Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
ANNO 19 N.9 Euro 1,50
Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini
REDAZIONE: PIAZZA GRAMSCI, 34 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it
RICCIONE - 16
RIMINI - 5
IL PUNTO DI VISTA
Che cosa fare con i migranti?
di Alessandro Roveri* - La più grave crisi di rifugiati dalla Seconda guerra mondiale, questa alla quale assistiamo. Lo dice il commissario Ue all’immigrazione Dimitri Avramopoulos. L’Europa si scopre prima linea di un’emergenza globale, punto di caduta di conflitti che sconvolgono Medio Oriente, Asia, Africa. Le migrazioni resteranno il tratto distintivo del nostro tempo, spostamenti di masse in cerca di opportunità e diritti su rotte di morte e speranza. A ben poco valgomo le dichiarazioni di papa Francesco, che invoca pietà per i pellegrini. Il primo aumento nel flusso degli arrivi si percepisce a partitre da gennaio, ma la grande accelerazione è quella di luglio, quando gli ingressi illegali in territorio dell’Unione europea balzano, dai 70.000, a 107.500. Sul fronte Mediterraneo l’ultimo bilancio, aggiornato ieri dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati, è di oltre trecentomila persone che hanno preso il mare per l’Europa dall’inizio del 2015. Circa 2.500 i morti e dispersi.
SETTEMBRE 2015
Farmacie, Cecchini contro il Pd
Unione comuni, mancato il numero legale sul bilancio MORCIANO - 53
CATTOLICA - 41
Economia, inizia il ritardo consegne Più che una luce in fondo al tunnel. Sensazioni positive da Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio e Paolo Maggioli, presidente di Unindustria Rimini
MADE IN ITALY
FOCUS
Stupisce che Papa Francesco dica cose di sinistra...
Invece al fa incazè che la sinéstra ormai la diga snò robie ad destra...
Le conferenze misanesi
Riflettere sul potere per cambiare se stessi
di Francesco Toti - “Ritardiamo le consegne”. Se la parola crisi significa cernita, selezione, svolta, ben si attaglia ad una delle aziende metalmeccaniche fiore all'occhiello del tessuto produttivo del Riminese. La bottega di cui si parla è leader tra i terzisti della metalmeccanica in Italia. Ha una forza lavoro di circa 120 dipendenti, come clienti una mezza dozzina di multinaPagine 2-3
Breve massima di saggezza “Ormai si dicono solo cazzate. Conosce per caso discorsi seri, argomentati, convincenti in grado di spiegare il nostro presente?”
Enzo Mari Segue a pagina 11
www.lapiazzarimini.it
Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”
Tosi: “In Comune 150 dipendenti di troppo su 400”
Gnassi: iniziate le grandi manovre per il sindaco di Rimini”
Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698
Gustavo Cecchini, direttore della biblioteca
- Sarà il potere nelle sue diverse forme il filo conduttore della nuova rassegna filosofica pensata da Gustavo Cecchini e promossa dalla Biblioteca Comune di Misano. Nove incontri a partire da venerdì 2 Cecco - Erwin Merz - 2015
MISANO ADRIATICO
VALCONCA
Chiesa convento sbarrata Per le suorine e Bartolucci doveva aprire a giugno
San Clemente Unione, fusione, ambiti D'Andrea, il partito tra la gente San Giovanni Bilancio, tagli ma con stessi servizi Coriano Tutti a teatro Montefiore Cella Bonora, bella guida di Pasini Mondaino Palio, il Contado dopo 21 anni Saludecio Cavalli in mostra e competizione
FOCUS
Condomini Di chi è il sottotetto Acustica e danni
Pagina 21
Pagina 25
2
INCHIESTA
Settembre 2015
Per Maggioli (Unindustria) e Moretti (Camera di Commercio) ce la possiamo fare
Economia, inizia il ritardo consegne Azienda di San Giovanni in Marignano che fa pedane di sicurezza per centri di lavoro chiama i dipendenti agli straordinari il sabato. “Il futuro lo si conquista se si riesce ad andare sui mercati esteri” L'INCHIESTA
segue dalla prima pagina
zionali (due le straniere) ed una proprietà che non si toglie nulla (vacanze, sfizi, villa) ma il massimo lo immette dove si crea ricchezza (l'azienda) e non scialba rendita. In questo periodo di crisi ha continuato a fare buoni affari partendo dagli acquisti; ha messo in casa quattro centri di lavoro costati almeno 4 milioni di euro. Gli sono statti proposti a prezzi di realizzo. Se si salvano i marchi che esportano (anche se nel primo trimestre l'export provinciale è sceso del meno 3.7%), questo settembre dà buone sensazioni. Insomma, qualcosa si sta muovendo nonostante i ritardi e gli slogan della politica, che per aver effetto hanno anche bisogno di un po' di terreno fertile che sono gli italiani. Che non si sa per quali ragioni si lasciano sedurre dal piazzista
Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria
Moretti “Eliminare la corruzione, i sistemi m a l a v i t o s i ; sburocratizzare la pubblica amministrazione per rendere davvero efficiente e veloce. Fare innovazione e ricerca” Maggioli “Gli indicatori dicono che è salita l'occupazione, sono aumentati i fatturati e sono ripartiti gli ordini. Per continuare, la politica deve portare avanti il discorso delle riforme” di turno. Sarebbe utile rifarsi ad una massima della cultura più profonda della Romagna: “Da niente non nasce niente”. Straordinari Un'azienda tecnologica all'avanguardia in Europa legata alla sicurezza dei centri di lavoro, di San Giovanni in Marignano, con una decina di dipendenti, tutti i sabati chiama i sui ragazzi agli straordinari fino. Per onestà va detto che dallo scorso novembre, ad oggi, le commesse non sono mai mancate. Maggioli Dalla torre d’osservazione di Unindustria Rimini, ci sono segnali e sensazioni che fanno immaginare un cambiamento in positivo. Racconta Paolo Maggioli, Amministratore Delegato del Gruppo Maggioli e Presidente di Unindustria Rimini: “Quest’autunno sembra iniziare con un po’ di ottimismo sebbene siamo in attesa dei risultati dei dati numerici ancora in elaborazione. Le riforme nazionali, a partire dal
Jobs Act, fanno intravedere un po’ di luce. Gli indicatori del primo semestre dicono che è salita l’occupazione, sono aumentati i fatturati e sono ripartiti gli ordini. Ma per tornare ai livelli pre-crisi è importante portare avanti il discorso delle riforme a livello nazionale, da quella della pubblica amministrazione a quella del senato, senza ovviamente dimenticare la necessità di alleggerire la
NUMERI
Meno 500 imprese - Le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Rimini al 30 giugno scorso sono 34.498, meno 582 ( pari al 1,7%) rispetto al 1° semestre 2014).
Edizioni la Piazza Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico Redazione Piazza Gramsci 34 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070
Esportazioni a 1,904 miliardi
Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini)
1,4 primi 9 mesi
Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364
Giornale in stampa il 9 settembre
1,1 923 milioni miliardi
2009
2010
1,853 1,858 12 mesi
2013 2012
2011
1,904 miliardi
2014
Valore export
1,9 La provincia di Rimini ha esportato merci e servizi per 1,9 miliardi di euro nel 2014. Nel 2009 erano 923 milioni
pressione fiscale sulle aziend e . “Poi - continua Maggioli - si spera che riparta il settore immobiliare: questo darebbe una sterzata decisiva. In particolare nel comune di Rimini c’è molto da fare per riqualificare, dall’area mare al centro storico.Il Piano del Mare per Rimini è decisivo. Se ne parla da anni, solo che finora non era mai stato affrontato nella maniera giusta”. A chi gli chiede del governo di Rimini, argomenta: “Dobbiamo dare atto che vengono affrontati diversi temi: il piano del traffico, il sistema fognario, la riqualificazione del centro con la valorizzazione delle testimonianze storiche e culturali. Tutte iniziative utili a far
DATI
Export, neanche l'1 per cento - Le imprese riminesi che esportano sono meno dell'1 per cento (lo 0,7) contro una media regionale dell'1,6%. Il valore pro-capite è di 5.680 euro contro i quasi 12mila della regione Emilia Romagna. Mentre la media dell'import pro-capite è di 2,200 euro. Il valore medio dell'export per l'impresa è di 55mila euro.
STRETTAMENTE PERSONALE
Burro o cannoni e vince chi sbaglia meno - Con le risorse devi decidere che cosa fare: o tutto burro, o tutti cannoni; oppure un po' e un po'. A piacimento. Era la famosa riflessione economica del cancelliere tedesco Otto von Bismarck, il Cavour tedesco, colui che nell'Ottocento riuscì ad unificare i trenta e passa staterelli tedeschi in una sola nazione. Grande. Il Riminese e la Regione Emilia Romagna, è meglio partire da casa propria che finire in quel casino romano (più propenso alle feste che alla programmazione, alla sobrietà, ad un'idea di futuro), negli ultimi decenni hanno spesso allocato male le risorse. E qualche volta gli uomini pubblici chiamati a gestirle non erano all'altezza (si veda, ad esempio l'aeroporto). Lo sono stati, e lo sono ancora, in Rimini Fiera, esempio positivo. Chi spende male le risorse poi non ne ha a sufficienza per rilanciare la crescita economica; crescita che non dipende solo da noi, ma bisogna tener in gran conto anche della concorrenza: interna ed esterna. Bisogna confrontarsi, se non combattere, con la bravura dei bolognesi ma anche dei tedeschi, svizzeri, cinesi, brasiliani e via elencare. Uno spreco di risorse in
salsa riminese è il sistema congressuale: due palazzi (Rimini e Riccione) in una provincia di 350mila abitanti sono francamente troppi. Ad alzare gli orizzonti sono troppi anche quattro aeroporti in Emilia Romagna. Una regione con 4 milioni di abitanti non può possedere quattro scali: Bologna, Rimini, Forlì e Parma. La Lombardia con 10 milioni di anime ne ha tre. Insomma, sbaglia meno. Sempre per restare in regione sono troppi anche i quartieri fieristici, più di uno per provincia. Costi importanti per la loro costruzione, costi importanti nella gestione. Ci vorrebbe, per distribuire bene le risorse pubbliche e private, una visione di comunità e porsi la domanda: come fare bene le cose? Tempo perso, tempo buttato nei 20 anni di vacche grasse? Sì, ma è meglio non piangersi troppo addosso. E' meglio imparare dagli errori, girare pagina e ripartire. I bravi imprenditori fanno proprio questo: dimenticano in fretta gli errori e si buttano in una nuova avventura; sempre col dubbio e la paura di non farcela. Solo i politici sono sicuri di vincere con facilità e di spezzare le reni alla Grecia.
INCHIESTA
Settembre 2015
3
Azienda metalmeccanica di Rimini che lavora con 5 multinazionali. Numerosi segnali positivi Pil
8,9 La ricchezza prodotta dalla provicnia di Rimini nel 2013 è stata stimata in 8,9 miliardi di eruo; era di 8,3 nel 2009
San Giovanni, zona industriale di Rimini Sud
partire un meccanismo di crescita e sviluppo di tutto il territorio. La stagione estiva, dai dati, sembra mediamente positiva. Con la riqualificazione del lungomare, Rimini potrebbe sorprendere ed essere una bel volano di rinascita economic a ” . Paolo Maggioli è a capo di un’impresa familiare che rap-
presenta una delle avanguardie del made in Rimini. “Siamo soddisfatti - dice parlando del Gruppo Maggioli leader in Italiana nelle pubblicazioni e servizi per la pubblica amministrazione - Abbiamo investito in innovazione e nuove tecnologie. Continuiamo ad essere in crescita. Da qualche anche anno ci stiamo rivolgendo anche all’estero. Abbiamo aperto una filiale a Bruxelles con cinque persone per seguire i progetti europei. Insieme a partner locali siamo partiti in Albania dove si aprono prospettive interessanti e stiamo sondando anche la possibilità di entrare in altri paesi tipo Spagna, Francia ed Belgio. Inoltre, crediamo di avere un know how molto interessante per tutti questi paesi che necessitano un ammodernamento della una pubblica amministrazione o. Ad oggi, l’estero vale
INDICATORI
Esportazioni: Francia primo mercato Tessile 9,3% 8,55 abbigliamento 8,4% 7,1% 4,7% un terzo 176 milioni
Francia
162 milioni
Usa
160 milioni
134 milioni
Russia Germania
il 5% del nostro fatturato. E’ nostra speranza farlo crescere di più: lavoriamo per arrivare al 20%. Il Gruppo Maggioli continua a raggiungere importanti risultati: questa estate ha ricevuto dall’Agenzia per l’Italia Digitale il formale accreditamento a svolgere la conservazione dei documenti informatici e relativa iscrizione nell’elenco dei conservatori accreditati”.
Moretti Un altro avamposto d'osservazione attendibile è il comando della Camera di Commercio. La presiede Fabrizio Moretti, titolare del colorificio “Mp”, acronimo dei due cognomi di famiglia. “Andiamo ad iniziare l'annata economica del dopo ferie - afferma il viserbese Moretti con mille incognite. Non ho i dati aggiornati, ho le sensazio-
89 milioni
Regno Unito
ni personali: si iniziano ad intravedere piccoli segnali di ripresa. Continuano ad andare bene le aziende che si sono posizionate sui mercati internazionali e che hanno puntato sull'innovazione e sulla ricerca. Nella nostra provincia si parte con un certo ottimismo perché sembra che la stagione sia andata bene; e questo, come ben sappiamo, è davvero ossigeno per chiunque”. Moretti è una persona prim'ancora che un imprenditore con un certo coraggio, dato i tempi, dato gli uomini. “Ritengo che per far partire l'azienda Italia - afferma con voce forte - vada eliminata la corruzione che ancora pervade; vanno eliminati i sistemi malavitosi; va sburocratizzata la pubblica amministrazione per rendere davvero efficiente e veloce. La giustizia, inoltre, dovrebbe assicurare i tempi di pagamento europei e non da
- Nel primo trimestre del 2015, il tessile abbigliamento è sul gradino più alto dell'export provinciale: vale il 29,9 per cento. Sugli altri due gradini: le macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (12,5%) e il 7% le macchine di impiego generale (forni e bruciatori, sistemi di riscaldamento e refrigerazione, macchine e attrezzature per ufficio).
terzo mondo. Non è possibile avere ragione dopo 5-10 anni; in questo arco di tempo spesso chi deve dare si è dileguato. Così si aiuta l'illegatlità e la corruzione. Ancora: da noi si paga a 90, 120, 180 giorni; contro tempi europei di 30 al massimo 60 giorni. I pagamenti lunghi concedono troppo a chi inganna”.
“Inoltre - continua nella sua arringa Moretti, un appassionato di bicicletta - ci vuole l'espansione del credito, facendo salva l'affidabilità finanziaria”. A chi gli chiede che cosa fa la Camera di Commercio per aiutare le imprese ad esportare, dice: “Fa tante cose; a volte è faticoso coinvolgere la piccola impresa che difetta di una certa cultura per affrontare l'estero. Ad esempio, l'istituzione dà finanziamenti a chi va a fare workshop all'estero; il massimo dell'erogazione, per legge, è del 40 per cento”. In molti non sono preoccupati del futuro, hanno paura che è un sentimento peggiore che annichilisce l'anima. “Vedo stagioni non proprio difficili davanti - argomenta Moretti -. Ce la faremo tutti insieme soltanto se riusciremo a stanare l'evasione fiscale, a attenuare la corruzione, ad essere più equi, ad abbattere le tasse. All'estero il made in Italy è molto apprezzato. Se facciamo quello di cui sopra potremo, finalmente, tornare a crescere. Da non dimenticare di far dialogare le imprese con le Università. E' su questo doppio binario che si può fare grande innovazione”.
RIMINI
Settembre 2015
5
Il Pd candiderà il suo sindaco uscente, oppure si costruiranno altri candidati?
Comune, iniziate le grandi manovre - “Ho appena chiamato a Palermo il “magistrato legato a doppio filo con Rimini”, il mio amico Daniele Paci, e ci siamo fatti quattro risate. “Ma di nuovo?”, è stato il suo primo commento. Infatti Melucci deve ancora dirgli che non sarà lui il candito sindaco… del 1999, come gli aveva promesso se fosse riuscito a far fuori Chicchi. Mentre nel 2011 ha già risposto picche a Gambini, che gli chiedeva di candidarsi contro Gnassi alle primarie PD. Infine, siete fuori strada per quanto riguarda la candidata donna dello “sfortunato” Melucci: non è la Petitti, ma una docente di università americana, tanto innamorata del suo lavoro da aver giù rifiutato la candidatura a sindaco di Bologna e al Parlamento”. A vergare questa riflessione elegante non meno che pungente è Nando Piccari, una delle penne più belle penne del Riminese, se non la più bella. Piccari è adattisismo a raccontare di politica perché non è mai stato in Parlamento, non è mai diventato sindaco di Rimini. Nonostante il talento ed il potere (per anni è stato segretaio del Pci, Partito comunista ita-
La lotta per il potere appassiona poco, la domanda è: ha governato bene o male? Verso di lui c'è un'inconffesata invidia IL PUNTO liano della provincia di Rimini), si è dovuto accontentare della vice-presidenza della Provincia (Ermanno Vichi sullo scranno più alto) e vice-sindaco di Rimini. Da par suo è intervenuto su quest'affascinamte corsa alle primarie del Pd; il vincitore correrà alla guida della città l'anno prossimo. Su Gnassi ci sono una caterva di ipotesi; alcune plausibili, altre che gridano al complotto. Chi scrive non crede alla seconda ipotesi: un avvisone di garanzia legato alla triste gestione di Aeradria, la società pubblica che
Andrea Gnassi, sindaco di Rimini D
menava le danze sugli arrivi e partenze del Fellini. Magari alla fine ci sarà anche questa mannaia, ma slegata dalla corsa per rappresdnetare il centro-sinistra alla guida della città. L'ipotesi plausibile è che magari in città ci sia qualcuno che abbia la voglia, il coraggio e la forza per affrontare un primo cittadino, Gnassi, che haa molto appeal sui riminesi e non solo. Chi scrive ha sempre avuto un pessimo rapporto. Lo credeva moccioso, superficiale e belloccio. E' sempre belloccio (beato lui che piace alle signore attraenti), ma è maturato. E' accorto ed ha un'idea di città. Vorrebbe premiare il lavoro e non la rendita (assorbe un terzo del Prodotto interno lordo italico contro il 15 del ersto dell'Occidente), la serietà e non gli intrighi, l'intelligenza e non il banditismo. Ecco, sarebbe bello se qualcuno lo affrontasse sulla Rimini che vorrebbe. Sulla visione del futuro, progettata su basi solide e non sugli slogan e la nuvoletta di Fantozzi. g. c.
6 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Settembre 2015
RIMINI
Si ipotizza una basilica paleocristiana. Nel 1843, percostruireilteatro,siscoprìunpreziosomosaico
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Teatro, ‘sensazionale scoperta archeologica’ - Grazie ai lavori di ricostruzione del teatro Galli, ai primi dello scorso agosto c'è stata una “straordinaria” scoperta archeologica: una basilica paleocristiana che verrà resa visitabile al pubblico. Oltre alla chiesa sono emerse le strutture settecentesche dei Forni cittadini, quelle di un quartiere medioevale, quindi complessi sepolcrali ed infine strutture d’epoca romana. Rinvenimenti importanti e inaspettati che hanno spinto la Soprintendenza archeologica e la direzione lavori del Comune di Rimini a procedere con un approfondimento delle indagini archeologiche raggiungendo quote di scavo sensibilmente inferiori a quelle previste originariamente dal progetto. Sotto riportiamo che cosa fu rinvenuto durante la costruzione del teatro, nel lontano 1843. A scriverlo allora fu Luigi Tonini, tra i massimi storici di Rimini. E' sua la monumentale “Storia di Rimini”. “Sensazionale scoperta archeologica. Un antico mosaico di Adriano imperatore rinvenuto nelle fondamenta del nuovo teatro comunale”. II 27 marzo ultimo scorso, nello scavare attorno al fabbricato dei Forni e dell’Annona che verrà demolito per far luogo alle fondamen-
Riportiamo l'articolo scritto da Luigi Tonini (l'autore della monumentale storia di Rimini) apparso sabato 1 luglio 1943 sulla testata “Il diario di Rimini” LA STORIA ta del Nuovo Teatro Comunale, fu scoperta una quantità straordinaria di cadaveri e si suppose l’esistenza in quel silo di un antico cimitero. Nessuno avrebbe pensato di trovare un vero e proprio tesoro di antichità. Giorni or sono, infatti, a circa due metri e mezzo dal piano stradale sempre sul medesimo cantiere, gli operai hanno rintracciato un bellissimo piano a mosaico dalla forma quadrilunga d’un buon metro pel lungo e largo. Quando fui avvertito, accorsi subito dalla civica Biblioteca e riconobbi che il mosaico potesse appartenere al tempio d’Ercole o di Castore e Polluce come si ha dalla tradizione di quel dintorno. Venne anche il cavaliere professor Luigi Poletti, architetto progettista della nuova fabbrica del Teatro, che giudicò quel mosaico pregevole opera del secondo secolo dell’era nostra ai tempi di Adriano Imperatore del Romano Impero. Con qualche cura ci si procurò
di levare quel pezzo prima scoperto e di recuperare d’attorno altri relitti dell’antico pavimenti». Che questo mosaico potesse appartenere ad uno dei templi della supposta esistenza vien dedotto dalle antiche tradizioni che si leggono dalle poche memorie stampate rimaste e dalla vicinanza del luogo ove qualche anno addietro furono rinvenute due colonne di marmo granito che furono trasportate proprio poche settimane fa nel chiostro del già convento di San Francesco. E che lo stupendo mosaico conti sedici secoli, lo si deduce anche dall’arabescato lavoro di quei tempi e dalla profondità del piano ove giaceva. La nostra città non è nuova a queste scoperte d’antichità: altri mosaici appartenenti all’antica chiesa parrocchiale dì San Vitale, ora ridotta a magazzeno posseduto dalla nobile famiglia Zavagli furono trovati anni or sono tanti altri ruderi di fabbriche antiche nella Piazza Grande e lungo la strada maestra, di cui s’è però persa traccia. Non appena saputo del ritrovamento del mosaico il sig. Gonfaloniere Luigi Pani ordinò che l’appaltatore desistesse dal proseguire il lavoro in quel luogo, ma questo personaggio, dominato dall’avidità, dopo tre giorni riprese i lavori. Il prezioso reperto è stato ieri trasportato a braccia da dieci uomini nel Palazzo Comunale ove verrà mostrato ai cittadini amanti delle arti e delle memorie antiche. Luigi Tonini
LA DIFESA: Marco Boato, Marcello Flores. L'ACCUSA: Giancarlo Mazzuca, Giampiero Mughini. Il logo dell'iniziativa
La cavea polettiana (Poletti fu il progettista) del Teatro Galli, il tratteggio in rosso racconta le mura della basilica paleocristiana ALLEGRO MA NON TROPPO
Uomo, tutto immutato Rimini, il Palazzo comunale
- “Niente di nuovo sotto il sole”, si legge nell'Ecclesiaste, uno dei passaggi biblici più profondi ed umani. A scorrere le poche pagine del “Diario di Rimini”, quotidiano di sabato 1 luglio 1943 si scopre la storia vera: sempre uguale con piccole sfumature. L'articolo principale reca: “Tutti al mare, finalmente”. L'occhiello: “Da oggi Rimini dispone di un luogo sicuro per un nuovo rapporto con la
balneazione”. Il sommario: “Un moderno impianto costruito sulla riva permetterà di fare i bagni senza sporcarsi di sabbia”. Da sorridere a distanza di quasi due secoli. L'articolo di taglio basso afferma: “Sul litorale donne tutelate”; con l'occhiello che recita: “Basta con le violenze sulla spiaggia”. I giornali non sono poi molto cambiati. Urla un titolo: “Il papa forse in riviera” (sarebbe stato ospite del neo-
nato stabilimento balneare). Appena sotto, a chiudere la prima pagina, un richiamo attualissimo ancora oggi: “Sotto accusa l'alta velocità”. Allora, nello stato pontificio, e non solo, si discuteva con fervore sui guai delle ferrovie: inquinamento e rumore. Un po' come succede per coloro i quali stanno sotto lo slogan “No Tav” (l'alta velocità osteggiata tra Lione e Torino). Appena sotto la testata c'erano informazioni utili che oggi sembrano curiose: l'organigramma politico della città: dal papa fino al gonfaloniere e gli abitanti 10.158 (Rimini città) e 27.390 (il comune di Rimini). Questa edizione speciale del 1 luglio 1943 è stata “inventata” da Ferruccio Farina nel 1993 ma con notizie d'epoca assolutamente vere.
RIMINI
Settembre 2015
7
Il primo pilota alleato ucciso a Rimini mentre cercava di scappare. Aveva 20 anni - La lettura di alcune righe lette su un libro, “La mia Bellariva”, scritto da Enzo Corbelli, che riportava quanto aveva visto un ragazzo di 15 anni durante il periodo bellico, sono state lo spunto per avviare una ricerca emozionante. Aveva visto la salma di un giovane soldato alleato, nella camera mortuaria della Colonia Marina “Murri”, a Bellariva di Rimini, utilizzata in quel periodo come Ospedale Militare per i soldati italiani tornati dal fronte greco. Da quanto mi risulta, si dovrebbe trattare del primo militare alleato, deceduto nella nostra città, durante la II Guerra Mondiale. Se quel soldato era stato ucciso, quando ancora era in funzione l’ospedale militare, il suo corpo doveva essere stato tumulato, con buona probabilità, nel nostro cimitero, così sono andato a verificare se tra le registrazioni delle tumulazioni vi poteva essere il nome di uno straniero. Con un po’ di pazienza, l’ho trovato alla data del 1 Maggio 1943, si chiamava James Outerbridge. In fondo alla riga vi era un’annotazione: “Prigioniero inglese ucciso dai carabinieri perché fuggiva”. Un dato mancava, non era stato scritto dove era stata portata la salma dopo la sua esumazione, quindi l’impiegato dell’ufficio riteneva che fosse finito nell’ossario comune. Come era possibile che fosse avvenuto ciò, quando a soli 7 km da Rimini era presente il cimitero di guerra di Coriano? Si erano forse dimenticati di Lui? Ho pensato che sarebbe stato interessante cercare di trovare qualche altra notizia su quel giovane militare. In questa cosa mi ha aiutato l’amico Enzo Lanconelli, che in collaborazione con i fratelli Andrea e Fabrizio
Outerbridge, prima vittima Attraverso una ricerca ed un po' di fortuna ci si è messi in contatto con la famiglia che vive in Florida. Storia ricostruita da un gruppo di riminesi
James Edwin Outerbridge (5.91922 - 1.5.1943)
LA STORIA di Daniele Celli Raccagni, ha scritto il libro “Aerei Perduti - Romagna 1942-1945”, nel quale hanno censito la maggior parte degli aerei militari, che sono caduti in Romagna durante la II Guerra Mondiale. Grazie ad Enzo ho saputo che era di nazionalità britannica, nativo delle Bermuda, ed era un pilota della R.A.F. (Royal Air Force), aggregato al 458 Squadron R.A.A.F. (Royal Australian Air Force). Con questi nuovi dati ho potuto approfondire le ricerche in rete, trovando una serie di notizie molto interessanti. Conoscendo l’identificativo dello Squadrone a cui apparteneva James, ho trovato in rete il “Mission Record Book” (Rapporto di Missione) del 24 marzo 1943 che riporta: “La notte tra il 24-25 Marzo 5 Wellington speciali armati di silu-
ro per la ricerca antinave, sono decollati dalla base di Luqa (Malta) per ricerca nell’area ad Est della Sardegna, Maritimo, Palermo e Napoli. … due nostri aerei non sono rientrati alla base ... L’equipaggio dell’aereo “K” (quello di Outerbridge) mentre perlustrava la zona tra Marettimo e Napoli ha mandato un messaggio che avevano un guasto ad un motore e da quel momento non è giunta più alcuna notizia”. Tutto l’equipaggio è stato catturato e rinchiuso nel campo di prigionia di Chieti. Dopo circa un mese, una parte dei prigionieri viene caricata su un treno per essere trasferita in un altro campo. Durante questo viaggio James ha tentato la fuga. Su come erano andate le cose quel giorno, lo si può leggere sul libro scritto da Brian Lett e pubbli-
cato il 3 novembre 2014, dal titolo “An estraordinary Italian imprisonment – The brutal truth of Campo 21, 1942-1943” e che è possibile consultare in parte anche in rete. Una delle prime pagine conteneva queste parole: “In memoria di mio padre, Maggiore Gordon Lett DSO, e a tutti quelli che hanno sofferto con lui nel Campo 21”. Il Campo 21, era quello di Chieti dove era stato imprigionato anche Outerbridge. Era incredibile. Mentre io svolgevo le mie ricerche, in Inghilterra un’altra persona stava concludendo una ricerca parallela alla mia, che riguardava, anche se solo in parte, la stessa persona. A pagina 149 è narrata la fuga di James, conclusasi con la sua morte, durante il trasferimento in treno di un gruppo di 34 prigionieri di guerra, da Chieti a Parma. Il Tenente Eric Lawton, testimone oculare dei fatti, descrive così la fuga di James: “Diversi di loro stavano valutando di tentare la fuga durante quel viaggio. James era il più irrequieto ... Quando il treno rallentò per entrare nella stazione di Gradara-Cattolica, Outerbridge decise di tentare ancora. Erano le 15:20 … Quando il treno cominciò a rallentare, Outerbridge … saltò sulla banchina ... La guardia sparò attraverso il finestrino da non più di
un metro. Outerbridge fu colpito e immediatamente cadde a terra. IL suo tentativo di fuga era finito. Piangendo mise le braccia in segno di resa. A tutti quelli che lo stavano guardando apparve chiaro che non era più in grado di scappare. Papantonio scese sulla banchina. Imbracciando il fucile sparò 4 o 5 colpi addosso ad Outerbridge che era steso per terra. Outerbridge morì … Il corpo di Outerbridge fu raccolto dalle guardie e rimesso sul treno. Raggiunto Rimini il feretro fu scaricato”. Sull’uccisione di James, in rete è presente anche un documento dove è riportato il nome del militare ritenuto responsabile del delitto. Si delitto perché risulta che nonostante James si fosse arreso, come affermato dai testimoni, era stato ucciso ugualmente. Per questo motivo la guardia era stata denunciata al Tribunale dei Criminali di Guerra. In Inghilterra la notizia sulla sorte di Outerbridge erano giunte attraverso il Vaticano: “ …l’ufficiale morì il 1 maggio 1943 durante un tentativo di fuga ed è stato sepolto a Rimini”. Scrivere un racconto su di una persona, senza poterne fare vedere il volto, mi sembrava una cosa incompleta. Avrei desiderato fare vedere a chi si accingerà a leggere queste righe, anche una sua foto, ed magari avere anche qualche notizia in più sulla sua breve vita. Per cercare di esaudire il mio desiderio, ho inviato una mail ad un giornale
delle Bermuda per vedere se era possibile cercare di mettersi in contatto con un familiare di Outerbridge. Grazie all’amico Maurizio De Angelis fondatore del “Gruppo Ricerche Storiche” di Roma, che mi ha aiutato nelle ricerche e grazie al giornalista Jonathan Bell, che ha pubblicato due articoli sul quotidiano The Royal Gazette, è stato possibile mettersi in contatto con alcuni parenti di James: - JoEllen Outerbridge, compagna di un italo americano Calogero De Marco, residenti a Sarasota, Florida; Bill and Carol Outerbridge, residenti alle Bermuda. Devo alla loro cortese collaborazione se sono venuto in possesso di alcune fotografie di James e di sua madre. Terminata la stesura di questo racconto, mi sono soffermato a guardare per l’ennesima volta l’immagine di James, che lo ritrae in uniforme della R.A.F. Aveva solo vent’anni. La mia mente è andata subito a quel tragico 1 maggio 1943, quando ha tentato di fuggire dal treno che lo stava trasportando verso un nuovo campo di prigionia. Perché ha preso quella decisione? Per andare dove, visto che linee alleate erano a migliaia di chilometri di distanza, trovandosi in Africa Settentrionale. L’unica cosa che poteva avere pensato di fare, era quella di raggiungere la Repubblica di San Marino, stato neutrale. Non riesco ad immaginare un’altra alternativa. Probabilmente la sua esuberanza giovanile. Le spoglie di Jamews Outerbridge riposano nel cimitero militare di Ravenna. Per chi fosse interessato a leggere il racconto completo di questa vicenda deve contattare Daniele Celli. e-mail: celli.dssf@gmail.com
Aziende infomano
Tonino Bernabè: “L'acqua c'è ma non sprechiamola”
- Nella settimana centrale di luglio, Romagna Acque-Società delle Fonti Spa ha distribuito sul territorio romagnolo una media di circa 4,5 metri cubi d’acqua al secondo (circa 390 mila metri cubi al giorno), contro i circa 4,0 della stessa settimana nell’anno precedente. Nel territorio riminese, in particolare, i metri cubi sono stati in media 1,71 al giorno (pari a 148 mila metri cubi al giorno), a fronte di 1,56 dell’anno passato nello stesso periodo. Il caldo di questi giorni, e la forte presenza turistica in riviera, hanno ovviamente accentuato le cifre della distribuzione rispetto ai mesi precedenti: cifre che peraltro non creano problemi estivi alle riserve idriche territoriali, se si considera che la sola diga di Ridracoli ha ancora circa 26 milioni di metri cubi presenti, e anche le falde sotterranee presenti sui vari territori romagnoli (principalmente nel Riminese) presentano abbondanza d’acqua...
Nella settimana centrale di luglio più 10% rispetto allo scorso anno: da 4 a 4,5 metri cubi al secondo “Le più recenti precipitazioni risalgono alla fine dello scorso maggio – sottolinea il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè - : la cosa non stupisce, visto che negli ultimi anni il clima è molto cambiato e ci ha abituato a lunghi periodi privi di piogge. Ma ormai il nostro sistema ha dimostrato di adeguarsi a queste variabili meteorologiche: dopo le crisi idriche registrate nel 2007,
Tonino Bernabé, presidente di Romagna Acque
2011 e 2012, siamo sempre stati in grado di affrontare al meglio i periodi estivi, sia grazie a un coordinamento complessivo con la “cabina di regia” degli enti territoriali, sia grazie alla diversificazione delle nostre fonti. Il fatto che la situazione in vista dell’estate ci lasci tranquilli non toglie che la nostra attenzione resti costante, anche per verificare quella che sarà la situazione all’inizio
dell’autunno; alla stessa maniera, chiediamo anche ai cittadini di non “sprecare” l’acqua in maniera inutile o eccessiva, utilizzandola viceversa in modo adeguato e sostenibile. Riguardo all’autunno, peraltro, l’imminente inaugurazione del nuovo grande potabilizzatore di Ravenna in zona Standiana, prevista proprio in autunno, ci darà ulteriori garanzie in termini di
quantità d’acqua distribuibile. Garanzie che peraltro restano immutate anche per quanto riguarda la qualità dell’acqua erogata, a prescindere dalla situazione climatica e dalle fonti utilizzate per la distribuzione. Va detto infine che la miglior gestione della risorsa idrica è anche legata ad altri fattori su cui l’azienda opera attivamente. Intanto, gli interventi costanti di manuten-
zione territoriale hanno aumentato la resilienza del territorio, ovvero la sua “tenuta” rispetto a possibili eventi critici a livello meteorologico, e questo è un aspetto da non sottovalutare. Le recenti ricerche che abbiamo realizzato sulle captazioni ci hanno fatto capire che è possibile ottenere un importante contributo in termini di risorsa risparmiata, e quindi una quota ulteriore di risorsa distribuibile durante l’anno. E il nostro costante impegno sulla ricerca – anche grazie alla collaborazione con diversi Atenei e con vari altri enti – deve servire proprio a farci migliorare costantemente anche sotto questo punto di vista…”.
CULTURA
Settembre 2015
9
San Mauro Pascoli 10 agosto. Il processo con accusa e difesa. Il pubblico come giuria l'affondo
giunto alla fin della licenza.... 1.
Chi sono io per giudicare Comunione e Liberazione... di Gabriele Paci & Gabriele della Rovere - Il Meeting di Comunione e Liberazione che anche quest’anno si è tenuto a Rimini, per la trentaseiesima volta, ad agosto, si è articolato attorno all’interrogativo “Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”. Versofrase di Mario Luzi che riprende l’essenza del cammino iniziato sessanta anni fa da Don Luigi Giussani, e dai suoi ragazzi, e che rappresenta comunque un patrimonio straordinario. Unico, e non solo nel nostro Paese. Ma, contemporaneamente, non si può prescindere dall’analizzare e giudicare quello che Cl, a livello sociale, politico, economico, con straordinaria eterogenesi dei fini è diventata. Non si può, pervicacemente, pretendere che quel ragionamento sulla mancanza, e sul modo di riempirla, riguardi di fatto soprattutto, quasi solo, gli altri. Non vogliamo buttare via il bambino con l’acqua sporca. Anzi. Ma non si può neanche, in alcun modo, accettare, come invece sostanzialmente avviene
da parte di Cl, che quell’acqua sporca non sia. Nella chiave: tutto il bene che viene da noi è merito nostro, tutto il (tanto) male è responsabilità delle persone che lo fanno. Eh, no. Oltre che infantile e vigliacco fa sì che i colibatteri perniciosissimi presenti in quell’acqua, esponenzialmente possano continuare a moltiplicarsi, portando così a rapida, atroce morte. Occorre invece chiedersi quale ne sia l’origine. Ancor più: la scaturigine. Ed il come, ed il perché, e soprattutto il chi, di simile, inatteso percorso. Assente, per la terza volta dalla sua elezione (e sempre anche in precedenza), Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio. Ha perso qualcosa di interessante, ma anche un’attenzione all’avere più che all’essere ed alla premura per gli altri che certo, al di là dei tanti omaggi formalmente indirizzatigli, non lo avrebbe rallegrato. Ma, peraltro, chi sono io per giudicare Comunione e Liberazione...
