LaPiazza della BASSA PADOVANA_genn25

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Pagelle alle primarie, ennesimo cambiamento

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Mentre negli istituti superiori e, da diversi anni ormai, anche alle scuole medie (quelle che la burocrazia chiama scuole secondarie di primo grado, anche se il termine, per ovvi motivi, fatica ad attecchire nella vita comune) nella valutazione degli studenti i “vecchi” voti sono ormai una consuetudine, alle scuole primarie (che i più nostalgici continuano a chiamare elementari) invece il cambiamento è sempre dietro l’angolo. Così dopo tre anni all’insegna dei “giudizi descrittivi”, poco compresi e amati dalle famiglie, si torna ai tradizionali giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ad ingranare la marcia indietro è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “E’ un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. – spiega il ministro – L’introduzione dei giudizi sintetici, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione”. Quindi si torna all’antico, con buona pace di tutti gli sforzi sostenuti negli ultimi quattro anni da insegnanti per introdurre la nuova valutazione e dalle famiglie per comprenderla.

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della Bassapadovana

Costituito il Comitato che avrà il compito di coordinare le numerose iniziative che si susseguiranno nei prossimi mesi nei luoghi sacri

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Il dibattito

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L’evento

VENETO, LE SFIDE DEL 2025 CON L’INCOGNITA DEL VOTO

L’assessore Francesco Calzavara illustra la manovra di bilancio regionale “Più risorse a disposizione, si continua a crescere”

AUTONOMIA DELL’ENERGIA “STOP AL CENTRALISMO”

Le concessioni delle reti rendono 300 milioni, Roma vuole prorogare a Enel per altri vent’anni, Agsm Aim lancia l’allarme

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LUn modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

a sanità veneta si conferma, anche nel 2024, un modello di eccellenza a livello nazionale. Questo risultato non sarebbe possibile senza il lavoro instancabile dei nostri operatori sanitari, che ogni giorno garantiscono cure di qualità a milioni di cittadini. A loro va il mio più sentito ringraziamento. I numeri parlano chiaro: nel 2024, abbiamo registrato 14,5 milioni di prenotazioni, con un incremento del 13% rispetto al 2022, e una crescita del 9% nei primi accessi. segue a pag. 5

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via Palù, 33/b tel. e fax 049 5384181 35026 Conselve (Pd) autorimessa.italia@tiscali.it

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Dal bilancio un milione in meno

1m ilione di euro in meno da qui al 2029 per effetto della spending review e per l’accantonamento di risorse: anche il comune della Rocca si trova a fare i conti con i tagli previsti dalla manovra finanziaria varata dal Governo. “È una vera mazzata in capo ai comuni” ha dichiarato il primo cittadino, Giorgia Bedin “tutti i sindaci saranno costretti a scelte dolorose, ovvero tagliare i servizi a domanda individuale oppure ad aumentare i tributi e le tariffe locali. I tagli alla spesa corrente sono quelli che preoccupano chi amministra le città oggi”. Queste, infatti, sono le risorse con cui vengono pagati stipendi, manutenzioni, servizi al cittadino, per il sociale e per l’assistenza alle fasce più deboli. “I tagli lineari danneggiano i Comuni con i conti in ordine. Scaricare tutto sui territori è un grave errore. A Monselice, per i prossimi anni, mancheranno in cassa circa 2,5 milioni di euro” ha spiegato l’assessore al Bilancio, Andrea Parolo “assurda la scelta di riduzione dei contributi statali agli investimenti locali, che finisce per ridurre le fonti di finanziamento necessarie ai comuni per la realizzazione di opere pubbliche per la propria comunità”. Ed è in questo scenario che l’amministrazione della Rocca ha dovuto redigere il bilancio previsionale, ossia il documento contabile che definisce il reperimento e l’impiego delle risorse. “È il primo bilancio previsionale del Comune di Monselice che abbiamo redatto con molta difficoltà” hanno sottolineato Bedin e Parolo “con un equilibrismo matematico per non chiudere i servizi essenziali. Il bilancio previsionale prevede infatti contrazioni di spesa per tutti gli assessorati. Abbiamo fatto i salti mortali per non tagliare la spesa per il sociale”. Per evitare il disavanzo e mantenere i servizi essenziali, a Palazzo Tortorini si è optato per la revisione della fascia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef e per l’adeguamento all’indice Istat-Foi delle tariffe dei servizi a domanda individuale. (m. t.)

della Bassapadovana

Monselice alle prese con i tagli imposti dal Governo

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Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori

Questo dimostra che il nostro sistema è in grado di rispondere a una domanda crescente senza compromettere la qualità. Anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati: 643.411 nel 2024, segnando un +4% rispetto al 2022, e gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 503.479, con una crescita del 7% rispetto al 2022 e del 2% rispetto al 2023. Questi risultati sono il frutto di un’organizzazione capace di rispondere a una domanda sempre più complessa, garantendo efficienza e rapidità. Un altro dato che ci rende orgogliosi è il saldo positivo nella mobilità sanitaria, con 189 milioni di euro derivanti da pazienti provenienti da altre regioni italiane. Questo dimostra che il Veneto è una terra di eccellenza, scelta da chi cerca cure di alta qualità. Il mio ringraziamento va dunque a medici, infermieri, tecnici, amministrativi e a tutti coloro che lavorano con passione e professionalità nel nostro sistema sanitario. Siete il volto di un Veneto che crede nell’efficienza, nell’equità e nella solidarietà.

Pagelle alle primarie, ennesimo cambiamento

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Le pagelle del primo quadrimestre delle primarie, in arrivo fra pochi giorni, riporteranno ancora i giudizi descrittivi mentre quelle finali di giugno avranno i giudizi sintetici. Una formula “ibrida” per usare un altro termine che va di moda di questi tempi, per accompagnare alunni, docenti e genitori nell’ennesimo cambiamento nella valutazione. I giudizi descrittivi con i quattro livelli “avanzato”, “intermedio”, “base” e, per l’insufficienza, “in via di prima acquisizione” sono costati un lungo lavoro preparatorio ai docenti, impegnati nel declinare la nuova terminologia nella valutazione degli alunni, senza perdere di vista l’obiettivo finale, che è quello di far capire ai ragazzi e alle loro famiglie non solo “come sta andando” il percorso scolastico ma soprattutto quali sono i punti di forza da mettere in evidenza e quelli di debolezza sui quali lavorare per un apprendimento efficace. Anche i genitori hanno faticato non poco ad entrare in questa nuova ottica e a districarsi tra la terminologia. Ora l’ennesimo cambiamento, con i vecchi giudizi accompagnati dalla descrizione del livello di apprendimento raggiunto per ciascuna disciplina. Quanto sarà efficace lo scopriremo strada facendo, chissà.

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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione il 15 gennaio 2025 È un periodico formato da 23 edizioni

L’evento.

Numerose le iniziative i prossimi mesi per accogliere al meglio i visitatori

Giubileo 2025, sarà un anno speciale

All’opera il Comitato di coordinamento

Sono stati predisposti un logo ufficiale capace di richiamare l’architettura del Santuario ma anche, più in generale, i valori di fede e luce spirituale

N

asce un comitato per il Giubileo ai piedi della Rocca. Una ricorrenza, ufficialmente inaugurata ai piedi della Rocca lo scorso 5 gennaio, che vede Monselice protagonista per tutto il 2025 con un programma eterogeneo di attività e iniziative. Il comitato, con funzioni di coordinamento, vede coinvolti il primo cittadino Giorgia Bedin e il vicesindaco Stefano Peraro affiancati da: Riccardo Ghidotti di Amici dei Musei e referente per Rete dei Cammini, Mirko Pedrotta di Ascom Confcommercio Padova, Maria Grazia Canazza Presidente della Pro Loco e Aldo Rozzi Marin, avvocato e amministratore unico di Veneto Edifici Monumentali.

“Monselice ha accolto con entusiasmo l’opportunità offerta dal Giubileo 2025, un’occasione per promuovere il nostro territorio come crocevia storico di fede e cultura, valorizzandolo non solo come luogo di preghiera, ma anche come spazio di incontro e scambio tra persone.

Da sempre, infatti, la nostra città occupa una posizione strategica lungo importanti cammini di pellegrinaggio, come la Via Romea Germanica, la Romea Strata e il Cammino di Sant’Antonio” hanno sottolineato Bedin e Peraro “il Santuario Giubilare delle Sette Chiese rappresenta un patrimonio unico, profondamente radicato nella storia di Monselice e legato al privilegio concesso

nel 1605 da Papa Paolo V. Grazie a questa concessione, per oltre quattro secoli, pellegrini di ogni luogo hanno potuto percorrere la nostra Via Sacra, accedendo all’indulgenza plenaria. Si tratta di un cammino che unisce spiritualità e cultura, toccando luoghi simbolici come la Pieve di Santa Giustina, la Porta Romana e l’Oratorio di San Giorgio”.

Ai piedi della Rocca l’obiettivo è quello di accogliere nel migliore dei modi i visitatori. In tale ottica, sono stati predisposti un logo ufficiale capace di richiamare l’architettura del Santuario ma anche, più in generale, i valori di fede e luce spirituale. Nei punti nevralgici della città saranno posizionati dei pannelli informativi in cui sarà raccontata la storia del Giubileo e della Bolla del 1605 con cui sono stati conferiti al Santuario delle Sette Chiese gli stessi benefici spirituali riservati ai pellegrini delle sette basiliche di Roma. Inoltre, sarà disponibile un libretto del Giubileo che servirà da guida per i luoghi di culto e le bellezze artistiche della Rocca a cui si aggiungono i supporti digitali quali l’applicazione digitale MyMonselice con percorsi e informazioni utili e il sito web dedicato con dettagli su alloggi, ristoranti e il percorso di redenzione da compiere per ottenere la Grazia Giubilare. “Abbiamo delineato un programma di iniziative che, pur partendo dall’anima

spirituale del Giubileo, abbraccia molti altri ambiti” hanno concluso sindaco e vicesindaco della Rocca “siamo convinti che questo evento rappresenti una straordinaria opportunità per raccontare il nostro passato, rafforzare il presente e gettare le basi per un futuro all’insegna dei valori universali di fraternità e accoglienza”.

Martina Toso

Secondo casello autostrada A13, ulteriore proroga

Nuova proroga per l’inizio lavori del casello Monselice SudPozzonovo. Il termine inizio lavori dell’opera era stato fissato a fine febbraio mentre, con questa ulteriore modifica, si passerà a settembre 2026. “I progetti sono tutti conclusi, la documentazione è stata inviata al Ministero” ha sottolineato il primo cittadino, Giorgia Bedin “siccome non abbiamo avuto nuove né realizzato il primo termine, dobbiamo andare in proroga”.

Una decisione che non ha lasciato indifferenti le minoranze,

perplesse dai continui slittamenti ma anche dal quadro economico per la realizzazione dell’opera. Nel 2017, infatti, con la stipula della convenzione era stato quantificato un impegno di spesa a carico di Aspiag pari a 12,5 milioni. Cifra che, di fatto, è lievitata sino a raggiungere i quasi 30 milioni nel 2022. “Aspiag ha confermato l’impegno di 12,5 milioni ma dove sono i 17-18 milioni mancanti?” ha chiosato Francesco Miazzi, preoccupato da ulteriori variazioni nel costo complessivo dell’opera.

“Abbiamo trovato una convezione impacchettata e sottoscritta in cui, fin dall’inizio, vi era una scopertura e poi i costi sono aumentati per diverse circostanze” ha replicato il sindaco Bedin “la stima di 30 milioni non è cambiata.

Siamo in contatto con il Ministero e mi rassicurano che la situazione è sospesa non per questioni relative alla progettualità ma per un problema complessivo di rinnovo concessioni che rallenta la definizione dell’intervento”. (m.t.)

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In alto il Comitato del Giubileo di Monselice e qui sopra un momento della processione

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Monselice

Il progetto. Nato da un’idea della monselicense doc Silvia Boschetto

Lettori Itineranti tra cultura, socialità e territorio

Cultura, socialità e territorio: questo il cuore di “Lettori Itineranti”. Il progetto, ideato da Silvia Boschetto con il sostegno della Biblioteca di Monselice e del Gruppo di Lettura “La strada di mattoni gialli”, prevede incontri di lettura in diversi angoli della città. Monselicense doc, Silvia Boschetto ha concretizzato in “Lettori Itineranti” il suo amore per la lettura e la convinzione che la condivisione sia fonte di bellezza.

