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Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
RICCIONE - 17
RIMINI - 4-5
IL PUNTO DI VISTA
Voto, il cambiamento deve partire da se stessi di Alessandro Roveri* - Ho ascoltato tutto il discorso pronunciato da Grillo in Piazza San Giovanni a chiusura della campagna elettorale delle 5 Stelle. Se avessi potuto, avrei corretto il mio pronostico, affidato alla Piazza del mese scorso. L’avrei corretto in senso positivo: posso ben dire che il risultato elettorale non mi ha affatto stupito. Dico questo perché Grillo ha pronunciato un discorso straordinario, che mi ha commosso. Era come ascoltare la voce morale più bella dell’Occidente cristiano, quella del Discorso della montagna di Gesù. Grillo non ha dimenticato nulla della povera Italia dei nostri giorni, con i suoi giovani disoccupati, con migliaia di aziende che chiudono, con gente che si uccide perché non sa più come tirare avanti, con i suoi esodati senza pensione e senza salari, con i suoi politici che guadagnano e non hanno saputo ridursi gli stipendi, con i partiti che si distribuiscono milioni di euro contro la volontà popolare, con l’evasione fiscale enorme dell’Italia... Segue a pagina 13
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MARZO 2013
Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Imola: “Coi derivati 280mila euro, ma vanno aboliti”
Servadei, da allievo di Einaudi a parlamentare socialista
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Tutti in Comune per imparare a governare. Lezione civica
Piazza Boccioni, il Comune incontra Arnaldo Pomodoro MORCIANO - 51
CATTOLICA - 35
Elezioni 2013, e se fosse arrivata la maturità? Analisi del voto di Stefano Zamagni, il riminese è tra i più prestigiosi economisti al mondo. “Come diceva Pericle, se la maggioranza della gente è individualista la democrazia non funziona”
TRADIZIONI
MADE IN ITALY - ELEZIONI Gli italiani nelle urne si sono divertiti un mondo...
Manifesto 2013. E' della studentessa del Fellini Rebecca Negri
di Francesco Toti - “E' il voto della non sopportazione. Della reazione del cittadino”. E' la chiave di lettura della tornata elettorale delle elezioni politiche dello scorso 2425 febbraio di Stefano Zamagni. Il riminese è tra i massimi economisti al mondo. “Loro pensano per loro e noi non arriviamo alla fine del mese”. E' stata la frase più ascolPagine 2-3-4
Dal 9 al 17 marzo
Però, adès uj pépa al cul... Cecco-Andy Warhol - 2013
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
Case popolari
San Clemente Ponte o non ponte... Parcheggio e marciapiede San Giovanni Golf Club, arriva l'albergo? Coriano Comune, inutili assunzioni Montefiore Processione del Venerdì Santo Mondaino Piazza Maggiore di Janluk Saludecio Mese di spettacoli
Breve massima di saggezza
Coalizione si impegna entro fine legislatura
La politica in Italia è ormai arrivata alla frontiera del Nulla
RUBRICA
Condomini
Guido Ceronetti
Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 sul prossimo numero
San Gregorio, la millenaria fiera della Valconca Pagina 54-71
RISTORANTE LA COLLINA - SAN CLEMENTE
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INCHIESTA
Marzo 2013
2
Il Pd primo partito della provincia ma ad una manciata di voti ci sono i grillini
Elezioni 2013, e se fosse arrivata la maturità italiana? Elezioni Parlamento 2013
L'INCHIESTA segue dalla prima pagina
tata davanti ai seggi della provincia di Rimini a sentire un segretario del Pd che sostava nei pressi. Dalle urne provinciali (come in quelle nazionali) è uscito vincitore il M5S; il Pd ha deluso; il Centro di Monti pure; ottimo risultato rispetto alla vigilia per il Pdl. Zamagni, professore di Economia all'Università di Bologna fa l'analisi e racconta la sua terapia per uscire dalle acque secche dell'economia e delle coscienze. Zamagni - L'analisi Zamagni: “In Italia è avvenuto la stessa cosa accaduta nell'Atene di Pericle. Fu quella raffinata mente di Pericle a dire che una democrazia non può funzionare se la maggior parte dei cittadini è individualista (idiotes). Noi ce lo siamo dimenticati e siamo diventati tutti degli idioti, cioè oltre il nostro naso non andiamo. Una fetta degli italiani non ne poteva più. Al di fuori degli aspetti folcloristici che può aver influenzato qualcuno, chi ha votato Grillo lo ha fatto perché vuol ridurre del 70 per cento gli emolumenti dei parlamentari; ha rifiutato il rimborso elettorale. Uno potrà dire che tutto questo è demagogia, ma la gente è schifata. Il governo Monti aveva promesso il taglio dei costi della politica, la soppressione delle province, ma non ha fatto nulla”. Zamagni analizza il voto del Pd: “La metà dei voti dei grillini
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 6 marzo
arrivano dal Pd. Dopo il voto si stracciano le vesti, ma hanno sbagliato il candidato. Dovevano scegliere chi poteva vincere in base alle regole elettorali; cosa che non hanno fatto. Inoltre, hanno fatto una campagna elettorale senza punti forti e chiari”. Zamagni analizza il risultato di Berlusconi. Argomenta: “Il successo di Berlusconi va oltre la restituzione dell'Imu prima casa. Dato per spacciato è arrivato a quei sorprendenti numeri. Ha chiamato in causa, Berlusconi, il rigore dell'Unio-
Negli ultimi anni la politica è stata espropriata del pensiero forte. E' caduto nella trappola anche il Pd. Ci vogliono valori alti; la politica deve tornare al bene comune.
Pd
Centro
M5S
23,8 25,7 29,8 29,7 33,3 35,6 20,3 22,1 31,9 34 18,2 18,9 28,9 30,9 19,2 20,2 23,5 24,4 29,3 31,4
5,6 7,5 28,3 26,7
Maiolo
28,1 29,4 18,4 19,1 29,9 31,2 19,6 20,2 Mondaino 31,6 33,6 18 18,2 Montecolombo 20,9 22,2 27,1 28 18,7 20,2 23,5 24,2 Montefiore Montegridolfo 30,6 32,5 11,7 13,3 19,2 20,3 23,5 24,2 Montescudo
8,5 9,8 30,4 29,2
Misano
5,8 6,5 34,8 32,8
Bellaria Casteldelci Cattolica Coriano Gemmano
Morciano Novafeltria Pennabilli Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni San Leo
3,4 4,8 23,8 23,7 7,6 8,3 31,1 29,1 7,8 8,3 32,8 30,7 3,1 4,8 30,6 28,5
7,9 9,3 29,8 28,4 5,9 6,7 36,4 33,9 8 9,2 38,4 35,7
7,8 8,3 36,4 34,8 6,3 6,8 39,2 38,5 23,3 24,7 22 22,7 8,5 9,4 34 31,9 31,9 34,8 18,9 19,7 7,7 9,2 28,8 26,8 28 29,9 15,7 16,4 7,9 10,1 30,3 28,9 35,3 37,9 13,1 13,4 6,4 7 32,6 30,5 29,9 32,1 21,1 21,5 6,8 7,5 30,7 28,8 30,3 32,4 19,5 20,1 8,1 9 29,5 27,5 26,4 27,8 24,7 26,2 32,7 34,1 32,3 35 31,1 32,9
20,4 21
18,5 19,1 5,5 6,2 41,2 39,5 17 17,8 6,5 7,1 33,1 31,5 18,4 18,8 7,3 8 27 26 30,3 27,9 28,9 27,3 28,2 24,6 32,9 30,9 30,3 27,9 30,6 28,7
La prima colonna riporta le percentuali della Camera; la seconda del Senato
re; trascinerebbe nel fallimento tutto il sistema. Dunque, ci vuole qualcuno che per irresponsabilità, per il suo carattere, o altro, nelle riunioni possa contrastare la linea del rigore, chiedendo delle dilazioni. Questo aiuta a capire il successo di Berlusconi. E chi l'ha votato sa benissimo che non potrà mante-
Stefano Zamagni, riminese, tra i maggiori economisti al mondo
“Nessuna forza politica purtroppo ha il coraggio di combattere la rendita per paura di perdere voti. Insomma, prima ci vuole una scelta di valori; è chiaro che poi tutto segue”
5,9 6,5 36,4 35,4
16,9 17,4 7,6 9,7 Santarcangelo 35,2 37,1 16,5 16,8 7,4 8,6 36,1 38,2 17,5 18,4 6,1 7,7 Talamello 36,4 32,2 14,2 14,6 4,7 5,8 Torriana 32,1 34,2 17,4 18,5 7,7 8,4 Verucchio 29,9 32 19,8 20,4 7,4 8,3 TOTALE Sant'Agata
ne europea, imposto da Germania, Austra, Olanda, Nord Europa. Se a loro conviene la politica dell'austerità, imposta all'Italia non viene digerita. Sono regole accolte ad obtorto collo. Paul Krugman, premio Nobel per l'economia afferma che la politica di austerità va bene sul periodo breve, 6-7 mesi; è impossibile digerire periodi lunghi come quelli imposti dall'Unione europea. Non è un caso che l'America non segue l'austerità. Di fronte a tutto questo, Berlusconi è stato visto come colui che sa opporsi alla supremazia tedesca. Va rimarcato che l'Italia è troppo grande per falli-
Pdl
nere le promesse. Inoltre, è un uomo divertente e simpatico. E questo agli italiani piace. In politica non conta quello che penso io, ma quello che pensano gli altri. Gli elettori, poi, non pensano al dopo”. L'analisi di Zamagni su Monti. “Monti è intelligente, onesto, pulito, ma è stata percepito come
colui che lavora per il bene dell'Europa e non per l'Italia. Cioè mi faccio bello coi soldi degli altri. Inoltre, ha fatto una campagna elettorale aggressiva su consiglio del guru della vittoria di Obama. Gli italiani non possono essere visti con la cultura anglo-sassone. Questa è l'analisi oggettiva del ragionamento dell'italiano medio, ma non vuol dire che sono contento. Anzi, sono preoccupato. Dopo la diagnosi, c'è la terapia”. Zamagni terapia Andiamola a vedere la terapia dell'ex preside di Economia e commercio dell'Università di Bologna. “Primo, bisogna tornare a parlare in ambito politico di pensiero forte, contrapposto al pensiero debole. Negli ultimi anni la politica è stata espropriata
del pensiero forte. E' caduto nella trappola anche il Pd. Ci vogliono valori alti; la politica deve tornare al bene comune. Bisogna portare le cose di fronte alla pubblica opinione affinché ci sia il controllo. Siamo in un momento in cui i partiti non ci sono più; è evidente che c'è una forma di oligarchia. Secondo, vanno decisi le priorità attraverso una scala di valori. Cosa che non è ancora stato fatto. Se metti il lavoro al centro non va fatto solo come posto di lavoro, ma come famiglia, uomini, donne. C'è un problema di dignità sul lavoro”. Zamagni - La rendita A parere di Zamagni in Italia non mancano i soldi. Ce ne sono troppi. Argomenta: “Abbiamo troppi soldi. Sono spesi male. E sono spesi in settori a bassa produttività. La spesa sociale non è inferiore a quella delle altre nazioni europee. Dobbiamo semplicemente diminuire le spese estrattive a favore delle inclusive. L'economista Daron Acemoglu spiega che i paesi vanno a rotoli se i soldi se ne vanno nella rendita: finanziaria, burocratica, immobiliare... Nessuna forza politica purtroppo ha il coraggio di combattere la rendita per paura di perdere voti. Insomma, prima ci vuole una scelta di valori; è chiaro che poi tutto segue”. Zamagni - Ce la faremo “Sono convinto che arriveremo alla scala di valori di cui sopra. La gente ha capito. E' un effetto, il voto del 24 febbraio, che preannuncia il cambiamento. Che dice: vogliamo voltare pagina. Gli italiani sono persone di buon senso e si stanno chiedendo: ‘Chi ce lo fa fare a continuare a soffrire?’. Quando le cose andavano bene, tutti si divertivano col lamento; ora il lamento è reale”. Zamagni - La politica “Tutti mi hanno invitato ad entrare in lista. Ho detto no, perché ognuno ha la propria vocazione. Io faccio politica più dei politici. E do il mio contributo. Chi sta in parlamento è avvilito; contano solo il 10 per cento degli esponenti dei vari partiti. A me interessa dare un contributo sul fronte culturale, accademico. E' come il credente che non ha la vocazione di farsi prete. Dentro o fuori la politica non ha importanza; è importante stare nello spazio pubblico”.
3 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Marzo 2013
INCHIESTA
Espresso con chiarezza col voto del 24-25 febbraio. Pd-Pdl: governare con 10 punti?
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Gli italiani non si fidano di nessuno Gli uomini quando sono in buona fede e non cercano solo il proprio tornaconto, trovano sempre degli elementi comuni su cui convergere PUNTO DI VISTA
di Gianfranco Vanzini - Contrariamente a quello che da più parti si dice e si scrive, secondo me, gli italiani si sono espressi in modo chiaro e preciso e la legge elettorale ha fatto emergere altrettanto chiaramente quello che essi hanno voluto dire. Hanno anche indicato quello che i Parlamentari eletti possono e dovrebbero fare. Che cosa ha detto il popolo? Che non si fida di nessuno! Nessuno merita la sua fiducia incondizionata, nessuno infatti ha vinto in maniera netta. Sono arrivati, più o meno alla pari, i due maggiori contendenti: Pd e Pdl.
Il premio di maggioranza alla Camera ha concesso al Pd una vittoria parziale; lo indica come partito guida del nuovo governo, ma non lo abilita totalmente. Il premio di maggioranza, infatti, poiché al Senato è distribuito su base regionale, richiede una vittoria molto larga in campo nazionale. Non basta raccogliere molti voti in alcune regioni, occorre vincere in quasi tutte, fatto che non è accaduto. I seggi ottenuti al Senato con sono sufficienti al Pd per esprimere del tutto un nuovo Governo. La legge elettorale non ha fatto altro che esplicitare questo
sostanziale risultato di parità e, nel contempo, ha indicato la via da percorrere. Se buona volontà e buon senso sono ancora concetti che albergano nelle menti dei vecchi e nuovi eletti, la soluzione è una sola ed è quella indicata dal corpo elettorale. Non si può sbagliare. Nessuna delle coalizioni in lizza ha ottenuto la maggioranza assoluta, né in termini di voti espressi né di seggi ottenuti. E’ quindi
indispensabile, per costruire una maggioranza in grado di governare, un accordo fra i due maggiori schieramenti: Pd e Pdl, in quanto essa è l’unica maggioranza che ha i voti necessari per funzionare. La legge elettorale non c’entra affatto e lavorare, oggi, per modificarla è solo tempo perso. Lo abbiamo già visto. Ognuno spinge per il sistema che pensa sia più favorevole alla pro-
pria situazione elettorale, ma questo serve agli italiani? Assolutamente no, è solo fumo negli occhi. Il sistema elettorale tedesco, al quale qualcuno vuole ispirarsi, non ha assicurato la governabilità della Germania. La governabilità della Germania si è ottenuta e funziona grazie al buon senso e all’interesse per il bene comune dei politici tedeschi. Non è stata la Legge elettorale, sono stati i politici tedeschi che hanno capito il messaggio dei loro elettori e lo hanno messo in pratica, dando vita a una “grande coalizione”. E in Italia? Perché qualcuno si ostina a dire che questo non è possibile? Solo per vecchi rancori ideologici o personalismi? Voglio sperare di no. E allora: “Cari politici eletti, del Pd e del Pdl, mettetevi intorno ad un tavolo, prendete i punti indicati nei vostri programmi elettorali, cercatene una decina che siano comuni, o comunque molto vicini. Lasciate
perdere le questioni sulle quali siete più lontani, forse sono anche le meno opportune e necessarie; cercate un punto di incontro sui problemi oggi più importanti e sui quali è possibile trovare velocemente un accordo. Come cattolico non posso essere altro che ottimista. Gli uomini quando sono in buona fede e non cercano solo il proprio tornaconto, trovano sempre degli elementi comuni su cui convergere. Non pensate di esaurire tutto in pochi giorni, metteteci il tempo che serve, ma cominciate. La storia non vi ricorderà per avere detto la battuta più spiritosa o per avere vinto una sfida televisiva, ma potrà ricordarvi per essere riusciti a tirare fuori l’Italia da una crisi profonda e dolorosa della quale siete tutti, chi più e chi meno, corresponsabili. In fin dei conti è questo che vi hanno chiesto gli italiani che vi hanno votato e che voi vi siete impegnati a fare: lavorare per il bene comune e allora avanti!
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RIMINI - SAN MARINO Ha conosciuto Riccardo Lombardi, Lelio Basso, Sandro Pertini, Antonio Giolitti
Servadei, da allievo di Einaudi a parlamentare socialista
Marzo 2013
4 BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Giuseppe Chicchi, già assessore al Turismo dell'Emilia Romagna, già sindaco di Rimini, dal 2006 al 2008 parlamentare Ds (l'attuale Pd)
L'INTERVISTA - Quando scendeva nella provincia di Rimini per comizi, alla fine “brindava” col tè. Forse, in questa tazza sta il senso della vita di Stefano Servadei e di un sobrio modo di impegnarsi in politica: fare il bene pubblico e lottare per la giustizia sociale, Lo scorso 21 febbraio ha compiuto 90 anni. Ha la squillante voce di un giovinastro e la lucidità dell'adulto. Servadei è stato per 20 anni parlamentare, per due volte sottosegretario (Industria e Commercio estero). Soprattutto, nel cosiddetto secolo breve (espressione dello storico anglotedesco Eric Hobsbawm) ha conosciuto gli uomini che hanno fatto la storia d'Italia: Luigi Einaudi (economista e presidente della Repubblica), Amintore Fanfani (economista, esponente di spicco della Dc), Pietro Nenni (carismatico capo del Psi), Sandro Pertini (socialista, presidente della Repubblica), Riccardo Lombardi (grande capo della sinistra socialista), Lelio Basso (altra testa politica raffinata, uno degli estensori del-
LUIGI EIANUDI presidente della Repubblica
“Era un uomo di una modestia estrema, con comportamenti di grande rispetto nei rapporti con gli altri” PIETRO NENNI Patriarca del Psi “Aveva idee social-democratiche simili ai laburisti inglesi o ai socialisti tedeschi. Poi divenni amico di Nenni e della sua famiglia” SANDRO PERTINI presidente della Repubblica
“Uomo simpaticissimo; dentro il partito era indipednete da tutti, forse non dalla sola moglie. Aveva una sua piccola parrocchia” RICCARDO LOMBARDI sinistra socialista
“Un intellettuale di valore, con idee valide. Ma in certe cose era fuori dalla realtà. Aveva intorno a sé un bel gruppo di giovani”
l'articolo 3 della Costituzione), Bettino Craxi (il segretario socialista che nell'83 lo sbianchettò dalle liste parlamentari per essere stato critico col suo modo di interpretare la politica). La politica e la sobrietà. Queste le stelle polari di Stefano Servadei. Potrebbe raccontare qualcosa della sua famiglia? “Vengo da una famiglia operaia. Mi dovevo fernare alle scuole elementari, ma il maestro convinse i miei genitori a proseguire. Partecipo alla Resistenza in Romagna e in Lombardia. Pressato da un rastrellamento, trovo rifugio in Svizzera. Vengo internato e passo in tre campi. Sono molto fortunato. Ci sono una ventina di professori universitari. Tra loro Luigi Einaudi, Amintore Fanfani, Lanzillo. Si crea un corso di laurea in Economia e commercio; preside Lanzillo. Io do anche un esame con Einaudi. A fine guerra, quando riprendo l'Università a Bologna, mi abbuonano una decina di esami”.
Com'era Einaudi? “Era un uomo di una modestia estrema, con comportamenti di grande rispetto nei rapporti con gli altri. Ci diceva che avremmo rimpianto questo periodo di esilio; aveva ragione. Era lì con la moglie ed il figlio Giulio, il fondatore dell'omonima casa editrice. Giulio era l'esatto contrario del babbo”. Quale ricordo di Fanfani? “Era attivissimo. Il merito del corso di laurea era in gran parte suo”. Come nacque il suo rapporto con la politica? “Durante l'anno svizzero, dal luglio del '44 al luglio del '45, mantenni i rapporti con gli anti-
fascisti forlivesi. Li ripresi nel dopoguerra col Partito socialista. Diventai subito segretario della federazione di Forlì. Nel 1952, diventai consigliere comunale (ruolo che mantenni per 30 anni). Fui anche consigliere provinciale e vice-presidente della Provincia di Forlì. Nel 1963, venni eletto deputato; scranno che conservai fino al 1983”. Con chi stava all'interno delle varia anime socialiste? “Ero un autonomista con Pietro Nenni, il patriarca del partito. Aveva idee social-democratiche simili ai laburisti inglesi o ai socialisti tedeschi. Poi divenni amico di Nenni e della sua famiglia”. Quale giudizio su Riccardo
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RIMINI - VALMARECCHIA Nenniano, parlamentare dal 1963 al 1983. “Eliminato” da Bettino Craxi. Partigiano, si rifugia in Svizzera IL FATTO
Stefano Servadei, 90 anni
Lombardi, il capo della sinistra socialista? “Un intellettuale di valore, con idee valide. Ma in certe cose era fuori dalla realtà. Un uomo astratto che aveva intorno a sé un bel gruppo di giovani. Tra loro anche Fabrizio Cicchitto; che per stare a galla ha abbracciato il berlusconismo”. E Lelio Basso? “Era un ‘criminale’ delle idee. Affascinava quando spiegava, ma
“Il centro-sinistra è stato l'esperimento politico e sociale più alto della storia unitaria italiana. Da reggere il confronto con i governi di inizio secolo di Giovanni Giolitti. Fu il periodo delle nazionalizzazioni delle reti. Ci fu un grosso sforzo per dare coesione sociale agli italiani. Un periodo di grinta ed effetti positivi”
molto poco pratico. Tuttavia era giusto così; in quel partito socialista c'era di tutto”. E Antonio De Martino? “Era un non partito. Aveva un complesso nei confronti del Partito comunista. Era un uomo pacifico che dilagava da tutte le parti”. Dire Partito socialista, significa dire la nascita del centro-sinistra negli anni Sessanta, come giudica quel patto con la Democrazia cristiana? “Il centro-sinistra è stato l'esperimento politico e sociale
più alto della storia unitaria italiana. Da reggere il confronto con i governi di inizio secolo di Giovanni Giolitti. Fu il periodo delle nazionalizzazioni delle reti. Ci fu un grosso sforzo per dare coesione sociale agli italiani. Un periodo di grinta ed effetti positivi”. Nel suo partito c'era anche Antonio Giolitti, il nipote di Giovanni, quale ricordo? “Galantuomo dalla bella mente, tuttavia poco concreto”. Come vede la politica di oggi? “Non ci sono più i partiti, con le loro grandi correnti, che erano grandi dibattiti di democrazia. Ognuno è diventato un piccolo centro di potere; ed è difficile trovare una sintesi. Così i conflitti esplodono per il potere. La politica costa; si ruba”. Corruzione politica lei dice. Perché gli italiani sopportano? “Anche loro hanno le stesse tendenze nella vita familiare e sociale. Essere così è più facile che essere e fare le battaglie per le proprie idee. Ho conosciuto qualche ministro di oggi; sono dei poveri analfabeti. Questa è la classe dirigente venuta a galla dopo la caduta di Bettino Craxi”. Che cosa dice di Craxi?
“La sua politica di autonomia socialista era giusta. Il modo di perseguirla era inaccettabile. Lo dicevo anche allora; fu così che Craxi mi cancellò dalle liste elettorali per il Parlamento”. Chi erano i suoi amici riminesi? “Ercole Tiboni, che meritava un diverso destino e Liliano Faenza”. Lei ha conosciuto anche Sandro Pertini, il presidente più amato dagli italiani, quale ricordo? “Uomo simpaticissismo; dentro il partito era indipendente da tutti, forse non dalla sola moglie. Aveva una sua piccola parrocchia. Positivo perché aveva il coraggio di rompere con tutti, anteponendo ad ogni cosa la coerenza. Era elegantissimo e, permaloso, sulla sua eleganza non accettava neppure le battute, che pur si facevano”. A suo parere quando è morto il glorioso Partito socialista? “Con Nenni. Dopo è stato altra cosa. E' diventato un centro di potere e va bene per un partito, solo che deve tradurre in fatti le speranze. Naturalmente il fatto umano di Craxi mi ha profondamente turbato. Doveva restare in Italia e non scappare. Doveva magari andare in galera e difendersi”.
Stefano Servadei
Fondatore del Mar (Movimento per l'autonomia della Romagna) - Stefano Servadei nel 1990 fonda il Mar (Movimento per l’Autonomia della Romagna). Rispettoso di tutte le ideologie politiche, la funzione è quella di giungere alla creazione della Regione Romagna, mediante consultazione diretta dei cittadini tramite referendum, così come sancito dall’articolo 132 della Costituzione. Dal 14 maggio 2008, il coordinatore del Mar è Samuele Albonetti, succeduto a Paolo Gambi. Presidente dell’associazione è stato confermato l’ex senatore Lorenzo Cappelli. Argomenta Servadei: “La Romagna non è piccola come regione autonoma; sarebbe la quint'ultima in Italia. Le regioni si sono formate sulla base della stessa cultura, delle stesse origini. Tutte cose riconosciute anche da chi è contrario all'autonomia. Dunque, cosa vai a cercare di più. Inoltre, ci conviene anche da un punto di vista economico. Speriamo di farcela per la nostra autonomia”.
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- “Forse il nostro futuro è sulle montagne. Come il nostro passato”, diceva una sera di ottobre che tirava a novembre l’ormai quasi novantenne Pietro Arpesella, mitico comandante delle Resistenza, che sulla Linea Gotica aveva fermato i tedeschi. E in quelle città ridotte a rovine dai bombardamenti (nel riminese appena passata la guerra su certe strade non si passava neanche coi carretti), era divenuto l’albergatore che aveva inventato prima il Grand Hotel di Riccione (il Lido, ribattezzato Mediterraneo), quindi, nel 1962, quello di Rimini. Imponendo alla Riviera il turismo ‘a trecentosessantacinque giorni’ che sino ad allora nessuno aveva avuto il coraggio di provare. E tirando così la volata ad una schiatta di gente ingegnosa che si rifece ricca vendendo l’ombra… Montagne partigiane, montagne del Tibet in cui, piegato dalla morte volontaria del figlio Marco nel 1987, si era, raccontava, rifugiato per capire la verità di sé e del mondo. Pochi lo sapevano, a pochi vecchi e nuovi amici raccontava il valore dell’incontro con quei maestri. E a quelle montagne (degli Appennini, del Tibet, chissà…) voleva tornare. ligure, a Lerici, nel 1908, a tredici anni lavorava con il padre all’Arsenale. Dopo sei mesi si imbarca come mozzo su un mercantile che lo porta in Messico. Torna a casa, il padre viene condannato al confino perpetuo per antifascismo e con lui va in Argentina. Mozzo sui mercantili e sulla nave Duilio sbarca clandestino a New York, dove lavora al Plaza: infermiere, lavapiatti, cameriere, infine maitre. Poi, di nuovo e finalmente, l’Italia, la Romagna, in cui arriva
Gradart, per un castello “accessibile” GRADARA - Gradart dall’11 al a 17 marzo è un contenitore di idee e creatività per intendere l’arte come strumento di conoscenza, di socializzazione e di integrazione. L’idea nasce dal fare del Castello di Gradara un luogo sempre più accessibile e fruibile, accogliente, soprattutto per chi ha difficoltà a livello fisico, intellettivo e relazionale. E proprio pensando alle persone diversamente abili, alle loro risorse, necessità e potenzialità che e nato Gradart. Giornata clou domenica 17 marzo con Gradara aperta a famiglie, bambini e persone diversamente abili. Nel corso della giornata si potrà visitare la mostra multisensoriale “Con-tatto” presso Palazzo Rubini Vesin, con iniziative gratuite a partire da percorsi tattili, spettacoli “sensibili”, visite tematiche in Lis, laboratori olfattivi. Inoltre, sarà riservato lo spazio “Volontariato in vetrina” a tutte le associazioni, anche riminesi, che vorranno fare conoscere le proprie attività e iniziative. Per informazioni, Gradara Innova: tel. 0541 964673, cell. 334 1286640 -
Marzo 2013
RIMINI - VALMARECCHIA
Pietro Arpesella (e il figlio Marco)
Grandi romagnoli 4. Padri, fratelli, amici (e madri, sorelle, amiche) Pietro Arpesella e il Grand Hotel PERSONE
di Gabriele Paci
nel 1932, sposando una giovane riminese, Melodia Spaccarelli, diventando “più romagnolo dei romagnoli”. Inizia l’attività alberghiera acquistando l’Hotel Mediterraneo a Riccione. Nel ‘39 viene arruolato: pilota d’aereo. E’ la guerra. Finisce in carcere a Forlì per aver tentato di portare in salvo tre generali inglesi ed un gruppo di ebrei. Sconta la pena, esce, va direttamente in montagna a guidare la guerra partigiana. Quindi la ricostruzione, la reinvenzione dell’albergo (anzi l’Albergo) imposto all’immaginario collettivo da Fellini lo consacra, facendolo diventare ‘il re del Grand Hotel’, ‘l’ultimo signore di Rimini’. Melodia aveva intanto messo al mondo quel figlio che adorava,
Pietro, il comandante partigiano che inventò il Grand Hotel. Una vita avventurosa e un pionere del turismo con una visione a 360°. Il suicidio del figlio Marco nel quale si rivedeva, cui, ad un certo punto, aveva affidato l’Hotel e i suoi sogni (che erano la stessa cosa) ritirandosi dietro le quinte. Lo avevano quindi venduto, nel 1982, ad una finanziaria di Vincenzo Cultrera, riservandosene la gestione sino al 1999. Poi… “Il Grand Hotel che fece sognare Federico Fellini, la palazzina liberty che ha ospitato principi e regine, l’ alcova segreta degli amori del duce e Claretta Petacci da ieri è in lutto. Tra i velluti rosa di uno dei templi del turismo italiano, si è ucciso, con un colpo di rivoltella alla tempia, Marco Arpesella, l’uomo che aveva venduto, per 13 miliardi e mezzo,
l’albergo di Amarcord a Cultrera prima del crack dell’ Ifl. Disavventure finanziarie come afferma la stampa locale? Oppure preoccupazione per la donna amata come ipotizzano gli amici? Molti misteri circondano la tragedia. Marco Arpesella si è tolto la vita poco dopo la mezzanotte nel Grand Hotel”. Così Luciano Nigro de ‘La Repubblica’. E non si potrebbe meglio evocare quel mondo e la sua fine. Il giovane Arpesella avrebbe compiuto 52 anni pochi giorni dopo. Non ancora trentenne aveva fondato Promozione Alberghiera, la più grande cooperativa turistica d’Italia. Voleva creare, tra Rimini e Ric-
Gradara, Arcop, Wwf Gli appuntamenti del volontariato in provincia
info@gradarainnova.com Appuntamenti del volontariato in provincia CORSO ADOCM: NUOVO INCONTRO IL 12 APRILE Il 15 marzo si sarebbe dovuto concludere il ciclo di incontri promossi da Adocm Crisalide nel corso Femminilità, sessualità e tumore al seno. Invece è stato aggiunto un altro appuntamento il 12 aprile dal titolo “Nutrirsi bene per stare meglio” che sarà trattato da Chiara Zannoni, medico, nutrizionista. Gli incontri si tengono nella Casa delle Associazioni “G. Bracconi” sala Polivalente, via IV novembre 21, Rimini, dalle 17 alle 19. ARCOP: PUNTO DI ASCOLTO & CAMMINATE
L’associazione romagnola per la Cura e la Prevenzione dell’Obesità (Arcop) apre un Punto di Ascolto per aiutare a superare i disagi di “un corpo che non è più il proprio”. Telefonando il giovedì dalle 17 alle 18 si possono avere informazioni a partire dai problemi col cibo sino a quelli legati al sovrappeso. L’Arcop inoltre, promuove, in collaborazione con associazione di Nordica Walking Valle del Conca, “Camminate nel parco” con l’aiuto di istruttori nel percorso di Nordic Walking nel parco della Resistenza di Riccione. Informazioni per Punto di Ascolto e Camminate nel Parco al 320 0662282.
CONTROLLO NASCITE CANI L’associazione Arcabaleno ricorda che è partito nell’ottobre 2012 il progetto di sterilizzazione gratuita dei cani di proprietà di persone appartenenti a categorie socialmente deboli. La Regione Emilia Romagna, infatti, con delibera di Giunta, ha approvato e finanziato con 180 mila euro un progetto che aiuterà il controllo delle nascite dei cani. Si può aderire alla campagna gratuita di controllo delle nascite se si è titolari di una pensione minima/ sociale, possessori di un reddito lordo (Isee) non superiore a 15mila euro, disoccupato. Per ulteriori in-
cione la prima Università del Turismo. Nei primi anni ’80 aveva dato vita ad Italy & Italy, fastspaghetti prototipo di una catena che sarebbe divenuta, nelle mani del modenese Cremonini cui la cedette, la risposta italiana a ‘Mac Donald’s’. ‘Le fortune si subiscono, le disgrazie si affrontano’, innervato nel motto dei Kennedy il ‘commendator Pietro’, piante privatamente tutte le sue lacrime, dritto come un fuso e magro come un chiodo, riprese a crescere l’altro figlio, il Grand Hotel. Inventandone di nuove e belle. Come il piccolo, prezioso ‘clone incontri’ nel giardino. Lungimirante e provocatorio: “Penso che il 30/40% degli alberghi di Rimini andrebbero demoliti”. Ideando (lui, unico, in una città in cui, allora ed ora, gran parte degli operatori turistici aveva ed ha il ‘braccino’ sui soldi, le idee, l’impegno civico) un progetto per la ‘Grande Rimini’. In una sala del suo Albergo troneggiava il plastico che mostrava il progetto realizzato a sue spese. Ipotizzava il ‘secondo mare’ (una fila di piscine che correvano parallele ad un centinaio di metri dal lungomare) strade di collegamento con l’interno, zone a luci rosse… E lo spostamento della ferrovia a monte, o, ancor meglio, l’interramento con la liberazione dell’area attualmente occupata, che crea un doloroso iato tra la
formazioni rivolgersi a Servizio Controllo Popolazione canina del Comune di residenza, Servizio Veterinario Ausl Rimini (tel. 0541 707290 - 0541 919445) ATTIVITÀ EDUCATIVA GRATUITA PER GIOVANI La possibilità per i ragazzi di un supporto nello svolgimento dei compiti e nell’apprendimento di alcune materie, italiano, matematica e lingue straniere è una nuova proposta rivolta ai genitori dal Centro d’Amicizia. L’associazione riminese, da 28 anni attiva nel volontariato su problematiche giovanili, dal 1 marzo avvierà l’iniziativa per gli studenti della scuola media inferiore nelle aule della Parrocchia Gesù Nostra Riconciliazione. Docenti di italiano, matematica e lingue straniere saranno a fianco dei
volontarimini@volontarimini.it
Rimini vecchia e la zona a mare. Prevedeva di lavorare ancora a lungo, poi anche un romagnolo d’elezione concreto come lui (e come tutti, ma lui di più, un bel po’ di più) attorno ai centootto voleva rallentare il ritmo di lavoro. E dedicarsi a tempo pieno all’altra grande passione sua (e dei romagnoli). Quella. Chè, in attesa di arricamparsi sulle montagne, continuava infatti a dedicarsi al Monte di Venere, con ragazze, magari non bellissime, ma con l’indubbia qualità di avere almeno cinquant’anni di meno. Invece decise di andarsene. A soli novantacinque anni, il 24 maggio del 2003. “Ninetta mia morire di maggio / ci vuole tanto, troppo coraggio. / Ninetta mia dritto all’inferno / avrei preferito andarci d’inverno” cantava De Andrè. Lui quel coraggio, chissà perché, purtroppo lo ebbe, ponendo momentaneamente fine alla sua ‘guerra di Pietro’. A Roma, volutamente lontano da Rimini, dai gelati e le bandiere, dove non aveva promesso terre promesse, ma realizzato una solida, sognante, realtà. Lontano dal suo Albergo. Ma certo da qualche parte, in qualche ‘paradiso’, cattolico, buddista o islamico che sia, ne ha aperto uno nuovo. Se invece, come nel dopoguerra nel riminese, ha trovato macerie e nulla, dal nulla avrà creato, riempiendolo di alberghi, anzi di Grand Hotel. In paradiso o all’inferno. Certo non, lui, in purgatorio. Puntate precedenti 1. Indro Montanelli 2. Mario Missiroli 3. Sergio Zavoli Prossimo numero 5. Enza Bardotti Bugli, la donna che per prima scoprì il seno
ragazzi per aiutarli nei compiti. Si potranno anche alternare le lezioni con attività di teatro, cineforum, visite guidate, basket, ping-pong, calcetto... WWF: NUOVA SEDE E NUMERI TELEFONICI Dopo lo sfratto subito, la nuova sede Wwf Rimini si trova in via del Grano 333 a Verucchio, presso l’Oasi Ca’ Brigidalascito Voltolini dove non è più in funzione il numero telefonico fisso. In attesa di ripristinare una nuova linea il Consiglio Direttivo ha autorizzato nella sua ultima riunione la diffusione dei seguenti recapiti telefonici ai quali ci si può rivolgere per ogni evenienza: Presidente, Antonio Cianciosi, 329 3127251; referente Biblioteca Cda-Wwf Rimini “Bruno Marabini”, Claudio Papini, 328 2255883; referente Guardie Giurate Venatorie Volontarie Wwf e recupero animali selvatici, Lorenzo Bruschi, 338 8713214, mentre per la comunicazione via mail possono essere utilizzati: - rimini@wwf.it cabrigida@wwf.it biblioteca_cda_wwfrn@libero.it -
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RIMINI
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La storia di un riminese vero. Quartiere San Gaudenzo I POMERIGGI
Da Montanari a Emiliani
Carlini, la Romagna che resiste La copertina del libro
PERSONE
di Claudio Casadei Una delle opere del Bellini custodite nel Museo della Città di Rimini
- Ecco il cartellone completo degli incontri. Si tengono a Palazzo Buonadrata (corso di Augusto), con inizio alle 17,30). Arrivano a Rimini tra i maggiori intellettuali italiani. 15 marzo - Tomaso Montanari: “Figure dell’estasi, da Guido Cagnacci a Gian Lorenzo Bernini”. 22 marzo - Giovanni Carlo Federico Villa: “I Bellini e Bisanzio. La pittura adriatica e l’Oriente”. 5 aprile - Salvatore Settis: ‘Pietre di Rimini. Diario archeologico e artistico riminese dell’anno 1944’ di Augusto Campana 12 aprile - Anchise
Tempestini: “Conversazioni sacre. Lattanzio da Rimini e la pittura belliniana in Romagna”. 19 aprile - Chiara Bellini: “Agostino Giorgi e il simbolismo buddhista: un erudito romagnolo e l’arte del Tibet”. 10 maggio - Andrea Emiliani - “La finestra di Federico Barocci. Pittura sacra e «renovatio» francescana”. Le conferenze sono promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, curate da Alessandro Giovanardi col Patrocinio dell’Istituto per i Beni Culturali Artistici e Naturali della Regione Emilia-Romagna .
