ilBassano - Febbraio 2024

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FEBBRAIO FEBBRAIO 2024 2024

Periodico d’informazione locale - Anno IV n. 2

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BASSANO ASPETTA IL GIRO D’ITALIA E SI TINGE DI ROSA. LUCI SUL PONTE DEGLI ALPINI, LUOGO SIMBOLO DELLA CITTÀ

Veneto inquieto Nicola Stievano

>direttore@givemotions.it<

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orse Carlo Mazzacurati ne avrebbe ricavato qualche spunto per un nuovo film o uno dei suoi indimenticabili personaggi di un Veneto irrequieto e inquieto, sempre un po’ border line e alle prese con le proprie contraddizioni. Chissà se il grande regista, scomparso troppo presto dieci anni fa, avrebbe aggiunto alla sua potente galleria di veneti fuori dagli schemi anche “fleximan”, il giustiziere degli autovelox osannato sui social. Chissà come avrebbe raccontato le prodezze di questo vandalo (ammesso che sia uno solo) che a colpi di flessibile ha imposto a livello nazionale la narrazione del povero automobilista vessato dalle multe che risolve il problema da sé e che entra persino nel dibattito politico, facendo il paio con la crisi isterica provocata dalla “scoperta” delle città a 30 all’ora. Ancora una volta emerge la figura dell’eroe solitario, un po’ rude e un po’ romantico, pronto a combattere il “sistema” con le sue mani, pronto ad appianare le ingiustizie e le prevaricazioni con un taglio netto al palo che sorregge gli autovelox insieme ai nostri alibi. Allora non c’erano i social ma i “serenissimi”, giusto per fare un esempio, avrebbero goduto della stessa popolarità sul web. E’ la fin troppo facile scorciatoia che rifugge la complessità, la riflessione, il confronto civile.

Conto alla rovescia per la 107esima edizione della corsa in rosa. Attese a Bassano migliaia di persone il prossimo 25 maggio per l’arrivo della penultima tappa Servizio a pag. 5

AUTONOMIA, PRIMA VITTORIA IN AULA AL SENATO: ESULTA IL CENTRODESTRA MA ORA LO SCONTRO SI FA PIU’ ACCESO, OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO

Servizio a pag. 26

FINE VITA BOCCIATO PER UN VOTO, IL CONSIGLIO REGIONALE SI DIVIDE TRA SORPRESA E NUOVE POLEMICHE Servizio a pag.25

ELEZIONI E GRANDI MANOVRE NEI PARTITI, L’INCOGNITA SUL TERZO MANDATO E LA MOSSA DEL LEGHISTA STEFANI

Il nodo delle riforme

Servizio a pag. 27

segue a pag. 5

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Aspettando il Giro

Autonomia, stiamo cambiando il Paese

COM PRORO BASSA NO

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

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l voto favorevole del Senato al disegno di legge sull’autonomia differenziata rappresenta la pietra miliare che segna l’accelerata finale verso un traguardo di rinascita per il Paese; per tutto il Paese. Il Veneto, la nostra Regione, è stata l’apripista di un percorso che, una volta portato termine, sarà occasione di progresso e giovamento per tutte le realtà territoriali, anche quelle verso le quali rimane indispensabile un’attenzione solidale. segue a pag. 5

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Approvato all’unanimità il nuovo statuto e la trasformazione in Società Benefit

Nasce la nuova Etra

Rinnovata la Governance, confermata la guida del Presidente Flavio Frasson È nata la nuova Etra. Il 29 gennaio scorso, è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Soci il nuovo statuto che prevede anche la trasformazione della multiutility in Società Benefit. Con la modifica dello statuto societario, i Soci di Etra hanno deciso di passare da un sistema duale di governance ad uno tradizionale, che affida l’amministrazione della Società ad un Consiglio di Amministrazione composto da 5 membri, e la verifica del rispetto della legge, dello statuto e dei principi di corretta amministrazione ad un Collegio Sindacale composto da tre membri (più due supplenti). Il controllo analogo sulla società in house resta, invece, affidato a tutti i suoi Soci, riuniti nell’organismo aggregato denominato Comitato di Coordinamento.

entusiasmo. Ma soprattutto, garantendo il costante e pieno coinvolgimento dei Soci, dei dipendenti e del territorio che Etra si onora di servire - sottolinea il confermato Presidente

Consiglio di Sorveglianza che si è impegnato per permettere la crescita di questa Azienda, che adesso può guardare al futuro con impegno, visione e basi solide». Con oggi si chiude il lungo percorso, avviato nell’estate del 2021, che ha portato l’odierna Assemblea Straordinaria di Etra alla modifica dello statuto societario; percorso che ha visto il coinvolgimento e la piena partecipazione di tutti i Comuni soci della multiutility. La bozza del nuovo Statuto è stata infatti approvata da tutti i consigli Comunali e l’Assemblea di oggi è l’ultimo tassello che suggella questo epocale passaggio.

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Con la modifica statutaria, Etra ha acquistato anche la qualifica di Società Benefit, integrando il proprio oggetto sociale con obiettivi di beneficio comune, da perseguire nell’interesse dell’Ambiente, del Territorio e delle Persone.

Veneto24 passa al sistema di ultima «La scelta di passare a Società Benefit - sotgenerazione DAB che permette di ascoltare anche Confermati i 5 membri del nuovo Consiglio Flavio Frasson - Il mio ringraziamento va a tolinea la Presidente del neonato Consiglio di Elena Pavan - ci permetterà di tutti i con Sindaci,una che ci hanno accompagnato in Presidenza, di Amministrazione: Flavio Frasson, laPre-radio qualità audio perfetta. concentrarci maggiormente sugli obiettivi di Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Etra

sidente, Tiziana Stella, Vicepresidente e Sil- questa delicata fase di transizione e al Consiglio di Sorveglianza via Ruffato, Giansandro Todescan Etra ha acquisito la qualifica uscente, presieduto e Corrado Paganin quali consigliedi Società Benefit, integrando da Morena Martini, ri. Nominato anche il Collegio www.veneto24.it il proprio oggetto sociale con Sindacale con Carlo Vedove alla obiettivi di beneficio comune presidenza, Andrea Albanese, Ena favore dell’ambiente, della rica Favero quali membri effettivi, società, delle persone e del supplenti Mauro Micheli e Cristina territorio. Zarpellon. I componenti del Consiglio di Presidenza, espressione del territorio, presieduti dal sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan sono: Ornella Leonardi, Massimo Righetto, Valter Gallo, Valentino Turetta, Simone Bontorin, Antonella Corradin, oltre ai presidenti dei Bacini Brenta per i Rifiuti, Antonella Argenti e del Bacino Brenta Luca Pierobon. «Le sfide che ci attendono sono tante ed ambiziose e, come finora fatto, intendiamo perseguirle con abnegazione, professionalità ed

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beneficio comune, con una crescente sensibilità per i temi sociali e ambientali, il benessere delle persone e la crescita del territorio».

per aver lavorato al servizio del nostro Territorio e dei nostri utenti». «Con orgoglio saluto la nuova Etra e la costituzione dei nuovi organismi - sottolinea Morena Martini - Lascio con un pizzico di emozione un

Sede Etra di Cittadella (PD)


Dove lo butto?

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Olio alimentare L’olio, se disperso nell’ambiente, inquina: • il sottosuolo,, perché contamina i pozzi di acqua potabile; • la flora,, perché impedisce alle radici delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive; • gli specchi d’acqua, perché impedisce l’ossigenazione e compromette la vita della flora e della fauna. Non va gettato nel wc o nel lavandino perché causa tappi e intasamenti nelle condutture anche domestiche con conseguenti danni agli impianti. L’olio per uso alimentare è: • l’olio usato in cucina per friggere; • l’olio di conservazione dei cibi in scatola o in vetro • l’olio, di oliva o di semi, usato per condire

COME RACCOGLIERE L’OLIO ALIMENTARE

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Raccogliere l’olio a temperatura ambiente in un contenitore a perdere (bottiglie o flaconi di plastica).

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Una volta riempito, chiudere bene il contenitore con il tappo.

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dal lunedi al venerdi 8-20 nei giorni lavorativi

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Inserire il contenitore nelle cisterne gialle dislocate nel territorio.

Verifica sul sito di Etra dove sono posizionate le cisterne nel tuo Comune.


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Facciamo il punto

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Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Il Ponte indossa la maglia rosa I

l Ponte palladiano in versione rosa non lo si era mai visto. Sullo storico monumento simbolo di Bassano nel mondo si sono infatti accesi, per una sera, fasci di luce rosati creando un’atmosfera quasi surreale, ma molto suggestiva, amplificata dai riflessi sulle acque del Brenta e dalla luna piena. Uno spettacolo unico, catturato da migliaia di obiettivi fotografici e che ha riempito i social di immagini dedicate al ponte veicolando al tempo stesso il nome di Bassano a livello internazionale. È accaduto nella serata dello scorso 25 gennaio, a 100 giorni dal via della prossima edizione del Giro d’Italia. Bassano ospiterà infatti l’arrivo della penultima tappa della famosa competizione ciclistica, il 25 maggio e, assieme alle altre città italiane sede di tappa, ha acceso di rosa il suo monumento più celebre, lanciando così la volata del Giro. Nel frattempo, in città si sta organizzando l’arrivo e l’accoglienza della carovana, che partirà dall’Alpago, nel Bellunese, e taglierà il traguardo nel centralissimo viale delle Fosse dopo aver percorso 175 chilometri, con una doppia scalata sul Monte Grappa. Sarà quindi la tappa decisiva del Giro 2024, che si concluderà poi a Roma con un circuito urbano. Per l’occasione, nel Bassanese sono attesi migliaia di tifosi e l’amministrazione comunale del sindaco Elena Pavan, unitamente a quelle del territorio interessate dal passaggio dei ciclisti, sta predisponendo un programma collaterale di eventi curati dall’assessore allo Sport Mariano Scotton e dalla collega del Turismo Giovannella Cabion. Ad inaugurarlo è stato il contest fotografico dedicato al Ponte in rosa, con premi riservati agli scatti che sui social hanno ricevuto più like. (r.f.)

A 100 giorni dal Giro d’Italia con penultima tappa a Bassano

Veneto inquieto Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Continua a fare molta più presa l’idea della “lotta” contro i cosiddetti “poteri forti”, via via identificati nell’autorità, nelle leggi, nelle regole che stanno alla base della società democratica nella quale abbiamo la fortuna di vivere. Ed è proprio perché siamo liberi di esprimere il nostro pensiero che molti possono osannare anche un gesto criminale come quello di abbattere un bene pubblico, che dovrebbe servire a migliorare la sicurezza sulle strade. Certo è il segnale dell’esasperazione di automobilisti, gente che va al lavoro e che ogni giorno è in automobile per necessità, di chi si sente braccato e punito ingiustamente. Sicuramente c’è qualcosa che non va nella gestione di questi apparecchi così come della mole di multe che staccano in continuazione, alle quali si aggiungono altre gabelle che fanno lievitare cifre già importanti. Ma non serve imbracciare un flessibile nel cuore della notte per cambiare le cose. Ora in tanti auspicano una “riflessione”: ben venga, purché non si limiti a facili e vuoti slogan. continua da pag. 1

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

è una testata giornalistica di proprietà di Srl

L’Autonomia sarà il volano, anche in termini di entusiasmo e partecipazione alla vita pubblica, che condividiamo con le nuove generazioni, con i ragazzi che vedono nel cambiamento del Paese le basi per costruire con orgoglio e passione il loro futuro. Ringrazio i Senatori che hanno consentito di coronare questo primo voto positivo del Parlamento. Anche a fronte di tante affermazioni udite in questi giorni sento di dover ripetere e confermare che l’autonomia non vuole lasciare indietro nessuno, non è la fuga dei ricchi dalla nave in difficoltà. È un nuovo modo di unire e progredire insieme, superando con un moderno regionalismo le rovine di uno statalismo che, questo sì, nei decenni passati ha prodotto territori a differenti velocità. Di fronte alla portata storica della riforma che si sta profilando va ribadito chiaramente come l’autonomia non è la secessione dei ricchi che qualcuno si ostina a fare credere. Nessuna regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita. La cabina di regia dei Lep mette a terra importanti e maggiori diritti dei cittadini, che saranno la garanzia di prestazioni e servizi uniformi su tutto il territorio nazionale. Lo stesso termine ‘differenziata’ non indica diversità tra le regioni ma identifica un sistema di autonomia articolato e virtuoso, già sperimentato con successo in altri grandi paesi europei come la Germania.

