La Piazza di Adria - 2012sett n122

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di Adria

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 122 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Trasporti Treni, l’odissea di studenti e pendolari pagg.

Sanità Ulss 19 già in linea con la spending review

Tribunale Nessun dietrofront del ministro Severino

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EDITORIALE

L’etica e la politica

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Fino a marzo “Scripta manent” Il 29 settembre, per la giornata Europea del patrimonio, il museo archeologico ha inaugurato una nuova mostra dal titolo “Scripta manent- I documenti Bocchi per l’Archeologia di Adria”. La mostra è dedicata alla tradizione archeologica adriese e ai suoi documenti pag. 18

adrieSe debutto in eccellenza L’Adriese ha fatto il suo debutto nel campionato di Eccellenza, dopo la bellissima promozione dello scorso anno. Stesso allenatore, Beppe Pregnolato, buona parte della rosa confermata (in primis Fig) con l’innesto di giocatori d’esperienza come Antonelli, Natalicchio, Nonnato e Costantini. pag. 19 pubbliredazionale

Dal 13 al 21 Ottobre www.ottobreblu.it pag. 11

di Ornella Jovane

D

Riordino delle provincie, dal Consiglio nessuna indicazione

“Il Polesine rimanga unito”, questo il punto più importante del documento votato da Pdl, Pd e Nuovo Polo

“I

l Polesine rimanga unito”, questo il punto più importante del documento che alla metà del mese scorso ha ricevuto il voto favorevole degli esponenti del Pdl, del Pd e del Nuovo Polo in Consiglio comunale. Tutto il contrario di quello che è successo finora, in quanto sull’argomento del riordino degli enti locali, e conseguente taglio della Provincia di Rovigo, ognuno ha espresso diverse opzioni: dall’accorpamento tout court a Padova o alla città metropolitana di Venezia fino al salto di regione di Occhiobello che vorrebbe addirittura unirsi a

Ferrara. Il tema nato in seno alla spending review, del resto, è decisamente importante è ha colto un po’ tutti di sorpresa malgrado la testa della Provincia di Rovigo fosse sul ceppo già da più di un anno, tanto che, il primo ad impugnare l’accetta fu il governo Berlusconi ben prima della sua stessa capitolazione. Ora i tempi stringono, i Comuni insieme alla Regione sono chiamati ad esprimersi sull’ipotesi di riordino. Ipotesi, però, che dal comune di Adria non è uscita in modo così chiaro. Questo almeno è quanto rinfacciato dai gruppi che non si sono allineati alla maggio-

ranza: Idv e Movimento a cinque stelle. In effetti dalla delibera, votata su un documento proposto dal capogruppo del Nuovo Polo Stefania Tescaroli, manca completamente l’indirizzo verso il quale orientare il nuovo assetto istituzionale, prende posizione in merito al principio che sarebbe stato meglio abolirle tutte le provincie e si allinea con palazzo Celio tergiversando nell’attesa di un responso da parte del Tar in merito all’incostituzionalità dell’articolo 17 della spending review.

L’Intervento

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ell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliardi di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento dell’inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%. *Segretario CGIA di Mestre

continua a pag.

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pagg. 6 e 20

a una parte il mondo reale. Gli imprenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e trovare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del sistema produttivo in atto, accelerate vertiginosamente dalla crisi economica. Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria disperazione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo. Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giovani, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo. Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed efficaci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale. In mezzo una domanda: a cosa servono le elezioni politiche della prossima primavera? continua a pag.

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EDITORIALE

L’etica e la politica Strutture sportive

progetto adriaStadium

Potrebbe chiamarsi AdriaStadium ma per ora è solo un progetto che ha favorevolmente colpito il presidente dell’Adriese, Luciano Scantamburlo, il primo cittadino Massimo Barbujani. Tale apprezzamento risale a qualche tempo fa quando il progetto è stato presentato al presidente dell’Adriese Luciano Scantamburlo, all’Architetto Andrea Barasciutti, il geometra Paolo Munari di “SpaziAperti” l’Ingegner Enrico Berti della Socotherm, l’Ingengner Francesco Bonin, il geometra Renzo Sarti e appunto il Sindaco della città etrusca. Tanto interesse nasce anche dal fatto che il progetto per la sua realizzazione potrebbe beneficiare del disegno di legge Crimi, la legge sugli stadi che se venisse approvata fornirebbe al Paese lo strumento per dotarsi d’impianti sportivi moderni, efficienti, in linea con i migliori standard europei. Il decreto infatti è nato per agevolare le società sportive che con denaro privato volessero restaurare o costruire ex novo stadi proprietà. Per favorirli, si prevede un abbattimento degli interessi dovuti, tramite l’Istituto di Credito Sportivo, previo ovviamente parere favorevole di apposito Comitato costituito. Nuovo Polo

le Sette piaghe di adria

Il Nuovo Polo ha inviato alle redazioni dei giornali una lista nella quale sono indicate quelle che ad avviso del gruppo politico sarebbero le sette piaghe che affliggono la città di Adria. Nella nota compare al primo posto l’antenna di via Guarnieri, poi la questione del Tribunale, e la vicenda che ha portato alla chiusura delle scuole di Bottrighe. Altre questioni sollevate dal Nuovo Polo riguardano l’appalto del calore, il ponte Canareggio e Adria.com. Infine, sempre secondo il grippo politico, l’Amministrazione non avrebbe brillato per la gestione della viabilità nelle frazioni. “Le strade cadono sempre più a pezzi – riporta testualmente il comunicato - a Bottrighe, Fasana e Ca’ Emo ci sono parecchie questioni irrisolte”.

segue da pag.

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La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e finalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze. Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è difficile non pensare che sia necessario riflettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese, il quale non potrà essere credibile e affidabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale. Da Venezia, il presidente di Confindustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria… Ornella Jovane

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Adria viabilità

Spazi aperti

Sistemato il porfido delle strade

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cattedrale

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E’ arrivato don Luca, parroco venticinquenne

cinema

Provincia

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Politeama in attesa della digitalizzazione pag.

Sociale

Cresce il numero dei giorni di caccia pag.

economia

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Edilizia in Polesine, tante ombre e qualche luce

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Regione

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teatro Sociale

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Al via la 197° stagione: lirica, prosa, concerti e balletto pag. 29

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5% pagg. 30-31

immigrazione

Regolarizzazione, bassi i numeri della sanatoria 2012

cultura

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A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker pag. 36

Adotta una strada

inFormazioni Sulla pericoloSità delle Strade provinciali

Sono oltre 500 i chilometri di strade provinciali sui quali dal web sicurezzastradale. provincia.rovigo.it sarà possibile per ogni automobilista, pedone, ciclista o camionista inviare indicazioni sullo stato del manto stradale, sui pericoli, sui fattori di rischio, sull’illuminazione. “I cittadini vivendo sul territorio ogni giorno – ha osservato l’assessore di Palazzo Celio Giorgio Grassia – possono fornire informazioni fondamentali sui fattori di rischio e mantenere aggiornata la conoscenza delle condizioni infrastrtutturali delle strade provinciali”. “ Il cittadino – ha proseguito – che poi adotta una strada od un tratto coopera con il personale, che incontrerà periodicamente, per rilevare la percezione del rischio nell’attraversamento delle stade”. Il piano costato circa 500 mila euro, 200 dalla Regione e 300 propri della Provincia, ha coinvolto pure l’università Iuav di Venezia e s’inquadra in “uno scenario più ampio, condiviso e coordinato a partire dai livelli europeo e nazionale per la riduzione dell’incidentalità ed alla mitigazione dei fattori di rischio”. Per il momento sotto osservazione c’è la rete stradale provinciale “Ma i Comuni – ha concluso l’assessore Giorgio Grassia – hanno una base importante sulla quale poter trasferire anche la loro viabilità”. Roverella

le moStre dei proSSimi anni

Il calendario delle prossime esposizioni al Roverella è quasi profetico, tanto si spinge nel futuro. Infatti, oltre alle due mostre che verranno organizzate nei prossimi mesi, sono state rese note le esposizioni dei prossimi anni. Così, è già possibile sapere che nel 2014 le sale dello storico palazzo verranno dedicate alla mostra “L’ossessione nordica: artisti italiani e tedeschi alle prime Biennali di Venezia”, mentre nel 2015 saranno le opere di Lega, Fattori e Signorini, dedicati alla vita quotidiana, a richiamare il grande pubblico nel capoluogo polesano

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

di

Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORI L’associazione di categoria ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca. Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa per gli affiliati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi, quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee ferroviarie, in province come Vicenza, Belluno e Rovigo

S

ervizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi efficienti e li può pagare e chi (la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubblici per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mometti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzione intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel dettaglio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

petizione degli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

I

Treni, servizi scadenti, po

l pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabilità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto. La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di firme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parlamento ad approvare al più presto la modifica di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e trafficate.

saranno “cadenzati” ad orari fissi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per migliorare l’efficienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsumatori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo dimostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffico ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha presentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande evidenziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.


Argomento del mese 5 In Polesine

oche risorse e investimenti I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana” di Nicola Stievano

L

’odissea quotidiana dei pendolari veneti finisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info vogliono offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affidare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superficie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed inefficiente”. Altro obiettivo, affrontare finalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infine Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disservizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofica che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

Lamentele

Ingiustificato l’aumento dei prezzi S

i parla di treni. Erano oltre venti le corse tagliate lo scorso anno nella regione Veneto. Ben otto transitavano per la provincia polesana ed interessavano prevalentemete le tratte in direzione del veronese e di Chioggia. A partire dall’anno 2011, infatti, numerose sono state le proteste da parte di politici polesani (e non solo), ma anche di alcuni sindacati che videro nei tagli un’ulteriore penalizzazione dei lavoratori pendolari e degli studenti la cui situazione già era difficile. Dalla Federazione della sinistra ad al Pd, in molti hanno presidiato le stazioni ferroviare muniti di volantini e nel luglio di un anno fa fu anche presentata un’interrogazione in Regione. Ad oggi la situazione non pare cambiata ma il malcontento di alcuni viaggiatori sembra essere dovuto ad altro: scarsa comunicazione ed aumento ingiustificato dei prezzi, queste le lamentele più frequenti, in particol modo per chi utilzza la tratta Bologna-Venezia, i clienti abituali. “Per me i tagli non sono stati un problema, sono una studentessa e gli orari delle corse rispondono alle mie necessità - dice Anastasia, abbonata da quattro anni - però i treni sono sporchi e l’aumento continuo del Spesso capita prezzo dell’abbonamento non è giu- che il treno stificato”. Sembra infatti che il prezzo venga soppresso sia aumentato di circa il 10% in quattro senza alcuna anni, ma gli utenti non sembrano riscon- comunicazione trare un miglioramento del servizio. E’ vero altresì che, come spiegano gli esperti, non tutto dipende dalla gestione veneta; in molti casi, spesso quando la tratta attraversa due regioni (ma non sempre, da Venezia la tariffa regionale si applica fino a Ferrara), la tariffa ordinaria è stabilita a livello nazionale e così il suo aumento. Per quanto riguarda la mancanza di comunicazione, osserva Francesca “Spesso mi capita di arrivare in stazione e scopire che la corsa è stata sopressa”, il riferimento è al treno che transita per Monselice, che fino qualche settimana fa sembra esser stato sospeso ripetutamente. Anche Irene sale a Monselice, studia medicina allUniversità di Padova ma parla della tratta Rovigo-Chioggia, usata spesso per recarsi alla spiaggia. “Ben tre volte ho dovuto utilizzare l’autobus, sia lo scorso anno che questa estate, impiegando quasi due ore per giungere a destinazione”. Proprio per placare il malcontento degli utenti, la regione Veneto, co-finanziatrice di Trenitalia trasporti regionale, anziché “multare” l’azienda, ogni anno concorda con essa una sorta di bonus per i viaggiagtori. Ad oggi, per esempio, chi sia in grado di esibire l’abbonamento mensile di maggio usufruirà dei maggiori vantaggi: l’abbonamento dei mesi di ottobre e novembre avranno il 50% di sconto; riduzioni anche per chi acquista il trimestrale o è titolare di un annuale. “Come forma di rimborso per scusarsi dei ritardi e dei disagi - spiegano gli addetti ai lavori –“. Ogni regione decide in autonomia; l’Emilia Romagna, ad esempio, ha deciso di regalare l’abbonamento mensile a chiunque sia in grado di produrre quelli dei due mesi precedenti. Francesca De Luca


6 Adria - in Municipio Consiglio comunale Al voto le indicazioni per il riordino della Provincia

Palazzo Tassoni non decide I consiglieri di Pdl, Pd, Nuovo Polo hanno ritenuto giusto non indicare in quale delle provincie confluire ma ribadire che il Polesine deve rimanere unito

Rosa barzan

“Sarebbe Stato giuSto Sentire prima i cittadini”

L

di Fortunato Marinata

“I

l Polesine rimanga unito”, questo il Ora i tempi stringono, anche la Regione dovrà punto più importante del documento esprimersi sull’ipotesi di riordino. Ipotesi, però, che alla metà del mese scorso ha rice- che dal comune di Adria non è uscita in modo vuto il voto favorevole degli esponenti del Pdl, così chiaro. Questo almeno è quanto rinfacciato del Pd e del Nuovo Polo in Consiglio comunale. dai gruppi che non si sono allineati alla maggioTutto il contrario di quello che è successo fino- ranza: Idv e Movimento a cinque stelle. In effetti dalla delibera, votata su un docura, in quanto sull’argomento del riordino degli enti locali, e conseguente taglio della Provin- mento proposto dal capogruppo del Nuovo Polo Stefania Tescaroli, manca cia di Rovigo, ognuno ha completamente l’indirizzo espresso diverse opzioni: Il gruppo del Pdl dall’accorpamento tout a Palazzo Tassoni verso il quale orientare il nuovo assetto istituzionale, court a Padova o alla città si è discostato prende posizione in merito metropolitana di Venezia dalle indicazioni al principio che sarebbe fino al salto di regione di di Mainardi stato meglio abolirle tutte Occhiobello che vorrebbe addirittura unirsi a Ferrara. Il tema nato in seno le provincie e si allinea con palazzo Celio tergialla spending review, del resto, è decisamente versando nell’attesa di un responso da parte del importante è ha colto un po’ tutti di sorpresa Tar in merito all’incostituzionalità dell’articolo malgrado la testa della Provincia di Rovigo fosse 17 della spending review. Ma non indica altro, sul ceppo già da più di un anno, tanto che, il pri- se non il desiderio che il Polesine rimanga unito mo ad impugnare l’accetta fu il governo Berlu- è l’auspicio per l’avvio di un progetto con altre sconi ben prima della sua stessa capitolazione. realtà “in modo da realizzare un’unica grande

neWS

provincia in cui tutti i territori abbiano pari dignità istituzionali e possano esaltare le proprie specificità storico-culturali, paesaggistiche e socio-economiche”. L’aspetto più sensazionale del voto, invece, riguarada una questione politica, ossia che il gruppo del Pdl a Palazzo Tassoni si sia discostato dalle indicazioni del coordinatore provinciale, Mauro Mainardi, che invece aveva vivamente caldeggiato una fusione con Padova. Per il momento quindi la scelta di Adria va a rafforzare la linea approvata all’unanimità nel consiglio Provinciale, intesa a far sì che in sede di discussione regionale sul riordino delle Province, il territorio provinciale non sia considerato “terra di conquista o di annessione”, ma conservi la propria integrità.

’Idv è scontenta dell’esito del voto e anzi lo ritiene un’occasione sprecata, se non altro per non aver promosso un confronto con la cittadinanza per sapere come la pensa sull’assetto successivo al taglio della Provincia. Un comunicato stampa a firma di Rosa Barzan, infatti infila una sequenza di domande sul voto espresso a maggioranza in consiglio. “Quali grandi province garantiranno le geNella foto il neriche motivazioni addotte a sostegno di un consigliere dell’Idv, territorio polesano integro ed identitario, se non Rosa Barzan vengono prima indicate e poi comparate? A chi e a cosa è servito solidarizzare con la decisione del Consiglio Provinciale di Rovigo nell’azione legale per il mantenimento della provincia nonostante vi sia una forte volontà popolare a favore della soppressione delle province? A chi e a cosa è servito non indicare in maniera chiara a quale circoscrizione provinciale appartenere nel prossimo futuro? Perché non cercare un confronto con la cittadinanza su cosa conviene scegliere per far vivere ad Adria una nuova esperienza economica, culturale, sociale ed amministrativa, e per farla uscire dall’ isolamento economico-culturale in cui è precipitata?”. Dal canto suo l’Idv adriese la sua proposta l’aveva: convergere nella citta metropolitana di Venezia, ritenuta l’area di ricaduta più naturale per il territorio Bassopolesano vista la convergenza di innumerevoli settori, da quello turistico a quello della pesca fono alla valorizzazione del territorio. “E’ chiaro che ci sono riserve mentali per mantenere lo status quo – ha concluso la Barzan - senza la partecipazione dei cittadini, senza che gli adriesi possano esprimere le loro opinioni.