Da dove nasce l’ispirazione per “Lettori Itineranti”?

Tutto è nato da alcune chiacchierate con amici amanti della lettura. Leggendo articoli e osservando iniziative come gruppi di lettura o Silent Reading Parties, ho percepito un desiderio crescente di trasformare la lettura da passione intima a occasione di condivisione. La frase “Sarebbe bello dare vita a un bel gruppo di lettori anche qui…” è rimasta con me e ha dato origine a un progetto che combina la promozione della lettura con la valorizzazione del territorio.

Come vengono scelti i luoghi per gli incontri?

Le scelte sono guidate sia da esigenze logistiche, come la stagionalità e la capienza, sia dalla volontà di valorizzare i luoghi più

suggestivi della città, trasformandoli in teatri di aggregazione inusuali. In sinergia con la Biblioteca di Monselice, valutiamo le location più adatte. Il messaggio è che la lettura è la più “itinerante” delle passioni, capace di

far sentire i lettori a casa ovunque. Qual è il riscontro più significativo ricevuto dai partecipanti?

La presenza è il riscontro più prezioso. Chi arriva per la prima volta è incuriosito dal progetto, chi torna lo fa perché si è sentito accolto, ha sorriso e vuole far parte di qualcosa di vivo e stimolante. Anche i feedback sui social sono importanti, ma nulla supera i sorrisi, i ringraziamenti e commenti come “Queste iniziative migliorano il mondo”. Ogni parola di apprezzamento diventa carburante per continuare.

Quali i suoi obiettivi a lungo termine?

Il mio sogno è vedere il gruppo crescere sempre di più, con Monselice invasa una volta al mese da un fiume di lettori. Questo richiede pazienza e dedizione, ma credo fermamente che le cose belle arrivino a chi sa aspettare. Tra gli obiettivi, c’è l’espansione del progetto alle frazioni, per coinvolgere lettori che non possono raggiungere facilmente il centro e valorizzare luoghi poco conosciuti. Inoltre, vorrei sviluppare gemellaggi con gruppi di lettura di altre regioni e organizzare passeggiate letterarie sui colli. Tutto dipenderà dalla fiducia e dalla passione dei Lettori Itineranti.

Martina Toso

Tra i progetti del 2025 la conclusione della palestra in via Puglia e la riqualificazione ex Italcementi

A Monselice, mentre la città muove i primi passi nel Giubileo, si definiscono e delineano le opere e le iniziative previste per l’anno. I progetti in programma puntano sia a migliorare la qualità della vita dei cittadini sia a valorizzare il territorio e la città stessa.

Durante il suo secondo mandato, il sindaco Bedin prosegue nel segno della continuità rispetto a quanto già avviato, integrando nuove iniziative. Oltre ai consueti interventi di asfaltatura e manutenzione, tra le priorità dell’amministrazione figura il completamento della palestra di via Puglia, un’opera attesa da tempo e che ormai si avvia verso una conclusione. Da Palazzo Tortorini, inoltre, comunicano che i lavori al sottopasso di Monticelli prenderanno il via entro luglio. “Con l’arrivo dell’estate è prevista la rimozione della rete di protezione presso la Cava della Rocca, così da restituire il sito a cittadini e visitatori” ha dichiarato il sindaco Giorgia Bedin “un ulteriore obiettivo rilevante è rappresentato dalla riqualificazione dell’area dell’ex Italcementi”. Tra le altre opere figurano gli interventi di miglioramento e implementazione degli impianti sportivi, tra cui quelli destinati al campo da calcio della frazione Marendole. (m.t.)

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La misura. La decisione accende le polemiche in Consiglio Comunale

Irpef, abbassata la soglia di esenzione

Approvato l’abbassamento della soglia di esenzione Irpef che passa da 15 a 11 mila euro. La proposta della Giunta Bedin, poi votata e approvata dalla maggioranza in sede consiliare, ha scatenato le polemiche tra i membri dell’opposizione. La decisione trova le sue motivazioni, secondo quanto illustrato dall’assessore Andrea Parolo, nella necessità di fronteggiare al meglio i tagli previsti dalla finanziaria nel prossimo futuro. Con questa manovra viene mantenuta allo 0,8% la quota addizionale Irpef, che è quindi fissata al massimo della sua capacità. A rendere necessaria la misura, secondo la Giunta Bedin, da un lato l’incertezza di realizzazione di alcune entrate previste a bilancio e dall’altro la contestuale riduzione dei trasferimenti statali per effetto delle manovre finanziarie intervenute a livello nazionale.

“Pagare le tasse non è bello però bisogna capire la grandezza delle due manovre finanziarie e l’impatto che hanno sui conti pubblici” ha spiegato l’assessore Andrea Parolo “noi stimiamo che da questa manovra di riduzione ci sarà un gettito di 100-120 mila euro e gli utenti che continueranno a beneficiare dell’esenzione sono tra il 23-26%, rispetto al precedente 33%”.

Una scelta, quindi, dettata dalla necessità di pareggiare ed equili-

brare il bilancio. “Una riduzione importante” ha commentato Niccolò Ruffin, del Partito Democratico “significa che per una fascia di cittadini che fino a quest’anno non aveva pagato nulla, si configura un aumento fra i 90 e i 120 euro annui. Il problema è che a farne le spese è chi ha meno”. Perplessità, quelle di Ruffin, condivise anche dagli altri consiglieri di opposizione che tra le altre cose hanno invitato la maggioranza a ragionare sull’inserimento di una proporzionalità della tassazione, con inserimento di eventuali scaglioni. “Francamente io come amministrazione penserei più a razionalizzare le spese rispetto ad andare a intervenire sulla fascia di reddito che va da 11 a 15 mila

euro” ha aggiunto Fabio Conte a cui ha fatto eco Miazzi “per fare cassa non andate da chi ha un reddito alto e di nuovo vi accanite con persone che hanno redditi da sopravvivenza”. Critiche aspre, quindi, alla scelta di Bedin e dei suoi di abbassare la soglia di esenzione per l’Irpef comunale. “Il comune non fa cassa ma deve creare le proprie casse per garantire i servizi. Siamo di fronte a un bivio: o chiedere, nostro malgrado, un sacrificio in più a una parte della popolazione o non dare i servizi e quest’ultima non mi sembra sia la risposta giusta” ha concluso Bedin “non è una cosa che ci fa piacere fare, abbiamo cercato tutte le soluzioni possibili”.

Martina Toso

Cementeria, istituito un nuovo tavolo di lavoro

Per fronteggiare i tagli conseguenti alla manovra finanziaria, l’amministrazione ha deciso di abbassare il reddito entro il quale scatta l’esenzione per l’imposta comunale, la soglia scende da 15 a 11 mila euro

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“Un’industria classificata come insalubre di prima classe non può trovarsi a pochi passi dai centri abitati e, soprattutto, da una scuola con 350 bambini”: a parlare è il consigliere di Ambiente e Società, Francesco Miazzi e l’industria a cui si fa riferimento è la cementeria Buzzi Unicem, più volte al centro del dibattito ai piedi della Rocca. “Dal 1998 il Piano Ambientale prevedeva la cessazione o riconversione delle cementerie. Oggi, oltre vent’anni dopo, è chiaro che il lungo termine è scaduto, ma le amministrazioni non hanno ancora agito” ha continuato Miazzi “se non interveniamo, nel 2029 l’attività potrebbe essere rinnovata fino al 2045, minacciando il Parco Regionale e la sua biodiversità, le attività agricole e vitivinicole locali

e il turismo termale e culturale”.

Una questione complessa e articolata su cui si andrà a discutere nel nuovo tavolo di lavoro con l’obiettivo di proteggere ambiente e salute pubblica dai rischi delle emissioni, attivando un dialogo costruttivo tra amministrazioni, cittadini e privati per pianificare una transizione sostenibile e tutelare il futuro di Monselice su cui pende il rinnovo automatico

dell’Aia nel 2029. “Il tempo stringe. Non possiamo permetterci di fallire: la posta in gioco è alta. Con impegno possiamo consegnare alle future generazioni un territorio migliore” ha concluso Miazzi “dobbiamo tutti insieme raccogliere questa sfida e lavorare per il bene di Monselice”. Sfida che il consiglio comunale della Rocca ha accettato all’unanimità. (m.t.)

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Alloggi popolari Erp, criticità e situazione ancora delicata

M anutenzione insufficiente, guasti e infiltrazioni negli alloggi popolari di Monselice. I consiglieri Francesco Miazzi, Niccolò Ruffin e Giannino Scanferla, facendosi portavoce delle istanze dei residenti, hanno portato sul tavolo della discussione l’annosa questione delle case Erp di proprietà del comune. “Siamo quasi quotidianamente informati dai cittadini circa le problematiche che interessano gli alloggi Erp” hanno sottolineato i tre consiglieri di opposizione “gli inquilini vivono nella paura e senza risposte concrete”. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare,

Miazzi, Ruffin e Scanferla hanno presentato una interpellanza sulle problematiche che interessano gli inquilini degli alloggi popolari

i guasti ai motori e alle fotocellule dei cancelli ma anche alle pompe sommerse che dovrebbero impedire allagamenti dei garage dell’immobile “I Platani”.

“Negli alloggi Erp di via Piave la porta d’ingresso è pericolante e ci sono piastre del cortile sollevate che sono un rischio per disabili e residenti” si legge nell’interpellanza “un residente segnala infiltrazioni dal piano superiore e una caldaia rotta, che lo costringe a riscaldare l’acqua sul fornello per lavarsi”. Infine, i consiglieri riportano due gravi episodi nello stabile di via San Pio X dove, oltre all’umidità e alle grondaie intasate, si è verificato il cedimento dell’intonaco e un terrazzino che pare a rischio crollo.

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gradini degli alloggi di via San Pio X, dopo il sopralluogo dei mesi scorsi. Molon ha, inoltre, annunciato un impegno di 90mila euro nel 2025 per i lavori di manutenzione delle case popolari.

“In fase di redazione del bilancio di previsione adegueremo le risorse in base alle necessità per migliorare la situazione” ha concluso l’assessore, aggiungendo che “alcune delle segnalazioni pervenute riguardano interventi che sono a carico degli inquilini come da regolamento”.

Parco Buzzaccarini, conclusa parte della ristrutturazione

La ristrutturazione di parte delle mura del Parco Buzzaccarini è terminata, dopo 8 mesi di lavori. Nelle scorse settimane, infatti, la porzione di cinta muraria individuata quale protagonista dei primi due stralci di intervento è stata restituita alla città. Il progetto nella sua interezza prevede un totale di sei stralci utili a sistemare, ristrutturare e consolidare il perimetro dell’area verde della Rocca.

Per il tratto appena concluso, sono state realizzate sottofondazioni in calcestruzzo armato sia interne sia esterne e una anima in calcestruzzo armato che connette la sottofondazione e il nuovo cordolo

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sulla parte alta del muro. Questo cordolo metallico, che ha permesso il ripristino della sommità della cinta, è stato prima ancorato al corpo murario e poi nascosto sotto il colmello in mattoni ricostruito nella sua forma originale. Tra i problemi che affliggono le mura del Parco Buzzaccarini, vi sono anche le fessurazione che con il tempo si sono venute a creare.

“Le segnalazioni agli uffici sono tante e io stessa ho ricevuto parecchi inquilini” ha confermato l’assessore Rossella Molon “per quanto riguarda il condomio I Platani di via Rovigana mi risulta che il guasto al cancello sia stato sistemato nelle settimane scorse così come per le pompe mentre per gli alloggi di edilizia pubblica di via Piave siamo in attesa dei preventivi da parte della ditta appaltatrice”. In previsione anche un intervento di sistemazione dei

via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it

Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it

Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it

Per risolvere la situazione, nella porzione di muro interessata dagli interventi, sono stati inseriti dei perni in acciaio e fissati con resina epossidica. Con simile modalità, poi, si è proceduto alla sigillatura delle connessioni tra gli elementi lapidei e velatura finale delle superfici, nel rispetto della cromia delle parti di muratura integralmente conservate. A conclusione, è stato utilizzato e applicato un prodotto specifico per contrastare la formazione di forme vegetative quali muffe, muschi e licheni. Un’opera a lungo attesa ai piedi della Rocca e che ha richiesto un investimento complessivo di 400 mila euro. “Un bel risultato per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico della nostra amata città” ha commentato Giorgia Bedin. Dopo questa prima fase di lavori, si attendono i successivi interventi di ristrutturazione e consolidamento previsti dal progetto originario. (m.t.)

