La Piazza di Adria sett2021 ap

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SETTEMBRE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.153

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di Adria

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Concorsi a Premi

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“Un calendario unico per gli eventi adriesi” Ora che ricominciano le iniziative pubbliche, il Comune punta a evitare sovrapposizioni e a migliorare il coordinamento

CONCA DI BARICETTA

Rifiuti galleggianti, si va verso una soluzione L’ANNUNCIO

“In arrivo una rotatoria in via Chieppara” SANITÀ

Dalla Regione due milioni per l’ospedale POLITICA

“Più attenzione alle necessità delle frazioni” AMBIENTE

Plauso da Coldiretti per il progetto di fotovoltaico LA RICHIESTA DEI GIOVANI

“Si intitoli una via o una piazza a Gino Strada”

Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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d un primo sguardo potrebbe sembrare un appuntamento elettorale di secondo piano, di carattere squisitamente locale. Invece le ormai imminenti elezioni amministrative di inizio ottobre, per quanto circoscritte, almeno in Veneto, saranno pur sempre un piccolo test in itinere per la politica di casa nostra e quella nazionale, in vista delle consultazioni che ci attendono nel prossimo biennio, fino a chiudere il cerchio con le elezioni politiche. segue a pag 5

ALL’INTERNO DEL GIORNALE LO SPECIALE DI 4 PAGINE

Padova Urbs picta

IMMAGINI, COMMENTI E INFORMAZIONI UTILI

servizio a pag 6


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Facciamo il punto

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5 Test d’autunno per sindaci e partiti

Con “Adria bella” un sostegno a chi ha bisogno di aiuto

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are una mano a chi sta vivendo un momento di difficoltà e, contemporaneamente, rendere la città più vivibile e ordinata. È questo il senso di “Adria Bella” il nuovo progetto sociale avviato dal Comune. Un percorso di accompagnamento e inserimento retribuito rivolto ai lavoratori in situazione di svantaggio, in collaborazione con la cooperativa sociale B-Life che fornirà tutoraggio e monitoraggio sulle attività organizzate in linea con le normative di sicurezza lavorativa e anticovid. Anche Adria dunque sceglie la via dei lavori socialmente utili per dare una chance a quei cittadini che si trovano in condizione di difficoltà temporanea, L’amministrazione comunale selezionerà, attraverso gli uffici, 22 persone che a turno, per un periodo di sei mesi, presteranno la propria manodopera in lavori di pulizia e mantenimento del decoro urbano, anche con piccoli sfalci d’erba. “Aiutare e non assistere passivamente è lo scopo con cui è stato formulato il progetto sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Sandra Moda - per fare in modo che la persona possa riacquistare il proprio ruolo nella società, sentendosi una risorsa”. E aggiunge: “Parliamo di svantaggio in senso lato, al fine di non etichettare i partecipanti al progetto. Nella vita si possono incontrare periodi di difficoltà causati da molteplici fattori, fra i più svariati, e queste persone hanno semplicemente bisogno di una guida per ritrovare il proprio percorso”.

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

22 persone a turno, per 6 mesi, presteranno la propria manodopera

In questo clima di perenne campagna elettorale la prossima chiamata alle urne riguarda nella nostra regione appena una decina di Comuni sopra i 15 mila abitanti e altri 74 municipi minori, ma l’attenzione e le manovre dei partiti lasciano intendere che, nel loro piccolo, queste elezioni amministrative saranno pur sempre un test di cui tenere conto. I protagonisti sono i sindaci, a partire da quelli uscenti in corsa per il secondo mandato e da chi aspira a diventarlo. Accanto a loro le liste civiche che il più delle volte, specie nelle realtà più piccole, hanno preso il posto delle classiche coalizioni composte dai partiti nazionali. Nelle schede gli elettori vedranno pochi simboli di partito e molti nomi, perche per le amministrative in particolare sono importanti i volti e le parole. Ma ciò non significa che i partiti siano estranei o indifferenti alla competizione elettorale. Anzi, in queste settimane l’attenzione della politica regionale e dei parlamentari si sta concentrando proprio sulla campagna elettorale, a partire dai centri maggiori, come Chioggia, Albignasego, Este, Cittadella, Montebelluna. Anche nelle realtà più piccole si avverte comunque una maggiore attenzione da parte dei “big” e dei rappresentanti dei maggiori partiti perché le possibili alleanze ma anche i cambi di rotta possono rappresentare un banco di prova in vista delle elezioni amministrative del 2022 che, Covid permettendo, potrebbero essere celebrate nella tarda primavera e coinvolgeranno importanti città, a partire da Padova. In Veneto la Lega cerca conferme e testa l’alleanza con Forza Italia mentre Fratelli d’Italia si aspetta un buon risultato. Il Partito Democratico insegue la rivincita e dialoga con il resto del centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle naviga ancora in acque agitate. Perciò il responso delle urne avrà la sua valenza anche sullo scenario nazionale e di conseguenza si rifletterà pure sulle scelte e le strategie dei partiti in casa nostra.

Giorgia Gay

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è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Pettorazza e Grimani per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 settembre 2021


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L’iniziativa. Migliora il coordinamento degli appuntamenti dei prossimi mesi per evitare sovrapposizioni

La ripartenza degli eventi passa anche da un calendario unico U

n vero e proprio coordinamento degli eventi in un unico calendario annuale per evitare sovrapposizioni e coordinare la sicurezza. L’iniziativa è del Comune di Adria che punta a una programmazione studiata con congruo anticipo per le iniziative dei mesi di ottobre, novembre e soprattutto dicembre e gennaio in occasione delle festività natalizie. “Grazie alla convenzione con la Pro loco, tutti gli eventi trovano oggi spazio in un calendario unico consultabile all’interno del sito dell’associazione o dal sito del Comune”, commenta l’assessore Stoppa. “Uno dei valori aggiunti del calendario unico è il fatto di avere a disposizione uno stru-

“Un servizio di promozione rafforzato dall’incontro operativo settimanale tra i vari soggetti interessati” mento che permette di evitare la sovrapposizione e distribuire gli eventi nel tempo e nei diversi spazi della città – chiarisce Stoppa -. Questo garantisce anche la copertura degli eventi a livello di target, ovvero consente di programmare iniziative rivolte a soggetti diversi, magari anche nello stesso giorno”. “Un servizio di promozione rafforzato dall’importante incontro settimanale tra i soggetti interessati, l’amministrazione e gli uffici comunali, istituito per dialogare con maggior effi-

cacia e ottimizzare la cospicua attività - aggiunge l’assessore -. Il Comune, attraverso un lavoro di regia, crea una maggior chiarezza e collaborazione tra tutte le realtà associative. Gli incontri del mercoledì permettono poi di rendere più chiare le norme Covid e, in generale, di sicurezza, che devono essere seguite anche nel più piccolo degli eventi”. Un lavoro in costante aggiornamento, per il quale sono attivi anche l’assessore Andrea Micheletti e la consigliera comunale Oriana Trombin. “Un risultato che Adria aspettava da anni – fa sapere dal canto suo il sindaco Omar Barbierato -. E per questo ringrazio tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito al buon esito e importante risultato già ottenuto, e continuano a lavorare per gli eventi futuri programmati”. Molte le iniziative che già stanno scaldando l’autunno appena iniziato: dopo l’Adria Acqua Festival (il raduno delle remiere) e i primi appuntamenti di “Adria Città che legge”, il Comune è al lavoro per il 70º anniversario dell’alluvione. Il 10 ottobre arriva poi la “Su e zo per i fossi in mountainbike”. “Ancora, stiamo organizzando con l’assessore Micheletti tutto ciò che riguarda i gemellaggi: il 15, 16 e 17 ottobre avremo una serie di iniziative legate proprio ai Paesi europei con i quali negli anni abbiamo stretto legami” conclude Stoppa. Giorgia Gay

Sopra, l’assessore Matteo Stoppa. A lato, un evento ospitato ad Adria (foto di archivio)

I Venerdì d’estate più forti del Covid Terminata con grande successo la 28° edizione di Adria d’estate, la manifestazione che ha animato tutti i venerdì sera della città etrusca con spettacoli, musica e giochi nei mesi di luglio e agosto. Non nasconde la sua soddisfazione Massimo Barbujani, consigliere comunale ed ex presidente dell’associazione Adria Shopping: “Non è stato facile organizzare gli eventi, ma grazie al lavoro di un team affiatato ce l’abbiamo fatta anche quest’anno.” Tutte le serate si sono potute svolgere nel pieno rispetto delle recenti regole anti Covid: “Abbiamo deciso di non sistemare le sedie per non dover poi chiedere il green pass a chi si fermava a guardare gli spettacoli, ma tutte le aree dove questi hanno avuto luogo sono state comunque transennate e controllate da volontari per evitare gli eventuali assembramenti che si sarebbero potuti formare” continua Barbujani.

Adria d’estate, come nelle precedenti edizioni, ha visto la presenza di numerosi espositori dell’artigianato, operatori dello street food e bancarelle di prodotti enogastronomici o rimedi naturali per il benessere. Durante questi venerdì inoltre tutti i negozi sono rimasti aperti fino a tarda ora, mentre nei bar e nei locali sono state organizzate degustazioni o altri eventi che hanno coinvolto in particolar modo i più giovani. “Questa non è una manifestazione dei commercianti o del Comune, ma è la manifestazione di tutta la comunità adriese. Un sincero ringraziamento agli sponsor e a tutte le persone che ci hanno dato una mano” conclude Barbujani, sperando che per il prossimo anno l’emergenza Covid sia definitivamente conclusa e che la nuova edizione di Adria d’estate possa magari celebrare il tanto atteso ritorno alla normalità. Chiara Tomao


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Conca di Baricetta. Una convenzione stabilirà la pulizia due volte l’anno e i costi saranno a carico di tutti

Rifiuti galleggianti, si va verso una soluzione condivisa S

i va finalmente verso la risoluzione del problema dei rifiuti galleggianti alla conca di Baricetta. Per il sindaco di Adria Omar Barbierato è un’”occasione storica” quella che si presenta con la convenzione per lo smaltimento dei rifiuti lungo il Canal bianco promossa e realizzata dalla Regione e dall’assessore veneto Elisa De Berti con la collaborazione dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, di Infrastrutture Venete e di 50 comuni, di cui 31 in provincia di Verona e 19 in provincia di Rovigo. “Il problema ambientale che interessa tutti i comuni attraversati dall’idrovia Fissero-Tartaro-Canal Bianco-Po di Levante in questi anni si è scaricato sui comuni di Adria e Legnago, dove si trovano le conche di Baricetta e Torretta – afferma il primo cittadino -. Attraverso questa convenzione si stabilisce che Infrastrutture venete due volte all’anno raccolga i rifiuti nelle conche con finanziamenti della Regione, e che i due comuni

capofila Adria e Legnago si occupino dello smaltimento attraverso le aziende competenti del territorio, e i costi dello smaltimento siano poi ripartiti su tutti i Comuni dell’asta fluviale”. Barbierato ricorda che “il Comune di Adria ha organizzato in questi anni, in accordo con la Regione Veneto e l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, riunioni di confronto tra i sindaci dei territori interessati e gli enti competenti, per raccogliere informazioni, dubbi, richieste, necessarie agli uffici della Regione per confezionare la convenzione”. “Ora è necessario che la convenzione venga votata in tutti i consigli comunali interessati – precisa l’assessore Matteo Stoppa -. È un’operazione necessaria per risolvere questo grave problema ambientale che interessa tutti noi. Il voto positivo del territorio su questo accordo sarà un segno fondamentale si attenzione e tutela per il futuro del fiume e del nostro mare”. “Tutelare l’ambiente vuol dire tutelare la salute dei nostri

Per il sindaco è una “occasione storica”. Ora serve il voto dei consigli comunali interessati cittadini” aggiunge la consigliera provinciale Sara Mazzucato. Per il consigliere con delega alla mobilità Enrico Bonato “con questi interventi il Canalbianco può svolgere appieno quella funzione di asta

navigabile, rappresentando una forma di viabilità sicura alternativa, particolarmente efficace per il trasporto di merci e molto suggestiva per i turisti”. “Oltre all’aspetto ambientale con questa convenzione si dà una risposta anche alla navigazione fluviale e ai progetti turistici che questa Amministrazione sta sostenendo attraverso una convenzione con Assonautica” aggiunge l’assessore Andrea Micheletti. “Come amministrazione

ringraziamo gli uffici regionali, i consorzi di bonifica, e l’autorità di bacino distrettuale del fiume Po, e l’assessore De Berti, a cui ribadiamo l’invito pubblico ad Adria per raccontare insieme questa importantissima occasione per risolvere questo problema storico, per l’impegno profuso in questo lavoro che si deve ora concludere con il voto dei consigli comunali interessati” chiude il sindaco Omar Barbierato. Gaia Ferrarese


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Sistemazione della viabilità. Il Comune annuncia il progetto, con cui ha partecipato a un bando regionale

“Una rotatoria in via Chieppara” “A

bbiamo partecipato a un nuovo bando regionale, per ottenere dei finanziamenti pubblici, per migliorare la rete viaria di Adria. Se andrà in porto, ci permetterà di realizzare una rotatoria in via Chieppara”. Ad annunciarlo il sindaco Omar Barbierato. “Si tratterebbe – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Marco Terrentin – di trasformare in rotatoria, l’incrocio dove confluiscono via Chieppara con viale Giuseppe Cordella e via Francesco Nisotti. Un cambiamento che agevolerebbe l’accessibilità verso il Museo Archeologico Nazionale, l’argine del Canalbianco, dove si snodano i percorsi ciclopedonali di forte valenza turistica, la nuova area sosta camper e il centro storico”. “Un intervento che consente di migliorare la viabilità del quartiere risolvendo le problematiche legate all’elevato numero di strade che confluiscono nell’incrocio ed alle caratteristiche dello stesso. La situazione attuale crea situazioni di incertezza a veicoli, ciclisti e pedoni. Un’opera pubblica quindi, che metterebbe in sicurezza stradale sia il traffico veicolare e soprattutto quello ciclopedonale con percorsi protetti” spiega il consigliere con delega alla mobilità Enrico Bonato, che aggiunge “la rotatoria servirà anche a far ridurre la velocità sul tratto stradale, dal ponte Chieppara fino al semaforo, rendendolo più sicuro”. Tra i requisiti per partecipare al bando regionale, vi è la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per il miglioramento della mobilità viaria e un

