La Piazza di Adria aprile 2021

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di Adria

APRILE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.57

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Concorsi a Premi

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“Tasse slittate per aiutare famiglie e imprese” L’amministrazione comunale ha approvato la proroga delle imposte come la Tari e l’occupazione di suolo pubblico

servizio a pag 8

VACCINI

“Polizia locale per vigilare sul centro” L’ORDINE DEI MEDICI

Vaccino, “ad Adria medici di base già operativi” LA POLEMICA

“La giunta rincorre i problemi e non li anticipa” TURISMO

“Al lavoro per offrire un’estate in sicurezza” CULTURA

Ricordi di quando i Genesis suonarono in città PIANO DI RIPRESA

Il Veneto alza la voce, Calzavara: “Rivendico il ruolo della Regione

La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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ntere categorie produttive stanno vivendo la loro seconda primavera di restrizioni. Aziende, imprenditori e lavoratori che attendono solo di poter ripartire, molti dopo un anno di stop forzato. Ci sono i mondi della ristorazione, degli eventi, i lavoratori dello spettacolo e della moda, delle palestre e delle piscine. Una schiera alla quale sono stati chiesti sacrifici immani, a fronte di aiuti risicati. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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“Polizia locale per vigilare sul centro vaccinale” “C

ome amministrazione continueremo a supportare la campagna vaccinale pianificata dall’azienda Ulss 5 Polesana, sia per assicurare il recapito a casa degli inviti dell’Ulss alle persone chiamate per vaccinarsi, attraverso i volontari dellaPProtezione civile, sia con gli agenti della polizia locale, perché vigilino su quanto accade all’esterno del centro vaccinale della sala Caponnetto. Azioni di tutela e salvaguardia per il bene dei nostri cittadini”. L’annuncio è stato dato, nei giorni scorsi, dal sindaco di Adria Omar Barbierato, che ha fatto il punto a seguito di recenti episodi di “salti di fila” dei vaccinati. “Nell’attesa di risposte dall’azienda sanitaria, abbiamo chiesto ai vertici di Ulss di migliorare l’organizzazione, per evitare che si verifichino situazioni che possono creare possibili disagi alla cittadinanza, all’esterno del centro vaccinale”. “Auspico – ha aggiunto – che vengano rispettate le disposizioni e le raccomandazioni ribadite recentemente dal Presidente del Consiglio, oltre che dal capo della Protezione civile e dal commissario Figliuolo, ovvero che le liste da cui attingere per individuare i cittadini da convocare per la somministrazioni di dosi residue, siano coerenti con le priorità indicate nel piano vaccinale. La precedenza deve essere data alle persone più vulnerabili, quelle che rischiano di più”. “Sarebbe utile che si rendessero pubbliche le priorità e che i medici di base venissero coinvolti nell’individuare i casi che, pur non appartenendo alle categorie più esposte o alle classi di età in corso di vaccinazione, hanno patologie che consiglierebbero una loro immediata vaccinazione. Guardiamo all’alto esempio che ci ha dato il Capo dello Stato, che non ha certo fatto valere la propria carica o le proprie conoscenze e ha aspettato il proprio turno per vaccinarsi. Io e la mia giunta faremo così” – conclude il primo cittadino.

Il sindaco ha chiesto all’Ulss maggiore organizzazione

Mentre la campagna vaccinale prosegue a strattoni, tra continui stop and go, promesse e dubbi, allarmi e annunci, in questo primo quadrimestre del 2021 molti, moltissimi lavoratori e imprenditori sono stati costretti a rimanere alla finestra, a chiudere, a fermarsi ancora, oppure a non ripartire per nulla, come chi è bloccato ormai da più di un anno. Hanno dovuto misurarsi con i bilanci da far quadrare in ogni caso, con i posti di lavoro da salvaguardare, la necessità di programmare un futuro che ancora deve concretizzarsi ma che va comunque programmato. A loro è stato chiesto, per lunghi, lunghissimi mesi, di resistere. Di attende. Di sperare. Finora non hanno certezze, se non quella dei sacrifici affrontati dall’inizio della pandemia. Gli aiuti - chiamiamoli pure ristori o sostegni, poco cambia - si sono rivelati, fino a questo momento un debole rimedio, per molti una vera e propria delusione. C’è chi è sceso in piazza, chi ha aperto per protesta, chi ha chiesto a gran voce di non continuare ad essere dimenticato. Qualcuno ha dovuto anche gettare la spugna. “Fateci lavorare”, è il coro che si alza unanime nella certezza di poter avere tutte le carte in regola e le potenzialità per garantire una riapertura in sicurezza, nell’affrontare una stagione che ci porterà fuori dall’emergenza. Ciò che non è mai venuto meno, in questi mesi, è stata la forza d’animo, la tensione che precede lo scatto, accompagnata dalla creatività e dall’inventiva. Ci sono negozi e attività che anche durante il periodo di chiusura hanno trovato il modo di mantenere il contatto con i propri clienti attraverso incontri on line o eventi social, oppure palestre che hanno reinventato la loro programmazione all’aperto, realtà sportive che hanno trovato forme alternative di allenamento, promotori di eventi che non hanno mai spezzato il filo che li unisce al loro pubblico. Esempi, storie di tenacia e forza d’animo, di idee e di coraggio, che cerchiamo di raccontare anche da queste pagine e sui nostri canali web. Un ringraziamento è doveroso a chi continua a resistere ed è pronto a ripartire.

Gaia Ferrarese

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è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Pettorazza e Grimani per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 aprile 2021


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L’Ordine dei medici. L’adesione della categoria in Polesine è stata totale: in 160 si sono attivati

Medici di base già operativi: possibile immunità di gregge in estate C

on un imponente arrivo di nuove dosi, il Polesine potrebbe raggiungere l’immunità di gregge già in estate. Lo afferma Francesco Noce, presidente provinciale e regionale dell’Ordine dei Medici. L’arrivo di Johnson&Johnson, previsto per fine mese, potrebbe dare un’ulteriore accelerata alla campagna, che prosegue anche grazie all’apertura di centri vaccinali di prossimità. È grande l’impegno dei 160 medici di famiglia della provincia, che si sono messi a disposizione per effettuare le inoculazioni. “I medici di base sono già operativi ad Adria - spiega Francesco Noce, presidente regionale dell’Ordine - e partiranno a breve anche in un altro comune del basso Polesine. L’adesione è stata massiccia, la maggior parte ha optato per somministrare le dosi nei centri vaccinali dell’azienda o in

“La mole di lavoro è tanta, basta pensare che una medicina di gruppo ha ricevuto 4mila telefonate in cinque giorni” strutture messe a disposizione dai sindaci. Negli ambulatori è molto difficile garantire il distanziamento, bisognerebbe limitare significativamente il numero di vaccinazioni al giorno. La mole di lavoro è tanta, basta pensare che una medicina di gruppo ha ricevuto 4mila telefonate in cinque giorni. La burocrazia sta aumentando, anche perché è necessario fare lo screening ai pazienti per verificare se rientrano nella categorie fragili che hanno la priorità per il vaccino. A volte il nuovo portale della Regione non funziona, quindi molti si presentano dal medico chiedendo assistenza per prenotare la vaccinazione, anche perché il numero

verde è spesso occupato”. “Le dosi arrivano col contagocce - prosegue il presidente Noce -. La medicina di gruppo di Adria ha già iniziato a somministrare le dosi nel centro vaccinale, l’adesione è pressoché totale. I 160 medici di famiglia polesani sono pronti, attendono solo dosi e spazi idonei a somministarle. Da inizio aprile la campagna è aperta anche a over 70 e persone fragili. La medicina territoriale è vitale per il Polesine, dove la maggior parte della popolazione vive in piccoli comuni, distanti l’uno dall’altro. Il nuovo centro vaccinale di Occhiobello va in questa direzione: essere il più vicino possibile alle persone. Per fare una massiccia campagna occorrono grandi spazi, che dovranno essere opportunamente adeguati. Quando si passerà alla vaccinazione di massa sarà necessario aprire nuovi centri vaccinali”. “Il 19 aprile - continua il presidente dell’Ordine dei Medici del Veneto dovrebbe arrivare in Italia il vaccino di Johnson & Johnson. Considerando i tempi tecnici, è probabile che a fine mese inizi a essere somministrato in Polesine. Essendo necessaria una sola dose, quindi senza richiamo, J&J renderà più veloce la campagna. L’aspettativa è buona, ma siamo in balia del numero effettivo di dosi a disposizione. Per quanto riguarda medici e infermieri c’è tutta la forza vaccinale, anche senza dover coinvolgere farmacisti e dentisti. Viceversa sarà necessario personale per raccogliere i certificati anamnestici e monitorare chi va in sala d’attesa dopo l’inoculazione. Andrà potenziata tutta la macchina organizzativa. Con l’arrivo di tante nuove dosi, per l’estate il Polesine avrà già raggiunto l’immunità di gregge”. Giacomo Capovilla

Il presidente dell’Ordine dei medici Francesco Noce

Attivato uno sportello di aiuto per chi non riesce a prenotare il vaccino da pc o cellulare La prenotazione della vaccinazione antiCovid online può rappresentare uno scoglio insormontabile per i meno avvezzi all’uso di pc e smartphone. Ecco perchè il Comune di Adria, come diverse altre amministrazioni, ha attivato un servizio di sostegno alla cittadinanza. È stato istituito infatti all’interno dello “Sportello delle opportunità”di via A.Manzoni, a pochi passi dalla chiesa cattedrale, un servizio che consente ai cittadini di poter prenotare online la vaccinazione. Qui sono operativi dei volontari che si sono messi a disposizione per attivare la prenotazione online. Per prenotare l’appuntamento allo Sportello, aperto il lunedì pomeriggio dalle ore 16 alle 19, basta telefonare al numero 0426.010221. A darne notizia l’assessore ai servizi

sociali Sandra Moda: “L’amministrazione comunale continua ad essere al fianco delle persone più fragili e disponibile a venire incontro alle difficoltà. Ricordo il numero per le emergenze comunali, gestito dalla protezione civile 388 098 3276. Numero istituito a supporto di tutta la comunità adriese”. (g.f.)



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Iniziativa del Comune. Tari a maggio e occupazione del suolo pubblico a luglio

“Tasse slittate per aiutare i cittadini e le imprese” “L

a scadenza della prima rata della Tari sarà spostata al 17 maggio e sempre con una nuova delibera di giunta, faremo slittare la scadenza al 31 luglio delle tasse sull’occupazione del suolo pubblico e delle aree destinate ai mercati. Vogliamo dimostrare così la nostra attenzione, verso i cittadini e verso il settore del commercio in questo periodo di emergenza sanitaria”. Ad annunciarlo, è il vicesindaco Wilma Moda, che all’indomani del Decreto Sostegni, fa un excursus delle scelte politiche della maggioranza civica. “Nel consiglio comunale del 29 dicembre - spiega Moda,- era stato approvato il regolamento del canone unico che prevedeva la rateazione per importi superiori ai 1500 euro, il pagamento della pubblicità e dell’occupazione del suolo pubblico al 31 gennaio 2021 e il canone mercati regolamentato dell’omonimo regolamento. Pochi giorni prima della scadenza dei pagamenti abbiamo deliberato come Giunta il differimento al 28 febbraio per la tassa sulla pubblicità, al 31 marzo quella dell’occupazione del suolo pubblico e al 30 giugno quella sulle aree destinate ai mercati”.

Sopra, l’assessore Wilma Moda

“Nel consiglio comunale del 30 marzo, siamo poi andati a concretizzare un altro volere politico - precisa il vice sindaco, variando l’importo della rateazione del canone unico, da 1500 euro a 250 euro. La modifica del regolamento consente ai commercianti la rateazione dei pagamenti sia per il 2021 e sia per i prossimi anni. Con tale documento andremo a confermare le agevolazioni e le esenzioni già inserite nei precedenti regolamenti – precisa Moda, - tra cui la gratuità dell’estensione dei pla-

teatici”. La rateazione sarà attivata inviando una richiesta all’indirizzo email adria.tributiminori@abacospa.it, successivamente Abaco, rimanderà i bollettini con il nuovo importo, tenendo presente l’esenzione dei sei mesi previsti dal Decreto Sostegni. Per chi avesse già pagato, può far richiesta di rimborso. In sede di approvazione del bilancio, ha poi confermato che non sono state aumentate le tariffe: “Come abbiamo fatto l’anno scorso, anche quest’anno, dimostreremo con misure concrete il nostro impegno sia per le famiglie in difficoltà e le attività produttive e sia per tutti i nostri cittadini”. Il sindaco Omar Barbierato ha poi aggiunto: “Il bilancio che è stato approvato permette all’amministrazione di erogare i servizi quotidiani pubblici essenziali alla collettività e consente di programmare le attività indispensabili per dare un aiuto indiretto al nostro territorio, appena usciremo dalla zona rossa del Covid. Un impegno per il quale ci stiamo attivando per non lasciare nessuno da solo”. (g.f.)

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Protezione civile, in crescita e sempre più vicina ai cittadini La crescita del Gruppo comunale di protezione civile in questi ultimi due anni è stata significativa: il numero degli operatori che è quasi raddoppiato, passando da 23 a 42 volontari. Un dato mai registrato in passato. Ma non solo, a questo risultato si aggiungono altre iniziative: lo spostamento della sede in un luogo più centrale e idoneo, la sinergica collaborazione instaurata con altre associazioni e l’attivazione del numero a supporto degli adriesi in difficoltà che solo nelle ultime settimane, ha registrato più di 200 telefonate. “Quest’organizzazione ha consentito di gestire contemporaneamente diverse attività complesse a beneficio della collettività – informa il consigliere comunale Enrico Bonato -. Sono state gestite svariate situazioni emergenziali comunicate nelle telefonate, sono stati recapitati a casa dei cittadini gli inviti dell’Ulss 5 polesana per le vaccinazioni, è proseguito il servizio a supporto della biblioteca comunale, per consegnare testi e libri al domicilio degli adriesi, oltre al servizio attivo dei volontari nei mercati che si svolgono ad Adria, Bottrighe e Papozze”. Insomma, ad Adria un cittadino in difficoltà non è mai lasciato solo.