Assoluzione schiacciante per il '68 Processo al ‘68 Anni formidabili…o peggio gioventù? A confronto Giampiero Mughini e Giancarlo Mazzuca (accusa) Marco Boato e Marcello Flores (difesa). Il verdetto è stato emesso dal foltissimo pubblico presente. Grande successo per l'iniziativa nello splendido scenario di Villa Torlonia PROCESSI ALLA STORIA di Gianfranco Miro Gori - Il processo al ’68 si è concluso con un’assoluzione schiacciante: oltre il settanta per cento dei votanti. Questo processo, rispetto ai 14 precedenti, dal punto di vista della comunicazione presentava almeno una novità (non volendo considerare tali le quattro udienze preliminare tenute a Casa Pascoli, poiché ci fu un precedente nel processo al romagnolo, il decimo). Si
Il logo del processo 2015
Ha vinto la difesa del '68: Marco Boato, Marcello Flores presentava senza sottotitolo. Per esempio, nel caso del processo a Garibaldi, “eroe o avventuriero”, ovvero nel caso di Togliatti, “servo di Stalin o padre della patria”, oppure nel caso del processo alla Romagna del Passatore “come un bandito diventa un eroe” eccetera. Ciò è dipeso da molti fattori. La diffusione mondiale del fenomeno, la sua vicinanza nel tempo... Insomma una vicenda ancora assai controversa. E veniamo alla serata processuale. Purtroppo dopo
un’estate particolarmente calda e assolata, il 10 agosto scorso, il tempo è girato al peggio. Chi conosce il processo sa che esso si svolge nell’assai ampio e suggestivo scenario della Torre, mentre in caso di pioggia al chiuso. Nonostante il maltempo il pubblico è accorso numeroso e s’è mostrato partecipe, a volte anche rumorosamente, alle arringhe dell’accusa e della difesa. In estrema sintesi, l’accusa rappresentata da Giancarlo Mazzuca e Giampiero
Mughini, ha sostenuto: il primo che s’è trattato di una forma di ribellismo generazionale con esiti fatalmente negativi, il secondo che il ’68 ha determinato il periodo di violenza successivo; la difesa, rappresentata da Marcello Flores e Marco Boato, ha sostenuto: il primo che s’è trattato di una vicenda di portata mondiale espressasi con particolare forza attraverso immagini assurte a valore simbolico, il secondo ne ha evidenziato il carattere di grande fenomeno antiautoritario e di liberazione.
l'OPINIONE
Settembre 2015
11
Si esce da quello della Romagna e se ne fa uno nuovo per la provincia di Rimini. Miopia
Europa, che cosa Gal, lettera aperta fare con i migranti? ai sindaci della Valmarecchia
Inizia in prima pagina
In un’unica giornata, sabato 22 agosto, nelle acque che saparano l’Italia dalle coste libiche sono state tratte in salvo 4.400 persone. In Siria oltre 5 milioni di sfollati aspettano un’occasione per partire. Come spiega Tana de Zulueta, presidente del Comitato italiano per l’Agenzia ONU dei rifugiati palestinesi con una lunga esperienza in missioni OSCE e Ue, metà degli undici milioni di sfollati siriani ha già lasciato il paese, gli altri sono pronti a seguirli, in un contesto regionale dove a conflitti dichiarati si aggiungoo tensioni sotterranee, ad esempio in Libano, che riemergendo farebbero esplodere la polveriera mediorientale. Il quadro, completato dai nuovi morti in Austria, è desolante. Perfino la
E' aperta una spaccatura profonda che arriva dritta al cuore delle istituzioni ecclesiastiche. La manifestazione antigender è insieme uno spauracchio e un avvertimento. La fonte di un nuovo, imprevisto conflitto
Il professor Alessandro Roveri
IL PUNTO DI VISTA
Merkel ha dovuto affrontare la destra neonazista per affermare il diritto della Germania ad ospitare i profughi siriani in cerca di aiuto. *Libero docente all'Università di Roma
- Francamente sono rimasto molto sorpreso della notizia che gli enti pubblici e le associazioni private intendono istituire il GAL riminese uscendo dal GAL dell’Altra Romagna (ente romagnolo che programma e gestisce i finanziamenti europei per migliorare le condizioni socio-economiche dei comuni montani e pedemontani delle province di Rimini,Forlì e Ravenna). Colgo in questa decisione un elemento di incoerenza politica dei sindaci che finisce per impoverire la politica stessa. Come è possibile che i sindaci da una parte si sentono fortemente impegnati nella ricerca di ambiti ottimali amministrativi, passando dalla unione, alla fusione di più comuni in un unico ente , cioè al superamento delle piccole dimensioni , per asssumere quella di area vasta ,perché l’efficacia degli interventi, l’ottimizzazione del rapporto costi.benefici, l’efficienza qualitativa dei servizi tecnico amministrativo e soprattutto una programmazione di elevata qualità non vivono più sui singoli campanili ma in ambito territoriale ottimale ,mentre dall’altra parte come è possibile puntare giustamente sulla innovazione e sul moderno e con-
LA LETTERA temporaneamente intendono uscire dall’Altra Romagna, quale ambito ottimale ,per farne un altro più piccolo,raddoppiando così strutture e servizi? La Regione giustamente riforma i propri servizi riaggregandoli portando la loro dimensione da provinciale a romagnola, così è per i trasporti,per i consorzi bonifica per le unità sanitarie locali, i servizi difesa del suolo ,quelli turistici, realizzando forti economie di scale e migliorando la qualità delle prestazioni per i cittadini. Questo perché in una società che cresce con nuove tecnologie, a sostegno anche delle relazioni che intercorrono tra i vari territori, trovano più efficienza ,una programmazione più produttiva, una prospettiva del domani e del futuro più solida ;e questa ristrutturazione regionale ha avuto il pieno consenso anche dei nostri sindaci , perché allora uscire dall’Altra Romagna per farne un doppione ? Perché anziché unire,dividere ? Perché ritornare al campanile del passato,anziché costruire il futuro? Noi ci soddisfa l’ente? miglioriamone la gestione ,ma non per questo se ne deve creare uno nuovo
con una dimensione territoriale che non risponde più a criteri Di efficienza e di economicità. Sapete che io sono stato nel consiglio di amministrazione dell’Altra Romagna per oltre 10 anni e ho fatto una delle esperienze più belle,proprio in un ente che ha finalità pubbliche con una struttura societaria pubblico-privato. Tale era ed è stato perl’interesse comune che il consiglio non ha mai assunto una deliberazione a maggioranza, ma sempre alla unanimità ,dimostrando la capacità di trovare e costruire una intesa unitaria tra pubblico e privato nella delicata funzione di amministrare localizzando nel territorio le risorse europee . Ancora più significativa appare l’evoluzione programmatoria dell’Altra Romagna,che è passata dal solo finanziamento di singoli progetti comunali alla loro integrazione ,con progetti sulla intera area montana romagnola, facendo avanzare in modo omogeneo l’intero territorio , sia sotto il profilo della riqualificazione del paesaggio,del patrimonio storico civile e religioso, che dei settori produttivi, della agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, mentre per quanto riguar-
do il turismo sono stati finanziati progetti ,finalizzati alla creazione, attraverso percorsi e infrastrutture, assi di collegamento e di riaggregazione territoriale tra costa,pianura e monte, stimolando la crescita di interessi e attività turistiche nell’area montana e arricchendo contemporaneamente il turismo di costa con una offerta fatta di non solo mare,sabbia e sole, ma anche di paesaggio,storia,natura e ambiente.Noi riminesi non abbiamo perso nulla da questa visione della romagna,anzi ci abbiamo guadagnato assieme agli altri. Perché dunque indebolire questa visione unitaria della romagna e tornare al campanile ? Perché non continuare a utilizzare una struttura tecnico-amministrativa e di consolidata esperienza europea e ripartire da zero ? Perché moltiplicare gli enti quando tutto il mondo politico li riforma riducendoli compreso le province ? Perché fare esattamente l’opposto di ciò che fate nei vostri territori? Questioni di potere , di etichetta,di posti da coprire , evitate la diffusione di questi dubbi , e non indebolite la vostra etica politica di primi cittadini.
Alfredo Arcangeli
ECONOMIA
Settembre 2015
13
Loredana Cannia. Giovani che ce la fanno all'estero. Stilista per un prestigioso marchio mondiale
Moda, il successo è New York
Ha studiato moda al Fellini, poi al blasonato Polimoda di Firenze. Le difficoltà ad affermarsi in Italia. L'America, il lavoro, il successo. L'anno prossimo la sua prima collezione
GIOVANI
- Gli Stati Uniti le hanno rilasciato un visto per “abilità straordinarie”. L'Italia non riuscì a darle un'opportunità; oppure gliel'ha data: la sua formazione, in famiglia ed a scuola. Loredana Cannia è una vita in salita che potrebbe essere il copione per una commedia americana. Giunge a Riccione dopo le scuole medie. I genitori arrivavano dalla provincia di Caltagirone (Sicilia). Entusiasta, piomba al Fellini per iscriversi alla sezione Moda. Solo che il termine è scaduto. La timida e tenace adolescente scoppia a piangere. Commuove il vicepreside Riccardo Gresta. Il raffinato insegnante di Storia dell'arte va dal Provveditore gli racconta la storia. Il dirigente capisce e fa un'eccezione. Accoglie la giovane. Da nove anni Loredana Cannia vive a New York e fa la stilista di scarpe per “Stella Luna”, un blasonato marchio con sede a Parigi dietro il quale c'è una multinazionale (proprietà taiwanese, sede francese, maestranze e materia prime italiche) da 1,6 miliartdi di euro. Seppur giovanissima, il prossimo anno firmerà la sua prima collezione e sarà completamente made in Italy. Le sue creazioni sono finite su testate famose e di prestigio (copertine comprese): Vogue, Elle,
- La ricerca di nuovi volontari, da inserire nelle centinaia di associazioni presenti nel territorio, continua anche dall’Adriatico alla Valconca. Il riferimento principale è lo sportello di orientamento, attivo nella sede del Centro di Servizio per il Volontariato Volontarimini, in via IV novembre 21, a Rimini (tel. 0541 709888). Chi fosse interessato può chiedere informazioni sulle organizzazioni operanti nella provincia. Si tratta di un’azione rivolta a diverse generazioni, anche a quelle meno attente al mondo solidale, forse perché non lo conoscono nelle sue sfumature e potenzialità. Molte sono infatti le iniziative, i servizi e le attività promosse da un piccolo esercito di persone che ogni giorno lavora nell’ombra contribuendo a migliorare la società e l’ambiente in cui si vive con interventi nei più svariati am-
Nouvel Observateur. Dopo il diploma al Fellini, Cannia si iscrive al Polimoda di Firenze. Esce con il massimo dei voti. Poi un master alla Central St Martins School, a Londra. La prima esperienza significativa è da Paola Frani (collezione Scrupoli). Subito dopo un'altra tappa importante in Aeffe per la linea Alberta Ferretti. Nove anni fa la svolta. Stanca per non riuscire a trovare le opportunità vola in America, New York. Ricorda: “In Italia ho mandato centinaia di curriculum... Nonostante mi fossi laureata a pieni voti e avessi vinto svariate competizioni, la mia carriera non ha mai avuto un evoluzione importante; anzi mi sono sempre scontrata con una realtà sterile, fatta di negazioni dove il talento non era sicuramente un fattore determinante!”. “Circa 10 anni fa - rimarca con la forza della leggerezza Cannia che ha imparato inglese e spagnolo - ho attraversato un momento della vita di grande crisi. Mi sento svuotata, senza speranze e depressa. I miei sogni si erano trasformati in vaghe illusioni! Mi chiudo in me stessa e sono quasi morta. Una notte di quella proverbiale estate qualcosa è cambiato dopo aver visto mia madre piangere dalla dispera-
Loredana Cannia
zione per questa figlia persa. E' stato lì che ho deciso. Ho deciso di ricominciare dalla città più ambita del mondo: New York. Non parlavo neanche l’inglese; ho lavorato 3 mesi al mio book e le mie illustrazioni gridavano rivincita. Durante questi 3 mesi tutti pensavano che fossi impazzita mentre io ogni giorno ricevevo segnali dall’universo che era lì che dovevo andare. New York era ovunque: articoli di giornale che ne parlavano, New York di Frank Sinatra era sempre alla radio, l’opuscolo dell’agenzia di viaggio lasciato sopra il mio scooter promuoveva viaggi lì e tanti altri ‘segnali’ costanti. Partenza a settembre… Ero in fibrillazione!
La Grande Mela mi ha rapita e amata da subito, mi sono sentita avvolta da un abbraccio, un'energia trascendente e magica. Ho fatto tantissimi incontri e tutti erano come tasselli di un puzzle: il mio destino si stave compiendo e come dicono qui ‘self-fulfilling prophecy’. L'America è veramente il paese delle opportunità e il talento non è un optional. Mi sento un po’ figlia di questa città e come dicono qui ‘if you can make in New York you can make it anywhere’ (se riesci a New York, riesci ovunque)”. In questo decennio americano ha lavorato per Sergio Davila, Mea Shadow, Jill Stuart, Brian Atwood e Stella Luna.
AAA Cercasi volontari Il Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Rimini ha sviluppato un servizio di consulenza per favorire l’impegno sociale e assistere le associazioni in cerca di nuovi operatori biti: dalla sanità, alla solidarietà internazionale, all’immigrazione sino alla promozione della cultura e del rispetto della natura. La maggior parte offre la propria opera, sempre gratuita, nell’anonimato. Ma anche in una condizione di invisibilità dovuta a un’informazione mediatica troppo spesso disattenta a queste
tematiche. E con la consapevolezza di portare avanti una mis-
sione di civiltà. È questo il messaggio che cerca di invogliare i
“Tutte tappe fondamentali racconta la siculo-romagnola che ogni anno si regala tre settimane a casa, a Riccione - della mia carriera che hanno formato e definito il ‘mio stile’, perfezionando l’inclinazione del mio gusto e della mia visione del ‘bello’. E' iniziata con l’abbigliamento e si è evoluta con la calzatura. Il mio ruolo è senior designer oppure designer director (direttore di progettazione). Uno dei miei primi passi americani fu la consulenza per lo stilista Sergio Davila che sfilò a Brian Park con la sua prima collezione donna disegnata da me. Ricordo come fosse adesso: un'esperienza straordinaria”. “Da Aeffe - continua nei ricordi Cannia, sposata, una figlia di quasi 2 anni, Lilian Lucrezia - ho imparato tantissimo: dalla progettazione all’abito finito, ma una cosa in particolare mi è rimasta impressa: il ricamo. Veniva pensato con occhi ‘non convenzionali’ attraverso la manipolazione del tessuto: bruciato, strappato, rammendato con un ricamato come se fosse un incrostazione rocciosa... la dinamica di pensare ‘outside the box’ (fuori dallla scatola)”. A che le cheide che cos'è im-
giovani, ma che si estende a un pubblico più ampio, per presentare un mondo fatto di persone attive nelle dinamiche che condizionano il vivere civile. Perché fare del volontariato significa non solo far sentire la propria voce, ma anche operare concretamente là dove è necessario un intervento, costruendo la propria identità di singolo all’interno del contesto sociale. Diverse sono le opportunità di azione nel volontariato. C’è chi partecipa all’animazione di laboratori teatrali e ricreativi, o
volontarimini@volontarimini.it
portante nel suo lavoro, risponde: “L’ispirazione può nascere da ogni cosa; tutto quello che mi emoziona è fonte di ispirazione, per un creativo essere ricettivo è fondamentale: una specie di sesto senso che ti permette di vedere aldilà.La moda è una forma di espressione un po’ come l’arte: è un linguaggio, uno strumento. Per creare bisogna partire dalla tecnica che è sempre stata importante per me, ma adoro uscire dalle regole... adoro ‘disfare’. E' un disordine mai casuale. Per procedere senza regole, le regole bisogna conoscerle benissimo!!!”. Antonio Marras lo stilista del cuore, un'altra delle sue passioni è il viaggio. “Non sono mai organizzata nei resort patinati piuttosto adoro esplorare dove il classico turista non arriva; mi piace perdermi nell’esperienza, senza mèta, senza orari e fondermi nella cultura del paese che visito. E' come imparare un nuovo limite di me stessa: dove le fonti di ispirazione danno spazio alla creatività. Amando le cose un po’ estreme, un’altra delle mie passioni che pratico è un attività’ circense chiamata ‘aerial silk’ (seta in volo); consiste in una danza aerea dove il corpo viene sostenuto da un drappo di seta; mi fa sentire ‘sospesa’ tra l'onirico, il reale immaginario e il pragmatico… che è un po’ il mio dilemma!”. “La moda - riflette la giovane stilista - è uno strumento; l’eleganza è un modo di essere. Un dono innato. L’eleganza ha dei codici tutti suoi: è l’espressione di un animo nobile”. Tornare in Italia? “Mi piacerebbe! Amo profondamente il mio Paese, vivendo all’estero lo vedo con altri occhi e apprezzo cose che forse davo per scontato: se ci fosse un po’ più di meritocrazia sarebbe più semplice intraprendere una carriera di successo”. Chiude: “La donna è la mia musa: sono sempre stata una grande complice del genere femminile”.
all’organizzazione di gite ed escursioni, rivolti a bambini, ragazzi, anziani, disabili e non, per il semplice gusto di passare del tempo insieme a chi ha avuto esperienze di vita diverse. Chi si interessa ad iniziative per la promozione e difesa dei diritti di malati, immigrati o popolazioni in situazioni di emergenza. Chi vuole agire per la tutela dell’ambiente con censimenti arborei, pulizie ambientali, azioni di monitoraggio e di sensibilizzazione. Chi si occupa di sostenere persone che vivono in situazioni di disagio ed emarginazione. E ognuno può portare il proprio personale contributo, senza distinzioni, semplicemente essendo se stesso con i propri limiti, difetti, qualità e attitudini. Fare volontariato è anche questo… Nella foto Sbadatina e Tagliatella, due volontarie all’opera dell’associazione Dottor Clown.
RICCIONE
Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188 - E’ passato più di un anno dall’insediamento di Renata Tosi come Sindaco di Riccione e credo che si possano già effettuare le prime valutazioni sul suo modo di amministrare la nostra amata Riccione che sta soffrendo nell’indossare un vestito che non fa sicuramente per lei. Mi spiego meglio Riccione ha bisogno di una visione di futuro che non si fermi a dare una risposta immediata semplicemente all’oggi, ricercando il consenso facile e nel limitare la vivibilità turistica imponendo divieti o limiti, sia chiaro che in questo ultimo caso ciò non significa rendere la città in stato di anarchia dove tutto è permesso a tutti, ma a mio avviso spesso (se non sempre) tutte le scelte politiche responsabili che offrono una soluzione seria vanno oltre ad un semplice si o ad un seppur duro e convinto no, è semplice ed efficace montare la protesta sui no, è sicuramente ancora più semplice governare in questo modo ma ciò però non consente di risolvere il problema la cui soluzione è più complessa di una presa di posizione si/no, i problemi oggi hanno diverse sfaccettature e comportano spesso più risvolti, ad esempio una scelta può avere direttamente o indirettamente effetti su altre e riguardando in particolare persone, serve valutare attentamente. Ecco perché bisogna governare in modo responsabile, pensando che il ruolo che si ricopre è un ruolo istituzionale, non più solo di parte politica, quindi si rappresenta tutti e le scelte devono andare nell’interesse di tutti, non contro qualcuno o nell’interesse di pochi. Si governa con un progetto di futuro,
Settembre 2015
15
Intervento del giovane consigliere comunale. “La Tosi non ha idee di futuro”
Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni Scantinati - Seminterrati - Cisterne Piscine - Giunti elastici - Umidità murali CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell.. 333.4814188
“Pd, riconquistare la fiducia” “Primarie. Se sono l'occasione per ‘rese dei conti’ delle varie correnti si rivelano dannose”
Tommaso Pazzaglini, il giorno della laurea
L'INTERVENTO di Tommaso Pazzaglini* ecco a me preoccupa la strategia per il futuro, nel non sprecare risorse utili per il futuro della nostra città, per creare le condizioni e un terreno fertile per incoraggiare e per far emergere l’imprenditorialità e creare nuovi posti di lavoro. Riccione è quello che è per il lavoro fatto negli anni passati non solo dall’amministrazione ma dagli imprenditori e dai riccionesi, ma ora sembra stia perdendo la sua identità, in cui la rendita sembra prendere il posto del fare impresa. Pd Bisogna riacquistare la fiducia persa dai cittadini nei politici di tutti gli schieramenti, verso chi amministra il “mondo pubblico” ed in generale verso la politica. L’unico modo è testimoniare il tutto con i fatti e abbandonare le solite parole di rito, rispondere con serietà, onestà e con un progetto credibile e realizzabile. Il rinnovamento è necessario ma non si può improvvisare, va costruito e ben declinato, individuando per-
sone che possano ragionare individualmente e siano non solo al passo con i tempi ma sappiano interpretare il futuro, abbiano capacità personali e qualità, proprio perché chi è chiamato ad amministrare a partire dal comune gestisce risorse non proprie ma dei cittadini e lo deve fare con senso di responsabilità e onestà. Fare politica non si limita a fare marketing per raccogliere voti, nel Partito Democratico riccionese va inaugurato un percorso che ci porti a tornare a governare con una squadra unita, selezionando le persone con i criteri che ho elencato e capendo che le ragioni della sconfitta vanno analizzate anche alla luce di questo, riottenendo la fiducia dei cittadini. Le primarie sono sicuramente uno strumento valido per realizzare quello per
cui sono nate, ossia aumentare la partecipazione politica dei cittadini, affinché confrontandosi su idee diverse, scelgano il progetto che reputano migliore.Tuttavia, se diventano il metodo per delegare la selezione di una classe dirigente perché il partito non è più in grado di farlo o se diventano l'occasione per ‘rese dei conti’ delle varie correnti, allora occorre dire che non solo perdono completamente la loro funzione, ma si rivelano dannose. Ma pensiamo al futuro, a Riccione e ad un progetto. Futuro Mi piacerebbe inaugurare un dibattito che parta da qui, in cui vengano elencati dei macro-temi e poi passo per passo nei prossimi mesi poterli declinare ed approfondire, per tornare a parlare di ciò che servirebbe a Riccione, non è un libro dei sogni o di utopie ma è qualcosa di realizzabile: Partiamo dal turismo che merita un ragionamento speciale, Riccione è sempre stata all’avanguardia e deve tornare a sperimentare, a fare tendenza, bisogna continuare sulla riqualificazione all’interno delle strutture ma pensare anche nuovi prodotti turistici, nuove idee per rinnovare il nostro turismo. Riccione è una località internazionale, occorre competere a livello nazionale ed internazionale
e dobbiamo continuamente innovare e sperimentare, cercando di fare sistema anche con gli altri comuni e la regione che riveste un ruolo chiave. Abbiamo due aree quella del Marano e delle Terme che possono essere i nuovi volani della città, ma bisogna impegnarsi a trovare delle soluzioni non fermarsi alle sole parole. Va ripensata la politica turistica congressuale e sportiva, e inaugurato un tipo di turismo culturale che attualmente non abbiamo, collegato per esempio a mostre di livello prendendo anche esempio dalla vicina Forlì. In questo si inserisce quindi un investimento in nuove idee imprenditoriali per la creazione anche di nuovi posti di lavoro e un investimento anche in una riqualificazione cittadina e rigenerazione urbana a partire dal decoro ma soprattutto anche nelle strutture private. Mi piacerebbe una pubblica amministrazione che sia veramente trasparente, non solo a parole, dove il cittadino può sapere facilmente quanto costa un dipendente ma avere a disposizione facilmente le informazioni che gli servono, richiedere documenti online ed in tempi brevi. Una città che investa sui ragazzi che sono il futuro, a partire dalle scuole, il percorso di investimento sulle strutture è stato fatto e completato, i contenitori ci sono, pensiamo anche a come utilizzarle negli orari del dopo scuola, aumentando anche le attività legate allo sport, all’associa-
zionismo, agli hobby dedicando maggiori spazi e risorse, che consentano di far crescere una generazione preparata culturalmente e aperta mentalmente e con sani valori e principi. Bisogna consentire l’accesso in tutte le aree pubbliche ad internet a banda larga in modo gratuito. Mi piacerebbe una città con più parchi e nella quale a partire dal cuore geografico della città che è la Fornace si possano attivare nuovi percorsi di mobilità lenta. Investimenti in energie rinnovabili e sostenibilità ambientale, garantire inoltre servizi che siano di qualità e che il cittadino senta il comune dalla propria parte e non contro. La città deve tornare a credere in se stessa, deve tornare a sognare in un futuro migliore. Una città all’altezza di tutti, a partire dai giovani ma che non lasci indietro nessuno, quindi sia vicino a chi è in difficoltà, a tutti quei padri che hanno perso il lavoro e non riescono a ricollocarsi, agli anziani e ai loro problemi sia di relazione, sia di salute, ripensare i centri di buon vicinato, fino ad una città che sia senza barriere architettoniche usufruibile da chi purtroppo ha delle difficoltà. Una città in cui il settore sociale non venga visto come un costo o qualcosa da fare per obbligo di legge, ma che inauguri un periodo in cui la sussidiarietà e la solidarietà siano la bussola su cui indirizzare le scelte politiche. *Consigliere
comunale del Pd
16 www.avvocatomarziopecci.com avvocatomarziopecci.wordpress.com
Settembre 2015
Politica. Renzi. Tasse. Bilancio. Turismo. Pala Riccione. Fare impresa. Raibano. Futuro del turismo e della città
ALLEGRO MA NON TROPPO
Spigolature
degli Scrondi
TAR - STRACCI - PESCI - DROGA - FAR WEST - LETTA Letta: ‘Stai sereno’ - Leggiamo: “Enrico Letta a ‘Parole tra noi’”. Alla fine dicono che abbia intonato lo slogan: ‘Chi non salta Renzi é!’...
Via Dante - Leggiamo: “Saltano due pompe, viale Dante diventa un rio”. A Riccione mancava il fiume Dante...
Pecore - Leggiamo: “Stop alla musica. Tirincanti: ‘Le pecore nere le abbiamo bloccate. Una decina di locali fuori controllo’”. Pecore nere, andate a ballare nel vostro ovile!...
Chianciano - Leggiamo: “Indino (Confcommercio): ‘Così la Tosi sta trasformando Riccione in Chianciano’”. Ritorna in mente il famoso spot: ‘Chianciano, fegato sano’...
Far West - Leggiamo: “Far West in piazzale Roma: 4 feriti”. Poi è arrivato lo sceriffo Renatan Tosiller... Pesci - Leggiamo: “Moria di pesci nel rio Fornaci”. Che peccato che i pesci siano muti. Ne racconterebbero delle belle sull'inquinamento dei fiumi e dei mari...
FdI (?) - Leggiamo: “Maria Grazia Gravina lascia FdI ma non la maggioranza”. Dicono che i Riccionesi siano rimasti tutti dispiaciuti e stravolti...
Missionari - Leggiamo: “Cento missionari sotto l'ombrellone dal 16 al 23 agosto”. E' l'abbronzatura cristiana?... ‘Ipocrita’ - Leggiamo: “Cocoricò e dintorni - Ubaldi (Pd) alla Tosi: ‘Ipocrita’”. Dal Pd, senza poltrone, sempre grande cordialità... Rifiuti - Leggiamo: “La Perla Verde ‘regina’ dei rifiuti. Ogni anno i riccionesi ne producono 401 chili pro capite”. Sti riccionesi fanno sempre le cose in grande... TAR vs Tosi - Leggiamo: “Trc, Tosi ancora bocciata. Il blocco dei lavori respinto dal TAR”. T. (trasporto) A. (avanti) R. (Riccione)...
Stracci - Leggiamo: “Forza Italia, volano gli stracci”. Dal detto: ‘Se son stracci, voleranno’...
RICCIONE
www.avvocatomarziopecci.com avvocatomarziopecci.wordpress.com
“Comune,150 dipendenti su 421 sono di troppo” - Renata Tosi stregata da Renzi? Dopo aver ascoltato il suo intervento al Meeting di CL si dice ammirata dalla capacità che ha dimostrato nel tenere una platea di tre/quattro mila persone parlando a braccio con solo un brogliaccio davanti; ha messo in difficoltà le minoranze, lui oggi non ha i numeri in Senato, ma se cade, di certo non sarà per colpa sua; è un furbone… è veramente capace… anche se alla fine, poi, non ha detto niente… a quelle quattro o cinque domande che gli hanno fatto, praticamente non ha risposto; l’ho capito io perché la politica un po’ la mastico, ma ciò che è passato è stato il taglio delle tasse. Solo che lui l’ha annunciato mentre io la Tasi sulla prima casa l’ho tolta davvero! Allora? Non è serio? “No, se ci fosse stata serietà nell’azione di governo io qui dentro non avrei quattrocentoventidue dipendenti”. Di quanti dipendenti necessiterebbe un comune come Riccione? “Centocinquanta in meno”. E la macchina pubblica funzionerebbe comunque bene? “Benissimo! Ho anche cercato di accelerare i processi di pensionamento; le persone che vanno in pensione io non le sostituisco”. Dal punto di vista professio-
L'INTERVISTA
di Teresio Spadoni nale qual è il livello della macchina amministrativa? “Migliorabile… nel senso che c’è un modo di ragionare rallentato rispetto all’esterno. Non che non ci siano professionalità, ma c’è un ritmo differente nel dare le risposte. L’imprenditore si muove velocemente e io per dargli le risposte devo imparare a muovermi allo stesso modo. Comunque ho già avuto dei risultati di cui sono molto contenta”. Ha trovato disponibilità nei tuoi dipendenti su questa visione? “La disponibilità c’è”. Quanto pesa sul bilancio il costo del personale? ”Diciassette milioni… tutta l’IMU!”. E i mutui? “Io ho settantacinque milioni di Euro di mutui da restituire e ne restituisco cinque all’anno”. I settantacinquemilioni non tengono conto del Palas… “Si, si…”. Non sono neanche molti… sono circa di duemila Euro… “No, come debito locale procapite, in Italia, noi siamo alti: la media è sui novecento Euro”. L’IMU sulle attività l’avete portata a quanto? “L’IMU sulle attività l’abbiamo lasciata invariata…”.
Comunque tra IMU e rifiuti gli imprenditori pagano delle tasse insostenibili… “Il problema degli imprenditori è che l’l’impresa non dovrebbe vivere di muri. La maggior parte si è strozzata con investimenti immobiliari; che non sono investimenti per l’impresa, perché l’impresa vive di rinnovamento”. A proposito di investimenti immobiliari, qual è la posizione di Riccione su Raibano? “Io esco da Raibano… ho già deliberato l’uscita da APEA; e confido e spero che Misano e Coriano mi comprino la quota, se no la faccio fallire… non ci sono le risorse”. Non ci crede in quell’operazione? “È un’operazione che appartiene a vent’anni fa, puramente speculativa, che massacra il territorio. Io ho già via Piemonte da tenere d’occhio, che è ancora lì, tutta da partire. Via Piemonte non sarà mica un’operazione felice? Senza viabilità: l’uscita della Statale 16 al GROSS, Rimini l’ha cancellata; non ha un collegamento con la città; è a ridosso dell’aeroporto; con una prospettiva fatta di deroghe”. È solo una questione speculativa; dunque qualcuno ci ha guadagnato… “Le Associazioni di categoria ci hanno guadagnato… a mani basse; e qualcuno glielo ha permesso!”. La speculazione edilizia sui capannoni non è stata figlia della legge Tremonti… “L’incentivo Tremonti era sia sui macchinari che sugli immobili: la scelta spettava agli imprenditori.
Ha studiato moda al Fellini, poi al blasonato Polimoda di Firenze. Le difficoltà ad affermarsi in Italia. L'America, il lavoro, il successo Loredana Cannia
Ma di che parliamo? A Riccione il centrosinistra in Consiglio Comunale ha votato contro l’uscita da una partecipata negativa; credo sia l’apoteosi. Cottarelli e il Governo dicono di eliminare le partecipate: io sono d’accordo, porto in Consiglio l’uscita e il Pd vota contro? Contro… non si è neanche astenuto!”. Si dice che già ci siano divergenze importanti tra lei e Forza Italia; è vero? “Non ci sono divergenze importanti; le visioni sono assolutamente quelle”. Stiamo tranquilli? La legislatura finisce o cambia la maggioranza in Consiglio Comunale? “Nella vita non si può stare tranquilli mai, ma… con chi farei l’alleanza, con il Pd? Beh, no. È mia opinione personale che non si possa prevedere tutto nella vita, ma il nostro è un patto fatto con chi ci ha votato; io credo molto nelle Istituzioni e quindi credo che un patto debba essere rispettato”. Sicuro, ma se uno dei contraenti si defila…
Seduto su una pachina (Disdè s’una panchina) - Alla foce del Marano dovevano fare una festa (che si è fatta comunque) in onore delle rondini; ma gli stormi erano in gran parte partiti prima. Ecco come Mario Tonini ha raccontato il fatto. Us fa la festa seben al Rondine agl’è scherse, duvè cal sarà andè a fnì? C’lis sia perse? a pens ad na,tl’Italia Nosta agl’è sigur, d’un enta perta,sempre sota i Nost tett e mur.
Si fa la festa sebbene le Rondini sono scarse, dove saranno andate a finire? Che si siano perse? penso di no,nell’Italia Nostra sono di sicuro, da un’altra parte,sempre sotto i Nostri tetti e muri.
La festa per Lore bsegna priparela in temp, lan si po’ impruvisè cumè fa e ton se lemp, Lore ujè ches cal venga e magari al vaga via prima dla festa mo sol aspitele l’è già Poesia.
La festa per Loro bisogna prepararla in tempo, non si può improvvisare come fa il tuono col lampo, Loro c’è caso che vengano e magari vadano via prima della festa ma solo aspettarle è già Poesia.
Tli sere cal preced ste bel,impurtent event, s’us ven enchè s’lin gnè,listes l’è e cor cuntent, quantè cal va durmì basta stei una mez’ora che ut dà serenità,tut quant ut inamora.
Nelle sere che precedono questo bello,importante evento, se si viene anche se non ci sono,lo stesso è il cuore contento, quando vanno a dormire basta stargli una mezz’ora che ti dà serenità,tutto quanto ti innamora.
S’li jè t’at god vedlie sfricè cumè al saete su te cel e abases intent cal fa dli piruete e li s’infila te caned,lis dondola s’na cana cumè un Burdel c’l’ha da durmi,lis fa la nana.
Se ci sono ti godi vederle sfrecciare come le saette su nel cielo e abbassarsi intanto che fanno delle piroette e si infilano nel canneto,si dondolano su di una canna come un Bambino che deve dormire,si fanno la nanna.
Al bè sfiurand l’aqua in velocità s’un vol radent, al luci lis cend pien pien,e sol l’è menc brilent, al nuvle stile o sol l’eria al rusegia te tramont, disdè s’una panchina tat god quest e t’ved e mont.
Bevono sfiorando l’acqua in velocità con un volo radente, le luci si accendono piano piano,il sole è meno brillante, le nuvole sottili o solo l’aria rosseggiano nel tramonto, seduto su di una panchina ti godi questo e vedi il monte.
RICCIONE
Settembre 2015
17
Intervista col sindaco Tosi un anno dopo la presa del potere della sua lista di centro-destra Renata Tosi intervistata da Teresio Spadoni
“Se vuole inserire una questione che non esiste… Ogni cosa è frutto di compromesso, ma bisogna tener conto che la presenza in maggioranza di una Civica, in una posizione così importante, è il punto di equilibrio di questa avventura. E noi mettiamo Riccione prima e sopra tutto; io sono qui per la mia città, e basta: non ho mire di altro tipo. Domani, per esempio, vado a visitare una decina di alberghi”.
E il motivo? “Voglio conoscere il mio prodotto, perché quello devo vendere! La parte pubblica la conosco; ora devo conoscere quella privata. Non posso andare a promettere mari e monti se poi i mari e i monti non li ho; voglio conoscere le criticità, le eccellenze, le suggestioni… c’è sempre da imparare, soprattutto da chi sta tra la gente”. Bisogna riscoprire le radici…
“È' stato l’obiettivo di Riccione Day rinfrescare le radici tipicamente romagnole dell’accoglienza. A Riccione abbiamo cinquemilaquattrocento seconde case; con gli eventi di quest’inverno tantissimi ‘residenti temporanei’, come mi piace definirli, sono tornati a rivivere la città di Riccione. E io sono stracontenta, perché rappresentano una grande risorsa”. A quanto ammonta il gettito delle seconde case? “È enorme: 10,6% di IMU… e la Tasi… che la pagano solo loro. Inoltre, la maggior parte delle seconde case ha una rendita catastale non indifferente”. È ancora convinta che il TRC si possa fermare? “Si fermerà da solo. La riunione convocata per il prossimo 10 settembre è per l’accensione di una linea di credito di tre milioni di Euro. È un’opera che non ha più i soldi: non ci sono più i soldi neanche per gli stipendi; ha chiuso il bilancio con due milioni di perdita. Dallo Stato ha ricevuto solo diciotto milioni e con i chiari di luna che ci sono… Agenzia Mobilita ha un debito strutturale con START Ro-
CULTURA
Riccione, la biblioteca
magna, la società che fa il trasporto pubblico locale, di dieci milioni di Euro. START Romagna non glieli ha mai chiesti, perciò i dieci milioni dovrebbero essere in cassa; ma in cassa non ci sono perché con quei dieci milioni AM ha finanziato il TRC e io ho fatto mettere a verbale nell’assemblea di START, dove sono socia, che venga chiuso il contenzioso definitivamente con AM”. E in Provincia… come vanno le cose? “La Provincia ha ancora tutte le deleghe di prima: quella turistica, quella scolastica, quella territoriale… il fatto è, però, per dire di una cosa, che ancora si pensa che la palestra del Volta sia del Comune e quando come ora ci piove dentro, la gente viene qui”. Ci piove dentro? Ma perché la Provincia non la ripara? “Io sono stata una defezione; il pensiero che è passato è stato ‘tanto non dura… non fanno cose buone’ Il problema, invece, è che io ci sono, e quindi la ‘guerra’ continua nei nostri confronti”. Aeroporto: qual è il suo pensiero? “Se dovessimo decidere se costruirlo l’aeroporto, io direi no; ma c’è, e mi sembra molto stupido che, per logiche Bolognesi, non lo si possa mantenere. È' una struttura che ci consente di guardare ai nuovi mercati emergenti, ai mercati asiatici come Israele, agli Emirati arabi; al Kazakistan, all’Azerbaijan… paesi ricchi, ‘cellule’ ex sovietiche con tanta voglia di riscatto, che vedono l’Italia veramente come una meta desiderabile”. Quale turismo vede per Riccione?
