La Piazza di Adria - 2013mar n38

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di Adria

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 38 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Grandi opere Il Cipe ha rinviato il progetto della Orte-Mestre pag.

Diocesi Curia rodigina in sintonia con Papa Francesco

I conti in tasca La calda estate delle imposte: Imu, Irpef e Iva

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EDITORIALE

il 28 aprile, appuntamento con adria in fiore

L’Italia, le urgenze, le tasse ... di Mauro Gambin*

Domenica 28 aprile piazza Garibaldi e riviera Matteotti faranno da cornice alla settima edizione di “Adria in Fiore - aromi, profumi e colori di primavera” organizzata dalla Pro Loco di Adria guidata da Letizia Guerra, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e del Parco Regionale Veneto del Delta del Po pag. 14

run for parkinson, adria, la corsa, la beneficenza

Si è tenuta domenica 14 aprile la quarta edizione mondiale della Run for Parkinson, la marcia non competitiva che ha coinvolto anche Adria e i cui ricavi andranno devoluti interamente alla ricerca. Rispetto allo scorso anno è stato rivisto il percorso pag. 22

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Corso Vittorio Emanuele II, restyling con polemiche L’opera è contestata dalle minoranze consiliari: “Oggi sono altre le priorità”

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errato e molto intenso è il calendario delle opere pubbliche stabilito dall’amministrazione della città etrusca. L’assessore delegato Federico Simoni ha dato informazione delle opere che verranno cantierate nei prossimi mesi. “Tutte le aree della città sono interessate da interventi di riqualificazione e sistemazione che andranno ad essere realizzati nei prossimi mesi nei tempi più brevi possibili - afferma Simoni puntualizzando come le risorse con cui verranno realizzati derivino da bandi regionali e dalla sospensione dei mutui

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anche istituito un banchetto per raccogliere le opinioni dei cittadini. A riguardo Simoni, dopo le accese polemiche a mezzo stampa, ha precisato “Sono d’accordo con tutte le forme di partecipazione da parte dei cittadini e non contesto la forza politica del Movimento 5 stelle. Solo bisogna essere consapevoli che le proposte che arrivano sono migliaia e le priorità ad oggi molto particolari: bisogna fare le cose e prendersi la responsabilità di definire le priorità, non solo criticare il nostro operato”. pagg. 4-5-6

L’Intervento

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denti fissi in giornata senza bisturi, tagli e punti di sutura.

previsto dopo il terremoto dello scorso anno - abbiamo partecipato al Progetto strategico regionale per la rivitalizzazione dei centri storici e urbani e la riqualificazione delle attività commerciali e stiamo preparando un protocollo di intesa con le associazioni maggiormente interessate dall’aspetto commerciale della città che sicuramente è una caratteristica storica di Adria”. Uno dei lavori più importanti sarà il rifacimento di Corso Vittorio Emanuele II, che ha scatenato anche le maggiori critiche in particolare dal Movimento 5 stelle che ha

’Italia nel dopo voto avrebbe dovuto trovare risposte. Invece. Si sono moltiplicati gli interrogativi. I partiti bisticciano sulle priorità: prima il governo, prima le commissioni speciali o prima il presidente della Repubblica? Pd, Pdl, M5s che oggi si divino quasi in proporzioni uguali il Parlamento, giocano a “morra cinese” e più spesso alle “tre carte” ma non vince nessuno. Non c’è intesa su niente, tutti aspettano che la prima mossa la facciano gli altri e si dicono spazientiti ripetendo ossessivamente come in una “reclame” che “L’Italia non può più aspettare”. Lo dicono a noi che di pazienza ne portiamo più di Giobbe e non ci nascondiamo nemmeno l’eventualità che questo clima di incertezza possa rianimare da un momento all’altro la corsa dello spread e la sfiducia dei mercati. Forse sarà rimasto deluso chi da questa nuova stagione politica si aspettava tutti i nodi al pettine, una distinta riga di demarcazione nell’Emiciclo tra il “nuovo” e il “vecchio” o la buona politica sciolta dall’ideologia, ne è uscito invece un Parlamento diviso tra “Il buono, il brutto e il cattivo” a “geometria variabile” nel senso che è facoltà vostra assegnare di volta in volta il ruolo a chi vi pare. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it

di Leonardo Padrin*

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orse è utile dare alcune informazioni relative al dibattito in corso sulla sanità privata nel Veneto. Le polemiche di questi giorni riguardano le strutture private ambulatoriali convenzionate, cioè operatori privati che vengono pagati dalla Regione per erogare ai cittadini dei servizi sanitari con il solo pagamento del ticket. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto

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EDITORIALE

L’Italia, le urgenze, le tasse...

Alberghiero Cipriani

boom di iscrizioni Sono in controtendenza rispetto ai valori nazionali le iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori nelle scuole polesane per il 2013-2014. Il balzo lo hanno avuto gli istituti professionali, passati da un 19,6 % dello scorso anno all’attuale 30,75 per cento di preferenze con l’alberghiero Cipriani di Adria a staccare 310 iscrizioni sulle 630 complessive.

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Provincia ambiente

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L’angelo del Campanile è tornato a casa pag.

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Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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“Terre-territorio”, un piano per regolare gli impianti di enegia pag. 24

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Parte a Corbola il progetto “Conciliare e integrare”

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

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S.S. per Rovigo entrata da via Ragazzi del ‘99

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Crivellari presenta il pane che non invecchia” pag.

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Sanità convenzionata a rischio chiusura, pagg. 34-35

società

Wireless generation: la generazione online

tasse In arrivo la stangata di primavera

“Mille chilometri per la vita”

onofri farà l’italia a piedi per l’avis

Riccardo Onofri partirà da Adria l’1 settembre per transitare in tutta Italia sino all’arrivo a Cagliari il 23 dello stesso mese e ritorno a Rovigo il giorno successivo, una “Mille chilometri per la vita” per sensibilizzare nuovi donatori di sangue e trovare fondi per l’Avis e l’Aism polesani. Onofri percorrerà 50 chilometri al giorno toccando tutte le regioni e facendo tappa in città e capoluoghi per trovare offerte e promuovere nuovi donatori per “salvare tante vite umane” come ha affermato. L’iniziativa è patrocinata oltre che da Provincia di Rovigo, Avis e Aism, anche dal Comune di Adria. Per informazioni: riccardoonofri@libero.it Podismo

al via il circuito podistico adriatic lng

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“egitto in veneto” Rovigo e Padova alla scoperta dell’antico Egitto. E’ stata inaugurata il 12 aprile al Museo Grandi Fiumi, la sezione rodigina della mostra “Egitto in Veneto”. Un grande progetto che vede le due città unite nel riportare alla luce antichi reperti della civiltà egiziana. Sono esposte gran parte delle raccolte dell’Accademia dei Concordi, una delle più cospicue del Veneto. L’emozione della scoperta, l’attenzione verso il passato e la ricostruzione di un mondo perduto permetteranno quindi di far riaffiorare gli straordinari reperti dell’antica civiltà egiziana dall’ombra dei depositi ad una nuova luce. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 16 giugno, costo biglietto: 4 euro intero – 3 ridotto.

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Tanto il risultato pare non cambiare più di tanto. A spadroneggiare è la strategia: quella delle elezioni, non quella delle priorità da affrontare. Tuttavia, l’Italia non è solo la sua classe politica e sarebbe sbagliato addossare a quest’ultima ogni responsabilità della situazione attuale, molte sono responsabilità dirette della così detta “società civile” la stessa che è diventato di moda citare in politica come slogan del candore. Tra qualche settimana, dopo la dichiarazioni dei redditi, sono sicuro resteremo basiti da qualche notizia sulle cifre che la società civile dichiarerà al fisco. Ogni anno con disinvoltura, come si trattasse di una nota di colore o di una “freddura” un po’ volgare vengono diffuse notizie sulle evasioni fiscali: gli orafi vicentini con redditi sotto i 12 mila euro (annui!), i grandi capitali nei paradisi fiscali, il professionista del nero: il bestiario degli evasori è vario e vasto, tanto da stare agli italiani come il detto che ci vuole un popolo di “santi, poeti e navigatori” o “grandi amatori”. Il problema c’è, se la media dei redditi dischiarati all’erario dagli imprenditori si aggira attorno ai 19 mila euro annui. Perché si deduce che il peso fiscale sta quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati. E’ così, infatti, il gettito arriva per il quasi il 55% dai lavoratori dipendenti, quasi il 24% dai pensionati, solo per il 7% contribuisce il lavoro autonomo e per meno del 4% l’impresa. Certo, chi obbietta che Italia si pagano tasse come in uno stato del Nord Europa e si ottengo servizi come in una paese dell’africa, dice una cosa vera, chi sostiene che il costo per il lavoro dipendente è troppo alto, parla di sacrosanta verità, e chi chiede un patto per il fisco più equo chiede una cosa giusta, le tasse vanno abbassate ma intanto gli italiani, senza necessariamente aspettare che la politica si metta d’accordo, inizino a pagarle. Anche questa è un’urgenza. di Mauro Gambin

la pesca è più cara Andare a pesca costa più caro. Con una nota inviata alle associazioni di pescatori dilettanti sportivi ed ai sindaci, Palazzo Celio ha comunicato le nuove tariffe previste dalla Regione. La licenza dilettantistico sportiva tipo B passa dai 22,72 euro agli attuali 34 e la D trimestrale per stranieri da 8,52 a 13 euro. Variazioni della tariffa anche per la licenza di tipo B per i minori tra i 14 e 18 anni passata a 6,80 euro a fronte dei precedenti 4,54 nonostante la riduzione dell’80% rispetto a quella degli adulti. Per ogni informazione, ufficio Pesca della Provincia: 0425 386684 – 386665 - 386668 – 386656

segue da pag.

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Al via il circuito podistico Adriatic Lng, la gara a tappe nel delta del Po polesano che ha visto l’anno scorso la partecipazione di oltre 4500 atleti per un indotto di circa 10 mila persone, 15 province, 25 associazioni sportive, atleti dai 4 agli 88 anni. La prima tappa a Corbola il prossimo 28 aprile, seguiranno il 5 maggio a Porto Viro, il 26 maggio a Taglio di Po, il 2 agosto a Porto Viro, il 23 ad Adria, l’8 settembre a Porto Tolle, il 6 ottobre a Cavarzere, il 13 la chiusura a Loreo. Volontariato

un corso per usare i social network

Per coinvolgere nuovi soci, volontari o donatori, le associazioni hanno bisogno di strumenti di comunicazione efficaci. I Social network come Facebook o Twitter sono tra gli strumenti più economici e semplici da usare. Non sempre, però, i volontari delle associazioni hanno confidenza con le nuove tecnologie per questo il Centro di servizio per il volontariato ha organizzato un corso formativo che durerà fino al prossimo giugno, dalle 17.30 alle 19.30 nella sede del Csv, in viale Trieste, 23 a Rovigo. Le lezioni sono condotte da Francesco Casoni,giornalista e responsabile dell’area Comunicazione del Csv.

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 marzo 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese OPERE PUBBLICHE Il progetto per il rifacimento della pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele II ha incontrato la contrarietà degli esponenti del Movimento cinque stelle che nell’intervento ravvisano un’inutile spesa e un procedimento poco chiaro. Pronta la replica dell’Amministrazione comunale

Corso, ristrutturazione a l

di Martina Celegato

M5s: “Perche non spendere quei soldi in opere più urgenti?”

Simoni: “Una scelta mirata a far da stimolo a molte attività”

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nche gli ultimi lavori pubblici preannunciati dall’Assessore Federico Simoni hanno sollevato accese discussioni e dibattiti che questa volta sono andati a coinvolgere gli esponenti locali del Movimento 5 stelle. Pomo della discordia in questo caso è il rifacimento della pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele II, l’arteria commerciale della città etrusca, e i fondi con i quali questa opera verrà realizzata, circa 350 mila euro. L’intervento, anticipato durante l’incontro con i commercianti dello scorso febbraio, ha suscitato critiche dell’M5S proprio per la modalità di presentazione e la gestione delle somme. “Il Movimento 5 stelle non si è accontentato delle vaghe informazioni rilasciate dall’amministrazione comunale e ha voluto vederci chiaro – ha affermato Michela Grotto, principale interlocutore con Lorenzo Franzoso - siamo partiti dalle domande: Perché il sindaco ha presentato il progetto solo ai commercianti e non a tutta la cittadinanza? Perché l’avvicendarsi di diversi progetti uno deliberato il 27 novembre e un altro il 21 dicembre? Perché il passaggio di mano da un Responsabile Unico del Procedimento ad un altro e poi ad un altro ancora? Perché nella delibera del 27 novembre risulta il dirigente Gennaro, poi passa all’architetto Guerrini e infine al nuovo dirigente Eva Caporrella? Ma soprattutto, perché la scelta

di destinare una somma così ingente ad un’opera non necessaria, in un momento in cui le casse sono vuote e le priorità tante? Perché non scegliere invece di investire quei soldi nella manutenzione delle scuole e delle altre strade comunali, frazioni comprese, che ne hanno un bisogno disperato? Cosa ne pensano gli adriesi? E soprattutto, sono sufficientemente informati? Da quest’ultima domanda ha preso forma l’idea di rivolgerci direttamente ai cittadini andando in piazza con il nostro banchetto”. Molto è stato l’interesse della cittadinanza che ha dato la sua opinione e suggerito priorità. “Naturalmente non ci fermiamo qua – insistono l’esponete del M5s - vogliamo capire e vogliamo continuare ad informare. Abbiamo fatto richiesta formale al comune di essere autorizzati a visionare tutti i documenti che riguardano questo progetto e che l’amministrazione si renda disponibile ad un incontro pubblico per presentarlo. Speriamo che questa proposta sia accolta al più presto nel rispetto del diritto della cittadinanza di sapere come, chi ci amministra, sceglie di spendere i soldi pubblici”. Decisa è stata la replica dell’assessore Simoni con il completo appoggio del Sindaco Barbujani. “L’amministrazione ha scelto di intervenire in una delle zone maggiormente frequentate del Comune, riportando alla luce quello che era l’originario disegno del corso,

numeri del progetto

350 mila euro. Cantieri chiusi a giugno

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l progetto relativo al rifacimento del Corso Vittorio Emanuele II è senza dubbio ambizioso sia per le aspettative che si nutrono nei suoi confronti sia per l’investimento che ci si accinge a compiere. Il progetto, secondo ciò che è stato approvato in consiglio comunale, verrà realizzato con un investimento di circa 350 mila euro. L’iniziale idea prevedeva due stralci, entrambi della medesima somma ma per il momento come conferma Simoni i lavori sono confermati solo per la prima parte che dovrebbero concludersi in tempi brevi, condizioni meteorologiche permettendo. I lavori consisteranno principalmente nel rifacimento del manto stradale e della pavimentazione dei marciapiedi per favorire un’armonizzazione della viabilità in tutti i sensi e consentire un accesso più agevolato anche a cittadini diversamente abili. Verranno quindi sostituiti gli attuali marciapiedi di asfalto con lastre di trachite mentre il manto stradale verrà elevato all’altezza dei percorsi pedonali in modo da creare un unico livello . Dove è presente porfido (ossia alcuni punti della carreggiata) verrà sostituito da asfalto e nella parte centrale verranno inserite lastre di trachite inclinate per favorire il deflusso dell’acqua piovana. Secondo i piani dell’amministrazione tutti questi interventi dovranno essere conclusi entro giugno, in tempo per le attività estive delle associazioni alle quali la nuova veste dovrebbe dare un valido contributo. Ma.Ce.

ADRIA NUOTO

recuperando quindi la storicità e sistemando nel contempo tutte le problematiche dovute all’usura del tempo e soprattutto il marciapiede, principale barriera architettonica della via. Una scelta mirata a far da stimolo a molte attività”. Riguardo alla provenienza dei fondi Simoni ha sottolineato che “Non sono mai arrivati soldi per il terremoto, ma è stato concesso all’amministrazione di far slittare i termini di pagamento della quote capitali ed interessi di mutui in essere, alla fine del loro periodo di ammortamento. Questo ha liberato notevoli somme, che siamo stati, però, obbligati ad usare per chiudere oltre un milione di euro di vecchi mutui, e la parte rimanente per spese in opere pubbliche da approvarsi entro il 31 dicembre dello scorso anno. Non sono, quindi, somme arrivate per i danni dal terremoto. Come è totalmente falso dichiarare che il progetto è stato redatto dall’architetto Eva Caporrella, attuale dirigente del settore lavori pubblici, ma dall’ architetto Gabriella Guerrini, già dipendente del Comune di Adria. Successivamente, con delibera di giunta comunale la nuova dirigente ai lavori pubblici Caporrella ha assunto l’incarico di Responsabile Unico del Procedimento, così come era logico dato che il nuovo dirigente subentra negli atti e mansioni di chi la precedeva”.

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Argomento del mese 5 I commenti di:

luci e ombre

Luigi Bettini di Foto Bettini, il barbiere In Nuovi edicoMp3 EligioVendita Rossi, Patriziai Maccagno lante, Antonella Legnaro di erboristeria Subacquei e Running Efedra, Marco Padovani e Silvia Cuomo dibarFederica Pellegrini del pasticceria Vecchia Adria

Inchiesta tra i commercianti

“La vera emergenza è la sporcizia e le buche sulle strade di Roberto Marangoni

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l rifacimento di corso Vittorio Emanuele, arteria principale del centro storico adriese fa discutere la città. “Non è prioritario- dice Luigi Bettini, dal 1967 storico fotografo di piazza Garibaldi- sarebbe piuttosto utile il rifacimento dei tanti marciapiedi, ormai pericolosi, in tutta la città, sono infatti tanti gli anziani che cadono”. “Bellissimo progetto - spiega Antonella Legnaro, titolare dell’erboristeria Efedra di via Cairoli - solo che bisognerebbe intervenire sui negozi chiusi e tenuti in condizione di sporcizia e che non fanno certo un bel vedere”. “Mia figlia Paola sta avviando un negozio di bigiotteria lungo il corso - ci dice Giovanni Braghin di Baricetta- speriamo che il rifacimento porti movimento e vivacità”. Per Patrizia Maccagno dell’edicola di Ponte Castello, sono più utili altri lavori, come le strade “Se il corso chiude per i lavori - afferma Maccagno- avremo ancora meno passaggio di gente”. “Si creerà ancor più disagio - le fa eco la giovane Stefania Binato, libero professionista - il periodo è quello che è e non agevola la situazione”. E’ favorevole all’eliminazione dei marciapiedi Eligio Rossi, barbiere lungo il corso dal 1966 “Sono un ingombro per i passanti - afferma il parrucchiere - piuttosto lamento la sporcizia di chi non pulisce gli escrementi dei propri animali e qui occorrerebbe maggiore attenzione della polizia locale che dovrebbe sanzionarli”. “Giusto togliere i marciapiedi lungo il corso ma prima dare priorità a quelle strade che sono in pessime condizioni” sottolinea l’agente immobiliare Guido Cominato. “Siamo a favore, era ora che arrivasse l’abbellimento del centro storico” è il medesimo commento di Marco Padovani, giovane pasticcere e dell’addetta Silvia Cuomo, entrambi dipendenti del bar pasticceria “Vecchia Adria” di riviera Matteotti.

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Barzan – Zanetti - Tescaroli

Spendere meglio i pochi soldi che ci sono A

nche gli altri gruppi politici presenti in consiglio hanno dato la loro opinione a riguardo del rifacimento del Corso. Rosa Barzan (IDV SEL) afferma “Durante il consiglio comunale del 27 novembre 2012 avevo espresso pareri alquanto critici in riferimento al piano di investimenti predisposto dall’amministrazione Barbujani per la nostra città. Confermiamo e rafforziamo la posizione espressa in consiglio comunale ossia che i soldi spesi per il rifacimento del Corso Vittorio Emanuele sono risorse spese male e in ciò sono confortata dal fatto che la maggior parte degli adriesi la pensa come me. Riteniamo che Adria abbia un disperato bisogno di manutenzione, a partire dai marciapiedi, dagli argini delle strade, dalle scuole. Il Corso ha soltanto bisogno di una manutenzione ordinaria, mentre la viabilità in città è difficile e pericolosa per chi va a piedi o in bicicletta. Chi amministra deve pensare che se si utilizzano soldi pubblici la maggior parte dei cittadini ne deve beneficiare. I commercianti del centro che ingenuamente pensano di trarne vantaggio, vedranno aumentare i prezzi dei canoni di affitto e saranno costretti ad aumentare i prezzi delle loro merci e gli adriesi non beneficeranno in alcun modo di questa spesa fatta con “I commercianti i loro soldi”. “Crediamo francamente saranno che il decoro urbano sia qualcosa di costretti ad importante per la nostra comunità - amaumentare i prezzi mette Caterina Zanetti del PD - ma aldelle loro merci” trettanto francamente dobbiamo avere l’onestà di ammettere che le priorità, in una fase drammatica come l’attuale, sono e devono rimanere altre: il sociale, il lavoro, il sostegno alle famiglie e alle imprese. Se dobbiamo impegnare risorse della collettività per le nostre infrastrutture, è bene che questo avvenga considerando l’ammodernamento e la realizzazione di infrastrutture strategiche per lo sviluppo di Adria e per il suo ruolo in ambito provinciale. Il Corso è un biglietto da visita importante per la nostra città, ma è anche vero che oggi ci sono aree molto più degradate e sempre più scollegate dal contesto cittadino: occorrerebbe anche sotto questo profilo maggiore sensibilità, comprendere che la città vive e si rilancia nella misura in cui nulla si trascura”. Anche Stefania Tescaroli del Nuovo Polo per Adria puntualizza: “In un periodo di difficoltà e grande crisi assistiamo talvolta all’utilizzo delle risorse pubbliche da parte dell’Amministrazione Comunale, come se quest’ultima fosse avulsa dai problemi e dalle reali necessità della cittadinanza. Ormai tutti, cittadini e politici, si chiedono se tale opera rappresenti una priorità per la città o se era più opportuno intervenire in altri settori. Pensa forse questa maggioranza che riqualificando il corso la gente spenderà di più come per magia? Alle persone manca il lavoro, non hanno soldi da spendere, perché con difficoltà riescono ad arrivare alla fine del mese. Ormai è sempre più diffusa nell’opinione pubblica la convinzione che questa Amministrazione si muova senza un vero programma, non esiste un elenco di priorità”. Ma.Ce.


6 Adria Corso Vittorio L’assessore Simoni spiega le proprie scelte

Lavori pubblici, l’amministrazione non si ferma Oltre al corso verranno interessati dai lavori la soffitta del municipio e il cimitero di Fasana di Martina Celegato

Zanetti opere pubbliche e bilancio

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errato e molto intenso è il calendario delle opere pubbliche stabilito dall’amministrazione della città etrusca. L’assessore delegato Federico Simoni ha dato informazione delle opere che verranno cantierate nei prossimi mesi. “Tutte le aree della città sono interessate da interventi di riqualificazione e sistemazione che andranno ad essere realizzati nei prossimi mesi nei tempi più brevi possibili afferma Simoni puntualizzando come le risorse con cui verranno realizzati derivino da bandi regionali e dalla sospensione dei mutui previsto dopo il terremoto dello scorso anno - abbiamo partecipato al Progetto strategico regionale per la rivitalizzazione dei centri storici e urbani e la riqualificazione delle attività commerciali e stiamo preparando un protocollo di intesa con le associazioni maggiormente interessate dall’aspetto commerciale della città che sicuramente è una caratteristica storica di Adria”. Sicuramente uno dei lavori più importanti sarà il rifacimento di Corso Vittorio Emanuele II, che ha scatenato anche le maggiori critiche in particolare dal Movimento 5 stelle che ha anche

news

Federico Simoni

istituito un banchetto per raccogliere le opinioni dei cittadini. A riguardo Simoni, dopo le accese polemiche a mezzo stampa ha precisato “Sono d’accordo con tutte le forme di partecipazione da parte dei cittadini e non contesto la forza politica del Movimento 5 stelle. Solo bisogna essere consapevoli che le proposte che arrivano sono migliaia e le priorità ad oggi molto particolari: gli investimenti devono mantenere un giusto equilibrio fra le necessità quindi sociale, cultura e commercio. Bisogna pensare a 360° e comunque tutte le aree più bisognose di interventi verranno interessate. Bisogna fare le cose e prendersi la responsabilità di definire le priorità, non solo criticare il nostro operato”. Continuando a riguardo della polemica relativa al Corso Simoni precisa come sia indispensa-

La Perla Nera di Lara Guarnieri

bile per una buona amministrazione “che i rapporti con il Movimento 5 stelle siano molto più sereni, in un clima di collaborazione e non di accusa. In queste settimane sono tate fatte delle affermazioni molto gravi, come il cambio del Responsabile Unico del Procedimento, in realtà dovuto per successione della carica, o in relazione alla provenienza dei fondi, che hanno il solo scopo di creare inutili malumori. Il fine ultimo del dibattito dovrebbe essere quello di far emergere proposte, cosa che in questa situazione non è avvenuta”. Anche la soffitta del municipio verrà interessata dall’intervento di riqualificazione per posizionare gli uffici che ora sono ubicati (in affitto) all’interno del Centro Commerciale Il Porto. Nel periodo dei lavori anche gli uffici del Sindaco e del Vicesindaco, ragioneria e anagrafe verranno provvisoriamente spostati. In base al miglioramento delle condizioni atmosferiche, fondamentali per l’inizio dei lavori, si riprenderanno anche i lavori di asfaltatura della strada Traversagno a Bottrighe e la riqualificazione dell’area del Cimitero di Fasana che ormai versa in condizioni gravi.

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ordinaria amministrazione travestita da azione illuminata

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osa ne pensa il Pd, per voce del suo esponente Caterina Zanetti di tutte queste opere che interesseranno la città di Adria? “Ci sembra che l’assessore Simoni da un lato coltivi con una ostinazione degna di miglior causa una sorta di personale ‘libro dei sogni’, che non tiene conto della realtà dei fatti, specialmente della delicatezza della attuale situazione politico-amministrativa, e che pare più che altro guidato dalla volontà di accreditarsi dentro il suo partito quale ‘papabile’ per qualche prossima corsa a qualche ambita poltrona. Ma, annunci di Simoni e della giunta a parte, il dato essenziale Caterina Zanetti è un altro: si è sempre in clima da campagna elettorale, ma al tempo stesso - è questo che imputiamo alla giunta attuale - si continua a navigare a vista, travestendo una mediocre ordinaria amministrazione da azione illuminata e costruttiva. In realtà, il taglio dei trasferimenti statali è un problema che si è acuito in questi ultimi anni e che pesa profondamente sulle possibilità delle amministrazioni, ma proprio questa scarsità di risorse disponibili dovrebbe obbligare la giunta a compiere qualche scelta forte, a privilegiare qualche ambito di intervento a dispetto di altri. Si è preferito, al contrario, evitare scelte di prospettiva, confidando nella capacità di ‘passare, prima o poi, la nottata’... Un atteggiamento che non promette nulla di buono neanche per il futuro, al punto che mi chiedo: se il prossimo governo centrale dovesse rivedere il patto di stabilità e permettere ai comuni di tornare ad investire, noi saremmo in grado di farlo con equilibrio e lungimiranza?” Ma.Ce.

