Il Bassano - Novembre 2022

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POLITICA Giangregorio, FdI: “Giunta Pavan, promesse disattese”

CANOVA 200 Esposti gli scritti e boom di visitatori alla grande mostra

TEATRO Stagione di prosa al Remondini: si alza il sipario

Mentre il nuovo governo corre ai ripari adottando le prime misure miliardarie per mitigare l’effetto del caro bollette e per i prezzi del gas si annunciano mesi sull’ottovolante con ripercussioni evidenti su famiglie e imprese, si accende il confronto sulle soluzioni da mettere in campo per garantire al nostro Paese l’energia necessaria per scongiurare i vertiginosi aumenti dovuti a speculazioni e tensioni internazionali.

Periodico d’informazione localeAnno XXIX n. 12 servizio a pag 9 Ponte degli Alpini: aperto un nuovo cantiere I lavori in corso prevedono il ripristino e il consolidamento del portale cinquecentesco Grimani e il restauro del dipinto raffigurante “L’ Alpino” PARCO SAN BASSIANO Comune e Ulss 7: accordo
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18 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE NOVEMBRE 2022 ascoltali on-line su laP
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per il “polmone
CONFCOMMERCIO Festività: mercatino nelle piazze e Babbo Natale per i bimbi
SOSTENIBILITÀ Doppio riconoscimento all’Ulss Pedemontana per l’impegno “green”
iazza
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a pag 5 Energia sostenibile

Media & potere: rapporto delicato

Chi prova a fare al meglio questo mestiere si è trovato spesso ad interrogarsi su quale fosse la “giusta distanza”. Ovvero quale rapporto i mezzi di informazione dovessero avere con il potere, con la politica, con quelli che contano, insomma. Che molti mezzi di informazione e il potere siano legati da un doppio filo è evidente: quanti politici hanno costruito il proprio consenso grazie ad una fortissima esposizione mediatica? E quanti mezzi di informazione sono “cresciuti” proprio grazie al sostegno del politico di turno?

Niente di cui stupirsi, verrebbe da dire. Peccato per quella “schiena dritta”, invocata dal grande Indro Montanelli per tutti i giornalisti, che troppo spesso appare più come una gobba. È di queste settimane una storia, tutta da definire nei suoi contorni giudiziari, della pesante inchiesta nei confronti del proprietario di Rete Veneta e Antenna3, vero colosso veneto dell’informazione televisiva.

A suo carico, secondo la Magistratura, una reiterata azione di pressione e denigrazione, tramite continui servizi giornalistici, per “ottenere la testa” del Direttore Generale dell’Ulss di Bassano che non lo avrebbe, sempre secondo gli inquirenti, assecondato nelle sue richieste di promozioni, primariati e quant’altro.

D’altro canto la difesa del patron delle televisioni è affidata ad una memoria di una cinquantina di pagine nella quale si specifica come non vi sia stata alcuna minaccia e come i servizi televisivi che mettevano in luce le carenze dell’ULSS abbiano sempre rappresentato un sacrosanto diritto di cronaca considerati i disservizi, manifestati dagli utenti, nelle performance dell’azienda sanitaria.

Noi che crediamo fortemente nella libertà dell’informazione e che pensiamo che, nonostante siamo tutti “strumenti commerciali”, il vero editore siano i cittadini – lettori, ci auguriamo che l’inchiesta dimostri la completa estraneità dei fatti.

L’informazione e la politica sono legati da un doppio filo, necessaria una profonda riflessione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Superare il deficit energetico è ormai una necessità dopo anni di attendismo tra passi avanti e indietro, tra polemiche e prese di posizione dall’una a dell’altra parte su nucleare, trivellazioni, rigassificatori, centrali a carbone, impianti fotovoltaici ed eolici. Ora è il momento di agire, sentiamo ripetere tutti i giorni, e di fare delle scelte chiare e non contraddittorie, per condurre l’Italia sulla strada della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. L’energia sostenibile non può essere un’ideologia o una teoria ma deve trasformarsi in pratica quotidiana, grazie alla ricerca, all’innovazione tecnologica che sappia dare delle risposte alla necessità di garantire soluzioni che non perdano di vista l’impatto ambientale. Abbiamo il dovere di lasciare un mondo migliore e più pulito ai nostri figli ma sentiamo anche l’urgenza di superare le difficoltà del momento e di individuare delle vie d’uscita a breve e medio termine se non vogliamo che la nostra economia e i bilanci familiari ne risentano. Sul fronte energetico il Veneto è sempre stato in prima linea e piuttosto sensibile alle tematiche legate allo sviluppo delle fonti rinnovabili, come anche al loro impatto sul territorio.

