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Febbraio 2015
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Febbraio 2015
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Sanità, studio regionale Ulss 18 e 19 rispettano i tempi ma forse non basta questo pagg.
Città e frazioni Adria - Valliera la ciclabile diverrà realtà
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Sos servizi Poste riduce, uffici a rischio nelle frazioni
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BOTTRIGHE, LA PIAZZA SARà RISISTEMATA
Una buona notizia per Bottrighe: i lavori di sistemazione di Piazza della Libertà partiranno a breve. Un annuncio importante, dopo che sul tema era stato convocato un incontro davvero molto partecipato nei mesi scorsi. pag.
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All’interno del giornale
alle pagg.
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Il commercio in città può riprendere fiato A
driashopping non rischia più di chiudere. Lo spiega il presidente Enrico Franzoso, titolare della Bottega del Fumo di Corso Mazzini. L’associazione di commercianti del centro della città etrusca ha senza dubbio avuto un momento di seria difficoltà. Era forte, sino al 2013, di circa 120 soci, ma poi le cose sono cambiate, sino ad arrivare a poco più di una decina. Molti i fattori che hanno portato in questa direzione. C’è stata la crisi. Ci sono anche stati esercenti che non si sono tenuti al pas-
so con il pagamento delle quote. “Non avere un buon numero di soci alle spalle - prosegue Franzoso - voleva dire essere svuotati di forza politica nei confronti degli enti pubblici. Il consiglio in effetti aveva pensato di procedere alla chiusura. Per fortuna le cose non sono poi andate così. La parola fine può però essere messa solo dall’assemblea dei commercianti. Hanno preferito non farlo”. Mano a mano che la stampa si occupava della questione c’è poi stata una specie
di mobilitazione spontanea. “La gente ha letto i giornali - racconta Franzoso - e ha cominciato a pagare gli arretrati”. Non è questa comunque l’unica buona notizia per il commercio, settore che ne ha quantomai bisogno, in questo momento di crisi davvero nera. Ci sono anche i primi due esercizi storici insigniti della targa della Regione di “luogo storico del commercio”. Con l’auspicio che presto se ne aggiungano numerosi altri. pag. 6
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La campagna elettorale entra nel vivo
Due belle notizie anticrisi: Adriashopping non chiude più. Ed ecco i negozi storici
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o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.
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Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 24
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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino! seguici su www.lapiazzaweb.it
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo. seguici su www.facebook.com/ lapiazzaweb
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO:
Ad un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfida: un rapporto diretto con la comunità dei lettori
L
o scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri dicono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite sono quadruplicate, con un significativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media. Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affiancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondimenti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamente il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fin dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta. I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assieme. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di rimanere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche notizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci
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EDIZIONI PIÙ VISTE SU ISSUU Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Chioggia. seguici su www.issuu.com/ lapiazzaweb
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Il BLOG DEL DIRETTORE Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no. Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori. Che facciamo? Una pistola ad ogni veneto? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
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anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet. I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di video secondo le statistiche guarda il filmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber. Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e protagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica redazioneweb@givemotions.it per inviare fotografie, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.
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Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!
Digitali, ma col cuore tra la gente vera
Direttore Direttore responsabile responsabile (ad (ad interim) interim)
G Germana ERMANA U Urbani RBANI direttore@lapiazzaweb.it direttore@lapiazzaweb.it RNELLA Jovane OVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Ornella Chiuso in redazione il 16 febbraio 2015 Centro ENTRO Stampa TAMPA: Rotopress OTOPRESS International NTERNATIONAL Loreto ORETO, via VIA breccia BRECCIA (An N)
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4 Argomento del mese SANITA’: ECCELLENZA O CRISI? Il rapporto sull’adempienza alle tempistiche fissate per legge per le liste di attesa premia le Ulss di Rovigo e Adria. Zaia: “Siamo una sanità di eccellenza, non una sanità normale”. Ma è davvero così? Per i sindacati ci sono vari fattori da considerare, molti dei quali non presi in considerazione dalla pubblicazione della Regione
La vera salute non
di Elisa Dall’Aglio
“Il report esclude del tutto la situazione del pronto soccorso, ad esempio”
Resta aperto il caso dei frequenti dirottamenti del paziente verso erogatori privati
U
na sanità di eccellenza o una sanità nella quale c’è molto da rivedere? Non è una domanda da poco. Ma una domanda che è inevitabile dopo che il Governatore Luca Zaia ha reso noti i tempi di attesa per le visite specialistiche per le prestazioni diagnostiche erogate in Veneto nel 2014. “Siamo una sanità di eccellenza, non una sanità normale”, ha dichiarato il presidente della Regione nel corso dell’incontro con i direttori generali delle Ulss e delle Aziende ospedaliere del Veneto. Dati che presi così, nudi e crudi, non appaiono affatto male, anzi, sono decisamente positivi. Sono contenuti nel rapporto Annexe. Le due Ulss del Polesine, la 18 di Rovigo e la 19 di Adria, si collocano infatti in ottime posizioni nella classifica che valuta la percentuale di adempienza, ossia di rispetto dei tempi previsti per le liste di attesa. Il rapporto suddivide le varie prestazioni in differenti classi di priorità, proprio con riguardo ai tempi previsti. La prima classe di priorità è di fatto non indicativa, dal momento che la percentuale di adempienza fissata per legge al 100%. La seconda classe riguarda le prestazioni per le quali la soglia è di 10
giorni. Le nostre due Ulss si posizionano nella parte nobile della classifica. Rovigo è all’87%, Adria al 95%. Entrambe hanno fatto decisamente meglio rispetto al 2013. Discorso simile anche per la terza fascia, con prestazioni con tempistiche tra i 30 e i 60 giorni. La percentuale di adempienza rimane molto alta: Adria da 3 anni è stabile al 94%, mentre Rovigo viaggia al 93%. E medesimo discorso vale per l’ultima classe, con soglia fissata ai 180 giorni. La percentuale dell’Ulss 19 è del 99% e quella della Ulss 18 del 96%. Insomma, è indubbio che sarebbe strumentale sostenere che le cose vadano male. Ma non è scontato che sia tutto perfetto o che manchino i problemi. Alcuni possibili problemi in effetti emergono se si approfondisce l’analisi. Lo ha fatto per esempio il segretario provinciale della Fp Cgil Davide Benazzo, che mette in luce alcuni aspetti che non emergono dal rapporto. Per esempio, spiega che i dati del rapporto escludono da questi dati l’urgenza assoluta, rappresentata ossia dal pronto soccorso, e le visite successive alla prima. Come quelle di controllo. In sostanza quindi vengono considerate unicamente le prime
visite e i primi accertamenti diagnostici. Le graduatorie sono di fatto stilate senza prendere in considerazione successivi passaggi medici e diagnostici relativi a situazioni non bollate come urgenti. Un esempio classico è quello dell’anziano con una patologia cronica che necessiti di frequenti verifiche. “In ogni caso – fa notare Benazzo – fornire risposte adeguate al paziente sui tempi di attesa è unicamente un dovere pervisto dalla legge. A noi fa sicuramente piacere, come sigla sindacale, di queste alte percentuali di adempienza, ma va anche detto che sono solo una parte del puzzle della sanità polesana. Che è una sanità di qualità, questo è vero, ma versa in grosse difficoltà”. Tra le questioni evidenziate il fatto che spesso, soprattutto sul fronte della diagnostica, il cittadino venga dirottato verso il privato.E infine una critica all’operazione “ospedali aperti di notte” varata dal governatore della Regione Luca Zaia. Una idea che secondo i critici non ha dato i risultati sperati. Volendo tirare le somme, la sanità polesana non è certo allo sbando e gli elementi positivi ci sono. Ma anche quelli da rivedere.
LO STUDIO LO HA CONDOTTO LA CGIA MESTRE
Restano ingenti i debiti verso i fornitori
N
ei giorni scorsi la Cgia di Mestre ha pubblicato una analisi che individua i debiti accumulati dalle Ulss e dalle aziende sanitarie del Veneto nel 2013, l’anno più recente a disposizione per valutazioni di questo tipo. Il totale a livello nazionale è imponente: si parla di qualcosa come 24,4 miliardi di euro. I dati a livello regionale e polesano sono “materia” di Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della quinta commissione consiliare, che si occupa appunto di sanità. I suoi calcoli parlano per la Ulss 18 di Rovigo di un indebitamento verso i fornitori di 99 milioni di euro, di 30 milioni invece per la Ulss 18. Il dato acquista rilievo rapportandolo alla popolazione residente: il Polesine è la seconda provincia del Veneto per densità abitativa, ovvero il numero di abitanti per chilometro quadrato: la nostra è di 136,3 contro, per esempio, 437,1 di Padova o 358, 3 di Treviso. “Probabilmente il dato relativo al 2014 sarà migliore – spiega Sinigaglia – perché Palazzo Balbi ha recentemente contratto un debito con lo Stato di un miliardo e 400 milioni di euro, che però ci costringerà a restituire 60 milioni all’anno per i prossimi 25 anni. Grazie a questa somma, però, siamo riusciti a pagare alcuni fornitori. Ma i numeri parlano da soli”. E. D. A.
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Argomento del mese 5 L’intervento
è solo liste di attesa Il caso Il progetto per aiutare chi ha un non autosufficiente a carico a casa
Home Care Premiun: grande idea, ma troppe restrizioni di Elisa Dall’Aglio
U
n progetto davvero meritorio, Home care premium: un contributo economico per le persone che convivono con un familiare non autosufficiente a carico. Una iniziativa senza dubbio positiva quella varata da Palazzo Nodari. Anche in questo caso tuttavia, a fronte di una idea sicuramente da lodare, non sono mancati gli appunti sulla maniera in cui è stata messa in atto. In primo luogo, i paletti – per così dire – all’ingresso. Il progetto, curato dall’Inps e preso poi in carico dai Servizi sociali del Comune di Rovigo, non è cosa per tutti: i beneficiari infatti possono essere unicamente dipendenti e pensionati pubblici, coniugi conviventi, i loro figli e gli orfani di dipendenti o pensionati pubblici. C’è poi una ulteriore barriera all’entrata: per potere ottenere il bonus era necessario avere la residenza in uno dei seguenti Comuni: Rovigo, Arquà Polesine, Boara Pisani, Bosaro, Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Frassinelle Polesine, Gavello, Guarda Veneta, Polesella, Pontecchio Polesine, San Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana, Villanova Marchesana. I cittadini dell’Alto Polesine, di Adria e del Delta, sono stati di fatto esclusi dall’accesso al fondo. Infine l’ultima scrematura, quella forse che prevede il criterio più semplice e restrittivo di tutti: il limite quantitativo dei beneficiari, 100 in tutto. Questo ha avuto, come primo effetto, il fatto che il giorno in cui sono stati aperti i termini per presentazione delle domande si è di fatto scatenata una vera e propria corsa a presentare le carte. Alcuni hanno persino avuto l’idea di andare a prendere il posto di persona, o mandare qualcuno, di fronte ai cancelli del Comune, in modo da potere essere i primi a presentarsi allo sportello al momento dell’apertura. Non è stato certamente possibile esaudire tutte le richieste pervenute. Ma 100 contributi per la non autosufficienza da seguire a domicilio non sono certo poco, in un momento di pesanti tagli e altrettanto ingenti ridimensionamenti dei servizi sociali qual è quello attuale.
