Mentre negli istituti superiori e, da diversi anni ormai, anche alle scuole medie (quelle che la burocrazia chiama scuole secondarie di primo grado, anche se il termine, per ovvi motivi, fatica ad attecchire nella vita comune) nella valutazione degli studenti i “vecchi” voti sono ormai una consuetudine, alle scuole primarie (che i più nostalgici continuano a chiamare elementari) invece il cambiamento è sempre dietro l’angolo. Così dopo tre anni all’insegna dei “giudizi descrittivi”, poco compresi e amati dalle famiglie, si torna ai tradizionali giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ad ingranare la marcia indietro è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “E’ un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. – spiega il ministro – L’introduzione dei giudizi sintetici, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione”. Quindi si torna all’antico, con buona pace di tutti gli sforzi sostenuti negli ultimi quattro anni da insegnanti per introdurre la nuova valutazione e dalle famiglie per comprenderla.
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GIUSTIZIA A MISURA
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Tra sostenibilità per le imprese e sfide infrastrutturali, il territorio chiede certezze per un tribunale funzionale e tempestivo
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Il dibattito
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VENETO, LE SFIDE DEL 2025 CON L’INCOGNITA DEL VOTO
L’assessore Francesco Calzavara illustra la manovra di bilancio regionale “Più risorse a disposizione, si continua a crescere”
AUTONOMIA DELL’ENERGIA “STOP AL CENTRALISMO”
Le concessioni delle reti rendono 300 milioni, Roma vuole prorogare a Enel per altri vent’anni, Agsm Aim lancia l’allarme
Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
a sanità veneta si conferma, anche nel 2024, un modello di eccellenza a livello nazionale. Questo risultato non sarebbe possibile senza il lavoro instancabile dei nostri operatori sanitari, che ogni giorno garantiscono cure di qualità a milioni di cittadini. A loro va il mio più sentito ringraziamento. I numeri parlano chiaro: nel 2024, abbiamo registrato 14,5 milioni di prenotazioni,
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Le reazioni politiche
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“Venerdì: storia. Incontri sul filo della memoria”
Dal 24 gennaio al 14 marzo, la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa ripropone la rassegna “Venerdì: storia.
Incontri sul filo della memoria”, un ciclo di conferenze che da oltre dieci anni celebra gli eventi cruciali del nostro passato. L’iniziativa, promossa in collaborazione con associazioni locali come A.N.P.I., A.V.L., ISTREVI e altre, ha già attirato oltre 12.000 partecipanti, tra cui molti studenti delle scuole superiori.
Il sindaco Nicola Ignazio Finco sottolinea l’importanza di questa edizione: “Affronteremo temi centrali del Novecento, come la Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo, ma anche argomenti attuali come gli 80 anni della Liberazione e dell’ONU, grazie a relatori di spessore nazionale.” L’assessore alla cultura, Giada Pontarollo, aggiunge: “La rassegna si arricchisce ogni anno grazie al contributo di nuovi esperti, consolidandosi come un appuntamento radicato nel territorio.”
La rassegna prende il via il 24 gennaio con Chiara Saonara, che parlerà dei “giusti” che si opposero alla Shoah. Tra i temi successivi: la questione arabo-israeliana con Francesco Tessarolo (31 gennaio), l’esodo giuliano-dalmata con Gloria Nemec (7 febbraio), e il nuovo disordine mondiale analizzato da Marco Mondini (14 febbraio).
Venerdì 21 febbraio Giuseppe Nesi, esperto ONU, ripercorrerà gli 80 anni dell’organizzazione internazionale. Il 28 febbraio Aldo Ferrari affronterà il genocidio armeno, mentre il 7 marzo si parlerà di transizioni energetiche legate alla storia delle Smalterie di Bassano. Infine, il 14 marzo Gastone Breccia chiuderà la rassegna con un’analisi sull’ultimo inverno di guerra in Italia. Gli incontri si terranno alle ore 17:30 in Sala Chilesotti, con ingresso libero fino a esaurimento posti e dirette streaming sui canali social della biblioteca.
Paola Bigon
Bassano, rassegna storica: incontri su memoria, Liberazione e temi cruciali del Novecento.
Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Questo dimostra che il nostro sistema è in grado di rispondere a una domanda crescente senza compromettere la qualità. Anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati: 643.411 nel 2024, segnando un +4% rispetto al 2022, e gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 503.479, con una crescita del 7% rispetto al 2022 e del 2% rispetto al 2023. Questi risultati sono il frutto di un’organizzazione capace di rispondere a una domanda sempre più complessa, garantendo efficienza e rapidità. Un altro dato che ci rende orgogliosi è il saldo positivo nella mobilità sanitaria, con 189 milioni di euro derivanti da pazienti provenienti da altre regioni italiane. Questo dimostra che il Veneto è una terra di eccellenza, scelta da chi cerca cure di alta qualità. Il mio ringraziamento va dunque a medici, infermieri, tecnici, amministrativi e a tutti coloro che lavorano con passione e professionalità nel nostro sistema sanitario. Siete il volto di un Veneto che crede nell’efficienza, nell’equità e nella solidarietà.
Pagelle alle primarie, ennesimo cambiamento
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Le pagelle del primo quadrimestre delle primarie, in arrivo fra pochi giorni, riporteranno ancora i giudizi descrittivi mentre quelle finali di giugno avranno i giudizi sintetici. Una formula “ibrida” per usare un altro termine che va di moda di questi tempi, per accompagnare alunni, docenti e genitori nell’ennesimo cambiamento nella valutazione. I giudizi descrittivi con i quattro livelli “avanzato”, “intermedio”, “base” e, per l’insufficienza, “in via di prima acquisizione” sono costati un lungo lavoro preparatorio ai docenti, impegnati nel declinare la nuova terminologia nella valutazione degli alunni, senza perdere di vista l’obiettivo finale, che è quello di far capire ai ragazzi e alle loro famiglie non solo “come sta andando” il percorso scolastico ma soprattutto quali sono i punti di forza da mettere in evidenza e quelli di debolezza sui quali lavorare per un apprendimento efficace. Anche i genitori hanno faticato non poco ad entrare in questa nuova ottica e a districarsi tra la terminologia. Ora l’ennesimo cambiamento, con i vecchi giudizi accompagnati dalla descrizione del livello di apprendimento raggiunto per ciascuna disciplina. Quanto sarà efficace lo scopriremo strada facendo, chissà.
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Il nuovo bilancio tra sostegno al sociale e sacrifici fiscali
In un clima economico incerto, il Comune di Bassano del Grappa guarda al 2025 con una manovra finanziaria che cerca di mantenere un delicato equilibrio tra sostegno al sociale e necessità di copertura di bilancio. Presentando il bilancio di previsione, il sindaco Nicola Finco, accompagnato dagli assessori Mariano Scotton (bilancio) e Giada Pontarollo (cultura), ha delineato un piano che destina risorse significative alle fasce deboli, ma richiede ai cittadini un maggiore contributo fiscale.
Con un totale di 60 milioni di euro a disposizione, l’amministrazione ha scelto di concentrare gli sforzi sul settore sociale, destinando oltre 9 milioni di euro a interventi specifici. Tra questi, un milione e 600 mila euro saranno investiti a fa-
vore dei minori e 460 mila euro per le persone con disabilità. Importanti risorse andranno anche alla cultura (4 milioni di euro) e all’istruzione (2,4 milioni).
Per sostenere i progetti previsti, però, la giunta ha introdotto alcuni aumenti fiscali. L’Imu sui nego-
zi sfitti passerà dal 9,8 al 10,5 per mille, con l’obiettivo di generare risorse per rilanciare il commercio, specialmente nel centro storico.
Anche la sosta a pagamento subirà un ritocco del 15%, allineandosi agli indici Istat, e sarà eliminata la gratuità notturna al Park Le Piazze,
dove si applicherà una tariffa di 60 centesimi l’ora.
Una delle novità più significative riguarda la tassa di soggiorno, che sarà riorganizzata in sette fasce basate sul tipo di struttura e la sua classificazione. Le tariffe partiranno da un euro al giorno per case
Bilancio di Previsione 2025-2027: le scelte del sindaco Nicola Finco per garantire servizi e sostegno ai cittadini
Il Comune di Bassano del Grappa presenta il Bilancio di Previsione 2025-2027, un documento strategico che affronta le sfide economiche imposte dal contesto nazionale e punta a garantire servizi essenziali e supporto a infanzia e anziani. Durante la conferenza stampa di presentazione, il sindaco Nicola Finco ha illustrato le linee guida del bilancio, sottolineandone la prudenza e la responsabilità.
“E’ un bilancio prudente e attento alle esigenze primarie della cittadinanza. I tagli imposti per i prossimi anni richiedono scelte politiche precise e puntuali,” ha dichiarato il sindaco Finco. Il primo cittadino ha evidenziato come il bilancio rappresenti una “fotografia chiara” delle nuove condizioni operative per gli enti locali, che non beneficeranno più delle misure straordinarie del passato, come la sospensione del Patto di Stabilità e i fondi PNRR.
“Per noi, questo significa continuare a garantire i servizi ai cittadini, non solo in termini quantitativi ma anche qua-
vacanze, fino a cinque euro per i cinque stelle, una categoria ancora assente in città ma prevista per il futuro. L’obiettivo, ha spiegato Finco, è incentivare forme di accoglienza che favoriscano la vitalità del centro storico e il turismo sostenibile.
Paola Bigon
litativi. Per questo abbiamo compiuto una scelta chiara: non aumentare i costi a carico dei contribuenti per i cosiddetti servizi pubblici essenziali, anzi, abbiamo deciso di destinarvi maggiori risorse pubbliche,” ha aggiunto il sindaco.
Per mantenere l’equilibrio di bilancio, il Comune ha individuato alcune fonti di entrata straordinarie. Tra queste, l’adeguamento ISTAT delle tariffe per la sosta e l’occupazione di suolo pubblico. Inoltre, è stata rimodulata l’imposta di soggiorno, con l’obiettivo di destinare i maggiori proventi a un piano per il commercio e il turismo, che punti al rilancio del centro storico e delle attività locali.
“Sulla base delle analisi condotte dagli uffici riguardo ai tagli imposti dal Governo centrale, il Comune dovrà contribuire, da qui al 2027, con circa 1 milione di euro, risorse che verranno sottratte al bilancio comunale,” ha spiegato Finco.
Una delle sfide più rilevanti riguarda la rinegoziazione dei mutui, una misura adottata dal Comune nel 2023. “Se nel 2024 la spesa per la quota capitale dei mutui superava di poco 1,3 milioni di euro, nel 2025 dovremo impegnare 3,2 milioni di euro, un importo che incide in modo significativo sulla spesa generale dell’ente,” ha evidenziato il sindaco.
Questa crescita degli oneri rappresenta un ostacolo importante, che richiede una pianificazione oculata per evitare ripercussioni sui servizi essenziali e sugli investimenti strategici per il territorio.“Il nostro obiettivo rimane quello di garantire servizi di qualità ai cittadini e di potenziare il sostegno alle fasce più deboli, in particolare infanzia e anziani,” ha concluso Finco. Il bilancio di previsione 20252027 rappresenta quindi una sfida per l’amministrazione, chiamata a coniugare responsabilità finanziaria e attenzione alle esigenze della comunità. (p.b.)
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Tribunale 1. Riapertura di alcune sedi e istituzione di un nuovo Tribunale
Nasce il Tribunale della Pedemontana Veneta
I
l Governo si prepara a presentare un disegno di legge che promette di rivoluzionare la geografia giudiziaria italiana. Tra le novità principali spicca la creazione di un nuovo Tribunale nella Pedemontana Veneta, con sede a Bassano del Grappa, e la riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse dalla riforma del 2012.
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha definito questa iniziativa un “passaggio storico” e un “cambio di rotta” rispetto al passato, sottolineando che l’obiettivo è migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi di giustizia. Il progetto risponde alle necessità di un territorio strategico per l’economia nazionale e internazionale, caratterizzato da un elevato prodotto interno lordo (PIL).
