Il Bassano - Maggio 2023

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Camici bianchi nel mirino

è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail.

C’

Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita.

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città SPETTACOLARE Un cartellone con oltre cento eventi che animeranno il territorio e artisti provenienti da tutto il mondo TRIBUNALE PEDEMONTANA Il disegno di legge all’esame del Senato 5 SOSTENIBILITÀ L’amministrazione comunale stanzia incentivi per i cittadini 6 DISCARICHE DISMESSE Avviati ricognizione e monitoraggio dei siti bassanesi 9 MUSICA Madame in concerto il 26 luglio al Parco Ragazzi del ‘99 23 SANITÀ Ospedale San Bassiano: nuova sala chirurgica all’avanguardia 15 SPORT Tennis Bassano. ll presidente Fioravanzo: “Il vivaio la nostra forza” 25 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE MAGGIO 2023
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Camici bianchi nel mirino

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Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.

Tribunale: disegno di legge al Senato

Nuovi importanti passi in avanti verso l’istituzione del Tribunale della Pedemontana con sede a Bassano. Anche le categorie economiche hanno espresso all’unanimità parere favorevole al progetto durante l’incontro con il sottosegretario alla Giustizia, il senatore Andrea Ostellari, tenutosi in museo civico. Dopo il sì compatto dei sindaci dei circa 70 Comuni interessati, delle Province di Vicenza, Padova e Treviso e della Regione, anche il mondo delle imprese, regionale, provinciale e locale, si è dichiarato a favore del nuovo Tribunale. Nel frattempo, è stato presentato al Senato un disegno di legge per la sua istituzione, sottoscritto dai rappresentanti veneti di diversi schieramenti politici: oltre a Mara Bizzotto (Lega), figurano Luca De Carlo (FdI), Antonio De Poli (Udc), Barbara Guidolin (M5s) e Daniela Sbrollini (Italia Viva).

“I territori interessati avvertono l’esigenza di avere un presidio della giustizia – ha ribadito il sindaco di Bassano Elena Pavan –. Ci auguriamo che entro il 2024 venga licenziato a Roma il provvedimento che ne prevede la nascita. Il sottosegretario ha rassicurato gli ordini degli avvocati dei tre capoluoghi di provincia che avevano espresso timori per una possibile sottrazione di risorse, di personale e di servizi dai rispettivi tribunali. Ciò non accadrebbe”.

“Investire su un nuovo Tribunale e su un territorio non significa certo togliere qualcosa agli altri – ha precisato il senatore Ostellari –. Siamo impegnati a perseguire una politica di nuove assunzioni di personale per i poli giudiziari”. Rassicurazioni anche sulla fattibilità economica e sulle procedure per far decollare il progetto. “Le risorse arriveranno da governo e ministero con il supporto della Regione – ha sottolineato il sottosegretario – con cui ci saranno convenzioni e accordi”. (r.f.)

Dopo settanta sindaci il

Ostellari ha incontrato le imprese, favorevoli al progetto

C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.

Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.

numero iscrizione ROC 32199

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Chiuso in redazione l’11 maggio 2023

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Politiche energetiche. I contributi andranno agli interventi per la riduzione dei consumi di energia e dell’inquinamento

L’amministrazione comunale mette in campo incentivi per i cittadini

Nuovi incentivi dal Comune per i cittadini che intendono investire in interventi finalizzati a ridurre il consumo di energia e l’inquinamento atmosferico attraverso l’incremento del patrimonio arboreo nelle abitazioni, e a non sprecare un bene prezioso come l’acqua. L’amministrazione bassanese mette in campo 50 mila euro da erogare ai privati che vorranno sostituire le caldaie obsolete, valorizzare l’area verde di casa, o realizzare vasche per la raccolta delle acque piovane. Novità della stagione 2023 è il contributo sull’irrigazione. “Chi realizzerà delle vasche per l’accumulo di acque meteoriche a servizio dei giardini potrà ottenere un sostegno di 2 mila euro – spiega l’assessore all’Ambiente, Andrea Viero –. Le somme messe a disposizione per questo settore ammontano a 25 mila euro”.

“Da tempo il clima è caratterizzato da piogge scarse e crisi idrica che diventano un grosso problema nella stagione estiva – aggiunge la consigliera comunale Ilaria Brunelli che ha spinto per il bando – dobbiamo sfruttare al meglio la preziosa risorsa acqua che, se non viene raccolta, va dispersa. Allo stesso tempo il bando lancia un importante messaggio alla comunità, quello di utilizzarla con intelligenza e parsimonia”.

Il singolo contributo per la sostituzione di vecchie caldaie a servizio di unità immobiliari ad uso civile e l’eliminazione di vecchi generatori domestici alimentati a biomassa con nuove caldaie a condensazione sarà al massimo

Saranno sostenuti gli investimenti per l’incremento del patrimonio arboreo nelle abitazioni e per contastare lo spreco di un bene prezioso come l’acqua

di 700 euro per richiesta (l’importo non potrà superare il 70 per cento del costo sostenuto per l’intervento), per un totale complessivo di 15 mila euro a disposizione del bando.

Per la piantumazione e la manutenzione di alberi, in aree private, e per la messa a dimora di nuove siepi, l’incentivo sarà di 800 euro, di 500 per i trattamenti fitosanitari, antiparassitari o anticrittogamici. In totale, il bando ammonta a 10 mila euro.

É ammessa una domanda per ciascuna tipologia di intervento, che dovrà essere presentata al Comune entro le ore 12 del 9 giugno prossimo tramite raccomandata “ar”, mail pec a protocollo.comune.bassanodelgrappa@pecveneto.it oppure consegnata a mano all’ufficio protocollo del municipio.

“Sono incentivi che seguono procedure burocratiche semplici da effettuare - osserva l’assessore Viero -. Le politiche nazionali e dell’Unione europea sono volte sempre più alla riduzione dei consumi di fonti fossili, all’innalzamento dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili, alla prevenzione e al contrasto della siccità.

Dobbiamo pertanto sostenere le azioni che mirano a ridurre i gas ad effetto serra, a migliorare l’efficienza energetica anche con l’impiego di energie rinnovabili, a garantire la maggiore conser-

vazione possibile della risorsa acqua con l’uso parsimonioso della stessa. Nel caso dell’acqua, in particolare, già nel corso del 2022 e anche quest’anno il presidente della Regione, Luca Zaia, ha emanato ordinanze a tutela della risorsa idrica, è quindi fondamentale che non solo si compiano opere di sensibilizzazione, ma si studino ed attuino azioni precise”.

Dal film tv su Tina Anselmi sei alberi donati alla città

Nel segno della sostenibilità, il Comune di Bassano ha approvato un nuovo protocollo d’intesa con il Comune di Castelfranco Veneto e la società Bibi Film Tv Srl per sviluppare un progetto di tutela ambientale legato alla produzione cinematografica del film tv “Tina Anselmi, partigiana della democrazia” trasmesso in prima serata su RaiUno lo scorso 25 aprile. Il film, per la regia di Luciano Manuzzi, prodotto in compartecipazione con Rai Fiction e con il supporto della Regione, aveva infatti individuato le due cittadine come set delle riprese tenutesi tra agosto e settembre 2022.

Per ottenere la certificazione Green Film, la società Bibi Film ha proposto un progetto speciale per la compensazione delle emissioni generate dalla produzione cinematografica che prevede, tra le varie iniziative, l’impegno a donare al Comune di Bassa-

no un albero per ogni giorno di riprese effettuate nel territorio comunale. Con l’approvazione di questo progetto, il Comune si impegna ad accogliere sei lecci donati e consentirne la piantumazione da parte di una ditta incaricata da Bibi Film nelle seguenti aree individuate dall’ufficio Verde pubblico: giardino della scuola primaria XXV aprile in strada Rivana 17 (un albero), area verde di via Maritain (due alberi), area verde di via Efrem Reatto (3 alberi).

“Questo film non dà soltanto un prezioso contributo alla nostra città in termini di immagine e visibilità – commenta l’assessore alla Cultura e al Turismo, Giovannella Cabion – ma contribuirà ad incrementare il verde del nostro territorio comunale con la piantumazione di sei splendidi alberi, che renderanno il progetto cinematografico ecosostenibile”. (r.f.)

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Sostenibilità

città

Interventi per la sicurezza di pedoni e ciclisti e per l’efficientamento energetico

Più sicurezza sulle strade per pedoni e ciclisti, efficientamento energetico di scuole e palazzetti dello sport: la giunta comunale ha approvato una serie di interventi. “Siamo pronti a mettere in sicurezza altri tre punti della città dove spesso si incrociano molti veicoli, e soprattutto pedoni o ciclisti che necessitano di circolare senza correre rischi o affrontare ostacoli” ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Zonta.

In via Carpellina sarà realizzato un attraversamento pedonale in corrispondenza del nuovo centro diurno per disabili “Anfass Casa Rubbi”, in risposta a una richiesta arrivata dallo stesso istituto per agevolare l’accesso al centro, soprattutto degli ospiti, in una strada spesso trafficata in quanto utilizzata dai veicoli per evitare i congestionamenti sulla parallela statale 47 Valsugana. Tra gli interventi previsti, un tratto di

marciapiede, l’eliminazione degli spartitraffico in corrispondenza delle nuove strisce pedonali e un’apposita segnaletica verticale. In via Cereria, in prossimità dell’intersezione con via Ricci ed in corrispondenza di una fermata dei mezzi di trasporto pubblici molto frequentata dagli studenti dei vicini del liceo Brocchi e dell’Istituto Graziani, sarà potenziato l’attuale attraversamento

pedonale con uno spostamento dello stesso verso nord, agevolando così la fermata degli autobus, la realizzazione di un’isola salvagente al centro della carreggiata e la posa di una segnaletica verticale.