Questa edizione raggiunge la città di Bassano del Grappa per un numero complessivo di 18.000 copie. Iscrizione al Tribunale di Vicenza n. 10/2021 dell’11/11/2021; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 5 febbraio 2024


Primo piano

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Esercizi pubblici. I criteri riguardano anche la somministrazione di cibo e bevande nei plateatici in orario notturno

L’amministrazione approva il nuovo regolamento per i bar in centro storico Le nuove regole non hanno valore retroattivo: saranno applicate alle nuove aperture di locali, ma anche ai trasferimenti e agli ampliamenti superiori al 20 per cento con un minimo di 8 metri quadrati” spiega l’assessore alle Attività economiche Giovannella Cabion

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cattano nuove regole per i pubblici esercizi del centro storico bassanese. Il consiglio comunale ha infatti approvato uno schema che introdotto nuovi criteri. “Non hanno valore retroattivo: saranno applicati alle nuove aperture di locali, ma anche ai trasferimenti e agli ampliamenti superiori al 20 per cento con un minimo di 8 metri quadrati”, ha precisato l’assessore alle Attività economiche Giovannella Cabion che per conto del Comune ha seguito l’iter. In sostanza, il nuovo regolamento prevede che la superficie interna del bar dovrà essere di almeno 20 metri quadrati; i servizi igienici accessibili anche ai disabili, e uno spazio specifico, sempre all’interno, dove collocare i contenitori dei rifiuti. Quest’ultimo punto è stato stabilito per evitare situazioni di degrado all’esterno dell’esercizio dove il bidone sarà esposto solo a ridosso del ritiro da parte dell’ente che svolge il servizio. APERTURE NOTTURNE Riguardano invece tutti i locali pubblici del territorio comunale bassanese, sia quelli nuovi che quelli già in attività, le nuove regole sugli orari di somministrazione di bevande o cibo nei plateatici nella fascia notturna e per le emissioni sonore, quelle che causano disturbo al riposo dei residenti. Il servizio all’esterno dei pubblici esercizi dovrà terminare all’una di notte dalla domenica al giovedì; di venerdì, sabato e nei giorni prefestivi è stato fissato un allungamento fino alle 2. Gli stessi limiti saranno applicati anche per la

diffusione della musica e per tutti i rumori molesti, oltre che per la vendita di asporto di bevande alcoliche. Il mancato rispetto delle norme sarà sanzionato. IN FUNZIONE A BREVE Le nuove regole entreranno in funzione a breve, forse già entro la fine del mese di febbraio. “Era necessario fissare dei paletti per mettere ordine in un settore in continua crescita, sia per l’immagine del cuore di una città a forte vocazione turistica, sia per trovare un punto d’incontro tra le esigenze dei pubblici esercizi e quelle dei residenti – ha sottolineato l’assessore Cabion - Da anni si parlava di prevedere un regolamento: ora c’è e mi pare molto equilibrato”. Al risultato si è giunti dopo una serie di confronti con i rappresentanti della categoria dei baristi e degli abitanti del centro storico. Tra i partecipanti al tavolo, oltre ai rappresentanti dei residenti, c’era anche Gino Brunello, presidente dei pubblici esercenti iscritti a Confcommercio Bassano. “Il nuovo regolamento non sarà applicato alle attività già operative – ha tenuto a precisare - Interesserà invece quelle di nuova apertura, o quei bar che si trasferiscono: lo dovranno applicare”. “Mi pare corretto fissare dei criteri soprattutto per le nuove aperture che riguardano quei locali pubblici dalle superfici molto ridotte – ha osservato Brunello – Rispondere ai requisiti significa anche alzare gli standard qualitativi dei bar del centro dove il mercato è ormai saturo; gli esercizi di somministrazione sono un centinaio”. (r.f.)

Al via gli Info-Point turistici bassanesi Dopo un lungo percorso di formazione, riconoscimento e avvicinamento, è partita ufficialmente oggi l’avventura degli Info-Point turistici bassanesi, una rete di sportelli informativi e di prima accoglienza voluti dall’Amministrazione comunale per tendere la mano a turisti e visitatori, integrandosi all’attività svolta dall’ufficio I.A.T. Questi punti informativi, previsti e riconosciuti dalla Regione Veneto con appositi provvedimenti, sono dislocati presso strutture ricettive, pubblici esercizi, produttori e commercianti del settore enogastronomico, fornitori di servizi turistici (agenzie di viaggio, autonoleggi), esercizi di vicinato e strutture di vendita e altre attività selezionate dopo un percorso formativo sulle tendenze del turismo, la conoscenza del territorio, la cultura dell’accoglienza e l’utilizzo in consultazione di un sistema informatico regionale. Sono state quindi sottoscritte apposite convenzioni, che consentiranno agli esercizi pubblici coinvolti di esibire un apposito segno distintivo, per essere riconosciuti come punto di informazione sulla città. All’incontro di lancio degl Info-Point

sono intervenuti, oltre agli esercenti interessati, il Sindaco Elena Pavan, l’Assessore al Turismo Giovannella Cabion, il Presidente di OGD Terre Vicentine e della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, una rappresentanza della Direzione Turismo della Regione e altri sindaci del comprensorio bassanese. Ai titolari di ciascun Info-Point è stato consegnato, al termine dell’incontro, il materiale turistico con la vetrofania che sanciscono l’inizio di questa nuova avventura, che contribuirà a rendere la città di Bassano sempre più presente e performante per il turista che si appresta a viverla ed ammirarla.

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In primo piano

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San Bassiano. Il “Città di Bassano” all’ex sindaco Sergio Martinelli, per 40 anni amministratore comunale

Il Premio Cultura a Paola Marini, ex direttrice dei Musei civici bassanesi C

ome da tradizione, nel giorno in cui la città di Bassano celebra il santo patrono, vengono assegnati i riconoscimenti ai cittadini distintisi in diversi ambiti e a quanti hanno contribuito a dare lustro alla città. Il rito si è ripetuto anche lo scorso 19 gennaio. Dopo il programma religioso nel duomo di Santa Maria in Colle, che ha ospitato la messa solenne officiata dal vescovo emerito di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, è stata la volta di quello civile con i consueti interventi delle autorità che, nella sala Da Ponte, hanno preceduto la cerimonia di consegna dei premi. A ricordare le tappe e i risultati che hanno caratterizzato il 2023, e in generale gli ultimi quattro anni e mezzo di governo cittadino (a giugno ci saranno le consultazioni per il rinnovo dell’amministrazione), è stato il sindaco Elena Pavan. Prima erano intervenute l’assessore alla Cultura, Giovannella Cabion, e la direttri-

ce dei musei civici Barbara Marini. La festa civile di San Bassiano nasce infatti come momento di celebrazione dei testimonial della cultura e dei saperi locali. A seguire, la sequenza delle consegne dei riconoscimenti. Il “Premio Cultura” è andato a Paola Marini, direttrice del musei civici bassanesi dal 1988 al 1993. La sua carriera è iniziata proprio in città, nel 1982, come conservatore all’interno dell’istituto museale. Oggi ne è componente del comitato scientifico e continua ad essere presente nella vita artistico-culturale bassanese portando la sua esperienza e le sue competenze. “Bassano mi ha accolto quando ero una sconosciuta trentenne affidandomi il suo patrimonio più prezioso – ha detto Marini ritirando il riconoscimento Ero una giovane museologa con tanta buona volontà ma non di grandissima esperienza. Mi sono impegnata al massimo e grazie

Un momento della premiazione

anche ad una rete di appassionati ed esperti, siamo riusciti a far conoscere ed apprezzare il patrimonio museale a livello nazionale ed internazionale. Oggi sono una vecchia museologa alla quale la città consente di sentirsi ancora utile, permettendomi di restituire un poco di quello che qui ho ricevuto. Questo premio lo condivido con tutta la comunità che sa valorizzare il proprio

patrimonio culturale”. Il “Città di Bassano” è stato attribuito all’ex sindaco Sergio Martinelli, per 40 anni amministratore comunale: come consigliere, assessore e primo cittadino dal 1975 al 1980, affrontando la complessa e delicata questione delle Smalterie Venete e sottoscritto il gemellaggio con Mühlacker. Fu proprio Martinelli ad istituire il Premio Cultura,

unendo alle celebrazioni religiose per il santo patrono un momento civile per ringraziare coloro che danno lustro alla città. Ha partecipato alla fondazione del Comune dei giovani e in seguito della Scuola di Cultura Cattolica. “Non sono un fautore della tesi un uomo solo al comando – ha dichiarato l’ex sindaco – ma credo nel coinvolgimento e nel gioco di squadra”. (r.f.)

CONFARTIGIANATO: TANTI SERVIZI A MISURA DI IMPRESA A fronte un contesto economico, sociale e internazionale caratterizzato da incertezze, gli imprenditori artigiani vicentini possono contare su un punto fermo: Confartigianato.

Sintonizzati L sul futuro.

stato recentemente inaugurato l’Hub Impresa Sostenibile che ’Associazione, infatti, rappresenta - e va vissuta - come riunisce e fornisce tutti i servizi in essere, e nuovi, in ambito la “casa” delle piccole aziende, un luogo (sia fisico che appunto di sostenibilità. La diagnosi del livello di maturità digitale online) in cui esse possono trovare le risposte a molte dell’impresa, accompagnamento alla vendita online, formazione in delle loro esigenze, nonché ai cambiamenti che per motivi ambito digitale sono invece alcune delle aree di azione del Digital interni o esterni devono affrontare”, commenta il presidente del Innovation Hub. Raggruppamento di Bassano del Grappa, Sandro Venzo. Non mancano poi servizi operativi come il Mepa (piattaforma Proprio con questi obiettivi Confartigianato offre agli artigiani un Veneto24 passa al sistema di ultima telematica in cui le Pubbliche Amministrazioni acquirenti ed i ventaglio di opportunità quanto più ampio possibile. A partire dalla generazione DAB cheattraverso permette didelascoltare anche potenziali fornitori (aziende) si incontrano), i corsi sulla sicurezza, realizzazione del progetto imprenditoriale il servizio radiopercon una civilistica qualità audio l’aggiornamento e consulenza sulle normative riguardanti Punto Impresala passando l’assistenza e fiscale, al perfetta. specifiche attività. supporto per l’accesso alle opportunità previste in tema di credito Dal punto di vista dei rapporti con le banche la consulenza sulle di imposta, consulenza e assistenza per la costituzione di reti di www.veneto24.it migliori opportunità di accesso al credito e assistenza avviene in imprese attraverso il servizio Gestione d’impresa Tributario. Dal collaborazione con Fidi Nordest, mentre il Servizio Bandi permette lato della pratica quotidiana l’Associazione offre consulenza del di accedere a incentivi e fondi di varia natura. Il servizio Consulenza lavoro, contrattuale, gestione paghe e risorse umane, sportello Appalti segue le aziende su questa delicata materia, mentre chi Ebav e Sani in Veneto, e consulenza per i piani di previdenza guarda all’estero trova assistenza commerciale, organizzazione integrativa per titolari e soci d’impresa e lavoratori con Solidarietà e partecipazione alle iniziative fieristiche attraverso Servizi e Veneto. consulenza per l’internazionalizzazione. Ricerca di personale qualificato e competenze da inserire in Per la quotidianità del fare impresa il CAEM Consorzio Acquisti si azienda, sostenibilità a tutto tondo e innovazione passando per occupa delle forniture domestiche di gas ed energia elettrica con la digitalizzazione, sono nuove sfide che l’imprenditore si trova ad SCARICA L’APP RADIO VENETO24 sconti reali, il patronato Inapa segue le pratiche di disoccupazione affrontare. Così l’area Capitale Umano mette in campo politiche e pensionamento (tra le altre), mentre il Servizio Stranieri si attive per riorientare i disoccupati mentre l’Ufficio Scuola occupa di tutto l’iter per l’assunzione di persone di altri paesi. Non avvicina il mondo della scuola e diffonde la cultura d’impresa mancano soluzioni assicurative dedicate e complete attraverso tra i giovani, le famiglie e le istituzioni. In tema si sostenibilità, SAVITAS Ufficio Assicurativo, percorsi di formazione ‘a misura’ a parte i servizi per le necessarie documentazioni ambientali, è

d’impresa con CESAR e la Scuola di Politica ed Economia. Mentre CAAF Confartigianato è a disposizione per assistenza e compilazione denunce dei redditi 730, denunce Imu; Isee; amministratore di sostegno…. Per essere aggiornati in tempo reale su servizi e iniziative di Confartigianato la struttura mette a disposizione il periodico economico FareImpresa (anche on line), il sito (www. confartigianatovicenza.it), il notiziario tecnico web Informa Impresa (www.informaimpresa.it), la rubrica televisiva settimanale su TVA “Impresadiretta” (anche su www.youtube. com/impresadiretta) il programma radiofonico “L’impresa fa notizia” su Radio Vicenza (anche in podcast) e i profili social Facebook, Linked.in, Instagram e Twitter.