L’annuncio è stato dato dal sottosegretario Andrea Delmastro nel corso di un intervento al Senato. La dichiarazione segue un sopralluogo del dipartimento
dell’organizzazione giudiziaria presso la Cittadella della Giustizia di Bassano del Grappa, dove sono stati valutati gli spazi messi a disposizione dall’amministrazione locale per ospitare la nuova struttura. La riforma del 2012, che aveva razionalizzato il sistema giudiziario sopprimendo diverse sedi, è stata criticata per le problematiche emerse nella gestione dei servizi di giustizia. Con questa nuo-
rendere più accessibile il sistema giudiziario, soprattutto per le comunità locali, e a rispondere alle esigenze di un’area ad alta densità economica e demografica. Non mancano però le perplessità. Pierantonio Zanettin (Forza Italia), promotore dell’interrogazione in Senato, ha giudicato le risposte di Delmastro “generiche e indeterminate”, sollevando dubbi sulla
concreta attuazione di questi provvedimenti. Il Tribunale della Pedemontana Veneta rappresenta una sfida ambiziosa per il sistema giudiziario, con il potenziale di migliorare l’efficienza del servizio e valorizzare un territorio di rilevanza strategica per l’intero Paese. Resta ora da vedere se e come queste promesse si tradurranno in realtà.
Redazione Bassano
Il commento del Governatore
Luca Zaia
Zaia: “Grande soddisfazione per l’attenzione al territorio veneto” “La percezione di un’amministrazione della giustizia vicina al cittadino nasce dalla prossimità dei luoghi che la rappresentano. Per questo esprimo grande soddisfazione per l’annunciata istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta, con sede a Bassano del Grappa, che sarà portata in discussione in uno dei prossimi Consigli dei Ministri. Si tratta di un altro impegno mantenuto da questo Esecutivo, inserito nel piano di riforma della geografia giudiziaria. Con questa decisione si risponde a un’esigenza espressa a più riprese dal territorio, dagli imprenditori e dai professionisti del settore legale, che abbiamo sempre sostenuto.” Con queste parole, il Governatore del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo plauso per l’annunciata presentazione di un disegno di legge che prevede la riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse, tra cui quella di Bassano del Grappa. “Questa iniziativa rappresenta un punto di riferimento cruciale per un’area che è uno dei principali motori produttivi del Paese – aggiunge Zaia – e che sta dimostrando un enorme potenziale di crescita, grazie anche alla nuova infrastruttura della Pedemontana. In un contesto così strategico, non era pensabile lasciare il territorio privo di servizi e presidi adeguati. Il cambio di rotta rispetto alla chiusura avvenuta con la riforma del 2012 era indispensabile.” Il Governatore conclude esprimendo gratitudine per l’attenzione del Governo verso una richiesta che, come sottolinea, “non era dettata da ragioni campanilistiche, ma da reali necessità dei cittadini, del tessuto sociale e del sistema produttivo del Veneto”. (r.b.)
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Tribunale 2. Le reazioni del mondo politico nazionale e degli avvocati
Tribunale della Pedemontana: tra entusiasmo e scetticismo, un progetto che divide
Il dibattito sull’apertura del Tribunale della Pedemontana veneta a Bassano del Grappa torna al centro dell’attenzione, animando il confronto politico e professionale. Negli ultimi giorni, dichiarazioni provenienti da diversi esponenti politici e rappresen tanti delle professioni legali hanno sollevato aspettative e dubbi su un progetto che, se realizzato, segnerebbe una svolta per il territorio.
Un’opportunità per il territorio: le voci favorevoli
Secondo Elena Donazzan, eurodeputata di Fratelli d’Italia, il nuovo tribunale rappresenta un chiaro segnale di attenzione da
lavoro del sottosegretario Andrea Ostellari.
Anche il senatore Antonio De Poli ha espresso soddisfazione per l’annuncio del provvedimento, definendolo “un importante risultato per il Veneto”. “La riqualificazione della Cittadella della Giustizia sarà un passo cruciale per migliorare i servizi giudiziari e sostenere il tessuto economico locale”, ha affermato, sottolineando come questo progetto dia finalmente valore al territorio dopo anni di attesa.
Il cauto ottimismo del Partito Democratico
Da parte del Partito Democratico, emergono commenti più pru-
parte del Governo Meloni nei confronti del territorio e delle sue esigenze produttive. “Ringrazio il ministro Nordio per aver dimostrato una grande capacità di ascolto e autentico pragmatismo”, ha dichiarato Donazzan, sottolineando come questa infrastruttura possa aumentare l’attrattività economica dell’area e rispondere alle necessità di cittadini e imprese. “La giustizia è una precondizione per la competitività del territorio”, ha concluso l’eurodeputata.
Non mancano le critiche, soprattutto dal mondo legale. L’Ordine degli avvocati di Padova, Vicenza e Treviso, insieme all’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine, ha espresso una posizione contraria al progetto, definendolo “un’ipotesi fuori dal tempo”. Secondo gli avvocati, la carenza cronica di magistrati e personale di cancelleria renderebbe difficile sostenere l’apertura di una nuova struttura. “Le risorse sono limitate, e aprire un nuovo tribunale significherebbe aggravare le difficoltà degli uffici esistenti”, affermano.
Inoltre, gli avvocati mettono in dubbio la reale necessità di un
Il dibattito sull’apertura del tribunale a Bassano del Grappa anima il confronto politico e professionale, tra aspettative e critiche legate a risorse e necessità del territorio.
Alberto Stefani, deputato della Lega e segretario della Liga Veneta, ha definito l’apertura del Tribunale della Pedemontana una “promessa mantenuta”. “Si tratta di un risultato concreto che renderà la giustizia più vicina e più efficiente per i cittadini”, ha commentato Stefani, elogiando il
denti. Maria Di Pino, segretaria cittadina del PD, ha accolto con “cauto ottimismo” le dichiarazioni del sottosegretario Ostellari. Tuttavia, ha avvertito: “In troppe occasioni, negli ultimi dieci anni, sono stati fatti annunci poi rimasti lettera morta. Attendiamo che le parole si traducano in fatti e in atti legislativi concreti”.
Il capogruppo PD in consiglio comunale, Roberto Campagnolo, ha ribadito l’esigenza di chiarezza: “Chiediamo risposte certe sui tempi e sull’organico del tribunale. Troppi annunci sono stati disattesi negli anni”. Per questo motivo, il PD ha chiesto all’onorevole Rosanna Filippin di presentare un’interrogazione parlamentare dettagliata sui modi, i tempi e i finanziamenti per la riapertura.
I dubbi del mondo legale: un progetto superato?
nuovo tribunale nell’era della digitalizzazione e della videoconferenza, sottolineando che molte udienze civili vengono ormai svolte da remoto. Anche il nome di “Tribunale delle Imprese” viene giudicato fuorviante, in quanto il vero tribunale delle imprese rimane a Venezia.
L’apertura del Tribunale della Pedemontana continua a dividere opinioni tra entusiasmo, prudenza e scetticismo. Da un lato, rappresenta una promessa di efficienza e vicinanza della giustizia ai cittadini; dall’altro, solleva dubbi legati a risorse insufficienti e a un modello organizzativo forse superato dai tempi. In attesa di atti concreti, il dibattito resta acceso, riflettendo le diverse istanze e prospettive di un territorio in cerca di risposte.
Redazione Bassano
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Antonio De Poli
Elena Donazzan
Maria Di Pino
Tribunale della Pedemontana: il sostegno del sindaco Nicola Finco e di Confartigianato
I
l sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco, ha espresso ottimismo riguardo alla possibile istituzione del Tribunale della Pedemontana.
“La Pedemontana Veneta è un’area di grande rilevanza economica, che ospita un numero importante di imprese industriali e artigiane. La recente realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta ha ulteriormente potenziato le infrastrutture locali, migliorando la mobilità e contribuendo allo sviluppo economico del territorio”, ha dichiarato Finco. “In questo contesto, la riapertura del Tribunale a Bassano del Grappa rappresenterebbe un riconoscimento del ruolo cruciale che l’area pedemontana svolge nello svi-
Il dibattito sull’apertura del Tribunale della Pedemontana veneta a Bassano del Grappa si arricchisce delle dichiarazioni del sindaco Nicola Finco e del presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion. Entrambi sottolineano l’importanza di una decisione rapida e concreta per restituire al territorio un servizio essenziale e strategico.
zio essenziale alle imprese locali, ma rafforzerebbe anche la fiducia nelle istituzioni, dimostrando un impegno concreto verso lo sviluppo e la valorizzazione di una delle aree più dinamiche del Veneto.”La posizione di Confartigianato: opportunità e criticitàAnche Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, ha accolto positivamente l’idea, pur avanzando alcune riserve. “Ribadiamo la nostra posizione sull’importanza del Tribunale della Pedemontana a Bassano, a patto che questo non si trasformi in una scatola vuota o che ai buoni intenti segua poca concretezza. Sarà quindi nostra cura seguire
gli sviluppi del caso con attenzione affinché si arrivi a soluzioni fattibili e soprattutto funzionali al territorio. Per imprese e cittadini, infatti, rimane condizione prioritaria avere certezza nelle risposte alle proprie esigenze e nelle tempistiche della giustizia”, ha affermato Cavion.Il presidente ha ricordato come Confartigianato abbia da tempo evidenziato l’utilità di un tribunale locale per velocizzare le pratiche e sgravare altri uffici giudiziari. “Nel 2023 abbiamo anche avanzato la richiesta di un Tribunale delle Imprese, anche alla luce della Legge Cartabia, dove avrebbe potuto operare personale specializzato, in primis i giudici, a favore dell’alto numero di
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luppo futuro del Veneto. Un tribunale locale garantirebbe tempi certi nelle risposte alle aziende, fungendo da servizio essenziale per l’economia e da investimento strategico per il territorio. Già nelle prossime ore – ha aggiunto il sindaco – scriverò ai parlamentari vicentini per sensibilizzarli sulla necessità di sostenere questa scelta del Governo che ha già raccolto il consenso di molti comuni del territorio.” Finco ha inoltre voluto ringraziare il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, per l’attenzione dimostrata verso il tribunale di Bassano, ribadendo: “È imperativo che il Governo proceda con celerità nella riapertura del Tribunale di Bassano del Grappa, riconoscendo l’importanza strategica del territorio pedemontano. Questo passo non solo restituirebbe un servi-
Entrambi riconoscono l’importanza strategica del progetto, non solo per il supporto diretto al tessuto economico locale, ma anche per il rafforzamento della fiducia nelle istituzioni. Tuttavia, emergono anche richieste di concretezza e attenzione alla funzionalità della struttura, per garantire che questa possa rispondere efficacemente alle esigenze di imprese e cittadini.
imprese dell’area interessata. Un territorio come il Veneto, in cui il 99% delle aziende sono piccole e medie imprese, necessita di un supporto giudiziario adeguato per evitare che le liti si risolvano con rinunce, a danno del sistema economico locale.”
Cavion ha inoltre evidenziato alcune problematiche ancora aperte: “Da 10 anni in città si erge un’infrastruttura prevista, realizzata e poi abbandonata. Certo, per rendere operativo il Tribunale servono risorse economiche e non solo. Rimane, ad esempio, aperto il tema dell’organico che andrà impiegato. Si tratta di evitare di erigere ‘una cattedrale nel deserto’, ma di rendere la struttura funzionale al meglio e soprattutto a reale servizio di cittadini e imprese.”
Redazione Bassano
Il sindaco Nicola Finco
Il presidente di Confartigianato Gianluca Cavion
L’intervento.