“Riccione è una città che si può permettere turismi diversi. Il turismo sportivo è, ad esempio, una parte sulla quale vogliamo lavorare tantissimo; il turismo balneare è il nostro faro, perché noi siamo prima di tutto una località balneare; il turismo congressuale, dove non si vende solo il palazzo ma la località. Le associazioni di categoria manderanno una lettera, oggi mi sono emozionata nel leggerla, per chiedere agli operatori di tenere aperte di più le strutture perché ci saranno più congressi, ci sarà il Natale, ci sarà una primavera più attiva e, ove non potessero, di dare decoro alle chiusure e metterle a disposizione per l’affissione della pubblicità della Pubblica Amministrazione. Ecco, credo sia questo il ‘fare sistema’ in una città a vocazione turistica. E anche quello del divertimento è un turismo importante, logicamente”. Non crede che i limiti di orario imposti alla musica finisca per nuocere nel medio periodo? I giovani si vogliono divertire, soprattutto quando sono in ferie… non crede che finiranno per indirizzarsi verso altre mete? “Lo stereotipo del divertimento non esiste. Io credo che ci si possa divertire in mille modi; la musica in alcuni contesti cittadini deve necessariamente avere una disciplina tale che le consenta di convivere con altre realtà. Credo che la nostra scelta sul Marano sia una scelta vincente che forse quest’anno non pagherà appieno, ma è sulla strada giusta. Intanto si è riaperto un dialogo con chi si era proposto di aprire un albergo a quattro stelle al Marano. Io le critiche me le prendo - la settimana scorsa sono andata in alcuni locali
CULTURA - Si è svolta tra luglio e agosto per un totale di quattro serate la prima Edizione del Festival delle Storie e delle Arti nella Perla Verde: accolto da un successo superiore alle aspettative, l’Associazione socio-culturale Le Nuvole
L'amore ai tempi delle cartoline - Presso la Galleria del Centro della Pesa di Riccione, fino al 27 settembre 2015, con ingresso libero, negli orari della Biblioteca, è possibile visitare la mostra: “Parlami d’amore - L’Amore ai tempi della cartolina”, a cura di Isidoro Lanari ed Anna Zannoni, con allestimento e cura grafica di Roberto De Grandis. Sono esposte cartoline, scritti d’epoca e libri provenienti dalle Biblioteche comunali di Cattolica, Santarcangelo di Romagna, Riccione, e dall’archivio di Pasquale Schinaia. Un breve excursus storico introduce l’apparizione della prima cartolina postale il 1° ottobre 1869, emessa dalle Poste della monarchia austro-ingarica, per passare successivamente alla diffusione della cartolina illustrata a
di Fosco Rocchetta livello internazionale. Il periodo in cui questo piacevole ed innovativo strumento di comunicazione, pervenne alla massima diffusione e popolarità, furono gli anni che vanno dalla fine dell’Ottocento al 1918, anno in cui aveva termine il primo conflitto mondiale. Come si legge nella mostra: “Le cartoline d’amore rappresentano uno straordinario mezzo di ricerca sociologica e di costume, in quanto rivelano il gusto, lo stile, la permissività di un’epoca. Nonostante possa dirsi un mezzo di comunicazione postale poco “privato”, la cartolina ebbe un grande successo nel campo delle comunicazioni sentimentali...”
Ed ancora: “Il bacio è inevitabilmente il protagonista di buona parte della produzione di cartoline amorose”. Infatti, per evidenziare la natura immortale del proprio sentimento, si ricorreva molto di frequente a cartoline che raffiguravano i grandi amori presenti nella storia, nella letteratura e nell’arte d’ogni tempo: da Dante a Beatrice a Paolo e Francesca e Romeo e Giulietta. Una mostra lodevole, a costo zero, di indubbio fascino e raffinatezza, che invito i lettori de la Piazza a visitare: una testimonianza di come, con buon gusto e passione per la propria città, si possano ottenere ragguardevoli esiti culturali. Fosco Rocchetta
per verificare le conseguenze dello spegnimento della musica dopo mezzanotte e devo dire che, questo migrare definitivo verso casa, non l’ho visto - ma quello che mi ha infastidito è stata la posizione delle associazioni di categoria, perché non è che hanno voluto partecipare… hanno voluto alzare i toni”. Come si combatte il degrado? I vigili non possono fare solo gli esattori. “Il degrado? L’ho detto nel mio primo Consiglio Comunale e lo ribadirò fino all’ultimo che il più grande sforzo nell’amministrare la città sarà fare comunità; perché quello che manca non è il controllo del vigile; quello che manca è l’uscire dal proprio cancello, perché quello che oggi tutti rivendicano sono i diritti; nessuno sente il dovere e la responsabilità di partecipare ad una comunità. È un lavoro culturale e lo si fa con il coinvolgimento e con al presenza: la gente non si presta più il sale! ok? non te lo presta più! E come si combatte quello urbanistico? Tagliando i fondi per la manutenzione? (-500 mila per le strade; -60 mila per quella straordinaria; -240 mila per il verde…) “Beh, io sono qui perché ci sono delle sfide difficili: se fosse facile non starei qui. Io ho ritenuto una cosa importante stringere la cinghia a “casa mia” anziché andare a “casa dei cittadini”! Si fa senso di comunità e ci si inventano strumenti nuovi. Solo così si vince”. Ha tagliato i famosi sprechi? “Io ho dovuto contenere i servizi; io quest’anno ho avuto tre milioni e mezzo in meno di trasferimenti; e non ho chiesto un Euro in più ai cittadini: io ho tagliato!“.
Un evento targataa Nuvole
La bella estate de “le Nuvole” è già pronta per l’appuntamento del 2016. “Gli Eventi d’apertura e di chiusura hanno riscosso una partecipazione ed un apprezzamento - ha dichiarato il Presidente Pasquale Schinaia - che ci invitano ad andare avanti.” In effetti, il racconto del glamour di Viale Maria Ceccarini negli anni ‘60 e ‘70 del ‘900 con filmati, fotografie e racconti, tra gli altri, ha raccolto molti sorrisi e tanta positività. Così come la festa finale, in onore di quella musica che ha scelto Riccione nel corso degli anni, come trampolino di lancio per canzoni anche molto famose: il cantautore Andrea Amati, infatti, si è esibito nella Galleria Bepi Savioli che, con l’area anti-
stante il Palazzo dei Congressi si sono riempite all’inverosimile. “Il Festival - ha proseguito Schinaia - è il risultato del lavoro di volontari, le spese sono state coperte dagli sponsor e non è costato nulla alla cittadinanza; di questi tempi non è un particolare da poco!” Meritano di essere ricordati anche i due bellissimi Eventi sulla storia di Riccione: quello sul cinema felliniano a cura di Fosco Rocchetta e quello sulle liriche dei poeti locali. Le serate sono state presentate da Alessandro Formilli, al quale sono giunti pubblici complimenti dall’Assessore al Turismo Claudio Montanari. Le registrazioni delle serate saranno girate su
dvd e donate alla Biblioteca Comunale in quanto testimonianze sul XX secolo riccionese per le future generazioni. Un buon successo l’hanno riscosso anche i due momenti letterari che l’associazione Le Nuvole ha organizzato nel mese di agosto: il primo, la presentazione del libro “Bar Stazione” di Tania Bacchiega, già finalista in diversi concorsi nazionali; il secondo, “I 100 colpi di Hollywood Party” di Steve Della Casa in collaborazione con la Giometti Cinema al quale ha fatto seguito la proiezione, nell’arena di Cinema Giardino, di “Cera una volta in America” di Ermanno Olmi nella versione originale restaurata.
RICCIONE Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444 - Nel mio articolo relativo al Tamigi di Riccione, apparso sull’ultimo numero de “la Piazza”, ho parlato del Rio Melo e della sua antica denominazione, identica al fiume di Londra. Ho fatto anche un breve riferimento al torrente Marano, il medievale flumen Vicopelli, che merita d’essere ripreso per ricordare alcune emergenze che caratterizzavano il suo tratto terminale, vicino alla cosiddetta “greppa”. Presso la foce, il luogo che precedeva la discesa alla marina era chiamato la Trinità, perché lì esisteva una chiesetta dedicata alla Santissima Trinità, appartenuta in origine all’ospedale riminese di Santo Spirito, poi al monastero Olivetano di Scolca (Covignano). Non sappiamo esattamente quando è stata fondata; sappiamo però che nel 1212 già esisteva, giacché una pergamena di quell’anno menziona alcune terre fangose poste a capite pontis petre Sancte Trinitatis, confinanti con la Flaminia ed il fiume Vigopelli. Il ponte di pietra (che evidentemente aveva preso il nome dalla vicina chiesetta) era quello fatto costruire nel secondo secolo dopo Cristo dall’imperatore romano Antonino Pio, come affermò ad inizio Seicento lo storico Cesare Clementini, segnalando la presenza di alcune monete antonine nelle fondamenta del ponte stesso, ritrovate in occasione di un restauro. Fino a quale data sia esistita la piccola chiesa non ci è noto; nel 1495 era ancora in funzione, officiata dal frate olivetano Andrea da Rimini, priore ecclesie Trinitatis. Accanto alla chiesa esisteva anche l’ospedale della Trinità – documentato fin dal 1357 – che dipendeva dal grande complesso ospedaliero di S. Lazzaro del Terzo, fondato sulla Flaminia presso
Settembre 2015
19
La chiesa (esisteva nel 1212), il ponte (II secolo dopo Cristo), l'ospedale (accanto alla chiesa), la torre (1673), il ghetto
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Marano, il ‘tempio’ della Trinità LA STORIA di Oreste Delucca l’odierno Miramare (l’antico Terzo). Perché la nascita di un ospedale vicino al ponte sul Marano? Per comprenderne il motivo occorre tenere presente che nel Medioevo gli ospedali – piccolissimi e numerosi – avevano funzioni assistenziali piuttosto che sanitarie. Servivano soprattutto a garantire alloggio ai pellegrini e di solito venivano costruiti nei luoghi di transito, specie nei punti di sosta obbligata. E quindi presso i fiumi, perché spesso mancavano i ponti e comunque, anche quando esistevano, erano generalmente modesti, bassi e le acque delle frequenti alluvioni li sovrastavano, ne scalzavano le sponde, li rendevano per lungo tempo inservibili; perciò chi era in viaggio era costretto ad attese forzate. E’ significativo che, sempre sul Marano, ma in corrispondenza della strada per Montescudo, esistesse allora un altro piccolo ospedale, da cui ha preso il nome l’odierna località di Ospedaletto. D’altra parte, la vera natura dell’ospedale della Trinità, cioè quella di semplice ricovero, si può cogliere anche dal fatto che l’edificio nel 1488 era chiamato “ospizio” e nel 1500 ormai semplicemente “osteria”. Le difficoltà di attraversamento dei fiumi – sia che vi fosse un ponte, sia che esistesse soltanto un guado - sono confermate dalla costante presenza sul posto di una barca che faceva il servizio di pas-
“Le vicende della torre sono ben conosciute, essendo stata utilizzata per la sua funzione originaria di avvistamento dei pirati fino ai primi dell’Ottocento, poi destinata a vigilanza sanitaria, quindi sede del telegrafo, infine postazione della Guardia di Finanza” saggio da una riva all’altra. Riguardo al Marano, si sono conservati i contratti del 1498 e 1499 con i quali Giacomo di Andrea da S. Lorenzo in Strada tenne in affitto per quegli anni, con il diritto di esercitare la relativa “attività di passo”, un battello di legno adatto allo scopo, posizionato in flumine Marani seu Trinitatis, presso la strada pubblica e la chiesa della Trinità. I patti riconoscevano al gestore anche il permesso di vendere vino al minuto. Nel citato documento del 1500 l’oste – tale Giovanni detto il Mantovano – aveva a disposizione due battelli cum soi ordigni, per traghettare uomini e merci. In altro contratto si legge che
nel 1535 la Comunità di Rimini – dietro compenso annuale di 25 lire – aveva concesso a Giacomo di Francesco da S. Lorenzo in Strada l’esclusiva del passum fluminis Marani cum uno batello apto ad dictum passum, impegnandolo a non praticare tariffe ultra solitum. Il ponte richiedeva continue riparazioni e manutenzioni, sostenute generalmente dalla comunità, alle quali però concorrevano talora anche i privati. Nel 1491, ad esempio, troviamo che Biagio di Giovanni Bartoli nel suo testamento aveva disposto un lascito di 20 soldi pro cuncimine pontis Trinitatis. La condizione della struttura è rimasta sempre precaria, an-
che nelle età successive. Si sa che l’anno 1614 “il ponte del fiume Marano è stato ruinato dalla furia delle acque per le continue pioggie”; e presumibilmente fin d’allora lo si è sostituito alla bene meglio con una pedana in legno, sovente non transitabile, è facile immaginare. Tanto che nel 1755 “il ponte della Trinità era rotto non solo nel piano ma anco ne’ pilloni”; sicché l’anno seguente la comunità riminese deliberava di rifarlo in muratura, in quanto “il ponte di legno esistente sul fiume Marano minacciava rovina”; e nel 1756 venivano rialzate le strade di accesso al nuovo ponte, evidentemente edificato ad un livello superiore per renderlo meno soggetto alle sommersioni. Nel frattempo la zona della Trinità aveva visto sorgere una nuova costruzione. Stante l’intensificarsi delle incursioni piratesche in Adriatico, il Governo Pontificio si era deciso a realizzare un sistema di
torri d’avvistamento che, sulla spiaggia riminese, andava da Bellaria a Cattolica. Così, nel 1673 anche la foce del Marano era stata munita di una torre – chiamata della Trinità, per l’appunto – opera del maestro muratore Desiderio di Antonio Minoti, al costo di 690 scudi. Le vicende della torre sono ben conosciute, essendo stata utilizzata per la sua funzione originaria di avvistamento dei pirati fino ai primi dell’Ottocento, poi destinata a vigilanza sanitaria, quindi sede del telegrafo, infine postazione della Guardia di Finanza. Frattanto lungo il tratto stradale diretto al ponte era sorto un gruppetto di case denominato “Ghetto Trinità”, che diverrà successivamente “Ghetto Bellariva”, assumendo quel nome dal “Palazzo Bellariva” edificato sull’altro lato della strada, all’incirca nel sito dell’antica chiesetta della Trinità. Verso l’interno, invece, i poderi a lato del fiume erano tutti chiamati “Tramontana”, non in riferimento all’omonimo punto cardinale o al rispettivo vento (come si sarebbe indotti a credere), ma perché fin dal Quattrocento quelle terre appartenevano ai Malatesta del ramo Tramontani. La torre della Trinità ha resistito fino al 1916, quando venne distrutta dal terremoto. Circa 50 anni fa, una anziana del luogo (che la ricordava molto bene) mi raccontava che ai suoi tempi la torre serviva anche da orologio. Al mattino la parete rivolta alla Flaminia era in ombra; poi, col girare del sole (si fa per dire), questa cominciava ad illuminarsi. A ricevere per primo i raggi solari era il grosso stemma cardinalizio in marmo, sporgente sopra il portone. Quando i contadini lo vedevano brillare, era mezzogiorno. Ed allora interrompevano il lavoro e andavano a mangiare.
CONDOMINI-EDILIZIA 21 SUCCESSIONI - AGEVOLAZIONI Settembre 2015
Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444
Domanda In un condominio il sottotetto va considerato di proprietà condominiale o invece è una pertinenza dell’appartamento sottostante? Risposta L’articolo 1117 del c. c. nell’elencare le parti comuni dell’edificio non menziona il sottotetto. La sua appartenenza o meno va specificata in base al titolo. Se la proprietà non è indicata nel titolo, il sottotetto di un condominio si considera comune solo nel caso in cui per le sue caratteristiche risulti destinato oggettivamente all’uso di più utenti o all’esercizio di un servizio di interesse condominiale. Un chiarimento su tale questione ci giunge dalla Corte di Cassazione che con sentenza n. 12840 del 23 luglio 2012. I Giudici, confermando l’orientamento predominante ( Cass. Civile sentenza n. 6027 del 2000; Cass. Civile sentenza n. 17249 / 2011 ) così scrivono : “ l’appartenenza del sottotetto di un edificio va determinata in base al titolo, in mancanza o nel silenzio del quale, non essendo esso compreso nel novero delle parti comuni dell’edificio essenziali per la sua esistenza o necessarie all’uso comune, la presunzione di comunione ex art. 1117 c.c. è applicabile solo nel caso in cui il vano, per le sue caratteristiche strutturali e funzionali, risulti oggetti-
Esperti rispondono
Di chi è il sottotetto? Appartamento, acustica e danni FOCUS
vamente destinato all’uso comune oppure all’esercizio di un servizio di interesse condominiale “. Vincenzo Pupolizio, geometra Domanda Un tecnico acustico da me incaricato ha constatato la totale assenza dei requisiti acustici nel mio appartamento acquistato da circa 2 anni. Posso chiedere i danni? Risposta Nonostante che numerosi studi condotti da importanti centri di ricerca offrono una chiara e inconfutabile dimostrazione che il rumore è causa di disagio e malessere, ancora oggi risulta difficile far comprendere come il rumore possa nuocere alla salute e quindi determinare un forte degrado della qualità della vita delle persone e che, nonostante i quadri normativi vigenti, il patrimonio edilizio nazionale non rag-
giunge le prescrizioni legislative e ciò è dovuto a vari fattori : - scarsa conoscenza della legislazione; - utilizzo di materiali non adeguati; - assenza di progettazione acustica; - ricorrenti errori di posa in opera di materiali e sistemi costruttivi. La procedura per la realizzazione di immobili conformi al D.P.C.M. del 5.12.1997 dovrebbe iniziare sin dalla progettazione; L’applicazione del decreto di cui sopra viene quasi sempre disattesa dalla imprese di costruzione le quali ritengono che l’utilizzo di materiali e soluzioni tecnologiche idonee per il rispetto dei requisiti richiesti determina un incremento dei costi che fa perdere la competitività rispettò a chi costruisce con le soluzioni tradizionali. Quindi spesso avviene che l’acquirente acquista un immobile e scopre, come nel suo caso, tramite una perizia tecnica che l’immobile non possiede i requisiti acustici previsti dalla legge.
Siccome i vizi acustici sono occulti, cioè non sono visibili, l’acquirente stesso ha certezza che l’appartamento non è rispondente ai requisiti di legge soltanto eseguendo una perizia tecnica e quindi poi richiedere una riduzione del prezzo pagato oppure il ripristino dei requisiti di legge. La mancata rispondenza dei requisiti acustici costituisce un grave difetto ( art. 1669 c.c. ). La Cassazione civile sez. III con sentenza n. 1190 del 27.01.2012 ha stabilito che la non corrispondenza dell’isolamento termico ed acustico rappresentano vizi occulti e rientrano nei gravi difetti ( art. 1669 c.c. ). Con l’aiuto di un esperto perito Lei potrà accertare se il danno è imputabile sia ad errata progettazione, sia ad una non accurata direzione dei lavori e sia ad una cattiva esecuzione dell’ opera. Se dall’accertamento tecnico dovesse emergere che il danno è imputabile sia ad una errata progettazione, sia ad una non accurata direzione dei lavori e sia ad una cattiva esecuzione dell’ opera la giurisprudenza è costante
AL SERVIZIO DEI LETTORI
Condominio - Certificazione energetica Successioni - Consulenza tecnica-legale Esperti rispondono - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ai geometri Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, già consulente del Tribunale di Rimini e al libero professionista Marco Secchi. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 348-3621675. E-mail: lapiazzarimini@libero.it geom.pupolizio@libero.it secchi.marco92@gmail.com nell’affermare che quanto dettato dall’ art. 1669 del c.c. debba applicarsi sia al progettista sia all’appaltatore sia al direttore dei lavori. Affinchè Lei possa esercitare i propri diritti deve rispettare i termini sia di decadenza per la denuncia e sia di prescrizione per la domanda giudiziaria del rico-
noscimento del danno da parte del giudice. Poiché nella Sua domanda non mi scrive da quanto tempo ha scoperto questi gravi difetti nel Suo appartamento, Le consiglio di consultare quanto prima un avvocato. Marco Secchi, geometra
Pesaro - VITERIA - BULLONERIA - UNIFICATA E A DISEGNO - FASTENERS - ARTICOLI TECNICI
La sede: esterno e particolari del magazzeno
La Bulloneria è azienda leader nel commercio di viti, bulloni e minuteria metallica. La sua vasta gamma, sempre disponibile in magazzino, ne fa un partner industriale affidabile e sicuro: per chi se ne serve da anni e per coloro che vorranno iniziare
Sede Via dei Trasporti Tel. 0721.482278 - 481382 Fax 0721.482211 61020 CHIUSA DI GINESTRETO (PU) www.bulloneriaps.it - info@bulloneriaps.it
Filiale Via Ponte Felice, 3/a Tel. 071.948815 - Fax 071.7496740 60037 Monte San Vito (AN)
Filiale Via Tortona, 140 Tel. 0547.415760 - Fax 0547.415761 47020 Pievesestina di Cesena (FO)
MISANO RICCIONE - Via B. Buozzi 8 Tel. 0541 - 604409 Fax 0541 - 601556 www.adriaexpress.it e-mail: primosole@adriaexpress.it
23
Vecchio e nuovo proprietario lo avevano promesso lo scorso gennaio. Spogliato delle opere
Chiesa del convento, per suorine e Bartolucci doveva aprire a giugno - Una catenella di plastica con al centro un cartello di latta al vento che reca la scritta: “Proprietà privata”. E' lo sbarramento davanti al sagrato del convento di San Girolamo di Misano Mare. Nella chiesa da mesi non si officia più la messa domenicale. E l'abbandono che fa tristezza è sotto gli occhi dei misanesi che ci transitano davanti. Sia le vecchie proprietarie, le suorine del Divino Amore (attraverso suor Martina), sia il nuovo proprietario, l'ingegnere riccionese Luciano Bartolucci, avevano assicurato lo scorso inverno che tra maggio e giugno la chiesa sarebbe stata riaperta al culto.
Settembre 2015
FOCUS
Tuttavia così non è stato. Un misanese parlando è sbottato: “La faccenda della chiesa se non è un indizio che Lui lassù non c'è, per lo meno spesso gioca a briscola e tressette con quei monelli degli apostoli e dei santi e dimentica di tirare le orecchie ai suoi figli”. Un altro, a dire il vero, è andato giù più pesante con le suorine che si sono impossessate del convento per usucapione nel dopoguerra. Il nastro dei fatti. Stanche, le suorine decidono di vendere la casa una decina di anni fa. Non sarebbe stato
Luigi Bellettini, neo presidente della Fondazione
meglio regalarla alla comunità attraverso qualche forma? L'acquisto viene fatto dall'ingegner Bartolucci. Le due parti non si trovano; finiscono in tribunale. Insomma, la vicenda si perde nelle pieghe del diritto degli uomini. Nel contratto però la chiesa deve essere aperta al culto dei misanesi. Non può avere altre destinazioni d'uso L'interno dell'edificio religioso ricco di opere d'arte viene spogliato; “sono state messe al sicuro”, fanno sapere le suorine. Ma non si sa dove. E' giusto? Fondato dall'umbro padre Natili, costruito dai misanesi, il convento è nel cuore dei parrocchiani di Misano Mare.
AMARCORD
SINDACO PER UN GIORNO
1961. Amarcord Misano Cella - Circolo Arci Misano Cella (si trovava attaccato alla Plastimar, lato Riccione) veglione di fine 1961 (il 30 per l'esattezza). Da sinistra: Ines Arcangeli (abita a Riccione), Pasquina (? a Riccione), Mauro Arcangeli, Rosina (Renata) Arcangeli e Luciana Semprini (abita in Svizzera). La foto appartiene a Mauro Arcangeli.
UFFICIO Tel. 0541.610055 GIOVANNI Cell. 335. 20.88.13 ESMERALDA Cell. 335. 60.70.990
sito internet www.immobiliarepiccioni.com e-m@il info@immobiliarepiccioni.com
Via Romagna, 25 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rn)
Ciclabile per il mare Ci vuole molto per la fontana
La fontana di piazza della Repubblica che ha bisogno di cure
- Giovanni è un signore romano che viene a Misano da quasi mezzo; conosce una caterva di misanesi ed ogni ristorante, compresi molti nell'entroterra. Il sindaco Sandro Tiraferri gli diede un gradito attestato di “amico” della città, che racconta orgoglioso. “Se vuoi te lo mostro”, ama dire. E' venuto in questa redazione a mettere una serie di puntini sulle “i” “perché Misano è casa mia”. Se fosse sindaco della città per un giorno farebbe le seguenti cose: pulire la fontana di via Repubblica, studiare una pista ciclabile monte-mare, addolcire i dossi. Racconta con la simpatia travolgente dei romani: “E che ce vole a sistemare quella fontana in piazza; i getti non funzionano. E' tutta malandata. Sarebbe meglio non fare i fuochi d'artificio e sistemare 'ste cosette”. Giovanni ignora che l'assessore al Turismo Manuela Tonini, munita di un sacchettone con detergenti e spazzole, per un'ora nella mattinata dello scorso 9 agosto ha cercato di togliere lo sporco penetrato nelle tessere che foderano la fontana. Tentativo inutile. Giovanni vorrebbe che si studiasse un percorso ciclabile da monte verso mare. Dal suo punto di vista è troppo pericoloso. Inoltre, vorrebbe che gli avvallamenti in via Garibaldi provocati dalle radici dei pini fossero spianati. Infine, suggerisce di addolcire i dossi disseminati per Misano Mare. Ecco le piccole cose che Giovanni farebbe fosse sindaco per un giorno.
24 BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Settembre 2015
MISANO
Incerta ed avvincente semifinale con gli agguerriti brasiliani, che stavano per farcela. Poi... il colpo di reni
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Palio del Capitano, Misano Monte fa poker - Un infinito minuto del tiro alla fune ha deciso l'edizione 2015 del Palio del Capitano nell'assolato pomeriggio del scorso 22 agosto. “L'anno scorso sono stato contento che Misano Monte abbia perso, ma non li abbiamo fatto vincere”. Con queste pennallate un signore saggio di Misano Monte racconta l'edizione numero cinque, che anno dopo anno diventa più frizzante. Il Palio, opera d'arte della prestiogiosa artista misanese Tiziana Costa, è tornato a Misano Monte. In semifinale ha prevalso sui detentori: gli agguerriti non
In finale superata Santamonica. Bella edizione, unico neo l'assenza di Misano Mare FOCUS
meno che apppassionati ragazzi del Brasile (alla fine seconda). Un tiro alla fune molto più che entusiasmante; da piccola drammaturgia tra amici. E' durato un tempo infinito: un minuto. Sembrava che quelli del mare avessero la meglio, ma un “misterioso” (non privo di
battute) colpo di reni ha portato il vecchio capoluogo in finale, dove hanno prevalso sulla Santamonica. L'edizione 2015 è stata straordinaria; un solo neo: l'assenza di Misano Mare. Non sono riusciti a fare la squadra. La disfida tra le frazioni misanese dà appuntamento all'edizione 2016. Albo d'oro 2011: Misano Monte 2012: Misano Monte 2013: Misano Monte 2014. Misano Brasile 2015. Misano Monte
In giallo la squadra di Misano Monte, in blu Misano Brasile
- ViviMisano: mare e sport un binomio vincente. Per il terzo anno consecutivo il progetto Vivimisano organizzato da Misano Podismo, con il sostegno dell'assessore al Turismo Manuela Tonini e patrocinato dal Comune di Misano Adriatico, si è rivelato ancora una volta un vero e proprio successo. Nato con lo scopo di far conoscere il territorio ai turisti e a chi ha voglia di fare sport, in particolare correre, la novità dell'estate è stata il doppio appuntamento settimanale del martedì e del giovedì con la presenza di tanti appassionati e di molti turisti italiani e stranieri in vacanza che hanno approffitato di questa bella opportunità conoscere l'entroterra. Vivimisano anche quest'anno è stato caratterizzato dal classico appuntamento del martedì che ha permesso ai runners di conoscere nuovi percorsi nella splendida natura: scorci mozzafiato, panorami affascinanti e inaspettati, attraver-
ViviMisano: mare, sport ebeneficenza
so le storiche frazioni e a luoghi simbolo poco conosciuti ma che, grazie al progetto, ora sono divenuti noti e apprezzati. Da quest'anno, Vivimisano ha dato anche appuntamento il giovedì, con un allenamento specifico dedicato all'aspetto tecnico della preparazione alla corsa; dietro l'istruttore Rossano Masi che ha permesso di apprendere ogni volta nozioni e tecniche specifiche, unendo allenamenti di Functional trai-
ning a sedute nella pista di atletica di Santamonica per metter in atto quanto appreso ogni volta. Come ulteriore approfondimento è stato organizzato il Misano Running Camp con la partecipazione delle dottoresse Martina e Valentina Facciani, grandi atlete e specializzate nel settore. Una delle caratteristiche della Romagna è anche il buon cibo e a rifoccilare i runners ci hanno pensato i ragazzi dell'Associazione “Io Centro” con il progetto “Insieme a pesca di emozioni” che conferma la grande collaborazione tra le due associazioni legate da progetti benefici e di socializzazione. Anche la misanese Giada Giorgetti non è voluta mancare all'allenamento collettivo per salutare i ragazzi che l'hanno accompagnata trionfalmente nella bellissima avventura della Rimini Marathon dello scorso aprile. L'appuntamento è per l'estate 2016 con tante novità.
MISANO Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn) Continua dalla prima Ottobre dove si alterneranno sul palco del cinema-Teatro Astra illustri filosofi, scrittori e pensatori del nostro tempo. Ma che cos’è per davvero il potere? Siamo sicuri di non averne un concetto così grossolano da non riconoscerlo proprio là dove ci assedia? Il potere infatti non si presenta mai come tale, ma indossa sempre i panni del prestigio, dell’ambizione, dell’ascendente, della reputazione, della persuasione, del carisma, della decisione, del veto, e dietro queste maschere non è facile riconoscere le due leve su cui si fonda e che consistono nel controllo assoluto delle condizioni
Settembre 2015
25
Ne parlano: Fusaro, Guzzi, Bagnaia, Marzano, Viroli, De Monticelli, Cacciari, Zoja e Sini
Via Romagna, 25 - Tel. 0541.610055 47843 MISANO ADRIATICO (Rn)
Riflettere sul potere per cambiare se stessi Dal 2 ottobre al 27 novembre TURISMO
e nella massima efficienza delle operazioni. Posse existere – dice Spinoza – potentia est: Potere ed essere sono la stessa cosa. Il potere, infatti, pone in essere, amministra, conduce a termine. È comando, ma anche servizio;
Da sinistra: Fusaro, Guzzi, Bagnaia
Da sinistra: Marzano, Viroli, De Monticelli
Da sinistra: Cacciari, Zoja e Sini
può essere, perciò, arbitrario o previdente. Può essere detenuto in scala e con gradi diversi: essere di qualcuno, di pochi, di molti. Può essere esercitato per virtù propria – autorità, – in nome d’altri – potere sacrale –, o può essere espressione della potenza di tutti: la multitudo. Può, inoltre, essere esercitato per delega oppure diffuso nella società tramite forme molteplici e differenziate di autorganizzazione. Ma come si determina il potere? Chi lo esercita? Come si caratterizzano le forme di subordinazione? E’ possibile un modo di esercitare il potere che non sia soltanto vessazione dell’Altro, dominio, tirannia, dispotismo, ma condivisione, entusiasmo, apertura mentale, ascolto, leadership come servizio, empatia, senso estetico, persuasione, autorevolezza, capacità di cogliere il momento opportuno, intuizione, riflessione, concentrazione? Oggi la nostra teologia è l’economia e nella sua incarnazione economica il potere agisce attraverso la persuasività delle sue idee, e la civiltà che ne nasce è tenuta insieme non dalle idee di
bellezza, di verità, di giustizia o di destino, ma dalle idee di commercio, proprietà, prodotto, scambio, valore, profitto, denaro che in modo conscio o inconscio governano la vita dell’uomo occidentale e per imitazione dell’ uomo del pianeta. Nelle nostre società “democratiche”, la convinzione comune è di poter controllare l’esercizio del potere attraverso le istituzioni e la regolamentazione del consenso. Invece proprio gli aspetti più drammatici dell'attuale crisi economica in atto, che ha condotto sull’orlo della miseria ampi strati delle popolazioni del cosiddetto occidente evoluto, hanno evidenziato il ritorno del potere nel suo aspetto più rude e barbarico. Nove serate per riflettere sul potere per cercare di cambiare se stessi. 2 Ottobre. DIEGO FUSARO: “Non avrai altra società all’infuori di questa: ideologia e potere”. 9 Ottobre. MARCO GUZZI: “Il Potere spirituale”. 16 Ottobre. ALBERTO BAGNAI: “La tecnica al potere: intellettuali e democrazia al tempo della crisi”. 23 Ottobre. MICHELA MARZANO: “Le trappole del cuore: le dinamiche del potere nei rapporti affettivi”. 30 Ottobre. MAURIZIO VIROLI: “L’illusione del potere”. 6 Novembre. ROBERTA DE MONTICELLI: “Il potere e la realtà: il nuovo volto del realismo politico”. 13 Novembre. MASSIMO CACCIARI: “Il potere che frena”. 20 Novembre. LUIGI ZOJA “Potere e paranoia”. 27 Novembre. CARLO SINI: ”Il Potere della conoscenza”. Si tengono al teatro Astra, con inizio alle 21.
Mauro Ciaroni
Progetto Sofia, cena di beneficenza - “Aiutiamo i bambini”. E' la parola d'ordine con la quale Mauro Ciaroni ha ripreso il “Progetto Sofia”; in una decina d'anni ha portato aiuti concreti per alcune centinaia di migliaia di euro in Africa e non solo. La prossima cena di beneficenza è a Pesaro, hotel “Caravelle” il prossimo 18 settembre, ore 20. A rendere attraente la serata anche la Marconi Jazz Band. Per prenotare: 388.7644863.
“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l'orologio per risparmiare tempo”
Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa Moto, automobile e Coca Cola
Henry Ford nella Daimler-Benz.
La di autore ignoto, vieneSiattribuita Piero della Francesca, La Città Città ideale ideale (particolare), (particolare) attribuita al Laurana. trova ad aUrbino, Palazzo Ducale Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale
Le scoperte che hanno fatto ‘crescere’ l'uomo 1885. Motocicletta L'inventore tedesco Gottlieb Daimler (1834-1900) realizza nel 1883 il primo motore a scoppio ad alto numero di giri e in questo giorno appronta la prima motocicletta, che viene collaudata dal figlio Paul a Mannheim. Insieme al suo assistente Wilhelm Maybach Daimler perfezionerà ulteriormente il suo motore fino a dargli la capacità di poter muovere una vera e propria automobile, che nel frattempo è stata sviluppata da Carl Benz1886. Automobile L'ingegnere tedesco Carl Benz(1844-1929) brevetta il primo veicolo con motore a scoppio, un «triciclo» alimentato con un motore a ciclo Otto a gas e con accensione elettrica, sistema inventato da Daimler. Il triciclo di Benz, cioè la prima automobile della storia, compie il primo lungo viaggio (da Mannheim a Pforzheim, circa 40 km) guidato da una donna, la moglie dell'inventore, e il 3 luglio 1886 viene presentato in pubblico. Si è molto discusso sulla paternità dell'automobile: oggi si è concordi nell'attribuire a Daimler e Maybach lo sviluppo del primo motore a scoppio efficiente per automobile (e con accensione elettrica a filo incandescente) e a Benz quello del primo veicolo mosso da un motore a scoppio. Sempre nel 1886 Daimler e Maybach installano il loro primo motore, a due cilindri verticali, su una carrozza. Nel 1889 realizzano
il rivoluzionario motore a V da 750 giri/ min, brevettato il 9 giugno, e nello stesso anno Benz presenta al pubblico la prima automobile commerciale. Nel 1900-1901 Maybach (Daimler nel frattempo è morto) realizza la prima automobile moderna, che chiama Mercedes dal nome della figlia
del console Emil Jellinek che gliel'aveva commissionata. E la prima automobile non derivata da una carrozza, ma progettata «ex novo» su un telaio e con altri accorgimenti costruttivi che rimarranno immutati. Le strade parallele di Daimler e di Benz si riuniranno nel 1926 con la fusione delle due società
1886. Coca Cola Nella Jacob's Pharmacy di Adanta in Georgia viene messa in vendita per la prima volta una nuova bibita, dal gusto completamente nuovo e straordinario. II suo nome è «CocaCola Syrup and Extract», subito abbreviato in Coca-Cola. L'inventore della bibita è il droghiere-farmacista John Pemberton (1833-1890), che l'ha ideata nell'anno precedente, come uno sciroppo contro il mal di testa. La sua formula, coperta dal segreto più rigoroso, è basata su estratti vegetali e noce di Cola. Lo sciroppo non ha un grande successo, ma Pemberton si accorge che se viene diluito con acqua gassata può trasformarsi in una bibita gradevole e rinfrescante. Nasce così la Coca-Cola, che nella Jacob's Pharmacy viene preparata in modo estemporaneo, aggiungendo allo sciroppo l'acqua di seltz. E pronto anche il suo marchio, basato sulla calligrafia svolazzante con cui il ragioniere della farmacia annota le vendite della bibita sui registri.