- La vita qualche regalo lo fa. E avere incontrato al Concorso di Poesie dialettali G. Villa una persona speciale come Umberto Carlini io lo considero un regalo. Umberto fa parte di quella maggioranza silenziosa che è, senza tema di smentita, l’Italia migliore. La sua è la storia di un riminese vero, di quelli un po’ meno ricchi che non nascevano vicinissimi alla costa e che sceglievano un mestiere solo apparentemente più umile per vivere perché il lavoro era l’unica maniera che conoscevano per guadagnarsi il pane. Umberto Carlini, per la sua gente Bertìno d Minghètt, è nato nel 1935 lungo la strada che da Porta Montanara arriva alla prima fascia collinare che cresce alle spalle di Rimini. Via Covignano, come la conosciamo oggi, un tempo era chiamata la Pulvrëra perché dal suo fondo “imbrecciato” il passaggio delle rare automobili o di qualsiasi mezzo di trasporto sollevava imponenti nuvole di polvere che si dif-
fondevano fitte imbiancando ogni cosa che si trovasse ai bordi della strada. Lento e pacioso a fianco della strada scorre il Mavone, un torrentello affluente dell’Ausa che spesso, d’inverno, si gonfiava di acqua sfociando in piene paurose e dannosi straripamenti. Tanto che , come racconta Umberto nel suo primo libro “Fema do’ Risedi” pubblicato nel 2001, suo padre quando si paventava il rischio di qualche piena, “portava il maiale in casa per paura che le acque travolgessero il porcile”. La Pulvrëra era ed è una zona che pur trovandosi a poche centinaia di metri fuori dalle mura di Rimini, fino a pochi decenni fa era costituita da una campagna relativamente isolata dalla città, e vi, si parlava un dialetto molto simile a
quello caratteristico che si parla sulle colline prossime a San Marino, fra il corso del torrente Ausa e il Marecchia. Una Romagna vera di cui Carlini è uno dei più degni rappresentanti; una terra di cui tiene alto il vessillo della tradizione popolare e dei suoi “cantastorie” che si esibivano un tempo in pubblico in occasione di fiere, feste e cerimonie recitando, le proprie poesie e le loro zirudëli. Sono composizioni in rima spesso ironiche e provocatorie redatte con una struttura metrica precisa da cui, però e per fortuna, il buon Carlini spesso si concede vacanza senza peraltro uscire dal novero degli autori migliori degli ultimi decenni. La zirudëla, genere letterario popolare, è prevalentemente utilizzata per intrattenere e far ridere gli spettatori, proprio la vocazione naturale seguendo la quale Carlini ha vinto dal 1999 al 2002 la specifica sezione del premio Giustiniano Villa che si tiene a maggio di ogni anno a San Clemente. Una manifestazione alla quale Umberto non fa mai mancare il dono della sua presenza sul palco, presenza della quale peraltro numerosi spettatori abituali lo chiamano e acclamano per godere delle sue “patachedi” e di
quella spontanea ironia che, da vero artista naturale, sa esprimere col microfono in mano. Ci sono sue composizioni ormai entrate nel cuore della gente, come ad esempio “La Tricotomia” che vengono a gran voce richieste da anni, ma, soprattutto, sia che Umberto reciti, si travesta o canti, riesce a trovare la chiave per entrare nei cuori della maggioranza delle persone, grazie a quel suo spirito di popolano vero, semplice e a quella bella faccia di Romagnolo innamorato della sua terra e della sua gente tanto da diventarne inconsapevole ambasciatore. La sua “fama” è ormai tale che da Cesena a Pesaro, dal mare alla collina, viene chiamato a ravvivare le serate di centri sociali, teatri e feste non mancando mai l’obbiettivo di regalare un po’ della sua energia e della sua contagiosa allegria. Carlini fa parte di una generazione che ha caratterizzato la Romagna ed esserne amici ed estimatori, oltre che facile, è un piacere ed un augurio che vi faccio per l’anno nuovo. Intanto rammento a chiunque ami un po’ la zirudëla, il dialetto, la Romagna e la sua poesia che Bertìno d Minghètt di certo sarà presente anche quest’anno al Premio di San Clemente. Potrete scrivere ed essere protagonisti, come , da sempre, lo è stato lui!
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Tre giorni di lectio magistralis, mostre, spettacoli, mercatini, caffè filosofici...
AltreMenti Festival, per una cittadinanza attiva AltreMenti Festival 2013 Trasformazioni Rimini, 22-23-24 marzo Ingresso libero info: 349.7412325 www.altrementifestival.org
CULTURA
- AltreMenti è un festival culturale giunto alla IV edizione che si articola in conferenze, dibattiti e spettacoli a cura di intellettuali e artisti di riconosciuto spessore, alternativi e critici rispetto al paradigma economico-sociale dominante. Le lectio magistralis sono accompagnate da attività collaterali come mostre, mercatini, caffè filosofici e vendita di libri. Il festival si rivolge all’intera cittadinanza con una formula non accademica e promuove il dialogo con le istituzioni, i cittadini e le associazioni, favorendo la crescita di una cittadinanza attiva e la creazione di nuove forme di socializzazione e di progettualità “dal basso”. Programma Venerdì 22 marzo - Cineteca comunale, via Gambalunga 27.
La locandina dell'iniziativa
Loris Falconi, uno dei curatori del festival
Ore18.00: avvio del Festival, conferenza stampa con i curatori e Massimo Pulini, assessore alla cultura del Comune di Rimini. Ore19.30: AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano. Lavanderia Ricircolo di Cervelli, via Cavalieri 16, Rimini. Ore 21.00: N.P. IL SEGRETO, film di e presentato da Silvano Agosti, regista.
Sabato 23 marzo - Teatro degli Atti, via Cairoli 42. Ore10.00: DALL’IMPOTENZA ALLA CREATIVITÀ, seminario trasformativo a cura di Silvano Agosti con prenotazione obbligatoria Cineteca Comunale, via
Gambalunga 27. Ore 15.00: IL TRAMONTO DELL’EURO, lectio magistralis di Alberto Bagnai, economista. Ore17.30: CHI HA TRADITO L’ECONOMIA ITALIANA?, lectio magistralis di
Nino Galloni, economista. Ore19.30: AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano - Lavanderia Ricircolo di Cervelli, via Cavalieri 16, Rimini Ore 21.00: LU SANTO JULLARE FRANCESCO di DARIO FO, spettacolo teatrale con Mario Pirovano, attore teatrale di fama internazionale (5 euro). Ore14.00-20.00: AltriGusti e AltriScambi - Vecchia Pescheria, piazza Cavour. Domenica 24 marzo - Museo della Città, Sala del Giudizio universale, via L. Tonini 1. Ore 10.00: FORUM DEL-
LE ASSOCIAZIONI, incontro e dibattito tra le varie associazioni culturali del riminese, presenta Fabrizio Tringali (La Trappola dell’Euro, Asterios Editore). Ore 15.00: PubblicaMente, presentazione di testi inediti o da poco pubblicati con la presenza degli autori Pier Paolo Dal Monte (L’Allucinazione della Modernità, Editori Riuniti), Gloria Germani (Tiziano Terzani. La rivoluzione dentro di noi, TEA), Helena Norberg Hodge (Il Futuro nel Passato, Arianna Editrice) e la partecipazione straordinaria di Maurizio Pallante. Ore 17.00: CANTO DEGLI EMARGINATI, reading poetico-musicale con Loris Ferri, poeta, Frida Neri, cantautrice, Antonio Nasone, chitarrista. Ore 18.00: saluti e ringraziamenti finali. I curatori del festival sono: Pier Paolo Dal Monte, Loris Falconi, Paolo Severi.
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RIMINI
La mostra al Museo della Città aperta fino al 1 aprile. Ingresso libero
Il confine marchignolo SGUARDI D'ARTISTA
CONFINE MARCHIGNOLO Gente e luoghi tra Marche e Romagna
di Annamaria Bernucci La mostra al Museo della Città di Rimini (Sala Manica lunga) sino al 1° aprile 2013) si intitola Confine marchignolo, gente e luoghi tra Marche e Romagna. E’ a cura di Marcello Sparaventi, infaticabile esploratore della fotostoria italiana, in collaborazione con Paolo Giommi e Alberto Masini, per Centrale di Fotografia, associazione culturale nata a Fano nel 2009; la grafica e il catalogo sono affidati alla sapiente eleganza di Elisabetta Duchi di Omnia Comunicazione Editore. Una mostra di fotografia frutto del lavoro collettaneo di 67 fotografi non professionisti, senza limiti d’età (dai quindici anni in su), sostenuti da tutor ‘tecnici’ sull’uso dello strumento fotografico, che hanno partecipato nel 2012 al corso intitolato Pesaro-Rimini. Il territorio marchignolo, dedicato alla memoria di Luigi Ghirri e della moglie Paola Borgonzoni. L’intento è stato quello di indagare un territorio di confine per catturarne l’anima e l’identità, la geografia e il paesaggio tra la costa lungo la direttrice adriatica e l‘entroterra. Alla scoperta di idiomi e linguaggi visivi, seppur blindati da comuni e campanili, disseminati in un territorio profondamente contiguo, che tra
24 febbraio – 1 aprile 2013 Rimini, Museo della Città. Aperto da martedì a sabato 8,30-13; 16-19; domenica e festivi 10-12,30; 15-19. Lunedì chiuso. Ingresso libero. Info: 0541.704416.
Alcune immagini della mostra
Il termine marchignolo è conio dello scrittore Tombari durante il suo buon ritiro a Rio Salso (Tavullia). L’intento della mostra è stato quello di indagare un territorio di confine per catturarne l’anima e l’identità, la geografia e il paesaggio tra la costa lungo la direttrice adriatica e l‘entroterra. Alla scoperta di idiomi e linguaggi visivi Metauro e Marecchia si tinge di una stessa matrice culturale e antropologica, come una spezia che tutto amalgama. Un esperanto visivo tra terra e mare, dove i caratteri distintivi affondano in comuni radici, in antichi contrasti, in un mai sopito antagonismo. Di un confine politico e geografico mai precisato sino
in fondo. I testi nel catalogo della mostra, introdotto da Sparaventi e Masini, sono di Massimo Pulini assessore alla cultura del Comune di Rimini e di Massimo Bini, geografo outsider che con una scrittura trascinante e mai sazia ci introduce e accompagna per mano nella lettura del
confine marchignolo. Lo fa attraverso l’inedita mediazione dello scomparso scrittore fanese Fabio Tombari e del suo Tutta Frusaglia (1933), alla cui intuizione probabilmente si deve il termine marchignolo, giacché coniò la parola durante il suo buon ritiro agreste a Rio Salso (Tavullia), in una casa colonica “con la zona giorno in Romagna e la camera da letto nelle Marche”. Scrive Bini: “Buffo e cacofonico, plurisillabo e poco aggraziato, unico e atipico come lo è ogni neologismo che sbatte una nuova bottiglia sulla chiglia della lingua e della letteratura italiana - marchignolo è composto che designa una Terra invisibile agli occhi delle mappe geografiche, ma che è l’essenza intima e segreta di chi nasce e muore ai confini della
provincia di Rimini e PesaroUrbino”. Il tema della mostra è il Paesaggio come ‘quadro’ della natura in costante mutazione con tutte le storpiature e le alterazioni rispetto ad un originario armonico e remoto, disseminato di Storia e di comunità, paesaggio dove si incrociano elementi antropici e architettonici, che la fotografia rappresenta tra ossimori e contraddizioni. Le immagini fotografiche sono state tradotte in ‘cartoline’, la cui sintassi e forma peculiari offrono un modo ‘retrò’ di documentazione dei luoghi. Perché la cartolina in tempi di comunicazione digitale ha perso terreno e uso, mentre sappiamo quanto abbia lungamente plasmato l’immaginario dei luoghi, specie turistici. Ma qui le cartoline che sono in mostra e che costituiscono il ‘prodotto finale’ dell’indagine, espressio-
ne della ricerca dei corsisti e della loro sensibilità, sono anticonvenzionali e nuovamente funzionali. Da spedire agli amici. La mostra è fruttuosa non solo per gli esiti estetici e di ricerca. Incrociare la composita parola marchignolo ha messo in moto una certa curiosità. E qualche ‘sconfinamento’. Ho chiesto a Italo Cucci, penna e volto noto del giornalismo sportivo nazionale, notizie sull’origine della parola marchignolo: l’avevo sentita in un’intervista di qualche anno fa, tra le note di campionato, quando precisava le sue origini e così mi ha risposto. “Io me lo sono inventato per me mezzo secolo fa, quando da nativo di Sassocorvaro, provincia di Pesaro, son diventato a cinque anni riminese tenendo soprattutto all’identità montefeltresca. La mia famiglia è originaria di Majolo (padre) e di Molino di Bascio (madre) per questo ho inventato (a modo mio ) una definizione per me, MARCHIGNOLO. Tonino Guerra mi vedeva a Sant’Agata Feltria per la trifola, a Sassocorvaro per il Premio Rotondi, a Bascio Alto per il giardino di Ezra Pound, a Pennabilli a casa sua e sempre mi chiedeva, indispettito, “Csa fet què?”; e io : “Csa fet te?! Me so d’què, te t’si ‘dsantarcanzel...”. (Se scrivo bene, da MARCHIGNOLO...)”.
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l'OPINIONE
La lotta alla corruzione significa anche garanzia di crescita economica e di lavoro per i giovani disoccupati
Voto, il cambiamento deve partire da se stessi Inizia in prima pagina
Grillo non ha dimenticato nulla. Ha affermato che nessun italiano deve restare senza un soldo in tasca, ha parlato a nome degli italiani dei ceti popolari, colpiti dalla crisi mentre i ricchi continuano a sperperare il loro denaro. Quello che ho ascoltato è stato il discorso del socialismo cristiano, o, se si preferisce, del cristianesimo sociale, in un momento in cui lo stesso pontefice Benedetto XVI ha dichiarato di non farcela più. Risultato di tutto questo è stata la sconfitta di Bersani, arrivato primo per un soffio ma non vincente, passato dal 33,2% del 2008 all’attuale 25,4%. E’ stata la sconfitta di Berlusconi, passato dal 37,4 del 2008 all’attuale 21,5, ma in grado di rendere ingovernabile il Senato grazie alle sue vittorie nelle Regioni che contano, dove molti hanno creduto alle sue mirabolanti promesse e alla sua lettera agli elettori.
Due principi del fascismo sui quali deve riflettere chi studi il berlusconismo: il populismo e il principio del capo unico e insostituibile IL PUNTO DI VISTA
Il quadro istituzionale è chiaro. Bersani ha il controllo della Camera, ma non ha la maggioranza in Senato. Per trovarla ha due possibilità: il goverrnissimo con Berlusconi o la soluzione che è in atto in Sicilia (dove i grillini si sono ridotti gli stipendi ed hanno costituito un fondo per gli artigiani e le famiglie in difficoltà), ossia il voto favorevole dei grillini ai singoli provvedimenti del governo. Il governassimo con Berlusconi è escluso, Bersani l’ha detto chiaro e tondo. Berlusconi vuole il controllo
della magistratura, e il Pd, benché pieno di colpe in passato per i suoi Penati e per le troppe concessioni ai disegni antricostituzionali del Cavaliere, non può allearsi con il Popolo della libertà. Sarebbe la sua fine. Non resta quindi che l’intesa con Grillo, che però deve essere accompagnata da un grande atto di umiltà del Pd nei confronti di un uomo che ha posto la questione morale al di sopra di ogni altra.
Questione morale, ossia lotta alla corruzione, significa anche garanzia di crescita economica e di lavoro per i giovani disoccupati, giacché nessun investimento straniero può intervenite in una Italia in cui manca la certezza del diritto e la velocità dell’amministrazione giudiziaria, ostacolata in mille modi dai freni imposti dagli interessi giudiziari di Berlusconi, consistenti nella lentezza delle procedure e dal-
l’accorciamento delle prescrizioni a favore degli imputati. Tutto questo è raccontato per filo e per segno dal mio ultimo lavoro, che in questi giorni entra nelle librerie: Mussolini e Berlusconi. Un pamphlet storico. A scriverlo mi ha incoraggiato la riflessione sugli studi sul fascismo di uno storico ebreo tedesco– americano, George L. Mosse, morto nel 1999, che ha profondamente rinnovato il quadro tradizionale degli studi sul nazionalsocialismo e sul fascismo. Mosse ha dimostrato che il fascismo è stato una religione fondata su una precisa ideologia che veniva da lontano. Berlusconismo e mussolinismo sono cose assai diverse, appartenenti ad epoche profondamente diverse. Ma nel 1964, nella sua opera intitolata The crisis of Germani Ideology. Intellectual Origins of the Third Reich, Mosse individuava due principi del fascismo sui quali deve riflettere chi studi il berlusconismo: il populismo e
il principio del capo unico e insostituibile. Su quest’ultimo principio non è il caso di insistere: il capo unico e insostituibile è ancora e sempre Berlusconi. Ma del populismo, oggi abbracciato anche da Maroni, Mosse ha parlato del rifiuto «dei partiti politici quali creazioni artificiali, e il governo rappresentativo tenuto in non cale, preferendogli il dominio di una élite». Del governo rappresentativo, tanto detestato da Berlusconi, dovrà occuparsi Grillo nel colloqui che avrà con Napolitano. Ha ragione Bersani. Oggi Grillo non può più dire «tutti a casa». Il partito di Grillo è oggi il primo partito italiano. Ripeto qui quanto ha detto Bersani: «Il M5S fin qui ha detto “tutti a casa”. Adesso ci sono anche loro, e o vanno a casa” anche loro o dicono cosa vogliono fare per il loro paese, per il futuro dei loro figli». *Libero docente all'Università di Roma
aziende informano
- In un piccolo paese della Valconca nella Provincia di Pesaro e Urbino chiamato Monte Grimano, nasce una realtà dalle caratteristiche improbabili per un centro conosciuto soprattutto per essere un richiamo di turismo termale. Monte Grimano nella storia antica era luogo di “ristoro” e di vacanza già in epoca romana per coloro che risiedevano lungo la costa o nella pianura a ridosso del mare da Cattolica a Rimini. Nella storia moderna, il Paese diviene protagonista per la presenza delle acque termali e dal ‘900 in poi, viene conosciuto nel contesto nazionale ed internazionale. In questa cornice di turismo e benessere, troviamo l’Hotel La Salute in principio “Grand Hotel della Salute” (1922), perché le sue dimensioni e la sua capacità ricettiva, lo rendevano unico per quell’epoca. Il termine “della Salute” indicava il riferimento alla presenza delle acque termali e della loro rilevanza come metodo curativo del tempo. Monte Grimano risponde all’esigenza di aprire le porte al turismo di massa e inizia ad intervenire con la costruzioni di infrastrutture come alberghi, pensioni, appartamenti e camere in affitto... Dopo anni di riconosciuta importanza turistica termale, Monte Grimano inizia a risentire del turismo che cerca sempre di più il divertimento e gli sfarzi della riviera romagnola con cui è in stretta vicinanza, e le strutture ricettive tra cui V “Hotel La Salute”, devono fare i conti con un significativo calo delle presenze. Pian piano le porte di alberghi e pensioni si chiudono a malincuore per tutti i cittadini che per diverso tempo hanno dato ospitalità a tutti coloro che venivano a cercare ristoro dalla confusione della vita quotidiana. Rimane tuttavia una forte affluenza a livello termale in quanto rinomata per le sue peculiarità curative. Nel 2008 all’Hotel La Salute viene dato un altro importantissimo ruolo che se vogliamo, rimarca un nuovo concetto di benessere e salute... si mette le vesti di un centro di accoglienza per persone con problemi di salute mentale e/o con problemi sociali. Il progetto Hotel della Salute nasce dall’idea del dottor Giovanetti Ferruccio come struttura con funzione riabilitativa rivolta ad una utenza con disagio socio-psicologico. Struttura riabilitativa
Su idea del dottor Ferruccio Giovanetti, è diventata una struttura riabilitativa. Un Hotel - Ristorante a tutti gli effetti con gestori di eccezione che vogliono avere la loro opportunità
Montegrimano. Hotel La Salute Opportunità per poter “ricominciare” Percorso di quattro fasi per una perfetta integrazione tra mondo del lavoro ed adeguamento alle regole di buona convivenza sociale
Si parte nel maggio del 2008 con un gruppo di 6 utenti (che poi diverranno di lì a poco 12) seguiti da educatori professionali e da altre figure necessarie allo svolgimento di un buon lavoro riabilitativo . Lo scopo del progetto è quello di agevolare un sostanziale reinserimento lavorativo degli utenti psichiatrici . La “sfida” sta nell’offrire un vero confronto degli utenti con una clientela esterna alla realtà del disagio mentale e sociale. Perché sfida? Facile intuire che seppur sia trascorso molto tempo dalla promulgazione della Legge che ha contribuito non solo alla mera chiusura dei manicomi, ma anche a combattere lo stigma sociale a cui erano soggette queste persone, non è improbabile trovare ancora delle resistenze dovute principalmente al timore di ciò che non si conosce. Monte Grimano e i suoi cittadini, hanno avuto modo di conoscere l’importante lavoro svolto dagli ospiti e dai loro educatori ed apprezzarlo a tal punto, che ora si verifica un vero e proprio “scambio”. Molti abitanti infatti, scelgono l’Hotel La Salute per effettuare pran-
zi o cene in occasione di ricorrenze come compleanni o anniversari. Questo risultato è stato possibile anche grazie ad un impegno di tutti gli “attori” del copione; educatori ed assistenti, sono stati chiamati ad acqui-
sire la padronanza di tutte le mansioni necessarie al funzionamento di un Hotel - Ristorante. Sì perché di questo si tratta: un Hotel - Ristorante a tutti gli effetti con gestori di eccezione che vogliono avere
la loro occasione per ricominciare! Ma cosa si fa all’Hotel La Salute? Brevi passaggi di un intenso lavoro volto a dare una nuova opportunità di vita “normale” a chi ha perso le speranze... Il tutto si articola sostanzialmente in quattro fasi: Prima fase di esperienza in cui i ragazzi imparano a fare gruppo e fare propri orari e mansioni stabilite dagli educatori con turni a rotazione; Nella seconda fase, i ragazzi vengono aiutati ad assumersi delle responsabilità in modo da aumentare via, via la propria autonomia personale nello svolgimento delle mansioni neces-
sarie al mantenimento della struttura. In particolare sono stati individuati quattro settori lavorativi: cucina, pulizie, manutenzione, gestione e prenotazioni camere. Ogni settore viene coordinato da un responsabile scelto fra gli utenti; Nella terza fase, il mansionario diventa doppio e cioè mansionario gestori, per quanto concerne la quotidianità della vita degli utenti residenti nell’Hotel e mansionario clienti necessario per la gestione della clientela esterna; La quarta fase è quella più significativa... Il contatto con la clientela esterna! La più significativa perché i gestori ospiti dell’Hotel la Salute sono persone che avevano perso il contatto con il mondo circostante per tanti motivi. Rientrare in un contesto di accettazione e quotidianità diviene obiettivo preminente del programma. Restituire una dignità individuale e sociale. Lavoro e non solo... Il programma terapeutico dei ragazzi prevede obbiettivi personalizzati su cui lavorare, concordati con lo psicologo e gli educatori. Settimanalmente sono previsti momenti per i colloqui individuali e per il confronto di gruppo, necessari all’elaborazione delle dinamiche che nascono naturalmente quando si vive assieme ad altre persone. Terapia e non solo... anche momenti di svago programmati con gli educatori come uscite per acquisti, passeggiate e partite di calcetto. L’Hotel la salute di Monte Grimano Terme rappresenta un Progetto di Riabilitazione psico - sociale intrapreso in Nord Europa, Stati Uniti e, in Italia, nella città di Trieste. L’elemento certamente innovativo, non vuole eludere l’efficacia di intervento. L’attività alberghiera e di ristorazione svolta dagli utenti, permette una perfetta integrazione tra mondo del lavoro, ed adeguamento alle regole di buona convivenza sociale. Si ha la possibilità di fare esperienza direttamente delle competenze da far crescere durante il percorso riabilitativo. Stare insieme si può!
Gianfranco Vanzini ribatte a Alessandro Roveri. L'eterno dilemma: scuola pubblica, privata e costi
Costituzione: paritĂ scolastica e scuole paritarie
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RICCIONE
“Guadagnato 230mila euro in 5 anni. L'ex sindaco Daniele Imola racconta quei ‘sudori’
“Derivati, quell'accorta vittoria di Riccione” “Andrebbero vietati agli enti pubblici. Ci furono delle spinte pazzesche. Sembrava che chi non li sottoscrivesse andasse contro gli interessi della propria città”
FORTUNA E PRUDENZZA
Massimo Pironi (sindaco di Riccione)
230.000 Il Comune di Riccione guadagna 230mila euro coi derivati
POLITICA E ECONOMIA - “Ho sudato freddo per cinque anni. Alla fine ci è andata bene; abbiamo incamerato 230mila euro. Però derivati e swap vanno assolutamente vietati ai Comuni”. Daniele Imola fu l'accorto sindaco che nei primi anni del 2000 sottoscrisse i derivati ma con un'accortezza figlia della civiltà contadina. A distanza di anni, dopo aver fatto mettere in cascina al Comune di Riccione 230mila euro, dice la propria. “Posso ricordare - racconta Imola, sindaco dal 1999 al 2009 - che c'è stata tanta paura. Grazie alla fortuna boia ce la siamo cavati. Allora le proposte delle banche e delle finanziarie fecero girare la testa ai 2/3 degli enti pubblici italiani. Sembrava che chi non sottoscrivesse i derivati, andasse contro gli interessi della propria città”.
L'accortezza premia il Comune di Riccione. A differenza della stragrande maggioranza degli enti pubblici (e privati). Il Comune di Riccione incamerò 230mila euro per aver sottoscritto 5 anni di derivati (swap). Ci fu un rischio minimo, in un arco di tempo brevissimo 5 anni (normalmente era di 20 anni). Ricorda Imola: “Credo che siamo nel 2004. Ricevo pressioni e telefonate da ovunque su questi benedetti derivati. Ero a Milano per gli eventi estivi da programmare con Radio Dejee. Il grupo finanziario che mi tallona mi invita in un ottimo ristorante. Tra loro tre bocconiani incravattati. Nelle loro argomentazioni, ogni 10 parole ne capisco due. Mi sentivo ancora più menomato. Pensavo di non essere un dra-
Daniele Imola, sindaco di Riccione dal '99 al 2009
go ma neppure un deficiente. Mi vogliono far firmare subito. Ma prendo tempo. Dico che ne devo parlare con i miei, con la giunta, con i dirigenti”. “Torno a Riccione - continua nel ricordo un rilassato Imola -. E ne parlo coi dirigenti Righetti e Pio Biagini. La tentazione era fortissima. C'erano a disposizione grosse cifre per fare le opere pubbliche. Però ci si poneva una domanda semplice tuttavia senza risposte: da dove arrivano questi soldi? Mi fidavo di Castellani e Biagini. In giunta, c'era un assessore che spingeva forte. Un
garibaldino in buona fede. Per assottigliare i rischi, li facemmo, questi derivati, di breve durata: cinque anni. Scommettemmo sui tassi di interessi. Se fossero stati sotto il 4 per cento ci avremmo guadagnato; oltre tale soglia ci avremmo rimesso”. “Nel 2009, alla scadenza del contratto - rimarca con un'immagine contadina Imola - ci asciugammo la fronte. A me pesava rischiare un solo euro del Comune di Riccione. Invece, fummo tra i pochi Comuni italiani a guadagnare. Nella stipula dei derivati, su di noi c'erano forti pressioni. Fum-
mo, tra gli ultimi enti pubblici della provincia di Rimini. Fummo preceduti dalla Provincia di Rimini, dai Comuni di Rimini, Cattolica, Misano”. “Per un amministratore analizza Imola - c'era lo stimolo di dare alla città un'altra opera pubblica. Allora, anche se sembra impossibile, si rischiava di finire sui giornali per aver rifiutato i soldi. Per aver danneggiato la città. Grazie al fatto che sono una persona che arriva dalla campagna, c'era qualcosa che non mi tornava. E il fatto che dopo le proposte non si capiva nulla, mi confermavano i miei timori. Righetti e Biagini confermavano le mie paure”.
Uno dei dirigenti di allora era Pio Biagini, un ragioniere dalla mente raffinata e spiccia. Racconta: “Ricordo un'offerta di una banca. Chi proponeva il derivato per la sola istruttoria della pratica pretendeva 5mila euro. Francamente mi sembrava un'esagerazione. Facemmo cadere la loro proposta. Dicevano che costava così tanto la pratica perché era più che vantaggiosa per l'ente pubblico”. Nel 2009, per avere raggrenellato i 230mila euro, una rarità per coloro i quali avevvvano fatto incetta di derivati, Imola venne intervistato da Milano Finanza e il Sole24Ore. Imola: “Così ho vinto coi derivati, ma vanno vietati ai Comuni”. Candidato al Senato nelle elezioni dello scorso 24-25 febbraio, oggi professione albergatore (titolare del “Taca banda” a San Lorenzo), a chi glio chiede col senno di poi che farebbe, è lapidario: “Chi prende i derivati, è come chi va dalla maghetta per vincere al Totocalcio. Se è così certa di fartti vincere perché non gioca lei. Se le offerte delle banche e delel finanziarie sono così vantaggiose perché non sono le stesse a fare tali investimenti degne del miglior pinocchio”.
Photo Andrea Bianchi
100mila pagine visitate online Dallo scorso 1° marzo la Piazza online è anche quotidiano. I numeri. Visite: 43.581 Visite uniche: 30.938 Pagine sfogliate: 92.955 (su base annua, le pagine visitate superano abbondantemente le 100.000).
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RICCIONE Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
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Stefano Giorgetti e Davide Ugolini hanno vinto la Yukon Artic Ultra (Canadà)
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Dal mare a principi dei ghiacci e del freddo Un'avventura da cento miglia a piedi non stop, trainando una slitta di sopravvivenza di 12 chili. Da anni si cimentano col fuori pista
Davide Ugolini e Stefano Gregoretti
LE SFIDE - Due riccionesi che vincono prima la sfida con i propri limiti e poi la gara in un paesaggio da sogno irracontabile. Sono Stefano Gregoretti e Davide Ugolini. Lo scorso 3 febbraio, un filo diretto ha collegato ed entusiasmato tantissime persone con la terra del grande freddo, dei paesaggi che Jack London ha narrato nei suoi famosi romanzi; uno per tutti “Il
richiamo della foresta”. Hanno portato a termine, vincendola con lo stesso tempo, la massacrante ultramaratona organizzata a ridosso del fiume canadese
Yukon, con temperature che possono arrivare a 40 gradi sotto lo zero! Impresa eccezionale, che solo la tenacia nell’allenarsi e la preparazione maniacale (ma doverosa) dell’equi-
CULTURA MUSICALE
Da sinistra: Massimo Lazzarini (presidente della Banca Popolare Valconca), Laura Avanzolini (canto), Alessandro Tosi (piano), Maurizio Gennari (presidente del Conservatorio Rossini), Luca Muratori (organo) e Luigi Sartoni (direttore generale della Banca Popolare Valconca)
Borse di studio Bpv, c'è anche il riccionese Tosi - Il riccionese Alessandro Tosi (pianoforte), la marignanese Laura Avanzolini (canto), il fanese Luca Muratori (organo) sono i vincitori della borse di studio musicali edizione 2012 della Banca Popolare Valconca. Tutt'e tre i musicisti hanno conseguito il diploma nel 2012.
La cerimonia si è svolta lo scorso 8 febbraio, presso l'auditorium Pedrotti. La sala concerti, di certo una delle più belle del mondo, si trova all'interno del Conservatorio Rossini di Pesaro. Platea piena, i tre giovani sono anche stati anche gratificati con un recital. A premiare: il presidente
del Conservatorio di Pesaro, Maurizio Gennari e il presidente della Banca Popolare Valconca, Massimo Lazzarini. Soddisfatti e grati i vincitori. In coro: “Proprio non ce l'aspettavamo. Naturalmente siamo felicissimi”. Ora, si parte con l'edizione 2013. Come dicono
paggiamento hanno consentito loro di raggiungere. Tesserati di Misano Podismo, triatleti e ultratrailer (il trail è la specialità di corsa fuori strada), Stefano Gregoretti e Davide Ugolini sono partiti dall’Italia con un intento preciso: non solo vincerla ma battere il record della gara, ossia chiuderla in poco più di ventuno ore. Davanti però 160 km… Su un terreno gelato, con temperature talvolta proibitive, trainando legata in vita una slitta di circa 12 kg. contenente il necessario per far fronte ad ogni evenienza. Materiale tra l’altro obbligatorio, per alimentarsi, per scaldarsi in caso di sosta forzata, per dormire in caso di botta di sonno micidiale! Appena atterrati a Whitehorse, capoluogo dello Yukon, sono stati investiti dallo schiaffo siderale del grande Nord, tanto da essere veramen-
te in pensiero per il percorso che li attendeva di lì a poco. Subito due giorni di corso di sopravvivenza con gli organizzatori e gli altri atleti poi pronti per il via. Stefano e Davide nei mesi precedenti si erano immaginati la fatica di correre e trainare la slitta su un terreno ghiacciato ma compatto, veloce, comunque piuttosto simile ai terreni nevosi già provati sulle nostre montagne. Non si aspettavano certamente le copiose nevicate di quei giorni, che unite ad una temperatura non troppo rigida hanno rivestito il lungo sentiero di neve alta e morbida, quindi muscolarmente molto impegnativo; sia per ogni singola falcata di corsa, sia per l’attrito notevole della slitta. Stefano è riuscito a coprire i primi 42 km. in sole quattro ore, volendo davvero batterlo quel record. Un tempo, viste le condizioni, incredibile. Ben
presto i due amici, poi riavvicinatisi nel buio di quei panorami sconfinati e assordanti di silenzio, hanno capito che l’impresa nell’impresa non era fattibile… Hanno proseguito con il loro solito affiatamento chiudendo la gara in venticinque ore, tempo inaspettato anche da parte degli organizzatori. Un passo dopo l’altro, sotto nevicate continue, folate di vento come pugnalate in pieno viso, allucinazioni visive di animali inesistenti tra gli alberi (fenomeno normale durante gli sforzi fisici), si sono goduti a pieno respiro ciò che inseguono scegliendo gare così estreme: un contatto totale, una fusione con la natura il più lontano possibile dalla civiltà. Perdersi nell’immensità di spazi primordiali, ospitali a malapena per gli animali più selvatici, quasi avere paura di quella desolazione viva e silente… per ritrovarsi invece felici! Nel proprio perfetto baricentro. Il battito del cuore accelerato dalla corsa, il suono delle scarpe che inghiottono terreno: unici rumori a fare da sfondo. Qualche battuta in dialetto per ritemprarsi e farsi coraggio a vicenda… ma a toni bassi… Perché a correre nei deserti, siano essi di sabbia rovente o di ghiaccio, si è consapevoli di essere lì di passaggio, quasi elementi di disturbo, in una Natura che sola può offrire emozioni tali da creare dipendenza. Questi “ragazzi” corrono verso passioni sognate nell’infanzia. Leggendo e guardando imprese mitiche di personaggi quali Walter Bonatti, Reinhold Messner, Ambrogio Fogar… assetati come loro di limiti da oltrepassare. Ma devono ringraziare, oltre che una tempra invidiabile e la compagnia l’uno dell’altro, tanti amici che li hanno seguiti e li seguono anche come sponsor. Un grazie sincero quindi a Elettromeccanica Muccioli Marco, a Boneswimmer e Trebarrabi, Living Sport di Max, Riccione Piadina, Filippo Urbinati Studio, Rimper prodotti per impermeabilizzazioni, New Balance, Ferrino, Agisko, The North Face, Mega’s Rimini e Canada Goose. Continuate così. A spalancare l'immaginario su un mondo che così poco conosciamo. Laura Galli, adventure athlete & journalist (arween73@gmail.com)
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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni
Marzo 2013
Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188
POLITICA E ECONOMIA
RICCIONE Libro di Susanna Argenterio che racconta il pittore Savelli
Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188
“Quel diavolo di un Angelo” Susanna Argenterio, l'autrice
Il “Babbo” di F.A. si coccola Carla e Aldo novelli Arzdori 2013. Da sinistra: Ernesto Righetti, Silvano Guagnelli, Oscar Rossi, Aldo Maioli, il “Babbo”, Carla Fabbri, Domizia Angelini, Adriana Pirini, Elsa Fraternali.
Arzdora e Arzdor 2013: i coniugi Carla e Aldo - I due campioni Carla e Aldo sono moglie e marito, cosa mai avvenuta in precedenza, quasi un suggello ad una gara simpatica ed originalissima. Puracia, poveraccia, vongola, venus galina... tanti nomi per indicare l’indiscutibile regina di numerosi piatti gustosi e ineguagliabili... specialmente a Riccione, unica e vera capitale delle poveracce. Qualità che meritano di essere celebrate con una “Serata di gala” come da anni fa Famija Arciunesa, organizzando al Ristorante Ranch saloon, “Purace, guazèt e giugh in dialèt”. La scorsa edizione, la 12^,
- Trelleborg Svezia 9-10 febbraio 2013. La nazionale italiana di taekwondo ha convocato per l' open di classe A la misanese Ginevra Graf ed il cattolichino Alessandro De La Rua, reduci dalla vittoria ai campionati italiani di Genova del 1 e 2 febbraio scorso. Ginevra - 49 kg, junior, vince contro la svedese Dahllund per 18-8 il primo incontro, ma cede ed esce dalla competizione contro Charanawat (tha) 7-1. La prima medaglia dell' Italia arriva sabato 9 febbraio, con Alessandro De La Rua che conquista l'argento nella categoria -59 kg. De La Rua incontra il nazionale dell'Azebaijan Ali Akhundov (11-3), poi il norvegese Jonathan Borge (12-1). Passa i quarti di finale con un 17-13 Mitchel Peters (Olanda) e conqusita la finale vincendo con Hicham Radi (Belgio) per 5-2. Perde per pochissimo l'oro
è datata 15 febbbraio e ha soddisfatto pienamente le attese. Negli intervalli mangerecci si sono svolti infatti i due tornei per eleggere Arzdora e Arzdor. In lizza per il sesso debole: Domizia Angelini, Adriana Pirini, Elsa Fraternali e Carla Fabbri; mentre per il sesso forte: Oscar Rossi, Silvano Guagnelli, Aldo Maioli ed Ernesto Righetti. I vincitori sono stati “addobbati” con corona dorata e “zinaloun” (offerti dai Ricami Veronica di Silvano Bernabè detto Ciupo) e “hawaianamente collanati” s’un ròc ad sunsécia. Agli sconfitti premio di consolazione: “salèm d’argènt”.