Investimenti in sanità: 36 milioni totali per Ulss7, 25 per il rinnovamento dell’ospedale San Bassiano
L a giunta regionale ha dato il via libera al piano 2025-2027 per l’edilizia sanitaria, con un focus specifico sul Blocco Operatorio e sulla Day Surgery. Regione Veneto ha compiuto un passo significativo approvando la prima fase attuativa del Programma di investimento per le opere di edilizia sanitaria per il triennio 2025-2027. Si tratta di un’iniziativa che prevede un finanziamento di 25 milioni di euro destinato al rifacimento del Blocco Operatorio e della Day Surgery dell’Ospedale San Bassiano.
Questo importante investimento non è giunto inaspettato. Già il 19 novembre scorso, il governatore del Veneto, Luca Zaia, aveva anticipato la notizia durante l’inaugurazione della nuova sala operatoria multimediale presso l’Ospedale San Bassiano. Ora, grazie alla delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, l’annuncio si concretizza in un progetto reale e tangibile.
Il provvedimento rappresenta il primo passo di un ampio program-
ma di investimento per le strutture sanitarie regionali, già delineato con una delibera del 19 settembre 2023. Tale programma mira a migliorare le infrastrutture sanitarie attraverso adeguamenti normativi, funzionali, sismici e antincendio, finanziati con risorse nazionali e regionali per un totale di oltre 203 milioni di euro. Tra gli ospedali coinvolti, oltre al San Bassiano, figurano anche quelli di Oderzo, Mestre e Legnago.
to in una zona sismica di livello 2, è
previsto un programma di miglioramento sismico suddiviso in stralci funzionali. Il primo stralcio, del valore di circa 10,8 milioni di euro, è già in fase di appalto. Il secondo stralcio, che richiede un investimento di 25 milioni di euro, si concentrerà sul rifacimento del Blocco Operatorio e della Day Surgery. Questo intervento prevede la realizzazione di cinque sale operatorie generali ISO 5, una sala operatoria ibrida con angiografo e due sale operatorie robotiche, oltre all’adeguamento delle aree afferenti e la creazione di un polo endoscopico al piano -1.
“Il nuovo anno inizia con importanti investimenti per le strutture sanitarie”, ha dichiarato l’assessore Manuela Lanzarin. L’obiettivo è avviare la prima fase attuativa del programma triennale utilizzando fondi nazionali e regionali. La giunta ha già trasmesso il provvedimento al Ministero della Salute per avviare le procedure necessarie alla sottoscrizione di un nuovo accordo di programma. “Queste opere sono essenziali per migliorare la qualità strutturale e funzio-
Un Nuovo capitolo per la Medicina Generale al San Bassiano
Il 2025 si apre con una novità significativa per l’ospedale di Bassano del Grappa: il Dottor Diego Tonello, un professionista di 50 anni originario di Castello di Godego, prende le redini della direzione di Medicina Generale. Succede al Dottor Apolloni, una figura di riferimento nel dipartimento medico, e non nasconde la sua emozione: “È un incarico che mi onora”, ha dichiarato Tonello, sottolineando l’importanza del ruolo che si appresta a ricoprire. Il Dottor Tonello non è certo un novizio nel campo della medicina. Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova, ha proseguito la sua formazione con una specializzazione in Medicina Interna e un master di II livello in Medicina Vascolare. La sua carriera è stata costellata da esperienze significative, tra cui 15 anni di servizio all’Ospedale di Castelfranco Veneto, dove ha lavorato nelle unità
operative complesse di Angiologia e Medicina Generale. Nel 2022, ha assunto il ruolo di responsabile della Medicina d’Urgenza all’Ospedale Alto Vicentino, sotto l’egida dell’ULSS 7 Pedemontana.
Oltre alla pratica clinica, il Dottor Tonello ha dato un contributo sostanziale alla ricerca medica. È autore e co-autore di circa sessanta pubblicazioni su riviste scientifiche italiane e internazionali. I suoi lavori si concentrano su temi cruciali come il trattamento del tromboembolismo venoso e delle patologie vascolari aterosclerotiche, nonché sulla gestione dei principali fattori di rischio cardiovascolare. La sua attività accademica non si ferma qui: ha partecipato come relatore e docente a numerosi corsi e congressi, contribuendo alla formazione continua di medici e infermieri.
nale degli ospedali”, ha concluso Lanzarin, sottolineando che ulteriori 115 milioni di euro saranno disponibili per la seconda fase del programma. L’investimento nell’Ospedale San Bassiano rappresenta un impegno concreto verso il miglioramento delle strutture sanitarie e, di conseguenza, della qualità dell’assistenza offerta ai cittadini. In un’epoca in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione, questi interventi non sono solo un investimento economico, ma un investimento nel benessere collettivo.
Paola Bigon
Ad accogliere il Dottor Tonello al San Bassiano è stato il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza. “Auguro al Dottor Tonello buon lavoro per il suo nuovo incarico”, ha dichiarato Bramezza, sottolineando l’importanza strategica del reparto di Medicina Generale, che gestisce una vasta gamma di pazienti. La preparazione e l’esperienza di Tonello, unite al suo entusiasmo, sono viste come un valore aggiunto per l’ospedale, che punta a mantenere elevati standard di assistenza. In questo nuovo capitolo della sua carriera, il Dottor Diego Tonello si prepara a lasciare un segno significativo nel panorama sanitario di Bassano del Grappa. Con una solida formazione, un’esperienza diversificata e una dedizione alla ricerca e all’insegnamento, è pronto a guidare la Medicina Generale del San Bassiano verso nuovi traguardi.(p.b.)
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DG Bramezza e direttore Tonello
Scuola. Riorganizzazione complessiva e piano di fattibilità della nuova Canova
Il comune avvia il Tavolo per la riorganizzazione delle scuole
L a Giunta comunale di Bassano del Grappa ha approvato il documento di indirizzo per l’avvio del Tavolo di lavoro dedicato alla riorganizzazione della rete scolastica locale. Questa iniziativa mira a rispondere alle sfide demografiche e logistiche del territorio, garantendo un approccio partecipativo e trasparente nella definizione delle future politiche educative.
Il Tavolo di lavoro, che è operativo a partire da gennaio, coinvolgerà una pluralità di soggetti, tra cui rappresentanti dell’amministrazione comunale di maggioranza e minoranza, dirigenti scolastici, rappresentanti dei genitori, responsabili degli uffici scolastici regionali e territoriali, membri dei Consigli di Istituto e dei quartieri. Questo approccio collaborativo è volto a garantire la condivisione di idee e la costruzione di soluzioni innovative per una rete scolastica efficiente e sostenibile.
Tra i compiti principali del Tavolo ci sono l’analisi delle necessità della rete scolastica, l’elaborazione di proposte di dimensionamento che tengano conto delle esigenze demografiche e logistiche, la promozione di un dialogo costruttivo con zione conclusiva con raccomandazioni strategiche, destinate a essere sottoposte alla Giunta comunale e successivamente alla Regione Veneto. Questo documento diventerà uno strumento decisionale essenziale per orientare le future politiche scolastiche e per garantire una pianifica-
le famiglie e l’intera comunità. Con questa iniziativa, l’amministrazione comunale conferma il proprio impegno a investire nell’istruzione, riconoscendola come un elemento fondamentale per il benessere e lo sviluppo del territorio.
Redazione Bassano
Verso la nuova scuola Canova: approvato il piano di fattibilità La Giunta comunale ha approvato il documento di fattibilità delle alternative progettuali per la nuova scuola Canova, avviando formalmente il percorso verso la realizzazione dell’opera. Questo documento rappresenta un passaggio cruciale per procedere con la progettazione e per essere pronti ad accedere a eventuali fondi destinati alla riqualificazione scolastica. La nuova scuola richiederà un investimento di oltre 9 milioni di euro, una cifra che consentirà di trasformare la Canova in un punto di riferimento moderno e funzionale. Sono state analizzate due soluzioni progettuali, confermando la validità delle indicazioni già emerse nel piano di fattibilità tecnica ed economica approvato nel 2023 e successivamente aggiornato. Il progetto prevede la creazione di 20 aule studio distribuite su una superficie di oltre 3.500 metri quadrati. L’intervento si inserisce in una più ampia visione di riorganizzazione scolastica, con l’obiettivo di garantire ambienti didattici adeguati e all’avanguardia.
Questo progetto rappresenta una priorità per l’amministrazione comunale, che punta a dotare la città di una struttura capace di rispondere alle esigenze educative presenti e future. Il documento approvato segna un importante passo avanti verso la concretizzazione di un intervento atteso da anni, fornendo una base solida per la pianificazione e la ricerca di risorse necessarie alla sua realizzazione.(r.b.)
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Santa Croce trionfa nel Concorso per la valorizzazione del territorio a Bassano
I vincitori hanno ricevuto premi in denaro, mentre tutti i partecipanti sono stati ricompensati con un contributo di partecipazione. Il premio ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare la cittadinanza sulla tutela dell’ambiente e la responsabilità ecologica
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anta Croce si è aggiudicato l’edizione 2024 del Concorso tra i Quartieri per la valorizzazione del territorio e delle buone pratiche ambientali. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Bassano del Grappa in collaborazione con ETRA SpA Società benefit. Il quartiere Merlo ha conquistato il secondo posto, seguito da San Michele al terzo. Il riconoscimento giornalistico è stato attribuito a Marchesane. Alla competizione, che ha raggiunto l’ottava edizione, hanno partecipato 14 quartieri, con l’obiettivo di incentivare l’impegno per la tutela del territorio attraverso azioni mirate alla diffusione di una cultura ecosostenibile, sia attraverso iniziative proprie sia partecipando a progetti comunali, spesso in collaborazione con ETRA. “Il concorso – ha sottolineato il Sindaco di Bassano, Ni-
Ordinazione
cola Finco – rappresenta un modo significativo per stimolare la partecipazione e valorizzare l’azione dei Quartieri per il territorio. È uno strumento con cui i cittadini vengono incoraggiati a conoscere e a prendersi cura del proprio Quartiere adottando comportamenti virtuosi”. “L’impegno espresso dai partecipanti –ha precisato l’assessore comunale all’ambiente, Andrea Viero – include attività legate alla gestione quotidiana e straordinaria dei luoghi, oltre a azioni di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sui temi del risparmio idrico, della mobilità sostenibile, della qualità dell’aria e della riduzione dei rifiuti”. Ai Quartieri vincitori è stato assegnato un premio in denaro: 3.000 euro al primo classificato, 2.000 euro al secondo e 1.000 euro al terzo. Un premio speciale del valore di 200 euro,
episcopale
designato dal giornalista membro della commissione giudicatrice, è stato conferito all’iniziativa più significativa e originale. Tutti i quartieri partecipanti hanno ricevuto un contributo di partecipazione pari a 450 euro. “Siamo molto felici – ha commentato Flavio Frasson, presidente di ETRA – di sostenere questo premio in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Bassano, per il suo impatto sul territorio. Esso promuove azioni concrete di sensibilizzazione, responsabilità e controllo a favore dell’ambiente. In tale prospettiva, il Premio riveste una valenza educativa in senso ampio, che la nostra azienda considera fondamentale per accrescere una sensibilità diffusa e un’attenzione necessaria a ridurre l’impatto dell’uomo sull’ecosistema”.
Redazione Bassano
a Bassano: Padre Fabio Baggio nominato Cardinale da Papa Francesco
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Sabato 11 gennaio si è svolta, presso la Chiesa della Santissima Trinità a Bassano, la cerimonia di ordinazione episcopale di padre Fabio Baggio, recentemente nominato cardinale da Papa Francesco. Secondo la volontà di padre Baggio, l’evento si è tenuto a Bassano, luogo dove ha coltivato la sua fede sin dalla giovinezza. La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Michael Czerny, con la partecipazione di importanti coconsacranti quali il cardinale Sil-
vano Maria Tomasi, già osservatore permanente presso l’Onu, e il vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto. Monsignor Brugnotto ha espresso parole di gratitudine nei confronti del cardinale Fabio Baggio dichiarando: “Un sentito grazie lo rivolgo al vescovo eletto, cardinale padre Fabio Baggio, che ha scelto di ricevere l’ordinazione episcopale in diocesi di Vicenza, l’Istituto che ha accompagnato il discernimento vocazionale e la formazione missio-
naria sacerdotale. Questa scelta ci onora. In queste settimane l’abbiamo accompagnata con la preghiera perché accolga il dono dello Spirito che la costituisce successore degli apostoli”. Padre Fabio Baggio è attualmente Sottosegretario del Pontificio Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e stretto collaboratore di Papa Francesco, con il quale aveva già collaborato in Sud America alla fine degli anni ‘90. (r.b.)