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Parla Davide Benazzo
“I medici sono allo stremo” L
a sanità polesana è in crisi. Non ha dubbi, Davide Benazzo, segretario di Fp – Cgil, la sigla confederale che segue la funzione pubblica e la sanità che è una sua branca. Negli ultimi anni i trasferimenti dalla Regione verso le aziende sanitarie sono calati in modo significativo. Dal 2011 al 2014 c’è stata una riduzione superiore al milione di euro, con altri 900mila che saranno decurtati entro quest’anno. Benazzo e Riccardo Mantovan, coordinatore delle Rsu (Rappresentanza sindacali unitarie) dell’Ulss 18, non hanno dubbi. “Gli ospedali di Rovigo e di Trecenta sono in forte difficoltà – spiegano – Come sindacato onestamente non sappiamo più quali risposte dare ai medici che davvero non ce la fanno più”. La prima ricaduta dei tagli è stata sulla dotazione organica del personale. In 13 anni sono stati persi almeno 350 posti di lavoro. Un effetto che si è scaricato su medici, personale infermieristico, tecnico e assistenziale. In misura minore sui dirigenti. Il tutto senza considerare la mancanza di ricambio: l’età media dei dipendenti ormai si aggira sui 50 anni. E più avanza l’età, più pesante diventa fare fronte a situazioni di stress sempre crescente alle quali costringono le decurtazioni di organico. Un circolo vizioso perverso. “Sento dire – prosegue il segretario – che il problema degli ingorghi del pronto soccorso di Rovigo, intasato 24 ore su 24, deriva dalla recente apertura del no- “In 13 anni sono socomio di Schiavonia: in realtà, le lun- stati persi almeno ghe attese dei malati sono causate dalla 350 posti di lavoro, carenza di medici e infermieri e dalla gli ospedali mancanza di strumenti, sul territorio, boccheggiano” per ridurre l’accesso dei codici bianchi. Nei corridoi e in astanteria ci sono barelle piazzate ovunque, con un solo infermiere per venti persone (dato di routine) a fare il giro tra tutte le portantine, sperando non capiti il peggio”. Il problema comunque non riguarda unicamente il pronto soccorso. “In un reparto di cruciale importanza e delicatezza come la rianimazione dovrebbero essere presenti sette infermieri per turno – aggiunge Mantovan – Invece, spesso ce ne sono solo cinque. L’anno scorso il personale del Suem ha sempre fatto gli straordinari per coprire le emergenze su tutto il territorio. E nel Polo angiografico e di emodinamica si ripete lo stesso copione: i dipendenti prestano servizio 12 ore al giorno per permetterne il funzionamento. Ci sono poi reparti come pneumologia, geriatria e medicina dove sono stati aggiunti 6 o 7 letti bis (per far fronte al numero di degenze, sempre elevato per queste specialità) completamente privi di ausili come il comodino, l’armadietto dei vestiti e, in alcuni casi, anche del campanello per chiamare gli operatori”. Il sindacato ovviamente farà la propria parte, ma la situazione non appare comunque facile e la soluzione sicuramente non sta dietro l’angolo. “Noi – prosegue Benazzo – organizzeremo varie inziative sul territorio per segnalare come stanno le cose e denunciare queste difficoltà. E’ importante che la gente lo sappia”. Un esempio indicato come positivo è quello di Padova. “Qui le sigle sindacali – spiegano infatti Benazzo e Mantovan – in accordo con l’Ulss, hanno chiesto alla Regione di E. D. A. poter superare il budget in deroga”.
6 Adria Il bando Ora potranno esporre la targa messa a disposizione dalla Regione
Negozi storici, sono stati scelti i primi Anche altri potranno chiedere di aderire all’iniziativa. Attenzione però: la serranda deve essere su da 40 anni
Il sindaco Bobo: “Un bel segnale di ottimismo: ne abbiamo proprio bisogno”
di Elisa Dall’Aglio
D
ue negozi che potranno esporre la targa di luogo storico del commercio. Una bella notizia che arriva dall’assessore con delega al Commercio Federico Simoni, affiancato dal numero uno di Adriashopping, Enrico Franzoso, e dal sindaco Massimo “Bobo” Barbujani. “La targa viene concessa dalla Regione a quegli esercenti che siano in possesso, come primo requisito, di una attività che prosegue da almeno 40 anni. Chi può dimostrarlo è stato ammesso al bando - spiega l’assessore Federico Simoni - La Regione, tuttavia, dal primo al 30 aprile di ogni anno, aggiorna l’elenco degli aventi diritto, impegnandosi a prendere quindi in considerazione eventuali richieste di iscrizione. Siamo dunque fiduciosi che, l’anno prossimo, anche altri negozi del centro potranno diventare, come accaduto ai primi, presidio storico. Non dobbiamo dimenticare che Adria è città del commercio e i nostri esercenti nonostante la crisi non demordono, tenendo duro”. Promossi dunque al rango di bottega storica l’Albergo Ristorante Molteni e Maccapani Arredamenti. Che, tra l’altro, neppure a farlo apposta, sono accomunati
anche da un indirizzo simile: il primo è al civico 2/4 di via Ruzzino; il secondo si trova in via Ruzzina 24. “La storia del Molteni risale al lontano 1918 – racconta la titolare Stefania - quando i tre fratelli Giuseppe, Cesare e Arnaldo calarono dalla Brianza al Polesine, dando vita, nel 1921, al ristorante Barche Rotte, un appellativo non certo scelto a caso: la struttura, infatti, era collocata lungo la riva del Canalbianco, dove esisteva uno squero per le imbarcazioni di legno. Tuttora è possibile udire lo sbatter d’ali dei cigni provenire dal corso d’acqua adiacente. Mettiamo a disposizione dai 30 ai 35 posti a sedere e offriamo una ampia scelta di prodotti tipici”. “La storia del nostro negozio di mobili e oggetti per la casa comincia tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso – ricorda Angelo Maccapani – quando, tra la povertà seguita alla Grande Guerra, le conseguenze degli scioperi del biennio rosso e la successiva crisi del 29, la gente non aveva grandi disponibilità di contanti: all’epoca, era prassi consolidata fare credito fidandosi degli impegni di pagare presi a parole. C’era una maggiore
L’assessore comunale con delega al Commercio Federico Simoni. E’ stato lui assieme al sindaco Massimo Bobo Barbujani e al presidente di Adriashopping Enrico Franzoso a presentare i primi due negozi che hanno ottenuto la targa della Regione. La speranza ora è che altri esercizi seguano questa strada. “I nostri negozianti - ha detto Simoni - sono gente tosta, non si arrende e tiene duro anche di fronte a questo periodo non facile, di grande crisi economica” fiducia rispetto ad oggi”. La chiusura della presentazione è stata affidata al sindaco, che ha richiamato l’importanza di mantenere l’ottimismo, soprattutto in questo momento di grandi
Sanità
ADRIASHOPPING NON SI CHIUDE PIU’
L
Ospedali polesani e riordino
Azzalin: “Da Zaia solo spot”
“Z
aia è sceso in piazza per difendere dell’opposizione ‘governante’?”. il latte italiano e poi taglia i fondi “Altro esempio di chiacchiere a vuoto in bilancio per gli allevatori veneti. – aggiunge Azzalin – è quello degli Istituti Non è diverso quello che succede in sanità, Polesani di Ficarolo. Il presidente ha parlato dove a fronte di grandi ed altisonanti procla- di ‘tolleranza zero’ e poi lo zero è quello mi, i fatti smentiscono le sue parole”. E’ sta- che ha fatto la Regione, visto che il famoso to un intervento che ha smosso le acque del ultimatum è scaduto e non è stato fatto asconvegno “Ospedale hub e territorio: realtà o solutamente niente da parte della dirigenza miraggio”, organizzato dalla Cgil di Rovigo, della struttura sul fronte dell’accreditamento. quello del consigliere regionale Graziano Alla faccia della tolleranza zero. Altro caso Azzalin, che ha puntato il dito contro “una clamoroso è quello delle visite notturne: inciGiunta brava a creare sempre nuovi slogan dono per appena il 2% sulle liste d’attesa ma per distogliere l’attenzione su azioni non solo hanno costi doppi rispetto alle visite in orari non rispettose del Piano sociosanitario appro- normali: perché si continuano a tenere ferme vato due anni fa, ma macchine, compreaddirittura in contrasto Le visite notturne se tante risonanze incidono appena con esso”. magnetiche, durante Secondo il con- per il 2% sulle il giorno? Sarebbe sigliere regionale, liste d’attesa, ma molto più convenien“la riforma è rimasta costano il doppio te far lavorare medici zoppa per la mancata e tecnici in orari norattivazione della medicina integrata e delle mali, senza dover pagare il supplemento notstrutture territoriali, ecco che allora si butta turno, ma questo non garantisce la visibilità nuovo fumo negli occhi per distogliere l’at- sulla stampa, unico vero obiettivo di questa tenzione. Prima su tutte la questione delle iniziativa”. Ulss: già tre anni fa Zaia se n’era uscito con la Infine, Trecenta: “Il San Luca, è stato riduzione a 7, ora Mantoan parla di 10. Il Pd detto e ripetuto – sottolinea il consigliere si è sempre detto favorevole, ma dalla Giunta democratico - si sarebbe dovuto trasformare le parole non si sono mai tradotte in un dise- in un polo riabilitativo di eccellenza: il medico gno di legge o anche solo in una proposta: che si occupa di questo viene da Adria due dobbiamo ancora una volta presentarla noi volte alla settimana per un totale di sei ore.
difficoltà economiche. E chissà che un bell’aiuto alla ripresa non possa arrivare anche da questa importante iniziativa, che premia i negozi storici.
Graziano Azzalin E’ questa l’eccellenza promessa? Quanto dobbiamo ancora accettare di essere presi in giro prima che sia evidente la messa in discussione della sanità polesana e il mancato rispetto della pari dignità dei territori?”. “La verità è sotto gli occhi di tutti – conclude Azzalin – anche sui tagli Zaia mente sapendo di mentire. Il giro di vite del governo Renzi è pari allo 0,1%: siamo sicuri che in tutta la sanità veneta non ci sia nulla da far funzionare meglio per recuperare risorse? Il vero buco nero della sanità veneta, ammesso dallo stesso Zaia in uno dei suoi più condivisibili spot, poi ancora una volta smentito dai fatti, è quello della finanza di progetto, che produce un’emorragia di soldi pubblici a favore dei privati ai quali si devono versare quote d’ammortamento onerosissime anche a fronte di servizi inesistenti: i project financing sono un problema, ma ancora si insiste su questa strada, ben sapendo che non è una buona strada. Forse un giorno ci verrà spiegato anche perché”.