La nostra regione è ai primi posti sul fronte del fotovoltaico e non si contano le aziende che in questi anni stanno adottando soluzioni sostenibili per decarbonizzare i settori più energivori. Sappiamo bene però che proprio nella nostra regione in questi anni mantenere il delicato equilibrio fra installazioni di pannelli fotovoltaici e difesa del suolo ha provocato non pochi attriti, fino ad arrivare ad una legge regionale che mette dei paletti anche con l’obiettivo di evitare contenziosi. In questi giorni, poi, si parla molto di trivellazioni, un vero e proprio spauracchio per il Polesine e non solo, che ha provocato una levata di scudi e che condizionerà a lungo anche il confronto politico.

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Non possiamo, però, non notare come in tutta questa vicenda il ruolo della politica non possa essere considerato marginale sopratutto se si pensa a quanto le televisioni, e i media in generale, abbiano avuto un ruolo determinante nella formazione dell’opinione pubblica in questi difficili anni. Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
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Energia sostenibile
La strada per l’energia sostenibile è lunga e incerta ma, come diceva Enrico Mattei, un vero e proprio pioniere in questo settore, spesso inascoltato e osteggiato, “l’ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono”.

Urbanistica. Un grande polmone verde a disposizione di pazienti, visitatori e cittadini

Arriva il parco pubblico, finalmente!

L’accordo prevede la cessione all’amministrazione comunale da parte dell’azienda socio-sanitaria, in comodato d’uso gratuito per 30 anni, di un terreno di 36.500 metri quadrati di superficie a sud-ovest dell’ospedale San Bassiano

U n grande polmone verde accanto all’ospedale San Bassiano, a disposizione di pazienti e visitatori, ma anche di tutta la cittadinanza. È quanto sarà realizzato a breve come da protocollo d’intesa sottoscritto dal direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza e dal sindaco di Bassano Elena Pavan. L’accordo prevede la cessione all’amministrazione comunale da parte dell’azienda socio-sanitaria, in comodato d’uso gratuito per 30 anni, di un terreno di 36.500 metri quadrati di superficie situato a sud-ovest dell’ospedale, sul quale il Comune si impegna a realizzare un parco pubblico.

Un intervento che era stato proposto da alcuni cittadini e dalla lista civica all’opposizione in

L’ intervento era stato proposto da alcuni cittadini e dalla lista civica di opposizione “Bassano per tutti”

consiglio comunale, “Bassano per tutti”.

L’area ceduta, attualmente inutilizzata, sarà dunque completamente riqualificata dall’amministrazione attraverso un intervento che la renderà fruibile per tutta la popolazione. “L’accordo sottoscritto ci permetterà di realizzazione un bosco urbano che avrà una estensione di oltre 23mila metri quadrati ai quali se ne aggiungono altri 13mila sempre destinati a verde pubblico – ha spiegato il sindaco di Bassano,

Elena Pavan – Sarà un’importante area verde a disposizione della collettività; un ulteriore spazio che va ad arricchire il già importante patrimonio di parchi della città. Il progetto è già stato affidato a un tecnico ed è stato inerito nel piano triennale delle opere pubbliche per il prossimo anno”.

“L’azienda socio sanitaria ha grande attenzione verso le tematiche ambientali in quanto sono fortemente connesse alla salute e in particolare alla prevenzione di molte patologie –ha osservato Carlo Bramezza, direttore generale dell’Ulss 7Pensiamo ai benefici che porterà un nuovo grande polmone verde per la qualità dell’aria che respiriamo, ma anche al ruolo che potrà avere nella promozione dell’attività motoria. Inoltre i pazienti e visitatori potranno beneficiare di un luogo verde, accogliente, accanto all’ospedale, migliorando anche la qualità di vita per chi frequenta il San Bassiano. Non ultimo, il parco sarà una risorsa preziosa anche per tutto il nostro personale”.

