di Adria
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 80 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Grandi opere La Cittadella della Cultura rimane un sogno
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Appuntamenti Venerdì di Adria, è partita l’animazione estiva
Verde pubblico Niente soldi per i parchi. Stoppa: “Giardini traditi”
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EDITORIALE
Piano casa, 356 richieste arrivate in municiPio
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano
marta è d’oro ai giochi del mediterraneo
E’ del metallo più prezioso la medaglia conquestata ai Giochi del Mediterraneo dalla coppia azzurra Marta Menegatti - Greta Cicolari. Nella finale di Mersin, un’altra splendida prova della polesana ha permesso la vittoria sulla coppia Arvaniti-Karakgounis pag. 32
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Ulss 19, pericolo scampato Era a rischio l’area materno-infantile. Confermata l’area acuti, potenziata Ortopedia, preservata la nursery
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n seguito all’approvazione da parte della Giunta Regionale delle schede ospedaliere anche la Ulss 19 di Adria ha indetto una conferenza stampa durante la quale il Direttore Generale ha spiegato nel dettaglio tutte le modifiche che avverranno nei servizi al cittadino e tutti i servizi che si potranno trovare nella struttura locale di Adria. Dal comunicato diramato in seguito si legge come, secondo la Ulss 19, “La Regione Veneto ha tutelato la specificità dell’Azienda Ulss 19 garantendo all’ospedale di Adria il ruolo di ospedale per
acuti, in rete con l’Hub provinciale, mantenendo tutte le discipline per i pazienti acuti attualmente presenti, potenziando l’area ortopedica e preservando l’area materno-infantile”. Un traguardo per l’ospedale adriese che aveva visto nelle scorse settimane un probabile rischio proprio per quest’ultima area, temendo il peggio per l’effettiva assistenza ai cittadini. Anche la casa di cura di Porto Viro “continuerà a garantire l’assistenza sanitaria sinora erogata nell’ambito della rete locale, potenziando la funzione riabilitativa già oggi presente”. Dalle
comunicazioni in merito si legge inoltre come anche: “Lo sviluppo dell’assistenza territoriale verrà garantirà, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, grazie anche alla collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, l’assistenza al paziente cronico. La risposta più vicina alla propria abitazione e ai propri affetti arriverà mediante le aggregazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e l’attivazione delle strutture di ricovero intermedie (ospedale di comunità, unità riabilitative pagg. 4-5 territoriali, hospice)”.
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356 sono le richieste pervenute presso gli uffici di Adria per il Piano Casa. 3441 in tutta la Provincia di Rovigo con una media di 69 per singolo Comune, numeri che confermano come questo strumento sia diventato una vera e propria istanza per l’edilizia pag. 6
ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembrano intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e potrebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e anche le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Comune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi.
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EDITORIALE
segue da pag.
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano
Ulss 19
trasferito il Poliambulatorio Dopo il servizio Emodialisi e il Centro trasfusionale, che si sono spostati entrambi al primo piano della palazzina dei servizi, dal 17 giugno anche il poliambulatorio si è trasferito al piano terra del nuovo edificio che raccoglie importanti funzioni aziendali ad accesso diurno. Nella nuova sede si trovano tutti gli ambulatori, ad esclusione di quello dentistico che traslocherà tra qualche mese. Nell’“ospedale vecchio” restano il punto prelievi, l’ufficio igiene del Dipartimento di prevenzione e l’ambulatorio del decadimento cognitivo.
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La gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni. Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verificò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di finanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori. Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i microcomuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime. Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefici. di Nicola Stievano
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Torna a pendere la scure sulle province
scuola
Verrà riqualificata piazza della Libertà. Lavori nel 2014
sPort Campionati italiani di nuoto libero. Lionello non sfigura
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Open day a Rovigo, un assaggio di università pag.
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“Tra ville e giardini” entra nel vivo della programmazione
in aumento i controlli
Controlli a tappeto per contrastare il fenomeno della guida sotto l’effetto di alcool o di stupefacenti. Sono una trentina, infatti, i militari agli ordini del comandante Davide Papasodaro, della compagnia dei Carabinieri di Adria, divisi in 12 pattuglie per il presidio del territorio del Basso Polesine, in quanto con l’arrivo dell’estate è previsto un aumento del consumo di alcol e di droghe, e primi riscontri paiono dare ragione ai presentimenti dell’Arma. Infatti sono già stati diversi i procedimenti intrapresi nei confronti di persone alla guida in stato di alterazione. I controlli proseguiranno per tutto il periodo estivo. “Con le bande in piazza”
sette concerti Per sette comuni
S.S. per Rovigo entrata da via Ragazzi del ‘99
Successo per la prima edizione del trofeo karate d’estate organizzato ad Adria con il patrocinio dell’amministrazione comunale nella palestra Manzoni e che ha visto la partecipazione di una settantina di atleti provenienti da tutto il Polesine. Sulle scalinate era numeroso il pubblico che ha vivamente applaudito l’esibizione delle scuole della nostra provincia: La gara, iniziata di buon mattino, si è conclusa nel pomeriggio e ha visto vittoria del club Karate di Bottrighe guidato dal maestro Gerry Franchin con 115 punti. Sono state altresì premiate le altre società, al secondo posto l’Art Martials promotion del maestro Mauro Bondesan con 108 punti, al terzo il Life Club del maestro Giordano Baraldi con 107 punti e al quarto posto il Samurai Dojo di Crivellente con 49 punti. Hanno altresì partecipato la Fujaama di Bruno Tessari e lìArashi Dojo di Massimo Boscolo. “Al di la dei risultati – ha commentato il maestro Franchin- ciò che è importante è l’amicizia e la diffusione di questa antica arte marziale che unisce tantissime realtà locali”.
Guida in stato di alterazione
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E’ stata la banda musicale Verdi di Taglio di Po ad aprire, a Crespino, la sesta edizione del festival provinciale “Con le bande in piazza”. Sei i corpi bandistici per altrettanti paesi. In calendario sono rimasti gli appuntamenti di venerdì 12 luglio in corso Mazzini ad Adria alle ore 21.30, venerdì 2 agosto in piazza Vittorio Veneto a Castelguglielmo, ore 21, sabato 10 agosto in piazza Garibaldi ad Ariano nel Polesine, ore 21.30, domenica 25 agosto in via Vittorio Veneto a Castelnovo Bariano alle ore 18. La serata conclusiva invece si terrà il 31 agosto in piazza Venezia a Taglio di Po dove ai brani eseguiti assieme dagli oltre 200 musicisti seguirà la proposta di parte di repertorio di ogni singola banda. Polesine
mostra di gardin
Ci sarà tempo fino al 29 settembre per visitare la mostra di Gianni Berengo Gardin dedicata al Polesine. L’obbiettivo del grande fotografo di S. Margherita Ligure, infatti, negli anni ’70 ha a lungo indugiato sul paesaggio rodigino e sui suoi abitanti. Lo scenario ideale per ospitare questi scatti non poteva che essere un’altra opera d’arte, la preziosa ‘Badoera’, gioiello architettonico del nostro territorio e dal 1996 patrimonio Unesco.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 giugno 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese SANITÀ Il 18 giugno scorso la Giunta Regionale ha approvato le schede ospedaliere: Rovigo manterrà il ruolo di “Hub” territoriale e nessuna riduzione di reparti e funzioni. Per quanto riguarda i posti letto per acuti il capoluogo polesano ne perderà 168, Adria 43 ma mantiene il punto nascite, come pure Trecenta
Riforma degli ospeda
di Martina Celegato
Azzalin: “Per ora si è scelto di non scegliere, ma prima o poi i nodi arriveranno al pettine”
Corazzari: “Smentita l’ipotesi di una sanità polesana satellite di quella padovana”
E’
ormai arrivato ad assumere una forma definitiva il Piano Socio Sanitario Regionale che negli scorsi mesi aveva fatto tremare il mondo della politica e dei cittadini polesani paventando tagli poco sostenibili e squilibrati per la Provincia di Rovigo nei confronti delle altre provincie venete. Il 18 giugno scorso la Giunta Regionale ha infatti approvato il tassello mancante al quadro complessivo del riordino, ossia le schede di dotazione ospedaliera e territoriale decretando per Rovigo il mantenimento del ruolo di “Hub” territoriale e nessuna riduzione di reparti e funzioni. Le 33 specialità verranno mantenute nella loro completezza e nessun servizio verrà toccato dal Piano. Per quanto riguarda i posti letto per acuti il capoluogo polesano ne perderà 168, un numero ben inferiore da quello emerso dalle previsioni non ufficiali dei mesi scorsi. Buone notizie sono arrivate anche per la struttura di Adria, che ha subito una riduzione di 43 posti letti complessivi e l’eliminazione della specialità di Anatomia patologia, ma il mantenimento dei punti nascita, scelta tenuta anche per Trecenta. Entrambe le strutture rischiavano molto in questa direzione, essendo al di sotto dei parametri minimi richiesti per il mantenimento e funzionamento di questi servizi. Un felice epilogo quindi che rende soddisfatti tutti gli attori che negli scorsi mesi si erano espressi in merito: dagli addetti ai lavori ai
25 LUGLIO APERTURA ISCRIZIONI AI CORSI dati alla mano DI SETTEMBRE
rappresentanti politici locali e sindacali, fino ai dipendenti stessi delle strutture, anche se alcune ombre e dubbi sono stati esposti da rappresentanti della politica, soprattutto se si dà uno sguardo più in generale alla realtà veneta e a come questa decisione della Giunta sia andata a definire una nuova forma per la sanità regionale. Dal Convegno dell’Associazione Attivamente in prima persona Graziano Azzalin ha affermato a riguardo: “Vorrei che fosse chiara una cosa: la partita della Sanità non è affatto chiusa con la presentazione delle schede ospedaliere da parte della Giunta, anzi il secondo tempo deve ancora cominciare. E non solo perché dobbiamo ancora vedere le schede di dotazione territoriale, ma anche perché per ora si è scelto di non scegliere, ma prima o poi i nodi arriveranno al pettine. Se i tagli li dovranno fare la commissione ed il consiglio, il peso del Polesine per un fatto meramente numerico porterà la nostra sanità ad essere ancora una volta di più sacrificata a beneficio di territori ‘più forti’. Non vorrei che a fronte di risorse ridotte e di non scelte, la differenza la facessero poi i soldi. I tagli orizzontali penalizzano sempre i territori più fragili e i cittadini più in difficoltà. A rimetterci, insomma, rischiano di essere sempre gli ultimi”. Anche Cristiano Corazzari, esponente della Lega Nord e coinvolto in prima persona nel Piano Socio Sanitario Regionale, si è espresso a riguardo: “Le schede
Il Piano Socio Sanitario in numeri
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l Piano Socio Sanitario regionale proposto dalla Giunta presieduta da Luca Zaia (nella foto) è senza dubbio molto ambizioso e prende esempio altre da realtà europee di grande rilievo. Essenzialmente l’obiettivo finale è quello di avere un servizio più capillare e vicino alla gente attraverso l’attivazione di nuovi posti letto di comunità e aumento delle specialità di primariato (da 727 a 754), aumento dell’efficienza rispettando la golden hour per l’intervento diretto e il mantenimento di tute le eccellenze attualmente presenti negli ospedali per acuti suddivisi in Hub di riferimento Europeo (le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona), in Hub di riferimento provinciali (gli Ospedali capoluogo) e in nosocomi “di rete”, tarati sull’assistenza di circa 200 mila abitanti l’uno. La grande novità risiede nell’assistenza territoriale che punta a fornire assistenza 24 h su 24 anche a chi non necessita di ospedalizzazione. “Una riforma epocale - ha commentato Zaia - non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere efficiente per vari anni a venire.” Ma.Ce.
ADRIA NUOTO
ospedaliere approvate dalla Giunta regionale, per quanto riguarda la provincia di Rovigo, rappresentano una conferma ed una svolta in fatto di servizi e qualità alla Sanità del nostro territorio. La partita delle schede sarà comunque chiusa in Commissione e poi in Consiglio, quando le licenzieremo definitivamente dopo un’opportuna approfondita analisi. In particolare è stato recepito l’assunto fondamentale che vede l’ospedale del capoluogo salire al ruolo di polo hub, cioè centro specializzato di riferimento provinciale, e mantenere i fondamentali reparti di Neurochirurgia e Radioterapia. Viene quindi smentita l’ipotesi di una sanità polesana satellite di quella padovana. A Trecenta oltre al mantenimento dei servizi esistenti sarà sviluppato un polo medico-riabilitativo con conferma del punto nascita, mentre ad Adria sarà mantenuto il presidio ospedaliero per la valorizzazione della specificità del Polesine insieme a Porto Viro e in rete con gli ospedali della provincia di Rovigo”. L’approvazione da parte della Giunta avvenuta lo scorso 18 giugno rappresenta il primo passo verso l’approvazione definitiva che è cominciata il 27 giugno presso il Consiglio Regionale. Il provvedimento andrà a coinvolgere concretamente tutte le strutture territoriali e il presidente della Commissione Leonardo Padrin ha deciso di raccogliere le osservazioni in merito attraverso un indirizzo di posta elettronica dedicato e un numero di fax.
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Argomento del mese 5 Ulss 19, soddisfazione al nosocomio
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Duro il commento dell’assessore provinciale Guglielmo Brusco
“Il Polesine è stato maltrattato. Il solo fatto positivo è l’hub” di Martina Celegato
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olto critico in tema di sanità è stato Guglielmo Brusco, vicepresidente della provincia di Rovigo, che in una nota destinata a tutti i sindaci del Polesine ha sottolineato come, a differenza delle altre province, Rovigo non sia stata coinvolta direttamente nelle decisioni a riguardo della Sanità. Ossia come i Sindaci e le autorità locali non siano stati ascoltati, anzi sottolineando come “Rovigo sia stata la Provincia più maltrattata dalla Giunta Regionale del Veneto. Il solo fatto positivo, l’ospedale di Rovigo rimasto hub provinciale, non può farci certamente dimenticare la violenta offensiva contro i nostri ospedali, in termini di taglio di posti letto e servizi. Dalla Regione, poi, non possono certamente dire che bisogna tagliare e fare sacrifici, se questi non sono equi e distribuiti in modo giusto tra le varie province e Ulss Venete.” Sempre nella nota inviata a tutti i Sindaci del Polesine Brusco fa una proposta a riguardo ovvero “Chiedere alla Regione Veneto di non applicare il 3,5 per mille abitanti come limite massimo di posti letto ospedalieri. Chiediamo alla Regione di applicare il limite massimo fissato dal Decreto Balduzzi che prevede 3,7 posti letto per mille abitanti. Solo questa operazione quasi dimezzerebbe il taglio previsto nei nostri ospedali. In più, credo che il Polesine debba reclamare un trattamento almeno uguale all’unica provincia Veneta, paragonabile al Polesine per numero di abitanti e per presenza di persone anziane (Belluno, ndr). Le differenze odierne infatti, sono incredibili e a mio giudizio offensive del diritto alla salute dei Polesani. Se in provincia di Belluno, con meno abitanti, si hanno certi numeri, non Vedo perché i polesani non abbiano diritto agli stessi parametri”. Alla comunicazione verso i Sindaci Brusco ha allegato tutti i parametri di confronto con la Provincia di Belluno che hanno messo in luce le varie differenze. messaggio pubblicitario
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n seguito all’approvazione da parte della Giunta Regionale delle schede ospedaliere anche la Ulss 19 di Adria ha indetto una conferenza stampa durante la quale il Direttore Generale ha spiegato nel dettaglio tutte le modifiche che avverranno nei servizi al cittadino e tutti i servizi che si potranno trovare nella struttura locale di Adria. Dal comunicato diramato in seguito si legge come, secondo la Ulss 19, “La Regione Veneto ha tutelato la specificità dell’Azienda Ulss 19 garantendo all’ospedale di Adria il ruolo di ospedale per acuti, in rete con l’Hub provinciale, mantenendo tutte le discipline per i pazienti acuti attualmente presenti, potenziando l’area ortopedica e preservando l’area materno-infantile”. Un traguardo per l’ospedale adriese che aveva visto nelle scorse settimane un probabile rischio proprio per quest’ultima area, temendo il peggio per l’effettiva assistenza ai cittadini. Anche la casa di cura di Porto Viro “continuerà a garantire l’assistenza sanitaria sinora erogata nell’ambito della rete locale, potenziando la funzione riabilitativa già oggi presente”. Dalle comunicazioni in merito si legge inoltre come anche: L’assistenza “Lo sviluppo dell’assistenza territoriale territoriale verrà garantirà, 7 giorni su 7, 24 ore verrà garantirà su 24, grazie anche alla collaborazione 7 giorni su 7, dei medici di medicina generale e dei 24 ore su 24 pediatri di libera scelta, l’assistenza al paziente cronico. La risposta più vicina alla propria abitazione e ai propri affetti arriverà mediante le aggregazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e l’attivazione delle strutture di ricovero intermedie (ospedale di comunità, unità riabilitative territoriali, hospice)”. La revisione della struttura sanitaria in tutta la Regione Veneto è stata vissuta dagli esponenti della Ulss 19 come una riforma che è andata a valorizzare delle peculiarità ed evidenziare quelle che sono le eccellenze delle strutture locali, in linea con la visione della stessa giunta regionale al momento dell’approvazione. “Forte – si legge nel comunicato diramato - di quanto già ottenuto negli anni sia nel campo delle emergenze che di appropriatezza delle cure in regime di ricovero, che hanno permesso di ottenere degenze brevi e tassi di ospedalizzazione in forte riduzione, è stato possibile organizzare la trasformazione di alcuni posti letto da ospedalieri a territoriali. Questa trasformazione di letti per acuti non più necessari in posti letto territoriali consentirà di dare una risposta più consona ai bisogni reali della gente, in particolare per le malattie cronico degenerative collegate all’invecchiamento della popolazione”. L’approvazione delle schede ospedaliere, vero strumento attuativo della riforma socio sanitaria, come nel caso di Rovigo ha soddisfatto appieno le aspettative della struttura adriese e placato le perplessità relative all’effettivo mantenimento operativo della struttura che, come nel caso di Trecenta, correva grandi rischi sia per estensione e varietà del servizio che per bacino di utenza. Ma.Ce.