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Commento al bilancio. Simoni (Forza Italia): “Soldi a gemellaggi ed eventi che forse non si faranno più”

“Un’amministrazione che rincorre i problemi e non li anticipa” “Nel 2020, nonostante lo stop forzato al traffico per il lockdown, le entrate dalle multe stradali previste inizialmente in 1 milione di euro hanno sfiorato la cifra record di 1 milione e 500mila. Anche in mezzo alla crisi economica l’amministrazione non ha fatto nulla per mettere un freno alla raffica di multe”

“È

ormai sotto gli occhi di tutti una questione: questa amministrazione non anticipa i problemi, ma li rincorre”. Non usa giri di parole Federico Simoni di Forza Italia per commentare il bilancio previsionale 2021 presentato durante l’ultimo consiglio comunale dalla giunta Barbierato, che sembra non rendersi conto, secondo l’esponente di Forza Italia, della situazione d’emergenza che Adria sta vivendo: “L’amministrazione civica continua a destinare fondi ai gemellaggi, turismo, teatro e manifestazioni varie, ben sapendo che quasi sicuramente nessuna di queste iniziative si potrà svolgere per via delle misure di chiusura a causa della pandemia, ma non ha previsto nessun fondo per le partite Iva”. Un’altra voce che ha lasciato perplesso Simoni è quella delle entrate generate dalle multe stradali: “Nel 2020, nonostante che con il lockdown di marzo e aprile vi sia stato uno stop forzato al traffico per diversi mesi, le entrate dalle multe stradali previste inizialmente in 1 milione di euro, hanno invece sfiorato la cifra record di 1 milione e 500mila. E visto che quest’anno il sindaco Barbierato prevede quasi 1,3 milioni di euro, speriamo che non ci sia alla fine dell’anno lo stesso margine di errore e addirittura non si superi quel milione e mezzo! Se pensiamo che mediamente negli ultimi dieci anni le multe era dei circa 850mila euro, ciò significa che an-

che in mezzo alla crisi economica l’amministrazione comunale non ha fatto nulla per mettere un freno alla raffica di multe elevate”. Proprio la viabilità è uno degli argomenti che stanno più a cuore all’ex vicesindaco. Nonostante le numerose reazioni, dopo riviera Matteotti, “altre vie e persino piazza Garibaldi potrebbero presto diventare zone pedonali. Questo porterebbe ai commercianti, già segnati da questo difficile momento che stiamo vivendo, ad avere ulteriori problemi economici dovuti alla riduzione della clientela. Il sindaco sta dimostrando ancora una volta la sua arroganza decidendo di non ascoltare chi vive e lavora ad Adria”.

Sopra Federico Simoni

Chiara Tomao

Ciclabile Amolaretta conclusa: “Orgogliosi nel vedere giovani e anziani utilizzare il percorso” “Fin dai primi giorni che ci siamo insediati abbiamo estratto dal cassetto il progetto della ciclabile e ci siamo attivati per realizzarla. La conclusione di tale opera pubblica rappresenta l’ennesimo obiettivo raggiunto dall’amministrazione Barbierato, un sigillo di alta professionalità da parte di tutti gli amministratori e dei tecnici. La parte che rende più orgogliosi è vedere giovani e anziani utilizzare la ciclabile, per un’opera che risponde ai bisogni dei cittadini del quartiere che da tempo aspettavano degli spazi fruibili e adeguati sia per passeggiare e sia per andare in bicicletta”. Con le parole dell’assessore Marco Terrentin il Comune di Adria annuncia la conclusione dell’iter burocratico per la ciclabile Amolaretta. “La ciclopedonale di Amolaretta non è solo una incentivazione della mobilità sostenibile -commenta il sindaco Omar Barbierato- ma

vuole rappresentare una nuova perla da inanellare nella collana delle opere realizzate per il bene Comune”. ”Un’ opera importante - aggiunge il consigliere con delega alla viabilità Enrico Bonato - che consente di collegare, in totale sicurezza, il quartiere Amolaretta con gli altri percorsi ciclabili della zona”. (g.f.)


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Lamberto Cavallari. Scontro anche sulla viabilità e il mancato coinvolgimento della minoranza

“In due anni e mezzo nessuna risposta concreta alla città” D

opo alcuni mesi di pausa dalla scena politica per aiutare in prima persona gli adriesi più colpiti dall’emergenza Covid, il consigliere comunale Lamberto Cavallari è recentemente tornato a parlare dell’operato del sindaco Barbierato e della sua giunta: “Quest’amministrazione comunale, che è ormai giunta a metà del suo mandato, ha dimostrato tutti i suoi limiti. Dopo due anni e mezzo non è ancora riuscita a dare delle risposte concrete alla città. In questo 2021 spero di poter lavorare a un nuovo progetto, a un’alternativa a questa amministrazione, fatta di competenze e di persone che hanno voglia di spendersi e di dedicare il loro tempo per rilanciare Adria”.

“Nel 2021 spero di poter costruire un’alternativa a questa amministrazione” Nelle scorse settimane Cavallari si è anche schierato insieme ai consiglieri Beltrame, Furlanetto, Spinello, Baruffaldi e Barbujani, dalla parte dei promotori della petizione contro l’istituzione del nuovo senso unico di Riviera Matteotti, decisione che sembrerebbe essere stata presa senza coinvolgere tutte le parti in causa: “Barbierato ha deciso di tenere una riunione con solo un gruppo di sottoscrittori, scelti esclusivamente da lui e beffardamente ha annunciato che in seguito avrebbe sentito le proposte dei consiglieri di minoranza in una conferenza dei capigruppo. Di fronte a questo ennesimo sgarbo istituzionale, come atto di legittima difesa abbiamo richiesto la convocazione del consiglio comunale entro venti giorni, a norma di legge, per costringere finalmente la giunta a confrontarsi su tutta la tematica della viabilità del centro cittadino, sulla sua vivibilità e sulla usufruibilità, oltre che sul nuovo senso unico. Avvilente che si continuino ad invocare le norme antiCovid che vengono fatte valere solo per i

consiglieri comunali di opposizione” spiega Cavallari con gli altri consiglieri dell’opposizione, che concludono invitando chiunque abbia la possibilità di farlo, “di intervenire per porre rimedio a questa situazione che è sempre più insostenibile e che non ha precedenti nella storia democratica della città”. Chiara Tomao

“Non infliggete condanne senza appello alla città” “Ve lo dico senza preconcetti e con il cuore in mano: fermatevi finchè siete in tempo, non costringete la nostra città a subire condanne senza appello. Sottoscritto da Sandro Spinello, consigliere comunale “ma soprattutto in questo caso Sindaco di Adria dal 1991 al 2004”. Termina così la riflessione-sfogo sulla viabilità del membro della minoranza in consiglio comunale. “La decisione di prolungare il senso unico di Riviera Matteotti è stata presa senza il sostegno di dati oggettivi. Una decisione cervellotica, che non tiene in minimo conto dei contraccolpi economici alle attività in loco e che mette in crisi tutta la viabilità dell’asse est-ovest del centro storico. Qualunque scelta in questa situazione da “economia da guerra” va attentamente valutata e assunta con il coinvolgimento e il conforto del maggior numero dei soggetti interessati” spiega Spinello, secondo cui “il centro storico dovrebbe essere reso sempre più attrattivo e usufruibile specialmente in questo momento di grave depauperamento economico. Non a caso abbiamo criticato la contestualità del senso unico e la comtemporanea istituzione dei parcheggi a pagamento su entrambi i lati di Riviera Matteotti”. E aggiunge: “Ho proposto che siano tolti i parcheggi dalla parte della ringhiera magari rendendo quel versante, in via sperimentale, riservato alla circolazione delle biciclette”. “Come minoranza abbiamo ripresentato la richiesta già fatta due anni fa di eliminare la sosta a pagamento sostituendola con sosta a tempo fino a 60 minuti nelle seguenti zone: parcheggi a spina di pesce in Piazza Garibaldi, in Piazza Bocchi e in Corso Mazzini. Abbiamo, chiesto, inoltre, di riservare due parcheggi a sosta di 45 minuti in Riviera Roma, tre in Riviera Matteotti entrambi vicino al Ponte di Castello e tre vicino al Ponte di Sant’Andrea”. Per Spinello non possono essere invocati problemi di bilancio “in quanto l’enorme numero di nuovi autovelox installati ha fatto entrare nelle casse comunali cifre enormi, da capogiro”. “Sembra che la prossima mossa sia pedonalizzare via Ruzzina e piazza Garibaldi. Ho suggerito che via Ruzzina e via De Ronconi, senza intaccare gli attuali parcheggi, potrebbero diventare ciclabili eliminando così lo “storico” problema delle “biciclette per il Corso”. Mi pare fuori luogo parlare oggi di completa pedonizzazione di Piazza Castello; penso allo stato d’animo di quelle due importanti attività che stanno aprendo in quella piazza oltre a quelle esistenti. Non può essere proprio l’amministrazione comunale a infliggere colpi mortali al proprio centro storico che è la peculiarità più importante di Adria”. (g.g.)



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Linea Adria-Chioggia. A fine marzo un primo videoincontro con l’assessore De Berti

“Il futuro della viabilità ferroviaria è nelle mani della politica polesana” I

l futuro delle tratte ferroviarie Adria-Mestre, Rovigo-Verona, Rovigo-Adria-Chioggia è nelle mani della politica polesana che deve decidere attorno al tavolo di concertazione tra sindaci polesani, la Provincia di Rovigo, il primo cittadino di Chioggia e l’assessore regionale De Berti, quale sia l’ordine prioritario della viabilità in Polesine (gomma, ferro e via acqua) in un contesto di strategia di sviluppo del territorio e quindi dell’utilizzo ottimale delle risorse economiche a disposizione. È quanto è emerso dalla videoconferenza che si è svolta a fine marzotra l’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti e i sindaci di Rovigo, Adria, Loreo e Chioggia. Un incontro che si inserisce nella procedura europea del bando di gara, necessaria per individuare il nuovo gestore delle tre linee ferroviarie che entrerà a gennaio 2023. Un iter che In-

frastrutture Venete sta portando avanti per conto della Regione Veneto dall’agosto scorso (attraverso la pubblicazione sulla GU del 7 settembre e l’incontro con gli operatori di interesse del 29 settembre), per un servizio ferroviario che deve cambiare, in

Il pontenziamento per Barbierato va inserito in un contesto di strategia viaria seguito alle molte osservazioni fatte dai cittadini, sulle segnalazioni dei servizi erogati dall’attuale gestore Sistemi Territoriali. Secondo l’iter previsto - hanno spiegato il tecnico di infrastrutture Venete e l’assessore De Berti - il bando potrà essere stilato dopo il parere dell’autorità di regolazione dei trasporti (Art), sulla base dei

dati di copertura tra costi e ricavi che si dovrebbe aggirare sul 35%. Un servizio ferroviario che Sistemi territoriali eroga attualmente al di sotto dei parametri minimi, tra costi e ricavi, necessari per il mantenimento del servizio pubblico: 20% per la Adria-Mestre, 17% per la Rovigo Verona e 10% per la Rovigo-Adria-Chioggia.

L’assessore De Berti, considerato che la copertura tra costi e ricavi della tratta Rovigo-Adria-Chioggia è al di sotto dei parametri minimi per assicurare il servizio pubblico, ha confermato che il 20% delle corse della tratta ferroviaria in questione saranno spostate su gomma. Il potenziamento della viabili-

Memorie della storica sagra di Mazzorno Sinistro Ogni anno, il 23 aprile, la comunità di Mazzorno Sinistro festeggia San Giorgio Martire, suo patrono. Trattasi di una sagra ultra centenaria che un tempo ha sempre visto tanta affluenza di persone provenienti anche dai limitrofi centri, richiamo di un primo appuntamento primaverile di sagra paesana. Con l’ausilio degli anziani, vogliamo ricordare il passato di questa festa, autentico momento aggregativo dei “Massornieri”, o meglio Mazzornesi. Prima dell’alluvione del 1951, Mazzorno contava circa 1200 abitanti e i festeggiamenti duravano più di qualche giorno: a corte Macagno si svolgevano i balli po-

polari, la pista, delineata da corde, era sull’aia e i suonatori dell’orchestrina provenivano, più delle volte, dalla banda musicale di Bottrighe. Non mancavano le gare al palo della cuccagna con la partecipazione di allegre combriccole locali (i premi, naturalmente in natura, rimediavano una sostanziosa cena tra amici), la corsa delle rane e giochi popolari. La giostra, trainata da un vecchio cavallo e i vari baracconi, costituiva il contorno alla fiera fino all’apparizione dell’autopista presente sino ad una ventina di anni fa. Alle manifestazioni ricreative si alternavano quelle religiose con la processione interminabile di fedeli

che accompagnavano la statua del santo, che con la lancia trafigge il drago, lungo le vie del centro sino ad arrivare nella bella chiesa costruita dai Querini, nobili veneziani, per molti anni signori della zona, il cui stemma gentilizio è scolpito sul portale del tempio sacro. Si racconta, inoltre, una storia di secoli addietro, quando una delle bande piratesche, che scorazzavano lungo il Po, venne sorpresa con un carico di marmo rubato, che sparì tra i gorghi del fiume. Al mattino, lungo la riva, vennero ritrovati alcuni lastroni di marmo, che servirono così alla costruzione dell’altare maggiore. Manifesta-

zioni religiose e ricreative si susseguirono tra fasi alterne e la sagra di San Giorgio non fu mai dimenticata. Negli anni Settanta ebbe anche un maggiore impulso con funzioni solenni cantate, concerti bandistici, giostre e fuochi d’artificio. Manifestazioni riprese poi con nuovo entusiasmo dai gruppi del luogo. I tempi sono cambiati; dalla grande sagra di allora oggi si celebra la cerimonia religiosa e la processione del santo per le vie del paese, anche questa ora interrotta causa la pandemia. Si attendono così tempi migliori per riprendere sicuramente l’antica festa del paese rivierasco.(r.m.)

tà ferroviaria, secondo il sindaco di Adria Omar Barbierato, deve essere inserito in un contesto di strategia viaria Polesana. Una strategia basata su ragionamenti che definiranno lo sviluppo futuro del territorio Polesano che saranno il tema della prossima videoconferenza. “Importanti le proposte politiche del sindaco di Rovigo, che ha aperto il ragionamento politico sul territorio e le riflessioni e richieste dei sindaci di Loreo, Moreno Gasparini, e Chioggia, Alessandro Ferro, sulle necessità dei pendolari e le prospettive di sviluppo di questa infrastruttura rispetto al cammino che il territorio sta facendo - conclude il sindaco Barbierato- L’appuntamento online, per decidere sul futuro della viabilità su ferro, dipenderà dalla partecipazione attiva dei sindaci che risponderanno all’invito dell’Assessore De Berti”.(g.f.)