TESCAROLI “PROPONIAMO LA PRIORITÀ: ASFALTATURE, FOGNATURE, FRAZIONI” Il consigliere del terzo polo propone anche la riduzione dell’Imu su prime case, attività produttive e scuole paritarie

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tefania Tescaroli del Nuovo Polo per Adria individua invece una ad una le opere indispensabili per Adria ossia “Sistemazione ed asfaltatura delle strade della città , ormai ridotte ad un colabrodo, sistemazione della rete fognaria, per evitare continui allagamenti, interventi nelle frazioni, che paiono essere state totalmente dimenticate da questa maggioranza tralasciando le opere di mera facciata… L’elenco delle Opere pubbliche proposte dall’assessore Simoni non pare tener conto delle effettive esigenze del nostro Comune”. Un’idea ben precisa che Tescaroli precisa affermando come “Non si deve dimenticare il Sindaco, con la giunta e la maggioranza, che il governo della città va gestito con la “saggezza del buon padre di famiglia” specialmente nei periodi di ristrettezze economiche ed di forte crisi”. Anche sul bilancio le osservazioni del Nuovo Polo sono molto precise e orientate ai cittadini “I centristi propongono, per aiutare i cittadini adriesi varie decisioni e attività tra le quali l’abolizione e/o riduzione al minimo consentito dell’Imu sulla prima casa, sulle attività produttive, sul settore agricolo e alle scuole materne paritarie; la decisione nell’effettuare investimenti mirati sulle imprese e sulle attività produttive per far

Stefani Tescaroli

“Lotteremo per evitare lo spreco delle risorse disponibili” ripartire l’economia e creare posti di lavoro (che rappresenta la prima priorità del nostro Comune) . Lotteremo per far si che l’Amministrazione comunale non getti via le risorse disponibili ma le indirizzi in questo settore; la proposta di un sostegno allo stato sociale a tutela reale delle fasce deboli della società, della solidarietà e della famiglia, quale cardine del nostro comune” non manca anche un punto dedicato alla valorizzazione del territorio e della sua peculiarità che Tescaroli individua “nell’investimento sul turismo, per sfruttare le risorse naturalistiche a nostra disposizione per cercare di creare nuovi posti di lavoro”. Ma.Ce.


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8 Adria L’Intervento in breve

Grandi opere Infrastrutture Il varo del progetto preliminare non è stato inserito all’ordine del giorno

Orte-Mestre, il Cipe rinvia

Il project financing prevede 10 miliardi di euro, una somma ingente da recuperare di questi tempi di Fortunato Marinata

P

er ora è stato accantonato l’accoglimento del pro- l’esclusione dell’argomento dall’ultimo ordine del giorno getto preliminare della Orte-Mestre, ossia la super- dell’assise. Una scelta che secondo l’assessore veneto strada a pagamento prevista per il collegamento alla Mobilità, Renato Chisso, è da interpretarsi nella nedel Porto di Civitavecchia con la A4 e il Passante di Me- cessità di approfondire il permanere tra le disponibilità stre. La nuova “Autostrada del Sole”, come la chiamano degli incentivi fiscali previsti dalla legge 183/2011, alcuni, o Romea commerciale, come la definiscono altri ossia le agevolazioni che avevano permesso al Governo alludendo allo strategico ruolo che avrebbe per la mo- Monti, al momento del suo insediamento, di inserire bilità su gomma nel Nord Est, non ha avuto l’ok del la Orte-Mestre tra le opere prioritarie da realizzare in Cipe (sigla che indica il Comitato interministeriale per project financing. A palazzo Chigi, infatti, avevano fatto la programmazione economica) riunitosi lo scorso 18 conto di queste risorse in quanto la loro accessibilità, marzo. Per il lungo nastro d’asfalto di 400 chilometri stiamo parlando di un 1,5 miliardi di euro, sarebbe stata pareva dovesse essere un passaggio risolutivo ma così di sicuro agio per promotori e banche, senza contare che non è stato, con somma soddisfazione dei comitati della avrebbero inoltre costituito ossigeno che per il rilancio Riviera del Brenta che da quasi 10 anni si battono stre- delle opere pubbliche, asfissiate dalla crisi e dal patto di nuamente contro la realizzazione stabilità. Tuttavia sarebbero state dell’opera, preoccupati dall’impat- Ad Adria la grande un agio, non l’aiuto risolutivo: il to ambientale che avrebbe sul superstrada costo della Orte-Mestre, infatti, loro territorio. Non solo qui, a dire dovrebbe si aggira attorno ai 10 miliardi di il vero, il lungo serpentone rischia incrociare euro, una somma che resta diffidi essere una minaccia: investen- la Nogara-Mare cile da reperire anche ottenendo il do 11 province e 48 comuni con 10% di sconto. D’altro canto, per 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 ca- un governo in carica al quale è affidato il solo compito valcavia, 226 sottovia, 83 svincoli, il parere di molte del disbrigo degli affari correnti, non è semplice nemassociazioni ambientaliste italiane pare coincidere nella meno concedere il via libera a procedere ad un’opera facile conclusione di un’inevitabile impatto su zone di di queste dimensioni. Quindi tutto congelato. Forse la interesse storico, paesistico, ambientale come ad esem- scelta del Cipe è stata quella di attendere tempi migliori. pio il Parco del delta del Po, le Valli di Comacchio e Al momento, infatti, non è ipotizzabile l’accantonamenMezzano, la Riviera del Brenta, il Parco delle Foreste to della Orte-Mestre, sia dentro che fuori dal Veneto sono Casentinesi e le valli dell’Appennino centrale. Il rinvio del in molti a pensare che una sua realizzazione potrebbe Cipe, tuttavia, non ha insistito sugli aspetti paesaggistici essere la chiave per il rilancio dello sviluppo, il Sindaco che verrebbero messi a rischio dall’opera infrastruttura- di Cesena Paolo Lucchi e il Presidente della Provincia di le, è stato invece un rimando tacito, concretizzatosi con Forlì-Cesena Massimo Bulbi, per esempio, hanno calda-

mente auspicato la realizzazione del nastro d’asfalto e a Ravenna il vicesindaco Giannantonio Mingozzi vede nell’autostrada il naturale collegamento tra il porto di Venezia a quello di Ravenna. Anche all’interno dei confini regionali gli interessi si intrecciano con i progetti. Non va dimenticato che a Dolo, attorno alla Romea Commerciale e alla ‘Camionabile’, nasce il titanico progetto di Veneto City, quasi 2 milioni di metri cubi di nuove costruzioni, e il polo logistico di Dogaletto o ancora il porto logistico off shore che da tempo rimbalza tra la laguna veneziana e quella che fronteggia il Delta del Po. Ad Adria, inoltre, la Orte-Mestre dovrebbe incrociare la Nogara-Mare, l’altro grande progetto di strada a pagamento in project finacing per la cui realizzazione è previsto un impegno di spesa che si aggira attorno ai due miliardi di euro, e ancora: più giù, verso l’Umbria, è l’Ikea a spingere per ottenere un vasto slargo a ridosso della nuova grande superstrada per un investimento che ha molti zeri e la promessa del rilancio dell’occupazione: una manna per un Paese che fa fatica a rialzarsi e che ha sempre concesso molto a chi è venuto nel nome del lavoro.

di Leonardo Padrin* opera indispensabile la orte-mestre si deve fare

segue da pag. 1 icuramente in ItaNel territorio lia ci sono sono inoltre grandipresenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche ma non sono convenzionate. Cioè problemi autorizzative econovendono sanitari mici e suservizi questo non rivolgendosi ci sono ad un mercato totalmente privato ed il cittadino dubbi ma cideve sonopagare ancheinteramente grandi la prestazione che riceve. Il dibattito di queste per due motivi ben precisi: uno strategico ed opere da settimane realizzarenasce per poter uno economico. strategico uscire da questaQuello situazione di riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per contoladella Regione acquista i servizi sanitari dai privati crisi. Sicuramente viabilità convenzionati. passato era la Regione che decideva da chi e quanto si del nord est èInuna di queste poi calava fermare questo accordo nel territorio senza che i direttori eacquistava non si epossono generalicosì delleimportanti Ulss avesserocome un ruolo operativo. Non esistevano criteri se opere Federico Simoni la discrezionalità di accogliere lanonOrte-Mestre. Questa arteria o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato concentrazionee dell’offerta dei stradale andrebbe ad inserirsi nell’assela dell’Adriatico sicuramente servizi sanitari del privato convenzionatoindustriale dove più ricco eradove il mercato, seporterebbe nuova vita all’economia locale, ci sono condo una legittima elogica d’impresa. Quello economico riguarda invece strade c’è industria vitalità economica. la diminuzione budget, cioèche della cifra che la Regione intende investire Mi rendo del conto anche questa opera, e soprattutto la denell’acquisto di prestazioni dai privati convenzionati. Su questo cisione di bloccarla, facciasanitarie riferimento a decisioni che vanno oltre: aspetto va da detto che la diminuzione è stata lasignifi cativadima c’è anche prendere in considerazione volontà nonsoprattutto andare il tempogliintercorso decisione della Giunta Regionalefondamentale e la sua applicontro interessifradellanodo industriale di Bologna, cazione è stato talmente brevel’Emilia che coloro che hanno unail Veneto organizzazioper la vita industriale di tutta Romagna. Però non ne complessa (e perbisogna questoche spesso molto qualifiecata) non sulle sono openelle può più aspettare, il Cipe preservi investa condizioni di adeguarla senza traumi occupazionalire eche logistici. quindi sullaÈ carta necessario intervenire allungandogrosse ragionevolmente isono tempigià di applicazione pronte e “Dove ci sono delle nuove norme.stradali La questione strategica è invecepotrebbero fondamentaleessere per la arterie Regione delibera della Giunta propone unrisolutive. cambio diLampanmentalità c’è perché vitalacommerciale epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità delladel gee industriale, sviluppo te è l’esempio stione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide e business” Passante di Mestre lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che Direttore che il una voltadebba reagire secondo criteri molte resi pubblici e che saranno cati dallaunGiunta alizzata ha risolto problematiche ed verifi è divenuta vero Ree gionale valore e dalla Vaggiunto Commissione, organi potranno modificare proprio per il entrambi territorio.gliNon si può continuare ad le decisioniindel Direttore di ogni singola Ulsslacon delle pubbliche investire opere che Generale non si concludono come Salerno-Reggio motivazioni. Unnascere percorsouna trasparente determinazione del locale quale tutti Calabria. Deve volontàalla condivisa sia a livello che i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo l’obiettivo nazionale che deve fare quadrato sulla Orte Mestre, fareche squadra al sanitàfazioni pubblicapolitiche o pagatacome dal pubblico è quello di fornire cittadini i didella la delle avvenuto in altri casi diaisuccesso miglioridirottare servizi possibili alle risorsesudisponibili perché per farlo vensenza i fondiinabase disposizione altre opere e valutandone usatil’effettiva i soldi di tutti. Gli altriLaaspetti, occupazionali ed aziendali, vanno agono fondo validità. Orte-Mestre sarebbe senza dubbio comunque per affrontati e risoltiemapernecessariamente in modo strategica il polesine tutto il Veneto, si sa consequenziache dove ci le allagrosse programmazione regionale è evidente echeindustriale chi beneficia sono arterie stradali c’è del vitaresto commerciale e dell’essere fornitore Regione non può agire in modo difforme da Ma.Ce. soprattutto sviluppo,della si crea business” quanto prevede il proprio committente.

“S

*Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto

Sulle strade

in calo incidenti e automobilisti. le autostrade perdono traffico

E

un generale calo quello che viene registrato sulle strade del Veneto negli ultimi tempi e se da una parte non può che essere accolto con entusiasmo quello rilevato dall’Aci in merito numero dei morti per incidenti, preoccupa quello registrato sulle autostrade inerente al traffico, in quanto si tratta di una delle tanti risvolti della crisi. Partiamo comunque dalle buone notizie: in una dozzina d’anni, il numero dei morti per incidenti nelle strade del veneto è pressoché dimezzato, passando dai 714 del 2000 ai 369 del 2011. Oltre alle vittime, sono calati (da

19.708 a 15.564) il numero complessivo degli incidenti segnalati e quello dei feriti (da 27.862 a 21.517). Tutto questo in una situazione che vede nel Veneto la presenza di 3.883.763 veicoli circolanti, il 76 per cento dei quali autovetture, l’11,5 per cento motocicli, il 9,8 per cento mezzi per il trasporto merci, il 2 per cento veicoli speciali e lo 0,2 per cento autobus. I dati dell’Aci dicono inoltre che il 49,5 per cento dei veicoli circolanti è stato immatricolato fino al 2001, mentre decrescono costantemente le immatricolazioni: 251.307 nel 2007; 205.187 nel 2009;

164.351 nel 2011, un segno dei tempi che va a braccetto con il calo di utenze registrato nelle autostrade della nostra regione. In questo caso sicuramente incidono i continui rincari delle tratte, che negli ultimi tempi hanno costretto parte degli automobilisti a tenersi lontani dai caselli, dall’altra va considerato anche la diminuzione della produzione delle nostre aziende e dunque un contenimento dei trasporti su gomma. Comunque sia i dati forniti dalle società autostradali parlano chiaro, la Venezia-Padova nel 2012 ha perso l’8% del suo traffico, il passante di Mestre il 4,49%, per la

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Brascia-Padova, invece, si parla di un – 6.50%, la A4 perde quasi il 5% e anche per il traffico della Valdastico è stato registrato un segno meno. Su quest’ultima tratta sarebbe opportuno aprire una riflessione visto che il prolungamento a Sud è quasi completato e quello a Nord ha avuto il via libera del Cipe per quanto riguarda il progetto preliminare del 1° lotto funzionale Piovene Rocchette – Valle dell’Astico.

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news

Il percorso della Orte-Mestre coinvolgerà 11 province e 48 comuni

Sanità privata una Simoni svolta Il punto di vistaserve dell’assessore


Adria 9 I conti in tasca Il Consiglio dei ministri ha rinviato a dicembre la Tares

La lunga estate calda delle imposte Annunciati gli aumenti dell’Iva a luglio e gli anticipi di Irpef e Imu a giugno

I

l dl approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 6 aprile ha rinviato di qualche mese il pagamento della Tares, l’imposta in tema di gestione dei rifiuti che si preannuncia come l’ennesima batosta. Infatti la Tares, sarà più cara della Tarsu in quanto dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai comuni, che oggi si ferma in media al 79% con picchi massimi che toccano il 91%. A questo si aggiunge il fatto che la Tares dovrà finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle

Bilancio

Per l’imposta sui rifiuti previsto un incremento stimato di circa il 14% strade, la polizia locale, le aree verdi. Le risorse necessarie per coprire tali spese verranno dall’aumento di 30-40 centesimi al metro quadro. In sostanza, il corrispettivo per i servizi indivisibili porterà un incremento stimato di circa il 14% per una famiglia di tre componenti, ma in caso d’adozione

dell’aliquota massima può arrivare anche al 19%. Il decreto varato la Governo Monti ha stabilito il rinvio all’ultima rata di dicembre il pagamento della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro gia’ previsto dal Salva Italia ed è stata data altresì facoltà ai comuni di intervenire sul numero delle rate e sulla loro scadenza. A tutela del contribuente viene previsto che la deliberazione sia adottata e pubblicata dal Comune almeno 30 gg prima della data del versamento. Se l’amaro calice

in Quattro anni persi trasferimenti statali per 4 milioni di euro

E

’ ora di tirare le somme per il Comune di Adria che si prepara ad approvare sia il bilancio consuntivo relativo al 2012 che quello previsionale del 2013. L’obiettivo dell’Assessore al Bilancio Federico Simoni è quello di approvare entrambi i documenti nella stessa seduta di Consiglio Comunale. Il bilancio consuntivo del

L’Imu lo scorso anno è costata agli italiani circa 22 miliardi della Tares, dunque, per il momento è stato allontanato, gli aumenti di Irpef, Iva, e Imu, annunciano un’estate ‘esplosiva’. A giugno sarà necessario sborsare non pochi soldi per il consueto acconto Irpef e per il primo acconto sull’Imu 2013, per chi paga in due rate. A luglio, inoltre, in assenza di cambia-

2012, che deve essere approvato dall’organo consiliare entro il 30 aprile 2013, si è chiuso con 850 mila euro di avanzo di amministrazione. Molto più complicato per i limiti imposti, le diminuzioni dei trasferimenti e la crisi che ancora non si arresta è il previsionale del 2013. 700 mila euro in meno dallo Stato verso la città di Adria che si trova a fare quindi i conti con ben 4 milioni in meno in soli 4 anni. A questi bisogna sommare i 200 mila euro in meno derivanti dagli oneri di urbanizzazione che inoltre da quest’anno verranno

menti, bisognerà fare i conti con l’aumento dell’Iva ordinaria dal 22 al 23% che colpirà moltissimi beni di largo consumo. Insomma circa 5 miliardi in più solo per gli aumenti di Iva, Tares e Imu. Imposta quest’ultima che lo scorso anno è costata complessivamente agli italiani circa 22 miliardi. Cioé: fingendo che si debba pagare solo l’Imu e gli aumenti (27 miliardi) si tratterebbe di un conto di 450 euro a testa dividendo la cifra per i circa 60 milioni di cittadini italiani, neonati e ultracentenari inclusi.

inseriti in conto capitale anziché spesa corrente. 153 mila euro è la somma recuperata dagli interessi dei mutui e dalle spese mentre 96 mila euro sono le somme recuperate dai canoni di locazione, se si calcola che dal 2009 il comune di Adria non ha più contratto mutui i tagli davvero restano pochi. Come ha suggerito Simoni si tenterà di fare le scelte giuste senza privare i cittadini dei servizi che potranno essere concentrati in determinati orari e giorni senza per questo essere ridotti ma ottimizzando le spese di gestione. Ma.Ce.

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10 Adria Finaziamenti regionali Con il bilancio approvato un emendamento a sostegno del Polesine

16 milioni di euro per lo sviluppo Si tratta di risorse che in parte verranno erogate a fondo perduto e in parte attraverso un fondo di rotazione

di Fortunato Marinata

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6 milioni di euro da destinare ad un fondo per lo sviluppo del Polesine. Si tratta di un grande risultato ottenuto di recente, l’approvazione dell’emendamento che ne ha permesso lo stanziamento è stata contestuale al voto per il bilancio regionale a marzo scorso, ma le cui premesse affondano le radici nell’ormai lontano 2011 (da allora sono cambiati tre governi) grazie ad accordi sottoscritti con il ministero per lo Sviluppo economico allora guidato da Paolo Romani. In poche parole si tratta di un fondo di rotazione messo a disposizione del Polesine, riconosciuto come area di crisi, la cui gestione è stata affidata a Veneto Sviluppo. In parole ancora più semplici si tratta di un personale risultato ottenuto dall’assessore regionale Isi Coppola, come è stato riconosciuto anche dall’avversario politico, il democratico Graziano Azzalin, malgrado il confronto sia finito comunque in polemica. I due polesani, infatti, non se

Gambato: “Il fondo impiegato per infrastrutture e sostegno alle imprese” le sono mandate a dire e attraverso un fitto carteggio di comunicati stampa si sono accusati reciprocamente di essere stati protagonisti di alcune scorrettezze. L’assessore del Pdl infatti ha rinfacciato al consigliere del Pd di non aver collaborato alla stesura dell’emendamento e nemmeno di aver votato un finanziamento così importante per l’economia del territorio rodigino. Dal canto suo Azzalin è stato firmatario di due emendamenti rivolti ad ottenere chiarimenti e controlli pubblici su questi importanti fondi, visto che secondo lo stesso esponete del Pd l’emendamento votato a palazzo Ferro Fini avrebbe tradito quanto previsto nel Protocollo sulla reindustrializzazione. “Io ho

votato a favore dell’emendamento, tuttavia il mio intervento – ha chiarito Azzalin – era rivolto a chiarire due punti fondamentali, ossia, il primo: come mai siano stati esclusi dalla gestione la Provincia e tutte le rappresentanze sindacali e di categoria indicate nel protocollo come cabina di regia, secondo, come mai lo stesso controllo delle regolarità della gestione e dell’impatto degli interventi sia stato affidato a un non meglio identificato Responsabile unico quando invece dovrebbe essere cura di tutti che la trasparenza sia massima ed il controllo pubblico?”. Secondo quanto deliberato dal consiglio, infatti, saranno la Camera di Commercio e Unindustria a gestire le risorse, un compito per il quale anche il Consvipo, l’agenzia di sviluppo pubblica partecipata dai Comuni e dalla Provincia, si era accreditato a svolgere, in quanto ad avviso del presidente Angelo Zanellato “è logico pensare che le risorse pubbliche siano

L’assessore regionale Isi Coppola e il consigliere del Pd Graziano Azzalin gestite da un ente pubblico”. Non la pensa nello stesso modo il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Belloni, convinto che nella delibera della Regione non vi sia alcuno scostamento da quanto previsto nel Piano di reindustrializzazione, in quanto il pubblico non verrà affatto estromesso dalla gestione dell’ingente somma. Tuttavia, se il presidente Belloni nel suo intervento ha

tenuto a ribadire con fermezza il concetto secondo il quale il Fondo non ha “padroni” e a mantenersi generico nel suo impiego, qualche indirizzo in tal senso lo ha fornito il presidente di Unindustria, Gianmichele Gambato, che tale somma la vedrebbe indirizzata nella realizzazione di infrastrutture e nel sostegno diretto delle imprese.

CASSA INTEGRAZIONE IN POLESINE UNA CRESCITA ESPONENZIALE

T

ra le province del veneto, Rovigo è forse quella che brilla meno per quanto riguarda le ore di cassa integrazione richieste, i dati, infatti, parlano di aumenti esponenziali che mettono in luce un’economia provinciale fortemente condizionata dalla crisi. Se tra il 2011 e il 2012 le percentuali inerenti la richiesta di ammortizzatori sociali pareva già essere a livelli di emergenza, i dati della Cgil parlano di un + 21%, nei primi mesi di quest’anno le cose paino essere andate ancora peggio: a gennaio la crescita accertata per la richiesta di cassa integrazione ordinaria e straordinaria è stata del 67% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Numeri che suonano come un allarme per il mondo del lavoro ma anche per chi è in pensione le cose non sembrano andare molto meglio. In questo caso sono gli studi della Spi Cgil a fotografare una situazione che tra gli ex lavoratori si fa di giorno in giorno più preoccupante. I calcoli condotti su base nazionale parlano di un meno 33% negli ultimo 15 anni rispetto all’economia reale, mentre il valore di una pensione media è diminuito del 5,1% ma non è finita, l’andamento delle pensioni sarebbe destinato a peggiorare nei prossimi anni. Il blocco della rivalutazione annuale, previsto dalla riforma Fornero (su assegni superiori a tre volte il minimo, cioè circa 1400 euro lordi), ha infatti alleggerito di circa 1.135 euro in media, in 2 anni, ben 6 milioni di pensionati. Un anziano con un as-

Il ricorso agli ammortizzatori sociali è cresciuto del 29% nel 2013 segno di 1.200 euro netti al mese, calcola lo Spi, ha perso circa 28 euro al mese nel 2012, e ne perderà 60 nel 2013, mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perderà 78 nel 2013. A tutto questo si dovrà sommare anche l’aumento di tasse e tariffe previsto per il 2013, che dovrebbe pesare per circa 2.064 euro a testa, il 20% in più rispetto al 2012. Per le tasse se ne andranno infatti, calcola lo Spi, circa 640 euro medi tra addizionale regionale Irpef, addizionale comunale, Imu e Tares; è ben il 12% in più rispetto al 2012. Per le tariffe, la spesa media sarà di 1.424 euro tra telefonia fissa, acqua, luce, gas e riscaldamento. A pesare inoltre anche il canone Rai e l’aumento dal 22% al 23% dell’Iva che scatterà in luglio.


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12 Adria L’Intervento

Diocesi Monsignor Lucio Soravito ha commentato l’elezione del Santo Padre

Il rinnovamento che viene da Roma non è nuovo alla curia rodigina

Sanità privata serve una svolta di Leonardo Padrin*

segue da pag.

di Roberta Giacomella

M

onsignor Lucio Soravito, vescovo di Adria-Rovigo, ha salutato con ammirazione l´ingresso di papa Francesco. “Ha dimostrato di avere come ambito prioritario di impegno pastorale le varie povertà che ci sono nel mondo. Il suo modo di essere è di una semplicità estrema, osserva il vescovo. I suoi vestiti spogli di ogni sfarzo ecclesiastico, quel suo modo di accorciare le distanze e incontrare la gente avvicinandola, è segno di un suo atteggiamento di servizio verso tutti, a partire dai poveri e dai malati. Con i suoi suggestivi gesti simbolici, ma che in fondo diventano anche molto concreti, spalanca il cuore alla speranza per il futuro”. “Tra le cose significative che ho spulciato ripercorrendo i suoi interventi dopo la sua elezione al pontificato, ricorda il vescovo, vi è l’attenzione particolare al ruolo della donna nella vita della persona, della società, e della loro capacità di amore verso chi è in situazioni di bisogno”. I segnali di rinnovamento che vengono da Roma non sono nuovi alla curia rodigina che da sempre ne ha condiviso spirito e stile. La curia di Rovigo, infatti, dopo aver fatto il sinodo diocesano per 4 anni dal 2008 al 2011, ha dedicato una grande attenzione alla povertà e in questo triennio post sinodale famiglia, giovani e poveri sono stati i tre soggetti al centro del percorso di impegno della diocesi di Adria-Rovigo. La Chiesa quindi si rinnova, come spiega il vescovo: “Intende rivedere e reimpostare la vita ecclesiale in modo corrispon-

Famiglia, giovani e poveri sono stati i tre soggetti al centro del percorso di impegno della diocesi in questo triennio post sinodale

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La Caritas diocesana svolge un lavoro straordinario per andare incontro alle situazioni di povertà dente al percorso indicato da Dio, ma in modo funzionale alla comunità cristiana”. “Stiamo promuovendo le Caritas in ogni parrocchia o gruppo di parrocchie, in particolare la Caritas diocesana è molto attiva e svolge un lavoro straordinario per andare incontro alle situazioni di povertà. Stiamo già progettando il lavoro del prossimo anno, il primo impegno missionario è proprio quello di far crescere la solidarietà, che però devo dire nel polesine l’ho trovata molto diffusa, basti pensare alle molteplici associazioni impegnate nel sociale e nel volontariato a sostegno delle varie forme di povertà. Perchè povero non è solo chi versa in situazione di bisogno, conclude Mons. Soravito, ci sono i poveri di salute, i poveri di relazione per chi è rimasto solo, o la povertà di senso della vita per chi ha perso il lavoro”.