“Un libro dell’anima” viene definito il lavoro di Susanna Argenterio, nella prefazione di Tonino Zana. Una storia complicata, “come tutte le storie della vita”. Sicuramente, una vicenda vera, in cui ci sono “sofferenza, gioia e anche coraggio”. Per ammissione della stessa autrice. “Quel Diavolo di un Angelo”, presentato a Riccione il 3 febbraio scorso, alla sala congressi dell’Hotel Lungomare è stato un successo. Erano in molti nella bella sala davanti al mare a festeggiare l’autrice. Sono intervenuti alla presentazione Massimo Masini, Presidente Aeroporto Internazionale “Federico Fellini”, Tonino Zana giornalista e scrittore e Eugenio Massetti l’editore La Compagnia della Stampa Tra i luoghi del libro, New York, Corticelle Pieve, nella campagna bresciana c’è anche Riccione dove Susanna Argenterio risiede. Riccione, ha un ruolo importantissimo nella storia e nella sua vita. Dopo un passato di ballerina professionista negli anni ’80 per la Rai e le Reti Fininvest, dai primi anni ’90 la vede come esperta della comunicazione dello spettacolo tra i protagonisti del successo del parco tematico riccionese Aquafan, nel quale si è occupata per anni delle relazioni esterne, dell’ animazione, degli eventi e dell’ufficio stampa, in sinergia col network Radio Dee Jey. Nello stesso perio-
do è stata responsabile per i progetti artistici e produzioni televisive per dell’allora Sindaco di Riccione Massimo Masini. E al disopra di tutto, Riccione è la città dove incontra suo marito, “il suo Don Chisciotte Pigmaglione”. Riccione è stata la seconda tappa dove il libro è stato presentato. Un tour che toccherà svariate città italiane, fino all’ arrivo a New York, la città che alla fine degli anni ’80 ha permesso l’incontro tra i due protagonisti. Tra loro si plasma sin da subito un legame spirituale, un rapporto padre-figlia che non si dissolverà negli anni e che l’autrice con una scrittura armonica ne ricostruisce le emozioni e il dialogo con l’artista, andando al profondo delle cose. Il romanzo tratta della ricca esperienza di Susanna Argenterio
e Angelo Savelli, pittore di fama mondiale, nato in Italia, a Pizzo Calabro, nel 1911 e morto nel 1995 al Castello di Boldeniga, piccolo borgo della pianura padana, dopo aver vissuto per oltre 40 anni in America, dove i suoi meriti sono stati riconosciuti e apprezzati. “Le opere di Savelli”, ha spiegato Tonino Zana durante la presentazione, illustrando alcune tele esposte dell’artista “sembrano appartenere a mani diverse. Ad un certo punto della sua carriera nel ’48, soggiornando a Parigi, l’allora capitale dell’arte, vira dalla pittura di matrice figurativa, all’arte informale. Ma è quando si trasferisce a New York che esplode in tutta la sua potenza, per poi arrivare al bianco: Nulla piace più agli Dei che il bianco”, proferiva Leon Battista Alberti, il grande letterato del Rinascimento”.
COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO (nei secondi finali del terzo round) ad opera del russo Ilya Levitskiy (1-2). Il giorno successivo, il 10 febbraio, le successive 4 medaglie. Bronzo con Maristella Smiraglia (+68 kg junior), che dopo aver vinto contro la greca Christina Iakoumidi, perde in semifinale (2-6) con Melani Adamic Golic (CRO). Poi il tris di finali e di medaglie d'oro con Licia Martignani (59 kg Jun), Cristina Gaspa (-63 kg Jun) e Cristiana Rizzelli (-68 kg Jun). Ora il maestro Davide Berti spera per la convocazione ai campionati europei under 21 il 18 aprile in Moldavia ed i campionati europei junior in programma il 26 luglio in Portogallo. Cattolica 16 febbraio seconda sessione esami intersociali :
siglieri Scarano Antonio, Benelli Silvano e Bertuccioli Michele. Festa e torta in serata presso Round House Morciano 23 febbraio stage intersociale con le società di Cattolica, Riccione, Rimini, Santarcangelo, Morciano San Marino e Pesaro diretto dal maestro federale Davide Berti 6° dan . Ottima l’organizzazione della società locale
presenti le soscietà di Cattolica, Riccione, Rimini e Santarcangelo con circa 40 allievi. Nella stessa giornata si è svolta l’assemblea elettiva per le società di Cattolica: presidente Marco Frisoni,
vice presidente Luigi Livi; consiglieri: Porti Mauro, Berettini Dario e Salvatori Simone. Mentre il responso delle urne di Riccione: presidente Valeria Frisoni, vice presidente Mauro Merli; con-
Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/ 9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese.
Il libro raccontato con estro appassionante, ripercorre alcuni episodi della vita del pittore, ai successi delle mostre, ai premi ricevuti, alla morte tragica della moglie scrittrice americana, Elisabeth Fischer, alla ricerca incessante di un nuovo cammino poetico ed espressivo. Il ritratto personale, doloroso ma anche avvincente, di Susanna e della sua famiglia si intreccia con la vita di Angelo. Il volume ha tra i pregi quello di ricondurre a “casa” in Italia, la grandezza di un artista eccelso come Angelo Savelli, di rivelare le sventure generate da amici spregiudicati, squali travestiti magistralmente da intellettuali “per bene”, che ruotano intorno al mondo dell’arte e di ricordare la stima del popolo artistico del novecento italiano e mondiale. I suoi amici artisti furono tantissimi. Ricordiamo Fazzini, Severini, Turcato, Burri, Barnet, De Kooning, Jarema, Dorazio, Perilli, Mafai, Newman, Motherwell… Nel libro sono riportati anche i retroscena di vicende giudiziarie che, come nota Giorgio Tomesani nell’introduzione: “sono degne di un legal thriller alla John Grisham”. Ma l’ardire di compiere il “salto” e di pubblicare la storia di un Savelli che molti non conoscono” Susanna Argenterio l’ha avuto. Spiccando il volo dentro quel bianco che acceca con la sua luminosità irradiante un caleidoscopio di altri colori e s’imprime nella memoria, proprio come la pietra.
SEDI Cattolica 1 - Via Del Porto 17 (zona comune) adulti lun mer h 20; bambini (4-7 anni) mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18; (8-12 anni) sab dalle15 alle 18. Cattolica 2 - Via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 (4-7anni) e dalle 18:15 alle 19:30 (8-12 anni). Taekwondo Riccione NUOVA SEDE segreteria cell. 3485687184 sopra palestra BEVERLY HILLS Via Cella Raibano, 43, zona industriale Riccione, mar-gio dalle 17:30 alle 18:30 (4-7 anni) dalle 18:30 alle 19:30 (8-12anni) e sabato dalle 16:30 bambini e dalle 17:30 adulti taekwondo music con Elisabetta (intensa attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) mar e gio dalle 13:15 alle 14, inoltre lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica cross fit. TRE LEZIONI DI PROVA GRATUITA PER I NUOVI ISCRITTI
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Marzo 2013
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L'associazione ha rinnovate le cariche. Spadoni riconfermato presidente
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
RICCIONE
degli Scrondi
Terremoto Pd - Leggiamo: "Terremoto nel Pd, si dimette tutta la segreteria". Forse hanno visto molto di più di cinque stelle...
Prudenza di sindaco - Leggiamo: "Effetto politiche, per Pironi si fa nera. Lui: non penso al 2014". La prudenza non è mai troppa... Seimila finanzieri - Leggiamo: "Un esercito di finanzieri invade Riccione. Ma è solo un raduno". Ma il panico non è scongiurato... 10 centesimi - Leggiamo: "Tares, il Comune contiene la stangata. Rinuncia ai 10 centesimi a proprio favore della nuova tassa". Bisognerà accontentarsi?... Privacy - Leggiamo: "Il pusher dei ragazzini. Nel sottosella del motorino di Giancarlo N. residente a Riccione, un chilo e 800 grammi di marijuana" - "Il buttafuori misanese T. M. sorpreso con la cocaina". Va bene la privacy, ma i nomi dei delinquenti dovrebbero essere conosciuti da tutti...
Invisibili -
Leggiamo: "Magdi Cristiano Allam, presidente del movimento politico ‘Io amo l'Italia’, oggi al Palaturismo". Se n'è accorto qualcuno?...
Promozione turistica - Leggiamo: "I bagnini si trasformano in cuochi sulla neve. La promozione turistica in Austria". Noi faren piadinen se voi veniren a bagnaren culen a Riccionen, ja?!...
Nuvole, parola d'ordine partecipazione
Giannino (Fare per fermare il declino) arriva in viale Ceccarini". Buffet, diplomi e lauree per tutti?...
Gianninismo - Leggiamo: "Manager con la laurea finta a processo per truffa e falso". Cosa non si farebbe per ‘fermare il declino’. Il proprio...
Perché? - Leggiamo: "Pironi: ‘Spiegheremo ai turisti perché devono pagare la tassa di soggiorno’". Perché? Noi finiten quattrinen. Dio bonen!... Decalogo - Leggiamo: "Tassa di soggiorno, gli albergatori stendono il decalogo per dire no". 1) No; 2) Mai; 3) Non se ne parla; 4) A si mat?!; 5) Vaffa; 6) Nein; 7) Niet; 8) Lassèna pérd; 9) Cambiamo discorso; 10) Abbiamo il mal di testa... Riccione evacuata - Leggiamo: "Sarà evacuata tutta la città. Approvato il Piano delle emergenze, simulazione a fine mese". Si prega di avvisare preventivamente i cardiopatici...
Teresio Spadoni, presidente delle Nuvole
COMUNITA'
di Teresio Spadoni - Venerdì 1 febbraio 2013 si è svolta l’Assemblea generale de “Le Nuvole”. Come previsto dallo Statuto, è stato approvato il bilancio dell’anno 2012 e sono stati rinnovati gli organismi dirigenti. Nei vari interventi è stata posta l’attenzione, oltre che sull’attività dell’Associazione da sempre contenuta nel binomio fare politica - fare cultura, sul concetto di partecipazione attiva. È solo la partecipazione attiva, infatti, che, stimolando il confronto, dà al cittadino la possibilità di sviluppare la propria conoscenza: attività fondamentale sempre; ma che diventa indispensabile in periodi di campagna elettorale come
Idv - Leggiamo: "L'Idv cambia nome in ‘Uniti per Riccione’, ma Pdl e Lega fanno ricorso al prefetto". La classica guerra tra poveri e perdenti... Giannino - Leggiamo: "Il movimento politico di
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- Quando ho scritto la lettera di candidatura all’Associazione mio figlio Matteo mi ha chiesto: “Ti candidi babbo? Perché?” E quello che segue è la risposta che ho dato al mio ragazzo. Vedi Matteo, nella vita di un uomo poche sono le cose che veramente servono, una di queste è la necessità, oltre che una condizione naturale, di vivere assieme alle altre persone... diversamente non possiamo fare. Anche tu hai vissuto finora situazioni ed esperienze di vita, di condivisione assieme ad altri: la famiglia, l’asilo, la scuola, il calcio, la chiesa e gli amici, tutti gruppi di persone che assieme formano una comunità. Un’Associazione è un luogo dove si incontrano delle persone che hanno un obiettivo comune e
questo, così importante per il nostro Paese. Se ci riteniamo persone responsabili che hanno a cuore il futuro dell’Italia è necessario operare per preservare la democrazia ponendo un freno alla deriva populista e
alla sfiducia imperante nelle Istituzioni, alimentata da chi sfrutta il suo ruolo di eletto unicamente per soddisfare il proprio bisogno. È sul risveglio del senso civico comune che l’Associa-
Impegno, per mio figlio Marco PASSIONI
condividono un indirizzo per perseguirlo, si organizzano, mettono assieme le loro competenze, conoscenze ed esperienze al fine di ottenere il miglior risultato. Ne Le Nuvole ho trovato ciò che cercavo: un Manifesto che mette al centro le persone e le loro idee cominciando proprio dagli amici vi partecipano; che stimola con semplicità le persone al contatto tra loro; che promuove la partecipazio-
ne sui temi della vita quotidiana; che crede nella democrazia e nei valori universali del buon vivere; che conosce le enormi potenzialità di questa era, ma non si dimentica da dove veniamo; che è manifestazione del nostro territorio che conosciamo bene. Quindi, Matteo, far parte de Le Nuvole, sapere di essere utile agli obiettivi dell’Associazione, sapere di poter condividere le mie espe-
zione Le Nuvole impernia la propria attività, nella consapevolezza che è l’individuo che ha il potere di agire sul sistema: col fine stimolarne la crescita, Le Nuvole si offrono quale strumento di partecipazione e di confronto. Il concetto della partecipazione, così come portato avanti da Le Nuvole, ci sembra molto ben raccontato nella lettera a fianco. Per incentivare lo scambio di opinioni ed essere informati sui programmi dell’Associazione si comunica che a breve tornerà in funzione il sito, rivisto e aggiornato, www.lenuvolericcione.it , mentre è già attiva la mail info@lenuvolericcione.it
rienze e competenze quanto di acquisirne di nuove, mi rende orgoglioso ancor più di questa scelta che vorrei veramente condividere con te e che anche tu fossi travolto da questa emozione. Diventi grande Matteo, ogni giorno di più, e noi lasciamo a te il frutto delle nostre scelte come tu lo lascerai ai tuoi figli. Desidero che il tuo mondo sia migliore del mio... è il desiderio di ogni padre, e so che come Nuvola e come persona posso dare il mio contributo a tutto ciò. Non voglio lasciarmi sfuggire questa occasione sia per me ma soprattutto per te. Oggi, forse, non comprendi, ma, domani, guardandoti indietro, capirai... Ciao Matteo, il tuo Babbo
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Cataclisma nel Pd riccionese. Consigli allegri ma non troppo
Elezioni, ripartire dall'umiltà Ostcià ciò! Se non son brillo Questa volta ha vinto Grillo! Da Tre Palle fino a Gela i partiti, lui… li pela! Il suo urlo e la sua rabbia la politica ora ingabbia, gli altri a perder non ci stanno ma il consenso non ce l’hanno. “Questo popolo un po’ bue segue sol le urla sue. Solo un comico arrivista Pensa un po’… è populista!” Beh che c’è? Che ha da seguire se voi non lo state a sentire? Uno ruba , l’altro fa il palo È per questo il vostro calo! Lei, mio caro direttore sa, a sinistra batte il mio cuore! Ma anche io son disgustato da partiti in questo stato. Noi che siamo popolo solo che subiam ogni lor dolo, speravamo in confidenza di sostanza e non apparenza. Ogni volta han precisione nel tagliarci la pensione stan togliendoci da anni i diritti, il cibo e i panni. Mentre lor, gente di casta approfittano e basta han promesso solamente mantenuto han quasi niente! Ed allora Beata Maria, dove do la rabbia mia? Sempre col naso turato devo dire che ho votato?
Marzo 2013
ALLEGRO MA NON TROPPO
No stavolta mi do pace ho votato chi non mi piace era l’ultimo strumento per cacciar sto parlamento. Scilipoti, Minetti, Razzi Movimento via li spazzi Maruccio, Lusi e Fiorito Ripaghiamoli col dito! E vogliamo condannati tutti quelli come Penati! Ci fan anche la morale ma da soli non san cambiare. Mi stupisce il partitone che un tempo era campione smetta d’esser troppo choosy intervenga su sti abusi! Sia serio, scelta faccia di scartar la sua “gentaccia”, Abbracciar all’ elezione la morale vecchia questione! Per la strada va a frinire chi è ormai stanco di sentire che lor sono i meno peggio che è un rischio Casaleggio. E anche dopo sta batosta qualche sindaco, faccia tosta, dice di stare tranquilli che son solo degli squilli.
Boh, sarà, ma a me non pare questo dato fa pensare se la gran disperazione al gran comico da il timone. Sti signori della casta, (e lo son se non fan basta!) cui i numeri non fan sperare, resteranno ancora a guardare? Ci diranno sorridenti che non sono lor i perdenti? Che alle prossime vinceranno che i grillini faran danno? Ci faranno ora il pippone di perché lor han ragione? Che siam noi che non capiamo lor ci danno una gran mano? Ci racconteranno ancora che non è più come allora E che scender tra la gente Or non serve proprio a niente? Le richiesta di chiarezza scorderanno con freddezza nascondendo sburonismo dietro al termin populismo? Faccian pure il tempo passa è diversa ormai la massa e questa gente presuntuosa manderà… a far qualcosa! E anche allor io son sicuro, qualche d’un col viso scuro ci dirà che non capisce il nuovo mondo che frinisce! Dal Marecchia a tutto il Conca in tutta Rimini il Grillo monta fare finta di non capire vi aiuterà presto a sparire! Fausto Nottiberti
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Benedetto XVI, fulmine a ciel sereno Mario Tonini racconta l'uscita di scena di Benedetto XVI Nutizia granda granda,de Pepa al dimision, u la ha deda ad Su Vosa,per prim e in laten t’un Asemblea c’un era una dli tente Riunion, dop setcent an San Pietre e pardiva e Su Inquilen da Viv naturalment e Questa l’è cunsulazion. L’energia per fè la Su Mision più poc lal susten, isè la Su Cuscienza Unesta la jà dè Sta Dicision, chisà quant volte l’avrà pens in Sé ma Celesten. Un Segn ?Chisà,un fulmin vera te cel tut il ved, propia sora San Pietre l’ha iluminè se su balen, dal television e ven ripres,e va te Mond,da nu cred, l’ha anuncè che poc dop sempre sora e Vatichen, per Elt Mutiv,senza e temp nir,robe c’po’ suced, e sarebb arvat Un Fulmin divers mo a Cel Seren. Notizia grande grande,del Papa le dimissioni, l’ha data di Sua Voce,per primo e in latino in un’Assemblea che non era una delle tante Riunioni, dopo settecento anni San Pietro perdeva il Suo Inquilino da vivo naturalmente e Questa è una consolazione. L’energia per continuare la Sua Missione più poco lo sostiene, così la Sua Coscienza Onesta gli ha dato Questa Decisione, chissà quante volte avrà pensato in Sé Stesso a San Celestino. Un Segno ? Chissà,un fulmine vero nel cielo tutti lo vedono, proprio sopra San Pietro ha illuminato con il suo baleno, dalle televisioni viene ripreso,va nel Mondo,da non credere, ha annunciato che poco dopo sempre sopra il Vaticano, per Altro Motivo,senza il tempo nero,cose che possono succedere, sarebbe arrivato Un Fulmine diverso ma a Cielo Sereno.
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Marzo 2013
MISANO
BACCHINI ADRIANO
Tra i 500 partecipanti nomi come Caimmi (campione italiano 10mila) e Anna Spagnoli
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Misano Podismo, gara di livello nazionale - Il 24 febbraio 2013 in occasione del Misano Open Day, per la prima volta nella storia il Misano World Circuit ha aperto le porte a tutti gli appassionati per una domenica all’insegna degli sport non “motoristici”. Si sono svolte una serie di manifestazioni (mountain bike, podismo, nordik walking, ciclismo) organizzate dalle associazioni sportive della zona tra le quali Misano Podismo che ha proposto una bella gara competitiva che ha visto trionfare Daniele Caimmi e Anna Spagnoli. Con questi 2 nomi nell’Albo d’Oro, entrambi classe ’72, gli organizzatori di Misano Podismo possono gonfiare il petto d’orgoglio, mandando in archivio un’edizione tribolata, per la vigilia che ha messo a dura prova le coronarie. Infatti non fosse bastata la neve di venerdì notte, tolta a tempo di record sabato mattina, ci si è messa la pioggia del pomeriggio, protrattasi sino a tarda sera, che ha causato la forte gelata di domenica mattina. Di nuovo tutti al lavoro con due potenti mezzi messi a disposizione dall’Autodromo, poi ci ha pensato un sole liberatorio a scongelare gli ultimi residui, rasserenando gli animi di chi ci aveva messo il
Al via spiccavano le canottiere di diversi atleti di fama nazionale e internazionale sia in campo maschile che in campo femminile
(Foto: Roberto Bronzetti, Marzio Bondi, Alberto Gerini e Carlo Cinni)
LO SPORT cuore. Alla partenza della prova agonistica (3 giri da 4.226 metri), avvenuta alle 10,30 col semaforo verde della Moto Gp, l’asfalto era in ottime condizioni ed ha permesso agli oltre 500 concorrenti (altrettanti hanno camminato e morsicchiato un’ora prima) di correre senza remore. “Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose” riferisce Ivan Semprini, vicepresidente di Misano Podismo e assessore alla Pubblica istruzione del Comune
di Misano Adriatico, “purtroppo le nevicate al nord dei giorni precedenti hanno scoraggiato molti a mettersi in viaggio ma alla fine tutti i nostri sforzi, le notti insonni e i sacrifici sono stati ampiamen-
te ripagati”. Al via spiccavano le canottiere di diversi atleti di fama nazionale e internazionale sia in campo maschile che in campo femminile. “Il venerdì precedente la gara, nel pieno caos
IL FATTO
AMARCORD
Pizzagalli: “Voto contro anche Sinistra critica” - “Sei un imbecille. Che c.... di giornale fai. Lo sai che cos'è la cronaca? Vaff...”. E' solo una parte della telefonata, a suo modo “affettuosa”, italica, intercorsa tra lo scriba e un genuino (troppo genuino) Sandro Pizzagalli, esponente di Sinistra critica, lo scorso 12 febbraio, attorno alle 18. Come dicevano i contadini: can che abbaia non morde. Il motivo bellico senza spargimento di sangue tra persone che si conoscono da de-
cenni è l'articolo uscito nel numero di febbraio. Titolo: “Rivoluzione turismo, nuove cubature”. Pizzagalli, con molto acume, ha fatto notare che anche Sinistra critica ha votato contro l'ordine del giorno che dava la possibilità di fare camere anche nei cosiddetti lotti adiacenti (in tutto otto). Cosa non riportata nell'articolo. Pizzagalli ha perfettamente ragione; abbiamo fatto male il lavoro di cronisti.
C'è una ragione, però. Negli anni scorsi, sempre con la sua genuina foga, Pizzagalli, disse a chi scrive: “Per te e il tuo giornale io e Sinistra critica non esistiamo. Hai capito!??”. Desiderio preso alla lettera.
ERRATA CORRIGE
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organizzativo e metereologico, ho ricevuto una telefonata di una persona che si spacciava per Daniele Caimmi” riferisce Andrea Bagli Presidente di Misano Podismo, “e dopo avergli detto più volte che non era il caso di scherzare, mi ha confermato che era proprio lui! Stavo parlando con il campione italiano dei 10.000 metri, quarto agli europei del 2002 a Monaco di Baviera, sesto ai mondiali del 2003. E Daniele
Caimmi che ha partecipato alle Olimpiadi di Atene mi chiedeva informazioni sulla gara di Misano”. L’A.S.D. Misano Podismo ringrazia tutti i volontari impegnati nell’organizzazione dell’evento, il Misano World Circuit per l’ospitalità, il Comune di Misano Adriatico, la Provincia di Rimini, i sostenitori e tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita della manifestazione. E la favola di Misano Podismo, nata solo quattro anni fa e ora una delle più numerose e forti squadre della provincia. L’avventura continua...
- Chiediamo scusa ai lettori e ai due interessati. Sul numero di febbraio, abbiamo sbagliato la didascalia della fotografia a corredo dell'articolo “Attrezzi, capolavori in miniatura“. Il signore sulla destra è Gianfranco Fantini; l'amico sulla sinistra Mauro Arcangeli. Invece, i due nomi erano inveriti.
- Addio Giuseppina Donati, l’ultracentenaria più longeva di Misano Monte, iscritta alla mappatura del genoma. Si sono tenuti 1 marzo i funerali. Nata il 14 maggio 1911, è vissuta fino all’età di 102 anni, quasi 103, in ottima salute. Il 20 maggio 2011 in suo onore il comitato di frazione ha organizzato la prima edizione della Festa dei centenari di Misano Monte, alla quale ha presenziato anche il sindaco Stefano Giannini. L’affetto che circondava questa “giovane” centenaria si è reso palpabile ai funerali in cui, come ha affermato la nipote di Giuseppina, Aurora Ricci, erano presenti circa 200 persone. Aurora racconta la nonna, e ne parla descrivendola come una persona caparbia e lucida fino alla fine: “Ha fatto la coltivatrice diretta fino ai 99 anni e questo l’ha mantenuta sempre attiva; da ciò è derivata anche una sana alimentazione. Lavorare con le mani era la sua passione”. Floriano, un amico di famiglia, conferma che durante una cena, un anno fa, Giuseppina ha cucinato un coniglio arrosto in porchetta. Eccellente. Si è sempre dimostrata una donna forte, tenace, con valori consolidati, come quello della famiglia. “Durante la Seconda Guerra Mondiale mia nonna si è ritro-
Addio nonna Giuseppina
Giuseppina Donati vata a fare a botte con un uomo che le impediva di prendere l’acqua dalla fonte necessaria al sostentamento della famiglia”, prosegue Aurora, ricordando i racconti della nonna. Passava la maggior parte del tempo alla finestra ad osservare i passanti e a percepire quello che accadeva semplicemente attraverso il linguaggio non verbale. E soprattutto senza servirsi delle numerose tecnologie, che la fanno da padrona. Un po’ come fanno tutti i nonni curiosi che per passare il tempo amano vigilare su quello che succede loro intorno. E così facendo riescono a saperne sempre più di tutti.
Circa due anni fa, Giuseppina è stata selezionata dalla X Prize Foundation, un’organizzazione non-profit con sede a St. Louis, nel Missouri (Stati Uniti), per la mappatura del genoma con l’intento di studiare i geni dei centenari e ultracentenari, per scoprire i segreti della longevità in buona salute. Si riporta l'intervista di Giuseppina per la X Prize Foundation. Negli ultimi 100 anni quale invenzione ha avuto il maggiore impatto sulla sua vita? E perché? “La televisione. Perché mi permette di vedere cose che non ho mai visto”. Qual è stato il suo decennio preferito? Perché? “Il 1930 perché erano anni di spensieratezza, prima della Seconda Guerra Mondiale”. Che consiglio darebbe oggi ad un ragazzo diplomato? “Di amare chi gli sta vicino”. Qual è la lezione più importante che ha imparato nella vita? “Ho avuto tanti problemi. I miei genitori, le mie sorelle, mio marito e i miei figli sono morti. È' stato allora che ho capito che nessuno muore di dolore”. Quale leader nel secolo scorso l’ha colpita di più? Perché? “Papa Giovanni XXIII per la sua gentilezza e la sua capacità di parlare all’animo umano”. Morena Fabbri
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MISANO
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Organizzano i Simoncini alle Fontanelle Il ricavato per un macchinario
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it Daniela Giovannini
ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)
OPERATORI ED EVENTI:-Tutti sanno quanto i turisti apprezzano gli eventi estivi, “un evento al giorno” e, quanto modicissimi sarebbero i costi, se pagassero tutti gli operatori de Fnil. A febbraio, in seguito alle dimissioni del Comitato organizzatore, Amare Misano, si è tenuta una affollata riunione, con la presenza del sindaco e assessore al Turismo, per parlare di un possibile futuro e stanare i furbi. Lo scorso anno ci furono complessivamente 40 eventi (ogni albergatore contribui con 600 •uro) che non sarebbero neanche tanti. In pratica il costo di 2 feste fatte in casa. Tra Misano Mare, dove gli albergatori paganti sono solo 34 e Misano Brasile, dove invece pagano tutti (il contributo è mediamente di 200 •uro) evidenzia una differenza notevole di costi per organizzare gli stessi eventi, che si caratterizzano, oltretutto, per l'ottima qualità. E’ chiaro che se non ci sarà uno sforzo comune, questa deprecabile situazione dovesse persistere, per E Fnil, sarà un’estate davvero difficile. Altrimenti non resta che una soluzione. Andare tutti al... Brasile! E FNIL 1 - Visti i risultati, anche Misano non sarebbe governabile, ma come al solito la politica ha tante risorse e mille risposte. Chi ha perso... non ha perso? Chi ha vinto... non ha vinto? Non ci si capisce più nulla, un vero e proprio PORCELLUM! SONDAGGI - Non sono più credibili. Ecco una cosa di cui possiamo fare a meno, gli interlocutori intervistati conservano giustamente la loro privacy. VINCERE - Bisognava parlare dei problemi della gente ma, ancor meglio, cosa fare per risollevare... No! non intendevo quello, non è il viagra che serve, anche se ancora tanti, troppi, la pensano cosi. E FNIL 2 - “Il Movimento 5 stelle” ha fatto il pieno. Una bella novità nel firmamento politico nazionale e locale. Purtroppo nessuno sa chi è il referente misanese di Grillo. Nomi tanti, certezze poche. Chissà, forse Grillo ne sa di più? C’è da augurarsi che, chiunque sia, scenda presto dalle Stelle, per essere veramente a 5 stelle, con i piedi ben piantati per terra. Per le meteore... vedi Lega ? Abbiamo già dato.
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- Sulla giostra della vita della famiglia Simoncini si posa un'ombra. La figlia adolescente, Valentina, si ammala di leucemia. Frequenta il liceo linguistico e le piacerebbe insegnare. L'ombra è stata squarciata da una lama di sole. Babbo Nicola e mamma Tullia hanno seguito la figlia nel tortuoso cammino della rinascita. Hanno abbandonato il lavoro. L'hanno seguita.
Una cena per battere la leucemia E hanno trovato associazioni di volontariato che sostengono ammalati e familiari. Per ringraziare, Nicola e Tullia hanno organizzato una cena di beneficenza dal “titolo”: “Leucemia infantile aiutaci a combatterla”.
Si tiene presso il Centro parrocchiale Santa Maria Stella Maris alle Fontanelle in via Sicilia il 6 aprile, inizio ore 20. Il ricavato servirà ad acquistare il “Nucleofactor-Amaxa” per il dottor Ettore Biagi; il macchinario è utile alla lotta contro
la leucemia. Nicola Simoncini è un grande cuoco. Ha lavorato in alcuni dei migliori locali della nostra provincia. Un nome: l'“Abner's” di Riccione. Passione per la caccia e la bicicletta, è sempre pronto a
cucinare, gratuitamente, per associazioni sportive e amici (tanti amici). L'obiettivo è riempire la sala con amici e persone sensibili. Per le adesioni telefonare allo: 328.0318803 (Tullia), 339.7899544 (Nicola), 331.4598186 (Valentina).
Progetto Sofia, altro viaggio di Mauro e Francesco Mauro Ciaroni e l'amico Francesco Togni
IL FATTO
- “E' come se fossi a casa mia. Conosco un po' tutti. Facciamo del bene; per me è un bel recupero di energia. Quella umana”. Mauro Ciaroni riparte per l'Africa. Questa volta lo fa con l'amico corianese Francesco Togni (alla sua seconda esperienza). Volo il 4 marzo, per far ritorno il 14 dello stesso mese. Portano con sé 7mila euro di aiuti, medicinali, cancelleria, giocattoli, vestiti. La mèta è l'Uganda. La prima tappa sono il carcere minorile ed il Centro don Bosco di Kampala. Poi abbandonano la città per paesi di campagna: Gulu (aiuti all'orfanotrofio di Saint Jude), a Kitgum (dove da anni si sostiene un ospedale pediatrico con piccoli cardiopatici). Grazie a Mauro, grazie agli amici, sono stati operati cinque bambini: Brenda, Margareth, Janet. Ora stanno bene e vanno tutti a scuola. A Kitgum si sostiene anche un progetto di microcredito alle donne. Costoro acquistano beni (soprattutto semi) per coltivare la terra. Da 800 sono diventate 1.500. Oltre a portare nuovi aiuti, Mauro verifica che il danaro in-
viato sia stato ben speso. La somma di questa tornata porta il contributo dell'Avis di Misano, del “Giocattolo per l'Africa” (a Natale venduti giocattoli), della lotteria “Misano per la beneficenza”. Mauro va in Africa da anni. Tutto nasce 7-8 anni fa. La figlia Sofia guarda un documentario sull'Africa. Chiede: “Babbo che cosa possiamo fare per qui bambini?”. Pensava, Mauro, di raccogliere mille euro per il sorriso di Natale. Finora, ha portati aiuti per alcuni centinaia di miglia di euro. Il bene continua. E coinvolge. Il viaggio umanitario è anche possibile alla sensibilità di una serie di amici che qualcuno chiama sponsor: Fattoria del Piccione, Pascucci Caffè, Misano Podismo, Cooperativa Bagnini, Tamburini Moto, Gruppo Valconca Mia, Misano Basket, la Strarossini Gran Fondo, Pesaro Nuoto Sincronizzato, Orizzonte, Ugolini Macelleria, Osteria Vecia, Amici del Bar Cella. Il suo motto lo ha mutuato da madre Teresa di Calcutta: “Possiamo fare tutti qualcosa di piccolo con grande amore. Ma insieme possiamo fare qualcosa di meraviglioso”.
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Marzo 2013
MISANO
A Misano Cella una quindicina di appartamenti. Punti del programma
“Arrivano le case popolari” - Si faranno le case popolari. Una quindicina di appartamenti a Misano Cella. Erano tra i punti del programma della coalizione di centro-sinistra che guida Misano dal 2009. A volerli gli alleati del Pd, Rifondazione comunista e Comunisti italiani. Marco Borrini (segretario di Rifondazione comunista), Fabrizio Piccioni (vicesindaco, nonché uomo di spicco dei Comunisti italiani) ed il sindaco Stefano Giannini si sono incontrati lo scorso 11 febbraio per avviare l'iter e concretizzare qualcosa entro la fine di questa legislatura. Soddisfatto Borrini, origine toscana. Argomenta il farmacista: “Il sindaco Giannini ci ha dato la garanzia che si muoverà per far sì che i lavori possano iniziare prima della fine di questa legislatura. Vorrei sottolineare che questo non è un risultato politico di Rifon-
- Dopo la settimana di lavoro a Bologna, dove il successo di Grillo pare sia stato già superato col disincanto e l’indifferenza di chi ha già dato, arrivo per il fine settimana a Misano, dove invece la nuova onda travolgente del grillismo scuote la sorniona noia del borgo invernale. Il frastuono dei vaffa sembra aver dato la parola anche ai muti e orecchie ai sordi. L’edicolante che di solito ti parlava del meteo, oggi ti fa capire di essere passato dalla parte delle “Rivoluzione”. Nei bar non si parla d’altro, quan-
Marco Borrini, segretario di Rifondazione comunista
Furono voluti con forza dagli alleati di sinistra del Pd: Rifondazione, e Comunisti italiani
IL FATTO dazione comunista e dei Comunisti italiani ma della comunità. E' una piccola risposta alla crisi sociale che si è abbattuta sull'Italia. Le case popolari, insieme all'auto costruzione, sono uno dei punti che più ci stanno a cuore del programma. Il Comune per concretizzare l'idea dovrebbe coinvolgere l'Acer”. Tre figli, con Borrini non si può non riparlare del ruolo di Rifondazione comunista nella
giunta. Lo scorso ottobre il loro rappresentante, Valerio Bertuccioli, rimise l'incarico per una scelta di vita (esperienza di lavoro in Australia). Il sindaco Giannini trattenne a sé le deleghe allo Sport e ai Servizi sociali. “Anch'io mi chiedo - dice Borrini - come argomentato dal sindaco, se il concetto di risparmio della spesa pubblica possa essere eliminare un as-
Mandiamo a casa chi non rispetta le regole elementari del vivere civile LA LETTERA do no. Si ascoltano i monologhi del vate in religioso silenzio. Poi i gruppi facebook o i meet-up che nascono improvvisamente! Gente che offre sedi sui giornali, l’industria.e che rilascia un’intervista d’amore per il guru, affermando di aver abbandonato la Lega....
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Ma la gente è la stessa gente di prima, di ieri? E’ la stessa gente che quando facevo volontariato mi ignorava completamente? E’ la stessa gente che quando cercavo di combattere le torri d’avorio dei vecchi partiti, di aprirli, quando parlavo di Liste Civiche, si pie-
sessore di un alleato di coalizione. Mi sarei aspettato che la sforbiciata potesse partire dalle file dello stesso Pd e non da quelle degli altri. A noi di Rifondazione non solo come visibilità un assessorato ci interessava. La sbandierata riduzione dei costi della politica andava condivisa dall'intera coalizione con un percorso politioco serio e responsabile, altrimenti ci si prende in giro”. “Rifondazione - continua Borrini, tre figli - aveva davanti due strade: prendere atto della rottura politica. Oppure, cercare una soluzione, con le sue conseguenze. Sull'assessorato e relativi riduzione della spesa della politica, avevamo proposto anche che l'avremmo fatto gratis. Una strada possibile, anche se forse poteva mettere in imbarazzo gli altri assessori”.
gava con deferenza invece ai capoccia della politica locale? E allora come diceva Bisia, si, mandiamoli a casa. A casa tutti, mandiamo a casa tutta la gente che non rispetta le norme piu elementari del vivere civile, nei parcheggi, nelle cinture, nelle strisce pedonali, nelle file,che evade sempre allegramente e fa uno scontrino ogni tanto....poi una mattina si svegliano tutti rivoluzionari. Mandiamo a casa tutti quelli che mandano il cervello in soffitta e salgono sempre sul carro del vincitore. Alessandro Farneti
LA RIFLESSIONE
Voto: scimmie e formiche - Prove maldestre di rianimazione di quella macchina da guerra che perde un’altra occasione, troppo occupata a spartirsi potere e poltrone. Supponenti, arroganti, burocrati. Sono d’accordo con Moretti quando diceva: con questi dirigenti non vinceremo mai! In Francia c’è un dibattito attuale sull’empatia in campo animale scaturito da un gruppo di etologi che studiarono il comportamento delle formiche quando una di loro rimane intrappolata. Vedendo il video dell’esperimento si osservano numerose formiche che si prodigano intorno alla loro compagna intrappolata cercando di toglier la sabbia e addirittura di mordere il filo di nailon che la blocca. Ma questo soccorso si verifica solo fra le formiche della stessa colonia, confermando il fatto che le formiche sono in grado di riconoscere il legame di appartenenza. Come mai questo comportamento di soccorso? sembra che sia una forma di empatia per cui le formiche avvertono la sofferenza della compagna intrappolata, ma anche un soccorso istintuale che ha lo scopo di liberare la compagna per salvaguardare il gruppo. Qui una metafora di Bersani ci starebbe bene: “Siamo qui mica a contare formiche”. Ma lasciamo stare perché l’argomento e troppo serio. Un altro gruppo di ricercatori ha pubblicato una ricerca effettuata con i bonobo, ossia scimmie fra le più vicine agli uomini le osservazione hanno suscitato grande interesse per l’altruismo dimostrato da queste scimmie che, avendo a disposizione del cibo, preferiscono condividerlo con una scimmia sconosciuta piuttosto che con una familiare perché in questo modo i bonobo cercano di ampliare il loro giro sociale dando più valore alla socialità che al rafforzamento delle relazioni familiari o di amicizia. In un secondo esperimento i bonobo si sono dimostrati ugualmente disposti a concedere il cibo anche ad una scimmia sconosciuta con cui non c è un’interazione ma che viene soltanto vista a distanza. Ci si può chiedere: se si tratta di altruismo e di empatia verso un’altra scimmia che si sente esclusa dal cibo oppure si tratta di una strategia per ampliare le proprie relazioni, evitando che scimmie sconosciute possano diventare aggressive. Senza fare il saccente questa ricerca smentisce la teoria di Freud che si nasce egoisti e solo successivamente si diventa sociali quando si scoprono i benefici. Cosa vorrei dire attraverso questi comportamenti animali ai nostri animali a due gambe, raccolti in questa tribù che vaga allo sbando dentro quelle mura dorate storiche, bellissime. Ma non mi nasconderei nella tana come il polpo gigante quando sente arrivare il predatore perché a differenza degli animali aggressivi abbiamo la ragione e l’intelligenza, e il raziocinio. I ragazzi di cinque stelle non sono predatori hanno facce
pulite e chiedono cose normali in tutte l democrazie chiamate tali, fuori dalla partitocrazia conosciuta finora, riforme partecipazione democratica non chiusi in luoghi dorati di spartizione. Chiedono riforme come il conflitto d’interesse, il finanziamento ai partiti il falso in bilancio etc. sempre promesse e mai mantenute, programmi per la crescita, pensioni dignitose, via il finanziamento ai partiti, ai vitalizi, alle auto blu ai costi della politica in genere. Non mi sembrano terroristi lunari. Sono tante le cose che volutamente hanno lasciato questo paese ai margini dal resto d’Europa pur contribuendo in maniera economica pesante, e i fondi che arrivano non sappiamo usarli per negligenza, consorterie, sistema
Le formiche sono in grado di riconoscere il legame di appartenenza. La generosità disinteressata dei bonobo di potere. Abbiamo il 70% dei beni culturali esistenti al mondo bellezze naturali e turistiche che tutto il mondo ci invidia. Salvaguardare questo e valorizzare tutto il resto già creerebbe crescita, occupazione ma voi sempre occupati ai vostri giochi non avete mai avuto tempo per pensare al bene comune ma solo al vostro. Adesso vi meravigliate se i cittadini vi hanno voltato le spalle se hanno intravisto un modo o qualcuno che dia un filo di speranza per un futuro dove i cittadini siano veramente partecipativi alle loro istanze? Ora avete tre possibilità ma in realtà una sola. Se volete suicidarvi, dare la presidenza come dice quel grande distruttore del partito di D’Alema, dare la presidenza del Senato a Berlusconi. La seconda, andare alle elezioni con questa legge elettorale, anche se riformata. La terza, un po' più dolce, che faccia riflettere degli errori commessi in questi ultimi trent’anni, quando eravate anche il mio partito e non la consorteria di oggi. C’è un treno fermo sul binario 781, un binario immaginario in partenza per destinazione ignota e senza fermata. Salite su quel treno, forse alla fine ci sarà una stazione di fermata. Un luogo pieno di stelle, con una luna piena e bellissima che si tocca con mano, mi sembra si chiami… “Tempo scaduto”. E' un paese dove da una parte stanno i cassintegrati, i disoccupati, i pensionati, gli esodati. Dall’altra parte i banchieri, i costruttori e l’alta finanza. A questo punto dove andrete… ha poca importanza. E’ finita.