MISANO
Settembre 2015
Ospiti dell'hotel Aurora di Misano Brasile. Partono con scorte di lasagne e piadina ALLEGRO MA NON TROPPO
Parole da e ‘Fnil’
27 CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
Famiglia Weber, al Brasile da 40 anni
(Il vecchio nome di Misano Mare)
La famiglia Weber festeggiata dai Magi
TURISMO
BASTANO 2 GOCCE D’ACQUA - E il sitema fognario, per il corretto deflusso delle acque, entra in crisi come se la città ne fosse sprovvista. Le strade diventano piccoli fiumi in piena. Non sarà invece che i pozzetti vanno puliti quando il clima è favorevole? Prevenire è talmente ovvio, che rivedere ogni volta lo stesso film e viverlo come evento naturale è veramente assurdo. E non raccontiamo che non ci sono soldi per la manutenzione. O ci sono solo e sempre per gli interventi straordinari del dopo? Dai! Sappiamo bene che i platani perdono tantissime foglie per buona parte dell’anno. E i Pén iè sempre verd per modi ad dì. RIFLESSIONE 1 - Inutile negare che l’estate 2015 sarà ricordata come una stagione turisticamente eccellente.Il clima favorevole ha giocato una buona parte di questo successo. L’è propria vera, in da ringrazié e cel! RIFLESSIONE 2 - Quest’anno alcuni flussi turistici altrimenti destinati, in parte, verso le sfortunate mète nord africane e medio orientali a causa di eventi bellici, sono stati sconsigliati e dirottati verso luoghi “più sicuri, sereni e tranquilli” ! Speriamo che sia l’ultima volta perché campè s’al disgrezie ad ch’ielt, u iè poc da stè alegre. Siamo seri! RIFLESSIONE 3 - Siamo stati veramente in grado di accogliere degnamente questa folla di nuovi turisti? Le infrastrutture turistiche ancora da migliorare sono tutt’ora e comunque indispensabili. E partafoi l’è impurtent, ma bsogna guardè anche piò in là. RIFLESSIONE 4 - Dopo l’euforia, andremo soddisfatti in letargo o ci sarà il tempo per parlare del nuovo modo che avanza di fare turismo? Siamo veramente efficienti e ineccepibili? Oppure, Ron! Ron! Zzz! Fin’a mag? E saria propria una delusion pansè ch’è và ben isé. MAI PIU’ CEMENTO - “Non si può più fare turismo solo con l’ombrellone e lettini”. Bisogna pensare in grande e al futuro. A Misano a Mare hanno pensato bene di aderire subito all’invito Presidenziale. I terreni attualmente utili... zzati a parcheggio custodito per gli hotel, saranno tutti edificati con indispensabili condomini, altro cemento, al posto dei previsti servizi turistici. La solita edilizia residenziela necesseria. Per chi un si sa!
MISANO ADRIATICO Via Puccini 27/F Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058
- Alexandra Weber viene all'Hotel “Aurora” di Misano Brasile da appena dopo la nascita. Era stata preceduta nella metà degli anni Sessanta dai genitori prima all'hotel “Aurora” di Cattolica (dove Quinto Magi, impresario edile aveva costruito il primo albergo) e poi a Misano Brasile (dove il signor Quinto aveva tirato su la nuova struttura): il suo secondo “Aurora”. Insieme alla signora Alexandra ora ci sono il marito Michael Hildenbrand ed i figli Vivienne e Del Baden Wuettenberg (vivono nelle vicinanze di Friburgo, prestigiosa città universitaria teutonica), herr Weber era un amante del pesce (spiedini e sogliole su tutto), mentre gli eredi hanno optato per la pasta: al primo posto le
lasagne; al secondo gradino la piadina. Prima di partire, ne fanno scorte. L'“Aurora” li saluta con le lasagne; loro si portano con sé un cartone di piadine. Naturalmente a casa da anni
possiedono il testo per la cottura. Per certi versi la signora Alexandra è come le nuove generazioni di romagnole. Saprebbe fare la piada a mano ma opta per il già pronto. Fin da
bambina insieme ai genitori era solita entrare nella cucina dell'albergo, dove ha imparato l'arte della piadina. I Weber-Hildenbrand frequentano il Bagno 13 di Nazario. Le loro vacanze durano tre settimane; ogni qualvolta partono scendono le lacrime. L'“Aurora” è uno degli alberghi che più fa onore all'ospitalità made in Misano Adriatico. E' la classica struttura a gestione familiare: la cordialità, la pulizia, i servizi (l'“Aurora” ha anche un centro benessere ed una sala conferenze), soprattutto la bontà della cucina. Una volta la settimana propone la serata romagnola. Insomma, il turismo che ti lascia tracce nell'anima si fa con la terra, la tradizione e la tipicità.
Quel genio di Fantini Ricostruito la Tour Eiffel con 4000 tessere avanzo di lavorazione. Muratore in pensione ha rifatto in miniatura gli attrezzi della civiltà contadina - Con 4 mila tondelli scarto di lavorazione della Dts (San Clemente), azienda leader per luci per lo spettacolo, il misanese Gianfranco Fantini ha costruito il modellino simbolo di Parigi. L'idea gli è venuta proprio dopo essere stato nella capitale francese ed aver raggiunto il primo piano, a piedi, della torre. Ci ha lavorato un annetto; alla fine, non bastasse, in un cubo ci ha inserito un motorino che fa girare il monumento. Originario di Saludecio, a Misano da quando aveva una ventina d'anni, Fantini è persona geniale. Già muratore raffinato, ha cervello e mani d'oro, come si conviene ad un artigiano vero, cioè colui che possiede un'arte. Colui che sa pensare, progettare e realizzare. E' sufficiente andare a casa sua. Ha un giardino che dire curato è poco; se ti porta nello scantinato e ti racconta i suoi lavori resti affascinato: qui alberga il cosiddetto genio italico. Ha un'officina con gli utensili fondamentali per fare. Ti mostra un trapano a colonna e ti racconta che lo ha costruito lui con un semplice
motorino di scarto. Nell'angolo opposto, appena dopo l'ingresso, sulla sinistra, c'è il suo museo della civiltà contadina. Una meraviglia che ti fa restare senza parole. Ha ricostruito in miniatura la maggior parte degli attrezzi, oggetti nei quali l'uomo dopo migliaia di anni ha raggiunto la perfezione. Forse i suoi Gianfranco Fantini con la sua Torre Eiffel fatta da 4mila tondelli di alluminio scarto di lavorazione della Dts, San Clemente
capolavoro sono due: il telaio per tessere le pezze con i quali si facevano vestiti e tavagliato e il frantoio. I due modellini sono perfettamente funzionanti. con un po' di pazienza si potrebbero intrecciare pezze preziosissime. A chi gli chiede perché lo fa risponde Fantini: “Perché mi piace; sono tutti oggetti con i quali ho convissuto nei primi anni della mia vita”. Fantini sa fare anche i cesti: sia con i vimini, sia con le canne.
28
Settembre 2015
SPECIALE
2. “Voi siete seminatori di cambiamento” - “Voi siete seminatori di cambiamento”, dice Francesco ai rappresentanti dei Movimenti popolari incontrati il 9 luglio 2015, a Santa Cruz de la Sierra, Santa Croce della Montagna, in Bolivia. Così si apre, dunque, la Seconda Parte di quello che abbiamo definito ‘Il Discorso della Montagna’ di Jorge Mario Bergoglio, sulle orme dell’altro che il suo capo e predecessore, Gesù di Nazareth, tenne su di un poggio nei pressi di Cafarnao a nord del Mar di Galilea, quasi 2.000 anni fa. Abbiamo cominciato la pubblicazione su la Piazza lo scorso mese e numero, agosto 2015. Definendolo epocale, ché segna la storia e dà prospettive di reale impegno, tanto più in tempi in cui l’altro da sé è il grande assente. In cui l’egoismo personale e sociale è divenuto quasi unica misura di tutte le cose, anche all’interno dei grandi movimenti di cambiamento, per non parlare della riduzione ad ideologia delle religioni e dello stesso messaggio della Chiesa Cattolica. Contro questo il Papa parla, indica, agisce. Antimontalianamente, però, non si limita a dire “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”, ma indica una prospettiva concreta. In piena continuità con tutta la storia della Chiesa, ma facendo reirrompere, qui ed ora, la forza sconvolgente dell’annuncio primigenio: “L’altro da me è un valore, non uno strumento”. Un annuncio, una buona novella, un ‘eu angellion’, un evangelo, un Vangelo dunque, che rimette tutto in discussione. E riporta la speranza, al di là del riduttivismo idiota di chi ritiene di appiattire le sue sconvolgenti parole, ed azioni, all’iconografia caricaturale della consegna da parte del Presidente boliviano Evo Morales del Gesù ‘crocifisso su Falce e martello’. Altro, ben altro e ben più, dice Francesco, che ha tante cose ancor da raccontare, per chi vuole ascoltare. (Quanto a tutto il resto…). Lasciandosi sconvolgere dalle sue parole, senza rimanere attaccato alla difesa dei propri vecchi schemi masturbatori, siano quelli di una rivoluzione fallita o di una controrivoluzione permanente-
“Il Papa parla, indica, agisce. Antimontalianamente, però, non si limita a dire “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”, ma indica una prospettiva concreta”
Papa Bergoglio
mente praticata da chi difende i propri interessi all’insegna di ‘spada e vangelo’. Francesco sta mettendo in campo una svolta che resterà. “Qualcosa di nuovo, anzi d’antico” su cui abbiamo aperto dibattito, dialettica, dialogo, di cui pure daremo ampio conto. (Se ampi saranno i contributi a tal proposito). “Questo ci tocca, ci commuove e cerchiamo l’altro per muoverci insieme. Questa emozione fatta azione comunitaria non si comprende unicamente con la ragione: ha un ‘più’ di senso che solo la gente capisce e che dà la propria particolare mistica ai veri movimenti popolari”, sostiene Bergoglio nel testo a seguire, e ne è il cuore. Poi ‘Il Discorso della Montagna’ del Papa si compie con la Terza Parte, e Conclusioni, che pubblicheremo ad ottobre: “Nessuna famiglia senza casa, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessun popolo senza sovranità, nessuna persona senza dignità, nessun bambino senza infanzia, nessun giovane senza opportunità, nessun anziano senza una venerabile vecchiaia”. A seguire e concludere, a novembre, ‘Il Discorso della Montagna’ all’origine di tutto, quello di Cristo. Per i poveri cristi. Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, al Secondo Incontro Mondiale dei Movimenti popolari - Discorso di Santa Croce della Montagna. Fonte: Sala Stampa Vaticana Santa Cruz de la Sierra (Santa Croce della Montagna), Bolivia, 9 luglio 2015 2. Voi siete seminatori di cambiamento. Qui in Bolivia ho sentito una frase che mi piace molto: “processo di cambiamento”. Il cambiamento concepito non come qualcosa che un giorno arriverà perché si è imposta questa o quella scelta politica o perché si è instaurata questa o quella struttura sociale. Sappiamo dolorosamente che un cambiamento di strutture che non sia accompagnato da una sincera conversione degli atteggiamenti e del cuore finisce alla lunga o alla corta per burocratizzarsi, corrompersi e soccombere. Bisogna cambiare il cuore. Per questo mi piace molto l’immagine del processo,
Il Discorso della montagna di Papa Francesco i processi, dove la passione per il seminare, per l’irrigare con calma ciò che gli altri vedranno fiorire sostituisce l’ansia di occupare tutti gli spazi di potere disponibili e vedere risultati immediati. La scelta è di generare processi e non di occupare spazi. Ognuno di noi non è che parte di un tutto complesso e variegato che interagisce nel tempo: gente che lotta per un significato, per uno scopo, per vivere con dignità, per “vivere bene”, dignitosamente, in questo senso. Voi, da parte dei movimenti popolari, assumete i compiti di sempre, motivati dall’amore fraterno che si ribella contro l’ingiustizia sociale. Quando guardiamo il volto di quelli che soffrono, il volto del contadino minacciato, del lavoratore escluso, dell’indigeno oppresso, della famiglia senza casa, del migrante perseguitato, del giovane disoccupato, del bambino sfruttato, della madre che ha perso il figlio in una sparatoria perché il quartiere è stato preso dal traffico di droga, del padre che ha perso la figlia perché è stata sottoposta alla schiavitù; quando ricordiamo quei “volti e nomi” ci si stringono le viscere di fronte a tanto dolore e ci commuoviamo, tutti ci commuoviamo. Perché “abbiamo visto e udito” non la fredda statistica, ma le ferite dell’umanità sofferente, le nostre ferite, la nostra carne. Questo è molto diverso dalla teorizzazione astratta o dall’indignazione elegante. Questo
di Gabriele Paci ci tocca, ci commuove e cerchiamo l’altro per muoverci insieme. Questa emozione fatta azione comunitaria non si comprende unicamente con la ragione: ha un “più” di senso che solo la gente capisce e che dà la propria particolare mistica ai veri movimenti popolari. Voi vivete ogni giorno, impregnati, nell’intrico della tempesta umana. Mi avete parlato delle vostre cause, mi avete reso partecipe delle vostre lotte, già da Buenos Aires, e vi ringrazio. Voi, cari fratelli, lavorate molte volte nella dimensione piccola, vicina, nella realtà ingiusta che vi è imposta, eppure non vi rassegnate, opponendo una resistenza attiva al sistema idolatrico che esclude, degrada e uccide. Vi ho visto lavorare instancabilmente per la terra e l’agricoltura contadina, per i vostri territori e comunità, per la dignità dell’economia popolare, per l’integrazione urbana delle vostre borgate e dei vostri insediamenti, per l’autocostruzione di abitazioni e lo sviluppo di infrastrutture di quartiere, e in tante attività comunitarie che tendono alla riaffermazione di qualcosa di così fondamentale e innegabilmente necessario come il diritto alle “tre t”: terra, casa e lavoro. Questo attaccamento al quartiere, alla terra, all’occupazione, al sindacato, questo riconoscersi nel volto dell’altro, questa vicinanza del giorno per giorno, con le sue miserie – per-
ché ci sono, le abbiamo – e i suoi eroismi quotidiani, è ciò che permette di esercitare il mandato dell’amore non partendo da idee o concetti, bensì partendo dal genuino incontro tra persone, perché abbiamo bisogno di instaurare questa cultura dell’incontro, perché non si amano né i concetti né le idee, nessuno ama un concetto, un’idea, si amano le persone. Il darsi, l’autentico darsi viene dall’amare uomini e donne, bambini e anziani e le comunità: volti, volti e nomi che riempiono il cuore. Da quei semi di speranza piantati pazientemente nelle periferie dimenticate del pianeta, da quei germogli di tenerezza che lottano per sopravvivere nel buio dell’esclusione, cresceranno alberi grandi, sorgeranno boschi fitti di speranza per ossigenare questo mondo. Vedo con gioia che lavorate nella dimensione di prossimità, prendendovi cura dei germogli; ma, allo stesso tempo, con una prospettiva più ampia, proteggendo il bosco. Lavorate in una prospettiva che non affronta solo la realtà settoriale che ciascuno di voi rappresenta e nella quale è felicemente radicato, ma cercate anche di risolvere alla radice i problemi generali di povertà, disuguaglianza ed esclusione. Mi congratulo con voi per questo. E’ indispensabile che, insieme alla rivendicazione dei vostri legittimi diritti, i popoli e le loro organizzazioni sociali costruiscano un’alternativa uma-
na alla globalizzazione escludente. Voi siete seminatori del cambiamento. Che Dio vi conceda coraggio, gioia, perseveranza e passione per continuare la semina! Siate certi che prima o poi vedremo i frutti. Ai dirigenti chiedo: siate creativi e non perdete mai il vostro attaccamento alla prossimità, perché il padre della menzogna sa usurpare nobili parole, promuovere mode intellettuali e adottare pose ideologiche, ma se voi costruite su basi solide, sulle esigenze reali e sull’esperienza viva dei vostri fratelli, dei contadini e degli indigeni, dei lavoratori esclusi e delle famiglie emarginate, sicuramente non sbaglierete. La Chiesa non può e non deve essere aliena da questo processo nell’annunciare il Vangelo. Molti sacerdoti e operatori pastorali svolgono un compito enorme accompagnando e promuovendo gli esclusi di tutto il mondo, al fianco di cooperative, sostenendo l’imprenditorialità, costruendo alloggi, lavorando con abnegazione nel campo della salute, dello sport e dell’educazione. Sono convinto che la collaborazione rispettosa con i movimenti popolari può potenziare questi sforzi e rafforzare i processi di cambiamento. Teniamo sempre nel cuore la Vergine Maria, umile ragazza di un piccolo villaggio sperduto nella periferia di un grande impero, una madre senza tetto che seppe trasformare una grotta per animali nella casa di Gesù con un po’ di panni e una montagna di tenerezza. Maria è un segno di speranza per la gente che soffre le doglie del parto fino a quando germogli la giustizia. Prego la Vergine Maria, così venerata dal popolo boliviano, affinché faccia sì che questo nostro Incontro sia lievito di cambiamento. (continua a ottobre)
Questo attaccamento al quartiere, alla terra, all’occupazione, al sindacato, questo riconoscersi nel volto dell’altro, questa vicinanza del giorno per giorno, con le sue miserie – perché ci sono, le abbiamo
Riflessioni bibliche “Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce
IMPEGNO CIVILE
Settembre 2015
Intervista a monsignor Perego
LA RIFLESSIONE
Galantino ha liquidato i politici che negli ultimi giorni ha invocato misure draconiane contro gli immigrati che arrivano in Italia attraverso il Mediterraneo
re, senza tuttavia smentire: «Le dichiarazioni attribuite a mons. Galantino sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista»): il governo «è del tutto assente sul tema immigrazione», «non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale», le nostre leggi – «prima la Turco-Napolitano e adesso la Bossi-Fini» – di fatto «respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva. Rispedendo al mittente – a Salvini e a Zaia – le accuse rivolte alla Chiesa di guadagnare con gli immigrati: si tratta, ha detto Galantino, «una banalità spaventosa», «ci sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche di soldi, anzi. Lo fanno anche Salvini, Zaia e Grillo?» E ribadendo: «I piazzisti sono molti, piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti». «Non sono sorpreso dalle polemiche sollevate da alcuni esponenti politici», spiega ad Adista mons. Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, l’organismo pastorale della Cei che si occupa di migrazioni. «Del resto già in altre occasioni alcuni esponenti della Lega Nord avevano evidenziato un vuoto assoluto di proposta politica e un’incapacità di
“Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa Papa Bergoglio
di Luca Kocci* - «Penso che noi italiani dovremmo un poco di più imparare a distinguere il percepire dal reale. Cosa intendo dire? Noi qui sentiamo dire e sentiamo parlare di “insopportabilità” del numero di richiedenti asilo: guardate, questo, secondo me, è un atteggiamento che viene, in questi giorni, purtroppo alimentato da questi quattro “piazzisti” da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse!». Così mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, lo scorso 10 agosto, in un’intervista alla Radio Vaticana al termine del suo viaggio in Giordania («la Giordania ha una popolazione che è di circa 6 milioni, 6 milioni e mezzo, ma sapete che lì ci sono due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti?»), ha liquidato – senza fare nomi – i vari Matteo Salvini, Luca Zaia e Beppe Grillo che, anche negli ultimi giorni, hanno invocato misure draconiane contro gli immigrati che arrivano in Italia attraverso il Mediterraneo. Il 12 agosto ha poi aggiunto a Famiglia Cristiana (che però in serata ha rimosso l’intervista dal sito internet e ha cercato di smorza-
Riflessioni bibliche
29
«Noi facciamo il nostro dovere accogliere e di sostenere migranti, rifugiati, richiedenti asilo e persone in povertà. È un dovere che ci viene dal Vangelo: “Ho avuto fame – dice Gesù – e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito”, dice Gesù. Ma c’è dell’altro…». Cosa? «Sulla questione immigrazione, la politica sta evidenziando gravi carenze e inadempienze, per cui spesso la Chiesa, con le proprie
Vangelo. Migranti. Democrazia formulare proposte concrete per fare fronte ad uno dei drammi del nostro tempo. Le parole di mons. Galantino cercano solo di contrastare qualunquismo e vuoto politico». Insomma si tratta di piazzisti da quattro soldi… «Ognuno colora come meglio crede le proprie espressioni e il proprio sdegno di fronte ad affermazioni insensate, pericolose per
la vita delle persone e irrispettose di un diritto, che è il diritto di asilo. In ogni caso mons. Galantino non ha fatto altro che ribadire quello che sostiene anche il magistero sociale della Chiesa dalla Populorum progessio in poi : tutelare un richiedente asilo, che non può essere etichettato come clandestino prima di averlo incontrato e ascoltato, e tutelare la vita delle persone, per-
ché respingere in mare significa uccidere. Del resto già nel 2011 l’Italia fu condannata dal Tribunale dei diritti umani dell’Europa quando furono respinti alcuni migranti che poi trovarono la morte in mare». Salvini chiede di portare gli immigrati in Vaticano. Zaia dice che se la Chiesa interviene lo fa perché guadagna sui migranti. Come risponde?
strutture, si trova a fare opera di supplenza di uno Stato assente, che non ha saputo organizzare un piano di accoglienza, di assistenza e di asilo richiesto dagli accordi di Dublino. Sono le Prefetture che ci chiamano, ci chiedono di accogliere le persone e ci pregano di fare quello che non stanno facendo Stato, Regioni e Comuni. E anche le risorse che arrivano non vanno alla
Milano expo e la dottrina sociale della chiesa
Chiesa ma sono per gli operatori, alcuni dei quali hanno trovato lavoro anche in seguito a questa situazione. Il direttore della Caritas di Bergamo, per fare un unico esempio, mi ha detto di aver assunto 70 persone impegnate nei servizi di accoglienza». Cosa rimprovera alla politica? «Stato centrale, Regioni e Comuni non sono capaci di collaborare per organizzare e gestire l’accoglienza. Inoltre dal 2011 ad oggi ancora non c’è stata quella pianificazione richiesta di alcuni luoghi dove tutelare il diritto di asilo. Si tratta oggi di 85mila persone che, spalmate su 8mila Comuni, non avrebbero l’impatto drammatico che si vuole far credere». Nel mondo politico, oltre ai negligenti, ci sono anche i seminatori di odio…
Stato centrale, Regioni e Comuni non sono capaci di collaborare per organizzare e gestire l’accoglienza. Inoltre dal 2011 ad oggi ancora non c’è stata quella pianificazione
Padiglione Italia
di Gianfranco Vanzini - Il primo maggio scorso si è aperta a Milano Expo 2015, che durerà fino al prossimo 31 ottobre. I temi dell’Expo milanese sono: l’agricoltura, l’agroindustria e la grande sfida per assicurare il cibo a tutti gli abitanti della terra. I paesi presenti sono circa 150, con una sessantina di padiglioni tematici. Le statistiche, pur nella loro approssimazione, dicono che sono circa un miliardo gli abitanti della terra che soffrono la fame. Abbiamo le risorse per sfamare tutti, ma, come sostiene il premio Nobel per l’economia Amartya Sen, molto persone non hanno i mezzi economici per sfamarsi. Io non credo e non voglio credere alle teorie catastrofiche dei neo maltusiani, né alla teoria della decrescita felice. Voglio prestare fede, invece, all’insegnamento della Dottrina sociale della Chiesa che, da Leone XIII con la Rerum novarum (1891) fino a Benedetto XVI con la Caritas in veritate e Francesco con la Evangelii gaudium e la Laudato sì, raccomanda e incoraggia gli uomini a ricercare uno sviluppo sostenibile, guidato dal rispetto dei diritti dell’uomo e della destinazione universale dei beni, uniti all’imperativo costante di un utilizzo corretto ed intelligente delle risorse del creato. La profonda crisi mondiale che stiamo vivendo ci obbliga a riprogettare il nostro modo di vivere per costruire un nuovo modello di sviluppo economico globale. E’
anche il momento, come sostengono opportunamente gli ultimi due pontefici, di ripensare e rivalutare l’importanza dell’agricoltura, non in senso nostalgico, ma come risorsa fondamentale e indispensabile per il futuro. Occorre dire no, allo sfruttamento indiscriminato della natura e alla idolatria del denaro. No alla finanza, che governa invece di servire e alle troppe regole che opprimono anziché guidare. Riscopriamo e rivalutiamo il valore strategico dell’agricoltura, e contemporaneamente della famiglia, cellula fondamentale della società, che possono e devono diventare le fondamenta di un nuovo modello di sviluppo economico globale. Per aiutare i paesi poveri a crescere e quelli ricchi a ripensare le loro strategie economiche e sociali. Secondo il direttore generale della FAO la battaglia contro la fame può essere vinta. E’ però impensabile, in tempi di crisi economica, pensare di sradicarla senza il rilancio del settore agricolo e rurale e senza il sostegno ai circa due miliardi di piccoli agricoltori che rappresentano un terzo della popo-
lazione mondiale. Se guardiamo agli ultimi trecento anni di storia economica mondiale, si può scorgere una sostanziale uniformità dei modelli di sviluppo economico, sia dei paesi capitalisti che dei paesi ex-comunisti. In entrambi i sistemi, il decollo è avvenuto attraverso il passaggio massiccio, a volte anche forzato e drammatico, delle risorse umane e materiali dall’agricoltura all’industria, dove il tasso di produttività dei fattori della produzione è certamente più grande. Questo grazie soprattutto all’enorme impatto del progresso scientifico e tecnico e al sostegno del credito, dei sistemi bancari e dei mercati finanziari. L’aumento della produttività dell’industria si è tradotto in gran parte in una crescita del reddito pro capite e del benessere economico, ma a prezzo di massicci inurbamenti della popolazione, che ha depauperato le campagne e ha recato gravi danni all’ecosistema. Le due bandiere del capitalismo e del comunismo sono: la libertà e l’uguaglianza. Ma , storicamente, al capitalismo, nelle sue diverse forme, si è associato il peri-
coloso allargamento delle diseguaglianze, vanificando in parte la libertà dal bisogno che invece auspicava. Il comunismo, da parte sua, ha tolto alle persone la libertà, la loro creatività e il diritto di decidere e di intraprendere. In entrambi i modelli sono scomparsi: la verità e la giustizia e, soprattutto la carità e la solidarietà, che rappresentano il fondamento di qualsiasi convivenza civile. L’occasione dell’Expo e del suo tema, che si può sintetizzare in: come vincere la fame nel mondo, è un momento particolarmente felice per proporre con forza un nuovo modello di sviluppo fondato sul rilancio del settore agricolo, soprattutto per i paesi poveri. Esso consente infatti di evitare il dannoso sradicamento dei popoli dalla loro terra e, nel contempo, può creare e produrre mezzi di sostentamento e ricchezza per le popolazioni presenti, salvaguardando e proteggendo al meglio l’ambiente. In questo modo anche un progresso scientifico saggiamente orientato potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per una crescita armonica e integrale delle persone e di una economia al servizio dei popoli e non solo di pochi. Precondizione per tale modello di sviluppo sono certamente l’istruzione, la formazione, la tutela della salute e una corretta considerazione e valorizzazione delle donne.
«Alcuni politici e alcune forze politiche non fanno nulla perché hanno paura di perdere consenso, oppure alzano la voce e sfruttano le paure delle persone per raggranellare un po’ di voti. E questo è davvero vergognoso» Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha accusato la Chiesa di parlare ma di non agire, perché, per esempio, potrebbe ospitare i migranti nei conventi vuoti… «Prima di tutto vorrei dire al presidente del Veneto che non può scaricare su altri quelli che sono compiti istituzionali propri. Quindi deve innanzitutto fare il proprio dovere, che oggi mi pare molto debole. Ripeto: oggi sta facendo supplenza alle mancanze di Stato, Regioni e Comuni, e in diversi territori, seminari e conventi sono stati aperti ai migranti, molte comunità religiose stanno adeguando alcune strutture per l’accoglienza. Poi ovviamente si può fare di più e meglio: ogni comunità, per esempio, dovrebbe riuscire a creare al proprio interno uno spazio e un luogo di accoglienza, e non limitarsi solo a fare catechesi». La Lega Nord difende il crocefisso nelle scuole e chiede di respingere i migranti. Non le pare una contraddizione? «Non metto in dubbio la fede dei singoli. Esprimo però il mio giudizio su alcune idee che fanno a pugni non solo con il Vangelo, ma con l’idea stessa di democrazia. Il diritto di asilo nasce con la democrazia, negarlo significa cadere in una sorta di medioevo della democrazia». *Fonte Adista
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Marcello Bartolini
Gli itinerari della buona tavola
Nel paradiso della valata del santuario di Valliano (Montescudo). Propone anche vegetariana e vegana. Dietro ai fornelli la passione di Anna
Zì Teresa, regale cucina della tradizione Piadine
di Marcello Bartolini - Continuo il viaggio sempre alla ricerca di ristoratori appassionati e “altruisti” ; mi sposto nell’entroterra alla ricerca di un nuovo locale e, per passare al genere di pietanze di carne e di primi piatti con pasta all’uovo, dato anche il periodo già più fresco e settembrino, mi porto in una originale collina/vallata tra Montescudo e Montecolombo a ridosso del paese di Coriano e incontro una ridente quanto perfettamente assimmetrica campagna, arata puntigliosamente dove non vi è neanche un metro quadrato incolto, corredata di precisi filari di vite e ulivi dappertutto, belli, rigogliosi con quella chioma a tratti verde e argentati quando mossi da un leggero vento di scirocco, si rivoltano le foglie e compare all’unisono il colore più chiaro delle stesse. Casolari qua e là, fermi al tempo degli anni '50, alcuni chiusi a formare immagini di cartoline di altri tempi. Il luogo è a dir poco incantevole, è quella “forte e seria” campagna della bassa romagnola idealmente distante dalla riviera ma geograficamente a ridosso del mare che improvvisamente appare colorato di azzurro e blu. Arrivare al ristorante, con il mare alle spalle, ha questa piacevole “premessa”! Località Valliano, una lunga strada che dà il nome alla zona, frazione di Montescudo. Mi fermo quindi al ristorante Zi Teresa. Una casa, in parte moderna e in parte risalente agli anni '70. Porta d’ingresso in alluminio, scritta decorata a ceramica “Zi
(Zì) Teresa che ha lasciato il testimone alla figlia Anna La veranda del locale
Teresa”, quindi alla via Valliano, 31. Accoglie il volto ridente, bello e direi angelico della figlia Anna, da lì a poco mi accorgo che mi trovo a casa di persone che hanno dato “la vita” per l’ospitalità e ristorazione e per quella cucina, quella romagnola, verace e sincera! La signora Teresa è lì, una bella donna ottantenne e in forma, occhi azzurri, appagata e contenta, di origini ascolane. E’ Teresa che negli anni '70 partì da questo locale con la famiglia, inizialmente con vendite che andavano dagli alimentari alla ferramenta, quei negozi dove trovavi di tutto e che servivano sia la gente delle campagne che dei vicini borghi. Poi, col tempo diminuite le vendite, la famiglia si orienta totalmente sulla ristorazione, prima con l’osteria oggi con un più ampio ristorante. Quindi mi accingo al desco. Locale ampio, bel tovagliato, luminoso, preciso e colorato, al di sotto scorre un fiumiciattolo che contribuisce con le sue frasche a portare un bel vento fresco e allietante. La sala è frequentata da di-
versi clienti anche stranieri, e tra i tanti noto una bella e distinta famiglia indiana, che vedo peraltro ben propensa alle specialità tipiche del locale. I camerieri portano come trionfanti i piatti di tagliatelle al ragù che mi ricordano quelli di mia madre. Vado per quelle tagliatelle: bingo! Belle, gialle, toste, non troppo larghe, né troppo spesse, il ragù è ben rosso e addensato a tocchi, una spolverata di grana (fresco e di qualità), la fiamminga che era abbondante e per due mi placa e mi rendo conto di aver mangiato, finalmente, quella pasta che immaginavo e che mi ricollega agli antichi sapori di un tempo, ma ho altresì notato, ai tavoli vicini la frequente richiesta di interessanti ravioli alle erbette, per i quali però decido di far riserva ad un prossimo assaggio. Mi accingo al secondo tra le innumerevoli portate indicate in menù, e devo dire che il piccione ripieno, così come il galletto nostrano completano il tutto al pari di quei pasti della domenica che si fanno in famiglia, in particolare noto e apprezzo la carne del pollo ruspante, sicura-
mente nostrano di cui il colore giallo-limone della pelle ne dava certezza della provenienza. Noto poi con piacere che la carta dei menù ne indica uno vegetariano e uno vegano, questa senz’altro l’innovazione portata dalla figlia Anna, quindi una ricerca giovane e intelligente di proporsi a nuove e odierne esigenze dei commensali. Mi accingo ai dolci, zuppa inglese ottima perché non tanto imbevuta nel liquore e giusta la crema, gli altri altrettanto validi e di vario genere e innovativi. Il vino, quello rosso della casa è a dir poco perfetto: sentore sincero e di giusta gradazione, un sangiovese dai sentori un pizzico barricati, morbido, che sembra passare quasi “invisibile” ma poi... si sente! Mi salutano, quindi, cordiali mamma e figlia, gentili come all’arrivo, fino fuori al locale: vera ospitalità e cortesia romagnola e di quelle persone che volendo trasmettere con premura la massima soddisfazione al cliente sono sempre e fino all’ultimo attente che tutto sia andato bene! Gli inglesi, avrebbero colto il tutto con il seguente idioma:” if you lived here, you would feel at home…” (se tu vivessi qui, ora ti sentiresti come a casa tua...!).
Storia Rixccione
Storia Rixccione
Storia Rixccione
Storia Rixccione
CATTOLICA CATTOLICA - Via Dottor Ferri 23 Tel. 0541 - 953300 Fax 953742
di Alessandro Bondi* Terra di Mezzo. No, non è la Middle-earth, Middenheim, Middengeard di J. R. R. Tolkien. Non ci sono hobbit, elfi, orchi. Ci sono uomini e, forse, ci sono pure anelli e signori di questi anelli. Ci sono il bene e il male in lotta; battaglie, guerre, magie di governo. Ci sono intercettazioni di un ex terrorista che descrive un sistema di corruzione richiamandosi alla Terra di mezzo. E ci sono indagini e giornali che danno titolo a questo sistema, scrivendo della battaglia per la capitale. Mafia capitale. Seppure l’italiano non sia la lingua degli elfi, è pur sempre primogenito del latino: vero esperanto dell’Occidente e lingua ordinata per eccellenza. Ma quando si legge di ‘mafia capitale’, non si sa bene quale termine sia più importante. Ecumenicamente verrebbe da dire che la mafia abbia trovato la sua capitale. Ma è riduttivo pensare che sette colli e una periferia possano accontentare la mafia: logo sotto cui operano organizzazioni di cui, se non si è certi del nome e del fatturato (138 mld per SOS imprese; 150 mld per commissione antimafia, 139 mld Banca d’Italia), si è però certi dell’efficiente organizzazione, dell’inserimento internazionale e delle capacità di penetrazione nel mercato globale. Bande. Che sia capitale o capoluogo, la parola ‘mafia’ associata a Roma è però una novità. Per ogni genere di criminalità romana intrecciata a terrorismo, servizi segreti e massoneria deviati si preferiva parlare di ‘Bande’. Ma oggi non basta più, la banda della Magliana è teleromanzo. Dunque, c’è altro perché la criminalità è come la fisica dei fluidi: aborre il vuoto, riempie gli spazi lasciati indifesi dalle istituzioni. Alla base dell’intreccio tra criminalità-affari-politica appare un sistema, impermeabile ai rovesci elettorali, trasversale, tecnico, di corporazione e di cooperazione. Un sistema basato sull’alterazione dell’amministrazione della cosa pubblica, piegata a prebende del potere per il potere: istituzionale e criminale. Mafie. Di questi tempi, gli inquirenti vedono aggirarsi in Campidoglio e dintorni anche l’associazione per delinquere di stampo mafioso (416bis c.p.). Sulla carta è imputazione importante dei rinvii a giudizio chiesti dalla Procura di Roma per Massimo Carminati (ex terrorista dei NAR e membro della banda della Magliana), Salvatore Buzzi (ex presidente Cooperativa 29 giugno), Franco Panzironi (ex amministratore delegato AMA), Luca Odevaine (ex comandante polizia provinciale), Luca Gramazio (ex capogruppo regionale Forza Italia), Mirko Coratti (ex presidente consiglio comunale PD) e altri 53 indagati della prima e seconda fase dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’.
35
Debiti, malaffare... Arriva il Giubileo e anche il commissariamento di fatto del Comune
Copisteria - Plottaggio Timbri - Rilegature Tesi
IL FATTO
Settembre 2015
Mafia capitale o capitale della mafia? ROMA - CAPITALE D'ITALIA
Quanto è lontana Roma dalla Romagna?...
Poch più d'un tir ad bustarèla...
