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Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
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IL PUNTO DI VISTA
La Legge, i poteri, il Parlamento, Berlusconi di Alessandro Roveri* - Berlusconi è stato definitivamente condannato dalla Corte di Cassazione per avere costituito un tesoro illegale di 270 milioni di euro, derubando la sua azienda e i suoi piccoli azionisti. La condanna di Berlusconi ha messo in crisi anche i 101 elettori del Pd del 19 aprile 2013, i quali, tradendo l’impegno preso con Bersani, hanno negato il loro voto per Prodi capo dello Stato, aprendo la strada alla nascita del governo Letta, voluto da Napolitano rieletto per far uscire l’Italia dalla crisi e cambiare l’indegna legge elettorale. La Cassazione ci ha spiegato che per quasi vent’anni l’Italia è stata governata da un delinquente, e che continuare ad essere berlusconiani nel Pd (nessuno del 101 si è degnato di spiegare il tradimento del 19 aprile) è diventato molto più difficile. Il 9 settembre 2013 la Giunta per le elezioni del Senato, e successivamente l’aula del Senato dovranno pronunciarsi su una delle conseguenze di quella sentenza, ossia la perdita del seggio senatoriale di Berlusconi e la sua incandidabilità. Berlusconi
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Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Montanari, il “monello” della politica riccionese
‘Pane, Amore e...’ cinque conferenze per riflettere
RICCIONE - 15
CATTOLICA - 31
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SETTEMBRE 2013
Ghigi: non resteranno che cartoline MORCIANO - 45
Crisi, la ricetta Stefano Zamagni MADE IN ITALY
L'economista riminese dice che cosa fare. La rendita in Italia è del 33%. Ed è da qui che dobbiamo far risalire i nostri mali, dal fatto che la rendita si sta letteralmente mangiando la quota dei profitti
Apre Umberto Galimberti il 4 ottobre
Silviooo... smètla da pinsè mal bén dl'Italia...
A cura di Michela Nicoletti
Breve massima di saggezza “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela” (era il 1981)
Enrico Berlinguer (1922-1982)
L'assessore alla Cultura Livia Signorini e il direttore della biblioteca Gustavo Cecchini
Conferenze filosofi, grande stagione - Il denaro appartiene alla nostra quotidianità, ne costituisce un elemento imprescindibile. È ciò che riceviamo a compenso del lavoro prestato; è ciò con cui acquistiamo il necessario per vivere. Abitiamo un mondo dominato dal mercato e dalle sue leggi: si compra e si vende; nulla si regala, neppure il superfluo. Il dono, quando è veramente tale, ossia disinteressato, ci appare sempre più
- Compila lettere di raccomandazioni anche per chi vuol far soldi, operando in borsa. Ha collaborato con papa Benedetto XVI. Pensa che la rendita uccida il Paese. Stefano Zamagni è tra i massimi economisti italiani. Già preside di Economia e commercio all'Università di Bologna, nel disincantato curriculum tanti libri: Economia politica (col quale tanti ragazzi hanno dato l'esame). L'ultimo è l'Avarizia (il Mulino). Lo scorso 16 luglio è
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MISANO ADRIATICO
Cecco-Goya - 2013
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VALCONCA
Giannini replica
San Clemente Torre, l'orologio ora va Unione comuni, che fare? San Giovanni Sindaco, nel Pd corsa per dieci? Coriano Spinelli, la replica Montefiore Don Terenzi, grande prete Mondaino Palio, vince il Castello Saludecio Addio a Luciano Giunta
Pooh RUBRICA
Condomini Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 Nel numero di ottobre
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INCHIESTA
Settembre 2013
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“Compilo lettere di raccomandazione anche per chi vuole far soldi e operare in borsa. Poi si pente e cerca il senso della vita”
“La rendita distrugge l'economia del lavoro” L'INCHIESTA
segue dalla prima pagina stato ospite di Misano per il ciclo di conferenze “Vizi d'estate....”. Riportiamo alcune sue riflessioni espresse in quella serata misanese. - Perché si è cimentato con questo saggio e con l’avarizia? “L’iniziativa non è stata mia ma della casa editrice 'Il Mulino’ che anni fa ha deciso di dedicare una serie di volumi ai sette vizi capitali, e il successo è stato più di quello che si aspettavano. All’interno dei sette, essendo un economista di professione, ovviamente mi è stata affidata l’avarizia, che è il vizio più ‘economico’. Mi sono molto divertito a scrivere questo libro e ho dovuto ripercorrere, adottando un approccio storico, 2000 anni, per vedere come la concezione dell’avarizia è cambiata nei secoli, considerata il vizio più grave, ‘la passione dell’avere’, fino a essere vista come una quasi virtù. Avari si nasce o si diventa? “Rispondere alla domanda si nasce o si diventa, è come cercare di rispondere al quesito dell’uovo o la gallina. La concezione più riconosciuta dagli studiosi è l’acquisizione dell’avarizia, in quanto vizio, da determinati comportamenti e contesti culturali. Ma bisogna tenere in considerazione l’accezione psicologica dei vizi; primo di tutti Freud, che discerne l’acquisizione da un lato con la componente sociale, dall’altro con la costituzione biologica della persona. Oggi, le neuro scienze parlano di biologizzazione del vizio che, oltre alla componente fisica del cervello, pongono l’accento sul processo educativo e come esso in tenera età può portare alla formazione futura di determinati vizi (...). Per tornare alla domanda iniziale, la mia risposta è decisamen-
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 5 settembre
La rendita è un gioco a somma nulla, un esempio palese è il gioco in borsa, che la qualifica come prettamente improduttiva, non inutile, ma non genera valore aggiunto; se la mia giocata in borsa va bene, questo significa che da un’altra parte, nel mondo, qualcuno ha perso A cura di Michela Nicoletti te: si diventa avari, in quanto guidati da una società nella quale predominano istituzioni economiche che tendono a favorire le posizioni di rendita rispetto a quelle di profitto o di salario, è molto facile portare le persone a sviluppare determinate tendenze piuttosto che altre”. Quanto è avara l’Italia? “Se noi potessimo fare una fotografia della situazione italiana nel corso del tempo, vedremmo che i comportamenti avari sono legati all’affermazione di alcune istituzioni che tendono a dare più importanza alle situazioni di rendita piuttosto che di profitto. Il Pil (il Prodotto interno lordo) è diviso in tre
netta contrapposizione con Robert Malthus, un altro maestro dell’ economia di quegli anni di rivoluzione industriale che difendeva i redditieri - nella sua opera fondamentale scrive che la quota della rendita sul reddito nazionale non deve superare il 15/16% affinché un paese possa continuare a svilupparsi. La rendita quindi è inevitabile, ma non necessaria. Per tornare alla domanda mi basta dire che oggi la quota della rendita in Italia è del 33%, il doppio di quanto Ricardo aveva previsto. Ed è da qui che dobbiamo far risalire i nostri mali, dal fatto che la rendita si sta letteralmente mangiando la quota dei profitti.
ultimo della vita è proprio la felicità. Ora la domanda sorge spontanea: come si fa ad avvicinare l’avaro a questa situazione? Bisogna che le nostre economie di mercato tornino ad essere civili - come il mercato lo fu ai suoi albori tra il 1300/ 1400 in terra toscana. Errore molto comune è identificare l’economia di mercato con l’economia capitalistica, ma quest’ultima comparì quasi 3 secoli dopo, nel 1600. Agli albori l’economia aveva tutto un altro sapore, difatti progredì con l’avvento dell’umanesimo civile nel 1400. I professori di storia dovrebbero sottolineare la distinzione di questi due secoli, e cioè tra il 1400 e il 1500, quest’ultimo denominato umanesimo civile, che gettò il seme capitalistico del 1600. Ed è proprio con l’avvento dell’economia capitalistica che l’avarizia inizia a essere considerata una quasi virtù, promossa da grandi menti come Melville, Macchiavelli, che vedevano nell’avarizia il promotore del progresso economico”.
Ma il nostro tallone d’Achille è che non siamo capaci di organizzare il processo economico sociale in modo tale da trarre da questa creatività i frutti che essa è in grado di darci
grosse quote; una è la quota della rendita, una la quota del profitto e la terza del salario. Nella quota del salario entrano tutte le forme di remunerazione a vantaggio di chi esercita un'attività lavorativa; la quota del profitto è quella che consegue a chi intraprende il mondo dell’impresa; la quota della rendita va invece a chi percepisce un reddito, non per aver fatto un lavoro, per aver ideato o innovato, ma perché godono di un diritto di proprietà su beni di varia natura. Quest’ultima può essere di diversi generi; la rendita commerciale, la rendita agricola, la rendita immobiliare e, molto importante soprattutto oggi, la rendita finanziaria. La rendita è un gioco a somma nulla, un esempio palese è il gioco in borsa, che la qualifica come prettamente improduttiva, non inutile, ma non genera valore aggiunto; se la mia giocata in borsa va bene, questo significa che da un’altra parte, nel mondo, qualcuno ha perso. David Ricardo, grande economista inglese degli inizi dell’800 difensore degli imprenditori - in
Questo fa si che le imprese non investano, e se non investono non creano lavoro; si riduce la quota del salario, che porta a non consumare più. L’errore fondamentale è che i percettori effettivi delle rendite non investono e non consumano; l’avidità come forma di avarizia. Questo scenario si è edificato in Italia negli ultimi 30 anni, grazie a un sistema di leggi e di provvedimenti policoamministrativi, che hanno portato le nostre istituzioni economiche da inclusive ad estrattive, cioè dall’includere virtualmente tutti nel processo economico sono passati ad incrementare esclusivamente la rendita (...)“. Quali sono gli antidoti per contrastare l’avarizia? “L’antidoto è fare buone leggi. La domanda che bisogna porsi è se la legge che sta per essere approvata, favorirà o contrasterà la diffusione di comportamenti avari. Però non basta. Bisogna diffondere e far capire, che l’avarizia è il più irrazionale dei vizi. L’idea è di far capire all’avaro la sua tristezza. L’avaro vive e ha un destino triste, ma, come diceva Aristotele, il fine
Professore gli italiani dove devono cercare il proprio futuro? (sul versante economico-politico) “Il popolo italiano è l’unica nazione al mondo che è riuscita, nel corso della propria storia, a scendere molto in basso per poi riprendersi. Questo tendiamo a dimenticarcelo. Nel 1476, con la caduta dell’impero romano tutti pensarono che fosse la fine. Ma abbiamo avuto la capacità di rialzarci; con Benedetto da Norcia e la sua ‘regola’ ‘orat et labora’, che non è rivolta esclusivamente a un aspetto ecclesiastico, ma da un indicazione di metodo politico. A quell’epoca il lavoro era considerato un’attività dello schiavo, l’uomo libero non doveva lavorare. Ponendo il lavoro sullo stesso piano della preghiera, Benedetto attua una rivoluzione copernicana, affermando che è il lavoro la sorgente primaria di ogni ricchezza e dell’avanzamento della civiltà. E di fatti, se guardiamo l’XI secolo, a guidare la rivoluzione commerciale sono proprio gli italiani, dapprima i fiorentini, poi gli umbri i napoletani e via via. Perché
gli altri paesi non hanno avuto fasi come il Rinascimento o l’Umanesimo? Perché solo noi, dopo la devastazione del dopoguerra, siamo stati in grado di generare il miracolo economico? L’Italia ha un genius loci molto particolare: la creatività, in ogni piano. Ma il nostro tallone d’Achille è che non siamo capaci di organizzare il processo economico sociale in modo tale da trarre da questa creatività i frutti che essa è in grado di darci. Così gli altri paesi ci copiano, prendono le nostre innovazioni le utilizzano, le mettono a frutto, e poi ci sorpassano. Ad esempio tutti associano la rivoluzione industriale agli inglesi; ebbene il prototipo delle macchine da tessile – che innescarono l’intera rivoluzione venne inventato a Bologna, successivamente importato dagli inglesi nel '600. Il problema sta nella nostra incapacità di trasformare la creatività in bene comune, a causa della mancanza di quello che gli inglesi chiamano “il capitale di connessione”; mentre per creare basta il singolo genio, per trasformare tale innovazione in risultato produttivo ci vuole la capacità di connessione. Stesso principio che sottende la logica delle imprese; perché in Italia esistono solo 3 o 4 grandi imprese statali e addirittura solo una privata, la Fiat? Perché per mantenere una grande azienda ci vuole grande capacità di connessione. Gli italiani sono i più geniali, ma sono terribilmente possessivi e individualisti. Non a caso, cito Leopardi, un grande conoscitore del carattere italiano. L’individualismo è quel tarlo che fa credere alla persona di non potersi fidare di nessuno, che deve farcela da solo e che è in grado di riuscirci, da solo. Nel momento della scoperta, dell’in-
venzione il singolo genio può bastare, ma quando è il momento di puntare sulla grande scala, le grandi quantità, il singolo non basta più, e di fatti in questo siamo un disastro. Ieri (15 luglio, ndr) mi trovavo a palazzo Chigi per un incontro e ho sentito discorsi che mi han fatto rabbrividire. Si vuole continuare a puntare sull’innovazione quando da 15 anni la nostra produttività è notevolmente diminuita. Noi siamo stati e rimaniamo i migliori innovatori, ma dobbiamo smettercela con questa logica individualistica che tarpa le ali, e non ci permette di sfruttare appieno le nostre capacità. Ovviamente il mio è un discorso 'medio', non voglio generalizzare la situazione italiana. Un elemento chiave per la realizzazione del capitale di connessione è il concetto di fiducia. Fiducia deriva dal latino fides, che etimologicamente parlando stava a significare corda. Rappresentava la corda del liuto, che se non erano ben tirate, non si riusciva a suonare. La fiducia è una corda che lega un individuo all’altro, ed è questo il fattore che rende possibile il capitale di connessione. Noi dobbiamo riallacciare queste corde, solo così potremmo di nuovo rialzarci. Per fare ciò dobbiamo smettere di dare il potere allo stato, lo statalismo è il nostro cancro. Continuando a dare così largo campo allo stato, non facciamo altro che aumentare la rendita burocratica, che è la fetta più grossa dei nostri mali. Noi abbiamo bisogno di sussidiarietà, di collegarci e aiutarci l’un l’altro, senza che lo stato intervenga sempre dall’alto. Viene da sé che ogni italiano medio la prima cosa che fa è cercare di fregare lo stato, aumentando anno dopo anno il debito pubblico. Lo statalismo ha creato il fenomeno detto deresponsabilizzazione,
In Italia negli ultimi 30 anni, grazie a un sistema di leggi e di provvedimenti polico-amministrativi, che hanno portato le nostre istituzioni economiche da inclusive ad estrattive, cioè dall’includere virtualmente tutti nel processo economico sono passati ad incrementare esclusivamente la rendita
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Settembre 2013
Il prestigioso economista riminese Zamagni racconta la propria idea di società di vita
La debolezza: l’individualismo, quel tarlo che fa credere alla persona di non potersi fidare di nessuno, che deve farcela da solo e che è in grado di riuscirci
nessuno si preoccupa più personalmente del bene comune; pagando le tasse si sente di aver fatto il proprio ‘dovere’, da qui in poi ci pensa lo stato. Ma siamo noi responsabili per il nostro prossimo. Bisogna analizzare la storia, e trarne insegnamento. Ad ogni momento di ripresa corrisponde un atto di ‘riallacciamento delle corde’, ed è quello a cui dobbiamo puntare oggi. Domande del pubblico La globalizzazione, che porta
INCHIESTA
gli imprenditori a spostare le proprie imprese nei paesi più poveri per poter pagare sempre meno la manodopera, può essere collegata direttamente alla vita? “La globalizzazione, in senso tecnico, si è soliti datarla nel novembre 1975, momento in cui al castello di Rambouillet (Francia) si è tenuto il primo G 6 (le sei grandi potenze economiche, ndr), e l’Italia ne faceva parte. In quella riunione si è presa l’importante decisione di aprire i commerci non solo alle merci, output, ma anche agli input, l’apertura del mercato del lavoro e dei capitali; primi su tutti gli americani, poi gli inglesi e a seguire tutti gli altri. Il fenomeno globalizzazione, nel senso di transazioni, esisteva dall’epoca dell’impero romano, nel Rinascimetno, quando i mercanti fiorentini andavano nelle Fiandre a portare i tessuti di seta scambiandoli con altri beni. Il principio è lo stesso, solo che oggi è a livelli molto più ampi. Grazie alla globalizzazione negli ultimi 30 anni 1 miliardo di persone sono state tolte dalla fame. La globalizzazione è un meccanismo di redistribuzione del progres-
so. L’Umanesimo è stato la nostra prima grande globalizzazione; abbiamo portato la civiltà, la cultura l’economia nelle altre parti dell’Europa. Il punto è che noi davanti alla globalizzazione non siamo stati capaci di reagire; gli altri paesi producendo con costi più bassi ci fanno concorrenza. Le innovazioni son di 3 tipi: di processo, di prodotto e di rottura. Se noi continuiamo a puntare solo sulle prime due, è ovvio che India e Brasile, Cina ci sommergeranno, perché l’unica cosa su cui possono batterci sono i costi di produzione, per il resto ci copiano. Ma la colpa è nostra, che non puntiamo sulle innovazioni di rottura. troppa parte della classe imprenditoriale è composta da redditieri; le imprese che hanno puntato sulla rendita oggi sono in crisi, far l’imprenditore è una vocazione”. Qual è secondo lei professore la materia prima che ha l’Italia? Dai vari politici si sente come risposta la cultura, come paesaggio ambiente e quello che il passato ci ha tramandato. Ma questi valori non trapelano dalla politica di oggi, che anzi lentamente sta trascurando questi aspetti, non curandosene. Lei quale pensa che sia il nostro bene primario? “Sono totalmente d’accordo sulla questione della cultura. Lei dice che i politici non ne parlano; ma questa è una contraddizione pragmatica, che si ha quando una persona afferma una cosa e successivamente la nega. Noi non possiamo chiedere alla politica più di quello che la politica ci può dare. Questo è un classico esempio di
statalismo. Siamo noi che dobbiamo agire, noi dobbiamo unirci, valorizzare. L’unica cosa che dobbiamo chiedere alla politica è il lasciarci agire; siamo noi che decidiamo cosa fare o non fare. Siamo noi che dobbiamo occuparci dei beni comuni”. Che ruolo hanno le banche in questo momento nel bloccare la riforma dell’Italia? “Le banche sono istituzioni fondamentali, ma negli ultimi anni hanno preso la via della speculazione finanziaria. Nascono come frutto dei francescani, costituite per preservare il bene comune, togliere la terra agli usurai e darla ai più poveri. Le restrizioni di oggi hanno potato a non concedere più crediti, togliendogli la loro funzione primaria”. L’avaro non è anche masochista? “Certo che è masochista l’avaro, si toglie la felicità, si isola. Ma può essere redento, facendogli provare la gioia che si sta precludendo. Non c’è vizio al mondo che non può essere trasformato in virtù. Ma lei ha detto un’altra cosa importante. Il pericolo di oggi è l’avarizia come accumulo di potere. Il potere come potere e il potere come influenza. La società civile organizzata deve avere potere come influenza, non come potenza. Quest’ultimo è la capacità che io do a qualcuno di decidere della mia libertà, ed è quello che sta avvenendo. Questo tipo di avarizia è pericolosa perché subdola, si camuffa. Si veda la manipolazione da parte dei mass media, l’esempio per eccellenza”.
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Rifacendomi al miracolo economico di cui ha parlato, volevo chiederle che ruolo hanno oggi i vincoli europei, se ci penalizzano o ci favoriscono? “Il discorso sui vincoli europei è interessantissimo ma molto ampio. Per dirla in breve, l’Europa è nata per un progetto di 3 grandi personaggi, Adenauer, De Gasperi e Schumanm. Se andiamo a leggere i documenti sulla base dei quali si è avviato l’intero processo era indicato che l’unificazione economica doveva essere soltanto lo starter. Successivamente doveva avvenire l’unificazione politica e soprattutto quella fiscale. Questo non è avvenuto; si è pensato successivamente che unificando i mercati si potesse rimediare a questa mancanza, e cioè che l’economia potesse rimpiazzare la politica, ma questo non può assolutamente essere; essa deve stare nei suoi spazi ma deve esserci. C’è un rigurgito di volontà di potenza che non si manifesta più con le guerre, fortunatamente, ma con l’economia. Le politiche di austerità che la Germania ha imposto negli ultimi 3 anni a tutta l’Europa ne è un chiaro esempio; queste strategie economiche austere non portano privilegio a nessuno, hanno solo la capacità di recare sofferenza e provocare disagi, diretta conseguenza dell’esercizio di potenza in quanto potenza. L’Italia non può uscire dall’Unione europea; conoscendo lo scacchiere delle forze mondiali, l’Italia da sola sprofonderebbe inesorabilmente. Per essere liberi dobbiamo sganciarci da ogni condizio-
namento economico esterno. La libertà presuppone una grande vigilanza”. Nelle rialzate che l’Italia ha avuto nel corso della sua storia, che ruolo ha avuto il cristianesimo? Potrebbe riaverlo anche oggi? “John Weir, professore di diritto internazionale all’università di New York, ebreo ortodosso, nel suo libro pubblicato nel 2010 Un'Europa cristiana’, sosteneva la tesi che l’Europa è in crisi in quanto è stata investita da un vento di cristiano-fobia. Gli europei, soprattutto per ignoranza culturale, hanno reciso le solo radici; quando si parla di cristianesimo non si intende cristianesimo in quanto fede, ma come matrice culturale. I valori fondamentali dell’Europa derivano tutti dal cristianesimo. L’individualismo è l’atteggiamento per eccellenza anti-cristiano. Bisogna informarsi e agire per imprese sociali, comunitarie. Questi sono gli atteggiamenti promossi dal cristianesimo. Queste realtà oggi sono ostacolate dallo stato; la legge sul volontariato è ancora quella del ’91, la legge sulle coperative sociali, o la legge sulle imprese sociali del 2006 che non si vuole che decolli. E in questo destra, sinistra, centro, sono tutti uguali. Si impedisce ad imprese sociali di poter volare, per promuovere sempre di più quelle capitalistiche. Vorrei concludere con questo. Lo so che il futuro porta incertezza, paura. Ma ricordatevi: “una notte la paura busso alla porta, la speranza andò ad aprire; non c’era più nessuno”.
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RIMINI
Potenzialmente è al 70° posto in Italia. La prima della regione Emilia Romagna
- In agosto, sul quotidiano economico ‘Il Sole-24 Ore’ è riportata la graduatoria del cosiddetto ‘rischio evasione’ nel territori italiani, vale a dire il differenziale tra livello di benessere (misurato prendendo in considerazione sette indicatori: consumi alimentari, di energia elettrica a fini domestici e di carburanti; numero di auto di grossa cilindrata, di auto circolanti e di abitazioni di pregio; variazione dei depositi bancari tra 2008 e 2011) e il reddito disponibile delle famiglie. Rispetto all’analoga classifica del 2012, il territorio riminese compie un sensibile salto all’indietro, passando dal 59° al 70° posto, nettamente ultima area in regione per divario tra benessere e reddito dichiarato. Di seguito una tabella di sintesi: Dichiara il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali: “Il commento di questi dati, indubbiamente molto negativi per il nostro territorio, non può prescindere da un’avvertenza per così dire tecnica: l’incremento statistico del ri-
Riminese, una provincia di raffinati evasori Raccontata dal quotidiano economico Sole-24 Ore lo scorso agosto
Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini, da anni si batte per la giustizia sociale
IL FATTO
schio potenziale di evasione fiscale può anche essere spiegato con la crisi che tra 2010 e 2011 ha aggredito nel suo complesso il distretto economico riminese, determinando una contrazione del reddito disponibile e il conseguente ricorso ai risparmi o all’indebitamento per continuare a garantire i consumi. Questo però non toglie che l’ultimo posto in solitudine della provincia di Rimini nel panorama emiliano romagnolo (e tra le ultimissime dell’intero Nord e Centro Nord) conferma il dato
dello scorso anno e quello del 2006; dunque si fa fatica a non considerarlo strutturale rispetto alle dinamiche socioeconomiche dell’area riminese. Queste indagini sono campanelli d’allarme che via via aumentano d’intensità: cresce la distanza tra Rimini e il resto della regione (virtuosa, visto che piazza 4 province tra le prime 10 della graduatoria 2013) e siamo lontani da altre aree del-
l’Italia settentrionale dall’economia più o meno omogenea. Non solo, paradossalmente la gravissima crisi economica- il cui contrasto sarebbe in gran parte delegato a un riequilibrio della giustizia fiscale- pare averci spinto ancor di più verso quella terra grigia che si chiama sommerso. Quasi che non ci fidassimo, quasi che fossimo diffidenti verso la fuoriuscita da un modello in ogni caso oggi insostenibile per la sua evidente
sperequazione che porta a difficoltà superiori negli investimenti, nel modernizzare e nell’infrastrutturare il territorio. A Rimini l’evasione fiscale è un ‘non argomento’: non se ne parla se non a fiammate, non entra nelle agende, è relativizzato, viene contrapposto agli sprechi e ai ritardi della pubblica amministrazione (quasi che i due mali debbano elidersi tra loro e non semmai entrambi da estirpare alla radice), giustificato tanto più quando c’è la crisi ‘e allora la lotta all’evasione andava fatta prima e non adesso che siamo tutti in ginocchio’. C’è sempre un prima e un dopo e mai un adesso, ogni strumento normativo o amministrativo messo in campo per rispondere al problema diventa oggetto immediato di polemica e quindi puntuale come un orologio svizzero tor-
na a calare il silenzio. Qui non si tratta solo della figura (meglio, figuraccia) che il territorio riminese continua a fare in questa o altre ricerche. Si tratta del rifiuto a riconoscersi nei doveri morali che fondano la coesione sociale, si tratta della resa all’impossibilità di essere diversi da quello che siamo stati sino a ieri, cercando di emendare i nostri errori per diventare ancora migliori. Non voglio ancora credere che Rimini si sia arresa a una condizione che in realtà non è un destino ineluttabile. Segnali di un diverso approccio e di una sensibilità più attenta negli ultimi tempi se ne sono colti: ma non bastano. E il contrasto non può essere affidato a soli strumenti ‘repressivi’, che comunque sarebbero più efficaci se passassero dalla sfera centrale a quella locale. Occorre, non mi stancherò mai di dirlo, una presa di coscienza più ampia di quella che può offrire una sanzione. Ma questa nuova ‘maglia nera’ non è un bel risveglio”.
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RIMINI - S. MARINO Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
- Non vede la figlia da più di un anno e pensa di aver subito un'ingiustizia dal giudice Valeria Pierfelici, dallo psicologo Marilena Cardinali e dall'assistente sociale Marinella Chiaruzzi, dalla gendarmeria. Tutto questo è avvenuto a San Marino da 10 anni a questa parte. A gridare il proprio dolore è Giuseppe Squarcialupi, originario di Torriana; a San Marino dal 1980 anni per lavoro. Già orafo, prima ha lavorato per Ar-
A San Marino. Tolta al genitore quando ne aveva 5 e affidata ad altra famiglia
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“Non vedo mia figlia di 15 anni da più di un anno” A San Marino, su decisione del giudice e del Servizio minori. Afferma il babbo Giuseppe Squarcialupi: “Hanno manomesso la verità”
San Marino
FOCUS zilli, poi in proprio con un negozio fuori dal centro storico, all'altezza del Teatro Titano. Ora, fa l'operaio. Ma andiamo con ordine a raccontare la storia. La figlia il 3 ottobre compie 15 anni. Li festeggerà presso la famiglia alla quale è in affido da 10. La creatura nasce da una relazione dopo tre anni tra Squarcialupi e una giovane moldava, V. P. Racconta Squarcialupi: “Non sposato, riconosco la neonata. Dopo un anno, la madre riceve il permes-
Settembre 2013
so di soggiorno. A una settimana dall'arrivo dei documenti va via di casa e abbandona la figlia e me. Resta a San Marino circa 6 mesi; abita da sola. Dopo di che per un annetto sparisce. Dice che va a trovare i familiari in Moldavia. Nel frattempo, mia figlia vive con me”. “In un'udienza - continua Squarcialupi -, non verbalizzata, la mia ex compagna afferma di aver voluto la figlia solo per mettersi in regola con i documenti. Dopo un anno e mezzo
dalla sua scomparsa, V. torna a San Marino e trova me con un'altra compagna; oggi mia moglie. Insieme a noi, la piccola. La mia ex compagna apre una causa civile per ottenere l'affido di nostra figlia. Del caso si interessa anche il Servizio minori dell'Istituto per la sicurezza sociale
e la gendarmeria. Nelle relazioni al giudice, dal Servizio minori e dalla gendarmeria sul mio conto ci sono informazioni che non corrispondono al vero. Fatto sta che l'11 aprile del 2003, mia figlia viene affidata ad un'altra famiglia”. Per sei mesi, prima del 14 aprile del 2003, la bambina viene affidata a Iride Montanari, zia di Squarcialupi. Giuseppe Squarcialupi ha
visto l'adolescente l'ultima volta nel luglio del 2012. L'incontro avviene anche alla presenza della madre e delle due sorelle di Squarcialupi. Su disposizione del giudice Pierfelici, il genitore può incontrare la figlia una volta al mese, soltanto insieme ai tre familiari. A chi gli chiede come mai non riesce più a fissare gli incontri con la piccola, sua madre e le due sorelle, Squarcialupi, porta le proprie argomentazioni: “Per problemi di salute di mia madre, per miei problemi di salute e per problemi personali delle mie due sorelle. Ho chiesto di poter incontrare mia figlia da solo, ma il giudice me lo vieta. Non penso che sia giusto. Lo scorso giugno ho scritto ben due lettere al giudice Pierfelici in cui chiedevo la possibilità di incontrare mia figlia da solo, ma, ad oggi, ancora non ho ricevuto risposta. Lo scorso luglio, invece, ho chiesto di poter vedere mia figlia con solo mia madre
ed una delle mie sorelle; la Cardinali mi ha risposto che mia figlia non mi vuole vedere. Inoltre, è da tre mesi che non ci sentiamo per telefono; quando chiamo la famiglia affidataria non mi risponde nessuno”. “Per i 12 anni - continua nel racconto Squarcialupi - le regalai il telefonino. Ci furono bellissimi messaggi e tante telefonate. Solo che dopo un paio di mesi il servizio minori le tolse il cellulare e le proibirono di telefonarmi”. Il rapporto tra Giuseppe Squarcialupi e le istituzioni sammarinesi è complesso e labirintico; ed è difficile leggere con esattezza e precisione fatti e fotografia. Si è chiesto a Squarcialupi come mai non ha confutato i rilievi negativi nei suoi confronti sia del Servizio minori, sia della gendarmeria, la sua risposta: “I miei due avvocati mi hanno consigliato di aspettare; che le cose si sarebbero sistemate col tempo”. Puzzle dai contorni complessi, umanità che richiedono pudore, forse sarebbe il caso che le autorità aprissero un altro fascicolo, con ulteriori verifiche, coinvolgendo tutti i protagonisti di una vicenda che mette addosso solo tristezza: più domande, che risposte.
