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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 10
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Stazione dei treni Lo stabile diventerà la casa delle associazioni pag.
Commercio Saldi, tanta gente ma pochi acquisti in centro
Municipio Per risparmiare tutti gli uffici a palazzo Tassoni
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EDITORIALE
Amministrative, prove “tecniche” di politica
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
CASA DI RIPOSO DAL FUTURO INCERTO
La giunta Barbujani esulta per i 5 milioni promessi dalla Regione per il nuovo Centro servizi anziani adriese. “Una carità pelosa - ha invece commentato il Pd il prestito regionale se volevano essere generosi, dovevano erogare un contributo a fondo perduto di almeno di 10-11 milioni pag. 9
BIOPLASTICHE ALL’EX AJINOMOTO
Buone nuove in campo economico. Novamont, multinazionale con sede a Novara, ha acquisito dalla famiglia Altoè, lo stabilimento Bioitalia di Bottrighe, ex Ajinomoto. La nuova produzione integrerà chimica, agricoltura e ambiente per trasformare le materie prime in bioplastiche biodegradabili pag. 17
di Ornella Jovane
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Polacque, nell’incertezza aumentate le tariffe Da gennaio i cittadini hanno visto aumentare la propria bolletta del 5%
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n totale controtendenza con l’esito referendario, in molte realtà, pare si stia andando sempre più verso la privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato. È il rischio che corre Polesine acque, l’azienda che gestisce il servizio nella provincia di Rovigo e che, nei mesi precedenti, ha perso l’affidamento in house. Cosa significa? Come già avevamo raccontato nei mesi scorsi, l’ex presidente dell’Aato, (ora commissario in attesa di chiarimenti in merito al suo ruolo, dato che le Aato dal 31 dicembre, secondo normativa
nazionale, non esistono più), Alessio Pacchin, aveva chiesto la revoca della gestione del servizio idrico integrato a Polesine Acque che dall’inizio del 2012 non ha più titolo per poterlo svolgere. Questo perché all’interno di Polacque vi sono delle partecipate, Sodea (società di depurazione compartecipata dalla francese Sagidep) e Polesine engineering, in cui vi è la presenza di privati, condizione in contrasto con la vittoria referendaria di cui sopra. Per la società vi sono due possibilità: andare a gara di evidenza pubblica, con il
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L’Intervento
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rischio fondato di consegnare il servizio ai privati, o costituire una nuova società nella quale non compaiano ditte private, entro marzo. L’intento palesato era quello di riaffidare l’incarico a Polesine acque, una volta liquidati i privati, ma questo, al momento, sembra lontano dal divenire realtà. E se il destino di Polesine acque ad oggi risulta poco chiaro, e ancora tutto da definire, di certo c’è che dal primo gennaio i cittadini hanno visto aumentare la propria bolletta di circa il 5%. pagg. 4-5
’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3
Cominciamo a cambiare, il futuro ci seguirà di Gianni Nonnato*
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e case discografiche con la diffusione di Internet hanno visto quasi annullato il proprio fatturato in conseguenza del fatto che i giovani si scambiano i “file” musicali in rete. Non avevano saputo cogliere per tempo la novità rappresentata dal “potere distribuito” di Internet. *Psi Rovigo
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
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Amministrative, prove “tecniche” di politica Processo Enel
ADRIA NON SI È COSTITUITA PARTE CIVILE E’ partito il processo contro Enel. Il magistrato Manuela Fasolato ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone, tra amministratori ed ex direttori della Centrale di Polesine camerini, in quanto ritiene vi sia un legame tra le emissioni inquinanti della centrale e il riscontrato di un aumento delle patologie legate all’apparato respiratorio nei giovani con età inferiore ai 14 anni ,residenti in un raggio di 25 chilometri dalla centrale. Secondo i dati raccolti dal Pm, tali disturbi sarebbero aumentati dall’11 al 16%. Ad Enel, inoltre, viene contestato il mancato adeguamento nei tempi previsti della centrale all’articolo 30, istitutivo del Parco. Al processo si sono costituiti parte civile diversi comuni e associazioni del Delta: Ariano Polesine, Loreo, Mesola, Porto Viro, Rosolina, Goro, i due Enti parco del Delta, Legambiente, il Wwf, Greenpeace ma non il comune di Adria. Ospedale
LA BIBLIOTECA DEDICATA A BUSATTO La biblioteca dell’ospedale “Santa Maria Regina degli Angeli” è stata dedicata al dottor Domenico Busatto di Bottrighe, quale riconoscimento alla suo impegno in favore della disabilità. Busatto, nonostante fosse non vedente dalla nascita aveva raggiunto importanti obiettivi, come la laurea in lettere, il matrimonio ed il lavoro come centralinista dell’ulss. Era assai conosciuto nel campo della musica, amava dilettarsi con la tromba, oltre che speaker e cantante per hobby. Con il suo libro” Vuoi una mano per trovare lavoro?” si era preoccupato anche di fornire uno sprone a chi si trova a dover affrontare la vita con qualche difficoltà in più. “Abbiamo voluto dedicare la nostra biblioteca a Busatto - ha detto il direttore generale dell’ulss 19 Giuseppe Dal Ben - perché riteniamo che il suo impegno ed entusiasmo per la vita possano essere un ottimo esempio per dare ulteriore speranza a chi deve convivere con la propria disabilità”.
Da lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a riflettere. “Non c’è nulla di concreto - risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e finanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle ufficialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scaricato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena. Sarà sufficiente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti? Ornella Jovane
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Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
UNA CENTRALE A BIOMASSE A CAVANELLA Potrebbe essere conclusa entro il 2012 la centrale a biomasse nell’aera dell’ex zuccherificio a Cavanella Po. La richiesta risale a qualche settimana fa, quando la ditta Tie ha portato in comune l’ambizioso progetto di produrre energia elettrica dalla combustione dei gusci del frutto della palma da olio. Secondo i parametri illustrati dall’assessore Fabio Panetto l’impianto dovrebbe smaltire 10 mila quintali di materie prime l’anno producendo un megawatt di energia. I lavori all’ex zuccherificio sono iniziati già da qualche mese con la bonifica dell’area dall’eternit e con il posizionamento di un impianto fotovoltaico della potenza 700 kW, costato ben 6,5 milioni di euro. A questo investimento ora la società Tia, vorrebbe coniugare quello della centrale a biomasse del valore di 12 milioni di euro.
Territorio
IL PD CHIEDE UN PARCO INTERREGIONALE
ProvinciaIL VENETO Regione
Stop a rinvii e dilazioni sul futuro del versante veneto del Delta del Po. I consiglieri regionali del Pd Laura PROVINCIA COMMERCIO Puppato e Graziano Azzalin, rispettivamente capogruppo e vicepresidente Approvato il Piano L’invasione della commissione Agricoltura del territoriale dei grandi centri Consiglio veneto, hanno presentato a di coordinamento commerciali palazzo Ferro-Fini una risoluzione che pag. 22 In pole“impegna positionlaoltre Veneto Giuntaa veneta adCity, aprireil progetto Ikea dientro Casale sul Sile, le espansioni SPAZI APERTI 60 giorni un tavolo di confronto dei centri Boara Pisani con lacommerciali Regione EmiliadiRomagna e con e di Monselice i nuovi centro commerciali Braconaggio, una il ministero edell’Ambiente per avviare di Limena e Due Carrare. Preoccupazione piaga per l’immagine il percorso finalizzato all’istituzione del fra politici einterregionale amministratori locali del Parco parco del Delta del Po e, di Alessandro Abbadir comunque, per concordare da subito consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie miliardi di euro, pagg. con una contrazione del 18% rispetto al di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. 28-29 in tutta Italia e23 nel Veneto sono state pressoché un disa- 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona Contro le condotte disinvolte delle grandi catene compag. unitarie ed integrate tra ianche dueil presidente del consiglio merciali si sono schierati clienti da Croazia Slovenia e Austria stro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più da tempo e attirapolitiche alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodome- è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate ansistemi regionali relative alle materie PERSONAGGIO sono REGIONE la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capita- stici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da che dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. nato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche dei parchi”. documento, sarà per ottenere lo Il stesso le auto- i sindacati, che Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. poi l’uso di “escamotage”, City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Ve- rizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono dell’assemblea legislativa Chiara Marzolla: avuti anche per le espansioni dei centri per il mantenimento di negozi del di prossimità nei quartieri. Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempioBilancio, più lampante. diamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) Problemi si sono all’esame commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture che potrebbe autorizzare. Veneto una delle sedute, “Al Giglio momenti (nel comune di Venezia) – spiegaèil la vicepresidente della di competenza regionale. Le associazioni poche di categoria e il Qui ilconferme, negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila le possibili autorizzazioni dei centriin commerciali di Limena prossime mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una po- Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza risposta unautorizzazioni analogodi grandi ordine del giorno di panico” tanti tagli queste nuove ad possibili aree commerciali, non hanno nulla da guadagnaposti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea sizione critica contro Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di inve- di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca re. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta pag. 26 la spesa complessiva è stata di stire 200 milioni di euro a Casale pag. di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro nazionale Federconsumatori sul Sile, punto vendita32 Donaggio. Per lapresentato Donaggio “Ci si deve impegnare per di- sponda sull’altra del Po.
in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali
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4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
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perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
fendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”.
aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
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Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese SERVIZIO IDRICO Entro marzo la società deve decidere se per ottenere l’affido del servizio sia più opportuno andare a gara di evidenza pubblica, con il rischio fondato di consegnare il servizio ai privati, o costituire una nuova società nella quale non compaiano ditte private
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Pacchin: “Aumento necessario per far fronte ai costi di gestione dell’ente”
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l 12 e 13 giugno 2011 circa ventisette milioni di italiani si sono recati alle urne per votare i quattro quesiti referendari in materia di nucleare, legittimo impedimento e acqua. Perché tornare così indietro nel tempo? Perché è necessario ricordare questo passaggio per capire tutto ciò che ne è conseguito, fino ad oggi. La vittoria del Sì al referendum, la massa di popolazione che chiedeva che l’acqua continuasse ad esser gestita dal pubblico e che non fosse contemplata la possibilità di fare profitto su un bene primario, ha spiazzato il mondo politico che non ha potuto far nulla, se non osservare. Al momento. Ma cosa è successo dopo? In totale controtendenza con l’esito referendario, in molte realtà, pare si stia andando sempre più verso la privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato. È il rischio che corre Polesine acque, l’azienda che gestisce il servizio nella provincia di Rovigo e che, nei mesi precedenti, ha perso l’affidamento in house. Cosa significa? Come già avevamo raccontato nei mesi scorsi, l’ex presidente dell’Aato, (ora commissario in attesa di chiarimenti in me-
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rito al suo ruolo, dato che le Aato dal 31 dicembre, secondo normativa nazionale, non esistono più), Alessio Pacchin, aveva chiesto la revoca della gestione del servizio idrico integrato a Polesine Acque che dall’inizio del 2012 non ha più titolo per poterlo svolgere. Questo perché all’interno di Polacque vi sono delle partecipate, Sodea (società di depurazione compartecipata dalla francese Sagidep) e Polesine engineering, in cui vi è la presenza di privati, condizione in contrasto con la vittoria referendaria di cui sopra. Per la società vi sono due possibilità: andare a gara di evidenza pubblica, con il rischio fondato di consegnare il servizio ai privati, o costituire una nuova società nella quale non compaiano ditte private, entro marzo. Soluzione, quest’ultima, che il partito di Rifondazione comunista-Federazione della sinistra, aveva illustrato varie volte nel corso degli anni, rimanendo inascoltata. L’intento palesato era quello di riaffidare l’incarico a Polesine acque, una volta liquidati i privati, ma questo, al momento, sembra lontano dal divenire realtà. E se il destino di Polesine acque ad oggi risulta poco chiaro, e ancora tutto
UNA PETIZIONE
“Giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!” Corsi di Nuotoi/A quall’aumento agymgeneralizzato Mattin o... fronte delle tariffe, e all’ipotesi della liberalizzazione paventata puoi avere 8 ingressi Nuoto Liberodal governo Monti, i comitati per “l’acqua bene cofino e 14.0 0 È infatti partita la pemune” all non sono rimasti inerti.
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tizione “Giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!”, nella quale si rivendicano le ragioni del referendum. “Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto” si legge nella petizione. “Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti”. “L’acqua” sottolineano, “non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato”, per questo chiedono alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario”. Concludono “oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia”. F.D.L.
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da definire, di certo c’è che dal primo gennaio i cittadini hanno visto aumentare la propria bolletta di circa il 5%. All’ordine del giorno dell’assemblea di dicembre, infatti, vi era proprio la spinosa questione delle tariffe. Dopo l’esito referendario tutti si aspettavano (o meglio, speravano) una riduzione dei prezzi; invece la linea seguita dalle società che si occupano delle gestione dell’acqua sembra andare in tutt’altra direzione. Alla riunione dell’Aato che si è tenuta a dicembre scorso, infatti, alla presenza dei cinquanta sindaci dei comuni polesani, del sindaco di Cavarzere (Ve) e di Castagnaro (Vr), è stato approvato, con un’ampia maggioranza (50 voti favorevoli e due contrari), un aumento delle tariffe. “L’aumento” ha spiegato Pacchin “è relativo al costo dell’intero servizio idrico integrato, dalla vendita alla potabilizzazione dell’acqua”. Il commissario sottolinea anche che nel 2011 la tariffa si era mantenuta identica a quella dell’anno precedente mente nel 2012 l’aumento è stato necessario per far fronte ai costi di gestione dell’ente”.
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Argomento del mese 5 Sentenza del Tar
zza aumentate le tariffe Tradito il responso referendario La denuncia di Adico
L’acqua del Polesine è la più cara del Veneto di Francesca De Luca
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ià nel giugno dello scorso anno un’indagine dell’Adico (associazione a difesa dei consumatori), aveva fatto emergere la situazione dei costi dell’acqua a Rovigo. La provincia polesana non aveva di che vantarsi, essendo figurata al primo posto in graduatoria, con bollette salatissime, fortemente più alte (più del doppio) rispetto all’ultima provincia in classifica, Verona, ma distanti anche dalla seconda classificata, la città patavina. C’era già chi parlava di “oro blu”, in riferimento ai costi esosi imposti da Polesine acque. E sempre Adico, comitati per l’acqua bene comune ed alcuni partiti politici polesani, avevano denunciato la staticità postreferendaria: dal 13 giugno ben poche cose sono cambiate e le municipalizzate hanno cercato ed attuato qualunque pretesto al fine di aggirare la volontà popolare. I cittadini, facendo vincere il Sì, hanno chiaramente chiesto che nei costi di bolletta, fosse eliminato il capitolo relativo alla “remunerazione del capitale investito”, ovvero il profitto, quello che rende la gestione del servizio idrico un business. A Rovigo, le cose sembrano ancor più gravi: non solo la situazione non è migliorata, ma si dirige verso un peggioramento: le tariffe sono state riviste, ma anziché diminuire, i costi sono aumentati. Il rincaro approvato dall’assemblea dell’Aato del dicembre scorso, ammonta al 4,62 per cento. La tariffa passa così, dal primo gennaio, da 1,65 euro al metro cubo a 1,73 euro al metro cubo. E l’acqua dei rubinetti polesani continua a confermarsi, ovviamente, la più cara del Veneto. Ma le novità non si fermano qui: aumenta anche la quota fissa da 15 a 15,75 euro per i residenti e da 30 a 31,5 euro per i non residenti. Il solo incremento del quasi 5 per cento si traduce in un aumento medio di 15 euro all’anno su un consumo di 160 metri cubi di acqua.
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Respinto il ricorso dei sindaci
Polacque ha perso l’affidamento A
ddio affidamento in house per Polesine acque. Tutto è nato dalla decisione dell’assemblea dei sindaci dell’Aato, proposta da Pacchin, ex presidente, di non rinnovare l’affidamento alla società polesana, fino a che questa non avesse provveduto a liquidare i privati. La decisione infatti aveva provocato diversi scontenti, tra tutti i sindaci di Castelguglielmo, Occhiobello, Papozze e Polesella che, dopo aver votato contro in assemblea (come tutti gli altri sindaci del centrosinistra, ad esclusione dei primi cittadini di Bosaro e Fiesso), hanno presentato ricorso al Tar. Una presa di posizione, quella dei comuni, che talvolta ha generato reazioni forti: ad Occhiobello le minoranze (Uniti per cambiare, Pdl e lega nord) hanno presentato una mozione condivisa per dichiarare la propria contrarietà alla decisione assunta dalla maggioranza, e hanno richiesto che il ricorso fosse ritirato. Comunque sia il Tar si è espresso, respingendo il ricorso. I comuni lo avevano presentato, da soci azionari della società Polesine acque, considerando illegittima la cessazione del contratto. I comuni ricorrenti hanno sottolineato la natura pubblica della società; tuttavia il tar, ha verificato “come tale dato, rilevabile dalle previsioni statutarie, non identifichi la reale situazione della compagine societaria facente capo alla Polesine Acque, la quale, come chiaramente e puntualmente descritto dalla stessa difesa della La società società, è costituita da una consistente è privata mentre e rilevante (sotto il profilo del controllo) la gestione presenza di capitale privato”, motivo dell’acqua deve per cui L’Aato aveva dichiarato illegit- essere pubblica timo l’affidamento e aveva fissato la data di cessazione al 31 dicembre 2011. Nella sentenza è possibile leggere che “tale situazione era stata già rilevata come contraria ai principi comunitari dalla stessa Avcp nel 2007 e che, proprio a seguito della richiesta di parere da parte dell’Aato, detta situazione di incompatibilità con il proseguimento dell’affidamento è stata rilevata dall’Agcom”. Questa sentenza era attesa da molti, in primis da tutti coloro che nel giugno scorso si sono recati alle urne per chiedere che dalla gestione del servizio idrico integrato fossero esclusi i privati, condizione evidentemente disattesa dalla società polesana. Rileva infatti il Tar, che la situazione di “controllo prevalente da parte della componente privata della compagine sociale è stata confermata con chiarezza dalla stessa società nel proprio atto difensivo, nel quale è stata comprovata l’assenza di una posizione di controllo da parte di Polesine Acque sulle altre società dalla stessa partecipate e soprattutto la reale mancanza del controllo analogo da parte dell’Aato sulla società stessa, tale da giustificare il proseguimento dell’affidamento” e conclude: “come correttamente rilevato nella deliberazione impugnata, non sussistono, a prescindere dal dato formale dell’esclusiva partecipazione pubblica al capitale azionario di Polesine Acque, le condizioni per mantenere l’affidamento del servizio secondo il modello dell’”in house providing” e quindi per la prosecuzione dell’affidamento pregresso sino alla scadenza convenzionalmente stabilita”. F.D.L.
6 Adria - in Municipio Spazi pubblici Decisa la destinazione dei locali che ospitavano la biglietteria
La stazione diventerà la casa delle associazioni Barbujani: “Nel nostro comune esistono 120 gruppi di volontariato, la disponibilità di locali sarebbe utilissima”
di Fortunato Marinata
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iventeranno sede di alcune delle tante associazioni di volontariato presenti nel territorio comunale i locali della stazione di Adria lasciati liberi dal personale di Rete Ferroviaria Italiana e quelli della biglietteria, chiusa dall’inizio dell’anno corrente nell’ambito del processo di efficientamento attuato per recuperare e ottimizzare le risorse finanziarie. Analoga prospettiva potrebbe aprirsi per l’edificio della stazione della frazione di Baricetta, da tempo abbandonata e murata, per la quale occorrerà valutare i costi relativi alla restituzione di funzionalità al fabbricato. E’ questo lo scenario delineato dall’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso e dal sindaco Massimo Babujani, accompagnati dal consigliere regionale Mauro Mainardi, dall’assessore comunale all’associazionismo e lavori pubblici Federico Simoni e da rappresentanti di Rfi, al termine della visita effettuata agli spazi attualmente disponibili nella stazione del capoluogo, spazi che il
Comune richiederà in comodato gratuito per attività sociali senza fine di lucro. “Nel Comune di Adria – ha ricordato il sindaco – esistono circa 120 associazioni di volontariato e la disponibilità di locali sarebbe utilissima: la stazione potrebbe diventare presto una vera e propria ‘Casa delle Associazioni’”. “Con la chiusura della biglietteria presidiata da personale – ha fatto presente dal canto suo Chisso – si apre questa ulteriore prospettiva che consente di utilizzare in modo utile e mantenere spazi vivi collegati al centro storico. Nello stesso tempo si cercherà di ac-
L’assessore regionale Renato Chisso, il consigliere regionale Mauro Mainardi, il sindaco Massimo Babujani, e l’assessore Federico Simoni durante il sopralluogo crescere il numero dei punti vendita dei titoli di viaggio, che ad Adria riguardano sia Trenitalia sia la nostra società Sistemi Terrotoriali, mentre l’attuale emettitrice automatica installata nell’atrio della stazione verrà sostituita con una apparecchiatura molto più avanzata, in grado di rilasciare qualunque biglietto e di consentire il pagamento con moneta elettronica: bancomat o carta di credito. Invito i Comuni che hanno analoghe situazioni a stringere i tempi per manifestare a RFI l’interesse ad avere a disposizione i locali di sua proprietà che si sono ormai liberati”.