Giorgio Pizzagalli
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Marzo 2013
MISANO
BACCHINI ADRIANO
La Festa dell'Agina il giorno dell'Angelo nell'elegante chiesolina sulla “greppa”. Funzione religiosa a stand gastronomici. Sgabanaza
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Agina, la Festa del Crocifisso
L'assessore alla Cultura Livia Signorini col direttore della biblioteca Gustavo Cecchini
- Ritratti d'autore. Sette appuntamenti con la grande cultura del passato e del presente, per riflettere su “A che cosa serve l'uomo?” organizzati dall'assessorato alla Cultura del Comune di Misano. Le serate. 1 marzo - Marcello Fois: “Manzoni”. 8 marzo - Nadia Fusini: “Shakespeare”. 15 marzo - Maurizio Viroli: “Machiavelli”. 22 marzo - Massimo Cacciari: “Aristofane”. 5 aprile - Salvatore Natoli: “Qohelet”. 12 aprile -Carlo Sini: “I Melii”. 19 aprile - Piergiorgio Odifreddi: “Darwin”. Gli incontri si tengono al Cinema-Teatro Astra di Misano, via d’Annunzio 20, inizio alle 21. Ingresso libero sino ad esaurimento posti. Info: 0541.618424 – e-mail: biblioteca@comune.misano-adriatico.rn.it
Il Comitato organizzatore
CULTURA
La chiesolina col campanile a vela
- Fino a pochi decenni fa era una grande festa. Raccoglieva devoti tra Misano e Riccione. Oggi, è appuntamento con fede e tradizione più piccole ma non meno importanti. La chiesolina con l'elegante campanile a vela parla da sola, come quei tramonti fiammeg-
Il Cristo di scuola riminese del 1300
gianti che lasciano senza parole. All'interno, la copia del Cristo altrettanto (il capolavoro dis cuola riminese del Tercento si può ammirare nella chiesa di Misano Mare). L'appuntamento è il giorno dell'Angelo. Quest'anno cade il primo aprile. Due messe alle 8 e 10,30. Al termine delle due cerimonie viene distribuito l'uovo benedetto. Dalle 12 funzionano gli stand gastronomici: lasagne, strozzapreti, salumi, formaggi, piadina. Si mangia sotto una tensostruttura. Alle 14, inizia l'intrattenimento col comico “Sgabanaza” che anticipa l''orchestra. La Festa dell'Agina viene aperta il venerdì precedente con la Via Crucis, ore 21. Si parte dalla Strada Statale e si giunge all chiesolina. Dietro l'eveneto c'è un comitato che da anni si impegna e lavora. Si spera nel beltempo. Arte e storia
L'Agina è uno dei monumenti più antichi, eleganti e sentiti di Misano. Si trova sul poggio dell'omonimo Rio a un centinaio di metri dalla strada nazionale, ma in un silenzio avvolgente. L'edificio religio-
so per secoli ha ospitato il Crocifisso dell'Agina, un'opera d'arte della scuola riminese del '300 che ora si può ammirare sull'altare maggiore della chiesa di Misano Adriatico. Nella piccola chiesa si trova una fotografia. Forse proprio per il Crocifisso, per secoli si è celebrata una festa molto sentita, alla quale accorrevano anche da fuori territorio. Fondamenta forse su una costruzione romana, l'attuale chiesolina venne ricostruita grazie ai Cavalieri di Malta alla fine del '700, dopo il terremoto del 1786. Sulla parete che si rivolge sulla campagna c'è una targa di pietra con la famosa croce dell'ordine. Di mattoni a vista, la facciata è impreziosita da un prezioso campanile a vela. La festa è anche la scusa per visitarla.
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Fax, velocipede, ferrovia a cremagliera, mitragliatrice te metalliche con le rotaie.
1862 - La mitragliatrice
La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1860 - Il fax Il principio del fax, brevettato da Bain, viene sviluppato in maniera efficiente con il «pantelegrafo» dell’abate piemontese Giovanni Caselli (1815-1891), emigrato in Francia. L’apparecchio consiste di una piastra di rame sulla quale viene scritto il messaggio o il disegno da trasmettere. Una punta metallica connessa a un pendolo e a un telegrafo Morse compie un va-e-vieni sulla piastra analizzando punto per punto il foglio, poiché l’inchiostro, essendo isolante, non fa chiudere il circuito nei punti dove ricopre la lastra di rame. L’immagine viene così sottoposta a scansione e trasmessa con i codici Morse. All’arrivo un sistema analogo la ricompone. A differenza dell’apparecchio di Bain, rimasto inutilizzato, il fax di Caselli viene impiegato con successo, e la prima testimonianza storica si ha quando Gioacchino Rossini, il 22 gennaio 1860, trasmette da Parigi con questo apparecchio una pagina di un suo spartito. Tra Parigi e Lione, grazie al «pantelegrafo» si inaugurerà nel 1865 il primo servizio pubblico di teletrasmissione, durato cinque anni (fino alla guerra franco-prussiana).
1861 - Velocipede Nell'officna del meccanico francese Pierre Michaud (? 1883) un cliente porta un giorno una Draisina per una riparazione. Michaud ha l’idea
di sistemare due pedali sul mozzo della ruota anteriore. È nato il velocipede. Un’idea simile era stata sviluppata già nel 1839 dall’inglese Kirckpatrick MacMillan, ma senza esito commerciale. Michaud invece dà il via all’industria di velocipedi, che si trasformeranno in biciclette nel 1885.
1862 - Cremagliera L’ingegnere svizzero Niklaus Riggenbach invenmta la ferrovia a cremagliera, che consiste in una rotaia centrale dentellata sulla quale si muove una ruota dentata del treno, in modo che la ferrovia possa superare pendenze superiori del 6%, limite dell’attrito delle ruo-
Richard Gatling brevetta la mitragliatrice. La sua nascita rassomiglia a quella della bomba atomica (1945). Gatling è un medico americano (18081903), schierato con gli unionisti del Nord durante la guerra civile americana, nota con raccapriccio i massacri e l’alto numero di feriti durante il conflitto ed escogita un’arma micidiale che nelle sue intenzioni potrebbe essere usata soltanto da un numero limitato di soldati e porre fine così alla guerra senza ulteriori spargimenti di sangue. Brevetta così la mitragliatrice, arma a dieci canne poste in circolo e caricate in gravità da una tramoggia, con una velocità di sparo di 350 colpi al minuto. Per la prima volta nella storia una sola persona può sparare colpi a un ritmo quasi cento volte superiore a quello permesso fino a quel momento. La mitragliatrice verrà perfezionata nel 1884 da Maxim.
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MISANO
Tanti rami, tanta terra. Da Scacciano a Mercatino. Un lessico di casato che racconta Misano e Valconca
Bianchini, quella famiglia di Spalato che ha fatto la storia di Misano - I Bianchini sono una delle famiglia più blasonate di Misano. Ed una delle maggiori della Valconca. Hanno (e avevano) le dimore a Scacciano. Dal 1300 sono stati tra i protagonisti della storia di queste terre. Nel massimo splendore avevano più di 50 poderi. Il liberale Carlo Bianchini (1914 - 2001), anche presidente della Banca Popolare Valconca, aveva come amico un comunista. L'autodromo Santamonica è stato costruito ”da loro sulle loro terre”. A Misano e Mercatino Conca avevano terre e abitazioni. Santamonica, Camilluccia e Villaggio Argentina sono tre loro lottizzazioni partite a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Figlio di Giuseppe (98 anni), Pio (ha un figlio che rinnova il nome del babbo, come si conviene), ha scritto e pubblicato un libro che ne racconta i travagli dei secoli. Titolo: “La leg-
COMUNITA'
Possidenti (oltre 50 poderi), con ruoli civili di prestigio, Peppino (1861) fu deputato del neonato Regno d'Italia, nonché sindaco di Misano genda di Ca' Battaglia” (328 pagine, impreziosite da decine di fotografie). Stampato, in pochissime copie, è stato regalato ai familiari più stretti per le feste dello scorso Natale. Con vivo successo. Le copie non sono bastate. Tutti le volevano. Scrive l'autore in fondo al lavoro scritto in 8 mesi: “Prima di tutto ringrazio mio padre, fonte inesauribile e completa di moltissime ed importanti notizie. Ricorderò sempre con piacere
le belle serate trascorse vicino a lui, nella sua biblioteca a Scacciano, a farmi raccontare tutto ciò che egli sa della nostra famiglia, prendendo nota su mille fogli volanti mentre egli parlava”. Questi fogli volanti sono serviti per cucinare intriganti pagine: dal 1293 fino agli anni Cinquanta. Volutamente, l'ultimo mezzo secolo è stato escluso dalla saga. Non prive di sottile ironia la narrazione. Si legge a pagina 107: “I Bianchini di Scacciano erano e sono una delle famiglie più note ed antiche del territorio della Pieve di Sant’Erasmo. Nel secolo XVI, un loro ramo ereditò un certo capitaletto dai Massoni, un casato ormai prossimo all’estinzione e di origine toscana, impegnandosi, in cambio, a perpetuarne il nome: essi divennero così i Bianchini Massoni. Il parroco, però, non trascrisse mai il secondo cognome. Il risultato
Pio Bianchini, è anche un appassionato conoscitore della storia di Misano. Ci potrebbe scrivere un altro libro grazie ai documeni in casa La copertina del libro
fu che, seppur per tutti conosciuti indiscutibilmente quali Bianchini Massoni, anzi spesso solo Massoni, essi rimasero annotati come Bianchini nei registri parrocchiali. Le due famiglie, Bianchini e Bianchini Massoni, ebbero nei secoli rapporti strettissimi e numerosi furono i matrimoni combinati che le
legarono ulteriormente. Ma tra i due rami vi era una differenza sostanziale. Ogni generazione i Bianchini Massoni consentivano ad un solo figlio maschio di sposarsi, mentre i Bianchini lo permettevano a due. Inoltre, i Bianchini Massoni erano alla caccia perenne di figlie uniche e ricche ereditiere. I Bianchini, invece, sapevano pure accontentarsi di doti meno importanti. Il risultato di questa politica matrimoniale fu che quello dei Massoni divenne il ramo più ricco. Tuttavia, un probabile ed imprevisto meccanismo riproduttivo giocò loro un amaro scherzetto: a furia di sposare figlie
uniche o comunque senza fratelli, si ridussero, forse per una insolita selezione genetica, ad aver pochissimi figli maschi, e quindi a rischiare, a loro volta, l’estinzione”. Questo lessico di casato racchiude tutto quello che giostra in una famiglia (alta o bassa che sia): amori e eredità, soldi e futuro, intrighi e onore”. Sembra che i Bianchini di Scacciano provenissero da Spalato. Forse giunsero tra il XIII e XIV secolo per sfuggire alle scorribande dei turchi. Nei primi anni se la cavarono così: “...vissero di rapina saccheggiando sin quando i Malatesta, visto che non riusciva a catturali, decisero di prenderli al loro servizio assoldandoli. Una leggenda li vedrebbe, alla fine del XIII secolo, partecipare alla cacciata dei Parcitadi. Proprio per questo, sarebbero stati compensati, dal Malatesta, con le terre di Misano un tempo appartenute ai vinti”. Avvinghiato al benessere, ci sono anche i ruoli pubblici della famiglia. Da menzionare, Peppino, deputato del neonato Regno d'Italia (1861) e sindaco di Misano. Le pagine finiscono nei primi anni Cinquanta con i fiori di arancio sul sagrato della chiesa di Scacciano: “Chi è questo Bianchini che si sposa? E' un Massoni o un Bianchini di un'altra covata?”.
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CATTOLICA
Nata nuova associazione culturale del Circolo Tennis Cerri. 15 soci fondatori. Pesidente Terenzio Bernardi. Vasto programma d'iniziative
La solidarietà rimbalza fuori campo
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SPORT-CULTURA-SOLIDARIETA'
Da sinistra: Rosario Todaro, Gianfranco Tonti, Fiorella Boccalini, Roberto Del Bianco, Loretta Pecci, Liliana Tenti, Walter Spezi, Angelo Furiassi, Salvatore Ercoles, Adriana Macaluso, Francesco Gabellini, Luisa Melloni, Giorgio Gerboni, Terenzio Bernardi
di Alessandro Fiocca - Si chiama “Rimbalzi Fuori Campo” ed è la neonata associazione culturale del Circolo Tennis Cerri. Attualmente composta da 15 soci fondatori, tutti cattolichini e tutti amanti o praticanti del tennis, vede come primo presidente, l’ing. Terenzio Bernardi che spiega: “L’associazione culturale è nata dall’esigenza di rendere le attività culturali e filantropiche indipendenti rispetto a quelle prettamente sportive. Vogliamo continuare a fare quanto realizzato finora con il Circolo Tennis Cerri: divulgare cultura, organizzare iniziative sulla diversabilità, ponendoci, in questa nuova forma, obiettivi ancora più ambiziosi”. E sul particolare nome spiega: “Rimbalzo dà l’idea di un’attività e di qualcosa legato allo sport. La caratteristica di fare altro, abbiamo cercato di renderla attraverso l’espressione ‘fuori campo’, intesa come fuori dal campo da tennis. Ed infatti - conclude Bernardi - il nostro marchio è una pallina da tennis su un libro aperto”. Un’associazione nata da poco ma che ha già iniziato a lavorare, creando un programma di iniziative la prima delle quali si terrà proprio nel corso di questo mese. Infatti, il 9 e 10 marzo, a Ga-
bicce Mare, si svolgerà la presentazione della Nazionale Italiana Calcio Amputati. L’evento è organizzato con il Patrocinio del Comune di Gabicce Mare ed in collaborazione con la Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano. “Nel corso della ‘Giornata della diversabilità’, svoltasi lo scorso 23 novembre - racconta Angelo Furiassi - è iniziato uno splendido rapporto con Francesco Messori, il ragazzo quattordicenne di Correggio (RE) nato con l’amputazione della gamba destra. Intervistato durante la serata, ebbe a confessare che il suo sogno era quello di creare una squadra composta da ragazzi con la sua stessa ‘caratteristica fisica’ e di disputare incontri in Italia e all’estero. In pochissimo tempo, grazie ai tanti contatti in rete ed alle apparizioni televisive, è riuscito a costituire la squadra, nata ufficialmente l’8 dicembre 2012 ed iscritta alla Federazione Internazionale. A gennaio si è svolto il primo allenamento e quello di Gabicce Mare sarà l’ultimo ritiro prima di partire alla volta di Lione dove si svolgerà il primo incontro con la squadra francese”. L’iniziativa prevede una conferenza stampa, sabato 9 marzo,
9 e 10 marzo a Gabicce Mare la presentazione, con partita, della Nazionale italiana calcio amputati, sogno del quattordicenne Francesco Messori di Correggio, nato con l'amputazione della gamba destra. Dal 27 al 30 giugno il “Gran Galà di Handbike” e due incontri con Piergiorgio Morosini. Il 22 novembre “Giornata della diversabilità” alle ore 18:00, presso il Centro Congressi del Grand Hotel Michelacci, dove i ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia, racconteranno le loro storie e i loro progetti. Saranno presenti dirigenti nazionali, atleti ed ex atleti, sia normodotati che paralimpici. Terminata la conferenza stampa e fatto il brindisi di rito, la squadra sarà ospite dell’Hotel fino
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al mattino successivo quando si recherà nel Centro sportivo di Gabicce per svolgere un allenamento e la partitella contro una formazione giovanile del Gabicce-Gradara fermandosi poi per il pranzo, offerto da dirigenti ed amici della società”. “Questa prima iniziativa l’abbiamo realizzata con il Comune di Gabicce Mare che si è dimostrato molto sensibile al tema spiega Francesco Gabellini - crediamo infatti che sia importante dare un respiro più ampio alle nostre iniziative di solidarietà, ri-
volgendoci a tutte le realtà istituzionali limitrofe a Cattolica, anche se qui contiamo di svolgere la nostra attività prevalente”. Attualmente, il calendario 2013, prevede, oltre all’iniziativa del 9 e 10 marzo, altre due manifestazioni, entrambe realizzate con il contributo dell'associazione Puravida di Emanuele ‘Meme’ Pagnini. “Dal 27 al 30 giugno - spiega Angelo Furiassi - si svolgerà un nuovo evento che andrà a sostituire il ‘Tennis Cerri For Children’. Si aprirà giovedì 27 giugno con il ‘Gran Galà di Handbike’. Sabato 29 sarà la volta dei più piccoli con la ‘Mezza notte bianca dei bambini’, in piazza Repubblica, che vedrà anche il coinvolgimento delle società sportive cattolichine. Venerdì 28 (in piazzetta della Gina) e Domenica 30 marzo (in piazza
Mercato) si svolgeranno infine due tavole rotonde sui temi di sport e cultura, entrambe curate da Piergiorgio Morosini. La terza manifestazione – conclude Furiassi - sarà la seconda edizione della ‘Giornata della diversabilità’, con il concorso multidisciplinari per le classi di scuola primaria denominato ‘Banca di Credito Cooperativo di Gradara’ e la giornata conclusiva del 22 novembre al Teatro della Regina con la mattinata dedicata ai ragazzi che incontreranno gli atleti paralimpici e lo spettacolo serale con gli ospiti”. Rimbalzi Fuori Campo promette di diventare una realtà associativa importante per Cattolica, che potrà continuare a fare molto, sia nel continuare a informare e sensibilizzare sulla diversabilità sia nel trattare altri gradi temi. Basti pensare all'incontro con don Luigi Ciotti e alla “prima” cattolichina del film “Bella Addormentata” alla presenza del regista Marco Bellocchio, di Beppino Englaro ed Antonio Ingroia. Molto dipenderà anche da quanto le amministrazioni locali, quella della Regina, in particolare, sapranno essere vicine a questa come ad altre realtà simili.
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CATTOLICA
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A piedi, quinti nella 150 chilometri. I primi italiani a finire la gara. Il loro racconto AMARCORD
Fabio e Pietro, nel paese di babbo Natale
Gianfranco Micuccci
Fabio Pasini (a destra) e Pietro Donati SPORT E AVVENTURA
Sette anni fa moriva il sindaco Micucci - Settimo anno dalla tua scomparsa. Per l'esattezza 26 febbraio del 2006, giorno in cui un'ombra scese nella tua vita. Fu l'addio. E' diventato un appuntamento pronunciare la cosiddetta “crisi del settimo anno”, ma quando si parla di una persona come te tutto passa in secondo piano. Tutto parte dall'educazione e dal rispetto che i genitori dovrebbero dare ai figli; roba d'altri tempi. Roba che non esiste più. Tante le motivazioni. Per quanto mi riguarda, ho avuto genitori che prima di tutto mettavano il rispetto verso chiunque. Per la mia famiglia riccionese, MontanariTomassini, radici contadine e marinare, era la normalità. Senza tante lamentele e senza tante storie. Pertanto, a distanza di anni, anche la mia età inizia a pesare, rispetto ed educazione li porto verso chiunque. Invece, oggi si assistono a dimenticanze e lacune, specialmente nel dimenticare
persone che in certi posti, nel bene e nel male, hanno lasciato un segno. Nella storia di un sindaco come te, è fatica che tutte le ciambelle siano venute col buco. Questo però non toglie che i tuoi concittadini ed i tuoi compagni di partito non abbiano più avuto la sensibilità di ricordarti, almeno una volta l'anno. Passate le primarie, fatte le elezioni, speriamo che qualcuno possa ricordarti, anche se nutro dubbi. Mi piace citare il torneo di calcio di Torconca, il MicucciMazzocchi. Sono grato a questa società; c'è ancora qualcuno che ha la forza di differenziarsi. La città ha ricevuto molto da te, ad iniziare dalla tua simpatia e dal tuo dinamismo. Forse ti rompo un po' le scatole anch'io, ma a me piace venire a trovarti una volta la settimana. Diciamo che lo faccio anche per chi non viene mai. Lele Montanari
- Entusiasmante. La conclusione della seconda edizione della Rovaniemi 150 Winter race, svoltasi in Lapponia dal 16 al 18 febbraio da parte dei cattolichini Fabio Pasini e Pietro Donati. I concorrenti al via erano 36 e venivano da tutte le parti del mondo. Partenza alle 9 sul lago ghiacciato di Rovaniemi. Tutta la corsa si è svolta nei boschi trainando la famosa "pulka" (peso attorno i 15 kg) con all'interno tutti i viveri di prima necessità: sacco a pelo da meno 50 gradi e kit di sopravvivenza. Alla partenza subito in evidenza i francesi. A seguire i cattolichini Fabio e Pietro. Al decimo chilometro, dopo il primo ceck point, prendeva la testa della gara Pasini che li distanziava sempre più, rimanendo in testa per 60 km. Un errore di percorso, dovuto ad una segnalazione minima non vista, ha permesso allo spagnolo, poi vincitore, di superarlo. Da lì, tutta la notte a rincorrere fra gli intricati sentieri del bosco, dove il passaggio con la slitta era davvero proibitivo, con la neve alta a creare altre difficoltà. Alla mattina il ricongiungimento con il compagno Pietro; il freddo sempre più incalzante: meno 16, meno 20. E ancora tanti chilometri da fare, tan-
te salite estenuanti con il peso della slitta sempre più “pesante”, la fame sempre più incessante e la sete che portava via energie e concentrazione. Lo sforzo fisico e la stanchezza facevano apparire figure di animali e persone sugli alberi innevati. Poi ai 130 km, il regalo notturno dell'aurora boreale, famosissima e spettacolare che per ore ha alleviato la stanchezza: un segno del cielo che voleva rinfrancare lo spirito. Una gara nella gara superare le difficoltà l'allenamento rimediato all'ultimo momento, una grande forza d'animo che diventa ancora più esponenziale quando a dividere la fatica e l'impresa sono due vecchi amici. Una vittoria del carattere,
della volontà, di determinazione: dove non si arriva più fisicamente, c'è sempre il cuore e la determinazione a non mollare mai. Lo si fa pensando alle persone care, alla vita, alle sofferenze. E' un aprirsi alla vita, hai tanta più fede di quanto la quotidianità ti possa. Dare valori veri dettati dal pericolo e dalla solitudine: un ottimo modo per leggersi dentro e ricostruire. La corsa continua; saranno quinti. Si stacca l'italiano che segue, ma la stanchezza dopo 35 ore è tremenda ed è ancora tanto buio. Arrivano gli ultimi 10 km, tutti nel bosco. Non ci voleva proprio; si prega che possa cambiare la strada e come per incantesimo si imbocca il lago ghiacciato. E' un'immenso
sollievo. Fra i cattolichini e l'arrivo una grande distesa di ghiaccio che li porterà dentro la città di Rovaniemi. E una doccia calda. Nell'ultima parte, l'amico italiano che seguiva stava recuperando. Supera ma i Fabio/ Pietro non si danno per vinti; con la forza di carattere riescono a trovare prima di lui la strada dell'albergo. Una vittoria nella vittoria. Entriamo in albergo con le lacrime agli occhi che si gelano per la temperatura; ebbene sì non si rendono conto: sono entrati nella storia della gara di Rovaniemi. I cattolichini sono i primi italiani a completare la gara: quindi con solo la forza della volontà' (il corpo segue la mente). Finita la gara, Fabio e Pietro si guardano negli occhi e seppur esausti parlano di altre sfide. Sono quattro ultramaratone estreme per il record mondiale in 10 mesi: Perù, Colorado, Namibia, Polo Nord. E con loro Sky e Rai. L'interesse per i due cattolichini è diventato crescente da parte delle emittenti televisive. Visto il risultato ci saranno ottime possibilità di fare grandi imprese. “E portare Cattolica e la nostra Italia ai posti che merita...”.
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CATTOLICA
Massimo Conti e Fabio Fiori nell'ultimo ‘Apertivo letterario’
Traversine e venti del Mediterraneo CULTURA
di Patrizia Mascarucci - MASSIMO CONTI, Traversine 50 chilometri a piedi da Fano a Urbino lungo la ferrovia Metaurense, La Fenice, 2011. Dottore in sociologia, così si descrive: «Appartengo a quella generazione, fine anni ’50, che ha fatto delle gambe, nell’adolescenza, il suo principale mezzo di locomozione». Il viaggio di 50 chilometri iniziato una mattina d’aprile, percorso in 48 ore a piedi da Fano ad Urbino, sognato per tanti anni e rimandato innumerevoli volte per futili motivi, è - dice - più che una partenza, un punto d’arrivo: è cominciato «con un’ossessione e la sua fine coincide con una sorta di catarsi. È come la vita; avanza sotto l’influsso di un impulso profondo che tutto travolge. Si lascia alle spalle tutte le alternative possibili senza le quali niente sarebbe così com’è» scrive l’autore. Le emozioni che fanno di ogni viaggio qualcosa di irripetibile si sono dipanate come il gomitolo di Arianna: il filo ha condotto Conti ad esplorare la ferrovia, chiusa nel 1987, a cercare di riappropriarsi della sua misantropia, attraversando i segni di un mondo scomparso tra i poderi abbandonati, antichi testimoni delle pratiche di mezzadria che si svolgevano sui campi limitrofi la linea ferrata Metaurense, e le fabbriche chiuse, gli opifici artigianali, i tabacchifici, il mulino, resti di un’archeologia industriale che mantiene un proprio fascino: «uno strano edificio dalla corposa sagoma a denti di sega, accompagna la ferrovia per
Conti: “Appartengo a quella generazione, fine anni ’50, che ha fatto delle gambe, nell’adolescenza, il suo principale mezzo di locomozione”. Fiori: “Prima di spogliare ogni singolo petalo della rosa dei venti, devo raccontare qualcosa di questo raffinato fiore, utilissimo al marinaio, preziosissimo al cartografo”
centinaia di metri [...] Nella sua bruttezza emana un fascino orrifico: massiccio, prepotente, debordante ma non volgare». Il viaggio non manca di incontri con il mondo degli umili, le donne che hanno lavorato
I libri di Fabio Fiori e Massimo Conti
nel tabacchificio, persone sfruttate, un uomo sdraiato che gli chiede soldi e gli dà una lezione di vita, baristi, carabinieri, contadini sospettosi e diffidenti. Ma il vero protagonista è il paesaggio: «Man mano che la ripa del fiume sale e si avvicina
ai binari, gli alti fusti dei pioppi lasciano il posto ad un mare di ginestre che si infrange contro un terrazzamento alluvionale coltivato. La base del crinale delle Cesane è tutto un rosseggiare di roccia increspata. Traversina dopo traversina la Metaurense si alza dolcemente e dopo un minuscolo ponte attraversa la Flaminia». Un libro nato dagli appunti di un viaggiatore solitario, denso di scorci sorprendenti tra stazioni abbandonate, colline, ponti e ponticelli, corsi d’acqua, fangosi campi arati, scritto con la freschezza stilistica di chi adora camminare per esplorare e per rincorrere i propri pensieri. Misantropo, si definisce, ma non avaro ed è per questo che possiamo camminare con lui fuori dal tempo. FABIO FIORI, Ánemos. i venti del Mediterraneo, Mursia, Milano, 2012. Appassionato del mare, Fiori nasce sul Golfo di Venezia e - di fronte all’attento pubblico dell’“Aperitivo letterario” - introduce otto dei venti mediterranei con un po’ di timore «perché si dice che Van
Gogh sia impazzito dopo aver disegnato il vento». Descrivendo il vento si è interrogato su quale rapporto abbia con esso, sapendo che per i marinai «la peggior disgrazia è la bonaccia». Il libro che descrive è strutturato come un almanacco che al posto delle date ha i venti: in esso vi è una parte descrittiva dedicata all’anemografia, oltre a capitoli su ogni vento che vengono descritti scientificamente e poeticamente. È nel capitolo Anemofilia che l’autore spiega il suo rapporto con Ánemos, che ha imparato ad amare fin da piccolo nella sua terra natale: «Gli anemofili hanno bisogno del vento, ne ricevono vitalità, sicurezza, serenità, slancio e buon umore. [...] Per gli anemofili solo il vento alimenta il pneuma, l’indispensabile soffio vitale». Continua, prima di passare all’almanacco dei venti, descrivendo la rosa dei venti di cui dice che è un’immagine recente per l’occidente: compare a metà del ‘300, nessuno aveva dato prima colore al più «prezioso dei fiori dei marinai». «Prima di spogliare ogni singolo petalo della rosa dei venti, devo raccontare qualcosa di questo raffinato fiore, utilissimo al marinaio, preziosissimo al cartografo»: apprendiamo così che la rosa dei venti è stata introdotta nella carta nautica da un cartografo ebreo e nel corso dei secoli va a sposarsi con l’ago calamitato. La bussola per alcuni è originaria di Amalfi, spiega l’autore, probabilmente nasce dal-
le ricerche di una serie di inventori che dal legno di bosso misero a punto un po’ alla volta questo strumento. Soltanto nel Mediterraneo i venti hanno un nome proprio: questa confidenza, una sorta di amicizia con i venti, ha fatto sì che avessero un nome proprio scritto con la maiuscola. Anche Fiori lo fa. Ánemos, una voce che da sola è già poesia, è il tentativo letterario di legare suggestioni del mare con episodi di vita quotidiana. Il vento non è solo una fortuna per chi vive in mare, ma senza il vento non avremmo, ad esempio, l’olio, perché l’ulivo si impollina con il vento. Nelle langhe il vino è pregiato perché il vento allontana l’umidità. Lo stesso paesaggio non avrebbe la stessa valenza. I venti si caricano degli odori dei luoghi che attraversano ed i marinai sono in grado di distinguerli. I venti di terra ne recano il fortissimo odore. La geografia mediterranea ricca di isole, golfi, promontori è ricca di essenze e fragranze che recano il fascino del Mediterraneo. Anche il suono del vento originato dal diverso spostamento dell’aria contribuisce a identificare il carattere di ogni vento. L’incontro letterario con l’autore si conclude con l’affermazione che lo spartiacque tra gente di mare e di terra sta nella differenza delle conseguenze di cui il vento è foriero: per il contadino porta tempesta, per il marinaio è una benedizione. Anche se, come tutte le forze della natura, il mare non è mai stato amico dell’uomo, tutt’al più compagno: la natura è matrigna, la forza della natura è anche distruttiva e va dunque affrontata sempre con rispetto.
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CATTOLICA
Cattolica
Il risultato elettorale riporta al centro la partecipazione e trasparenza della politica
Tutti in Comune: lezione civica Enrico Del Prete
EDUCAZIONE CIVICA
Un ‘Servizio civile per la tua città’. I cittadini a rotazione dovrebbero essere chiamati per seguire e condividere la complessità delle scelte amministrative. Risultato: più responsabilizzazione, competenza, idee e trasparenza. Meno menefreghismo di Ecci
- E' giustificabile, ma troppo facile dire “tutti uguali, tutti a casa”, riempie la pancia ma svuota il cervello delle persone. Il “è sempre colpa degli altri” deresponsabilizza e non ti fa crescere civilmente “Ognuno di noi è colpevole di tutto e per tutti sulla Terra” (F. Dostoevskij). Chi ha ricevuto un mandato politico popolare di governo (nazionale o locale che sia), conosce meglio di altri la complessità del governare, cioè del decidere (che ti schiaccia e non ti fa dormire), in particolar modo quando scarseggiano le risorse e le esigenze dei
Cartolibreria Binda
cittadini e della propria città aumentano a dismisura. Me lo confessava l'amico Enrico Del Prete (consigliere di maggioranza di Arcobaleno-Sinistra-Libertà): “Bisognerebbe che tutti i cittadini fossero chiamati a partecipare direttamente alla gestione della città, per rendersi conto direttamente delle difficoltà”. Bella idea! Cambierebbe veramente il mondo. Una specie di “leva obbligatoria” che potremmo definire “servizio civile per la tua città”. Tutti i cittadini a rotazione ad iniziare dalla maggiore età (ma anche i bambini
potrebbero avere un loro spazio adeguato), vengono chiamati dall'amministrazione della propria città a seguire e condividere il percorso che porta alle varie scelte politico-amministrative. Cosa accadrebbe? 1) Crescita civile della città. Una grande palestra di educazione civica; 2) maggiore responsabilizzazione, conoscenza e competenza di ogni cittadino. Di riflesso meno menefreghismo e populismo da bar; 3) più traspa-
renza e partecipazione nell'elaborazione degli atti pubblici; 4) maggiore ricchezza di tante idee, e tante risorse umane spese per il bene della propria comunità. Caro Enrico, l'dea è buona e rivoluzionaria, anche se difficile da attuare in breve tempo in tutta la sua portata. Ma si può cominciare (per mangiare un elefante bisogna tagliarlo in tanti piccoli pezzi). Sei un amministratore e battiti affinchè la nostra amministrazione lanci intanto questa proposta ai cattolichini di un “servizio civile su base volontaria”, ci creda fino in fondo, la pubblicizzi, e apra (ancora di più) tutti quei luoghi e momenti dei percorsi decisionali e operativi. Probabilmente a raccogliere l'invito non saranno in tanti, ma provare e iniziare questo percorso è compito di chi pensa che la trasparenza e la partecipazione siano il valore primo di una democrazia.
S. Giovanni M.
Soluzioni per l'Ufficio - Libri tecnici Regalistica - Penne di prestigio CATTOLICA - Via XXIV Maggio 7 Tel. 0541 - 967829 Fax 962386 e-mail: cartolibreriabinda@libero.it
Palazzate
di Cecco
A rimirar le ‘stelle’ - Leggiamo: “Al centro giovani si osservano le stelle”. Alla conferenza, dicono, ci sia stata grande partecipazione dei dirigenti del Pd. Vincere per perdere. Che panaca ti dént burdèll...
Imposta di soggiorno - Leggiamo: “Pierangelo Del Corso (consigliere Pdl): ‘Mettiamo la tassa di soggiorno’” - “Sergio Pizzolante (on. Pdl) bacchetta Del Corso: ‘No alla tassa di soggiorno’” - “Marco Cecchini (consigliere Lega Nord): ‘Chiedo al Comune di rinunciare alla tassa di soggiorno’”. J'ha l'idee cièrie cume l'acqua dla bughéda...
Elettrosmog - Leggiamo: “Assemblea pubblica sull'elettrosmog: cento cittadini chiedono più controlli”. I controlli sono sacrosanti, ma nessuno rinuncia al telefonino. Tutt i vo' la bota pina e la moj imbriega... Bancomat - Leggiamo: “Incastrato da un'impronta il bandito del bancomat Unicredit”. L'era mèj se u s'incastrèva una mèna...
W la costa - Leggiamo: “Cattolica sceglie la costa e boccia l'Unione Valconca”. I vo' andè via léss in pianura, un po' ad salìda la straca...
La bella addormentata - Leggiamo: “L'attrice
Sosteniamo il nostro cinema Spigolature elettorali Le nuove tecnologie digitali hanno mandato in soffitta la pellicola
Per tutto marzo cinema di qualità al prezzo simbolico di 1 euro. Il ricavato verrà utilizzato per la digitalizzazione dello Snaporaz. E' l'ultimo cinema rimasto a Cattolica - “Sosteniamo il nostro cinema!” E' l'appello lanciato dall'assciazione culturale Toby Dammit che da qualche anno sta gestendo il Salone Snaporaz di Cattolica. In pratica l'unico cinema rimasto in città. Dal mese di marzo sarà offerto tanto cinema di qualità. Tutti gli eventi in questo mese saranno ad ingresso simbolico di 1 euro; tutto l’incasso raccolto verrà utilizzato per la digitalizzazione del Salone Snaporaz. “Aiutateci a comunicare questa iniziativa, sosteniamo insieme lo Snaporaz per mantenere vivo il cinema in centro a Cattolica” - gridano i ragazzi. “I cinema, in fondo, sono come chiese: magari per giorni non ci va dentro nessuno ma se qualcuno sente bisogno di pregare
li deve trovare aperti” (F. Truffaut). Domenica pomeriggio (17,00) e lunedì sera (21,15) DOC IN TOUR 2013. Ogni mercoledì sera, dal 6 marzo, Carlo Masini terrà un corso di Storia del cinema. 4 incontri per capire lo sviluppo tecnologico e stilistico del cinema dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Dalle 21 alle 23. Ogni domenica sera, dal 10 marzo la proiezione di un film della cineteca di Bologna. Gli eventi sono organizzati dal cineclub Toby Dammit in collaborazione con il Comune di Cattolica che concede gratuitamente il Salone Snaporaz per tutta la rassegna di marzo. Salone cinema Snaporaz Info: 0541.960456 /3393000792
Risultati elettorali - Il 24 e 25 febbraio scorso il 75% degli italiani ha votato. Chi l'ha fatto convinto, chi con furore e rabbia, chi con timore e chi per divertimento. Camera: centrosinistra 29,5% (348 seggi col premio di maggioranza), centrodestra 29,1% (125 seggi), M5S 25,5% (109), Monti & C. 10,5% (47), altri 1 seggio. Senato: centrosinistra 31,8% (123 seggi), centrodestra 30,7% (117), M5S 23,8% (54), Monti 9,1% (19), altri 1,8% (1). Risultato politico Il risultato politico oggi è: ingovernabilità. Proprio nel momento più grave di crisi economica, istituzionale e morale del Paese (e per un pugno di voti non ha vinto Berlusconi...). Insomma: chi ha vinto numericamente (centrosinistra) ha in pratica perso, e chi ha perso numericamente (centrodestra e M5S), potendo tenere in “ostaggio” il Senato, ha sostanzialmente vinto. Ecco a cosa mirava il famoso “Porcellum” (legge elettorale) imposta anni fa dal duo Pdl-Lega!
