La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro | Marzo 2012

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 16 N.3 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

RICCIONE - 21

RIMINI - 3

IL PUNTO DI VISTA

Dopo la visita di Berlusconi a Monti di Alessandro Roveri* - Francesco Verderami è un ottimo giornalista del “Corriere della Sera”, sempre informato su tutto il panorama politico italiano. Il 23 febbraio ha spiegato il motivo della visita di Berlusconi a Monti, durata tre ore. Il motivo è la crisi che sta attraversando, alla vigilia delle elezioni amministrative, il Pdl, isolato a Verona come a Palermo (dove non riesce a stringere alleanza amministrativa rispettivamente con Bossi e Casini) e con il 77% degli elettori berlusconiani ostili all’attuale governo. Per questo il Caimano è andato da Monti, a dirgli che lo appoggerà anche dopo le elezioni del 2013, ma a condizione che Monti gli dia qualcosa in cambio: lasciando la Rai così com’è; attuando la separazione delle carriere dei magistrati; e soprattutto realizzando la riforma del lavoro e abrogando l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Naturalmente la rinuncia del Caimano a Palazzo Chigi anche dopo il 2013 ha prodotto sconcerto nel Pdl. Ma lì sono abituati a digerire qualsiasi decisione del Caimano.

Lo faranno anche questa volta. Alfano non conta niente, Segue a pagina 14

www.lapiazzarimini.it

MARZO 2012

Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Addio a Savoretti, troppi sogni nel cassetto

Vitali: “Portato uno spirito di sobrietà“

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

Per un bilancio con l'anima

Referendum, Battazza contro Regione e comitati cittadini

CATTOLICA - 47

MORCIANO - 58

‘Si è rubato negli anni '80’ e si continua oggi A 20 anni da Tangentopoli. Nel '93, Massimo Masini & C. sicuri: la politica si lascia corrompere (a naso e senza prove). Il malaffare provinciale è quantificato in 900 milioni l'anno

TERRA E TRADIZIONI

MADE IN ITALY

Isé l'è come tiré su al brod sla furcina...

Governo Monti: salva Italia.

Caste, mafie e cricche: affossa Italia.

San Gregorio, il fascino della millenaria fiera O

di Francesco Toti - Siamo negli anni Sessanta, Riccione zona Alba, quella delle ville di oggi. Il Comune lancia un'urbanizzazione che segnerà la città. Nel rapporto pubblico-privato, al secondo, proprietario della terra, vanno tanti lotti per la costruzione delle ville, segno tangibile del neo-benessere della comunità. Al Comune va un grande Pagine 2-3-5

Breve massima di saggezza

(Archivio Mario Polverelli) Cecco - Magritte - 2012

SERVIZIO

VALCONCA

Condomini

San Clemente Vescovelli: ‘Non vado col Pd’ Fabio Menghi, San Giovanni Streghe, decuplicato il suolo Coriano SuperSic, quanto affetto Montefiore Ca' Santino, addio a Robertino Mondaino Plati, grande mondainese Montegridolfo Giorno della memoria

Casi. Problemi. Soluzioni Pagina 24

Abolire la miseria

Barbara Spinelli La casa, l'istruzione, la salute

Arundhati Roy

MISANO

Gara olio extravergine Vince Sergio Morotti Secondo Pasquinoni Solo terzo Gianni Piccioni

da pagina 67 a pagina 85

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

INCHIESTA

Marzo 2012

2

Quando sulla Valle, uscì un forum dove si conveniva: le tangenti hanno toccato anche il Riminese

Tangentopoli, ‘si è rubato negli anni '80’ e si continua oggi NUMERI Il mattone è sotto lente sulla questione morale

La Corte dei conti da anni segnala agli italiani, alla politica che la corruzione, gli sprechi e l'evasione sono i mali veri dell'Italia. E ha anche quantificato il fenomeno. Girano, nel Belpase, mazzette annue per 60 miliardi di euro, si evade per 120 miliardi. La somma fa 180 miliardi; a questa si potrebbe aggiungere l'Iva evasa.

Riminese Si potrebbe ricavare anche la quantità di malaffare (evasione e tangenti) che gira nella provincia di Rimini, in proporzione all'Ita-

L'INCHIESTA segue dalla prima pagina

appezzamento di terra. Appezzamento che diventerà il Parco della Resistenza;oggiconlepiantegrandi è il Central Park in salsa riccionese. Se il governo, avesse rimpicciolito il parco, ci sarebbe state un regalo. Quell'amministratore si astenne dal regalo. Molti anni fa, chi scrive non ne ricorda il nome, venne nella “bottega” (come Montanelli amava chiamare la redazione di un giornale) un anziano signore che in quegli anni era assessore e raccontò l'episodio.

Sempre molti anni fa, un assessore di San Clemente venne avvicinato da un'affarista che gli promette regali; in cambio chiedeva che i suoi campi buoni per la barbabietola e il grano fossero trasformati in lotti e mattoni.

Qualche squarcio di sole. Negli anni Ottanta, un sindaco di un comune della costa ricevette come regalo natalizio un prestigioso orologio che rispedì al mittente attraverso un vigile.

Invece, una manciata di anni fa, Adriano Torsani, assessore all'Edilizia privata di Misano ricevette un prelibato cesto natalizio che andava oltre il segno della ricorrenza. Lo respinse al generoso tecnico, che si offese pure.

Come tutti sanno, attorno al

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 6 marzo

60 miliardi - A tanto ammonta in Italia il giro della corruzione, secondo la Corte dei conti.

120 miliardi - A tanto ammonta per l'Italia l'evasione fiscale.

900 milioni - In proporzione all'Italia a tanto ammonta in provincia di Rimini il giro di corruzione ed evasione Iva.

Stefano Albani (Verdi) e Massimo Masini (Pd)

A quella tavola rotonda riccionese del maggio del 1993, parteciparono i maggiori esponenti politici del tempo: Giuliano Novelli (Psi, recentemente scomparso), Giancarlo Banabé (Msi, morto alcuni anni fa), Stefano Albani (Verdi, in giunta), Massimo Masini (giovane sindaco del Pds) e Gianni Mariani (Pri, in giunta) mattone girano tanti affaristi che sono abituati alla leggerezza del danaro. E, associando le idee, con buon senso e con un minimo di intelligenza, su quanto mattone e su come è stato sparso sul territorio della provincia, i dubbi sono fondati, anche se mancano le prove. Potrebbero sembrare discorsi da bar, da una parte, o dall'altra come disse Andreotti: “A parlar male si fa peccato, ma ci si prende”.

Sono passati 20 anni dall'inizio di Mani pulite, quando la procura di Milano scardinò quello che Craxi definì un sistema, che coinvolgeva tutti i partiti. Nessuno escluso. In quei primi anni Novanta chiusero i battenti quasi tutti i partiti storici del dopoguerra: Dc, Psi, Psdi, Pli. Sempre per restare ancora in campo nazionale si potrebbe citare il prestigioso storico anglo-tedesco Eric Hobsbawm. Nella sua

biografia dedica alcune pagine all'Italietta che tanto ama. In una si legge che l'Italia è il paese più corrotto dell'occidente, non si salva neppure la sinistra. Insomma, mai nessuno si dimetterà come è successo al presidente della Repubblica tedesca, Wulff, per aver preso a prestito da un imprenditore una somma ad un tasso di interesse agevolato.

Sulla carta stampata della provincia di Rimini, la Valle, un giornale chiuso una quindicina 15 anni fa, organizzò un forum con alcuni dei politici più in vista di Riccione.

Tutti convennero nel giudizio politico: “Si è rubato negli anni Ottanta”. Non c'erano prove, ma una semplice associazione: se si è rubato a Milano e altrove, data l'entità degli interessi, si è rubato anche nella provincia di Rimini.

lia. Circa 900 milioni di euro. A vederla così la cifra sembra esagerata: più del 10 per cento del Pil provinciale che si attesta attorno agli 8 miliardi di euro.

Forum riccionese Ma torniamo a quella tavola rotonda riccionese del maggio del 1993. “Si è rubato negli anni Ottanta” fu il giovanile titolo che quello scalpitante foglio urlò. Parteciparono i maggiori esponenti politici del tempo: Giuliano Novelli (Psi, recentemente scomparso), Giancarlo Banabé (Msi, morto alcuni anni fa), Stefano Albani (Verdi,ingiunta),MassimoMasini (giovane sindaco del Pds) e Gianni Mariani (Pri, in giunta). Tutti e cinque, seppur con diverse sfumature dissero che a Riccione si poneva la questione “mani pulite”.

Novelli avanzò l'ipotesi di

controllare i patrimoni dei politici e famigliari ,come avveniva in Germania.

Deciso il povero Barnabè.

Volendo, sulla corruzione, se ne può venire a capo. Non siamo mica di fronte a Mandrake.

Per Albani, in un giudizio, più generale, affermava che l'humus giusto è il cosiddetto sottobosco della politica.

Per Mariani a Riccione c'è un'omertà di livello siciliano. Però se ne parla nei bar, tranquillamente.

Il sindaco Masini, da buon avvocato, invitava tutti, a raccontare i fatti alla Magistratura.

Novelli disse di aver ricevuto 13 lettere anonime che raccontavo le malefatte.

Albani: “C'è un Piano regolatore che lascia spazio a larghe interpretazioni”.

Ai sei politici venne chiesto se in città c'era un clima da tangenti, dove dovrebbe indagare la Magistratura e qual era stato il massimo splendore tangentizio.

Va sottolineato che tutt'e sei i dirigenti politici godevano di un prestigio personale inattacabile e proprio per questo si sbilanciarono nelle dichiarazioni.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

3 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Marzo 2012

INCHIESTA

Il presidente della Provincia racconta il suo modo di vivere.

Il suo modo di fare politica. “Vale più un esempio di mille parole”

Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Vitali: “Corruzione, è peggio del 1993”

Stefano Vitali, Pd, presidente della Provincia di Rimini

L'INTERVISTA - Per la questione morale siamo in un periodo peggiore del 1993, quando scoppiò il male oscuro degli italiani: la cultura della tangente. Ne è convinto il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. Area culturale cattolica, sempre a fianco di don Oreste Benzi, ha portato in politica sobrietà e buone maniere. Ha annullato il fondo di presidenza, facendolo confluire nel bilancio ordinario. Ha sfalciato la mazzetta dei giornali agli assessori e molte spese cosiddette di rappresentanza.

Presidente, siamo a vent'anni da tangentopoli, com'è la situazione oggi?

“Per me la questione morale è trasportare chi sei nelle cose che fai. E' necessario che parlino i fatti personali, la tua condotta di vita. Non esistono due morali, una nella sfera privata e una nella sfera pubblica. Ed è proprio questo che si è perso negli ultimi tempi.

Dal mio punto di vista non stiamo vivendo un periodo mi-

gliore rispetto a quello di tangentopoli di vent'anni fa. Proprio perché si è scisso il pubblico dal privato, è diventato tutto legittimo. Dai fatti più banali, come non fare la fila agli sportelli. Fino alla corruzione. Senza contare l'utilizzo della cosa pubblica per fini privati.

La corruzione degli anni Novanta era legata alla classe politica; oggi è un modo di essere. Un cultura generalizzata. Però non significa che non c'è rimedio. Serve una forte volontà di cambiamento di tutte le classi dirigenti: politica, economica, intellettuale”.

Ma lei ha vissuto casi di corruzione?

“No. Ma non metterei le mani sul fuoco. Posso dire però con molta sicurezza di essere entrato in contatto con molti superficiali, che in molti casi è peggio. Costoro non si pongono molte domande. Mi sono spesso chiesto se

fossi stato al loro posto, che cosa avrei fatto. Che cosa avrei fatto, se fossi stato al posto di quell'invadente gruppo industriale.

Questa amministrazione ha lavorato nel modo giusto con gli attori sociali. Gli stake holder: cittadini, associazioni, industriali, banche, istituti vari”.

Dove si annida di più la superficialità come la chiama lei?

“Molti corrispettivi si possono avere nei piani particolareggiati. Quello del mattone non è un dato assoluto, ma un dato amministrativo. Qualche volta, se sblocchi quel dato terreno, forse la corruzione si potrebbe annidare.

Poi, ci sono altri casi. Come, ad esempio, se nel rapporto pubblico privato, lo scambio non è equo e al posto della costruzione di una palestra, ci si accontenta di un'aiuola. In quel caso, chi amministra è un incapace”.

Ha stretto la mano a qualche politico con tale peccato?

“Di corrrotti non ne ho incon-

trati. Ma al di là di questo, c'è un metodo nella politica, che può essere indirizzato verso quel modello (sciocco e superficiale), o la corruzione. Non so qual è il peggiore”.

Come si chiama registro?

“Si dovrebbe iniziare col coraggio di dire le cose. Di passare alla cultura della legalità, con un costante martellamento ai protagonisti del territorio. Ad esempio, oggi parlare di evasione fiscale è un valore negativo nella maggioranza dei cittadini. Sapendo bene che, essere controcorrente nel breve perio-

do, sei considerato un matto; mentre sul medio e sul lungo si ha ragione. In un Paese civile il livello di evasione italiana, riminese, non è più tollerabile. Abbiamo bisogno di gente nuova, non anagraficamente giovane, con un modo di pensare diverso. Solo così possiamo cambiare passo.

La corruzione arretra ed impoverisce la comunità. L'illegalità non è solo la corruzione, lo è quando non ti chiedi come mai ti diano un milione in più se cedi la tua attività. Non è meno grave del politico tangentato”.

La crisi aiuta la legalità,

paradossalmente?

“E' un periodo fecondo per dire le cose. Il cittadino riflette che si superano gli ostacoli solo insieme e con l'etica della responsabilità. Nella crisi si è meno tolleranti sul malaffare”.

Da dove ripartire per la cultura della legalità?

“Dall'integrità morale e dalla sobrietà. Ho avuto la fortuna di lavorare col sindaco Alberto Ravaioli, uomo di rettitudine. La cultura di centro-sinistra è più sensibile alla moralità e alla sobrietà”.

Che cosa intende per sobrietà?

“Un modo di fare. Come Provincia abbiamo tagliato di tutto sulle spese inutili, sugli assessorati, sulle collaborazioni. La sobrietà diventa cultura e anche gli altri ti seguono sulla cultura. Fondamentalmente mai nessuno ci dice dei modelli positivi. Senza voler dare lezioni a nessuno, se qualcuno invece li porta avanti, diventano dei modelli di riferimento. Insomma, vale più un esempio di mille parole. Don Oreste diceva che le cose si trasmettono come vivi. Di gente che ti dice come devi fare è piena il mondo. Di gente che dovrebbe vivere in un certo modo ce n'è un po meno”.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

5 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Marzo 2012

INCHIESTA

Un'intervista di civiltà e senso dello stato.

Il segretario comunista si rivolgeva ai suoi

Berlinguer: ‘La questione morale’ IDEE - “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.

Se questi elementi non ci sono, l'operazione non può riuscire”.

- Questo è uno dei passaggi della famosa intervista che il sardo Enrico Berlinguer concesse a Eugenio Scalfari, direttore dio Repubblica, il 28 luglio del 1981. Una riflessione del segretario del Pci passata alla storia per la famosa questione morale. Riportiamo il passaggio cardine: “- I partiti non fanno più politica. Hanno degenerato e questa è l’origine del mali d’Italia. Gestiscono interessi, i più disparati i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani, oppure distorcendoli senza perseguire il bene comune. La loro stessa

Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica

Enrico Berlinguer (1922 - 1984)

struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello: non sono più organizzazioni che promuovono la maturazione civile e l’iniziativa del popolo, ma piuttosto federazioni di correnti e di Camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”.

I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai,

ciarli e metterli in galera. La questione morale nell’Italia di oggi fa tutt’uno con l’occupazione delto Stato da parte del partiti. Fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo.

Ecco perché la questione morale è il centro del problema italiano ed ecco perché i partiti possono provare ad esser forze di serio rinnovamento soltanto se affronteranno in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche.

alcum grandi giornali.

Molti italiani si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato e delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto.

Hanno ottenuto vantaggi o sperano di riceverne o temono di non riceverne più.

La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendovi del ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, denun-

Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453 GIOVANI

Nuove Idee Nuove Imprese: premiati i giovani - “Nuove Idee Nuove Imprese” è un premio che ha l'ambizione di aiutare i giovani brillanti e tenaci a partire con un'attività economica.

Sono stati assegnati 38.000 euro di premi nel corso della serata al Teatro Nuovo di Dogana e alla Camera di Commercio di Rimini.

Con i premiati, è stata anche lanciata l’edizione 2012 che abbraccia la provincia di Rimini e la Repubblica di San Marino. Le imprese nate o rivitalizzate dalla gara saliranno a 32.

Le borse: primo premio 20.000 euro, secondo 12.000 euro e terzo 6.000 euro.

Inoltre, assistenza di tutor imprenditori e di professionisti nella fase di start up.

I premiati 1° premio: 20.000 euro

Progetto: Terraeblu. Settore: coloranti da matrice vegetale Un’azienda agricola e industriale dedicata alla coltivazione e lavorazione delle piante tintorie in regime di agricoltura biologica.

Capogruppo: Samuele Sansoni (Rimini) 2° premio: 12.000 euro Progetto: VELA-Vento Energia Luce Ambiente Settore: Turbine eoliche Sviluppo e produzione di turbine eoliche per generare energia pulita per il singolo cittadino.

Capogruppo: Marco Calieri (Rimini) 3° premio: 6.000 euro Progetto: myFaF _ SenseFeed - Data Driven Choices. Settore: Case e industrie, dati ambientali, Sistemi economici per raccolta e monitoraggio dei dati ambientali tramite sensori.

Capogruppo: Michele Moretti (Rimini).

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

RIMINI

Marzo 2012

6

Un otto marzo all'insegna della dignità non del gentil sesso ma delle persone - 8-19-21 Le coincidenze del mese di MarzO (..che sento?...abolire l’8 marzo?). DERIVA Controtendenza assoluta: 8 marzo sia!

Per le donne di tutti i continenti.

Per le felici e le non.

Per le sane e le malate.

Per quelle che ridono e quelle che piangono.

Per le ricche e le povere.

Per le belle e le non.

Per chi si è regalata, da sola,prima della lievitazione di prezzoun’intera pianta di mimosa.

Perché non regalare anche un ricordo?

E’ la novella di Merimée “TAMANGO” Riassumo (per chi non l’avesse mai incontrata): -Tamango, bellissimo gigante nero, complice degli schiavisti, viene imprigionato, a sua volta, con l’amatissima moglie: incatenato e insardinato sulla nave negriera “La Speranza” (!) alla quale lui stesso ha sempre provveduto la merce.

Organizzerà la rivolta, uccidendo tutti i bianchi, e sarà libero …libero di andare… alla deriva … perché nè lui, né nessun altro nero sa come condurre la barca.

Così, nel libero oceano, è libera morte, per tutti.

Muore anche la bellissima moglie .Tamango si sdraia sul pon-

Per le donne di tutti i continenti LA RIFLESSIONE

di Carla Chiara te di comando ,affranto,unico superstite in attesa della fine….Lo salverà una “fregata” inglese la “Bellona”- per caso fortunato antischiavista.Per quel caso che ,malato e ubriaco gli farà raccontare le sue gesta nelle bettole di Kingstone .Morirà senza aver capito come e cosa significhi essere libero.Nè perché la libertà sia tanto difficile da gestire.

Quanto e come la libertà può diventare deriva!

Si! Come per Tamango.

Sicure di saper alzare le vele e condurre la barca, sia l’8 marzo un costante inizio di “lungo corso”.

Rivestiamoci! e raccontiamovestite- i sogni infranti della dignità femminile. Questi sogni sono diventati realtà e privilegi di pochissime e per pochissime. Il lavoro da fare è semplicemente immenso.

Viva l’8 marzo: bussola, stella

polare, insegnamento teorico –pratico del perché non possiamo nascondere e nasconderci quanta e quale sia la fatica di un impegno a 360 °.

Ci siamo impantanate nel fango della liturgia del Centro Commerciale, nella sconfortante retorica familiare televisiva che imprigionando i sentimenti autentici ci nega il vivere silenzioso e riflessivo. Rivendichiamo la libertà del

poter imparare a navigare:studiando percorsi pericolosi di responsabilità e indipendenza tali da suscitare la più consapevole riprogrammazione.

Nell’imprudenza esaltante di un costante autentico rinnovo di coscienze femminili e maschili.

Nello scambio di un’alternanza al timone che permetta la verifica delle competenze comuni e prospettive generose Verso nuovi orizzonti:senza illusioni sulle difficoltà o sulla modestia dei risultati immediati.

Gli occhi guardino lontano ma con la prudenza di chi sa.

Una voce griderà –“Terra, terra”. Terra per uomini, donne e bambini; per il maschile, femminile e neutro di ogni colore e forma… contrastando la deriva con la conoscenza di coordinate e di meta.

Alzare le vele anche controcorrente,controvento, perchè

si sanno governare. Tutte le ignoranze: - le colpevoli e le non affrontate e rifiutate.

Proposte positive potranno e dovranno raggiungere dei risultati.

L’8 marzo! Annuale linea di partenza per spegnere i fuochi delle streghe raccogliendo devotamente le ceneri delle operaie bruciate. Ingenue o incoscienti imputate in un eterno processo le donne –attonitesi sono lasciate assolvere dall ‘”onta” di essere donne.

Nella fatale illusione che lasciando “intingere la penna nella vagina “quell’inchiostro avrebbe potuto scrivere un indelebile riscatto. Umiliate,offese, schiave colpevoli di esserlo;senza orari,senza paga,senza diritti sul proprio corpo né sulla propria anima,ci fu un tempo in cui l’anima venne loro negata I puttanieri della nostra schiavitù smaliziano ancora sul più antico mestiere del mondo?

Tuttavia sulle strade dell’infamia ci sono anche maschi, bambine e bambini nell’atrocità del mercato più spietato:il mercato del dolore.

E’ la richiesta che fa l’offerta:lo si insegna alla Bocconi! Il più anti-

co mestiere del mondo è la più antica e mai finita orrenda violenza di un’abbietta richiesta. Dentro e fuori i confini familiari e nazionali.

Giudici,salvatori,religioni non hanno realizzato nulla. I rapporti interpersonali restano sotto l’egida di un cinismo al vetriolo.

Chi ha carattere ha sempre un “brutto” carattere? Non ci crediamo più - Rispetto, rispetto - altro che amore -, e rispettando rispetterai te stesso e saprai amare!

8 marzo sia! Sempre e per sempre.

Prima di abolire questa festa ci dovrebbe essere la cancellazione dei natali, dei s. valentino, dei ferragosti, delle notti rosa o bianche, delle feste di mamme, papà, nonni, e quant’altro viene stipato nella cornucopia del “-produci, consuma, crepa “- La Pasqua ? massì, a quella ci si tiene tutti se per tutti, è vera ressurezione.

Ecco: la strega, l’operaia, la precaria, la violentata, la licenziata, la bambocciona, la sfigata gridano nel deserto: -Viva l’8 Marzo!

- Nessuna focaraccia sarà accesa se non quella della conoscenza - il 19 - Marzo - Primavera sia il 21 Marzo giornata della Poesia - Le Idi di marzo il 15 -Marzo Giornata della lentezza …dove per lentezza leggi:festina lente! (affrettati lentamente).

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

7 Infissi di prestigio dal 1967 47843 Misano - Via del Mare 16 Tel. 0541.610831 Fax 0541.471226 www.infistil.com

Marzo 2012

RIMINI

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e il presidente della Provincia dicono la loro sulla tristezza civica

Infissi di prestigio dal 1967 47843 Misano - Via del Mare 16 Tel. 0541.610831 Fax 0541.471226 www.infistil.com

Fisco, solo un'evasione del trenta per cento?

Andrea Gnassi (sindaco di Rimini) e Stefano Vitali (presidente della Provincia di Rimini)

FISCO

Dichiarazione del Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, e del Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi

- “Una proiezione dell’Agenzia delle Entrate stima (per difetto) come nell’area riminese su 100 euro versati al Fisco, se ne evadano 34. La piaga dell’evasione fiscale è profonda e sinora è rimasta aperta soprattutto a causa della sua relativizzazione. Negli ultimi anni però qualcosa è cambiato e si sono moltiplicate le voci di critica e di perplessità allorché

la cronaca ha rilevato episodi e fatti inerenti. Le reazioni degli ultimi mesi e di questi giorni dimostrano come importanti passi in avanti nella ‘colpevolizzazione sociale’ di un fenomeno prima ignorato si siano compiuti. Cinque anni fa la rassegna stampa sull’argomento non sarebbe stata così

corposa e ‘trasversale’. Adesso sì e questo senza dubbio non per giustizialismo o settarismo ma per la consapevolezza della crescita nella comunità di un valore nuovo e importante davanti al quale non ci possono essere distinzioni di parte o di partito.

L’incremento della consapevolezza collettiva circa i danni de-

vastanti che porta con sé l’evasione fiscale va ascritta anche alla Camera di Commercio di Rimini che, almeno da tre anni, porta avanti iniziative e si spende in pubbliche dichiarazioni ‘scomode’ e di segno diverso rispetto a quanto avveniva in precedenza. Questo nel nome dell’affermazione di una nuova cultura della legalità che deve vedere inevitabilmente coinvolto e protagonista non silente il tessuto imprenditoriale, allo stesso modo della componente pubblica. Quanto faticosamente conquistato in termini culturali

su questo versante, adesso non può essere derubricato a enunciazioni generiche di principio. I principi si sostanziano quando non evitano di affrontare le situazioni reali e dunque complesse. Altrimenti sono solo un gioco. Ma l’affermazione di una cultura della legalità non è materiale con il quale giocare o scherzare.

Alcuni chiedono: ‘Cosa fareste nella stessa situazione del presidente Maggioli?’. Senza dubbio, rifletteremmo molto profondamente circa l’invito alla

responsabilità e alla chiarezza che in queste ore viene fatto da molteplici parti. E ciò per una ragione semplicissima: in una fase così delicata e fragile, le istituzioni hanno bisogno di essere salvaguardate nella loro credibilità. Qui non si tratta di colpevolizzare- c’era una legge dello Stato e l’imprenditore ne ha usufruito come tanti altrioppure confondere opportunità con opportunismo per tirare siluri giacenti nel cassettoMaggioli come presidente della CCIA ha avuto e sta avendo un ruolo fondamentale e decisivo nella tutela del ‘sistema Rimini’- ma di essere coerenti rispetto alla portata enorme e devastante del problema sul quale proprio la Camera di Commercio ha investito lavoro, risorse e credibilità. E nel nome di tutto questo, in una situazione comprensibilmente e umanamente difficile, sceglieremmo di preservare la credibilità dell’Istituzione”.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

9

Marzo 2012

RIMINI - VALMARECCHIA Le donazioni hanno consentito interventi e cure ai malati di tutta la Romagna e l'Emilia

Avis, Rimini nell'emergenza neve salva la Romagna Bell'esempio di civiltà. Ancora una volta, oltre che della validità del modello organizzativo di raccolta adottato, c'è la grandezza dei valori e dei sentimenti che ogni donatore di sangue esprime nel proprio agire e modo di essere aumentate, a dimostrazione, ancora una volta, oltre che della validità del modello organizzativo di raccolta adottato, della grandezza dei valori e dei sentimenti che ogni donatore di sangue, ontologicamente, esprime nel proprio agire e modo di essere.

L'INTERVENTO

- I donatori di sangue del Riminese durante le 2 settimane critiche per neve appena superate, sono riusciti attraverso le loro donazioni a consentire interventi e cure ai malati di tutta la Romagna ed Emilia. Purtroppo, infatti, causa il maltempo, i centri trasfusionali di Cesena, Forlì, Ravenna erano chiusi e si temeva di dover chiudere anche le sale operatorie. Come da sempre sostiene, dovrebbero esse-

re i cittadini e le amministrazioni comunali e ringraziarel'Avis. Si sa, il sangue è sempre a disposizione perchè gli avisini sono coerenti e generosi e i cittadini pensano che sia un farmaco acquistabile in farmacia. “Mi scuso per lo sfogo ma io provengo da un passato di donazioni pioneristiche con il malato a lato del lettino e conservo nel mio cuore la gioia di veder ritornare il colore su visi esangui”.

- L’Avis Provinciale di Rimini a nome di tutte le Avis della Provincia e l’Azienda USL di Rimini ringraziano sentitamente tutti i donatori di sangue per l’impegno e l’altissimo senso di responsabilità dimostrati nel corso delle ultime settimane, durante le quali i disagi del maltempo e la neve,

Partner ideale dei Tuoi Progetti

caduta abbondantemente, hanno condizionato l’attività sanitaria sia di raccolta del sangue che di utilizzo dello stesso.

Non potendo ringraziare personalmente, uno ad uno, tutti coloro che nell’ombra e senza eccessivi clamori mediatici hanno contribuito a fare si che la “macchina” della sanità pubblica non smettesse di funzionare e soprattutto di salvare vite, vista l’insostituibilità del sangue e dei suoi componenti, ci affidiamo a questo accorato messaggio e comunicato pubblico.

Grazie a tutti i donatori, che in questo modo hanno manifestato il proprio senso di orgogliosa appartenenza

all’Avis ed incarnato i più puri valori del volontariato attivo, anche e soprattutto nelle situazioni di criticità, è stato possibile sopperire alle necessità più acute ed urgenti derivanti dall’emergenza, mantenendo nel contempo elevato lo standard qualitativo degli interventi e dell’attività sanitaria ordinaria.

L’aver visto in questi giorni, estremamente disagiati, i punti di raccolta pieni e traboccantidi umanità inorgoglisce l’Associazione e l’Azienda pubblica che scrivono: nessun particolare appello a livello locale è stato lanciato eppure, spontaneamente, le donazioni non solo non sono diminuite ma sono addirittura

Prima di congedarci, riteniamo assolutamente importante rivolgere un ringraziamento particolare anche a tutti i volontari ed al personale medico, sanitario ed amministrativoche hanno contribuito, in questi giorni del tutto particolari e difficili, a rendere ancora più “caldi” ed “accoglienti” del solito i punti di raccolta del sangue.

Nella speranza che questo comunicato possa servire anche ad avvicinare altre persone al tema della donazione, l’Avis di Rimini e l’Azienda USL di Rimini rimangono a disposizione per quanti vorranno “abbracciare” e fare proprio questo messaggio, ringraziando ancora una volta tutti gli attuali donatori di sangue.

Avis Provinciale di Rimini Azienda USL di Rimini

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

RIMINI

Marzo 2012

10

La gioia di un salvataggio si confondeva con le urla di chi era ancora murato in casa dalla neve

Valmarecchia, 16 giorni vissuti nella neve - Raccontare 16 giorni vissuti sulla cresta della neve non è semplice, sono state giornate convulse, eccitate, deliranti.

La gioia di un salvataggio riuscito si confondeva con le urla di chi era ancora murato in casa dalla neve, la felicità per l´apertura di una strada faceva eco con le difficoltà nel fare arrivare il carburante al distributore, l´allegria di chi giocava con la neve con la rabbia di colui a cui era crollata la stalla.

Ripensando oggi a quei giorni sono convinto che se tutto è andato bene è perché, insieme al presidente della Provincia Vitali, abbiamo avuto un´intuizione: capendo di essere di fronte ad una situazione eccezionale ci siamo recati immediatamente ad incontrare i sindaci della Valmarecchia a Novafeltria. L´essere andati di persona, aver visto con inostri occhi, l´aver ascoltato i segnali d´allarme dei primi cittadini,

La scelta di spostare a Novafeltria protezione civile e viabilità ha portato, in brevissimo tempo, ad avere al nostro fianco i volontari del Coordinamento Provinciale di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, la Forestale, la Polizia Stradale, i Carabinieri, il 118, il Soccorso Alpino IL REPORTAGE di Mario Galasso* ha fatto sì che, già durante il viaggio di ritorno, ognuno di noi si attaccasse al telefono chi con Errani, chi con Egidi, chi con la Prefettura - con la stessa richiesta: la situazione è straordinaria, i nostri mezzi non sono idonei, servono turbine, motoslitte, gatti delle nevi.

Le nostre istanze non sono cadute nel vuoto, la mattina del giorno seguente, il 3 febbraio, erano già arrivati i primi mezzi e i primi operatori dalla Provincia Autonoma di Trento.

La scelta di spostare a Novafeltria protezione civile e viabilità ha portato, in brevis-

simo tempo, ad avere al nostro fianco i volontari del Coordinamento Provinciale di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, la Forestale, la Polizia Stradale, i Carabinieri, il 118, il Soccorso Alpino. In questo modo abbiamo concentrato le richieste di aiuto in un unico punto per evitare di avere chiamate doppie o triple.

Valconca Naturalmente, pur essendo a Novafeltria, abbiamo seguito anche l´evolversi della situazione in Valconca, i Tir bloccati fuori dall´autostrada e il supporto ai senza tetto del

Comune di Rimini. È divertente, oggi, ripensare alla mattina in cui abbiamo avviato l´unità di crisi, siamo stati accolti in questo modo: ‘Chiamate i pullman che trasportiamo tutti i cittadini negli alberghi di Rimini!’.

Mentre lavoravamo per aprire le strade e liberare dalla neve frazioni e case, iniziavamo a guardare con sospetto le previsioni del fine settimana che si stava avvicinando, il peggio doveva ancora arrivare... tormenta di neve, blizzard!

A nulla sono valsi gli appelli fatti ai cittadini che si erano trovati in difficoltà dopo la prima nevicata o che avevano situazioni particolari di salute, di età... di essere preventivamente spostati in luoghi più idonei perché il rischio era, e così è stato, di rimanere bloccati dalla neve per diversi giorni. Vuoi perché nessuno di noi vuole abbandonare la propria casa, vuoi perché non hanno creduto ai nostri

appelli e il sole di venerdì mattina non ha aiutato, praticamente nessuno ha ascoltato le nostre raccomandazioni.

Tranquillizzare Venerdì notte, puntuale come un orologio svizzero, la neve ha ripreso a scendere accompagnata da raffiche di vento con sibili sinistri e paurosi.

Sono seguite 24 ore da cardiopalma, i telefoni squillavano di continuo e, verso sera - colpa del buio, della convivenza con la neve da oltre una settimana sembravano impazziti. Il pani-

co ha coinvolto tantissime persone che, vedendo calare la sera con la neve che continuava a scendere inesorabilmente e che aveva raggiunto già livelli inimmaginabili, non sapevano cosa fare, a chi appellarsi.

In quelle ore abbiamo vestito gli abiti degli psicologi, tranquillizzare, dare fiducia, speranza.

Il soccorso Contemporaneamente continuavano freneticamente le operazioni di soccorso. C'è chi si è dovuto letteralmente tuffa-

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

11

Marzo 2012

RIMINI

La Valmarecchia raccontata dall'assessore provinciale Mario Galasso L´ingresso della comunità montana sembrava una baita di montagna: neve, gatti delle nevi, motoslitte, bruchi, sci, ciaspole e, se non fosse stato per la calamità in atto, il panorama della Valmarecchia sarebbe stato veramente bellissimo, mozzafiato Mario Galasso (sulla destra) nell'unità operativa e fuori

re nella neve e, rischiando più volte di soffocare, ha finalmente raggiunto l´anziana signora a cui si era intasato il camino o le ricerche durate ore di un giovane che aveva deciso di spingersi, nonostante il tempo, con la macchina verso l´interno della vallata.

Coricati sulle scrivanie Erano quasi le 3 del mattino quando il suono dei telefoni è rallentato e, accorgendoci che presi dalla frenesia di quelle ore, non ci eravamo preoccupati di farci portare una bran-

da. Ci siamo coricati sulle scrivanie.

Alle 6, mano a mano che gli abitanti della Valle si svegliavano, e si rendevano conto del livello assurdo raggiunto dalla neve che continuava inesorabilmente a scendere, i telefoni hanno ricominciato a squillare all´impazzata. Non è facile gestire situazioni del genere, comprendi il panico delle persone, sei consapevole che non puoi aiutare tutti e subito come vorresti, impari a lavorare per priorità - casa che sta cedendo,

ammalati, anziani, bambini, ...

- e cerchi di tranquillizzare e mantenere contatti con gli altri. Un lavoro straordinario portato avanti anche dai sindaci.

Baita di montagna L´ingresso della comunità montana sembrava una baita di montagna: neve, gatti delle nevi, motoslitte, bruchi, sci, ciaspole e, se non fosse stato per la calamità in atto, il panorama della Valmarecchia sarebbe stato veramente bellissimo, mozzafiato.

I giorni seguenti sono stati

tutti diversi ma pressoché simili, si lavorava per aprire e mantenere agibili più strade possibili, si cercava di permettere a più persone di poter avere la propria casa accessibile con la macchina, si portava equipaggiati di ciaspole o di sci da alpinismo - da mangiare e/o i farmaci a chi era raggiungibile solo a piedi, si iniziavano a liberare i tetti dalla neve, i Vigili del Fuoco valutavano la stabilità degli edifici pubblici e delle scuole, si rassicuravano coloro che erano ancora barricati dalla neve. Devo ammettere che più passavano i giorni più la stanchezza, la tensione, il nervosismo aumentavano.

Non ridete se vi racconto cosa ci siamo inventati per allentare la tensione. Visto che le barzellette che conoscevamo erano finite, abbiamo assegnato ad ognuna un numero. Quando ci rendevamo conto che qualcuno di noi era in difficoltà bastava dire "La numero 5" ed immediatamente il sorriso spuntava.

Giovannino Vittori Un pensiero particolare va rivolto a Giovannino Vittori responsabile della viabilità della Provincia - ai capi agenti Vigorosi, Murgante, Pari e Ciavatti e a tutti i cantonieri, veri angeli della strada. Persone sconosciute ai più che, come un genitore ha a cuore il proprio figlio, con lo stesso amore curano e cercano di rendere praticabili le strade che gli sono state affidate, senza guardare l´orologio, dormendo poche ore per notte.

I giorni scorrono lenti e frenetici. La mattina e la sera facciamo la conta di chi è ancora fuoricasa e di quante persone sono ancora raggiungibili solo a piedi. I numeri inesorabilmente diminuiscono: da centinaia diventano decine e più si riducono maggiore è la serenità e la gioia che si diffonde

all´interno dell´unità di crisi.

Dopo 16 giorni Venerdì 17 febbraio dopo ben 16 giorni l´unità di crisi chiude.

Un grande grazie a Massimo Venturelli, Antonio Pesaresi, Mirco Carlini, Pietro Cucci, della Protezione Civile della Provincia di Rimini. Sono una dimostrazione concreta, tangibile della pubblica amministrazione che funziona. Una passione per il lavoro senza pari, che non conosce orari, che si impegna per l´interesse della collettività. Grazie, sono fiero di avere dei collaboratori come voi!

Le persone Questi 16 giorni sono stati una grande anche se faticosa esperienza. Mi hanno aiutato a capire come siano le persone che fanno la differenza e mi sono reso conto di quanto sia importante agire per risolvere i problemi e assumersi le proprie responsabilità.

Sono fiero di aver fatto parte di quel sistema che, partendo dal presidente della Regione Errani e dal presidente della Provincia Stefano Vitali, passando per i Sindaci e i cittadini, ha dato un esempio di comunità locale che lavora in sinergia per il bene e l´interesse di tutti i suoi cittadini. *Assessore provinciale

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

13

RIMINI - SAN MARINO

Marzo 2012

LA LETTERA

“Ginecologia-Ostetricia, grande professionalità - Siamo Erik e Ivette, due genitori di 37 anni.