6 Adria Amministrazione Decorsi i termini per il pagamento dell’imposta municipale
Simoni: “Imu necessaria al bilancio” Le somme riscosse mantengono fede a ciò che era stato preventivato, i numeri ufficiali verranno diffusi nelle prossime settimane focus di Martina Celegato
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o scorso 17 giugno sono decorsi i termini per il pagamento della prima rata dell’Imu, rimasta in vigore su tutti gli immobili tranne che per le prime case. Le polemiche, come sempre, non sono mancate ma l’assessore competente, Federico Simoni, ha difeso “obtorto collo” la necessità dell’imposta per garantire il gettito necessario a tenere in equilibrio il bilancio. Del resto i comuni tra le entrate possono solo contare sull’Imu, sull’addizionale Irpef, sulla tassa di soggiorno (per i luoghi turistici) oppure sugli introiti ottenuti con multe e contravvenzioni e Adria, in questo, è una particolare eccezione. L’assessore competente nel spiegare le scelte compiute a palazzo Tassoni, infatti, ha debitamente circostanziato la situazione. “Adria – ha precisato – non è Rovigo o Porto Tolle, dove le aree industriali sono imponenti e i numerosi insediamenti produttivi concorrono ad aumentare gli introiti derivanti dall’Imu, e non è nemmeno Rosolina o Albarella, dove le seconde case sono la maggioranza, pertanto le entrate del nostro municipio non possono contare su questi, definiamoli, “extra”. Tuttavia
Nella foto a lato l’assessore Federico Simoni
le somme riscosse – ha spiegato continuato - sono state quelle che avevamo previsto, i numeri ufficiali verranno diffusi nelle prossime settimane”. Dunque l’Imu è fondamentale al bilancio comunale e anche questo passaggio è stato sottolineato dall’assessore, in quanto in passato ci sono state tensioni all’interno della stessa maggioranza con chi ne voleva il depennamento. “Farcela senza l’Imu è impossibile – ha specificato – perché gli introiti di questa imposta rappresentano una fetta imponente del bilancio. Quando è stata tolta l’Ici, lo Stato ha attribuito ad ogni pubblica amministrazione una somma di compensamento. Sono scelte che si devono prendere a livello nazionale, in quell’occasione si era scelto di non far pagare i cittadini e di ricavare dagli 800 miliardi di
euro di bilancio dello Stato lo 0,5% necessario per le pubbliche amministrazioni. Oggi per rinunciare totalmente all’Imu si dovrebbe fare altrettanto”. Simoni ha rivolto qualche commento anche alle critiche sollevate da parte della minoranza consiliare Simoni. “Come ho avuto modo di ripetere più volte, per avere una discussione costruttiva e un confronto aperto, la minoranza dovrebbe fare delle proposte scritte e in questo preciso caso dovrebbero essere degli emendamenti a saldo invariato come prevede la legge. Come Giunta abbiamo agito come dovevamo fare, gridare per cercare il consenso è una tecnica politica che ora, con la particolare situazione economica che ci troviamo ad affrontare, non porta a nessun risultato”.
Urbanistica
Piano casa, un successo anche ad adria
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56 sono le richieste pervenute presso gli uffici di Adria per il Piano Casa. 3441 in tutta la Provincia di Rovigo, con una media di 69 per singolo Comune. Numeri che confermano come questo strumento sia diventato una vera e propria istanza per l’edilizia che si troverebbe ad essere completamente bloccata, considerato il periodo di forte inflessione che sta vivendo a causa della crisi. Ma quali sono i dettagli statistici degli interventi più richiesti? Senza dubbio poche sono le richieste di demolizione dell’attuale abitazione per costruirne una nuova e molto più numerose invece le richieste di ampliamento anche di piccola entità per accogliere un garage o una stanza aggiuntiva. “I dati attestano il ‘successo’ sin qui conseguito su scala regionale dal Piano Casa del Veneto - ha affermato l’Assessore Regionale all’Urbanistica, Marino Zorzato - gli scenari macroeconomici non sono certo incoraggianti e i tempi per una ripartenza dell’economia non saranno rapidi. Tuttavia, malgrado tali prospettive, il Piano Casa del Veneto ha dato valide risposte. In un mercato edilizio saturo, con un grande stock di immobili invenduti, che stanno progressivamente perdendo valore, la legge regionale ha fornito gli strumenti legislativi che, incentivando e premiando la riqualificazione energetica degli edifici e il ricorso a fonti di energie rinnovabili, hanno portato ad un miglioramento della qualità edilizia ed architettonica degli edifici, primo tassello per un più generale miglioramento della qualità della vita”. Ma.Ce.
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BARZAN E TESCAROLI “IMU QUASI AL MASSIMO, MAGGIORANZA INSENSIBILE” Le due consigliere di minoranza criticano fortemente le scelte compiute da Barbujani e dalla sua compagine
A
riguardo dell’Imu anche la minoranza adriese si è espressa. Rosa Barzan, capogruppo Idv-Sel, ci tiene a far sapere che, a differenza di quanto afferma Simoni, le proprie proposte le ha presentate. “Nella seduta del Consiglio comunale del 29 aprile 2013 ho presentato una proposta di emendamento prontamente firmata anche dai consiglieri del Pd e del Nuovo Polo. Con tale documento è stata nostra intenzione far presente al Sindaco Barbujani le difficoltà economiche in cui versano famiglie ed imprese adriesi e la necessità quindi di abbassare la tassazione. Si chiedeva di ridurre l’aliquota per “Abitazione principale e pertinenze”, portandola dallo 0.5% allo 0,4% per l’abitazione relativa alle fasce sociali svantaggiate, che si trovano a vivere situazioni di maggiori difficoltà. La maggioranza aveva garantito, in quel contesto, che prima di predisporre il Bilancio preventivo 2013, avrebbe preso in considerazione l’emendamento. Così non è stato. E’ stato predisposto il Bilancio Previsionale 2013 senza tener conto del nostro emendamento. Inoltre cosa altrettanto grave è la scelta politica fatta dal Sindaco Barbujani e dalla Giunta di anticipare l’approvazione del bilancio al 31 maggio 2013 senza aspettare le nuove indicazioni governative che potevano comportare la sospensione o l’abolizione dell’Imu stessa. Il Sindaco non ha risposto, come
ormai fa di consuetudine, alle richieste della minoranza mostrando ancora una volta di non essere il Sindaco di tutti come aveva promesso. La maggioranza politica che amministra la città rifiuta l’incontro con i consiglieri comunali, non tiene conto degli emendamenti proposti e incontra i cittadini solo in appuntamenti autoreferenziali, ritenendo inutile la loro partecipazione alla stesura del bilancio. Si scambia la rappresentanza con mandato assoluto dimostrando una visione obsoleta della politica. Costruire un bilancio chiusi dentro gli uffici potrà produrre un documento tecnicamente esatto ma politicamente non in sintonia con le reali necessità dei cittadini”. Anche Stefania Tescaroli, del Nuovo Polo per Adria si è espressa a riguardo. “Più volte come gruppo del Nuovo Polo abbiamo sostenuto che la maggioranza dovrebbe provvedere all’eliminazione di tale tassa sulle categorie produttive e sugli agricoltori. Contestiamo fortemente le elevate aliquote (praticamente quasi al masimo) che questa maggioranza ha imposto ai cittadini. Perciò a nostro avviso la maggioranza dovrebbe operare un’immediata diminuzione delle stesse per non appesantire i cittadini ed i lavoratori e le imprese, che attanagliati da questa forte crisi, non riescono ad arrivare alla fine del mese e le aziende sono costrette a chiudere, con le nefaste conseguenze per la nostra economia”. Ma.Ce.
8 Adria Opere pubbliche Simoni: “E’ un bel progetto ma per ora non ci sono soldi”
La Cittadella della Cultura rimane un sogno L’interesse di alcuni privati ha rispolverato il piano di interventi che interessa piazza Bocchi di Martina Celegato
focus
le risorse ci sarebbero se non venissero sPese in oPere inutili
L
U
no spazio creato appositamente per la cultura e per unire tutte quelle strutture che rappresentano un punto di riferimento per la città di Adria, per un suo rilancio artistico e storico, per risollevare il turismo e tutta la lunga tradizione artigiana, e per valorizzare opportunamente il patrimonio archivistico. Tutto questo è già un progetto ad Adria che prende il nome di Cittadella della Cultura e che dovrebbe trovare spazio in Piazza Bocchi. Il progetto della Cittadella della Cultura è molto ambizioso e per nulla nuovo, visto che era stato proposto anche dalle scorse giunte, sebbene ad oggi esistano solo uno studio di fattibilità, un progetto e molte speranze. La Cittadella della Cultura dovrebbe trovare spazio attraverso l’unione tra gli edifici che attualmente ospitano la Una galleria andrebbe a spostare Pro Loco sede della Polizia Municipale e di vetro per tenere e Informagiovani all’interno la vicina Biblioteca Comunale, insieme diversi edifici. del Piano Mansardato della edifici che dovrebbero essere Servono 2 milioni sede municipale e a portare uniti fra loro attraverso un’inno- e 300 mila euro la Biblioteca dei ragazzi, che vativa galleria di vetro, creando ora si trova in vicolo Prigioni un’ambiente di più di 400mq calpestabili. 2 milioni Nuove, negli stessi spazi di quella civica. La sede dele 300 mila euro la somma necessaria che dovrebbe la Polizia Municipale potrebbe invece trovare spazio servire per adattare gli stabili e a realizzare una sala proprio nell’attuale stabile della Biblioteca dei ragazconferenze ed esposizioni con un centinaio di posti a zi. Un intervento non indifferente viste le sostanziali sedere, nonché a rivedere l’intera struttura di Piazza modifiche che verrebbero apportate alla logistica citBocchi dove dovrebbe trovare spazio un’area verde. tadina, ma anche un sostanzioso apporto alla cultura Secondo i progetti, e le speranze del Sindaco, inoltre e alla fruizione della stessa da parte di tutti. Anche tutta l’area dovrebbe godere di una copertura wire- il referente della Biblioteca Civica è entusiasta del less gratuita, indispensabile per ambienti e progetti progetto che dovrebbe andare a rilanciare il ruolo da di questo stampo. Questa ridistribuzione degli spazi protagonista nella scena culturale di Adria attraverso
Tescaroli
studi e approfondimenti atti a portare in luce la vera vocazione letteraria della città. “La Cittadella della Cultura rimane un interessante progetto dal punto di vista culturale e sociale – ha commentato l’assessore Federico Simoni - attualmente sembra ci sia anche interesse da parte di privati, anche se nulla è confermato. Purtroppo il progetto non è nuovo, risale a più di qualche anno fa, ma sono completamente cambiate le congiunture socio economiche. Rimane nel “paniere” delle opere da realizzare ma ad oggi non ci sono fondi per poterlo fare concretamente, anche se senza dubbio sarebbe bello ed interessante poterlo realizzare. E’ essenzialmente un progetto che deve ancora partire, come molti altri che tutti, anche a livello privato, abbiamo dovuto ritardare a causa della crisi e dell’insorgere di altre priorità”.
a Cittadella della Cultura è senza dubbio un progetto ambizioso che non può non generare discussioni e confronti anche con la minoranza consiliare. Stefania Tescaroli, capogruppo del Nuovo Polo per Adria a riguardo ha affermato: “Secondo il nostro gruppo vale sempre la pena di investire Stefania Tescaroli nel settore della cultura, importante per la crescita di una città. Però questa maggioranza sembra navigare a vista senza una vera programmazione. Necessita una lista delle priorità per destinare in modo razionale le poche risorse a disposizione; altrimenti poi si rischia di investire in opere che non sono necessarie per la cittadinanza tralasciando quelle realmente fondamentali”. Continuando a riguardo del comportamento della maggioranza Tescaroli afferma come l’atteggiamento tenuto in questi anni non sia stato produttivo, in particolare per quanto riguarda il comportamento tenuto verso i cittadini e il confronto aperto con associazioni operanti nel territorio “Crediamo inoltre che la maggioranza dovrebbe coinvolgere maggiormente i cittadini e le categorie e le associazioni nelle scelte strategiche per la crescita e lo sviluppo della Ma.Ce. Comunità.”
