Il Bassano - Gennaio 2023

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TURISMO

Info-point: rete cittadina in bar, negozi e attività

LA MOBILITAZIONE

“Salviamo i frati”: anche Coelho e Alesi contro la chiusura

SANITÀ

Bilancio 2022: potenziati ospedali e servizi territoriali

SPORT Il Comune realizza il primo campo da padel in città

RICONOSCIMENTI Premio San Bassiano: tutti i nomi dei vincitori

L’EVENTO

Al PalaBassanoDue il grande concerto di Bluespiritual Band

In guerra con Bruxelles

S ostenere che il vino uccide, con tanto di etichetta sulla bottiglia, come ha voluto l’Irlanda e come l’Europa ha lasciato fare per ignavia è un segno pericoloso di quella crisi delle istituzioni europee che ha già incassato un brutto colpo con il Qatargate. In quest’ultimo caso, che è finito un po’ in disparte dopo la polemica, gli arresti e la figuraccia dell’Unione europea, si parla di un milione e mezzo di euro ritrovati, ma le dimensioni della corruzione e la sua durata non sono ancora note. Altre sorprese potrebbero arrivare.

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Patrimonio mondiale: due proposte per il Ponte Tutti gli scenari della candidatura UNESCO del Ponte degli Alpini, pensato e realizzato da Andrea Palladio, divenuto simbolo della città
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25 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE GENNAIO 2023
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NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

Bassano sempre più turistica

In guerra con Bruxelles

Nel caso delle etichette che vogliono paragonare il vino al fumo (proprio nel ventesimo anniversario della legge Sirchia che eliminò le sigarette dai locali pubblici d’Italia) l’impatto con il Veneto è micidiale. In fatto di vino, la nostra regione ha un export che vale 2.8 miliardi. E le conseguenze possono terremotare l’intero settore produttivo, in quanto la scelta dell’Irlanda potrebbe avere un effetto domino in molti altri Paesi.

Sulle confezioni dei prodotti, secondo la nuova disposizione, dovranno essere riportate indicazioni del tipo “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”, usando una modalità finora contemplata solo per le sigarette.

È un’idea da combattere. Ogni alimento puà essere, in teoria dannoso. Dipende dalla qualità e dalla quantità, come in questo caso. Gli eurodeputati Variati e Berlato hanno già annunciato battaglia. Sarebbe anche da chiedersi come un’idea del genere sia passata senza che loro, o meglio senza che nessuno se ne accorgesse, ma lasciamo perdere. Il governatore Zaia ha già alzato la bandiera di guerra e speriamo che in questa battaglia l’Ufficio della Regione Veneto a Bruxelles diventi un avamposto dell’assalto in terra nemica. Forse la metafora militare è un po’ forte, ma ormai in fatto di agricoltura, anzi di enologia, le battaglie perse (o che si rischia di perdere) sono parecchie.

Il Veneto ha già sofferto per l’eliminazione del nome Tocai (chi se lo ricorda? Avvenne 16 anni fa) e dovemmo cambiare il nome in “Tai”: fu una palese ingiustizia perché i vitigni, il Tokaj ungherese e quello veneto, sono diversi. Adesso il Veneto deve combattere con la Croazia che, con il suo Prosek vuole creare confusione. Quello dell’italian sounding, cioè dei prodotti che assomigliano solo nel nome a quelli italiani (dal parmesan americano oppure i vini Barollo e Montecino) è un affare che ci costa settanta miliardi l’anno. Se riuscissimo a recuperarne almeno la metà potremmo regalarci una finanziaria a costo zero.

U na rete cittadina di Info-point coinvolgendo, e formando, i negozianti, i baristi, gli operatori della ristorazione, ma anche le agenzie di viaggio, le edicole, gli autonoleggi, le stazioni di rifornimento. A Bassano si arricchisce l’offerta informativa per visitatori e turisti che potranno rivolgersi anche alle attività commerciali aderenti all’iniziativa per ricevere indicazioni utili sui principali luoghi d’interesse, sulle proposte culturali, sulle manifestazioni e mostre in corso. La giunta comunale ha infatti approvato una delibera per rendere operativo il progetto lanciato dalla Regione Veneto. “Andrà ad integrare l’attività svolta dagli sportelli Iat operativi in piazza Garibaldi e, nei fine settimana, in via Angarano a ridosso del ponte palladiano – spiega l’assessore al Turismo, Giovannella Cabion –. Un’ulteriore opportunità per valorizzare le nostre bellezze, comprese quelle meno conosciute, e il lavoro dei tanti organizzatori di eventi e manifestazioni che contribuiscono a rendere Bassano una città viva e attraente”. Passaggio fondamentale per attivare la rete di Info-point è la formazione degli operatori interessati, motivo per cui il Comune ha previsto un apposito bando. Per ottenere il riconoscimento è infatti necessario che il titolare dell’attività, o i suoi collaboratori, partecipino ad almeno quattro incontri formativi organizzati dal Comune, d’intesa con l’Odg Terre Vicentine e la direzione Turismo della Regione. Appuntamenti che approfondiranno le tendenze del settore, svilupperanno la conoscenza del territorio, la cultura dell’accoglienza e l’utilizzo in consultazione di un sistema informatico regionale. “Gli interessati sottoscriveranno poi una convenzione con il Comune – precisa l’assessore – Chi vorrà far parte della rete sarà poi riconoscibile da un distintivo da applicare all’ingresso del proprio locale”. (r.f.)

Attiva una rete di info-point nei bar, negozi, attività

Combatteremo anche questa battaglia. I veneziani sono stati capaci di trasportare le navi attraverso pianure e montagne (“galeas per montes” nel 1439) per farle navigare sul lago di Garda e combattere a proprio agio, i veneti riusciranno anche ad avere ragione in questa guerra.

Che è davvero insulsa.

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di
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Ponte degli Alpini. Il Comune aveva affidato alla Fondazione Sant’Agata per la Cultura e l’Economia lo studio di fattibilità

Due ipotesi per candidare il Ponte palladiano a bene Unesco

La prima strada risulterebbe più semplice e veloce; la seconda invece, più complessa, è ritenuta “molto interessante” dal professor Guido Beltramini, storico dell’architettura e direttore del Centro studi Andrea Palladio, massimo esperto del celebre architetto veneto e dei ponti da lui progettati

Sono due le carte che Bassano potrebbe giocare per candidare il Ponte palladiano a patrimonio mondiale Unesco. Lo suggerisce uno studio di fattibilità svolto dalla Fondazione Sant’Agata per la Cultura e l’Economia alla quale il Comune aveva affidato il compito di esplorare le possibilità.

Il primo scenario prende in considerazione l’estensione dei confini dell’area palladiana di Vicenza, che con le sue ville e i

Il sindaco Elena Pavan e l’assessore alla Cultura Giovannella Cabion credono nel progetto e hanno assicurato che l’amministrazione farà tutto il possibile per tentare di arrivare a questa prima, ma fondamentale tappa

suoi siti ha già ottenuto il prestigioso riconoscimento; il secondo prevede l’attivazione di una rete fra gli storici ponti lignei coperti presenti nel mondo, assumendo quindi una connotazione internazionale, una rete seriale che comprenderebbe una decina di celebri manufatti.

La prima strada risulterebbe più semplice e quindi anche più veloce, la seconda invece, più complessa, è ritenuta “molto in-

teressante” dal prof. Guido Beltramini, storico dell’architettura, nonché direttore del Centro studi Andrea Palladio, massimo esperto del celebre architetto veneto e dei ponti da lui progettati, che ha dato il proprio contributo scientifico all’analisi coordinata e presentata in città da Alessio Re della Fondazione Sant’Agata.

Le due ipotesi sono state esposte durante un convegno organizzato dall’amministrazione comunale per condividere con la comunità i risultati dello studio e per individuare una possibile rotta da seguire verso il prestigioso riconoscimento. Come spiegato da Chiara Tessarollo, presidente della commissione consiliare Cultura, “il primo, importante passo è quello di far entrate il Ponte degli Alpini, già dichiarato monumento nazionale, nella cosiddetta Tentative list ovvero l’elenco dei beni italiani da candidare a patrimonio Unesco”. Sia il sindaco Elena Pavan che l’assessore alla Cultura Giovannella Cabion credono nel progetto ed hanno assicurato che l’amministrazione farà tutto il possibile per tentare di arrivare a questa prima, ma fondamentale tappa.

La proposta dei ponti coperti con caratteristiche similari ne identifica nel mondo nove, dieci con quello bassanese: tre si trovano in Svizzera, quattro in Germania,

due negli Stati Uniti. “Si tratta di siti significativi, realizzati con tecniche costruttive particolariha aggiunto Alessio Re – Messi insieme possono costituire un valore straordinario ed universale”.

Se invece si volesse puntare sull’estensione dell’area palladiana già Unesco, il simbolo bassanese avrebbe dei punti a favore. “E qualcosa di unico –ha confermato Beltramini - che evidenzia un Palladio diverso dal progettista di ville. Le quattro stilate su cui poggia il manufatto bassanese rappresentano una soluzione geniale e i suoi colleghi inglesi del Settecento si sono a lui ispirati nel costruire i ponti”.

In qualsiasi caso, c’è la consapevolezza da parte dell’amministrazione comunale che il percorso della procedura non sia semplice, ma piuttosto lungo e

scandito da diverse tappe. Ad affiancare e a sostenere la municipalità ci sono Regione e Provincia. Venezia ha già assegnato a Bassano un contributo di 20mila euro per consentirle di muovere i primi passi esplorativi, mentre la vicepresidente provinciale Maria Cristina Franco ha garantito il sostegno necessario. Che il ponte sia da tutelare per

il suo valore architettonico, storico, paesaggistico e per quello che rappresenta lo ha ribadito anche il soprintendente Vicenzo Tinè, intervenuto alla presentazione dello studio di fattibilità. “Proprio per questo, alcuni anni fa – ha ricordato - abbiamo introdotto dei vincoli di tutela delle aree limitrofe al monumento ligneo lungo il Brenta”. (r.f.)

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Patrimonio
mondiale

Le grandi infrastrutture

Dirittura d’arrivo. Prevista per metà febbraio l’inaugurazione del raccordo con la A27 all’altezza di Spresiano

Pedemontana, parte il conto alla rovescia

Il tracciato è completato. A oggi sono aperti 80 km su 94 dell’autostrada che costituisce un by-pass complessivo dell’area centrale regionale, creando un itinerario di continuità

Sarà l’anno della Pedemontana

Veneta, una infrastruttura strategica non solo per il tessuto produttivo locale di un’area che da sempre rappresenta la locomotiva economica del Paese ma anche per le comunità urbane che potranno finalmente godere della riduzione del traffico che ad oggi grava sulle strade comunali e provinciali. Pensata negli anni Novanta, avviata a metà del 2009 dal Commissario Straordinario Silvano Vernizzi (che aveva già realizzato un’altra opera strategica come il Passante di Mestre) la Superstrada Pedemontana

Veneta è una infrastruttura viaria che attraversa la Regione nel territorio vicentino e trevigiano e si sviluppa nel contesto del Corridoio Europeo Mediterraneo (ex Corridoio n. 5).

Il tracciato è completato mancano i raccordi con le altre autostrade prossimi alle nuove aperture e poi gli oltre 90 chilometri di strada

saranno a disposizione. L’esigenza di realizzare un asse che congiungesse le città sorte ai piedi delle Prealpi venete è emersa fin dagli anni ‘70 del secolo scorso, quando lo sviluppo socioeconomico - industriale dell’area pedemontana ha manifestato una crescente richiesta di mobilità. Bisogno cresciuto progressivamente con la graduale urbanizzazione della campagna veneta e con l’apertura delle frontiere verso l’est europeo, sino a rappresentare nei giorni nostri una vera e propria emergenza. L’intervento riguarda il decongestionamento della conurbazione territoriale dell’area metropolitana del Veneto centrale, con la realizzazione di un by-pass complessivo dell’area centrale veneta e la creazione di un itinerario pedemontano in continuità, attraverso un raccordo autostradale che parte dalla A4 (Montecchio Maggiore), si collega con la A31 (tra Dueville e Thiene) e si

chiude nell’A27 (all’altezza di Spresiano). L’obiettivo primario della Pedemontana è superare il gap infrastrutturale costituito dall’attuale assenza di assi stradali ed autostradali adeguati nell’area pedemontana veneta, sia come servizio degli spostamenti locali di una delle aree più industrializzate del territorio nazionale, sia creando una alternativa ai traffici di attraversamento Est-Ovest. Un’opera davvero di rilevanza nazionale che tranquillamente può essere annoverata tra le infrastrutture strategiche per attivare la competitività del Paese. Si inserisce nel sistema viario veneto come raccordo autostradale a pedaggio, realizzato e gestito in regime di concessione. L’obiettivo dichiarato, visto l’introito generato dai transiti, è raggiungere rapidamente quota 27 mila veicoli al giorno intercettando il traffico regionale e quello proveniente dal Friuli e diretto in A4 e viceversa. Ad

oggi sono aperti 80 km su 94, quindi si è in dirittura d’arrivo. Questo rappresenta un segnale importante anche in un’ottica economica. Basti pensare che, secondo le ultime elaborazioni dell’Ufficio di statistica della Regione del Veneto, l’incidenza della Pedemontana sul PIL regionale è pari all’1,39% per l’anno 2017 e all’1,36% per l’anno 2018, mentre sul PIL nazionale è pari all’0,13% sia per l’anno 2017

che per l’anno 2018. A luglio scorso c’è stato il taglio del nastro del nuovo casello di Spresiano, di fatto il penultimo tratto di questa superstrada tanta attesa. Ora si attiva il countdown per il rush finale e finalmente risparmiare i tempi di percorrenza non sarà più una utopia. Resta solo il nodo tariffe che ci si auspica sia legato solo al contingente rincaro delle materie prime e dell’energia. (m.b.)