Tempo di bilanci. Il sindaco Matteo Pajola fa il punto e anticipa le novità dei prossimi mesi

“Il 2025 al via con l’affido dei lavori per la club house del rugby”

Attenzione ai diritti di tutte e di tutti, collaborazione con le associazioni e dialogo con le attività economiche del territorio, interventi al patrimonio storico e artistico, ammodernamento delle scuole e servizi per le famiglie e per la terza età. Si è concluso così il 2024 dell’amministrazione di Matteo Pajola, in un anno che ha visto un impegno economico davvero importante e una giunta al lavoro per attività di promozione sociale, turistica, di integrazione dei servizi e di miglioramento della città. «Abbiamo messo impegno e milioni di euro di risorse in molteplici attività», spiega il primo cittadino, «a cominciare da una lunga lista di lavori pubblici, senza tralasciare nessun tipo di settore».

Dalla ristrutturazione delle scuole con interventi di efficientamento energetico: «La sala polivalente della scuola primaria di Deserto è stata consegnata alla città, mentre l’asilo nido Arcobaleno è stato ampliato e per il prossimo anno

prevediamo di creare 30 nuovi posti per accogliere i più piccoli, in un impegno costante verso le necessità delle famiglie», continua il primo cittadino. «C’è stata molta attenzione anche alla mobilità debole, con il potenziamento di piste ciclabili».

Tra gli altri interventi, nuove rotatorie e la sistemazione del ponte di San Francesco: «L’architettura più importante della nostra città ha un nuovo volto con la progettualità che è stata realizzata nel Vallo del Castello, un intervento importante che ha dato un nuovo volto all’ingresso della città», prosegue Pajola. Per lo sport, invece, ci sono stati numerosi investimenti, a partire dal rifacimento della pista di atletica al nuovo campo da calcio in erba sintetica.

«Numerose anche le ristrutturazioni di alloggi Erp e l’avvio del bonus per i residenti e del bonus bebè, la conferma del taglio della tassa sulla Tari e degli incentivi per l’acquisto di auto e bici elettriche», continua il sindaco. «Il bilancio

partecipato ha dato ottimi risultati, un’iniziativa che sicuramente ripeteremo».

Il primo cittadino ricorda poi le numerose iniziative di sensibilizzazione realizzate in concerto con la commissione pari opportunità: «Siamo davvero soddisfatti di aver lavorato in sinergia con le associazioni e con gli attori economici e sociali della nostra città. Ringrazio anche la giunta per l’ottimo lavoro che ha portato avanti con impegno e dedizione». Intanto Consiglio Comunale di Este ha approvato il nuovo Bilancio di Previsione 2025, definendo un anno particolarmente significativo per la città in termini di opere pubbliche e investimenti. Nonostante le difficoltà causate dal taglio delle risorse ai Comuni e l’aumento di alcuni costi strutturali, l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Matteo Pajola è riuscita a mantenere inalterati i servizi ai cittadini senza aumentare le imposte e i tributi. Pajola ha sottolineato con soddisfazione come, grazie a investi-

menti mirati e una gestione oculata delle risorse, siano stati confermati importanti provvedimenti a favore della comunità.

Il 2025 sarà ancora più intenso: «L’anno comincerà con l’avvio dell’affido dei lavori per la club house per il terzo tempo del rugby, a cui seguirà la ristrutturazione del

“Utopia”: in piazza Guariento la scultura di Domenico Travaglia

Una nuova scultura realizzata dall’artista monselicense Domenico Travaglia è arrivata in piazza Guariento. L’opera, dal titolo Utopia, è incentrata sulla tematica dei volti e delle metamorfosi ed è stata realizzata nell’ambito del Progetto Artibus, che vede come capofila l’Augusta Contrada di Marendole e come partner Futuro Agricoltura e Sindacato Labor, con la collaborazione dell’assessorato alle associazioni e alle politiche partecipative del Comune di Este. L’opera, infatti, è stata realizzata con il cofinanziamento del Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali e della Regione Veneto, con il patrocinio della Città di Monselice.

«Abbiamo accolto con piacere questo dono proveniente dall’Augusta Contrada di Marendole, con la quale si è instaurato un positivo rapporto di collaborazione nell’ambito dei gemellaggi», sottolinea il sindaco Matteo Pajola.

«Si risponde, in questo modo, a un’esigenza manifestata dalla comunità di Meggiaro - Este Nuova in sede di bilancio partecipato: la volontà di avere una scultura/ monumento nel quartiere».

Una scultura che vuole essere un simbolo importante per la comunità, per famiglie e bambini del posto. «Il Comune di Este si è occupato della realizzazione del basamento della statua e dell’organizzazione dell’evento di inaugurazione con la positiva collaborazione di tutti gli attori coinvolti», aggiunge l’assessora Erika Bertazzo, con delega alle associazioni e alle politiche partecipative.

«Ringraziamo gli uffici comunali che hanno dato un importante supporto: l’ufficio patrimonio, l’ufficio lavori pubblici e l’ufficio cultura», conclude Bertazzo. (g.z.)

palazzetto dello sport che trasformerà l’area in piazza teatro, mentre palazzo Tortorini diventerà un museo con un’importante pinacoteca. Tanti cantieri e iniziative ci aspettano e noi siamo pronti a continuare il nostro lavoro», conclude Pajola.

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Il dibattito. L’opposizione tira le somme dei primi tre anni di amministrazione

Gallana boccia la giunta: “Tante promesse mancate”

«T ante promesse non mantenute e risorse sprecate» questo il bilancio dei primi tre anni dell’amministrazione di Matteo Pajola secondo l’opposizione. La consigliera Roberta Gallana, già sindaca e oggi all’opposizione, non usa mezzi termini: «Sono stati messi a disposizione 27 milioni di euro tra contributi regionali, statali e fondi del Pnrr, ma i cittadini non hanno visto alcun miglioramento significativo. È il momento di fare chiarezza sull’uso di queste risorse».

Secondo Gallana, molti progetti annunciati sono rimasti incompiuti o addirittura mai avviati: «Non è ancora partito il recupero degli alloggi Erp sfitti né la creazione di nuovi alloggi popolari nelle frazioni. Nulla si è mosso sull’abbattimento delle barriere architettoniche e sulla riqualificazione di strade e marciapiedi. La pista ciclabile di Rivadolmo è ferma da mesi e quella di Motta, così com’è stata progettata, non risolve i problemi di viabilità». Anche i cantieri relativi agli edifici scolastici rappresentano un nodo critico: «La Scuola Carducci è ferma, i lavori di efficientamento energetico in altre scuole non sono stati completati e nessun intervento è stato realizzato

nella palestra Ghilardi. Gran parte dei lavori del progetto PINQuA devono ancora essere assegnati», prosegue Gallana. Il degrado coinvolge anche i parchi pubblici: «Sono stati spesi soldi per i parchi delle api, ma sono ancora chiusi al pubblico. Nel parco di Palazzo Contarini sono stati abbattuti alberi, ma il cantiere non è mai partito» accusa la consigliera. Alla lista delle opere ferme si aggiungono la pista ciclopedonale di Via Prà, ancora da progettare, e il teleriscaldamento per scuole e municipio, mai avviato. «Anche la riqualificazione della parte comunale dell’ex ospedale e della chiesa degli Zoccoli resta inconclusa» sottolinea Gallana che critica anche la gestione del-

le risorse economiche: «Sono stati spesi quasi 2 milioni di euro in progetti, consulenze e servizi tecnici, ma non c’è stata nessuna realizzazione tangibile. I progetti presentati in campagna elettorale sembrano essere stati dimenticati». La consigliera d’opposizione Lucia Mulato punta invece il dito sulle priorità mancate: «Le segnalazioni che riceviamo quotidianamente dai cittadini riguardano problematiche ormai croniche: strade dissestate, illuminazione pubblica inadeguata, case popolari ancora da assegnare e una crescente insicurezza sociale. È evidente che le necessità dei cittadini continuano a essere ignorate».

Giada Zandonà

Carabinieri, comandante di notevole esperienza

Un nuovo comandante per la stazione dei Carabinieri di Este. Si tratta del luogotenente Crocifisso Sergio Ferrigno, che dal 28 novembre scorso ha assunto il comando, subentrando al collega Severino Permunian, che ha raggiunto il limite di età per il servizio. Il sottufficiale Ferrigno ha 54 anni ed è originario di Gela (Caltanissetta). Porta con sé una grande esperienza: arruolato nel 1989 come semplice Carabiniere, ha prestato servizio a Teolo per poi approdare allo squadrone eliportato cacciatori di Calabria, reparto d’élite, emanazione del 1° reggimento paracadutisti

“Tuscania” e dedito alla ricerca di latitanti. Nel 2000, approdato a seguito di un concorso nella categoria Marescialli, ha prestato servizio nelle squadre antirapina e antidroga del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Padova. Dal 2011 ha scelto di tornare al servizio in stazione, prima come sottufficiale in sottordine a Bastia di Rovolon e poi a Teolo. Dal 2015 ha assunto il comando della stazione di Galzignano Terme, incarico che ha ricoperto fino allo scorso novembre, lasciando un ottimo ricordo grazie alla costante presenza, professionalità e ai numerosi risultati operativi conseguiti. L’assegnazione alla stazione capoluogo della compagnia di Este si configura come un giusto riconoscimento per una carriera militare lunga e coronata da diversi encomi e riconoscimenti. (g.z.)

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Ambiente. Organizzati numerosi incontri con le aziende del territorio, coinvolti esperti

Commissione odori, team al lavoro

L’assessore all’ambiente, Loris Ramazzina, fa il punto della situazione e, oltre a illustrare i lavori in corso, evidenzia le difficoltà riscontrate dai tecnici: “Il lavoro della Commissione, che non è rivolto a cercare colpevoli ma soluzioni, è cominciato con numerosi incontri con le parti coinvolte”

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Este: la “Commissione Tecnica Odori” è arrivata a metà del progetto, e ora l’amministrazione comunale rinnova l’incarico per un altro anno agli esperti per il contrasto dell’inquinamento odorigeno. Nel territorio insiste una concentrazione elevata di impianti che potenzialmente possono generare odori molesti, e per questo, nella scorsa primavera, è entrato in azione un team di esperti con un contratto della durata di 3 anni, per un valore di 20mila euro. Il team è composto dall’ingegnera Lauretta Musso della Piper Service sas di Udine e dai chimici Luca Segato e Andrea Barbiero, entrambi residenti nella provincia di Padova. In questi mesi, la Commissione ha organizzato numerosi incontri con le aziende che potrebbero essere le principali fonti di inquinamento, dagli allevamenti intensivi di suini e tacchini, molto concentrati nel territorio estense, allo spargimento di liquami zootecnici nei campi, fino a Sesa, l’azienda partecipata dal Comune che si occupa di trattamento rifiuti.

L’assessore all’ambiente, Loris Ramazzina, fa il punto della situazione e, oltre a illustrare i lavori in corso, evidenzia le difficoltà riscontrate dai tecnici: «A causa del-

la crisi per l’aviaria e nel comparto dei suini, le segnalazioni di odori molesti sono state meno frequenti durante lo scorso semestre, e questo ha sfasato un po’ il cronoprogramma» spiega l’assessore «Il lavoro della Commissione, che non è rivolto a cercare colpevoli ma soluzioni, è cominciato con numerosi incontri con le parti coinvolte, che però, come ci aspettavamo, hanno puntato il dito l’uno contro l’altro» prosegue Ramazzina.

Un’operazione non semplice, che ha incontrato numerose resistenze: «Abbiamo anche somministrato dei questionari, ma le risposte ricevute indicavano che i dati richiesti erano a norma di legge. Tra le altre iniziative, ci saranno anche dei sopralluoghi negli allevamenti, e proprio per questo rinnoviamo l’incarico: dobbiamo trovare un modo efficace per aumentare il monitoraggio e pro-

muovere un dialogo più aperto e disponibile da parte delle aziende coinvolte» continua l’assessore «Il nuovo anno metterà al centro la ricerca di soluzioni, ma per fare questo dobbiamo trovare uno spirito di collaborazione per una situazione che coinvolge in maniera impattante i cittadini. Nonostante le segnalazioni siano calate, la problematica continua a insistere. Non vogliamo imporre niente alle aziende che operano a norma di legge, ma dobbiamo assolutamente trovare un percorso condiviso per arrivare ad una soluzione». Sesa, si dichiara disponibile al dialogo: «Il rapporto con la Commissione è molto buono e, laddove sia stato necessario, abbiamo sempre lavorato con un ottimo spirito collaborativo e nell’interesse della comunità» dichiarano i portavoce di Sesa.