Rosa Barzan
“I
“una città come adria non dovrebbe tralasciare oPere a favore della cultura”
l polo integrato della cultura - spiega il capogruppo di Idv-Sel, Rosa Barzan - è un progetto che ha radici lontane, iniziato durante la giunta Spinello e continuato con la giunta Lodo attraverso la predisposizione di un progetto di massima per ristrutturare il Palazzo dell’attuale sede dei vigili urbani al fine di acquisire ulteriori spazi che vedano insieme la biblioteca comunale, la biblioteca dei ragazzi, l’archivio antico, la ludoteca, alcune sale riunioni e l’informagiovani, dando quindi concretezza all’idea della “cittadella della cultura”. Pro Loco e Iat potrebbero trovare sistemazione nei locali della sede canottieri lungo il ramo del Canal Bianco. I piccoli centri storici come Adria devono investire sui servizi, sulla cultura, sul
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commercio, sull’artigianato, sui prodotti tipici e su un turismo di qualità. Adria è un piccolo centro circondato da borghi ancora più piccoli dove è possibile scoprire scorci di arte, bellezza, natura, boschi di pianura e prati che vanno valorizzati. Avere questa idea di sviluppo urbano significa mettere insieme una serie di azioni concrete di riqualificazione e di recupero di alcuni luoghi. Invece siamo in presenza di un’amministrazione che delibera in maniera contraddittoria, come fosse priva di una idea generale di città. Alcuni esempi: Adria non è dentro al Piano del Parco del Delta del Po, assistiamo alla svendita di parti del patrimonio storico e ambientale (aree verdi, il Bosco di Pianura di Corte Guazzo, i Pa-
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lazzi di pregio a lato del Teatro Comunale). Adria e i territori limitrofi devono ritornare ad essere laboratori di un nuovo Rinascimento, recuperando la storia e la vocazione del territorio. Per questo è indispensabile raccogliere ed indirizzarne tutte le energie disponibili verso un modello di sviluppo territoriale che coniughi identità e innovazione. Non ho visto niente di tutto ciò e non saprei dire se il progetto che ho descritto sia lo stesso che si trova nel piano delle opere pubbliche alla voce “restauro dell’attuale sede dei vigili riqualificazione di piazza Bocchi - 1° stralcio per un importo previsto nel 2015 di 750 000,00 euro” perché mai se ne è discusso nelle sedi istituzionali”. Ma.Ce.
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10 Adria
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La polemica L’Amministrazione dichiara di non avere soldi per sistemare le aree verdi
Stoppa denuncia: “Giardini traditi” Il consigliere del Pd chiede che il 10 per cento dei 700 mila euro incassati dalla vendita degli spazi verdi venga destinato all’acquisto di materiale per i parchi di Martina Celegato
S
ono molto affilate le critiche del consigliere del Partito Democratico Matteo Stoppa verso la gestione delle aree verdi di Adria da parte dell’Amministrazione. “Se fosse una partita di calcio potremmo dire: Amministrazione Comunale batte aree verdi 6 a 0. Sono infatti sei le aree verdi trasformate in aree edificabili dall’attuale maggioranza di Centrodesttra e vendute di recente per un importo complessivo di oltre 700.000 euro. I cittadini si potrebbero
La replica
chiedere: quanti di questi soldi incassati, riducendo le aree verdi dei quartieri cittadini, Carbonara in primis, sono stati impiegati per rendere utilizzabili e usufruibili i giardini pubblici rimasti? Zero tondo.” Continuando ad analizzare le attività dell’Amministrazione Stoppa rincara la dose. “Al Sindaco e a Simoni che nelle ultime settimane hanno versato lacrime di coccodrillo dicendo che non c’erano soldi per sistemare i giardini della città, dimostriamo che questi soldi, se
si voleva veramente, si potevano recuperare proprio della vendita delle aree verdi. Sarebbe stata una scelta che in parte avrebbe rimediato alla decisione della maggioranza Barbujani di sacrificare spazi inedificati. Come gruppo consigliare chiediamo che una parte dell’incasso della vendita delle aree verdi (il 10% ma ci accontentiamo per adesso anche del 5 % pari a 35.000 euro) sia utilizzato, a risarcimento nei confronti di famiglie e quartieri, per acquistare giochi nuo-
“il Patto di stabilità destina le risorse Per l’ammortamento dei mutui”
“D
ire che è stata fatta una svendita dei terreni significa sminuire il lavoro dei tecnici comunali e territoriali – replica l’assessore Simoni alle osservazioni del consigliere Stoppa, in merito alla vendita delle aree verdi cittadine - le valutazioni vengono fatte tenendo conto dei valori di mercato. Se fosse ve-
Giochi nuovi e più sicuri, pulizia, una migliore illuminazione e un arredo adeguato
Nella foto i giardini Scarpari di Adria e nell’immagine piccola il consigliere di minoranza Matteo Stoppa
vi e più sicuri, per attuare una seria pulizia e un controllo dei giardini, per una migliore illuminazione e per un arredo adeguato (cestini, panchine)”. Stoppa non ha mancato di sottolineare anche la mancanza di una vera e propria programmazione per quanto riguarda i giardini cittadini. “Visto che non
esiste un progetto organico di gestione delle aree verdi, concludiamo chiedendo che anche in questo ambito si agisca attraverso una programmazione seria che metta ai primi posti anche la vivibilità delle città con particolare attenzione alle famiglie e ai bambini dell’intero territorio comunale”.
ramente una svendita, come affermato dal consigliere Stoppa, non credo che molte aste sarebbero state deserte come si è verificato.” Per quanto riguarda gli investimenti e come effettivamente vengono spesi i ricavi delle alienazioni Simoni difende le scelte dell’amministrazione ricordando le imposizioni alle quali sono soggette le amministrazioni per effetto del patto di stabilità. “ Ciò che arriva dalle alienazioni per legge deve essere speso in investimenti o per chiusura mutui. Ed è quello che effettivamen-
te abbiamo fatto come amministrazione, cercando di abbassare i tassi di interesse passivo. Ci sono specifiche destinazioni. Per quanto riguarda invece la manutenzione del verde da quando abbiamo affidato esternamente l’incarico tutte le aree verdi sono oggetto di interventi costanti, l’erba viene falciata quando al massimo arriva a 30 cm di altezza e interveniamo su segnalazione dei cittadini nell’arco di qualche giorno, cosa che prima non avveniva”. Ma.Ce.
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12 Adria Viabilità Dopo il periodo di piogge il cantiere ha ripreso gli interventi al fondo stradale
Ripartiti i lavori in via Traversagno Il rettilineo, fino al ponte, e il tratto con più curve, successivo al Ponte, sono già stati oggetto di interventi
di Martina Celegato
L
S
ono ripartiti lo scorso mese i lavori di rifacimento di via Traversagno. Il cantiere aveva conosciuto un prolungato stop durante il periodo primaverile a causa delle abbondanti piogge che non avevano permesso alla ditta che si è aggiudicata l’appalto di procedere con la stesura del nastro d’asfalto. La ripresa dei lavori era stata fortemente sollecitata dalla lista “Ora Cambia” di Bottrighe convinta che a tener fermo il cantiere non fosse solo il maltempo. I lavori sono ripresi lo scorso 25 giugno, sotto un tanto atteso sole, interessando il rettilineo fino al ponte e il tratto con più curve successivo al Ponte. Il progetto di rifacimento della Strada Traversagno risale allo scorso autunno quando sono stati confermati da parte di Veneto Strade i finanziamenti. 200 mila euro per risolvere un problema di lungo corso viste le condizioni della strada in questione. L’intervento, secondo il progetto proposto da Simoni, si sarebbe dovuto svolgere in tempi molto ristretti con una prima
LISTA ORA CAMBIA “NON SOLO IL MALTEMPO LA CAUSA DEI RITARDI”
Ammonta a 200mila euro la partecipazione di Veneto strade ai lavori fase di sbancamento del piano stradale di un metro per evitare ulteriori frane e la successiva asfaltatura, avvenuta per l‘ap-
punto nelle scorse settimane. L’intervento proposto e realizzato dall’Amministrazione Barbujani dovrebbe rappresentare la soluzione definitiva e ottimale per i cittadini di Bellombra che senza dubbio per anni hanno subito disagi considerevoli a causa di questo tratto stradale, ridotto in condizioni precarie da agenti meteorologici e mancati interventi di manutenzione.
a lista Ora Cambia di Bottrighe, attraverso i suoi rappresentati Claudio Secchieri, Paolo Zerbinati e Roberto Michieletti nelle scorse settimane aveva fortemente contestato le dichiarazioni offerte da Federico Simoni in merito al ritardo dei lavori. Secondo il gruppo bottrighese il ritardo della conclusione dei lavori di Strada Traversagno, dallo scorso autunno fino a fine giugno, non poteva essere attribuito esclusivamente alle condizioni meteorologiche. Come hanno affermato gli esponenti, infatti, negli scorsi mesi il quesito era stato sottoposto all’attenzione del Sindaco che aveva affermato come fosse necessario prima approvare il bilancio. La risposta aveva fatto sorgere tra gli esponenti della lista Ora Cambia l’ipotesi che dunque erano ben altre le ragioni del ritardo nelle prosecuzione dei lavori. Tale affermazione aveva, secondo Ora Cambia, messo in luce un mancato dialogo fra i componenti della Giunta, mettendo il dubbio sul fatto che fossero effettivamente disponibili i fondi
per l’opera. Un dubbio ancor più grave se si considera la collaborazione e il sostegno dato dal gruppo in fase di campagna elettorale che, in un certo senso, si è sentito tradito dall’evidenza dei fatti. Alle accuse ha risposto Simoni tramite mezzo stampa affermando come, per poter programmare concretamente un’opera, sia indispensabile la copertura della spesa e quindi come non fosse necessaria l’approvazione del bilancio per la conclusione del cantiere di via Traversagno. Ma.Ce.
L’Intervento
Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*
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le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitivamente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiranno mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni:la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi, hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostato partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta girare per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti, hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova
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Programma MAB e riserve della biosfera Il Programma MAB è promosso da UNESCO
Che cos’è una “Riserva della Biosfera”? Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.
L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utilizzata una denominazione più adatta a dimostrare le qualità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po. Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno parzialmente. La Riserva deve includere diverse zone indipendenti? Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti, e precisamente: •Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno. •Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi. •Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-
Che cos’è l’UNESCO?
È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.
Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?
Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).
toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente. Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello normativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer prevedono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sottoposte a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva. Che funzioni hanno le aree della Riserva? Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conservazione, sviluppo e supporto logistico. •Funzione di conservazione: contributo alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche. •Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo sviluppo sostenibile. •Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un miglioramento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evidenza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.
L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione. I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 20142020, ad esempio, considerano appositi canali di finanziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il sostegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riserva della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile. Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione. Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Come funziona la candidatura? Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promotori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi. In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppano ed iniziano ad implementare il progetto per la gestione della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il riconoscimento. Possono le comunità locali concorrere alla creazione della Riserva? Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il
proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
2007-2013
Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?
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18 16 Adria data o l’anno in cui è stata scattata, in modo da avere uno spaccato pienamente rappresentativo dei 20 anni della kermesse estiva. “Grazie al patrimonio fotografico che ogni persona vorrà mettere a disposizione – si legge in una nota - sarà possibile la realizzazione di una mostra fotografica con lo scopo di rappresentare la memoria storica di 20 anni di Adria d’Estate e di un’epoca che ha caratterizzato i venerdì sera di Adria, che si vuole ricordare e raccontare alle varie generazioni”. Le foto verranno inoltre inserite nel sito internet di Adria Shopping e nel materiale promozionale futuro. Le foto possono essere inviate all’indirizzo adriashopping@libero.it oppure recapitate al Bobo&Barbuiani Pelletterie Valigeria, corso Vittorio Emanuele 67, Adria. Il materiale messo a disposizione verrà successivamente restituito ai legittimi proprietari, se richiesto, altrimenti verrà archiviato.
Manifestazioni Adriashopping ha dato il via alla ventesima edizione
Venerdì di Adria, ora sì che è estate di Melania Ruggini
P
artiti il 5 luglio, proseguiranno fino al 30 agosto i “Venerdì di Adria d’estate”: un mix di cabaret, musica, spettacoli e shopping sotto le stelle. Quest’anno c’è un motivo in più per festeggiare la manifestazione, dato che compie ben 20 anni. Una data da ricordare, come sottolinea il presidente di Adria Shopping Mirko Romani: “Nonostante le congiunture economiche a dir poco sfavorevoli, Adria Shopping stacca il biglietto per la 20esima edizione di Adria d’estate con grande soddisfazione”. Il vivo e sentito ringraziamento del presidente coinvolge tutti i promotori, dai consiglieri ai soci di Adria shopping, ai collaboratori, ai tecnici fino a imprenditori locali, all’amministrazione, i quali assistono e aiutano economicamente nell’organizzare questa festa. “Kermesse di successo - precisa - che in tanti cercano di copiarci con budget notevolmente superiori, anche se non possiedono lo stesso appeal in quanto per Adria d’estate non sono solo i commercianti ad avere l’onere e l’onore di gestirne la regia, ma è l’intera cittadinanza che si mobilità tramite le associazioni locali”. Per festeggiare il compleanno in maniera originale, è stata lanciata un’iniziativa: una raccolta foto di questi due decenni (1993 – 2013), che troveranno spazio in una mostra fotografica. La prima serata di apertura ha previsto, dopo il classico taglio della torta, un susseguirsi di eventi, tra Adria legge, il torneo a calcetto e lo spettacolo di agibility dog in via Chieppara, il burraco in galleria Massimo, mentre la piaz-
Per festeggiare il compleanno, una raccolta foto degli ultimi due decenni za Grotto è stata esclusivamente dedicata ai giovani e piazza Cavour spazio a Delta Blues. Venerdì 12 luglio invece la serata sarà dedicata alle donne con spettacoli di tango, body painting, sfilata di abiti da sposa wintage e dimostrazione di combattimento krav maga e mad a difesa e contro l’aggressione sulle donne. Venerdì 19 luglio spazio al motor day con motoraduno serale per le vie del centro, che saranno letteralmente invase da auto d’epoca e moto, l’iniziativa sarà a cura del Moto club e Vespa club di Adria. Venerdì 26 luglio largo al Summer carnival, spettacolo itinerante lungo le vie del centro storico, con Bandita, Circonvagando Circus 2013 Dance Theatre in Veneto Region a cura di Arteven. Insomma, il calendario è molto ricco di appuntamenti per accontentare tutti i palati. A tal proposito, Romani lancia inoltre un accorato appello ai visitatori, affinché diano il loro contributo, prediligendo gli acquisti, in occasione dei prossimi saldi nei negozi aderenti ad Adria Shopping”. Nelle foto raffiguranti i vari aspetti e momenti della manifestazione estiva dovrà essere indicata la
Fino al 30 di agosto le piazze cittadine ospiteranno ogni sorta di spettacoli e di intrettenimento
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mercoledÌ d’estate: teatro in giro
S
o n o partiti da Cà Emo i “Mercoledì d’estate: teatro in giro” organizzati dalla Pro Loco con il patrocinio dell’amministrazione comunale adriese, per un totale di 6 appuntamenti. Arrivata alla 19esima edizione, la rassegna è dedicata al teatro amatoriale e dialettale allestito in vari luoghi del territorio comunale con l’intento di valorizzare anche i piccoli centri, custodi di antiche tradizioni. L’iniziativa incontra ogni estate il favore del pubblico che segue sempre con interesse gli appuntamenti proposti. In scena il 10 luglio la compagnia “Teatro Insieme di Sarzano”, che ha presentato “Un ragazzo di campagna” di Peppino De Filippo, commedia brillante in due atti allestita nel giardino del centro parrocchiale don G. Tinello. Mercoledì 17 luglio doppio appuntamento con la buona cucina e il teatro: alle ore 20 l’Ostello Amolara presenta Cena a Teatro in occasione della commedia. Poi alle ore 21.30 la Compagnia ABC Teatrale di Porto Viro presenta “Le solitudini del Pino” di E. Marangoni una commedia romantica in tre atti. Mercoledì 24 luglio il teatro approda nella piazza San Giacomo di Bellombra con “Le Barufe in famegia” di G. Gallina, commedia brillante in tre atti, diretta dalla compagnia La Filodrammatica di Cavarzere, Mercoledì 31 luglio ad Adria, in piazza Casellati è la volta della commedia brillante in tre atti “La Bagatella” di G. Braga della compagnia La Cioca di Adria. Giovedì 8 agosto il campetto dietro la Chiesa di Valliera ospiterà “El quarantanove” di Gaetano Marchetti inscenato dalla compagnia Instabile Tagliolese di Taglio di Po: una commedia brillante in tre atti in vernacolo tagliolese. Infine, mercoledì 14 agosto in piazza della Libertà a Bottrighe si potrà assistere a “Come maridar la fiola” commedia brillante in tre atti di Gabriella Locarni, messa in scena dalla compagnia Teatrale I Sbregamandati di Polesine Camerini. Me.Ru.