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“Salviamo i frati”: mobilitazione contro la chiusura dello storico convento

La carenza di religiosi, di vocazioni e le difficoltà economico-gestionali richieste da un esteso complesso medievale rischiano di far chiudere l’antico convento dei frati cappuccini di San Sebastiano, in quartiere Margnan, operativo da oltre 500 anni. Ma la comunità non ci sta e ha lanciato una mobilitazione che in pochissimi giorni ha raccolto le adesioni di migliaia di persone, di autorevoli esponenti della cultura e dello sport internazionali, diversi vip. Testimonial d’eccezione con oltre 28milioni di follower come lo scrittore brasiliano Paulo Coelho (conosce il convento attraverso l’amicizia con l’imprenditore Gianfranco Aquila, deceduto la scorsa estate, titolare della prestigiosa azienda di penne “Montegrappa, e assiduo frequentatore del convento), che ha firmato la petizione online sulla piattaforma change.org, rilanciando l’appello “Salviamo i frati a Bassano” sulla propria pagina Facebook. O come l’ex pilota della Ferrari Jean Alesi che ha postato sul social un videomessaggio chiedendo di mantenere quel presidio religioso “tanto caro al mio amico Gianfranco e a tutte le persone di fede, un luogo di preghiera e di conforto che non può essere chiuso”. Anche l’attore Remo Girone è intervenuto a difesa del presidio religioso. “É sempre un brutto segnale quando scompaiono questi centri secolari di spiritualità e di compassione, che sono un punto di riferimento della sacralità della vita”, ha dichiarato in un videomessaggio.

Proprio il ricordo dell’imprenditore bassanese, tramite il figlio Giuseppe subito sceso in campo per salvare il presidio dei cappuccini, ha contribuito a divulgare l’appello a livello planetario. Tra le migliaia di firmatari figurano anche lo scrittore Paolo Borzacchiello e la produttrice di eventi Tiziana Rocca.

Sulla potenziale chiusura l’assessore regionale Elena Donazzan, che con il presidente mandamentale di Confartigianato Sandro Venzo, ha dato vita alla mobilitazione, ha incontrato a Mestre il responsabile dei frati del Triveneto, fratel Roberto Tadiello. “É rimasto molto colpito dalla grande risposta e dall’affetto espresso dalla gente verso il

complesso cittadino”, ha riferito l’assessore. Il futuro del “San Sebastiano” sarà deciso nelle prossime settimane dal “Capitolo”, l’assemblea generale nella quale i frati sono chiamati ad esprimere un voto sui centri francescani da chiudere nell’ambito di un riordino generale per problematiche gestionali. Quello bassanese rientra in questo elenco. Ma non tutto sembra perduto. I promotori della mobilitazione, complice anche il sostegno di numerose persone espostesi pubblicamente, stanno lavorando ad un progetto finalizzato a rilanciare il convento, che oltre ad essere un luogo spirituale al quale si rivolgono moltissimi fedeli, da sempre è un punto di riferimento fondamentale per l’assistenza, l’accoglienza, il supporto anche materiale per gli indigenti e i fragili di tutto il territorio.

Ogni giorno, feste comprese, sono almeno 70 le persone che trovano un pasto alla mensa gestita dai frati (sono nove quelli attualmente presenti) assieme

ai volontari. Molte anche quelle che ricevono cibo e beni di prima necessità devoluti dalla comunità locale che crede ed ha fiducia nei cappuccini. Le idee in campo per tentare di salvare il presidio rendendolo vivace sono molte: dall’apertura degli spazi alle visite guidate, in particolare dove sono conservate le secolari testimonianze di vita conventuale e della città, all’organizzazione di momenti comunitari. E c’è anche la disponibilità di molti privati a partecipare economicamente alla gestione della struttura.

Il complesso conventuale fu realizzato nella seconda metà del Quattrocento per le monache Agostiniane su un sito dove prima sorgeva una chiesetta campestre dedicata a San Pancrazio.

I francescani arrivarono in seguito trasformandolo in un importante riferimento religioso e di formazione. Tra i molti frati che lo abitarono anche il futuro San Leopoldo Mandic che proprio a Bassano fece il noviziato e vestì l’abito. (r.f.)

Per Bassano l’abbandono della struttura, che si trova in quartiere Margnan, rappresenterebbe un duro colpo per il riferimento religioso in città da oltre 500 anni e l’accoglienza dei più fragili con la mensa dei poveri

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Petizione. Raccolta firme, ai gazebo e on-line, contro la chiusura di un simbolo della città La mobilitazione sindaci e categorie economiche, tra loro l’assessore regionale Elena Donazzan L’antico convento di San Sebastiano
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La città che cambia

Ambiente

Città sostenibile. Undici i rioni bassanesi che hanno partecipato all’iniziativa promossa da Etra e Comune

Concorso ambientale fra quartieri: ad imporsi è Santa Croce

Angarano, San Lazzaro, Valrovina, San Vito, Sant’Eusebio, Campese, XXV Aprile, Marchesane, Merlo, Santa Croce e San Marco si sono sfidati con interventi e progetti “per valorizzare il territorio attraverso buone pratiche di sostenibilità e decoro ambientale”

Sono stati undici i quartieri bassanesi che hanno partecipato al concorso 2022 promosso da Etra e dal Comune per valorizzare il territorio attraverso buone pratiche di sostenibilità e decoro ambientale. Angarano, San Lazzaro, Valrovina, San Vito, Sant’Eusebio, Campese, XXV Aprile, Marchesane, Merlo, Santa Croce e San Marco si sono sfidati con interventi e progetti. A salire sul grandino più alto del podio è stato il quartiere Santa Croce che si è aggiudicato anche il “Premio speciale giornalistico”, attribuito dall’ufficio stampa di Etra per l’iniziativa più originale. In seconda posizione, Marchesane, che ha preceduto Valrovina e San Marco classificatisi terzi a pari merito. Ai vincitori sono andati: 3mila euro al primo classificato, cui si aggiungono i 200 del premio giornalistico, 2 mila al secondo e mille a testa ai terzi; 450 euro a ciascuno degli altri partecipanti. Contributi da investire nello sviluppo culturale del quartiere. Tutti hanno presentato progetti, azioni innovative o interpretando in maniera creativa interventi già sperimentati, con l’obiettivo di diffondere e condividere buone pratiche quotidiane capaci di coniugare sostenibilità, decoro e valorizzazione del proprio territorio. “Sono ambiti nei quali i nostri quartieri sono molto attivi – ha osservato il sindaco Elena Pavan –. Ogni anno con questa sfida possiamo toccare con mano non solo la collaborazione, ma anche l’operatività dei nostri quartieri, la dedizione e l’impegno che prestano alle varie aree della città. Sono stati da poco rinnovati i rappresentanti dei consigli e sono certa che proseguirà la grande disponibilità manifestata finora, con i risultati che ogni anno vengono premiati”.

“Un plauso ai comitati e ai cittadini che hanno dimostrato, con responsabilità e creatività, che la promozione e la diffusione

di una cultura sostenibile sono possibili – ha affermato il presidente di Etra, Flavio Frasson –. È stato difficile scegliere tra tanti progetti, realizzati attraverso piccoli, ma importanti gesti di cura del quartiere che vedono i volontari veri custodi degli spazi sotto casa: dai cestini per la raccolta all’abbellimento del parco rionale fino all’organizzazione di laboratori per i più piccoli, serate di informazione per la cittadinanza e momenti di aggregazione, sempre nel rispetto dell’ambiente. Un prendersi cura che crea un valore aggiunto fatto di condivisione, senso di appartenenza e relazioni all’interno delle comunità”. Per Roberto Parolin, responsabile del settore Ambiente di Etra, “i progetti di Bassano su questo fronte sono di eccellenza”.

“Le persone che si dedicano al loro quartiere – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente, Andrea Viero – ricoprono un ruolo fondamentale non solo per la loro operatività, ma anche perché diventano lo strumento per sensibilizzare altre persone alla cura della sostenibilità urbana. Quest’anno si è voluta premiare l’ordinarietà dei gesti, le piccole azioni quotidiane che possono sembrare poca cosa ed invece sono fondamentali per la qualità della vita quotidiana. Gli interventi di pulizia, le giornate ecologiche ed altre iniziative legate all’ambiente concorrono poi a far sì che l’attenzione verso tematiche sempre più attuali non venga mai meno e si trasmetta alle giovani generazioni”.

Significativa la motivazione per la quale Santa Croce ha ricevuto il premio speciale giornalistico: “Comportamenti virtuosi che si traducono in ripetuti e, solo all’apparenza, minuscoli interventi come quelli che i volontari del quartiere Santa Croce dedicano agli spazi, alle aiuole, ai cestini, alle strade, ai parchi e, in questo modo, all’ambiente e all’identità del quartiere promuovendo attività che coinvolgono i cittadini e costruendo condivisione, relazione, senso di appartenenza. Un prendersi cura “ostinato” non quando capita o si ha tempo, bensì con dedizione quotidiana”. (r.f.)

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Una foto di gruppo del Concorso Quartieri

Bilancio: recupero delle liste di attesa, potenziamento di ospedali e servizi

Potenziati gli organici dei sanitari, recuperate quasi tutte liste d’attesa delle prestazioni differibili, investimenti significativi effettuati sul fronte delle attrezzature tecnologiche all’avanguardia e riorganizzazione di alcune attività. Nonostante la pandemia, che si è fatta sentire soprattutto all’inizio dello scorso anno, i vertici dell’Ulss 7 Pedemontana hanno archiviato un 2022 tra sfide e di risultati raggiunti. “Sarà ricordato come l’anno del ritorno alla normalità dopo la pandemia, ma gli ultimi 12 mesi sono stati ancora una volta di grande impegno per la nostra azienda - è stato il commento del direttore generale Carlo Bramezza -. La prima e più importante sfida attuata ha riguardato il recupero delle prestazioni differibili che erano state sospese a causa del Covid, ma vanno sottolineanti anche i grandi sforzi compiuti per potenziare i servizi ospedalieri e territoriali e l’impegno a far fronte alle crescenti difficoltà nel reperire molte figure professionali, anche attraverso soluzioni organizzative innovative”.

Fondi regionali Complici anche i fondi stanziati dalla Regione, al 31 agosto scorso, l’Ulss 7 aveva recuperato l’87% delle 21.755 prestazioni specialistiche in sospeso e il 70% dei 5.074 interventi in lista d’attesa all’inizio dello scorso anno, percentuali che attualmente hanno raggiunto rispettivamente il 99% e l’89%. I numeri

parlano di oltre 34.000 ricoveri nel 2022, di cui 15.400 a Bassano, 17.150 a Santorso e 1.880 all’ospedale di Asiago.

I numeri

Complessivamente gli interventi chirurgici sono stati circa 23.250, contro i 21.416 del 2021 e i 23.552 del 2019: 9.736 al San Bassiano, 12.280 all’Ospedale Alto Vicentino e 1.240 ad Asiago. Più di 778.000 sono state invece le prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche ed esami diagnostici) erogate nelle strutture pubbliche dell’Ulss 7 Pedemontana, contro le 750.746 del 2021; per questo risultato, oltre agli ospedali un contributo significativo è arrivato anche dai poliambulatori distrettuali, con 188.000 prestazioni. A queste attività si aggiungono inoltre 137.000 accessi al Pronto Soccorso, di cui 61.000 mila al San Bassiano, 63.400 all’ospedale di Santorso e 13.000

ad Asiago. Di questi, il 66% è rappresentato da codici bianchi, il 10% e 7% rispettivamente da codici verdi e gialli, il 16% da codici arancione ed infine l’1,4% da codici rossi.

Il personale

Di rilievo anche l’impegno messo in campo per potenziare le dotazioni di personale, a dispetto del periodo di generale difficoltà nel reperimento di molte figure sanitarie. Nel corso del 2022 sono stati nominati 32 nuovi direttori di Unità Operativa Complessa (primari), tra cui 4 nuovi direttori di strutture territoriali. Sono inoltre stati assunti 92 medici e 216 lavoratori del comparto (infermieri, fisioterapisti e altre figure per i servizi di riabilitazione, tecnici). In totale i nuovi assunti sono stati 320, con un saldo positivo rispetto all’anno precedente - al netto dei pensionamenti e dei trasferimenti - di 19 figure,

tra cui 18 medici in più. Questi numeri hanno consentito anche un importante recupero delle “fughe” dei pazienti residenti nel territorio dell’Ulss 7 verso altri ospedali. Più in dettaglio, nei primi 9 mesi del 2022 per le specialità presenti nell’azienda socio-sanitaria la mobilità passiva è diminuita di 253 ricoveri, grazie in particolare al miglioramento fatto registrare dai reparti di Chirurgia Generale, Ostetricia e Ginecologia, Recu-

Le sfide

Allo stesso tempo, però, nel corso del 2022 l’azienda ha registrato anche un forte incremento delle nuove richieste di prescrizioni: “Il recupero e il contenimento delle liste di attesa sarà la nostra più grande sfida per il nuovo anno - ha promesso il direttore generale -. Stiamo studiando un piano di azione su più fronti: da una parte potenzieremo ulteriormente la nostra capacità produttiva, dall’altra cercheremo di snellire alcuni percorsi interni, ma lavoreremo anche per migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni.