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Viabilità. I lavori straordinari sulla Romea all’altezza di Brondolo a Chioggia si ripercuotono sulla città etrusca

“Il cavalcaferrovia è a rischio” “L

’aumento del traffico pesante in via Monsignor Pozzato - spiega il primo cittadino -comporta un aumento di mezzi e sollecitazioni sul cavalca-ferrovia, tali per cui il manufatto, di cui non si conoscono le caratteristiche strutturali portanti, rischia di diventare inagibile a causa dell’eccessivo sforzo a fatica a cui viene sottoposto”. Il sindaco di Adria Omar Barbierato si dice preoccupato per l’incremento del traffico pesante nel territorio comunale, a causa dei lavori sul ponte che attraversa il Brenta lungo la strada statale Romea all’altezza di Brondolo, a Chioggia. “L’eventuale inagibilità e quindi l’interruzione al traffico del cavalca-ferrovia - commenta il consigliere comunale alla mobilità Enrico Bonato - taglierebbe la città in due, costringendo il traffico a transitare per un passaggio a livello adiacente a un incrocio regolato da semaforo, con tempi di attesa che creerebbero notevoli disagi alla viabilità e alla quotidianità degli abitanti, congestionando di fatto il traffico diretto nel resto del delta

e verso il capoluogo rodigino. Una situazione che porterebbe ad un significativo aumento dell’inquinamento atmosferico ed acustico”. Per questo il Comune da un anno ha chiesto formalmente ad Anas di prevedere “misure per alleviare i disagi al traffico sulla Romea, monitorare la funzionalità del cavalca–ferrovia situato nel territorio adriese e prevedere in termini economici al comune di Adria, il ripristino del manto stradale, che verrà deteriorato dal transito veicolare pesante proveniente da una delle arterie stradali più trafficate della penisola”. “Nel contempo - conclude il pri-

mo cittadino - stiamo lavorando perché venga realizzata la bretella Codigoro-Codevigo, già segnalata alla Regione del Veneto e trattata in un recente consiglio comunale. Una soluzione ideale, sia per essere l’alternativa viaria alla Romea e sia per evitare l’incremento significativo del traffico nel centro della città etrusca e dei comuni limitrofi”. Sulla questione dei disagi interviene il Pd cittadino: “Ribadiamo le nostre proposte: il sindaco emetta un’ordinanza che interdisca al traffico pesante Via Leonardo da Vinci ,istallando anche sbarramenti fisici. Si approntino sistemi per garantire il transito in sicurezza a chi abita o deve recarsi in Zona Coop o Via Viviani e dintorni magari con un impianto semaforico provvisorio.Grave che ancora una volta il Sindaco Barbierato non abbia dato alcuna informazione preventiva alla popolazione pur essendo a conoscenza della situazione che si sarebbe creata; ci risulta abbia avuto in questi giorni incontri con i vertici di Anas Veneto. Giorgia Gay

I disservizi postali al centro del dibattito a Roma “I parlamentari veneti di Forza Italia chiedono più operatività agli uffici postali*. Tra questi vi sono anche i deputati polesani, che raccogliendo le voci di tanti cittadini e di molti sindaci, si sono mobilitati con un’interrogazione, presentata in entrambi i rami del Parlamento, per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico come siano organizzati i servizi offerti dagli uffici postali in questo periodo di pandemia. Risulta infatti un malfunzionamento degli stessi, dovuto alle disposizioni antiCovid che ne limitano l’operatività in termini di orario e di personale. “Ridurre gli orari di apertura, significa concentrare gli afflussi in momenti ristretti, generando assembramenti molto pericolosi per i cittadini, spesso anziani - dichiarano in una nota i senatori Toffanin, Ferro, De Poli e i deputati Milanato, Baratto, Bond, Caon, Cortelazzo, Marin, Zanettin -. Secondo una sentenza del Consiglio di Stato, l’accesso ai servizi postali è di tipo universale e deve essere garantito, prevedendo un obbligatorio confronto con gli enti locali per individuare processi di razionalizzazione e rendere efficiente il sistema senza penalizzare i cittadini”. “Abbiamo dunque chiesto al ministro Giorgetti se intenda intervenire presso Poste Italiane spa, per stabilire nuove disposizioni con diversi protocolli, con la sicurezza per i dipendenti in primis, in modo da snellire il lavoro degli uffici e garantire ai cittadini il servizio dovuto senza rischio di contagi”. Per i forzisti è doveroso considerare l’appello dei sindaci, che ogni giorno si spendono con grande responsabilità per dare risposte concrete ai propri cittadini. “La situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo crea di per sé gravi disagi. Anche gli uffici postali devono fare la propria parte, in maniera efficiente ed efficace, senza che gli utenti rischino problemi di salute”. (m.s.)



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Adria

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Libri. “Vorrei essere stata bambina” sta facendo commuovere l’Italia intera e ha già vinto due premi

Jessica: da studentessa modello a genitore affidatario dei fratelli l

l primo caso in Italia di una ragazza che diventa mamma affidataria dei suoi tre fratelli, che vanno a fare compagnia alla figlia avuta dal suo compagno. La commovente storia di Jessica, studentessa modello dell’alberghiero di Adria, raccontata in un libro, vincitore già di due premi. Jessica Gialdisi, 25 anni, ha deciso di raccontare l’esperienza di una bambina diventata mamma, prima per necessità e poi per vocazione. “Sono mamma di una bimba di 6 anni - racconta Jessica, che nel 2014 si è diplomata con il massimo dei voti all’istituto alberghiero Cipriani di Adria - ma anche sorella e genitore affidatario dei miei tre fratelli, da più di due anni. Nel 2018 ho iniziato a scrivere come auto-terapia. Oggi la storia della mia vita è racchiusa tra le pagine del mio romanzo autobiografico “Vorrei essere stata bambina”. Lo scorso ottobre ho vinto il premio letterario indetto dalla Fondazione “Ema Pesciolino rosso”, con la quale racconto e condivido la mia storia nella speranza di poter aiutare chi soffre e non trova alcuna via di uscita. Vorrei tanto poter diffondere il mio libro per aiutare tanti bambini ad essere finalmente bambini, tra braccia sicure, pronte ad accoglierli. Cerco persone disposte ad aiutarmi a diffondere il mio messaggio per farlo arrivare al cuore di chi potrebbe averne bisogno». Il libro di Jessica Gialdisi è disponibile online su Amazon o tramite il sito ufficiale della Fondazione Pesciolino rosso. Presto sarà anche in versione audio. “Frequentando la scuola alberghiera adriese ho avuto modo di avere finalmen-

“Vorrei poter diffondere il mio libro per aiutare tanti bambini a essere finalmente bambini, tra braccia sicure, pronte ad accoglierli. Cerco persone disposte ad aiutarmi a diffondere il mio messaggio per farlo arrivare al cuore di chi potrebbe averne bisogno”

“Frequentando la scuola alberghiera adriese ho avuto modo di avere finalmente una vera famiglia” te una vera famiglia, costituita da insegnanti, educatori e formatori, alcuni dei quali sono tutt’oggi presenti nella mia vita. Un’insegnante è stata la madrina al battesimo di mia figlia. L’istruzione è stata la mia libertà. Ad Adria ho festeggiato due traguardi scolastici molto importanti: il 100 ottenuto al terzo e al quinto anno”. Il libro “Vorrei essere stata bambina” è stato scritto tra luglio 2018 e giugno 2019. “A maggio 2019 ho vinto con “Un macigno nel cuore. Ali per poter volare”, questo era il titolo iniziale del libro, un concorso internazionale letterario su oltre 5mila autori. Ad ottobre 2019 ho replicato nella sezione adulti del concorso Pesciolino rosso. Il 5 dicembre 2020 è stato pubblica-

Jessica Gialdisi

to il libro. Sono 158 pagine per 22 capitoli. Una parte significativa è dedicata all’alberghiero di Adria: “Abisso” il mio primo periodo fino all’inizio della scuola, “Necessità di approvazione” la seconda parte”. Marco Scarazzatti

Cimiteri aperti a tutte le comunità religiose La giunta civica ha dato incarico agli uffici di palazzo Tassoni di individuare nei cimiteri di Adria delle aree speciali e separate, destinate alla sepoltura delle persone professanti un culto diverso da quello cattolico. L’assegnazione di tali aree, avverrà a seguito di specifiche richieste da parte delle comunità religiose riconosciute, nel rispetto del culto professato dal defunto e in base alla normativa italiana, al regolamento comunale di polizia

mortuaria e al piano regolatore cimiteriale del Comune. Una risposta all’esigenza delle comunità non cattoliche che si trovano nell’impossibilità di esportare le salme nei paesi di origine, per le restri-

zioni imposte dall’emergenza da Coronavirus e per quelle famiglie che vedono il loro futuro in Italia. Sempre di più infatti i cittadini immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, che si aggiungono alle persone nate in Italia da genitori immigrati che desiderano avere vicino il loro caro defunto. Eventuali spese maggiori per le opere necessarie per i reparti speciali, secondo le tariffe vigenti, saranno a carico delle comunità richiedenti.


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Bottrighe

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Ferrovia. Quando il treno passava per Bottrighe e Corbola

Lungo la storica strada ferrata che collegava Adria con Ariano Polesine I

l 22 settembre 1927, con regio decreto vennero approvati e resi esecutivi i lavori per la costruzione della ferrovia che avrebbe collegato Adria e Ariano Polesine, passando per Bottrighe e Corbola. L’opera venne affidata alla Svef, società Veneto Emiliana Ferrovie e Tramvie. Nonostante il tracciato della linea si sviluppasse in pianura, furono richiesti notevoli sforzi per la realizzazione dei numerosi ponti per l’attraversamento dei tanti corsi d’acqua presenti nel territorio, in particolare per quello sul fiume Po, tra Bottrighe e Corbola. La ferrovia a scartamento ordinario fu inaugurata il 21 aprile 1933. La tratta si distaccava dalla stazione di Adria, verso Rovigo, ossia dalla parte opposta rispetto al progetto attuale della “Romea Ferroviaria” che giace in chissà quale cassetto, impegnando da subito una curva secca che la portava direttamente verso sud, attraversando il Canalbianco, il collettore Gavello-Dragonzo ed il Padano-Polesano. Raggiungeva quindi la stazione di Bottrighe, situata in fondo al viale di Villaggio San Francesco, oggi abitazione privata, ma che conserva ancora le line architettoniche della stazione di allora. Questa era una stazione considerata di notevole importanza per il traffico delle merci, poiché nelle vicinanze di uno dei più importanti zuccherifici italiani. Sempre a Bottrighe, attraversando il sottopasso stradale di Via Dante, un casello di fermata era situato in prossimità dell’argine del grande fiume, prima di attraversare il ponte sul Po e arrivare alla stazione di Corbola. Con un rettilineo proseguimento di sette chilometri, la ferrovia raggiungeva la stazione capolinea di Ariano nel Polesine con intermedia fermata facoltativa a Crociarone. Per espletare questo servizio, alla Sveft vennero inizialmente assegnate due locomotive a vapore, tre carrozze a carrelli con sessantadue posti ciascuna, tutte di terza classe, tre carri chiusi e cinque carri aperti. Il primo agosto 1937 la Società Veneta acquisì la linea, rappresentando una sorta di prolungamento della Mestre-Adria. Nel 1944, con il secondo conflitto mondiale, la linea venne interrotta per i notevoli danni subiti

dai bombardamenti causati dalle truppe tedesche in ritirata. Andarono distrutte due delle cinque travate del ponte sul Po, gran parte della ferrovia e danneggiate gravemente tutte le stazioni. La Società Veneta non se la sentì di ricostruire la tratta. In più occasioni si parlò di ricostruzione da parte dello Stato, ma rimasero, purtroppo, solo progetti. Roberto Marangoni

Che fine ha fatto la Romea Ferroviaria? Dopo un ventennio di ipotesi, la “Romea Ferroviaria” sembrava cosa fatta, mentre sono trascorsi altri vent’anni e nessuno più ne ha parlato. Il progetto più fattibile, scelto per motivi di minore impatto ambientale, era stato presentato nei primi anni del duemila a Ferrara. In quella occasione le amministrazioni provinciali, polesana e ferrarese, avevano siglato un accordo che puntava alla creazione del raccordo. Realizzata l’opera, da Ferrara le merci avrebbero così raggiunto Adria per poi proseguire in tre direttrici, verso nord con la Venezia-Tarvisio, verso est con Chioggia e verso ovest con Verona e Brennero. Adria sarebbe così diventata naturale snodo strategico, anche se la linea sarebbe passata a due kilometri dalla stazione principale, creandone necessariamente una seconda. Nello stesso preliminare, tra Adria e Codigoro, in 25 kilometri di tratta, 32 con i raccordi, venivano segnalate le fermate nelle stazioni intermedie di Bottrighe,

Corbola, Ariano Polesine, Dune di Messenzatica e Pontelagorino. Opera prevista in cinque anni di lavoro. Da ciò il proseguimento per dare continuità al corridoio RomaOrte-Sansepolcro-Rimini-Ravenna e quindi Venezia, decongestionando Bologna. Chissà se qualche politico avesse voglia di riprendere l’ambizioso progetto, ciò darebbe sicuramente una risposta precisa in termini infrastrutturali, così tanto necessari allo sviluppo del territorio. (r.m.)