All’incrocio tra le vie Capitelvecchio e Tasso è infine previsto un nuovo passaggio pedonale per collegare i marciapiedi delle due strade con abbattimento delle

barriere architettoniche attraverso l’abbassamento di una cordonata esistente. Via libera anche al progetto esecutivo per l’efficientamento energetico del Palabassano 2, noto come CMP Arena. I lavori prevedono la sostituzione dei corpi illuminanti con apparecchi a led nell’area gioco, nelle tribune, negli spogliatoi, nei servizi igienici, nei locali tecnici e all’esterno, lungo il perimetro dell’impianto sportivo. Le linee elettriche delle alimentazioni esistenti resteranno inalterate, mentre le nuove sorgenti di ultima generazione consentiranno di ottenere un risparmio. La spesa complessiva dei lavori è di 150 mila euro. “Abbiamo programmato un relamping completo – ha aggiunto l’assessore Zonta – lasciando inalterata la disposizione delle lampade, per una riduzione dei consumi energetici che, in previsione, si attesta

intorno al 53 per cento. I corpi illuminanti dell’area gioco avranno inoltre la predisposizione per una futura gestione centralizzata, con possibilità di modulazione per ottenere effetti scenici diversi e di maggiore impatto per il pubblico”.

La giunta ha approvato anche il progetto esecutivo delle opere di coibentazione della copertura principale e di rivestimento delle pareti per massimizzare l’efficienza energetica della scuola media Bellevitis di via Colombare. Il costo dell’intervento è di 250 mila euro e permetterà di ridurre le emissioni di Co2 e i consumi per il riscaldamento. “Interverremo su una superficie di 740 metri quadri – ha dichiarato Zonta –. I lavori rientrano nel più ampio progetto di efficientamento energetico negli edifici comunali, proseguendo sulla linea della sostenibilità ambientale ed economica”. (r.f.)

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La giunta comunale approva anche una serie di progetti per l’efficientamento energetico di scuole e palazzetti dello sport
Lavori pubblici. Le opere, illustrate dall’assessore Zonta, interesseranno tre punti strategici della
Mobilità

Comune ed Etra. Proseguono i monitoraggi dei siti in cui un tempo venivano conferiti i rifiuti

Discariche dismesse del bassanese sotto la lente di Comune ed Etra

Le discariche dismesse sotto la lente di Comune ed Etra.

Prosegue il monitoraggio dei siti bassanesi nei quali in passato venivano conferiti i rifiuti urbani. In quello di via Rivarotta a Marchesane (attivo dal 1963 al 1983) le recenti analisi condotte sull’ambiente e sulla vicina falda del Brenta non hanno rilevato nulla di particolare. “Tutti i valori rientrano nella norma”, ha assicurato Andrea Viero, assessore all’Ambiente.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA ALLA PASCOLARA

A San Michele, nella discarica

Pascolara sono in corso importanti interventi di manutenzione straordinaria per un importo complessivo di 776.985 euro. Ricavata in un’ex cava di basalto la cui attività estrattiva si è conclusa nel 1980, fino al 31 dicembre 2002 vi sono stati conferiti rifiuti solidi urbani e assimilabili, preventivamente compattati in balle oltre ai fanghi di depurazione dei reflui. A fine conferimento sono state realizzate le opere di copertura e di sistemazione finale, opere ultimate nel settembre 2003. Da allora, per controllare la naturale evoluzione dell’assestamento della discarica sono state eseguiti rilievi e misurazioni che, di recente, hanno evidenziato un abbassamento della sommità di 6,60 metri. Gli assestamenti non sono stati omogenei in tutti i punti e in alcune aree si sono create situazioni non ottimali nella rete per la gestione delle acque meteoriche e del percolato, il liquido che si forma in una discarica esposta all’azione dell’acqua piovana.

IL SINDACO ELENA PAVAN:

“SOPRALLUOGHI COSTANTI”

«Quando una discarica viene dismessa – spiega il sindaco Elena Pavan – inizia un periodo delicato di monitoraggio per verificare che funzioni tutto al meglio e che la fase dei continui cambiamenti proceda in modo corretto. Da questo punto di vista, possiamo considerare quanto si sta facendo nella ex discarica Pascolara in continuità con le indagini fatte eseguire dal Comune con Etra in quella di Marchesane: pur essendo di epoche molto diverse vanno sottoposte ad analoghi e importanti controlli».

«Dalla data dell’ultimo conferimento di rifiuti sono trascorsi 21

anni, durante i quali sono maturati dei normali assestamenti del corpo discarica, per effetto anche degli inevitabili processi di deterioramento e decomposizione dei rifiuti presenti – afferma

Morena Martini, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra–. Questi assestamenti hanno comportato problemi al sistema di deflusso e di raccolta delle acque meteoriche. Se l’acqua non viene drenata e raccolta in modo adeguato, si infiltra nel corpo discarica e aumenta di conseguenza la produzione di percolato, con l’aumento dei costi di gestione dell’impianto e dell’impatto ambientale dovuto al suo trattamento. In considerazione del fatto che gli assestamenti si sono pressoché stabilizzati, Etra ha quindi ritenuto opportuno avviare un intervento per migliorare il sistema di regimazione e di intercettazione delle acque meteoriche. Nell’occasione si procederà anche alla rinaturalizzazione del sito con la formazione di un nuovo manto erboso della copertura e alla piantumazione di arbusti autoctoni per un minore impatto paesaggistico».

NUOVA VIABILITÀ INTERNA

Tra le opere previste dal progetto anche la realizzazione di una nuova viabilità interna che agevoli le operazioni di manutenzione delle scarpate e di accesso ai pozzi dove viene raccolto il biogas prodotto dalla discarica; la risistemazione della zona tecnica con lo spostamento del locale soffianti e l’inserimento di nuovo locale bagno con doccia, la sostituzione della torcia di combustione e il rifacimento dell’impianto elettrico.

«Etra sta curando con attenzione la fase post-mortem delle tre discariche dismesse negli anni –aggiunge il presidente del Consiglio di gestione di Etra, Flavio Frasson–. Oltre a quelle di Marchesane e la Pascolara, è monitorata anche quella in quartiere Prè sempre a Bassano. Nel nostro territorio, oggi, non esistono discariche attive, grazie alla politica di ‘discariche zero’ che vuole limitare l’impatto della produzione dei rifiuti sull’ambiente con una differenziazione sempre più spinta e all’avvio del poco secco residuo all’inceneritore». (r.f.)

Nell’impianto di Marchesane, attivo dal 1963 al 1983, le recenti analisi sull’ambiente e sulla vicina falda del Brenta non hanno rilevato nulla di particolare.

“Tutti i valori rientrano nella norma”, ha assicurato Andrea Viero, assessore all’Ambiente

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Comune e Provincia. Le Conferenze dei Servizi rigettano le proposte presentate dalle ditte richiedenti

Bocciati i progetti del polo produttivo nell’area verde di San Lazzaro

Comune e Provincia bocciano i progetti del polo produttivo nell’area verde di San Lazzaro. Le proposte presentate dalle tre ditte Agb, Meb e Brunello sono state rigettate nelle ultime, rispettive Conferenze dei servizi tenutesi in municipio.

Modalità procedurali adottate per la presentazione dei progetti e compensazioni ambientali ritenute non adeguate a fronte dell’urbanizzazione prevista in un’area di campagna sono alla base del parere negativo espresso dai due enti locali. È stato contestato lo strumento utilizzato dalle imprese che si sono rivolte allo Sportello unico per le attività produttive, il Suap, quando invece avrebbero dovuto farlo seguendo la procedura ordinaria per le dimensioni dell’intervento che coinvolge 130 mila metri quadrati e non può quindi essere valutato tramite una procedura semplificata. L’urbanizzazione risulterebbe poi in contrasto con il Pat, il Piano di assetto territoriale, in riferimento alla trasformazione, tramite variante, di un’area oggi agricola in produttiva, che non sarebbe contigua ad altre aree industriali.

Infine i tecnici hanno espresso perplessità sull’impatto ambientale che il polo produttivo avrebbe sull’area. La compensazione del verde proposto dalle aziende è stata ritenuta insufficiente rispetto alla fragilità di una zona di campagna che si sviluppa tra il Brenta e il Parco delle Rogge. “Per quanto ci riguarda, quindi, la procedura si chiude qui: l’iter non proseguirà: non approderà in consiglio comunale”, ha osservato l’assessore all’Urbanistica, Andrea Viero. Dal canto loro le aziende attendono di avere in mano tutti i verbali delle riunioni tenutesi e poi decideranno il da farsi. “I tecnici hanno fatto il loro lavoro ed il verdetto è stato di diniego, ora vedremo cosa faranno le ditte”, ha aggiunto l’assessore. Soddisfatti per l’esito i cittadini che avevano costituito un comitato, ribattezzato Aria, contro il progetto, mentre da parte delle ditte proponente prevalgono delusione ed amarezza, sentimenti condivisi dai vertici del Raggruppamento di Confindustria Bassano. “Per noi è molto importante che sia stato riconosciuto il valore ambientale dell’area e del suo

ecosistema - ha dichiarato Manuela Mocellin, portavoce di Aria -. Abbiamo sempre segnalato le criticità e l’impatto che il progetto di urbanizzazione avrebbe su quella zona, sulla viabilità e vivibilità del quartiere. Ad esempio, con la vegetazione prevista ai progetti, le emissioni di Co2 prodotte sarebbero state compensate solo del 13 per cento dopo 10 anni. E c’è poi la questione della ricarica della falda. Quella presa

in considerazione i un’area fragile, da tutelare”.

Sul diniego si è espresso anche Alessandro Bordignon presidente del Raggruppamento bassanese di Confindustria. “I pareri negativi sono stati espressi per questioni puramente procedurali – ha detto – Ancora una volta la burocrazia blocca degli interventi frenando la capacità di sviluppo del nostro Paese. Il percorso richiesto è molto lungo e complesso e non è coerente con i tempi dell’impresa, ma soprattutto con le scadenze in deroga previste dal Tribunale che ha assegnato l’area”.