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Settembre 2013
RIMINI
Giovane studente marchigiano, laureando in lingue
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Quando il lavoro stagionale, è anche sfruttamento e rapporti tristi Continua dalla prima pagina
- L'albergo è un blasonato 4 (quattro) stelle della riviera adriatica. Quattordici ore al giorno, sette su sette, per un emolulemto di 1.200 euro al mese. Il giovane ha salutato la compagnia, ritornando a casa. In spiaggia, negli hotel, nei campi. In nero o con contratti capestro. Non si parla più di poche mele marce e neppure si può continuare a negare il fenomeno. Il lavoro stagionale: una realtà in cui sono ugualmente sfruttati italiani e stranieri. Questo lavoro è l’unica speranza dei precari che non riescono a lavorare d’inverno e soprattutto anche dei molti studenti costretti a sfruttare al massimo quei pochi mesi estivi per potersi pagare gli studi. Ma il lavoro nobilita l’uomo e fortifica lo spirito. Questo è il caso di un giovane studente marchigiano, venuto su nella riviera in cerca di occasioni. Decide di puntare in alto; lo studente laureando in lin-
Dorme in un umido seminterrato, senza finestre e costretto a condividerlo con altri 9 dipendenti. Sveglia alle 5 del mattino; al lavoro (con pausa) fino alle 23
Rimini
STAGIONI
gue, si rivolge a un hotel a 4 stelle della riviera romagnola. Presenta un curriculum ricco di esperienze e con ottima conoscenza dell’inglese e del francese; viene subito assunto. Un’esperienza nuova quest’anno in quanto il contratto, con 40 ore settimanali, prevedeva la possibilità di alloggio in loco, e armato di grandi aspettative, lascia il suo paesino per trasferirsi nella caotica e amata Romagna. Purtroppo le novità non fi-
niscono qui per il giovane. Di sicuro non si aspettava di dover dormire in un umido seminterrato, senza finestre e costretto a condividerlo con altri 9 dipendenti. “Da un hotel a 4 stelle ci si aspetta una certa qualità per i clienti, ma anche un consono ambiente di lavoro”, afferma lo studente. Gestire un hotel in piena stagione richiede forza fisica ma anche fermezza mentale: occorre creare una squadra e
non alimentare la rivalità, soprattutto se è necessario condividere l’ambiente 24 ore su 24. Ma l’atmosfera che si era venuta a creare era tesa e umiliante. “Gli albergatori - continua Marco (nome di fantasia) - in questo momento di crisi cercano di risparmiare sul personale creando situazioni al limite dell’umana sopportazione”. Infatti, le 40 ore settimanali previste non tardarono a raddoppiarsi: con sveglia alle 5
del mattino. La giornata lavorativa finiva alle 23. Le esigenze dei dipendenti furono sempre più accantonate; nelle poche ore di riposo a loro concesse, non potevano usufruire di nessun servizio dell’hotel, vedendosi negato anche un caffè. Con l’intensificarsi della stagione, la mole di lavoro cominciò ad aumentare e di conseguenza anche l’astio tra i dipendenti e la direzione. Durante le innumerevoli ore di servizio, ai lavoratori non viene neanche più concesso di interagi-
re con i clienti, venendo così a mancare anche quella minima cordialità richiesta da una struttura di tale livello. Nonostante il tentativo del giovane di trovare un dialogo con chi aveva il compito di amministrare il suo lavoro quotidiano, in risposta ottiene solo minacce e insulti. Come ultima spiaggia, lo studente si rivolse al direttore dell’hotel, per spiegare la situazione che si era venuta a creare. Egli era già ampiamente consapevole del cattivo rendimento lavorativo, ma l’unico “aiuto” che il responsabile fu in grado di fornirgli fu quello di presentare le dimissioni, evitando così di doverlo licenziare. Michela Nicoletti
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RIMINI - SAN MARINO
Il 28 settembre inaugura la sua mostra thedarksideofthelight sul Titano
Ogni persona è illuminata Thea Tini (foto Sandro Cristallini)
Thea Tini, artista sammarinese, è coinvolta in un progetto artistico che abbraccia e sviluppa il tema della luce, agente fisico e fonte simbolica, che più di ogni altro elemento naturale avvicina l’uomo alla divinità SGUARDI D'ARTISTA
di Annamaria Bernucci - A volte alcuni incontri possono rivelarsi ‘illuminanti’. E’ accaduto con Thea Tini, artista sammarinese, coinvolta in un progetto artistico che abbraccia e sviluppa il tema della luce, agente fisico e fonte simbolica, che più di ogni altro elemento naturale avvicina l’uomo alla divinità. “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: ‘Sia la luce!’. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno”. Primo racconto della creazione (Genesi 1, 15). Se la scienza è lo strumento che consente la comprensione
dell’universo che ci circonda, l’arte è la strada che permette di esplorare l’universo che è in noi: il fil rouge che li unisce in modo esclusivo potrebbe essere proprio un raggio di luce. Sui ruoli di luce e ombra Thea Tini ha costruito un percorso paradigmatico e intrigante, ritraendo personaggi noti delle arti o del mondo intellettuale che sono gravitati nel territorio sammarinese o figure e persone della sua sfera d’amicizie. Ma lo ha fatto in modo inusuale. Dal 2009, armata di lampada (in assenza di luce naturale) e tela (il supporto su cui proietta l’ombra degli effigiati) Thea Tini va cogliendo ritratti costruiti ‘sull’ ombra’: per ognuno un racconto, una storia biografica, tra le pieghe e le ombre di una riflessione condivisa con l’artista: da Dario Fo ai Capi-
tani Reggenti, da Giordano Bruno Guerri a Gilberto Giovagnoli e Vittorio D’augusta. Perché la luce di ognuno si cela nell’ombra. Il fascino delle ombre affonda nella notte dei tempi: le ombre sono seducenti perché immateriali, prive di consistenza, crescono e decrescono, scompaiono e ricompaiono, sono attaccate al corpo ma non si lasciano catturare. Sono e rappresentano l’oscurità che può proteggere, dominare o nascondere. Sono una rappresentazione incompleta di un oggetto, una silhouette in cui solo il contorno viene rappresentato, possono sostituire l’og-
getto che le proietta diventandone un duplicato. È Thea che parla della sua prossima mostra dal titolo eloquente thedarksideofthelight: “L’arte è bellezza, gioco, meraviglia, silenzio. Le mie opere nascono da una visione, un’intuizione, un istante di pura presenza. La ricerca artistica e spirituale s’intersecano e si arricchiscono l’un l’altra... Mi è sempre piaciuto giocare con i simboli e gli archetipi. Mi piace anche includere gli altri nei miei lavori in modo che da spettatori diventino attori. In thedarksideofthelight gioco con la luce dentro e fuo-
ri di noi, attraverso la complementarietà dell’ombra. ‘Luce’ come fatto fisico attraverso cui lavorare per dare forma alle opere e ‘Luce’ come (emblema) simbolo di spiritualità, energia interiore, impulso all’azione, illuminazione. Quello che appare è il riflesso della luce di chi si trova fra la sorgente luminosa e la tela, poiché solo la luce esiste e noi la riconosciamo attraverso l’ombra e i colori”. Thea Tini è attratta dalle dinamiche e dalle relazioni tra l’individuo e il cosmo, tra l’identità individuale e la ricerca del sé, sollevando quel velo che occulta i recessi della vita interiore di ognuno. La componente meditativa ha un ruolo centrale nel suo approccio alle espressioni dell’arte e nel suo stesso modus operandi. Sottolinea infatti: “Questo lavoro vuole anche ricordare la metafora dello schermo e della pellicola cinematografica, utilizzata dai maestri illuminati per indicare la risposta all’eterna domanda umana ‘chi sono io?’: sullo schermo bianco è proiettata la pellicola cinematografica e noi ci identifichiamo con le immagi-
ni dimenticandoci che siamo proprio quello schermo bianco, immobile, immutabile”. La levità è la sua cifra, nel raccontarsi e nell’accostarsi agli effigiati, con una capacità ricettiva che tradisce la sua propensione alle tecniche di meditazione. Non dimentichiamo che come scriveva Mircea Eliade, “lo stesso Yoga da tradizione ‘mistica’, si è trasformato in ‘sistema filosofico’”. Artista e insegnante, Thea Tini da oltre venti anni è membro dell’Associazione Sammarinese Artisti (ASART). Espone per la prima volta nel 1990, in occasione di un Laboratorio sull’arte tenuto dal maestro Alfredo Bortoluzzi, allievo di Paul Klee. Negli anni ha preso parte a numerose mostre collettive e realizzato diverse personali; motivo di fierezza per lei la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2011 con Capitani Reggenti, alla 54° Biennale d’Arte, Padiglione RSM e nel 2009 con universo, alla 53° Biennale nel 2011. Il 28 settembre 2013 inaugura la mostra thedaksideofthelight, che ci attende al Museo/Pinacoteca San Francesco di San Marino con i suoi ritratti di ombre ‘illuminate’.
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ECONOMIA
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Per ogni 100 euro incassati da lavoratore ne sono stati inventati altri 100 di balzelli vari (contribuzioni, tassazioni, ecc.) (Terza di tre puntate)
Abbiamo terminato la premessa culturale che ha chiarito perché sarebbe opportuno togliere dalle buste paga i contributi su salari e stipendi e l’Irap sempre sul lavoro, e procurarsi le entrate necessarie per Pensioni e Sanità, dalla fiscalità generale; attraverso una contribuzione nuova CPS, ovvero, contributi sanitari e previdenziali (deducibili) gravanti sul Valore Aggiunto Lordo. Sottolineo subito che per la Pubblica Amministrazione dove non esiste un concetto di ricavi come in una azienda privata, occorrerà qualche ulteriore considerazione di pratica contabile. Consideriamo perciò, per ora, il meccanismo valido, anche se da approfondire, limitatamente al settore privato. e continuiamo a ragionare. Il Valore aggiunto lordo (V.A.L ) da tassare potrebbe essere determinato e calcolato in maniera molto semplice e chiara: FATTURE DI VENDITA DEL PERIODO ( RICAVI LORDI), del mese o del trimestre, meno FATTURE DI ACQUISTO DELLE MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE E DEI PRODOTTI FINITI ACQUISTATI. Praticamente i valori periodici della riga A1 meno quelli della riga B6 del Conto Economico Cee, redatto da tutte le aziende. Proviamo a fare un esempio pratico di calcolo dei futuri CPS. Come prima approssimazione ipotizziamo che: - RL = RICAVI LORDI =
Il lavoro dell'uomo, che fare Per i non addetti al lavoro, fiscalizzazione significa che lo Stato dovrà fare fronte alle prestazioni di sanità e pensioni, attualmente finanziate attraverso gli oneri contributivi, con altre entrate fiscali
Gianfranco Vanzini
L'INTERVENTO di Gianfranco Vanzini* 100 euro - CL = COSTO DEL LAVORO (stipendi e salari) senza contributi, pari circa al 20% dei ricavi - OC = ONERI CONTRIBUTIVI da aggiungere al costo del lavoro, pari a +/- 32% + IRAP +/ - 8% (4%, non deducibile cioè +/8% deducibile) totale oneri circa 40% , che sono un costo per l’azienda senza essere un ricavo per i lavoratori. - VAL = circa 60% dei ricavi. - Con queste ipotesi oggi avremmo OC = 40% del 20% dei ricavi cioè - OC = 100 x (40% del 20%) = 8 euro Questo significa che oggi, in questa ipotesi, gli oneri contributi-
vi più l’Irap, producono per lo Stato entrate pari a circa l’ 8% dei ricavi lordi delle azienda prese in esame. I CPS di domani dovranno produrre le stesse entrate, non calcolate però sull’ammontare del costo del lavoro, come oggi, né sul fatturato aziendale, perché diventerebbero una nuova imposta sulle entrate, ma, come abbiamo appena detto, sul Valore Aggiunto Lordo Quale sarebbe in questo caso la percentuale dei nostri CPS? Continuiamo con i dati dell’esempio citato. RICAVI = 100 euro VALORE AGGIUNTO (VAL) = 60% DEI RICAVI cioè 60, CL. = 20% dei ricavi cioè 20, OC.= 40% di CL cioè 8,
I CPS dovranno portare una entrata di 8 euro derivante però non dal 40% di 20 ma da: 8/60x100 = 13,33% del VA. Se invece il VAL fosse pari al 50% dei Ricavi i CPS sarebbero = a 8/50x100 = 16% del VAL. Va da sé che più cresce il V.A.L. più diminuisce la relativa percentuale di tassazione E’ evidente che abbiamo usato valori medi per spiegare il meccanismo di calcolo, in pratica sarà necessario disporre di dati più analitici per ogni categoria di imprese. Questo perché le diverse categorie di imprese e di attività hanno, sia l’incidenza del costo del lavoro, sia il livello del valore aggiunto, molto diversi. Con la mole di dati di cui oggi si dispone (es. studi di settore e altre
rilevazioni) si potranno calibrare aliquote diverse a seconda delle categorie di imprese e/o situazioni o attività. Attraverso ulteriori calcoli, basati sui dati dell’anno precedente (o degli anni precedenti), si potrebbe definire anche una cadenza mensile, o trimestrale, dei versamenti da effettuare. Questo all’incirca il calcolo della nuova forma di reperimento delle risorse per sanità e pensioni.(CPS) Se tassare il V.A.L. non fosse sufficiente, o non si volesse troppo calcare la mano su questo parametro, si potrebbe istituire anche un’apposita TASSA o contributo sulla PUBBLICITA’. L’introito potrebbe essere interessante e forse si ridurrebbe anche la presenza di pubblicità e promozioni inutili, invasive e a volte addirittura di disturbo. Sento già la domanda: ma dove sta la convenienza per le aziende se devono pagare la stessa somma? Perché anziché contributi e Irap li chiamiamo CPS ? E’ solo un cambio di nome come ne sono stati fatti tanti. In pratica e in prima battuta, questo è vero, però sottostante c’è una grande novità. Per la prima volta si libera il lavoro dell’uomo da costi impropri. I contributi sociali sono nati per
far sorgere le prime opere di mutualità fra i lavoratori (le note e benemerite Casse Mutue), che allora non esistevano. Oggi lo Stato ha fatto proprie queste esigenze e si è impegnato a gestirle. Non ha perciò più senso calcolare le risorse necessarie usando i lavoratori come base per il calcolo. Liberando la busta paga da oneri impropri, la semplificheremmo (sarebbe ora) e soprattutto renderemmo più appetibile l’assunzione di mano d’opera. Molti lavori che oggi si cerca di automatizzare e meccanizzare potrebbero essere fatti a mano da persone fisiche e non da macchine, con notevoli vantaggi per tutti. Buona lettura e riflessioni a tutti. E’ ovvio che mi piacerebbe molto se da queste idee nascesse un dibattito anche fra i lettori de la Piazza. P.S. Vantaggi immediati. - Si elimina o quanto meno si riduce l’incentivo al “lavoro nero”, scompare, infatti, quasi per intero, il vantaggio del risparmio dei contributi da versare, - Si facilita l’assunzione di nuova mano d’opera, il lavoro infatti costerebbe molto meno. - Si può eliminare un servizio ispettivo, quello dell’Inps, e scompare una causa di contenzioso spesso molto dispendioso per tutti. - Si unificano invece e si semplificano le ispezioni contabili e fiscali. La Guardia di Finanza, nel corso delle sue normali ispezioni, potrebbe verificare anche la correttezza dei versamenti dei CPS.
*Già direttore generale dell'Aeffe (Fine)
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l'OPINIONE
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La magistratura è uno dei tre poteri della Repubblica, come dice assai bene la Costituzione Inizia in prima pagina sta tentando l’ ultimo ricatto: o i decisivi senatori del Pd si schiereranno a suo favore, o altrimenti cadrà il governo Letta. Ma non avevano detto che il governo non doveva dipendere da Berlusconi? Questo ha chiesto Alfano a Letta il 21 agosto. A tutt’oggi pare che i senatori Pd seguiranno Felice Casson, l’ ex magistrato veneziano, istruttore di grandi processi come quello per i morti del Petrolchimico, un galantuomo ben deciso a sbarrare la strada a Berlusconi. Un altro bel guaio per i berlusconiani del Pd. Abbiamo sempre letto sull’Unità che il Pd voleva sconfiggere politicamente Berlusconi, e rifiutava sdegnosamente la sconfitta del Cav. per opera della magistratura. Il lettore della Piazza sa bene che non ho mai condiviso questa fesseria, riportata invece come ovvia da tutta la stampa italiana, con l’ eccezione del Fatto quotidiano. La magistratura è uno dei tre poteri della Repubblica, come dice assai bene la Costituzione, il cui articolo 104 parla chiaro: «La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere». «Da ogni altro potere!». Le sue sentenze appartengono all’ordine democratico, e sono sua espressione, esattamente come i risultati elettorali.
La Legge, i poteri dello Stato, il Parlamento, Berlusconi ...continuare ad essere berlusconiani nel Pd (nessuno del 101 si è degnato di spiegare il tradimento del 19 aprile) è diventato molto più difficile
Alessandro Roveri
IL PUNTO DI VISTA Come tali, esse vanno rispettate e valgono come elemento della democrazia. Perché, dunque, rifiutarle a priori? Solo un partito giunto sull’orlo dell’ inesistenza, come il Pd disubbidito da oltre cento suoi rappresentanti, poteva sostenere quella fesseria, e si trova infatti al governo con i berlusconiani. Dal Vaticano Berlusconi non può più attendersi un aiuto. Sono finiti i tempi dell’ accoppiata Ratzinger–Ruini, suoi amici. Ora è papa il rivoluzionario Francesco!
Non è vero che il Pd sia l’unico partito dell’Italia di oggi, come sostiene ostinatamente Eugenio Scalfari. Semplicemente, il Pd come partito rischiava di non esistere più, a meno che non rinasca miracolosamente, come vedremo più sotto, il 9 settembre 2013 e poi nell’aula del Senato. E’ diviso sulla questione più importante dell’Italia di oggi, il berlusconismo. Una parte del Pd, infatti, non rifiuta il berlusconismo, e si sta accomo-
dando al potere, godendone tutti i benefici, mentre un’ altra parte, comprendente quasi tutta la sua base elettorale, lo respinge in nome di vent’anni di opposizione, e considera il futuro Congresso come la sede in cui sanzionare tale tesi. Ma queste due correnti erano, in verità, due partiti! Solo se i berlusconiani rinunceranno in Senato a fare i franchi tiratori, il partito potrà rinascere. Ma potrà rinascere soltanto se i suoi berlusconiani saranno sconfitti.
Questa è l’ Italia di oggi, e chi non lo capisce nulla comprende di ciò che sta accadendo. So bene che sembra impossibile che vi siano dei berlusconiani nel Pd, ma ci sono, e come. Ma chi non capisce queste cose non si rende conto dell’ importanza decisiva del voto che daranno i senatori del Pd chiamati a decidere sull’incandidabilità del senatore Berlusconi. Come ha affermato la Cassazione il primo agosto del 2013, siamo stati a lungo governati dal maggiore evasore fiscale della storia d’Italia. Da un delinquente che con il suo denaro e le sue tv era riuscito a legiferare in favore delle sue tv (vedi legge Gasparri), a farsi le leggi ad personam, a corrompere magistrati, a mettere le mani sulla Mondadori, a procurarsi una enorme quantità di lacché: deputati e senatori da lui scelti, giornalisti servili, direttori e presentatori della tv ai suoi ordini. Questa è tutta gente che oggi teme il crollo dell’organizzazione criminale alla quale deve il suo potere e la sua notorietà, e
difende disperatamente Berlusconi. Se cade lui, cadono tutti. E’ la stessa gente che il 5 aprile 2011 ha votato alla Camera la tesi di Ruby nipote di Mubarrak, infliggendo al Parlamento italiano la più vergognosa delle umiliazioni! Berlusconi sta perdendo la sua sfida alla magistratura. Secondo lui essa non è che un ordine, come quello dei farmacisti o degli avvocati, e non uno dei tre poteri dello Stato, come dice la Costituzione. Mussolini si è liberato dei magistrati istituendo il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, Berlusconi ha cercato di impadronirsi dello Stato per governarlo come si governa un’ azienda privata, sopprimendo il potere giudiziario a vantaggio dei suoi interessi personali. Per questo non c’è mai stato un Congresso di Forza Italia o del Pdl: la libertà era per lui troppo pericolosa: altro che rivoluzione liberale! Ha sempre comandato lui, e tutti i suoi seguaci hanno sempre fatto ciò che lui voleva. Come ai tempi di Mussolini: il Duce decideva, e un’ intera nazione ubbidiva. Ma tra Mussolini e Berlusconi ci sono state quelle piccole realtà che si chiamano Resistenza e Repubblica parlamentare. Stanno vincendo queste. Tutto qui. *Libero docente all'Università di Roma
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Settembre 2013
ECONOMIA
Il consiglio del cattolichino Gianfranco Tonti, presidente di Confindustria Pesaro, ai giovani
“Ai giovani consiglio: umiltà e voglia di fare” - Il cattolichino Gianfranco Tonti è stato nominato presidente di Confindustria Pesaro, grazie al fatto di essere presidente di Industrie Ifi di Tavullia, leader europea nella produzione di banchi bar, vetrine gelato e sedie per locali pubblici. L'intervista è di Alessio Della Chiara, matricola universitaria di economia. A Tonti le domande di un giovane pieno di speranze, aspettative e paure. Da adolescente cosa pensava della vita? “Credo che come tutti i giovani anche io nutrissi delle speranze per il futuro, ma sopratutto oltre che alle speranze era la voglia di mettermi in gioco, la voglia di realizzarmi attraverso quello che mi era possibile, attraverso quello che era l’ambiente in cui potevo muovermi e così credo che sia stato, prima a livello scolastico ma non in maniera così estremamente importante. Durante le estati, dall’età di 14 anni ho sempre lavorato. Il lavoro mi permetteva quindi di raggiungere una certa indipendenza economica dalla mia famiglia e questo era un modo per sentirmi già un poco realizzato. Solamente dopo il servizio di leva e dopo una serie di concorsi, ho avuto l’opportunità di entrare in azienda”.
Sun. Giosun, Camping & Village. Ovvero 1500 business meeting, anticipazioni sulle tendenze e innovazioni proposte dalle più importanti realtà dell’Outdoor design & living, convegni, contest e workshop animeranno la trentunesima edizione del Salone Internazionale dell’Esterno Il Salone Internazionale dell’Esterno, da oltre trent’anni punto di riferimento nel settore della progettazione, dell’arredamento e degli accessori per l’universo Outdoor. Giocattoli & gonfiabili. In contemporanea si svolgeranno GIOSUN, 28° Salone Internazionale del giocattolo e dei giochi all’aria aperta (gonfiabili grandi e piccoli per spazi pubblici e privati, giochi e giocattoli, piccoli natanti, labirinti e pupazzi, attrezzature, accessori e abbiglia-
Intervistato da Alessio Della Chiara, matricola di Economia e commercio L'INTERVISTA Inizi, nel mondo del lavoro? “Il mondo del lavoro è fatto così... Un giovane esce dal mondo della scuola che non sa, non si rende conto delle condizioni in cui si ritrova a lavorare, per cui l’importante è avere una grande dose di umiltà e di voglia di fare, ascoltando gli altri. Se si arriva con la pretesa di essere ascoltati quando si è giovani, per me si parte con il piede sbagliato; se si arriva, invece, con la disponibilità ad ascoltare e lasciarsi guidare da coloro che hanno già accumulato un grande bagaglio di esperienza il giovane può trarne un aiuto a fare il suo percorso. La mia attività professionale è fatta di questo: disponibilità all’ascolto e di dare il meglio di me; è una regola che ancora oggi porto nelle mie giornate. Sono, infatti, fermamente convinto che a pre-
scindere dai ruoli che ognuno di noi ha, non è precluso a nessuno sentirsi molto bene, l’importante è che uno sappia e voglia dare il meglio di sé. Una volta fatto ciò, in qualunque postazione arrivi è sempre di altissimo rispetto”. Le varie tappe della sua crescita? “Nel mio caso le tappe sono state contraddistinte dalla chiamata da parte del responsabile di tanto in tanto che praticamente si traduceva in. ‘Tonti, lei dalla prossima settimana non farà più quello che sta facendo, deve cominciare ad andare a fare un altro tipo di attività’. Di questo passo mi sono ritrovato, non dopo molti anni, ad aver conosciuto tante attività all’interno dell’azienda. In un'impresa manifatturiera, e non solo, ci sono molti mestieri, tante professioni ed io ho avuto l’opportunità di praticarne molte di queste professioni e ogni volta avevo l’opportunità di acquisire esperienza che poi mi sarebbe tornata molto utile un certo giorno”. È stato quindi notato per la sua versatilità? “Non so se la versatilità è venuta fuori in virtù dell’essere stato trasferito continuamente da una mansione all’altra… Piuttosto la volontà, l’impegno a fare, credo
Gianfranco Tonti
proprio quello”. Chi l’ha maturato nei primi anni lavorativi? “Sicuramente il titolare... Umberto Cardinali, una persona anta nel 1908 e io che sono del 1945 ho visto in lui sicuramente un secondo padre. Lui in maniera non molto benevola, ma schietta e genuina ha, rappresentato un esempio da portare con me. Le mie giornate cominciano con un pensiero ad un certo numero di persone, certamente famigliari, ma parte anche da Umberto Cardinali, un pensiero sereno e non malinconico perché quello che avevo con lui era un rapporto intenso. Affrontavamo sempre problemi e non ci siamo mai fermati a compiacerci dei risultati”. Chi è, secondo lei, il bravo collaboratore? “Qui non ho dubbi, il bravo collaboratore è quello che si dispone a svolgere il compito che gli viene richiesto con umiltà e grande impegno ed ogni iniziativa che abbia voglia di affrontare e tentare di
risolvere qualunque tipo di problema. Ecco, il buon collaboratore secondo me si trova in tutti coloro che hanno con sé queste caratteristiche che io chiamo valori: la voglia di faticare e l’umiltà”. Quali consigli darebbe oggi ad un giovane? “A prescindere dal tipo di lavoro che un giovane si trova a fare per me, affrontarlo come se fosse l’unico della sua vita è lo spirito migliore anche se poi viene cambiato più volte, l’entusiasmo è l’elemento che io indico ad un giovane che si immette nel mondo del lavoro ed avere sopratutto una mente aperta”. Rimedi ad una crisi che colpisce colossi come Berloni ed Scm e più in generale la crisi dell’industria del mobile? “Sono fermamente convinto che è terminato per sempre un ciclo che durava da oltre 50 anni. Quando il 14 settembre 2008 è scoppiato il caso Lehman Brothers, non è stato tanto quell’episodio in sé, ma è stato quello a fungere da detonatore per far “saltare in aria” il vecchio sistema. Siamo in una fase difficilissima, sicuramente transitoria, anche se la transizione durerà a lungo in cui sopratutto bisogna ricostituire tutto, qualunque cosa! Ricostituire è un compito difficile che ha un nemico che non è facilmente visibile ... la resistenza al cambiamento di tante persone all’interno delle imprese, della società ma anche all’interno delle famiglie, questo è il nemico numero uno che porterà molta sofferenza nel trovare una nuova modalità di sviluppo. Non dimenti-
Sun, a Rimini Fiera la vacanza all´aria aperta La tre giorni, dal 6 all08 ottobre: 10 padiglioni, mille marchi in esposizione. Sette percorsi espositivi mento per i giochi di squadra e il divertimento all’aria aperta per tutte le età). Camping & Village 5^ edizione. Il più grande e importante appuntamento italiano B2B (business to busines) per campeggi e villaggi turistici
(case mobili, verande, pavimentazioni, recinzioni, software e servizi per i titolari e i gestori di strutture ricettive openair). La tre giorni, 10 padiglioni, 1000 marchi in esposizione e oltre 25.000 visitatori professionali, è declinata in 7 percorsi espositivi: OUT_style Il più completo evento sui trend del mercato; GARDEN Sun Incontro tra l’offerta dell’eccellenza florovivaistica e la domanda del mondo della progettazione pubblica e privata su grande scala; SUN_contract Progetti e soluzioni per le strutture di accoglienza dotate
chiamoci che c’è anche una situazione internazionale completamente diversa, fino agli anni 90 sapevamo di dover competere con 15/20 nazioni, oggi invece siamo vicini alle 100 nazioni che hanno avviato un loro percorso di sviluppo e di crescita. Si ritrovano quindi a dover gareggiare imprese che terminato il ciclo precedente vivono una fase di smarrimento. E cosa fare ? ... Se noi riuscissimo a tenere a bada ed annullare la resistenza al cambiamento e ad incrementare la disponibilità a mettersi in gioco credo che riusciremmo ad imboccare la strada giusta per rimediare a questa crisi, il tutto condito con una generosa dose di umiltà. Nel caso del manifatturiero ( come sopra citato ) bisogna che l’impresa sia capace di portare con se la cultura del progetto e da questo possa scaturire un prodotto innovativo, ma non più un prodotto innovativo fatto nell’interesse dell’impresa, un prodotto che prima di tutto sappia essere utile a chi lo acquisterà, poi dopo viene l’opportunità del lavoro per chi lo produce... ma prima di tutto deve saper soddisfare i bisogni di chi poi li userà. Ci deve essere quindi un cambio di mentalità ed io credo che gli italiani siano capaci di poterlo portare avanti”. Effetti della delocalizzazione delle industrie nei paesi in via di sviluppo ? “Quando si perde il lavoro e quando le aziende sono costrette a lasciare i collaboratori a casa, equivale all’impoverimento del territorio, altrettanto impoverimento è quando un impresa prende i suoi impianti e li trasferisce in un paese in cui si ritiene che ci siano condizioni più vantaggiose per produrre. È un fenomeno che è cominciato diversi anni fa, si sta accentuando e io credo che durerà ancora a lungo”.
di spazi esterni; SEA_style Attrezzature e forniture per la filiera degli stabilimenti balneari, i villaggi turistici e la spiaggia in generale; URBAN_style Arredi, soluzioni e progetti per gli spazi pubblici urbani; SUNAQUAE Piscine, vasche, attrezzature e impianti per il benessere personale; OUT_floor Pavimentazioni e camminamenti per l’esterno. Gli espositori locali: C.n.a. cantiere nautico, Campex, Deluxe Dreaming Milano, Fulcor Projects, Golden games, Italsedie, Metalmobil, Migani Industrie, Nanni Sald, Nuova Plastica Adriatica, P.f.g., Panta Pubblicità, Ramberti, Tecnopress, Tessitura Selva.