Affondo del Pd Adriese: “Ennesima scelta calata dall’alto. Era questa la rivoluzione civica? Il dialogo e la partecipazione dove sono finiti? La rotatoria è “un’idea folle per ragioni tecniche e di sicurezza rispetto alla viabilità, rispetto agli spazi presenti ed alla difficoltà che si andrebbero a creare”

Il municipio di Adria

cofinanziamento da parte del Comune di Adria per un’opera che, in fase di adesione al bando, non necessita di copertura di spesa da parte delle casse comunali e nemmeno l’inserimento nel piano delle opere pubbliche comunali, come previsto dalla normativa vigente. Un entusiasmo non condiviso dal circolo Pd di Adria, che parla di “ennesima scelta calata dall’alto. Era questa la rivoluzione civica? Il dialogo e la partecipazione dove sono finiti?” nelle parole di Niccolò Bellini, che aggiunge sottolineando che l’annuncio “ci sembra alquanto precipitoso vista la semplice partecipazione ad un bando regionale non ancora vinto. Basti pensare a quanti comuni partecipano a decine di bandi per l’attribuzione di Fondi vincendone magari soltanto due o tre”. Quanto al progetto, per Bellini e il Pd adriese la rotatoria è “un’idea folle per ragioni tecniche e di sicu-

rezza rispetto alla viabilità, rispetto agli spazi presenti ed alle difficoltà che si andrebbero a creare in merito al traffico veicolare dei mezzi pesanti e commerciali o per i mezzi pubblici, che sarebbero impossibilitati a passare, se non con complicate manovre”. “Perché non proporre opere alternative più urgenti e utili alla collettività, come l’eliminazione dell’incrocio tra via Leonardo da Vinci e Via Garibaldi, creando una ciclabile per i pedoni e ciclisti che provengono dalle frazioni o dalla ciclabile sul Canalbianco – si chiede il Pd -. Rimane la delusione per quella che poteva essere l’ennesima occasione per la maggioranza di aprirsi a un dialogo con la città e i portatori di interesse, rispetto alle loro reali problematiche economiche e di viabilità. Invece, la stessa ha preferito non fare politica ma mero tecnicismo calato dall’alto”. Giorgia Gay

Adria diventa una città amica delle api Al via la campagna di sensibilizzazione sul valore di Bene Comune dell’Apicoltura. La decisione è della giunta Barbierato che per sostenere le attività apistiche nella propria comunità, come opportunità di reddito e inclusione sociale ha aderito alla campagna CooBEEration. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della pianificazione del verde pubblico per la coltivazione di specie vegetali gradite alle api e l’adozione di buone pratiche agricole incentrate sulla sostenibilità. Azioni mirate che passano anche attraverso l’attenzione nei trattamenti da utilizzare sulle colture arboree, con prodotti che non siano tossici per le api, come previsto dalla legge regionale 23/1994. Una promozione che sarà attuata

con iniziative di informazione e di sensibilizzazione sul valore di Bene Comune dell’Apicoltura, che vedrà coinvolte in particolare le scuole, di ogni ordine e grado, del territorio. Una campagna che sarà ampiamente diffusa attraverso i vari canali informativi. “E’ in via di definizione il piano del verde-entra nei dettagli l’assessore Matteo Stoppa- e in tale contesto abbiamo studiato la realizzazione e quindi l’individuazione di aree destinate a prati fioriti e piantumazione di alberi adatti alle api. In fase di programmazione le attività educative con le scuole, compatibilmente con le norme covid in vigore. E’ già in cantiere -aggiunge l’Assessore Stoppa- l’organizzazione per la “settimana della

sostenibilità” prevista per l’ultima settimana di maggio “ “Quello deliberato dalla giunta Barbierato- commenta il consigliere comunale con delega alle politiche energetiche Enrico Bonato- è un importante atto ufficiale che consentirà di avviare una serie di azioni nell’ambito del PAESC (Piano d’azione per l’energia sostenibile e per il clima) attraverso le quali sarà coinvolto il territorio con l’obiettivo di tutelare e favorire la biodiversità locale urbana”.


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Sanità. L’assessore veneto Lanzarin: “Le Ulss non hanno perso di vista le necessità nonostante la pandemia”

Dalla Regione in arrivo due milioni di euro per ammodernare l’ospedale D

ue milioni di euro in arrivo dalla Regione Veneto per l’ospedale di Adria. L’annuncio è dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, che ha presentato un’operazione che in Veneto complessivamente ammonta a oltre 77.500.000 euro, mirata all’acquisto o al rinnovo di dotazioni tecnologiche, all’acquisizione di servizi e alla ristrutturazione o realizzazione di immobili. Per quanto riguarda nello specifico l’ospedale cittadino, i finanziamenti assegnati dalla giunta veneta riguardano i seguenti progetti e sono stati così assegnati: lavori di messa in sicurezza idraulica dell’ospedale di Adria (800mila euro); lavori completamento piano terzo palazzina servizi dell’ospedale (500mila euro); studio perfettibilità completamento piano terra palazzina servizi (500mila euro); studio perfettibilità demolizione vecchio corpo cucina-mensa (200 mila euro);

“Amministrazione al lavoro con costanza e coerenza a tutti i livelli. L’opposizione si attivi con i suoi canali” “Sulla sanità stiamo lavorando con costanza e coerenza a tutti i livelli, invitiamo anche l’opposizione ad attivarsi”. Così il movimento civico adriese e le liste IBC, SiamoAdria e AdriaCivica che sostengono l’amministrazione comunale. “Con l’attuale direttore generale, la dottoressa Simionato, il Sindaco di Adria ha avviato un dialogo, come è giusto che sia tra chi ricopre ruoli istituzionali – precisano i civici -. Il dialogo implica proposte, indicazioni di criticità, richieste. La giunta, quindi, sta facendo la propria parte, lavorando nelle sedi opportune, per portare a casa risultati giorno dopo giorno.

Serviranno alla ristrutturazione di spazi per la creazione di nuovi ambienti più consoni “Nonostante da 18 mesi le nostre aziende sanitarie si stiano misurando con l’emergenza legata al contagio del Coronavirus – sottolinea l’assessore Lanzarin – hanno dimostrato di non aver perso di vista le necessità della nostra sanità e che hanno saputo essere in grado di pensare a nuovi investimenti. Ciò dimostra il senso di responsabilità ed efficienza che, a fronte di eccezionali e oggettive difficoltà negli ultimi tempi, ha consentito di mantenere l’attenzione su quanto è necessario per continuare a garantire l’elevato livello qualitativo dei servizi che vengono erogati a beneficio dei cittadini. Gli investimenti approvati su proposte delle aziende vanno dall’acquisizione di strumentazione diagnostica di ultima generazione alla ristrutturazione di spazi per la creazione di nuovi ambienti più consoni. È il segno di una attenta e responsabile valutazione delle esigenze ai fini di una coerente programmazione”. Giorgia Gay

Leonardo Bonato di Ibc

Allora c’è da augurarsi che anche chi, tra i membri della minoranza consiliare, ha referenti regionali, lavori per il bene della città utilizzando questi canali per far sentire le esigenze dei cittadini adriesi a chi politicamente gestisce la sanità veneta. Questa azione può essere fatta non solo da chi governa la Regione, ma anche dagli altri consiglieri regionali”. “La scelta del movimento civico IBC di sostenere la lista civica il Veneto che Vogliamo alle ultime elezioni regionali ha concorso a far eleggere un consigliere, Elena Ostanel, che si è da subito mostrata molto sensibile nel portare a Venezia le istanze del nostro territorio, anche e soprattutto in tema di sanità – continuano le forze di maggioranza in una nota -. Sarà così anche per i consiglieri regionali sostenuti dagli altri partiti che nel consiglio comunale di Adria sono all’opposizione? Ci auguriamo, ancora una volta, che la risposta affermativa sia nei fatti, non solo nelle parole”.


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Lamberto Cavallari. Focus anche sulla casa di riposo: “Risultati tangibili con un tecnico in cda”

“Più attenzione alle necessità delle frazioni e dei tanti anziani” C

on il finire dell’estate si torna a parlare di nuovi progetti che coinvolgeranno Adria nelle prossime settimane, come ad esempio la realizzazione di una pista ciclabile che collegherà la città a Valliera (ne parliamo nell’articolo sempre in questa pagina, ndr). Il consigliere comunale Lamberto Cavallari esprime grande soddisfazione per la nascita di questo progetto che può risolvere “una criticità sentita da tempo dai residenti e non solo. Auspichiamo che altre simili progettualità possano trovare spazio di realizzazione ad Adria, soprattutto in questo momento in cui la mobilità lenta e sostenibile viene sempre più apprezzata anche come modo quotidiano di spostarsi”. Un’altra importante novità evidenziata da Cavallari è il ritorno del mercato di Ca’Emo, che dopo la fase sperimentale estiva potrebbe essere amplia-

ve mancanza trascurare queste possibilità che potrebbero rispondere alle legittime richieste di attenzione delle realtà periferiche”. Parlando di anziani, non può mancare nemmeno un riferimento da parte del consigliere alle ultime notizie che riguardano la casa di riposo di Adria, dopo la definitiva uscita di scena di Mauro Badiale: “Sapevamo che mettere un tecnico di esperienza come Simonetta Menini nel cda avrebbe portato risultati tangibili, contribuendo a sbrogliare la matassa delle tante criticità. Di fronte alla sentenza del Tar che, pur accogliendo il ricorso, dichiara risolta la convenzione, non possiamo che esprimere somma soddisfazione. Adesso un grande in bocca al lupo per le prossime sfide che attendono la casa di riposo”.

to nei prossimi mesi: “Spero che questo sia un primo segno di attenzione verso le necessità delle frazioni, che ovviamente non deve fermarsi a Ca’ Emo e che non deve limitarsi ai mercati. Va trovato il modo, ad esempio, per

“Sarebbe una grave mancanza trascurare queste possibilità che potrebbero rispondere alle legittime richieste di attenzione delle realtà periferiche” facilitare la mobilità degli anziani che risiedono nelle frazioni per il centro, va percorsa la strada per aiutate le associazioni che svolgono attività di animazione ed aggregazione. Oggi, attraverso percorsi virtuosi incoraggiati anche dalle nuove normative, ciò è fattibile. Sarebbe una gra-

Chiara Tomao

La pista ciclo-pedonale tra il centro cittadino e Valliera diventa realtà: progetto finanziato dalla Regione Veneto Adria si è aggiudicata il bando regionale per la realizzazione della pista ciclo-pedonale di collegamento tra la frazione di Valliera con il centro del capoluogo. Il progetto presentato dall’amministrazione civica, per migliorare la mobilità e la sicurezza stradale è tra gli 80 progetti cofinanziati dalla Regione per scorrimento di graduatoria del bando 2020. A supporto della richiesta mandata dal Comune di Adria è stato presentato dal settore dei lavori pubblici uno studio di fattibilità per realizzare un

percorso ciclopedonale in fregio alla trafficata SR 443, di collegamento tra la frazione di Valliera con il centro capoluogo, al fine di migliorare la mobilità lenta. “Il progetto è stato approvato con la delibera di giunta del 14 settembre 2018 – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Marco Terrentin, promotore del progetto – e contabilizza una spesa complessiva di 600mila euro”. “Fin da subito abbiamo cercato come amministrazione di rispondere alle esigenze del territorio, presen-

tando in Regione questo importante progetto per risolvere le criticità della mobilità lenta tra Valliera e il centro cittadino adriese” aggiunge il sindaco Omar Barbierato. “La quota di cofinanziamento della Regione Veneto sarà di 300mila euro” informa inoltre il consigliere con delega alla mobilità Enrico Bonato. Nelle prossime settimane il Comune è chiamato dunque ad adempiere alle procedure del bando Regionale che prevedono la programmazione delle risorse assegnate. (g.g.)