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Un una città in festa

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San Bassiano. Nel corso della cerimonia assegnati anche quattro riconoscimenti intitolati al santo patrono

Premiati Fabio Campagnolo, Bassano Rally Racing, Monastero S.Croce e Otello Fabris N

ella stessa occasione sono stati assegnati anche quattro premi San Bassiano. Uno all’imprenditore Fabio Campagnolo della Cmp, capace di coniugare il suo impegno professionale con quello sociale, culturale e sportivo. E’ stato tra i principali artefici della nascita della società calcistica Fc Bassano che ha presieduto dal 2018 al 2021. Ma sostiene anche eventi culturali: dalla mostra di Antonio Canova al contributo per l’acquisto di opere, fino all’annunciato restauro della statua della Beata Giovanna Bonomo che si trova in discesa Brocchi. “Da una mano aperta esce molto ma anche entra molto; da una chiusa non entra nulla”, ha ricordato Campagnolo dal palco citando una metafora insegnatagli dalla nonna. Un altro “San Bassiano” è stato assegnato alla società Bassano Rally Racing, che da 40 anni organizza l’evento internazionale “Rally Città di Bassano” e contribuisce a diffondere la disciplina che ha nel più volte campione del mondo, il bassanese Miki Biasion il suo principale testimonial. “E’ un riconoscimento che ci spinge a guardare al futuro”, ha osservato il neo presidente Paolo Grandesso salito sul palco della sala Da Ponte assieme al suo predecessore Narciso Paccagnella. Gli altri due “San Bassiano” sono andati rispettivamente al monastero della Santa

“Un gesto per la città” assegnato a Marco Fioravanzo, maestro di tennis, attuale presidente della società Stb, per l’attività di volontariato a favore dell’Associazione oncologica San Bassiano. Premiati anche tre giovani laureati: il “Virgilio Chini” è andato a Caterina Lunardon; il “Valentino Baccin” a Elisa Trento e il “Premio tesi di laurea su Bassano e il Bassanese” ad Alessandro Galvanetti

Un’immagine della premiazione

Croce di Campese e allo studioso e divulgatore Otello Fabris. Presenza secolare, luogo di fede, simbolo di accoglienza, il monastero benedettino conserva oggi gli stessi valori di 900 anni fa. Fondato da Ponzio di Melgueil, settimo dei grandi abati di Cluny, nel 1124, abitato dai monaci fino al 1812, oggi appartiene alla parrocchia di Campese ed è un centro di spiritualità, di cultura e di ricerca. A ritirare il premio, il parroco don Massimo Varotto, che ha ricordato come il luogo sia un prezioso punto di riferimento per il cristianesimo. Otello Fabris è uno studioso, ricercatore, divulgatore e scrittore. Appassionato delle antiche tradizioni locali, che ha contribuito a valorizzare, ha favorito la riscoperta del benedettino Teofilo Folengo attraverso l’approfondimento delle sue opere . Tra le sue tante iniziative, la fondazione dell’associazione Amici di Merlin Cocai (pseudonimo utilizzato da Folengo nei suoi scritti), del grup-

po dei Canevaroli, ma ha anche prodotto pubblicazioni, organizzato eventi e avviato progetti. Il riconoscimento “Un gesto per la città” che è stato assegnato a Marco Fioravanzo. Maestro di tennis, attuale presidente della società Stb, è stato premiato per la sua attività di volontariato a favore dell’Associazione oncologica San Bassiano. Coniando il motto “Far del bene fa stare bene”, da anni organizza eventi, cene, feste, sfide per raccogliere fondi a favore del sodalizio che segue le persone colpite da tumore e i loro familiari. Di recente ha consegnato ai vertici dell’associazione un assegno di quasi 133 mila euro che rappresenta il ricavato del 2023. Infine i premi attribuiti ai giovani laureati: il “Virgilio Chini” è andato a Caterina Lunardon; il “Valentino Baccin” a Elisa Trento e il “Premio tesi di laurea su Bassano e il Bassanese” ad Alessandro Galvanetti. (r.f.)

Padre Didonè sarà Beato: Rosà gli assegna il premio alla memoria Anche Rosà ha premiato i suoi cittadini meritevoli in occasione della festa del santo patrono, Sant’Antonio Abate, assegnando i riconoscimenti “Rosà che lavora” e il “Città di Rosà” che quest’anno, per la prima volta, è stato conferito alla memoria. L’apposita commissione ha infatti deciso di assegnarlo a padre Giovanni Didonè, missionario della congregazione saveriana, ucciso in Congo il 28 novembre del 1964. Nato a Cusinati di Rosà il 18 marzo 1930, padre Didonè partì per il Paese africano il 3 dicembre 1959 dove, a soli 34 anni, fu ucciso assieme a due confratelli dai guerriglieri simba. Lo scorso 14 dicembre 2023, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto relativo al martirio del missionario, aprendo la via alla sua beatificazione. Inoltre, nel 2024 ricorre il 60° anniversario dalla sua

Padre Giovanni Didonè

morte-martirio. Per queste due motivazioni il padre è stato insignito, postumo, del “Città di Rosà”. A ritirarlo sono stati due rappresentanti dell’ordine religioso: i padri Gianni Viola e Giuseppe Dovigo che per 34 anni è stato missionario in Congo. Nell’occasione hanno comunicato alla comunità che la cerimonia di beatificazione del confratello è prevista per il prossimo 15 agosto, sempre nel Paese

africano. “Padre Giovanni Didonè una figura sicuramente importante – ha sottolineato il sindaco di Rosà, Elena Mezzalira – e presto sarà beato. Vogliamo conoscerlo meglio e farlo conoscere all’intera comunità di Rosà proprio per il suo ruolo e la sua attività. È stato un testimone sincero, umile e anche coraggioso, perché i pochi anni della propria vita sono stati donati a favore dei valori cristiani e del prossimo”. Nello stesso contesto sono stati attribuiti anche i riconoscimenti “Rosà che lavora” riservati al mondo delle realtà economiche. “Molto spesso hanno carattere familiare e sono tipiche del nostro tessuto imprenditoriale così ricco e così vitale – ha detto il sindaco - Per noi sicuramente è una grande festa, perché il lavoro è un elemento fondante della nostra comunità e dei nostri valori». (r.f.)

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Opere pubbliche

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Urbanistica. Avviato il progetto per la sistemazione di un’area suggestiva del centro storico

Porto di Brenta: riqualificazione al futuro con uno sguardo al passato L’intervento prevede anche il recupero delle tracce di elementi storici non più esistenti, come i Porta Soranza e Arco della Tomba, capisaldi architettonici dell’antica città murata che, con gli interventi tardo ottocenteschi, erano stati cancellati

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na riqualificazione per il futuro con uno sguardo al passato. E’ il filo conduttore dell’iter progettuale per la sistemazione di via Porto di Brenta, un’area suggestiva del centro storico che costeggia il fiume, un tempo strategica nell’organizzazione urbana, in quanto destinata ad approdo commerciale per le imbarcazioni. Atteso da anni, il progetto prevede il riordino di pavimentazioni, percorsi e parcheggi, inserita in un processo di rilancio delle aree limitrofe al centro cittadino e, in particolare, delle rive del Brenta, con l’obiettivo di integrarle nel circuito dei percorsi pedonali già esistenti e renderle nuovamente attrattive per cittadini e turisti. E’ stato inoltre programmato il recupero delle tracce di elementi storici non più esistenti, come i Porta Soranza e Arco della Tomba, capisaldi architettonici dell’antica città murata che, con gli interventi tardo ottocenteschi, erano stati cancellati. Sarà così ricostruito il ricordo della loro antica consistenza, per non perderne il significato storico e urbano e per ridare importanza al del vecchio porto fluviale. Verrà infine riproposto l’antico approdo sul Brenta riproponendo il significato di questa area urbana, e per nuova funzione di spazio pubblico di sosta e aggregazione a disposizione dei cittadini, a due passi dal celebre Ponte palladiano. “La zona del fiume Brenta – sottolinea il sindaco Elena Pavan – è da sempre particolarmente amata dai bassanesi e dai visitatori. Con questo intervento vogliamo prenderci cura, riordinandola, di una parte del centro storico frequentata, in particolare, da chi ama passeggiare lungo le rive fluviali, e allo stesso tempo recuperare la memoria storica mettendo in evidenza quale sia stata la sua funzione in passato”. “La fase progettuale non è stata semplice – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Zonta – E’ una zona interamente sottoposta a vincolo paesaggistico e, per la parte della scalinata verso il Brenta, a vincolo storico monumentale. Ma ora abbiamo il via libera per realizzare il nostro grande obiettivo di recupero e valorizzazione del luogo attraverso diverse tipologie di intervento quali scavi e rimo-

zioni, sottofondi e massetti, nuove pavimentazioni, gradoni e sedute in legno, pulizie e trattamento della pavimentazione in pietra esistente, sistemazione del tratto di muro lungo il Brenta e dei relativi parapetti metallici, e una revisione dell’impianto di pubblica illuminazione con le opportune integrazioni”. La spesa complessiva dell’intervento è di 350 mila euro. Raffaella Forin

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Sicurezza idrogeologica: 1,5 milioni di euro Un milione e mezzo di euro per mettere in sicurezza idrogeologica le zone residenziali delle frazioni collinari di Sant’Eusebio, Campese, Valrovina e San Giorgio. Il Comune vuole risolvere il problema degli smottamenti, allagamenti e frane che si verificano in occasione di piogge intense nelle zone delle colline o ai piedi di queste. Il primo intervento in agenda è quello di Sant’Eusebio dove nell’estate del 2020 i forti acquazzoni danneggiarono abitazioni e strade; 500 mila euro la spesa preventivata, metà finanziata con fondi Pnrr. “Sarà rifatto il sistema di tubazioni della rete di scolo delle

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acque piovane che non è più in grado di sopportare intense precipitazioni”, informa l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Zonta. L’avvio del cantiere è previsto per la prossima primavera. Sarà costruito un pozzetto all’incrocio fra le vie Martinato e dei Pilati per la raccolta dei detriti trasportati lungo i terreni collinari situati verso valle. Inoltre, saranno realizzate una nuova linea di scarico delle acque meteoriche e griglie taglia acqua all’inizio di via Contrà Corte Sant’Eusebio per intercettare le acque ruscellanti, oltre a nuove strutture per la raccolta. Verranno effettuati interventi di pulizia e di espurgo di pozzetti e caditoie della zona e la sostituzione delle tubazioni che corrono sotto la strada provinciale 73 con una condotta in calcestruzzo. Le acque raccolte saranno poi convogliate in nuove tubazioni e scaricate direttamente nel fiume Brenta. “Nel programma ci sono altre opere di messa in sicurezza idraulica delle fascia collinare – aggiunge il sindaco Elena Pavan - : due interventi a Campese, uno a Valrovina in località Privà e un altro a San Giorgio, ciascuno per un importo di 250 mila euro, in gran parte coperti con fondi del Pnrr”.