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RICCIONE
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Dal 21 al 23 settembre. Un evento che sta crescendo
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
Settembre 2013
degli Scrondi
THE DARK SIDE OF RICCIONE Far West - Leggiamo: “Far West in piazzale Azzarita. Tentato omicidio, caccia alla pistola con cani e metal detector”. Siete sul set di ‘Mezzogiorno di fuoco’...
Tolleranza zero - Leggiamo: “Hotel e negozi in trincea: ‘Occorre tolleranza zero e no a terra di conquista’”. La borghesia preoccupata reclama uno sceriffo...
Rapina - Leggiamo: “Viale Dante: rapina negozio, inseguito e bloccato dalle vittime”. Ecco un altro che esce da un negozio senza scontrino... Droga (1) - Leggiamo: “Tende stupefacenti, arrestati 5 ragazzi. Trovato mezzo chilo di fumo”. L’arrosto era già stato pappato... Droga (2) - Leggiamo: “Tre turisti accoltellati per avere rifiutato della droga”. Delinquenti! Non si sono limitati a ‘tagliare’ la droga... Droga (3) - Leggiamo: “Arrestato spacciatore alla stazione”. Il ‘viaggio’ lo voleva far fare agli altri...
Droga (4) - Leggiamo: “Spaccio di Mdma e hashish: un arresto e tre denunce” - “Sballo in pista, arrestati 8 pusher”. Pusher (spacciatori): anche detto in inglese puzza di morte...
Marano - Leggiamo: “Pestaggi e rapine al Marano”. Bei tempi quando ci trovavi solo le lucciole... Auto in corsa - Leggiamo: “Turista scippata da auto in corsa. La polizia arresta 34enne riminese”. Incosciente! Roba che si graffia la carrozzeria... Topo d’albergo - Leggiamo: “Manette per topo d’albergo sorpreso dai carabinieri”. Mutazione della specie: i topi non arraffano più il formaggio...
6 milioni - Leggiamo: “Il truffatore da sei milioni di euro. Ricercato in mezza Europa, bloccato con le valigie in mano”. Solo Riccione può permettersi di truffatori di prima classe...
Telefonino - Leggiamo: “Serie di furti, il telefonino fa arrestare il ladro”. Il telefonino non sempre è una comodità... La ex - Leggiamo: “Picchia la ex e la rapina dei Rolex”. C’eravamo tanto amati... Rolex - Leggiamo: “Pistola in testa, rubato Rolex da 25mila euro”. E un orologio ‘ciofeca’ da quattro soldi?... Ceffoni - Leggiamo: “La festa in spiaggia finisce a ceffoni. Interviene la polizia”. Novità estate 2013: il ballo del ceffone...
GiardiniinfestaavillaLodifè Villa Lodifè
VERDE E TURISMO di Pier Francesco Gasperi - Nel cuore di Riccione, proprio di fronte alla stazione ferroviaria, si terrà l’edizione autunnale di Giardini d’Autore, un appuntamento dedicato a tutti gli appassionati di giardinaggio che si tiene due volte all’anno – primavera e autunno – nello splendido giardino di Villa Lodi Fè, residenza storica nel centro di Riccione. Ogni anno vengono selezionati ed invitati a partecipare i migliori vivaisti italiani che, in occasione dell’evento, hanno la possibilità di presentare al pubblico collezioni botaniche uniche frutto di un costante e continuo lavoro di ricerca. Accanto ai vivaisti a Giardini d’Autore è possibile trovare un’accurata selezione di artigiani con pezzi unici e tante idee per arredare con gusto casa e
giardino. La mostra mercato si svolge in concomitanza con la primavera e l’autunno, due momenti ideali per rimettere mano a giardini e terrazzi. Per il pubblico di Giardini d’Autore in occasione della mostra vengono organizzati tanti appuntamenti come corsi, laboratori creativi per adulti e bambini, presentazioni di libri, conferenze e visite guidate con lo scopo di
diffondere la cultura del verde e l’amore per le piante. Giardini d’Autore è prima di tutto un appuntamento che ha alla base la conoscenza e la scoperta di un modo nuovo e consapevole di vivere il giardino. Il prossimo appuntamento con Giardini d’Autore è in programma per il 21 e 22 settembre 2013. In questa edizione autunnale Giardini d’Autore si veste di rosa, presentando appuntamenti legati al mondo del giardinaggio raccontati attraverso voci femminili. Sono tre gli incontri che si legano all’Associazione Culturale Maestri di Giardino con la presentazione di tre libri. Il Giardino và in Cucina, un appuntamento dedicato al riconoscimento delle erbe spontanee e commestibili, alla loro coltivazione e naturalizzazione nei giardini e
al loro utilizzo secondo le ricette della tradizione.Silene, pimpinella, lattuga di boschi, aglio lusitanico, finocchio selvatico, finocchio marino, caccialepre, radicchiella, malve, romice scudato, atreplice marino, salvia dei prati, bistorta, e ancora cavoli, pomodori, peperoncini, melanzane ed erbe aromatiche. Nella prima parte dell’incontro, Cristiana Betti del Vivaio delle Naiadi, specializzato nella produzione di piante spontanee e Marco Gramaglia dell’omonimo vivaio, specializzato nella produzione di piante aromatiche e piante da orto, guideranno il pubblico alla scoperta di queste piante, dei segreti e delle tecniche di coltivazione per realizzare a casa propria un vero “giardino commestibile”. Nella seconda parte dell’incontro si parlerà dell’utilizzo in cucina delle erbe e si potranno degustare alcuni preparati secondo antiche ricette.
AMARCORD
Addio a Ciotti, gentiluomo “anarchico” - Alberto Ciotti se n'è andato prima del tempo la mattina dello scorso 15 agosto dopo una breve malattia. Forse un'ombra micragnosa dovuta alle tante sigarette. Aveva 64 anni; lascia la moglie Rosanna e due figli, Gianmarco e Giorgia. Un grande ed emozionante abbraccio il giorno dei funerali, il 17 agosto nella chiesa vecchia di San Martino, Riccione Paese. Nel pomeriggio, sull'assolato sagrato, tanti suoi amici coetanei e tanti amici dei giovani figli. Originario di Morciano (“e fator”, il fattore era il babbo), già responsabile del consorzio agrario di Misano Cella, Ciotti aveva tante passioni: il mare (usciva in barca a pesca), la storia locale (aveva scritto anche fatti e storie) e la politica (segretario della Dc di Riccione). Persona perbene, la cosa pubblica il suo cruccio; la viveva con lo spirito di servizio. Che la terra gli sia lieve.
Alberto Ciotti
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Settembre 2013
RICCIONE
Di sinistra, eletto con Renata Tosi, è sempre lancia in resta: città sporco, amianto, intrighi
Lele Montanari, il “monello” della politica riccionese - Se lo conosci, gli vuoi bene. E' persona di autentica generosità umana. Ed è per questo che tutti gli sono affezionati, seppur con qualche ma. E' considerato il “monello” della politica riccionese. E' sempre lancia in resta e pensa che dietro ogni cosa ci sia pennellate poco chiare. Insomma, il marcio. Porta come ciondolo della catenina al collo la falce e il martello di comunista memoria. Ma è stato eletto consigliere comunale nella tornata elettorale del 2009 in una compagine, Lista civica-Lega nord, tanto per dare il senso, di centro-destra. Si sta parlando di Emanuele (per tutti Lele) Montanari. In
FOCUS
agosto ha portato agli onori della ribalta cittadina la stazione “abbandonata e sporca”, l'eternit abbandonato nella valle del Marano e i conti di Riccione Teatro, che da suo punto di vista sono eccessivi. Di certo Lele Montanari si diverte e fa divertire. E interpreta la politica anche in un bel modo. Ad esempio, negli anni Ottanta per due mandati fu nel consiglio di amministrazione delle farmacie di Riccione; ebbe come presidenti Attilio Cenni e Atos Battarra. Quando l'allora
sindaco Terzo Pierani chiama Cenni a fare l'assessore, per un anno fu anche presidente delle farmacie. Aveva un'indennità di carica di circa 600mila lire al mese, che, come si usava allora, devolveva al Pci (Partito comunista italiano), depurata dalle tasse. Dice Montanari: “Chi ha un lavoro non ha la necessità delle indennità di carica; essere chiamati nel consiglio di amministrazione di un ente pubblico già di per sé è motivo di onore e privilegio”. Da sempre militante comunista, il suo primo ingresso in consiglio comunale risale al 1995 tra le file del Pds; sindaco
Emanuele (Lele) Montanari
Massimo Masini. Venne rieletto nel '99, sindaco Daniele Imola. Con Imola abbandona il Pds sulla questione Trc (Trasporto rapido costiero). Nel 2004, si presenta come candidati a sindaco con una sua lista, Rinascita per Riccione. Ottiene, la lista, oltre 500 suffragi, ma non porta consiglieri. Nel 2009, si ripresenta nella Lista civica-Lega nord (candidato a sindaco Renata Tosi) e rientra in consiglio comunale. Due i temi delle sue battaglie: l'ambiente e la trasparenza nella gestione della cosa pubbli-
ca. “Se Riccione ha tutti questi problemi - racconta Montanari - significa che chi amministra non svolge bene il proprio compito. Penso che andrebbero ascoltati di più i cittadini e anche la minoranza in consigli comunale. Spesso la maggioranza fa delle ordinanze (rumore e ordine pubblico) che non si sa perché sono disattese dalle autorità competenti. A questo punto la città ti sfugge di mano. Si vorrebbe colpire, ma non si colpisce. Si veda tutta la questione legata al Marano e alle discote-
che. Sono del parere che Riccione possa fare turismo bene anche senza il Marano e le discoteche. Non è possibile che tutti i giorni ci siano dei problemi”. A chi gli chiede, che cosa risponde a coloro i quali lo indicano come monello, risponde: “Se per monello si intende dire la verità, essere onesti, essere trasparenti e non essere omertosi, allora sono d'accordo: sono un monello”. Sposato, due figli che gli hanno dato grandi soddisfazioni (i classici bravi ragazzi che ogni genitore vorrebbe avere), il calcio e la bicicletta sono le sue grandi passioni. Da ragazzo prima ha giocato e poi, per 20 anni, ha arbitrato. Oggi, quasi tutti i giorni va in bici. La famiglia (Giampir il ramo paterno e Pirulein quello materno) è riccionese doc. Ha sempre abitato sul porto. E ancora oggi, abita sul porto. Il nonno paterno era contadino con terra dal porto verso Rimini. Invece, i nonni materni erano marinai. Avevano il peschereccio “Bruna”, affondato al largo di Rimini nel 1929. Ci furono 5 morti. Le vele di quell'imbarcazione si possono ammirare nella rotonda davanti alla terme di Riccione.
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Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188
Settembre 2013
RICCIONE
Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni
Due casi. In uno troppo permissivismo, nell'altro troppo zelo
Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188
Quelle multe date con troppa velocità - L’estate è così, strana e contraddittoria, calda e a volte irritante, amata e qualche volta odiata per i piccoli ma fastidiosi problemi che si porta dietro. Parliamo per esempio di parcheggi e multe, di robusti vigili coi Ray-Ban scuri e la pistola e non più giovani signore ausiliarie del traffico. Scena prima: città della costa romagnola zona sud del Riminese, ampio parcheggio per moto e scooter di servizio alle spiagge. Il solito ignorante decide che per lui tutti quelli con l’automobile che girano per ore alla ricerca di un parcheggio adatto siano tutti più sciocchi di lui che vedendo quel po’ po’ di parcheggio erroneamente destinato agli scooter pensa bene di metterci la sua macchina in barba ad ogni regolamento e con tanto disprezzo del prossimo. Capita poi che a volte, in collaborazione con un secondo ignorante (si sa che certe parti del corpo girano sempre in coppia ), riesce ad impedire anche a moto e scooter di uscire dal parcheggio bloccando ogni pertugio. Alcuni bagnanti avrebbero una voglia folle di farsi giustizia da soli ma applicano il vecchio adagio che chi ha più giudizio lo debba usare
- Ultimi eventi di rilievo. Alex Semprini e Alessandro De La Rua premiati ai giochi della legalità organizzati a Cattolica lo scorso luglio. De La Rua è in ritiro con la nazionale in vista della selezione per la squadra azzurra ai campionati europei junior in Portogallo, il prossimo 26 settembre Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese. SEDI Cattolica 1 - Via Del Porto 17 (zona comune) adulti lun mer h 20; bambini (4-7 anni) mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h
C'è chi parcheggia l'auto negli spazi delle moto e non gli succede nulla. E c'è chi entra in tabaccheria per comprare il grattino, esce e si trova la multa
LA LETTERA
e fermano uno dei pattuglioni che, coreograficamente, passano sulla spiaggia in maglia candida e brache corte con l’ingrato compito di liberarci dei fastidiosi Vu’Cumprà! I bagnanti spiegano la situazione ad un corpulento agente che con un sorriso di comprensione e qualche pari occhiata al collega senza gradi, spiega che in effetti loro potrebbero fare intervenire un carro attrezzi, ma sarebbe per il malcapitato ignorante di prima un esborso economico importante, che in fondo si è in estate e che quindi si dovrebbe
avere un po’ di pazienza in più. Però, di fronte all’ insistenza dei bagnanti, se fosse stato proprio necessario lui non si sarebbe potuto esimere e sarebbe intervenuto. I bagnanti con “troppa testa”, allibiti e un po’ incazzati soprassiedono e intanto l’ignorante continua a parcheggiare dove gli pare sbattendosene del mondo e pagando ogni volta zero euro per 360 minuti di parcheggio. Scena seconda. Stessa città zona leggermente più centrale. Il giovanotto ha una macchina
da giovane ed un giorno di libertà dal lavoro. Parcheggia la sua macchina tra le righe blu (quelle bianche sono ormai a km dal mare), scende e corre in tabaccheria a prendere il “gratta e vinci”. Ci sono un paio di persone che comprano le sigarette, passano non più di quattro minuti esce e scopre che ha già vinto una multa! L’ausiliaria del traffico, nemmeno più giovanissima, è ancora in zona e il ragazzo la raggiunge e cerca di spiegare che siccome doveva comprare il “grattino” non aveva par-
cheggiato da più di qualche minuto, che gli sembrava eccessivo tanto zelo e la signora, fingendosi falsamente comprensiva, gli spiega che lei pensava che lui fosse andato a compare le sigarette e che comunque avrebbe segnato il numero di serie del “grattino” sul verbale e che in questa maniera il giovane avrebbe potuto contestare la multa. Il giovane attende l’arrivo della multa (16 euro di spese oltre l'infrazione) e si reca negli uffici della polizia della ridente verde città della costa
dove, naturalmente, gli spiegano che la multa va pagata, che il comandante non c’è e che solo il prefetto può toglierla. Che è molto naif la questione del numerino scritto sul verbale e che probabilmente l’artistica ausiliaria si era sbagliata. Il giovane che ha fatto il suo dovere ha pagato 11,60 euro al minuto la sua infarzionenon-infrazione. Sottolineo che questi fatti sono realmente accaduti e lasciano il cittadino un senso di rabbia, amarezza e frustrazione in chi compie il suo dovere. Ma sono sentimenti che ormai le nostre forze dell’ordine prendono come lamentele di routine. Evidenzio la discrezionalità usata nei due casi che fa rabbia perché alla fine gli agenti diventano “giudici” e questo non è proprio corretto.Qual è lo spirito della leggge? Nel frattempo il giovane rivolgendosi a suo padre gli ha rimproverato che con le sue lezioni di correttezza e onestà lui continua a prenderla nel fiocco anche da chi dovrebbe garantirlo. Anzi, la parola che ha usato non è proprio fiocco, ma sono sicuro che il lettore avrà letto quella giusta. Claudio Casadei
COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO
17 alle 18; (8-12 anni) sab dalle15 alle 18. Cattolica 2 - Via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 (4-7anni) e dalle 18:15 alle 19:30 (8-12 anni). Taekwondo Riccione NUOVA SEDE segreteria cell. 3485687184 sopra palestra BEVERLY HILLS Via Cella Raibano, 43, zona industriale Riccione, mar-gio dalle 17:30 alle 18:30 (4-7 anni) dalle 18:30 alle 19:30 (8-12anni) e sabato dalle 16:30 bambini e dalle 17:30 adulti taekwondo music con Elisabetta (intensa attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) mar e gio dalle 13:15 alle 14, inoltre lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica cross fit. Nuove società provincia di Rimini: Taekwondo Morciano (cell. 338.5948124), BM Taekwondo Rimini e Santarcangelo (cell. 336.335641), Yonghon Villa Verucchio (cell. 347.6806030), Yungshin Ospedaletto (cell. 328.2842285).
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Settembre 2013
Una nuova strada di fare turismo. Alternativa o tandem delle discoteche?
CULTURA
Ligabue, mostra da vedere - Grande successo di pubblico ha già ottenuto la strepitosa mostra sul noto pittore emiliano Ligabue. Resterà ancora aperta fino al 6 ottobre prossimo ed il mese di settembre è un’ottima occasione per gustarsela con calma in una cornice prestigiosa quali sono Villa Franceschi e Villa Mussolini. Circa ottanta le opere di Antonio Ligabue, tra dipinti, disegni e sculture, che ripercorrono le tappe fondamentali della sua vicenda umana ed artistica, dagli esordi fino agli ultimi anni di vita. Nell’ampia antologica, divisa per sezioni tematiche, non possono mancare i soggetti prediletti da “Toni”, tra i quali gli autoritratti dallo sguardo sempre carico di nuove intense inflessioni psicologiche e le raffigurazioni del mondo animale, nella sua ferocia primordiale. Immagini che catturano e incantano con la loro forza cromatica e l’apparente semplicità ma che, in realtà, paiono sottendere una complessità di rimandi culturali, di citazioni stilistiche e di contaminazioni con le varie arti visive, come il cinema e l’illustrazione. Il percorso espositivo si conclude con una sezione dedicata a
RICCIONE
“Za” pittore che comprende dipinti e opere grafiche realizzate tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, alcune delle quali esposte per la prima volta in pubblico, conservate presso i Musei Civici di Reggio Emilia. E’ Cesare Zavattini l’illustre “Cicerone” della mostra che Riccione dedica alla figura e all’opera di Antonio Ligabue (1899 1965). L’esposizione è stata curata da Daniela Grossi e Claudio Spadoni, con la collaborazione di Sara Andruccioli e di Orlando Piraccini. Consulente scientifico per Ligabue è Augusto Agosta Tota. Sedi della mostra Galleria d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi. Via Gorizia, 2 – tel. 0541 693534 IAT tel. 0541 426050 Villa Mussolini. via Milano. 31 - Riccione Orari 1 settembre - 6 ottobre. dalle ore 10 alle ore 19. La biglietteria chiude un’ora prima. Tutte le domeniche ore 17 visita guidata gratuita (su prenotazione). p. f. g.
- Quest’estate molte sono state le iniziative ed eventi promosse da “Riccione per la Cultura” fortemente voluta dal Sindaco Massimo Pironi, che segue direttamene ogni iniziativa, con uno staff di assoluta elevata preparazione professionale che cura in ogni dettaglio sia la programmazione sia l’organizzazione dI ogni evento. La scelta è premiante, offrendo ai propri ospiti e residen-
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 9 concorsi nazionali e 4 internazionali, ha tenuto concerti in veste di solista con le più importanti orchestre sinfoniche . Molteplici anche le sue esibizioni nelle sale e nei teatri più prestigiosi. Ha inciso per varie case discografiche i più importanti concerti per sax e orchestra. Docente di sassofono al “Conservatorio G. Verdi” di Milano, tiene corsi di perfezionamento e masterclass ad Oporto, Amsterdam, Lisbona, Francoforte, Pechino, Washington, Londra, Vienna e
Mario Marzi, morcianese, sassofonista alla Scala
TURISMO
Riccione eventi, estate nel segno della cultura ti della provincia di Rimini, non solo mare e divertimento, ma grandi emozioni in grado di sorprendere e di fare ricordare. Con una punta d’orgoglio ci piace ricordare la dinamica Cristina Baldolini che è originaria di Saludecio (ove è cresciuta tra l’aria buona e salubre), sempre in prima linea ed iperattiva, presentatrice ufficiale di ogni even-
di Pier Francesco Gasperi to, con grandi capacità comunicative, molto preparata, parla sempre senza appunti ed ha un’ottima memoria, con tanta simpatia che con facilità ed armonia riesce a trasmettere con tanta naturalezza alla platea, ricevendo sempre grandi meritate ovazioni. Tra le manifestazioni molto apprezzate e riuscite sono stati i Concerti all’Alba che si sono conclusi con l’evento clou del 15 agosto con l’orchestra Hallo Mr Sax” direttore Mario Marzi (di Morciano di Romagna) con il conceto I (WE) HAVE A DREAM “Il giro del mondo in 60
minuti... musica dei popoli” L’Ensemble Hallo Mr Sax, è una vera e propria orchestra, dal sax sopranino al sax basso, è un caleidoscopio di suoni e linguaggi che si fondono in un assolo universale. Sotto la guida di Mario Marzi l’ensemble è stata protagonista di un concerti che ha coinvolto oltre mille persone presenti sulla spiaggia di Riccione all’alba. Da segnalare che dell’orchestra fa parte anche Stefano Marzi (fratello di Mario) molto noto, anch’egli morcianese, alla guida di una formazione locale. Mario Marzi. Vincitore di
Caracas. Al concerto ha partecipato la cantante morcianese Paola Lorenzi dotata di una voce intensa e di una versatilità straordinaria che le consente di spaziare dal jazz alla musica classica e contemporanea, dal tango alla canzone d’autore italiana e internazionale. Gli eventi culturali a Riccione proseguiranno tutto l’anno, la città nfatti è molto viva anche d’inverno come ha ricordato il Sindaco Pironi e le iniziative per l’autunno e per le festività natalizie saranno in grado di sorprendere e attirare ed emozionare un vasto pubblico sia locale che turistico.
LO SPORT
Riccione vigili, campioni provinciali - Il Gruppo Sportivo Polizia Municipale Aquafan di Riccione, si è diplomata campione provinciale. La vittoria, avvenuta per 3 a 0 contro la squadra del Rimini ‘’Outsider Cubs’’, ancora una volta sottolinea la passione e l’impegno con cui la Polizia Municipale della Perla Verde crede nello sport e nella sua forza di aggregazione. Nata anni fa un po’ per scommessa e molto per divertimento, la squadra della pallavolo riccionese, si è distinta negli anni per professionalità e competenza. Il tecnico Miky Banci nutre un grande orgoglio per la ‘’sua’’ squadra e, anche se a metà campionato il GSPM non si trovava proprio ai primi posti, la determinazione di vincere ed uno spirito combattivo, hanno dato il risultato sperato. ‘’Con convinzione ci siamo allenati ancora più forte, abbiamo recuperato gli infortunati e, come si dice, trovato la quadratura del cerchio, inanellando solo vittorie nel girone di ritorno. - Commenta Banci - Unica sconfitta, nell’ultima giornata della fase regolare, contro i primi in classifica, The George di Rimini. La settimana dopo quando li abbiamo affrontati
nuovamente abbiamo vinto. La nostra squadra, che è mista 4 uomini e 2 donne, è quella che vanta più titoli nella storia di que-
sto campionato. Speriamo di avere aperto un ciclo e di continuare, consapevoli di dovere dare il massimo, dato che sono tutti pronti lì per strapparci il titolo.’’ La nuova sfida per la sportiva Polizia Municipale di Riccione è rappresentata dai campionati nazionali per i quali si stanno già allenando.
Daniela Ruggeri
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MISANO
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Il sindaco Stefano Giannini interviene con una lettera ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’ (Il vecchio nome di Misano Mare)
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
‘Pooh, non sono costati 100mila euro’ LA LETTERA Stefano Giannini, sindaco di Misano
di Stefano Giannini*
Chiringuiti - E perché no, ombrelloni e lettini da affittare sulle terrazze dei chioschi? In ogni caso, non si capisce perchè, gli amministratori, prendono certe decisioni (non è la prima volta ) sempre al sole di ferragosto, quando i cittadini sono a tutt’altre cose affaccendati. A volte, si sa, il caldo da alla testa e sarebbe molto meglio prendersi una settimana di vacanza. Anche il cervello a bisogno di pause e di confronto.
Rotonde - Ci sono più rotonde, tra l’altro, alcune strette e pietrose, che piste ciclabili:- Ecco spiegati i giramenti di testa e sbalzi di pressione. Metropolitana di costa- E’ “buona norma” che quando ci sono finanziamenti, i soldi vanno spesi, anche se certi progetti sono inutili per 7-8 mesi all’anno? Quanto costerà a mantenerla, se realizzata? Non si poteva utilizzare la Ferrovia? Riflessione di Mario, un milanese in vacanza me Fnil. Mica scemo!
Posti - Persi 3000 posti di lavoro stagionale. Anche il turismo non tira più. Se non tira neanche questa eccellenza...per non dire altro.
Pd - Accusati di parlare sempre ed esclusivamente del Partito Democratico, rispondiamo...è vero! Vorremmo tanto avere qualcosa da dire sulle opposizioni misanesi e qualcosa di meglio da chi governa. Mare - Ad esempio gli scarichi fognari abusivi e le previsioni del tempo. I primi ci mettono in prima pagina per colpa di qualche Misanese, non esemplarmente attento nella cura dell’ambiente, perciò da non imitare. Le previsioni del tempo dovrebbero essere lette come tali, in quando imprevedibili. Un po’ come per i medicinali, leggere attentamente le controindicazioni o meglio alzare gli occhi al cielo, poichè il più delle volte è azzurro.
Voli 2014 - Aeradria ha un nuovo CDA. La stagione 2013 sta per finire, ma già, incombe la prossima stagione. Il 2014 non si programma a maggio. brufa44@libero.it
Caro Giovanni, il concerto dei Pooh non è costato “•.100.000, lira più o lira meno ” come scrivi nel tuo giornale, bensì è costato appena “poche lire in più” del concerto di Arisa dello scorso anno, (o di quello precedente di Samuele Bersani); con la differenza che i Pooh hanno fatto oltre 30.000 spettatori (il comandante Lauteri ha parlato di 50.000, ma lui esagera sempre) contro i 3.000 di Arisa e Bersani. Il concerto è costato (relativamente) poco, rispetto alla qualità ed all’entità dello spettacolo, perché generosamente Dodi Battaglia, che è accoratamente amico di Misano, ha rinunciato alla sua parte di cachet, offrendola perciò alla nostra cittadina, e di ciò gliene sono grato; come sono grato anche a Red Canzian e Roby Facchinetti per il ricordo spontaneo e sentito che hanno fatto dei loro trascorsi misanesi ad inizio carriera. Poi, giusto per essere chiari, preciso che concretamente alle casse comunali il concerto è costato “zero lire”, in quanto l’importo è stato interamente coperto dal contributo della Provincia e dal contributo della Comunità europea; si tratta di contributi elargiti per essere appositamente dedicati per questo evento (o uno simile) e quindi non è che li potevamo spendere per l’assistenza ai bisognosi; altrimenti, semplicemente, quei soldi non li avremmo avuti; anzi c’è da aggiungere che con tali contributi quest’anno oltre ai Pooh ci siamo pure pagati i fuochi d’artificio, la sistemazione del parcheggio, il Carnevale rosa della sera dopo, compresi i carri allegorici, l’orchestrina, i ballerini, i
cocomeri, i salami ed il prosciutto per la premiazione dei gruppi partecipanti al Carnevale. Sarà mica una colpa riuscire ad ottenere contributi specificamente destinati, considerato che a Misano abbiamo avuto l’evento clou della Notte Rosa 2013. Quanto alle “polemiche furiose” per supposte spese folli del Comune per la Notte Rosa io francamente non le ho sentite; ho ricevuto viceversa un’enormità di complimenti da turisti e da operatori per gli eventi (concerto e Carnevale rosa, che ho girato tutti all’assessore Baschetti, all’ufficio turismo del Comune, agli operai ed all’ufficio tecnico, ai comitati di Frazione, per l’encomiabile organizzazione, ed ai Vigili urbani per l’impeccabile gestione della viabilità. In effetti in una riunione del mio partito qualcuno mi aveva chiesto, giustamente, se non stavamo facendo le cose troppo in grande, ma una volta ricevuta la spiegazione di cui sopra tutto si è tacitato; evidentemente a te, Giovanni, non ti avevano riferito le spiegazioni: si vede proprio che non ci sono più le cinghie di trasmissione di una volta! Però, in fondo, Ti basterebbe fare una tele-
fonata a me, giusto per informarti su quale sia la giusta direzione, per non continuare a sbagliare. Ora, visto che nell’articolo si parlava, a sproposito, di sperpero di denaro comunale, ne approfitto per darti un paio di numeri sulla gestione della pubblica pecunia a Misano, che, riparatoriamente, spero vorrai pubblicare: Quest’anno pensiamo di chiudere i conti della spesa comunale per il funzionamento di tutti i servizi spendendo circa ?.15.200.000 (concerto dei Pooh compreso, che per?, come detto, ha analoga voce di compensazione in entrata per contributi) cio? addirittura meno di quello che il Comune spendeva cinque anni fa, nonostante in questo periodo siano stati incrementati i servizi, specie per l’infanzia (pi? bambini sia al nido che alle materne), il Comune sia cresciuto di 1000 abitanti, passando da 11.700 a 12.700 abitanti, e ci sia stato un aumento del 10% di inflazione, che ovviamente ha inciso ed incide anche nei costi del Comune. Questo significa che se la spesa del Comune per ogni cittadino nel 2008 era di ?.1.301, a fine 2013 sar? ?.1.198 per abitante, vale a dire in termini assoluti un risparmio di ?.103 all’anno per abitante, pari a -8%; se poi il conteggio lo si fa in termini reali, cio? se si depura l’incidenza dell’aumento dei costi dovuti all’inflazione, la riduzione della spesa corrente del Comune di Misano ? addirittura del -16%, rispetto al 2008. Ci? ha comportato concretamente circa ?.200 di tasse comunali in meno per ciascuno dei 12.700 abitanti di Misano, tasse che sarebbero state altrimenti ne-
La risposta Egregio Stefano, prendiamo atto che il Comune ha speso meno rispetto alle edizioni passate della Notte Rosa, ma tu non indichi la cifra. Manca il fatto, direbbe un giudice. Eccola: 88.400 euro (nella tua lettera personale indichi 79.900). Non solo dato il momento economico, chi scrive pensa che sia una spesa elevata per un concerto a spese della collettività. Non siamo la Scala, che fa made in Italy. g. c.
