Adria marz2014 n38

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di Adria

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 38 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Economia Turismo antidoto alla crisi. Chi ci crede? pag.

Enti locali Con l’approvazione del Ddl Delrio, addio Provincia

Polesine Acque Bilancio ok, ma i comuni aspettano il saldo dei crediti

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www.lapiazzaweb.it

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EDITORIALE

Brusco: “indebolimento pauroso degli ospedali”

Buon compleanno La Piazza! di valeria Marcato

“Stiamo andando inesorabilmente verso la privatizzazione della sanità italiana”. E’ disincantato il parere dell’assessore provinciale Guglielmo Brusco, che lancia l’allarme. “Stiamo assistendo ad un indebolimento pauroso delle strutture sanitarie pubbliche”. pag. 11

autonomisti scrivono ancora a napolitano

Il comitato per la ricostituzione del comune di Bottrighe si rivolge per la seconda volta al presidente della regione Luca Zaia, informando nuovamente il presidente della repubblica Napolitano pag. 19

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Enel, tre anni a Scaroni e Tatò per disastro ambientale Il tribunale di Rovigo ha emesso sentenza di primo grado al processo sulla gestione della centrale

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isastro ambientale doloso. Questo il reato per cui il tribunale di Rovigo ha condannato gli ex amministratori delegati di Enel Paolo Scaroni (attuale a.d. di Eni) e Franco Tatò (in carica dal 1996 al 2002) nel processo-bis riguardante le emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle. Dopo sei ore di camera di consiglio il collegio presieduto da Nicoletta Stefanutti e composto da Silvia Varotto e Gilberto Stigliano Messutti, ha decretato una pena di tre anni di reclusione (con cinque anni di interdizione dai pubblici uffici)

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in un arco di tempo compreso tra il 1998 e il 2005. Oltre a Conti, sono stati assolti anche altri cinque imputati: si tratta di Leonardo Arrighi, Carlo Zanatta, Antonino Craparotta, Alfredo Inesi e Sandro Fontecedro. Altri due sono usciti dal processo per diverse ragioni: per Renzo Busatto è intervenuta la prescrizione, mentre Giuseppe Antonio Potestio è deceduto a procedimento ancora in corso. Ovviamente, trattandosi di un giudizio di primo grado, le difese hanno già annunciato ricorso in appello pagg. 21

Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi

Aperto anche il sabato

ADDIO ALLA DENTIERA!

per entrambi gli imputati. Il pubblico ministero Manuela Fasolato aveva chiesto rispettivamente cinque anni e tre mesi per Scaroni e sette anni per Tatò. Assolto invece l’attuale amministratore delegato di Enel Fulvio Conti per mancanza di elemento soggettivo. È stata quindi accolta solo parzialmente la tesi della pubblica accusa, che ha ipotizzato una correlazione diretta tra i criteri di gestione della centrale situata Polesine Camerini e l’incremento delle patologie respiratorie tra i bambini fino a 14 anni,

L’Intervento

Ambulatorio Odontoiatrico

Direttore sanitario: OSTI Dott. STEFANO

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anni. Un traguardo raggiunto, una scommessa vinta, una soddisfazione per tutti noi. Ma anche un punto di partenza e di crescita ulteriore. 20 anni fa La Piazza nacque grazie all’intraprendenza ed alla caparbietà del fondatore, Giuseppe Bergantin, e da allora ad oggi La Piazza ogni mese dell’anno di questi 20 anni è nelle case di voi lettori delle nostre 14 edizioni venete. Da 20 anni La Piazza vi racconta il vostro territorio, approfondisce temi di estrema importanza per la vostra vita quotidiana, rimane sempre fedele al motivo per cui è nata: portare l’informazione locale anche dove i “grandi” giornali non arrivano, colmare quel vuoto di informazione che da sempre esiste nelle provincie venete. Ma nel frattempo anche La Piazza è diventata “grande”, di età ma anche di quantità. Oltre 250.000 famiglie ogni mese ricevono il nostro giornale nelle loro case, oltre 350 attività commerciali ogni mese rinnovano la loro fiducia in noi, scegliendo La Piazza come strumento di comunicazione pubblicitaria e che ringrazio di cuore per averci sempre dato fiducia; più di 1.200 articoli ogni mese vengono redatti dagli oltre 150 collaboratori che da tutto il Veneto seguono per noi le notizie dei circa 100 comuni raggiunti dalle 14 edizioni de La Piazza. continua a pag. 3

di Franco Scantamburlo*

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e novità introdotte dal Governo in materia di riforma di mercato del lavoro e ammortizzatori sociali, sono un banco di prova su cui si misurerà la credibilità del presidente del Consiglio Matteo Renzi. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”

continua a pag.

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ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio





EDITORIALE

segue da pag.

Buon compleanno La Piazza!

Scuola

Polesine premiato alla Festa del Popolo Veneto

Tre delle sei scuole polesane che hanno partecipato alla Festa del Popolo Veneto, che ricorda l’anno della fondazione di Venezia, hanno ricevuto un premio per il lavoro svolto: la scuola primaria Papa Giovanni XXIII, la scuola dell’Infanzia Pinocchio e la scuola dell’infanzia Arcobaleno di Adria. Sociale

Reddito di ultima istanza E’ stato recentemente presentato a palazzo Nodari il progetto, Reddito di ultima istanza, rivolto alle persone in estrema difficoltà. 20 i comuni che vi hanno aderito, Rovigo è capofila, il costo complessivo è di 120 mila euro di cui 45 mila forniti dalla Regione, 50 mila dalla Fondazione Cariparo e 0,25 euro per abitante da parte dei Comuni aderenti. Il progetto si divide in due parti: una rivolta al sostegno per chi ha bisogno di percorsi medico assistenziali e una di inserimento per chi ha perso l’abilità al lavoro e dopo un periodo formativo può rientrare nel mondo lavorativo.

di Valeria Marcato

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è un marchio registrato di proprietà Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

Concessionaria

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Pubblicità Locale

Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

LO N ILVI A DONNA

per tutto il mese di Aprile si riceve

SOLO SU APPUNTAMENTO

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APERTO LUNEDì FINO ALLE ORE 12:00

SALONE SILVIA

Adria Municipio

Urbanistica

Temporin e Tumiatti perderanno il lavoro in Comune pag. 6

servizi

Asporto rifiuti. “jaccuse del Pd”, il Sindaco protesta

sport

pag.

Atl volley Adria alla final six di Caorle pag.

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Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 marzo 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

Provincia Il Piano Casa è stato bocciato dal PD pag.

spazi aperti

Una ciclabile collegherà il Delta a Chioggia pag.

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letterartura Il primo romanzo di Lina Ellina, “Il veneziano” pag.

Regione Referendum

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I cittadini veneti chiedono più autonomia pagg. 22-23

trasporti

Ferrovie, indagine conoscitiva sulla qualità del servizio

Cultura

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Istituto Cavanis di Chioggia

IL 18 MAGGIO C’È LA “FESTA DELLA FAMIGLIA”

Si svolgerà il prossimo 18 maggio presso il Centro di Formazione professionale “Fondazione Cavanis” di Chioggia l’annuale “Festa della famiglia” che in questa edizione si arricchisce di un significato particolare dal momento che si celebrano i 60 anni di presenza dei Padri Cavanis a Chioggia e della fondazione della scuola. L’evento ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Chioggia. La festa avrà inizio alle ore 18 e proseguirà fino alle 22 circa. Il programma prevede alle 18 la Santa messa in Cattedrale aperta a tutta la cittadinanza, alle 19 la visita ai laboratori dell’Istituto, alle 20 si procederà con le premiazioni degli allievi più meritevoli e il saluto delle autorità. La conclusione della serata è affidata al Gruppo Artistico Cavanis che presenterà, con inizio alle 21, il proprio spettacolo. Durante l’evento sarà disponibile un punto ristoro all’interno dell’Istituto. “Biblioteche e Archivi Storici”

12 progetti beneficieranno di un contributo

di Masiero M.Silvia -Via A.Mario, 41 Adria

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

di

UOMO dal 1991

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In Piazza Bocchi al civico 2 di Adria è attivo lo Sportello Ascolta Donna gestito dal CIF (Centro Italiano Femminile), in convenzione con il Comune di Adria. Si tratta di un servizio gratuito di ascolto e accoglienza per aiutare tutte le persone con difficoltà di qualsiasi natura. Lo sportello offre consulenza psicologica e legale gratuita, ed è costituito da operatrici volontarie aderenti al Cif, e adeguatamente formate. L’orario di ricevimento dello Sportello è il giovedì dalle 16.30 alle 18.30 in Piazza Bocchi n. 2 ad Adria, vicino alla sede dei Vigili Urbani e della Pro Loco. Gli altri giorni è possibile richiedere un appuntamento lasciando un messaggio alla segreteria telefonica al numero 0426.42503, avendo cura di lasciare un recapito.

Questo è oggi il giornale La Piazza e da qui partiamo per costruire il suo futuro. Nel 1994 c’era ancora la lira, il telefono fisso e le lettere erano gli strumenti di comunicazione più diffusi. In questi 20 anni tutto si è evoluto, soprattutto la comunicazione e l’informazione. Anche La Piazza si è evoluta negli anni, qualitativamente e tecnologicamente, ma per il suo ventesimo compleanno e per il suo futuro vuole farlo ancora di più, puntando maggiormente sulla velocità e sulla capacità di interazione del web e dei social network. Siamo convinti che il nostro format attuale sia il più apprezzato e non intendiamo cambiarlo, ma crediamo nei tanti lettori che preferiscono l’informazione veloce e sempre a disposizione, data da internet e dalle sue tante applicazioni. A breve nascerà sul web La Piazza 2.0, più ricca di informazione e soprattutto fruibile in ogni istante e da ogni dove. Sarà una vera e propria piazza virtuale, proprio come la piazza nella quale condividiamo la nostra vita sociale e politica nei nostri comuni. Sarà un luogo di aggregazione, di approfondimento rispetto all’edizione cartacea, di commento e confronto. Ancora più a breve le edizioni cartacee de La Piazza saranno scaricabili e sfogliabili anche attraverso una moderna App, dalla quale anche poter interagire, con le vostre segnalazioni dal territorio e con quelli che secondo voi dovrebbero essere argomenti da approfondire. Tanti modi per rimanere informati con La Piazza dunque, senza tuttavia modificare la nostra peculiarità, la nostra forza, il motivo per cui in tantissimi ci leggete e ci apprezzate, il nostro modo di fare informazione locale.

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Servizi

Sportello Ascolta Donna

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Museo Correr, fino al 15 giugno “Il Tiziano ritrovato” pag. 29

Il bando “Biblioteche e Archivi Storici”, promosso dalla fondazione Cariparo, consentirà a 50 enti e istituzioni del territorio (comuni, istituti superiori, enti pubblici e privati, o religiosi, ecc) di ristrutturare o riqualificare biblioteche e archivi storici di loro proprietà, tutti accessibili al pubblico, di migliorare la conservazione e la fruizione delle collezioni, di acquistare arredi ed attrezzature funzionali al potenziamento del servizio offerto. 1.2 milioni di euro è lo stanziamento complessivo messo in campo, con l’impegno di coprire, per ciascun progetto, fino all’80% del costo totale degli interventi. Saranno 12 i progetti che verranno finanziati: la scuola materna Tassina di Rovigo, i comuni di Adria, Bergantino, Giacciano con Baruchella, Loreo, Papozze, la parrocchia dei santi Apostoli di Adria, l’abbazia del Pilastrello a Lendinara, l’istituzione Boldrin di Lendinara, il Consorzio di Bonifica di Rovigo, l’Accademia dei concordi di Rovigo e l’istituto compresivo Rovigo 3.


I nostri vent’anni Aprile 1994 - Aprile 2014

Compleanni Era l’aprile 1994 quando il primo numero de La Piazza è stato distribuito ai lettori. Nato da un’idea di Giuseppe Bergantin, da vent’anni è il giornale che si occupa dell’informazione locale e dell’approfondimento. Tagliato l’importante traguardo la testata si appresta a vivere una nuova stagione editoriale

Da 20 anni, dentro al Da “quattro amici al bar” a un’azien gente.

di Giuseppe Bergantin

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uesta storia potrebbe cominciare come le prime note di una celebre canzone di Gino Paoli, “Quattro amici al Bar”. Il bar in questione era un bar di

Cavarzere, la città da dove è partito tutto questo, si chiamava Bar Lincetto, ed era il ritrovo mio e dei miei amici dopo il lavoro. I discorsi di quegli anni non erano tanto diversi da quelli dei giovani di oggi, “qui non succede mai niente”, “non c’è alcuna possibilità”, “questa citta è morta”… e via così. Questo tipo di approccio alla vita mi ha sempre dato sui nervi, ora come allora, ed è da questa semplice repulsione che è nata la nostra avventura. Un giornale che finalmente raccontasse le nostre comunità dal basso e che arrivasse a tutti gratuitamente e permettesse così di partecipare alla vita della propria città. La sfida folle fu quella di proporre un

giornale che arrivasse a casa di tutte le famiglie in territori considerati, per dirla elegantemente, poco interessanti dai giornali e dalle tv locali di quei tempi. Tra quegli amici del Bar Lincetto, ne trovai uno, Mauro Badiale, oggi brillante dirigente, che condivise con me questa pazzia, lui scriveva e io trovavo la pubblicità. Partì così questa avventura. Questi vent’anni sono stati costellati da grandi successi e cocenti difficoltà, ho conosciuto gente straordinaria come Elisa Conselvan, la prima collaboratrice della Piazza, tuttora con noi, Nicola Ballerin, Cristian Binato e Alessandro Zanierato, talenti unici che hanno contribuito in ma-

niera determinante al progetto, giornalisti come Irene Lissandrin e Ornella Jovane che hanno curato lo sviluppo nazionale del progetto e ho avuto la fortuna di incontrare Valeria Marcato che, come nel tipico sogno americano, è arrivata come una giovanissima venditrice desiderosa di imparare ed è diventata, dopo 15 anni, proprietaria di questa meravigliosa testata. In tanti anni ho conosciuto e cercato di insegnare il lavoro a centinaia di giovani, fare il lavoro che ti appassiona non ha prezzo… ricordatevelo sempre. Vorrei chiudere ricordando il motto di Steve Jobs, “siate folli, siate sempre affamati”.

La piazza di Cavarzere

20 anni fa, in quel bar, questo ha fatto la differenza. Tanti auguri La Piazza!

I dIrettorI responsabIlI che sI sono avvIcendatI In vent’annI dal 1994 al 2003

P

ietro Conforto Pavarin guidò la Piazza dagli albori fino al 2003. Scrittore e pubblicista fu tra i primi a credere in questo progetto. articolo beppe

dal 2003 al 2009 Irene lissandrin

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uanti ricordi... la mia prima intervista da collaboratore a Massimo Barbujani, commerciante di Adria, sempre con qualcosa da dire. La prima coordinazione di edizione: Adria, che è diventata poi la mia città per quattro anni. La chiamata di Padova, il lavoro di direzione dalla redazione di corso Stati Uniti. Sette anni, dal 2002 al 2009, per uscire dal Veneto e aprire otto edizioni a Roma, nove nel ferrarese, nove a Bologna, cinque a Firenze, dieci a Torino, nove a Milano. Quanto lavoro, quanti collaboratori, che gioie e sofferenze per dirigere un gruppo arrivato a distribuire oltre 1 milione e mezzo di copie al mese. E per tutto questo la mia immutata stima e riconoscenza per l’incredibile occasione vissuta grazie al “mio” editore Giuseppe Bergantin.

dal 2009 al 2010 Germana Urbani

L

a Piazza compie 20 anni in un momento storico molto particolare. L’informazione oggi è globale e raggiunge un lettore in ogni luogo e momento della giornata. Grazie alle nuove tecnologie in molti hanno smesso di recarsi all’edicola e guardare i telegiornali: basta accendere il telefono un attimo, digitare una parola e la notizia che si stava cercando appare. Tutto sembra più semplice e godibile, eppure è così solo in apparenza. Di tutto ciò che “consumiamo in rete” rimane pochissimo dentro di noi. La Piazza, invece, è un’altra cosa. Viene a trovarti a casa, parla del tuo paese, della gente che conosci e resta per un buon caffè. La Piazza è di famiglia. Così è stato per me quando sono stata direttore: mi sentivo in famiglia e di famiglia. E la famiglia erano tutti i cittadini dei paesi veneti e dei quartieri delle città italiane di cui raccontavamo mese dopo mese. E credo che proprio in questo stia il segreto di questo free press e la sua grande potenzialità: non cercare di raccontare il mondo intero minuto per minuto. Ma raccontare col gusto dell’approfondimento ciò che accade a casa nostra. Personalmente sono stata fiera di firmare questa testata e di riceverla a casa mia.

dal 2010 al 2014, Mauro Gambin

M

i ricordo che un giorno Germana Urbani tirò fuori dalla borsetta una copia del giornale La Piazza. “Ecco - disse questo è il giornale che fa al caso nostro, perché è un giornale dedicato al locale. Potremmo cercare di aprire un’edizione nel Montagnanese. Che dite?”. La domanda era rivolta a me e a Guglielmo Frezza, oggi direttore della Difesa del Popolo. Ci convinse, a dire il vero non ci volle molto, perché al tempo cercavamo di fare i giornalisti ma soprattutto cercavamo di essere utili al nostro territorio. Del Montagnanese non si occupava nessuno, qualche riga di tanto in tanto nei quotidiani locali, prevalentemente incidenti stradali, nonni centenari, qualche sagra paesana, niente altro. Cercavamo invece qualcosa in più: pagine da poter dedicare alle tante persone che in questo fazzoletto di terra lavoravano duramente, volevamo parlare dei nostri sindaci, delle associazioni che con poche risorse erano in grado di fare cose straordinarie, degli artigiani e delle difficoltà che già incontravano al tempo. Nacque così La Piazza del Montagnanese ed ebbe esordio anche la mia carriera giornalistica. Scrivere della mia gente, del posto in cui sono nato e cresciuto mi parve un privilegio. Dopo quasi 10 anni sono ancora qui.


Aprile 1994 - Aprile 2014

La Piazza oggi

l territorio nel

enda che da 20 anni fa informazione Vent’anni di informazione

E’ cambiato come si scrive una notizia e come la si riceve di Mauro Gambin

1994

OGGI

Negli ultimi vent’anni l’informazione è cambiata più di quanto non lo abbia fatto negli ultimi cent’anni. Pur senza scomodare Gutemberg, pare semplice constatare che dal ’94 il modo di comunicare le notizie e di riceverle è cambiato in modo profondo. Vent’anni fa Internet non era ancora così diffuso e dalla redazione, per un’intervista telefonica o per fissare un appuntamento, si usava il telefono fisso. Le foto si scattavano con la macchina fotografica. Tutto qui: esisteva il lavoro quotidiano di approvvigionamento delle notizie, una tastiera con cui trasformarle in articoli e la carta che le avrebbe portate a destinazione. Oggi mail, blog, facebook, twitter sono un proliferare di informazioni, basta accendere il computer per essere investiti da una valanga di messaggi tra i più disparati: dall’invettiva contro l’ennesimo scandalo, che ha come protagonista la politica, al fatto di sangue accaduto in Polinesia, dalle rubriche su come voler bene agli animali esotici, alla dieta a base di seitan, fino alla cura del giardino zen. Le nuove tecnologie stanno imponendo dei mutamenti radicali. Oggi il me-

stiere del giornalista più che con il verbo “scrivere” fa i conti con il verbo “cliccare”, sulla tastiera, con l’acronimo www, dietro al quale si apre un mondo nuovo on line: giornalismo on-line, ufficio stampa on-line quasi ogni cosa che attinente al sapere è on-line tanto che viene messo in dubbio il futuro della carta. Bene per gli alberi, ma che dire di come cambierà il modo di percepire il mondo là fuori? Quanto deve essere vicina una notizia per ritenere che ci riguardi? E quante notizie è necessario ricevere ogni giorno per consideraci informati? Qui a “La Piazza” ce lo siamo chiesti convenendo che se da un lato il progresso tecnologico ha permesso di comunicare di più, fornendo più mezzi e più opportunità per mettersi in contatto con altre persone, ha creato però anche una situazione in cui le comunicazioni sono sempre più a distanza e sempre più silenziose. Per quanto ci riguarda, pur non avendo nulla contro le nuove tecnologie che anzi implementeremo, continueremo ad occuparci del locale, dell’approfondimento perché siamo convinti che la gente veramente informata viva meglio.