In questo piano potremo anche contare su nuove tecnologie all’avanguardia, frutto dei tanti investimenti compiuti nell’ultimo anno. Anche sotto questo punto di vista il 2022 ha registrato importanti risultati, con l’introduzione di molte nuove tecnologie e di metodiche innovative, grazie all’impegno e allo spirito di innovazione dei nostri primari”. (r.f.)

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Ulss7 Pedemontana. Presentati i numeri dell’attività svolta negli ultimi dodici mesi pero e Riabilitazione Funzionale, Neurologia e Cardiologia. L’ospedale San Bassiano a Bassano del Grappa e sotto, un momento della conferenza stampa Il direttore generale Carlo Bramezza: “Sarà ricordato come l’anno del ritorno alla normalità dopo la pandemia, ma gli ultimi 12 mesi sono stati ancora una volta di grande impegno per la nostra azienda”

Dalla nuova Tac al pre-triage al Pronto Soccorso: tante novità al San Bassiano

Nel corso del 2022 sono state introdotte molteplici novità nei 3 ospedali dell’Ulss 7 Pedemontana. In particolare, al San Bassiano è entrata in funzione una nuova Tac a 256 strati di ultimissima generazione del valore di 1 milione di euro, che consente una diagnosi di migliore qualità e in tempi più rapidi, con la possibilità anche di eseguire sofisticate indagini prima impossibili. È pari a 700.000 euro invece l’investimento sostenuto per il nuovo pre-triage del Pronto Soccorso, che consente una gestione più efficace e sicura dei pazienti positivi al Covid e allo stesso tempo libera spazi per l’assistenza ai pazienti negativi.

Di rilievo il completamento dei lavori di adeguamento della terapia intensiva e dei 20 posti letto della Pneumologia, con potenziamento dei gas medicali e dell’impianto di ventilazione, con un investimento di circa

1 milione di euro. Novità anche in Cardiologia, con l’installazione di un nuovo ecocardiografo all’avanguardia, frutto di un investimento di circa 150.000 euro. Sempre l’intelligenza artificiale è il punto di forza della nuova apparecchiatura in Diabetologia - unica in Veneto - per l’esame del fondo dell’occhio nei pazienti diabetici. In Nefrologia, invece, per la prima volta in Triveneto è stato avviato un servizio di tele-

dialisi, grazie al quale i pazienti possono effettuare la dialisi peritoneale a domicilio, con la sicurezza di poter contare sul supporto in tempo reale da parte del nefrologo e dello staff infermieristico.

Per un ulteriore potenziamento delle metodiche mininvasive è stata installata una nuova colonna laparoscopica dotata di un sistema di visualizzazione all’avanguardia, in grado di combi-

nare la visione 3D con l’altissima risoluzione. L’ostetricia ha visto il completamento del rinnovo delle sale parto con l’istallazione di una vasca per il travaglio in acqua. Riorganizzato anche il Cup dell’ospedale, con un orario esteso degli sportelli e l’impegno a rispondere entro 1 minuto all’80% delle richieste telefoniche.

“Investimenti importanti sono stati fatti anche sul fronte dei servizi territoriali – ha ricordato il direttore generale Carlo Bramezza – tra i quali il consolidamento dell’innovativo progetto di telemedicina arrivato a coinvolgere 69 farmacie dove in 12 mesi sono state svolte oltre 1.300 valutazioni. Garantiti a tutti i cittadini un medico di base, avendo coperto tutte le 36 zone che negli ultimi due anni avevano registrato un pensionamento”.

Per tutto il 2022, inoltre, l’Ulss 7 ha lavorato all’iter che porterà alla realizzazione di ben 16 in-

terventi infrastrutturali finanziati tramite i fondi PNRR, per circa 25 milioni di euro di investimenti. Progetti che sono in parte già stati approvati, per quanto attiene alle Centrali Operative Territoriali, mentre quelli relativi alle Case della Comunità e agli Ospedali di Comunità saranno approvati nei prossimi mesi. Sempre nel contesto del PNRR spicca il progetto residenziale per i malati di Alzheimer allo stadio iniziale con la creazione di un complesso residenziale a Marostica per un investimento di circa 13,5 milioni di euro.

É stato infine avviato l’iter per la realizzazione al San Bassiano di un programma di interventi per il miglioramento della resistenza antisismica dell’edificio, attraverso un finanziamento di 5,4 milioni di euro garantiti dallo Stato e secondo la ripartizione approvata con apposita delibera dalla Regione Veneto. (r.f.)

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La nuova tac al San Bassiano Diagnostica. In Cardiologia è operativo un nuovo ecocardiografo all’avanguardia
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“Le notti del bandito”: la rassegna torna e si fa itinerante

A febbraio la rassegna si sposterà al Vinile di Rosà dove sabato 18 febbraio sarà proposto un evento “di rock e di rabbia” con Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri. All’Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola è attesa sabato 11 marzo Nada Malanima, una delle voci storiche della canzone d’autore italiana fin dagli anni Settanta.

Nel Bassanese si rinnova la rassegna cultural-musicale

“Le Notti de il Bandito” organizzata da Gianfranco Gandolfi, il direttore artistico. Quest’anno il ciclo di appuntamenti viene proposto in una veste itinerante coinvolgendo diversi luoghi del territorio.

Si è iniziato al “Revolution” di Colceresa che ha ospitato il concerto di Sara Ardizzoni, chitarrista ferrarese già collaboratrice nei Massimo Volume e nei Caminanti di Cesare Basile. Nell’occasione ha presentato il suo progetto solista, “Dagger Moth”, proponendo i pezzi del suo recente disco “The Sun is a violent place”, uscito dopo sei anni dall’ultimo lavoro. L’appuntamento e l’esecuzione dell’artista sono stati preceduti da quella de “Lo Strano Frutto”, progetto solista del marosticense Enrico Cappozzo.

Sempre il “Revolution” ospiterà anche la seconda proposta del festival in calendario per venerdì 27 gennaio. Protagonista della serata sarà il produttore e musicista lombardo Flavio Ferri, residente in Catalogna, che porterà con sé “C.I.M.A.” un inedito “Collettivo Inossidabile Musicale Autogestito” che vede uniti in un unico concerto, oltre allo stesso Ferri e a due musicisti catalani, anche le rock band italiane “Auge” di Firenze, e la parmense Madrega. Interverranno anche tre cantautori: il padovano Nicola Lotto, Gaetano Nicosia che lo scorso settembre ha pubblicato il suo

Nada (Cassola, 11 marzo) e Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri (Rosà, 18 febbraio) secondo disco intitolato “Sparare a vista” e infine l’umbro Olden (Davide Sellari) vincitore nel 2020 della Targa Rock Targato Italia “Miglior Artista Emergente”, anch’egli residente a Barcellona.

A febbraio la rassegna si sposterà al Vinile di Rosà dove nella serata di sabato 18 febbraio sarà proposto un evento di rock e di rabbia con Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri reduci da una lunga tournee seguita alla pubblicazione dell’album omonimo i cui testi sono un grido contro ogni guerra ed ogni forma di discriminazione e diseguaglianza. Sulla stessa lunghezza d’onda il rock della band lombarda ZIDIma che alle 21 aprirà la serata.

“Le notti del bandito” si sposteranno all’Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola dove sabato 11 marzo sarà protagonista Nada Malanima, voce storica della canzone d’autore italiana fin dagli anni Settanta. Un’artista interessante, capace di reinventarsi e di rimanere tra le migliori interpreti anche “culturalmente” e “socialmente” impegnate. Presenterà il suo ultimo disco intitolato “ La Paura va via da sé se i pensieri brillano”. Sarà una serata tutta al femminile: prima di Nada si esibirà la cantautrice padovana Debora Petrina che proporrà una sequenza di pezzi tratti dal suo recente album “L’età del disordine”. Le prevendite per i concerti sono disponibili su www.mailticket.it. (r.f.)

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Musica. Quest’anno il ciclo di appuntamenti viene proposto coinvolgendo diversi luoghi del territorio Nada (Cassola, 11 marzo) e Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri (Rosà, 18 febbraio)
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Alla Biblioteca Civica protagonisti gli appuntamenti con la Storia

La rassegna è curata dalla Biblioteca civica in collaborazione con Anpi, Avl, 26 Settembre, Istrevi (l’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea della Provincia di Vicenza “Ettore Gallo”), l’Ana sezione Montegrappa e Acli circolo “Pietro Roversi

Gli eventi che hanno segnato la storia tornano protagonisti della rassegna “Venerdì: storia. Incontri sul filo della memoria”, curata dalla Biblioteca civica di Bassano in collaborazione con le associazioni Anpi, Avl, 26 Settembre, Istrevi (l’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea della Provincia di Vicenza “Ettore Gallo”), l’Ana sezione Montegrappa, Acli circolo “Pietro Roversi”. Il ciclo ha proposto negli anni quasi 200 appuntamenti seguiti sempre da un folto pubblico (quasi 10mila persone in totale), complice la formula adottata che si propone di fare divulgazione storica di alto livello e al contempo di mantenere viva la memoria anche attraverso il coinvolgimento di testimoni diretti oltre che di storici di fama nazionale. Tutti gli incontri si svolgeranno nella sala Chilesotti del museo civico con inizio alle 17.30.

Ad inaugurare il programma, venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, sarà lo storico Brunello Mantelli, docente dell’Università di Torino, uno dei massimi studiosi del fenomeno del trasferimento coatto della manodopera italiana in Germania nel periodo nazifascista, che terrà una relazione dal titolo “Uno specchio dell’ambiguità nella seconda guerra mondiale. I lavoratori italiani in Germania 19381945”. Giovedì 2 febbraio, Giulia Rossolillo, docente all’Università di Pavia, svilupperà un tema ancora attuale: “L’integrazione europea degli anni ’50 come esempio per l’Europa del futuro. La via tracciata dai Padri Fondatori e le prospettive di riforma dei Trattati”, sul quale ha anche scritto un importante saggio. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Movimento Federalista Europeo – sezione di Bassano. Venerdì 3 febbraio lo storico Paolo Pozzato con Francesco Ippoliti, generale dell’Esercito italiano, parleranno di un episodio poco noto del

1915: “Minaccia tedesca a Kabul. Una missione impossibile in Afghanistan”. Il primo conflitto mondiale non si limitò alla sola Europa ma venne combattuto su uno scacchiere molto più ampio.

La rassegna proseguirà il 15 febbraio e, per commemorare il Giorno del Ricordo, lo storico Alessandro Cattunar terrà una conferenza dal titolo “Tra due mondi. Gorizia e le lotte per l’appartenenza nazionale 1945-1947” ossia il delicato tema del confine orientale. A seguire,

venerdì 17 febbraio la storica veneziana Renata Segre illustrerà il contenuto del suo libro “Preludio al Ghetto di Venezia. Gli ebrei sotto i dogi (1250-1516)”. Una storia documentata della presenza ebraica a Venezia e nella Serenissima prima dell’istituzione del Ghetto, frutto di molti anni di lavoro e ricerca negli archivi. Venerdì 24 febbraio lo storico Egidio Ivetic, docente di Storia dell’Europa orientale e Storia del Mediterraneo all’ateneo di Padova, affronterà il tema “Est/Ovest. Il confine dentro l’Europa”. Venerdì 3 marzo il ricercatore Francesco Pellegrini parlerà de “L’ultima seduta del Gran Consiglio del Fascismo”, ossia della caduta del fascismo avvenuta settant’anni fa, quando il 24 luglio 1943, mentre la guerra infuria e la Sicilia sta per capitolare, Benito Mussolini entra a Palazzo Venezia per dare inizio all’ultima decisiva riunione del Gran Consiglio. Lo studioso offrirà una dettagliata ricostruzione critica di ciò che i gerarchi e Mussolini dissero durante quell’ultimo fatidico incontro. Il 10 marzo si ritornerà a parlare della storia di Venezia. Lo storico Pio Baissero, docente all’Università di Udine, terrà la conferenza “L’oro di Venezia. La Serenissima e le sue foreste, un viaggio alle radici della storia di Venezia”. Verranno affrontati gli aspetti storici ed economici collegati al taglio e alla lavorazione del legno nei domini veneziani, il suo trasporto a Venezia e il suo impiego per la costruzione navale o per gli usi civili.

Venerdì 17 marzo la rassegna ospita una dei maggiori storici italiani, Mauro Canali, docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino. Allievo di Renzo De Felice, ha tenuto conferenze e lezioni in università europee e americane e, nel 2006, è stato visiting scholar all’Università di Harvard. Studioso della crisi dello Stato liberale e dell’avvento del fascismo, parlerà de “Il delitto Matteotti” tema su cui ha scritto fondamentali contributi. Chiuderà la rassegna un altro importante storico italiano, Andrea Graziosi, docente di Storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli, tra gli studiosi italiani più autorevoli e accreditati sulla storia dell’Unione Sovietica, della Russia e dello spazio post sovietico; interverrà venerdì 31 marzo sviluppando il tema “L’Urss dal trionfo al degrado. Storia dell’Unione Sovietica 1945-1991”. (r.f.)