Brasile, bambini che aiutano altri bambini
La consegna dell'assegno all'associazione
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cessarie se l’amministrazione in questi anni non avesse messo in atto l’azione di risparmio riferita. Anche sulla riduzione debito pubblico del Comune (cio? i mutui per le opere realizzate in passato) non abbiamo scherzato: a Misano nel 2008 il debito comunale ammontava a ?.16.272.000 pari a ?.1.390 per abitante; a fine 2013 il debito del Comune di Misano ammonter? a ?.13.700.000, pari a ?,1.078 per abitante, vale a dire che ? diminuito del -22%. ed ogni misanese, neonati compresi, ha ?. 312 di debito pubblico in meno. La morale? Se Stato e Regioni avessero fatto appena un decimo di quello che abbiamo fatto a Misano per ridurre spesa e debito, l’Italia non sarebbe nella situazione attuale, i cittadini pagherebbero meno tasse e sarebbero pi? sereni per il futuro. E se mandassimo il nostro assessore Ubaldini a fare il ministro dell’Economia? Quanto alle altre piccole perfidie non scendo in commenti: si commentano da sole. Come sempre, stammi bene. *Sindaco di Misano
- E' una delle più belle iniziative dell’estate misanese: il mercatino dei bambini al Parco del Sole di Misano Brasile. Il 28 giugno, il 19 luglio e il 16 agosto, i bimbi si sono divertiti a vendere i loro giocattoli usati,
donando di volta in volta, parte del ricavato a favore di Rimini Autismo Onlus. Organizzato dal Comitato Cittadino di Misano Brasile e dall’Associazione Brasile in Festa, che ha arricchito le serate con spettacoli
di magia, lo hanno animato oltre 70 bambini provenienti da tutte le frazioni e dai comuni limitrofi; sono stati premiati con il “Diploma di Piccolo Commerciante”. Il 20 agosto una delegazione di bambini e geni-
tori sono stati ospiti presso Villa Del Bianco per una merenda in compagnia e per la consegna del ricavato: 818,18 euro che contribuiranno ad organizzare giornate con gli educatori durante l’inverno. “I bambini che hanno fatto donazioni per altri bambini, non c’era associazione migliore per devolvere il ricavato” riferisce uno degli organizzatori, “è stata un’esperienza molto bella e allo stesso tempo forte che ci ha dato la possibilità di conoscere bambini speciali”. Vanessa, Milena e tutte le persone che si sono impegnate in questo progetto avranno un obiettivo per il 2014: superare l’incasso del 2013…
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Settembre 2013
MISANO
Attore per passione, con la sua voce ha dato felicità a coloro che lo ascoltavano
Addio a Giuliano, uomo generoso - “Gesù mi ha chiamato ieri 28 agosto alle ore 16 mentre stringevo la mano ad Enza ed ero accarezzato da mia sorella Miriam. Il sacerdote mi parlava di Gesù. Un caro saluto”. Giuliano Volpinari. Un groppo in gola e lacrime scese con la forza del pudore, per gli amici che il 29 agosto, attorno alle 14.30, hanno ricevuto il messaggio sul cellulare; probabilmente autoscritto e spedito dai familiari. Giuliano Volpinari sapeva farsi voler bene. Era un uomo generoso. Attore per passione, con la sua voce ha dato gioia a tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di ascoltarlo. Dice un suo vicino di casa, Roberto: “Non dormo la notte. Lo penso sempre”. Ammalato da alcuni anni, ha affrontato la malattia con coraggio e dignità, direbbe Edoardo De Filippo, un autore che amava. Di
AMARCORD
Edoardo, agli amici, recitava, in napoletano, una poesia dalla bellezza commovente. L'inizio, tradotto: “Io vorrei trovare pace / ma una pace senza la morte / (...)”. Un suo amico, gliela chiedeva spesso. E lui, con piacere, iniziava con una voce baritonale profonda ed avvolgente; era capace di rendere importante anche un pezzo non proprio come quelli di Edoardo, di Giovanni Baldinini, o Mariangela Gualtieri, altri due autori amati. Molto recitati. Attore nell'anima, Giuliano. Professione assicuratore, originario di Mercatino Conca, aveva scoperto la recitazione in età avanzata, grazie all'amico regista/ attore Thomas Otto Zinzi. Con
Thomas, lo scorso luglio, aveva fatto una decina di recite al Festival di Spoleto. Felice del successo. Ritornato a casa, quando raccontava, irradiava la gioia di un bambino. Aveva una caterva di passioni: l'arte, il cibo, il buon bere, un'eleganza dissimulata (mai senza foulard d'inverno). Soprattutto, amava stare con gli amici. Pochi sapevano della malattia. Nel dicembre del 2011, raccolse gli amici attorno alla tavola per un “altro” saluto. Fu un pomeriggio spensierato e con battute garbate. Giuliano il più felice. Nel febbraio del 2012, per i 500 anni di Misano, lesse alcune pagine di guerra di un libro di Rodolfo Francesconi. Ci mise l'anima nel dare vita a quelle pagine di tragedia piena ed inutile. Quasi un testamento, gli applausi furono lun-
Giuliano Volpinari
ghi e intensi. Lo scorso 5 agosto, alle 6 di pomeriggio va a trovare un amico. Gli dice. “Aspetto il mio momento; sono sereno. Me ne vado in pace. Non mi voglio più accanire con le cure”. I due poi parlano di altro. Giuliano aveva un desiderio spegnersi tra le mura di casa. Accolto dai familiari. Il suo necrologio: “Ringrazio Dio del dolce trapasso nella mia casa di Misano Adriatico, con il conforto religioso e l'affetto dei miei cari. L'annuncio è dato da mia moglie Enza, dalle mie figlie Alessandra ed Elisabetta, dalle sorelle Noemi e Miriam e da tutta la mia famiglia”. Che la terra ti sia lieve. giovanni cioria
LA MEMORIA
COMUNITA'
“Un cuore grande come un container”
Sala troppo piena per ricordare la Liberazione
Don Marzio con i suoi ragazzi
Il container prima della partenza
- Una container pieno di: cancelleria, computer, pannelli solari, porte (donate dalla Comeca) per la costruzione di una scuola, vestiario e molto
altro ancora. Tutto questo materiale è stato raccolto dalla comunità di Misano Mare in un paio di mesi. Insomma, con una battuta semplice, un cuore gran-
de come un container ed una bella gara di generosità, dice don Marzio. Il materiale è stato consegnato al villaggio di Livingstone (Zambia) lo scorso 14 luglio. A farlo: Giuliano Pacifero, Daniele Gusella e don Marzio. Il ponte tra Misano e Livingstone è don Marzio. Per 8 anni, dall'80 all'88 è stato missionario lì. Racconta Marzio: “Ho ancora un legame profondo; oggi i miei giovani parrocchiani sono papà di famiglia. Quando ci rivediamo c'è un'emozione irracontabile”.
Quando Misano Cella organizza - I Fratelli Cervi per festeggiare la caduta del fascismo, organizzarono una cena. Era il luglio del 1943. Poi, i Sette Fratelli saranno trucidati. L'Anpi (Associazione nazionale partigiani) misanese, presieduto da Nicola Semprini (figlio del compianto Antonio), insieme alla Cooperativa Progresso, ha organizzato una cena-memoria per ricordare che la democrazia si difende ogni giorno. Ospite d'onore Silvio Di Giovanni, che ha recitato l'elegia di Guido Nozzoli che ricorda le figure dei Tre Martiri di Rimini (impiccati il 16 agosto 1944). Regalato ai presenti il volume “I Tre Martiri”. La sala parrocchiale era strapiena; qualcuno è dovuto ritornare a casa.
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L’idolatria della ricchezza ha prodotto nuova povertà. Dietro al denaro, un’intelligenza diabolica?
CAMPANILI
Palio del Capitano di Castello, tris di Misano Monte con sane e roventi polemiche
I gonfaloni del Palio del Capitano (Foto Marzio Bondi) ha ruotato l'atleta del Brasile otto volte, invece delle canoniche 5. Le frazioni si sono preparate con meticolosità. Due amici per un mese, tutte le sere dopo il lavoro, si sono cimentati col taglio del segone. I ragazzi di Misano Brasile, volutamente, si sono preparati nel Parco del Sole, offrendo uno spettacolo per i turisti. Li ha anche coinvolti in alcuni giochi. Alla fine tutti assieme lungo il tavolone ai margini del campo-gara: piadina, Sangiovese e misanesità riconciliano. Albo d'oro 2011 - Misano Monte 2012 - Misano Monte 2013 - Misano Monte
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Con la cultura comportamenti educati e benessere vero Continua dalla prima
- Misano Monte sopra tutti (ueber alles, direbbero i tedeschi). Poi, Belvedere e Misano Brasile. Ultima delle otto frazioni, Santamonica. Quest'ultima, con in testa il capitano, si è divertita con roventi polemiche su alcune interpretazioni del regolamento. L'accusa: troppo elasticità verso... e rigidità su di loro. Tre edizioni, tre vittorie del Palio del Capitano per i ragazzi imbattibili del vecchio capoluogo. Edizione vera quella del 24 agosto; con dissacranti contestazioni, come si conviene alle sfide tra campanili. Non è mancata qualche “furbatina”. Ad esempio, Dino (giudice di Belvedere originario di Misano Monte), per il gioco della Pentolaccia,
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estraneo, risponde ad una logica incomprensibile ad una società come la nostra che fa del possesso un feticcio. Senza soldi, quindi, non si vive. E quando, in periodi di crisi economica simili a quello attuale, essi vengono a mancare, assumono ancora maggiore rilevanza. Si moltiplicano le voci di chi tenta di fornire spiegazioni ed indicare soluzioni alla crescita della povertà od al polarizzarsi delle disuguaglianze tra ricchi e poveri, senza peraltro pervenire ad alcuna conclusione univoca. Comune resta però l’attenzione rivolta al denaro. Se ne parla, lo si insegue e tuttavia sfugge. A voler entrare nel merito della discussione, va in primo luogo osservato che il denaro da mezzo a disposizione dell’uomo per soddisfarne i bisogni si è presto trasformato in fine. Scomparso ormai ogni valore, l’unico criterio di giudizio rimasto sembrano essere proprio i soldi. Viviamo, come ebbe a profetizzare Marx, nell’epoca della
Otto incontri tra ottobre e novembre: Galimberti, Sini e Bruni, Andreoli, Guzzi, Veltroni, Siti, Cassano e Natoli LA CULTURA di Walter Gambuti mercificazione universale: si può comprare qualsiasi cosa, la sola variabile consiste nel prezzo. L’uomo stesso non si sottrae a questo tipo di paradigma. Nell’opinione prevalente, infatti, conta non per ciò che è, ma per ciò che ha. Dunque, non importa se agisce bene o male, ma l’entità dell’utile prodotto dalle sue azioni. Non fa differenza il modo nel quale ci si arricchisce, basta arricchirsi: pecunia non olet. D’altra parte, se per un verso il denaro ha finito per diventare l’unico valore esistente, al contempo è andato perdendo il legame con le merci di cui dovrebbe rappresentare la misura. Esso acquisisce sem-
pre più indipendenza da qualunque corrispettivo reale. Costituisce, insomma, un bene in se stesso; il principale tra i beni, quasi un idolo oggetto di adorazione. Occorre inoltre notare che la frattura tra denaro e merci risulta perfettamente speculare a quella tra mondo della finanza ed economia reale. Il denaro ha poco a che spartire ormai con il sistema produttivo, sembra vivere di vita propria, generandosi autonomamente. La speculazione finanziaria ha saputo così creare dal nulla ingenti capitali fittizi illudendoci che fossero veri, fino a quando la bolla speculativa non è esplosa provocando la gravissima crisi odierna. L’idolatria della ricchezza ha prodotto nuova povertà. Dietro al denaro pare celarsi un’intelligenza diabolica. E proprio Lo sterco del diavolo: il denaro che fa girare il mondo si intitola quest’anno la consueta rassegna culturale organizzata dalla biblioteca comunale di Misano Adriatico, a cura del direttore Gustavo Cecchini. Gli otto incontri previsti in calendario tra ottobre e novembre vedranno alternarsi ospiti illustri, che affronteranno il tema del dena-
ro sotto diversi punti di vista: dai suoi riflessi psicologici alla sua rilevanza sociale, senza distogliere l’attenzione dal presente e dalle difficoltà che stiamo attraversando. Un’occasione di approfondimento a cavallo tra filosofia, politica ed economia, per meglio comprendere il nostro tempo e guardare con maggiore consapevolezza al futuro. Umberto Galimberti Ad aprire il ciclo di conferenze, il 4 ottobre, sarà il famoso filosofo Umberto Galimberti, ormai di casa a Misano, il quale entrerà da subito nel cuore del tema della rassegna con un intervento dedicato a Il feticismo del mercato, mostran-
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MISANO
Ritorna il ciclo di conferenze. Il denaro il tema di quest'anno. In “cattedra” raffinati pensatori
Filosofia, conferenze eestive
do appunto come il denaro da mezzo per il soddisfacimento dei bisogni umani sia divenuto il fine a cui tali bisogni risultano funzionali. L’uomo non si serve quindi del mercato, bensì ve ne è asservito, tanto da ritrovarsi non a consumare per vivere, ma a vivere per consumare. Un atteggiamento gravido di conseguenze negative pure sulla natura, sottoposta ad una incessante e distruttiva spoliazione. Carlo Sini L'11 ottobre toccherà salire in cattedra ad un altro filosofo ben noto al pubblico misanese. Parliamo del professor Carlo Sini, che si intratterrà in un inedito dialogo con l'economista Luigino Bruni. Og-
getto della discussione: La verità in contanti. I due intellettuali si interrogheranno sulla natura enigmatica del denaro. Denaro che, analogamente al linguaggio, sembra consistere in un segno, un simbolo delle cose. Come la parola esprime infatti il significato della realtà, così la moneta ne rappresenta il valore economico. Ai giorni nostri, però, il denaro ha perso il suo primitivo compito, trasformandosi da metro di valutazione delle merci in merce esso stesso; divenendo, anzi, merce sovrana, capace di imporre il proprio valore su ogni altro. È possibile arrestare questa pericolosa deriva ed invertire la rotta? Andreoli
Con Il denaro in testa, venerdì 18 ottobre, Vittorino Andreoli sposterà invece l’attenzione sulle implicazioni psicologiche derivanti dal ruolo rivestito dalla ricchezza nella società contemporanea. Il contributo del celebre psichiatra si soffermerà sull’annichilimento di qualsiasi principio morale al cospetto del denaro, oggi ormai non solo misura delle cose, ma anche dell’uomo. Un uomo ridotto a contenitore di monete, un salvadanaio troppo fragile sempre pronto a rompersi. Perché il denaro, così inteso, è irrimediabilmente fonte di malattia, tanto per i poveri quanto per i ricchi. Le nostre vite vi ruotano intorno, ne sono ossessionate: vuoi per la brama di possederlo, vuoi per la paura di perderlo. Si tratta speso di atteggiamenti patologici del tutto inconsapevoli, che l’occhio esperto del medico non mancherà di passare sotto la propria lente d’ingrandimento. Marco Guzzi Il ciclo di conferenze proseguirà il 25 ottobre con Marco Guzzi. Poeta e filosofo il cui pensiero propone una rimeditazione della messaggio cristiano in chiave heideggeriana, Guzzi per l’occasione metterà a confronto due figure antitetiche tipiche del comportamento umano: La rapina e il
dono. La prima porta alle estreme conseguenze la cupidigia del presente, spingendola fino alla prevaricazione del prossimo; il secondo, al contrario, restituisce alle ricchezze la loro originaria funzione di mezzo, consentendoci di riscoprire la nostra umanità. Ma l’impressione è di non avere semplicemente a che fare con degli atteggiamenti contrapposti, bensì con due mondi distinti: il mondo della rapina, appunto, nel quale stiamo vivendo, ed il mondo del dono, cui siamo chiamati a convertirci se vogliamo sperimentare un’esistenza autentica. Walter Veltroni Con un’ardita incursione dallo spazio della teoria al campo dell’esperienza, nell’incontro del 1 novembre verrà posta al centro dell’analisi la società contemporanea. Walter Veltroni, protagonista di lungo corso della scena pubblica italiana affermatosi negli ultimi anni anche nella veste di romanziere, parlerà infatti di Denaro e politica. L’argomento offre spunti di riflessione di grande attualità, a partire dai privilegi e dalla corruzione della nostra classe dirigente, che ne fanno indubbiamente l’espressione archetipica dell’avidità dell’uomo. La relazione tra denaro e politica però non si limita solo a questioni attinenti alla condotta individuale, pone altresì interrogativi di assai maggiore portata. Anzitutto, occorre domandarsi quale sia il condizionamento dei centri di potere economico-finanziario sulle scelte politiche e, ancora, se tali decisioni non siano addirittura più
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appannaggio della politica stessa, ma vengano assunte immediatamente dai primi, privando il popolo della propria sovranità. Walter Siti Un ulteriore contributo rispetto ai problemi appena enunciati sarà fornito venerdì 8 novembre dall’intervento di Walter Siti, che prenderà provocatoriamente avvio dalla domanda: La finanza è realtà? Lo scrittore, vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega con il romanzo Resistere non serve a niente, si soffermerà sull’influenza esercitata sulla società dalla finanza, entità all’apparenza estremamente evanescente, ma in grado di determinare le sorti dell’umanità. Vedremo come la politica abbia assistito al ridimensionamento delle proprie prerogative parallelamente all’incremento della forza acquisita dal sistema bancario. E vedremo come la speculazione finanziaria abbia destabilizzato l’economia reale fino a provocarne l’attuale crisi. Un dramma rispetto al quale non si scorgono soluzioni ed ogni tentativo di resistenza appare vano. Franco Cassano L’incontro del 15 novembre, dedicato a Bisogno e desiderio: gli inganni e le opportunità del denaro, riporterà l’attenzione sui riflessi soggettivi dell’assolutizzazione del mercato. Del tema si occuperà Franco Cassano, ordinario di sociologia all’Università di Bari e noto teorico del ?pensiero meridiano?. Il processo di mercificazione verificatosi nel tempo ha ridotto ad oggetto di scambio ogni cosa. Niente
esiste al di fuori del mercato. I desideri individuali non incontrano pi? alcun limite normativo, morale o giuridico che sia. Si pu? legittimamente pensare di possedere tutto, basta poterselo economicamente permettere. Il denaro sembra dunque onnipotente. Ma ? davvero cos? o ci stiamo illudendo? Occorrerebbe forse relativizzarne l’importanza se vogliamo evitare di venirne ingannati. Salvatore Natoli Saranno invece, il 21 novembre, Ricchezza e povert? le protagoniste dell’ultimo appuntamento della rassegna culturale. Spetterà al filosofo Salvatore Natoli concludere il ciclo di conferenze con un lezione dove si affronterà la questione cruciale di ciò che conferisce valore alla nostra vita. E c’? subito da chiedersi se la risposta risieda semplicemente nel possesso di denaro o passi dal riconoscimento di aspetti importanti dell’esistenza umana irriducibili ad esso. Peraltro, lungi dal voler negare rilievo alla ricchezza materiale, bisogna poi chiarire pure come ci si relaziona ad essa, ossia se la consideriamo un fine in sé ovvero un mezzo per la realizzazione di noi stessi. Secondo Natoli, infatti, la felicità non sta nel possesso delle cose, ma nella capacità di farne un buon uso.
Gli incontri si tengono presso la sala del cinema Astra a Misano Adriatico con inizio a partire dalle ore 21. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.
ASSCIAZIONISMO
Pirates, un anno e già grandi Misano Pirates. Sulla destra il campionissimo Walter Magnifico; sulla sinistra, coach Giorgio Vagnini
LO SPORT
- Ad un anno dalla nascita del Misano Basket Pirates, si festeggia la nuova stagione sportiva con un bagaglio davvero interessante, frutto di un lavoro assiduo e appassionato dello staff tecnico. Infatti, il florido settore giovanile conta quest’anno 190 ragazzi e ragazze che praticano l’attività invernale da settembre a maggio. A questi, si aggiungono i 90 giovani e bambini che frequentano i corsi estivi, il corso di specializzazione Basket Camp e il corso di avviamento al Minibasket. Lo scorso anno, le 11 squadre misanesi del settore under e minibasket hanno raggiunto prestigiosi risultati, sia in campionati provinciali che regionali, sia nei numerosi tornei nazionali cui hanno partecipato. Esperienze che aiutano la formazione sportiva e umana dei ragazzi. Un impegno a 360 gradi profuso da un staff tecnico di tutto rispetto, che per quest’anno ha in riserbo grandi novità.
Sempre sulla panchina dei Pirates, continua a sedere il campione nazionale Walter Magnifico che, a capo di tutto il settore giovanile, guiderà i promettenti Under19. Un campione che continua ancora a vincere. E’ dalla Estonia che Magnifico, a capo della delegazione italiana di pallacanestro, si è portato a casa quest’estate la medaglia d’oro nel mondiale Under20. Accanto a lui siederà, sulle panchine Under e sarà a capo di tutto il settore Minibasket il coach storico di Misano, Giorgio Vagnini, che insieme ai
confermatissimi istruttori Roberto Pompucci e Francesco Zuppardo, guiderà le categorie dei bambini dai 5 agli 11 anni. Come al solito, con perseveranza, competenza e passione. Le novità riguardano proprio il reparto tecnico con l’arrivo di due fra i più stimati e preparati allenatori del circondario, entrambi con esperienza ventennale anche a livello seniores. Si tratta del pesarese Riccardo Badioli, allenatore nazionale dal curriculum prestigioso su cui brilla una lunga militanza nella Scavolini Pesaro e del forlivese Luca Chiadini, alle-
natore nazionale di grande esperienza, che arriva in casa Pirates da ex-giocatore e coach seniores e under. A loro spetterà la guida dei ragazzi Under 15, 14 e 13. “E’ uno staff tecnico prestigioso – afferma coach Vagnini – che condivide con noi la stessa passione, alta competenza e valori sportivi.” In attesa, i Misano Pirates hanno continuato a tirare a canestro. Ad agosto hanno partecipato al XIX torneo under 14 del Meeting di Rimini e per settembre preparano le valigie per prendere parte al Torneo della Rocca di San Miniato (Pisa) con la categoria 2001. I nostri pirati misanesi amano giocare e viaggiare... a gonfie vele! Per informazioni sui corsi, contattare il numero 328.1252979, oppure visitare il sito www.misanopirates.it.
Sci Club Misano per Alessia Polita Alessia Polita
- Una scivolata sul circuito dedicato a Marco Simoncelli. Addio la gioia di camminare. Quel 15 giugno, ore 9,07 del mattino, la vita di Alessia Polita, professione motociclista, diventa altro. Lo Sci Club Misano ha organizzato una lotteria benefica con bellissimi premi per aiutarla. Quattro gli appuntamenti. Tre sotto la tappa misanese del motomondiale; l'altra in ottobre. Si inizia l'11 settembre, a Misano Brasile, con la Sagra dello Spiedino. Si prosegue il giorno dopo presso la pista di go.kart “Riviera Verde” di Portoverde. Penultima tappa, il 14 settembre, per il Vip Village Moto Gp Dedikato. Si chiude il 27 ottobre a Misano Cella per l'annuale festa sociale della Sci Club, presieduto da Gabriele. Una delegazione misanese è andata a trovarla a Montecatone (Imola), dove Alessia fa riabilitazione. Il denaro raccolto le sarà consegnato direttamente.
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Principio antisettico, l'elio, la febbre, freni ad aria compressa
La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1867 - Principio antisettico «La chirurgia è del tutto cambiata», afferma il medico scozzese Joseph Lister (1827-1912) nella lettera al padre in cui annuncia il principio antisettico. Per la prima volta, grazie al sacrificio di Semmelweis e ai lavori di Pasteur che dimostrano come i germi patogeni siano sempre presenti nell’aria, si usano i disinfettanti in medicina e in sala operatoria. Lister introduce la disinfezione col fenolo, grazie alla quale si evitano le infezioni nelle ferite chirurgiche, una costante, prima inevitabile, che causava un’elevata percentuale di decessi tra i malati. Lo stesso principio viene messo in pratica (ma con minore pubblicità) nello stesso anno a Novara dal medico Enrico Bottini (18351909). 1868 - L'elio L’astronomo inglese Norman Lockyer (1836-1920) studiando il Sole con la tecnica spettroscopica scopre l’elio, il primo elemento chimico individuato al di fuori della Terra (anche se presente sul nostro pianeta). Lo chiama così da helios, sole in greco. Nel 1894 l’elio sarà scoperto anche sulla Terra, da William Ramsay (1852-1916). 1868 - Celluloide L’inventore americano John Wesley (1837-1920) è alla ricerca di un metodo per produrre palle da biliardo con un sostituto dell’avorio. Sviluppa una tecnica ideata sette anni prima dall’inglese Alexander Parkes (1813-1890) basata sulla nitrocellulosa plastificata con
canfora, ne modifica alcuni aspetti e inventa un nuovo materiale che chiama celluloide. È il primo materiale plastico sintetico mai realizzato. La celluloide avrà il suo grande sviluppo con l’invenzione della pellicola fotografica a rullo (Eastman) e con il cinema (Lumière) e inaugura l’era dei materali sintetici che avrà il successivo sviluppo
con la bakelite (Baekeland). 1868 - Valore clinico febbre Il medico tedesco Carl August Wundrlich (1815-1877) stabilisce per la prima volta, a Lipsia, l’importanza clinica e diagnostica della febbre e introduce così il concetto di termometria clinica, come misurazione di routine. Fino a quel momento la febbre non era con-
siderata un elemento indicativo dell’evoluzione clinica di una malattia. 1869 - Freni aria compressa Dopo aver assistito a un incidente ferroviario e aver sentito un ferroviere che diceva «questo si sarebbe potuto evitare se i treni avessero freni su tutte le ruote», l’inventore autodidatta americano George Westinghouse (1846-1914) prende a studiare un metodo per trasferire energia dalla locomotiva ai vagoni in maniera da installare freni anche su di essi. Leggendo un articolo che parla dell’impiego dell’aria compressa per il traforo del Frejus, Westinghouse intuisce che questo è il sistema che cercava e tra la fine del 1868 e l’inizio del 1869 realizza il primo sistema di frenatura ad aria compressa, che può essere trasmessa attraverso tubi da un vagone all’altro. A soli 23 anni dimostra il sistema con successo e dà inizio a una industria che ancora oggi è tra le più importanti degli Stati Uniti (anche se nel 1900 Westinghouse ne sarà estromesso dal finanziere John Pierpont Morgan, 1837-1913).
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Settembre 2013
MISANO
Ad organizzare Tiziana & Cinzia (parrucchiere in Villaggio Argentina) e Estetica Ego (Morciano)
Seratavintage:capellielook
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UMANITA'
Sulla spiaggia di Riccione (Bagno 12), straordinario successo, condito da puro divertimento, musica, drink e cibo Mauro Ciaroni in Africa
Cena per il Progetto Sofia
COSTUME
- Irresistibili anni Cinquanta. Quel decennio lo hanno raccontato, naturalmente a modo loro, “Tiziana & Cinzia” (Hair & Style al Villaggio Argentina) e “Ego Estetica” (centro in Morciano di Romagna). “Beauty and the beach” (bellezza e spiaggia) si è tenuto lo scorso 5 agosto alla zona 12 di Riccione. Fun, food and beauty (divertimento, cibo e
bellezza) è stato un successo. Un grande successo, al di là di ogni aspettativa di chi organizzava. Quello delle acconciature, dei vestiti e del look, della
musica, è stato solo la piacevole scusa con la quale alcune centinaia di persone (tra amici e clienti) si sono ritrovati per passare una serata “nell'atmo-
sfera” giusta. Si sono divertiti, tutti, come adolescenti: le modelle (incantevoli nella semplicità di quegli anni), le protagoniste (Tiziana, Cinzia e Silvia) e gli ospiti. Soprattutto loro. Si pensava che al massimo potessero essere un centinaio, invece... Tiziana (Titti per gli amici): “La serata è nata per caso; poi ognuno ha aggiunto un'idea. E la serata è stata confezionata. Ci ripeteremo con altre idee”.
- Il Progetto Sofia riprende con una cena di beneficenza. Mauro Ciaroni l'ha organizzata a Pesaro, dove lavora con successo da decenni. L'appuntamento è il 19 settembre, ore 19,30, all'hotel Embassy (viale Trieste 64). Durante la serata è in programma uno spettacolo di nuoto sincronizzato in piscina. Prevista anche una lotteria con ricchi premi. Per la loro sensibilità, Mauro ringrazia il Gruppo VacanzaMia Pesaro (Hotel Caravelle, Embassy, Figaro e Gala), Bartorelli Gioielleria,
la Galleria Capellini (Pesaro), la Macelleria Umberto Crescentini (Pesaro), il “Falco” Ristorante (Pesaro). L'avventura di Mauro inizia una decina di anni fa per caso. Era un Natale ed ambiva a raccogliere un migliaio di euro. In questo decennio, sono diventati alcuni centinaia di migliaia. Li porta direttamente e ne controlla il saggio impiego. Trenta euro a persona (i bambini non pagano). Chi volesse prenotare: 388.7644863 (Mauro) 0 7 2 1 . 3 7 0 3 0 9 . www.progettosofia.com.
Gli itinerari della buona tavola Osteria dalla cucina tradizionale. Locale di sobria bellezza. Si trova a San Giovanni in via Ca' di Conca
‘Vulpen’, tagliata buona e coniglio in porchetta da non perdere
Interno ed esterno dell'osteria
- La tagliata da raccontare agli amici (senza spendere un patrimonio). Ed il coniglio in porchetta dai profumi e sapori della Romagna vera. Sono i due piatti forti dell'“Osteria da Vulpen” (il soprannome della famiglia Pedrini, marignanesi doc). A questi vanno aggiunti i primi della tradizione: la tagliatella, gli gnocchi, gli strozzapreti, i ravioli. Tutti, come tradizione comanda, fatti a mano. E con passione. I sughi: ragù (carne buona), all'anatra, con salsiccia e radicchio, piselli con pancetta e funghi, con fagioli (d'inverno). I contorni seguono la stessa filosofia: erbe di campo, gratinati (pomodori, zucchine, melanzane). Si chiude (come grazie di benvenuto) con ciambelle, crostata e bananino e liquirizia. D'inver-
no, anche tiramisu e mascarpone fatto in casa. Insomma, pochi piatti, ma curati. Su ordinazione c'è anche il piccione. E non man-
ca la grigliata, naturalmente. L'“Osteria da Vulpen” si trova nella campagna marignanese, poco dopo l'ingresso del golf club, proseguen-
do, sulla sinistra. I pochi tavoli in una casa colonica di famiglia costruita nel 1927 e ristrutturata con sobria bellezza. Ci ha pensato Benedetti Arreda, una garanzia. Ad esempio, le applique sono di bronzo con vetro satinato. Sul davanzale interno della grande finestra tante orchidee. Fuori, tavoli e ampi spazi per i bambini (con qualche gioco). Uno, per caso, potrebbe sbirciare la cucina e vederla tirata a lucido. Ai fornelli, la padrona di casa, Rosy, una sammarinese del centro storico che ha sposato Luigi, il marignanese. La signora Rosy ha mutuato la passione per i fornelli dalla madre e dalla sorella Maria. Poi, si è applicata per puro diletto. Tre anni fa, l'idea di aprire l'osteria: pochi piatti di qualità della tradizione.