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Tutela dell’ambiente. “Intervento di piccole dimensioni che si realizza su un’area dismessa”

Plauso da Coldiretti per il progetto di fotovoltaico adriese P

lauso da Coldiretti Veneto al Comune di Adria, che si appresta a presentare il suo progetto di fotovoltaico comunale. “Si tratta di un intervento di piccole dimensioni (4 ettari) e non di grandi dimensioni come quello di Loreo sempre in Polesine (oltre 50 ettari), ma soprattutto si realizza su un’area dismessa, da riqualificare dopo l’abbandono dell’utilizzo produttivo e da bonificare dall’amianto presente nell’area” sottolinea l’associazione degli agricoltori, in prima linea da mesi contro i progetti dei parchi fotovoltaici come quelli, appunto, di Loreo. “Fare bene il fotovoltaico – denuncia Coldiretti Veneto - per qualcuno vuol dire prendere la scorciatoia cercando di spendere il meno possibile per recuperare terra e rendere vantaggioso l’investimento. E così i pannelli vanno sulle aree agricole che valgono molto meno delle aree

industriali, non sulle aree dismesse abbandonate dalle produzioni andate in crisi o sui tetti di capannoni, o nelle cave”. “Si dà per scontato – aggiunge Coldiretti - puntando il dito su chi la pensa in modo contrario, che bisogna sacrificare altri campi agricoli (e il Veneto conti-

L’associazione torna a chiedere alla Regione una legge che salvaguardi i terreni agricoli dall’invasione dei parchi fotovoltaici nua a consumarne troppa!) fortemente produttiva e di grande fertilità come quella nostra per raggiungere gli obiettivi di produzione energetica da fonti rinnovabili. Invece per Coldiretti bisogna ribaltare i fattori: SI al fotovoltaico, ma facendo come fa il Comune di Adria: recupera-

re aree dove non si fa cibo, utilizzando capannoni dismessi e da bonificare”. “Così si fa “bene” il fotovoltaico – continua Coldiretti Veneto - con buona pace di quegli “addetti ai lavori” che tirano la volata ai grandi investitori spesso stranieri. La terra è preziosa, non

è nostra, non è riproducibile, serve per sfamare le popolazioni, garantisce il bel paesaggio. Perché continuare a distruggerla quando l’energia pulita si può fare comunque in altri luoghi? La risposta è una: si chiudono gli occhi sulla realtà e si fa prevalere solo il business di chi si sta

buttando a capofitto su questo mercato. In Veneto si possono salvare le terre e fare fotovoltaico su aree e manufatti diversi? La risposta è si. Lo dimostrano i numeri: ci sono circa 4 mila gli impianti fotovoltaici installati sulle coperture delle stalle che contribuiscono a ridurre l’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, evitando l’immissione in atmosfera di oltre 113 milioni di tonnellate di CO2. Questa energia pulita, oltre a soddisfare gli autoconsumi aziendali, viene scambiata con le altre imprese e famiglie del territorio”. “Ci vuole la volontà - conclude Coldiretti Veneto - ed è quello che insieme a migliaia di cittadini abbiamo chiesto alla Regione, cioè di fare una legge che salvaguardi i terreni agricoli dall’invasione dei parchi fotovoltaici, tipo Loreo”. Gaia Ferrarese


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La richiesta del Forum Giovani. Il fondatore di Emergency è scomparso lo scorso agosto

“Si intitoli una via, una piazza o un giardino a Gino Strada” “C

hiederemo al consiglio comunale d’intitolare una via, giardino o piazza a Gino Strada”. La richiesta è del Forum Giovani di Adria, per bocca del presidente Stefano Grandi. Gino Luigi Strada, spiegano i giovani rappresentanti del direttivo del Forum, ha iniziato la sua carriera negli anni ‘80 come medico chirurgo specializzato nei trapianti di cuore, ha lavorato negli ospedali degli Stati Uniti, del Sud Africa e del Regno Unito e successivamente si è dedicato alla traumatologia da ferite di guerra. Negli anni ‘90 ha collaborato con la Croce Rossa Italiana ed ha operato in svariate zone devastate dalle guerre come Perù, Etiopia, Somalia, Pakistan e non per ultimo l’Afghanistan, un paese dove ancora oggi le persone non conoscono la pace. “Non sappiamo cosa possa aver visto in quei paesi lontani – afferma Valeria Rossini membro del direttivo del Forum - ma sappiamo che le sue esperienze sul campo lo hanno portato, nel 1994, a fondare Emergency, un’associazione umanitaria internazionale che si occupa della riabilitazione delle vittime della guerra e che ha fornito in questi anni assistenza gratuita a oltre 6 milioni di persone, in 16 diversi paesi.” Gino Strada ha pubblicato anche due libri: “Pappagalli verdi cronache di un chirurgo di guerra” e “Bukashì, viaggio dentro la guerra”.

“Ci auguriamo che possa essere segno della condivisione delle idee in cui Gino Strada credeva e per cui si è battuto per tutta la sua vita”. I membri del Forum vogliono consegnare simbolicamente al consiglio comunale una copia dei due libri di Strada

I componenti del Forum Giovani

“Sono due letture piuttosto veloci – sottolinea Stefano Grandi – che contengono il punto di vista unico e quasi mai considerato di chi le guerre le ha vissute da vicino. Dentro queste poche pagine si celano racconti tragici, tristi e soprattutto umani. Pochi libri hanno saputo offrire così tanti punti di riflessione in così poche righe, trasportando il lettore tra momenti di rabbia e altri di sincera commozione.” Per questo il Forum dei Giovani di Adria ha indirizzato una missiva al Presidente del Consiglio Francesco Bisco, al sindaco e ai consiglieri comunali per offrire al primo consiglio comunale utile le due pubblicazioni di Gino Strada affin-

ché il loro messaggio possa essere tramandato e il loro contenuto condiviso con il Consiglio Comunale e attraverso di esso con la cittadinanza intera. Il Forum Giovani ha chiesto infine che il Consiglio Comunale di Adria renda omaggio a questa grande persona, scomparsa lo scorso 13 Agosto, intitolandogli una via, un giardino o una piazza nel nostro territorio. “Questo importante gesto assume un valore particolare per i cittadini di Adria – conclude il vice presidente del Forum Giovanni Beltramini - ci auguriamo che possa essere segno della condivisione delle idee in cui Gino Strada credeva e per cui si è battuto per tutta la sua vita”.

Il Comune aderisce all’associazione Avviso pubblico per la promozione della legalità L’amministrazione di Adria aderisce ad Avviso Pubblico. L’associazione, nata nel 1996, riunisce e rappresenta Regioni, Province e Comuni impegnati nel diffondere i valori della legalità e della democrazia. “Aderire a questa associazione è un dovere civico, non solo simbolico, nell’assumere come amministratori responsabilità nella difesa del bene comune, nella trasparenza e nella responsabilità delle proprie scelte” commenta il sindaco Omar Barbierato. “È una grande soddisfazione vedere che il percorso fatto da questa amministrazione porti a questa scelta qualificante”

aggiunge la consigliera Oriana Trombin. “L’Amministrazione Civica si riconosce nell’atto costitutivo e nello statuto dell’associazione, e la “carta di Avviso Pubblico” rappresenta un codice etico che può rappresentare un utile strumento di riferimento al quale ogni

ente locale potrà attingere per cercare di agire concretamente sul versante della prevenzione delle nuove e più insidiose forme di corruzione e per promuovere la cultura della trasparenza e della legalità” scrive il Comune in una nota. “Come sindaco ho scelto di avere l’onore di rappresentare il comune di Adria all’interno dell’assemblea dei soci sia per il lavoro importante portato avanti dai coordinamenti territoriali del sodalizio e sia per poter usare uno strumento utile di buone pratiche amministrative per sviluppare la cultura della legalità democratica”.


Bottrighe

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Biblioteca. In tutto 11 centri attrezzati con postazioni fisse di pc, disseminati nei comuni di Rovigo, Villadose e Adria

Inaugurata la nuova “palestra digitale”, uno spazio per tutti A

lla presenza del sindaco Omar Barbierato, di Giorgio Fantinati presidente della biblioteca di Babele a Bottrighe, si è dato l’avvio alla palestra digitale promossa dall’università Iuav di Venezia nell’ambito del progetto “Urban digital center – InnovationLab”. Si tratta di undici centri attrezzati con postazioni fisse di pc, disseminati nei comuni di Rovigo, Villadose e Adria (Adria Centro, Baricetta e Bottrighe), creati per la rilevazione dei fabbisogni dei cittadini, grazie alla fruizione di fondi europei attraverso la Regione Veneto. La postazione di Bottrighe, gestita dalla biblioteca del luogo, è stata realizzata nella sala ex ufficio della delegazione comunale del palazzo civico di piazza Libertà. Il percorso di animazione si articola sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, definiti dagli accordi tra gli stati membri delle Nazioni Unite per cercare di rendere, tra le comunità, un futuro più sostenibile a tutti i livelli: economici, sociali e ambientali. “Una triangolazione intrapresa - ha commentato il sindaco - dall’amministrazione comunale con l’assessore Andrea Micheletti e il consigliere Federico Paralovo, l’università Iuav e l’associazione “La Biblioteca di Babele” di Bottrighe, che mira, nel tempo, a coinvolgere nel progetto le famiglie che fruiscono del servizio libri, le associazioni del territorio e le scuole, attraverso un progetto di educazione civica”. Un’opportunità per la comunità di Bottrighe di poter utilizzare i nuovi strumenti tecnologici per agevolare la digitalizzazione dei territori per la raccolta massiva di informazioni e dati tra la cittadinanza. Durante l’incontro, i ricercatori universitari hanno presentato la WebApp e l’attività di mappatura, relativa alla percezione cittadina rispetto ai temi dello spreco alimentare: un questionario online nel quale è stato chiesto di rispondere a domande riguardanti le dinamiche di contrasto allo spreco del cibo e sull’accesso ai servizi di mobilità sostenibile. Roberto Marangoni

Via Curicchi “strada da rally”, tremano le case Via Curicchi a Bottrighe sempre più strada da rally. L’ex tratto provinciale che da Adria conduce alla strada Eridania vede sfrecciare a folle velocità non solo auto, ma soprattutto mezzi pesanti, creando seri pericoli. A lanciare l’allarme sono i residenti lungo l’arteria, esasperati nel vedere autisti indisciplinati che non rispettano i limiti. “Non è solo per il pericolodi essere investiti- dice una signora portavoce dei cittadini- i mezzi pesanti che qui passanoa tutte le ore, molti diretti al vicino stabilimento Mater-Biotech Novamont, fanno tremare le case e temiamo seria-

mente perché ciò crea danni alle nostre abitazioni”. Su via Curicchi esiste da qualche anno un box per il controllo della velocità “Ma è solo un deterrente- conclude la signora- funziona solamente se c’è una pattuglia nei pressi dotata di auto velox, quando invece ne sarebbe necessario uno vero, che funzioni autonomo di giorno e di notte, questa via è centro urbano e la massima velocità consentità è di 50km/h”.

Le tre S-cioptà a cura di Roberto Marangoni

> Quad uno l’è imbriago, tuti ig dà da bevre > Quatr’oci ig vede più d’dù > Non s’fa un capelo par nà piòva sola


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Bottrighe

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Anniversari. Il 9 ottobre il gruppo Bontemponi ricorderà quegli eventi in una rappresentazione a Grugliasco

Settant’anni fa la grande alluvione che sconvolse queste terre S

ettant’anni da quel 14 novembre 1951 e il tempo ha ormai cancellato quelle profonde ferite, ma il ricordo di quei giorni colmi di dolori, di ansie e di speranze continua a mantenersi vivo e a rinnovarsi ogni qualvolta il grande fiume viene attraversato dalle piene. La sicurezza idraulica è sempre stata un problema attuale e a Bottrighe, pur esistendo da anni un accordo sottoscritto dai sindaci di Adria e Corbola, della rampa di emergenza di collegamento al nuovo ponte sul Po, non se ne è più parlato. Nel corso dei secoli il maggiore fiume italiano ha seminato lutti e rovine tra le popolazioni rivierasche. Dalla famosa rotta di Ficarolo del XII secolo, che spostò l’alveo del fiume più a nord dividendo in due parti l’antico territorio a sud di Adria e precisamente il territorio delle Corbole, molte alluvioni per straripamenti si susseguirono, soprattutto alla sinistra del fiume, dove si trovava la Corbola Veneta. Nel secolo XVI, tra rotte e tracimazioni, il fiume uscì dal suo letto nella nostra zona per ben sedici volte. Nell’autunno del 1772, dopo un inverno ed una primavera di piogge torrenziali, che tra l’altro provocarono anche una grave carestia con un triste esodo della popolazione, il Po straripò a Panarella. Quello che rimase, davvero poco, andò completamente distrutto. Il 19 ottobre 1792 il Po ruppe a Papozze e l’acqua allagò un territorio davvero vasto: da Polesella sino al mare comprendendo tutte e due le parti del Canalbianco. I danni furono ingentissimi e morirono quasi tutte le piante da frutto. Nel 1839, causa l’immensa quantità d’acqua scesa dalle montagne, molti fiumi italiani tracimarono allagando intere provincie, il Po per ben tre volte rinnovò consecutivamente la sua piena raggiungendo i 2,35 metri di altezza sopra la guardia. Nonostante le diverse rotte, con mortalità di persone, bestiame e la perdita di tutto, si sostenne una grande piena che durò 78 giorni consecutivi. Il 4 ottobre 1882, oltre al Po, la nostra zona venne sommersa anche dalla rottura dell’Adige e Bottrighe rimase allagato per quasi cinque mesi con un’altezza di un metro. E proprio per i settant’anni dal-

la grande alluvione, a Grugliasco, a cura di Antonio Ferri, emigrato da Corbola in giovane età, insieme all’amministrazione della città torinese, sabato 9 ottobre, al parco Le Serre, verrà ricordato il triste episodio che sconvolse la nostra terrà, con uno spettacolo folkloristico dei Bontemponi, che già nel 2016, nel 65.mo dell’alluvione, inaugurarono Largo Polesine. Roberto Marangoni

Tanbarelo & Bontemponi: 2.200 euro in solidarietà “Il teatro, il folklore e la solidarietà” la manifestazione svoltasi con la 30^ edizione di “Serata d’Onore” del gruppo folkloristico “Bontemponi” di Bottrighe” ed “Il mondo è teatro”, pourpory Goldoniano con la compagnia teatrale “El Tambarelo” di Bellombra, ha fruttato la somma di 2.200 euro che sono stati devoluti al Centro Aiuto alla Vita di Adria. L’iniziativa, che ha ottenuto grande successo, con un pienone da tutto esaurito in entrambe le serate, si è svolta a Corte Milana ed è stata organizzata dalle due associazioni con la collaborazione del patron di casa Luca Serain e del comune di Papozze. La cerimonia di consegna del ricavato si è svolta ad Adria nel giardino della sede di piazzetta Campanile.