DECISIONI NON SCELTE MA SUbìTE Riceviamo e pubblichiamo una mail ricevuta da Michela Grotto del Movimento 5 stelle di Adria

E

d è approdata in concon la gestione dei servizi siglio comunale ad idrici, con gli interessi che Adria la discussione ruotano dietro la produzione per il riordino (leggi “elimidi energia, ci rendiamo conto nazione”) della provincia di di quali siano i veri motivi che Rovigo. L’ordine del giorno spingono le forze politiche a prevedeva che si arrivasse a sbandare un po’ di qua e un scegliere in quale provincia po’ di là. Sono tutti argomenti andare per avere una propodi cui tanto abbiamo sentito sta da indicare alla Regione, parlare negli ultimi mesi e che ma dopo vari, quanto supertuttavia abbiamo sempre visto Michela Grotto flui tira e molla, si è arrivati singolarmente e slegati gli alla stesura dell’ennesimo uni dagli altri. Ma l’anello di documento inutile che scontenta tutti e for- congiunzione c’è ed è la politica. La stessa se proprio per questo li mette anche, tutti politica che si sta muovendo da mesi tra d’accordo. accordi e disaccordi, abbracci e sgambetE da lì parte un ragionamento che si fa più ti. L’impressione ad Adria è che le decisioni, sottile. Alle provincie più che scelte siano competono funzioni “Un documento subìte, nonostante amministrative, poli- che scontenta essa rappresenti il setiche e gestionali che tutti e per condo comune del Poriguardano settori di questo mette lesine ed è probabile grande rilevanza e tutti d’accordo” che mentre si discute soprattutto nei quali si in consigli comunali muovono enormi interessi economici. Par- farlocchi, i giochi per la spartizione del pane liamo di: smaltimento rifiuti, servizi sani- e dei pesci siano già stati fatti. Siamo per tari, edilizia scolastica per l’istruzione di l’ennesima volta davanti alla solita torta secondo grado, energia, acqua, ambiente, da spartire e di cui ognuno vuole la sua parchi, riserve naturali, viabilità e traspor- parte. Quindi la domanda non è “da quale ti. Se pensiamo a quello che sta accadendo provincia saremo amministrati”, ma “chi ci con lo smaltimento dei rifiuti tra la discari- mangerà da ora in poi?”. ca di Villadose e l’inceneritore di Padova, di Michela Grotto


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il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

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lacontinuitàditaleuso.Laconservazioneelosviluppo sonostatiassociaticosìraramentechetalvoltaappaiono,espessosonorappresentati,comedueprocessiincompatibili.”Inquestolibrol’associazionedirazionale usodellerisorseelacontinuitàdellorousonellalogica dellaconservazionedellanaturaemergonoponendola domandadicosasipuòfareperilfuturo.Quindilascelta dipubblicareilvolumenonèsolounimportantelavoro diricercastoricaedambientalemaancheunmodoper stimolareillettoreaproporredelleideeoafarpensare quantol’uomoabbiafattoperlapreservazionedelnostro Parco del Delta del Po. IL PRESIDENTE Giuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)


8 Adria - in Municipio Viabilità Opere fondamentali per il miglioramento del traffico

Circonvallazione Nord, Simoni chiede chiarimenti in Provincia

L’opera è stata discussa il 6 ottobre 2011, i fondi stanziati all’epoca erano 11,5 milioni di euro, più i 4 milioni stanziati dalla Provincia. Da un anno non se ne sa più niente di Martina Celegato

T

ra le opere relative alla viabilità adriese sicura- l’assessore competente Federico Simoni che con mente prioritaria rimane la realizzazione della una comunicazione ufficiale ha rivolto un accorato circonvallazione Nord che dovrebbe partire dalla appello alla Provincia affinché da Palazzo Celio arrivi località Orticelli collegando la S.R. 443 Adria-Rovigo al più presto un segnale. con la S.R 516 “Piovese” Adria-Cavarzere, per poi L’assessore infatti ritiene che il vero nodo da continuare fino a ricongiungersi con la Adria-Loreo sciogliere per quanto riguarda la viabilità del Basso all’altezza dell’Ostello Amolara. Questa circonval- Polesine, sia quello concordato un anno fa e che lazione dovrebbe “smaltire” il traffico pesante che riguarda Adria e il suo circondario e per questo ha quotidianamente circola in queste strade creando chiesto alla Provincia che le poche risorse disponibili disagi e pericoli per i residenti nei vari quartieri cir- vengano dirottate in questo senso. costanti. “Quando si parla di interventi di svariati milioni L’opera è stata discussa circa un anno fa, preci- di euro, di questi tempi, vanno spesi al meglio, misamente durante il consiglio comunale del 6 ottobre gliorando il rapporto efficacia/efficienza nella spesa 2011 alla presenza anche della autorità provinciali di denaro pubblico, in modo che una “spesa” non coinvolte ossia l’allora assessore provinciale Fran- diventi uno “spreco”. cesco Ennio, i Consiglieri Provinciali Grotto e RigoLa Provincia deve ricordarsi – questo il tono del ni, e il Consigliere Regionale Mauro Mainardi. Un comunicato vergato dall’assessore adriese - quali consiglio comunale pacifico che aveva visto tutte le sono le priorità, e, in un momento di crisi economiforze politiche e civili presenti acclamare all’unisono ca generale e di mancanza di fondi pubblici, deve per la pronta realizzazione non destinare i pochi soldi esistenti solo della circonvallazione ma La S.P. 41 Adriaalle opere prioritarie che, come anche del cavalcaferrovia. I Loreo presenta ribadito e votato all’unanimità fondi stanziati all’epoca erano dei cedimenti da tutte le forze politiche, sono 11,5 milioni di euro ai quali e avvallamenti molto fondamentali per lo sviluppo sono andati ad aggiungersi pericolosi del territorio”. altri 4 milioni su stanziamento Nel novero degli interventi della Provincia di Rovigo, previsti per opere di tale da effettuare Simoni non si è limitato alla già citata portata. Circonvallazione ma ha inserito anche come priorità Di queste opere, però, ancora non vi è traccia un S.P. 41 Adria-Loreo che presenta, nei pressi della silenzio che nelle scorse settimane ha impensierito rotonda dell’Autodromo, dei cedimenti e avvalla-

neWS

N

Nella foto l’assessore Federico Simoni menti molto pericolosi, soprattutto di notte e per i motociclisti. In questo caso non è la progettazione a mancare ma un finanziamento che permetterebbe di mettere in sicurezza buona parte del nastro d’asfalto.

L’Intervento

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più di Giuseppe bortolussi*

segue da pag.

1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono finite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustificate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importanza di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capovolto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamente citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscendo che perdurano sprechi, sperperi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente. Infine, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per finanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’assistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro. *Segretario CGIA di Mestre

Strade cittadine

SiStemato il porFido in via buzzolla, brollo, corSo vittorio, mazzini e piazza bocchi

elle scorse settimane hanno preso il via diversi interventi che hanno riguardato la viabilità comunale. Nella fattispecie si tratta delle vie cittadine che l’usura e il trascorrere del tempo avevano rese pericolose al transito soprattutto di ciclisti e pedoni. La situazione più grave alla quale è stato posto riparo è quella di via Buzzolla dove la pavimentazione in porfido era stata

completamente destabilizzata dalle spazzole delle spazzatrici meccaniche che con la loro azione avevano completamente asportato il materiale di fissaggio di ogni singolo cubetto. Il risultato era sotto gli occhi di tutti: sanpietrini sparsi un po’ ovunque. Ora la pavimentazione è stata ripristinata e il problema creato dalle spazzole risolto con una stuccatura con malta cementizia. Lo stesso intervento però

non è stato possibile in via Brollo dove la pavimentazione in porfido aveva dato luogo agli stessi problemi. In questo caso – ha spiegato l’assessore competente Federico Simoni – non è stata possibile la “boiaccatura”, in quanto avrebbe interferito troppo con l’omogeneità generale della zona e il finale impatto estetico”. Per questa via, dunque, si è preferito un intervento di posa di sabbia per

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di BERGO Nicoletta

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ristabilire la connessione tra cubetto e cubetto e quindi garantirne la sicurezza e la stabilità. Altri interventi hanno riguardato Corso Vittorio Emanuele II, Corso Mazzini e Piazza Bocchi, anche qui con pavimentazione in porfido destabilizzata mentre altri interventi con asfalto a freddo sono state eseguite sia in città che in alcune frazioni, comprese le potature di alberi e del verde in generale. “Malgrado le scarse

risorse sia di denaro che di personale – ha chiosato Simoni – è stato perseguito l’intento di intervenire in tutte le situazioni di potenziale pericolo. Di questo vanno ringraziati anche i cittadini che puntualmente ci hanno segnalato le vie di maggiore emergenza”.

NUOVI ARRIVI AUTUNNO-INVERNO


Adria - Turismo 9 Prodotti tipici Alle porte della città i cartelli che ricordano l’origine del pane di Cavallari

“Adria, dove è nato il pane ciabatta” Era il 21 settembre del 1982, quando venne “brevettato” il pane ciabatta di Fortunato Marinata

L

’idea di identificare la città di Adria con il suo pane, Arnaldo Cavallari l’accarezzava da tempo. In più occasioni aveva incalzato l’Amministrazione comunale sulla necessità di installare all’ingresso della città etrusca dei cartelloni che ricordassero che in quel luogo è nato uno dei prodotti tipici del Polesine e oggi conosciuto in tutta Italia. L’occasione è arrivata lo scorso 21 settembre, quando la ricorrenza del trentennale della nascita del pane “ciabatta” ha portato il patron Cavallari e il primo cittadino Massimo Barbujani a brindare all’importante anniversario proprio sotto il cartello che ricorda l’origine del celebre

Focus

prodotto. Forse non sarebbe stato possibile fare un regalo più bello a Cavallari ma per l’Amministrazione si è trattato anche del primo passo verso un percorso di marketing territoriale che tante volte è stato auspicato ma che più spesso è rimasto solo nelle intenzioni. Così oggi ai quattro ingressi della città: arrivando da Cavarzere Piove di Sacco, altezza Pontinovi - da Bottrighe Ferrarese all’altezza della rotonda d’accesso del centro commerciale “Il Porto” - da Rovigo sulla strada provinciale - da Loreo S.S Romea altezza Ostelo Amolara, oltre al cartello “Adria, la città che ha dato il nome al mare Adriatico” compare quella

marketing territoriale poleSine e murge terre da Scoprire attraverSo i prodotti locali

P

olesine e Murge, terre d’acqua e di pietra, entrambe da conoscere e quindi da promozionare anche attraverso la qualità dei rispettivi prodotti tipici. E’ questo l’accordo nato in seno al progetto “Lapis - Local Art&Food – Prodotti tipici ed artigianato artistico tra terre di pietra e terre d’acqua” che nelle scorse settimane ha visto sia il Parco del Po, come ente capofila, che il Gal Delta Po stringere

Nelle foto il primo cittadino Barbujani e Arnaldo Cavallari brindano all’importante anniversario e la targhetta esposta nei locali autorizzati alla vendita della ciabatta

di “Adria, dove è nato il pane ciabatta”. Non solo, anche i negozi rivenditori qualificati del pane ideato da Cavallari sono stati dotati di una targa in ceramica, oggetto di artigianato artistico realizzato da Bianca Cavallari, che attesta la qualità del prodotto. Si tratta di un altro importante risultato ottenuto dal geniale fornaio adriese che da sempre si è battuto per la certificazione delle peculiarità del suo prodotto attraverso l’attenta selezione delle farine prive di aditivi, per questo l’unico che può fregiarsi, dell’aggettivo naturale, e la lunga lievitazione che lo rendono praticamente un pane unico ed inimitabile.

accordi con i gemelli enti pugliesi (ossia il Gal della provincia di Bari, quello della Terra dei Trulli e Barsento, quello delle Terre di Murgia, del Sud-Est Barese e della Valle d’Itria) coinvolgendo, in un concorso di idee, anche gli istituti lpssar “Cipriani” di Adria, Iis “Colombo” di Adria, Iis “Munari” di Castelmassa, Iis “Munerati” di Sant’Apollinare e il Liceo Celio “Roccati” di Rovigo. In poche parole si tratta di un progetto di cooperazione interterritoriale realizzato nell’ambito della programmazione comunitaria Asse 4 Leader del Psr Veneto, che attiverà sul territorio iniziative per quasi 250.000,00 euro, attuando una promozione del turismo rurale attraverso l’organizzazione di

una serie di eventi e manifestazioni fieristiche di settore dedicate alla promozione dell’ambiente ma anche delle risorse agricole. “E’ un progetto di valorizzazione del territorio che riesce a coinvolgere la scuola – ha detto Leonardo Raito – un mondo che si apre verso le sollecitazioni esterne e che avrà la possibilità di realizzare un’idea creativa per quanto concerne questo affascinante abbinamento tra le Murge e il Polesine, Due ambienti, un unico amore, la natura che si fonderanno in una proposta che saprà valorizzare il Polesine anche attraverso le grandi idee giovani”.

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10 Adria - Servizi Tribunale Abbandonata ogni speranza. Nessun dietrofront della Severino

Si profila l’ipotesi della cittadella della Giustizia di Martina Celegato

C

ontinua a tener banco tra le discussioni della città etrusca l’ormai decretata decisione di chiudere la sede adriese del tribunale. L’ultima azione di massa dei sindaci e consiglieri dei paesi coinvolti, che partono da Adria ma coinvolgono praticamente tutta la zona est del Polesine, risale al 1° settembre, quando un corteo di 150 persone ha sfilato lungo le vie cittadine chiedendo che venga ripresa in considerazione la decisione della chiusura, valutando attentamente le conseguenze a cui possa portare per quanto concerne la giustizia locale e la percezione della stessa nel territorio. La capillarità dell’azione giuridica sembra essere una delle motivazioni, ma non la sola, per cui le forze politiche locali hanno trovato un accordo. Ma in merito alla spending review, approvata dal Governo Monti, il ministro della Giustizia Paola Severino non vuole sentir ragioni sull’ipotesi di chiudere le 22 sezioni staccate di tribunali di tutta Italia, e nemmeno per quanto riguarda Adria non ha intenzione di fare eccezioni. In Veneto 3 sono i tribunali coinvolti oltre quello di Adria, ossia quello della vicina sede di Este, la veronese Legnano e la vicentina Bassano del Grappa. Nonostante l’intervento diretto della senatrice Maria Elisabetta Casellati, che aveva portato all’attenzione nazionale la situazione adriese, il tribunale di Adria è destinato a chiudere per essere accorpato dalla sede provinciale di Rovigo. Una doppia beffa per quanto riguarda il Polesine che sembra destinato a scomparire nella

In Veneto 4 sono i tribunali coinvolti: Adria, Este, Legnano e Bassano del Grappa sua identità se si somma alla chiusura del tribunale anche l’abolizione della provincia di Rovigo. Una dura battaglia che ha unito, come prevedibile, maggioranza e opposizione adriese anche durante il picchetto che ha sfilato tra le vie della città. Se per il Sindaco Barbujani “la speranza è l’ultima a morire” ma sicuramente è molto più realistico il progetto proposto dal Sindaco di Rovigo Bruno Piva relativo alla realizzazione di una Cittadella della Giustizia a favore di tutto il territorio coinvolto dei tagli. Un progetto ambizioso che andrebbe a trasformare Rovigo in un centro propulsore di servizi sia per il Polesine che per parte delle altre provincie limitrofe che deve essere valutato nel dettaglio soprattutto per le tempistiche di realizzazione e messa in funzione. Il progetto, caldamente sostenuto dall’onorevole Bellotti, sarà anche oggetto

Un progetto ambizioso che andrebbe a trasformare Rovigo in un centro propulsore di servizi

La sede del palazzo di giustizia cittadino

di un incontro e tavolo di discussione tra il Comune di Rovigo e i suoi vertici e il presidente della commissione giustizia al Senato Edmondo Berselli. Il punto focale su cui ruota la proposta del Sindaco di Rovigo è essenzialmente quella di uniformare la giustizia in territori così simili tra loro per conformazione e densità demografica come quelli, per l’appunto, duramente colpiti dalla spendig revieiw e che quindi potrebbero far fronte comune ai tagli unendo i servizi e centralizzando la giustizia in un solo polo, non solo ideale ma anche fisico.

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L

e valutazioni sul riordino e razionalizzazione degli uffici postali di Villanova Marchesana, Adria, Ariano e Rovigo verranno decise considerando l’intero assetto interregionale. La decisione è maturata in seno ad un incontro che si è tenuto recentemente a palazzo Celio e che ha riguardato la presidente Tiziana Virgili gli amministratori dei comuni ed il direttore provinciale di Poste Italiane. “Al fine di concordare un percorso ed arrivare ad una migliore e più funzionale servizio – ha spiegato la Presidente Tiziana Virgili - è stato chiesto un appuntamento con il responsabile triveneto dell’azienda postale. nel corso del quale è emersa la necessità dell’adozione di provvedimenti graduali, dopo le verifiche sulle riorganizzazioni, al fine di creare i minori disagi possibili ai cittadini, ribadendo che le frattempo tutto procederà normalmente.


pubbliredazionale

• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche: (Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00) -

Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.; Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente; Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia; Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana; Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”; Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice, Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE REGIONE del VENETO

• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre); • “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00) • “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra” con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”. Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBRE

Ore 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare: “Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagno a seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)” Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Celebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”. Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBRE

Ore 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore. 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia. Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 16.00: Apertura “InforMARE” Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”. Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

MARTEDI 16 OTTOBRE

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe FEDALTO Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

SABATO 13 OTTOBRE

MERCOLEDI 17 OTTOBRE

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre) Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre) Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella, Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice Boat Service - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

Ore 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012” Scalo Isola Saloni Chioggia Madrina: N.D. Maria Teresa BROTTO Ore 11.00: Apertura esposizione: “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni Chioggia Apertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan. Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Ore 09.30: Convegno: “Città d’Acqua” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero) Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe CASSON Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBRE

Ore 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi” Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero) Relatori: Eugenio Giannini 3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBRE

Ore 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850 Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia” Auditorium San Nicolò, Chioggia Moderatore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della Sera Relatori: Giuseppe ZOLLINO Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Piazzetta Granaio, Chioggia Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBRE

Ore 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare Auditorium San Nicolò, Chioggia Ore 21.00: “Serata OTTOBRE Blu” Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBRE

Ore 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A Scalo Val da Rio, Chioggia Ore 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 17.00: Premiazioni Regate Veliche Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia “Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

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dal 13 al 21 OTTOBRE 2012 Si ringrazia:

GLI EVENTI E GLI ORARI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLENTÀ

EVENTI PERMANENTI CENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE


12 Adria - Salute Sanità e posti letto Già centrato l’obiettivo dei 140 ricoveri per 1000 residenti

Ulss 19 già in linea con la spending review La riduzione dei ricoveri ha richiesto la collaborazione di medicina territoriale e del pronto soccorso