Con i suoi vent’anni di storia, di notizie e di pubblicità, La Piazza oggi è presente in circa 100 comuni delle provincie di Venezia, Padova e Rovigo. La redazione e la sede centrale sono da poco nella nuova sede di Via Lisbona 10, a Padova, da dove si realizzano ogni mese le 14 edizioni distinte del giornale. La preparazione di ogni uscita coinvolge centinaia di persone, che, con passione e dedizione, ogni giorno lavorano al massimo affinché il giornale risulti interessante e piacevole da leggere, ben confezionato, con pubblicità accattivanti e del territorio, puntuale nelle case delle famiglie dei comuni raggiunti. Il giornale che ogni mese trovate nella cassetta della posta è il risultato sinergico dell’impegno di tantissime professionalità: giornalisti, corrispondenti, commerciali, grafici, amministrativi, marketing, telemarketing, distributori, supervisori, stampatori e confezionatori. Tutti, interni o esterni, contribuiscono quotidianamente ad ognuna delle oltre 250.000 copie de La Piazza. Come ogni azienda, Give Emotions, società editrice de La Piazza, è fatta di persone, tutte coinvolte ed appassionate al proprio lavoro. Per questo La Piazza oggi sono tutti loro, una squadra, una famiglia. E per questo ci tengo a ringraziare tutti loro, per l’impegno, la fiducia e anche per i sacrifici che, come in ogni famiglia, anche nella nostra si sono fatti e si faranno. Ci tengo a ringraziare uno ad uno tutti… perché senza di voi La Piazza sarebbe “solo” un giornale. Grazie a Giuseppe Bergantin, fondatore e colonna portante del giornale, per la sua grinta e la sua determinazione. Grazie a Mauro Gambin, direttore responsabile, e a Ornella Jovane, redattore capo, che ogni mese, assieme a Nicola Stievano, Alessandro Abbadir e Germana Urbani, coordinatori, tutti i giorni tessono le fila di ogni articolo e di ogni notizia. Grazie alla rete commerciale e quindi a Carmen Turatti, Gabriele Bullo, Gianni Patella, Leonardo Crema, Marco Lanza, Alessandro Rigato e Giulia Dal Degan: senza di loro e dei loro tanti clienti La Piazza non prenderebbe forma. Grazie a Monica Motta, Giada Manfron, Elisa Conselvan e Chiara Colò, che ogni giorno gestiscono il reparto amministrativo con responsabilità e senza mai far mancare un sorriso. Grazie a Manola Rado, Katia Zanuso e a Massimo Mattiello, che impaginano ogni articolo e che realizzano e gestiscono ogni bozzetto pubblicitario pubblicato su La Piazza, trovando sempre soluzioni e gestendo sempre al meglio le inevitabili emergenze. Grazie a Fabio Vallese che ogni mese lotta contro il tempo e contro i kilometri per seguire la produzione. Grazie ai corrispondenti Cristiano Aggio, Giovanna Bellemo, Silvia Boscaro, Marta Boscolo, Sara Boscolo, Maria Brocca Vesna, Elisa Cacciatori, Martina Celegato, Alessandro Cesarato, Nicola Cesaro, Alain Chivilò, Filippo De Gaspari, Francesca De Luca, Mattia De Poli, Eugenio Ferrarese, Denise Formigaro, Roberta Giacomella, Manuel Glauco Matetich, Massimiliano Granato, Susanne Humplestetter, Cristina Lazzarin, Renato Malaman, Martina Maniero, Roberto Marangoni, Nicoletta Masetto, Emanuele Masiero, Laura Organte, Alessandro Orlandin, Roberta Pasqualetto, Giacomo Piran, Alessandro Ragazzo, Melania Ruggini, Nicola Ruzza, Lino Segantin, Nicla Sguotti, Nicol Stefani Veronioca, Francesco Sturaro, Paola Teson, Silvia Tessari, Miriam Vianello, Lorenzo Zoli che ogni mese ci rappresentano nel territorio. Grazie a Rotopress, Jolly Rogers e a Tecnopak, società che insieme e da tanti anni trasformano in prodotto finito il lavoro quotidiano di tutti noi. Grazie anche a tutti i consulenti e gli studi professionali che ci seguono e che fanno parte della nostra grande famiglia. E grazie alle tantissime attività commerciali e aziende che ogni mese scelgono La Piazza per la loro pubblicità, senza il loro prezioso contributo nulla di ciò sarebbe possibile. Grazie di cuore a tutti, La Piazza oggi siete voi!

cuore della

di Valeria Marcato


4 Argomento del mese I DATI 2013 Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. Ci sono stati 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. In termini assoluti però i turisti sono aumentati sono 15.984.972 quelli che, dal resto d’Italia e da tutto il mondo hanno scelto la nostra regione

Turismo in Veneto: aumentano

di Alessandro Abbadir

Calano le prenotazioni negli alberghi da 1-2 stelle, mentre aumentano in quelli da 4 e 5 stelle

L’Anci Veneto: puntare sempre più sul turismo culturale, valorizzando il patrimonio delle ville

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urismo in Veneto, i numeri sono davvero importanti e danno la dimensione di un settore che se potenziato e razionalizzato, può contribuire davvero ad uscire dal tunnel della crisi la nostra regione. Il settore nel 2013 ha risentito di una piccola diminuzione in termini di pernottamenti, ma in termini di presenze fisiche i turisti sono aumentati. Ma vediamo le cifre. Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. In termini assoluti nel 2013 i turisti sono aumentati: sono 15.984.972. C’è stata una crescita dell’1,1 per cento rispetto al 2012. Sono stati invece 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati nelle strutture ricettive, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. Cioè ci sono più turisti ma pernottano di meno e si trattengono meno giorni sul territorio. Calano gli italiani ma la loro assenza è compensata da un +2,4 per cento dei turisti stranieri, che ormai rappresentano oltre il 65,5 per cento di quelli che giungono nel Veneto. Fra gli stranieri la quota di gran lunga più alta è quella dei turisti di lingua tedesca, con la Germania che porta 2.355.590 visitatori e l’ Austria con 746.93. I turisti stranieri di lingua tedesca, rappresentano in termini di arrivi, un quinto del totale, e quasi il 30 per cento di tutti gli ospiti stranieri. Ma non ci sono solo loro. La Cina si colloca al 5° posto, con

539.373 turisti, e la Russia al 9 posto, con 315.401. Ci sono poi ovviamente arrivi da Francia, Regno Unito e Stati Uniti nella top ten. Ancora più significativa la diminuzione degli italiani in termini di pernottamenti (– 6%), dove la crescita dell’1,2 per cento dei pernottamenti stranieri non compensa la perdita complessiva. L’assessore al turismo della Regione Veneto Marino Finozzi è però soddisfatto. “Il Veneto - afferma Finozzi - conferma il suo appeal turistico per gli ospiti provenienti dall’estero, e il suo primato nell’economia italiana dell’ospitalità, arrivando ad oltre un sesto delle presenze nazionali. Serve una vera politica turistica nazionale cambiando la politica fiscale ed eliminando la burocrazia, in modo da aumentare la concorrenzialità e la redditualità delle nostre imprese turistiche”. Ma andiamo nel dettaglio delle tipologie di turismo della nostra regione. Le presenze nelle spiagge hanno subito un calo, attribuibile anche al maltempo che ha investito il Veneto fino a tutto giugno 2013: -2,8 per cento sia negli arrivi sia nelle presenze. Ottimo invece il risultato delle città d’arte che fa un +3,2% degli arrivi e +2,3% delle presenze. Ciò conferma il crescente l’appeal delle mete culturali. Anche le località termali, dopo anni di stasi e qualche declino, hanno avuto un +2,5% degli arrivi e la stabilità delle presenze. Al lago e in montagna si nota

invece una stabilità degli arrivi (rispettivamente +0,1% e -0,4%), ma una riduzione delle presenze (per il 2014 ci si aspetta invece il boom, viste le nevicate di quest’anno). In giro per turismo però ci va sempre più chi ha soldi. Pesante il calo negli alberghi a 1 e 2 stelle che piombano ad un -7,8 per cento. C’è per la prima volta un calo delle presenze in quelli a 3 stelle: -1,7. Crescono invece i 4 stelle (+ 3,6 per cento) e quelli a 5 stelle e di lusso (+2,8 per cento). Ottima performance dell’agriturismo +8,5%. L’associazione dei comuni, Anci Veneto, chiede di valorizzare di più il turismo nelle città d’arte. “Il comprensorio città d’arte in Veneto - ricorda l’Anci- genera circa 8,5 milioni di arrivi (circa 50% del totale regionale) e 18,3 milioni di presenze cioè circa 30% del totale regionale”. “I dati emersi – ha spiegato Marco Boscolo Meo, responsabile FAI in un occasione di un convegno a Torreglia(Pd) organizzato da Anci - hanno dimostrato in maniera che la cultura non solo rappresenta l’elemento necessario ad ogni individuo per la propria crescita personale, ma assieme al turismo di qualità, può costituire uno dei punti strategici e un fattore trainante di rilancio per gran parte dell’economia italiana e soprattutto della nostra regione”.

nelle province di vicenza Belluno e treviso

Grande Guerra, itinerari per ricordare il centenario

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l ricordo dei luoghi della Grande Guerra come meta turistica. Il tutto per farne un’occasione di rivisitazione in nome della pace, della fratellanza e dell’ospitalità dei luoghi dove si fronteggiarono gli eserciti contrapposti: Dolomiti, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, fiume Piave. Nel territorio del Veneto persero la vita nella guerra contro l’Austria (1915-18) i soldati di 23 nazionalità diverse. Sull’altopiano di Asiago vi sono testimonianze di soldati provenienti addirittura dal Ghana. L’Italia entrò in guerra un anno dopo le potenze europee e cioè il 24 maggio 1915. Per essere pronti nel migliore dei modi all’anniversario verrà realizzato, finanziato dalla Regione un corso di specializzazione, per un totale di 45 posti disponibili, rivolto ai possessori dell’abilitazione professionale di Guida turistica, Accompagnatore turistico, Guida naturalistico – ambientale o Guida alpina, con registrazione nell’albo delle province di Belluno, Treviso e Vicenza. L’iniziativa è promossa dalla Associazione Temporanea di Scopo “Grande Guerra” (composta dai Consorzi di Promozione Turistica di Asiago, Marca Treviso, Belle Dolomiti e Vicenza ) nell’ambito del progetto regionale “Itinerari della Grande Guerra – Un Viaggio nella Storia”. L’organizzazione è affidata alla Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV) di Vicenza. Info: www.cpv.org Insomma chi vorrà visitare i luoghi della Grande Guerra troverà personale preparato a dare spiegazioni davvero dettagliate.

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Argomento del mese 37 5 Il Polesine

o gli stranieri, calano gli italiani A settembre la quinta edizione del World Heritage Tourism Expo

Da Assisi a Padova il Salone del turismo dei siti Unesco di Nicola Stievano

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n filo rosso lega Padova ad Assisi, città unite dal genio di Giotto e dalla secolare presenza dei Francescani. Ora c’è un aspetto in più che rinsalda il legame già stretto fra le due città. E’ il World Heritage Tourism Expo, il Salone dedicato alla promozione e valorizzazione dei siti patrimonio dell’Umanità che per la quinta edizione si sposta dalla città umbra a quella del Santo. L’esposizione si terrà nella prestigiosa cornice del Palazzo della Ragione, dal 19 al 21 settembre prossimi, con l’obiettivo di dare massima visibilità agli espositori. Per Ivo Rossi, Vice Sindaco reggente della città di Padova: “Questo è un evento che rafforza il legame tra Assisi e Padova, gemellate grazie alle mani creative di Giotto e all’umanesimo francescano”. Il format non cambia: spazi espositivi aperti al pubblico con ingresso libero, convegni di approfondimento, momenti di animazione, incontri riservati agli operatori e alla stampa di settore. Già si registrano novità in termini di presenze tra gli espositori e gli operatori che si presenteranno al WTE, ma è ancora riserbo da parte degli organizzatori, che, comunque, intendono superare i numeri dell’edizione 2013, quando sono stati oltre 150 i tour operator e i buyer turistici accreditati all’Expo, provenienti da Italia, Francia, Gran Bretagna, Nord Europa, Canada, Stati Uniti, Giappone e 90 i siti Unesco presenti, tra cui, oltre ai tanti italiani, quelli di Giordania, Croazia, Malta. Per Claudio Ricci, Sindaco di Assisi e Presidente di Associazione Città e Siti italiani Patrimonio dell’UNESCO, “Il WTE si propone di creare un punto di incontro tra il mondo della cultura e quello dell’economia, con l’obiettivo di favorire la commercializzazione di prodotti turistici riguardanti i luoghi Unesco. Un dato interessante è che se il turismo mondo cresce del 5% quello italiano cala del 4.6%. Anche di questo si parlerà durante il WTE”. In contemporanea si svolgeranno anche le Giornate della Dieta Mediterranea, a Padova Fiere in concomitanza con Expobici, con presenze da Spagna, Grecia, Marocco e, da quest’anno pure Cipro, Croazia e Portogallo.

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Turismo di visitazione

Scommessa sui prodotti del territorio D

a tempo i progetti che riguardano il Turismo polesano non sono più esclusivamente rivolti alla zona balneare di Rosolina o di Porto Tolle. Il turismo stagionale legato alla spiagge rimane una delle voci più importanti per l’economia del territorio, ma negli anni sono cresciuti anche i progetti che propongono tutto il territorio come proposta per un’offerta turistica. “Il così detto museo diffuso”, come lo definisce l’assessore provinciale Laura Negri. Una proposta che anziché sul soggiorno, con periodi di uno o due settimane, punta sulla visitazione e quindi su pernotti brevi (uno o due giorni) intercettando i grandi flussi di turisti richiamati da Venezia, Verona, Padova oppure dallo stesso turismo balneare. Quella che cambia, appunto, è l’offerta: per il turismo di rivisitazione, l’attrazione è il territorio, quello del Delta è tra i più affascinanti d’Europa per quanto riguarda le zone umide, oppure i centri storici e culturali come i musei, le mostre al Roverella (quella in corso, “l’Ossessione nordica”, promette visite record) oppure la stessa campagna e suoi prodotti tipici. Quest’ultimi rappresentano un patrimonio importante e la Provincia sembra disposta a scommetterci. Recentemente infatti le eccellenze polesane hanno trovato posto nel settore agrifood della fiera Vinitaly, lo stand della provincia di Rovigo infatti è stato allestito per il grande appuntamento I progetti della nel capoluogo veronese che ogni anno Provincia puntano coinvolge un vasto pubblico internazioa promozionare nale. l’intero territorio A fianco del Soave o dell’Amarone, polesano dunque, sono stati presentati i prodotti del territorio rodigino come l’aglio bianco polesano dop o l’insalata di Lusia Igp. Il Vinitaly è stata una vetrina che ha permesso di entrare in contatto con un vasto mondo di ristoratori, buyers, consumatori e poter così promuovere il territorio, sviluppando le prospettive delle filiere e il potenziale di attrazione del Polesine. Molti i visitatori che hanno chiesto informazioni operatori balcanici, croati, sloveni e bulgari si sono dimostrati molto interessati all’offerta polesana. Del resto il mercato alimentare rappresenta oggi un asset strategico importante per il prodotto italiano e, in questo contesto, il Polesine può vantare le proprie eccellenze.


6 Adria Palazzo Tassoni Temporin e Tumiatti, nessuna stabilizzazione, perderanno il lavoro

Ancora problemi con i dipendenti comunali Verrà attribuita un’indennità per chiudere il rapporto di lavoro pari a 60 mila euro. Per il Primo cittadino i problemi sono stati creati dalle amministrazioni precedenti di Martina Celegato

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a questione legata alla stabilizzazione dei dipendenti comunali Temporin e Tumiatti continua a suscitare polemiche e accese discussioni, mettendo ancora una volta nell’occhio del ciclone l’amministrazione e in particolar modo il sindaco Barbujani, più volte chiamato in causa per trovare una soluzione definitiva alla faccenda. Una soluzione in realtà è stata trovata anche se lo stesso sindaco ha ammesso essere una soluzione di ripiego, causata dall’operato delle precedenti amministrazioni che non hanno lasciato via di scampo a quella attuale per poter stabilizzare i due dipendenti, da anni ormai in forza all’organico comunale. Ai due, ormai, ex dipendenti verrà attribuita un’indennità per chiudere il rapporto di lavoro pari a 60 mila euro più le spese relative. Una somma considerevole, visti i tempi di crisi, che ha sollevato le rimostranze della minoranza consiliare in particolar modo del consigliere Rosa Barzan, capogruppo Idv-Sel. Le motivazioni che hanno portato alla decisione finale di non assumere i due dipendenti a detta del sindaco sono oggettive: le pubbliche amministrazioni come quelle di Adria, che ha già sforato sul parametro che determina l’equilibrio fra servizi erogati e cittadini, non possono assumere personale e l’amministrazione ha fatto di tutto per mantenere in vita il rapporto di lavoro prezioso come lo sono i servizi per un comune. Ma nulla è stato possibile in seguito alla comunicazione del revisore dei conti.

FOCUS Ancora polemiche

la replica del sindaco: “no comment”

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La somma dovuta ai Temporin e Tumiati, secondo Barbujani, è frutto dei passati contratti di lavoro stipulati con Palazzo Tassoni, che ha in seguito portato i due a ricorrere a legali per vedersi riconosciute le indennità che alla fine verranno corrisposte. Non ha digerito però tale accusa Gino Sandro Spinello, ex sindaco adriese, che a mezzo stampa ha dichiarato come i contratti fossero regolari e i dipendenti stabilizzabili. Resta il fatto che la somma prevista per la chiusura dei rapporti di lavoro deve essere approvata in consiglio comunale, prospettiva non troppo facile viste le controversie che tale decisione ha suscitato.

a questione legata ai due dipendenti comunali non stabilizzati dalla giunta Barbujani è senza dubbio una di quelle scelte che maggiormente sono andate a stimolare polemiche e commenti da parte di minoranze e non solo, vista la delicatezza (bisogna sempre considerare che si tratta di due persone rimaste senza un’attività Massimo Barbujani lavorativa, lato più drammatico della vicenda) e le tempistiche molto dilatate che si stanno protraendo ulteriormente. Interpellato a riguardo il Sindaco Massimo Barbujani ha ribadito come non intenda rilasciare interviste o dichiarazioni a riguardo fino quando la situazione non sarà definitivamente chiusa e non saranno confermati gli accordi che si sono raggiunti dopo lunghe trattative. Riassumendo ad oggi gli accordi che si sono raggiunti con i legali dei due dipendenti sono relativi al versamento di un’indennità per la chiusura definitiva del rapporto di lavoro pari a 40 mila euro per Laura Tumiatti e 20 mila euro per Elia Temporin. Una volta confermati tutti i dettagli il rapporto di lavoro sussistito con Palazzo Tassoni potrà essere considerata conclusa a tutti gli effetti. Nel frattempo anche Federico Simoni, a mezzo stampa, si è espresso a riguardo motivando la decisione non solo a livello politico ma con motivazioni anche tecniche ottenute in seguito alla consultazione di esperti del settore. Alle questioni legate ai dipendenti comunali si somma anche quella legata a Giuliano Martini, dipendente con la qualifica di alta professionalità, sollevato per volontà della giunta dal suo incarico presso l’ufficio di edilizia privata e passato alle manutenzioni in seguito alle indagini delle forze dell’ordine sulle attività dell’ufficio comunale. Ma.Ce.

L’opposizione in coro: “E io pago...!”

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io pago..! - afferma Rosa Barzan, a riguardo della vicenda che ha portato il Comune di Adria ad offrire ai due ex dipendenti Temporin e Tumiati i 60.000 euro come risarcimento per Stefani Tescaroli e Rosa Barzan il danno subito dai due ex dipendenti che si sono visti licenziare dopo otto anni di lavoro precario presso l’amministrazione comunale - si presume che se vi fosse un proseguo dell’iter procedimentale, il Comune di Adria rischierebbe di dover pagare un esborso molto maggiore di denaro pubblico”. Barzan riprende inoltre la vicenda, soprattutto nel suo percorso all’interno del consiglio comunale. “Idv-Sel aveva osteggiato il licenziamento dei due professionisti, ritenendolo immotivato, ma la maggioranza ha sempre difeso strenuamente la propria decisione. A questo punto è d’obbligo chiedere perché il peso di determinate scelte devono ricadere sulle teste dei cittadini? Non sarebbe più giusto che chi ha la responsabilità debba rispondere di tasca propria? Forse alcune scelte verrebbero immediatamente accantonate. Con quali fondi ora saranno pagati i risarcimenti? Quali interventi utili alla collettività avrebbero potuto essere garantiti? Una cosa è certa: l’idea dei nostri amministratori di avere sempre ragione non sta portando buoni frutti alla nostra città, che avrebbe bisogno di ben altre decisioni importanti, soprattutto nella ricerca e creazione di posti di lavoro, unica vera priorità per il territorio”. Anche Stefania Tescaroli, interpellata a riguardo, ha affermato: “Nonostante i proclami si è proceduto alla “cacciata”:.... e pensare che il Sindaco ha dichiarato in consiglio comunale “Ci metto la faccia”. A questi proclami è seguita l’ennesima smentita nei fatti. Il nostro gruppo aveva votato contro il licenziamento dei due dipendenti, avvisando che vi sarebbero state conseguenze negative per l’amministrazione. Ciò è avvenuto perchè è stato deciso di procedere con la non stabilizzazione dei due ragazzi. Chi deve pagare queste somme ?. Noi riteniamo che non debbano essere posti a carico della cittadinanza. Chi ha sbagliato deve pagare. Coloro che hanno adottato tale decisione dovranno provvedere a pagare di tasca propria queste somme. Inutile poi il tentativo puerile del Sindaco che cerca di scaricare le sue responsabilità sugli amministratori precedenti in modo generico e non supportato da documentazione . E’ giunto il momento che questa amministrazione impari ad assumersi le responsabilità rendendosi conto che le scelte Ma.Ce. errate sottraggono risorse ad Adria”.


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8 Adria Servizi Approvato il consuntivo 2012 di Polesine Acque

Bilancio ok, ma i comuni aspettano il saldo dei crediti di Francesca De Luca

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L’ente ha dimostrato un utile di esercizio ma tra i conti ci sono anche 16 milioni di debiti da sanare. Tra le ipotesi per il futuro del servizio la fusione con il Cvs

opo mesi di attesa, polemiche ed assenze, il bilancio consuntivo 2012 di Polesine acque è stato approvato. Quasi tutti i Comuni hanno dato parere favorevole; Rovigo si è astenuto, Fiesso Umbertiano ha votato contro ed alcuni comuni erano assenti, tra questi quello di Adria. L’ente ha effettivamente dimostrato un utile di esercizio, e dunque un bilancio in attivo con relativa “stabilità economica”, garantendosi così la possibilità di farsi affidare dal consiglio di Bacino l’uso della rete idrica per i prossimi venticinque anni. “La società è sana e capace di ricevere dal consiglio di bacino la gestione del ciclo integrato dell’acqua” - afferma l’assessore alle partecipate del comune capofila Matteo Zangirolami - Bilancio in attivo, sì, ma diversi milioni di debiti con i propri soci (e non solo). Entro Aprile, dunque, Polesine acque avrà il suo da fare: preparare il bilancio 2013, quindi il piano industriale per i prossimi anni, presentare ai soci lo studio di fattibilità in merito alla possibile vendita dell’Ente, prospettando loro rischi e vantaggi e pianificare il rientro dei in capitale sociale, ma la proposta ha suscitato così numecrediti da parte dei soci della società per azioni (ricordia- rose polemiche, e da più fronti, che sembra essere stata mo che la maggioranza relativa delle azioni è del comune accantonata. Lorenzo Feltrin (Prc) ha incalzato l’amminidi Rovigo). Per quanto concerne la vendita, o la “fusione” strazione comunale di Occhiobello proprio in merito alla come la definisce l’assessore Zangirolami, Polesine acque possibilità di ricapitalizzazione, sottolineando che “per sembra guardare al Centro Veneto servizi; un’azienda che la terza volta in pochi anni si chiederebbe ai Comuni di nel basso padovano svolge funzioni molto simili a quelle mettere soldi dei cittadini in una società che continua a di Polesine acque. La fusione presentare importanti debiti senza sembra aver particolare importan- Il solo comune che peraltro si vedano investimenti za soprattutto perché pare essere di Rovigo vanta significativi”. Già nel 2006 infatti un passaggio propedeutico al re- crediti per circa i Comuni soci avevano provveduto cupero dei crediti. Il solo comune quattro milioni a ricapitalizzare Polesine Acque per di Rovigo sembra essere creditore di euro un totale di circa 2 milioni e mezper circa quattro milioni di euro, zo di euro, in quanto il disavanzo una cifra non indifferente per un Comune relativamente dell’esercizio precedente rischiava di portarla al fallimenpiccolo (pur essendo capoluogo di provincia). to. L’unica soluzione alternativa sembra dunque quella Si era paventata l’idea di trasformare parte dei crediti di procedere alla pianificazione del rientro dei crediti dei

FOCUS

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Nella foto a sinistra la sede della società Polesine Acque

Comuni (circa 16 milioni di euro) su base pluriennale; per quanto concerne il numero di anni necessari, al momento non pare possibile riuscire ad ottenere una stima definitiva. Le strade percorribili potrebbero essere tre: intanto una ricapitalizzazione pari a 10 milioni del credito e la restituzione dei 6 milioni di euro in tre anni (soluzione che sembrerebbe definitivamente archiviata); la seconda prevederebbe la capitalizzazione di 5 milioni di euro e la restituzione dei rimanenti 11 milioni in 5-6 anni; l’ultima vede la restituzione di tutti i 16 milioni di euro in 8-9 anni. I cinquanta comuni soci e creditori, di cui i 50 polesani, uno veronese (Castagnaro) e uno veneziano (Cavarzere), attendono la risposta definitiva dall’azienda in modo da poter sbloccare il proprio bilancio 2014, fermato proprio a causa dell’incertezza dovuta alla situazione di Polesine acque; questa sembra essere la priorità non solo dell’azienda ma anche delle amministrazioni.