Le tre S-cioptà a cura di Roberto Marangoni

> Vìndi caro e pesa giusto > Né malatia, né preson, fa l’omo bon

> Chi no gà boarìa sua, al lùni no ara



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Bottrighe

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Manifestazioni. La pandemia cancella le iniziative da tempo programmate per l’anniversario

Il Covid fa saltare il 90esimo dalla morte di Umberto Maddalena G

ià nel 2020 si attendeva il termine delle restrizioni legate al Coronavirius e si iniziava a progettare quella che avrebbe dovuto essere una grande manifestazione di due giorni, per ricordare i novant’anni dalla morte dell’illustre concittadino comandante Umberto Maddalena. Purtroppo, il proseguo della pandemia giocoforza ha costretto l’associazione memoriale che porta il nome dell’asso dell’Arma Azzurra a sospendere l’iniziativa e rinviarla a quando la situazione sanitaria tornerà sotto controllo. “Nell’augurarci – dice Gilberto Maddalena, presidente del sodalizio – che tutto si risolva davvero e che si possa tornare al più presto alla normalità, intendiamo però sottolineare che, nel limite del consentito, stiamo continuando a lavorare con impegno al nostro obiettivo principale, cioè la realizzazione del museo, e alle iniziative che potranno, in fuÈ stato l’ufficiale turo, determinare più decorato d’Italia, un richiamo turitanto da essere definito stico nel paese di Umberto Maddail più grande aviatore lena”. del mondo I locali che ospiteranno il museo, dedicato alla memoria del grande aviatore e degli altri eroi bottrighesi, hanno preso forma al primo piano dell’edificio scolastico di via Don Giovanni Minzoni, messi a disposizione dall’amministrazione comunale che ha installato altresì una nuova porta di accesso, sostituendo la precedente, resa malconcia dall’usura del tempo. Alcuni membri dell’associazione hanno provveduto alla pulizia e tinteggiatura, collocando gli arredi donati dal segretario Luciano Fantinati. Umberto Maddalena è stato l’ufficiale più decorato d’Italia con una serie di riconoscimenti tanto consistenti da essere definito il più grande aviatore del mondo. Il primo giugno del 1928 partì alla volta dell’Antartide alla ricerca degli sperduti del dirigibile “Italia”. Dopo voli pericolosissimi sui ghiacciai, il 20 giugno scoprì la tenda rossa e portò i primi soccorsi ai superstiti. Qui Maddalena divenne eroe mondiale. Morì sui cieli e sul mare di Marina di Pisa, il 19 marzo 1931, durante un normalissimo volo. Le vere cause, però, non vennero mai chiarite. Roberto Marangoni

La manifestazione di due anni fa per Umberto Maddalena

Azienda Gi.Bo., il commosso ricordo di Ruggero Rossi Commosso ricordo anche a Bottrighe per la scomparsa del cavaliere Ruggero Rossi, imprenditore tessile di Villadose. “Se la nostra società esiste – commenta commosso Giuliano Girotto, titolare con Lino Bondesan, della Gi.Bo., azienda di via Vittorio Veneto – è proprio grazie ai rapporti di lavoro e di amicizia nati con Rossi”. “Negli anni ottanta – spiega Girotto – fui contattato direttamente da lui, il quale mi voleva quale unico meccanico per la sua azienda. Erano anni in cui non avevo disponibilità

economica per partire – prosegue Girotto –, ma subito mi incoraggiò, dicendomi di cercarmi un capannone, che per i macchinari avrebbe anticipato lui”. Nacque proprio da lì l’azienda meccanica di Bottrighe, oggi affermata nel settore delle torniture, fresature e impianti pneumatici. “Era proprio una persona speciale – conclude Girotto – con il quale diventammo anche molto amici. Spesso ci si trovava, anche in qualche sala da ballo, in spensierata compagnia. Lo ringraziamo, ci mancherò davvero tanto”. (r.m.)


Provincia

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Lavori stradali. Lungo la statale Rovigo - Verona

Nuovo investimento da 15 milioni di euro per la Transpolesana Anas ha avviato una nuova fase di interventi di risanamento del piano viabile, sulla superstrada lunga oltre 90 chilometri, che negli ultimi anni sta conoscendo tutta una serie di migliorie

Lavori stradali lungo la statale Transpolesana Rovigo - Verona

N

uovo importante investimento da parte di Anas, nella tratta di Transpolesana, che da Rovigo conduce a Verona. E’ stato infatti programmato l’avanzamento dei lavori di ripristino, lungo la strada statale numero 434. Il nuovo ciclo di lavori prevede l’appalto di circa 15 milioni di euro. L’accordo fa parte di una firma siglata ancora nel mese di ottobre 2020. Anas ha avviato una nuova fase di interventi di risanamento del piano viabile, sulla superstrada lunga oltre 90 chilometri, che negli ultimi anni anni sta conoscendo tutta una serie di migliorie. Il nuovo ciclo di interventi è attivato grazie all’appalto stipulato lo scorso 12 ot-

tobre 2020, per un valore di 15 milioni di euro e sviluppato tramite accordo quadro suddiviso in tre stralci. Questa nuova fase di lavorazioni prevede il restringimento

Dieci i comuni in provincia di Rovigo che saranno interessati dai lavori della carreggiata, consentendo la transitabilità alternata della corsia di marcia o di sorpasso, a seconda dell’avanzamento dei lavori. Sono state avviate le operazioni, in tratti saltuari, dal chilometro 14 al chilometro

35,2, in direzione Rovigo, e dal chilometro 29,6 al chilometro 20,9, in direzione Verona. La modifica alla circolazione sarà attiva fino al termine dei lavori. Saranno poi interessati tratti saltuari, dal chilometro 60,6 al chilometro 53,7, in direzione Verona. I Comuni interessati dai lavori di risanamento del piano viabile, saranno 10 nella provincia di Verona e 10 nella provincia di Rovigo. Un volta terminata questa fase di interventi, compatibilmente con le condizioni meteorologiche, si procederà alla programmazione dei lavori di completamento dell’impermeabilizzazione delle solette di alcuni impalcati. Marco Scarazzatti

L’Ulss 5 Polesana chiude due Punti Sanità per mancanza di personale Chiusi due Punti Sanità. La decisione è stata presa dall’Ulss 5 Polesana ed è dovuta alla carenza di personale. Un disagio non da poco per la numerosa utenza che utilizzava le strutture mediche medio polesane. Sono infatti quasi 20mila gli utenti che gravitano attorno ai due Punti Sanità chiusi di Ceregnano e Arquà. Nel caso del primo Punto Sanità chiuso si parla di una popolazione complessiva servita, superiore alle 9mila unità (9.100 per la precisione). Nei Punto Sanità venivano erogati i seguenti servizi: gestione anagrafe sanitaria per scelte/revoche medico medicina generale e pediatra libera scelta ai cittadini italiani e stranieri residenti o domiciliati aventi diritto; rilascio certificati esenzione per patologia, invalidità e condizione economica agli utenti aventi diritto; prenotazione Cup (non telefonica); rilascio modelli espatrio per Pae-

si esteri convenzionati non rientranti nell’Unione Europea per i quali è previsto l’utilizzo della tessera europea assistenza malattie - team; rilascio tessera sanitaria ai cittadini iscritti all’Aire; prelievi ematici. Per quello che riguarda l’altro Punto Sanità, va detto che serve una popolazione complessiva di 9.780 persone. La decisione è stata maturata con l’inizio del nuovo anno e non si sa per quanto durerà, visto che è anche collegata all’emergenza sanitaria in corso. Il personale manca anche perché viene utilizzato in aree più critiche, dove sono stati attivati i Covid Point o dove comunque si è iniziata la campagna di vaccinazione. In ogni caso l’Ulss 5 Polesana, avendo altri Punti Sanità sparsi per il territorio polesano, è comunque riuscita a tamponare in qualche modo il disagio occorso alle persone, specialmente quelle anziane. (m.s.)


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Provincia

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L’intervista. Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po

“Al lavoro per un’estate sicura” M

ichele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po, racconta quelle che sono le speranze, in ottica estiva, quando ancora tutta l’Italia si trova a dover fare i conti con numerose ristrettezze dovute alla pandemia in atto. Presidente, quali sono le prospettive per l’imminente stagione estiva? “In un periodo così particolare è difficile fare previsioni. Gli ospiti veneti stanno apprezzando ogni anno di più la nostra località, e anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto. Per quello che riguarda giugno molto dipenderà dalle limitazioni e restrizioni. Una vera e grande sorpresa è rappresentata dal mese di settembre, che è sempre stata appannaggio del mercato tedesco, ma che negli ultimi anni ha avuto un mag-

“Anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto” giore apprezzamento anche per il mercato italiano”. Come stanno preparandosi gli operatori balneari delle spiagge del Delta del Po? “Tutte le attività stanno facendo del loro meglio per poter accogliere gli ospiti nel modo migliore per la prossima estate, forti degli insegnamenti avuti l’estate scorsa. Posso dire con certezza che saremo in grado di garantire misure e condizioni adeguate alle necessità di tutti i turisti”. Al riguardo, come vi state attrezzando? “Siamo impegnati in percorsi di formazione e abbiamo attivato una rete di collaborazione tra gli operatori, per poter creare una filiera che possa garantire un servizio migliore, con standard condivisi in tutte le località marittime deltizie. Inoltre, stiamo facendo un percorso con i portatori di interesse e le amministrazioni comunali, che ci porterà ad avere una reale percezione di un’unica destinazione, da poter fare su tutto il vasto territorio del Delta del Po”.

Che cosa vi aspettate di diverso, rispetto all’anno scorso? “Ci aspettiamo più consapevolezza, da parte degli operatori e degli ospiti, circa il difficile momento che stiamo vivendo. Siamo consapevoli di svolgere il lavoro più bello del mondo, ossia l’accoglienza, che sia sotto l’ombrellone, o nel servire un piatto al ristorante oppure nell’ospitare un cliente in hotel. Per questo, tutti quanti, ci stiamo impegnando per offrire una vacanza serena e in totale sicurezza”. Nell’immagina Michele Ghezzo (foto di repertorio pre emergenza Covid)

Uisp e Csi celebrano i 35 anni della grande nevicata

Marco Scarazzatti

Il Csi e la Uisp hanno celebrato una particolare ricorrenza, i 35 anni della grande nevicata a Rovigo, con uno speciale ricordo legato a quando si giocava a calcio anche con i campi ghiacciati. A raccontarlo è stato Giancarlo Andriotto, che negli anni Ottanta del secolo scorso era capitano della squadra di calcio che dominava i campionati amatoriali, riuscendo a coniugare alla perfezione la sua professione di infermiere, prima di quella di consigliere comunale, e formatore degli arbitri. “La mia squadra si chiamava Sapori d’Italia, ed era iscritta al campionato amatoriale provinciale del Csi – ricorda Andriotto - . Noi e le altre formazioni non avevamo certo paura, nemmeno della tanta neve che era caduta a quel tempo. Era infatti la passione per il calcio, che ci faceva andare avanti”. Sapori d’Italia era presieduta da Ciro Liotto e aveva come allenatore e capitano

proprio Giancarlo Andriotto, ora formatore e arbitro Uisp. Facevano parte di quella squadra: Francesco Orlando, Ciro Trabanelli, Claudio Andriotto, Renato Trabanelli, Sergio Mercuriati, Flavio Cominato, Tommaso Marsilio, Michele Folessa, Ermanno Tamassia, Luca Roncon, Aveglio Greggio, Michele Lideo, Carlo Milan, Ornoldo Cipriani, Vincenzo Vella, Renato Campanile, Stefano Previato, Luigi Cortese. (m.s.)


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Cultura

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Palazzo Roncale. Tanti ricordi che riaffiorano, ma nessuno per ora possiede foto o registrazioni

Quando i Genesis suonarono in città: le testimonianze di chi era presente A

spettando “Quando Gigli, Pavarotti e la Callas... Teatri Storici del Polesine”, la nuova mostra di Palazzo Roncale a Rovigo, è partita una singolare campagna: la ricerca di chi ha partecipato al mitico concerto dei Genesis al Comunale di Adria. Era il 6 aprile del 1972 e questo evento segnò la storia del Polesine e del rock. Tanti i ricordi che riaffiorano nelle testimonianze finora raccolte, anche se nessuno per ora possiede foto o registrazioni. Scrive il signor Dario: “Io ero tra quei pochi che hanno assistito al concerto. Avevo 15 anni (ora ne ho 64), ma già li conoscevo in quanto ero appassionato della musica rock. Quando vidi il grande manifesto a Rovigo dietro l’edicola vicino alla caserma che pubblicizzava il concerto dei Genesis ad Adria mi prese un colpo. Sapevo che dovevano venire in Italia in quanto leggevo la mitica rivista “Ciao 2001”. Il loro primo concerto del tour italiano doveva avvenire a Belluno, ma poi fu spostato proprio ad Adria. Non potevo mancare e mi procurai i biglietti. Quel giovedì subito dopo pranzo, con due miei compagni del liceo, andammo da Rovigo ad Adria in treno. Il concerto deve essere stato nel tardo pomeriggio. Nel tragitto a piedi verso il teatro passammo davanti ad una trattoria e, sentendo un po’ di frastuono, demmo un’occhiata dentro. Sapete chi c’era? C’erano proprio loro, i cinque componenti del gruppo, che stavano mangiando e di gusto.Purtroppo non abbiamo avuto il coraggio di entrare. Poi andammo verso il teatro, avevamo il timore che ci fosse tanta gente. In realtà non c’era quasi nessuno. I pochi posti occupati facevano sembrare il teatro vuoto o quasi. Ma quando entrarono in scena tutto quello che c’era attorno al palco sparì. Le loro musiche classicheggianti e rarefatte, il carisma e la voce inconfondibile di Peter Gabriel mi hanno rapito e portato in un altro mondo. Dopo 49 anni ancora lo ricordo”. Conferma il signor Piero: “C’ero anch’io, con i miei amici. Eravamo i componenti di un gruppo (Raiders) divenuti poi le Idee. E’ stata una esperienza fantastica. Nel teatro non eravamo più di una ottantina di appas-

È partita una singolare campagna: la ricerca di chi ha partecipato al mitico concerto dei Genesis al Comunale di Adria. Era il 6 aprile del 1972 e questo evento segnò la storia del Polesine e del rock

Palazzo Roncale

sionati e musicisti”. Ribadisce il signor Roberto: “sono il “fan detective” che ha scoperto che i Genesis hanno suonato ad Adria. Prima delle mie ricerche Adria non risultava da nessuna parte, ma dopo la mia scoperta del registro dell’Hotel Stella d’Italia non ci furono più dubbi e scrittori come Mario Giammetti e Mino Profumo poterono finire i loro libri in maniera esaustiva. Nel 2012 chiamai l’amico Steve Hackett, chitarrista dei Genesis, a presenziare ad Adria ad un evento che ho organizzato chiamato “Genesis Day Adria” per ricordare quel concerto dopo 40 anni. In quel frangente Steve suonò la chitarra, che poi autografò, di mio figlio in un indimenticabile set acustico. In quel video troverete testimonianze di persone che hanno visto il concerto e di Steve Hackett che lo ha vissuto. Ho impiegato 10 anni per recuperare qualcosa, non è stato facile”. Giuseppe, altro fan, scrive che era presente con un paio di amici: “Data la mia età i ricordi sono piuttosto vaghi ma ricordo di essere andato ad ascoltarli anche al Palasport di Reggio Emilia un paio di anni dopo”. A quel concerto c’era anche il signor Daniele: “Ero presente in galleria con altri due amici. Non ho foto di quella serata e neppure il biglietto che era un semplice foglietto da strappo da una confezione”. Melania Ruggini

Marino Marin, il poeta che ha raccontato Adria con la sua poesia: aperto il bando di borse di studio in suo onore Nella ricorrenza del 70° anniversario della morte di Marino Marin, l’Amministrazione Comunale in sinergia con la biblioteca di piazza Bocchi ha ricordato il poeta nato a Corcrevà, coinvolgendo gli studenti in un concorso per Borse di studio che scadrà il prossimo 20 aprile. “Una proposta culturale che vuole essere uno stimolo per le giovani generazioni per arricchire il loro percorso di studi e un’occasione per far conoscere, apprezzare e approfondire le radici di un letterato illustre che ha scritto alcune pagine di storia adriese”, commenta il sindaco Omar Babierato. L’iniziativa, un tassello di cultura inserito nell’ampia programmazione di “Adria città che legge”, qualifica ottenuta dal Cepell, istituto autonomo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, si proietta al futuro rendendo i giovani dei cittadini consapevoli delle proprie radici e

attori partecipativi per far diventare “Adria città della lettura”. “Un poeta radicato nella nostra terra, che tanto amava e che descriveva nelle sue poesie in modo realistico. Marino Marin ha espresso, però, anche le angosce e il dolore che le vicende della sua vita gli avevano riservato. Ma i suoi versi non cedono mai allo sconforto e alla disperazione, perché, pure nelle situazioni più difficili, fa appello a una fede forte e consolatrice”, spiega il referente della biblioteca, il professor Antonio Giolo. Per informazioni sul Bando si può consultare il sito del Comune, nella sezione “Adria città che legge” (https://www.comune.adria.ro.it/adria-citta-che-legge/borsa-di-studio-groto-marin-2-edizione/). In occasione della premiazione del concorso per le Borse di studio Groto-Marin sarà tenuta una commemorazione del poeta. (g.f.)