Gianni Posocco, è scomparso improvvisamente il 6 gennaio 2024 all’età di 81 anni. E’ stato una di queste figure emblematiche per Bassano del Grappa, che grazie a lui ha visto la sua storia culturale arricchirsi e fiorire.Nato a Vittorio Veneto, Posocco si trasferì a Bassano del Grappa in giovane età, portando con sé una visione e una passione che avrebbero segnato il suo percorso professionale e la vita culturale della città. Iniziò la sua carriera come ragioniere presso il Comune, ma ben presto la sua dedizione e il suo
talento lo portarono a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità, fino a diventare dirigente. Non era solo un lavoro per lui, ma una missione: trasformare Bassano in un centro culturale di rilievo.Sotto la guida di Posocco, il gruppo “Le Arti per Via” divenne un simbolo di eccellenza culturale, portando le tradizioni e l’arte di Bassano sui palcoscenici di tutto il mondo, dall’Europa all’America Latina, fino all’Australia. Questo non era solo un modo per esportare la cultura locale, ma anche per creare un dialogo interculturale che ar-
ricchisse entrambe le parti. Posocco credeva fermamente che l’arte fosse un linguaggio universale, capace di unire popoli e culture diverse.La sua capacità di visione si manifestò anche nell’organizzazione di eventi di grande portata, come la mostra su Giorgione a Castelfranco e “Io Canova. Genio europeo”, che attirò oltre 85 mila visitatori al Museo Civico di Bassano. Queste iniziative non solo misero Bassano sulla mappa culturale, ma arricchirono il tessuto sociale e culturale della città.(r.b.)
Addio a Gianni Posocco: il cuore culturale di Bassano del Grappa si ferma
Già 10.000 visitatori alla mostra “Brassaï.
L’occhio di Parigi” al Museo Civico
La mostra “Brassaï. L’occhio di Parigi”, ospitata presso il Museo Civico di Bassano del Grappa fino al 21 aprile 2025, ha già raggiunto quasi 10.000 visitatori dal giorno della sua apertura, il 16 novembre 2024. Durante le festività natalizie, in particolare dal 26 dicembre al 6 gennaio, si sono registrati ben 4.707 ingressi, a conferma dell’entusiasmo del pubblico per l’evento.
L’esposizione ha attirato visitatori provenienti non solo dalle province di Venezia, Vicenza, Padova e Treviso, ma anche da città come Roma, Bologna, Trento, Feltre e Pordenone. Notevole anche la presenza di turisti stranieri, che hanno lasciato commenti entusiastici: “Suggestiva e ben articolata, un tuffo nella Parigi anni ’30 dove il buio in bianco e nero diventa pura luce sui volti immortalati”; “Fantastica atmosfera, un viaggio nel tempo. Bellissimo allestimento, grazie!”; “Il fascino del bianco e nero a Parigi: accoppiata straordinaria.”
Anche i media hanno riconosciuto il valore della mostra, con recensioni
collaborazione con il Liceo Artistico “Michele Fanoli” di Cittadella. I primi quattro appuntamenti sono già sold out, e a partire da febbraio sarà disponibile una nuova data, prenotabile sul sito museibassano.it.
I partecipanti ai workshop avranno l’opportunità di scoprire la magia della camera oscura, cimentandosi nella stampa manuale di un negativo a contatto. Durante l’asciugatura delle stampe, sarà possibile visitare liberamente la mostra, e ogni partecipante porterà a casa una riproduzione di un’opera di Brassaï scelta tra cinque soggetti esposti.
Il 13 febbraio 2025, alle ore 17:30,
positive su quotidiani e riviste specializzate, tra cui Sky Arte, Artribune, Exibart, Finestre sull’arte, Arte Magazine e Arte.it. Questo consenso rafforza l’importanza dell’evento nel panorama culturale italiano.
Oltre alla mostra, proseguono con successo le attività didattiche e le visite guidate organizzate ogni sabato e domenica per gruppi spontanei e organizzati. Particolarmente apprezzati sono i workshop di fotografia tenuti dal professor Dario Antonini, in
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presso la Sala Chilesotti del Museo Civico, il professor Alessandro Del Puppo dell’Università di Udine terrà una conferenza speciale dedicata a “Parigi di Notte”, capolavoro fotografico di Brassaï, e al rapporto tra l’artista e Pablo Picasso. L’ingresso sarà gratuito fino a esaurimento posti, offrendo al pubblico un’occasione unica per esplorare il mondo di Brassaï attraverso una prospettiva accademica.“Il successo della mostra ‘Brassaï. L’occhio di Parigi’ – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Giada Pontarollo – è motivo di grande orgoglio per la nostra città. Aver accolto quasi 10.000 visitatori è la testimonianza del ruolo fondamentale della cultura come motore di attrazione turistica e coesione comunitaria. Questo evento non solo celebra l’opera di un grande artista, ma valorizza anche il nostro territorio, creando un circolo virtuoso tra arte, turismo e comunità. Invito tutti a visitare la mostra e a partecipare alle attività collaterali per vivere un’esperienza unica.”
Parallelamente, si avvicina la chiu-
sura della mostra “Laura Omacini. Barricades”, che terminerà il 12 gennaio 2025. Per l’occasione, sabato 11 gennaio dalle 15:30 alle 17:30, l’artista sarà presente al Museo per incontrare il pubblico e raccontare la sua esperienza artistica. Un’opportunità da non perdere per immergersi nel linguaggio raffinato e suggestivo di Omacini, che ha saputo conquistare il pubblico con le sue creazioni uniche.
Paola Bigon
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L’intervista. Hockey Bassano, Andrea Scuccato: “Vincere
Con la città nel cuore il capitano sogna in grande per il titolo
Andrea Scuccato, capitano dell’Hockey Bassano, incarna perfettamente lo spirito della sua squadra e della sua città. Nato e cresciuto a Bassano del Grappa, ha mosso i primi passi nell’hockey seguendo le orme del padre ex giocatore e poi sponsor giallorosso: “Mio padre mi ha messo i pattini ai piedi fin da piccolo, è stato fondamentale per la mia crescita sportiva e continua a essere un punto di riferimento importante,” racconta Scuccato con orgoglio. Non a caso, il suo numero di maglia, il 58, è dedicato al suo grande modello. Prima di dedicarsi completamente all’hockey, Scuccato è stato uno dei migliori sciatori del Veneto, vincendo quasi tutto a livello regionale. “A 16 anni ho dovuto scegliere tra i due sport. Non è stato facile, ma ho seguito la mia passione per l’hockey; non me ne sono mai pentito,” ricorda. Una scelta di vita, dunque, culminata con l’esordio in maglia Bassano a soli 16 anni: “In quel momento ho capito che potevo farcela.
Poi il contesto ha reso il tutto ancora più magico: ero a casa mia, davanti alla mia gente, è stato qualcosa di unico”. Dopo l’esordio il 28enne ha vissuto qualche anno di gavetta che lo ha portato a Correggio, dove ha vinto un campionato di Serie A2; dopodiché solo Serie A1 e il ritorno a Bassano nel 2021. Scuccato, oggi, è il leader di una squadra giovane e affamata: “Abbiamo tanta voglia di lavorare, nessuno vuole prevalere sull’altro. Siamo una squadra che corre e gioca in modo aggressivo, proprio come ci chiede coach Bertolucci”.
Del suo allenatore Scuccato parla con grande ammirazione: “È una persona preparatissima, capace di leggere ogni aspetto dell’hockey. Studia continuamente, analizza modelli di gioco, ci fa fare molte sedute video; in più si mette in discussione, nonostante abbia già vinto tantissimo. Allenarsi con lui è un’opportunità preziosa”. Bassano non parte tra
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le favorite in questa stagione, ma Scuccato è fiducioso: “Ci sono squadre più attrezzate, con budget importanti e anni di esperienza insieme. Noi siamo una squadra nuova, ma abbiamo tanta qualità e possiamo giocarcela con tutti. L’obiettivo è vincere più partite possibili: non dobbiamo fare l’errore, però, di metterci addosso pressioni eccessive”. Per Scuccato il sogno più grande è uno solo: “Vincere un titolo con il Bassano. Per uno come me, cresciuto qui, sarebbe il massimo, rappresenterebbe la chiusura di un cerchio. La squadra sta diventando sempre più competitiva e sono certo che un giorno potremo arrivarci”. Nel suo ruolo di capitano, Scuccato preferisce i fatti alle parole: “Cerco di dare l’esempio in allenamento, spingendo sempre al massimo e mantenendo il gruppo concentrato e motivato. Quando serve, parlo, ma l’importante è essere un punto di riferimento positivo”. Oltre alla vita sul parquet, Scuccato si è aperto anche al mondo dell’imprenditoria. “Gestisco un club di padel insieme alla mia ragazza e a mia sorella. È un’esperienza nuova e stimolante, che mi permette di crescere anche fuori dallo sport”.
Scuccato, poi, ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale della cura della mente nelle competizioni agonistiche: “Ad alti livelli la psicologia è fondamentale per gestire le pressioni. Ti permette di fare il salto di qualità e imparare a mantenere l’equilibrio”. Infine c’è un altro sogno nella testa del capitano giallorosso: “La Nazionale? Dare il massimo per il mio club è la priorità. Se poi dovesse arrivare una convocazione ne sarei orgoglioso, ma non deve diventare un’ossessione”. Andrea Scuccato: l’amore per la maglia, il sogno di un bambino cresciuto guardando le gesta dei grandi e che, ora, è pronto a scrivere una storia di hockey per la sua terra e per la sua gente.
Stefano Parpajola
Andrea Scuccato
Pattinaggio
artistico. Dalla ginnastica alle quattro ruote, la stella del New Skate si racconta
Viviana Mariotto, argento mondiale “Il pattinaggio è amore e dedizione”
V iviana Mariotto, giovane talento del pattinaggio artistico, ha conquistato la medaglia d’argento ai Mondiali di Rimini con la formazione “Grande Gruppo”. Un risultato straordinario che corona un percorso fatto di
passione, sacrificio e costante lavoro su se stessa. La storia d’amore con il pattinaggio è iniziata quasi per caso, quando, durante una pausa dalla ginnastica arti-
stica, è stata invitata da un’amica a vedere un saggio. “È stato un colpo di fulmine. Ho deciso dunque di provare questo sport e ho trovato casa nel Bassano New Skate. Da allora non ho mai sentito il bisogno di cambiare perché qui ho trovato una grande crescita,” racconta Mariotto. Come ogni atleta, Viviana ha affrontato alti e bassi: “Ho vinto e ho perso, ma ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa. Dai fallimenti ho imparato a non arrendermi, mentre i successi mi hanno dato la fiducia per fare passi avanti. Cambiare allenatori e compagne non è stato sempre facile, ma è parte del percorso che mi ha portata a essere la pattinatrice che sono oggi”. I Mondiali di Rimini resteranno per sempre nel cuore di Mariotto: “Gareggiare in casa, con un pubblico così caloroso, è stato emozionante. L’adrenalina che ti dà una competizione di questo livello è indescrivibile. Il secondo
posto, a pochi punti dagli spagnoli, è stata una gioia immensa. Dedico questa medaglia a chi ha sempre creduto in me”.