L’intervento del parco era stato suggerito in passato anche da alcuni cittadini e dalla lista civica all’opposizione in consiglio comunale, “Bassano per tutti” che ora, prima di dare inizio all’iter, suggerisce alla municipalità di organizzare un confronto e di coinvolgere la cittadinanza perché sia una progettazione partecipata.

Parallelamente, il protocollo d’intesa sottoscritto prevede anche l’impegno da parte dell’amministrazione comunale ad attivare la procedura di variante al Piano degli Interventi

per un altro terreno di 18mila metri quadrati, sempre di proprietà dell’Ulss 7 Pedemontana, situato nella superficie ad ovest dell’ospedale. Sarà trasformato da “Aree per attrezzature sportive e verdi” ad “Aree per attrezzature di interesse comune - ospedale”. Un passaggio per consentire la realizzazione di un nuovo edificio di 3 piani destinato ad ospitare la futura Casa della Comunità, presidio di servizi territoriali per i cittadini. Si trattaLLLno stabile di circa 4mila metri quadrati, il cui progetto sarà finanziato tramite i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’inizio dei lavori è previsto già nell’estate del prossimo anno e la conclusione del cantiere entro il 2025. “La sanità pubblica ha un’attenzione sempre maggiore per i servizi territoriali - sottolinea il direttore generale dell’Ulss 7 -

Sottoscritto

l’accordo tra Comune e Ulss 7 Pedemontana per la realizzazione di una grande area a fianco dell’ospedale

anche per rispondere alle nuove esigenze della società, in primis quelle legate all’invecchiamento della popolazione. Questo spinge verso una riorganizzazione dei percorsi, trasferendo sempre di più le attività ambulatoriali al di fuori degli ospedali, agevolando così l’accesso da parte degli utenti, parallelamente ad un potenziamento dei servizi di base. L’attivazione della nuova Casa della Comunità sarà

un passo fondamentale in questa direzione e la realizzazione parallela di un immenso polmone verde rende tutta l’operazione non solo un valore aggiunto sul piano sanitario, ma anche virtuosa in termini di sostenibilità ambientale. Con il protocollo d’intesa sottoscritto assieme al Comune diamo dunque il via ad un’operazione vincente sotto tutti i punti di vista e con benefici per i cittadini”. (r.f.)

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La città
che cambia
In foto la nuova area verde accanto all’Ospedale San Bassiano

Suoni, colori e sapori per il Mercatino ... e Babbo Natale incontra i bambini

Torna a Bassano la magia dell’atmosfera natalizia, complice anche l’associazione Confcommercio che ha predisposto un programma di manifestazioni dedicate alla festa più dolce dell’anno. Tra le tante, spicca il Mercatino di Natale che viene riproposto nelle piazze principali fino al 26 dicembre, una mostra mercato che per oltre un mese anima la città con colori, suoni, sapori e profumi tradizionali della festa per eccellenza. Un circuito commerciale aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19.30 con tante idee regalo. L’iniziativa nasce nel 1996 aggiudicandosi subito il primato di “primo mercatino di Natale in pianura”. Da allora si è affermata come una manifestazione fondamentale per Bassano e per il territorio, diventandone un’attrazione turisti-

ca che richiama molti visitatori e comitive che arrivano anche da lontano, oltre naturalmente ad accrescerne ulteriormente lo spessore culturale ed economico.

La soluzione proposta da Confcommercio Bassano privilegia gli operatori con prodotti tipici e artigianali che vanno a completare l’offerta commerciale del centro cittadino senza entrare in concorrenza con le attività presenti stabilmente e cercando di portare in città le eccellenze italiane.

Il mercatino si articola in oltre 30 aziende espositrici dislocate in Piazza Garibaldi e in Piazza Libertà occupando i tradizionali chalet addobbati. “Alcuni espositori ci accompagnano dal 1996, confermando anno dopo anno la fiducia nel nostro lavoro e la loro presenza, che ha un duplice significato: si

sono sempre trovati bene collaborando con l’associazione e riconoscono l’importanza del mercatino sia dal punto di vista commerciale che economico”, osservano i vertici di Confcommercio.