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Incontri. “Venerdì: storia. Incontri sul filo della memoria” in calendario fino al 31 marzo
Cultura
Manodopera italiana in Germania durante il periodo nazifascita e un manifesto dell’epoca

Impianti. Il terreno di gioco previsto nell’area sportiva di via Col Fagheron

L’ammistrazione comunale realizza il primo campo da padel in città

Sarà realizzato nel polo di proprietà comunale gestito dalla Società Tennis Bassano, in un’area a ridosso dello stadio velodromo Rino Mercante. L’assessore Andrea Zonta: “Previsti nuovi interventi di riqualificazione per due tra le più importanti strutture sportive cittadine: stadio velodromo e l’impianto comunale di atletica leggera in quartiere Santa Croce”

U n campo da padel nell’area sportiva di via Col Fagheron. La giunta Pavan ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo impianto che sarà realizzato nel polo di proprietà comunale gestito dalla Società Tennis Bassano, in un’area individuata a ridosso dello stadio velodromo Rino Mercante.

“Il terreno di gioco – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Zonta – avrà alla base una soletta in cemento armato, con una superficie in erba sintetica e regolare segnatura, una recinzione in rete metallica e vetrate di sicurezza, e un impianto di illuminazione a led, per un investimento complessivo pari a 40 mila euro”.

Quello di via Col Fagheron sarà il primo campo da padel di proprietà comunale, e il secondo in territorio bassanese dopo quello già in funzione negli impianti del Centro giovanile, di proprietà della parrocchia di Santa Maria in Colle.

L’intervento arriva in risposta all’aumento della richiesta e dell’interesse per una disciplina in forte ascesa, ma ad oggi ancora carente di strutture e servizi nel territorio. Il fenomeno padel, infatti, ormai non è più una sorpresa, ma una vivace realtà anche nel Bassanese. La crescita tumultuosa che questa nuova disciplina ha avuto in Italia ha sorpreso tutti e anche il Veneto è stato travolto da questa ondata di entusiasmo per uno sport che piace e che affascina sempre di più. Lo testimoniamo i numeri che in Veneto raccontano una situazione particolarmente interessante con una quindicina di società tesserate nel 2020 che sono diventate settanta nel

2022 (+ 360%) e con un numero di giocatori che, fra agonisti e non agonisti, è salito da 778 a 4880 (oltre il 500%).

“Sono numeri importanti –spiega l’assessore allo Sport, Mariano Scotton – che dimostrano come il padel abbia preso velocemente piede nella nostra Regione. Non a caso la Federazione del Veneto, di cui sono presidente, ha appena cambiato nome per fare posto

a questa disciplina che sta attirando sempre più appassionati, e ora si chiama Federazione Italiana Tennis e Padel. Sono quindi orgoglioso che anche nella mia città un circolo comunale si appresti a costruire un nuovo campo da padel adiacente a quelli da tennis”. (r.f.)

Tutti gli interventi sugli impianti sportivi

A PORTATA DI CLICK.

Nuovi interventi di riqualificazione sono previsti per due tra le più importanti strutture sportive cittadine. La giunta comunale ha dato il via libera allo studio di fattibilità per i lavori di impermeabilizzazione dello stadio velodromo Rino Mercante, che saranno realizzati nel corso del 2023 per una spesa complessiva di 160 mila euro. “Lo stadio necessita di un’importante opera di riqualificazione per ripristinare la piena funzionalità della tribuna e dei locali sottostanti, utilizzati dalle società sportive e da associazioni, oltre che per un rinnovo dal punto di vista estetico”, afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Zonta Una seconda opera di ammodernamento riguarda l’impianto comunale di atletica leggera in quartiere Santa Croce, sempre molto frequentato. É stato approvato il progetto esecutivo per la sistemazione degli accessi alla tribuna coperta e agli spogliatoi che permetterà percorsi più agevoli e sicuri per atleti e spettatori, anche come vie di fuga in caso di emergenze. Il costo dell’operazione è di 30 mila euro. “Si tratta di una struttura molto utilizzata, sia dalle società sportive che dalle scuole del centro studi – aggiunge l’assessore Zonta – per la quale abbiamo pensato a un’ottimizzazione dei percorsi di accesso e uscita, come intervento di prevenzione per la sicurezza e l’incolumità delle persone qualora dovessero verificarsi necessità di evacuazione o situazioni di ammassamento”. (r.f.)

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L’INFORMAZIONE LOCALE
Sport
Un campo da padel Andrea Zonta
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Bassano del Grappa premia riconoscente i cittadini benemeriti

I

curatori della mostra canoviana allestita nel museo civico, le Forze dell’ordine del Bassanese, e poi cittadini, associazioni e sodalizi impegnati nella comunità. Ancora una volta la città premia i benemeriti che, a diverso titolo, le fanno onore. Quest’anno i riconoscimenti assegnati nel giorno del santo patrono, San Bassiano, sono stati nel segno di Antonio Canova e dell’esposizione “Io, Canova. Genio Europeo” che tanto successo sta avendo, in termini di visitatori e di apprezzamenti.

Il “Premio Cultura”, quello di maggiore peso, è stato consegnato agli esperti e studiosi d’arte Mario Guderzo e Giuseppe Pavanello, curatori della rassegna, mentre il “Città di Bassano” è andato alle Forze dell’ordine e ai presìdi di sicurezza della città. A ricevere i tre “San Bassiano” sono stati: per la cultura, il poeta Eusebio Vivian, per il sociale, l’Anffas, per lo sport, la società di basket Mba. Infine, il riconoscimento “Un gesto per la città” istituito dalla giunta di Elena Pavan, consegnato a Gianni Posocco, anche per il ruolo avuto nel dietro le quinte della mostra.

Come da tradizione, la cerimonia si è tenuta nella sala Da Ponte del Centro giovanile, momento clou del programma civile dei festeggiamenti per il santo patrono. “Dopo aver curato la mostra del 2003, dedicata sempre all’artista di Possagno, Guderzo e Pavanello hanno svolto un lavoro encomiabile allestendo un’altra esposizione di alto profilo artistico che sta richiamando un grande pubblico e diffondendo il nome di Bassano, e della sua arte, in prestigiosi ambienti culturali europei - ha spiegato il sindaco Elena Pavan – Tra le opere esposte, figura la Maddalena giacente arrivata da Londra. La si credeva perduta e per la prima volta si svela. É stato proprio Guderzo, già direttore dei musei bassanesi e della Gypsoteca di Possagno, a volerla in città”.

A ritirare il “Città di Bassano” sono stati invece comandanti o dirigenti del Commissariato di pubblica sicurezza, dei Carabinieri della compagnia cittadina, della Guardia di finanza di via Maello, del distaccamento di Ca’ Baroncello dei Vigili del fuoco, del corpo di Polizia locale dell’U-

Un premio collettivo per l’impegno nel presidiare e proteggere il territorio. “É un gesto di riconoscenza e di gratitudine verso chi ogni giorno ci tutela, in silenzio”, ha osservato il sindaco.

Come da tradizione, nella festa del santo patrono, vengono assegnati anche i tre premi San Bassiano. Uno è andato al poeta dialettale, nonché cultore della cultura e tradizioni locali, Eusebio “Berna” Vivian. Autore di numerose pubblicazioni, animatore del concorso di poesia e satira “Aque slosse”, si è impegnato per il recupero della antica chiesetta di San Giorgio e dell’eremo di San Bovo.

Il “San Bassiano” per lo sport va alla giovane società Mba (Mini basket association). Fondata nel 2015 si è subito messa in luce privilegiando l’aspetto educativo della pratica sportiva e per il taglio inclusivo dei ragazzi disabili. Conta circa 650 tesserati e tra i suoi progetti spicca quello del baskin, la cui squadra ha vinto il campionato regionale, classificandosi al quarto posto in quello nazionale.

Completa la rosa del filone dei tre riconoscimenti, l’Anffas che nei mesi scorsi ha festeggiato i 50 anni di attività sul territorio in favore dei disabili e di supporto alle loro famiglie. Nell’occasione del mezzo secolo di vita, l’asso-

ciazione ha anche inaugurato un moderno centro diurno a Casa Rubbi al quale si aggiungerà un nucleo residenziale per “il dopo di noi”.

Infine, “Un gesto per la città” che viene assegnato dall’amministrazione comunale a chi si distingue per piccole azioni, progetti, interventi verso Bassano. A riceverlo, Gianni Posocco molto attivo in ambito culturale e dell’associazionismo, in particolare del gruppo Le Arti per via di cui è presidente. Ma ha avuto un ruolo fondamentale nella sottoscrizione del gemellaggio, nel 2021, tra il ponte palladiano e lo Stari Most di Mostar e del Patto di amicizia fra le due città. “A titolo gratuito si è molto impegnato nella ricerca fondi per la mostra canoviana - ha sottolineato Pavan - e nelle strategie di promozione”.

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Riconoscimenti. Assegnati alle Forze dell’ordine del Bassanese, ai curatori del mostra canoviana, a cittadini e associazioni nione montana del Bassanese. Raffaella Forin
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A ricevere i tre “San Bassiano” sono stati: per la cultura il poeta Eusebio Vivian; per il sociale l’Anffas; per lo sport la società di basket Mba Il premio San Bassiano

Lavori pubblici. La ristrutturazione ha previsto l’ampliamento e nuove aule

Riapre il complesso scolastico Gabelli in quartiere Sant’Eusebio

Ibambini di Sant’Eusebio hanno riabbracciato il loro istituto Gabelli, riaperto dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamento che, negli ultimi mesi, hanno portato nuove aule e la divisione strutturale tra scuola dell’infanzia e primaria.

L’immobile è stato riaperto con l’inizio del nuovo anno su decisione condivisa dall’amministrazione comunale con i rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del quartiere, per consentire agli alunni di godere sin dal primo giorno del giardino esterno e di alcuni interventi realizzati grazie al contributo della fondazione Only The Brave. Nel frattempo i bambini sono stati ospitati nella sede provvisoria dell’istituto Canossiano di viale dei Martiri.

“Abbiamo eseguito un intervento importante, affrontando anche al-

cune difficoltà legate al sopravvenuto aumento dei costi delle materie prime. Riconsegniamola scuola con soddisfazione, augurando il meglio ai nostri piccoli alunni, alle

insegnanti e a tutto il personale scolastico” il commento del sindaco, Elena Pavan.

I lavori si sono conclusi dopo una complessa fase di progettazione, avviata nel 2020, che ha portato all’apertura dei cantieri nel 2021, dopo i tempi necessari per ottenere i pareri dia Soprintendenza per i Beni Architettonici e Culturali.

L’intervento ha visto l’ampliamen-

to con la realizzazione della nuova sala mensa della scuola dell’infanzia, un nuovo porticato nella zona d’ingresso e la riorganizzazione degli spazi interni, con la distinzione degli spazi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. Sono statere alizzate una nuova aula scolastica, un’aula adibita a sala giochi e biblioteca, una nuova lavanderia, e un dormitorio ri-

I 45 anni del Gruppo Aido di Romano d’Ezzelino

Il Gruppo Aido di Romano d’Ezzelino quest’anno ha compiuto ben 45 anni di attività conseguendo risultati che lo pongono nel panorama italiano al primo posto quanto a donazioni. A raccontarci la storia del Gruppo, costituito il 21 giugno 1977, lo storico presidente Domenico Chemello, icona romanese del volontariato e l’unico fondatore dei gruppi Aido della provincia di Vicenza ancora in vita”.

“La prima donazione di organi che registriamo a Romano d’Ezzelino – racconta Chemello - risale al 23 ottobre 1969 quindi a molto prima che il gruppo si costituisse formalmente, segno

però che la sensibilità sull’argomento già c’era ed andava solo coltivata ed organizzata”. Oggi il Gruppo presieduto da Chemello è il più numeroso d’Italia ed il secondo in Europa, tanto da meritarsi qualche tempo addietro alcune pagine della “Famiglia Cristiana” che a Romano d’Ezzelino venne a studiare questo particolare fenomeno. Sulla prima donazione il presidente ricorda: “Nel 1969 non si praticavano ancora trapianti ma il nostro amico Alberto Carlesso mancato in un incidente stradale appena fuori del paese, donò le cornee che furono trapiantate a una signora delle Valbrenta con problemi di

cecità. La legge sui trapianti fu approvata solo nel 1985. Pertanto del trapianto non si fece sapere nulla se non dopo che l’operazione fu riuscita. Da allora l’ospedale di Bassano del Grappa fu all’avanguardia per questo tipo di interventi e la signora trapiantata fu per molti anni nostra testimonial”.

Oggi il Gruppo conta 1416 soci, “ma siamo arrivati a contarne oltre 2400. Molti sono mancati, e oggi non si sente la necessità di iscriversi poiché la disponibilità alla donazione viene raccolta anche dall’Ufficio Anagrafe al momento del rilascio della carta identità elettronica. Nel 1976

cavato dalla ristrutturazione della precedente sala mensa. Aumentati gli spazi nelle zone di ingresso delle due aree scolastiche, realizzati nuovi serramenti e una copertura ombreggiante, rifatte le due centrali termiche, superate le barriere architettoniche con un nuovo vano ascensore esterno al fabbricato, risistemata la zona d’ingresso, e migliorata la tenuta della struttura dal

punto di vista sismico.