Sulla carta, l’art. 416bis c.p. è norma che attinge a un fenomeno, ritaglia un fatto offrendo qualche indicatore empirico della devianza criminale che vuole colpire: l’intimidazione, l’omertà e l’assoggettamento legata all’associazione per commettere delitti, per acquisire il controllo di attività economiche, di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti o vantaggi ingiusti, per ostacolare il libero esercizio del voto o per procurarsi voti Sempre sulla carta, l’art. 416bis c.p. è norma che attinge a un fenomeno, ritaglia un fatto offrendo qualche indicatore empirico della devianza criminale che vuole colpire: l’intimidazione, l’omertà e l’assoggettamento legata all’associazione per commettere delitti, per acquisire il controllo di attività economiche, di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti o vantaggi ingiusti, per ostacolare il libero esercizio del voto o per procurarsi voti. Insomma, norma che l’iconografia dei cittadini-spetta-
tori collega ad altra trilogia filmica: da J. J. Tolkien a Mario Puzo; dal Signore degli anelli al Padrino. Commissariamenti. Lo stigma del fenomeno corruttivo, con venature mafiose rappresentato dall’imputazione di associazione per delinquere di stampo mafioso, apre la porta a possibilità investigative e a misure di prevenzione molto forti; con effetti su intercettazioni, sequestri, confische. Volendo, dice il giurista, il Comune di Roma potrebbe essere sciolto e commissariato per infiltrazioni mafiosa (artt. 143, 144
DRIIIIING - IL SONDAGGIO TELEFONICO SU SINDACO, GIUNTA E PD
SE TELEFONANDO Canta Mina Adattamento del testo di Cecco Lo stupore della notte spalancata sul mar (dla pòra Catolga) ci sorprese che eravamo sconosciuti io e te. (valà valà che at cnos mascherina!) Poi nel buio le tue mani d’improvviso sulle mie, (ooh! c'ust fè? Sta bon!) è cresciuto troppo in fretta questo nostro amor. (l'è stè 'na bèla frighèda!) Se telefonando io potessi dirti addio ti chiamerei. (anche subte! Caz!) Se io rivedendoti (per carità!) fossi certa che non soffri (um fa strimulì al sangue) ti rivedrei. (jezza fora!) Se guardandoti negli occhi (sa chi du occ infunghid?) sapessi dirti basta ti guarderei. (um s'arvolta li budèlie) Ma non so spiegarti (nu fam zcur, ca digh li bujèrie...) che il nostro amore appena nato è già finito. (l'èra ora! T'zé un gingìn va c'an't va) Se telefonando io volessi dirti addio ti chiamerei. (pronto! Nu fat più véda! A fac tut tridèl!) Se io rivedendoti (gnènca s'im splés tl'or) fossi certa che non soffri ti rivedrei. (lassa pérd! E gira dalongh!) Se guardandoti negli occhi (um vèn su tut i mazgòt) sapessi dirti basta ti guarderei. (ma chi t'créd da es? Brut arciglìd!) Ma non so spiegarti che il nostro amore appena nato (amore un caz!) è già finito. (l'è duré anche trop, porca putèna!) (Writer(s): Gaetano de Chiara, Maurizio Costanzo, Ennio Morricone - Copyright: Universal Music Publishing Ricordi S.r.l.)
TU 267/2000). Così non si vorrà, replica il politico. Per carità di Patria, si sarebbe detto in altro tempo, l’Italia non offrirà al mondo l’immagine della prima capitale sotto controllo mafioso. E l’immagine è tutto per la politica. Semmai il commissariamento avverrà di fatto. Avverrà per il Giubileo o per qualunque altro pretesto, perché la gestione di ogni evento è in Italia un momento eccezionale. Avverrà con un prefetto-politico e un governo-sindaco, perché in Italia si sente il bisogno di un leader con cui identificare l’istituzione senza leader. Avverrà per i finanziamenti, perché con una gestione commissariale del debito accumulato fino al 2008 sceso da 22 a 14 miliardi, ma con un incremento della nuova massa debitoria arrivata a 854 milioni su un bilancio di 7 miliardi, con l’addizionale IRPEF al 9 mille e manutenzione che l’incuria ha trasformato da ordinaria in straordinaria, il commissariamento di fatto del Comune – e non solo dei debiti pregressi – è una necessità. In breve, Roma sarà commissariata nel debito vecchio e nuovo, nella politica e nell’immagine, senza più il diletto dei paparazzi testimoni di orge in stile romano ma finanziate dall’erario italiano. Altro film. Qui s’ha da finire. La storia della corruzione è predizione del futuro; la comparazione con altri Paesi è misura della normalità di un fenomeno criminale. Di questo si potrebbe scrivere, senza i toni profetici da festa paesana con cui si è commentato quest’ultimo scorcio di Vacanze romane della politica criminale. Accidenti, il titolo di un altro film e nessuno più si diverte. *Professore, Cattedra di Diritto penale - Dipartimento di giurisprudenza Università di Urbino
APPELLO
Aiuole corso Italia, no all'abbattimento - Vergogna! Tra poche settimane nell'indifferenza generale, inizieranno i lavori in corso Italia che prevedono la demolizione dell'aiuola spartitraffico nel tratto dal fiume Conca (confini comune di Misano) e il torrente Ventena, per far posto ad un inutile parcheggio a spina di pesce che comporterà uno spreco di soldi pubblici, un peggioramento e un aumento della pericolosità (pensate ai problemi sul traffico ogni volta che una macchina dovrà parcheggiare e sopratutto dovra uscire) del traffico, e dell'impatto ambientale per la nostra città. Cittadini solo la vostra mobilitazione può fermare e modificare questi lavori che sono stati già appaltati. Scrivete a rilanciamocattolica@gmail.com oppure telefonate al 335 7374977 per organizzarci.
Cartolibreria Binda Cattolica
S. Giovanni M.
Soluzioni per l'Ufficio - Libri tecnici Regalistica - Penne di prestigio CATTOLICA - Via XXIV Maggio 7 Tel. 0541 - 967829 Fax 962386 e-mail: cartolibreriabinda@libero.it
Palazzate
di Cecco
Bene da morire - Leggiamo: “Nel Pd inizia il dibattito sul prossimo sindaco. Pazzaglini e Piva: ‘Sono a disposizione del partito per il bene della mia amata Cattolica’”. Um ven in mént cla canzon dal Quartetto Cetra: ‘... e mi voleva bene, tanto bene, bene da moriiir...’. Pora Catolga!... Adulteri cattolichini - Leggiamo: “Smascherati duemila riminesi nel sito degli adulteri. Sono i dati ‘hackerati’ ad Ashley Madison. A Cattolica sono ben 132”. E u j'è chi sa tut i nom... Burdèl, la boll sa du batèch... Farmacia - Leggiamo: “Vendita della farmacia, braccio di ferro tra sindaco e Pd”. L'articule dal giurnèl al pèrla stranamént anche ad poc (al madòn). L'è un avìs pri qualche cunsiglièr per fè vutè la vendita? Da strimulì al sangue...
Favole - Leggiamo: “Federico Vaccarini (Giovani Pd): ‘Bisogna pensare ad una città piena di vita e di colori in tutte le stagioni dell'anno’”. L'è scap da una fola ad Disney?... Futuro - Leggiamo: “Titolo della festa del Pd: ‘Cattolica Futura ... ai vostri figli piacerà!”. J'ha rason chi dis che avrìn un futur nir cume al carbon. Però sa quijst u j'è da sblighés dal rid... Festa del Pd - Leggiamo: “Stasera (4 settembre) parte la festa del Pd”. J'ha port subte sfiga: piova, ton, fulmne e galavérna. L'uniche dé si tempurèl dl'instè. Madunéna sènta!... Chilometro zero - Leggiamo: “Festa del Pd
‘chilometro
zero’ solo politici nostrani”. Isé, come i pull e i pumidòr...
Vigili: fuori! - Leggiamo: “Assessore Galvani: ‘I vigili escano dagli uffici e vadano in strada’”. I dis cl'ava telefunè subte mal responsabile, ma al telefune al dèva sempre ocupèd. Al fèva al numera dl'asesor, cioè ad Galvani... Os-cia!... Minestra - Leggiamo: “Operatori turistici: ‘La migliore estate degli ultimi dieci anni’”. Stan al Cumun al po risparmiè sla mnèstra invernèla pri bagnin e albergadur... Meduse - Leggiamo: “Meduse giganti, ‘abbordaggio’ alla Regina”. Anche sti mostre i sta dalong dal Cumun. Caz!... Computer - Leggiamo: “Genitori in rivolta: ‘Il Comune ricompri i computer rubati’”. O almènch ciapè i lèdre... Sindaco sondaggiato - Leggiamo: “Sondaggio del Pd: bocciato il sindaco Piero Cecchini: solo uno su dieci lo rivoterebbe”. A n'ha fat 'na gran figura. Va pu là!... Don-elezioni - Leggiamo: “Don Biagio: ‘E' tempo che i politici ritornino in mezzo alla gente”. Anche lu al cméncia sintì udor d'vutaziòn?... Mano - Leggiamo: “Sindaco Cecchini: ‘La Regione è pronta a dare una mano alla Regina’”. Sé, un mènarvérs tal mus... Maxi rotatoria - Leggiamo: “Una maxi rotatoria per abbattere l'ingorgo in via Pantano-via Garibaldi”. Bèl! - Chi l'ha dét? - L'asesor Cibelli - Alora lassa pérd... Partecipazione (?) - Leggiamo: “Ripari la strada e curi gli alberi? Il Comune ti taglia le tasse”. Alora l'è véra che tal Comun i n'ha voja da fè più un caz!... Concerto - Leggiamo: “Annullato il concerto degli Spandau Ballet”. Ades ij cèma Spandau Forfait...
36
Settembre 2015
CATTOLICA
Scomparso lo scorso 8 agosto. Ha fatto la storia della marineria cattolichina e non solo
Addio Colombo, comandante centenario - Addio vecchio e caro comandante della marineria cattolichina. Colombo (Topolino) Gaudenzi è morto lo scorso 11 agosto, Aveva 100 anni. Era nato il 9 giugno del 1915, anno di scoppio della prima guerra mondiale. Inizia ad andar per mare a 4 anni. Lo aveva chiesto al padre che si rifiutò. Si rivolse al nonno che lo accontentò. Lascia cinque figli, Giuliana, Nazario (scomparso), Giacinto, Rosanna, Patrizia e sette nipoti. Paròn al Topolino senza alcun dubbio è stato l’ultimo, se non il più, grande marinaio della storia della marineria di Cattolica. E non solo di Cattolica, ma di tutte quelle del medio Adriatico. Ha vissuto in un periodo storico in cui la pesca d’la tratèna (a strascico) è stata praticata da secoli prima a vela e poi, dagli anni '20 del secolo scorso, con la nuova tecnologia applicata alla pesca dei motopescherecci. Ha vissuto da protagonista indiscusso questo contesto avventuroso e storico. Chi scrive ha avuto il privilegio di conoscerlo quando ha scritto “L’Elefante di Mare” . Racconta la tragedia del naufragio del motopeschereccio “Solferino”, di cui fu involontario protagonista. Qualche riga su Colombo per tracciarne un breve profilo di vita, quale indimenticabile paròn della marineria di Cattolica. La sua vita nelle sue parole: “Quando ero giovane murè (mozzo) a bordo del trabaccolo ‘Maria Pecci’ (paròn Sante Tecchi), un
Ha iniziato con la vela, ha finito con dei “mostri” da centinaia di cavalli. E' stato un mitico comandante del Medio Adriatico AMARCORD di Paolo Masi super comandante dal quale, come da mio nonno e mio padre, ho appreso il mestiere del pescatore; quando c’era molto vento le vele si gonfiavano e la barca poteva navigare ad una velocità come se avesse un motore da quattrocento cavalli. Era stupendo vederla veleggiare, su quel mare increspato di onde. Quando invece si era in bonaccia restavamo fermi anche per quattro cinque giorni di seguito, senza pescare nulla, era già molto se si rimediava qualcosa da mangiare. Allora si gettava in mare qualche pezzo di rete perché si imbroccasse qualche pesce, o delle lenze con molti piombi che si calavano sul fondo. In questo modo si riusciva a catturare qualche pesce per farlo in umido, con molta acqua e molto condimento. Lo chiamavamo ‘al bagna e suga’ perché vi intingevamo molto pane”. Nato in via del Porto nel 1941, lo scriba sin da bambino sentiva mio nonno Bigiòn, nato nel 1856,
Colombo (Topolino) Gaudenzi (9.6.1915 - 11.8.2015) In alto con Paolo Masi
che parlava con grande rispetto di un marinaio che si chiamava Gaudenzi Colombo, ma già allora gli era stato il nome che lo accompagnerà per il resto della vita, paròn al Topolino. Con quel viso tondo e piccolo, con le orecchie a sventola, sembrava davvero un topolino. Colombo ha cominciato ad andare in mare all’età di dieci anni, quando ancora non esistevano i motori, e la pesca a strascico era praticata da due barche che trascinavano la rete con la sola forza
della vela. E' triste dirlo, tuttavia quella cultura centenaria, praticata da uomini le cui virtù erano coraggio e umiltà, scompare con Colombo. La sua specialità era la pesca d’alto mare, la più difficile, quella che tutti i vecchi marinai conoscono come ‘la pesca d’la sprè’. Una zona di mare che inizia a circa 20 miglia dalla costa e si estende sino a quella croata. Paròn al Topolino con gli anni si era guadagnato il rispetto di tutti i marinai, giovani e vecchi, non
solo di quelli cattolichini. Paròn al Topolino ad Catolga era conosciuto da tutte le marinerie dei porti del Medio Adriatico: tutti ne parlavano con rispetto. Quando smise di andare in mare fece il mestiere ‘d’al pupèr’. Un mestiere comune per tutti i vecchi pescatori che smettono la loro attività di pescatori perché l’età non glielo consente più. Al pupèr è il marinaio che a terra rammenda le reti da pesca. Anche questa una cultura centenaria che si sta estinguendo. In questi ultimi anni la domenica mattina andavo a casa sua, in via Pascoli, e poi lo portavo al porto al bar dell’ANMI. Quando entrava
nel bar si avvertiva nell’aria che vi era entrato un ‘protagonista sacro’; tutti si complimentavano con lui, ed io ne ero fiero. Durante il tragitto, da casa sua sino al porto, mi raccontava a memoria la poesia del “vecchio banco”, aneddoti e memorabili pischedie e balunedie ad pesc effettuate un giorno determinato di cinquant’anni’anni prima. Era una gioia sentirlo parlare. Anch’io tornavo giovane, come lo era lui. Una domenica di due anni fa non appena sceso dall’auto, fu avvicinato da un giovane marinaio che lo salutò dicendogli: “Ciao Colombo l’è un bel scirocc og”. Fra sé lo sentii sussurrare: “E me a so mat!”. Poco dopo gli chiesi il motivo di quelle parole. Lui stizzito rispose. “Paolo al dis cl’è sciroc, invece l’è maèstrel”. Gli uomini come Colombo Gaudenzi, paròn al Topolino, in realtà non muoiono mai. Vivono sempre, perché la scia di umanità che si lasciano dietro li rende immortali. Chi ne ha raccolto le esperienze marinare (si può dire il suo figlioccio del mare) è l’attuale comandante del motopeschereccio “Spunta l’Alba”, Carlo D’Andrea, che ha imparato il mestiere da lui. Quando tra qualche anno Carlo appenderà il timone al chiodo, si può senz’altro affermare che la cultura ‘d’al marinèer d’là sprè’ è estinta. Anche lui può lasciarti qualche dichiarazione sul Topolino.
CATTOLICA CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334
37
Un poggia testa da mare inventato da Caterina e Mauro. Diventa anche porta asciugamano e borsa da mare
www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it LA LETTERA
“Non a Cattolica ma a San Pietro in Cotto” - Spettabile redazione, studiosi ritengono che il toponimo di Cattolica sia nato da un incontro in quel luogo di vescovi cattolici dopo il concilio di Rimini del 359. Non entro nel merito della discussione storica su questo fatto, ma su luogo dell’incontro. Lo studio della Ravara in “Crustumium” (2007, pagina 29) comparato con le fonti storiche, la situazione fisica idrografica presumibile in quel periodo, porta ad ubicare quell’incontro, se realmente avvenuto, non a Cattolica ma a Cotto: Piana di San Pietro in Cotto comune di Gemmano che appare più corrispondente alla esposizione del fatto. Viene sostanzialmente detto: 1) che il vescovo San Gaudenzo tornava a Roma seguendo la via Flaminia; 2) che giunse ad un “vico” (nucleo abitato romano con compiti amministrativi); 3) che questo mondo non era distante dal fiume Crustumium (così era chiamato il Conca dai romani); 4) che non era distante dall’oppidum di Conca; 5) che il vico era distante 15 miglia; 6) che il percorso era sul litorale. Vediamo di approfondire queste notizie sulla base di fonti storiche, studi, indizi, deduzioni. 1. Il percorso Rimini-UrbinoCalmazzo chiamato anch’esso Flaminia fino al 1500 era il più utilizzato da e per Roma. 2. Nell’area di Cattolica in epoca romana non è documentato nessun vico. Indizi di un luogo chiamato “crustumium” vengono dagli studi di Riciputi del 1958; di certo come documentato nell’itinerario Burdingalense, nel 333 dell’abitato romano di Cattolica non vi era più traccia come pure della “mutatio” (stazione per cambio di cavalli). Sia gli studi sul pozzo romano (Stoppioni 2001), che gli scavi sull’area V.G.S. confermano questa situazione. 3. Distante dal fiume crustumium. Studi geologici, fonti storiche, deduzioni, fanno supporre che la Cattolica romana era posta sopra un’isola fluviale. Ne consegue che il fiume Crustumium non poteva essere definito poco distante ma sottostante. Dal
Settembre 2015
geologo Pericoli (Studi romagnoli, 1967) sappiamo che l’abitato romano porta le tracce di alluvioni 4. Per i romani oppidum non significava solo un centro fortificato, ma anche un ambito amministrativo proprio, situazione che continua fino al 12-13 secolo con il “Territorium di Castrum Conke” Si osserva che il termine “Conca” citato nel documento della Ravara, lascia perplessi in quanto siamo verso la metà del quarto secolo quando lo storico romano Vibio Sequestre riferito a quest’area a cavallo del 4-5 secolo parla solo di un’oppidum e del fiume crustumium. Il toponimo Conca (da non confondersi con la successiva torre di Conca a Monte Vici si trovava a Montalbano ancora chiamato nel XVIII secolo “Monte di Conca”. Qui vi era un castrum = castrum conke da non confondere però con il castrum conke citato da re, imperatori e papi. Dotato di un territorio proprio che era identico a quello della Pieve di San Giorgio. Il Castrum Conke di Mont albano faceva parte del plebato di Sant'erasmo di Misano. Un documento del X secolo del Codice Bavaro cita un luogo chiamato Conke assieme a Serbidoni et Morciano e Monte Maggiore, tutti come si deduce da un documente del 1050 in pieve di San Giorgio. Questo Conke sovrastava sia il fiume omonimo che la strada diretta a Roma e non era distante da Cotto vicino al fiume e dal suo guado. Questo toponimo è ancora presente nelle cartografie. 5. Va ricordato che sono diversi gli studiosi che ipotizzano la presenza di un municipio romano a Cotto, di certo una struttura amministrativa era presente in quanto luogo di mercato fora forum. La distanza di Rimini da Cattolica è di 12 miglia, da Rimini a Cotto 15 miglia 6. La Flaminia che da Rimini portava ad Urbino, per un tratto utilizzava il tracciato della Flaminia Rimini Fano giunta a Riccione a San Lorenzino il percorso si portava verso Coriano e Cotto la strada costeggiava il Marano e sicuramente aveva dei problemi in caso di forti pioggie circa
CATTOLICA - Via Del Prete 6 TEL. 0541 - 960076 Fax 0541 963334 www.adriaexpress.it e-mail: adria@express.it
“Contesta”, sole con confort Leggera, pratica, colorata, resistente, impermeabile è frutto dell’ ingegno di giovani che per lavorare scommettono su stessi IDEE - Contesta è l’idea e “contesta” è il prodotto! Nasce sulle spiagge cattolichine da due giovani che hanno deciso di risolvere il problema di dove poggiare la testa quando si sceglie di sdraiarsi a prendere il sole o a leggere un libro in aree che non siano attrezzate quali parchi, giardini campeggi improvvisati o in pennichelle dopo il pic-nic. L’idea è venuta in primavera a Caterina e Mauro, che, complici i primi soli della stagione, non riuscivano a godersi la libertà della spiaggia a causa della scomodità dell’essere sdraiati senza un supporto per la testa e una protezione dai raggi del primo sole sparati diretti sul viso. Si riproponeva quindi l’annosa questione del “Che fare?”. Semplice: un appoggiatesta per
1 miglio piu a sud area Fontanelle di Riccione il percorso risaliva verso la località Scacciano e seguendo il crinale si portava al guado di Cotto. Riassumendo sembra evidente che la certezza che quest'incontro nel 359 avvenuto a Cattolica non ci sia. Colgo l’occasione per promuovere un dibattito con studiosi locali ed eventuali contributi dilettori. Mario Garattoni
CENTRO GIOVANI DI CATTOLICA
Il Contesta
stare comodi sulla sabbia ma anche altrove, simpatico, moderno, colorato, leggero, comodo, intrigante trasportabile anche in bici. Una cosa speciale insomma, mica quel che fosse capitato! Caterina, pratica di cucito e di fantasia si impegna sul tessuto, Mauro, falegname e liutaio che al legno da del lei,
incrocia e modella stecchetti. Et voilà: nasce Contesta, talmente bello che Caterina lo vuole far conoscere al mondo! In effetti Contesta è un appoggiatesta comodissimo, una classica brandina da mare a cui è stato rubato il lettino che va appoggiata direttamente sulla sabbia o a terra. Consente inclinazioni e
regolazioni a seconda del gradimento e della posizione del sole per il raggiungimento del massimo confort, diventa portasciugamano e borsa da mare. Leggera, pratica, colorata, resistente, impermeabile è frutto dell’ ingegno di giovani che per lavorare scommettono su stessi e offrono un prodotto che prima di tutto ha soddisfatto loro stessi. E’ un idea per la prossima primavera, ma per essere pronti meglio partire per tempo. I curiosi potranno trovare maggiori informazioni al sito http:// www.contestaonline.com/ e contattare alla mail contact@contestaonline.com privati o ditte fa lo stesso. Claudio Casadei
CARTOLERIA EDICOLA
Carla e Franca ARTICOLI DA REGALO Cattolica - Piazza Mercato 11 Tel. 0541 - 967792
38
CATTOLICA
Settembre 2015
“Stradino” via Don Cervesi, grande tavolata per cena conviviale
Chi cena in compagnia... fa allegria
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
COMUNITA' di Ecci - Sabato 29 agosto 2015. Lo “stradino” via Don Cervesi replica la cena conviviale. Presenti 23 persone. Quest'anno alla lunga tavolata si aggiungono altri amici: Laura e i suoi piccoli gemelli Carlo e Leonardo e poi il grande Diego. Coordinatore, cuoco e mente del banchetto è sempre lui: Mario, coaudivato da Lando (cottura pesce - e quello del mitico crem caramel). Sin dal mattino fervono i preparativi: acquisti, vettovaglie e logistica (compreso un faro che flirtava col lampione stradale). Pronti via: tutti ai propri posti di combattimento. Ultimi consigli... in particolar modo la cottura degli spaghetti alla chitarra fatti in casa: rischio scottura. Ma gli chef non sbagliano una mossa! Ecco la squadra: Monica, Graziella, Giuseppina, Silvia
29 agosto 2015: alcune fasi del lauto banchetto conviviale degli abitanti (e non solo) dello “stradino” via Don Cervesi e Francesca. Qualche aiutino arriva da Giovanni e Filippo (senior) e dai giovanissimi. Tra i banchettanti buongustai ricordiamo anche: Adriana, Terenzio, Carlo, Danila. Gli addetti alle vettovaglie e apparecchiatura del tavolone sono: Anna, Gabriele (autore
di un caffè strepitoso) Edoardo, Francesco, Filippo (junior). Menù: antipasto cozze alla marinara. Primo: spaghetti alla chitarra al sugo di vongole. Secondo: spiedini di gamberi e calamari e seppiolini sulla graticola. Insalata mista. Dolce: rotolone al cioccolato (made in
Graziella) e crem caramel. Vino bianco e rosso e acqua. Caffè e grappa. Una goduria! C'è chi si è leccato perfino i baffi (e anche la barba...). Cecco al sottofondo musicale: AC/DC, Genesis, Vasco Rossi, Fabrizio De Andrè, Modena City Rambles (immanca-
stradino Don Cervesi viene tirato a lucido. Agosto 2016: si replica! ... e chi non cena in compagnia è un... PS: ricordiamo infine anche la presenza di Paul (Pol), il simpatico cane bassotto (ogni tanto un po' cagnarotto) di Edoardo.
CULTURA
COMUNITA'
- La città di Cattolica ha riavuto la sua Madonnina del Mare riportata all’antico splendore, slanciata sul bianco piedistallo di marmo di Carrara a dominare il porto. L'opera venne donata alla marineria di Cattolica da quella di Fano nel 1957 e trasportata da Fano a Cattolica con una suggestiva processione in mare, alla quale presero parte tutte le barche delle due marinerie in un abbraccio di fraternità tipico della gente di mare; quindi collocata nella estremità del porto cattolichino. Da allora è stata, ed è, un simbolo importante per la città e in particolare per la sua marineria. Però il tempo e gli agenti atmosferici l’avevano gravemente deteriorata e si rendeva necessario e urgente un radicale intervento di restauro che città e marineria chiedevano con insistenza ma invano, perché il Comune non trovava le risorse economiche. Di ciò si è fatto allora carico il Rotary Club Riccione-Cattolica, anche con il supporto personale del suo presidente Giuliano Pic-
bile Bella ciao) e finale rilassante (e digerente) col pianoforte di Glenn Gould (sonate di Bach). Bella serata, bella atmosfera, belle persone. Tutti hanno portato qualcosa, tutti hanno fatto qualcosa e alla fine tutti hanno raccolto diligentemente avanzi e immondizia. Lo
Madonnina del Marinaio, restaurata
Faenza 1-2-3-4 ottobre il Super MEI Circus
Largo alla cultura indipendente!
La cerimonia cioni e di alcuni soci. Così, con la direzione tecnica del Comune e della Soprintendenza ai beni culturali, i lavori sono stati prontamente eseguiti e brillantemente portati a conclusione. Venerdì 28 agostio, con una suggestiva cerimonia, il presidente del Club, Giuliano Piccioni, ha restituito al sindaco della città, Piero Cecchini, il monumento restaurato alla presenza di tutta la marineria e di una grande folla commossa, specie quando il parroco don Biagio ha paragonato gli occhi della Madonna rivolti al mare a quelli di tante nostre ave, quando scrutavano l’orizzonte con cuore angosciato in attesa del ritorno a terra dei cari. La cerimonia si è poi conclusa con l’uscita in mare delle autorità che hanno lanciato una corona di alloro in suffragio dei caduti del mare.
- Con la 20esima edizione, l’anno scorso, ve lo avevamo detto: si chiude un ciclo per il Mei. Ci siamo chiesti che senso avesse oggi proseguire con un “meeting delle etichette” e abbiamo capito che se il mondo della musica si trasforma noi non possiamo fare finta di niente. Un meeting, un mero luogo di incontro per le etichette indipendenti non è più sufficiente. Perciò, il Nuovo Mei ha deciso di raccogliere la sfida. Da un lato radicandosi ancora di più sul territorio e dall’altro “mobilitandosi” in una “carovana itinerante”: un circus, uno spettacolo irriverente, fuori dagli schemi, sorprendente, funambolico. Cominceremo a stupirvi - con i famigerati e tanto millantati effetti speciali -dall’1 al 4 ottobre a Faenza. Sarà la prima tappa di un tour di creatività, fermento musicale e cul-
Il primo festival itinerante della cultura italiana indipendenteedemergente.Musica, strumenti musicali, cinema, libri, web, social network, blog, videoclip, fotografia, grafica, formazione, campus, food e autoproduzione tutta. Radio Talpa è media partner turale che porterà le produzioni in ogni quartiere delle vostre città. Da quest’anno il Mei diventa per il quattro giorni il #nuovoMEI2015 e nel week-end un vero e proprio Super MEI Circus. Radio Talpa è media partner. Tutti gli interessati (band musicali, cinefili, grafici, webbisti...) possono contattarci allo SPAZIO.Z in via Del Prete 7 Cattolica. Sul sito www.radiotalpa.it il programma integrale dell'evento.
CATTOLICA
Settembre 2015
41
Il direttivo del Pd vota in un modo, ma sindaco giunta e alcuni consiglieri (tutti Pd) decidono l'opposto
Farmacie, sindaco contro Pd IL FATTO di Enzo Cecchini (alias Cecco) LA CRONISTORIA Prima decade di luglio: sondaggio telefonico commissionato dalla segreteria del Pd regionale e provinciale su sindaco e giunta di Cattolica. Risultati top secret, ma come tutti i segreti di Pulcinella si scopre che solo un cattolichino su 10 rivoterebbe questo sindaco. Martedì 23 luglio: si riunisce il direttivo del Pd (pubblicato a parte) stop a vendita farmacia e gestioni comuni di servizi con altri comuni. Lo deciderà la prossima amministrazione. Mercoledì 24 luglio: il segretario Montanari, o chi per lui, spediscono il comunicato a toni fieri e decisi dell'esito del direttivo. Sindaco e giunta sono avvertiti. Giovedì 25 luglio: i quotidiani danno ampio risalto alla notizia. Ecco i titoli: “Farmacia comunale, il Pd dice no alla vendita” (Corriere Romagna) - “Il Pd fa retromarcia: stoppata la vendita della farmacia” (il Resto del Carlino) - “Non solo farmacie. Gli stimoli del Pd” (La Voce di Romagna). LE FINALITA' Il mandato di questa amministrazione è agli sgoccioli e i quattro soldi che arriveranno dalla svendita della farmacia servirà solo a mettere la bandierina su alcune opere di manutenzione. Rimane solo lo sterile messaggio di un sindaco e una giunta bocciata dai cittadini (vedi il sondaggio) che porterà come alibi: noi volevamo fare, ma il Pd (una parte) non ce lo ha permesso.
IL COMUNICATO DEL DIRETTIVO DEL PD CONTRO LA VENDITA DELLA FARMACIA COMUNALE “La direzione del PD di Cattolica, riunitasi in data 23/07, ha visto la votazione di un documento politico, presentato da membri della direzione del circolo e votato a stragrande maggioranza e senza voti contrari, sul tema delle farmacie
comunali e delle politiche sovracomunali. Sulle farmacie, il documento ricorda la presa di posizione del Partito di fine 2014, quando si diede mandato alla Giunta di valutare tutte le possibili soluzioni relative alla valorizzazione delle farmacie, operando per vagliare in modo aperto e condiviso ogni possibile scelta per superare la situazione attuale.
PARTITO DEMO-CRACK-ICO Il direttivo Pd decide una Oltre che ma la génta, cosa, ma sindaco e is divért a ciapès giunta (Pd) fanno al pal cul tra d'lor... contrario...
Passati oltre sette mesi, e ormai a ridosso della fine della legislatura, il PD ritiene che il percorso richiesto non essendo stato concluso risulti ormai impraticabile, e che occorra usare i mesi che ci separano dalla fine della legislatura per individuare con trasparenza e condivisione le forme di valorizzazione delle farmacie e dell’utilizzo delle risorse finanziarie da esso derivanti. Sul tema delle politiche sovracomunali, il circolo ritiene che questo rappresenti un tema strategico per il futuro della Città per elevare la qualità dei servizi e ridurre i costi nell’interesse dei cittadini.
Proprio per questo ogni scelta deve avvenire solo ed esclusivamente dopo un percorso condiviso e che tuteli gli specifici interessi delle nostre comunità, da un lato i servizi da svolgere insieme, dall’altro la possibile fusione con San Giovanni in M.che rimane l’obiettivo prioritario consolidato anche nello statuto comunale. Da un lato servizi da svolgere insieme, dall'altro il tema della possibile fusione con San Giovanni: il PD reclama per la politica la gestione di questi passaggi, l'apertura ai cittadini, la spiegazione più ampia possibile, ma anche un'urgenza che non faccia perdere l’obiettivo principale che è
Il 14 settembre sindaco e giunta portano in Consiglio la vendita della farmacia comunale di via Del Prete. Un colpo di mano. Almeno due consiglieri del Pd hanno detto che voteranno no o non si presenteranno. Tra le opposizioni qualcuno è stato contattato dal sindaco. Sarà la minoranza a salvare il sindaco e il Pd dalle sue beghe? Quanti altri consiglieri piddini col mal di pancia avranno un minimo di coraggio e votare no o uscire dall'aula? Ma quanti Pd ci sono a Cattolica? la fusione. Commenta il Segretario PD Montanari: "Il PD a Cattolica decide e si assume le sue responsabilità. Senza entrare nelle opzioni tecniche, che non competono alle forze politiche, forniamo linee di indirizzo e tracciati politici precisi. La direzione, che è sovrana, ha votato che sulle farmacie occorre riprendere senza ansie e forzature il percorso di partecipazione, di trasparenza e reale approfondimento oggi per arrivare a una soluzione chiara e davvero convincente al più presto, credibilmente all'inizio della prossima legislatura. Lo trovo un atteggiamento serio e che dimostra che esiste una politica che sa che alcune scelte riguardano non solo le future amministrazioni, ma anche le future generazioni.Si tratta di un patrimonio che la nostra comunità ha accumulato in decenni e che va perciò valorizzato nella maniera migliore,anche dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse ricavate.
Sulle politiche sovracomunali la Direzione ha chiesto che tra Cattolica, Misano e San Giovanni prosegua con forza il percorso di confronto già avviato con un'iniziativa sul tema organizzata ad aprile, e che ogni scelta sia compiuta solo dopo un percorso politico approfondito e senza perdere per strada l’obiettivo principale che è la fusione. Fusione e servizi in Comune sono per noi temi politici basilari, e da domani con la segreteria e i gruppi consiliari inizieremo a ragionare per individuare linee di azione il più possibile condivise con i nostri omologhi nei comuni vicini. Anche qui, una scelta sarà fatta e diverrà la nostra posizione sul tema, ma vogliamo che Cattolica giochi una partita consapevole, partecipata e informata senza accodarsi a decisioni prese da altri. Come PD noi ci siamo”. Bene! Adesso vediamo cosa fate in Consiglio sulla farmacia. Chi c'è e chi non c'é...
CATTOLICA
42
Via Verdi 2 - Tel. 0541.960772 - Nel presentare il libro di Dorigo Vanzolini La storia di Gabicce Mare. Viaggio attraverso le fotografie d’epoca (1890-1950), realizzato con il sostegno finanziario dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia-Gruppo Guglielmo Galeazzi di Gabicce Mare, premetto che non sono la persona più qualificata per parlare della storia di Gabicce, come invece sarebbero in grado di fare altre gabiccesi, vere e proprie esperte di storia locale, come Simona Bastianelli, Cristina Manzini, Giovanna Mulazzani. Peraltro, l’ottima presentazione di Dorigo stesso, apparsa sul numero di agosto de La Piazza, basterebbe già a far comprendere l’ispirazione e i preziosissimi contenuti di questa sua pubblicazione. Con questo contributo desidero, invece, mettere in evidenza i fili conduttori che si intrecciano nei tesori che io, da lettrice e traduttrice in inglese dei testi - successivamente revisionati dal collega prof. Guy Aston - vi ho trovato. In primo luogo, questo libro nasce con l’intento di “parlare” anche a un pubblico internazionale, idealmente i “forestieri” che hanno frequentato, frequentano e frequenteranno i luoghi e le genti ritratte nelle 230 fotografie selezionate tra le migliaia che Dorigo da anni pazientemente raccoglie e conserva. Certo, il libro parla di Gabicce, ma al contempo parla di Dorigo, della sua passione per la fotografia, di una fotografia non solo perfettamente eseguita, ma anche arricchita dalla meticolosa individuazione dei personaggi che le popolano. Parla della sua cura per i dettagli e
Settembre 2015
CATTOLICA
Chiude il 20 settembre. Allo SPAZIO.Z di Radio Talpa, contenitore culturale a disposizione delle associazioni e giovani creativi. Radio-Tv-Editoria-Internet-Arte-Sociale... Cattolica, via Del Prete, 7
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO San Giovanni - Via dei Castagni 47 - Tel. 0541. 956654 Rimini - Via Marecchiese 2/A - Tel. 0541.791969
Storia di Gabicce Mare, mostra prorogata Grande successo di pubblico per la mostra fotografica e del foto-libro di Dorigo Vanzolini. Serata presentata da Mariachiara Russo andata in diretta radiofonica e la registrazione è ascoltabile sul sito www.radiotalpa.it. Chi fosse interessato al bellissimo libro (230 foto d'epoca, dal 1890 al 1950) si affretti... le copie sono in via di esaurimento
CULTURA di Mariachiara Russo di una capacità compositiva dove nulla è lasciato al caso, dovesse anche costare lunghe ore di applicazione. E questo si percepisce già dalla prima e dalla quarta di copertina dell’opera: lo scatto di Dorigo riprende lo stesso punto d’osservazione - un disco luminoso, la scogliera e il tratto di mare sotto il promontorio del San Bartolo -, nel primo caso si tratta del sole che sorge e nel secondo della luna che rischiara l’oscurità. Lo scrittore e giornalista Corrado Stajano ha definito Mario Rigoni Stern “un cancelliere della memoria”, per aver fatto comprendere, senza enfasi o retorica, l’importanza del ricordo. Anche Dorigo Vanzolini può essere definito un cancelliere della memoria, ma di una memoria poetica e intima dei luoghi e degli abitanti di Gabicce, per l’essere riuscito, con l’umiltà che gli è propria, a far affiorare e a rendersi depositario di ricordi e racconti familiari andati a ricercare nelle case del paese con pazienza, garbo e passione, e lasciatici ora in eredità attraverso questa sua opera. Il libro, dicevo, parla anche di Gabicce, e a molti livelli. Si può leggere e ammirare come una storia del Luogo, con la riproduzioni di mappe catastali che risalgono al 1825 o della Gazzetta Ufficiale del
La copertina del libro 1941 con il regio decreto che autorizza il trasferimento della sede municipale da Gabicce (oggi Gabicce Monte) alla frazione di Tavollo a Mare (oggi Gabicce Mare). Vi è testimoniata anche l’evoluzione urbanistica di questo territorio che fino agli anni Trenta era caratterizzato da poche abitazioni e da alloggi ad uso pensione, immersi in una vegetazione rigogliosa che giungeva fino al mare e solcata da sentieri sterrati (meravigliose le immagini che ritraggono i villeggianti che a piedi si recano a Gabicce Monte per sentieri di campagna l’attuale strada panoramica asfaltata fu realizzata molto più tardi). Come non rimpiangere la bel-
lezza di luoghi naturali intatti non ancora profanata dalle troppe costruzioni attuali? Parallelamente, attraverso il libro, si diventa testimoni dello sviluppo turistico di Gabicce dopo che il mare, dapprima percepito come ostile a causa dei tanti marinai e pescatori che vi perdevano la vita, diviene una nuova fonte di reddito grazie alla diffusione dell’idroterapia (già nel 1933 Gabicce è citata nella Guida pratica dei luoghi di soggiorno e di cura edito da ENIT e Touring Club) e progressivamente del piacere della villeggiatura. Infatti, nei primi anni Cinquanta nasce l’Azienda di soggiorno per favorirne la promozione
turistica e, a questo proposito, va ricordato il fondamentale contributo di Silvano Magi, primo dipendente dell’ente, con il suo lavoro di grafico pubblicitario ante litteram e promotore turistico-culturale. Ed è proprio una felice coincidenza che in questo stesso periodo si è tenuta la Mostra a lui dedicata che ha ripercorso l’evoluzione di Gabicce attraverso i suoi lavori grafici, Mostra organizzata dall’Associazione culturale gabiccese Il Fortino presso un altro storico punto di riferimento per gabiccesi e turisti, il Mississippi. La Storia di Gabicce mare. Viaggio attraverso le fotografie d’epoca (1890-1950) è anche una vera e propria ricerca etnoiconografica su usi, costumi e attività economiche che nel corso del tempo hanno caratterizzato questo Luogo. Al contempo, l’opera ridona identità alle persone ritratte e ricostruisce la storia dei nuclei fami-
liari e l’evoluzione degli edifici fotografati. Ed è questa l’assoluta novità e il grande valore anche storico dell’opera. Nelle bellissime immagini si vedono ritratti e identificati con il proprio nome e cognome, nonché soprannome, maestri d’ascia, pescatori, proprietari davanti alle prime pensioni, villeggianti con costumi da bagno dalle fogge ottocentesche o vestiti in candidi ed eleganti abiti da passeggio(che ricordano le scene de Il Grande Gatsby), giustapposti a immagini di abitanti del luogo umili e scalzi o intenti ai lavori dei campi, o ancora alle immagini delle lavandaie sulle rive del Tavollo. Un ulteriore tesoro che Dorigo ci dona col suo libro, un grande valore oggi “in via di estinzione”, è il senso comunitario e solidale della vita quotidiana del “Popolo della riva”, che vediamo ritratto durante gite collettive da Gabicce Monte a Saludecio a bordo di carri trainati da cavalli, nelle scuole serali, durante balli sulla spiaggia o in processioni affollatissime (e ricordiamo ancora Magi che ne fu regista e coreografo). Infine, da parte di noi gabiccesi, un grazie particolare a Dorigo per averci ridato i volti giovanili di persone care che abbiamo conosciuto nella nostra infanzia come uomini e donne già maturi, tra questi, Lorenzo Tonti (“Sen”, p. 82), Maria Berti (per noi la Maria della Pensione Augusta, p. 83), Ismaele Badioli (p. 102), i gemelli Caldari (p. 126), Angelo Sandroni (“Nini”, p. 191) o Lucia Ferrari, l’indimenticabile ”Lucia di Barzilai” (p. 203).