L’Intervento

Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*

segue da pag.

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A questo si aggiunge l’ aspettativa innescata dalla promessa di ridurre la tassazione per i lavoratori con redditi inferiori ai 15 mila euro all’anno... beneficio annuo di circa mille euro netti in busta paga a partire da maggio. Serviranno alle famiglie per le necessità quotidiane. Una manovra, alla cui copertura, concorreranno i tagli della spending review. Ma la riforma generale annunciata riguarda ammortizzatori sociali in materia di sussidi di disoccupazione. Fa discutere l’introduzione del contratto unico a tutele crescenti e l’estensione del contratto a tempo determinato a tutti i settori, fino a 36 mesi senza causale. Qui il dibattito tra governo e forze sociali rischia un cortocircuito, tra chi grida alla eccessiva precarizzazione e chi invece vorrebbe affossare il metodo della concertazione. Da decenni si sono sempre previsti sacrifici per i lavoratori imprese e pensionati. Alle piccole imprese e artigiane, sta a cuore la riduzione del costo del lavoro a loro carico, anche se le politiche retributive nel mondo artigiano sono più fra le più alte. E’ dovuto alla vicinanza tra dipendente e imprenditore. Nelle imprese artigiane le retribuzioni di merito, sono riconoscimenti unilaterali per fideizzare il dipendente. Un paese che vuole difendere un minimo di Welfare, ha il dovere di armonizzare le tutele. E’ urgente una politica industriale per l’Italia manifatturiera. Su questo terreno si misurerà la forza innovatrice del Governo Renzi e cioè; sulla capacità di coniugare emergenza sociale a lotta alla disoccupazione. Nel paese c’è esasperazione, non basteranno i proclami per una Europa diversa serviranno cambiamenti incisivi perché l’Europa diventi il luogo della solidarietà e della difesa delle politiche sociali. Il Governo Renzi, dovrà dipanare dubbi sulle coperture finanziare e crescita. Il Job Acts ci porta ad esprimere un cauto ottimismo ma va misurato su ogni singolo provvedimento. Un appello al Governo: in un paese al rallentatore come l’Italia, è sì importante una nuova velocità di marcia, ma di più, arrivare alla decisione con il massimo del consenso. Non si commetta l’errore di riformare a prescindere. Quando si maneggia la Costituzione, l’attenzione deve essere massima altrimenti si dà la sensazione che la politica è tutta cattiva. Arrivare da soli non serve, meglio arrivare un giorno o un mese dopo, tutti insieme. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”

Casa di Riposo all’interno del vecchio ospedale

Il Pd vuole vederci chiaro

a casa di Riposo di Adria è senza dubbio una struttura indispensabile per la cura degli anziani e, come tale, è ovvio che la sua destinazione e il suo spostamento abbiano subito assunto un ruolo di tutto rilievo all’interno della discussione politica e sociale. Già nella scorsa edizione abbiamo avuto modo di valutare la decisione proposta durante il Consiglio di Amministrazione del Csa che prevedeva lo spostamento presso la vecchia sede dell’ospedale

adriese dove gli anziani sarebbero stati più vicini alle cure mediche e non avrebbero necessitato di continui spostamenti per esami, consulti o visite mediche. Inoltre il posizionamento così attiguo alle cure avrebbe permesso di ottimizzare anche le spese delle rette che non avrebbero più dovuto prendere in considerazione i costi relativi alla necessità di mezzi di trasporto specifici per non deambulanti o infermi. La decisione non è però stata condivisa da

tutte le fazioni politiche in gioco in particolare dal PD il cui segretario Spinello ha richiesto maggiori informazioni relative in particolar modo alla destinazione dell’attuale stabile e degli anziani ancora autonomi, alla relazione che si andrebbe a stabilire fra Csa e Ulss nonché spiegazioni in relazione ai precedenti progetti di costruzione ex novo di stabili come si era annunciato più di un anno fa’ a riguardo. Sicuramente la vicenda riguardante Csa non si risolverà così velocemente. Ma.Ce.

Gino Sandro Spinello

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Adria 9 Ecoambiente “Il sindaco non ha fatto niente per evitare il disservizio”

Asporto rifiuti, “j’accuse” del Pd Le decisioni prese da Ecoambiente in merito al servizio hanno creato forti tensioni tra i cittadini e le forze poltiche La raccolta del secco sarà quindicinale mentre per il vetro passeranno ogni due mesi

di Edoardo Zambon

“L

’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Barbujani non è intervenuta per evitare i seri disservizi determinati dalla riorganizzazione della raccolta differenziata imposta da Ecoambiente”. In questo modo il coordinamento cittadino del Partito Democratico, tramite un documento di critica all’operato della giunta Barbujani, ha preso posizione sull’argomento raccolta dei rifiuti, faccenda che da tempo preoccupa molto i cittadini esasperati da disservizi, ritardi e diminuzione dei passaggi

Replica Barbujani

“Barbujani avrebbe dovuto chiedere le dimissioni di Nicoli” del servizio di Ecoambiente, la società provinciale di gestione dei rifiuti. Il recente programma integrato di raccolta differenziata di Ecoambiente, secondo il Pd risulterebbe inefficace non solamente nel territorio adriese ma anche in diversi comuni del Bassopolesine: “Il nuovo piano

di raccolta risulta inadeguato e con tagli al servizio evidenti - afferma il coordinamento del Partito Democratico adriese - questo ha da subito suscitato la protesta degli utenti e ormai sembra scontato che anche per il mese di aprile i cittadini si dovranno tenere il calendario imposto da Ecoambiente”. Il Partito Democratico nella nota sottolinea: “Se il sindaco Barbujani fosse intervenuto da subito per la revisione del nuovo programma integrato di Ecoambiente, avrebbe avuto il consenso e il supporto di numerosi sindaci del Polesine. Non ha fatto nulla –

“Siamo pronti anche sfiduciare il Cda di Ecombiente”

“E

coambiente ha svolto un servizio inefficace e poco rispettoso nei confronti dei cittadini, gli utenti pagano e hanno diritto a pretendere un servizio all’altezza”. Non usa giri di parole il sindaco di Adria, Massimo Barbujani per analizzare la situazione creatasi in città, dopo la riorganizzazione del calendario

scrive il Pd - per evitare questa inaccettabile organizzazione della raccolta differenziata”. E ancora: “Barbujani avrebbe dovuto chiedere le dimissioni del presidente di Ecoambiente, Massimo Nicoli; invece ha tentato solamente di mettere i vertici degli enti responsabili di questa inaccettabile riorganizzazione a confronto con la cittadinanza in una tardiva assemblea. Ecoambiente con il nuovo programma di raccolta integrata ha messo in campo un vero e proprio taglio ai servizi. Si veda la distribuzione, in ritardo

della raccolta differenziata messo in atto da Ecoambiente. “Sono tornato più volte sull’argomento – spiega Barbujani che risponde anche alle accuse mosse dal Partito Democratico verso la sua amministrazione- durante la riunione tra i sindaci del territorio con i vertici di Ecoambiente, è emerso il totale dissenso nella gestione tenuta sino ad oggi dalla società. I disservizi accaduti, come i ritardi dei passaggi nei ritiri delle immondizie o addirittura il non rispetto di questi, la poca chiarezza sulla distribuzione dei sacchetti ed altro

e a non tutti gli utenti, dei calendari dei passaggi di conferimento e il numero non adeguato di sacchetti distribuiti, senza addirittura quelli appositi per il conferimento del rifiuto umido. Un limite si evidenzia anche nella raccolta del rifiuto secco – concludono le critiche piovute dal Partito Democratoco - in particolare nella diminuzione dei passaggi ogni 15 giorni e i passaggi per il vetro ormai a cadenza bimestrale. Per la raccolta del verde, sono stati distribuiti solamente dieci sacchi, più piccoli rispetto al passato”.

sono identici per tutti i comuni del territorio e non accadono solamente ad Adria”. Continua il sindaco: “Qui c’è un problema generale di gestione che Ecoambiente dovrà risolvere in tempi brevi, entro un mese infatti si dovrà tornare alla normalità. Quest’ultima non ha rispettato i punti che dall’inizio si erano scelti di condividere. Ora – conclude Barbujani-, nei confronti della società siamo pronti anche a discutere una sfiducia al suo Cda o la possibilità di contestare i pagamenti delle fatture”. Ed.Za.

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10 Adria Giardini Zen Abbattuto l’albero secolare che stava sulla montagnola

“Perso un altro pezzo di storia cittadina”

Rappresentava un pericolo per i passanti e per i frequentatori dei giardini. Obbligato l’abbattimento di Martina Celegato

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a tempo la pianta versava in condizioni precarie e per questo l’amministrazione ha preso la decisione definitiva, ossia l’abbattimento. In parole povere è questa la vicenda che ha coinvolto una delle secolari piante presenti all’interno dei Giardini Zen, dietro al Teatro Comunale, che realmente rappresentava un pericolo per i passanti e per i frequentatori dei tanto amati giardini. Una decisione da un lato dovuta ma che non poteva non suscitare delle reazioni dovute alla gestione del verde, l’amministrazione è stata molte volte criticata per le decisioni prese in materia di verde pubblico. Solo nella scorsa dedizione

FOCUS Aldo Rondina

“I beni architettonici della città dovrebbero essere schedati e tutelati per diventare davvero un bene comune”

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’intervento più autorevole a riguardo del verde pubblico è arrivato da Aldo Rondina, nota personalità adriese, esperto di storia cittadina e politica che ha sempre ruotato intorno a Palazzo Tassoni sensibilizzando la cittadinanza a riguardo di particolari tematiche sempre correlate da una profonda conoscenza delle vicende storiche, delle tradizioni e delle situazioni che hanno portato alla struttura attuale della città di Adria. Il taglio della pianta secolare dei Giardini Zen secondo Rondina ha rappresentato “La perdita di un altro pezzo di storia cittadina” che l’amministrazione non ha saputo tutelare abbattendola e lasciando la montagnola su cui è collocata vuota e sguarnita. Una montagnola che a sua volta rappresenta storia essendo stata la ghiacciaia dei Labia o dei Tassoni Estensi, primi proprietari dei

abbiamo trattato della rimozione dei pioppi in via Pietro Nenni e negli scorsi mesi più volte sono tornate alla ribalta le dotazioni arboree cittadine in discussioni legate a via Badini e altre arterie cittadine e alla scelta di cambio delle piantagioni o delle specie prescelte per la decorazione e la vivibilità della città. Una scarsa attenzione al verde, hanno più volte denunciato le minoranze consiliari, che non soddisfa le aspettative della cittadinanza a cui l’amministrazione ha sempre risposto portando dati relativi alle piante messe a dimora, che ad oggi superano quelle tagliate perchè costituivano un danno oppure un pericolo. Giardini che poi vennero ceduti alla città di Adria dalla famiglia Zen. “La pianta rappresentava il completamento della montagnola adibita a ghiacciaia della famiglia patrizia dei Labia, un vero e proprio tesoro che poteva essere conservato e tutelato a cui si spera non seguano altri interventi come lo smottamento della montagnola stessa”. I beni architettonici della città dovrebbero essere schedati e tutelati per diventare davvero un bene comune e poter continuare a rendere bella ed interessante la città. Una vera propria categorizzazione delle bellezze di Adria utile non solo per la loro salvaguardia

“Si spera non seguano altre conseguente come lo smottamento della montagnola stessa” ma anche per la loro valorizzazione a fini turistici. “Sarebbe adeguato appurare che effettivamente la pianta abbattuta fosse parte della ghiacciaia ma non solo. Ci sono molti beni culturali fra le vie cittadine che dovrebbero essere sorvegliati e preservati dal degrado. Basti pensare al Marmo della Berlina, in Piazza Alberto Mario, utilizzato per le pene leggere dove si può trovare l’unica incisione del Leone di San Marco (le cui effigie furono fatte eliminare da Napoleone) o alle varie Madonnine collocate in capitelli e nicchie fra le vie della città risalenti al ‘600 e veri e propri tesori artistici”. Ma.Ce.


Adria 11 Sanità Oltre ai posti letto taglio dei dirigenti medici

Brusco: “Indebolimento pauroso delle strutture ospedaliere” I

NEWS

Società

Alcol e figli

Secondo l’assessore di Palazzo Celio sarebbero ben 290 i dipendenti in meno tra medici, tecnici, infermieri, operatori sociosanitari e amministrativi

di Melania Ruggini

“S

tiamo andando inesorabilmente verso la Della gente, me compreso, che manda ad amministraprivatizzazione della sanità italiana”. E’ di- re indifferentemente dei partiti che conducono a questi sincantato il parere dell’assessore provincia- risultati - replica secco l’assessore. c’è un cattivo uso del le Guglielmo Brusco, che lancia l’allarme. “Stiamo denaro pubblico regionale e una scarsa attenzione da assistendo ad un indebolimento pauroso delle strutture parte di chi doveva vigilarvi. La Regione privilegia i centri sanitarie pubbliche”. medici privati e prosegue nell’accumulare deficit nelle Secondo i numeri del strutture pubbliche. Il privato vicepresidente di palazzo Ce- “La Regione fa utili, il pubblico fa perdite”. lio, gli ospedali polesani oltre privilegia i centri Arrivando ai dati della Provinad essere stati depotenziati medici privati, questi cia, il primo ospedale oggetto in termini di posti letto avreb- fanno utili il pubblico di pesanti tagli è stato quello bero subìto anche il taglio dei fa perdite” adriese, con la scomparsa di dirigenti medici. Sarebbero 39 posti letto, ossia 1 posto ben 290 i dipendenti in meno tra medici, tecnici, in- letto ogni 5, quasi il 20% di quelli attuali. “Questo avfermieri, operatori sociosanitari e amministrativi. “Gli viene in un momento in cui l’ospedale di Adria, dopo amministratori dovrebbero investire per gli interessi anni di riconoscimenti per i servizi resi alle donne (bollipubblici e non solo per gli obiettivi dei privati”. Ma di no rosa) quest’anno non è stato nemmeno premiato”. chi è la responsabilità di questo taglio così evidente? “ Secondo Brusco: “Questo indebolimento è stato portato

Associazioni sportive Consegnati i diplomi BLSD

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ecentemente presso la sala etrusca dell’ospedale Santa Maria Regina degli angeli di Adria, alla presenza del direttore generale Pietro Girardi e del dirigente ospedaliero Ezio Botner, sono stati consegnati i diplomi Blsd (Basic Life Support Defibrillation) ai componenti delle associazioni sportive che hanno partecipato ai corsi di rianimazione cardiopolmonare durante la settimana “Viva”. L’Irc (Italian Resuscitation Council) gruppo italiano per la rianimazione cardiopolmonare ha promosso la settimana “Viva”, nell’ambito di sensibilizzazione alle pratiche rianimatorie promossa dalla comunità europea, con corsi di formazione rivolti a tutti i cittadini, in particolar modo a chi opera in ambienti ad alta densità di popolazione: scuole, aziende, operatori di impianti sportivi. Ogni anno in Italia sono circa 60 mila, in Europa 400 mila, le persone colpite da arresto cardiaco improvviso. L’obiettivo della campagna è informare le diverse fasce della popolazione italiana circa la rilevanza dell’arresto cardiaco e l’importanza di conoscere e saper eseguire le manovre che possono salvare la vita: manovre semplici, sicure, che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria specifica, è in grado di attuare in presenza di un arresto cardiaco. Ad Adria i corsi sono tenuti dal “Centro di formazione Irc“ attivo da oltre 10 anni presso l’unità di Pronto soccorso dell’Azienda Ulss 19: obiettivo del centro di formazione è promuovere la conoscenza e la pratica della rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore preco-

Guglielmo Brusco

avanti con determinazione dall’Assessore Coppola, che l’ha votato in giunta regionale, e dai consiglieri regionali Corazzari e Mainardi”. Per quanto riguarda l’ospedale San Luca di Trecenta, l’area medica ha visto il taglio di 20 posti letto su 72 precedenti, ossia – 27%. L’area chirurgica ha subito un taglio di 26 posti letto sui 48 precedenti, ossia -54%; ancora, l’area materno infantile una diminuzione di 10 sui 20 precedenti con -50%; l’area terapia intensiva ha registrato una diminuzione di 4 posti letto sui precedenti 8, ossia -50%. Infine l’area riabilitativa -8%, ossia un taglio di 5 posti sui 60 precedenti.

n Italia il primo bicchiere di alcol è assunto a 12 anni, l’età più bassa dell’Unione Europea, la cui media si aggira sui 14 anni e mezzo secondo i dati forniti dall’Istituto superiore della sanità. L’Organizzazione mondiale della sanità evidenzia i costi individuali e sociali di tale comportamento, raccomandando di ridurre in maniera rilevante il numero dei giovani che consumano alcol e di ritardare l’età in cui si inizia la sua assunzione. Il consumo precoce di alcol avviene spesso in famiglia, in un contesto culturale che attribuisce spesso all’alcol improbabili virtù che il mondo scientifico ha ampiamente sfatato, oppure nella comunità in cui vi è scarsa attenzione al rispetto delle regole e delle leggi in vigore, come ad esempio il divieto della vendita di alcolici ai minori di anni 16. Un recente studio americano ha illustrato come la liberalità non paghi: bere insieme ai figli adolescenti allo scopo di controllare il loro comportamento nei confronti dell’alcol non previene il rischio che bevano eccessivamente fuori di casa, anzi sembra favorirlo. Su tali presupposti è stato illustrato ai rappresentanti dei genitori degli studenti delle scuole medie dell’ Istituto comprensivo Adria 1 il progetto “Alcol e figli: fattori di protezione e di rischio”. Caterina Forza del Servizio per le dipendenze Azienda Ulss 19 e la professoressa Damiana Rigoni, insegnante referente per la promozione della salute, hanno presentato questa iniziativa rivolta ai genitori con l’obiettivo di modificare la loro percezione del rischio legato al consumo di alcolici, fornendo gli strumenti per arginare i comportamenti a rischio dei figli senza ricorrere a facili moralismi, al biasimo o alla coercizione. Gli argomenti che sono stati affrontati nei tre incontri hanno riguardato l’autopromozione e autoprotezione della salute, i luoghi comuni sull’alcol, i rischi collegati all’assunzione di alcol e altre droghe mentre si guida l’automobile, la legislazione, per concludere su come affrontare la collisione di valori con i figli, ovvero come comportarsi in tutte quelle situazioni in cui il conflitto con i figli sembra insuperabile.

NEWS Legge Merlin

Chiesto un referendum per l’abrogazione di alcuni articoli

Il consigliere Corazzari e la senatrice Merlin

ce. Questo al fine di sfruttare efficacemente i tempi di attesa del soccorso sanitario per ridurre i rischi di aggravamento dello stato clinico, per favorire il miglioramento delle condizioni cliniche e prevenire il rischio di decesso legato a eventi gravi e improvvisi. A ricevere il diploma BLSD saranno i componenti delle associazioni sportive volley di Adria e di Papozze, Canottieri Adria, associazioni calcio di Baricetta, Loreo, Papozze, Taglio di Po, Porto Tolle e Scardovari.

E

ra il 4 marzo 1958 quando sulla gazzetta ufficiale venne pubblicata la legge 20 febbraio 1958 n.75, meglio nota come legge Merlin dal nome della prima firmataria Lina Merlin, senatrice socialista originaria di Pozzonovo nella Bassa Padovana. Una legge che di fatto stabiliva la chiusura delle case di tolleranza, l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e l’introduzione di una serie di reati intesi a contrastare lo sfruttamento della prostituzione. Ora ad esattamente 56 anni

dalla sua introduzione, la Lega Nord promuove un referendum per l’abrogazione di alcuni suoi articoli. A farsi portavoce della richiesta in Veneto è stato Cristiano Corazzari, appunto consigliere regionale della Lega Nord, chiedendo che anche l’assemblea legislativa del Veneto approvi la richiesta di referendum sull’abrogazione della legge Merlin votata pochi giorni fa dal Consiglio regionale della Lombardia. Serve, infatti, il voto favorevole di 5 Consigli regionali per presentare richiesta

di indizione di una consultazione popolare nazionale per la riapertura delle “case chiuse”. La proposta presentata da Corazzari e dal gruppo consiliare del Carroccio facendo seguito alla mozione approvata dal Consiglio veneto il 20 febbraio scorso, farebbe associare il Veneto al percorso già intrapreso dalla vicina Lombardia, per portare avanti l’istanza comune di indire un referendum abrogativo di alcuni articoli della legge 75/58. “Ormai sono le stesse escort a chiedere di essere regolamentate per godere di controlli e possibilità previdenziali – spiega Corazzari - La legge Merlin è anacronistica ed è giunto il momento di impegnare il Parlamento a legiferare in materia: in Italia sono circa 70.000 le donne che si prostituiscono, di queste l’80% è straniero e il 40% extracomunitario. I controlli troppo spesso vengono aggirati o risultano inefficaci, lasciando gran parte di queste ragazze nelle mani del racket”. La richiesta leghista di referendum riguarda una abrogazione parziale, non totale, della legge Merlin, in quanto le pene per lo sfruttamento e l’induzione alla prostituzione rimarrebbero in vigore.


12 Adria Storia cittadina Il libro di Paolo Ettore Forzato Arcioni

“Roma o morte! I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana” Il testo scansiona con minuzie e particolari quanto è avvenuto nella città di Adria dal 1867 al 2009. Si narra dei monumenti inaugurati, dei funerali dei vecchi combattenti e delle visite nella città capitale del Delta dei figli del generale Garibaldi, di storia garibaldina e di tantissimi altri avvenimenti che portarono l’antagonismo ottocentesco lungo i binari di una democrazia partecipata e di una politica democratica di Edoardo Zambon

“R

oma o morte! I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana”, il libro dell’autore adriese Paolo Ettore Forzato Arcioni racconta uno dei periodi più affascinanti e animati della storia d’Italia. Sullo sfondo di un’Unità nazionale appena conclusa, l’opera narra in modo esaustivo la vicenda della questione romana. A Mentana, nel 1867, Garibaldi tentava, infatti, la sollevazione dell’Agro romano contro il potere temporale dei papi. Se la vittoria avesse baciato la camicie rosse garibaldine, Roma sarebbe diventata con tre anni di anticipo la nuova capitale d’Italia. Lo scontro di Mentana fu una catastrofe militare di grande rilevanza, purtroppo la

Marani, Pozzato, Alberto Mario e Zen, i polesani che condivisero le idee garibaldine prima per il generale Giuseppe Garibaldi. Severi furono i numeri relativi ai morti, ai feriti, ai mutilati e ai prigionieri. Il libro narra non solo le vicende prebelliche con compiute analisi sui soggetti protagonisti della scena ma quale novità di pregio, il testo scansiona con minuzie e particolari quanto è avvenuto nella città di Adria dal 1867 al 2009. Si narra infatti dei monumenti inaugurati, dei funerali dei vecchi combattenti e

La Perla Nera di Lara Guarnieri

delle visite nella città capitale del Delta dei figli del generale Garibaldi, di parlamentari quali Giovanni Spadolini, presidente del Senato e cultore di storia garibaldina e di tantissimi altri avvenimenti che portarono l’antagonismo ottocentesco lungo i binari di una democrazia partecipata e di una politica democratica. Eroiche le figure descritte come il maggiore Tomaso Marani, Giacinto Pozzato, Alberto Mario e Cesare Zen. Tutti polesani che condivisero le idee garibaldine e mazziniane. “Roma o morte! I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana”, autore Paolo Ettore Forzato Arcioni, edito da Apogeo Editore nella collana “Le Radici”, Adria sett. 2013, pp. 152.