Dietro ogni performance ci sono ore di allenamento, attenzione ai dettagli e il supporto dello staff. “Ripetiamo ogni singolo movimento fino a raggiungere la
perfezione. Da quest’anno utilizziamo anche dispositivi Taopatch, che migliorano postura ed equilibrio, aspetti fondamentali per noi pattinatrici”. Con l’inizio della nuova stagione, la giovane campionessa punta alla qualificazione ai Campionati Italiani, dove ci sarà il confronto con le migliori squadre nazionali e internazionali. “Il podio è sempre un obiettivo, ma il focus è sul miglioramento continuo. Mi piacerebbe rivivere l’emozione di un titolo mondiale anche nella formazione quartetto, condividendo questa gioia con le mie compagne”.
Prima delle gare non possono mancare i riti scaramantici: “Metto i pattini seduta per terra, iniziando sempre dal destro. Prima di entrare in pista, l’ultimo abbraccio è per uno degli allenatori. Sono gesti che mi aiutano a concentrarmi e a focalizzarmi sulla performance”. I traguardi di Mariotto, però, vanno ben ol-
Mister Zecchin: “A Bassano per la salvezza: lavorare e testa bassa”
Arrivato a novembre dopo l’esonero di Zattarin, Gianpietro Zecchin, nuovo allenatore del Bassano, ha preso in mano la squadra in una situazione delicata. “Sono stato contattato dalla società”, racconta il mister, “questa è una piazza importante, non potevo rifiutare”. Ora c’è tanto da fare, bisogna lavorare a testa bassa. Si stanno già vedendo dei miglioramenti”. Nonostante la classifica ancora deficitaria, Zecchin è fiducioso. “La classifica rispecchia il
valore della squadra, ma si può crescere: l’obiettivo dev’essere la salvezza. Bisogna prendere atto della situazione e fare punti”. Il tecnico, ex calciatore, porta con sé una visione del gioco che privilegia il possesso: “Mi piace tenere la palla e cercare più sviluppi possibili”, afferma. E sulla scelta tattica Zecchin è chiaro: “Il modulo te lo dettano i giocatori, lavoro in base alle loro caratteristiche. Ho continuato con la difesa a tre, poi vediamo se si potrà modificare
qualcosa”. La sua carriera da calciatore ha avuto una brusca interruzione per via degli infortuni, ma lo ha portato ad una nuova strada. “Non avrei mai pensato di allenare”, ammette, “ma quando si è presentata l’opportunità a Mestre ho deciso di provarci. È partito tutto da lì, abbiamo vinto i playoff e raggiunto la promozione; è stata un’emozione unica”. Zecchin sottolinea poi l’importanza di entrare nella testa dei giocatori.
“Il calcio è semplice, ma richiede
tre la fortuna: “Il percorso è stato spesso in salita, ma i risultati raggiunti, fatti di sudore e fatica, hanno un sapore speciale. Spero di potermi ripetere”. Viviana Mariotto: dedizione e talento, classe ed eleganza senza mai smettere
di sognare traguardi sempre più prestigiosi e portare Bassano verso grandi altitudini.
Stefano Parpajola
impegno. Il lavoro da allenatore è complicato, bisogna pensare a tantissime cose e capire la psicologia dei ragazzi. Cerco di trasmettere loro ciò che ho vissuto, affinché possano migliorarsi”. Il prestigio della piazza di Bassano rappresenta un’ulteriore spinta per il mister: “Il Rino Mercante sarà fondamentale per darci una marcia in più”. Una nuova vita per i giallorossi, con l’obiettivo di dare una svolta alla stagione e mantenere la categoria. (s.p)
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L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara fa il punto sulla manovra a Radio Veneto24
“Bilancio a misura del Veneto che cresce, nel 2025 daremo forma all’autonomia”
Per la prossima legislatura pochi dubbi: “Auspichiamo un nuovo mandato per Zaia, la leadership deve restare alla Lega
La Regione Veneto ha approvato la manovra di bilancio 2025-2027, con un totale di 18,9 miliardi di euro destinati a progetti e interventi su sanità, sociale, infrastrutture e sviluppo economico.
Assessore Francesco Calzavara, quali sono gli aspetti di rilievo della manovra?
Anzitutto siamo riusciti anche quest’anno ad approvare il bilancio nei tempi previsti per legge, oltretutto in un momento di difficoltà. A dicembre infatti il governo governo nazionale ha richiesto un ulteriore contributo alla finanza statale che ci ha costretti a fare un’ulteriore variazione di bilancio con l’inserimento di una modifica dell’adeguamento dell’Irap. Questa integrazione ci permette di garantire le spese che la Regione tradizionalmente finanzia. Da sole sanità e sociale impegnano l’82% delle risorse. Con questa manovra riusciamo a garantire le politiche che nel corso di questi ultimi cinque anni il presidente Zaia ha attuato attraverso i vari assessorati, come previsto dal programma di governo. E’ quindi un bilancio coerente con quanto è stato presentato cinque anni fa ai veneti, una manovra che continuerà a a garantire i servizi ai cittadini e delle risposte importanti. Garantiamo ad esempio per la prima volta la piena copertura nell’anno universitario 2025-2026
di tutte le borse di studio a tutti gli idonei beneficiari, un altro sforzo importante che ci costerà tredici milioni di euro. Riteniamo che le risorse emerse con l’adeguamento dell’Irap vadano usate per le coperture che ci chiedeva il governo da una parte e dall’altra siano restituite al territorio. Altra spesa da considerare è quella delle elezioni, circa 8 milioni di euro che abbiamo messo a bilancio, nel caso in cui la consultazione si svolga a settembre 2025.
A proposito di elezioni, chi vede come futuro presidente del Veneto? Magari qualche attuale assessore?
Io sono un assessore della giunta Zaia e sono iscritto alla Lega, quindi in primis mi chiedo se il limite dei mandati è ancora attuale, in un contesto che riguarda solo i governatori e i sindaci delle grandi città, e se risponda ancora al volere dei cittadini, i quali forse vorrebbero scegliere liberamente i propri amministratori. Qualora non ci fosse la possibilità di avere ancora Zaia come presidente credo che l’esperienza, la capacità amministrativa e la qualità degli amministratori della Lega siano un patrimonio che non può essere disperso in questa regione. Pertanto è comprensibile, anche da parte degli alleati, che la Lega rivendichi il mantenimento di una leadership a livello regionale, esprimendo il proprio presiden-
te all’interno possibilmente di un’alleanza di centrodestra.
Riguardo alle alleanze, Forza Italia non è ha partecipato al voto sul bilancio. C’è stato un chiarimento all’interno della maggioranza?
Non vedo la necessità di grandi chiarimenti. Dopo il voto il presidente Zaia ha ribadito che questa amministrazione rimane nell’alveo del centrodestra e si cerca di mantenere questa posizione unitaria, da Roma al Veneto. Gli attacchi giornalieri da parte del segretario regionale di Forza Italia sicuramente non aiutano a creare le condizioni per finire bene questa legislatura e per iniziare nel migliore dei modi la prossima.
Come valuta questi cinque anni in giunta regionale, un periodo che va dall’emergenza Covid alle Olimpiadi invernali?
Sono stati cinque anni complicati perché nati in un momento estremamente instabile come era quello della pandemia. Nessuno di noi sapeva quando sarebbe finita e cosa sarebbe successo dopo. Devo dire che la Regione attraverso una politica di bassa tassazione che ha tenuto negli ultimi cinque anni ha favorito il rimbalzo dell’economia veneta che ha sovra performato gli indici nazionali e di altre regioni. E’ la testimonianza di come la nostra regione avuto sempre nel recente passato grande capacità di ripresa e di ripartenza dopo periodi di crisi prima di altri. E questo anche perché nel complesso la macchina amministrativa comunale
e regionale permette alle imprese di sviluppare al meglio le potenzialità sia a livello locale che internazionale con l’export. Sul fronte sanitario i problemi delle liste d’attesa sono un’eredità della pandemia ma ormai hanno dei tempi in costante diminuzione e le risposte arrivano. Tra le grandi sfide c’è senz’altro l’autonomia: cercheremo di capire da qua alla fine della legislatura qual è il percorso per iniziare un reale decentramento dei poteri dello Stato verso le regioni per ottimizzare le risorse a favore dei cittadini. Sullo sfondo le Olimpiadi invernali saranno uno straordinario momento di visibilità per la nostra regione e creare le condizioni affinché il turismo giochi un ruolo cruciale.
Ci sarà anche l’apertura completa della Pedemontana?
Certo, è un’opera incredibile, anche se molto osteggiata. La crescita costante del traffico settimana dopo settimana conferma la necessità di queste infrastrutture. Riguardo ai costi, dal decimo anno con gli utili sarà possibile
Dall’opposizione Vanessa Camani del Pd attacca: “E’ il tramonto di un’era politica”
E’ duro il commento dell’opposizione in Consiglio regionale alla manovra di bilancio e al mandato della giunta che si chiuderà quest’anno, salvo proroghe. “Le casse regionali sono a secco, - attacca Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico - si ricorre alla tassazione per le aziende, e l’operazione della Pedemontana si è rivelata un fallimento. A questo si aggiunge l’incapacità di affrontare le grandi emergenze, come quelle sociosanitarie, e la totale assenza di investimenti che possano generare un nuovo svi-
luppo. Siamo di fronte ad una manovra di fine impero, stanca, ripetitiva, senza slanci e senza risorse in grado di segnare anche una minima svolta per il cambiamento del Veneto nei prossimi anni”. Camani continua indicando “l’insufficienza di risorse, investite in progetti di breve e brevissimo respiro. In una incapacità di avanzare proposte di vero cambiamento o anche solo di rispondere adeguatamente alle tante emergenze del Veneto. L’eccellenza, bandierina ormai dai colori sbiaditi, e l’autonomia, spacciata come panacea di
ripagare quella che oggi sembra essere una perdita. E’ invece un elemento che porterà ulteriori vantaggi e risorse per la nostra economia.
In conclusione, assessore, il 2025 sarà l’anno in cui vedremo realizzata l’autonomia?
Anzitutto auspico che il presidente Zaia possa essere rieletto perché penso che abbia il peso specifico politico per portare a casa il massimo sul fronte dell’autonomia. Nel 2025 puntiamo a concretizzare almeno una almeno una materia o una funzione come la Protezione Civile. Un risultato che dimostrerebbe qual è la vera volontà da parte del Veneto e di come il Veneto interpreta l’autonomia. Sicuramente non è una scelta spacca Italia ma un’assunzione di responsabilità per dare risposte efficaci ai cittadini sia sui tempi che sulle risorse impegnate. Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è uno strumento che ci permetterà di portare efficienza ed efficacia ai nostri territori e ai bilanci degli enti pubblici. (n.s.)
tutti i mali, sono racconti che non bastano a camuffare una realtà poverissima in termini economici e strategici”. Sul tema del momento, il quarto mandato al presidente uscente Zaia, l’esponente Dem è ancora più drastica: “Oltre ogni impugnazione, pronunciamento e schermaglia di questo dibattito trito e ritrito sul terzo mandato, resta un dato: la fine del ciclo di Zaia è già realtà. E’ un canovaccio che si ripete uguale a se stesso da 15 anni, e che è ormai palesemente inadeguato. È ora di cambiare”.
Francesco Calzavara
L’intervista. Il senatore Antonio De Poli
“Autonomia: questione di responsabilità”
Il senatore padovano Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama, è stato ospite della trasmissione Buongiorno Veneto di Radio Veneto24 , dove ha approfondito diversi temi.
Senatore, come valuta il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari, in aumento nella nostra regione?
In Senato è stata approvata una legge specifica contro le aggressioni all’interno degli ospedali, con pene più severe per chi aggredisce medici e personale sanitario. È una situazione allucinante: chi ci salva la vita? È difficile comprendere come queste violenze possano verificarsi, ma purtroppo accadono. Per questo, abbiamo dovuto introdurre leggi che prevedano sanzioni severe per chi aggredisce il personale sanitario”.
Guardando all’anno appena passato, qual è il suo miglior risultato?