NEWS Municipio
SEDE MUNICIPALE PIÙ ACCOGLIENTE
E
’ stato recentemente inaugurato il nuovo atrio di Palazzo Tassoni, sede municipale adriese, che è stato oggetto di attenti lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi per fornire un ingresso più accogliente ed efficiente alla cittadinanza. Seguiti dallo studio adriese Barasciutti, lo stesso studio di architetti che si è occupato della progettazione dei lavori presso il Teatro Comunale, i lavori hanno portato ad un atrio spazioso e luminoso corredato da tutti i comfort e servizi necessari con particolare attenzione verso l’accessibilità per i disabili e un maggiore fruibilità da parte di tutti dello spazio e dei servizi comunali attraverso segnaletica e indicazioni particolari. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Sindaco Massimo Barbujani e dell’assessore Osti, dell’Architetto Barasciutti e dei tecnici comunali che hanno contribuito attivamente al rifacimento dello spazio comunale e con la partecipazione del consigliere provinciale Mainardi e il capogruppo consiliare del Pdl Busson. L’opera si è potuta realizzare con il contributo regionale di 100.000 euro ai quali l’amministrazione ha aggiunto 50.000 e ha portato ad un ingresso “decoroso e accogliente nella casa dei cittadini” ha affermato lo stesso Sindaco. Il primo cittadino ha poi annunciato come siano state fatte altre richieste di contributo alla Regione Veneto per risistemare altre porzioni della sede comunale come il piano mansardato. Il Sindaco congiuntamente con l’Assessore Simoni ha poi annunciato altri piccoli ritocchi che verranno effettuati a favore della fruibilità della sede comunale e delle informazioni che da essa si possono ricevere. Le bacheche all’ingresso infatti verranno rimosse per essere sostituite da schermi touch screen utilizzabili sia da cittadini che da turisti anche durante gli orari di chiusura del Municipio mentre a sede aperta la nuova reception farà da filtro per raggiungere uffici o per ricevere informazioni utili. Nel nuovo ingresso è stato inoltre esposto un nuovo stemma comunale realizzato da Maddalena Bulgari, cittadina di Bottrighe, mosaicista. Ma.Ce.
DIPENDENTI COMUNALI BRACCIA INCROCIATE Sciopero a fine mese. Ma non possano essere stabilizzati nonostante la volontà dell’amministrazione
S
embra non essere presente una via di accordo tra Amministrazione Comunale e dipendenti del Municipio, o perlomeno non sembra percettibile nel breve termine. La questione della stabilizzazione dei due precari che da ben otto anni operano all’interno del Municipio, Tumiati e Temporin, e quella relativa al fondo per la produttività sono ormai protagoniste da mesi e oggetto di sedute comunali (l’ultima tenutasi lo scorso 24 gennaio) fini a sé stesse che non portano alla risoluzione delle problematiche ma anzi ne accentuano altre, a volte mirate esclusivamente alla critica, senza alcuna proposizione in merito. La seduta consiliare dello scorso 24 gennaio si è quindi conclusa con il rinnovo della questione attraverso un incontro che si terrà prossimamente nel quale verrà spiegato nel dettaglio come i due dipendenti non possano essere stabilizzati nonostante la volontà dell’amministrazione a causa delle direttive del nuovo Governo Monti che hanno imposto un rapporto tra spesa corrente e personale al 50% (precedentemente era al 40%). Una direttiva pesante per piccoli centri come Adria, che impedisce movimentazioni di personale o assunzioni e non consente di mantenere le promesse fatte nel dicembre scorso.
Dure sono le reazioni da parte dei dipendenti comunali che prevedono uno sciopero verso la fine di febbraio (al rinnovo dei vertici sindacali) e che trovano pieno appoggio e sostegno dalla minoranza. “Il Nuovo Polo auspica un’inversione di tendenza da parte del Sindaco e delle Giunta, nella necessario presupposto per un Sindaco consapevolezza che senza la colla-
Tumiati e Temporin precari da otto anni a Palazzo Tassoni borazione dei dipendenti i risultati potrebbero essere nefasti per l’Amministrazione”. Tuona Stefania Tescaroli che già denunciava: “I dipendenti vengono trattati senza rispetto, non sono valorizzati e nessun incentivo viene previsto per loro, anzi è stato completamente tagliato il fondo per il salario accessorio”. Della stessa opinione è Rosa Barzan, capogruppo Idv-Sel che afferma come l’Amministrazione si stia ponendo delle priorità, come quelle relative ai lavori pubblici, che non coincidono con quelle dei cittadini. Ma.Ce.
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8 Adria - in Municipio L’Intervento
Bilancio Rispetto al 2011 un milione e 780 mila euro in meno
Per risparmiare tutti gli uffici a palazzo Tassoni
Le manovre degli scorsi mesi hanno creato il caos. Simoni: “Non riusciamo a fare previsioni chiare e attendibili” di Roberta Giacomella
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n milione e 780 mila euro in meno per la gestione del bilancio comunale di Adria. Palazzo Tassoni dovrà, quindi, rivedere i conti ma l’ufficio Ragioneria adriese è in tilt e l’assessore al bilancio, Federico Simoni, non risparmia la critica allo stato di caos generato dalle recenti e continue manovre finanziarie statali. “Non c’è chiarezza su come fare i bilanci, il governo Monti ha spostato al 30 giugno il tempo utile per l’approvazione del previsionale 2012. Inoltre ci sono norme contrastanti tra la finanziaria di ferragosto e il decreto Monti, quindi non riusciamo a fare previsioni chiare e attendibili. Finchè non stimiamo quanto sarà l’Ici da applicare non riusciremo a capire come muoverci”. Federico Simoni, assessore competente, non si scompone e annuncia la ricetta. “Per cercare di mantenere un equilibrio di bilancio, in primo luogo ci stiamo preoccupando di come coprire le spese necessarie o dovute per legge, ovvero stipendi e contratti in essere, poi sulla scorta di questa programmazione, prima attenzione
L’assessore al bilancio, Federico Simoni
Toponomastica
PANETTO CAMBIA VAL D’INFERNO IN VIA VENETO, È POLEMICA
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olemica a Bottrighe per la decisione, pare affrettata, di cambiare denominazione a località “Val d’inferno” che fa parte della storia del paese, creando stupore e malcontento tra la popolazione. Tale località, secondo le decisioni di Giunta, sarebbe stata cambiata da “Val d’inferno” in via “Del Veneto”. La richiesta di cambio denominazione era partita alcuni anni orsono da alcuni residenti della località, ma solo ora, su imput dell’assessore ai servizi demografici Fabio Panetto (in foto), era stata presa in considerazione. Peccato però, che lo abbia fatto senza sentire le opinioni della collettività. A parte il fatto che a Bottrighe già esiste un toponimo simile che è via Vittorio Veneto e ciò potrebbe far nascere confusione, ma per l’attuale Val d’Inferno, che si trova in prossimità di Zanlucche, la zona industriale artigianale del paese, verrebbe calpestato un pezzo della storia locale. Di Val d’inferno, se vogliamo è anche un nome originale, si trovano infatti tracce in storici documenti di fine ‘700, in pubblicazioni, ed è pure citata da studiosi ed etnografi della zona. Cambiarla significherebbe offendere l’ultra secolare storia di Bottrighe. In questo hanno vivamente protestato Luciano Fantinati, già consigliere comunale del Pd, Alberto Bergo della civica “Cambia con noi il territorio”, che ha sostenuto proprio la rielezione a sindaco di Barbujani, ma anche altri esponenti di partiti di minoranza.
sarà riservata alle risorse da destinare al sociale, e infine ci adopereremo per garantire il mantenimento dei servizi essenziali”. Il Piano triennale delle opere pubbliche, vedrà come priorità i lavori di strada Traversagno che collega Adria con Bellombra, e il recupero della mansarda del Comune di Adria dove verranno spostati gli uffici dei lavori pubblici per risparmiare le attuali spese di affitto. Inoltre torneranno a Palazzo Tassoni tutti gli uffici sparsi in affitto grazie ad un recupero funzionale dei tanti spazi non utilizzati che andranno risanati e messi a norma. Di conseguenza, spiega Simoni: “Avremo un risparmio di spesa corrente di circa 80-90 mila euro l’anno che a tutt’oggi andiamo a pagare in affitti. Nelle frazioni, invece, si presterà attenzione alla sistemazione del cimitero di Fasana, stiamo completando l’iter con Italgas per la metanizzazione di Valdorno Sinistro, stiamo seguendo di concerto con la Regione Veneto la Nogara mare, infine ci occuperemo della circonvallazione Nord di Adria, nonché del verde pubblico, aree e parchi giochi”.
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ENTRO GIUGNO IL VIA ALLA REALIZZAZIONE DELLA TANGENZIALE OVEST
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’assessore provinciale ai lavori pubblici Oscar Tosini ha incontrato, congiuntamente ai consiglieri provinciali Franco Grotto, Alessandro Rigoni e Claudio Marzola, rappresentante della provincia nel consiglio di amministrazione di Veneto Strade, il progettista incaricato da Veneto Strade per la realizzazione della tangenziale ovest di Adria Gianpaolo Milan. Scopo dell’incontro è stato quello di valutare congiuntamente i tempi tecnici necessari alla redazione dei diversi livelli di progettazione e al proposito si è determinato che lo studio di fattibilità per l’intero tracciato sarà redatto entro il mese di febbraio; mentre per la fine del mese successivo sarà predisposto il progetto preliminare ed infine entro maggio sarà pronto il progetto definitivo per il primo stralcio funzionale dell’opera, che comprende il sovrappasso ferroviario con innesto da via Risorgimento e una bretella di collegamento fra la SR 443 e la SR516. Il costo complessivo dell’opera è determinato in 11.510.000 euro, provenienti dai piani triennali infrastrutturali della Regione Veneto 2006/2008 e 2009/2011. L’assessore Tosini ha assicurato la massima attenzione a
Cominciamo a cambiare, il futuro ci seguirà di Gianni Nonnato* segue da pag.
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La Terza Rivoluzione Industriale, sugli stimoli di Jeremy Rifkin, sta rapidamente coniugando le tecnologie di comunicazione con le reti di distribuzione dell’energia elettrica prodotta da milioni di fonti decentrate: Dalle abitazioni alle fonti più diverse di energia rinnovabile. Sole, Vento, Acqua, Geotermia. L’Unione Europea già nel maggio del 2007 ha deliberato di sviluppare e sostenere questo settore, favorendo le tecnologie di immagazzinamento dell’energia, soprattutto l’uso dell’idrogeno. L’impegno dell’Unione Europea è quella di convertire 190 milioni di abitazioni in micro centrali di generazione e trasformarsi in una società a “zero emissioni di carbonio”. La scelta strategica è quella di evitare il ricorso ai combustibili fossili, all’uranio ed alle false rinnovabili. Queste, tra l’altro, sono fonti energetiche in mano a gruppi di potere dalla forte influenza politica e che, per di più, stanno determinando pesantemente le condizioni di vendita. Le fonti di energia rinnovabile sono ovunque, sono di tutti e dureranno fino alla fine del mondo. Oltretutto non sono soggette al ricatto di nessuno. Questa scelta, che sta rivoluzionando profondamente il modo di costruire, servirà concretamente al rilancio del settore edile e delle tecnologie collegate, ma sta mettendo in discussione anche la visione centralistica del potere economico e politico. Le nuove superstrade per il trasporto degli elettroni e delle informazioni stanno trasformando la rete elettrica in una rete infoenergetica, permettendo a milioni di cittadini di diventare, allo stesso tempo, produttori e fruitori di energia e informazioni senza il filtro delle multinazionali voraci. Questa è la strada che oltre a contrastare il centralismo manipolatorio consentirà di dare un duro colpo alle potenti lobby che hanno finora pesantemente condizionato la politica e la pubblica amministrazione. Cambierà, quindi, non solo il modo di gestire le imprese, ma anche il modo in cui pensiamo la politica. L’AD di ENEL in questi giorni ha affermato: “Cominciamo a cambiare. Il futuro ci seguirà”. Che questo nuovo scenario abbia niente a che fare con i comportamenti dilatori di ENEL relativamente alla riconversione della Centrale di Porto Tolle? *Psi Rovigo
monitorare lo svolgimento delle diverse fasi progettuali sopra indicate, verificandone in particolare il rispetto dei tempi, nella speranza di poter cantierare l’intervento possibilmente entro il prossimo 2013. Ro.Ma.
Adria - Servizi 9 Finanziamenti La Regione ha promesso 5 milioni di euro per il nuovo Csa
Casa di Riposo dal futuro incerto L’ipotesi di una ristrutturazione sembra abbandonata. Per la nuova struttura servono 25 milioni di euro L’assessore regionale Remo Sernagiotto e il consigliere del Pd Graziano Azzalin
di Roberta Giacomella
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a giunta Barbujani esulta per i 5 Barbujani: stabile. Nel tempo, infatti, all’intento milioni promessi dalla Regione “Dalla Regione di ristrutturazione del Csa si è alternaper il nuovo Centro servizi an- finanziamenti ta l’idea di costruire una nuova casa di ziani adriese. Nel corso dell’ultima solo per le riposo. “Ci siamo incontrati più volte campagna elettorale per le elezioni nuove strutture” con l’assessore regionale Remo Seramministrative, questa questione nagiotto e col presidente della casa di era stata oggetto di un vivace dibattito come già avvenuto riposo - spiega il sindaco Massimo Barbujani - per capire in occasione della precedente tornata elettorale nel 2009. quali siano le nuove linee guida per il futuro. Con la nuova Ma per usufruire di quei soldi, che provengono dai fondi di direttiva regionale vengono finanziati solo i nuovi centri serrotazione e che saranno da restituire con quote annuali per vizi anziani, calando di conseguenza i fondi di rotazione, un periodo massimo di 25 anni, l’amministrazione “Bobo per permettere quella manutenzione che serve per tenere bis” è stata costretta a fare un passo indietro, con la revoca aperta la struttura”. Una carità pelosa. Così il coordinamendella deliberazione del consiglio comunale del 2009, che to comunale del Pd ha definito i 5 milioni di euro concessi prevedeva il progetto di ampliamento e adeguamento dello dalla Regione al Csa adriese.”Se voleva essere generosa,
Focus
PROGETTI PROFESSIONALI NEL TURISMO UN CORSO PER GIOVANI ANIMATORI
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i è tenuta lo scorso 25 gennaio la presentazione del nuovo progetto a favore delle politiche giovanili e dell’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani
doveva erogare un contributo a fondo perduto di almeno di 10-11 milioni, contributo che ha erogato, invece, a tutte le altre case di riposo polesane”. Per il Pd di Adria i conti sarebbero presto fatti. “Per la nuova struttura sono previsti 25 milioni. Oltre a questo prestito sono necessari altri 20 milioni - spiega la presidente Sandra Passadore, - Inoltre certifica, nei documenti ufficiali che la cifra rimanente deriverà per 7 milioni dalla vendita dell’attuale stabile, per 2 milioni da un cofinanziamento da parte di altri enti, mentre per i rimanenti 11 milioni si indica genericamente che dovranno essere corrisposti da altri soggetti”. E’ quindi legittimo cercare di capire quale plausibile motivazione può portare ad accantonare ogni progetto di ristrutturazione del Csa in attesa della costruzione della fantomatica nuova casa di riposo
a livello nazionale della Jolly Animation Group che opera nella vicina Isola di Albarella sul fronte dell’animazione turistica. All’iniziativa ha presenziato anche l’assessore competente Federico Simoni per spiegare i contenuti dell’iniziativa rivolta all’offerta di impiego nel settore turistico. Si tratta di un periodo di formazione, seguito da uno di prova e da una selezione che come risvolto potrebbe anche
che, anche secondo le ottimistiche previsioni dei proponenti non avverrà prima di quattro anni dalla presentazione del progetto, facendo sì che nel frattempo le condizioni degli ospiti vadano gradualmente a peggiorare, visto che la struttura, che già oggi non è in condizioni ottimali, deve essere comunque oggetto di interventi. Poiché la realizzazione di una simile struttura non si raggiunge con vaghe promesse ma con impegni concreti, il consigliere regionale Azzalin ha presentato un’interrogazione al consiglio regionale del Veneto affinchè la Giunta chiarisca se si tratta solo di uno spot da lanciare sulle pagine dei giornali, dal momento che, nonostante le numerose dichiarazioni di intenti, non vi è stato alcuno stanziamento a favore della nuova casa di riposo né è mai stato realizzato alcun progetto.
avere un periodo di assunzione in vari villaggi turistici non solo in Italia, ma anche in strutture all’estero nelle quali opera la Jolly Animation. Infatti il percorso si apre con un seminario di presentazione gratuito al quale segue il corso di formazione della durata di quattro giorno e del costo di 150 euro. Ma.Ce.
10 Adria - Vita in città Opportunità Borse Lavoro e Voucher senza oneri per gli enti non profit
Fondo di solidarietà, un sostegno oltre il lavoro “I
l Fondo di Solidarietà, già istituito nel 2009, oggi presenta un servizio diverso, più capillare e svolge il ruolo fondamentale di accompagnare ad un percorso di vita le persone che ad esso si rivolgono - spiega Piergiorgio Braghin, volontario al Centro di Ascolto del Fondo di Solidarietà aperto da gennaio 2011 presso la parrocchia Cristo Divin Lavoratore di Adria - se prima, infatti, l’aiuto consisteva nella erogazione mensile di circa 250 euro ad assistito, ora tramite il Centro d’Ascolto, aperto il primo e terzo martedì di ogni mese, le persone che si rivolgono, portando il proprio curriculum vitae e il modello Ise, hanno la possibilità di spiegare la loro posizione oltre che lavorativa, anche sociale. Il contatto che si crea è continuativo e grazie alla rete che le associazioni creano comunicando tra loro, si offre un tipo di assistenza che abbraccia totalmente la situazione del singolo anche dal punto di vista del supporto psicologico. La documentazione raccolta attraverso i colloqui viene sottoposta al vaglio della Commissione costituita dai rappresentanti delle associazioni che hanno promosso il Fondo: la Provincia di Rovigo e Padova, la Cariparo, la Diocesi di Adria Rovigo, la Fondazione Antonveneta la Camera di Commercio e sopratutto tramite gli sportelli di riferimento, la Caritas. Sarà la commissione ad interloquire con i vari enti e le aziende che vengono contattate direttamente dalla Camera di Commercio. “La novità - spiega Braghin - è proprio in questa fitta rete di Enti in stretta collaborazione tra loro e Tramite il Fondo così organizzato quest’anno sosterremo circa 400 progetti di inserimento lavorativo nelle province di Rovigo. Esistono sacche di lavoro nascoste e per scovarle – continua - è necessario usare più canali e quindi unirsi insieme e dare una risposta capillare a coloro che si rivolgono a noi”. La povertà di oggi comprende un’ampia tipologia di situazioni: ci sono persone sole come vedovi o separati o ex conviventi che percepiscono redditi insufficienti per vivere dignitosamente e spesso hanno più di un figlio a carico; uomini e donne che hanno perso lavoro in età matura; immigrati tra cui ingente è il numero di serbi e albanesi che lavorano in condizioni precarie e sottopagati; Laureati, di età compresa tra i 25 e 30 anni che non hanno mai lavorato o che sono a casa perché l’azienda ha chiuso i battenti. Tra i volontari dello sportello c’è un aggiornamento continuo e settimanalmente un momento di formazione, riflessione e preghiera curata dall’intervento di don Giuseppe Mazzocco, parroco della chiesa Cristo divin Lavoratore, che sulle parole di Lucio Soravito, vescovo della Diocesi Adria-Rovigo, ribadisce: “Il compito della chiesa è di educare alla carità evangelica, attraverso scelte concrete di carità in favore dei poveri. Questo è possibile liberandosi da una logica di assistenzialismo e passando dall’elemosina alla condivisione”.
di Elisabetta Griso
Fino a qualche anno fa alle persone indigenti veniva fornito un sussidio di 250 euro, ora l’assistenza è anche sociale
Santa Maria Assunta della Tomba
51 MILA EURO PER IL RESTAURO
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anta Maria Assunta della Tomba si rifà il look. La Regine ha messo a disposizione 102mila euro per restaurare le due chiese polesane, la cattedrale rodigina di Santo Stefano Papa e Martire e la chiesa adriese. Di questo finanziamento, 51 mila euro saranno destinati al primo stralcio del restauro della Tomba, che comprenderà il consolidamento statico, il restauro del dipinto del catino absidale, la revisione ed elettrificazione dei serramenti esterni. Il finanziamento fa parte di uno stanziamento più ampio, deliberato il 9 gennaio scorso dalla Regione Veneto, per un totale di 2 milioni e 936 mila euro, destinati alla manutenzione straordinaria di 64 edifici di culto veneti, proposto dall’assessore ai lavori pubblici Massimo Giorgetti. Quest’ultimo ha spiegato come tali opere siano necessarie non solo per il consolidamento di edifici o di parti di essi, essendo rivolte anche al miglioramento di strutture sacre dedicate alla socializzazione della collettività, tra cui oratori, sale parrocchiali, spazi per l’attività dell’associazionismo. Me.Ru.