Cattolica: le velleità del centrodestra Sui quotidiani si leggono cose strane. Esponenti del Pdl e vicinato, che dimentichi della perdita di oltre il 16% dei voti, cercano di “appropriarsi” del successo del M5S per indirizzarlo contro le amministrazioni locali. Addirittura tentano “fisicamente” di buttarsi sul “carro del vincitore” (vizio tutto italiano). Trascurando la sciocchezza di paragonare le elezioni politiche con quelle amministrative, l'accostamento tra centrodestra (Pdl-Lega e destrosità spicciole) e M5S, dove nei programmi e idealità c'è un abisso, è come proporre i cavoli a merenda. Se c'è una città che ha visto per alcuni anni un percorso condiviso tra M5S e parte del centrosinistra (Arcobaleno in particolare) è proprio Cattolica, determinando alle comunali una vittoria, quasi insperata, della sinistra e la formazione della giunta rinnovata. Ciò vuol dire che la collaborazione paga. Ma molti destrosi ancora non l'hanno digerita...
prende una storta scendendo dal pulmino e la ‘La bella addormentata’ non può andare in scena”. Si nome e di fatto. L'éra propria 'na bèla indurmentèda...
Dimissioni -
Leggiamo: “Il consigliere Arduini ha consegnato le dimissioni”. Daj e daj, tira e mola... l'ha parturì cli du righie...
Patto di stabilità - Leggiamo: “Ci sono i soldi, ma il patto di stabilità blocca la costruzione dell'asilo”. Per i comuni è diventato il dramma del patto dell'instabilità. L'è cume avé al pèn senza avé i dént. Caz!... Anello - Leggiamo: “Viabilità, rivoluzione nella zona mare, arriva la viabilità ad ‘anello’”. L'anèll toca tnél infiléd tal déda e al va mès in evidenza tal védre davènti?... Web - Leggiamo: “Comune, nasce il nuovo sito web. I nuovi servizi a ‘misura di cittadino’”. I giovne i sarà cuntént, ma i vicètt i va in bambòza...
Risparmio - Leggiamo: “Palazzo Mancini chiude un piano. Gli uffici si tringono per risparmiare”. I cumunèl mucéd un tachèda cl'èlt. Aténti a magnè l'aj, la zvola e i fasol...
Avvoltoi - Leggiamo: “Presi ‘avvoltoi’ dei cimiteri: furti nei parcheggi durante i funerali”. Dop i s'laménta se qualchidun u s'incaza e uj splés viv... Madre coraggio - Leggiamo: “Madre coraggio fa arrestare lo spacciatore del figlio”. Galéra, pèn, acqua frèsca e du chèlc tal cul... La pancia - Leggiamo: “Elezioni, vince il populismo”. I papulòn. Il detto dice: ‘Chi di pancia ferisce di pancia perisce’. E pu arcurdèv bén: la pènza l'an è mai sèzia...
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- Tre parrocchie e tre generazioni: quante incomprensioni! Mia nonna Virginia Frisoni (Gina) si sposò con Erminio Bianchini; ebbero nove figli, cinque maschi e quattro femmine. Nel primo parto nel 1896 ebbe due gemelli, Giuseppe (Primo), e Ferdinando (Piroza). Questi due gemelli furono stati chiamati alle armi per la guerra del 1915-18. Al loro ritorno ebbero una sorpresa! Era nata la loro sorella Guerrina. Sembrava tutto un altro mondo, eravamo nel 1935, non c’erano né i frati né don Serafino, ma c’erano don Andrea e don Giocondo. Nella parrocchia di san Pio, iscritto agli aspiranti chierichetti, c’ero anch’io. Di quegli anni, se devo dire la verità, non mi lamento. Qualche domenica a tante donne, in chiesa, passavo le sedie a pagamento (offerta libera). Però oggi mi sento di fare una confessione: fuori la chiesa c’era Giovanni che vendeva il bombolone, e con parte di quei soldi facevo colazione. Mi ricordo che eravamo amici stretti, io e lui, Gustavo Ferretti, in gita col pullman a vedere il Duomo di Rimini ci han portati, e la sera a casa stanchi siam tornati. Noi due insieme eravamo quelli, diciamo senza freni, un po’ ribelli. Partivamo per la caccia, tutti e due sembravam di
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CATTOLICA
Savio Bianchini, la Cattolica di ieri e alcuni peccatucci di gioventù
La donna del rosario
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un’altra volta!”. Per più di una settimana quanta gente ne parlò, di quella sedia con la gomma e di quella grossa damigiana. Finito il rosario non si andava via, si lasciava il morto e si passava dal rosario all’osteria. Oggi mi ricordo appena, ma quella era la zona del Ventena. E’ stata la zona di mia nonna, di mio babbo, poi anche la mia, dove son stati detti tanti Pater Noster, Requiem aeternam, e
nominato più volte il nome di mia mamma Ave Maria. Torno alla parrocchia di san Pio quando a mezzanotte, la sera di Natale, è successo qualcosa che vorrei dimenticare. Accadono tante cose in questo mondo, erano stati trasferiti don Andrea e don Giocondo. Di gente in chiesa ce n’era tanta, tutto questo è successo vicino agli anni quaranta. Arrivò il nuovo sacerdote, non ricordo il nome, ma nell’archivio della chiesa lo troverete, ed io sarei curioso di sapere come si chiamava quel prete, che vedendo tanta gente in quella notte di festa, fece come il gallo quando alzò la cresta, perché si era montato un po’ la testa. A un certo punto ha detto, creandosi tanti guai: “Quelli che vengono a Pasqua e Natale, sarebbe bene restassero a casa e lasciassero il posto agli altri, tanto non vengono mai!”. Io che in chiesa son sempre stato attento, ad uno mi avvicinai e feci commento, indietreggiando qualche passo. Rimasi stupefatto, perché pochi giorni prima quello stesso prete mi aveva spiegato la storia dei due fratelli e di quel padre che uccise quel vitello grasso. Tante persone di quella frase se ne fecero meraviglia e qualcuno disse: “Stanotte il figliol prodigo l’han fatto uscire dalla famiglia”. (Prima parte)
campo di Pedretti; Bersani e Derni interpreti - a memoria dei monologhi e lettori delle poesie. Bersani ha letto quelle in dialetto pedrettiano (che Raffaele ha studiato per rispettare al vòusi), il santarcangiolese che come tutti i dialetti muta di contrada in contrada e Derni ha letto le poesie in italiano. Sirotti con il pianoforte elettrico ha sollevato delicatamente sulle note la metrica pedrettiana per tutta la serata. La formula ideata per la rassegna in cui poeti, lettori e ospiti
diventano tutt’uno sul palcoscenico, è riuscita a tenere alta l’emozione tra il pubblico che si è più volte commosso grazie all’appassionata interpretazione dei testi. Il nostro amato Raffaele Bersani è rimasto piacevolmente sorpreso di ritrovare sul palco alcuni amici cattolichini del “Lele fan club”: Andrea, Vincenzo, Mara, Alessandra, Nives, Giovanna, Maurizio, Matteo, Daniele, Claudia e Gloria, ultima nell’ordine ma prima nel cuore di Raffaele.
RACCONTI
Il trasferimento di don Andrea e don Giocondo. L'usanza dell'offrire vino la sera del rosario.“Io non sono venuto ieri sera, era buono il vino?” - “Che bevuta! Magari morisse un'altra volta!” di Savio Bianchini ronda, coi sassi in tasca e in mano la fionda. Siam stati là oltre il campo sportivo, poco distante dal Tavollo, e siam tornati a casa con un pollo. L’ho messo sotto la camicia, che festa! Perché per fermare il pollo bisognava colpirlo sulla testa. A quell’età, sui 12 anni, tutti compresi, i polli uccisi eran già sei, ma quest’ultimo mi pesava sulla coscienza, mentre i primi 5 erano miei. Un sabato poi l’abbiam mangiato, perché il venerdì era vigilia, però abbiamo anche capito che non eravamo idonei di restar nella “sacra” famiglia. Ed era stato così che, senza offesa, dopo i vent’anni, mi ero allontanato dalla Chiesa.
Voglio ricordare che mia nonna Virginia (Gina) nel nostro circondario, sostituiva il prete, era la donna del rosario. La gente raramente moriva all’ospedale, ma nella propria abitazione, più volte a piedi ho visto passare il prete per la comunione. Lei in quelle sere mi portava sempre dietro, eravamo legati nella religione. Quando moriva un padrone, un possidente o un contadino, là dove c’era la botte con il vino, in
quelle sere dopo il rosario vi era l’usanza che si dava da bere. E succedeva così che vi era una percentuale che non veniva per pregare! Una sera al rosario di un benestante fu messa su una sedia una grossa damigiana: il giorno dopo due bevitori ne parlarono, uno diceva all’altro: “Io non sono venuto ieri sera, era buono il vino?”. Io che ero lì vicino la risposta l’ho accolta, rispose: “Che bevuta! Magari morisse
Al Teatro Bonci di Cesena. Il numeroso pubblico è rimasto incantato dagli interpreti
Bersani recita Nino Pedretti POESIA
di Patrizia Mascarucci - Il 28 febbraio sul palcoscenico del Teatro Bonci di Cesena per la serata “Non lo saprà nessuno, NINO PEDRETTI e le voci del Borgo”, Raffaele Bersani, Andrea Brigliadori, Denio Derni, Fabrizio Sirotti hanno interpretato monologhi e poesie del grande poeta santarcangiolese di cui quest’anno si celebra il 90° della nascita. La rassegna ‘Poesia a Teatro 2013’ ideata da Franco Pollini, direttore del Bonci, presenta una novità scenica sorprendente: il sipario si apre sulla vista della grande sala vuota, i palchi - nel suggestivo ribaltamento prospettico - diventano gli spettatori privilegiati che accolgono nel proprio intimo spazio le voci della poesia. Il pubblico, divenuto scenografia, siede sul palcoscenico di fronte
Teatro Bonci di Cesena agli interpreti che danno le spalle alla sala fiocamente illuminata. Un rovesciamento dei ruoli in cui la Poesia è la Primadonna dalla gran voce vibrante. I testi scelti spaziano a delineare l’uomo ed il poeta Pedretti con le sue disanime, le sue disillusioni, il suo coraggioso essere uomo, il se stesso che dignitosamente voleva essere: il figlio di quell’insignificante e contraddittorio padre che ha seminato in lui tutta quella poesia. E’ mi ba ch’u m’à svargugnè / Ch’l’à pers tótt al batai / e’ mi ba ch’l’éra busèdar / e’ mi ba che biastmévva i soènt / e pu u s mittévva d’inznòc / davènti al madunini / [...] / e’ mi ba, fra i ba e’ piò sgangarèd, / l’à scrétt dréinta ad mè / tótt al mi poesé. Poesie e monologhi descritti da Pedretti come “galline bianche” che razzolano nel pollaio materno. Fogli bianchi che aspettano di accogliere le zampettate di galline dalle uova inchiostrate.
Raffaele Bersani
Sono andati in scena i grandi temi pedrettiani: il senso del sacro, il mistero della ragione della vita, l’incomunicabilità, il mal di vivere, il disincanto, lo sguardo divertito ed ironico e l’amore per la propria gente, la famèa, ovvero gli abitanti del borgo in cui risuonano al vòusi e dove le cose rappresentano
l’alter ego umano. Le cose ci rappresentano, parlano di noi e per noi «bisognerebbe portarle nella toma» dice il poeta, e, mentre le parole si disperdono, i cocci come i sassi restano a godere del privilegio di dialogare con l’universo illuminati dalla luna. Il numeroso ed attento pubblico è rimasto incantato dagli interpreti che si alternavano ora nella lettura ora nella recitazione: Brigliadori, la voce fuori
“Non lo saprà nessuno, NINO PEDRETTI e le voci del Borgo”, Raffaele Bersani, Andrea Brigliadori, Denio Derni, Fabrizio Sirotti hanno interpretato monologhi e poesie del grande poeta santarcangiolese di cui quest’anno si celebra il 90° della nascita.
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CATTOLICA
CATTOLICA
Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163
FOTOGRAFIA
Corso fotografico dal 14 marzo al 28 aprile alla Galleria S. Croce
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CATTOLICA
Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163
Cattolica nell'obbiettivo
di Enzo Cecchini - Sono aperte le iscrizioni per il corso fotografico “Sulla fotografia in Romagna. Luoghi, personaggi e significati”. Il corso, organizzato dall’Associazione culturale “Centrale Fotografia”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e il Centro Culturale Polivalente del Comune di Cattolica e Omnia Comunicazione, si svolgerà a Cattolica dal 14 marzo al 28 aprile 2013 alla Galleria Comunale Santa Croce. Centrale Fotografia continua a essere un punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi alla tecnica fotografica, e in particolare a un modo di intendere la fotografia finalizzato alla narrazione e alla documentazione dei luoghi. Poiché l’attenzione di Centrale Fotografia verte principalmente sui contenuti, attraverso una prospettiva culturale e artistica, il corso sarà aperto a tutti i livelli di conoscenza tecnica e a ogni apparecchio fotografico, anche per chi non ha mai fotografato. Il corso sarà suddiviso in dodici appuntamenti: sei teorici, in cui, oltre
Marzo 2013
La cartolina dell'iniziativa Marcello Sparaventi, presidente dell'associazione “Centrale Fotografia”
ad affrontare il linguaggio fotografico e le nozioni tecniche, si analizzeranno fotografi che hanno immortalato la Romagna; e sei pratici, in cui i tutor di Centrale Fotografia, esperti fotografi, accompagneranno i corsisti nell’esplorazione del territorio di Cattolica, aiutando i principianti a prendere dimestichezza con la tecnica fotografica e consigliando i più esperti. Le fotografie saranno alla fine del corso consegnate e analizzate collettivamente, per poi essere oggetto di una esposizione che avrà luogo a Cattolica presso la Galleria Comunale Santa Croce.
Abbiamo intervistato Marcello Sparaventi presidente di Centale Fotografia. Nello stesso periodo state organizzando una mostra a Rimini dal titolo “Confine marchignolo”: cosa avete individuato della continuità e della discontinuità tra le due regioni? “Percorrendo le strade, le vie e gli spazi del confine tra Marche e Romagna si è portati a vedere nella costa un eccessiva presenza di costruzioni incoerenti e brutte, che non hanno nessun contatto estetico con le tradizioni architettoniche del passato. La spiaggia marchignola sembra molto
omolagata, sia nei problemi e anche negli aspetti sociali; forse da Gabicce Mare in poi, troviamo nei nomi dei locali e degli alberghi una volontà più spiccata a credere che per essere più attraenti nei confronti dei turisti, bisogna essere esotici ed assomigliare ad altre località turistiche lontane; ed ecco comparire sopra gli hotel e le pizzerie, nomi come: Hawaii, Eiffel, San Francisco, Palm Beach, ecc. Se andiamo a cercare bene nell’entroterra, le cose forse sono rimaste più autentiche e legate alla nostra identità culturale; è anche più facile parlare con uno sconosciuto e magari farli pure una fotografia con tanto di liberatoria per la pubblicazio-
ne. Il senso di abbandono e dimenticanza che si prova in alcuni paesi del montefeltro, forse fanno rimanere gli abitanti più autentici e meno condizionati dai meccanismi dominanti e dalla velocità del vivere contemporaneo”. Nel viaggio sul territorio di Cattolica insieme agli iscritti al corso, cosa ricercherete in particolare? “A Cattolica cercheremo l’atmosfera poetica e metafisica nelle marine; nel centro della città cercheremo le matrici culturali dell’architettura recente, e gli angoli meno noti; nelle periferie cercheremo di capire il rapporto tra lo spazio naturale antropizzato e le zone costruite, e cercheremo di trovare la bellezza e l’armonia dove di base sembra non esistere”. La tecnica (ma anche la qualità degli strumenti) in che percentuale incide in una buona fotografia? “Nei nostri progetti che coniugano la comprensione della tecnica fotografica alla scoperta dei luoghi, gli aspetti esclusivamente tecnici influenzano abbastanza poco la riuscita della fotografia; le doti più efficaci sono quelle date dalla
propria personalità e cultura; caratteristice che portano ad avere più stimoli creativi per riconoscre i soggetti più sentiti, e a comporre le linee e le luci con armonia”. Oggi, con tutte le ‘diavolerie’ informatiche, la fotografia si può considerare rappresentativa della realtà, oppure è diventata uno strumento di falsificazione o per lo meno di alterazione della realtà stessa? “La fotografia è sempre stata una rappresentazione della realtà fino dal 1839, anno in cui è nata ufficialmente in Francia. Da allora ha sempre mentito, e non è mai stata una rappresentazione oggettiva e realistica del reale. Le foto venivano manipolate e alterate già nell’ottocento; il problema è riuscire ad essere contemporanei e coerenti nel proprio tempo con una ripresa fotografica che rappresenta una visione personale della realtà e non quella che vorrebbero vedere gli altri. Il tema fondamentale è quello di saper leggere le fotografie, avere una cultura visiva che faccia distingeure le cose; la cultura delle immagini va insegnata nelle scuole”. Informazioni e iscrizioni: info@centralefotografia.com cell. 347 297440
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39 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
- Da diversi mesi Cattolica, come altri comuni del circondario, registra un numero considerevole di furti nelle abitazioni. Il passaparola ha forse amplificato il fenomeno, in parte affrontato anche dalla stampa locale. Anche Facebook, naturalmente, ha raccontato esperienze, frustrazioni e indignazione dei cittadini che sono stati derubati e di chi ha voluto dimostrare la propria solidarietà per quanto accaduto. La sensazione è che comunque, questo problema, venga percepito dai cittadini come un’ulteriore elemento di incertezza tra i tanti che già contraddistinguono il periodo che stiamo vivendo e, almeno in parte, da riportare sotto il grande “ombrello” della crisi economica, che sembra farci vivere sotto un perenne cielo plumbeo. Le forze dell’ordine fanno quanto possibile per affrontare il fenomeno, ma un elemento che potrebbe rivelarsi essenziale per il contrasto dei furti, è quello del controllo sociale. L’antropologa Jane Jacobs, nel corso dei suoi studi sugli aspetti ambientali della sicu-
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CATTOLICA
I comitati si quartiere mobilitati per rafforzare il “controllo sociale”
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Case, troppi furti COMUNITA'
Distribuito un volantino nelle case. Un vademecum esplicito: “Rendiamo la vita difficile ai ladri”. Cinque consigli su come comportarsi e i recapiti telefonici delle forze dell'oedine
PRIMA PREVENIRE E POI... BASTONARE
I comitati di quartiere mettono in allerta i cittadini contro i furti nelle case...
Prima a pruvèn sla chèrta, e pò a ciapèn al s-ciadòr...
Il volantino dei comitati di quartiere distribuito casa per casa
di Alessandro Fiocca rezza urbana ha coniato il concetto di “occhio sulla strada”, cioè che gli abitanti di un quartiere esercitino spontaneamente quelle funzioni di controllo sociale che adottano per le proprie abitazioni: occhi degli abitanti attraverso le finestre delle case, occhi dei negozianti attraverso le vetrine dei loro esercizi commerciali, oc-
chi dei passanti. Questa funzione dei cittadini come primi tutori della sicurezza, unita alla possibilità che gli occhi umani siano rivolti sulla strada senza interruzione, possibilmente lungo tutto il corso della giornata e anche nelle ore notturne, ren-
de il quartiere stesso più sicuro e meno appetibile non solo dai ladri, ma anche da altre forme di criminalità. Sulla traccia delle indicazioni della Jacobs possiamo quindi guardare con favore all’iniziativa promossa dai comitati di quartiere di Cattolica che hanno deciso di stampare e diffondere sia attraverso volantini che utilizzando Facebook, un breve vademecum
intitolato “Rendiamo la vita difficile ai ladri”, contenente 5 punti essenziali che possono aiutare nel contrasto dei furti nelle abitazioni. Proprio all’inizio di questa lista troviamo la raccomandazione che “ognuno controlli la casa del proprio vicino”. Gli altri consigli inseriti nella lista sono i seguenti: “Non far sapere quando ci si assenta per diversi giorni” o per lo meno non sbandierarlo ai quattro venti (ad esempio su Facebook); “Se si nota una persona sospetta, cercare di ricordar-
ne aspetto e vestiario, per poterlo eventualmente riferire alle forze dell’ordine”; “Se notate auto con persone sospette a bordo, annotarne la targa e segnalarla alle forze dell’ordine”. Nei quartieri dove turisti se ne vedono pochi (ad esempio Torconca e Macanno) e dove ci si conosce “da una vita”, non dovrebbe essere troppo difficile accorgersi di “estranei”. Il più, in questi casi, è avere la prontezza di avvisare le forze dell’ordine. Nel volantino, naturalmente, sono riportati anche i recapiti da contattare, a cominciare dalla Polizia Municipale (0541-966611), la Tenenza dei carabinieri di Cattolica (0541-961035 o 112) e la Polizia (113). Anche in questa semplice azione i comitati cittadini dimostrano la loro valenza sociale e la funzione complementare a quella di altre istituzioni locali, a partire dall’Amministrazione comunale. Una valenza, a voler mantenere una valutazione critica, altalenante e differente da comitato a comitato, ma che certamente non merita di essere guardata con sospetto, come ancora avviene, da parte di alcune componenti politiche cattolichine.
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Marzo 2013
CATTOLICA
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Il programma di marzo - Lunedì 18 ore 20,15: Festa di san Giuseppe - Girotondo intorno al fuoco. Dolci e bevande per tutti. - Sabato 16 ore 15: Recital di poesie e musica. Poesie di Filomena Mercuri. Musica di Mauro Di Giovanni (pianoforte) e Laura Di Giovanni (flauto). - Domenica 24 ore 12,30: Pranzo di pesce. Contributo 16 euro. Gite: Montagnana (17 marzo) e Ischia (dal 25/4 al
Mauro e Laura Di Giovanni
1/5). Prenotazioni: agenzia i Racconti di Katia tel. 0541-951535. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 3394995417
ERRATA CORRIGE
Costi Tares e simboli dell'euro - Nell'articolo del mese scorso “Bilancio, conti in trasparenza” del vicesindaco di Cattolica Alessandro Bondi, nella registrazione finale per la stampa, sono saltati tutti i simboli dell'euro che seguivano le cifre, lasciando solo un puntino. Inoltre la parte che riguarda la Tares il testo giusto è il seguente: “La Tares dovrà invece essere pari al 100% del costo del servizio cui si sommerà sia di 30 centesimi al mq. che andrà direttamente allo Stato per il pagamento dei c.d. servizi indivisibili, sia gli aumenti del costo per l’estensione delle zone dove si effettua la raccolta differenziata ‘porta a porta’”. Ce ne scusiamo con l'interessato e con i lettori.
CULTURA
Incontri filosofici a cura di Loris Falconi al Circoletto di Cattolica
Miti intorno al fuoco Il logo dell'iniziativa
- A grande richiesta tornano, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Cattolica, i Racconti sul Mito a cura del filosofo e formatore Loris Falconi. Gli incontri si svolgono presso Il Circoletto (via Cattaneo, 24 - Cattolica) alle ore 18. Il nuovo ciclo ha un titolo molto suggestivo: Miti
ARCHEOLOGIA
- Domenica 10 marzo, alle ore 17, presso il Museo della Regina, viene inaugurata la mostra dedicata alla prima campagna di scavo archeologico che nel 2004, a seguito di precedenti sondaggi, venne effettuato nel centro della città (Via Carlo Marx) nell’area di proprietà Pritelli. Il settore era certamente rilevante per la città di Cattolica, essendo limitrofo all’area archeologica ancora oggi visitabile, che negli anni ’60 era stata oggetto di ampi scavi da cui erano emerse le tracce di un possibile luogo di sosta lungo la Flaminia. Lo scavo del 2004 ha portato alla luce alcune strutture murarie e cortilizie che sembrano confermare il ruolo preminentemente utilitaristico dell’intero complesso, la cui costruzione e risistemazione aveva reso necessario tra l’altro il drenaggio del suolo, ottenuto
intorno al fuoco. - Mercoledì 6 marzo: Racconti su Dei, Uomini ed Eroi a
partire dal magico mondo di Hermes, alias Mercurio. - Mercoledì 13 marzo: Amore e Psiche. Prima consumazione obbligatoria: 7 euro. Info e Prenotazioni: 0541.830633 - 349.7412325
Al Museo della Regina mostra sugli scavi archeologici del 2004 nella'area Pritelli
Nel ventre della storia di Cattolica Cattolica, Museo della Regina Indagini archeologiche a Cattolica: Area Pritelli 2004 Mostra archeologica: 10 marzo-15 settembre 2013 10 marzo 2013, ore 17,00 Conferenza con: Raffaella Angelini Cattolica, Area Pritelli, scavo 2004: strutture e materiali
Per informazioni: Museo della Regina Cattolica, Via Pascoli, 23 Tel. 0541 966577 museo@cattolica.net
Locandina della mostra
con una serie di anfore distese e infilate l’una nell’altra. Le fasi di vita dell’area sono le medesime già indicate dallo studio della ex Piazza del Mercato Ortofrutticolo: installazione in età augustea, un secondo impianto tra fine I sec. d.C. e inizi II sec. d.C., abbandono e
trasformazione dell’area verso la fine del III secolo. La dottoressa Raffaella Angelini ha studiato i materiali e lo scavo 2004 dell’Area Pritelli per la tesi di laurea magistrale sostenuta presso l’Università di Bologna, relatore la Prof.ssa Daniela Scagliarini Corlaita: in occasione dell’inaugurazione della mostra, l'Angelini presenta il risultato della sua ricerca e illustra alcuni dei materiali più significativi tra quelli rinvenuti, gli stessi che saranno esposti: ceramiche soprattutto, poi anfore, qualche moneta, oggetti in metallo, un interessante strumento tubolare in osso a punta acuminata, quasi certamente uno stilo per la scrittura su tavolette cerate, segni e segnali della vita quotidiana della città nella prima e media età roma-
no-imperiale. Lo scavo Pritelli proseguì poi nel 2010 e coinvolse tutto il settore di fianco a Via XXIV Maggio, restituendo alla città un ampio spaccato di archeologia urbana di cui lo studio è ancora in corso, consentendo una lettura complessiva dell’area, da cui si evince ancora una volta il ruolo eminentemente commerciale-artigianale, piuttosto che residenziale, di tutto il settore a mare della antica Flaminia. All’inaugurazione e alla successiva conferenza interviene l’Assessore alla Cultura Anna Sanchi e l’archeologa della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Annalisa Pozzi, funzionario di zona. Maria Luisa Stoppioni, responsabile del Museo e degli scavi 2004 e 2010, è disponibile a rispondere ad eventuali domande sui recenti rinvenimenti.
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Riflessioni 43 bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
Marzo 2013
IMPEGNO CIVILE
La catastroficità della situazione politica e la criticità della situazione ecclesiale... Due crisi speculari e alimento l’una dell’altra
Le due crisi: politica e religiosa - Con grande forza simbolica, nel febbraio di quest’anno di grazia 2013, hanno contemporaneamente fatto irruzione sulla scena le due crisi epocali che il cattolicesimo critico aveva identificato e denunciato negli anni Quaranta del Novecento, alla fine della seconda guerra mondiale: la catastroficità della situazione politica e la criticità della situazione ecclesiale..., due crisi speculari e alimento l’una dell’altra. La prima si manifestava nel fatto che nel nazismo, nella guerra e in Hiroshima era venuto a concludersi tragicamente l’intero ciclo culturale e politico dell’Occidente; la seconda era espressa dal drammatico interrogativo dell’arcivescovo di Parigi, cardinale Suhard, tradotto in Italia dalla Corsia dei servi e da “Cronache sociali” col
Due potenti antidoti non soluzioni: il primo fu il costituzionalismo, i diritti dell’uomo e il ripudio della guerra; il secondo fu il Concilio titolo: “Agonia della Chiesa?” Fu soprattutto Giuseppe Dossetti che su questa doppia diagnosi di situazione critica della società e della Chiesa, parlò con spirito di profezia e impostò tutte le sue scelte e la sua vita, dalla Costituente al Concilio, alla scelta monastica, alla Palestina, ai Comitati per la Costituzione. A queste due crisi catastrofiche furono opposti nel Novecento due potenti antidoti: il primo fu il costituzionalismo, i diritti dell’uomo e il ripudio della guerra; il secondo fu il Concilio. Antidoti, non soluzioni. Sarebbe stato necessario, per uscire dalla crisi, che il nuovo pensiero politico e giuridico e la novità del Concilio fossero stati proseguiti, non rovesciati, non interrotti, ma davvero realizzati. Così non è stato. Le
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“Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
Giovanni XXIII, il papa del Concilio Vaticano II
LA RIFLESSIONE di Raniero la Valle
speranze politiche sono state travolte dal delirio di potenza del capitalismo finanziario vincitore globale dopo la “caduta” del Muro dell’89, quelle ecclesiali dall’interdizione che sotto varie forme – ermeneutiche e di governo – il Concilio ha subito nella sua attuazione, per il ricatto dei tradizionalisti giunto fino alla scisma e per le contraddizioni e le paure di vertici ecclesiastici provenienti quasi sempre da quella che era sta-
Riflessioni bibliche
ta la minoranza conciliare. Così le due crisi si sono ricongiunte e sono esplose nello sbigottimento dell’Europa per l’esito delle elezioni italiane, e nel ritiro del Papa dal suo ufficio, casualmente coincidenti ma risuonati insieme come grido potente, quasi da ultimo avviso, e invito a cambiare strada prima che sia troppo tardi. Non tutto, infatti, è perduto. La crisi di un sistema isti-
tuzionale, politico e finanziario, non è infatti la fine della civiltà, non è il venir meno delle risorse umane, non è la perdita della inventiva e della forza di cambiamento di elettorati, popoli, classi impoverite e giovani espropriati di futuro. La crisi del papato non è la crisi della Chiesa che pur finora si è adagiata sulla sua supplenza per tutte le cose, in una sussidiarietà rovesciata;
né la crisi della Chiesa “governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui”, è la crisi dell’unica Chiesa di Cristo che, come dice la Lumen Gentium del Concilio, in essa “sussiste” senza esaurirvisi; la polvere che Benedetto XVI (non ancora diventato “emerito”) aveva visto addensata sul suo volto, o addirittura la sua “sporcizia” – termine brusco che in italiano ha un sapore moralistico e impietoso che forse in tedesco non ha – nonché le divisioni del corpo ecclesiale, e il servirsi di Dio per fini di denaro e di potere, sono piaghe di una Chiesa “in questo mondo costituita e organizzata come società”, non sono confutazioni dell’ “una, santa, cattolica ed apostolica Chiesa” professata nel Credo. Il contemporaneo esplo-
dere di queste due crisi è salutare se, al di là delle manifestazioni esteriori (le piazze piene di Grillo e il balcone vuoto di San Pietro) si va alle realtà di cui esse sono simbolo: l’afasia della politica istituzionale, da tempo incapace di parole e gesti di vita, e il silenzio di una Chiesa che dopo il Concilio ha mancato il suo appuntamento col mondo. Queste due estraneità, della politica e della Chiesa, hanno messo la gente in una condizione di esilio, senza una terra in cui stare: sono venuti a mancare punti di riferimento, obiettivi politici, legami sociali, etiche condivise, speranze teologali e preghiera, e c’è bisogno che questo retroterra si ricostituisca. Se ora, scompaginando il sistema politico, i risultati elettorali produrranno un cambiamento reale nella pratica della democrazia, nei rapporti parlamentari e nel servizio dello Stato, essi potranno dirsi eccellenti. Se, ritirandosi dalla modernità, come
RELIGIOSITA' E PACE
La pace. Esiste una sola razza: quella umana - In gennaio concludevo il mio articolo citando le parole di San Josemària Escrivà che affermava convinto: “Esiste una sola razza. La razza dei figli di Dio”. Prendere sul serio questa affermazione significa togliere di mezzo, automaticamente, tutte le motivazioni, troppo spesso pretestuose, per qualsiasi guerra tra i popoli. Se a questa aggiungiamo quello che comanda Gesù Cristo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.”, il quadro è completo. Infatti: siamo tutti della stessa razza, in quanto figli di Dio e quindi, come tali, e in ossequio al comandamento di Gesù, dobbiamo volerci bene. In due frasi molto brevi, ma molto chiare, è concentrata tutta la storia della famiglia umana. Se su queste due frasi fossimo tutti d’accordo, la pace non dovrebbe essere ricercata chissà dove, non servirebbero armi, né rudimentali né sofisticate, la vita scorrerebbe serena e pacifica con buona pace di tutti. Questo è quello che Dio Padre ci sta dicendo da sempre: attraverso i profeti, attraverso la predicazione di Gesù e il costante insegnamento della Chiesa, fino alle più recenti apparizioni della Madonna a Medjugorie. Ogni messaggio
Michelamgelo: “Creazione dell'uomo” (particolare)
di Gianfranco Vanzini che la Vergine lascia ai veggenti è un richiamo alla preghiera e alla pace dei cuori. Pace dei cuori che è la condizione indispensabile per la pace fra gli uomini. Le molteplici opere di pace, di cui è ricco il mondo, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace. In ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide in una certa maniera con il desiderio di una vita umana piena, felice e realizzata. Vale la pena ricordare, però, che la pace è dono di Dio e opera umana nello stesso tempo. La pace riguarda l’integrità della persona umana ed implica il coinvolgimento di tutto l’uomo. E’ prima di tutto pace con Dio per vivere secondo la sua volontà e i
La pace è dono di Dio e opera umana nello stesso tempo. Il bene comune è rispetto per la vita umana
suoi insegnamenti. La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile. Ogni uomo essendo creato ad immagine di Dio, ha in sé, nel proprio cuore, una realtà positiva che lo chiama a desiderare e ad operare per un mondo sempre nuovo e sempre migliore. Da questa convinzione si può dedurre che ogni persona e ogni comunità: religiosa, civile, educativa e culturale è chiamata ad operare per la pace. Pace che è principalmente realizzazione del bene comune. Definizione di cui oggi si abusa, ma della quale molti non hanno chiaro il significato. Il bene comune è innanzitutto rispetto per la vita umana. Chi vuole la pace non può tollerare attentati contro la vita. Senza se e senza ma, come si usa dire oggi. Il rispetto per la vita non comincia con la nascita di una persona e neppure dal suo concepimento, comincia ancora prima, e precisamente nel momento in cui due persone decidono di dare la vita ad un nuovo essere uma-
no. Il matrimonio, unione fra un uomo e una donna, è la condizione che consente di rispettare una vita nascente fin dal suo concepimento. Questi principi non sono solo verità di fede, dogmi da subire, sono semplicemente iscritti nella natura umana, riconoscibili con la ragione e comuni a tutta l’umanità. Un’ultima considerazione, da non sottovalutare quando si parla di pace fra le persone e fra i popoli, riguarda la libertà religiosa. Libertà intesa non solo come libertà da…cioè da obblighi e costrizioni circa la libertà di scegliere la propria religione, ma anche la libertà di… cioè libertà di testimoniare la propria religione, di annunciare e comunicare il suo insegnamento, di compiere attività educative, di beneficienza, assistenza, che permettono di applicare i propri precetti religiosi, di esistere ed agire come organismi strutturati secondo i principi dottrinali e i fini istituzionali che sono loro propri. La prossima volta per completare il discorso sulla pace vedremo che cosa significa operare per la pace per quanto concerne il lavoro, la famiglia, le istituzioni e l’economia.
Le speranze politiche sono state travolte dal delirio di potenza del capitalismo finanziario. Quelle ecclesiali dall’interdizione che sotto varie forme il Concilio ha subito nell'attuazione
Jacques Le Goff interpreta le sue dimissioni, Benedetto XVI farà venir meno la rinnovata contraddizione accesa nel suo pontificato tra la Chiesa e una modernità bollata come relativismo, questo ritirarsi sarà stato positivo; e se riprenderà la costruzione di una comunità democratica delle nazioni, e se il Concilio riprenderà il cammino della sua ricezione nella Chiesa si potrà ricostruire un tracciato di speranza. Questo è oggi possibile, perché la crisi si abbatte non su aborti, ma su uomini viventi che Dio “ha messo in mano al loro consiglio” e ha reso capaci di agire con sapienza in un momento in cui “è in pericolo il futuro del mondo” (che è la Gaudium et Spes). Con la politica, con il diritto e con la fede. Tratto Fb del 28.2.2013
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Marzo 2013
Aziende informano
Al Teatro della Regina, un pomeriggio sportivo e culturale dove è stato presentato il libro del campione-mito
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BCCG - COMUNITA'
In viaggio con Torriani
Marco Simoncelli col dottor Claudio Costa
Da sinistra: Claudio Costa, Fausto Caldari e Alex Zanardi
fortunato”.. Il secondo, dal titolo “La vittoria di Marco”, racconta il perché della Vittoria di Marco Simoncelli in Malesia, anche se il Campione muore. Il trionfo del sorriso, la vittoria della famiglia, della gioventù immortale dell’anima che non si vuole arrendere alla gelida stretta di mano della Morte... La Vittoria segreta che Marco regala a tutti: alle persone che lo amavano e lo amano tutt’ora, quelle che hanno scoperto di amarlo il giorno in cui è morto, e anche quelle che lo ameranno leggendolo in
La vittoria di Marco Simoncelli - “Emozioni in viaggio”. E' il titolo del libro di Alano Torriani. Viene presentato allo Snaporaz il 23 marzo, ore 16. Le pagine raccontano i viaggi in Asia, Africa e Oceania. Torriani non ha la pretesa di essere un affermato fotografo o un autore di rilievo, ma solo l’intenzione di guidare il lettore nei suoi innumerevoli viaggi, facendogli provare le emozioni che quelle immagini e quei luoghi hanno suscitato in lui. Le istantanee sono bellissime, già di per sé descrittive; l'autore ha saputo cogliere con il suo obiettivo il momento giusto, quel particolare che rende unico le emozioni del viaggio e che fa sì che dopo quelle passeggiate la persona ed il viaggio non siano più gli stessi. Questo volume è stato pubblicato con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Gradara e fa parte della Collana “Memorie”.
- “La Vittoria di Marco”. E' il pomeriggio per gli appassionati di moto, di sport e non solo, organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara e riservato a tutta la comunità. E' anche il titolo del libro scritto da Claudio Costa, per intendersi il dottore della Clinica Mobile della MotoGp. E' stato presentato il 2 marzo, ore 17, al Teatro della Regina di Cattolica. Presenti: il dottor Claudio Costa, Marino Bartoletti. Ospite d’onore: Alex Zanardi, un campione, ma soprattutto un uomo eccezionale che ha sconfitto la morte, che continua a battersi per la vita,
BCCG - COMUNITA'
che riesce ancora a trovare la forza e l’entusiasmo per vincere! “La Vittoria di Marco” è composto da due testi abbracciati in uno solo. Due opere strettamente collegate l’una all’altra. Il primo, dal titolo “Il sogno del dinosauro”, è una raccolta di ricordi e di esperienze, dove nelle imprese degli eroi s’intravvede il mito dell’uomo antico, mito che promette speranza là dove il pericolo non lascia scampo e tantomeno scorgere vie di salvezza.