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NEWS XXIII edizione di Serata d’Onore

Distribuiti oltre 5mila euro in solidarietà

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ffollata ed esaurita in ogni ordine di posto la sala polivalente “Loris Cominato” di Bottrighe per la 23esima edizione di “Serata d’Onore”, l’annuale appuntamento organizzato dal gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia”. Applauditissimo il sodalizio che ha presentato i recenti canti e balli raccolti nel Delta. Tanto applauditi pure gli ospiti del gruppo folk “Coro d’Osteria” di Varzi (Pavia) diretto da Eraldo Pedemonte. Nel corso dello spettacolo, che ha avuto in qualità di madrina Marinella Mantovani, assessore ai servizi sociali della Provincia, si è svolta la tradizionale cerimonia, alternata da tanti momenti di commozione, con la consegna di 3.911,05 euro raccolti durante le recenti iniziative del gruppo all’Associazione Dawn Dadi di Adria, all’associazione “Un cuore un Mondo” di Padova, all’associazione veneta idrocefalo e spina bifida di Vicenza, alle cure del giovane corbolese Nicola Nalin e alla scuola materna “Umberto Maddalena” del luogo alla quale era altresì dedicata l’odierna edizione con altri 1500,35 euro raccolti durante la stessa, beneficenza questa legata a Giovanni Pacchiella, storico componente dei Bontemponi, scomparso nell’ottobre 2013. Molti i medici delle associazioni presenti che sono intervenuti. Altresì il parroco don Antonio Cappato, il presidente della provincia Tiziana Virgili, i sindaci Marina Bovolenta di Corbola e Franco Vitale di Rosolina, rappresentanze associative corali e sociali polesane, di Lucia e Renzo Lovato del club Rodigino Bolzano, delle gemellate pro loco Correzzola “Vita d’Altri tempi” e della banda di Porto Viro. Applaudito tra il pubblico anche il 91enne Giovanni Bolzoni, fondatore nel 1965 dei Bontemponi. Svariati gli interventi che hanno sottolineato l’encomiabile attenzione del gruppo nei confronti dei meno fortunati in una serata molto coinvolgente. Tra un mare di applausi il gran finale con l’emozionante “Oh Bottrighe!” dedicato al maestro Loris Cominato e a “Mece”, alias Ermes Borella, componenti scomparsi nel 2008. Ro.Ma.

Beneficienza

Un sorriso per la vita dona 4 mila euro

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ella seconda “Serata per la Vita”, organizzata dall’associazione “Un sorriso per la vita” di Bottrighe, istituita nel gennaio 2013, sono stati devoluti interamente in beneficenza 4080,28 euro ricavati delle attività natalizie dei babbi Natale e della befana. Durante la serata sono stati proiettati due filmati riassuntivi dell’iniziative benefiche. Poi è stato proiettato un video sulla loro missione in Kenya del novembre scorso e si sono così potuti vedere i lavori sinora realizzati grazie alla stessa che sta costruendo un’orfanatrofio a Malindi. In questa “Serata per la Vita” i fondi natalizi sono stati devoluti alla locale scuola materna paritaria “Umberto Maddalena”, all’ associazione Italiana per la ricerca sul cancro rappresentata da Matteo Curtarello, nonché borsista Airc dell’università di Padova, a Michele Tosi un ragazzo di Bottrighe colpito da tetraplegia e al loro progetto Kenya. I componenti dell’associazione hanno allietato i presenti con canti popolari del folklore polesano accompagnati alla chitarra e armonica a bocca di Giorgio Sartore e diretti alla tastiera da Marco Frigato. E’ stata interpretata pure “Nina Ninà”, antica ninna nanna, riarrangiata e interpretata a tre voci, tratta dalle ricerche degli etnografi Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi. Molto applaudito Giuliano Gioachin con la canzone “Un amore così grande”. A conclusione l’inno al paese “Oh Bottrighe” al quale va sempre un doveroso ringraziamento per la grande generosità dei suoi abitanti. Ro.Ma.



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Adria 15 Iniziative Festival di mostre, escursioni naturalistiche e laboratori didattici

9 maggio appuntamento con DeltArte A villa Angeli si terrà la tapa adriese della kermesse, quest’anno dedicata al riciclo di Melania Ruggini

D

opo l’anteprima ufficiale a Porto Viro, con gli artisti Sonikasik e Giovanni Lami, DeltArte 2014 fa tappa il 9 maggio nella città etrusca. Se l’anno scorso era stato il Museo Archeologico ad ospitare “Aspettando DeltArte”, per la seconda edizione la location prescelta è Villa Angeli, portata alla ribalta in quest’anno di apertura da inaugurazioni di giovani artisti ed esposizioni di design. Mostre, performance, installazioni, interventi site-specific, concerti, escursioni naturalistiche, laboratori didattici, sono gli ingredienti salienti di DeltArte 2014, in un percorso itinerante che ha come tema il riciclo, creato da una trentina di artisti nazionali e internazionali under 35, legati da

un minimo comune denominatore: l’esplorazione di identità geografiche in divenire e ai margini rispetto alle grandi rotte della globalizzazione. Grazie a ciò, il Delta del Po è concepito, agito e percepito come un vero museo diffuso da esplorare nei mesi del festival, con ingresso gratuito a tutte le inaugurazioni. Ad Adria l’anteprima del festival, sostenuto dalla Fondazione Cariparo all’interno del bando culturalmente, ha come protagonisti strane creature del riciclo, chiamati Peppez. I Peppez sono, più precisamente, una creazione di Textures, un’équipe di quattro professioniste dell’immagine - Sofia Festi, Giovanna Gazzi, Chiara Raineri, Stefania Vianello - che

hanno coltivato e spendono la propria esperienza spaziando dall’ambito della decorazione a quello dell’illustrazione, alla didattica dell’arte, all’atelier per bambini e adulti. I Peppez sono riproposti in diversi contesti e situazioni espositive, il cui principio ispiratore è l’immagine di un futuro pulito da consegnare alle nuove generazioni. Le loro teste grandi e intelligenti rendono omaggio all’idea che il riciclo è una pratica creativa e altamente qualificante e che ogni singolo materiale scartato ha un’anima da svelare e riproporre nella luce migliore: “non esiste materiale da buttare che un Peppez non possa diventare”. Per Deltarte, l’équipe di Textures propone: venerdì 9

maggio l’inaugurazione alle ore 18 e la presentazione del programma di DeltArte e del calendario di “nvillanageli 2014” Sabato 10 maggio l’appuntamento è con l’evento musicale “Dirige Mº Peppez” con Marco Putinato e Rossano Tamiazzo. Ci sarà occasione anche domenica di entrare gratuitamente all’esposizione. Dopo Adria, DeltArte proseguirà quindi nel suo articolato cammino, facendo tappa a San Basilio, con appuntamento fissato per sabato 17 maggio dalle ore 15 alle 20: sarà una giornata dedicata interamente alla Rovra, sotto tutti i punti di vista, a partire dall’arte contemporanea.

a palazzo bocchi pinacoteca – museo civico realizzati entro l’anno

A

conclusione del mandato quinquennale, il cda della Fondazione Bocchi tira le somme e guarda già verso nuovi traguardi. Il programma futuro più ambizioso è la realizzazione della pinacoteca – museo civico. Ben tre volte la Fondazione ha presentato alla Regione la domanda di finanziamento, con esito negativo. Ora c’è la grande opportunità del finanziamento Gal Polesine, contributo richiesto dal comune, al quale è stato concesso in affitto la mansarda di palazzo Bocchi. “Si tratta, a nostro avviso, di un’occasione che non esitiamo a definire storica - spiega il presidente Antonio

Giolo - è da decenni che esperti di cultura e di storia locale, amministratori comunali e la stessa amministrazione segnalano l’esigenza di arricchire l’offerta culturale e turistica con una pinacoteca-museo; struttura, però, che va intesa come realtà dinamica che accolga anche mostre temporanee. E’ nostra convinzione che sia necessario l’impegno di tutta la città per cogliere questa occasione, costruendo ad Adria grandi eventi culturali che ci tolgano dall’isolamento e dal grigiore a cui qualcuno ci vorrebbe condannare”. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo

e Vicenza ha già concesso l’autorizzazione all’effettuazione dei lavori di restauro e ristrutturazione della mansarda del palazzo, compreso l’innalzamento dell’ascensore, per renderla accessibile al pubblico. Il restauro dovrà essere terminato entro la fine del 2014. Si impone, perciò, un’accelerazione dei tempi di esecuzione. “Per quel che ci riguarda - prosegue il presidente - assicuriamo il nostro interessamento, collaborazione e impegno per partecipare alla gestione della pinacoteca/sala espositiva, che potrà Me.Ru. diventare una preziosa entità culturale”.

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16 Adria Il caso del Partito Democratico Congresso congelato, commissariata la segreteria

Giannuzzi Miraglia porterà la pace nel partito Roger De Menech: “Ho voluto fortemente la presenza di un commissario affinché questa impasse si superi con slancio” di Melania Ruggini

NEWS Politica, Forza Italia

I circoli polesani vogliono Mainardi come coordinatore

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a snervante attesa si è ormai conlusa: il altri esponenti del Pd locale. La nomina è avvenuta nonostante l’ex cansegretario regionale del Pd Roger De Menech ha affidato ad Anna Maria Giannuzzi didato Filippo Silvestri avesse espresso la volontà Miraglia il ruolo di commissario della segreteria di ritirarsi dalla corsa a segretario provinciale. “Prima di andare nuovamente al congresso provinciale del PD polesano. Più volte assessore alla sicurezza sociale, al turismo e commercio, – ha spiegato De Menech - bisogna compattare alle politiche educative del Comune di Venezia, il partito, le ferite sono ancora troppo fresche e il commissario ha il compito primario di portare quindi facciamole marginare per poi riprendere la la tanto agognata pace nel partito, dopo le in- stagione congressuale”. La prima presentazione pubblica del comnumerevoli tensioni e i duri scontri accumulati in quest’ultimo periodo. Sabato 15 marzo il missario Giannuzzi Miraglia è avvenuta di lì a commissario è stato ufficialmente presentato dal poco, all’assemblea pubblica di confronto tra iscritti del Pd e i vertici segretario regionale, alla predel partito, tenutasi il senza completa del direttivo Il primo atto del commissario: 20 marzo alla Gran del partito provinciale. Guardia, per raccogliere “E stato un incontro la richiesta idee e mettere a punto importante e propositivo- ha di dimissioni strategie dopo le recenti esordito De Menech- “Ho del sindaco Piva vicende congressuali. chiesto a tutti di guardare verso il futuro. Dal passato e dagli attriti dobbia- Anche stavolta erano presenti i vertici del partito mo tutti imparare e migliorare. Ho voluto forte- e i cittadini per portare all’attenzione esigenze mente la presenza di un commissario affinché e richieste. Guidata da Nadia Romeo, che ha questa impasse si superi con slancio”. Presenti elencato una lunga lista di errori e mancanza all’importante traguardo i vari protagonisti della di iniziative e progetti per la città da parte deldebacle, Diego Crivellari, Julik Zanellato, Angelo la giunta Piva culminata nella totale immobilità Zanellato, Sandro Gino Spinello, Gabriele Frigato, delle ultime settimane”, l’assemblea è culminata Raffaella Salmaso, Federico Saccardin, Domeni- nell’intervento di Anna Maria Giannuzzi Miraglia co Romeo, Graziano Azzalin, Nadia Romeo, Da- che ha rinforzato l’obbligo di chiedere le dimissioniele Chiarioni, Franco Grotto, Caterina Zanetti e ni del sindaco “perché non si può amministrare

S

Anna Maria Giannuzzi Miraglia è stata più volte assessore alla sicurezza sociale, al turismo e commercio, alle politiche educative del Comune di Venezia tra tensioni e difficoltà, assenza di iniziative e proposte che hanno precipitato l’amministrazione rodigina al 96° posto, sul totale di 108, nella graduatoria stilata dal Sole 24 ore”. Le lamentele dei cittadini si sono concentrate principalmente sulla totale indifferenza dell’amministrazione comunale verso le necessità e le lacune delle frazioni, un importante bacino di voti che è risultato addirittura decisivo per la vittoria del sindaco alle elezioni.

ulla questione, ancora aperta, relativa a chi sarà il prossimo coordinatore provinciale di Forza Italia, i due principali contendenti sono i volti noti del partito polesano: da una parte il vice capogruppo in consiglio regionale Mauro Mainardi e dall’altro l’assessore regionale Isi Coppola. Tra i due, Mauro Mainardi sembra godere della fiducia dei club Forza Silvio polesani, tanto che una trentina di circoli della provincia hanno recentemente inviato un documento niente meno che al Cavaliere, chiedendo che sia premiata la coerenza dimostrata da Mainardi. Nella lettera indirizzata proprio a Berlusconi, viene data la propria versione ripercorrendo varie tappe, subito dopo lo scioglimento del Pdl, arrivando alla nascita di Forza Italia e del Nuovo centrodestra. In essa si legge: “La coerenza per tutti noi dei club ha nome e cognome: Mauro Mainardi, convinto delegato votante la rinascita di Forza Italia il 16 novembre 2013 a Roma, a fianco dell’insostituibile presidente Silvio Berlusconi. In quella occasione Alfano aveva deciso di abbandonare il presidente Berlusconi per costituire, di lì a poco, il Ncd e l’assessore regionale ex Pdl Isi Coppola preferì, al momento del voto, uscire dalla sala congressi, perché non credeva nei valori della destra rappresentati da Forza Italia”. Ancora: “Dal giorno dopo il congresso nazionale, Isi Coppola ha dato vita in provincia di Rovigo a Ncd, spendendosi a raccogliere consensi in danno agli ex amici di Forza Italia. Come è noto il declino di Alfano e dei suoi seguaci veniva certificato dai sondaggi che, per converso, vedevano una forte risalita di Forza Italia. A quel punto ha prontamente, abbandonato pure Alfano e i suoi amici rodigini del Ncd e ha chiesto di entrare in Forza Italia. Oggi la ex Pdl, la non votante per Silvio Berlusconi al congresso, la fondatrice di Ncd in provincia di Rovigo, pretende, rientrata in Forza Italia, il ruolo di coordinatrice provinciale del nostro movimento, dopo averlo contestato per mesi”. “A questa richiesta tutti i club di Forza Silvio della provincia di Rovigo dicono di no con fermezza e determinazione”. 
 Me.Ru.

IN BREVE Tribunale

Nuovi uffici pronti per il 25 aprile

I

lavori del Tribunale sono in ritardo di un mese e mezzo rispetto alla tabella di marcia. In pratica, tutto slitta al prossimo 25 aprile, data in cui l’ex ufficio del registro di via Mazzini sarà consegnato al Comune e dunque al Tribunale. Il presidente del tribunale, Adalgisa Fraccon, aveva in più occasioni sottolineato il fatto che l’ampliamento degli uffici giudiziari doveva avvenire entro e non oltre la data del 15 febbraio. Ma questo non è avvenuto. Nel frattempo, in via Verdi sono arrivati sette nuovi giudici che hanno cominciato a lavorare ugualmente, nonostante gli uffici designati non siano ancora pronti. L’agenzia immobiliare che ha condotto la trattativa di compravendita dell’immobile spiega le varie tappe dell’operazione. Dapprima, sotto Natale, sono pervenuti i necessari nullaosta dai diversi enti pubblici che potevano vantare il diritto di prelazione. Il 24 febbraio è seguito il definitivo atto di compravendita tra il fondo statale e la società Medaglino San Vitale. Il 25 febbraio è poi stato firmato il contratto di locazione col comune e quindi sono scattati i sessanta giorni entro i quali i nuovi proprietari devono mettere a norma l’edificio. Ora tocca all’intervento più complesso, ossia l’allacciamento dell’ascensore, mentre sono già partiti gli interventi agli impianti. Me.Ru.

Fratelli d’Italia

Obiettivo, ricucire la Destra italiana

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ratelli d’Italia spicca il volo in Polesine e si prepara all’imminente apertura di circoli territoriali, a Rovigo, Badia Polesine, Porto Viro. Dopo la partecipazione alle primarie rodigine la federazione rodigina è tornata alla carica, partecipando con 12 delegati al congresso nazionale di Fiuggi nei giorni 8 e 9 marzo. La partecipazione è stata numerosa, così come l’energia che si è respirata nella compagine rodigina. Il portavoce del gruppo, Ivo Baccaglini, eletto nell’assemblea nazionale del partito, è molto soddisfatto della trasferta e afferma che il movimento è spinto da grande determinazione. Ora la regione Veneto riveste un posto di primo piano nel partito, grazie alla nomina di Raffaele Speranzon nella segreteria politica della presidente Meloni. Tra gli obiettivi imminenti: “Rilanciare l’unità della destra italiana riunendo quel popolo che è rimasto orfano di una casa, con l’obiettivo di una politica che torni ad essere impegno civico, passione per le idee e la loro affermazione, volontà di costruire un modello sociale compatibile con i valori per cui ci battiamo”. Al congresso nazionale sono stato toccati i temi caldi dell’euro e la rinegoziazione degli accordi europei, la riforma del lavoro, la tutela del made in Italy e le relative regole su commercio, immigrazione, sostegno alla famiglia e quoziente famigliare. “Molto lavoro ci aspetta per il nostro Polesine - prosegue Baccaglini, che sottolinea il bisogno di ricucire un “tessuto che negli ultimi anni si è quasi completamente sfaldato”. Occorre insomma mettere in rete le persone “non tanto per la loro passata o odierna appartenenza, quanto per le loro idee che mai muoiono o cambiano al modificar delle sigle”. E sul versante delle prossime alleanze in vista delle elezioni amministrative, Fratelli d’Italia sta lavorando alle intese di coalizione e per partecipare al voto con alcune liste civiche. Me.Ru.

Scelta civica

Ilaria Borletti Buitoni tra i visitatori de “L’Ossessione Nordica”

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ra i numerosissimi visitatori de “L’Ossessione Nordica” spunta il nome del sottosegretario per i Beni e le attività culturali, Ilaria Borletti Buitoni, che ha fatto visita a Palazzo Roverella, lo scorso 24 marzo, subendone decisamente il fascino. Il sottosegretario, esponente di Scelta Civica, è stato accolto, in forma strettamente riservata, dalla direttrice della mostra Alessia Vedova e dal consigliere di amministrazione della fondazione Cariparo Virgilio Borgato, assieme al sindaco Bruno Piva e al presidente dell’Accademia dei Concordi Enrico Zerbinati. Dopo la visita guidata l’onorevole Ilaria Borletti Buitoni ha incontrato i rappresentanti locali di Scelta Civica all’hotel Margherita. All’incontro c’erano la presidente del circolo di Rovigo Roberta Borella, il coordinatore regionale Alberto Toldo, il consigliere regionale Diego Bottacin, Enrico Pizzardo in qualità di moderatore e un gruppo di aderenti e simpatizzanti locali. Il sottosegretario ha sottolineato il fondamentale valore della cultura, di cui l’Italia è ricchissima, che va riconsiderato come uno dei volani di sviluppo più importanti per l’intera nazione. In Veneto, come nelle altre regioni italiane, esistono piccole realtà che tutti ci invidiano all’estero ma che noi non sappiamo valorizzare. L’impegno di Scelta Civica è dunque quello di proseguire nel cammino di valorizzazione della cultura e della riscoperta dei luoghi, mediante un’attenta riqualificazione del turismo e del patrimonio artistico italiano. Me.Ru.


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Bottrighe 19 Dirodi chiede che i cittadini di Bottrighe possano esprimersi con un referendum

Gli autonomisti non demordono

NEWS Tradizioni e fede

Bolzoni dona alla parrocchia il suo Presepe pasquale

Il comitato per la ricostituzione del Comune soppresso dal fascismo, attende ora risposte dal governatore Luca Zaia e scrive nuovamente anche a Napolitano di Roberto Marangoni

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l comitato per la ricostituzione del comune di tendono ancora una risposta. “Il senso civico e il Bottrighe, soppresso durante il ventennio dal rispetto per le istituzioni - afferma Dirodi - hanno gerarca fascista adriese Marinelli, si rivolge fatto sì che attendessimo la definitiva tutela dei per la seconda volta al presidente della regione diritti dei cittadini che rappresentiamo, ma lo Luca Zaia, informando nuovamente il presidente scandaloso ritardo dei tribunali italiani non può della repubblica Napolitano, per non avere rice- più costituire un alibi per l’inazione”. “La nostra vuto risposta dallo stesso governatore veneto, lotta – continua - cesserà solo con il raggiungidopo aver inviato tutto il dossier il 21 giugno mento dell’obiettivo che la legge ci riconosce”. scorso. Il professor Nicola Dirodi, presidente del “Il ripristino - sottolinea Dirodi - non graverà sulle comitato, spiega nella missiva, che dopo aver casse statali, perché sindaco, assessori e consiraccolto dinanzi ad un notaio la firma di consen- glieri, per statuto, non percepiranno nessuna indennità. Partendo con so di oltre 3/5 degli elettori un comune senza debiti e in forza della legge specia- “La nostra lotta né crediti, sarà possibile le Scelba è stato promossa cesserà solo con cominciare ad amministraavanti la giustizia ammini- il raggiungimento re in loco i fondi elargiti strativa italiana la causa per dell’obiettivo che la dallo Stato. Si potrà così addivenire alla ricostituzione legge ci riconosce” appropriarsi degli strumendel comune, ottenendo dopo vent’anni una prima sentenza favorevole ti indispensabili per provvedere al proprio futuro, e attendendo da anni la pronuncia definitiva, per gli altri servizi ci consorzieremo con i comuni costatando che la giustizia italiana è deficitaria vicini”. “Chiediamo - conclude Dirodi nella lettera e che le legittime aspettative dei concittadini at- - che sia data la possibilità anche ai cittadini di

L’artista Graziano Bolzoni ed una delle stazione quaresimale del suo presepe pasquale a vent’anni cura l’allestimento principale dell’artistico presepe natalizio di Bottrighe, lo cura nell’idea e nella creazione artistica, ed ora ha pure ideato quello “pasquale”. Stiamo parlando del bottrighese Graziano Bolzoni. Un personaggio che ha già fatto parlare di se per questa sua innata passione creativa, che si trascina sin da bambino, tanto da essere stato definito addirittura il “Michelangelo polesano dei presepi”. La straordinarietà e soprattutto la novità di quello pasquale ha creato grande interesse e curiosità. Infatti, dopo qualche mese di paziente lavoro, Graziano, noto artigiano e titolare di un’avviata officina e carrozzeria, ha realizzato le sette stazioni quaresimali più importanti, unendole insieme in un agglomerato di cubi che contengono le medesime rappresentazioni, poi lo ha installato all’ingresso della chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola di Bottrighe e donato alla parrocchia. Graziano Bolzoni è abilissimo nel creare l’oggettistica, gli arredamenti, le abitazioni e quanto altro. In ciò è soprattutto rispettoso delle proporzioni ed è fedelissimo nella riproduzione delle creazioni in legno, ferro, calce e polistirolo. La creazione del presepe “pasquale” è una novità mai vista prima d’ora in Polesine e merita davvero di essere vista. In essa si potranno ammirare “l’ingresso a Gerusalemme”, “l’ultima cena”, “l’orto degli ulivi”, “la flagellazione”, “la via crucis”, “la crocefissione” e “la resurrezione”. L’opera, inaugurata dal parroco di Bottrighe, don Antonio Cappato, è stata visitata da molte persone e rimarrà disponibile per il pubblico sin dopo Pasqua. Ro.Ma.