Riconoscimenti
ANTONELLA PAVAN, DONNA DELL’ANNO
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ella sala Eracle di Porto Viro si è tenuta la tredicesima edizione del Galà della Donna, iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale. con la partecipazione dei comuni, della Provincia e della Regione Veneto, nella quale sono state premiate le donne polesane che si sono distinte in vari settori della vita sociale, economica, artistica. Adria, rappresentata dal sindaco Massimo Barbuiani, ha omaggiato Antonella Pavan, da sempre meritevole di aver saputo far conoscere ed amare la musica ed il canto ai giovanissimi, riconoscendo anche quale e quanta dedizione abbia sviluppato la sua opera nel sociale. Nell’esposizione audiovisiva di presentazione, Patrizia Osti, assessore alle pari opportunità, ha illustrato l’intensa attività sin dagli albori con i primi cori di voci bianche, l’attività nelle scuole primarie e il proseguo con i cori adulti che tutt’ora la seguono. Il coro femminile “Plinius” di Bottrighe, da lei diretto, festeggerà proprio quest’anno, i suoi primi venticinque anni. La diffusione dell’arte canora non si esurisce con la mera esecuzione della stessa, dietro l’esile figura di Antonella Pavan si nasconde una forza ineguagliabile. Il sindaco ha puntualizzato che parlare di lei cela un unico significato: la parola amicizia. Ne sono diretta testimonianza le ragazze del suo coro che da così tanti anni la seguono, cresciute attraversando i periodi dell’adolescenza, della maturità, della famiglia, dei figli, mai abbandonando questa loro passione. Ro.Ma.
a Chioggia e Sottomarina
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COMPRO ORO PA G A M E N T O I N C O N TA N T I di Destro Anna
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Massima Valutazione e Disimpegno Polize
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PROMO 2012:
a Chioggia e Sottomarina
Ti aspettiamo!
60 giorni
SERIETÀ E RISERVATEZZA CI CONTRADDISTINGUONO
ORARIO SOTTOMARINA: Dal lunedì al sabato dalle 09,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,00 ORARIO BORGO S.GIOVANNI: Dal lunedì al sabato dalle 09,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30
12 L’approfondimento Sanità La V comissione sta prendendo in esame la riorganizzazione degli ospedali
Il Piano sociosanitario tra allarmi, smentite e confusione Il Vescovo preoccupato per la chiusura del San Luca. Rassicurante Coletto ma l’assessore è stato smentito da Padrin di Fortunato Marinata
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l Piano socio sanitario che la quinta commissione regionale sta mettendo a punto in questi giorni ha creato non poco scompiglio in Polesine. Il Piano, infatti, riguarda una profonda riorganizzazione della Sanità veneta che dovrebbe trovare esecuzione nel biennio 2012-2014 e malgrado manchi ancora una precisa comunicazione su quali interventi verranno messi in pratica, l’allarme di un depotenziamento è stato avvertito da diverse istituzioni del rodigino. Del resto che si tratti di una nuova ondata di tagli è una certezza ormai raggiunta da tutti, da quando nel bilancio della Sanità regionale manca circa un miliardo di euro non è stato fatto altro che ridurre le spese e contenere i trasferimenti di risorse, ma ciò che più mette in allarme la provincia rodigina è l’ampia dissertazione che trova la densità abitativa nel Piano come criterio per la riorganizzazione. Tradotto: Il riordinamento prevede che vengano toccati maggiormente quegli ospedali che hanno un bacino di utenza
Tra le ipotesi anche l’accorpamento delle Ulss 18 e 19 piccolo. Belluno e Rovigo da questo punto di vista hanno il fianco scoperto e per questo tremano. Da quel poco e di incerto che è stato possibile rilevare dalle parole del presidente Zaia quando ha parlato della riorganizzazione, pare che questa preveda due tipi di ospedali: gli super attrezzati “hub”, uno ogni milione di abitanti, e gli altri ospedali “spoke” del territorio, uno ogni 200 mila persone. Il Veneto ha cinque milioni di abitanti e sette provincie, chi rimarrà senza hub? Il Polesine? Ma forse non è nemmeno questo il problema, il vero punto di debolezza della sanità rodigina è l’ospedale di San Luca di Trecenta per il quale sono circolate perfino voci che paventavano un’imminente chiusura.
Altre segnali di pericolo hanno riguardato anche l’accorpamento delle due Ulss polesane, la 19 di Adria e la 18 di Rovigo. Probabilmente si è trattato solo di ingiustificati allarmi… fatto sta che hanno messo in agitazione anche il vescovo, mosignor Lucio Soravito De Franceschi, il quale con una lettera che non ha risparmiato critiche alla Regione, “Si procede in un’apparente confusione di idee e prospettive – aveva scritto – forse per agire più liberamente nel buio che si va creando”, ha chiesto immediatamente chiarimenti all’assessore regionale Luca Coletto. La risposta, come ovvio, è stata rassicurante e il referente per la Sanità della Giunta Zaia ha fornito ampie garanzie sul fatto che il San Luca non verrà chiuso e nell’occasione aveva anche escluso che il nosocomio di Trecenta potesse perdere reparti ma l’assessore è stato smentito qualche giorno dopo da un membro della sua stessa maggioranza regionale che invece aveva ipotizzato la chiusura di
Nella foto monsignor Soravito, l’assessore Coletto e il direttore dell’Ulss 18 Marcolongo qualche dipartimento. “Non credo che i cittadini altopolesani – queste erano state le parole del presidente della V commissione regionale, Leonardo Padrin – abbiano bisogno del reparto di Chirurgia”. Affermazione in parte suffragata dalle parole del direttore generale dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo, che non aveva smentito del tutto la possibilità di un trasferimento di Chirurgia protesica e toracica da Trecenta a Rovigo. Insomma alla fine nel novero delle ipotesi sul futuro del nosocomio altopolesano rimanevano in piedi le preoccupazioni dell’assessore alla Sanità provinciale, Guglielmo Brusco, che in più riprese aveva indicato nel Piano socio sanitario uno strumento per l’indebolimento degli ospedali polesani. Le ultime notizie in proposito riguardano i
primi pronunciamenti della V commissione che a metà dello scorso mese ha iniziato a prendere in esame i contenuti del Piano regionale e dai quali sembrerebbe essere esclusa qualsiasi supposizione di chiusura dell’ospedale di Trecenta come pure di accorpamento tra le due Ulss polesane. Il trasferimento di alcuni reparti invece rimane tra le misure indicate per contenere i costi della Sanità Veneta. “Il problema c’è – ha spiegato ancora Marcolongo - ed è rappresentato da quei cinquanta milioni di euro che ancora mancano all’azienda per una corretta organizzazione dei servizi e il riparto del fondo sanitario regionale in questo senso non ci aiuta”. L’ultima parola spetterà alla politica ma non è escluso che ne frattempo nuovi allarmi si diffondano nelle corsie dei nostri ospedali.
IL SAN LUCA È SALVO E VERRÀ POTENZIATO
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La Perla Nera di Lara Guarnieri
Tel 0426 908120
Via Borgo Forzato, 1 Adria (RO)
a battaglia per salvare l’ospedale San Luca a Trecenta è arrivata a una svolta. La riunione in prefettura, lo scorso venerdì 27 gennaio, tra il mondo della politica (tra cui l’assessore Luca Coletto e i 25 sindaci dell’altopolesine coinvolti nella vicenda) i dirigenti sanitari e il comitato dei cittadini ha riportato finalmente il sereno e allontanato la dilagante preoccupazione per la chiusura, che si credeva ormai alle porte. Ed invece in mattinata è arrivato il colpo di scena: non solo il San Luca rimarrà in funzione, ma sarà predisposto un piano per il rilancio che potrà rientrare nella programmazione regionale. Un verdetto tutt’altro che annunciato, almeno non per i tanti cittadini che venerdì mattina attendevano le autorità preposte tra cui il direttore generale Ulss 18 Adriano Marcolongo, l’assessore regionale Luca Coletto e il consigliere regionale Mauro Mainardi, davanti al palazzo della prefettura, tra i fischi, i cartelli di disappunto e i cori di allarme. E nemmeno se lo saranno aspettati i 25 sindaci del distretto sanitario Rovigo 2 (facente capo a Badia Polesine), che erano disposti a tutto, anche a consegnare le loro fasce al prefetto nel caso di mancate risposte o concrete rassicurazioni da parte dell’azienda sanitaria e della Regione per mantenere in funzione il nosocomio. Anche la chiesa si era fatta sentire, con l’accorato appello a difesa dell’ospedale, contenuto nella lettera del vescovo Lucio Serarvito sottoscritta dai sacerdoti del medio-alto Polesine, indirizzata (tra gli altri) al presidente della Regione, Luca Zaia. Le preghiere sono state ascoltate, insomma, accanto alla protesta
dei cittadini e alla domanda della portavoce del comitato Cittadini per il San Luca Jenny Azzolin, intervenuta alla riunione: “Sul San Luca non c’è un progetto preciso che spieghi cos’è un ospedale per acuti con pronto soccorso. Devono dirci che cosa intendono con questa definizione perché non accettiamo ulteriori riduzioni ai servizi”. Dal confronto dinnanzi al prefetto Romilda Tafuri, dell’assessore regionale Coletto, del segretario regionale Domenico Mantoan, Marcolongo,dei consiglieri regionali polesani Graziano Azzalin, Mauro Mainardi e Cristiano Corazzari, Tiziana Virgili per la Provincia e il suo vice Guglielmo Brusco, è sfociata la decisione del potenziamento dei reparti di chirurgia, anestesia e cardiologia. Marcolongo ha tranquillizzato inoltre rispetto all’assunzione del personale atto al migliore funzionamento di questi reparti e ha fissato per fine febbraio una conferenza dei sindaci Ulss 18 per dare conto degli sviluppi. Le risorse sarebbero dunque un problema ormai marginale, come ha dichiarato anche il sindaco di Trecenta: “Quello delle risorse è un problema aleatorio, basta fare un’analogia con le altre strutture regionali”. Rispetto ad un bilancio in passivo di 7 milioni di euro dell’ospedale palesano, ben 260 milioni in passivo appartengono all’azienda ospedaliera di Verona. “Per questo non si possono privare 85 mila utenti dell’Altopolesine di una struttura fondamentale”. Ha sottolineato Antonio Laruccia, nonostante il calo degli utenti, per molti dovuto al depotenziamento delle strutture.
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14 Adria - Economia Commercio Le svendite proseguiranno fino al 28 febbraio
Certo saldi…ma mancano i soldi
Quest’anno non c’è stata la ressa davanti ai negozi. Le vendite sono scarse anche se i prezzi sono stati ribassati di Melania Ruggini
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a crisi economica sta mettendo a dura prova il riservati ad una clientela particolare, che attende proprio bilancio dei negozi adriesi: la Befana ha aperto i le svendite per concedersi un acquisto importante, che a saldi registrando una grande affluenza in centro, prezzo pieno non si potrebbe permettere. Ma cosa ne pensano a tal proposito i commercianti lasciando tuttavia i negozi semivuoti. E se è vero che “il buongiorno si vede dal mattino”, nel corso di genna- del centro? I bilanci sono per ora modesti, a parte qualio le svendite non hanno avuto grossi riscatti. Nessuna che eccezione. Andrea Nonnato, consigliere di Adria Shopping ressa, nessuna fila e poche ragazze o signore hanno aspettato elettrizzate l’apertura dei negozi per riuscire e proprietario del negozio Robin Hood in centro città, ad accaparrarsi i capi scontati. Insomma, le difficoltà commenta: “Per quanto riguarda la mia attività, che economiche globali sono davvero evidenti e pesanti nel periodo invernale si concentra prevalentemente anche per una città che vive di commercio come Adria. sull’attrezzatura per lo sci, sugli sport invernali e sulle Parecchi commercianti del centro città confessano settimane bianche, i saldi sono partiti molto bene e si sono mantenuti tali per la prima “la gente si ferma a guardare le settimana di gennaio, ma poi c’è vetrine, ma poi non compra quasi “La gente si ferma a guardare stato un inaspettato blocco e una niente”. La causa è sempre la medesi- le vetrine, ma poi brusca diminuzione”. Colpa forse delle scarse nevicate di un inverno ma: la grave recessione italiana si non compra alquanto strano, rigido ma scarsaabbatte inesorabilmente soprattutto quasi niente” mente nevoso? “Probabilmente si sui piccoli centri storici e nonostante l’impegno, la creatività e la buona volontà dei commer- è trattato degli ultimi sprazzi di economia, che si sono cianti e delle loro associazioni, come Adria Shopping, le protratti fino ai primi di gennaio e che poi hanno ceduto il vendite scarseggiano nonostante le svendite. Bisognerà passo alle ristrettezze economiche e all’oculatezza. Ora attendere fino al 28 febbraio, ultimo giorno di ribassi, si sta lavoricchiando, ma senza grandi pretese, vista la per definire il bilancio complessivo di questa prima tran- situazione. Il problema è a mio avviso legato alla situache invernale, tuttavia per ora i riscontri non sono per zione generale, alla negatività cronica del clima econoniente confortanti, a parte qualche eccezione, special- mico, piuttosto che alla città in sé”. Laura Farinelli, consigliere di Adria Shopping e remente nei negozi di abbigliamento e nelle grandi firme,
La crisi ha bloccato gli acquisti anche nel periodo dei ribassi sponsabile del negozio Paola Prata, ubicato sempre in centro, dichiara: “Nell’insieme io non mi posso lamentare, nonostante il periodo particolarmente burrascoso, poiché la mia clientela ha risposto molto bene agli sconti, che all’inizio si aggiravano sul 30% ma che ora sono del 50% per la clientela fidelizzata e che nell’ultimo periodo si stabilizzeranno sul 50% per tutti i nostri clienti. Le vendite stanno andando bene, forse perchè alcune clienti aspettano proprio le svendite per acquistare il capo che hanno sempre desiderato”.
NEWS Troppi furti
ESISTE UN PROBLEMA SICUREZZA?
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urante le ultime settimane, diverse sono state le scorribande dei ladri in Polesine; anche Adria è diventato il bersaglio di vari furti. Questa serie di rapine ha messo in evidenza il problema “sicurezza” in città. Particolarmente preoccupato della situazione, si è dimostrato il consigliere dell’opposizione Mauro Rubiero che ha commentato gli episodi con queste parole: “Siamo terribilmente sotto assedio. Non è più possibile vivere in tranquillità per colpa dei continui e innumerevoli furti che avvengono nelle frazioni e in città”. Il consigliere del Pd ha preso direttamente in causa l’assessore alla sicurezza Giorgio D‘Angelo, chiedendogli maggiore interesse sulla problematica. “La politica deve analizzare i fatti avvenuti, lavorare nel territorio a stretto contatto con la polizia locale e collaborare con le forze dell’ordine, in modo da garantire una maggiore sorveglianza” ha ricordato. “Serve un servizio capillare ed efficiente per poter sgominare un sistema che sembra ben organizzato in questo tipo di reato”. “Abbiamo chiesto più controlli sul territorio” si è limitato a rispondere l‘assessore D’Angelo. Ma i maggiori controlli, per il momento, la cittadinanza li ha potuto constatare solo in merito al traffico di via Carducci, dove la polizia locale è d’istanza con telelaser ed etilometro anche in orari notturni. Insomma, la sicurezza ad Adria per il momento non manca anche se qualcuno ancora attende risposte concrete sulla sorveglianza delle proprie abitazioni Me.Ru. e dei cittadini.
TRE OPINIONI SULLE APERTURE DOMENICALI DEI NEGOZI Nonnato e Farinelli
Massimo Barbujani
Mirco Romani
OPPORTUNITÀ DIFFICILE DA SFRUTTARE
“SEDICI APERTURE SONO PIÙ CHE SUFFICIENTI”
“NEGOZI APERTI SÌ MA CON ANIMAZIONE”
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n merito ad un altro tema piuttosto caldo, ossia l’estensione (decisa dalla regione) delle aperture domenicali dei negozi a 16 da abbinare a 4 domeniche facoltative, unitasi alla recente ipotesi, dettata dalla Finanziaria, di una piena libertà ed autonomia di orari degli esercizi commerciali, Andrea Nonnato, proprietario del negozio Robin Hood, esclama: “Potrebbe essere una grande opportunità per noi commercianti, un’importante meta da raggiungere, poiché avremmo la libertà di tenere aperti i nostri negozi con le modalità che più ci fanno comodo. Tuttavia credo proprio che non siamo ancora pronti ad una simile liberalizzazione, specialmente sul piano dei contratti di lavoro. Se nel resto del mondo capitalizzato il commercio è stato liberalizzato con grandi vantaggi e opportunità, in Italia dobbiamo esserne all’altezza. Io personalmente, ora come ora, non riuscirei a coprire tutte le ore ipotizzate e non potrei nemmeno permettermi di aumentare il personale. Dobbiamo dunque prepararci adeguatamente a questa misura, prima di compiere mosse azzardate che potrebbero compromettere ulteriormente la crisi”. Dal canto suo, Laura Farinelli, del negozio Paola Prata, resta fiduciosa:”da una parte credo sia giusto garantire una certa flessibilità e libertà d’orario, per andare il più possibile incontro alle esigenze dei nostri clienti. Credo anche che ognuno possa decidere in piena libertà quale orario faccia al caso suo, anche se è importante un confronto tra commercianti per decidere insieme come coordinare le aperture, in modo da non penalizzarci a vicenda”. Ma.Ce.
l primo cittadino di Adria, lui stesso commerciante, sembra piuttosto perplesso sulla liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali, proposta dalla Finanziaria: “Corriamo ai ripari - reagisce il sindaco Massimo Barbujani, che evidenzia la spaccatura tra la decisione regionale e quella nazionale, anche se si attendono ancora precise spiegazioni. “Potrebbero infatti crearsi dei seri problemi a livello di gestione dei negozi e soprattutto sul piano della turnistica del personale. Così facendo si rischia letteralmente di sposare il proprio negozio, specie per i piccoli esercizi”. Per Barbujani, la priorità è “una seria mediazione tra commercianti, poiché con l’anarchia e la liberalizzazione in toto si rischia ancora una volta di colpire i pesci più piccoli. E’ stata pertanto coordinata una riunione con l’ufficio commercio del Comune e le associazioni di categoria- ha spiegato il sindaco- per capire e valutare il da farsi, in modo da delineare una progettualità commerciale comune. Ora abbiamo 90 giorni per adeguarci alla manovra Monti e pertanto noi consigliamo di aspettare fino al 1 aprile per capire se la Regione seguirà una linea oppure l’altra. Intanto seguiremo le disposizioni della Regione Veneto e stileremo un calendario che vada bene per tutti i nostri commercianti”. E sulla crisi in corso, il sindaco nota:” Qui in città stiamo in ogni caso vivendo alla giornata. Non si vede gente per strada, a parte il rito del mercato al sabato mattina e qualche altra iniziativa”. Me.Ru.
ulla liberalizzazione delle aperture, il presidente di Adria Shopping, Mirko Romani, fa il punto della situazione: “per ora stiamo seguendo la normativa regionale sulle 16 aperture domenicali e le 4 facoltative”. Pensando invece alla Finanziaria, Romani illustra la sua personale visione: “partendo dal presupposto che i negozi del centro storico avrebbero l’opportunità di tenere aperto tutte le domeniche, essendo un centro storico di una città turistica, dal nostro punto di vista la questione è la seguente: ha senso tenere aperto tutte le domeniche se ad Adria il corso rimane deserto? La risposta sarà affermativa nel caso in cui ci potranno essere iniziative interessanti e ben promosse in grado di coinvolgere l’intero centro storico, e magari a quel punto basterebbe tenere aperto anche una sola domenica al mese”. E’ dunque necessaria la collaborazione delle associazioni, non solo di categoria, per animare il centro e invitare la gente a riscoprire le bellezze di Adria e suoi negozi. Il futuro del commercio e del turismo in città risiede dunque nella creatività di quelle iniziative che produrranno un forte richiamo non solo degli abitanti, ma anche dei comuni limitrofi. Romani conclude: “Comunque secondo noi, e in questo ci siamo confrontati anche con le principali associazioni di categoria, attualmente è valida (e applicata dai nostri negozianti) la legge Regionale delle 16 domeniche e le 4 aperture di dicembre. Per ora ci atteniamo ad essa, salvo futuri cambiamenti”. Me.Ru.