BCCG - CULTURA
BCCG - COMUNITA'
- La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha consegnato al Cattolica calcio un defibrillatore, lo scorso 13 febbraio. Durante la cerimonia ha detto Fausto Caldari, presidente dell'Istituto di Credito: “Abbiamo aderito con piacere alla richiesta del Cattolica calcio perché con queste apparecchiature possono essere salvate vite umane e, nel nostro caso, soprattutto la vita dei giovani che praticano lo sport. Riteniamo che l’attività sociale delle nostre associazioni di volontariato no profit vada sostenuta ed incoraggiata. Siamo più che mai convinti che ogni iniziativa indirizzata alla formazione ed alla crescita dei giovani costituisca un investimento importante per la comunità. Con questo gesto - ha concluso il presidente - riteniamo di interpretare al meglio quelli che sono i principi istituzionali del nostro Istituto,
I numi tutelari di questa prima parte del libro sono gli eroi che hanno giocato nella loro vita con il destino: Loris Capirossi, Mick Doohan, Wayne Rainey, Shoya Tomizawa, Marco Pantani e in particolare Alex Zanardi, l’uomo che con la sua anima invincibile ha riscattato le ferite che gli hanno rapito metà del corpo. Zanardi, che a dodici anni di distanza dall’incidente di Berlino, alzando la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012, ha esclamato: “ Io sono un uomo
questo libro che gli dedico con infinito amore: “a Marco Simoncelli vivo nei nostri cuori”. “Come BCC di Gradara afferma il presidente Fausto Caldari - sono orgoglioso per questa serata in onore di Marco: un personaggio molto legato al territorio che deve essere di esempio per tutti noi. Ringrazio il dottor Costa un personaggio affascinante per la sua spiccata sensibilità, intelligenza ed intuizione, in campo medico e non solo. Ringrazio la famiglia Ridolfi, che ha reso possibile questa serata, grazie all’amicizia col dottor Costa”.
Il presidente della BCC di Gradara Fausto Caldari consegna il defibrillatore al Cattolica Calcio e riceve la casacca giallorossa
Un defibrillatore per il Cattolica Calcio sotto l’aspetto sociale. Siamo una vera banca locale che affianca, alla tradizionale attività, una importante attività sociale, culturale, di prevenzione e cura della salute, di valorizzazione del territorio e, con
questa donazione, dimostra ancora una volta la sua sensibilità ed il suo interesse verso le associazioni locali, specialmente in questo periodo di particolare difficoltà economica”.
Sulle orme della grande Torino - “La Sacra di San Michele non si può raccontare nella sua magnificenza artistica e nella sua forza naturale. Dobbiamo ringraziare l'ufficio comunicazione e relazioni esterne della Banca di Gradara che ci fa scoprire luoghi che altrimenti non avremmo mai
visitato”. “Dopo la visita al Museo del Risorgimento non possiamo non sentirci più italiani”. “Ottimo il gelato di Peppino che ci ha fatto scoprire l'amico Andrea”. “Lo stadio della Juventus è
un'opera architettonica imponente, ma altrettanto funzionale che sa coniugare i bisogni dello sport con le esigenze del marketing”. Queste sono alcune battute raccolte durante il viaggio. La due giorni sulle tracce della grande Torino c'è stata il 9 e 10 febbraio scorso.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA EVENTI
Caffè Scola, eventi di marzo - Continuano gli incontri al Caffè Sorelle Scola di Gabicce Mare. Le date di marzo. 10 marzo, alle 17 - I luoghi del cinema nelle Marche a cura di Cristina Ortolani. 12 marzo, ore 21 - Come scrivere un blog , 2^ lezione a cura di Giovanni Ronci 15 marzo, ore 17 - La salute dei bambini, a cura di dr. Marcello Zavatta, chirurgo ortopedico all’ospedale Infermi Rimini. 17 marzo, ore 17 - Tracce ebraiche nelle Marche a cura di Domenico Pritelli. 22 marzo, ore 18 - I consigli sulla dermocosmesi a cura di Francesca Rocca in collaborazione con Oti e Parafarmacia Dott. Cancellotti 23 marzo. 18,30 - La mostra aRTE Doppia di Andrea Bertuccioli. 24 marzo, ore 17 Report di viaggio Islanda, terra di fuoco e ghiaccio a cura di Ivan Gaudenzi 26 marzo, ore 21 - Come scrivere un blog, 3^ lezione a cura di Giovanni Ronci.
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Fondato da Umberto Fabbri in piazza Matteotti: un chiosco nobilitato dall'edera
“Mazzini”, dal 1936. Il locale più vecchio di Gabicce LOCALI
- Agli inizi, primavera del 1936, fu un chiosco di legno impreziosito dall'edera: micragnosa ed a buon mercato. Si trovava in piazza Matteotti dove oggi c'è il Caffè Pascucci. L'idea è di Umberto Fabbri, un giovane marignanese che si era fatto le ossa al Caffè Mazzini di Cattolica, quasi di fronte alla chiesa di San Pio. Quel bar c'è ancora oggi, ma prima della costruzione della circonvallazione, asse viario portante tra nord e sud, era aperto 24 ore al giorno ed era rinomato anche per la pasticceria. Uno dei pasticcieri era il giovane Umberto. Prima di partire militare apre il chiosco a Gabicce Mare. Gli dà il nome cattolichino. Lo lascia in gestione alla moglie, Clara Polverelli. La donna è misanese del Rio Agina. Per decenni, per i gabiccesi, il Mazzini era per tutti “dalla Clara”. La coppia ha tre figli: Paolo (oggi, 72 anni), Maria Pia e Fabio (scomparso a metà anni 2000). Umberto muore prima del tempo nel 1954; non ha che 44 anni. La data della svolta è il 1958. Il “Mazzini” si sposta. Da piazza Matteotti a dove si trova oggi, vicino al palazzo comunale; solo che
Da sinistra: Fidan Vorfaj, Fabiola Gennari, Paolo Fabbri, Franco Stramigioli e Matteo Cecchini
Il Mazzini in piazza Matteotti. L'auto in primo piano era il taxi di Giuilio Giorgi (detto Bull)
allora c'era solo il lotto e non il municipio. E' bar-pasticceria, con annessa sala biliardi, fino al 1963; anno in cui iniziano anche con la pizzeria e la ristorazione. Due i punti di forza: la cucina tradizionale (sia di pesce, sia di pesce) e il caffè. Sono tra i primi a dotarsi di un depuratore per le acque; la bontà della miscela e le attenzioni facevano il resto. Si diceva piatti della tradizione, con pasta fatta in casa col mattarello, secondi alla griglia e des-
sert sempre fatti in casa (tiramisu, mascarpone, crema catalana). Ma la bandiera del locale più vecchio di Gabicce Mare era il crostino con funghi e prosciutto crudo. Una delizia che attirava clienti dal Pesarese e dal Riminese. “Andiamo al Mazzini; fanno un crostino buonissimo”. Era figlio dell'esperienza. Lo racconta Paolo Fabbri: “Da noi sono passati tanti pizzaioli romani e napoletani. Fu un romano ad avere l'idea di tagliare la baguette per i crostini. Non so come, a me venne l'idea di usare il pane toscano. Fu un successo irracontabile”. I personaggi in vacanza a Gabicce erano di casa al “Mazzini”. Qualche nome: i fratelli Mazzola (ospiti dell'hotel “Bellavista”), Raffaella Carrà, Pippo Baudo, Mariolino Corso (al “Miramare”), il giornalista sportivo Giorgio Martino (ghiotto di piadina), Marino Martoletti, gli olimpionici Gianni Lonzi (pallanuoto) e consorte (Antonella Ragno (scherma). Oggi, il Mazzini ha una nuova gestione ma nel solco della passione Fabbri. Ne hanno preso le redini Fabiola Gennari e Gianfranco Stramigioli. Franco è entrato qui da ragazzino, iniziando con le stagioni. Ha la passione per la ceramica. Nel locale, ci sono dei pezzi da collezione.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
In pensione “dopo 35 anni di fatiche”. Fondatore del'Associazione nazionale tumori. Conoscitore della storia delle religioni - Tre anni fa arriva una telefonata d'aiuto dalla zona Tre Ponti. Forse è un infarto. Se si dice che pensare al peggio in medicina aiuta. Domenico Pritelli parte dal suo studio, nel frattempo allerta il 188 che deve arrivare da Pesaro. Raggiunge il paziente steso per terra. Gli posiziona il fonendoscopio sul torace. Non conta che pochi battiti, il cuore va in arresto. Occhi all'insù, mentre Pritelli inizia a massaggiarlo giunge l'ambulanza. Quel signore viene tirato fuori dal tunnel della vita. Pritelli: “Una coincidenza che ha salvato una persona. Quando si hanno forti sospetti sulle coronarie la precedenza va data al tempo. Non è mai troppo. E queste accortezze prima ancora delle conoscenze sono il frutto delle esperienze e della professionalità”. In quasi 40 anni di medico condotto, questo è uno degli episodi che Pritelli ricorda con affetto. Ha appeso il fatidico camice al chiodo dell'ambulatorio di via Vittorio Veneto 102, lo scorso 31 ottobre. Ha tenuto acceso il vecchio cellulare per ascoltare ancora i suoi 1.500 mutuati, il massimo dal 1991. Racconta il medico nato a Gabicce Mare: “Mi chiamano e mi chiedono se quanto prescritto dal nuovo medico va. Mi fanno stare bene queste telefonate”. Per il commiato, hanno versato lacrime le donne, ma anche alcuni uomini. “Come fai a non commuoverti? E quando ti dicono: come facciamo senza di lei?
Dottor Domenico Pritelli: ora tempo libero, letture e animali Persona fuori dall'ordinario: lavoro, passioni, politica (sindaco dal 1999 al 2004) PERSONE
Ci mancherai?”. Il complimento più bello sugli addii risale a qualche anno fa. La signora si chiamava Evelina Menghi. L'anziana si rivolge così: “Dottore, mi dispiace morire, perché non la potrò più godere”. Emozione e creatività. Appartenente ad una vecchia famiglia gabiccese che da secoli ha residenza in via Vittorio Veneto a due passi dal mare, Pritelli diventa medico per caso e medico condotto perché gli sembrava la strada più certa. Più corta. Ricorda: “Fino alla fine della quinta superiore volevo fare lingue: insegnare, tradurre, o altro. Mi ero innamorato dell'inglese. Vado ad iscrivermi e cambio idea: mi incanalo in medicina. Non chiedetemi le ragioni. Mentre stu-
Domenico Pritelli con le amate letture e gli amati gatti. Nella sua casa anche cani
dio penso che mi sarebbe piaciuto rimanere nell'ambiente universitario. Mi sarebbe piaciuto fare l'ematologo. Fare ricerca. Invece, nel mio strano bivio, tra l'incerto percorso universitario e la certezza della condotta opto per la seconda”. A chi gli chiede della bontà della scelta, risponde: “No. Non sono contento. Penso però di aver svolto la professione nel migliore dei modi. E questo non sta a me affermarlo. Ho messo al centro il
paziente e l'ascolto, prima ancora che saper fare il medico”. “Sono particolarmente soddisfatto - ricorda Pritelli - del tempo passato ad ascoltare i giovani alle prese con le crisi di ansia per capirne le ragioni. Solo a parlarne spesso si guarisce e si evitano altri grigi per una vita che è tensione ed avventura”. Il suo maestro di medicina è stato Giuseppe Torelli, di 10 anni più anziano. Pritelli: “A lui devo molto umanamente e professionalmente. Uomo di intelligenza
non comune, diceva che prima della malattia viene la persona”. Se saranno i suoi pazienti a giudicare la professionalità, una certezza c'è: è stato un medico fuori dall'ordinario. Non perché nel '94, insieme ad un manipolo di amici, fonda la sezione Ant (Associazione nazionale lotta ai tumori) di Gabiccce che fa assistenza domiciliare gratuita, ma per gli interessi. Studia l'ebraico e da sempre approfondisce gli studi biblici. Sta preparando una conversazione sulla presenza de-
gli ebrei nelle Marche che terrà il 17 marzo, ora 17, presso il bar “Sorelle Scola” di Gabicce Mare. Abbandona lo studio dell'ebraico per fare politica per 14 anni. Siamo nel '95. E' candidato a sindaco con Rinnova Gabicce. Perde per una manciata di suffragi. Cinque anni dopo diventa sindaco. Poi un'altra candidatura con sconfitta. Si è molto divertito. Da giovane voleva farsi frate; accompagna un'amica suora delle Piccole sorelle di Gesù a Roma, Franca Romani, resta una settimana coi trappisti. E' cattolico praticante fino all'Università. Dice: “Da quando ho iniziato a studiare la storia delle religioni, ho perso la fede. Mi sento agnostico ed è giusto porsi la domanda: da dove veniamo? Chi trova la risposta, beato lui; io la cerco da anni”. Senza figli, è sposato con Simona dall'85. La conosce da quando aveva tre anni; ne bazzicava la casa. Si ritrovano nel '79. Lei studia a Firenze; lui è militare. Chiede di poter dormire fuori con gli studenti gabiccesi. Abitano tra Gradara e Tavullia dal 1986, zona Santo Stefano: una terrazza sul mare. In casa e in giardino cani e gatti. A chi gli chiede se è arrivata la noia, replica: “Assolutamente no. Chi ci crede dice che il tempo è di Dio, io dico che ora è mio e faccio quello che mi piace fare: gli animali, le letture”. Sta anche lavorando ad un cd di cover. Tra i tanti hobby, anche il canto.
Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini
Gabicce Mare, Ristorante Dancing Mississipi. Anni '60 Da sinistra: Warren (pianista americano), Glauco Buosi (propietario del locale), Mario Balestrieri (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica) ANEDDOTI RACCONTATI DAI PESCATORI - Due fanesi conduttori di battelli da valle (barche di piccole dimensioni che pescano vicino alla costa), spesso si trovano all’osteria e sempre hanno qualcosa da raccontare. Ordinano un bicchiere di vino rosso per ciascuno e uno dei due esordisce dicendo: “Sai
Al più papulòn al pèga da bév di Enzo Gaudenzi che cosa mi è capitato oggi? Ho pescato un’anguilla e per la sua lunghezza ho impiegato un quarto
d’ora per imbarcarla”. l’altro che non vuole essere da meno, racconta che durante la notte gli è caduto il lume in acqua e oggi lo ha ripreso eccezionalmente ancora acceso. Finito di bere chi l’aveva sparata più grossa ha pagato il conto.
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SAN GIOVANNI
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Cinque ragazzi, tre marignanesi, hanno appena inciso un disco che porteranno in “tour” EVENTI
Il Massari
Tangerine Stoned, ragazzi in cerca di successo MUSICA
Massari serate - 10 marzo - Pam! Parole a Matita. Spettacolo adatto ai bambini dai 3 anni, con disegno dal vivo, ombre e lavagna luminosa. (Selezionato al XXIII Festival di Segnali, vetrina del Teatro Ragazzi della Lombardia). 24 marzo - “La Bella addormentata nel bosco” (Teatro del Vascello), in collaborazione con Link Academy testo teatrale ispirato alla fiaba di Charles Perrault. traduzione e adattamento Maurizio Lombardi e Isabella Carle. 27 marzo - Messaggio di John Malkovich per la Giornata Mondiale del Teatro. Per maggiori informazioni: 0541.1730509.
- Psichedelia, la rinascita degl’anni ’60, coinvolgenti performance dal vivo, suoni acidi ma raffinati. Sono i Tangerine Stoned, una band di giovani ragazzi nati forse in un'epoca sbagliata. Composta da 5 giovanissimi: i fratelli Chris Jei (voce e frontman) e Danièl (bassista), Alex Key (chitarrista), Checco (batterista) e infine Zagu (tastierista). Provengono da vie diverse della musica, uniti formano il suono unico che riescono ad esprimere nelle loro performance. I Tangerine Stoned, nascono verso la fine dell’estate del 2011 sotto il nome di Stoned; la formazione era la stessa ma senza l’attuale bassista che subentrò nella band dopo la richiesta del frontman. Il quintetto inzia con cover di gruppi come The Doors, Canned Heat,Jimi Hendrix e tutto ciò che circonda la musica dell’epoca ma con una differenza, le loro sonorità molto retrò insieme alla potenza armonica, crea un’esplosione di emozioni
E
e di suoni. Il primo singolo che scrissero sotto nome di Stoned, fu “L’urlo della Strega”, un mix assoluto di suoni psichedelici, raffinati e tenebrosi che richiamava un’atmosfera molto cupa, quasi paurosa. Mentre i singoli che vengono scritti dopo occupano piu facce della musica: l’amore, la rabbia, l’inquietudine e la potenza.
La prima performance in assoluto fu al teatro “Massari” di San Giovanni. Dopo fecero piu di dieci concerti in meno di un anno; si possono sentire\vedere registrazioni e video sul web, come il magico live alla Osho Circle School a Maiolo. Arrivati ad un anno di concerti, viaggi e molte prove, c'è la fortuna.
Un produttore discografico contatta gli Stoned. “Ragazzi mi piace la vostra musica, avete mai pensato di fare un disco sotto etichetta discografica?”. Così presero la macchina e andarono immediatamente all’incontro. La sede dell’etichetta si trova a Parma. Dopo aver sentito la demo... gli Stoned finirono sotto la Moonlight Records. Hanno registrato il loro primo EP omonimo, prodotto da Dorian Bones, gia produttore di band psichedeliche come Shinin Shade, King Bong e Prehistoric Pigs. Nei prossimi mesi,uscirà in esclusiva “Tangerine Stoned”. Date in programma: 15 marzo a Parma, presto ci saranno tutte le info sul sito www.moonlightstudios.it ma soprattutto da aprile\maggio i Tangerine Stoned saranno in giro a fare viaggiare la loro musica e le loro emozioni per i paesi e le città italiane. Chris Jei - Frontman non che cantante della band, una voce tuonante proveniente da un’altra epoca che incide moltissimo
sulla musica dei Tangerine Stoned. Alex Key - Unico chitarrista. Una persona cupa ma che quando prende in mano la chitarra sprigiona tutti i suoi sentimenti; è parte integrante della band che caratterizza la loro musica con il suo stampo molto retrò. Zagu – Tastierista della band. Un suono inimitabile con lo stile molto Doorsiano ma con un pizzico di jazz ‘40\’50. Il nome divenne da “Stoned” a “Tangerine Stoned” per via di Zagu che ad ogni concerto, prove porta casse e casse di mandarini (tangerine) spacciandoli per i mandarini più buoni d’Europa. Danièl – Bassista.Proviene da una via musicale diversa ma con radici retrò. Ha un groove molto in sintonia con il batterista e lo stampo potente che mette in risalto la potenza armonica dei Tangerine Stoned. Checco – Gran batterista che con il suo tocco influenzato da blues e jazz rende il tutto più completo, la sintonia con il bassista si può notare da l’assolo in comune di basso e batteria in Blues in Door, traccia del disco. d. g.
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Marzo 2013
SAN GIOVANNI
“Il naturale completamento della struttura sono 60.70 camere”
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Un nuovo hotel sul green del Conca La club house del Riviera Golf
IL FATTO
di Matteo Marini - “Il pallino alle istituzioni”, quelle che dovrebbero rendere possibile un nuovo tipo di turismo, se mai la nostra terra potrà averne uno, legato proprio al golf. Magari dando una mano con le concessioni edilizie. La mossa, la prima dopo un po’ di tempo, è stata quella di siglare un protocollo di intesa tra i comuni di San Giovanni in Marignano, Verucchio e la Provincia di Rimini, per rimettere sul piatto, una scommessa mai abbandonata: un circuito golfistico in grado di ampliare l’offerta e allungare la coperta del periodo turistico in Riviera e dintorni. La stretta di mano c’è stata pochi giorni fa tra il sindaco di San Giovanni, Domenico Bianchi, quello di Verucchio, Giorgio Pruccoli e l’assessore provinciale al Turismo Fabio Galli. Le intenzioni erano nell’aria forse già da un bel po’ di tempo. Tanto che il Riviera golf resort di San Giovanni non ha tardato a presentare all’Amministrazione comunale un piano per implementare la struttura dal punto di vista
ricettivo. D’altronde quello di aprire gli hotel anche a marzo e fino a ottobre e guardare con un occhio più benevolo al green come possibile attrattiva è l’invito che ormai da diversi anni gli operatori del settore rivolgono agli albergatori. In fondo se si deve destagionalizzare, congressuale o golfistico cosa cambia? “A maggio dell’anno scorso abbiamo tenuto un incontro per sensibilizzare gli albergatori su questo tema – spiega Filippo Spanò, direttore generale della struttura marignanese – e penso di essere riuscito a convincerne sette o otto. Ne restano due o tremila, insomma abbiamo avuto poca attenzione da parte della categoria”. Il golf, d’altronde, non fa concorrenza all’offerta estiva: “Il golfista appassinato gioca anche ad agosto sotto il sole, lo
sappiamo. Ma il periodo in cui si gioca va da marzo a ottobre. Però serve un aiuto da parte delle istituzioni e una campagna promozionale del territorio, che ha cinque campi in appena 40 chilometri”. Le istituzioni, se ci credono, possono fare molto. Non solamente sul mercato e nelle fiere del turismo: “Far passare da terreni agricoli a campi da golf per esempio, ci sono imprenditori che hanno voglia di costruire. Altri territori l’hanno fatto, da noi sarebbe una cosa che stravolgerebbe l’economia”. E infatti, una mano ai costruttori è l’altro grande favore che un’amministrazione può fare per oliare i meccanismi dell’investimento nel settore. Il Riviera golf ha chiesto, dicevamo, proprio di poter ampliare il suo hotel, che ora conta 32 camere di lusso più la zona pale-
stra, piscina e spa. Lo conferma Daniele Morelli, assessore all’edilizia privata del Comune: “Posso solo dire che la proprietà ha fatto richiesta per allargare l’hotel, ma sui dettagli non anticipo nulla perché è una proposta che stiamo valutando in Maggioranza”. Altra conferma viene proprio da Spanò: “Il turismo golfistico da noi richiede maggiore ricettività. A volte 32 camere non ci bastano, è vero che abbiamo strutture convenzionate, soprattutto in occasione dei tornei. Abbiamo questa necessità, il naturale completamento della struttura sarebbe di 60 o 70 stanze”. Un raddoppio della struttura quindi, che secondo Spanò non significa per forza lusso: “Chi gioca a golf va anche nell’albergo a tre stelle. Quindi l’allargamento del nostro hotel può prevedere benissimo camere standard, non per forza strutture di lusso”. Insomma voglia di investire e di edificare del nuovo in un periodo delicato e di crisi: “Ci sono 40 milioni di golfisti nel mondo – conclude Spanò – la maggior parte viaggia per giocare ed è comunque una clientela che spende e si sposta con la famiglia”.
Gp Colli Marignanesi - G.P. Colli Marignanesi Juniores: appuntamento al 7 aprile con la 13^ edizione. Cresce l´attesa per il classico appuntamento di inizio aprile con ggli juniores con partenza alle ore 14.30 da Piazza Silvagni .Record di adesioni ad oggi, con ben 207 atleti iscritti in rappresentanza di 24 formazioni. Teatro di gara lo spettacolare e panoramico circuito disegnato sulle prime colline. Confermata la piccola variante al tracciato già proposta con successo nella passata edizione comprendente l´ascesa al “muro” di Isola di Brescia poco meno di mille metri con punta massima del 12% e posto a dieci chilometri dall´arrivo. Ricordiamo che nella passata edizione furono 178 i partenti (tra i quali spiccava la maglia tricolore di Riccardo Donato).
Organizza il Velo Club Cattolica con il patrocinio ed il sostegno dell´amministrazione comunale di San Giovanni. Il Velo Club ha rinnovato i vertici. Massimo Cecchini, per tanti anni coordinatore e direttore sportivo delle varie formazioni giovanili è stato eletto presidente; Bettina Anzelletti è sua vice. Giorgio Gobbi va a ricoprire il ruolo di segretario. Il settore giovanile conta oltre quaranta tesserati dai 7 ai 14 anni. Li guida Cristian Celli, Alessandro Ubaldini e Rudi Galluzzi con la collaborazione di Luca Fantozzi e Massimo Casadei. Cambiata anche la divisa sociale grazie all´accordo raggiunto con caffè Pascucci che da quest´anno sosterrà il ciclismo giovanile della società giallorossa.
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MORCIANO Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO
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La società venne fondata nel 1973 da Giancarlo Pari
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ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario Il commercio... - Danilo Ottaviani per anni, fino al 2009, è stato assessore al Commercio di Morciano. Parla così: “Credo che i nostri commercianti dovrebbero sfruttare alcuni fattori competitivi fondamentali. Soprattutto coloro i quali hanno l'attività e i negozi di proprietà. A parità di mercanzie, chi viene a Morciano deve pagarle meno; diciamo circa il 10 per cento. Altrimenti perché uno si dovrebbe muovere verso Morciano da Cattolica o da Riccione? Inoltre, gli affitti morcianesi costano meno...”.
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Okinawa, quarant'anni di karate a Morciano Disciplina “inventata” in India, forse giunta da Roma, dove c'era il Pancrazio. Appuntamento il 10 marzo con la fase regionale del campionato italiano LO SPORT
Morciano Fiere... - Di fianco al vecchio ingresso di Morciano Fiere (il caro vecchio padiglione fieristico) c'è un'opera dell'artista gabiccese Guerrino Bardeggia. Il monumento è in abbandono. O lo si restauro, altrimenti sarebbe meglio aprire un bando e venderlo. O semplicemente regalarlo. Tenerlo è una grande occasione da lasciare a coloro che verranno. Con la cultura si fa turismo di qualità.
L'opera si sta sbriciolando (particolare)
- L´Asd Okinawa Karate Club Morciano compie quest´anno i 40 anni di attività. Il club si conferma come una delle societù più antiche d'Italia. Quando il karate shotokan arrivò in Italia nel 1965, a Milano, il maestro Falvo Carlo iniziò a praticarlo ed alcuni anni dopo si trasferì a Miramare, dove fondò l´Okinawa Miramare. Alcuni morcianesi iniziarono la pratica e nel 1973 fu aperta una succursale a Morciano dal maestro Giancarlo Pari che si fece carico, forte della passione per l´arte praticata, di diffondere questa affascinante disciplina, allora praticamente sconosciuta. Un gruppo di pionieri iniziò ad allenarsi e del gruppo iniziale sono rimasti in attività Ivano Montebelli (attuale direttore tecnico) e Giuliano Gabrielli (attuale vice-presidente). Il salto di qualità avvenne con la presidenza del ma-
IL RACCONTO
Quando il Conca era la palestra Le strade i campi di calcio - Sono due amici d´infanzia degli anni 50. La loro palestra: il fiume Conca. Il loro campo di calcio: le strade del paese. Il ’68 li aveva visti l’uno contro l´altro, divisi dall´ideologia. Ora, sconsolati, si ritrovano dopo tanto tempo. Parlano tra loro, non più quel dialetto fluente di quando erano ragazzini. Sentiamo cosa dicono: F. Nani e ballerine! Bella roba! Guardate come avete ridotto l´Italia. Fa pena. Ci avete sputtanato in tutto il mondo. Mio figlio questa estate è stato in Spagna. Quando hanno saputo che era italiano, tutti a ridere “Bunga, Bunga” M. E allora voi? I vostri capi si azzuffano tra loro come i capponi di Renzo. Sarebbe il colmo che adesso lasciassimo l´Italia in mano ad un comico vero. F. Abbiamo Monti. Una
Via Marconi sterrata
persona seria e apprezzata. M. Monti ci lascerà tutti con le pezze nel...”sedere” F. Lo stretto di Messina l´avete voluto voi. Non si farà. Intanto sono stati spesi centinaia di milioni di euro. M. e giù tasse. Per rimanere in Europa. Ma questa Europa è una cosa seria? A me sembra fatta con i piedi. Prima bisognava creare uno zoccolo duro con gli stati più virtuosi. Poi, se uno stato voleva fare parte del club,
poteva bussare alla porta dopo un referendum popolare e solo con i conti in regola. F. Guardiamo nel nostro piccolo. Che buco ha lasciato la giunta di prima? M. Il problema non è solo quello. Pensi che il progetto Ghigi avrà un seguito? F. Farà la fine del ponte di Messina e tutta la baracca ci verrà a costare milioni di euro. M.Ee giù Imu, tanto paga Pantalone... Senti, Andreotti è ancora vivo? F. Se, ma un sta ten ben. Perché? Mica rimpiangerai la prima Repubblica? Mingon non risponde, ma lo sguardo d´intesa con l´amico non lascia dubbi. Sembra dicano: “Ad sigur peg dla sgonda in pudeva es!”. Roberto Ghigi
L'Okinawa Morciano
Ivano Montebelli ed i suoi ragazzi
resciallo Domenico Conteduca (scomparso nel 2003) che rapportò la società, con competenza e passione, con il mondo dello sport e le istituzioni. Il maestro Pari, formate le prime cinture nere, passò la responsabilità dell´insegnamento, per motivi personali, al maestro montebelli ivano che prosegui´ con passione nella strada intrapresa. il presidente conteduca ad un certo punto, per motivi di salute, si dimise a favore del vice presidente carabelli sabrina, attuale presidente. per una concomitanza di situazioni favorevoli come il riconoscimento del Coni, l´opera infaticabile di presidente, direttore tecnico e cinture nere, cominciò a cadere l´alone di sospetto e diffidenza per questo strano sport. Molti bambini/e, ragazzi/e, uomini e donne, cominciarono numerosi a frequentare i corsi ed attualmente la società è ben radicata a Morciano e in Valconca nonostante il bombarda-
mento della televisione dello sport primario. L´associazione svolge una massiccia partecipazione nel sociale con collaborazione con il centro parrocchiale per le attività estive, con le scuole con il progetto del ministero della pubblica istruzione, sport a scuola, con la partecipazione delle attività del Coni provinciale ed a vari eventi e fiere dello sport. Il Coni ha gratificato con il premio alla carriera il maestro Ivano Montebelli nel 2011. L´attività agonistica viene effettuata a tutti i livelli con la partecipazione a gare mirate per bambini, ragazzi e adulti sia a livello provinciale, regionale e nazionale. I risultati sono ottimi ma la crescita fisica e psicologica di tutti i praticanti ha la priorità negli scopi del club. Il karate storicamente viene dall´India, poi diffuso in Cina, Okinawa (Giappone) Usa ed Europa in tempi diversi. Recenti ricerche storiche hanno appurato che i guerrieri di Alessandro il
Macedone praticassero lo sport olimpico denominato Pancrazio, una sorta di lotta con calci, pugni e proiezioni simile al karate e siccome le sue conquiste compresero l´attuale Pakistan ci sono buone probabilità che l´origine sia addirittura europea. Il maestro Funakoshi, docente di educazione fisica presso le scuole elementari di Okinawa, fondatore della scuola Shotokan (la casa di Shoto, pseudonimo poetico del maestro) ammorbidì la terribile arte marziale del karate, sviluppatasi per contrastare i samurai invasori del regno di Okinawa, trasformandola, con sue parole “l´arte divina della mano nuda del mare del sud”. Il 10 marzo prossimo lo staff Okinawa sarà messo a dura prova con l´organizzazione, in collaborazione con il delegato provinciale, la presidenza regionale Fijlakam e il comune di Morciano, della fase regionale del campionato italiano di combattimento seniores e giovanile al mattino, mentre al pomeriggio un´orda di bambini e genitori stiperà il Palasport Pedriali (ingresso libero) con il torneo regionale dei più giovani. Quindi invitiamo tutti ad assistere al 4° Memorial Conteduca in base alle proprie preferenze.
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Marzo 2013
MORCIANO
Valorizzare il luogo ed il suo moumento. Il Comune incontra l'artista Pomodoro: due visioni
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Piazza Boccioni, metterci mano Piazza Boccioni è nel degrado e nell'abbandono da anni
L'INTERVENTO di Claudio Battazza* - Si può ben dire che il “Colpo d’ala”, il monumento in piazzza Boccioni, è un capolavoro di fama mondiale dell’artista di origine morcianese Arnaldo Pomodoro, rappresenti per Morciano uno sguardo verso il futuro e uno slancio di modernità. La “scultura in movimento”, dedicata a Umberto Boccioni, uno dei ‘padri’ del Futurismo italiano di cui Morciano va orgogliosa, costituisce come noto un tutt’uno con gli altri due elementi caratterizzanti quella superba creazione artistica: l’area verde e l’ampia vasca. Ciò nonostante, come spesso succede in questi casi, l’architettura della piazza ha suscitato fin dall’inizio scampoli di un “dibattito” di paese. Ma non è certo stata qualche “critica casereccia” a suggermi, appena insediatomi, di incontrare Arnaldo Pomodoro per prospettargli l’eventualità di apportare alcune modifiche alla piazza. Le ragioni erano, e rimangono, i comprovati problemi di pulizia e manutenzione dell’opera così come si presenta, unitamente ai guasti subiti dall’impianto di depurazione e dalle tubazioni, con le inevitabili conseguenze di carattere economico,
dato che l’investimento per la loro sostituzione ammonterebbe a 30.000 euro. Elementi, questi, che tanto più alla luce sia dei tagli governativi alla finanza locale che della crisi economica e delle nuove impellenze a cui il Comune di Morciano deve far fronte, suggeriscono la ricerca di nuove soluzioni che modifichino la sistemazione sia del monumento che dell’area circostante, facilitandone la manutenzione. Nell’incontro svoltosi a Mila-
no, il Comune ha fornito all’artista le informazioni sullo stato in cui versa la piazza, le conseguenti difficoltà di gestione e le ipotesi di intervento maturate da parte dell’amministrazione comunale, così sintetizzabili: riduzione dello specchio d’acqua sottostante l’opera d’arte, in modo tale da renderla più gestibile e migliorare la fruizione degli spazi; abbattimento del muro di cinta tra la vasca e il parcheggio; eliminazione del muretto che insiste su via Cà Fabbro, sostituito
dalla creazione di collinette verdi, ampliando così l’accesso alla piazza. Partendo da queste ipotesi, l’intenzione della giunta sarebbe quella di bandire un ‘Concorso di idee’ finalizzato ad un progetto di riqualificazione in grado di ripensare e rendere più accogliente uno dei luoghi simbolo di Morciano. Questa proposta non è stata tuttavia accolta dall’artista, che ha invece chiesto di poter nominare un architetto di sua fiducia per la realizzazione del progetto di restauro. Una richiesta che al momento (e chissà per quanto tempo ancora?) l’amministrazione non è in grado di esaudire, per l’insostenibile appesantimento economico che il progetto verrebbe così ad avere. Non corrisponde pertanto al vero che l’attuale amministrazione comunale si sia disinteressata e si disinteressi a questo problema, che anzi, come dimostrato, ha considerato fin dal primo momento una priorità. La sua soluzione in tempi rapidi è tuttavia condizionata alla possibilità di trovare un compromesso con Arnaldo Pomodoro: una prospettiva non certamente facile, ma che continuiamo a perseguire con convinzione. *Sindaco di Morciano
Centro famiglie, si festeggia - Il 17 marzo il Centro per le Famiglie distrettuale di Morciano compie un anno di attività. Data la ricorrenza i responsabili, assieme all´amministrazione comunale, hanno deciso di festeggiare con un incontro ludico e conviviale, con animazione e merenda. Alle 16.30 le sale della Biblioteca comunale in via Pascoli si apre a genitori e bimbi. Nel primo anno, il Centro ha attivato 5 laboratori creativi per bambini, proposto 6 serate con temi riguardanti la crescita e lo sviluppo del bambino e ricevuto 55 richieste di consulenze educative e familiari. Per alcuni c'è stata la necessità di attivare un percorso di sostegno, sia psicologico che alla genitorialità. ”Siamo molto contenti dell’attività svolta e della risposta
che la cittadinanza, e non solo, ci ha dimostrato - dice la referente, la dottoressa Federica Giannei -. I numeri lo confermano e parlano da sé; ancora più entusiasmo ci deriva dall’apertura, a novembre 2012, dello Spazio Giochi 0-3 anni che ogni mese registra il tutto esaurito. E' un pomeriggio ludico con la presenza di una nostra educatrice. Servizio gratuito, ma vista la partecipazione è consigliato prenotare. Tanti altri appuntamenti aspettano le famiglie anche nelle sedi di Riccione e Cattolica”. Per maggiori informazioni si può navigare sul sito web www.centrofamiglie.com, oppure scrivere a info@centrofamiglie.com o telefonare allo 0541/961260 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.