Ragazzi che non studiano e non lavorano, un nuovo servizio

Ha aperto a Este lo sportello per la ricerca del lavoro, una bella e utile novità per i giovani del territorio. Grazie alla collaborazione con Fondazione Irpea – Ets e al progetto sostenuto dalla Regione Veneto Giovani Energie Padova Sud, è stato istituito uno sportello dedicato ai giovani dai 1 6 ai 29 anni che cercano lavoro e che al momento non lavorano né studiano. «Dopo l’apertura della sezione Offro/Cerco lavoro all’interno dell’Informagiovani web e la Youth Academy attualmente in corso», spiega Silvia Bottaro, consigliere comunale con incarico alle politiche giovanili, «con questo sportello vogliamo fornire ai giovani un ulteriore strumento di orientamento nella ricerca del lavoro, affinché possano attingere a più canali

possibili per capire quali sono le loro attitudini e per realizzare le loro aspirazioni».

Lo sportello sarà attivo tutti i

mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 nella sala Informagiovani al primo piano del Palazzo Municipale. Cosa offre lo sportello ai giovani? Si tratta di un servizio di consulenze personalizzate e orientamento, con percorsi e attività adatti ai loro specifici interessi. Inoltre, i partecipanti avranno la possibilità di ottenere un tirocinio retribuito.

«I ragazzi che non studiano e non lavorano sono in crescita e talvolta appartengono a gruppi familiari deboli a rischio di esclusione sociale», aggiunge Simonetta Spigolon, vicesindaca e assessora ai servizi sociali. «Per questo è importante supportarli, offrendo loro mezzi adeguati, come questo sportello, per costruirsi un futuro lavorativo», conclude la vicesindaca. (g.z.)

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Silvia Bottaro

Volontariato. Il numero delle emergenze e degli interventi è via via cresciuto

Protezione Civile, da 25 anni in prima linea con generosità

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n anno intenso e significativo per il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Este che ha anche festeggiato il 25esimo anniversario dalla sua fondazione. Le cinque emergenze interne dovute a fortunali e maltempo, un numero che non si registrava da un decennio, hanno messo a dura prova il gruppo, richiedendo impegno e prontezza di intervento: «A queste si aggiungono le due emergenze esterne in aiuto all’Emilia, dimostrando la solidarietà e la capacità di mobilitazione del gruppo» sottolinea la consigliera con delega alla Protezione Civile Eva Vigato «Il cambio di coordinatore, un momento delicato di passaggio e rinnovamento, e la triste perdita dell’amico Giuseppe Lazzara, lasciano un segno profondo nella storia del gruppo. Ma nonostante le difficoltà, la protezione civile non si è fermata e ha continuato a portare avanti le sue attività con impegno e dedizione». Tra queste la consigliera ricorda la collaborazione con l’Autorità di Bacino e la partecipazione alla Giornata dell’Osservatorio dei Cittadini in Festa, dimostrando l’attenzione per il territorio e la volontà di coinvolgere la comunità.

Esercitazioni per essere sempre aggiornati e in linea con la cooperazione degli altri enti, attività di pulizia e messa in sicurezza delle strade dopo i fortunali, solidarietà con i volontari delle altre regioni, incontri e convegni per la gestione delle problematiche idrauliche del territorio, a cui si aggiunge l’attività nelle scuole: «Fondamentale per educare le nuove generazioni alla cultura della prevenzione e della sicurezza a cui si aggiunge la collaborazione con le associazioni rugbistiche di Este, un esempio di sinergia tra diverse realtà locali» continua Vigato.

e riconoscimento con la premiazione del logo dedicato all’anniversario, realizzato dagli studenti del Liceo Artistico IIS G B Ferrari. Inoltre, nei primi giorni di gennaio ci sarà l’inaugurazione del nostro magazzino presente negli spazi del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, recentemente ristrutturato» conclude Vigato «Un anno importante, dunque, per il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Este, che si conferma un punto di riferimento per la comunità, un esempio di impegno, solidarietà e professionalità».

Tra gli “Alberi Monumentali” c’è il glicine dei giardini del Castello

Il glicine dei giardini del Castello di Este è stato inserito nel calendario degli “Alberi Monumentali” promosso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. In occasione della Giornata degli Alberi il Ministero ha invitato i cittadini a partecipare al contest “RadiciCondividi e conserva con noi la memoria”. I partecipanti hanno avuto la possibilità di scattare una foto al loro Albero Monumentale del cuore, accompagnandola con storie, aneddoti e curiosità che lo rendono speciale.

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Sono davvero numerose le attività che il gruppo di volontari porta avanti ogni giorno e che ha visto un anno ricco di eventi e di sfide, che culmina con l’importante traguardo del 25esimo anniversario, che vedrà un 2025 traboccante di momenti per ricordare la fondazione del Gruppo, il 6 dicembre 2000: «Per celebrare questa ricorrenza, lo scorso 20 dicembre è stata un’ulteriore occasione di festa

Tra i materiali inviati sono state selezionate 14 fotografie per realizzare un calendario da tavolo, con l’intento di ricordare, giorno dopo giorno, l’importanza che gli alberi rivestono nelle nostre vite: come fonte di ossigeno, di sostentamento alimentare, di lavoro, di servizi di ristoro e rigenerazione, oltre che per la loro capacità di mitigare i cambiamenti climatici. Tra le fotografie vincitrici c’è lo scatto del glicine presente all’interno del castello di Este, immortalato da Donatella Guidorizzi, che sarà inserito nel calendario per il mese di aprile 2025. «Grazie a questo concorso, iniziative come Radici diventano un’importante occasione per mettere in risalto le bellezze naturalistiche della città di Este, come il magnifico glicine del castello, custodendo e condividendo con tutti l’inestimabile patrimonio culturale e ambientale del territorio», sottolinea l’amministrazione comunale. «Un piccolo ma significativo contributo per rafforzare il legame tra comunità e natura, sensibilizzando sull’importanza della loro tutela per le generazioni future». (g.z.)

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nuove aule e nuovi servizi igienici, grazie al quale l’Asilo Nido potrà ospitare 30 bambini in più, della fascia d’età compresa tra i 3 e i 36 mesi divisi nelle sezioni “lattanti” e “divezzi”. - continua il Sindaco. - L’intervento avrà un valore complessivo di circa 1 milione di euro, in buona parte recuperato con l’ottenimento, nel 2024, di un contributo PNRR. Il 2025 sarà un anno che guarda dritto al futuro della Città, attraverso due capisaldi di questa Amministrazione, sport e servizi educativi».

Nell’ultimo Consiglio Comunale del 27 dicembre 2024, è stato approvato il nuovo Bilancio di Previsione.

«Nonostante il taglio delle risorse ai Comuni stabilito a livello centrale e nonostante un aumento di alcuni costi strutturali dell’Ente,

mantenere inalterate le risorse per i servizi erogati e a non aumentare imposte e tributi. - commenta il Sindaco Matteo Pajola. - Restano confermati anche 6 capisaldi voluti da questa Amministrazione: si tratta del bonus bebé, del kit scuola, del bonus nuovi residenti, del bonus ambiente per l’acquisto di mezzi ecologici, delle riduzioni sulla TARI e del bilancio partecipato.»

Rimane anche grande vitalità nelle manifestazioni, nelle rassegne e negli eventi proposti nel corso dell’intero anno, come la storica Este in Fiore, l’Este Music Festival di luglio,

trali, il calendario di eventi estivi, le rassegne di appuntamenti legati al Natale e ad Halloween, la Festa Europea.

«Pur considerando la dif coltà di recuperare le risorse, il 2025 sarà per la Città di Este un anno unico sia in termini di investimenti, sia di vitalità della Città – conclude il Sindaco Matteo Pajola. - Per fortuna alcuni investimenti del biennio 2023-2024 indirizzati all’ef cientamento energetico di scuole ed edi ci pubblici stanno dando i loro frutti, permettendoci di pagare un conto energetico meno salato».

Nel Quattrocento l’antico ospedale poi la chiesa delle Consolazioni

L e prime fonti scritte che testimoniano la presenza di un antico ospedale dedicato a S. Antonio Abate con una piccola chiesa, affidati ai Padri Minori Osservanti di San Francesco risale al 1423.

Nel 1504 la Magnifica Comunità di Este presenta una richiesta al Nunzio Apostolico di Venezia per costruire nell’area di pertinenza dell’Ospedale una chiesa “cum campanili et cemenerio, ac aliis officinis” e un convento, occupando la stessa zona dove già lavoravano i Padri Minori.

Le opere iniziarono nel giugno dello stesso anno, dirette dai frati affiancati dalla corporazione che aveva preso il nome di “Fondatori e Soprastanti alla fabbrica di Santa Maria delle Consolazioni”.

di allargamento delle funzioni, realizzando nuove costruzioni lungo

il perimetro e all’interno del brolo, ormai irriconoscibile.

Nei primi anni ottanta del novecento l’ospedale viene trasferito in modo definitivo nei nuovi fabbricati nel frattempo realizzati occupando gran parte del terreno dell’ex convento anticamente scomparso e sostituito dai parcheggi.

Di fronte alla chiesa di Santa Maria delle Consolazioni si trova un edificio dell’ULSS 6 la cui facciata è scandita da semi pilastri e arcatelle cieche di laterizi. Ai lati dell’entrata, alla stessa altezza dell’architrave della porta di accesso, si trovano due sculture in pietra di Nanto, su

abachi quadrangolari posti su peducci a goccia. La scultura a destra rappresenta San Carlo Borromeo, quella a sinistra Sant’Antonio di Padova; le statue ornavano la facciata della settecentesca chiesa dedicata a San Carlo, che sorgeva di fronte alla chiesa degli Zoccoli e che fu abbattuta nel 1940. Piccolo inciso: la chiesa, era la sede della scuola della Confraternita di San Carlo Borromeo; fu progettata nel 1646 e realizzata fra il 1649 e il 1650 su un pezzo di terreno ceduto dai frati francescani, rettori della Chiesa e del convento della vicina Santa Maria degli Zoccoli.

La chiesa fu consacrata il 16 febbraio del 1510, mentre il campanile fu completato a partire dal 1598. L’attuale chiostro fu realizzato in parti successive: nel disegno del Lonigo è riportata l’ala orientale, all’epoca l’unico lotto costruito. Tra il 1719 e il 1728 il chiostro raggiunge la forma attuale, come documentato dal disegno preparatorio del Franchini, mentre negli anni a venire vennero completati alcuni lavori interni. Nel 1769 il Senato Veneto stabilì l’eliminazione di 16 conventi, tra cui anche questo, per cui la Magnifica Comunità decreta il suo acquisto destinandolo al nuovo ospedale. A inizio ‘800 l’ospedale disponeva di una cinquantina di posti letto mentre le altre parti davano alloggio ai militari delle truppe prima francesi e poi, dal 1813, austriache. Nel 1822 la piena del Bisatto, che ruppe alla Porta Vecchia, allagò orti e campi e l’acqua invase anche il piano terra dell’ospedale pertanto negli anni successivi furono fatti lavori di ripristino e riammodernamento dei locali su progetto degli ingegneri Tommaso Zanini e poi di Leopoldo Gagliardo. Nel 1855 una parte del complesso con un pezzo di brolo ritornarono ai Religiosi Osservanti, i quali però chiesero la permuta di questi ambiti in cambio delle quattro casette sorte su via Consolazioni e di un altro pezzo di terra. A partire da quell’anno si avvicendarono numerosi interventi sia di rifacimento dell’esistente che

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Inizialmente era di piccole dimensioni e pertanto nel 1713 furono decisi i lavori di ampliamento che le conferirono il suo aspetto definitivo; a causa delle soppressioni napoleoniche, nel 1806 la Confraternita fu abolita, la chiesa comunque non fu chiusa ma divenne sede della scuola della dottrina cristiana. Nel 1822, a causa di un’alluvione che colpì duramente la città, come la chiesa degli Zoccoli anche questa, subì gravi danni alla costruzione e fu adibita temporaneamente a infermeria; nel 1922 si ebbe l’idea di abbattere l’oratorio, ma la demolizione fu eseguita nel ventennio successivo: tra l’aprile e il maggio del 1940 in seguito alla vendita della chiesa all’ospedale.