Pettorazza Grimani 15 Lavori pubblici Neodo spiega come procedono i lavori al Centro civico
Presto verrà conclusa la Biblioteca comunale L’assessore si sbilancia: “Lavori conclusi entro giugno”. Al suo interno troveranno spazio le associazioni di Elisabetta Griso
Una lezione sulle rinnovabili
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iugno, dovrebbe essere questa la data di conclusione dei lavori che stanno interessando la realizzazione del nuovo Centro civico. Malgrado qualcuno sia scettico sul fatto che il cantiere possa essere consegnato entro questo termine, ad occhio nudo è evidente che manca ancora un po’ di “roba”, l’assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Neodo, ha fornito questa data per la fine dell’intervento spiegandoci anche quale destinazione avrà il nuovo spazio cittadino. “L’edificio – ha commentato – sarà la sede della nuova biblioteca comunale. Si tratta di un investimento pensato e rivolto soprattutto qui riunioni e convegni permettendo alla sala ai più giovani e alle loro esigenze. Per questo consiliare del palazzo comunale di tornare alla sua originaria funzione di nei locali, oltre agli scaffali parlamento cittadino. In più con i libri, troveranno posto Oltre ai libri due postazioni internet dal- due postazioni – ha concluso l’assessore le quali agli studenti sarà internet per comunale – il Centro funpossibile accedere alla rete la navigazione gerà da “casa delle associaper svolgere ricerche e altri nel web zioni” a tale scopo sono già laboratori, magari in attistati destinati degli spazi alla nenza con i progetti scolastici. Ma i nuovi spazi Protezione civile locale e ad alcuni sodalizi come sono stati pensati anche come luogo deputato Pados e Auser”. Il progetto era iniziato qualche all’incontro, i cittadini, infatti, potranno svolgere anno fa quando il comune aveva sottoposto
Scuola primaria “G.Rodari”
alla Regione quattro progetti affinché venissero finanziati. Il primo riguardava la sistemazione di Via Marconi; il secondo l’estensione dell’illuminazione pubblica; il terzo la realizzazione di un magazzino in adiacenza alla palastra e il posizionamento di una guaina di isolamento sul tetto della stessa affinché potesse essere utilizzata anche nei periodi più caldi; il quarto, appunto, la realizzazione del Centro civico al quale Palazzo Balbi ha concesso un contributo pari all’80% dei 563.6340 euro che saranno necessari al completamento dell’intervento.
a Scuola primaria “G.Rodari” di Pettorazza Grimani il 22 gennaio scorso ha ospitato Riccardo Pregnolato che ai ragazzi della 3°-4°-5° classe ha tenuto una lezione sulla produzione dell’energia. Il responsabile tecnico di Esa, infatti, ha portato con se il plastico, costruito da Marco Scapin collega di Pregnolato, di un paese dotato di un impianto per la produzione energetica dove le veci di una piccola centrale sono state prese da una dinamo azionata a manovella dagli stessi alunni. “Abbiamo introdotto i ragazzi all’energia e alle fonti rinnovabili - racconta Oriana Rubin- spiegandone l’utilità e mostrando un modellino di mulino la cui pala è alimentata dal pannello fotovoltaico. La nostra scuola è sempre stata un punto d’incontro di iniziative didattiche e culturali per alunni, insegnanti e per tutta la comunità, in questo caso ha dimostrato come la collaborazione tra Pubblico e Privato possa El.Gr. concorrere al miglioramento della formazione dei bambini”.
PAVIMENTI IN LEGNO
di Giorio Mauro & Nicola
Tecnolegno - Via Angeli, 25 - Adria (RO) - Tel. e Fax 0426 54005 - Cell. 333 4374201 - tecnoadria@tiscali.it Aperto da Lunedì a Venerdì 16.00-18.30 e il Sabato 9.30-12.00. Per altri orari su appuntamento al 333 4374201
16 Bottrighe Amministrazione Il Comitato attende la risposta dal Consiglio di Stato
Bottrighe deve essere comune autonomo Bergo: “Ci incateneremo davanti al palazzo municipale di Bottrighe e, se non otterremo risposte, procederemo anche con lo sciopero della fame”
NEWS Coro “Eco del Fiume”
IN PRIMAVERA UN NUOVO CD
di Roberto Marangoni
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l comitato per la ricostituzione del Comune di Bottrighe non si arrende. In tempi ragionevolmente brevi vuole una risposta dal consiglio di Stato che ancora non si è pronunciato definitivamente. Sono determinati quelli del comitato che hanno incontrato la stampa nel corso di una conferenza in sala polivalente. “Rappresentiamo - dice Alberto Bergo, vice presidente del comitato - gli oltre tre quinti degli elettori di Bottrighe, firmatari, come richiede la legge Scelba invocata, per il ripristino del Comune soppresso dal fascismo. Invieremo lettere a tutte le autorità nazionali, al Presidente della Repubblica, a quelli di Camera e Senato,
al quello del Consiglio, alla Regione, ai segretari dei partiti, da quelli locali a quelli nazionali, ci incateneremo davanti al palazzo municipale di Bottrighe e se non otterremo risposte, procederemo anche con lo sciopero della fame”. “Bottrighe è una comunità importante e potrebbe essere tra i primi dieci comuni del Polesine - ha proseguito Bergo - è inconcepibile si debba arrivare a gesti come questi per sensibilizzare l’opinione pubblica affinché venga applicata la legge e fatta giustizia”. “Il governo attuale e passato - ha concluso Bergo - non intende sopprimere i comuni piccoli, ma indirizzarli verso le convenzioni per i servizi o tuttalpiù
Chiara Casazza
Un momento della conferenza stampa verso le unioni di servizi. E’ ciò che faremo anche noi ed in nostro comune non graverà sulle spese. Metteremo nello statuto che sindaco, giunta e consiglio saranno a costo zero e chi avrà incarichi amministrativi lo farà come beneficenza civica, per amore del proprio paese”.
FINANZIAMENTI DALLA REGIONE POLYCHIMICA, AVVIO ALLA BONIFICA
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l sindaco Barbujani ed il suo vice D’Angelo hanno firmato in Regione l’accordo che ufficializza l’arrivo degli attesi finanziamenti per la bonifica dell’area ex Polychimica, già sede dello zuccherificio. Soddisfatti di ciò, gli amministratori ne hanno dato notizia assieme ai tecnici comunali durante un incontro tra giunta con il delegato Gennari e la popolazione. Si tratta di un finanziamento a fondo di rotazione da 1.397.000 euro da utilizzare a breve per i lavori di bonifica. Denaro che sarà restituito senza interessi a partire dal 2015 e di altri 53.000 euro a fondo perduto che sarebbero utilizzati per la ricerca degli inquinanti ed il programma di bonifica. Al termine dei lavori, l’area diventerà appetibile per eventuali insediamenti produttivi, visto anche il prolungamento della transpolesana che giungerebbe nei pressi di Bottrighe. Per indagi-
ni ambientali verranno impiegati altri 4500 euro sull’area dell’ex distributore Gibin di via Dante. Tra gli annunci degli amministratori, oltre alla piantumazione di nuove essenze La giunta comunale arborree, verrà eseguito, tra mesi, un restyling al palazzo durante l’incontro per civico e sorgerà, nell’attuale ufficio del delegato, il museo la polychimica dedicato al concittadino comandante Umberto Maddalena. Per ora resta al palo il rifacimento di via Vittorio Veneto, causa i problemi legati alle condutture e alle loro società proprietarie. Attese risposte hanno chiesto i cittadini agli amministratori per la salvaguardia delle scuole medie, minacciate dall’esiguo numero degli iscritti.
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l coro femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe, diretto da Chiara Casazza, è pronto per affrontare palcoscenici sempre più impegnativi avendo recentemente ottenuto nuovi successi in apertura dell’anno. Il primo a Porto Viro per una serata benefica, poi nell’antica chiesa di Fontane a Villorba a Treviso esibendosi in dieci brani spiritual e popolari. Ancora a Bottrighe insieme all’altro coro locale “Plinius” e al “Soldanella” di Adria per una serata a favore della scuola materna. Ancora l’Eco del Fiume sarà protagonista a febbraio nel duomo di Fidenza per un concerto che farà da cornice al “Premio della bontà”. “Sono molto soddisfatta- afferma la direttricecontiamo, in primavera, di registrare anche un nuovo cd”. Ro.Ma.
Bottrighe 17 Impresa La famiglia Altoè ha ceduto lo stabilimento alla Novamont
NEWS
Mater-Biotech, il futuro è qui
Intervista al direttore
MANTOVANI: “SARÀ UNA FABBRICA IMMERSA NEL VERDE”
Nell’ex stabilimento ex Bioitalia sarà realizzato il primo impianto italiano per la produzione di butandiolo, componente essenziale per la produzione delle bioplastiche
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di Roberto Marangoni
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uone nuove in campo economico. Nova- vamont, nata come centro di ricerca Montedison, mont, multinazionale con sede a Novara, ha ha scelto una nuova filosofia industriale cercando acquisito dalla famiglia Altoè, lo stabilimento di risolvere i tanti problemi di inquinamento, atBioitalia di Bottrighe, ex Ajinomoto. Un miracolo in traverso lo sviluppo di produzioni derivanti da tempi come questi. La nuova controllata società per materie prime rinnovabili di origine agricola. Nello azioni si chiama Mater-Biotech. Novamont, di cui stabilimento di Bottrighe sono già in corso d’opera amministratore delegato è Catia Bastioli, scienziata le prove per iniziare a produrre nel 2013 il bue autrice di brevetti nel campo delle bioplastiche, è tandiolo, uno dei componenti principali per la prosocietà leader nel campo della cosiddetta chimica duzione delle bioplastiche, sinora ottenuto solo da fonti fossili, scarsamente green, o meglio definita “chimica disponibile rispetto alla vivente per la qualità della vita”. A.d. sarà Catia domanda, che Novamont La nuova produzione integrerà chi- Bastioli, scienziata mica, agricoltura e ambiente, per- e autrice di brevetti utilizzerà per sopportare l’aumento della richiesta correndo la strada dello sviluppo nel campo di bioplastiche. Si prevesostenibile, utilizzando le materie delle bioplastiche de una produzione annua prime vegetali, fonti rinnovabili per trasformarle in bioplastiche per applicazioni di circa 30 mila tonnellate e Bottrighe sarà il primo specifiche a basso impatto ambientale, avendo, stabilimento italiano di butandiolo, che da qui, infatti, tutte le proprietà d’uso dei materiali tra- in forma liquida, sarà trasferito per le successive dizionali e la possibilità di essere completamente lavorazioni nell’impianto di Terni, del medesimo biodegradabili. Tra queste la denominata Mater-bi, gruppo. In ciò, Novamont avrà come partner l’amebioplastica proveniente da lavorazioni vegetali. No- ricana Genomatica che fornirà il ceppo madre per
Uno scorcio dello stabilimento Mater-Biotech di Bottrighe la fermentazione. Il butandiolo è altresì componente fondamentale di svariati prodotti quali shopper, bottiglie, tessuti elasticizzati, connettori delle automobili, scocche dei telefonini eccetera. L’impianto di Bottrighe subirà gli interventi necessari per la nuova produzione in linea con le strategie aziendali di Novamont, atte alla rivitalizzazione dei siti deindustrializzati.
ncora una volta l’impianto di fermentazione del sito industriale si è tradotto in salvezza per la fabbrica di via Gramsci. Lo conferma il dottor Ivano Mantovani, attualmente direttore dello stabilimento Mater-Biotech, del gruppo Novamont che ha acquisito l’impianto. “Finalmente – dice entusiasto Mantovani - si è raggiunto un accordo Ivano Mantovani che porterà futuro alla zona industriale di Bottrighe. Bioitalia è stata scelta fondamentalmente per la presenza in essa di un impianto di fermentazione altamente sofisticato, unico in Italia, in grado di soddisfare qualitativamente le richieste di Novamont, garantendo qualità e business. Non solo- aggiunge- la fabbrica è dotata di controllo computerizzato e da ben tre laboratori, due per analisi e qualità ed uno di biologia molecolare”. Quanto personale occuperà Mater-Biotech? “Al momento - spiega Mantovan i- tutte le 27 maestranze rimaste, delle quali 17 in cassa d’integrazione, passeranno in carico all’azienda che ha già siglato un accordo con le organizzazioni sindacali del territorio, ma se le cose andranno come si auspica, gli occupati potrebbero arrivare al doppio, oltre a ciò che porterà l’indotto”. Come procederà l’avvio della fabbrica? Quali prospettive? “In questi mesi si stanno svolgendo i test dai quali si ricaveranno i dati per il processo industriale, indi la riconversione e l’adattamento per la produzione del butandiolo. Diventerà poi una sorta di fabbrica-giardino, immersa nel verde e nel massimo della pulizia. Ci potrebbero essere in futuro anche nuove iniziative di sviluppo, ma attendiamo, al momento, Ro.Ma. l’avvio dello stabilimento”.
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SOLIDARIETÀ IL BUON CUORE DEI BONTEMPONI
Per informazioni o prenotazioni chiamare 349 1909912 Alcuni rappresentanti dei Bontemponi tra i bambini del Kenya
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er il quinto anno, una delegazione del gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe è tornata in Kenya. Iniziata come una vacanza, viste poi le inimmaginabili condizioni di vita appena fuori dal villaggio turistico, si è trasformata in una sorta di missione. In questo hanno avuto gli indirizzi e la collaborazione di un aiuto-sacerdote del posto. In alcune scuole vi è stata la consegna di materiale didattico e di vestiario. Poi nei villaggi, la consegna diretta di riso, zucchero, fagioli, farina e il sostegno a tre orfanatrofi con medicinali di prima necessità. In ciò c’è stata come sempre una vera ed inaspettata gara di solidarietà, oltre a spettacoli dedicati, anche l’aiuto di associazioni e privati. Ma i Bontemponi LE TRE S-CIOPTA’
non finiscono di stupire. Grazie alle iniziative natalizie, con le sfilate canore dei babbi natale e befana, sono stati raccolti in paese ben 5.525,46 euro. Somma che sarà interamente devoluta alle associazioni per lo studio delle malattie genetiche, tumorali nel corso della 21^ edizione di “Serata d’Onore” che si terrà in primavera. Nonostante la difficile crisi economica, il grande cuore degli abitanti di Bottrighe è stato nuovamente un premio a tanto impegno. Una solidarietà premiata anche dalla collaborazione di tanti amici. Ad iniziare dall’azienda agricola “Rossetta” di Caterina,Virgilio e Massimiliana Migliori, dal Gruppo Sportivo Bottrighe, dalla pro loco di Correzzola e dei cori “Different Gospel” e “Voci del Delta” di Taglio di Po. Ro.Ma.
di Roberto Marangoni
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18 Cultura Letteratura Un libro nato da un’esperienza umana e spirituale
IN BREVE
Un pellegrinaggio può diventare poesia
Libri
Don Daniele Donegà ha filtrato il pellegrinaggio organizzato dalla diocesi di Adria e Rovigo lo scorso anno nella raccolta di versi “Poesie e preghiere in Terra Santa”
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di Mattia De Poli
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’ un viaggio lungo una settimana, dal 18 al 25 agosto 2011. Un volo di andata e ritorno, destinazione Israele, e tappa dopo tappa un cammino attraverso i luoghi della vita terrena di Gesù. L’animo poetico di don Daniele Donegà ha filtrato il pellegrinaggio organizzato dalla diocesi di Adria e Rovigo lo scorso anno nella raccolta di versi “Poesie e preghiere in Terra Santa. La silloge è il distillato di un’esperienza umana e spirituale. Non c’è un punto di partenza e non c’è un punto d’arrivo, quasi una parentesi aperta nella vita di un uomo in cui chiunque può riconoscersi, una parentesi aperta all’incontro con l’amore che Dio nutre per tutti: “Anche per me un posto / è stato preparato […] / qualcuno l’ha pensato per me / prima che io nascessi. / E tu nella dolcezza / attendi a me stesso”. Dal monte Tabor a Gerusalemme, il viaggio diventa metafora della scoperta di questo amore: un amore che fa innamorare e che spinge l’amato a farsi a sua volta
Nella foto il monte Tabor, una delle mete del pellegrinaggio “via”, “profeta”, “vino buono”, strumento di quell’amore infinito. E la poesia si fa preghiera: “Continua a vivere in me / dopo l’incontro sulle tue vie. / Ora sia io la tua via, una tua via, / tra le tante che percorri per raggiungere / chi ami con tutta la tua vita”. Nei versi di don Daniele ci sono le pietre e gli eucalipti, il sole e il vento, il silenzio del deserto e il canto del gallo: ogni cosa è reale, tremendamente reale, ma diventa ponte verso il messaggio evangelico. Una caverna diventa “grembo di preghiera”.
Le “fiamme di sottili candele ortodosse”, i “profumi d’incenso in turiboli d’argento”, il “suono di organo” dicono di momenti stranianti e di luoghi di mistica intimità. Un intimità che si fa dialogo diretto con il Signore: “Io ti conduco, mi dici / e io ti chiedo di condurmi”. E nella chiesa della Dormizione il pensiero e la parola vanno a Maria, modello e precursore dell’umanità, che ha già ricevuto “quella forza che ti porta in alto / e che ci sta per raggiungere / per essere con te”. Con Maria “in braccio all’Altissimo”.
OTTAVA PUBBLICAZIONE PER GIOVANNINA AZZALIN PIOVAN
crivevamo a suo tempo “non c’è due senza tre” ma Giovannina Azzalin Piovan di Mazzorno Sinistro, referente della piccola biblioteca del paese, è arrivata già alla sua ottava pubblicazione. Non poco per chi si definisce “scrittrice per passione”. “Il destino delle tre rose” è Giovannina Azzalin un racconto di vita vera, tratto da un casuale incontro tra l’autrice e Lina che legherà le due donne da sincera amicizia. “Lina, ragazza orfana e senza parenti, vede cambiare la sua vita nel gioro di una notte. L’amore, quella cosa che lei non aveva mai cercato, finisce per trovarla inerme e impreparata. Una giovane vedova, beneffatrice del quartiere, aiuterà Lina a fronteggiare la crudezza dell’esistenza…”. “Questo – spiega l’autice – è ciò che è nato per caso dal semplice raccontarsi le reciproche vicende umane”. La presentazione è avvenuta in sala “Cordella”, a cura di Manuela Tavian con i saluti della delegata alla cultura Mara Bellettato. Il libro in settantasei pagine, da leggere tutte d’un fiato, è stato stampato dalla tipografia Medici di Adria e omaggiato all’autrice, le cui offerte raccolte andranno in beneficenza. Per la stesura del libro hanno collaborato Andrea Bocchi, autore, tra l’altro della copertina e di Livio Crepaldi da sempre competente amico dell’autrice. Ro.Ma. Pro Loco
INCONTRI AL MUSEO
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oncluso il Carnevale con i festeggiamenti dello scorso 12 febrraio che si sono tenuti in piazza Garibaldi, l’attività dell Pro loco ora si concentra sulla valorizzazione del territorio con la proposta di incontri presso il Museo Archeologico che con cadenza mensile (Ogni ultimo sabato del mese) propongono osservazioni e riflessioni sul patrimonio archeologico cittadino. Il ciclo di incontri è realizzato grazie anche alla collaborazione del Circolo Archeologico Adriese che attraverso la sua azione si preoccupa di divulgare la cultura dell’archeologia e diffondere il patrimonio inestimabile racchiuso tra le mura della città etrusca. Ma.Ce.