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Riflessioni 27 bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
Settembre 2013
IMPEGNO CIVILE
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Cattolici e Berlusconi, che cosa fare dopo la condanna definitiva?
Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa
LA RIFLESSIONE Papa Bergoglio
sposato in pieno o l’hanno tollerato in silenzio o hanno cercato di utilizzarlo. Fare questo esame di coscienza vorrebbe dire scrivere una pagina triste del cattolicesimo italiano, quasi del tutto incapace di sottrarsi alle lusinghe del guitto e pronto anzi a sponsorizzarlo in maniera più o meno aperta. Fare un simile esame di coscienza vorrebbe dire mostrare come i cattolici italiani, a tutti i livelli, si siano lasciati incantare dalla
di Aldo Maria Valli - La condanna è arrivata, e irresponsabili non sono i giudici, ma coloro che la mettono in discussione.Non accettarla, o dipingerla come sintomo di un disegno politico, vuol dire minare lo Stato di diritto alle fondamenta. Il guitto Berlusconi, ormai vecchio e gonfio, con la sua faccia da bambolotto di plastica, continua la recita, stancamente, come per inerzia, ma la cosa più triste è che un Paese intero questa recita la segue e la subisce da un ventennio. E senza neppure la consolazione di poter dire di aver vissuto una pagina drammatica. Perché qui prevale la farsa, come nella peggior tradizione italica. Ora però una domanda che riguarda i cattolici e le gerarchie. Come è stato possibile che per tanti, troppi anni la Chiesa istituzionale e un largo numero di sedicenti cattolici
Ora però una domanda che riguarda i cattolici e le gerarchie. Come è stato possibile che per tanti, troppi anni la Chiesa istituzionale e un largo numero di sedicenti cattolici abbiano appoggiato quest’uomo? abbiano appoggiato quest’uomo? Com’è stato possibile che tanti cattolici, a tutti i livelli, abbiano votato e chiesto di votare per lui, che gli abbiano concesso credito, che lo abbiano visto come “l’uomo della provvidenza”? Com’è stato possibile che una parte, una larga parte del mondo cattolico non abbia provato un moto di spontanea ripulsa verso il guitto impegnato a usare la politica e gli italiani per il proprio tornaconto? È una vecchia domanda che tuttavia non ha mai trovato risposta. Forse perché rispondere, per i cattolici italiani, vorrebbe dire fare un profondissimo e doloroso esame di coscienza, non solo e non tanto in termini politici, ma sotto il profilo culturale. Equivarrebbe a mostrare il vuoto culturale di un soggetto, il cattolico medio italiano, che sia sotto la Dc sia,
Quell'esame di coscienza mai fatto e a maggior ragione, sotto l’ombrello berlusconiano non è mai stato abituato a pensare con la propria testa, a usare lo spirito critico, a distinguere tra senso dello Stato e opportunismo, ma si è lasciato guidare da una categoria tanto generica quanto comoda, l’anticomunismo, accontentandosi di parole d’ordine vuote. Fare questo esame di co-
scienza equivarrebbe inoltre a togliere il velo steso sopra una classe dirigente ecclesiale in gran parte modesta e tremebonda, incline a non disturbare il manovratore e anzi a ingraziarselo, per ottenere vantaggi immediati. Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a mostrare come la religione, separata dalla fede, diventi facilmente alibi per giu-
stificare il non giustificabile, per chiudere gli occhi davanti all’arroganza del potere, per trasformare la stessa appartenenza di fede in strumento di potere e di sottopotere. Procedere con questo esame di coscienza equivarrebbe alla fin fine a mostrare il tradimento del Vangelo operato da tanti, sia chierici sia laici cattolici, che il berlusconismo o l’hanno
sottocultura televisiva dispensata a piene mani dal guitto e non abbiano opposto resistenza alcuna, preferendo anzi crogiolarsi in essa come sotto l’effetto di un narcotico. Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a chiedersi come e perché politici molto solerti nello sbandierare la loro cattolicità abbiano deciso di militare sotto le insegne
LA RIFLESSIONE
Il Decalogo di papa Bergoglio Cappella Sistina (particolare)
di Gianfranco Vanzini
- Molti secoli fa Mosè parlò al suo popolo dicendo: “Il Signore tuo Dio ti farà sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, quando obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge... Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?” Non è di là dal mare, perché tu dica:”Chi attraverserà per noi il mare, per prenderce-
gnore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. (Davide salmo 19)
lo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?” Anzi questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica”. Deuteronomio (30,10-14) I Precetti del Signore fanno gioire il cuore I cieli narrano la gloria di Dio, e l’opera delle sue mani
annunzia il firmamento. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Si-
Oggi- Papa Francesco E’ altrettanto importante, inoltre , la connessione tra la fede e il Decalogo. La fede, abbiamo detto, appare come un cammino, una strada da percorrere, aperta dall’incontro con il Dio vivente. Per questo, alla luce della fede, dell’affidamento totale al Dio che salva, il Decalogo acquista la sua verità più profonda... Il Decalogo non è un insieme di precetti negativi, ma di indicazioni concrete per uscire dal deserto dell’io autoreferenziale, chiuso in se stesso ed entrare in dialogo con Dio. Enciclica “Lumen fidei” ( Par.46 )
truffaldine del guitto. Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a constatare che perfino gli oppositori ormai hanno nel proprio dna dosi massicce di berlusconismo. Fare un tale esame di coscienza equivarrebbe a dimostrare che gran parte dei cattolici non sanno nemmeno che cosa sia la parresia, la libertà e la capacità di dire tutto, senza reticenze e senza sotterfugi interessati. Dov’erano i cattolici quando il guitto destabilizzava lo Stato con le sue battaglie ad personam? Dov’erano quando inebetiva gli italiani con i suoi circenses televisivi? Dov’erano quando separava la morale privata da quella pubblica infrangendo così uno dei pilastri della dottrina sociale della Chiesa? Dov’erano quando, palesemente e senza vergogna,
Dov’erano quando, palesemente e senza vergogna, divulgava con il proprio comportamento l’idea che con la ricchezza sia possibile guadagnarsi l’impunità? divulgava con il proprio comportamento l’idea che con la ricchezza sia possibile guadagnarsi l’impunità? La verità è che la Chiesa italiana e gran parte dei cattolici, se si studia il loro rapporto con il guitto di Arcore, hanno sulla coscienza gravi peccati, sia di connivenza sia di omissione. Quando ne hanno preso le distanze lo hanno fatto timidamente e in ritardo, a scempio ormai compiuto, e comunque è difficile dimenticare certe immagini, come la folla del Meeting di Rimini osannante nei confronti del guitto, accolto come un salvatore e riverito, incredibile dictu, come un vero statista.Per tutte queste ragioni l’esame di coscienza non ci sarà e chi proverà a farlo, dentro il mondo cattolico, sarà guardato per lo più con fastidio e messo ai margini, come del resto è già avvenuto durante il regno del guitto. * Giornalista Rai e scrittore. Articolo pubblicato anche su “VinoNuovo” (www.vinonuovo.it) Fonte Adista n.30 2013
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Casine dell'acqua per l'ambiente
tata con i cittadini, attraverso i comitati di quartiere per decidere la loro precisa collocazione. Confronto utile, visto che per due di esse, i comitati hanno indicato ai tecnici comunali ubicazioni differenti rispetto a quelle inizialmente ipotizzate. Lo scorso 9 agosto, si è
Bartolini e Denicolò denunciano un fatto sgradevole. “No a discriminazioni e umiliazioni”
Vivere su una carrozzina LA LETTERA
La Vostra lettera inizia così: 1) Vista l’incontentabilità e la mancata gratitudine nei nostri confronti… Forse per incontentabilità si riferisce al mese di febbraio, quando chiesi gentilmente se potevate venirmi incontro e pagare un po’ meno? In quel mese avevo usufruito del trasporto solo per 10 giorni (essendo dovuto restare a casa per malattia), cosa che in accordo con il Si-
Carla e Franca
La lettera spedita dall'associazione S.O.S. Taxi ai due disabili
gnor Costantino è poi avvenuta. In seguito la mia voce non l’avete più sentita. 2) …mancata gratitudine nei nostri confronti… Non vediamo in che altro modo potremmo dimostrare la nostra gratitudine se non pagando puntualmente, come abbiamo sempre fatto. 3) ...e soprattutto nei confronti del nostro volontario Giordano che con passione e gentilezza giornalmente vi accompagna… …senza mai un grazie, come se tutto sia dovuto… Falso, noi con Giordano abbiamo sempre avuto un rapporto corretto, del tipo: “Buongiorno!”, “Ci vediamo oggi!”, “Ti saluto! Ci vediamo domani!”, “Buona domenica! A lunedì!”, oltre ai soliti dialoghi di routine. Sono a disposizione per un confronto a quattr’occhi con Lei e Giordano anzi, a questo punto, lo pretendo. 4) ...non ce ne voglia ma dal 1/Ottobre/2013 non saremo più in grado di accompagnarla… Queste, gentilissima Ga-
Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792
Casina dell'acqua al Macanno
di Alessandro Fiocca
Oggetto: Risposta alla lettera consegnata il 9/Agosto/ 2013, dal Signor Giordano, autista del pulmino per il trasporto disabili, a Ettore Bartolini e Enrico Denicolò.
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ACQUA PUBBLICA
- Poco prima di ferragosto Ettore Bartolini e Enrico Denicolò, entrambi disabili costretti in carrozzella e dipendenti comunali, ricevono la lettera dell'Associazione “S.O.S. Taxi” firmata dal presidente Gabriella Moretti, che comunica loro che dal 1 ottobre il servizio di trasporto (casa-ufficio e ritorno) verrà loro interrotto. L'associazione è quella che gestisce il trasporto sociale del Comune di Cattolica. Una convenzione che dopo questa lettera forse meriterebbe di essere rivista. Di seguito pubblichiamo la risposta di Bartolini e Denicolò al presidente di S.O.S. Taxi. Risposta che hanno voluto diventasse pubblica. In grassetto stralci della lettera ricevuta.
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Naturale e frizzante, 5 centesimi al litro. Risparmio di tonnellate di plastica
Sono tre le casine installate: in piazza Po, che servirà i residenti del quartiere Torconca, in Via Olivieri adiacente al Parco della Pace, che servirà i residenti dei quartieri Macanno e Ventena, in Via Viole, all’altezza del Parco Robinson, che servirà i residenti del quartiere Violina e delle altre zone limitrofe
- Da poche settimane sono entrate in funzione le tre casine dell’acqua installate in altrettante zone della città. L’Amministrazione comunale, sin dall’inizio della legislatura, ha cercato di concretizzare questo progetto, rendendolo allo stesso tempo capillare. Contemporaneamente si è confron-
Settembre 2013
briella Moretti, Presidente dell’Associazione Volontari Onlus “S.O.S. TAXI”, sono accuse e scelte gravi verso persone che Lei non ha mai visto, e non conosce le nostre difficoltà e lo stato in cui siamo. Le sue sono scuse belle e buone per non voler più continuare il rapporto intrapreso un anno fa in accordo con l’amministrazione di Cattolica. In particolare lo si capisce dal fatto di non aver comunicato la sua decisione all’assessore dei nostri servizi sociali, Giampiero Galvani. Quando gli ho fatto leggere la sua graziosa lettera è caduto dalle nuvole. 5) …Siamo molto dispiaciuti del suo stato di salute ma non ne siamo certamente responsabili… La ringraziamo, il suo dispiacere ci è di grande conforto. 6) …Aiutiamo giornalmente tanti cittadini bisognosi che versano in condizioni economiche ben più gravi, senza lavoro, con una misera pensione e soli. La nostra associazione è nata per dare aiuto al maggior numero di cittadini e questo rimane lo spirito, l’anima e il cuore che ci contraddistingue... E allora? Io e il mio collega non rientriamo forse in questa categoria? Che ne sa Lei in che stato versiamo? Che ne sa Lei di una malattia progressiva come ha il mio collega, o dei miei continui spasmi, delle mie vio-
lente e dolorose contrazioni, della mia incontinenza intestinale? Ribadisco che ne sa Lei per giudicarci? Fin dai primi rapporti si sono creati subito problemi (ci chiedevate 8 euro al giorno per il trasporto, poi diventati 4 in accordo con l'Amministrazione Comunale. La vostra sensibilità è un fatto di soldi?). La cosiddetta Vostra sensibilità non si fa scrupoli nel lasciarci a piedi, vanificando così il concetto di servizio di trasporto sociale a Cattolica. Noi ci troveremo nell’impossibilità di raggiungere il posto di lavoro, anche perché ci risulta che il pulmino attrezzato di proprietà del Comune, viene utilizzato solo da Voi in via esclusiva. Ci chiediamo: quanti casi come i nostri di persone disabili in carrozzina vengono discriminati o costretti a pagare cifre esagerate per avere un servizio di trasporto? La nostra risposta vuole anche richiamare l’attenzione del Sindaco e della Giunta per svolgere una funzione di controllo e di garanzia, affinché a Cattolica possa esistere un servizio di trasporto sociale a prezzo equo, che permetta a tutti i disabili di vivere con dignità senza subire discriminazioni, e peggio ancora, umiliazioni. Gentile signora Gabriella Moretti, di sicuro, per come ha scritto la sua “bellissima” lettera, Lei dimostra di avere poca anima e poco cuore. Valori che invece dovrebbero contraddistinguere la Sua Associazione. Cordiali saluti. Ettore Bartolini Enrico Denicolò
svolta l’inaugurazione ufficiale delle tre casine, alla presenza del sindaco di Cattolica Piero Cecchini e di diversi componenti della giunta e del Consiglio comunale. Il taglio del nastro è avvenuto, simbolicamente, presso la casina installata in piazza Po, che servirà i residenti del quartiere Torconca. Contemporaneamente, l’erogazione dell’acqua è iniziata anche nelle altre due casine presenti in città: quella posta in Via Olivieri adiacente al Parco della Pace, che servirà i residenti dei quartieri Macanno e Ventena e quella situata in Via Viole, all’altezza del Parco Robinson, che servirà i residenti del quartiere Violina e delle altre zone limitrofe. Le casine erogano sia acqua naturale che frizzante al costo di 5 centesimi per litro. Il pagamento funziona attraverso gettoniera automatica. L’acqua è refrigerata e microfiltrata. In questo modo la caratteristica è quella di avere un’acqua buona, sicura e controllata. Inoltre, Il sistema di prelievo, oltre che semplice, è anche igienico. Infatti, al termine di ogni erogazione l’ugello che permette il passaggio dell’acqua, ed e’ posto all’interno, viene separato attraverso apposito meccanismo, dall’esterno, evitando così ogni contatto con possibili agenti inquinanti. L’Amministrazione comunale, per erogare questo servizio, si è affidata allo strumento del bando pubblico, aggiudicato dalla ditta Celli, con notevole esperienza nella realizzazione e gestione di casine dell’acqua. Tra l’altro, il bando prevede che per i prossimi cinque anni la manutenzione del-
le strutture resti in carico proprio alla Celli, alleggerendo così l’Amministrazione comunale da eventuali oneri. Il 31 agosto scorso i comitati dei quartieri Macanno e Ventena hanno voluto festeggiare la casina dell’acqua che servirà la zona con un “happy hour liscio o frizzante”. Un’iniziativa che se da un lato ha voluto creare un’occasione per stare insieme e divertirsi, dall’altro ha evidenziato l’elemento ecologico e di salvaguardia ambientale delle casine. Non bisogna scordare, infatti, che il loro utilizzo, può significare, contestualmente, un enorme risparmio di bottiglie di plastica utilizzate. L’iniziativa è stata anche l’occasione per fare un primo bilancio dell’utilizzo delle casine. Infatti, quella al Parco della Pace ha già erogato oltre 10mila litri di acqua. Nella zona Torconca siamo invece ad oltre 14mila litri. Se si pensa che normalmente le bottiglie che si acquistano al supermercato sono da un litro e mezzo, significa che in poco meno di un mese sono state risparmiate circa 16mila bottiglie di plastica. L’aspetto di tutela ambientale è stata sottolineato anche dal sindaco Cecchini, sia all’inaugurazione svoltasi al quartiere Torconca, sia nel corso della festa al Parco della Pace. “L’auspicio – ha spiegato infatti il primo cittadino - è che grazie a questi nuovi impianti i cittadini possano ridurre l’utilizzo di plastica andando a prelevare l’acqua con bottiglie di vetro riutilizzabili”. Presto, ha inoltre anticipato il sindaco, saranno messe a disposizione dei cittadini un kit con 6 bottiglie di vetro e cestello per andare a prelevare l’acqua alle casine.
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Cattolica
S. Giovanni M.
Cinque incontri con relatori di prestigio: Piergiorgio Morosini, Stefano Zamagni, Alessandro Roveri, don Renzo Gradara, Isabella Mancino, Walter Martinese, Davide De Luca, Davide Grassi
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CATTOLICA - Via XXIV Maggio 7 Tel. 0541 - 967829 Fax 962386 e-mail: cartolibreriabinda@libero.it
Palazzate
di Cecco
Miracoli - Leggiamo: “L'Adac denuncia la moltiplicazione dei tavoli abusivi e di improvvisati ristoratori”. Tut j'instè al stès mirécle: la multiplicazion di tavlén abusiv. Os-cia!... Cibi scaduti - Leggiamo: “I carabinieri dei Nas scoprono hotel a 3 stelle di Cattolica con 50 chili di cibi scaduti e andati a male”. Va a fnì cl'è sempre al solite albérgh. Caz!...
Piergiorgio Morosini
Walter Guglielmo Martinese
- Cattolica d'autunno offre in ricco e prestigioso ciclo di cinque conferenze all'insegna della cultura e della riflessione sociale e politica. Il titolo dell'iniziativa è: Pane, Amore e... In ogni incontro verrà trattato un argomento con relatori di spessore e altamente rappresentativi e competenti delle tematiche in discussione. Pane, Amore, e..., un titolo tra il “suggestivo” e il “banale”, è stato scelto per dare più respiro ai relatori e trattare gli argomenti in modo meno specialistico. Questo il “senso” del titolo: dietro a termini come legalità, economia, solidarietà, ecc. ci sono sempre le persone con i loro bisogni primari: pane e amore, per l'appunto. E questi sono strettamente intrecciati e condizionati da tutto il resto nella loro più o meno soddisfacente realizzazione durante il corso della nostra vita.
Alessandro Roveri
Stefano Zamagni
Davide Maria De Luca
Isabella Mancino
Palazzo del Turismo. Domeniche d'autunno in compagnia ad ascoltare e interloquire con relatori prestigiosi. Inizio alle ore 17. Si parte il 20 ottobre con Pane, Amore e...LEGALITA', 27 STORIA POLITICA. Il 10 novembre SOLIDARIETA' E GIUSTIZIA SOCIALE, il 17 Pane, Amore e... ECONOMIA. Si chiude il 24 con ILLEGALITA' CULTURA di Enzo Cecchini Le conferenze si terranno nelle domeniche autunnali alle ore 17: sarà una buona occasione per trascorrere un paio d’ore in compagnia ad ascoltare e interloquire su argomenti interessanti e con relatori qualificati. Al Sindaco di Cattolica è già stato richiesto l'utilizzo della centralissima sala del Palazzo del Turismo e il patrocinio del Comune. Organizza l'Associazione culturale Arcobaleno di Cattolica. Questo il programma: 1) domenica 20 ottobre
ore 17: LEGALITA’ (Piergiorgio Morosini - magistrato Procura di Palermo); 2) domenica 27 ottobre ore 17: STORIA POLITICA (Alessandro Roveri - storico e libero docente Università di Roma. Presenta il suo ultimo libro “Mussolini e Berlusconi” - autoritarismo e populismo nella storia); 3) domenica 10 novembre ore 17: SOLIDARIETA’ - GIUSTIZIA SOCIALE (don Renzo Gradara - presidente della Caritas Diocesana
Don Renzo Gradara
Davide Grassi
di Rimini, Isabella Mancino - responsabile Osservatorio sulle povertà della Caritas Diocesana di Rimini e Walter Guglielmo Martinese - consulente socio-economico); 4) domenica 17 novembre ore 17: ECONOMIA (Stefano Zamagni - economista e docente di Economia politica Università di Bologna); 5) domenica 24 novembre ore 17: ILLEGALITA' (Davide Maria De Luca giornalista, Davide Grassi avvocato antimafia. Presentano il libro “San Marino Spa”. Le inchieste giudiziarie degli ultimi anni che vedono protagonista San Marino e altre località della Riviera romagnola sul versante della presenza mafiosa). Partner dell'iniziativa: La Piazza.
Bagnini - Leggiamo: “Lavori in pieno agosto in zona mare. Bagnini infuriati”. I n'è mai in pièn, i li vo sempre tutie plèdie e cunzie. Pataca nona!... Piove... - Leggiamo: “Piove, tutti in auto. E il traffico collassa. C'è chi accusa la nuova viabilità”. L'è cume dì: al piov, viabilità lèdra. Os-cia!... Sinistri-destri - Leggiamo: “Il sindaco sulla viabilità: ‘Non accetto più polemiche. I sinistri si contano sulle dita di una mano’”. Forse l'è i dèstre che an véd più... Boss latitante - Leggiamo: “Boss latitante della camorra preso a Cattolica. Aveva raggiunto la famiglia in vacanza”. Tocarìa capì chi j'ha fat da copertura. Toca stè sal pipacul... Camorra - Leggiamo: “Dieci hotel finiti nelle mani della camorra. Allarme lanciato dalla Prefettura dopo un monitoraggio su 200 alberghi”. E ancora u j'è quij chi la ciapa sotagamba. Caz!... 40 milioni - Leggiamo: “Inchieste estorsioni e usura: quaranta milioni di beni sequestrati ai clan negli ultimi tre anni”. Roba da fè strimulì al sangue. Da nun al va per la magiore al clan di quajun. Izza fora!... Dal 59° al 79° - Leggiamo: “Evasione fiscale, Rimini sempre al top. La provincia peggiora e passa dal 59° al 79° posto. La classifica del Sole 24ore misura l'entità dell'economia sommersa incrociando il tenore di vita con le dichiarazioni dei redditi”. Anche al clan di furbacion l'è bén turnìd... Promoter - Leggiamo: “Promoter stupefacente. Procacciatore di turisti brianzolo per alcuni hotel della Regina, arrestato e condannato per detenzione e spaccio di droga”. Anche sli dunénie al servizie al saria stè cumplét. Va pu là... Biglietti - Leggiamo: “Biglietti omaggio contestati. I capigruppo li vogliono abolire”. Al sarìa ora. Perché u j'è sempre 'na bèla arionda intorne ma chi biglièt. Os-cia!... Squali - Leggiamo: “Col maltempo record all'Acquario, 10mila biglietti”. Freud avrebbe detto che abbiamo bisogno di vedere lo squalo che è in noi... però chiuso in vasca di sicurezza. Mèi stè sempre sal cul tal bumbès... Cavatappi - Leggiamo: “Tenta di uccidere il cognato col cavatappi”. Questa l'è nova, ad solite j'uséva la butéglia... Faro - Leggiamo: “Il faro restaurato finisce sulla rotonda”. Prima al tnéva d'oc li bèrch, adès uj toca guardè li machine cli gira d'intond... Festa Pd - Leggiamo: “Discoteca, cabaret e politica, arriva in piazza la festa del Pd”. Burdèl stè aténti che l'in si méscia tra d'lor, sno al vén fora un patacuc slécte... Turisti - Leggiamo: “Il turismo rialza la testa, tornano francesi e tedeschi”. Cari francison e tedescon benvenuten! Isé nostren imprenditoren turistichen smetteren to lacrimaren...
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Settembre 2013
CATTOLICA
Padre Pino Puglisi, ‘l'omicidio della speranza’ “Il sacerdote assassinato dai sicari di Cosa Nostra il 16 settembre del 1993. Quella di don Pino è stata una missione con il Vangelo in mano. Condotta nel “cuore” del potere mafioso, nel ‘corpo a corpo’ con fior di criminali. Ci sono voluti venti anni per il riconoscimento della Chiesa con la sua beatificazione” L'INTERVENTO di Piergiorgio Morosini*
- “Dalla cronaca alla storia”. Così titolano i maggiori quotidiani italiani la beatificazione di Padre Giuseppe (Pino) Puglisi, il sacerdote assassinato dai sicari di Cosa Nostra il 16 settembre del 1993. Potremmo aggiungere, “finalmente”. Sì, perché ci sono voluti venti anni per il riconoscimento della Chiesa a chi è riuscito a parlare alla coscienza del nostro tempo con semplicità e profondità; a chi per troppo tempo, quando era in vita, è stato abbandonato dai vertici della comunità ecclesiastica locale. Nelle macerie umane e sociali di Brancaccio, quartiere degradato di Palermo, Pino Puglisi è stato uomo di “speranza”,
Da sinistra: don Giuseppe (Pino) Puglisi e Piergiorgio Morosini
pieno di sogni e di domande. Un uomo di incontro, di ascolto e di dialogo. Un siciliano non autoreferenziale che ha teso la mano a giovani e meno giovani per liberarli dalla schiavitù del bisogno, dell’ignoranza e della paura. Persone cresciute nei bassi fondi di una città senza servizi pubblici, centri di assistenza, un po’ di verde dove spaziare; insomma cresciuti in un territorio a perdere, da lasciare al potere incontrastato dei clan a cui nessuno osa opporsi. Quella di don Pino è stata una missione con il Vangelo in mano. Condotta nel “cuore” del potere mafioso, nel “corpo a corpo” con fior di criminali. Cento metri separavano la sua parrocchia dal quartier generale dei fratelli Graviano. E saran-
no loro, i protagonisti della stagione delle stragi di Capaci e via D’Amelio e degli attentati nel “continente”, a togliergli la vita. Proprio perché, nonostante le minacce, don Pino non è mai fuggito. E’sempre rimasto nella sua parrocchia con i ragazzi, a testimoniare un “modello” di rapporti umani che pone la dignità della persona al centro di tutto. E per questo, la sua fede ricorda le parole di sacerdoti dell’America latina come Helder Camara, Gustavo Gutierrez o Camillo Torres Restrepo. La sua azione non è diversa dai praticanti di una teologia della liberazione fatta di cattolici impegnati a vivere e diffondere una fede attivamente partecipativa nelle favelas in mezzo agli ultimi della terra. La sua
fine pare molto simile a quella del salvadoregno monsignor Romeno, ucciso sull’altare dai killers dei cartelli sudamericani della cocaina, nel 1980. Don Pino Puglisi era una persona “inaccettabile” nella Brancaccio di allora. Farlo vivere avrebbe significato prosciugare, giorno dopo giorno, il “vivaio” degli aspiranti “soldati”. Il clan non poteva permetterlo e non lo ha permesso. Le indagini e il processo lo hanno dimostrato. Il movente dell’omicidio del sacerdote sta nella sua attività evangelica e pastorale, nel suo tentativo di costruire delle coscienze da uomini liberi. Una testimonianza in netta contrapposizione con il regime di sopraffazione imposto dai Graviano, all’epoca impegnati in due ambiziosissime imprese:
“blindare” la loro latitanza dorata per alimentare gli affari in ogni angolo d’Italia; coltivare, assieme a sodali di ogni tipo anche esterni a Cosa Nostra, un progetto di destabilizzazione della vita del nostro paese. I Graviano, come Riina, Provenzano e altri, sono i primi promotori di un modello di società improntato al “potere dell’uomo su altri uomini”. Un potere già descritto, alla fine del diciassettesimo secolo, dal filosofo di origine ebraica Baruch Spinoza nel Tractatus politicus. Un potere costruito incutendo paura con la violenza; o accordando vantaggi materiali, sui bisogni essenziali, tali da indurre i beneficiari a sottomettersi ai giudizi e alle decisioni del “benefattore”, rinunciando ai propri. Un potere che grazie alla negazione della libertà a migliaia di persone bisognose ha consentito a boss sanguinari di delinquere per anni senza conseguenze, di condizionare la politica e l’economia di vasti territori, di controllare i pensieri e la vita di tanti. Un potere
fatto di “ordini insindacabili”, di “prepotenze ostentate e pedagogiche”, di riti di iniziazione arcaici con l’uso di simboli religiosi poi quotidianamente rinnegati da condotte disumane. Minare l’influenza della Chiesa sull’educazione dei giovani e sulla formazione della opinione pubblica; ridurre la Chiesa al culto. Sono queste le linee guida della politica religiosa di Cosa Nostra, come ricorda anche Andrea Riccardi in un biografia di Giovanni Paolo II scritta nel 2011. Nell’omicidio di don Pino c’è un chiaro messaggio intimidatorio per la comunità ecclesiale. Così come, neanche sei mesi più tardi, sarà per l’assassinio di don Peppe Diana ucciso dalla camorra a Casal di Principe. Per questo risulta ancor più incomprensibile l’assenza della Chiesa tra le parti civili del processo per l’omicidio del parroco di Brancaccio. Come se la Chiesa dovesse rinunciare ad occuparsi delle responsabilità penali degli uomini per dedicarsi esclusivamente al loro destino sovra terreno, tradendo in questo modo le ragioni del martirio di don Pino. *Giudice presso la Procura di Palermo
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CATTOLICA
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Dalla festa di fine anno (2012) ai ricordi delle grandi feste dell'Unità
Il ritorno all'hotel Royal “Sono corso dietro a quei rossi colori, abbandonati da cani e da pastori; Papa Francesco avrebbe ragione, perché per tanti anni quella festa si ripete e io non ho visto nemmeno un prete! Tra il Ventena e il Tavollo, sull’una o sull’altra sponda, alle feste dell’Unità di preti non ne ho visti neanche l’ombra”
Da sinistra: Topolino, Savio Bianchini, Bigion Biligari, Ciandrec al Raf
MEMORIE
di Savio Bianchini - Dopo la bella festa della parrocchia di sant’Antonio, dove incontrai alcuni vecchi marinai, quando manca qualche giorno al 2013 Dorigo Vanzolini mi invita a pranzo all’hotel Royal per salutare l’anno nuovo. Volentieri accetto, felice di rivedere i miei nuovi amici e con loro parlare di storie di agricoltura, di mare , di campi e lavoro; quei quattro marinai più di me anziani, mi hanno accolto tanto bene come se fossi uno di loro. Nel 1950 in quell’hotel per tante sere, su quel selciato aspettavo sulla porta come un cane innamorato, perché al dancing Esedra avevo conosciuto Beatrice, una diciottenne austriaca
venuta in vacanza con la sua istitutrice. Arriviamo agli anni Sessanta e spinto dal caso o dal destino il Royal è mio cliente, ora a quell’albergo vado a consegnare il vino. Poi per caso, anche alla parrocchia di sant’Antonio ho messo il naso; più volte, per più anni cestelli e cartoni di vino ho scaricato (regali nascosti) che poi dai miei clienti, dopo qualche contestazione, venivano pagati a fine stagione. Ricordo ancora quella giornata triste e amara, (quel richiamo è cartellino giallo) della signora Sara, che poi m’aveva detto “tu ancora non l’hai capito, qui, in questo locale, io comando come mio marito”.