Le rappresentanze del Tambarelo e dei Bontemponi sono state ricevute con onore e gioia da Anna De Marchi, presidente del Centro Aiuto alla Vita e da diversi altri componenti dell’associazione che da moltissimi anni si dedica al sostegno dei bambini, con aiuti concreti a favorire la nascita e per aiutarli nei primi anni di vita in situazioni di notevoli difficoltà e disagi delle loro famiglie. Commossa, la presidente De Marchi, si è vivamente complimentata con organizzatori ed artisti donando loro il volumetto “La vita umana: prima meraviglia”, una usb con le attività del Cav e due simboli dell’associazione con l’albero portachiavi che recita “Dove c’è amore c’è vita”.


Territorio

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L’allarme di Fp Cgil. “Questo settore ha bisogno di una vera e propria riforma, che ne riconosca il ruolo sanitario”

“Le case di riposo polesane sono ormai al collasso” “L

e case di riposo polesane sono al collasso”. A dirlo è Davide Benazzo, segretario politiche welfare state, contrattazione sociale e territoriale di Cgil Rovigo. A causa del Covid-19 si sono registrate 4 milioni di minori entrate, a fronte di 800mila euro di maggiori spese. La Regione ha stanziato circa 2,5 milioni di euro. “Questo settore ha bisogno di una vera e propria riforma, che ne riconosca il ruolo sanitario, per evitarne il crollo e l’impoverimento della sanità provinciale. È stato da noi denunciato il sottofinanziamento da parte della Regione, che ha causato il default del sistema pubblico e fagocitato lentamente anche il privato. Osservando il fondo messo a disposizione negli ultimi dieci anni, si scopre che il rapporto di crescita percentuale di indice di vecchiaia, e perciò del bisogno di assistenza, è del 27%, mentre il finanziamento regionale è aumentato del 23%. In questa pandemia il sistema è stato lasciato da solo ad affrontare l’emergenza, causando in queste strutture, create per l’aggregazione degli ospiti, si siano trovate a doversi trasformare in malattie infettive e isolamenti, oltre al grande tema della carenza del personale, soprattutto infermieristico”. L’indice di permanenza media degli ospiti nelle case di riposo è passato in pochi anni da 450 giorni

Lo scostamento tra il previsionale 2020 e la proiezione del consuntivo nei ricavi è di 4 milioni di euro in meno

Davide Benazzo

a poco più di 100 nel 2019, crollando nel 2020, per il grande indice di mortalità dovuto al Coronavirus. “La nostra denuncia si estende al problema economico, che finisce con lo scaricarsi sui lavoratori, prima costretti a fare turni massacranti, ora, se va bene, messi in cassa integrazione o addirittura licenziati, a causa del grande numero di posti vuoti nelle strutture colpite dal virus. In assenza di un reale intervento della Regione, questo grave problema si scaricherà sulle famiglie. Da palazzo Balbi è stato promesso che non verranno aumentate le rette, grazie ai finanziamenti extra già erogati. Sono inoltre stati stanziati 2,5 milioni di euro per il Polesine. Abbiamo scoperto che lo scostamento tra il previsionale 2020 e la proiezione del consunti-

vo nei ricavi per lo stesso anno è di 4 milioni di euro in meno. Già da questo dato si evince che il finanziamento della Regione copre solo la metà delle mancate entrate dovute al Covid. A questo si aggiunge l’aumento dei costi del materiale, sempre a causa del Covid, di ulteriori 800mila euro, tra dispositivi di protezione individuale, smaltimento rifiuti, igienizzazione degli ambienti, e quant’altro. Con l’introduzione delle quote sanitarie di accesso viene coperto il mancato finanziamento delle quote sanitarie per soli 480.000 euro. I restanti, per arrivare al finanziamento di 1.335.900 euro, serviranno a ridurre la quota a libero mercato, pagata dalle famiglie. Il mancato finanziamento della Regione è di 5 milioni di euro. Marco Scarazzatti

Al via gli “angoli di lettura”, l’iniziativa promossa nell’ambito di “Rovigo città che legge” Prende il via l’iniziativa culturale “Angoli di lettura” per il Comune di Rovigo. È partito con il primo punto organizzato per venerdì 30 luglio da Telefono Azzurro, il progetto realizzato all’interno di “Rovigo città che legge”. Promuovere la lettura è il principale obiettivo dell’iniziativa culturale rodigina che prevede, appunto, degli angoli, chiamati “di lettura”, dove vengono proposte letture ad alta voce, canzoni, performance ispirate o tratte da volumi e dove sono a disposizione libri e uno spazio per fermarsi a sfogliarli. Al progetto partecipano i sottoscrittori del patto “Rovigo città che legge”, che propongono una serie di interessanti appuntamenti per attirare l’at-

tenzione dei cittadini, cercando di creare un appuntamento fisso con i libri e la lettura. È stato predisposto un calendario con le iniziative dei vari partecipanti, consultabile nella

home page del sito del Comune di Rovigo: www.comune.rovigo. it e nei canali social dei singoli organizzatori dei vari appuntamenti programmati. Aderiscono al progetto “Angoli di lettura” del Comune di Rovigo: C.U.R., il Circolo di Rovigo, Telefono azzurro, Società Dante Alighieri – Comitato di Rovigo, POLISPORTIVA MARDIMAGO ASD -SEZIONE CULTURA, Aqua Natura e Cultura, Liceo Statale “Celio-Roccati”, Liceo Scientifico Statale “P.Paleocapa”;, FITA ROVIGO APS -Federazione italiana teatro amatori, Associazione Culturale GRUPPO AUTORI POLESANI, Pane&Caffè, POP-OUT Eventi, Associazione Culturale Leonardo da Vinci.


Provincia

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Nomine. Le prime dichiarazioni di Clemente Di Nuzzo su green pass, vaccinazioni, sicurezza e scuola

Arrivato il nuovo Prefetto: “Tutte le istituzioni lavorino insieme” “È

una grande emozione per me essere a Rovigo, dato che questa è la mia prima nomina a Prefetto. Provengo da Ancona, dove ero vice prefetto vicario. Il Veneto è una Regione che ho nel cuore visto che proprio qui ho iniziato la mia carriera. Era il 1991 e venni assegnato a Belluno, dove sono rimasto per cinque anni”, ha affermato il nuovo prefetto di Rovigo, Clemente Di Nuzzo, che ad agosto ha incontrato i giornalisti dopo essersi insediato ufficialmente in Prefettura, lunedì 9 agosto. “Il green pass è previsto da norme giuridiche – ha continuato il nuovo prefetto-. Il mio auspicio è quello che la popolazione non si divida nelle scelte. La vaccinazione può infatti diventare un argine contro la pandemia”.

“Darò tutta la massima disponibilità alle amministrazioni pubbliche, oltre ovviamente alla società civile, al mondo produttivo e alle organizzazioni sindacali” Di Nuzzo ha poi proseguito, sottolineando di essere arrivato a Rovigo in un momento particolare, dove le conseguenze legate al Covid-19 hanno avuto ripercussioni sulle vite di molti. “Tutte le istituzioni devono lavorare insieme, in modo coordinato, per trovare delle soluzioni alle problematiche. Nel mio lavoro sarò aiutato dal vice prefetto Rosa Correale e del capo di gabi-

netto Mauro Papa. Darò tutta la massima disponibilità alle amministrazioni pubbliche, oltre ovviamente alla società civile, al mondo produttivo e alle organizzazioni sindacali. Le nostre priorità saranno in tema di sicurezza sul lavoro, lotta al caporalato e illecita gestione del rapporto di lavoro. Sul mio tavolo ci saranno anche la scuola e i trasporti ad essa collegati”. Si è tenuta poi, sempre ad agosto, la prima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta proprio da Di Nuzzo e che ha visto partecipi anche il presidente della Provincia, il sindaco di Rovigo, il questore, il vicecomandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di finanza, il direttore generale dell’Ulss5 Polesana, il vicecomandante dei vigili del fuoco, il dirigente della Polizia stradale e il direttore della casa circondariale di Rovigo. Particolare attenzione è stata dedicata alla questione concernente il rischio di incendi connesso all’eccezionale situazione meteoclimatica in atto. Al riguardo, è stata programmata l’attivazione di ulteriori servizi ordinari e straordinari antincendio al fine di prevenire e contrastare più efficacemente il fenomeno. Sono stati analizzati, infine, gli aspetti di ordine e sicurezza pubblica connessi al prossimo avvio della stagione sportiva 2021-2022 che vedrà la riapertura degli stadi e degli altri impianti sportivi alla presenza del pubblico. Marco Scarazzatti e Gaia Ferrarese

In foto, il prefetto Clemente Di Nuzzo.

Azienda Ulss 5 Polesana: in arrivo 12 nuovi primari per gli ospedali della provincia di Rovigo Crescita e sviluppo dell’area risorse umane, l’Azienda Ulss 5 Polesana è impegnata nell’avvio di procedure per la copertura di profili apicali a oggi non coperti. Infatti, durante l’ultimo collegio di direzione, sono stati approvati i profili Chirurgia Generale per l’Ospedale di Adria, Direzione medica degli ospedali di Rovigo, Trecenta e Adria e Cardiologia dell’Ospedale di Rovigo. A questi profili, va ad aggiungersi il profilo di Direttore di Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia per l’Ospedale di Adria, già approvato in precedenza. Inoltre, a quadro descritto sopra, vanno sommati ulteriori otto profili, per un totale di 12 primariati, di cui 5 per l’ospedale di Adria, e i rimanenti per l’ospedale di Rovigo e Trecenta e per il Servizio ve-

terinario. L’Azienda oltre a procedere per la copertura dei posti apicali, è impegnata nel garantire l’espletamento di avvisi pubblici per incarichi a tempo determinato (rapporto di dipendenza o incarico libero professionali) per garantire i servizi ai cittadini e nel contempo, prendendo parte ai concorsi banditi da Azienda Zero. Nell’ultima richiesta inviata alla Commissione Regionale per gli investimenti (CRITE), l’Azienda Ulss5 polesana ha ottenuto l’autorizzazione a procedere per 101 unità di personale nei diversi profili, compreso il personale (fisioterapisti, infermieri, Oss, medici) necessario all’attivazione, come da cronoprogramma, dell’Unità riabilitativa territoriale ad Adria.










Cultura

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L’ultimo libro di Diego Crivellari. Un bel biglietto da visita per la città etrusca che si proietta su tutto il Polesine

Alla scoperta delle radici greche dell’antico delta padano I

l libro di Diego Crivellari “Mistero Adriatico – Il viaggio di Filisto e le radici greche dell’antico delta padano”, edito da Apogeo, rappresenta un bel biglietto da visita per la città etrusca che si proietta su tutto il Polesine. Significativo, a tal proposito aver affidato la postfazione ad Alberta Facchi, direttrice del museo archeologico nazionale, che delinea con chiarezza e precisione il valore storico culturale dell’opera. “Il territorio del Delta del Po – scrive la direttrice - è pronto a riconoscere il suo passato e presente multietnico, di luogo di frontiera, fluido melting pot nostrano che senza sforzo riconosciamo essere caratteristica distintiva della città anfibia più famosa, Venezia. Un appunto al titolo del libro forse è d’obbligo in questo contesto: la metafora delle ‘radici’ riferite a un territorio (e soprattutto a questo territorio), come bene scrive Maurizio Bettini, non è l’unica possibile e, retrospettivamente, sappiamo bene quanto possa essere pericolosa. Le radici di un albero si ancorano saldamente nel terreno – il passato – costruendo sopra di sé un tronco robusto, protetto dalla corteccia: un’entità distinta, stabile, che non si mescola alle altre entità del vasto bosco. Alla metafora delle radici, Bettini propone di sostituire (se proprio dobbiamo usarla, una metafora)

Facchi (Museo Archeologico): “Il territorio del Delta del Po è pronto a riconoscere il suo passato e presente multietnico, di luogo di frontiera, fluido melting pot nostrano che senza sforzo riconosciamo essere caratteristica distintiva della città anfibia più famosa, Venezia”

La copertina del libro e, sopra, l’autore Diego Crivellari

quella dello scorrere dell’avventura umana nel tempo visto come lo scorrere di un grande fiume, alimentato da innumerevoli affluenti e che dà origine a infiniti effluenti. Con una foce ampia, a ventaglio, dove le acque di un canale si mescolano fino a confondersi con quelle di un altro canale che, magari, ha origine da un altro fiume”. “La metafora del fiume è applicabile ad ogni entità geografica o politica, ma è soprattutto adatta alla terra tra Adige, Tartaro e Po, che fin dal secondo millennio prima di Cristo ha scambiato, commerciato, legato pianura Padana, Oltralpe e mondo mediterraneo. Insieme alle merci viaggiavano le persone, le idee, i saperi tecnici, le culture,

in un reciproco scambio capace di modificare e mescolare Dna biologico e culturale” aggiunge. Infine: “Il periodo storico a cui riporta questo lavoro è la fine del V e prima metà del IV secolo a.C.,epoca che forse si tende a dimenticare più di altre. Tra l’apogeo dell’Atene periclea e le conquiste di Alessandro Magno non vi è solo la lunga guerra del Peloponneso, ma anche un intreccio di rapporti politici e di forze che, tra le altre cose, vedono il ritorno della potenza di Corinto – già protagonista nei commerci adriatici prima di Atene – e della sua colonia in Sicilia, Siracusa, con uno spostarsi del baricentro verso Occidente”. Melania Ruggini

La mostra dedicata a Robert Doisneau arriva a Rovigo La street photography approda a Rovigo grazie alla mostra monografica dedicata ad un grande maestro francese, Robert Doisneau. L’esposizione è promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e si potrà visitare fino al 30 gennaio. Nessuno come Doisneau ha saputo raccontare il fascino della Ville Lumiere. Le sue fotografie hanno colto lo spirito di un’intera nazione e sono diventate sinonimo dello stile di vita francese. Provengono dall’atelier di Montrouge, nel sud di Parigi, le immagini che il curatore Gabriel Bauret ha scelto di presentare al grande pubblico nella mostra di Rovigo. È a Montrouge che l’artista ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 nega-

tivi. Nato nel 1912 à Gentilly, una città nella periferia sud di Parigi, le prime tappe del percorso di Robert Doisneau sono segnate da una formazione nel campo della litografia, per poi passare quasi subito all’apprendistato presso lo studio di un fotografo, André Vigneau, che gli fornisce una finestra sul mondo dell’arte. Seguirà, per quattro anni, un’intensa collaborazione con il reparto pubblicitario della Renault. Da lì Doisneau approda allo status di fotografo indipendente, anche se il suo cammino viene interrotto dalla guerra, che tuttavia non gli impedisce di fotografare. Subito dopo la Liberazione della capitale, di cui è testimone, comincia un periodo molto intenso di commissioni per la pubblicità e in particolare per l’industria automobilistica, la stampa (tra cui le riviste “Le Point” e “Vogue”) e l’editoria.