Il 2024 è stato un anno significativo. Abbiamo lavorato per creare una rete di rapporti tra il mondo delle politiche sociali e sanitarie e quello della piccola impresa. Questo ha portato a risultati positivi anche in relazione alla legislazione nazionale. Credo che si stia recuperando un modo di fare politica che mette al centro i cittadini e le persone, creando un collegamento concreto tra solidarietà e produttività.
Come vede il processo dell’autonomia regionale?
Il percorso verso l’autonomia proseguirà. Sono fiducioso che nel 2025 saranno risolte tutte le questioni pendenti, in modo che il Veneto possa finalmente godere di una maggiore autonomia. Tuttavia, è importante capire che l’autonomia porta con sé anche responsabilità: se una regione chiede di gestire determinate materie, deve essere in grado di farlo con serietà. In caso contrario, si ritorna sotto la gestione statale. Non è obbligatorio, ma dipende dalla volontà della regione di assumersi tali responsabilità.
Chi sarà il futuro presidente della re-
gione?
Il successore di Zaia dovrà avere caratteristiche specifiche, in particolare dovrà essere molto attento ai bisogni dei cittadini, dalle fasce più deboli, come i bambini e le persone non autosufficienti, fino agli anziani e alle persone con disabilità. Un presidente che ascolti i cittadini, le imprese, e che sappia dare risposte concrete alle problematiche del territorio.
In Senato come si sta lavorando per valorizzare le realtà locali del Veneto?
In Senato lavoriamo per dare risposte concrete a tutti i territori. Per quanto mi riguarda, c’è un’attenzione particolare per Padova, in particolare quando si tratta di affrontare problematiche specifiche o di sostenere progetti infrastrutturali. Il nostro obiettivo è portare risorse ai territori, collaborando con i ministeri per soddisfare le necessità locali. Un parlamentare deve lavorare per tutti i cittadini, senza guardare ai colori politici, perché i problemi delle infrastrutture, della sanità e delle esigenze locali riguardano tutti, indipendentemente dall’orientamento politico. Questo è il modo giusto di fare politica: affrontare i problemi reali, non le appartenenze ideologiche.
Madeleine Palpella
Economia.
Il
sottosegretario
Bitonci “Finanziaria vicina ad imprese e cittadini”
Quali ripercussioni avrà la recente manovra di bilancio approvata dal Governo e quali sono gli aspetti più rilevanti per i cittadini? La Finanziaria 2025 contiene numerosi provvedimenti di carattere fiscale ed economico per le imprese, i cittadini, le famiglie. Abbiamo affrontato alcuni aspetti della legge di bilancio approvata a fine anno con il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ai microfoni di Radio Veneto24.
Sottosegretario Bitonci, da dove partire per analizzare gli aspetti principali della Finanziaria 2025?
Abbiamo un taglio importante del cuneo fiscale e contributivo di circa quattordici miliardi che viene stabilizzato, assieme alle tre aliquote Irpef. Una novità assoluta è quella del che ha voluto la Lega che il taglio dell’Ires, cioè l’Ires premiale che va dal 24 per cento al 20 per cento per le imprese che investono gli utili in assunzioni, oppure anche nella transizione 5.0. Si punta quindi a premiare le aziende che reinvestono gli utili di impresa. Altra novità importante riguarda la flat tax sul regime forfettario. Si potrà accumulare il lavoro dipendente fino a 35 mila euro di reddito, in riposta alle partite Iva che hanno anche un lavoro da dipendente. Viene rinnovato anche il fondo di garanzia Pmi, che seguo personalmente con la mia delega specifica. VI sono anche delle importanti novità per quanto che riguarda il mondo delle garanzie dei confidi. Ricordo che si tratta di 160 miliardi di garanzie alle imprese, nel periodo Covid erano 250 miliardi . Non esiste il credito a livello delle imprese senza le garanzie statali che vengono rinnovate anche per il questo anno.
Sul fronte della sanità quali le novità invece?
Ci sono 1 miliardo e 300 milioni in più rispetto allo scorso anno, siamo quasi a 138 miliardi per la spesa sanitaria, con la novità importante della tassazione al cinque per cento degli straordinari per gli in-
fermieri. Quindi gli infermieri che faranno lo straordinario pagheranno solo il 5 per cento di tassazione
Come vede la cancellazione delle multe per chi non si è vaccinato ai tempi del Covid?
E’ semplicemente una scelta del governo, una decisione di carattere politico condivida da tutto il governo, quindi non aggiungerei altro in merito. Specifico solo che non sarà rimborsato che ha pagato le multe a suo tempo.
Altro aspetto cruciale è la proroga dello scudo erariale per le imprese, anche alla luce della congiuntura economica che stiamo vivendo, ci attendiamo delle ulteriori entrate?
Il concordato, al di là delle previsioni infauste da parte delle opposizioni, ha dato una risposta positiva, è un sistema deflattivo del contenzioso e mira a stabilizzare le entrate nei due anni successivi. È abbastanza chiaro che anche questa è una scelta di una nuova politica fiscale che vuole essere più vicina imprese e i cittadini, determinando a priori quali saranno le imposte da pagare nei due anni successivi. Nelle prossime settimane vedremo quale sarà la risposta delle imprese e dei cittadini sul concordato preventivo biennale.
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Antonio De Poli
Massimo Bitonci foto
“Turismo al top e presenze da record, per le locazioni servono regole chiare”
Nel 2024 il Veneto ha registrato numeri da record sul fronte turistico e si conferma regione leader sul fronte dell’ospitalità. Abbiamo chiesto all’assessore regionale al turismo, agricoltura e commercio estero Federico Caner abbiamo affrontato alcuni particolarità. Anzitutto il fenomeno dell’over tourism, che sta sta interessando le grandi città del Veneto.
Assessore stiamo assistendo alla crescita esponenziale di locazioni brevi e alternative che stanno un po’ cambiando la fisionomia dell’ospitalità e ponendo anche dei problemi alle strutture tradizionali, che ne pensa?
Ovviamente alcune città in Veneto crescono più di altre: Venezia è l’emblema della regione, ma anche Verona oggi ha una presenza di locazioni turistiche importanti. Le locazioni turistiche sono una opportunità per il Veneto, perché a fronte di milioni di arrivi e presenze turistiche, oltre 72 milioni l’anno, abbiamo la necessità anche di accogliere queste persone. Si tratta di forme comple-
mentari che non devono andare in contrasto con l’aspetto alberghiero, hanno necessità però di alcune regole precise. In passato noi siamo intervenuti come regione, tra i primi a livello nazionale, per istituire il codice identificativo regionale che ora è stato ripreso a livello nazionale con il CIN, il Codice Identificativo nazionale e permette di definire tutti coloro che vogliono mettere abitazioni in affitto. Questo crea un qualche al sistema tradizionale perché vi sono regole semplificate rispetto agli alberghi, ma so che a livello nazionale il ministro Satanché sta lavorando affinché in questo mercato vi siano delle regole chiare per tutti.
Si moltiplicano anche le iniziative del turismo lento, favorire dai tanti borghi del Veneto. Quali i progetti su questo fronte?
Stiamo lavorando molto sulla valorizzazione delle località, diciamo non meno importanti ma meno conosciute. Grazie ai fondi europei abbiamo creato i club di prodotto, per valorizzare appunto aspetti meno valorizzati, grazie a
finanziamenti che arrivano al 70 per cento. Insieme ai piccoli borghi penso anche al circuito delle ville venete, dei castelli e delle dimore antiche, realtà inserite in circuiti creati grazie ai fondi che abbiamo messo a disposizione. Il Veneto fortunatamente è ricco sia di destinazioni che di prodotti turistici. Sta anche all’imprenditore privato cogliere le opportunità che la Regione offre con questi finanziamenti e e creare qualche circuito nuovo.
Cambiamo argomento, parliamo di agricoltura: dopo un anno non facile per il settore primario,
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come sarà il 2025? Quali le sfide da affrontare?
Anzitutto il tema del cambiamento climatico che ha un impatto diretto sulle produzioni come il biologico, la viticoltura ma anche i seminativi come mais e frumento, che già devono fare i conti anche con altre emergenze, come le aflatossine per i cereali. Secondo me bisogna lavorare molto sul tema della ricerca e dell’innovazione tecnologica, come stiamo facendo assieme alle università di Padova e di Verona, affinché si possa coltivare usando al meglio gli agrofarmaci, che non si-
gnifica pesticidi ma prodotti per la cura delle piante da impiegare con attenzione e senza abusarne. L’anno scorso le sperimentazioni messe in campo hanno dato esito positivo.
Gli agricoltori chiedono maggiori tutele per il reddito delle loro imprese, che fare?
E’ necessario un cambio di mentalità, perché bisogna capire che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica e sociale, il che significa che bisogna sostenere questa transizione ecologica. Anzitutto lo deve fare l’Europa che eroga i sostegni all’agricoltura. Negli ultimi decenni i sussidi sono diminuiti nonostante si chieda proprio al settore agricolo di impegnarsi di più e di investire anche di più per la transizione ecologica. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo cercare di aiutare gli agricoltori. In questo è fondamentale anche il cambiamento generazionale. I giovani da questo punto di vista sono molto più attenti e reattivi, pronti a sviluppare qualcosa di nuovo.
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Il caso. Roma vuole prorogare a Enel per 20 anni, Agsm Aim lancia l’allarme e la politica veneta risponde
L’Autonomia dell’energia: “Stop al monopolio
Enel, usciamo dalla gestione centralista”
Le concessioni delle reti garantiscono oggi 300 milioni di euro l’anno. “Sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria”
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entre impazza il dibattito sull’Autonomia differenziata tra proclami, rilievi, raccolte firme e possibili referendum che dividono l’opinione pubblica, la politica, le categorie economiche e persino la Chiesa, c’è una proposta che sembra unire tutti quella dedicata al mondo dell’energia.
Il progetto è stato lanciato, nelle scorse settimane, da Federico Testa il presidente di Agsm Aim, il soggetto che racchiude in se le ex municipalizzate di Verona e Vicenza.
L’idea del Presidente Testa nasce da una prima constatazione: nel 2029 e nel 2030 scadranno, rispettivamente, le concessioni idroelettriche e quelle della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Entrambe le concessioni, oggi, sono in mano a Enel. Il progetto a cui sta lavorando Agsm Aim è proprio quello di lavorare, aggregando diversi soggetti veneti, per poter essere della partita.
Tenere in Veneto queste concessioni significherebbe avere a disposizione diverse centinaia di milioni di euro e soprattutto mantenere sul territorio risorse importanti da reinvestire direttamente sia abbassando le tariffe a famiglie e aziende sia investendo
sull’ammodernamento delle infrastrutture presenti.
C’è però un grave problema: i Governo con una norma, della quale francamente si fatica a comprendere la ragione, ha introdotto una proroga ventennale all’attuale gestore, ovvero Enel. Proseguire con una gestione centralista delle concessioni idroelettriche e di quelle sulla rete di distribuzione non produce per il territorio, le imprese e le famiglie alcune beneficio tangibile e, di fatto, contraddice quelle liberalizzazioni introdotte, ormai diverso tempo addietro, dall’allora Ministro Bersani.
Toccherà alla politica Veneta - ma anche a quella Lombarda, Emiliana e Friulana – fare fronte comune e convincere il Governo, in sede di Conferenza Stato – Regioni, a ritirare quella norma.
E l’appello di Testa per avviare
la sfida dell’autonomia energetica non sembra essere caduto nel vuoto: la Regione Veneto con il Presidente Luca Zaia e l’Assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, i Comuni di Vicenza, Verona e Padova con i sindaci Giacomo Possamai, Damiano Tommasi e Sergio Giordani e l’ANCI Veneto con il Presidente Mario Conte sono già al lavoro al fianco di Agsm Aim per giocare, fino in fondo, questa partita essenziale per la tutta la Regione. Dovranno essere proprio loro, forti del progetto industriale preparato da Testa, a lavorare, insieme ai loro colleghi lombardi, emiliani e friulani perché il Governo cambi radicalmente idee, stralci la norma che prevede le proroghe ventennali e consente alle aziende dei territori di poter competere per ottenere le concessioni.