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Attualità

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Esposizioni. Rinnovata la convenzione per valorizzare con azioni condivise il patrimonio culturale legato all’artista

Musei Civici e Gypsotheca di Possagno ancora insieme nel segno di Canova “Siamo certi che la collaborazione con Possagno, paese natale del Canova, porterà benefici e una spinta ancora più forte ad entrambi i nostri preziosi musei” afferma il sindaco Elena Pavan

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ncora unite del segno di Antonio Canova. Bassano e Possagno, che conservano gran parte del patrimonio di opere del grande artista, hanno rinnovato la convenzione per valorizzare, con azioni strategiche condivise, le reciproche collezioni conservate nei Musei civici bassanesi e del Museo Gypsotheca trevigiano. Dopo aver celebrato il bicentenario della morte dello scultore con eventi e mostre di rilievo internazionale, le due città hanno sottoscritto un’intesa che prevede, tra le varie azioni, lo sviluppo di un polo di studio e di ricerca su Canova e sulle rispettive collezioni permanenti, il diritto di accesso alle sedi museali a prezzo ridotto per coloro che presentano il biglietto emesso nell’anno solare in corso in uno dei musei gestiti dall’altro ente, ma anche proposte

culturali comuni e scambi temporanei di opere d’arte. A partire dallo scorso gennaio, inoltre, è possibile usufruire delle agevolazioni sulle tariffe di accesso anche per i possessori delle nuove membership card destinate ad amici e sostenitori di entrambi i Musei. “La nostra amministrazione guarda sempre con grande attenzione alle opportunità da cogliere attraverso la sinergia territoriale – spiega il sindaco di Bassano, Elena Pavan - e soprattutto all’area sempre più omogenea della Pedemontana veneta, anche in campo culturale e turistico. Siamo certi che la collaborazione con Possagno, paese natale del Canova, porterà benefici e una spinta ancora più forte ad entrambi i nostri preziosi musei”. “La creazione di una rete tra musei del territorio - aggiunge il primo citta-

dino di Possagno e vicepresidente della Fondazione Canova, Valerio Favero - è di fondamentale importanza, oltre che per la valorizzazione delle rispettive collezioni, per il rafforzamento dell’impatto sociale delle istituzioni nella crescita del territorio stesso”. “Già da diversi anni il nostro Museo civico e il Museo Canova coltivano un dialogo e scambi costanti nel segno del grande scultore - continua la direttrice dei Musei di Bassano, Barbara Guidi - nell’ottica di valorizzare un

patrimonio culturale che condividiamo con orgoglio, e che ci fa sentire tutti parte della stessa famiglia. Abbiamo così ottenuto risultati straordinari con tante iniziative organizzate congiuntamente per il bicentenario della morte di Antonio Canova, e sono certa che questo rinnovato accordo ci darà la spinta per proseguire lungo questa strada di successo”. “Confronto e collaborazione tra le due istituzioni - conclude Moira Mascotto, direttore del Museo

Gypsotheca Antonio Canova di Possagno - sono pratiche consolidate da tempo, nell’ottica della miglior valorizzazione del patrimonio di entrambe le collezioni che, insieme, si completano e permettono la miglior conoscenza e apprezzamento di Canova. Al contempo, si onora la volontà di Giovanni Battista Sartori, che desiderava creare nel territorio delle sinergie volte a preservare la memoria storica e artistica del fratello scultore”. Raffaella Forin

Acquisito il “Ritratto di uomo in armi”, il capolavoro di Jacopo Bassano Con la firma tra il Comune di Bassano e la galleria d’arte Robilant+Voena - Società Robilant Fine Art è stato ufficializzato l’acquisto del “Ritratto di uomo in armi” di Jacopo Bassano. Il capolavoro di Jacopo Dal Ponte, genius loci bassanese e protagonista assoluto del Rinascimento veneto, torna a casa dopo quasi 500 anni dalla sua realizzazione. Dopo lo svelamento delle sale riallestite del Museo, il “Ritratto” ha preso posto nelle collezioni permanenti all’interno della

monumentale sala dalpontiana, affiancando la già vastissima raccolta di dipinti del maestro e della sua bottega. “Siamo giunti alla fine di un percorso portato avanti con passione e determinazione – spiega il sindaco Elena Pavan – che ha coinvolto anche le aziende e i cittadini con risultati che hanno rispecchiato le nostre migliori aspettative. L’ingresso definitivo dell’uomo in armi di Jacopo Bassano nelle nostre collezioni permanenti porta a compimento un anno, per i nostri

musei civici, ricco di soddisfazioni e novità che lasceranno il loro segno per molti anni”. L’acquisizione dell’opera, tra i rari esempi di ritrattistica del maestro, permette di completare, oltre che per soggetto e cronologia, il percorso espositivo dedicato al sommo artista con un’opera di assoluto fascino e mistero. Si deve questo prestigioso acquisto anche alla generosità di aziende e privati cittadini diventati nobili mecenati tramite la formula dell’“Art Bonus”.

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Rassegna

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Biblioteca Civica. intervengono storici e docenti universitari tra i più accreditati a livello nazionale

“Incontri sul filo della memoria”: tornano i venerdì di storia La seguitissima iniziativa è organizzata da Biblioteca civica in collaborazione con le associazioni Anpi, Avl, 26 Settembre, Istrevi, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Vicenza “Ettore Gallo”, cui dal 2021 si sono aggiunte Ana sezione Montegrappa e Acli circolo “Pietro Roversi” di Bassano

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li eventi del secolo scorso che hanno segnato la nostra storia, i suoi protagonisti e le ricadute sul territorio sono al centro del nuovo ciclo di appuntamenti “Venerdì: storia. Incontri sul filo della memoria”, la seguitissima rassegna organizzata dalla Biblioteca civica di Bassano in collaborazione con le associazioni Anpi, Avl, 26 Settembre, Istrevi, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Vicenza “Ettore Gallo”, cui dal 2021 si sono aggiunte Ana sezione Montegrappa e Acli circolo “Pietro Roversi” di Bassano. Il nuovo programma, che ha preso il via nelle scorse settimane, vede l’intervento di storici e docenti universitari tra i più accreditati a livello nazionale. Ideato nel 2012, il progetto culturale ha proposto finora quasi 200 appuntamenti

coinvolgendo un pubblico di oltre 10 mila persone. “Il successo della formula adottata che si propone di fare divulgazione storica di alto livello e di mantenere viva la memoria anche attraverso il coinvolgimento di testimoni diretti e di storici di fama nazionale – spiega il sindaco Elena Pavan - , testimonia l’interesse verso questi argomenti e la viva necessità tra i bassanesi di conoscere sempre più le proprie radici”. Dopo aver affrontato il processo di Norimberga, la transizione industriale e il caso Aldo Moro, il programma propone per venerdì 16 febbraio un tema di grande attualità: “La questione arabo-israeliana. Momenti e protagonisti”. A svilupparlo, lo storico Francesco Tessarolo che ricostruirà il complesso susseguirsi di vicende e de-

cisioni internazionali che stanno alla base della “questione”. A seguire, il 23 febbraio, l’attenzione si sposterà sui massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata di cui parlerà uno dei massimi studiosi italiani di quei fatti, lo storico Roberto Spazzali. “Pola, città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-1947)” è il titolo del suo intervento incentrato sull’esodo della popolazione di Pola, conseguente alla cessione di gran parte della penisola istriana dopo il Trattato di pace del 10 febbraio 1947. Venerdì 1 marzo, Simona Colarizi, docente emerito all’Università La Sapienza di Roma, parlerà de “La resistenza lunga. Storia dell’antifascismo 1919-1945”. Quindi, mercoledì 13 marzo il bassanese Giorgio Spagnol, generale dell’Esercito italiano ed esperto di

politica internazionale, riporterà l’attenzione su questioni di grande attualità: “L’Africa fra conflitti, recessione e declino politico. Quali conseguenze per l’Italia e l’Europa”. A chiudere la rassegna sarà lo storico e giornalista Angelo D’Orsi che il 20 marzo terrà una relazione su “Antonio Gramsci. Una nuova biografia”, occasione anche per presentare in prima italiana l’uscita del suo libro pubblicato da Feltrinelli e che verrà ad integrare la precedente monografia alla luce di ulteriori ricerche sul politico e

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filosofo italiano. Gli incontri si svolgeranno in Sala Chilesotti (con ingresso dal Museo civico) e in Biblioteca con inizio alle ore 17.30 (partecipazione libera fino ad esaurimento dei posti) e si potranno seguire anche in diretta streaming sui canali social della biblioteca. La registrazione delle conferenze rimarrà poi disponibile nel canale Youtube. Agli studenti che lo richiedono viene rilasciato un attestato di frequenza valido ai fini della maturazione del credito formativo. (r.f.)


Società

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Danza. La pratica coreutica, nata dieci anni fa a Bassano, è rivolta principalmente a persone con Parkinson

Il progetto Dance Well vince il premio nazionale Rete Critica Dance Well – Movement research for Parkinson dal 2022 è un progetto europeo sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea

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generazione DAB che permette giovedì 29 febbraio ore 20.45 di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta.

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direzione artistica Cristina Bozzolini coreografia Philippe Kratz

I

l progetto vincitore del Premio Rete Critica 2023 è Dance Well – Movement research for Parkinson, la pratica di danza nata dieci anni fa a Bassano del Grappa rivolta principalmente, ma non esclusivamente, a persone con Parkinson e, dal 2022, progetto europeo sostenuto dal programma Creative Europe dell’Ue. La finale del premio si è svolta a Napoli, al Teatro Bellini, partner di Rete Critica. Nei mesi precedenti erano stati selezionati i progetti finalisti: oltre a Dance Well, la compagnia multidisciplinare Teatringestazione, con base nel capoluogo campano, il festival Il Giardino delle Esperidi, a Campsirago, e la compagnia Teatro delle Bambole di Bari. Alla fine, a giuria ha premiato il lavoro sintesi di arte e welfare di Dance Well. Composta da venti tra le principali testate italiane di giornalismo e critica on line di spettacolo, la commissione ha motivato così la sua scelta: “Partita dalla piccola provincia italiana di Bassano del Grappa, Dance Well si è distinta all’interno del panorama nazionale, attraverso un percorso decennale, per la capacità di trasformare la danza in strumento inclusivo di benessere e cambiamento della vita delle persone. Particolarmente significativo è l’intervento all’interno di luoghi culturali e museali che porta, oltretutto, a una diversa relazione e percezione dell’opera artistica, anche attraverso un fertile dialogo con coreografi e coreografe di respiro internazionale, all’interno di un festival come B.Motion. Il nostro interesse, infine, si concentra sulla straordinarietà di un

La presentazione a Napoli, Rosa Scapin, Michela Negro, Arianna Ulian (ph. Flavia Tartaglia)

progetto incoraggiato e sostenuto, fin dagli albori, dalle istituzioni locali che dà un segnale incoraggiante sulla possibilità della nostra comunità politica di lasciare un segno nel presente di fronte alle difficoltà del reale”. “E’ un riconoscimento importante per Dance Well, arrivato proprio nell’anno del suo decennale, celebrato con un programma intensivo di classi, workshop, spettacoli, incontri”, ha osservato

Rosa Scapin, direttrice artistica di Operaestate. Ma è anche una grande responsabilità per il Comune di Bassano, il Festival, il Csc Casa della Danza che dal 2013 hanno sviluppato il processo di Dance Well, il suo consolidamento prima in città e poi la sua disseminazione in altre 14 realtà italiane e straniere: in Asia - Giappone e Hong Kong - e in cinque centri europei di Francia, Germania, Repubblica Ceca e Lituania, con Bassano capofila. Una grande responsabilità soprattutto verso le comunità che partecipano a Dance Well, i danzatori, gli insegnanti, i medici, i ricercatori, gli artisti, che in questi anni hanno contribuito far crescere e consolidare una pratica artistica che ha al suo centro la danza e la ricerca sulle sue positive ricadute in termini di benessere, salute, inclusione. (r.f.)

Il primo cittadino: “Grazie per averci onorato con questo riconoscimento”

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“Un ringraziamento speciale a Rete Critica – ha dichiarato il sindaco di Bassano Elena Pavan - per averci onorati con questo premio e per aver sottolineato l’impegno dell’Amministrazione comunale che sin dal 2013 ha promosso direttamente il progetto. Lo condividiamo con tutto lo staff di Operaestate e del Csc di Bassano che ha profuso uno speciale impegno verso l’avvio, il consolidamento, lo sviluppo

di Dance Well, con tutti i partner della rete che nel corso di dieci anni si è consolidata in Italia e all’estero, con tutti i sostenitori che nel tempo ci hanno affiancato, con tutte le comunità che l’hanno accolto e animato. Il nostro impegno si fortifica con questo premio e ci impegna ancor più verso una visione per il futuro che estenda anche ad altre comunità di cittadini che ne hanno potranno beneficiare”.

Dance Well, è un’esperienza inclusiva di danza contemporanea aperta a tutti, in particolare alle persone con Parkinson. Si svolge in contesti di bellezza, come il museo civico o spazi artistici, parchi e giardini. Nel corso dell’anno le classi sono condotte da diversi insegnanti, ciascuno dei quali propone approcci, stili, tecniche libere che si concentrano sullo sviluppo delle abilità espressive della danza, Ad integrare le classi, workshop artistici e altre iniziative.