Monsignor Lucio Soravito

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Nel territorio sono inoltre presenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche autorizzative ma non sono convenzionate. Cioè vendono servizi sanitari rivolgendosi ad un mercato totalmente privato ed il cittadino deve pagare interamente la prestazione che riceve. Il dibattito di queste settimane nasce per due motivi ben precisi: uno strategico ed uno economico. Quello strategico riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per conto della Regione acquista i servizi sanitari dai privati convenzionati. In passato era la Regione che decideva da chi e quanto si acquistava e poi calava questo accordo nel territorio senza che i direttori generali delle Ulss avessero un ruolo operativo. Non esistevano criteri se non la discrezionalità di accogliere o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato la concentrazione dell’offerta dei servizi sanitari del privato convenzionato dove più ricco era il mercato, secondo una legittima logica d’impresa. Quello economico riguarda invece la diminuzione del budget, cioè della cifra che la Regione intende investire nell’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati convenzionati. Su questo aspetto va detto che la diminuzione è stata significativa ma soprattutto il tempo intercorso fra la decisione della Giunta Regionale e la sua applicazione è stato talmente breve che coloro che hanno una organizzazione complessa (e per questo spesso molto qualificata) non sono nelle condizioni di adeguarla senza traumi occupazionali e logistici. È quindi necessario intervenire allungando ragionevolmente i tempi di applicazione delle nuove norme. La questione strategica è invece fondamentale per la Regione perché la delibera della Giunta propone un cambio di mentalità epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità della gestione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che il Direttore debba agire secondo criteri resi pubblici e che saranno verificati dalla Giunta Regionale e dalla V Commissione, entrambi gli organi potranno modificare le decisioni del Direttore Generale di ogni singola Ulss con delle pubbliche motivazioni. Un percorso trasparente alla determinazione del quale tutti i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo che l’obiettivo della sanità pubblica o pagata dal pubblico è quello di fornire ai cittadini i migliori servizi possibili in base alle risorse disponibili perché per farlo vengono usati i soldi di tutti. Gli altri aspetti, occupazionali ed aziendali, vanno comunque affrontati e risolti ma necessariamente in modo consequenziale alla programmazione regionale del resto è evidente che chi beneficia dell’essere fornitore della Regione non può agire in modo difforme da quanto prevede il proprio committente. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto



14 Adria Appuntamenti in città Domenica 28 aprile piazza Garibaldi e riviera Matteotti

focus

Torna “Adria in Fiore”

Appendice ad Adria in fiore

non solo piante ma anche arte

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Al via la settima edizione dell’importante iniziativa organizzata dalla Pro Loco di Roberto Marangoni

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omenica 28 aprile piazza Garibaldi e riviera Mat- lo shopping che qui potranno trovare i vari prodotti e teotti faranno da cornice alla settima edizione oggetti, dai fiori alle piante, dagli ortaggi di stagione di “Adria in Fiore - aromi, profumi e colori di agli articoli per il giardinaggio sino ai prodotti tipici. Per primavera” organizzata dalla Pro Loco di Adria guidata finanziare l’iniziativa è stata organizzata una lotteria da Letizia Guerra, con il patrocinio dell’amministrazio- denominata “Adria in fiore” la cui estrazione avverrà ne comunale e del Parco Regionale Veneto del Delta alle ore 19.30 presso la sala Cordella di Corso Vittorio del Po. Nutrito il programma della manifestazione Emanuele. I premi consistono in un buono spesa del che si discosta dalla classica fiera dei fiori, e anche valore di duecentocinquanta euro spendibile in uno dei quest’anno si presenta ricco di novità. Ritorna la mo- negozi del centro commerciale il Porto, un cellulare stra “La natura in cornice: l’incanto dei fiori pressa- Blackberry, un tv lcd da diciannove pollici ed infine un ti”, in collaborazione con la Fidas, Polesana Donatori buono spesa del valore di cento euro spendibile presso Sangue di Adria, con le realizzazioni di Gloria Nives il negozio “Un mondo di scarpe” di Adria. I premi dovranno essere ritirati entro trenta Frigato che hanno riscosso, negli giorni dall’estrazione presso la anni scorsi, numerosi consensi e Fiori, piante, apprezzamenti. I bambini, nel po- ortaggi di stagione, sede dell’associazione Pro Loco Adria in piazza Bocchi, 1 telefomeriggio, troveranno ad attenderli articoli per no 0426.21675. L’attività della animazioni, decorazioni floreali il giardinaggio Pro Loco è inarrestabile, tutto del viso, favole a tema. Dalle ore e prodotti tipici l’anno vengono promosse svaria16 alle ore 19 l’appuntamento è in piazza Garibaldi con Ricreart e radio Diva in diret- te iniziative che danno lustro e promozione all’antica ta con esibizioni, interviste, ospiti e curiosità. Hanno città, dalle natalizie al carnevale, da quelle primaaderito in molti e numerosi saranno gli espositori pro- verili a quelle estive sino ad arrivare al “Settembre venienti da diverse province venete. L’intero program- Adriese”. La collaborazione della Pro Loco non manca ma si può anche trovare sul sito www.prolocoadria. anche nelle iniziative di altri sodalizi del comune che it e sul sito predisposto appositamente dal sodalizio lo richiedono Svariate pure le pubblicazioni, calendari, di Piazza Bocchi: www.adriainfiore.com. Il mercatino l’opuscolo “Come jerimo nà volta”, il numero unico ed offre grandi opportunità, soprattutto agli amanti del- altre di promozione dei prodotti tipici e sulle bellezze

Piazza Garibaldi addobbata a festa con i fiori e Letizia Guerra, presidente Pro Loco Adria del luogo. Un’attività fatta di tanto puro volontariato per la quale occorre dare sostegno, non solo con l’iscrizione di socio, che da inoltre la possibilità di usufruire di sconti e promozioni in negozi ed altre attività, ma anche prestando la propria opera di volontariato e aiuto nelle varie manifestazioni, sentendosi così partecipe attivamente alla vità della città.

ono due le mostre allestite nell’ambito della settima edizione di “Adria in fiore”. Il 27 aprile viene inaugurata la mostra “La natura in cornice: l’incanto dei fiori pressati” con le composizioni di Gloria Nives Frigato di Baricetta. “L’arte dei fiori pressati è un’arte molto particolare: bisogna conoscere tecnica e accorgimenti. Si deve sapere come raccogliere i fiori e soprattutto quali fiori sono adatti ad essere essiccati” e Nives Frigato ne conosce, ormai, tutti i segreti. Le sue opere, realizzate speso con fiori autoctoni sanno trasmettere tutta la gioia della natura. La mostra, che vanta anche la collaborazione della Fidas Polesana, avrà i seguenti orari di apertura: sabato 1 0 - 12 / 16 - 19.30, domenica 28 aprile, in concomitanza con la mostra mercato di floricoltura, aperta tutto il giorno (10 - 20), mercoledì 1 maggio 10 - 12 / 16 - 19.30,lunedì 29, martedì 30 aprile, giovedì 2 e venerdì 3 maggio 16 - 19.30. Successivamente, sabato 4 maggio sarà inaugurata una mostra retrospettiva delle opere di Manlio Corniani, nel ventennale della morte curata dall’associazione Culturale Incipit.Ve in collaborazione con Pro Loco. A corollario della mostra sono previste iniziative quali la premiazione dei premi letterari “Delta Poesia” - sezione Adulti e sezione studenti- e del premio fotografico “Delta Shot”, un reading di poeti dialettali, la presentazione di autori letterari locali sul tema amatissimo del Delta del Po, al quale Manlio Corniani ha dedicato gran parte della sua vita e della sua espressione pittorica. Componente fondatore dei più importanti gruppi pittorici adriesi quali il “Foster”, il “Circolo Artistico Adriese” e il “Cicolo Ugo Boccato”, utilizzò il colore per rendere la quotidianità intrisa di suggestioni oniriche. La mostra rimarrà aperta fino al 12 maggio. Me.Ru.

in breve Valliera, Cozzo delle uova

caniato e bergamini trionfatori

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l giorno di Pasqua a Valliera si è ripetuto, come ormai da diversi anni, il tradizionale “cozzo delle uova”, la manifestazione organizzata dall’Associazione “Valliera 2000”. L’atteso appuntamento è iniziato al mattino con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da Don Paolo Marcello e accompagnata dal coro parrocchiale. Al termine delle celebrazioni è seguito un momento dal forte contenuto simbolico, don Paolo e il Presidente dell’Associazione “Valliera 2000” Vanni Caniato, infatti, hanno liberato tre colombe bianche in segno di pace. Contestualmente sotto chiesa, nella cripta ha avuto inizio alla singolare tenzone del cozzo delle uova che, ha avuto, i contendenti certo come protagonisti, ma che ha coinvolto fin dal giorno prima tutte le persone che si sono occupate della cottura delle uova e della loro decorazione, con colori naturali derivati dalle verdure o dal caffè, in modo che l‘uovo si raffreddasse e diventasse più adatto al cozzo. I presenti come consuetudine, hanno dato vita al vero tradizionale “cozzo libero” che rimane comunque il lato più genuino e spassoso di questa tradizione pasquale, l’uovo viene dichiarato rotto quando dopo il cozzo si rompe la base, la posta in palio è l’uovo stesso, nel senso che il premio del vincitore è l’uovo rotto all’avversario. Vincitore finale per la categoria adulti è risultato Livio Caniato, per la categoria Giovani, invece, a trionfare è stato Alessandro Bergamini. Grande sorpresa ha suscitato anche il dono fatto a tutti i bambini di un pulcino e relativo kit di mangime per la sopravvivenza.

Coro Plinius

Bottrighe

10° “concerto corale di primavera”

primo maggio festa nel parco

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abato 27 aprile con inizio alle ore 21, la chiesa di Bottrighe ospita il 10° “Concerto corale di primavera”. La rassegna, di grande valenza artistica, è organizzata dal locale coro femminile “Plinius” diretto da Il coro femminile Antonella Pavan. Si esi“Plinius” di Bottrighe biranno, oltre al Plinius, il coro “Cima Vezzena” di Levico Terme diretto da Mauro Martinelli, il “Valle Fiorita” di Cornedo diretto da Nicola Soldà ed il coro “San Daniele” di Sovizzo diretto da Igor Nori. I complessi corali partecipanti vantano un prestigioso curriculum con partecipazioni a concerti, rassegne e primi premi conseguiti in concorsi nazionali ed internazionali. Le formazioni ospiti, tutte maschili e di ispirazione popolare, privilegiano il mondo poetico del noto compositore Bepi De Marzi. Saranno raccolte offerte che andranno devolute per le opere del concittadino don Gabriele Fantinati, missionario in Brasile. Al termine, presso la sala polivalente “L. Cominato”, si svolgerà la cerimonia dello scambio dei presenti fra gli stessi e un buffet di amicizia. Presenta Patrizia Pozzan. L’ingresso è libero. L’attività del coro femminile “Plinius” prosegue ininterrotta. Sono infatti tanti gli inviti pervenuti al complesso guidato da Antonella Pavan. Il 4 maggio il coro si esibirà a Belluno, poi il 25, alla sala del capitolo di Padova, ospite del “Rondinella”, il 1 giugno a Macesine, sul lago di Garda, il 15 a Meduna di Livenza ed il 12 agosto a Cles, in trentino. Dopo la pausa estiva si proseguirà con un autunno ricco di nuovi concerti. Ro.Ma.

ercoledì 1° maggio torna il tradizionale appuntamento di festa a Bottrighe nel parco “1 Maggio” di via Umberto Maddalena. L’iniziativa è organizzata dal Gruppo Sportivo Bottrighe e dall’Aribo. Alle ore 9,30 ci sarà la messa al campo celebrata dal parroco don Antonio Cap- Bottrighe, il parco 1 Maggio pato. Già di buon mattino funzionerà il trenino “Dotto” del Gruppo Sportivo, quale bus navetta per le vie del paese. Per chi lo desidera, su richiesta, saranno disponibili tavoli e sedie per pic-nic e pranzo libero. Sono moltissime ormai le famiglie che ogni anno partecipano a questa festa, in tanti arrivano anche in bicicletta da fuori paese. Sino al calar del sole ci saranno giochi ed animazioni per grandi e picccoli. L’attività del Gruppo Sportivo è sempre intensa. Archiviato con enorme successo l’antico carnevale del Delta, con oltre cinquemila presenze, dopo la festa del parco, ci si preparerà per le manifestazioni estive. Già da tempo è nata anche la collaborazione, in alcune iniziative, con l’associazione ricretiva bottrighese Aribo e quelle del prossimo ferragosto si faranno insieme. Visto pure il successo della prima edizione della Corrida, tornata in paese dopo vent’anni, è già assicurata la seconda. Sarà ancora più grande e si terrà di sabato, assicurano voci autorevoli tra gli organizzatori, inquanto è prevista la partecipazione, in qualità di ospite, di un famoso personaggio di Zelig. Tra le novità anche una serata di spettacolo con il ben noto gruppo cabarettistico polesano dei “Tanto par ridare”. Ro.Ma.


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Adria 17 Associazioni Il progetto di biblioteca diffusa è arrivato al settimo anno di attività

Mia’s Library, oltre 650 i libri donati Fondato su sostegno e libere donazioni di amici e parenti, il progetto nasce in seguito alla prematura scomparsa di Mia Manzetto, mancata improvvisamente nel 2005 per una malattia rara

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Serata d’Onore

sostegno a aism e asla

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orna puntuale “Serata d’Onore”, prestigioso appuntamento primaverile, giunto quest’anno alla ventiduesima edizione. Si terrà infatti sabato 20 aprile, inizio ore 20.45, presso il teatro della sala polivalente “Loris Cominato” di Bottrighe, l’annuale iniziativa musicale e di solidarietà promossa dal locale gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia”. Il sodalizio canoro presenterà in anteprima i nuovi canti e balli recentemente raccolti tra le testimonianze delle persone anziane nel Delta, che andranno ad inserirsi nella stagione del nuovo spettacolo 2013, oltre alle scene di vita contadina e alle tradizionali ironiche battute. Le esecuzioni saranno accompagnate dagli strumenti tipici in uso nelle feste sull’aia dopo i faticosi lavori in campagna. Sarà ospite il gruppo folk “Le Mondine” di Scardovari, con i canti tipici delle risaie. Nel corso di “Serata d’Onore” si svolgerà la tradizionale cerimonia durante la quale verranno interamente devoluti i fondi raccolti dal gruppo in svariate iniziative nel corso dell’anno 2012-2013. Ne beneficeranno l’Aism, associazione italiana sclerosi multipla di Rovigo, l’Asla, associazione sindrome laterale amiotrofica e la scuola materna “Umberto Maddalena” di Bottrighe alla quale verrà altresì dedicata l’odierna edizione. Autorità e medici hanno assicurato la loro presenza. Madrina di questa edizione sarà Mara Bellettato, consigliere comunale con delega alla cultura e pubblica istruzione del comune di Adria. L’ingresso è libero. Salute e benessere

un convegno sull’endometriosi

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abato 4 maggio ore 20,30, presso la sala comunale “Caponetto” del cento commerciale “Il Porto” di piazzale Rovigno, si svolgerà un importante convegno medico-informativo su l’endometriosi. Trattasi di una malattia che colpisce le donne, molto diffusa, complessa e cronica, che invalida il normale svolgimento delle attività quotidiane, i rapporti interpersonali e di coppia. E’ una malattia poco conosciuta, sottovalutata e sottostimata, di cui, al momento, non si conosce la causa e per la quale non c’è una cura risolutiva. L’unico modo di prevenire le possibili complicanze è intervenire in tempo. L’associazione Progetto Endometriosi onlus combatte da anni contro l’ignoranza che aleggia ancora intorno alla patologia, nonostante l’altissimo numero delle donne affette in età fertile. Il convegno, patrocinato da comune ed ulss 19 Adria, inizierà con il saluto delle istituzioni e di Marisa Di Mizio, presidente nazionale Ape. Relatore sarà il dottor Luca Minelli, fondatore e direttore dell’European Gymaecology Endoscopy Scholl, nonché direttore del dipartimento di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Negrar (Vr) in cui sono allestite due sale operatorie nelle quali si susseguono circa milletrecento interventi l’anno. Saranno inoltre presenti i ginecologi Giovanni Pontrelli, sempre dell’ospedale di Negrar ed Enrico Di Mambro di Adria. L’adriese Federica Girotto, referente locale Ape, interverrà con la sua personale testimonianza. Al termine seguirà un concerto dei cori femminili “Edelweiss” di Adria diretto da Rita Zenato e “Eco del Fiume” di Bottrighe diretto da Chiara Casazza.

Prima edizione del Festival DeltArte - il Delta della Creatività

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di Melania Ruggini ia’s Library, il progetto di biblioteca diffusa, è arrivato al settimo anno di attività e continua a donare libri alle biblioteche pubbliche della città per la promozione della lettura e delle lingue straniere, superando i 650 libri. Fondato su sostegno e libere donazioni pubbliche, permettendo agli utenti di prendere a di amici e parenti, il progetto nasce in seguito prestito i volumi di una qualsiasi delle biblioteche alla prematura scomparsa di Mia Manzetto, della zona, rivolgendosi a quella della propria mancata improvvisamente nel 2005 per una città. Della donazione in tre lingue straniere e malattia rara. Dalla sua passione per le lingue in italiano del 2013 spiccano molti titoli di autori straniere e per l’insegnamento ai bambini è nato contemporanei, come Paul Auster, Thomas Pynquesto interessante progetto che dal 2007 ha chon, Philip Roth, Jonathan Franzen, ma anche molti libri che hanno ispirato donato oltre 650 libri in film come The Help, The italiano, inglese, francese, Grazie al Sistema spagnolo e tedesco a varie Bibliotecario i testi Notebook, One Day, e le biblioteche, tra quella co- saranno disponibili serie di culto Hunger Games munale, dei Ragazzi, del in tutta la provincia e A Game of Thrones, oltre a volumi in spagnolo, come Liceo Bocchi e del reparto di Rovigo una ricca selezione delle di Pediatria dell’Ospedale di Adria. Grazie al Sistema Bibliotecario Provinciale opere di Roberto Bolaño e in francese, come i libri di Mia saranno disponibili al prestito in tutta Les Miserables di Victor Hugo, per i più accaniti la provincia, attraverso la rete delle biblioteche lettori di classici. Gli amanti dei libri che voglio-

museo archeologico

Nella foto un momento tratto da una lettura animata di qualche anno fa no seguire il progetto Mia’s Library e saperne di più, possono farlo attraverso la pagina facebook www.facebook.com/miaslibrary e il blog www. miaslibrary.blogspot.it.

arte dal Museo Archeologico di Adria la prima edizione del Festival DeltArte- il Delta della Creatività, organizzato dal centro Studi Agnese Baggio di Adria, che decollerà il 24, 25 e 26 maggio sul Delta del Po e avrà carattere itinerante. Il festival intende promuovere la creatività artistica under 35, in un dialogo stimolante con i luoghi del Delta del Po della Provincia di Rovigo. Il primo evento in programma si intitola proprio Aspettando DeltArte e si terrà giovedì 16 Maggio alle ore 18 presso il Museo Archeologico Nazionale di Adria. Per l’occasione sarà possibile assistere ad una performance dell’artista Pablo Chiereghin, nativo di Adria ma ormai naturalizzato viennese, che presenterà All the time I told the story of my place, un lavoro dedicato alla sua città e alla sua storia, presentata nel 2010 a Vienna. L’artista apre i suoi cassetti e presenta volontariamente le sue esperienze di vita, in un tentativo di negoziare confidenza e intimità, proiettando sullo spettatore una condivisione usuale nel discorso faccia a faccia. Questa dialettica, solitamente estranea allo spazio espositivo museale, rivela elementi autobiografici, speciali solo nel loro essere normali, presentando prospettive e rievocando ricordi che possono essere trovati nella vita di tutti. Lo spazio diventa così, nel corso della mostra, partecipazione, una proiezione di sé più che un autoritratto. Durante l’incontro sarà presentato in anteprima il Me.Ru. programma di DeltArte alla presenza delle autorità.


18 Bottrighe Restauri Benedetta la statua lignea che sovrastava la cuspide del campanile

L’angelo è tornato a casa Sono stati necessari quattro anni allo studio dello sculture padovano Roberto Mainardi per riportare alla lucentezza l’opera risalente al XIX secolo

L’angelo resaturato mentre viene benedetto dal parroco don Antonio Cappato

di Roberto Marangoni

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’artistico angelo ligneo del campanile di Bottrighe è tornato a casa. Era stato tolto dalla sommità del il 24 aprile 2008, a seguito dei lavori di restauro della torre campanaria ed era stato sostituito da una copia identica di quella in legno realizzata in bronzo dalla Maff di Milano, grazie all’interessamento della famiglia dell’industriale concittadino commendator Gino Navicella. Quattro anni sono serviti allo studio dello sculture padovano Roberto Mainardi, per ri-

portare alla lucentezza del passato l’angelo originario, opera risalente al XIX secolo, che secondo i pareri degli esperti potrebbe essere stato realizzato da un artista che richiama le metodologie della scuola veneta collegata al grande Andrea Brustolon, denominato il “Michelangelo del legno”. Molti sono accorsi al suo arrivo in paese per accoglierlo mentre veniva posizionato all’ingresso della chiesa. Alcuni giorni dopo, nell’affollatissima parrocchiale, prima di dare inizio alla

celebrazione liturgica, l’angelo ha ricevuto la benedizione del parroco don Antonio Cappato. Commoventi le parole del sacerdote che l’ha definito “Un dono di Dio, che ha sempre protetto la sua popolazione dall’alto del campanile per oltre centocinquant’anni, sfidando ogni agente atmosferico, come un’aquila che protegge i suoi piccoli”. La benedizione dell’angelo è stato il benvenuto ritorno nella sua comunità che però, ha sottolineato don Antonio, verrà organizzata

una festa ufficiale nel momento in cui sarà posizionato all’interno della chiesa, sulla riproduzione della punta estrema della cupola del campanile. L’intelaitura, dell’estremità della cupola riprodotta, è stata realizzata dalla Gi.Bo. torniture di Bottrighe, grazie alla generosità del suo titolare Giuliano Girotto. La copertura in rame, invece, pefetta anche nelle saldature, con materiale offerto dalla ditta Trevisan di Lendinara, è stata infine realizzata ed offerta, dopo lunghe ore

di paziente lavoro, dagli artigiani Walter Sambin e Mario Bertaglia della Ital Grondaie di Bottrighe. Le stesse ditte artigiane che hanno donato, per la benedizione, pure le colonnine che delimitano la protezione dell’angelo. La pregevole operà potrà quindi rimanere per sempre a disposizione di quanti vorranno visitarla e ammirarla in tutto il suo ritrovato splendore originario.

CORSO FEMMINILE DI AUTODIFESA OLTRE QUARANTA LE PARTECIPANTI PRONTE AD AFFRONTRE I MALEINTENZIONATI

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uccesso inaspettato per gli organizzatori del corso femminile di autodifesa personale iniziato a Bottrighe presso la palestra delle scuole di via don Giovanni Minzoni. Oltre quaranta le partecipanti al corso, che giungono, oltre che dall’interland adriese, anche da Cavarzere, Papozze e Porto Viro. La serata inauguarale delle lezioni ha visto la presenza del sindaco Massimo Barbujani che

si è vivamente complimentato con gli organizzatori e con l’associazione sportiva dilettantistica Kanku Dai karate di Bottrighe, guidata dal maestro Jerry Franchin, che insieme al suo staff dirigono il corso. Questo lodevole progetto, che ha ottenuto il patrocinio dell’amministrazione comunale, è partito dalla concittadina Marika Binato che ha preso l’imput dall’analoga iniziativa promossa dal leghista Massimo

Bitonci, già sindaco di Cittadella. Ciò era stato presentato nella sede municipale, alla presenza del vice sindaco Giorgio D’Angelo e dell’assessore allo sport e associazionismo Federico Simoni, che si sono dichiarati molto entusiasti dell’iniziativa. Al termine del corso, che è gratuito, verrà rilasciato anche un attestato di partecipazione. Info ed iscrizioni 339.5634129 oppure 339.2678150. Ro.Ma.

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Bottrighe 19 Iniziativa I bottrighesi non sono soli nella lottare per riottenere il comune

news

Ipotesi di gemellaggio con Silì per l’autonomia P

Toponomastica

val d’inferno rimarrà via del veneto

Anche il piccolo comune sardo è stato soppresso dal fascismo nel 1922 di Roberto Marangoni

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n gemellaggio con Silì in Sardegna? L’i- loro comunità, le problematiche della gestione potesi è proprio questa secondo quanto quotidiana della vita cittadina e soprattutto dello ci spiega Alberto Bergo, vice presidente sviluppo futuro del nostro centro – spiegano in del comitato per la ricostituzione del comune di un comunicato rilasciato alla nascita del comitato Bottrighe. “Abbiamo scoperto, attraverso il social pro autonomia - possono essere affrontate in network facebook, che non siamo soli a lottare maniera determinante solo da un’amministrazioper riottenere l’autonomia comunale forzata- ne locale, radicata sul territorio e ad esso appartenente”. “Siamo spesso mente soppressa dall’allora in contatto e ci scambiamo regime fascista - racconta Bottrighe e Silì informazioni in base alle riBergo - e ci siamo messi hanno conservato subito in contatto con Patri- un ruolo di comunità spettive situazioni, a tutto zio Puggioni, presidente del compatta. Questa la ciò che il nostro comitato ha fatto e sta facendo atcomitato per la ricostituzione base dell’intesa traverso i legali– racconta di Silì, ora facente parte del Bergo - ma non solo insieme per far valere i comune di Oristano”. La vicenda di Silì, paese di poco più di due- propri diritti, ci sono altri aspetti che potrebbero mila abitanti, a 3,5 kilometri dal capoluogo, è unirci anche sotto l’aspetto culturale-sociale. Botsimile a quella di Bottrighe. Il comune sardo trighe e Silì hanno sempre conservato un ruolo venne però soppresso ancor prima, nel 1922. I di comunità compatta, con specifiche caratteristiSiliesi rivendicano una “situazione inadatta alla che e ciò potrebbe dare il via ad un vero e proprio

Il palazzo civico, ex municipio di Bottrighe gemellaggio che in futuro potrebbe concretizzarsi ufficialmente”. I tempi di così gravi difficoltà economiche, in cui si parla di unioni o addirittura fusioni di comuni, ha ancora senso il ritorno dell’autonomia? “Certamente - conclude Bergo- è una questione di rispetto da parte dello Stato verso le sue stesse leggi. Quella legge speciale che noi invochiamo è sempre la stessa (legge Scelba 71/53 ndr). Lo Stato deve riparare e non sarà certo il ritorno del comune a Bottrighe a pesare sullo stesso, ma ben altro”.

olemica inutile a Bottrighe per la decisione, forse affrettata, di cambiare denominazione a località “Val d’inferno” che si trova in prossimità di Zanlucche, la zona artigianale del luogo. Detta via fa parte della storia del paese, ed in questo si sarebbe sentito calpestato. Bottrighe, via del Veneto, già Località Val d’Inferno Di Val d’inferno, infatti, si trovano tracce in storici documenti di fine ‘700, in pubblicazioni, ed è pure citata da studiosi ed etnografi della zona. Ciò aveva creato stupore e malcontento, tanto da far muovere i partiti di opposizione e la lista civica Ora Cambia che fa riferimento ad Alberto Bergo. Pd, Idv-Sel e Nuovo Polo avevano altresì annunciato un esposto, poi presentato, alla sezione regionale della Deputazione dei nomi della Patria, ma pare, senza ottenere risultato. Tale località, secondo le decisioni di giunta, è stata cambiata da “Val d’inferno” a via “del Veneto – già località Val d’Inferno”. La nuova tabella che la indica è già stata installata all’ingresso della via. La richiesta di cambio denominazione era partita anni fà da alcuni residenti della zona, ma solo su imput dell’ex assessore ai servizi demografici Fabio Panetto, era stata presa in considerazione. Peccato però, senza sentire bene le opinioni della collettività. A parte il fatto che a Bottrighe già esiste un toponimo simile che è via Vittorio Veneto, l’attuale via del Veneto potrebbe far nascere confusione. Se proprio si voleva cambiare, si poteva, ad esempio, dedicare la via ai lavoratori dell’ex zuccherificio, per ricordare, nel tempo, ciò che questa industria, nel contesto sociale, ha rappresentato nella comunità locale. Ro.Ma.