Riprendendo la spiegazione delle due sculture San Carlo, che indossa cotta e copricapo sacerdotali, contempla amorevolmente il crocefisso che tiene fra le braccia. Il suo sguardo è sereno e fiducioso; la sua figura non è statica ma vibrante di vitalità. Il santo, infatti, sembra essere ritratto mentre si sta avviando per incontrare i fedeli e condividere con loro la contemplazione del Cristo sofferente. Il suo movimento è accentuato dal morbido panneggio della lunga veste che evidenzia l’incedere del passo.

La vitalità è ancor più evidente nel Sant’Antonio. La mano destra del santo raccoglie e trattiene un lembo del saio francescano, per agevolare il passo e renderlo più spedito, mentre la sinistra serra al petto il Vangelo. Lo sguardo attento e concentrato e il portamento rivelano tutta la sua urgenza di andare incontro all’umanità, per portarle la Parola di Dio e dare aiuto e conforto ai più bisognosi.

Dai documenti e dai rilievi fotografici rimasti, si evince che l’attuale disposizione delle sculture non rispetta quella originale. San Carlo, infatti, era posto al vertice del timpano della facciata della chiesa demolita, mentre nei due angoli erano poste a destra la statua di Sant’Antonio e a sinistra quella di Sant’Ambrogio.

Quest’ultima è attualmente conservata nell’abside della chiesa di San Martino la chiesa più antica di Este risalente all’XI secolo, ma questa è un’altra storia.

L’iniziativa. Alla Cattedrale dell’ex Macello a Padova fino al 23 febbraio

Super Fun, l’arte si fa interattiva fra apprendimento e intrattenimento

Un viaggio fra illusione e scienza è ciò che aspetta i visitatori della mostra “Super fun”, allestita presso la Cattedrale dell’Ex Macello fino al 23 febbraio 2025. Dopo il successo ottenuto dalla “Mostra delle illusioni” l’anno scorso, lo spazio espositivo di via Cornaro torna ad ospitare un nuovo evento immersivo realizzato dalla società Museum Events Group srl e portato in Italia per la prima volta.

La mostra “Super fun! Arte interattiva 3D, Selfie & Dreams” si propone come un percorso dinamico che mette il pubblico al centro: i visitatori diventano infatti i veri protagonisti dell’evento, avendo la possibilità di interagire e far quindi vivere le attrazioni presenti. L’obiettivo della mostra è stimolare la fantasia e divertire ma, al tempo stesso, fornire un’occasione di apprendimento attraverso il gioco, seguendo il metodo dell’”edutainment” che mescola apprendimento e intrattenimento in

modo efficace e accattivante.

Provare l’esperienza di “Super fun!” significa immergersi in un mondo in cui arte, innovazione e tecnologia si incontrano e interagiscono tra di loro tramite scenografie spettacolari in 3D e spazi interattivi, giochi di prospettiva e inganni per la mete, esperienza sensoriali eccezionali e realtà virtuali, per un totale di 30 installazioni. Lungo il percorso espositivo i visitatori possono interagire con diverse attrazioni create sulla base di studi prospettici in grado di modificare le proporzioni, per poi potersi immergere in una sezione dedicata al metamerismo e fare così esperienza di come la percezione dei colori cambi in base all’esposizione della luce. Non mancano giochi di specchi che alterano la percezione dello spazio corporeo e percettivo catapultando i visitatori in una dimensione surreale, e un’intera sezione dedicata alla realtà aumentata che arricchisce la

percezione sensoriale: i visitatori possono fare esperienze sorprendenti usando il proprio smartphone. La mostra è inoltre arricchita da immagini d’arte in 3D: opere tridimensionali in grado di conferire un inedito senso di spazialità e volume al soggetto, una piccola rivoluzione nel mondo della grafica d’arte.

In linea con l’intento educativo della mostra, sono previsti dei percorsi guidati per le scuole con soluzioni mirate per imparare divertendosi: le classi possono scoprire la spettacolarità dell’arte in 3D e delle sue applicazioni e approfondire la fenomenologia dei processi cognitivi in modo intuitivo e chiaro. Perfetta per i bambini e per i

Pensieri Preziosi: i gioielli di Mari Ishikawa all’oratorio di San Rocco

L’arte del gioiello torna protagonista a Padova con la 19ª edizione di “Pensieri Preziosi”, in programma fino al 26 febbraio prossimo all’oratorio di San Rocco e realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Una location di per sé preziosa fa da cornice a un evento dedicato ai gioielli, oggetti preziosi per antonomasia, nel loro essere piccole ma grandi opere d’arte, esempi di creatività, minuziosità e capacità espressiva. In questa edizione la mostra sarà dedicata ai trent’anni di carriera di Mari Ishikawa, artista giapponese formatasi all’Accademia di Belle Arti di Monaco. “Come l’acqua... purezza,

rigenerazione e vita nei gioielli di Mari Ishikawa”, questo il titolo della mostra che raccoglie oltre cento opere, il frutto della ricerca espressiva e intellettuale dell’artista, concentrata soprattutto sulla natura, senza però prescindere mai dall’essere umano e in particolare dalle sue emozioni e dai suoi pensieri. Un approccio, il suo, che mescola l’arte occidentale, che nasce dall’uomo e dalla sua individualità, e l’arte orientale, che trova ispirazione nella natura, quindi al di fuori dell’uomo stesso.

I lavori esposti comprendono gioielli di vario tipo (collane, spille, anelli) ma anche fotografie realizzate dall’artista. I visitatori hanno modo di

•Installazione pompe di calore ad alta efficienza

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•Ventilazione meccanica

•Installazione prodotti delle migliori marche Preventivi gratuiti

ragazzi, la mostra è pensata anche per i visitatori adulti curiosi e desiderosi di mettersi in gioco provando un’esperienza del tutto nuova. Un’occasione unica per staccare dalla quotidianità, stimolare la propria creatività e la propria fantasia e scattare delle foto incredibili che non mancheranno di stupire. Francesca Tessarollo

scoprire come l’artista riesca a dar vita alle proprie creazioni partendo da materiali diversi e, in certi casi, inediti nel mondo della gioielleria: argento puro variamente ossidato, perle antiche, quarzo grigio, acquamarina grezza, coralli, fino ad arrivare all’alluminio, alla lacca giapponese, alla carta (Kozo) e ai tessuti antichi. La natura si manifesta in particolare nelle opere realizzate con piante fuse con l’argento, un modo per superare la caducità della natura stessa sfuggendo così al passare del tempo. La mostra e il catalogo sono curati da Mirella Cisotto Nalon, con testi in catalogo di Luisa Bazzanella, Mirella Cisotto Nalon, Monica Fahn. (f.t.)

L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara fa il punto sulla manovra a Radio Veneto24

“Bilancio a misura del Veneto che cresce, nel 2025 daremo forma all’autonomia”

Per la prossima legislatura pochi dubbi:

“Auspichiamo un nuovo mandato per Zaia, la leadership deve restare alla Lega

L a Regione Veneto ha approvato la manovra di bilancio 2025-2027, con un totale di 18,9 miliardi di euro destinati a progetti e interventi su sanità, sociale, infrastrutture e sviluppo economico.

Assessore Francesco Calzavara, quali sono gli aspetti di rilievo della manovra?

Anzitutto siamo riusciti anche quest’anno ad approvare il bilancio nei tempi previsti per legge, oltretutto in un momento di difficoltà. A dicembre infatti il governo governo nazionale ha richiesto un ulteriore contributo alla finanza statale che ci ha costretti a fare un’ulteriore variazione di bilancio con l’inserimento di una modifica dell’adeguamento dell’Irap. Questa integrazione ci permette di garantire le spese che la Regione tradizionalmente finanzia. Da sole sanità e sociale impegnano l’82% delle risorse. Con questa manovra riusciamo a garantire le politiche che nel corso di questi ultimi cinque anni il presidente Zaia ha attuato attraverso i vari assessorati, come previsto dal programma di governo. E’ quindi un bilancio coerente con quanto è stato presentato cinque anni fa ai veneti, una manovra che continuerà a a garantire i servizi ai cittadini e delle risposte importanti. Garantiamo ad esempio per la prima volta la piena copertura nell’anno universitario 2025-2026

di tutte le borse di studio a tutti gli idonei beneficiari, un altro sforzo importante che ci costerà tredici milioni di euro. Riteniamo che le risorse emerse con l’adeguamento dell’Irap vadano usate per le coperture che ci chiedeva il governo da una parte e dall’altra siano restituite al territorio. Altra spesa da considerare è quella delle elezioni, circa 8 milioni di euro che abbiamo messo a bilancio, nel caso in cui la consultazione si svolga a settembre 2025.

A proposito di elezioni, chi vede come futuro presidente del Veneto? Magari qualche attuale assessore?

Io sono un assessore della giunta Zaia e sono iscritto alla Lega, quindi in primis mi chiedo se il limite dei mandati è ancora attuale, in un contesto che riguarda solo i governatori e i sindaci delle grandi città, e se risponda ancora al volere dei cittadini, i quali forse vorrebbero scegliere liberamente i propri amministratori. Qualora non ci fosse la possibilità di avere ancora Zaia come presidente credo che l’esperienza, la capacità amministrativa e la qualità degli amministratori della Lega siano un patrimonio che non può essere disperso in questa regione. Pertanto è comprensibile, anche da parte degli alleati, che la Lega rivendichi il mantenimento di una leadership a livello regionale, esprimendo il proprio presiden-

te all’interno possibilmente di un’alleanza di centrodestra.

Riguardo alle alleanze, Forza Italia non è ha partecipato al voto sul bilancio. C’è stato un chiarimento all’interno della maggioranza?

Non vedo la necessità di grandi chiarimenti. Dopo il voto il presidente Zaia ha ribadito che questa amministrazione rimane nell’alveo del centrodestra e si cerca di mantenere questa posizione unitaria, da Roma al Veneto. Gli attacchi giornalieri da parte del segretario regionale di Forza Italia sicuramente non aiutano a creare le condizioni per finire bene questa legislatura e per iniziare nel migliore dei modi la prossima. Come valuta questi cinque anni in giunta regionale, un periodo che va dall’emergenza Covid alle Olimpiadi invernali?

Sono stati cinque anni complicati perché nati in un momento estremamente instabile come era quello della pandemia. Nessuno di noi sapeva quando sarebbe finita e cosa sarebbe successo dopo. Devo dire che la Regione attraverso una politica di bassa tassazione che ha tenuto negli ultimi cinque anni ha favorito il rimbalzo dell’economia veneta che ha sovra performato gli indici nazionali e di altre regioni. E’ la testimonianza di come la nostra regione avuto sempre nel recente passato grande capacità di ripresa e di ripartenza dopo periodi di crisi prima di altri. E questo anche perché nel complesso la macchina amministrativa comunale

e regionale permette alle imprese di sviluppare al meglio le potenzialità sia a livello locale che internazionale con l’export. Sul fronte sanitario i problemi delle liste d’attesa sono un’eredità della pandemia ma ormai hanno dei tempi in costante diminuzione e le risposte arrivano. Tra le grandi sfide c’è senz’altro l’autonomia: cercheremo di capire da qua alla fine della legislatura qual è il percorso per iniziare un reale decentramento dei poteri dello Stato verso le regioni per ottimizzare le risorse a favore dei cittadini. Sullo sfondo le Olimpiadi invernali saranno uno straordinario momento di visibilità per la nostra regione e creare le condizioni affinché il turismo giochi un ruolo cruciale.

Ci sarà anche l’apertura completa della Pedemontana?