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Sport

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Promozione sportiva. Dal Csi Rovigo al Csi regionale, il percorso del nuovo numero uno

Giovanni Cattozzi nuovo presidente del Centro sportivo italiano Veneto I

l nuovo numero uno del Csi (centro sportivo italiano) Veneto è l’adriese Giovanni Cattozzi. Il neo presidente,57 anni, bancario, rimarrà in carica per quattro anni, e succede al veronese Antonio Soffiati. Cattozzi è stato eletto al termine dell’assemblea svoltasi, in presenza, a Padova, dai novi delegati provinciali, in rappresentanza di Verona, Padova, Venezia, Vicenza, Belluno, Treviso, Rovigo, Feltre e Legnago. Cattozzi è nel Csi Rovigo dal 1978 e nell’ultimo mandato ha ricoperto il ruolo di vicepresidente, dopo aver svolto nell’ente di promozione sportiva diversi ruoli: arbitro di calcio e pallavolo, coordinatore provinciale dell’attività sportiva e della formazione, consigliere e poi presidente provinciale, e revisore dei conti. È stato vicepresidente vicario del Coni di Rovigo nel mandato 2004-2008, l’ultimo presieduto da

Giuseppe Osti, e anche assessore allo sport del Comune di Rovigo, quando sindaco era Fausto Merchiori. “Il mio mandato - dice il neopresidente regionale - parte da quella certezza che in 75 anni di storia il Csi ha sempre, coerentemente, portato avanti, rima-

“Dialogo con le istituzioni per far comprendere il ruolo educativo e sociale delle società sportive” nendo se stesso, pur nel cambiamento nel mutare dei tempi, cioè “proporre e diffondere lo sport come strumento di educazione e promozione umana e sociale”. È una bella sfida quella che spetta a Cattozzi, considerata anche la pandemia che ha rivoluzionato la vita sociale, economica e

sportiva di tutti. I numeri del Csi veneto (aggiornati a giugno dello scorso anno) parlano di oltre mille società sportive affiliate (50 quelle a Rovigo). Rilancio, formazione, collaborazione, dialogo sono alcuni dei punti sui quali si focalizzerà l’operato di Cattozzi e della nuova

giunta. “Una politica sportiva che valorizzi le società sportive, un dialogo con le istituzioni per far comprendere il ruolo educativo e sociale delle società sportive, la formazione come priorità - dice Cattozzi -. L’avere operatori e dirigenti formati ed abilitati, è fondamentale per la qualità dell’atti-

vità svolta. Ma anche, contenere il più possibile i costi a favore dei nostri comitati, considerato che le entrate dal Coni sono sempre più esigue ma i costi per la gestione dell’attività diventano sempre più importanti. È necessario ricercare forme di finanziamento che non gravino sui comitati locali. Inoltre, c’è bisogno di un rilancio dell’attività giovanile regionale, uno dei pilastri portanti dell’attività del Csi e ci impegneremo per qualificare l’attività sportiva in oratorio.” Cattozzi sarà affiancato dai consiglieri: Zeno Falzi (Verona), Enrico Mastella (Vicenza), Diego Maurizio Mazzarri (Treviso), Dante Passuello (Belluno), Matteo Scanavacca (Feltre), Elena Scamparin (Venezia), Emma Stecco (Padova), e dal revisore dei conti Claudio Traverso (Venezia).

Bolza Corse Adria, un anno iniziato con successo: il pilota Sandro Brunello sale sul podio Il 2021 è cominciato con un bel podio per Bolza Corse, team di Adria impegnato nelle discipline motoristiche della velocità. E a dare la prima soddisfazione, alla guida della Renault Clio Cup 4, è stato il nuovo pilota Sandro Brunello, con un buon terzo di classe e di gruppo nel primo appuntamento del Triveneto con l’edizione numero ventinove della Salita del Costo, in provincia di Vicenza. Una prima presa di contatto avvenuta in un contesto del tutto atipico per una cronoscalata, in virtù di un’abbondante nevicata caduta sul tracciato durante la prima sessione di

prove libere. “Il meteo dava sole con nuvole per le prove del sabato - racconta Brunello - ma a un certo punto, ha cominciato a nevicare e in tanti si sono ingannati con le condizioni del fondo, dando vita a parecchie uscite di strada. Dal canto nostro siamo stati fortunati perchè siamo partiti poco prima che iniziasse a nevicare e siamo arrivati in cima senza alcun tipo di problema. I primi chilometri con la vettura sono stati ottimi e tutto funzionava a perfezione, in ogni prova. La domenica le condizioni meteo sono migliorate di molto, curva dopo curva la soddisfazione ed il diverti-

mento crescevano”. La Clio di Bolza Corse si è comportata molto bene, con un assetto buono, un cambio sequenziale preciso ed un ottimo impianto frenante. “Sono molto felice della scelta che ho fatto - dice il pilota di Pernumia -, quella di correre con Bolza Corse, e ringrazio di cuore Silvano e Stefano, sempre presenti e molto professionali nel servizio svolto”. Calendario permettendo il patavino potrebbe essere al via del prossimo Slalom dei Colli Euganei, Città di Este, valevole per il Campionato Italiano Slalom, in programma a settembre. (c.a.)

Cristiano Aggio


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#Regione

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Le prospettive. Il Consiglio Regionale ha votato anche due risoluzioni sul tema

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Ora il Veneto vuole poter dire la sua” “V

ogliamo dire la nostra sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porteremo a Roma le proposte del Veneto e le necessità del nostro territorio”: Francesco Calzavara, assessore regionale al bilancio, rivendica il ruolo delle regioni nei giorni in cui il confronto si fa più intenso in vista del 30 aprile, data entro la quale il Piano dovrà essere presentato alla Commissione Europea. Il Consiglio Regionale del Veneto ha dibattuto a lungo e votato due risoluzioni. “In questo piano, - osserva Calzavara - le Regioni non sono state coinvolte. Nell’ambito della leale collaborazione istituzionale è stata completamente dimenticata la fase ascendente; l’impostazione centralistica finora seguita è destinata a portare pochi frutti e non tiene conto dei reali bisogni espressi dai territori. Le Regioni, invece, devono essere parte attiva nell’utilizzo delle risorse europee, che vedono quali priorità la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione verde ed ecologica, l’inclusione sociale e la salute”. L’assessore aggiunge che il Veneto ha comunque cercato di raccogliere le principali priorità facendo sintesi di una serie di progetti necessari per la crescita del nostro territorio, confezionando un Piano regionale per la ripresa e la resilienza che si articola in 13 macro- progetti (crescita e valorizzazione del capitale umano; energia sostenibile; inclusione sociale; infrastrutture per la competitività e per l’attrattività turistica e culturale; innovazione; mitigazione del rischio idrogeologico; olimpiadi invernali Milano Cortina 2026; rafforzamento, innovazione e digitalizzazione delle istituzioni pubbliche; recupero e risanamento ambientale; resilienza sanitaria; gestione delle risorse

idriche; conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità), in 155 schedeprogetto, per un valore complessivo di 25 miliardi. “Un piano, peraltro, coerente con il programma di governo illustrato dal Presidente della Regione Luca Zaia, per un Veneto più sicuro, più equo, che cresce sotto l’aspetto della digitalizzazione, creando vere e proprie autostrade digitali per le nostre imprese e famiglie. Investiremo molto anche sulle infrastrutture viarie. Auspico quindi una nuova stesura del Piano – conclude Francesco Calzavara - che dovrà per forza essere arricchito dai contributi che provengono dalle Regioni. E desidero ricordare il grande lavoro svolto nelle ultime settimane dalle diverse commissioni consiliari, nelle materie di rispettiva competenza, e il numero dei soggetti portatori di interesse ascoltati e coinvolti”. Due le risoluzioni approvate dal Consiglio su questo tema. La prima, proposta da Alberto Villanova e Giuseppe Pan chiede di coinvolgere maggiormente le Regioni e le Autonomie Locali per consentire una governance efficace dei processi decisionali, una maggiore attenzione e un puntuale monitoraggio di tutte le azioni a sostegno della ripresa e della lotta alla pandemia. “Dobbiamo utilizzare la transizione ecologica per far ripartire la nostra economia- spiega Alberto Villanova – Le Regioni devono contare di più ed essere pienamente coinvolte nell’utilizzo dei più importanti Fondi europei. dare una mano alle nostre aziende in difficoltà, ai nostri artigiani e liberi professionisti, in modo da distribuire la ricchezza sul territorio. La transizione ecologica rappresenta infatti un fondamentale pilastro, ma non va ridotta a una

Francesco Calzavara

plastic tax, ovvero non deve bloccare la crescita, bensì rappresentare una concreta possibilità di sviluppo per i nostri territori”. Elisa Venturini (Forza Italia) sottolinea che ora il vero problema è il coordinamento delle diverse azioni e il rispetto delle tempistiche indicate per l’impiego delle risorse”. Approvata anche la risoluzione sottoscritta dal Capogruppo Dem Giacomo Possamai, e da Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. “Il Veneto del futuro dovrà essere più digitale, più green, più inclusivo. Siamo di fronte a una straordinaria opportunità per progettare un futuro diverso per la nostra regione, in linea con quanto prevede il Recovery Fund e nel rispetto

L’assessore Calzavara: “Facciamo sentire la nostra voce a Roma, presentando i nostri progetti, le Regioni non sono state coinvolte eppure esprimono i reali bisogni dei nostri territori” delle sue linee portanti: transizione ambientale, digitalizzazione, innovazione e inclusione sociale. Va sfruttata la filiera dell’idrogeno”. La Risoluzione “impegna il Presidente e la Giunta regionale, in particolare, a promuovere e sottoscrivere un “Patto per il Veneto del 2030”.

Venturini e Bozza: “Bene i vaccini nelle farmacie, ora diventino centri di stoccaggio per i medici di base” “Raggiunta l’intesa con le farmacie come Hub vaccinali, occorre organizzarsi e farsi trovare pronti sul piano operativo a livello regionale e territoriale. Auspichiamo si possa procedere in maniera univoca nei Distretti sanitari provinciali, perché più si agirà uniti in tutta la Regione, prima si riuscirà a debellare questo virus”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturi-

ni e Alberto Bozza, i quali ricordano di aver posto il problema come gruppo consiliare di Forza Italia: “fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo spesi per il coinvolgimento anche delle Strutture private e delle farmacie per sostenere e integrare il Sistema Sanitario pubblico, dapprima nei tamponi e poi nella campagna vaccinale”. Ora, aggiungono, le farmacie possono diventare anche cen-

tri di stoccaggio e fornitura dei vaccini per i Medici di base, compatibilmente con le modalità di somministrazione e le caratteristiche del vaccino medici di base e farmacie, infatti, possono collaborare nella gestione degli aspetti logicisti e pratici della campagna vaccinale. “Ribadiamo come sia prioritario, - continuano Venturini e Bozza - che gli stessi farmacisti vengano inseriti tra

le categorie prioritarie per ricevere la profilassi, al pari di quanto è stato giustamente fatto per medici e operatori sanitari. Ma ciò che più conta è che sul piano politico finalmente si sia riuscito a raggiungere un’intesa tra Governo e farmacie, che possono fungere anche da presidio territoriale dove prenotare le vaccinazioni attraverso il portale di Azienda Zero”.