“Negli anni abbiamo ospitato operatori da quasi tutta Italia: dal vicino Trentino Alto Adige, ma anche dalla Puglia, Calabria, Emilia Romagna e Marche oltre che dal Piemonte passando per la Lombardia senza dimenticare quelli veneti e del mandamento Bassanese – ricordano da Confcommercio – Le loro provenienze diverse garanti-

scono non solo una ricchezza culturale, ma anche un’importante promozione proveniente dalle aziende stesse, poiché con orgoglio pubblicizzano questa manifestazione nelle diverse fiere ed eventi a cui partecipano durante tutta l’anno. Inoltre, la manifestazione contribuisce ad attivare collaborazioni di lavoro o a creare nuovi posti: talvolta infatti sono stagionali, in qualche caso diventano poi stabili”.

Oltre alla mostra mercato l’associazione si impegna ogni anno ad organizzare e coordinare eventi

collaterali sempre legati alla tradizione della festa. A far cornice al mercatino natalizio 2022, un calendario di eventi e di proposte, tra le quali la più apprezzata è sicuramente la presenza di Babbo Natale, che quest’anno “abiterà” nella loggetta municipale. Qui, ogni fine settimana incontra i bambini che potranno anche consegnargli la letterina. Sempre per i più piccoli, funziona il trenino lillipuziano che propone i percorsi attraverso il centro storico: un tour in un mezzo speciale per far sognare anche gli adulti. L’associazione distribuirà 1.500 biglietti omaggio tra le scuole dell’infanzia e primarie del territorio per permettere a tutti i bambini, anche provenienti da famiglie in difficoltà, di godere di questa magica attrazione. E come sempre c’è spazio anche per la solidarietà, con associazioni e fondazioni impegnate nel volontariato che possono diffondere il loro operato e raccogliere fondi nell’ambito delle manifestazioni. (r.f.)

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A far da cornice al Mercatino natalizio 2022, un calendario di eventi e proposte, tra le quali la più apprezzata è sicuramente la presenza di Babbo Natale, che quest’anno “abiterà” nella loggetta municipale
Confcommercio Bassano. Predisposto un programma di eventi dedicati alla festa più dolce dell’anno
Aspettando Natale

Opere. I lavori riguardano il ripristino e il consolidamento del portale Grimani

Nuovi ritocchi al ponte degli Alpini, dopo un anno apre un altro cantiere

Apoco più di un anno dalla conclusione dell’imponente e oneroso restauro, sul Ponte degli Alpini è stato allestito un nuovo cantiere. È quello per il ripristino e consolidamento degli elementi lapidei del portale cinquecentesco, conosciuto anche con il nome di Grimani, che si trova sul lato di Angarano del monumento palladiano. Non solo, i ponteggi servono anche a riconsegnare il dipinto raffigurante “L’alpino” posto di fianco. Opera del pittore bassanese Antonio Marcon, collocato sul lato sinistro del portale dove si trova anche la sede della sezione Ana Monte Grappa, è stato eseguito nel 1948, in occasione della conclusione della ricostruzione del monumento distrutto durante la seconda guerra mondiale. Dopo un’analisi sullo stato del degrado della porta è stato definito il restauro conservativo di

I ponteggi servono anche a riconsegnare il dipinto raffigurante “L’alpino” posto sul lato sinistro del portale, opera del pittore bassanese Antonio Marcon

tutti i manufatti lapidei, dipinti e componenti decorativi. Per effettuarlo è stato necessario ottenere il via libera dalla Soprintendenza. L’intervento sull’arco monumentale consiste nella rimozione dei depositi degli elementi infestanti e le stuccature incompatibili cementizie, sostituite da quelle a base di calce naturale. Il progetto prevede inoltre il consolidamento dei materiali, delle parti labili, e l’inserimento, dove servono, di piccolissimi perni in acciaio. Per completare l’opera, un trattamento protettivo superficiale, mentre l’intonaco degradato viene ripristinato anche nella parte posteriore del portale.