Certo, è un’opera incredibile, anche se molto osteggiata. La crescita costante del traffico settimana dopo settimana conferma la necessità di queste infrastrutture. Riguardo ai costi, dal decimo anno con gli utili sarà possibile

Dall’opposizione Vanessa Camani del Pd attacca: “E’ il tramonto di un’era politica”

E’ duro il commento dell’opposizione in Consiglio regionale alla manovra di bilancio e al mandato della giunta che si chiuderà quest’anno, salvo proroghe. “Le casse regionali sono a secco, - attacca Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico - si ricorre alla tassazione per le aziende, e l’operazione della Pedemontana si è rivelata un fallimento. A questo si aggiunge l’incapacità di affrontare le grandi emergenze, come quelle sociosanitarie, e la totale assenza di investimenti che possano generare un nuovo svi-

luppo. Siamo di fronte ad una manovra di fine impero, stanca, ripetitiva, senza slanci e senza risorse in grado di segnare anche una minima svolta per il cambiamento del Veneto nei prossimi anni”. Camani continua indicando “l’insufficienza di risorse, investite in progetti di breve e brevissimo respiro. In una incapacità di avanzare proposte di vero cambiamento o anche solo di rispondere adeguatamente alle tante emergenze del Veneto. L’eccellenza, bandierina ormai dai colori sbiaditi, e l’autonomia, spacciata come panacea di

ripagare quella che oggi sembra essere una perdita. E’ invece un elemento che porterà ulteriori vantaggi e risorse per la nostra economia.

In conclusione, assessore, il 2025 sarà l’anno in cui vedremo realizzata l’autonomia?

Anzitutto auspico che il presidente Zaia possa essere rieletto perché penso che abbia il peso specifico politico per portare a casa il massimo sul fronte dell’autonomia. Nel 2025 puntiamo a concretizzare almeno una almeno una materia o una funzione come la Protezione Civile. Un risultato che dimostrerebbe qual è la vera volontà da parte del Veneto e di come il Veneto interpreta l’autonomia. Sicuramente non è una scelta spacca Italia ma un’assunzione di responsabilità per dare risposte efficaci ai cittadini sia sui tempi che sulle risorse impegnate. Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è uno strumento che ci permetterà di portare efficienza ed efficacia ai nostri territori e ai bilanci degli enti pubblici. (n.s.)

tutti i mali, sono racconti che non bastano a camuffare una realtà poverissima in termini economici e strategici”. Sul tema del momento, il quarto mandato al presidente uscente Zaia, l’esponente Dem è ancora più drastica: “Oltre ogni impugnazione, pronunciamento e schermaglia di questo dibattito trito e ritrito sul terzo mandato, resta un dato: la fine del ciclo di Zaia è già realtà. E’ un canovaccio che si ripete uguale a se stesso da 15 anni, e che è ormai palesemente inadeguato. È ora di cambiare”.

Francesco Calzavara

L’intervista. Il senatore Antonio De Poli

“Autonomia: questione di responsabilità”

Il senatore padovano Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama, è stato ospite della trasmissione Buongiorno Veneto di Radio Veneto24 , dove ha approfondito diversi temi.

Senatore, come valuta il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari, in aumento nella nostra regione?

In Senato è stata approvata una legge specifica contro le aggressioni all’interno degli ospedali, con pene più severe per chi aggredisce medici e personale sanitario. È una situazione allucinante: chi ci salva la vita? È difficile comprendere come queste violenze possano verificarsi, ma purtroppo accadono. Per questo, abbiamo dovuto introdurre leggi che prevedano sanzioni severe per chi aggredisce il personale sanitario”.

Guardando all’anno appena passato, qual è il suo miglior risultato?

Il 2024 è stato un anno significativo. Abbiamo lavorato per creare una rete di rapporti tra il mondo delle politiche sociali e sanitarie e quello della piccola impresa. Questo ha portato a risultati positivi anche in relazione alla legislazione nazionale. Credo che si stia recuperando un modo di fare politica che mette al centro i cittadini e le persone, creando un collegamento concreto tra solidarietà e produttività.

Come vede il processo dell’autonomia regionale?

Il percorso verso l’autonomia proseguirà. Sono fiducioso che nel 2025 saranno risolte tutte le questioni pendenti, in modo che il Veneto possa finalmente godere di una maggiore autonomia. Tuttavia, è importante capire che l’autonomia porta con sé anche responsabilità: se una regione chiede di gestire determinate materie, deve essere in grado di farlo con serietà. In caso contrario, si ritorna sotto la gestione statale. Non è obbligatorio, ma dipende dalla volontà della regione di assumersi tali responsabilità.

Chi sarà il futuro presidente della re-

gione?

Il successore di Zaia dovrà avere caratteristiche specifiche, in particolare dovrà essere molto attento ai bisogni dei cittadini, dalle fasce più deboli, come i bambini e le persone non autosufficienti, fino agli anziani e alle persone con disabilità. Un presidente che ascolti i cittadini, le imprese, e che sappia dare risposte concrete alle problematiche del territorio.

In Senato come si sta lavorando per valorizzare le realtà locali del Veneto?

In Senato lavoriamo per dare risposte concrete a tutti i territori. Per quanto mi riguarda, c’è un’attenzione particolare per Padova, in particolare quando si tratta di affrontare problematiche specifiche o di sostenere progetti infrastrutturali. Il nostro obiettivo è portare risorse ai territori, collaborando con i ministeri per soddisfare le necessità locali. Un parlamentare deve lavorare per tutti i cittadini, senza guardare ai colori politici, perché i problemi delle infrastrutture, della sanità e delle esigenze locali riguardano tutti, indipendentemente dall’orientamento politico. Questo è il modo giusto di fare politica: affrontare i problemi reali, non le appartenenze ideologiche.

Economia. Il

sottosegretario

Bitonci “Finanziaria vicina ad imprese e cittadini”

Quali ripercussioni avrà la recente manovra di bilancio approvata dal Governo e quali sono gli aspetti più rilevanti per i cittadini? La Finanziaria 2025 contiene numerosi provvedimenti di carattere fiscale ed economico per le imprese, i cittadini, le famiglie. Abbiamo affrontato alcuni aspetti della legge di bilancio approvata a fine anno con il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ai microfoni di Radio Veneto24.

Sottosegretario Bitonci, da dove partire per analizzare gli aspetti principali della Finanziaria 2025?

Abbiamo un taglio importante del cuneo fiscale e contributivo di circa quattordici miliardi che viene stabilizzato, assieme alle tre aliquote Irpef. Una novità assoluta è quella del che ha voluto la Lega che il taglio dell’Ires, cioè l’Ires premiale che va dal 24 per cento al 20 per cento per le imprese che investono gli utili in assunzioni, oppure anche nella transizione 5.0. Si punta quindi a premiare le aziende che reinvestono gli utili di impresa. Altra novità importante riguarda la flat tax sul regime forfettario. Si potrà accumulare il lavoro dipendente fino a 35 mila euro di reddito, in riposta alle partite Iva che hanno anche un lavoro da dipendente. Viene rinnovato anche il fondo di garanzia Pmi, che seguo personalmente con la mia delega specifica. VI sono anche delle importanti novità per quanto che riguarda il mondo delle garanzie dei confidi. Ricordo che si tratta di 160 miliardi di garanzie alle imprese, nel periodo Covid erano 250 miliardi . Non esiste il credito a livello delle imprese senza le garanzie statali che vengono rinnovate anche per il questo anno.

Sul fronte della sanità quali le novità invece?

Ci sono 1 miliardo e 300 milioni in più rispetto allo scorso anno, siamo quasi a 138 miliardi per la spesa sanitaria, con la novità importante della tassazione al cinque per cento degli straordinari per gli in-

fermieri. Quindi gli infermieri che faranno lo straordinario pagheranno solo il 5 per cento di tassazione

Come vede la cancellazione delle multe per chi non si è vaccinato ai tempi del Covid?

E’ semplicemente una scelta del governo, una decisione di carattere politico condivida da tutto il governo, quindi non aggiungerei altro in merito. Specifico solo che non sarà rimborsato che ha pagato le multe a suo tempo.

Altro aspetto cruciale è la proroga dello scudo erariale per le imprese, anche alla luce della congiuntura economica che stiamo vivendo, ci attendiamo delle ulteriori entrate?

Il concordato, al di là delle previsioni infauste da parte delle opposizioni, ha dato una risposta positiva, è un sistema deflattivo del contenzioso e mira a stabilizzare le entrate nei due anni successivi. È abbastanza chiaro che anche questa è una scelta di una nuova politica fiscale che vuole essere più vicina imprese e i cittadini, determinando a priori quali saranno le imposte da pagare nei due anni successivi. Nelle prossime settimane vedremo quale sarà la risposta delle imprese e dei cittadini sul concordato preventivo biennale.

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Antonio De Poli
Massimo Bitonci
foto da

“Turismo al top e presenze da record, per le locazioni servono regole chiare”

Nel 2024 il Veneto ha registrato numeri da record sul fronte turistico e si conferma regione leader sul fronte dell’ospitalità. Abbiamo chiesto all’assessore regionale al turismo, agricoltura e commercio estero Federico Caner abbiamo affrontato alcuni particolarità. Anzitutto il fenomeno dell’over tourism, che sta sta interessando le grandi città del Veneto.

Assessore stiamo assistendo alla crescita esponenziale di locazioni brevi e alternative che stanno un po’ cambiando la fisionomia dell’ospitalità e ponendo anche dei problemi alle strutture tradizionali, che ne pensa?

Ovviamente alcune città in Veneto crescono più di altre: Venezia è l’emblema della regione, ma anche Verona oggi ha una presenza di locazioni turistiche importanti. Le locazioni turistiche sono una opportunità per il Veneto, perché a fronte di milioni di arrivi e presenze turistiche, oltre 72 milioni l’anno, abbiamo la necessità anche di accogliere queste persone. Si tratta di forme comple-

mentari che non devono andare in contrasto con l’aspetto alberghiero, hanno necessità però di alcune regole precise. In passato noi siamo intervenuti come regione, tra i primi a livello nazionale, per istituire il codice identificativo regionale che ora è stato ripreso a livello nazionale con il CIN, il Codice Identificativo nazionale e permette di definire tutti coloro che vogliono mettere abitazioni in affitto. Questo crea un qualche al sistema tradizionale perché vi sono regole semplificate rispetto agli alberghi, ma so che a livello nazionale il ministro Satanché sta lavorando affinché in questo mercato vi siano delle regole chiare per tutti.

Si moltiplicano anche le iniziative del turismo lento, favorire dai tanti borghi del Veneto. Quali i progetti su questo fronte?

Stiamo lavorando molto sulla valorizzazione delle località, diciamo non meno importanti ma meno conosciute. Grazie ai fondi europei abbiamo creato i club di prodotto, per valorizzare appunto aspetti meno valorizzati, grazie a

finanziamenti che arrivano al 70 per cento. Insieme ai piccoli borghi penso anche al circuito delle ville venete, dei castelli e delle dimore antiche, realtà inserite in circuiti creati grazie ai fondi che abbiamo messo a disposizione. Il Veneto fortunatamente è ricco sia di destinazioni che di prodotti turistici. Sta anche all’imprenditore privato cogliere le opportunità che la Regione offre con questi finanziamenti e e creare qualche circuito nuovo. Cambiamo argomento, parliamo di agricoltura: dopo un anno non facile per il settore primario,

come sarà il 2025? Quali le sfide da affrontare?

Anzitutto il tema del cambiamento climatico che ha un impatto diretto sulle produzioni come il biologico, la viticoltura ma anche i seminativi come mais e frumento, che già devono fare i conti anche con altre emergenze, come le aflatossine per i cereali. Secondo me bisogna lavorare molto sul tema della ricerca e dell’innovazione tecnologica, come stiamo facendo assieme alle università di Padova e di Verona, affinché si possa coltivare usando al meglio gli agrofarmaci, che non si-

gnifica pesticidi ma prodotti per la cura delle piante da impiegare con attenzione e senza abusarne. L’anno scorso le sperimentazioni messe in campo hanno dato esito positivo.

Gli agricoltori chiedono maggiori tutele per il reddito delle loro imprese, che fare?

E’ necessario un cambio di mentalità, perché bisogna capire che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica e sociale, il che significa che bisogna sostenere questa transizione ecologica. Anzitutto lo deve fare l’Europa che eroga i sostegni all’agricoltura. Negli ultimi decenni i sussidi sono diminuiti nonostante si chieda proprio al settore agricolo di impegnarsi di più e di investire anche di più per la transizione ecologica. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo cercare di aiutare gli agricoltori. In questo è fondamentale anche il cambiamento generazionale. I giovani da questo punto di vista sono molto più attenti e reattivi, pronti a sviluppare qualcosa di nuovo.