Ora sono seduto con i miei amici a quel tavolo, in quella grande sala, dove si vede il mare. Da poco è passato mezzogiorno, siamo stati invitati a pranzo, non abbiamo più nessun vizio e aspettiamo di mangiare, ma poi mi vien quel dubbio e mi domando: “perché ci hanno invitato? In questa lunga vita non sarò mica diventato parassita?” Ma guardando le nostre mani mi calmo, sono mani deformate dal lavoro fatto nel passato, mani che non hanno mai rubato, e penso sia giusto che ci abbiano invitato. Al tavolo vicino vedo l’amico Giordano, che fa volontariato, autista del pulmino che a lavorare ha iniziato dal mattino. In questa vita se ne vedono
di tutti i colori, ora quel tavolo di anziani è servito dagli assessori! A un certo punto in mezzo a quei rumori dal suo tavolo si alza don Biagio, lui è di casa e viene da noi a farci gli onori; avrei voluto parlargli del bene e del male, visto che anche noi anziani facciamo parte di quel tessuto sociale, ma in mezzo a tanta gente mi trattenni per non essere invadente. Nel mio passato ho conosciuto Bernardi Onorato, collega, e con lui avevo lavorato, una brava persona, era varesino, dell’alto Po e fu così che rivolto a don Biagio in quel dialetto, gli dissi “questo è un bel tavolo ma non può durare” (“dura minga dura no!”); avrei voluto fare quella mossa di chiedergli scusa
per le parole scritte sulla Zona Rossa, e per fare una cosa fatta bene, avrei avuto il piacere di fare una foto insieme. Adesso si balla, tanta gente è scesa in pista, siamo di più colori, di destra, di centro e di sinistra; in mezzo a quella confusione c’è anche il sindaco Cecchini, che come ballerino fa una bella esibizione. Ora provo le stesse cose, come se fossi nell’uguale stanza e ancora pensiamo a quelle splendide parole, Unità e Uguaglianza, il mio pensiero va a quella festa fatta più di sessantacinque anni fa (festa comunista dell’Unità), in quelle sale che di Cattolica erano i confini (Misano e Gabicce), la maggior parte di quella gente erano
marinai e contadini che festeggiavano insieme ai lavoratori della Fornace, sembrava la festa della Pace! C’erano le autorità e per fare gli onori tanta gente ho visto entrare: erano gli ultimi giorni di Carnevale con l’“algacia” dove dentro c’era da mangiare; e da tanti tavoli mi sono sentito chiamare, da nessuno eri respinto, dove ti sedevi andava bene, insieme a operai, muratori e possidenti, più il tavolo era affollato più erano contenti. In quel tempo, se ci fosse stato Papa Francesco avrebbe fatto il suo commento, avrebbe detto: “Dietro a quella bandiera rossa il mio gregge ha saltato quella fossa!”. Sono corso dietro a quei rossi colori, abbandonati da cani e da pastori; Papa Francesco avrebbe ragione, perché per tanti anni quella festa si ripete e io non ho visto nemmeno un prete! Tra il Ventena e il Tavollo, sull’una o sull’altra sponda, alle feste dell’Unità di preti non ne ho visti neanche l’ombra.
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CATTOLICA
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CATTOLICA
CATTOLICA Al reparto del dottor Giuseppe Porcellini La speranza dopo la sofferenza
Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 LA LETTERA
“Le affermazioni di Roveri e Di Giovanni sono solo tendenziose”
Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163
Ospedale, la famiglia Bardeggia dona due opere di Guerrino La cerimonia
Gentilissimo direttore, poche righe a proposito degli editoriali del professor Alessandro Roveri e dei vari articoli del geometra signor Silvio Di Giovanni. Fino a qualche tempo fa la “vecchiaia”, ogggi “terza età” (ma diamo alle parole il loro signficato autentico, non siamo ipocriti, come siamo, anche nell'uso delle parole più normali), era sinonimo di saggezza, di tradizione ai più giovani della storia del passato. Leggendo i loro scritti, non vedo niente di tutto ciò. Non è cultura la loro, è disinformazione, è stravolgimento delle vicende del passato e del presente e, in taluni casi, di calunnia gratuita. Non entro in merito a nessuna delle loro affermazioni (per quanto riguarda Dio, la Chiesa, il Sacerdozio, i Cattolici, ecc.) perché sono, prima di tutto, non vere, tendenziose, facilmente smontabili dal punto di vista storico, filosofico, teologico. Desidero, invece, trasmettere loro solo un po' più di serenità e di pace nei confronti delle persone, della vita, del mondo. Un occchio
buono e amabile fa vivere meglio ed è capace di diffondere intorno a sé l'amore e non il livore, se non l'odio, non verso qualcosa, ma sempre verso qualcuno. Dio è Qualcuno, la Chiesa è un insieme di persone, i sacerdorti sono uomini, i Cattolici, anch'essi, sono uomini, con tutto il loro bene e il loro male, ma sempre portatori di dignità. Certo che, tolto il Creatore, “homo homini lupus”. Se la realtà di tutti i giorni (omicidi, violenze, furti, rapine, bullismo e chi più ne ha più ne metta) lo conferma. Ma il miglioramento per una vita più umana e meno feroce, come lo è adesso, avverrà solo se oguno di noi si toglierà di dosso preconcetti, preguiudizi, rancori, calunnie e anche a 70-80-90 anni, saprà guardare tutti e tutto con lo stupore e l'amabilità di un bambino. Impariamo dai nostri nipotini! A me è servito molto e mi serve ancora (ho 74 anni). Con simpatia.
Professoressa Gigliola Varglien
COMUNITA' di Laura Giambartolomei - Venerdì 2 agosto si è svolta, in un’atmosfera molto intima e commossa, la donazione di due opere del Maestro Guerrino Bardeggia all’ospedale Cervesi di Cattolica. Erano presenti la moglie dell’artista e Giuseppe Badioli, amico di una vita del Maestro, che ha effettuato la donazione assieme alla famiglia. Tale donazione vuol essere testimonianza della stima di Badioli e dei congiunti dell’artista, scomparso ormai più di un decennio fa, nei confronti della struttura sanitaria cattolichina, e in particolare dell’Unità Operativa di Chirurgia della Spalla e del Gomito diretta dal dottor Giuseppe Porcellini. Le opere sono due serigrafie che ritraggono momenti di vita quotidiana, ma con una grande tensione all’infinito. A ciò che
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viene prima e dopo l’uomo e la vita. “Il grande Guerrino dipingeva l’anima delle persone, non i loro corpi – ha raccontato Badioli – come mi disse un giorno. Era un grande artista, un espressionista vero, che non è mai sceso a patti col mercato, e per questo è stato un po’ penalizzato, nel senso che non è mai assurto al livello che avrebbe meritato, quello cioè di uno dei più grandi arstisti italiani del secondo dopoguerra, sebbene abbia vinto tantissimi premi. E’ importante iniziare ora un’opera di rivalutazione del suo lavoro, stiamo lanciando un sito www.guerrinobardeggia.it, e stiamo lavorando ad una grande
mostra che dovrebbe tenersi a Castel Sismondo a Rimini”. Un artista che si è cimentato su tutto: pittura e scultura in primis ma anche, sopratutto nella seconda parte della sua vita, quando era già segnato dalla malattia, nella poesia. Una parte tore medico dell’Ospedale di Cattolica Romeo Giannei, oltre a portare saluti e ringraziamenti della Direzione Aziendale, ha ipotizzato la creazione di una vera e propria piccola esposizione con le opere donate di Bardeggia, altre che vi sono già presenti e altre che potrebbero arrivare in futuro, all’interno dell’ospedale, sull’esempio di quanto accade anche in altre
strutture italiane. Molto grande anche la soddisfazione del professor Porcellini, il luminare della spalla presente a Cattolica dal 2005 e che ha dato all’ospedale una eco nazionale: “Nei grandi ospedali statunitensi in cui sono stato – ha raccontato Porcellini – vi sono delle vere e proprie mostre dentro le strutture sanitarie. All’ospedale di Cattolica, che è un piccolo centro, facciamo però cose grandi, molto innovative, che ci portano a confrontarci con grandi strutture: sarebbe bello crescere anche dal punto di vista dell’accoglienza; questa bella donazione potrà essere un primo passo”.
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Settembre 2013
CATTOLICA
Amarcord
di Dorigo Vanzolini
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Cattolica primi anni 60, scuola materna Giovanni Pascoli. Da sinistra: “Minga” Baffoni, Luciana Bianchi, Argentina Amaducci, Maria Simoncelli, Maria Succi. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
COMUNITA'
E nella posta c'è una lettera del papa di Laura Giambartolomei
CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI
Il programma di settembre - Domenica 8 ore 20: Recital lirico e cena - Cristiano Olivieri (tenore), Daniele Girometti (baritono), Julya Samsonova (mezzo soprano). Al pianoforte il Maestro Paolo Gobbi. Contributo 17 euro. - Sabato 14 ore 20,30: Ballo - Severino (fisarmonica) e Doria (cantante e saxofono). Contributo 7 euro. - Domenica 22 ore 15: Festa dell'uva e ballo - Oscar (sax) e Luciano (fisarmonica). Intermezzo con il Trio Nostalgia (Nunzio, Fiero, Sergio, Otto Von Strudel). Contributo 7 euro. - Domenica 29 ore 15: Terza festa del pensionato. Ballo con i Boomerang. Buffet per tutti. Contributo 5 euro. - 29-30 settembre: gita Vinci-Firenze. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 347-9752583 339-4995417
- E nella posta c’è una lettera del Papa… E’ quasi impossibile ricevere una lettera del Papa, ma ormai questo nuovo pontefice compie gesti che mai ci si aspetterebbe. Una missiva dattiloscritta e firmata dal Santo Padre è giunta in risposta ad una lettera accorata inviata qualche settimana fa da una parrocchiana dei frati francescani della parrocchia di S. Antonio di Padova di Cattolica. Il parroco Padre Luigi Faraglia ha voluto condividere questa bella notizia e l’importanza dell’attenzione del Papa per i più piccoli, sottolineando la volontà di mantenere l’anonimato della signora che ha scritto la lettera. La storia. La signora, una persona di mezz’età, sposata con figli, aveva scritto con molta devozione e speranza al Santo Padre circa la sua situazione personale, in particolare di vari problemi che affliggono la sua famiglia chiedendo una preghiera speciale da parte del Papa dedicata proprio ai suoi cari. “Dopo alcune settimane, incredibilmente è arrivata la risposta - racconta frate Luigi - e la signora è venuta da me a mostrarmela dicendo che dopo averla letta ha pianto a lungo per l’emozione e per le parole del Papa”. Il Santo Padre ha inviato una risposta breve ma precisa, lasciando dedurre di aver letto con attenzione tutta la lettera e di aver compreso la delicata situazione, dispensando parole di conforto e di spe-
ranza. Una risposta personale, senza filtri, come ormai nel suo stile. “Certo questa è una di quelle che si possono definire belle notizie, e ne avevamo proprio bisogno… il Papa non riceve in udienza solo i calciatori ma, come in una sorta di udienza privatissima, dà ascolto a chiunque voglia parlargli. Mi è sembrato giusto divulgare l’episodio proprio per il valore intrinseco che ha: una buona notizia non solo per chi ha ricevuto la lettera ma anche per tutti i fedeli e per Cattolica che riceve grandissimo lustro da un evento del genere”. Padre Faraglia ha sottolineato i significati multipli di un tale gesto: una lettera del Papa è un esempio grande di come deve essere attento il pastore con le sue anime, un invito ad imitarlo anche per vescovi e parroci (che non sempre sono così pronti ad ascoltare le esigenze dei fedeli…); ci ricorda che il Papa è in comunione con tutti, nel cuore della Chiesa e nelle periferie; ci fa scoprire un nuovo modo di essere Papa proprio come padre attento.
39 Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
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Aziende informano
Lo scorso 24 agosto sul porto di Cattolica. Evento in tandem con la Cooperativa Casa del Pescatore
Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
Bcc soci: oltre 6000 persone con “Festa insieme” hanno radici lontane: fondate da persone di umili origini, animate da ideali comuni, e con principi istituzionali importanti che creano ancora valore per la nostra comunità. Fondate sui principi di mutualità, di solidarietà, di responsabilità sociale, la BCC di Gradara e la Cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica, hanno deciso di compiere un tratto di strada insieme, sottoscrivendo un protocollo di intesa, che li unisce operativamente nell’attività quotidiana per l’erogazione di alcuni servizi ai pescatori, ed ai commercianti, nell’attività legata alla pesca”.
BCCG - SOCI - Oltre 6.000 persone fanno “Festa insieme!” lo scorso 24 agosto sul porto di Cattolica. Un accordo tra la Casa del Pescatore di Cattolica e la Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha permesso serata di festa tra i soci, clienti e amici di queste due realtà del territorio e che vede sostanzialmente fondere la tradizionale Rustida dei pescatori di agosto e la Festa del socio della banca. Una cena marinara, musica e ballo gratis per tutti, grazie al lavoro di oltre 100 persone tra pescatori e volontari. Ecco un po’ di numeri: 12 quintali di cozze, 6 quintali di vongole e 12 quintali di pesce azzurro, 1.000 posti a sedere, 6.000 vaschette, 1.300 bottigliette di vino, 2.000 di acqua. Oltre ai vertici delle due cooperative, hanno partecipato all’appuntamento i Sindaci di Cattolica, Gabicce e Gradara, l’Onorevole Tiziano Arlotti, le autorità militari di Cattolica ed i vertici dell’Ausl di Rimini. “Questo evento – sottolinea il Presidente della BCC di Gradara Fausto Caldari - rappre-
senta l’unità di intenti fra due storiche cooperative e la volontà di operare insieme per il raggiungimento di un comune interesse. Soprattutto in questo momento, le esigenze della comunità ed il bisogno sociale, sono prioritari ad ogni altro interesse e proprio in questa direzione rivolgiamo la massima attenzione!”. “Questo è un evento speciale - ha continuato Caldari -. Oggi nasce un progetto particolare, fra due cooperative che
Tre momenti della serata
BCC - COMUNITA'GRADARA
BCCG - SOCI
Soci da 40 anni - Per la Festa del Socio, come da programma, vengono premiati coloro i quali sono iscritti da oltre 40 anni: Sauro Alessandri (dal 1973), Giuseppe Balducci, Marcello Ballestieri Marcello, Aldo Della Costanza, Adriano Gennari, Aldo Vandi.
Papa Francesco e piazza San Pietro
BCC, all'Udienza generale di papa Bergoglio - Udienza generale di papa Francesco per soci e clienti della Banca di Credito Cooperativo di Gradara mercoledì 25 settembre, nella sobria maestosità della Sala Nervi. Il momento si colloca nell’ambito del progetto “Conosci il Territorio”, ma ve ben oltre. Forse non ci sono le parole per raccontarlo. La tappa romana è fatta di due giorni il 24 e 25 settembre. Andare in gita con la Banca di Credito
Cooperativo di Gradara significa vivere un'esperienza insieme. Significa andare per opere d'arte, soprattutto di cementare le vecchie amicizie e farne di nuove. “Questa volta - racconta il presidente Fausto Caldari - l'uscita è diversa. C'è il Santo Padre che sta interpretando il pontificato con forza ed umiltà. Con valori semplici e giusti. Fondamentali. Di affrontare la vita come servizio”.
“Ci accomuna - ha rimarcato il presidente Caldari - una forte sensibilità cooperativa, una attività sociale e culturale, tesa al sostegno ed alla crescita del territorio, il rispetto e l’amore per un territorio che lavora, che si impegna, che opera intensamente per il raggiungimento del bene comune. E’ anche l’occasione per presentare il Bilancio sociale della BCC di Gradara. Nel 2012 sono stati erogati al territorio, contributi per • 834.000; ciò dimostra che la nostra è una banca che restituisce al territorio ciò che dal territorio ottiene. Un bilancio che riporta numeri importanti, e parla di fatti concreti: • 215.000 per la prevenzione e cura della salute; - • 296.000 per la cultura e l’istruzione; - • 119.000 per tempo libero, culto, famiglia, sport e ambiente; - • 201.000 per pubblicità e rappresentanza; E’ noto, l’impegno della BCC di Gradara per l’acquisto di apparecchiature mediche importanti, ed il pagamento del ticket sanitario ai soci. Nel 2012 su un utile complessivo di • 4,7 milioni, sono stati destinati • 4,1 milioni come riserva legale, • 140.000 come Fondi mutualistici per la promozione e sviluppo della cooperazione ed • 460.000 ai fini di beneficienza e mutualità. Questi numeri indicano chiaramente che la BCC di Gradara gode di ottima salute e presenta tutti i conti in regola. Lo ha certificato ufficialmente la Banca d’Italia, in seguito alla visita ispettiva conclusasi nello scorso mese di febbraio. Un riconoscimento importante, non molto frequente in momenti così difficili”.
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
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“Tante novità, saremo competitivi” Gabicce Gradara matricola in C
EVENTI
Gabicce, è festa del Vino LO SPORT
- Su il sipario per il Futsal femminile dell’ASD Gabicce Gradara: al vernissage di sabato 24 agosto, nella splendida cornice del ristorante Bel Sit di Gabicce Monte, sono stati resi noti i “petali” che compongono la rosa e le novità di questa nuova stagione in serie C. Lo staff si presenta con il direttore sportivo Alessandra Bartolini, affiancata dal nuovo mister Eleonora Baldi e il preparatore atletico, e mentalist, coach Patrizio Zepponi. ”Ho scelto un team competente – spiega Bartolini - composto da professionisti del settore noti e stimati. Inoltre, avremo con noi il preparatore dei portiere Giacomo Palazzi (Primo portiere ASD Gabicce Gradara 1^ Categoria) e la massaggiatrice a bordo campo, Elisa Lauteri. “L’obbiettivo – prosegue il ds della matricola - è lavorare bene per crescere, migliorare, creando un gruppo unito, con
Futsal Gabicce-Gradara
uno sguardo al futuro. Un ringraziamento ad Andrea Arduini, collaboratore e fisioterapista”. Un organico composto da 20 giocatrici: accanto alle riconfermate Morena Pierpaolini (portiere), il capitano Daniela Legni (centrale/laterale), Dania Lampredi (laterale), Giorgia Rattini (pivot), Federica Cataluffi (centrale), sono giunti nuovi tasselli provenienti dall’Alma Juventus Fano. Si tratta dei pivot Consuelo Bennardo e Katia Leonardi, i laterali Francesca Morreale e Angela Bacciaglia, Giulia Bonci (portiere.), Giorgia Morreale (centrale.).
A completare il lotto, nuovi volti noti e non al panorama calcistico in cerca di crescita: Laura Borghesi (centrale), i laterali Barbara Zepponi, Marta Marini, Serena Allegrezza, Tania Fuso, Ylenia Ghelfi, i pivot Roberta Damiani e Sara Micci e il portiere Francesca Gori. Partite e allenamenti si tengono presso la palestra di Gradara. Lo start lo scorso 26 agosto, con l’inizio della preparazione presso la Polisportiva di Gabicce Mare, mentre sabato 31 agosto prima amichevole col Real S. Costanzo. Calendario ricco di impe-
gni, quello delle gabiccine, che sabato 7 settembre partecipano al mini-torneo Festival dello Sport, mentre il 14 e il 21 settembre si inizia con la Coppa Marche. Invece, sabato 28 agosto è iniziato il Campionato FICG Marche serie C girone unico. Queste le “14 sorelle” che le rossoblù andranno ad affrontare: Cantine Riunite, Civitanova, Filottrano P., Flaminia, Gemina, Junior Futsal, La Fenice c5, Piandirose, Real Lions Ancona 5, Real Macerata, Real Sibilla Comunanza, San Michele, Splendorvitt Loreto, Vis Concordia Morrovalle.
- Degustazioni gratuite di vino, uva, olio extravergine di oliva, dolci durante la Festa del Vino a Gabicce Mare, nelle piazze Matteotti e del Municipio, nelle vie Cesare Battisti e Vittorio Veneto, grazie all'idea di Angelo Cucchiarini (presidente dell'Associazione per la promozione e la tutela del patrimonio storico-culturale e della tradizione popolare), Rosy Bigiotteria, Gioielleria Marlen e Minimarket Marinella, con la Protezione civile di Gabicce Mare. Tre le serate, con inizio alle 21. Il 5 settembre, inaugurazione e apertura degli stand; con concerto della banda musicale di Colombarone (piazza Matteotti). Il 6 settembre, sotto la tensostruttura del palazzo comunale, gara di pigiatura; esibizione di un gruppo folkloristico “Quei de'Fnil” (piazza del Municipio) e karaoke (piazza Matteotti). Il 7 settembre, sfilata del gruppo storico “Corte Malatestiana”; karaoke (piazza Matteotti). Gli appassionati possono trovare anche le etichette dei vignaioli locali. La festa è possibile grazie al sostegno della Confesercenti, Camera di Commercio, Comune di Gabicce Mare, Bcc di Gradara e Banca Popolare Valconca.
Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini
Gabicce Mare, spiaggia, 29 luglio 1950. Da sinistra: Enrico Filippini “Rico dla Giulia” e Olimpio Franchini. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
Lo affermano i numeri delle presenze di uno dei centri storici Gabicce di Dorigo Vanzolini più affascinantiAmarcord del mondo: Rocca, camminamenti e borgo
- Gradara va. Lo dicono i numeri fino alla metà di agosto. Le presenze serali della Rocca confermano quelle del 2012. A maggio-giugno, sui camminamenti di ronda sono salite il 25 per cento di persone in più. Segno più confermato anche in luglio e agosto. Il turismo scolastico, pietra miliare, ha dato soddisfazioni; stessi numeri del 2012 per quanto concerne i laboratori culturali che si tengono a Palazzo Rubin Vesin. Attorno alle 5mila presenze, fa sapere Gradara Innova. Andrea De Crescentini è un soddisfatto assessore al Turismo. Argomenta i dati statistici fino alla metà di agosto: “Penso che i risultati siano anche il frutto di un cartellone di eventi composito e di valore. Un intreccio di grandi e piccole attrazioni che sta funzionando. Ad esempio, abbiamo i ‘Giovedì al Castello’ dal 13 giugno al 12 settembre; è un tuffo nel Medio Evo”. “Ogni mercoledì - continua l'assessore - ci siamo inventati il ‘Solstizio al Castello’, con cena a km0 a 15 euro. Il Dragon Castle, alla terza edizione, è
Gradara non smette mai di piacere Una buona stagione estiva Soddisfatto Andrea De Crescentini, assessore al Turismo: “Gradara significa cultura, evasione e enogastronomia” TURISMO passato da tre giorni a cinque (dal 9 al 13 agosto). Si tratta di un festival in chiave celtica con fate, elfi, folletti, musiche, danze ed attrazioni varie. In 5 giorni, ci sono state più di 23mila persone. Questa è una cifra che si commenta da sola. La manifestazione, dal pomeriggio alla sera tardi, è rivolta ai bambini e famiglie. C'è un ingresso di 10 euro, gratis invece i piccoli sotto i 12 anni. Le ragioni del successo forse sta nel fatto che la gente ha voglia di evadere e di sogna-
Gradara, il borgo
re”. De Crescentini alza l'orizzonte: “Questa è stata una stagione ben strana; giugno brutto e una riviera che poi si è confermata in luglio ed agosto. Noi forse a Gradara abbiamo fatto meglio del mare. Abbiamo capito che gli eventi hanno due risvolti positivi. Uno, portano gente. Due, sono anche un vola-
Andrea De Crescentini, assessore al Turismo
no pubblicitario. Oltre, al lavoro dell'amministrazione comunale, non vanno dimenticati il ruolo dei privati e delle associazioni. Vogliamo offrire una cartolina fatta di
cultura, evasione e buona enogastronomia. E vogliamo che questo appeal cresca ancora di più. E non è un caso, che tanti giovani scelgano Gradara per i loro matrimoni: in chiesa, in comune, in teatro, nell'ex corpo di guardia, a palazzo Rubin Vesin e conventino”. Gradara non sta ferma. Nel 2013, ha presentato un nuovo momento per attirare gli appassionati della buona tavola. Si tratta di un tour eno-gastronomico itinerante mensile fatto di tappe per ristoranti; in ognuno si assapora un piatto: antipasto, primo, secondo. Infine, c'è l'evento degli eventi che funge da richiamo: l'“Assedio al Castello” e “Un anno all'assedio”. Quest'anno era il secondo; ha totalizzato 10mila ingressi.
iellino d'impianto che è il Palas Bcc di Gradara, a Gradara. E' ospite dell'hotel Alexander ed è stato Roberto Colombari, il titolare a trovare l'aggancio. Racconta: “Io sono amico di Giuseppe Costantini, un giornalista sportivo diventato responsabile marketing della Virtus. Stavano per andare in una località montana; mi sono
Roberto Colombari
Marketing territoriale La Virtus Roma ospite di Gabicce Mare-Gradara - Marketing territoriale. I vice campioni d'Italia della Virtus Roma Basket ospiti di Gabicce Mare e Gradara dal 31 agosto al 7 settembre. Alloggiano all'hotel Alexander dei Ferrarini-Colombari. Un aiuto è arrivato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, dal Comune, dall'hotel e da un pool di privati. Molto soddisfatto il sindaco Corrado Curti: “E' una perla
per gli eventi sportivi della città. Grazie a questo connubio, potremo fare promozione di Gabicce nelle partite casalinghe a Roma. Mi piace ricordare che lo sport rappresenta una costante per il nostro turismo: il calcio, il ciclismo, con l'associazione albergatori che ha organizzato tanti tornei giovanili”. La Virtus Roma si allena due volte al giorno in quel gio-
attivato per l'ospitalità e siamo riusciti a concretizzare questo che si è rivelato un ottimo percorso di marketing. La speranza è di portare la Virtus a Gabicce tutti gli anni e di coinvolgere la città. Penso ad esempio, allo street basket. Questa è un'altra opportunità per fare emergere ad un certo livello la nostra offerta. Solo in questo modo Gabicce Mare potrà tornare ad essere protagonista”.
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SAN GIOVANNI
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La chiesolina ospita la più importante pinacoteca romagnola di arte sacra della seconda metà dell'800
Isola di Brescia, addio alla festa religiosa La chiesolina, racchiude una delle maggiori pinacoteche sacre della Romagna della seconda metà dell'800
Si faceva in settembre, ma almeno la processione con ciambella e vino...
Il capolavoro è Santa Lucia (1869), opera di Francesco Coghetti (l'autore del sipario del teatro Galli, Rimini) L'ingresso della chiesolina e il Battista
TRADIZIONI
- Isola di Brescia dice addio alla festa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, il cugino ruspante di Gesù. Qualche parrrocchiano della frazione dice che forse almeno la processione, per finire con ciambella e vino, si poteva mettere in programma. Si vedrà il prossimo anno. La chiesa Sconosciuto ai più, Isola di Brescia è uno scrigno d'arte; è a misura d'uomo, ben curata. La chiesolina dall'elegante quanto semplice campanile a vela custodisce forse la maggiore pinacoteca d'arte sacra della seconda metà dell'800 della Romagna. Anzi, senza forse, come afferma Pier Giorgio Pasini, uno tra i più apprezzati studiosi di storia dell'arte della provincia di Rimi-
Il Battista decapitato
ni. La collezione religiosa invece è opera della passione di don Domenico Corbucci (1814-1887). Di agiata famiglia, il prelato, prima ancora di relazioni importanti in Vaticano, era uomo di forte sensibilità, grazie alle quali riuscì a commissionare, pagando naturalmente, opere di valore assoluto per una sperduta parrocchia di 200 anime (quante ne contava allora), ma non per questo lontana dai centri della cultura. Gli artisti prescelti da don Domenico lavoravano per il papa e la curia romana: il meglio dei tempi. Qualche nome: Francesco Coghetti, Pietro Gagliardi, Nicola Consonni, Francesco Podesti (pittore papale, sua è la Sala
dell'Immacolata, accanto alle stanze di Raffaello), Francesco Grandi (ritrattista di Pio IX e Leone XIII), Cesare Mariani, Augusto Bompiani, Pasquale Frenguelli. A questo va aggiunto, il certosino lavoro del Comitato negli anni. Come si conviene ai romagnoli, attorno al piccolo edificio sacro hanno costruito un vero e proprio paradiso: giardino, area giochi, cucina attrezzata per feste e momenti di svago. Impegno anche da parte del Comune. La zona attrezzata di Isola di Brescia con funzionale cucina e comodi spazi viene utilizzata da aziende per le cene, per le feste di compleanni, per incontri. Anche da fuori comune. Insomma, un centro che raccoglie un bel modo di vivere.
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43 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
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SAN GIOVANNI
Nomi emersi da una tavolata di dirigenti del Pd marignanese durante Partito democratico in festa
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Sindaco, una poltrona per dieci? - Il vice-sindaco Claudia Montanari. L'assessore all'Urbanistica Daniele Morelli. Il segretario del Pd Corrado Palmetti. Una dirigente della Provincia di Rimini. Un dirigente comunale di San Giovanni che lavora altrove. Un architetto. Un ingegnere. Una marignanese dipendente del Comune di San Giovanni. Barilari. Odoardo Gessi. E, molto probabilmente, alla rosa, col tempo si aggiungerà qualcun altro.