La civica “Bassano per tutti”: “Serve un vincolo”

“Siamo molto soddisfatti dalla posizione presa dal Comune e dalla Provincia per l’area di San Lazzaro. Ora è necessario un vincolo”. Così si è espressa la lista civica “Bassano per tutti” dopo il rigetto dei progetti presentati dalle tre aziende per la realizzazione di un polo produttivo nella zona verde che si estende a sud del quartiere, verso il casello di Bassano ovest della Spv. “L’area è preziosa per molti motivi: la ricarica della falda, la protezione climatica, la produzione e il lavoro agricolo, il paesaggio – hanno evidenziato i sostenitori - Proponiamo di chiudere la vicenda attraverso l’istituzione di un parco agropaesaggistico delle colline del Brenta, che vincoli a tempo indeterminato non solo San Lazzaro, ma tutte le aree agricole ancora esistenti nel Comune. Un parco di questo tipo valorizzerebbe da un lato le produzioni di pregio dell’agricoltura bassanese, dall’altro tutelerebbe un paesaggio unico oggi a rischio di estinzione. Chiediamo al Comune e alla Provincia di trarre le dovute conseguenze dopo il parere negativo alla trasformazione e di farsi promotori del parco. Per quanto ci riguarda, noi continuiamo il nostro impegno nella difesa del territorio”. (r.f.)

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Attualità
Raffaella Forin

Danza, teatro, musica e circo contemporaneo:

Le location: teatri, parchi, giardini e luoghi d’arte della Pedemontana Veneta, a Bassano del Grappa e nelle città palcoscenico

Oltre 100 spettacoli, dal 5 luglio al 30 settembre, nei teatri, parchi, giardini e luoghi d’arte della Pedemontana Veneta, a Bassano del Grappa e nelle città palcoscenico. Operaestate Festival Veneto torna protagonista della scena proponendo danza, teatro, musica, circo contemporaneo. Un cartellone che invita pubblici, comunità, visitatori ad entrare in contatto con i diversi linguaggi della scena, con le molteplici creazioni di artisti e compagnie italiani e internazionali, proseguendo nell’impegno verso accessibilità e sostenibilità. Un programma tutto ispirato alle relazioni, che caratterizzano il triennio 2022-24 del festival, e in stretta connessione con i temi del patrimonio culturale, ambientale e del benessere. Una densa progettazione, frutto di un lavoro condiviso con i molti soggetti che promuovono e sostengono il festival.

DANZA

Linguaggio artistico di punta del festival apre il programma con una spettacolare parata lungo le vie del centro di Bassano, “Le Bal”, della compagnia francese Remue Ménage (5 luglio). Sul palcoscenico principale del festival si alternano poi grandi nomi della danza internazionale, tra prime nazionali e originali creazioni. È il caso di “Larsen C” del greco Christos Papadopoulos (25/7), in cui i movimenti ripetuti portano alla trasformazione del corpo. Sono di due generazioni diverse gli autori delle coreografie per i danzatori di MM Contemporary Dance Company

(2/8): Mauro Bigonzetti e l’emergente Adriano Bolognino. Il primo, in Ballade, recupera la memoria pop degli anni ’80; il secondo, in Skirk, in prima nazionale, prende spunto da L’Urlo di Munch . Portano a Bassano l’eccellenza del balletto contemporaneo, gli artisti dell’Hamburger Kammerballet (8/8), nuova compagine supportata dall’Hamburg Ballet di John Neumeier, e fondata dal principal dancer Edvin Revazov per i colleghi ucraini in fuga dal conflitto. Una compagnia di eccellenze, che presenta in prima nazionale le coreografie di Revazov: Kleines Requiem für eine Polka, un commento all’assurdità della guerra, e The Britten Dance, nuova creazione su musica di Benjamin Britten. La nuova opera di Simona Bertozzi, ispirata a Le Onde di Virginia Woolf (16/8) è affidata all’impeto energetico e all’orizzonte visionario di giovani presenze. La danza incontra la musica live in Bleah! (4/9) dove il corpo della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone incontra la composizione elettroacustica nella ricerca di Laura Agnusdei. Va ad abitare il suggestivo spazio delle Bolle Nardini, firmate dall’archistar Fuksas, Alessandro Sciarroni, che torna al festival con una versione rielaborata dell’evocativo In a landscape, creato per Collettivo Cinetico, e con Op. 22 No. 2, solo per la straordinaria Marta Ciappina, ispirato alla musica di Sibelius e alla mitologia finlandese (5 e 6/9). Le città palcoscenico ospiteranno: la nuova creazione dell’artista italo-giapponese Masako Matsushita per i Dance Well

dancers di Castelfranco Veneto, la comunità nata attorno alla pratica di danza per persone con Parkinson (15/7). I paesaggi collinari ospiteranno le passeggiate coreografiche di Base9, giovane associazione di artisti locali dalle carriere internazionali (Dancing Strides) e la #sunflowerexperience di Lucrezia Gabrieli e Giacomo Calli (in collaborazione con CombinAzioni Festival, 10/9).

TEATRO

Anche la sezione teatro si concentra sul contemporaneo, utilizzando la parola poetica, intersezioni con altri linguaggi, sperimentazioni linguistiche o tecnologiche. Romeo Castellucci, in Terzo Reich, unisce un’installazione video alla performance (28/7). Hybris, di Flavia Mastrella

e Antonio Rezza (21/7) mette in scena una belva umana prigioniera di un corpo e di uno spazio che non riesce a comprendere. E indagano le dinamiche grottesche e alienanti della contemporaneità anche Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari in LidOdissea (prima nazionale, 29/7): un’Odissea ambientata in uno stabilimento balneare con un Ulisse contemporaneo. Mette a nudo un uomo che ha rivoluzionato la società europea, Lino Guanciale in Napoleone, l’uomo che sfidò Dio, con drammaturgia e regia di Davide Sacco, da I funerali di Napoleone di Victor Hugo (31/7). La parola, con la musica, è protagonista di altri due appuntamenti:

In Vino Veritas con un altro apprezzato volto della tv e del cinema, Vinicio Marchioni, che alter-

na racconti, poesie, storie ispirate al vino, accompagnato da musiche (13/7); e Acqua rotta (11/8) con Mario Brunello e Mariangela Gualtieri, poeta, drammaturga, attrice. Il festival si conclude a fine settembre con un progetto, in collaborazione con Rete Pictor, affidato a PEM con Gabriele Vacis (28-29/9); verrà presentato Risveglio di Primavera, da Frank Wedekind, un testo che guarda alle giovani generazioni; oltre allo spettacolo sono previsti laboratori e incontri con studenti, operatori e docenti.

Proseguono anche i progetti di nuove creazioni nate dal dialogo con le città palcoscenico ambientate nei luoghi del patrimonio artistico e paesaggistico del territorio e in condivisione con le comunità che se ne prendono cura. L’avvio è con due omaggi ad altrettanti scrittori veneti, il primo Note sui Sillabari (18/7 a Isola Vicentina) è dedicato a Goffredo Parise con il testo che Vitaliano Trevisan scrisse e interpretò nel 2006, riproposto con l’interpretazione di Patricia Zanco e un trio jazz diretto da Marcello Tonolo. Ancora su Goffredo Parise “Dobbiamo disobbedire” di e con Giulio Casale (20/7 Campolongo sul Brenta). Luca Scarlini, a Mussolente in Villa Drigo (23/7), racconta della scrittrice Paola Drigo (1876-1938). In Valbrenta, al Forte di Primolano (5/8) Andrea Pennacchi ambienta la sua Piccola Odissea e Stivalaccio Teatro (7/8) con una cena spettacolo di commedia dell’arte a Solagna. Sull’Altopiano, a Lusiana Conco (9/8) Filippo Tognazzo/Zelda in un racconto sul rapporto tra territorio, memoria e ricordo e a Enego Mirko Artuso (12/8) sul tema del confine; Piccionaia infine a Colceresa (3/9) sul recupero degli antichi sentieri.

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Rassegna internazionale. Il cartellone è molto ricco con oltre un centinaio di spettacoli e talenti artistici da tutto
Il programma è ispirato alle relazioni, che caratterizzano il triennio 2022-24 del festival, in stretta connessione con i temi del patrimonio culturale, ambientale e del benessere MM Company Ballade, coreografia di Mauro Bigonzetti; foto di Tiziano Ghidorsi

Operaestate Festival Veneto torna protagonista il

MUSICA

Anche il programma dedicato alla musica si concentra sulla promozione e valorizzazione: del paesaggio, dei talenti, del repertorio classico e contemporaneo. Spazio alla musica nuova sui palcoscenici bassanesi con il batterista e compositore statunitense Makaya McCraven, (23/7) con il suo ultimo capolavoro In These Times. Altro innovatore è Lubomyr Melnyk (17/7), compositore e pianista di origine ucraina, abile nella tecnica di “musica continua”: una corrente di suono costante e senza interruzioni. Candidato ai Grammy Awards 2023, Paolo Angeli (3/8) è un musicista sardo, inventore di uno strumento a 18 corde, ibrido tra chitarra, violoncello e batteria, con cui crea una musica sospesa tra free jazz, folk, pop, tra influenze sarde e d’avanguardia. Al jazz dedicata anche una delle notti bianche bassanesi, il 12 luglio, con Bassano City of Jazz curato dall’associazione under35 Bacàn. Protagonisti, per la classica, l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius con una nuova produzione dei Carmina Burana di Carl Orff, in coproduzione con le stagioni operistiche di Padova e Treviso (4/8). I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, con un programma dedicato al barocco veneto, si esibiranno a Villa Dolfin Boldù di Rosà (1/8). Tornano anche i Giovani Talenti nella sezione dedicata ai musicisti emergenti e già pluripremiati, curata dal giovane violinista Giovanni Andrea Zanon. Dopo il concerto di apertura che lo vedrà protagonista, al Chiostro del Museo di Bassano si alterneranno in trio la violoncellista Ludovica Rana e il pianista Massimo Spada, il duo con la violoncellista cinese LiLa e la pianista Martina Consonni, e infine il recital del violoncellista americano Zlatomir Fung. Tornano al festival gli appuntamenti con Terre Graffiate (dal 15/7), che ogni estate ambienta la musica nel paesaggio del Massiccio del Grappa, tra i luoghi della Grande Guerra, promuovendo l’ambiente oggi Riserva della Biosfera Mab Unesco.