“Tutto questo – evidenzia l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Zonta – è stato possibile grazie al lavoro di un grande team di professionisti, del Rup e della ditta esecutrice, che hanno contribuito alla realizzazione di questo intervento per un costo complessivo di 580 mila euro”. Al progetto dell’amministrazione si sono aggiunti interventi migliorativi e di completamento da parte della OTB Foundation, parte attiva a supporto del territorio e da sempre vicina ai bisogni di bambini e ragazzi bassanesi. Durante l’inaugurazione Renzo Rosso, patron di Diesel, ha sottolineato l’importanza di creare sinergia fra pubblico e privato: “Il privato crea reddito, lavora all’interno della comunità e ha l’obbligo morale di restituire parte di questo reddito per il bene comune”. (g.b.)

gli iscritti dell’intera provincia di Vicenza erano 600 dei quali 300 erano proprio di Romano”. Al momento le donazioni effettuate sono 100: “La centesima donazione è del 19 novembre scorso”

Tra i 126 Gruppi vicentini, solo in quattro hanno raggiunto i 45 anni di attività. Noi li abbiamo festeggiati con la stampa di un libro distribuito ai soci e agli studenti delle scuole romanesi durante le festività. A dicembre una messa in parrocchia di San Giacomo ha completato le quattro celebrazioni promosse per gli iscritti di Romano Capoluogo, Fellette e Sacro Cuore. Alla celebrazione erano presenti il sindaco di Ro-

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Con il nuovo anno i bambini sono rientrati nella loro scuola dopo il trasferimento nella sede delle Canossiane
mano d’Ezzelino Simone Bontorin e la presidente provinciale Paola Beggio”. Giancarlo Andolfatto Domenico Chemello, presidente AIDO Romano Il momento del taglio del nastro

“In piedi per la vita”: Bassano Bluespiritual Band in concerto

Alla vigilia dello scorso Natale, la Bassano Bluespiritual Band è tornata sul grande palco del PalaBassanoDue per un coinvolgente evento a favore dell’Associazione Oncologica “San Bassiano” ODV.

Il gruppo vocale-strumentale guidato da Lorenzo Fattambrini è ritornato in scena per il tradizionale concerto natalizio di gospel e non solo, arricchito anche in questa occasione dalla eccezionale partecipazione della soulsinger Chiara Luppi.

Il titolo dell’evento era, non a caso, “STAND UP! IN PIEDI PER LA VITA”.

La forza evocativa di questo slogan ha in qualche modo trasceso il sentiero musicale della proposta BBBand, declinata al ritmo delle emozioni, focalizzata sulla capacità di risollevarsi sempre dopo gli ostacoli che inevitabilmente incontriamo nel nostro percorso umano.

Facendo sue le parole dello scrittore Stefan Zweig, il presidente del sodalizio Cristoforo Lo Giudice commentava: “Solo chi ha sperimentato la luce e l’oscurità, la guerra e la pace, l’ascesa e la caduta, solo quella persona ha veramente sperimentato la Vita”.

E così la Musica è venuta ancora in soccorso di chi ne ha bisogno, accompagnando, provocando, sostenendo chi è nel dolore fisico fino a stravolgere le situazioni, perché “non esiste un’altra volta” e superando anche i limiti imposti dalla fisica può portare oltre le “correnti gravitazionali”: ognuno come “un Essere speciale” di cui avere cura.

Ricordato così anche un brano tra i più apprezzati tra quelli proposti nella serata, l’invito della BBBand è stato “Vivi la Vita!”, il mantra che dovremmo recitare ogni giorno e che torna potente ad ogni Natale! Stand up: in piedi per la vita; in piedi per non morire.

I PROTAGONISTI

L’ Associazione Oncologica San Bassiano , associazione senza scopi di lucro costituitasi nel 2004 e che persegue finalità di solidarietà sociale nei settori di assistenza e formazione a favore del paziente oncologico e della sua famiglia. Destinataria del ricavato della serata.

La Bassano Bluesspiritual Band nata nel 2002 da un gruppo di ap-

passionati cantori, riuniti sotto lo slancio della musica Gospel ma presto in grado di spaziare anche in altri ambiti musicali: nel suo repertorio troviamo, infatti la musica blues, il pop, il rock e anche la musica classica, senza soluzione di continuità in una caleidoscopica proposta musicale, sempre vivace e coinvolgente, mantenendo una propria peculiare mission: esprimere con il canto la gioia di vivere. Organizzatrice della serata.

Lorenzo Fattambrini , il maestro e direttore artistico della BBBand , diplomato in Canto, in Musica Corale e Direzione di Coro e Didattica della Musica.

Egli ha collaborato con molti artisti e musicisti, confrontandosi con vari generi musicali dalla musica antica al pop, passando per il jazz e la world music con una particolare attenzione per la musica vocale. Fattambini ha realizzato diverse incisioni discografiche e partecipato ad alcune trasmissioni nelle principali reti radio-televisive.

Chiara Luppi , la soulsinger e special guest della serata. Di origini italo armene, la Luppi è

artista poliedrica e talentuosa. Non solo cantante, autrice ma anche cantattrice. Nel suo curriculum esibizioni live, tanto studio, la partecipazione a svariati programmi televisivi o rifacimenti teatrali di successo ed in collaborazioni con artisti del calibro di: Ronnie Jones, James Thompson, Durga McBroom dei Pink Floyd. Ma ancora Zucchero, Mario Biondi Cesare Cremonini, Umberto Tozzi, Alberto Fortis. La Luppi era ospite per la seconda volta al concerto di Natale della Bassano Bluespiritual Band.

Il gruppo vocale-strumentale guidato da Lorenzo Fattambrini è ritornato sul grande palco del PalaBassanoDue p per il tradizionale concerto natalizio di gospel e non solo, arricchito anche in questa occasione dalla eccezionale partecipazione della soulsinger Chiara Luppi

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È un locale che piacerebbe a Poirot

Come direbbe l’investigatore di Agatha Christie, le “piccole cellule grigie” restano deliziate da questi piatti saldamente ancorati alla tradizione valorizzati con una spruzzata di vivacità. La cifra stilistica del locale è la semplicità. Location sulla collina di rustico fascino

S e voi doveste portare a cena Hercule Poirot, che oltre a essere un detective dal cervello appuntito è anche un gastronomo raffinato, per fargli scoprire i sapori dei Colli Berici, questo è un posto che lo intrigherebbe molto. Prima di tutto per la location, isolata sulla collina in mezzo al verde, ma dalla semplicità raffinata. La pietra viva dei muri, antica di secoli, parla di storia e di cultura contadina attraverso questo casolare che è stato anche residenza di vescovi ma che adesso offre oltre al ristorante anche camere e un dehors fascinoso, con tanto di piscina.

Rita Maria Savoia, fondatrice e proprietaria del locale, assieme a Giovanni Sandri in sala e Davide Pauletto in cucina compongono un tridente d’attacco, per usare una metafora calcistica, di sicuro valore. Il risultato è quello che vedete a tavola: piatti saldamente ancorati ai sapori del luogo e alla tradizione, ma ripensati con brillantezza.

I tre timonieri hanno creato un sodalizio che ormai funziona da quasi vent’anni. Il cuoco è laureato in chimica, ma questo titolo non lo sfrutta per strane sperimentazioni alla dottor Jekill, bensì per studiare più a fondo la materia prima. E ci riesce. La cifra stilistica della sua

cucina è la semplicità, in linea con il fatto che il ristorante è anche battezzato agriturismo, o meglio agri-ristorante: tant’è che coltivano ortaggi e producono vino. Di conseguenza, i sapori in tavola sono veri, come provano le tagliatelle integrali con zucca e tonno; le sensazioni sono piene, come il loro classico piatto di tortelli. Ma, a proposito di raffinatezza, provate anche l’uovo al tartufo per rendervi conto che siamo ad alti livelli di professionalità, sia in cucina che in sala, dove Sandri è un grande esperto di vini.

Pauletto, che è persona attenta ai valori, sottolinea alcune convinzioni: “Valorizzare il territorio è sempre più un imperativo, perché questo obiettivo è spesso perso di vista dalla nuova ristorazione emergente, che punta solo a semplificare. Inoltre, evitare gli sprechi e creare cultura devono essere due riferimenti etici precisi”.

La carta dei vini dà spazio a bottiglie principalmente italiane, anche se il tocco francese non manca. Conto sui cinquanta euro. Ah, Poirot ha confessato che dopo una cena così le sue “piccole cellule grigie” hanno lavorato molto meglio. Ragionateci sopra.

www.ilbassano.com 26 Enogastronomia
L’agri-ristorante. Davide Pauletto in cucina e Giovanni Sandri sono una coppia d’assi alle “Vescovane” di Villabalzana Antonio Di Lorenzo Davide Pauletto, Giovanni Sandri, le fettuccine con zucca e tonno, un piatto classico di tortelli e l’uovo con il tartufo

#Regione

“Nel nostro bilancio scelte coraggiose, poche tasse e controllo accurato dei costi”

ssessore Calzavara, quali sono gli aspetti salienti del bilancio regionale?

La manovra di bilancio approvata a dicembre in Consiglio regionale e che riguarda il prossimo triennio rispecchia la nostra visione politica e strategica. Contiene scelte coraggiose che dimostrano la capacità e la qualità amministrativa, un controllo accurato dei costi e un livello di tassazione contenuto, mantenendo e rilanciando i servizi ai cittadini del Veneto. Il bilancio di previsione cuba 17 miliardi e 316 milioni di euro di cui 9,7 miliardi dedicati alla sanità, capitolo che costituisce il 75% della spesa regionale. Seguono 3,3 miliardi destinati alle partite tecniche, 1,5 miliardi per la politica regionale, 1,4 miliardi legati alla programmazione comunitarie e infine 1,2 miliardi per le anticipazioni di liquidità in ambito sanitario. Questo è il risultato della squadra Veneto, che è fatta di Amministratori pubblici, che è fatta di dipendenti pubblici, che è fatta di imprese, che è fatta di rappresentanze sindacali, che è fatta di volontariato.

Caserma Montegrappa di Bassano (100mila nel ’23; 100mila nel ’24), nonché per l’abbattimento delle barriere architettoniche a Venezia (200mila euro nel ’23)”.

La sanità impegna gran parte del bilancio, quali le novità per il 2023?

Abbiamo stanziato più di 14,2 milioni di euro nel 2023, 1,97 milioni di euro annui nel 2024 e nel 2025 per il finanziamento dei livelli aggiuntivi di assistenza (Extra-LEA) tra cui ricordo le azioni a favore dei soggetti afflitti dalla sindrome di Sjogren e l’attivazione del corso di laurea in medicina e chirurgia da parte dell’università degli studi di Padova presso l’azienda Ulss n. 2.

Quali gli altri stanziamenti di rilievo?

“Su un totale oltre 17,3 miliardi alla sanità veneta vanno 9,7 miliardi, abbiamo valutato ogni singola voce nella distribuzione delle risorse”

“L’autonomia sarà una riforma a saldo zero, con un decentramento di competenze, i vantaggi ci saranno per tutti”

Avete scelto di non aumentare l’addizionale Irpef, perché? A fronte di prestazioni pubbliche in costante miglioramento, da 13 anni il Veneto mantiene un comportamento fiscale di bassa tassazione. Questo significa che a fronte di una leva di gettito mai azionata riusciamo a finanziare linee di spesa che si sono evidenziate anche nelle ultime settimane. Si tratta di interventi di natura culturale, destinati parte al Teatro Stabile del Veneto (750mila ’23; 1 milione nel ’24; e 1,250 mila euro nel ’25), parte destinati all’organizzazione dell’Adunata nazionale degli alpini che si terrà nel 2024 a Vicenza (250mila euro nel ’23, 350mila nel ’24), parte a contributo all’Ana per la messa a norma dell’ex

Abbiamo riconfermato i 31 milioni di euro annui per il prossimo triennio 2023-2025 a favore delle scuole paritarie del Veneto e lo stanziamento di quasi 6,2 milioni di euro per le borse di studio universitarie (incrementati di 2ml euro con l’emendamento presentato e approvato in Prima Commissione consiliare il 30 novembre), oltre ai 10 milioni di euro per il rafforzamento degli ESU e di 3 milioni di euro per il buono scuola. Ricordo anche i 78 milioni di euro stanziati nel triennio 2023-2025 per il sistema della formazione professionale.

Altra partita importante riguarda il cofinanziamento regionale a sostegno della programmazione comunitaria. Nello specifico sono 38 milioni di euro per la programmazione comunitaria 2014-2020 che si sta concludendo e 229,89 milioni di euro di cofinanziamenti regionali per la nuova programmazione comunitaria 2021-2027.

É stato difficile trovare le risorse in questo periodo di crisi? La legge di bilancio si articola in diversi interventi che dimostrano

non solo la capacità di programmare la gestione finanziaria con una visione a lungo termine, ma anche di saper utilizzare in maniera efficiente le risorse. Abbiamo valutato ogni singola voce di bilancio nella distribuzione degli oltre 17 miliardi così come la spesa discrezionale per delega. Un intervento significativo riguarda il sostegno alle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB), riducendo dall’8,5 al 3,9% l’aliquota dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) a loro carico, anche al fine di riequilibrare la disparità di trattamento fiscale che sussisteva prima della legge di bilancio, tra attività pubbliche, maggiormente gravate e attività private che offrono servizi di assistenza agli anziani operanti nello stesso settore. Inoltre, è stata aumentata da 45.000 a 50.000 euro la soglia massima di reddito per poter beneficiare dell’agevolazione sull’Addizionale regionale Irpef a favore dei soggetti disabili, che pagano lo 0,9% anziché l’1,23% di base prevista dalla legge statale.