Anche l’affresco de “L’Alpino” è interessato da un’operazione di restauro. L’immagine che ritrae una penna nera appariva sbiadita e in alcuni punti presentava rigonfiamenti, distacchi, perdite del materiale e ampie lacune. Anche in questo caso si procede con il consolidamento di tutti i materiali e degli strati d’intonaco, la

ricostruzione delle parti distrutte o deteriorate. Per proteggere l’affresco dai danni delle acque meteorico si sta individuando una soluzione risolutiva.

“La zona del Ponte degli Alpini, da sempre una delle più visitate in città, sta vivendo un momento di rinascita dopo la conclusione dei lavori e l’inaugurazione dello scorso anno – ha osservato l’assessore ai Lavori pubblici, e vicesindaco, Andrea Zonta – Con questo intervento non solo completiamo l’operazione di conservazione di quello che è il simbolo cittadino per eccellenza, ma anche puntiamo a valorizzare l’area di Angarano, che negli anni scorsi ha maggiormente sofferto a causa delle chiusure legate al cantiere”.

Il costo degli interventi, comprensivo anche delle spese di studio e di progettazione, è di circa 60mila euro. Parte dell’intervento relativo al dipinto è finanziato da un privato piemontese innamoratosi di Bassano. Si tratta di Luca Marti-

nasso, alpino di Ivrea che ha fatto il servizio militare a Torino, nella caserma Monte Grappa. Legatosi alla città, complice l’amicizia con il suo concittadino Fulvio Bicego - da anni residente a Bassano per la quale ha raccolto decine di migliaia di euro con i suoi calendari - lo scorso anno ha voluto essere presente ai festeggiamenti per il ponte restaurato. In quel contesto ha deciso di lasciare un segno di questo suo affetto, contribuendo alle spese di recupero dell’affresco che fu inaugurato il 2 ottobre 1948 dall’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, assieme al ponte all’epoca ricostruito dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale. Più volte restaurato, a causa delle infiltrazioni di umidità e al deterioramento del tempo, l’affresco è sempre stato ripristinato ad opera di artisti locali. Questa volta, però, c’è anche l’intervento generoso di un alpino che vive fuori zona, ma che come ha avuto modo di dire “a Bassano mi sento a casa”. (r.f.)

Dopo un’analisi sullo stato di degrado della porta cinquecentesca, è stato definito il restauro conservativo di tutti i manufatti lapidei, dipinti e componenti decorativi. Necessario il via libera della Soprintendenza

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Il cantiere aperto sul ponte degli Alpini per il restauro del portale Grimani
Patrimonio dell’Umanità Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Sanità

Sostenibilità. La Regione ha assegnato all’azienda socio-sanitaria il Premio Compraverde Buygreen Meno carta e trasporti con veicoli elettrici: doppio premio all’Ulss 7

Meno consumo di carta, e trasporti con veicoli elettrici valgono un doppio riconoscimento all’Ulss 7 Pedemontana per il suo impegno a favore della sostenibilità ambientale. Per la quarta volta negli ultimi cinque anni, la Regione Veneto ha assegnato all’azienda socio-sanitaria il Premio Compraverde Buygreen, con cui incoraggia e valorizza l’impegno degli enti pubblici a privilegiare forniture orientate alla sostenibilità, con specifici accorgimenti nella

anno e finalizzato a ridurre progressivamente il consumo di carta, attraverso la promozione di comportamenti virtuoso tra i dipendenti e una diversa organizzazione delle attività.

«Che la nostra azienda si sia aggiudicata il premio Compraverde Buygreen della Regione Veneto per ben quattro volte nell’ultimo quinquennio dimostra quanto la sostenibilità sia un valore già radicato nella nostra Ulss - sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza

– Merito anche dell’eccellente lavoro svolto dal nostro Provveditorato, che dedica grande attenzione alla sostenibilità ambientale, considerandolo uno dei parametri per definire la tipologia e le modalità delle forniture richieste». L’attenzione all’ambiente si traduce anche in un risparmio economico, come sottolinea Michela Conte, direttore amministrativo dell’Ulss 7: «Il progetto “Azienda Paperless” è un buon esempio in questo senso: oltre a ridurre la

carta, abbiamo potuto ritirare 130 stampanti su un totale di 170, riducendo così le tipologie di toner e di consumabili e dunque le spese. Non solo, le stampanti recuperate grazie all’azione di razionalizzazione sono state catalogate e distinte tra quelle non più utilizzabili e quindi da dismettere, e quelle ancora utilizzabili che saranno in parte tenute come dispositivi di riserva e per la maggior parte vendute tramite un bando d’asta che l’azienda andrà a promuovere».