ECO DEL FIUME UN CD PER RICORDARE IL TRENTACINQUESIMO ANNIVERSARIO

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n nuovo cd uscirà in occasione del trentacinquesimo anniversario di fondazione del coro femminile “Eco del Fiume”, il complesso corale è nato infatti a Bottrighe nel 1978. Da ciò si aggiungono le soddisfazioni che il gruppo diretto da Chiara Casazzza ottiene in svariate località. Recente il successo nella trasferta a Spilimbergo (Pordenone) dove si è esibito nel gremitissimo auditorium “L’Emigrante” nell’ambito della rassegna corale “Uniti nel canto per la solidarietà” organizzata dal coro “Vox Nova” diretto da Carla Brovedani, già ospite a Bottrighe nel novembre scorso. In concerto anche il coro femminile “Rondinella” di Padova. Il complesso polesano si è esibito per terzo iniziando con “L’eco del fiume”, il brano che tanti anni fa il noto compositore vicentino Bepi De Marzi ha dedicato proprio al coro di Bottrighe. E poi tutto un susseguirsi di canti, oltre di De Marzi, anche di Marco Maiero, altro celebre compositore friulano, presente in sala con alcuni suoi coristi del “Vos de Mont” di Tricesimo. Il maestro Maiero, che a cori uniti ha infine diretto il suo brano “Daur San Pieri” si è vivamente complimentato con il coro “Eco del Fiume” ed in particolare con la direttrice Chiara Casazza, del quale è rimasto molto colpito per l’esecuzione dei “brani molto espressivi, per la LE TRE S-CIOPTA’

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Il compositore Marco Maiero con Chiara Casazza direttrice del coro femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe direzione molto attenta e per la sezione delle contralto”. Applausi e complimenti anche da parte del pubblico e di varie rappresentanti corali che al termine si sono avvicinati al gruppo bottrighese. Nel consueto scambio di doni, il coro “Eco del Fiume”, oltre a pubblicazioni sul Delta, ha omaggiato ogni corista di una piccola “Esse”, dolce tipico locale preparato dalla corista e presentatrice del coro Alessia Ventura. Tanti sono ora i nuovi impegni che vedranno protagonista il coro in varie città italiane. Tra i prossimi si esibirà nell’auditorium S. Rocco di Grignano, ospite del ”Monte Pasubio” di Rovigo, ad Adria per un convegno medico e ad Avio, in trentino, ospite del coro “Monte Vignol”. Ro.Ma.

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Cultura 21 Arte e territorio Foto di ricognizioni aeree evidenziano la storia del Polesine

Trasparenze, una mostra sulle tracce del passato E’ partita da Adria, allestita dal Cpssae una mostra itinerante, finalizzata a svelare antiche presenze nella terra dei grandi fiumi di Lino Segantin

Capofila dei ricercatori è il dottor Peretto che negli anni ’80 fece i primi voli di ricognizione in deltaplano

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Teatro e territorio

definiti gli appuntamenti adriesi di mercoledÌ d’estate: teatro in giro

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© Foto di Erika Crosara

rasparenze”, titolo sicuramente azzeccato per la mostra di fotografie aeree del territorio polesano recentemente allestita ad Adria in Sala Cordella, con l’obiettivo di evidenziare tracce di un lontano passato della terra dei fiumi: aspetti sia di tipo geomorfologico che dei primi insediamenti umani, che – difficile a credersi per i non addetti ai lavori – “traspaiono” sotto il manto dei terreni coltivati, rivelando antiche presenze. Insospettato fino ad una cinquantina d’anni fa, il passato che emerge dalle foto aeree è divenuto via via sempre più evidente, grazie all’impegno continuativo di un manipolo di studiosi del Cpssae (Centro Polesano Studi Storici e Archeologici). Capofila dei ricercatori è il dott. Raffaele Peretto - già direttore ed animatore del Museo dei Grandi Fiumi ed oggi presidente del Cpssae - che negli anni ’80 fece i primi voli di ricognizione in deltaplano, individuando nel territorio sicure tracce di un lontano passato: segni che ci parlano di un Polesine solcato da fiumi diversi dagli attuali e culla di vivaci insediamenti protostorici. La dottoressa Sandra Benetti, studiosa adriese, coautrice con il dottor Peretto dell’allestimento cartografico, ha spiegato come la mostra sia stata pensata itinerante, in modo da coinvolgere le varie comunità del Polesine e renderle compartecipi delle conoscenze acquisite. Un passo questo che fra l’altro si caratterizza come propedeutico alla realizzazione dell’Atlante, il quale si caratterizzerà come una pietra miliare di conoscenza del territorio. L’art. 9 della Costituzione – ha osservato – indica la necessità di tutelare il paesaggio. E il paesaggio polesano si caratterizza anche per le eloquenti tracce di un passato antico che richiede tutela e valorizzazione. E’ proprio sui dossi degli antichi fiumi – in particolare quello che dagli storici è stato denominato come il Po di Adria – sono sorti poi villaggi preistorici, tra cui particolarmente significativo è risultato quello di Frattesina. Dal punto di vista cartografico, a sostegno della Mostra e della successiva pubblicazione dell’Atlante, il Polesine è stato diviso in sette aree: “La valli del Tartaro” da Melara a Gaiba e Badia, “Adige e antico Po” da Badia a Bosaro, “Idrografie Padane” da Ficarolo a Polesella, “Disegni agrari” comprendenti la Centuriazione di Villadose, “Antiche Selve” da Polesella a Villanova Marchesana, “Le valli di Adria” e il “Nuovo Delta”

renderà il via a luglio la tradizionale rassegna teatrale “Mercoledì d’estate: teatro in giro” organizzata dalla Pro Loco con il patrocinio dell’amministrazione comunale. In scena le compagnie teatrali del territorio con commedie brillanti in dialetto veneto. Lo scopo di questa rassegna è valorizzare il teatro dialettale inteso come un vero e proprio recupero linguistico della cultura popolare anche alla luce dei vari dialetti, presenti nella nostra provincia, portati in scena. Le commedie, inoltre, creano un’atmosfera tipica delle zone rurali fatta di fresca immediatezza e coinvolgente energia. Dal 2007 sono state inserite alcune tappe nelle frazioni comunali con l’intento di valorizzare anche i piccoli centri custodi di antiche tradizioni, iniziativa che ha incontrato il favore del pubblico che ha sempre seguito numerosissimo tutti gli appuntamenti proposti. Vista l’esperienza passata la platea è composta da cittadini, residenti in province limitrofe e da polesani già emigrati in varie città del nord che, ritornando nel periodo estivo a trovare amici e parenti, apprezzano tale iniziativa perché li fa sentire vicini e legati alla propria terra d’origine. La 19^ edizione dell’iniziativa dovrebbe iniziare mercoledì 10 luglio per complessivi sei appuntamenti. E’ prevista una tappa presso l’Ostello Amolara, una a Bellombra e, come tradizione, nel periodo di ferragosto una a Bottrighe. Per il centro di Adria si sta ricercando Me.Ru. un’altra location.


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LO nuoto

SPORT in PRIMO PIANO Podismo Lo scorso 14 aprile il gruppo di podisti ha attraversato la città

Campionati italiani di Riccione

adria nuoto in vasca con silvia e aleX

A

Riccione dal 22 al 27 marzo 2013 si sono svolti i campionati italiani di categoria in vasca corta. Nella sessione femminile hanno gareggiato circa 800 atlete di 250 società. Categorie e fasce di età dal 2000 al 1995. Nella sessione maschile, hanno nuotato circa 1000 atleti di 260 società. Categorie e fasce di età dal 1999 al 1993. L’Adria Nuoto era presente a questo importantissimo appuntamento con due atleti. Nel settore femminile con Silvia De Biaggi che ha gareggiato nei 50 stile libero categoria Cadette. Silvia si è classificata al 36esimo posto con il tempo di 27”36 ma non è riuscita a migliorare il suo primato personale tradita forse dalla tensione che questi campionati suscitano. Nel settore Maschile il porta colori dell’Adria Nuoto Alex Modenese classe 1999, all’esordio nei campionati italiani, ha gareggiato nei 100 e nei 200 rana. Alex da vero atleta ha cercato di controllare l’emozione, che ha comunque influito sulla sua prima gara. Infatti, il lunedì mattina è sceso in acqua nei 100 rana conquistando il tredicesimo posto con 1’09”59, a soli 4 decimi del record personale. Dopo questa prima esperienza è riuscito a trovare la grinta giusta per affrontare i 200rana migliorando il suo personale di ben 3secondi. Forse la troppa carica e la troppa voglia di migliorare hanno portato Alex ad anticipare la partenza, che ha portato all’inevitabile squalifica.

Run for Parkinson, la corsa e la beneficenza di Martina Celegato

S

i è tenuta domenica 14 aprile la quarta edizione mondiale della Run for Parkinson, la marcia non competitiva che ha coinvolto anche Adria e i cui ricavi andranno devoluti interamente alla ricerca. Una manifestazione la cui importanza è stata sottolineata dalla presenza dei tanti partecipanti che quest’anno hanno potuto approfittare anche di un percorso rivisto permettendo l’attraversamento del centro storico della città etrusca. Ma Run for Parkinson non è stata solo un appuntamento podistico, diverse sono state le iniziative a sostegno della lotta al Parkinson, a cominciare dalla mostra alla Granguardia di Rovigo intitolata “Parkinson e creatività” dove sono state esposte le opere del neurologo Paolo Passadore e della paziente Daniela Zampirollo, oppure la testimonianza di Stefano Cucco scalatore vicentino malato di Parkinson con filmati e foto. L’occasione è stata proficua anche per conoscere l’origine di questa importante manifestazione attraverso le parole del vicepresidente dell’Associazione Parkinson e amici, Gianfelice Finotto, che ne ha costruito una breve cronisto-

Atleti rodigini alla partenza (foto tratta dal sito www.podistitagliolesi.it) ria. “E’ cominciata a livello mondiale nel 2009 con Fulvio Capitanio in Spagna, nel 2011 l’Italia ha cominciato con Milano e Venezia, nel 2012 erano ben 80 le città in 10 paesi in tutto il mondo, quest’anno l’Italia è presente con 36 città. L’anno scorso il testimonial era Pietro Mennea, quest’anno è Yuri Chechi con lo slogan “Corri con noi e faremo più strada”. Ad Adria l’anno scorso eravamo più o meno 200 e abbiamo raccolto circa 1000 euro, somma interamente devoluta al laboratorio del professor Gustincic della Sissa di Trieste che si occupa di ricerca sull’Alzheimer e

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Parkinson”. Quest’anno Run for Parkinson è stata abbracciata anche dalle associazioni locali che hanno partecipato fattivamente con l’allestimento degli stand in Piazza Cavour” mentre i rappresentanti del gruppo podisti hanno ribadito la loro soddisfazione nel far parte di manifestazioni così importanti e solidali. “ Sono molto felice – è stato il commento di Gigi Passadore, storico presidente della consulta Volontariato - che le associazioni abbiano collaborato in modo così aperto, queste manifestazioni aprono il cuore e regalano un’occasione unica per avvicinarsi al prossimo”.

“E

’ stata bellissima la mia prima esperienza ai campionati italiani di Riccione. Io, sinceramente, delle emozioni così non le avevo mai provate. Il grandissimo numero di atleti, gli schermi dove venivano riprese le gare, la professionalità dei giudici, il tunnel prechiamata.... era tutto così importante”. Così ha spiegato la sua partecipazione ai campionati italiani di Riccione il nuotatore adriese Alex Modenese. “Non mi era mai capitato di vedere così tante società da tutta Italia tutte riunite nella stessa piscina e soprattutto formate da atleti così forti! Ero veramente teso per la prima gara, avevo un flusso di adrenalina che partiva dalla punta più alta dei miei capelli fino ad arrivare sotto i piedi, e poi l’importanza che si dava alla prima serie era unica! L’emozione di gareggiare lì ha influito un pò sull’esito finale, infatti ho peggiorato di poco. Però quel peggioramento mi è servito molto come carica per la gara dei 200. Il giorno dopo avevo le idee chiare: volevo migliorare a tutti i costi. Finita la gara guardo il risultato sul tabellone: 2’30’18. Mi sono detto: Caspita è andata bene, in fin dei conti ho dato tutto. Ma la felicità non è durata molto infatti uscito dalla vasca ho sentito l’annuncio di mia squalifica per falsa partenza. Ero furioso con me stesso. Ma la consolazione più bella è stata la frase di Mas-

Alex Modenese

“Avevo un flusso di adrenalina che partiva dalla punta più alta dei miei capelli” simo il mio allenatore: “Non importa perché hai fatto comunque una gran gara”. La delusione un pò è rimasta però guardo il lato positivo, ovvero il miglioramento. E’ stata davvero una bella esperienza che spero, anzi, dovrò ripetere”.


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Ambiente Presentato un progetto per regolare gli impianti per la produzione di energia

“Terre – territorio energia e lavoro” Si tratta di una sorta di catalogo degli investimenti sul territorio in modo da rapportare gli impianti con l’ambiente, l’agricoltura, la domanda di energia locale e col sistema produttivo

Difficoltà del Cen.Ser

di Fortunato Marinata

toffoli in provincia ma senza risposte

L

e risorse sono tali se vengono impiegate correttamente, nel caso contrario si traducono in sprechi. Di spreco di terra fertile, infatti si parla a proposito dell’esponenziale proliferare del fotovoltaico che in questi anni ha sottratto terra fertile alle coltivazioni ma del resto da una parte ci stanno le esigenze degli agricoltori, che dalla vendita dei propri prodotti non riescono ad ottenere rendite soddisfacenti, dall’altra i finanziamenti rivolti a far recuperare all’Italia il distacco con gli altri paesi europei nell’impiego delle così dette energie rinnovabili. In mezzo ci dovrebbe stare un Piano delle energie, indispensabile per fare chiarezza su: come, dove e quanti impianti sarebbe giusto autorizzare ma le cose non sono andate proprio così e oggi è avvertito come una forma di inquinamento anche ciò che era nato con lo scopo opposto. Così è trascorsa la stagione degli inceneritori, passati di municipio in municipio come il più classico dei cerini accesi, e superata la disputa sugli impianti fotovoltaici a terra, oggi sono i così detti “biodigestori” a costituire la nuova frontiera degli impianti per la produzione di energia, la cui autorizzazione sembra non avere controindicazioni. Non è così, la tecnologia è utile ma deve essere rapportata con l’ambiente, con l’agricoltura, con la domanda di energia locale, col sistema produttivo. Il progetto “Terre – territorio energia e lavoro” sembra andare in questa direzione. Presentato a palazzo Celio recentemente, propone una mappatura del territorio per lo sfruttamento di risorse proprie per la produzione di energie rinnovabili da fonti diverse: biomasse, sole, acqua e vento con lo scopo di trovare il giusto equilibrio tra loro e il territorio. Il progetto promosso dall’Unione Europea è calibrato

per quelle aree a bassa intensità ad economia rurale, lontane dalle città metropolitane, e sembra aver trovato nel Polesine la realtà ideale. Per la Provincia di Rovigo si tratterebbe di ottenere una ricaduta economica di 145 mila euro in quota ad un progetto del valore di oltre 2 milioni di euro. “Per noi – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Giuliana Gulmanelli – si tratta di proseguire in una serie di interventi iniziati col fotovoltaico, che continuano col Patto dei sindaci ed ora nel favorire la filiera della produzione di energia a bassa emissione che abbia anche un ruolo fondamentale nella salvaguardia del territorio, del paesaggio e dell’imprenditoria e innovazione economica a livello locale”. Gli aspetti pratici del progetto invece sono stati spiegati da uno dei due coordinatori scientifici del progetto comunitario, Francesco Musco. “Lo studio arriverà alla produzione di una sorta di catalogo degli investimenti sul territorio. Il Polesine potrebbe lavorare sulle biomasse, sul fotovoltaico, se si può fare il micro elettrico con impianti inferiori al megawatt, se possibile uno sfruttamento delle acque, il microeolico, il tutto in sintonia con l’ambiente e l’agricoltura”. “In pratica – ha proseguito il docente della Iuav di Venezia – una centrale a biomasse andrà in una zona dove è necessario il suo impiego, non a decine di chilometri, e così per tutte le altre energie rinnovabili”. “Sperimentare per esportare” dovrebbe essere poi l’ulteriore tappa del progetto che coinvolge una ventina di stati membri e che troverà nell’area Politiche dell’Ambiente di Palazzo Celio e nel laboratorio La Terra i due punti di riferimento e coordinamento tecnico.

Un impianto fotovoltaico a terra e nella foto piccola l’assessore Gulmanelli

I

l Cen.Ser è in difficoltà. La Presidente Tiziana Virgili aveva definito il Centro Servizi un malato grave. Quanto grave? Al momento non si sa, l’amministratore unico dell’ente Giuseppe Toffoli non lo ha spiegato al consiglio che recentemente si è tenuto a palazzo Celio. Ha spiegato che la situazione è difficile ma non ha dato numeri ma visto che le operazioni messe in campo per contenere lo stato debitorio, tempo fa si era parlato di oltre un milione di euro, non sono andate a buon fine è ipotizzabile che le nuove difficoltà del Cen.Ser abbiano più o meno le stesse cifre. Il piano di alienazioni di alcuni immobili, dal quale si pensava di raccogliere le somme necessarie per ripianare il debito, non sono andate a buon fine e la crisi immobiliare di questi ultimi tempi non depone di certo a favore delle speranze, Toffoli ha addirittura proposto che il piano regionale Urban labor venga stracciato. In questo caso però servirebbe l’assenso del Comune, visto che è tra i cinque azionisti fondatori dalla Società, ma in tal senso risposte non ne sono arrivate.

SICUREZZA STRADALE PRHOME HA DEDICATO UN SUO BRANO ALLA CAMPAGNA VADO SICURO

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opo Jonny Groove “Vado Sicuro” avrà il volto di Prhome come testimonial dell’educazione alle regole della sicurezza stradale. L’iniziativa della Provincia che si concluderà a maggio anche quest’anno proporrà agli studenti delle scuole polesane una riflessione sull’importanza di rispettare le regole per la convivenza e per la qualità del vivere in ogni comunità. “Sono orgoglioso di ufficializzare la collaborazione di Prhome alle iniziative

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promozionali dell’assessorato alle Politiche giovanili della Provincia – ha spiegato l’assessore Leonardo Raito - è un talento polesano che con fatica e impegno ha saputo ritagliarsi uno spazio nel panorama hip hop internazionale e la sua figura sarà preziosa per creare un ponte ancora più forte con le giovani generazioni, per veicolare messaggi e per promuovere corretti stili di vita”. “Diciamo che la sicurezza stradale è un argomento che tocca un po’ tutti noi

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non solo le generazioni più giovani – ha replicato Prhome - perché comunque noi diamo l’esempio a quelli più giovani per cui quando Leonardo mi ha chiesto di collaborare ho subito pensato che fosse una cosa interessante e da lì ho realizzato un pezzo che si intitola proprio Vado Sicuro. La musica trasmette i messaggi in modo impattante e diretto per colpire le persone che possono essere invece più indifferenti alle informazioni a carattere più noioso”.

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Spazi aperti 25 23 Arte e territorio Si è disputata lo scorso 23 marzo la Giornata di Primavera

FAI, un viaggio tra le bellezze di Polesella L’inclemenza del tempo non ha fermato la curiosità di un gruppo di turisti di Lino Segantin

UN CONVEGNO DEDICATO AL TARTUFO Per il prelibato fungo ipogeo non sono necessarie tante presentazioni ma per diffondere la vocazione del Polesine alla sua raccolta, forse sì

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ua maestà il tartufo”, è stato recentemente presentato ad Adria. Per il prelibato fungo ipogeo (cioè che vive e si riproduce sottoterra) forse non sono necessarie tante presentazioni ma per diffondere la vocazione del Polesine alla sua raccolta... questo sì. Nelle aree rivierasche ai grandi fiumi, infatti, si sviluppa il “tartufo bianco pregiato”, mentre nelle zone residuali degli antichi cordoni di dune della linea di costa pre-etrusca, dove oggi crescono piante litoranee, trova il suo ambiente idoneo il “tartufo bianchetto”, detto anche “marzuolo”. Ai convenuti all’interessante iniziativa, ha parlato del tartufo in Polesine l’esperto Enrico Vicentini, autore fra l’altro di un documentato volumetto intitolato “Il Tarufo delle Dune”, pubblicato in occasione della Festa del Tartufo tenutasi recentemente a Porto Viro. L’attenzione è stata focalizzata in particolare sul “bianchetto”, che può essere raccolto da gennaio ad aprile quando giunge a maturazione. Indispensabile per l’individuazione l’ausilio di un cane appositamente addestrato, in grado di riconoscere al fiuto la presenza dei tartufi pronti per la raccolta, che viene fatta dal “tartufin” con un apposito attrezzo denomina-

alla Madonna del Rosario. Si è quindi proceduto alla volta della bella e restaurata Villa Armellini, ubicata un tempo sull’argine opposto della Fossa, che oggi, dopo l’interramento, si presenta ricoperta da un verde prato. Quindi si è raggiunto il Po nel punto dove sorgeva il Sostegno che permetteva il passaggio delle acque e delle imbarcazioni dal Po verso la Fossa e viceversa. Una amena passeggiata lungo la pista ciclopedonale ha portato poi i visitatori a raggiungere la Golena dove ancora vive il Borgo Santa Maura, dopo il recupero dei caseggiati, tra cui spicca il rosso Ristorante del Doge, da cui si è poi passati alla visita conclusiva a Villa Morosini, scenografica nobiliare dimora del doge Francesco Morosini, che vide all’opera l’arch. Scamozzi e poi Antonio Gaspari. L’apertura domenicale del bene architettonico, recentemente restaurato, ha rappresentato il premio più gradito a quanti hanno sfidato l’inclemenza del tempo, accogliendo l’invito del FAI a conoscere ed apprezzare le bellezze artistiche del territorio, condividendone gli obiettivi di rispetto e la valorizzazione del patrimonio artistico ambientale della nostra penisola.

in questo lembo, incuneato nella zona rivierasca ancora controllata dagli Estensi e pertanto denominata Traspadana Ferrarese. L’itinerario di conoscenza ha preso il via nei pressi di quello che un tempo era il grandioso Palazzo Grimani, purtroppo distrutto da un ciclone alla fine dell’800) dove la capodelegazione del FAI polesano Chiara Tosini, i volontari e gli assessori di Polesella Daniele Milan e Giorgio Demetri hanno accolto i visitatori. I gruppi hanno quindi raggiunto il palazzo del Municipio sorto sui resti del complesso degli Agostiniani, anche questo devastato dal ciclone, che ha risparmiato l’abside della chiesa degli Agostiniani trasformata in sala convegni, dove i gruppi hanno potuto apprendere aspetti importanti della storia della località. La tappa successiva è stata presso Villa Rosetta Patergnani, (inseriamo la foto Villa Rosetta) nobiliare edificio del XVII secolo, caratterizzato ai lati da un arioso doppio loggiato e dalla presenza dell’ Oratorio della Madonna della Salute attribuito al Longhena. All’interno del sacro edificio il dott. Adriano Mazzetti ha illustrato le caratteristiche architettoniche della costruzione, accompagnando poi i visitatori alla settecentesca Chiesa Parrocchiale dedicata

to “vanghetto”. Nell’occasione dell’incontro è stata presentata l’attività del gruppo “Amici del Tartufo Polesano”, interessati alla valorizzazione del prelibato fungo, all’addestramento dei cani e a preservare i siti naturali da azioni di ricerca indiscriminata che possono ledere gravemente l’equilibrio vegetale che favorisce il proliferare del tartufo. Il quale vive e si riproduce in simbiosi con le radici delle piante, contraccambiandone l’ospitalità preservandole dall’attacco di organismi patogeni. L’associazione - come ha evidenziato nel suo intervento l’attivo membro Griorgio Padovan - è anche impegnata nella messa a dimora di piante micorrizate, ovvero già predisposte allo sviluppo del tartufo le cui spore sono state preventivamente inserite nell’apparato radicale. Al convegno ha fatto seguito una prelibata cena “al tartufo” sapientemente predisposta da Paolo Bordin, titolare del Ristorante Amolara. Per ulteriori informazioni relativamente all’associazione “Amici del Tartufo Polesano”, Tel. 3483109428, posta elettronica: amicideltartufo@gmail. com , blog: amicitartufo.myblog.it. Li.Se.