L’autonomia come potrebbe incidere sul bilancio del Veneto? L’autonomia significa assunzione di responsabilità. È con questo spirito che è prevista dalla Costituzione. Chi è contro l’autonomia va contro la nostra Carta fondamentale: quella stessa che viene definita la più bella del mondo e di cui non si può esserne paladini a fasi alterne, a seconda dei propri interessi. Si tratta di una riforma a saldo zero con un decentramento di competenze ma spendendo gli stessi soldi. I vantaggi ci saranno sia per i cittadini del Nord sia per quelli del Sud; ci sarà più vicinanza alle esigenze di ognuno, maggior controllo sulle scelte, minori distanze tra i cittadini e alcuni poteri decisionali.

É il principio di sussidiarietà e la vera sfida per un rinascimento del Paese.

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L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara Francesco Calzavara assessore al bilancio

“Dalla Manovra 35 miliardi a famiglie e imprese”

S ottosegretario Bitonci, dalla legge di bilancio quali i benefici per le aziende, le famiglie e anche le ricadute in Veneto?

“È una legge di bilancio importante, di oltre 35 miliardi, di cui 21 vanno in aiuti alle famiglie e alle imprese. Prevede una serie di misure per contrastare il caro energia, tenendo conto che nel mese di gennaio è prevista, ma è già in corso, una forte riduzione del prezzo del gas che porterà anche delle prospettive migliori. Ci ha aiutato moltissimo su questo fronte anche la temperatura mite di questo inverno. Gli aiuti son previsti fino al mese di aprile, ma il governo comunque è pronto e disponibile a finanziare ulteriori aiuti anche per i mesi prossimi, anche fino alla fine dell’anno se dovesse esserci necessità. Poi c’è anche una di riduzione del cuneo contributivo per le imprese. Si tratta di circa il 3% sotto i 25mila euro. La misura è stata indicata come insufficiente da Confindustria e sindacati. Per le partite IVA c’è la novità dell’ampliamento della flat tax, cioè del regime forfettario, da 65 a 85mila euro al 15%. Anche questa è una misura importante, che è stata introdotta quando ero sottosegretario all’Economia nel 2018: sottovalutata all’inizio, in realtà alla fine dello scorso anno abbiamo raggiunto quasi 2 milioni e 100mila partite IVA, su 5 milioni complessive. È un regime molto favorevole perché non si tiene la contabilità, si fanno le fatture senza IVA, si fa solamente la dichiarazione, quindi un regime iper semplificato. È anche quello che noi auspichiamo da molti anni, cioè il taglio della burocrazia. Ci sono poi altre misure che non sono assolutamente minori, come l’assegno unico per la famiglia che è stato ampliato per chi ha più figli, per i portatori di handicap”.

Restando sulla flat tax, la Cgia di Mestre dice che con l’innalzamento a 85mila euro le imprese continuano a pagar di più dei dipendenti. Come risponde?

“Sono due basi imponibili completamente diversi perché per il regime forfettario, e la flat tax per i lavoratori autonomi, bisogna sempre tener conto non si possono dedurre i costi, quindi viene pagata sul fatturato. Io che sono un fiscalista vedo sempre molta confusione quando vengono messi di fianco all’altro due regimi che sono completamente diversi. E poi i lavoratori dipendenti, non si offenda nessuno, hanno una maggior tutela rispetto a chi ha una partita Iva e un’impresa di carattere individuale, senza nessuna copertura di carattere assicurativo”.

Sempre nella legge di bilancio è entrata l’autonomia, quindi una battaglia veneta vinta. Cosa cambierà?

“Intanto diciamo che la bozza è stata presentata al Consiglio dei ministri. È un percorso lungo e, come ho sempre detto, non in contrasto con altri. È op-

portuno intanto approvare una legge quadro, quindi una cornice, dopodiché si lavorerà competenza per competenza. Certo bisogna rendersi conto che finché non vengono calcolati i LEP, che sono i livelli essenziali delle prestazioni, è difficile poter portare avanti i decreti attuativi e delegati che corrispondano poi all’assegnazione delle deleghe, perché i LEP sono quell’asticella che segna su ogni competenza ciò che deve essere

ché si tratta di esternazioni individuali. In realtà direi che la Lega è il partito più democratico che esista: ci sono partiti dove non c’è un’elezione diretta, dove le nomine vengono fatte direttamente da Roma, mentre la Lega invece ha uno statuto, regolamenti, militanti, congressi, sezioni, una scala gerarchica. I congressi fino adesso sono stati celebrati a Verona, a Rovigo e a Padova. A brevissimo ci sarà quello di Belluno, poi Vicen-

e il voto del militante iscritto due anni fa, che ha fatto i gazebo, vale uno allo stesso modo: è la massima espressione della democrazia proprio di carattere popolare”.

Vicenza e Treviso prossimi appuntamenti elettorali di quest’anno, la Lega come si sta muovendo?

“Per Treviso si lavora per la riconferma di Mario Conte, che ha ben lavorato.

Tra l’altro Treviso è una città di centro destra e conoscendo bene Mario Conte so che andrà assolutamente bene a Treviso e anche con un ottimo risultato.

A Vicenza c’è il Sindaco uscente Rucco: anche là si sta formando la coalizione di centro destra e penso che verrà rinnovato anche lui a Vicenza, quindi son due appuntamenti importanti e facciamo in bocca al lupo a tutti e due i candidati”.

In Veneto nel 2025 ci saranno le regionali. Anche alla luce dei nuovi rapporti con Fratelli d’Italia, a livello dei numeri, come ci state muovendo, che cosa prefigurate?

“Il governatore Zaia, alla luce di un grande successo anche di carattere personale, ha un grandissimo consenso. Il risultato ovviamente delle ultime politiche non è un risultato molto buono, non tanto in Veneto dove abbiamo abbastanza tenuto, ma a livello nazionale.

Però io ero in Lega quando era al 2,9 % ed è normale che nel movimento e partito col simbolo più vecchio, dove ci sono continui rinnovamenti anche della classe dirigente, ci siano degli alti e bassi. Quindi io direi di aspettare, lasciamo stare i sondaggi, l’elettorato è molto mobile rispetto a una volta. Poi governando le cose un po’ cambiano, no? Senza nulla togliere ovviamente al lavoro che stiamo facendo adesso al governo, però all’interno dell’equilibrio del centro destra io penso che è un po’ i valori cambieranno”.

Un’ultima domanda. Una valutazione da ex sindaco su Padova, a sei mesi dalla riconferma di Giordani.

erogato al singolo soggetto e ciò invece che poi è di competenza di carattere di carattere regionale”.

Veniamo alla politica. La Lega ha celebrato i primi congressi, altri ce ne saranno a fine gennaio, un commento su questi primi risultati?

“È un grande segnale di democrazia. Io non scendo mai nelle polemiche, che secondo me sono anche negative per il partito, perché la sensazione che si dà all’esterno è magari che ci sia un movimento rissoso, in realtà non è così per-

za, Venezia e Treviso e poi si arriverà all’elezione del segretario regionale. Quindi non c’è una Lega spaccata in due?

“Io non lo vedo tra i militanti. Ripeto, magari c’è qualcuno che preferisce esternare nei giornali o in tv o alla stampa piuttosto che fare un colpo di telefono o partecipare ai congressi e dire magari quello che pensa. Io penso che finito un congresso bisogna accettare il risultato. Votano i militanti. Nel nostro movimento il voto di Bitonci vale uno

“È un momento storico particolare per i sindaci, nel senso che la pandemia li ha molto aiutati, perché non c’è stata la possibilità di confronto elettorale. I sindaci come i governatori hanno avuto una grandissima visibilità, quindi era difficile contrastare qualcosa che era già molto consolidato. Poi la campagna elettorale è anche partita tardi, con il via libera che c’è stato solo a gennaio da Fratelli d’Italia. Insomma tante concause. Poi è logico che i sindaci che sono al secondo mandato, con una pandemia di due anni alle spalle, son stati favoriti. Però sento che non tutto quadra a Padova, che ci sono parecchi temi, che forse non c’è stato il tempo di tirar fuori, quindi vedremo nei prossimi mesi già di cominciare a individuare una compagine che possa al termine del mandato di Giordani, esprimere un candidato contendibile”.

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L’intervista. Il sottosegretario Massimo Bitonci (Lega) sulla Legge di Bilancio
Giorgia Gay
Il sottosegretario Massimo Bitonci

In Veneto 49 Comuni al voto: test a Treviso e Vicenza

La prossima primavera il Comune di Treviso sarà chiamato al voto e, questo rappresenta, certamente uno dei test più significativi che si terranno, in questa tornata, in Veneto. Il Sindaco, Mario Conte si candiderà alla ricerca del bis a capo di una coalizione di centrodestra. Superata ogni suggestione di costruire una coalizione larga con il Terzo Polo si mantiene, quindi, uno schema tradizionale almeno nel centrodestra certamente, così almeno hanno sancito le ultime politiche, con un riequilibrio di forze tra Lega e Fratelli d’Italia.

Il civico Giorgio De Nardi, imprenditore del settore digitale, sarà l’alfiere del centrosinistra. De Nardi tiene a sottolineare la propria matrice civica e sarà affiancato, in questo senso, da una sua lista assolutamente trasversale.

Il Terzo Polo di Renzi e Calenda ha sancito, come da schema nazionale, il distacco, ad oggi definitivo, con il centrosinistra e si appresta a proporre un proprio candidato sindaco. Il nome che sembra essere il più gettonato è quello di Nicolò

Rocco, consigliere comunale che poche settimane fa ha dichiarato la propria uscita dal Partito Democratico.

Anche il Movimento 5 Stelle, che proprio nella Marca ormai diversi anni addietro ebbe una delle sue “culle”, tenterà la corsa in solitaria. È proprio di questi giorni l’ufficializzazione del nome del candidato sindaco: si tratta di Maurizio Mestriner.

Si preannuncia, quindi, una corsa a quattro salvo sorprese delle prossime settimane. Certamente il risultato delle politiche dello scorso settembre, quando il centrodestra si fermò di poco al di sotto del 50% dei consensi, può certamente apparire, data la frammentazione delle forze che si presentano come alternative, un ottimo viatico per la riconferma del Sindaco Conte. Ovviamente “mescolare” elezioni politiche e elezioni comunali non è una pratica corretta; le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo. Staremo a vedere come si svilupperà la campagna elettorale ormai prossima ad entrare nella sua fase più calda.

La corsa elettorale a Vicenza è molto probabile che finirà con un duello al ballottaggio fra Giacomo Possamai (centrosinistra) e Francesco Rucco (centrodestra). Tutti e due si presenteranno con una lista civica appoggiata dai partiti. Questo è lo scenario delle amministrative di primavera indicato da scelte, dichiarazioni e perfino da un sondaggio di un mese fa, commissionato da Claudio Cicero, ex assessore di Rucco.

Il problema, infatti, è che i due fronti non sono compatti. A destra e a sinistra si muovono leader minori e sono annunciate liste che nascono dalla voglia di autonomia o di vendetta. Il primo caso è quello che riguarda il Terzo Polo di Azione e Italia viva, più una lista locale, “Per una grande Vicenza”, costituita in larga parte da ex Pd: hanno già deciso di correre con un proprio candidato. Fuori uno, quindi, dalla coalizione che vuole costruire Possamai, alla quale parteciperà il Pd (del resto Possamai è capogruppo dei

democratici in Consiglio regionale) e poi si vedrà chi: ex radicali, sinistra, verdi? Siamo alle prime trattative. Anche a destra i movimenti non mancano. S’è detto di Claudio Cicero ma altri sono sulla linea di partenza. Si tratta di ex assessori della giunta Rucco: Matteo Tosetto da un lato e Marco Lunardi e Lucio Zoppello dall’altro. Si tratta, come si vede di un panorama articolato che contribuirà a disperdere voti: difficilmente un candidato riuscirà ad avere il 50% più uno al primo turno. E la sfida si annuncia interessante perché un sondaggio dà Rucco in testa con il 50,5% e Possamai all’inseguimento con 49.5%. È vero che i sondaggi vanno presi con le pinze, perché un bel 35% di interpellati non si esprime, ma – sempre stando al sondaggio – oltre il 50% degli intervistati non approva la gestione del sindaco uscente.

É stato approvato in commissione un emendamento alla legge di Bilancio firmato dalla deputata veneta Rachele Scarpa e dalle colleghe Madia, Gribaudo, Quartapelle che mantiene rendendolo strutturale il bonus per l’assistenza psicologica anche per il 2023 e il 2024 oltre ad alzare la soglia di contributo erogabile a 1500 euro dai precedenti 600.