Il nosocomio di Adria e il direttore generale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben

di Mauro Gambin

S

ociale e Sanità sotto la scure della spending review e il taglio sarà netto. Lo ha assicurato recentemente l’assessore regionale alla Sanità, Remo Sernagiotto, che nello specifico ha dato anche i numeri che dovranno essere sottratti alle disponibilità del bilancio. “400 milioni di euro verranno tolti al Veneto – ha spiegato - di questi, 6 saranno sottratti al sociale, mentre ai restanti 394 milioni rinuncerà il sanitario”. Una diminuzione di fondi non da poco, considerando che già negli ultimi anni questi servizi lasciavano a già a desiderare. Ma le regole sono queste: è necessario il ridimensionamento dei contributi statati del 5% che ineluttabilmente si tradurrà per le Ulss in tagli. Le strutture polesane l’avevano appena scampata dall’ipotesi di un accorpamento paventata dal Piano Sociosanitario ma ora probabilmente non scamperanno dall’ennesima decurtazione di risorse. La sanità, infatti, ha gia’ fatto molto nella direzione della spending review,

lo conferma il fatto che negli ultimi sei anni (dal 2005 al 2011) la crescita della spesa sanitaria corrente è rimasta al di sotto di quella primaria della Pubblica amministrazione (+15 per cento contro +18 per cento). Ma la domanda ora è: ci sono ancora margini per l’efficientamento del settore? Lo abbiamo chiesto ad direttore generale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben, insistendo sull’aspetto del ridimensionamento dei ricoveri, perché in tal proposito va ricordato che in Italia bisognerà scendere a 3,7 posti letto ogni mille abitanti (3 ospedalieri, il resto di riabilitazione o lungodegenza) e oggi la media è vicina al 4. Il tasso di ospedalizzazione, infatti, deve arrivare a 160 ricoverati per mille abitanti all’anno entro il 30 novembre facendo scomparire tra i 18 mila e i 20 mila letti, che significa circa 1.100 unità operative. Il governo, infatti, ha imposto che almeno il 40% delle degenze vengano tolte negli ospedali pubblici, il resto nelle strutture

private convenzionate. Finché non saranno fatti i tagli, “è sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi”. Quindi non si potranno nominare nuovi primari. “L’Azienda Ulss 19 – ha spiegato il direttore Dal Ben - ha programmato da tempo una revisione della spesa che, interessando diversi ambiti, ha già dato esiti favorevoli negli anni scorsi, e prosegue anche ora a produrre risultati positivi. Il principale obiettivo per la struttura ospedaliera nell’anno 2011 era il raggiungimento di un tasso di ospedalizzazione standardizzato pari a 140 ricoveri per 1000 residenti, come richiesto dalla programmazione regionale con la DGR 3140/2010 confermata dalla DGR 2369/2011. Il risultato è stato, in parte significativa, conseguito al termine del 2011 (con un tasso del 147 per mille, a fronte di un valore di 160 per mille misurato al 31.12.2010), a al 30 giugno 2012 può dirsi pienamente raggiunto. La riduzione progressiva dei ricoveri, per un uso

ADRIA: “PALAZZO DI VETRO” Via Lupati

più appropriato dell’ospedale, ha richiesto da un lato la collaborazione continua con la medicina territoriale, per la condivisione di percorsi di appropriatezza per le principali patologie, dall’altro, sul fronte ospedaliero, una maggiore capacità di filtro da parte dei medici del Pronto soccorso con un ricorso più sistematico all’osservazione breve intensiva (OBI) per effettuare in tempi rapidi la diagnosi ed il trattamento dei casi evitando, quando possibile, il ricovero. Questo risultato, più evidente nella seconda metà dell’anno 2011, si è ottenuto grazie all’aumento dei posti letto di astanteria, al rafforzamento della dotazione infermieristica del Pronto Soccorso e grazie anche alla collaborazione degli specialisti dei reparti, che hanno efficacemente collaborato con i medici del Pronto soccorso, fornendo in tempi rapidi le consulenze necessarie, e consentendo dunque che i pazienti fossero trattenuti in osservazione per il tempo strettamente necessario a chiarire la diagnosi e definire il ricovero o il rinvio a domicilio. Un altro fattore importante nel processo di riduzione del tasso di ospedalizzazione è stato l’applicazione della DGR 859/2011, che consente l’erogazione in regime ambulatoriale di molte prestazioni precedentemente effettuate mediante ricovero ospedaliero. Altre azioni che vanno nel senso di una revisione della spesa e che sono state oggetto degli obiettivi aziendali 2011, proseguendo anche nell’anno corrente, sono state l’inserimento nel nuovo Patto Azien-

dale con i medici di Medicina generale (medici di famiglia) di obiettivi sull’appropriatezza prescrittiva con un orientamento sui farmaci equivalenti a brevetto scaduto, e l’implementazione, nell’ambito del progetto DOGE, del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) basato sull’integrazione dei sistemi informativi dell’Azienda Ulss 19 con gli strumenti di cartella clinica del medico di famiglia. Sul primo fronte, a parità di servizi offerti ai cittadini, è stato possibile ottenere nel 2011, rispetto al costo sostenuto nell’anno precedente, un risparmio superiore al 9%, che ha consentito all’Azienda di conseguire abbondantemente l’obiettivo regionale di un costo procapite per il servizio di farmaceutica territoriale (calcolato su popolazione “pesata” per età) inferiore ad Euro 145 per assistito. La riduzione del costo sostenuto prosegue anche nell’anno corrente, a testimonianza dell’efficacia delle azioni intraprese dall’Azienda. Per quel che riguarda l’informatizzazione, grazie alla fondamentale collaborazione dei medici di medicina generale, è stato possibile aumentare il livello di qualità dei servizi offerti ai cittadini, rendendo immediatamente disponibili, in formato elettronico, i documenti clinici prodotti dall’Azienda (referti di laboratorio, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso), ed acquisendo dai medici le ricette in formato elettronico, come richiesto dal Ministero dell’Economia e dalla Regione”.

COMITATO PER LA SALUTE DEL DELTA TRE DOMANDE SU ChIRURGIA, TEMPI D’ATTESA E SIL

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l Comitato per la Salute del Delta è tornato a far sentire la sua voce rivolgendo l’invito alle amministrazioni, che ricadono nell’Ulss 19, di unirsi nella richiesta di chiarimenti in merito ad alcuni servizi erogati dal nosocomio adriese. Con piglio deciso il Comitato ha chiesto che la Conferenza dei sindaci discuta con i vertici della Ulss tre punti: il primo riguarda il reparto di chirurgia: Tempi d’attesa “Quale progettazione esiste ad oggi?”. Chiedono ritenuti troppo lunghi i membri del comitato. Il secondo punto, invece, per determinate riguarda i tempi d’attesa ritenuti troppo lunghi per tipologie determinate tipologie di consulenze o visite. L’ulti- di consulenze o visite ma, ma non certo per importanza, è la questione che riguarda il finanziamento del progetto SIL, il servizio che rivolge le proprie prestazioni a tutta la disabilità adulta e ha la funzione di fornire interventi a carattere sociale, educativo, riabilitativo e assistenziale, finalizzati al raggiungimento della maggiore autonomia possibile e al potenziamento delle abilità personali per aiutare l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili tramite una borsa di studio di 200 euro mensili. “Con il cambio di regolamento di marzo – è stato spiegato nel comunicato diffuso dal Comitato - i comuni si sono trovati costretti ad organizzarsi per dare una mancia a quei ragazzi che avevano partecipato al Sil per un tempo superiore ai 10 anni, senza alcuna certezza sulla durata di questo supporto. Chiediamo dunque l’impegno alla conferenza dei sindaci di chiedere con forza una modifica al regolamento del Sil, che assicuri a tutti i ragazzi la borsa di 200 euro, senza limiti di tempo”. Ma.Ce.


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14 Adria - Vita in città Curia Il 10 settembre il vescovo Soravito ha presenziato alla cerimonia dell’anniversario

130 anni dalla consacrazione della Cattedrale Nel 1776, fu posta la prima pietra della nuova fabbrica ma solo nel 1882 venne celebrata la sua dedicazione di Melania Ruggini

neWS Parrocchia

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ono passati 130 anni da quel fatidico 10 settembre del 1882, allorquando il vescovo Giuseppe Apollonio celebrò solennemente la dedicazione della Cattedrale di Adria. I documenti conservati nell’Archivio Capitolare della città descrivono abbondantemente la consacrazione, quale emblema religioso e sociale. Molto tempo, tuttavia, trascorse per completare l’intera realizzazione, tanto che a quella data la facciata era ancora incompleta. Il 10 settembre scorso, alla presenza del vescovo Lucio Soravito de’ Franceschi e del Capitolo, è stato celebrato l’anniversario di questo storico e solenne avvenimento alla presenza della cittadinanza. Andando a ritroso nel tempo, si scopre che il complesso monumentale di oggi è il frutto del susseguirsi di quattro precedenti chiese, che nel giro di 2 millenni hanno ospitato la cattedra vescovile della diocesi Polesana. Fu il vescovo di Lendinara, Paolo de Cattanei (920-944) ad ottenere dal papa il bene placet per la costruzione di un castello a Rovigo, atto alla difesa ma anche alla manifestazione del potere del suo feudo. Tale documento è di portata fondamentale per quella zona, protetta da fortificazioni, fu denominata la religiosità locale, poiché evidenzia nel suo contenu- “castello”; in questa zona sorsero gli edifici pubblici to anche la realizzazione della e di rappresentanza della città. Cattedrale, che tuttavia ha attra- Il complesso Vari e successivi furono i lavori versato alcune significative vicis- monumentale di restauro della cattedrale in situdini nella sua storia. Solo nel di oggi è il frutto del epoca rinascimentale, sfocian1050 Benedetto I diede avvio ai susseguirsi di quattro do alla parziale riedificazione lavori per il tempio, completati precedenti chiese nel 1628. Con l’incremento nel 1067. La scelta di collocare demografico della città etrusca, la solenne sede nel nord dell’antico nucleo urbano, nel che raggiunge nel Settecento gli oltre 6.000 abitanti, si quartiere di Castello, è motivata dagli esperti secon- pensò di realizzare una nuova Cattedrale. Il travaglio fu do ragioni di sicurezza e di difesa. Motivo per il quale complesso, soprattutto per la carenza di entrate, fino

La facciata della cattedrale, la pianta dell’edificio è a croce latina, a tre navate, con sei cappelle internate e due più ampie ai lati del transetto

alla decisiva volontà del vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti che ne decretò l’inizio dell’opera. E così, il 27 ottobre del 1776, fu posta la prima pietra, anche se passò circa un altro secolo prima del completamento, nel dicembre del 1836, a cui si deve aggiungere un altro cinquantennio per portare a compimento l’assetto interno della monumentale casa della fede, con gli arredi e gli affreschi e le parti decorative interne. Per quanto concerne la parte strutturale, si tratta di una tipica chiesa a croce latina, a tre navate, con sei cappelle internate e due più ampie ai lati del transetto.

e’ arrivato don luca, parroco venticinquenne

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empo di partenze e di nuovi arrivi per la Cattedrale di Adria e Rovigo. L’amato e seguito don Fabio Finotello, 35 anni, vicario parrocchiale in carica da 5 anni, ha lasciato il suo incarico al giovanissimo don Luca Borgna. La prossima destinazione di don Finotello è la parrocchia di San Vigilio; a lui è stata affidata anche la responsabilità della pastorale giovanile della diocesi e della vicaria di Adria e Ariano, nonché il coordinamento delle parrocchie di Adria e del Basso Polesine. Originario di Lendinara, don Luca Borgna, che ha 25 anni, è diventato sacerdote lo scorso giugno nella cattedrale sorella di Rovigo. Durante la cerimonia religiosa, concelebrata dai due sacerdoti assieme all’arciprete Mario Furini, erano presenti il Consiglio pastorale e i gruppi parrocchiali, davanti allo sguardo attento dei numerosi fedeli, accorsi per festeggiare questo importante momento spirituale. Non è mancata la commozione, tra i presenti, per il saluto a don Luca, a cui è stata donata una riproduzione della cattedrale, mentre al nuovo arrivato è andata in dono l’immagine della Madonna del rosario, simbolo della religiosità locale, in quanto definita “Regina degli adriesi”. Al termine della messa, la festa è proseguita nel Centro giovanile, alla presenza dei gruppi della parrocchia. L’augurio a don Luca Borgna è quello di proseguire l’ottimo operato del suo predecessore, al quale la comunità era molto legata. Me.Ru.

neWS Zero sprechi di risorse naturali

il Sindaco Si impegna a promuovere comportamenti virtuoSi

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o scorso 29 settembre presso il Salone Europeo dell’innovazione e della ricerca scientifica di Trieste, si è tenuta la cerimonia del progetto “Next” al quale hanno aderito i sindaci impegnati nel progetto Carta Nordest ed Euroregione spreco zero, con peculiare attenzione verso i prodotti alimentari invenduti nei negozi e nei megastore. Tra i primi cittadini, il primo del Polesine ad aderire a questa carta, sottoscrivendone i contenuti, è stato proprio il sindaco adriese Massimo Barbujani che in occasione della cerimonia del 29 settembre si è anche impegnato a diffonderne i valori e i contenuti attraverso la divulgazione del “decalogo anti-spreco”. Il documento non è altro che la filiazione della carta promulgata dal Parlamento Europeo intitolata “Come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’Ue” e va ad aggiungere valore internazionale alla campagna diffusa dall’Università degli Studi di Bologna “Un anno contro lo spreco” partita già nel 2010. Nel dettaglio il sindaco si impegna a ridurre in maniera concreta e progressiva tutti gli sprechi relativi alle risorse naturali del pianeta e quindi acqua, energia, mobilità e promuovere a queste azioni attraverso la rete e la comunicazione ufficiale dell’ente di cui è alla guida. Ma.Ce.

Concorsi in Ospedale

“laScia a caSa l’auto. uSa la bici!”

Rassegna di poesia “Sport e poesia”

primo premio all’adrieSe marco toSato

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i sono svolte lunedì 24 settembre le premiazioni dei vincitori del concorso “Lascia a casa l’auto. Usa la bici!”, iniziativa a premi organizzata dal Dipartimento di prevenzione e riservato ai dipendenti dell’Azienda Nella foto le tre vincitrici: Ulss 19. L’obiettivo del concorso è da sx verso destra Sandra incentivare l’utilizzo della bicicletta Moda, Patrizia Russo da parte dei dipendenti quale meze Francesca Freguglia zo di trasporto alternativo all’automobile nei percorsi brevi o nel tragitto casa-lavoro. Per partecipare al concorso bisognava produrre un annuncio pubblicitario finalizzato alla promozione dell’uso della bici nei percorsi di servizio o nel tragitto casa-lavoro mediante uno spot registrato su CD, un poster o una fotografia. Alla giuria sono pervenuti 26 lavori: 18 per la categoria poster, quattro per la categoria fotografia e quattro per la categoria spot. In quest’ultima categoria è risultata vincitrice Francesca Freguglia, tecnico sanitario di laboratorio biomedico presso Anatomia patologica; nella categoria fotografia, invece, ad imporsi è stata Sandra Moda del punto accoglienza ospedale; mentre nella categoria poster il premio è andato a Patrizia Russo, psicologa del Consultorio familiare. Le vincitrici delle tre diverse sezioni hanno ricevuto in premio una bicicletta, ai secondi classificati sono stati consegnati premi di riconoscimento quali buoni per stampe fotografiche.

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a quindicesima edizione della rassegna di poesia “Sport e poesia, momenti di emozione” organizzata dal Gruppo autori polesani e dalla polisportiva Tassina San Leopoldo si è conclusa con i premi assegnati dalla giuria, presieduta da Claudio Garbato e formata da Loredana Cappellazzo, Raffaela Salmaso, Mattia De Poli, Aurora Gardin. La Sezione “Sport”, è stata vinta dal giovane autore adriese Marco Tosato con la poesia ‘Sport’, mentre la sezione ‘Poesia a tema libero’ il primo premio è andato a Elisabetta Zanchetta di Rovigo, con la poesia ‘Dimentica’. Per il premio “Cavalier Luciano Osti”, dedicato a una prosa o poesia sul quartiere Tassina o sulla città di Rovigo, sono state segnalate invece le poesie: ‘Rovigoti se nasse’, di Luciano Bonvento di Buso e ‘Via beata Maria Chiara’, di Arnaldo Pavarin di Rovigo.


Adria - Vita in città 15 Spettacoli Il cinema cittadino ha chiesto un finanziamento alla Regione

Politeama in attesa della digitalizzazione

L’intervento complessivamente costa 80.000 euro La proprietà dello stabile si è resa disponibile per un investimento economico ma mancano ancora dai 20 ai 30.000 mila euro

neWS Associazioni

Spadon è il nuovo preSidente dei bontemponi Gianni Spadon, neo presidente gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe

di Martina Celegato

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n attesa dei finanziamenti regionali per la conversione della sala dalla pellicola al digitale, il Cinema Teatro Politeama ha riaperto i battenti. Il primo film della programmazione cinematografica è stato Magic Mike. Per la digitalizzazione della sala cinematografia servono complessivamente 80.000 euro, una cifra inaffrontabile per l’attuale gestione. “Ringraziamo la proprietà del cinema che si è resa disponibile per l’investimento economico- spiega il gestore del cinema, Elia Barchetta - ora ci servono da un minimo di 20.000 ad un massimo di 30.000 euro, che abbiamo richiesto alla regione Veneto tramite bando di aggiudicazione. Barchetta smentisce categoricamente le illazioni che ne davano per spacciato il futuro della sala, con la chiusura perentoria del cinema. smessa di settimana in settimana, anche se Barchetta “Smentisco le voci, anche apparse su certa stampa, nutre buone speranze sul passaggio al digitale. “Abche vedendo il cinema chiuso, lo dava per spacciato. biamo ereditato una situazione difficile, è innegabile, dato che la sala è stata dapprima Eravamo semplicemente in tratchiusa per parecchio tempo e poi tativa con il distributore per cui Barchetta: ha subito alterne vicende, per cui non avevamo certezze sul periodo “Smentisco nemmeno il pubblico ha potuto di riapertura e non volevamo dif- le voci che disporre di una continuità nella fondere false notizie. Ricordo che davano il cinema anche l’anno scorso il cinema è per spacciato” programmazione del cinema, assumendo l’abitudine di seguire il entrato regolarmente in funzione da fine settembre inizio di ottobre, per cui trovo immoti- relativo calendario”. Alla domanda sul motivo per cui gli vate certe notizie che hanno screditato il lavoro che si sta adriesi preferiscano al Politeama altre località per andare al cinema, Barchetta imputa la causa alla distribuzione svolgendo per superare certe difficoltà effettive”. Per ora, la programmazione sarà divulgata e tra- delle pellicole. “Essendo un periodo di transizione per

L’ingresso del cinema cittadino

G le piccole realtà, che devono per forza di cose passare al digitale, ci si trova di fronte ad un calo di presenze in sala, per la difficoltà nel reperire pellicole stampate con le prime visioni. Pertanto, il pubblico preferisce fruire del multisala, ove è possibile scegliere tra le varie prime visioni disponibili, a scapito dei cinema ad un’unica sala. Purtroppo anche noi gestori dobbiamo affrontare una sorta di ricatto dei distributori, che dettano le regole del gioco e del mercato”. L’obiettivo non è solo di avere le prime visioni, ma anche di poter disporre di una doppia programmazione domenicale. Per quanto riguarda la stagione teatrale al politeama, essa riprenderà regolarmente in concordato con Arteven e a breve sarà diffuso il relativo programma.