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“Devo andare qui!”: campagna per il corretto conferimento dei cartoni di cibo e bevande Immagini e locandine della campagna sui mass media, nei municipi, nelle biblioteche e nelle scuole dove l’argomento è anche inserito nei laboratori e nelle lezioni. Le informazioni diffuse anche su sito e App rifiuti di Etra

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ove smaltire i cartoni delle bevande e alimenti? Negli appositi contenitori della carta e del cartone. Per sgomberare il campo dai dubbi, Etra ha avviato una campagna informativa con il supporto del Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica (Comieco). L’obiettivo è di ricordare agli utenti che anche i cartoni per le bevande e per il cibo, i cosiddetti brick, vanno smaltiti nella carta e non nella frazione del secco. Iniziata lo scorso dicembre la campagna “Devo andare qui!” proseguirà fino a fine febbraio. Si avvale di immagini e locandine diffuse sui mass media, sulle affissioni nei municipi, nelle biblioteche e nelle scuole dove l’argomento è anche inserito nei laboratori e nelle lezioni. Inoltre le info vengono diffuse e veicolate attraverso i social di Etra, sul sito, sull’ App rifiuti e la newsletter destinata ai sindaci. «L’iniziativa riguarda quei contenitori realizzati con più materiali, chiamati imballaggi compositi, che conservano il latte, la passata di pomodoro o i succhi di frutta, molto diffusi e presenti in tutte le case - spiega Flavio Frasson, presidente di Etra – Sono composti da tre diversi materiali: la carta (75%), il polietilene (20%) e l’alluminio (5%), che consente di raccogliere i liquidi e di proteggerli dall’aria, dalla luce e dai batteri. Nel processo di riciclo vengono scomposti in fibra cellulosica, plastica e alluminio e sono riciclabili al 100%. Proprio per essere composti di materiali diversi spesso però si pensa che non possano essere gettati nella carta, e finiscono nel secco, uscendo così dal circuito del riciclo e aumentando la percentuale del secco residuo». Secondo i dati di Comieco, nel 2022 in Italia sono state avviate al riciclo circa 36mila tonnellate di cartoni per bevande, equivalenti ad un tasso del 40% (in aumento rispetto al 36,5% dell’anno precedente). Ma sono ancora troppo poche rispetto a quante ne vengono utilizzate. Ecco dunque che nel 2023 si punta a un miglioramento ulteriore, anche grazie agli accordi stipulati con

le principali multiutility italiane, come Etra. «Etra è stata tra le prime multiutility in Italia a selezionare nei suoi impianti i brick e i contenitori per liquidi e cibo investendo in tecnologia nel nostro impianto di selezione di ace – precisa Frasson - nella consapevolezza di quanto materiale possa essere sottratto in questo

Progetto circolarità per 30 Centri di raccolta: si accede con l’Ecocard

modo al rifiuto indifferenziato. Da anni abbiamo la tecnologia necessaria, ma serve la collaborazione degli utenti, che devono ricordare di inserire i contenitori dei succhi di frutta, del latte, della passata di pomodoro, dei legumi in materiale poliaccoppiato nella carta e non nel secco. Compreso il tappo».

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Dallo scorso gennaio, per gli utenti di Etra è più comodo e facile conferire i rifiuti differenziati che, per dimensione o tipologia, non possono essere introdotti nei contenitori della raccolta domestica o stradale. Ora si possono portare in ben 30 centri di raccolta presenti nel bacino servito dalla società, indipendentemente da dove si risiede. È sufficiente esibire l’Ecocard che certifica che si è utenti di Etra. La multiutility dispone di 43 centri, 30 dei quali (sono consultabili sui canali della società) rientrano nel progetto di circolarità. Sono strutture funzionali ad un efficiente sistema di raccolta dei rifiuti, e permettono alle utenze domestiche di conferire autonomamente tutti i materiali che non sono raccolti porta a porta o nelle isole ecologiche stradali (consultare il sito Etra e l’App per verificare le variazioni di orari e giorni di apertura). «I rifiuti conferiti in questi centri vengono avviati al riciclo e diventano risorse, poiché se ne ricavano materiali riciclabili, come previsto dai principi dell’economia circolare - spiega il presidente di Etra, Flavio Frasson -. Inoltre, il corretto trattamento evita che vengano dispersi nell’ambiente materiali che possono essere pericolosi per la salute dell’uomo e dell’ecosistema. E’ importante non abbandonare alcun tipo di rifiuto nel territorio e non affidarlo a persone che sostano davanti ai Centri chiedendo di ritirarli: non c’è alcuna garanzia che finiscano nei giusti circuiti di riciclo e che non vengano invece smaltiti in modo scorretto». «Questa novità introdotta da Etra in applicazione delle indicazioni del Bacino Brenta per i rifiuti - dichiara Antonella Argenti, la presidente del Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti - permette di raggiungere un altro importante obiettivo: agevolare i cittadini nel conferimento differenziato dei rifiuti in qualsiasi ecocentro, indipendentemente dal Comune di residenza ed in orari differenti. Una facilitazione nello smaltimento e che diventa anche ulteriore mezzo di contrasto all’abbandono dei rifiuti».


Innovazione Xxx

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Progetti. Il progetto quadriennale, di cui il Comune di Bassano è partner, dedicato all’artigianato artistico

Hephaestus: lavori in corso per il gruppo di ricerca europeo Finanziato dalla Commissione Europea coordinato dalla Copenhagen Business School con l’Università Cà Foscari di Venezia

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roseguono le attività di Hephaestus, il progetto di ricerca quadriennale dedicato all’artigianato artistico, di cui il Comune di Bassano è partner, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dalla Copenhagen Business School con l’Università Cà Foscari di Venezia. Iniziato ufficialmente nel mese di maggio del 2023 con gli incontri tenutisi a Venezia e Bassano, Hephaestus risponde alle sfide più importanti per il settore dell’artigianato quali il passaggio di conoscenze e di tecniche alle giovani generazioni, i modelli formativi poco calati nella pratica, la crisi dei distretti artigianali, le pressioni della globalizzazione e i cambiamenti culturali. Nel nostro terri-

torio ne fanno parte, in qualità di partner associati, anche CNA Veneto Ovest e Confartigianato Vicenza. Per affrontare le sfide del futuro, ma anche il veloce cambiamento della realtà attuale, Hephaestus ha dato vita ad un gruppo di ricerca europeo che sta lavorando in sinergia con amministrazioni locali e associazioni di artigianato, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo della manifattura creativa tradizionale nelle società contemporanee. Il progetto quindi sta coinvolgendo quattro territori europei (Bornholm in Danimarca, Dals Langed and Fengersfors in Svezia, Venezia e appunto Bassano), i quali hanno anche individuato cinque “ambasciatori”, ovvero degli artigiani chia-

Progetto di ricerca dedicato alle attività di artigianato artistico

mati a rappresentare i propri territori portando le loro esperienze, bisogni e proposte in un dialogo europeo con i loro omologhi e con gli enti di ricerca partecipanti. I professionisti che hanno espresso la volontà

di partecipare in qualità di “ambassadors” e che quindi rappresenteranno il cosiddetto “ecosistema di Bassano” sono: Bianca Bonaldi, Elena Rausse, Jenna Basso Pietrobon, Leonardo Collanega e Pol Polloniato.

La collaborazione mira a promuovere crescita inclusiva, creazione di nuovi posti di lavoro, coesione sociale e diversità. Si propone inoltre di offrire soluzioni creative per incorporare le tecnologie digitali nell’artigianato tradizionale aumentandone produttività e competitività grazie a interventi di accompagnamento e formazione innovativa. Una delle attività principali di questa prima fase consiste nella somministrazione di un questionario, predisposto dall’Università di Roma Tor Vergata, a tutti gli artigiani, con l’obiettivo di studiare quali sono le capacità e le risorse fondamentali per svolgere il loro lavoro, quali le competenze da sviluppare e, infine, quali i servizi utili alla carriera. Una volta analizzati, i dati saranno diffusi solo in forma anonima e aggregata, come da informativa privacy che si può leggere all’interno del questionario.

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Appuntamenti. Ricco programma di conferenze per conoscere da vicino le collezioni bassanesi

Incontrarsi al Museo di Bassano: tutti gli eventi, le mostre e i restauri In questo modo il museo diventa, non solo il luogo che conserva preziose opere d’arte, ma un punto d’incontro e di scambio di conoscenze e informazioni accessibile a tutti. L’iniziativa è curata da Mario Guderzo

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nche nel 2024 il Museo Civico di Bassano del Grappa presenta un ricco programma di conferenze per approfondire la storia delle collezioni bassanesi e di altre importanti istituzioni, e per delineare il ruolo che i musei possono avere nella società contemporanea. Incontrarsi al Museo di Bassano. Musei, mostre e restauri, il titolo dell’iniziativa. I cittadini così possono avvicinarsi alla conoscenza ed alla cura del patrimonio italiano ed internazionale. Relatori sono direttori di musei, autorevoli studiosi e restauratori di riconosciuta fama che ci sveleranno storie e vicende relative a grandi artisti, opere e collezioni museali tra le più importanti e conosciute. In questo modo il museo diventa, non solo il luogo che conserva preziose opere d’arte, ma un punto d’incontro e di scambio di conoscenze e informazioni accessibile a tutti. L’iniziativa è curata da Mario Guderzo. Questo il programma degli incontri programmati al giovedì con inizio alle 17.30. 8 febbraio, I restauri dell’Assunta e della Pala Pesaro di Tiziano ai Frari di Venezia con Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e Giulio Nicola Bono, restauratore. 22 febbraio, Dipinti e sculture nelle collezioni civiche bassanesi: da Guariento a Francesco Bassano il Vecchio con Mattia Vinco, professore di storia dell’arte moderna all’università degli Studi di Trento. 7 marzo, Le rondini di Jacopo Bassano. Libertà dall’iconografia con Fernando Rigon, storico e critico d’arte. 21 marzo, Sulle tracce di Antonio Canova: tra storia e mito con Francesco Leone, professore di storia dell’arte contemporanea all’università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. 4 aprile, Caravaggio e i Caravaggeschi con Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia Nazionale di San Luca di Roma. 18 aprile, La scultura del Cristo Velato della Cappella Sansevero. Storia di una committenza massonica e di un bozzetto veneziano con Rosanna Cioffi, professoressa emerita di storia della critica d’arte all’università degli studi della

Campania “L. Vanvitelli”. 9 maggio, “Vi ho cercata inutilmente per tutti i luoghi che la moda fa lieti”: illusioni e realismo nei dipinti dell’Ottocento con Stefania Portinari, professoressa di storia dell’arte contemporanea all’università Ca’ Foscari di Venezia. 16 maggio, Jacopo Bassano fre-

Nashley, il nuovo singolo “Ruggine”

scante: Casa Dal Corno dalla città al Museo con Paola Marini, storica e critica d’arte e Giovanni Giannelli, restauratore. Gli incontri si svolgono in presenza nella Sala Chilesotti del Museo Civico di Bassano del Grappa

in piazza Garibaldi, L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti, senza necessità di prenotazione. Per dettagli: 0424.519901, biglietteriamusei@comune.bassano.vi.it, www.museibassano.it. Michelangelo Cecchetto

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Si intitola “Ruggine” il nuovo singolo del cantante vicentino Nashley che ha firmato firmato la sigla della nuova serie Rai “Noi siamo leggenda” con il brano “Uno come noi”. “Ruggine” (Ventidiciotto, under exclusive license to M.A.S.T./Believe) è un manifesto diretto e sincero dei sentimenti dell’artista, fuori ora al link: https://nashley.bfan.link/ ruggine. “Ruggine - racconta Nashley - come lo strato visibile di tutte le inquietudini che minano la solidità di un rapporto ormai logoro, si fa eco delle cicatrici emotive lasciate dai frammenti di vita vissuta insieme e ci ricorda che a volte può esserci romanticismo anche nell’incapacità di accettare

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la propria condizione esistenziale e nella corrosione di un rapporto oramai al capolinea”. All’anagrafe Nashley Rodeghiero, è nato nel 2000, coltiva la passione per la scrittura cimentandosi in poesie fin da piccolo, per poi dedicarsi alla stesura di rime, strofe e ritornelli. Ama il rap perché “descrive i pensieri di noi giovani che passiamo la maggior parte della giornata per strada”. Con il compagno di crew MamboLosco, nel 2017, ha pubblicato i brani “Come se fosse normale”, “Me lo sento” e “Piano Piano Way”, ottenendo milioni di ascolti ed affermandosi tra le più interessanti promesse della scena Trap italiana. Ad Ottobre 2018 ha esordito con l’album “Real” con ospiti MamboLosco e Guè Pequeno. Vari i singoli pubblicati ed a marzo 2022 ecco l’album “Osiride”, che ha ottenuto 40 milioni di stream totali. A settembre è stato premiato con il “Premio Lunezia Menzione Speciale” per il valore musicalletterale di “Giovane e triste”. Due i singoli nel 2023 e poi la sigla Rai ed ora “Ruggine”. (m.c.)