’allarme c’è stato, ma adesso pare molto ridimensionato, se non addirittura rientrato. Adriashopping non rischia più di chiudere. Lo spiega il presidente Enrico Franzoso, titolare della Bottega del Fumo di Corso Mazzini. Per il suo esercizio tra l’altro ha appena chiesto di potere ottenere la targa di negozio storico (vedi articolo in alto, ndr). L’associazione di commercianti del centro della città etrusca ha senza dubbio avuto un momento di seria difficoltà. Era forte, sino al 2013, di circa 120 soci, ma poi le cose sono cambiate, sino ad arrivare a poco più di una decina. Molti i fattori che hanno portato in questa direzione. C’è stata la crisi. Ci sono anche stati esercenti che non si sono tenuti al passo con il pagamento delle quote. “Non avere un buon numero di soci alle spalle - prosegue Franzoso - voleva dire essere svuotati di forza politica nei confronti degli enti pubblici, come Comune e Regione, che sostengono economicamente le nostre proposte di rilancio del centro. Il consiglio in effetti aveva pensato di procedere alla chiusua. Per fortuna le cose non sono poi andate così. La parola fine può però essere messa solo dall’assemblea dei commercianti. Hanno preferito non farlo”. Mano a mano che la stampa si occupava della questione c’è poi stata una specie di mobilitazione spontanea. “La gente ha letto i giornali - racconta Franzoso - e ha cominciato a pagare gli arretrati. Devo dire che sono venuti anche commercianti della
L’allarme serrata ha fatto sì che vari esercenti rientrassero con le quote periferia che tradizionalmente non sono ovviamente tra i più coinvolti dalle noste manifestazioni, che toccano di solito il centro”. Per fare fronte al periodo di crisi si è poi deciso anche di procedere alla riduzione delle quote di ingresso nell’associazione. “Con appena 50 euro - conclude il presidente l’esercente si assicura la partecipazione alle nostre attività per tutto l’anno”. L’auspicio conclusivo di Franzoso è quasi scontato: “Se va avanti così, riusciremo a tornare ai grandi numeri del 2013. E magari di più”. E.D.A
MESSAGGIO POLITICO A PAGAMENTO A CURA DEL GRUPPO CONSILIARE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO VENETO
CON ZAIA sicurezza ZERO + crimini – fondi
regionali
25
20
15
10
5
0
2008
€ 25.092.994
2009
€ 17.917.994
2010
€ 9.480.355
2011
€ 1.093.924
2012
€ 1.093.924
2013
€ 1.078.363
2014
€ 2.050.000
2015
€ 60.000
Stanziamenti per la Sicurezza nel bilancio regionale del Veneto
8 Adria La storia Un barista, stanco di luoghi comuni, lancia una idea semplice e geniale
“Razzismo? Lo batto alla cassa” di Martina Celegato
“N
Sugli scontrini un messaggio pro integrazione. “E il prossimo sarà contro il gioco d’azzardo”
o al razzismo, sì Adria integrata” è il messaggio che da alcune settimane gli avventori del Bar Caffetteria Lo Spiffero hanno trovato sugli scontrini. Un messaggio tanto provocatorio quanto lungimirante in cui il titolare, Francesco, crede fermamente. Quali sono i motivi che l’hanno portata alla scelta di inserire un messaggio contro il razzismo sugli scontrini del bar? “Vista la crisi economica e l’enorme concorrenza, una piccola attività come la mia deve presentare continuamente novità per differenziarsi; lo slogan nello scontrino va ad aggiungersi ad altre iniziative già lanciate: Wi Fi libero, bici di cortesia, fasciatoio, colazione omaggio compleanno, book crossing (scambio di libri)”. C’è stata una situazione o un episodio scatenante? “L’idea non è frutto di nessun episodio in particolare ma nasce dalla considerazione di uno dei temi più sentiti attualmente”. Com’è stata accolta dai clienti questa iniziativa? E’ stata gradita o ci sono state delle critiche furti; tutto questo mi ha portato a lottare contro il a riguardo? razzismo e ad impostare in tal senso lo scontrino”. “La maggioranza della clientela ha reagito Adria, nella complessità della città, è a buon positivamente al messaggio, altri invece si sono pra- punto con l’integrazione o c’è ancora molta straticamente spaventati alla vista della parola ‘integra- da da fare? ta’, dimenticando che in passato anche l’italiano ha “La strada da fare per l’integrazione è tutta in dovuto integrarsi ed ha tuttora salita, movimenti politici che questa necessità”. “I clienti hanno creano falsi allarmismi pur di Ci sono stati degli avve- quasi tutti reagito guadagnare voti, mass media nimenti che hanno portato a bene, anche se che evidenziano argomenti di prendere questa scelta o co- qualcuno si è cronaca nera quando il protamunque una posizione netta spaventato” gonista è lo straniero. La gente contro il razzismo? non vuol rendersi conto che in “Ogni giorno posso constatare che la gente ha parte l’integrazione è già avvenuta, basti pensare una vera e propria fobia verso lo straniero, è conside- che il compagno di banco di nostro figlio è straniero, rato causa della maggior parte dei problemi attuali, così come il medico del pronto soccorso e per non dal lavoro alle malattie infettive, dalla violenza ai parlare della parrucchiera, del muratore, del salda-
TERRITORIO
Francesco, il titolare del bar Spiffero, racconta come è nata la sua idea per combattere il razzismo a partire dalla... cassa del locale
tore, del pizzaiolo e della badante che accudisce nostro nonno. Lo straniero può essere parte integrante della nostra ripresa economica, ma sarà veramente integrato quando accetterà e rispetterà le leggi vigenti del paese che lo ospita”. Aveva già utilizzato gli scontrini come mezzo per veicolare determinati messaggi? “E’ la prima volta che utilizzo lo scontrino come mezzo per veicolare determinati messaggi”. Pensi di utilizzarli ancora per tematiche legate al sociale? “Credo fermamente in questa iniziativa perciò ho già pensato al prossimo messaggio da inserire nel mio scontrino: ‘Gioca responsabilmente, punta tutto sulla vita’. Con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo il gioco d’azzardo, un problema estremamente serio”.
Editoriale
“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*
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Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gioielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”. Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha definito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” . Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebook a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente efficaci? E’ giusto che i cittadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto efficaci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportunità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine? E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ultime maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.
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L’incontro con Flai - Cgil
PESCA, UNA OPPORTUNITà DI SVILUPPO. MA SERVONO TUTELA E SOSTENIBILITA’
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i è tenuto lo scorso 4 febbraio a Taglio di Po il convegno dedicato alla pesca e alla salvaguardia del territorio organizzato dalla Flai-Cgil al Museo della bonifica di Ca’ Vendramin e intitolato “Pesca e acquacoltura. Lavoro, sostenibilità, strategie”. Una tutela che inevitabilmente si ripercuote in tutti i territori circostanti il Po e caratterizzati dalla forte presenza fluviale come Adria. La tutela ricadrebbe senza ombra di dubbio anche nel comparto
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turistico e nell’aspetto enogastronomico che non deve essere sottovalutato. Al convegno è intervenuto anche Graziano Azzalin, vicepresidente della IV commissione regionale, che ha così sottolineato l’importanza di tali iniziative. “Il Delta del Po rappresenta un’area di assoluto valore naturalistico ed ambientale, ma è soprattutto uno dei migliori esempi di adattamento dell’uomo al territorio e viceversa: nulla come la pesca garantisce la cura e l’atten-
zione all’ecosistema delle lagune ed è per questo che proprio la pesca deve essere aiutata. Credo che sia necessaria un’azione normativa forte, così come vi è stata per la laguna di Venezia, che riconoscendo le specificità di questo territorio, elimini sovrapposizioni e gravami burocratici, offrendo al contempo tutte le agevolazioni possibili per dar ossigeno alla pesca che, in questo momento non attraversa una congiuntura particolarmente positiva”. Ma. Ce. La pesca, attività tradizionale del Delta
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Adria 9 Servizi Via libera alla ciclabile che dovrà unire Adria e Valliera: si parte
Città - frazioni: in sella!
Ci saranno anche aree di sosta. E il progetto è, se ci saranno risorse, di arrivare a Baricetta di Martina Celegato
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i sono aperti nel mese di febbraio altri due cantieri ad Adria che andranno rispettivamente a riqualificare piazza Oberdan e a collegare attraverso una via ciclabile il centro città con Valliera. Due interventi studiati e proposti da tempo che nelle ultime settimane hanno visto l’assegnazione alle ditte locali Cogipa, che ha la propria sede a Loreo, e Gmt di Porto Viro. Un interessante intervento quello relativo alla realizzazione del percorso ciclabile che andrà senza dubbio a valorizzare e incentivare la vocazione al turismo e al
L’incontro
rispetto ambientale della città di Adria, argomento sulla cresta dell’onda negli ultimi mesi che proprio nel cicloturismo ha individuato una delle sue punte di forza nell’area del Polesine. Costo complessivo dell’opera, che si andrà ad inserire all’interno del progetto “Percorsi rurali nelle terre de grandi fiumi, mobilità lenta”, 266mila euro per un articolato intervento che si andrà a strutturare in due grandi aree di lavoro ossia la realizzazione del percorso ciclabile vero e proprio e la realizzazione di piazzole di sosta e ma-
nutenzione delle bici. Un’idea che mira ad intercettare anche tutte quelle categorie di turismo ecostostenibile così diffuse nel nord Europa che a poco a poco di stanno spostando verso l’area italiana così ricca di bellezze sia artistiche che naturali. Il percorso ciclabile oggetto dell’investimento e delle opere si andrà a realizzare lungo gli argini del Canalbianco seguendo quel particolare percorso naturale che da sempre rende uniche queste aree del Polesine. Verranno seguite e assecondate le anse del fiume fino a raggiungere Valliera e, se ci
Gli esperti sono concordi Il futuro del turismo slow sara’ sempre più a due ruote
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’ iniziato tra critiche e polemiche ma ha riscontrato anche molto entusiasmo e partecipazione il percorso di Adria all’interno del progetto Borghi Autentici che mira a creare una rete fra i vari comuni che permetta di valorizzare il turismo
La pista ciclabile verso Valliera diventerà realtà saranno altri finanziamenti, anche Baricetta. Un percorso unico nel suo genere che recupererà non solo la storia della città etrusca, da sempre legata al mare e ai fiumi, ma anche le bellezze naturali che si troveranno di nuovo centro del percorso. Lungo la ciclabile verranno poi allestiti dei punti di ristoro e delle aree attrezzate
e rendere fruibile il patrimonio artistico e naturale dell’area del Polesine a 360°. Si è parlato anche di cicloturismo. Dopo i primi incontri di gennaio si è tenuto sabato 7 febbraio il convegno “Far turismo in modo sostenibile e responsabile ...una nuova prospettiva” che ha permesso a diversi attori in gioco di porsi davanti alle possibili prospettive del settore turismo valorizzando le potenzialità della rete e le possibilità indubbie che questa regala per far conoscere questi territori anche al
adatte a tutti coloro che in primavera ed estate amano passare le giornate all’area aperta. Tre saranno gli spazi lungo il Canalbianco ossia in riviera Amolaretta, vicino al Ponte Chieppara e nelle vicinanze del pontile dei Canottieri di Adria dove troveranno spazio un’area pic-nic e un percorso naturavita.
fuori della regione. Il focus del convegno si è concentrato nella sostenibilità del turismo, che deve mettere la persona al centro di un’esperienza da vivere rendendo quindi il viaggio unico perché frutto dell’azione di una persona all’interno di un territorio. Molta attenzione è stata dedicata anche al turismo responsabile, aspetto che sta emergendo a tutti i livelli nel turismo nazionale. Ma. Ce.
10 Adria Ulss 19 Fatta la convenzione con Ama, per seguire chi ha una dipendenza
Sos gioco d’azzardo: un aiuto per batterlo di Martina Celegato
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omplici le congiunture economiche e il dilagare di alcune dinamiche sociali senza dubbio il gioco d’azzardo rappresenta una delle piaghe della contemporaneità che colpisce soggetti di tutti i ceti sociali senza alcuna distinzione e in molti casi porta ad una dipendenza a dir poco patologica che mette in difficoltà non solo le singole persone ma anche compagni di vita e famiglie. Curare queste patologie, che agli occhi di chi non le vive o non le ha vissute possono sembrare semplici problematiche risolvibili in poco tempo, richiede in realtà un’approfondita conoscenza delle dinamiche sociali in cui si va ad inserire il singolo e un’assistenza psicologica approfondita sia alla persona che alla famiglia. Proprio per dare sostegno alle famiglie colpite da questa grave patologia la Ulss 19 ha stipulato una convenzione con l’associazione Ama (Auto Mutuo Aiuto) mirata a dare supporto a chi si trova in difficoltà a causa del gioco d’azzardo. “Si tratta di un impegno concreto di sostegno e collaborazione fattiva tra pubblico e privato sociale nell’individuare percorsi e strategie per il contrasto e il trattamento dei problemi collegati al gioco d’azzardo patologico”, spiegano i responsabili del progetto all’Ulss 19. L’associazione Ama Polesine già fa parte del Dipartimento per le dipendenze della struttura sanitaria e offre sostegno a molte delle famiglie residenti nel Bassopolesine che si trovano ad affrontare fra le mura domestiche problematiche di questo genere.
Finessi: “Purtroppo il vizio si sta diffodendo anche tra i giovani e i giovanissimi”
Un vizio che fa male a tutte le età: è il gioco d’azzardo
i g g o da INE il -L N O è OVO
ma a riguardo il direttore del Dipartimento per le dipendenze Andrea Finessi - si manifesta in tutti i ceti sociali, presenta alti livelli di sofferenze dovuti a liti, violenze, separazioni e divorzi, talvolta ha conseguenze di carattere penale dovute ad azioni illecite compiute a causa del bisogno di giocare, così come frequente è l’impoverimento e il ricorso all’indebitamento e all’usura, nonché l’uso di alcol, tabacco e altre droghe consumate parallelamente al gioco. Altro aspetto da sottolineare è che tale problema si presenta in modo allarmante nei giovani tra i 14 e 18 anni, per i quali il gioco attraverso Internet appare incontrollabile: a tal fine si sta lavorando molto sul versante della sensibilizzazione, dell’educazione e della prevenzione”.