Come eravamo

buone nuove

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gli oggetti del paSSato Fatti rivivere per la didattica dei più giovani l tempo trascorre velocemente e tanti, tantissimi oggetti che usavano i nostri bisnonni, stanno scomparendo. C’è chi, invece, pensa giustamente alla nostra storia, conservando ciò che potrebbe inevitabilmente andare perso. L’adriese Giovanni Pilotto mantiene così, in un locale della sua casa, moltissimi Un momento dell’inaugurazione della mostra oggetti della civiltà contadina e grazie all’idea di alcuni suoi amici, con i quali spesso si ritrova a cena in compagnia proprio nel locale dove conserva questo materiale, è nata l’idea di portare il tutto in mostra alla sala Cordella della città, affinchè potesse essere visitata soprattutto dalle nuove generazioni. Ecco che insieme a Giuseppe Scarda, Gianni Tiozzo, Venerino Trombin e Giovanni Cantelli, è stata organizzata un’attenta catalogazione con tanto di dicitura dialettale e italiana degli oggetti che sono stati esposti nella galleria di corso Vittorio Emanuele. Ciò ha ottenuto il consenso di Mara Bellettato, consigliere comunale delegata alla cultura e naturalmente dal sindaco Massimo Barbujani, intervenuto all’inaugurazione, compiacendosi con gli organizzatori. Giusto nelle manifestazioni del “Settembre Adriese” la mostra si è posta quale punto di riferimento culturale per la salvaguardia delle tradizioni. In bella mostra quindi “el mastelo”, la “munega”, “el basolo” e altri oggetti un tempo indispensabili e oggi nemmeno conosciuti dai più giovani. Non mancano attrezzi di lavoro ma anche altri di uso casalingo, un vecchio banco di scuola e apparecchi radio e giradischi. Insomma un viaggio a ritroso nel tempo, che secondo il sindaco, dovrà in futuro essere riproposto e magari allargato con altri indimenticabili pezzi d’epoca. Ro.Ma.

ianni Spadon è il nuovo presidente del gruppo corale folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe. Il sodalizio ha rinnovato le cariche sociali per il prossimo triennio. Il nuovo direttivo è stato eletto tra tutti i 21 componenti. Spadon, tecnico audio e luci dell’associazione, vanta una lunga esperienza nell’associazionismo, altresì, quale appassionato di informatica, è stato il creatore del sito web e delle pagine face book del gruppo stesso. Alla vice presidenza sono stati nominati il musicista Sergio Salmi e Remigio Zambotti. La segreteria è stata invece affidata a Nicola Donà. Nel consiglio, formato da sette membri, sono stati altresì eletti Luciana Bolognese, Maurizio Braga e Roberto Marangoni. Quest’ultimo, già presidente per molti anni e attuale consigliere regionale di Venetnia, l’associazione veneta gruppi di tradizione popolare, avrà, il compito delle pubbliche relazioni. Spadon ha ringraziato per la fiducia accordatagli, augurandosi collaborazione fra tutti, in vista anche della ricorrenza per il cinquantesimo dell’associazione che si terrà fra tre anni. Il gruppo, che è il più antico del genere in Polesine, è sorto infatti nel 1965, quando alcuni amici amanti del bel canto, si unirono nella ricerca e riproposizione delle antiche cante e ballate del Delta. Affermati in Italia e all’estero, i Bontemponi portano ovunque e con successo la cultura e le tradizioni polesane e, attraverso svariate iniziative, promuovono da sempre momenti di solidarietà.

poleSine-emilia, matrimonio antiterremoto

ui polesano, lei emiliana, si sono conosciuti anni fa ed è stato un autentico colpo di fulmine che gli ha portati sull’altare. Stiamo parlando di Ferruccio Crepaldi di Panarella, insegnante di elettronica all’Ipsia di Chiara e Ferruccio Porto Tolle e di Chiara Toni, assistente sociale a Ferrara, ma nata e residente a Maccaretolo di S. Pietro in Casale, un paese del bolognese colpito dalla durante il matrimonio tragedia del terremoto. In data gia fissata per il matrimonio, Ferruccio e Chiara non hanno potuto utilizzare la chiesa di Maccaretolo, fortemente danneggiata. Chiara ci teneva tanto, quella chiesa l’aveva vista crescere e lì avrebbe desiderato il coronamento del sogno piu bello. Nonostante la possibilità di sposarsi in altro luogo di culto, Chiara e Ferruccio hanno fatto allestire, fuori dalla chiesa di Maccaretolo, un capannone a tende arrichito da tanti fiori “Almeno- ha detto Chiara- quando arriverò vedrò la mia chiesa e mi sentirò comunque a casa”. Durante la bella cerimonia, celebrata da don Pietro, non è mancato il coro delle amiche di Chiara che l’hanno sottolineata con i canti. Lo stesso parroco ha evidenziato come Ferruccio e Chiara si siano “sposati nella casa di Dio, che non è fatta di mattoni, ma di persone”. La bella festa è proseguita in un ristorante della zona e durante il tragitto anche i parenti polesani di Ferruccio hanno potuto rendersi conto dei gravi danni causati dal sisma in terra emiliana. Ro.Ma.


16 Bottrighe Ricorrenze La parrocchia ha festeggiato l’importante traguardo raggiunto dal parroco

50 anni di sacerdozio per don Antonio Cappato Durante la cerimonia il don ha raccontato le fasi salienti della sua vita e l’incontro con il Signore, da sempre “il suo migliore amico” di Roberto Marangoni

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a comunità di Bottrighe ha festeggiato il suo parroco. Affollata la chiesa per l’arciprete don Antonio Cappato, in occasione del cinquantesimo di ordinazione sacerdotale. La cerimonia, è stata organizzata dal consiglio pastorale e da un comitato festeggiamenti guidato dal concittadino Galliano Pivaro, sempre disponibile per la parrocchia e per le iniziative locali. La solenne celebrazione liturgica è stata animata dai cori polifonico diretto da Carla Bizzaro, dal voci bianche di Mariaelena Fincato e dal femminile “Plinius” di Antonella Pavan. Cerimonia molto sentita, a della parrocchia. Don Cappato è amato e stimatratti commovente, nei ricordi di don Antonio, che to parroco di Bottrighe da trentasei anni, dal 19 settembre 1976. Sin dal suo ha raccontato le fasi salienti della sua vita e l’incontro Sin dal suo ingresso ingresso in paese si è dedicacon il Signore, da sempre in paese si è attivato to alle attività locali, mettendo a disposizione le proprie “il suo migliore amico”, per i vari lavori doti, attivandosi per i vari non tralasciando i ricordi di restauro e delle lavori di restauro e miglioria dei sacerdoti, degli amici e opere parrocchiali delle opere parrocchiali. Dalle soprattutto dei suoi genitori e di quanti altri vicini nel suo cammino di fede. ristrutturazioni, alle tinteggiature, dai servizi di riA don Antonio, al termine della celebrazione, è scaldamento, sino al restauro completo dell’antico stato consegnato un regalo da parte di tutta la co- organo a canne. Oggi la chiesa è un tempio che munità, oltre ad alcuni pensieri simbolici, il denaro si presenta ottimamente curato all’interno e all’eraccolto durante la colletta, da destinare ai bisogni sterno con il recente restaylig anche della facciata.

Il vice sindaco D’Angelo consegna una targa a don Antonio Cappato

Va ricordato altresì il restauro completo della torre campanaria nel 2008. Sentite le parole di apprezzamento negli interventi, dal vice sindaco Giorgio D’Angelo, che ha donato una targa da parte del comune, dal coro parrocchiale, dal consiglio pastorale e dai bambini della scuola materna paritaria “Umberto Maddalena” che hanno recitato una bella poesia. Pregevole il messaggio di augurio in quadro di Papa Benedetto XVI in questa importante ricorrenza. Infine, nel giardino retrostante la chiesa, grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Sportivo, è stato poi organizzato un buffet insieme ai concittadini intervenuti.

Coscritti

claSSe 1955, il raduno è Stato organizzato a treviSo

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a classe di ferro 1955 di Bottrighe continua a ritrovarsi. Non più la classica cena fuori porta, ma un’autentica gita culturale. Già lo scorso anno i bottrighesi del 1955 trascorsero una spelndida gita a Fratta Polesine, Alcuni coscritti 1995 quast’anno il raduno è stato di Bottrighe durante organizzato a Treviso. Artefice la recente biciclettata in primis Rossano Ventura che ha predisposto il tutto nei dettagli con la visita guidata alla città. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, è seguita la visita all’oasi di Cervara e nelle pause non è macato pure lo “spuncioto” con salumi e formaggi posizionati in pulman. Hanno partecipato, con a seguito di mogli e mariti, Gilberto Andreotti, Mauro Andreotti, Raffaele Braga, Paola Braghin, Giovanni Casazza, Carmine D’Andrea, Fabio Dolcetti, Giuliano Doni, Giacomo Facco, Luciano Fantinati, Monica Ferri, Gianfranco Grotto, Patrizio Leccioli, Antonella Longato, Savina Longato, Maria Assunta Romanin, Umberto Secchieri, Oriana Sordoni, Cesare Tandin, Maria Elisa Tarozzo, Antonietta Trombin e Rossano Ventura. Non è mancata poi anche una recente biciclettata nella speldida oasi sul Po a Villanova Marchesana, anche qui, giochi, cibo e tanta allegria hanno divertito i coscritti nel Ro.Ma. corso di una indimenticabile giornata.

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Bottrighe 17 Istruzione Non si placano le proteste del Comitato contro l’Amministrazione

La scuola media deve riaprire Nel giorno della riapertura dell’anno scolastico diversi striscioni sono stati appesi alla recinzione dell’istituto di Roberto Marangoni

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iprende l’anno scolastico ma per la scuola media di Bottrighe, nonostante le lotte intraprese dal Comitato per la salvaguardia del plesso, non si aprono i battenti. Dopo vari incontri, dopo la petizione di 1300 firme, dopo la volontà espressa da tutto il consiglio comunale, il tutto si è risolto come un “nulla di fatto”. L’apertura, in via di deroga, sarebbe servita solo da ponte, inquanto, già dal prossimo anno la popolazione scolastica del luogo dovrebbe essere in crescita. Intanto la lista civica “Cambia con noi e dobbiamo far ripartire la il territorio” che vede Bergo in prima linea, ha tolto l’appoggio Bergo: “Disattesi scuola nel 2013”. Con lui anche Luciano Fantinati sul territorio alla magggioranza gli impegni presi, del Pd e Stefania Tescadel sindaco Barbujani, lista che ora anche roli del Nuovo Polo con aveva contribuito molto alla sua la primaria è in pericolo” una ventina di genitori. rielezione. Nel corso della protesta Assieme alla civica si sono allontanati pure il nuovo Psi e La Destra, parlando, sono stati appesi striscioni che accusano sindaco e in una conferenza stampa, di tante lacune, in pri- giunta. “La scuola è un punto di riferimento sociomis l’esclusione dalle decisioni della maggioranza culturale essenziale per il paese, ma su ciò non dei tre partiti. “Non molliamo - afferma Bergo - a sono stati rispettati gli impegni presi in consiglio seguito della protesta davanti alla scuola proprio comunale - ha tuonato Bergo - e dopo di questo il giorno in cui è iniziato il nuovo anno scolastico, saranno disattesi anche gli altri, come il restauro

DOPO 20 ANNI UN SUCCESSO IL RITORNO DELLA CORRIDA

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opo vent’anni, è tornata La Corrida a Bottrighe ed stato un autentico successo. Oltre quattrocento spettatori per i quindici concorrenti, arrivati da svariate località, tra questi, a sorpresa, anche il sindaco Massimo Barbujani con una buona interpretazione del “Clarinetto” di Renzo Arbore. Grande la soddisfazione per gli organizzatori dell’associazione ricreativa Bottrighe, che hanno avuto la collaborazione del Gruppo Sportivo. Lo spettacolo, ben condotto da Tiziano Sheriff, seguito da D&D musica per il service, ha ottenuto tanti applausi, ma anche tanti sberleffi, tra trombe, pignatte e quant’altro di rumoroso, il tutto in perfetta falsariga della popolare trasmissione televisiva, con tanto di semaforo segnalatore. La kermesse ha visto anche la partecipazione della scanzonata band “I Skifosi”, diretta dal “cacciavite” di Giuliano, l’improvvisato maestro Pregadio e da Lauretta, alias Laura Crepaldi in veste di valletta. Tre ore ininterrotte di spettacolo con il gradito intermezzo del comico “Ceffo”, già vincitore de “La sai l’ultima?”. Non poco ha faticato la giuria che ha sommato la valutazione tecnica con quella del gradimento del pubblico. Alla fine, dopo la canzone di ringraziamento a tutti, scritta per la serata sulla base di “Grazie perché”, ottimamente LE TRE S-CIOPTA’

L’edificio che ospita la scuola media del luogo con gli striscioni contro il sindaco e giunta

dei bagni della primaria che farà la stessa fine della media”. Bergo si stupisce della mancanza del sindaco, passato senza fermarsi, del suo delegato Nicola Gennari e ancor di piu del consigliere regionale Pdl Mauro Mainardi che aveva altresì firmato al petizione pro scuola. Intanto, una nota dell’assessore ai lavori pubblici Federico Simoni, ha annunciato che gli impegni presi saranno rispettati e d i lavori dei bagni della primaria dovrebbero effettuarsi e concludersi entro ottobre. Per quanto riguarda invece la media, Simoni risponde che “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

neWS Spazi pubblici

geSti di inciviltà al parco 1° maggio

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l parco 1° Maggio di Bottrighe . Realizzato diversi anni fa dall’amministrazione comunale in via Maddalena, è ricco di piante e contornato da giochi donati da privati e Uno scorcio del parco associazioni del luogo. Rischia 1° Maggio di Bottrighe però ogni giorno di essere leso da molti ragazzi che vi entrano in bici, peggio ancora, con motorini, prendendo d’assalto giostrine e scivoli che in questo modo vengono danneggiati. Non solo, ci sono adulti che entrano con i cani che fanno i loro bisogni sull’erba, ma questi non si curano di utilizzare le palette, come richiesto dalla legge. A chi è stata fatta osservazione, visto che sono molti i bambini che frequentano il parco, sono volate offese e minacce. Molte le segnalazioni dei cittadini, alcuni si sono già rivolti direttamente al sindaco Massimo Barbujani che a sua volta ha segnalato la questione al comando di polizia locale, promettendo, oltre ad una maggiore vigilanza del luogo, altresì pesanti sanzioni a chi verrà pizzicato. L’apertura, le pulizie ed il taglio dell’erba vengono quotidianamente seguite da Pierluigi Biolcati, un volontario residente difronte al parco, che attraverso la sua encomiabile e gratuita disponibilità, rende il luogo una sorta di piccola perla della natura. “Spiace – ha racconatato Biolcati - raccogliere ogni giorno un secchio di sporcizia abbandonata in mezzo al prato. Non si dica, come ho sentito, che la colpa sarebbe di persone di nazionalità extra comunitaria perché li ho visti sempre utilizzare i cestini per gettare i loro rifiuti e questo è un segno di buona educazione che va oltre gli atteggiamenti razzistici Ro.Ma. che come sempre sono fuori luogo”.

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Nelle foto: Riccardo Bellan, vincitore de La Corrida di Bottrighe interpretata dal trio Fabrizio Romani, Michele Cisotto e Barbara Banin, c’è stata la proclamazione dei vincitori. Al terzo posto il piccolo Daniel Penso di Porto Viro con la canzone “Io non lascio traccia” dei Negroamaro, al secondo posto Angelo, pure di Porto Viro, con l’interpretazione di un uomo robot sulle musiche dei Rocket, il primo premio è stato assegnato al giovane cantante Riccardo Bellan di Bottrighe che ha proposto “Piccola stella senza cielo” di Ligabue. Premio della critica al duo Munerato di Rovigo per l’attualità del tema rivolto alla crisi e a tutta la politica italiana sulla base del brano “Che sarà”. A tutti premi e diplomi di partecipazione alla manifestazione che, visto il successo, verrà riproposta nell’estate 2013. Ro.Ma.

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18 Cultura Museo Archeologico Una nuova mostra dedicata alla tradizione archeologica adriese

Fino a marzo “Scripta manent”

I disegni in esposizione, appartenenti alla famiglia Bocchi, sono veri è propri antesignani delle nostre fotocopie stanno all’origine del lavoro di ricerca e di riscontro condotto ancora oggi dagli archeologi di Melania Ruggini

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l 29 settembre, per la giornata Europea del patrimonio, il museo archeologico ha inaugurato una nuova mostra dal titolo “Scripta manent- I documenti Bocchi per l’Archeologia di Adria”. La mostra è dedicata alla tradizione archeologica adriese e ai suoi documenti e si colloca a conclusione delle celebrazioni per il cinquantenario del Museo, iniziate il 17 settembre 2011. In esposizione alcuni documenti e disegni ottocenteschi a descrizione dei rinvenimenti, spesso accanto agli oggetti reali, preziosi reperti di ceramica greca a figure nere e rosse. Veri antesignani delle nostre fotocopie, questi disegni della famiglia Bocchi, che raffigurano Arte

il concorSo di pittura di via ruzzina

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itorna il Concorso nazionale di pittura di Via Ruzzina, dal 27 ottobre al 2 novembre. La parola d’ordine della prossima edizione è innovazione: sono tante le sorprese in serbo per i partecipanti e il pubblico, a partire dalla realizzazione di un elegante catalogo che documenterà il concorso e che sarà regalato a tutti gli aspiranti vincitori. Come sempre, non mancheranno i riconoscimenti per i vincitori, tra cui i premi di Adriatic LNG, Bancadria, in memoria del dottor Di Cola Angelo Raffaele, Pro Loco di Adria, Città di Adria e il nuovo premio in memoria di Agnese Baggio in occasione del centenario della nascita e rivolto ad un’artista. Anche quest’anno la giuria sarà composta da esperti del settore artistico scelti per curricula e per formazione. Due sono i temi previsti: tema libero e “Energia sostenibile: uomo e territorio, un’armonia possibile”. Al concorso potranno partecipare, con una o due opere, artisti italiani e stranieri indipendentemente da tecnica e orientamento. Le operazioni di iscrizione e consegna delle opere si svolgeranno nei giorni 11, 12 e 13 ottobre 2012 presso la Fondazione Franceschetti e Di Cola, sede della mostra, in via Cavallotti n. 13 ad Adria, la cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 27 ottobre alle ore 17 nella Fondazione Franceschetti. Le opere saranno esposte 27 ottobre al 2 novembre in Fondazione con il seguente orario: sabato/domenica 10 – 12 e 17 – 19, feriali Me.Ru. 17 – 19.