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LO
SPORT in PRIMO PIANO
Nuoto Test match tra Polesine e Venezia nella piscina di Dolo
Adria Nuoto, quattro volte sul podio
“Kanku Dai Karate”
UN CORSO DI DIFESA DA COLTELLO
Ha impressionato Alex Modenese oro nei 400 misti con una prova di classe e carattere. L’adriese è già tra i migliori specialisti in Veneto di Fortunato Marinata
L
a giornata di competizioni che si disputata recentemente nella piscina di Dolo ha messo la compagine polesana contro quella veneziana e malgrado gli atleti adriesi giocassero fuori casa hanno saputo mettersi in mostra riuscendo anche a salire per quattro volte sul podio, ottenendo importanti miglioramenti personali che lasciano ben sperare per i prossimi appuntamenti primaverili. Le prime soddisfazioni per l’Adria Nuoto sono giunte già dalle prime gare dove i più giovani esordienti B alle loro prime esperienze si sono fatti valere nei 50 stile libero con il 9° posto di Matteo Forza (2002), il 15° di Alessio Camisotti (2002) e il 22° di Mattia Bondesan (2002). Nei 100 misti, invece, ad impressionare è stato l’ottimo 5° posto di Luca Cappelli (2001), l’8° di Federico Dan (2002) e il 12° di Matteo Forza. Ma è stato nei 50 rana che è arrivata la prima medaglia con il terzo posto di Luca Cappelli (2001) completata dalle ottime prove di Federico Dan (2002) giunto 6°, Alessio Camisotti (2002) 11° e Mattia Bondesan che ha migliorato di oltre cinque secondi il suo personale arrivando16°. Le gare dei più piccoli si sono concluse con un’emozionante
staffetta 4x50 stile libero dove Luca Cappelli, Alessio Camisotti, Matteo Forza e Federico Dan hanno agguantato un bel 5° posto vincendo comunque la loro batteria. Nella seconda parte della giornata in vasca sono scesi gli esordienti A dove Alex Modenese (1999) ha incantato il numeroso pubblico nei 400 misti con una prova di classe e carattere, ottenendo una meravigliosa medaglia d’oro e una prestazione cronometrica ( 5’31’’2) di tutto rispetto che lo ha fatto salire nel ranking dei più forti in Veneto. Nei 50 stile libero sempre Modenese ha sfiorato il podio con un ottimo 4° posto (28’’8) mentre Alberto Frizziero (1999) e Michele Vegro (2000) hanno migliorato i loro personali giungendo 10° e 11°, con Luca Marinelli (1999) e Matteo Cinti Luciani (2000) giunti al 20° posto. Nei 50 stile libero femminili vanno ricordati il 5° posto di Elena Lazzarin (2000) e il settimo di Rachele Busatto (2001), migliorando il loro personale, e buoni anche i risultati di rincalzo di Francesca Ferroni (2000) 11°, Francesca Zagati (2000) 13°, Laura Bondesan (2001) 17° , Giada Buoso (2000) 18°, Sara Casetto (2001) 19°, Sara Gulmini 20° e Chiara Cester (2001)
Adria International railway Appuntamenti in pista
IL 10 MARZO SI TERRÀ RCS RALLY CIRCUIT SERIES, 16ESIMO RALLY DI ADRIA
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nche l’Autodromo di Adria dopo le intense attività dello scorso anno che hanno visto svolgersi al suo interno concerti e manifestazioni per la cittadinanza di vario genere, riparte a pieno regime nella proposta di nuove iniziative rivolte alla cittadinanza. Anche quest’anno infatti la struttura leader a livello regionale ma protagonista anche a livello nazionale ha deciso di appoggiare il progetto provinciale “Vado Sicuro” che affronta il problema della sicurezza sulle strade e la conoscenza delle norme del codice stradale attraverso incontri e concorsi rivolti agli studenti del Polesine. Una presenza importante quella dell’Autodromo che nonostante si svolgano al suo interno numerose competizioni mira a svolgere un’attività educativa volta alla sicurezza nella quotidianità che attraverso la riflessione e la prova sul campo sensibilizzi i più giovani a favore di prudenza e attenzione al volante. Nonostante la maggioranza degli studenti coinvolti non sia ancora patentato infatti è di fondamentale importanza che le regole della buona condotta su strada siano apprese anche per chi per abitualmente si muove in bici, in moto o a piedi. Quest’anno questo
Tra i progetti “Vado Sicuro”, legato alla sicurezza sulle strade progetto prevede un coinvolgimento ancora più attivo delle istituzioni territoriali che andrà a mappare tutte le attività svolte per realizzare una mappa locale della sicurezza stradale all’interno di Google Maps. Fitto resta comunque il calendario dedicato alle manifestazioni per automobili: il 18 febbraio l’appuntamento è con la manifestazione Historic Cars Adria, mentre per il 10 marzo si terrà RCS Rally Circuit Series, 16esimo Rally di Adria. Da non dimenticare che il circuito tutte le domeniche apre le sue porte alle prove libere per auto rally e GT. Ma.Ce.
24°. Buono anche il 5° posto di Michele Vegro (2000) nei 200 dorso mentre Matteo Cinti Luciani (2000) si è classificato 9°. Sempre nei 200 dorso Francesca Zagati (2000) con una gara coraggiosa ha agguantato un ottimo 5° posto seguita al 6° e 7° posto da Francesca Ferroni (2000) e Laura Bondesan (2001) e all’ 8° e 9° posto daAsia Boscolo (2000) e Sara Gulmini (2000). Nei 100 farfalla Alberto Frizziero (1999) si migliora di oltre quattro secondi arrivando 5°. Nei 200 stile libero Luca Marinelli (1999) ha raggiunto la 12° piazza mentre nella stessa gara Elena Lazzarin ha ottenuto il suo personale con il secondo 5° posto di giornata e anche Rachele Busatto (2001) e Chiara Cester (2001) si sono migliorate giungendo 10° e 11° e lo stesso hanno fatto Asia Boscolo (2000),
Bottrighe, un momento di attività nella scuola di Karate
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Sara Casetto (2001) e Giada Buoso (2000) arrivando rispettivamente al 13°, 15° e 16° posto. La giornata si è chiusa con le staffette 4x50 misti dove l’Adria Nuoto ha conquistato due splendide medaglie di bronzo grazie ai ragazzi Matteo Cinti Luciani, Alex Modenese, Michele Vegro e Alberto Frizziero e alle ragazze Rachele Busatto, Asia Boscolo, Francesca Ferroni e Elena Lazzarin e un ottimo 6° posto con Chiara Cester, Laura Bondesan, Francesca Zagati e Sara Casetto.
erve l’attività per il “Kanku Dai Karate” di Bottrighe guidato dal maestro Gerry Franchin. Oltre alle numerose partecipazioni e vittorie in competizioni nazionali ed internazionali, il club ha organizzato il primo stage di difesa da coltello. Una trentina di persone, tra atleti del club, ragazzi di Bottrighe ed interland, hanno partecipato incuriositi insieme un nutrito pubblico che ha calorosamente applaudito l’allenamento diretto dallo stesso insegnante Franchin, 4 dan di karate shotokan. Da ciò si sono potute apprendere tecniche di difesa semplici, alla portata di tutti e tecniche più sofisticate utilizzate dalle forze dell’ordine in determinate situazioni. Ro.Ma.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA ROVIGO
Urbanistica La commissione regionale ha approvato il PTCP della Provincia
Dalla carta ora si passi alla pratica Il piano prevede lo sviluppo di autostrade, ferrovie, piste ciclabili e la tutela delle tipicità polesane
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iglioramento della circolazione dal casello autostradale di Boara Polesine delle merci e dei viaggiatori sia e oltrepassando il fiume Adige by-passerà verso l’esterno della provincia, l’intero centro abitato per ricongiungersi alla sia all’interno, riqualificazione del sistema Strada Statale 16 in località Spianata. Il secondo passante interessa la SR 6 produttivo, tutela del patrimonio agricolo produttivo e dell’identità storico- culturale. “Eridania” in località S.Maria Maddalena Sono questi i punti più significativi conte- nel comune di Occhiobello, che consentirà nuti nel Piano territoriale di coordinamento di dirottare dal centro abitato il notevole della provincia di Rovigo (Ptcp), approvato traffico pesante da e per Ferrara. In ambito ferroviario l’intervento più dalla Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, presieduta da Andrea Bassi (Ln). rilevante è costituito dal progetto per la In particolare, per quanto riguarda il poten- realizzazione della tratta “Adria-Codigoro”; in previsione vi ziamento dei collegamenti è anche il nuovo stradali, sono in corso di Tra le opere collegamento realizzazione o in fase attese la progettuale diverse opere. realizzazione della tra la stazione di La prima, già in avanzata tratta ferroviaria Loreo e la nuova area portuale di costruzione, è l’Autostrada “Adria-Codigoro” Ca’ Cappello, così “Valdastico Sud, mentre è in fase progettuale il prolungamento e come tra la stazione di Costa di Rovigo e la adeguamento della Statale “Transpolesa- limitrofa zona industriale in fase di espanna” verso il basso Polesine che costituirà il sione, interventi che consentiranno l’insericollegamento autostradale “Nogare Mare”. mento delle tratte nel sistema di trasporto In fase progettuale anche la cosiddetta “Ro- merci su rotaia. Per quanto riguarda la rete secondaria e mea Commerciale”, inserita nella prevista autostrada “Mestre-Orte-Civitavecchia”. gli itinerari ciclabili previsti alcuni progetti: il Sempre in ambito di rete principale, previsti nuovo collegamento nord-sud tra S. Martino due passanti, il primo che interesserà Rovigo di Vanezze e Villanova Marchesina, con la con la nuova tangenziale Ovest, che partirà realizzazione di due ulteriori ponti su Po e
Adige; il prolungamento sino al ponte sul Po a Ficarolo dell’Autostrada “Valdastico Sud”, che consentirà di assorbire gran parte del traffico pesante attualmente transitante lungo la Statale Altopolesana; ultimo intervento di rilievo è un collegamento integrativo tra il previsto casello polesano sulla “Mestre-Orte-Civitavecchia” e la località Di Piano di Rivà. Previsti infine 11 itinerari ciclabili che andranno ad integrarsi a quelli esistenti. Per il sistema produttivo il Ptcp prevede non solo uno sviluppo sostenibile e durevole per quanto riguarda nuovi insediamenti industriale, artigianali, turistico-ricettivi e delle grandi strutture di vendita, ma intende privilegiare le tipologie produttive speciali e caratteristiche del Polesine, favorendone lo sviluppo. Infine per il settore agricolo, il Ptcp considera prioritario l’obiettivo della tutela del patrimonio agricolo produttivo, valorizzando le produzioni tipiche e sostenendo processi di miglioramento della qualità e la realizzazione della distribuzione. Prevista anche una promozione del territorio nelle sue realtà ambientali più caratterizzanti, in stretto collegamento con il Parco del delta e con le sue specificità naturalistiche.
I cantieri della Valdastico Sud quasi prossimi alla conclusione dei lavori Tra le fila della maggioranza
CAPPATO È USCITA DAL PD PER ENTRARE NEL TERZO POLO
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letta consigliere provinciale nel 2009 nella lista del PD, Fiorella Cappato ha recentemente cambiato direzione schierandosi con l’UDC di Pierpaolo Barison. Dopo una settimana dall’ufficializzazione di Renzo Marangon nel partito dello scudo crociato, anche Fiorella Cappato ha deciso seguire le orme di quest’ultimo e presentarsi con il Terzo Polo. “Continuerò ad occupare uno spazio all’interno del panorama politico di questa provincia, con la determinazione e la passione di sempre” ha promesso Fiorella Cappato durante la conferenza stampa in cui ha precisato le motivazioni del suo nuovo impegno politico. “Ho fatto questa scelta per condividere un percorso politico con Renzo Marangon – ha affermato”. Cappato non nasconde le motivazioni di questo cambiamento: ”Nell’aprile di quest’anno sono uscita dal Pd, una decisione che ho maturato in seguito al fatto che non ne condividevo più le linee politico-programmatiche, sia a livello nazionale che a livello locale, e sono quindi entrata nel Gruppo Misto della Provincia. L’estate passata è stata terribile per la politica. I due raggruppamenti politici maggiori sono chiaramente in crisi, e questa crisi nella nostra Provincia è ancora più marcata rispetto al resto d’Italia. Premetto che quando sono uscita dal PD, chiaramente non avevo intenzione di abbandonare la politica. Per cui, dopo aver riflettuto non ho avuto dubbi: se c’era una persona con la quale volevo confrontarmi e condividere un nuovo percorso, questa era Renzo Marangon, persona da me stimata da sempre, anche quando eravamo avversari politici e della quale, se pur con qualche distinguo, avevo condiviso molte idee ed azioni. Ci siamo incontrati, confrontati e insieme Me.Ru. abbiamo deciso di dar vita ad un nuovo progetto, in direzione Udc”.
COORDINAMENTO DEI COMUNI CONSVIPO POTREBBE PRENDERE IL POSTO DELLA PROVINCIA
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’estinzione della Provincia nel 2014 lascerà un vuoto a livello di organizzazione e di sostegno ai comuni, tale ruolo potrebbe essere svolto dal Consvipo. L’ente, infatti, potrebbe coordinare lo sviluppo e la crescita dei 50 comuni polesani presenti, attraverso un’azione capillare e unificatrice, che comprende ad esempio la partecipazione a fondi europei. Questa ipotesi, ancora in fase di valutazione, è stata presentata a metà gennaio al Consiglio provinciale e ha avuto riscontro positivo sia nel cen-
trosinistra che nel Pdl e nella Lega Nord, dopo le recenti critiche all’ente, a condizione di cambiare lo statuto del Consorzio per favorire l’uscita dalla società di quei Comuni che lo vogliano. La modifica dello statuto dipende comunque dalla modificazione della norma nazionale sui consorzi, per far sì che “ognuno degli enti uniti in un Consorzio può ottenere di cessare di farne parte purché intervenga il consenso di tutti gli altri enti consorziati”. Se il centrosinistra non ha mai messo in discussione il ruolo di Consvi-
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di BERGO Nicoletta
po, ora si registrerebbero commenti positivi anche nei consiglieri di centrodestra, a patto di un ruolo utile dell’ente, come ha ricordato Filippo Carlin del Pdl, aspirando ad un ammodernamento dello stesso. Nelle fila della Lega Nord ciò che è soprattutto trapelato nella seduta di gennaio è la frattura interna al Carroccio, tra il segretario provinciale Antonello Contiero e il consigliere Ivano Gibin, quest’ultimo favorevole ad un tavolo di discussione per rivedere i compiti del Consvipo: Contiero ha invece dichiara-
to: “Quando mi sono candidato a presidente della Provincia avevo messo nel mio programma elettorale la chiusura del Consvipo. Il centrosinistra apra comunque un tavolo di discussione e renda flessibile l’entrata e l’uscita dei Comuni entro 30/60 giorni, se vuole che il Consvipo sia l’ente che coordina il territorio. Se questo non accadrà i comuni governati da Pdl e Lega che hanno deliberato di uscire dall’ente smetteranno di pagare la quota societaria e apriranno un contenzioso”. Me.Ru.
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Spazi aperti 23 Cacciatori di frodo Wwf e Lipu denunciano irregolarità mai represse dalle autorità
Il bracconaggio, una piaga per l’immagine del Parco I confini che ricadono sotto la tutela naturalistica non sono definiti e ciò crea problemi di giurisdizione tra chi deve intervenire di Denise Formigaro
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l parco del Delta del Po è una zona umida di no- solo dalle associazioni ambientaliste, ma tutti coloro che tevole importanza dove si possono incontrare circa per svariati motivi frequentano il Parco: “Questo è un 370 specie diverse di uccelli migratori, svernanti e fenomeno di degrado non solo per la fauna del Parco, ma anche per il turismo. Infatti, la nidificanti. Un sito d’importanza caccia illegale è molto rischiosa comunitaria sia per la sua esten- A repentaglio anche per chi passeggia all’interno sione sia per la qualità della fauna la sicurezza della zona umida”. e della flora presenti. Ma è anche di chi frequenta L’ultimo episodio documentauna zona dove vengono commessi il parco to di come i bracconieri agiscano numerosi reati e irregolarità. Un con fini turistici indisturbati in pieno Parco (zona problema crescente, infatti, è quello del bracconaggio. Dal 2004 a oggi gli addetti del Bocassetta), è stato immortalato da volontari della Wwf hanno effettuato innumerevoli uscite e ogni volta Lipu solo un mese fa. Nonostante sia stata avvisata che si sono inoltrati all’interno del Parco, hanno scoperto immediatamente la Polizia locale nessuna pattuglia è bracconieri che cacciavano con richiami, armi semiauto- arrivata sul posto per cacciare i bracconieri. Un’illegalità matiche e con appostamenti fissi illegali. “Nonostante che sembra accettata dalle autorità che la dovrebbero – raccontano i volontari del WWF – i 127 illeciti che combattere: “Purtroppo – spiega Eddy Boschetti del abbiamo riscontrato, i numerosi richiami alla Provincia Wwf - la Provincia non è in sinergia con l’Ente Parco e perché eserciti il suo potere di controllo e le denuncie questi problemi politici permettono delle azioni illegali inoltrate all’autorità giudiziaria, nulla si è fatto per ab- molto pericolose all’interno del Parco stesso. Inoltre, noi battere questo fenomeno”. Irregolarità, denunciate non del Wwf sappiamo che ci sono anche delle difficoltà di
DAI RIFIUTI PUÒ NASCERE UN’OASI NATURALISTICA 50 mila euro derivati dal tributo speciale riscosso per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, servirà per costruire dei laboratori didattici nell’area umida di Castelnovo Bariano
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volte anche i rifiuti possono portare a qualcosa di buono, come la costruzione di un’oasi naturalistica a Castelnovo Bariano. Sono arrivati, infatti, finanziamenti pari a 50 mila euro dalla Regione Veneto che derivano dal tributo speciale riscosso per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. Una cifra esigua visto l’importo totale di 2 milioni e 300 mila euro da dividere in tutto il territorio regionale. Sembra, comunque, che siano una bella somma per il Sindaco Massimo Biancardi: “Il progetto di sistemazione della zona umida e di costruzione di laboratori didattici ha un costo totale di 75.500 euro. Al comune rimangono da aggiungere 25.500 euro. Ma sappiamo che la Regione è solo un co - finanziatore”. I finanziamenti e gli aiuti arrivano, anche, da altre fonti: “Abbiamo, inoltre, il sostegno dell’Università di Padova che nel corso degli ultimi 15 anni, ha svolto numerose attività di ricerca qui a Castelnovo. Sembra, infatti, che i canneti che crescono all’interno dell’oasi, riescano a depurare l’acqua del Po. Molti tesisti e ricercatori hanno scritto e parlato anche in sede universitaria di questo processo di fitodepurazione che vorrebbero applicare a siti domestici e industriali”. Un’area molto importante che non deve cadere nel degrado: “L’amministrazione
L’oasi naturalistica di Castelnovo vuole a tutti i costi che quest’oasi sia un punto d’incontro per le scuole di ogni ordine e grado per fare delle ricerche e capire l’importanza dell’acqua. Per questo vogliamo costruire i laboratori, dove i ragazzi possano studiare a diretto contatto con la natura. Inoltre, vogliamo realizzare dei percorsi con cartelli informativi per tutte quelle persone che vogliono osservare la flora e la fauna del posto”. Un apporto fondamentale al riconoscimento delle specie di uccelli e di piante deriva dall’azione volontaria delle associazioni ambientaliste: “Senza il loro aiuto quest’oasi sicuramente non avrebbe visto la luce. Sono stati loro a spronarmi a trovare i fondi per dare vita a questo ambizioso progetto”. De.Fo.