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Rugby. L’intervista all’atleta, che gioca con il Benetton Treviso, convocato in Nazionale dal neo ct Gonzalo Quesada

Il bassanese Marco Zanon si prepara a un 6 Nazioni da protagonista Abbiamo raggiunto il trequarti al ritiro di Verona dove stava ultimando la preparazione per il 6 Nazioni, torneo tra i più importanti al mondo. Per lui che vanta già 16 caps con la maglia azzurra, un ritorno atteso e carico di aspettative

F

ebbraio e marzo sono per antonomasia i mesi del grande rugby perché ogni anno va in scena uno dei tornei più importanti al mondo: il 6 Nazioni. L’Italia ha cominciato il suo percorso in casa, all’Olimpico, contro l’Inghilterra lo scorso 3 febbraio e proseguirà con l’Irlanda l’11, per chiudere con Francia (25/02), Scozia (09/03) e Galles (16/03). A difendere i colori azzurri quest’anno ci sarà anche un bassanese, Marco Zanon, che è stato convocato dal neo ct. Gonzalo Quesada dopo essere stato protagonista dell’ottimo avvio di stagione della sua formazione, la Benetton Treviso. Per lui che vanta già 16 caps con la maglia azzurra si tratta di un ritorno, che assume un significato ancor più particolare se si considera l’esclusione lo scorso agosto dalla lista di convocati che ha partecipato ai Mondiali svoltisi in Francia. Lo abbiamo raggiunto al ritiro di Verona mentre stava ultimando la preparazione per il 6 Nazioni. Marco, come stai vivendo il ritorno in maglia azzurra con questa convocazione? “Sono veramente contento di questa chiamata. Sono consapevole che abbiamo di fronte a noi una grossa sfida perché il 6 Nazioni è il torneo più complesso e intenso di tutto il mondo. Ci sono sei squadre della top 10 mondiale quindi ogni aspetto è

fondamentale. Ho già un’esperienza alle spalle e so cosa andremo ad affrontare. Sono contento e ho tanta energia che non vedo l’ora di mettere in campo”. Ad agosto eri stato escluso dalla lista per il Mondiale, vivi questa convocazione come una rivincita? “Quando ho saputo dell’esclusione non ho vissuto un periodo facile, però avevo due strade davanti a me. O mi piangevo addosso o cominciavo a metterci il doppio dell’impegno nel lavoro per migliorarmi in ogni aspetto: fisico, tattico, strategico e soprattutto mentale. Così ho fatto e vivo questa chiamata come una gratificazione per il duro lavoro svolto nella preparazione stagione e in questa prima fase. Al tempo stesso sono consapevole che questo è soltanto un punto d’inizio. Ho tanta fame e tanta voglia di giocare e vincere. Essere tornato qua è solo un punto di partenza”. Nel frattempo, è cambiato il ct con Gonzalo Quesada che ha sostituito Kieran Crowley. Cos’è cambiato nella gestione del gruppo? “L’interpretazione del rugby di Quesada è diversa e proveremo a mettere in campo qualcosa di nuovo. Sicuramente siamo ancora in una fase conoscitiva del piano di gioco ma le novità ci saranno. Il nuovo ct è molto esigente, non solo sul piano del

Marco Zanon

carattere e tattico, ma anche dal punto di vista dell’attenzione ai dettagli”. Qual è l’obiettivo di squadra di questo 6 Nazioni? “Le prime due partite con Inghilterra e Irlanda sono subito molto ostiche. Noi ci stiamo concentrando su quello che dobbiamo fare in campo e credo che questa mentalità possa portarci delle soddisfazioni”. E invece qual è il tuo obiettivo personale per il 6 Nazioni?

“Vorrei conquistare la maglia da titolare. Diciamo che non mi sento una riserva, il livello è molto simile e qualunque giocatore il ct scelga, la Nazionale non ne risente. So qual è il mio focus e continuerò a lavorare duro per essere sempre la miglior versione di me stesso in campo”. Avete cerchiato in rosso una partita in particolare? “Onestamente no, siamo focalizzati su quello che dobbiamo fare in campo. Non c’è una squadra più abbordabile rispetto a un’altra. Ci aspettano partite di altissimo livello e ce le giocheremo tutte punto a punto”. Come sta, secondo te, il movimento rugbistico italiano? “Io credo che il movimento sia in crescita. La Benetton Treviso quando gioca in casa fa sempre il sold out allo stadio e questo è sintomo dell’interesse che c’è intorno al nostro sport. Stiamo crescendo anche a livello di gioco, siamo sulla buona strada”. Proprio con il tuo club sei

stato protagonista di un buon inizio di stagione, come sta andando? “Abbiamo fatto la miglior partenza di sempre, non siamo mai stati secondi in classifica nel United Rugby Championship dopo nove partite di campionato. La differenza la sta facendo un cambio di mentalità. Rispetto agli anni scorsi vinciamo alcune partite tirate che magari perdevamo. Siamo focalizzati sul nostro gioco e siamo più solidi mentalmente, è questo il segreto di questo inizio di stagione”. E cosa può regalarti questa stagione oltre il 6 Nazioni? “Gli obiettivi sono qualificarsi ai playoff del United Rugby Championship, perché poi inizia un altro torneo in cui ogni partita è a sé. In Challenge Cup, invece, l’obiettivo è quello di centrare lo stesso risultato dello scorso anno (semifinale n.d.r.) e magari andare anche oltre conquistando la finale”. Luca Strapazzon

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Atletica. Primi importanti risultati per il Gruppo Atletica Bassano dal Palaindoor di Padova

Il “guizzo” vincente di Martina: buon inizio di stagione per il GAB 1948 È

iniziato al meglio l’anno del Gruppo Atletica Bassano 1948, impegnato nelle prime settimane di gennaio negli appuntamenti indoor di atletica leggera e nelle gare di corsa campestre. I primi importanti risultati sono arrivati dal Palaindoor di Padova nel weekend del 13-14 gennaio, quando la classe 2002 Martina Guizzon è tornata al successo dopo un periodo tribolato nei 60m donne. L’atleta ha vinto la propria batteria con il miglior tempo personale in 7’59”, ripetendosi poi in finale con 7’62” che le è valso il successo. L’atleta era al rientro dopo quasi due anni e mezzo di assenza a causa di un infortunio che la inibiva nella corsa. Un bel segnale in vista della stagione appena cominciata. Nei 60m donne ha ottenuto un buon risultato anche Jamile Campana che nella categoria juniores ha siglato il suo record personale sulla distanza in 8’56”. In campo juniores al Palaindoor di Padova buone notizie sono arrivate anche da Silvia Gregori che con il tempo di 9’49 nei 60 metri ostacoli ha centrato il tempo minimo di qualificazione per i Campionati Italiani Juniores. Ma per il Gruppo Atletica Bassano 1948 i risultati ai campionati veneti sono arrivati anche nel secondo weekend di gara, il 20-21

L’atleta classe 2002 è tornata al successo nei 60 metri donne, vincendo la propria batteria con il miglior tempo personale in 7’59” e ripetendosi poi in finale con 7’62” che le è valso il successo

Martina Guizzon

gennaio. Kevin Lodi si è infatti laureato campione regionale assoluto degli 800 metri con un tempo di 1’52”79 che abbassa addirittura di due secondi il suo miglior tempo personale indoor. Segnali importanti sono arrivati anche da Giulio Vanarelli nei 400 metri, segnando il suo nuovo record personale con il tempo a 49’67”. Podio conquistati anche nelle discipline di salto. Giordano Lucietto ha conquistato il gradino più basso del podio nel salto triplo, con la misura di 14.12 metri, sfiorando di soli 2 cm il suo record personale. Oltre ad ottenere il terzo posto nel campionato regionale Juniores assoluto, Lucietto ha ottenuto anche la misura minima per i campionati italiani. Chi stacca il pass per la stessa manifestazione è anche Giorgia Galiazzo che centra

tre salti sopra il suo precedente record personale portando l’asticella a 12.30 metri. Un risultato che, oltre a darle il pass per i campionati italiani, la laurea vicecampionessa regionale assoluta. Nel salto triplo anche Andrea Vidale ottiene il nuovo record personale a 12.13 metri, così come Alex Gazzola nel salto il lungo con la misura di 5.79 metri. Non solo indoor in questo inizio di stagione perché il Gruppo Atletica Bassano 1948 ha colto risultati interessanti anche nelle corse campestre di Noventa Padovana nel weekend del 13-14 gennaio. Kevin Lodi ha ottenuto un ottimo secondo posto nella 7 Km Juniores, mentre il podio è stato conquistato anche da Viola Bizzotto, terza nei 2000 metri Cadette.

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Ciclismo. Sofia Bertizzolo, portacolori UAE Team ADQ subito a segno in Australia Avvio della stagione corse da assoluta protagonista per Sofia Bertizzolo. La ventiseienne bassanese portacolori dell’UAE Team ADQ ha centrato il primo successo del 2024 alla Geelong Classic in Australia, gara su circuito disputata sulla distanza di 50 Km complessivi. La vittoria è arrivata in volata, anticipando Georgia Baker (Liv AlUla Jayco) e la piemontese Francesca Barale (Team DSM-Firmenich PostNL). Su un circuito molto veloce per caratteristiche la bassanese ha sfruttato al meglio il lavoro delle compagne che l’hanno protetta e scortata, portandola nelle posizioni d’avanguardia nei chilometri finali. Grazie a questo lavoro, Bertizzolo ha potuto sprintare al meglio, cogliendo un successo che le mancava dalla prima tappa del Tour de Romandie donne lo scorso settembre.

“Sono felice perché il mio obiettivo era quello di cominciare la stagione con un’ottima forma e questa vittoria mi conferma di essere sulla strada giusta – le parole di Bertizzolo dopo il successo -. Devo ringraziare tutte le mie compagne di squadra che sono state fantastiche”. La bassanese ha mostrato fin dalle prime corse di questa stagione un ottimo colpo di pedale, conquistando due terzi posti al Santos Tour Down Under, corse che ormai per tradizione dà il via al grande ciclismo. I due piazzamenti hanno permesso all’atleta dell’UAE Team ADQ di conquistare anche la classifica a punti della corsa a tappe australiana, battendo la fortissima danese Cecilie Ludwig. In Australia la ventiseienne bassanese ha colto anche un quarto posto nella Women’s Down Under

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Criterium, lo scorso 18 gennaio, confermandosi anche in quel caso come una delle atlete più pimpanti di questo inizio stagione. La stagione di Bertizzolo proseguirà ora in Europa. (l.s.)

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L’intervista

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Il personaggio. Isabella Rossellini ha portato a Bassano il suo “Darwin’s smile” e racconta il suo amore per gli animali

“Etologia e teatro, le mie due passioni” “Tutto è iniziato con un libro di Konrad Lorenz che papà mi ha regalato a 14 anni. Cerchiamo di capire come sono loro davvero, senza pretendere di umanizzarli. Esopo proprio non lo sopporto. L’intelligenza artificiale nemmeno, almeno per l’uso che ne vogliono fare i produttori di film”

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mpatica, e non solo con gli animali, sensibile, raffinata, persona che cogli subito autentica e non costruita. È l’identikit di Isabella Rossellini, 71 anni, che ha portato sul palcoscenico a Bassano il suo Darwin’s smile, nel quale unisce le sue due grandi passioni: la recitazione e l’etologia. Lei è stata tutto nella vita: star e figlia di star, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, modella, regista, attrice, produttrice. Per la prima volta racconta in pubblico il suo grande amore per gli animali: gliel’ha insegnato suo padre, grazie a un libro. Come mai s’è appassionata di scienza? “Perché papà a 14 anni mi ha regalato L’anello di re Salomone di Konrad Lorenz, premio Nobel e fondatore dell’etologia. Da lì è nata la mia passione per il comportamento degli animali. La laurea in etologia però l’ho presa da vecchia a New York.” Però ha anche un master honoris causa dell’università del Quebec. È vero che quando entrava in aula i suoi colleghi studenti credevano che lei fosse la professoressa? “Per forza, vista la differenza d’età”. Il suo spettacolo s’intitola “Il sorriso di Darwin”. Perché? Che c’entra Darwin? “Un sacco. Tutto nasce dalle domande che si fa Darwin sulle espressioni basilari degli animali. Lui era anche convinto che gli animali ridano e si divertano”. Ed è vero? “Se ho fatto uno spettacolo con questo titolo… “. Ma è possibile che la recitazione e l’etologia abbiano delle conver-

genze, come lei sostiene? “È stata la grande scoperta durante la pandemia. Mi ha fatto stare bene scoprirlo. Ha unito le due passioni della mia vita”. Perché l’affascina Darwin? “Perché affascina tutti coloro che si occupano di scienza. Pensi che andava anche ai concorsi di bellezza dei piccioni e, vedendo tutte quelle piume colorate, s’è chiesto: ma questa transmutation degli animali (scusate, non so bene come si dica in italiano…) è possibile anche nella natura? Lui non conosceva la genetica, ma le sue ricerche hanno mostrato che, sì, l’evoluzione ci cambia”. A proposito di sorriso, per lei, che ha conosciuto Woody Allen ed era inviata di Renzo Arbore a L’altra domenica, cos’è l’umorismo? “Una definizione? Non credo nella mia vita di avere trovato le risposte a tutto, però con Renzo ci siamo molto divertiti”. Lei ha chiamato la sua fattoria a 100 chilometri da New York Mama farm. Perché? “Avevamo anche pensato di battezzarla con il mio nome, Isabella’s farm, però funzionava poco. E poi, quando non ci sarò più, che senso avrebbe avuto? Ci lavora anche mia figlia, quindi Mama va meglio. Infine, ci sono un sacco di animali femmine, dalle galline alle api”. Com’è avvenuta la genesi di questo monologo teatrale di cui lei è anche autrice? Il Museo d’Orsay di Parigi mi ha chiesto due conferenze un po’ buffe su Darwin. Ho parlato del sorriso e dell’emicrania. Vi ha assistito Muriel Mayette-Holtz, che è stata anche la regista di Villa Medici a Roma e mi ha spiegato che da