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più volte lo stesso oggetto per farlo conoscere ai cultori di antichità del tempo, sono all’origine del lavoro di ricerca e di riscontro condotto ancora oggi dagli archeologi .I documenti, patrimonio del comune e del museo, sono ora fruibili dopo un intervento di restauro, effettuato dal Laboratorio di Restauro del Libro dell’Abbazia di Praglia, cui hanno contribuito l’amministrazione comunale di Adria, la Fondazione Scolastica Carlo Bocchi e molte associazioni e cittadini adriesi. Durante la mostra, aperta fino al 15 marzo 2013, saranno realizzati due pomeriggi di approfondimento, l’11 e il 20 ottobre, con due con visite guidate e laboratori dedicati ad adulti, bambini e famiglie. Nel giardino delle favole

un viaggio nella FantaSia

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e favole come alternativa serale per ritornare a sognare: il 22 settembre nel Giardino di Villa Mecenati si è svolta un’originale serata dal titolo “Giardino Mecenati…… per una sera il Giardino delle Favole”, inserita nella programmazione del settembre adriese. Il format è stato ideato dalla Bottega delle Farfalle in collaborazione con Pro Loco di Adria, Biblioteca dei Ragazzi e associazione Artinstrada. Un notturno in un parco pubblico all’insegna della creatività delle favole: questi gli ingredienti della serata, rivolta ai bambini ma anche agli adulti. Le favole di sempre, messe in scena all’aperto, rappresentano una interessante iniziativa di riappropriazione e valorizzazione dei classici racconti, che si stanno perdendo, a causa della tecnologia e dei nuovi giochi virtuali. Narrate in maniera inusuale e divertente, le favole sono valorizzate da una insolita cornice ambientale, en plen air, dove luce e buio si sono mescolati per incrementare la poeticità del sogno e le suggestioni dei protagonisti del mondo fatato. Promossa da “La Bottega delle farfalle”, l’evento è stato realizzato in maniera ecologica mediante l’utilizzo di materiali di recupero, evitando dunque lo spreco di materiali. La Bottega delle Farfalle è conosciuta in città per avere già ideato e realizzato la bella iniziativa “Favole sotto il lampione”, che si è tenuta a maggio in un altro parco, quello dei Giardini Grandi. Me.Ru.


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Lo tenniS

SPoRT in PRIMo PIANo andreotti vince il torneo max Sport

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ttimo successo per il torneo amatoriale di tennis svoltosi sui campi del centro sportivo “Vidale” Al centro Maurizio Andreotti di Adria, a co- nel corso delle premiazioni rollario di un’intensa attività del circolo tennis “Max Sport”. Il tabellone “A” era formato da trentadue giocatori provenienti anche da varie provincie. I perdenti del primo turno hanno formato il tabellone “B”. Nella finale del tabellone “A” Maurizio Gilberto Andreotti di Bottrighe ha battuto l’esperto Gianluca Veronese avendo ragione sulla maggior tecnica dell’avversario, grazie ad un gioco di lucida razionalità. Da segnalare, che per giungere in finale, il Veronese aveva eliminato nell’ordine Alberto Doni, Massimo Bovolenta, Giuseppe Manfrin ed il promettente Kevin Manfrin, mentre Andreotti aveva superato Enrico Coatto, Gianfranco Stefani, Marco Civiero e, complice un piccolo infortunio, Pino Augusti. Nella finale del tabellone “B” Alberto Doni dopo avere superato Giampiero Bastianoni, Mauro Pisetti e Andrea Marin, ha avuto la meglio sull’inossidabile Claudio Barbujani che aveva eliminato Tommaso Patergnani, Emanuele Casellato ed il mitico Ares. Il tennis adriese si sta facendo sentire e spera di rinverdire il passato grazie anche alla presenza di promettenti giovani. Ro.Ma.

Calcio Debutto dei granata nel campionato di Eccellenza

Adriese, ci sono le premesse per fare bene di Cristiano Aggio

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’Adriese ha fatto il suo debutto nel campionato di Eccellenza, dopo la bellissima promozione dello scorso anno. Stesso allenatore, Beppe Pregnolato, buona parte della rosa confermata (in primis Fig) con l’innesto di giocatori d’esperienza come Vito Antonelli (esperienze anche in serie C2 con Rovigo Calcio), Paolo Natalicchio, ex giocatore del Thermal Abano, centrale difensivo che ha giocato a Sottomarina, Cittadella e Portogruaro, Alessandro Nonnato (bomber indimenticato proprio all’Adriese in serie D), Filippo Costantini (lo scorso ano in forza anche alla presentazione della squadra avvenuta in al Delta secondo in Serie D). In più qualche giovane Comune, dove il primo cittadino e primo tifoso Massimo Barbujani ha ringraziato interessante che mister Preil presidente Luciano Scangnolato saprà doverosamente Insieme a Dal Col, tamburlo per questa nuova valorizzare. Insomma, ci sono Fig, Antonelli avventura. “E’ sempre difficile tutti gli ingredienti per dispu- e Costantini tare un campionato se non da dovranno crescere ripetersi - ha detto il commentato il presidente - ma credo ci protagonista, almeno tra i primi anche i giovani siano tutti i presupposti per fare posti, bene supportati dall’ambiente del tifo granata che sa sempre essere vicino un ottimo campionato anche in Eccellenza, senza alla squadra. Del resto ad Adria c’è sempre stata la tanti assilli”. Intanto ad Adria si sta impostando un giusta passione accompagnata anche dalla compe- lavoro volto alla crescita del settore giovanile, che da tenza per il calcio. E il giusto entusiasmo si è notato qualche tempo, in maniera programmatica e seria,

Aia Adria

aperto il corSo per i nuovi arbitri

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li arbitri di calcio della sezione di Adria sono pronti ad accogliere nuovi fischietti. Infatti, la sezione presieduta da Amedeo Bordina, ha aperto il corso, gratuito, per i nuovi arbitri. Aperto a tutti i ragazzi e ragazze che abbiano compiuto 15 anni e non abbiano superato i 35, è “Un esperienza umana sotto il profilo caratteriale, comportamentale ed emozionale - dice Bordina”. Per aver maggior informazioni si può contatta il numero di telefono 3358110605, oppure alla casella di posta adria@aia-figc.it. Il numero uno delle giacchette nere adriesi, ha presieduto il raduno precampionato sezionale assieme al delegato tecnico Valleriano Mantovan ed al componente regionale dell’Aia Alessandro Bianco della sezione di Mestre. Oltre a Bordina e Mantovan, era presente il consiglio direttivo sezionale composto da Cesare Guzzon, Gioni Soncin, Roberto Stefanini e Moreno Gigo. Intanto gli adriesi Alessandro Sparapan e Sonnj Vidali hanno partecipato al raduno di 2 Categoria organizzato dal comitato regionale Aia presieduto da Roberto Bettin e tenutosi a San Pietro in Gu in provincia di Padova. Il raduno ha visto la partecipazione di 64 fischietti provenienti dalle 18 sezioni del Veneto che hanno debuttato nel campionato della categoria regionale (dalla Seconda categoria all’Eccellenza), gestita dalle sezioni. La riunione è stata tenuta dal presidente

La formazione dell’Adriese

manca. “La rosa è ampia - dice mister Pregnolato - abbiamo un paio di soluzioni in più per reparto, a metà campo abbiamo giocatori come Dal Col, Fig, Antonelli e Costantini, e assieme a loro devono crescere anche i giovani. Dovrà essere da stimolo per loro e di crescita anche per il movimento giovanile”. Ed effettivamente, l’avere in prima squadra giocatori esperti e disponibili deve essere un plus per la società che dovrà essere brava a progettare dei momenti per la crescita del settore giovanile. Se la squadra poi dovesse veleggiare nelle zone alte della classifica, sarà tutto più facile.

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Amedeo Bordina

Bordina: “Un’esperienza umana sotto il profilo caratteriale, comportamentale ed emozionale” regionale Bettin e da Massimo Biasutto che da quest’anno designa gli arbitri di Promozione ed Eccellenza. “Nella riunione, dice Bordina che ha accompagnato i due fischietti adriesi, si è discusso della circolare numero 1 e tutti gli aspetti tattici, di regolamento, disciplinari e di etica comportamentale che caratterizzano l’attività dell’uomo-arbitro”. Cr.Ag.

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Collaboratore

Kristian Benetti

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Qualcuno di cui fidarsi


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VIAGGIo IN

PRoVINCIA RoVIGo

Enti locali Il 22 di ottobre la Regione dovrà trasmettere una proposta al Governo

Intanto una certezza, il Polesine non sarà un’area vasta Il ministro Filippo Patroni Griffi ha eliminato l’idea che il Polesine possa salvarsi con una campagna acquisti condotta tra i comuni sui confini provinciali di Fortunato Marinata

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’idea condivisa, all’interno della provin- potesse salvarsi con una campagna acquisti cia di Rovigo, è che il Polesine debba condotta tra i comuni sui confini provinciarimanere unito. Nelle scorse settimane li. Il parlamentare di Trecenta, infatti, già un po’ tutti i cittadini dei 50 comuni hanno accarezzava l’idea che il Polesine potesse fatto outing esprimendo la propria prefe- allargare i confini inglobando municipalità renza in merito al futuro del territorio, e le come Menà nel veronese, Boara Pisani e ipotesi si sono letteralmente sprecate, ma Stanghella nel padovano o Cavarzere nel alla stretta del voto, come è accaduto in veneziano ma il dietrofront è arrivato dal Provincia lo scorso 20 settembre o in oc- ministro in persona spiegando che se è vero che i comuni possono casione del Consiglio attivare iniziative volte di qualche settimana Comuni in ordine al loro spostamento prima, nessuno si è sperso seguendo da una circoscrizione detto favorevole allo la politica provinciale all’altra, smembramento del della convenienza questo non comporterritorio come pure geografica terebbe comunque la all’annessione tout cout ad un’altra provincia, anche se questa salvezza della Provincia di Rovigo, anche se rimane l’ipotesi più accreditata visto che dovesse raggiungere i 350 mila abitanti e i l’intervento nel ministro, Filippo Patroni 2500 chilometri di estensione territoriale, Griffi, ha di fatto eliminato dal novero delle in quanto la fotografia valida al riordino saipotesi l’idea accarezzata dal Pd, ma anche rebbe comunque quella dello scorso 20 ludal deputato Luca Bellotti, che il Polesine glio. Dunque al Polesine restano ben poche

speranze per pilotare un destino che invece sembra già ben definito. All’orizzonte, infatti, è sempre più delineato l’accorpamento ad un’altra provincia l’annessione di Rovigo a Padova rimane l’ipotesi più accreditata. Comunque sia siamo ancora all’interno delle ipotesi, tante ipotesi che nelle scorse settimane si sono susseguite senza soluzione di continuità dimostrando che in materia tra i sindaci è mancato qualsiasi coordinamento, sia amministrativo che politico. Infatti, le segreterie dei partiti non sono riuscire a far esprimere ai rispettivi primi cittadini un’idea condivisa, cosi se per il coordinatore del Pdl, Mauro Mainardi, la scelta da perseguire sarebbe stata la fusione con Padova il sindaco di Ceregnano dello stesso colore politico, Ivan Dall’Ara, non ha condiviso il consiglio e nemmeno ad Adria la maggioranza guidata da Barbujani ha rispettato gli indirizzi di Mainardi. Tra le fila del Pd la musica è stata la stessa, comuni in ordine sperso

Palazzo Celio sede della Provincia di Rovigo

seguendo solo la politica della convenienza geografica. Intanto il tempo, comincia a stringere. La Regione dovrà trasmettere le proprie proposte al Governo entro il 22 ottobre, proposte che ancora mancano visto che in Regione è stata presentata solo una Proposta di legge per attribuire la precedenza del riordino al Consiglio regionale non

alla conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali, ritenuta inopportuna perché non elettiva. Questioni “di lana caprina”, secondo alcuni esponenti del Consiglio di palazzo Ferro Fini, che hanno solo il merito di allontanare il discorso dal cuore del problema, ossia immaginare come dovrà essere il Veneto di domani.

IL VOTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE DELLA REGIONE E DELLE AUTONOMIE LOCALI “TUTTO CAMbIA, PERChÉ NULLA CAMbI”

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entito il parere dei comuni ora la scelta passerà alla Regione che entro il 22 ottobre dovrebbe comunicare al Governo le proprie scelte. Da palazzo Balbi, tuttavia non dovrebbero arrivare novità. Un’anticipazione di quanto verrà trasmesso a Roma, infatti, potrebbe essere ravvisata in quanto la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali ha deliberato nei giorni scorsi, ossia di non toccare alcuna provincia. In tale senso si sono espressi l’assessore regionale al bilancio e agli enti locali e presidente della conferenza, Roberto Ciambetti, il consigliere regionale, Cristiano Corazzari, i componenti dell’unione province venete, Leonardo Muraro

e Barbara Degani, i componenti di Anci Veneto, Sabrina Rampin, Francesco Pietrobon e, il rappresentante di Uncem Veneto, Ennio Vigne. Contrari solo il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e il consigliere veneziano del PD, Bruno Pigozzo, mentre il memmbro dell’Anci Veneto, Antonio Bertoncello, non ha partecipato alla votazione. In pratica la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali non ha espresso alcuna alternativa alla situazione attuale se non che la provincia di Venezia diventi città metropolitana. Non andrebbero toccate quindi le provincie di Verona, di Vicenza e di Padova e non sarebbe opportuno modificare nemmeno le piccole provincie di Belluno, confer-

mata in ragione della specificità riconosciuta dallo Statuto del Veneto, Treviso, in quanto ingrandita con l’annessione del comune di Scorzè, e Rovigo, in ragione della peculiarità territoriale del Polesine e in aderenza alle istanze provenienti dal territori. Così per dirla con le parole di Tomasi di Lampedusa ne Il gattopardo, “Tutto cambia, perché nulla cambi”. Per prendere una decisione diversa a parere dell’assessore Ciambetti sarebbe occorso più tempo. “I tempi che il governo ci ha dato per discutere di un tema delicato e complesso come quello della riorganizzazione del territorio – ha spiegato - sono troppo stretti. L’architettura istituzionale del Veneto per essere ripensata ha bisogno di analisi e

studi approfonditi che non si possono realizzare in poche settimane. Un territorio come quello veneto non può essere rivisto secondo parametri numeri, ma vanno considerate le istanze e le peculiarità dei territori a 360 gradi tenendo conto anche di fattori economici e demografici. Non siamo contrari alla riduzione della spesa - conclude Ciambetti - ma questa deve essere fatta tenendo conto dei parametri dell’efficienza e del risparmio”. Se anche il Consiglio regionale dovesse esprimere lo stesso parere è evidente che la riorganizzazione verrà fatta direttamente dal Governo che sull’argomento ha in più occasioni dichiarato di non voler indietreggiare.

Roberto Ciambetti


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fondendo la cultura di una corretta igiene orale. Poiché individuare precocemente le patologie orali permette al medico di risolvere il vostro problema con interventi poco invasivi. Al contrario, trascurare una semplice carie, un’infiammazione gengivale o un dente mancante può, nel corso degli anni, portare alla perdita dell’elemento dentale cariato, ad una parodontite cronica o al collasso dell’intera arcata. Importanti ricerche dimostrano che i pazienti regolarmente sottoposti a visite di controllo annuali giungono alla 6°-7° decade di vita con le funzionalità masticatorie in piena efficienza.

PREVENZIONE “PRIMARIA”

La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di prevenzione primaria è sapere che il fumo di sigaretta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzione primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuove la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

PREVENZIONE “SECONDARIA”

La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione secondaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione?

Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializzato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” prevenzione. Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione. Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consigli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri artefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.


Problemi alle gengive? Non sottovalutare il problema, parlane subito al tuo dentista. Le malattie parodontali (gengiviti, parodontiti) sono molto diffuse e, se non curate in tempo, possono creare seri disturbi arrivando a causare perfino la perdita definitiva dei denti. Questo tipo di malattia è provocata da un’infiammazione batterica cronica che colpisce e danneggia in maniera grave l’osso e i tessuti molli che lo circondano e che trattengono la radice dei denti. È oramai accertato che la causa principale di questa malattia è l’accumulo indisturbato di batteri, presenti naturalmente nella nostra bocca, nel solco gengivale. Si pensi che questo tipo di malattia colpisce circa il 60% della popolazione e il 10% si manifesta in forme avanzate.

Carie dentale e malattie infiammatorie delle gengive. Queste sono le patologie che principalmente si riscontrano in odontoiatria. L’accumulo di batteri sui denti è il momento primo di queste patologie multifattoriali. Rimuovere regolarmente e con efficacia questi depositi batterici è la base di una corretta prevenzione. Anche la terapia per contrastare le malattie infiammatorie delle mucose orali si basa su questo concetto: rimuovere i depositi di placca e tartaro (placca batterica calcificata) dai denti e dalle superfici radicolari ed insegnare al paziente ad impedire un nuovo accumulo con corrette manovre di igiene orale. Anche antibiotici e antisettici possono essere utilizzati, ma il loro peso nella terapia di queste patologie è marginale. Il ruolo fondamentale è la corretta igiene orale.

Terapia fotodinamica antimicrobica. La terapia fotodinamica antimicrobica consente di eliminare microorganismi batterici singoli e organizzati in biofilms. Questo processo di disinfezione consente di integrare le comuni procedure in endodonzia, parodontologia e cariologia. Il contributo dato dalla terapia fotodinamica antimicrobica si somma alla disinfezione comunemente eseguita in endodonzia, dove una contaminazione residua del sistema dei canali radicolari è alla base di complicanze come il granuloma apicale. In parodontologia i comuni sistemi di levigatura delle radici dentali utilizzati nel trattamento delle parodontopatie hanno il significato di rimuovere i depositi batterici accumulati sulle radici dentali; la terapia fotodinamica antimicrobica aiuta la diminuzione della presenza batterica ponendo le basi per una remissione della patologia infiammatoria. La rimozione del tessuto dentinale intaccato dalla carie è basilare prima di procedere con terapie conservative alla ricostruzione dell’elemento dentale. Anche in questo caso il contributo della terapia fotodinamica antimicrobica dà il suo contributo rimuovendo una quota di batteri.