Lo scorso 19 gennaio è nato Alberto, il nostro secondo figlio: il suo arrivo è stato per noi un evento eccezionale, non solo per la nascita in sé ma anche per il superamento di una gravidanza difficile. A causa di problemi alla placenta, a rischio fin dal primo mese, il parto è stato infatti accompagnato da un intervento molto complicato.

Per questo motivo ci sentiamo in dovere di far sapere a quante più persone possibile che nella maggior parte dei casi, almeno nelle nostre zone, la sanità funziona bene, nonostante spesso siano le notizie negative ad avere più risonanza.

L´attenta programmazione del parto, il coinvolgimento coordinato di più reparti e l´utilizzo di importanti strumenti (come ad esempio i cateteri femorali), sono stati fondamentali per far fronte a diverse complicazioni che in altri contesti sarebbero risultate insormontabili.

Volevamo quindi ringraziare l'Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, il reparto di Terapia intensiva e lo staff della sala operatoria dell´ospedale "In-

fermi" di Rimini per il lavoro svolto e l´alto grado di professionalità dimostrato. E soprattutto vorremmo dire grazie a tutte le persone (medici, ostetrici e infermieri) per le loro doti di disponibilità e umanità.

Sarebbe impossibile ricordare e citare tutti i nomi, anche a causa dei numerosi ricoveri e controlli che si sono succeduti durante gli otto mesi di questa problematica gravidanza.

Ringraziamo comunque il dottor Giuseppe Battagliarin (primario di Ginecologia e Ostetricia), i responsabili della sala operatoria, della terapia intensiva, della radiologia, della terapia intensiva neonatale e del nido, gli anestesisti e tutti quanti hanno contribuito a far nascere Alberto svolgendo al meglio il loro compito e facendo in modo che tutto procedesse come programmato, anche di fronte a una situazione più difficile del previsto.

Grazie a tutti, dal primo all´ultimo, per il lavoro di squadra svolto, in assenza del quale non potremmo essere qui insieme a raccontarvi di questa nostra avventura.

Erik e Ivette

A San Marino uno tra i maggiori festival mondiali. Organizza Gabriel

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Magia, l'illusione che sia vera PERSONE

- Il mago Gabriel (al secolo Merli) da tre mesi si esercita 10 minuti al giorno per mandare a memoria, avanti e a ritroso, le 54 carte da bridge. Ha fatto il suo numero il 6 marzo a San Marino, alla segreteria della Cultura, durante la conferenza stampa del 15° Festival internazionale della magia di San Marino, uno dei maggiori eventi europei per qualità. La serata è al teatro Nuovo il 10 marzo, inizio alle 21. Idea e organizzazione di Gabriel, con il patrocinio della segreteria di Stato per il Turismo e della segreteria della Cultura, in collaborazione con l'Ufficio di stato per il Turismo. Il ricavato viene devoluto in beneficenza all'associazione Trisomia 21, che si occupa di persone down.

Invitati prestigiatori ospiti televisivi da prima serata. A farla da padrone, quest'anno, i francesi. I numeri.

Jinie Brigina. E' una trasformista francese.

La locandina con gli artisti

Erix Logan e Sara Maya.

Italiani, Erix presenta le grandi illusioni: la donna tagliata, la donna trafitta, la donna volante.

Zuk et Silhouette. Francesi, ambientano i numeri in un negozio di articoli sportivi. Al manichino (che poi è una persona) spariscono braccia, gambe, testa... e molto altro.

Famiglia Feldini. Svizzeri, le loro trovate sono legate ai computer. Non si sa di più.

Marc Antoine. Anch'egli francese, porta uno dei più classici dei numeri: le colombe. La difficoltà sta nel fatto che dopo aver fatto sparire la gabbietta, compare un grande candelabro acceso.

Novas. E' un giovane promessa romana. Prestigioso nella manipolazione delle carte.

Presenta il torinese Walter Rolfo, che il 31 dicembre scorso fu grande cerimoniere nella pri-

ma serata di Canale5.

Per emozionare la serata, su un grande schermo viene proiettata la sparizione, per magia, di un aeroplano a Torraccia. Chi scioglie l'arcano si aggiudica 10mila euro.

Gabriel, mago-organizzatore, ha iniziato imparando piccoli giochi da Topolino. Oggi, è un affermato professionista. Dice: “Il bello in chi guarda è lasciargli il dubbio che il trucco non ci sia”.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

OPINIONE Forniture specializzate per gelaterie e pasticcerie Consulenze di produzione MORCIANO (RN) - Via Stadio 18 - Tel. 0541.987463

concessionario

14

L'articolo 18. La prescrizione di Berlusconi. Il caso Ruby nipote di Mubarak. La Corte Costituzionale. I tanti servi del potere

Forniture specializzate per gelaterie e pasticcerie Consulenze di produzione MORCIANO (RN) - Via Stadio 18 - Tel. 0541.987463

concessionario

Ingredienti per gelato e pasticceria

Dopo la visita di Berlusconi a Monti IL PUNTO DI VISTA si sa.

La pretesa relativa all’abrogazione dell’articolo 18 servirebbe a Berlusconi per sfruttare la difficoltà nella quale si trova il Partito democratico, nel quale Bersani è alla ricerca di un difficile compromesso sul medesimo articolo 18, mentre Veltroni afferma che il Pd deve confermare la fiducia in Monti anche se il governo dovesse procedere senza il consenso dei sindacati. Anche il Pd ha i suoi problemi, come si vede, ma meno gravosi di quelli del Pdl, giacché un’intesa finale sull’articolo 18 è assai probabile.

Come dice Franceschini, non ci sarà nessuna scissione del Pd. Sotto il profilo giudiziario la prescrizione concessa a Berlusconi dal tribunale di Milano ha fatto dimenticare un evento ben più significativo, ossia la sentenza della Corte Costituzionale di due settimane prima. Sul processo Mills il Caimano aveva provveduto nel 2005 a preparare la prescrizione del 2012: aveva fatto approvare dai suoi parlamentari la legge cosiddetta ex Cirielli che ha tagliato la prescrizione da 15 a 10 anni. Ma oggi Berlusconi si guarda bene dal rinunciare

Marzo 2012

Inizia in prima pagina alla prescrizione per ottenere una sentenza di assoluzione. La Corte Costituzionale, però, era intervenuta in precedenza sul conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera dei deputati riguardo all’altro processo, quello sul caso Ruby (e lì la prescrizione è lontanissima, di oltre vent’anni).

Ricordiamo che cosa era successo. Il 13 aprile 2011 i de-

zione che Ruby fosse nipote del presidente egiziano Mubarak.

Era una tesi che non stava in piedi, ma i deputati-servi del loro padrone non esitarono a votarla. Ebbene: la Corte Costituzionale l’ha respinta, ed ha lasciato al Tribunale di Milano il compito di portare a termine il processo a Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile.

Giuliano Ferrara, da Radio

Berlsuconi voleva colpire il Consiglio superiore della magistratura, diminuendo la presenza dei membri eletti dai giudici e aumentando la presenza politica putati-servi di Berlusconi avevano votato a favore dell’ attribuzione del processo Ruby al Tribunale dei ministri. Volevano sottrarre il loro padrone al Tribunale di Milano, e per fare questo avevano approvato un documento secondo il quale Berlusconi aveva telefonato il 27 maggio 2010 alla questura di Milano nella convin-

Londra, ci dice che Berlusconi non era quel tiranno che dicevamo, perché ha tranquillamente ceduto Palazzo Chigi a Monti, senza colpo ferire. Peccato che l’ ex comunista Ferrara abbia dimenticato le tristi cose qui sopra ricordate, oltre a tante altre, come le minacce all’indipendenza della magistratura. Berlusconi voleva infatti col-

pirne il Consiglio Superiore, diminuendo la presenza di membri eletti dai giudici e aumentando la presenza dei politici, i “laici” eletti dal Parlamento da lui allora dominato.

Si trattava nientemeno che di paralizzare l’organo di autogoverno dei magistrati. Gli è andata male, con grande dispiacere dell’utilizzatore di quello che dovrebbe essere il servizio pubblico: la Rai, che tutte le sere, con Radio Londra, gli lascia fare il quotidiano comizio per Berlusconi senza contraddittorio.

Continua intanto il triplice fuoco dell’estrema sinistra, del fascista Storace e della Lega Nord contro Monti, giudicato strumento delle banche, del capitale finanziario. Questa polemica ricorda il giudizio che il Pci dava del fascismo nel 1932: «governo borghese nel periodo del capitale finanziario». Il fascismo era un fenomeno ben più complesso, come gli stessi comunisti compresero più tardi. Non sarebbe ora di abbandonare le formulette che pretendono di spiegare tutto, mentre in realtà non dicono nulla? *Libero docente all'Università di Roma

Ingredienti per gelato e pasticceria

LA MUSICA

Da sinistra: Gian Luca Pasolini, Manlio Benzi e Mirco Palazzi

Compleanno di Rossini: tre riminesi a Pesaro - Il riminese Manlio Benzi è un signor direttore d'orchestra. Il tenore riccionese Gian Luca Pasolini ha cantato quattro rappresentazioni alla Scala di Milano e inaugurato lo scorso gennaio la stagione della Fenice, Venezia.

Nei maggiori teatri del mondo si è esibito anche il basso morcianese Mirco Palazzi. I tre sono stati i protagonisti del concerto che si è tenuto all'auditorum Pedrotti di Pesaro per il compleanno di Rossini lo scorso 29 febbriaio.

Il sindaco Gnassi li dovrebbe premiare.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

15 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Marzo 2012

VALMARECCHIA

Il Mosasauro di Monte Ceti

“Dinosauri” in Valmarecchia

Noberto Ferretti

Scoperto nelle rocce argillose attorno a Novafeltria il cranio fossile dell’enorme predatore marino vissuto 90 milioni di anni fa NOVAFELTRIA di Marco Valeriani – Novanta milioni di anni fa – c’è chi azzarda “solo” 65 milioni di anni fa – il Mosasauro della cava di Monte Ceti nuotava, senza rivale alcuno, nel grande mare che separava l’Africa dall’Europa, quando l’Italia conosciuta oggi non esisteva affatto. L’ipotesi, alquanto suggestiva, scaturisce dai primi esami, dalle iniziali valutazioni non immuni da errori, compiuti dai paleontologi al lavoro da oltre un anno sullo spettacolare fossile del cranio – denti compresi – attribuibile al gigantesco predatore acquatico. La scoperta, del tutto casuale, è frutto dell’esperienza e della pazienza di Paolo Giordani, collezionista attivis-

simo tra le rocce argillose del Montefeltro. “Un cranio fossile – spiegano gli studiosi - pertinente ad un vertebrato carnivoro – un “dinosauro” - di grandi dimensioni (almeno 10 metri di lunghezza), ovvero un reperto antichissimo risalente al Mesozoico, un periodo per il quale non esistono testimonianze analoghe, non solo in Romagna ma nell’intero Appennino Settentrionale”. Il ritrovamento è datato agli inizi di settembre 2010, tuttavia la segnalazione al Museo della Regina di Cattolica è stata “inoltrata” dal geologo Loris Bagli (tra i maggiori e più autorevoli conoscitori dei siti paleontologici di Romagna

e Marche) il 4 ottobre dello stesso anno. Da qui, attraverso la responsabile del Museo cattolichino, Maria Luisa Stoppioni - che ne ha curato la conservazione in luogo idoneo ed accessibile a sopralluoghi e analisi - il messaggio del rinvenimento è stato trasferito alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna (all’epoca il Soprintendente era Luigi Malnati, oggi Direttore Generale per le Antichità del Ministero per i Beni e le Attività Culturali). I principali interrogativi cui, all’indomani della scoperta, occorreva dare rispo-

ste erano: a quale vertebrato appartenessero quel “testone” così massiccio, quelle mandibole micidiali e possenti e quei denti così lunghi, aguzzi e taglienti (fino a 15 centimetri); come garantire il miglior mantenimento del reperto; il tipo di restauro ed i costi da sostenere. In collaborazione con l’attuale Soprintendente, Filippo Maria Gambari, e il funzionario Monica Miari, sono stati interpellati il curatore del Museo di Paleontologia dell’Università di Ferrara, Benedetto Sala, e alcuni abili restauratori. Sala, al suo arrivo a Cattolica, ha riconosciuto nel fossi-

le scavato da Giordani il cranio di un enorme rettile risalente al Mesozoico. La tappa successiva ha visto il Museo della Regina contattare la direzione del Museo Capellini di Bologna con sede all’interno della Facoltà di Geologia dell’ateneo felsineo.

Ora toccherà a Federico Fanti, paleontologo del Capellini, togliere ogni dubbio sull’identificazione del reperto una volta eliminati i sedimenti in cui è “incastrato”. “Il fossile sarà temporaneamente trasferito a Bologna. Abbiamo davanti – racconta Fanti – un reperto più unico che raro; fornirà certamente im-

Alfabetizzazione informatica a Pane e Internet - In Riviera e Valconca scatta “Pane e Internet”. Con l’aiuto potenziale di ben 500 volontari in tutta la regione e il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che in provincia si occupano di anziani e di inclusione, prende il via anche nel territorio riminese la nuova edizione dell’iniziativa di alfabetizzazione informatica. Si tratta di un progetto di formazione promosso e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Provincia di Rimini.

Il titolo del progetto ben ne evidenzia la filosofia alla base: Internet, al giorno d’oggi, è come il pane: alimento necessario e quotidiano. Attraverso il percorso proposto, quindi, si intende far scoprire, a chi ancora non l’utilizza, come il computer possa essere una fonte di informazione, un modo per rima-

Informazioni e iscrizioni su corsi per conoscere il computer grazie a un camper in giro in 8 comuni nere in contatto con amici anche lontani, un utile mezzo per dispiegare alcune pratiche burocratiche o per acquistare un biglietto del treno, per fare solo alcuni esempi.

I volontari saranno coinvolti con una doppia funzione: docenti e facilitatori. I primi potranno, tramite l’associazione, dare alcune informazioni sull’uso del computer, mentre i secondi aiuteranno gli utenti nello svolgimento di operazioni via Internet (ricerca docu-

età o condizione sociale non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie, in particolare anziani, casalinghe, immigrati. Gli allievi apprenderanno le funzioni base del computer raggiungendo gradualmente un livello minimo di autonomia. In particolare impareranno a navigare in rete, usare la posta elettronica, ricercare informazioni, menti, compilazione format…).

I corsi, gratuiti, inizieranno a marzo e interesseranno, in questa prima tornata, 8 comuni: Rimini, Riccione, Cattolica, San Giovanni in Marignano, Bellaria, Montescudo, Novafeltria e Pennabilli. Un

altro corso si è concluso da poche settimane a Santarcangelo, mentre altre edizioni si svolgeranno nei prossimi mesi a Misano, Morciano e Verucchio.

Le 10 lezioni, due a settimana per un totale di 20 ore, sono rivolte a persone che per

portanti informazioni su un mondo scomparso da milioni di anni”. Come giudica lo stato di conservazione del cranio e dei denti? “Direi buona, solitamente la testa è la parte del corpo che si preserva peggio”. Quali potevano essere le dimensioni dell’animale? “Considerata la grandezza del cranio, almeno 10 metri di lunghezza”. Quindi le ipotesi portano a pensare si tratti di un...? “Potrebbe trattarsi di un Mosasauro, i denti misurano fino a 15 centimetri”. I sopralluoghi successivi non hanno dato esito positivo. Infatti dalla cava privata non sono riaffiorati – al momento – altri “pezzi” collegabili al rettilone. Concluse le ricerche – questo l’auspicio formulato nel corso dell’incontro stampa svoltosi il 29 febbraio scorso e al quale hanno partecipato i rappresentanti di Soprintendenza e Provincia di Rimini; i sindaci di Novafeltria e Cattolica; i Musei coinvolti nel progetto di recupero e valorizzazione; i paleontologi e gli stessi Giordani e Bagli –, il fossile costituirà un’attrazione di assoluto rilievo e sarà “l’attore protagonista” di accurate mostre sull’intero territorio regionale.

archiviare dati, utilizzare i servizi on line delle pubbliche amministrazioni. I docenti hanno almeno cinque anni di esperienza nel settore della formazione informatica per adulti e sono accompagnati da tutor che aiutano gli allievi nelle esercitazioni da svolgere singolarmente o in gruppo.

Per iscriversi basta chiamare la segreteria organizzativa al numero verde 800 590 595 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. La chiamata è gratuita.

Mentre le associazioni interessate ad aderire al progetto possono inviare una mail a paneeinternet@regione.emiliaromagna.it o ad abetta@regione.emiliaromagna.it Ulteriori informazioni e aggiornamenti su www.paneeinternet.it Per informazioni: Volontarimini. tel. 0541 709888 upandgo@volontarimini.it

volontarimini@volontarimini.it

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

ECONOMIA

Marzo 2012

16

Aprono le sue finestre la vedova Arafat e re Juan Carlos di Spagna. Quelle esportazioni a Malta

Isolcasa, 25 anni di belle storie

PERSONE Quinto Biondi, secondo da destra, in Versilia a raccogliere fondi per la Fondazione Paoletti

FARE IMPRESA

Impresa sociale, Isolcasa a raccogliere fondi per la Fondazione Paoletti - Te lo immagini un imprenditore con il braccialetto di plastica arancione che raccoglie fondi da destinare all'istruzione? La scorsa estate, durante le vacanze, una settimana in Versilia piena di incontri.

E molti scoramenti (per i

no) superati che diventano forti motivi di crescita. Biondi, con un gruppo di collaboratori Isolcasa, ha battuto spiagge e locali per raccogliere fondi per la costruzione di una scuola in Africa.

Non è facile chiedere soldi da destinare in beneficenza alla

gente che non ti conosce. Da anni, con molteplici iniziative, Quinto Biondi e Isolcasa sostengono la Fondazione Paoletti che si occupa di istruzione dei giovani. La Fondazione Paoletti ha scelto l'arancione come colore.

- Siamo alla fine degli anni '80 a Rivazzurra, prima linea sul mare. La famiglia Calesini deve ristrutturare l'hotel de France. E' titubante nella scelta degli infissi: alluminio, legno, pvc. Per dissolvere la diffidenza gli propongono una campionatura di infissi in pvc. L'albergatore accetta. Il montaggio finisce in una giornata di tramontana tagliente. L'uomo va in banca, torna ed esclama: “Dove sono!”.

Non c'era un battito di vento.

“Fai le misure di tutto l'albergo”. Ancora oggi, gli infissi sono al loro posto e la collaborazione tra Isolcasa e famiglia continua.

L'aneddoto lo racconta Quinto Biondi, uno dei tre soci

di Isolacasa, un'altra delle eccellenze di San Giovanni in Marignano, leader nella produzione di infissi in pvc.

Continua Biondi: “E' il primo lavoro importante che ci ha fatto credere nella nostra capacità professionale e nelle nostre conoscenze tecniche”. Allora Isolacasa era appena nata; oltre ai tre soci, aveva altri due addetti. Il capannone era di 400 metri quadrati. Oggi, gli addetti sono diventati una sessantina; i metri quadrati 3.500. E progetti nel cassetto accantonati per la crisi.

La rete commerciale è forte di una quindicina di agenti e di un centinaio di rivenditori sparsi in tutt'Italia. Anche se il loro core

business si concentra nel Centr'Italia, equamente suddiviso tra Adriatico e Tirreno.

Quest'anno Isolcasa festeggia i 25 anni. Lo scorso febbraio c'è stata una cena con tutto il personale al ristorante “Vecchio Mulino” di Misano Adriatico. Il clou, per ringraziare collaboratori e clienti, si terrà in un prestigioso albergo di Rimini nei mesi a venire. Si farà in collaborazione con i fornitori del profilo, i tedeschi della Brugmann

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

17

Marzo 2012

ECONOMIA

Leader negli infisi in Pvc. E' un'altra delle eccellenze marignanesi. Conta 60 addetti (partiti in 5) Da sinistra: Stefano Giorgi, Claudio Galli, Quinto Biondi (i tre soci Isolcasa) con Pietro Mazza (direttore commerciale), Jarno (figlio di Quinto) e Danilo Aureli (direttore tecnico) Rimini. Uno dei tanti alberghi che ha scelto Isolcasa

(Isolcasa è il loro secondo cliente in assoluto), Siegena (ferramenta tedesca) e Predari (vetri).

In 25 anni di belle storie, gli infissi pvc sono stati utilizzati da re Juan Carlos di Spagna (inaugurò l'hotel Palladium a Ibiza), la moglie di Arafat (vive in una villa a Malta) e decine di alberghi della provincia di Rimini. Alla rinfusa: Corallo, Ambasciatori (Riccione), Sporting, Des Londres, National (Rimini), Pacific, Vienna,

Splendid (Cattolica), Helvetia Parco, Brenta (Viserbella). E ancora: ville per sceicchi a Saint Tropez, centri commerciali a Berlino. Forse, il loro cantiere più intrigante e difficile da un punto di vista tecnico (per una interminabile serie di triangoli e trapezi) è quello del Mississipi a Gabicce Mare, il locale su palafitta che è un giardino d'inverno.

Isolcasa ha portato l'infisso in pvc a Malta, grazie ad un

Svolta nel 2000. “Fino ad allora avevamo una mentalità ristretta e con la mentalità chiusa è difficile crescere. Abbiamo dato la precedenza alla crescita e ci siamo sentiti liberi” casuale incontro con Charles Grech, con il quale viene prima l'amicizia a poi il lavoro. Il ristorante più blasonato di La Valletta ha le vetrate made in Italy.

Nel lontano 1987, i fondatori, Quinto Biondi, Stefano Giorgi e Claudio Galli (la sorella ha vinto anche il Gran premio ippico di Merano) avevano attorno ai trent'anni. Giorgi, con 25, era il più giovane. Ognuno,

indicativamente, aveva un ruolo: Giorgi alla produzione, Galli all'amministrazione e al commerciale, Biondi al commerciale. Come furono gli inizi? Biondi: “Non duri, durissimi. Io venivo da un'esperienza imprenditoriale negativa e avevo voglia di dimostrare. Dall'altra parte quando si andava sui cantieri a proporre il pvc la risposta era: ‘Ma va via, l'è tota rubacia’. E

noi ad argomentare che non c'era nulla di meglio nel rapporto qualità e prezzo. Prediche inutili.

Allora, il pvc aveva circa il 15% del settore. A farla da leone il legno e l'alluminio. Oggi, le percentuali sono mutate. Il pvc vale circa il 40 per cento e continua ad essere la migliore soluzione tra la qualità (bello ed indistruttibile) ed il prezzo. L'alluminio è quasi sparito nel residenziale di pregio”.

La crisi morde anche Isolcasa, benché dal 2008 ad oggi il fatturato sia cresciuto del 20 per cento. Biondi: “In questi tre anni, i grandi lavori sono una rarità. Noi abbiamo cercato di organizzarci da un punto di vista commerciale. Oltre cento rivenditori in Italia, una quindicina di agenti, abbiamo suddiviso l'Italia in cinque aree, ognuna affidata ad un responsabile. E ogni area è una piccola azienda, con organizzazione commercia-

le, tecnica e di montaggio”.

L'anno di svolta di Isolcasa è attorno al 2000, quando ancora gli addetti erano 18. Biondi: “Fino ad allora avevamo una mentalità ristretta e con la mentalità chiusa è difficile crescere.

Abbiamo dato la precedenza alla crescita e ci siamo sentiti liberi, naturalmente un percorso fatto di momenti positivi e negativi; soprattutto abbiamo imparato dai fatti negativi. I rapporti sono profondamente mutati col personale. Se prima c'era rigidità, oggi c'è il dialogo. Continuo. Al combattimento è subentrato il confronto. Le nostre idee non sono assolute. La nostra linea guida è che l'insieme abbia un vantaggio; e che ognuno possa dare il meglio di sé e crescere.

Crescere, crescere. Isolcasa guarda prima all'altro e poi a se stessa”.

Passione per la terra (con l'amico Davide Tordi ne ha oltre 500 e 150 noci), Quinto Biondi viene da una dinastia di fabbri agricoli a Pianventena. Lo era il nonno, lo era il babbo Quirino.

Claudio ha una sana passione per il calcio (interista sfegatato). Mentre Giorgi ha la moto nel sangue (il figlio Alessandro è una promessa).

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

19

Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni

1922>2012

Marzo 2012

90 anni Comune di Riccione

Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188

RICCIONE

Leccornie di Romagna come natura crea.

Materie prime di qualità, fuoco e passione

Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188

NATURA Angelo Giannini (a destra) col socio Roberto Berardi

- La sera mettono a caramellare i fichi in un'enorme pentolone di acciaio inossidabile. Da caserma. Il mattino dopo fuoco lento per 4-5 ore. Il passaggio finale è nell'acqua bollente, per la pastorizzazione della nonna. Della civiltà contadina. Così nascono i fichi caramellati; una prelibatezza da consumare con lo scquacquerone.

E' il prodotto principe di “Luvirie”, marchio delle leccornie di Romagna.

Quando Angelo Giannini lo racconta gli si illuminano gli occhi, come se parlasse di un figlio. La passione e l'amore per l'eno-gastronomia romagnola della casa colonica lo hanno portato a scommettere su un'impresa che produce i sapori ed i colori del passato. Oltre ai fichi caramellati, i frullati con frutta al cento per cento, la “saba” (sciroppo d'uva un tempo utilizzato dai bambini sulla neve come gusto), il “savor”, la mostarda romagnola, il sugo di strigoli, lo scalogno sott'olio, le marmellate tipiche romagnole senza zucchero (fragole e albicocche di Cesena, pere e pesche Igp di Romagna).

Racconta: “I complimenti più belli mi arrivano dal Cesenate e dal Forlivese. I vecchi, mi dicono che i miei sapori ed i miei colori sono quelli della loro infanzia. Quando tutto si raccoglieva nei propri campi e

- Lo scorso 4 marzo, a Verona, la misanese Ginevra Graf, tesserata presso la società Taekwondo Olimpic Cattolica, si è laureata campionessa juniores cinture nere 2012 nella categoria -46 kg.

Ginevra, accompagnata dal coach Charles Cromwell, ha dominato il primo incontro 21 a 3 contro Angela Senatore della Bentis (Campania) volando in semifinale dove incontra Ada Garofalo del tkd Capaccio (Campania) vince senza problemi per 11 a 3, conquistando la finale dove combatte contro Giuseppina Catania della Kmak’s master Gym (Sicilia).La finale dovrebbe essere difficile considerando la caratura dell’avversaria ed il fatto che la stessa ha battuto con largo scarto in semifinale una forte atleta leccese. Invece, Ginevra sorprende tutti dominando anche questo incontro con un secco 10 a 2.

Nella stessa giornata si

(Milano).

Per i due soci “Luvirie” è più soddisfazioni e idea da concretizzare che utili. Sono ancora nella fase della semina. Qualcosa si intravede. Fino allo scorso settembre, la bottega andava benissimo; poi il tonfo. Accantonati alcuni sogni; che giacciono nel cassetto per tempi migliori.

Quanto al futuro, Angelo, 50 anni, ha molte idee. Afferma: “Purtroppo per partire ci vo-

‘Luvirie’, sapori e colori della casa colonica si faceva in casa”.

“Luvirie” nasce il 10 agosto del 2005, giorno in cui firma il contratto d'affitto per i locali che accolgono la sua “ grande cucina”, sulla circonvallazione di Riccione. Mette sul piatto un piccolo investimento di 15mila euro, più competenze, ricerca e tensione culturale. Angelo è amante della tradizione, della terra, della tipicità. Coinvolge

nella sua avventura Roberto Berardi, suo sub-agente nella vendita di eccellenze enogastronomiehe italiane di nicchia e di livello alto.

Come ben si sa, il problema, oltre a produrre la qualità (che ha costi maggiori), è vendere il prodotto. Angelo e Roberto hanno le loro belle e sobrie confezioni in un centinaio di punti in Italia, Una decina nella provin-

cia di Rimini; due a Riccione, il forno Bianchi e frutta e verdura Valli. Dice Angelo: “Ci sono più negozi di tipicità romagnoli a Bellaria, ben quattro che a Riccione”. Esportano anche a Praga e Stati Uniti.

Per far conoscere i colori ed i sapori della casa colonica romagnola prende parte a due fiere che si tengono in anni alterni: “Cibus” (Parma) e “Tuttofood”

gliono investimenti per me impossibili. Mi piacerebbe aprire un'osteria con i piatti tipici delle nostre terre e con uno spaccio con tutte le eccellenze eno-gastronomiche romagnole. Oltre alle mie, naturalmente”.

I due soci hanno anche altro fieno in cascina.

Commercializzano, col loro marchio “Romagnando”, una attenta selezione di salumi di

COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO

Gruppo Davide Berti: Alessandro De La Rua, Ginevra Graf e il maestro Yoon direttore tecnico nazionale italiana.

Con Carlo Molfetta, l’azzurro qualificato per Londra 2012.

sono svolti i campionati italiani juniores cinture rosse. L'atleta cattolichino Alessandro De La Rua ha conquistato il titolo italiano nei -59 kg. Alessandro ha incontrato al primo incontro Salvatore Scardina del Champion tkd Lo Iacono (Sicilia), liquidandolo con un limpido 16 a 1.

Poi, nel secondo incontro vince contro Federico Cancellieri dell’accademia Dorica (Marche) per 8 a 5; in semifinale è la volta di Monteleone Gaetano (kim yu sin Puglia) sconfitto per 18 a 3.

In finale, Alessandro incontra Giuseppe Pagano del team Canguro (Campania). Senza pro-

blemi riesce vincere per 11 a 4.

Davide Berti, presidente del comitato Emilia Romagna della federazione italiana e maestro delle società di Cattolica e Riccione, dove si allenano i due campioni, dice: “Sono orgoglioso dei mie ragazzi. Hanno raggiunto l’obbiettivo della stagio-

ne dopo i tanti sacrifici, fatti di duro lavoro in palestra, diete e qualche uscita in meno con gli amici. Per Ginevra si aprono nuovamente le porte della nazionale, dopo il bronzo ai campionati europei cadetti dello scorso anno. Infatti, la convocheranno per il raduno all’Aquacetosa dove verrà selezionata la squadra che rappresenterà l’Italia ai mondiali junior in programma il 4 aprile a Sharm El Sheikh, Egitto Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Davide 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell.

3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazio-

maiale, frutto di una loro rigorosa scelta di artigiani che lavorano e producono come nei tempi andati. Quando del maiale non si buttava via niente.

Angelo Berardi ha alle spalle un avvincente percorso imprenditoriale. Parte come fioraio; il suo negozio “L'Angelo dei fiori”, era vicino l'hotel Des Bains. Lo gestisce fino a 35 anni; arriva la noia. Il lavoro del babbo, agente Fini, più la passione per l'eno-gastronomia di qualità, gli fanno muovere i primi passi. Diventa agente Maletti, marchio di salumi di fascia medio-alta. Racconta: “Vado per fiere alimentari a cercare altre nicchie da inserire in catalogo, arrivo a selezionare una trentina di artigiani della qualità. Oggi, ne continuo a rappresentare una dozzina, in tutt'Italia”. Ed è proprio come agente delle eccellenze che incontra il riminese Roberto Berardi. Diventa subagente. Insieme, fondano “Luvirie”. Con la lettera “L” che è una specie di miniatura caratterizzata dalla caveja e dal grappolo d'uva, simboli della Romagna. Sulle sue etichette insieme al logo sventola anche la bandiera italiana.

I due interpretano il lavoro con creatività, profondità e sentimento. Ad esempio, nei cesti natalizi propongono anche un libro (in genere Edizioni Panozzo) che va a raccontare la storia delle tipicità romagnole.

nale ghanese; Michele Bertuccioli all. fed. Graf Ginevra campionessa italiana e bronzo agli europei con la nazionale italiana.

SEDI CATTOLICA. Segreteria sabato dalle 14:30 alle 18, via Del Porto 17 (zona Comune), adulti lun mer h 20, bambini mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18 sab dalle15 alle 18; Cattolica 2 via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 e dalle 18:15 alle 19:30.

RICCIONE - Nuova sede sopra palestra Beverly Hills, via Cella Raibano, 43, zona industriale, mart giov e sabato corsi per: bambini/e dai 4 anni, adulti, amatori, ragazzi/e, taekwondo music (attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) dalle 12,50, lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica.

RIMINI - Via Oberdan (zona stazione) mar ven h 17.

PRESENTANDOTI CON UNA COPIA AVRAI DIRITTO AD UNO SCONTO DEL 20% SUL CORSO DI TAEKWONDO MUSIC.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

www.avvocatomarziopecci.com avvocatomarziopecci.wordpress.com

RICCIONE

Marzo 2012

20

90 anni Comune di Riccione

Lo scorso 18 febbraio. Una lezione di calvinismo. Questa è la bella politica

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

1922>2012

degli Scrondi

Vandali - Leggiamo: "Vandali scatenati contro la sede Pdl - Non riuscendo ad entrare hanno spaccato l'insegna sulla facciata". Vandalismo di facciata...

www.avvocatomarziopecci.com avvocatomarziopecci.wordpress.com

Il sindaco Pironi si paga la cena dell'associazione Nuvole LA POLITICA

Prostituzione - Leggiamo: "Firmata dal sindaco la nuova ordinanza: prostituzione, ora si rischia il carcere".

Troppo rischio per una sveltina...

- Il sindaco Massimo Pironi è stato invitato dall'associazione culturale “Le Nuvole” delle Fontanelle per una delle loro tante cene sociali che tengono durante l'anno. Naturalmente, si è mangiato alla romagnola: da dio. Il primo cittadino ha pagato la cena e si è anche iscritto all'associazione, pagando la tessera. Quello di Pironi è stato un piccolo grande gesto. Che ti riconcilia con la bella politica. Un gesto che si potrebbe definire calvinista, da nazione nordica.

Astronomia - Leggiamo: "Liceo Volta: Margherita Hack incontra gli studenti". Ha fatto vedere le stelle...

L'Africa - Leggiamo: "Rinasce lo storico cinema Africa. Sarà una sala di comunità culturale". Solo per africani?...

Bravata - Leggiamo: "Rischiano grosso per una bravata: bruciarono il registro di classe filmando l'azione col telefonino, ragazze a processo". Un corto-metraggio per corti di testa...

Case - Leggiamo: "Pironi: ‘nuove case per i giovani.

Le nuove generazioni vanno via, 100 persone all'anno’".

Il problema non è la mancanza di case, ma il loro costo esoso...

Palloni - Leggiamo: "Il caso tendoni pressostatici: palloni abusivi, il Comune non sa che fare". Come dire: un Comune nel pallone...

Treni speciali - Leggiamo: "I danni collaterali del maltempo: l'intercity spara sassi, danneggiate 7 auto".

Treni speciali con mitragliatrici...

Scomparsi - Leggiamo: "Censimento, all'appello manca ancora l'8% dei riccionesi". Pironi ha contattato Federica Sciarelli per uno speciale di ‘Chi l'ha visto?’...

Cemento - Leggiamo: "Nuovo Poc, pioggia di cemento dal 2014". E poi si chiamano Poc, pensa ai Molt...

Partito Disastrato - Leggiamo: "Acqua dal tetto, inagibile la sede del Pd". Quando si dice: ‘piove sul bagnato’...

Fumo nei locali - Leggiamo: "I vigili non controllano: in pub e discoteche fumano tutti di nuovo". E i gestori (responsabili) stanno a guardare...

Massimo Pironi (a destra)

- “Il cacciatorpediniere Zefiro della regia marina italiana”. E' il tema che il riccionese Fosco Rocchetta porterà al II Convegno Nazionale di Archeologia, Storia e Etnologia Navalele. Il patrimonio marittimo e fluviale italiano che si tiene a Cesenatico, Museo della Marineria, il 13-14 aprile E' promosso e organizzato dall’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale (ISTIAEN) insieme al Museo della Marineria di Cesenatico, con la collaborazione di Gesturist Cesenatico S.p.A. È la seconda edizione di questo appuntamento di notevole rilievo, che si tenne la prima volta sempre a Cesena-

Zefiro, cacciatorpediniere naufraga davanti a Riccione

Fosco Rocchetta

tico nel 2008.

All'incontro partecipano studiosi di livello assoluto: Stefano Medas, Maria Luisa Stoppioni ed anche Maria Lucia De Nicolò, Davide Gnola (Direttore del Museo della Marineria di Cesenatico). E' un onore che ci sia anche un riccionese.

Varato il 14 ottobre 1904Demolito nel 1924 - Classe

Nembo. Partecipazione del cacciatorpediniere alla guerra italo-turca del 1911 ed alla prima guerra mondiale (1914-18).

Rocchetta presenta testimonianze inedite del naufragio del novembre del 1917, poco a nord del porto di Riccione. Alcuni marinai dello Zeffiro furono salvati da parte di Giambattista Joris, funzionario romano delle ferrovie, che era venuto a Riccione per concedere la propria abitazione estiva a profughi veneti e friulani, sfollati in Romagna dopo la disfatta di Caporetto (ottobre 1917). Fu insignito della medaglia d’argento al valor civile rilasciata dal Comune di Rimini.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

21

1922>2012

Marzo 2012

90 anni Comune di Riccione

RICCIONE

Scomparso il 7 marzo. Non aveva che 43 anni. Lascia la giovane moglie e tanti fratelli. Una vita tutta in salita LA CULTURA

Faceva così con altri colleghi, come mi ha appena detto quello di italiano. Giuseppe era una persona speciale. La sua presenza in classe era positiva.

Maturo, consapevole, era rispettoso sia degli insegnanti, sia dei compagni, benché molto più giovani. Credo che lui per molti di loro sia stato un bell'esempio. Forse non è un caso che tantissimi di quella classe hanno fatto bene nella vita. Era curioso, chiedeva sem-

Addio a Savoretti, troppi sogni nel cassetto per andarsene - Giuseppe Savoretti se n'è andato lo scorso 7 marzo, attorno alle 13. Non aveva che 43 anni. Lascia la giovane moglie e tanti fratelli. Pd, era assessore a Riccione. Da molto tempo era ammalato, ma pensava di farcela. Da giovane collaboratore della “Piazza”, lo scorso aprile venne in bottega per un'intervista. Confidò all'amico che scrive il suo male e la convinzione che ce l'avreb-

be fatta.

Savoretti ha avuto una vita tutta in salita. La sua tenacia ne ha sempre fatto un intreccio di lavoro, sogni e mete da raggiungere. Nasce in una famiglia di valore con poche sostanze economiche, inizia a lavorare già nell'adolescenza. Va anche in Germania. A 22 anni, ritorna a Riccione e si iscrive all'istituto d'arte Fellini, per diventare grafico pubblicitario.

Quello sarò un tempo meraviglioso. Il mattino a scuola, la sera a lavorare, per mantenersi. D'estate faceva la stagione, barista al “Sombrero”, in spiaggia.

Riccardo Gresta, grande storico dell'arte, fu prima professore e poi amico. Lo ricorda così: “E' stato uno degli allievi migliori che io abbia avuto. Mi ha continuato a cercare come amico e anche per chiedere.

pre tante cose, Giuseppe. Interessi e curiosità che non ha mai abbandonato a distanza di anni.

Peccato che non sia riuscito a concretizzare i tanti sogni che aveva e che perseguiva col sorriso. Penso che sia un esempio di come dovrebbe essere una persona: univa la bontà d'animo e una solida struttura morale”.

Che la terra gli possa essere lieve.