NU SITO
AS2 Azzerare il digital divide
A scuola contro le barriere online
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L’anno scorso sono state seguite ben 60 persone assieme alle famiglie Avvalendosi del contributo di professionisti e volontari l’associazione si impegnerà anche per il nuovo anno in numerose iniziative, tra cui anche l’accoglienza di tutte le persone e le famiglie inviate dal Servizio per le dipendenze al fine di consolidare un percorso di cambiamento e di superamento della dipendenza da gioco: nell’anno 2014 sono state seguite congiuntamente oltre 60 persone con le rispettive famiglie. Fra le innovazioni di questo anno si prevede di aumentare il numero dei gruppi di auto aiuto che verranno promossi ed incentivati anche attraverso incontri pubblici con la cittadinanza e collaborando con altre associazioni per sfatare il mito del gioco d’azzardo come innocuo e furbo passatempo, ma evidenziandone invece gli innumerevoli danni che porta sia a livello personale che a livello relazionale. “Il gioco d’azzardo patologico - affer-
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l digital divide, inglesismo ormai diffuso, è una delle dinamiche tecnologiche che maggiormente segna il divario fra l’accesso alla tecnologia, in questo ambito particolare la connessione alla rete Internet, e quindi l’accesso a svariate possibilità professionali e culturali disponibili ormai esclusivamente online. Proprio a diminuire sempre più questo divario nel territorio polesano è mirato il progetto di As2 per la realizzazione del progetto regionale dei centri internet P3@ Veneti nell’ambito del territorio di 21 Comuni della provincia di Rovigo, tra i quali Adria. Nel concreto l’iniziativa proposta dall’azienda per i servizi prevede la realizzazione di centri volti all’alfabetizzazione digitale e al far avvicinare i singoli cittadini al mondo dei servizi pubblici che proprio grazie ad internet vengono erogati. Un progetto su larga scala, che punta proprio alla diffusione e alla consapevolezza dei cittadini del mondo digitale e di come questo possafacilitare l’accesso a determinati servizi e soprattutto alla comunicazione con gli enti e le aziende. Ma. Ce.
Adria 11 Il sogno L’agente immobiliare di Adria prosegue il suo cammino a Masterchef
Per Stefano la grande avventura continua Racconta la sua passione: “Avevo cinque anni quando risi e bisi mi stregarono: fu amore” di Martina Celegato
Sos servizio bibliotecario
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ono partiti in due dal Polesine per prendere parte a quello che ormai rappresenta il fenomeno televisivo degli ultimi anni, ossia Masterchef, il reality sulla cucina che ha avuto l’onore di riportare alla gloria televisiva i grandi talenti culinari dell’Italia che quotidianamente si sfidano a suon di portate innovative e nuove ricette all’avanguardia. Fabiano, artigiano di Porto Viro uscito dall’edizione attualmente in onda del reality alla quinta puntata, e Stefano di Adria attualmente ancora in gara. “Volere è potere se sei disposto a lottare per realizzare i tuoi sogni” è la sua frase-motto presente nella pagina personale del sito del programma in onda su Sky, una frase che preannuncia l’impegno e la costante sfida contro se stesso che Stefano sta mettendo all’interno di ogni puntata. Una passione, quella di Stefano per la cucina, che nasce durante l’infanzia quando il fascino della mamma ai fornelli non lo lasciava di certo indifferente. “Probabilmente non avevo ancora
Stefano, agente immobiliare con l’hobby dei fornelli
compiuto il mio quinto anno di vita” si legge sempre all’interno della sua pagina all’interno del sito di Masterchef “quando fui folgorato dalla cucina, ricordo distintamente quel giorno in cui ebbi il mio primo incontro con i fornelli. Mia mamma stava preparando il mio piatto preferito, risi e piselli, che in veneto si chiama ‘risi e bisi’. Ricordo che l’impazienza di sedermi a degustare quella leccornia mi proiettò d’istinto verso i fornelli, dove mamma stava mantecando la pietanza, presi in mano il cucchiaione di legno e mossi il primo passo verso un vero amore. Da allora la passione per la cucina non mi
professioni E’ nato il grt
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asce nel Delta del Po il Gruppo di riferimento territoriale dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Rovigo. L’organismo è stato battezzato in occasione della riunione straordinaria a Rosolina del Consiglio dell’Ordine degli Architetti, che ha permesso la nomina del coordinatore responsabile Marietto Laurenti di Porto Viro che ricopre anche l’incarico di vicepresidente dell’Ordine provinciale, ed il vice coordinatore del gruppo, Beatrice Arillotta di Taglio di Po. All’incontro, cui ha partecipato anche l’assessore ai Lavori pubblici di Rosolina Stefano Gazzola, erano presenti i componenti del consiglio provinciale e una trentina di architetti residenti nella zona del Delta. Scopo del Gruppo è di promuovere la più ampia partecipazione degli iscritti alla vita dell’Ordine, per acquisire una conoscenza puntuale del territorio e dei problemi a esso connessi, potendo intervenire in maniera incisiva nelle realtà locali. Il Gruppo di riferimento territoriale “Delta del Po”, nato da una proposta di Marietto Laurenti sostenuta da una ventina di iscritti, conta oltre cinquanta architetti. Lo scopo, come spiegato dallo stesso Laurenti è di valorizzare il territorio attraverso due piani di intervento. Se da un lato si andrà ad operare seguendo un’area tematica tecnico-operativa, a medio-lungo termine, per definire un rapporto con le amministrazioni comunali, monitorando i regolamenti dei diversi comuni,
SERVIZI
ha più abbandonato e da allora è ancora la mia forma di espressione preferita. Con la trasformazione del cibo trasmetto emozioni, a me stesso e a chi condivide ogni volta con me quel momento di convivialità. La creazione di un piatto è spesso una metafora di vita, la ricerca della felicità raggiunta per tentativi. Oggi sono un uomo sereno, socialmente stabile ed economicamente indipendente”. Un profilo ben definito il suo che fin dalla prima puntata non ha mancato di farsi notare per la sua tenacia e la sua autonomia ai fornelli.
LIBRI, L’APPELLO DEL SINDACO FA PROSELITI
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ià nelle scorse edizioni avevamo avuto modo di sottolineare le varie potenzialità che il servizio interbibliotecario provinciale fornisce di giorno in giorno alla cittadinanza cogliendo l’appello fatto dal sindaco Barbujani a favore di tale servizio a forte rischio a causa del riordino delle Province. Ad affermare ancor di più l’importanza delle biblioteche per il territorio arriva ora lo studio svolto proprio dal servizio bibliotecario provinciale sulla pubblica lettura relativo al 2014. Percentuali a tratti sorprendenti quelle che emergono dallo studio e che fanno capire Il sindaco Barbujani a fondo quale sia l’importanza per la lettura del polo interbibliotecario provinciale. Nel 2014 infatti i prestiti registrati nella provincia di Rovigo sono stati 116.553 fra libri, audio, video, periodici e risorse elettroniche di vario genere a disposizione all’interno delle biblioteche. Un numero altissimo se rapportato con la popolazione che arriva a un polesano su due che legge o usufruisce di risorse disponibili in prestito. Fra le 53 biblioteche aderenti alla rete quella che ha registrato in assoluto il numero più alto di prestiti è stata quella dell’Accademia dei Concordi seguita da Occhiobello e Porto Viro. Fra le biblioteche che hanno registrato il maggior numero di prestiti per abitante spiccano San Martino di Venezze, con 2,61 libri pro capite, Castelmassa, Porto Tolle, Occhiobello e Villadose con più di un libro a persona. Ma. Ce.
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estrapolandone le criticità e organizzando incontri con gli uffici tecnici con spirito di collaborazione per trovare soluzioni migliorative, dall’altro si procederà secondo una tematica prettamente culturale-promozionale. Grazie in particolar modo all’inventiva
Il gruppo formato da architetti ha intenzione di organizzare varie iniziative e alla caparbietà che caratterizzano soprattutto i giovani, l’intento è di valorizzare il territorio esaltandone le potenzialità. L’importante è non stare fermi negli uffici ad aspettare. Gli architetti del Grt del Delta promettono infatti di far parlare di sé con mostre e iniziative, promuovendo la professione e facendone conoscere i vari aspetti legati alle peculiarità del territorio deltino. El. Ca.
cittadini di Impegno Comune fanno le pulci all’amministrazione di Palazzo Tassoni, sottolineandone l’assenza “all’interessante incontro organizzato da Legambiente sul rischio idrogeologico del nostro territorio”. Il convegno organizzato dall’associazione ambientalista, che si è svolto a fine gennaio Produciamo nella Sala Caponnetto del centro commer- e installiamo: ciale Il Porto, verteva sullo spinoso tema del- serramenti, la manutenzione delle arginature dei fiumi cancelli, scale e delle idrovore, anche alla luce dei recenti e parapetti… cambiamenti climatici e della costante sub• cancelli in ferro e ringhiere sidenza del territorio. “E’ incredibile – afferSERRAMENTI • inferriate di sicurezza mano indignati quelli di Impegno Comune • scale e parapetti da interno e da esterno Siamo di – il specializzati fatto di nonnella averrealizzazione visto tra il pubblico • parapetti in acciaio inox a misura serramenti in PVC,del Alluminio nessun membro consiglioe Legno comunale e • lavori Impegno Comune in ferro di qualità e con la garanzia di un prodotto critica la mancanza della Giunta”. Con un’eccezione, perché il • porte blindate su misura “Made in Italy”. di esponenti vicesindaco Giorgio D’Angelo, che è anche • basculanti e sezionali anche della motorizzati giunta recente assessore all’Ambiente di Palazzo Tassoni, • serrande, CANCELLI vetrine al e allestimenti per convegno era uno dei relatori e “ha fatto almeno gli negozi Montiamo e vendiamo onori didirettamente casa – continuano - Anzi,cansembrava • tapparelle alluminio e Pvc celli in ferro, inferriate, ringhiere, parapetti, esternela giunta si era mossa in tal approvare tutto ciò che veniva detto dalle • pensiline E, in effetti, scale, serramenti in ferro, con trattamento di • zanzariere e tende da sole figure ecompetenti senso approvando, due anni or sono, il zincatura verniciaturaina materia, polveri. come gli in- • serramenti Pvc made in Italydel Pat che, in gegneri Veronese e Guratti, rispettivamente documento preliminare • serramenti in alluminio e legno SCALE E PARAPETTI del Consorzio di Bonifica Adige Po e del più punti, rimarcava il concetto. • taglio e piega lamiere in ferro, acciaio, Servizio di Fognatura di Polacque. Annui- rame “Ma e–alluminio. denuncia Impegno Comune - la Costruiamo la vostra scala dall’inizio alla va soprattutto – continuano – quando gli stessa maggioranza di cui fa parte D’Angelo • sostituzione vetri su serramenti e vetrine fine! Se già esiste, ci abbiniamo il giusto esperti ribadivano la necessità di non rendeha poi palesemente ignorato il documento, • riparazioni e manutenzioni di ogni corrimano o un sicuro parapetto! Scale re impermeabili i suoli,o utilizzando vendendo aree verdi a privati e approvando artigianali, in stile rustico moderno. le aree genere verdi e quelle non edificate per la raccolta addirittura varianti per poter edificare anche temporanea dell’acqua piovana in eccesso, in centro, come nel caso clamoroso della LI al fine di ridurre il rischio allagamenti. E il variante di Riviera Amolaretta. Lo stesso I FISCA N IO Z ETRA sulla ebagarre 50%attorno a nostro territorio – precisano – è stato colpi- D vicesindaco, del nata % dal 1979! 5 6 l e d Amolaretta, è stato SI to più volte da alluvioni, l’ultima delle quali Riviera I MEelusivo”. ESTE (PD) Via G. Callido, 6 viva Tel. 0429 600570 ULTIM è ancora nella nostra memoria”. E. D. A.