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Il professor Nicola Dirodi, presidente del comitato per la ricostituzione del comune di Bottrighe Bottrighe di esprimere, attraverso uno strumento democratico come il referendum, la loro volontà di riottenere l’autonomia dopo aver subito dal fascismo una decisione violenta e dittatoriale che ha declassato in un sol colpo Bottrighe da comune in frazione”.

Celebrazioni Maddalena nell’83esimo dalla scomparsa

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i è svolta a Bottrighe la cerimonia di commemorazione per il 83° anniversario dalla scomparsa del concittadino tenente colonnello Umberto Maddalena, medaglia d’oro al valore aeronautico. La manifestazione è stata organizzata dalla sezione di Bottrighe dell’Associazione Nazionale Reduci e Coimbattenti presieduta da Renato Gianni Fincato e dal nucleo locale dell’Associazione Arma Aeronautica che fa capo alla sezione di Bergantino. Dopo la messa nella chiesa di San Francesco, celebrata dal parroco don Antonio Cappato, la resa agli onori da parte de picchetto militare davanti al monumento marmoreo dedicato all’eroe e la deposizione dei fiori alle lapidi. In sala polivalente “Loris Cominato” interessante l’intervento dello storico adriese Paolo Ettore Forzato Arcioni che ha presentato una minuziosa ricerca sull’intrepido aviatore e con l’occasione ha pure ricordato il padre Aldo Angelo Forzato, ufficiale della Regia Aeronautica e la vita dei militari concittadini, del sergente maggiore pilota Cinzio Cassetta, dell’aviere Arduino Bizzarro medaglia d’oro al valore militare e del caporale maggiore Silvano Bolzoni. Tornando a Maddalena, Bottrighe non ha mai dimenticato il suo eroico figlio. LE TRE S-CIOPTA’

Un momento del ricordo di Umberto Maddalena davanti al monumento dedicato all’eroe Nato il 14 dicembre 1894 in via Risorgimento, ora Maddalena, nell’attuale località “Cào d’sora”, Umberto Madalena è stato l’ufficiale più decorato d’Italia: medaglia d’oro al valore aeronautico, tre medaglie d’argento, due di bronzo, due croci al valore militare ed una medaglia d’argento di lunga navigazione aerea. Una serie di riconoscimenti tanto consistente da essere definito il più grande aviatore del mondo. Il 1 Giugno del 1928 parte alla volta dell’Antartide alla ricerca degli sperduti del dirigibile “Italia”. Dopo voli pericolosissimi sui ghiacciai, il 20 giugno scopre la tenda rossa e portai i primi soccorsi ai superstiti. Qui Maddalena diviene eroe mondiale. Muore a Marina di Pisa il 19 marzo 1931, per probabile incidente di volo, le cui vere cause però, non vennero mai chiarite. Ro.Ma.

di Roberto Marangoni

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VIAGGIO IN Riforma degli enti locali La Camera ha approvato il Ddl Delrio

PROVINCIA ROVIGO e ADRIA

Addio Province, dal 1° gennaio subentrano le città metropolitane

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. La legge che ha fatto sparire le provincie porta il suo nome

In attesa della costituzione dei nuovi organi, il presidente della Provincia e la Giunta restano in carica, ma a titolo gratuito e non oltre il 31 dicembre

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a Camera ha approvato il Ddl Delrio sulle province, che così diventa torio, ambiente, trasporto, rete scolastica. Resterà in capo alle Province la legge. I voti favorevoli sono stati 260, i contrari 158, gli astenuti 7. funzione per la gestione dell’edilizia scolastica e il controllo dei fenomeni Le città metropolitane si apprestano a diventare realtà dall’1 gennaio discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunita’ 2015, le Province vengono ‘svuotate’ delle loro funzioni e, in attesa della sul territorio provinciale. Con la redistribuzione di funzioni e personale tra riforma del Titolo V e della loro definitiva abolizione, gli organi non saranno Regioni e Comuni, e solo in piccola parte alle Province, viene redistribuito più eletti dai cittadini. Ancora, incentivi per promuovere le unioni e fusioni sia il patrimonio, sia il personale con lo stesso compenso. Le funzioni che di Comuni. Questi sono solo alcuni dei punti salienti della nuova legge. nell’ambito del processo di riordino sono trasferite dalle Province ad altri Enti Ma andiamo per ordine, con il decreto vengono istituite 10 città metropo- continuano ad essere da esse esercitate fino all’effettivo avvio dell’esercizio da parte dell’ente subentrante. Altra novità riguarda litane: oltre a Roma Capitale che per il suo status il consiglio. Sono organi delle Province il presidente, ha una disciplina speciale, Torino, Milano, Venezia, Il nuovo presidente il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci, ma Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Ca- e il consiglio tutti questi incarichi sono esercitati a titolo gratuito. labria. Le città metropolitane dall’1 gennaio 2015 verranno eletti Gli organi non sono più eletti dai cittadini. Il presisubentrano alle Province omonime e succedono ad dai sindaci e dai dente della Provincia sarà eletto dai sindaci e dai esse in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita- consiglieri comunali consiglieri dei Comuni della Provincia, così come no le funzioni nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e degli obiettivi del patto di stabilità interno. Il sindaco della città pure il Consiglio mentre l’assemblea sarà composta da tutti i sindaci dei metropolitana sarà di diritto il primo cittadino della città capoluogo a meno Comuni appartenenti alla Provincia. Gli attuali consigli provinciali, dunque, che lo statuto non ne decida l’elezione diretta, che però richiede apposita hanno le ore contate? E’ prevista l’abolizione del livello politico elettivo con legge elettorale e la divisione del Comune capoluogo in più comuni. Gli l’immediato addio al Consiglio provinciale. In attesa della costituzione dei altri organi della citta’ metropolitana sono il consiglio metropolitano e la nuovi organi, il presidente della Provincia e la Giunta restano in carica, ma conferenza metropolitana. Per quanto riguarda le province invece, nella a titolo gratuito, per l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento del fase di transizione sono enti di secondo grado, manterranno le funzioni presidente eletto secondo il nuovo meccanismo e comunque non oltre il 31 di area vasta ed esercitano le funzioni di pianificazione riguardo a: terri- dicembre 2014.

Il Commento della presidente virgili

“la legge pare essere anticostituzionale, vedremo che cosa succederà”

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a notizia dell’approvazione del decreto, che di fatto svuoterà le provincie rendendole enti di secondo grado, non è piaciuta negli ambienti di Palazzo Celio. La presidente della Provincia, Tiziana Virgili, infatti, da sempre ha sostenuto che tale iniziativa è da considerarsi anticostituzionale in quanto anche se le provincie vengono svuotate della loro rappresentanza e non abolite, il procedimento di nomina del consiglio e del presidente, non avvenendo attraverso il voto dei cittadini, andrebbe contro quello che è il dettato della Carta Costituzionale. “Staremo a vedere come sarà applicata questa legge - è stato il commento a caldo di Tiziana Virgili presidente della Provincia di Rovigo che da fine maggio fino al 31 dicembre 2014 sarà il commissario della stessa - la legge pare essere anticostituzionale quindi vedremo che cosa succederà”.

uRBANISTICA “pIANO CASA” BOCCIATO DAL pD

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’ stato presentato, lo scorso 24 marzo, nella sala consiliare del Comune di Taglio di Po, il Piano Casa 3, recentemente approvato in Regione Veneto. Alla serata, organizzata dal Gruppo Consiliare Regionale PD Veneto, hanno partecipato numerosi tecnici del settore edilizio e cittadini. Relatori Bruno Pigozzo, vicepresidente Commissione Urbanistica Regione Veneto, Vincenzo Fabris direttore Dipartimento Territorio e Urbanistica Regione Veneto, Graziano Azzalin consigliere regionale e Davide Marangoni, assessore all’urbanistica del Comune di Taglio di Po. Dopo i saluti di Marco Ruzza, coordinatore del

circolo Pd locale, del sindaco Francesco Siviero e dell’assessore Marangoni, hanno esposto le proprie opinioni i relatori presenti: “Il Piano Casa, - ha sottolineato Pigozzo – muove da giuste premesse, ovvero il recupero e riqualificazione dell’esistente in cambio di bonus in volumetrie, ovvero ristrutturazioni da contrapporre alle nuove costruzioni. Questa è la strada giusta e l’unica percorribile. Ma non si può derogare a tutto e calpestare i diritti di regolamentazione urbanistica che giustamente devono rimanere in capo anche ai singoli Comuni. È per questo che il Pd in consiglio ha votato contro, pur essendo convinto che il

Piano Casa è uno strumento utile e necessario. È stata quindi presentata una proposta di modifica per gli aspetti inaccettabili: il ruolo dei Comuni, la questione delle altezze, l’edificabilità dei corpi separati e il capitolo relativo i piani attuativi”. “Non si tratta di un terzo Piano Casa, - ha specificato Fabris – ma di una seconda modifica del primo. Il piano prevede che le istanze per gli interventi siano presentate entro il 10 maggio, che i Comuni non possono introdurre limitazioni e che l’ampliamento è possibile anche su altro lotto fino a 200 metri misurabili in linea d’aria, la cui proprietà deve appartenere ad un unico pro-

I relatori della serata dedicata al Piano casa prietario o al coniuge”. Il consigliere Azzalin ha quindi concluso la serie di interventi: “Il Piano Casa varato non è rispettoso del territorio. Una vera azione riformatrice del settore urbanistico ed edilizio dovrebbe basarsi su 2 punti: l’azzeramento del consumo di suolo agricolo, ovvero un uso sostenibile e un serio perseguimento del recupero dell’edificato, oltre al ruolo dei Comuni sul Piano Casa che non può essere negato, date le peculiarità diverse di ogni singolo territorio”. Si.Bo.


Spazi Aperti 25 21 Polesine Camerini Il tribunale di Rovigo ha emesso la sentenza sul caso Enel

Disastro ambientale doloso. Tre anni a Scaroni e Tatò Il pubblico ministero Manuela Fasolato aveva chiesto pene detentive più severe. Assolto l’attuale amministratore delegato di Enel Fulvio Conti Gli amministratori delegati di Enel Paolo Scaroni e Franco Tatò. Nell’altra foto il Pm Fasolato

di Alessandro Orlandin

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isastro ambientale doloso. Questo il reato per cui il tribunale di Rovigo ha condannato gli ex amministratori delegati di Enel Paolo Scaroni (attuale a.d. di Eni) e Franco Tatò (in carica dal 1996 al 2002) nel processo-bis riguardante le emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle. Dopo sei ore di camera di consiglio il collegio presieduto da Nicoletta Stefanutti e composto da Silvia Varotto e Gilberto Stigliano Messutti, ha decretato una pena di tre anni di reclusione (con cinque anni di interdizione dai pubblici uffici) per entrambi gli imputati. Il pubblico ministero Manuela Fasolato aveva chiesto rispettivamente cinque anni e tre mesi per Scaroni e sette anni per Tatò. Assolto invece l’attuale amministratore delegato di Enel Fulvio Conti per mancanza di elemento soggettivo. È stata quindi accolta solo parzialmente la tesi della pubblica accusa, che ha ipotizzato una correlazione diretta tra i criteri di gestione della centrale situata Polesine Camerini e l’incremento delle patologie respiratorie tra i bambini fino a 14 anni, in un arco di tempo compreso tra il 1998 e il 2005. Oltre a Conti, sono stati assolti anche altri cinque imputati: si tratta di Leonardo Arrighi, Carlo Zanatta, Antonino Craparotta, Alfredo Inesi e Sandro

Fontecedro. Altri due sono usciti dal processo per diverse ragioni: per Renzo Busatto è intervenuta la prescrizione, mentre Giuseppe Antonio Potestio è deceduto a procedimento ancora in corso. Ovviamente, trattandosi di un giudizio di primo grado, le difese hanno già annunciato ricorso in appello definendo “soddisfacente” l’assoluzione di Fulvio Conti e degli altri dirigenti usciti indenni dal processo. Secondo gli avvocati di Enel “Nessun danno sanitario o ambientale è stato riconosciuto dal tribunale, facendo così venir meno il nucleo fondamentale della tesi accusatoria e della consulenza epidemiologica su cui aveva puntato il pm”. I diretti interessati, condannati anche a un risarcimento totale vicino ai 400mila euro, non l’hanno proprio presa benissimo. Scaroni si è detto “stupefatto” del verdetto rodigino, rimarcando la sua totale estraneità ai fatti contestatigli, mentre Tatò ha parlato di “sentenza assurda, che scuote la mia teutonica fiducia

TuRISMO E AMBIENTE “DAL BILANCIO REgIONALE TRE BuONE NOTIZIE pER ChIOggIA”

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urismo e ambiente: dal bilancio regionale 2014 tre buone notizie per Chioggia e il suo territorio. Con l’approvazione di una serie di emendamenti, presentati dal capogruppo del PD, Lucio Tiozzo, è stato finanziato un pacchetto di interventi che coniugano la tutela e la valorizzazione ambientale con il potenziamento dell’offerta per i visitatori. La prima buona notizia è quella dello stanziamento di 500 mila euro, cui se ne aggiungeranno altri 1,5 milioni attingendo da finanziamenti europei, per la per costruzione di una passerella sul fiume Adige, collocata ad un chilometro dalla foce, che permetterebbe di colle- Lucio Tiozzo gare Rosolina Mare a Isola Verde. La passerella sarà pedonale, ciclabile A sx un’immagine delle Tegnùe e fruibile anche dai mezzi di emergenza, e per la messa in opera verranno sfruttati i piloni già esistenti, pensati per impedire la risalita del cuneo salino. “In questo modo – spiega Lucio Tiozzo – sarà possibile realizzare un percorso cicloturistico continuo che va dal Delta del Po a Rosolina fino al Lido di Venezia, passando per Isola Verde, Sottomarina, Chioggia e Pellestrina. Si tratta di un intervento che a sua volta consentirà di agganciare tutta la zona ad un progetto più ampio (chiamato “VenTo” ed ideato in coincidenza con l’Expo 2015) per collegare Torino e Venezia attraverso un’unica ciclabile. La cosa fondamentale era cominciare a rendere disponibili le risorse: un obiettivo raggiunto. Ora è più vicino questo traguardo per dare all’economia turistica della nostra area un’occasione di sviluppo”. Il secondo finanziamento, di 100 mila euro, chiesto ed ottenuto dal PD, verrà invece destinato alla tutela di un patrimonio ambientale prezioso come quello delle Tegnùe di Chioggia. “In questo modo vengono garantite le attività di informazione e controllo sulle Tegnùe. Sono due azioni fondamentali per preservare l’integrità di questo ambiente subacqueo: più persone verranno infatti sensibilizzate e più avremo risultati in termini di rispetto. Le Tegnùe, come altri luoghi di straordinaria ricchezza naturalistica, vanno adeguatamente valorizzati – sottolinea Tiozzo - anche perché rappresentano un’attrattiva importante, a beneficio dell’economica turistica locale”. Il terzo obiettivo messo a segno dai democratici riguarda la difesa degli arenili, con l’approvazione da parte del Consiglio regionale di 7,5 milioni da destinare alle opere di pulizia, ripristino e di difesa a mare. “Con queste risorse - conclude Tiozzo - verranno realizzati interventi molto importanti, che vanno comunque implementati e completati con altre opere strutturali, come le dighe sommerse. Da tempo chiediamo alla Regione di compiere questo passaggio doveroso: se davvero si vuole tutelare l’ambiente e preservare il settore del turismo balneare dai ripetuti danni che ogni anno si verificano a causa delle ondate di maltempo non sono sufficienti i ripascimenti ma ci vogliono strutture di difesa EL.CA. permanenti”.

nella giustizia: sono certo che chi gestiva la centrale 15 anni fa ha sempre rispettato le norme, vedremo in appello”. Nel processo istituzioni e associazioni ambientaliste si sono costituite come parti civili. Da parte loro reazioni piuttosto variegate. Così ha parlato Matteo Ceruti, legale di alcune delle associazioni: “La sentenza ha detto che per anni la centrale di Porto Tolle ha funzionato in modo fallimentare, mettendo in pericolo l’incolumità dei residenti. Ora spetterà agli organi che tutelano la salute fare i relativi accertamenti e verificare quali siano stati i danni causati ai cittadini. Serve una seria indagine epidemiologica che finora non è stata fatta”. Diversa la lettura del sindaco di Porto Tolle, Claudio Bellan: “Siamo rimasti nel processo e questa condanna conferma che abbiamo fatto bene. Era una scelta politica, e non una caccia al risarcimento. Ora lottiamo per lo smantellamento di parte della centrale, che darebbe ossigeno al territorio”.

Scanno Boa

INCENDIATO IL CASONE DEI pESCATORI

È

andato in fumo nel giro di poche ore uno dei luoghi più suggestivi del Delta. Si tratta del casone di paglia e canne della spiaggia di Scano Boa, bruciato da un incendio che si presume doloso nella notte tra l’11 e il 12 marzo. Da sempre meta privilegiata per tanti turisti e curiosi, sembra essere anche obiettivo prediletto dai vandali, visto che si tratta del terzo incendio nel giro di quindici anni. “Chi ha fatto una cosa del genere si dovrebbe semplicemente vergognare, ci vorranno almeno quattro mesi per ricostruirlo” ha detto Maurizio Crepaldi, presidente della Coop Adriatico che aveva in gestione il casone. Sulla vicenda indagano ovviamente i Carabinieri della compagnia di Adria, che al momento stanno vagliando diverse ipotesi. Per il momento sul tavolo ci sono le importanti testimonianze rese da alcuni pescatori di Pila, che avrebbero notato una piccola imbarcazione allontanarsi da Scano Boa poco prima che le fiamme divampassero. Un tempo il casone era abitato da pescatori, ora serve come base provvisoria per chi si dedica alla pesca per diletto e alla caccia durante la stagione autunnale. Per tenere alta l’attenzione sulla vicenda e valorizzare il sito, a pochi giorni dall’incendio è stata organizzata una vera e propria gita che ha coinvolto settanta persone. Stefano Cacciatori, ideatore dell’iniziativa, ha così commentato: “Scano Boa con i suoi casoni rappresenta uno dei luoghi più autentici, ed è quel poco che rimane del nostro territorio, una storia che pian piano se ne sta andando”. AL.OR.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Politica Il referendum sul futuro della Regione

I veneti vogliono l’indipendenza?!

I cittadini chiedono più autonomia fiscale. Gli indipendentisti, invece, proclamano l’addio a Roma a colpi di referendum e di terrorismo di germana urbani

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oro, gli indipendentisti a capo del movi- su un campione rappresentativo. Secondo il mento, hanno già vinto. Con quella che sondaggio oltre la metà degli elettori veneti definiscono rivoluzione democratica, (55%) si dicono d’accordo con l’obiettivo, evoluta e digitale sono riusciti ad accendere sollevato dal referendum, dell’indipendenza i riflettori sul nuovo movimento politico del veneta. Anche se è concepita, soprattutto, Veneto e soprattutto sui suoi leaders, per come maggiore “autonomia”, maggiore canulla sprovveduti, anzi. pacità rivendicativa nei confronti di Roma. In Basta navigare nel loro sito, agevole, parte, nella maggiore qualità dei parlamenorganizzato; osservare con quanta dovizia tari e della classe politica. Ma gli indipendentisti hanno vinto danno e commentano informazioni; basta osservare le loro capacità di diffondere noti- perchè sono riusciti a far mettere in agenzie sui social network per capire che saranno da ai politici che siedono nel parlamentino proprio loro a dare del filo da torcere a Grillo, regionale l’urgenza di dare una risposta più o meno concreta all’ialmeno in Veneto. stanza che essi avevaDopo il referen- Secondo no sollevato. dum on line di fine il sondaggio Così, nel giro di marzo, passato quasi più della metà dei pochi giorni la commissotto silenzio, il grup- veneti vorrebbero sione Affari istituzionali po indipendentista si l’indipendenza del Consiglio regionale è riunito a Treviso per dichiarare l’indipendenza sancita, a detta del Veneto ha approvato, a maggioranza, loro, dai 2.360.235 sì espressi dai veneti entrambi i progetti di legge da un anno in discussione che chiedono una consultazione chiamati sul web ad esprimersi. Se i dati fossero reali, e non sono stati popolare dei veneti su indipendenza e auancora verificati, l’89,10% dei residenti vor- tonomia della Regione. Il progetto di legge 342 di Stefano Valdegamberi è passato rebbe staccarsi dall’Italia e fare da sé. Che un malessere reale sia diffuso in con i voti di Lega, Forza Italia, Ndc, Futuro regione è vero e a dirlo sono altri dati, quelli popolare e Unione Nordest. La commissione di un recente sondaggio di Demos condotto ha dato il via libera anche ad un secondo

progetto di legge, presentato da Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente della Regione il compito di negoziare maggiori condizioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negoziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a trattenere in loco l’80 per cento del gettito fiscale. Se questi referendum si dovessero fare costerebbero alla Regione 14 milioni di euro e, per ora, nessuno ha detto da dove salterebbero fuori. E’ soddisfatto Valdegamberi che ammette che solo un anno fa questa proposta non sarebbe passata. “Il superamento degli Stati nazionali ottocenteschi – spiega il consigliere - e la rivalutazione dei territori che sono omogenei per storia, pensiero ed economia, come il Triveneto – conclude Valdegamberi - deve essere la base per un nuovo federalismo europeo dei

popoli. Il Veneto è pronto a competere con i modelli della Mitteleuropa, che sono ben lontani da ‘Roma capitale’”. Ma non tutti sono di quest’idea, anzi. i consiglieri di Forza Italia per il Veneto, ad esempio, hanno esposto uno striscione dai balconi di palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto con la scritta:“Noi veneti, come Bolzano sì, come Crimea no”. Tutto questo mentre in aula consiliare si svolgeva la seduta dedicata alla revisione della Costituzione e alla presa di posizione del Veneto che chiede di diventare Regione a statuto speciale “Con questa azione abbiamo voluto ribadire il no all’indipendenza, ma il nostro sì a forme di autonomia uguali a quelle del Trentino-Alto Adige”, hanno dichiarato Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo insieme agli assessori Massimo Giorgetti e Maria Luisa Coppola. “Vogliamo un Veneto forte e autonomo in una Italia unita che prenda il Veneto ad esempio. Le forze di maggioranza sembrano aver

idee diverse e, perchè no, seguire anche gli umori delle piazze. E il presidente Luca Zaia, dal canto suo, si può dire che tentenna. Sin dal giorno dopo la proclamazione dell’indipendenza da parte dei referendari 2.0, ha sostenuto frenato sulla questione. Tanto che commentando le decisioni della Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale che si è pronunciata con un doppio sì per la consultazione sull’indipendenza e sull’autonomia ha detto che la sua “road map per l’indipendenza del Veneto è la stessa della Catalogna; ci si dà l’obiettivo e si praticano, giorno dopo giorno, con pazienza, tutti i passaggi giuridici. E’ un voto, questo, che permetterà ai consiglieri regionali di discutere di questi due provvedimenti. E già il dibattito è importante. Io mi auguro che si arrivi rapidamente all’approvazione della legge per l’indizione del referendum, dopodiché inizieremo il nostro confronto giuridico a livello nazionale”.