Margherita Hack

Il prestigioso fisico Margherita Hack al Volta: 30 euro l'ora - Tra Margherita Hack e Adriano Celentano ci sono molte differenze. La prima è un fisico bellissimo. Il secondo è un cantante bellissimo, che per due “magniloquenti” comparsate al Festival di Sanremo ha preso una caterva di danari, quanti non ne percepisce uno scienziato in una intera vita.

Lo scorso 24 febbraio, la fiorentina Hack è stata ospite dell liceo Volta di Riccione.La grande aula magna era stracolma di studenti e professori e lei è stata accolta da un autentico tripudio di ovazioni.Ha parlato per quasi due ore tenendo tutti incollati alle sedie. E' stata pagata (si fa per duire) 30 euro all'ora. Carmina non dant panem! (le poesie non danno pane, Orazio).

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it dalelericcione@tiscali.it

23

Marzo 2012

RICCIONE

dalelericcione@tiscali.it

1922>2012

90 anni Comune di Riccione

Eletti arzdora e arzdor 2012 RICCIONE - Viale d'Annunzio, 94/C Tel. 0541.644124 - 0541.666287

RICCIONE - Viale d'Annunzio, 94/C Tel. 0541.644124 - 0541.666287

TRADIZIONI

Oscar Del Bianco

Codovilli-Montanari, ancora campioni di dialetto TRADIZIONI

Cna, tra i premiati Oscar Del Bianco e Stefania Landi - Oscar Del Bianco tra i premiati della prima edizione de “L’Arte del Commercio”. Lo ha istituito la Cna della provincia di Rimini, che vuole essere un riconoscimento alle attività commerciali che rappresentano l’identità della Provincia di Rimini Cna ogni anno attribuirà il premio L’Arte del Commercio selezionando un gruppo di attività commerciali, che saranno promosse attraverso un’apposita campagna di comunicazione declinata in affissioni, spazi pubblicitaria su stampa e tv locali.Per la prima edizione di L’Arte del Commercio sono stati premiati: Andrea Faneschi (Faneschi calzature, Rimini), Agostino Brigidi (Barrumba , Rimini), Oscar Del Bianco (Block 60, Riccione), Stefania Landi (Bar Manaura, Riccione), Claudio Menghi (Ottica Menghi, Cattolica), Antonio Bartoli e Nives Pozzi (Collezioni Tessili,

Santarcangelo), Elena Vannoni (C’era una volta… una regina, Novafeltria).

Il commercio, l’attenzione ai borghi e ai centri storici sono temi a cui da tempo Cna Rimini è sensibile. Attraverso L’Arte del Commercio Cna intende premiare quelle attività che si sono distinte negli anni con la loro intraprendenza, originalità e qualità dei servizi offerti, contribuendo in tal modo alla formazione dell’identità dei nostri centri storici.

Il commercio, infatti, da sempre rappresenta l’elemento qualificante di ogni aggregato urbano, definendone la tipicità e costituendo l’attrattiva più costante nei confronti sia dei cittadini che dei visitatori che giungono da altri centri. E’ il vero tessuto connettivo di una città, la cui vitalità si riflette immediatamente perfino nel suo aspetto architettonico e urbanistico, nonché sulla qualità della vita che vi si conduce.

- Lele Montanari, riccionese doc del porto, dove la famiglia da secoli ha messo radici, non conosce il significato della parola dialettale “croi” e si cruccia. E “croi” sarebbe il fazzolettone attorcigliato che le donne si ponevano sul capo sul quale appoggiavano i pesi, soprattutto orci con l'acqua, che con abilità da giocolieri portavano con eleganza.

Nella gara “Purace guazèt e giugh in dialèt”, Gina Codovilli e Lele Montanari sono stati eletti “l’Arzdora e l’Arzdor” 2012, come nel 2011. Ha organizzato l'irresistibile verve di Giuseppe Lo Magro, presidente di Famija Arciunesa.

Puracia, poveraccia, vongola, venus galina... tanti nomi per indicare l’indiscutibile regina di numerosi piatti gustosi e ineguagliabili... specialmente a Riccione, unica e vera capitale delle poveracce.

In tempi non troppo lontani, il prelibato mollusco bivalve pescato nelle sabbie antistanti Riccione era così ricercato che nella piazzetta delle Poveracce di Rimini un cartello ne indicava la provenienza e quindi l’indiscussa bontà e il conseguente maggior prezzo.

Qualità che meritano di essere celebrate con una “Serata di gala” come da anni fa Famija

I vincitori dell’ 11ª edizione premiati dal “babbo” di FA Giuseppe Lo Magro: Gina Codivilli (Arzdora 2012) e Lele Montanari (Arzdor 2012) Gino Codovilli, Giuseppe Lo Magro e Lele Montanari

Arciunesa, organizzando al Ristorante Ranch saloon, “Purace, guazèt e giugh in dialèt”, cena che vede scorrere una carrellata di specialità marinare con al centro lei: La Puracia!

La scorsa edizione (undicesima della serie) è datata 18 febbraio e ha soddisfatto pienamente le attese che erano quelle “fare un pieno” di prelibatezze e divertirsi col dialetto. Negli intervalli mangerecci si è svolto infatti il torneo per eleggere l’Arzdora e l’Arzdor, cioè i più bravi conoscitori del vernacolo locale.

Hanno lanciato la sfida ai

campioni in carica Maria Frisoni e Galiano Rossi: per le donne Angela Montebelli, Gina Codovilli e Domizia Angelini; per gli uomini Lele Montanari, Andrea Torri e Teresio Spadoni. Col sistema del tabellone tennistico si è giunti alle finali tra un tifo da stadio e tonanti suggerimenti (a volta deleteri) ai propri beniamini. Detronizzati i “vecchi” campioni.

In finale l’hanno spuntata Gina Codovilli con imperiosa rimonta su Maria Frisoni e Lele Montanari che (battuto nel 2011) si è preso un bel “ariut” su Galiano Rossi.

I vincitori, addobbati con corona e “zinaloun” ( offerti da Ricami Veronica di Silvano Bernabè detto “Ciupo”), hanno ricevuto una sfilza “ad ròc ad sunsécia” opportunamente dorati; agli altri partecipanti “ e salèm d’argènt”. Una simpatica appendice ( novità 2012) si è avuta con l’inedita sfida tra l’Arzdora e l’Arzdor per aggiudicarsi l’ambitissimo “cudghin d’or”.

Poco cavallerescamente ha trionfato Lele su Gina...però i giva i vèc... “ La guera l’è guera” e un cudghin l’impinés la pènza! As vidém st’èltr’an.

CONDOMINI Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

- Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna, Valeria Totti è dottoranda di ricerca presso l’Università di Madrid in Diritto Internazionale. A seguito di una significativa esperienza nell’Ufficio di Normativa Ambientale di una Holding che si occupa della erogazione del servizio pubblico di Energia Acqua e Ambiente, offre diverse consulenze a Società ed Enti ed è Giurista Ambientale. E’ iscritta al Foro di Rimini come praticante abilitata al Patrocinio per la professione legale ed è docente di Legislazione Ambientale presso l’Università di Urbino, Facoltà di Scienze e Tecnologie. Pubblica articoli su diverse riviste e siti specializzati nel settore ambientale.

(Riferimenti: valeria@studiolegaletotti.it; geom.pupolizio@libero.it)

Risposta Sì, nel caso di un sottotetto abitabile vanno fatte le verifiche come per le facciate, ma bisogna vedere il contesto. certamente anche le partizioni interne ed il calpestio vanno esaminate ai fini dei rilevamenti acustici.

Domanda 2. I requisiti acustici passivi devono essere verificati per tutti gli ambienti dell'edificio oppure solo per alcuni (camere da letto, soggiorno...)?. stavo pensando in particolare ai bagni, alle cantine o ad altri locali occupati saltuariamente.

N. B. Rimini Risposta Per i bagni vale quanto disposto per gli impianti tecnologici a funzionamento discontinuo dallo stesso d.p.c.m. 5 dicembre 1997. gli ambienti indagati, inve-

24

Risponde la dottoressa Valeria Totti, docente di Legislazione Ambientale presso l’Università di Urbino

Condomini: le cosiddette immissioni rumorose

Domanda 1. Leggendo il d.p.c.m.

5/12/97 non mi è chiaro se la verifica dell'isolamento acustico di facciata debba essere fatta solo per le strutture verticali (pareti esterne) oppure anche per la copertura, nel caso di un sottotetto abitabile. grazie.

M.V. Cattolica

Marzo 2012

L'ESPERTO RISPONDE

ce, devono essere collaudati per tipologia (non certo tutti gli ambienti), ovvero facciate, partizioni orizzontali e verticali, calpestio…

Domanda 3. A quale normativa bisogna fare riferimento per caratterizzare il rumore generato da una macchina industriale da riportare sul libretto di uso e manutenzione? basta riportare il valore di pressione sonora misurato o bisogna risalire anche a quello di potenza sonora?

Vorrei acquistare infatti nuovi macchinari per il mio esercizio commerciale in centro a riccione, ma non vorrei poi avere provblemi con i vicini perché occupo il piano terra di un condominio abitato da altre 6 unità.

L. O. Riccione Risposta Generalmente sono dati i livelli di pressione sonora ad 1 metro (soprattutto nel caso della certificazione ce), ma in taluni casi anche i

L'ESPERTO RISPONDE

Condomini, diritti e doveri - Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, consulente del Tribunale di Rimini, mediatore della conciliazione, risponde alle domande dei lettori.

Consuntivo di condominio, che fare Valeria Totti

livelli di potenza sonora (lw), come sarebbe sempre corretto, e le norme ovviamente sono differenziate e dipendenti dal tipo di macchina (vedi norme uni-iso).

Domanda 4. Vivo in un appartamento in un condominio dove dal piano terra si accede, scendendo una scalinata, ad un locale notturno che in estate è aperto ogni notte sino alle 4 della mattina. Ovviamente il rumore che arriva anche al quinto piano è fortissimo e non assorbito da nessun materiale. Possiamo chiamare l’Arpa o dobbiamo prendere un tecnico acustico privatamente?

C. F. Rimini Risposta Non siete assolutamente costretti a subire tale situazione fornendovi il diritto tutti gli strumenti per potervi tutelare. In primis consiglierei di rivolgervi all’Arpa, denunciando l’eccesso di rumore proveniente dal locale pubblico notturno e chiedendo un controllo dei decibel e del rispetto della normativa dedicata. a seguito di tale intervento con i risultati alla mano potrete decidere se avanzare una trattativa con il locale o se agire giudizialmente.

Abito in un condominio composto da 45 appartamenti. Il nostro amministratore circa venti giorni fa ha inviato a tutti noi condomini il piano di riparto per singolo proprietario, pertanto non mi è consentito verificare la regolare ripartizione delle spese. Preciso che il suddetto riparto è stato già approvato in assemblea.

Io ho votato contro.

Come posso agire per fare annullare il consuntivo?

A.C. - Rimini Risposta Certamente il consuntivo che le ha inviato il suo amministratore non è completo cosicche lei non può confrontare le sue spese con i totali approvati e con la posizione debitoria degli altri condomini.

Siccome tutti i condomini devono avere sempre la possibilità di calcolare e valutare la posizione complessiva del condominio lei può tranquillamente chiedere l’annullabilità della delibera entro e non oltre trenta giorni dalla data di approvazione del riparto delle spese.

Se a lei vorranno unirsi altri condomini dissenzienti non presenti all’assemblea il termine dei trenta giorni, per costoro, decorre dal momento in cui sono venuti a conoscenza.

Domanda Egregio Geometra : io, unitamente ad altri condomini abbiamo il sospetto che il nostro amministratore ci stia “fregando”. Come possiamo controllare la correttezza del consuntivo che rie-

sce sempre a farci approvare senza mai rispondere con chiarezza alle nostre osservazioni?

D.T. - Rimini Risposta Per valutare se il vostro amministratore, come voi dubitate “vi frega”, dovete controllare voce per voce quanto riportato nel bilancio.

Se per esempio c’è scritto che si sono spesi •. 500 per giardinaggio, l’amministratore deve essere in possesso necessariamente di fatture, ricevute ecc. che dimostrano tale spesa.

Poiché nella comunicazione della convocazione dove è allegato il rendiconto non è inclusa la documentazione giustificativa delle spese e quindi non vi è possibilità di visionarla, sarà compito di voi

condomini chiedere all’amministratore di poterla controllare e reclamare copia a vostre spese per valutare la correttezza della documentazione contabile.

E’ bene che la richiesta sia espressa per iscritto.

Nel caso in cui l’amministratore frapponga degli ostacoli, il rendiconto approvato può essere impugnato da chi non l’ha votato perchè non gli è stata data la possibilità di verificare.

Sappiate che voi condomini avete il diritto di verificare la documentazione contabile non solo in prossimità dell’esame del rendiconto ma anche durante tutto l’anno di gestione dell’amministratore.

Visionare i documenti contabili vuol dire altresì poter prendere immediatamente posizione in relazione ai provvedimenti dell’amministratore.

Vincenzo Pupolizio, geometra SERVIZIO

Condominio: diritti-doveri.

Pool di esperti risponde - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità.

La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ad un pool di esperti. Li coordina il geometra Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnicolegali, consulente del Tribunale di Rimini, mediatore della conciliazione, risponde alle domande dei lettori. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 0541.611070 - 348-3621675. E-mail: la piazzarimini@libero.it. geom.pupolizio@libero.it

25 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Marzo 2012

RICCIONE

Michele Costa, famoso writer riccionese racconta la propria arte

LA CULTURA

Teatro del Mare

Enko, colui che ha dipinto Sic

I Fratelli di Taglia

Michele Costa (Enko, nome d'arte)

IL PERSONAGGIO di Veronica Lisotti

- “La cultura dà spettacolo al Teatro del Mare”. E' il titolo della stagione teatrale 20112012 assegnato dai Fratelli di Taglia, i quattro alfieri della direzione artistica. Sipario su il 12 novembre, si chiude il 2 giugno. Andiamolo a vedere questo cartellone che ha nell'“emozione” la parola d'ordine e nella qualità il leit motiv.

Locomix - Selezioni Sabato 10 e 17 marzo 2012, ore 21,15 Comicità, musica dal vivo, danza, sorprese, frizzi, lazzi e cotillons: al Teatro del Mare arriva LoComix Varietà, lo show del sabato sera! Le risate saranno quelle delle selezioni di LoComix, il Festival per Comici Emergenti della Repubblica di San Marino, organizzato dall’Associazione Culturale Locomotiva in collaborazione con i Fratelli di Taglia, che negli anni ha scoperto tanti nuovi talenti (Marco BAZ Bazzoni, I Mancio e Stigma,

Bruce Ketta, I Pandpers, Enzo e Ramon, Andrea Vasumi, i sammarinesi Le Barnos, Andrea Sambucco, Enrico Zambianchi, Marco Dondarini...). I comici si esibiranno per il pubblico e per la giuria di esperti che selezionerà gli 8 partecipanti allo show finale in programma sabato 14 aprile al Teatro Concordia di Borgo Maggiore (Repubblica di San Marino). Ospiti d’onore delle serate al Teatro del Mare alcuni dei cabarettisti scoperti da LoComix: Bruce Ketta (10 marzo), Enrico Zambianchi (17 marzo), Enzo e Ramon (17 marzo).

Gli ospiti faranno da padrini agli aspiranti finalisti e presenteranno al pubblico i loro migliori monologhi comici. Risate a ritmo di musica grazie alla colonna sonora delle band del Musicantiere di Riccione che suoneranno rigorosamente dal vivo per trascinare il pubblico con il loro sound.

- Si muovono silenziosi, accompagnati da bombolette spray e creatività, cercano luoghi in cui esprimere la propria arte: stiamo parlando dei writer, graffittari nel dna. Tra questi un nome Michele Costa, in arte Enko, famoso nella provincia e nel territorio nazionale, anche grazie ad uno dei suoi lavori, il murales di 11 metri dedicato a Marco Simoncelli.

“Non avrei mai voluto farlo, ma era l’unico modo per dimostrare il mio affetto. Ho voluto dedicargli quel graffito perché mi ha sempre colpito la passione che ci metteva nelle cose che faceva, proprio come me. Se cadeva non se la prendeva con nessuno, moto o team, era genuino, spontaneo come noi romagnoli. Fra i writer c’è la tradizione che quando scompare qualcuno gli si dedica un dipinto e con lui l’ho voluto fare in uno dei miei muri preferiti”.

Quando e come nasce la tua passione per i graffiti?

“Nel 1994 vinsi un concorso di skateboard e come premio vinsi un viaggio in California. In quell’occasione a Venice Beach vidi un ragazzo che dipingeva con le bombolette spray e rimasi folgorato”Perchè hai deciso di chiamarti Enko?

A “La scelta del nome deriva dalla necessità di essere unico, all’inizio mi firmavo “Solo Enko”, pensando di essere il solo a fare graffiti.

In realtà in molti scelgono tag, ossia firme, che terminano con lettere aperte. Io scelsi di accostare la lettere K con la O perchè era difficile da disegnare, una sorta di sfida” Hai avuto qualche maestro?

“L’input più grande me lo diede Basic, Lucio Bolognesi, un grande artista con il quale sono cresciuto e con il quale ho un bel rapporto di amicizia. Anni fa la scena della gaffitart riminese era chiusa a me, Basic ed Eron, con il tempo la situazione si è evoluta. Negli anni ho conosciuto molti ragazzi tra cui Omar Trebbi, writer cattolichino, con cui ho dipinto tutto il canale del fiume Ventena Insieme deteniamo il record, è come se avessimo dise-

gnato 1km e mezzo di muro”.

Graffiti e stile, cosa ti differenzia dagli altri?

“A mio parere un graffito deve emanare energia, di solito questa voglia la trovi nei ragazzi giovani, nel mio caso continua nonostante io abbia superato i trenta. I graffiti sono un po’ come i Pokemon, all’inizio sono come le palline sferiche poi si evolvono all’infinito. Il mio stile si basa su tratti netti, puliti, senza sbavature contaminato dalla mia passione verso i cartoni animati giapponesi. Sono uno dei primi in Italia ad avere trasmesso nei graffiti lo stile Japan, spesso il mio nome Enko assomiglia a ideogrammi giapponesi, utilizzo colori sgargianti come il verde e il viola e sfondi che danno un’idea di movimento. Tutto quello che fa parte delle mia vita lo metto nei

graffiti, su tutto ciò baso la mia tecnica.

Qual’è la situazione della scena artistica underground della provincia?

La scena writing riminese è in continua evoluzione, ci sono due correnti di pensiero: uno legato alla scrittura del proprio nome, per lasciare il segno nella società, . C’è poi chi come Eron, famoso writer riminese, ha scelto di scrivere la sua firma in stampatello, per questo più fruibile per il pubblico, sensibilizzando così il writing. Altri writer come me preferiscono creare scritte di impatto, di tendenza,.Oggi lo stile locale riminese ha un forte impatto a livello nazionale, conosciuto per la tecnica precisa e scenografica, che ci da credibilità”.

Sogno nel cassetto?

“Mi piacerebbe fare un’opera per la mia città Riccione, per lasciare un segno alla gente. Vorrei avere la possibilità di liberare la mia mente, spinto dal mio motto “Take it easy”, cioè vivila facilmente. Inoltre mi piacerebbe che venisse dato spazio anche a writer meno conosciuti come Filippo Tonni “Mozzone”, Emiliano Mecozzi che basa la sua tecnina sui puppet ossia sui pupazzi, Lucio Bolognesi “Basic”che fa graffiti con tecniche classiche”.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it Marzo 2012

MISANO

26

La pensilina perde pezzi. Ruggine. L'acqua che “sgorga” ovunque. Il senso dell'abbandono ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’

Misano, cartoline dalla stazione

(Il vecchio nome di Misano Mare)

I culi a ricordo degli alberi segati

...Centro Del Bianco - La cucina del Centro sociale, si sa, è ottima; con uno staff di volontari di qualità. Romagnoli, direbbe con allegria e ironia Egidio Serafini. Se poi i pranzi e le cene sono il viatico per fare beneficenza, allora è proprio il massimo; per alla fine: che penza. Us magna sempre trop. Questo il ricordo dello scorso 26 febbraio, pranzo per raccogliere fondi per lo Ior (Istituto oncologico romagnolo).

...Idee - Non ci vuole poi molto per veder vivere e Fnil. Il Carnevale in piazza non credo abbia avuto costi così insopportabili. Le buone idee costano poco.

...Educazione civica-1 - A volte la televisione è proprio inguardabile... Specialmente, quando viene abbandonata sui marciapiedi. Va bene il rifiuto, ma perrché non portarla nei centri appositi.

...Educazione civica-2 - Le vie misanesi di scorrimento sono spesso un ricettacolo di bottglie, plastiche, cartacce e oggettistica varia. Verrebbe voglia di chiedere che vengano installati i cestini, ma meglio ancora sarebbe

- Verrebbe in mente di dire: meno male che alla stazione ferroviaria di Misano Adriatico fermano sempre meno treni. Altrimenti la vista sarebbe impietosa non meno che di una tristezza alla quale ribellarsi con la forza della ragione prima ancora che della rabbia. La fotogra-

ISTANTANEE fia è impietosa: la pensilina che perde i pannelli di copertura, da ogni angolo e anfratto sgorga acqua (la scalinata che dà su lato monte di via Repubblica è sempre bagnata), la struttura dei vetri colorati lascia trapelare ghi-

Per Quarto ad Brunzett

servirsi di quelli che già ci sono.

...Mostri cementizi - E' proprio necessario coltivare mostri come quelli vicino al Conad? Pentiamoci fino a che il tempo ce lo consenta.

...Misanesi in fuga - Un mutiv ui sarà?

Chiediamocelo! Molti misanesi quarantenni abitano a San Clemente. Una piccola fuga di cervelli, meno male che sono a pochi chilometri da e Fnil.

...Posto fisso - La politica non può esere un

di Mario Tonini*

Quarto Bronzetti

mestiere per sempre. Come diceva qualcuno, la monotonia è cattiva consigliera.

MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.101758 - Fax 0541.602058

rigori di ruggine. Il sottopasso reca una lunga serie di scritte e saluti. La cartolina si chiude con sporcizia e trasandatezza un po' ovunque.

E' così da mesi, da anni. Uno potrebbe capire la mancanza di fondi, le ristrettezze eco-

nomiche, ma più che una questione di baiocchi è una questione di sensibilità. E salta alla mente il ventennio di Lui, quando le stazioni ferroviarie erano lustrate e dovevano essere lo specchio per le allodole per i turisti in viaggio in Italia. Domanda: le stazioni decadenti sono la metafore del Paese?

AMARCORD Um ariva una telefaneda i dè pased: tven a sunè s’la Banda m’un funarel?

Se ac armidiem parò, un s’è sigur da fel, l’è sol civil, a Misen dov tè tzì ned.

Per Ste Servizie dli sunede uj vleva specele ca gl’arcurdesa i lavuradur, i Partigen, isè bele.

Mi arriva una telefonata i giorni passati: vieni a suonare con la Banda ad un funerale?

Se ci rimediamo però, non si è sicuri di farlo, è solo civile, a Misano dove tu sei nato.

Per Questo Servizio delle suonate ci volevano speciali che ricordassero i Lavoratori! Partìgiani, così belle.

Cumè Banda un s’né fat gnint, an so e mutiv, ho dmand, in m’ha savù dì de Defunt e nom, Un che al Su idee u gl’eva sempre difese, e com, ti timp dur, ho savù dep Chi fus, Un istintiv.

E Su Istint u l’èva port a fé e sindacalesta, inteligent, urador acut e un ver antifasesta.

Come Banda non se ne è fatto niente, non so il motivo, ho chiesto, non mi hanno saputo dire del Defunto il nome, Uno che le Sue idee le aveva sempre dìfese, e come, nei tempi duri, ho saputo dopo Chi fosse, Uno istintivo.

Il Suo istinto lo aveva portato a fare il sindacalista, intelligente, oratore acuto ed un vero antifascista.

Lù più grand, a sem stè tuti dù a porta a porta, me a so avnù via da burdel mo an l’ho scord, da red a c’incuntremie, aj n’ho un bel ricord, al Casace li c’ha fat nas. Um la ha porta sta bruta nova e giumelle cor um s’è strett, che Funarel l’era stè per Quarto ad Brunzett.

Lui più grande, abbiamo abitato tutti e due porta a porta, io sono venuto via da ragazzo ma non l’ho dimenticato, di rado ci incontravamo, ne ho un bel ricordo, le Casacce ci hanno fatto nascere. Me l’ha portata questa brutta notizia il giornale, il cuore mi si è stretto, quel Funerale era stato per Domenico (Quarto) Bronzetti.

*Mario Tonini è nato alle Casacce. Bambino con i genitori si trasferì a Monte Tauro, Coriano. Ha una marea di interessi e sa fare una molteplicità di lavori. Suona nelle bande di mezza provincia di Rimini e San Marino. Ha scritto oltre mille poesie in dialetto. Ha pubblicato il libro “Al mi Casace”, nel quale, sempre in dialetto con traduzione a fronte, racconta la storia del ghetto e delle sue famiglie

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

27

Marzo 2012

MISANO

La società ha coinvolto i comitati cittadini, che hanno garantito un efficace servizio d'ordine e di sicurezza

Misano Podismo, mille in festa grazie a 100 volontari - Bella festa quella dei ragazzi di Misano Podismo per il “Primo Gran Premio Città di Misano”. Vi hanno partecipato circa mille appassionati tra competitivi e non. Sole tiepido, musica, l'appuntamento si è tenuto domenica 26 febbraio allo stadio Santamonica, come luogo di ritrovo e arrivo. La lunga e piacevole mattinata è iniziata alle 7, con gli addetti ai preparativi e coloro i quali non riescono a dormire la notte prima della gara.

La manifestazione è riuscita grazie ai cento volontari che hanno dato con passione e disinteresse il proprio contributo. Lungo il saliscendi delle strade con viste uniche, per la sicurezza, sui 13 chilometri, sono stati coinvolti i vari comitati cittadini.

Una organizzazione ordinata e col sorriso in bocca.

LA LETTERA

Grazie dottor Capanna I volontari del ristoro L'assessore provinciale al Turismo Fabio Galli e il sindaco di Misano Stefano giannini al momento delle premiazioni (Foto Marzio Bondi) Gianluca Galvani, applauditissimo all'arrivo

- Un infinito grazie al “mitico” dottor Valentino Capanna che mi ha salvato la vita. La passione per il suo lavoro, l'onestà e la semplicità fanno di lui un grande uomo.

Un ragazzo con un problema serio e non “stressato”

BACCHINI ADRIANO

UFFICIO Tel. 0541.610055 GIOVANNI Cell. 335. 20.88.13 ESMERALDA Cell. 335. 60.70.990

IMPIANTI ELETTRICI - CIVILI - INDUSTRIALI ILLUMINOTECNICA MATERIALE ELETTRICO

sito internet www.immobiliarepiccioni.com e-m@il info@immobiliarepiccioni.com

Via Romagna, 25 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rn)

MISANO - Via Cairoli 2 - Tel. e Fax 0541 - 614002 Riccione - Abit. Via Tito Speri 56 - Tel. 0541.600602

29

Marzo 2012

MISANO

‘Solo’ terzo Gianni Piccioni, vincitore delle prime due edizioni.

Sul secondo gradino Silvano Pasquinoni, grande frantoiano

Olio dell'anno,il vincente èquellodiMorotti MISANESITA'

- Le mattine presto di primavera, va a raccogliere le idee su un piccolo laghetto a qualche centinaio di metri a monte del ristorante “Pagoda”. “Stamattina c'erano tre anatre, un airone. E si vedevano centinaia di trote. E' uno dei luoghi preferiti dalle rondini”. Il babbo Domenico, morto centenario pochi mesi fa, gli ha lasciato in eredità una decina di gatti, che cura in suo onore.

Solo uno così poteva avere l'idea di far partire il concorso dell'olio, dove si sfidano alcuni produttori misanesi, con qualche ospite esterno. Si sta parlando di Gianni Piccioni.

Gianni ha vinto le due prime edizioni. La terza si è tenuta lo scorso 5 marzo, nella funzionale ed elegante sala (tendine all'uncinetto alle porte-finestre) del comitato cittadino del Villlaggio Argentina.

Tuttti gli occhi degli invitati erano puntati su Gianni Piccioni e l'eventualità che potesse fare il tris della sua seria e scanzonata “gara”.

Con ironia si ricamano una selva di battute: “Non ha voluto vincere, altrimenti si sarebbe pensato davvero al complotto”, “qui non si costruiscono che dei bidoni”, “occhio alle buste”. Nel dopo premiazione: “Andate a consolare Gianni, là nell'angolo”.

Alla fine in tanti a rassettare la sala del Villaggio Argentina. Nadia Moroncelli e Pasqualna Pala alle padelle Organizzata dall'associazione “Quelli del baccalà di Misano”, la serata coinvolge decine di persone nell'organizzazione e nella preparazione. Ad ogni partecipante va un elegante attestato. Mentre ai primi tre c'è il diploma su carta pergamena. Al vincitore la prestigiosa targa.

Il miglior olio misanese 2011 è quello di Sergio Morotti (ha gli ulivi vicino al santuario di Bonora, Montefiore); sul secondo gradino Silvano Pasquinoni, olivocoltore e grande frantoiano in Coriano. Soltanto terzo Gianni Piccioni. A premiare il sindaco di Misano, Stefano Giannini, e l'assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci.

Tra gli assaggi dell'olio extravergine di oliva e le premiazioni, la cena. Come sempre ai fornelli un grande cuoco. Quest'anno ad orchestrare in cucina Fabio Nanni, chef dell'albergo “Adria” della famiglia Bruno Fabbri (per l'occasione: barman e cameriere). Il menù: antipasto con baccalà, pomodorini

In cucina. Da sinistra: Sergio Morotti, lo chef Fabio Nanni e Mario Muccini

I concorrenti I premiati. Da sinistra: Sergio Morotti (il vincitore), Stefano giannini (sindaco di Misano), Maurizio melucci (assessore regionale al Turism), Silvano Pasquinoni (secondo) e Gianni Piccioni (terzo)

freschi, pomodori sott'olio alla pugliese e olive; spaghetti in bianco con baccalà e prezzemolo; baccalà in umido con patate; pinziminio.

Infine, dolce secchi (ciambella, cantucci e...). Naturalmente, su ogni tavola olio e pane.

Grande attenzione per gli ospi-

ti. Infatti, per Egidio Serafini è stato preparato, a parte, un antipasto di salumi e una fiorentina da leccarsi i baffi. Messa sul fuocone da Bruno Fabbri. Il suo commento: “L'ho preparata come piace a me”.

La gara è stata la scusa per stare insieme. Un bel momento di civiltà

alla fine della serata; in tanti a rassettare, pulire, mettere in ordine.

Fare da paese nordico. Si sono rimboccate le maniche anche gli ospiti, come Marina Gambetti, giurata, primario di Medicina d'urgenza a Riccione. Ammirevoli il consigliere provinciale Nadia Moroncelli e Pasqualina Pala. Hanno lavato i padelloni e ordinato la cucina. Un sostanzioso aiuto, da pomeriggio a

sera, da Franco Riminucci, presidente del Comitato del Villaggio Argentina.

Nella serata, offerta dalla Conad Rio Agina, Gianni Piccioni e gli 8 produttori, sono stati raccolti fondi per le parrocchie del Villaggio Argentina e Misano Mare.

Gli 8 produttori Stefano Solari, Bruno Sacanna, Sergio Morotti, Silvano Pasquinoni, Gianni Piccioni, Luigi Mancini, Michele Rosaverde, Mario Muccini.

Giuria Giuseppe Di Lecce (presidente), Nadia Moroncelli, Paola Piazza, Marina Gambetti, Luciana Natali, Giulio Bacchini, Umberto Saponi, Sergio Siboni Garanti Claudio Baschetti (ha contrassegnato le bottiglie con i numeri) e Bruno Fabbri (ha inserito i contrassegni con i nomi e cognomi in buste sigillate).

Aziende Informano IDRO-STUFE IDRO-CAMINI

Rivenditore autorizzato

L'unica in Italia ad essere certificata come Casa Gold Nature. I costi di costruzione sono quelli di un'abitazione classica.

Si trova a Montescudo. Finita un anno fa, è stata visitata da 3-400 persone

STUFE Rivenditore autorizzato

LA RIFLESSIONE

La rivincita della stufa - Un cliente ha installato in un ampio soggiorno una delle nostre stufe (la casa misura 150 metri quadrati). La sua bolletta del riscaldamento è crollata di 1500 euro: dai 3.500 (con casa fredda) dello scorso anno, ai 2.000 di quest'anno (caldissima).

Le stufe tecnologicamente all'avanguardia in questo momento storico di passaggio si stanno prendendo la rivincita sugli impianti tradizionali: gas, metano.

Il ritorno al passato, si è constatato con forza a Progetto fuoco, la fiera biennale di Verona tenutasi lo scorso febbraio. Lì, a sentir parlare i rappresentanti di troppi visitatori è un signor segnale anche per l'economia rispetto alle ultime fiere alle quali ho partecipato.

La presenza era tangibile; anche gli addetti ai lavori erano contenti dell'affluenza.

Sembravano quasi lamentele di altri tempi. Da vacche grasse.

L'altro fatto significativo da rimarcare è la grossa tendenza al fuoco intelligente.

Con il quale si sfruttano al massimo i rendimenti. Ho potuto osservare idrostufe con capacità certificate del 98 per cento. In soldoni, significa che si “sciupa” solo il 2 per cento di quello che bruci. Sono gio-

ielli di stufe performanti. Il bruciare con tecnologica intelligenza si vedeva in ogni stand. Oggi, ovunque in Italia e in Europa, c'è una ricerca intelligente della combustione per raggiungere il massimo risultato. La crisi economica aiuta: non c'è più nulla da buttar via. La crisi incentiva gli studi e la ricerca di energie alternative e rendimenti maggiori.

I risparmi, adottando le termo-stufe, i termo-camini, le stufe tradizionali ad aria, sono forti. A naso posso dire che le vendite di stufe e camini incrementano. Se pensiamo un attimo alla tecnologia del settore dieci anni fa, vediamo passi da gigante. Nato in Austria, ad esempio, il boom del pellet è degli ultimi 10 anni.

Molte ditte si sono specializzate nell'hardware e nel software per la sua gestione.

Va comparato un altro dato. Le termo-stufe per i mercati francesi e tedeschi sono calibrate attorno ai 7 kilowatt di consumo, mentre per l'Italia sono 14. Cioè per riscaldare le nostre case abbiamo costi doppi. Non è troppo? Questo significa che la nostra tecnica costruttiva è più arretrata sui risparmi energetici.

Roberto Bronzetti, Orizzonte complementi di arredo

Roberto Magnanelli, 43 anni, con la sua targa premio

che, consuma pochissimo? Racconta Roberto, imprenditore edile alla terza generazione (lo erano anche il babbo ed il nonno): “Tutto sta nella bontà della progettazione, dove la funzionalità e il risparmio energetico vengono prima dell'estetica. La casa è composta da due corpi: un parallelepipedo ed un cubo. Il tetto è ad una falda con una pendenza del 10 per cento. I pilastri hanno una luce tra i 4 ed i 6 metri; o multiple.

Gli isolanti hanno uno spessore che vanno dai 20 ai 30 centimetri.

E sono stati utilizzati materiali lontani dalla nostra tradizione: fibra di legno (la copertura), fibra di roccia (i muri), vetro riciclato

Con 200 euro l'anno si riscaldano 700 metri quadrati - Con 200 euro l'anno si riscalda un'abitazione di 700 metri quadrati. Con il tran tran della nostra cultura, si fa fatica a crederlo, ma è vero. Da febbraio a ottobre, l'esborso è zero, grazie ai pannelli solari (sei) e ai fotovoltaici (5 kilowatt). I costi di costruzione sono quelli di un'abitazione classica: tra 1000 e 1.200 euro al metro quadrato. Roberto Magnanelli, il proprietario, ha spento la caldaia a pellet lo scorso 21 febbraio. Esposta a nord (fosse a sud sarebbe a costo zero), la casa “magica” si trova ad Albereto di Montescudo. Ad un anno dalla sua costruzione, è stata visitata da circa 400 persone.

Casa Clima, l'ente certificatore alto atesino, l'ha classificata Casa Gold Nature. E' l'unica in Italia.

Ha appena vinto un premio dell'Alto Adige come migliore casa italiana.

Ma per quali ragioni tecni-

L'abitazione è composta da due corpi. Uno è un cubo, l'altro un parallelepipedo. Una sola falda, con una pendenza del 10 per cento. Lo spessore dell'isolamento (fibra di legno, lana di roccia, lana di vetro) va dai 20 ai 30 centimetri

(le fondazioni)”.

Le finestre sono delle pareti che pesano 12 quintali l'una; e riescono a trasformare sole e luce in energia termica. Stesso discorso per l'immenso lucernaio al centro dei due corpi abitativi (in corrispondenza, sul pavimento, c'è una grande fioriera a base rettangolare). Dispersione termica quasi nulla, danno calore all'interno anche i 36 gradi delle persone. La salubrità è assicurata da un ricambio continuo d'aria; esce quella satura di anidride carbonica ed entra la pulita. Nello scambio senza contatto, quella che entra “ruba” la temperatura alla calda in uscita.

Ma perché questa abitazione? Magnanelli: “Come costrutture edile ho sempre notato i difetti degli edifici che creavano disagio alle persone: muffe, condense, alta spesa per il riscaldamento”.

CERAMICHE - ARREDO BAGNO - SANITARI - RUBINETTERIE - CUCINE - CAMINETTI - PORTE E FINESTRE

PROSSIMA APERTURA - CATTOLICA (uscita casello autostradale) Superstrada di San Marino, Km. 7,3 n. 118 - 47852 Cerasolo di Coriano (RN) - Tel. 0541.75600 - Fax 0541.759758 www.orizzontecomplementi.it - info@orizzontecomplimenti.it

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

31 Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn)

Marzo 2012

MISANO

BACCHINI ADRIANO

Otto tonnellate. Coinvolte scuole e privati.

A favore della ricerca sulle malattie genetiche

Impianti elettrici Civili - industriali Illuminotecnica - Materiale elettrico MISANO - Via Cairoli 2 - Tel. e Fax 0541 - 614002 Riccione - Abit. Via Tito Speri 56 - Tel. 0541.600602

Raccolta tappi plastica, la bellezza dei sentimenti, la ricerca e l'ambiente VOLONTARIATO

- Una bambina in vacanza in Thailandia conserva i tappi di quelle latitudini e li ha portati con sé a Misano per la raccolta fondi della signora Gisella Minoggio. Qualche bambino di una scuola materna di Riccione, quando Gisella è andata a ritirare i loro sacchi, ha versato lacrimucce ed esclamato: “Perché ci porti via i nostri tappi?”. In molte scuole materne, i tappi vengono usati come materiale didattico; ci costruiscono cose bellissime: i pedoni per la dama, li infilano nelle bottiglie creando caleidoscopi. Una recava i colori della bandiera italiana.

I tappi delle bottiglie di plastica sono preziosissimi; vengono riutilizzati per fare gli indumenti di paille, ad esempio. La raccolta nasce da un'idea della riccionese Gisella Minoggio, insegnante delle elementari dell'istituto comprensivo misanese. Ha coinvolto migliaia di persone tra Misano, Riccione, Pesaro e non solo. Iniziato nell'ottobre del 2010, fino al 31 dicembre del 2011, sono stati devoluti all'associazione malattie del sangue dell'ospedale Niguarda di Milano. Finora, messi insieme circa 8 tonnellate di tappi. Invece, da quest'anno la raccolta viene devoluta per i

Addobbi natalizi col

Cultura, grandi inellettuali raccontano sei giganti della storia dell'uomo Gisella Minoggio, la signora dei tappi progranmmi di ricerca scientifica nel campo delle malattie genetiche dell'Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. I referenti sono: Sara Biagiotti e la responsabile Luigia Rossi.