Da sinistra: Giuseppe Barilari, Odoardo Gessi, Daniele Morelli, Claudia Montanari e Corrado Palmetti
ALLGERO MA NON TROPPO - Il vice-sindaco Claudia Montanari. L'assessore all'Urbanistica Daniele Morelli. Il segretario del Pd Corrado Palmetti. Una dirigente della Provincia di Rimini. Un dirigente comunale di San Giovanni che lavora altrove. Un architetto. Un ingegnere. Una marignanese dipendente del Comune di San Giovanni. Barilari. Odoardo Gessi. E, molto probabilmente,
alla rosa, col tempo si aggiungerà qualcun altro. Questi sono i nomi papabili come candidati a sindaco del centro-sinistra per succedere a Domenico Bianchi, che non può più essere ricandidato alla poltrona più alta, perché già al secondo mandato. I potenziali “concorrenti” sono usciti dalla tavolata di dirigenti e simpatizzanti del centro-sinistra il 24 agosto, penultima giornata di “Democratici in festa”, al Parco dei Tigli dal 22 al 25 agosto. La combriccola si è attardata oltre l'una di notte. Ha argomentato di politica; ha fatto gossip; si è sbilanciata in indiscrezioni, come può capitare ad un'affiatata uscita tra
amici. Si è messo sotto la lente delle proprie opinioni, e dei propri valori, lo stato del Pd. Poi si è aperta la parentesi, sul successore di Bianchi e sono fuoriusciti i nomi di cui sopra. La parte più simpatica è stato individuare nomi e cognomi attraverso le professioni. Ne sono usciti tanti dalle menti. Soprattutto, grande curiosità, per quella dirigente comunale che lavora in un altro Comune. Chi sarà mai costei? Naturalmente, ogni potenzia-
le candidato ha simpatizzanti e appoggi. Insomma, saranno discussioni o primarie elettrizzanti per la comunità marignanese. Non possono che far bene ed ossigenare il partito. Poi il braccio di ferro tra renziani e non mette ancor più pepe. Buon corsa. Il Partito democratico in Festa è stato un bell'evento. Come sempre, si mangia bene, ci si diverte col liscio, ci si ritrova con gli amici (non solo di appartenenza). Corrado Palmetti, il segretario marignanese del Pd, ha avuto l'idea di inserire prima delle danze, per un'oretta, per non annoiare, dei dibattiti frizzanti. Ad esempio, il 24, in mezzo all'arena (tanta gente intorno) c'erano parlamentari renziani (Simona Bonafè, sua portavoce durante le primarie e Tiziano Arlotti) e diciamo bersaniani (Emma Petitti, dall'altra parte). Effervescente pin pong. La sera dopo, stesso luogo, stessa ora (20), Anna Pariani (segreteria regionale del Pd) e Emma Petitti.
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MORCIANO
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Senza manutenzione, sono inutilizzabili. Nell'incuria anche il verde. Il luogo è un gioiello... ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario Pio e Feliciano - Pio e Feliciano hanno poco più di 60 anni. Sono stati compagni di banco sui banchi di ragioneria. Cultura di centro-destra, Feliciano è originario di Gemmano ed abita da decenni Gemmano. Ha sempre lavorato in banca. Ragioniere del Comune di Riccione, riccionese, Pio è di cultura di centro-sinistra. Entrambi sono tolleranti e rispettosi delle persone. Ogni tanto si rivedono davanti ad una tazza di caffè. Feliciano gira con “il Giornale” sottobraccio. Quando incontrano un amico di centrosinistra, la presentazione è: “Non ti preoccupare per quello che legge, è una brava persona”. Quando incrociano un amico di centrodestra: “Non ti preoccupare, è una persona che capisce”.
Fiorenzo e vetrina museo - L'elegante Fiorenzo Mancini, titolare dell'omonima ed antica drogheria di via Marconi, durante le giornate di FuMo ha allestito un piccolo museo di grande valore con i suoi “pezzi” futuristi (molti documenti autentici). Inoltre, ha “creato” un cioccolatino chiamato “Bottone futurista”. Provaloooo. Un successo. Un esempio da seguire nelle prossime edizione dell'evento.
Cartoline dal Parco Bigi
Parco Bigi, in abbandono il percorso vita e non solo ALLEGRO MA NON TROPPO - Altalena senza sedili. Sbarra senza sbarre. Panchine di legno scheggiate e così passando anche per gli altri attrezzi del cosiddetto percorso vita del Parco Bigi, sulla collina di Morciano (antistante il ristorante “Tuf Tuf”). Il luogo è in un bell'abbandono quanto dolce. Chissà che cosa direbbe il prestigioso ammiraglio Bigi, dotato di un garbato senso dello humor, come si scopre leggendo la sua “autobiografia”, “Una vita in marina”. E' così, l'abbandono, da anni; al percorso vita, una volta installato, è semplicemente man-
RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA
cata la manutenzione che avrebbe dovuto dissuadere vandali e tempo ad accanirsi con attrezzi ginnici che fanno la gioia degli amanti dello jogging e non solo. Le postazioni attrezzate dovrebbero portare giovamento al corpo e divertimento alla mente. In legno, purtroppo, tempo e vandali le hanno rese inservibili. Vedere il percorso vita in quello stato, mette addosso una certa tristezza, non meno che un riboliire del sangue. Forse sarebbe il caso che l'amministrazione comunale li smontasse e ne acquistasse uno nuovo. Altra opzione, è lasciare il parco semplicemente come parco; nudo. Solo che anche le panchine non versano in condizioni migliori, come documenta l'istantanea. Il Parco Bigi si trova sulla strada panoramica. E' un balcone su Morciano e una bella fetta della Valconca. Nel suo punto più alto (di fronte al “Tuf Tuf” di Mario e Bianca) è stata eretta una statua di padre Pio; un raffinato bronzo dello scultore di Montefiore Umberto Corsucci. Insomma, il parco non richiede che poche attenzioni. Se il Comune, per ragionevoli ragioni (danaro), è impossibilitato alle cure, potrebbe fare come Riccione: mettere in piedi il Buon vicinato. Cioè se ne occupano i morcianesi.
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45 Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
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MORCIANO
Del vecchio edificio non si conserverà neppure un mattone. E' scelta giusta?
Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
La Ghigi vista dalla Panoramica
Forse la parte “nobile” andava tramandata ai morcianesi
in via Ronci, civico 47 (si può ammirare ancora oggi). Dal centro storico si passa in un piccolo fabbricato di via Roma nel 1933. La Seconda guerra mondiale, come spesso avviene i conflitti aiutano anche l'economia, dà un impulso alle attività dei fratelli Emilio e Angelo. Tanto che nel 1943 fu “realizzato il primo mulino a cilindro della Romagna; un edificio di sei piani che prese il posto di una piccola ala dello stabilimento”. Nel 1949, ad appena 10 anni dalla grande espansione, c'è un
La crescita del pastificio Ghigi. L'edificio alto è considerato il più importante da un punto di vista architettonico del complesso
Ghigi, non resteranno che cartoline Addio archeologia industriale e memoria - Neppure un mattoncino resterà del mastodontico complesso della Ghigi, se non le fotografie. Addio archeologia industriale e memoria storica di una comunità. Qui ci sono due scuole di pensiero. C'è chi pensa che alcuni edifici del pastificio avessero una loro nobiltà; e si pensa alle facciate che danno su via Roma e via Pascoli, soprattutto il molino del 1943. E' possibile dare loro torto? Basta osservare e la risposta è ovvia: c'è qualcosa di affascinante in quelle mura, in quelle finestre. C'è un razionalismo che è armonia di pieni e vuoti. E c'è chi afferma che della struttura non c'è nulla da conservare. Non è che un contenitore industriale di pessima qualità: urbanistica e di fattura. L'architetto Mario Battelli è dell'idea che qualcosa andrebbe conservato (via Pascoli); così, per gioco ma non troppo, aveva anche vergato uno schizzo non proprio disprezzabile. Ci aveva inserito i metri quadrati e lasciato le parti più importanti dei vari corpi di fabbrica. Ma dato i tempi, dato gli uomini, così sono andate le cose: cancellato decenni di storia, di produzione, di lotte, di un luogo
in cui riconoscersi ed identificarsi. Due ragazzi riccionesi, Luca Dionigi e Michele Miscia, sulla Ghigi e su Morciano costruirono la loro tesi di laurea. Titolo: “Residenza e spazi per la collettività: riqualificazione dell'area ‘ex pastificio Ghigi’ a Morciano di Romagna”. Si legge nel capitolo IV: “Questi luoghi per essere
FOCUS
riqualificati devono essere bonificati a causa delle contaminazioni ambientali apportate dalle precedenti attività. Ciò comporta costi molto elevati ed è proprio in relazione a questa discriminazione che varia l'interesse degli investitori, disposti ad investire solamente qualora
il riuso garantisca un'adeguata valorizzazione delle aree. Gli incontri tra interessi privati e pubblici può far sì che il riuso di tali aree possa ottimizzare e bilanciare il rapporto tra vantaggi economici, sociali d ambientali”. Riqualificare, mediamente,
non è un ottimo investimento economico: costa circa il doppio rispetto a tirar su il nuovo. Ancora i due giovani riccionese sulla filosofia del recupero: “...la politica e l'urbanistica perdono un'importante occasione per poter coniugare i simboli del passato utilizzando un linguaggio ed una prospettiva pienamente rispondenti alle esigenze dello sviluppo futuro. L'area dell'ex Pastificio Ghigi, sia per le dimensioni che per la posizione strategica all'interno della griglia urbana di Morciano, è un'area dotata di molte potenzialità, perché in grado di offrire strutture pubbliche e private, funzioni ricettive, sportive, attività commerciali e residenze. Si colloca, inoltre, come fulcro dell'asse di collegamento tra due nuovi parchi in previsione: quello fluviale e quello collinare. In questo modo l'area riveste in sé un valore strategico per quanto riguarda le politiche comunali e analizzando il tessuto urbano in cui di lotti edificabili e liberi ve ne sono davvero pochi, i 14mila metri quadrati del sedime dell'ex pastificio possono senza dubbio risultare strategici”. La storia Il primo pastificio Ghigi è in una casa di mattoni di due piani
altro ampliamento per rispondere alla domanda del mercato: più macchinari, più essiccatoi. Altri ampliamenti nel 1951 e 1953; fu costruito un silos di 50mila quintali di grano (fabbisogno di materia prima di almeno un paio di mesi). A cavallo tra gli anni '50-'60, i dipendenti arrivano a quasi 350 e si produce pasta per 220 quintali al giorno. Il colosso Ghigi compete con Barilla e Buitoni. Si fa pubblicità su Carosello, mette in piedi una squadra professionista di ciclismo. Il declino inizia quando i fratelli Angelo ed Emilio si dividono. Uno scivolare lento. La crisi degli anni Settanta. Arriva il salvataggio dello Stato, arriva la cooperativa verde (area culturale repubblicana). Il resto è storia recente. La Ghigi, negli ultimi anni, ha avuto una classe dirigente non proprio all'altezza (mismanagement, direbbero gli inglesi). Poi ci si è messa la politica col Pru (Piano di riqualificazione urbana) nel 2003. Piano, oggi, completamente disatteso. Ma questa è un'altra storia rispetto al fatto che dello storico stabilimento non resteranno che cartoline ingiallite. Sarebbe bastato preservare quel molino del 1943.
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MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
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MORCIANO
Tante cose belle, ma sono stranamente mancati i morcianesi. Come mai?
Cardellini: “Fumo, diamo tempo e fiducia” - Diamo tempo e fiducia. Perché mi accingo ad esprimere queste osservazioni su FUMO 2013? Forse perché amo qualcosa che però non è come potrebbe essere. Potrei starmene in silenzio e guardare, ma così non darei alcun contributo al miglioramento delle cose. Quest’anno con l’incarico affidato a Città Teatro ed al Direttore Artistico Mirco Gennari, ho visto segni di ripresa e volontà propositiva. Ottima la cena futurista, gustata in ogni momento con delle belle performance teatrali, ottimo cibo, servito anche bendati, ottimo allestimento scenico, una esperienza visiva, olfattiva, di gusto pregevole e molto interessante. Buoni gli spettacoli di via Roma, anche se il palco forse era un po’ a margine della festa. Buona l’idea di illuminare il pastificio Ghigi che sarà presto abbattuto, mi chiedo ancora se non fosse stato possibile conservare almeno la memoria storica ed architettonica di una struttura così importante non solo per Morciano ma per tutta la Valle del Conca. Buona l’idea di far lavorare in diretta quattro scultori in piazza del
Ho la netta sensazione che manchi una regia della Festa basata su giusti principi. Amare Boccioni, il Futurismo, la volontà di creare un vero evento prima di tutto artistico e culturale, non meramente commerciale...
LA LETTERA di Giuliano Cardellini Popolo. Buono l’allestimento di una mostra di opere di scultura e pittura presso la biblioteca. Buono lo spettacolo teatrale per bambini. Discrete le sculture in metallo riciclato di via Roma. Discreto il lavoro di ricerca artistica dei ragazzi delle medie. Discreti gli spettacoli delle ragazze danzanti, della camminata sulla fune, delle brevi performance lungo le strade, etc. Discreti i manifesti con scritte futuriste esposti nelle molte vetrine
commerciali. Allora perché non mi sono divertito? Allora perché anche a detta di tanti regnava la noia? Allora perché ho percepito forte un clima di desolazione? Cosa è mancato? Sono mancati per primi i Morcianesi. Quel bel clima di festa del primo anno in cui molti cercavano di darsi da fare con proprie iniziative è scomparso. Quel cercare di coinvolgere i
Aziende informano
La palestra come luogo di divertimento e incontro
- Gentile Lucia, in palestra mi hanno chiesto di munirmi di un cardiofrequenzimetro. Allenarsi con questo strumento, aiuta a dimagrire?
Carissimo G., il cardiofrequenzimetro è un ottimo strumento per monitorare il tuo lavoro cardiovascolare ma, da solo, non basta. Se il tuo obiettivo è dima-
grire, l’utilizzo del cardiofrequenzimetro diventa essenziale, in quanto permette di monitorare costantemente la frequenza cardiaca durante l’allenamento. Il fatto di rimanere nella corretta fascia aerobica o il giocare tra l’aerobico o l’anaerobico consente un lavoro mirato sul tuo metabolismo basale. L’allenamento di un podista o di un ciclista diventa intelligente se “spingiamo” le frequenze in modo tale che il lavoro si adatti alle necessità del periodo o all’obiettivo finale. Insomma, allearsi senza il cardiofrequenzimetro è come guidare un’automobile di cui non si conosce la potenza: quanto meglio la conosci tanto più ottimizzi resa e consumi. Lucia Rametta Veniteci a trovare! Vi aspettiamo! San Clemente - Via Trado 58. Tel. 0541. 987751
Un momento di FuMo 2013
ce.
bambini delle elementari con proprie ricerche e disegni è stato molto limitato. C’è stata una disaffezione profonda dei Morcianesi. Sicuramente non è stato fatto abbastanza per coinvolgere i Morcianesi. Chi doveva farlo e come? E’ mancata l’attenzione della Amministrazione Comunale. La casa di Boccioni in desolante abbandono, la fontana a forma di bottiglia di Boccioni sporca e senza illuminazione sovrastata da auto, la Piazza Boccioni con il Colpo d’Ala senza acqua, sporca e senza alcuna illuminazione. Mi verrebbe da dire come se fosse stata organizzata la Sagra delle Salsicce senza neanche le salsic-
E’ mancata in parte l’Organizzazione. Ho la netta sensazione che manchi una regia della Festa basata su giusti principi. Amare Boccioni, il Futurismo, la volontà di creare un vero evento prima di tutto artistico e culturale, non meramente commerciale, sarebbero i sani principi ispiratori, poi il resto è consequenziale. Un evento che per la sua importanze artistica e culturale possa essere di riferimento a livello nazionale, ma talvolta sembra di parlare un’altra lingua. Talvolta più che i soldi servono le idee. Alcune mie proposte per cercare di fornire un modesto contributo al miglioramento. 1) Rendere istituzionale, operativo, funzionale il Museo a Boccioni trasformando la sua casa
in archivio e organizzando conferenze ed incontri periodici. 2) Ricercare per tutto l’anno la collaborazione dei Morcianesi con progetti, iniziative, da concretizzarsi durante la Festa Futurista. 3) Ridare lustro e dignità a piazza Boccioni, alla fontana di Boccioni in piazza Umberto I e ideare eventi ed opere di riferimento per Boccioni ed il Futurismo. 4) Più iniziative per arte e cultura aperte alle persone. 5) Unire in simbiosi il Futurismo storico con quello contemporaneo. 6) Concretizzare idee, idee, idee. L’auspicio è che Città Teatro e la Direzione Artistica sappiano cogliere e migliorare ciò che con competenza hanno iniziato, altrimenti un’altra opportunità di godere dell’arte e della cultura andrà sfumata.
Fumo, ha vinto la pasta e la cultura Gentilissimo signor Emilio Cavalli, apprezziamo molto il suo invito a "migliorarsi a vicenda". Vedremo dunque di fare altrettanto per lei. Accettiamo volentieri le sue critiche, così come accettiamo quelle di tutti. Non dubitiamo che si potrà trovare un luogo più consono per il palco principale, che quest'anno ha bloccato via Roma, sebbene fosse comunque rimasta la possibilità di parcheggiare nell'adiacente piazza Risorgimento. Ci preme però sottolineare anche altri punti, a cominciare proprio dalla cena futurista: il portico comunale non era affatto spento, dalle ore 20:30 fino alle ore 22 circa, per tutti e tre i giorni, era in corso una cenaspettacolo con sei portate curate dagli chef Tiziano Rossetti, Luca Angelini e Paolo Bissaro, e la consulenza di due massimi esperti di gastronomia, Luciano Tona e Luca Govoni, insegnanti presso la Scuola di Cucina ALMA; durante la cena erano previsti interventi teatrali e canori, le transenne erano lì per proteggere non solo i commensali, ma anche il lavoro degli attori, da avventori distratti; tuttavia era possibile, anche per chi non partecipava alla cena, assistere alla parte spettacolare. Forse 40 euro possono sembrare molti, certo lo sono, ma quello era il valore di quella cena (sottostimato secondo alcuni!): per la professionalità, la ricerca filologica, la cura nella preparazione e nella selezione delle materie prime, l'unicità dell'evento; un prezzo, tra l'altro, non concorrenziale nei confronti di nessuno dei ristoratori di Morciano. Quella che abbiamo creato non era solo una “mangiata”, abbiamo cercato, e i diversi che hanno avuto il piacere di partecipare alla cena lo hanno confermato, di far vivere allo spettatorecommensale un'esperienza sensoriale unica, spiazzante, innovativa, culturale; e ci spiace che lei non
LA LETTERA
abbia partecipato, avrebbe senza dubbio avuto più elementi per criticarla. Anzi, dovremmo, forse, scusarci per non averla invitata? Ci fa piacere sapere che abbia apprezzato il nostro omaggio al pastificio Ghigi e che abbia trovato Bergonzoni “bravo, anzi bravissimo”. La ringraziamo anche per i complimenti che ci rivolge per l'intervista all'affabile Enrico Sitaro, direttore operativo del nuovo Pastificio Ghigi: le hanno detto che abbiamo persino mostrato una foto di Marinetti che mangia un bel piatto di pasta? Certo, ci sarebbe anche piaciuto sapere cosa ne pensa delle Sintesi Teatrali di Boccioni che abbiamo rappresentato per le vie di Morciano, della nostra produzione per bambini Brancapatarsa; e poi del Duo Bucolico, de Los Filonautas; delle danzatrici NNChalance; dell'installazione di Claudio Ballestracci, delle sculture di Lupan dei Mutoid, della mostra della Scuola media "A. Broccoli"; e magari anche della sonorizzazione a cura dei Giardini di Mirò del film Rapsodia Satanica, evento che ci è valso l'apparizione sulla pagina facebook di XL - noto magazine del gruppo editoriale L'Espresso – e che ha portato il nome della sua amata Morciano ben oltre i confini regionali. E ancora, cosa ne pensa della mostra che abbiamo dedicato a Boccioni e ai 130 anni de L'ape del Conca; o del fatto che Morciano, grazie a Fu.Mo. 2013, è entrato a far parte delle Prove Tecniche di Ravenna 2019, città candidata a Capitale Europea della Cultura? Gentile signor Emilio, non dubitiamo che vi siano a Morciano persone qualificate per organizzare tre concerti di orchestre romagnole
e una bella spaghettata. Ma se è questo ciò che lei ritiene alla portata dei morcianesi stia attento perché, più che offendere noi, rischia di offendere i morcianesi stessi. Noi crediamo (e con noi gli artisti di Fu.Mo. 2013, tantissimi morcianesi e i 10 giovani volontari), che Fu.Mo. possa essere una festa che si distingue per originalità e innovazione, che sappia elevarsi per il livello culturale che esprime tra le tante feste a tema del circondario, ma soprattutto crediamo che Morciano non abbia bisogno di un'idea semplice, quando per semplicità si intende una banale festa come le tante che affollano l'estate romagnola; bensì di un'idea, dove semplicità significhi sì, avere un carattere popolare, ma anche coniugare intrattenimento e cultura, tradizione certo, ma con un pizzico di innovazione e di ricerca. Be', le assicuriamo che un'idea “semplice”, di questa portata, non è affatto facile da realizzare. Noi ci abbiamo provato, con molti limiti certo, ma anche con l'umiltà di chi è intenzionato, facendo tesoro degli errori, a migliorare e far crescere la festa futurista che Morciano di Romagna dedica al pittore e scultore U. Boccioni. E siamo anche d'accordo con Amelia, la quale in una lettera alla cugina Clarice del 1930, a proposito del fratello Umberto, scriveva: “egli non era romagnolo di nascita ma pochi avevano caratteristiche romagnole come lui e lui si vantava di averle! Poi è giusto e bello che Morciano lo consideri suo concittadino perché lì ha avuto origini, perché lì sono nati i suoi genitori. I soci e lo staff di Città Teatro Direzione artistica e organizzativa Fu.Mo. 2013: Mirco Gennari, Alex Gabellini, Francesca Airaudo, Alessia Canducci, Giorgia Penzo, Francesco Tonti, Mariagrazia Cavallo, Simone Marzocchi
Junior Del Conca
insieme per un gioioso progetto educativo e di crescita sportiva - La ASD Junior Del Conca Morciano ha organizzato lo stage summer gratuito nei giorni 19-21-23-26-28-30 agosto allo stadio Carlo Brigo di Morciano. La società che fa calcio giovanile con tutte le categorie conta circa 170 ragazzi iscritti che svolgono attività fisica agli ordini di allenatori patentati e laureati (e laurendi) in scienze motorie. L’organigramma societario ha come presidente Roberto Barbieri, vice Marcello Pecci, consiglieri Fabrizio Fabbri, Massimo Raffaelli, Mirco Bernabè, Franco Cardellini, Davide Baffoni e Roberto Banci. In segreteria ci sono Claudia Giovannelli e Arrigo Berardi. Gli allenatori sono: Giancarlo Carnevali (allievi), giovanissimi: Fi-
lippo Masini (giovanissimi), Daniele Baldi (esordienti), Manuel Mazzoli (esordienti a 7), Alessio Edera (pulcini 2003), Alessio Serafini (pulcini 2004), Ugo Cipelli e Pio Bilancioni (pulcini 2005), Claudio Sanchini, Roberto Barbieri e Claudia Giovannelli (piccoli amici). Preparatore dei portieri Lorenzo Dall’Olio, preparatore atletico Mauro Caroti. La Junior Del Conca è affiliata al Chievo Verona. Il due agosto è iniziata la stagione 20132014. Il campo sportivo di Morciano è in erba naturale con a fianco un campo in sintetico e anche un campo coperto da calcetto per i mesi invernali. Gli obiettivi sono di far crescere i ragazzi sotto l’aspetto etico prima e sportivo poi.
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49 Via Cà Bacchino 2 San Clemente
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MORCIANO
Vigilare durante il lungo processo dell'abbattimento
Demolizione Ghigi, pericolo amianto Ghigi in demolizione
Perché i cittadini dovrebbero pagare 700 euro per la richiesta di verifiche? FOCUS di Hossein Fayaz - La presenza dell’amianto e altre sostanze nocive per la salute pubblica negli edifici dell’ex pastificio, prima fu del tutto ignorato. Poi, in seguito alle denunce dei comitati cittadini e in particolare il Comitato Morciano in Comune, gli uffici preposti a salvaguardare la salute pubblica (Ausl e Arpa di Rimini) si sono mossi ed hanno accertato la presenza di materie nocive in varie strutture. Dopo que-
st’accertamento, l’amministrazione Battazza fu costretta a chiedere alla proprietà di bonificare gli edifici. In seguito ai lavori di bonifica, l’Arpa rilasciò il certificato. In un complesso come l’ex pastificio, potrebbero esserci zone sfuggite al controllo e di conseguenza alla bonifica. Ora che si sta demolendo, c'è un’enorme quantità di polvere; gli abitanti e gli ope-
ratori economici del centro sono profondamente preoccupati per la salute. I cittadini hanno chiesto alle autorità comunali e ai dirigenti dell'Ausl e Arpa di controllare le fasi delle demolizioni e di non permettere di polverizzare i detriti in loco, perché causa maggiore polvere nel centro abitato. Gli uffici, per ora, non hanno risposto a que-
ste giuste richieste dei morcianesi. I comitati e i vicini dell’ex Pastificio, preoccupati dall’enorme quantità delle polveri, hanno dovuto rivolgersi a uno studio qualificato, per eseguire le analisi e le misurazioni delle eventuali sostanze nocive nell’aria. I controlli sono avvenuti, nel pomeriggio del martedì 3 settembre, nella centralissima via Colombari a ridosso dell’ex Pastificio. Il risultato delle prelevazioni sarà comunicato il 10 settembre. I richiedenti hanno dovuto sostenere, per ora, un costo di 700 euro. Va ricordato che attorno al complesso Ghigi, oltre alle abitazioni, c’è la scuola materna, la biblioteca comunale, le varie attività commerciali d’alimentari, di frutta e verdura e i locali pubblici di ristorazione. Crediamo che la principale ragione dell’esistenza degli enti citati sia la tutela della salute dei cittadini. Ed è il loro compito istituzionale di vigilare su tutte le fasi delle demolizioni perché è già stata accertata la presenza dell’amianto. I cittadini pagano abbondantemente le tasse, i tributi e tanti altri balzelli e la loro salute deve essere difesa dagli enti pubblici preposti a cominciare dal Comune, Ausl e Arpa.
LA LETTERA
“Se Morciano non cambia rottta finisce come il Concordia” - Decadenza è la parola giusta per indicare il fatale sfacelo verso cui sta andando da anni Morciano. Lasciate fuori le valutazioni di parte e osservate il caso “B” (non Berlusconi ma Battazza), con occhio Alieno. Concitate discussioni in consiglio comunale, fiumi di scritti su quotidiani e giornalino personale di “B” (non Berlusconi, ma sempre Battazza), delibere, deliberine e un aumento spropositato di Imu e immondizia, e una infinità di “Cassate”. Ma la nave (Morciano) procede verso il punto di naufragio con la meticolosa precisione, come se fosse scritto nella sua scatola nera lo scoglio esatto su cui si infrangerà. Tutto l’equipaggio, sindaco, assessori ed anche qualche commerciante la stanno portando esattamente in quel punto, gridando a turno che loro non hanno colpe. Come una tragedia Gre-
ca, il destino è prescritto. Lo Scettino Collettivo, cioè l’anima morcianese desiderosa di esalare, punta dritta alloo scoglio. Agitatori, mediatori e non curanti, nella loro dissonanza, producono insieme l’effetto orchestra sul Concordia. A questo punto, dopo aver constatato l’imposxsibilità di salvare il salvabile e non volendo rassegnarci al si salvi chi può, proviamio l’osceno desiderio dell’impatto. Andiamo verso l’apocalisse cantando. Non per godere la rovina dei Filistei o la vendetta dei Farisei. Ma perchè dopo così lunga incubazione e mostruosa gravidanza non ci resta che toccare il punto zero. Che tutto crolli perché poi qualcosa di nuovo nasca. Hanno incominciato l’abbattimento del Pastificio Ghigi, non è quello il nuovo che ha bisogno Morciano anzi, tuutaltro. E se non siamo di questa opinione, saremo comunque di quella sorte (andare a fondo). Giordano Leardini
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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
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Morciano e San Clemente non sono proprio “felici” di perdere funzioni
MORCIANO DI ROMAGNA
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Unione dei Comuni, una locomotiva a nove?