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Direttore Sanitario Dr Roberto Pernice. Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (legge Bersani) del 04-08-2006

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l cattivo tempo di sabato 23 e domenica 24 marzo ha sicuramente penalizzato, ma non vanificato l’iniziativa di conoscenza dei beni artistici ed ambientali organizzata dalla delegazione polesana del FAI (Fondo Ambiente Italiano) denominata Giornata di Primavera giunta alla sua XXI edizione. Teatro della proposta di visita il paese di Polesella, in riva al Po, caratteristico per le sue architetture che rimandano alla storia della Serenissima, che qui aveva il suo più importante porto sul grande fiume. E da qui, grazie alla famosa Fossa di Polesella (purtroppo interrata nel 1957) le imbarcazioni potevano raggiungere il Canalbianco e la rete fluviale del Polesine rappresentata dallo Scortico e dall’Adigetto, per connettersi infine con l’Adige. Una località privilegiata dunque, legata alle “autostrade” del tempo, ovvero al sistema fluviale interno, che giustifica anche l’interesse delle aristocratiche famiglie veneziane ad erigere in zona edifici di rappresentanza e soggiorno, legati anche agli investimenti fondiari effettuati a partire dal 1484. Ovvero da quando la Repubblica di Venezia, con la Guerra del Sale, aveva esteso il suo dominio su buona parte del Polesine, raggiungendo il Po proprio


26 24 Mondo scuola OCCHIOBELLO Integrazione Un progetto della Provincia rivolto agli alunni non italiani

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l dramma degli stranieri, che vivono lontano dalla loro patria d’origine e che non riescono a integrarsi pienamente nel paese dove abitano, è stato consacrato quasi un secolo fa da Giuseppe Ungaretti nella lirica “In memoria” (1916), dedicata a Moammed Sceab, ma questi versi continuano ad essere oggi profondamente attuali. Nei processi di integrazione e di inclusione la scuola può svolgere un ruolo fondamentale ma spesso il difficile lavoro, quotidiano e oscuro, degli insegnanti passa inosservato, mentre le istituzioni sono distratte o propongono interventi disorganici e poco incisivi. UNITÀ LOCALI DENTALCOOP: Secondo i dati della fondazione milanese “Iniziative e studi sulla multietnicità”, il BERGAMO Veneto è la seconda regione •italiana dopo tel. 035 348111 a Chioggia e Sottomarina • BRESCIA la Lombardia per numero di alunni con citta- tel. 030 3545278 dinanza non italiana (89.367)• CAGLIARI ma molti di Prossima apertura essi sono nati in Italia: nelle scuole d’infan• CALTANISSETTA tel. 0934 598922 zia del Veneto i bambini con cittadinanza • CHIOGGIA (VE) tel. 041 5540222 non italiana nati in Italia sono quasi il 90 • CREMONA per cento. Gli stranieri in Polesine sfiorano tel. 0372 431881 • DARFO TERME (BS) tel. 0364 531905 il 7 per cento della popolazione e sono BOARIO in continuo aumento. • FONTANAFREDDA (PN) tel.0434 997994 In questo ambito è intervenuto recen- Prossima apertura • GROSSETO temente l’assessorato alle Politiche sociali • JESI Prossima apertura della Provincia di Rovigo, che ha avviato lo • LEGNANO scorso mese di marzo a Corbola il proget- (MI) tel. 0331 440011 Ritiriamo ORO e Argento SERIETÀ E to sperimentale “Conciliare e• MANTOVA integrare”, tel. 0376 245687 realizzato in collaborazione con l’associa• MARTINSICURO (TE) tel.RISERVATEZZA 0861 711647 CI CONTRADDISTINGUONO zione Casamarocco di Lendinara, l’Istituto Ci occupiamo di disimpegno polizze • MIRANO (VE) tel. 041 410052 comprensivo di Ariano nel Polesine e il tel. 059 303190 • MODENA Comune di Corbola. Ai figli degli immigrati di origine araba viene proposto• MOGLIANO un corso di (TV) tel. 041 5903586 • MONTEBELLUNA (TV) tel. 0423 303291 Sono 89.367 • MONTECASSIANO (MC) tel. 0733 290556 nelle scuole • OCCHIOBELLO (RO) tel. 0425 750481 d’infanzia • PADOVA tel. 049 8751943 del Veneto i bambini • PERUGIA Prossima apertura non italiani • PIETRA LIGURE (SV) tel. 019 610294 • REGGIO arabo, mentre per le loro mamme è statoEMILIA tel. 0522 305583 organizzato un corso di italiano: l’assessore tel. 089 381723 • SALERNO Marinella Mantovani ha chiarito che questa • SAN DONÀ DI P. (VE) tel. 0421 307034 iniziativa ha l’obiettivo di evitare che i bam• SAVONA tel. 019 807545 bini si trovino ad essere stranieri due volte, • SEDICO in Italia perché non parlano bene l’italiano e(BL) tel. 0437 853391 nel paese d’origine dei genitori• SPRESIANO perché non (TV) tel. 0422 881130 • TORINO ne conoscono la lingua e la cultura. D’altratel. 011 2462107 parte, il corso di italiano per• TREVISO le mamme tel. 0422 421927 straniere dovrebbe consentire •loro di avere UDINE Prossima apertura una comunicazione più completa con i figli • VERONA tel.045 500108 e di poterli aiutare nello svolgimento dei • VIGEVANO compiti scolastici, oltre a creare un luogo (PV) tel. 0381 78587 • VILLAFRANCA (VR) tel. 045 6302199 di condivisione tra donne. Secondo l’assessore Mantovani, è bello “vedere le mamme accompagnare i figli a scuola per imparare l’arabo, mentre loro nella classe accanto SOTTOMARINA (VE) Via S. Marco 1933/C - Tel. 041 4968055 nostre convenzioni: Dal imparano l’italiano”, perché èLe un’opportulunedì al sabato dalle 09:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00 nità “non solo di integrazione e apprendiCHIOGGIA (VE) Borgo S.Giovanni, 7/Z (vicino distributore Q8) - Tel. 041 4968379 mento ma anche di socializzazione”. Dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00 ESCLUSO SABATO POMERIGGIO

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26 Personaggio

Personaggio 31

Prodotti tipici Il patron della ciabatta ha presentato il sua nuova creazione

Crivellari e il pane che non invecchia La “Pagnocca polesana” dura per diversi giorni riducendo in questo modo lo spreco del pane di Lino Segantin

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er Arnaldo Cavallari non servono presentazioni, è uno degli uomini che hanno contribuito a far conoscere il Polesine in Italia e forse anche nel mondo. Istrionico, pervicace nel metodo e geniale nelle intuizioni è universalmente conosciuto per essere il patron del pane “ciabatta”, il suo prodotto che dal lontano 1982 sta al Polesine come la “rosetta” al mantovano o il pane carasau alla Barbagia sarda. Instancabile nel cercare la perfezione nella panificazione quanto nel portare avanti politiche di “marketing” e promozione del territorio, il suo forno sperimentale di Adria non si ferma mai. Che si tratti di dimostrazioni o di nuovi prodotti da lanciare sul mercato, Arnaldo ha sempre le “mani in pasta”. L’ultima sua creazione si chiama “Pagnocca Polesana” e non è nata a caso, è invece la risposta che il celebre fornaio ha “messo a punto” per evitare lo spreco del pane. Attorno alle tonnellate di cibo che quotidianamente vengono buttate si arrovellato per settimane e poi, come sempre, la risposta

Una miscela di tre frumenti nazionali ben macinati, più carica di proteine è uscita direttamente dal forno sotto forma di pane che non invecchia. Il “prototipo” della nuova pagnotta è stato presentato, “in prima nazionale”, recentemente in una giornata ideata dal Ctg (Centro Turistico Giovanile), ed è stata portata in tavola direttamente dall’inventore riscuotendo apprezzamento pieno dai convenuti. Anche la tenuta al passare del tempo è stata sottoposta alla prova del nove, la fragranza della pagnotta - o meglio “pagnocca” come è stata battezzata forse in onore del Po di Gnocca o forse perché si ricorda la pannocchia del mais mantenuta per più giornate, senza alcuna forma di conservazione. Ma qual è il segreto della “Pagnocca Polesana”? Quali sono gli ingredienti genuini che la contraddistinguono?

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“Non è assolutamente un segreto – ci dice con la sicurezza di aver messo a punto un prodotto di qualità -. E’ stato invece molto importante per la nascita del nuovo tipo di pane il fatto che io possa disporre di un Forno Sperimentale, dove ho potuto fare prove migliorative, senza la preoccupazione della vendita del pane stesso, come succede giornalmente a tutti i fornai. In realtà ho riesumato e rielaborato la ricetta ‘Pagnocca Polesana’ già da me depositata nel lontano gennaio 1980. Praticamente la base principale è una miscela di tre frumenti nazionali ben macinati, scartando la farina ‘00’, e facendola diventare Uno, cioè più carica di proteine. La formazione del pane viene fatta con una ‘biga lunga’, in modo che la funzione enzimatica sia perfetta e raggiunga la giusta acidità, utile ad evitare muffe od altro”. Come si spiega la buona conservazione anche dopo alcuni giorni? “Per una migliore conservazione - sottolinea Cavallari - viene aggiunto anche del

La presentazione del nuovo tipo di pane da parte di Arnaldo Cavallari. Gli è a fianco Venerino, gestore del locale che ha ospitato l’iniziativa del Centro Turistico Giovanile ‘cruschello disidratato’ ed una giusta quantità di olio extravergine di oliva. Il risultato finale è quello sperimentato a tavola, dove i commensali della giornata nel delta organizzata dal Ctg hanno manifestato apprezzamenti davvero lusinghieri nei confronti del nuovo pane. La durata nel tempo della ‘pagnocca polesana’ ha anche un risvolto

ecologico giacché evita che finiscano in discarica tonnellate di pane rinsecchito”. In attesa di un lancio della “pagnocca” in grande stile, accogliamo l’invito dell’instancabile panificatore di Adria di fare una tappa presso il suo forno sperimentale per ulteriori confronti gustativi col pane a marchio Polesine.

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32 Cultura provinciale

Cultura provinciale 29

Spettacoli Danza, teatro, musica classica e jazz

libri e storia

Al via Musikè 2013

“La lunga marcia dei 54”

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Diciotto appuntamenti in calendario tra marzo e dicembre. Il 30 aprile al Sociale “Dido and Aeneas” di Mattia De Poli

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usikè 2013, la rassegna culturale e artistica realizzata dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, si fa in quattro: danza, teatro, musica classica e jazz. E l’intero calendario è quasi completamente nel segno del numero quattro: tra marzo e dicembre in varie località delle due province saranno proposti quattro spettacoli teatrali, si esibiranno quattro orchestre giovanili tra cui le orchestre dei due conservatori di Adria e di Rovigo, e tanti i quartetti saranno protagonisti dei diciotto appuntamenti in calendario. Prima della pausa estiva, la primavera artistica della Fondazione Cariparo fiorirà anche in Polesine con quattro spettacoli che daranno lustro a luoghi importanti del territorio locale. La rassegna sboccerà il 30 aprile a Rovigo: in questa data il teatro Sociale ospiterà “Dido and Aeneas”, l’opera più celebre del compositore inglese Henry Purcell. La drammatica storia d’amore tra Enea, il futuro fondatore di Roma, e Didone, la regina di Cartagine, è ripresa dal celebre racconto del quarto libro dell’“Eneide” virgiliana ma sconfina nel fiabesco e nel meraviglioso, secondo una tendenza tipicamente barocca: lo spettacolo, rappresentato per la prima volta nel 1689, è popolato di streghe, caratterizzato da apparizioni magiche e avvolto da un’atmosfera quasi onirica. Il secondo appuntamento è per il 31 maggio a Badia Polesine: il teatro sociale “Eugenio Balzan”, tra i più belli del Polesine, ospiterà una serata dedicata alla musica classica e vedrà protagonista “La risonanza”.

L’ensemble vocale e strumentale, fondato nel 1995 e diretto da Fabio Bonizzoni, è una delle orchestre italiane su strumenti originali di maggior successo internazionale e negli ultimi anni è stato impegnato nel progetto di registrazione integrale delle cantate italiane di Haendel. Grazie alla partecipazione di Roberta Invernizzi (soprano) e della polesana Marina De Liso (mezzosoprano), la serata badiese proporrà gli “Haendel’s Duets”. In anteprima nazionale, il 6 giugno a Santa Maria Maddalena, presso il recente teatro parrocchiale intitolato a don Gino Tosi, Andrea Cosentino presenterà il suo spettacolo “Not here not now”, l’incontro scontro con la body art di un clown che gioca con il martirio del corpo tra pupazzi, parrucche, martelli di gomma, nasi finti e tanto ketchup rosso come il sangue. Infine, il 28 giugno a Rovigo nel Chiostro degli Olivetani risuonerà il contrabbasso di Renaud Garcia Fons, jazzista francese dotato di una tecnica raffinata e di un singolare talento compositivo. Capace di spaziare dai suoni dell’America latina a quelli dell’India, passando per il mondo arabo, le sue improvvisazioni rimangono comunque legate alla matrice mediterranea con sapienti rinvii alla musica classica. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21 e sono a ingresso gratuito con obbligo di prenotazione (www. rassegnamusike.it): l’organizzazione raccomanda la puntualità, perché i posti prenotati saranno garantiti fino a un quarto d’ora prima dell’inizio della serata.

in breve Dopo il libro sul Liga ora uno su Vasco

ubertone da cantautore a scrittore di successo

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a cantautore a scrittore, Marcello Ubertone non tradisce il suo amore per la musica. La casa editrice toscana di Lorenzo Barbera ha dedicato la collana “Planet” ai grandi della musica italiana e internazionale, da Battisti ai Beatles, da Celentano a De Andrè, e il giovane artista rodigino è stato invitato ad occuparsi di uno dei rocker italiani più popolari, Luciano Ligabue. L’autore del libro ha indagato la storia che si cela dietro tutte le sue canzoni, dalle origini della carriera fino ad oggi, e ha cercato di muoversi attraverso l’oceano di informazioni reperibili sul web andando direttamente alla fonte, basandosi cioè sulle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Ligabue oppure sulle informazioni fornite dai suoi biografi ufficiali. Attualmente la stessa casa editrice ha chiesto a Ubertone di scrivere un libro analogo su un’altra figura rappresentativa del rock italiano, Vasco Rossi, e la nuova fatica dovrebbe essere pubblicata prima dell’autunno. Contemporaneamente, però, Ubertone è impegnato nella promozione del suo primo libro che sta incontrando il gradimento di tanti fan del Liga. Dopo la partecipazione l’11 maggio a “Calici di parole” a Riese Pio X nel trevigiano, il 23 maggio il cantautore rodigino tornerà in terra polesana per presentare il volume “Luciano Ligabue. La storia dietro ogni canzone” e sarà ospite di una serata organizzata a Badia Polesine, presso l’abazia della Vangadizza alle ore 21. Nell’occasione, oltre a parlare del libro, allieterà il pubblico eseguendo alcune canzoni proprie. M.D.P.

Alcuni degli spettacoli che andrnno in scena nelle prossime settimane

Poesia

don daniele, “ut pictura poesis”,

“U

t pictura poesis”, scriveva il poeta latino Orazio. Sono trascorsi circa duemila anni, ma il legame, quasi l’identità, tra la parola poetica e le arti grafiche come la pittura continua ad essere confermato in molteplici occasioni e modi. Don Daniele Donegà, arciprete della parrocchia di Melara, non è nuovo a raccolte di poesie ma in particolare due recenti volumi sono dedicati ad altrettanti pittori, Cima da Conegliano e Giorgio Morandi. A volte il poeta parte da un’esperienza quotidiana per arrivare ad evocare un quadro, magari proprio la Madonna con bambino custodita nell’oratorio della beata Vergine dei cuori di Canda e attribuita Cima. Altre volte la visione del quadro evoca scenari dinamici, che la parola descrive nei versi: così una natura morta di Morandi può portare la fantasia a immaginare voli celestiali tra ammalianti percezioni sonore e visive. Il tempo e lo spazio si dilatano, si creano anfratti di beatitudine e bellezza, nascosti dietro la quotidianità immobile. La tensione traspare dietro singolari sinestesie e patenti antifrasi: sono le “parole assolate” che “in silenzio” camminano in uno spazio “pieno di solitudine assordante”. Ma sullo sfondo c’è sempre la certezza di una “improbabile salvezza”, di un “equilibrio di pace e di silenzio”. Nelle “Poesie per Cima” e nelle “Poesie per Giorgio Morandi” Donegà rielabora i temi a lui più cari, su tutti quello della luce, scrivendo dei versi in cui l’arte visiva è ora fonte di ispirazione e ora oggetto della parola poetica. M.D.P.

opo aver girato per diversi comuni della provincia di Rovigo, da Badia a Canaro, da Fiesso Umbertiano ad Adria, e dopo aver varcato i confini polesani arrivando a Ferrara, a Venezia e a Roma, è in fase di elaborazione una nuova tiratura del documentario “La lunga marcia dei 54”: non sarà una semplice riedizione ma una versione arricchita, corredata da un maggior numero di testimonianze. La registrazione, realizzata tra il 2010 e il 2011dal regista rodigino Alberto Gambato con il sostegno dei comuni interessati, della Provincia, della Regione e dell’Archivio di stato rodigino, sulla base delle indicazioni di un comitato scientifico presieduto da Laura Fasolin, ricostruisce un momento doloroso della storia locale: il rastrellamento di Castelguglielmo e l’eccidio nazifascista di Villamarzana, che tra il 14 e il 15 ottobre del 1944 provocarono la morte di cinquantaquattro vittime, senza distinzione tra partigiani e civili. In occasione della prossima ricorrenza della Festa della liberazione il documentario verrà proiettato in alcune scuole secondarie di primo e di secondo grado polesane: il 24 aprile verrà proposto a Rovigo agli studenti della scuola media Bonifacio, il 26 aprile sarà la volta della scuola media di Costa di Rovigo, mentre tra la fine di aprile e l’inizio di maggio il pubblico sarà composto dagli allievi del Liceo Celio di Rovigo. L’opera di Gambato è uno strumento interessante per riflettere sul significato della Festa della liberazione, che ogni anno viene celebrata in tutta l’Italia il 25 aprile: è stato proposto e verrà presentato nelle scuole, ma hanno manifestato interesse per il documentario anche molte associazioni, circoli e istituzioni pubbliche. Per organizzare una proiezione, è possibile consultare l’apposito sito (lalungamarciadei54.wordpress.com). M.D.P.

Appuntamenti in libreria

il 10 maggio “salt lake citY”

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a sinergia tra la libreria Calibrì di Rovigo e diverse realtà del territorio sta dando risultati interessanti e tra aprile e maggio al civico 210 di Corso del Popolo gli appuntamenti continueranno numerosi. Dopo il dialogo con Stefano Strazzabosco, proseguiranno gli incontri “Un poeta sul ponte del sale”, organizzati in collaborazione con la casa editrice rodigina “Il ponte del sale”: il calendario aggiornato delle date è consultabile su facebook. Sicuramente domenica 14 aprile sarà inaugurata la mostra di pittura di Lena Gustafsson, che rimarrà allestita fino alla fine di maggio. Sabato 27 aprile alle ore 18.30 approderà alla libreria Calibrì anche Paolo De Grandis: lo scrittore originario di Contarina presenterà il suo volume “Tanto è lo stesso”, ulteriore tappa di un tour che ha portato l’autore in tutto il Polesine e oltre per presentare la sua fatica letteraria. Dal 3 maggio, grazie alla collaborazione con il coordinamento donne dell’Acli, inizierà un ciclo di quattro incontri serali, dalle 21 alle 23, sulla donna e sulla condizione femminile. Il 10 maggio alle ore 21 la compagnia TeatroNexus presenterà una versione ridotta, in forma di lettura scenica, di “Salt Lake City”: l’opera scritta dal regista Marco Silvestrini verrà proposta secondo una sceneggiatura originale. Infine, per i neo-genitori da sabato 11 maggio sarà attivo l’angolo “Baby pit-stop Unicef”, uno spazio dedicato alla poppata e al cambio del pannolino. Così la libreria da semplice rivendita di libri diventa luogo da vivere. M.D.P.


Messaggio pubbliredazionale

ADRIA: NUOVA SEDE PER L’EMPORIO DEL COLORE L’Emporio del Colore, presente in città dal 1971, si amplia e cambia sede. Il nuovo negozio di 200 metri quadrati, passa da via Marconi al nuovissimo edificio di Monsignor Pozzato, al civico 20/h, quasi difronte al comando della compagnia Carabinieri di Adria, sulla provinciale che porta al mare. Il motivo di questa scelta lo spiega Alberto Franzoso, che in società con il fratello Sergio, gestisce l’importante azienda. La dittà è ormai storica in città, nel 1971 fu appunto il padre Luciano Franzoso e la moglie Mara Donà ad avviare l’attività, inizialmente in riviera Roma sino al 1997 e poi in via Marconi, per un breve periodo seguita anche dalla sorella Rossella, per poi passare ai fratelli Alberto e Sergio. “Abbiamo deciso di ampliarci- racconta Alberto- per rendere maggiormente visibile tutta la vastissima scelta dei nostri prodotti, continuamente testati dall’attività di tinteggiatore di mio fratello Sergio, in questa zona nuova, facilmente accessibile ai clienti ed operatori attraverso un grande e comodo parcheggio”. Nel nuovissimo showroom possiamo trovare ogni tipo di colore per pittura Esterno ed interni della nuova sede di Adria dell’Emporio del Colore dei fratelli Franzoso delle più conosciute marche, quali S.Marco, pregna di umidità”. All’Emporio del Colore si duplicazione delle chiavi ed una vastissima scel- congratulato con i proprietari, presenti da semLinvea e Oikos, “Qui da noi-spiega Alberto- possono trovare smalti, impregnanti e vernici di ta di cornici su misura per quadri. Inoltre per le pre ad Adria e che, in momenti come questi, utilizziamo, attraverso macchinari computerizzati tre tipi: gli acrilici, che in questo momento sono belle arti propone Ferrario, con tele, pennelli, hanno scelto di investire sul territorio. Il sindaco altamente all’avanguardia, il servizio di tintome- tra i più richiesti per la loro vocazione ecologi- colori ad olio ed acrilici. La ditta si può visitare ha chiesto, altresì, di continuare a mantenere tria offrendo al cliente qualsiasi tipo di colore ca, i sintetici ed i nitrosintetici. Anche per il car- anche attravesro il sito www.emporiodelcolore- aperto anche il punto di via Marconi o cercare ed effetti decorati di ogni sorta”. Quando oc- tongesso ed il cappotto, l’Emporio del Colore adria.it. Il taglio del nastro per l’inaugurazione di affittarlo facendo si che il centro storico non corre, proponiamo pitture antimuffa in grado di propone materiali ed accessori di prima qualità. della nuova sede è avvenuto alla presenza del si spopoli delle sue attività, auguarando loro risolvere un problema diffuso nella nostra zona Tra la vasta gamma di servizi offerti, funziona la sindaco Massimo Barbujani che si è vivamente ogni meritato successo.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sulla graticola centinaia di posti di lavoro

Sanità convenzionata a rischio chiusura

Una nuova delibera di Giunta diluirà nel tempo i tagli ai privati, ma molti lavoratori rischiano ugualmente il posto di Germana Urbani

I

l taglio di 140 milioni di euro imposto dalla spending review nazionale e regionale pesa non poco sul futuro della sanità privata in Veneto e sugli effetti che sta causando sui posti di lavoro e sulle prestazioni erogate ai cittadini. E le decisioni prese a Palazzo Balbi avrebbero potuto dare avvio ad un vero e proprio tracollo per la sanità convenzionata e ad una conta davvero nera per tutti quegli operatori che avrebbero perso il posto di lavoro. Ora la situazione sembra essersi ridimensionata ma i momenti di tensione non sono stati pochi. Le associazioni dei privati si erano rivolte al Tar, dimostrando che con i tagli “selvaggi” della Regione a rischio c’erano 5 milioni di prestazioni, oltre a buona parte dei 3300 dipendenti. Ma un rischio c’era anche per gli utenti che avrebbero potuto vedere allungarsi a dismisura le liste d’attesa. Invece a metà aprile la Giunta del veneto ha formalizzato con una delibera l’accordo triennale 2013-2015 sui budget da assegnare ai laboratori privati convenzionati che erogano prestazioni sanitarie, sottoscritto al termine di un proficuo incontro tra le parti. L’accordo, come spiega una nota della Giunta Regionale, è suddiviso in due parti. La prima che riguarda una parte specifica per l’anno 2013 ed una seconda per gli anni 2014 e 2015. “Per il 2013 si pre-

vede un nuovo nomenclatore tariffario con una diminuzione del 20% per i laboratori e del 2% per le strutture operanti nelle altre branche e la conferma dei budget assegnati ai direttori generali delle Ulss con la delibera 2621 del dicembre scorso” si spiega. La Regione ha peraltro messo sul piatto una ulteriore disponibilità di 23 milioni di euro per prestazioni che verranno erogate con un ulteriore sconto tariffario del 20% per i laboratori e del 13% per le altre branche. Il tutto nell’ottica di un riequilibrio com-

A Padova il corteo di protesta era stato aperto da una bara: la morte della sanità veneta plessivo del sistema. “Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache”. Secondo l’assessore, l’accordo “contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte

dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature”. Quanto agli anni a venire, il 2014 e il 2015, l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. “Tutti questi extrabudget – sottolinea Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa”. L’accordo, però, non soddisfa tutti, soprattutto gli operatori che fanno parte del Comitato di Crisi Regionale della Sanità Veneta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dichiarato che “l’accordo non risolve

assolutamente la crisi occupazionale e che, pertanto, gli esuberi rimangono ad oggi in essere non esistendo alcuna alternativa per la conservazione dei posti di lavoro, tanto più che non è consentito neppure il ricorso alla cassa integrazione in deroga poiché questo ammortizzatore sociale non è stato previsto per il comparto in questione”. Nel padovano le strutture convenzionate, Data Medica, Cemes, Euganea medica Srl e centro medico di Fisioterapia Srl hanno dichiarato un esubero di personale pari a cento unità. Sono in prevalenza tecnici e amministrativi che rischiano di rimanere

senza lavoro. Stessa situazione anche nel Veneziano dove resta incerto il futuro di strutture come il Policlinico San Marco, dove sono stati annunciati 54 licenziamenti, e di Villa Salus che, se non porterà a una riduzione del numero di addetti, di sicuro entro qualche mese vedrà passare le attività del Punto nascite, e parte degli addetti, all’ospedale dell’Angelo. Così come non si sa ancora come si risolverà a Rovigo la vicenda dei molti dipendenti per cui il Centro Attività Motorie ha chiesto la mobilità.


Il Veneto in primo piano 35 9 Tempi ridotti per Tac e Risonanze

Stop liste d’attesa: la strategia di Zaia di Germana Urbani

U

na rivoluzione culturale. Così l’ha definita il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere del Veneto la delibera di Giunta che prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere attivata con nuovi orari e disponibilità entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche. Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali resterebbero aperti di notte dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi con l’obiettivo di erogare quelle prestazioni ambulatoriali che sono più di altre protagoniste di lunghe liste d’attesa.

news

E

“E’ una nuova filosofia, una vera rivo- L’intera operazione con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa luzione – ha detto Luca Zaia – che sarà finanziata già in atto, destinati al pagamento del si rivolge prima di tutto ai 5 milioni con circa personale e delle spese organizzative. di veneti, che sappiamo curare molto 30 milioni Ai lavoratori, ovviamente, è garantito bene, ma che ci chiedono tempi più di euro l’anno il pieno rispetto degli accordi sindacali. veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero Laddove apparisse necessario, i direttori generali potranno sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico attivare anche nuove assunzioni. “E’ una sfida dell’intera del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, comunità – ha detto ancora Zaia – che lanciamo assieme troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma a tutti gli operatori della sanità che hanno dimostrato tanta anche per la definizione del percorso di controlli ed esami disponibilità e senso civico e che ringrazio sin d’ora”. Cendopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi trale sarà la funzione del Centro Unico di Prenotazione e del più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di Cup Manager, la cui attività dovrà essere anche di vera e chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle propria assistenza al cittadino, fornendo indicazioni e conal minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata sigli sulla via più breve e comoda da seguire per ottenere

la prestazione. Dovranno anche essere attivati sistemi di intercettazione delle prenotazioni con tempi di attesa superiori a quanto prescritto e verifiche immediate se il sistema elettronico dovesse indicare tempi anomali e realizzata un gestione integrata delle agende che comprenda anche il privato convenzionato. Ogni direttore generale dovrà realizzare il “Piano aziendale liste attesa” e attivare un tavolo di monitoraggio sulle attese per visite e prestazioni e per i percorsi diagnostico terapeutici. “Lo spirito – ha sottolineato l’assessore Luca Coletto – è quello di avvicinare l’ospedale al territorio e dare una nuova grande opportunità anche a chi lavora ed è costretto a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale negli orari abituali. Senza contare che più si usano i macchinari e prima si ammortizzano, ottenendo così anche un obiettivo di ottimizzazione dei costi”.

Introdurre più trasparenza e concorrenza e’ tempo di rivedere i rapporti tra pubblico e privato

’ già tracciata la scaletta di lavoro per il parlamentino veneto che, secondo Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità in Regione, ora deve ridisegnare completamente, o quasi, tutto il modo di rapportarsi ai privati. “Spetta al Consiglio, attraverso la competente commissione Sanità, definire - spiega il presidente della commissione - regole certe e chiare per l’accreditamento, l’erogazione dei servizi e la ripartizione dei finanziamenti. Regole - specifica Padrin - che devono valere sia per i

manager delle aziende pubbliche sia per gli imprenditori della sanità privata”. Oltre a ciò, sempre secondo Padrin, è necessario aumentare la trasparenza e la competizione nel sistema: “La Regione e i direttori generali delle Ulss devono rendere pubblici i criteri di assegnazione dei budget di spesa ai privati convenzionati e i privati devono essere sottoposti a rendicontazione, verificabile in modo trasparente. L’obiettivo è rendere le Ulss una ‘casa di vetro’, dove ogni euro speso sia rendicontato e verificato. Tutto ciò a garanzia del-

la qualità e dell’efficienza dei servizi erogati, sia da parte del pubblico sia da parte dei privati”. Ulteriore elemento di innovazione del sistema dovrà essere la “liberalizzazione” delle strutture private, superando le “rendite di posizione” delle convenzioni che sinora hanno privilegiato alcuni imprenditori e alcune aree geografiche: per Padrin, i centri e le strutture autorizzate, che rispondono cioè agli standard di qualità, sicurezza ed efficienza del sistema sanitarie, devono poter operare nel territorio, entrando in competizione

tra loro nell’aggiudicarsi il ruolo di partner integrativi della sanità pubblica. “E’ mancata sinora nella nostra Regione una seria programmazione dei rapporti tra pubblico e privato in sanità - conclude Padrin - L’occasione di rimediare a questa carenza del nostro sistema ci viene offerta dalle nuove schede ospedaliere e territoriali, previste dal piano sociosanitario approvato nove mesi fa”.