Il Presidente Testa: “Le reti sono un asset strategico, dobbiamo provare a tenerle sul territorio”
“Vogliamo che AGSM AIM sia attore protagonista e innovativo in questo scenario - ha spiegato Testa presentando il progetto – stiamo lavorando al piano industriale, ponendo la massima attenzione agli effetti che le nostre linee di azione avranno sulle comunità locali, perché riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio, con l’impegno a condividere con stakeholder e comunità obiettivi e risultati”.
“Il mondo sta cambiando, i mercati in cui operano le aziende pubbliche e private sono cambiati e continueranno a cambiare a ritmi sostenuti nei prossimi anni. La crisi dei grandi modelli centralizzati o di grandi attori industriali e finanziari, che non rispondono alle esigenze dei territori, è sotto gli occhi di tutti”.
“Le reti sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo ne-
cessaria. AGSM AIM e ritengo anche altre aziende pubbliche del territorio sono pronte per raccogliere questa sfida poiché riteniamo che le concessioni delle reti elettriche e degli impianti idroelettrici siano un elemento chiave per garantire una gestione locale di risorse strategiche. Una maggiore autonomia nella gestione delle reti come opportunità per innovazione, transizione energetica e sostenibilità, andando nella direzione che il modello di mercato ha già preso, ovvero elettrificazione e produzione distribuita con impianti di taglia medio-piccola. Rinnovo quindi l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”.
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Federico Testa
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Il legale
Stop all’alcol per i neopatentati, usare il telefono ora costa caro
Dal 14 dicembre scorso è in vigore il nuovo codice della strada, approvato con legge 25 novembre 2024 n.177; a ben vedere si dovrebbe più esattamente denominarlo “codice della circolazione” perché, giustamente, tiene conto del cosiddetto omicidio nautico e lesioni personali gravi e gravissime di cui alla legge n.138/2023, entrata in vigore il 25/10/2023, che ha equiparato, sotto vari profili, le sanzioni per violazioni del codice della strada a quelle per infrazione delle norme che disciplinano la navigazione da diporto. Il nuovo codice è costituito da ben trentasei articoli, a loro volta suddivisi in numerosi commi per cui, ovviamente, in questa sede non è possibile un commento “totale”, ma prenderò in considerazione alcune novità che mi sembrano particolarmente importanti. L’articolo 1, tra l’altro, modifica la pena per l’omicidio colposo stradale o navale commesso da chi è in condizione di alterazione psicofisica conseguente all’uso di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, sostituendo la precedente pena (già elevata) da tre a dieci anni con da otto a dodici anni. Ritengo che l’inasprimento di pena sia eccessivo, se si considera che l’omicidio colposo di
un dipendente per violazione delle norme di prevenzione infortuni è punito con la reclusione da due a sette anni, mi pare che la diversità di trattamento sanzionatorio sia ingiustificata. A prescindere dal tasso alcolemico, per i primi tre anni dal conseguimento della patente, niente alcool, neppure un bicchiere di birra. In caso di chi subisce una seconda condanna (recidiva) per guida in stato di ebbrezza, con superamento della soglia di 0,8 g/l di alcool nel sangue, vi è l’obbligo di installare a bordo un dispositivo denominato “alcolock” che viene collegato all’accensione del veicolo e funzionando come una sorta di etilometro, impedisce che l’automezzo si metta in moto, se un conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero. Peraltro l’alcolock diverrà obbligatorio per tutti gli automezzi di nuova immatricolazione: si è però in attesa di un decreto ministeriale attuativo che disciplini dettagliatamente tale materia. L’articolo 2 inasprisce - a mio avviso giustamente - le sanzioni in caso di abbandono di animali, stabilendo che quando esso avviene su strada o nelle relative pertinenze, l’attuale pena dell’arresto fino ad un anno o ammenda da 1000 a 10.000 euro é aumentata di un terzo. Viene prevista la pena da due a sette anni per colui “che abbandona animali
domestici su strade o nelle relative pertinenze, quando dall’abbandono consegue un incidente stradale che cagiona la morte”. Sono istituiti nuovi meccanismi più efficaci per l’accertamento della velocità, però le sanzioni sono aumentate, secondo me, in modo eccessivo. Severe sanzioni, condivisibili, per chi guida con il telefonino in funzione. Stretta anche sui monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, che debbono avere un contrassegno e possono circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h e anche per loro vale l’obbligo di assicurazione nonché del casco e di munirli dei freni su entrambe le ruote e delle frecce: tutti questi obblighi scatteranno, a quanto pare, tranne quello dell’obbligo del casco a prescindere dall’età, dopo l’emanazione del decreto attuativo, però secondo un’opinione minoritaria hanno efficacia immediata. I giornali nei giorni successivi hanno riportato la notizia di contestazioni di nuove violazioni, in varie parti d’Italia, soprattutto in relazione all’obbligo di usare il casco anche per chi usa il monopattino : il “leitmotiv”, dei tentativi di giustificazione è consistito perlopiù in :”Non lo sapevo”. In vari casi tale affermazione può essere stata veritiera e ciò induce ad una considerazione d’ordi-
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
ne più generale: l’Italia è inflazionata da convegni, spesso di ben poca utilità, non sarebbe stato male se più soggetti istituzionali, con la preannunciata entrata in vigore del nuovo codice della circolazione avessero organizzato manifestazione illustrative delle rilevanti novità.
Luigi Migliorini
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Allerta Green: una sfida globale che tocca anche il Veneto
IIl Veneto affronta crisi climatica e inquinamento con azioni urgenti.
l cambiamento climatico e l’inquinamento non sono problemi lontani, confinati a ghiacciai artici che si sciolgono o foreste tropicali che scompaiono. Anche il Veneto è al centro di questa emergenza, con episodi sempre più frequenti di alluvioni, ondate di calore e perdite significative di biodiversità. Eventi climatici estremi come l’eccezionale acqua alta a Venezia nel 2019 o le devastazioni della tempesta Vaia nel 2018 sono solo alcuni segnali di un ecosistema in sofferenza. Le conseguenze non sono solo ambientali ma anche economiche e sociali: l’agricoltura soffre per la siccità e l’erosione dei terreni, mentre le città devono affrontare l’impatto dell’inquinamento atmosferico e delle isole di calore. In questo contesto, il Veneto rappresenta uno specchio di una crisi più ampia.
Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti. In Veneto, la riduzione delle nevicate sulle Dolomiti e l’aumento delle temperature stanno alterando l’equilibrio naturale e le economie locali. I dati indicano che le temperature medie sono aumentate di circa 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, con impatti importanti sulla fauna, sulla flora e sulla qualità della vita.
Il rischio idrogeologico è un altro fattore preoccupante: fiumi che straripano, piogge torrenziali e terreni che non riescono ad assorbire l’acqua sono ormai fenomeni frequenti. Questi eventi sono aggravati dalla cementificazione e dalla gestione non sostenibile del territorio.
Il Veneto, pur essendo una regione avanzata dal punto di vista industriale, paga un prezzo elevato in termini di inquinamento.
Le PM10 e gli ossidi di azoto, derivanti principalmente dal traffico e dagli impianti di riscaldamento, pongono città come Padova, Verona e Vicenza tra le più inquinate d’Italia.
La presenza di PFAS nelle falde acquifere, soprattutto nelle province di Vicenza, Verona e Padova, rappresenta una crisi ambientale e sanitaria. Inoltre, nonostante i progressi nella raccolta differenziata, il problema dei rifiuti e del consumo di suolo resta irrisolto.
Di fronte a una crisi ambientale così complessa, ognuno di noi può contribuire con piccole azioni quotidiane:
1) Ridurre il consumo di energia: spegnere le luci, scegliere elettrodomestici efficienti e utilizzare energie rinnovabili.
2) Muoversi in modo sostenibile: usare i mezzi pubblici, andare a piedi o in bicicletta, e privilegiare veicoli elettrici o car sharing.
3) Consumare in modo responsabile: prediligere prodotti locali, ridurre l’uso di plastica e combattere lo spreco alimentare.
4) Partecipare attivamente: piantare alberi, aderire a iniziative di volontariato ambientale e raccolta di rifiuti abbandonati o sostenere campagne di sensibilizzazione.
5) Educare e informarsi: promuovere la consapevolezza ambientale in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro.
La crisi ambientale non può essere risolta con una singola azione o da un singolo attore: richiede uno sforzo collettivo che coinvolga cittadi-
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ni, istituzioni e aziende. Partendo dalle nostre abitudini quotidiane e pretendendo politiche più coraggiose, possiamo contribuire a costruire un futuro più sostenibile per il Veneto e per il pianeta.
Le buone pratiche. Secondo la Fao circa un terzo del cibo viene
Consapevolezza dei consumi e spreco alimentare: un problema ambientale sottovalutato
Ridurre lo spreco alimentare è essenziale per combattere il cambiamento climatico, salvaguardare risorse preziose e promuovere una gestione sostenibile del cibo.
Un esempio di azione quotidiana che può contribuire a migliorare la crisi ambientale è quella che possiamo definire come “consapevolezza dei consumi alimentari”, senza la quale si arriva allo spreco alimentare.
Lo spreco alimentare è uno dei problemi più silenziosi ma devastanti per l’ambiente. Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate. Questo fenomeno non riguarda solo le risorse economiche, ma ha un impatto profondo su ambiente e clima, rappresentando l’8-10% delle emissioni globali di gas serra.
In Italia, lo spreco alimentare domestico si attesta a circa 67 chilogrammi per persona all’anno. Anche in Veneto, regione con una forte tradizione agricola e culinaria, la gestione inefficiente del cibo
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contribuisce all’aggravarsi dell’emergenza ambientale. Perché lo spreco alimentare incide sull’ambiente?
Cosa si può fare per combattere lo spreco alimentare?
La lotta allo spreco alimentare inizia a livello individuale ma richiede anche interventi sistemici e politiche efficaci.
Si possono pianificare i pasti, facendo una lista della spesa basata su ciò che serve davvero e utilizzare prima gli alimenti già in casa. Possiamo e dobbiamo imparare a conservare correttamente il cibo. Imparare a gestire frigorifero e dispensa infatti aiutano ad evitare che i cibi scadano o si deteriorino. E perché non imparare a valorizzare gli avanzi? Creiamo ricette con ciò che rimane, evitando di buttare cibo ancora commestibile.
Esistono poi moltissime iniziative locali e regionali, come le banche del cibo e del recupero alimentare. E noi cittadini possiamo promuovere o supportare realtà che raccolgono gli alimenti invenduti da su-
La produzione di cibo richiede enormi quantità di acqua, energia e suolo. Sprecare alimenti significa anche sprecare queste risorse preziose. Per ogni chilogrammo di carne prodotto, vengono consumati circa 15.000 litri d’acqua. Le coltivazioni non utilizzate portano ad una perdita di fertilità del suolo e contribuiscono alla deforestazione.
Inoltre, quando il cibo viene buttato e finisce in discarica, si decompone producendo metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica. Inoltre, l’intera catena produttiva (dalla coltivazione al trasporto) diventa inutile e aumenta l’impronta di carbonio.
News dal mondo Green
Tendenze dell’Economia Green nel 2025
permercati, ristoranti e mercati per distribuirli a chi ne ha bisogno. Esistono anche numerose App e piattaforme contro lo spreco, strumenti come Too Good To Go e Last Minute Market stanno prendendo piede anche in Veneto, facilitando la vendita di cibo prossimo alla scadenza a prezzi ridotti. Che male non fa! Ridurre lo spreco alimentare significa non solo risparmiare risorse e ridurre le emissioni di gas serra, ma anche affrontare problemi sociali come la fame e la povertà. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza in un sistema globale in cui il cibo è ancora mal distribuito e mal utilizzato. Se vogliamo combattere efficacemente l’emergenza ambientale, iniziare dal nostro frigorifero può essere un passo semplice ma cruciale.