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MORCIANO DI ROMAGNA
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In un romanzo dell'italo-iraniano Hossein Fayaz.. Da anni sposato con una morcianese
Tappeti, un intreccio di umanità
Hossein Fayaz
MORCIANO Una storia di guerra e di amore narrate attraverso la civiltà
LA CULTURA
- Le ragazze afgane, storie di guerra e d’amore narrate nei nodi di un tappeto. Hossein, mercante di tappeti iranianoitaliano, ritorna nel suo paese d’origine, l'Iran, per acquistare nuova merce. Scopre così che sul mercato circolano tappeti con decori mai visti. La sua indagine lo porta a Dogharon, il campo-profughi nel quale si sono rifugiati migliaia di afgani dopo l’invasione sovietica della loro terra. Qui incontra Azar e Ozra, con i loro ‘tappeti narranti’, tessuti con simboli che raccontano le loro storie dolorose e quella del popolo afgano. Hossein Fayaz in questa storia, formata da tanti racconti che si intersecano proprio come nodi in un tappeto, affronta diversi temi di attualità, raccontando le usanze dei popoli iranici che vivono al confine dell’Europa e da sempre sono stati gli interlocutori degli europei, e si conosce ben
La copertina del libro
poco di loro in occidente. L’autore, per ogni episodio narrato, trae spunto dalla vita vissuta. Il libro non è un’autobiografia, ma spesso i momenti hanno un collegamento diretto col suo vissuto e le sue letture. Il volume è stato arricchito da tre cospicui capitoli finali: “Glossario delle terminologie persiane (farsi dari) usate nel racconto”, “Cronologia dei fatti storici più importanti accaduti in Iran e in Afghanistan, dal 1499 ad oggi” e “Una conver-
- Tutti gli esseri umani, per sentirsi dotati di valore, hanno bisogno del riconoscimento degli altri, dei loro elogi. Lo vediamo già nei bambini piccoli e la lotta per il riconoscimento continuerà tutta la vita in tutti i campi, nella politica, nell’arte, nello sport, ecc.. ecc... Vi sono però delle persone che hanno una stima di sé che è molto più elevata di quella che viene riconosciuta loro dagli altri. I grandi innovatori spesso non vengono capiti nel loro tempo. Ma vi sono moltissime persone mediocri che credono di valere più di ciò che valgono. Il Dizionario Lombardi dice della vanità “fatuo compiacimento di sé e delle proprie capacità e doti, reali o presunte, accompagnato da ambizione, da smodato desiderio di
sazione con Hossein Fayaz”. Dagli anni Sessanta in Italia, sposato con una morcianese, una figlia, Hossein Fayaz è nato a Kashmar (Iran) nel 1943. Ex-importatore di tappeti persiani, è oggi uno scrittore e saggista. Quando arrivò in Italia per l'Università, la madre gli disse che poteva andare a pregare Maometto in chiesa; allora non c'erano questi conflitti religiosi così accesi, ciechi, non meno che assurdi. Va ricordato che le tre religioni monoteiste, l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam, sono tre rami dello stes-
La fiera dei vanitosi PERSONE
suscitare plauso e ammirazione”. L’aggettivo “fatuo” indica un giudizio di inconsistenza, superficialità. Queste persone sono facilmente riconoscibili perché si mettono sempre al centro dell’attenzione, sempre in vista, vanno a caccia di cariche altisonanti, e cercano in ogni modo di far parlare di sé. E se gli altri non li elogiano, si procurano chi parla bene di loro o, in mancanza anche di questi, non esitano a elen-
so tronco: la religione ebraica col suo Antico Testamento. Ed è proprio per questo che Gerusalemme è quel forte simbolo per tutt'e tre le fedi. “Le ragazzze afgane”, è l'ultimo lavoro di Fayaz. Prima ci sono stati: ‘Io musulmano in Italia’; ‘Il tappeto persiano: cultura e società orientale a casa’; ‘Oriente e Occidente - Dialogo tra due amici’. La distribuzione del formato digitale (Ebook) de “Le ragazze afgane" in lingua italiana è curata in esclusiva dall’Amazon Digital Services Inc. al seguente collegamento (link): Il prezzo di vendita con il 15% di sconto è di 15,30 euro. Inoltre, si può trovare nelle librerie la Feltrinelli, il prezzo di vendita con il 15% di sconto è di euro 15,30. Nel circuito la Feltrinelli, attualmente non sono applicate spese di consegna. Sul sito www.hosseinfayaz.com si trovano maggiori informazioni riguardo questa pubblicazione. info@fayaz.it www.hosseinfayaz.com www.fayaz.it
care i loro successi e i loro meriti. E’ difficile che le persone di grande valore siano vanitose. Perché è così forte la consapevolezza delle loro virtù che tendono piuttosto a nasconderle. I vanitosi invece li troviamo quasi sempre fra le mezze tacche, fra le persone brave ma non bravissime, intelligenti ma non geniali. Tutti i vanitosi, inoltre, nel profondo, sono superbi, altezzosi e vorrebbero che tutti si inchinassero umilmente davanti a loro, ma possono saper recitare e nascondere questa arroganza. Per esempio i comici la nascondono sbeffegiando gli altri, i politici accusando gli avversari, i governanti assumendo una maschera di rigore e di altezzosa incorruttibilità. Giordano Leardini
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MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente
PERSONE
di Pier Francesco Gasperi - Chiavi della città per Mario Polverelli: il testimone di Morciano e dei morcianesi attraverso l'arte della fotografia. La cerimonia si è tenuta lo scorso 15 dicembre. L’amministrazione comunale gli ha consegnato le “chiavi della città” per onorarlo dei suoi 51 anni di intensa attività di fotografo; l’Associazione dei Commercianti gli ha conferito il “Mercurio”, simbolo di Morciano e massima onorificenza riservata solo ai personaggi illustri. L’evento si è svolto all’interno del padiglione fieristico durante i saluti di Natale che il sindaco Claudio Battazza ha fatto ai cittadini ed in occasione del concerto di Natale del Coro Città di Morciano diretto dal maestro Oreste Pecci. Mario Polverelli ha iniziato a fotografare da ragazzino nel 1951 da Foto Pilastri (di origine romana) il cui negozio si trovava a Morciano, ove attualmente c’è la farmacia Del Pino. Poi ha fatto delle stagioni al mare,come fotografo da spiaggia su tutta la riviera; è stato a Milano in fiera, poi servizio militare con incarico di fotografo. Tornato a casa è andato subito a Roma alla Titanus cinematografica per due anni, poi la nostalgia ha avuto il sopravvento ed è tornato a Morciano. Per due anni ha lavorato da Candiotti ed il 1 aprile del 1960 ha acquistato il negozio di Foto Luzzi, che si è era trasferito a Ric-
Aziende informano
- La loro bottega era nella sala storica del vecchio lavatoio di Morciano. Cominciarono da lì Arnaldo Gambuti e Renato Serafini, con la lavorazione della pietra e del marmo. E il taglio del nastro della nuova sede a Casarola, appena tre anni fa, è stato solamente un’altra tappa nella lunga storia della Marmifera Valconca. Un successo costruito nel tempo, quello della bottega di Gambuti e Serafini. Che ha portato l’attività a cercare più spazio per offrire una scelta sempre più vasta. Prima il trasferimento nel laboratorio artigianale, quella che è diventata la sede storica, in via Giusti 8 a Morciano. Poi fuori. L’azienda partita da
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Ha fotografato la storia per immagini della Valconca per oltre sessantanni
Polverelli, i morcianesi raccontati con la fotografia Il sindaco Claudio Battazza (a sinistra) consegna le chiavi della città a Mario Polverelli insieme a Evi Giannei
Il sindaco Claudio Battazza gli ha consegnato le Chiavi della città. I commercianti il Mercurio. Nel suo archivio decine di migliaia di fotografie cione. All’epoca Mario aveva solo 26 anni, appena sposato con l’inseparabile Guerrina, diplomatica ottica che a sua volta ha aperto a Rimini un negozio di ottica che è diventato la punta di diamante della provincia e non solo. Mario ha due bravi figli Roberto ed Alessandro che gli hanno già regalato diversi nipoti. Polverelli ha cessato l’attività alla fine del 2011 e per oltre 51 anni ha fotografato tutti gli eventi che si sono susseguiti nella Valconca. Ha cavalcato tutto il periodo del miracolo economico di cui Morciano è stato particolarmente intenso e ricco con la Ghigi e la Tipografia Gaspari ed ha avuto un grande sviluppo commerciale. Mario ha immortalato tutti i personaggi noti che sono passati a Morciano da Mike Buongiorno, a
Rita Levi Montalcini, cantanti, politici e persone meno note. Ha colto tutti gli aspetti paesaggistici ed ambientalistici della vallata, ha fotografato la maggior parte di matrimoni, cresime e scolari e tutte le manifestazione di questo ultimo mezzo secolo. Ma il grande patrimonio di Polverelli è costituito da un ricco archivio fotografico che parte dagli anni Trenta in poi, tutto rigorosamente ordinato che documenta di fatto tutta la crescita della Valcon-
ca e tutti i personaggi ed avvenimenti. Ha conservato tutti i manifesti delle manifestazioni di qualsiasi tipo avvenute a Morciano, possiede numerose “Gazzette dello sport” e “Stadio” degli anni Cinquanta e tutti i giornali locali. Ha ininterrottamente collaborato con l’Ape del Conca ed era molto legato all’amico direttore Dino Quadrio Muratori, recentemente scomparso. Ha fornito materiale fotografico alla Rai, alla Repubblica, Resto del Carlino, la Val-
le, la Piazza ed a tutti coloro che gli richiedevano foto. Ha fatto due grandi mostre fotografiche: una in occasione dei 25 anni di attività ed una dei 35, ed è in corso di allestimento una prossima che si terrà con molta probabilità nel corso del 2013. Ha pubblicato tre libri fotografici. Mario ricorda con piacere ed entusiasmo i fantastici anni Sessanta e Settanta, ove nel teatro Ronci si svolgevano bellissimi veglioni (quello lussuoso delle Viole e delle Orchidee, dello Sport, del Centauro) con elezioni delle reginette in minigonna. Le gare motciclistiche con la partecipazione di Pasolini ed Agostini e dei fratelli Liburni, morcianesi, grandi campioni d’altri tempi. Ricchissimo l’archivio della fiera di San Gregorio, ben 60 edizioni, ampiamente documentate, con foto strepitose della fiera bestiame e concorso bovino e delle osterie, banchi dei fichi secchi ecc. Molte le immagini di vita comune e semplice che si svolgeva nelle campagne della Valconca, dall’azdora che mungeva la mucca e poi faceva il formaggio alla donna di casa che
Marmifera Valconca, dal Lavatoio come prima bottega ad azienda leader Il Lavatoio di Morciano, prima sede della Marmifera Valconca. Qui durante i lavori che lo trasformarono in sala polivalente (Foto Polverelli)
In affitto dal Comune di Morciano, lì iniziarono Arnaldo Gambuti e Renato Serafini quei locali presi in affitto dal comune ora trova posto in un grande capannone sulla strada che da Morciano porta a Taverna, con una vasta sala esposizioni e un’offerta varia e attenta alle esigenze di tutti, inaugurata a novembre 2010. Assieme all’esposizione nella sede storica di Morciano di Romagna, è ormai diventata il punto di riferimento della Valconca e di
tutta la provincia per ogni esigenza legata al rivestimento in pietra di abitazioni e sedi di aziende, decorazioni e lavorazione del marmo, caminetti e stufe. L’esperienza della Marmifera Valconca, è por-
tata avanti dai figli dei fondatori della ormai storica bottega artigiana che tra poco compirà il mezzo secolo di vita. Attraverso l’impiego dei migliori materiali disponibili, oltre alla pietra, al marmo e ai graniti i composti al quarzo
come quarella, silestone e stone italiana, sono in grado di soddisfare le esigenze di professionisti di ogni settore: geometri, architetti in cantiere, edilizia privata e pubblica. L’utilizzo delle nuove tec-
lavava i panni nel mastello con “l’asse da lavè” ad immagini di agricoltori intenti nei lavori di campagna. Polverelli ha quindi tracciato la storia per immagini di tutta la Vallata del Conca, un vero appassionato e artista della fotografia ed ha sempre svolto il proprio lavoro con grande accuratezza e scrupolo. Il suo negozio era molto attrezzato, possedeva infatti una sala da posa invidiabile, certamente superiore alle esigenze locali. Oltre alla fotografia, il negozio era anche di ottica seguita dalla bravissima cognata Magda. Poi da ricordare che Mario faceva anche eliografia e per cinquantanni ha praticamente stampato tutti i progetti delle nuove case di Morciano e della Valconca perché era l’unico a prestare tale servizio e certamente tutti i geometri architetti ed ingegneri si ricordano di lui perche lo facevano lavorare anche di notte, essendo sempre di fretta e di corsa a dovere presentare i progetti in Comune per l’approvazione. Bisogna dire che era bravo anche in questo, preciso, se le copie non erano perfette, o troppo scure o troppo chiare le rifaceva senza che gli venisse richiesto, aveva come si suol dire l”occhio” e la cura del lavoro in tutto. Questo è Mario Polverelli che comunque continua a fotografare per passione e continua ad ordinare ed incrementare il suo archivo. Credo che un grande ringraziamento Polverelli se lo meriti da parte di tutti gli abitanti della Valle del Conca che ancora oggi hanno il privilegio di potere trovare vecchi ricordi dall’amico fotografo Mario. Sempre disponibile.
nologie, dove una volta Arnaldo Gambuti e Renato Serafini lavoravano con sega e scalpello, permette inoltre una grande possibilità di personalizzazione di qualsiasi lavorato. Soprattutto nel settore funerario con la realizzazione di loculi e tombe e nel settore dell’arredamento grazie ai nuovi macchinari a controllo numerico. Ma il modo migliore per apprezzare l’alta qualità dell’offerta e della lavorazione su misura è quello di visitare la sede in via Luigi Galvani 46 a San Clemente. Nella sala mostra trovano posto in esposizione stufe a pellet, a legna e caminetti e personalizzati con materiali di grande qualità, frutto della collaborazione con architetti e designer. Assieme alle migliori marche disponibili sul mercato come Palazzetti, MCZ, Nordica e Lincar.
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San Gregorio Millenaria Fiera
Dal 9 al 17 marzo Morciano capitale delle province di Rimini e Pesaro
La Fiera di primavera Chiude l'inverno e saluta la primavera. Una tra le piÚ sentite in Romagna ed Alte Marche. Attese almeno 150-200 mila persone. Nacque come scambio di bestiame attorno all'abbazia nel Medio Evo; oggi è la vetrina delle aziende artigianali della Valconca. E ancora: piante, fiori, attrezzi agricoli. Spettacoli, concerti. Eventi sportivi
Un'immagine del complesso abbaziale di San Gregorio tratta dal libro “Morciano California” di Umberto Giovannini e Michele Buda. Il complesso si trova all'ingresso di Morciano, sulla destra, arrivando da San Giovanni
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San Gregorio - L'abbazia di San Gregorio di Morciano controllava un vastissimo territorio. Nel XII secolo, nel suo massimo splendore, i possedimenti andavano da Urbania a San Marino (Faetano, Fiorentino, Chiesanuova), fino a Pesaro e Rimini, senza tralasciare terre e chiese della zona di San Leo.
LA STORIA
La forza la si può leggere anche da quello che resta dell'antico impianto architettonico: un immenso chiostro sul quale si affacciavano tutti gli ambienti monastici; tra cui una chiesa a tre navate che dominava il fiume Conca e che forse non fu mai ultimata. Ed è molto probabile che attorno all'abbazia si svolgesse San Gregorio, la fiera di primavera dove i contadini si trovavano per vendere ed acquistare bestiame, mercanzia varia e fare affari. Potente e nobile nelle origini San Gregorio. Dietro ci sono San Pier Damiani, frate benedettino di Fonte
Avellana (bellissimo eremo alle pendici del Monte Catria), che predicava contro i facili costumi della chiesa di allora e Pietro Bennone e la moglie, ricchissima famiglia riminese senza eredi che lasciarono tutto, in più donazioni (1061, 1064 e 1069), al prestigioso frate. Scrive Emiliano Bianchi nel libro “Il monastero di San Gregorio in Conca”: “Ma la prima testimonianza dell'esistenza del monastero di San Gregorio in Conca risale all'anno 1061... Considerando che non esiste altro documento in grado di fare chiarezza al riguardo, è possibile congetturare che la fon-
dazione del cenobio sia avvenuta nel 1061, o forse nel 1069, poiché in quel periodo Pier Damiani era in Romagna in veste di promotore e divulgatore dell'opera di rinnovamento monastico e di sviluppo della Congregazione di Fonte Avellana”. Così in contemporanea con la fondazione del monastero, la madre di Pietro, Ermengarda, fece la prima donazione: terre (almeno di 400 ettari e due chiese) nell'Urbinate. Tre anni dopo, il 25 maggio del 1064, la gentildonna, effettuò un altro lascito. I beni si trovavano nei dintorni di Rimini; non si hanno notizie sull'estensione. Invece, sulla terza e più importante donazione, quel-
Vista dal Conca. Cosa resta della monumentale chiesa dell'abbazia
L'inizio fu l'abbazia benedettina Controllava un vastissimo territorio: Pesaro, Rimini, Verucchio, Corpolò, Faetano, San Vito, Bordonchio, Misano Monte, San Savino, Mondaino, Montecchio, Fiorentino, Chiesanuova la del 17 giugno del 1069, fornisce al monastero morcianese beni immensi: terre ed immobili a Pesaro, Rimini, Verucchio, Corpolò, Faetano, San Vito, Bordonchio, Misano Monte, San Savino, Mondaino, Montecchio, Fiorentino, Chiesanuova. Forse per la protezione degli averi, Pier Damiani li sottopose al vescovo di Rimini. Tali atti giuridici crearono degli atriti tra il vescovo ed i benedettini di San Gregorio. In parte dissolti,
quando l'alto prelato riminese restituì i beni in enfiteusi, proprietà perpetua. Nel secolo seguente, il convento, grazie a donazioni, acquisti ed enfiteusi continuò ad ampliarsi. Tra i mag-
giori fu il possedimento di Saludecio che giungeva fino al fiume Foglia. Dopo lo splendore, inizia una lenta decadenza. Scrive il professor Pier Giorgio Pasini nel libro “Arte in Valconca: “All’inizio del XV secolo l’abbazia di San Gregorio - che doveva essere in piena decadenza come tutte le altre fondazioni monastiche - fu unita a quella riminese di San Paolo eremita e poi a quella degli Olivetani di
Scolca, di cui seguì le vicende fino alle soppressioni napoleoniche, conservando solo una piccola parte del suo patrimonio, ma mantenendo il possesso della chiesa di San Michele Arcangelo di Morciano. Nel XIX secolo fra i ruderi dell’abbazia venne costruita una chiesuola che sulla fronte del suo piccolo altare conserva ancora uno stemma cinquecentesco degli Olivetani, ormai l’unica memoria superstite degli antichi ‘monaci bianchi’. Nel 1798 “fu per disposizione governativa trasportata in Morciano la fiera che si teneva al convento nel giorno del Santo titolare: e così Morciano, come ebbe il principio della sua vita commerciale da questa Abbazia, ne raccolse pure la eredità, perché la fiera di San Gregorio è la piü frequentata e celebre di tutte le sue fiere”.
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Speciale San Gregorio
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Il 12 marzo, mostra nazionale bovini (razza romagnola). Anche equini e ovini
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La nobile razza romagnola in mostra LA NATURA
- Un animale da lavoro, oggi considerato una delle carni migliori in assoluto. Fino a pochi decenni fa era il trattore degli agricoltori. Dotato di grande resistenza, docile, in coppia (si chiamavano Ro e Bunì, il primo a sinistra, il secondo a destra) aravano i campi. Aveva una grande capacità di adattarsi a terreni difficili. Ottimo animale da pascolo allo stato brado. La moderna opera di selezione ha migliorato l'attitudine alla produzione della carne tanto in termini di resa al macello che di qualità del prodotto. La razza romagnola vanta origini antichissime; come ormai sembra accertato, deriva dal Bos Taurus Macrocerus (Uro dalle grandi corna), un bovino originario dalle grandi steppe dell'Europa CentroOrientale da cui sarebbero de-
L'allevatore vincitore con il sindaco Claudio Battazza
rivate diverse razze simili per costituzione, tipo, mantello, forma della testa e degli arti. L'arrivo in Italia degli antenati della romagnola è databile intorno al IV secolo dopo Cristo, con l'invasione dei Longobardi
guidati da Agilulfo. Lo stabilirsi nelle regioni della Romagna delle popolazioni al seguito dell'esercito e l'adattamento all'ambiente italico dei bovini portati dai Longobardi, ha portato fino alla selezione
che conosciamo oggi. In crisi con l'arrivo della forza motrice dei trattori, nell'ultimo decennio la Provincia di Rimini si è prodigata per riportare la razza romagnola nelle stalle. Per la Fiera di San Gregorio, i bovini di razza romagnola sono delle autentiche star. Con il contributo della Banca Popolare Valcon-
ca è stato istituito un concorso che premia gli animali più belli. Il suo allevamento è diffuso nelle province di Bologna, Forli-Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro e Firenze. Riconoscibile dal mantello grigiochiaro tendente al bianco, particolarmente nelle femmine, con sfumature grigie in diverse regioni del corpo, il bovino
Romagnolo può vantare un notevole sviluppo muscolare, un'ottima conformazione del bacino e una spiccata robustezza degli arti. Le razze cugine della romagnola sono la chianina e la marchigiana. In pratica tale bovino si trova su tutta la dorsale appenninica italiana, seppure con nomi diversi.
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CURIOSITA'
Marzo 2013
Speciale San Gregorio
Fichi, quando se ne vendevano circa 500 quintali
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Il 12 marzo non è San Gregorio San Magno
Gregorio
La famiglia Riceci (Foto Polverelli)
- Non è San Gregorio Magno (Roma 540 - Roma 6004) il 12 marzo. E non è uno scherzo di Carnevale, o da pesce d'aprile. Sul calendario cristiano si legge: San Massimiliano. Non sarà prestigioso come Gregorio che è anche uno dei dottori ma sempre un santo è. San Gregorio si festeggia il 3 settembre.
- Tutti gli anni Giorgio li acquista al banco dell'amica Grazia, angolo via Marconi, via Bucci, e li regala all'amico Enzo. Anche così si celebra la tradizione di San Gregorio e dei suoi fichi, che poi era la cultura della Romagna. Il fico secco è (soprattutto
CURIOSITA'
era) una delle caratteristiche di SanGregorio, detta anche Fiera dei Fichi. Un tempo tutti i visitatori li acquistavano; oggi la stragrande maggioranza degli avventori ne mangia alme-
no uno ed una confezione la porta a casa. Negli anni d'oro se ne vendevano circa 300 quintali. Una cifra che potrebbe sembrare alta, ma si era arrivati anche a oltre 500 quin-
tali. Originario dell'Asia Minore, Persia, il fico fu introdotto in Italia in tempi remoti; è ampiamente coltivato ma cresce anche spontaneamente sulle rupi e sui muri nelle zone calde. E' un arbusto con la corteccia liscia di colore cenerino e contiene un latice bianco acre, amaro, bruciante e irritante che imbeve tronco, rami, foglie e persino il peduncolo dei frutti. Il lattice ha azione vermifuga e purgativa molto violenta e pericolosa. Esternamente invece è adoperato per far sparire le verruche e i porri. Le foglie di forma ovale cuoriforme hanno un lungo picciolo e sono divise in lobi con il margine dentato. Ottimo lassativo e digestivo.
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Due serate (14-15 marzo) alla pasticceria “Garden”. La poesia, la politica, l'Unità d'Italia, Dante
Libri, pomeriggi con l'autore - San Gregorio è anche libri. Vengono presentati alla pasticceria Garden. Sono tutti autori locali. La rassegna si chiama “Partecipa con l'autore”. Organizzano: l'associazione Katartis, ed i comitati Per la difesa del cittadino e Morciano in comune. L’orario è sempre dalle 17.30 alle 20. CALENDARIO Giovedi 14 marzo Hossein Fayaz presentazione libro “Le ragazze afgane” (narrativa). Roberto Matteoni - storia di Roma (saggistica) Alberto Cibelli - Presentazione libro “Oggi canta il mio cuore” (poesia). Claudio Roncarati – Presentazione libro “Per/le rime” (poesia) Wally Cipriani - Presentazione libro “Ritagli di pensieri” (poesia) Silvio Di Giovanni - presentazione poesia di Federico
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NUMERI
Commedia “L'insugne”
Da sinistra: Hossein Fayaz, Silvio Di Giovanni e Alberto Cibelli
Foto di gruppo della compagnia
Da sinistra: Vallì Cipriani, Angelo Chiaretti e Giuliano Cardellini
Garcia Lorca (poesia) Venerdì 15 marzo Roberto Sarra – Presentazione libro “Un angelo a metà” (saggistica). - Lella De Marchi – pre-
sentazione libro “ La spugna “ (poesia). Loris Ferri - presentazione libro “Ron (uomo)” (poesia). Algelo Chiaretti - Pre-
sentazione Dante “La bocca mi basciò tutta tremante” (poesia). - Giuliano Cardellini – presentazione libro “nel godere dell’amore” (poesia).
- La commedia si intitola “L’insugne” (il sogno). Tre atti di divertimento puro fuori dei soliti schemi. Gli attori sono i soliti noti, già collaudati da anni di palcoscenico: Giuseppe Cavalli, Giordana Amadei, Massimo Renzi, Rosanna Brunoni, Paolo Scaramucci, Roberto Palazzi Umberto Piccioni, Luciana Piermaria, Laura Leurini, Marco Pratelli. Da menzionare anche le rammentatrici, Marinella
Leardini e Nives Palazzi. La regia è Giuseppe Cavalli, Masimo Renzi e Giordano Leardini. L’autore è Giordano Leardini. Il 10 marzo, ore 21, Morciano Fiere, viene rappresentata nel cartellone di San Gregorio. E' la quarta uscita della compagnia; è già andata in scena, come prima uscita al Teatro Verdi di Saludecio, a Morciano Centro Parrocchiale e al Malatesta di Montefiore.
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Speciale San Gregorio
Da anni c'è una collaborazione con i ragazzi dell'istituto Fellini
Manifesto 2013 di Rebecca Negri - Rebecca Negri, studentessa del Liceo artistico “Volta Fellini” di Riccione ha firmato il manifesto dell’Antica Fiera di San Gregorio 2013. Da anni, il Comune di Morcaino ha coinvolto nella “creazione” del manifesto i ragazzi del Fellini. L’assessore alle Attività Economiche Evi Giannei, la consigliera Stefania Gostoli e Ezio Angelini del Lions Club Valle del Conca (che ha finanziato il progetto) hanno premiato i primi dieci classificati del concorso. A presiedere la giuria Rossano Guerra, professore dell'Accademia di Urbino. A fare gli onori di casa è stata la prof Ileana Belluzzi, coordinatrice del progetto, che ha sottolineato l’importanza delle collaborazioni tra scuola e territorio: “Il Liceo artistico è una scuola atipica, che lavora molto sui progetti non solo ministeriali ma del territorio. Quando i docenti accettano di seguire un progetto sono dunque in prima linea, lavorano di più e fanno qualcosa che va al di là di un normale lavoro didattico. Ringrazio dunque il team di professori di Grafica e Filmica con i
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MUSICA
Musica, in ricordo di Silvano Soprani Silvano Soprani
quali collaboro ormai da quattro anni: Fabrizio Cataffo, Diana Sorini, Loredana Maggini e Roberto Caldari”. I lavori presentati sono stati sessanta. Di questi, dieci sono stati scelti come i migliori e agli autori delle prime tre opere classificate, ossia Rebecca Negri (IV B), Marianna Ricci (IV C) e Jessica Menghi (V C), è andato
in premio un assegno del Lions Club Valle del Conca. La motivazione della giuria presieduta dal Prof. Rossano Guerra: “Il manifesto si caratterizza per una grande qualità comunicativa dove l’elemento centrale è la scritta ‘Antica Fiera di San Gregorio’ realizzata con caratteri personali che costituiscono il fondamento dell’immagi-
ne. I colori opportunamente scelti e abbinati, rendono facile ed immediata la lettura. Il materiale povero utilizzato, la iuta, viene scomposto e ricomposto nei diversi formati creando sempre una originale e vivace opera che potremmo definire ‘arte povera’. Dalle composizioni emergono due segni di grande valore visivo, tipici della tradizione”.
- Una serata per ricordare quella bella figura di Silvano Soprani, scomparso prima del tempo. Organizzano il Comune di Morciano e l''associazione “On Broadway”. Le iscrizioni per ‘In.. canto a Morciano’, 3^ edizione, erano un centinaio. I vincitori delle audizioni vanno in scena a mkorciano Fiere sabato 16 marzo, ore 21. all’interno di una serata che si preannuncia davvero entusiasmante. Il concorso è riservato a cantanti solisti, gruppi vocali e band musicali divisi in due categorie: editi e nuove proposte. Radio Sabbia ha messo a disposizione uno speciale premio per il primo classificato della categoria nuove proposte: un’intervista in diretta dedicata all’artista vincitore presso gli studi radiofonici e il passaggio del brano in radio per un periodo di non meno di una settimana. Mentre il secondo e il terzo avranno in premio borse di studio in corsi di song writing e buoni in strumenti musicali.
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Speciale San Gregorio
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LO SPORT
Il 9 marzo a Morciano Fiere
Serata con la nobile arte
Rico Mestri e ragazzi Francesco Basile
- La nobile arte a Morciano Fiere, ore 21. E' “La Notte del Ring” - Memorial Pandolfini ”. E' anche Italia vs Slovacchia. Il ritorno della Accademia Pugilistica Valconca sulla scena del Ring con i Professionisti Francesco Basile (medi) che vuole recuperare la pausa forzata, e mirare a livelli nazionali insieme al nuovo amico di scuderia Alessandro Angelini Alessandro (welter), che ora si allena nella Valconca. I due pugili che in occasione della Fiera di San Gregorio trasmettono una atmosfera elettrica per portare il pugilato agli spettatori in modo spettacolare dal lato tecnico. Combattimenti sulla distanza delle 6 riprese di 3 minuti ciascuna. Il direttivo della Accademia Pugilistica Valconca punta a riempire il Padiglione Fieristico; il programma della se-
rata. Italia - Slovacchia Professionisti: Basile Francesco vs Vladimir Tazik (pesi medi); Angelini Alessandro vs Miroslav Mrlina (welter). Dilettanti Golfi Francesco vs Estocin Radoslav (massimi); Bellancini Federico vs Senty Peter (medi) ; Amati Angelica vs Kilianova Maria (welter); Amatrice Luigi vs Vodica Adrian (medi); Stano Marco vs Marcej Marian (welter); Balducci Ivana vs Jursova Sandra (welter). Il “Memorial Pandolfini” sarà assegnato al più bel combattimento della serata che sarà deciso da una apposita commissione.
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Speciale San Gregorio
Questa pagina ricorda Tullio Becci scomparso prima del tempo nel dicembre 2004 in un banale incidente
‘Nella natura i misteri della terra’ - Tullio Becci è morto il 24 dicembre del 2004 per le conseguenze di un banale incidente stradale; venne urtato da uno specchietto a bassa velocità. Aveva 80 anni. Originario di Sestino (Arezzo), giunse a Morciano come operaio alla Ghigi. Per diletto cantava (faceva parte del Coro Città di Morciano), scriveva (pubblicato due libri). Persona buona, per molti anni per la Fiera di San Gregorio era solito regalare ai lettori della Piazza una delle sue poesie che raccontano la natura con i colori del cuore: semplici, avvolgenti e dirompenti pennellate. Capisci che le devi stare dentro: madre terra è la culla. Per ricordarne la figura, dalla scomparsa, pubblichiamo una delle sue poesie per San Gregorio. L’articolo con il quale Carla Chiara presentava il libro di Becci appena uscito nel febbraio 2004.
Illustrazione di Angelo Leoni
Grondaie, tegole tutte cambiate; povere rondini disorientate! Nel cielo limpido s’innalza un grido quando non trovano da fare il nido.
di Carla Chiara
succede, perché ci sono particolari che sfuggono, o sembrano irrilevanti, e invece valgono la pena di essere sottolineati. Pagina novantasei: "Le mani" - Pietra su pietra i versi "ri-costruiscono" le sette meraviglie del mondo antico come conforto e testimonianza dell'incessante lavorare dell'uomo. Pagina ventotto: "Lo scric-
Le rondini
Tullio Becci
IN RICORDO
- I colori sono pastello, il tratto gentile. Un'attenzione genuina e rispettosa alla vita con parole per le storie, i sentimenti, le cose. Due “dee”: flora e fauna. Il ritmo interiore è offerto con semplicità affettuosa. Come a dire:- Non ho nulla da insegnare se non la bellezza dell'“accorgersi”. L'invito è generoso: a non distrarsi, a rileggere quel che
LA POESIA
ciolo" Malizioso e curioso nel suo coraggio di "volare alto", più alto dell'aquila: in vedetta, acquattato sulla schiena dell'ardito rapace. Pagina ventidue: il martello pneumatico e il Picchio! Una identica ostinazione sonora. Nella simile reciproca fatica sta l'orgoglio di iniziare tutto dalle fondamenta.Così, è abbastanza chiaro, che non avrà
mai le ali chi dimentica le radici. Le radici, per Tullio Becci, sono nella Madre Terra - violentata, prosciugata, certamente, ma che sa esprimere ancora tutta la sua solennità religiosa Il passato porta al futuro: siamo in un laboratorio dove le generazioni, come i mesi dell'anno, possono e devono impegnarsi ad offrire autentici frutti di stagione. L'occhio, che sa vedere il quotidiano, avrà sempre l'orizzonte più vasto, nel quale, anziché perdersi, cercherà l'infinito del piccolo. Il libro ha il profumo d'inchiostro del quaderno di "bella copia" e in calligrafia...
Amo le rondini, il lor bel volo e quando partono mi sento solo.
Son troppo utili, vanno salvate siamo lietissimi, sono tornate!
Mari attraversano monti, deserti, cicloni perfidi ed altri incerti.
È un giorno splendido San Benedetto, non spaventiamole dal nostro tetto!
Ogni anno palpito, le attendo ancora: tutte non tornano alla dimora.
Loro si nutrono di tanti insetti che spesso pungono i nostri garretti.
Quelle che tornano restan deluse: case coloniche con stalle chiuse.
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Speciale San Gregorio
Cartellone Eventi
9 MARZO -ASPETTANDO SAN GREGORIO Ore 15,30 - Morciano Fiere Apertura stand Ore 21 - Morciano Fiere La Notte del Ring (Accademia Pugilistica Valconca)
Dalle 16 alle 18 – Morciano Fiere C’ERA UNA VOLTA UN’ABBAZIA… A cura dell’Associazione culturale “Voce in capitolo” Laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni. Ore 21 – Morciano Fiere CHE OPERA LA VITA Serata musicale con rappresentazione teatrale a cura della scuola “A. Broccoli” di Morciano
Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Ore 18 – Chiesa parrocchiale Santa messa Ore 21 - Morciano Fiere. Cabaret con Sasà Spasiano
10 MARZO - INAUGURAZIONE FIERA Ore 10 - Piazza del Popolo Inaugurazione Fiera di San Gregorio Ore 9 - 17.30 Foro Boario XXI Mostra mercato del cavallo Ore 9 - 18 - Palasport Pedriali Karate, 4° Memorial Conteduca Dalle 9 - Parco del Conca Dimostrazione raccolta tartufo Ore 21 - Morciano Fiere “L'insugne” - Comemdia dialettale 11 MARZO Ore 15 – Morciano Fiere IL FICO DOLCE DELLA FIERA – SAN GREGORIO E LA TRADIZIONE DEL FICO SECCO Presentazione del 1° volume della collana “I quaderni di San Gregorio”, edita del comune di Morciano di Romagna con testo a cura di Jolanta Grebowiec e Bruno Baffoni. A tutti gli intervenuti verrà fatta una copia del libro.
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13 MARZO Ore 10 - Morciano Fiere Spettacolo musicale a cura dell’istituo “Gobetti-De Gasperi” Dalle 16 alle 18 – Morciano Fiere Laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni. Ore 21 – Morciano Fiere Spettacolo di danza
Il compianto Gianni Romani mascherato per attirare i clienti alle bancarelle di fichi
12 MARZO Ore 9 -17.30 - Foro Boario XI Mostra bovini di razza romagnola Dalle 9 alle 17,30 – Foro Boario XXI Mercato del cavallo e mostra ovini Dalle 16 alle 19 – Morciano Fiere (stand Comune) Annullo postale da collezione
DAL 9 AL 17 MARZO Dalle 16 alle 19 – Morciano Fiere Ago, Filo e Matterello Corsi gratuiti dedicati al “fai da te” 9 - Borsa uncinetto con rifiniture in pelle 10 - Scatola porta bomboniere decorata con biscottini in feltro 12 - Decorazione uovo pasquale con “sospeso trasparente” 13 - Cornice in legno effetto biscotto con dolcetti in fimo e piattino effetto pizzo 14 - Borsa uncinetto modello “Claudia” 15 - Cestino portauova in feltro e copriuovo 16 - Follettina fiorita “Mary” - Cake Design 17 – Borsa uncinetto modello “tamburello” Informazioni e iscrizioni presso la Biblioteca 0541-987221 9 - 10 - 12 - 16 - 17 MARZO Dalle 9 alle 20 – Portici del Palazzo Comunale LE DOMENICHE DEI PORTICI Antiquariato, modernariato, collezionismo e artigianato.
Gli itinerari della buona tavola I Gabellini fanno gli osti dal '67. Scelgono le materie prime di qualità e cucinano piatti della tradizizione cattolichina. Da raccontare lo spaghetto allo scoglio... Locale fatto di dettagli: ceramiche e merletti
Ristorante-pizzeria il Dollaro: genuinità e passione in tavola - Si possono chiudere gli occhi. Sfogliare il menù. Fermare l'indice a caso e cascare bene. Ovunque. Nessun piatto tradirà le attese. Come l'Insalatona “Lira” (in onore della loro casa vacanza aperta da poco). Ingredienti: insalata verde, funghi freschi, finocchio, mela, scaglie di grana e noci. E' l'ultimo piatto nato al ristorante-pizzeria “Il Dollaro”. Le insalatone sono tre. Oltre alla “Lira”, c'è l'“Euro” e il “Dollaro”. Sono state create come pasto veloce ma completo per la pausa di mezzogiorno. “Dollaro” significa famiglia Franco Gabellini. Significa dal 1967 appassionati osti di Cattolica. Significa uno spaghetto allo scoglio da raccontare, come ben sanno coloro i quali vi fanno tappa. Ci sono clienti, come una famiglia di Urbino, che da trent'anni si fermano per degustare le specialità di pesce. Paella compresa. “Al Dollaro” si trova la tradizione, ma si innova in punta di fioretto. Un giorno sperimentano due mousse: cioccolata e panna. C'è l'assaggio dei componenti della famiglia, Franco e Alberta, i figli Giuseppe e Debora, la nuora Maurizia, qualche amico ed anche chi passa lì per caso. “Come ti sembra?”, la domanda dei padroni di casa. Franco Gabellini, il fondatore insieme alla moglie Alberta (la cuoca), è un sommelier che sa raccontare i vini, l'olio, i liquori, l'acqua minera-
Il Dollaro, la storia
le. Ama dire con un sorriso largo: “Io non giro in alto, le cose le dico direttamente. Non ho 73 anni mica per niente”. Queste “cose che dico direttamente” vanno coniugate col fatto che prima di portare in casa un prodotto, si assaggia. La famiglia non ha dubbi sulla filosofia ai fornelli: “La nostra cucina parte dalla bontà delle materie prime. Quando gli ingredienti sono buoni, è facile portare in tavola la qualità”. Il Dollaro appartiene a quella categoria di locali di sobria eleganza. Sul perimetro esterno un'avvolgente serie di fioriere con piante sempreverdi, fiori, senza disdegnare qualche pianta aromatica (per inciso le aromatiche per la cucina vengono coltivate nel giardino di casa Gabellini, lì a due passi). All'interno, sui ripiani puoi trovare centri di all'uncinetto con sopra pezzi di ceramica artistica come vasi. I Gabellini hanno anche il gusto della simpatia; non mancano quadri con un tocco di leggerezza, come la filastrocca incorniciata: “La laurea della pazienza”. Insomma, fare tappa al Dollaro significa cadere bene dalla pizza, ai piatti unici di mezzogiorno, fino al pasto completo di carne e di pesce: antipasti, primi (fatti col mattarello) e secondi.