CATTOLICA
Amarcord
Settembre 2015
43
di Dorigo Vanzolini CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI - via Umbria, 23
Il programma di settembre - Sabato 12 ore 20,30: Ballo con D'angiò e Luisella. Piccolo rinfresco - Contributo 7 euro. - Domenica 20 ore 20: Recital lirico e cena. Con Daniele Girometti (baritono), Julya Samsonova (mezzo soprano), Paolo Gabellini (tenore) - Al pianoforte il Maestro Paolo Gobbi. Contributo 17 euro. - Sabato 26 ore 20,30: Ballo con Luciano e Oscar. Piccolo rinfresco - Contributo 7 euro. Informazioni e prenotazioni Centro sociale: 349-7406380 347-9752583 339-4995417
LA MOSTRA
Galleria Santa Croce fino al 20 settembre
La grande illusione di Edward Evans
Tre amici al bar. Da sinistra: Renato Donzelli, Mario Lenti, Giuseppe Prioli "Patalnon". Cattolica, anni '50. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
Cattolica, Campo di calcio Colonia Marina Le Navi, 1947-1948. In piedi da sinistra: Antonio Caforio, Renzo Zavalloni, Gaetano Boga, Salvatore Montanari "Tuci", Sergio Vannucci, Angelo Rossi, Lucio Rossi. Accosciati da sinistra: Attilio Talacchi "Tilìn", Vilmer Cerri "Parello", Franco Montanari, Tino Cerri "Bagassa", Quinto Bartoli "Boccaccio". (didascalia a cura di Franco Del Fattore) (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
- “I dipinti acrilici di Edward Evans riflettono una combinazione intrigante di virtuosismo tecnico e un interesse quasi mistico nell’esplorare il tessuto della realtà visiva. Le forme si allungano in pieghe, si roteano in spire e si fondono in ombre. Ciò che rende questi dipinti così “freschi” e vitali è il modo in cui essi riflettono il ruolo svolto dalla pazienza, dalla disciplina e dall’intelligenza, (...) nel raggiungimento di un’arte distintiva personale. Questi sono i semi da cui scaturiscono la loro forte
Fino a domenica 20 settembre - Cattolica, Galleria Comunale Santa Croce - Via Giovanni Pascoli, 21 Apertura: venerdì, sabato, domenica dalle 20 alle 23. Ingresso libero. Info: Tel. 0541.966603 www.cattolica.net
unicità e fascino”. Kathryn Coe, “Evans: Expression in Abstraction”, OK Harris Gallery, Scottsdale Daily Progress, 1982 Edward Evans è nato e cresciuto in Minnesota dove ha conseguito un Master of Fine Arts, un Bachelor of Science ed un Master of Arts. È professore emerito di Arte presso la Southwest Minnesota State University dove ha fondato la Galleria-Museo dell’università. Nel 2002 Edward e sua moglie, Connie, si sono trasferiti a Stroudsburg, in Pennsylvania, per essere più vicini alla scena artistica di New York. Continua a dirigere il Southwest Minnesota State University Art Museum mentre vive e lavora a Stroudsburg.
Aziende informano Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
Settembre 2015
45
Oltre 4mila persone lo scorso 22 agosto sulla darsena di Cattolica. Ai “fornelli” oltre 100 pescatori
Da più di 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511
BCC di Gradara-Casa del Pescatore insieme per il territorio
- Una piccola grande comunità con oltre 4mila persone. E’ stata la terza edizione di “Festa Insieme”. Si è svolta sabato 22 agosto al porto di Cattolica-Gabicce la manifestazione organizzata dalla Cooperativa Casa del Pescatore e dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara: una serata che ha visto sostanzialmente fondere la tradizionale “rustida” di pesce dei pescatori e la Festa del socio organizzata dall’istituto di credito. “E' un evento che conferma la collaborazione fra due antiche cooperative radicate su questo territorio – ha premesso il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari –. Come sempre la BCC vuole essere parte attiva della società e vuole rafforzare i valori della nostra comunità ispirandosi a
Tre momenti di Festa Insieme
Caldari: “Come sempre la BCC vuole essere parte attiva della società e vuole rafforzare i valori della nostra comunità ispirandosi a principi di mutualità e solidarietà” COMUNITA' principi di mutualità e solidarietà. Siamo espressione del territorio in cui operiamo e vogliamo rappresentare le singole persone che abitano qui e che ogni giorno affrontano con coraggio e spirito costruttivo la quotidianità. Festa Insieme è un evento molto significativo soprattutto in un momento particolarmente delicato per la cooperazione nazionale che ne-
cessità di un riposizionamento strutturale e strategico; è anche un’occasione di festa, dove vengono distribuiti gratuitamente quintali di pesce, cucinati dai marinai e volontari”. “Nel 2014 - continua l'architetto Caldari - abbiamo investito nel territorio 1.750.000
euro, compreso la donazione di moderne apparecchiature di Angioplastica coronarica al nuovo reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Rimini, che verrà inaugurato a breve”. Una giornata, quella del 22 agosto, in cui la BCC di Gradara ha presentato il bilancio
sociale 2014, ha consegnato la medaglia d’oro ai soci con 40 anni di anzianità ed ha festeggiato la nascita dei figli dei soci con l’apertura di un libretto di 250 euro (bonus bebè). Gli oltre 100 pescatori e volontari della Casa del Pescatore hanno invece servito circa
26 quintali di cibo tra cozze, vongole e pesce azzurro per oltre 4.000 persone. Tra questi presenti anche le autorità. Dal presidente della Casa del Pescatore Piero Lucarelli: “Sono fiero ed orgoglioso di questa festa! Ringrazio la BCC e tutti i pescatori!”. Al sindaco di Cattolica Piero Cecchini: “La nostra storia è fatta di gente di mare e di marineria, la nostra identità è nella darsena in cui festeggiamo questa iniziativa”. E a quello di Gabicce Mare Domenico Pascuzzi: “Insieme deve essere il modus operandi dei Comuni di questo territorio: siamo un’isola felice anche grazie al sostegno della BCC di Gradara alla comunità”.
PER I SOCI
PER I SOCI
BCC Gradara, indimenticabile lirica allo Sferisterio
- Un piccolo classico estivo per i soci ed i clienti della BCC di Gradara, una serata allo Sferisterio di Macerata, uno dei templi mondiali della lirica. Nel-
l’ambito del progetto “Conosci il Territorio”, ha organizzato lo scorso 7 agosto l'uscita per andare ad ascoltare “La Boheme”, una delle opere liriche che più toccano
le emozioni degli appassionati e non solo. “Le nostre uscite commenta Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara partono da molteplici motivazioni: il piacere di stare insieme, imparando ma in modo piacevole. Ogni volta cerchiamo di trascorrere il tempo senza noia. Credo che con ‘la Boheme’ ancora una volta ci siamo riusciti. La musica è un linguaggio universale che sa comunicare all'animo ed ai cuori degli uomini”.
Con la BCC Gradara, Modena e casa Ferrari - La Ferrari ha spazio per pochi stagisti. Ogni anno arrivano 5mila giovani inviano il curriculum da tutto il mondo. Questo è il mondo-villaggio globale, questa è la competizione. E' l'aneddoto che
aiuta a capire. Con la BCC di Gradara sabato 3 ottobre, in esclusiva per soci e clientela si va in gita a Modena per tre eccellenze. Oltre, la prestigiosa azienda si visita la bellissima città (con puntata in
un'acetaia) e Casa Pavarotti. Partenza con pullman GT dal parcheggio del Tavollo a Gabicce Mare - ore 8. Rientro a Gabicce previsto per le ore 20,30. Le adesioni nelle filiali entro il 18 settembre.
46
Settembre 2015
GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA ARTE
Bardeggia a Pesaro all'Alexander Museum palace Hotel Lo scorso luglio. “E' considerato uno degli otto alberghi più particolari del mondo”. Dietro c'è la passione del conte Nanni - Guerrino Bardeggia in mostra all'Alexander Museum Palace Hotel Pesaro. Nella “Galleria degli specchi” ha portato “Oltre forma, quando maestria grafica e espressione informale si incontrano”. Dopo un anno dalla grande esposizione monografica “Poemi del Fuoco e della Luce” a Castel Sismondo a Rimini (curatori Giovanardi Alessandro e Sabrina Foschini), dall’esposizione permanente (da gennaio scorso) di 20 opere, “Dipingere il Canto”, a Palazzo Mondadori Segrate, a cura di Rosanna Mani e Alessandro Giovanardi, Ddal 10 al 23 luglio 2015, sono state esposte 20 opere di medio formato in uno degli alberghi pèiù belli d'Italia.
Bastianelli-Cardellini: installazioni d'umanità
Fiorenzula, arte in paradiso CULTURA
Una delle opere esposte
A Pesaro un insieme di grafica, disegno e informale di cui Bardeggia sapeva unire con grande maestria. L’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro è un gioiello dell’architettura contemporanea. E' un Hotel a 4 stelle, 63 camere tutte personalizzate da artisti diversi che coniuga l’ospitalità alla passione per l’arte. Dichiarato dalla Trivago Parigi uno dei 10 Alberghi d’Arte più belli d’Europa, unico Italiano e da TgCom Viaggi tra gli otto alberghi più particolari del
Storia e segreti di una tazza di tè
Mondo. Negli spazi comuni, sono presenti grandi opere (sculture e non) di artisti come Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Gino Marotta, Simon Benetton - solo per citarne alcuni -. Racconta la famiglia Bardeggia: “Un sentito ringraziamento al conte Nani Marcucci Pinoli che con apprezzamento ha dato questa opportunità a Guerrino Bardeggia”.
- Quello che abbiamo visto a Fiorenzuola di Focara durante i lavori di preparazione della mostra “Poi l'abisso” di Franco Bastianelli e Giuliano Cardellini è provocatorio prim'ancora che il cielo della vita squarciato dall'urlo di munchiana memoria: il padre suicida che si lancia nel mare dal precipizio di Fiorenzuola, lasciando la figlia orfana. Lo scriba pensa che l’arte non abbia limiti o censure, che la creatività di un artista possa spingersi oltre certe barriere: un'opera d’arte deve far provare caleidoscopiche emozioni; debba essere di “educazione” al buon gusto ed alla civiltà e non cercare la provocazione fine a se stessa. Lo è questa? Come sarà loro venuto in mente di allestire il suicidio? Cosa vorranno mai dire? Perché oltre che a parlare di bellezza, di armonia, di sviluppo della coscienza in merito a cose ambientali, hanno voluto altro? Cosa c’entra questo suicidio con il resto della mostra? Cime e reti da pescatore, alcuni quadri appesi, sculture in metallo, ma quale attinenza, quale senso logico con il suicidio di un uomo? Perché scegliere Fiorenzuola? Questa mostra verrà visitata da ra-
Franco Bastianelli e Giuliano Cardellini al lavoro gazzi e bambini, che impressione? Per qualcuno è deleterio sbattere in prima pagina un “pettegolezzo” così delicato come quello dei tanti suicidi, in Italia e nel mondo, senza tener conto delle ripercussioni che ciò comporterebbe e che verrebbe a creare sulla sensibilità di ogni persona. In genere le rappresentazioni cicatrizzano la realtà. La coppia pennella anche le bellezze di Fiorenzuola: le sue albe avvolgenti ed i suoi tramonti fiammeggianti in un contesto cristallino. Con tutti gli irracontabili colori della natura, che vogliono essere inni alla vita, alla misteriosa forza della natura, allo stare insieme in una famiglia, in una comunità.
Magari aiutandosi a vicenda, dribblando chi vive per vincere. Chi cerca il gesto supremo lascia sempre qualcuno che lo amava. Che soffrirà. Bastianelli e Cardellini, binomio marchignolo (Pesarese e Riminese) hanno presentato una mostra a Venezia sul Canal Grande due anni fa e l’anno scorso hanno portato un'itinerante a Cattolica. Bella e sempre con i colori della provocazione: affrontava temi fondamentali: la difesa dell’ambiente, sia per la tutela dell’acqua che contro l’uso degli OGM. Inaugurata l'11 settembre presso la Sala degli Artisti, due installazioni esterne, chiude il 30 settembre.
GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA
Settembre 2015
47
Speranza di Patrizia Bacchini, l'anima del Team 80, una delle Amarcord maggiori società di volley delle provincie di Pesaro e Rimini
Gabicce
“Ripetere la scorsa stagione”
di
Dorigo Vanzolini
La prima squadra in B2; lo scorso anno campioni under 18 e under 13. Oltre 100 allieve
ARTE E COMUNITA'
DimorArte, Saludecio. 20 settembre ore 18
Arte, musica e buon cibo
LO SPORT
- Patrizia Bacchini è l'anima del Team 80 Volley, una delle maggiori società delle province di Pesaro e Rimini. Diplomata Isef, raffinata allenatrice tecnica (e della mente), passione per la cucina, d'estate fa la cuoca nell'albergo di famiglia a Cattolica; senza esagerare si potrebbe dire che è uno dei luoghi dove si mangia meglio in Italia. Quando tutte le mattine va a fare la spesa sceglie i colori delle materie prime per un abbinamento nei piatti. A chi le chiede il parallelismo tra la cucina del campo e quello dell'albergo, argomenta: “In cucina come in palestra ogni cosa si può trasformare. E da ogni cosa potrebbe uscire un capolavoro”. Il Team 80 presieduto da Daniele Montanari (anch'egli raffinato appassionato di eno-gastrono-
Under 18 con Patrizia Bacchini (in giallo) mia) è un capolavoro per una cittadina di poco meno di 6mila abitanti: oltre 100 allieve (dai 6 anni in su), con la prima squadra in B2. Quest'ultima ha una media giovanissima: 17 anni (le “vecchie” ne conteggiano 21). Bacchini: “La nostra è una società dove un giovane ha il piacere di giocare a pallavolo, ma per noi viene prima il fattore educativo ed umano. Le tante allieve da fuori Gabicce è di grande significato e stima”. Tradurre la filosofia in risultati, vuol dire che negli ultimi 13 anni la società ha sempre conquistato una finale regionale. La stagione 2014-2015 è stata da imbottigliare:
finale nazionale con le under 18 e finale regionale con le under 13. Bacchini: “Il sogno di quest'anno sarebbe un'altra finale nazionale under 18”. Il complimento più bello che ricorda la Bacchini è quello della signora Zattoni, mamma di una ragazza campionessa scomparsa prima del tempo per leucemia: “Complimenti signora, lei c'è sempre”. Nel nome della figlia, a Fano, in maggio, si tiene il Memorial. “Partiamo pieni di entusiasmo - dice Giuliana, dirigente del Team 80 -, di divertimento e di motivazioni. Cercheremo di bissare i risultati dell'annata passata, anche se
difficili. Ci accontenteremmo della metà. Noi lavoriamo su due piani: il gruppo che viene in palestra per puro piacere e chi ha in testa anche il risultato. Ma la base è sempre la stessa: divertirsi e far divertire”. Dal gruppo vincente dello scorso anno è uscita la 22enne Cristina Coppi, approdata in A2 al Filotrano; salto di orgoglio per il presidente Montanari. I campionati iniziano in ottobre; la prima squadra gioca al palazzetto di Gradara, il sabato, alle 21. Attesi due derby: col Cervia ed il Rimini. Le iscrizioni sono aperte tutti i giorni, basta andare in palestra a Gabicce Mare.
AMARCORD
Addio Vincenzetti, carattere sferzante Claudio Vincenzetti (4.5.1943 - 4-9.2015)
di Gian Franco Traina - Claudio Vincenzetti se n'è andato lo scorso 4 settembre attorno alle 8 di una mattinata afosa di fine estate. Ai primi dello scorso giugno gli avevano diagnosticato il male oscuro. Lascia la moglie Luisa e due figli, Michele e Letizia. Residente a Gabicce Mare dal 1946, già segretario della scuola media, era il giornalista per antonomasia della città: corrispondente del Carlino Pesaro (40 anni) e dell'Ansa. Un lavoro svolto da “monello”, come gli diceva un amico. La sua risposta: “E' così che si fa”. Scrive il sindaco Domenico Pascuzzi: “Si è spenta la voce della città, un attento lettore dei cambiamenti del territorio: critico e vigile, andava a ricercare le informazioni e le notizie con puntiglio. Ogni mattina si presentava in Comune per verificare dati e atti amministrativi. A volte dava consigli e esprimeva considerazioni instaurando un dialogo aperto con gli amministratori non sempre facile ma comunque sincero. Comunicava tutto quello che pensava senza timori e senza reverenze, un giornalista della vecchia scuola che ha sempre voluto essere presente informando i cittadini su ciò che accadeva. Ciao Claudio, ci mancherai”.
Nella riflessione del sindaco se non tutto buona parte del Vincenzetti uomo e professionista. Già consigliere comunale della Dc (Democrazia cristiana, corrente Amintore Fanfani), era un giornalista militante e protagonista. Alle conferenze stampa non si limitava alla domanda, gli piaceva portare commenti e dare giudizi. Bellissime le sue litigate. Senza troppi giri di parole. Era tagliente con la penna e non meno con la lingua. Amava canzonare gli amici, soprattutto quelli di sinistra. Ad uno tutte le volte che lo incontrava lo abbracciava con: “Voi comunisti... non capite niente e siete diventati democristiani”. E giù risate. Abbiamo tante volte parlato che ognuno di noi è diverso e
insostituibile ma te in particolare hai spesso superato la soglia di essere amico con tutti. I ricordi possono sbiadire se non alimentati ma per te non è stato così. Tu hai il diritto di essere ancora con noi, hai il diritto di essere esistito perché nella lotta della vita hai avuto spesso successo così come le tue passioni e le tue aspirazioni nonostante le confusioni della vita. Hai vissuto anche in tranquillità, in rumore ed in velocità ma nonostante tutto hai amato anche se non hai voluto ascoltare la pace del silenzio perché hai avuto sempre vicino a te qualcuno che ti dava la spinta a esprimere le tue sensazioni. Spesso i tuoi pensieri e le tue azioni sono state onorate e premiate. Hai vissuto intensamente così come velocemente ci hai lasciati. Perché non ti sei tranquillizzato un pò di più? Claudio io ti saluto così come tutti i tuoi amici e parenti. Non per retorica ma tutti noi non riusciremo facilmente a dimenticarti perché la tua immagine sarà per noi sempre l’alimento che nutre il tuo ricordo. Non sarà facile non averti più vicino, non vedere il tuo sorriso accattivante, non avere il tuo “tut-
to contro tutti ma sempre con tutti”, non leggerti più sul Resto del Carlino. A salutarlo per il funerale una chiesa gremita. Ciao Claudio, che la terra ti sia lieve.
L'artista Augusto Gennari nella sua DimorArte. Dopo la sua morte il suo studio è stato trasformato in galleria d'arte e ritrovo per eventi artistici
- L'associazione no profit DimoraEventi traccia un bilancio positivo delle iniziative estive sulla Panoramica e i Martedi in piazza a Gabicce Monte. Qui sono stati ospiti a titolo gratuito, il filosofo Enzo Braschi, lo srittore e giornalista Rai Giancarlo Trapanese, Elizabetta Nardi artista, Leonardo Nobili artista la poetessaMariaTeresaCodovilli, l'attrice Mirella Olivieri il debutto del nuovo gruppo Red Beans And Rice Dixie Jazz (formatto
Amarcord Gabicce
da Giuseppe Belemmi tromba, Terzo Binda - trombone, Umberto Gnassi - clarino, Raffaele Magi - sax, Giancarlo Messina - banjo) Domenica 20 settembre a Dimorarte (Saludecio-Meleto) alle 18.00 DimoraEventi presenta nuove proposte. Un incontro tra arte, musica e buon cibo. E' gradita la prenotazione. Info: Remo Gennari 330-8015953
di Dorigo Vanzolini
Foto ricordo di una villeggiante (a destra) con il vetturale Angelo Gaudenzi "Gino d'Spezie" Gabicce Mare, giugno 1965. (Foto Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
48
Settembre 2015
SAN GIOVANNI
Appuntamento il 18 settembre, ore 21. Poi per tutti ciambella e vino. L'anno prossimo anche la festa popolare? LA LETTERA - 30 Settembre 2013 / 25 Maggio 2014 / 23 Luglio 2014 / 29 Maggio 2015. Cosa stava succedendo e cosa è successo? Ai più queste date potranno sembrare insignificanti, ma a chi segue da vicino la vita politica e amministrativa della nostra comunità, non saranno del tutto prive di significato. Il 30 Settembre del 2013 il Consiglio Comunale di cui facevano parte 3/5 dell’attuale Giunta, il Sindaco nelle vesti di Assessore con deleghe all’Urbanistica ed Edilizia Privata, l’Assessore Tasini Maura e l’Assessore Gabellini Nicola, approvò una delibera (n. 55/2013) con la quale si valutava positivamente l’istanza presentata dalla proprietà finalizzata all’approvazione di un progetto di variante dello strumento urbanistico per l’ampliamento dell’impianto golfistico per un totale di 5.000 mq. Concordando sulle valutazioni fatte dal soggetto attuatore, autorizzando il Responsabile dell’ Area Tecnica a convocare la Conferenza dei Servizi prevista e di procedere “nel più breve tempo possibile” al perseguimento dell’obiettivo, “sollevando gli uffici dall’effettuare controlli e verifiche su tale tema” . Il 25 Maggio 2014 ci furono le elezioni amministrative che videro prevalere la Lista Civica (?)
“Golf, addio 5mila metri di matttone” di Centro Sinistra e l’insediamento a Sindaco dell’ allora Assessore delegato Morelli Daniele. Nel frattempo si era concluso (16 maggio 2014) l’iter avviato quella sera del 30 settembre 2013 con il parere favorevole della Conferenza dei Servizi, nonostante che un parere interno dell’Ufficio Urbanistica della Provincia cita: “La modifica proposta non può essere approvata sia per motivi di procedura, sia perché in contrasto con la disciplina del vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e della .R. 20/2000”. La Variante era impossibile stante le vigenti normative non “inopportuna”. La sera del 23 luglio 2014 il Movimento 5 Stelle di San Giovanni in collaborazione con Mentelocale, organizzò una serata a tema dedicata proprio a questa previsione di ampliamento dell’impianto golfistico. Fu un evento molto partecipato, nel quale si sviscerarono le ragioni politiche, il danno ambientale, l’aspetto commerciale e la trasparenza manovre. Sull'altaredelle il Battista Nei post sui social network ci decapitato
furono diversi interventi di alcuni esponenti della maggioranza (oppure è uno ma sembrano tanti) che continuavano a difendere a spada tratta l’intervento. Da quella sera cominciò la nostra campagna contro quella che ritenevamo e riteniamo si trattasse di una mera speculazione edilizia, l’ennesimo esempio di un’Amministrazione forte con i deboli e debole con i forti, di un’Amministrazione che differenzia i cittadini in cittadini di serie A e cittadini di serie B, di chi può e di chi non può. Venerdì 29 Maggio 2015 la maggioranza porta in Consiglio Comunale la delibera in cui si propone di non approvare il verbale della Conferenza dei Servizi decisoria. L’ampliamento del Golf non si fa più (speriamo mai più). L’ Amministrazione comunale ha rilevato “la inopportunità di incidere su previsioni del PTCP che assegnano particolare tutela all’area interessata.” L’ opportunità o meno di un’azione non dovrebbe essere neanche presa in discussione quando quell’ azione è illegittima. Imbarazzanti sono stati i ringraziamenti ai Consiglieri del Movimento 5 Stelle “…per aver condiviso con la maggioranza questa battaglia contro un intervento in un’area di pregio. M5S
Brescia, la processione La chiesolina ospita la più importante pinacoteca romagnola di arte sacra della seconda metà dell'800 TRADIZIONI
- Niente festa popolare per la chiesa dell'Isola di Brescia. “Un altro anno di riflessione”, fanno sapere gli abitanti della minuscola frazione che ospita la più importante collezione d'arte sacra della seconda metà dell'Ottocento della Romagna. La gente è dispiaciuta. Manca il momento festaiolo, ma la processione con la Madonna si fa. L'appuntamento è il 18 settembre, con inizio alle 21. Alla fine per tutti ciambella e vino. Isola di Brescia ha almeno due cose di cui essere orgogliosa. Quasi in tinta con la festa: una laica ed una religiosa. La
La chiesolina
prima, c'è uno dei parchi attrezzati più importanti della provincia di Rimini. Il cuore è un locale con cucina e dotato di ogni comfort per le feste. Arrivano da tutta la Valconca per i compleanni e non solo. Dietro ci sono le mani degli abitanti e dell'amministrazione comunale marignanese. La chiesa L'altro primato è la collezione d'arte sacra del minuscolo edificio religioso. Per il prestigioso storico d'arte riminese Pier Giorgio Pasini la sua collezione, una decina di tele, è la più importante della Romagna della seconda metà dell'Ottocento. Il merito va ascritto ad un parroco
proveniente da una facoltosa famiglia marignanese ed alla sua sensibilità. Si chiamava Domenico Corbucci (18141887). Grazie alle sue relazioni interpersonali prima ancora che alla capacità economica riuscì a portare a Isola di Brescia opere di pittori che orbitavano attorno al Vaticano e al papa. Qualche nome: Francesco Coghetti, Pietro Gagliardi, Nicola Consonni, Francesco Podesti (pittore papale, sua è la Sala dell'Immacolata, accanto alle stanze di Raffaello), Francesco Grandi (ritrattista di Pio IX e Leone XIII), Cesare Mariani, Augusto Bompiani, Pasquale Frenguelli.
SAN GIOVANNI
Settembre 2015
49
Il consiglio comunale lo approva il 30 luglio. Tasini: ‘Nelle difficoltà creato circolo virtuoso’
“Bilancio: stessi servizi e tagli agli sprechi” - La qualità dei servizi sociali che restano immutati. Un nuovo modo di ragionare, razionalizzando i servizi. Tagli ai costi. “Nelle difficoltà trovato un nuovo modo di stare insieme”. Questo in sintesi il bilancio di previsione 2015 del Comune di San Giovanni, approvato dal consiglio comunale lo scorso 30 luglio, ultimo giorno utile. “Il dato sociale - racconta Maura Tasini, assessore al Bilancio - è che le tariffe a domanda individuale sono rimaste inalterate. Abbiamo aumentato soltanto la Tari (Tassa rifiuti) del 3 per cento. Due le grosse novità nel nostro bilancio. La prima, le nuove imprese che assumono con un contratto a tutela crescente per due anni hanno sgravi Tari per il 50 per cento. Mozione votata insieme da maggioranza e minoranza. La seconda, la famiglia con in casa un disabile hanno sgravi Tari in base alle fasce di reddito. Confermate le agevolazioni, sempre per la tassa nettezza urbana, per gli anziani, sempre in base al reddito”. Sono numeri in tinta con il triste momento di crisi prima ancora che economica delle coscienze. San Giovanni ha un bilancio di 7,9 milioni di euro; tutta farina della comunità. Oramai da Roma poco. I trasferimenti ammontano a 750mila euro (320mila in meno rispetto allo scorso anno). Solo che San Giovanni spedisce a Roma 1,1 milioni di euro sotto forma di Imu dei capannoni produttivi. La percentuale è del 10,6 per mille; 7,6 per mille l'assorbe lo Stato centrale; il resto si ferma in loco. L'Imposta complessiva sugli immobili (Imu) è pari a 2 milioni di euro e rappresenta la prima voce delle entrate. Al secondo posto c'è la Tari che genera 1,6 milioni e copre al cento per cento il servizio, come da legge. L'addizionale Irpef produce entrate per 600mila euro. Tasini: “C'era il nostro impegno a ridurla; lo abbiamo fatto lo scorso anno dallo 0,80 allo 0,75 per mille. Quest'anno, con rammarico, siamo stati impossibilita-
Bilancio 2015 FOCUS
ti. Sotto i 15mila euro di reddito si è esenti; il mancato gettito è di 150mila euro”. Uscite Il capitolo delle uscite è guidato dal personale che assorbe 1,6 milioni di euro. Seguono i servizi sociali con circa 900mila euro. Dentro c'è l'asilo nido 370 euro (le rette coprono il 35 per cento), la scuola materna 141mila (le rette arrivano al 75%), contributo Ausl con 246mila euro, anziani 53 mila. I contributi delle società sportive a quota 90mila.
7,9 San Giovanni ha un bilancio di 7,9 milioni. Ha mutui per 18 milioni di euro, che assorbono una rata annua di 1,3 milioni tra capitale e interessi.
Maura Tasini (assessore al Bilancio) e Daniele Morelli (sindaco)
Con una comunità dotata di servizi di livello assoluto, con i quarti di luna gli investimenti effettivi per le opere pubbliche sono pochi ma fondamentali. E' stato messo a preventivo 1,5 milioni; di certo ci sono 200mila euro per la manutenzione delle strade e 100mila per gli interventi sugli edifici pubblici. Presto dovrebbero partire i lavori sulla scuola materna di Santa Maria in Pietrafitta; in tutto 500mila euro (127mila dalla Regione). Il Comune da anni ha un progetto importante: la nuova scuola media, da costruire al posto della vecchia. Già messi a bilancio
COMUNITA'
I genitori imbiancano le aule della scuola media - Dalle feste ai pennelli. E' sempre qualcosa che gira. L'associazione dei genitori “Scuole in festa” hanno imbiancato le 10 aule della scuola media di San Giovanni. Hanno partecipato alla speciale festa civica una trentina di genitori. A divertirsi con gli attrezzi anche l'assessore all'Urbanistica Gianluca Vagnini. Il Comune si è accollato l'onere, e l'onore, dei pennelli e della vernice. Tasini: “Abbiamo redatto un disciplinare per i volontari che intendono dare il loro aiuto alla comunità con piccoli lavori di manutenzione. Le difficoltà hanno fatto nascere un circolo virtuoso: i cittadini si fanno partecipi della cosa pubblica con un senso civico ammirevole”. I genitori muniti di pennelli insieme agli amministratori
900mila euro, l'opera si farà se il Comune riuscirà a vendere l'ex palazzo comunale che si affaccia su piazza Silvagni ed il lascito Bacchini a Santa Maria in Pietrafitta (base del bando 950mila euro). Patrimonio Va sottolineato che San Giovanni ha un patrimonio immobiliare da nababbi: valutato 38milioni di euro; gran parte potrebbe essere venduto. “Anche se - racconta l'assessore Tasini -, date le condizioni di mercato, ora non è proprio il caso di fare alienazioni”. Casa riposo Nel bilancio di quest'anno è uscita la casa di riposo per anziani (41 posti); una delle eccellenze provinciali. E' stata affidata alla cooperativa Cad. Obbligatorio farlo per la direttiva di una legge regionale. “La crisi ci ha portato ad un diversa modalità nella gestione dei servizi”, diceva l'assessore Tasini. In concreto, sono stati razionalizzati una serie di servizi che hanno giovato alle casse. Ad esempio, il verde ora viene gestito in casa (e non più ad una cooperativa esterna). Risparmio annuo: 150mila euro. Il trasloco dei vigili (dalla galleria al palazzo comunale) ha portato due benefici: i cittadini trovano i servizi in due palazzine (palazzo comunale e biblioteca) ed un risparmio di 30mila euro. E ancora, dimezzate le spese per la disinfestazione. Far emergere l'evasione (Ici-Imu, nettezza urbana). Sforbiciate anche al capitolo assicurazioni Bilancio partecipato Per l'anno prossimo previsto il bilancio partecipato. Stanziati 50mila euro. decideranno i cittadini delle quattro frazioni. Infine, sbloccati 150 mila euro di avanzo di amministrazione per il ripristino della tribuna dello stadio comunale, del progetto preliminare del nuovo complesso scolastico e dell’asfaltatura di alcune strade marignanesi più compromesse.
- Tra i 600 e i 700 euro netti. Questo è l'emolumento di Daniele Morelli, sindaco di San Giovanni. Pubblichiamo sopra il cedolino di gennaio per chiarire da una parte (troppe le voci sulla “paga” ), dall'altra informare i marignanesi.
BANCAPOPOLARE VALCONCA AZIENDE INFORMANO
I pensionati con il Conto Mongolfiera nell'annuale gita di piacere e relax - L'annuale gita è uno dei molteplici vantaggi del Conto Mongolfiera, riservato a chi percepisce una pensione. Giunta alla ventunesima edizione, quest'anno si sale al nord a Modena, città patrimonio dell'Unesco per le sue bellezze artistiche. Lo scorso anno la mèta fu la bellissima cittadina umbra di Città di Castello. La Banca Popolare Valconca, come ormai tradizione vuole, invita a trascorrere una fantastica giornata insieme, che vuole essere prima ancora che d'istruzione del piacere di incontrarsi e stringere amicizie. L'appuntamento è per saba-
E' alla 21.ma edizione. Quest'anno la mèta è Modena, città patrimonio dell'Unesco. I molteplici vantaggi del conto FOCUS to 26 settembre. L’orario di partenza, dovendo programmare più fermate per raccogliere i numerosi partecipanti, è disponibile nelle filiali nei due giorni precedenti la gita. I moduli per
l’adesione sono disponibili nelle stesse filiali. L’arrivo a Modena è previsto attorno alle 9,30. Le guide faranno godere ed apprezzare i principali luoghi storici-artistici della città: il Palazzo Ducale (visita esterna, in quanto attuale sede dell’Accademia Militare), il complesso del Duomo (composto dal Duomo stesso, da Piazza Grande e dalla Torre Ghirlandina), il Palazzo Comunale. Alle 12,30 circa il pranzo presso il ristorante “Green Village”. Nel pomeriggio visita alle acetaie di Modena; il famoso
I tre soci fondatori. Da sinistra:
Un gruppo in gita lo scorso anno a Città di Castello aceto è un'eccellenza doc ed il Consorzio delle Acetaie è attualmente presente all’Expo di Milano a rappresentare tra il meglio della nostra regione. La Banca Popolare Valconca invita a segnalare la gita con il passaparola agli amici e cono-
scenti, affinché la grande “Famiglia del Conto Mongolfiera” diventi sempre più numerosa. Le adesioni devono arrivare al più presto poiché saranno accettate fino all’esaurimento dei posti disponibili e, comunque, non oltre il 21 settembre.