Nel 2025, l’economia green si preannuncia come un settore in forte espansione, con l’intelligenza artificiale (IA) che giocherà un ruolo cruciale. Le aziende e le istituzioni stanno iniziando a integrare l’IA per affrontare i rischi climatici e migliorare la sostenibilità, sebbene ci si debba confrontare con il suo elevato consumo energetico. La Commissione Europea ha annunciato piani per intensificare gli sforzi verso un’economia sostenibile, con iniziative come il Circular Economy Act e la Direttiva sul diritto alla riparazione, miranti a promuovere pratiche più sostenibili.
Innovazioni nel Settore Alimentare Le tendenze alimentari del 2025 evidenziano un crescente interesse per prodotti sostenibili e biologici. Secondo esperti del settore, ci sarà una preferenza per ingredienti freschi e genuini, con un aumento della domanda di cibi vegetali come burger di lenticchie e superfood. La tracciabilità dei prodotti e l’uso dell’IA per migliorare la sostenibilità nella produzione alimentare saranno elementi chiave.
Turismo Sostenibile
Il settore del turismo sta evolvendo verso modelli più sostenibili. Una ricerca di Accor ha rivelato che oltre il 50% dei viaggiatori europei prevede di spendere di più per viaggi eco-compatibili nel 2025. Questo trend implica che gli operatori turistici dovranno affrontare le sfide legate alla sostenibilità, rispondendo a una domanda crescente di esperienze di viaggio rispettose dell’ambiente.
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LVeneto: 203 milioni di euro per la sanità, al via gli interventi su quattro ospedali
a Regione Veneto ha approvato la prima fase del Programma di investimenti per l’edilizia sanitaria regionale 2025-2027, destinando oltre 203 milioni di euro per l’adeguamento normativo, funzionale, sismico e antincendio di quattro strutture ospedaliere. La delibera, proposta dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, attinge a fondi nazionali e regionali per migliorare la qualità delle infrastrutture sanitarie, con il coinvolgimento degli ospedali di Oderzo (Treviso), Mestre (Venezia), Bassano del Grappa (Vicenza) e Legnago (Verona).
“Proseguiamo con importanti investimenti – sottolinea Lanzarin – per garantire strutture sanitarie sempre più moderne e sicure. Questo programma, finanziato con 193 milioni di fondi nazionali e 10 milioni di risorse regionali, sarà ora sottoposto al Ministero della Salute per avviare un nuovo Accordo di Programma. Parallelamente, le Aziende sanitarie possono avviare le progettazioni, mentre già pianifichiamo ulteriori 115 milioni per la seconda fase.”
I progetti approvati sono:
Ospedale di Oderzo (Treviso): situato in zona sismica 2, richiede interventi di adeguamento sismico e antincendio. L’investimento complessivo, pari a 42,3 milioni di euro, prevede una prima fase da 6,5 milioni già finanziata e una seconda fase da 20,3 milioni. Il progetto include la costruzione di un nuovo blocco a quattro piani, con ingresso, servizi logistici, radiologia e aree di degenza.
Ospedale di Mestre (Venezia): il programma per l’hub di Mestre prevede un ampliamento di 20.000 metri quadrati, denominato “Angelino”, con un investimento iniziale di 58 milioni di euro. Il nuovo edificio ospiterà aree per la maternità, psichiatria, endoscopia, dialisi e poliambulatori, potenziando i servizi offerti.
Ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza): in zona sismica 2, l’ospedale sarà oggetto di un secondo stralcio funzionale da 25 milioni di euro per la riqualificazione delle aree chirurgiche. L’intervento comprende cinque sale operatorie generali, una sala operatoria ibrida, due robotiche e un polo endoscopico al piano inferiore, garantendo adeguamenti normativi e tecnologici.
Ospedale di Legnago (Verona): in zona sismica 3, è previsto il rifacimento completo del complesso ospedaliero, con una prima fase da 40 milioni già finanziata. Il progetto complessivo, stimato in 142 milioni di euro, include un nuovo ospedale e migliorie logistiche, con un secondo stralcio di 100 milioni confermato dal piano attuale.
Questi interventi testimoniano l’impegno della Regione Veneto per migliorare la sicurezza e la qualità delle strutture sanitarie. Il programma, in linea con le priorità del Servizio Sanitario Regionale, punta a rispondere alle esigenze di pazienti e operatori con ospedali moderni e funzionali.
Redazione Salute
Il commento di Edgardo Contato sull’ampliamento dell’Ospedale dell’Angelo con il progetto “Angelino”
“Traduciamo in realtà un’esigenza, un sogno inseguito per anni dalla città e dal territorio”, dichiara Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, commentando l’ampliamento dell’Ospedale di Mestre grazie all’impegno della Regione Veneto. Il progetto prevede la realizzazione dell’”Angelino”, una nuova struttura che ospiterà specifiche unità operative e permetterà di riorganizzare l’Ospedale attuale. “Grazie a questo investimento – spiega Contato – si ottimizzerà l’efficienza dei servizi, liberando spazi nel corpo centrale per rispondere alle nuove esigenze e ai fabbisogni emergenti.”
L’Angelino sarà strettamente integrato al complesso esistente, con una distribuzione funzionale dei percorsi per garantire sicurezza e organizzazione ottimale. Questo intervento consentirà di migliorare l’offerta sanitaria, mantenendo continuità tra le due strutture.
La ricollocazione dei servizi nell’Angelino permetterà di destinare le aree liberate a nuove funzioni strategiche:
• Potenziamento del Pronto Soccorso, con più spazi per far fronte all’aumento degli accessi.
• Ampliamento della Terapia Intensiva, con percorsi più flessibili.
• Creazione di una sala operatoria ibrida per interventi cardio-vascolari.
• Attivazione di posti letto aggiuntivi per Oncologia, Endocrinologia e area chirurgica.
Al piano -1, il progetto prevede lo sviluppo delle aree operative di urgenza-emergenza, con una maggiore ottimizzazione di risorse e tecnologie, assicurando così standard elevati di cura e assistenza per il futuro.
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Malattie infettive. Toccato il picco nel 2024, fondamentale seguire la profilassi
Malaria: 44 casi negli ultimi 3 anni in provincia di Padova, massima attenzione
Negli ultimi tre anni, la provincia di Padova ha registrato 44 casi di malaria, con un numero crescente di contagi che ha toccato il picco di 16 casi nel 2024, 21 nel 2023 e 7 nel 2022. Tutti i casi sono stati riscontrati in persone che avevano recentemente fatto ritorno da zone del mondo dove la malaria è endemica. In particolare, 43 casi si riferiscono a persone provenienti dall’Africa equatoriale, mentre uno riguarda un soggetto di ritorno dall’India. Nonostante la gravità della malattia, la malaria è raramente fatale grazie alla disponibilità di trattamenti tempestivi ed efficaci.
La malaria è una malattia infettiva causata da protozoi parassiti del genere Plasmodium, trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti al genere Anopheles. Questi insetti sono attivi principalmente nelle ore crepuscolari e notturne, quando il rischio di contagio è maggiore nelle aree endemiche. La malattia è diffusa soprattutto in regioni tropicali e subtropicali, con l’Africa sub-sahariana che rappresenta la zona a più alto rischio, seguita da alcune aree dell’Asia e del Sud America.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce la malaria come una
malattia seria, ma prevenibile e curabile, soprattutto se viene diagnosticata in fase iniziale. La profilassi, ovvero l’assunzione di farmaci preventivi, è essenziale per ridurre il rischio di contagio in chi si reca in queste aree. La tempestività nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per evitare complicazioni gravi e potenzialmente letali.
Il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6, sottolinea l’importanza di seguire scrupolosamente le indicazioni per la profilassi antimalarica, che deve essere ini-
ziata prima della partenza e continuata anche dopo il rientro, se necessario, in base al tipo di farmaco prescritto. “Non bisogna mai abbassare la guardia – afferma il dottor Sbrogiò – e in caso di sintomi sospetti, come febbre, sudorazione e mal di testa, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico per una diagnosi tempestiva. Il trattamento precoce con farmaci specifici può fare la differenza tra la vita e la morte”.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 ha registrato, inoltre, un caso mortale di malaria cerebrale durante il pe-
riodo natalizio. Il paziente, un uomo di ritorno dal Gabon, è stato diagnosticato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Camposampiero, dove è stato ricoverato in condizioni critiche. Fortunatamente, sebbene raro, questo tipo di malaria può essere trattato con successo se diagnosticato in tempo. Oltre a questo, sono stati segnalati anche altri casi di malattie tropicali, tra cui un caso di Dengue, contratto da un cittadino di ritorno dal Pakistan, e un caso di Chikungunya, acquisito da un uomo appena rientrato dall’Uganda. Entrambi
Nuovo ambulatorio infermieristico a Vicenza: un servizio di prossimità per la cittadinanza
A partire dal 9 gennaio 2025 è attivo un nuovo ambulatorio infermieristico a Vicenza, presso la sede della Continuità Assistenziale in via Mentana. Il servizio, che risponde alle esigenze di tutta la popolazione, è accessibile su appuntamento ogni lunedì dalle 7.30 alle 12.30.
L’ULSS 8 Berica ha messo in campo questa nuova iniziativa per potenziare i servizi sul territorio, offrendo un punto di riferimento accessibile per rispondere alle principali necessità infermieristiche. Tra i servizi forniti, rientrano interventi come la sostituzione di cateteri vescicali, il rinnovo delle medicazioni e altre prestazioni di assistenza infermieristica. Inoltre, gli infermieri che gestiranno l’ambulatorio svolgeranno anche un’importante funzione educativa, aiutando i pazienti a comprendere meglio l’adesione alle terapie e a indirizzarli verso percorsi di cura appropriati, qualora necessario.
“Il nostro obiettivo è garantire una presa in carico efficace e accessibile per ogni cittadino – ha spiegato il dott. Achille Di Falco, Diretto-
re dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 8 Berica. Il nuovo ambulatorio rappresenta un primo passo verso l’implementazione di un modello di assistenza territoriale più vicino alla persona e al suo contesto di vita, anticipando il modello delle future Case della Comunità.”
L’iniziativa sottolinea anche l’impegno dell’ULSS 8 Berica nel migliorare l’assistenza territoriale, un aspetto cruciale per evitare il sovraffollamento degli ospedali e per garantire ai cittadini soluzioni più tempestive e accessibili. La Direzione Generale, rappresentata da Patrizia Simionato, ha sottolineato come il potenziamento dei servizi locali, nonostante le difficoltà legate alle assunzioni, sia fondamentale per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, offrendo percorsi alternativi a quelli ospedalieri.
Il servizio è gratuito e disponibile per tutti i cittadini previa prenotazione, chiamando la Centrale Operativa dell’Assistenza Domiciliare di Vicenza al numero 0444 756316, attivo dalle 10.00 alle 12.00.
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i pazienti, al momento, sono in buone condizioni di salute.
In aggiunta a questi casi, si è verificato un episodio di morbillo su un adulto, anch’egli in buone condizioni. Questi eventi pongono l’accento su come la globalizzazione e gli spostamenti internazionali aumentino il rischio di malattie infettive provenienti da paesi a rischio epidemiologico. Di fronte a questa realtà, è essenziale che la popolazione sia consapevole dei rischi associati ai viaggi verso paesi con malattie endemiche e che si prenda in carico la propria salute attraverso le giuste misure di prevenzione.
Infine, oltre alla malaria, il Dipartimento di Prevenzione segnala l’importanza di vaccinazioni e altre precauzioni per evitare il contagio di malattie come Dengue, Chikungunya e il morbillo, tutte malattie che, sebbene curabili, rappresentano un rischio per la salute pubblica. Il messaggio principale rimane quello della prevenzione: le malattie infettive, se gestite correttamente, non devono spaventare, ma vanno affrontate con consapevolezza e responsabilità, specialmente in un periodo in cui i viaggi internazionali sono sempre più frequenti.
Redazione Salute
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