Isabella Rossellini in una foto del suo spettacolo, vestita da scimpanzé

quelle conferenze poteva nascere molto di più. Mi sono trasferita a casa sua, a Nizza: in sei settimane è sbocciato lo spettacolo”. Nel suo spettacolo ha un ruolo importante l’empatia. E nella vita? “Noi attori la manipoliamo, l’empatia. Impariamo talmente bene le parole che alla fine giochiamo i nostri ruoli in scena sull’empatia tra colleghi. Viceversa gli scienziati non ne vogliono sentire parlare: la realtà si osserva dall’esterno, come i comportamenti degli animali”. Assunto che Konrad Lorenz ha smentito. “Esatto. Se si vogliono conoscere gli animali bisogna entrare in rapporto con loro. Come ha fatto lui con l’ochetta Martina”. Gli animali sono sempre stati una metafora dell’uomo e dei suoi caratteri, specie nelle fiabe. “Certo. Tant’è vero che Esopo mi ha sempre dato fastidio. Proviamo a raccontare come sono loro, senza farli assomigliare per forza a noi. Purtroppo l’etologia è una scienza ancora molto nuova”. Lei è stata tutto: attrice, giornalista, modella, regista, produttrice: c’è un ruolo che le piace di più? O, viceversa, cosa le manca ancora? “In realtà tutto quello che ho fatto si somiglia, nel senso che nell’arte si vive di collaborazioni. Non si realizza niente da soli. In ogni caso, il comune denominatore delle tan-

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te attività della mia vita è quello di raccontare. A questo punto della mia vita, vorrei essere una regista di etologia”. Invece? “Stanno uscendo tre film nei quali ho un ruolo: Conclave di Andrew Burgess, Chimere di Alice Rohrwacher e ho una piccola parte in un film del comico Julio Torres”. A proposito, che pensa dell’intelligenza artificiale? Voi attori americani avete scioperato per mesi… “E abbiamo fatto bene. Sono contenta di quello sciopero perché ci siamo opposti alla creazione di nostri avatar da parte delle case cinematografiche che avrebbero fatto recitare loro e non noi. Se vuoi usare la nostra immagine per creare dei personaggi legati a noi ma slegati dalla realtà, beh, almeno ci chiedi il permesso. Mi pare una discussione perfino surreale”. Ma lei che rapporto ha con la tecnologia? “Non la osteggio mica, anche se uso poco il computer, giusto per mandare le mail”. Perché la scienza fa fatica a essere capita e creduta? “Perché ha creato un suo linguaggio, come quello dei medici e degli avvocati che è rivolto solo agli addetti ai lavori. Una specie di gergo quasi sempre incomprensibile”. E per superarla che consigli dà? “Posso solo dire che nel mio caso mi ha aiutato la passione per gli

animali”. Lei è figlia di due monumenti del cinema. Qual è il film che preferisce di sua mamma? “Tanti. Notorius, Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman e poi Stromboli… Cosa vuole, magari noi per motivi di affetto siamo più legati a film che non hanno avuto grande successo, come Stromboli che ha segnato l’inizio della nostra famiglia”. E del papà cosa le piace di più? “Il periodo neorealistico, naturalmente, è importante. Germania anno zero mi commuove molto. Pensare al fatto che è andato a Berlino appena dopo la guerra quando tutti condannavano i nazisti e lui con quel film ha cercato di riconciliarsi con quella nazione non può che colpire”. Altri film? “Francesco giullare di Dio, ma l’ha scritto Federico Fellini e ha dato alla storia del santo una caratterizzazione particolare. Papà comunque era una persona spiritosissima”. Ha un regista che le piace di più? “Le sue domande sembrano un po’ le olimpiadi: chi è il primo? (Sorride). Ma rispondo. Per esempio Agnes Varda, perché firma film semplici e molto femminili. Vede il mondo da un punto di vista differente, come Greta Gerwig regista di Barbie. E poi pensi a Sofia Coppola che ha raccontato Elis Presley dal punto di vista della moglie”. Lei in che lingua pensa? Adesso interpreto lo spettacolo in italiano, quindi in francese e poi in Spagna, ma parlerò in inglese. Quando si usa una lingua, automaticamente si pensa in quel modo è un blocco unico. Non mi succede con lo spagnolo, però. Antonio Di Lorenzo

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Il caso. Determinante per la bocciatura della legge l’astensione della dem Bigon

Sul fine vita il Consiglio regionale si spacca Il presidente Zaia si dissocia dalla sua maggioranza e divide la Lega, mentre il Pd fa autogol, festeggiano Fratelli d’Italia e Forza Italia

E

ssere la prima regione chiamata a votare le disposizioni che normano la pratica del suicidio medicalmente assistito, non è certamente impresa semplice. E così il Veneto, tra mille fraintendimenti e distinguo, alla fine bocciando la legge ha deciso di non scegliere. Ma andiamo con ordine. Il suicidio medicalmente assistito in Italia è consentito a seguito di un Pronunciamento della Corte Costituzionale che, con propria sentenza, ha di fatto colmato il vuoto da un’assenza legislativa. In buona sostanza i Giudici della Corte hanno detto “Caro Parlamento visto che i casi sono frequenti e tu non ti decidi a fare una legge, ci pronunciamo noi”. Quindi cosa si doveva votare in Veneto? Grazie all’impegno dell’Associazione Luca Coscioni e delle oltre 9000 firme depositate nella nostra regione i consiglieri sono stati chiamati a votare una legge di iniziativa popolare che, nelle sostanza, definiva le tempistiche e i protocolli ai quali le differenti ULSS del Veneto si do-

vevano attenere. Quindi il voto non prevedeva di esprimersi su suicidio medicalmente assistito si o no, ma tecnicamente su quali categorie di persone lo potessero richiedere e in quanto tempo gli ospedali fossero chiamati a somministrare i farmaci per compiere questa scelta. Il Centrodestra si è dichiarato compatto per il “no”. Senza però tenere conto della variabile Zaia: il presidente della Regione crede fermamente in questa possibilità di autodeterminazione tanto da averla ampiamente trattata in molte occasioni pubbliche e anche in alcuni dei suoi libri. Il suo posizionamento ha fatto si che il 50% della maggioranza consigliare votasse, seguendolo, a favore del provvedimento. Un’autostrada, si dirà, questa per il centrosinistra che di un tema tanto sensibile al proprio elettorato ha fatto una bandiera. E invece no. La consigliera del Partito Democratico, Annamaria Bigon, sin dall’inizio, non ha voluto sentire ragioni, è rimasta in

aula e si è astenuta. Questo suo voto è stato, di fatto, determinante, per la bocciatura della legge. Il vicecapogruppo Dem, Jonathan Montanariello ha immediatamente presentato le sue dimissioni da quel ruolo in polemica evidente con i vertici di gruppo e partito. Il ragionamento dell’ormai ex vicecapogruppo poggia su un presupposto: se il suicidio medicalmente assistito è stabilito dalla sentenza della Corte e la legge al voto era di natura puramente tecnica perché doveva solo dare a tutte le ULSS Venete l’indicazione di comportarsi allo stesso modo in termini di procedure e tempi, non si può invocare la libertà di coscienza proprio perché procedure e tempi non sono un tema etico. Una considerazione, questa, che è andata in rotta di collisione con un approccio, a suo dire, troppo morbido di segretario regionale e capogruppo. Da qui un profluvio di dichiarazioni di leader locali e nazionali, circoli in fermento, petizioni, rabbia e incredulità nella base dei Democratici. Nelle ore in cui stiamo andando in stampa si è consumata una Direzione Regionale del Partito particolarmente tesa nel corso della quale

Zaia e Lanzarin durante la discussione in Consiglio regionale

oltre una ventina di componenti (parlamentari, consiglieri regionali, segretari provinciali) hanno presentato un documento con il quale hanno chiesto alla Consigliera Bigon, non per il suo voto in consiglio ma per le dichiarazioni politiche che ha rilasciato nei giorni successivi, di considerare se possa considerarsi ancora rappresentativa di tutte le minoranze come vice presidente della Commissione Sanità. I proponenti hanno scelto di non chiedere il voto sul documento poiché, con

ogni probabilità, avrebbero ottenuto la maggioranza lacerando, così, profondamente il partito al quale, in ogni caso, chiedono maggiore coinvolgimento e un cambio di passo. Festeggiano, invece, Forza Italia e Fratelli d’Italia che compattamente hanno votato no. E festeggia anche il Leader Nazionale della Lega e Ministro, Matteo Salvini schierato, a sua volta, contro questa legge e sempre più distante, anche nelle dichiarazioni pubbliche, da Luca Zaia. (r.r.)

L’intervista. Alessandra Moretti, eurodeputata del Partito Democratico

“In Regione ormai la maggioranza non c’è più” “S

i sta sfaldando abbastanza velocemente il consenso politico del presidente del Veneto”: a sostenerlo è la Alessandra Moretti, parlamentare europea del Partito Democratico. Secondo lei dove sta andando la maggioranza che governa la Regione? “Il voto sul fine vita manifesta una profonda difficoltà all’interno del centrodestra all’interno della Lega. Dimostra che gli unici motivi per cui l’attuale maggioranza resta unita riguardano la gestione del potere, in quanto si vede plasticamente come quella maggioranza che aveva sostenuto lo stesso Zaia tre anni fa, oggi non ci sia più”. Da Bruxelles come vede la questione dell’autonomia regio-

nale? “C’è un problema gigante: finché non vengono approvati dei livelli essenziali e degli standard che possano garantire a tutti i cittadini adeguata assistenza, soprattutto per quanto riguarda la sanità, è impossibile fare un discorso e un ragionamento serio su questo tema. Perché rischia, così come è scritta, di creare delle profonde fratture, delle grandi discriminazioni tra cittadini italiani. E siccome la sanità in particolare versa, anche nella nostra regione, in una condizione di grave difficoltà, è chiaro che questa autonomia – così come è scritta dalla maggioranza, andrebbe a rafforzare queste forme di discriminazione e disuguaglianza”. Mancano meno di cinque

mesi alle elezioni europee, lei si ricandiderà? “Io mi ricandido, poi a fare la scelta definitiva sarà il mio partito. Ho fatto un mandato in Europa, ho lavorato su temi importanti e rilevanti e mi piacerebbe continuare il mio lavoro. Stare in Europa significa lavorare su delle questioni molto complicate, poiché l’Europa ormai incide su più dell’80% delle scelte che si prendono a livello nazionale. Quindi noi abbiamo bisogno di mandare in Europa persone che sono in grado di impegnarsi nel difendere gli interessi nazionali. E questa è una grandissima sfida e serve una classe dirigente all’altezza”. A proposito di candidature per le europee, come valuta quelle dei segretari di partito?

“Io credo che stia ai leader, insieme agli organismi di partito, prendere queste decisioni. Non mi piace la personalizzazione, perché a differenza del Movimento Cinque Stelle, a differenza di Fratelli d’Italia, per esempio, il Partito Democratico ha una classe dirigente molto preparata e quindi noi vorremmo che le elezioni europee non fossero una battaglia tra leader, ma una battaglia di idee, di contenuti. E anche che vedano protagonisti i diretti interessati, quelli cioè che poi a Bruxelles ci vanno e ci restano. Ecco, quindi sarebbe sbagliata, a mio avviso, una personalizzazione troppo evidente, anche perché non ha mai portato troppo lontano. Mi piacerebbe che sulle europee si iniziasse a

Alessandra Moretti

discutere veramente di contenuti e di politica, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere bene la nostra idea di Europa”. (g.g.)