36 10 Il Veneto in primo piano L’inchiesta sui giovani ”Wireless generation e crossmedialità” promossa da Corecom Veneto e condotta dall’Università di Padova

La wireless generation: nella rete già a 8-10 anni I ragazzi nati digitali posseggono uno o due cellulari, aderiscono in massa ai socialnetwork e nella rete parlano molto di sè di Ornella Jovane

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ono nati con il pc e con gli stumenti informatici hanno una naturale confidenza, sia in termini di utilizzazione sia per quanto riguarda la gestione. Sono i nativi digitali, distanti anni luce dalla generazione degli adulti nel campo delle nuove tecnologie: in esso gli adolescenti si muovono con estrema disinvoltura e liberi da qualsisasi controllo di genitori ed educatori, che sono invece in difficoltà per la carenza di conoscenze e di esperienza e che, per questo, non riescono a “stare dietro” in modo adeguato ai loro ragazzi. E’ uno degli aspetti più significativi che emerge dalla ricerca “Wireless generation e crossmedialità” promossa dal Corecom Veneto e realizzata dall’Università di Padova i cui risultati sono stati resi noti all’inizio di aprile e che sono oggetto di approfondimento in tre focus regionali (a Padova il 9 aprile scorso, a Chioggia il prossimo 23 aprile e quindi a maggio a Vicenza). Dalla ricerca, condotta tramite un questionario on-line somministrato a 1700 ragazzi delle classi prime, terze e quinte delle scuole superiori (quattordici, secidici e diciotto anni),

risulta che la maggior parte degli adolescenti, - naviga con disinvoltura in internet e manifesta per non dire tutti, possiede almeno un cellulare anche una certa tranquillità nel parlare di sè e (soltanto tre di essi hanno risposto di non aver- della propria vita privata nella rete. Un atteggiane uno) se non due (in genere i più giovani mento che è dovuto alla innata familiarità con degli intervistati). Un’esigenza che nasce dalla mezzo ma che può nascondere qualche insidia. “I ragazzi - spiega Barbara Segatto, necessità di diversificare il tipo di contratto, a seconda dell’ultilizzo, per beneficiare delle mi- docente di sociologia all’Università di Padova gliori offerte sul mercato. I ragazzi, infatti, san- - si sentono molto liberi di mettere i loro dati no come fare per contenere i costi muovendosi in rete”. A conferma di ciò il fatto che i profili Facebook della maggior parte dei ragazzi che con consapevolezza sul mercato delle offerte. Il 58 per cento dei ragazzi ha dichiarato sono stati intervistati sono aperti e visibili a tutti. Attraverso i socialnetdi possedere un comwork i giovani intervistati puter a casa. Essi si Un mondo dal quale hanno dichiarato di avere avvicinano alle nuove gli adulti sono “esclusi” mediamenente oltre 600 tecnologie in età sem- perché non hanno le contatti, di cui un terzo pre più giovane, già ad conoscenze adeguate: 8-10 anni navigano in è un problema educativo con sconosciuti. internet e lo fanno per I socialnetwork e la lo più per mettersi in relazione con amici e co- rete, in generale, sono un mondo familiare etanei. Utilizzano i social network in maniera agli adolescenti che quindi manifestano buone massiccia, l’86,7 per cento del campione ha capacità di sapersi tutelare ma i rischi, sopratdichiarato di aderire almeno ad uno di essi, e tutto per i più giovani, di incorrere in spiacevoli anche in questo caso al diminuire dell’età au- incontri sono alti. Il 22 per cento del totale ha menta il numero delle adesioni. La wireless ge- dichiarato di essere entrato in contatto con siti neration - per lo più generazione di autodidatti pedopornografici e con siti violenti o di estre-

misti politici. Il problema è che questo mondo on line - che comunque i ragazzi hanno dimostrato di saper ben distinguere dalla vita reale - è per lo più sconosciuto agli adulti che quindi si ritrovano privi di strumenti e mezzi per tutelare e riuscire ad educare i propri figli ad un uso corretto. “I ragazzi hanno dimostrato di essere competenti e di saper dominare i mezzi tecnologici - spiega ancora Segatto - e dimostrano anche di essere consapevoli dei rischi che possono incontrare nella rete”. La questione di fondo riguarda lo scarso dialogo con gli adulti su questo tema. Solo il 9,6 dei ragazzi si confida con i genitori sui contenuti a rischio con cui viene a contatto durante la navigazione on line, il 22,7 per cento ne parla con gli amici, il 37,8 non ne parla affatto.

“Il mondo dei ragazzi - ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - avvia l’approccio alle nuove tecnologie in età sempre più giovane, avvertendo però meno di noi adulti i pericoli che ne derivano. E fa pensare soprattutto il fatto che non ne parlino con insegnanti e famiglie, ma pochissimo anche tra loro”. Questo, prosegue Ruffato, “dipende anche da noi, che non riusciamo ad educarli e che dobbiamo quindi pensare come fare per insegnare loro come saper scegliere nel visitare la rete”. “La nostra ricerca - lo ha detto anche il presidente del Corecom del Veneto Alberto Cartia - intende avviare un percorso che, in primo luogo, garantisca la tutela dei minori, costruendo forme di prevenzione all’insorgere dei pericoli”.

NUOVE IDEE TECNOLOGICHE PER LA SANITÀ DEL FUTURO

Il concorso @Two!Salute! si rivolge ai ragazzi delle scuole superiori

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a Regione e la Sanità veneta si rivolgono ai giovani, nativi digitali, per raccogliere nuove idee “tecnologiche” che possano migliorare il servizio sanitario. E’ @ Two!Salute!, il concorso dedicato ai ragazzi nati nell’era dell’informatizzazione, organizzato dal Consorzio Arsenàl - il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale - per coinvolgere i giovani sul tema dell’innovazione applicata alla sanità. Il concorso è rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole secondarie venete e invita, appunto, a proporre idee per la sanità del futuro. L’innovazione introdotta dai nuovi strumenti (computer, internet, mobile phone, etc.) ha profondamente cambiato le modalità di erogazione e di fruizione dei servizi in tutti gli ambiti della vita quotidiana (homebanking, acquisto di beni e servizi...). Allo stesso modo, la pratica sanitaria è sottoposta ad una forte spinta di evoluzione per offrire ai cittadini servizi più veloci ed efficienti. La complessità organizzativa, la normativa e l’importante componente etica di questo settore hanno però costituito fattori di resistenza al cambiamento. D’altro canto, la necessità di migliorare le prestazioni

di cura e di efficientare il sistema, rendendolo economicamente più sostenibile, hanno reso inevitabile l’avvio di un processo di riflessione e di trasformazione che porta all’applicazione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (Ict) alla pratica sanitaria. Tramite il concorso gli studenti hanno l’opportunità di proporre un’idea di modello o servizio che si avvalga delle nuove tecnologie per migliorare il sistema sanitario regionale. I giovani interessati possono partecipare, singolarmente o in gruppo, iscrivendosi compilando online l’apposita registrazione entro e non oltre il 6 maggio prossimo nell’area dedicata del sito www.consorzio arsenal.it. I contributi digitali dovranno essere inviati entro e non oltre il 6 maggio 2013 e saranno valutati in base all’innovatività, il risparmio per il sistema sanitario e per i cittadini, la semplicità d’uso, l’utilità/risposta a bisogni reali e l’efficacia comunicativa. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0422-216122 o consultare il link http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/cosa-facciamo/twosalute/cosa-e


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Il Veneto in primo piano 39 11 Tasse

E’ in arrivo la stangata di primavera Quasi 40 miliardi usciranno dalle tasche dei contribuenti italiani solo tra maggio e luglio. L’Erario colpisce soprattutto autonomi e artigiani di Germana Urbani

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arà una stangata ma poteva andare anche peggio. Con un Decreto dell’ultimo minuto il Governo ha deciso di rispondere all’appello di quanti chiedevano che l’entrata in vigore della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, venisse sospesa o rimandata. Detto fatto, dunque. Ma il nuovo balzello è stato solo rimandato di pochi mesi e i contribuenti se lo ritroveranno tra le scadenze di fine anno, insieme all’Imu e al conguaglio Irpef. Le associazioni dei consumatori già chiedono che sia rimandato direttamente al 2014, un modo per aiutare famiglie e commercianti che in quel periodo saranno alle prese con le feste natalizie. “Per dare una boccata di ossigeno a famiglie ed imprese - spiega Federconsumatori - la soluzione reale è il rinvio di tale tributo al 2014, continuando a far pagare per il 2013 la Tia/Tarsu”. Su questo fronte il decreto del Governo introduce un elemento importante: la Tares, infatti, viene definita sempre come “tributo” e quindi, in nessun caso, su di essa dovrà essere applicata l’Iva. “Per quanto riguarda il nuovo tributo - dice ancora Federconsumatori - chiediamo che in sede di conversione del Decreto, oltre al rinvio al 2014, vengano mantenute le forme di pagamento attuali e venga prevista una forma di “bonus” per i bassi redditi

o situazioni particolari in cui siano sopraggiunte mobilità, disoccupazione, condizioni di difficoltà, stante il crescente fenomeno della morosità e/o insolvenza”. A maggio comunque le tasse sui rifiuti si pagano, con la vecchia Tarsu o Tia (cresciuta lo scorso anno del 30%) si risparmieranno per ora circa 80 euro rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare se la Tarsu fosse stata riscossa ora. Ma questo risparmio è poca cosa rispetto al salasso complessivo che gli italiani subiranno in soli tre mesi e che è stato

Dopo aver pagato tutte le tasse che lo Stato ci chiede, resteranno i soldi per le vacanze? conteggiato in poco meno di 40 miliardi di euro. I rifiuti porteranno nelle casse erariali i primi 2 miliardi. A giugno va a scadenza il pagamento della prima rata Imu sulla quale potrebbero pesare anche aumenti delle addizionali comunali, ma per ora nessun sindaco le ha annunciate, nonostante le casse dei comuni siano paurosamente al verde. Comunque sia, secondo i calcoli di Cgil, Cisl e Uil, l’imposta sulla casa così com’è oggi peserebbe altri 11,6 miliardi di euro. Sempre a giugno anche le imprese

verseranno lacrime amare: a loro l’onere di versare all’erario 8 miliardi tra saldo 2012 e acconto 2013 dell’Ires. Ma a pagare di più, ben 4,4 miliardi, saranno paradossalmente alcuni soggetti che sentono particolarmente la crisi: lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e imprese per la parte di loro competenza dell’Irpef. E non è tutto. Il piatto della bilancia per loro potrebbe essere ben più pensante visto che le regioni avranno la possibilità di aggiungere alla loro aliquota base fissata dallo Stato all’1,23% un ulteriore 0,5. Una percentuale che nel 2014 potrà salire fino all’1,1%. Aumento che non dovrebbe interessare la regione Veneto, visto che non è soggetta a nessun piano di stabilizzazione finanziaria. Come se non bastasse a luglio arriverà anche un’ulteriore stangata con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% su prodotti di largo consumo, che porterà via negli ultimi sei mesi dell’anno un altro miliardo e ottocento milioni di euro. E che pagheranno tutti i cittadini che ancora possono permettersi di spendere qualcosa. E insieme a loro lo pagheranno i commercianti. Molti di loro non riusciranno a sopportare un nuovo calo dei consumi, tanto che, secondo le nere previsioni di Confesercenti quest’anno chiuderanno bottega in 145mila. Ma a rischiare grosso sono anche le

piccole medie imprese, specie se regione e comuni decideranno di far leva sulle addizionali. “In una fase in cui le piccole e micro imprese sono sempre più stressate dal fisco e a corto di liquidità – afferma il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – l’appuntamento fiscale di inizio estate rischia di spingerne moltissime fuori mercato. Per questo invitiamo i leader politici a trovare un accordo, affinché si costituisca in tempi brevi un Governo che affronti le emergenze economiche che sono sul tappeto. Mi riferisco, per esempio, alla necessità di scongiurare l’aumento dell’Imu sui capannoni, altrimenti molti piccoli imprenditori saranno costretti, loro malgrado, a chiudere definitivamente i cancelli o le saracinesche delle proprie attività. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che dal 1° luglio si verifichi l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%. Se ciò non avverrà, i consumi subiranno

un’ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Infine, bisogna immettere liquidità al sistema economico, agevolando l’accesso al credito e sbloccando da subito i 70 miliardi di pagamenti che la Pubblica amministrazione deve alle imprese”. Uno scenario davvero preoccupante che lascia sul tappeto una domanda non da poco: gli italiani riusciranno quest’anno ad andare in vacanza o pianteranno l’ombrellone in giardino? Il settore turistico del Veneto, da sempre trainante sul fronte economico e nazionale, quanto ne risentirà? Qualcuno, la politica in primis, dovrebbe rispondere a domande come queste, considerando che una vacanza felice serve al buon umore ma anche e soprattutto all’economia generale di un Paese.

STIPENDI E PENSIONI PIÙ LEGGERI, E DI QUANTO?

A

ddizionali regionali e comunali quando e se scatteranno peseranno non poco su stipendi e pensioni, come ha dimostrato uno studio del Centro assistenza fiscale della Cisl. A quanto pare l’aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33 per cento. “Questo vuol dire - spiegano al Caf-Cisl - che chi percepisce un reddito di 1.200 euro lordi al mese (15.600 all’anno) si vedrà trattenuti ulteriori 51 euro in un anno, e se il Comune ha già stabilito l’aumento dell’Irpef comunale, la trattenuta potrà arrivare fino a 98 euro, sempre annui. Naturalmente le cifre crescono al crescere del reddito. Per un lavo-

ratore con reddito basso, 1700 euro lordi al mese, 22.100 all’anno, l’aumento annuo dell’addizionale regionale sarà di 73 euro e con un eventuale incremento massimo, come già deciso ad esempio dal comune di Catanzaro, dell’Irpef comunale, si arriverà fino a 139 euro annui in più. Fortunatamente non tutte le amministrazioni comunali hanno deciso di utilizzare la leva dell’aumento dell’Irpef comunale per aumentare i propri introiti, così come concesso dalla manovra di Ferragosto firmata da Tremonti-Berlusconi che ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, quindi dall’inizio di questo anno, aumenti fino ad un livello massimo dello 0,8 per

cento. Nessuno dubita comunque che prima o dopo tutti, o quasi tutti i Comuni faranno ricorso a questa possibilità, visti i bilanci sempre più in negativo delle città italiane, anche quelle più piccole. Una buona notizia c’è, comunque, ma non si sa fino a che punto sia davvero buona, considerato che riguarda soltanto i percettori di redditi bassissimi. Solo i pensionati e i dipendenti con introiti talmente sottili da non dover pagare neppure l’Irpef principale, non dovranno subire aumenti di addizionale regionale e comunale. I pensionati che prendono fino a 7.535 euro all’anno e quelli oltre i 75 anni con reddito fino a 7.785. E i lavoratori con stipendio fino a 8.030 euro lordi all’anno.

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40 Voci da palazzo

Voci da palazzo 13

Consiglio Approvato lo scorso 21 marzo il “Previsionale” delle “grandi ristrettezze”

Zaia: “Il bilancio più difficile della storia della Regione” Al Veneto verranno a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare, il 26% in meno rispetto allo scorso anno

I

l governatore del Veneto lo ha definito il bilancio più difficile della storia emergenza sociale, con la manovra emendativa si è voluto dare risposta della Regione, e non perché per la sua approvazione si è andati avanti anche ad alcune richieste puntuali o di settore: 140 mila euro vanno a fino alle quattro di mattina, ma piuttosto perché con questo esercizio incentivare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi scontando per tre anni la economico la Regione è stata chiamata a mettere mano su alcune delle tassa automobilistica regionale, 100 mila euro all’avvio dei fondi sanitari tante situazioni difficili che il Veneto, come il resto d’Italia, sta attraversan- integrativi regionali, 150 mila per istituire la Fondazione Andrea Zanzotto do. Così, lungo la giornata dello scorso 21 marzo fin dal mattino si sono a Pieve di Soligo, 500 mila euro per sostenere l’attività di promozione avvicendati gli interventi dei vari consiglieri presentando nuovi ordini del teatrale svolta da Arteven, 50 mila euro per aiutare le imprese ortoflorogiorno, emendamenti, chiedendo, ad esempio, venisse ritirata la delibera frutticole a realizzare in sede punti di vendita dei loro prodotti. Il maxiecon la quale è stato tagliato il budget per la sanità privata, di reinserire i mendamento conferma inoltre le risorse destinate al trasporto pubblico fondi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, quelli per il ri- locale su ferro e su gomma (in totale 406 miioni di euro), modificandone pristino delle coste erose dalle mareggiate: un tira e molla estenuante però i criteri di assegnazione: 150 milioni ai treni regionali e 256 milioni malgrado la giunta avesse recepito parte delle richieste giunte dai gruppi al trasporto su bus e su acqua così ripartiti (49,5 per cento per i servizi di minoranza in un maxiemendamento di 24 articoli, tra i quali quello coi extraurbani, 34,5 per cento per i servizi urbani e 16 per cento per i servizi 12 milioni di euro da stanziare a sostegno dei disoccupati e delle famiglie di navigazione). Nel dettaglio i 12,5 miliardi del bilancio 2013 saranno in difficoltà. “Tutti - ha spiegato il presidente Luca Zaia al termine delle così ripartiti: a sanità e sociale quasi 8,8 miliardi di euro, per la mobilità votazioni - abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in regionale (infrastrutture) 759 milioni, per l’istruzione e la formazione passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a 425 milioni, per la salvaguardia di Venezia e della laguna 250 milioni, per rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal le politiche per la casa 174 milioni, per la tutela del territorio 132 milioni, welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla dramma- per il lavoro e l’occupazione 119 milioni, per l’agricoltura 98 milioni, per tica crisi economica. Il lavoro comune - sottolinea Zaia - ha portato buoni le piccole e medie imprese 71,4 milioni, per l’energia 43,4 milioni, 23,4 frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibiper il turismo, 6,7 per il commercio, 3,4 per promole, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere Per la prima zione e fiere. Sul fronte ambientale sono previsti speso per sostenere al massimo le esigenze dei volta in flessione 70 milioni per le politiche per l’ecologia, 46,7 miveneti”. Infatti, il bilancio 2013 risente su tutti i anche il fondo lioni per il ciclo integrato delle acque, quasi 52 mifronti delle “grandi ristrettezze” della finanza pub- sanitario lioni per la protezione civile. I fondi destinati alla blica visto che, tra patto di stabilità e riduzione dei regionale cultura ammontano a 16,8 milioni di euro, allo trasferimenti in Sanità, nel 2013 al Veneto verransport e il tempo libero vengono assegnati 1,8 miliono a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare. Il che ni. Infine per pagare interessi e oneri per mutui e prestiti sono previsti 584 significa che la quota di spesa a libera destinazione per la Regione si ridu- milioni, per il personale, le sedi e le spese di funzionamento della Regione ce così a 993 milioni, “il 26 per cento in meno rispetto allo scorso anno”, 223 milioni e per il funzionamento di Giunta e Consiglio 53,4 milioni. La calcolando anche i 40 milioni di euro di introiti attesi dalla vendita del pa- ‘cura dimagrante’ ha riguardato anche la legge finanziaria, asciugata a trimonio immobiliare regionale (attese dimezzate rispetto allo scorso una ventina di articoli, che introduce specifiche misure di spesa all’interno anno, dopo che due aste sono andate deserte) e per la prima volta, anche del bilancio 2013: 500 mila euro per la tutela dei prodotti a denominazioil fondo sanitario regionale, tradizionalmente sempre in aumento, sarà in ne d’origine protetta, 200 mila euro di contributo al Centro per la ricerca flessione: si passa dagli 8.444,9 milioni del 2012 agli 8.355,1 del in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova (Cirve), 300 mila euro 2013. La manovra emendativa finale apportata alla Finanziaria dal maxi- per la promozione del cicloturismo e del cicloescursionismo, 50 mila euro emendamento della Giunta e dal lavoro del Consiglio è riuscita a recupera- per i 150 anni del Cai, 40 mila euro per il meeting dei giovani veneti resire una cinquantina di milioni di euro, in parte sforbiciando decine di capito- denti all’estero, 100 mila euro per promuovere a livello locale i ‘contratti li del bilancio ordinario sin all’azzeramento di alcune voci (viene cancellata di fiume’. Le novità più consistenti introdotte dall’aula, con un emendala Scuola regionale di polizia locale), e in parte reimmettendo in circolo le mento a sorpresa approvato da una maggioranza ‘trasversale, sono i 2 risorse di vecchi fondi accantonati presso Veneto Sviluppo, nei Confidi o nei milioni di euro stanziati a favore dei pescatori del Basso Polesine e di fondi di rotazione a beneficio dello sviluppo delle piccole e medie imprese Chioggia e la possibilità - proposta dal gruppo della Lega e approvata con e del turismo. Le risorse così recuperate sono orientate in via privilegiata consenso unanime - per i fornitori della Regione e degli enti sussidiari, Ulss alle famiglie e delle imprese, attraverso l’istituzione del nuovo fondo a comprese, di certificare i crediti e ottenere così dal sistema creditizio l’antisostegno dei disoccupati e dei nuclei familiari in difficoltà (come detto cipo delle spettanze. Sul fronte delle entrate la finanziaria 2013 disciplina 12,3 milioni di euro, di cui 4,3 a sostegno degli affitti e del diritto alla le sanzioni per chi viola le prescrizioni stabilite dalla Regione per la costrucasa, 5 di compartecipazione alla spesa dei Comuni per l’inserimento la- zione e l’esercizio di centrali a biomassa, biogas e biometano e riduce vorativo in occupazioni socialmente utili e 2,8 per contrastare le situazioni l’ecotassa a quei comuni che incentivano la raccolta differenziata. Sul di povertà ed emergenza sociale) e 23,1 milioni di euro per lo sviluppo del fronte normativo, la finanziaria 2013, consente di ampliare gli edifici in sistema produttivo, ottenuti accorpando e razionalizzando fondi giacenti zona rurale sino ad un massimo di 800 metri cubi e dimezza a 250 euro presso Veneto Sviluppo. Altre risorse per le aziende, circa 21 milioni di il contributo che le ditte di autonoleggio devono pagare a Regione e Comueuro di cui 15 per lo sviluppo delle aziende polesane, vengono recuperate ni per gli autobus che hanno oltre 15 anni di vita e ne consente la circolasmobilizzando risorse accantonate e non utilizzate in programmi regionali, zione sino a 30 anni dall’immatricolazione senza più distinguere tra autonazionali e comunitari. Analoga operazione è stata fatta anche per soste- mezzi usati per il gran turismo e gli scuolabus. La finanziaria, infine, dà nere progetti turistici innovativi e sinergie tra i diversi comparti per prolun- mandato alla Giunta di predisporre, entro 90 giorni, la ristrutturazione e la gare la stagionalità: le risorse, che ammontano a 6 milioni di euro, vengo- razionalizzazione delle società controllate, anche prevedendo l’uscita della no recuperate dal fondo di rotazione per il turismo istituito nel 2002. Altri Regione da quelle società dove detenga, direttamente o indirettamente, 12 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole colpite dalle eccezio- quote minoritarie. E autorizza la Giunta a mettere in vendita palazzo Tornali avversità atmosferiche. Insieme a imprese, famiglie e situazioni di res-Rossini, la sede ausiliaria del Consiglio veneto acquistata nel 2003.

Palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto

L’opinione Lucio Tiozzo, Partito Democratico

“chisso dia le dimissioni”

“D

ue - dichiara - sono le svolte cruciali di questo bilancio che non sarebbero mai arrivate senza il pressing del Pd: l’aver recuperato ben 62 milioni di euro dormienti, che stavano Lucio Tiozzo nei cassetti della Regione e di Veneto Sviluppo e che ora vengono messi a disposizione delle imprese. Oltre a ciò, l’aver istituito il Fondo per le emergenze sociali. Su un terzo punto, quello del trasporto pubblico, la partita resta drammaticamente aperta. Riteniamo infatti che il riparto approvato sia illegittimo, in contrasto con la legge regionale vigente. Tanto basta per ritenere doverose a questo punto le dimissioni dell’assessore Chisso: un atto di coerenza che, senza equivoci, gli chiediamo di fare. Chisso infatti - prosegue Tiozzo assieme a Bruno Pigozzo, vice presidente della commissione Trasporti - ha previsto ed inserito una ripartizione di risorse prima ancora che le commissioni competenti, che avevano il compito di determinare i costi standard, i servizi e le tariffazioni minime, avessero chiuso il loro lavoro. In questo modo ha completamente scavalcato un percorso che, per legge, prevede la consultazione degli enti locali, delle aziende di trasporto e della commissione Trasporti. Il risultato è che viene penalizzato pesantemente il servizio su gomma regionale e quello di navigazione per Venezia, che in due anni ha subito decurtazioni per 11 milioni di euro”. Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“bilancio insoddisfacente, maggioranza irresponsabile”

E’

un commento negativo quello che il consigliere regionale dell’IdV, Antonino Pipitone, dà al Bilancio e alla finanziaria regionale Antonio 2013. “Hanno bloccato per settimane il bilancio - scrive in una Pipitone nota l’esponente dipietrista - occupati a litigare per le loro marchette. In sanità tagli drammatici confermati, nel sociale orizzonte nero, nel lavoro si sono recuperati 40 milioni ma solo perché non erano stati utilizzati negli anni passati. Situazioni che stridono con i 400mila euro da spendere in sagre per l’identità veneta o i 500mila concessi dalla Giunta senza colpo ferire per associarsi ad Arteven. Un esempio lampante dell’ipocrisia della maggioranza prosegue Pipitone - è la bocciatura del nostro ordine del giorno che voleva ritirare la delibera che ha tagliato il budget per la sanità privata convenzionata. Il bilancio - sottolinea Gennaro Marotta - è una coperta corta che non ci soddisfa affatto”. Stefano Valdegamberi, Udc

“la finanziaria regionale non taglia gli apparati”

“S

i è fatto un gran parlare di riduzione dei costi degli apparati e delle strutture - ha spiegato in una nota il consigliere Stefano dell’Udc - razionalizzando gli enti, a partire dai consigli di Valdegamberi amministrazione, ma alla fine, come sempre, si è concluso con un nulla di fatto. Le mie proposte di accorpamento delle Ulss, di abolizione della legge pasticciata sulle unioni dei comuni montanti, dell’accorpamento delle Ater, etc, sono state, una dopo l’altra, rigettate. Anzi, invece di ridurre gli enti se ne sono creati di nuovi: è stata costituita una fondazione e si è diventati soci di una società per la promozione del teatro. Tutto al contrario degli indirizzi sulla spending review. Peccato, un altra occasione persa”.

Dario Bond, Popolo delle Libertà

“lanciato importanti segnali a imprese e famiglie”

“C

ome Pdl avevamo proposto il sostegno ai fondi di solidarietà già nel dicembre scorso – spiegano Dario Bond e PiergiorDario Bond gio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale - per questo possiamo dire di aver centrato l’obiettivo. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di un insieme di misure di welfare volte al reinserimento lavorativo e al ruolo attivo dei Comuni, che vengono individuati come nuovi centri della solidarietà. Sono poi importanti anche i segnali lanciati al mondo dell’impresa e alle aree più problematiche come il Bellunese e il Polesine”, sottolineano i due esponenti del Popolo della Libertà. “A fine gennaio, in prima Commissione, avevamo auspicato lo “smontaggio” della bozza di bilancio. Oggi, con il lavoro di tutti, possiamo dire di aver fatto un passo avanti, un cambio di mentalità che sarà utile anche per gli anni a venire”.