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stro territorio”. Il rischio, “decreto liberalizzazioni” richiedere nuove autorizz ricerca desse buoni frutti. documento contrario a ta estrattiva, il Comune si ogni iniziativa utile a scon ve, coinvolgere gli enti loc ed emiliano-romagnole e ad Associazioni, Ordini e e cittadini.
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sorta” Anche Adria nel piano “La Risorta” “Mancano percorsi di reinserimento per gli ex detenuti”
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l carcere è un luogo dove vengono
n essere Con il “decreto reclusi i poveri. Poveriliberalizzazioni” sia economicasembrerebbe non essere mente che culturalmente, poveri nel so in cui necessario senso che non hanno chiedere le risorse, anche unanuove autorizzazioni nel caso in cui volta fuori, per ricominciare un percorso”. e trivelle la ricerca Livio Ferrari, desse garante dei detenuti buoni per Rovigo, quando frutti. parla del mondo Comuni che c’è contrari alle trivelle dietro le mura, delle vite che ci sono dietro le sbarre, pone subito l’accento su una
di Silvia Boscaro questione di disuguaglianza sociale. “Per molti tipi di reati - continua - avere i soldi
per pagare un buon avvocato fa spesso la differenza tra andare in carcere o restare o è già ncora un coro alle attività di già ricer-nella fase del processo”. Concetti ribaditi anche fuori.diLa“no” disuguaglianza inizia o dal fenomeno ca e ed estrazione di relazione idrocarburi liquidi e comunale di Rovigo. La quarta. Uno dei pronella recente al consiglio denza, gassosi daiblemi comuni polesani, le maggiori, per chiinhaqunto meno risorse, è quello di ricominciare, una volta fuori. ogressivo conseguenze per un territorio fragile come quello Percorsi di reinserimento, messi a disposizione dagli enti locali e dal pubblico, non ento del piano rodigino potrebbero essere davvero gravi, dato il ne ce sono. “E invece continua il garante sarebbe fondamentale proprio ridare dovuto fenomeno della subsidenza. Dalla fi ne del 2012 normalità a queste esistenze. Concedere un’altra opportunità. Da circa 25 anni ttazione sono iniziate attività di ricerca, ancorail invasi- prosegue Ferrarinon - Seguo centro francescano di ascolto, che ho fondato. Ogni enti in seguito estrattivave ma si suppone che,grazie nel caso in acuiuna si rilevasse anno, anche cooperativa sociale di Monselice, riusciamo ad avviare passati la presenza di percorsi idrocarburi, le attività di questo tipo perestrattive 6 o 7 detenuti che abbiano scontato la pena. Andiamo inizierebbero subito. interessate avanti daLeunaaree decina d’anni e, vi dal assicuro, della settantina di persone che abbiamo , oltretutto, risiede, neldi ricerca “L’attività estrattiva, - si legge neldidocumento repermesso idrocarburi, denominato “Lain carcere seguito, non ho mai visto tornare nessuno”. Detto dei problemi chi ” che sembrerebbe nonsi localizzano approvato consiglio Risorta”, in Veneto nei comuni è appena uscito, non vanno dimenticaticentemente quelli di chi resta dentro.dal Anche perché del il comune zazioni nel caso in cui laGavello, Taglio di Podei- potrebbe di Adria, Tagliodeldigarante dei detenuti è quello di prendere in esamedii casi compito di lesione . Con l’approvazione del Marchesana, Po, Villanova loro diritti. LesioneLe dei diritti che si concreta in vari modi: uno dicompromettere questi è la precariain modo conseguenze per unpeggiorata territorio fragile ali indagini eCorbola, all’attivitàPapozze, irreversibile il nostro territoAriano assistenza sanitaria, dal 2008, quando la sanità, anche nei penitenziarodigino impegna nell’adottare esperti geologi nel Polesine e inri,Emilia Ro-sottocome è passata l’egida del quello Servizio sanitario nazionale. Ma,rio; soprattutto, fanno mettono potrebbero essere ngiurare attività estratticorrelazione magna nei comuni di Berra, pensare le condizioni di vita routinaria all’interno degli istituti indi pena: l’inattivitàl’estrazione cali, le istituzioni veneteMesola prodotti petroliferi con Codigoro, e Jolanda forzata anche perdavvero 20 ore al giorno,gravi a causa della mancanza didifondi per laboratori e gli organi statali oltreIl progetto i sempre frequenti fedi Savoia. e altre preveattività. Gli spazi esigui, tre persone in tre metri per tre. “Una realtà,più questa e Categorie professionali nomeninelsismici causa della destabilizzazione de studi geologici di superfi cie e- analisi serie neppure - sottolinea Ferrari che nondicambierà nuovo acarcere”. Tanti pensano delle“L’errore faglie nel sottosuolo. di dati esistentiche, e la possibile in fondo chi staperforazione in carcere se dilo merita. - chiude il garanteInoltre, - fa partesi porrebbe pozzo esplorativo per la ricerca naturale. un serio freno alle prospettive Lo.Zo. di sviluppo del nodell’essere umani.diMagas cambiare è possibile”.
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Carcere
antonella forgione direttrice
Prenderà il posto di Ottavio Casarano che si era insediato nell’ottobre del 2012. Neppure un anno fa. La tempistica dell’avvicendamento, ha sollevato, nell’assemblea, qualche perplessità
D
casa circondariale
allo scorso 18 giugno, la casa circondariale di Rovigo ha un nuovo direttore: è Antonella Forgione, proveniente dal Provveditorato di Padova, dove ha lavorato per circa un anno, dopo avere guidato il nuovo carcere di Trento, nel quale erano stati sistemati i detenuti sia di Rovereto che della “vecchia” struttura trentina. Un incarico che la Forgione aveva lasciato rassegnando le dimissioni, a seguito anche di una accesissima polemica con i sindacati. A Rovigo, sostituisce Ottavio Casarano, che si era insediato nell’ottobre del 2012. Neppure un anno fa. Tanto che la tempistica dell’avvicendamento, annunciato in consiglio comunale dalla relazio- Antonella Forgione ne del garante dei personale di polizia detenuti Livio Ferrari, La struttura non ha sollevato, qualche è affollata ben oltre penitenziaria adeguata, come da perplessità nell’as- il limite previsto. 74 presenze tempo sottolinea il semblea. La situazione che per 33 posti sindacato. Risorse in la neodirettrice trova a contrazione. Tanto Rovigo non è semplice: la struttura è affol- che appare a rischio anche la presenza degli lata ben oltre il limite previsto. 74 presenze assistenti sociali, sino a oggi un sollievo e a fronte di una capienza nominale di 33, una pietra angolare per quanti vivono dietro con un margine di tolleranza che si potreb- le sbarre. be estendere sino a 45. Una presenza di Lo.Zo.
Il territorio è già interessato dal fenomeno della subsidenza, ossia il progressivo abbassamento del piano campagna dovuto alla compattazione dei sedimenti in seguito all’attività estrattiva degli anni passati stro territorio”. Il rischio, oltretutto, risiede, nel “decreto liberalizzazioni” che sembrerebbe non richiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Con l’approvazione del documento contrario a tali indagini e all’attività estrattiva, il Comune si impegna nell’adottare ogni iniziativa utile a scongiurare attività estrattive, coinvolgere gli enti locali, le istituzioni venete ed emiliano-romagnole e gli organi statali oltre ad Associazioni, Ordini e Categorie professionali e cittadini.
l carcere è un luogo dove vengono reclusi i poveri. Poveri sia economicamente che culturalmente, poveri nel senso che non hanno le risorse, anche una volta fuori, per ricominciare un percorso”. Livio Ferrari, garante dei detenuti per Rovigo, quando parla del mondo che c’è dietro le mura, delle vite che ci sono dietro le sbarre, pone subito l’accento su una questione di disuguaglianza sociale. “Per molti tipi di reati - continua - avere i soldi per pagare un buon avvocato fa spesso la differenza tra andare in carcere o restare fuori. La disuguaglianza inizia già nella fase del processo”. Concetti ribaditi anche nella recente relazione al consiglio comunale di Rovigo. La quarta. Uno dei problemi maggiori, per chi ha meno risorse, è quello di ricominciare, una volta fuori. Percorsi di reinserimento, messi a disposizione dagli enti locali e dal pubblico, non ne ce sono. “E invece - continua il garante - sarebbe fondamentale proprio ridare normalità a queste esistenze. Concedere un’altra opportunità. Da circa 25 anni - prosegue Ferrari - Seguo il centro francescano di ascolto, che ho fondato. Ogni anno, grazie anche a una cooperativa sociale di Monselice, riusciamo ad avviare percorsi di questo tipo per 6 o 7 detenuti che abbiano scontato la pena. Andiamo avanti da una decina d’anni e, vi assicuro, della settantina di persone che abbiamo seguito, non ho mai visto tornare in carcere nessuno”. Detto dei problemi di chi è appena uscito, non vanno dimenticati quelli di chi resta dentro. Anche perché il compito del garante dei detenuti è quello di prendere in esame i casi di lesione dei loro diritti. Lesione dei diritti che si concreta in vari modi: uno di questi è la precaria assistenza sanitaria, peggiorata dal 2008, quando la sanità, anche nei penitenziari, è passata sotto l’egida del Servizio sanitario nazionale. Ma, soprattutto, fanno pensare le condizioni di vita routinaria all’interno degli istituti di pena: l’inattività forzata anche per 20 ore al giorno, a causa della mancanza di fondi per laboratori e altre attività. Gli spazi esigui, tre persone in tre metri per tre. “Una realtà, questa - sottolinea Ferrari - che non cambierà neppure nel nuovo carcere”. Tanti pensano che, in fondo chi sta in carcere se lo merita. “L’errore - chiude il garante - fa parte Lo.Zo. dell’essere umani. Ma cambiare è possibile”.
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allo scorso 18 giugno, la casa circondariale di Rovigo ha un nuovo direttore: è Antonella Forgione, proveniente dal Provveditorato di Padova, dove ha lavorato per circa un anno, dopo avere guidato il nuovo carcere di Trento, nel quale erano stati sistemati i detenuti sia di Rovereto che della “vecchia” struttura trentina. Un incarico che la Forgione aveva lasciato rassegnando le dimissioni, a seguito anche di una accesissima polemica con i sindacati. VIDEO ISPEZIONI A Rovigo, sostituisce Ottavio Casaraa colori per colonne di scarico no, che si era insediato nell’ottobre del wc e tubature in genere 2012. Neppure un anno fa. Tanto che la tempistica dell’avvicendamento, annunciato in consiglio comunale dalla relazio- Antonella Forgione ne del garante dei personale di polizia detenuti Livio Ferrari, La struttura non ha sollevato, qualche è affollata ben oltre penitenziaria adeguata, come da perplessità nell’as- il limite previsto. per urgenze tempo servizio 74 presenze sottolinea il semblea. • GIARDINAGGIO PRIVATO E 24h su 24h sindacato. Risorse in La situazione che per 33 posti INDUSTRIALE la neodirettrice trova a contrazione. Tanto Rovigo non è semplice: la struttura è affolche appare a rischio anche la presenza degli • MANUTENZIONE lata ben oltre il limite previsto. 74 presenze Cell. assistenti 347 sociali, sino a oggi un sollievo e GENERALE 7734718 DEI GIARDINI a fronte di una capienza nominale di 33, una pietra angolare per quanti vivono dietro Alberto Giorio sbarre.300363 - Fax 0426 311799 con un margine di tolleranza che si potreb- Tel.le 0426 essebi.ecologia@alice.it Lo.Zo. PULIZIE GENERALI SGOMBERO ABITAZIONE be estendere sino a 45. Una presenza di
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Adria 25 23 Concorsi scolastici L’istituto adriese è stato tra i più segnalato dai piccoli alunni
“Giocare in Sicurezza” primo premio al De Amicis In palio c’era un trenino a tre vagoni da giardino, che i bambini potranno utilizzare per il loro tempo libero nel giardino della scuola
neWs Scuole dell’infanzia
ancora un Premio Per l’istituto g. di vittorio
di Melania Ruggini
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a scuola primaria Edmondo De Amicis di Adria ha chiuso in bellezza l’anno scolastico, aggiudicandosi il primo premio all’interno del concorso “Giocare in Sicurezza”. Il gioco in palio è un fiammeggiante trenino a tre vagoni da giardino, che i bambini possono utilizzare per il loro tempo libero nel giardino della scuola, utile per socializzare e divertirsi all’aria aperta. “Giocare in sicurezza” è un progetto didattico rivolto infatti alle scuole del Polesine e dedicato al gioco sicuro, che nel corso dei mesi ha proposto varie attività educative, invitando i più piccoli a disegnare il giardino scolastico ideale, illustrando le cartoline realizzate per stregua dei genitori, quali utili strumenti educativi. Le l’iniziativa e indicando il nome della propria scuola. Le tre scuole più segnalate dai piccoli alunni scuole indicate nel maggior numero di cartoline sono state premiate alla presenza nell’ambito dell’iniziativa Segnadel sindaco di Adria Massimo la la tua scuola si sono meritate Al secondo posto tre premi offerti da Italveneta la primaria Aldo Moro Barbujani. Si tratta di un’iniziativa lodevole, dal momento che Didattica. Accanto alla scuola De di Porto Viro, terza Amicis, il secondo posto è stato la scuola dell’infanzia le scuole molto spesso, a causa della mancanza di risorse, non conseguito dalla scuola primaria Di Vittorio riescono ad acquistare nuovi gioAldo Moro di Porto Viro premiata con un set psicomotorio, mentre terza classificata è sta- chi o strumenti didattici e non è raro che le insegnanti ta ancora una scuola adriese, la scuola dell’infanzia Di siano costrette a chiedere il contributo dei genitori anche per materiali necessari per i loro alunni come la Vittorio che ha vinto un test psicomotorio. I giochi serviranno alle insegnanti, entusiaste alla carta. I giochi da giardino, quindi, sono tra i desideri di
Nella foto un momento della premiazione con il sindaco Massimo Barbujani
molte maestre e dei loro alunni. Per questo l’occasione offerta da “Giocare in sicurezza” è stata colta al volo e sono state migliaia le cartoline compilate per potersi aggiudicare il trenino da giardino. Il tour nazionale di Italveneta didattica, azienda leader nella fornitura di giochi per le scuole, ha fatto tappa anche ad Adria, ospitato dal centro commerciale Il Porto con il patrocinio della Provincia di Rovigo e del Comune di Adria. Nel corso dei laboratori didattici i bambini, accompagnati dai loro insegnanti e dalle famiglie, hanno partecipato ad attività didattiche ed educative giocando in totale sicurezza e imparando il significato fondamentale dell’attenzione verso l’incolumità propria e altrui.