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Etto Marchiori
12 Adria Servizi Il rischio concreto esiste, il summit con la direttrice non ha dato risultati
Frazioni senza Poste? Allarme e rabbia La delusione di Bobo: “Per loro contano solo i numeri, chi non li totalizza deve sparire”
LA LOTTA SI ESTENDE
di Elisa Dall’Aglio
I primi cittadini del Basso Polesine sono pronti a fare fronte comune
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uattro frazioni in bilico: un servizio essenziale come le Poste potrebbe scomparire a brevissimo. Il piano di organizzazione calato dall’alto infatti dovrebbe scattare il prossimo 13 aprile. Al momento la chiusura dovrebbe interessare gli sportelli di Bellombra, Cavanella Po, Ca’ Venier e Grillara. Comprensibili l’allarme e la rabbia che questa prospettiva ha scatenato nei paesi, dove l’ufficio postale è giustamente visto come un punto di riferimento irrinunciabile. E’ subito partita anche la mobilitazione sindacale. Il segretario regionale della Slp-Cisl Fabio Le Poste tagliano, le frazioni rischiano di farne le spese Colombo, ha infatti preannunciato “un summit a metà marzo proprio nel capoluogo etrusco, per dipende da me, sono direttive che mi arrivano prenderci in carico la ristrutturazione dell’edificio”. Un’altra strada potrebbe essere limitare i coinvolgere i lavoratori e gli amministratori comu- dall’alto”. Il sindaco però non appare intenzionali cui chiederemo di partecipare economicamen- nato a mollare tanto facilmente l’osso: “Porterò giorni di apertura. “Abbiamo esposto - conferma l’istanza del Polesine fino a Montecitorio e a Pa- il sindaco - un piano di limitazione delle aperture, te per tutelare i posti di lavoro a rischio“. lazzo Madama – promette da tre a due a settimana per Bellombra, e da 2 a Purtroppo gli auspici non infatti – tramite i nostri una per Cavanella Po. Almeno, abbiamo portato appaiono dei migliori. Si è “Porteremo parlamentari Emanuela Mu- a casa una certezza per Baricetta e Bottrighe: la concluso con un nulla di fatto il il caso a Roma, nerato, Bartolomeo Amidei, Bacchiocchi ci ha assicurato che quegli uffici risulvertice tra una delegazione di interesserò amministratori guidati dal sin- di persona tutti Diego Crivellari, Giovanni tano produttivi, o almeno riescono ampiamente a daco Massimo Bobo Barbujani i nostri onorevoli” Endrizzi”. Ma, oltre alle coprire i costi di gestione e del personale”. Il proproteste, sono emerse blema sta infatti tutto lì. “Abbiamo capito che per e la direttrice provinciale di Poste spa, Beatrice Bacchiocchi. L’abboccamento anche proposte concrete, come “la diminuzione loro è solo questione di numeri - chiude il sindaco si è tenuto il 13 febbraio ma non ha concluso dei canoni d’affitto del 50% per Cavanella Po. Poste applica rigorosi standard di produttività e gli granché. Come riferito dal sindaco la direttrice Per Bellombra, invece, visto che si parla di 270 uffici che non riescono a rispettarli semplicemente si è di fatto trincerata dietro un eloquente “non euro mensili, possiamo scendere ulteriormente e chiudono”.
’Azienda procede come un caterpillar e noi sindaci abbiamo le mani legate”. Lo ha detto il sindaco Massimo Barbujani, tornando sull’atteggiamento delle Poste a livello centrale, che non paiono intenzionate a sentire ragioni e a portare avanti tout court il loro piano di riorganizzazione sul territorio. Si deve tuttavia registrare l’niteressamento dell’assessore regionale Isi Coppola, autrice di una lettera con la quale ha invitato i vertici a un ripensamento. “E ricordo - prosegue il sindaco - che l’onorevole Crivellari ha anche presentato un’interrogazione parlamentare in merito. In questa particolare emergenza, che accomuna tutte le persone delle frazioni, il colore politico non conta, contano solo gli interessi dei cittadini e degli anziani, per i quali le poste delle frazioni assurgono ancora a un ruolo sociale. Dopo la chiusura degli uffici di Fasana e Ca’ Emo, ci avevano assicurato che noi adriesi ‘avevamo già dato’, ma evidentemente non è così. Sapete quanto paghiamo di affitto per la succursale di Bellombra? 240mila euro annui“. La protesta rischia poi di estendersi, dal momento che ci sono altri sindaci davvero arrabbiati, come Carmen Mauri di Ariano Polesine e Claudio Bellan di Porto Tolle. Le trattative con le Poste sono in corso, ma c’è già l’intenzione di fare fronte comune. Rosa Barzan, consigliere comunale all’opposizione ad Adria, cavalca la protesta dei cittadini per l’imminente chiusura dell’ufficio postale di Bellombra, per attaccare la giunta Bobo. “E’ un vero peccato perché l’ufficio postale, nelle frazioni, rappresenta il punto di riferimento per gli anziani che hanno poca dimestichezza con i sistemi informatici e preferiscono pagare di persona le bollette. Nonostante le promesse, a suo tempo sbandierate, dal sindaco Barbjani e dalla sua giunta di mantenere tutti gli uffici funzionali, sono invece passati 3, 4 anni senza fare niente e senza valutare alternative concrete”.
NEWS Sicurezza del territorio
Lavori pubblici
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I sindaci della zona incontrano la questura: si parla di furti
ummit a Ceregnano tra alcuni primi cittadini del Polesine e le forze dell’ordine sul tema caldo, anzi, scottante, dei furti e delle rapine che stanno flagellando tutto il Veneto. Non c’è giorno, infatti, che aprendo un quotidiano o sbirciando al volo una locandina esposta fuori dall’edicola, non compaiano titoli allarmanti di nuovi, ennesimi colpi. A fare gli onori di casa il sindaco Ivan Dall’Ara. Hanno partecipato il numero uno di Palazzo Tassoni Massimo Barbujani, ma anche Gino Alessio di Villadose, Diego Girotto di Gavello, Riccardo Rigotto di Villanova Marchesana e il sindaco di Stienta Cristiano Corazzari. A rappresentare le forze di polizia c’era Francesco Morselli, dirigente della squadra volanti. A tener banco soprattutto l’intervento di Corazzari, che si è presentato ‘preparato’ e con le idee chiare: a breve Stienta avrà di nuovo l’agibilità dei locali della caserma dei carabinieri, da un biennio a questa parte appoggiata alla stazione di Occhiobello. In più, farà installare un sistema di videosorveglianza e ha in mente qualcosa, un’idea recepita da Arcade, un comune della Marca che ha pensato di assicurare, con soli 10 euro all’anno, le porte e le finestre di casa dallo scasso e addirittura i gioielli di famiglia. Francesco Morselli dirigente delle volanti, ha illustrato come comportarsi nel momento in cui si subisce un furto: “Bisogna chiamare immediatamente il 112 o il 113, numeri di Carabinieri e Polizia rispettivamente. E’ inoltre necessario non difendersi da sé, con armi da fuoco o altri oggetti”. E.D.A.
Via risorgimento chiama, simoni risponde: presto la sistemazione
omprendo in pieno il disagio dei residenti in zona Risorgimento, dato che la devo percorrere ogni giorno da diversi anni per recarmi al lavoro. E’ una parte della città completamente dimenticata dall’amministrazione, probabilmente perché vista più come un sito a destinazione artigianale piuttosto che residenziale”. Con queste parole, la rappresentante di opposizione di Palazzo Tassoni, Simonetta Girardi, in forze all’Idv, fa il punto sulla situazione dell’arteria viaria periferica, sottolineando come l’amministrazione usi due pesi e due misure, facendo permanere “un divario enorme tra la gestione di alcune parti del centro storico e le periferie, comprendendo tra queste anche le frazioni, e lo si vede chiaramente dalle priorità finora date a lavori pubblici costosi ma non urgenti rispetto ad altre reali necessità sul territorio. Perché via Risorgimento avrebbe bisogno di interventi di manutenzione, come un marciapiede e una pista ciclabile per dare modo ai residenti e a chi lo percorre per lavoro di essere in sicurezza”. Per fortuna, la signora Girardi e i residenti saranno accontentati a breve. E’ l’assessore ai Lavori pubblici Federico Simoni, infatti, a ricordare che “la sistemazione della strada rientra nel Piano triennale delle opere pubbliche ed entro la fine dell’anno cambierà finalmente volto, ricordando che l’ultima asfaltatura è stata eseguita nel lontano 2000 ”. E.D.A.
Promozione del territorio
Adria e le sue meraviglie finiscono sulla rivista online di focus
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’assessore al Turismo Patrizia Osti è riuscita a portare il piccolo capoluogo etrusco all’attenzione di una rivista nazionale, Focus.it. Sulle pagine del sito, campeggia il titolo: Alla scoperta dell’Italia eco e slow: nasce la Comunità Ospitale. Da Adria a Galtellì, sono 37 i comuni che stanno firmando la carta dell’ospitalità”. “Abbiamo aderito a questo progetto - spiega la Osti - perché siamo una cittadina speciale, ma spesso non conosciuta. Abbiamo davvero molto da proporre, ma abbiamo bisogno di raccontarci. Come amministrazione abbiamo sentito il dovere di metterci in rete con altre realtà diverse con cui proporci, rilanciarci, misurarci. È una sfida notevole, ma è la sfida dell’opportunità, che non vogliamo perdere”. Una “comunità ospitale” che punta tutto sullo stile di vita sostenibile e in grado di accogliere i visitatori non come semplici turisti ma come cittadini temporanei. Sono 37 i Comuni della rete Borghi Autentici d’Italia che aderiscono al progetto per un turismo “esperienziale”. Quello, appunto, della Comunità Ospitale. Dimensioni small ma ambizioni da big turistici. Anche Adria si stanno chiudendo gli ultimi pacchetti week end pronti all’uso in vista di maggio 2015. L’Associazione Borghi Autentici di Italia, ricordiamo, è una rete di scambio e di opportunità tra 220 piccoli comuni che propone progetti per qualificare lo stile di vita delle comunità: in tutto questo, il cibo rimane sempre l’anima del territorio. E.D.A.
Adria 13 L’idea In arrivo 11 panchine con prese Usb per il collegamento al dispositivo
In centro il Comune ti ricarica il cellulare L’idea arriva da Boston, il sindaco: “Tutto pronto entro l’inizio di questa primavera” di Elisa Dall’Aglio
Vicino alla gente 2.0
Barbujani sempre tra i sindaci piu’ social
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n centro ad Adria il Comune si prende cura di voi sino a ricaricarvi il cellulare, l’I - pad o il tablet. O meglio: lo farà molto presto. Già all’inizio della primavera. Non è uno slogan elettorale, ma un progetto che arriva direttamente da Boston, Stati Uniti, e che prevede l’installazione di panchine dotate di slot Usb. Sbarca per l’appunto esattamente da Boston l’idea che Palazzo Tassoni vuole attuare nel capoluogo etrusco: installare in centro undici panchine dal design ecosostenibile capaci di ricaricare gratuitamente, mediante la presa usb incorporata, tablet e smartphone. Le panchine saranno predisposte, dalla ditta produttrice di Treviso, che ha già inviato tutti i componenti necessari, a contenere 4 prese ognuna. Si tratta di un progetto che è stato lanciato dalla giunta Barbujani con un investimento di circa 10mila euro. Fa comunque parte di un’operazione più ampia, che punta a realizzare anche dei wi-fi hot spot in tutta la città. Il centro della città etrusca sarà
LA PROTESTA
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Basta patemi per la batteria prossima alla fine insomma verosimilmente preso d’assalto dai giovani, i maggiori utilizzatori di dispositivi tecnologici. Chissà, magari quest’idea arrivata dagli States servirà da volano per far girare l’economia asfittica del cuore di Adria. Intanto il sindaco Massimo Barbujani preannuncia che “il materiale è già arrivato dalla ditta produttrice di Treviso, è stipato nei magazzini comunali”. Il che non significa che tutto sarà pronto a giorni. Ma quasi. “Ora come ora - prosegue infatti il primo cittadino -
PER LA POTATURA
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l sindaco Massimo Barbujani non mente mai, soprattutto non lo fa nei confronti degli adriesi che navigano sulla rete. Perché proprio a Facebook, il numero uno di Palazzo Tassoni ha affidato la protesta contro il Consorzio di Bonifica, scrivendo: “Protesta inviata”. La bagarre è relativa alla potatura selvaggia degli alberelli e degli arbusti della località Artessura – Cantarane. E proprio in un post ha caricato la foto della lettera inviata dal Comune, e recante in calce la sua firma, al Consorzio di Bonifica Adige Po, responsabile appunto dello scempio ai danni del verde pubblico in una zona cara agli adriesi. Perché ora, della passeggiata refrigerante che gli accaldati cittadini della città etrusca percorrono d’estate, non è rimasto quasi più nulla. “Premetto – inizia la lettera – che questa località è inserita in un meraviglioso percorso ciclo-pedonale che attraversa buona parte della periferia sud di Adria, allacciandosi a un altro mirabile percorso nordic walking, entrambi di grande fruizione pubblica. Il luogo oggetto della selvaggia potatura è (era) una bomboniera verde, un tunnel fatto di frasche, di freschezza, di ombra, di ristoro, di ombra e di sport”, – prosegue la missiva. E ora è stato vistosamente ferito, forse per una potatura frettolosa ed, evidentemente, non eseguita da personale tecnico esperto”. E numerose sono state le proteste dei cittadini su questo ‘scempio’. “Sono passata proprio oggi - scrive su Facebook una cittadina – e c’erano arbusti ovunque,
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ho solamente sei operai a disposizione. E poi voglio aspettare che finiscano i lavori di ripavimentazione del tratto nord del Corso, quello dal ponte alla cattedrale, prima di avviare l’installazione di questi nuovi dispositivi. Ma entro metà primavera le panchine saranno una realtà”. E’ quindi questione solamente di poche settimane. E poi dovremmo esserci davvero. Più nessun patema per il cellulare con solamente l’1% di batteria. Basterà... sedersi. Su una panchina speciale.