42 14 Cultura veneta Arte Nel 50esimo della tragedia, un’opera di Cagol invita ad andare oltre

Diga del Vajont: un raggio per nuove prospettive Un lampo, una luce per non dimenticare la tragedia. Un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente di Alain Chivilò

S

ono trascorsi cinquant’anni dal tragico evento del Vajont e tutta l’area conserva e fa traspirare un’aria di pensiero funebre per coloro che vivono, per chi passa vicendevolmente dal Friuli al Veneto e per coloro i quali ritengono la meta “turistica” da visitare. La rabbia, il dolore, la commozione e il rispetto devono essere sempre mantenuti alti, però tutto il territorio è inteso solamente come uno scempio determinato dall’ottusità dell’uomo. Tale ambito è un dato di fatto, però è necessario fare un passo in avanti senza dimenticare. Le potenzialità di ripartenza esistono e l’Arte potrebbe tracciare la via giusta che dalla memoria guarda “oltre”. Da questo concetto parte e si genera la performance artistica dell’artista trentino Stefano Cagol (Trento 1969). Lo scorso 5 marzo è partita la I tappa di un progetto internazionale denominato “La fine del confine (della mente)”. Da una postazione mobile un potente generatore irradia un forte raggio di luce che taglia orizzontalmente il paesaggio. Ecco che lungo la strada che porta a Erto e Casso, in

un’area parcheggiabile proprio sopra e centralmente la diga, Cagol ha fatto partire un lampo improvviso che ha squarciato la fine della vallata, facendosi osservare anche nella parte terminale dell’area di Longarone. Un messaggio che in questo luogo vuole indicare la ripartenza per un possibile ed effettivo slancio futuro grazie anche all’arte. Ecco una testimonianza dell’artista. La fine del confine (della mente). Una performance europea che parte dalla Diga del Vajont. Il luogo diventa effettivamente centrale perché il destino ha fatto si che s’incontrasse con il mio modo d’intendere l’arte. Il progetto è nato per la Barents Art Triennale di Kirkenes in Norvegia ed è un’idea di arte pubblica. Da questa località, posta sul confine della Russia oltre il circolo polare artico sul Mare di Barents, parte un potente raggio di luce che supera questo difficile confine. Un’idea, se vogliamo semplice, che assume connotati storici, simbolici molto forti. Per sviluppare la performance anche in Italia ho pensato a Dolomiti Contemporanee che già avevo apprezzato negli anni passati per il loro agire.

In successione dopo un incontro con Gianluca D’Incà Levis, aver visitato il museo presso l’ex scuola di Casso e nel contempo aver visto per la prima volta dal vivo il luogo della diga del Vajont, ho capito che questo progetto doveva essere fatto in questo territorio. L’ambiente ha fatto assumere maggiore importanza imprimendo forti significati: un raggio di luce che oltrepassa e supera la diga nel cinquantenario dal tragico evento. Una luce che vuole decretare una fine del confine inteso nella sua totalità, al fine di non dimenticare la tragedia per immediatamente superarla con un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente che si erge ancora immobile. Cercare dunque di andare oltre a quello che è accaduto perché non lo si può distruggere, bensì è possibile superarlo contemporaneamente attraverso segni simbolici dell’arte di oggi, riuscendo così a pensare a un futuro che deve esistere per tutta l’area. Non guardarsi sempre indietro, ma oltrepassare nel ricordo questo confine che è in tutti noi. Un luogo che potrebbe essere inteso come ricerca, stimolo,

Il grande fascio di luce attraversa la valle, teatro della tragedia che costò la vita a oltre 2.000 persone cultura, arte e situazioni positive. Non una visita di turisti per vedere i resti di una tragedia, bensì una meta per un futuro che non si fermi solo a cinquant’anni fa. Dalla Diga del Vajont alla Tofana di Rozes di Cortina. Dalla Tofana di Rozes parte invece il progetto così com’era stato pensato. Ossia un lungo viaggio verso il nord d’Europa toccando la Germania, la Danimarca fino alla Norvegia. C’è un sottotitolo al progetto “la fine del confine” che ritengo molto importante: “della mente”. Noi essere umani siamo pieni di confini e questa luce che faccio viaggiare traccerà i cieli per un futuro e un superamento ulteriore. A Cortina voglio dare una visione delle Dolomiti diversa dalla

classica iconografia a cui tutti siamo abituati. Montagna che diventa futuro centrale del mondo. Nel 2011 la partecipazione alla Biennale di Venezia. Anche nel 2013? Il progetto di due anni fa è legato a questa luce che irradio ora. Si trattava di evocare e provocare il confine. Quindi una stimolazione per arrivare a questo attuale livello. Ho utilizzato mezzi primari e simboli antichi come il fuoco che rivitalizzasse questo confine della vita, del corpo e delle idee. Nell’edizione del 2013 partecipo all’interno del neo padiglione delle isole Maldive, ossia una nazione che a fine secolo sarà sommersa dall’oceano.

Arte e montagna

Gipsoteca di Possagno

TECNOLOGIA PER ANTONIO CANOVA

Un granitico progetto per Dolomiti d’oggi

L

I

l percorso è già stato tracciato qualche anno fa con “la danzatrice con i cembali”: la tecnologia contemporanea viene in aiuto alla Gipsoteca di Antonio Canova di Possagno restaurando quelle sculture che furono danneggiate dal bombardamento del 1917, essendo stata la pedemontana del Grappa scenario bellico. Sono passati quasi cento anni e le opere sono rimaste monche. Una alla volta, negli anni futuri, si potranno ammirare nella loro completezza grazie a un processo inverso di restauro. Se il gesso era fondamentale per il ripristino del marmo, ora l’originale stesso viene utilizzato per ripristinare “l’opera prima” sita nella Gipsoteca. Attraverso l’utilizzo di una scansione tridimensionale dell’opera unica, che può essere sita in tutto il mondo dato i cambiamenti di proprietà e di luoghi,

si creano con il gesso le parti mancanti che andranno poste a ripristino di quelle rovinate a Possagno. Grazie alla generosità delle Associazioni dei Rotary Club International di Bassano del Grappa, Asolo e Pedemontana del Grappa, Bassano Castelli, Vicenza Nord – Sandrigo e Asiago – Altopiano dei sette comuni, la statua del principe Henryk Lubomirski della Gipsoteca, un armorino con arco faretra e frecce, avrà la sua testa partendo dall’originale in marmo, che si trova presso il castello di Lubomirski a Lancut in Polonia, distante 400 km da Cracovia. La statua nacque quando il giovane principino Henryk, in viaggio in Italia con la zia Elzbieta Lubomirski Chartoriski, nel 1788 entrò in contatto con lo studio del Maestro a Roma, luogo in cui fu commissionata l’opera. Furono necessari 5 anni e nel 1793 fu ultimata proprio da Antonio Canova. Al.Ch.

’Arte nella montagna è possibile? In un territorio privilegiato per l’uomo turistico contemporaneo da millenni di cambiamenti geologici, l’Arte può essere volano per produrre ricchezza e valore aggiunto per una cultura a vari livelli? L’archeologia industriale della montagna e luoghi andati in oblio possono essere delle ripartenze? La risposta è già stata tracciata da tre anni ed è senza dubbio affermativa: sì. Nel 2011 nasce il progetto Dolomiti Contemporanee che divulgando l’Arte nella montagna ha utilizzato siti industriali dismessi che hanno trovato nuova vita dopo le manifestazioni artistiche. Dalla fine del 2012 la scuola elementare di Casso, dopo un accurato restauro, rinasce per ospitare eventi d’Arte. Un luogo propulsore di vita, simbolo di ripartenza e non di ricordo passivo. Nella’ambito della performance di Stefano Cagol abbiamo incontrato il curatore dell’innovativo progetto Gianluca D’incà Levis. Un progetto originale e innovativo. Il titolo, che racchiude svariate iniziative, è Dolomiti Contemporanee. Il nostro scopo è d’intendere le Dolomiti non come cartolina, dato l’elevato target turistico, bensì come alto contenuto culturale. Il termine contemporanee non vuole assumere l’aspetto temporale perché individua temi di vario tipo da trattare attraverso spunti innovativi. Il volano di partenza è stato dall’inserimento di questi luoghi nell’Unesco, assumendo così maggiori significati fisici e metaforici. Qual è agire effettivo? L’idea verte nel portare l’arte contemporanea nella montagna uscendo dai consueti luoghi delle grandi città italiane e da una visione alpina tradizionale. E’ una modalità per avvicinarsi a questo peculiare paesaggio in modo nuovo. E’ un sistema che non decora l’area alpina con manifestazioni

artistiche, perché propone contenuti dall’alto valore aggiunto anche dopo la conclusione dell’evento. A Casso c’è uno spazio espositivo permanente Nell’area della Diga del Vajont è necessario vivere e assumere una nuova identità contemporanea dove sia possibile generare immagini nuove. E’ necessario che si superi la tragedia di mezzo secolo fa. Questo non vuol dire dimenticare o fare andare nell’’oblio il tragico evento accaduto, ma tale area deve lanciare scenari alternativi. Al drammatico passato, che rimarrà sempre aperto, è necessario affiancare anche un futuro di ulteriore partenza. La performance di Stefano Cagol è significativa perché fornisce un’immagine nuova alla diga non più leggibile come solo una lapide. Parliamo di questi luoghi con contenuti nuovi, in quanto non vogliamo fare come i più di 200 mila turisti che si fermano solo a guardare e poi vanno via. Vogliamo generare nuove spinte culturali, nuove riflessioni con modalità alternative di gestione delle risorse del territorio. Nuovi eventi per il 2013? Si e li stiamo ancora delineando. E’ già confermato l’utilizzo del Castello di Andraz a Livinallongo in partnership con il Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo. Al.Ch.


16 Cultura veneta

Cultura veneta 43

Archeologia A palazzo della Ragione fino al prossimo 17 novembre

Venetkens, iniziato il viaggio tra gli antichi veneti di Mauro Gambin

In mostra la selezione di tutto ciò che appartiene a quei mille anni in cui si è originata e sviluppata una civiltà

Nelle foto alcuni reperti in mostra nella prima foto a sinistra situla Benvenuti

ATTENTO:: il tuo sorriso merita.. molto di più! Direttore Sanitario Dr Roberto Pernice. Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (legge Bersani) del 04-08-2006

“U

na mostra che non ha precedenti, una mostra che difficilmente potrà essere eguagliata. E’ il meglio del meglio che c’è”. Alla presentazione della mostra dedicata ai Veneti antichi, “Venetkens” ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Padova fino al prossimo 17 novembre, sono state usate parole importanti, sia dall’assessore alla Cultura del comune patavino, Andrea Colasio, sia dal Sovrintendente beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè che, ovviamente, dal promotore del progetto Claudio Capovilla, presidente gruppo Icat. “In passato – ha spiegato l’assessore Colasio – ai Veneti antichi sono state dedicate mostre locali, contingenti al concludersi degli scavi archeologici

LA MIA SERIETÀ è la vostra GARANZIA... Dr. Enrico Marcon

e conseguenti convegni. Parliamo comunque di eventi sporadici, l’ultima in termini cronologici è quella tenutasi ad Este, nel ’98, “Lungo l’Adige ridente” ma riguardava esclusivamente i ritrovamenti dell’area atestina e montagnanese. In questa occasione, invece, abbiamo perseguito l’obbiettivo di raccogliere la selezione di tutto ciò che è stato trovato in quell’area vastissima compresa tra Po, Alpi, Tagliamento e mare Adriatico: Veneto antico, la casa per quasi mille anni, dal X al II sec. a.C., di quelli che a tutti gli effetti possiamo considerare i nostri progenitori. Una terra che rappresenta un unicum nella protostoria, l’uomo di 3500 anni fa, infatti, per motivi ancora in larga parte sconosciuti abbandonò la fascia prealpina per trovare rifugio nella pianura veneta ed è l’unico territorio dove non hai mai smesso di dimorare e di esercitare l’arte della palafitticultura nelle lagune adriatiche che è poi l’origine di un singolare e prezioso isolamento dei secoli successivi, quell’isolamento che finì anche con il dare forma a Venezia e il

Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria a pieni voti, ha approfondito la chirurgia orale, la parodontologia e l’implantologia presso le Università di Goteborg e di Liegi e dal 2005 si occupa quasi esclusivamente di riabilitazione implantoprotesica. Quotidianamente si dedica alla Riabilitazione Totale su Impianti a CARICO IMMEDIATO(“il sorriso in un giorno”) con un altissimo tasso di successo. Pratica l’implantologia secondo le tecniche più attuali come ad esempio l’implantologia computer guidata.

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favorire una mentalità molto autonomista che resiste tuttora. Trovare continuità nel carattere dei veneti antichi con gli attuali forse non sarebbe difficile o almeno non lo è più di quanto non sia stato difficile prendere coscienza della presenza di questa civiltà. Solo verso la fine dell’800, infatti, il numero e la qualità di reperti diventarono elementi inconfutabili della presenza di una cultura che andava separata da quella successiva dei romani e non aveva niente da invidiare a quella etrusca, degli osci o degli apuani, coetanei dei veneti. Anzi, per grandezza, per raffinatezza e per la durata di entrambe si può tranquillamente affermare che per troppi secoli i veneti antichi sono stati sottostimati da quelli contemporanei. I principali musei archeologici del veneto hanno messo a disposizione alcuni dei loro oggetti di incredibile bellezza e importanza, reperti, alcuni dei quali, mai esposti prima: l’ambra del baltico che veniva semilavorata nel Polesine prima di riprendere la via del Mediterraneo, le collane di perline in pasta vitrea che oggi si vendono nei principali negozi di souvenir del mondo o il pettine d’avorio identico a quello esposto al museo di Alaior a Minorca attribuito alla civiltà talaiotica: tracce di autentica modernità come se il mondo da allora non avesse mai smesso di essere globalizzato. Vasi, situle in rame (la Benvenuti merita da se il biglietto), bronzetti, schizzi di scrittura, le cose di tutti i giorni e quelle che designavano il rango, presentate in sequenza cronologica, in percorsi educativi, con ricostruzioni virtuali molto efficaci per rivivere quegli antichi riti. Lo spazio dedicato al culto dei morti, quello dei cavalli o ai rapporti con gli altri popoli affacciati al Mare nostrum, restituiscono fin dentro ai particolari le paure, i motivi di orgoglio e i rapporti con il resto del mondo che facevano parte della vita politica e privata di allora. La mostra dunque è di valore, è moderna nella proposta al visitatore (auspicabile una massiccia presenza delle scuole) che attraverso laboratori didattici e di approfondimento ne uscirà sicuramente coinvolto. Ah, per chi lo volesse sarà anche possibile uno scavo simulato e la visita degli scavi sotto il Palazzo della Ragione.


Terme di Loipersdorf alle Terme Loipersdorf ogn‘uno può seguire il proprio stile di vita - à la Loipersdorf! Il Life Balance à la Loipersdorf propone l‘interazione equilibrata dei tre pilastri : Lasciarsi andare, Sperimentare, rinvigorirsi per raggiungere la totale armonia di corpo e mente. all‘interno del resort termale si può godere l‘offerta di due stabilimenti indipendenti: le Terme da vivere e „il mio Schaffelbad“. Le Terme da vivere sono il luogo ideale per ospiti di tutte le età che desiderino relax ma anche avventura e movimento sia al chiuso che all‘aperto. Oltre al nuovissimo acquafun con i suoi 5 scivoli spettacolari, che è aperto durante tutto l‘anno, a partire dalla fine di aprile si aggiungono numerose altre attrazioni dislocate nel parco esterno di 23.00 m². Le Terme da vivere soddisfano anche chi è in cerca di riposo. Nella Laguna Termale , per esempio, ci si può concedere un trattamento nella Grotta di sale (25 minuti) ottenendo per la pelle e le vie respiratorie gli stessi effetti benefici di un‘intera giornata al mare; oppure scivolare in un profondo rilassamento nella Sfera alfa con le sue dolci vibrazioni.

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28 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 45

LOMBARDIA

Sotto il segno dei Gonzaga

MANTOVA E SABBIONETA UN TEMPO FIERE RIVALI ENTRAMBE RESE GRANDI DALLA POTENTE E ILLUMINATA SIGNORIA LOCALE OGGI SONO ACCOMUNATE DALLA TUTELA DELL’UNESCO UN BELLISSIMO ITINERARIO CONSENTE DI AMMIRARE I LORO STRAORDINARI TESORI E DI CONOSCERE LA LORO STORIA A PARTIRE DALLE GESTA DI VESPASIANO NONCHÈ DI DEGUSTARE PIATTI TIPICI COME I TORTELLI DI ZUCCA E IL RISOTTO ALLA PILOTA DA SCOPRIRE IN BUS O IN BICICLETTA Sabbioneta e Mantova costituiscono un unicum straordinario. Tanto che l’Unesco le ha inserite insieme nel Patrimonio dell’umanità, meritevoli quindi della massima tutela. Dal 9 marzo scorso è stata istituita persino una linea di collegamento “lento” (comodo e dedicato) tramite il Bus Unesco. Un’alternativa valida e conveniente all’utilizzo dell’automobile, un viaggio di 45 minuti, senza fermate intermedie, con agevolazioni per gruppi e famiglie. Il biglietto di andata e ritorno costa 8 euro a persona (5 la sola andata). Per i gruppi 6 euro, mentre viaggiano gratis i bambini sotto i 12 anni. Due le tipologie di viaggio disponoibili per turisti e amanti dell’arte: un servizio fisso nei giorni festivi e prefestivi e uno a chiamata, personalizzato per gruppi, a prezzo agevolato (dal lunedì al venerdì). La Linea Unesco è pensata anche per il cicloturista: il carrello agganciato al bus può contenere fino a 40 biciclette. Informazioni: www.apam.it Esiste anche una ciclovia che permette di compiere i 47 chilometri del tragitto fra le due città sulle due ruote attraversando suggestive zone di campagna. I due eventi clou dal punto di vista culturale sono programmati per i primi di settembre: a Sabbioneta la “Notte bianca della cultura” e a Mantova il “Festivaletteratura”. Info: www.mantovasabbioneta-unesco.it

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uesta è la storia di un piccolo borgo padano di contadini che alla metà del ‘500 si trasformò in pochi anni in una capitale di respiro europeo... Non si può cominciare a parlare di Sabbioneta senza parlare di Vespasiano Gonzaga, il principe illuminato che l’ha pensata, creata e in pochi decenni resa grande e bella. Armoniosa e superba. Vespasiano ha fatto tutto come per incanto, come avviene in una favola. Perchè Sabbioneta in fondo è una favola, sospesa com’è in una dimensione onirica, dove passato e presente si fondono armoniosamente. In un mix di arte, cultura e paesaggio.Sabbioneta è per definizione una delle “città ideali” del Rinascimento, come lo fu ad esempio Pienza, costruita per diventare il modello di un’epoca. Ieri come oggi è legata fortemente a Mantova, nel segno soprattutto dei Gonzaga, alla cui corte in fondo Vespasiano si è ispirato per il suo progetto. Concepito più per rivaleggiare fieramente in fatto di bellezza e di potenza proprio con la stessa Mantova, a dire il vero, perchè nelle sue intenzioni la città fortezza doveva diventare un’altra capitale. Uno scrigno di tesori d’arte. E il suo sogno Vespasiano l’ha in parte realizzato, come tutt’oggi si può riscontrare, seppur al termine di un’esistenza travagliata, spesa fra guerre, vita di corte (a 15 anni venne mandato dalla zia Giulia Gonzaga alla corte di Spagna...), gloria, vari matrimoni e tanti lutti. Come quello per la morte del figlio Luigi, perito a 15 anni in un incidente occorsogli mentre era a cavallo. Incidente sulla cui natura però gli storici rimangono scettici, in quanto persiste il sospetto che il ragazzino possa essere stato ucciso incidentalmente proprio dal padre. Il trionfo di Vespasiano è datato 1577, quando dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo ottenne il titolo di Duca e di Principe del Sacro Romano Impero. Così in quel momento furono due i duchi Gonzaga al trono contemporaneamente:

UN’IMMAGINE FATATA DI MANTOVA VISTA DA UNO DEI SUOI TRE LAGHI, IL PALAZZO DUCALE DI MANTOVA VISTO DALL’ALTO. SOPRA: UNA VEDUTA DI SABBIONETA, CITTÀ IDEALE DEL RINASCIMENTO, DETTA ANCHE “PICCOLA ATENE” PER I SUOI TESORI. A DESTRA UNO DELLE SALE AFFRESCATE PIÙ FAMOSE DI PALAZZZO TE A MANTOVA, TORTELLI MANTOVANI E IL TEATRO ALL’ANTICA DI SABBIONETA. NELLA FOTO DI COPERTINA: VESPASIANO GONZAGA (A SINISTRA) E LA SUA CORTE: LE CELEBRI STATUE LIGNEE SONO CONSERVATE AL PALAZZO DUCALE DI SABBIONETA. IN ALTO A SINISTRA: IL CENTRO DI SABBIONETA E UNA VISTA AEREA DI MANTOVA

Vespasiano, personaggio forte e fiero, onorato in Europa, e Guglielmo che a Mantova accumulava ricchezze, ma era confinato nella sua misantropia e nella sua limitaata mentalità provinciale. E per di più era di salute cagionevole e gobbo. Vespasiano ricostruì Sabbioneta con gusto e ambizione, partendo dalla Porta Imperiale, dal Palazzo Ducale e da quello del Giardino, sino al Teatro all’Antica, che volle nel 1587 dopo un viaggio a Venezia. Scelse persino i marmi del mausoleo che lo avrebbe accolto dopo la morte. La fiera indipendenza di Sabbioneta non durò molto. A Vespasiano successe la figlia superstite Isabella che tentò di dare un futuro al sogno del padre, ma ben presto la città venne di nuovo inglobata a Mantova sotto il segno (e il controllo politico e militare) dei Gonzaga. Già, Mantova. Una delle capitali europee

del Rinascimento. I Gonzaga la governarono per quattro secoli, arricchendola d’arte e di cultura. Grazie al loro mecenatismo la città, che ancora oggi si dipana attorno al Palazzo Ducale, è diventata un concentrato di splendori. La presenza di tre laghi intorno al borgo medievale l’ha protetta da uno sviluppo sconsiderato, evitando le deturpazioni che purtroppo, specie nell’ultimo dopoguerra, hanno rovinato altri centri storici. Dickens ne rimase incantato. Mentre Orio Vergani, in tempi molto più recenti, definì quell’isolamento fisiologico, quasi genetico, che la caratterizza “una solitudine come destino”. La genesi di Mantova è ammantata di leggende. La storia invece dice che è stata, dapprima, insediamento di Etruschi e Gallocenomani. Nel 214 a.C. Mantua divenne “oppidum” romano e poi “municipium”. Bisogna però attendere il XII secolo

perchè Mantova diventi libero comune e riesca a intraprendere quel cammino di crescita che la portò a diventare una delle città più importanti dell’Italia di allora. I Gonzaga la resero sfarzosa e culturalmente progredita. La città di Virgilio vanta una concentrazione di monumenti unica, a cominciare (oltre naturalmente all’imperdibile Palazzo Ducale, reggia dei Gonzaga) da quel Palazzo Te che ricorda vagamente i fasti gioiosi di Versailles. Costruito tra il 1525 e il 1535, Palazzo Te è una fastosa villa suburbana, unita alla città grazie al prosciugamento del lago Paiolo e la copertura della Fossa Magistrale. Nella seconda metà del Quattrocento lasciò importanti tracce della sua arte a Mantova il pittore padovano Andrea Mantegna, uno dei grandissimi innovatori della sua epoca, maestro della prospettiva e del “trompe l’oeil”. La visita della sua casa fa parte

di ogni itinerario di scoperta della città. Ma Mantova è bella da percorrere anche senza metà. In piazza delle Erbe e dintorni c’è sempre una bella animazione. I mantovani sono gioviali, amano indugiare all’ora dell’aperitivo nei tanti locali che occhieggiano sotto i portici o lungo le vie centrali. Da non perdere anche il Museo Nuvolari, dove sono conservati i cimeli conquistati dal leggendario pilota del secolo scorso. E non si può andare a Mantova senza assaggiare i tortelli di zucca, vero patrimonio gastronomico di cui la città vanta la primogenitura. E quindi la ricetta originale, oggi imitatissima. Ma la cucina mantovana propone anche il sorbir d’agnoli, gli agnolini in brodo, il risotto alla pilota con carne di maiale. E poi lo stracotto d’asino con la polenta, il cappone con uvetta e pinoli e la torta sbrisolona. Invita al brindisi il vivace Lambrusco locale.


58 46 Rubriche Luoghi da conoscere

L’abbazia cistercense di Follina

Collocata nell’alta valle del Soligo, deve il suo nome alla follatura della lana attuata nella zona probabilmente sin dall’epoca preromana e, su scala industriale, in quella romana e medioevale

di Vesna Maria Brocca

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a storia del Comune di Follina e delle sue bellezze paesaggistiche e architettoniche corrono di pari passo con la storia della Vallata nella quale trovano collocazione il noto Castelbrando (ex Castello Brandolini) a Cison di Valmarino, i laghi di Tarzo e di Revine, il Passo di Praderadego e il percorso ciclo-turistico Claudia Augusta Altinate. L’ambito della Vallata riguarda la pedemontana Trevigiana dal Piave alla Val Lapisina e comprende il versante sud delle prealpi, l’alta valle del Soligo e le prime corde collinari da Tarzo a Valdobbiadene sul Piave. Situata in posizione incantevole nell’alta valle del Soligo, Follina deve il suo nome alla “follatura” della lana, attuata nella zona probabilmente sin dall’epoca preromana e, su scala industriale, in quella romana e medioevale. La zona ebbe uno sviluppo notevole dopo il Mille, ad opera di un gruppo di dodici monaci cistercensi provenienti dall’abbazia di Chiaravalle

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48 Rubriche

Rubriche 59

Luoghi da conoscere

Grande Guerra

L’abbazia cistercense di Follina

SACRARIO AUSTRO-UNGARICO DI FOLLINA DEDICATO ALLA GRANDE GUERRA

segue dalla pagina precedente

(Milano) che bonificarono la valle paludosa e fondarono la celebre abbazia di Follina, meta di frequenti pellegrinaggi. Fin dal 1170 i monaci cistercensi iniziarono da subito un importante opera di bonifica dei terreni che gli vennero donati da Sofia Da Camino e proprio grazie al loro paziente lavoro di “risanamento”, la valle circostante prese il nome di “Sanavalle”. Il santuario fu eretto intorno alla metà del XII secolo, in stile romanico e successivamente ampliato in forme gotiche tra i secoli XIII e XIV. Di particolare bellezza architettonica l’originale torre campanaria di stile romanico a pianta quadrata, il più antico manufatto presente nel complesso architettonico dell’abbazia, che si erge dall’incrocio della navata centrale con il transetto di destra. Degno di nota poi l’adiacente e suggestivo chiostro romanico che è in sostanza il giardino chiuso dove i monaci pregavano, meditavano e da cui accedevano a tutti gli altri spazi dell’abbazia. Il chiostro venne costruito nel 1268 (prima della basilica), quando cioè i monaci cistercensi si insediarono nel monastero, come dimostra l’incisione su pietra posta sulla parte nord del chiostro stesso; oggi è ancora perfettamente conservato nell’elegante effetto di movimento creato

I monaci cirstercensi di Chiaravalle bonificarono la valle paludosa e fondarono l’abbazia dalle colonne che lo costituiscono. L’attuale basilica presenta la tipica costruzione a pianta latina con la facciata rivolta a ponente e l’abside rivolta a levante proprio come prevedeva la simbologia cistercense.