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L’Autonomia dell’energia: “Stop al monopolio Enel, usciamo dalla gestione centralista”

Le concessioni delle reti garantiscono oggi 300 milioni di euro l’anno. “Sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria”

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Mentre impazza il dibattito sull’Autonomia differenziata tra proclami, rilievi, raccolte firme e possibili referendum che dividono l’opinione pubblica, la politica, le categorie economiche e persino la Chiesa, c’è una proposta che sembra unire tutti quella dedicata al mondo dell’energia.

Il progetto è stato lanciato, nelle scorse settimane, da Federico Testa il presidente di Agsm Aim, il soggetto che racchiude in se le ex municipalizzate di Verona e Vicenza.

L’idea del Presidente Testa nasce da una prima constatazione: nel 2029 e nel 2030 scadranno, rispettivamente, le concessioni idroelettriche e quelle della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Entrambe le concessioni, oggi, sono in mano a Enel. Il progetto a cui sta lavorando Agsm Aim è proprio quello di lavorare, aggregando diversi soggetti veneti, per poter essere della partita.

Tenere in Veneto queste concessioni significherebbe avere a disposizione diverse centinaia di milioni di euro e soprattutto mantenere sul territorio risorse importanti da reinvestire direttamente sia abbassando le tariffe a famiglie e aziende sia investendo

sull’ammodernamento delle infrastrutture presenti.

C’è però un grave problema: i Governo con una norma, della quale francamente si fatica a comprendere la ragione, ha introdotto una proroga ventennale all’attuale gestore, ovvero Enel. Proseguire con una gestione centralista delle concessioni idroelettriche e di quelle sulla rete di distribuzione non produce per il territorio, le imprese e le famiglie alcune beneficio tangibile e, di fatto, contraddice quelle liberalizzazioni introdotte, ormai diverso tempo addietro, dall’allora Ministro Bersani.

Toccherà alla politica Veneta - ma anche a quella Lombarda, Emiliana e Friulana – fare fronte comune e convincere il Governo, in sede di Conferenza Stato – Regioni, a ritirare quella norma.

E l’appello di Testa per avviare

la sfida dell’autonomia energetica non sembra essere caduto nel vuoto: la Regione Veneto con il Presidente Luca Zaia e l’Assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, i Comuni di Vicenza, Verona e Padova con i sindaci Giacomo Possamai, Damiano Tommasi e Sergio Giordani e l’ANCI Veneto con il Presidente Mario Conte sono già al lavoro al fianco di Agsm Aim per giocare, fino in fondo, questa partita essenziale per la tutta la Regione. Dovranno essere proprio loro, forti del progetto industriale preparato da Testa, a lavorare, insieme ai loro colleghi lombardi, emiliani e friulani perché il Governo cambi radicalmente idee, stralci la norma che prevede le proroghe ventennali e consente alle aziende dei territori di poter competere per ottenere le concessioni.

Il Presidente Testa: “Le reti sono un asset strategico, dobbiamo provare a tenerle sul territorio”

“Vogliamo che AGSM AIM sia attore protagonista e innovativo in questo scenario - ha spiegato Testa presentando il progetto – stiamo lavorando al piano industriale, ponendo la massima attenzione agli effetti che le nostre linee di azione avranno sulle comunità locali, perché riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio, con l’impegno a condividere con stakeholder e comunità obiettivi e risultati”.

“Il mondo sta cambiando, i mercati in cui operano le aziende pubbliche e private sono cambiati e continueranno a cambiare a ritmi sostenuti nei prossimi anni. La crisi dei grandi modelli centralizzati o di grandi attori industriali e finanziari, che non rispondono alle esigenze dei territori, è sotto gli occhi di tutti”.

“Le reti sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo ne-

cessaria. AGSM AIM e ritengo anche altre aziende pubbliche del territorio sono pronte per raccogliere questa sfida poiché riteniamo che le concessioni delle reti elettriche e degli impianti idroelettrici siano un elemento chiave per garantire una gestione locale di risorse strategiche. Una maggiore autonomia nella gestione delle reti come opportunità per innovazione, transizione energetica e sostenibilità, andando nella direzione che il modello di mercato ha già preso, ovvero elettrificazione e produzione distribuita con impianti di taglia medio-piccola. Rinnovo quindi l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”.

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Federico Testa

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Stop all’alcol per i neopatentati, usare il telefono ora costa caro

Dal 14 dicembre scorso è in vigore il nuovo codice della strada, approvato con legge 25 novembre 2024 n.177; a ben vedere si dovrebbe più esattamente denominarlo “codice della circolazione” perché, giustamente, tiene conto del cosiddetto omicidio nautico e lesioni personali gravi e gravissime di cui alla legge n.138/2023, entrata in vigore il 25/10/2023, che ha equiparato, sotto vari profili, le sanzioni per violazioni del codice della strada a quelle per infrazione delle norme che disciplinano la navigazione da diporto. Il nuovo codice è costituito da ben trentasei articoli, a loro volta suddivisi in numerosi commi per cui, ovviamente, in questa sede non è possibile un commento “totale”, ma prenderò in considerazione alcune novità che mi sembrano particolarmente importanti. L’articolo 1, tra l’altro, modifica la pena per l’omicidio colposo stradale o navale commesso da chi è in condizione di alterazione psicofisica conseguente all’uso di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, sostituendo la precedente pena (già elevata) da tre a dieci anni con da otto a dodici anni. Ritengo che l’inasprimento di pena sia eccessivo, se si considera che l’omicidio colposo di

un dipendente per violazione delle norme di prevenzione infortuni è punito con la reclusione da due a sette anni, mi pare che la diversità di trattamento sanzionatorio sia ingiustificata. A prescindere dal tasso alcolemico, per i primi tre anni dal conseguimento della patente, niente alcool, neppure un bicchiere di birra. In caso di chi subisce una seconda condanna (recidiva) per guida in stato di ebbrezza, con superamento della soglia di 0,8 g/l di alcool nel sangue, vi è l’obbligo di installare a bordo un dispositivo denominato “alcolock” che viene collegato all’accensione del veicolo e funzionando come una sorta di etilometro, impedisce che l’automezzo si metta in moto, se un conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero. Peraltro l’alcolock diverrà obbligatorio per tutti gli automezzi di nuova immatricolazione: si è però in attesa di un decreto ministeriale attuativo che disciplini dettagliatamente tale materia. L’articolo 2 inasprisce - a mio avviso giustamente - le sanzioni in caso di abbandono di animali, stabilendo che quando esso avviene su strada o nelle relative pertinenze, l’attuale pena dell’arresto fino ad un anno o ammenda da 1000 a 10.000 euro é aumentata di un terzo. Viene prevista la pena da due a sette anni per colui “che abbandona animali

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domestici su strade o nelle relative pertinenze, quando dall’abbandono consegue un incidente stradale che cagiona la morte”. Sono istituiti nuovi meccanismi più efficaci per l’accertamento della velocità, però le sanzioni sono aumentate, secondo me, in modo eccessivo. Severe sanzioni, condivisibili, per chi guida con il telefonino in funzione. Stretta anche sui monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, che debbono avere un contrassegno e possono circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h e anche per loro vale l’obbligo di assicurazione nonché del casco e di munirli dei freni su entrambe le ruote e delle frecce: tutti questi obblighi scatteranno, a quanto pare, tranne quello dell’obbligo del casco a prescindere dall’età, dopo l’emanazione del decreto attuativo, però secondo un’opinione minoritaria hanno efficacia immediata. I giornali nei giorni successivi hanno riportato la notizia di contestazioni di nuove violazioni, in varie parti d’Italia, soprattutto in relazione all’obbligo di usare il casco anche per chi usa il monopattino : il “leitmotiv”, dei tentativi di giustificazione è consistito perlopiù in :”Non lo sapevo”. In vari casi tale affermazione può essere stata veritiera e ciò induce ad una considerazione d’ordi-

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

ne più generale: l’Italia è inflazionata da convegni, spesso di ben poca utilità, non sarebbe stato male se più soggetti istituzionali, con la preannunciata entrata in vigore del nuovo codice della circolazione avessero organizzato manifestazione illustrative delle rilevanti novità.

Luigi Migliorini

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Allerta Green: una sfida globale che tocca anche il Veneto

IIl Veneto affronta crisi climatica e inquinamento con azioni urgenti.

l cambiamento climatico e l’inquinamento non sono problemi lontani, confinati a ghiacciai artici che si sciolgono o foreste tropicali che scompaiono. Anche il Veneto è al centro di questa emergenza, con episodi sempre più frequenti di alluvioni, ondate di calore e perdite significative di biodiversità. Eventi climatici estremi come l’eccezionale acqua alta a Venezia nel 2019 o le devastazioni della tempesta Vaia nel 2018 sono solo alcuni segnali di un ecosistema in sofferenza. Le conseguenze non sono solo ambientali ma anche economiche e sociali: l’agricoltura soffre per la siccità e l’erosione dei terreni, mentre le città devono affrontare l’impatto dell’inquinamento atmosferico e delle isole di calore. In questo contesto, il Veneto rappresenta uno specchio di una crisi più ampia.

Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti. In Veneto, la riduzione delle nevicate sulle Dolomiti e l’aumento delle temperature stanno alterando l’equilibrio naturale e le economie locali. I dati indicano che le temperature medie sono aumentate di circa 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, con impatti importanti sulla fauna, sulla flora e sulla qualità della vita.

Il rischio idrogeologico è un altro fattore preoccupante: fiumi che straripano, piogge torrenziali e terreni che non riescono ad assorbire l’acqua sono ormai fenomeni frequenti. Questi eventi sono aggravati dalla cementificazione e dalla gestione non sostenibile del territorio.

Il Veneto, pur essendo una regione avanzata dal punto di vista industriale, paga un prezzo elevato in termini di inquinamento. Le PM10 e gli ossidi di azoto, derivanti principalmente dal traffico e dagli impianti di riscaldamento, pongono città come Padova, Verona e Vicenza tra le più inquinate d’Italia.

La presenza di PFAS nelle falde acquifere, soprattutto nelle province di Vicenza, Verona e Padova, rappresenta una crisi ambientale e sanitaria. Inoltre, nonostante i progressi nella raccolta differenziata, il problema dei rifiuti e del consumo di suolo resta irrisolto.

Di fronte a una crisi ambientale così complessa, ognuno di noi può contribuire con piccole azioni quotidiane:

1) Ridurre il consumo di energia: spegnere le luci, scegliere elettrodomestici efficienti e utilizzare energie rinnovabili.

2) Muoversi in modo sostenibile: usare i mezzi pubblici, andare a piedi o in bicicletta, e privilegiare veicoli elettrici o car sharing.

3) Consumare in modo responsabile: prediligere prodotti locali, ridurre l’uso di plastica e combattere lo spreco alimentare.

4) Partecipare attivamente: piantare alberi, aderire a iniziative di volontariato ambientale e raccolta di rifiuti abbandonati o sostenere campagne di sensibilizzazione.

5) Educare e informarsi: promuovere la consapevolezza ambientale in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro.

La crisi ambientale non può essere risolta con una singola azione o da un singolo attore: richiede uno sforzo collettivo che coinvolga cittadi-

ni, istituzioni e aziende. Partendo dalle nostre abitudini quotidiane e pretendendo politiche più coraggiose, possiamo contribuire a costruire un futuro più sostenibile per il Veneto e per il pianeta.

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Consapevolezza dei consumi e spreco alimentare: un problema ambientale sottovalutato

Un esempio di azione quotidiana che può contribuire a migliorare la crisi ambientale è quella che possiamo definire come “consapevolezza dei consumi alimentari”, senza la quale si arriva allo spreco alimentare. Lo spreco alimentare è uno dei problemi più silenziosi ma devastanti per l’ambiente. Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate. Questo fenomeno non riguarda solo le risorse economiche, ma ha un impatto profondo su ambiente e clima, rappresentando l’8-10% delle emissioni globali di gas serra. In Italia, lo spreco alimentare domestico si attesta a circa 67 chilogrammi per persona all’anno. Anche in Veneto, regione con una forte tradizione agricola e culinaria, la gestione inefficiente del cibo contribuisce all’aggravarsi

dell’emergenza ambientale.

Perché lo spreco alimentare incide sull’ambiente?

La produzione di cibo richiede enormi quantità di acqua, energia e suolo. Sprecare alimenti significa anche sprecare queste risorse preziose. Per ogni chilogrammo di carne prodotto, vengono consumati circa 15.000 litri d’acqua. Le coltivazioni non utilizzate portano ad una perdita di fertilità del suolo e contribuiscono alla deforestazione.