li amministratori polesani usano sempre più spesso i mezzi tecnologici per comunicare con i cittadini, relegando gli albi pretori cartacei al ruolo di cimelio desueto. Il sindaco o l’assessore scende, insomma, dagli sommi scranni degli uffici, solitamente inarrivabili senza un appuntamento, e diventa disponibile sui social network in qualsiasi momento della giornata, a volte anche nella tarda serata. Ma gli amministratori comunali 2.0 usano la tecnologia anche solo per ribadire la propria appartenenza politica (casomai ce ne fosse bisogno) o ancora per lanciare sondaggi sui luoghi preferiti per allestire una sagra o un concerto. L’amministratore 2.0 esce dalla torre d’avorio e scende tra la gente, denotando, forse, una certa insicurezza, ma di certo assicurandosi consensi costanti. Nella pole position degli sfrenati comunicatori tecnologici ci sono sicuramente il sindaco di Stienta, Cristiano Corazzari, il sindaco di Adria Massimo Barbujani, il sindaco di Polesella Leonardo Raito e l’assessore del capoluogo etrusco Federico Simoni. Per esempio, Corazzari ha scritto: “La nostra proposta è quella di far rivivere la sagra di San Genesio presso l’area dell’ oratorio. A chi piacerebbe?”, ha chiesto. E ne ha approfittato anche per far sapere che “la chiesa sarà agibile solo dopo lavori di ristrutturazione. In tal senso con la parrocchia abbiamo fatto una richiesta di contributo al commissario per il terremoto, ma ci sono i problemi relativi alla mancanza di vincolo e della proprietà”. “Lavori di restauro del Teatro Comunale di Adria, i lavori proseguono. Avanti di brutto, la stagione teatrale 2015/2016 ci aspetta!”, ha invece recentemente fatto sapere a tutti l’assessore alle Attività Produttive di Palazzo Tassoni. E. D. A.
ASSOCIAZIONI Rinnovate le cariche
AMICI DELLA BICI, SEMPRE PIù IN SELLA
Potare? Sì, ma nel rispetto della natura, dice Bobo sembrava ci fosse stata una guerra”. “E poi dicono di essere i difensori del territorio... Dicono”, è il commento di un altro residente nel capoluogo etrusco. Solo uno è sembrato uscire dal coro cantato all’unisono, facendo notare che “questa tecnica di potatura è meccanica e prevede di lasciare la paciamatura a terra, sfrondando in maniera naturale, dando agli arbusti rifioriti un aspetto boschivo selvatico”. Il primo cittadino conclude la reprimenda ritenendo le potature necessarie, “ma quando sono fatte bene e nel rispetto della natura”. E non è questo il caso, perché i mezzi della Bonifica hanno lasciato dei moncherini dove prima c’erano piccoli alberi e arbusti. “Ora – termina il documento – avete lasciato rami sfregiati e strappati a brandelli. Confido che situazioni simili non abbiano più a ripetersi” E. D. A.
della cooperativa di Porto allegre sulla mobilità ciclistica. Aderisce alla Fiab Onlus- Federazione Italiana Amici della bicicletta che unisce un centinaio di organizzazioni locali presenti in tutte le regioni italiane. Dal 2006 parte l’attività vera e propria. “L’anno scorso è avvenuta una specie di transizione - commenta il nuovo presidente - attraverso un’autocritica costruttiva all’interno dell’associazione. Oggi il direttivo si è rinnovato completamente così come il nostro entusiasmo e l’intenzione di creare un movimento ciclo turistico per coinvolgere più persone possibili del Polesine”. Attualmente l’associazione vanta un centinaio soci, quasi pareggiando il 2012, quando è stato raggiunto il massimo delle iscrizioni, con 130 soci di età verso l’over. “Abbiamo in programma vari eventi, per incontrare in particolare le esigenze delle famiglie e dei bambini”. Il nuovo presidente Sandro Burgato Ad esempio, per festeggiare i 10 anni dell’associazione sarà creato un evento “Parti in bici”, fissato per l’11 ottobre, una vera nno nuovo, presidente nuovo: dopo l’assemblea dello scorso festa della bicicletta al coperto presso il centro commerciale Le 13 dicembre sono stati ufficializzati i nominativi che com- Torri dove saranno invitati collezionisti di biciclette e il mondo che pongono il nuovo consiglio direttivo dell’associazione Fiab, ne ruota attorno. “A novembre è stato approvato in Regione il Federazioni amici della bici. piano regionale di mobilità ciclo turistica – prosegue Burgato - e Il nuovo presidente è Sandro Burgato, a tal proposito abbiamo molte idee, come la affiancato dalla vicepresidente Cinzia Malin L’obbiettivo è creazione di un ritrovo in città per i ciclisti; e dai consiglieri Manuela Ciccone Denis Ma- anche rendere ancora, è in programma un incontro con il ragno, Franco Pavanello, Silvana Sartorel- Rovigo una città presidente dell’Ascom per coinvolgere gli lo, Ornella Veronese. Nell’ambito dell’attività dalla mobilità esercenti in una manifestazione trainante per associativa sono stati inoltre distribuiti i ruoli: sostenibile le città”. Inoltre “creare una città a mobilità Franco, segretario e tesoriere; Cinzia, comusostenibile e incrementando le zone 30 è il nicazione e rapporti con la stampa; Manuela, rapporti istituzioni nostro obiettivo - conclude - anche tramite piccoli interventi a costo e mobilità sostenibile; Denis, comunicazione e gestione del sito; zero o a costo irrisorio, ad esempio intervenendo nei sensi unici Silvana, segreteria e gestione soci; Ornella, cicloescursioni. L’asso- per agevolare le biciclette”. ciazione nasce nel 2005 dalla esperienza della scuola di quartiere Me. Ru.
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14 Bottrighe Il progetto Dalla Regione è in arrivo un finanziamento di 99mila euro
Per Piazza della Libertà ecco finalmente i lavori! di Roberto Marangoni
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e ne parla dal 2009: ora, con un finanziamento regionale di 99emila euro si procederà ai lavori che dovrebbero essere terminati entro l’estate. Il via ai lavori anche per via Veneto. Dovrebbe partire finalmente la riqualificazione di piazza della Libertà, la cui durata dei lavori è stata stimata in due mesi, che dovrebbero concludersi entro l’estate. Già nel 2013 l’assessore ai lavori pubblici, Federico Simoni, aveva confermato, assieme al delegato Nicola Gennari, che entro la fine di quell’anno sarebbe stato approvato il progetto esecutivo dell’opera. La giunta regionale del Veneto ha infatti deciso di erogare, per tale iniziativa, una somma pari a 99mila euro. La ditta Ecovie di Codevigo si è aggiudicata i lavori del primo stralcio. Del recupero della piazza si parla dal 2009. Secondo il piano triennale dei lavori pubblici avrebbe dovuto realizzarsi nel 2011. Come si ricorderà, quel progetto, redatto dall’ex sindaco Lodo, era già stato approvato dall’intero consiglio comunale, poco prima delle elezioni amministrative che portarono poi Barbujani per la prima volta alla guida del Comune. Successivamente, però, il progetto, legato a forme di finanziamento regionale, non entrò in graduatoria: la causa pare fosse stata attribuita a delle imperfezioni nella presentazione dello stesso. A tale scopo, sempre secondo quel progetto, un’area sarebbe stata adibita a mercato coperto con tensostruttura. Altresì, si prevedeva la demolizione della pavimentazione esistente, la posa in opera della nuova,
L’intervento è in discussione già dal 2009 e ha subito varie traversie una diversa circolazione viaria ed un nuovo impianto illuminazione. L’impegno previsto di spesa parlava di 300mila euro, rispetto al precedente di 450mila. Nel riprendere in mano quel progetto è stata eliminata la realizzazione della tensostruttura. L’intervento sarà in forma molto più sobria. Si prevede la sistemazione del manto stradale, dei marciapiedi, poi delle aiuole centrali, dalle quali verrebbero tolti gli attuali pini marittimi che hanno fortemente danneggiato l’arteria. In pratica non un rifacimento ma un maquilagge, più che altro per rimettere in sicurezza strada e marciapiedi. Anche per via Vittorio Veneto, in condizioni pietossissime da decenni, si procederà altresì al rifacimento del manto stradale. La ditta Geo Forniture di Bottrighe si è aggiudicata i lavori per un importo di 70mila euro. Su entrambi i lavori si era svolto mesi fa un dibattito pubblico organizzato dalla lista civi-
Già affidato il bando, si spera che il cantiere venga chiuso anche prima di questa estate
Piazza della Libertà: buone notizie per il salotto buono
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ca “Ora Cambia” al quale erano stai invitati due professionisti del posto. Secondo il parere degli architetti Giuliano Stoppa e Giovanni Casazza, l’impegno di spesa sarebbe poco per sistemare degnamente la piazza e occorrerebbe un progetto serio, che però costa, ma andrebbe a qualificare davvero il centro. Per Casazza sarebbe indispensabile togliere i pini sostituendoli magari con dei lecci che hanno le radici che crescono in profondità. Stoppa aveva altresì sottolineato che “Piazza Libertà non è certamente l’ultima via del paese, anzi è il centro vero e proprio dell’aggregazione locale” per questo motivo andava ricercata una soluzione certamente migliore per dare il giusto valore al centro del paese.
IL GRUPPO Il fan che non ti aspetti
BONTEMPONI IL BRASILE FA IL TIFO
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al Brasile una piacevole sorpresa via mail è arrivata da un discendente di origine adriese al gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe. Il signore in questione, attraverso Internet, ha avuto modo di visionare le riprese della regista Anita Gallimberti sulla prima festa dell’Uva svoltasi il 5 ottobre ad Adria con la partecipazione dei Bontemponi dei quali, ha apprezzato l’originalità, la gioia e la qualità musicale. Si chiama Valter Alves Matos e vive a San Paolo del Brasile. Già nel 2013, come spiega, aveva scoperto che i suoi antenati erano italiani, di Adria, ovvero le famiglie Tosi, Franzoso, Ranconi, Lancin e Baretta. E’ riuscito così ad indentificare i suoi discendenti nati nel 1795 sino al 1893. Sua bisnonna si chiamava Mary Tosi ed era giunta in Brasile a seguito dell’emigrazione. Lo stesso ha chiesto la possibilità di ottenere un cd del gruppo. I Bontemponi hanno provveduto ad inviare ed omaggiare il nuovo disco “Cantando su l’ara”. Valter, ringraziando, si è detto sicuro che i canti saranno molto apprezzati. R.M.