“La conferma del bonus introdotto nella scorsa legislatura – commenta Scarpa - per merito del PD e oggi rifinanziato con uno stanziamento di 13 milioni complessivi sui prossimi due anni è un segnale

importante di riconoscimento dell’importanza del lavoro sul benessere psicologico, sebbene le risorse stanziate siano minori rispetto al 2022 e quindi serva continuare con grande decisione questa battaglia. Rimane una vergogna e un’odiosa discriminazione che ancora oggi milioni di persone, soprattutto giovani e giovanissimi, siano esclusi dall’accesso alle cure psicologiche per i costi delle stesse, del tutto al di fuori della loro portata. Superare questa enorme ingiustizia deve essere una delle principali lotte del Pd nei prossimi anni. Le stesse numerosissime

richieste per il bonus sono un segnale di urgenza: su quasi 400mila richieste ne sono state evase solo una su 10.” “Questo – continua - è solo un primo passo, che oltre a dare un supporto concreto aiuta anche a scardinare un tabù che permane attorno al benessere psicologico: servirà continuare a lavorare per raggiungere obiettivi sistemici e duraturi che vadano la salute mentale pienamente riconosciuta in un’ottica universalistica di welfare. La mia generazione in particolare ha risentito in maniera devastante dell’emergenza sanitaria, durante

la quale sono diminuiti sensibilmente senso di libertà, voglia di fare, allegria, serenità, e aumentati vertiginosamente dei sentimenti di paura, solitudine, ansia, demotivazione e noia. Secondo l’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF, da gennaio ad agosto 2022 si contano 351 suicidi e 391 tentati suicidi registrati, con una grave incidenza tra i giovani. Non ce lo possiamo più permettere, e il governo e tutte le forze politiche hanno il dovere di lavorarci. Prometto il mio massimo impegno su questo fronte anche come promotrice dell’intergruppo parlamenta-

re sulla salute mentale che ha già raggiunto oltre 50 adesioni di colleghe e colleghi di ogni schieramento: presenterò un ordine del giorno alla legge di bilancio per impegnare ulteriormente il Governo a garantire un impegno strutturale sul tema, – conclude Scarpaattraverso la creazione di una rete di prossimità territoriale di servizi di assistenza, l’incremento di personale strutturato nel SSN, la promozione di strumenti di supporto psicologico nelle carceri, la creazione di presidi di assistenza e supporto in scuole e università.”

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Regione
Antonio Di Lorenzo
L’aiuto. Passa l’emendamento alla legge di bilancio firmato dalla deputata veneta Rachele Scarpa: “Il bonus psicologo riconosce l’urgenza di investire sulla salute mentale” Amministrative 2023. Gli schieramenti scaldano i motori in vista della campagna elettorale Conte cerca il bis, sulla sua strada De Nardi, Terzo Polo e 5Stelle E alla fine ne resteranno solo due Qui Treviso Qui Vicenza
Sono 49 i Comuni veneti chiamati al voto la prossima primavera, in una data non ancora stabilita, ma entro il 15 giugno. Il test più significativo sarà nei due capoluoghi di provincia, Treviso e Vicenza, dove già si sono già delineate le candidature a sindaco. Otto invece i Comuni sopra i 15 mila abitanti: Piove di Sacco (Padova), Adria (Rovigo), Vedelago (Treviso), Martellago e San Donà di Piave (Venezia), Bussolengo, Sona e Villafranca di Verona (Verona).

Regione

bollette. Filippo Agostini, Antenore Energia, risponde ai dubbi dei consumatori

“Le strategie per far fronte agli aumenti”

l caro energia continua a mettere in difficoltà famiglie e imprese in tutto il Veneto. I costi esorbitanti riportati in bolletta però incominciano a far crescere dubbi e preoccupazioni. Filippo Agostini, amministratore e socio fondatore di Antenore Energia, cerca di dissiparli.

“La parte più difficile da capire –spiega Agostini – è che ogni bolletta ha una variazione, nel senso che nell’ultimo anno e mezzo, oramai, il prezzo varia mensilmente con variazioni anche importanti. A parità di consumo certe volte si trova una bolletta raddoppiata. Questo crea una sorta di instabilità nel mercato e crea anche grande tensione”.

“Le misure studiate dal Governo sono efficaci in parte – continua l’amministratore di Antenore Energia –. Noi che siamo una piccola società e abbiamo circa 1 00mila utenze, riconosciamo che i bonus hanno calmierato molto le bollette, ma rimane fuori una buona parte di famiglie e soprattutto le imprese. Le imprese hanno sì alcune agevo-

lazioni, come il credito d’imposta, ma vanno a incidere molto poco. Ci troviamo bollette che sono quintuplicate, è un costo molto importante”.

“Le imprese in qualche modo hanno comunque digerito questo nuovo costo, ma bisogna lanciare un allarme, perché nel mese di dicembre le tariffe sono lentamente salite, col silenzio assoluto o in parte dei media, ma soprattutto del-

la Comunità Europea: in un anno e mezzo soluzioni non sono state trovate e quindi c’è un’aspettativa di crisi che potrebbe essere potenziale”.

“L’atteggiamento è comunque positivo – aggiunge Agostini –, perché le persone, una volta avuto lo shock all’inizio del 2022 per questo cambio tariffario, si sono organizzate e allineate. Noi avevamo previsto consumi nel mese di ottobre

pari a 4 milioni di metri cubi e le famiglie hanno consumato il 60% in meno, nel mese di novembre circa il 55% in meno, quindi hanno utilizzato l’energia in maniera più ottimale. La materia prima che avevamo prenotato è stata consumata al 50%, quindi c’è un segnale forte di presa di coscienza”. “A contenere il caro bollette, sono cose banali – spiega Agostini –: proviamo a mettere 19 e a vestirci di più; se per cena siamo nella cucina abitabile e stiamo usando un po’ il forno o siamo a tavola, chiudiamo la porta, quell’ambiente tende a scaldarsi molto di più; per guardare la tv, mettiamo la copertina sul divano, e se si dorme la notte col piumone non servono 18 gradi in casa. Se ci sono luci in casa che lasciamo accese perché tanto dobbiamo tornare, spegniamole tutte. Cambiamo le lampadine con quelle a led. Un comportamento virtuoso doveva esserci anche prima, ma adesso ancora di più. E forse ci servirà da lezione, anche perché abbiamo scoperto che l’energia

non è infinita”. E conclude: “Bisogna guardare al futuro, adeguarsi e organizzarsi. Noi continueremo a sostenere tutte le situazioni in cui lavoriamo proprio perché pensiamo che un futuro ci debba essere. Diverso, più faticoso, ma alla fine col lavoro si risolve tutto, anche la crisi economica”.

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“Famiglie e imprese hanno preso coscienza della situazione e si stanno organizzando anche con comportamenti virtuosi”
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Un legame importante con il territorio e le comunità in cui l’azienda opera: è quello di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia che, anche per il 2022, nell’ambito delle sue attività di responsabilità sociale, ha scelto di promuovere e sostenere moltissime iniziative a sfondo sociale, per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Un impegno concreto che la concessionaria del marchio Despar ha potuto portare avanti in Veneto, così come nelle altre quattro regioni in cui è presente, coinvolgendo costantemente i suoi clienti e collaboratori attraverso iniziative volte al miglioramento dell’ambiente, del territorio e della vita quotidiana. Nel solo 2022 in Veneto Aspiag Service ha destinato importanti risorse a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Tra le iniziative più significative ci sono “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere e che nel 2022 ha sostenuto la ISSA School (International School of Surgical Anatomy), associazione no profit creata dai medici del Reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR) per progetti di ricerca per la cura dell’endometriosi.

Un’iniziativa particolarmente significativa è stata, inoltre, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali. Tante anche le iniziative benefiche promosse nel 2022 a sostegno delle persone bisognose che vivono

situazioni di solitudine o di disagio economico: nel mese di dicembre Aspiag Service ha donato a sette associazioni ed enti caritativi del Veneto, una per ciascuna provincia della Regione, quasi 30 quintali di beni di prima necessità alimentari e non, tra cui pasta, biscotti, caffè e detersivi. A beneficiare della donazione sono stati l’Emporio della solidarietà di Venezia, le Cucine Economiche Popolari di Padova gestite dalla Fondazione Nervo Pasini, la Caritas delle Diocesi di Vicenza, Verona e Treviso, il Convento Frati Minori Cappuccini di Rovigo, e il Convento dei Frati di Mussoi di Belluno. Aspiag Service è stata anche al fianco dei piccoli pazienti del reparto di oncoema-

tologia pediatrica dell’Ospedale di Padova, portando un sorriso e la magia delle feste di Natale fra i bambini ricoverati in pediatria con la donazione dei calendari dell’Avvento e di 50 calze in occasione della festa dell’Epifania. Non da ultimo, Aspiag Service è stata attiva nel campo delle sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio in ambito culturale e sportivo, come Girovagarte e la Pink Run di Padova e ha partecipato attivamente al sostegno di medie e piccole realtà sportive locali, nella consapevolezza che lo sport e la cultura sono alcuni degli ambiti principali di aggregazione, formazione e crescita delle comunità.

IL PUNTO

Essere un’azienda socialmente responsabile significa anche investire in modo attento puntando su uno sviluppo sostenibile per far crescere il territorio e le sue persone, garantire un’occupazione stabile e tutelare l’ambiente e le peculiarità dei territori in cui l’azienda si inserisce. Ed è quello che Aspiag Service concretizza ogni giorno nella propria politica di sviluppo della rete vendita, scegliendo per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse e progettando i nuovi punti vendita in un’ottica green da punto di vista della riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale; un impegno e un’attenzione che, anche per il 2022, hanno permesso ad Aspiag Service Despar di rinnovare la certificazione ambientale ISO 14001. Queste sono state anche le direttrici dello sviluppo dell’azienda in Veneto che, nel corso del 2022, ha visto nelle

diverse province della regione l’apertura di 8 nuovi punti vendita (6 diretti e 2 affiliati) e la ristrutturazione di 3 negozi (2 diretti e 1 affiliato). Uno sviluppo al quale ha corrisposto anche un incremento degli occupati in Veneto con 648 assunzioni nel solo 2022. Mettere al centro le persone è infatti una delle missioni dell’azienda che oggi vede una presenza femminile che supera il 65% e un turnover in uscita inferiore al 3%, come dimostrano anche le tante persone che ogni anno vengono premiate in occasione dei Giubilei, un omaggio ai dipendenti che hanno raggiunto i 15, 20, 25, 30, 35 e 40 anni di anzianità di servizio o sono andati in pensione. Altra direttrice fondamentale dello sviluppo sostenibile è la valorizzazione delle filiere e dei prodotti locali: per questo nel corso del 2022 Aspiag Service ha rinnovato la collaborazione con la Regione del Veneto per promuovere i

prodotti tipici certificati del Veneto e le filiere corte attraverso il marchio promozionale “The Land of Venice”, un modo concreto per sostenere l’economia del territorio, supportando i produttori locali, dando risalto ai loro prodotti tramite la promozione della catena Despar e garantendo ai clienti un prodotto a prezzo giusto e controllato.

Un

2023

ancora all’insegna della responsabilità sociale d’impresa

Per Aspiag Service essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Nel corso del 2022 sono state molteplici le iniziative che abbiamo promosso e sostenuto anche in Veneto e questo continuerà ad essere il nostro impegno anche per l’anno appena iniziato: proseguiremo il progetto al fianco delle sette Questure del Veneto per campagne di sensibilizzazione su grandi temi sociali, così come iniziative a sostegno di realtà sportive, enti caritativi e associazioni della regione. Continueranno anche le partnership con università ed enti di formazione che consideriamo fondamentali nel campo della ricerca di personale e del continuo aggiornamento delle competenze dei nostri collaboratori. Tutto questo senza dimenticare due importanti filoni che caratterizzano l’impegno sociale della nostra azienda: la lotta allo spreco alimentare, che vede Aspiag Service in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market e la promozione di stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, come testimonia “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che Aspiag Service dal 2006 offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti in Veneto così come e nelle altre regioni in cui l’azienda opera. Il nostro obiettivo è infatti quello di affermare sempre più il ruolo di attore non soltanto economico, ma anche sociale all’interno delle comunità in cui ci inseriamo, lavorando insieme alle istituzioni e alla rete sociale per creare legami sempre più forti e dare un supporto concreto alla crescita del territorio e del suo tessuto associativo, culturale e sportivo.

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Regione
di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Le iniziative. Anche in Veneto il supporto alla cultura e allo sport, alle raccolte fondi e donazioni
anno passato al fianco
delle comunità e del territorio Sviluppo sostenibile e strategia di recupero delle aree urbane
Donazione all’Emporio della Solidarietà di Venezia
Un
delle persone,
Squadra del punto vendita Eurospar di Jesolo (apertura 2022)

Rimettersi

Tornare in forma, bastano alcuni accorgimenti

Una sana alimentazione, alcune buone abitudini e un po’ di moto aiutano a “rimediare” agli eccessi delle feste

Sono

trascorse le festività natalizie e la bilancia, implacabile, ci mette di fronte a quei chili in più che abbiamo messo su nel mese di dicembre lasciandoci, inevitabilmente, tentare dalle invitanti leccornie di pranzi e cene, in genere più calorici e ricchi di grassi e zuccheri, delle feste. Se, quindi, non siamo riusciti a superare le feste senza appesantirci è ora il momento giusto per “rimetterci in riga” riprendendo le sane abitudini.

A partire dalla spesa. Innanzitutto, è consigliabile evitare di acquistare per un po’ cibi golosi, come dolciumi e patatine, per allontanare le tentazioni e smettere di cedere ai peccati di gola. Dolciumi e altre golosità: si tratta di prodotti che vanno consumati con “parsimonia”, come una piacevole eccezione.