In poco più di un anno, la signora Gisella ha costruito un fitto reticolo composto da migliaia di persone. Collaborano al suo progetto: gli alunni dell'istituto comprensivo di Misano, gli asili nido e materne di Misano, il Terzo circolo didattico di Riccione, le materne ed i nidi sempre di

Riccione, le suore di don Masi di Morciano, Giocamusica di Riccione, la parrocchia di San Lorenzo di Riccione, Milly Giocattoli (Miramare), Edicola Sorelle Antonelli (Cattolica). il “Caffè Vergari”, il ristorante “Lo Scoglio” e panetteria “Vannucci” (Riccione). E ancora: la biblioteca di Misano, l'Ipab Ceccarini (Riccione), la Palestra Gymnsium (Riccione), la scuola Toti (Rimini), gli asili nidi di Cattolica.

Una storia particolare è quella di Edda Uguccioni (Montecchio).

La signora ha coinvolto amici ed istituzioni del Pesarese, tanto da riuscire a raccattare più tappi che in Romagna. Un fatto che dà il senso dell'impegno.

In tutto sono quasi 50 punti raccolta; è la stessa Gisella a prelevare e stoccare i preziosi sacchi nello scantinato della scuola papa Giovanni XIII. Afferma: “Devo ringraziare la sensibilità della preside Carla Alberta Corzani. Senza la sua disponibilità, sarebbe più difficile”. Tutto questo e altro ancora è la Signora dei Tappi.

- Fossero calciatori o tennisti, è come se a Misano arrivassero Ibrahimovic e Del Piero, o Nadal e Federer. Il ciclo di conferenze “Ritratti d'autore” sono tenute da intellettuali di livello assoluto che raccontano di pensatori del passato. Gli incontri si tengono presso il cinema-teatro Astra di Misano Adriatico, via d’Annunzio, 20 con inizio alle ore 21. Ingresso libero. Per maggiori informazioni: 0541.618424, www.biblioteca.misano.org. Il calendario.

2 marzo - Carlo Sini: “Capitale”.

9 marzo - Umberto Galimberti: “Simposio”.

16 marzo - Michele Mari: “Moby Dick”.

23 marzo - Marco Guzzi: “Rimbaud“.

30 marzo - Massimo Cacciari: “Antigone” 14 aprile - Quirino Principe:“Faust“

MISANO Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

32

Ne ha fatte una quindicina. L'ultima la Mv 350 di Agostini. Primo vagito lo scorso 24 febbraio

In un'annerita bottega da fabbro, capolavori mondiali - Se dai diamanti non nascono fiori, da un'annerita officina da fabbro nascono dei gioielli di tecnica e bellezza: repliche di moto che hanno fatto la storia degli appassionati e non solo.

Una decina di anni fa, a Santa Maria in Pietrafitta arriva un mega camper dalla Germania.

Scendono cinque persone. Chiedono informazioni di una “fabrik” dove si producono moto. La domanda lascia un po' interdetti. Fino a quando, uno dall'altra parte della strada urla verso Romeo: “Um sa che i circa ma te” (mi sa che ti stanno cercando).

Falli venire qua, è la risposta. Sbalorditi, ammirati, entusiasti, si trovano davanti un ge-

Marzo 2012

Una decina di anni fa, giungono a Santa Maria dei giornalisti tedeschi della Bild. Stanno cercando la “fabrik”. Quando vedono la bottega restano ammirati e senza parole GENIO ITALICO nio italico ed la più classica delle botteghe artigianali. Il genio italico si chiama Romeo Signorini. E' un misanese nato a Sant'Andrea in Casale.

La bottega invece era l'offi-

cina da fabbro agricolo del suocero, Giuseppe Marchini. Altro genio, a parere del genero.

La comitiva tedesca si trova davanti uno spazio rettangolare di una quarantina metri da preservare: annerito, ragnatele ovunque illuminate da tanti neon. La luce è fondamentale per i lavori da certosini. Al centro, per terra, una robusta pedana di ferro sempre rettangolare.

Sul perimetro una serie di semplici macchine utensili: l'antico incudine, un robusto trapano a colonna e il tornio. Per terra, in un abbandono voluto, decenni di avanzi di acciai speciali per i telai e alluminio di qualità per il motore e non solo.

Ricorda Romeo: “Mi fanno

La fucina

domande per due; alla fine andiamo al bar per il commiato.

Mi allungano 500mila lire per il disturbo. Non li volevo, ma hanno tanto insistito”.

I tedeschi scesero in Roma-

gna, perché avevano incontrato una delle moto replica di Signorini vendute ad un loro connazionale che la portava orgoglioso ai raduni.

Finora Romeo ha costruita

una quindicina di repliche. L'ultima creatura è la Mv Agusta 350 da corsa che il campionissimo Giacomo Agostini portò alla vittoria nei primi anni '70. Ha emesso il vagito (lo storico

OGNI LAVORO HA LA SUA PRODUZIONE CON IL SUO POSTO E LE SUE PERSONE. NOI PRODUCIAMO ALTO ARTIGIANATO, CHI ACQUISTA UNA CASA DEVE SAPERE ANCHE QUESTO

CATTOLICA (RN) - Tel. 0541.853648 Fax 0541.987830

- Cell. 335.5229965

33

Marzo 2012

MISANO

Romeo Signorini riproduce moto storiche con la precisione e la bellezza del dio Vulcano

Quel genio di Romeo Signorini

Il primo vagito

Il misanese ha la sua speciale officina a Santa Maria in Pietrafitta, nell'officina da fabbro agricolo del suocero, Giuseppe Marchini. Smise di studiare meccanica per povere ragioni economiche

vroom, vroom, vrooom del conte Agusta) lo scorso 24 febbraio, in un pomeriggio assolato e con tante margherite, quasi una magia a pensare alla tanta neve dei giorni precedenti. Ad assistere l'appassionato committente ed un manciata di amici non meno. Si è stappato uno dei migliori spumanti italiani, il “La Versa”.

Nell'officina, sui banchi da

lavoro: una grande moto progettata da Romeo Signorini insieme al nipote Enrico Renzi, giovane ingegnere meccanico ed una mini moto, regalo al nipote Mattia.

La meccanica, i motori, i telai sono una cosa naturale per la mente di Romeo Signorini.

Sono il suo sangue. Racconta: “Quando vengo qua mi passano tutti i mali”.

Coloro i quali lo conoscono affermano che Romeo è un grandissimo ingegnere mancato.

Nasce a Sant'Andrea in Casale (San Clemente). Da ragazzo si trasferisce a Misano. D'inverno studia meccanica; d'estate fa la

stagione in un'officina. “Purtroppo - ricorda Romeo - la mia famiglia non si poteva permettere gli studi. Lascio la scuola e vado a fare il saldatore per la Snam, metanodotti. Poi, faccio dei concorsi e divento poliziotto provinciale”.

A chi gli chiede quando si è accesa la sua lampadina, risponde: “Avevo poco più di 10 anni; non ne so le ragioni. Mi piace forse perché sono romagnolo.

Diciamo che da ragazzo modificavo tutti i motori miei e degli amici. Con ottimi risultati”.

Altri lavori, ma nel tempo libero la meccanica è la sua grande occupazione. Legge tutto

quello che gli capita sottomano.

Ha sempre avuto il pallino di far seguire al pensiero l'azione.

Adolescente, insieme a 3-4 amici, si costruiscono un prototipo di elicottero. Quando lo mettono in moto, salta tutto. E' un signor flop. Insomma, in lui c'è quello che Steve Jobs, il fondatore della Apple, ha chiamato fame e follia.

La prima replica generata dal giardino della sua mente risale all'88. Ha 39 anni. Costruisce la Benelli 350 da corsa degli anni '60. Da allora ne sono arrivate tante altre. Fino a 15. A chi gli chiede dove progetta, spiazza: “Ho tutto nella mia testa. Diciamo che ci impiego circa 15 giorni. Penso all'idea iniziale e su quella lavoro. Quando mi batte sempre quella, vengo in officina e inizio”.

Romeo Signorini delle sue moto acquista solo le gomme. E poco altro. Il resto è in grado di farselo da solo. Il cuore è il motore. Si fa la forma, usando tutto quello che gli capita a tiro: legno, resina. Il secondo passaggio, è una fusionaccia di alluminio di scarsa qualità. La salda, la stucca, la liscia. Da qui si passa alla fusione buona. L'altro scalino è la barenatura dei vari pezzi; cioè i fori di precisione assoluta per incardinare elementi come l'albero motore, il cambio.

Del telaio dice: “Che cosa vuoi che sia fare il telaio”.

Delle sue repliche, in schietto ed efficace italiano-romagnolo alla Camilleri: “Non ci vuole una massa a farle”.

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

INCONTRI CON LA NEVE

La si potrà ammirare nella vetrina della filiale misanese della Banca Popolare Valconca - Iniziata nell'aprile del 2011, primo rombo il 25 febbraio del 2012, la Mv Agusta 350 da competizione, la si potrà ammirare nelle vetrine della filiale di Misano della Banca Popolare Valconca.

Appartiene ad un misanese che ha una riservata passione per le due ruote (e non solo). L'ultimo gioiellino, si aggiunge a due Benelli (una 500 e una 250); una è made in Santa Maria in Pietrafitta.

La scheda tecnica della Mv Agusta 350 raffreddata ad aria.

Potenza: 70 cavalli (regime costante 16.400 giri) Velocità massima: 260 km/h Rapporto compressione: 12,1 Cambio: a 6 marce Frizione: a secco multidisco Accensione: a magnete Mercury anni '60, modificato al suo interno con accensione elettronica Telaio: cromo mobildemo Fusione motore: lega leggera in duralluminio con trattamento termico per dare elasticità

Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa

ta. Il 23 settembre Galle riceve la lettera e la stessa notte scopre, effettivamente, il nuovo corpo celeste, battezzato poi Nettuno da Le Verrier. I primi due satelliti di Nettuno, Tritone e Nereide, saranno scoperti nel 1846 e nel 1949 rispettivamente da Lassell e da Kuyper.

La Città ideale (particolare) attribuita al Laurana. Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

Le scoperte che hanno fatto crescere l'uomo 1846 - Il sax Il costruttore belga di strumenti musicali Adolphe Sax (1814-1894) ottiene il brevetto di un nuovo strumento a fiato da lui inventato cinque anni prima, e che prenderà il suo nome. Il sassofono è, insieme alla fisarmonica, il primo strumento musicale dell’era moderna che non ha predecessori e si basa su soluzioni acustiche e costruttive del tutto nuove, come avverrà in futuro per la chitarra elettrica e il sintetizzatore musicale (Moog).

1846 - La disinfezione Studente a Vienna, il medico ungherese Ignaz Semmelweis (1818-1865) annuncia di aver trovato la causa della febbre puerperale, che mieteva migliaia e migliaia di vite: i germi, trasportati dai medici che prima di visitare le puerpere eseguivano autopsie e poi non si lavavano le mani.

La sua ricetta per la disinfezione - acqua e sapone - è semplice e rivoluzionaria, ma viene osteggiata in tutti i modi dai superiori del medico che rifiutano il concetto di essere la causa diretta delle infezioni. A seguito della cortina di ostracismo nei suoi confronti, Semmelweis non riuscirà a vedere la sua idea messa in pratica; spetterà più tardi a Lister sviluppare questo concetto con il principio antisettico.

1846 - Nettuno La scoperta di Nettuno è il primo esempio nella storia di

un pianeta la cui esistenza viene predetta attraverso calcoli matematici e successivamente individuato con osservazioni.

L’astronomo francese Urbain Le Verrier (1811-1877) presenta un saggio nel quale predice l’esistenza di un pianeta oltre Urano sulla base delle anomalie riscontrate nell’orbita

di questo, in accordo alle leggi di Newton e di Keplero. Ottenuto uno scarso interesse in patria, il 18 settembre Le Verrier scrive al collega Johann Gottfried Galle (1812-1910) all’osservatorio di Berlino chiedendogli di orientare il telescopio nella zona di cielo da lui indicata per il nuovo piane-

1846 - Macchina per cucire Il modesto meccanico americano Elias Howe (18191867) deposita il principio della prima macchina per cucire.

Non è il primo ad aver inventato questo apparecchio, il cui prototipo si deve al sarto francese Barthlemey Thimmonier (1793-1859), che nel 1830 ha realizzato una macchina che sia pure in maniera rudimentale riesce a mettere una fila di punti in un tessuto. Howe perfeziona questo principio e scopre soprattutto che la cruna dell’ago meccanico va collocata vicino alla punta e non all’estremità opposta come negli aghi per cucire a mano.

Con questa e altre innovazioni brevetta la sua macchina. La macchina per cucire troverà la sua forma definitiva con Singer.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

35

Marzo 2012

MISANO

Figlio di Severino Tentoni. Ingegnere meccanico che ha trovato la strada in Spagna LA CULTURA

Biblioteca, Gresta a New York

Nicola, un misanese negli Usa PERSONE

Riccardo Gresta La copertina del libro

- Misano Adriatico a Filadelfia (libro richiesto dallo storico Michael Brody) e a New York (nella prestigiosa biblioteca Pierpont Morgan Library). Grazie allo storico di ceramiche istoriate Riccardo Gresta, uno studioso di livello assoluto; con alle spalle un grande maestro come Pietro Zampetti e numerose pubblicazioni, citate nelle bibliografie di una moltitudini di testi sulle ceramiche. Il lavoro finito sugli scaffali americani si intitola “Frammenti pesaresi istoriati dalle collezioni Bonali e Ugolini” (Editrice la Piazza, 2009). Porta la prefazione di Timothy Wilson, conservatore dell'arte occidentale dell'Ashmolean Museum di Oxford. Il valore di Gresta si vede anche dal fatto che la nenonata rivista d'arte fiorentina “Valori tattili” (coniazione del grande storico Berenson) lo ha chiamato per un contributo sul numero zero. Il misanese ha scritto un saggio su un frammento di una collezione di ceramica andata all'imperatore Filippo II di Spagna.

- Nicola Tentoni, 38 anni, ingegnere meccanico, è un altro dei tanti giovani in giro per il mondo a portare alta la misanesità. Lavora in Spagna da cinque anni. E' appena stato negli Usa a montare una fabbrica spagnola. Ga ragazzo ha giocato nel Real Misano (portiere). le altre sue passioni: musica (scriveva e cantava le sue canzoni nel gruppo Asilo Bliss), podismo.

Abita a Oviedo. Torna a casa a Natale e in agosto. Il babbo Severino è andato a trovarlo negli Usa. Ecco il suo racconto.

di Severino Tentoni* - Grazie Nicola, sono orgoglioso di te. Per la soddisfazione che mi hai dato invitandomi in America, precisamente a Phoenix (Arizona), dove la tua ditta spagnola ti aveva mandato per sovrintendere al montaggio dello stabilimento dove si pro-

Nicola Tentoni

ducono specchi solari per la produzione di energia elettrica; l'azienda si chiama Rio Glass.

Ricordo di quando andavi alle elementari, poi alle superiori, per diventare perito tecnico.

Infine, all'Università, a Bologna, dove hai conseguito la laurea di ingegneria meccanica a pieni voti; con soddisfazione tua,

ma anche nostra. Così sei partito per il mondo del lavoro. Con l'Erasmus in Spagna (a Gijon), hai imparato la lingua ed è stato più facile con questa ditta iberica, prima in Italia e poi in Spagna.

Quello che hai raggiunto è il risultato dei sacrifici, della volontà e dell'esperienza.

Grazie Nicola. Mi hai fatto

visitare la fabbrica dove avevi montato tutta la catena produttiva, lavorando anche la domenica, insieme alla maestranze spagnole e americane (dallo scorso ottobre è in piena produzione).

Vorrei che ogni genitore provasse le stesse soddisfazioni mie, in altri ambiti e in altri contesti.

Lo scorso 24 ottobre, è stata inaugurata la fabbrica; erano presenti le maggiori autorità dell'Arizona, ad iniziare dalla governatrice Jan Brewer. Tanti i giovani italiani che si sono trasferiti in ogni parte del mondo in cerca di opportunità; in Italia è sempre più difficile e impervio trovare un lavoro qualificante. Nicola ha un carattere disponibile ed affabile.

Credo che anche l'Italia debba pensare all'energia rinnovabile della Rio Glass. *Babbo di Nicola P.S.: Tra pochi mesi va ad avviare un altro stabilimento in Sud Africa

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

37

Marzo 2012

CATTOLICA

Luca Galimberti punta alle Paraolimpiadi di Londra di quest'anno

Luca,unguerrieroconlaforzadisognare Straordinaria serata di beneficenza “Spero che la mia condizione di vita si mantenga tale e confido nella ricerca affinchè si trovi una cura per le mie patologie. Poi a livello personale vorrei laurearmi in scienze motorie e continuare a gareggiare”

Luca Galimberti

LO SPORT

di Veronica Lisottti - “Mi sento come un tappo di sughero che galleggia in un mare infinito / un tappo di sughero, che rimane sempre a galla / Ogni giorno sfido me stesso per rimettermi in gioco/ ogni giorno cerco di aggrapparmi a quel tappo di sughero e sono certo che non affonderà mai, perché la nostra forza è la nostra mente” (Tratto dal libro di Luca Galimberti).

Luca Galimberti, 38 anni, milanese, a Cattolica da qualche anno, combatte ogni giorno contro due malattie ingravescenti. I suoi nemici si chiamano Adrenoleucodistrofia (nella forma adulta), una malattia neurologica demielinizzante e Morbo di Addison, una patologia che genera un’insufficenza corticosurrenale cronica. Nel 2008 iniziano le prime avvisaglie e nel 2009 Luca ha un principio di paralisi, ma non si perde d’animo e inizia a fare dello sport il suo lavoro. Da atleta quale è sempre stato, entra a far parte della Federazione Italiana Canoa-KayakParacanoa, e della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, diventa testimonial sportivo del Progetto Mielina e del Team Italia Sanline. Oggi Luca pratica canoa olimpica (velocità), slalom, discesa fluviale ed è Campione Italiano Paracanoa Slalom. Allenamenti quotidiani con personal

coach e individuali gli permettono di affrontare le fasi agonistiche, fondamentali per continuare il suo percorso di correzione. “Il fattore psicologico è fondamentale - racconta Daniele. - Sono riuscito a raggiungere uno stato di grazia nello sport e nella vita attraverso il quale riesco a modificare alcuni comportamenti negativi per trarre il massimo beneficio.

Questo processo introspettivo mi aiuta a dare il massimo nelle gare e a comprendere meglio gli altri, sono riuscito a sbloccarmi e anche se sono consapevole che la mia condizione fisica varia col tempo finchè manterrò questa forza e lucidità

rimango ottimista”.

Lo slogan di Luca è di vivere ogni giorno sul principio dell’adattabilità, adattando cioè la sua situazione-condizione a ciò che ha dentro di sè.

“Si tratta di vivere - continua Luca - giorno per giorno. Così riesco a promettermi tante cose come sognare i cinque cerchi. Il grande traguardo sarebbe quello di partecipare alle Paralimpiadi di Londra 2012, nella disciplina del nuoto, e alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, nella disciplina della canoa olimpica.

E’ un cammino faticoso in cui devo fare i conti con la malattia e con tanti sacrifici. Ogni giorno

mi aggrappo al filo della speranza, quella costante spinta che permette ad ognuno di noi di credere, perché siamo noi i primi fari proiettori della nostra immagine e coinvogliando sogni e obbiettivi riusciamo a rimanere dentro i binari cosa che per me è fondamentale”. Una forza, quella di Luca, generata da principi, da fondamenta su cui ogni giorno costruisce la propria struttura. In questo percorso un ruolo importante lo ricopre e continua a ricoprirlo suo figlio Lorenzo di sette anni, il suo propulsore mentale che gli fornisce energia a distanza e l'amico campione del mondo di canoa slalom Daniele Molmenti. “Voglio ringraziare - dice Luca - tutti coloro che mi sostengono verso il mio sogno chiamato Olimpiade, ma in particolar modo Daniele e il Team Sandline Italia”.

“Il mio sogno chiamato Olimpiade. Non sono fatto per stare su una sedia a rotelle” è il titolo delsuo libro, edito da “Progetto Mielina” e @uxilia-onlus, i cui ricavi verranno devoluti alla ricerca finanziata dal “Comitato Italiano Progetto Mielina Onlus”.

Afferma: “Quest’opera nasce con l’idea di dimostrare a me stesso i valori in cui credo e come sorta di patrimonio per il prossimo. La condivisione di informazioni è fondamentale, ognuno di noi deve lasciare un messaggio concreto agli altri e nel mio caso anche a mio figlio che condivide parte delle mie sofferenze”.

Tra i propositi per il futuro Luca sottolinea: “Spero che la mia condizione di vita si mantenga tale e confido nella ricerca affinchè si trovi una cura per le mie patologie. Poi a livello personale vorrei laurearmi in scienze motorie e continuare a gareggiare finchè il mio corpo e la mia mente me lo permetteranno. Vorrei diventare tecnico di canoa e istruttore di nuoto per poter dare il mio contributo, nella speranza che il mio messaggio arrivi il mio lontano possibile”.

Per saperne di più. Siti web: www.progettomielina.it , www.oltrelosport.com.

per lo Zimbabwe

- Serata straordinaria di spettacolo per beneficenza al teatro della Regina il 7 marzo.

La compagnia “Il palco degli sgranati” ha presentato il musical “Il caffè dei sogni”, ideazione e soggetto Sondra Fantini e Angela Pirani; maestro del coro Rocco Gerboni; coreografie Luana Gerboni e Raffaella Leonardi; scene e costumi Cristina Ballarini; aiuto scenografo Matteo Battarra; tecnico del suono Luca Valente.

La storia portata sul palco.

In una piazzetta cittadina, ogni giorno e ognuno alla stessa ora, i personaggi de "Il Caffè dei Sogni" fanno sfilare la propria vita condividendo, in un continuo e involontariamente comico scambio di battute, le ambizioni che li animano. Sono i protagonisti di storie tra realtà e finzione, tra il perdersi e il ritrovarsi, che costituiscono la tessitura drammaturgica. La bellezza della commedia è di sapere condensare gli spazi allegri con le diverse trasfigurazioni dei sogni dei protagonisti. Si evoca un “dietro le quinte” che scopre l´amore, la vita e il vissuto dei personaggi con ironia e leggerezza.

La formidabile squadra degli "sgranati" abbina la passione per il teatro e la voglia di divertirsi e di divertire. E' stata fondata da Sondra Fantini, Angela Pirani e Cristina Ballarini, dà linfa a uno spettacolo intenso e pieno di colpi di

scena. I dialoghi brillanti creano momenti di pura allegria in un gioco frizzante che emoziona, alternando continuamente la recitazione, il canto e il ballo in una commedia musicale di indubbio coinvolgimento.

Personaggi ed interpreti in ordine di apparizione: Favolosa (Mara Gaudenzi), Cupido (Alessandro Magi), Barboni (Raffaella Leonardi, Mara Gaudenzi), Luisa (Antonietta Ugliola), Romeo (Luigi Andreani), Avv. Caccopardo (Massimo Gennari), Miriam (Sondra Fantini), Sabrina (Rosy Cattaneo), Gabriella (Angela Pirani), Pinuccia (Alessandra Urbinati), Mirko (Luca Galvani), Gianni (Giovanni Gaudenzi), Rocco (Paolo Foschieri), Donna Rachele (Maria Cristina Carlotti), Adriana (Tiziana Baldassari), Cupidi (Gabriele Bordoni), Gaetano (Ivan Pecci, Luca Sapucci).

Il progetto è stato realizzato grazie al patrocinio del Comune di Cattolica e al prezioso sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Gradara, con la collaborazione dell´associazione culturale Orizzonte o.n.l.us.

Il ricavato è stato devoluto a favore di: Orfanatrofio Mariele in Zimbabwe - progetto scuola Ist. Maestre Pie dell´Addolorata - e Città solidale, a sostegno dei minori di famiglie in difficoltà residenti a Cattolica.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

CATTOLICA

Marzo 2012

38

Nato a Rimini, da tanti anni vive a Cattolica

Tampieri, artista solitario SGUARDI D'ARTISTA

Srefano Tampieri

Si è accostato alla pittura sin dagli anni ’70 come suo principale strumento espressivo, facendo ricorso a diverse tecniche pittoriche, tra cui la tecnica ad olio, di cui si è avvalso negli ultimi anni per raggiungere particolari esiti cromatici e luministici soprattutto nei ritratti di Annamaria Bernucci*

- Quando gli si chiede della sua attività d’artista, Stefano Tampieri si illumina. Mostra di appassionarsi calorosamente alla ‘sua’ materia. Soprattutto non intende separare quella che è la propria dimensione esistenziale dalla esperienza artistica. Sin da giovane – racconta - ha stretto un legame fortissimo con la pittura: è il suo terreno di libertà, con cui ha creato una zona franca, uno spazio interiore, inventando una dimensione visiva e mentale.

Una via di fuga potente e ‘immaginifica’. Il suo nome è comparso con parsimonia sulla scena pubblica dell’arte, una sua scelta, una cautela che lo porta a lavorare riservatamente, con saltuarie (se non rare) incursioni nel circuito delle gallerie e delle esposizioni.

Stefano Tampieri è nato a Rimini nel 1958 ma risiede oramai da tantissimi anni a Cattolica. Fonico ed esperto di illuminotecnica lavora col gruppo teatrale Fratelli di ta-

glia, ma con regolarità, costanza e tanta concentrazione si rifugia nel suo studio a S.Giovanni in Marignano dove dipinge.

Si è accostato alla pittura sin dagli anni ’70 come suo principale strumento espressivo, facendo ricorso a diverse tecniche pittoriche, tra cui la tecnica ad olio, di cui si è avvalso negli ultimi anni per raggiungere particolari esiti cromatici e luministici soprattutto nei ritratti. La meticolosità con cui si approccia alla preparazione dei pigmenti e le procedure sono dettate dalla conoscenza delle antiche tecniche, come quella fiamminga.

I suoi primi lavori, quelli che hanno visto la sua partecipazione al Trevi Flash Art Museum (1997-99), erano impostati invece su monocromie dominanti, su composizioni scenografico-prospettiche visionarie e fortemente teatrali. Pesava un’aria di sospensione e mistero: gli occhi dell’ar-

tista scrutavano negli interstizi della vita, alla scoperta di una tensione drammatica con una sottile componente noir tale da creare un clima di sospensione e una certa aria metafisica.

Racconta Tampieri che ci sono state per lui letture illuminanti, come J. L. Godard. Lo cita: “Per fare un’immagine ce ne vogliono due”. La citazione svela l’ambiguità del vedere, la capacità di leggere al di sotto della superficie. Per un po’ la sua pittura si è nutrita di cinema e fotografia, vale a dire si è affinata con i due referenti linguistici forti dei nostri tem-

pi contemporanei, per quanto oggi dominati anche da altri linguaggi tecnologici e divorati da un’allertante cultura postmoderna.

Parla della svolta dell’ultimo decennio a partire dal 2003 che lo porta a mettere in scena nuovi protagonisti, volti di donne, bambini, con una meticolosità documentaristica inedita conferendo a queste ‘facce’ una nuova forza icastica che contorce e fa vibrare i soggetti ritrattati, li estrae dal fondo e “svela l’anima”.

Un occasione di sperimentazione, richtiana nella memo-

ria. L’influenza della pittura tedesca neo-espressionista che ha caratterizzato la pittura europea degli anni ’90 si fa sentire, è penetrata, come quella antecedente, quella della grande stagione di Egon Schiele e di Lucien Freud.

Silenziosi e trasfigurati, i volti di Tampieri parlano con una violenza insospettata. Non ci si aspetterebbe tanta asprezza. Tampieri li vede così. Colpisce l’umanità che si mette in posa nel suo studio con impietosa veemenza, data dai colori forti, lucidi, dai contorni netti.

Anche quando è l’infanzia che

compare non è compiacente l’approccio di Tampieri. L’ultima serie è intitolata Orfani.

Come ferite gli occhi, quasi sempre chiusi o assenti nello sguardo, i corpi come scolpiti su sfondi assorbenti, assoluti, vuoti.

Altri artisti dell’ultima generazione si sono approcciati al genere-ritratto: ad esempio Roberta Savelli, la quale enfatizza maggiormente un’attenzione psicologica negli effigiati o Federico Guida i cui ritratti sono spesso baricentro di un dramma. Ma i volti di Tampieri della sua ultima produzione possiedono altre qualità, sono ‘tagliati’ su sfondi da dove emerge una diversa tensione che insegue le linee del disegno, e – come lui stesso scrive - “vogliono restituire i personaggi all’interno di un racconto senza trama”.

In questa ricerca di verità Stefano Tampieri lascia che il ritrattato agisca da solo, appaia semplicemente per quello che è, denudato, forte della verità della sua fisionomia e del tentativo dell’artista di un affondo psicologico. Forse, implicitamente, anche una maniera per scavare in se stesso. *Direttrice della Galleria comunale S. Croce di Cattolica

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

39

Marzo 2012

CATTOLICA

Adriana Iannilli, 96 anni, plurilaureata, ha scelto Cattolica

Cittadina onoraria IL PERSONAGGIO

Cattolica

S. Giovanni M.

Soluzioni per l'Ufficio - Libri tecnici Regalistica - Penne di prestigio CATTOLICA - Via XXIV Maggio 7 Tel. 0541 - 967829 Fax 962386 e-mail: cartolibreriabinda@libero.it

Palazzate

Cittadinanza conferita con Consiglio comunale straordinario l'8 Marzo.

Data simbolica per onorare i numerosi studi e ricerche che la Iannilli ha condotto sulla condizione femminile

di Cecco

La sentenza (1) - Leggiamo: “Il tribunale respinge il ricorso: nessuna incompatibilità per il sindaco Piero Cecchini.

Escluso il conflitto di interessi diretto o indiretto - Maurizio Carli (Pdl): ‘E' stata una sentenza politica e punitiva’”. Ciò, in ha gnint da imparè dal Berlusca. Va pu là...

La sentenza (2) - Leggiamo: “La maggioranza al contrattacco dei consiglieri promotori del ricorso contro il sindaco: ‘Lorenzi e Cecchini è l'ora delle dimissioni, la vostra battaglia è finita’”.

Come a dire: ‘Adès andè a reclamè mal bènch dla sèmia’...

La sentenza (3) - Leggiamo: “Fabio Lorenzi (Pdl) e Marco Cecchini (Lega) non si dimettono da consiglieri comunali”.

Al basta isé, j'ha già vù la su bèla galéna...

Il miracolo - Leggiamo: “Comune e categorie economiche uniti: ‘Niente tassa di soggiorno’ - Contributo da 700mila euro dai privati, di cui 400mila dagli albergatori”. L'è un mirècle! I n'ha più li sacocie a garagòl...

di Wilma Galluzzi

- Adriana Iannilli, romana de’ Roma, ha scelto di abitare a Cattolica. Perché la nostra città ha un clima ideale per lei che, consigliata dal suo otorinolaringoiatra, doveva abitare il più possibile al mare.

Cattolica perché, pur essendo sulla costa, è vicina alla sua amata Urbino, sede dell’Università, sua seconda casa, dove ha conseguito le lauree in Giurisprudenza e Consulenza del Lavoro.

Ma ha scelto di abitare a Cattolica anche perché ha simpatia, ricambiatissima, per i cattolichini e la città è pure vicina a S. Marino dove Adriana ha frequentato, anche lì regolarmente, le lezioni universitarie per conseguire nell’ottobre scorso il Master in Criminologia e Psichiatria forense con tesi sullo Stalking, relatore il Prof. Salvatore Luberto.

Anche nella prima tesi di Giurisprudenza Adriana aveva esplorato il campo sociale della geografia femminile del dolore con una ricerca su ‘La violenza contro le donne’, relatore il Prof. Alessandro Bondi, attuale vicesindaco di Cattolica.

Lo studio però sulla condizione femminile era iniziata con la tesi di ricerca ‘Il lungo cammino verso la parità’, per la laurea magistrale in Scienze Politiche presso l’Università della Tuscia a Viterbo. L’argomento scelto per la tesi di Master in Criminologia, suggerito dal Prof. Bondi, doveva andare a concludere una trilogia di studi precedenti sulla donna.

L’ambito giuridico è senz’altro quello preferito tra i tanti settori di studio affrontati da Adriana, tanto è vero che “la ragazza” sta attualmente frequentando all’Università di Urbino la scuola forense per diventare magistrato e sta facendo praticantato presso uno studio legale per poi sostenere l’esame di stato da avvocato.

Davvero infaticabile Adriana, sempre in movimen-

Cartolibreria Binda

Adriana Iannilli il 22 giugno scorso fresca di una nuova laurea con il prof. Alessandro Bondi

to e impegnatissima.

Abita all’Hotel Kursaal di Cattolica, ma spesso si reca a Roma, in treno, per seguire l’attività di alcuni studi commerciali di consulenza lavoro che prima gestiva insieme al marito Ugo, scomparso nel 2003, e che ora sono condotti da alcuni nipoti.

La coppia ha vissuto 60 anni insieme, nell’amore e nel lavoro. Figli non ne ha avuti e una volta rimasta sola, Adriana ha deciso di rimettersi a studiare, cosa che le era sempre piaciuta.

Aveva già una laurea in Scienze commerciali e una in Lingue orientali, ma dopo una

cinquantina d’anni, considerando lei il sapere come il vero alimento della mente, ha deciso di rimettersi a studiare, risoluta più che mai a non… digiunare.

Nel 2008 viene premiata dal Centro Studi sull'invecchiamento Alvise Cornaro, per la sua vitalità culturale e fisica.

Ogni anno viene invitata a Cortina come testimonial.

Nel novembre scorso, durante le Giornate internazionali del Centro Pio Manzù (tema: Il XXI Secolo del femminile) è stata premiata dall'ex ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna. Adriana Iannilli ha contraccambiato regalando al

ministro le sue tre tesi di laurea sulla condizione femminile.

Riguardo all’alimentazione fisica invece, Adriana, 43 chili distribuiti con giudizio, non mangia pasta, né carne né pesce. Fa eccezione per i quadrettini in brodo con i piselli, il baccalà, la seppia con i piselli e la salsiccia.

Predilige legumi e zuppe di verdure. Ama camminare, ballare e cantare. Il suo colore preferito è il turchese. Ma soprattutto, è allegra e piena di grinta, sa guardare con fiducia il futuro e fa continui ed entusiasmanti progetti.

Dimenticavo: “la ragazza”, ha solo 96 anni. Portati da Dio...

Pescatori - Leggiamo: “Bloccati dalla neve i pescatori hanno perso oltre 500mila euro. Ma contribuiranno ugualmente con circa 10mila euro per lo sviluppo del turismo”. I marinèr j'è bon cume i sarduncin scotadéda sla pièda...

Generosità - Leggiamo: “Gli albergatori si mobilitano per battere la crisi: ‘Paghiamo noi il treno ai turisti’”. Adèss j'è dvént fin trop generos...

Strade ko - Leggiamo: “Strade ko per la neve, i soldi non bastano”. L'è che li bùsie l'in s'po impinì si dèbte...

Autovelox - Leggiamo: “Niente aumenti sulle strisce blu, ma arrivano gli autovelox su molte strade”. Isé dop s'it fa la fotografia an t'po gnènca lamentèt...

Biblioteca - Leggiamo: “Ai comuni limitrofi che usufruiscono del servizio la biblioteca di Cattolica ora batte cassa”. An pèr che i s'amaza per paghè, in fièda gnénca pal cul...

Banca del tempo - Leggiamo: “A Cattolica arriva la Banca del tempo. Insieme comitato di quartiere Macanno e amministrazione comunale. Non amministra soldi, ma relazioni di amicizia e di solidarietà”. I baòch j'è cume i dulùr, chi j'ha i si tén...

Diaspora - Leggiamo: “Annalisa Zagaria, l'ultima dei ‘tamantiani’, ha mollato il Pd”. Chi inlivurìd, chi delus, chi u s'è rot.. a la fin i se sciolt come la nev mal sol...

Falsi poveri - Leggiamo: “Automobili e telefonini di lusso: è caccia aperta ai falsi poveri che vivono nelle case popolari”. Un s'pò fè un pchè cl'ava grèzia...

Scivolate - Leggiamo: “Cittadinanza onoraria alla plurilaureata di 96 anni che da tempo ha deciso di vivere a Cattolica: il leghista Marco Cecchini dice no. Motivo: ‘Non regalerò una campagna elettorale a una settimana dal processo contro il sindaco”. La campèna la sona cioch. Caz!...

Predatori - Leggiamo: “Ritrovato mostro preistorico di 90 milioni di anni fa: un predatore lungo dieci metri”. Quasi cume 78 evasur fischèl ad og. Os-cia!...

Imu - Leggiamo: “Maestre Pie, il Comune: controlleremo se devono pagare l'Imu (ex Ici)”. Stavolta al vén giù tut i santésme...

Filastrocca - Una lettrice mi ha inviato questa filastrocca: “Cecco bilecco / monta sullo stecco / lo stecco si rompe / e Cecco va sul ponte; / il ponte rovina / e Cecco va in farina; / la farina si staccia / e Cecco si sculaccia!”. A ho da stè tranquél?...

Cattolica - Via Risorgimento 17 - Tel. 0541 - 833253

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

41 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Marzo 2012

Cartolibreria Binda

CATTOLICA

Cattolica

‘Angiulinac’grande sardelliero

Soluzioni per l'Ufficio - Libri tecnici Regalistica - Penne di prestigio CATTOLICA - Via XXIV Maggio 7 Tel. 0541 - 967829 Fax 962386 e-mail: cartolibreriabinda@libero.it

TEATRO DELLA REGINA

IL PERSONAGGIO

Cartellone di marzo

Angelo Paolucci “Angiulinac”, una tempra di autentico marinaio. Un'esistenza dedicata interamente al lavoro e alla famiglia

- 10 ore 21,15: “E po un titol al truvem” (dialettale) di Agostino Vincenzi. Associazione teatrale ‘Le Ombre’.

- 13-14 ore 21,15: “Il malato immaginario” (prosa) - di Molière. Regia Marco Bernardi.

Con Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni. Teatro Stabile di Bolzano.

- 24 ore 21,15: “Il Tabarro e Cavalleria Rusticana” (opera lirica) - di Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. Regia di

di Sebastiano Mascilongo

- Angelo Paolucci “Angiulinac”, un valente pescatore di straordinario talento. Prestigioso sardelliero capace di individuare una battuta di pesce turchino non con l’ausilio dei moderni strumenti informatici, ma con il miracoloso intuito delle sue rare capacità personali.

Questa tempra di autentico marinaio, con un’esistenza dedicata interamente al lavoro e alla famiglia, racchiude in sé un colorito mistico, e diviene gradualmente allusiva di una scelta di vita difficile, di sacrifici e di privazioni che soltanto le persone semplici sanno degnamente operare e insegnare, con una filosofia dalla verità profonda come il palpito di un sospiro segreto.