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Regione

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L’intervista. L’analisi di Giacomo Possamai, capogruppo PD in Consiglio Regionale

Recovery Fund, occasione da non perdere: investire per un Veneto digitale, green e inclusivo “L

e risorse del Recovery Fund sono un’occasione straordinaria da mettere al servizio di un progetto di rilancio e sviluppo del Veneto, per una Regione digitale, green e inclusiva, i tre indirizzi dati dalla Commissione Europea per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”. Così Giacomo Possamai, Capogruppo per il PD in Consiglio regionale, evidenzia il contenuto della proposta presentata al Consiglio, il ‘Patto per il Veneto 2030’. “Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso questo patto, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita: enti locali, associazioni di categoria, e ambientaliste, sindacati, Camere di commercio, Università, Ufficio scolastico regionale, realtà del Terzo settore e del volontariato e banche. Il Patto deve contenere obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, e l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, come ha messo nero su bianco già l’Emilia Romagna”. Ad esempio, secondo Possamai è importante puntare sulla filiera dell’idrogeno: “Gli ultimi due Governi vogliono investire fortemente su questa fonte rinnovabile per eccellenza. Il Veneto ha tutto per ospitare hub per ricerca e produzione, mettendo in rete atenei, categorie economiche e mondo dell’impresa. Ma finora dalla Regione nessuno detto niente. Sulla digitalizzazione le direttrici sono soprattutto due, pubblica amministrazione e scuola. Per quanto riguarda la prima, servono investimenti finalizzati a semplificare i rapporti con le imprese,

A fianco Giacomo Possamai, capogruppo Pd in Consiglio Regionale

“Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso il Patto per il Veneto 2030, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita, fissando obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, le infrastrutture digitali, la sanità, la sicurezza del territorio”

aiutandole ad essere competitive. Se per sbrigare una pratica impiego lo stesso tempo online o recandomi di persona in ufficio non serve a niente. Per la scuola, invece, siamo di fronte ad una grande sfida: le chiusure rigettano nell’angoscia le famiglie venete. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato come la scuola non in presenza acuisca le diseguaglianze. Ciò che serve, al contrario, è un grande progetto di innovazione digitale in cui le famiglie costrette alla Dad abbiano una possibilità in più, e non una penalizzazione”. In questo contesto rientra anche la necessità di potenziare la banda larga e le infrastrutture digitali anche

nelle zone periferiche della regione, come quelle montane, che vanno preservate da un possibile spopolamento derivante proprio dalla difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come il medico di base o l’ufficio postale. “Sul fronte della sanità pubblica dobbiamo avere degli obiettivi per il futuro – prosegue Possamai -. Bisogna investire non solo per ristrutturare gli ospedali, ma anche per ammodernarli, realizzando camere singole che permettano l’isolamento per la riduzione dei rischi da infezione. E potenziare in tutta la regione la medicina di territorio e la strumentazione tecnologica per i distretti, in modo che la sani-

tà pubblica faccia ciò che deve fare: diagnosi precoce, screening gratuiti e vaccinazioni. Anche in questo campo va rafforzata la digitalizzazione, così da assicurare la connessione con i sistemi di assistenza medica, infermieristica e terapeutica ambulatoriale per garantire ai pazienti un’assistenza coordinata e continuativa”. Da associazioni di categoria, consorzi e non solo, emerge forte la necessità di mettere in sicurezza il territorio e di avviare con urgenza il Piano invasi con opere che, finalmente, dopo anni di progettazione, vengano realizzate. “Sono interventi strategici che permettono, da un lato, un risparmio della risorsa idrica favorendo la competitività delle imprese agricole e, dall’altro, di ridurre il rischio di alluvioni e frane: abbiamo visto negli ultimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici, con eventi non più sporadici – conclude Giacomo Possamai -. Crediamo, inoltre, che il sistema agricolo dovrebbe essere maggiormente valorizzato, specialmente per quanto riguarda ricerca e sviluppo, e le numerose aziende giovani che non riescono a trovare dalla Regione sufficiente supporto alle loro progettualità. Si tratta di sostenere le piccole realtà con produzioni locali, che hanno bisogno di essere messe in rete per riuscire a competere con il sistema della grande distribuzione”. Eva Franceschini


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Regione

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Il caso. Il dibattito dal Polesine si estende a tutta la regione

Corazzari: “Presto una legge sugli impianti fotovoltaici a terra”

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er non trovarci in futuro ancora con le mani legate, ci stiamo dotando di una legge che contempli per i futuri impianti le necessarie valutazioni anche di natura ambientale, paesaggistica, economica e sociale, escludendo la possibilità di realizzare mega impianti fotovoltaici sul suolo agricolo”. Ad affermarlo è l’assessore al territorio, ai parchi e alle aree protette della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, che risponde così alla polemica esplosa dopo il parere positivo espresso dalla Conferenza dei servizi all’impianto fotovoltaico a terra di Loreo, nei pressi del Delta del Po. “La Conferenza dei servizi è un organismo autonomo e indipendente – ricorda Corrazzari - e ogni suo parere deriva essenzialmente da valutazioni di carattere tecnico, nel rispetto dell’attuale normativa regionale, nazionale ed europea. Oggi come oggi non esiste ha la possibilità di stravolgere l’iter che ha portato al via libera con pre-

scrizioni dato dalla Conferenza al progetto di Loreo, ma il nostro obbiettivo è quello di contemperare lo sviluppo delle fonti rinnovabili con la salvaguardia degli ecosistemi naturali, della qualità della vita dei cittadini, della produzione agricola intesa anche come presidio e tutela dei territori”. Corazzari ricorda infatti che è già stato avviato dalla Seconda Commissione del Consiglio Regionale l’iter per l’approvazione del progetto di legge n. 41 relativo alla “Individuazione delle aree inidonee e idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra”, su iniziativa del capogruppo di “Zaia Presidente” Alberto Villanova. Oltre a individuare nelle zone industriali e in quelle già compromesse dal punto di vista ambientale i luoghi nei quali preferibilmente installare gli impianti, il progetto di legge intende assicurare un grado di tutela particolarmente elevato a tutte quelle aree in cui la presenza dell’attività agricola

è significativa da un punto di vista dell’economia locale, rendendole esenti da impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra non funzionali all’attività agricola. “In poche parole, - conclude l’assessore - ben venga lo sviluppo delle fonti rinnovabili purché tale sviluppo non sia a detrimento dell’attività agricola e non confligga con gli irrinunciabili principi di salvaguardia dell’ambiente, del suolo agricolo e del paesaggio”. “I procedimenti in corso seguono l’iter legislativo già esistente, ma è chiaro - aggiunge Villanova - che le

linee guida dettate dal buonsenso sono quelle che abbiamo presentato nel Pdl: è fondamentale salvaguardare i terreni agricoli incentivando i pannelli fotovoltaici in aree ben precise e soprattutto sui tetti, non a terra”. Il dibattito si allarga anche al Consiglio Regionale. “Il valore del Delta sta nel contesto ambientale unico: se l’obiettivo è puntare sul turismo, dubitiamo di veder arrivare frotte di persone attratte dalla luce del sole riflessa su decine di ettari di moduli fotovoltaici. Non è così che si valorizza e promuove

un territorio”, affermano Francesca Zottis e Andrea Zanoni, consiglieri regionali del Partito Democratico, per poi aggiungere: “L’obiettivo della legge di riforma dei Parchi è rilanciare le aree protette, scrigno di biodiversità, per fare da volano anche per il territorio circostante. Non basta trincerarsi dietro a una norma: occorre far di tutto perché non venga stravolto, sollecitando e collaborando con la Regione per legiferare in fretta in questo senso, mettendo determinati paletti”. Esprime “in modo chiaro la posizione contraria alla sottrazione di terreno agricolo e forestale per la sistemazione a terra di pannelli fotovoltaici” anche il consigliere Tommaso Razzolini di Fratelli d’Italia. “Si investa ancora di più sul fotovoltaico sui tetti, oppure sui capannoni dismessi nelle aree industriali. Le energie rinnovabili devono essere incentivate e sostenute, ma è inaccettabile consumare centinaia di ettari di suolo agricolo”.



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on-line:

APRILE 2021

Salute Vaccinarsi in gravidanza

Il messaggio di speranza di due mamme

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Anna e Valentina, le bambine nate già con gli anticorpi contro il Covid Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto a pag 36

Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza a pag 37

osso fare il vaccino contro il Covid 19 in gravidanza? E’ una delle domande che in modo ricorrente si sono poste molte donne in attesa. E fra queste anche Anna Parolo, 36 anni, e Valeria Bernardi, 37 anni, due professioniste sanitarie, la prima immunologa dell’Ulss 6 Euganea, la seconda ginecologa, che lo scorso dicembre, quando è partita la campagna vaccinale, si sono trovate di fronte a questa scelta, anche perché rientravano fra le categorie a rischio, essendo entrambe professioniste sanitarie. E loro hanno deciso, fra le prime donne in gravidanza, di sottoporsi alla vaccinazione. Anna e Valeria hanno discusso con gli esperti dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6, fra cui il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe e la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, sull’opportunità della vaccinazione in relazione al loro rischio lavorativo, personale e della salute fetale. Prosegue alla pag. seguente

Malattia genetica neurologica. A Padova il primo screening neonatale a pag 38


Salute

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Consulenza scientifica

Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto Uno strumento a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e avere informazioni sicure da fonti autorevoli

Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto

L

e domande sui vaccini sono molte e non sempre le risposte sono chiare o attendibili. Per andare incontro all’esigenza di informazioni autorevoli e chiarificatrici la Regione Veneto ha dato il via lo scorso 26 marzo alla campagna informativa “Io mi vaccino”. Una campagna a sostegno della lotta al Covid 19 tramite il vaccino, con l’obiettivo di supportare il cittadino nella scelta, con informazioni che provengono da fonti sicure e pere domande vaccini sono molmunque fare il vaccino? sone autorevoli, sui cercando di chiarire dubbi esupportare perplessità. l’iniziativa. te e non sempre le risposte sono Il primo protagonista, interpella“Sì, basta una sola dose come diUn Supereroe, un gigante buono è il “testimonial” della chiare o attendibili. Per andare into per fare luce su dubbi e timori, mostrano studi molto recenti”. campagna di vaccinazione contro il Covid19. contro all’esigenza informazioni è eil protettivo professorche Palù, presidente Aifa, Si può contrarre il virus tra prima Raffigura il vaccino, didall’aspetto benevolo autorevoli e chiarificatrici la RegioAgenzia spiega e protegge, che si destreggia attraverso le tanteItaliana e spes- del farmaco, che e seconda dose? ne Veneto ha dato il via lo scorso risponde a delle “E’ possibile perché la copertuso confuse informazioni, mettendo in risalto quelle corrette per semplici domande. 26 marzo alla campagna informatiDi seguito le più frequenti. ra immunitaria, cioè gli anticorpi allontanare dubbi e comunicare in modo semplice, lineare e va “Io mi vaccino”. Una campagna Che garanzia di efficacia offrono neutralizzanti, si forma nel tempo, sintetico l’importanza di un atto così semplice e protettivo. E’ anato sostegno della lotta al Covid 19 i vaccini? quindi c’è una finestra in cui siamo dalla matita di Maria Gianola, disegnatrice veneziana che tramite il vaccino, con l’obiettivo di “I vaccini – è la risposta del proancora infettabili”. ha messo a disposizione la sua creatività per supportare l’inisupportare il cittadino nella scelta, fessor Palù - sono molto efficaci, Quando comunicare malattie o ziativa. con informazioni cheinterpellato provengono fino pere cento, quindi non allergie? Il primo protagonista, per fare lucealsu95 dubbi da fonti e persone autorevoli, abbiamo maidelavuto “Sì, vaccini cosìsola dose “Nelcome momento in cuistudi ci simolto vaccina timori, è ilsicure professor Palù, presidente Aifa, Agenzia Italiana basta una dimostrano recercando di chiarire dubbi e perplesefficaci. L’efficacia si misura sulla c’è un medico che fa un’anamnesi. farmaco, che risponde a delle semplici domande. Di seguito le centi”. sità. prevenzione della malattia, sappia- il virus Quello il momento cui si indipiù frequenti. Si può contrarre traèprima e secondaindose? Un Supereroe, un gigante buono mo che vaccini così efficaci possono cano tutte le condizioni patologiche Che garanzia di efficacia offrono i vaccini? “E’ possibile perché la copertura immunitaria, cioè gli antiè il“I“testimonial” della campagna di Palù prevenire anche le allergie altro” vaccini – è la risposta del professor - sono molto ef- l’infezione”. corpi neutralizzanti, si pregresse, forma nel tempo, quindiec’è una finestra vaccinazione contro il Covid19. Dopo quanto tempo il vaccino ha Quali sono gli effetti collaterali ficaci, fino al 95 per cento, quindi non abbiamo mai avuto vac- in cui siamo ancora infettabili”. Raffigura il vaccino, dall’aspetto effetto? dei vaccini? cini così efficaci. L’efficacia si misura sulla prevenzione della Quando comunicare malattie o allergie? benevolo e protettivo che spiega e possono “Solitamente un’im-in cui ci“Gli effettic’ècollaterali malattia, sappiamo che vaccini così efficaci prevenire per indurre “Nel momento si vaccina un medicosono che faquelli un’aprotegge, che si destreggia attravermunità protettiva in grado di neudi tutti i vaccini. I primi nella sede anche l’infezione”. namnesi. Quello è il momento in cui si indicano tutte le condisoDopo le tante e spesso inforpassarepregresse, locale:ledolore, arrosquanto tempo ilconfuse vaccino ha effetto?tralizzare il virus devono zioni patologiche allergie rigonfiamento, e altro” mazioni, mettendo in risalto quelle almeno 21 giorni. C’è, per quasi tutti samento, nel giro di poche ore o al “Solitamente per indurre un’immunità protettiva in grado di Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini? corrette per allontanare dubbi e coi vaccini, bisogno di una seconda massimo nell’arco di una giornata. neutralizzare il virus devono passare almeno 21 giorni. C’è, per “Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. I primi nelmunicare modo bisogno semplice, lineare di solito, possono essere nel 30, nel 40 giro forse quasi tutti iinvaccini, di una secondadose doseche che sisi fa fa aa distanza, la sede locale: dolore, Ci rigonfiamento, arrossamento, di edistanza, sintetico l’importanza di un atto di tre o quattro settimane e, quindi, anche 50 per cento dei segni sistedi solito, di tre o quattro settimane e, quindi, bisogna poche ore o al massimo nell’arco di una giornata. Ci possono così semplice protettivo. E’per nato mettere altri30,dieci mici molto come astenia, domettere in controealtri dieci giorni avere bisogna un’immunità com- in contro essere nel 40 forse anche 50 banali, per cento dei casi sistemici dalla matita die neutralizzante”. Maria Gianola, di- giorni per avere un’immunità comlorabilità muscolare, dolore articolapleta, protettiva molto banali, come astenia, dolorabilità muscolare, dolore artisegnatrice veneziana che comunque ha messo farepleta, protettiva e neutralizzante”. e febbre che si risolvono di solito Se ho avuto il Covid devo il vaccino? colare e febbre che si re risolvono di solito molto precocemente”. a disposizione la sua creatività per Se ho avuto il Covid devo co- molto precocemente”.