Il Veneto in primo piano 11 23 Tosi: “Fatti che sono più da bar che non da banda armata”

Un nuovo carroarmato pronto a sparare alle tasse!

di germana urbani

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a notizia gira per l’Italia, sui media e in rete, come fosse venga fatto del male a delle persone - ha continuato Tosi una barzelletta:l’azione di alcuni “bontemponi” che non - perché finire in galera per una persona che non ha mai volevano far nulla di male. E ad avvalorarla arrivano an- fatto nulla per finirci, e’ ingiusto e sproporzionato; quindi si che le dichiarazioni di politici di calibro come quella di Flavio sono sperperate centinaia di migliaia di euro per indagini, Tosi. “Fin da subito, quando mi hanno raccontato questa vi- pedinamenti, intercettazioni per dei fatti che sono più da cenda, pensando all’entità delle cose bar che non da banda armata’’. contestate mi e’ venuto da sorridere, Busato: “Solidarietà ‘’Spiace che queste persone vengaperchè sono degli arresti per nulla’’. a chi ci avrebbe no massacrate dalla giustizia, per Minimizza l’accaduto il segretario aiutato nella prossima non aver fatto nulla, perché quella nazionale della Liga Veneta e sindaco mossa: la rivoluzione del carroarmato, che e’ un trattore di Verona, Flavio Tosi, commentando fiscale” con sopra tre lamiere, fa ridere’’ l’arresto dei 24 ‘’secessionisti’’ veneha concluso il sindaco veronese. ti che a Casale Di Scodosia stavano costruendo un nuovo Sarà. Eppure per la Procura di Brescia non ci sono dubbi: mezzo d’assalto e sono stati accusati di associazione con erano disposti a tutto pur di spingere all’indipendenza del finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico e fab- Veneto. Anche ad azioni clamorose. L’indagine ha portato a bricazione e detenzione di armi da guerra. Accuse pesanti, ventiquattro arresti nelle provincie di Padova, Treviso, Rovigo, eppure, la gran parte degli uomini del carroccio sottolinea Vicenza e Verona. In carcere, tra gli altri, l’ex parlamentare che si è trattato solo di “un gioco”.’’Fa rattristare il fatto che e sottosegretario Franco Rocchetta, fondatore della Liga Ve-

tiozzo, pd

neta e tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto. Stesso provvedimento per Lucio Chiavegato, il leader del Movimento 9 dicembre, i Forconi, di Verona e protagonista del presidio nei pressi del casello dell’autostrada A4, già presidente della Life, la Libera Associazione degli imprenditori veneti. Carcere anche per il suo braccio destro, Patrizia Badii, anche lei tra i promotori del presidio verosese dei forconi. In galera, inoltre, Luigi Faccia, mentre ai domiciliari è finito Flavio Contin: questi ultimi due sono personaggi già noti alle forze dell’ordine e alle cronache perché fecero parte del gruppo dei Serenissimi che nel 1997occuparono piazza San Marco a Venezia a bordo di un blindato sempre costruito a Casale di Scodosia. “Arrestateci tutti” - ha detto Gianluca Busato, leader di Plebiscito.eu, apostrofando come notizie ridicole e indecenti le notizie che riportavano gli arresti di quelli che lui ha definito “patrioti veneti”. “Sono questi gli ultimi rantolii dello stato italiano criminale, ladro e violento – ha detto Busato - Esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza a Franco

Flavio Tosi e Gianluca Busato

Rocchetta, Lucio Chiavegato, Luigi Faccia, Flavio Contin e a tutti i patrioti arrestati questa notte con accuse che appaiono fin d’ora risibili. Prepariamoci per una mobilitazione di Popolo, civile, composta, pacifica e democratica a sostegno della Repubblica Veneta. E in ogni caso ringraziamoli, perché non potevamo sospettare di avere un aiuto così grande per applicare con successo l’esenzione fiscale totale”. Il prossimo passo verso cui muovono gli indipendentisti, infatti, è la rivolta fiscale: nessuno paghi più le tasse! E’ questo il cuore del programma politico del movimento che si appresta a raccogliere le firme degli imprenditori pronti alla rivolta fiscale. La motivazione è presto detta: liberarsi dall’oppressione “del peggior inferno fiscale del pianeta”.

“ i Fatti degli ultimi giorni segnano il Fallimento del veneto leghista”

“Z

aia e la Lega hanno fallito l’occasione storica di ottenere una reale e maggiore autonomia del Veneto e ora corrono ai ripari schierandosi accanto ai secessionisti”. Per Lucio Tiozzo e Stefano Fracasso, capogruppo e vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, c’è aperta contraddizione tra le dichiarazioni di Zaia a sostegno del fronte indipendentista e secessionista e l’operato politico nei suoi incarichi di vicepresidente e presidente della Regione e di ministro della Repubblica. “Prima ancora di guidare la Regione, Zaia è stato vicepresidente del Veneto e poi ministro. Eppure, malgrado i proclami e le promesse, lui e il Carroccio non hanno mai fatto compiere

al Veneto quel salto in termini di rafforzamento delle competenze e di ampliamento degli spazi di autonomia anche fiscale. Non sono stati in grado di far tesoro dell’onda del consenso elettorale con il quale hanno assunto la guida della Regione”. “Anzi – proseguono Tiozzo e Fracasso – il presidente Zaia che ora si schiera dalla parte degli indipendentisti è lo stesso che in questi anni ha rafforzato il centralismo regionale. L’esempio più lampante è il mancato riconoscimento dell’autonomia della provincia di Belluno, che continua ad essere negata malgrado lo Statuto la preveda. Questa è stata la storia ingloriosa del Veneto leghista, che ora cerca riscatto nei sogni di gloria irredentista”.

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24 12 Il Veneto in primo piano Trasporti su rotaia Avviata un’indagine conoscitiva sulla qualità del servizio offerto

Ferrovie, interviene l’Autorithy L’infrastruttura in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; sono 164 le stazioni esistenti di Alessandro Abbadir

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e la rete autostradale e stradale è nel mirino dei residenti e degli utenti, non se la passa bene nella nostra regione neanche la rete ferroviaria. L’infrastruttura ferroviaria in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; 164 le stazioni esistenti. Ci sono tratte a lunga percorrenza sull’asse Milano-Venezia, Venezia-Bologna o Udine- Venezia, e ci sono linee meno strategiche ma essenziali per le comunità locali come quelle gestite da Sistemi Territoriali o quelle nell’area del bellunese e rodigino. In queste ultime settimane la serie di tagli agli orari con l’introduzione dell’orario cadenzato, ha scatenato le proteste degli utenti, soprattutto quelle dei pendolari, che i treni li utilizzano ogni giorno. Fra le preoccupazioni c’è anche ormai la certezza che il Sistema Metropolitano Ferroviario di Superficie, non verrà completato neanche durante questo mandato. Ecco che nelle scorse settimane l’Authority

dei trasporti ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sulla circolazione ferroviaria in Veneto per accertare la qualità del servizio offerto dai treni regionali finiti nell’occhio del ciclone per la lunga serie di ritardi e i disservizi che affliggono i 200 mila pendolari nostrani. Il presidente dell’Autorithy dei Trasporti Andrea Camanzi ha fatto sapere che l’inchiesta coinvolgerà anche altre regioni e si estenderà ai collegamenti aeroportuali. In calendario, le audizioni dei principali soggetti coinvolti: da Trenitalia ai sindacati delle ferrovie, dagli amministratori locali ai rappresentanti dell’utenza. La finalità principale dell’Authority, consiste nel ridefinire le regole del gioco, assicurandone il rispetto, a cominciare dalla definizione degli schemi dei bandi di gara, di sua diretta competenza. Nello specifico, il caso è quello della gara europea per l’assegnazione delle corse regionali conseguente alla disdetta del contratto a Trenitalia da parte della Regione Veneto. La gara è di quelle sostanziose: vale 150 milioni di euro

l’anno e sarà proprio l’autorità garante a definire, in via preliminare, i criteri del bando, ispirati a standard di qualità, rispetto dei princìpi della libera concorrenza, salvaguardia dei servizi minimi essenziali e vantaggi economici per la collettività. L’auspicio è che a farsi avanti siano i colossi ferroviari di Svizzera, Austria e Germania. In una nota il governatore della Regione lo ha chiarito. “Abbiamo rinunciato a prolungare il contratto con Trenitalia - dice Zaia nella nota - per bandire una gara rivolta a società di spessore europei in grado di competere con Rfi nell’offrire un servizio all’altezza: parlo delle ferrovie svizzere, austriache, tedesche, inglesi, non certo dei candidati provinciali dell’ultima ora”. Per rendere più “abbordabile” l’operazione, non si esclude la suddivisione della mappa ferroviaria veneta in lotti da appaltare singolarmente. A frenare le candidature c’è il vantaggio di cui, gode Trenitalia: costola di Rfi, dispone in partenza di tratte, convogli, personale, depositi,

officine, materiali. Non mancano le polemiche. Per il senatore del Pd Lodovico Sonego, ”la proposta è ambientalmente e socialmente insostenibile e serve solo a nascondere il proposito reale di non fare nulla. La nuova ferrovia ad Alta Velocità e Alta Capacità del Corridoio Mediterraneo è una primaria necessità del Friuli Venezia Giulia per

diventare quella piattaforma logistica che da sempre desidera essere, ma il quadruplicamento è il modo migliore per non realizzarla. Il quadruplicamento significa collocare due ulteriori binari in stretto affiancamento ai due esistenti attraversando una catena di centri abitati nei quali le abitazioni sono vicinissime ai binari che ci sono già”.

Innovazione In servizio da settimane i nuovi Etr elettrici

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ono stati presentati a dicembre e ormai sono in funzione da settimane sulle linee regionali i nuovi Etr 360.001. Si tratta di venti nuovi convogli a trazione elettrica Flirt acquistati dalla Regione Veneto, quattro a sei casse (Etr.360) e sedici a quattro casse (Etr.343). Dodici sono n servizio mentre per altri otto è previsto l’arrivo entro giugno 2014. Costruiti congiuntamente dalla svizzera Stadler e dall’italiana Ansaldo Breda, i treni sono entrati in servizio dopo cinque anni dall’indizione della gara d’appalto. Vanno ad aggiungersi ai due Etr.340 (a trazione elettrica), due Atr.110, due Atr.120 e due Atr.126 (a trazione diesel) già in servizio sui binari del Veneto sotto la gestione di Sistemi Territoriali ma, a differenza di questi ultimi, saranno per ora utilizzati da Trenitalia in regime di comodato d’uso gratuito (ossia, nell’eventualità di messa a gara dell’effettuazione dei servizi, la Regione potrebbe assegnarli ad un’impresa diversa). Come saranno impiegati e dove? Del tipo a sei casse (con oltre 300 posti a sedere) saranno impiegati per i collegamenti fra Venezia e Portogruaro; quelli a quattro casse (con oltre 200 posti a sedere) fra Venezia e Treviso, Castelfranco e Padova nonché lungo la linea Monselice - Mantova. L’allestimento interno, con i pratici sedili a cantilever, è analogo a quello degli altri mezzi della stessa famiglia già in servizio. I convogli sono tutti dotati di accesso a raso, servizi igienici accessibili ai disabili e spazio per le biciclette. Ma non solo: l’ampia superficie finestrata conferisce agli ambienti interni una notevole luminosità e l’insonorizzazione è molto buona, elementi questi che hanno già reso i convogli Stadler particolarmente apprezzati dall’utenza, spesso abituata ad un comfort decisamente A.A. minore. Le richieste dei sindacati

servono 27 milioni di euro per il trasporto puBBlico

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e la Regione ha le idee chiare su come intende sistemare la rete ferroviaria nei prossimi anni, idee chiare su quanti soldi servono per questa infrastruttura le hanno anche i sindacati: servono almeno 27 milioni di euro in più per il trasporto pubblico locale, di cui 15 per garantire l’orario cadenzato dei treni e 12 per i servizi di bus e vaporetti. Le richieste sono quelle dei sindacati dei trasporti pubblici (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl trasporti, Faisa Cisal, Fast e Orsa) che le hanno presentate alla commissione Bilancio del Consiglio Legambiente ha fotografato la questione. Se messo a confronto con le altre regioni negli ultimi dieci anni il Veneto ha investito nei treni regionali 6,7 euro pro capite, 3 euro in meno dell’Emilia Romagna, la metà della Lombardia, un sedicesimo di quanto spende la Provincia autonoma di Bolzano. I lombardi ogni giorno hanno a disposizione il triplo degli 800 treni che corrono in Veneto, nonostante la popolazione veneta sia solo la metà di quella lombarda. Ma non mancano problemi sulle strade. Per la manutenzione dei 2000 chilometri gestiti da Veneto Strade secondo i sindacati bisognerebbe che Regione e province stanziassero nel 2014 almeno 10 milioni, invece nel bilancio di previsione ce ne sono solo 3,8. Ciò significa che continueremo ad avere strade “groviera”, piene di buche. I sindacalisti, infine, hanno lanciato un appello specifico per la viabilità nel Bellunese, la provincia dolomitica deve affrontare una spesa aggiuntiva di oltre 5 milioni di euro per ripristinare i collegamenti viari dopo le nevicate eccezionali. A.A.



26 Cultura provinciale

Cultura provinciale 31

Letteratura Il primo romanzo di Lina Ellina

“Il veneziano”, flash back da Cipro a Rovigo Lorenzo decide di mettersi sulle orme dell’antenato che nel 1467 da Venezia raggiunse l’isola di Afrodite di Mattia De poli

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ipro è la patria di Afrodite, la dea greca della bellezza, mettersi sulle orme dell’antenato e scoprirà così una terra ed è il luogo in cui è ambientato l’Otello, una delle affascinante, ricca di storia e di cultura, di paesaggi splentragedie di Shakespeare più ricche di forti passioni. didi e profumi particolari. A distanza di oltre cinquecento Ma Cipro è anche un’isola del Mediterraneo orientale che anni Cipro si confermerà luogo perfetto per la nascita di nel corso della storia ha subito diverse dominazioni: croce- storie d’amore appassionate. Ponte ideale tra la tradizione via fra tre continenti, l’Europa, l’Asia e l’Africa, fulcro nel veneta e quella cipriota è la centralità della famiglia e dei basso medioevo degli interessi commerciali della Serenissi- legami che essa comporta, ma nel romanzo le vicende ma, effimero dominio della regina veneziana Caterina Cor- personali e private si intrecciano con quelle storiche, del naro. E in virtù della posizione strategica, nei secoli passati passato e del presente. Cipro, ieri in balia delle manovre Cipro è stata anche meta di emigrazione dal Veneto: la politiche dei veneziani, oggi è ancora in parte occupata dall’esercito turco, ormai da quafamiglia dell’attuale console onorant’anni. “Il Veneziano” dunque rario d’Italia a Cipro, Victor Man- “La vita può riporta all’attenzione dell’opiniotovani, nel 1684 lasciò il Polesine prendere un per trasferirsi nell’isola cipriota. Da corso completamente ne pubblica la questione cipriota e ha già ottenuto un primo quest’ultimo episodio Lina Ellina diverso a causa riscontro: il vicepresidente della ha tratto spunto per elaborare la di un’unica decisione” provincia di Rovigo, Guglielmo trama del suo primo romanzo “Il veneziano”, edito in Italia da Alberto Brigo editore. La Brusco, ha invitato alla presentazione del libro il ministro narrazione procede su due livelli paralleli, oscillando con- degli Affari esteri, Federica Mogherini, la quale nella lettera tinuamente tra passato e presente, tra il Veneto e Cipro, di risposta ha sottolineato l’impegno dell’Italia al fianco ma ritrova l’unità nelle vicende della famiglia Zanetti: nel delle Nazioni unite nella ricerca di una “soluzione duratura 1467 Marin lascia Venezia per diventare il supervisore del e condivisa” della controversia “al fine di disinnescare un mulino e delle tenute dei fratelli Cornaro a Cipro, mentre persistente elemento di tensione che non giova alla stabilinel 2010 Lorenzo è uno chef, che si è trasferito a Rovigo tà del Mediterraneo orientale”. Il romanzo, infine, è stato dopo la tragica morte dell’amatissima moglie Beth per riconosciuto dall’amministrazione provinciale di Rovigo trascorrere più tempo con la figlia Paola. Lorenzo, d’altra come un potenziale strumento di promozione del territorio parte, si renderà conto che “la vita può prendere un corso polesano: Lorenzo ha deciso consapevolmente di trasferirsi completamente diverso a causa di un’unica decisione”: per a Rovigo, perché “Rovigo può stregarti, con il suo stile di dare nuovo slancio alla sua monotona esistenza, decide di vita sereno da città di provincia”.

in Breve un concorso per il futuro dell’albero secolare

“la rovra delle idee”

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ppena due anni fa, nel 2012, Guido Conti parlava della grande quercia plurisecolare di San Basilio nelle pagine del suo romanzo “Il grande fiume Po” e ne sottolineava le straordinarie dimensioni: era una pianta che “ha qualcosa di magico”, capace di trasmettere “emozioni difficili da raccontare” e di dare il conforto di “un amico silenzioso”. Oggi quell’albero non c’è più: il 25 giugno dello scorso anno è caduto perché le radici non hanno retto al peso degli anni. Immediatamente si è levato un coro addolorato per la perdita di un autentico monumento del Polesine e del Delta del Po. La sorte toccata alla “Rovra”, così gli abitanti della zona chiamavano l’antica quercia, diventa ora motivo per il lancio di un concorso, voluto dall’amministrazione comunale di Ariano nel Polesine in collaborazione con l’Ente regionale veneto del parco del Delta del Po, la Provincia di Rovigo e il festival Deltarte 2014. Fino al 5 maggio prossimo cittadini, gruppi e associazioni possono presentare la loro proposta di recupero e riconversione dell’area: nei progetti proposti saranno apprezzati in particolare la compatibilità ambientale, la funzionalità, l’accessibilità e il valore etico. La presentazione scritta potrà essere accompagnata da immagini, fotografie o illustrazioni grafiche. I progetti finalisti saranno comunicati e illustrati al pubblico sabato 17 maggio alle ore 18 presso il museo archeologico di San Basilio nel corso de “La Rovra delle idee”, evento inserito nell’ambito del festival Deltarte 2014. M.D.P.

Rassegna con grandi nomi

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roseguono gli appuntamenti della rassegna “Incontri con l’autore 2014”, che ha già portato in Polesine diversi scrittori: Luca Bianchini, Maria Rita Parsi, Benedetta Tobagi, Rosanna Fantuzzi e Luca Telese. Giovedì 17 aprile presso l’abbazia della Vangadizza di Badia Polesine il protagonista sarà Danilo Sacco: già voce dei “Nomadi” dal 1993 al 2011 e oggi cantante solista, si propone come autore del romanzo autobiografico “Come polvere nel vento. La vita, la strada, la musica”, in cui ripercorre la sua esistenza, segnata da un infarto nel 2009 e dalla successiva rinascita. Martedì 6 maggio presso la scuola elementare di San Martino di Venezze Mariapia Veladiano presenterà il suo primo romanzo “La vita accanto”, in cui si racconta la storia di Rebecca, una bambina nata irreparabilmente brutta, privata dell’affetto dei genitori, che scopre un talento e una passione straordinari per la musica. Venerdì 9 maggio la sala polivalente di Crespino ospiterà Cinzia Tani, giornalista e conduttrice televisiva, che nel 2013 ha pubblicato il libro inchiesta “Mia per sempre” sul tema del femminicidio raccontando storie vere e opinioni di psicologi, criminologi e avvocati. Mario Luzzatto Fegiz, invece, sarà protagonista di un doppio appuntamento nella sala polivalente di Salara sabato 10 maggio e nel teatro comunale di Costa di Rovigo domenica 11 maggio: il critico e giornalista, privato del suo ruolo da giurie popolari, sms e televoti, riflette con sarcasmo sull’ambiente musicale e sul mestiere che ha fatto per cinquant’anni. Venerdì 23 maggio chiude la rassegna Valerio Evangelisti, ospite a Bosaro presso la sala consiliare, dove parlerà del suo libro “Il sole dell’avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo”, prima parte di una trilogia dedicata alla storia del movimento Nella foto la copertina del libro operaio e contadino in Italia. Tutti gli incontri iniziano alle e l’autrice Lina Ellina ore 21. M.D.P.

videoarte a favore dei diritti umani

“3 minuti per 30 articoli”

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“incontri con l’autore 2014”

cade il 19 aprile la possibilità di partecipare al concorso di videoarte a favore dei diritti umani, bandito nell’ambito di “Deltarte, il delta della creatività”. Il festival di arte contemporanea è nato nel 2012 da un’idea di Melania Ruggini, ha la sua sede naturale nel Delta del Po e propone un percorso itinerante di mostre, eventi, concerti, laboratori ed escursioni attraverso il Polesine. La manifestazione da quest’anno si avvale della collaborazione dell’associazione culturale “Voci per la libertà – Amnesty international”. E tale sinergia ha partorito immediatamente un nuovo concorso: “3 minuti per 30 articoli”. Trenta sono gli articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani, che fu proclamata dall’assemblea delle Nazioni unite nel 1948 e che l’anno scorso ha spento le sue prime sessantacinque candeline. Tre minuti è la durata massima del video da realizzare, che affronti il tema dei diritti umani in modo generale o soffermandosi su uno o più degli articoli della Dudu. La partecipazione è riservata ai giovani videomaker con meno di 35 anni. Le opere presentate al concorso saranno caricate su Youtube e, a partire dal 21 aprile prossimo, otterranno un voto per ogni visualizzazione da parte degli internauti: solo i primi dieci più visti saranno valutati da una giuria di qualità, che indicherà i tre vincitori. I premi saranno consegnati giovedì 17 luglio alle ore 21.30 presso la sala incontri del Centro convegni di Rosolina Mare, nel corso della manifestazione “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty 2014”. M.D.P.

“Mia’s library”

la donazione di quest’anno inaugura tre nuove sezioni

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tto anni e oltre ottocento libri: un autentico record per il progetto di biblioteca diffusa “Mia’s library”, realizzato grazie alle libere donazioni di amici e sostenitori. Mia Manzetto è mancata prematuramente e improvvisamente per una malattia rara nel 2005. La sua passione per le lingue straniere e per l’insegnamento ai bambini ha ispirato un’iniziativa grazie alla quale quattro diverse biblioteche di Adria, quella comunale, quella dei ragazzi, quella del liceo Bocchi e quella del reparto di pediatria dell’Ospedale cittadino, hanno ricevuto in dono oltre ottocento volumi in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Oltre ad alcuni classici della letteratura contemporanea, firmati da J. K. Rowling, John Le Carré, Jeffrey Eugenides e Doris Lessing, la donazione di quest’anno inaugura tre nuove sezioni, che guardano alle nuove tecnologie e a chi ha difficoltà di lettura: la sezione multimediale della Biblioteca dei ragazzi, la sezione degli audiolibri in inglese della Biblioteca comunale e la collana Junior D che utilizza un carattere di scrittura particolare, ideato appositamente per i bambini dislessici, e che propone alcuni volumi per ipovedenti. Il libri donati, inoltre, andranno ad arricchire il patrimonio librario dell’intera provincia: grazie al sistema bibliotecario provinciale, infatti, i volumi saranno resi disponibili al prestito in tutte le biblioteche del Polesine. Per il 2015 il progetto prevede l’acquisto di una collana con caratteri grandi e un’impaginazione particolare, che facilitino la lettura delle persone adulte. M.D.P.