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a scuole dell’infanzia G. Di Vittorio di Adria ha vinto il concorso “I fiori e… la mamma” promosso dal Centro Commerciale Il Porto in collaborazione con la Pro Loco, con il lavoro “Abbracci di mamma”. Il premio è andato anche alla II^ B scuola primaria A. Frank con il lavoro “Un fiore per mamma”. Vincitore della sezione lavori singoli è stato Cristian Patrian. Il concorso, riservato alle scuole dell’infanzia e primarie ed aperto anche ai singoli, ha visto la partecipazione di numerose classi delle scuole cittadine. I partecipanti hanno dato libero sfogo alla fantasia e alla creatività realizzando lavori originali, simpatici e colorati. Molto apprezzati i premi consistenti in buoni spesa offerti dal Centro Commerciale Il Porto per l’acquisto di materiale scolastico, rispettivaMe.Ru. mente di 30 e 100 euro.
in breve Animazione estiva
Cooperativa Peter Pan
Scuola di Danza e Musica “Akcademia
è temPo di aPPrendere divertendosi
Protagonisti i PiÙ Piccoli
anno concluso con il saggio
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d Adria è esplosa l’estate e anche quest’anno l’animazione estiva attende bambini e ragazzi per trascorrere giornate coinvolgenti, all’insegna del gioco e dello stare insieme. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età. A partire dai campi scout organizzati nelle due parrocchie, della Tomba e Carbonara. In un’altra parrocchia, quella della cattedrale, la scuola Maria Immacolata organizza il grest 2013, che si intitola “Ritorno a verdebosco” dal 1 luglio al 19 luglio. I folletti del bosco, Ulisse, Anouk, Prva min e Fallou ritornano al verde bosco dopo essere stati in giro per il mondo e portano ai bambini di Adria i loro racconti internazionali. I folletti ritornano in un giardino rinnovato con lo scopo di insegnare ai bambini come prendersi cura dell’ambiente e della natura. La struttura settimanale prevede al lunedì il lancio del tema, il martedì il laboratorio di natura, il mercoledì i giochi d’acqua, il giovedì giochi motori e il venerdì “esperimentiamo”. Anche Adria nuoto, in collaborazione con il comune, Delta sub, circolo nautico volano e canottieri adriesi, organizza attività di animazione estiva, in cui si coniugano all’attività di nuoto, pallanuoto, salvamento, vela, minisub, canoa, giochi sportivi e di animazione per ragazzi tra i 6 e i 13 anni. I giorni di frequenza sono dal lunedì al venerdì mattina, dalle ore 8:30 alle 12. Per i più piccoli ci sono i centri estivi baby che prevedono attività di nuoto, ludico motoria e di animazione rivolta ai bambini di 4 e 5 anni, dal lunedì al venerdì mattina. Animazione estiva anche all’asilo San Vigilio e al centro giovanile San Pietro. Me.Ru.
a cooperativa Peter Pan organizza, dal 17 giugno al 30 agosto, attività di animazione per bimbi delle materne che abbiano dai 3 ai 6 anni e bambini delle elementari, che si svolgono nell’ex scuola primaria Anna Frank e nella scuola per l’infanzia Gregnanin. Per i bambini delle elementari il tema di quest’anno è la “musica mondo”, che prevede ogni settimana la scelta di abbinamenti musicali, colonne sonore famose come quelle che caratterizzano i super eroi. Inoltre è prevista un’uscita settimanale alla piscina di Adria per attività di animazione in acqua, giochi, tornei. Per i bimbi dai 3 ai 6 anni c’è il pedibus, che li conduce, accompagnati per il filo dalle proprie animatrici, alla visita dei luoghi più suggestivi di Adria, come il museo archeologico, i parchi, le chiese, i vicoli. E’ inoltre a disposizione un pulmino per i bimbi delle elementari che li conduce ogni settimana alla scoperta di fattorie didattiche del territorio, centri di equitazione e altri centri di visitazione all’aria aperta, sulla scia della scoperta e della valorizzazione naturalistico-ambientale. L’animazione si effettuerà dal 17 giugno al 30 agosto, con chiusura la settimana di ferragosto, escludendo i sabati e i giorni festivi, dalle 7.30 alle 16.30. Le iscrizioni sono aperte nella scuola ex Anna Frank e presso la materna Gregnanin. Me.Ru.
unedì 10 giugno si è concluso l’anno accademico 2012/2013 della scuola professionale di Danza e Musica “Akcademia”, con il consueto spettacolo di fine anno, presso la suggestiva cornice del Teatro Beato Contardo Ferrini di Adria. Il pubblico, che ha affollato ogni spazio disponibile è stato rapito dalla bravura, dalla dolcezza e dalle evoluzioni delle allieve dei vari corsi di danza: danza-gioco, danza classica, danza del ventre, danza moderna e hip-hop. Anche quest’anno l’evento ha assunto uno spessore artistico elevato grazie al contributo del corpo docente altamente specializzato così composto: danza classica, Melania Chionna, attuale ballerina presso la compagnia Fabula Saltica di Rovigo, per la danza-gioco e la danza del ventre, Laura Andreotti, ballerina della più esclusiva compagnia italiana di danza orientale la “Bellysimo Company” 3° classificata al prestigioso World Dance Trophy 2013 (Competizione Mondiale di Danza), per la danza moderna e l’hip-hop, Alessandra Zerbinati, ballerina per la compagnia Ballet-ex di Luisa Signorelli. Ha collaborato inoltre come danzatrice con la famosa compagnia internazionale Botega di Enzo Celli.
26 24 Bottrighe Commemorazioni Furono due degli aviatori di Bottrighe
Cerimonia in memoria di Cassetta e Maddalena Associazioni e cittadini uniti nel ricordo, una messa poi la benedizione dei monumenti di Roberto Marangoni
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’Associazione Nazionale Reduci e Combattenti di Bottrighe, neo presieduta da Gianni Renato Fincato, in collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica di Bergantino, presieduta da Giuseppe Neri, sezione della quale fa parte il nucleo di Bottrighe e l’Associazione Autieri di Porto Viro del presidente Giuseppe Maccario (dedicata ai caduti di Nassirya), ha organizzato una cerimonia per ricordare due valorosi aviatori concittadini, il tenente colonnello Umberto Maddalena ed il sergente maggiore Cinzio Cassetta, medaglia d’argento alla memoria.
Cerimonia con labari, bandiere e gonfaloni entrati in chiesa per la messa celebrata dal parroco don Antonio Cappato, indi la benedizione del monumento a Maddalena e alla lapide in memoria di Cinzio Cassetta, nella piazzetta a lui dedicata. “Eroi che non vanno dimenticati e che hanno contribuito alla nostra storia costruendo la civile convivenza” ha sottolineato Fincato nel suo intervento. Cinzio Cassetta nasce a Bottrighe il 17 dicembre 1916. Ammesso alla scuola di Falconara, nel 1937 viene nominato pilota
militare raggiungendo il grado di sergente maggiore. Prende subito parte attiva alla guerra 1940-45 come pilota di aeroplani da bombardamento per poi passare ai reparti aerosiluranti. Scompare a seguito di un’azione di guerra, triste coincidenza, nel giorno del suo venticinquesimo compleanno. Umberto Maddalena, eroe mondiale ed indimenticabile aviatore, tra i più grandi della storia di tutti i tempi, nasce a Bottrighe il 14 dicembre 1894. È l’ufficiale più decorato d’Italia: medaglia d’oro al valore aeronautico, tre medaglie d’argento, due di
La cerimonia davanti al monumento di Umberto Maddalena bronzo, due croci al valore militare ed una medaglia d’argento di lunga navigazione aerea. Il 1 Giugno del 1928 parte alla volta dell’Antartide, alla ricerca degli sperduti del dirigibile “Italia”. Con lui il secondo pilota Cagna, il telegrafista Marsano ed il motorista Rampini. Dopo voli pericolosissimi sui ghiacciai, il 20 Giugno scopre la tenda ros-
sa e porta i primi soccorsi ai superstiti. Qui Maddalena diviene eroe mondiale. Troverà la morte, pare, a causa di un banale incidente di volo, nel cielo di Marina di Pisa, il 19 Marzo 1931. Per l’intrepido aviatore si parla da anni di istituire un museo a Bottrighe, ma nonostante i buoni principi, su ciò ancora tutto tace.
CENE DI CLASSE I COSCRITTI 1963 FESTEGGIANO I CINQUANT’ANNI
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a classe 1963 di Bottrighe ha festeggiato i cinquant’anni. La rimpatriata si è svolta presso un locale agriturismo. Una giornata sull’onda dei ricordi, soprattutto scolastici e di altri momenti di gioventù bottrighese e della vita attuale. L’incontro, fortemente voluto ed organizzato da Gloria Lisi e Luca Cisotto, si è svolto con larga adesione dei coscritti, che si sono ritrovati con gioia ed emozione. “È
stato un piacere immenso” spiega Cisotto “riabbracciarsi dopo dieci anni, trascorsi dalla festa dei quarant’anni, come se si attendesse impazienti questo nuovo evento”. Hanno aderito Silvana Andreotti, Carla Ballarin, Mauro Bellan, Luca Berganton, Luca Bertaglia, Milvia Bertaglia, Damiano Berton, Enrico Bonafè, Patrizia Cassetta, Claudio Cisotto, Luca Cisotto, Paola Crepaldi, Matteo Domeneghetti, Gianna Fer-
ro, Michele Gasparetto, Maurizio Girotto, Fabio Gregnanin, Paola Grossi, Massimo Leccioli, Gloria Lisi, Antonella Mancino, Rossella Milani, Giancarlo Renesto, Ezio Servadio, Ilario Sponton, Massimo Stoppa, Nicola Tandin, Rossano Varolo, Attilio Vendemmiati, Stefano Zaghi, Claudia Zago, Sofia Zago, Martina Zanella. La classe si è ripromessa un altro Ro.Ma. incontro fra cinque anni. messaggio pubblicitario
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Bottrighe 29 25 Amministrazione Il progetto è bloccato dal 2009
Piazza della Libertà verrà riqualificata I
neWs
Musica
i bontemPoni conQuistano bolzano
Arrivato un finanziamento regionale da 100mila euro. I cantieri dovrebbero aprire nel 2014 di Roberto Marangoni
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orna in auge il progetto per la riqualificazio- dall’ex Sindaco Lodo, era già stato approvato ne di piazza della Libertà. Dopo l’annuncio dall’intero consiglio comunale, poco prima delle in via ufficiosa del Sindaco Massimo Bar- elezioni amministrative che portarono poi Barbujani nel settembre scorso, ora l’Assessore refe- bujani per la prima volta alla guida del Comurente ai lavori pubblici, Federico Simoni, ha con- ne. Successivamente però, il progetto, legato a fermato con soddisfazione, assieme al delegato forme di finanziamento regionale, non entrò in Nicola Gennari, che entro la fine dell’anno sarà graduatoria: la causa pare fosse stata attribuita a delle imperfezioni nella approvato il progetto esecutipresentazione dello stesso. vo dell’opera che dovrebbe, l’intervento sarà salvo lungaggini burocrati- in forma sobria, e di Sempre secondo quel proche, iniziare nel 2014. La conseguenza molto getto, si sarebbe dovuto adibire un’area a mercato giunta regionale del Veneto, meno costoso per coperto con tensostruttura. tramite l’assessore Massimo l’amministrazione Inoltre, si prevedeva la Giorgietti, ha infatti deciso di erogare, per tale iniziativa, una somma pari a demolizione della pavimentazione esistente, la centomila euro. Del recupero di piazza Libertà posa in opera della nuova, una diversa circolase ne parla dal 2009. Secondo il piano triennale zione viaria ed un nuovo impianto illuminazione. dei lavori pubblici, avrebbe dovuto realizzarsi nel L’impegno previsto di spesa complessiva parla2011. Come si ricorderà, quel progetto, redatto va di 300mila euro, rispetto al precedente di
Uno scorcio di piazza della Libertà con il consueto traffico 450mila. Ora, nel riprendere in mano quel progetto, sarà eliminata la realizzazione della tensostruttura. L’intervento sarà in forma sobria, e di conseguenza molto meno costoso. Si prevede la sistemazione dei marciapiedi, poi delle aiuole centrali, dalle quali verrebbero tolti gli attuali pini marittimi, che hanno fortemente danneggiato il manto stradale. Nell’ottica di riconsegnare una nuova vita al centro, si ha in programma una verifica per migliorare la circolazione viaria: l’attuale crea infatti diversi problemi, specie ai mezzi pesanti in manovra.
l gruppo folk “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe è tornato per la decima volta a Bolzano, riscuotendo un enorme successo. Esaurita in ogni ordine di posti piazza S. Maria in Augia, in particolare dalla presenza di moltissimi emigrati polesani trapiantati in Alto ll gruppo folk “Bontemponi & Simpatica Compagnia” Adige da ormai tanti anni e accorsi per assistere al coinvolgente spettacolo di canti e ballate del Delta. L’invito è pervenuto dal Club Rodigino Bolzano dei Polesani nel Mondo. Il pubblico ha pienamente interagito dimostrando un calore grandioso con applausi interminabili, anche fuori scena, per tutta la durata dello show. Gianni Spadon, presidente del gruppo, ha consegnato cesti di prodotti tipici, tra cui la pagnotta del doge di Villadose, l’esse adriese, il pane biscotto cotto su forno a legna, vini e riso del Delta a Giancarlo Valentini, presidente del Club Rodigino, all’assessore regionale Roberto Bizzo, al vice presidente della Provincia di Bolzano Cristian Tommasini e all’assessore comunale Patrizia Trincanat. Il Club ha ricambiato con il tipico speck. Hanno portato saluti e scambio di pubblicazioni il delegato alla cultura Mara Bellettato ed il presidente del Gruppo Sportivo Bottrighe Antonio Boni, quest’ultimo ha anche consegnato una targa con parole di affetto ai polesani residenti a Bolzano. A Lucia e Renzo Lovato, consiglieri del Club, da sempre legati al sodalizio di Bottrighe, l’onorificenza di “Bontemponi Onorari”. L’assessore regionale Bizzo ha avuto infine pregevoli parole di autentico apprezzamento nei confronti dei Bontemponi definendoli una “biblioteca viaggiante di cultura delle proprie tradizioni”. Ro.Ma. messaggio pubblicitario
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ASSOCIAZIONI ETRUSCAPO, PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE GOLENALE
È
nata a Bottrighe, con sede nel palazzo civico, l’associazione “EtruscaPo”, come sezione distaccata di Adria dell’ente Enal Pesca. Gli obiettivi sono la salvaguardia e valorizzazione della flora e fauna lungo il fiume Po, il contrasto delle attività di pesca abusiva e rendere fruibile ed attrezzata l’ansa golenale “Le Cornare” di Bottrighe. La zona è soggetta ad una legge regionale in cui viene concessa la pesca dilettantistico-sportiva dall’ex vecchio ponte che congiungeva Bottrighe a Corbola a quello attuale. L’individuazione della zona sarà resa possibile grazie alla cartellonistica, tradotta in varie lingue, che sta per essere predisposta. Lo scopo è permettere la salvaguardia dell’area, di particolare interesse per la riproduzione e autorizzata per concessione provinciale. Sarà impedita la pesca con le reti e contrastata l’attività di pesca abusiva, che oggigiorno viene effettuata da pescatori di tutta Europa, senza nessun controllo o sanzioni. “Il nostro problema è il controllo lungo le sponde e nelle vie d’acqua” spiega il neo presidente Nicola Rizzati “che è pressoché assente per la mancanza di fondi e mezzi. Siamo convinti che attraverso l’impegno comune si possano fare grandi cose. Una telefonata, magari una foto” continua Rizzati “ci possono essere di grande aiuto per porre un LE TRE S-CIOPTA’
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di Roberto Marangoni
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Cultura 31 27 Letteratura Anche quest’anno torna l’atteso appuntamento culturale
“Adria legge in cento minuti”
Il tema proposto riguarda il sogno oltre la crisi. Due gli appuntamenti rimasti in cartellone: il 19 e il 26 luglio nel cortile della Fondazione Franceschetti di Cola Nella foto Elio Vittorini, è stata una frase tratta da Conversazioni in Sicilia ad ispirare l’edizione in corso
di Melania Ruggini
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bilità di realizzare i propri desideri. Gli autori selezionati inviteranno il pubblico, attraverso le loro espressioni artistiche, a scorgere una via d’uscita. Appuntamenti, insomma, dedicati alla voglia di resistere alla passività grigia della crisi e a un tunnel che spesso porta al disincanto e all’inettitudine. Il 19 luglio Massimo Munaro parla di “Edipo - Tragedia dei sensi per uno spettatore”, Edizione. Titivillus. Il volume affronta una rilettura dei grandi miti radicata nell’attualità del presente. Lo spettacolo è rivolto in primis agli uomini, coinvolgendoli attivamente nella rappresentazione, alla riscoperta della natura più intima che la società totalizzante e la comunicazione di massa spesso fanno dimenticare. Il 26 luglio Lorenzo Busson parla di “Dov’é la Vittoria” Edizione Compagine. E’ un ritratto crudo quello che viene descritto: una crisi profonda dei valori, l’incapacità di distinguere il confine che separa bene e male e con il narcisismo estremo possono condurre all’autolesionismo e all’autodistruzione, sfociandonell’abuso di alcol e droghe per poter sopportare la vita.