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Vaccinarsi in gravidanza

Il messaggio di speranza di due mamme

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sostenerle in questa scelta anche i loro compagni, entrambi professionisti sanitari. Preziosa anche la collaborazione con il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e del professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia. E quindi entrambe le professioniste sanitarie, che non erano mai state contagiate dal virus, si sono sottoposte, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, volontariamente a inizio gennaio alla prima dose di vaccino e, a distanza di tre settimane, alla seconda. Il decorso è stato regolare per entrambe le gravidanze: le due donne non hanno segnalato effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Anna (la figlia di Valeria) è nata il 9 marzo scorso e Valentina (la bimba di Anna) il 16 marzo; entrambe alla nascita pesavano circa 3 chili, entrambe stanno bene e sono state allattate al seno. Ma c’è di più: le bambine presentano gli anticorpi contro il Covid 19. “Con la vaccinazione è stata protetta l’ultima parte della mia gravidanza – racconta l’immunologa Anna Parolo – che è quella più rischiosa in caso di infezione da Covid. Sono doppiamente contenta di sapere che anche la mia bambina ha gli anticorpi perché mi fa sperare che sia ben protetta. Consiglio di approcciarsi molto serenamente alla vaccinazione”. “Un’infezione alle vie respiratorie a termine della gravidanza potrebbe rivelarsi anche molto grave – sostiene la ginecologa Valeria Bernardi – Gli studi sottolineano come l’infezione da Coronavirus nei bambini molto Mamme in attesa piccoli possa essere molto seria e professioniste e avere conseguenze importanti. Sono questi i motivi che mi hanno sanitarie, hanno spinto a vaccinarmi, tenendo conto deciso di vaccinarsi del fatto che i rischi di un vaccino sono sicuramente minimi. La mia nell’ultimo trimestre esperienza è stata positiva”. della gravidanza “Le due bambine sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita – sottolinea il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6 – infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale”. “Gli studi sono limitati – rileva ancora il dottor Jorizzo – ma concordi nel suggerire che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. La vaccinazione quindi potrebbe essere indicata, anche in gravidanza, nelle situazioni con fattori di rischio, come suggerito dalle Società di Ginecologia Italiane”. “L’esperienza di queste mamme è rassicurante perché sono riuscite a sottoporsi ad entrambe le dosi e a partorire a 5,6 settimane dall’ultima dose di vaccino, l’allattamento non è stato compromesso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di fiducia” aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè. “Sarà interessante in futuro capire – sostiene - se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-CoV-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. E’ quindi importante offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, - concludono Jorizzo e Ngaradoumbe - se appartengono a categorie a rischio.


Salute

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Covid 19 e diffusione tra i banchi

Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza

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siste realmente una relazione tra diffusione del Covid 19 e la scuola in presenza? La scuola può essere un potenziale luogo che amplifica il contagio? L’argomento è delicato e complesso e se n’è dibattuto a lungo, con le due posizioni, e relative scuole di pensiero, - chi sostiene che vi sia un rischio concreto e chi invece ritiene che non sia così – a confronto quotidiano sulla questione. Un recente studio, tuttavia, nel fare un po’ di chiarezza sul ruolo di bambini e ragazzi in età scolare e delle scuole nella diffusione di SARS-CoV-2, “scagiona” la scuola e i bambini dall’ “accusa” di essere “amplificatori” della pandemia. Lo studio è stato coordinato dal professor Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e dalla professoressa Sara Gandini, epidemiologa dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con l’Aulss 9 Scaligera di Verona, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e AbaNovus di Sanremo. Questo studio, “A cross-selectional and prospective color study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy”pubblicato sulla prestigiosa rivista “The Lancet Regional Health – Europe”, indica che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre 2020 non può essere imputata all’apertura delle scuole e come la loro chiusura totale o parziale, in particolare in due regioni italiane, non abbia influito sulla diminuzione dell’indice Rt. “Abbiamo pertanto confrontato l’incidenza del Covid 19 tra gli studenti e tra il personale scolastico (docente e non) con quella popolazione generale, dello stesso range di età nel caso del personale scolastico - spiega il professor Scorrano - Abbiamo valutato se in concomitanza con l’apertura della scuola l’incidenza del Covid19 aumentasse prima tra le persone in età scolare che nella popolazione generale, se gli studenti o il personale scolastico positivi al Covid-19 provocassero focolai nelle scuole, se i focolai in contesti scolastici fossero causati principalmente da

Da una ricerca pubblicata su “The Lancelot Regional Health – Europa” sull’impennata della pandemia in Italia tra ottobre e novembre 2020 emerge che gli studenti non sarebbero “amplificatori” delle infezioni da SARS-CoV-2

Ragazzi “influencer” per promuovere una sana alimentazione

Da sinistra: il professor Luca Scorrano e di seguito l’epidemiologa Sara Gandini

studenti, e infine se a livello delle diverse regioni italiane l’aumento dell’indice Rt seguisse le date di apertura della scuola (diverse da regione a regione) a un intervallo di tempo costante. Un intervallo di tempo costante tra apertura delle scuole e aumento dell’indice Rt sarebbe infatti un importante indicatore di correlazione tra scuole in presenza e circolazione virale nella popolazione generale”. Il nostro studio mostra come l’incidenza di Covid 19 tra gli studenti sia stata inferiore rispetto alla popolazione generale – dice la professoressa Sara Gandini. - Le infezioni secondarie a scuola erano Le infezioni secondarie a scuola erano inferiori all’1% e i focolai si sono verificati nel 5-7% delle scuole analizzate. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile a quella registra tata nella popolazione di età comparabile a quella degli insegnanti. Le infezioni secondarie tra gli insegnanti erano rare e si verificavano più frequentemente quando il caso indice era un insegnante rispetto a uno studente. Nel periodo che ha di poco preceduto l’apertura delle scuole in Veneto e in concomitanza con l’apertura stessa, l’incidenza di Covid 19 è cresciuta massimamente non

tra gli studenti ma negli individui di 2029 e 45-49 anni. Lo sfasamento tra le diverse date di apertura delle scuole nelle regioni italiane e l’aumento dell’indice Rt regionale non è stato uniforme. Infine le chiusure in due regioni dove sono state attuate prima di altre misure restrittive non hanno influenzato la diminuzione di Rt che era già in atto”. “Nel loro complesso, queste evidenze non supportano un ruolo degli individui in età scolare e delle aperture scolastiche come “motore” della seconda ondata di Covid-19” osserva il professor Scorrano. “Il nostro lavoro si aggiunge alle molteplici evidenze accumulate nel corso di quest’ultimo anno che nel loro complesso hanno “scagionato” la scuola in presenza. In salute pubblica – conclude la professoressa Gandini dobbiamo sempre bilanciare rischi e benefici. Alla luce della mancanza di solide evidenze che la scuola in presenza contribuisca significativamente alla diffusione della pandemia, ci sembra che il beneficio non sia chiaro e che il rischio qui sia soprattutto quello delle gravi ripercussioni causate della chiusura delle scuole sulla salute di bambini ed adolescenti”.

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ragazzi e 13 istituti alberghieri coinvolti nel progetto “La salute nel Piatto” Ragazzi “influencer” per promuovere una corretta e sana alimentazione, perché la salute si trova anche nel piatto. E proprio “La salute nel piatto” è il nome del progetto che ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Oncologico Veneto e che vede coinvolti gli studenti e le studentesse di 13 istituti alberghieri di tutto il territorio regionale. In tutto 375 ragazzi chiamati a realizzare delle ricette seguendo le indicazioni dei nutrizionisti della Lilt; potranno scegliere al massimo due ingredienti tra quelli indicati dall’équipe di nutrizionisti e creare una ricetta sul tema della corretta alimentazione, specificandone le proprietà nutrizionali e le accortezze da adottare in cottura per ridurre al minimo le alterazioni di tali proprietà e la formazione di possibili composti dannosi. In questo contesto i ragazzi sono chiamati a parlare ai loro coetanei, con un linguaggio vicino alla loro sensibilità, svolgendo un ruolo attivo di “influencer” nel diffondere questo messaggio attraverso i social più praticati dai giovani. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica dal Coordinamento Lilt del Veneto e che ha visto la partecipazione di Dino Tabacci, coordinatore Lilt Veneto e Presidente Lilt di Pado-

va, che ha fatto gli onori di casa, il Consigliere e membro della Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Orio Mocellin – simbolo della sana alimentazione è stato individuato l’olio extra vergine di oliva, principe della dieta mediterranea e considerato elisir di lunga vita - l’astrochef ed esperto in sana alimentazione, nonché testimonial del progetto, Stefano Polato. Il progetto ha riscosso grandi manifestazioni di approvazione anche da paerte dell’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan. “Trovo particolarmente apprezzabile ed efficace – ha osservato in occasione della presentazione - che si sia scelto di puntare sul linguaggio e sulle piattaforme social preferite dai più giovani: la consapevolezza deve partire infatti dalla scuola, perché i nostri ragazzi saranno presto chiamati ad essere i professionisti della ristorazione, un mondo che spazia dal bar sotto casa al ristorante stellato, magari puntando a quella vetta rappresentata dal testimonial di questa iniziativa, l’astrochef Stefano Polato”. I 375 ragazzi si sono divisi in 37 gruppi e si sfideranno nella realizzazione di Piatti della salute, sani, replicabili a casa, in grado di valorizzare ingredienti del territorio e di ottenere una buona visibilità sui social. A fine maggio il miglior piatto della salute verrà premiato dalla Commissione di esperti Lilt.


Salute

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Malattia genetica neurologica. A Padova “nasce” il primo screening neonatale A fianco il dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unit Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova

Cometa A.S.M.M.E: dal 1992 al fianco di chi lotta contro le Malattie Metaboliche Ereditarie

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n Italia un neonato su 2000 è affetto da malattie metaboliche ereditarie: a causa di un’alterazione del DNA il metabolsmo non funziona in modo corretto e le sostanze assunte come cibo, anziché trasformarsi in nutrimento, diventano tossiche e producono gravi danni all’organismo. Per sconfiggere le malattie metaboliche ereditarie, nel 1992 un gruppo di famiglie fonda Cometa A.S.M.M.E, che oggi conta più di 3000 tra soci e sostenitori in tutta Italia. L’Associazione, che ha la sua sede a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, da quasi 30 anni è al fianco di malati metabolici ereditari, bambini e adulti, per sostenerli e accompagnarli nelle cure quotidiane. Grazie alla tenacia della Presidente Annamaria Marzenta, all’impegno dei volontari e alla generosità delle famiglie, Cometa A.S.M.M.E ha già investito più di due milioni di euro in progetti di ricerca, prevenzione ed assistenza, tra cui l’acquisto della strumentazione “Tandem Mass Spettrometria” necessaria per lo screening neonatale metabolico allargato, e altri due spettrometri per la ricerca sulle malattie neurodegenerative e sulle malattie lisosomiali. L’associazione ha contribuito a realizzare il nuovo Laboratorio di 1 livello per le MME a Padova al Campus Biomedico Pietro d’Abano, in grado di effettuare ogni anno 40.000 analisi su campioni biologici provenienti da 4 provincie del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Belluno), dal Friuli e dalla provincia autonoma di Trento. L’associazione sostiene costantemente anche borse e progetti di studio per medici specializzati, organizza conferenze e convegni medici e momenti di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle MME.

adova si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nella ricerca scientifica, questa volta grazie al team diretto dal dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova. Nelle scorse settimane l’equipe ha proposto per la prima volta al mondo un nuovo screening neonatale per una malattia genetica neurologica, chiamata AADC o deficit delle decarbossilasi degli aminoacidi aromatici, che determina una grave disabilità motoria con capacità intellettive normali. Per questa malattia è stata recentemente trovata una terapia genica molto efficace ma le possibilità terapeutiche sono strettamente legate alla diagnosi precoce: la malattia, infatti, è molto difficile da diagnosticare e spesso i pazienti vengono riconosciuti solo dopo anni, quando non c’è più molto da fare. I clinici di Padova diretti dal dottor Alberto Burlina sono riusciti a rilevare nella goccia di sangue con cui vengono eseguiti gli screening di legge, una molecola, la cosiddetta “3 metildopa”, che presenta una struttura simile alla “tirosina”, già presente nei kit diagnostici utilizzati in tutto il mondo per lo screening neonatale esteso (per legge italiana attivo dal 2016). La novità interessante è che non ci sarà bisogno di ulteriori reagenti né di processi diagnostici lunghi e complessi per la diagnosi, ma sarà sufficiente aggiungere la struttura molecolare del composto alla strumentazione in uso per lo screening: la Tandem Mass Spettrometria, un macchinario ad hoc acquistato nel 2015 dall’associazione Cometa A.S.M.M.E e donato al Laboratorio MME di Padova per eseguire gli screening neonatali. Pubblicata dalla rivista americana “Molecular Genetics and Metabolism”, una delle più importanti riviste nel campo genetico metabolico e organo della Società Americana di Malattie Metaboliche Ereditarie, la ricerca è frutto dell’esperienza maturata nel campo diagnostico dalla Divisione diretta dal dottor Burlina, diventata negli anni uno dei modelli

più avanzati al mondo nel campo delle prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie. “Sono molto orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team, che si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel suo campo - afferma il Dottor Alberto Burlina - Grazie alla nostra scoperta la diagnosi precoce di questa malattia sarà possibile senza dover sostenere ulteriori costi di strumentazioni o reagenti. Siamo contenti che una rivista prestigiosa come “Molecular Genetics and Metabolism” abbia immediatamente accolto la nostra ricerca”. Molto soddisfatta anche Annamaria Marzenta, Presidente di Cometa A.S.M.M.E. che nel 2015 ha acquistato e donato lo spettrometro Tandem Mass Spettrometria: “Siamo davvero felici di aver dato il nostro piccolo, grande, contributo a questa ricerca - afferma Marzenta - Da quanViene proposto do è nata la per la prima volta al mondo nostra associazione nel per l’AADC, deficit delle 1992, non decarbossilasi degli aminoacidi abbiamo mai smesso aromatici che determina una di investire grave disabilità motoria ma con in progetti di ricerca, capacità intellettive normali prevenzione e cura, acquistando questo ed altri macchinari indispensabili per lo screening neonatale, ma anche sostenendo borse e progetti di studio per medici specializzandi. Questa scoperta ripaga il contributo e l’impegno delle nostre famiglie e dei nostri volontari. Grazie al dottor Burlina e alla sua equipe per il loro lavoro quotidiano”. Congratulazioni al team di lavoro arrivano anche da Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, che si è complimentato con tutti i professionisti coinvolti per aver raggiunto questo ambito traguardo.




on-line:

APRILE 2021

Garden

I colori ed i profumi dei fiori primaverili Ecco le varietà ideali per la stagione e per arricchire terrazzi, balconi e giardini

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assato il grigiore invernale ed il freddo pungente, anche il pollice verde di ciascuno di noi può uscire dal letargo! Con l’arrivo della primavera e delle giornate maggiormente soleggiate è davvero istintivo pensare ai colori ed ai profumi del terrazzo, balcone o giardino. Parliamo di fiori, simbolo inevitabile del risveglio della natura e, diciamolo, grandi alleati del nostro benessere, per due motivi principalmente. Perché veder sbocciare i fiori ed ammirarne i colori ed i profumi di certo migliora il buonumore, così come l’autostima se li abbiamo piantati noi! Senza dimenticare che l’attività fisica derivante dal giardinaggio contribuisce notevolmente alla “remise en forme” propedeutica alla prova costume. Vediamo allora qualche esempio fiorito per la primavera che sboccia. LA PRIMULA Il classico fiore da piantare in primavera, esiste in oltre 500 varianti e con un’ampia scelta di colori: fucsia, giallo, rosso, blu, arancione e moltissimi altri. Le primule si possono piantare all’inizio della primavera in vasi da mettere in giardino o sul balcone: hanno bisogno di uno spazio a mezza ombra per restare sane e robuste. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’ac-

qua non deve mai ristagnare. LA STERLITZIA La strelitzia è originaria dell’Africa e rispecchia davvero la natura rigogliosa, per la forma inusuale e per l’esplosione di colori che dona durante la fioritura, che avviene verso la fine della primavera. La strelitzia ama il sole, spesso viene coltivata in serre (per la vendita come fiore reciso), teme il gelo, vuole innaffiature regolari e un’attenta concimazione. Può essere piantata in giardino ma anche in vaso ed è facile da coltivare. IL CICLAMINO Il ciclamino appartiene alla famiglia delle primulacee e ha circa una quindicina di specie di piante perenni. Si può coltivare in vaso e tenere in casa, oppure in giardino o anche sui balconi, purchè nella brutta stagione sia messo al riparo. Il ciclamino ha bisogno di luce, senza tuttavia essere esposto direttamente al sole. Due le caratteristiche principali, le foglie a forma di cuore ed il profumo che emanano i fiori, sempre molto carichi di colore.

da giardino. I bellissimi narcisi, che a dispetto della delicatezza del loro aspetto sono piante robuste, stanno bene in un terreno a mezz’ombra e vanno annaffiati con molta frequenza. I colori classici di questo fiore sono il giallo e il bianco, ma esistono molti ibridi con altre varianti cromatiche.