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Lo scenario. Dopo il via libera del Senato la proposta passa alla Camera, scontro con l’opposizione

Se autonomia sarà, che autonomia sarà? Tra favorevoli e contrari quella che sta per uscire dal Parlamento sembrerebbe una riforma dai contenuti molto diversi da quelli attesi, il lungo percorso per la definizione dei Lep. Intanto il centrodestra canta vittoria e festeggia il primo traguardo

P

artiamo da un dato di fatto: uno dei due punti chiave della proposta autonomista veneta, ovvero la possibilità di trattenere i 9/10 delle tasse certamente non ci sarà come appare complicato poter ottenere una completa competenza regionale su tutte e 23 le materie in gioco. Il difficile dibattito verso la riforma in senso autonomista del nostro Paese appare più come una corsa a ostacoli nella quale le forze in campo faticano a prevalere e vanno oltre gli schieramenti tradizionali. All’assalto c’è certamente la Lega che, nonostante sappia di non poter “portare a casa” proprio tutto quello che sperava, non demorde ed è determinata a segnare un punto importante nella consapevolezza che, intanto, si comincia e poi si fa sempre in tempo ad aggiungere elementi strada facendo. Nettamente contraria sembrerebbe essere Fratelli d’Italia molto

più interessata ad una riforma del Paese attraverso un Premierato Forte. Le posizioni, però, nelle ultime ore appaiono sempre meno inconciliabili, tanto che il senatore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto, Andrea Martella ha parlato di “Barattellum”: un baratto, di fatto, tra un po’ di autonomia per far contenta la Lega in cambio di un via libera del Carroccio al Premierato. Dentro queste divisioni, poi, ce ne sono altre e, per molti versi ancora più profonde, di natura, diciamo così, geografica: il Centro e il Sud del nostro Paese, in modo trasversale a tutte le forze politiche, vedono nella riforma autonomista una seria minaccia per quelle regioni già meno forti di quelle del Nord e maggiormente bisognose di sostegno e investimenti di scala nazionale. I meccanismi di solidarietà proposti, in questo senso, non sembrano una sufficiente

Il momento della votazione della proposta di legge al Senato

rassicurazione. Il via libera al Senato rappresenta, in ogni caso, il primo passo; la proposta dovrà poi passare alla Camera e per essere attuata dovranno prima essere approvati i LEP. La concessione di una o più “forme di autonomia”, infatti, è subordinata alla determinazione dei LEP, Livelli Essenziali di Prestazione. Si tratta dei criteri che

determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei LEP, avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio. L’articolo 4 del Disegno di Legge precisa, inoltre,

che il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni sarà concesso solo successivamente alla determinazione e al finanziamento dei LEP. Un percorso lungo, dunque, sul quale potrebbe pesare, nel caso che appare scontato di voto favorevole nei due rami del Parlamento, anche un referendum abrogativo già minacciato dalle opposizioni. (r.r.)

De Poli: “E’ una pagina storica, una vittoria dei cittadini” “Stiamo vivendo una giornata storica. Lo dico da veneto, anche con un po’ di emozione. L’autonomia rappresenta un tornante storico per il Veneto e per noi veneti”. Quando raggiungiamo al telefono il senatore Antonio De Poli a Palazzo Madama sono trascorsi pochi minuti dall’approvazione, in prima lettura, del disegno di legge sull’autonomia differenziata. “Manteniamo l’impegno preso dal centrodestra. Stiamo realizzando la volontà di 2,3 milioni di veneti. E’ una vittoria dei cittadini e per i cittadini”. Adesso cosa succede? Si tratta del primo passaggio parlamentare, ora il provvedimento passa all’esame della Camera. Seguirà l’intesa tra Governo e Regione per la gestione delle materie di competenza. Siamo soddisfatti: abbiamo deciso

di non mandare alle calende greche la volontà espressa dai nostri Cittadini. L’autonomia impone un cambio di mentalità. Diciamo sì ad una riforma che premia chi amministra bene. Il cittadino deve sapere chi gestisce la cosa pubblica come lo fa, in modo che sia egli stesso a giudicare chi lo fa bene e chi invece lo fa male, senza inutili scaricabarili. La sinistra parla di spacca-Italia. Come risponde? L’autonomia non è un capriccio del centrodestra. Stiamo parlando di un caposaldo della nostra Costituzione. Non è un caso, che 14 regioni ordinarie su 15 chiedano, a diverso titolo, l’autonomia e, fra questi , ci sono anche governatori di centrosinistra. Da oggi comincia un percorso nuovo, di rinascita delle nostre istituzioni e le istanze conserva-

Antonio De Poli

VENETO24 LE INTERVISTE DEL DIRETTORE

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Uno spazio dove esploriamo conversazioni intriganti e approfondite con il nostro direttore. In onda sabato e domenica dalle 9:28. Solo su Radio Veneto24. di

Giorgia Gay

trici della sinistra (che minaccia il ricorso al referendum ndr) non ci spaventano. In Veneto è stata bocciata la proposta di legge Cappato sul fine-vita. La sinistra vuole ripresentarla alla Camera. Cosa ne pensa? Una vita non ha prezzo, per noi è sacra. E’ un valore che non può essere calpestato e quindi diremo “no” a suicidio assistito ed eutanasia. Siamo custodi di quei Principi che fanno parte della nostra cultura e della nostra storia. In Veneto ha vinto la cultura della cura e dell’attenzione nei confronti del malato. Noi siamo convinti che si debba perseguire un’altra strada: implementare le cure palliative e rafforzare quei servizi per tutelare la dignità della persona, anche e soprattutto quando è più fragile.

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Regione

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Elezioni. La Lega ci prova, parte del PD potrebbe starci, FDI si oppone e FI punta a prenotare il Veneto

Un’incognita chiamata terzo mandato Il segretario della Liga Veneta Alberto Stefani presenta una proposta di legge che elimina i vincoli per “lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”

T

erzo mandato si, no, forse. La Lega ha presentato una proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i Presidenti di Regione. La proposta, a firma di Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e presidente della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, modifica la legge del 2004 che fissava a due il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione “al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori - si legge - e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”. Una notizia, questa, che il Presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto con una certa soddisfazione poiché se la legge fosse in-

lamentari, con questi tre nomi di peso in campo, seguiranno fino in fondo la sua indicazione di voto. Assolutamente contraria Fratelli d’Italia che, forte di un consenso assolutamente vasto, vede nelle prossime scadenze elettorali, in primis proprio quelle regionali, l’occasione di moltiplicare in modo esponenziale il proprio numero di amministratori sui territori. Il segretario Regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, da sempre acerrimo rivale di Luca Zaia fa sapere, proprio in queste ore, di essere contrario al terzo/quarto mandato e di sperare che il Veneto possa toccare, nella spartizione nazionale, proprio agli azzurri non disdegnando, neppure, di poter essere lui il candidato Presidente. Menzione a parte merita il caso Liguria: Giovanni Toti giunge al termine del suo secondo mandato e, nonostante abbia fondato nel 2022 il suo movimento “Italia al centro” fu indicato la prima volta come candidato proprio in quota Forza Italia. (r.r.)

trodotta potrebbe candidarsi e concorrere per quello che, di fatto, sarebbe il suo primo mandato poiché il primo, antecedente al 2004 quando fu fissato il limite di due, non rientrerebbe nel conteggio. Ma non è l’unico Zaia ad osservare con grande attenzione quale sarà l’iter parlamentare di questa proposta di legge. Spettatori più che interessati i Presidenti PD dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, della Puglia, Michele Emiliano e della Campania, Vincenzo De Luca giunti tutti alla fine del proprio secondo quinquennio alla guida delle rispettive regioni. La segretaria nazionale Dem, Elly Shlein da sempre si dice contraria in nome del rinnovamento, ma non è detto che i gruppi par-

Aumentati i fondi regionali per la lotta alla violenza sulle donne Elisa Venturini: “Sportelli anche nelle università, è un problema che va affrontato con risorse adeguate” “La tragedia di Giulia Cecchettin ha scosso tutti noi ma ha avuto anche la forza di spingere tante ragazze e tante donne a rivolgersi alle istituzioni per denunciare e segnalare le situazioni di disagio e di potenziale pericolo. La Regione da sempre è attenta a questo fenomeno e per il 2024 ha aumentato i fondi messi a disposizione che sono passati da 1.000.000 di euro a 1.550.000 per sostenere i 26 centri antiviolenza e le 28 case rifugio presenti in Veneto: ai fon-

di regionali si aggiungono quelli stanziati dallo stato che nel 2023 erano di 2,9 milioni di euro. Le modalità di assegnazione verranno definite nell’apposito tavolo di coordinamento regionale che si terrà entro febbraio”: a parlare è Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale. “L’aumento delle segnalazioni da parte delle donne è al tempo stesso un segnale positivo, perché indica una crescente fiducia nelle istituzioni, ma anche un segnale negativo perché sta a significare che le situazioni potenzialmente a rischio sono molte: in questo senso va svolta una forte e determinata campagna culturale e di sensibilizzazione indirizzata specialmente ai giovani.

Prendendo atto anche della richiesta di maggiori risorse che arriva dal territorio, la Regione ha aumentato in modo significativo i fondi destinati a queste iniziative: in particolare credo che vada segnalata una importante novità che è quella dell’apertura di sportelli all’interno delle università, per offrire un servizio semplice da raggiungere alle ragazze più giovani ed anche alle tante studentesse fuori sede che hanno scelto il Veneto per la loro formazione. Le violenze (sia fisiche che psicologiche) di genere sono un grave problema che va affrontato con la collaborazione di tutti: singoli cittadini, istituzioni ed associazioni di volontariato. Per questo è giusto che la Regione faccia, come sta facendo, la sua parte in modo concreto”.

Elisa Venturini, consigliere regionale di Forza Italia

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Eventi

Venezia. Ancora una volta la firma è del direttore artistico Massimo Checchetto

La magia del Carnevale si rinnova e celebra la figura di Marco Polo L’assessore Venturini: “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole”

“I

l Carnevale quest’anno incarna a pieno l’animo avventuriero e curioso di Marco Polo, il viaggiatore per antonomasia. Quando ci siamo seduti attorno a un tavolo per sviluppare idee e iniziative in vista di questa edizione del Carnevale, che fino al 13 febbraio coinvolgerà laguna e terraferma, siamo partiti da lui, narratore di mondi fantastici e lontani, commerciante che con sprezzo del pericolo ha conosciuto culture e tradizioni inimmaginabili. Per questo lo slogan della kermesse è ‘Ad Oriente... il mirabolante viaggio di Marco Polo’. Celebreremo i 700 anni dalla sua morte facendoci promotori del suo messaggio e del suo esempio. Che è poi l’esempio dei Grandi della Storia, sospinti dalla curiosità di spingersi sempre un po’

più in là”. Parola dell’assessore al Turismo Simone Venturini che sottolinea la volontà di dar vita a un palinsesto di eventi diffusi che possano coinvolgere tutti, ma proprio tutti. “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli - aggiunge - ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole. Una tradizione che sta prendendo sempre più piede”. Tutto il territorio comunale diventa la mappa di un viaggio fantastico caratterizzato da spettacoli, musica e arte per un Carnevale “capillare” e fantasioso. Un’edizione che avrà come filo rosso l’impresa più grande di tutte: l’arrivo di Marco Polo alla corte del Gran Khan in Cina e il

suo racconto minuzioso e intrigante giunto a noi attraverso le pagine de Il Milione, capolavoro della letteratura mondiale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 vede ancora una volta la firma del direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice Massimo Checchetto e

ha riservato molte sorprese fin dal primo fine settimana con l’atteso corteo acqueo capitanato dalla mitica “Pantegana” lungo il Canal Grande e con gli spettacoli nei teatrini orientaleggianti allestiti in piazza San Marco, in piazza Ferretto e in altri campi e luoghi della città. “E poi ancora il corteo delle Marie sabato 3 febbraio, le mostre, la cultura, l’attesissimo spettacolo notturno in Arsenale - aggiunge l’assessore Venturini - ‘Terra incognita. Il mirabolante viaggio di Marco’ (il 2 febbraio, ndr) sarà uno show che riempirà di magia lo specchio d’acqua della Darsena Grande. Un racconto immaginifico, liberamente ispirato a Il Milione, narrato in chiave fantastica attraverso i diversi linguaggi creativi dell’arte”. Venezia incontrerà l’Estremo Oriente anche grazie a un’iniziativa organizzata dall’Associazione per la Promozione della Cultura e del Turismo Italia-Cina

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Uno spazio dove esploriamo le tematiche, i successi e le sfide che riguardano il mondo femminile. Ascolta tutte le mattine dalle 11:38. Solo su Radio Veneto24. A cura di

Micaela Faggiani

(ICCtpa). In occasione del Capodanno cinese il 9 febbraio, nel pomeriggio, partirà un’imponente parata per le vie pedonali di Mestre: draghi e serpenti procederanno festosi affiancati da bambini e ragazzi in abiti tradizionali (lanterne alla mano) per

Il 3 febbraio appuntamento con il Corteo delle Marie. Festeggiamenti anche per il Capodanno Cinese del 9 febbraio celebrare, insieme al pubblico, il countdown verso la mezzanotte cinese (ore 17 locali). A Venezia, invece, Campo San Polo sarà allestito a tema per l’evento, mentre l’Arsenale ospiterà spettacoli di arte cinese e l’M9 di Mestre, infine, darà vita a laboratori ad hoc.

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