A giudizio dei superficiali poteva sembrare privo di quei

S. Giovanni M.

Paolo Bonacelli

Beppe de Tomasi e Renato Bonajuto. Direttore Andrea Dindo. Con Simona Baldolini, Alessandro Moccia, Fabio Valenti. Praeludium Associazione Musicale.

- 31 ore 21,15: “Stasera non escort” (comico) - Con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni. Terry Chegia, Due Punti.

Informazioni: Tel. 0541-966634. teatro@cattolica.net

Ci sono curve e curve...

Angelo Paolucci “Angiulinac” (22/7/1911 - 8/3/1990)

tratti gentili, che passano molto spesso per l’eufemismo della bontà; ma la vera bontà consiste nel coraggio di essere severi con tutti come con se stessi, nel fare il proprio dovere anche a costo di sembrare cattivi.

Poteva mostrarsi burbero per il dominio della volontà che impedisce di vendere la ragione al sentimento.

Ci sono uomini che piangono e ve ne sono altri che arrivano alla fine della loro vita con il cuore gonfio di tristezze contenute.

Tutto questo significa potenza dell’animo e tu, Carmela, assieme alle tue figlie Emanuela e Giuliana siate fiere di presentarlo così, nell’amore inconcusso di un perenne ricordo.

- Ci sono curve e curve...

Giovani automobilisti: attenti alle curve...

Sì, le strade italiane: autostrade, statali, provinciali, raccordi, bretelle... sono lì ad aumentare i rischi. Si vedano le semi-curve, oppure le curve molto strette con l'aggiunta di un manto stradale piuttosto trascurato. E' tutto vero.

Mi rivolgo a voi giovani: perché spesso le uscite di strada avvengono in pieno rettilineo? Forse per una certa distrazione, magari ritrovarsi un po' frastornati dopo una serata passata in discoteca, oppure il “mischiare” la guida con la sigaretta e il telefonino.

CONSIGLIO AI GIOVANI

Segnale di pericolo

Giovani, volete un consiglio disinteressato? Quando tornate a casa e vi sentite un po' stanchi, e se poi avete la ragazza a bordo, fermatevi in una piazzola. Non imitate Schumacher, voi non avete bisogno di notorietà. Potrebbe avere conseguenze personali indesiderate.

Tranquilli, lì sulla piazzola nel calduccio della macchina e accanto alla vostra bella, vedrete certe curve ben più allettanti, ma soprattutto non pericolose.

Ragazzi, aprite gli occhi e la mente e vivrete felici. Ci siamo capiti? Ciao.

Rambo

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

CATTOLICA

43

Marzo 2012

CATTOLICA

CATTOLICA

Aperitivo letterario, l'incontro con Stefania Maestri e Pasquale D'Alessio Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017

Coraggio e rabbia per la vita

Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017

CULTURA

Il coraggio di essere, romanzo d’esordio di Stefania Maestri, è la storia di una famiglia di Cattolica, le cui vicende si intrecciano a quelle di una bambina bosniaca orfana della guerra della ex Jugoslavia - Mediha - che viene adottata.

Pasquale D’Alessio, Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, ha presentato - tra le altre - alcune letture tratte da Occhi scritti, una orazione civile dedicata all’inviata del Tg3 Ilaria Alpi e d al cineoperatore Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 Stefania Maestri e Pasquale D'Alessio di Patrizia Mascarucci - 17 dicembre 2011: quarto ed ultimo appuntamento di Aperitivo letterario presso il Centro Culturale Polivalente. Per il progetto Promozione alla lettura si sono confrontati Stefania Maestri e Pasquale D’Alessio.

Pasquale D’Alessio, Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, ha presentato - tra le altre - alcune letture tratte da Occhi scritti, una orazione civile dedicata all’inviata del Tg3 Ilaria Alpi e d al cineoperatore Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994.

L’obiettivo è cercare di lavare le coscienze di questo nostro Paese dove ci sono ancora tanti silenzi. Il silenzio su Ustica, per esempio, attende, come altri, di sfondare mura e complotti, di trovare giustizia.

“Perché non escono i soldati, i carabinieri?/ Cosa diranno domani?/ Come ci hanno ammazzato?/ Chi ci sta ammazzando?/ Perché”.

E ancora: “Ho spalle curve/ E tempo, cuore, come ha cuore questo

tramonto/ […] Difficile sopportare il peso/ Io cerco solo la verità/ Voglio la verità/ Non c’è verità nelle stanze del potere/ Non c’è verità nel mio ideale?”

Con forza D’Alessio trascina il pubblico in una lirica di protesta, di rabbia per la verità negata e per i tanti misteri irrisolti della nostra Italia mortificata dai depistaggi, dove la Giustizia sembra essere un miraggio.

Commuove il pubblico e si commuove, mostrando il suo animo partenopeo coniugato con quello romagnolo che hanno in comune l’intraprendenza e la generosità.

Grida il poeta, piange il cittadino, inconsolabili per le verità violate, per le vite innocenti straziate, per una giustizia che non trova pace.

Ma ancora di più vibra il dolore per quella verità negata che toglie dignità alla morte di Ilaria - di anni trenta - e Miran - di anni quarantacinque-, come alla morte di tutti gli innocenti torturati e stra-

Pasquale D’Alessio, Settembre, Raffaelli Editore, Rimini, 2009. Giocatori di bocce, id., 2010. Odore d’Italia, id., 2011. Occhi scritti, id., 2011, prefazione di Concita De Gregorio.

Stefania Maestri, Il coraggio di essere, Raffaelli Editore, Rimini, 2011. ziati di cui non si saprà mai più nulla.

La menzogna di Stato che lascia credere che i due giornalisti fossero andati in vacanza indigna quanto le verità nascoste, mascherate da aiuti di Stato, menzogne che offendono e snaturano l’impegno di vita dei due giornalisti. Ma offendono anche coloro che eticamente hanno dedicato e dedicano la loro vita all’impegno civico e civile, a coloro che provano ad essere uomini, per dirla con Eugenio Montale.

Una lirica - quella di D’Alessio - determinata a far sì che mai cali il sipario sulle verità nascoste e sulle morti inutili, perché mai si possa

dimenticare, perché ricordando si dia dignità a quell’uomo descritto dice l’autore - da Primo Levi, l’uomo che deve essere salvato, mai abbandonato!

Il coraggio di essere, romanzo d’esordio di Stefania Maestri, è la storia di una famiglia di Cattolica, le cui vicende si intrecciano a quelle di una bambina bosniaca orfana della guerra della ex Jugoslavia Mediha - che viene adottata.

Il punto di partenza del libro è un fatto realmente accaduto nel ’93: tre ragazzi partirono per portare aiuti in Bosnia e questo fatto fece riflettere l’autrice sulle motivazioni di quella scelta che comportava un certo rischio e l’abbandono di

una vita spensierata. Là trovarono la morte.

La domanda che arrovella l’autrice negli anni verte sulle motivazioni di quella scelta.

La risposta che Stefania dà è nel titolo del libro: il coraggio di essere è la molla della vita. La foto della copertina del libro fornisce l’altra chiave di lettura: le cariatidi della fontana di Cattolica, con la loro leggerezza ed eleganza sorreggono e condividono un peso che portano con il sorriso sulle labbra.

Questa inaspettata lettura di un monumento indica il modo con cui tutti dovremmo affrontare i dolori e le tappe della nostra vita: condivisione, coraggio e amore per la vita.

I contrasti generazionali, le difficoltà della vita quotidiana come la dura realtà di chi vive in guerra non ci devono sconfiggere, occorre affrontare il presente con coraggio per trovare nel futuro la luce al di là del tunnel: il futuro influenza il presente tanto quanto il passato – dice citando Nietzsche.

CATTOLICA

Marzo 2012

44

Sopratutto negli ultimi anni di vita.

Prima politico e poi la scelta talare

Dossetti, il vecchio prete in difesa della Costituzione di Silvio Di Giovanni - Ho aperto il mensile “la Piazza” di febbraio ed ho rivisto, con piacere, la foto dell’esimia persona che è stato don Giuseppe Dossetti.

Mi complimento con l’autore dell’articolo, il teologo Rosario Giué, per la giusta puntualizzazione che un uomo di fede sa trarre su di un personaggio così degno di essere ricordato. Mi permetto, da non credente, di rinverdire il piacevole ricordo che ho di un uomo come Giuseppe Dossetti.

Fu senza ombra di dubbio una persona di altissimi riferimenti umani, sociali e politici.

Era nato a Genova nel 1913 e fu partigiano dal 1944 al 1945 partecipando attivamente alla resistenza nell’Appennino reggiano, rappresentante del partito democratico-cristiano, poi presidente del C.L.N. di Reggio-Emilia, convinto antifascista, fondatore della pregevole rivista “Cronache Sociali” nel 1947.

Uomo dalla feconda capacità di politico e giurista dalla intelligenza e preveggenza non comuni, membro di quelle tante e dialoganti sottocommissioni dei 75 componenti nel 1947 che, con la forza delle idee e della parola, scrissero la Carta Costituzionale della nostra nascente Repubblica Italiana.

Seduti uno di fronte all’altro con Togliatti, di vent’anni più adulto di lui, che lo considerava con profonda stima, (come ha anche ricordato il Cardinale Ersilio Tonini in un suo intervento di alcuni anni fa); soprattutto durante i lavori della prima sottocommissione che elaborò l’art.

7, dal cui confronto nacque la positiva soluzione che fece uscire l’Assemblea dalle acque perigliose dello scontro frontale; così mi pare di vederli ed udirli, tanto è intenso l’emozionante ricordo di quei lavori parlamentari.

Il Prof. Giuseppe Dossetti, docente e profondo conoscitore del diritto, nutrì la speranza che la nascente Repubblica potesse vivere di quelle sublimi tensioni ideali che erano il parto della Resistenza germinata nel cuore e nella mente di tanti italiani; (come ad esempio Don Lorenzo Milani) che aveva riscattato il nostro onore di fronte al mondo con la lotta contro il nazismo e l’insorto fascismo fantoccio nostrano di Salò.

Uomo di profonde convinzioni di giustizia sociale, assertore della povertà evangelica, collocato a sinistra del suo partito che non esitò a rinunciare, così come rinunciò nel 1951 - 52, alle alte cariche politiche che aveva ed allo stesso mandato parlamentare, quando si avvide dell’impotenza della sua azione politica in seno al suo partito e sentì crollare, nel conservatorismo del suo stesso partito, che aveva abbandonato la lotta organica contro la disoccupazione e la miseria, quelle aspettative del popolo degli ultimi “quelle attese della povera gente” come ebbe a scrivere Giorgio La Pira su “Cronache

Sociali” all’indomani dell’eccidio di Modena del 9 gennaio 1950.

Eccidio che lo vedrà svolgere personalmente una sua inchiesta su questi fatti di Modena in cui la polizia uccise sei operai; il cui risultato lo porterà ad un angoscioso momento di tale evoluzione che gli mostrerà, tutto per intero, l’equivoco del partito politico “unico” dei cattolici, che a lui si era ormai rivelato in tutta la sua gravità.

Per Dossetti il “partito politico”, non è da intendersi come macchina per la gestione del potere, ma come uno strumento di aggregazione e di scelta della classe dirigente. In quest’ottica fu affascinato dal modello e dall’esperienza del P.C.I. di Palmiro Togliatti che, nelle cosiddette “regioni rosse” aveva saputo mescolare ed unificare i movimenti sociali della base con la ricerca, la selezione e la formazione di una classe dirigente di alto profilo in grado di far si che il P.C.I. stesso, in tali zone del Paese, fosse identificabile con la “società”: era proprio in virtù di tale situazione che il P.C.I. riusciva ad avere e mantenere l’egemonia in tali realtà geopolitiche.

Il suo conseguente distacco dalla politica prima, poi la sfortunata candidatura municipale bolognese del 1956, quale risultato di un atto di obbedienza, lo porterà a dar vita alla Comunità Piccola Famiglia dell’Annunziata ed a collaborare con l’Arcivescovo di Bologna Cardinale Giacomo Lercaro; (nonchè alla sua ordinazione sacerdotale la mattina dell’Epifania del 1959); collaborazione che contribuì a trasformare la diocesi bolognese dei “frati volanti” dalle esasperanti contese, in una interessan-

Don Giuseppe Dossetti

te realtà di una comunità cattolica ricettiva delle più avanzate esperienze religiose e sociali in un clima di dialogo fra credenti e non credenti.

Fu un importante uomo politico che, assieme ad Aldo Moro, a Giorgio La Pira e a Giuseppe Lazzati, quale pattuglia di punta dei cattolici progressisti nella Costituente, perseguivano l’obbiettivo del riconoscimento costituzionale al primato della persona.

Erano queste spinte politiche dei grandi ideali importanti in seno alla Democrazia Cristiana che si ponevano in opposizione alla politica di Governo di De Gasperi.

Lazzati fu il principale autore e fondatore dell’associazione “civitas humana” da cui nacque “Cronache Sociali” con prese di posizione avverse ai “comitati civici”. La politica degli ideali, se non soffocata e messa a tacere, avrebbe potuto essere di importante stimolo ed un motivo ispiratore di più alta portata nel rapporto con gli altri. Se fosse stato così, forse la storia d’Italia successiva, sarebbe stata più pulita e migliore.

A Dossetti non gli perdoneranno una frase irriguardosa rivolta ad un proprietario che si lamentava degli scioperi dei braccianti: “Ma chi spinge i braccianti a scioperare? I comunisti, o voi altri, col vostro sporco egoismo, col vostro desiderio di fare sempre più soldi sulla pelle degli altri?”

Un uomo che, già ottantenne, nei suoi ultimi anni di vita, visto nell’aria il pericolo della ventata involutiva di quelle idee che seguivano la discesa in campo di certi nefasti personaggi, si dedicherà ad una impegnativa attività oratoria in difesa dei principi della Carta Costituzionale dando vita anche ai comitati per la Costituzione.

Sono ammirevoli i suoi interventi in varie riviste, pubblicazioni, saggi che, per ragioni di spazio, non posso elencare ma non mi posso esimere dal riportare almeno alcune sue brevi frasi: “Tutte le libertà garantite dalla presente Costituzione debbono essere esercitate per il perfezionamento integrale della persona umana, in armonia con le esigenze della solidarietà sociale ed in modo da permettere l’incremento del regime democratico mediante la sempre più attiva e crescente partecipazione di tutti alla gestione della cosa pubblica”.

Ed ancora in altri passi: “...Per queste ragioni la nostra Costituzione, malgrado tutte le sue imperfezioni, potè elevarsi a dignità di un vero Patto Nazionale, in cui sono confluite le tre grandi tradizioni politiche del nostro Paese: quella liberale, quella cattolica,

quella social-comunista”.

Ed ancora: ”…Tutto questo fece, di fatto, emergere molto di più, nella coscienza comune, la resistenza passiva di quella grande parte del popolo italiano che, pur non avendo partecipato ai movimenti resistenziali e non essendosi schierato militarmente o politicamente, tuttavia aveva in concreto resistito passivamente per anni nelle dure prove di una guerra sbagliata, che tutti coinvolgeva e tutti, ora, elevava a sentimenti e pensieri di scala più vasta, non solo localistica e non solo regionale.”

Ed inoltre ... “E fu così che anche uomini del Sud, che non avevano vissuto personalmente nè la Resistenza nè la lotta partigiana, poterono dare un segnalatissimo contributo di unità e di creatività pacifica nella stesura della Costituzione, in piena sintonia di sentimenti e di concetti con uomini del Nord. Ricorderò almeno tre nomi fra i non pochi, tre nomi il cui intervento è rimasto, nella Costituzione, storicamente decisivo, sia dal punto di vista tecnico-giuridico che da quello politico: cioè Aldo Moro, pugliese, Costantino Mortati, calabrese, e Giorgio La Pira, siculo-fiorentino.”

E ancora: “Questo “Patriottismo della Costituzione” può concorrere, per oggi e per domani, a un rinsaldamento della nostra unità. Certo, posso convenire con Norberto Bobbio che questo patriottismo si pone su un altro piano da quello del patriottismo nazionale: ma lo stesso Bobbio ammette per lo meno che l’uno e l’altro patriottismo si possono completare e rafforzare a vicenda”.

Ed infine: “Vorrei dire soprattutto ai giovani: non abbiate prevenzioni rispetto alla Costituzione del ’48, solo perchè opera di una generazione ormai trascorsa.

Cercate di conoscerla, di comprendere in profondità i suoi principi fondanti, e quindi di farvela amica e compagna di strada. Essa, con le revisioni possibili ed opportune, può garantirvi effettivamente tutti i diritti e tutte le libertà a cui potete ragionevolmente aspirare; vi sarà di presidio sicuro, nel vostro futuro, contro ogni inganno e contro ogni asservimento, per qualunque cammino vogliate procedere, e qualunque meta vi prefissiate”.

Dai miei vecchi libri ho tratto una intervista che il grande vaticanista Libero Pierantozzi fece a Don Giuseppe Dossetti a Monteveglio in una fredda sera d’inverno del dicembre 1995 (esattamente un anno prima della sua morte) e mi piace tanto riportarne almeno alcuni stralci: “Dalla bolognese porta Saragozza, percorrendo la strada bazzanese, tra i borghi industriosi - Casalecchio, Lavino di Mezzo, Crespellano, Ponte Ronca, Bazzano, costellati tutti di Case del popolo moderne, efficienti,

contrappunto quasi ai cippi dei Caduti partigiani disseminati ai margini dei campi - giunti alla svolta della Muffa, ci si inoltra, tra ciliegi spogli, verso Monteveglio.

L’abbazia, parte del XII secolo, parte dell’VIII secolo, è in cima a un poggio.

Un tempo fu dei canonici lateranensi di regola agostiniana.

Un chilometro e mezzo di strada tortuosa e precaria tra i calanchi, fino al muraglione merlato di cotto abbrunito.

Il primo incontro avviene nel chiostro quattrocentesco, nel silenzio freddo e secco della sera.

Poi una stanza lunga e spoglia, la tovaglia cerata su un tavolo, scaffali, libri, un crocefisso. Ci sediamo accanto: solo per me una tazzina di caffè lento e caldo.

“Lei è il primo giornalista che rimane qui più di dieci minuti”.

Rimarrò oltre un’ora. Un’ora fatta di molti silenzi, di pause elusive, di nomi ed eventi sottintesi o rifuggiti. “Lavoro e taccio. I monaci tacciono. Rompono il silenzio soltanto in occasioni straordinarie”.

Alto, la veste e il tabarro neri del monachesimo benedettino, la fronte recisa netta dai capelli già imperlati:ecco, oggi, Giuseppe Dossetti, l’antico “leader” della sinistra democratico-cristiana, quindi testimonianza muta di una “sconfitta” e di una volontaria “rinuncia” per ragioni essenziali, tutt’altro che estinte, chè anzi si ripropongono e tornano ad investire - dall’interno e dal di fuori l’intero corpo del cattolicesimo italiano.”

Se ora penso a questo uomo, via via definito: - romantico dell’Unità Resistenziale, - moralista velleitario, - occulto ispiratore del moto “per la chiesa dei poveri”, perfino neo-modernista ereticheggiante, il cui rigoroso e sdegnoso “silenzio” si stempererà poi in una ottimistica ripresa, questo uomo, che nel 1994 ad oltre ottant’anni di età, vedendo nelle oscure ombre dell’orizzonte i pericoli per la nostra Costituzione, che se ne esce in pubblico a sua difesa e, contemporaneamente, mi corre d’obbligo il pensiero verso un altro grande uomo, per nostra fortuna ancora in vita e in salute, che è il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, altro strenue difensore della nostra Carta Costituzionale, che pure ben sa rivolgere con speranza il suo appello e il suo insegnamento ai giovani. Mi si apre il cuore al futuro nella visione di questi due grandi vecchi, pur così diversi nelle loro formazioni ideali e di fede, e tuttavia così cementati nell’ideale dell’antifascismo, così consonanti nalla lotta per la libertà, così permeati del concetto di democrazia.

Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare la natura, che pur tra le tante avverse condizioni, ci sa dare anche personaggi che danno luce e lustro al nostro Paese e resteranno due dei nostri uomini migliori degli ultimi nostri tempi.

45

Marzo 2012

CATTOLICA

Amarcord

di Dorigo Vanzolini

Cattolica, Teatro Ariston, 1966. Rappresentazione teatrale “Viva la Dinamite” di Indro Montanelli.

In piedi da sinistra: Gabriella Facondini (di spalle), Anna Maria Pazzaglini (suggeritrice), Armando Zoppi, Iride Giovannetti, Alano Torriani, Roberto Belemmi.

Seduti da sinistra: Giorgio Tausani, Ferdinando Montanari “Ciccio”, Silvia Bernardi, Laura Sbrollini (regista), Gianfranco Ciotti, Maurizio Livi. Assente nella foto l’interprete principale Maria Pia Tait. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Turismo, la storia con i depliant degli alberghi poi fuso con la C.R.E.M. di Rimini, che ebbe buonissimi incrementi del fatturato per tutti gli anni ’80.

Ritiratosi dall’attività, Franco del Fattore desiderava dedicarsi alla pittura che coltivava sin da ragazzo da buon autodidatta, ma si è anche lasciato prendere la mano dalla storia e dai documenti legati alla sua città. E’ nata in lui una curiosità collezionistica (cartoline, foto-

TURISMO : LA STORIA

L'immagine storica dell'offerta alberghiera attraverso 200 depliant e brochure.

Collezione regalata da Franco Del Fattore all'Archivio fotografico del Centro culturale di Cattolica. Nel 1930 l'Hotel Regina ospitò il celebre pittore Kandinsky

grafie, piccola grafica) che lo porta tuttora a frequentare mercati di antiquariato e modernariato.

Tutto iniziò con l’incontro con Vincenzo Vanni dell’Hotel Regina che offrì a Del Fattore il primo nucleo di ‘pubblicità’ di questo storico hotel di Cattolica: ricordiamolo ancora una volta, ospitò nel 1930 il celebre pittore Vasilij Kandinsky.

di Annamaria Bernucci

CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI - Franco Del Fattore ha recentemente lasciato in dono all’Archivio Fotografico del Centro Culturale Polivalente di Cattolica la sua raccolta di depliant pubblicitari degli alberghi di Cattolica. Si tratta di pieghevoli, e brochure che illustrano le caratteristiche dei fabbricati (ville, alberghi, pensioni), i confort e i pacchetti turistici, compresi i menù settimanali, che dagli anni ’30 agli anni ’80 hanno dato prestigio a queste strutture destinate all’ospitalità.

Sono circa duecento depliant, ordinati alfabeticamente, raccolti con passione collezionistica e tanta, tanta pazienza.

La pubblicità fa parte della vita di tutti i giorni, è noto, oggi i mezzi con cui vengono commercializzati i prodotti o le attività sconfinano in ambiti

multimediali, sono in grado di investire sfere pubbliche e private con una capillarità e una penetrazione che non ha riscontri con il passato e coincide, specie in questi anni, all’esplosione del graphic design come espressione comunicativa e artistica.

Il nucleo più consistente di depliant raccolti da Franco Del fattore è degli anni ’60, i favolosi anni che videro un’Italia lanciata verso il boom industriale, economico e consumistico. La vacanza faceva parte del potenziale economico e dello status symbol letto in chiave nuova dalla classe borghese.

L’immagine degli alberghi della nostra riviera trova nei depliant pubblicitari e di promozione uno strumento di diffusione indispensabile, oggi so-

Il programma di marzo Franco Del Fattore

stituito dalle pagine web.

La stampa era ancora in bianco e nero, con foto didascaliche che illustravano i pregi delle stanze arredate, degli affacci con vista sul mare, degli spazi interni, delle sale da pranzo. Il monopolio della stampa della pubblicità alberghiera è in mano alla ditta Marchi e al fotografo Galvani con lo staff interno che si occupava di progettazione grafica; Studio Pandis e Rino Salvi sono i firmatari di alcune freschissime immagini pubblicitarie.

Le più rare (e le più antiche) sono anche disegnate come quella della Pensione Balneare

(1946) gestita da Silvio Bartolini in piazza, ora Primo Maggio, o come quella dell’Hotel Regina (1936 circa).

Questa raccolta di grafica offrirebbe lo spunto per indagare da vicino storia del turismo e della comunicazione.

Nato nel 1935 a Cattolica da una famiglia con antiche radici nel territorio (gli avi, agricoltori, lavoravano poderi vicino alla ferrovia e al vecchio mattatoio), Franco Del Fattore ha fatto per quasi quaranta anni il mestiere del macellaio, mestiere ereditato dal padre. E’ stato presidente del Centro Cooperativo Carni Cattolica, sorto nel 1971,

I dolci per il rinfresco sono pronti...

- 8 giovedì ore 15: “Giornata della Donna”.

Spettacolo musicale con la partecipazione degli allievi dell'Accademia musicale di Cattolica diretti dal Maestro Gilberto Del Chierico. Porterà il saluto l'on.

Elisa Marchioni. A tutte le intervenute verrà offerto un omaggio floreale e un piccolo rinfresco.

- 18 domenica ore 20,15: “Festa di San Giu-

seppe - Girotondo attorno al fuoco”. Accensione del falò (mèrz), dolci e bevande per tutti.

- 25 domenica ore 12,30: “Pranzo sociale”. Contributo 15 euro.

Per chi ha problemi a raggiungere il Centro sociale, funziona il trasporto a cura dei soci.

Informazioni e prenotazioni: 347-9752583 339-4995417

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

CARTOLERIA EDICOLA

Carla e Franca ARTICOLI DA REGALO Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792

47

Marzo 2012

E' la base per un Comune. La fotografia delle scelte amministrative e politiche

Per un bilancio con l'anima

IN RICORDO

Mario Tebaldi, deceuto il 3 marzo a 71 anni

meglio queste sue potenzialità.

La sua umanità e sensibilità andavano oltre il mestiere di albergatore. Quando da assessore partiva per le fiere non si portava mai dietro i depliant del suo hotel, per timore di essere sospettato di conflitto di interessi. Questa correttezza lo ha sempre caratterizzato: a lui interessava solo la promozione della sua città e dell'intero

Addio a Mario Tebaldi, grande albergatore – Stupore, dolore e rammarico, sono i sentimenti che hanno accompagnato la notizia dell’improvvisa scomparsa dell’ex assessore Mario Tebaldi. Definirlo ex assessore al Turismo è riduttivo perché la passione, la competenza in materia e il senso della vera ospitalità romagnola, ne facevano di lui un fuoriclasse.

Era un vulcano di idee per la promozione turistica, scevra da ogni interesse personale. Anzi.

Molte sono state le volte che ci ha rimesso di tasca propria per ospitare persone nel suo albergo per tenere sempre alta l'immagine turistica di Cattolica.

Nella sua lunga storia professionale, aveva acquisito relazioni e contatti importanti con mezzo mondo. Spesso si doleva di non essere considerate e utilizzate al

CATTOLICA

territorio. I suoi grandi amori: la famiglia, il lavoro, Cattolica.

L'incontro con Gian Franco Micucci ha segnato tra loro una grande amicizia e complicità. Infatti Mario Tebaldi fu assessore dal 1993 al 2004 con Micucci sindaco.

Nel 2001, a 61 anni, ebbe un ictus superato poi senza conseguenze, ma da quel momento cominciò a convivere con la paura.

Sabato sera era uscito per andare a vedere la partita al bar con gli amici, un rito molto cattolichino al quale difficilmente rinunciava. Era rincasato prima che la partita finisse spiegando alla moglie che si sentiva un senso di soffocamento alla gola.

Dopo pochi minuti la morte improvvisa.

- Copisteria - Plottaggio - Timbri - Rilegature Tesi CATTOLICA - Via Dottor Ferri 23 Tel. 0541 - 953300 Fax 953742

L'ANIMA DEI NUMERI

di Ecci - Il bilancio per un comune è tutto o quasi. E' fatto di cifre, ma queste sono, o dovrebbero essere, la fotografia delle scelte politiche e amministrative di chi è stato chiamato dai cittadini a governare. Il bilancio dei desideri ha tre ingredienti basilari: il metodo, gli obiettivi, la progettualità. Una richiesta da girare al sindaco, all'assessore al Bilancio e a tutta la giunta.

La nuova giunta è già riuscita a mettere in sicurezza questo strumento fondamentale che per anni è stato visto come una nebulosa: col rispetto del Patto di stabilità per il 2011 (tagliati centinaia di migliaia di euro dovuti ai minori trasferimenti statali), la tempestiva lungimiranza di entrare tra i 54 comuni italiani che sperimentano il federalismo municipale, anticipando di un anno o due quello che poi dovranno fare tutti gli altri enti locali.

Ciò prevede l'assistenza dell'Anci e Ministero dell'Economia, un Patto di stabilità meno rigido e, forse, qualche risorsa in più.

Il metodo Quello della partecipazione e dell'informazione. La giunta ha già incontrato ripetutamente categorie economiche, parti sociali, associazioni, singoli cittadini, ecc. Adesso ci vogliono altri incontri con la città: per informare sulle scelte, raccogliere nuove priorità, fare capire ai cittadini cos'è il bilancio di un Comune.

Il metodo partecipativo e del dialogo ha prodotto quel miracolo

Da sinistra: Alessandro Bondi (vicesindaco e assessore al Bilancio) e Piero Cecchini (sindaco di Cattolica)

Anche il Bilancio, fatto di freddi numeri, ha bisogno di una narrazione trasparente per trasmetterne il senso. Il percorso: dall'imposizione fiscale (equa) che ritorna al cittadino sottoforma di opere (utili) e servizi (efficienti). Questi diventano bene comune e capitale sociale di tutta la comunità della compartecipazione delle categorie economiche all'entrata di bilancio già prevista dall'Imposta di soggiorno. Ciò vuol dire che amministratori seri, dialoganti e competenti fanno emergere interlocutori validi e responsabili nella società civile.

Gli obiettivi Qui ci si può sbizzarrire, ma bisogna fare i conti con le risorse

reali. Mantenere gli stanziamenti del welfare, indicare alcuni lavori essenziali (scuola materna via Irma Bandiera, manutenzione e rifacimento di strade, marciapiedi, fogne, illuminazione pubblica e verde urbano). Lavori fattibili con risorse certe, e non come si è fatto nel passato un elenco dei sogni. Voce in bilancio che preveda quote per sperimentare il bilancio partecipato per proposte che arrivano direttamente dai cittadini. Azioni concrete e atti che vadano nella direzione della lotta all'evasione fiscale, la corruzione, la criminalità mafiosa.

La progettualità Sono progetti per presidiare e conquistare pezzi di futuro, per rendere Cattolica una città più sviluppata nella sua economia, infrastrutture, come modello di civiltà e coesione sociale. Considerare la cultura come “materia prima e motore principale di sviluppo”.

Ma il metodo è anche progettualità. Bilancio: spiegare, narrare la trasparenza di ogni singola cifra, opera e scelta, per capire quel percorso che dal particolare va a costruire il progetto e diventa bene comune.

E' il percorso che va dalle tasse, imposte, rette, ecc. (urgente in un periodo di crisi), al come ritornano ai cittadini sottoforma di servizi, infrastrutture, sostegno all'economia, moltiplicatore di opportunità di lavoro e crescita civile.

Anche il Bilancio ha un'anima, pur composto di freddi numeri, e ha bisogno di una trasparente narrazione (non di favole), per trasmetterne il senso e spiegare a ciascuno di noi come vengono spesi i soldi “sottratti” dalle nostre tasche. Una fiscalità equa, cogliere il tragitto del loro ritorno ai cittadini sottoforma di opere (utili) e di servizi (efficienti): è il capitale sociale della comunita. In questa prospettiva possono convincersi dell'utilità del loro contributo. Ovviamente dopo avere eliminato gli sprechi.

I cittadini se fatti contare seriamente sono disposti anche a fare sacrifici.

La città ha bisogno di strutture, manutenzione... ma anche di cultura, solidarietà e bellezza. Il contrario di cultura è ignoranza. Il contrario di solidarietà è egoismo. Il contrario di bellezza è grettezza. Ignoranza, egoismo e grettezza agiscono come dei tarli micidiali nel tessuto civile di una comunità. Bisogna eliminare questi tarli rendendo partecipi i cittadini nelle scelte con la cultura della partecipazione e della trasparenza.

CATTOLICA Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453

Marzo 2012

48

Ca' Santino ideata intorno a lui Scomparso il 15 febbraio. Aveva 35 anni.

Addio Robertino, affetto e dolore - “ C’era una volta un Piccolo Principe… che viveva su un pianeta poco più grande di lui e aveva bisogno di un amico… La prova che il Piccolo Principe è esistito, sta nel fatto che era bellissimo, che rideva… e che sapeva questo segreto: si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi…”.

Anche a Cattolica viveva un Piccolo Principe di nome Roberto Marchini. Ma a differenza di quello narrato da Antoine De Saint Exupery non era solo sul suo piccolo pianeta. Robertino aveva una ricchezza immensa: una famiglia meravigliosa dove mamma Meris e babbo Luciano sapevano fare per lui magie come solo fate e maghi possono compiere. Anche sua sorella, Principessa Rosaria, lo rallegrava con giochi e un infinito affetto.

Sul suo non piccolo pianeta non mancava niente, c’era la vicinanza e l’amore di altre cre-

Don Biagio: “Quanta vita ha suscitato Roberto… è stato una sorgente di vita e di amore per tutti, dilagando nella sua famiglia e oltre. Il suo cammino ha dato la possibilità ai suoi genitori di accogliere altri ragazzi perché quando l’amore è gratuito fa così: apre e moltiplica”.

La favola del Piccolo Principe IN RICORDO di Wilma Galluzzi

ature fantastiche come gli zii e cugini Gerani e c’era quel mondo incantato chiamato Ca’ Santino. Un nome che evoca qualcosa di metafisico e di buono.

Fata Meris e mago Luciano capirono che per il loro Piccolo Principe, oltre al loro amore, sarebbe stata giovevole la possibilità di una socializza-

zione più allargata di quella consueta. Un contesto socioambientale che si alternasse a quello domestico e dove Robertino potesse sperimentare crescite e conoscenze diverse da quelle consentite nell’ambito di una casa normale.

Fu acquistata nel 1997 una vecchia casa colonica nella valle di Levola, sotto Montefiore, che fu ristrutturata in funzione di una nuova vita: un centro socio-riabilitativo diurno e residenziale, gestito da una cooperativa convenzionata con l’Ausl di Rimini.

Tredici ettari di un territorio incontaminato a disposizione di giovani adulti disabili per praticare pet-therapy, ippoterapia, laboratori ambientali, manuali, espressivi, culturali di vario tipo. La prima progettazione del centro fu di due donne invincibili, Meris Marchini, l’anima, e Marisa Prioli, la mente.

Poi la struttura si è andata sempre più perfezionando,

Roberto Marchini

sempre sotto il controllo delle sue due mamme, ed è diventata un vero modello di cooperativa di questo genere, come risultò da una ricerca settoriale del giornale La Repubblica.

E così quel luogo si popolò di animali “parlanti” in quanto i ragazzi che si relazionavano con loro ne traevano delle risposte. Anche l’orto e la vigna e il bosco acquistarono una voce per coloro che se ne occupavano.

La squadra di esperti e di educatori ogni giorno dà prova

della propria professionalità e del proprio amorevole impegno sociale, un tutto unico e vincente per portare avanti un progetto ideale di vita e cooperazione iniziato con Robertino e che continuerà comunque, anche nel suo ricordo.

Tutti i Piccoli Principi hanno bisogno di amici e Ca’ Santino è stato per Robertino anche un luogo pieno di amici e di creature fantastiche che si materializzavano in un contesto di amore.

Don Biagio Della Pasqua

durante la sua messa ha detto: “Quanta vita ha suscitato Roberto… è stato una sorgente di vita e di amore per tutti, dilagando nella sua famiglia e oltre. Il suo cammino ha dato la possibilità ai suoi genitori di accogliere altri ragazzi perché quando l’amore è gratuito fa così: apre e moltiplica”.

Prima di separarsi dall’amico aviatore, il Piccolo Principe gli disse: “Se tu vuoi bene a un fiore che sta in una stella, è dolce la notte guardare il cielo.

Tutte le stelle sono fiorite… E quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!”.

L’amico aviatore, anche anni dopo quella separazione, pensò che su quel piccolo pianeta lontano convivessero in armonia il Piccolo Principe, la sua rosa e la sua pecora.

E concluse: “Allora sono felice. E tutte le stelle ridono dolcemente”.

Riflessioni 49 bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

LA RIFLESSIONE

Marzo 2012

IMPEGNO CIVILE

www.lapiazza.rn.it

Morto nel '92, il suo ricordo è ancora vivo negli adulti

Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

Padre Turoldo, profeta del '900

di Ettore Masina

- Padre Davide Maria Turoldo è morto il 6 febbraio del 1992 e certo molti giovani di oggi non lo hanno mai sentito nominare, se non per qualche poesia sulle antologie scolastiche meno conformiste. Ma il ricordo di lui è ancora vivo in molti adulti, come si vede dalla imminenza di numerosi convegni dedicati alla sua memoria e a quella del suo amico Ernesto Balducci, morto poco dopo di lui, il 25 aprile 1992. Turoldo e Balducci, due uomini diversissimi fra loro, rimangono infatti tra i maestri di chi, durante e dopo il Concilio, pensò che la Chiesa avrebbe dovuto diventare, secondo la parola di Giovanni XXIII, Chiesa dei poveri.

Essi stessi erano figli di poverissima gente. Davide, nono di dieci figli, era stato pastore, da bambino,

Così, uomo dal multiforme ingegno, Turoldo fu monaco, nell’ordine dei Servi di Maria, e poeta, scrittore di meditazioni teologiche e di note politiche, predicatore di successo anche mediatico, teatrante e persino sceneggiatore e regista di un film prima di entrare in seminario; la casa dei suoi genitori era così misera da non avere neppure un camino, le pareti dunque annerite dal fumo.

Considerò sempre questa sua condizione come un titolo di nobiltà: il suo Cristo si era identificato nei poveri e aveva proclamato che il criterio del giudizio universale sarebbe stato quello della solidarietà mostrata o negata loro. Così, uomo dal multiforme ingegno, Turoldo fu monaco, nell’ordine dei Servi di Maria, e poeta, scrittore di meditazioni teologiche e di note politiche, predicatore di successo anche mediatico, teatrante e persino sceneggiatore e regista di un film. Ma tutto questo avendo sempre come bussola i diritti dei poveri, la loro dignità, la necessità, per i credenti, di testimoniare la propria fede con le opere. Nella chiesa milanese di san Carlo al Corso, presso la quale era stato “incardinato” nel 1940, inventò la “messa del povero”, durante la quale si raccoglievano offerte anche di generi alimentari e vestiario, ma chiarì subito ai fedeli che questo era il minimo che il Vangelo richiedesse: ben più radicali erano le esigenze della carità.

Con il suo fraterno amico, p.

Camillo de Piaz, fondò un centro culturale denominato Corsia dei

Servi, che dopo l’8 settembre 1943 divenne un nucleo importante di resistenza al nazismo e al fascismo.

Furono nascosti fuggiaschi, aiutate famiglie, ospitate riunioni clandestine, stampato e diffuso un giornale (L’Uomo) in cui si cominciava a discutere delle forme da dare alla nascente democrazia italiana. Da allora Turoldo si legò vitalmente a ogni lotta di liberazione, non solo a quelle italiane dei contadini e degli operai, ma anche di regioni lontane: da quella antifranchista a quella del Salvador di mon. Oscar Romero, del Guatemala di Rigoberta Menchú, del Nicaragua di Ernesto Cardenal, dei movimenti “neri”

Padre Turoldo

LA TEOLOGIA DEL RAGIONIERE - CARITAS IN VERITATE II

Giustizia, prima via di verità

Benedetto XVI

ha posto in ogni uomo, in ogni popolo, in ogni cultura.

di Gianfranco Vanzini - Nel secondo capitolo della sua enciclica il Papa ricorda alcuni passaggi della Populorum Progressio di Papa Paolo VI e affronta subito due temi importanti: il profitto e lo sviluppo.