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Cresce il numero dei giorni di caccia non quello delle specie Ad ottobre e novembre due giornate aggiuntive settimanali di caccia da appostamento. Boschetti: “Questo è un modo per tornare indietro” di Mauro Gambin

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e doppiette hanno iniziato a sparare lo scorso 16 de due giornate aggiuntive settimanali di caccia (da 3 a settembre ma anche quest’anno è la stessa stagione 5) da appostamento nei mesi di ottobre e novembre. “Tali venatoria ad essere sotto il tiro non solo degli ambienta- decisioni – commenta Eddy Boschetti, del Wwf polesano – rappresentano solo la volontà della listi ma anche del Governo e del Tar. Regione di tornare indietro rispetto Alcune leggi partorite dalla Regione, Bracconaggio: infatti, paiono alquanto dubbie e non pizzicati cacciatori a scelte che in passato avevano già dato buoni frutti. Le giornate di cacmanca chi, tra le fila dei difensori del- con richiami cia da appostamento, infatti, erano la natura, vede nelle scelte di Palazzo e fucili cinque ma con intelligenza poi era Balbi facili concessioni rivolte ad non autorizzati stato dimostrato che con tre la caccia accontentare la potente e numerosa lobby dei cacciatori. Comunque sia la Corte Costituzionale avrebbe ottenuto esiti più certi, in quanto è abbondanteha impugnato la legge n. 25 del 6 luglio che riguarda le mente documentato che i prelievi sono più abbondanti là nuove disposizioni per la realizzazione dei capanni di caccia dove l’attività venatoria è meno frequente. Con questa e degli appostamenti, ravvisandovi una normativa talmente intensità si otterrà l’unico risultato di allontanare le speblanda che lascerebbe aperta la possibilità di servirsi a tale cie dalla zona deltizia, non sempre queste concessioni al scopo di strutture del tutto assimilabili a quelli dei campeggi, popolo venatorio, infatti, depongono a favore degli stessi quindi anche camper e roulotte. La seconda disposizione cacciatori”. Ma la questione sollevata da Boschetti è anche contestata, invece, riguarda il calendario venatorio sul quale un’altra. “Questa ulteriore concessione di giornate venatorie il Tar Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata non è giustificata da una presenza maggiore di specie, non dall’associazione vittime della caccia sulla parte che preve- si capisce perché si dovrebbe cacciare di più se il numero

Lo scorso 16 settembre è partita la stagione venatoria degli animali è sempre lo stesso. La Regione dovrebbe concentrarsi invece nella realizzazione di un piano di gestione della Zps, zone di protezione speciali designate a garantire ad alcune specie d’uccelli selvatici condizioni favorevoli per la loro tutela, è da tempo che se parla ma ancora non si è visto niente”. Il tema delle regole, infatti, è di estrema importanza per un territorio come il Delta, in parte perché esiste la necessità di creare ambiti nei quali investire in biodiversità dall’altro perché continua a sussistere la piaga mai risolta del diffuso bracconaggio. “Nel primo caso – ha specificato Boschetti – stiamo assistendo al progressivo spopolamento di specie come la pavoncella o l’allodola e le cause, in questo caso, non sono da attribuire alle doppiette ma piuttosto alle mutazioni che negli ultimi anni hanno riguardato le campagne, sono spariti gli alberi da frutto, le

siepi e quant’altro potesse fungere da riparo o da dispensa di cibo per questi uccelli. Il fenomeno dell’appiattimento ambientale è ravvisabile anche per convesso nell’aumento esponenziale di specie “opportuniste” come i corvidi: gazze, ghiandaie e appunto corvi. Il bracconaggio, invece, è un fenomeno lontano dall’essere in diminuzione, la caccia con richiami non autorizzati continua senza sosta e addirittura nelle ultime settimane sono stati fatti dei sequestri di fucili non norma. E’ evidente che la situazione è totalmente fuori controllo”. In questo caso la responsabilità è della Provincia. “So che la situazione è difficile per gli enti – ha concluso Boschetti - mancano i soldi, le risorse e le persone per un’accurata attività di controllo, non mi aspetto certo dei miracoli ma almeno che vengano sorvegliate le aree note per il bracconaggio”.

LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA “I CONTROLLI VENGANO FATTI”

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econdo l’assessore provinciale alle risorse faunistiche, Claudio Bellan, i controlli ci sono, tant’è che dal 2004 ad oggi la Polizia Provinciale ha segnalato all’autorità giudiziaria 135 persone ed in 94 casi si è trattato di utilizzo di richiami acustici, sequestro di armi, selvaggina ed altri tipi di diffusori. Nella pre-apertura di quest’anno sono state fatte 4 multe e sequestrati 10 colombacci e 17 tortore mentre in quella generale sono state elevate 8 sanzioni amministrative. Fino ad oggi la Polizia Provinciale ha redatto 65 verbali di accertamento, altri 23 sono stati fatti dalle guardie volontarie e 2 dalla Forestale. “Gli appostamenti li controlliamo ogni anno a campione – ha precisato l’assessore di Palazzo Celio – con maggiori attenzioni alle aree più delicate e soggette a variazioni. Sono 317 gli appostamenti censiti che verifichiamo anche durante la stagione venatoria. Cito quello scoperto

L’assessore provinciale Claudio Bellan

Nella pre-apertura sequestrati 10 colombacci e 17 tortore fuori norma in agosto per il quale partì una denuncia alla Procura, la stessa cosa è successa per due cacciatori scoperti ad utilizzare dei richiami nella laguna Barbamarco e in precedenza altri 5 erano stati pizzicati dai nostri agenti”. Una garanzia ulteriore per la tutela del Delta e dei suoi abitanti potrebbe essere rappresentata dall’approvazione del Piano ambientale del Parco, oggi finalmente in discussione dopo più di un decennio di inazione, ma dal quale rimangono escluse ancora molte aree che sarebbero importanti alla causa degli uccelli. Ma.Ga.

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26 Mondo scuola

Mondo scuola 23

Istruzione e società Le necessità delle famiglie sono cambiate, un meeting per capire come

Il piccolo mondo chiamato asilo nido Il primo meeting nazionale dedicato agli operatori dei nidi dal titolo significativo: “Prima (l’)infanzia” di Mattia De Poli

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enitori che lavorano o cercano un’occupazione, nonni molto anziani, rapporti familiari fragili, famiglie di immigrati prive di nonni: in una società diversa dal passato e in continua evoluzione la necessità di strutture adatte ad accogliere i bambini più piccoli, quelli da tre mesi a tre anni, risultano quanto mai preziose. Alla base del percorso di formazione ed educazione scolastica, gli asili nido rappresentano un microcosmo, in cui sono protagonisti i bambini e gli educatori. Per cercare di capire come si evolve questa realtà di estrema rilevanza sociale, la cooperativa

neWS

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Protagonisti della discussione sono le bambine e i bambini che ogni giorno crescono sociale rodigina “Il raggio verde” e l’associazione nazionale per l’animazione sociale e culturale “Associanimazione” hanno organizzato nel capoluogo polesano il primo meeting nazionale dedicato agli operatori dei nidi dal titolo significativo “Prima (l’)infanzia”. L’iniziativa programmata tra il 12 e il 14 ottobre,

ha ottenuto dal presidente della Repubblica la medaglia di rappresentanza quale riconoscimento di merito. Partendo dall’esperienza di quattro meeting nazionali dei centri, degli spazi e dei contesti di aggregazione giovanile, “Il raggio verde” ha elaborato un evento formativo impostato in modo innovativo che si propone di unire la ricerca scientifica e le opportunità di scambio e di aggiornamento. Interventi di prestigiosi relatori e workshop focalizzano l’attenzione su tre filoni principali: l’evoluzione dei modelli familiari, la rilevanza dei linguaggi visivi e non verbali, il nido come

incubatore di comunità e spazio d’incontro tra culture. Gli organizzatori spiegano che il meeting si è posto l’obiettivo di raccogliere “dal basso” esperienze, buone pratiche e vissuti degli operatori e, grazie all’incontro generativo con esperti di vari campi e discipline, intende rielaborarli in nuove strategie operative, capaci di rispondere meglio ai bisogni emergenti delle persone: “Se gli attori al centro della scena

sono gli operatori dei nidi, i protagonisti della discussione sono le bambine e i bambini che ogni giorno crescono, mangiano, gattonano, imparano, piangono, corrono e vivono in questi piccoli mondi che con il mondo hanno molto più a che fare di quanto non si creda”. L’evento è stato pensato anche per i coordinatori pedagogici e i pedagogisti, per gli amministratori e i funzionari pubblici e gli studenti.

Il Raggio verde

tutela e ricerca di una “cultura del Sociale”

opo un lungo periodo di analisi e di riflessione, la cooperativa sociale “Il Raggio Verde” realizza in Polesine il primo meeting nazionale degli operatori dei nidi: un progetto ambizioso, che conta sulle reti e le esperienze attivate nel corso di quindici anni di esperienza e di innovazione sul campo. Nata a Rovigo nel 1996, “Il

raggio verde” ha inteso promuovere progetti e servizi per la persona intesa come parte integrante della comunità locale. Tra i servizi offerti, gli asili nido rappresentano per la cooperativa un sostegno indispensabile alle famiglie che hanno figli piccoli. Le innovazioni nel settore dei servizi socio-educativi permettono un’organizzazione sempre più

coerente con il bisogno di vicinanza che i genitori sentono verso i figli piccoli: il micro-nido aziendale, ad esempio, avvicina il servizio al luogo di lavoro dei genitori. “Il Raggio Verde” si è specializzata nei progetti e nei servizi per minori e giovani, oltre che nelle attività socio-culturali in genere, promuovendo anche attività di formazione,

promozione, tutela e ricerca di una “cultura del sociale” attraverso l’organizzazione di eventi, e aderendo a movimenti di settore: in particolare è tra i soci fondatori di M.D.P. “Associanimazione”.

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28 24 Economia Indagine VenetoCongiuntura I dati sul settore delle costruzioni sono negativi

Edilizia in Polesine, tante ombre e qualche luce A soffrire è tutto il Veneto ma in provincia di Rovigo pesa particolarmente il calo degli ordini, -7,2 è il dato peggiore in regione

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er il settore dell’edilizia la crisi è sempre più nera e in Polesine forse si vive realtà più grave. A mettere in evidenza la situazione sono i dati raccolti nel secondo trimestre di quest’anno nell’indagine VenetoCongiuntura, promossa e realizzata da Ceav (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, parametrati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ai trimestri precedenti in termini di fatturato, ordini, prezzi e occupazione. La prima voce è una nota dolente per tutto il territorio, infatti per tutte le imprese di costruzioni venete, il campione ha riguardato 600 attività con almeno un dipendente, ha registrato una flessione del -4,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, in significativo peggioramento rispetto al -3,3% del trimestre

precedente. A pagare il prezzo più caro sono le imprese non artigiane che scontano una flessione del -9,3% mentre quelle artigiane resistono meglio con percentuali attorno al 3,7. Grave anche la situazione ottenuta dal rilievo sugli ordinativi, dove ancora una volta è stata registrata una sostanziale dicotomia tra imprese artigiane, in flessione del 4,2% e quelle non artigiane dove il ridimensionamento ha toccato quota -7,5%, ma è proprio su questi dati che la provincia polesana detiene il record negativo, in quanto le punte maggiormente negative sono state registrate a Rovigo (-7,2%) e Treviso (-6,2%). Il perdurare della crisi, inoltre, associato alla riduzione di ordini e all’incremento dei prezzi, a causa dell’inflazione del +2,9%, evidenzia una situazione critica e

una reale difficoltà per le imprese nei confronti del mercato dei materiali. Sul piano dell’occupazione sono le imprese di piccola dimensione ad essere in maggiore difficoltà (-3,7%) mentre è stata registrata una crescita, seppur debolissima, per quelle da 6 a 9 addetti (+0,6%) mentre le imprese di maggiore dimensione hanno fatto registrare un decremento del -0,8%. In sostanza le imprese di media dimensione e quelle non artigiane in questa fase “tengono” da punto di vista occupazionale. Varia la dinamica territoriale: crescita significativa per Rovigo, consistenti cali a Verona, Vicenza e Venezia. Insieme ai dati l’indagine VenetoCongiuntura riporta anche il commento di Alessandro Bianchi, presidente di Unioncamere del Veneto. “La situazione è davvero critica e la

nostra preoccupazione, oggi, è se e quanto potranno incidere i provvedimenti del Governo in tema di sgravi fiscali relativi alle ristrutturazioni e al rinnovo del conto energia, giunto alla quinta edizione. Non possiamo infatti dimenticare che l’unica vera riforma, che potrebbe rendere più competitivo il nostro Paese e favorire la tanto auspicata crescita produttiva, è la riduzione del livello di tassazione che sta mettendo in crisi le imprese delle aree più produttive come il Veneto e riducendo i consumi interni. Più che interventi di finanziamento delle imprese occorrono dunque politiche che rendano più attrattivi l’Italia e il Veneto: innanzitutto riduzione della pressione fiscale e subito semplificazione amministrativa, ivi compresa la velocizzazione dei tempi della giustizia”.

IMPRESA AI TEMPI DELLA CRISI QUATTRO POLESANI ALLA VETRINA DEL DESIGN IN LUSSEMbURGO

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uando si parla di design e creatività l’Italia può presentare un validissimo biglietto da visita, sostenuto dalla tradizione e dalla qualità della produzione. La crisi che sta attraversando numerosi settori si fa sentire ma non scoraggia alcuni imprenditori rodigini che, unendo le loro competenze e professionalità, con il brand “.it disegno italiano”, sono stati presenti con uno stand a Lussemburgo, a LuxExpo, decima edizione di “Italia Dimensione 2000”, salone organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Lussemburghese e interamente dedicato alle eccellenze del Made in Italy. Allo stand Lussemburghese quattro sono state le ditte polesane presenti: Studio Atelier 99 di Paolo Mazzuccato, Fabio Cardillo decorazione e

pitture, Mhadaba, mosaici d’arte e Atmosphere di Davide Pavanello. In questo delicato contesto economico segnali incoraggianti dall’export del settore dell’arredamento made in Italy evidenziano come il design italiano, sulla scia della moda e del cibo, non appartenga più solo alla nicchia dei generi di lusso, ma stia entrando a far parte della vita di un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Di qui l’idea di una vetrina internazionale come quella offerta dalla fiera di Lussemburgo. “E’ stata un’ottima occasione per noi – ha commentato Pavanello - in fiera erano rappresentati i più importanti settori del Made in Italy tra i quali l’arredamento, il design, la moda, l’artigianato artistico, con un buon numero di partecipanti”. Cr.Ag.


Cultura provinciale 29 25 Teatro sociale Tutto pronto per dare il via alla rassegna

Sotto l’etichetta della 197° Stagione: I lirica, prosa, concerti e balletto

Sul palco

Teatro fino ad aprile

Nella programmazione non manca il “Teatroragazzi”, l’offerta rivolta a bambini e giovani di Mattia De Poli

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er il Teatro sociale di Rovigo l’autunno è sinonimo di proveniente anche da fuori città. Il Sindaco di Rovigo, Bruno stagione lirica e anche quest’anno l’appuntamento Piva, ha sottolineato l’attività di produzione che il Teatro è stato rispettato puntualmente. Ma dietro un’appa- sociale continua grazie alla collaborazione con i teatri di rente continuità rispetto alla tradizione si nasconde una Bergamo, Savona, Padova e Bassano. E dopo l’evento di novità significativa: sotto l’etichetta della 197° Stagione apertura, il concerto lirico “Viva Verdi” del 4 ottobre, la stalirica non solo è previsto un calendario di spettacoli d’opera gione lirica prevede quattro appuntamenti: “Maria Stuarda” ma sono state accorpate anche la stagione di prosa, quella di Gaetano Donizetti (16 e 18 novembre), “Un ballo in concertistica e quella di balletto, tutto affiancato dall’ormai maschera” di Giuseppe Verdi (7 e 9 dicembre), “Don Gioconsueta iniziativa “Teatroragazzi” per l’avvicinamento al vanni” di Wolfgang Amadeus Mozart (12 e 13 gennaio) e mondo del teatro rivolta a bambini e giovani. Nella stagione “Nabucco” di Giuseppe Verdi (15 e 17 febbraio). La prima 2012-2013 si compie così quel percorso di semplificazio- data di ogni spettacolo prevede la rappresentazione serale, alle ore 20.30, mentre la seconda è ne, già prospettato in anni non molto relativa alla replica pomeridiana, alle lontani e avviato con l’accorpamen- Anna Paola Nezzo: ore 16. Il 14 dicembre, invece, alle to di stagione lirica, concertistica e “E’ nostra di balletto delle ultime edizioni: si intenzione mantenere ore 21 l’Orchestra regionale Filarmonia veneta eseguirà il concerto “Nate potrebbe a buon diritto parlare di alto il livello degli Brown & one voice”. Come in passastagione teatrale in senso onnicom- spettacoli offerti” to, il balletto sfrutterà sia il palco del prensivo. L’assessore comunale alla cultura, Anna Paola Nezzo, presentando il cartellone, ha Teatro sociale che quello del Teatro studio. Nel primo caso manifestato l’intenzione di mantenere alto il livello degli gli spettacoli inizieranno sempre alle ore 16: l’apertura è spettacoli offerti, che richiamano un pubblico numeroso affidata al New Classical Ballet di Mosca con lo “Schiac-

neWS Poesia

“il mio canto Fiero”, di ceSare loreFice

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l mio canto fiero” è il discorso del poeta alla donna amata. E’ il discorso della memoria e dell’attesa di chi ama senza essere ricambiato, anzi di chi non lo è più ma ha conosciuto l’amore. E’ il discorso della solitudine e della mancanza, della nostalgia dei marinai. “Il mio canto fiero” è il discorso della meraviglia e della ricerca perpetua e instancabile di quell’amore. Una ricerca consapevole che nulla dura per sempre – siamo “creature di un attimo” – se non l’effetto sconvolgente e totalizzante di una visione, di un incontro: “l’amore è una sfida / che inizia con un bacio / e con un bacio vince”. E se il poeta promette insistentemente di non voler desistere dalla ricerca, aggiunge la previsione di un’unione piena di tenerezza e sensualità: “ti verrò a cercare / alla corte dei sogni”, “ti arrotonderò i fianchi / con tenui carezze”, “con te imparerò a passeggiare / mano nella mano”, “snideremo dal cielo le stelle / mi cullerai nel vento”. Così, confondendo i ricordi con i sogni, la poesia assume movenze oniriche. Salta la punteggiatura, irregolare ed essenziale. I tempi e gli spazi si confondono: echi della tradizione poetica greca e latina si mescolano ai versi di un canto d’amore in siciliano, la rupe di Erice scende fino al mare di Scano Boa attraverso via Mercato vecchio di Adria con la sua Madonnina. In questa raccolta di poesie c’è ancora una volta l’essenza della vita e dell’anima di Cesare Lorefice, nativo di Modica ma residente nella città del Basso Polesine da quasi quarant’anni. M.D.P.