Il volo dei mestoloni sul Po di Maistra definizione dei confini dell’area da parte degli enti. Ma per noi è una cosa molto semplice: è Parco tutto il territorio che va da argine ad argine del fiume Po escluse le lagune. Insomma questa delle mappatura difficile a noi sembra una scusa per non esercitare il potere che le autorità hanno”. A sostenere le associazione ambientaliste, è intervenuto anche l’europarlamentare dell’Idv Andrea Zanoni: “Per me è fondamentale che la Commissione Europea sia a conoscenza di quanto avviene in una delle più importanti zone umide d’Italia, confido in un intervento per sanare questa inaccettabile situazione”. La risposta della Provincia a queste accuse di negli-
genza non si è fatta attendere: “Il Parco – ha precisato l’assessore alle risorse faunistiche Claudio Bellan - è un ambiente unico e particolare dove esistono molte leggi da rispettare e dove ci sono molte difficoltà di definizione dei confini Bellan, ma ogni anno controlliamo tutti i 317 appostamenti censiti e se ce ne sono di irregolari li denunciamo subito. La Polizia Provinciale, ha segnalato all’autorità giudiziaria 135 persone per attività illecite all’interno del Parco, tra le quali c’era anche il bracconaggio. Inoltre, dall’inizio dell’anno, abbiamo fatto 4 multe e sequestrato 27 richiami illegali, per non parlare dei numerosi verbali di accertamento eseguiti. Per chi sgarra le sanzioni sono assicurate”.
24 Mondo scuola Istruzione Le associazioni impegnate in attività di doposcuola per bambini e ragazzi
Il mondo del volontariato entra in classe Il coordinamento polesano dell’Associazione dei genitori, è capofila del progetto “Sostegno alla famiglia per una rinnovata cultura che faccia fronte alla crisi del welfare” di Mattia De Poli
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n una recente audizione nella Commissione cultura della Camera, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, ha sottolineato la necessità di tornare a considerare la scuola come uno dei motori di sviluppo del nostro paese, ripristinando la sua capacità di rimuovere le disuguaglianze e di fungere da ascensore sociale. Le indagini statistiche condotte sia a livello nazionale che internazionale evidenziano che l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi previsti dall’Unione
NEWS
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europea per il 2020, sia sul fronte degli abbandoni scolastici sia in rapporto al livello d’istruzione dei giovani tra 18 e 24 anni. Tra i dieci interventi prioritari il ministro ha indicato anche specifici interventi di rafforzamento delle conoscenze e delle competenze con iniziative volte a ridurre le situazioni di insuccesso formativo e a contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico. A tal fine non sono state escluse aperture degli istituti per l’intera giornata e il supporto di
personale esperto. Il Polesine, d’altra parte, non è nuovo a questo genere di iniziative e il progetto “Sostegno alla famiglia per una rinnovata cultura che faccia fronte alla crisi del welfare” ne è la conferma. Di norma l’attività scolastica si avvale del concorso di tre soggetti fondamentali: i docenti, le famiglie e le istituzioni pubbliche. All’interno di questo triangolo si può inserire in maniera proficua un quarto fattore, rappresentato dalle associazioni di volontariato. Proprio
una di queste, il coordinamento polesano dell’Associazione dei genitori, è capofila del progetto che da metà gennaio prevede attività di doposcuola per bambini e ragazzi bisognosi di un affiancamento nello studio, gestiti da volontari. L’Age di Badia Polesine, di Fiesso Umbertiano e di Rovigo, affiancata dalle associazioni Renzo Barbujani, Gea mater, Scienza e vita e dal club Kiwanis, in sinergia con il Comune e la Provincia di Rovigo, interagiranno con la scuola materna
di San Pio X e con gli istituti comprensivi di Ariano Polesine, Fiesso e Rovigo 1, Rovigo 2 e Rovigo 3. In ogni scuola ne beneficeranno circa trenta studenti. “Il numero crescente di stranieri e le difficoltà di molti genitori a conciliare gli orari di lavoro e la cura dei figli – spiega il presidente dell’Age, Gino Furini – sono due problematiche che il mondo della scuola deve affrontare. Quest’anno abbiamo esteso le nostre attività anche al Basso Polesine”.
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L’ASSOCIAZIONE ITALIANA GENITORI DI ROVIGO
l primo nucleo dell’Associazione italiana genitori di Rovigo è nato nel 1974 per iniziativa di monsignor Ferdinando Frison. Oggi nel capoluogo polesano l’Age collabora stabilmente con la parrocchia di Santa Maria delle Rose, con le associazioni Renzo Barbujani e San Vincenzo, oltre che con l’Ufficio scuola diocesano. Nel
territorio provinciale, invece, sono attivi da anni i gruppi di Badia Polesine, Canaro, Castelguglielmo e Fiesso Umbertiano, ai quali si è aggiunto da ultimo quest’anno il gruppo di Ariano, mentre un altro è in via di costituzione a Villamarzana. “Il problema del supporto scolastico – spiega il presidente Gino Furini – non tocca solo gli
immigrati, maggiormente in difficoltà con la lingua: negli ultimi anni i bambini di famiglie italiane coinvolti nelle attività di doposcuola hanno raggiunto lo stesso numero dei figli degli stranieri”. Tra le attività dell’associazione sono previsti anche incontri formativi per insegnare ai genitori i metodi migliori per supportare i figli nello studio e per
coinvolgere nuovi volontari. A conferma della validità del servizio offerto Furini ricorda che nella provincia di Rovigo negli ultimi anni la dispersione scolastica è calata dal sette M.D.P. per cento al quattro per cento”.
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26 Personaggio Tragedia del Concordia Una Polesana tra l’equipaggio vittima del disastro
Chiara Marzolla: “Al Giglio momenti di panico” “Ho visto gente picchiarsi perché voleva salire per prima sulla scialuppa, parole pesanti e insulti a chi non si sbrigava” di Denise Formigaro
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gennaio 2012. Una data che in molti faticheranno a dimenticare; un episodio che ci ricorda come una bravata sia costata la vita a molte persone. Un fatto molto simile a quello che successe un secolo fa, sulla nave più grande dell’epoca, il Titanic. Oggi il colosso del mare si chiama Costa Concordia e anche lui si è fatto sconfiggere da uno scoglio e da una manovra sbagliata. Una tragedia che vede coinvolte migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, anche dal Polesine. Sulla nave, infatti, si trovava anche Chiara Marzola, una ragazza che vive e lavora a Rovigo: “Era la prima volta che salivo su una nave da crociera – racconta Chiara - ci sono andata per lavoro, dato che non sono proprio un’amante del mare. Dovevo tenere
dei corsi per conto di una scuola d’immagine e un’azienda di make up ai partecipanti di un reality che andrà in onda prossimamente. Sono partita da Palermo giovedì 12 e dovevo incontrarmi con altri miei colleghi il sabato a Savona”. Ma questo non è mai avvenuto. “Durante la cena del venerdì sera, alle 21.30 circa, abbiamo sentito una fortissima vibrazione che ha fatto inclinare la nave sul lato sinistro. I piatti, le bottiglie e il cibo sono caduti per terra assieme ai camerieri. Poi, è iniziato il fuggi fuggi generale e le prime scene di panico”. Il personale di servizio, molto preparato, ha preso subito in mano la situazione: “I camerieri hanno iniziato a dirigere tutti i passeggeri ai pontili superiori. Io sono corsa in cabina a prendere capi pesanti e il giubbotto di sal-
vataggio, come dicevano le norme di prima emergenza”. Insomma, Chiara non ha mai perso la lucidità necessaria per affrontare quanto stava accadendo. “I messaggi che arrivavano dal comandante erano inverosimili, dicevano che c’era solo un problema tecnico e di stare tranquilli nelle proprie cabine fino a nuove disposizioni”. La nave intanto si era raddrizzata, ma poi ha iniziato a inclinarsi sul lato destro. Quasi subito Chiara ha intuito che la situazione non era sotto controllo. “Non si capiva quello che stava succedendo realmente e le persone iniziavano a essere sempre più agitate. Finché il loro comportamento non è sfociato nella più totale disumanità quando è cominciato l’abbandono della nave. Ho visto gente picchiarsi perché voleva salire per prima
“E’ stata la prima volta che sono salita su una nave da crociera” sulla scialuppa, parole pesanti e insulti a chi non si sbrigava. Quest’agitazione ha sicuramente rallentato le operazioni di soccorso”. Chiara, perciò, non aveva paura, ma questo clima la rendeva ansiosa: “L’unica paura che ho veramente avuto in quei momenti era di cadere in mare per colpa di qualcuno che voleva salire, nonostante la scialuppa fosse al completo. Se fossi finita in acqua non sarei nemmeno stata capace di muovermi con tutti i vestiti che avevo addosso”. Finalmente, alle 23.30, Chiara arriva all’isola del
Chiara impegnata nel suo lavoro di truccatrice
Giglio pensando che tutti i passeggeri e il personale di bordo prima o poi arrivassero ai punti di raccolta dove si trovava lei. “Io non avrei mai pensato che ci potessero essere morti e dispersi per questo incidente: eravamo vicino al porto; i soccorsi arrivavano da tutte le parti con navi ed elicotteri. Però la mattina, quando ho visto i sommozzatori ripescare dei cadaveri dal mare, ho realizzato la gravità dell’accaduto. E ho capito di essere stata fortunata”. Insomma, un trauma che nessuna risarcimento potrà mai guarire.
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Cultura provinciale 27 Appendice della mostra sul Divisionismo A Villa Badoer l’opera di Galileo Chini
ARCHEOLOGIA IN CITTÀ
Tra simbolo e sfavillio, nelle ceramiche “Art Nouveau” U
Ritrovato il rifugio antiaereo
Continua la tradizione della doppia mostra divisa tra il Roverella e la villa del Palladio di Mattia De Poli
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’ diventata una consuetudine, quasi una sorta di gemellaggio all’insegna della cultura e dell’arte. In Polesine dal 25 febbraio al 24 giugno il Divisionismo sarà protagonista di due mostre: oltre a quella principale, ospitata all’interno di palazzo Roverella a Rovigo, un’altra realizzò la sua maggiore opera decorativa: il palazzo reale esposizione sarà allestita a Fratta Polesine, nelle sale del di Bangkok. Dall’Italia le sue ceramiche circolavano in tutto piano nobile di villa Badoer. Quest’ultima sarà dedicata alle il mondo: si potevano acquistare anche da Tiffany a New ceramiche di Galileo Chini, detto Glielo. Artista poliedrico, York. Ma a sua volta Chini portò in Italia la sua esperienza Chini fondò a Firenze, la città dove è nato nel 1895 e del mondo, soprattutto dell’oriente: così la sue ceramiche dove è morto nel 1956, prima la manifattura “Arte della scintillanti ricordano le sete e le decorazioni orientali. Pavoceramica” e poi le “Fornaci di San Lorenzo”: come mar- ni, salamandre e rettili si mescolano ai putti, alle ghirlande e ai motivi floreali: l’esotico si unisce chio adottò una melagrana, simbolo ai motivi classici dell’arte occidentale. dell’aspirazione a coagulare la creati- Nel 1911 Il tutto incorniciato dai fregi e dai dività di tanti in un ambiente colorato si cimentò segni astrali tipici del Siam. Sensibile e fecondo. Ammirato per la sua pro- con la sala al gusto Liberty e alle spinte della duzione in Europa e negli altri conti- del trono dello Secessione viennese, nella sua pronenti, da Londra a Parigi, da Bruxelles Scià di Persia duzione di ceramiche focalizzò l’ata Saint Louis, realizzò una mostra a San Pietroburgo per volontà dalla zarina Alessandra. Nel tenzione sulla scomposizione ottica dei colori, avvicinandosi 1911 si cimentò con la sala del trono dello scià di Persia così al Divisionismo: tonalità violette ed aranciate animano e fu invitato dal re del Siam nell’attuale Thailandia, dove di bagliori pirotecnici le anse dei vasi. Proveniente da una
NEWS Pubblicazioni di storia del territorio
UN MONASTERO TRA LA SERENISSIMA E RAVENNA
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l lavoro del Comitato per la pubblicazione delle fonti relative alla terraferma veneta, sostenuto dalla Regione, con la recente pubblicazione del ventisettesimo volume si è interessato anche del territorio polesano. In particolare, Primo Griguolo e Donato Gallo hanno trascritto e studiato “I cartulari di san Pietro in Maone” dal dodicesimo al quindicesimo secolo. La documentazione, conservata per la maggior parte presso l’Accademia dei Concordi di Rovigo, testimonia non solo l’attività di un monastero lungo l’arco di quattro secoli ma anche i rapporti intercorsi tra il Veneto meridionale e l’arcidiocesi di Ravenna. L’ente monastico probabilmente mutò la propria sede nel corso del tempo, rimanendo comunque localizzato fra Selva di Crespino, Gavello e due località che già nel nome tradiscono l’influenza ravennate: San Cassiano e Sant’Apollinare. Il volume intende fornire materiale di studio nel campo della toponomastica storica, della storia agraria, sociale e degli insediamenti, nonché dell’onomastica personale. M.D.P. Teatro Cinema Duomo
ULTIMI APPUNTAMENTI IN CARTELLONE
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a rassegna cinematografica proposta dal Teatro Cinema Duomo propone gli ultimi sei film il venerdì sera a partire dalle ore 21. Con “La banda” (24 febbraio) il regista israeliano Eran Kolirin fotografa e racconta il suo paese, metafora dell’essere umano, con sapido umorismo. Daniel Auteuil e Danny Boon sono gli interpreti di “Il mio migliore amico” (16 marzo), proponendo una riflessione non banale sulla necessità dell’amicizia. In “Tutta colpa di Giuda” (30 marzo) Davide Ferrario dirige Kasia Smutniak e Luciana Litizzetto in una immaginaria rivisitazione della passione di Cristo che coniuga riflessioni filosofiche ad esiti comici. Sotto la veste del documentario “La storia del cammello che piange” (13 aprile) offre una riflessione sul rapporto fra genitori e figli attraverso la poesia della lontana Mongolia. Lavoro e rivendicazioni femministe nell’Inghilterra del 1968 sono alla base di “We want sex” (27 aprile). La conclusione della rassegna è affidata a “La fine è il mio inizio”, il film che ripercorre le ultime vicende terrene di Tiziano Terzani. M.D.P.
Alcune delle opere in mostra famiglia di finissimi ceramisti, sul finire dell’Ottocento Chini decise di trasformare gli artigiani in artisti, secondo i principi dell’Art Nouveau. Gradi pannelli, ceramiche da decoro e da utilizzo di svariate dimensioni: gli oggetti esposti a Fratta provengono dalle collezioni delle Manifatture Chini e dalle collezioni private di italiani e stranieri. Fra i primi ad appassionarsi alla sua arte vi fu un esteta, maestro del cinema, come Luchino Visconti. Né fu del tutto estraneo al mondo dello spettacolo, e in particolare del melodramma: collaborò con Gioacchino Puccini in due diverse occasioni, inizialmente per la realizzazione del “Gianni Schicchi” e in seguito anche per la “Turandot”. La mostra dedicata alle ceramiche di Galileo Chini è visitabile, sia nei giorni feriali che nei giorni festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, ad esclusione dei lunedì non festivi. E’ previsto un biglietto intero al costo di 5 euro e un biglietto ridotto al costo di 3 euro. Sono previste anche visite guidate per gruppi al costo di 60 euro.
na scoperta casuale, un concorso promosso dalla Fondazione della Cariparo e la passione per la storia locale: così due docenti dell’Istituto tecnico per geometri “Amos Bernini” di Rovigo, Silvia Zennaro e Giovanni De Poli, hanno guidato i ragazzi di una classe alla ricerca dei ricoveri antiaerei presenti in città durante la Seconda guerra mondiale. Ne è sortita una mostra e una pubblicazione che raccoglie tutti i materiali, documentari e fotografici, sull’argomento. I due insegnanti spiegano che proprio di fronte alla loro scuola, nei locali del Catasto, oggi Agenzia del territorio, adibiti ad archivio, è stato individuato un ricovero antiaereo, rimasto quasi inalterato nel tempo: “Sono state mantenute le caratteristiche costruttive originali, le scritte sui muri e la bicicletta”. Quest’ultima fungeva da “motore umano” per generare corrente elettrica e per il riciclo dell’aria. Gli studenti hanno imparato le tecniche costruttive dell’epoca e le soluzioni adottate in circostanze di emergenza. Le fonti documentarie sono state integrate con le testimonianze trasmesse oralmente da persone che hanno vissuto il periodo dei bombardamenti e che conservano ancora nella memoria informazioni legate al sistema di protezione antiaerea. Il percorso didattico e di ricerca potrebbe essere ulteriormente valorizzato: “Riteniamo – concludono i due insegnanti dei Geometri – che i resti, più o meno integri, di queste strutture meritino di essere conservati e che il rifugio del Catasto possa diventare punto di raccolta di tutto il materiale e punto di partenza per visite storico-culturali di Rovigo”. M.D.P.
Pubblicazioni L’avventurosa vita di Luigi Balzan
L’avventurosa vita di Luigi Balzan Emigrato in Sud America nel 1885, fu docente di Scienze Naturali in Paraguay e compì un prodigioso viaggio di esplorazione in territori sconosciuti
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i tanto in tanto, grazie all’operosità di alcuni appassionati della nostra storia, tornano a far sentire la loro voce personalità del passato, la cui esistenza desta tuttora interesse ed ammirazione. Recentemente, grazie ad uno studio di Pier Luigi Bagatin, è stata riscoperta la figura di Luigi Balzan (Badia Polesine 1865 – Padova 1893), passato alla storia come intrepido esploratore e qualificato naturalista del XIX secolo. Un personaggio illustre, di cui va innanzitutto ricordata la scelta di farsi emigrante, nel periodo critico vissuto dall’Italia dopo l’Unità. Un lungo intervallo temporale contrassegnato da un forte flusso migratorio verso terre lontane, dove non pochi italiani videro la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita. E tra gli oltre 60.000 polesani che nell’ultimo quarto dell’Ottocento lasciarono la terra natìa, va annoverato Luigi Balzan passato alla storia come scienziato ed esploratore di una vasta regione dell’America Latina tra Paraguay, Argentina, Cile, Perù e Bolivia. Furono proprio le ristrettezze economiche del tempo a convincere il giovane a lasciare la città di Padova, dove da Badia si era trasferito con la famiglia e dove giovanissimo, bruciando le tappe del curriculum
scolastico, aveva ottenuto la laurea presso la facoltà di Scienze Naturali. E, come la maggior parte degli emigranti del tempo, intravide una possibilità dare una svolta alla propria vita orientando nel 1885 la sua emigrazione verso l’America Latina. In particolare puntò sull’Argentina dove, in virtù della sua formazione, trovò occupazione presso il Museo di Storia Naturale di La Plata. Due anni dopo, nel 1887, a soli 22 anni, grazie alle benemerenze acquisite, accettò la proposta di trasferirsi in Paraguay con l’incarico di docente di Fisica e Scienze Naturali presso il Colegio Nacional di Asuncion. E in Paraguay concepì ben presto un progetto di esplorazione di regioni sconosciute tra le Ande e la foresta amazzonica. Un progetto per il quale ottenne un sostegno fondamentale da parte della, da poco istituita, Società Geografica Italiana. Le relazioni naturalistiche ed antropologiche dell’intrepido esploratore - mossosi da solo in impervie regioni, tra i mille pericoli di origine naturale, nonché le ostilità di tribù amazzoniche e la perfidia di faccendieri senza scrupoli giunti nelle inospitali regioni attratti dal business del caucciù - divennero importante materiale di conoscenza del continente sudamericano e furono in più occasio-
Luigi Balzan ni pubblicate e tradotte in varie lingue. “Viaggio di esplorazione scientifica di alcune regioni interne dell’America Meridionale” è il titolo del volume di Luigi Balzan, curato da Pier Luigi Bagatin. Un’opera, edita dalla trevigiana Antilia grazie all’interessamento dell’Associazione Polesani nel Mondo e al sostegno della Regione Veneto; un libro che, grazie all’ampia introduzione, ci fa riscoprire anche la vicenda umana del giovane esploratore il quale - colpito da una malattia debilitante durante il suo lungo viaggio di esplorazione (forse malaria) - morì a Padova a soli 28 anni, quando per lui potevano dischiudersi importanti occasioni di vita. Li.Se.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali
di Alessandro Abbadir
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consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
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perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
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quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anche dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”. aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
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Il Veneto in primo piano 29 Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale
Comitati e Confesercenti contro Veneto City di Alessandro Abbadir
V
eneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la Regione con il presidente Luca Zaia ha autorizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercenti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Mestre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.