roccato e fedini eletti consiglieri regionali asac
IT AG
Gli autori selezionati inviteranno il pubblico a scorgere una via d’uscita
Asociazioni
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itorna l’atteso appuntamento con “Adria legge in cento minuti”. Il tema di quest’anno riguarda la possibilità di sognare in un presente caratterizzato da una crisi profonda a livello politico, sociale, persino culturale. Dunque ci penserà Adria legge a far sognare il pubblico adriese, con una serie di appuntamenti dei quali rimangono in programmazione le date del 19 e il 26 luglio nel cortile della Fondazione Franceschetti di Cola, con inizio alle ore 21,30. “Il mondo è grande ed è bello, ma è molto offeso”: da questa emblematica frase tratta da Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini hanno tratto ispirazione gli organizzatori di Adria Legge. La frase sembra ben aderire con il clima generale che si respira di questi tempi, e Adria legge ha voluto prendere spunto da questa triste verità per offrire agli spettatori un’alternativa possibile. Quest’anno il filo rosso della rassegna è infatti il sogno: mai come in tempo di crisi è necessario continuare a sognare e a credere nella possi-
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ella sede del coro “Soldanella” di Adria, nel corso della programmata riunione della consulta provinciale dell’Asac Veneto, l’associazione per lo sviluppo delle attività corali, che raccoglie oltre trecentocinquanta cori della regione, si sono svolte nuovamente, dopo poco più di un anno, a seguito delle dimissioni di Patrizia Pozzan del “Plinius” di Bottrighe e di Luca Sacchetto del “Soldanella”, le elezioni dei rappresentanti per la provincia di Rovigo nel consiglio direttivo regionale per il triennio in corso 2012/2015. Ampia la discussione, a seguito delle proposte dei quattro candidati: Cristiano Roccato direttore del “Soldanella”, di Giorgio Mazzucato direttore dei “Piccoli Cantori di S.Bortolo” di Rovigo, di Osvaldo Fedini presidente del coro “Monte Pasubio” di Rovigo, assente ma rappresentato da Pierangelo Tempesta direttore del medesimo coro e di Ennio Casarotto direttore del “Vangadizza” di Bagnolo di Po. Da tutti è stata sottolineata le necessità di dare maggiore slancio all’attivitù corale del Polesine, coinvolgendo nelle iniziative anche le diverse realtà corali provinciali non iscritte. Su tredici cori polesani iscritti, erano presenti undici delegati. Giorgio Ferrari del “Monte Pasubio” è stato nominato a presiedere l’assemblea, segretaria Mara Bellettato presidente del “Soldanella”, scrutatori, Pierluigi Rossi del “Voci del Delta” di Taglio di Po e Lucio Menon del “Cante e Ciacoe” di Rovigo. Quindi l’elezione e la proclamazione dei nuovi consiglieri. Eletti Cristiano Roccato, direttore del “Soldanella” di Adria, già consulente artistico Asac e Osvaldo Fedini presidente del “Monte Pasubio” di Rovigo. Primi dei non eletti Ennio Casarotto e Giorgio Mazzucato. Ro.Ma.
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SPORT in PRIMO PIANO
Habawaba International Festival
grande olimPiade dei Piccoli Pallanuotisti
Campionati Italiani Assoluti di nuoto libero Nelle acque di Napoli e Castellabate
Elena Lionello non sfigura
L’atleta di Adria Nuoto in acqua con una spalla malconcia. Avanti giorno dopo giorno stringendo i denti
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ella settimana dal 16 al 23 piugno presso il villaggio Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro si è svolto l’Habawaba International Festival. Il nome Habawaba è un acronimo. Nasce prendendo le prime due sillabe di “Happy Baby Water Ball”, la “Grande Olimpiade dei piccoli pallanuotisti”. E’ il più importante evento nel mondo dedicato a bambini e bambine di età compresa fra i 6 e gli 11 anni provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Quest’anno per la prima volta anche Adria Nuoto ha partecipato a questa importante manifestazione con una sua rappresentativa, insieme ad altre 107 squadre provenienti da tutto il mondo. Ecco la rosa dei bambini che sono stati a Lignano Sabbiadoro: Lorenzo Toschi (Portiere), Giorgio Medici, Federico Zanellati, Francesco Benazzi, Nicola Tromboni, Marco Stocco, Giacomo Fumana, Riccardo Gamberini, Enrico Giolo e Ludovico Pandolfi.
Q
uest’anno, in vista dei mondiali di Barcellona del prossimo Luglio, la stagione di nuoto di fondo in acque libere si apre subito con gli appuntamenti più importanti: i Campionati Italiani Assoluti. Nelle acque di Napoli e Castellabate i migliori atleti del panorama nazionale si sono sfidati e non solo perché la posta in gioco era la convocazione per Barcellona, ma anche perché il programma gare era particolarmente impegnativo poiché prevedeva 40km di gara in una settimana: 10km domenica 9 giugno, 5km giovedì 13 e 25km domenica16. In rappresentanza dell’Adria Nuoto Elena Lionello, nonostante un problema alla spalla sinistra che ha in parte compromesso la preparazione nelle ultime settimane pregara, ha partecipato a tutte le tappe dei campionati. Domenica 9 Elena ha aperto la sua stagione delle acque libere con i 10 km a Napoli: “La giornata era buona, temperatura dell’acqua 20 gradi, ma l’esordio è stato duro per l’altissimo livello della gara e perché non sapevo come avrebbe reagito la spalla ad un mare “pesante” come il tirreno. Inoltre iniziare la stagione con un campionato italiano di così alto livello mi spaventava un po’ ma è andata - commenta Elena” che ha concluso la gara
al 13°posto in 2h 40’ 35”. La seconda prova, i rifornimenti. Ottime le condizioni durante i primi 2 i 5km a Castellabate, doveva essere la gara più giri, poi il mare si è agitato e la spalla ne ha sofferto semplice, ma il mare particolarmente mosso e la un po’. Gli ultimi 2 giri sono stati molto pesanti, fatemperatura dell’acqua (17°) hanno notevolmenticavo a tenere la rotta a causa del dolore alla spalla te complicato la situazione. Elena racconta: “viste ma l’orgoglio è stato più forte del dolore e sono le condizioni del mare e gli stretti tempi di recupero riuscita a resistere e terminare la gara al 6°posto Nelle foto non volevo affaticare troppo la spalla dato che il in 6h 48’ 46”. Date le mie condizioni e le avvermio obiettivo erano i 25km, quindi ho affrontato le atlete alla sarie di livello mondiale con cui mi sono ritrovata questa gara senza sforzare troppo. Ho fatto i primi partenza della in acqua posso ritenermi soddisfatta. Quest’anno a 3km cercando di controllare la nuotata, poi ho au- 5 chilometri ed differenza dell’anno scorso non ho avuto problemi Elena Lionello mentato l’andatura per verificare la reazione della con i rifornimenti e nonostante la spalla sono riuscita spalla in vista dei 25km”. L’atleta dell’Adria Nuoto ha chiuso a migliorare il mio risultato, quindi senza dubbio il bilancio è la gara al 32° posto in 1h’19”6. Domenica 16 ritrovo degli stato positivo. Inoltre è stata un’esperienza unica dal punto di atleti (7 femmine e 16 maschi) sul campo gara di Castellabate vista umano e motivazionale visto che per tutta la trasferta ho alle 7.30 per la competizione più attesa: i 25km. “Avevo lavo- vissuto e mi sono allenata con le punte della nazionale italiana. rato un anno per preparare questa gara – racconta l’atleta - ore Per una come me, abituata ad allenarsi quasi sempre da sola, e ore al giorno passate in acqua, ero decisa ad affrontarla al nuotare 5 ore al giorno e misurarmi con medaglie olimpiche e meglio. Le condizioni erano decisamente migliori rispetto alla mondiali anche se impegnativo è stato molto motivante e mi 5km (acqua 21° e mare calmo, almeno alla partenza!!). La ha dato la carica giusta per affrontare la stagione agonistica gara prevedeva 8 giri da poco più di 3,1km con 2 pontoni per che ho davanti”. Giochi del Mediterraneo
beach volleY, marta menegatti è d’oro
O
ro. È del metallo più pregiato la medaglia conquistata ai Giochi del Mediterraneo dalla coppia azzurra del beach volley Marta Menegatti-Greta Cicolari. Nella finale di Mersin (Turchia), un’altra splendida prestazione di Marta, giocatrice nata a Porto Viro e unica rappresentante rodigina ai Giochi, e della compagna Greta, consente di sconfiggere 2-0 la coppia greca Arvaniti-Karakgounis e di far sventolare il tricolore sul gradino più alto del podio. I parziali (21-16, 21-13) non lasciano spazio a equivoci: la coppia azzurra ha dominato il match dall’inizio alla fine, imponendo il proprio gioco sulle avversarie, che non hanno mai dato l’impressione di poter mettere in discussione il risultato finale. Senza mai concedere un set ai team incontrati in tutto il torneo, dalle qualificazioni alle finali, Cicolari-Menegatti hanno mostrato una superiorità tecnica notevole e una condizione fisica eccellente. Hanno deciso di dedicare la vittoria alla memoria di Stefano Borgonovo, ex-giocatore di Milan e Fiorentina affetto da Sla, venuto a mancare il giorno prima della finale. Questo cammino trionfale ha portato le azzurre (che fanno parte del corpo dell’Aeronautica Militare) a un risultato di fondamentale importanza in vista dei Mondiali in Polonia, il vero obiettivo di quest’anno, dove potranno confermare quanto di buono hanno mostrato in Turchia. Benché le coppie incontrate a Mersin non siano state di primissima fascia (mancano infatti le coppie
La coppia vincente Cicolari-Menegatti storicamente più ostiche, come brasiliane e statunitensi), i buoni segnali mostrati dalle nostre atlete fanno ben sperare per i Mondiali, dove l’Italia è ancora a secco di medaglie. Marta Menegatti, 23 anni ad agosto, aggiunge quindi un altro successo al suo già ricco palmares (oro agli europei juniores del 2009 e a quelli senior del 2011; argento agli europei under 23, ai mondiali giovani e juniores, oltre a quasi 10 podi nel Beach Volley World Tour) e sale con Greta Cicolari al quinto posto del ranking mondiale. Anche l’altra coppia italiana, formata dalle beachers Laura Giombini e Daniela Gloria, è andata a medaglia, sconfiggendo le slovene Fabian-Vodeb nella finalina per il bronzo. Gli uomini, invece, non sono riusciti a andare oltre al quarto e quinto posto nel loro torneo. La spedizione italiana torna dai Giochi del Mediterraneo da vera mattatrice della competizione, con 186 medaglie conquistate (70 ori, 52 argenti e 64 bronzi), record A. Z. storico per la nostra nazione.
* escluso iva
E L A N O I G A T 3 S 1 E 0 R 2 P T E L L PE
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VIAGGIO IN
PROVINCIA ROVIGO
Amministrazione Il premier Letta ha annunciato il taglio degli enti locali
Province, torna a pendere la scure Per l’Onorevole Crivellari i tempi sono maturi. “Il Polesine si concentri sulla Vi.Ve.Ro” di Fortunato Marinata
T
aglio delle province, il governo ci riprova. Dopo Mario Monti, anche Enrico Letta ha annunciato l’intenzione di procedere in questa direzione nel suo discorso di presentazione del programma di Governo alla Camera e lo ha ribadito anche recentemente, in occasione del primo voto di fiducia per il “decreto sulle emergenze”. Un taglio duro, netto. Tanto che non rimarrebbe in vita neanche un’ipotesi di ente di secondo livello. L’idea, dunque, è la stessa alla quale l’ex ministro per la Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, aveva lavorato fino al 10 dicembre scorso in Commissione Affari Costituzionali del Senato. Poi il progetto naufragò, anche perché in quell’occasione si cercò l’abolizione per decreto. Oggi, invece, la strada intrapresa sembrerebbe essere un’altra, come ci ha confermato il deputato polesano e segretario provinciale del Pd Diego Crivellari. “Sul tema non posso an-
nunciare niente – ha spiegato- ma l’intenzione è questa. Ovviamente stiamo parlando di un iter molto lungo e complicato che necessariamente dovrà passare attraverso una riforma costituzionale ma non è un caso se il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio ha accolto di buon grado il suggerimento giunto dall’Anci di riprendere il filo spezzato delle città metropolitane”. Con un certo orgoglio il deputato polesano Crivellari ha portato l’iniziativa sotto l’ala del Partito Democratico. “Certo dentro al partito – ha precisato – è in corso un confronto su questo tema ed è sotto gli occhi di tutti che i comuni capoluogo del Veneto amministrati dal Pd stanno spingendo sull’acceleratore verso la costituzione di un’rea vasta, la Pa.Tre. Ve. Padova, Treviso Venezia, stanno fattivamente parlando di uno statuto per porre le prime basi di un futuro insieme”. E per quanto riguarda il Polesine? “A mio avviso
La presidente Tiziana Virgili: “I veri enti spreconi sono le Regioni” il Polesine non può stare alla finestra. Bisogna evitare lo smembramento della nostra provincia, cioè bisogna sottrarsi all’eventualità che le diverse aree del territorio rodigino possano andare ognuna per proprio conto: sto pensando all’ipotesi che il Delta possa unirsi al veneziano, il medio e alto Polesine al ferrarese o al mantovano ma è necessario immaginare una riordinazione del territorio. L’ipotesi della Vi.Ve.Ro. secondo me va presa seriamente in considerazione, esistono progetti, sto pensando alla Valdastico Sud, piuttosto che alla Nogara-mare o alla metropolitana di superficie, che di fatto da oggi possono essere portati avanti insieme
Palazzo Celio, sede della provincia di Rovigo a Verona e Vicenza”. Tanta urgenza per l’Onorevole polesano è legata anche al fatto che la città scaligera da anni insieme a Brescia e Trento sta lavorando su sinergie dal respiro europeo. “Il Polesine non può venire emarginato da questo scenario”. A questo punto, dunque, resta da capire se il territorio rodigino sia pronto a ridisegnare se stesso. “Con molti soggetti stiamo già parlando e rispetto a qualche anno fa – ha concluso Crivellari – vedo una disponibilità maggiore ad abbandonare la politica dei campanili. Il progetto Civitanova, la fusione di sei comuni dell’ex Pati Medio Polesine, ne è testimonianza diretta”. Non è dello stesso avviso la
presidente della Provincia, Tiziana Virgili, che invece nel taglio delle province vede solo un’inutile operazione che non porterà ne’ a risparmi, ne’ ad una migliore qualità dei servizi per i cittadini. “Le province, tra gestione e servizi, rappresentano appena l’1,7% delle spese dello Stato – ha spiegato – sono le Regioni gli enti spreconi. Per scrupolo è sufficiente andare a guardare i costi erogati, sono pubblici e pubblicati nel web, si vedrà quanto viene speso per i dipendenti, per le governances e per gli organi di governo. Se qualcuno pensa che tagliando le Province ne otterrà un beneficio, si sta sbagliando di grosso!”.