Bottrighe 19 La nostra storia Del gigantesco complesso ormai rimane solo la palazzina
Ex zuccherificio: non deve sparire
Correva l’anno 1877. Ora è santo
di Roberto Marangoni
l 31 gennaio di ogni anno si festeggia Giovanni Bosco, santo dei giovani e della letizia. A Bottrighe, negli anni ‘60, venne intitolata la nuova scuola elementare di via Giovanni Minzoni, proprio in ricordo della visita fatta in paese nell’estate del lontano 1877 dal santo educatore. Anacleto Rossati, allora sindaco di Bottrighe, si recava spesso a Rovigo per il mercato del martedì. Saputo della presenza nel capoluogo polesano di don Giovanni Bosco, volle avvicinarlo. Insieme al sacerdote piemontese, c’erano una trentina di ragazzi. Il sindaco Rossati lo invitò a passare una giornata a Bottrighe. Un gruppo di componenti dell’allora banda municipale andarono ad incontrarlo e gli ospiti vennero accolti a palazzo Rossati. Il sacerdote fu ospite a pranzo della famiglia del sindaco, mentre i ragazzi fecero colazione con alcuni coetanei del luogo, nel parco della villa. In quell’occasione il sindaco illustrò poi al sacerdote i vari lavori pubblici che si stavano realizzando. A pranzo ultimato, don Bosco, ringraziò e si compiaque molto per l’accoglienza. Una interessante mostra sulla vita e le opere del santo è stata allestita recentemente nella chiesa di San Francesco in Bottrighe e ha ottenuto meritato successo. R.M.
Quando don bosco fu ospite a bottrighe
Appello al Comune: recuperarlo e trasformarlo in luogo di cultura: museo del saccarifero o del grande Maddalena
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ell’ex zuccherificio di Bottrighe altro non rimangono che i due grandi silos che immagazzinavano 300mila quintali di zucchero che durante i mesi post campagna saccarifera venivano poi ripresi nell’apposito reparto ed imbustati per la vendita, quando ancora esistevano i macchinari per il confezionamento in pacchi e scatole e da 1 e 2 kilogrammi, per le classiche bustine uso bar e per i sacconi da cinquanta chili, oppure direttamente in cisterne che proseguivano per l’impiego nell’industria dolciaria. Tutto il resto della storica fabbrica è stato abbattuto anni fa, ancor prima l’antico camino che aveva lasciato L’area dell’ex zuccherificio, ora in stato di abbandono posto alla centrale elettrica della società “Adria Power” pianto che tanto ha fatto discutere in tutti questi anni. Il to e mantenuto ovviamente nel suo aspetto, potrebbe di Faenza, mai entrata in funzione, che nei progetti segno del tempo e dell’abbandono dell’edificio continua un giorno costituire luogo di incontro e cultura, magari inesorabile e sarebbe un peccato diventando anche sede della biblioteca locale e centro dell’allora Ajinomoto avrebbe doche andasse perduto. Chiaramente di ricerca storica. vuto fornire energia e vapore a L’edificio risale Si potrebbe ipotizzare anche un museo dell’indul’area è ancora legata al curatore quello stabilimento. Rimane però ai primi anni 20 fallimentare, ma il Comune potreb- stria saccarifera, o un museo dedicato al grande aviatore una palazzina di interessante valore E’ stato sede be cogliere intanto l’idea di tentare concittadino Umberto Maddalena. Un progetto del quale architettonico: è l’edificio stile Anni degli uffici anche di tenersi la palazzina e la circostan- si parla da anni. Un eventuale recupero della palazzina Venti, costruito qualche anno dopo di Polychimica te area, cercando magari di valutare potrebbe così rappresentare il centro di memoria della la messa in funzione dello stabilimento con la prima campagna saccarifera dell’agosto la possibilità di accedere a finanziamenti europei per il storia della comunità, ricordo di quello che fu l’intera area 1914. La palazzina fu sede degli uffici direzionali dello recupero di siti dell’archeologia industriale. Ma anche un che in settantasette anni diede un lavoro e benessere a zuccherificio, poi anche sede uffici della Polychimica, im- eventuale accordo pubblico-privato. L’edificio, ristruttura- migliaia di persone.
il carnevale UNA TRADIZIONE CHE RISALE ADDIRITTURA AL 1860
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uori stagione, in quaresima, ma quello di Bottrighe è ormai diventato il carnevale piu importante del Delta, non solo per la grande festa che si crea, ma anche per la sua antica origine, risalente al 1860. Allora era l’antica “Società degli artisti” formata da valenti artigiani del luogo che organizzava il carnevale con grandi veglioni e sfilate interminabili di carri allegorici, quasi tutti costruiti in loco. Dal 1990, ininterrottamente, questa tradizione è stata ripresa dal Gruppo Sportivo Bottrighe. In migliaia giungono tutti gli anni da ogni parte della provincia e limitrofe, tanto da diventare quasi impossibile riuscire ad entrare in paese per assistere alla grande kermesse. Tanto successo e soddisfazione da sempre per gli organizzatori di questo carnevale, che vive di puro volontariato e va sottolineato, senza aiuti pubblici, attraverso altre iniziative di autofinanziamento. Tornando alla festa vera e propria che si terrà domenica 8 marzo, dalle ore 15 per le vie del centro storico, dopo lo spettacolo dei Salta e rimbalza il via alla sfilata musicale della banda “Città di Cavarzere” diretta dal maestro Michele Arrighi, quindi la sfilata vera e propria dei carri allegorici e dei gruppi LE TRE S-CIOPTA’
mascherati. Già assicurata la presenza altresì della Vidara con il caratterista Toni, in arte “Cassiopea” e naturalmente il gruppo Anonimo Bottrighe con oltre 70 personaggi in balletto che saranno diretti da Ilaria Crepaldi e Stefania Romanin. Sul liston di piazza Libertà l’intrattenimento musicale di Davide e con numerosi ospiti. A corollario giostre e gonfiabili in piazza Cinzio Cassetta, bancarelle e trenino Dotto in piazza Libertà. Il trenino percorrerà le vie del centro. In sala polivalente non mancheranno le mostre. Al termine della sfilata, il presidente del Gruppo Sportivo, dottor Antonio Boni, premierà i partecipanti con un pregevole ricordo. Quindi l’estrazione di una ricca lotteria che comprende un tv lcd, un soggiorno ad Albarella di una settimana per quattro persone, un’asciugatrice, una bicicletta ed una fotocamera. Alle 18,30 lo spettacolo pirotecnico della premiata ditta Maltarello presso il parco 1° Maggio di via Maddalena, indi il processo e rogo a Re Carnevale. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a domenica 15 marzo. Un appuntamento da non mancare.
di Roberto Marangoni
• Marso, ogni màto và desclaso • Pav, vin e legna, neve lassa pur clà vegna • Meio verghe i corni in scàrsela che in testa
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AGRICOLtura Quote latte, la protesta e la beffa
Azzalin: “Questa giunta ha tagliato i fondi agli agricoltori, altro che sostegno”!
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a grande manifestazione di Coldiretti che ha portato le mucche nelle piazze di tutta Italia, ha contribuito a riaccendere l’attenzione sulla difficile situazione del settore lattiero-caseario alle prese con prezzi del latte alla stalla in crollo verticale e la minaccia di ancora maggiore volatilità a causa della fine, il 31 marzo, del regime delle quote. Il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, il presidente della commissione Agricoltura Dario Bond e i capogruppo consiliari hanno predisposto un documento unitario con il quale si impegna la Giunta ad una serie di iniziative a tutela e valorizzazione della produzione lattiero casearia veneta. Tuttavia, non mancano le polemiche: “Anche Zaia, probabilmente allettato dalla presenza delle telecamere ha partecipato alla manifestazione di Coldiretti pronunciando belle parole in difesa del latte italiano, peccato che poi nel bilancio la sua azione si esplichi in tagli pesanti proprio ai danni degli allevatori: ancora una volta predica bene e razzola male, anzi malissimo”. Il commento ironico arriva dal vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin, a margine della manifestazione veneta, in piazza San Marco, dove è approdata la stalla galleggiante. “Gli oltre 500 allevatori che hanno manifestato il proprio disagio – sottolinea Azzalin - per la difficile situazione del settore lattiero-caseario alla vigilia della fine del regime delle quote, che ha segnato pesantemente il passato per le note vicende strumentalizzate dalla Lega e che sono costate carissime agli allevatori onesti. Senza questa protezione, il prezzo rischia di scendere ancora e già oggi riesce a coprire a malapena i costi di produzione. Se non si interviene è inutile riempirsi la bocca con le belle parole sul latte, perché gli allevatori italiani rischiano di scomparire”.
“Lo stesso Zaia – conclude il vicepresidente della IV commissione - sempre pronto a puntare il dito contro gli altri, dovrebbe spiegare perché ha azzerato capitoli fondamentali del bilancio proprio relativi a questo settore che a parole dice di voler difendere: dimezzato il capitolo delle indennità per l’abbattimento degli animali infetti da malattie epizootiche, addirittura azzerati quelli per la tenuta dei libri genealogici, quelli per i controlli funzionali, quelli della banca dati sull’identificazione e registrazione degli animali e quelli per i sussidi agli allevatori in caso di perdita di animali per morte o disgrazia”.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia
Il Veneto seconda regione in Italia nella classificaa del benessere, tante luci ma qualche ombra Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore FOCUS
di Ornella Jovane
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uovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifiche rivisitate e fotografie più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fine gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della classifica del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete. In definitiva nel 2014 il Veneto si conferma una regione in cui si continua a vivere ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istruzione e sicurezza. Nello specifico Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-
ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifica delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete. Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione. Per quanto riguarda il benessere materiale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equivalente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosiddetti Neet, coloro che non studiano né lavorano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppure il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei. Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali. Si riduce il tempo dedicato alla lettura e
alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “partecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B. Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differenziata dei rifiuti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazionale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcuni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media. In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella classifica italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.
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Oltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionali
UNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE PER CREARE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO
soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esemplificare il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”. “Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo definisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha finito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni. L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”. Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifiche sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema economico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fisico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”. O.J.
Il Veneto in primo piano 21 1 Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca
Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro di Ornella Jovane
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veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica categoria in flessione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ventunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, superiore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.
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Le province più ricche si confermano Padova e Belluno, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro
con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scorso anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale. I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).
Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumi
I GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO
copro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sintetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occasione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fluttuanti e instabili, alle tappe pianificate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un
bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo fornisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa. Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considerano di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio difficile da realizzare che quindi
nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorativa e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le difficoltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di acquisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping. O.J.
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Voci da palazzo 23
1 Voci da palazzo
L’opinione
Manovre di fine mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio
Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerlo “E
Clodovaldo Ruffato, Ncd
“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE” ’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e finanze lontane dal territorio e dalle sue esigenze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affidamento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”
Veneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione di Maria Pavan
P
eccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare. “C’è una società consortile che si chiama Veneto Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la finalità positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”. Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Veneto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.
“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico direttamente dagli uffici regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadisce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle funzioni conferite. Per quanto riguarda la norma finanziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantificare le minori spese in
Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega
“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”
“U Costantino Toniolo 350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate immediatamente per incrementare il capitolo di bilancio finalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.
DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATE
“S
“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende produttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografiche protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salvaguardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”. Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in continuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.
Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV
“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”
Agroalimentare
tanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affidata ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fine di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”. L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che definisce “di primaria importanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.
n ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati, perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole farmacie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario efficiente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.
“I
Franco Manzato
Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA, e i notAi ti invitAno A pArtecipAre AgLi inconTri grATuiTi per ricevere risposTe ALLe Tue doMAnde.
PER INFORMAZIONI suglI INCONtRI:
n Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fibra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fibra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fibre spontaneamente per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e operatori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.