Boxe stellare - A Gemmano una boxe vicina alle stelle. Ci sarà un motivo se la chiamano “La Nobile Arte”. E, credetemi, non è solo merito delle regole che sono state dettate da John Sholto Douglas, marchese di Queensbury, un nobile che nel 1865 si prese la briga di scriverle. E fu così che quindi apparvero i guantoni, i round da tre minuti, il knock out e le categorie divise per peso. Da quel momento la boxe divenne uno sport per solo nobili, ma quel termine, nobile, si è appiccicato alla pelle e al cuore degli atleti che nobili di cuore e di spirito devono esserlo e mantenersi. La boxe è una pratica antichissima conosciuta fin dai tempi dei Sumeri e degli Egizi, praticata dagli antichi Greci e dai Romani che conquistarono il mondo allora conosciuto ed amavano gli incontri di boxe a mani libere in cui si usavano anche le gambe. La notte di Gemmano è stata organizzata magistralmente dall’Accademia Pugilistica Valconca. Una serata perfetta in cui la boxe moderna ha mostrato il suo volto sportivo ed umano. Gli incontri hanno avuto i seguenti risultati: nei i dilettanti kg 69: Alexandru Funaru prevale ai punti sul “romagnolo” Serghei Ulinici (kg 66); Simone Cecchini della Pugilistica Valconca batte il pescarese Daniele Iezzi; nella kg 72 femminile, Valentina Alberti batte Jasmine Noemi Di Felice;
nei 60 chilogrammi l’esordiente valconchino David Vocale ha la meglio su Daniele Marranconi. Nei kg 55 femminile, la plurilaureata Ivana Balducci ha vinto facile con Greice Mendoza Oller. E nei kg 91 Francesco Golfi (Pugilistica Valconca) si è aggiudicato l’incontro con Javier Angel Spiteller. Unico incontro per i professionisti tra Alessandro Angelini (Team Cavallari) che batte Aron Csipak ai punti. La serata, dedicata a Emile Griffith, ha visto la presenza di numerose chiassose vecchie glorie e ci doveva essere anche il mito Nino Benvenuti, ma l’ex pugile e olimpionico, impossibilitato a intervenire. Ha inviato una lettera letta dal presidente della pugilistica Valconca dottor Alberto Tasini. Come sempre, la boxe ha mostrato il suo valore sportivo e formativo la cui prova principale è certamente l’abbraccio finale e il riconoscimento del vincitore di cui lo sconfitto spesso ammette il valore alzandogli il braccio. La boxe è uno sport a cui anche i più piccoli si possono avvicinare con tranquillità se seguiti adeguatamente. Ed è quello che sanno fare egregiamente gli esperti allenatori e gli istruttori del Giocaboxe che la Pugilistica Valconca di Morciano di Romagna, la palestra di Rico Maestri, mette a disposizione degli interessati. Claudio Casadei
LA POLITICA - L’Unione 2.0, quella che doveva prevedere l’accorpamento delle funzioni di tutti i 9 comuni della Valle del Conca, passa alla sua fase più aggiornata, quella 2.1, consistente nel solo cambio di Statuto e nell’attribuzione di una nuova competenza condivisa: la redazione del Psc (Piano strutturale comunale) di vallata. Dopo la concessione da parte del vice presidente della regione Simonetta Saliera di poter procedere alla definizione di un nuovo progetto d’ambito, l’iniziale fase di rinnovamento dell’assetto istituzionale partorita a luglio, denominata “Unione 2.0”, sembra aver improvvisamente preso altre direzioni. Il Pd di vallata ha già benedetto l’operazione con un trionfale “i comuni della Valconca devono rimanere tutti uniti”. I due comuni più grandi, Morciano e San Clemente, sembrano però non essere così intenzionati a percorrere la strada della devoluzione di funzioni e personale a favore dell’ente sovra comunale. Morciano e San Clemente, infatti, sono i comuni che superano la soglia dei 5.000 abitanti, il tetto stabilito dalla Regione al di sopra del quale non vi è l’obbligo di trasferimento le funzioni al comune capofila di distretto (così definito dalla legge regionale). Con la delega delle funzioni, che in accordo con la Regione nel territorio della Valconca dovranno essere obbligatoriamente attribuite dai comuni che contano meno 5.000 abitanti entro i primi giorni del 2014, gli enti meno numerosi do-
Christina D'Andrea, sindaco di San Clemente e Claudio Battazza sindaco di Morciano vranno destinare i dipendenti e fondi di bilancio in direzione dell’ente sovra ordinato (in questo caso è stato individuato nell’Unione). Secondo quanto prospettato dalla legge regionale, con la coincidenza dell’ambito con l’Unione i singoli comuni della Valconca vedranno ridimensionata la loro governace politica. I sindaci, in questa maniera, saranno destinati a diventare dei veri e propri assessori di quello che potrebbe avere tutte le caratteristiche di un grande comune di vallata. Per ridurre sostanzialmente i costi della politica, le giunte dei nove comuni verrebbero così col tempo a scomparire. I tre comuni “dissidenti”, ovvero Montecolombo, uscito dall’Unione ma che ha già annunciato il rientro, Montefiore e Saludecio, quest’ultimo non ha ancora sciolto le riserve per un possibile rientro, si trovano già obbligati a dover contare proprio sull’Unione. Il mancato rientro potrebbe vedere costretti questi piccoli comuni a dover comunque mettere in atto delle convenzioni con l’Unione Valconca per la gestione dei servizi. Morciano-San Clemente
Le diverse volontà di Morciano e San Clemente potrebbero però svantaggiare i piccoli comuni con la creazione di un’Unione a due velocità: un ente che per i due comuni più grandi avrà il peso che sino a questo momento ha avuto, con l’aggiunta di qualche competenza in più, e per i restanti sei o sette comuni si presenterà come un vero e proprio ente di riferimento con uffici in condivisione. L’atteggiamento di Morciano e San Clemente, orientati alla semplice delega di ulteriori competenze, potrebbe generare il restringimento dei finanziamenti previsti dalla legge regionale per la costituzione degli ambiti e creerebbe anche problemi organizzativi ai piccoli comuni, costretti a mettere assieme risorse umane scarse. Il primo passo compiuto dalle amministrazioni per vedere se verrà realmente intrapreso il percorso denominato 2.0 (quello che andrebbe ad individuare l’Unione come un vero e proprio super comune) o quella 2.1 (consistente nel solo conferimento di nuove deleghe), sarà compiuto già il 27 settembre prossimo con il consiglio comunale congiunto di tutti i comuni per la ratifica del nuovo Statuto.
Altra tappa certa sembra essere fissata nell’attribuzione all’Unione della competenza per la redazione del Piano strutturale (Psc) di vallata. Questa nuova competenza, per altro poco gradita all’amministrazione di Montefiore, sembra proprio rivelare l’imboccatura della fase ad esclusivo vantaggio dei due comuni big, Morciano e San Clemente. Risulta infatti piuttosto singolare che, per la costituzione di un ente sovra ordinato con molti più poteri come l’Unione 2.0, la priorità assoluta sia quella di pensare alla devoluzione della competenza per la redazione di un Psc comune (i finanziamenti messi in campo dalla Regione sembrano essere la giustificazione addotta). In questa maniera, un comune con un plafond edificatorio molto consistente come Morciano, composto da circa 20 mila metri quadri di edificabile, cinquemila dei quali generati dalla riqualificazione della Ghigi, potrebbe andare a distribuire il proprio “tesoretto di mattoni” anche nei comuni limitrofi (proprio San Clemente potrebbe prestare la superficie utile). Allo stato attuale, le uniche certezze sono ancora rappresentate dagli antichi refrain del “rilancio dell’Unione dei nove comuni” e della “Valconca unita”. Tra qualche mese, dopo un’attenta osservazione di quel mostruoso animale amministrativo che è l’Unione, potremo verificare se a trionfare sarà la buona e solidale amministrazione o gli interessi dei due comuni più grandi, oltre alla pura semplice retorica.
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Rientra nel progetto di recupero urbanistico del centro storico
Torre Civica, le lancette tornano a girare Era fermo da anni. Si affaccia su piazza Mazzini, una delle più belle della provincia
La Torre Civica di San Clemente
tutti i sanclementesi. A questo importante recupero sta seguendo, da parte degli operai comunali (quindi a costo zero), la realizzazione di una scaletta in legno tra il parcheggio sotto via Giuseppe Garibaldi e via del Castello. Si tratta del parcheggio sotto le mura che ora sarà direttamente collegato al centro storico, evitando il largo giro tra l’auto parcheggiata e il castello di San Clemente. Simile a quella di Castelleale, Coriano e Rimini, la Torre risale al XIV secolo: Allora era l'unico ingresso al borgo. Archi a sesto acuto, il coronamento era alla ghibellina. Molto probabilmente, fanno rilevare gli studiosi, la doppia porta risale ai primi del 1500, come a Rimini (Castel Sismondo) e Gradara.
SAN CLEMENTE
- Prosegue senza sosta il recupero del centro storico di San Clemente. Il Comune di San Clemente ha appena inaugurato il totale restauro delle mura del castello del proprio centro storico. L’impegno dell’amministrazione comunale continua. Sono due le nuove importanti realizzazioni. La prima, il recupero completo dell’antico orologio. E' posto sulla torre di piazza Mazzini; dopo tanti anni fermo, l’orologio è tornato a segnare i rintocchi del tempo. Il restauro ha consentito così di recuperare un bene amato da
Stesso mare, stessa spiaggia
- Il luogo: marina, zona 25 Riccione. I protagonisti: eccoli, sono le persone della foto. Il motivo: un’amicizia speciale. Il gruppo di famiglie della foto ha il merito speciale di essere speciale. Si è soliti sulle pagine della stampa locale osannare chi torna nei nostri alberghi da anni mentre per chi “è del posto” tutto sembra normale e dovuto.
I volti sorridenti che vedete sulla foto invece meritano questo piccolo spazio perché sulle sabbie della zona 25 hanno cresciuto due generazioni di ragazzi e si sono sempre distinti per intraprendenza, simpatia e la straordinaria grigliata che ogni anno sparge i suoi profumi tra gli ombrelloni e le sdraio. Non ci sono nomi da fare, per tutti sono
“quelli di Mercatino” e magari non vengono nemmeno da li. E’ solo per distinguerli da quelli di Morciano o di Macerata o di Sant’Andrea, perchè loro hanno qualcosa in più: un’amicizia che li rende gradevolmente diversi, che merita di essere celebrata e che gli auguriamo di non perdere mai. Claudio Casadei
Pier Giorgio: grande uomo, grande prete - Pier Giorgio Terenzi è stato un grande preteintellettuale, soprattutto un grandissimo uomo. Ha sempre avuto a che fare con la cultura, piuttosto che con le parrocchie. E' stato il fondatore del “Ponte”, il periodico della curia riminese. Scrive da dio e pensa da uomo di profondo buon senso. - Quarant'anni di sacerdozio se paragonati alle gare olimpiche valgono sicuramente una medaglia di bronzo. Quarant'anni di prediche domenicali per spiegare in maniera piana e profonda il Vangelo e riuscire a farlo capire anche ai “distratti”, valgono di certo una medaglia d'argento. Quarant'anni di consigli preziosi per alleviare le sofferenze dei parrocchiani in qualsiasi ora del giorno e della notte senza mai evadere, meritano un mazzo di fiori offerti in occasione di questo prestigioso traguardo coperto dall'oro. Una vita di esempi e battaglie culturali di prim'ordine. Complimenti vivissimi al don originario della Valle del Conca. A nome di tutti, un amico parrocchiano di Serbadone di Sotto
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
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Col suo coraggio sfondò la Linea gotica nell'estate del 1944. La sua è una storia che sembra vissuta proprio per farne un racconto
Saludecio
Vini
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San Giovanni Via Pianventena 681
Norton, quando la storia diventa raffinato fumetto - In occasione de “La Montegridolfo Liberata”, è stato affidato alla penna del fumettista G.F. Battista il compito di raccontare in 20 tavole la vita avventurosa del tenente Gerard Ross Norton e presentarle in una mostra, “Montegridolfo l'eroe” Quella di Gerard Ross Norton è una storia che sembra vissuta proprio per farne un racconto d’avventura. E quale mezzo migliore potevamo scegliere se non la penna di un bravo disegnatore di fumetti come lo è G.F. Battista? Gerard, nato in Sudafrica da genitori di origine inglese, era un bambino piccolo e gracile,cosicché la madre lo chiamò Toys, giocattolo. Poi crebbe robusto praticando con successo vari sport, eccellendo persino nel rugby. Quando capitanò la squadra della sua città in una trasferta in Rodesia (oggi Zimbabwe), si innamorò di quel Paese e si ripromise di andarci ad abitare. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale si arruo-
Venti tavole del fumettista Battista per raccontare una vita epica. Presentate in agosto LA STORIA
Terzo Maffei, a lui si deve il Museo della Linea dei Goti
lò volontario e fu inviato nel Nord Africa, dove si distinse per doti di coraggio e iniziativa. Ma una straordinaria impresa la compì quando, essendo rimasto prigioniero con tutto il reggimento a Tobruck, scappò con alcuni amici e marciò per 900 km nel deserto libico per giungere alle linee inglesi di El Alamein dopo 38 giorni. Gli fu concessa una medaglia e poco dopo anche la nomina a Tenente. Durante la battaglia di Salerno condusse più volte il suo plotone nella testa
La figlia di Norton in visita a Montegridolfo
del fronte. Ma l’atto di grande eroismo, che gli valse la massima onorificenza britannica, la Victoria Cross, lo compì a Montegridolfo, quando eliminò le postazioni di mitragliatrici poste a difesa del caposaldo tedesco, mentre era anche sotto il tiro di un cannone semovente; gesto che è ricordato come la prima breccia nello sfonda-
mento della Linea Gotica. Le numerose ferite riportate gli vennero curate all’ospedale militare di Roma, dove era infermiera la sorella gemella Olga. Ristabilito, rientrò con il grado di Capitano; ma alla fine della guerra prese con sé la moglie e le tre figlie e si stabilì in Rodesia, dove creò,
come un moderno Cincinnato, una fattoria con produzione di tabacco, granoturco, bestiame. Sorse poi la guerriglia che portò alla dittatura di Mugabe. La fattoria fu incendiata con la perdita dei cimeli di guerra e dovette ritirarsi in quella di una figlia; fu a capo di un comitato per la conservazione dei diritti
dei Bianchi. Quando anche la figlia perse la fattoria perché confiscata dallo Stato, l’eroe passò gli ultimi anni in un appartamento della capitale. Qui lo raggiunsero, attraverso il nostro Ministero degli Esteri, la concessione della Cittadinanza onoraria e le Chiavi della città di Montegridolfo, giusto due mesi prima della sua morte, avvenuta nel 2004 all’età di 89 anni. Nel pomeriggio di sabato 17 il disegnatore G.F. Battista ha distribuito tavole autografate.
AMARCORD
Addio a Luciano Giunta, revisore dei conti della Bpv - Ha lavorato fino all'ultimo istante Luciano Giunta. E' scomparso lo scorso 23 agosto, dopo una breve malattia. Aveva solo 56 anni; lascia la moglie e due figli. Già ragioniere del De Gasperi, commercialista, ha dato consiglio ai suoi clienti fino al 21 agosto. Uno gli ha scritto un toccante ricordo: “Te ne sei andato con la leggerezza del vento. In questi anni ci hai dato i tuoi preziosi consigli. Tutti noi te ne siamo riconoscenti per sempre”. La mattina della sua scomparsa, la notizia si era diffusa alla velocità della luce: “Sai che cosa è successo stanotte? E' morto Luciano Giunta”. Un riccionese, appena ha appreso la notizia, ha chiamato questa testata per avere l'orario del funerale. Un semplice e grande attestato di stima. Sia per il rosario, sia per il funerale, la chiesa di Santa Maria del Monte era troppo
Luciano Giunta
piccola per accogliere amici e persone che gli volevano bene. Manifesti di stima anche dalle tante associazioni che erano entrate in contatto con lui, da quello sportive, a quelle di volonta-
riato: Pro Loco, Opera Pia, Saludecio Calcio e Santa Maria del Monte Calcio (dove aveva chiuso la carriera sportiva). Da ragazzo aveva giocato a calcio nelle squadre della Valconca; compreso il Morciano. Non aveva il fisico del ruolo, ma era il centrale. Lo ricorda così l'arbitro e collega di scuola, Lele Montanari, un riccionese: “Era educato e dava tranquillità”. Giunta era appena entrato nel collegio dei revisori dei conti della Banca Popolare Valconca. Era stato revisore dei conti in alcuni Comuni: Saludecio, San Giovanni. Pino Sanchini, il sindaco: “Sul lavoro era di una disponibilità unica; da un punto di vista umano eccezionale. Mai sentito nessuno dire male” Che la terra gli sia lieve.
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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO Oltre 20mila persone sono salite a Mondaino. Si è infortunato Elia, il campionissimo
Palio del Daino, il Castello interrompe l'egemonia Montebello - Elia cade e si fa male ad una spalla. Il fuoriclasse della contrada Montebello è impossibilitato a continuare nella striscia positiva; cinque successi consecutivi (in totale sono 9). Così l'edizione 2013, la XXVI, del Palio del Daino finisce nella bacheca del Castello, che sale a quota 12 vittorrie. Un record. Grandissima partecipazione di pubblico alla ventiseiesima edizione del Palio del Daino, dal 22 al 25 agosto. Organizzazione impeccabile, il paese curato scenograficamente in ogni luogo e ogni dove con la massima
EVENTI
di Pier Francesco Gasperi dovizia nel ricreare l’ambiente medioevale. Il Palio del Daino si è ispirato ai trattati di pace che vennero stipulati a Mondaino nel 1459 fra le Signorie dei Malatesta (Rimini) e dei Montefeltro (Urbino). In quei giorni, come riferiscono le cronache, grandi furono i festeggiamenti per la felicissima occasione. Corse, spetta-
Il vice-sindaco Nicola Battistoni, il gran ciambellano coli, feste e divertimenti di ogni genere hanno coinvolto ed attratto turisti e residenti dalla vicina Riviera Romagnola e dall’entroterra. L’incontro fra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico II da Mon-
Fabio Forlani, il sindaco, in abiti d'epoca tefeltro di Urbino è stato celebrato fra scalpitare di cavalli, gente che inneggiava alla pace e strette di mano fra i due acerrimi nemici. L’evento è stato presentato e condotto dal vicesindaco di
Mondaino, Nicola Battistoni, in rigorosa tenuta medioevale. Anche il sindaco Fabio Forlani, in rigorosa tenuta medievale ha fatto gli onori di casa. L’assessore Marino Longhi (noto. fioraio per passione, a Morcia-
no, “La Rosa Blù”) era impegnato alle casse del Convento, quindi Giunta al completo. Il Palio del Daino è riconosciuto ufficialmente dal Consorzio Europeo pe le Rievocazioni Storiche.
? più efficienza dei servizi pubblici; ? più omogeneità di applicazione di tributi e tariffe; ? minori costi di funzionamento; ? meno burocrazia; Da questo punto di vista le maggiori risorse previste ( 400.000 euro all’anno per 10 anni), devono servire per strutturare una macchina più efficiente e meno costosa, affinché dopo i 10 anni i vantaggi di essersi messi assieme camminino con le proprie gambe. Quando si parte con un processo di unificazione di comuni, il dubbio che venga cancellata l’identità e l’autonomia consolidata negli anni è legittimo; è però altrettanto legittimo la necessità di innovare e modificare gli assetti istituzionali al modificare dei tempi. La crisi economica che stiamo attraversando causerà un cambiamento radicale, ed è necessario prendere coscienza che una scelta di questo tipo sarà comunque un processo che dovrà mettere al centro i cittadini attraverso il percorso garantito dalla partecipazione democratica del
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO CORIANO
Bilancio, Fabio Fabbri nuovo assessore al posto di Salvatore Guarino - Cambio di uomini per il Bilancio di Coriano lo scorso 22 agosto. L'assessore Salvatore Guarino ha lasciato il posto a Fabio Fabbri. Per la maggioranza si tratta di un normale avvicendamento, dovuto agli impegni dell'ex. Invece, l'opposizione, Emiliano Righetti e Fabia tordi, ci vede una divisione all'interno della maggioranza. Dello stesso parere anche Giuseppe Arangio, il vice-sindaco dimissionario finito sugli scranni dell'opposizione. “Nel corso degli ultimi mesi – scrive Guarino nella nota stampa diffusa oggi intorno all’ora di pranzo – riuscire a conciliare i miei impegni professionali e familiari con un’azione amministrativa efficace e continua, è divenuto troppo impegnativo, tanto da costringermi a sacrificare pa-
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Dal sindaco riceviamo e volentieri pubblichiamo. “Decisioni nel rispetto della legge”
ACoriano “la verità sono i fatti” “Sarà così molto semplice capire le scelte di bilancio, le scelte operate nei servizi pubblici essenziali. Come pure il perché della chiusura della Fondazione Corte e della volontà di portare a Coriano il Museo Simoncelli”
LA LETTERA
di Mimma Spinelli*
Salvatore Guarino, assessore uscente
recchie opportunità lavorative e, non ultima, la mia vita privata. Per questo motivo ritengo corretto e doveroso restituire le deleghe affidatemi, rimanendo a disposizione di chi verrà designato quale mio successore, affinché il lavoro svolto fino a questo momento possa trovare in lui/lei la naturale continuità”.
- La verità sono i fatti. Abbiamo grande fiducia nei lettori e negli elettori. Chiunque di loro avrà potuto facilmente constatare che l’articolo è praticamente un collage. Di fatti? No, di sensazioni. Ritroviamo quindi su carta stampata le sensazioni, da bar, di ignoti! Magari bastasse un tratto di penna per trasformare mere sensazioni in verità. Ci risulta davvero difficile rimanere seri! Tuttavia, cercheremo di rispondere punto per punto, anticipando sin d’ora che verrà presto organizzata un’assemblea pubblica dove chiunque potrà partecipare, intervenire e proporre. E per noi sarà il benvenuto. In quella sede chiunque - se lo vorrà - potrà conoscere le ragioni delle nostre scelte.
Possiamo anticipare sin d’ora che tutte le decisioni assunte dall’inizio del nostro mandato sono sempre avvenute nel pieno rispetto della legge. Abbiamo deciso di condurre una politica dei fatti, rovesciando le indigeste logiche politiche non più sopportate dai cittadini (non solo corianesi, peraltro). E questo, è chiaro, a qualcuno potrà portare scompiglio, specie a chi - da sempre - ha gestito la cosa pubblica come cosa propria. Il cambiamento che sta avvenendo a Coriano si muove secondo logiche di trasparenza, correttezza e meritocrazia ed è proprio per questo che non
abbiamo nessun problema a confrontarci con i soggetti legittimati dalle norme ma anche con chiunque ne manifesti l’esigenza. Sarà così molto semplice capire le scelte di bilancio, le scelte operate nei servizi pubblici essenziali. Come pure il perché della chiusura della Fondazione Corte e della volontà di portare a Coriano il Museo Simoncelli. Temi che abbiamo già più volte affrontato in assemblea pubblica, e sui quali continueremo a confrontarci più che volentieri. Ad oggi siamo già in grado di dimostrare - con i fatti - che queste scelte hanno aperto nuove frontiere per Coriano che - come è
ovvio - avranno ripercussioni anche in termini di economia locale. Con i dipendenti pubblici? Abbiamo Ministri che hanno fondato il proprio successo elettorale dichiarando guerra ai dipendenti pubblici. Quel genere di lotta è notoriamente foriera di consensi elettorali, ma non è la strada che noi abbiamo deciso di percorrere, pur potendolo fare. E questo è attestato dai numerosi incontri sindacali su temi che, per l’appunto. avremmo potuto affrontare in assoluta autonomia e che invece abbiamo scelto di condividere. *Sindaco di Coriano
- Don Francesco Maria Giuliani se n'è andato lo scorso 30 agosto. Aveva 9 3 anni. La salma è stata tumulata nel cimitero di Passano. Era parroco della frazione dal giugno del 1945; dunque, molto di più di un parroco. Il suo impegno ha lasciato un gran solco nei parrocchiani. Solco raccontato nella sua Francesco Maria Giuliani (23.7.1920 - 30.8.2013)
Addio a don Francesco Parroco di Passano dal 1947 autobiografia. Titolo: “Alcune tappe di un lungo cammino”. Nel 1947, dopo il passaggio della guerra, si è dedicato alla ricostruzione della chiesa parrocchiale (andata distrutta durante la Seconda guerra mondiale), della canonica ed in seguito del suo affezionato campanile. La parrocchia di Passano è stata la sua famiglia. Lo si è visto il giorno del funerale. Tantissima gente arrivata da ogni dove; perfino da Roma. Negli ultimi anni era diventato amico intimo di Vincenzo Santolini, per anni assessore alla Pubblica istruzione. Racconta Santolini:
“Francesco è stato un prete che ha saputo farsi voler bene. Era un uomo colto e pignolo, un talento sempre dissimulato e che pochi conoscevano. Per dare un senso del suo carattere è sufficiente dire che nel suo testamento spirituale chiede scusa se per caso avesse offeso qualche suo parrocchiano, anche senza volerlo”. Francesco Maria Giuliani nasce a Saludecio nel 1920. Il suo sacerdozio (e quello del fratello don Tonino) è legato ai genitori Giovanni e Maddalena. In seminario portava occhiali tondi da intellettuale e non disdegnava le siga-
rette. Era elegantissimo. La prima messa la celebra nella chiesa di San Leone (Saludecio) il 28 giugno del 1943. Il primo “incarico” fu cappellano tutto fare a Santa Maria in Cerreto (Rimini). Nel 1947, con 20 mila lire regalo del vescovo Luigi Santa giunge a Passano. Il suo ricordo: “Incontro la popolazione alla celletta Savioli. Tanta gente e tanti bambini! Fin dal primo anno mi resi conto che per ricostruire una comunità parrocchiale era necessario fare leva sulla ‘collaborazione’ dei Laici all'Apostolato gerarchico della Chiesa”. Un rivoluzionario, ai tempi.
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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO Un bilancio di previsione di 16 milioni di euro. Dallo Stato solo 200mila euro
- I coup de theatre sulla scena politica corianese in queste ultime settimane non sono certo mancati: eravamo qui che stavamo cercando di capire qualcosa dalla montagna dei dati del bilancio di previsione 2013 approvato in Consiglio Comunale il 9 luglio (7 favorevoli, 4 contrari) per provare a spiegare in italiano, in maniera comprensibile, qual è la situazione finanziaria del Comune (ad oggi uno dei misteri più oscuri di questa amministrazione) quando come una bomba sono arrivate il 21 agosto le dimissioni dell’Assessore esterno al bilancio dott. Salvatore Guarino. Dunque ci troviamo a ragionare di un bilancio di previsione elaborato “politicamente” dall’ex assessore Guarino, ma che non gestirà Lui (il Sindaco il 22 agosto ha nominato nuovo Assessore al Bilancio Fabio Fabbri, attuale capogruppo della sua lista in Consiglio Comunale). Comunque problemi di continuità non ci sono certamente perché, alla fine, chi ha tutto in mano, ben più dell’ex assessore e del Sindaco, è la dirigente amministrativa (part time) Elena Masini: è Lei che decide se si può spendere, dove e quanto, che governa settimanalmente (quando c’è, perché altrimenti il Comune si ferma in quanto nessuno può decidere nulla senza la sua firma su qualsiasi atto) il bilancio comunale. Una situazione incredibile: Elena Masini per anni, con un Sindaco forte come Giorgio Ciotti a Morciano, ha coperto ogni sua decisione, piegando il bilancio a secondo delle esigenze del “padrone”, come
Coriano, un bilancio di Palazzo? GARBINO IN PIAZZA MAZZINI ben sa l’attuale Sindaco Claudio Battazza. Ora a Coriano è lei che piega Sindaco e Giunta ad una gestione tutta tecnica del bilancio, priva di anima e di ogni interesse verso i bisogni dei cittadini, supportata in questo dalla sua continua affermazione “c’è la crisi” o del mantra del Sindaco “è tutta colpa dei vecchi amministratori”. Ha detto Guarino nella sua relazione al Consiglio Comunale:… e chi lo sa cosa ha detto!!!. Ad oltre un mese dall’approvazione del Bilancio della sua relazione non c’è traccia, e l’ufficio stampa/staff del Sindaco non ha scritto una riga sul bilancio, l’atto più importante di una amministrazione comunale. Dunque i corianesi si ritrovano un Bilancio di previsione 2013 senza conoscere nulla delle linee che lo hanno portato a essere redatto: dove si prendono i soldi, dove vengono spesi, quali servizi vengono privilegiati e quali tagliati, perché vengono fissate certe aliquote piuttosto che altre. Feroci naturalmente gli interventi dei gruppi di minoranza. Emiliano Righetti, della lista “Risanamento e Rinnovamento”, rivolgendosi al Sindaco: “Dal mo-
Piazza Mazzini
mento del Vostro insediamento le vostre scelte sono state quelle di tagliare le spese verso le fasce più deboli della popolazione: abolizione del trasporto scolastico, chiusura della casa per anziani, riduzione della spesa sociale. Noi poveri mortali della minoranza pensavamo che in questo bilancio questi temi fossero materia di confronto con la cittadinanza. Niente di tutto ciò e non per mancanza di fondi!!! Così come pensavamo che tutto il risparmio derivante dalla chiusura della casa per anziani (circa 60.000 euro) fosse indirizzato a incrementare i fondi per il sostegno alle famiglie e agli anziani. Invece niente”. Fabia Tordi, della lista “Coriano comunità aperta”: “Caro Sindaco il suo Bilancio è senza un disegno di prospettiva strategica, il cui peso economico finanziario è tutto a carico dei cittadini che non hanno nessun ritorno in termini di servizi. Noi pensiamo che con questo Bi-
lancio 2013 la ‘spremitura’ dei cittadini aumenterà. Questo Bilancio inciderà e condizionerà negativamente la vita dei cittadini. Fate solo proclami e annunci e continuate a mentire, come appare anche oggi sul giornale, dove vi vantate addirittura di non tagliare le spese per il sociale… che intanto da • 913.526,14 le avete portate a • 585.000,00”. Proviamo allora a leggere i numeri, per tentare di capire: le entrate 2013 previste sono di • 16.089.473,68, pari alle uscite. Per gran parte le entrate sono tributi che i corianesi pagano direttamente (IMU, TOSAP) pari a • 8.113.000,00. I trasferimenti dello Stato si sono ridotti a poco più di • 200.000. Le aliquote IMU che il Comune già l’anno scorso ha deciso di applicare sono le più alte possibili: 0,52 per la prima casa, 1,03 per tutti gli altri immobili (fatto salvo quest’anno una piccolissima riduzione per i capannoni industriali). Le entrate ICI che erano state nel 2011 pari a • 2.595.728,63, con l’IMU (quota comunale) nel 2012 erano arrivate a • 4.127.570,15 (a cui devono essere aggiunti altri quasi 2
milioni di euro di spettanza dello Stato). La previsione di incasso IMU 2013 è pari a • 4.553.000 (più 1 milione e mezzo per lo Stato). Una somma, fra Comune e Stato, quasi triplicata di prelievo effettuato a carico dei cittadini in 2 anni. La tassa sui rifiuti solidi urbani, a totale copertura delle spese di HERA e del Comune (ma dove li spende oltre • 255.000 il Comune per questo servizio?): nel 2011 • 1.734.581,12, nel 2012 • 1.992.172,33, nel 2013 con la TARES (quota rifiuti) • 1.940.000 (a cui poi ogni cittadino dovrà aggiungere un ulteriore importo per costi “altri servizi”). Fra le entrate, quasi sparite quelle per opere di urbanizzazione a seguito del fermo completo dei cantieri: nel 2012 erano state 352 mila di euro, previsti nel 2013 320 mila di euro. Ricordiamo che sino al 2010 queste entrate erano di un paio di milioni di euro all’anno. Nota dolente per gli automobilisti: le multe incassate nel 2012 sono state una esagerazione (879.000 euro). Nel 2013 ne sono state previsti 800 mila. Con l’eccezione dei Comuni della Riviera dove per multe si incassano milioni, Coriano ha il primato dell’entroterra. Tanto per capirci San Giovanni in Marignano nel 2012 ha incassa-
to • 25.000 per multe. Le spese correnti nel 2012 sono state pari a • 9.929.407,03, nel 2013 previsti • 9.254.826 (-6,79%). Una delle quote maggiori è destinata alle spese per il personale: nel 2012 • 2.050.862,80, previsti nel 2013 • 2.075.333 (+1%). Difficile fare valutazioni sul numero dei dipendenti, a seguito di pensionamenti, mobilità, part-time, non rinnovo dei precari. Diciamo che potrebbero essere quest’anno, nel 2013, fra i 40 e i 60, tanto per dare un’idea della confusione esistente a seguito della follia messa in atto con il piano di ristrutturazione dei servizi comunali, che tanto malessere sta creando fra i cittadini. Infine, domanda delle domande, quanti debiti di quelli fuori bilancio lasciati dal Sindaco Matricardi devono essere ancora pagati rispetto a quelli definiti dal Commissario Rizzo (• 3.900.000,00)? Dalla delibera allegata al Bilancio risultano essere da pagare ancora nel 2013 • 926.125,00 per chiudere la partita. L’ultima annotazione riguarda il piano triennale degli investimenti 2013-2015: nei tre anni sono previsti investimenti per 6 milioni di euro (nel 2013 per • 2.410.000). Investimenti finanziati da oneri di urbanizzazione, alienazioni, sopravvenienze attive, percentuali degli introiti delle multe. Insomma da entrate aleatorie e difficilmente programmabili: questo vuol dire che quante delle opere previste saranno realizzate ad oggi nessuno lo può dire con certezza.