FUSIONE DEI COMUNI CIVITANOVA POLESINE, UN’INIZIATIVA PARTITA DAL BASSO
A
grandi passi verso la fusione dei comuni del Medio Polesine. Lo scorso 24 giugno il Pd provinciale ha fatto sapere come la pensa sulla fusione dei Villmarzana, Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara e Villanova del Ghebbo, che dovrebbe dar vita al nuovo Comune unico di Civitanova Polesine. “Sono anni che si parla di unioni, fusioni ed aree vaste, ma sostanzialmente nulla è cambiato. Ora che potrebbero arrivare nuove imposizioni dall’alto, Letta ha annunciato il taglio delle Province, è bene assecondare le iniziative che partono dal basso, proprio come quella di Civitanova Polesine – ha spiegato il consigliere regionale Graziano Azzalin - l’efficienza delle pubblica amministrazione è una delle sfide centrali per il nostro Paese e la frammentazione amministrativa è proprio uno degli ostacoli da superare. Per questo è giusto par-
L’area dove nascerà il nuovo comune di Civitanova Polesine lare di necessità. Si pensi che in Veneto ci sono 318 comuni sotto i 5mila abitanti, il 55%, e 202 sotto i 3mila, il 35%, mentre in Polesine ne abbiamo 40 sotto i 5mila e 29 sotto i 3mila, ovvero l’80 e il 58%. La
nostra provincia ha la media di abitanti per comune più bassa dopo Belluno, 3.983, e questo, se magari un tempo poteva essere segno di maggiore vicinanza ai cittadini, oggi rende più difficile per i comuni rispondere
alle richieste degli stessi cittadini”. “L’obiettivo – ha proseguito l’Onorevole Diego Crivellari - non è solo quello di intercettare fondi, alla base del ragionamento non c’è soltanto una concezione meramente ragionieristica ma una visione nuova del futuro, alla luce della globalizzazione e dei servizi che vanno mantenuti in ogni caso in essere”. “Questo percorso – ha sottolineato il responsabile organizzativo provinciale Filippo Silvestri – che nasce da un’attività amministrativa comune, condurrà alla fondamentale tappa del 20 o 27 ottobre, quando i cittadini saranno direttamente chiamati ad esprimersi con un referendum. Perché il partito è impegnato concretamente nell’assecondare il processo di fusione e di partecipazione, ma non si tratta di un’imposizione bensì di una scelta che spetta direttamente ai territori ed ai loro abitanti”. messaggio pubblicitario
Spazi aperti 35 23 Territorio Riforma della normativa in materia di aree protette. Si discute in Regione
Tre proposte per il futuro dei parchi Contrapposti Manzato e Azzalin ma pure i sindaci che non vogliono essere estromessi dalla gestione degli enti di Denise Formigaro
L
a riforma dei parchi del Veneto è un tema spinoso che vede molte fazioni contrapposte, ognuna con una propria visione del problema e con diverse soluzioni. Tre, infatti, sono le proposte di legge attualmente all’esame del Consiglio regionale e relativi alla nuova normativa in materia di aree protette, che intendono aggiornare l’attuale legge in vigore approvata nel 1984. Il primo disegno di legge è quello della Giunta Regionale rappresentata dall’assessore all’agricoltura Franco Manzato. “Il nostro progetto si propone di riorganizzare gli enti parco e le aree protette del Veneto – spiega Manzato - nell’ottica della spending review. Importante è, infatti, il controllo della spesa pubblica unito alla semplificazione e razionalizzazione della gestione attraverso l’unificazione dell’attuale disciplina delle singole leggi istitutive dei parchi regionali, stabilendo la composizione degli organi e il numero dei loro componenti. Non ci sarà più il Consiglio dell’Ente, organo politico assem-
bleare; il Consiglio Direttivo sarà costituito dal presidente dell’Ente e da quattro componenti; è prevista la Comunità del Parco i cui componenti parteciperanno a titolo gratuito con funzioni consultive. Vogliamo, inoltre, abbattere i vincoli per consentire ai cittadini che vivono all’interno dei parchi di creare opportunità di lavoro e di sviluppo”.
“L’obiettivo è salvaguardare le competenze di autogoverno delle comunità locali” La seconda proposta di legge è avanzata dal Partito Democratico, rappresentato da Graziano Azzalin, vicepresidente della commissione agricoltura: “Il nostro disegno nasce da premesse opposte a quelle della Giunta Regionale – afferma Azzalin. Vorremo, infatti, che la tutela dell’ambiente non fosse pensata come un costo, ma come un
TURISMO SLOW LUNGO IL PO IN CARROZZA NEL POLESINE DEI TESORI Esiste un Polesine che appartiene alla leggenda: con chilometri di cunicoli di collegamento tra chiese e oratori, dove si nascondo il tesoro di Garibaldi, quello di Adriano e dei Paladini di Francia
investimento culturale, ambientale, ma anche e soprattutto economico visto che i fondi europei saranno destinati principalmente a chi farà leva sulla tutela ambientale. È importante, perciò, considerare le peculiarità di tutti i territori e favorire uno sviluppo sostenibile che parta dal basso senza ostacolarlo con inutili vincoli”. Azzalin prosegue, poi, analizzando i punti principali del progetto del partito: “Il cuore della nostra proposta sta nello snellimento della burocrazia e nel superamento delle sovrapposizioni di competenze e attribuzioni, dando ai sindaci il ruolo di protagonisti della gestione, responsabilizzando le comunità locali e le loro rappresentanze e superando i conflitti che spesso si sono generati tra enti parco, enti locali e cittadini e dare alla Regione il compito di indirizzo e controllo che le compete”. La terza proposta è quella presentata per iniziativa dei Consigli comunali di Arquà Petrarca, Cervarese S. Croce, Cinto Euganeo
Un’immagine del Parco del Delta del Po e Baone d’Este. A illustrarla è il sindaco di Arquà Petrarca Luca Callegaro: “L’obiettivo prioritario della proposta di legge dei sindaci – sostiene Callegaro - è salvaguardare le competenze di autogoverno delle comunità locali, valorizzare la democrazia partecipativa all’interno del Parco e fare dell’ente regionale un motore di sviluppo e di rilancio turistico di un’area di singolare pregio am-
bientale. Non vogliamo che una legge come quella formulata dalla Giunta tagli fuori le amministrazioni comunali dalla gestione del processo decisionale”. Insomma, tante sono le idee che la Giunta sta prendendo in esame per poter gestire al meglio i cinque Parchi esistenti in Veneto e tutte quelle zone che per le loro peculiarità vanno protette e valorizzate.
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low tour in carrozza”, è un’iniziativa che si è tenuta qualche settimana fa a Gavello, grazie all’impegno tra la fattoria didattica Galassa, le guide equestri dell’Engea e il maneggio Criollo di Tribano nel padovano, Slow food Rovigo, il gruppo folkloristico Le Ciaramelle, per l’intrattenimento musicale, e l’associazione Gli amici del Po di Villanova Marchesana. Si è trattato di una giornata in carrozza, per la promozione della nuova attività ludico-educativa offerta dalla fattoria didattica, alla scoperta del territorio. L’escursione ha preso il via dall’azienda Galassia alla volta del primo itinerario per la visita dell’oratorio cistercense di Cisimati. A bordo, anche la presidente della provincia Tiziana Virgili, l’assessore al turismo, Laura Negri e la dirigente regionale per le “fattorie didattiche” Elena Schiavon. Dall’oratorio cinquecentesco di Cisimati, il gruppo si è spostato poi a Villanova Marchesana e poi sull’argine del Po, fino all’antico traghetto dei Santi, quindi giù nella frescura della golena. Lungo l’itinerario il presidente di Slow food Rovigo, Paolo Rigoni, in veste di cicerone ha intrattenuto la comitiva con narrazioni che si tramandano dalla notte dei tempi, parlando di “un Polesine sotterraneo”, fatto di chilometri di mitici cunicoli, che collegherebbero chiese, oratori, il Castello Estense di Ferrara (perché il Po non è stato un confine fino al congresso di Vienna), dove si nascondo tesori protetti da ancor più mitiche serpi: il tesoro di Garibaldi, quello di Adriano e dei Paladini di Francia. L’ambiente distensivo, con ampie vedute di pregio naturalistico, e le suggestive narrazioni hanno catturato gli escursionisti. Si è fatto ritorno a Gavello paghi della bella esperienza assorti nel disteso ritmo del trotterellio dei cavalli. Li.Se.
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36 24 Mondo scuola Università Porte aperte il 25 luglio e il 5 settembre
Open day a Rovigo, un assaggio dell’offerta universitaria Saranno presentati i corsi di Scienze dell’Educazione e della Formazione, Diritto dell’Economia e Giurisprudenza La sede dell’Università di Rovigo
di Andrea Zambolin
U
il caso Istruzione in Polesine
94 bambini senza asilo. comune, uffici scolastici e genitori alla ricerca di una soluzione
S
© Foto di Erika Crosara
na mattinata pensata per iniziare a approcciarsi al mondo universitario: questo il biglietto da visita dell’Open Day, la giornata dell’Università a porte aperte. Si terrà il 25 luglio nella sede dell’Università di Rovigo e sarà dedicata agli studenti delle superiori che vogliono conoscere il loro futuro indirizzo di studio, ma potranno partecipare anche genitori e universitari insoddisfatti della loro precedente scelta. Lo scopo principale degli Open Day è proprio evitare che i giovani, freschi di maturità, intraprendano un percorso di studio non adatto a loro e si debbano poi ritirare. Una scelta consapevole dell’orientamento universitario è fondamentale per riuscire successivamente a entrare nel mondo del lavoro in modo competitivo e raggiungere quelle soddisfazioni personali che ognuno si aspetta dopo anni e anni di studio. L’University Day di Rovigo, organizzato in coordinamento con la facoltà di Padova, si propone inoltre di far conoscere e apprezzare la scuola ai futuri studenti. Il programma della mattinata prevede un incontro di presentazione del Corso di Studio di Scienze dell’Educazione e della Formazione, durante il quale docenti, tutor e studenti iscritti saranno a disposizione per rispondere alle domande dei presenti. Al termine ci sarà la simulazione di un test d’ingresso, molto utile in vista delle future ammissioni di settembre. Anche il percorso di studio triennale “Diritto dell’Economia” verrà presentato lo stesso giorno da alcuni studenti laureati. A seguire, i visitatori verranno accompagnati a conoscere la struttura dell’ateneo e le aule principali. Il Cur (Consorzio Università Rovigo), proporrà inoltre un altro Open Day il 5 settembre presso l’Accademia dei Concordi. Con la collaborazione dell’Università di Ferrara, si terranno dei confronti sull’indirizzo Giurisprudenza con Luigi Costato, Professore di Diritto dell’Unione Europea, e alcuni professionisti (magistrati, notai, avvocati). L’Open Day, riproposto dopo l’edizione dell’anno scorso, è un’opportunità davvero interessante per i ragazzi delle superiori che intendono iscriversi all’Università: farsi un’idea di ciò che si dovrà affrontare negli anni a venire, rendendosi conto della bontà o meno della decisione che si sta per prendere, consente di evitare il rischio di compiere una scelta sbagliata e di gettare al vento anni preziosi per la costruzione del proprio futuro, lavorativo e non.
embra ancora lontana la soluzione per i 94 bambini in lista d’attesa per un posto negli asili della Provincia di Rovigo. Tutte le proposte presentate finora dal Comune, dagli Uffici Scolastici e dai genitori, per quanto interessanti, si sono dimostrate irrealizzabili per motivi logistici, di agibilità delle strutture o per la mancanza di adesioni. L’unico cavillo organizzativo che (al momento di pubblicazione del giornale) tiene ancora la questione in sospeso, è riuscire a trovare delle scuole dell’infanzia che possano ospitare questi bambini, senza incorrere in costi eccessivi di adeguamento delle strutture. Entrambe le parti si stanno rimboccando le maniche, soprattutto dopo il parere favorevole del Miur (il Ministero dell’Istruzione), che ha dato l’autorizzazione a fornire docenti per le nuove classi. A quanto pare, l’allarme lanciato a maggio dai Sindacati della scuola (Cisl, Cgil, Snals e Uil), con la previsione di circa 120 posti mancanti nelle scuole dell’infanzia statali (ossia quelle gratuite) si è rivelato davvero preciso. I genitori dei bambini, nel frattempo, si augurano di riuscire a trovare al più presto una soluzione efficace, per poter garantire ai propri figli il diritto fondamentale alla prima scolarizzazione.
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Cultura provinciale 39 29 Grandi Mostre Alla Badoera di Fratta, fino al 29 settembre gli scatti di Gianni Berengo Gardin
accademia dei concordi
“Polesine”, immagini dal lontano 1971
L’arazzo “La temperenza” ritrova i suoi colori
Invitato da Giuseppe Marchiori percorse la terra dei fiumi da occidente al Delta. Ritrasse un mondo da poco uscito dall’alluvione con ancora visibili le tracce della civiltà contadina
E
di Lino Segantin
“P
olesine”, e nessun sottotitolo, per caratterizzare lavoro, ai ritratti icastici di persone intente all’attività quotidiana l’importante mostra allestita alla Badoera di Fratta, o colte in particolari momenti della giornata. realizzata con gli scatti – ormai storici e pertanto Immagini di grande forza, in bianco e nero, che testimoniaquanto mai significativi – di Gianni Berengo Gardin, uno dei più no la maestria del grande fotografo, come ha sottolineato nel apprezzati fotografi italiani attivo da un sessantennio, avendo suo intervento Paolo Morello, presidente dell’Istituto Superiore egli esordito negli anni ‘50. Una firma autorevole ed apprez- per la Storia della Fotografia, che si è soffermato in particolare zata, che ha lasciato il segno in noti periodici come Il Mondo ad analizzare la fotografia scelta come immagine della mostra: di Pannunzio, Epoca, Domus, L’Espresso, nonché sulla stampa una suggestiva immagine di un mulino di fiume (natanti all’epoestera come Le Figaro, Time, Stern. ca ancora presenti sulle acque dell’Adige e del Po): sulla passeAl Polesine, Berengo Gardin ha dedirella, che lo unisce alla riva, la presenza cato il suo magistrale lavoro di fotografo La fotografia di una gioiosa bambina colta – e qui sta nel 1971, allorché, invitato da Giuseppe scelta come la maestria del fotografo – nel momento Marchiori, percorse la terra dei fiumi da immagine in cui si produce in un allegro saltello. occidente al delta, ricavandone immagini della mostra: Una mostra quanto mai significadi grande forza espressiva: Un “Polesine un mulino di fiume tiva dunque, aperta sabato 22 Giugno in bilico” – come lo ha definito il giornacon le parole entusiaste del sindaco di lista Sergio Garbato nel corso della presentazione della mostra, Fratta nonché presidente della Provincia Tiziana Virgili (che fra in quanto uscito da non molto dalle gravissime ferite dell’alluvio- l’altro si è definita “tifosa” del Polesine e pertanto sostenitrice ne del ’51, ma non ancora caratterizzato da quel desiderio di delle interessanti occasioni che ne danno visibilità e lo fanno moderno che, in vari ambiti, doveva poi cancellare significative apprezzare) e dall’assessore provinciale Laura Negri, che ha testimonianze della civiltà contadina. sottolineato l’importanza dell’evento, ospitato nella villa poleUna mostra per documentare quindi. E lo stesso Beren- sana patrimonio dell’Umanità. In chiusura un apprezzato un go Gardin, inaugurando l’allestimento di Fratta, si è espresso fuori programma da parte del fotoclub Athesis, il cui presidente chiaramente a favore di questa tipologia di scatti fotografici (da Graziano Zanin – richiamandosi al monito di Berengo Gardin a preferire rispetto alle foto artistiche) sottolineando il valore che fotografare per documentare – ha donato all’illustre ospite, per assume la documentazione per immagini. Nella sua rappresen- il sessantennio del suo impegno fotografico, un volume da poco tazione del Polesine, accanto alle architetture – a cominciare edito di immagini della bassa padovana, scattate negli stessi proprio dalla frattense villa del Palladio ritratta solo negli esterni, anni delle foto del “Polesine” presenti nell’allestimento della perché nel 1971 non ancora restaurata ed aperta al pubblico – Badoera. Una mostra questa che rimarrà aperta per tutta l’estaci sono le sezioni dedicate alla vita dei campi, agli ambienti di te fino al 29 settembre.