Iniziata nel 1994, l'uscita è strutturata per un viaggio di un arco di un paio di ore, sempre toccando gioielli d'arte e pranzando con i piatti della tipicità e della tradizione. Lo scorso anno i pullman furono quatttro: più si è e meglio si sta.
Sbankiamo ai blocchi di partenza Progetto di educazione finanziaria ed imprenditoriale rivolto alle scuole. Nel triennio 20122015 coinvolti 4.150 studenti FOCUS
- Sbankiamo, progetto di educazione finanziaria e imprenditoriale nato dall’incontro fra Caritas Rimini e Banca Popolare Valconca, uno degli enti fondatori, si appresta al ritorno sui banchi di scuola, con un look rinnovato. Lo scorso anno scolastico, 70 classi di 10 Istituti secondari di primo grado e 6 di secondo grado di Rimini e Provincia, per un totale di 1.750 studenti, sono state protagoniste di questo progetto la cui attività formativa comprende presentazioni, attività ludiche e di problem solving, simulazioni, giochi di ruolo quiz e test, quell’«imparare facendo» cui obiettivo non è soltanto rendere attraente il mondo finanzia-
rio e d’impresa, bensì tradurre il difficile in facile incoraggiando i ragazzi allo sviluppo di una maggiore consapevolezza delle proprie scelte in ambito economico. Quiz, esercizi, momenti di dibattito e di riflessione; e ancora simulazioni, giochi di ruolo e analisi critica dell’attualità: in questi primi tre anni di attività le formatrici di sbankiamo, un team di giovani dipendenti Caritas e delle Banche partner – fra cui la stessa BPV - hanno incontrato oltre 4.150 alunni. Oltre alla novità dell’a.s. 2014/2015, Impresidea, programma finalizzato all’analisi delle diverse fasi di creazione e gestione d’impresa, dall’idea
alla vendita in un mercato reale, il team di Sbankiamo, nel corso della pausa estiva, ha lavorato al “restyling” dell’intera offerta formativa, rinnovandone contenuti ed esercitazioni: un progetto dinamico e in costante crescita, nei contenuti oltre che nei numeri, pronto ai blocchi di partenza alla vigilia dell’avvio di questo nuovo anno scolatico. Laura Lucagrossi Per info: SBANKIAMO - Via Madonna della Scala, 7 - 47921 Rimini (c/o Caritas diocesana) info@sbankiamo.it/ www.sbankiamo.it www.bancavalconca.it
MORCIANO Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
Settembre 2015
51
Nell'assise del 28 luglio. “Da un po' di tempo ci sono segnali allarmanti al suo interno”
FOCUS
Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836
Unione, seduta deserta Doveva essere approvato il bilancio 2015. “Il presidente in maniera del tutto arbitraria ha taciuto a tutti noi Sindaci dell’Unione l’arrivo di quel documento senza dare ancora una motivazione?”
Il consiglio dell'Unione della Valconca
LA LETTERA di Vallì Cipriani
Guerrino Bardeggia, dopo il restauro l'inaugurazione - Bardeggia ritrovato. In occasione della 'Festa dell'associazionismo morcianese' che si terrà presso il padiglione fieristico verrà inaugurata la scultura di Bardeggia restaurata dallo scultore montefiorese Umberto Corsucci grazie al contributo della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. L'appuntamento è il 4 ottobre, ore 17.
- Non so se i cittadini sono a conoscenza che il consiglio dell’Unione convocato per il giorno 29 luglio è stato così partecipato da dover dichiarare la seduta “deserta”. Incredibile come questa Unione dia segnali di grande partecipazione e coinvolgimento. All’ordine del giorno poi doveva essere approvato lo schema di bilancio di previsione 2015!!!! Non certo argomento trascurabile. Da un po’ di tempo penso ci siano segnali allarmanti all’interno dell’Unione Valconca. Ancora non è stata data una spiegazione logica al silenzio tenuto dal Presidente sull’avviso di avvio di
procedimento, che ha preceduto l’ordinanza di demolizione dell’RSA. Leggo fra l’altro in un documento inviato dal Comune di Morciano di Romagna, datato 13 luglio ed indirizzato alla giunta dell’Unione, tutta la disponibilità da parte dello stesso Comune: “Il Comune di Morciano ha manifestato in più occasioni la disponibilità di addivenire ad una soluzione della problematica di cui trattasi anche fornendo spunti per la relativa definizione…” prima di arrivare ad emettere l’ordinanza di demolizione. Come potevamo trattare se il Presidente in maniera del tutto arbitraria ha taciuto a tutti noi Sindaci dell’Unione l’arrivo di quel documento senza dare anco-
ra una motivazione? Ora si deve andare solo ed esclusivamente per vie legali, sperperando denaro pubblico che poteva essere risparmiato. Poi é arrivato il tema GAL. Ente che già esiste da 23 anni, al quale i Comuni Collinari della Valconca già appartengono gratuitamente. Ente dal quale tutti noi Comuni abbiamo più o meno beneficiato, partecipando ai vari Bandi messi a disposizione. Dopo aver dato al Presidente il mandato di rimanere nel GAL “Altra Romagna”, alla presenza anche del dottor Bruno Biserni e del dottor Bertaccini, all’improvviso si è cambiata rotta, con la conseguenza di togliere al territorio una disponibilità economica di ben • 1.431.800,00!!!!! Incredi-
bile come all’Unione il valore del denaro sia del tutto arbitrario. Ora poi, il Presidente stesso, mi risponde che non è investito di alcun ruolo istituzionale sull’atteggiamento tenuto relativo alla vicenda GAL. A questo punto chiedo perché ha convocato i Sindaci, per decidere una linea se poi non aveva il ruolo per farlo, perché non è riuscito a mantenere quella linea concordata? Ma non é Lui il Presidente? In che mani siamo? Ci convoca e poi afferma: “Che non é investito di alcun ruolo istituzionale in merito” al GAL ,allora con che autorità ci ha convocato? Chi lo ha investito al contrario, di tacere l’arrivo di un documento di fondamentale importanza con ripercussioni economiche notevoli per l’Unione? In questo caso chi lo ha investito di questo silenzio inaudito? Se si accetta un incarico bisogna risponderne sempre, non solo quando fa comodo. Forse però la risposta ai miei interrogativi è proprio nel disertare la seduta del consiglio del 29 luglio. A volte sarebbe meglio rassegnare le dimissioni anziché fare certe figure. Vallì Cipriani, sindaco di Montefiore Conca
MORCIANO
Settembre 2015
53
Lo afferma Cipriani, sindaco di Montefiore. C'è già il Gal Altra Romagna; ora se ne fa un altro
MORCIANO DI ROMAGNA
Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605 Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)
“Vi siete stancati di essere presi in giro da tutti questi carrozzoni inutili che nascondono realtà molto diverse dall’andare incontro alle necessità ed alle esigenze del territorio come vorrebbero farci credere?”
ALLEGRO MA NON TROPPO
Foro Boario Monumento Caduti - Danilo Ottaviani è il decano della politica morcianese. E' stato assessore con la giunta Giorgio Ciotti fino al 2009. Lo scorso 28 agosto, vede chi scrive e con una risata allegra non meno che beffarda: “Ho letto l'articolo sul Monumento ai Caduti. Lo sai che i tuoi amici del Comune lo avevano messo sulla loro pagina facebook lo scorso anno dicendo che lo avrebbero restaurato entro 100 giorni”. I segni dell'incuria del Monumento risalgono a numerosi anni fa, come ben sanno i morcianesi che vogliono bene alla loro città.
Danilo Ottaviani
di Vallì Cipriani* - Considerato che si continua sempre a non riferire i fatti come sono realmente accaduti, mentre a me piace dire la verità, ci tengo a raccontare quanto il Presidente Riziero Santi ha dimenticato, parlando solo di discutibili benefici dell’operazione GAL Conca -Valmarecchia!!!! Perché il Presidente non spiega ai cittadini cosa é successo veramente e quanto costerá al territorio questa operazione completamente inutile? Esiste già il GAL, al quale i Comuni collinari della Valconca appartengono. Tale GAL: ”Altra Romagna” gestisce da ben 23 anni i fondi europei con professionalità e serietà!!! Tutti noi da anni traiamo benefici a seconda dei Bandi ai quali abbiamo potuto accedere senza distinzione di alcun genere!!! Molti non sanno che si è tenuta in Unione il 14 aprile scorso l’ennesima riunione dal titolo “Prendiamoci in giro“, infatti con grande serietà si
Vallì Cipriani (sindaco di Montefiore) e Riziero Santi (sindaco di Gemmano e presidente dell'Unione)
linea con quanto deciso all’unanimitá! Il primo a Mondaino ed il secondo a Montefiore (28 maggio 2015), dove sono stati invitati anche imprenditori privati, che rappresentavano diverse categorie (agriturismi e fattorie) in quanto si era scelto da tutti noi sindaci di seguire la via di favorire lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali, il turismo sostenibile e la valorizzazione dei beni culturali ed il patrimonio artistico legato al territorio! Senza riu-
tazione e la stima dell’importo per questo nuovo ente é di • 1.431.800 che vengono sottratti al territorio, soldi che potevano andare a beneficio di tutti!!!!!! Poi perché il capofila é la Valmarecchia??? Chi ha deciso???? Forse perché così le riunioni si fanno nella comodissima e vicina Novafeltria? In quanti potranno essere presenti a quelle riunioni? Inoltre Santi scrive sulla sua bacheca di facebook: “I costi pubblici dell’operazione non rendicontabili, e quindi non
mente una vergogna!!!!! Tengo a precisare che la cifra di • 1.431.800 corrisponde al 15% della disponibilità economica totale da investire sul territorio, ebbene pochi giorni fa, esattamente il 20 luglio 2015, è stato approvato il nuovo bando GAL per il nostro territorio, dove quel 15% è già salito al 18%, a tale somma va aggiunto il 5% per le spese di animazione. Lascio a voi fare i conti... cosa si nasconde dietro questa manovra ? Mi chiedo dove sono finite le scelte già fatte a favore dei nostri imprenditori, a favore dei privati che han-
Gal, ente inutile che spreca soldi pubblici L'INTERVENTO
LA LETTERA
é presa una decisione “ferma ed irremovibile” alla presenza dei Sindaci della Valconca appartenenti al Gal “Altra Romagna “e del presidente del GAL stesso dottor Bruno Biserni con tanto di foto che dopo gli eventi accaduti si può definire fantozziana e che qui potete vedere!!!! Il nostro Presidente dell‘Unione, ha dato la parola di mantenere ferma la posizione assunta in quell’incontro e cioé di rimanere nel GAL già esistente e di essere il portavoce ed il difensore di questa decisione. Dopo questo incontro ne sono stati fatti altri due, in
nioni, senza passaparola, senza più rapportarsi, non solo si é cambiata totalmente rotta, ma ci si é completamente dimenticati delle decisioni prese, delle aspettative indicate ai privati,delle parole date, delle promesse pubbliche fatte!!!!!! Non ho due facce, e la parola data per me é una sola! Perché Santi non spiega ai cittadini quanto costa costituire un nuovo GAL? (ente completamente inutile, perché già esistente). Orbene da uno studio di fattibilità fatto da esperti, non certo da me, mi é giunta tutta la documen-
recuperabili, sono, più o meno, • 50mila euro (minimo) per la capitalizzazione della società, da dividere 49% a carico del pubblico (24.500euro). Per un Comune come Gemmano circa 800euro) e 51% a carico del privato “.....Interessante vedere ancora sperpero di denaro pubblico sulle spalle dei cittadini!!!! Perché si chiede altro denaro ai comuni ? Assolutamente non sono disposta a pagare poiché il Gal a cui appartenevo é gratuito e dunque non sono disponibile a sperpero inutile di denaro pubblico!!!! Vera-
no investito sul nostro territorio, a favore di sviluppo ed innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali!!! Poveri imprenditori … Poveri concittadini... quante illusioni ... quante parole mancate... ma con che faccia ci si può presentare in pubblico ... mi chiedo e chiedo a tutti voi cari concittadini non vi siete stancati di essere presi in giro da tutti questi carrozzoni inutili che nascondono realtà molto diverse dall’andare incontro alle necessità ed alle esigenze del territorio come vorrebbero farci credere? *Sindaco di Montefiore Conca
Avis Valconca, donatori in festa Le colonne-reggi catenella che un tempo proteggevano la Fontana del Mercurio abbandonate lungo la recinzione dello stadio
“Le colonne sono nei magazzini comunali” - In merito all'articolo apparso sul numero di agosto del mensile la Piazza intitolato “Fontana del Mercurio, colonne smarrite”, si specifica quanto segue. Le colonne in pietra d'Istria di cui si parla nell'articolo non sono finite in nessun giardino di nessun morcianese, come scritto (quasi a voler tendenziosamente sottintendere che qualcuno se le sia portate a casa propria), ma giacciono al riparo nel magazzino comunale e non abbandonate chissà dove.
Fabio Galli (Ufficio staff del Sindaco)
- I donatori di Morciano e della Valconca in festa. Il 20 settembre si tiene quello che è diventato un piccolo classico (è alla 55.ma edizione) la Festa del Donatore. Ci si ritrova alle 9,20 davanti alla Casa di Cura Montanari, nei pressi del monumento dell'Avis, apprezzabile opera della scultore Umberto Corsucci. Poi ci si sposta preso la chiesa di Sant'Andrea in Casale per la messa. Altra tappa alle 11, sempre a Sant'Andrea. Nel Teatro Giustiniano Villa, dopo il saluto delle autorità, è in programma la premiazione dei donatori benemeriti. In tutto oltre 200.
La giornata si chiude alle 13 con il pranzo. Quest'anno si tiene alla Taverna del Marinaio a Portoverde (Misano Adriatico). Soddisfatto il presidente Secondo D'Andrea. Racconta: “Prima di tutto voglio ringraziare tutti coloro che permettono all'associazione di esistere. Dall'altra mi preme invitare i potenziali donatori a far parte del nostro gruppo. I benefici sono molteplici. I maggiori sono due. Uno, si dà una mano a coloro i quali hanno la necessità del sangue. Due, chi dona, grazie ai continui esami, è monitorato in modo costante ed efficace”.
Secondo D'Andrea, presidente della sezione Avis Valconca
MORCIANO
Settembre 2015
55
Appuntamento il 19 e 20 settembre nel Parco del Conca. Tra gli ospiti Paci, giudice a Palermo - Legalità, politiche giovanili, incontri, dibattiti. Un programma fitto e variegato quello del “Valconca Summer Festival”, iniziativa nata dal volere dall’amministrazione comunale di Morciano, assessorato alle politiche giovanili, poi condiviso dall’Unione dei comuni e dal Comune di Saludecio, con l’obiettivo di far conoscere ai giovani passioni e legalità Il progetto parte dalla riflessione profonda nata da una ricerca effettuata nel 2013 dall’Università di Bologna sulle abitudini dei giovani della Valle del Conca. Il quadro emerso ha raccontato la noia di una generazione, stanca prima ancora di trovare qualcosa da fare. L’amministrazione di Morciano e quelle appartenenti all’Unione dei comuni hanno cercato quindi di rispondere alla problematica fungendo da catalizzatori per i ragazzi della vallata, partendo da ampliamento dei centri giovani, investendo in progetti mirati, rivolti alla prevenzione sul bullismo ed all’utilizzo di sostanze stupefacenti, facilitando l’incontro tra domanda e offerta del lavoro e puntando a corsi attrattivi all’interno dei centri giovani, riducendo non solo “l’ozio” ma prevenendo, di fatto, anche il rischio devianza. Lo promozione corre sul web e la pagina facebook “Valconca
Valconca Summer Festival. L’unione fa la forza (e si impegna per la legalità) Il Parco del Conca, teatro dell'evento
EVENTI di Gaia Trunfio Summer Festival” accattivante e diretta ai giovani, promuove video che già contano quasi 15mila visualizzazioni. La cornice del festival sarà il Parco del Conca di Morciano di Romagna, in cui i giovani (fino a 99 anni!) potranno confrontarsi con personalità di spicco provenienti dal mondo della cultura, dello sport, del contrasto alle mafie e potranno vivere momenti divertimento ed esperienze di condivisione. Ampio spazio verrà dato alla musica con due serate “a tema”: la prima, prevista per la sera di venerdì 18, con il famoso Tunga Party la seconda, sabato 19, con i suoni rock dei “The shots” e de “I diavoli e l’acqua santa”.
Come in un gioco di matrioske, l’evento contiene in sé un altro obiettivo ed un’ulteriore sfida: la promozione della vallata sia dal punto di vista eno-gastronomico che da quello della valorizzazione dell’artigianato. Si è infatti deciso di coinvolgere le attività, non solo commerciali, di ogni comune, che saranno presenti allestendo stand e organizzando attività. Un grande evento e una grande sfida. Colta con entusiasmo da Claudia Corsini, giovanissima assessore del Comune di Morciano, che, insieme alla forza e all’entusiasmo eredita deleghe chiave, come quella del commercio e delle attività produttive e quella delle politi-
che giovanili. ”Da amministratore pubblico, mi interrogo sempre più spesso su quale sia il modo per trasmettere ai giovani la cultura della legalità”, racconta l’Assessore, “ho da pochissimo lasciato il mondo della notte che mi ha permesso di pagarmi tutta l’università, so perfettamente quale mondo sto incontrando e quali “universi” far interagire. Il mio obiettivo è quello di far comprendere che il sano divertimento esiste e che questo può fungere da catalizzatore anche per la comprensione della legalità; motivo per il quale abbiamo pensato di inserire due eventi musicali di rilievo all’interno della manifestazione che vedrà ospiti di rilevanza nazionale portare la loro esperienza su tematiche molto importanti”. Uno dei tavoli dedicato alla legalità verrà curato dal Coordinamento Antimafia Riminese, un
organismo laico apartitico nato con lo scopo di raggruppare le associazioni del territorio della provincia di Rimini, impegnate a diffondere i valori della legalità e della pace, della democrazia e della lotta alle mafie. Il coordinamento, in virtù della forte vocazione commerciale della vallata, ha deciso di costruire una riflessione sulla tematica del racket e dell’ usura e durante il “panel” si metterà idealmente “il Pizzo in Piazza” insieme a Luigi Cuomo, presidente nazionale di una delle maggiori associazioni antiracket e antiusura, SOS Impresa, con Daniele Paci, Magistrato presso la procura di Palermo e con il giornalista Matteo Marini, che ha seguito le vicende di cronaca della zona legate all’usura e al riciclaggio. All’incontro, moderato da Alessandra Gori, referente del coordinamento antimafia, prenderanno parte anche l’assessore regionale alla legalità Massimo Mezzetti e Gaia Trunfio coordinatrice di Libera Rimini. Ma se è vero che l’impegno nella lotte alla mafie deve essere quotidiano e costante e soprattutto
deve riguardare ogni settore della società, bisogna lavorare sulla sensibilità (e richiamare alla responsabilità) delle istituzioni. Impegno raccolto dall’associazione morcianese Passi di Legalità, realtà associativa aderente a “Libera – Associazione Nomi e Numeri Contro Le Mafie” di Don Ciotti durante il festival organizzerà l’incontro pubblico “Le mafie sotto casa”. Venerdì 19 settembre alle ore 10,30 l’associazione Avviso Pubblico rappresentata da Ouidad Bakkali, assessore del comune di Ravenna, e Davide Vittori per l’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata e per la diffusione di una cultura della legalità saranno i relatori di un incontro rivolto a sindaci, amministratori, consiglieri comunali e politici in genere dei comuni della Valconca. La finalità è quella di far conoscere la realtà del territorio anche dal punto di vista del radicamento delle mafie, perché nessuno possa più dire “non sapevo”. Promuovere la cultura della legalità e dell’impegno civile attraverso incontri, dibattiti e iniziative rientra negli obiettivi sociali di Passi di legalità, realtà giovane che ha saputo dimostrare impegno e coerenza, organizzando, tra gli altri, l’incontro “Donne e legalità” con Cinzia Franchini, segretaria nazionale degli autotrasportatori della Cna minacciata dalla mafia e la serata di impegno civile al Teatro Villa di San Clemente con il ricordo della uccisione di Giovanni Falcone nella strage di Capaci e il concerto del cantautore Pippo Pollina.
ANGOLO DELLA RIFLESSIONE
Imbecilli ed intelligenti - Intendiamoci bene, non ho nessuna aspirazione a passare per una persona intelligente. Ma nemmeno per uno sprovveduto. Si tratta di un difficile equilibrio, vi assicuro. Bisogna dosare e dosarsi, evitare le suscettibilità altrui, evitare di offendere qualcuno. Credo che molti, in cuor loro, si riconosceranno in questa condizione. Ma questa premessa era necessaria quanto, spero, assolutoria per quanto vi sto per dire: oggi ho avuto la certezza che siamo circondati da imbecilli! Ma al di là della frase ad effetto, è mia opinione, del tutto personale e confutabile, che ultimamente gli stupidi e gli imbecilli siano in aumento. Non vorrei con questo indurre dei giudizi su persone che non conosco, ma semplicemente portare alla vostra attenzione una questione statistica. Sì, statistica. E’ solo statistico il motivo che mi spinge a scrivere su questo argomento, da molti nascosto o ritenuto indegno di prosa. Ed è per questo che non indugerò oltre nel portarvi delle prove. Sì, non l’avreste detto. Ecco qui le prove, mie cari. Vi citerò tre casi. E, per non voler apparire come coloro che sostengono le proprie ragioni a tutti costi, vi presenterò tre casi per così dire di stupidità minore. Per nulla paragonabile ai grandi e conclamati stupidi e im-
Mercurio, l'intelligenza banditesca
becilli che lascio al vostro giudizio personale, e che va bene al di là delle scienze statistiche. Il caso numero uno è quello di un uomo che parlava tanto, troppo. Ma non solo, sognava tanto, troppo. Ma non bastava, mangiava tanto, troppo. E come se non bastasse ancora, diceva di aver posseduto tante donne, troppe. Questo uomocontenitore dichiarava di essere, e essere stato, talmente pieno di tutto, compreso l’esperienza in ogni campo, da non aver più niente da togliere al mondo e di essere sufficiente a se stesso. Il caso numero due è quello di un intellettuale che presumeva essere tale. Aveva due o tre concetti confusi e li utilizzava in modo tale da confondere il malcapitato interlocutore di turno. Il gioco delle tre carte era il suo preferito, vinceva sempre barando. Il terzo è quello di quel tale che
credeva di essere immortale. Lui, era veramente lui solo quando rifiutava ogni caducità e, col suo tono lamentoso ed ambiguo, si concedeva all’eternità. Lui stava bene così, aveva un’identità indelebile e se ne compiaceva. E potrei continuare a citarvi altri casi di cretini, più o meno minori. Come quello che pretendeva di aver ragione ad ogni costo, quell’altro che si metteva le dita nel naso di nascosto. Oppure, ancora l’altro, che tradiva la fidanzata che a sua volta lo tradiva. Continuavano entrambi a farsi regali e gentilezze nella vita di tutti i giorni. E poi c’era quello che non avrebbe mai cambiato la marca di calzini o l’altro che si era imposto di cenare sempre alla stessa ora. Ma anche chi sosteneva, compiaciuto, di non aver mai cambiato idea, o quello che proclamava di essere odioso perché gli dava un certo fascino, e quell’altro di essere sempre vestito alla moda, anche a costo di essere ridicolo. Oppure quel tizio che attendeva l’anima gemella e quell’altro che prendeva e concedeva pause di riflessione a tutti. Ecco, adesso mi sento meglio. E posso cambiare argomento. Cuccumeo
MORCIANO Via Cà Bacchino 2 San Clemente - Pisa ospita una grande mostra antologica dedicata allo scultore Arnaldo Pomodoro. Nato a Morciano nel 1926, è tra i più apprezzati a livello internazionale. Ha opere in tutto il mondo, spesso in piazze di fronte a palazzi pubblici, o siti istituzionali di pregio. A Morciano, in piazza Boccioni, c'è una sua opera, “Colpo d'ala”. La mostra è allestita al Palazzo dell’Opera e al Museo delle Sinopie, oltre che nello spazio esterno di Piazza dei Miracoli. Organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana, l'esposizione è ideata e diretta dall’architetto Alberto Bartalini e si avvale di un comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Gillo Dorfles e Ilario Luperini. Oltre cento opere, tra sculture, progetti, disegni e documenti raccontano l’intera vicenda artistica dello scultore, che saluta la mostra pisana con queste parole: “La massima aspirazione per uno scultore è ambientare le proprie opere in un confronto con il tessuto urbano e con il paesaggio. La scultura è infatti - come dice Hegel una presa di un proprio spazio ed ha senso se riesce a trasfor-
57
Fino al 16 gennaio. Il prestigioso artista è nato a Morciano nel 1926
Pomodoro, antologica a Pisa Nella capitale della Valconca almeno due opere importanti: “Colpo d'ala” in piazza Boccioni e un altorilievo nella sala conferenze della bancaa Popolare Valconca IL PUNTO di Pier Francesco Gasperi mare il luogo in cui è posta. Sono perciò estremamente felice che alcune tra le mie opere più importanti si trovino a dialogare con questi straordinari luoghi carichi di storia”. Un dialogo, quello con la storia e la memoria, che si arricchisce della straordinaria oc-
Per al festie ad paes i sold jè sempre ben spees ti prim post e tal graduatorie ui è la Fiera ad San Grigorie subte dop e ven Singian sal su streghie scacia malan e j'artesta piò brev dl'an Me Palio de Daino a Mundain ogni an l'è sempre piò pin L'intuizion d'un arruden ma chi vend agl'erbie la fat fe i quatren ma Salus Erbie ad Saludec ad erburesta ui ne parec chi sal pientie chi sal spezie us ni veed ad tot al razie chi sal cremie chi sl'unguent us trova una medicina per ogni turment Cerreto. Ma la storia dla pulenta te poz ad Cred una masa ad genta lai cred Vincenz Sanchini m'un po' ad gloria l'avria diret per cal bel pagine cla scret durenta i festeggiament ad che Carnevel l'è prorpia vera che ogni scherz e vel.
Cerreto, il Carnevale
Settembre 2015
Il monumento morcianese di Arnaldo Pomodoro e la sua mostra pisana
casione di vedere le opere di Arnaldo Pomodoro dialogare con alcuni gessi dei più grandi interpreti della scultura medievale pisana, Nicola e Giovanni Pisano. Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni critiche strettamente collegate tra loro, parte dal Palazzo dell’Opera, dove è esposta una selezione di lavori tra i più significativi dagli anni Cinquanta ad oggi, oltre ad alcuni tra i più importanti studi di opere architetturali, come il celebre Progetto per il
nuovo cimitero di Urbino, del 1973, mai realizzato. Dai primi rilievi degli anni Cinquanta in argento, piombo e cemento, dalla serie degli Orizzonti, delle Tavole, delle Colonne del viaggiatore, in cui l’artista ha sviluppato la sua poetica del segno plastico, fino alle Cronache e ai Papiri degli anni Settanta e Ottanta, per arrivare alle sculture più recenti, i Continuum, che rappresentano una sorta di inventario di tutta la sua “scrittura”.
Un ampio spazio è dedicato inoltre all’inedita esposizione di modelli in gesso di sculture di varie dimensioni. Il Museo delle Sinopie accoglie le Sfere, le Colonne, i Cubi, opere che testimoniano la ricerca dell’artista sui solidi della geometria euclidea, in cui emerge il lacerante contrasto tra l’essere e l’apparire della forma. La serie dei Grandi disegni del 1971, studi per il gruppo del Movimento di crollo,
espressione del disequilibrio e del movimento in contrasto con ogni staticità, accolgono il visitatore che entra nel museo. All’esterno, in Piazza del Duomo, trova la sua naturale collocazione una della sculture monumentali realizzate dall’artista che, sin all’inizio degli anni Settanta cominciò ad affrontare con energia il problema della grande dimensione e della scultura ambientale, con una nuova consapevolezza e un nuovo senso dello spazio. Arnaldo Pomodoro è nato a Morciano nel 1926, ove ha vissuto l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano. Molto nota ai morcianesi l’opera “Colpo d’Ala” (installata nel 1985) in Piazza Boccioni, in omaggio e per ricordare il morcianese Umberto Boccioni, pittore futurista. Nella sala convegni della Banca Popolare Valconca è collocata un’importate scultura in altorilievo dello scultore morcianese. LA MOSTRA ‘Continuità e innovazione”, Piazza del Duomo, Pisa 27 giugno 2015, 31 gennaio 2016.
ANGOLO DEL DIALETTO Ma la Madona de Pien i garagul in si magna se pèn tot i dmanda la pieda che per bagnè te sughin la è piò indicheda
Al festie ad paes A Muntfior ui è Rocca di Luna che sotta e castel una masa ad genta la raduna Po' e ven quella dla Castagna che da sempre nisun la ingana A Murcen zet zet e bon bon us s'armagna dò spaghet se ton La nova Pro Loco la era piò che sigura cla avria fat bela figura Vicina la Conca sota Gmen ui è la Madona ad Carbugnen feva e furmai i lè us magna che per chi prega qualca pena lai sparagna
Te paes du ca so ned (Mercaden) e raviol e ven esalted e prudot piò marchignol cui sia dla Rumagna solatia e dla su gastronomia
Ma Gmen per tre dè tot e paes e mov al men e al papardelie se cinghiel l'è un cib da cardinel
San Climent se su bon ven la saluta e su inquilen che ad uva sangves la cvert una cullena e sota tera ui ha costruì una mega cantena
e per fnì sta filastrocca un bel grazie ma chi che tocca ma tot cla genta ad bona volontà cla lavora gratis per la comunità
Ma Cros ad Montclomb i festeggia e pumidor che tla cusena italiena e vèl cume l'or
Si cunfen dla nosta valleda ui è una festa ben ulieda l'extra vergine ad Curien ormai il cnos tot i criscien sia da mont sia da val tot i dmanda che bel or zaal. Santolini sla Pro Loco u la ja inventa trent an fa per la su genta e reem d'uliv e porta la pesa per tot e paes e per ogni chesa. Cla ciud l'an sli rem d'argent per la gioia dal su gent.
A Misen per la Festa de Crucifes ogni spazie il sples L'ultma sera ui è di fogh che i sè bel ins ved invel
A Montscudle ui è la Pateda clè una Segra patenteda i su gnoc jè una bontà cagl'attira al gentie dla città
A Misen Basa, me Vilag Argentina la ciresa per un dè la dventa regina
A Mont Clomb treppa e strozzapret l'è una Segra clas ripet per la gioia dl'arcipret
La Regina catulgina la festeggia i piscadur e la Saraghina e i turesta ad mez Europa i magna e i be finenta chi sciopa
Morciano, San Gregorio
Al ragaztenie che e muros al ciarcheva ma la Madona ad Valien la coda di su cavel al purteva e la Madunena se su cor generos e piò dal volt lai truveva anche e spos.
Montescudo, Sagra della Patata
Emilio Cavalli
58
Settembre 2015
S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Cella Bonora, spiritualità e silenzio - Don Ferruccio Capuccini confessa circa 40mila fedeli l'anno. Forse le persone che salgono fino al Santuario di Bonora sono alcune centinaia di migliaia in dodici mesi; per il Meeting di Rimini dello scorso agosto in un giorno sono giunti circa 3mila giovani forti di un chiassoso vocio. Autore Pier Giorgio Pasini, uno tra i massimi storici dell'arte del Riminese, è appena stato pubblicata una “Guida breve per il santuario della Madonna di Bonora a Montefiore Conca (edizione il Ponte, 32 pagine, 5 euro). Le fotografie portano il talento di Luciano Liuzzi, altro riminese da esportazione. Oltre che antico luogo di culto, Bonora è stato anche un centro “politico” importante. Forse la massima “espansione” la raggiunse nell'Ottocento. Era la “capitale” di nove parrocchie: San Paolo, San Felice, San Simeone, San Gaudenzo a Montefiore; San Michele a Morciano; Santa Maria a Levola, San Lorenzo a Gemmano, Santa Cristina a Zollara, San Michele a Farneto, Sant'Apollinare a Marazzano. La superficie era di 34 miglia quadrate ed ospitava 5.326 anime. Siamo nel 1845. Fondato nel Trecento dall'eremita Bonora Ondedei (del conventino di quel tempo non
L'affresco
Guida di Pier Giorgio Pasini per uno dei luoghi di culto più importanti del Riminese MONTEFIORE resta che il famoso affresco della Madonna). Oasi di bellezza e silenzio, il santuario raccoglie migliaia di ex voto e conserva opere d'arte di valore. Il cuore è la Madonna con Bambino. Posizionata sull'altare, l'opera viene fatta risalire tra la fine del Trecento inizio del Quattrocento. Scrive Pasini: “Non sembra avere qualità artistiche partico-
lari, ma è difficile darne un giudizio adeguato perché è stato molto ridipinto, tanto in passato che in tempi recenti; già nel 1837 il Vitali annotava: ‘Alcuni intendenti dell'arte, che anni sono si portarono ad osservare quella pittura, opinarono essere stata ritoccata’. Non deve essere però essere cambiata la sua iconografia che segue lo schema di molte altre ‘Madonne del Latte’: cioè raffigurante mentre allatta il figlio”. Il santuario è stato oggetto di almeno quattro tappe, ovvero ampliamenti. La prima pietra è del 1409. Una minuscola cella con tre affreschi: la Madonna con bambino, San Giacomo apostolo e San Cristoforo. Il secondo ampliamento, piccolo è del 1852. Mezzo secolo dopo, la chiesolina quasi raddoppia. La configurazione attuale risale a pochi decenni fa (1928-1934). La spinta la diedero i fratelli Sanchini, Pio e Tommaso. Entrambi preti a Bonora, iniziarono a reggere il santuario nel 1913. Oltre all'edificio religioso, iniziarano a tirare su nuovi spazi per i pellegrini. Nel 2001, le loro salme furono traslate all'interno della chiesa; vicino all'immagine della Madonna. Pio scomparve nel 1944; Tommaso nel 1954.
Il santuario durante l'ultima guerra ha ospitato il seminario diocesano. Dopo, per decenni, i seminaristi nelle vacanze esti-
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
ve. Sempre molto frequentato i mesi con il maggior numero di fedeli sono maggio ed agosto. E' un'oasi di silenzio e spiritualità
da non perdere. I vecchi pregavano così: “Madonna della Cella dammi un altro giorno come ieri”.
SAN CLEMENTE - L'INTERVISTA - Christian D’Andrea, ex sindaco ed attuale assessore comunale nella giunta di Mirna Cecchini è di nuovo il coordinatore PD della Valconca. Si ritrova un partito dimagrito che sempre più assomiglia a quello nazionale: un vertice che fa quello che vuole ed una base che s’assottiglia a vista d’occhio. D'Andrea, congiuntura politica strana: come vede il Pd in questo periodo? “La politica è una materia in continua evoluzione. Francamente non ricordo fasi politiche normali; ognuna, anche nel recente passato, si è caratterizzata per qualche particolarità. E’ chiaro che la velocità con la quale si trasmettono le informazioni oggi muta radicalmente anche il modo di fare politica… il mondo di oggi è un mondo fatto di tanti problemi, a volte drammatici; penso onestamente che il PD oggi possa essere in grado di affrontare una fase tanto difficile”. Un vecchio militante Pci che leggesse i numeri dei tesserati Pd in Valconca rimarrebbe sorpreso. È solo la politica che è cambiata o ci sono correzioni di rotta da prendere? “Sono cambiati i modi di fare politica, i modi di interpretare la militanza politica ed anche il modo di partecipare alla politica. Credo che il Pd abbia ricercato un coinvolgimento degli elettori che superasse il ruolo attivo degli iscritti. Secondo me è stato un errore…
‘Superare il ruolo degli gli iscritti è stato un errore’ Christian D'Andrea, nuovo segretario del Pd della Valconca di Claudio Casadei Io sono per un una interpretazione in chiave moderna di un partito organizzato: massima consultazione, massima possibilità di discussione, massima trasparenza però le decisioni vanno prese da chi è realmente interessato. Essere tesserati oggi significa,… proporre, discutere, assumersi delle responsabilità”. C’è bisogno di partecipazione e competenza per affrontare le sfide di oggi. Com’è cambiata la vita del partito negli anni? “A un osservatore esterno appare un’organizzazione di dirigenti, spesso sconosciuti localmente e quasi sempre troppo lontani dalla gente (parlo dei politici e non degli amministratori). Non vi è dubbio che le amministrazioni locali captino anche una maggiore attenzione rispetto alle forze politiche. Di conseguenza anche il ruolo del segretario di un partito è marginale. Ma è da salvaguardare il ruolo di critica, di sintesi e di progettazione che un partito può avere e che ritengo non sia delegabile. Non mi pare
Christian D'Andrea che la storia del nostro Paese abbia mai offerto alternative realmente credibili a quelle dei partiti. Gli errori degli stessi non possono far venire meno il principio che fa sì che i partiti siano uno strumento di democrazia e un ostacolo a velleità antistoriche e poco interessate al confronto”. D’Andrea coordinatore di Vallata: un ritorno al passato o un necessario incarico temporaneo? “Ho detto chiaramente all’assemblea degli iscritti che sarà un incarico temporaneo. In una fase difficile come questa ho ritenuto che il mio contributo, unito a quello di altre decine di persone, possa essere importante per dare a questa vallata una occasione in più di riscatto. Se non lavoriamo tutti assieme rischiamo di mette in seria di-
scussione una qualità della vita che questo territorio ha raggiunto in anni di battaglie. Il Partito Democratico non può non essere parte di questa sfida. In ogni caso, non lo considero un ritorno al passato”. Quali sono le tue idee per risalire la china, come riavvicinare la gente alla politica? “Ribalterei la domanda, è la politica che si è allontanata dalla gente, è quindi la politica che deve fare di tutto, e anche di più per tornare fra i cittadini e riavere quella credibilità perduta. Prima di tutto occorre dimostrare di essere interlocutori credibili: se si prendono degli impegni si portano a termine. Poi è necessario ascoltare e discutere: la grande maggioranza delle richieste che ho sentito in questo giorni è volta sempre a richiedere occasioni di dibattito, di tornare a parlare dei nostri temi e di quello che sta avvenendo anche a livello nazionale. Mi piacerebbe, però, che ogni tanto uscissimo da una logica individualista che ci porta sempre a parlare di temi che ci riguardano dal punto di vista personale per tornare invece a parlare di collettività”. Tu sei parte di una giunta che ha al suo interno tre generazioni di sindaci. Non la trovi un’anomalia?