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14 Cultura veneta

Cultura Veneta 29

Gallerie dell’Accademia Fino al 29 giugno, un interessante percorso in 70 opere

Carlo Saraceni celebrato a Venezia

Un artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600, tra Roma e l’Europa”

di Alain Chivilò

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e Gallerie dell’Accademia di Venezia si pongono “in antitesi” tradizione coloristica veneta fatta di vive e pure cromie è la chiave agli attuali eventi culturali dai nomi di sicura affluenza, pro- di successo che attecchisce nell’ambiente artistico romano. La mostra comprende una sessantina di opere, tra cui non mancano ponendo una mostra per la primavera veneziana dedicata a un’artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600. le principali commissionate al pittore da alcune tra le più influenti famiglie “Carlo Saraceni. Un veneziano tra Roma e l’Europa” è il primo romane, come il Riposo dalla Fuga in Egitto dell’Eremo dei camaldolesi, omaggio che la città della Serenissima dedica al Maestro nella sua eseguito per la famiglia Aldobrandini che aveva portato al soglio pontificio storia. Fino al 29 giugno, un interessante percorso permette di com- (dal 1592 al 1605) un suo esponente, Clemente VIII e i dipinti eseguiprendere l’arte di Carlo Saraceni. Nato a Venezia verso il 1579, da ti per alcune delle più importanti congregazioni ecclesiastiche straniere, come quella iberica di Sant’Adriano in Vaccino e una famiglia bolognese di mercanti di seta, si quella tedesca di Santa Maria dell’Anima per la trasferisce all’età di vent’anni, alla fine del Cin- La tradizione quale dipinse due autentici capolavori presenti in quecento, a Roma per trascorrere il resto della coloristica veneta mostra. L’ordine espositivo è cronologico e parte sua vita. A livello artistico più che legarsi alla è la chiave dalla produzione di piccoli raffinati dipinti su rame, tradizione veneziana di Tintoretto, Veronese, di successo che Palma il Giovane e Jacopo da Bassano si lega attecchisce a Roma la cui novità maggiore sta nella predominanza data al paesaggio rispetto al racconto mitologico agli artisti tedeschi e fiamminghi operanti in laguna quali Hans Rottenhammer, Adam Elsheimer, Gaspar Rem e e biblico. Inoltre sono presenti alcune opere quali il disegno raffigurante Pietro Mera. Di conseguenza seguendo l’orientamento degli artisti Andromeda del Cavalier d’Arpino, conservato nell’Accademia di Venezia, nordici, lo spostamento a Roma non può che essere naturale. Il posto a confronto con il piccolo dipinto giovanile di Saraceni di analogo giubileo del 1600 diviene così fulcro per un nuovo fervore artistico soggetto, lo splendido San Rocco della Galleria Doria Pamphilj accostato che si propaga per i successivi decenni. Nuove tendenze si affianca- al San Girolamo di Jacopo Bassano dell’Accademia stessa e il dipinto della no al tardo manierismo del Cavalier d’Arpino e di Federico Zuccari Maddalena penitente della Pinacoteca Civica di Vicenza accostato nelle per le nuove ricerche di Annibale Carracci e Caravaggio. Proprio di sue due versioni. Una mostra piacevole per un’artista lagunare noto a quest’ultimo, Saraceni diviene uno dei più importanti interpreti dan- Roma come il “Veneziano”. do originalità rispetto a Orazio Borgianni e Orazio Gentileschi. La

Sostegno per giovani artisti

Museo Correr di venezia, fino al 15 giugno

IL TIZIANO RITROvATO

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l percorso espositivo storico del Museo Correr di Venezia, fino al 15 giugno, si arricchisce di una nuova mostra: “Tiziano, un autoritratto. Problemi di autografia nella grafica tizianesca”. Un’occasione importantissima per ammirare il recentemente ritrovamento di un affascinante autoritratto a disegno di Tiziano Vecellio. “Questo disegno è il singolare prodotto di Tiziano, il quale nella sua epoca godeva la reputazione di sommo ritrattista ed eccelso pittore. L’ineguagliata qualità dell’immagine e della sua esecuzione sono le ragioni che ci spingono a ritenere il ritratto opera originale del maestro. La scelta stessa del supporto è curata: una carta elaborata e tagliata (soprattutto lungo il bordo inferiore) in modo da somigliare a un foglio di durevole e costosa pergamena, solitamente utilizzata per redigere gli statuti corporativi, le cronache e le lettere diplomatiche della Repubblica di Venezia” sono le parole iniziali attraverso le quali gli studiosi internazionali David Rosand e Luba Freedman, primi ad avvalorare e confermare tale attribuzione, iniziano la loro tesi dimostrativa. Giunto quasi all’età di ottant’anni, Tiziano con il suo autoritratto indica all’Europa che è ancora attivo sia come persona, sia come artista. Una rappresentazione vitale per le corti che lo celebrano e acclamano. Il disegno, dall’inconfondibile e familiare profilo del Maestro, cattura per la straordinaria immediatezza, restituendo tutta la consapevole dignità conseguita dalla sua impareggiabile Arte della pittura. Concentrato nel

Nelle foto alcune delle opere in mostra: Andromeda incatenata liberata da Perseo, La Fuga in Egitto, Maddalena penitente e Madonna con il Bambino e Sant’Anna

Nuovi borsisti alla Bevilacqua La Masa

S profilo della testa col solo accenno del ricco collo di pelliccia e della cuffia, il rapido e sicuro tratto della matita nera, sempre mobile e vibrante, diventa insolitamente preciso e analitico. Il disegno è stato concesso generosamente in prestito da una collezione statunitense dopo la recente mostra presso la Fondazione Cosso (San Secondo di Pinerolo), mentre era già stato esposto per la prima volta nel 2007 a Belluno. Una mostra che costituisce dunque “un’importante sede di dibattito e approfondimento sul non facile campo della produzione grafica tizianesca, specie degli anni maturi” come indica il direttore Mu.Ve Gabriella Belli. Al.Ch.

ono entrati in azione i nuovi borsisti della Fondazione Bevilacqua La Masa, storica istituzione veneziana che trova le sue radici nel 1901, anno della sua creazione. Anche quest’anno la BLM continua a mantenere la missione originale di sostegno per giovani artisti, con residenza e attività nel Triveneto, attraverso l’assegnazione annuale di 12 Atelier. Dopo una selezione avvenuta nei mesi passati i nomi usciti sono i seguenti: Giuseppe Abate e Paola Angelini, Anemoi (gruppo), Marko Bjelancevic, Saverio Bonato, Pamela Breda, Samuele Cherubini, gli Impresari (gruppo), Graziano Meneghin e Jacopo Trabona, Fabrizio Perghem, Fabio Roncato, Caterina Erica Shanta, Eleonora Sovrani. Questi assegnatari sono attivi nei diversi ambiti delle arti visive (pittura, performance, arte relazionale, installazione, arte digitale, fotografia, video arte) e ora iniziano a lavorare per dodici mesi negli studi collocati presso Palazzo Carminati a San Stae e nel Chiostro dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca. In questo lungo soggiorno, un fitto calenda-

rio di appuntamenti ha inizio con gli Artists’ Talk & Open Studios, durante i quali gli artisti presentano al pubblico a Palazzetto Tito le loro ricerche e i progetti futuri aprendo ai visitatori gli studi appositamente allestiti. A giugno invece si rinnova l’impegno degli artisti durante la Notte Bianca dell’Arte, che li vedrà confrontarsi con le importanti sedi della Fondazione Musei Civici di Venezia. Ulteriori momenti espositivi si terranno in occasione del Premio Stonefly Cammina Con l’Arte e la mostra di fine residenza, che dal 2008 è accompagnata da una preziosa pubblicazione edita da Moleskine. A questi momenti istituzionali si affiancano le iniziative organizzate dagli stessi assegnatari, nonché le studio visit grazie alle quali curatori, critici e galleristi italiani e stranieri possono conoscere privatamente le singole ricerche artistiche. Un anno tutto da vivere nel quale ogni singolo artista è conscio che l’opportunità ottenuta è da far fruttare positivamente nell’ambito di una costante ricerca. Al.Ch.


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L’ha fondata Giorgio Simoni oltre 40 anni fa che si avvale della collaborazione dei figli Piergiorgio, Massimo, Sonia e Monia

BICA S.P.A una potenza nella produzione di sedie e mobili per giardino Su 100 mila mq coperti su 4 unità produttive lavorano 140 operai con 30 presse di ultima generazione attive sulle 24h Parlare della Bica S.p.a. ai giorni nostri significa riferirsi a Giorgio Simoni il fondatore Giorgio e, con lui, i figli Piergiorgio 27 anni, Massimo 42 anni, e le due figlie Sonia e Monia. Una vera e propria potenza familiare che ha portato la BICA S.p.a. ad essere leader mondiale nello stampaggio di prodotti per la casa e giardino con un fatturato annuo di 25 milioni di cui l’80% con l’estero ( in 15 Paesi europei e nel mondo) e il 20% in Italia. Nel lontano 1962 Giorgio Simoni ha iniziato l’attività a Pontelongo dando così l’imput all’attuale costituzione del Gruppo Simoni che negli anni 80 ha compiuto un forte salto di qualità nella realizzazione dei primi mobili in resina che si sono affiancati alla storica produzione di quelli da giardino e campeggio in acciaio. Attualmente BICA S.p.a. annovera nel suo interno 140 dipendenti che lavorano in 100 mila mq coperti nelle quattro realtà produttive. A Candiana (Pd) sono posizionate le 30 presse robotizzate

che lavorano su 24h e che sfornano mobili da giardino in resina nelle linee Panther e Trendy. A Pontelongo (Pd) dove avviene il taglio, piegatura e assemblaggio degli articoli da giardino in acciaio, a Villa del Bosco invece vi è la produzione di stendibiancheria in acciaio. La BICA è stata una delle prime aziende ad ottenere la certificazione ISO 9001. Per la stagione estiva 2014 l’ufficio ricerca e sviluppo della BICA ha ideato una nuova collezione di salottini per arredare il giardino, la casa, bar e ristoranti, le linee B:RATTAN e BICADESIGN sono progettate per durare nel tempo. L’attenzione della BICA S.P.A. sempre rivolta verso l’innovazione e l’evoluzione del mercato completano l’immagine di un’azienda che non si ferma al successo già ottenuto ma guarda allo sviluppo futuro e pone nella ricerca di nuove soluzioni la chiave per una ulteriore crescita.

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Lo NEWS

Sport in primo piano Volley Grande prova della squadra alla semifinale di Martellago

Nuoto

Alex Modenese ai campionati italiani di categoria “Criteria”

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uecentotrentasette società. Milleseicentottanta atleti. Duemiladuecentotrentacinque presenze in gara. Trecentotrentatre staffette. Difficile da scrivere, da leggere e da credere. Impressionanti i numeri dei ‘Criteria’, i campionati giovanili di nuoto, riservati alle categorie ragazzi/e, junior e cadetti/e in programma allo Stadio del Nuoto di Riccione da venerdì 21 marzo a mercoledì 26 marzo 2014. Con questo importante appuntamento si è conclusa la stagione invernale. Adria Nuoto era presente a questo importantissimo appuntamento con Alex Modenese classe 1999, che ha gareggiato nei 100 e nei 200 rana. Alex sta maturando sempre più da vero atleta. Ha cercato di controllare l’emozione, comunque difficile in gare di questo livello infatti proprio l’emozione ha condizionato la sua prima gara. Lunedì mattina è sceso in acqua nei 100 rana conquistando il 17esimo posto con 1’06”6, soli 2 decimi in più del record personale. Dopo questa prima giornata è riuscito a trovare la grinta giusta per affrontare i 200 rana migliorando il suo personale di ben 3secondi fermando il cronometro a 2’24”66 centesimi che gli è valso il decimo posto. Dopo questa positiva esperienza, si è già pronti a ripartire per preparare al meglio la stagione estiva assieme a tutta la squadra. Tennis

Victoria Zenato reginetta del Campionato provinciale under 8

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ivincita di Victoria Zenato, la giovane tennista del tennis club Max sport di Adria, che dopo aver ricevuto una delusione al torneo internazionale di Roma (lemon bowl) si è riscattata nel campionato provinciale fit. Il campionato under 8 organizzato dalla federazione tennis è composto da 4 tappe provinciali che si disputano contemporaneamente nelle province o nei raggruppamenti di province. Nel suo raggruppamento Padova-Rovigo, la campionessa di soli 7 anni compiuti il 15-11-2006, ha vinto 3 tornei su 4 perdendo solo la finale della prima tappa dello scorso gennaio. Le finali sono state tutte conbattute, Victoria si è imposta due volte sulla forte giocatrice del tc Padova Manzoni Elena e una sulla giocatrice del t.c Isola Verde Gasparini Carolina.

Atl volley Adria alla final six di Caorle di Elisa Barion

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ntusiasmo, grinta e concentrazione. Sono questi i valori che hanno fatto volare l’Atl volley Adria alla final six di Caorle (Ve) che si disputerà domenica 13 aprile e che assegnerà alla miglior squadra del torneo la Coppa interregionale volley misto Lega pallavolo regionale Uisp Veneto. Domenica 23 marzo si è infatti disputata a Martellago (Ve) la quarta semifinale per l’accesso alla final six. Portabandiera del Polesine era, appunto, l’Atl volley Adria, dopo l’eliminazione dell’Asd Pontecchio volley e dell’Asd Vatik volley. Per i polesani, il concentramento è stato un successo a pieno titolo, determinato dalla vittoria su tutte le rivali della giornata ovvero sulla formazione padovana Croccanti di Tribano (Pd), sulla Volley 2K di Ferrara e sulla veneziana Muffin spritz, squadra che, peraltro, ospitava la manifestazione. Le gare di semifinale dell’Atl volley Adria sono iniziate intorno alle 10.30 con due successi, il primo agile sui Croccanti di Tribano, il secondo, più combattuto, sul Volley 2K. Su entrambe le rivali i polesani si sono imposti con il risultato netto di 2- 0 grazie ad un gioco corale della squadra e al capitano Matteo Rossi. Quindi la terza gara, più intensa, contro i temuti padroni di casa del Muffin spritz. Lo scontro ha un inizio formidabile per gli adriesi che chiudono il primo set sul 19 – 25 dopo il cambio in campo di Matteo Rossi per Nicola Dall’Ara. Poi un calo di concentrazione porta i padroni di casa avanti di 4 punti.

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A questo punto coach Manuel Bellan prova alcuni cambi per dare una scossa ai compagni, entrano Giorgia Checchinato per Serena Passarelli ed Eraldo Meneghini per Matteo Rossi ma il risultato non cambia. Il Muffin spritz si aggiudica il secondo set per 25 – 19. Decisivo, per determinare le sorti del match, il terzo set con l’Atl volley Adria che parte bene imponendo il proprio gioco e staccando gli avversari di due punti. Il Muffin spritz non si arrende e gioca punto su punto fino al 13 - 13. A questo punto gli adriesi tirano fuori grinta ed entusiasmo corale con un gran capitan Rossi che trascina la squadra al risultato finale di 15 – 13. L’Atl volley Adria accede così alla finale per la Coppa interregionale come testa di serie del proprio girone e si prepara ad affrontare le altre grandi del Veneto il prossimo 13 aprile.

“La Favola dello sport”

Lo sport è niente senza cultura

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’ tornato volentieri nella “sua” Porto Viro, Luca Gotti, contarinese di nascita, attualmente viceallenatore di Roberto Donadoni nel Parma. Gotti ha accettato l’invito del Comitato del Coni provinciale dando vita alla tappa sicuramente più partecipata del progetto “La Favola dello sport” sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Ad ascoltarlo ben 220 bimbi provenienti da tutte le scuole primarie dell’istituto comprensivo di Porto Viro, in sala Eracle. Luca Gotti con semplicità e schiettezza ha ripercorso parte della sua carriera, ad iniziare dagli esordi con la maglia del suo Contarina. “Grazie allo sport sono riuscito a costruire una vita che mi piace, anche se ciò mi ha portato lontano dal luogo in cui sono cresciuto – ha sottolineato il tecnico – Ma il vero strumento che mi ha permesso di arrivare a lavorare in mezzo ai tanti campioni della Serie A è sicuramente lo studio. Studiare mi ha cambiato la vita. La cultura apre la mente e ti permette di conoscere e capire il mondo”. Parole che trovano riscontro in una carriera davvero invidiabile che oggi vede Luca Gotti impegnato, oltre che sui campi da calcio, anche in cattedra all’Università Cattolica di Milano. Nel 1998 comincia ad allenare con il Milan che gli affida il gruppo dei Giovanissimi, poi seguono le esperienze con Montebelluna, Pievigina, Bassano Virtus (portato fino alla C2) e con le giovanili della Reggina. Nel 2007 è il citti della Nazionale italiana Under 17. Il

Nella foto Luca Gotti dal 2010 vice di Roberto Donadoni e dal 2012 sulla panchina del Parma salto di qualità arriva nel dicembre 2010 quando Roberto Donadoni lo vuole come suo vice al Cagliari. I due dal gennaio 2012 si rimettono in gioco sulla panchina del Parma con gli emiliani che sono nelle zone nobili della classifica. La grande esperienza in palcoscenici così prestigiosi ha consentito a Luca Gotti di prendere ad esempio molti campioni per trasmettere il suo messaggio ai bimbi di Porto Viro. “Matri da giovane era molto gracile, Messi ha avuto problemi di sviluppo e Giovinco spesso è preso in giro per la sua statura. Ma nel calcio, come in qualsiasi altro sport, più del fisico conta la testa e quella si allena solo studiando. Scuola e sport possono conciliarsi senza problemi, basta solo organizzare bene il proprio tempo”. Alla fine della mattinata, Gotti ha fatto omaggio all’istituto comprensivo di Porto Viro di due maglie del Parma autografate da tutta la Cr.Ag. rosa gialloblù.


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34 I nostri esperti

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SALUTE

Dott.ssa Eleonora Leotta, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia

Pubertà e adolescenza: da bambina a donna. Perché scegliere una ginecologa per il primo appuntamento La pubertà è il periodo che segna, con l’arrivo del primo ciclo mestruale, il passaggio dall’infanzia all’età adulta, durante la quale si raggiunge la maturità sessuale e la capacità riproduttiva. Compaiono i caratteri sessuali secondari e tutto ciò porta a grandi trasformazioni fisiche che determinano un notevole coinvolgimento anche della sfera psichica, cui si possono associare alterazioni del comportamento alimentare (anoressia e bulimia) che più frequentemente si manifestano in questo periodo di insicurezza della donna. L’adolescenza è inoltre caratterizzata dalla scoperta dell’altro sesso. Le ragazze, così come i coetanei maschi, sono confuse riguardo al sesso e alla sessualità e sempre alla ricerca di risposte corrette. E’ quindi importante che possano trovare persone con cui poterne parlare: genitori, insegnanti, consultori familiari. Molte indagini sul comportamento adolescenziale hanno evidenziato nel nostro paese una realtà complessa caratterizzata da: 1. Relativa precocità di inizio dell’attività sessuale, entro i 16 anni; 2. Informazioni generiche raccolte attraverso canali non istituzionali; 3. Difficoltà a gestire in modo responsabile la propria sessualità; 4. Interruzione o uso saltuario del contraccettivo e di mezzi di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili; 5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-

mentale non solo per una valutazione fisica, ma in quanto egli può diventare il punto di riferimento per molti dubbi sulle relazioni con l’altro sesso: il ginecologo aiuterà a capire i rischi dei primi rapporti sessuali, a scegliere il miglior tipo di contraccettivo e insegnerà come prevenire le malattie a trasmissione sessuale. Il primo appuntamento può spesso essere fonte di ansia per una ragazzina sia da un punto di vista relazionale che per senso del pudore: è evidente che in questo caso la scelta di un ginecologo donna aiuterà un processo di identificazione che consentirà una comunicazione più efficace. E’ indubbio come la disponibilità, la riservatezza, l’atteggiamento non giudicante né frettoloso, siano utili per una buona relazione medico-paziente, fondamentali per far sì che la ragazza riesca con facilità a rivolgersi a noi, piuttosto che a coetanei o a figure non in grado di fornire risposte corrette. Una consulenza contraccettiva efficace richiede un lungo colloquio che dia ampio spazio, oltre che all’evidenziazione di problematiche di salute presenti, anche agli elementi di tipo personale e relazionale che incidono sulla scelta contraccettiva o che possono determinare resistenze o paure verso specifici metodi. Oggi esistono diversi contraccettivi: ormonali, di barriera, meccanici e naturali. Noi ginecologi riteniamo che il metodo contraccettivo realmente efficace in una giovane donna sia quello ormonale (pillola contraccettiva), di cui in commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che

mori del collo dell’utero. L’infezione da HPV può presentarsi con piccole lesioni delle mucose (condilomi) o può non dare sintomi. Il test HPV, che si esegue come un semplice tampone vaginale, consente di rilevare la presenza e il tipo di virus e, se positivo, di programmare controlli regolari. Il PAP Test consente invece di rilevare le lesioni già presenti causate dall’HPV. Da alcuni anni esiste un vaccino che previene l’infezione da HPV: il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione, che è gratuita per tutte le ragazze al compimento dell’undicesimo anno di età, e venduto ad un prezzo molto contenuto per le donne fino a 26 anni. In conclusione, per una adolescente il primo incontro con un ginecologo dovrebbe consistere fondamentalmente in una lunga chiacchierata in cui esporre liberamente e senza alcuna vergogna tutti i dubbi e le domande su sessualità, contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La visita vaginale con la palpazione di utero e ovaie, l’ecografia pelvica, l’HPV test e il Pap test verranno eseguito solo dopo e solo se la ragazza è già sessualmente attiva. Tutto ciò presuppone una grande disponibilità e reperibilità del ginecologo di fiducia, che se è una ginecologa potrà offrire anche una maggiore spontaneità di relazione “da donna a donna”. Dott.ssa Eleonora Leotta, dal 2008 Specialista in Ginecologia ed Ostetricia. La Sua esperienza professionale si sviluppa sia come libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

massimizza l’ efficacia riducendo al minimo rischi ed effetti collaterali. Da qualche anno sono in commercio altri due tipi di contraccettivi ormonali, oggi sempre più usati proprio dalle giovanissime, che hanno lo stesso meccanismo di azione e parità di efficacia della pillola: il cerotto e l’anello vaginale. La differenza più importante sta nella sede di assorbimento del farmaco: l’apparato gastroenterico per la pillola, la cute per il cerotto e la mucosa vaginale per l’anello. I contraccettivi ormonali sono inoltre terapeutici per alcune problematiche tipiche dell’adolescenza: acne, aumento della peluria, irregolarità del ciclo. Tra i metodi anticoncezionali meccanici ricordiamo il preservativo perché è l’unico che, se usato correttamente, protegge dalle malattie sessualmente trasmissibile e dall’HIV (AIDS). Ricordiamo che oltre a malattie sessualmente trasmissibili che compromettono seriamente la salute quali AIDS, epatite B, epatite C, sifilide, ne esistono altre batteriche, funginee e parassitarie, molto più frequenti, che possono compromettere la fertilità futura. Le adolescenti dovrebbero quindi usare sia il contraccettivo ormonale, l’unico che garantisce la copertura contraccettiva, sia il preservativo per proteggersi dalle malattie infettive. Tra le malattie a trasmissione sessuale di cui oggi si parla molto, vi è quella da Papilloma Virus Umano (HPV). A questa famiglia appartengono più di 100 tipi virali diversi: alcuni causano infezioni della cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Dal 1° gennaio 2014 una nuova tassazione immobiliare