TAR
L
Per Cat in particolare, che ha assunto A gennaio sono scesi i cittadini per protesta, in 3 piazze del veneziano (Mirano, la democrazia partecipativa come tratto Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è fondamentale del proprio modo di agire, stata salutata positivamente dai Cat (comi- la questione del metodo con il quale si tati ambiente e territorio), anche se alla costruiscono i percorsi di mobilitazione è altrettanto importante fiaccolata, non hanno quanto la sostanza deldato l’adesione. “I Sono state le questioni in gioco”. comitati salutano po- presentate Con i Cat contro sitivamente ogni ini- per protesta in Veneto City, si sono ziativa - ha spiegato il due comuni oltre schierate associazioni portavoce Mattia Do- 11 mila firme come Legambiente, nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto quelle di categoria dei commercianti e i City” e le altre grandi opere, con le quali si comitati cittadini di Dolo (Ve). A volere l’opera sono stati oltre ai provuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche quelle promosse dai partiti. anche per ricavarne dei soldi con alienazioni
e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associazioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila firme e altrettante osservazioni. Osservazioni che dai due comuni interessati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camionabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffico intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementificazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.
PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO
a Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria (Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profilo pa-
esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita difficile a chi vuole b le grandi opere subito efficienti.
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30 Il Veneto in primo piano Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato
Le insospettate “doti” della paura In tempi difficili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle difficoltà e consente di ripartire di Ornella Jovane
C
ome l’ostrica per difendersi dall’insinuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sabbia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di sopravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese. La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarrimento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie personali, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a seconda delle età e delle esperienze negli individui, ma anche dei periodi storici nelle società. Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata? “L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato
- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”. Perché si ha paura? “Incertezza, repentino cambiamento magari non programmato di situazioni o condizioni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambiamento. La difficoltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le difficoltà. La reazione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’ostacolo e quindi della paura stessa”. Per meglio esemplificare il concetto lo psi-
cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il comportamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affrontare un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiettivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimento che ha suscitato nel bambino diffidenza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”. “La paura stimola dunque un meccanismo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-
Lino Busato nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”. “Sul piano emotivo - conclude lo psicologo - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle
esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di conseguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.
Resistere agli urti della vita senza “rompersi”
LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ
A
raccontarla, ancora oggi ha dell’incredibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avventuroso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpita da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riuscirono a portare con loro sulla zattera di salvataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano perso 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere. Un’impresa epica che lo psicologo evoca per esemplificare il concetto di resilienza. “E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e definisce quella proprietà che hanno i materiali o un manufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria flessibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazione dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in difficoltà”. Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condizioni ostili riesce a fiorire in tutta la sua bellezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi. “In psicologia - spiega lo specialista resiliente è colui che ha la forza di andare
oltre l’evento drammatico. La natura consente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nelle acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cicatrizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infine vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessario, si tratti di una relazione affettiva, di lavoro o di contesti poco idonei in generale”. “La persona resiliente - prosegue Busato - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvolta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fiducia di poter modificare col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controllare gli eventi”. Com’è possibile allora sviluppare questa forza d’animo? “Innanzitutto - conclude lo psicologo “allenandoci” ad osservare in modo consapevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi creando buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle difficoltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infine riuscire a mantenere con equilibrio le situazioni nella giusta prospettiva”. O.J.
32 Voci da palazzo Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012
Poche conferme, tanti i tagli in bilancio Due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni di Fortunato Marinata
L
’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipata da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumulata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge finanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusivamente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha difeso nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’assessore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione straordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garantiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della
Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sanità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il finanziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso. Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposizione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle destinati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funzionamento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istruzione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politiche sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per finanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifinanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risorse destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-
Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fieristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 milioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico settore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a finanziamenti di fonte statale e comunitaria. In significativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del territorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i finanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infine confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la protezione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.
Gustavo Franchetto, Italia dei Valori
Laura Puppato, Partito Democratico
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l bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, commenta con amarezza la manovra finanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso Claudio anno mancano all’appello 56 milioni e Sinigaglia sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosufficienza: “I 29 milioni di finanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.
Franco Bonfante, Partito Democratico
“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”
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Claudio Sinigaglia, Partito Democratico
“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”
L’opinione
“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”
ispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazione, nel Sociale c’è un taglio di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va comunque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi Gustavo 30 milioni in meno, un terribile -23%. Franchetto In un momento di crisi come questo spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Franchetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.
“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”
a Zaia solo proclami ma il suo fallimento è evidente – ha speigato invece Laura Puppato - Non si possono far attenLaura Puppato dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.
ritico il giudizio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante sulla manovra Franco Bonfante finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplificazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una finanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leopardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante investono anche gli articoli della finanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa notare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge finanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un significativo risparmio e senza valide motivazioni. Piero Ruzzante, Partito Democratico
“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”
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’esponente democratico ha posto in evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fittizia, Piero Ruzzante cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore complessivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non rinuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme problema adottando misure simili a quelle di alcune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.
Intorno a noi 33 La missione Dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo il gruppo sta coprendo 2500 km in tandem
Disabilità senza barriere con l’avventura di Simone
di Nicola Stievano
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imone Salvagnin, ventottenne di Schio, ipovedente e campione mondiale di arrampicata sportiva, sta attraverdando la Patagonia in bicicletta dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo per celebrare la Carta Onu dei diritti dei disabili, una conquista che riguarda milioni di persone che vogliono una vita “senza barriere”, perché spesso le vere barriere sono quelle della mente e dei pregiudizi. Simone da metà gennaio sta vivendo una grande avventura fra Argentina e Cile, incontrando italiani e rappresentanti delle comunità locali, portando con sé una copia della Carta dell’Onu, di cui è portavoce ufficiale, per condividerla e farla sottoscrivere alle personalità politiche che sta incontrando lungo il percorso. Un’avventura indimenticabile che porta con sé un messaggio di integrazione e condivisione. Passando alla cronaca della spedizione il gruppo ha dovuto arrendersi ai piedi del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado, 6.981 metri, a causa delle condizioni meteo proibitive, una bufera di neve a oltre 150 chilometri all’ora. Ma la prima parte della spedizione può comunque vantare numerosi successi: in 12 giorni trascorsi tra i 4000 e i 6000 metri, il gruppo ha conquistato due vette: Los siete hermanos (4850 m) e San Francisco (6100 m). “Un’esperienza grandiosa - afferma Salvagnin - porto a casa la vittoria di essere andato per la prima volta oltre i quattromila, ringrazio il gruppo e in particolare la mia guida Enrico Rizzolo. A volte però è la montagna che decide se farti salire. Qui la natura comanda e non va sfidata”. Ma l’avventura non si ferma e prosegue alla volta della Patagonia: da inizio febbraio Simone e il compagno Enrico stanno percorrendo 2500 chilometri in tandem tra Cile e Argentina fino alla punta estrema della Terra del Fuoco, Ushuaia, la città più a sud del mondo. Ad accompagnarlo un’altra decina di ciclisti, per incontrare le comunità locali di origine veneta, iniziativa dal nome “Bici e Radici”. Una volta rientrato in Italia Simone sarà nuovamente a Venezia per la firma ufficiale della Carta Onu da parte della Regione Veneto. “Preferiamo aspettare la conclusione della spedizione e il ritorno di Simone. - spiega l’assessore Marino Finozzi - Con il suo esempio ci sta dimostrando che l’unica vera disabilità è quella montale che vuol dire essere convinti di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. E’ questa condizione che dobbiamo contrastare. Come Veneto siamo capofila in Europa per il turismo senza barriere, e lo ribadiremo a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di avere con noi Simone”. L’avventura, intanto, continua, sulla spinta di un messaggio universarle di integrazione che non conosce barriere.
Il ragazzo vicentino campione mondiale di arrampicata, ipovedente, sta portando in Patagonia la Carta Onu dei diritti dei disabili
Simone Salvagnin fra i ghiacchi dell’Ojos de Salado, il vulcano più alto del mondo
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NEWS Sclerosi multipla, la campagna
UN LASCITO PER L’AISM SCELTA LIBERA E DI VALORE
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na firma sul testamento può aiutare migliaia di persone e dare impulso alla ricerca, questo lo scopo della campagna sui lasciti testamentare avviata in Veneto dall’Aism. “Sostenere con una disposizione testamentaria l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione - spiegano i responsabili dell’assiciazione - significa garantire i servizi sanitari e sociali alle 63 mila persone colpite da sclerosi multipla e dare un futuro alla ricerca scientifica. La sclerosi multipla è una grave malattia, cronica, invalidante e imprevedibile del sistema nervoso centrale che colpisce prevalentemente i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne, per la quale non è ancora stata trovata una cura risolutiva. Ai lasciti testamentari l’Aism ha riservato un numero vere, 800.094464, al quale si potrà richiedere anche la guida “L’importanza di fare testamento: una scelta libera e di valore” scritta in collaborazione con i notai. Uno sguardo in materia di diritto testamentario che, in un linguaggio semplice e chiaro, aiuta a districarsi in una materia tanto complessa aiutando le persone interessate a prendere scelte consapevoli. La Guida può essere richiesta anche al sito www.aism.it. Solo nel 2010 Aism e la sua Fondazione hanno ricevuto in totale 28 disposizioni testamentarie per un totale di oltre 1,3 milioni di euro che la indicavano come beneficiaria, confermando una tendenza positiva e di valore che si consolida negli anni. Un lascito di 2.500 euro permette all’AISM di coprire i costi di 100 ore di attività del Numero Verde; un lascito di 15.000 euro consente di erogare una borsa di studio annuale a un giovane ricercatore impegnato sugli studi della sclerosi multipla con un lascito da 45.000 euro si può acquistare un pulmino attrezzato per il trasporto di persone con disabilità. Una semplice firma può fare molto, per chi ne ha bisogno. Per info: Aism – Sezione Provinciale di Venezia, Tel. 041.916398.
34 Cultura veneta Pittori Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina
Il cantore della neve
Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna di Alain Chivilò
D
i Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro. Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi paesaggi innevati che si stagliavano dalle pareti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entusiasmo, ma allo stesso tempo faticoso perché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesaggio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferimento in Friuli: “è stato un caso determinato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo
a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi definitivamente”. Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo definisco il cantore della neve, perché è riuscito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfida in quanto è difficile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fisica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tonalità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”. Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a cartolina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi
MOSTRE A VENEZIA Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli, due sue tele con i paesaggi innevati millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fine. In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace incredibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi difficilmente troviamo la presenza dell’uomo per una rappresentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contemporanea. Mario Solazzo non è solo “alpino” d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e mercati cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro
tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafisica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare figure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampezzo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il paesaggio partendo dalla tradizione ottocentesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.
Rendez vous con l’artista Annalù l’alchimista
L
a scorsa edizione della Biennale ha avuto un’appendice veneta ospitata nella Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Tra coloro che Vittorio Sgarbi ha voluto ne facessero parte, c’era anche Annalù, un’artista di San Donà del Piave la cui opera da qualcuno è stata definita non usando le tradizionali classificazioni ma scomodando un termine antico e parente dell’arte: alchimia. Il Parmigianino era un alchimista, impazzì cercando l’elisir di lunga vita e la pietra filosofale. Vasari ne “Le vite” lo rimprovera per la sua bizzarria nel cercar sempre altrove senza accorgersi di quello che già conosceva. La ricerca è davvero questo? Guardare sempre oltre? “Credo che dalle mie opere traspaia soprattutto la mia ricerca rivolta ai risultati inattesi che possono scaturire della materia. In questi termini si può parlare di metamorfosi o di alchimia. La metamorfosi è legata alle possibilità di trasformazione e di rinascita in altra forma, come per esempio accade per le farfalle, della vita e delle forme l’alchimia è forse legata ai materiali che uso per ottenere questi risultati. La vetroresina è portata a condizioni estreme grazie alla decennale esperienza come per esempio i tempi di catalizzazione in condizioni atmosferiche differenti, le vibrazioni con correnti d’aria, l’utilizzo dell’induritore non secondo i canoni chimici ma aumentando le proporzioni. Sono giochi da piccolo chimico o apprendista stregone che conosco solo io. La manipolazione della
materia deve essere solamente mia, perché si deve trasformare nell’idea finale del mio lavoro. Un’alchimia in costante trasformazione, che continua la metamorfosi anche nei lavori terminati con piccole variazioni che si avvertono nel tempo, sempre comunque parti integranti della bellezza dell’opera”. La natura per Annalù? “Io m’ispiro alla “natura” continuamente. Sono tutti lavori legati al mondo naturale ma comunque eseguiti artificiosamente. Per esempio i fiori di loto sono creati con materiali chimici come la lana di vetro, la sabbia, le ceneri. La natura è un’infinita fonte d’ispirazione. Abitando in una casa palafittata sul fiume non potrei che amarla. L’acqua, i fluidi, il cambiamento e la memoria sono gli scenari del mio lavoro. Gli elementi naturali sono sempre dentro i miei lavori come la borsa di sabbia che vedi qui. L’acqua è presente quando utilizzo la vetroresina, l’aria per le forme e gli animali come la farfalla, la terra nelle numerose sabbie che raccolgo in vari posti del mondo quando viaggio. Ad esempio negli ultimi libri di ghiaccio, presentati alla Galleria Forni, ho utilizzato il paras, una pietra sacra dell’Indonesia usata nella costruzione dei templi. Questa permette alla vegetazione di nascere, infatti i templi indonesiani diventano di muschio. A livello simbolico è bellissimo in quanto nei miei libri l’inserimento della pietra porta in se una sorta di embrione di vita. Utilizzo il fuoco nelle carte bruciate e nella cenere quando sgretolo le forme nei quadri
L’artista e l’opera esposta alla a Villa Contarini dal titolo, “Close to the edge” bruciandole”. Installazioni per modificare o sollecitare la percezione dello spettatore. E’ proprio così anche per il suo modo di proporle? “E’ un termine che utilizzo per dare una connotazione completa ai miei lavori. Sono opere apparentemente fragili, ma alla fine non lo sono, infatti io voglio che siano toccate. L’opera al Padiglione Veneto di Villa Contarini è uno dei lavori più interattivi con l’osservatore, perché coinvolge uno spazio totale, scelto da me, quello della sala della storia sacra. E’ un lavoro che condensa tutto il mio percorso artistico. Un linguaggio mio riconoscibile dove si condensa tutto il mio percorso a livello di contenuti. Un mandala tridimensionale, in cui entrano giochi di fluidi, di vortici, di movimenti naturali, ispirato al lancio di un sasso nell’acqua. Uno splash che si crea e che va a modificare e alterare un piano posto quasi a livello degli occhi dell’osservatore, sul quale si sviluppa una metamorfosi dove, dallo splash
centrale dell’opera, le pinne di pesce volante diventano ali di farfalla fino a polvere al vento. Nella parte sottostante c’è una cascata d’acqua con la sabbia alla base. Tutti gli elementi ritornano dall’acqua, al fuoco, dalla terra all’aria, perché in fondo c’è un incontro tra questi mondi. Un tutto coinvolgente per l’osservatore, che può vedere un’istantanea di un momento nel tempo e nello spazio. Più che una scultura, direi un mondo dove l’osservatore può entrare al suo interno”. Annalù attuale e futura. Quali progetti e confini da esplorare? “Non mi fermo mai. E’ la mia linfa e energia vitale. Un moto interiore continuativo. Ora parto con i progetti per il 2012. Alcuni sono definiti altri in progettazione sia in Italia che all’estero. Per esempio una collettiva a Benevento, una personale a Castelfranco Veneto e altre in definizione. Sono pronta ad esplorare nuovi mondi, nuovi messaggi, nuove trasformazioni e nuove metamorfosi a Al.Ch. cui dare forma”.
Cà Pesaro omaggia Gennaro Favai
L
a mostra “Gennaro Favai. Visioni e orizzonti 1879 – 1958” alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro a Venezia, fino all’11 marzo, rappresenta la prima tappa di un percorso che ripropone, negli anni 2000, artisti legati a Venezia e al museo stesso. Una sorta di riscoperta e segnalazione di vecchi artisti anche attraverso una collana di monografie, edita da Marsilio, che viene presentata in occasione dell’attuale esposizione. Una retrospettiva allestita al secondo piano di Cà Pesaro con oltre duecento opere composte di dipinti, disegni, incisioni e acquerelli. Il percorso espositivo è caratterizzato da tre sezioni: le “vedute veneziane” dai toni notturni e decadenti, il “viaggio mediterraneo” in città quali Algeri, Capri, Siracusa e Taormina e le “vedute a volo d’uccello” ossia una Venezia visionaria. Ben rappresentato è anche il rapporto con artisti contemporanei di Favai, quali Raoul Dufy, Modigliani e Medardo Rosso con ritratti e caricature dedicati al maestro veneziano. A queste, autoritratti e nature morte impreziosiscono la ricostruzione del suo atelier. Nel sintetizzare la pittura di Favai si scorgono tre elementi caratterizzanti: lo studio e l’analisi della pittura veneta tra 1500 e 1700, il Simbolismo con elementi della sua poetica per esempio decadenti e sospesi e infine il viaggio che gli ha permesso di entrare in contatto con diversi ambienti, come a Londra nel 1914 in cui assimila lo spazio e la luce tipici di William Turner. Nell’apprezzare le opere di Favai si scorge una curiosità di fondo che gli permette, attraverso una sua personale rappresentazione, di eseguire soggetti con elementi che richiamano ad esempio le vedute oniriche di Redon, il vedutismo di Emma Ciardi, la poetica della luce di Medardo Rosso, i notturni di Mario de Maria, l’eleganza di Mariano Fortuny, fino a Gino Rossi. Quello che si delinea è uno stile che comunque distingue l’agire pittorico di Favai tra ottocento e novecento. Al.Ch.
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36 I nostri esperti IL NOTAIO
A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle
La vendita della nuda proprieta'
Un utile metodo di reperimento di capitale per persone non più giovanissime e che non abbiamo parenti stretti cui lasciare la propria abitazione è la vendita della così detta nuda proprietà. In parole semplici il pieno proprietario trattenendo per sé il diritto di usufrutto, può conservare la facoltà di godere della casa (abitandola o anche affittandola incassando quindi l’affitto) sua vita natural durante e vendere una proprietà detta nuda proprio perché priva della facoltà di godimento e comunque destinata ad “espandersi” e divenire piena alla morte dell’usufruttuario e senza che eventuali eredi di quest’ultimo possano accampare alcunché. Dal lato del compratore della nuda proprietà l’operazione può risultare conveniente come investimento per l’ovvia considerazione che il valore della nuda proprietà è minore di quello della piena,in ragione di questo godimento che potrà attuarsi solo in via differita nel tempo. In linea di massima più è anziana la persona che si riserva l’usufrutto, maggiore è il valore che può ottenersi della vendita della nuda
proprietà, proprio perché (è forse indelicato dirlo) minore è l’aspettativa di vita e quindi minore il tempo di attesa del nudo proprietario per divenire pieno proprietario. Ricordiamo inoltre che alla scomparsa dell’usufruttuario non dovranno spendersi ulteriori imposte né vi sarà bisogno di stipulare ulteriormente dovendosi solo provvedere alla modifica dell’intestazione catastale del bene (voltura) al costo attuale di circa 70 Euro. Per la compravendita della nuda proprietà si sconteranno invece le normali imposte previste per i trasferimenti alle ordinarie aliquote e con la possibilità, qualora ne ricorrano i presupposti, di richiedere le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa”. Pur partendo dal presupposto secondo il quale il valore del diritto di usufrutto è liberamente negoziabile (cioè ciascuno è libero di chiedere ciò che meglio crede), si ritiene utile di seguito riportare la tabella di calcolo utilizzata a fini fiscali onde valutare il rapporto di valore con la nuda proprietà aggiornata al gennaio 2012 in dipendenza della variazione dell’interesse legale.