All’interno della basilica sono da segnalare diverse opere da sempre oggetto di venerazione e pellegrinaggio. L’abbazia di Follina è visitabile tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00; non è permessa l’entrata in basilica con gruppi di visita durante lo svolgimento delle funzioni religiose. Per ulteriori informazioni e visite guidate al complesso abbaziale è possibile contattare i padri dell’abbazia al tel. 0438-970231.

T

ra il 1917 e il 1918 la Marca trevigiana fu teatro di uno dei fronti più importanti della Grande Guerra: lungo il corso del Piave si scontrarono per la battaglia decisiva gli eserciti di Italia ed Austria-Ungheria e dei loro alleati. Numerose sono ancora oggi le tracce sul territorio trevigiano di quei tragici eventi. Una di queste è il cimitero austro – ungarico di Follina che nasce durante l’occupazione austriaca della Vallata nel novembre del 1917 in appoggio allo Feldspital 1505, l’ospedale militare austriaco allestito presso l’ex lanificio Andretta che oggi ospita la Casa di Riposo S. Giuseppe. In questo cimitero militare, dove allora ebbero sepoltura oltre ottocento soldati di Austria, Ungheria, Cechia, Germania, Polonia, Slovacchia, Romania, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Slovenia, Ucraina, ed Italia, è stato realizzato un monumento sacrario nel quale riposano, all’ombra delle loro bandiere unite a simbolo di ritrovata fratellanza fra i popoli, le 77 salme recuperate anche se rimane sconosciuto il numero di quanti in questo prato hanno ancora mantello e sepolcro.


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i nostri Esperti

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE

Dott.ssa Sofia Biasioli

Alluce valgo: trattamento conservativo e chirurgico

In questo articolo presento una breve trattazione sulla deformità podologica chiamata “alluce valgo” e sui principi generali del suo trattamento. L’alluce valgo è una patologia molto comune del piede che colpisce prevalentemente le donne in un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e in Italia circa il 40% della popolazione ne sembrerebbe affetto. Il primo a descrivere questa deformità del piede fu Laforest nel 1782, chirurgo di corte di Luigi XVI di Francia, che ne attribuì l’unica causa scatenante alle scarpe troppo strette e con il tacco troppo alto. In realtà, nella forma più comune, si tratta di una patologia ad eziologia multifattoriale in cui la componente ereditaria possiede un ruolo fondamentale, ma alla quale si possono aggiungere altri cofattori di tipo intrinseco ed estrinseco. Da definizione l’alluce valgo è una deformità della I’articolazione

metatarso-falangea, caratterizzata dalla deviazione laterale dell’alluce, dallo spostamento mediale del I metatarso e dalla lussazione dei sesamoidi, le due ossa accessorie localizzate sotto la testa del I metatarso. Il risultato è una limitazione funzionale del movimento dell’articolazione corrispondente. Caratteristica è la presenza di una protuberanza sul versante interno della testa del I metatarso, più o meno voluminosa, comunemente conosciuta con il nome di “cipolla”, a cui si può associare una borsite, ovvero un’infiammazione generata dall’attrito tra il piede e la calzatura. A livello della “cipolla” spesso la cute appare lucida, tesa, sottile ed arrossata e, nei casi più gravi, ulcerata. Frequentemente accade che alla deviazione dell’alluce si associa la deformità a martello o ad artiglio del secondo dito, causata dalla ripercussione sui raggi esterni dell’insufficienza funzionale

del primo dito. Con il progredire della patologia, il secondo dito può andare incontro ad una sublussazione o ad una lussazione e, deviando medialmente, si sovrappone all’alluce rendendo quasi impossibile calzare la scarpa. Nelle forme più avanzate la dislocazione dorsale del 2° dito e successivamente del 3° e del 4°, provocando un aumento della pressione a livello plantare, determina la comparsa di metatarsalgie da trasferimento spesso resistenti al trattamento ortesico. Il trattamento conservativo è, infatti, utile nei casi di alluce valgo privo di sintomi o quelli in cui, per diversi motivi, non è possibile l’intervento chirurgico e, tuttavia, non è da considerarsi risolutivo. Tale terapia incruenta deve essere in grado di alleviare i disturbi, come il dolore in prossimità della “cipolla” e delle teste metatarsali e deve garantire una migliore distribuzione dei carichi senza aggravare la

progressione della patologia. Obiettivi che si possono raggiungere calzando scarpe in pellame morbido, con pianta larga, tomaia automodellante o termoformabile ed utilizzando dispositivi ortesici, realizzati su misura dal PODOLOGO, quali plantari, ortesi in silicone, feltraggi e bendaggi. L’obiettivo del trattamento chirurgico è, invece, quello di correggere la deformità e di mantenere un avampiede funzionale dal punto di vista biomeccanico. Numerose sono le tecniche chirurgiche di correzione utilizzate, ma da poco tempo ne è stata

introdotta in Italia una nuova, conosciuta con il nome di “percutanea” o “Mis”, la quale presenta un post-operatorio quasi privo di dolore e, dal punto di vista riabilitativo, più rapida se paragonata alle tecniche tradizionali. Importante è sottolineare che l’intervento viene solitamente indicato quando il paziente lamenta dolore o se la deviazione dell’alluce è responsabile di uno squilibrio dell’appoggio e, quindi, dell’intera deambulazione. Interventi che abbiano un fine puramente estetico sono attualmente sconsigliati.

DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE

Dott.ssa Sofia Biasioli

Alluce valgo: trattamento conservativo e chirurgico

In questo articolo presento una breve trattazione sulla deformità podologica chiamata “alluce valgo” e sui principi generali del suo trattamento. L’alluce valgo è una patologia molto comune del piede che colpisce prevalentemente le donne in un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e in Italia circa il 40% della popolazione ne sembrerebbe affetto. Il primo a descrivere questa deformità del piede fu Laforest nel 1782, chirurgo di corte di Luigi XVI di Francia, che ne attribuì l’unica causa scatenante alle scarpe troppo strette e con il tacco troppo alto. In realtà, nella forma più comune, si tratta di una patologia ad eziologia multifattoriale in cui la componente ereditaria possiede un ruolo fondamentale, ma alla quale si possono aggiungere altri cofattori di tipo intrinseco ed estrinseco. Da definizione l’alluce valgo è una deformità della I’articolazione metatarso-falangea, caratterizzata dalla deviazione laterale dell’alluce,

dallo spostamento mediale del I metatarso e dalla lussazione dei sesamoidi, le due ossa accessorie localizzate sotto la testa del I metatarso. Il risultato è una limitazione funzionale del movimento dell’articolazione corrispondente. Caratteristica è la presenza di una protuberanza sul versante interno della testa del I metatarso, più o meno voluminosa, comunemente conosciuta con il nome di “cipolla”, a cui si può associare una borsite, ovvero un’infiammazione generata dall’attrito tra il piede e la calzatura. A livello della “cipolla” spesso la cute appare lucida, tesa, sottile ed arrossata e, nei casi più gravi, ulcerata. Frequentemente accade che alla deviazione dell’alluce si associa la deformità a martello o ad artiglio del secondo dito, causata dalla ripercussione sui raggi esterni dell’insufficienza funzionale del primo dito. Con il progredire della patologia, il secondo dito

può andare incontro ad una sublussazione o ad una lussazione e, deviando medialmente, si sovrappone all’alluce rendendo quasi impossibile calzare la scarpa. Nelle forme più avanzate la dislocazione dorsale del 2° dito e successivamente del 3° e del 4°, provocando un aumento della pressione a livello plantare, determina la comparsa di metatarsalgie da trasferimento spesso resistenti al trattamento ortesico. Il trattamento conservativo è, infatti, utile nei casi di alluce valgo privo di sintomi o quelli in cui, per diversi motivi, non è possibile l’intervento chirurgico e, tuttavia, non è da considerarsi risolutivo. Tale terapia incruenta deve essere in grado di alleviare i disturbi, come il dolore in prossimità della “cipolla” e delle teste metatarsali e deve garantire una migliore distribuzione dei carichi senza aggravare la progressione della patologia. Obiettivi che si possono raggiungere

calzando scarpe in pellame morbido, con pianta larga, tomaia automodellante o termoformabile ed utilizzando dispositivi ortesici, realizzati su misura dal PODOLOGO, quali plantari, ortesi in silicone, feltraggi e bendaggi. L’obiettivo del trattamento chirurgico è, invece, quello di correggere la deformità e di mantenere un avampiede funzionale dal punto di vista biomeccanico. Numerose sono le tecniche chirurgiche di correzione utilizzate, ma da poco tempo ne è stata introdotta in Italia una

nuova, conosciuta con il nome di “percutanea” o “Mis”, la quale presenta un post-operatorio quasi privo di dolore e, dal punto di vista riabilitativo, più rapida se paragonata alle tecniche tradizionali. Importante è sottolineare che l’intervento viene solitamente indicato quando il paziente lamenta dolore o se la deviazione dell’alluce è responsabile di uno squilibrio dell’appoggio e, quindi, dell’intera deambulazione. Interventi che abbiano un fine puramente estetico sono attualmente sconsigliati.

DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)


i nostri Esperti 50 I nostri esperti

AFFARI DI FAMIGLIA Amministrazione di sostegno A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Che cos’è? Quando si fa? Nell’interesse di chi?

Care lettrici e lettori, questo mese Vorrei sottoporre alla Vs attenzione una questione che in più di un’occasione mi è stata posta da alcuni di Voi. Mi riferisco all’istituto dell’Amministrazione di Sostegno e a quando è necessario ricorrerVi per tutelare la posizione di un soggetto incapace. Dunque, che cos’è l’amministrazione di sostegno? L’amministrazione di sostegno è un istituto disciplinato dall’articolo 404 e segg del codice civile, introdotto nel 2004 con la Legge n. 6 del 9/01/2004, con cui si vogliono proteggere e tutelare quei soggetti che, per effetto di un’infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Dunque, l’amministrazione di sostegno si presenta, per sua natura, come misura dal contenuto flessibile che si adatta ai diversi gradi di disabilità e ai conseguenti bisogni di protezione di ciascuna persona. Metaforicamente è paragonabile, pertanto, ad un vestito sartoriale che, consentendo di individuare una rete di protezione costruita secondo le esigenze della singola persona non esclude la sua capacità di agire. A questo proposito il giudice tutelare è tenuto ad individuare con precisione gli atti che l’amministratore nominato nell’interesse del beneficiario ha il potere di compiere in nome e per conto di questi una serie di atti ben individuati. Quali sono i presupposti per richiedere l’amministrazione

di sostegno? I presupposti sono due: la malattia o la menomazione e l’impossibilità conseguente a tale stato di provvedere ai propri interessi. Affinché la misura possa essere concessa è necessario che sussistano entrambi i presupposti e, in particolare, che il primo sia causa del secondo. L’amministrazione di sostegno si applica quindi alle persone che sono affette da un’infermità o da una menomazione fisica che non le rende in grado, in tutto o in parte o anche temporaneamente, di esercitare i propri diritti o di soddisfare i propri bisogni vitali, rischiando per questo di recare danno a se stesse o di essere danneggiate dai terzi. Di particolare interesse l’ammissibilità dell’amministrazione di sostengo per le persone anziane. Di certo, l’età avanzata non è di per sé una menomazione o un’infermità tale da giustificare una misura di protezione ma può comportare menomazioni fisiche e psichiche che incidono sull’autonomia e che rendono l’anziano non più in condizione di provvedere a se stesso e ai propri interessi nel modo più giusto. Qual’è il procedimento per accedere all’amministrazione di sostegno? La procedura si instaura con un ricorso che va depositato avanti il giudice tutelare dove la persona interessata ha residenza o domicilio. I soggetti legittimati a proporre ricorso sono rispettivamente il pubblico ministero e i responsabili dei servizi sanitari e sociali (obbligati) ed i

parenti, il coniuge, gli affini, i conviventi stabili nonché l’interessato (facoltizzati). Il ricorso potrà essere presentato personalmente oppure con la rappresentanza e la difesa tecnica di un avvocato. La procedura ha tempistiche che, per la giustizia italiana, potrebbero dirsi fulminee dal momento che il giudice tutelare, una volta raccolte le debite informazioni, emana il decreto con cui istituisce l’amministrazione di sostegno entro sessanta giorni dal deposito del ricorso. Quali sono le principali differenze rispetto all’interdizione e all’inabilitazione? Con questo istituto il legislatore ha messo al centro della tutela la persona, i suoi bisogni e le sue aspirazioni, differentemente da quanto fatto con l’inabilitazione e, ancor più, con l’interdizione. Per questo, ad oggi, l’amministrazione di sostegno deve essere considerata, in linea generale, la misura di protezione ordinaria mentre l’interdizione e l’inabilitazione rappresentano misure di carattere residuale rispetto alla prima. Nell’amministrazione di sostegno il beneficiario viene sostituito nel compimento di determinati atti e assistito nel compimento di altri atti da un amministratore, mentre conserva la capacità di agire per tutti gli altri atti mentre nell’interdizione il soggetto interdetto, salvo i c.d. atti minimi della vita quotidiana (es. comprare il giornale, il pane), è sostituito da un tutore nel compimento degli atti che lo concernono. Limitazioni meno estese ma comunque intense operano nel caso dell’inabilitato.

Il beneficiario dell’amministrazione di sostegno può fare testamento? Conservando il soggetto beneficiario la capacità d’agire, non può che discendere la capacità dello stesso di disporre per testamento. Tuttavia, proprio la natura dell’atto di ultima volontà, escluderebbe per lo stesso l’assistenza o la rappresentanza dell’amministratore di sostegno. Tale conclusione, teoricamente corretta, viene ad infrangersi con le particolarità dei casi concreti in cui l’amministrato, a causa dell’infermità che lo colpisce, non è in grado di esprimere in modo compiuto la propria volontà testamentaria o di manifestarla autonomamente e per iscritto (si pensi ai malati di SLA). Per dare una risposta a tali casi, alcuni Tribunali (es. Varese e Forlì), hanno forzato la lettera della legge e, con l’esplicitato intento di tutelare a pieno l’incapace, hanno ammesso la rappresentanza o l’assistenza dell’amministratore o di un curatore nella redazione del testamento. Non v’è dubbio che la soluzione individuata da alcuni tribunali, se da una parte sembra tutelare in via immediata l’incapace dall’altra si espone a numerose critiche e, cosa ancor più importante, espone il testamento a possibili iniziative caducatorie. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. MESSAGGIO PUBBLICITARIO

L’ARCHITETTO

“Conto terncentivi Città di Cavarzere

Assessorato alla Cultura Assessorato All’Istruzione

Cari cantautori

TEATRO COMUNALE TULLIO SERAFIN STAGIONE MUSICALE 2013

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Il 2013 è iniziato con interessanti novità per gli incentivi energetici! Infatti il 2 gennaio 2013 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il DM 28 dicembre 2012, recante “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”. Il provvedimento, denominato “CONTO TERMICO”, si propone il duplice obiettivo di dare impulsecnico abilitato, le fatture attestanti le spese sostenute e un’autocertificazione sul mancato cumulo dei bonus con altri incentivi statali.

Giovani note Domenica 5 maggio ore 17.30

Orchestra “Giovani Archi Veneti” di Treviso Direttore: Lucia Visentin Musiche di A. Vivaldi, A. Dvorak, J. Brahms Ingresso € 5,00

Domenica 12 maggio ore 17.30

Coro di Voci Bianche “Cesare Pollini” di Padova

Mercoledì 24 aprile ore 21.00 Omaggio a Luciano Ligabue

I più grandi successi del cantautore emiliano proposti da Nicola Zampieri & Gian Marco Guzzon Voce, Chitarra acustica e Tastiere delle

ANIME IN PLEXIGLASS

Sabato 4 maggio ore 21.00

ECLIPSE presenta “A modo mio…” Omaggio a Lucio Dalla

Direttore: Marina Malavasi Pianoforte: Alessandro Kirschner. Musiche di G. F. Haendel, F. Mendelssohn Bartholdy,G. Faurè, J. Rutter, A. Kirschner, P. Caraba Ingresso € 5,00

Domenica 26 maggio ore 17.30 Orchestra 3C

Studenti delle Scuole Medie a Indirizzo Musicale di Cavarzere, Chioggia e Camponogara Direttore: Vinicio Marchiori Musiche di Pachelbel, Piazzolla, Chou, Simons, McHugh,Barroso, Vangelis, Morricone, Francois, Revaux Ingresso libero

Elena Peruzzi - Voce Michele Arrighi - Clarinetto, Sax e Voce Domenica 9 giugno ore 17.30 Marco Lessio - Pianoforte e Tastiere Orchestra del Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it Alessandro Viola - Batteria Direttore: Carla Delfrate Filippo Augusti - Basso Musiche di Ludwig Van Beethoven Simone Finotti - Chitarre Ingresso libero Tecnico Video: Alberto Liviero Biglietto singolo concerto € 6,00 BIGLIETTI: vendita presso la biglietteria del teatro dalle ore 20.00

Prenotazione posti e prevendita presso Ufficio Cultura - Palazzo Danielato tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (esclusi festivi) dal 22 aprile all’8 giugno e nei giorni degli spettacoli dalle ore 16.15 alle ore 17.15 Ridotti (giovani di età inferiore ai 14 anni): € 3,00

Direzione Artistica: M° Renzo Banzato info: città di cavarzere – ufficio cultura - tel. 0426 317190 - e-mail: ufficio.cultura@comune.cavarzere.ve.it



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L’INTARSIO Inserite all’interno dello schema le parole elencate in modo da completare il cruciverba. ECO - GEO - LEO - NEL - RNA TAM - TOT - AREA - AURO FIFA - OSSA - SEME - SUOR VERO - CAMMA - MARIO NITON - DUMDUM - ESATTO TOPAIA - CRUISER - DESERTO ISTRICE - ORIGAMI ANATOLIO - TRASLARE NAPOLETANO - RAREFATTIVO RETROGRADARE INDOTTRINANDO

FROG GIRAFFE JELLYFISH LIZARD MALLARD

OWL - PIG SHARK SHEEP WHALE WOLF

CHIAVE (4) - E’ il re............................................................................................. I Colmi • Qual è il colmo per un navigatore solitario? Trovare un clandestino a bordo. • Qual è il colmo per un pacifista? Fare un

casino per dormire in santa pace. • Qual è il colmo per un acrobata circense? Tagliare la corda durante il suo numero. • Qual è il colmo per

un orologiaio? Avere le figlie sveglie. • Qual è il colmo per un sindaco? Avere un’intelligenza fuori dal comune. • Il colmo per un riccio? Non saper dire battute pungenti. • Qual è il colmo per un orologiaio? Avere delle figlie sveglie.

Aforismi sull’Amore • La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti. • Cosa è l’amore? È la stella del mattino e quella della sera. • Amore è ogni moto della nostra anima

in cui essa sente sé stessa e percepisce la propria vita. • La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi. • Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l’amore ci induce a fare i più ridicoli.

Un giretto a Firenze

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INGREDIENTI 1,5 KG MAIALINO, PEPE NERO, GINEPRO, CANNELLA. PER LA SALSA: CAROTE, SEDANO, CIPOLLE,TIMO, MADERA E OSSA DI MAIALE

PER I CONTORNI: LARDO, PUREA DI PATATE, CIPOLLOTTO. ESECUZIONE TAGLIARE A PEZZI IL MAIALE, METTERLO A MARINARE 24 ORE CON SALE GROSSO, PEPE E GINEPRO. IL GIORNO DOPO LAVARLO ACCURATAMENTE, ASCIUGARLO E DISPORLO IN UNA PLACCHETTA D’ALLUMINIO CON LE SPEZIE, COPRIRLO INTERAMENTE CON LO STRUTTO E CUOCERLO PER CIRCA 10 ORE A 115°. PRIMA DI SERVIRE SCOTTARE IN FORNO FINO A RENDERE CROCCANTE LA PELLE. PER LA SALSA: TOSTARE LE VERDURE, COPRIRE CON MADERA E RIDURRE A METÀ, AGGIUNGERE IL FONDO DI MAIALE O DI VITELLO E PASSARE IL TUTTO AL COLINO, MONTARE AL BURRO PRIMA DI SERVIRE. PER LE GUARNIZIONI: PREPARARE I RAVIOLI DI LARDO RIPIENI DI PUREA DI PATATE. PRIMA DI SERVIRE SCALDARE LA SALAMANDRA. AFFETTARE LE PATATE E CHIUDERLE TIPO ROMBO CON UN PEZZO DI CIPOLLOTTO

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INGREDIENTI PER 8 INVOLTINI: PER GLI INVOLTINI: 465G CARPACCIO DI VITELLONE 95G PROSCIUTTO COTTO A FETTE 15G PANE AL FARRO E CEREALI 1/2 DADO CUORE DI BRODO ALLE VERDURE MAGGIORANA AGLIO IN POLVERE BRANDY

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I CONSIGLI DI PAOLO

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INGREDIENTI :

INGREDIENTI:

6/10 VODKA RUSSKY, 2/10 CORDIAL CAMPARI, 2/10 BANANA BOLS, CUCCHIAINO DI GELATO SI PREPARA NELLO SHAKER CON GHIACCIO. SI SERVE NELLA COPPA COCKTAIL. DECORARE CON UNO SPRUZZO DI SCIROPPO DI ROSA FABBRI. DI COLORE BIANCO OPACO CON SFUMATURE ROSA E CON RIFLESSI GIALLASTRI, HA PROFUMO DI LIMONE E FRUTTA TROPICALE. IL GUSTO È CALDO, DOLCE, MORBIDO, QUASI VELLUTATO PER CONSISTENZA. GLI AROMI SONO QUELLI DEL GELATO AL LIMONE, DEI LAMPONI MATURI CON SPLENDIDRE SENSAZIONI DI MACEDONIA TROPICALE. AL LIMONE.

PAOLO MARANI

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DISTRIBUIRE SULLE FETTINE DI CARPACCIO IL PROSCIUTTO ED UN PEZZETTO DI PANE; ARROTOLARE A FORMARE GLI INVOLTINI. SCALDARE IN UNA PADELLA UN FILO D’OLIO CON L’AGLIO IN POLVERE, METTERE LA CARNE ED INSAPORIRE CON IL DADO, LA MAGGIORANA ED IL SALE. PORTARE A COTTURA BAGNANDO CON IL BANDY. TAGLIARE LA ZUCCHINA E LA MELA A DADINI MOLTO PICCOLI, CUOCERLE ASSIEME IN UN PENTOLINO INSAPORENDO CON IL MIELE, SALE E PEPE. QUANDO SI SARANNO COTTE, SCHIACCIARLE CON UNA FORCHETTA, FINO A FORMARE UNA PUREA ANCORA GRUMOSA. DISTRIBUIRE SUL FONDO DEL PIATTO LA PUREA, ADAGIARVI POI GLI INVOLTINI E SPOLVERARE DI PEPE NERO. MANUELA E SILVIA BIZZO

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54 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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TORO

DAL 21/04 AL 20/05

ASCINO LA PASSIONE ARDE CREPITA, ATTENTI A NON BRUCIARVI SPECIE CON LE INEDITE TRASGRESSIONI CHE VI ATTENDONO DIETRO L’ANGOLO · S ALUTE IL BUON UMORE VA E VIENE E LE GAFFE SONO DIETRO L’ANGOLO. VI FAREBBE BENE FARE ATTIVITÀ ALL’ARIA APERTA

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO I PIANETI VI A I U TANO E AVRETE PIÙ FACILITÀ AD AFFRONTARE DISCORSI DIFFICILI. INTANTO L’INTIMITÀ RAGGIUNGE LE STELLE · S ALUTE EVITATE ATTEGGIAMENTI MANIACALI DI SALUTISMO. TROVATEVI LO SPAZIO GIUSTO PER IL RELAX E IL BENESSERE GENERALE

CANCRO 22/06 22/07

VI ATTENDONO DI CONFLITTI INFUOCATI EROS BOLLENTE. L’UNO NON ELIMINA L ALTRO. SERVE TEMPERANZA · SALUTE PURTROPPO, NONOSTANTE NE AVRESTE ESTREMO BISOGNO, LO SPORT RESTA UN MIRAGGIO. CENTELLINATE LE ENERGIE ASCINO

LEONE 23/07 AL 23/08

SE SIETE SINGLE VI ATTENDONO SOCIALITÀ E INCONTRI PICCANTI. PER GLI ALTRI LA PASSIONE SI DESIDERARE MA QUANDO C’È... · S ALUTE E’ UN BUON PERIODO QUANTO AD ENERGIE E SPIRITO. APPROFITTATENE PER SCEGLIERE COME FARLE FRUTTARE AL MEGLIO FASCINO

VERGINE 24/08 22/09

RICEVERETE AVANCE MOLTO AUDACI A SARÀ DIFFICILE RESISTERE. IL VOSTRO PARTNER POTREBBE IRRITARSI MOLTO: ATTENZIONE! · S ALUTE SIETE COSTANTEMENTE PREDA DEL LETARGO PRIMAVERILE. QUALCHE VITAMINA E TANTA FRUTTA E VERDURA VI AIUTERANNO FASCINO

Oroscopo CON LA PRIMAVERA ARRIVA IL DISGELO DEL CUORE CHE PROFUMA DI PANE ED ERBA BAGNATA

BILANCIA 2 3/09 AL 22/10

FASCINO DISATTENZIONI MANCANZE DEL VOSTRO PARTNER VI MANDANO IN TILT E VI SPINGONO AD ALZARE UN MURO PERICOLOSO · S ALUTE SARETE PREDA DEL NERVOSISMO E DELLA MANCANZA DI ENERGIE. FATE DI TUTTO PER SCUOTERVI E TRASCINARVI IN PISCINA

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO ACCANTONATE I CALCOLI E APRITE LE PORTE ALL’ISTINTO: L’AMORE VE NE SARÀ GRATO. LA PASSIONE LANGUE RIACCENDETE IL FUOCO · S ALUTE LIBERATEVI DA QUALCHE VIZIO DI TROPPO E IMBOCCATE UNA VIA SALUTISTA SENZA, PERÒ, FARNE UNA MANIA. MENTE IPERATTIVA

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

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MIX DI POESIA E SENSUALITÀ SORPRENDERÀ IL VOSTRO RAPPORTO DI COPPIA CHE NE AVRÀ GRANDI BENEFICI. S ALUTE IN ARRIVO GRANDI RISULTATI PER CHI GIÀ SI DEDICA ALLO SPORT E NUOVA ENERGIA PER I PIGRI SENZA SPERANZA

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO IL VOSTRO RAPPORTO POTREBBE RISCHIARE GROSSO SE NON CORRETE SUBITO AI RIPARI: È IN ARRIVO UNA BRUTTA TEMPESTA · S ALUTE LA PRIMAVERA PORTA CON SÉ UN PO’ DI SPOSSATEZZA E IL DIVANO DIVENTA IL VOSTRO MIGLIOR AMICO. PROIETTATEVI OLTRE!

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PESCI DAL 20/02 AL 20/03

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AFFITTASI In zona centrale, a due passi dal centro storico e dal Duomo, Appartamento monolocale ubicato al piano terzo, completamente arredato a nuovo. Classe energetica non definita “G”. Euro 350 mensili Rif.A0178

AFFITTASI In zona centralissima, a due passi dal Duomo, Bilocale al piano primo, completamente arredato composto da soggiorno con angolo cottura, una stanza da letto e bagno. Classe energetica “E”. Euro 380 mensili. Rif.40164480


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