L’onda lunga del Governo Monti fa sentire i suoi (non benefici) effetti anche a distanza di qualche anno. Infatti, dal 1° gennaio 2014 si è assistita a una vera e propria rivoluzione quanto agli atti di vendita di immobili, quelli cioè che scontano le imposte di registro, ipotecarie e catastali. Le vecchie aliquote di registro (quelle del 3%, 7%, 8%, 15% ecc.) sono sostituite sostanzialmente da tre: del 2% per gli acquisti di prima casa; e del 12% per i terreni agricoli; del 9% per tutto il resto (es. seconda casa, terreni edificabili, fabbricati strumentali ecc.). Le nuove aliquote del 2% e del 9% e del 12%, si portano dietro sempre una conseguenza

molto importante: a titolo di imposte ipotecaria e catastale, si pagano due importi fissi da 50 euro ciascuno, che assorbono il bollo, la tassa per la voltura e quella per la trascrizione. Fino a qui tutto sembra molto più vantaggioso di prima, se non fosse per una “sorpresa” finale: e cioè il fatto che l’imposta minima di registro è comunque dovuta nella misura minima di 1000,00 euro. Quindi se in seguito alla tassazione di una prima casa con l’imposta del 2% mi vien fuori un risultato, per esempio, di 350,00 euro, la tassazione sarà comunque di 1000,00 euro più i 100 eurocomplessivi di quelle ipotecarie e catastali (totale

minimo, dunque, sempre almeno di 1100,00 euro). Nelle zone in cui le rendite degli immobili sono piuttosto basse (come sono in genere quelle nei paesi di provincia e di campagna) difficilmente ciò potrà concretizzarsi in un risparmio di spesa; mentre ciò è indubbiamente più vantaggioso, rispetto a prima, per l’acquisto di prime case in zone con rendite alte. Fuori dai casi appena visti, le imposte fisse ipotecarie e catastali (una volta di 168 euro) sono state aumentate a 200 euro. Infine, sono stati modificati i requisiti per discriminare una casa di lusso da una non di lusso e quindi per chiedere le agevolazioni prima casa. In

precedenza ci si riferiva a dei parametri molto precisi fissati da un Decreto Ministeriale del 1969; oggi, invece, la casa

è non di lusso per definizione per il sol fatto di essere accatastata in categoria A diversa da A1/A8/A9.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it


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I nostri esperti 37

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La violenza di genere AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, purtroppo, occupa sempre più le prime pagine dei giornali ed i servizi di apertura dei telegiornali ovvero il fenomeno della violenza di genere. Che cos’è la violenza di genere? Il fenomeno della violenza di genere, ancorché risalente nel tempo, è stato solo di recente oggetto di studi più approfonditi che hanno consentito una sua qualificazione e, quindi, una maggior presa di consapevolezza e responsabilità da parte della nostra società civile. Il concetto di violenza di genere, elaborato nei primi anni duemila, è utilizzato per differenziare la violenza comune da quella che si esplica in danno di individui o gruppi in ragione del loro “genere” o sesso di appartenenza. La violenza di cui ho appena riferito consiste essenzialmente in una serie distinta di azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica o psicologica che hanno come destinatario una persona “scelta” sulla base del suo genere o sesso. Con specifico riferimento alla violenza sulle donne, deve rilevarsi come questa costituisca un fenomeno culturale assai complesso che interessa ogni sfera sociale e le cui conseguenze non ricadono solo sulle donne vittime di violenza ma anche sui loro figli che diventano testimoni indiretti della stessa. La violenza sulle donne trova, peraltro, un espresso riconoscimento nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne datata 1993 che, all’art. 1 definisce la violenza contro le donne come “Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare un danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”. Rilevanti nel breve e lungo periodo i danni subiti dalle vittime di violenza sia sul piano fisico che su quello psicologico, morale ed esistenziale. Quali forme può assumere la violenza di genere? La violenza di genere è per sua natura un fenomeno proteiforme in

quanto può esplicarsi in modi assai vari e diversi tra loro per tipologia, intensità di violenza e gravità degli effetti. Vi è una violenza fisica e morale ravvisabile in tutte quelle condotte dirette a far più o meno male alle persone con atti lesivi volontari. Vi è poi una violenza psicologica posta in essere dai partner o ex partner attraverso una serie di atteggiamenti intimidatori,

minacciosi e offensivi anche reieterati e prolungati. All’interno di questa categoria si ricomprendono condotte assai diverse tra loro quali i ricatti, gli insulti verbali, le umiliazioni di vario genere anche pubbliche. Ed ancora la violenza economica che rappresenta una forma subdola di violenza in quanto finalizzata ad impedire che il partner possa raggiungere

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l’indipendenza economica. In tal modo la vittima non potrà rendersi indipendentemente dal suo carnefice che eserciterà sulla stessa un controllo indiretto ma efficace. In tal senso mi limito a segnalare tutti quegli atteggiamenti diretti ad impedire la ricerca di un lavoro od ancora un ferreo controllo dello stipendio o utilizzo del denaro percepito ad esempio solo dal

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marito-compagno. In particolare, la donna straniera è spesso vittima di ricatti da parte del compagno che, nell’impedirgli la regolarizzazione dei documenti, preclude alla stessa la ricerca di un regolare lavoro. Infine, tra le forme più gravi ed odiose di violenza vi è quella sessuale rappresentata dall’insieme delle condotte che attengono alla sfera sessuale della persona e che ne compromettono la libertà di esplicazione. Tra le forme più diffuse di violenza sessuale vi sono le molestie sessuali, la costrizione ad avere rapporti sessuali o, addirittura, a prostituirsi. Fenomeni quest’ultimo dell’induzione alla prostituzione per nulla distanti anche dalla ns realtà locale dove si registrano interventi delle forze dell’ordine volti a contrastare proprio suddetto reato. I reati connessi alla violenza di genere Le violenze sopra riferite integrano, il più delle volte fattispecie penalmente rilevanti. I reati che, statisticamente, sono maggiormente associati a fenomeni di violenza di genere sono: il reato di maltrattamenti verso familiari e conviventi, disciplinato all’art. 572 c.p. e di recente modificato; il reato di atti persecutori, comunemente detto stalking, introdotto nell’ordinamento italiano nel 2009 con l’art. 612 bis c.p.; la violenza sessuale di cui all’art. 609 bis c.p., nonché le fattispecie, apparentemente meno gravi, ancorché rilevanti sul piano umano, di minacce, lesioni e molestie. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-

commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che

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cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-

38 I nostri esperti IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Dal 1° gennaio 2014 una nuova tassazione immobiliare

L’onda lunga del Governo Monti fa sentire i suoi (non benefici) effetti anche a distanza di qualche anno. Infatti, dal 1° gennaio 2014 si è assistita a una vera e propria rivoluzione quanto agli atti di vendita di immobili, quelli cioè che scontano le imposte di registro, ipotecarie e catastali. Le vecchie aliquote di registro (quelle del 3%, 7%, 8%, 15% ecc.) sono sostituite sostanzialmente da tre: del 2% per gli acquisti di prima casa; e del 12% per i terreni agricoli; del 9% per tutto il resto (es. seconda casa, terreni edificabili, fabbricati strumentali ecc.). Le nuove aliquote del 2% e del 9% e del 12%, si portano dietro sempre una conseguenza

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DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it MESSAGGIO PUBBLICITARIO

ARGOS, 10 ANNI DI ENERGIA PER LA FAMIGLIA E PER L’IMPRESA Un interlocutore affidabile, una presenza capillare sul territorio, tariffe gas e luce trasparenti e competitive Gas ed elettricità, ovvero l’energia che ogni giorno accende la vita di famiglie e imprese. Per ciascuno di noi scegliere il fornitore più adatto alle proprie esigenze è un’operazione importante, ma spesso complicata. In questo settore il mercato è affollatissimo: offerte, opzioni, promesse di sconti e agevolazioni si rincorrono spesso in modo caotico. Ma come orientarsi in questa specie di giungla? Come valutare correttamente i vantaggi veri o presunti offerti da ciascun fornitore? Nel Nordest, e in particolare nel Veneto, Argos Energia Spa – azienda di Sarmeola di Rubano (Pd) – è una delle società leader nel settore della fornitura di gas naturale ed energia elettrica per famiglie e imprese. Quest’anno Argos festeggia i dieci anni di attività: un traguardo importante, frutto di una crescita costante nella presenza territoriale, ma soprattutto nella fiducia e nella percezione dei clienti.

UNA RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA CAPILLARE Negli ultimi mesi Argos ha aperto numerosi sportelli nel Nordest, nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Rovigo e Pordenone. Altri ne verranno aperti nei prossimi mesi. Si tratta di punti vendita e assistenza gestiti direttamente da personale aziendale, e non affidati a terzi. Anche l’assistenza telefonica (il numero verde gratuito è in funzione 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, e il sabato dalle 9 alle 12,30) e l’area clienti online sono gestiti direttamente da addetti Argos. La filosofia di Argos è semplice: l’utente – sia il privato cittadino sia l’azienda – si deve sentire sempre accolto e ascoltato. Il risultato di tutto questo è che ogni esigenza del cliente trova sempre un’accoglienza qualificata. Il cliente Argos non si imbatterà mai in un call center ubicato chissà dove o in personale impreparato.

IL CLIENTE HA IL CONTROLLO TOTALE DEI CONSUMI E DELLA BOLLETTA Quante volte capita di dover pagare conguagli inattesi o consumi anticipati? Il sistema di tariffazione di Argos Energia, sia per la luce sia per il gas, è chiaro e intuitivo. Nessuna brutta sorpresa in bolletta, perché grazie all’autolettura il cliente ha il controllo totale dei propri consumi. E la bolletta è trasparente e semplice da leggere: tutte le voci sono comprensibili e ogni mese si paga solo quanto effettivamente consumato. In questo modo è facile tenere d’occhio la spesa.

FELICE ANCHE IL PORTAFOGLIO L’offerta Argos (sia quella per le famiglie, sia quelle per le imprese) è di 3 tipi: solo Gas, solo Elettricità, Luce + Gas. Oltre a tutti i vantaggi descritti, il cliente Argos risparmia anche sui costi: nessun onere di attivazione e uno sconto del 15% per sempre, sia per la luce sia per il gas.

Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, trasparenza della fatturazione, www.argosenergia.com Numero verde 800-178997 competitività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.



40 A tavola

25

Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su

tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

COCKTAILS by Paolo Marani

FIOR DI LOTO

INGREDIENTI:

DEDICATO AD ADRIA IN FIORE CHE SI SVOLGERÀ DOMENICA 27 APRILE 2014 AD ADRIA. SI PREPARA DIRETTAMENTE NEL BICCHIERE OLD FASHION 1/2 LIME A CUBETTI, 7/10 GIN BOMBAY, 2/10 CONTREAU, 1/10APRICOT BRANDY, 3 GOCCE DI BITTER CAMPARI, 8 GOCCE DI KIRSH. SI GUARNISCE CON FRUTTI DI BOSCO E UN FIORE DI LOTO. PAOLO MARANI

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CROCCHETTE DI CARCIOFI CON SALSA ALLO YOGURT ED ERBE AROMATICHE UN FINGER FOOD CROCCANTE FUORI, CALDO E MORBIDO ALL’INTERNO. PERCHÉ PER NOI LE CROCCHETTE NON SONO SOLO A BASE DI PATATE, MA MOLTE DELLE VERDURE PRIMAVERILI SI PRESTANO PER QUESTA SFIZIOSA PREPARAZIONE. E’ LA STAGIONE CHE INVOGLIA: CIBI FRESCHI E MENO IMPEGNATIVI, PER QUESTO ABBIAMO REALIZZATO UNA SALSA A BASE DI YOGURT ED ERBE CHE HA ALLEGGERITO LE NOSTRE CROCCHETTE. INSOMMA, PICCINE COME APPETIZER, UN PO’ PIÙ GRADI COME

CONTORNO, IDEALI DA METTERE NEL CESTINO DA PIC NIC, QUESTE CROCCHETTE DI CARCIOFI SONO UNA IDEA SEMPLICE ED ORIGINALE PER OGNI ESIGENZA.

INGREDIENTI PER 15 CROCCHETTE: 500G FONDI CARCIOFO, 1 PATATA (95G LESSATA), 110G PANE DI SEGALE, 2 CUCCH ARACHIDI SALATI, 1 UOVO MENTA SECCA, PREZZEMOLO, AGLIO IN POLVERE, SUCCO DI LIMONE, INSAPORITORE A BASE DI VINO ED ERBE AROMATICHE, PANE GRATTUGIATO, OLIO EVO, OLIO DI SEMI DI MAIS, SALE. PER LA SALSA: 170 GR YOGURT GRECO 0%, SUCCO DI LIMONE, OLIO EVO, MENTA SECCA, PREZZEMOLO, AGLIO IN POLVERE, SALE ALLE ERBE AROMATICHE DI MONTAGNA, SALE CUOCERE I FONDI DI CARCIOFO IN PENTOLA A PRESSIONE, CON IL CESTELLO PER LA COTTURA A VAPORE, PER CIRCA 10 MINUTI DAL FISCHIO DELLA PENTOLA. SPEZZARE IL PANE E AMMOLLARLO CON UN PO’ DI ACQUA DI COTTURA DEI FONDI; MESCOLARLO CON I CARCIOFI E LA PATATA, ENTRAMBI SCHIACCIATI CON UNA FORCHETTA. CONDIRE IL COMPOSTO CON L’OLIO EVO, IL SUCCO DI LIMONE E L’INSAPORITORE A BASE DI VINO ED ERBE AROMATICHE; UNIRE GLI ARACHIDI TRITATI CON IL COLTELLO, E PROFUMARE CON LA MENTA, L’AGLIO ED IL PREZZEMOLO, QUINDI AGGIUSTARE DI SALE. IMPASTARE GLI INGREDIENTI CON UN UOVO, E FORMARE DELLE PALINE CON LE MANI (MEGLIO SE BAGNATE). PASSARE LE CROCCHETTE IN UN MIX DI PANE GRATTUGIATO E SALE, POI LASCIARLE RIPOSARE PER CIRCA 20 MINUTI. PREPARARE LA SALSA: MESCOLARE LO YOGURT CON IL SUCCO DI LIMONE E L’OLIO EVO, QUINDI PROFUMARE CON LA MENTA, IL PREZZEMOLO, L’AGLIO ED INSAPORIRE CON IL SALE ALLE ERBE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE. OTTENERE UNA CREMA MORBIDA, ALLUNGANDO CON QUALCHE CUCCHIAIO DI ACQUA DI COTTURA DEI FONDI DI CARCIOFO. CUOCERE LE CROCCHETTE DI CARCIOFI IN PADELLA CON L’OLIO DI SEMI, RIGIRANDOLE PER FAR COLORARE. SERVIRE ACCOMPAGNANDO CON LA SALSA DI YOGURT. 2 SPICCHI AGLIO, DRAGONCELLO, CANNELLA, OLIO EVO, SALE

I CONSIGLI DI PAOLO

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CUCINA

CUCINA

LA RICETTA

MANUELA E SILVIA BIZZO

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FASCINO DAVANTI A PROSPETTIVE CONFUSE MEGLIO ESERCITARE PAZIENZA E LUNGIMIRANZA, SENZA PARTIRE ALLA CARICA · SALUTE CONTROLLATE L’ALIMENTAZIONE, IL SONNO E CURATE EVENTUALI ALLERGIE CON PRODOTTI TERMALI

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DAL 21/04 AL 20/05

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DIALOGO SENTIMEN TALE FLUIDO, CON TONALITÀ DAL ROMANTICISMO AL VIVACE SCAMBIO INTELLETTUALE · S ALUTE VI SENTITE PIÙ LEGGERI CON LE GAMBE AGILI E SCATTANTI E LA PELLE PIÙ IDRATATA. OTTIMO CURARE L’ALIMENTAZIONE

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

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ARRIVO MOMENTI DI GRANDE VIVACITÀ E UN APPEAL IRRESISTIBILE. OTTIME PROSPETTIVE PER I SINGLE · S ALUTE LO STOMACO E LA DIGESTIONE POTRANNO DIVENTARE BERSAGLI DI EVENTUALI TENSIONI. RIPOSATE

CANCRO

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO L’ALTO TASSO EROTICO E UN’ECCEZIONALE INTUIZIONE, VI PERMETTERÀ DI NON FARVI IMBRIGLIARE E SOFFOCARE · SALUTE CONSIGLIATI ESERCIZI ALL’ARIA APERTA E PERCORSI ALIMENTARI DISINTOSSICANTI, PELLE E FISICO VE LO CHIEDONO DA MOLTO

LEONE

DAL 23/07 AL 23/08

TENDERETE A VIVERE IN UNA BOLLA PROTETTIVA PER RIPARARVI DALLE TENSIONI EMOTIVE PER SENTIRVI MENO CONFUSI. · S ALUTE POTRETE ESSERE PIGRI E DEMOTIVATI TANTO DA ACCUMULARE TENSIONI E ADIPE. FORZA, LA PRIMAVERA È GIÀ QUI FASCINO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO IL

MAL D’AMORE VI RENDERÀ PIUTTOSTO SCONTROSI O IN PERENNE ATTESA DI CONFERME · S ALUTE POSSIBILE MALESSERE LEGATO AL CAMBIO DI STAGIONE, ATTENTI A SCHIENA, ARTICOLAZIONI E SI-STEMA NERVOSO

Oroscopo IL BUON UMORE VIEN CANTANDO, L’AMORE, INVECE, PAZIENTANDO

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO VI PRESTERETE VOLENTIERI A SUPPORTARE IN TUTTO E PER TUTTO L’OGGETTO DEL VOSTRO AMORE · S ALUTE MUSCOLI SCATTANTI E UNA CERTA TENDENZA AD ANDARE OLTRE IL CONSUETO FAIRPLAY, CON QUALCHE EXPLOIT

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO UN BEL MESE PER CHI SAPRÀ CONIUGARE PASSIONE E PROGETTUALITÀ, PER CHI AMA SFIDARE L’IMPOSSIBILE · S ALUTE SIETE IN FORMA, QUINDI BELLISSIMI, SPERIMENTERETE UN AUMENTO DEL CARISMA PERSONALE

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

UNA VENERE POCO IN SINTONIA CON I VOSTRI SLANCI ENTUSIASTI POTRÀ RALLENTARE LE VOSTRE CONQUISTE S ALUTE FATE ATTENZIONE A CIÒ CHE METTERETE IN TAVOLA, A CIBI TROPPO GRASSI O PROTEICI E AGLI ALCOLICI FASCINO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

SPERIMENTATE FASI DI NERVOSISMO, CON UN PROBABILE CALO DEL DESIDERIO ANCHE VERSO IL PARTNER · SALUTE NON SFIDATE GLI SBALZI DI TEMPERATURA E NON CARICATE OLTRE MISURA SCHIENA E ARTICOLAZIONI FASCINO

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO CON

CHI AMATE DOVRETE ESSERE PROGETTUALI, INCORAGGIANTI, PRESENTI, CAPACI DI EVOCARE ATMOSFERE · SALUTE LA FORMA MUSCOLARE È SODDISFACENTE E LE DIFESE IMMUNITARIE COMPIONO EGREGIAMENTE IL LORO LAVORO

PESCI

DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO LE STELLE AMPLIFICANO IL DESIDERIO DI AMORI OCEANICI, IDEALIZZATI E A TRATTI IMPOSSIBILI · S ALUTE VI SENTIRETE TALMENTE CARICHI CHE ABBANDONERETE PER STRADA QUALCHE SOFFERENZA INUTILMENTE AUTO INFLITTA


Ponti primaverili

alle Terme Krka

Pasqua, 25 Aprile e 1 Maggio Pacchetto include: • mezza pensione in camera doppia • bagni illimitati nelle piscine termali (32 °C) • bagno notturno il venerdì e il sabato (fino alle ore 23.00) • 1 ingresso al mondo delle saune • uso l‘accappatoio • idroginnastica mattutina, acqua aerobica, camminata nordica ... • programma d’animazione e divertimento: tombola, serate culturali, proposte per le gite … 17. 4.-4. 5. 2014

2 notti

3 notti

Terme Šmarješke Toplice

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T: 00 386 7 38 43 400, E: booking.smarjeske@terme-krka.si

Hotel Vitarium ****superior

154,00

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Terme Dolenjske Toplice

Hotel Kristal ****

138,00

197,00

Hotel Balnea ****superior

160,00

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T: 00 386 7 39 19 400, E: booking.dolenjske@terme-krka.si

I prezzi sono in EURO e si intendono per persona. Supplementi: la tassa di soggiorno, camera singola. Sconti: • membri del Club Terme Krka – 10 % • bambini fino 6 anni e 1 bambino fino 14 anni soggiornano gratis (in camera con due adulti), altri bambini dai 6 ai 14 anni - 50% di sconto

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Zona Chieppara Appartamento bilocale al piano terra, Zona residenziale, a due minuti dal centro, Appartamento A due minuti dal Duomo Appartamento bilocale al piano Zona residenziale, Casa accostata su 2 livelli, con In pieno centro Appartamento bilocale al piano 2° ingresso indipendente, ristrutturata e composta terra, completamente arredato, con soggiorno-angolo , completamente arredato, composto da soggiorno completamente arredato, composto da cucina abitabile, 1 trilocale al piano terra, non arredato, composto da cucina, da soggiorno, cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, con angolo cottura, 1 camera da letto matrimoniale camera da letto matrimoniale, bagno, posto auto riservato. soggiorno, 2 camere da letto, bagno, garage e giardino cottura, 1 camera da letto matrimoniale, bagno, cantina e piccolo ripostiglio e garage. Classe energetica non Classe energetica non definita “G”. esclusivo. Classe energetica non definita “G”. garage. Classe energetica non definita “G”. e bagno. Classe energetica non definita “G”. definita “G”. Euro 650 mensili Rif.A1408 Euro 450 mensili Rif.A1396 Euro 400 mensili Rif.A1450 Euro 450 mensili Rif.A1370 Euro 350 mensili Rif.A1467

e-mail: adria@gabetti.it Nuovo sito web: www.gabettiadria.it Seguici su facebook: Adria Gabetti Casa


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