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MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica) - Mercoledì 27 febbraio, alla presenza del presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali, dell’assessore ai Lavori pubblici della Provincia, Meris Soldati, si è tenuto il consiglio comunale congiunto San Clemente-Morciano, convocato per fare il punto della situazione relative alla costruzione del ponte sul fiume Conca. Come è noto, i lavori del ponte e della viabilità accessoria (costo 9 milioni di euro) consegnati a marzo 2012 e proseguiti con tracciamento, movimento terra e bonifica bellica sino alla fine dell’estate, si sono fermati a causa dell’emersione di alcune criticità riguardo il tracciato ed alla corrispondenza alla normativa vigente del progetto attualmente sospeso al fine di procedere, con gli opportuni approfondimenti, dopo la sospensione in via cautelativa del cantiere. La ditta appaltatrice quella che, necessariamente, aveva preso in visione il progetto, che conseguentemente aveva fatto un’attenta valutazione dello stesso e conseguentemente aveva “preso i lavori” con un generoso ribasso d’asta si era improvvisamente resa conto di errori relativi alla quota stradale della rotatoria per l’immissione in una carreggiata e alla sistemazione di alcune curve di raccordo. Poi il ponte: la Provincia di Rimini aveva inoltrato (per due volte) richiesta di parere formale al ministero delle Infrastrutture circa i dubbi del consorzio delle imprese costruttrici sulle misure di sicurezza del progetto. L’Ufficio dell’Ispettorato per la Circolazione e Sicurezza Stradale competente rispondeva che il progetto
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Lavori fermi per ‘criticità’. Rivisto il progetto; i costi che salgono di 500mila euro. Consiglio comunale Morciano-San Clemente col presidente provinciale Vitali
Ponte o non ponte, non è l'unico dilemma non solo rispettava la normativa vigente ma addirittura “si può ritenere che possa costituire un innalzamento del livello di sicurezza” rispetto alla stessa. A questo punto, l’ultima parola spettava al Provveditore alle Opere pubbliche dell’Emilia Romagna che, seppur subordinato al ministero, è autonomo nelle proprie decisioni. Dopo una fase di confronto protrattasi da novembre a fine gennaio, il Provveditore invia a metà febbraio 2013 il proprio parere formale, disponendo una correzione del progetto del ponte. Questa la ricostruzione del percorso di approvazione e revisione del progetto fatta dal presidente Vitali e dall’assessore Soldati illustrata ai consigli comunali riuniti ed ad una piccola folla. Per uscire dal guado verrà approvata entro 40 giorni dalla Provincia di Rimini una variante progettuale complessiva che correggerà tutte le criticità “scoperte”, compreso l’arco centrale del ponte che verrà completato da due archi laterali, con conseguente ampliamento del corpo stradale e conseguente realizzazione della desiderata e prima negata pista ciclabile in ambo i sensi di marcia. L'aggravio della spesa è di 500 mila euro. La somma, garantiscono gli amministratori provinciali, sarà recuperata da un contenzioso che
Costo iniziale del ponte
9 milioni La gara venne vinta dal Coir (Consorzio di imprese romagnole) nel maggio del 2011 dovrà essere aperto nei confronti dei progettisti che dovranno rispondere sia degli errori progettuali sia delle spese relative alla sospensione dei lavori. Sindaci contenti perché “in fondo il ponte si farà”, minoranze prontissime a sottolineare alcune incoerenze evidenti su tutta la vicenda, il consigliere sanclementese De
Vincentiis, che chiedeva dimissioni in blocco di tutti gli attori della vicenda. A molti dei convenuti infatti non era parso troppo convincenti le motivazioni ascoltate e inoltre che fossero sufficienti le scuse presentate dal presidente Vitali e dell’assessore Soldati. La Valconca e San Clemente in particolare hanno accettato questa infrastruttura solo come male necessario allo sviluppo di un area industriale, quella di Sant’Andrea, che risolveva il problema Ghigi spostandolo da Morciano. L’amministratore unico di Sant’Andrea servizi Costante Migani ha recentemente presentato in consiglio comunale una rela-
zione che dimostra come la società da lui diretta sia l’unica delle APEA previste nella Provincia di Rimini pronta a partire: c’è anche un immenso cartellone pubblicitario che recita “ a dieci minuti dal casello autostradale” un bel segnale di fiducia. Senza ponte e con l’attuale viabilità però l’area industriale perde molto del suo “fascino” e con la profondissima crisi che stiamo passando è aumentata esponenzialmente la concorrenza di aree simili. Per cui una risoluzione veloce del problema è necessaria anche a giustificare la collocazione dell’area industriale dentro la frazione di Sant’Andrea in Casale.
C’è da ricordare che il Ponte e la viabilità conseguente sono state accettate dalla popolazione anche in considerazione che sarebbe stato conseguito il doppio risultato della messa in sicurezza di via Tavoleto e facilitato il servizio a importanti realtà produttive. Ora tutto questo sembra nuovamente allontanarsi e, nonostante le promesse, sembra davvero difficile credere che in tempi brevi, i progettisti possano essere condannati al pagamento di cifre derivanti da loro “evidenti errori”! E poi se questi errori fossero stati tanto evidenti perché gli uffici pubblici coinvolti non li hanno individuati? E perché, al di là del ponte, non è partito nulla se non due colpi di pala nei terreni interessati dal progetto? E chi sono i responsabili delle “disattenzioni”? Sono stati rimossi? Perché per due volte il progetto è stato presentato a uffici non competenti e non ci si è rivolti a quello giusto? Insomma, siccome le promesse pronunciate da queste parti sono già circolate, per molti degli intervenuti era normale chiedersi se fosse opportuno crederci o no. Il terrore della gente è quello che, come in altre parti del paese, qui si cerchino scuse da accampare per chiedere aumenti dei costi del progetto e che, come al solito, le differenze poi le paghi “il popolo”. Come andrà a finire? Difficile da dire, ma il ponte nascerà di certo. Su come sarà fatto e chi pagherà ancora non ci sono certezze. In fondo non è poi tanto tempo che a questo benedetto ponte ci si stia pensando… o no? Claudio Casadei
D'Andrea, sconfitta elettorale in otto scatti Pd 24 per cento, M5S 41% - Christian D'Andrea suo malgrado è il simbolo della sconfitta del Pd alla tornata elettorale dello scorso 24-25 febbraio. E' il comune della provincia di Rimini dove i grillini hanno sbaraglaito il campo, salendo al 41% E', D'Andrea, tutto quello che poteva essere e non è stato. Mente pronta, giovanissimo è sindaco di San Clemente. Che cosa gli è mancato? E' colpa del sistema? - 1. Ha seguito tutto il proprio cursus honorem all´interno del partito: segretaria Pds, poi segretario Ds di vallata, ingresso in giunta in qualità di assessore al Bilancio esterno. Quindi giovane sindaco. Nella sostanza la personificazione del partito. Un partito, ora Pd, che ha registrato il 24% dei suffragi contro il 41% del Movimento 5 Stelle, registrando il dato più alto della provincia di Rimini per il partito di Grillo, uno dei picchi di tutta l'Emilia Romagna; 2. Anche il patron della Mec3, suo datore di lavoro da moltissimi anni, ha dichiarato sul-
Christian D'Andrea, sindaco di San Clemente
la stampa di aver fatto campagna per Grillo; 3. E´ stato il sindaco più giovane della provincia di Rimini, il sindaco che per governare ha dovuto affidarsi alla giunta più vecchia della provincia, composta da persone che hanno amministrato San Clemente per oltre vent´anni. Non proprio colpa sua, però; 4. Aspetta, senza dare scosse, la fine del mandato da almeno tre anni. Nonostante la giovinezza anagrafica, ha sempre difeso le rendite acquisite astenendosi da qualsiasi scelta coraggiosa; 5. Ha pagato lo stretto legame con il proprio mentore, Claudio Battazza, specie in questi ultimi anni che vedono il sindaco di
Morciano verso il viale del tramonto; meglio dire forse. 6. Lavora, fa il sindaco e sta per conseguire anche la laurea...; 7. Non sta realizzzando buona parte degli obbiettivi del proprio programma di governo: la zona industriale non decolla, i piani di sviluppo industriale, richiest avanzate da 8 anni non partono, il ponte sul Conca non sta vedendo la luce. Il sindaco si divincola, se la prende con gli enti preposti o con la “burocrazia”, evitando di fare anche in piccola parte un po´ di autocritica; 8. Si trova da poche settimane crivellato dai mortali colpi sferrati nel segreto dell´urna dai propri cittadini: colpa dei neo residenti, della politica nazionale, dello scarso appeal locale del Pd le scuse accampate dal sindaco. Il cittadino di San Clemente non è però così sprovveduto come Pd e compagnia amano credere: il cittadino picchia forte nel segreto dell´urna, colpisce con vigore e coglie sempre nel segno.
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E portarci le scolaresche di provincia e non solo. Proposta di Luciano Tasini, da sempre un vulcano di idee
MORCIANO DI ROMAGNA
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“Un forno a legna didattico a Gemmano” - “Un museo-laboratorio a scopo didattico con cottura del pane in un forno a legna a Gemmano”. L'idea è di Luciano Tasini, uno dei fornai più noti della Valconca. La propose anni fa agli amministratori di ma non si è mai concretizzata. Dice: “Si potrebbe aprire alle scolaresche della provincia e non solo. Mi chiedo: oggi quanti sono i ragazzi che sanno come si fa il pane?”. L'incontro tra Luciano ed il forno avviene per puro caso quando aveva 14 anni. Siamo nel 1961. Figlio di mezzadri di Gemmano, ma originari di Montespino (Mondaino), trova un lavoro stagionale a Cattolica, via Carducci, presso il forno Ghidoni. Inizia alle 9 della sera e finisce all'una del pomeriggio. Dorme a cattolica. Con brevi interruzioni, sarà il suo mestiere insieme alla moglie Luciana. Oggi, Luciano è in pensione, a mandare avanti la sua attività il
Centro Del Bianco, sede dell'incontro
Luciano Tasini con la moglie Luciana e una sua collaboratrice
figlio Claudio. Due i punti vendita diretti: Morciano e la Falda (Montefiore). Dopo Cattolica, fa tappa a Morciano, al forno Baldini (Bigiola), di fronte a Foto Polverelli. Altri tempi, allora. Nel '69, si mette in proprio. Va a gestire, Ghetto Turco (Rimini) un Circolo Enal. Sarà una breve parentesi. Nel 1971, per 5 milioni e mezzo di cambiali,
acquista il forno di Montescudo. Le cose vanno bene. Ma Luciano e signora sono inquieti. Si rimboccano le maniche e cercano nuove opportunità. Lasciano il forno (c'è ancora oggi) di Montescudo e vanno a gestire un bar estivo a Cattolica. Poche le soddisfazioni. Nel '79, acquistano il forno di Gemmano. Da allora solo farina, pane e soddi-
Aziende informano
Giunchiglia, la festa dei sapori - C’è tutto il cuore della Romagna e dei romagnoli nella bottega La Giunchiglia. Ma anche la gola, il gusto più verace della nostra terra. La gastronomia di San Clemente, alle porte di Morciano, raccoglie attorno e dentro al suo bancone una varietà preziosa di prodotti, selezionati soprattutto dalla produzione locale e dalle colline che fanno da corona alla valle del Conca, della Valmarecchia e a quelle del Montefeltro. Con una veloce ma golosissima puntatina in Sardegna. E non si sa nemmeno da dove cominciare. Il lungo bancone è ricchissimo di una varietà di salumi e carni. La Scottona è forse la regina, carne giovane e tenera, la più saporita: “Arriva da un allevamento sopra Torriana – spiega Alex Bertuccioli, 23 anni, che ora è il titolare, arrivato qui come dipendente e poi rimasto al timone, dopo aver rilevato l’attività, con passione e impegno – e che produce carne solo per mio padre. Quindi siamo sicuri della qualità e della bontà del prodotto”. E poi naturalmente ci sono i formaggi, che portano lo stesso marchio del negozio: la Giunchiglia di Tavoleto. Produzione esclusivamente locale a firma sarda però. Un connubio che dalle nostre parti è diventato sinonimo di eccellenza. Alex è un appassionato e trasferisce la sua curiosità ogni giorno nel suo lavoro, nella ri-
Il giovane Luciano Tasini a bottega da fornaio negli anni Sessanta
cerca dei prodotti migliori: “Mi piace girare e scoprire produttori locali, che magari non sono molto conosciuti, li provo e poi li propongo ai miei clienti”. Una serie di golosità e sfizi che vanno dal salato al dolce fino alle tisane e alle spezie. Piccole gemme come le mostarde “Luverie” di un laboratorio artigianale di Riccione, in barattolo o anche sfuse. La birra artigianale di Apecchio, le amarene di Cantiano o i mieli di Apicoltura montana dalla Carpegna, Goccia d’oro di Slowfood. Dai monti arriva anche il pane, tantissimi tipi di formaggio e il prezioso olio del Conventino di Monteciccardo. E una fantastica selezione di sottoli e salse ricercate, da leccarsi i baffi. Non solo Romagna, dunque, il gusto non rispetta i confini geografici e così accanto alle prelibatezze delle nostre valli qui si trovano il pane carasau e gli gnocchetti sardi, così come il formaggio di Sardegna fa bella mostra di sé accanto alle mozzarelle e agli stagionati di fossa. Accanto al banco alimentari
c’è poi il ‘laboratorio’ di casa, la gastronomia che ogni giorno sforna piatti pronti da scaldare o da cuocere a casa per chi ha fretta. Una piccola rivoluzione portata da Alex che fa della Giunchiglia di San Clemente ormai una tappa fissa per molti che passano di qui, di ritorno dal lavoro la sera oppure per i turisti in vacanza che vogliono far spesa: “Qualcuno se ne torna in Svizzera o i Germania con pacchi di roba, fa rifornimento per mesi interi” racconta ancora Alex. La porchetta fatta in casa è una esperienza immancabile, così come presto arriveranno i salumi confezionati e stagionati direttamente da loro. Dalla pasta fatta in casa ai sughi pronti, di carne che qui è il piatto forte, ma anche di pesce. C’è tutto e quello che non si trova pronto è possibile ordinarlo, per una festa o una cena. E per Pasqua che si avvicina non può mancare l’agnello, quello del Montefeltro che arriva da Badia Tedalda, anche questo preparato e pronto da cuocere e servire.
sfazioni. Grazie al lavoro e alla passione. Una data importante è il 2000. Costruisce il nuovo forno in pianura, tra Santa Maria del Piano e Taverna; nel '92 apre il punto vendita di Morciano; nel '95 quello della Falda. Se il lavoro è una parte importante della vita, come ama dire Luciano Tasini, si completa alla perfezione col sociale. Il signor Tasini è sempre stato in prima linea a Gemmano. E' stato uno dei fondatori della Pro Loco.
- Venerdì 22 febbraio la neve ce l’ha messa tutta per rovinare la festa della Cooperativa Teatrale Città Teatro dei loro tanti amici e della gente di Sant’Andrea. Di fronte al Teatro Giustiniano Villa in effetti sembrava che l’inverno avesse deciso di essere attore protagonista imbiancando di neve con coreografie di macchine nel fosso e carri attrezzi. Dentro il Teatro Comunale G. Villa invece attori veri si esibivano sul palco di fronte ad un nutrito gruppo di irriducibili innamorati del teatro. Quindi, quelli che hanno pensato “dai..tent in fa gnint… s’un temp isè … in sarà minga mat!” hanno sbagliato, jà sbajè! E sono colpevoli di avere perso la prima splendida occasione di vedere all’opera i “ragazzi” della Cooperativa Teatrale Città Teatro. La cooperativa è il frutto della collaborazione degli artisti della Compagnia del Serraglio, della Compagnia dei Ciarlatani e di Maan ricerca e spettacolo. E’ composta da Alex Gabellini, Francesca Airaudo, Franceso Tonti (che i sanclementesi hanno già potuto ammirare sui palchi e la piazza del loro comune in occasione delle ultime edizioni del Com’Una Volta e del premio di Poesia), Mirco Gennari, Alessia Canducci, Marco Mussoni, Giorgia Penzo e Nadia Magnani Vivaldi. Hanno deciso di unire le proprie capacità per una proposta artistica straordinariamente ampia. Città Teatro oltre ad occuparsi della produzione di spettacoli tea-
E insieme a quell'iniziale gruppo di amici si inventarono la Pappardella al cinghiale, una festa di agosto che va ben oltre i confini della Valconca. Dice: “Oggi, vanno ringraziati i tanti giovani che la stanno portando avanti”. Inoltre, Tasini si è impegnato per l'azienda faunistica di Gemmano (esperienza esaurita, purtroppo), il tiro a volo percorso di caccia. Dal '90 al '99, è stato assessore al Turismo. Nonostante, un brutto incidente nel 2006, che
A scuola di teatro SAN CLEMENTE
CARTELLONE 12 marzo - ore 21 - “Mon oncle” di Jacques Tati. 22 marzo - ore 21 - Teatri in viaggio - lungo la rotta dei migranti”. 26 marzo - ore 21 - “Il senso della vita”. 5 aprile - ore 21 - “Smascherata”.
di Claudio Casadei trali, lavora anche per la formazione, la direzione artistica e organizzativa di rassegne ed eventi ed il Comune di San Clemente ha fatto cosa buona a dare a loro la gestione del teatro Giustiniano Villa di Sant’Andrea in Casale. Il tempo davvero impietoso, ha un po' rovinato la festa, ma le occasioni per incontrare questi artisti non mancheranno. Fino a maggio, si susseguiranno serate di laboratorio teatrale dialettale, lezioni di Cinema e serate di teatro. Un cartellone bello zeppo che sarà per molti l’occasione di integrare il virtuoso circuito delle commedie dialettali
gli ha precluso la caccia ed il ballo, le sue passioni, è sempre stra-impegnato nel sociale. E' il presidente del Centro anziani (circa 120 i soci lo scorso anno). Ma perché è sempre in prima linea nelle associazioni? Risponde: “Non lo so. Forse perché sono figlio di poveri contadini. Trovo che tale impegno aiuti a crescere la comunità. Diciamo che ognuno di noi ha la propria indole e cerca di assecondarla”. Tra i tanti rimpianti, ce ne uno che si porta con sé. “Una volta, mentre cacciavo per le campagne di Saludecio, in un casolare diroccato, quasi per miracolo, il forno sotto il portico è rimasto intatto. Penso di portarlo via: non lo faccio. Era un monumento di mattoni a vista. Ne sono ancora pentito”. Forse, in questo pentimento, c'è il sogno di un museo didattico interattivo”. Intanto, sul lavoro, sono giunte altre soddisfazioni. Tra Santa Maria del Piano e Taverna, dove c'è il laboratorio portato avanti dal figlio Claudio, ha aperto un bar-ristorante, “Al Caffè” ed un bed & breakfast. E' pensionato, ma le soddisfazioni ci sono.
con spettacoli teatrali di diversa qualità. Una qualità che nella serata di presentazione è emersa tutta a partire dall’ inizio. Sul palco danno il la: Francesca Airaudo e Checco Tonti assieme al sindaco Christian D’Andrea che, tolti i panni istituzionali, si abbandona con successo a simpatiche battute. Poi Alessia Canducci ha “servito”, cantando, uno straordinario Caffè della Peppina coadiuvata da due boys quasi prestanti. Giorgia Penzo ha interpretato un attrice romana non proprio modesta e quindi i lottatori Boris e Igor autori di un improbabile scontro. La Romagna cala pesante nella leggerezza delle poesie di Raffaello Baldini e Nino Pedretti recitati da par suo da Francesco Tonti per il quale una riga di “Bigliétt par Rino”, una poesia di Pedretti, sembra scritta apposta : “Che e’ bél a stèt sintéi, l’è própi la manira.”. E poi Le “Gemelle Canterine” e la “Canzone Pirotecnica” e i vari modi di farsi applaudire per artisti diversi. Una serata speciale resa gradevole da tutti questi professionisti il cui presidente, Alex Gabellini serviva salame e formaggio. Una serata resa possibile anche dal lavoro di Black Dahlia djset, e i video Massimo maCio Tonti. Importante iniziativa di completare l’offerta artistica offrendo gli spazi del teatro a giovani artisti locali. Ha cominciato Elvis Spadoni le cui opere saranno esposte fino al 14 aprile ed a seguire Stefano Zamagni.
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MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica) - Anche quest’anno Montefiore si prepara per la sua secolare processione del Venerdì Santo. Da tempo, questa suggestiva processione viene portata orgogliosamente avanti, dei suoi “fedeli” figuranti. Il ruolo del figurante, ove è possibile, viene tramandato di padre in figlio, conservando gelosamente il proprio ruolo. Ad esempio io, ho preso il posto di mio babbo da circa otto anni, il quale prese il posto di mio nonno conosciuto con il soprannome di “Mingarein”, che a sua volta prese il posto del mio bis nonno, e così via. Anche la veste che indosso, è sempre la stessa, tramandata e gelosamente custodita: è un lungo saio di lino bianco, con una cintura di staffa nera e una mantella sempre nera con cucito il fregio di un teschio con due ossa incrociate, simbolo della Confraternita della Buona Morte. Il mio ruolo è quello del “capo” della Confraternita e non quello attribuito dalla gente, cioè “la morte” che è venuta a prendere il Cristo morto. Così anche i figuranti vestiti ed incappucciati di nero, scambiati per i “boia”, in realtà rappresentano i membri della Confraternita. In passato, in Italia e anche nel nostro territorio, la Confraternita, aveva il compito di aiutare i poveri e i bisognosi. Ebbe anche un ruolo fondamentale nell’accudire gli ammalati di lebbra e di peste, dando anche
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Processione con un centinaio di figuranti il 29 marzo. I Cipriani, i Ghironzi (con un vestito confezionato un centinaio d'anni fa), i Piccari, i Forlani...
Venerdì Santo, da secoli di padre in figlio... MONTEFIORE
di Michele Ghironzi* una degna sepoltura ai cadaveri abbondanti fuori le mura della città. Con il tempo, diventarono “eroi” e furono presi sotto l’ala della Chiesa. Tornando alla processione, ci sono documenti di “buoni di credito” per l’acquisto del pane da distribuire ai figuranti e alla gente accorsa per vedere la processione, risalenti al 1816. Ma si dice che la processione abbia origini ancora più antiche, risalenti addirittura al Medioevo. Ci sono anche famiglie “storiche” che da anni prendono parte alla processione. Tra queste ricordo i Cipriani, i Piccari, i Forlani, i Ghironzi... (mi scuso con chi non ho citato). Fin da piccolo, non perdevo occasione di vedere la processione e ricordo l’emozione all’arrivo del corteo. Una sensazione di forza nel vedere i centurioni romani. Commosso seguivo i passi scalzi ed affaticati del “Cireneo” ovvero di colui che porta la Croce. Ricordo la sensazione di paura all’arrivo degli “uomini neri”, come li chiamavo io. Poi lo sguardo cercava mio babbo che
Un momento della rappresentazione (Foto Mario Polverelli)
puntualmente mi strizzava l’occhio tranquillizzandomi. Ora, partecipo anche io, e ho scoperto retroscena della processione che non conoscevo. Esiste infatti un “dietro le quinte”, bello, faticoso e anche un po’ ironico. Arrivo a Montefiore circa 30 minuti prima e dopo aver parcheggiato l’auto in paese,
salgo a piedi la ripida ed interminabile salita che porta al convento dei cappuccini (quasi tutti i figuranti affrontano questa salita). Arrivati in cima, non si ha più il fiato neanche per salutare gli amici. A questo punto, ci si accorge della “forza” della processione; infatti girandosi in dietro, si vedono arrivare su per la salita, anche i “vecchi figuranti” che passo dopo passo, orgogliosi ed impettiti arrivano in cima, guardati con rispetto. La magia continua quando si entra nella chiesa per la vestizione, vero e proprio rito. A questo punto si esce dalla
chiesa e… la magia finisce, nel senso buono naturalmente. Nei minuti che precedono il via si ride, si scherza e si incontrano vecchie facce. C’è chi discute di calcio, chi parla di politica, un centurione che fuma una sigaretta e una coppia al cellulare. Intanto gli organizzatori, pazientemente ma non troppo cercano di radunare tutti i figuranti, perché ognuno ha una posizione stabilita. Alla fine, dietro ad infinite raccomandazioni si parte… più o meno. Senza far nomi: c'è chi continua a scherzare simpaticamente e a fare battute in dialetto e… chi è incappucciato,
non ha tanti problemi, ma per chi come me non ha il volto coperto è veramente difficile non ridere. Tutto questo dura fino all’arrivo del primo colpo di tamburo del centurione (al secolo Jader Valentini). Da questo suono in poi tutto cambia, ognuno di noi diventa improvvisamente serio e rispettoso. La cosa che fa venire la pelle d’oca è vedere la folla; chi aspetta in paese ai piedi della salita improvvisamente si ammutolisce. Cala il silenzio su Montefiore. Gli unici rumori che si sentono sono il soffiare del vento, il crepitio del fuoco delle torce e qualche cane che abbaia in lontananza. E’ una sensazione incredibile, in quel momento cerchi solamente di fare del tuo meglio per far sì che la processione venga fatta veramente come si deve. Come ho già detto, è tradizione secolare e dal mio punto di vista spero e credo sia giusto mantenerla ancora in vita per tanto e tanto tempo ancora... Un ringraziamento sentito a tutti i figuranti che come me si impegnano per far sì che questo “evento” vada avanti, anche perché ho un figlio di 9 anni che mi ha già detto che poi vorrà prendere il mio posto. Come non accontentarlo. *Da generazioni il primogenito della sua famiglia partecipa alla processione. Il suo “vestito” era del bisnonno e risale alla fine dell''800
San Clemente, amministratori che parcheggiano sul marciapiede...
- L'istantanea che ha colto la “monellata” degli uomini tristi risale allo scorso 27 febbraio, serata del consiglio comunale. Chi ha spedito la fotografia è certo che si tratta delle automobili di due esponenti storici dell'amministrazione sanclementese. Per non fare 50 metri in più hanno pensato di sistemare i preziosi mezzi sul marciapiede. Che tempi, che costumi!
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
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MORCIANO DI ROMAGNA
L'Harry Potter mondainese inizia la formazione sui Topolino. Ora lo segue la figlia Gigliola. La magia è una passione e non un lavoro
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Con Gabriel grande festival internazionale della magia a San Marino PERSONE Gabriele Merli, in arte Gabriel
- L'Harry Potter mondainese si chiama Gabriele Merli. Si diverte e non si atteggia. “Non c'è nulla di magico. Dietro c'è solo lavoro, lavoro e lavoro. E tanta passione”. Tranquillo Gabriele Merli, in arte mago Gabriel. Organizza uno dei più importanti eventi della magia in Europa. E lo fa a San Marino, dove lavora. Fa altro. Per diletto si cimenta coi numeri e anche con abilità e fortune. Il suo evento si chiama Festival internazionale della magia di San Marino. Si tiene al Teatro Nuovo di Dogana il 9 marzo. Sipario su alle 21. Reca il patrocinio della segreteria di
Stato per il Turismo della Cultura; con l'incasso devoluto in beneficenza all'Associazione Trisomia 21. Alla 16^ edizione, sono stati invitati tra i maggiori interpreti europei. A presentare un protagonista di Zelig, Raul Cremona, comico e illusionista. Andiamoli a vedere questi ospiti di talento. Lex Schoppi & Alina. Trasformisti tedeschi, che in un battito di ciglia grazie ad un paravento cambiano l'abito... Brando & Silvana. Argentini, trasformisti e manipolatori... Claudio Pizzuti. Fa giochi con cubi. E' uno dei 3-4 italiani
Gigliana Merli, in arte Magica Gilly
a fregiarsi dell'onorificenza: maestro di magia. Charlie Mag. Spagnolo, fa un numero classico con le colombe ed i pesci rossi ma rinnovato nei costumi. Fa uscire dalla vasca con i pesciolini anche una colomba. Magia pura. Andrea Fratellini. Non poteva ovviamente mancare lo spettacolo del ventriloquo. Gianni Mattiolo. Il vivisizionatore. Quello che fa a fette il partner e poi lo ricompone. Magica Gilly. Al secolo
Gigliana Merli, figlia di Gabriele, da mesi si sta esercitando per il suo numero con le colombe ed il far aumentare il latte. Mago Gabriel. Il mondainese per i suoi 50 anni si fa (e fa) un regalo. Si presenta in frac e porta in scena quello che sognava da bambino: affetta un pompelmo e dentro ci trova un limone. Taglia il limone che custodisce un uovo. Affetta l'uovo e fuori esce un canarino. L'arte dell'illusione. La serata è possibile grazie a: Banca Popolare Valconca, Tms, Arzilli Gioielli, Titancoop, Tuttiinfesta, Il Monte Hotel, PuntoSpy.
Saludecio, aria di festa - Varietà dialettale pesarese a Saludecio all'interno del programma “Aria di festa” organizzato allestito dall'assessorato alla Cultura. Serata da annotare al Teatro Comunale “G.Verdi” il 9 marzo, ore 21. E' in scena la
compagnia teatrale “del Gallo”. Presenta “Per me fa rida”, Testi della Compagnia Teatrale “del Gallo”. Interpreti: Claudio Marini, Paolo Cioppi, Manuelita Cialdini, Francesco Dori, Vincenzo Fraternali, Francesca
RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA
Giovagnoli, Daniela Catenacci, Ilaria Toccaceli, Cristian Pierini, Valentina Violini, Marco Pierfelici. Balletti: Giulia Fabbrizioli, Lucia Mencaccini, Alice Alessandrini, Elvita Redavid. Coreografia: Romina Bernardi. Scenografia: Manuela Mecchi. Regia: Paolo Cioppi e Francesca Giovagnoli. La Compagnia marchigiana ripropone per l’occasione alcuni sketch che hanno avuto grande successo durante la loro esperienza teatrale. Lo spettacolo diventa un vero e proprio "Varietà dialettale" composto da siparietti e gag di spassosa comicità che ironizzano sui comportamenti e sulla vita quotidiana... con momenti musicali/ballo inseriti fra una uno sketch e l'altro che danno alla rappresentazione ritmo e colore. INFORMAZIONI - Ufficio Cultura 0541.869721 www.comunesaludecio.it
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MORCIANO DI ROMAGNA
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Co
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica) ARTE
Con Phelan Black, un atelier aperto agli artisti
Saludecio, il borgo
L'atelier dell'inglese Phelan Black a Mondaino
- Un atelier per gli artisti. Una casa per coloro i quali vogliono fare arte ed incontrarsi. L'idea è dell'anglo mondainese Phelan Black. La sua famiglia da decenni abita a Mondaino. Si trova benissimo. Ha dato molto alla comunità; dalla quale in proporzione ha ricevuto. L'idea di fare del creativo edificio in fotografia un luogo di incontri artistici è aperto a tutti. Potrebbe essere l'inizio per attirare sulle colline della Valconca artisti anche da fuori, magari coinvolgendo le amministrazioni locali. Una piccola idea che costa poco e con orizzonti alti, come solo la cultura sa accendere.
- Gianluca Grisanti è un'artista umbro che ha trovato casa/rifugio a Mondaino. Lettore onnivoro, disegna da sempre. Nell'86 dipinge il suo primo muro a Fiabilandia. Ha molto lavorato all'estero: Francia, Belgio, Germania e Olanda.
MondainovistadaGianluca Coglie l'occasione ed impara anche le lingue. Nel '90, viene investito da un camion di 7 tonnellate; si fa un anno di ospedale e numerose operazioni. Si specializza in serate
in discoteca; dipinge volti e ritratti che vengono regalati ai clienti. Viene chiamato in fiere internazionali realizzando caricature a tempo di musica: Motorshow di BoloMONTEGRIDOLFO
Via Crucis dalla chiesa di San Rocco al borgo - Montegridolfo, il Venerdì Santo, 29 marzo, alle 21, aspetta i fedeli per la Via Crucis. Le vie, illuminate dalle torce, sono animate da un centinaio di figuranti che mettono in scena la Passione del Cristo sofferente che porta la Croce sino al Calvario. La processione, guidata dal parroco, prende
il via dalla Chiesa di San Rocco, appena fuori dalla cinta muraria dell’abitato, per terminare nelle vie del centro. La celebrazione di Montegridolfo si rifà ad una tradizione del XVI secolo. La ricorrenza è anche l’occasione per visitare la chiesa di San Rocco. Situata davanti
alla porta del borgo, risale al XIV secolo e conserva opere d’arte di grande valore artistico. Tra cui una tela giovanile del santarcangiolese Guido Cagnacci, tra i massimi pittori della storia. In origine, la chiesa di San Rocco si chiamava di Santa Maria, o dell’Ospedale per via del lazzaretto accanto.
Siamo presenti alla Fiera di San Gregorio in via Bucci A
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
gna, Ferienmess Vienna. Ha decorato ville, locali pubblici. Ha collaborato con la Bass Italia (ha decorato decine di birrerie tra Italia ed estero. Ha anche restaurato vecchi capolavori. Autodidatta, non sa che cos'è un computer
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO TEATRO
Montescudo, bella stagione dialettale e non solo
Marzo 2013
Partita la raccolta fondi. In comunità circa 250 giovani madri
78 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Comunità di San Patrignano, aiutare le giovani mamme SOCIALE
- Il cartellone del Rosaspina di Montescudo si caratterizza per una stagione teatrale all'insegna del dialetto (alla XX edizione) e non solo. Il calendario. Sabato 9 marzo - ore 21 - “La tribu’ del villaggio” presenta: “Buon compleanno Manu” (a ricordo del piccolo Manuel). Spettacolo di cabaret con ingresso ad offerta libera. L’incasso sarà devoluto all'unità di oncologia pediatria dell’ospedale Infermi di Rimini. Sabato 16 marzo ore 21 - “Roxy Bar”, spettacolo varieta’ comico (ingresso • 7). Sabato 23 marzo - ore 21 - L’associazione culturale di teatro “I Komodos” presenta la commedia brillante: “Il settimo si riposo’ ” di Samy Fayad (ingresso • 7). Sabato 6 aprile ore 21 - “Una torta per la vita”, spettacolo di rock dialettale (incasso a favore della Caritas di Montescudo).
- Offrire una casa e un aiuto a mamme e ragazze minorenni tossicodipendenti. E’ questo l’obiettivo del nuovo progetto di San Patrignano; dal 4 al 10 marzo una campagna di raccolta fondi anche sulle reti Rai. “Una casa per crescere”, dedicato all’accoglienza e ai servizi che la comunità dedica alle donne. I telespettatori potranno donare 1 euro inviando un sms dal cellulare personale o 2 euro chiamando da telefono fisso al 45591. A San Patrignano, le ragazze e le mamme tossicodipendenti con i loro bambini sono
sempre state presenti, ma ora, vista la continua richiesta di aiuto, la comunità vorrebbe poter fare di più. La volontà di soddisfare quante più richieste si scontra però con la mancanza di risorse, visto che la comunità da sempre offre un aiuto completamente gratuito alle ragazze e alle loro famiglie senza accettare alcuna retta da parte dello Stato. Per questo per realizzare il progetto “Una casa per crescere” servirà l’aiuto di tutti coloro che vorranno fare una do-
nazione. Il fenomeno della tossicodipendenza, soprattutto legata alla cocaina, è in continua ascesa fra le donne. Si calcola che ogni 5 tossicodipendenti, uno sia di genere femminile: solitudine e depressione sono fra le cause più comuni, ma prevale soprattutto la convivenza con un partner che beve o si droga. Circa 250 donne stanno svolgendo il percorso di recupero in comunità. Di queste una decina
sono minorenni e diverse sono madri che nel tempo sono state raggiunte in comunità dal figlio. Promotrici dell’iniziativa le compagnie telefoniche TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Noverca. Per il fisso Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TWT. Negli stessi giorni è possibile fare una donazione sul c.c. postale 610410 e richiedere informazioni al Numero Verde 800316614 o collegandosi al sito www.sanpatrignano.org.
CERASOLO
Nasce ExpoArea Opening Event
- Si chiama ExpoArea Opening Event. E' primo centro polifunzionale in Italia dedicato alla green economy. Si inaugura il 14 marzo, ore 18. Si trova in via Rigardara. E' un se-
gnale concreto verso gli imprenditori che da anni hanno creduto in questo tratto di superstrada e ancora ci credono. Nulla di facile naturalmente. Ma il verde è il futuro
delle società che hanno dimenticato la dimensione e le leggi della natura. Anzi, alla natura non ci sono alternative. Le soluzioni vanno trovare nelle ragioni della terra.
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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 CORIANO - TEATRO
CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO Fabia Tordi e Emiliano Righetti (opposizione) lanciano l'allarme. Staff del sindaco con due persone
“Basta nuove assunzioni in Comune”
- Rap CORIANO
La facciata del teatro
Teatro sparito dal web Sito in costruzione - “In costruzione”. Un messaggio lapidario sotto il bel logo di Fondazione Corte Coriano Teatro. Ma perché costruire se c'era già tutto? Non sarebbe forse stato meglio virare verso altre soluzioni? E' la fine di un sogno quel “In costruzione”. Forse anche il nuovo inizio della concretezza della civiltà contadina romagnola: le cose si fanno se ce lo si può permettere, altrimenti sono tutte sciocchezze. Quel teatro che doveva essere il fiore all'occhiello del nuovo rinascimento economico corianese ne è invece stato la tomba. Sembra che sia stata questa spesa a far salire in alto l'indebitamento del Comune. Dopo il volo pindarico c'è il ritorno alla realtà: non è pensabile che ogni borgo abbia un teatro con un cartellone. Troppi costi, oggi. Bisogna costruire col buon senso.
- “Quanto costa l’identità di Coriano con la nuova amministrazione?”. Fabia Tordi e Emiliano Righetti con una battuta fanno le pulci alle spese del Comune di Coriano governato da una giunta di centrodestra. Continuano: “Ci sembrava impossibile che in tempi di crisi così grave il governo del Comune di Coriano arrivasse alla sfrontatezza di costituire l’ufficio di staff del sindaco assumendo personale esterno, ma purtroppo da quanto leggiamo in risposta all’interrogazione sulla riorganizzazione e dopo la pubblicazione della delibera di giunta, il sindaco di Coriano si porta nel suo ufficio, non uno, ma bensì due collaboratori esterni, assunti direttamente alle sue dipendenze, quando forse neanche più in Provincia di Rimini ci saranno i dipendenti assunti con l’ articolo 90”.
Fabia Tordi e Emiliano Righetti
“Ci chiediamo - continuano Righetti-Tordi - quanti sono i Comuni con diecimila abitanti che hanno il coraggio di spendere 30.000 euro all’ anno per fare stampa e propaganda? Siamo a sperperare i soldi pubblici come se si amministrasse ancora ai tempi delle vacche grasse. Come è possibile contravvenire alla clausola per cui i comuni possono assumere personale dall’esterno, quando il nostro comune con un debito ormai tristemente famoso, non è di certo un Comune Virtuoso, considerato che proprio l’ articolo 90 recita ‘salvo che per gli enti
dissestati o strutturalmente deficitari?’. Se per l’amministrazione è così importante dare attuazione a specifici progetti legati all’ ‘identità di Coriano’, sarebbe più opportuno istituire un bando di gara rivolto a ditte che si occupano di comunicazione e non assumere tramite il 90 che nulla ha a che vedere con l’ identità di Coriano, ma bensì con l’ identità del sindaco”. “Coriano - chiudono Righetti-Tordi -, fortunatamente, ha già le risorse umane interne per un progetto di tali obbiettivi, con un direttore di
Biblioteca stimato da tutti, e che poteva benissimo essere utilizzato anche per seguire il progetto del Teatro. Forse i nostri amministratori non si rendono conto che percepiscono già una buona indennità di carica, che complessivamente costa ai cittadini-contribuenti oltre 90.000 euro all’anno e che per prendersi gli appuntamenti e ricevere il pubblico, basterebbe il personale interno, mentre per partecipare a degli incontri di programmazione e pianificazione hanno già i loro dirigenti che ora sono ben cinque, più finalmente un Segretario Comunale. Ancora una volta il Sogno del sindaco di Coriano ci sembra fuori da ogni logica di contenimento della spesa e di risparmio (si vede che la spremitura dell’ Imu ha reso bene!!!). La verità è che le poltrone comode piacciono molto anche ai nuovi amministratori, anche se di questa ‘politica’ forse i corianesi speravano di essersene liberati”.