘obiettivo, ovviamente, è quello di razionalizzare i servizi e le forze in campo, esaltando le specificità e le peculiarità salvaguardando le strutture qualificate esistenti nei tre Comuni (municipi, edifici scolastici, musei, teatri, sale polivalenti, centri di aggregazione sociale, ecc.). Attraverso la collaborazione dei cittadini, quindi, si pensa di poter organizzare i servizi sul territorio con l’obiettivo di costruire una comunità unita e al passo coi tempi, favorendo l’aggregazione ma allo stesso tempo conservando e rinsaldando l’orgoglio di appartenenza al nostro territorio. Infine, ma non ultimo, a questi vantaggi si devono aggiungere i benefici economici che nascerebbero da una fusione: diventerebbero unici gli organi amministrativi (un unico ufficio tecnico, un unico servizio contabile e amministrativo), ma anche quelli politici, con 1 solo Sindaco, 1 Giunta e 1 Consiglio comunale con un contenimento importante dei costi della burocrazia e della politica. Naturalmente prevediamo che questo processo debba essere gestito attraverso un percorso partecipato, di condivisione con le popolazioni, con le varie associazioni e che deve terminare con il giudizio popolare attraverso l’attivazione di un referendum consultivo. Per ora ci fermiamo qui, sperando che questa nostra comunicazione possa servirvi da spunto e riflessione nell’attesa di incontrarci attraverso assemblee pubbliche per il confronto su questa nostra proposta. Stiamo per intraprendere una strada per certi versi appassionante e non priva di ostacoli, una strada che percorreremo con maggior forza se tutti voi sarete al nostro fianco. Vi aspettiamo per discuterne assieme giovedì 9 maggio 2013 alle ore 21, nella Sala del Durantino. Il Sindaco Fabio Forlani Il Gruppo di Maggioranza del Comune di Mondaino
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO LA POLITICA
“Più tasse, meno servizi” “Indennità degli amministratori al massimo” “A cosa servono gli addetti stampa e propaganda nel Comune di Coriano? A far diventare il Bilancio… Soft! Di cosa vi meravigliate cari cittadini corianesi? La Politica come servizio ve la potete scordare. Credevate davvero che persone che si prestano notte e giorno a seguire un progetto politico, poi se ne stanno a guardare senza avere un contributo per il loro impegno? Dopo aver già affidato direttamente alla compagnia Fratelli di Taglia la gestione del Teatro Corte, bisognava pure dare un incarico part-time? Sinceramente la cosa che fa pensare, è che in un Comune di diecimila abitanti (“non di sinistra” come direbbe il Consigliere regionale Lombardi!!!), con la bellezza di 5 amministratori, pagati al massimo delle loro indennità di carica per un importo di oltre 115.000 Euro all’anno, questi non riescano a gestirsi gli appuntamenti, le telefonate o a leggersi i giornali. I nostri amministratori sono
così impegnati ad alzare le tasse e tagliare i servizi (welfare addio!) come dal piano del Commissario Rizzo, che non si sono accorti di aver esagerato, e nell’ingordigia sono riusciti ad anticipare il piano finanziario di riparto del debito di quasi un anno, tanto quando ritorna più, una scusa migliore dell’insopportabile Imu 2012? Certo però che un addetto stampa era strettamente necessario altrimenti come fanno ad indorare la pillola? Quanto alla riduzione della spesa di personale stiamo ancora cercando di vederci chiaro perché le cifre sui loro atti amministrativi sono spesso discordanti. Ora con tutti i nuovi acquisti, Ufficio di Staff, Dirigente Ambiente, Dirigente Area Segreteria Affari generali, Segretario Comunale, ci chiediamo, come faranno a far risultare inferiore la cifra del personale del 2013 rispetto al 2012 come da obbligo di Legge?” Fabia Tordi Coriano Comunità Aperta Emiliano Righetti Risanamento e Rinnovamento
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I componimenti devono giungere entro il 31 maggio. Premazione il 9 giugno
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Sant'Andrea, poesia in concorso L'evento è organizzato da Rimini ALTErEGO Living Arts Space di Rimini, in collaborazione con l'associazione “Carlo Giuliani onlus”
CULTURA