Inoltre, quando il cibo viene buttato e finisce in discarica, si decompone producendo metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica. Inoltre, l’intera catena produttiva (dalla coltivazione al trasporto) diventa inutile e aumenta l’impronta di carbonio.

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Cosa si può fare per combattere lo spreco alimentare?

La lotta allo spreco alimentare inizia a livello individuale ma richiede anche interventi sistemici e politiche efficaci.

Si possono pianificare i pasti, facendo una lista della spesa basata su ciò che serve davvero e utilizzare prima gli alimenti già in casa. Possiamo e dobbiamo imparare a conservare correttamente il cibo. Imparare a gestire frigorifero e dispensa infatti aiutano ad evitare che i cibi scadano o si deteriorino. E perché non imparare a valorizzare gli avanzi? Creiamo ricette con ciò che rimane, evitando di buttare cibo ancora commestibile.

Esistono poi moltissime iniziative locali e regionali, come le banche del cibo e del recupero alimentare. E noi cittadini possiamo promuovere o supportare realtà che raccolgono gli alimenti invenduti da supermercati, ristoranti e mercati per distribuirli a chi ne ha bisogno.

Esistono anche numerose App e piattaforme contro lo spreco, strumenti come Too Good To Go e Last Minute Market stanno prendendo piede anche in Veneto, facilitando la vendita di cibo prossimo alla scadenza a prezzi ridotti. Che male non fa! Ridurre lo spreco alimentare significa non solo risparmiare risorse e ridurre le emissioni di gas serra, ma anche affrontare problemi sociali come la fame e la povertà. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza in un sistema globale in cui il cibo è ancora mal distribuito e mal utilizzato. Se vogliamo combattere efficacemente l’emergenza ambientale, iniziare dal nostro frigorifero può essere un passo semplice ma cruciale.

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Direttore Sanitario: Dott . Stefano Puggina
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LVeneto: 203 milioni di euro per la sanità, al via gli interventi su quattro ospedali

a Regione Veneto ha approvato la prima fase del Programma di investimenti per l’edilizia sanitaria regionale 2025-2027, destinando oltre 203 milioni di euro per l’adeguamento normativo, funzionale, sismico e antincendio di quattro strutture ospedaliere. La delibera, proposta dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, attinge a fondi nazionali e regionali per migliorare la qualità delle infrastrutture sanitarie, con il coinvolgimento degli ospedali di Oderzo (Treviso), Mestre (Venezia), Bassano del Grappa (Vicenza) e Legnago (Verona).

“Proseguiamo con importanti investimenti – sottolinea Lanzarin – per garantire strutture sanitarie sempre più moderne e sicure. Questo programma, finanziato con 193 milioni di fondi nazionali e 10 milioni di risorse regionali, sarà ora sottoposto al Ministero della Salute per avviare un nuovo Accordo di Programma. Parallelamente, le Aziende sanitarie possono avviare le progettazioni, mentre già pianifichiamo ulteriori 115 milioni per la seconda fase.”

I progetti approvati sono:

Ospedale di Oderzo (Treviso): situato in zona sismica 2, richiede interventi di adeguamento sismico e antincendio. L’investimento complessivo, pari a 42,3 milioni di euro, prevede una prima fase da 6,5 milioni già finanziata e una seconda fase da 20,3 milioni. Il progetto include la costruzione di un nuovo blocco a quattro piani, con ingresso, servizi logistici, radiologia e aree di degenza.

Ospedale di Mestre (Venezia): il programma per l’hub di Mestre prevede un ampliamento di 20.000 metri quadrati, denominato “Angelino”, con un investimento iniziale di 58 milioni di euro. Il nuovo edificio ospiterà aree per la maternità, psichiatria, endoscopia, dialisi e poliambulatori, potenziando i servizi offerti.

Ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza): in zona sismica 2, l’ospedale sarà oggetto di un secondo stralcio funzionale da 25 milioni di euro per la riqualificazione delle aree chirurgiche. L’intervento comprende cinque sale operatorie generali, una sala operatoria ibrida, due robotiche e un polo endoscopico al piano inferiore, garantendo adeguamenti normativi e tecnologici.

Ospedale di Legnago (Verona): in zona sismica 3, è previsto il rifacimento completo del complesso ospedaliero, con una prima fase da 40 milioni già finanziata. Il progetto complessivo, stimato in 142 milioni di euro, include un nuovo ospedale e migliorie logistiche, con un secondo stralcio di 100 milioni confermato dal piano attuale.

Questi interventi testimoniano l’impegno della Regione Veneto per migliorare la sicurezza e la qualità delle strutture sanitarie. Il programma, in linea con le priorità del Servizio Sanitario Regionale, punta a rispondere alle esigenze di pazienti e operatori con ospedali moderni e funzionali.

Redazione Salute

Il commento di Edgardo Contato sull’ampliamento dell’Ospedale dell’Angelo con il progetto “Angelino”

“Traduciamo in realtà un’esigenza, un sogno inseguito per anni dalla città e dal territorio”, dichiara Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, commentando l’ampliamento dell’Ospedale di Mestre grazie all’impegno della Regione Veneto. Il progetto prevede la realizzazione dell’”Angelino”, una nuova struttura che ospiterà specifiche unità operative e permetterà di riorganizzare l’Ospedale attuale. “Grazie a questo investimento – spiega Contato – si ottimizzerà l’efficienza dei servizi, liberando spazi nel corpo centrale per rispondere alle nuove esigenze e ai fabbisogni emergenti.”

L’Angelino sarà strettamente integrato al complesso esistente, con una distribuzione funzionale dei percorsi per garantire sicurezza e organizzazione ottimale. Questo intervento consentirà di migliorare l’offerta sanitaria, mantenendo continuità tra le due strutture.

La ricollocazione dei servizi nell’Angelino permetterà di destinare le aree liberate a nuove funzioni strategiche:

• Potenziamento del Pronto Soccorso, con più spazi per far fronte all’aumento degli accessi.

• Ampliamento della Terapia Intensiva, con percorsi più flessibili.

• Creazione di una sala operatoria ibrida per interventi cardio-vascolari.

• Attivazione di posti letto aggiuntivi per Oncologia, Endocrinologia e area chirurgica.

Al piano -1, il progetto prevede lo sviluppo delle aree operative di urgenza-emergenza, con una maggiore ottimizzazione di risorse e tecnologie, assicurando così standard elevati di cura e assistenza per il futuro.

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Malattie infettive. Toccato il picco nel 2024, fondamentale

seguire la profilassi

Malaria: 44 casi negli ultimi 3 anni in provincia di Padova, massima attenzione

Negli ultimi tre anni, la provincia di Padova ha registrato 44 casi di malaria, con un numero crescente di contagi che ha toccato il picco di 16 casi nel 2024, 21 nel 2023 e 7 nel 2022. Tutti i casi sono stati riscontrati in persone che avevano recentemente fatto ritorno da zone del mondo dove la malaria è endemica. In particolare, 43 casi si riferiscono a persone provenienti dall’Africa equatoriale, mentre uno riguarda un soggetto di ritorno dall’India. Nonostante la gravità della malattia, la malaria è raramente fatale grazie alla disponibilità di trattamenti tempestivi ed efficaci.

La malaria è una malattia infettiva causata da protozoi parassiti del genere Plasmodium, trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti al genere Anopheles. Questi insetti sono attivi principalmente nelle ore crepuscolari e notturne, quando il rischio di contagio è maggiore nelle aree endemiche. La malattia è diffusa soprattutto in regioni tropicali e subtropicali, con l’Africa sub-sahariana che rappresenta la zona a più alto rischio, seguita da alcune aree dell’Asia e del Sud America.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce la malaria come una

malattia seria, ma prevenibile e curabile, soprattutto se viene diagnosticata in fase iniziale. La profilassi, ovvero l’assunzione di farmaci preventivi, è essenziale per ridurre il rischio di contagio in chi si reca in queste aree. La tempestività nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per evitare complicazioni gravi e potenzialmente letali.

Il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6, sottolinea l’importanza di seguire scrupolosamente le indicazioni per la profilassi antimalarica, che deve essere ini-

ziata prima della partenza e continuata anche dopo il rientro, se necessario, in base al tipo di farmaco prescritto. “Non bisogna mai abbassare la guardia – afferma il dottor Sbrogiò – e in caso di sintomi sospetti, come febbre, sudorazione e mal di testa, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico per una diagnosi tempestiva. Il trattamento precoce con farmaci specifici può fare la differenza tra la vita e la morte”.

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 ha registrato, inoltre, un caso mortale di malaria cerebrale durante il pe-

riodo natalizio. Il paziente, un uomo di ritorno dal Gabon, è stato diagnosticato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Camposampiero, dove è stato ricoverato in condizioni critiche. Fortunatamente, sebbene raro, questo tipo di malaria può essere trattato con successo se diagnosticato in tempo. Oltre a questo, sono stati segnalati anche altri casi di malattie tropicali, tra cui un caso di Dengue, contratto da un cittadino di ritorno dal Pakistan, e un caso di Chikungunya, acquisito da un uomo appena rientrato dall’Uganda. Entrambi

Nuovo ambulatorio infermieristico a Vicenza: un servizio di prossimità per la cittadinanza

A partire dal 9 gennaio 2025 è attivo un nuovo ambulatorio infermieristico a Vicenza, presso la sede della Continuità Assistenziale in via Mentana. Il servizio, che risponde alle esigenze di tutta la popolazione, è accessibile su appuntamento ogni lunedì dalle 7.30 alle 12.30. L’ULSS 8 Berica ha messo in campo questa nuova iniziativa per potenziare i servizi sul territorio, offrendo un punto di riferimento accessibile per rispondere alle principali necessità infermieristiche. Tra i servizi forniti, rientrano interventi come la sostituzione di cateteri vescicali, il rinnovo delle medicazioni e altre prestazioni di assistenza infermieristica. Inoltre, gli infermieri che gestiranno l’ambulatorio svolgeranno anche un’importante funzione educativa, aiutando i pazienti a comprendere meglio l’adesione alle terapie e a indirizzarli verso percorsi di cura appropriati, qualora necessario.

“Il nostro obiettivo è garantire una presa in carico efficace e accessibile per ogni cittadino – ha spiegato il dott. Achille Di Falco, Diretto-

re dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 8 Berica. Il nuovo ambulatorio rappresenta un primo passo verso l’implementazione di un modello di assistenza territoriale più vicino alla persona e al suo contesto di vita, anticipando il modello delle future Case della Comunità.”

L’iniziativa sottolinea anche l’impegno dell’ULSS 8 Berica nel migliorare l’assistenza territoriale, un aspetto cruciale per evitare il sovraffollamento degli ospedali e per garantire ai cittadini soluzioni più tempestive e accessibili. La Direzione Generale, rappresentata da Patrizia Simionato, ha sottolineato come il potenziamento dei servizi locali, nonostante le difficoltà legate alle assunzioni, sia fondamentale per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, offrendo percorsi alternativi a quelli ospedalieri.

Il servizio è gratuito e disponibile per tutti i cittadini previa prenotazione, chiamando la Centrale Operativa dell’Assistenza Domiciliare di Vicenza al numero 0444 756316, attivo dalle 10.00 alle 12.00.

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i pazienti, al momento, sono in buone condizioni di salute.

In aggiunta a questi casi, si è verificato un episodio di morbillo su un adulto, anch’egli in buone condizioni. Questi eventi pongono l’accento su come la globalizzazione e gli spostamenti internazionali aumentino il rischio di malattie infettive provenienti da paesi a rischio epidemiologico. Di fronte a questa realtà, è essenziale che la popolazione sia consapevole dei rischi associati ai viaggi verso paesi con malattie endemiche e che si prenda in carico la propria salute attraverso le giuste misure di prevenzione.

Infine, oltre alla malaria, il Dipartimento di Prevenzione segnala l’importanza di vaccinazioni e altre precauzioni per evitare il contagio di malattie come Dengue, Chikungunya e il morbillo, tutte malattie che, sebbene curabili, rappresentano un rischio per la salute pubblica. Il messaggio principale rimane quello della prevenzione: le malattie infettive, se gestite correttamente, non devono spaventare, ma vanno affrontate con consapevolezza e responsabilità, specialmente in un periodo in cui i viaggi internazionali sono sempre più frequenti.

Salute

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