Il profitto e lo sviluppo sono utili e opportuni se sono orientati ad un fine che fornisca loro un senso: tendere al bene comune.

In questi ultimi anni lo sviluppo c’è stato, ha tolto dalla miseria miliardi di persone e ha dato a molti Paesi la possibilità di diventare attori attivi della politica internazionale, ma è stato uno sviluppo gravato anche da distorsioni e drammatici problemi.

Il momento attuale di crisi ci induce a riflettere sulle misure necessarie per rimuovere tali distorsioni e richiede una nuova sintesi umanistica.

Non è sufficiente progredire solo da un punto di vista economico e/o tecnologico.

Bisogna che lo sviluppo sia vero e integrale.

Dopo il crollo dei sistemi economici e politici dell’est e la fine dei cosiddetti “blocchi contrapposti”, sarebbe stato necessario un complessivo ripensamento dello sviluppo non solo nei paesi direttamente coinvolti , ma in tutti, (come aveva chiesto anche Giovanni Paolo II).

Purtroppo questo è avvenuto solo in parte.

Il mercato, diventato globale, ha stimolato:nuove forme di competizione tra stati a vantaggio di

qualcuno e a scapito di altri. E questo pone in grave pericolo i diritti fondamentali dell’uomo e della solidarietà. Occorre, infatti, ricordare a tutti che il primo capitale da salvaguardare e da valorizzare è l’uomo, nella sua integrità. E’ l’uomo, infatti, il centro, l’au-

Riflessioni sull'enciclica di papa Benedetto XVI tore e il fine di tutta la vita economico- sociale Il primo fenomeno, purtroppo, che va contro questa concezione dell’uomo è la negazione del diritto alla libertà religiosa. Le lotte che si combattono per motivazioni religiose, il terrorismo a sfondo fondamentalista, la promozione dell’indifferenza religiosa e dell’ateismo, frenano lo sviluppo autentico e impediscono l’evoluzione dei popoli verso un maggiore benessere socio – economico e spirituale. Oltre a drenare risorse utili per fini e scopi più alti.

Solo Dio è il garante del vero sviluppo dell’uomo in quanto, avendolo creato a sua immagine, ne fonda la trascendente dignità . La dottrina sociale della Chiesa, da parte sua, consente alla fede, alla teologia, alla metafisica e alle scienze di trovare una proficua collaborazione a servizio dell’uomo.

Per questo motivo, se è vero, da un lato, che lo sviluppo ha bisogno delle religioni e delle culture

dei diversi popoli, resta pure vero, dall’altro, che è necessario anche un adeguato discernimento.

La libertà religiosa, infatti, non significa indifferentismo religioso e non comporta che tutte le religioni siano uguali.

Tutto l’uomo e tutti gli uomini, questo è il criterio per valutare le culture e le religioni. Il Cristianesimo, religione del Dio dal volto umano , è dentro questo criterio.

La religione cristiana e le altre religioni possono dare il loro apporto allo sviluppo solo se Dio trova un posto anche nella sfera pubblica. L’esclusione della religione dall’ambito pubblico come, per altro verso, il fondamentalismo religioso, impediscono l’incontro tra le persone e la loro collaborazione per il progresso dell’umanità.

Nel laicismo e nel fondamentalismo si perde la possibilità di un dialogo fecondo e di una proficua collaborazione tra la fede religiosa, la ragione e la politica.

Oltre 40 anni dopo la “Populorum progressio”, il progresso resta ancora un problema aperto, reso più impellente dalla crisi economico - finanziaria in atto.

Occorre dilatare la ragione e renderla capace di conoscere ed orientare le nuove situazioni, animandole nella prospettiva di quella civiltà dell’amore il cui seme Dio

Si potrebbe cominciare con il condividere i doveri reciproci, piuttosto che rivendicare solo diritti.

La solidarietà universale è un dovere che porta certamente un beneficio per tutti.

Molti ritengono di non dovere niente a nessuno mentre è vero che i diritti presuppongono dei doveri, senza i quali essi si trasformano in arbitrio.

Esiste una relazione fra la rivendicazione del diritto al superfluo, alla trasgressione ed al vizio delle società opulente e la mancanza di cibo, acqua potabile, istruzione e cure sanitarie in certe regioni del mondo sottosviluppato e nelle grandi metropoli.

La relazione sta nel fatto che i diritti individuali, svincolati da un quadro di doveri che conferisca loro un senso compiuto, alimentano una spirale di richieste illimitata e priva di fondamento etico.

Su questo punto occorre anche rilevare che considerare la crescita demografica come causa del sottosviluppo è sbagliato e fuorviante.

Anzi, è opportuno ricordare che, nazioni un tempo floride, conoscono ora una fase di incertezza e in qualche caso di declino proprio a causa della denatalità.

Quello che serve allora è: ..Proporre ai giovani la bellezza della famiglia. ..Varare politiche che promuovano la centralità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. ..Avere sempre presente che l’economia, per il suo corretto funzionamento, ha bisogno dell’etica, amica della persona. (continua) (continua)

degli Stati Uniti e del Sudafrica.

Nell’epoca della guerra fredda non permise a nessuno di incasellarlo negli schemi di quello che lui chiamava sprezzantemente «il sistema».

A chi lo invitava (ma è un eufemismo) ad aderire alla Democrazia Cristiana, rispondeva che non si doveva confondere un partito con la Chiesa né la Chiesa con un partito.

Amò grandemente papa Giovanni e il Concilio e fu appassionatamente con chi desiderava che il cattolicesimo italiano diventasse più cristiano. Anche da questo punto di vista non si limitò a predicare: già colpito dal cancro che lo avrebbe ucciso, lavorò con impegno, insieme a Gianfranco Ravasi, a una nuova versione italiana del Salterio, prezioso dono alla Chiesa.

Questa sua poliedrica personalità, il tumulto dei suoi sentimenti, la radicalità della sua testimonianza di fede gli procurò l’ostilità di non pochi clericali e di atei devoti; i suoi superiori, almeno alcuni, lo amarono – o almeno lo stimarono – ma temettero che la sua presenza fosse troppo ingombrante e risultasse scandalosa ai vertici vaticani.

Perciò, più volte, lo allontanarono dall’Italia senza rendersi conto che in questo modo si espandeva il

Poliedrica personalità, il tumulto dei suoi sentimenti, la radicalità della sua testimonianza di fede gli procurò l’ostilità di non pochi clericali e di atei devoti; i suoi superiori, almeno alcuni, lo amarono – o almeno lo stimarono – ma temettero che la sua presenza fosse troppo ingombrante e risultasse scandalosa ai vertici vaticani

raggio della sua azione. Turoldo diventò così, oggetto di interesse in molti Paesi e maestro più o meno consapevole di sacerdoti e di s e m i n a r i s t i .

Il suo macro ecumenismo nel nome dei poveri lo rese amico di Vittorini e di Carlo Bo, di Testori e di Pasolini, di Luzi, Giudici, Zanzotto, Sanguineti e di tanti altri intellettuali che pure non sarebbero facilmente stati disposti ad accettare il nome di cristiani. Ma, naturalmente, anche più ampia fu la cerchia degli amici con i quali condivise sensibilità ed esperienze ecclesiali: Dossetti, Lazzati e La Pira, p.

Balducci, don Zeno Saltini, don Milani, don Mazzolari, don Vivarelli, p. Nazareno Fabretti,

COMMERCIO DI TUTTI I MATERIALI DI RECUPERO TUBI - LAMIERE IN ACCIAIO INOX E ALLUMINIO TUBOLARI TUBI IN FERRO E LAMIERA DA COPERTURA

Via Montalbano, 1419/A San Giovanni in Marignano (RN) www.rottamittica.it info@rottamittica.it rottamittica@libero.it

Tel.0541.955219 fax 0541.956009

Contenitori in comodato d'uso gratuito

51 Da 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

Marzo 2012

Aziende informano

Il presidente della BCC, racconta le motivazioni che spingono il suo istituto all'impegno sociale

Da 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

Caldari: “Siamo al servizio del territorio” “Le donazioni, vengono dal cuore della gente, e noi, con la gente, abbiamo un rapporto privilegiato che vogliamo continuare a coltivare”

Fausto Caldari, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara

BCCG - ECONOMIA

- La risonanza magnetica è stato l’ultimo intervento in ordine di tempo della Banca di Credito Cooperativo di Gradara a favore della comunità.

Ne parla entusiasta il Presidente Fausto Caldari: “Questa operazione costituisce motivo di orgoglio per i soci della BCC di Gradara, per i collaboratori, per i clienti; è un motivo di soddisfazione, per tutti i professionisti che la utilizzeranno; rappresenta soprattutto un’occasione in più per questo territorio e per migliaia di cittadini.

Siamo onorati di collaborare con professionisti che rappresentano il meglio del-

l’organizzazione medico-sanitaria locale.

Un modo anche per noi, di confermarci quale riferimento prezioso per i nostri soci, che riescono ad utilizzare e ad avere vantaggi tangibili da questa collaborazione.

Mi sento fiero e lusingato quando ricevo complimenti per questa nostra attività sociale.

Sono riconoscimenti sinceri che ci spingono a fare sempre di più e sempre meglio.

Dal 2008 ad oggi, la BCC di Gradara ha investito nella sanità 1,5 milioni di euro circa, dando grande impulso alla sua attività mutualistica.

Le donazioni, vengono

dal cuore della gente, e noi, con la gente, abbiamo un rapporto privilegiato che vogliamo continuare a coltivare.

Mi ha profondamente commosso la telefonata di una signora di Gradara, nostra socia, che mi ha chiamato, ringraziandomi per l’interessamento mostrato, nel promuovere alcuni controlli sanitari e nell’aver potuto utilizzare una apparecchiatura donata dalla BCC, che, a suo

BCCG - PERSONE

Barcellona

dire, le ha salvato la vita.

Ma quello che mi ha colpito di più, è stata la sua riconoscenza, spontanea, sincera, una riconoscenza vera, quella che nasce dal cuore, quella delle persone semplici, gentili, le persone che si alzano presto il mattino, che lavorano, che si impegnano, che si dedicano alla famiglia ed al rispetto degli altri, e quasi mai trovano il tempo per loro stessi, per curare la

propria persona; cittadini che rimangono composti, corretti, con grande dignità, anche in presenza di situazioni personali difficili.

Di queste persone ne esistono tante, anche vicino a noi; credo che meritano tutta la nostra attenzione.

Con queste iniziative, che tendono soprattutto alla prevenzione, noi come BCC vogliamo essere vicino alla gen-

te, e a chi ha più bisogno.

Queste sono le motivazioni reali che hanno spinto la Banca di Credito Cooperativo di Gradara a scegliere questa strada, a superarsi ancora una volta, nella speranza che questa collaborazione con gli enti e le Istituzioni possa monitorare e stimolare la crescita ed il livello di vita della nostra comunità.

Stiamo vivendo tempi particolari, con forti tensioni economiche e morali, tempi di crisi, di grande difficoltà, di crescenti bisogni.

La nostra banca, per quanto possibile, continuerà ad essere vicina alla gente, a sostegno del territorio.

A proposito e spostandoci sull’attività bancaria vera e propria, mi preme sottolineare che è in dirittura di arrivo l’apertura della nostra 20° filiale a Riccione paese, in viale Diaz (i primi di aprile); un altro modo concreto e tangibile di essere tra la gente e per la gente!”

BCCG - PERSONE

“Australia, cultura che contamina”

Soci Bcc, crociera nel Mediterraneo - Per i soci della BCC di Gradara indimenticabile crociera nel Mediterraneo occidentale: Spagna, Marocco e Portogallo. L'appuntamento è dal 25 settembre al 3 ottobre. La nave è una MSC Magnifica, varata nel 2010. Saranno toccate le città di: Genova, Malaga, Lisbona, Casablanca, Barcellona. Posti ancora disponibili, per gli appassionati del mare, delle città d'arte, di popoli. Le adesioni devono essere prese entro il 31 marzo 2012. Per maggiori informazioni contattare le filiali della BCC di Gradara.

- Lo scorso febbraio. Foto di gruppo dei partecipanti della BCC di Gradara a Kangoroo Island, durante la gita in Australia.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA Amarcord Gabicce

Marzo 2012

52

di Dorigo Vanzolini Primo Maggio anni '50, gita a Monte Vici.

In alto da sinistra: Benito Gennari, Turrini “Pulòn”, Silvio Simoncini, Piero Pititrèch, (seminascosto ?), Ubaldo Pratelli, Aurelio Branchesi, Bruno Carabini, Olseno “Sino” Caldari, Enrico Filippini “Rico dla Giulia”, Otello Girolomoni, Sebastiano Palazzi “Palèn”, Teresa Palazzi, Rosa Galeazzi, Quinto Vanzolini “Gaièn”, Tullio Rondolini.

Accosciati da sinistra: Pasquale Magi “Sociali”, Cito Branchesi, Luigia Giunta, Lina Foschi, Italia Andreoli, Giulia Leardini, ?, Lina Pritelli.

Seduti da sinistra: ?, Secondo Tonti “Rola”, ?, Brigi, Mario Rondolini, Roberto Girolomoni, Mirella Tonti, Vittoria Ercoles, Lilli Filippini, Gina Leonardi.

(Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

- Vallugola, comune di Gabicce Mare e cuore del parco regionale del San Bartolo. Circa 5 anni fa, un signore per aver tagliato i rovi senza permesso finì in tribunale e condannato a due mesi di carcere (con la condizionale, naturalmente). Da alcuni mesi, a Vallugola, ma dall'altra parte della strada, comune di Pesaro, si sta sbancando per la costruzione di un mega parcheggio. Che cosa pensare? L'uomo è complicato e un po' contraddittorio.

Vallugola, multa per aver tagliato i rovi e permesso di sbancare per mega parcheggio

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

53

Marzo 2012

GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

Oggetto di un'ennesima variante, che ha consentito ulteriori volumi. Cantiere aperto da quasi due anni. Troppi

Marechiaro, troppo cemento a Gabicce Monte Il Comitato Vallugola Terra Nostra ha presentato un’osservazione in Comune il 27 gennaio in merito alla seconda variante SUAP approvata nel novembre 2011

PERSONE

Conferenza: ‘Il bene (in) comune’ - “Il bene (in) comune.

Storie di buone amministrazione del territorio”. Organizzata da Vallugola Terra nostra, intervengono Gianluca Fioretti, sindaco di Monsano (An), presidente dell'associazione Comuni virtuosi e Domenico Finiguerra, sindaco di Lugagnano (Mi), Personaggio Ambiente 2011.

Appuntamento il 17 marzo, ore 16, al Creobicce.

L'INTERVENTO

- “La sfera dell’urbanistica mette pericolosamente a contatto pubblico e privato. I comuni hanno fame di fondi, non dispongono ormai più di suoli di proprietà, ma ancora detengono il diritto di pianificare lo sviluppo del territorio. I privati hanno i terreni e il modo più redditizio per sfruttarli è ottenere l’edificabilità”.

L’incipit del libro “La colata” perfettamente si addice agli sviluppi del cantiere ex Marechiaro. Oggetto di un’ennesima variante che, classificando un fronte mare con panorama mozzafiato come “volume interrato”, ha consentito un ulteriore ampliamento dei volumi al

livello più basso dell’edificio destinato alla realizzazione di otto suite. Di fatto un aumento di edificabilità (e di valore economico notevole!) che non comporta per il nostro Comune neanche un maggiore introito da oneri di urbanizzazione perché l’operazione, appunto, è passata sotto forma di “interrato”.

Dunque il privato ha trovato, complice la giunta Curti, il modo più redditizio per sfruttare e stravolgere un patrimonio pubblico di inestimabile valore paesaggistico-ambientale che appartiene alla memoria collettiva di cittadini e turisti.

Questo il nocciolo dell’Osservazione che il comitato

Gabicce Monte.

Il cantiere del Marechiaro Vallugola Terra Nostra ha depositato in Comune il 27 gennaio in merito alla seconda variante SUAP approvata nel novembre 2011. E’ scritto, infatti, in premessa all’Osservazione che “La spinta all’uso del territorio è propagandata come una necessità per il volano dell’economia, ma in effetti le modifiche di destinazione d’uso dei terreni o, come nel caso di cui trattasi, le modifiche dello stato

attuale tramite una metodologia progettuale devastante di un luogo inserito su un versante di assoluta bellezza, non sono stabilite a partire dalle necessità della comunità che vive nel luogo, bensì attraverso un processo decisionale frutto della forza contrattuale tra chi detiene le proprietà e le pubbliche amministrazioni”.

Tra l’altro, si sottolinea nell’Osservazione, non esiste alcu-

na garanzia nel progetto sulla “destinazione pubblica” dell’intervento, intendendo con ciò la possibilità di garantire la più ampia fruibilità del locale sia ai cittadini sia ai turisti, soprattutto in considerazione del fatto che questa seconda variante consente la realizzazione di otto megasuite senza che l’edificio abbia la struttura di albergo.

E si ribadisce la preoccupazione per le conseguenze di un

intervento che ha comportato importanti movimenti di terra in un versante inserito in una falesia fragilissima, che avrebbe richiesto un carico urbanistico diverso da quello che il privato insieme al Sindaco Curti e la sua Giunta hanno deciso. Senza dimenticare che il P.A.I. consente esclusivamente interventi di consolidamento e stabilizzazione senza aumenti di volume nelle aree a rischio molto elevato di dissesto come quella coinvolta dal cantiere ex Marechiaro.

Vallugola Terra Nostra

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

SAN GIOVANNI

Marzo 2012

56

Il Comune non ha fondi: così aumenta i canoni a commercianti e associazioni. E qualcuno non ci sta NATURA

Massari, teatro per famiglie - Spettacoli per famiglie al teatro Massari nel cartellone di marzo. 18 marzo. “Oz” di e con Roberto Corona (dai 5 anni in su) 25 marzo - “Le penne dell'orco” di Korekané (dai 5 ai 12 anni).

17 marzo, ore 21. In collaborazione con il Vd'A incontri di teatro e danza - festival le voci dell'anima presenta “Medea” di Euripide tradotto, diretto ed interpretato da Annika Strøhm e Saba Salvemini Teatro Massari. Prenotazioni Tel. 0541.1730509

La crisi delle Streghe, mancano soldi e sponsor Decuplicato il suolo pubblico - La Notte delle Streghe è in forse. Anche se ancora non è detta l’ultima parola, il dubbio basta per lasciare intendere che le casse del Comune di San Giovanni non sono davvero in grado, quest’anno, di sostenere la spesa per un evento così importante. Quindi occorre trovare le risorse alzando i canoni e facendo bene i conti. Le cause sono diverse, tutte riconducibili, facile deduzione, alla crisi e ai sacrifici ai quali sono chiamati tutti, dai cittadini agli enti. La morsa del Governo non lascia scampo, così per stringere la cinghia a causa dei tagli agli enti locali, i primi costi da derubricare per far quadrare i bilanci sono quelli delle feste. A malincuore lo ammette l’assessore alla Cultura del Comune, Claudia Montanari: “Sono sincera, non abbiamo ancora preso una decisione definitiva perché stiamo aspettando gli aggiorna-

IL FATTO

di Matteo Marini menti che riguardano l’Imu (l’imposta municipale unica che sostituirà la vecchia Ici ndr).

Quindi non sappiamo ancora se quest’anno la Notte delle streghe ci sarà oppure no”.

La prima avvisaglia che questa stagione sarebbe stata ben più che problematica si è avuta a febbraio. Il 13 la Giunta comunale ha approvato con una delibera l’aumento del canone ai commercianti e le associazioni per gli spazi alla festa. A fronte di un incremento trascurabile per artigiani e bancarelle, il conto per gli operatori “a sede fissa”, come bar pub, ristoranti o

alimentari che vogliano un piccolo stand o un banco fuori dalla propria attività dovranno sborsare tra una volta e mezza e più del doppio rispetto al 2011. La tariffa passa infatti da 11,28 euro a metro quadro (valida per tutti) dell’anno scorso ai 25 euro per i bar, 20 per i ristoranti e 15 euro a metro quadro per gli altri esercizi. Il Comune prevede, da questi, di ricavare poco più di 11.000 euro.

Ma la stangata, quella vera, è per le associazioni che occupano le aree per la ristorazione con i tendoni in via Veneto, via Roma, parco dei Tigli e via Fosso del pallone. Nel 2011 il canone era compreso tra i 220 euro per la zona del vecchio mattatoio ai 550 per le altre. Ragionandoci, se prima il prezzo si poteva considerare simbolico, ora gli aumenti sono esponenziali: lo spazio della ex pesa, valutata come posizione di maggior van-

taggio, costerà 7.000 euro. Per poter occupare il prato accanto alla biblioteca il prezzo è di 2500 euro, 2.000 per i tre spazi in via Fosso del pallone mentre il parco dei Tigli ne ‘vale’ ben 5.000. La somma che l’Amministrazione spera di ricavare è di 20.500 euro. In totale dai canoni di partecipazione degli operatori economici dovrebbero portare oltre 65.000 euro. Meno della metà di quello che serve.

La Notte delle streghe, la festa più grande e suggestiva dell’anno, capace di richiamare

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

55 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Marzo 2012

SAN GIOVANNI

La festa più suggestiva dell’anno rischia di cadere sotto i colpi dei tagli del Governo

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

PERSONE

Claudia Montanari, assessore

Mimmo Landi, Pro Loco

Corrado Palmetti, Pd

decine di migliaia di turisti da tutta la provincia e oltre, infatti costa caro. Ci si aggira sui 150.000 euro e la gestione, fino ad ora, è sempre stata fortemente a carico del Comune: “Un modello – secondo ancora l’assessore Montanari – non più sostenibile. Gli altri comuni come Mondaino fanno pagare un biglietto che è anche piuttosto caro. In un momento di crisi così grave non è pensabile investire tutto questo denaro per la festa. E rispetto agli anni in cui c’erano maggiori disponibilità sono stati fatti tagli consistenti, fino a 70-80.000 euro”. Anche trovare sponsor non è più così facile. E non certo perché l’evento non sia rilevante: “Non si possono chiedere soldi alle aziende che magari sono costrette a fare cassa integrazione o licenziare. Ma lo stesso vale per i servizi ai cittadini: è un periodo critico e bisogna salvaguardare l’indispensabile– conclude la Montanari – quindi nei prossimi giorni incontreremo le associazioni e vedremo come reagiranno”.

Già, come reagiranno le associazioni ai canoni più che decuplicati, considerando che è tutto lavoro su base volontaria, con il guadagno reinvestito nel-

le proprie attività? Il primo a tirar fuori la questione è stato Luca Vannoni di Mentelocale, con un articolo sul blog del movimento e affisso in bella vista nel centro storico: “La Notte delle streghe va ripensata, perché il Comune non può permettersi una spesa simile e in questi anni, dopo l’esperienza dei Fratelli di taglia, non è più quella di una volta. Si pensi a feste come gli Artisti in piazza di Pennabilli, con un biglietto di ingresso e una sostenibilità che San Giovanni, dove gli sponsor sono sempre più difficile da trovare, non ha”.

Pro loco e Partito democratico hanno già dato la propria adesione: “Cerchiamo di fare del nostro meglio – spiega Mauro Landi, presidente della Pro loco, che dunque anche quest’anno monterà lo stand in via Fosso del pallone – perché la Notte delle streghe è l’evento più importante per la valorizzazione del territorio. Andrebbero sistemati un po’ di dettagli ma la sua atmosfera magica è quello che la gente cerca”. Per tutte le associazioni il ricavato dell’attività di ristorazione alla festa è un contributo importante per mantenersi in vita, acquistare le attrezzature e organizzare altri

eventi durante l’anno. Un canone di diverse migliaia di euro può significare, nel malaugurato caso che piova in un paio di giorni, andare in pari o addirittura rimetterci. E in qualche modo gettare alle ortiche il lavoro prezioso di decine di volontari, non pagati. Se infatti gli incassi arrivano a toccare cifre che possono superare i 30.000 euro, tolte tutte le spese rimane ben poco (nel caso della Pro loco siamo attorno ai 4-5.000).

“Ancora non abbiamo deciso se ci saremo oppure no anche se vorremmo farla come tutti gli anni – dice Oscar Bellucci, presidente del Real Marignano, anche loro con una ventina di volontari presenti da diversi anni con il tendone nella zona dell’ex mattatoio – il motivo è che l’impegno è importante e non sempre c’è la certezza di fare utili che ci serviranno per l’iscrizione al campionato e le attrezzature. Due anni fa, quando ha piovuto, siamo addirittura andati in perdita”. L’atteggiamento più positivo è certamente quello di Goffredo Renzi, presidente del Marignano calcio: “Ci saremo, penso di sì, con i nostri volontari. Sappiamo che in questo momento non è possibile fare diversamente e ognuno deve cercare di dare il proprio contributo”.

Di tutt’altro avviso invece il presidente della Consolini, Roberto Filippucci, che proprio non ci sta: “E’ una pazzia. L’Amministrazione mi deve spiegare quale valore dà a noi associazioni”. Quella occupata per 20 anni dallo stand della Consolini è improvvisamente diventata, da un anno all’altro, una vera posizione di lusso: 7.000 euro il canone. “Lavoriamo come volontari e le nostre associazioni forniscono un servizio di grande valore sociale che il Comune non è in grado di garantire. Bastano due giorni di pioggia che lo sforzo di tutti (che si prendono una settimana di ferie e lavorano cinque giorni prima e dopo la festa tra smontare e montare

tutto quanto) diventa inutile. Chi non ci lavora non può capire. Le risorse sono ogni anno di meno e il Comune ora minaccia di tagliarci anche i contributi per la gestione della palestra. Abbiamo partecipato per 20 anni, io sono stato tra i primi organizzatori della festa assieme all’ex sindaco Cenci. Questa volta troveranno sicuramente qualcun altro che ci sostituirà”.

Tra le associazioni che dovranno allentare i cordoni della borsa c’è anche il Partito democratico, che con la sua pizzeria pagherà 5.000 euro per ‘affittare’ un angolo del parco dei Tigli: “Ci saremo – assicura il segretario del partito, Corrado Palmetti – e capiamo che il Comune ha difficoltà nel far quadrare i bilanci. Inoltre la Notte delle streghe è una festa che conosciuta a livello nazionale quindi bisogna fare di tutto per salvaguardarla. Ma non ci si può permettere che vada a scapito dei servizi. Quindi ci adeguiamo però...”. Però...? “Eh però penso ai commercianti che hanno un esercizio fisso. Le associazioni che investono in questi cinque giorni, se le cose dovessero andare male, non hanno la possibilità di recuperare nel corso dell’anno. La festa invece assicura un ‘tiro’, un beneficio a lungo termine per gli altri che rimangono con i negozi. A loro poteva essere chiesto uno sforzo maggiore”.

Gruppo Volontariato Pacassoni, distribuiti 15mila euro - Il gruppo di volontariato per handicap “Davide Pacassoni” ha distribuito quasi 15 mila euro nel 2011. La somma è stata così ripartita: 4.670 euro per sostenere il basket per disabili; 9.138 euro per aiutare le famiglie in difficoltà. Mentre 907 euro è stata la spesa per l'assicurazione. Le entrate, più il fondo cassa 2011, era di 19.193 euro. Si va ad iniziare l'attività 2012 con 4.477 euro.

Il 2011 dell'associazione marignanese si archivia anche per un riconoscimento del quale si è fieri. La Regione Emilia Romagna in occasione dell'anno europeo del volontariato gli ha conferito un attestato di merito. La motivazione: “Per l'insostituibile attività svolta al servizio della società regionale”. Grande soddisafzione per il presidente Lino Pacassoni.

Chi volesse sostenere il lavoro dell'associazione, può farlo attraverso un contributo. Iban: IT16R0857868000000020173095.

Chiesa Madonna del Monte, incappucciato il tetto - Le hanno messo un cappuccio sul tetto, per timore che la neve di febbraio avesse conseguenze ancora più devastanti. Timore fondato visto che il soffitto della navata della piccola chiesa della Madonna del Monte ha profonde crepe che circondano da ogni lato l'affresco della Vergine e gli stucchi che le fanno da cornice. Presagio di un crollo imminente. Nell'estate 2010 il tetto del portico si era sbriciolato e le macerie sono rimaste lì, nessuno ha mosso o toccato un mattone. Ci vorrebbe un don Piero con la stessa sua energia restauratrice. Oppure un privato con l'amore per la storia e la sensibilità per le cose belle, per il patrimonio della comunità. Basterebbe in definitiva un po' di buonsenso anche da parte di Soprintendenza e Amministrazione comunale. Perché la chiesetta della Madonna del Monte se ne sta andando, in silenzio, la stiamo perdendo.

(Teo)

Saludecio Via Dei Poggi 2064 Tel. 0541 - 857190 955195

San Giovanni Via Pianventena 681

Gli itinerari della buona tavola

Saludecio Via Dei Poggi 2064 Tel. 0541 - 857190 955195

San Giovanni Via Pianventena 681

Piadina, la storia: per Pascoli è “il pane di Enea” pane lievitato si diffuse fortemente l'uso delle piadine azzime venne riservato ai soli fini religiosi.

- Il primo documento storico conosciuto che parla della "piada", risale al 1371.

Ed è opera di un prelato, del cardinale Angelico nella sua descrizione della Romagna ci inserisce anche il pane dei poveri. Racconta che tra i tributi che la città di Modigliana doveva pagare alla Camera Apostolica figuravano 2 "piade".

Invece fu il poeta Giovanni Pascoli a dare dignità culturale alla piadina raccontandola. In varie sue opere Pascoli parla del "pane di Enea", del "pane rude di Roma", legando l'origine della "piada" alla latina "mensa", rinvenendola nel settimo canto dell'Eneide.

In una nota di presentazione del poemetto "La Piada", pubblicata su "Vita Internazionale" nel 1900, Pascoli scriveva: “Piada, pieda, pida, pié, si chiama dai romagnoli la spianata di grano o di granoturco o mista, che è il cibo della povera gente; e si intride senza lievito; e si cuoce in una teglia di argilla, che si chiama testo, sopra il focolare, che si chiama arola...”.

L'ascendenza romana verrà poi ripresa anche nella tradizione culturale, che si andrà affermando con la rivista "La Pié", istituita nel 1920 da Aldo Spallicci.

La “piada” diventava così il genius loci della Romagna: la casa, la terra natale, la terra.

Max David, giornalista e scrittore, definiva la piadina come “la più romagnola delle specialità romagnole”.

Ma la storia della piadina viene da molto più lonta-

na. Catone era contrario al diffondersi di questo pane azzimo fra la popolazione di Roma perché, richiedendo un companatico, avrebbe reso golosi e molli i suoi connazionali.

Tuttavia le piade divennero ugualmente un elemento importante nell'alimentazione romana così che la panificazione al mattino divenne un rito austero.

Era così nata una nuova tradizione ed anche Catone, alla fine, cedette all'uso del pane azzimo; quando poi il

Nel 1300, anno della peste, la classe contadina non ebbe più la possibilità di mangiare il pane lievitato e tornò al consumo di polente, di farine d'orzo e di focacce azzime fatte con cereali meno pregiati, con legumi secchi e con ghiande.

L'etimologia del termine piadina è incerto e probabilmente è collegata al greco "plaukous " "focaccia " e se si accetta tale ipotesi il termine deriverebbe quindi dalla dominazione bizantina della Romagna.

E la piadina, assieme alle altre specialità romagnole, iniziò a conquistare i turisti negli anni '40 e '50, quando cominciarono ad apparire lungo le strade statali che portavano al mare i primi chioschi che vendevano le piadine preparate al momento e gustate con la porchetta di maiale, le salsicce cotte alla brace, i cavoli, i pomodori e le melanzane gratinate e questa tradizione è proseguita fino ad oggi.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

MORCIANO Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

Marzo 2012

58

Lugli. “Si tratta di un intervento di carattere eccezionale, che indica una grave disfunzione nel funzionamento dell’Amministrazione, che alla stessa dimostra di non sapere dare rimedio”

Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

Referendum comunale: Foro Boario Battazza contro Regione e comitati cittadini ALLEGRO MA NON TROPPO

Piazza alla saponetta... - La piazza

antistante l'ex pastificio Ghigi diventa una pista di pattinaggio non appena si bagna. Molto probabilmente le mattonelle appiccicate non sono a norma. Forse non sono da esterno. Forse sono le cosiddette R9; mentre dovrebbero essere le R12. La piazza purtruppo reca anche altri problemini. Ha le sedute e non le panchine; dunque sono scomode per rilassarsi, guardare nel vuoto, o leggere un libro. Ci sono delle vasche-fontane che d'estate diventano un allevamento di zanzare trigre. Insomma, è un altro buco nell'acqua come piazza Boccioni.

La piazza ha preso il posto del parcheggio Ghigi

Fayaz, ‘talebano’ gentleman...

- Hossein Fayaz è stato accusato con la frivolezza dei luoghi comuni dal sindaco Claudio Battazza di essere un talebano. Iraniano, coraggioso, elegante, ha i modi di un gentiluomo di campagna e la sostanza di un intellettuale.

Ha risposto al sindaco con il sorriso del garbo. Ha prelevato un po' dei suoi libri, “Io musulmano in Italia.

Quale Islam in Europa?”, li ha portati al Circolo cittadino dove si teneva una conferenza e li ha regalati. Il volume è preciso, ben scritto e tollerante. Anzi, il filo conduttore è il rispetti tra cristiani e musulmani. Nella reciprocità.

- Scintille tra il sindaco Claudio Battazza, i comitati cittadini e il difensore civico regionale. A scatenare la guerra è il regolamento sul referendum comunale che ancora non è stato approvato dal consiglio comunale. Oramai più che scambio di opinioni, è uno scambio di accuse, senza andare troppo per il sottile.

Con molta onestà, il regolamento l'ex sindaco Giorgio Ciotti lo ha tenuto nel cassetto per dieci anni; senza averlo mai portato in consiglio comunale. E questa è un'altra storia.

Battazza da tempo è sollecitato a portalo in consiglio comunale; lo ha sempre promesso, ma non lo ha ancora mai fatto. I comitati cittadini

IL FATTO

si sono rivolti al difensore civico regionale. Il dottor Daniele Lugli ha indirizzato una lettera durissima al sindaco, e per conoscenza al segretario comunale e al comitato Morciano in Comune. Eccolo Egregio Sig. Sindaco, si è rivolto al mio ufficio, con la nota allegata, il Comitato Mordano in Comune sollecitando l’esercizio da parte mia dei poteri sostitutivi per omissione o ritardo di atti obbligatori, come previsto all’art. 136 del Dlgs 18 agosto 200 n.267.

Come ricorderà avevo portato il problema alla Sua attenzione con lettere del 21 giugno e del 25 luglio 2011. La Sua risposta del 27 luglio faceva ritenere prossime concrete iniziative per procedere alla regolamentazione del Referendum, come previsto dallo Statuto.

Nella nota si assicurava la messa in atto del procedimento “nei tempi più brevi che l’attività istituzionale può consentire”. Ritenevo perciò positivamente concluso il mio intervento.

La nuova richiesta del Comitato mi induce invece a ricordare che la previsione, al comma 5 dell’art. 38 dello Statuto, di approvazione da parte del Consiglio di Regolamento, per garantire l'esercizio dell’istituto da parte dei cittadini, rende tale

adempimento obbligatorio. Ne è pertanto censurabile l’omissione o il ritardo.

Ricordo il disposto del citato art. 136 - Poteri sostitutivi per omissione o ritardo di atti obbligatori.

Qualora gli Enti Locali, sebbene invitati a provvedere entro congruo termine, ritardino o omettano di compiere atti obbligatori per legge, si provvede a

Città Mercato, semplice e scoppiettante operazione di marketing

La copertina del libro

- Da una parte il Mercurio inscritto in un cerchio (la perfezione) e lo slogan “Morciano di Romagna - Città Mercato”.

Sul'altra faccia il logo della propria attività con tutte le coordinate. La Mofa da decenni smercia decine di migliaia di sacchetti l'anno con i propri prodotti. E sempre da anni a Morciano si parla di estendere l'iniziativa a tutte le attività commerciali e non solo, ma finora non si è mai concretizzato nulla. Sarebbe un'operazione di marketing semplice, efficace e scintillante.

Siamo on line con il nuovo sito www.lapiazzarimini.it

59 Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

Marzo 2012

Daniele Lugli, difensore civico regionale, minaccia il commissariamento per il referendum DATE

Referendum comunale, la storia

Palazzo comunale

mezzo di commissario ad acta nominato dal Difensore civico regionale, ove costituito, ovvero dal comitato regionale di controllo.

Il commissario ad acta provvede entro sessanta giorni dal conferimento dell’incarico. Si tratta di un intervento di carattere eccezionale, che indica una grave disfunzione nel funzionamento dell’Amministrazione, che alla stessa dimostra di non sapere dare rimedio.

La precisa previsione

MORCIANO

10 anni - Da dieci anni giace nei cassetti del Comune lo Statuto del referendum, ma manca il regolamento.

Due anni fa - I Comitati cittadini chiedono il che il sindaco porti il regolamento in consiglio comunale. Battazza promette.

2011 - 21 giugno e 21 luglio il difensore civico regionale sollecita il sindaco. Che il 27 luglio promette rimedio.

2012 - Il 6 febbraio 2012, il difensore minaccia di usare il commissario.

statutaria resta inattuata. Si tratta di un ritardo che ha sostanziale carattere di omissione.

Invito pertanto a informarmi quando sia prevista la riunione del Consiglio per la trattazione dell’argomento. In assenza di risposta entro 15 giorni non mi resterà che dare avvio, con rammarico, alla prevista procedura, con invito formale a provvedere entro congruo termine”.

LA LETTERA

Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

LA RISPOSTA

“Aspettiamo il regolamento dal 2006” - Dal 2006 i morcianesi aspettano il regolamento per chiedere i Referendum Comunali. Sono state prima l’amministrazione Giorgio Ciotti (Pdl) e ora l’amministrazione Claudio Battazza (Pd) a negare questo diritto costituzionale ai loro concittadini.

Ancora una volta il valore dell’azione dei Comitati cittadini “Morciano in Comune” e “Per la difesa dei diritti del cittadino” è misurabile dal risultato ottenuto; quando cittadini attivi e responsabili reagiscono e rivendicano loro legittimi diritti, come in questo caso negato, e il rispetto della legge da parte degli amministratori, di sicuro le cose cambiano in meglio per la cittadinanza che avrà, grazie al nostro civico impegno, la possibilità di esprimersi direttamente su scelte importanti e strategiche per tutta la comunità, come ad esempio il progetto per la trasformazione dell’area indu-

striale ex Ghigi nel cuore della città in qualcosa d’altro, attraverso proprio il referendum comunale.

I Comitati si sono adoperati, sin dal marzo 2010, presentando durante il Consiglio comunale aperto del 15 aprile 2010 apposita proposta di delibera, per veder approvato il Regolamento che rende possibile i referendum “Abrogativi” e “Consultivi” comunali, già previsti all’interno del nostro Statuto ma di fatto inutilizzabili perché non regolamentati.