CIRCO

Dopo il successo della scorsa edizione, il circo contemporaneo torna con un ricco programma. Oltre alla notte bianca dedicata al circo in città (19/7), lo chapiteau al Parco Ragazzi del ’99 ospiterà tre titoli: Johan Se-

bastian Circus, di Circo El Grito, spettacolo visionario tra acrobazie e musica (7-10/9); Nuova Barberia Carloni di Teatro Necessario, che ricrea l’atmosfera dell’antica barberia tra musica, umorismo, clownerie e vero teatro (14 e 16/9); e La 8eme balle di Cie Zec, uno spettacolo in equilibrio sulle relazioni umane (16 e 17/9). A completare il focus, anche due spettacoli in un piccolo anfiteatro, allestito accanto allo chapiteau: Happiness di Compagnia Rasoterra, una riflessione sulla felicità (7-10/9) e El Aletreo di Umberto Jimenes Rios, giovane artista messicano, noto per il suo talento multidisciplinare (14-17/9).

B.MOTION

Dalla seconda metà di agosto il testimone passa a B.Motion, sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti, declinata in tre sezioni: danza (17-20 agosto), teatro (23-27 agosto) e musica (30 agosto-2 settembre). B.Motion include anche la Summer School, un programma di approfondimento e perfezionamento per partecipanti di ogni livello. Anche quest’anno attivi il Mini B.Motion, percorso di formazione dedicato ai più piccoli, i progetti Dance Well Teaching Course, programma intensivo di formazione dedicato ad artisti della danza che vogliono diventare teacher Dance Well, la pratica di danza per persone con Parkinson. Sono aperti a tutti, anche senza esperienze di danza, i B.Meeting: pratiche artistiche e conversazioni del mattino di B.Motion Danza.

MINIFEST

Si rinnova anche il progetto dedicato ai più piccoli e alle famiglie, che si sviluppa con nuove produzioni tra Bassano e le città palcoscenico

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mondo, numerose le sezioni e i temi voluti per incontrare i gusti di un vasto pubblico
Eventi
Makaya McCraven; foto di Sulyiman
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Mariangela Gualtieri; foto di Dino Ignani CFarina Cinetico ManifestoCannibale

Innovazione. Struttura modulare e tecnologie avanzate per l’interventistica generale, domotica e multimediale

Una nuova sala chirurgica all’avanguardia per il San Bassiano

Il progetto prevede un investimento di circa 500 mila euro reso possibile con il fondamentale contributo dell’associazione Elios Onlus costituita da circa 70 imprenditori del Bassanese che nel 2017 hanno unito le forze per sostenere il San Bassiano dotandolo di moderne tecnologie

Entro l’anno, l’ospedale San Bassiano sarà dotato di una nuova sala operatoria all’avanguardia per la chirurgia generale, domotica e multimediale, con sofisticate tecnologie. Una struttura realizzata con un innovativo sistema modulare prefabbricato, studiato per semplificare le operazioni di installazione e garantire allo stesso tempo la massima flessibilità. Il progetto prevede un investimento di circa 500 mila euro reso possibile con il fondamentale contributo dell’associazione Elios Onlus costituita da circa 70 imprenditori del Bassanese che nel 2017 hanno unito le forze per sostenere il San Bassiano dotandolo di moderne tecnologie.

VANTAGGI E NOVITÀ

Sono molteplici i vantaggi e le novità che introdurrà la nuova sala. Tra le più significative, la costruzione modulare prefabbricata che permetterà grande libertà architettonica in fase di progettazione, facilitando inoltre la modifica degli spazi in qualsiasi momento e con il minimo sforzo in caso di mutevoli esigenze tecnologiche, trasferimenti o eventuali nuovi orientamenti strategici della struttura. Il vero cuore del progetto saranno però le dotazioni tecnologiche. Un primo elemento di forte innovazione riguarda gli avanzati sistemi domotici che consentiranno all’equipe chirurgica, con un semplice gesto delle mani, di controllare i parametri delle apparecchiature, richiamare alcune funzionalità e controllare

il sistema di illuminazione ambientale. I chirurghi anche durante un intervento potranno visualizzare sullo schermo le immagini diagnostiche e i referti del paziente utilizzando comandi touchless, senza necessità toccare il monitor o tasti fisici, grazie ad una innovativa tecnologia di visualizzazione denominata “fluid”. La nuova sala operatoria sarà all’avanguardia anche nella multimedialità, inoltre un sofisticato sistema di telecamere e collegamenti video consentirà di riprendere gli interventi da diverse angolazioni, registrare e trasmettere le immagini in diretta in altre sale operatorie o su dispositivi personali (pc, smartphone e tablet).

IL PLAUSO DI LANZARIN

E BRAMEZZA

«Tecnologia avanzata e professionalità fanno la differenza e permettono di portare al letto del paziente le cure migliori, consentono diagnosi sempre più rapide e precise - ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin, intervenuta alla presentazione - Che una strumentazioni così all’avanguardia venga applicata in un ospedale spoke come quello di Bassano, ha un valore ancora più alto. Significa che l’attenzione a fornire un alto livello di assistenza non è solo appannaggio dei grandi centri hub. Elios. Onlus ancora una volta ha dimostrato di sapere interpretare le esigenze del territorio ed offrire il sostegno richiesto».

«Questo progetto - ha sottoline-

ato il direttore generale dell’Ulss

7 Pedemontana Carlo, Bramezza – ci permette di dotare il San Bassiano dei più avanzati dispositivi. Ringrazio Elios e tutti i sostenitori che renderanno possibile questo investimento che ha molteplici finalità e permetterà al nostro ospedale di essere attrattivo anche per i medici».

LA DONAZIONE DI ELIOS

Una visione che ha trovato subito l’appoggio di Elios che in sei anni ha donato al San Bassiano oltre 2 milioni 300 mila euro in attrezzature. «Da sempre il nostro obiettivo è supportare l’Ulss 7 per l’acquisto di apparecchiature ad alta tecnologia per l’ospedale di via Dei Lotti, con la consapevolezza che qui vi sono professionalità di alto livello in grado di sfruttarle al meglio – ha evidenziato Livio Serradura, presidente dell’associazione –. Di recente abbiamo raccolto oltre 740 mila euro per la nuova sala ibrida e ora abbiamo definito un nuovo piano triennale di interventi, di cui la nuova sala multimediale per la chirurgia generale rappresenta il primo progetto: per il 2024 e 2025 è previsto il finanziamento di una nuova sala chirurgica per l’oculistica e di una per la chirurgia robotica».

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Foto di gruppo per la presentazione della nuova sala chirurgica e sotto un’immagine della struttura
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La città che cambia

Opposizioni. Al centro del dibattito politico l’opera prevista al posto del Polo museale Santa Chiara

Il Partito Democratico critico sui costi del progetto Genius Center

T orna d’attualità il Genius Center, il progetto che la giunta comunale intende realizzare nel cantiere in pieno centro storico, fermo da anni, al posto del previsto polo museale Santa Chiara. Un intervento, quest’ultimo, di cui si era iniziato a parlare oltre 20 anni fa, al centro di numerose traversie che hanno spinto l’attuale amministrazione ad optare per altre soluzioni. Iniziati i lavori, una decina di anni fa, il cantiere è bloccato da tempo e la Fondazione Cariverona ha ritirato il finanziamento milionario residuo. Nell’ex caserma Cimberle Ferrari, da tempo c’è quindi un cantiere appena abbozzato, con un cratere incompiuto al centro. Una situazione indecorosa per quell’area strategica, che l’amministrazione del sindaco Elena Pavan vorrebbe sistemare dando vita al Genius Center, un polo dinamico ed interattivo, dedicato all’innovazione, alla scienza, alla tecnologia e alla creatività; una sede con un taglio socio-culturale, formativo ed artistico dove attuare laboratori, workshop, convegni, ma anche una piazza ipogea, sfruttando il dislivello creato dallo scavo. Una soluzione che, come riferito dall’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Zonta, costerebbe 16,5 milioni di euro secondo la formula del partenariato pubblico-privato con la cordata delle società private che si occuperebbe della realizzazione (successivamente pagherebbero al Comune, per due decenni, un canone annuo di circa 130 mila euro, per un totale complessivo di 2 milioni 600 mila euro), mentre l’ente pubblico restituirebbe l’importo con una rateizzazione ventennale.

Proprio sugli aumenti rispetto a quelli prospettati meno di un anno fa (allora si parlava di circa 11 milioni di euro, ma nel frattempo i costi delle materie prime sono lievitate, interviene il segretario bassanese del Partito democratico, Luigi Tasca, che trova eccessivo l’incremento della spesa.

“Il vicesindaco parla di costi e aumenti contenuti, normali – osserva - Quando furono presentati i rendering del progetto disse che la spesa era di 11 milioni di euro. Già quelli, con l’aggravante del partenariato pubblico-privato, ci sembravano una cifra assurda, ma ora pare normale passare da 11 a 16,5 milioni”.

“Tutto questo senza mai averne discusso con la città o provato ad ascoltare altri pareri – prosegue il referente dei Dem bassanesi - La cittadinanza è stata invitata solo quando si è presentato il progetto predisposto. Significa che i bassanesi si ritroveranno ricoperti di debiti per qualcosa che nessuno ha mai votato. L’aumento è

emerso quando l’ex vicesindaco Marin, poco prima delle dimissioni, disse chiaramente che le cifre presentate non erano veritiere”. “L’accordo tra pubblico e privato per un lavoro del genere ricorda molto quello che è successo con la Spv – prosegue Tasca -. Alla fine i prezzi sono triplicati e chi pagherà i conti saranno sempre e solo i cittadini. Stiamo quindi parlando di un progetto mai condiviso con la città, che parte da cifre folli destinate solo a crescere, i cui costi reali sono inizialmente stati tenuti nascosti. Ai bassanesi resterà forse

una bella piazza, ma sicuramente un debito di 20 anni solo per propaganda ad un anno dalle elezioni”. “Ci chiediamo perché non si sia andati alla ricerca di fondi Pnrr dopo che moltissimi Comuni qualcosa hanno portato a casa –conclude il segretario del Pd - Bassano merita trasparenza, coinvolgimento, conti in ordine, ricerca di fondi europei, un’amministrazione migliore”. (r.f.)