In parallelo, porta avanti i suoi progetti personali, che saranno oggetto di numerose pubblicazioni, a cominciare dall’opera “La Banlieue de Paris”, uscita nel 1949 e creata in collaborazione con lo scrittore Blaise Cendrars. La sua vita si incrocia con Jacques Prévert e Robert Giraud, la cui esperienza e amicizia nutrono la sua fotografia, nonché con quella dell’attore e violoncellista Maurice Baquet, con il quale mette in scena un gran numero di immagini. Dal 1946 le sue fotografie vengono distribuite dall’agenzia Rapho. Qui conosce in particolare Sabine Weiss, Willy Ronis e Édouard Boubat, che insieme a lui formeranno una corrente estetica spesso definita “umanista”. Nel 1983 gli viene assegnato il “Grand Prix national de la photographie”, a consacrazione di un’opera ricca e proficua. (m.r.)


Sport

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Murales di Ozmo. Lo street artist ha realizzato interventi di arte pubblica monumentale nelle più importanti capitali

L’abbraccio Vialli-Mancini reso indelebile in casa Bocar “I

l Ct dell’Italia Roberto Mancini e Gianluca Vialli, grandi amici, fin dai tempi in cui militavano nella Sampdoria, sono stati ritratti, nel toccante abbraccio, dopo la vittoria dell’Europeo, in un murales, rappresentato su un muro del centro sportivo di Adria, in provincia di Rovigo.” E’ questo l’incipit dell’articolo che il quotidiano sportivo più letto, La Gazzetta dello Sport, ha dedicato dopo la realizzazione dell’opera di Gionata Gesi, in arte Ozmo, disegnata sulla facciata dello stadio Bressan di Adria, casa del Bocar, società di puro settore giovanile. Un’opera che ha colpito per la sua bellezza, non solo artistica, ma per ciò che ha rappresentato a 360 gradi, quell’abbraccio tra Vialli e Mancini. E che, oltre ai media nazionali, ha attirato l’attenzione di molte personalità nell’ambito

politico e anche sportivo, che hanno postato sui propri canali social il murales, che sarà inaugurato con una cerimonia alla quale sarebbe meraviglioso partecipassero uno dei due protagonisti del murales. Tra le (tante) immagini del recentissimo Campionato Europeo di calcio, una su tutte ri-

Oltre ai media nazionali, l’opera ha attirato l’attenzione di molte personalità nell’ambito politico e anche sportivo marrà impressa nel cuore e nei ricordi di tutti: l’abbraccio tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli, dopo la parata decisiva di Donnarumma che ci ha incoronati vincitori allo stadio di Wembley. In quell’abbraccio c’erano

gioia, rabbia, riscatto e rinascita: la gioia di un Europeo appena vinto, la rabbia per un destino avverso che non ci voleva campioni, il riscatto di una nazione tra le prime ad essere piegate da un virus sconosciuto e terribile, la rinascita di un

movimento calcistico che fino a pochi anni fa sembrava essersi smarrito. La curatrice di Wallabe Urban Art che ha reso possibile il grande murales, Federica Sansoni, ha ritenuto che la bellezza, la potenza emozionale di quel

La “Su e so per i ponti”è tornata a riempire di podisti le strade della città Dopo un anno di stop causa Covid, i podisti Adria sono tornati a organizzare la “Su e so per i ponti”, giunta alla ventiseiesima edizione. Rispetto al passato si è corsa solo la non competitiva di 8 chilometri, un cambio che era stato deciso già in fase di stesura del calendario podistico 2020 e poi non disputata causa Covid. 150 i partecipanti che hanno preso il via davanti al Teatro comunale, per poi attraversare il centro della città e dirigersi verso riviera Carbonara e la zona dell’Artessura che costeggia il Canalbianco, per ritornare nel cen-

tro, passando nei pressi della Stazione Ferroviaria e poi piazza Castello per tagliare il traguardo in piazza Cavour. Prima del via non è mancato il ricordo sentito agli amici del gruppo scomparsi, come Alberto Martello, forse la più dolorosa perché la più recente, Mario Greggio e Marino Silvestrin, lo “Scuro”. Organizzazione perfetta e tanta voglia ripartire dopo un anno, e oltre, di stop a causa della pandemia. Anche se la gara era a carattere non competitivo, primo sul traguardo Ogan Cassetta davanti a Max Ruz-

za, mentre al femminile ha tagliato il traguardo Nadia Dandolo. Podisti Adria che ha aperto le iscrizioni, con allenamenti collettivi e mirati, all’aria aperta, nel rispetto di tutte le vigenti normative sul distanziamento fisico e per il contenimento del contagio da corona-virus e con il motto: “Illustri studiosi certificano ormai da anni che l’attività fisica fortifichi le difese immunitarie per cui unitevi ai Podisti Adria”. La sede è ad Adria in via Arzeron (scuole elementari E.De Amicis), aperta il lunedì, mercoledì e venerdi dalle 18.30. (c.a.)

gesto andasse preservata e convogliata in un progetto artistico. “Da qui è nata l’opera - dice Sansoni -, realizzata da uno degli “ideatori” della Street Art italiana, Ozmo, che ha realizzato interventi di arte pubblica monumentale nelle più importanti capitali dell’arte contemporanea e urbana in Italia e all’estero, tra cui San Francisco, New York, Miami, Atlanta, Chicago, Londra, Berlino, Parigi, Shanghai”. La foto che ritraggono l’opera e l’artista Ozmo porta la firma di un fotografo, polesano, Mattia Zoppellaro, di fama internazionale che ha ritratto, tra gli altri, gli U2, Lou Reed, Patti Smith e i Depeche Mode e collaborato con numerose riviste di prestigio come Rolling Stone, Vanity Fair, GQ, e che ha creduto nel progetto di Wallabe Urban Art. Cristiano Aggio


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Padova

Urbs picta

NUMERI DA RECORD PER IL PATRIMONIO UNESCO I CICLI AFFRESCATI ATTRAGGONO IL TURISMO

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i sono grande entusiasmo e altrettanto fermento attorno all’eccezionale valore artistico e storico dei capolavori della “Padova Urbs picta”, sui quali il 24 luglio scorso l’UNESCO ha posto il proprio sigillo, riconoscendoli alla fine di un percorso lunghissimo e corale, durato venticinque anni, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entusiasmo confermato dai numeri dei visitatori, mai così elevati in nessuno degli otto luoghi che compongono il “sito seriale”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto la Cappella degli Scrovegni (dove nel periodo di Ferragosto c’era il tutto esaurito) ha registrato circa 27.000 ingressi, una media di novemila al mese. Quattromila visite al mese per il Palazzo della Ragione. Un successo, se si considera che gli ingressi sono sottoposti alle rigide regole dell’emergenza sanitaria. Moltissimi gli stranieri, tanti dei quali soggiornano in città. “Ma il nostro grande obiettivo è di rafforzare l’offerta e di arrivare a 35mila ingressi all’anno per ogni luogo”, dichiara l’assessore alle Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Piani di implementazione che, subito dopo l’iscrizione, sono diventati il nuovo obiettivo del Comitato di Candidatura, tramutato in Comitato di Pilotaggio del sito. Alla fine di agosto la giunta del Comune di Padova ha approvato un articolato progetto del valore di un milione di euro per il Museo degli Eremitani, che sarà presentato al Ministero dei Beni Culturali per concorrere all’assegnazione dei Fondi Cultura stanziati per la tutela, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è valorizzare il complesso artistico, raggiungendo un’offerta culturale e complessiva, con strumenti sempre aggiornati ed efficaci di monitoraggio, finalizzati alla conservazione preventiva. Ma anche con nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione tecnologicamente avanzati. Proprio a questo scopo è in preparazione il bando di gara per l’assegnazione della campagna

di comunicazione e promozione turistica di “Padova Urbs picta”, i cui costi saranno coperti con una tranche del finanziamento da due milioni di euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Padova. Il Comitato di Pilotaggio, inoltre, ha aperto dei tavoli di lavoro con l’Orto Botanico – sito UNESCO dal 1997 – per avviare, così come richiesto dal Ministero e dal Centro del Patrimonio Mondiale, una stretta collaborazione per la costruzione di azioni sinergiche di promozione e comunicazione a livello locale e non solo. Altro obiettivo è la creazione di un dialogo con la cittadinanza sul tema della cultura e dell’arte padovana che possa essere declinato nelle diverse forme di benessere della comunità. Una delle prime attività – legate ai tavoli delle Idee, costituiti durante l’iter di candidatura e fulcro del dialogo fra Comitato, associazioni del territorio e cittadini – è “Padova Urbs picta – ROADMAP nei Quartieri”: un ciclo di incontri dedicati al racconto del sito UNESCO nelle varie sale civiche della città. Essere Patrimonio Mondiale significa anche saper creare nuove connessioni con enti e luoghi omologhi, che comunque abbiano una simile vocazione culturale e turistica. Ecco allora che il Comune di Padova è pronto alla firma di un protocollo di intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e gli enti che rappresentano i siti e gli elementi UNESCO, allo scopo di favorire la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio presente nel territorio in tutte le scuole. Anche l’attività di conservazione prosegue, con i lavori di restauro in corso alla Cappella di Santa Caterina – conosciuta anche come Cappella delle Benedizioni – nella Basilica del Santo. I lavori, voluti dalla Pontificia Basilica Antoniana, sono diretti dalla professoressa Giovanna Valenzano, prorettore al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università degli Studi di Padova e sono resi possibili da un co-finanziamento di CariPaRo e Comune di Padova.


Padova Urbs picta

UN RISULTATO STORICO FRUTTO DI UN’ALLEANZA VIRTUOSA FRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E RELIGIOSI A SOSTEGNO DI UN PROGETTO PER LA CITTÁ IL VESCOVO "CAPOLAVORI DI VITA E DI FEDE"

F U I L C O M I TAT O PER LA C A N D I D AT U R A A DECIDERE CHE GLI OTTO SITI DOVESSERO ESSERE C O N S I D E R AT I UN UNICUM INSCINDIBILE

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ulla nasce per caso. L’inserimento della “Padova Urbs picta” nella World Heritage List ha avuto nel Comitato per la Candidatura UNESCO un sostegno fondamentale e prezioso. Costituito formalmente nel 2016, il Comitato ha alle spalle una collaborazione fra i partner già avviata da alcuni anni. Capofila, il Comune di Padova. Membri, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, la Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo, la Diocesi di Padova. A cui vanno aggiunte la Regione del Veneto e la consulenza scientifica del Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio UNESCO, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, le province di Belluno Padova e Treviso, oltre naturalmente all’Università degli Studi di Padova. Il 19 aprile 2018 nel corso di una cerimonia a Palazzo della Ragione gli enti pubblici, privati e religiosi protagonisti di questa

alleanza virtuosa sottoscrissero un protocollo di intesa per la definizione del piano di gestione degli otto luoghi. Proprio perché sono considerati un unicum inscindibile per la stretta relazione che c’è fra le opere realizzate, la decisione fu che i siti dovessero essere gestiti unitariamente e in modo coordinato e sinergico fra i vari attori. Dopo anni di collaborazione con il Comune di Padova – che è proprietario della Cappella degli Scrovegni, di Palazzo della Ragione e dell’Oratorio di San Michele – e con il Ministero della Cultura per definire nel modo migliore il documento di candidatura, la soddisfazione del risultato storico raggiunto è stata immensa da parte di tutti.

IL SUPPORTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITÁ Nella lunga fase di messa a punto della candidatura, il Comitato è stato affiancato per la parte scientifica dall’Università di Padova. “Gioisco come cittadino”, ha dichiarato il rettore Rosario Rizzuto quando ha appreso la notizia della proclamazione UNESCO, lo scorso 24 luglio. “Vedere inserita la Padova Urbs picta nella World Heritage List è una soddisfazione anche per l’ateneo e per tutto il mondo accademico che con entusiasmo ha dato il suo contributo al successo della proposta. L’idea, innovativa nel suo campo, di proporre un sito seriale per la candidatura si è rivelata vincente e – spiega il rettore – restituisce al meglio l’idea di una città, qual è Padova, nella quale arte e cultura sono diffuse capillarmente, capaci di innervare tutto il territorio”. Per Rizzuto “l’Urbs Picta si affianca, nei patrimoni UNESCO della città, all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in un’efficace sinergia con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra splendida città”. L’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico del mondo, venne istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Nei secoli è stato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Per questo nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale, testimoniando uno scambio di influenze considerevoli nelle scienze botaniche e costituendo una testimonianza eccezionale di tradizione culturale.

“Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta la città e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale ma anche religioso a un’appartenenza mondiale dell’umanità, riconoscendone il valore universale. Essere patrimonio – dichiara monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova – indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo grande essere generativo di altri beni per l’oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare”. La Diocesi di Padova è proprietaria di due dei complessi monumentali del “sito seriale”: lo splendido Battistero del Duomo, capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, a due passi dalla Cappella degli Scrovegni. “Beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti del circuito – afferma il vescovo – raccontano una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente. Se pensiamo al Battistero, siamo di fronte all’intera storia della salvezza, un gioiello artistico che ancora oggi è aperto al culto per vivere in particolare il sacramento del battesimo, punto d’inizio della vita cristiana. Altro luogo di culto è la Chiesa degli Eremitani, che porta il segno e la memoria di ulteriori storie: la ferita dei bombardamenti e l’impegno del recupero. Chi visiterà questi ambienti potrà ammirare la bellezza artistica nel contesto di una vita religiosa tutt’ora presente e praticata. C’è l’augurio che queste realtà siano colte dal visitatore anche nel loro valore di testimonianza di fede”.


Padova Urbs picta

I LUOGHI DELLA PADOVA DEL TRECENTO DALLA BASILICA E DAL CONVENTO DEL SANTO AGLI SPLENDORI DELLA REGGIA CARRARESE LA PROCLAMAZIONE A PAT R I M O N I O U N E S C O È U N R I N N O VAT O IMPEGNO A CUSTODIRE E DIFFONDERE U N PAT R I M O N I O D ’A RT E UN I C O A L M O N D O

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no degli straordinari complessi monumentali del sito seriale dei cicli affrescati del Trecento patavino è rappresentato dalla Basilica e dal Convento di Sant’Antonio, con il limitrofo Oratorio di San Giorgio. Per padre Oliviero Svanera, da pochi giorni ex rettore della Basilica, essere in prima fila con i propri tre siti nella proclamazione UNESCO “diventa motivo non solo di un rinnovato impegno nel custodire e diffondere un patrimonio d’arte unico al mondo”. È di più. “Per noi Chiesa – spiega – diventa un’opportunità per rinnovare una proposta di incontro con la fede che ha originato queste opere”. Attraverso gli affreschi presenti nella Basilica, infatti, “va ricordato anche l’immenso patrimonio d’arte rappresentato dalle sculture della tomba del Santo, piuttosto che del Donatello del presbiterio. Vogliamo far emergere – afferma padre Svanera – oltre agli aspetti turistici o tecnici o culturali di sguardo sulla bellezza di queste opere, la possibilità di incontro con colui che in queste opere è significato, Cristo Salvatore. È la via del Vangelo, della evangelizzazione attraverso la via pulchritudinis di cui parla papa Francesco in ‘Evangelii gaudium’. La via della bellezza che, a partire dall’esperienza dell’incontro con l’arte che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro col Cristo, bellezza incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro salvezza”. Altro luogo straordinario, la Reggia Carrarese

con la splendida Cappella affrescata da Guariento. Reggia che è di proprietà dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti e che, come spiega il suo presidente Antonio Daniele, ha condiviso attivamente il progetto di candidatura e sviluppato la collaborazione con gli altri soggetti coinvolti. “Ci auguriamo – afferma Daniele – che ci siano nuove simpatie e solidarietà, interesse dei pubblici poteri e mecenatismo attivo tali da metterci nella condizione di rafforzare l’opera di conservazione, tutela e valorizzazione del complesso monumentale della Reggia Carrarese. L’Accademia, grazie al contributo e alla competenza dei suoi soci, non mancherà di offrire il suo apporto costante in termini di approfondimenti scientifici e ampie occasioni divulgative, tali da far progredire la consapevolezza collettiva e specialistica rispetto a un bene architettonico e pittorico che merita senz’altro la definizione di patrimonio universale dell’umanità”.

APP E BIGLIETTO UNICO PER I VISITATORI “Padova Urbs picta” è l’applicazione ufficiale per smartphone per immergersi nella città del Trecento: interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, uno strumento di arricchimento e guida, con la possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti di approfondimento sui vari siti. La app è stata creata per il Comune di Padova dalla startup Meeple dell’ateneo patavino con il contributo della Regione del Veneto e di DoIT Viaggi. Con la “Padova Urbs picta Card” i visitatori avranno a disposizione un biglietto unico per tutti i luoghi del sito. Per i turisti la card potrà avere validità 48 o 72 ore – al costo rispettivamente di 28 e 35 euro – e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per i residenti della provincia di Padova è disponibile una card della durata di 6 mesi al costo di 25 euro (l’utilizzo dei mezzi pubblici non è compreso). Questo biglietto unico può essere acquistato sia in formato fisico che digitale e viene venduto alla biglietteria dei Musei Civici, attraverso il sito web della Cappella degli Scrovegni www.cappelladegliscrovegni.it, tramite il Contact Center +39 049 2010020 e ai punti IAT della città.


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CURIOSITÁ DEL “SITO SERIALE” UNESCO IL SITO IN CIFRE 4 componenti – Scrovegni ed Eremitani; Cittadella antoniana; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; San Michele. 8 luoghi – Cappella degli Scrovegni; Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani; Palazzo della Ragione; Battistero della Cattedrale; Cappella della Reggia Carrarese; Basilica e Convento del Santo; Oratorio di San Giorgio; Oratorio di San Michele. 19,96 – sono gli ettari di zona dei siti. 530 – sono gli ettari di zona di protezione dei siti. 3.694 – sono i metri quadrati di pareti affrescate. 6 artisti – Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. 9 partner del progetto – Comune di Padova, Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, Basilica e Convento di Sant’Antonio – Delegazione Pontificia, Veneranda Arca del Santo, Diocesi di Padova, Università degli Studi di Padova, Soprintendenza, Ministero della Cultura, Regione del Veneto. 100 – le associazioni e i privati cittadini coinvolti nel percorso di partecipazione “Tavoli delle idee”. 95 – gli anni di storia dell’arte condensati in un unico percorso.

IL REALISMO E LA SCIENZA C’è un’immagine che stride con l’immaginario iconografico del Medioevo nella narrazione dell’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni. È la stella cometa che accompagna i tre saggi verso la capanna in cui è nato Gesù, rappresentata da Giotto come una palla infuocata che illumina il cielo notturno. Contravvenendo alla tradizione della stella a più punte, secondo gli storici Giotto avrebbe infatti rappresentato la stella cometa di Halley, che nel 1301 aveva solcato i cieli di Padova. L’artista avrebbe assistito a quel passaggio e deciso di rappresentare la cometa in maniera realistica, proprio così come l’aveva vista.

Giotto, "Adorazione dei Magi" Cappella degli Scrovegni

GIOTTO, LA RESA DELLE EMOZIONI

Giotto, "Le madri" Cappella degli Scrovegni

La ricerca dell’espressività dei personaggi rappresentati costituisce uno degli elementi della “rivoluzione giottesca”, proseguita dai suoi seguaci. Sono tante le figure della vita laica e della tradizione religiosa nella narrativa di Giotto che nel sito dei cicli affrescati della Padova del Trecento esprimono emozioni, sofferenze, gioie e paure attraverso espressioni dei volti, posizioni dei corpi, gestualità rappresentate. C’è un particolare venuto alla luce nella Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, si vedono le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.

LA PROSPETTIVA PRIMA DELLA PROSPETTIVA A rendere unici al mondo gli affreschi inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO c’è l’uso della prospettiva prima della prospettiva. Nella storia dell’arte questa tecnica di rappresentazione dello spazio viene teorizzata da Leon Battista Alberti nel Quattrocento, ma si riscontra in tutta la pittura giottesca. La ricerca innovativa e all’avanguardia intuita da Giotto trova la sua massima espressione nei due affreschi ai lati dell’arco trionfale della Cappella degli Scrovegni: due finti spazi architettonici che costituiscono una novità assoluta, mai dipinta in precedenza. Sono i cosiddetti “coretti”, due stanze vuote e senza figure che consentono al maestro toscano di dimostrare la propria abilità nella resa dello spazio, con una prospettiva ancora empirica e intuitiva, che Giotto concepisce pienamente solo a Padova.

Giotto, "Coretto" Cappella degli Scrovegni

IL PRIMO BACIO DELLA STORIA DELL’ARTE Giotto, "Incontro di Gioacchino ed Anna alla Por ta Aurea" Cappella degli Scrovegni

Fra le scene della Vita di Maria e della Vita di Cristo dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni c’è un episodio che meraviglia e illanguidisce l’occhio attento: è la rappresentazione del bacio tra Anna e Gioacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù. In un Vangelo apocrifo si racconta che Gioacchino fosse stato mandato in esilio perché incapace di generare figli. Lontano dalla sua amata sposa, vive un’esistenza di solitudine ma, grazie all’intervento divino, giunge un angelo a dargli la lieta novella: Anna aspetta un figlio e lui può essere riammesso alla vita della comunità. Giotto dipinge la scena del ricongiungimento dei sue sposi, che suggellano la ritrovata unione con un bacio di vero amore.

LA COMMITTENZA FEMMINILE Una delle caratteristiche peculiari del sito è che una buona parte delle committenze agli artisti erano fornite da cittadini e personaggi laici della comunità patavina. Spiccano i nomi di due personaggi femminili, potenti e noti all’epoca. Agli Eremitani si distingue la committenza femminile della nobildonna Traversina Cortellieri a Giusto de’ Menabuoi per la decorazione della cappella dedicata al figlio Tebaldo. Nel Battistero della Cattedrale è palese quella di Fina Buzzaccarini, che incaricò lo stesso de’ Menabuoi, che rese sentimenti ed espressività secondo una sensibilità femminile pur mantenendo sempre vivo l’intento celebrativo delle pitture. Nella “Storia della Salvezza” risalta il nuovo interesse rivolto alle donne: oltre a Fina, presente in diverse scene nel suo abito rosso, sono raffigurate le sue tre figlie e la sorella suor Anna accanto a personalità della corte dei Carraresi, come il Petrarca.

Giusto de' Menabuoi, "La rinascita di san Giovanni Battista" Battistero del Duomo


#Regione

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Innovazione. Nasce Tech4Life, la rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali

La tecnologia robotica a servizio della medicina P

assa attraverso il grande tema della salute una delle sfide oggi più alte per il mondo dell’innovazione e, pure, delle amministrazioni pubbliche. A esserne convinto Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, anima e motore di Tech4Life, la rete innovativa del biomedicale, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici che abbiano come obiettivo il miglioramento di salute e benessere delle persone. Un progetto fortemente voluto dalla Regione, in prima linea proprio Marcato, che ha chiamato a raccolta Università venete e imprese attraverso Confindustria. “Sono 58 i protagonisti della nuova rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali attive nell’innovazione tecnologica legata al benessere e alla salute – spiega l’assessore –: 38 piccole e medie aziende e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, 7 Dipartimenti universitari degli atenei di Verona, Padova, Venezia (Ca’ Foscari), una Digital Innovation Hub e un’ associazione di categoria, Confindustria. La Regione ci mette le risorse, la rete d’imprese svilupperà gli strumenti. Abbiamo messo in campo il meglio per affrontare una sfida che nessuno si

sarebbe mai aspettato e alla quale non potevamo certo sottrarci. In tre anni abbiamo investito 97 milioni di euro per reti innovative, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità con l’avvio di un nuovo network. Tech4Life è la risposta tutto questo, vale a dire all’imperativo di dare riposte immediate e di assoluta eccellenza a un cambiamento che chiede di essere, piaccia o no, governato”. Di cosa si occuperà, nel concreto, la nuova rete nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale? “Promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie

Sono 58 i protagonisti tra imprese e dipartimenti universitari. Marcato: “In tre anni abbiamo investito 97 milioni, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità” robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici rivolti al miglioramento del benessere della persona – illustra Marcato –. Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, la valutazione rapida delle condizioni del paziente, l’accesso semplificato

alle prestazioni sanitarie oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. Svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata”. La Regione sta lavorando già dalla precedente programmazione 20142020 per supportare il tessuto imprenditoriale nell’affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid. Tra queste: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologi-

L’intervento Giacomo Possamai chiede un cambio di rotta

“Consumo di suolo, mettiamo un freno al cemento” “Nonostante la Regione Veneto nel 2017 abbia approvato la legge n.14 per il “contenimento del consumo di suolo”, continuiamo ad essere tra le regioni peggiori d’Italia”. Così Giacomo Possamai, consigliere regionale del Partito Democratico, di fronte ai dati del recente rapporto Ispra. Con 217.744 ettari totali sottratti alla campagna, di cui 682 solo nel 2020, il Veneto si piazza subito dopo la Lombardia, un dato che sta facendo discutere. “Segno che quella legge davvero non funziona - aggiunge Possamai - e che non basta. E segno, soprattutto, che è necessario un cambio di mentalità prima e di rotta poi, che dimostri una volta per tutte che la Regione ha a cuore

il tema e non si volta dall’altra parte di fronte ad un problema enorme”. Il consigliere ricorda che la lotta alla cementificazione è fra le priorità e si inserisce nel più ampio contesto della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, le vere sfide del presente e futuro. Ricorda anche le proteste degli agricoltori, visto che nel conto del terreno consumato c’è anche tanto suolo agricolo, compreso quello occupato per impianti fotovoltaici a terra. E ancora: i sempre più frequenti fenomeni di grave maltempo che colpiscono il territorio trovano gioco facile nel provocare danni se la terra è oggetto di una cementificazione senza freni. Non da ultimo,

le opportunità legate alla rigenerazione degli edifici, dagli ingenti contributi statali rivolti agli enti locali ai bonus nel settore dell’edilizia destinati ai privati, offrono un’occasione straordinaria per restituire vita alle tantissime costruzioni vetuste. “Sorge spontaneo chiedersi come mai in Veneto si continui a divorare suolo ogni anno continua Possamai - quando vi sono sparsi sul territorio migliaia di capannoni abbandonati ed intere aree industriali dismesse che potrebbero essere tranquillamente riqualificati e resi nuovamente utilizzabili, anche per accogliere, quei pannelli fotovoltaici che si moltiplicano inspiegabilmente su suolo coltivato”.