Lo scrivente è intervenuto nel Consiglio Comunale aperto del 27 ottobre 2011, sollecitando l’approvazione del Regolamento mancante, e per una vera riforma democratica dell’istituzione comunale, ha proposto l’inserimento di due nuovi articoli nello Statuto: i “Referendum propositivi” e le “Elezioni di Revoca del mandato dell’eletto per la giusta causa”. Mentre leggeva il suo intervento, incontrò tanta irritazione di alcuni Consiglieri della maggioranza e delle minoranze. Segno che gli eletti, non gradiscono la partecipazione dei cittadini alle decisioni. Seguì una vaga promessa del sindaco, che si impegnava a parole, di far approvare il Regolamento mancante entro la fine della legislazione (giugno 2014).

Hossein Fayaz – “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino” info@fayaz.it

Claudio Battazza, sindaco di Morciano dal 2009

Battazza: “Voi comitati siete dei talebani”.

“E' solo ironia” - Durissimo il sindaco Claudio Battazza contro i comitati cittadini guidati da Hossein Fayaz (Comitato per la difesa dei diritti del cittadino) e Daniele Arduini-Fabio Bartolini (Morciano in Comune), che da tempo chiedono il regolamento per il referendum comunale. Verga una risposta al fum di cotone il primo cittadino lo scorso 14 febbraio, san Valentino, festa degli innamorati. Lontana dalla forma istituzionale che è quella di non perdere le staffe, ma di dissentire nel solco dell'eleganza, dell'ordine e del rispetto. A chi gli chiede le ragioni di una risposta al vetriolo, risponde Battazza: “Era solo ironia”. Andiamola a leggere questa ironia.

- «Vedo che il “gruppetto talebano” dei nostri oppositori cronici, che per comodità si firma “comitati”, fa ricorso alla solita, sovrabbondante enfasi fuori luogo a proposito di una normalissima interlocuzione fra la nostra Amministrazione e il Difensore Civico, della cui funzione ho pieno rispetto. Infatti, in un precedente colloquio avevo già avuto modo di assicurare al Dott. Lugli che provvederò senz'altro a portare in Consiglio Comunale la proposta di Regolamento Attuativo del Referemdum Comunale, che la precedente Amministrazione si era dimen-

ticata di adottare nel corso dei precedenti dieci (10) anni, nel silenzio più totale degli odierni “guardiani della rivoluzione”. Ora che il Difensore Civico ha formalizzato un sollecito in tal senso, doverosamente gli ribadirò, in modo analogamente formale, il mantenimento di detto impegno.

Sono tuttavia certo che i cittadini di Morciano, al contrario dei “talebani”, mi capiranno se per qualche giorno ancora darò la precedenza ai problemi connessi all'emergenza neve».

Claudio Battazza

61 Via Cà Bacchino 2 San Clemente

Marzo 2012

MORCIANO

Nei locali dell'ex scuola elementare Pascoli.

Inaugurazione il 17 marzo

Centro per famiglie, rapporto figli e genitori Fornirà informazioni sui servizi, sulle risorse e le opportunità istituzionali ed informali: educative, sociali, sanitarie, scolastiche e del tempo libero

L'ex scuola elementare Pascoli accoglie il Centro per famiglie

COMUNITA'

- Un nuovo servizio per crescere insieme: apre il primo Centro per le Famiglie. Viene inaugurato il 17 marzo alle 16,30. Vuole essere un sostegno alla genitorialità, istituito per legge nell’89 dalla Regione. Dopo il taglio del nastro iniziative rivolte a genitori e bambini di 3 anni con le letture animate “C’era una volta...” ed il laboratorio creativo a cura di Stefania Togni; si chiude una gustosa merenda.

Il Centro per le Famiglie sorgerà nei locali della ex Scuola elementare di Via Pascoli, 32, l’attuale Biblioteca comunale. Sarà un punto di riferimento a sostegno e valorizzazione delle famiglie, nella loro relazione, educazione e organizzazione. Il Centro si rivolge

a famiglie con figli minorenni, famiglie monoparentali, alle giovani coppie, alle famiglie di recente immigrazione e a tutti quei nuclei che si trovano ad affrontare difficoltà temporanee o che desiderano approfondire determinati aspetti legati all'istituzione famiglia. Nel 2012 saranno attivate: lo Sportello Informafamiglie, le Consulenze Educative familiari e Punto Pappa Pannolino.

Lo Sportello Informafamiglie, aperto il mercoledì e il venerdì dalle ore 16 alle 17, fornirà informazioni sui servizi, sulle risorse e le opportunità istituzionali ed informali (educative, sociali, sanitarie, scolastiche e del tempo libero), che il territorio

offre a bambini e famiglie.

Verranno forniti anche gli orari su corsi, conferenze e consulenze a cura degli operatori professionisti del Centro per le Famiglie.

Le Consulenze educative familiari si rivolgono a tutti i genitori con figli da 0 a 18 anni. Sono un sostegno alla funzione genitoriale: i genitori possono parlare delle loro dif-

ficoltà con i figli, a volte legate ad uno stile educativo diverso tra mamma e papà. Attraverso l’ascolto, la condivisione e il confronto con il consulente si può dar voce ai bisogni e alle aspettative di ciascun componente della famiglia, cercando possibili risposte alle paure che in alcuni momenti sembrano bloccare ogni cambiamento.

Uno spazio di colloquio aperto

ad educatori, insegnanti, nonni e genitori che, soli o in coppia, desiderano approfondire , chiarire o migliorare il proprio stile educativo, la comunicazione in famiglia e il dialogo quotidiano con i figli. Il servizio è gratuito e attivo su appuntamento, risponderà la dottoressa Federica Giannei 338/1513665.

Punto Pappa Pannolino è lo

spazio accessibile negli orari di apertura, nel quale le mamme possono ritrovarsi per continuare a condividere la magica esperienza di cura del proprio bambino. In quest’area sarà possibile scaldare il latte, cambiare il pannolino, allattare in tranquillità, in un ambiente comodo, attrezzato ed accogliente, pensato appositamente per le esigenze dei più piccoli. Fra qualche mese, inoltre, aprirà uno Spazio Giochi per bimbi di età compresa tra 0 e 3 anni, dove i neonati potranno giocare in uno spazio sicuro e con giochi adatti assieme ai propri genitori, ai nonni o accompagnati dalla loro babysitter.

63 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Marzo 2012

MORCIANO

Presentata nella sala della Banca Popolare Valconca lo scorso 24 febbraio

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Massaccesi, un'Assunzione originale e particolare Di Stefania Massaccesi. A presentarlo suor Maria Gloria Riva. Non una rappresentazione tradizionale dell’estasi, quanto piuttosto la rappresentazione di una autentica apoplessia mistica

L'Assunzione (particolare) (Foto Gasperi)

Sala piena

CULTURA di Pier Francesco Gasperi - Veramente originale e particolare l’opera dal titolo “Assunzione”, presentata venerdì 24 febbraio nella sala convegni della Banca Popolare Valconca a Morciano. L’Artista Stefania Massaccesi ha seguito una propria ispirazione per una Assunta inedita, estremamente vera nella sua misteriosa spiritualità. Estremamente diversa dalle consuete immagini religiose a cui siamo solitamente abituati vedere nelle nostre chiese. La Vergine assunta al cielo che la pittrice ha rappresentato è un’immagine che trapassa dai travagli della terra alle spazialità dello Spirito che ogni credente deve riconoscere e sentire vicina. L’artista commenta la sua opera con queste parole: “Tanto più una espressione è urgente, quanto più non appartiene a schemi della ragione senza esserne uccisa”. Quindi non tanto una rappresentazione tra-

dizionale dell’estasi, quanto piuttosto la rappresentazione di una autentica apoplessia mistica.

Suor Maria Gloria Riva del Convento di Pontecapuccini (vicino a Carpegna) con un linguaggio chiaro e con una preparazione veramente sorprendente, da superare i migliori critici d’arte ha posto in evidenza le peculiarità dell’opera, evidenziando che “il Cielo è il suo trono” . Un cielo che nel suo azzurro turchino non dimentica l’ombra della croce, appena visibile nei giochi di colore dietro a questa Vergine estatica, bellissima, assunta di Stefania Massaccesi. L’artista rielabora le sue ardite prospettive caricandole di un profondo senso religioso i cui confini si tendono fra certezza e domanda. L’abito di Maria così denso, così carico di luce solare narra un mistero che abbaglia, un mistero che si desi-

dera e insieme si teme. Proprio come il sole: Lei, la Vergine, tende le braccia verso quell’infinito che ha tessuto tutta la sua esistenza fin dal concepimento.

Apre le braccia Maria, ma mentre la mano sinistra addita già, carica di tensione, la meta ultima della sua esistenza terrena, l’altra mano indugia verso una terra che comprende aver bisogno, ancora, di una Madre. Ed è proprio questa mano che invita a

dirigere lo sguardo verso il basso, verso quella terra che i piedi purissimi di questa Madre-Bambina hanno solcato: allora la vediamo, lì sotto, stretta nell’abbraccio freddo di monti ombrosi e di bagliori sinistri di fuoco, Gerusalemme.

La città delle aspirazioni di ogni uomo, la città cui Dio ha donato molto e ha chiesto molto di più. La sofferenza viene espressa in questa opera della Massaccesi attraverso il gioco dei colori: i bianchi freddi taglienti, i rossi accesi e violenti e le ombre lunghe e blu di una notte che prima di essere condi-

zione temporale è condizione spirituale. Colpiscono molto gli occhi di Maria. Così veri così limpidi, così prepotentemente fissati in quell’attimo eterno. Se gli occhi di Maria risplendono già nell’azzurro purissimo del Cielo che la abita, i piedi di lei mostrano di non voler salire. Ciò che più affascina di questa modernissima Assunta è proprio lo scorcio dei piedi: Maria non vuole salire, i suoi piedi sono colti nell’attimo di chi, sorpreso da un impeto di vento gagliardo che trascina verso l’alto, vuole rimanere.

L’artista.

Stefania

Massacesi, riconosciuta da Federico Zeri come “una delle espressioni più forti e più valide apparse negli ultimi tempi”, è stata unica e sola allieva di Giovanni Battista De Andreis a partire dal 1990. Opere dell’artista, nota anche come ritrattista, figurano in importanti collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Dal 2006 è membro dell’Accademia Marchigiana di Scienze Lettere ed Arti. Vittorio Sgarbi riconosce all’artista, “oltre all’innegabile cifra stilistica, un magistero tecnico degno di figurare accanto alle espressioni dei maggiori artisti contemporanei”, che nel luglio 2007 l’ha invitata alla importante rassegna organizzata a Palazzo Reale di Milano. Due volte segnalata Artista dell’anno sul Giornale dell’Arte di Allemandi, da Italo Faldi nel 1997, e da Fabrizio Lemme nel 2001. Le Opere di Stefania, nota anche come ritrattista, figurano in importanti collezioni private e pubbliche italiane e straniere.

Edito dalla Banca Popolare Valconca il catalogo dell’opera, in cui viene mostrata l’opera in ogni suo particolare e dettaglio, con importanti contributi di Suor Maria Gloria Riva, Francesco Maria Acquabona e Giovanni Battista De Andreis.

65

Marzo 2012

MORCIANO

Conferenza in uno stipato Circolo cittadino con lo storico Franca Sinatti

Morciano nell'Alto Medio Evo. Tracce Bizantine e Longobarde

Franca Sinatti e Mario Garattoni

LA CULTURA

di Pier Francesco Gasperi - Morciano e la Valconca nel Medio Evo e nella toponomstica bizantina e longobarda. Era il tema affrontato dallo storico Franca Sinatti e dall'appassionato di storia Mario Garattoni lo scorso 23 febbraio in uno stipato Circolo Cittadino. Temi suii quali i relatori da anni svolgono importanti indagini e ricerche che hanno illustrato con molta chiarezza e precisione ed anche scientificità.

Franca Sinatti ha evidenziato l’importanza del toponimo (usato nel medievo?) Morciano, la forte

vicinanza specialmente per le iscrizioni longobarde del termine “Forum” con cui veniva indicato Morciano. Le radicate presenze dei longobardi nel VII – VIII secolo viene confermata dai toponimi “Gualdo” e “Gaggio” (Ghigi).

L’arci… di Morciano era strategica e per circa 140 – 150 anni fù interessata dai “limes” (limite, confine di guerra), fra Bizantini e Longobardi, popolo quest’ultimo che ha permeato la nostra storia di cui l’esempio più eclatante è stato Bennone che con il suo immenso

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

lascito di beni ha permesso l’edificazione del Monastero di San Gregorio in Conca. L’appartenenza di Bennone alla stirpe Longobarda è stata dimostrata proprio da uno studio di Franca Sinatti. Bennone infatti era titolare del Castrum Morziano come dimostrato da un documento del 1014.

Successivamente, lo storico locale Mario Garattoni (a breve dovrebbe dare alle stampe il suo nuovo libro), ha mostrato vari documenti storici, ritenuti autentici ed attendibili, e sulla scorta delle

analisi e ricerche storiche effettuate in oltre trentanni di studi, ritiene con molta convinzione che la prima Morciano, sede della Pieve di San Giorgio in Conca, fosse ubicata lungo il torrente Ventena di Gemmano nella piana di San Pietro in Cotto (attuale Piana di San Pietro ora in Comune di Montefiore Conca, poco sopra Osteria Nuova e sopra il fiume Conca), poi dopo aver indicato che il toponimo “Zimmano” è originariamente in basso a ridosso dei torrenti Ventena e Burano di Gemmano, con con-

seguenti modifiche e dei confini pie…., ha spiegato il significato dei toponimi che portano alle presenze dei limes (confini) Bizantini e Longobardi che si sono succeduti nella base valle del Conca e per tale intesa da Osteria Nuova alla attuale Morciano).

Partendo dal significativo toponimo greco-bizantino di “Acory” , a Gemmano ha elencato? Decine di toponimi e santi (San Michele Arcangelo, San Giorgio e San Pietro, che sono i tre patroni più presenti in Valconca) che portano alla presenza di bizantini e loro accenti e dei longobardi con i loro accenti.

L’elenco toponomastico ha interessato i Comuni di Gemmano, Monte Colombo, Coriano, San Clemente, Morciano, Montefiore Conca, Saludecio e Mondaino. Particolarmente significativi la serie di nomi di Monte Colombo che portano alla presenza dei Longobardi (si segnala che all’interno della chiesa di Valliano è visibile una tomba con lapide longobarda a pavimento, nel centro della chiesa), su un medesimo asse: Mulino del c………, San Martino, San Michele Arcangelo; Palazzo; san Savino; S.Giovanni Evangelista a Croce e Passano Cerè di Coriano.

Sull’altro versante a partire dal

fiume Conca: Sant’Andrea di Casarola; Santo Stefano; Sant Maria Assunta (Cevollabate) S.A……… (patrono dei Goti alleati dei Bizantini a San Clemente) Santa Maria Assunta di Coriano. Un secondo esempio, seppure più limitato, lo abbiamo a Montefiore Conca dove vediamo su un medesimo asse tre nomi che portano ai bizantini: San Felice; Prato (fattoria fortificata); San Marino?

Di questi limes nella Valconca ne abbiamo almeno tre: il primo sull’asse di Montegrimano – Valditeva; il secondo sull’asse di Santa Maria del Piano – Gemmano; il terzo sull’asse di Monte Colombo – (Piana di) San Pietro in Cotto. Forse un quarto nell’area di Morciano considerato che alle spalle di questi limes si trovava la strada che collegava? L’Esarcato di Ravenna con il Ducato di Roma?, percorso conosciuto come corridoio Bizantino.

Dalle due relazioni, la conclusione è stata quella di potere affermare che la storia di Morciano e di altri Comuni della Valconca va riscritta. Certamente le affermazioni della Sinatti e di Garattoni, oltre a creare un grande interesse attorno ad un tema molto complesso, creerà non poche dispute tra gli studiosi medioevalisti e storici.

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

San Gregorio Millenaria Fiera

Morciano capitale della provincia di Rimini Dal 10 al 18 marzo

La Fiera Chiude l'inverno e saluta la primavera. Una tra le piÚ sentite in Romagna ed Alte Marche. Attese almeno 150-200 mila persone. Nacque come scambio di bestiame attorno all'abbazia nel Medio Evo; oggi è la vetrina delle aziende artigianali della Valconca. E ancora: piante, fiori, attrezzi agricoli. Spettacoli, concerti. Eventi sportivi

Un'immagine del complesso abbaziale di San Gregorio tratta dal libro “Morciano California” di Umberto Giovannini e Michele Buda. Il complesso si trova all'ingresso di Morciano, sulla destra, arrivando da San Giovanni

Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) - Tel. e Fax 0541.857836

Bar Pasticceria Gelateria Morciano - Via Roma, 73 - Tel. 0541 - 988137

NUOVI ARRIVI PRIMAVERA - ESTATE MORCIANO DI ROMAGNA Via Roma 56 - Tel. 989444

L'inizio fu l'abbazia benedettina - L'abbazia di San Gregorio di Morciano controllava un vastissimo territorio. Nel XII secolo, nel suo massimo splendore, i possedimenti andavano da Urbania a San Marino (Faetano, Fiorentino, Chiesanuova), fino a Pesaro e Rimini, senza tralasciare terre e chiese della zona di San Leo. La forza la si può leggere anche da quello che resta del-

LA STORIA

l'antico impianto architettonico: un immenso chiostro sul quale si affacciavano tutti gli ambienti monastici; tra cui una chiesa a tre navate che dominava il fiume Conca e che forse non fu mai ultimata.

Ed è molto probabile che attorno all'abbazia si svolgesse San Gregorio, la fiera di primavera dove i contadini si trovavano per vendere ed acquistare bestiame, mercanzia varia e fare affari.

Potente e nobile nelle origini San Gregorio. Dietro ci sono San Pier Damiani, frate benedettino di Fonte Avellana (bellissimo eremo alle pendici del Monte Catria), che predicava contro i facili costumi della chiesa di allora e Pietro Bennone e la moglie, ricchissima famiglia riminese senza eredi che lasciarono tutto, in più donazioni (1061, 1064 e 1069), al prestigioso frate.

Scrive Emiliano Bianchi nel libro “Il monastero di San Gregorio in Conca”: “Ma la prima testimonianza dell'esistenza del monastero di San Gregorio in Conca risale all'anno 1061... Considerando che non esiste altro documento in grado di fare chiarezza al riguardo, è possibile congettu-

rare che la fondazione del cenobio sia avvenuta nel 1061, o forse nel 1069, poiché in quel periodo Pier Damiani era in Romagna in veste di promotore e divulgatore dell'opera di rinnovamento monastico e di sviluppo della Congregazione di Fonte Avellana”.

Così in contemporanea con la fondazione del monastero, la madre di Pietro, Ermengarda, fece la prima donazione: terre (almeno di 400 ettari e due chiese) nell'Urbinate.

Tre anni dopo, il 25 maggio del 1064, la gentildonna, effettuò un altro lascito. I beni si trovavano nei dintorni di Rimini; non si hanno notizie sull'estensione.

Invece, sulla terza e più importante donazione, quella del 17 giugno del 1069, fornisce al monastero morcianese beni immensi: terre ed immobili a Pesaro, Rimini, Verucchio, Corpolò, Faetano, San Vito, Bordonchio, Misano Monte, San Savino, Mondaino, Montecchio, Fiorentino, Chiesanuova.

Forse per la protezione degli averi, Pier Damiani li sotto-

ETTORE UVA

ABBIGLIAMENTO

Via XXV Luglio 40 47833 - Morciano di Romagna Tel. e Fax 0541/987386 e-mail: uettore@libero.it

Morciano - Via Pascoli 2 - Tel. 0541 - 989351

jeanseria uomo donna

Vista dal Conca. Cosa resta della monumentale chiesa dell'abbazia

San Gregorio Controllava un vastissimo territorio: Pesaro, Rimini, Verucchio, Corpolò, Faetano, San Vito, Bordonchio, Misano Monte, San Savino, Mondaino, Montecchio, Fiorentino, Chiesanuova pose al vescovo di Rimini. Tali atti giuridici crearono degli atriti tra il vescovo ed i benedettini di San Gregorio. In parte dissolti, quando l'alto prelato riminese restituì i beni in enfiteusi, proprietà perpetua.

Nel secolo seguente, il con-

vento, grazie a donazioni, acquisti ed enfiteusi continuò ad ampliarsi. Tra i maggiori fu il possedimento di Saludecio che giungeva fino al fiume Foglia.

Dopo lo splendore, inizia una lenta decadenza. Scrive il professor Pier Giorgio Pasini

nel libro “Arte in Valconca: “All’inizio del XV secolo l’abbazia di San Gregorio - che doveva essere in piena decadenza come tutte le altre fondazioni monastiche - fu unita a quella riminese di San Paolo eremita e poi a quella degli

TECNOACQUE Impianti depurazione acque Civili Industriali - Deposito sale Consulenza - Assistenza tecnica PISCINE - PRODOTTI CHIMICI

AGENTE CASTAGNETTI Centro assistenza autorizzato

SALE PER ADDOLCITORI

Olivetani di Scolca, di cui seguì le vicende fino alle soppressioni napoleoniche, conservando solo una piccola parte del suo patrimonio, ma mantenendo il possesso della chiesa di San Michele Arcangelo di Morciano.

Nel XIX secolo fra i ruderi dell’abbazia venne costruita una chiesuola che sulla fronte del suo piccolo altare conserva ancora uno stemma cinquecentesco degli Olivetani, ormai l’unica memoria superstite degli antichi ‘monaci bianchi’.

Nel 1798 “fu per disposizione governativa trasportata in Morciano la fiera che si teneva al convento nel giorno del Santo titolare: e così Morciano, come ebbe il principio della sua vita commerciale da questa Abbazia, ne raccolse pure la eredità, perché la fiera di San Gregorio è la piü frequentata e celebre di tutte le sue fiere”.

MISANO ADRIATICO - Via Larga 36 Tel. e Fax 0541.613276 - tecnoacque_snc@libero.it

di TAMBURINI GRAZIANA & C. snc

ELABORAZIONE DATI GENERALI CONTABILITA’ IVA E GENERALE LIBRI PAGHE Morciano - Via Due Ponti 10 Tel. e Fax 0541 - 987308 - Tel. 0541 - 857524

Costruzioni idrauliche - Edili - Stradali - Gasdotti Via Prov.le del Conca, 14 - 47832 SAN CLEMENTE Tel. 0541.988106 - Fax 0541.856272

Da 60 anni al servizio della Romagna azienda certificata UNI ISO 9001: 2008

n. 463

BS OH5A5 180001:1007 Reg. n. 8789-1

Attestato di qualificazione alla esecuzione di lavori pubblici n. 9943/11/00

FIERA di SAN GREGORIO

Marzo 2012

70

MORCIANO DI ROMAGNA

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

71

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

MORCIANO DI ROMAGNA

11 e 12 marzo. Mostra nazionale equini bovini (razza romagnola) e ovini

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

Gli animali il momento dei bambini LA NATURA

- Un animale da lavoro, oggi considerato una delle carni migliori in assoluto. Fino a pochi decenni fa era il trattore degli agricoltori. Dotato di grande resistenza, docile, in coppia (si chiamavano Ro e Bunì, il primo a sinistra, il secondo a destra) aravano i campi. Aveva una grande capacità di adattarsi a terreni difficili.

Ottimo animale da pascolo allo stato brado. La moderna opera di selezione ha migliorato l'attitudine alla produzione della carne tanto in termini di resa al macello che di qualità del prodotto.

La razza romagnola vanta origini antichissime; come ormai sembra accertato, deriva dal Bos Taurus Macrocerus (Uro dalle grandi corna), un bovino originario dalle grandi steppe dell'Europa CentroOrientale da cui sarebbero de-

L'allevatore vincitore con il sindaco Claudio Battazza

rivate diverse razze simili per costituzione, tipo, mantello, forma della testa e degli arti.

L'arrivo in Italia degli antenati della romagnola è databile in-

torno al IV secolo dopo Cristo, con l'invasione dei Longobardi guidati da Agilulfo.

Lo stabilirsi nelle regioni della Romagna delle popolazio-

ni al seguito dell'esercito e l'adattamento all'ambiente italico dei bovini portati dai Longobardi, ha portato fino alla selezione che conosciamo oggi.

In crisi con l'arrivo della forza motrice dei trattori, nell'ultimo decennio la Provincia di Rimini si è prodigata per riportare la razza romagnola nelle stalle.

Per la Fiera di San Gregorio, i bovini di razza romagnola sono delle autentiche star. Con il contributo della banca popolare Valconca è stato istituito un concorso che premia gli animali più belli.

Il suo allevamento è diffuso nelle province di Bologna, ForliCesena, Rimini, Ravenna, Pesaro e Firenze. Riconoscibile dal mantello grigio-chiaro tendente al bianco, particolarmente nelle femmine, con sfumature grigie in diverse regioni del corpo, il bovino Romagnolo può vantare un notevole sviluppo muscolare, un'ottima conformazione del bacino e una spiccata robustezza degli arti.

Le razze cugine della romagnola sono la chianina e la marchigiana. In pratica tale bovino si trova su tutta la dorsale appenninica italiana, seppure con nomi diversi.

PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DI INTERNI PER LOCALI PUBBLICI Via Volta 1 (Zona industriale Valconca) 47833 San Clemente (Rimini) Tel. e Fax 0541.989755 www.azfurniture.it e-mail: az@azfurniture.it

73 Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

CURIOSITA'

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Fichi, quando se ne vendevano circa 500 quintali

Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

Il 12 marzo non è San Gregorio San Magno

Gregorio

(Foto Polverelli)

- Non è San Gregorio Magno (Roma 540 - Roma 6004) il 12 marzo. E non è uno scherzo di Carnevale, o da pesce d'aprile. Sul calendario cristiano si legge: San Massimiliano. Non sarà prestigioso come Gregorio che è anche uno dei dottori ma sempre un santo è. San Gregorio si festeggia il 3 settembre.

- Tutti gli anni Giorgio li acquista al banco dell'amica Grazia, angolo via Marconi, via Bucci, e li regala all'amico Enzo. Anche così si celebra la tradizione di San Gregorio e dei suoi fichi, che poi era la cultura della Romagna.

Il fico secco è (soprattutto

CURIOSITA'

era) una delle caratteristiche di SanGregorio, detta anche Fiera dei Fichi. Un tempo tutti i visitatori li acquistavano; oggi la stragrande maggioranza degli avventori ne mangia alme-

no uno ed una confezione la porta a casa. Negli anni d'oro se ne vendevano circa 300 quintali. Una cifra che potrebbe sembrare alta, ma si era arrivati anche a oltre 500 quin-

tali.

Originario dell'Asia Minore, Persia, il fico fu introdotto in Italia in tempi remoti; è ampiamente coltivato ma cresce anche spontaneamente sulle rupi e sui muri nelle zone calde.

E' un arbusto con la corteccia liscia di colore cenerino e contiene un latice bianco acre, amaro, bruciante e irritante che imbeve tronco, rami, foglie e persino il peduncolo dei frutti. Il lattice ha azione vermifuga e purgativa molto violenta e pericolosa. Esternamente invece è adoperato per far sparire le verruche e i porri. Le foglie di forma ovale cuoriforme hanno un lungo picciolo e sono divise in lobi con il margine dentato.

Ottimo lassativo e digestivo.

Tappezzeria riccionese

TESSUTI PER L'ARREDO

di Gudenzoni & Mancini

Il negozio “dalla Lena” SPECIALITA' DELLA TRADIZIONE DI PRODUZIONE PROPRIA MORCIANO DI ROMAGNA in via Abbazia 24 Morciano di Romagna

in via Roma 6/A Morciano di Romagna

75

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Tre serate (18-20) alla pasticceria “Garden”: 14, 15 e 17 marzo. La poesia, la politica, l'Unità d'Italia, Dante

Libri, serate con l'autore. Partecipa alle emozioni MUSICA Da sinistra: Hossein Fayaz, Silvio Di Giovanni e Alberto Cibelli

- Partecipa alle emozioni.

Alla terza edizione, ha la caratteristica non solo di raccontare libri ed autori, ma di intrecciare varie forme artistiche. La rassegna “Partecipa con l’Autore”.

Nella prima edizione vi fu la pittura in tempo reale di Debora Coli, poi filmati e proiezioni attinenti agli argomenti dei libri proposti, con lettura di poesie di Wislawa Szymborska.

Nella seconda edizione vi fu la presentazione di tre canzoni con autore dei testi Giuliano Cardellini e compositore Fabio Masini, poi filmati e proiezioni inerenti temi proposti dagli autori, con lettura di poesie di Czeslaw Milosz.

Altro orizzonte è miscelare narrativa, saggistica e poesia.

Sono anche importanti gli interventi del pubblico per interagire con gli autori.

Vi è la volontà della direzione artistica di presentare i libri con una formula di spettacolo, semplice e coinvolgente.

Vallì Cipriani e Angelo Chiaretti

sentazione libro “Ritagli di pensieri”.

Claudio Roncarati (poesia) presentazione libro “La fata fatua e lo psichiatra” Loris Ferri (poesia) presentazione libro “Corrispondenze ai margini dell’Occidente” con Alessandro Buccioletti (chitarra acustica).

Germano Bocchini (poesia dialettale) presentazione libro “L’èria e judur ad Murcènn”.

Alberto Cibelli (poesia) presentazione libro “Angeli e farfalle”.

no) Dice Cardellini: “Questa bellezza la vogliamo condividere con tutto il pubblico, che insieme a noi possa partecipare alle emozioni”. I libri vengono raccontati alla pasticceria “Garden”. Il cartellone.

14 marzo, ore 18

Hossein Fayaz (saggistica) presentazione del libro “Io musulmano in Italia - Quale Islam in Europa?”.

Jolanta Grebowiec (saggistica) presentazione libro “Senza carro armato né fucile” a cura di Giuseppe Annacontini con Anna Maria Giovannetti (violi-

Silvio Di Giovanni (saggistica) presentazione libro “Considerazioni in occasione del 150° dell’Unità d’Italia”.

15 marzo, ore 18 Giuliano Cardellini (poesia) legge Wìslawa Szymborska e Tadeusz Ròzewicz.

Valli Cipriani (poesia) pre-

17 marzo, ore 18 Giuliano Cardellini (poesia) presentazione libro «nel godere dell’amore» e poesie inedite lettura poesie a cura di Simona Tebaldi e Giuliano Volpinari.

Angelo Chiaretti (prosa e poesia) presentazione “Dante Alighieri questo sconosciuto”.

Cardellini, dopo la poesia la musica Giuliano Cardellini

- Sempre più eclettico l'avvocato Giuliano Cardellini. Alcuni anni fa ha stupito colleghi, amici e conoscenti, con i suoi libri di poesia. Quest’anno, lo fa con la musica. Il 17 marzo, pasticceria Garden, ore 17, ci sarà la presentazione in anteprima internazionale della canzone “Flower” La canta Maheya. L'autore del testo è Giuliano Cardellini. La musica è di Maheya, mentre l'arrangiamento è di Sandro Barbieri.

77

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Eventi e cultura Fotografia, Bruno Baffoni in mostra alla pasticceria Garden

Da sinistra: Bruno Baffoni, Lech Walesa (grande leader di Solidarnosc) e Jole Baffoni

- Bruno Baffoni è un grande fotografo. Da anni per ragioni familiari scorrazza in lungo e in largo per la Polonia. Alla pasticceria Garden per il periodo di San Gregorio si tiene una mostra fotografica su quel paese. In mostra una trentina di istantanee.

- Se qualcuno volesse avvicinarsi alla cultura islamica (bella, civile, tollerante, contradditoria, come l'uomo), potrebbe utilizzare il libro del morcianese-iraniano Hossei Fayaz. Ha appena ripubblicato (la prima edizione fu nel 2004) “Io mussulmano in Italia – Quale Islam in Europa?”.

Viene presentato alla pasticceria ‘Garden’, ore 18, il 14 marzo. In un momento difficile, contribuìsce al dialogo tra le comunità cristiane e mussulmane in Italia.

Visto il continuo interesse del pubblico, l’attualità dell’argomento, l’autore ha aggiornato il testo e ora propone una nuova edizione.

“Io musulmano in Italia”, alla Garden il 14 marzo Per tutti i musulmani che vivono in Europa, praticanti e non, questo è il momento dell’impegno civile e religioso e della convivenza pacifica con i non credenti o credenti in altre fedi religiose. Il fine primario è costruire una società laica e progredita, dove si possa vivere in pace e pregare Dio liberamente, ciascuno nella propria fede.

Questo Islam europeo darà un contributo importante al progresso della democrazia e alla pace nel

mondo islamico, permettendo a tutti di vivere meglio. Lo scontro frontale e le stragi sono la morte della ragione, della civiltà e della cultura; sono l’appropriazione indebita di un Islam pacifico e tollerante che i nostri padri hanno praticato per secoli. Non possiamo permettere che prevalgano l’oscurantismo e la linea dello scontro frontale fra civiltà, a discapito della pace, del progresso e della tolleranza. La stragrande maggioranza dei musulma-

ni è completamente estranea alla teoria dello scontro frontale. La distribuzione cartacea di una nuova edizione del libro avviene tramite le librerie Feltrinelli e il sito http:/ /www.ilmiolibro.it del gruppo Espresso-La Repubblica. Nel formato digitale a basso costo, la distribuzione e curato dall’Amazon: http://www.amazon.it/libri-italiano.

Sposato con una morcianese, una figlia, Fayaz è nato a Kashmar (Iran) nel 1943. Dal '67 vive in Italia. Cittadino italiano, scrittore, saggista e attivista dei diritti civili, è autore di libri e articoli in lingua italiana e persiana (farsi).

MUSICA

Musica, in ricordo di Silvano Soprani Silvano Soprani

- “in...canto a Morciano”. Concorso canoro per solisti e gruppi vocali è anche la seconda edizione del premio Silvano Soprani, una bella persona, nonché commerciante ed assessore, scomparso prima del tempo. L'appuntamento è il 10 marzo, ore 21, presso il padiglione fieristico. E' un signor modo per onorarne la persona.

79

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Perdersi per piante, alberi da frutto e fiori

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

SCUOLA

(Foto Polverelli)

CASAROLA (San Clemente) Via Enrico Fermi, 34 - Tel. 0541 - 988953 Fax 989438

- Tra le gra ndi attrazioni della Fiera di San Gregorio sono le piante, i fiori, gli alberi da frutto. Da anni i vivaisti costruiscono dei “giardini” in alcune strade del paese.

C'è anche qualcuno che vende un albero da frutto per un altro, ma poco importa. L'importante è mettere a dimora qualcosa. Soprattutto se nobile, magari a foglia caduca

Manifesto 2012, opera dei ragazzi dell'istituto Fellini di Riccione - Il manifesto 2012 della Fiera di San Gregorio è opera di Elena Petrolati (V B), studentessa dell'istituto Fellini di Riccione. Finanziato dal Lions Club Valle del Conca, è da tre anni che c'è questo rapporto tra scuola ed istituzioni. Presentati 50 bozzetti. La giuria, presieduta da Rossano Guerra, ha scelto quello di Elena.

81

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Allegro ma non troppo

83

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Questa pagina ricorda Tullio Becci scomparso prima del tempo nel dicembre 2004 causa un incidente

‘Nella natura i misteri della terra’ - Tullio Becci è morto il 24 dicembre del 2004 per le conseguenze di un banale incidente stradale; venne urtato da uno specchietto a bassa velocità. Aveva 80 anni. Originario di Sestino (Arezzo), giunse a Morciano come operaio alla Ghigi.

Per diletto cantava (faceva parte del Coro Città di Morciano), scriveva (pubblicato due libri). Persona buona, per molti anni per la Fiera di San Gregorio era solito regalare ai lettori della Piazza una delle sue poesie che raccontano la natura con i colori del cuore: semplici, avvolgenti e dirompenti pennellate. Capisci che le devi stare dentro: madre terra è la culla. Per ricordarne la figura, dalla scomparsa, pubblichiamo una delle sue poesie per San Gregorio. L’articolo con il quale Carla Chiara presentava il libro di Becci appena uscito nel febbraio 2004.

LA POESIA

Lo scricciolo, re degli uccelli “Volare altissimo più su di lei sono certissimo che vincerei”.

“Accetto subito - ella rispose sei troppo piccolo per certe cose!”

di Carla Chiara

succede, perché ci sono particolari che sfuggono, o sembrano irrilevanti, e invece valgono la pena di essere sottolineati.

Pagina novantasei: "Le mani" - Pietra su pietra i versi "ri-costruiscono" le sette meraviglie del mondo antico come conforto e testimonianza dell'incessante lavorare dell'uomo.

Pagina ventotto: "Lo scric-

Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Tullio Becci

IN RICORDO

- I colori sono pastello, il tratto gentile. Un'attenzione genuina e rispettosa alla vita con parole per le storie, i sentimenti, le cose. Due “dee”: flora e fauna. Il ritmo interiore è offerto con semplicità affettuosa. Come a dire:- Non ho nulla da insegnare se non la bellezza dell'“accorgersi”.

L'invito è generoso: a non distrarsi, a rileggere quel che

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO

ciolo" Malizioso e curioso nel suo coraggio di "volare alto", più alto dell'aquila: in vedetta, acquattato sulla schiena dell'ardito rapace.

Pagina ventidue: il martello pneumatico e il Picchio! Una identica ostinazione sonora.

Nella simile reciproca fatica sta l'orgoglio di iniziare tutto dalle fondamenta.Così, è abbastanza chiaro, che non avrà

mai le ali chi dimentica le radici.

Le radici, per Tullio Becci, sono nella Madre Terra - violentata, prosciugata, certamente, ma che sa esprimere ancora tutta la sua solennità religiosa Il passato porta al futuro: siamo in un laboratorio dove le generazioni, come i mesi dell'anno, possono e devono impegnarsi ad offrire autentici frutti di stagione. L'occhio, che sa vedere il quotidiano, avrà sempre l'orizzonte più vasto, nel quale, anziché perdersi, cercherà l'infinito del piccolo. Il libro ha il profumo d'inchiostro del quaderno di "bella copia" e in calligrafia...

È molto piccolo, ma coraggioso: questo è lo scricciolo assai famoso.

Così decisero con gioia piena, egli sveltissimo va sulla schiena.

Anche se nevica o sotto zero non si preoccupa, è sempre fiero.

Lei parte rapida verso l’immenso: “Povero scricciolo - disse - ti ho perso!”

Un giorno splendido di primavera incontrò l’aquila prima di sera.

“No, cara aquila, sono convinto: tocco le nuvole, son’io che ho vinto!”

Si salutarono cortesemente e qui allo scricciolo venne alla mente:

Festeggiatissimo lungo i ruscelli lo proclamarono Re degli uccelli.

AGRISTORE La novità da

AGRISTORE La passione di chi

toccare con Mano

coltiva con passione

IL PRIMO PUNTO VENDITA PER

IL MONDO AGRICOLO

ACCESSORI, ATTREZZATURE E RICAMBI PER MACCHINE

DOVE POTRETE LIBERAMENTE

VALUTARE TOCCARE SCEGLIERE

AGRICOLE E GIARDINAGGIO

TRA PIU’ DI 1000

PROFESSIONALE

PRODOTTI IN ESPOSIZIONE

Il supermercato di chi lavora la terra.