Start up. Innovare con “Agri-Futuro”

Un ambizioso progetto di rilancio dell’agricoltura nei territori delle municipalità di Camisano Vicentino, Grisignano di Zocco, Quinto Vicentino, Grumolo delle Abbadesse e Torri di Quartesolo, possibile grazie all finanziamento del bando Habitat della fondazione CariVerona. È Il progetto Agri-Futuro, ideato dalla società Adapt Ev di Vicenza. Va a stimolare la crescita di quattro start-up nel campo agricolo che si insedieranno in aree pubbliche specificatamente identificate e riqualificate dalle amministrazioni locali, adiacenti al nuovo percorso ciclabile Pia-R che già collega i comuni partner. Le quattro start-up sono state selezionate attraverso il bando chiamato “Call 4 Ideas”, ideato con il supporto dei partner di progetto: Coldiretti Vicenza e i Dipartimenti Tesaf e Dafnae dell’università di Padova e dello Iuav di Venezia. Sono state 85 le start-up che hanno partecipato, non solo italiane ma anche da Tunisia, Nigeria, Belgio e Colombia. Ad ognuna delle quattro realtà vincitrici è stata assegnata una delle seguenti aree tematiche di riferimento. Nel dettaglio: Agricoltura e Turismo per sviluppare nuove esperienze di turismo sostenibile, Agricoltura e Food forest per la promozione di colture quali prodotti del sottobosco ad esempio luppolo e malto per la produzione di birra, Agricoltura, Tecnologia e Digitale per l’implementazione di tecniche di processo-prodotto innovative e a basso consumo di risorse in primis l’acqua e Agricoltura e cambiamento climatico per sperimentare nuove tecniche per l’adattamento in agricoltura in territori vulnerabili. La sperimentazione avrà una durata di due anni, durante i quali le start-up lavoreranno per la valorizzazione del territorio locale rurale attraverso un supporto tecnico-scientifico costante, per conto degli altri partner di progetto. (m.c.)

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Un rendering de progetto Genius Center

Cultura a tavola

Gli asparagi che piacevano a Hemingway

La ricetta tipica prevede che siano serviti lessati con le uova che devono essere barzotte, a metà fra quelle “a lo coque” e quelle sode

Perché è particolare l’asparago di Bassano?

Perché rispetto alle altre tipologie simili (da Pernumia nel Padovano a Cimadolmo nel Trevigiano fino a quelli del Veronese) ha un gusto più dolce e delicato, che deriva dalla particolare composizione del territorio attorno al Brenta, ricco di ghiaia che quindi dà un sapore minerale particolare.

Il Brenta è il fiume che il diciottenne soldato volontario americano vedeva scorrere vicino a Ca’ Erizzo, dove era acquartierato durante la Grande Guerra, assieme agli “arditi”.

Hemingway trasferì i ricordi e le esperienze bassanesi nel suo “Addio alle armi”, ambientandolo a Gorizia. In realtà l’ambulanza che lui conduceva saliva la strada del Grappa e i suoi ricordi li ha poi trasferiti sul fronte friulanonella finzione romanzesca Hemingway fa citare gli asparagi al colonnello Richard Cantwell, reduce della Grande Guerra: il colonnello chiede al capo cameriere se glieli serviranno a cena.

Ma il maitre dell’Harry’s bar gli risponde che non è stagione: gli asparagi arriveranno solo in aprile, freschi, da Bassano. A lui, un cinquantenne dal cuore malato e innamorato di una giovinetta, non resta che passare il tempo facendosi riportare a Fossalta di Piave per rivedere il luogo in cui fu ferito da soldato. Nessun altro prodotto del Veneto ha ricevuto una benedizione letteraria più illustre: il racconto citato è tratto da “Dì là dal fiume e tra gli alberi”, pubblicato da Ernest Hemingway nel 1950 e scritto fra Cuba, Cortina e Venezia. Arrigo Cipriani, neanche ventenne al tempo, se lo ricorda bene il vecchio Ernest che al tavolino nella “Stanza”, come lui chiama il locale di famiglia fondato dal padre Giuseppe un anno prima che nascesse, nel 1931, scriveva e prendeva appunti. Quando scrive del colonnello Cantwell ha poco più di 50 anni, va a caccia di anatre in laguna ed è innamorato di Adriana Ivancich, nobile e affascinante ventenne. L’anno dopo Hemingway vincerà il Nobel per la letteratura.

Il piatto tipico di Bassano, uova e asparagi, prevede che le uova siano barzotte, cioè una via di mezzo tra l’uovo sodo (ben cotto dentro e fuori) e quello alla coque, che invece è cotto fuori ma presenta il tuorlo liquido. La salsa che accompagna gli asparagi ognuno la prepara da sè, pestando nel piatto l’uovo con la forchetta dopo averlo condito con olio, sale e aceto. Ma un altro personaggio famoso legato agli asparagi è sant’Antonio da Padova. La leggenda vuole che sia stato lui a farli conoscere ai bassanesi.

Non è vero.

Sant’Antonio è stato a Bassano, varie volte, ma aveva ben altri problemi da affrontare: sono rimaste celebri, infatti, le sue omelie contro gli usurai, male del tempo.

Oddio, guaio non solo di allora. La verità è che la stagione degli asparagi copre la primavera, cioè da San Giuseppe (19 marzo) a Sant’Antonio (13 giugno) e i riferimenti religiosi erano importanti per i contadini analfabeti che si regolavano con i santi piuttosto che con il calendario.

La produzione di asparagi a Bassano è tutto sommato ristretta: 100 tonnellate. Quella del Veneto è di diecimila tonnellate: tremila Padova, tremila Verona, quindi Bassano ma anche Badoere e quelli coltivati nel Rodigino e nel Veneziano.

Solo nel Vicentino, altre qualità di asparagi bianchi sono coltivati a Marola di Quinto Vicentino e a Montebello, ma sono macchie con una produzione assolutamente limitata.

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Eccellenze locali. Il grande Ernest li cita in “Di là dal fiume tra gli alberi” scritto all’Harry’s Bar di Venezia
Alex Lorenzon, gli asparagi con le uova “barzotte” e, in fondo, Ernest Hemingway
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Musica. Il 26 luglio tappa bassanese del tour estivo della cantautrice vicentina

Madame in concerto al Parco Ragazzi del ‘99

Dopo i Modà, attesi il 22 giugno, l’artista è pronta a ricevere l’abbraccio della sua terra nel tour che la porterà in tutta Italia con il suo secondo album “L’amore” prodotto dalla casa discografica Sugar di Caterina Caselli

Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!

Il Parco Ragazzi del ’99 sempre più palcoscenico della grande musica. Dopo aver ospitato il concerto di Elisa lo scorso anno, e dopo l’annuncio di quello dei Modà (il prossimo 22 giugno), si attende a Bassano un’altra star della scena musicale italiana: Madame. Il tour estivo della cantautrice vicentina farà tappa in città il prossimo 26 luglio (inizio concerto alle 21.30). Si arricchisce quindi il programma dei grandi eventi dell’estate bassanese, organizzati da DuePunti Eventi in collaborazione con la Città di Bassano del Grappa.

Madame è pronta a ricevere l’abbraccio della sua terra, in vista del nuovo tour estivo e della pubblicazione del suo secondo album “L’amore” (Sugar) uscito di recente. Un nuovo progetto-

quello discografico e live- per l’artista più ascoltata degli ultimi dieci anni (fonte Spotify) e che in soli quattro anni ha collezionato finora 35 certificazioni tra platino e oro.

Il nuovo disco è stato anticipato dal singolo già certificato platino e presentato all’ultima edizione del festival di Sanremo, “Il bene nel male”. Scritto e composto da Madame con Nicolas Biasin (in arte Bias) e Iacopo Sinigaglia (in arte Brail), che insieme a Shablo e Luca Faraone hanno prodotto il brano”. Accanto ai numeri”, Madame ha raccolto prestigiosi riconoscimenti per il valore musicale e letterario. E’ la più giovane vincitrice della Targa Tenco per il miglior album d’esordio e per la miglior canzone, “Voce”, che si è aggiudicata anche il Premio Lunezia e il Pre-

Antonio Canova. La “Testa ideale di Elena” resta a Bassano per due anni

La “Testa ideale di Elena” di Antonio Canova resta a Bassano del Grappa per i prossimi due anni. Lo ha deciso l’amministrazione comunale nell’approvare il comodato d’uso per mantenere in città l’opera in marmo in seguito alla chiusura della mostra “Io, Canova. Genio europeo”.

Il prestito, accordato dopo avere ottenuto la disponibilità del proprietario dell’opera d’arte e per una spesa annua di 2.400 euro, ha avuto il parere positivo della direttrice scientifica dei Musei civici di Bassano, Barbara

Guidi, per arricchire le collezioni canoviane bassanesi con una nuova opera in marmo tra le più significative e rappresentative dello scultore neoclassico.

“Cittadini e turisti potranno ammirare per i prossimi due anni un’opera di grande valore e di rara bellezza – commenta l’assessore alla Cultura, Giovannella Cabion – che troverà spazio nella sezione permanente del nostro Museo. Un’occasione per mantenere sempre in vita anche il segno di una mostra sul Genio europeo che ci ha riempito di soddisfazione e consensi”.

mio Bardotti, entrambi ricevuti per il miglior testo.

Madame ha già conquistato il pubblico anche dal vivo, in un tour sold out nel 2022 che ha confermato quanto sia nata per cantare e stare sul palco. Energica, spontanea, coinvolgente, la cantautrice ha condiviso uno spazio libero in cui essere al sicuro per essere veramente se stessi.