IL NARCISO Il narciso è una pianta da terrazzo e

IL RODODENDRO Il rododendro appartiene alla famiglia

delle ericaceae; il suo nome deriva dalle parole greche rhodon (rosa) e dendron (albero). È arrivato in Europa dall’Asia soltanto nell’ottocento. Sono piante sempreverdi da esterno, l’ideale è piantarle in giardino in una zona luminosa ma ombreggiata, dal momento che temono il sole diretto. Anche il rododendro annuncia l’arrivo della primavera, con i suoi fiori coloratissimi dalla forma a campanula.


Garden

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L’orto fai da te con i consigli dei tutor Silvia Girotto e Marco Facchin

Coldiretti incontra i consumatori con il pollice verde O

ltre alla spesa a kmzero i cittadini hanno potuto conoscere i segreti della cura di piante e fiori guidati dai tutor dell’orto di Coldiretti che hanno verificato il pollice verde dei consumatori mentre facevano acquisti tra i banchi dei produttori. Una delle tante proposte offerte dagli operatori agricoli per assecondare la passione di giovani e anziani per la coltivazione della terra e la raccolta dei frutti che proprio a causa degli effetti della pandemia registra un boom determinato quest’anno dall’ esigenza di svago nel lungo lockdown in zona rossa ma anche in molti casi per aiutare i bilanci familiari provati dalla crescente crisi, proprio come avveniva in tempo di guerra. Il 33% degli italiani – spiega Coldiretti – ha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni o a titolo gratuito o con affitti simbolici. Esiste poi una quota del 12% che sfoga l’amore per le piante su balconi e terrazzi, verande e davanzali con una vera e propria esplosione di piante e fiori che iniziano a punteggiare di verde e colori il grigio delle città. Il movimento degli hobby farmers, dai balconi ai terreni familiari rappresenta uno spaccato sociale importante che trova nella cura delle piante del verde un importante momento di sfogo contro ansia e stress generati dalla pandemia e dalle limitazioni agli spostamenti fuori casa. Il ritorno degli italiani in orti e

Il 33% degli italianiha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani

Il decalogo per un orto (quasi) perfetto

giardini ha un alto valore sociale ed economico in uno dei momenti più difficili per il Paese con una passione che non richiede per forza grossi investimenti o grandi spazi con diverse opportunità e investimenti: dall’orto portatile da tenere con sé anche in ufficio a quello verticale per risparmiare spazio nelle case, dall’orto “ecologico” per riciclare materiali e non inquinare a quello rialzato per chi ha maggiori difficoltà a piegarsi. L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare – continua la Coldiretti – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono – conclude la Coldiretti - alcune delle

regole fondamentali per ottenere buoni risultati. L’erba gatta si può coltivare in terrazza ed è utile per il micio di casa, la menta e l’origano abbelliscono i davanzali e servono anche in cucina, primule e pansè colorano di primavera vasi ornamentali e giardini. L’atteso equinozio del 21 marzo è stato festeggiato nei mercati di Campagna Amica con lezioni di giardinaggio e consigli utili per il green “fai da te”. Nel padovano le clip di Silvia Girotto dell’azienda Sle di Anguillara sono anche on line e seguite da molti followers coinvolti nei suggerimenti della giovane florovivaista che svela i segreti nascosti dei bouquet, il linguaggio e la stagione ideale di tanti fiori Made in Italy. Come lei anche Marco Facchin dell’azienda bio “Piccolo ortolano” di Saccolongo impegnato ad intrattenere il pubblico in azienda e nelle piazze istruendo le famiglie sulle fasi lunari e i misteri della semina dall’insalata alle piante aromatiche.

1. Spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati. 2. Stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari. 3. Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle. 4. Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale. 5. Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota). 6. Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza. 7. Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante. 8. Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive. 10. Costi: realizzare un orto in giardino, secondo Coldiretti, ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.


GUIDA AL SUPERBONUS

SUPERBONUS 110%, SÌ O NO? ECCO LE RISPOSTE AD ALCUNI DEI DUBBI PIÙ FREQUENTI soci e. le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all’articolo 6 della legge n. 266/1991 e le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano f. le associazioni e società sportive dilettantistiche limitatamente agli interventi destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

3. È SEMPRE OBBLIGATORIO EFFETTUARE UNO DEGLI INTERVENTI TRAINANTI PER OTTENERE LA DETRAZIONE O IL CREDITO D’IMPOSTA AL 110%?

Si, salvo l’ipotesi in cui sull’edificio sottoposto ad almeno uno dei vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42/2004, non sia possibile effettuare interventi trainanti o gli interventi strutturali siano vietati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali. In tali casi, la detrazione o il credito d’imposta al 110% si applica a tutti gli interventi trainati di riqualificazione energetica, previsti dall’ecobonus, anche se non eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti, ferma restando la condizione che tali interventi portino a un miglioramento minimo di 2 classi energetiche oppure, ove non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta. 5. Ci sono ulteriori vincoli da rispettare per ottenere il Superbonus per gli interventi di efficientamento energetico? Sì, fermo restando la necessità di eseguire almeno uno degli interventi trainanti, è necessario conseguire un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio (condominio o unifamiliare) o delle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari le quali siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Il miglioramento di almeno due classi energetiche potrà essere ottenuto anche realizzando, congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti, tutti gli altri interventi previsti dall’ecobonus (come la sostituzione di infissi, serramenti, schermature solari, sistemi di building automation, eccetera), compresa anche l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo per l’energia prodotta, e dovrà essere dimostrato mediante la redazione di due appositi attestati di prestazione energetica, ante e post intervento, secondo le indicazio-

NUS

ERBO

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110%

ni che saranno specificate nel decreto che sarà emanato ai sensi del comma 3-ter dell’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013.

4. SE VOLESSI RIFARE GLI INFISSI, POSARE IL CAPPOTTO TERMICO, INSTALLARE I PANNELLI SOLARI, POTREI FARLO SENZA ESBORSO MONETARIO?

Sì, con la norma del Superbonus, è possibile effettuare alcuni interventi di ristrutturazione (riqualificazione energetica e antisismico) senza alcun esborso monetario optando, secondo le modalità stabilite con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, in luogo della detrazione fiscale, per lo sconto in fattura. In questo caso, l’impresa riceverà un credito d’imposta pari al 110% del valore dello sconto applicato in fattura.

10. QUANTE VOLTE PUÒ ESSERE CEDUTO IL CREDITO DI IMPOSTA?

Il credito d’imposta potrà essere ceduto illimitatamente a qualsiasi soggetto.

11. SE UN SOGGETTO ACQUISISCE UN CREDITO D’IMPOSTA, MA DURANTE I CONTROLLI DELL’ENEA O DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE VIENE RILEVATO CHE IL CONTRIBUENTE NON AVEVA DIRITTO ALLA DETRAZIONE, QUEL SOGGETTO PERDE IL CREDITO CHE HA RICEVUTO?

No, il cessionario che ha acquistato il credito in buona fede non perde il diritto ad utilizzare il credito d’imposta.

Domande e risposte a cura di Agenzia delle Entrate (aggiornamento di Marzo 2021)


GUIDA AL SUPERBONUS

“SUPERBONUS SUPERA IL MILIARDO DI EURO: CANTIERI A +44% E VALORE DEI LAVORI A +49% NELLE ULTIME DUE SETTIMANE DI MARZO 2021” Sono molto incoraggianti e positivi i dati che sottolinea l’ex sottosegretario Riccardo Fraccaro, promotore e sostenitore di tutta la filiera dei bonus edilizi, in un post nella sua pagina Facebook “Nelle ultime due settimane di marzo è stato raggiunto un primo traguardo importante: il superbonus supera il suo primo miliardo di euro di lavori eseguiti e asseverati. Secondo i dati forniti da ENEA, infatti, si sono registrati: +44% di nuovi cantieri, passando da un totale di 6959 a 10051; +49% del valore dei lavori eseguiti, passando da 733,2 milioni a 1089,6. E dall’inizio dell’anno: +514% di nuovi cantieri, passando da 1636 a 10051; +477% del valore dei lavori, passando da 189 milioni di euro a 1089,6 milioni di euro Sul fronte energetico, il risparmio stimato acquisito ad oggi è pari 206.435 MWh/anno.” Fraccaro cita anche il rinomato studio IHS MARKIT PMI® SETTORE EDILIZIO ITALIANO, che ha raccolto i dati del settore tra il 12 ed il 31 marzo 2021. Secondo gli ultimi dati PMI®, il settore edile italiano ha osservato a fine del primo trimestre una crescita della produzione che è stata elevata e la maggiore in oltre 14 anni, a causa dell’incremento più veloce dei nuovi ordini in quasi venti anni. Le attuali interruzioni sulla catena di distribuzione hanno però provocato l’espansione maggiore dei costi mai osservata finora. L’indice principale dell’indagine è l’IHS Markit PMI sul settore edilizio italiano, un indice di diffusione destagionalizzato che monitora i cambiamenti del volume totale delle attività edili rispetto al mese precedente.

A marzo, l’indice principale è cresciuto ulteriormente al di sopra della soglia di non cambiamento di 50.0, salendo da 54.8 di febbraio sino a raggiungere 56.3. Le aziende campione hanno attribuito l’ultimo incremento alle migliori condizioni di domanda e ai bonus gover-

nativi. L’ultimo valore inoltre mostra come l’attività edile in Italia sia aumentata al livello più veloce da gennaio 2007. Un’espansione è stata osservata a marzo in tutti e tre i sottosettori monitorati, con quello dell’edilizia residenziale che ha riporta-

to l’incremento più veloce, con un aumento della produzione al tasso maggiore mai registrato dall’inizio di questa indagine nel 1999, seguito dal sottosettore dell’edilizia non residenziale. Il sottosettore dell’ingegneria civile, dopo i precedenti due mesi di declino,

ha registrato un ritorno di crescita dell’attività anche se ad un livello solo marginale. A marzo, l’ennesima crescita della domanda ha sostenuto la forte ripresa dell’attività edile. I nuovi ordini ricevuti sono aumentati per il secondo mese consecutivo e al tasso maggiore da maggio 2001 in parte grazie all’ecobonus e al superbonus. I dati di marzo hanno inoltre evidenziato una ulteriore creazione occupazionale nel settore edile italiano. I livelli del personale sono aumentati notevolmente e al tasso più veloce in quasi due anni. Guardando al futuro, a marzo le imprese edili italiane sono rimaste ottimiste in riguardo all’attività del prossimo anno. L’ottimismo è stato attribuito alle agevolazioni fiscali governative, alla migliore domanda da parte dei clienti e alla speranza di una forte ripresa non appena le restrizioni anti Covid-19 verranno allentate. L’ottimismo è diminuito dal recente record di febbraio ma è rimasto storicamente elevato. “Mi sembra evidente – conclude Fraccaro - che questi dati confermino la bontà del Superbonus e che portino ulteriore evidenza della necessità di prorogarne la sua durata il più possibile. Il governo precedente ha fatto la sua parte, le imprese, le banche e i professionisti coinvolti stanno dimostrando che la direzione intrapresa è quella giusta. Diventa oggi imperativo dargli più tempo possibile per continuare a lavorare per trasformare in chiave sempre più sostenibile il nostro grande Paese.”



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Oroscopo

Ariete Avete bisogno di dedicarvi un po’ più a voi stessi e alle vostre passioni. Rallentate il ritmo e ascoltate di più voi stessi.

Toro Toro: E’ un periodo di grande inventiva e di buoni propositi. Mettetevi in gioco, il momento è propizio.

Aprile Il sole torna ad illuminare le nostre giornate e restituisce nuove energie e speranze

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Bilancia Siete determinati verso il vostro obiettivo: ci avete lavorato tanto, è tempo di concretizzare gli sforzi fatti fin qui.

Scorpione Avete bisogno di aria nuova ma per ora dovrete desistere da nuove avventure per rimanere con i piedi ben saldi a terra.

Gemelli

Sagittario

E’ il tempo dei colori e della creatività. Non arrendetevi: siate fantasiosi e tenaci, nella vita e nelle relazioni.

Avete voglia di riscatto. Il momento è buono per tentare di realizzare i vostri desideri, anche se non tutti.

Cancro

Capricorno

Novità in vista che toglieranno un po’ di “polvere” alla vostra vita e vi rimetteranno in moto.

Il vostro proverbiale autocontrollo vacillerà. Inizia un periodo di grande romanticismo, sarete distratti e sognatori.

Leone

Acquario

Vivete alla giornata e continuate con il vostro entusiasmo ad affrontare le sfide di ogni giorno. Avrete le giuste soddisfazioni.

La vostra curiosità vi porterà a conoscere persone nuove. Siete ben disposti verso gli altri. Periodo favorevole.

Vergine

Pesci

Alla fine gli affetti sicuri e il vostro giro di amicizie si rivelano essere indispensabili, non cercate altrove ciò che già avete.

Siete alla ricerca di nuovi stimoli e ritmi nuovi. Lasciatevi andare al cambiamento: il nuovo orizzonte vi stupirà




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