Età Usufruttuario Età Usufruttuario
Coefficiente Coefficiente
% Usufrutto % Usufrutto
% Nuda Proprietà % Nuda Proprietà
a 0 a 20
38,00
95,00 95,00
5,00
da 21 a 30
36,00
90,00 90,00
10,00
da 31 a 40
34,00
85,00 85,00
15,00
da 41 a 45
32,00
80,00 80,00
20,00
da 46 a 50
30,00
75,00 75,00
25,00
da 51 a 53
28,00
70,00 70,00
30,00
da 54 a 56
26,00
65,00 65,00
35,00
da 57 a 60
24,00
60,00 60,00
40,00
da 61 a 63
22,00
55,00 55,00
45,00
da 64 a 66
20,00
50,00 50,00
50,00
da 67 a 69
18,00
45,00 45,00
55,00
da 70 a 72
16,00
40,00 40,00
60,00
da 73 a 75
14,00
35,00 35,00
65,00
da 76 a 78
12,00
30,00 30,00
70,00
da 79 a 82
10,00
25,00 25,00
75,00
da 83 a 86
8,00
20,00 20,00
80,00
da 87 a 92
6,00
15,00 15,00
85,00
da 93 a 99
4,00
10,00 10,00
90,00
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L
Cheratocono e Lac (lente a contatto)
a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: Epitelio membrana di Bowman Stroma membrana di Descement Endotelio questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra-Stromali e nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili.
Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono esso evidenzia, in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.
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I nostri esperti 37 AFFARI DI FAMIGLIA Casa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Cambio della serratura della casa coniugale da parte di un coniuge - ordine del giudice
Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquando questa è stata prestata dai genitori alla costituenda famiglia del figlio/a. E’ innegabile che i genitori, per agevolare i propri figli, soprattutto in un periodo economico difficile quale quello che tutti noi stiamo vivendo, decidano di concedere a lui e alla di lui costituenda famiglia il godimento di una casa abitativa di loro esclusiva proprietà. Ma cosa succede se nell’arco del tempo detto immobile necessita di manutenzione ordinaria e straordinaria? Chi deve sostenere le relative spese? E’ possibile ottenere la restituzione di tutti i soldi investititi nella ristrutturazione della casa dei suoceri? Sul punto è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1216 del 27 gennaio 2012 con la quale ha precisato che la nuora e/o il
genero che ha sostenuto delle spese per la ristrutturazione della casa familiare concessagli in comodato dagli ex suoceri, non ha diritto al rimborso e/o restituzione di somma alcuna. A tale soluzione la Corte di Cassazione è pervenuta ritenendo che il contratto da prendere in esame è il contratto di comodato gratuito i cui elementi identificativi possono essere così riassunti: consegna di un bene immobile destinato ad un determinato uso (abitativo familiare) da parte del comodatario e della propria famiglia, gratuità del godimento. Detto tipo di contratto, ha ritenuto poi la Corte essersi concluso tra le parti nel momento in cui i genitori hanno deciso di dare il loro bene immobile in godimento alla costituenda famiglia del figlio. Così statuendo la Corte di Cassazione ha precisato che i comodatari (chi gode effettivamente del bene) ben possono eseguire dei lavori di ristrutturazione sull’immobile ma non anche pretendere dai comodanti la restituzione delle relative
somme ancorché spese in data antecedente all’effettivo godimento della casa. E cosa succede se nel frattempo i coniugi si separano? Permane lo stesso il diritto al godimento dell’abitazione degli ex suoceri in capo alla moglie e ai figli minori assegnatari dell’immobile? La risposta è affermativa in quanto viene privilegiato il diritto dei minori a mantenere immutato, come già detto qualche edizione fa, il proprio ambiente familiare. Tuttavia si precisa che questo diritto potrebbe venire meno nel caso in cui la madre si allontanasse da detto immobile insieme ai figli per trasferirsi altrove. In questo caso il bene immobile tornerebbe nell’esclusiva disponibilità dei genitori comodanti anche se successivamente la nuora chiedesse la possibilità di farvi ritorno. E ancora, cosa succede se uno dei due coniugi cambia la serratura del portone di ingresso della casa coniugale nelle more della separazione? E’ evidente che si tratta di un atto arbitrario quanto illegittimo sotto più profili, atteso che
nessuno dei due coniugi può decidere di autonomamente cambiare la serratura del portone di casa per impedire l’ingresso dell’altro coniuge ritenuto evidentemente non più gradito. Alcuna giustificazione può supportare tale illecita condotta che senza dubbio alcuno verrà dal Giudicante sanzionata con l’ordine in capo al soggetto agente (chi ha commesso il fatto) di immediato ripristino dello status quo ante (ovvero di sistemare com’era prima) con sua condanna al pagamento delle spese legali inerenti la procedura resasi necessaria causa il suo comportamento. La prossima volta mi è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la configurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
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e biancheria per la casa Calazio e Orzaiolo Dott. Valerio Crepaldi
Tutti abbiamo avuto modo di rilevare, sia negli adulti che nei bambini, la presenza di una piccola tumefazione a forma di pallina, che impropriamente chiamiamo cisti, a livello delle palpebre. Nella maggior parte dei casi si tratta di un orzaiolo o di un calazio. Queste patologie, comunemente ritenute identiche, sono in realtà due alterazioni ben distinte che generano spesso confusione nella loro identificazione anche da parte degli stessi medici. Il calazio è un granuloma cronico a carico di una ghiandola palpebrale infiammata. Tali ghiandole, contenute nello spessore delle palpebre, hanno un ruolo fondamentale nella formazione e stabilità del “film lacrimale” che fa sì che l’occhio sia sempre bagnato. Queste piccole ghiandole possiamo immaginarle a forma di palloncino con un unico sbocco. Nel calazio questo “palloncino” si riempie di materiale sebaceo, spesso per ostruzione del loro unico sbocco, per blefarite
IDEANOTTE
(infiammazione del bordo palpebrale) riconoscimento delle patologie per la cronica, seborrea ed acne rosacea. L’ diversa sintomatologia e terapia che accumulo di secrezione fà aumentare ne deriva. L’orzaiolo è un fatto acuto, le dimensioni della ghiandola che può provocato dallo stafilococco, con raggiungere anche nei casi più evoluti improvviso gonfiore palpebrale che il centimetro. comporta intenso dolore; una terapia Diversamente, l’orzaiolo è una specifica permetterà la risoluzione infezione di origine stafilococcica della lesione. Nel caso del calazio non (batteri comunemente presenti abbiamo mai dolore, la tumefazione sulla nostra cute) di una ghiandola insorge lentamente e può, senza palpebrale: quindi è subito chiaro che terapia specifica, perdurare per mesi. l’infezione è batterica a differenza La causa, come sopra detto, non è del calazio. Anche in questo caso, un batterio, bensì un’infiammazione la causa può essere una blefarite, cronica sterile. La terapia consigliata, una caduta di difese immunitarie, nel caso dell’orzaiolo, consisterà in un cattivo stato di salute generale, impacchi caldo umidi che possono lo stress, una congiuntivite. Qui però accelerare l’eliminazione del pus e il decorso è acuto perché in realtà quindi la guarigione ricordando che l’orzaiolo è un piccolo ascesso. Il pus la lesione è di per sè autobloccante. riempie velocemente la ghiandola e, Per prevenire infezioni secondarie nell’arco di qualche giorno fistolizza, si possono prescrivere colliri cioè tende a crearsi una via di sbocco, antibiotici. Nel calazio se questa cosa che non succede nel calazio, pallina indolore è piccola può sparire che può durare mesi. Tali diversi spontaneamente nel giro di qualche Viadi O. Respighi, 18 comportamenti devono orientarci nelAdriA mese,- se maggiori dimensioni,
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si consigliano impacchi caldi per almeno tre settimane. Se il calazio non scompare passato questo tempo si dovrà asportarlo chirurgicamente. Le pomate antibiotiche non servono. Può accadere che le due forme coesistano o che una si complichi nell’altra; ciò ostacola una più facile guarigione. Va purtroppo ricordato che anche se fortunatamente in maniera statistica bassa, si può incappare in un tumore palpebrale al suo esordio. Nei casi sospetti l’oculista eseguirà un esame istologico.
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Aforismi
• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-
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Chiave (4) - Il nome ………........... Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI
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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande
non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)
INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate
Palazzo Silimbani 10 lettere RISALUTARE 11 lettere LATTESCENTE 14 lettere RIAVVOLGIMENTO
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9 lettere ESATONALE INERRANTE
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7 lettere VOLPOCA 8 lettere CASTAGNE ORTAGLIA
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5 lettere AVRAI - CUOCO LAICO - SOREL TECLA - THETA 6 lettere
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AI QUALI SI FA
TRASPARENTI.
I PRIMI BICCHIERI DI CUI SI HANNO NOTIZIE SONO DEGLI OGGETTI PRESENTI IN NATURA, E CIOÈ GIÀ IL CORNO SCAVATO, IN USO PRESSO GLI EGIZI, I PERSIANI E GLI ITALICI, È MOLTO EVOLUTO. RISALIRE LA DIFFUSIONE, SE NON L’INVENZIONE, SONO I PRIMI A COMMERCIALIZZARE RECIPIENTI
VENEZIA È LA CAPITALE DEL CARNEVALE, CARATTERIZZATO DA SPLENDIDE MASCHERE OTTOCENTESCHE, COLORI SFARZOSI E DELIZIOSI PROFUMI PROPRIO DAI COLORI CI SIAMO FATTE ISPIRARE REALIZZANDO IL NOSTRO PRIMO ZEBRACAKE, RIGOROSAMENTE SALATO. ABBIAMO QUINDI SCELTO, FRA GLI INGREDIENTI PROPOSTI, DUE CHE AVESSERO COLORI CONTRASTANTI E GUSTI DIVERSI: UNO PIÙ AROMATICO E L’ALTRO PIÙ DOLCE. PER CONSENTIRE UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE TRA DUE COMPOSTI CON LA STESSA CONSISTENZA, ABBIAMO PENSATO DI TRASFORMARE IL RADICCHIO IN UN PESTO, PIÙ CREMOSO E QUINDI MEGLIO IN GRADO DI RISPONDERE ALLA NOSTRE DI DOLCI TIPICI.
ESIGENZE DI FORMA
IN ETÀ PERSIANA I BICCHIERI DI CRISTALLO GIUNGONO ALLA PERFEZIONE DELLA TECNICA E DELLE FORME, MAGARI TEMPESTATI DI GEMME RARE, E SONO TALMENTE PREZIOSI CHE NELLA QUOTIDIANITÀ SI PREFERISCE BERE IN BICCHIERI DI LEGNO O TERRACOTTA O METALLO. DAL ‘500 LA PATRIA DEL BICCHIERE ELEGANTE DIVENTA VENEZIA, CHE ESPORTERÀ LA MANODOPERA IN OLANDA, GERMANIA, SPAGNA E FRANCIA DOVE, GRAZIE ALLA SPINTA DI CATERINA DE’ MEDICI, SI INIZIANO A VEDERE I BICCHIERI DI MURANO. PROPRIO IN QUESTO PERIODO VENGONO CANONIZZATE LE CARATTERISTICHE NECESSARIE PER IL BICCHIERE IDEALE A DEGUSTARE IL VINO: DEVE ESSERE TRASPARENTE ED INCOLORE, DI VETRO O CRISTALLO, CON LE PARETI SOTTILI E SENZA DECORAZIONI. OGNI VINO HA IL SUO BICCHIERE: IL FLÙTE DAI FIANCHI SLANCIATI ADATTO AGLI SPUMANTI, IL PANCIUTO BALLON PER I VINI ROSSI INVECCHIATI, E LA MITICA COPPA, FORSE MODELLATA SUL SENO DI MADAME DE POMPADOUR, ADATTA ALLA DEGUSTAZIONE DELLO CHAMPAGNE. ABBIAMO UN BICCHIERE PER OGNI COSA, DALL’ ACQUA AL PIÙ STRANO LIQUORE, E MOLTO SPESSO NON SAPPIAMO LE REGOLE PER UN CORRETTO SERVIZIO. E’ DUNQUE DECISAMENTE OPPORTUNO FARCI CONSIGLIARE DA CHI SE NE INTENDE, ONDE EVITARE DI AVERE UN OTTIMO VINO ED UN BICCHIERE POCO ADATTO E RISCHIARE DI FARE UNA PESSIMA FIGURA.
DENISMENEGHINI@ALICE.IT
INGREDIENTI PER 5 PERSONE:
PER IL PESTO DI RADICCHIO: 1 CESPO RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA; OLIO EVO; MANDORLE PELATE; 1 SPICCHIO AGLIO; FORMAGGIO PARMIGIANO; SALE PER IL CAKE: PESTO DI RADICCHIO DI CHIOGGIA; 15G ZUCCA MARINA DI CHIOGGIA; 160 G FARINA 0; 60G FARINA AUTO LIEVITANTE; 2 CUCCH ZUCCHERO; 1 CUCCH MOSTARDA VENETA; 100ML OLIO DI SEMI; 2 UOVA; ROSMARINO; 15G LIEVITO PER TORTE SALATE; SALE
PROCEDIMENTO
PREPARARE IL PESTO: MONDARE IL RADICCHIO E FRULLARLO A CRUDO NEL FRULLATORE, CON GLI ALTRI INGREDIENTI; DEVE RISULTARE MOLTO MORBIDO E BEN TRITURATO. SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO E DIVIDERE A METÀ IN DUE CIOTOLE DISTINTE: IN UNA AGGIUNGERE IL PESTO CON LO ZUCCHERO, NELL’ALTRA LA ZUCCA LESSATA E SCHIACCIATA, LA MOSTARDA ED IL ROSMARINO. SBATTERE LE UOVA CON L’OLIO ED IL SALE, E DISTRIBUIRE IL LIQUIDO TRA LE DUE CIOTOLE. MESCOLARE I DUE COMPOSTI SEPARATAMENTE IN MODO OMOGENEO, AGGIUNGENDO ACQUA PER FARLI RISULTARE ABBASTANZA LIQUIDI. VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE, SEMPRE AL CENTRO, ALTERNANDO UN CUCCHIAIO PER OGNUNO E LASCIANDO CHE SI AMALGAMINO DA SOLI. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATO PER CIRCA 35-40 MINUTI. MANUELA E SILVIA BIZZO
Agriturismo TENUTA CIVRANA
Via Stazione, 10 - Pegolotte di Cona (VE) Tel. 347 2220023 www.tenutacivrana.it - info@tenutacivrana.it Tenuta Civrana
IL POSTO MAGICO
da vivere con la famiglia o con gli amici È l’unico ristorante che non teme confronti, in quanto si possono gustare piatti di capponi, faraone, quaglie, galli e galline allevati in libertà nei boschi dell’azienda. I sapori d’altri tempi, proposti nei menù a tema, scandiscono il tempo delle stagioni che si rincorrono, offrendo i gusti tipici della primavera con le primizie dell’orto, la dolcezza della frutta in estate, la genuinità degli insaccati in autunno e le ricche e fumanti pietanze dell’inverno, quali le carni in umido con la polenta, o gli arrosti con le patate. Sembra di ritornare al pranzo delle domeniche di un tempo. È la serenità di una fattoria d’altri tempi che garantisce nell’Agriturismo della Tenuta Civrana di vivere con gioia e intensità tutti i momenti più belli o le ricorrenze più importanti che non vorremmo mai dimenticare. Anche le ceste regalo, confezionate con i prodotti della Tenuta Civrana, portano alle persone che le ricevono energie e sentimenti di gioia e di benessere. Attraverso il sito internet “tenutacivrana.it”, si possono cogliere tutte le possibili informazioni sulle serate a tema che vengono organizzate dalla Tenuta Civrana, con musica e non, per gustare oltre che l’ottimo cibo, melodie di un quartetto di arpe, musiche di tanghi argentini o altri generi musicali di rara sonorità.
È fondamentale vivere con gioia e serenità.
SPIZZICHI E BOCCONI B
40 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO NUOVI INCONTRI IN VISTA GRAZIE A ROMANTICHE ATMOSFERE. VI CARATTERIZZANO FIEREZZA E FORZA INTERIORE. AMATE CON GENEROSITÀ · SALUTE CONCENTRATEVI SU NUOVI STIMOLI, SPECIE MENTALI, QUESTO VI GARANTIRÀ ENERGIA SALUTARE. SCEGLIETE UNA BUONA PALESTRA E VIA!
TORO DAL 21/04 AL 20/05
FASCINO UN CLIMA AFFETTIVO SOGGETTO AD ALTI E BASSI NON VI FAVORIRÀ MOLTO IN AMORE. NON MANCHERÀ PERÒ LA PASSIONE NECESSARIA · SALUTE UNA FORMA FISICA GRANITICA GARANTITA DAI PIANETI IN POSIZIONE FAVOREVOLE VI REGALA BENESSERE. LA RIFLESSOLOGIA VI AIUTA CON LE EMICRANIE
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO VENERE BOLLENTE VI REGALA ENTUSIASMO E AUDACIA. STATE TRA LA GENTE E INCONTRERETE SICURAMENTE QUALCUNO DI SPECIALE · S ALUTE DEDICATEVI A SPORT DI SQUADRA E NON CIMENTATEVI IN DISCIPLINE TROPPO RISCHIOSE. SIATE PROPOSITIVI, VE NE GIOVERETE
Oroscopo MARZO…IL MATTO VA SCALZO! E’ ANCORA PRESTO PER SCOPRIRSI MA LE BELLE GIORNATE NON MANCANO E VIENE VOGLIA DI STARE ALL’ARIA APERTA. GODETEVI IL SOLE
LA SOLIDARIETÀ NON COSTA NULLA
CANCRO
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
FASCINO VIVACITÀ
È LA CIFRA DEL MESE CHE INTERESSERÀ ANCHE GLI AMANTI DI LUNGO CORSO. ATTENTI AL COLPO DELLA STREGA· S ALUTE APPROFITTATE DELLA BELLA STAGIONE PER ANDARE IN BICICLETTA. ATTENTI A NON FORZARE TROPPO, QUALCHE MALANNO IN AGGUATO
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO IL PARTNER È A VOLTE POCO DISPOSTO A STARVI A SENTIRE. L’AMORE TROPPO CEREBRALE NON È ADATTO AL PERIODO. PASSIONE!· SALUTE PRENDETEVI MAGGIOR CURA DI INTESTINO E SISTEMA NERVOSO. MANGIATE FIBRE E DIMINUITE I LATTICINI. SFOGATE IN PALESTRA LE ENERGIE IN ECCESSO
FASCINO DOPO UN PERIODO DI BUFERE, SARETE FINALMENTE PIÙ MALLEABILI E DISPOSTI AL DIALOGO. L’AMORE VIEN CERCANDO L’AMORE · S ALUTE BEVETE MOLTO E CURATE L’ALIMENTAZIONE PERCHÉ I MESI FREDDI VI HANNO DEBILITATI. PRIMA DI ESPORVI AL SOLE METTETE UNA CREMA PROTETTIVA
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO I SENSI VI REGALERANNO SPECIALI SINTONIE CON IL PARTNER O CON QUALCHE NUOVO AMORE. GODETEVI OGNI ISTANTE CON FOGA · S ALUTE CONTINUATE A FARE FITNESS CON ENERGIA E BUONA VOLONTÀ. NON PUÒ CHE FARVI BENE SOPRATTUTTO IN VISTA DELLA BELLA STAGIONE
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
BANDO ALL’ECCESSIVA SPAVALDERIA. VI ASPETTANO MOLTI MOMENTI FELICI, EROTICAMENTE DI GRANDE VALORE AGGIUNTO · S ALUTE GLI SPORTIVI SAPRANNO AFFRONTARE AL MEGLIO DETERMINATI CALI ENERGETICI. CHI NON FA SPORT SI PREPARI A LOTTARE PER IL BENESSERE FASCINO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
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FASCINO SIETE SEMPRE SULL’ORLO DEL LITIGIO CON IL PARTNER. SCEGLIETE SEMPRE IL DIALOGO E RISOLVERETE OGNI COSA. VENERE VI AIUTERÀ · SALUTE CONTROLLATE LA PRESSIONE E FISSATE UNA VISITA DAL DENTISTA. SONO CONSIGLIATI MASSAGGI O YOGA PER RILASSARE LA COLONNA VERTEBRALE
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
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BRILLANTI E PROVVISTI DI UNA BELLA CARICA COMUNICATIVA. CHI È SINGLE AVRÀ MOLTE POSSIBILITÀ DI SCELTA · S ALUTE IN GENERALE SARETE IN OTTIMA FORMA. LEGGEREZZA E BRIO VI AIUTERANNO AD AFFRONTARE QUESTO PERIODO NEL MIGLIORE DEI MODI
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