Le prevendite al concerto bassanese sono disponibili nel circuito Ticketone (on line e punti vendita). I prezzi variano da 43 euro più diritti di prevendita a 25 euro più diritti di prevendita, a seconda del posto scelto. Per informazioni, DuePunti Eventi, tel. 0445.360516; eventi@duepuntieventi.com.

Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!

Ad arrivare al terzo posto i FOX Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!

Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premia-

ta con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.

Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie , ha rapito i cuori dei lettori de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.

Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet.

C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar, ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!

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concorso Spettacoli
Il
Raffaella Forin Madame in una foto di LScotti e durante un’esibizione al Festival di Sanremo
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Musica. A un anno dall’esordio esce il nuovo lavoro per il cantautore vicentino Bruno Corradini

“Acustronica”, convivenza di generi nel secondo album di AristeA

Musica acustica ed elettronica possono convivere? La risposta è affermativa e la prova è data dall’album “Acustronica” del cantautore vicentino Bruno Corradini, in arte AristeA, con etichetta Soyuz. Secondo lavoro a distanza che giunge ad un anno dall’esordio con quello intotolato “CasA MadrE”.

Gli antipodi si uniscono come alla chitarra acustica suonata da AristeA si accompagnano non pochi strumenti con Davide Pezzin a pianoforte e chitarra acustica, Antio Avitabile al pianoforte, Piero Bonollo alla mandola, Ludovica Beniamini ad arpa e kalimba e Saxfia al sassofono. Gli arrangiamenti dell’album sono curati da AristeA mettendo le mani su archi sintetici, synths, programmazione ritmica, effetti sonori, loops ed elettronica.

I testi toccano gli argomenti più svariati: la velocità del progresso informatico che coinvolge la no-

stra quotidianità (“VelocE ComE NoN MaI”), la filosofia di conoscenza Gurdjeffiana secondo la quale l’uomo non cambia mai, ma sono le cose che si trasformano (“SonO LE CosE ChE CambianO”), una descrizione di una li-

I testi toccano gli argomenti più svariati e gli arrangiamenti dell’album sono curati dallo stesso AristeA mettendo le mani su archi sintetici, synths, programmazione ritmica, effetti sonori, loops ed elettronica

berazione di una stanza da entità negative (“SuonI SU SuonI”), la teoria che non siamo materia ma spirito ed anima (“IO NoN SonO IL MiO CorpO”), i legami affettivi e sensuali (“MeteO” e “LA CravattA E’ UN AbitO MentalE”), l’immancabile ballata d’amore struggente (“LontanO”), e, a chiudere, ecco una preghiera di perdono, supplica e devozione tratta da

una poesia di Padre Davide Maria Turoldo (“ChiedO SoltantO PietA’”).

Profonda la formazione di Bruno Corradini che ha cominciato a studiare chitarra classica e musica contemporanea, applicandone alcune regole al popsperimentale, con molteplici riferimenti all’avanguardia del prog e della sperimentazione vocale.

Premio “Orgoglio italiano” a Stefano Ciffo per le produzioni tv

Si è svolta al Central Park di Ischia la kermesse dedicata alla consegna dei premi Orgoglio Italiano. Tra i premiati anche il vicentino di Schio Stefano Ciffo, per il settore delle produzioni audiovisive. Ciffo lavora come production manager ed ispettore di produzione da più di 15 anni per il mondo dello spettacolo e dei programmi televisivi. Dopo gli studi ha iniziato una breve esperienza in una emittente locale, TVA Vicenza, che gli ha consentito di apprendere i primi processi della produzione. In seguito eccolo a Magnolia, Zodiak Active, ldm, Endemol Shine Italy sempre nel campo della produzione, collaborando con diverse

reti nazionali: Rai, Mediaset, RealTime, Sky, La7 , Deejay TV, MTV e in molti programmi di punta come Isola dei Famosi e X-Factor, Masterchef Italia, Ma come ti vesti?, Cucine da incubo, Antonino chef academy, Stasera tutto è possibile. “Esperienze che mi hanno insegnato a gestire il lavoro a 360 gradi – sottolinea Ciffo - Dal briefing con la rete, all’approccio diretto col regista, dal concept autoriale all’esecutivo, passando per tutte le fasi intermedie”. Si è specializzato nella direzione artistica di eventi nel territorio nazionale e locale. Esperienze anche negli Stati Uniti che lo fanno local fixer e location manager in Los Angeles

Dal 1978 al 1981 intensa l’attività concertistica come “onemanband”, con basi, strumentazione elettronica e suoni acustici, esibendosi ovunque in club, teatri, case occupate e come supporter di artisti famosi. Poi una pausa compositiva per concentrarsi solo sulla scrittura di testi collaborando con il fratello Claudio. Recentemente ha ripreso in mano

per produzioni Tv e shooting italiani. A condurre la seconda edizione del premio, Beppe Convertini. Con Stefano Ciffo, meritevoli di essere orgoglio per l’Italia: il volto televisivo Emanuela Folliero, la giornalista ed opinionista Hoara Borselli, l’inviata Mediaset Emanuela Gentilin, lo speaker radiofonico di Kiss Kiss Italia Pippo Pelo, il medico Antonio Casella, Eden Loren per la musica, Zigrida Berhomi per la Moda. Hanno completato il parterre Ainett Stephens, Manuela Moreno, Rajae Bezazz, Dayane Mello, Fabrizia Santarelli, Rossella Erra, Freakybea, Luis Navarro ed i gemelli Rosandro. (m.c.)

lo strumento sperimentando una tecnica minimalista, diluendo corde e note in pochissimi arpeggi. Da qui ecco il singolo “Meteo”, arrangiato da Davide Pezzin attuale bassista di Ligabue, Cristiano De Andrè e Patrizia Laquidara. AristeA ha registrato in casa durante l’ultimo lockdown, in totale solitudine, utilizzando il solo telefonino, l’album d’esordio “CasA MadrE”, dove mescola loop e scarni inserimenti di strumenti elettronici. Il disco sorprenderà per la variazione dei contenuti, le melodie e soprattutto gli arrangiamenti sofisticati, contraddistinti da una costante ricerca sonora, candidandosi a diventare così un caso atipico nell’attuale panorama italiano. Ora il nuovo, particolare, lavoro (https:// www.facebook.com/Br1Aristea, https://www.instagram.com/ a_r_i_s_t_e_a__music/).

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Michelangelo Cecchetto Premio “Orgoglio Italiano” al produttore TV vicentino Stefano Ciffo Bruno Corradini, in arte “AristeA”

“In città è sempre più tennis mania La nostra forza? I giovani”

Quest’anno Tennis Bassano tornerà a ospitare i campionati italiani di tennis in carrozzina, torneo in scaletta da fine agosto a inizio settembre. A settembre Challenge internazionale e a ottobre spazio al campionato di serie A2

QUA LA ZAMPA!

C olonna portante dello sport cittadino, la Società Tennis Bassano quest’anno celebra il decennale di uno straordinario e memorabile scudetto, il fantastico tricolore arpionato nel 2013 a Rovereto nella finale contro Roma coi giallorossi della STB in trionfo trascinata dalle prodezze di Andreas Seppi e Paolo Lorenzi, alfieri azzurri che con la divisa di Bassano pilotarono il club a uno storico scudo inseguito per lustri. E se quell’impresa ha rappresentato l’apice dell’epopea societaria, il film del sodalizio di via Col Fagheron racconta anche tanto altro: da una favolosa esibizione Becker-Mc Enroe trent’anni fa, oppure la sfida di Fed Cup tra Italia e Croazia e la nazionale femminile al gran completo, per non menzionare i mille tornei di vaglia allestiti al circolo adiacente allo stadio Mercante. Marco Fioravanzo, che con Marco Moretto, fraterno amico, guida lo staff tecnico della STB, è anche presidente del club. Con lui analizziamo progetti e programmi dell’annata appena cominciata.

Presidente Fioravanzo, il 2023 si annuncia ricco di eventi…

“Decisamente. Quest’anno torniamo ad ospitare i campionati italiani di tennis in carrozzina, torneo in scaletta da fine agosto a inizio settembre. E proprio a settembre allestiremo il rituale challenge internazionale di livello come nei giorni belli. E a

ottobre spazio al campionato di serie A2”.

Già, lo scorso anno il ritorno in A1 è sfumato solo allo spareggio a Siracusa dopo una stagione clamorosa.

“Esatto. Puntavamo alla salvezza e a momenti invece no non saliamo in A1. Siamo andati davvero a tanto così da un risultato pazzesco. Quest’anno abbiamo scelto di confermare la stessa formazione e valuteremo presto se inserire un rinforzo straniero di spessore. In tal caso mireremo ai playoff, diversamente a mantenere la categoria”.

E dietro la serie A continua a crescere un vivaio di gran qualità…

“Proprio così. Circa 300 ragazzi suddivisi tra il circolo in città, gli impianti del Centro Giovanile e lo Sporting di Fellette. Abbiamo tantissimi prospetti su cui lavorare, molti adolescenti già nel giro azzurro e uno tra tutti, Mattia Cappellari, che è un under 16 assolutamente futuribile che sta ottenendo risultati eccellenti anche a livello internazionale. Un giovanotto che francamente promette tantissimo e che va seguito da vicino”.

Inoltre sta sbocciando poderosamente la padel mania.