L’interno del Teatro sociale di Rovigo cianoci” di Tchaijkovskij (6 gennaio), seguito da “Made in Italy – I soliti ignoti” di Tocnadanza (24 febbraio), “Canto per Orfeo” di Aterdanza (10 marzo), mentre la chiusura è affidata al Balletto del Teatro alla scala che si esibirà in “Pulcinella Suite”, “Adamo ed Eva” e “Romeo e Giulietta Suite” in omaggio al coreografo Birgit Cullberg (17 marzo). Il Teatro studio, invece, il 7 febbraio alle ore 21 ospiterà l’Ersilia Danza Laura Corradi con lo spettacolo per bambini e adulti “Cappuccetto rosso”. Continuano anche le iniziative di “Teatroragazzi” con le anteprime studenti degli spettacoli lirici e di balletto e le prove aperte dei concerti, gli atelier creativi domenicali per le famiglie, la possibilità di vedere il “dietro le quinte” con gli “Incontri con l’opera”, il progetto di educazione all’ascolto “Guida all’opera” e la novità dei laboratori “Danzeducation”.

Musica

Ventiquattro appuntamenti tra classica e jazz

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opo la pausa estiva, tornano anche in Polesine gli appuntamenti con “Musikè”. La nuova rassegna, che ha avuto inizio nel mese di marzo ed è organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si articola complessivamente in ventiquattro eventi dislocati nel territorio delle due province. Quest’anno per la prima volta alterna ai concerti di musica classica alcuni concerti di musica jazz, spettacoli di teatro musicale, teatro e danza, e vede il coinvolgimento di artisti di livello nazionale e internazionale accanto a giovani talenti e allievi dei conservatori locali. Il 5 ottobre scorso il teatro Cotogni di Castelmassa ha ospitato l’esibizione del complesso “Voci di corridoio”, legato alla tradizione dello swing italiano. Il 20 ottobre, invece, salirà sul palco del Teatro sociale di Rovigo Cristina Zavalloni e la Radar Band insieme alla Pollini Jazz Band del Conservatorio padovano. Sono in programma anche due concerti di Natale: il primo presso la cattedrale di Adria sarà eseguito l’8 dicembre dai Solisti Veneti che, diretti dal maestro Claudio Scimone, eseguiranno brani di Vivaldi, Pergolesi, Cimarosa, Rossini, Verdi; il secondo ad Occhiobello presso la chiesa di san Lorenzo sarà affidato all’Orchestra di Padova e del Veneto con la partecipazione di Enrico Casazza come violino principale e solista e di Christine Wolff come soprano, che suoneranno musiche di Bach e di Haendel. Tutti i concerti sono in programma alle ore 21.00 e l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti. M.D.P.

nglobata sotto l’insegna della stagione lirica, la rassegna di prosa 2012-2013 del Teatro sociale di Natalino Balasso Rovigo aprirà i battenti il 24 ottobre con “Il discorso del re” di David Seidler, interpretato da Luca Barbareschi. Con un appuntamento al mese gli spettacoli si succederanno fino ad aprile e le proposte sono di sicuro interesse, sia per le opere che per gli interpreti. Natalino Balasso sarà impegnato con la rappresentazione di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett (3 novembre), mentre Lorenzo Lavia sarà tra gli interpreti di “Colazione da Tiffany” di Truman Capote (11 dicembre). Il nuovo anno si aprirà nel segno della miglior tradizione con “Macbeth” di William Shakespeare, interpretato da Giuseppe Battiston (29 gennaio). Le risate sono garantite dallo spettacolo di Cassini, Freyrie, Guerra, Michelle Hunziker e Giampiero Solari “Mi scappa da ridere”, interpretato dalla stessa Hunziker (20 febbraio). Il Teatro stabile del Veneto e Teatri e umanesimo promuovono l’allestimento di un altro classico: “Il ventaglio” di Carlo Goldoni (7 marzo), mentre Lucrezia Lante della Rovere sarà la protagonista di “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello, nel libero adattamento curato da Masolino D’Amico (10 aprile). Rimane, infine, da definire la data per la rappresentazione di “Decamerone 2013”, realizzato dalla compagnia rodigina Minimiteatri, diretta da Gabris Ferrari. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21. M.D.P.

Turismo Roverella Palazzo lento ciclabile

TRA RAVENNA DUE MOSTRE: E KRANJSKA “ARIA” GORA Ea “LA giornata recentemente MAISON svoltasiGOUPIL E L’ITALIA”

L F

al museo regionale della bonifica diinoCà alVendramin 13 gennaio è stata un’ulteriorepalazzo occasioneRoverella per promuovere il territorio ospiterà del Delta la esesta per parlare di rassegna mobilità lenta internazionale sfruttando le occasioni offerte dai progetti di cooperazione che di vedono illustrazione coinvolti attori per come l’in- il Gal Delta del Po e la Provincia. All’incontro hanno fanzia partecipato dedicata una cinquantina al tema di cicloturisti, provenienti da ogni parte d’Italia e an“Aria”, che dall’estero, materia chedelicata hanno partecipato all’evento Bicistaffetta 2012 organizzato edall’associazione lieve ma dotata ambientalista al con- Fiab, federazione italiana amici della bicicletta. tempo A coordinare di grande gli interventi, energia che hanno visto la partecipazione dell’assessore eal turismo potenza: della in Provincia molteLaura Negri, del vice sindaco di Taglio di Po Alberto religioni, Fioravanti,ad Sandro esempio, Burgato, la vicepresidente della Fiab di Rovigo, Antonio Dalla trascendenza Venezia, presidente divinanazionale si manifesta della Fiab proprio e Stefano attraverso Fracasso, il soffio, direttore il respiro, del Galil vento. Delta Po.All’esposizione “Crediamo molto si affiancheranno - ha detto Fracasso laboratori - in un turismo didatticilento perestudenti sostenibile di tutti per il gli nostro ordini territorio scolastici, e nondalla è unscuola caso che d’infanzia siamo partner alla scuola di progetti secondaria, di cooperalaboratori zione transfrontaliera, di illustrazione come per Slow bambini Tourism e ragazzi e Interbike. e letture Quest’ultimo, animate. “Aria” punta allo ha l’obiettivo sviluppo e alla di avvicinare valorizzazione i bambini della mobilità agli ambienti sostenibile espositivi con latrattandoli realizzazione come di “piccoli una retevisitatori” ciclabile internodale ma anchedenominata coinvolgendoli “AdriaBike” attivamente, che collegherà quasi in un Ravenna ideale percorso a KranjskadiGora preparazione in Slovenia,alle e chemostre passeràd’arte anchepiù nel tradizionali. cuore del Delta E sempre del Po po-a palazzo lesano”. Tra Roverella gli obiettivi dal dei 22 progetti febbraioin al atto, 23c’ègiugno l’elaborazione sarannoeesposti la realizzazione i quadri di un“Lasistema unitario ciclabili, la digitalizzazione dei dati geografi de maison Goupildi episte l’Italia. Il successo degli italiani a Parigi neglici delle anni stesse, la promozione e la divulgazione in quattro lingueDe dell’offerta cicloturistica dell’impressionismo”. Opere di Boldini, Campriani, Nittis e altri pittori, che del Polesine nella seconda e non permetà ultimo, dell’Ottocento la sensibilizzazione lavorarono della per popolazione la galleria locale fondata e dei da visitatoti Adolphe all’utilizzo Goupil,diper forme la prima alternative voltadisaranno mezzi diraccolti trasporto. di nuovo “Siete arrivati insieme. in Anche bici finoina questo qui - ha detto caso le il presidente scuole avranno della Fondazione opportunità Cà particolari. Vendramin, Per LinogliTosini studenti - nel simbolo delle scuole del territorio primarie deltizio, e secondarie in questo manufatto di primo grado idraulicosono storico previsti costruito tre laboratori in solo quattro didattici anni, sul dal 1899 ritrattoalborghese 1903. Oggi, e laper scena costruirlo, di genere, magarisulla ci metterebtecnica di riproduzione in bianco e Negri nero ehasulle strategie di comunicazione bero 40 anni”. L’assessore invitato i partecipanti della Fiab adell’arte tornare attraverso quotidiani di fine Per questa le scuole secondarie di primo die per visitare imeglio il Delta e il Ottocento. Polesine, dopo breve tappa all’interno di Bicistaffetta, secondo grado, invito raccolto invece, da sono Antonio disponibili Della guide Venezia. a tema, “L’Italia chesi analizzeranno deve dotare di attraverso itinerari connessi le immagine come quelli l’affermazione che ci sono in Austria, sociale Germania della borghesia, o Svizzera i luoghi e nostro di ritrovo compitodella è, oltre mondanità a quello dieproporre della società la realizzazione urbana edeil’atmosfera percorsi delleche reteregnava ciclabili nella maison Goupil e nei salons parigini. M.D.P. Cr.Ag. nazionale, anche quello di colloquiare con gli amministratori”.


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IL VENETo

in PRIMo PIANo

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensa Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura di Germana Urbani

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uel 5% ti tagli preferisco chia- e della gestione dei centri unici di prenotamarlo pizzo piuttosto che spen- zione delle Ulss. ding review”! Esprime così la “Un 5% in meno di fatturato - sottosua rabbia condita di umiliazione e mortifi- linea Loris Cervato, responsabile Settore cazione Nicola Boscoletto della Compagnia sociale Legacoop Veneto - si traduce inevidelle opere che sottolinea il modo brutale tabilmente in un 5% in meno sul costo del usato dalle Asl per comunicare questi tagli. lavoro, dunque meno servizi per tutti. La Nessun incontro, nessun confronto, solo una spending review va ad aggiungersi a una lettera con degli ordini e delle minacce. situazione già pesante per le cooperative, “Si sono dimostrati governanti che usa- fra mancati adeguamenti Istat e continue no la forza del potere come padri padroni e richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A non si consultano più con nessuno”! ottobre molte coop avranno difficoltà ad Uno stile che offende e umilia il mondo applicare la seconda tranche dell’aumento delle cooperative sciali perchè non tiene contrattuale previsto dal contratto collettivo conto della qualità dei servizi che erogano nazionale di lavoro, per questo abbiamo né dell’umanità vasta a cui questi servizi domandato ai sindacati l’applicazione di sono rivolti: minori, disabili e anziani”. accordi di gradualità che ne prevedano lo I numeri in campo sono altissimi. Se slittamento”. si uniscono le realtà E poi, qualunque aderenti a Confcoope- Impossibile grantire buon padre di famiglia rative, Legacoop, Agci la medesima qualità sa che se diminuiscono e Compagnia delle senza avere le entrate le opportuniopere, tutte attive nel i soldi per pagare tà offerte non rimangocampo del sociale, il gli operatori no le stesse. quadro è davvero siCosì per i servizi gnificativo: più di 600 cooperative sociali, erogati. E’ impossibile garantire la medesioltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, ma qualità senza avere i soldi per pagare quasi tremila di questi svantaggiati e un gli operatori. fatturato che supera gli 800 milioni di euro. Così, secondo le stime del sistema coLe loro attività si svolgono nelle case operativo rischiano il posto di lavoro 1500 di riposo, negli asili nido, nelle comunità persone e tra queste almeno 500 sarebbero alloggio per disabili, nei ceod. persone svantaggiate inserite nelle cooperaMa si occupano anche di assistenza do- tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, miciliare, manutenzione del verde pubblico ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della cooperazione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle tabelle Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo. “Uno scenario che ci preoccupa moltissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’impresa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consapevoli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifici, ma se

impresa

il contenimento degli sprechi e della spesa impegnata a fare in modo, con un prospubblica si trasforma in una mannaia per le simo provvedimento di Giunta, che i tagli fasce più deboli allora non siamo d’accordo. non penalizzino i servizi gestiti in regime Lo stesso vale per di accreditamento, vala decurtazione degli I dati: oltre 600 lorizzando, oltre alle stipendi: non si può realtà interessate, strutture accreditate, andare a colpire lavora- un fatturato anche i contratti che tori che prendono mille che supera prevedono l’inserieuro al mese, se non gli 800 milioni mento lavorativo delle cinquecento come nel persone svantaggiate caso degli svantaggiati che spesso lavorano e dei soggetti deboli. solo part time. I tagli lineari non sono la “Siamo molto soddisfatti per l’apertura risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche e la disponibilità accordateci. - commenta perché non distinguono fra chi da tempo si Loris Cervato, responsabile del settore sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo per superare la crisi e chi invece non sta fa- a vedere. In attesa del provvedimento, le cendo altrettanto”. cooperative sociali venete non accettino Ora, dopo la levata di scudi congiunta nessuna modifica peggiorativa dei contratti delle Cooperative sociali, la Regione si è in essere chiesta dalle Ulss”.

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Il Veneto in primo piano 31 7 Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod di Germana Urbani

L

a spendig review colpisce anche le famiglie con figli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto. “I ceod sono un salvavita per le famiglie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – questo è un servizio di grande utilità. Le famiglie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

FocuS

L

aggiunto - terremo conto del numero di figli rimangono anche la notte”. Sul tema della compartecipazione alla e altro. Non vogliamo perdere i servizi e i traspesa da parte delle famiglie delle persone con disabilità Sernagiotto ha sostenuto sporti che diamo ai nostri concittadini con che “rispetto al reddito ISEE di una fami- disabilità, in primis quelli con disabilità gravi. C’è un grande glia con poniamo 100 dibattito al proposito mila euro di reddito Il contributo all’interno delle stesse l’anno si possa poter della Regione contribuire dai 30 ai è differenziato tra associazioni e delle famiglie”. 100 euro al mese Ulss e Ulss “Oggi - sostiene alle spese sostenute e Ceod e Ceod ancora Sernagiotto - il dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello contributo economico che la Regione versa essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. ai Ceod vede una situazione troppo differenFaremo un ISEE a quoziente familiare – ha ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosufficienza”. “Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipazione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili. E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbiamo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

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e associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

che su altro”. “Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizzato del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria difficoltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta tagliando la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

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32 8 Il Veneto in primo piano Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo

Semplificazione e incentivi: ristrutturare è più facile Vantaggi fiscali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico di Ornella Jovane

S

alutate con entusiasmo dalle associazioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e filiera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edificio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso. Il decreto mette “l’edilizia al centro delle proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplificazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”. Semplificazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, attraverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che finora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati. La semplificazione burocratica. Ri-

duzione e semplificazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentivazione. Per ristrutturare non sarà più necessaria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti sufficiente la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e quindi secondo il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere. Più semplici anche le procedure per ottenere lo sconto fiscale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fattura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati per pagare i lavori. Gli incentivi economici per le ristrut-

turazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fiscale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36 per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro. Un benefit che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fino al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 dicembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modificata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede

il suo inserimento definitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fini Irpef. La detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spesa e in quelli successivi. A beneficiare del bonus le persone fisiche che si assumono a proprio carico gli interventi di ristrutturazione, siano essi proprietari o inquilini in affitto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifici ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ce-

duta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile. Gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica. Per chi effettua interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicembre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fino al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento. Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.

Ance Veneto

buzzetti: “la ripreSa economica partirà dall’edilizia”

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iano città, incentivi per le ristrutturazioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le misure contenute nel documento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rappresentano finalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Veneto - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”. “Si tratta di importanti segnali prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Governo anche per progetti di grande portata e

che avranno effetti importanti per la crescita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fiducia e ottimismo”.

Provincia di Venezia

edilizia eco-compatibile: Sarà il Futuro

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dilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giornata - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economico e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa

per il risparmio energetico non solo relativamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”. “L’Europa ci ha imposto di cambiare - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.



Veneto in primo piano 9 34 Il Veneto in primo Ilpiano Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe file

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

di Germana Urbani

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ono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fine settembre hanno iniziato a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le famiglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”. E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immigrati è più che dimezzato. Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Veneto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari. La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la massima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%. Questi bambini si inseriscono bene nella società: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappresentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nella scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro incidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado. Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vicenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

I

Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografia da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina, Bangladesh, India), un paese Ue (la Romania) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania, Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distribuzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Rimangono peraltro forti differenze per nazionalità: i livelli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%). Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro regionale. Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regionale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6). I cittadini stranieri in cerca di occupazione erano 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento. Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione. Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazione delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risultavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto analogo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fine 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza degli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografico registrato negli ultimi 15 anni è stato determinato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunitari si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componente comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Molti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la flessione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%. Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizioni in Veneto, per un totale del del 13%.

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36 12 Cultura veneta Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza di Alain Chivilò

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a mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In- valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fino al 13 sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento carta, le frecce fino a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseriche vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o conflittualità. Castellani d’argento del ’66, una superficie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estroflessione di Castele ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve- lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che nezia. Due sono anche le provenienze rispettive richiamo vecchi lavori ma con la capacità di catche, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto Se in Castellani turare la luce, assumendo forme diverse in base un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per il chiodo è intimo, all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione perché ricoperto piano terra un’installazione di Castellani richiaper dieci anni di Uecker in Germania. Questo in- dalla tela, contro veneziano, come spiega il curatore Davide in Uecker è esplosivo ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an- rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se letni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una mancato coinvolgimento da parte del curatore.

integrazione, SoStenibilità e condiviSione nella biennale architettura 2012

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

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rrata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

I

l Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield. Le tematiche proposte, che si possono ammirare fino al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’influenze e aspettative condivise. Partendo da un’apparente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tendenze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in collaborazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realizza un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli architetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze individuali principali alla pianificazione; infine L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifici immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superiori sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fine di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografiche a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gateway di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifici e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visive. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fino al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attraverso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondimenti successivi. Al.Ch.

I

l negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tempo riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli eventi collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Programmata che fu commissionata e sponsorizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Marco Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguaggio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’esposizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per approfondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavori adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analoghe alla programmazione in campo elettronico e digitale. Influenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e autenticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a nostro favore come effetti e idee, perché alla fine c’è un approccio e una forte componente scientifica”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani. Al.Ch.