Via Manzoni 2 - SANT’ANDREA IN CASALE - 47832 SAN CLEMENTE - Tel e Fax 0541.987588

Trent'anni di esperienza al vostro servizio

TENDAGGI DI OGNI GENERE RICOPERTURA SALOTTI

MORCIANO DI ROMAGNA CENTRO STORICO Via Ronci 37 Tel. 0541.989117

Rivenditore autorizzato

85 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Marzo 2012

Speciale San Gregorio

Cartellone Eventi

Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Ore 21 - Morciano Fiere Saggio danza classica de “La Plume”

9 MARZO -ASPETTANDO SAN GREGORIO Ore 21- Circolo cittadino Pier Giorgio Pasini, Oreste Delucca e Maria Luisa Stoppioni: “I benedettini e l'abbazia di San Gregorio in Conca” Ore 20.30 - Morciano Fiere Musica: “Friday night fevere”

15 MARZO Ore 18 - Pasticceria Garden Libri. Incontro con l'autore Ore 21 - Morciano Fiere Carmen di Bizet - Spettacoli dei ragazzi

10 MARZO -ASPETTANDO SAN GREGORIO Ore 21 - Morciano Fiere Musica. Cloche hard band in “The legend”

16 MARZO Ore 14.30 - Morciano Fiere Croce Rossa - Lezione interattiva Ore 20.45 - 3^ Rassegna corale Città di Morciano

11 MARZO - INAUGURAZIONE FIERA Ore 10 - Piazza del Popolo Inaugurazione Fiera di San Gregorio Ore 9 - 17.30 Foro Boario XX Mostra mercato del cavallo Ore 21 - Morciano Fiere Noi ci proviamo: “E sendich dè ghet” 12 MARZO - SAN GREGORIO Ore 9- 17.30 - Foro Boario XX Mostra cavalli X Mostra dei bovini Mostra ovini Ore 10 - 18 - Motopolis - Educati alla guida Ore 16 - 19 - Morciano Fiere Annullo postale Ore 18 - Chiesa - Messa celebratoA dal vescovo Lambiasi col Coro Città di Morciano Ore 21 - Morciano Fiere - Cabaret

BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO

Il compianto Gianni Romani mascherato per attirare i clienti alle bancarelle di fichi

13 MARZO Ore 20.30 - Morciano Fiere. Sfilata di moda 14 MARZO Ore 10 - Morciano Fiere Aquiloni in volo Ore 18 - Pasticceria Garden - Incontro con l'autore

17 MARZO Ore 9 - 18 - Foro Boario Gara moto enduro e quad a cura di Erc Rally Show Ore 18 - Pasticceria Garden Libri. Incontro con l'autore Ore 21 - Morciano Fiere In... canto Morciano. 2° Premio canoro Soprani 18 MARZO Ore 9 - 18 - Palasport Pedriali Karate. 3° Memorial Conteduca Ore 9 - 18 - Foro Boario Gara Ape Rally Ore 21 - Morciano Fiere Teatro. I Volontari di turno: “Maza maza, agli è totie dla stesa raza”

S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

Marzo 2012

86

Mondiale SS 600, Menghi ottimo debutto - Fa un certo effetto leggere nelle classifiche ufficiali: 15.

Fabio Menghi (VFT Racing) Yamaha YZF R6 24'37.258 16.

Era il suo debutto mondiale (classe Superstock 600) su una pista bella ma inforcata per la prima volta quella di Philipp Island (Australia) lo scorso 26 febbraio. Vft, come in tanti sanno, sta per Valerio Family Team. San Clemente può essere fiera, così come i Menghi. Il fratello di Fabio, Omar, ha corso alcune volte come wild card nel mondiale 250 a Misano e Mugello. Forse il più felice di tutti è babbo Valerio, molto di più di un appassionato: un innamorato delle due ruote.

Fabio Menghi nel 2008

Premio di poesia dialettale Villa, XX edizione Giustiniano Villa, il poeta ciabattino

Aperte le iscrizioni

SAN CLEMENTE LA CULTURA

- Marzo, per gli affezionati partecipanti al premio di poesia dialettale e zirudela romagnola che San Clemente organizza ogni anno è il periodo giusto per riscaldare le penne e i cuori. Già, perché senza cuore le penne sono solo aridi strumenti e di cuore, tutti i poeti del concorso, hanno già dimostrato che ne anno da vendere.

Quella di quest’anno sarà un edizione importante, un traguardo straordinario raggiunto solo grazie alla passione di tutti gli attori che partecipano a vario titolo alla manifestazione: sarà la XX edizione di un premio ormai adulto che ha saputo sopravvivere ai tempi ed alle presunzioni.

Per l’occasione si prospet-

tano iniziative speciali che legheranno ulteriormente il Premio al territorio che lo ha visto nascere e che, soprattutto, ha visto nascere nell’ormai lontano 1842 Giustiniano Villa, poeta ciabattino che con le sue zirudele in quei tempi animava i mercati e le piazze di questa bassa Romagna.

Per capire quanto addentro alla popolazione fosse arrivato Villa basta pensare che fino agli anni ’70, quando i bar erano anche luoghi di socializzazione e non solo distributori di colazioni, i più anziani recitavano a memoria le sue zirudele.

E in tanti rimanevamo lì ad

ascoltare la musica di quelle rime che sapevano ancora rapire attimi di vita di ragazzini che non ne conoscevano i contesti ma ne apprezzavano il messaggio.

Per vent’anni, ed è giusto sottolinearlo, le varie amministrazioni comunali hanno sempre appoggiato questo premio, snobbato da Provincia e Regione anche quando la possibilità di finanziarlo c’era, snobbato dai super intellettuali e presunti tali che spingevano per una selezione drastica dei partecipanti ed un legame più rigido ai tecnicismi della scrittura.

Ma il premio vuole essere

uno spazio democratico in cui anche chi per scrivere ha solo le emozioni e non la tecnica e non ha spazio in altri luoghi: sono sicuro che Villa approverebbe! Come sempre due sezioni: una per la zirudela e una per la poesia dialettale.

I vincitori come ogni anno avranno • 250 e una piccola scultura del maestro Umberto Corsucci, le poesie dovranno pervenire entro venerdì 27 aprile 2012 in Comune.

Informazioni potranno essere richieste in Comune o al 339 4858903 rigorosamente dopo le 19.

Che siate ragazzini o nonni e amiate la vostra terra quindi, non avete che da prendere la penna e partecipare: vince uno solo, ma tutti saranno pubblicati in un libro che sarà distribuito nella serata delle premiazioni. In bocca al lupo.

Claudio Casadei

SAN CLEMENTE - LA POLITICA IN DIALETTO

E dialet a ne par toet Bela zenta ad San Climent ve! Com vala? A si cuntent?

Sa chi dis t’è post ad Vella l’è tut mort o qualchi-co e prela?

Un amig che sta tla basa um’ raconta, e da ‘na masa ad chi dent invilined de Cunseglie sganghered.

Com, t’at dmand ad che Cunseglie? ad è Cumun , t’am mraviglie!

Dai va là, te se anche te sa el chi fa at che post ch’ilè!

San Clemente

I va so sli fotocopi di articul e dal su bazofi, i vo ess di gran orador quel chi dis l’ha da ves or!

Ostcià ciò! Chi el stò sgnor c’us vistis cm’è Pasador?

E lo zit zit e pianin pianin uj fa subte un regalin!

Me, c’a so un po’ignurent an capis propi tut quent!

Ma dal volti, a vl’asigur am sent ciap un po’ pr‘e cul!

Us fa un baf di regulament sla su machina par strument i och sbared dla presidenta s’e su flesch un po’ui spaventa!

E stranier, quel ad Curien, qualche volta e stes zitein!!!

U c’ha det cl’è cezionela che d’inverna e fa la neva!

Stupefat tot i present, ja sintì e solit lament “Non si può fotografare, quelle foto … cancellare!”

Me a m’arcord che fin da znein senza e pnel ad l’imbianchen Iquè l’inverne , ugn’ era sent, e dvinteva partut biench!

Mo e “Scatador Curtes” Un fa scont, e fa ‘l ripres: “Giornalista di professione vale la Costituzione!”

Sla su grezia ad saputon dis cal’ha duvem spalè nom!

Me an l’ho vist ma chesa mia la mi neva a butè via!

E sota i och ad che sgrazid che per mench i l’ha vlu splid lo e cuntenua e su lavor tl’eria puza ad gran brusor!

La mi machina tla streda!!!

L’è per quel ch’in l’ha pulida!!!

Mo t’i parcheg, uiè i bidon e i camio ad traverson!!!

A la fin avém capì Quel che cl’om u c’ha vlù dì: che i dirit dla Custituzion in val snò pr’i piò quajon!

E ma l’utma riunion, un tip fided, na un ciacaron um’a det quel cl’è suçès t’è Cumun a d’è mi paes!

La sarà basta la lezion ma quji che,un po’ da sburon par na foto, fin a jir, Ja ciamè i Carabinir?

Per capì a duvì savè d’un diviet che at chi elt post un gnè!

I dis che al foto l’in spo’ fè ma cla zenta c’ha ho elett me!

Pr’e cunsiglie uj vò l’amor cli scarane agl’è un unor!

Un’è un aula ad tribunel E bon sens l’è quel che vel!

Ia racont che, a na zert’ora da la porta e scapa fora un om sec, sa di bafun e tla testa un gran caplon!

I m’ha det che vers la fin ja litghè du birichin, mo un fa njnt parchè e paes la e su “Scatador Curtes!”

Faustin ad Nottbert

San Clemente Via Trado 876 - Tel. 0541.989578

CENTRO ABBRONZATURA

87

Marzo 2012

S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

Nelle stanze del municipio di San Clemente ormai da tanto tempo aleggia una strana atmosfera, fatta di silenzi e di troppe mancate risposte

D'Andrea e la strategia dell'eterno silenzio La struttura per la produzione di energia da bio-masse a Casarola.

Ha risposto anche Battazza, sindaco di Morciano

Cristian D'Andrea, sindaco al secondo e ultimo mandato

SAN CLEMENTE - LA POLITICA

- “La domenica delle salme fu una domenica come tante, il giorno dopo c’erano i segni di una pace terrificante”.

Proprio come nei versi caustici e lapidari del grande De Andrè, nelle stanze del municipio di San Clemente ormai da tanto tempo aleggia una strana atmosfera, fatta di silenzi e di mancati segnali di risposta, un clima che ricorda tanto quella “pace terrificante” mirabilmente descritta dal cantautore genovese.

Questo stato di coma vegetativo istituzionale è generato principalmente dalla mancata risposta ai tanti segnali esterni, alle ripetute richieste e alle tante domande inoltrate alla giunta di San Clemente.

Numerosissimi sono stati gli stimoli che non hanno trovato alcun riscontro, specie da parte del primo cittadino Cristian D’Andrea.

Assolutamente inspiegabile è la mancata risposta, nei tempi e nei modi dovuti, alla

lettera aperta indirizzata al primo cittadino sanclementese, pubblicata su tutti i giornali il

giorno 11 febbraio scorso, da parte del presidente della Mec 3, Giordano Emendatori.

La lettera, nella quale si chiede l’intervento serio e preciso delle istituzioni al fine di impedire l’insediamento di un impianto a biomasse nei pressi dell’azienda alimentare, era firmata dagli stessi suoi 287 collaboratori nel cui novero do-

vrebbe essere compreso anche il sindaco stesso.

Il giorno successivo, sempre in bella evidenza, la stessa dirigenza dell’azienda ha in qualche modo manifestato la possibilità di mettere in atto addirittura uno sciopero delle proprie maestranze nel caso in cui progetto dell’impianto a biomasse andasse in porto.

Visto che si è parlato di sciopero, e quindi di una materia di stretta competenza del sindaco qual è l’ordine pubblico, come mai il sindaco non si è “scomodato” in alcuna risposta?

Si comprende l’imbarazzo a cui è continuamente sottoposto il sindaco D’Andrea in problemi che lo riguardino direttamente, resta inspiegabile e del tutto ingiustificata la linea del più assoluto e disarmante silenzio.

Nei giorni successivi alla lettera aperta, un po’ tutti i soggetti chiamati in causa dall’imprenditore hanno provveduto a rispondere (il sindaco

Battazza ha espresso chiaramente la sua contrarietà all’impianto!).

Il sindaco D’Andrea, in netto ritardo rispetto ai consueti termini di risposta, solo dopo che l’assessore D’Erasmo era stato costretto a rispondere, ha diramato uno scarno comunicato di tutta l’amministrazione nel quale non si provvedeva a smentire né confermare la “chiacchiera” dell’impianto a biomasse.

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma cosa ci sarà da nascondere?

E’ da notare come da questa chiacchiera verrà presentata addirittura un’interrogazione in Regione!

In fondo c’è sempre una prima volta per tutto, specie per giungere sui tavoli regionali con un progetto che, a quanto pare, emetterebbe nell’ambiente un olezzo davvero poco gradevole.

Stando a fonti molto attendibili, la strategia dell’eterno silenzio adottata dal sindaco D’Andrea avrebbe però fondamenti ben più radicati nel tempo.

“La domenica delle salme nessuno si fece male, tutti a seguire il feretro del defunto ideale”.

Vescovelli: “Non vado col Pd” - Risulta alquanto strano che dopo otto anni e numerosi articoli sulla nostra “separazione” nell’ultimo numero mi venga dato già con la casacca del Pd, mentre il sindaco e l’amministrazione di San Clemente, riconducibile al Pd, venga “attaccata” dal nostro gruppo sullo strano affidamento di parte dell’area sportiva di via Cerro, con due delibere di giunta e due bandi in

LA LETTERA

poco meno di 1 mese. Oppure sulla partita della centrale a biomasse, che nonostante un noto imprenditore abbia inoltrato una lettera aperta agli amministratori di San Clemente e Morciano (entrambi Pd), ed il nostro gruppo abbia presentato una

RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA

mozione, per tutelare il nostro bellissimo territorio, l’amministrazione (a maggioranza Pd) ci attacca di demagogismo e di speculazione politica.

Inoltre vorremmo segnalare che l’assenza dei nostri consiglieri, per fortuna è giusto dirlo di questi tempi, spesso è legata a motivi di lavoro fuori comune, visto che i consigli ci vengono comunicati con soli 3 giorni di anticipo, e spesso è un po’ difficile coniugare il lavoro ed il “volontariato” politico.

E sì dovremmo chiamarlo proprio così, visto che tutte le nostre azioni sono supportate dal nostro gruppo, senza alcuna sponsorizzazione o gruppo politico alle spalle, ritagliando tempo alla famiglia ed al tempo libero, e tutte le nostre azioni sono alla ricerca di migliorare il nostro paese e fare qualcosa per la collettività.

Quindi vorremmo proporre, per le prossime volte, che dovessero arrivare le così dette “voci di paese” di verificarle con i diretti interessati, invece di scrivere “qualora la notizia fosse vera, ma i dubbi sono più delle certezze..”! Anche perché è compito del giornalista verificare la veridicità di tale notizia.

Marco Vescovelli, Obiettivo San Clemente

SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Nato a Mondaino, era frate del convento di Monte Formosino, venduto ai privati

Marzo 2012

88 F.LLI DEL MAGNO MORCIANO - Piazza Boccioni - Tel. 0541.988104 Orario continuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30 Aperto la domenica dalle 8.30 alle 12.30

Plati, un grande mondainese nell'Europa del 1600 L'istituzione francescana conservava una prestigiosa biblioteca passata al Convento delle Clarisse di S. Bernardino e Santa Chiara (sempre a Mondaino). Venduto anche questo, i libri nel 1969 vennero caricati su un camion. Da allora si sono perse le notizie

Il borgo di Mondaino

STORIA

di Angelo Chiaretti

- Il convento francescano di Monte Formosino di Mondaino, fin dalla sua fondazione nel XIII secolo, è stato un cenobio di studio e di formazione teologica di primissimo piano. Da qui sono usciti frati che sono stati proclamati beati e predicatori di fama, divenuti consiglieri dei più affermati sovrani d’Europa.

La biblioteca del Convento era rinomatissima e ricca delle opere migliori: quando Napoleone Bonaparte soppresse i monasteri maschili nel 1797, quell’enorme patrimonio librario passò nel Convento delle Clarisse di S. Bernardino e Santa Chiara (sempre a Mondaino), dove è rimasto fino al 1969, anno in cui avvennero la soppressione e la disgraziatissima vendita dell’edificio a privati (chi viene a Mondaino può vedere come la ferita sia ancora aperta e sanguini abbondantemente).

In quell’occasione (come ho già scritto altre volte), con il permesso delle monache in partenza (mi avevano in simpatia poiché dicevano che assomigliavo a San Luigi !) ebbi modo

di ammirare tanta ricchezza, ma una brutta mattina si presentò un operaio dicendo di aver ricevuto l‘ordine di chiudere il tutto in tante casse di legno. Così fece e le caricò sul camion: da quel momento nessuno sa dire dove sia finito un tesoro così immenso.

Cercando di mitigare tanta amarezza, nel corso dei miei studi mi sono appassionato ad uno di quegli meravigliosi frati, forse il maggiore, che divulgarono e tennero alto il nome di Mondaino nelle maggiori biblioteche europee ed alla corte dei più potenti sovrani: Guglielmo Plati, minore conventuale del XVII secolo, nato a Mondaino, spesso scriveva sotto pseudonimo anagrammando il proprio nome in Glemogilo Talpi.

Ecco l’elenco (quasi) ufficiale delle sue opere pubblicate, ma mi risulta che esistano in un’importante Archivio italiano ancora manoscritti inediti ! Si tratta di un patrimonio che ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a recuperare.

- Il guerriero del conte Glemogilo Talpi. All'illustrissimo signor Domenego Zane, Venetia: Oddoni, Guglielmo, 1645 - Il Sacro areopago ouero Annuale per le domeniche doppo le Pentecoste ... Del molto reuerendo ... Guglielmo Plati .., In Venetia: Tomasini, Cristoforo, 1649 - Teatro sacro in cui per solleuo dei fedeli macerati dal digiuno quaresimale si rappresentano varij spettacoli di pieta ... Del molto reuer. padre maestro Guglielmo Plati da Mondaino Francescano conuentuale. .., In Bologna: Corvo, Giovanni Battista & Corvo, Giuseppe Zenero, Carlo, 1647 - Il Sacro Eliso oue il p.

Maestro Guglielmo Plati da Mondaino su la cetra della sua facondia, armonizando panegiriche acclamationi al valore de i piu sublimi eroi dell'empireo, ...riempe di glorie i loro gloriosissimi gesti, ..In Venetia: Turrini, 1649 - Teatro sacro in cui per solieuo de' fedeli macerati dal digiuno quaresimale si rappre-

Siamo presenti alla Fiera di San Gregorio in piazza del Popolo 1

TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134

sentano varij spettacoli di pieta, ... Del molto reuer. padre maestro Guglielmo Plati da Mondaino. Con l'aggiunta de' motiui per destar pieta verso i mendichi ..., In Bologna: Zenero, Carlo, 1651.

- L' aspettato parto di Maria nostra signora riflessioni sacre, accademiche, e morali del p.m. Guglielmo Plati da Mondaino. Colla giunta di tre prediche per le Pentecoste del medesimo, con le sue tauole delle cose notabili- In Venetia: Tomasini, 1659 - Il paradiso claustrale discorsi del m.r.p. maestro Guglielmo Plati da Mondaino conuentuale francescano, In Bologna, 1646 - Il sagro proscenio in cui per la venuta del figlio di Dio al mondo si rappresentano varij soggetti oltre modo curiosi. Del molto reuerendo padre maestro Guglielmo Plati, In Milano: per Lodouico Monza ad istanza di Francesco Mognaga, 1644.

- Il Sacro gerione per le glorie di Antonio il santo: Scoto il sottile; Bonauentura il serafico. Con l'aggiunta della vita

spirante. Del m.r.p. fra Guglielmo Plati da da Mondaino ..- In Napoli: Cavallo, Camillo eredi, 1644 - I funesti apparati, overo il purgatorio libri tre del molto r.p. maestro Guglielmo Plati franciscano conventuale ..., In Venetia: Tomasini, 1647 - Le sacre metamorfosi di fra Guglielmo Plati da Mondiano ..., In Milano, 1636 - La rosa irrigata dall'onde, ouero La difesa fatta alla madre di Dio dall'acque della gratia, nel punto della sua concettione. Contro l'arsure communali del peccato primogenito. Discorso sacro di f.

Gulielmo Plati da MondainoIn UrbinoVrbini: Ghisoni, Luigi, 1631 - Campidoglio Sacro oue Iddio sacramento Maria sua genitrice con altri eroi del cielo coronati d'encomi su'l carro della gloria trionfano. Del molto reuerendo p. maestro Guglielmo Plati da Mondaino ..., In Venetia, 1645 - I misteri del presepio del Salvatore nascente ouero La nouena per l'aspettazione del parto della Regina de'cieli. Del

m.r.p. Guglielmo Plati ..., In Milano, 1654 - La Gioia di Pirro per le glorie dell'augustissimo sagramento dell'altare. Di fra Guglielmo Plati da Mondaino, francescano conuentuale..., In Venetia: Oddoni, Guglielmo, 1645 - Il Sagro proscenio in cui per la venuta del figlio di Dio al mondo si rappresentano varij soggetti oltre modo curiosi. Del molto reuerendo P. maestro Guglielmo Plati da Mondaino francescano conuentuale. ..- In Venetia: Oddoni, Guglielmo, 1644 - Il sacro gioiello per le glorie della madre di Dio. Del molto reuerendo padre maestro Guglielmo Plati da Mondaino, francescano conuentuale, metafisico publico nella regia Vniuersita di Pauia, In Venetia: Oddoni, Guglielmo, 1645 - Il Sacro gerione per le glorie di Antonio il santo: Scoto il sottile; Bonauentura il serafico. Con l'aggiunta della vita spirante. Del m.r.p.m. fra Guglielmo Plati ..., In Venetia, 1644 - Il Mondo smascherato, ouero La pietra del paragone del vero discorsi politici, e morali del conte Glemogilo Talpi ..., In Padoua, 1645 - La gloria panegirico per le grandezze di Ferdinando 3. re de' Romani eletto.

All'illustriss. et eccellentiss. signore il signor Don Diego Felipez de Guzman ... del p.

Guglielmo Plati fra gli Academici Nascosti detto il Caliginoso- In Milano: Gariboldi, Dionisio, 1637

SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

'900, secolo di totalitarismi L'utopia e l'orrore si sono saldati nel XX secolo: il più violento della storia

MONTEGRIDOLFO

di Patrizia Mascarucci - 29 gennaio 2012 a Montegridolfo il Museo della Linea dei Goti ha commemorato il Giorno della Memoria (27 dicembre L. n. 211/ 2000) con la conferenza Il ‘900 secolo dei campi. Lager nazisti e gulag staliniani in una prospettiva comparata, tenuta da Alessandro Agnoletti. Di seguito l’intervento dello storico.

L’utopia e l’orrore si sono saldati nel secolo XX. Il Novecento è stato è il secolo più violento di tutta la storia dell’umanità: non esiste altro periodo di cento anni che abbia conosciuto tanta efferatezza. Fu il secolo dei campi di detenzione, di lavoro, di concentramento, di sterminio, di morte pianificata.

Questi centri di detenzione il male del XX secolo, furono la quintessenza dei sistemi totalitari.

Milioni di individui conobbero l’inferno sulla terra nei lager nazisti e nei gulag sovietici. Terribile macchina di terrore e morte, i campi rappresentarono il volto demoniaco delle utopie di palingenesi totale perseguite dai regimi di Stalin e di Hitler; furono lo strumento di una gestione del potere diventata repressione e controllo del dissenso.

La comparazione tra il gulag e il lager, in cui la morte arriva ad assumere connotazioni industriali nel nome di disegni utopistici che

vogliono delineare società perfette, è necessaria per comprendere come e perché tutto ciò sia avvenuto.

Lager e gulag non sono il residuo del barbarico uomo primordiale, ma l’espressione della modernità.

Dobbiamo chiederci: i lager ed i gulag (sovietico-comunisti) sono confrontabili, sovrapponibili?

Quali somiglianze intercorrono fra loro? Che cosa li distingue?

Essi sono universi concentrazionari espressione di dittature “totali”. Occorre dire, però, che negli ultimi anni la definizione di “totalitarismo” va perdendo consenso, poiché si presta ad un uso politico della storia che mescola le carte ed allontana dalla verità storica. Diventa evidente il rischio che in una “notte dove i gatti sono tutti neri” sia facile considerare ogni processo rivoluzionario come l’anticamera del gulag.

Lo storico François Furet (Il passato di un’illusione. L’idea comunista nel XX secolo, ed.

Mondadori, 1995) afferma come

Il '900 secolo dei campi. Lager nazisti e gulag staliniani in una prospettiva comparata. Intervento dello storico Alessandro Agnoletti in occasione del Giorno della Memoria ogni rivoluzione (da quella giacobina del 1789 a quella d’ottobre del 1917) si sia conclusa con il rovesciamento degli ideali da cui essa ha preso le mosse, finendo per macchiarli con indicibili infamie.

Altri storici ritengono, dal canto loro, che i totalitarismi non siano speculari o sovrapponibili, che i lager nazisti siano talmente unici da rimanere esclusivi. Il rischio che si corre è quello di eliminare il fenomeno dell’olocausto dalla storia, perché non accettando la comparazione - fondamentale per la

storia e per lo storico – ed attribuendo così alla shoah il carattere dell’unicità, si può finire fuori strada tanto quanto attribuire al totalitarismo valore unitario.

Oggi un’analisi comparativa fra lager e gulag è resa possibile – e forse necessaria – anche dall’apertura di archivi, come quelli dell’ex Unione Sovietica, per lunghi anni preclusi al lavoro degli storici.

Ernst Nolte ha definito “guerra civile europea” il contesto in cui inserire il gulag come causa ed effetto, che lo “sterminio di classe” operato dai bolscevichi è il “prius logico e fattuale” dello sterminio degli ebrei messo in pratica dai nazisti: secondo lui, il nazismo avrebbe risposto alla minaccia comunista con il lager, cioè con le sue stesse armi.

Affermando ciò, Nolte emargina il discorso sull’antisemitismo, riducendo di fatto gli ebrei ad agenti del comunismo, portatori sani del “virus” del bolscevismo. Le stesse giustificazioni, sia detto per inciso, propagandate dal nazismo per condurre la sua mortale campagna anti-razziale. Tutte le definizioni aprioristiche cristallizzano la storia e non permettono la comprensione reale degli eventi.

Alcuni storici si rifiutano di vedere, ad esempio, come i gulag di Stalin e i campi organizzati da Lenin non fossero la stessa cosa.

L’equiparazione tra i due sistemi di terrore ci deve guidare ad una messa a fuoco delle più drammatiche esperienze del cosiddetto “secolo breve”. Nei due casi si esercita un terrore di massa per imporre i pro-

Marzo 2012

89 F.LLI DEL MAGNO FRATTE - Piazza Garibaldi - Tel. 0541.974135 Apertura 7.30-13 15.30-19.30 Giovedì pomeriggio aperto - Aperto la domenica dalle 8,30 alle 12,30

pri obiettivi.

Ma con importanti e decisive differenze: Hitler ha come obbiettivo una sistematica “bonifica” di natura razziale; Stalin ha come fine l’epurazione politica (e la “rieducazione” coatta) del cosiddetto “nemico del popolo”, all’interno di un sistema totalitario che individua di volta in volta le finalità antirivoluzionarie di certe categorie: contadini, avversari politici, ecc..

I campi di lavoro di Lenin furono, almeno nei dichiarati intenti una forma di reinserimento nella “comunità proletaria” di soggetti refrattari al nuovo ordine (borghesi, aristocratici, ceti proprietari), anche se schiavi disumanizzati, attraverso il lavoro produttivo (disboscamenti, bonifiche, realizzazione di ferrovie, strade, ecc.) di uomini sottoalimentati, la cui morte non era affatto una ipotesi lontana ed oscillava tra l’1,5 al 4,5% all’anno su circa due milioni e mezzo di persone...

L’opera di stermino dittatoriale, nel Terzo Reich, fu esercitata in primo luogo contro gli oppositori politici poi contro i nemici esterni, tra cui gli ebrei che erano gli elementi estranei alla razza ariana, da emarginare ed eliminare per tappe successive fino allo sterminio totale.

I gulag si rivolgono ad una popolazione che insidia un potere minoritario che si ritiene assediato.

Alla luce di valutazioni approfondite è difficile sostenere che i due sistemi di potere, per quanto largamente simili, siano sovrapponibili: con la rivoluzione d’ottobre e l’affermarsi del regime

staliniano la società si avvia ad una trasformazione senza precedenti, una sorta di enorme azione di ingegneria sociale che, per paradosso, consentirà una straordinaria mobilità sociale negli anni ’30. Stalin avvia una brutale rivoluzione imposta dall’alto, collettivizzando le campagne e spingendo sull’industrializzazione a tappe forzate, sotto lo stretto controllo dal governo centrale, mentre vengono affinati gli strumenti di repressione del dissenso, fra i quali il gulag.

Alcuni hanno descritto la rivoluzione come Saturno che divora i propri figli. Le società non possono essere sempre in movimento, ad un certo punto deve subentrare la normalizzazione e chi si oppone va fermato.

Nell’universo concentrazionario nazista, una parte dei lager erano campi di sterminio, vere fabbriche della morte in cui si usciva solo come cenere dal camino. Nel lager c’è l’esercizio della crudeltà umana, della volontà esclusivamente eliminazionista, soprattutto in terra polacca.

Nei gulag non ci sono spazi o macchine della morte per l’eliminazione scientifica delle persone, voluta, sistematica, infine sadica, preordinata per un gruppo di persone, al di là delle loro credenze religiose e politiche e della loro posizione sociale.

Alessandro Agnoletti, storico, pubblicista; ha collaborato a progetti di ricerca dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della Provincia di Rimini, di cui è stato direttore; è bibliotecario della Biblioteca comunale “Alfredo Panzìni” di Bellaria Igea Marina.

Anno nuovo, click nuovo! 7 giorni su 7, in tempo reale. la Piazza non lascia, raddoppia.

Dal 20 gennaio 2012 la Piazza è on line con la nuova edizione totalmente aggiornata.

Economia, politica, cultura, costume, sport, spettacoli, approfondimenti Fatti e idee in tempo reale dai 27 Comuni delle Provincia di Rimini, Gabicce Mare, Gradara e Tavullia. San Marino Il quotidiano on line della tua terra compie il primo passo nel futuro.

Con lo spirito di sempre. Con il piglio della semplicità. Con la forza dell'indipendenza www.lapiazzarimini.it

dal 20 gennaio 2012

CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO TEATRO

Coriano, prima nazionale a “Corte”

Marzo 2012

90

Diario di Goffredo Orlandi Contucci, giovane e lucido ufficiale in Abissinia

“Passato d'Africa” MONTE COLOMBO

di Pier Francesco Gasperi

Teatro Corte di Coriano

- Prima nazionale al teatro “Corte” di Coriano. L'appuntamento è per sabato 17 marzo, sipario su alle 21. In scena: “Tanimodi”, secondo atto unico tragicomico in dialetto di Sergio Casabianca, con Sergio Casabianca e Marco Moretti. Regia di Marco Moretti. Dopo il successo dello scorso anno, il duo Casabianca – Moretti vestirà nuovamente i panni di quei due ironici, grotteschi e disarmanti vecchietti protagonisti del primo atto. Si ripartirà esattamente da dove li avevamo lasciati, alle prese con i loro vani tentativi di… mentre vaneggiavano, con parole, suoni e gesti, persi in una lunga ed estenuante attesa di qualcosa. In questo testo l’autore contamina il dialetto grezzo, contemporaneo, con piccoli innesti di alcuni dei grandi poeti romagnoli che hanno saputo “coltivare” il dialetto meravigliosamente (R. Baldini, T. Guerra, E. Pazzini, ecc.).

- Il 23 febbraio scorso, presso il Circolo di studi diplomatici del ministero degli Esteri, a Roma, si è svolta la presentazione del libro “Passato d’Africa”, a cura di Antonio Orlandi Contucci, per la Rubbettino Editore.

Si tratta della pubblicazione del diario di guerra scritto da Goffredo Orlandi Contucci tra il 1935 ed il 1937, quando l’autore, originario di Monte Colombo, dove la sua famiglia possedeva la più grande azienda agricola dell’epoca, partecipò, come sottotenente del Reggimento “Genova” di cavalleria, alla seconda guerra italo-etiopica. I relatori sono stati l’ambasciatore Guidobono Cavalchini, il generale Luigi Calligaris e il professor Fabio Grassi Orsini.

Da sinistra: Marina Orlandi Contucci (figlia dell’ambasciatore Corrado, fratello di Goffredo), Simone Tordi (ex sindaco di Monte Colombo, Antonio Orlandi Contucci, Dario Tordi (Foto scattata a Roma dopo la presentazione del libro)

L’opera è una rara testimonianza di quella vicenda bellica.

Rivela la maturità ed intelligenza dell’allora 23enne Goffredo Orlandi Contucci, che riesce a porsi, nei giudizi, al di sopra della propaganda dell’epoca, fornendo un quadro lucido dello scenario bellico, e ritratti veritieri dei protagonisti. Orlandi descrive le speranze dei coloni che accompagnano le truppe nel trasferimento da Napoli a Mogadiscio, in Somalia, alla ricerca di lavoro.

Ne incontrerà anche due provenienti dal suo stesso paese, Monte Colombo.

Evidenzia la goliardia dei giovani ufficiali, che vedono nell’impresa africana una sorta di avventura.

Prende atto della falsità della propaganda fascista nel definire il Mediterraneo “mare nostrum”, quando, già al passaggio al largo di Creta, si rende conto che quel mare è completamente presidiato dalla flotta britannica.

Orlandi comprende subito, inoltre, che la diplomazia britannica, nonostante le “inique sanzioni” inflitte all’Italia dalla società delle Nazioni nel corso del 1935, ha lasciato una porta aperta all’Italia in chiave anti-tedesca: la flotta italiana non trova difficoltà nell’attraversare il canale di Suez, in Egitto. Arrivato in suolo africano, dove otterrà diverse decorazioni al merito, Orlandi ci tramanda severi giudizi sui generali italiani, a partire dal comandante per il fronte sud, Rodolfo Graziani, definito più un dominatore che un trascinatore.

Il modesto valore dei vertici del Regio Esercito sarà messo a nudo pochi anni dopo, durante la Seconda guerra mondiale. Nel

La famiglia possedeva la più grande azienda agricola dell’epoca, partecipò, come sottotenente del Reggimento “4 Genova” di cavalleria. Il fratello Corrado ambasciatore e cerimoniere al Quirinale

suo giudizio, pertanto, Orlandi è un anticipatore.

Di grande importanza storica è la valutazione sull’esito della guerra: mentre nel maggio 1936 il Duce proclama l’Impero, Orlandi riceve un telegramma di felicitazioni dal padre Antonio, che definisce quasi una presa in giro.

Gli è chiaro, infatti, che mentre la propaganda fascista ed il rischio di conseguenze politicodiplomatiche di livello internazione, hanno costretto l’esercito a marciare spedito su Addis Abeba, l’azione militare italiana non si è curata di debellare le sacche di resistenza abissine.

Le quali, riorganizzatesi nel corso dello stesso 1936, e approvvigionate dagli inglesi, costituiranno una spina nel fianco delle nostre truppe, rendendo la conquista dell’Impero assai precaria, e la vittoria italiana tale solamente in chiave tattica, non strategica.

La lettura del diario rivela l’iniziale entusiasmo di Orlandi

nel partecipare all’impresa africana, che diminuisce nel corso della campagna.

Lo si comprende da come lo scritto sia corposo all’inizio, più rarefatto nell’ultimo anno.

Tra le sue pagine, vi si trova anche una testimonianza dell’uso di gas asfissiante da parte italiana.

Orlandi ne parlerà anche in età avanzata, in colloqui con l’amico Dario Tordi, stupendosi che, ancora attorno al 1990, la cosa non fosse venuta ufficialmente alla luce.

L’opera comprende, oltre al diario, una seconda parte di analisi storica della seconda guerra italo-etiopica, scritta da Antonio Orlandi Contucci, necessaria per inquadrare fatti, luoghi ed azioni descritti nel diario.

Nel corso della serata di presentazione, i relatori, oltre a ricordare la figura di Contucci, hanno voluto rimarcare anche il ruolo avuto in seno al ministero degli Esteri dal fratello Corrado, nato a Monte Colombo e tuttora vivente. Il quale è stato ambasciatore in Lussemburgo e Germania, e capo del cerimoniale diplomatico del Quirinale, durante i mandati dei presidente Giuseppe Saragat e Giovanni Leone. Il diario era già stato pubblicato in una edizione non distribuita al pubblico, nel novembre del 2009, a cura di Comune e Pro Loco di Monte Colombo, e presentata nel corso di una seduta aperta del consiglio comunale, con relatore il generale Massimo Coltrinari.

Alla presentazione hanno partecipato l’ex Sindaco di Monte Colombo Simone Tordi e Dario Tordi, titolare della Cantina Ghibellina.

91

Marzo 2012

CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Cena a Coriano e vespa aerografata dal misanese Andrea per un gradarese

Montescudo, bella stagione dialettale e non solo

Marco, un fiume di sentimenti

Montescudo, il teatro Rosaspina La vespa aerografata a mano libero con il sorriso di Marco Simoncelli La vespa aerografata a mano libero con il sorriso di Marco Simoncelli

- Marco Simoncelli continua smuovere i sentimenti più belli delle persone. Lo scorso 17 febbraio si è tenuta una cena al Centro anziani “Senza età” di Coriano.

La cena è stata solo la “scusa” per ringraziare i veterani e accogliere i nuovi membri dei 58Boys (lo presiede Aldo Vanni), a cui

CORIANO

hanno partecipato, oltre ai ragazzi del 58Boys, anche papà Paolo Simoncelli, Fausto Gresini (il team manager del suo team), Francesco Tassi dell’agenzia Ridens e Patrick Contarini, organizzatore di “BuonCompleannoSic” al 105 Stadium. Una sera-

ta semplice e commovente La vespa Un altro bell'attestato di stima è di Emanuele, un tifoso gradarese di 43 anni. Da anni conserva la sua Vespa da ragazzo. Su un lato ha voluto l'istantanea di Marco Simoncelli.

Ha voluto qualcosa di par-

ticolare ed artistico. Ha ingaggiato il misanese Andrea Criscione, che è un aerografo di valore. L'artista, a mano libera, ha dipinto un ragazzo felice non meno che disponibile, così come davvero era. Il duo Emanuele-Andrea vuole aerografare sul vespino altri immagini di SuperSic.

- Nel cartellone del teatro Francesco Rosaspina di Montescudo bella stagione dialettale (un classico della Valconca) e non solo. Il calendario, con inizio spettacoli alle 21.

9 marzo La Tribù del Villaggio: “Buon compleanno Manu”.

10 Marzo “E teatre Rimnes”(del Dopolavoro ferroviario Rimini): “Do marid e mez” (Commedia dialettale).

Regia: Guido Lucchini.

18 Marzo - Serra Teatro:

“Volare a tutti i costi forse” (teatro ragazzi).

1 aprile - Artikoinè: “Corpo estraneo”.

Mostre 18 marzo - 1 aprile.

“Scatoli” Cola Pilela Alla 19^ edizione, il dialetto rappresneta la più vecchia e importante rassegna della provincia di Rimini.

Invece, “Oltremisura” giunge quest’anno all'11^ edizione.

DALLO SCORSO GENNAIO ADRIALEGNO SI E' TRASFERITA A SAN CLEMENTE (ZONA INDUSTRIALE CASAROLA) VIA GALVANI 7/A (invariati i numeri di telefono)