“Un boom assoluto e totale che è trasversale e consente a tutti, ma proprio a tutti, anche a chi è poco dotato tecnicamente di avvicinarsi con facilità alla disciplina. Pur tra mille difficoltà di spazi, abbiamo realizzato un campo da padel nel cuore del

circolo e lo inaugureremo a giugno. Ci sarà sicuramente il pienone, è la disciplina del presente e anche di domani. Senza scalzare peraltro l’egemonia e l’autorevolezza del tennis che non è minimamente in discussione e che e anzi sta nuovamente conoscendo una nuova età dell’oro. Pure perché da decenni si è tolta di dosso quella fastidiosa etichetta di sport elitario. Direi che ha smesso di esserlo da una vita, ora il tennis è accessibile a chiunque e per tutte le tasche”. L’unico cruccio sono gli spazi forzatamente limitati degli impianti di via Col Fagheron. “Infatti. Siamo abbastanza stretti. Il sogno sarebbe riuscire ad allargarsi nella nostra sede di riferimento ma temo resti tale, un sogno appunto. Per questo ci siamo estesi tanto al Centro Giovanile che allo Sporting. Ma è un dato oggettivo che per contenere la fame di tennis che c’è in città e nel territorio le strutture attuali della ST ormai non bastino più”.

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Sport
Società Tennis Bassano. Intervista al presidente del club Marco Fioravanzo Vincenzo Pittureri Società Tennis Bassano che ha sfiorato il ritorno in serie A1 a Siracusa; sotto, i tecnici Marco Fioravanzo a sinistra e Marco Moretto a destra Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Pallacanestro. La società si occupa di crescere e formare giovani talenti

Orange 1 Bassano: guarda ai ragazzi l’altra faccia del basket in città

S i muove su una filosofia di base che è fatalmente diversa da quella che ispira invece MBA, più pop e accessibile a tutti, ma è ugualmente meritoria.

Si perchè Orange 1 Bassano, marchio lanciato dall’imprenditore di Pove, Armando Donazzan, da sempre vicino allo sport del territorio, lavora da anni (dal 2004 per la precisione) sullo sviluppo del settore giovanile occupandosi principalmente di ragazzi di talento cristallino che recluta nel Triveneto, in Italia e in ogni angolo del mondo, non solo d’Europa. Lo scopo non è soltanto quello di allestire un vivaio tra i primissimi in Italia per qualità e potenzialità (e indiscutibilmente oggi Bassano sottocanestro è tra i primi tre settori giovanili nazionali e contende la leadership alla Stella Azzurra Roma), ma di accompagnare questi ragazzi a una parallela crescita formativa e di studio aiutandoli a conciliare brillanti risultati in campo come

sui banchi di scuola. In particolare si offre un’opportunità di vita e non solo agonistica ad adolescenti provenienti da culture d’origine talvolta diametralmente opposte. E anche la prima squadra, che milita in serie C Gold, è finalizzata a questo obiettivo,

Sull’asse composto dal presidente Carlo Da Campo, dal ds Giacomo Rossi e dal responsabile del vivaio Francesco Papi, la società sta pianificando un futuro internazionale

essendo formata unicamente da ragazzini tutti minorenni, di fatto il roster senior più giovane d’Italia. Negli anni scorsi la società ha conquistato un fosforescente scudetto Under 14 (che resta al momento l’unico titolo italiano di basket maschile mai agguantato nell’intera provincia vicen-

tina), ma non si contano gli approdi dei quintetti Orange 1 alle finali scudetto.

Anche quest’anno l’Under 17 arancionera si è qualificata per le finali tricolori in scaletta a Piombino in Toscana dal 12 al 18 giugno dove tra le altre contenderà lo scudo a colos-

Hockey su pista. Bassano candidata a ospitare i mondiali 2024

A tanto così dal Mondiale. Sì, avete letto bene, Bassano è la candidata più autorevole ad ospitare i prossimi mondiali di hockey pista già assegnati all’Italia e in scaletta a settembre 2024. Per la rassegna iridata hanno fatto molto più che un pensierino sia Novara che Lodi, mentre pure la Toscana con Forte dei Marmi, Follonica e Viareggio, hanno avanzato una loro disponibilità. Ma oggi Bassano è la più avanti di tutte ed entro giugno potrebbe arrivare l’investitura ufficiale. Già il mese scorso, infatti, una delegazione capitanata dall’argentino Daniel Martinazzo, ex stella del campionato italiano degli anni Ottanta, ha compiuto un accurato sopralluogo in città per valutare gli impianti destinati ad accogliere l’evento.

Martinazzo, accompagnato dai referenti della federazione italiana, dall’assessore allo sport Mariano Scotton, da quello dei lavori pubblici, Andrea Zonta, dai responsabili del Bassano ‘54 e dal capo degli arbitri internazionali Matteo Zonta, ha visitato sia il PalaUbroker che l’adiacente CMP Arena, nonché il PalAngarano, tre strutture designate per ospitare la manifestazione. Il riscontri e i giudizi sono stato estremamente positivi e lusinghieri e con ogni probabilità verranno precettati per la bisogna anche i vicini palasport di Sandrigo e Breganze, per garantire un servizio completo, qualità di palazzetti e spostamenti rapidi in un fazzoletto di territorio molto ristretto. Indicativamente saranno non meno di 60 squadre e

si come Varese o Roma. Il club ha ideato una fornita foresteria in città in cui ospitare stabilmente i ragazzi provenienti da fuori regione che sono seguiti da quattro tutor (tra cui insegnanti liceali), da una cuoca e un’addetta alle pulizie più tecnici qualificati di supporto.

E sull’asse composto dal presidente Carlo Da Campo, il direttore sportivo Giacomo Rossi e il responsabile del vivaio, Francesco Papi che ha appena sottoscritto un rinnovo pluriennale, l’Orange 1 pianifica un futuro internazionale.

relative delegazioni a partecipare a una kermesse che contemplerà i Mondiali A, quelli B, i Mondiali Donne e quelli giovanili per oltre 1.200 addetti ai lavori a cui vanno aggiunte le tifoserie al seguito di mezzo mondo. Questo alimenterà un indotto economico e turistico per gli operatori del settore del Bassanese di primo piano, tantopiù che anche la ricezione alberghiera è stata ampiamente promossa. Per un paio di settimane ci sarà il tutto esaurito negli hotel del circondario, un dato che da solo dovrebbe essere sufficiente a legittimare la bontà dell’operazione. Ora si attende solo il benestare della Regione Veneto per i relativi contributi, ma c’è grande ottimismo e il placet definitivo del Governo a Roma. (v.p.)

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I ragazzi del Settore Giovanile Orange 1 Bassano in azione Francesco Papi, responsabile Settore Giovanile Orange 1 Bassano

#Regione

Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo

Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.

Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.

I dettagli dell’intervento

Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-

Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale

gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.

Attenzione all’ambiente

E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia

circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.

I commenti

“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha

raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.

“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza

e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.

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IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”
Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save

L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini

Salone Nautico nel segno della vela e dell’elettrico

Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.

V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.

L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.

H anno confermato la loro pre-

senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan

shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-

tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.

S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima

linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.

I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.

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Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico

Il viaggio della memoria. L’esperienza dei ragazzi della Riviera del Brenta

“Promemoria Auschwitz”, per non dimenticare

“Son o estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.”

Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.

Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro. È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau.

Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comu-

ni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia. Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri 450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni

si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità.

Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.

Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del

passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio. Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme.

La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.

La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai neces-

sario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.

Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro paure, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.

I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.

Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.

Francesco Filippi

• Chi è Francesco Filippi

Classe ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente

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Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità

Innovazione. A Montegrotto Terme la nuova struttura profonda 30 metri

Dopo dieci anni Y-40 The Deep Joy raddoppia

Nasce PHI 12 Spazio Sommerso

Record tutto padovano per la piscina più profonda del mondo

Èun Guinness World Record

tutto padovano quello che ha portato la Y-40, realizzata nel 2013 all’Hotel Millepini di Montegrotto Terme, a essere dichiarata la piscina più profonda del mondo.

Ora, esattamente dieci anni dopo, un nuovo progetto dell’architetto Emanuele Boaretto ambisce ad affiancarsi, letteralmente, alla Y-40 ampliandone le potenzialità. Si tratta della PHI 1 2, un cilindro dal diametro di 12 metri e profondo 30 metri, riempito usando acqua termale a 32/34°C. Aperto al cielo, sarà in grado di accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni calate dall’alto, ma anche esercitazioni e simulazioni uniche nel loro genere. In particolare, il nuovo spazio acquatico termale sarà dedicato alla ricerca scientifica, medico-subacquea e aerospaziale, la formazione di forze specializzate

in ricerca e recupero, le produzioni cinematografiche.

“Un’architettura subacquea che darà molteplici opportunità e diverrà nuova attrazione turistica. La naturale evoluzione di Y-40 in un’opera aperta in grado di ispirare.

Uno spazio sommerso aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso” dichiara l’architetto Emanuele Boaretto. Lo spazio acquatico di PHI 1 2 sarà infatti raddoppiato dando maggiore risalto ad alcune delle applicazioni per le quali si è dimostrato Y-40 nei primi dieci anni.

Per quanto riguarda il nome di battesimo della nuova struttura, si legge Fi dodici e si scrive Ф12 e deriva dalla lettera dell’alfabeto greco. In matematica è il simbolo della sezione aurea e l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, ma in architettura indica anche il dia-

metro, in questo caso del cilindro di 12 metri.

PHI 12 sarà inoltre un’opera sostenibile che eviterà l’immissione in atmosfera di oltre mille tonnellate di CO2. Questo sarà possibile perché la struttura non impiegherà acqua da bere, ma riutilizzerà sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consentirà un utilizzo efficiente. “L’impiego della risorsa termale, oltre a non sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti

gli ambienti saranno mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per questi volumi” spiega l’architetto.

L’opera, all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini come Y-40, sarà aperta anche ai visitatori che potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch

down delle persone in immersione. “Grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita” sottolinea l’architetto Boaretto.

La struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. Insomma, parte il countdown per un’altra struttura da record nel nostro territorio.

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Da sinistra Umberto Pelizzari, campione mondiale di apnea e l’architetto Emanuele Boaretto, ideatore e progettista di Y-40 e Phi 12. A fianco, l’immagine del progetto Phi 12

IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale

Aspiag Service Despar: in Veneto un anno di sviluppo e impegno sociale

Ècontinuato anche nel 2022 l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, per consolidare la propria presenza in Veneto, puntando sulla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali e sostenendo iniziative a sfondo sociale per continuare ad essere ogni giorno parte attiva delle comunità in cui l’azienda si inserisce.