In caso di pranzi un po’ più impegnativi, per evitare gli eccessi di calorie, è opportuno ridurre il consumo di salse, antipasti e frutta secca. Così come bisogna fare attenzione agli stuzzichini che sono molto insidiosi: hanno molte calorie e grassi ma sono una vera tentazione e, poiché uno tira l’altro, può capitare di mangiarne in quantità elevate senza nemmeno rendersene conto.

Prosegue alla pag. seguente

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Salute
“peso”
in riga per smaltire il
delle feste
Salute

Salute

Il disagio della sfera emotiva e i giovani: l’esperienza dell’Unità funzionale distrettuale adolescenti dell’Ulss 2 Il

È bene moderare anche il consumo di bibite zuccherate e alcolici.

Non è corretto, per smaltire le abbuffate delle feste, saltare i pasti nella speranza di compensare in questo modo gli eccessi. I digiuni non sono mai efficaci.

Non trascurare l’attività fisica, nonostante la stagione fredda e le temperature che ci indurrebbero a stare a casa.

È invece importante continuare a tenersi in forma. Non è necessario esagerare: è sufficiente anche una passeggiata o un giro in bicicletta, nelle ore più calde della giornata. Possono essere utili per il nostro benessere psicofisico. L’attività fisica, oltre a mantenerci in forma, infatti aiuta anche a ridurre i disturbi dell’umore dovuti alle poche ore di luce durante la giornata e contribuisce, inoltre, a prevenire influenze e raffreddori. Se le temperature sono proibitive per praticare attività fisica all’aperto, allora si può sempre decidere di cominciare a frequentare una palestra o iniziare a fare attività in casa. A partire dalle… scale. Salire e scendere le scale al posto dell’ascensore può essere già un buon inizio per fare un po’ di moto.

L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di svolgere almeno mezz’ora di attività ogni giorno.

Salire e scendere le scale è un’attività che non richiede particolari accorgimenti o attrezzature, può essere praticata ovunque, anche in ufficio, dove di solito si trascorrono molte ore seduti, e contribuisce a mantenere in salute il nostro apparato cardiovascolare, migliorando la frequenza cardiaca e il consumo di ossigeno. Salire e scendere le scale negli Usa rappresenta l’ultima tendenza del fitness. Lo “stair climbing” è una vera e propria disciplina sportiva con tanto di federazione e campionato del mondo.

354 ragazzi, nel 15% dei casi con problemi di “isolamento sociale”, presi in carico dall’Unità funzionale distrettuale adolescenti (Ufda) dell’Ulss 2 Marca Trevigiana nei primi sei mesi di attività del Servizio.

I giovani, di età compresa tra i 14 e i 24 anni, soprattutto ragazze, provenivano da tipologie familiari diverse e per la maggior parte si sono rivolti al Servizio in maniera spontanea. Sono i dati forniti a inizio gennaio dal direttore dell’Unità operativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori, Nicola Michieletto, presentando il bilancio dell’attività svolta da marzo a novembre 2022.

“L’Ufda rappresenta un Servizio sperimentale nel cui ambito adolescenti e giovani adulti che percepiscono un disagio della sfera emotiva e comportamentale e i loro genitori possono ricevere una consulenza e una presa in carico multidisciplinare psicologica-psicoterapica e psicoeducativa integrata - ha spiegato il dr Michieletto -.

I ragazzi vengono presi in carico al massimo entro 12 giorni dal primo contatto che avviene tramite Cup dedicato. Al primo colloquio telefonico, durante il quale viene effettuato un triage, segue un intervento a breve termine (8 sedute che possono essere raddoppiate se necessario) costruito su misura per il ragazzo. Le principali problematiche riscontrate finora hanno

riguardato disturbi della sfera affettiva (problemi di comunicazione ambientale familiare distorta) e disturbi legati ad ansia e stress con o senza ritiro scolastico e sociale”.

Due ragazzi hanno voluto portare la loro testimonianza riguardo alla propria esperienza, per far sapere agli altri giovani che c’è un posto, l’Ufda, dove trovare sostegno e risposte alle proprie difficoltà: William e Alessandro, 22 anni il primo e 19 l’altro. “Quando abbiamo capito di avere dei disturbi d’ansia e di stress che non riuscivamo a gestire da soli, abbiamo deciso di chiedere aiuto proprio come quando per un malessere fisico ci si rivolge al medico di famiglia”.

“L’Ufda - ha commentato il direttore generale, Francesco Benazzi - aiuta a combattere l’isolamento che i giovani hanno dovuto subire a causa del difficile periodo della pandemia, che ha portato con sé un incremento del 30% dei disturbi nell’ambito della salute mentale”.

“Si tratta di un progetto particolarmente importante in un periodo, quello della pandemia, che ha lasciato conseguenze importanti, anche se non sempre immediatamente rilevabili, a livello psicologico nei nostri ragazzi - ha ricordato Roberto Rigoli, direttore dei Servizi Socio-Sanitari -. Il progetto è doppiamente importante perché coinvolge, oltre ai ragazzi, anche le famiglie”.

Il Ministero della salute ha predisposto un opuscolo informativo che promuove stili di vita più dinamici e salutari. E tra questi è vivamente consigliato l’uso delle scale per i suoi molteplici benefici. Un solo gesto infatti, si legge nell’opuscolo, contribuisce a migliorare l’umore, l’elasticità di arterie e vene, l’equilibrio e la coordinazione. Favorisce inoltre il buon funzionamento dell’intestino e migliora la massa ossea.

Per evitare una vita sedentaria basta adottare alcune sane abitudini. Ritagliarsi uno spazio di tempo per una camminata è una di queste. Non è necessario cercare percorsi ad hoc, può bastare già parcheggiare l’auto un po’ distante dalla nostra destinazione o scendere qualche fermata prima del bus e cominciare a percorrere la strada a piedi. Camminare, anche a un ritmo moderato, riduce inoltre lo stress e aiuta a rilassarsi mentalmente.

Ogni volta che prevale la pigrizia ricordiamoci, sollecita il Ministero della salute, che l’organismo umano non è nato per l’inattività.

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Tornare in forma, bastano alcuni accorgimenti per
nella Marca Trevigiana
i primi sei mesi di servizio Un Servizio sperimentale rivolto ad adolescenti, giovani e ai loro genitori
una consulenza e una presa in carico multidisciplinare psicologicapsicoterapica e psicoeducativa integrata
Salute

Salute

Comunicazione aumentata alternativa per

insieme” ai piccoli pazienti

Si chiama “Sorridere Insieme” il progetto che l’associazione Assi Gulliver, da sempre a fianco della ricerca e dell’innovazione scientifica, sta finanziando a favore della sezione pediatrica del reparto di Odontoiatria di Comunità dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco. L’iniziativa mira a rendere il reparto, e l’ospedale più in generale, sempre più inclusivo con un percorso dedicato ai piccoli pazienti non verbali e alle loro famiglie utilizzando il sistema di Caa, la comunicazione aumentata alternativa. “Questo progetto rappresenta una straordinaria occasione di crescita socio-sanitaria - commenta Claudio Gallo, direttore del reparto - sia professionale sia umana. Sono orgoglioso di sapere che saremo uno dei pochi e primi reparti di Odontoiatria che utilizzerà questa metodica in Italia e questo ci carica di una grande responsabilità e di conseguenti aspettative. Il percorso che inizia in queste settimane con i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie potrebbe diventare nel futuro una metodica condivisa da moltissime strutture

sanitarie a valenza pediatrica. La Caa di fatto ci permette di essere ancora più inclusivi nei confronti dei nostri piccoli pazienti speciali”.

Assi Gulliver è la prima associazione italiana che riunisce le famiglie dei pazienti con sindromi di Sotos e di Malan. “Sorridere insieme” nasce dall’esperienza personale di Elisa Zigno, mamma di Giovanni, che è paziente all’Immacolata Concezione, e membro del consiglio direttivo proprio dell’associazione.

La Caa è una pratica clinica che viene messa in campo in ambito pediatrico, riabilitativo ed educativo, per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative. È “aumentativa” perché ha lo scopo di potenziare la comunicazione e il linguaggio supportando tutte le potenzialità comunicative della persona, “alternativa” perché utilizza modalità alternative alla comunicazione tradizionale, avvalendosi di gesti, segni, ausili per la comunicazione e tecnologia avanzata.

“La nostra esperienza con la Caa inizia 3 anni fa - spiega proprio Elisa Zigno nella doppia veste di mamma e portavoce di Assi Gulliver

- quando iniziammo ad avere i primi approcci a questa metodologia di comunicazione. Giovanni aveva da poco compiuto 4 anni e nessun medico sapeva ancora dire se lui avrebbe parlato o meno. Noi genitori però sentivamo che lui aveva bisogno di comunicare. All’inizio non ci credevo viste le sue difficoltà di attenzione e cognitive, ma la prima volta che ha indicato la foto del suo biberon per chiedere di

bere il latte ci siamo illuminati. Oggi Giovanni ha 7 anni e non parla, ma grazie alla Caa può chiedere e raccontare tante cose alle persone che fanno parte della sua vita. Sapere che in un ospedale e su una sedia di un reparto odontoiatrico possa sentirsi a suo agio mi riempie di gioia”.

Innovazione al servizio della salute: le nuove tecnologie applicate alla diagnostica per immagini

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Alessandro Cesarato
“Sorridere
Ospedale “Immacolata Concezione” di Piove di Sacco. Il progetto finanziato dall’Associazione Assi Gulliver Il reparto Odotoiatria di Comunità nella sezione pediatrica è uno dei primi e dei pochi in Italia ad utilizzare il sistema Caa per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative
Salute

Pasta con pesto al basilico e piselli

Mettete abbondante acqua salata in una pentola e portate ad ebollizione. Versate la pasta e portatela a cottura. Nel frattempo preparate i piselli: si possono usare sia dei piselli freschi che dei piselli surgelati, a seconda della stagione dell’anno nella quale vi trovate, oppure dei piselli già cotti in scatola. Se usate quelli inscatola, scolateli e versateli in una padella unta con un filo d’olio extravergine d’oliva. Lasciateli sul fuoco un paio di minuti fino a quando i piselli avranno la consistenza desiderata, poi spegnetelo. Aggiungete il pesto e la pasta cotta e scolata. Mescolate il tutto per un minuto circa così che la pasta venga completamente avvolta dal condimento. Servite nei piatti ben calda, accompagnata da formaggio grattugiato.

www.ilbassano.com 37 Ingredienti per 4 persone:
320g di pasta a scelta, noi scegliamo i fusilli
1 vaso di pesto al basilico DELSANTO
200g circa di piselli (noi usiamo quelli precotti)
sale
olio evo
grattuggiato
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-
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- Q.B.
- Q.B.
- Q.B. formaggio
Messaggio pubblicitario QUIZ CON IL CIBO: QUANTO NE SAI? Questa pastasciutta me l’ha fatta oggi mamma Vittoria: pesto al basilico e piselli. É stata una piacevolissima scoperta, che ci ha stupiti! Una ricetta semplice e gustosa! A tavola
PROCEDIMENTO

ARIETE

Anno nuovo, vita nuova. Tutto all’insegna dell’energia e di un grande entusiasmo che vi ispira e vi guida in questi primi mesi. Le premesse non possono essere che buone.

Gennaio

Vi accontentate delle piccole cose che per il momento vi garantiscono benessere e soddisfazioni. State preparando il terreno per i cambiamenti importanti.

Le prove non finiscono mai

Privilegiate il vostro sesto senso e prendete decisioni senza pensarci troppo su. Avete troppi pensieri nella testa, avete bisogno di leggerezza.

Vi muovete tra luci e ombre alternando a dinamismo e fiducia momenti di sconforto e irritazione. Non sarà comunque difficile ritrovare il giusto equilibrio.

Avete una grande energia che con una certa dose di fortuna vi apriranno tutte le strade per arrivare ai vostri obiettivi. Il sorriso non vi manca e neanche l’approvazione degli altri.

Siete attenti e guardinghi verso il mondo esterno. Vi approccerete agli altri un po’ sulla difensiva ma questo non vi impedirà di conoscere persone che potrebbero diventare anche salde amicizie.

SAGITTARIO Oroscopo

Chiarezza e prontezza sono le qualità messe in campo in questo inizio d’anno per costruire il cambiamento che da tempo desiderate per la vostra vita. La tenacia non manca.

SCORPIONE

Le questioni rimaste irrisolte devono trovare in questo periodo una soluzione. Non vi mancano razionalità e buon senso che vi aiuteranno a conservare il vostro buon umore.

Sarà questo un periodo estremamente positivo per gli affetti e i sentimenti. Cercate la vicinanza delle persone amate, sapranno regalarvi momenti indimenticabili.

CAPRICORNO

Non vi sono mai piaciute le situazioni ambigue. Farete di tutto per avere chiarezza e lealtà, anche a costo di dover rinunciare a qualcosa. Sarete soddisfatti della vostra condotta.

Una certa insoddisfazione condizionerà il vostro umore. Avete bisogno di conferme e di incoraggiamenti che non tarderanno ad arrivare. Siete importanti e non sempre lo tenete presente.

PESCI

È ora di mettere fine alle tensioni e affidarvi con fiducia al futuro prossimo. Siate ottimisti e contate sulla vostra forza d’animo: è sempre stata una risorsa vincente.

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TORO GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA
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