La locandina della mostra alla “Badoera”, alcune immagini in mostra e un momento della presentazione lo scorso 22 giugno
’ tornato al suo primigenio splendore l’arazzo “La temperanza presentata all’uomo come guida contro i vizi”. Ci sono voluti ben 26 mesi di restauro per far ritornare a brillare i colori e le forme di questo gioiello artistico del 1630, realizzato a Bruxelles dal maestro Antoon Sallaert, che lavorava nella bottega di Rubens. L’arazzo, di proprietà dell’Accademia dei Concordi, è ritornato a splendere di luce propria nella sua originaria sede, la sala Oliva all’Accademia, accanto all’altro arazzo intitolato “Il tempo allontana le gioie della vita”, anch’esso recentemente restaurato. L’importante intervento è stato possibile grazie al finanziamento di Adriatic Lng. L’artefice dell’intervento sui 16 metri quadri di tessuto è il consorzio pratese Tela di Penelope, che ha realizzato il recupero dell’opera insieme ad uno staff di nove restauratrici, coordinandone le varie e delicate fasi, dallo studio preliminare all’intervento vero e proprio. L’operazione ha riportato in superficie lo stato originale del colore, recuperandone le fibre e rimuovendo alcune toppe applicate da precedenti interventi. Complessivamente il restauro è stato suddiviso in 5 fasi: smontaggio della fodera e delle armature, preparazione al lavaggio, lavaggio, consolidamento del colore, foderatura e ricollocazione nella posizione originaria. Ora toccherà la stessa felice sorte al terzo dei quattro arazzi dell’Accademia che ha come soggetto “La fortuna”. Me.Ru.
Spettacoli
“TRA VILLE E GIARDINI”, PARTITA LA RASSEGNA
D
oveva essere Marco Castoldi, meglio noto come Morgan, il testimonial della XIV edizione della rassegna Tra ville e giardini, ma il maltempo ha fatto la sua parte e così è toccato a Paolo Nani, maestro del teatro fisico, e “La lettera” tenere a battesimo la kermesse, partita giovedì 27 giugno da Fiesso Umbertiano. Appuntamento solo rimandato di una settimana invece per Morgan, che il 4 luglio ha condotto An evening with nella splendida cornice della cinquecentesca Villa Morosini di Polesella, guidando il pubblico sulle note del grande repertorio italiano e internazionale da lui amato, da De André a David Bowie, dalla musica classica al rock, ripercorrendo i propri successi e le cover dei suoi ultimi album da solista e presentando in anteprima alcuni brani inediti. Un concerto intimo e ricercato, per voce e piano, condito da aneddoti e racconti sull’arte. La fortunata kermesse
anche quest’anno riscopre i luoghi mozzafiato del Polesine, attraverso la danza, il teatro, la musica, per un totale di 18 appuntamenti unici, nei quali la cornice della rappresentazione è parte integrante dello spettacolo, per la valorizzazione del territorio, dell’ambiente e del turismo. La manifestazione, promossa e sostenuta dall’Amministrazione Provinciale di Rovigo, finanziata da Regione Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Camera di Commercio di Rovigo, ed è organizzata in collaborazione con Ente Rovigo Festival e diversi comuni, si conferma il fiore all’occhiello della vita culturale polesana, come ha sottolineato la presidente della provincia Tiziana Virgili durante la presentazione dell’edizione 2013. “La rassegna è nata per unire la valorizzazione e la promozione del territorio con l’arte – ha detto”. Dello stesso parere anche l’assessore al turismo Laura Negri,
che sottolinea il compito della kermesse: “dare valore al Polesine con un bel modo di fare squadra tra enti locali e finanziatori in un itinerario che va da Melara a Porto Tolle”. Da sua parte Claudio Ronda, il direttore artistico della manifestazione, la definisce “un caleidoscopio di eventi che attraversa diversi generi, talvolta con scelte azzardate o insolite, proponendo un ventaglio di scelte artistiche e di possibilità culturali”. Questi gli appuntamenti rimasti in cartellone: Martedì 16 luglio, Porto Tolle, Corte di Ca’ Bonelli, Fanfara Tirana; giovedì 18 luglio, Ceneselli, ex base missilistica, Area international popular group; mercoledì 24 luglio, Lendinara, giardino di Villa Dolfin-Marchiori, Tribal tech; venerdì 26 luglio, Melara giardino di palazzo Calzolari-Badini, Emanuele Rastelli trio emotions; domenica 28 luglio, Arquà, Castello, Glenn Miller Orchestra, in the mood Miller; mercoledì 31 luglio, Castelguglielmo,
Nella foto, Peppe Servillo che è stato protagonista a Canda lo scorso 4 luglio, Ron, Pilar e Miriam Meghnagi piazza Vittorio Veneto, “Compagnia argentina de danzas sentires”, domenica 4 agosto, Ariano nel Polesine, San Basilio, Pilar, sartoria italiana fuori catalogo; mercoledì 7 agosto, Badia Polesine, piazza Vangadizza, Soqquadro italiano, da Monteverdi a Mina; venerdì 9 agosto, Ficarolo, giardino di villa Schiatti-Giglioli, Miriam Meghnagi, Dialoghi mediterranei; domenica 11 agosto, Villamarzanagiardino di Villa Cagnoni-Boniotti, Jaques Morelenbaum & cello samba trio, special guest Paula Morelenbaum; martedì 13 agosto, Crespino, chiesa arcipretale santi Martino e Severo, Tigran a fable; domenica 18 agosto, Fratta Polesine, villa Badoer, Ron, Way Out. L’inizio degli spettacoli è fissato alle ore 21.30 a ingresso libero, eccetto, martedì 16 luglio, giovedì 18 luglio, mercoledì 24luglio, domenica 28 luglio, domenica 11 agosto: biglietto unico 5,00 euro. Me.Ru.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sicurezza I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo
Crisi, incidenti sul lavoro in calo
La diminuizione delle morti bianche è proporzionale all’occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che dalla maggiore sicurezza di Alessandro Abbadir
I
nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 registrati nel 2011. Si tratta però esclusivamen-
te in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, ufficio, campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/ mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infine caduta di persone dall’alto (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44% dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore). Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le irregolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chia-
ro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di anziani coltivatori diretti. Anche i dati sui primi mesi di quest’anno sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali verificatisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari
al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indicano che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la flessione della mortalità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza
nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra finalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Speriamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.
Riabilitazione. Verranno ridotti costi e tempi di attesa per gli infortuni sul lavoro
ACCORDO SIGLATO TRA LA REGIONE VENETO E L’INAIL
U
n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazionali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto, dislocati a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le aziende ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa soluzione dopo aver cercato
di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di alta qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più efficacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante aggiornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti. A.A.
Il Veneto in primo piano 41 5 Società La Cgil invita a non abbassare la guardia
“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati” di Alessandro Abbadir
“S Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”
e la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno nuovo che vede come principali vittime della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confederale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia. Nel 2012 sono state 745mila le denunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-
artigianato
E’
plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60). Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infine, tra le denunce di legate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi denunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale. “Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella parte relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un
positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’efficacia dell’azione dell’istituto. Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla statistica degli infortuni e va fatta una riflessione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni hanno, infatti, un’incidenza diretta sull’organizzazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”. Sulla stessa linea si colloca anche Roberto Montagner segretario della Cgil di
Venezia. Negli anni scorso la cementificazione e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza “Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggioramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”
nasce il fondo integrativo sani.in.veneto
stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integrativa a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipendenti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea possa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)
e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fine potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplificazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo.
42 Crucipiazza ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO MALINTESI ALL’ORIZZONTE NELLE COPPIE DI LUNGA DATA. QUALCHE ILLUSIONE ROMANTICA PRIVA DI SOLIDE BASI PER I SINGLE · S ALUTE DOVRETE PRENDERVI MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE, MODERANDO CIBI GRASSI O ECCESSIVAMENTE ELABORATI
TORO
DAL 21/04 AL 20/05
ASCINO SCIOLTEZZA NELLE RELAZIONI, EROS CORROBORANTE NELLA SECONDA METÀ DEL MESE, E ANCHE UN PIZZICO DI FORTUNA · SALUTE PUÒ DARSI CHE AGOSTO RIPORTI A GALLA QUALCHE PROBLEMA CIRCOLATORIO, DIGESTIVO O MUSCOLARE. VOGLIATEVI BENE
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO IL DISIMPEGNO DELLE RELAZIONI VI GARANTIRÀ UN ALTO TASSO DI FASCINO PERSONALE. PORTE APERTE ALLA SOCIALITÀ · S ALUTE LA SALUTE, GRAZIE A VENERE, DOVREBBE MANTENERSI SU STANDARD OTTIMALI, ATTENZIONE SOLO A NON AFFATICARVI TROPPO
CANCRO 22/06 22/07
FASCINO UN ATTEGGIAMENTO RILASSATO PUÒ ASSICURARVI PIÙ DI UNA BUONA OCCASIONE DI INCONTRO. SCEGLIETE CIÒ CHE DURA · SALUTE POTRETE INCONTRARE PERIODI DI NERVOSISMO. IN TAL CASO EVITATE DISCIPLINE PESANTI DAL PUNTO DI VISTA MUSCOLARE
LEONE 23/07 AL 23/08
FASCINO
IL
CALDO ABBRACCIO DEL SOLE RINFRANCHERÀ CUORE E SENSI, PERMETTENDOVI DI VIVERE PASMASSIMO DELL’INTENSITÀ · S ALUTE UNA DOSE EXTRA DI ENERGIA ANDRÀ AD INCREMENTARE IL VOSTRO NATURALE ENTUSIASMO. REGALATEVI MASSAGGI E TERAPIE DOLCI
VERGINE 24/08 22/09
FASCINO PIÙ CHE ALL’EROS
BRUCIANTE, SARETE MOLTO ATTENTI ALLE AFFINITÀ ELETTIVE, ALLA COMPLICITÀ, ALL’ALCHIMIA MENTALE · S ALUTE TENDERETE AD ESSERE NERVOSI E POCO FLESSIBILI, SIA MENTALMENTE CHE FISICAMENTE: NON FORZATEVI O RISCHIERETE STRAPPI
Oroscopo INTRIGANTI, TRASGRESSIVI,
BILANCIA 2 3/09 AL 22/10
FASCINO AVRETE UN’ALLURE INTRIGANTE, CARISMATICA E AL CONTEMPO CEREBRALE, CHE VI PERMETTERÀ DI ACCEDERE AD AMBIENTI TOP · S ALUTE RITAGLIATEVI OGNI GIORNO UNA PICCOLA OASI DI PACE E DI RELAX, MAGARI GRAZIE ANCHE ALL’AUSILIO DI TERAPIE TERMALI
APPASSIONATI: QUESTO È IL TEMPO DI SCOMMETTERE SU SE STESSI
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO LE RELAZIONI GIÀ AVVIATE POTRANNO CONTARE SU UNA RITROVATA INTESA. I SINGLE AVRANNO MODO DI RILANCIARSI SENZA DIFFIDENZE · S ALUTE SIETE TRA I SEGNI FAVORITI DEI MESI ESTIVI, PERVASI DA UNA LEGGERA EUFORIA CHE PREANNUNCIA UNO STATO DI BENESSERE EVIDENTE
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
NON SIATE PRECIPITOSI, VALUTATE ATTENTAMENTE ANCHE GLI ASPETTI EMOTIVI DELLE RELAZIONI, NE GUADAGNERETE IN COMPLETEZZA S ALUTE CHI DESIDERA SOTTOPORSI A MASSAGGI LINFODRENANTI O STIMOLANTI PER LA CIRCOLAZIONE, SORTIRÀ EFFETTI STREPITOSI FASCINO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO RISCHIATE INGAGGIARE UNA SFIANCANTE BATTAGLIA, FATTA DI RECRIMINAZIONI E PRETESE SUI COMPORTAMENTI DEL PARTNER · SALUTE CONCEDETEVI UNA VACANZA, DOSATE LE ENERGIE. IL MESE SI PRESTERÀ AL RIPOSO E ALLA RIGENERAZIONE PIÙ CHE ALLO SPORT
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
INIZIERETE A GUARDARE CON OCCHI DIVERSI UNA PERSONA CHE NON AVRESTE MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE · S ALUTE MONITORATE RIPOSO E ALIMENTAZIONE E DEDICATE QUALCHE CURA SUPPLEMENTARE AI CAPELLI RINFORZANDOLI FASCINO
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VENDESI VENDESI In Località Bottrighe, Schiera centrale su complesso di 4 In Località Curicchi Bifamiliare di ampia metratura, su due unità abitative, composta da ingresso, soggiorno, cucina, livelli, completamente ristrutturata a nuovo, con garage, 2 letti, studio, 2 bagni, garage, pergolato davanti, posto accessori staccati ed ampio giardino esclusivo di mq.800, auto e giardino con impianto di irrigazione. in parte piantumato. Classe energetica “F”. Classe energetica “F”. Euro 175.000 Rif.A1094 Euro 155.000 tratt. Rif.A1105
VENDESI In località Bottrighe Casa singola, su due livelli, con cucina, salotto, cucinino, 2 camere da letto matrimoniali, bagno, garage e giardino di circa mq.200 con casetta in legno. Classe energetica non definita “G”. Euro 120.000 tratt. Rif. A0967
VENDESI A pochi chilometri da Adria splendida Villa singola, completamente ristrutturata a nuovo, disposta su due livelli, composta da soggiorno con bellissimo caminetto, cucina, bagno, taverna, garage e porticato al piano terra, 2 camere da letto e bagno al piano primo, con giardino ben curato ed in parte piantumato. Classe energetica “D”. Euro 195.000 tratt. Rif.A1078
VENDESI In località Cavarzere Casa singola tutta su un livello, composta da cucina, salotto, 2 camere da letto, bagno scoperto di proprietà di circa mq.1.000. Classe energetica “G”. Euro 115.000 Rf.A1121
AFFITTASI AFFITTASI In zona centro, su fabbricato completamente Zona cattedrale Monolocale al piano 1°, recentemente riristrutturato, Appartamento mansardato con cucina strutturato a nuovo, con angolo cottura, letto matrimoniale e soggiorno (open space) , 1 camera matrimoniae bagno. Completamente arredato. Classe energetica “F”. le, piccolo ripostiglio e bagno. Euro 390 mensili Classe energetica “F”. Rif.A1087 Euro 350 mensili Rif.A1132
AFFITTASI In zona centro storico, Appartamento al piano 2° con travi a vista, composto da ingresso, soggiornocucina (open space), 1 camera da letto matrimoniale, bagno, posto auto riservato. Classe energetica “F”. Euro 350 mensili Rif.A1116
AFFITTASI In zona centralissima, a due passi dal Duomo, Bilocale al piano primo, completamente arredato, con soggiorno-angolo cottura, 1 camera da letto e bagno. Classe energetica non definita “G” . Euro 350 mensili Rif.A0279
AFFITTASI Zona residenziale Appartamento al piano terra, non arredato, dotato di climatizzatore, composto da entrata, soggiorno, cucinino, 2 ampie camere matrimoniali, bagno, cantina, garage e giardino di proprietà. Classe energetica non definita “G”. Euro 400 mensili tratt. Rif.A1122
e-mail: adria@gabetti.it Nuovo sito web: www.gabettiadria.it
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