- “La scatola del poeta. Il lato segreto del sé”. E' il titolo del concorso di poesie e lirica creativa che si tiene a Sant'Andrea in Besanigo, a Villa Gomez. Per partecipare I componimenti devono descrivere una visione nascosta, differente o segreta del se’, del posto vissuto o del luogo frequentato. Ogni partecipante potrà inviare 3 poesie/liriche/ testi di canzoni/o componimenti di struttura libera, originali e di propria produzione mai pubblicate. Vengono premiati, da
una giuria qualificata, con partecipazione attiva anche del pubblico presente. I lavoro devono arrivare entro la mezzanotte del 31 maggio (farà fede data ed orario della mail) nel numero massimo di tre. Per chi volesse partecipare, in formato word, ciascuno su un foglio differente, al seguente rispettivamente
titolati, inviare a contestalterego@gmail.com, con oggetto “La scatola del poeta. Nel corpo della mail dovranno essere indicati i dati anagrafici del concorrente ed il suo collegamento ai tre componimenti inviati, con l'attestato di versamento dei 10 euro. La giuria è composta da: Paolo Severi e Donatella Avallone
(presidente e vice Onlus ACG) – Diana Moretti (p.r. e ufficio stampa) Ashrida Mattioni (formatore), Pasquale D’Alessio (poeta). La cerimonia di premiazione si tiene il 9 giugno, ore 16,30, a Villa Gomez (via della Repubblica 1) di Sant'Andrea in Besanigo. L'evento è organizzato da Rimini ALTErEGO Living Arts Space di Rimini, in collaborazione con l'associazione “Carlo Giuliani onlus”. Ha il patrocinio della Provincia di Rimini e della Regione Emilia Romagna. Per chiarimenti e informazioni utilizzare il seguente indirizzo mail destinato al conc o r s o : contestalterego@gmail.com O chiamate al 333/8003678 Diana o 3334335271 Paolo Staff AlterEgo: contestalterego@gmail.com News e Aggiornamenti su Facebook: Rimini AlterEgo Living Arts Space.
COMUNITA'
L'ultima domenica di maggio
Borgo di Albereto, festa della Vergine - Albereto: una chiesa di campagna bellissima (dedicata a San Felice) in un posto non meno affascinante. Tradizione vuole, che l’ultima domenica di maggio si celebra la festa della Beata Vergine della Consolazione. Un appuntamento che viene da lontanissimo e che gli abitanti della frazioncina (un tempo 700
abitanti, oggi un centinaio) cercano di onorare al meglio. Organizza il Comitato parrocchiale. La giornata. Al mattino si celebra messa alle 11. Nel pomeriggio alle 4 c’è la processione. L’immagine della Vergine (un quadro copia dell’originale conservato in chiesa) viene portata nel borgo malatestiano di Albere-
to per essere poi riportata nella chiesa. Dietro l’edificio religioso, nel campo sportivo, c’è la festa, con l’orchestra, la banda. L’appuntamento è anche l’occasione per visitare la chiesa ed il borgo malatestiano di Albereto. Si ammira un sontuoso panorama: con il mare “vicino”, San Marino e la montagna.
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
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Quel bel popolo del Sic a Coriano - Il popolo di Marco Simoncelli si è radunato sin dal mattino presto, nel weekend (27-28 aprile) al World Circuit Marco Simoncelli di Misano per l’apertura ufficiale della seconda edizione del motomemorial Sic Day, organizzata a sostegno della Fondazione Marco Simoncelli dai 58 Boys. Il numero 58 era ovunque: sugli adesivi, sulle bandiere, sui caschi, persino tatuato sulla pelle e l’applauso è stato lungo e sincero quando Paolo Simoncelli si è affacciato dalla torretta della direzione gara direttamente sul circuito. «Sicuramente non ci ha dato una mano il tempo - ha commentato il padre del Sic pur se questa massiccia partecipazione di fans e amici ancora ci emoziona». Puntali
sono arrivati anche i personaggi del motomondiale attesi già a Misano, mentre altri arriveranno tra stasera e domani direttamente a Coriano: Mattia Pasini (Moto 2) e Lorenzo Baldassarri(Moto 3) che hanno aperto ufficialmente la parata celebrativa. Alle ore 13 un minuto di gran baccano alla griglia di partenza e poi via al giro di pista in onore del Sic, sul circuito che l’ha visto crescere e che oggi porta il suo nome. Il popolo del Sic di oltre seimila motociclisti in due giorni ha invaso Coriano oltre a tanti ospiti come il dottor Costa e Roberto Poggiali, lo spericolato stuntman ravennate, tra musica e piadina. Tutti i proventi raccolti nella due giorni andranno a sostegno della Onlus a Marco. (Marzio Bondi)
Due momenti di festa (Foto Marzio Bondi)