“No, io penso che sia io che Mariano Guiducci portiamo a questa giunta un bagaglio di conoscenze ed esperienze che ci consente di dare un valore aggiunto al governo. Non abbiamo nascosto ai cittadini di esserci, seppur da una posizione diversa”. San Clemente sembra un Comune sempre sul punto di esplodere (economicamente, demograficamente…). Poi non succede mai nulla. Cosa la blocca? “Non voglio dare a questa e alle precedenti giunte patentini di bravi e buoni, mi limito però a ricordare alcuni importanti successi, dall’apertura dell’asilo nido, della biblioteca, della scuola di musica, alle prime stagioni teatrali della storia di San Clemente, all’impegno sul sociale, ma mi rendo conto che ci possano essere stati anche cose su cui forse siamo mancati. Su questo spero che siano proprio i cittadini ad indicarci le loro priorità, ovviamente occorre sempre dare un’occhiata al bilancio; non è mai stata abitudine di questa amministrazione lavorare lasciando debiti ai propri successori. Alcuni lo hanno fatto, basti guardare Comuni falliti neanche troppo lontani da noi, i cittadini devono essere consapevoli anche di questi
rischi che, come unica conseguenza, avrebbero notevoli aumenti di tasse, mi pare che i sanclementesi non possano non considerare che molti Comuni vicini hanno tasse superiori. Certamente San Clemente punta e punterà a dotare la comunità di sempre maggiori servizi, la nostra crescita, la nostra posizione geografica, i nostri giovani cittadini (San Clemente è il Comune più giovane e col maggiore tasso di nascita della regione) ce lo chiedono, cercheremo di fare ancora di più”. Quali progetti amministrativi stai portando avanti in particolare in questo momento? “I progetti sono essenzialmente quelli previsti nel programma elettorale: in questo settembre abbiamo un cospicuo programma di messa in sicurezza e miglioramento della rete stradale con interventi complessivi per oltre 200.000 euro; abbiamo portato a compimento nei tempi previsti gli interventi sulla scuola materna e sulla ex scuola elementare di S.Andrea in Casale attraverso importanti interventi strutturali; entro fine anno sarà conclusa la progettazione per la messa in sicurezza di via Tavoleto e saranno appaltati i lavori di ampliamento del cimitero di S.Andrea in Casale. A questo si aggiungono diversi lavori minori. Devo dire che il lavoro di squadra della giunta ha consentito di ottenere ottimi risultati”.
S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE
Settembre 2015
59
Il vecchio comunista Corrado Gaia: dalla maggioranza all'opposizione. Appassionato di sport e musica
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
SAN CLEMENTE - LA LETTERA
Unioni, Fusioni, Ambiti...
Sotto le stelle bella boxe GEMMANO
- Negli ultimi mesi in Valconca si è accentuata la discussione su Unione dei Comuni, fusioni, ambito, ecc., questo in particolar modo dopo l’avvento del commissario politico del PD in Valconca, che è anche Sindaco di un Comune collinare. In un recente pubblico incontro organizzato dal PD, il responsabile di Vallata, del medesimo partito, ha asserito che il progetto politico è quello della fusione dei nove Comuni, ovvero l’egemonia. Allo stato delle cose però risulta tutt’altro. Infatti già nel prossimo ottobre Montecolombo e Montescudo andranno a referendum per definire l’eventuale loro fusione; Montegridolfo, Mondaino e Saludecio a loro volta stanno lavorando per un traguardo simile; Morciano e San Clemente, vista anche la loro consistenza abitativa, non hanno alcun interesse a unirsi fra loro e ancor meno con Montefiore e Gemmano, soprattutto San Clemente che ha “una finestra” a mare e naturale verso Misano Adriatico.
di Claudio Casadei
Pierino Falcinelli
Inoltre, vista l’annosa avversità verso Montefiore, proprio il comune di Gemmano rischia di rimanere “solo” … a meno che il suo Sindaco tiri fuori dal cilindro magico un’unione interregionale con Sassofeltrio o Mercatino!!! Considerando che le ragioni non sempre sono da una parte sola, soprattutto in politica, meglio sarebbe che Montefiore e Gemmano (soprattutto quest’ultimo!) abbandonassero talune diatribe e cominciassero a dialogare fra loro ancor prima che con altri. Forse con un clima più sereno,abbandonando le direttive partitiche, anche le soluzioni sarebbero più confacenti alle vere esigenze di tutte le comunità amministrate della Valconca. Pierino Falcinelli, già assessore, già consigliere comunale d'opposizione
- Continua senza soste la messe di vittorie dell’ Accademia Pugilistica Valconca. Dopo un luglio di soddisfazioni, con le vittorie di Gionatan Xaloshi contro Samuel Gabaldo per la serie Yunior e di Popica Bogdan contro Petronelli per i Senior nella trasferta bolognese e quella Daniele Marchionni che, dopo un incontro senza pausa ha sconfitto un forte avversario, il piemontese Giacobbe Carlo aggiudicandosi per la serie Yout il “Trofeo Città di Carrara”, i Rico-Boys hanno dato appuntamento agli appassionati a Mercatino Conca nella rinnovata Piazza Rossini. È stato lì che l’Accademia e la De Clemente Promotion hanno allestito il Ring sotto le stelle che alla fine ha vinto il suo particolare match contro la pioggia che per ben due volte aveva costretto alla sospensione della manifestazione. Poi la tenacia degli atleti e di un folto e competente pubblico ha avuto la meglio e nella piazzetta sono risuonate le note degli atleti e dei loro colpi. Ha aperto la serata Gianluca Ciuffoli (APV) aggiudicandosi la vittoria contro Ottaviano Ciccarelli (Aquila Boxe ), avversario molto tecnico dal pugilato molto apprezzato. A seguire Harpula Tomas (APV) vince un intenso incontro ai danni di Mastroemi Luca Giuseppe (Di Giacomo Boxe). Il valconchino Kaloshi Xonatan, Serie Junior vin-
Corrado Gaia ce contro Francesco D’Alessandro (Di Giacomo Boxe). ed entrambi si sono meritati il Trofeo Mercatino Conca 2015 per il più bell’ incontro della serata, e guadagnata la soddisfazione della consegna del premio da parte di Maurizio Stecca e Nino La Rocca, due pezzi di storia del pugilato nazionale! Con la scusante della lunga assenza dal ring Ivana Balducci (APV) perde contro una forte avversaria: Celeste Rapattoni (Di Giacomo Boxe), un incontro teso, giocato sempre al massimo che ha riscosso entusiasmo dal pubblico. Bogdan Bob Popica (APV) vince alla seconda ripresa per intervento medico contro Giulio Commerso (Di Giacomo Boxe). Superata la difficoltà iniziale con l’intraprendente avversario che subito attacca
SAN CLEMENTE - STORIE DI BAR
Venghino, venghino, lorsignori Venghino Venghino Siore e Siori, Venghino ed ammirino il posto che non c’è! No, non è l’isola e tantomeno è città: è quasi un nulla così come stà! Venghino venghino Siore e Siori, venghino ed ammirino il luogo che non c’è il posto il cui nome nessun conosce e chi lo conosce non sa dove sia! Venghino in fretta in questo sito perduto, unico morto in un mondo di vita luogo d’inutile, colmo di vuoto e di silenzi fin troppo vigliacchi! Venghino qui, dove il nulla accade e se accadesse non sarebbe accaduto ma se fosse accaduto è cosa buona che nessuno mai sappia! Venghino qui dove cambia di poco il Re, dove la corte si cambia la pelle dove la gente o è serva o è nemica, venghino qui dove i servi elemosinano affetto! Venghino in tanti, venghino rapidi venghino a studiare la vaga patologia di un buio vuoto che avanza e di indifferenti, lenti suicidi! Venghino qui… qui… qui e adesso, dove la conoscenza non è tradizione… né tantomeno condivisione… ma un ballo sul tavolo o un calice vuoto. Venghino siori, in questo luogo agonizzante di latitante cultura, di sussulti preelettorali e di supponenti, dannosamente vacui. Venghino venghino siiiiori e siiiiore in questo luogo di morte dello sport
tenuto in vita solo dalla resistenza di qualche stupendo partigiano, venghino in fretta nel luogo dove sei quasi cittadino solo se sei loro amico e t’innamori della loro corte! Venghino tranquilli nel luogo dove il futuro non è un programma ma improvvisazione di landa senza seguito certo della corte futura! Venghino sorridenti alle nostre feste con i loro rituali, ed uguali a se stesse nella loro lenta agonia così spesso auspicata, certamente voluta! Venghino sereni nel ritrovo dei capibastone delle pacche su spalle mai richieste venghino a palpare questo nulla figlio di una vuota presunzione. Venghino a vedere questo trono vuoto che per quelli là è il tutto, ch’essi credono che il mondo si ammali col sorriso suadente di Giuda. Venghino siore e siori venghino venghino a vedere e toccare i comprati con due lenticchie secche, il popolo bue avido d’ignoranza e gonfio di paure. Venghino siori entrate nelle nostre disgrazie fatene unguento lenitivo delle vostre ferite che unici pensavate di vivere un posto che non c’è un posto morto in un mare di vita Fausto Nottiberti (Dedicato a tutti quelli che vivono un posto che non c’è!!!)
Bob recupera l’iniziativa e ribalta l’andamento del combattimento facendo contare due volte l’avversario al primo round. Un giusto pareggio fra il valconchino Daniele Marchionni e il fortissimo Abazi Eris (Aquila Boxe). Per i professionisti vince il primo incontro per intervento medico al secondo round, Mattia Gemini (De Clemente) dimostrando una netta superiorità rispetto al Rumeno Cristian Spataru. Un autentico show l’incontro di Alessandro Angelini vincitore ice per Ko alla terza ripresa del malcapitato rumeno Andrei Ciobutaru, due volte al tappeto nel secondo round a causa di stupende combinazioni esaltate dall’ apprezzamento del pubblico. Basile Francesco “Frens” vince ai punti contro l’ostico rumeno Oanea
Florin pugile dotato di una guardia serrata che l’abile scherma di Frens riusciva a penetrare con serie di colpi dalla lunga distanz. Frens con questa vittoria supera la qualificazioni e potrà tentare la conquista del titolo intercontinentale. È questa la cronaca dell’ ennesima bella manifestazione della Nobile Arte offerta dalla caparbietà e dalla professionalità del Dottor Alberto Tasini e del maestro di Boxe e Arti Marziali “Rico” Maestri. Il ring non è mai violenza ma confronto e correttezza. Sarebbe bello che anche la vita quotidiana di tanti che criticano questo sport traesse insegnamento da questi giovani che all’ultimo suono del gong son pronti ad abbracciarsi e ad alzare vicendevolmente il braccio dell’ avversario in segno di vittoria.
MONTEFIORE - Assieme all’estate volge al termine l’intensa attività dell’ associazione Culturale Montemaggiore Arte e del suo fondatore, il maestro e artista Umberto Corsucci. Tutta l’estate è stata caratterizzata da una serie di incontri tenutisi all’ombra del M.I.S.A.M, il Museo internazionale all’aperto in cui sono esposte opere di autori di fama internazionale italiani e stranieri. Il visitatore ha goduto delle opere monumentali di Loreno Sguanci,
Umberto Corsuccci
Domenica 13, viene dedicata al dialetto romagnolo, all’opera di Giustiniano Villa e ai neo zirudellari e poeti che hanno in zona una solida radice: la giornalista de Il Ponte-TRE (TuttoRiminiEconomia) Laura Carboni Prelati, l’ideatore del Premio di Poesia dialettale e zirudela Romagnola “Giustiniano
Arte in un tramonto da poesia Valentino Giampaoli, Rita Mancini e le suggestive volumetrie di Genti Tavanxhiu, Tito, Davide Sapigna, Dominika Griesgraber, Ming Soung Ho, Guido Pettenò ed altri. Opere di grandi dimensioni immerse in una natura pressoché intatta con la impagabile cornice della riviera all'orizzonte, affascinante visione solo apparentemente lontana, godibile dal balcone naturale su cui sorge la mostra. Una mostra imperdibile per gli innamorati dell’arte e della scultura e per chi abbia curiosità e voglia di conoscenza dell’arte e delle tradizioni di questa terra di confine. I visitatori sono sempre
amabilmente intrattenuti e non mancano degustazioni di vini e prodotti tipici locali. L’ultimo tratto ufficiale di questo percorso culturale è l’happening denominato “ In un Tramonto di Poesie ed Emozioni“ che chiude la stagione estiva il 12 e 13 settembre. Sabato 12, protagonisti la scrittrice Aurora Castro autrice del libro “La ricerca di se stessa”, che sarà presentato proprio in questa circostanza, e il plurititolato professor Angelo Chiaretti, dantista dalle straordinarie conoscenze che presenta, nelle varie forme, le radici della lingua italiana con particolare attenzione e collegamento ai versi di Dante Alighieri.
Villa” Claudio Casadei, poeti come il montefiorese Giovanni Martelli e Mauro Pecci, inimitabili zirudellari come Umberto Carlini e Mauro Vanucci che, recitano lo straordinario stato dell’arte della zirudela in questo ultimo brandello di Romagna. Un'occasione per vivere un pomeriggio e una serata di festa diversi con la possibilità, su prenotazione, allo 0541.980332 o scrivendo a corsucci@libero.it, di ghiotto “apericena”; naturalmente dopo il cocktail di benvenuto alle 17,30 di ogni giornata interessata. Amare l’arte e mancare sarebbe un controsenso! Claudio Casadei
60
Settembre 2015
SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO
Montegridolfo, la piccola Svizzera Una sola lista: da destra a sinistra (grillini compresi). Il sindaco Lorenzo Grilli è del Pd. Un manipolo di amici sui quarant'anni
Lorenzo Grilli, Pd, sindaco di una coalizione con tutti i partiti
L'INTERVISTA
di Teresio Spadoni - Lorenzo Grilli, classe 1980, sindaco di Montegridolfo da poco più di un anno, di professione Certificatore Energetico, ha un suo faro guida, un suo predecessore, Secondo Bertuccioli sindaco del Comune per trent’anni; ci riceve nel suo piccolo ufficio e, con l’orgoglio di chi sa di possedere un bene unico apre la porticina a vetri della libreria e ci mostra il “Libro de li atti della comunità de Montegridolfo”. La data sulla prima pagina indica 1535, 30 Agosto. Era già un comune autonomo all’epoca? Montegridolfo è sempre stato autonomo; solo per un breve periodo in epoca napoleonica è passato sotto Saludecio. Quanti abitanti ha? Milletrentasei Per un bilancio di… Il bilancio complessivamente sono duemilioni e quattrocentomila Euro, però la parte corrente, quella su cui si lavora è ottocento mila Euro. Quest’anno andiamo bene perché ci si sono sbloccati duecentoquarantamila Euro europei che ci consentiranno di finire il museo, che è incompiuto da diversi anni. Ogni quanto passa in ufficio? Mi sono dato un orario per il pubblico il Martedì, Giovedì e Sabato che sono i giorni in cui è aperta la posta e c’è più gente in giro, però in realtà passo qui tutte le mattine. Quanto guadagna il Sindaco di Montegridolfo? La busta paga che arriva nelle mie tasche e novecentottantadue Euro; al Comune ne costo milletrecentouno. Lo stipendio di un assessore, invece? L’assessore mi sembra guadagni centosessanta Euro; il vicesindaco un po’ di più. E un Consigliere Comunale? Il gettone vale sette Euro circa a consiglio comunale; ne facciamo uno al mese circa. Cifre da capogiro! Già, questo è. I partiti ci sono tutti nella sua lista? Si, andiamo dai berlusconiani convinti, al M5S, passando per il PD che è il mio partito. Avete fatto una lista di amici…
Si, più o meno ci conosciamo tutti. Abbiamo quasi tutti la stessa età; il più vecchio sono io Le sue passioni quali sono? La famiglia e il seguire questa comunità. Quando mi proposero di fare il Consigliere comunale, mi sentii affascinato. Sono molto legato a questo territorio e il darmi da fare per questa comunità mi procura una grande autostima. Il problema è che qualunque cosa tu faccia sei soggetto a critiche; quindi se di principio non accetti le
critiche sei spacciato. Poi mi è capitato di concorrere a fare il sindaco… Quali sono le richieste più comuni dei cittadini? La più parte dice che non tagliamo abbastanza l’erba; alcuni si lamentano di come vengono tenuti i parchi dove ci sono i bambini… principalmente problemi inerenti alla manutenzione. Sulle fusioni che stanno venendo avanti qual è il suo punto di vista?
SALUDECIO - ALLEGRO MA NON TROPPO...
Saludecio, quando la crisi tocca preti e suore
Sono a favore. La vedo molto bene tra Montegridolfo, Mondaino e Saludecio perché nella realtà siamo già da molti anni una comunità unica. Sarebbe un Comune di cinquemilacinquecento abitanti, non grandissimo, ma fuori dalle restrizioni che ci sono sotto i cinquemila abitanti. E poi, dal punto di vista amministrativo, darebbe la possibilità di organizzarsi in maniera più coerente; qui noi siamo in balia dei dipendenti, perché sono pochi… quattro negli uffici e due fuori: l’operaio esterno e la cuoca della scuola elementare. Quali i tempi per questo Comune unico? Abbiamo firmato un documento che ci impegna a portare avanti un percorso che dal 1° gennaio del 2017 ci metterà in condizione di chiamare i cittadini alle urne per eleggere il primo Sindaco dei tre Comuni unificati. Si farà un referendum? Ci deve essere necessariamente un referendum, che sarà nell’ottobre del 2016. Riceverete molti contributi dalla Regione? Dobbiamo fare lo studio di fattibilità, ma abbiamo già un prospetto che dice che in una decina d’anni ci arriveranno intorno ai cinque milioni di Euro. La tentazione di gravitare sul Pesarese… No, in realtà è una cosa che non paga, nessuno… Pesaro è effettivamente è molto più a portata di mano rispetto a Rimini, però… Che sensibilità ha la gente nei confronti dell’unificazione?
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
La gente è d’accordo; chiedono cosa cambierà. Ma in realtà cambierà poco, perché il cittadino principalmente viene qua quando deve fare la carta d’identità. Si, ma un giorno dovrà andare a farla da un’altra parte… Gli uffici distaccati possono rimanere, in realtà, anche per molto tempo. Quello che migliorerà molto, invece, è l’efficienza degli uffici. Lo scorso anno l’ufficio anagrafe è andato in crisi, perché abbiamo avuto una ragazza in maternità e non potevamo assumere nessuno perché avevamo sforato il patto di stabilità; erano aumentate le spese per il personale perché l’anno prima c’era stata un’altra maternità. Avevamo fatto richiesta di deroga… ma ci hanno risposto picche. Non ci siamo sentiti sufficientemente coraggiosi da andare contro la legge; la legge l’abbiamo rispettata, ma abbiamo stentato fino a dicembre. Come si chiamerà il nuovo Comune? Sul nome ci stiamo lavorando, ma penso che dovremmo trovare un nome che richiami il Beato Amato, che è un Santo molto sentito. Comunque bisogna darsi da fare, perché al referendum si voterà anche per il nome. Cristian D’Andrea è il Segretario giusto per la Valconca? Se devo essere sincero, si, è il Segretario giusto perché ha una bella esperienza. Solo che quando ci fu l’incontro dissi che il segretario doveva essere qualcuno svincolato dalle amministrazioni locali in modo da essere più libero. Ora lui è assessore (ester-
no!) nel comune di San Clemente che in questo momento è un po’ in attrito con Morciano. Anche se domani magari li troveremo abbracciati in una bella foto, io so che tra i due sindaci, Cecchini e Battazza, in realtà… E la Montegridolfo turistica, funziona? Da quest’anno ha delle ottime prospettive, perché l’albergo adesso viene gestito da una società di Milano che lavora in tutto il mondo con alberghi di lusso: la TOWNHOUSE La proprietà e sempre dell’Alberta Ferretti? Avete ancora una quota nella società? Si, la proprietà non è cambiata; la nostra quota e dello 0,26 % pari a novemila Euro circa. Concludendo: perché lei è entrato in politica? Io non mi ritengo un politico; come dicevo prima amo il territorio nel quale sono nato, ho un forte senso civico e, dunque, mi appassionano le vicende politiche. Della politica cos’è che la contraria? Mi rendo conto che siamo in un momento storico in cui c’è un grande disinnamoramento della politica per tutte le vicende di corruzione, molte volte anche esaltate strumentalmente da giornali e televisioni. Io continuo a sostenere che la politica sia un modo alto di confronto con i cittadini nel quale bisogna anche saper mediare per il bene della collettività; la politica non è urlare e dire peste e corna di qualcuno. Allora dobbiamo pensare che alle elezioni del 2017 lei sia un concorrente. È una cosa che non mi dispiacerebbe, ma…
Che agl'union al fessa la forza li sera già capì dai temp di Sforza mò che anche i prèt j'avessa da furme una sorta d'union quest un l'avria mai pens gnenca un burlon. L'è vera che la crisi la danneggia ogni settor mò chi penseva mai cla tucchessa anche i pret e al sor E prèt dla parocia de prim sent dla Valconca i la mand me Tavled senza ma e senza donca da la Rumagna le ste spost tal Merch snò par sparagnè du french? Nà... jè chi la pensa diversament! che sia una sorta ad malcuntent che la provincia la guerda ste sent una muliga ad sguincia? Lasè una parocia d'un sènt senza pastor l'è un dispet cuns fa gnenca m'un peccador Un santuerie piò dò cisie senza una muliga ad pret l'è cume una chesa senza paret E Tavled l'è ste premied sa trè pret e la perpetua anche se d'artestich ja snò qualca stetua Emilio Cavalli
CULTURA
Mondaino
SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
Settembre 2015
61
Centinaia di gigantesche radici che sanno raccontare storie fantastiche che aiutano a riflettere. Nato due anni fa come pensiero per una donna
L’ALBO D’ORO
Palio del Daino 2015, è l'anno del Contado
Catardino: spirituale museo all'aperto di Giorgio Mosconi
Il Palio - Dolcissima la vittoria del Contado; dolcissima perché si era fatta attendere ben 19 anni. E' un po' come ritrovare un amore di gioventù che si smarrisce per ragioni fatidiche; tuttavia resta inalterato. E' stata, quella del 2015, un'edizione da incorniciare. Oltre 20mila visitatori (gli under 14 che non pagano, mille paganti in più. “Piace il Palio perché è una macchina del tempo che ti fa vivere in una dimensione diversa: piena di allegria, di gioia di vivere, di serenità. E di stupore”. Lo racconta un avventore di Milano, che da anni frequenta la costa e che porterebbe i figli per città d'arte, oltre che sulla spiaggia. Nel 2016, per volare nel passato.
1988 - Montebello 1989 - Borgo 1990 - Castello 1991 - Montebello 1992 - Borgo 1993 - Contado 1994 - Borgo 1995 - Montebello 1996 - Contado 1997 - Castello 1998 - Castello 1999 - Castello 2000 - Castello 2001 - Montebello
2002 - Castello 2003 - Castello 2004 - Castello 2005 - Castello 2006 - Borgo 2007 - Castello 2008 - Montebello 2009 - Montebello 2010 - Montebello 2011 - Montebello 2012 - Montebello 2013 - Castello 2014 - Montebello 2015 - Contado
CULTURA
In controluce, per Augusto e chi scrive, sembra Cristo che abbraccia il mondo
- “Le radici affondano nel buio per decine se non per centinaia d'anni; misteriose, verso il cuore della terra. Difficilmente le persone le vedono ed in pochissimi ne immaginano le forme. La bellezza. La loro speciale vita sono anche le nostre radici. Le mie installazioni le fanno rivivere nella luce”. Con queste parole Giorgio Mosconi racconta le sue sculture. Ha costruito qualcosa di meraviglioso sotto un'altra meraviglia, Monte Cavallo. Ci si arriva per prode incontaminate che sanno dire cose stupende sia della natura, sia dell'uomo. Giunti a Mondaino, si svolta a destra verso Cerreto. Poche curve e a sinistra c'è l'indicazione per Catardino. La strada è bianca; basta seguirla. Questi regali crinali che guardano l'entroterra raccontano storie autentiche e cristalline (la speculazione le ha lasciate in pace). Spazi occupati da chi ama il respiro della campagna: stranieri, cittadini da Pesaro e altrove. Sotto costa, Catardino è intelligenza di secoli di bella umanità; in
alla vista, pensa e riflette il senso della vita: perché siamo su questa terra? A stragrande maggioranza le opere d'arte arrivano dalla Valventena. Dietro il museo all'aperto ci sono due anni di lavoro e due ragioni. La prima è artistica. La seconda non è meno bella: in onore di una fanciulla. Che ai suoi occhi è bellissima. Racconta: “Qui venivo a passeggiare spesso: mi ha ispirato una ragazza nei dintorni. Sembra di essere fuori dal mondo, in realtà è un paradiso”. Il paradiso verso sud-ovest è chiuso dalla corona di montagne, dalle quali svettano, da sinistra a destra: il Catria, il Petrano ed il Nerone. Prima di arrivare al museo all'aperto ci sono altre installazioni. Il complimento che più gli è rimasto nel cuore? Mosconi: “Un signore mi ha detto che avrebbe voluto vivere in mezzo a loro”. Il benvenuto lo dà un pero antico, varietà santa Maria. Frutti squisiti e sani.
TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134
mezzo a due ali di verde, è saldissima. Riesce con il sorriso ad arginare ed irridere la forza delle piogge. Forse ingegneri e geologi dovrebbero venire qui per costruire poi strade “eterne” come quelle dei Romani. Il saludecese Giorgio Mosconi ha compiuto cose meravigliose lun-
go la strada che porta alla sua aia che è uno spazio espositivo unico: di profonda spiritualità. Una cascina abbandonata circondata da rovi, aceri, querce, robinie, alberi da frutta, melograno, le arnie colorate dei Delbianco. Ha ripulito attorno il rudere e tirato su le installazioni: culi di alberi con radici. Ognuno,
62
Settembre 2015
CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
CORIANO - LA LETTERA
“Quando l'agricoltura si fa anche a teatro” - Convegno 30 agosto 2015 Fiera del Sangiovese Coriano “L’agricoltura a teatro”. E’ con piacere che anche quest’anno la Fiera del Sangiovese registri il suo appuntamento ormai ventennale. Tutti sappiamo che il nostro territorio ha una forte vocazione agricola, ed in questo momento ancora difficile per l’impresa e l’economia, è necessario che vengano assunti degli impegni politici decisi in sinergia con tutte le associazioni degli agricoltori e le loro organizzazioni professionali per offrire delle proposte concrete in grado di favorire la crescita del mondo dell’ agricoltura. L’agricoltura e le sue eccellenze devono diventare per il nostro Comune un volano per l’occupazione, attraverso investimenti e un piano per lo sviluppo specifico che, nel rispetto dell’ambiente, si occupi della cura del territorio e della valorizzazione della sua vocazione agricola. Oggi un sistema produttivo non può più competere mettendo in discussione le condizioni di vita delle persone contro il suo territorio: l’ambiente è il
nostro patrimonio. Un piano che comporti interventi concreti per il recupero di aziende agricole e una politica di insediamento di nuovi e giovani agricoltori che possano aumentare appunto l’occupazione. Coriano può diventare un centro di attrazione nel mondo del vino anche attraverso la realizzazione di un vero e proprio Festival sinergico dedicato alla valorizzazione della cultura del vino: “il teatro e la vite”. Coriano può diventare centro di attrazione nel mondo del vino incentivando accordi fra tutte le associazioni dell’agricoltura, del commercio e quelle dell’artigiato per favorire i prodotti locali e tipici (vino, olio, funghi…), mantenendo alta la qualità e l’originalità dei nostri prodotti agricoli e creando ricchezza attraverso uno sviluppo sostenibile. Purtroppo in questi anni non abbiamo visto iniziative andare oltre le solite dichiarazioni di intenti e pensiamo che sia stato perso molto tempo senza svolte concrete per l’economia del nostro territorio. Fabia Tordi, consigliere comunale
La IV edizione di a “Passo d'uomo festival”. Arrivati centinaia di appassionati
BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it
A piedi l'entroterra è magico Appassionati a passo d'uomo
NATURA ED ECONOMIA
- IV A Passo d’Uomo Festival. L’intera Valconca scoperta a piedi, camminando, tra arte, gastronomia e valorizzazione del territorio. E' tornata per la quarta volta il festival che coinvolge l’intero entroterra della zona Sud della provincia. I paesaggi rurali e boschivi di otto comuni della Valle del Conca, i loro abitanti, i loro operatori protagonisti per 3 giorni, dal 4 al 6 settembre. Dalle prime ore del mattino al calar del sole, i visitatori si sono immersi, accompagnati da esperte guide nel caso si scelgano camminate naturali e da attori, danzatori e musicisti nel caso scelgano le camminate sceniche. Due opzioni: camminata degustazione dedicata al torrente Conca e al vino: tra boschi, crinali, campi, borghi; cinque camminate sceniche di arte in natura. La seconda, camminate animate in natura dedicate a bambini e genitori. La suggestione del Festival è
proprio quella di offrire ai camminatori l’opportunità di divenire spettatori quando meno se l’aspettano, trovandosi tra boschi o campagne ambientazioni sceniche naturali che diventano teatro per performance artistiche di grande impatto. Una parte degli eventi in cartellone è lo straordinario esito di laboratori formativi e performativi di lavoro sul tema arte–paesaggio, che ogni anno il Festival propone nei mesi estivi che precedono la kermesse. Si tratta di veri e propri atelier formativi che si svolgono per una o più settimane in Valconca attraverso incontri, sopralluoghi ed esperienze residenziali. Ogni anno sono circa 400 le presenze che il Festival attrae, molte
delle quali provenienti da fuori provincia in particolare dal Cesenate, Forlivese, ma anche da città emiliane come Bologna, Imola, Ferrara e Modena. Dallo scorso Festival ad oggi sono stati 1.200 i camminatori che hanno partecipato alle uscite dell’Associazione, molto impegnata anche in attività che mettano al centro delle iniziative gli abitanti e i portatori di interesse del territorio, tanto che sono stati organizzati diverse incontri partecipativi aperti ai cittadini per discutere proposte culturali e iniziative di carattere socioambientale. Ne sono nati progetti interessanti come la pulizia di boschi e spiagge, camminate poetiche, iniziative in fattorie didattiche
piuttosto che la realizzazione di casette per gli uccelli utili al ripopolamento in zone boschive. In ultimo, questa estate è nata una nuova rassegna: ‘Incontri’ che mette al centro l’imprenditorialità artigiana attraverso incontri esperienziali in botteghe, forni e laboratori tra pubblico e gli artigiani della Valconca. Per questo Festival sono state coinvolte 12 attività ricettive e ristorative di tutta la Valconca dagli agriturismi ai B&B, dai ristoranti a una pasticceria sino a uno spazio parrocchiale. A Passo d’Uomo si propone sempre più come volano per l’entroterra e strumento al servizio della collettività interessata a scoprire bellezze paesaggistiche, culturali e le tradizioni locali. Non è un caso se la Fondazione Technogym ha selezionato A Passo d’Uomo tra le prime associazioni del progetto ‘Wellness Valley’. La proposta di A Passo d’Uomo e le sue attività sono state oggetto di studio per numerosi amministratori locali, architetti paesaggisti di tutta Europa da Malta alla Spagna, dalla Bulgaria alla Lituania e ancora Olanda e Francia.
PASSIONI
Le Miss Biker per la Fondazione Marco Simoncelli - Ci sono donne che hanno un piacere infinito a essere loro stesse. Io le ho incontrate e ne faccio parte! E cosa succede quando centinaia di donne motocicliste si incontrano? Dall’idea di Lisa Cavalli, veneta patentata per la moto da poco più di un anno, nascono le MissBiker! Oltre 1400 donne che si trovano quotidianamente su Facebook per condividere la comune passione per moto, la sua tecnologia, lo spirito del viaggio... e lo spirito umano, sociale e conviviale! Sì, perché a noi MissBiker, oltre che ad andare in moto, girando per valichi e passi d’Italia, piace parecchio ritrovarci, divertirci e... fare buone azioni per compensare le pazze scorribande in cui ci imbattiamo spesso! E quindi il 9 settembre ci siamo trovate alla Spurtlèda58 a Misano Adriatico. Qui, oltre a vedere i più famosi piloti della MotoGP, Moto2 e Moto3, avete ammirato anche 40 di noi, novizie del Go-Kart, batterci a suon di sportellate per il primo premio! Le MissBiker arriveran-
no da svariate regioni d’Italia (con una certa concentrazione per il Veneto e la Lombardia) e anche loro contribuiranno a dare spettacolo per sostenere la Fondazione Marco Simoncelli ONLUS. Non siamo nuove a queste attività e a giugno ci siamo già trovate in 100 MissBiker a Marostica per un raduno tutto al femminile grazie al quale abbiamo raccolto fondi per un’altra Associazione. Insomma... un misto tra pazze ed eroine, ma sempre e soprattutto MissBiker! Abbiamo colorato di rosso con le nostre magliette ufficiali la pista di Misano e fatto baldoria insieme a voi tutti. Cercaci, sa-
lutaci... divertiti anche tu con le motocicliste in rosso! E... mi raccomando! Porta gli amici con te perché questa manifestazione ha lo scopo di raccogliere fondi per la Fondazione che sostiene e promuove progetti di solidarietà e cooperazione a favore dei soggetti svantaggiati, anche intervenendo direttamente, quando necessario, verso situazioni di disagio e bisogno. Faremo a sportellate sui Kart. Ci divertiremo con i più famosi piloti al mondo. Faremo un’opera buona. Siamo MissBiker. Vieni anche tu? Emilia Orefice
CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO
Settembre 2015
63
Fabia Tordi, consigliere di minoranza chiede al sindaco Spinelli di coinvolgere il consiglio comunale e la comunità spettacoli
Profughi a Cerasolo, sì insieme ai cittadini Il sindaco Mimma Spinelli e Fabia Tordi
FOCUS
Il teatro “Amici” a Croce di Montecolombo
Teatro Amici, ultimo mese con ‘S... Varietà made in Italy’ - “S… Varietà Made in Italy”, è una produzione che è stata rappresentata nei maggiori teatri italiani con Gino Bramieri con una tournée durata 2 anni nel '92-'93. Lo spettacolo è in cartellone per tutta l'estate nel bel Teatro Amici a Croce di Montecolombo. Scritto e diretto da Carlo Tedeschi, ripropone un viaggio nello spettacolo leggero. Scene tratte dalle più note commedie musicali italiane si affiancano alla migliore tradizione melodica della penisola, proponendo così un viaggio con brani senza tempo che hanno caratterizzato lo scenario teatrale italiano. Al contempo, il confronto è inevitabile con il musical di Broadway e lo “show style” americano. Lo spettacolo ebbe un eccezionale successo con il compianto Bramieri e torna ora sulle scene con balletti, scenette, canzoni, riproposti da giovani artisti, che rallegrano il pubblico per oltre 2 ore di puro divertimento. Lo spettacolo, che rientra nella rassegna “Giovani in Scena” , promossa dalla Fondazione Leo Amici in collaborazione con Associazione Dare, A.C.S.D Danza e Musical con il patrocinio del Comune di Monte Colombo e Unione della Valconca, ha debuttato il 20 giugno e sarà in scena ogni sabato alle ore 21.45, fino a settembre, al Teatro “L. Amici” del Lago di Monte Colombo di Rimini.
- Fabia Tordi, consigliere comunale di minoranza, è favorevole ai profughi a Cerasolo. Chiede al sindaco di coinvolgere i cittadini e le minoranze consiliari. Scrive: “Si rileva innanzitutto un vuoto comunicativo, una mancata e dovuta comunicazione, fra il sindaco e i cittadini e fra il sindaco e i consiglieri di minoranza, quali cinghia di trasmissione diretta sul territorio per tutti i problemi dei cittadini. Infatti abbiamo appreso solo dai giornali e dalle proteste dei cittadini in particolare quelli di Cerasolo, della questione profughi a Cerasolo. Abbiamo sollecitato un incontro di chiarimenti al sindaco avvenuto solo la scorsa settimana. Il difetto di una immediata informazione ha generato ovviamente paure e
allarmismo fra la popolazione. Sono tre anni che in consiglio comunale chiedo al sindaco e al vicesindaco la mappatura degli immobili di proprietà del Comune che potrebbero essere utilizzati per la prima accoglienza, per l’emergenza abitativa, senza nessuna discriminazione, sia per i profughi che per quei cittadini in condizioni di disagio abitativo (sfrat-
tati, disoccupati e altri). La disponibilità di un patrimonio abitativo comunale costituisce il presupposto per l’attuazione delle politiche di solidarietà abitative di emergenza e di prima accoglienza; meglio prevenire, essere già pronti, che inseguire successivamente i problemi gestionali con tutte le criticità e difficoltà del caso. Infine è noto a tutti che
questo Comune ha già avuto nel passato ampie e positive esperienze di accoglienza ed integrazione che spero siano sviluppate anche in questo momento in cui ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza profughi di carattere nazionale. Pertanto assicuro la mia disponibilità come consigliera comunale a sostenere consapevolmente e responsabilmente il percorso già avviato con piena trasparenza dalla Prefettura di Rimini, di concerto l’Associazione Ardea, e con la collaborazione, per quanto di competenza, del Comune di Coriano. Fabia Tordi, la consigliera comunale di minoranza di Coriano