14 Cultura veneta

Cultura veneta 37

Solidarietà Il bilancio d

“Fratture”, storie di crisi

Un testo letterario e “filosofico” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere. Ma si rinasce ogni giorno e così si supera la crisi di Vesna Maria brocca

Nelle foto l’autore del libro e la prima di copertina

“F

ratture” è il nuovo romanzo dello scrittore mestrino Massimiliano Nuzzolo per Italic/PeQuod, autore già apprezzato in Italia per i suoi romanzi e racconti, ma non solo. Tra le sue varie attività c’è anche la produzione di dischi con Jost Multimedia (associazione ed etichetta che riunisce svariati artisti), tra i quali “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiumani dei Diaframma. Concentriamoci ora su “Fratture”, un testo letterario e “filosofico” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono in una parade avvolgente evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere e mettendo in campo uno spirito combattivo, la forza e la volontà di rinascere ogni giorno, superando le Crisi. Capiamone di più con l’autore. Quali sono queste “Crisi” con la “C” maiuscola che racconti? “La parola “Crisi”, oltre che al Tg, mi fa pensare al mio primo romanzo, “L’ultimo disco dei Cure”, in cui ne riportavo la definizione: Fase di perturbazione, di dubbio, di incertezza nell’equilibrio di una persona o di una collettività. Di squilibrio più o meno grave in campo economico e sociale… La crisi, sostanzialmente, mette a nudo le cose. Le crisi di cui parlo in “Fratture” sono numerose. A partire da quelle dei due protagonisti Thomas che a causa di un incidente perde la memoria, la sua “conoscenza”, l’habitat su cui ha costruito la propria esistenza, una “crisi” clinica, ma pure culturale. La co-protagonista, Elisa invece fa della ricerca e dell’esperienza il suo modus operandi compiendo un percorso vitale non sempre positivo che la porta sull’orlo del precipizio, ad un altro tipo di crisi, la definirei emozionale”. Da quale realtà quotidiana e da quale città hai preso spunto per il tuo libro? “La realtà quotidiana messa in scena è la vita di due giovani “umani” (un termine caro a M. Houellebecq), uno programmatore di videogiochi e realtà virtuali, l’altra studentessa universitaria molto colta con la passione per la fotografia e per la musica. Un evento drammatico che può accadere a chiunque e che stravolge l’esistenza di quella persona. Le città sono sicuramente quelle che conosco meglio e che amo: Mestre (e il Nordest), città nella quale sono nato e cresciuto e in cui attualmente abito,

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e Roma, la Capitale, dove si trova l’ombelico del Mondo, ma che è pure ricca di altri significati. Inoltre a Roma vive buona parte dei miei amici. Ci vivono anche Massimo, carissimo amico d’infanzia, anche lui mestrino, che ho inserito nel romanzo per divertimento, e soprattutto ci vive mio fratello Luca, cantante e compositore dei Soluzione”. Come lo vedi il mondo dei giovani di oggi e qual è secondo te la “frattura” più grande? “Non vorrei apparirti nichilista, non lo sono. Anzi temo di essere un inguaribile ottimista, ma il Mondo dei Giovani lo vedo difficile. Anche quello dei grandi sia chiaro, ma quello dei giovani è più “critico”. Senza un passato da ricordare o su cui posare basi solide, e soprattutto senza un futuro. E probabilmente senza la possibilità di chiedere aiuto alle generazioni precedenti troppo prese dalla corsa per riuscire a “sopravvivere”. Quasi tutte le certezze sono svanite. Il concetto di Famiglia ha perso consistenza. Le identità si sono smarrite. Le ideologie sono cadute, le religioni si sono ridimensionate brutalmente. L’economia è allo stremo. É difficile dire quale sia la frattura più grande, sono tante. Di sicuro occorre fermarsi, respirare profondamente, rallentare il battito del cuore e pensare un attimo a come ripartire. Ho fiducia nel genere umano. Forse però sbaglio…”.


38 24 Sì, viaggiare VENETO

Polesine, mosaico fra terra e acque

DAI PAESAGGI DEL DELTA DEL PO COSÌ CARICHI DI SUGGESTIONI E CELEBRATI ANCHE DAL CINEMA AD ADRIA E ROVIGO CITTÀ RICCHE DI ARTE E CULTURA IL TERRITORIO RACCHIUSO DAI DUE GRANDI FIUMI RISERVA TANTI ALTRI PICCOLI TESORI DA SCOPRIRE SENZA FRETTA COME LE VILLE DI FRATTA O IL MUSEO DELLA GIOSTRA ALLESTITO A BERGANTINO

L

’ultimo in ordine di tempo a rimanerne incantato è stato Paolo Rumiz, scrittore e giornalista. Il suo viaggio in barca lungo il corso del Po, raccontato a puntate su “Repubblica” nell’agosto scorso, ha vissuto le tappe finali in Polesine e lì lo scrittore triestino è rimasto stupito nel notare come questa terra abbia conservato la sua anima schietta e ruvidamente autentica. Quindi luoghi naturali di una bellezza struggente che proprio la plurisecolare presenza dell’uomo rende più veri e costantemente sospesi fra poesia e prosa. Fra lirica e disincanto. In particolare il delta ha colpito Rumiz, con le sue osterie frequentate dai pescatori (osannato il piatto di spaghetti alle vongole mangiato a Boccasette, uno dei villaggi più colpiti dalle varie alluvioni), i canneti, i ponti di barche. Ma anche il ricordo lontano della malaria, le zanzare, i silenzi... E poi i casoni di valle, gli isolati e irraggiungibili scani, mete ambite soltanto dagli escursionisti più ardimentosi. Rumiz non è stato colpito dal delta da depliant, insomma. Ma dal delta vero, quello che non a caso ha fatto da sfondo a indimenticati film del neorealismo italiano. Sofia Loren costruì la sua icona posando all’ombra del faro di Pila in occasione del lancio del film “La donna del fiume” di Mario Soldati (1955). Da quando c’è il Parco naturalistico del Delta del Po è cresciuto l’interesse per questi luoghi, non più meta privilegiata dei soli birdwatcher armati di cannocchiali, che da tempo sanno bene quanto sia unico questo ambiente naturale, ricco com’è di oltre 300 specie di fauna acquatica. Meta per tutti, per turisti normali, compresi i gitanti del week end o della domenica. E’ destinato anche a loro il Museo regionale della bonifica nella restaurata idrovora di Ca’ Vendramin, lungo la strada fra Taglio di Po e Porto Tolle. Per i turisti più sensibili all’ambiente è stato istituito

AMOLARA, L’IDROVORA ORA OSTELLO E MUSEO DELLA BONIFICA

TIPICO PAESAGGIO DEL DELTA DEL PO. IN ALTO: UN CASONE E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ADRIA. A METÀ PAGINA: IL PONTE DI BARCHE DI SANTA GIULIA, IL MUSEO DEI GRANDI FIUMI DI ROVIGO, A DESTRA TRAMPOLIERI IN VOLO E IL MUSEO DELLA GIOSTRA DI BERGANTINO. PIÙ SOTTO: VILLA BADOER DI FRATTA POLESINE

il Giardino botanico di Caleri, e sono state moltiplicate le escursioni naturalistiche in barca, in bicicletta, in canoa, a cavallo e a piedi. E poi si è sviluppato il pescaturismo, soprattutto nella pescosa Sacca di Scardovari. Attività sostenute da una fitta rete di agriturismi e semplici osterie, dove ci si può rifocillare a prezzi modici e venendo a contatto con la gente del luogo. Anche qualche villa offre ospitalità, naturalmente di charme. E’ il caso di Ca’ Zen di Taglio di Po, dove dimorò anche il Byron. L’osteria Arcadia di Santa Giulia, dove c’è il ponte di barche più noto del Polesine, affitta camere e organizza diverse uscite per conoscere il tessuto naturale più intimo del Delta. Come la vicina Locanda degli Antichi sospiri, poi riesce a far apprezzare anche i prodotti tipici di questo ambiente di laguna. I mitili, le anguille, i crostacei... Ma anche il riso pregiato delle risaie

vallive. E così anche l’umile Santa Giulia ora è meta turistica. L’isola di Albarella, un piccolo paradiso turistico ora di proprietà Marcegaglia, e le vicine spiagge di Rosolina Mare, rappresentano invece l’alternativa di chi il turismo lo intende in modo più convenzionale, mettendo la spiaggia e il sole al primo posto. Racchiuso fra Adige e Po, il Polesine è anche una terra ricca di storia. Adria era importante già in epoca etrusca e conobbe il suo massimo splendore in epoca romana. Il suo Museo archeologico è una meta irrinunciabile per conoscere il passato remoto della città e del Polesine. Un apparato didattico di recente impostazione rende i tesori del museo fruibili da chiunque. Adria, cittadina adagiata fra i navigli, conserva un fascino vagamente demodè, presenta scorci pittoreschi e atmosfere languide. Stesse piacevoli sensazioni di quando ci si siede a tavola dello storico

Alle porte di Adria un’antica idrovora è diventata un accogliente ostello e un museo sulla storia della bonifica. Si tratta dell’Amolara (nella foto), frutto di un’intelligente opera di recupero e di riuso di una pregevole struttura di archeologia industriale. L’ostello propone anche una ristorazione ispirata alla tradizione e ai piatti tipici della zona ed è il punto di partenza di tante attività. Una parte dell’edificio che ospitava l’idrovora è stato trasformata in museo, il “Septem Mària Museum”, ovvero museo della terra dei sette mari. Septem Mària nasce da una citazione di Plinio il Vecchio ispirata alla zona. In sala da pranzo un affresco realizzato da Elvio Mainardi illustra il territorio di Adria antica. Un luogo di grande suggestione. www.amolara.it ristorante dell’albergo Molteni, a gestione familiare. L’apertura del nuovo autodromo, che ospita manifestazioni motorische a livello europeo, ha dato una scossa adrenalica forte alla città. Rovigo, invece, è più salottiera e più vivace, con le sue piazze di epoca veneziana e i suoi portici dove si affacciano tanti locali frequentatai dai giovani. ma la cultura non è affatto in second’ordine. Basta visitare il Museo dei grandi fiumi o le mostre temporanee ospitate a Palazzo Roverella per renderse conto. A Fratta Polesine è imperdibile il percorso delle ville, a cominciare dalla palladiana Villa Badoera. A Badia Polesine c’è l’antica abbazia della Vangadizza, a Lendinara c’è il Museo del Risorgimento più due santuari. A Villadose uno spazio espositivo dedicato alla Centuriazione Romana, ad Ariano Polesine la chiesetta di San Basilio.

L’Alto Polesine, la parte che confina con la Lombardia e con l’Emilia, presenta invece altri connotati. Melara, Bergantino e Castelmassa sono famosi per la costruzione di giostre e la produzione di fuochi d’artificio, tanto che a Bergantino è sorto il Museo della giostra, dedicato all’artigianato del luna park. A tavola dominano i profumi di zucca e le contaminazioni della cucina mantovana e reggiana. Ma sono tanti i prodotti tipici del Polesine, vedi ad esempio la bondola di Fratta Polesine e le verdure di Lusia (una delle capitali nazionali dell’orticoltura e del commercio del settore), sostenuti da tantissime fiere paesane e da una ristorazione da sempre attenta alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni locali. Info: www.polesineterratraduefiumi.it www. parcodeltapo.org www.rovigoturismo.it www. deltapocard.it



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I nostri esperti 41 affari di famiglia Mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre. A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente. I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera. Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate. Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/ separato/divorzionato omette di versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente? La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione

o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c.. Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della

valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente. Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata

l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato

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pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice. Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta? L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato. Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo. Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail. com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


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SOPRA E SOTTO

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome del cantante in foto

ALBUM - AMORE - COVER FAMIGLIA - GOSSIP - HIT - VINO ITALIANO - POWER - SOLE PRODUTTORE - PUGLIA - VITA ROMINA - SHOW - SOLISTA Chiave (6) - il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

CHIAVE (11) - Una professione............................................................................

Nomi Famosi • Sapete come si chiama la modella giapponese con le misure perfette? Mimi Sury. • Come si chiama il più grande cocainomane giapponese? Hiothiro Nariga. • Come si chiama il più famoso

comandante delle frecce tricolori? Gino Vantuno. • Come si chiama il più esperto geologo brasiliano? Pedro Macinho. • Come si chiama il più grande produttore di autoveicoli cinese? Cam Yong Chin.

• Come si chiama il più forte saltatore in lungo congolese? Mozombo Nabuca. • Come si chiama il più gentile autista di autobus congolese? Takalasu Chenduma. • Come si chiama il più imbattuto portiere di calcio giapponese? Tutiri Yoparo. • Come si chiama il più assiduo suonatore di citofono vietnamita? Vien Po Ju.

Aforismi sull’amore • Il genio è per il 10% ispirazione, e per il 90% sudorazione. • Il cervello è un organo meraviglioso. Comincia a lavorare quando ci si alza dal letto e smette quando si entra in ufficio. • L’uomo utilizza solo il 10% del proprio cervello. Il resto è occupato dal sistema operativo. • Era talmente stupido che tutte le volte che sbadigliava il LE OMBRE

cervello tentava la fuga. • In Italia la stupidità condita dalla furbizia è considerata di più dell’intelligenza. • Finché ci saranno gli stupidi, esisteranno i dritti. • Tutti hanno il diritto di essere stupidi. Ma alcuni esagerano. • Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per rivelare la propria intelligenza: quello di non parlare con loro. • La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

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44 oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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Oroscopo L’AMORE D’AUTUNNO È UN CUORE ALIENO CHE CI PORTA IL PROFUMO OVATTATO DEL RESPIRO DELLE TERRE

A S C I N O

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO PREVISTI TUONI E FULMINI NELLE RELAZIONI AMOROSE: AVETE VOGLIA DI DARE UN BELLO SCOSSONE A RELAZIONI CHE SI STRASCINANO · S ALUTE L’ENERGIA SARÀ BALLERINA, O AL DI SOTTO DELLO STANDARD ABITUALE E I RIFLESSI SI FARANNO PIÙ LENTI. EVITATE GRANDI PERFORMANCE

CANCRO 22/06 22/07

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LEONE DAL 23/07 AL 23/08

QUALCHE POSSIBILE EQUIVOCO NELLA COMUNICAZIONE, CHE SARÀ IMTONI PIÙ SOMMESSI E CONFIDENZIALI · S ALUTE E’ TEMPO DI FARE CONTROLLI MEDICI DI ROUTINE, COME UNA VISITA DENTISTICA: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE! FASCINO

VERGINE 24/08 22/09

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ATTENDONO CONOSCENZE DAVVERO MOLTO INTERESSANTI, PURCHÉ SIATE PIÙ FIDUCIOSI NEI CONFRONTI DELLE NOVITÀ · S ALUTE DEDICATEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO A STAR BENE. L’ATTENZIONE PER L’ESTETICA, L’IGIENE E LA SALUTE È CONSIGLIATA

ARATE ACCAREZZATE DALLE PRIME NEBBIE

BILANCIA 2 3/09 AL 22/10

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VENDESI In zona Carbonara Appartamento al 2° ed ultimo piano, composto da ingresso, cucina abitabile, ampio soggiorno, 2 camere da letto, bagno, due terrazzi e garage. Classe energetica non definita “G”. Euro 130.000 tratt. Rif.A0775

VENDESI Su palazzina di sole 4 unità, Appartamento al 1° ed ultimo piano, di recente costruzione, composto da cucina, soggiorno, 2 camere da letto, bagno, ampio garage e posto auto esclusivo. Cl. energetica “E”. Euro 160.000 Rif.A0761

VENDESI In zona Carbonara, a due passi dal centro, Villetta a schiera di mq.120, disposta su due livelli composta da ingresso, cucina, ripostiglio, salone, 3 stanze da letto, bagno, garage e giardino di proprietà sia davanti che nel retro. Classe energetica non definita “G”. Euro 140.000 tratt. Rif.A0645

VENDESI VENDESI VENDESI In zona residenziale Villetta In pieno centro storico, Appartamento al piano 2° a schiera di testa, disposta In zona residenziale Appartamento al piano rialzato di mq.170, su fabbricato servito da ascensore, su due livelli, con cucina, soggiorno, 3 letti, 3 bagni, composto da entrata, cucina, sala, 3 camere da letto, composto da ampio salone, cucina, 3 letti, 2 bagni, porticato, posto auto, ampio garage e giardino esclusibagno, garage e giardino condominiale. ripostiglio e cantina. Classe energetica non definita vo di circa mq.80.Classe energetica “F”. Euro 125.000 tratt. Rif.A0762 “G”. Prezzo interessante. Rif.A0730 Info in agenzia Rif.A0512

VENDESI A due passi dal Duomo, su palazzina in corso di ristrutturazione, n.4 bilocali al piano 1° e 2° con possibilità di garage con entrata diretta al Condominio. Finiture medio/alte, riscaldamento a pavimento, predisposizione aria condizionata, pavimento a parquettes. Consegna fine 2012 Classe energetica “C”. Ottimo come investimento. A partire da Euro 95.000 Rif.A0398

ADRIA PERIFERIA

VENDESI VENDESI VENDESI VENDESI In Località Bellombra porzione di bifamiliare di In Località Mazzorno Sx Splendida Villa disposta In località Bottrighe Porzione di bifamiliare, disposta In Località Bottrighe Casa singola su due livelli com- prossima costruzione, disposta su due livelli, su due livelli e composta da ampio soggiorno, cuci- su due livelli e composta da soggiorno con camino, posta da ingresso, due stanze, 2 ripostigli, cucina, composta da cucina abitabile, soggiorno, 3 stanze na abitabile, 3 letti, studio, 2 bagni, due garages, soggiorno, vetrata, 2 camere da letto e bagno. cucina, 3 camere da letto, 2 bagni e giardino da letto, 2 bagni, garage, portico e giardino di piscina ed annesso giardino di mq.6.000 in parte Classe energetica non definita “G”. esclusivo. Classe energetica non definita “G”. proprietà. Classe energetica “C”. piantumato. Classe energetica “E”. Info in agenzia Rif.A0681 Euro 280.000 Rif.A0273 Euro 100.000 Rif.A0708 Euro 170.000 Rif. 40104408

ADRIA AFFITTI

VENDESI In Località Valliera Casa accostata disposta su due livelli, da ristrutturare, composta da cucina, soggiorno, 2 letti, bagno, garage e giardino esclusivo di mq.300. Classe energetica “G”. Euro 40.000 Rif.A802

AFFITTASI AFFITTASI AFFITTASI AFFITTASI AFFITTASI In zona centrale, a due passi dal Duomo, ApparIn zona centrale Casa accostata, parzialmente In zona centralissima, Appartamento bilocale Appartamento bilocale al piano terra, completa- In zona centralissima Appartamento bilocale di tamento bilocale al piano 4, servito da ascensore, arredata, disposta su due livelli e composta da recente costruzione, disposto su due livelli, con soggiorno-angolo cottura, 1 camera matrimoniale, completamente arredato con soggiorno-angolo completamente arredato, di nuova costruzione, con mente arredato, composto da soggiorno-cucina, 1 soggiorno-angolo cottura, 1 camera da letto e 2 cottura, 1 letto, terrazzo, bagno e garage esclusivo. travi a vista, entrata esclusiva e con ampio giardino camera da letto matrimoniale, ripostiglio e bagno. bagno e cortile esterno. Classe energetica non Classe energetica non definita “G”. esclusivo. Classe energetica “E”. bagni. Classe energetica “E”. Classe energetica “F” definita “G” Euro 400 mensili Rif. A0801 Euro 400 mensili Rif.A0799 Euro 450 mensili Rif.A0809 Euro 350 mensili Rif.40183224 Euro 400 mensili Rif.A0755


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