Guardando allo sviluppo del business in Veneto, nel 2022 Aspiag Service Despar ha realizzato un fatturato al pubblico complessivo di oltre 918 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati e, grazie ai 30 milioni di euro di investimenti, ha proseguito nel suo progetto di sviluppo e potenziamento della rete vendita che conta oggi 161 negozi attivi in regione, di cui 89 diretti e 72 affiliati. Uno sviluppo che ha portato anche ad un allargamento della “famiglia Despar” con 192 nuove assunzioni, che fanno salire a 3.921 il numero dei collaboratori in regione.

Anche per il passato esercizio ha avuto una particolare rilevanza la valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte attraverso il progetto “Sapori del Territorio” che raccoglie in Veneto oltre 3.700 referenze a scaffale, provenienti da più di 700 produttori locali e che, ormai da molti anni, testimonia

concretamente la vicinanza e il sostegno di Despar alla cultura enogastronomica e alla produzione agroalimentare di qualità presenti in regione. Un’ulteriore declinazione sul territorio di questa strategia che mira alla piena sinergia con i produttori locali è il protocollo regionale di promozione delle tipicità territoriale “The Land of Venice”, attivo in Veneto da oltre tre anni, che contrassegna nei punti vendita dell’abete delle sette province del nostro territorio tutti i diversi prodotti certificati e caratterizzati dalla presenza di specifiche denominazioni geografiche.

Accanto a ciò, Aspiag Service Despar ha continuato a essere motore di crescita per il territorio: una scelta che si è concretizzata nel 2022 in moltissime iniziative a sfondo sociale

che Despar ha promosso per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Sono state così supportate molte società sportive, iniziative e realtà culturali del Veneto, impiegando direttamente una buona parte degli oltre 223 mila euro complessivamente investiti nel 2022 per lo sviluppo dei progetti a ricaduta sociale in regione. Anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo è stato coinvolto in progetti specifici di raccolta fondi, come nel caso della vendita delle originali shopper biodegradabili con la grafica realizzata dalla Cooperativa Down Dadi, o di sensibilizzazione sociale come per la promozione della campagna di prevenzione di truffe e raggiri a danno dei cittadini effettuata assieme alla Polizia di Stato in tutto il territorio regionale.

La rete vendita in Veneto cresce all’insegna della sostenibilità

Nel 2022 Aspiag Service Despar ha proseguito nel progetto di sviluppo e potenziamento territoriale della rete vendita in Veneto e incrementato il numero degli esercizi commerciali di altri 5 punti vendita, di cui quattro localizzati nelle province di Venezia e uno nella provincia di Vicenza. L’azienda ha inoltre proseguito nel processo di riammodernamento dei propri negozi con le ristrutturazioni di un punto vendita diretto Eurospar a Verona e di un punto vendita affiliato a Padova. Particolarmente significativa nel corso del 2022 è stata poi l’apertura del punto vendita Despar di Ponte del Teatro, un nuovo negozio nel cuore di Venezia a servizio di residenti e turisti che rappresenta la volontà di offrire un servizio di prossimità e si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo della rete vendita in un’ottica green. La sostenibilità è infatti uno dei driver strategici di sviluppo

per Aspiag Service Despar che anche per il 2022 ha continuato il percorso di allineamento del proprio modello di business e delle proprie performance ai sette obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tutte le nuove aperture e le ristrutturazioni sono infatti progettate in una prospettiva green, attraverso soluzioni che permettono un’attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. A ciò si aggiunge l’attenzione che l’azienda pone alle modalità di sviluppo della propria rete vendita che si concretizza nella scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia

Tra le iniziative sociali più significative del 2022 va ricordata inoltre l’annuale campagna de “Il mondo ha bisogno delle donne”, attività charity che ormai da diversi anni rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà sostenendo progetti e associazioni impegnate nell’ambito della promozione dei diritti e del benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel solo Veneto grazie a questa raccolta fondi sono stati raccolti quasi 60 mila euro, che sono stati destinati ai programmi di ricerca e cura dell’Endometriosi e alla collegata campagna di prevenzione negli istituti scolastici regionali. Inoltre, anche nel 2022 è proseguito l’impegno di Despar per la lotta allo spreco alimentare che ha permesso di recuperare in Veneto più di 550 tonnellate di cibo invenduto, distribuito attraverso una rete territoriale di solidarietà di oltre 800 Onlus, che hanno consentito la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai più bisognosi. Un impegno che, oltre alle importanti ricadute in ambito sociale, ha permesso anche di fare bene all’ambiente, permettendo un risparmio totale di oltre 2.025.431 kg di Co2 equivalente e oltre 1.198.016 m3 di acqua (che corrispondono rispettivamente ad oltre 15 mila viaggi in auto da Milano e Napoli e 374 piscine olimpioniche!).

Restiamo sempre al fianco del territorio

Nonostante un contesto macroeconomico difficile e sfidante per tutto il settore della GDO come quello passato, tra inflazione, rincari energetici e rialzo dei prezzi, anche nel 2022 Aspiag Service Despar ha continuato nel suo percorso di crescita in Veneto, diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le persone e le comunità dei territori in cui siamo presenti. L’espansione del business e gli investimenti per lo sviluppo e il consolidamento della rete vendita ci hanno permesso di rafforzare il nostro ruolo nel settore della grande distribuzione in Veneto, impegnandoci a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i nostri clienti e favorendo l’aumento dell’occupazione.

di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio.

Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto, lavorando a stretto contatto con i fornitori locali e con i diversi paesi che, come noi, fanno parte del gruppo internazionale SPAR Austria. In un contesto di incertezza come quello vissuto, filiera ed economie di scala sono state dunque le parole chiave per fronteggiare il caroprezzi e continuare a sostenere le famiglie mitigando l’effetto del caro-vita, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che ci ospitano. Anche per il futuro, vogliamo continuare nell’impegno verso i territori in cui siamo presenti, continuando il nostro percorso di sviluppo all’insegna della qualità, prossimità, competenza, partecipazione e inclusione: valori da sempre condivisi da tutta la grande famiglia Despar e che ogni giorno ci permettono di essere un riferimento per le comunità in cui il nostro abete ha messo le sue radici.

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Regione
IL PUNTO di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Il nuovo punto vendita Eurospar di Jesolo

Le buone pratiche per vivere in salute

Salute

I quattro cardini del benessere

Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi

Vivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.

Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.

Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.

Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.

L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.

“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.

Prosegue alla pag. seguente

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MAGGIO 2023

Salute

Giovani e salute

La campagna di prevenzione dell’Ulss 5 Polesana

causati

I quattro cardini del benessere

Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.

“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovanadimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto. L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.

Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione.

Si c hiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica.

Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile.

Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 1 2 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono

In Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni

circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.

Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.

La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.

Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata. “L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici. Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti.

Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro sonno. Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.

La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.

La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno. Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.

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Fallo
“Non berti la vita!”, i danni
dall’abuso di alcol
Sempre più ragazzi consumano alcolici e si ubriacano per stordirsi con il “binge drinking”
Salute

Atrofia muscolare. I risultati aprono nuovi orizzonti terapeutici e diagnostici

Individuato un nuovo gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico

Pe rdita di massa muscolare con conseguente insorgenza di uno stato di debolezza e affaticamento, se non addirittura, in caso di determinate patologie, di minore risposta alle terapie. È il processo noto col nome di atrofia muscolare, indotto dall’invecchiamento ma anche da particolari condizioni quali l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari. La perdita di forza è una condizione che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone. I meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti e, ad oggi, non esistono terapie per prevenirla o contrastarla.

Tuttavia, è stato di recente individuato un gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico grazie allo studio del gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore Ordinario in Patologia Clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.

Uno degli scopi del laboratorio del Prof.

Sandri è di studiare i “geni oscuri” - sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono inesplorati, i cosiddetti dark genes - e capirne la loro funzione all’interno del muscolo scheletrico.

I risultati della ricerca, contenuti all’interno dello studio coordinato da Anais Franco Romero e Jean Philipe Leduc-Gaudet (primi

Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e Professore dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”

fatti portare a una diminuzione della massa muscolare, mentre al contrario un blocco di questo processo potrebbe portare ad un accumulo di organelli e di proteine danneggiate che impediscono una normale contrazione muscolare.

Nello specifico, i ricercatori hanno visto come l’inibizione acuta di questo nuovo gene abbia un ruolo protettivo in caso di tumore, immobilizzazione e assenza di nutrimenti.

in cui i ricercatori hanno trovato una riduzione di espressione di questo nuovo gene. “La scoperta di nuovi geni che controllano la qualità dei nostri muscoli apre nuovi orizzonti non solo terapeutici, con la possibilità di sviluppare nuovi farmaci che preservino la forza, ma anche diagnostici” ha sottolineato Marco Sandri.

co-autori dello studio) hanno portato all’identificazione di un nuovo gene - chiamato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer) – importante per l’integrità del muscolo scheletrico e in particolare del processo di degradazione delle proteine e degli organelli. Questo processo cellulare deve funzionare correttamente e in modo bilanciato: un eccesso di degradazione proteica potrebbe in-

Tuttavia, poiché la funzione di questo gene è critica per la pulizia della cellula, non si può ridurre la sua funzione per periodi prolungati perché si causa un accumulo di materiale non degradato, risultando in una degenerazione cellulare e diminuzione della forza muscolare. Quest’ultima situazione sembra verificarsi in una malattia muscolare genetica chiamata Distrofia muscolare di tipo 1 (DM1),

“Grazie alla conoscenza di questi geni e del loro funzionamento saremo in grado di identificare nuove cure per tutti i pazienti che hanno malattie ereditarie, di cui non si conosce il gene mutato”.

Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione Cariparo e in Francia dalla Fondazione AFM Telethon è stato condotto in stretta collaborazione con un team di ricercatori della prestigiosa McGill University di Montreal, diretto da Gilles Gouspillou e Sabah NA Hussain.

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