co e l’innovazione. Oggi il supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso un’ economia innovativa, intelligente e verde. “Nel triennio, per le 20 reti riconosciute dalla giunta regionale tra 2016 e 2020, abbiamo messo in campo 56 milioni di euro, quindi 8,5 milioni di euro dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale – conclude l’assessore Marcato –, il Veneto ha investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”. Nicoletta Masetto


Regione

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Turismo. Confortanti i primi dati su arrivi e presenze in Veneto, il punto al G20 delle spiagge a Jesolo

“Ad agosto tutto esaurito al mare, milioni di presenze sulle coste”

L’assessore Caner: “fondi raddoppiati con la nuova programmazione”. Calzavara fa il punto sulle concessioni demaniali e coinvolge le destinazioni turistiche

E

ra nazionale, in ambito turistico, dopo il blocco della pandemia, che ci consente di fare delle riflessioni importanti sul mondo del turismo – continua Caner -. Il Covid ha evidenziato alcune criticità nel modello di sviluppo delle destinazioni balneari e, di conseguenza, ha accelerato alcune riflessioni. Ragionamenti che saranno al centro del nuovo piano strategico del turismo regionale”. L’innovazione di prodotto, tema che continua ad essere centrale per superare determinati paradigmi di maturazione delle destinazioni, ma anche la valorizzazione dell’accoglienza e del capitale umano e una spinta dell’offerta sul digitale, diventano oggi le chiavi di lettura per ritornare a essere competitivi a livello internazionale. “Grazie alla comunicazione e alla promozione dobbiamo essere capaci di trasferire questi valori nell’offerta turistica regionale per rigenerare l’incoming nelle nostre destinazioni”, conclude l’assessore al turismo. Altro tema toccato dal G20 è quello, delicatissimo e controverso, della gestione delle spiagge, patrimonio demaniale, al centro

’ il turismo balneare a trascinare la ripresa del settore in buona parte del Veneto. La conferma arriva dalla quarta edizione del G20 delle spiagge, il summit delle destinazioni balneari italiane con almeno 1 milione di presenze turistiche annue, ospitato quest’anno a Jesolo. “Oggi, nella seconda estate ai tempi del Covid, gli arrivi e le presenze ci lasciano ben sperare. – afferma l’assessore al Turismo Federico Caner - Sulla costa veneta, in montagna ma anche al lago abbiamo raggiunto percentuali importanti (con tassi di occupazione che hanno sfiorato il 97% nel periodo di ferragosto) che segnano la ripresa del comparto. Oggi le presenze domestiche rappresentano una percentuale importante nella bilancia turistica Veneta, con un livello di soddisfazione percepita che supera l’88% rispetto ai dati del 2020. Il primo semestre 2021, periodo che non tiene dunque conto del boom dei mesi clou dell’estate e con un giugno ancora in parte interessato dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si chiude con 2,8 milioni di arrivi

e più di 10,5 milioni di presenze. Flussi che garantiscono una boccata di ossigeno a tutti i comprensori turistici. Fino a giugno, nei 120 km di costa Veneta abbiamo raggiunto i 4 milioni di presenze e credo che, grazie anche a questo momento di confronto con le altre destinazioni balneari, oggi più che mai, sia necessario guardare con ottimismo a questa ripartenza, puntando anche sul tema della sicurezza. Dobbiamo essere bravi a reagire e, insieme, cercare di andare il più lontano possibile per gettare le basi del futuro delle nostre realtà turistiche”. L’assessore ha anche indicato le linee strategiche che il Veneto intende perseguire per definire il futuro della politica turistica regionale: “Blu economy, utilizzo dei fondi Next Generation EU e nuova programmazione comunitaria, con fondi raddoppiati rispetto al passato per un importo complessivo pari al miliardo di euro da utilizzare anche nel comparto turistico, per investimenti nel ricettivo e valorizzare il capitale umano”. “Questo summit rappresenta di fatto il primo evento di caratu-

“Otto infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni, attrezzature sanitarie spesso inadeguate. Sono solo la punta dell’iceberg di una miriade di criticità riscontrate nelle 355 Rsa venete e che la pandemia non ha fatto altro che acuire”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede “senza spirito polemico, ma in maniera costruttiva” la ripresa di un confronto in Regione sulla riforma delle Ipab, ferma addi-

Autonomia. La richiesta di Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale

Francesco Calzavara e Federico Caner

della discussa direttiva europea Bolkestein. Il demanio, nella prima regione italiana per numero di arrivi e presenze, rappresenta una leva strategica all’interno dell’offerta turistica Veneta. “Gli elementi di incertezza che stiamo vivendo da 17 anni, -sottolinea l’asessore regionale al Demanio Francesco Calzavara - e che interessano direttamente le concessioni balneari della costa Veneta, devono suggerire alle pubbliche amministrazioni e agli imprenditori dei percorsi per ripensare alla spiaggia non più solo come luogo di balneazione ma come prodotto turistico integrato nel territorio”. Nella speranza che la normativa italiana abbia forza rispetto alle richieste di chiarimento da parte della Comunità Europea, è comunque auspicabi-

“Riprendiamo il confronto sulla riforma delle Ipab” rittura dal 2000. “È prevista da una legge dello Stato di due decenni fa – commenta – il ritardo dell’amministrazione regionale al riguardo è incommensurabile”. Peraltro, aggiunge lo stesso Lorenzoni, non basta il mero accreditamento, “ma delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste

strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia”. Oggi, di fatto, le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. “Tale evoluzione non è sempre

stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi”. Ecco perché è urgentissima la ripresa di un confronto: “L’attuale contesto ci impone di avere uno sguardo lungimirante. A questo riguardo le Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri

le intraprendere percorsi virtuosi, che non siano solo a macchia di leopardo. Calzavara ritiene che “le sedici Organizzazioni di Gestione della Destinazione previste dalla nostra legge turistica, possano in futuro giocare un ruolo chiave nella definizione dell’evoluzione corretta della destinazione balneare come realtà turistica e molti progetti che stiamo portando avanti cvanno proprio in questa direzione-. Come il concetto allargato di destinazione, che si potrà estendere all’insieme delle località balneari venete, ma anche a quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Un’idea di modello di sviluppo turistico sostenibile dell’Alto Adriatico (Obere Adria) che sta già evolvendo rispetto ai decenni precedenti”.

servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24”. Nell’ambito della riforma, infine, “potrebbero rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.


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Regione

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Politica. Parla Alberto Stefani, coordinatore regionale in Veneto

“La Lega continua a crescere sul territorio e a raccogliere consensi fra gli amministratori”

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n Veneto ben quattordici sindaci, una media di due al mese, e quaranta amministratori locali hanno deciso di iscriversi alla Lega nel 2021. Il nostro è un partito in salute, cresciamo giorno per giorno ovunque, dalle grandi città fino alle realtà periferiche che ci stanno regalando soddisfazioni inaspettate in termini di risultati”. È un bilancio positivo quello tracciato da Alberto Stefani, coordinatore regionale della Lega del Veneto (la nomina a Natale 2020, l’insediamento effettivo a gennaio di quest’anno). Parlamentare e sindaco di Borgoricco, Stefani è partito, giovanissimo militante, dalla base per arrivare ai vertici. “Non è un caso che dal territorio sia iniziato anche il mio lavoro di coordinatore regionale della Lega in Veneto – spiega –. La base è la nostra “anima” autentica, quella più vera. Il territorio è il nostro primo, prezioso e insostituibile interlocutore. Tutte le settimane incontro militanti, sindaci, amministratori e tanti cittadini che sempre più si riconoscono nel nostro partito, nei nostri ideali, nel nostro modo di operare. La prima uscita? In Polesine. L’ultima, solo qualche giorno fa, nel Bellunese”. Un “viaggio” nelle sezioni, poco meno di

quattrocento, che ha portato Stefani in tutte le province del Veneto. “Il contatto con le persone, le relazioni, il confronto, la conoscenza dei territori e delle problematiche che i nostri sindaci e amministratori si trovano ad affrontare sono la “cifra” del nostro partito, il tratto distintivo, quello per il quale le persone ci scelgono e ci danno fiducia – aggiunge il coordinatore –. L’altro marchio, riconosciuto sul campo, è la buona amministrazione. Quando siamo al governo, di realtà importanti come di piccole realtà, non ci batte nessuno. La Lega è il contenitore naturale della buona amministrazione”. Il coordinatore ha visitato più della metà delle quasi quattrocento sezioni della Lega in Veneto, le rimanenti nei prossimi mesi. “La politica non si fa nelle stanze dei bottoni, bensì fuori, in mezzo alla gente – prosegue –. Se vuoi capire come e cosa sta cambiando devi uscire, ascoltare e dare riposte. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i nostri gazebo presenti in maniera capillare sul territorio grazie ai nostri militanti e, in queste settimane, nelle sfide elettorali”. In Veneto sono oltre 140 i sindaci leghisti e numerose le amministrazioni in cui la Lega

è in maggioranza. La prossima sfida si giocherà ora nei circa 80 Comuni (una decina sopra i 15 mila abitanti) in cui si andrà al voto a ottobre. “Una presenza che, a partire dalle prossime amministrative, vorremmo incrementare – auspica Stefani –. Dalla nostra, un trend che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e sempre maggiore energia e passione: in questi mesi, in Veneto, è in vertiginosa crescita il numero di giovani che hanno aderito alla Lega o che comunque partecipano alle nostre iniziative. E se il buongiorno si vede dal mattino …”. Nel 2022 in calendario alcune tra le sfide elettorali più importanti: Padova, Verona, Belluno. “Siamo al lavoro per mettere insieme squadre che siano il volto migliore della città che rappresentano. Nomi, storie, esperienze di spessore e di valore, dal volontariato alle professioni, nelle quali la gente possa riconoscersi e alle quali affidare la buona amministrazione non del domani o del dopodomani, ma dei prossimi cinquant’anni. Prima dei nomi vengono i progetti, sia chiaro. È questo il senso del nostro impegno per Padova, città che merita di sognare in grande. Una visione capace finalmente di andare

oltre l’ordinaria amministrazione, pure questa spesso mancata”. Una battuta finale sulle divisioni interne al partito. “La Lega è sempre stata una, lo è anche ora. Noi guardiamo avanti, non abbiamo tempo per le chiacchiere o per chi vorrebbe dividere”. Nicoletta Masetto


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SETTEMBRE 2021

Salute Vaccini anti Covid

Un vademecum dell’Istituto superiore di sanità contro le fake news

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“Bufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza Vaccinazioni anti Covid, a Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori a pag 42

Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti a pag 43

ufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza. I vaccini anti Covid causano il contagio, sono sperimentali, non si conoscono ancora gli effetti a breve e lungo termine, modificano il nostro Dna… Sono molte le fake news che circolano sul tema, per questo motivo il Gruppo Vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web un vademecum con le risposte alle “bufale” più diffuse che si sentono in giro e si trovano in rete, allo scopo di fare un po’ di chiarezza. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse e che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing). Prosegue alla pag. seguente

La sfida contro lo stress in ambiente di lavoro a pag 44


Salute

42 Vaccinazioni anti Covid e giovanissimi

A Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori

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accinare i più giovani, quelli dai 12 ai 18 anni, quelli che rientrano a scuola, che tornano a praticare sport e che vogliono continuare ad incontrare gli amici. Sono molti i ragazzi che sono propensi a vaccinarsi ma che talvolta incontrano le resistenze dei genitori, timorosi sui possibili rischi della vaccinazione anti Covid. E spesso capita che siano gli stessi ragazzi a ricorrere all’aiuto dei sanitari per rassicurare genitori titubanti o addirittura contrari per timore degli effetti collaterali. Per fugare dunque i dubbi dei genitori sulla vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini e nei ragazzi, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha deciso di attivare presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo Ambulatorio dedicato. “L’Ambulatorio – spiega il primario del reparto, Stefano Martelossi – avrà l’obiettivo di fornire informazioni e consulenze riguardo alle vaccinazioni anti-Covid nell’età 12-18 anni. E’ attivo a partire dallo scorso 24 agosto

e sarà operativo tutti i martedì dalle 16 alle 18”. A disposizione dei genitori, per rispondere ai quesiti, fugare possibili dubbi, valutare eventuali casi particolari, ci sarà il primario Martelossi: l’accesso all’Ambulatorio sarà subordinato alla prenotazione che potrà essere richiesta alla segreteria della Pediatria, telefono 0422-322263, dalle 8.30-15.00. “L’ambulatorio che è stato attivato al Ca’ Foncello dal primario Martelossi – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - sarà un utile strumento a disposizione delle famiglie che hanno qualche dubbio circa l’importanza della vaccinazione dei propri figli. Andrà ad affiancarsi all’importante lavoro che, sul tema, stanno già facendo i pediatri di libera scelta sul territorio. Colgo l’occasione per ricordare ai ragazzi e alle loro famiglie il ruolo della vaccinazione, sia in termini di prevenzione della malattia e del contagio, sia per permettere ai nostri ragazzi il ritorno a scuola in presenza senza correre rischi”.