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24 Voci da palazzo
Voci da palazzo 1
Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza
COMMENTI
Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescita “T Province
DISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO
Centro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori finora in campo
di Maria Pavan
I
l lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero coalizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i riflettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifica e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,
Alessandra Moretti e Luca Zaia continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i figli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pagarsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i figli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi
giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project financing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fiera opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’ufficio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arresto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’ufficio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’ufficio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso.
ra le conseguenze nefaste del mancato riordino delle competenze da parte della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fino ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendimento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A beneficiare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servizio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”. S.B.M. Publiredazionale
Il Consigliere regionale Azzalin: “Zaia e i suoi governano da lontano, senza conoscerci davvero” Azzalin “Ha confermato la sua attenzione verso la nostra terra, troppo spesso trascurata da chi governa a Venezia, per toccare con mano le diverse realtà del Veneto, per capirne le esigenze e le possibilità di valorizzazione” La Moretti sul territorio c’è e ci crede al punto da voler toccare con mano ogni realtà e cittadino veneto che, in quanto tale, ha diritto ad essere conosciuto, ascoltato e preso in considerazione dalla politica e soprattutto da chi ha l’ambizione di governare nei prossimi cinque anni. E così il Consigliere regionale Graziano Azzalin le sta presentando il Polesine, i suoi paesi grandi e piccoli, le imprese che lavorano e creano economia e soprattutto la sua gente, i polesani. “Con la sua seconda visita in Polesine Alessandra Moretti ha confermato la sua attenzione verso la nostra terra, troppo spesso trascurata da chi governa a Venezia”: con queste parole il consigliere regionale dl Pd Graziano Azzalin, che ha accompagnato la candidata del Pd alle prossime regionali nel suo tour di due giorni che ha toccato Castelmassa, Melara, Bergantino, Calto, Ceneselli, Castelnovo
Alessandra Moretti innamorata del Polesine e dei polesani
Bariano, Badia Polesine, San Bellino, Lendinara, Lusia, Villanova del Ghebbo e Castelguglielmo. L’ex europarlamentare ha sottolineato a più riprese l’importanza delle sue dimissioni già durante la campagna elettorale: “Nel 2010 Zaia ha fatto propaganda da ministro e ora la farà da governatore, io invece ho scelto di farlo da libera cittadina: credo sia un segno di serietà ed un piccolo gesto per dimostrare che si può fare una politica diversa, intesa come spirito di servizio”. “E’ importante – aggiunge Azzalin – che Alessandra non si sia limitata a qualche conferenza qua è là, ma abbia deciso di incontrare faccia a faccia tutti i cittadini, compresi quelli di località del Polesine
solitamente escluse dalle grandi campagne elettorali fatte molto di proclami ma poco di confronti diretti: l’impostazione data dalla candidata del Pd è proprio quella di toccare con mano le diverse realtà del Veneto, per capirne le esigenze e le possibilità di valorizzazione. E’ con questo spirito che ha dialogato i cittadini e, soprattutto, ha visitato alcune importanti realtà produttive del territorio come la Tecnical Park di Melara, il Fabbri Group di Calto, La Vetro di Bergantino, le Distillerie Mantovani ed il mercato ortofrutticolo di Lusia”. Dopo essere stata a Canaro, Fiesso Umbertiano, Fratta Polesine, Villamarzana, Frassinelle Polesine ed Arquà Polesine nel corso della sua prima vi-
sita, Alessandra Moretti tornerà ancora il Polesine il 25 e 26 febbraio prossimo, quando visiterà altri 15 comuni. Questa volta, però, a partire dal Delta del Po.
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L’Editoriale IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce*
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o partecipato nei giorni scorsi, invitato quale rappresentante della Professione Medica dal dott. Cristiano Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa sociale Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”. Il gruppo nasce, promosso dall’ Associazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra comunità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verificare e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul significato,sulle iniziative e sulle prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco sostegno che Cristiano Draghi così ci racconta:
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.
Progressi in odontoiatria con le faccette estetiche
Mal di schiena e le posizioni del sonno
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Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze
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IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce* “Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimensione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio lache intendano avvalersene. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo piazza di adria 27x5 ok.pdf 1 17/02/2015 9.54.12
di Dott. Bruno Noce*
L
a professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale. Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli imprenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie. Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere prestazioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo stracciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi. Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di correttezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le proprie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti. *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo
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Dott.ssa Alessia Berti
Si sente spesso parlare di “Faccette estetiche”, di cosa si tratta? Queste faccette vengono considerate una tecnica innovativa, ma in effetti esistevano già dei prototipi negli anni ’30 per migliorare l’aspetto degli attori nei primi piani cinematografici. Ad oggi, le faccette dentali rappresentano uno dei risultati migliori dell’odontoiatria estetica moderna. Consistono in sottili (il loro spessore medio si aggira intorno ai 0,5-0,7 mm) lamine in ceramica che vengono applicate sulla superficie esterna dei denti anteriori, un po’ come le unghie finte vengono applicate sulle unghie naturali. In questo modo si mascherano imperfezioni legate al colore, alla forma o alla posizione dei denti stessi. Il successo di questo tipo di restauro è dovuto
Che differenza c’è tra una faccetta e una corona? Le faccette sono un sottile strato di ceramica che viene applicato sulla superficie del dente visibile da chi ci guarda. Una corona completa comporta una limatura del dente molto più aggressiva, viene asportato molto più smalto e dentina. Le faccette sono un trattamento cosmetico, possono essere applicate sui denti per ottenere un sorriso più naturale e più bello. Si tratta di un intervento invasivo o pericoloso per il paziente? No, assolutamente. La preparazione del dente consiste nell’asportare solo una minima parte del dente naturale , di gran lunga inferiore a quanto asportato con altri restauri quali ad esempio le piu’ note corone dentali. Si tratta quindi di una procedura molto conservativa, che non comporta danno alla polpa e rimane entro i limiti dello smalto. In quali casi consiglierebbe ai pazienti di valutare questo tipo di intervento estetico? Le faccette in ceramica rappresentano la soluzione più estetica per il miglioramento dei denti anteriori, possono
Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali
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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui
si concentra il peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le Il dr. Alessandro ginocchia”. Giraldo Per dormire osteopato e fisioterapista bene quali scelte si devono fare? “Con gli attuali materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it
essere applicate praticamente a tutti i pazienti e in tutti i casi clinici, in cui si configurino spazi tra i denti (diastemi); Denti rotti o scheggiati; Otturazioni sgradevoli; Denti permanentemente macchiati che non possono essere sbiancati; Denti storti. Questi “sottili gusci di ceramica” necessitano da parte del paziente attenzioni particolari? Oggigiorno le faccette presentano una forte resistenza all’abrasione e un’elevata stabilità del colore e con le nuove tecniche di cementazione il rischio di frattura puo’ essere in molti casi inferiore a quello delle corone in metallo ceramica o in ceramica integrale. La durata del restauro e la perfetta adesione al dente si devono ai moderni adesivi smalto-dentinali, le “colle” che rendono possibile legare i materiali da restauro estetico con i tessuti dentari. Possiamo definirlo un trattamento duraturo nel tempo? Le faccette dentali in ceramica possono durare all’infinito, a seconda di quanto siano ben curate dal paziente a casa. Sebbene sono molto resistenti, i controlli periodici sono comunque obbligatori per garantire il successo nel tempo. Possiamo concludere che avere un bel sorriso puo’ cambiare la propria autostima? Certamente, negli ultimi anni stiamo implementando sempre piu’ i servizi riguardanti questa branca dell’O-
dontoiatria, all’interno dei nostri studi. Spesso le persone non hanno consapevolezza di come un bel sorriso sia importante nel determinare la bellezza di un viso. Forma colore e scopertura dei denti diventano fondamentali per definire un sorriso gradevole. “Estetica del Sorriso”, questa è la branca dell’odontoiatria che si occupa di valutare gli inestetismi in particolare della bocca e dei denti al fine di ristabilire un giusto equilibrio di proporzioni e rendere cosi’ attraente questa importante parte del volto. Si dice che il sorriso è lo specchio dell’anima, e se ci pensiamo bene, il sorriso è la prima cosa che osserviamo quando conosciamo una persona.
Studio Dentistico Dr.ssa Alessia Berti Ambulatorio di Adria: Via A.Mario, 10 Adria (RO) tel. 0426 908221 Ambulatorio di Rosolina: Via S.D’Acquisto, 19 Rosolina (RO) tel. 0426 340110
“Le mosche volanti” negli occhi
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Sono delle ombre mobili sulla retina che oggi si possono eliminare
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e “mosche volanti” sono una patologia molto vra da rischi. Recentemente è stato perfezionato un frequente nella popolazione adulta ed il patipo particolare di laser, YAG Laser, già usato da anni ziente che sperimenta questa sensazione vive per sezionare membrane ed aderenze all’interno spesso con angoscia questo fastidio. La spiegazione dell’occhio. Nell’ultima versione sono state realizzadi questo fenomeno risiede nella struttura del corpo te delle modifiche che lo rendono adatto alla vapovitreo, gelatina trasparente che riempie l’occhio. Il dr. Massimo rizzazione delle miodeospsie. La “Vitreolisi Yag” è Camellin In giovane età il vitreo, aderente alla retina, è una procedura non invasiva, indolore di circa 20 perfettamente omogeneo ma nel corso del tempo, a causa minuti di durata che può eliminare il sintomo visivo mediante dell’invecchiamento può alterarsi e perdere la sua trasparenza. vaporizzazione dei corpi mobili. La procedura si completa in Nel processo di contrazione si distacca e si possono generare 3-4 sedute durante le quali le opacità vengono vaporizzate ed aggregati di fibre più o meno isolati. Le mosche volanti, chia- il gas si riassorbe riducendo la dimensione della miodesopsia mate più propriamente MIODESPOSIE, fanno si che si formino stessa. Presso il centro SEKAL è presente lo Yag Laser di ultima delle ombre mobili sulla retina. Possono essere classificate generazione ELLEX ULTRA Q, l’unico al momento nato con lo genericamente in 3 gruppi: scopo di poter focalizzare corpi mobili anche nella parte po- filamenti vitreali fibrosi: riscontrati soprattutto nelle persone steriore del vitreo, grazie ad un particolare specchio oscillante. più giovani e appaiono nel soggetto affetto come punti multipli Questo Laser ottimizza il percorso ottico impiegando la metà o sottili ragnatele; della potenza riducendo di conseguenza i rischi dovuti all’im- miodesopsie sparse: a forma di “nube”, spesso causate da un patto acustico delle micro vaporizzazioni. L’oculista, oltre ad naturale processo di invecchiamento; avere un’ottima manualità nell’utilizzo del laser, deve essere -miodesopsie a forma di anello detto di “Weiss”: un grosso in grado di selezionare in maniera consona il paziente che può corpo fibroso distante sia dal cristallino che dalla retina legato essere soggetto a questo tipo di trattamento: i floaters devono al distacco del corpo vitreo dal nervo ottico. trovarsi ad almeno 2 mm di distanza dalla retina e dal cristalliPoiché i corpi mobili seguono i movimenti oculari questi pos- no e questi ultimi non devono essere associati a una patologia sono disturbare in qualunque situazione; inoltre, un soggetto o a un’infiammazione in fase attiva. Le complicanze di tale affetto da miodesopsie può presentare la percezione di fotop- trattamento sono comunque rare, si può associare un rialzo sie (lampi di luce) dovute a trazioni sulla retina sia al buio sia della pressione intraoculare o, molto raramente, una cataratta. ad occhi chiusi (è presente infatti una casistica importante di Dott. Massimo Camellin: soggetti che presentano distacchi di retina in seguito alla perceVia Dunant, 10 - Rovigo zione dei floaters). Fino a poco tempo fa non esistevano cure tel. 0425 411357 semplici per eliminare questi corpi mobili e si doveva ricorrere mail: segreteria@sekal.it ad una vitrectomia, procedura chirurgica di alto livello non sce-
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TORO DAL 21/04 AL 20/05 ARRIVO GRANDI SLANCI AFFETTIVI MA ANCHE FORTI PASSIONI E INTERESSI CONDIVISI, CHE RAVVIVERANNO I RAPPORTI DI LUNGA DATA O FORNIRANNO AI SINGLE NUOVE OCCASIONI
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