L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha attivato un servizio a disposizione per rispondere a quesiti, fugare dubbi, valutare casi particolari

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Vaccini anti Covid

Un vademecum dell’Iss contro le fake news “I vaccini anti Covid sono sperimentali” Con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all’immissione in commercio. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall’Ema. Nel caso dei vaccini anti Covid-19 il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa Ema sul proprio sito “un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala”. “I vaccini provocano l’infezione” I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciare” la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. “I vaccinati sono contagiosi” Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino” I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto

e le segnalazioni di sospetti eventi avversi (https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanzavaccini-covid-19), e lo stesso fa l’autorità europea Ema. “Il vaccino causa infertilità e aborti” Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. “Il vaccino modifica il nostro DNA” I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da proteggere contro il Sars-Cov-2. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi” Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto beneficirischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi” Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili. “Più vacciniamo più escono nuove varianti” Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la “Delta”, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.


Salute

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Epidemiologia e sorveglianza sanitaria

Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti Il risultato di un recente studio condotto dalle Università di Perugia, Padova e Venezia insieme all’ISS su una popolazione di 650mila abitanti in un’area del Nord Italia durante il secondo picco della pandemia

Covid-19 e salute mentale. Sono aumentate le richieste di sostegno

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ltre alle diagnosi dirette (tamponi faringei, tamponi nasali, test sierologici), quelle ricavate dai campioni di saliva lasciati sui rifiuti. Secondo uno studio recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista “Science of the Total Environment”, dal titolo “An innovative approach for the non-invasive surveillance of communities and early detection of SARS-CoV-2 via solid waste analysis”, condotto da ricercatori e tecnici delle Università di Perugia, Padova, Venezia e dell’Istituto Superiore di Sanità, è infatti possibile eseguire la sorveglianza sanitaria mediante campionamento indiretto di saliva lasciata sui rifiuti. La ricerca ha indagato la potenziale presenza di Rna di Sars-CoV-2 in 20 diversi siti in un’area del Nord Italia caratterizzata da una superficie di 570 kmq ed una popolazione di 650.000 abitanti durante il secondo picco di Covid-19 (in un periodo compresto tra il 9 gennaio e il 20 febbraio di quest’anno). In ciascun sito è stato campionato un numero da 50 a 100 unità di rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana (tazze da caffè in plastica, bicchieri di plastica, lattine per bevande e bottiglie di plastica) e trasportati in un laboratorio dove sono stati opportunatamente trattati per essere sottoposti ad analisi tramite tampone. Infine, tutti e venti i tamponi (uno per sito) sono stati analizzati presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; in tre tamponi è stata rilevata la presenza di Rna di Sars-CoV-2. Con l’impatto che il Sars-CoV-2 ha avuto e che sta ancora avendo nella società, si stanno sempre più affermando nell’epidemiologia nuovi approcci multidisciplinari per il monitoraggio e contenimento della diffusione del virus. Fra questi risulta essere di particolare interesse la sorveglianza ambientale di matrici rappresentati dagli scarti urbani e definiti dal gruppo di ricerca “urban waste products”, quali i reflui urbani, i rifiuti solidi, gli aerosol, il particolato atmosferico Essa è caratterizzata da analisi e monitoraggi di tipo non intrusivo, a complemento della sorveglianza clinica, basata invece sulle diagnosi dirette. “I risultati della nostra ricerca – spiega il profes-

sor Alberto Pivato del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio – aprono nuovi orizzonti per l’applicazione di un approccio per la sorveglianza sanitaria-ambientale basato sul rilevamento di Rna di Sars-CoV-2 su rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana. Il vantaggio principale è quello di poter potenzialmente restituire in tempi rapidi informazioni utili a determinare la presenza del Sars-CoV-2 e/o di altri virus simili non nel singolo soggetto, ma in piccole comunità (come ad esempio scuole, mense, fabbriche, etc.) senza l’ausilio di personale medico specializzato. Tale approccio consentirebbe di rilevare con continuità ed in maniera economica e tempestiva la presenza di virus, consentendo interventi di contenimento più rapidi ed efficaci”.

I Sotto il professor Alberto Pivato

servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra il 2020 e il 2021, un significativo aumwento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’azienda sanitaria veneziana, il dottor Moreno De Rossi – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”. L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19. “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi “primi accessi” sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.


Salute

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La salute negli ambienti di lavoro

La sfida del millennio contro lo stress Un disagio psicologico e di conseguenza fisico che è legato alla sensazione di inadeguatezza, di non corrispondere alle aspettative degli altri

“Elemento Anima”, per il proprio benessere psicofisico

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l benessere psicofisico in tutte le sue declinazioni, quello che porta ad ascoltare se stessi con passione per conoscersi meglio, rispettarsi e migliorarsi nel modo di porsi e affrontare la quotidianità. E’ questo l’obiettivo di Genny Giambrone e Augusta Basile, due amiche di lunga data prima che colleghe e socie che, già direttrici della scuola di danza di Dance4fun Ssd, hanno deciso ora di dare il via ad una nuova proposta, “Elemento Anima”, uno spazio dedicato alla pratica yoga, in tutte le sue sfaccettature, e alla meditazione. Genny, ballerina professionista ed insegnante oltre che istruttrice di yoga, e Augusta, ballerina professionista laureata in farmacia e in scienze motorie, hanno voluto mettere in comune le loro esperienze e sensibilità. Ne è nato un felice connubio in cui i percorsi di medicina e benessere della cultura occidentale si fondono con le discipline olistiche e spirituali dell’oriente. Dopo un periodo d’inevitabile disagio legato alla pandemia che tuttavia non ha impedito, grazie anche alla comunità in cui sono inserite, alle due donne di continuare a proporsi ai propri iscritti (ne contavano 500 prima della diffusione del Covid) in questi due anni con attività all’aperto della scuola di danza Dance4fun Ssd, Genny e Augusta sono ripartite con questa nuova avventura. Hanno aperto il loro studio “Elemento Anima”, in via Europa 4 ad Albignasego (Pd), dove dal 13 settembre i clienti troveranno un orario composto da diverse tipologie di yoga e meditazione (come Vinyasa, Yin, Yoga in gravidanza e per bambini, Animal Flow, Mindfulness) oltre che al fitness, personal training, pilates, kickboxing, ginnastica dolce e workout in modalità classe o privata, arti miste di combattimento. Ci sono anche i collaboratori olistici che operano sia privatamente che durante i workshops e incontri a proposito di Ayurveda, Reiki, Cristalloterapia, Mindfulness, Massaggi di vario genere, riequilibrio energetico, medicina cinese, i sette chakra e molto altro, come ad esempio i corsi di cura della pelle e di make up con prodotti naturali. Uno spazio creato da un team giovane che vuole rivolgersi a tutti con una particolare attenzione per i giovani e l’invito a prendersi cura, anche solo per un paio d’ore a settimana, dell’ “Elemento anima” per aprire un varco da cui far passare la propria luce personale grazie ad una gestione più consapevole delle emozioni, della mente, dello spirito e delle energie. Un percorso, completo, di conoscenza di sé che parte dal fitness per addentrarsi nei meandri della propria interiorità e che può essere particolarmente efficace non solo negli adulti ma anche, e questo è il messaggio, e soprattutto nei giovani e giovanissimi. Bastano poche ore per ottenere un miglioramento globale della qualità della propria vita nella gestione degli impegni e della quotidianità. Un team d’insegnanti giovani, entusiasti e motivati, oltre che molto qualificati, contribuisce al raggiungimento del buon risultato.

articolo da mettere in piu edizioni: padsud e padova citta (DA GUARDARE BENE)

e si potesse stilare una classifica delle pa- termina se la mansione opera in un contesto role più utilizzate in ambito lavorativo ne- lavorativo a rischio Basso, Medio o Alto segli ultimi venti anni, c’è da scommettere che condo una scala di valori predefinita. Giusto tra le prime posizioni figurerebbe certamen- per fare qualche esempio, tra i quesiti viene te il termine STRESS. Dare una definizione richiesto di specificare il livello di turn-over di questo termine, indagare le ragioni psico per la specifica mansione, piuttosto che l’efsociali che determinano questa spiacevole fettiva fruizione di un congruo periodo di fecondizione e comprenderne possibili rimedi rie; oppure ancora la chiara identificazione di è certamente una delle sfide del millennio. Il ruoli e responsabilità. Sono inoltre tema riguarda anche e soprattutto la Salute e valutati aspetti legati alle vere e L’Inail ha messo Sicurezza negli ambienti di lavoro. In partico- proprie condizioni di lavoro, come a punto una lare, si parla di stress lavoro correlato quando la presenza persistente di elevato esiste un soggetto in un contesto lavorativo rumore di fondo negli ambienti o metodologia (datore di lavoro, collaboratore, lavoratore lo svolgimento di attività in orario di valutazione ecc..) che non si sente in grado di corrispon- notturno. In aggiunta, considerata dere alle aspettative che su di lui vengono la estrema dinamicità e impreveche è in grado riposte. Questo senso di “impotenza” crea un dibilità delle condizioni sociali (e di identificare disagio principalmente psicologico (ansia, su- quindi aziendali) in cui viviamo al scettibilità, tristezza, irritabilità); che se pro- giorno d’oggi, il legislatore richiela “temperatura tratto nel tempo potrebbe determinare ma- de che questo stesso approccio di stress” presente lessere fisico (emicrania, stanchezza, disturbi venga ripetuto ogni due/tre anni; digestivi) o addirittura inabilità psicologica sostanzialmente aggiornando la in azienda permanente. Un problema dunque che deve valutazione e “rimisurando la temessere affrontato con attenzione e precisione peratura” all’azienda. dai Datori di lavoro delle aziende; che peraltro Lo stress da lavoro correlato è una patolosono obbligati a valutare in maniera formale gia subdola, ma contrastarla è possibile. Serquesto aspetto ai sensi dell’ art. 28 del D.Lgs ve certamente un buono sforzo organizzativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ma e la volontà di tutti i soggetti (datore di lavoInaugurato ad Albignasego uno spazio in cui si può trovare un orario come riuscire a quantificare importate e lavoratori) di investire compostoquesto da diverse tipologie diroyoga e meditazione oltre che alparte fitnessdel e proprio fattore di rischio? Come riuscire a determitempopilates per laesalute. Non è giusto che questa workout, arti miste di combattimento, molto altro nare se la “sensazione di inadeguatezza” è condizione possa rovinare il lavoro e la vita di causata veramente da criticità aziendali o da chi ne è esposto. una condizione di fragilità del soggetto dovuta a fattori personali (Es. problemi di salute, instabilità nella sfera affettiva e in generale psicosociale)? Per rispondere a questi quesiti e soprattutto fornire ai professionisti della sicurezza uno strumento di lavoro facile e standardizzato, l’INAIL ha messo a punto una metodologia di valutazione che è in grado di identificare in maniera diretta e imparziale la “temperatura di stress” presente in azienda. Si tratta di una check list organizzata in 3 macro-aree (Eventi Sentinella, Indicatori di Contenuto, Indicatori di Contesto) per un totale di poco più di 70 domande. Essa viene somministrata a soggetti rappresentanti di ciascuna mansione aziendale e deve essere compilata, per ovvi motivi, mantenendo l’anonimato. La risposta a ciascun quesito assegna dei punteggi standardizzati, la somma dei quali de-


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Oroscopo

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Ariete Si ricomincia con nuovi propositi e buone abitudini da riprendere dopo la pausa estiva, per ritrovare gradualmente il ritmo e l’efficienza nel tran tran quotidiano

Settembre

Toro Siete di fronte ad una scelta impegnativa che vi impone di prendere posizione, meglio la strada conosciuta o una nuova? Se volete voltare pagina dovete mettere in conto anche il rischio dell’incerto

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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio

Scorpione

Si avvicina l’autunno tra buoni propositi e qualche incertezza. Dopo il riposo, è tempo di ripartire con convinzione ed entusiasmo

La vostra indecisione a volte vi condiziona e vi fa sembrare pigri. Cercate nuovi stimoli per tornare in azione e inseguire nuovi obiettivi

Gemelli

Sagittario

Siete in armonia con gli altri, il periodo è buono per riequilibrare vecchie situazioni rimaste in sospeso e iniziare nuove frequentazioni. In questo periodo siete particolarmente socievoli

Avete ripreso in salita la vostra vita quotidiana ma, dopo un iniziale disorientamento, riuscirete a ritrovare il filo conduttore del cammino

Cancro

Capricorno

Vi apprestate ad iniziare un periodo in cui vi sentite particolarmente sicuri e determinati. Il riposo estivo ha prodotto i suoi risultati. Ora si tratta di progetti

Vi muovete fra alti e bassi, tra grandi soddisfazioni e inaspettate preoccupazioni. Siate più fiduciosi, potreste vedere le cose in modo più equilibrato e armonioso

Leone

Acquario

Dopo un’estate di riflessione tornate ad essere sereni e comunicativi, l’entusiasmo vi porterà a scrutare nuovi orizzonti. Si riparte con energia e rinnovate motivazioni

E’ difficile coniugare il sogno con la realtà, soprattutto ora che, dopo un’estate di evasione, si torna alle cose della quotidianità

Vergine

Pesci

Le preoccupazioni legate a situazioni irrisolte condizioneranno il vostro umore e le vostre azioni. Guardate avanti con razionalità senza farvi condizionare dalle emozioni

Nutrite tante aspettative e qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare che ad ogni nuovo inizio torna a recriminare un suo spazio. Se ci credete vi rimetterete in gioco


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