Al via la campagna vaccinale antifluenzale

“È la quarta volta che veniamo premiati in 5 anni: ciò conferma quanto la sostenibilità sia un valore radicato nella nostra Ulss” afferma il dg Carlo Bramezza

definizione dei relativi bandi. In questo caso, il riconoscimento è stato assegnato per l’impegno rivolto alla riduzione delle emissioni inquinanti nella definizione di un recente bando per il servizio di trasporto dei campioni biologici e altro materiale (farmaci, dispositivi medici…): il Provveditorato dell’Ulss 7 si è infatti impegnato ad ottimizzare i percorsi, riducendo le percorrenze chilometriche e le conseguenti emissioni, e ha inserito nei criteri di valutazione una premialità legata all’utilizzo almeno parziale di veicoli ibridi o elettrici.

Il modello è stato presentato anche all’evento nazionale Compraverde Buygreen, svoltosi a Roma, nell’ambito del quale l’Ulss Pedemontana ha ricevuto un ulteriore riconoscimento: una menzione speciale per il progetto “Azienda Paperless” avviato già lo scorso

Anche nel territorio dell’Ulss 7 Pedemontana ha preso il via la campagna di vaccinazione antinfluenzale rivolta alla popolazione. La somministrazione è gratuita per tutti gli over 60, per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, per le persone con malattie croniche o “fragili” per patologia, per quelle che si prendono cura di anziani e disabili e per le donne in gravidanza. La vaccinazione è inoltre offerta gratuitamente anche agli appartamenti ad alcune categorie professionali di pubblico interesse: operatori sanitari, appartenenti alle forze dell’ordine, personale scolastico. Per tutti, il punto di riferimento sono i medici di base e, nel caso dei minori, i pediatri di libera scelta. I sanitari invitano le categorie indicate ad immunizzarsi dall’influenza, come sottolinea il dott. Lorenzo Bulegato, direttore del Sisp dell’Ulss 7. “Negli ultimi anni la diffusione dell’influenza è stata frenata dalle restrizioni introdotte per la pandemia e dall’utilizzo delle mascherine –spiega - ma ormai siamo tornati ad una vita del tutto libera, e questo ci fa prevedere che assisteremo ad un numero maggiore di casi di influenza rispetto a quello registrato negli ultimi due anni. Ecco perché è fondamentale vaccinarsi. A maggior ragione in un momento in cui sono nuovamente in aumento anche le infezioni da Covid-19: occorre scongiurare il rischio di una doppia infezione, che può essere ancora più pericolosa, soprattutto nei soggetti più fragili». A questo riguardo va ricordato che la vaccinazione antinfluenzale può essere effettuata a qualsiasi distanza temporale dal vaccino Covid-19, anzi i due vaccini possono essere somministrati anche in contemporanea. L’antinfluenzale può essere effettuata anche nelle farmacie aderenti (l’elenco completo è disponibile sul sito dell’Ulss 7, che per la prima volta quest’anno somministrano gratuitamente il vaccino agli over 60 o ai soggetti “fragili” per patologia.

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Nicola Giangregorio. Intervista al portavoce del Circolo cittadino di Fratelli d’Italia

Amministrazione Pavan? Promesse disattese e risposte non pervenute

Nicola Giangregorio già candidato sindaco a Bassano del Grappa nel 2009 per “La Destra”, oggi è il portavoce del Circolo cittadino di Fratelli d’Italia che non è rappresentato in consiglio comunale ma che, alle elezioni del 25 settembre scorso, anche a Bassano ha raccolto un consenso eccezionale.

Sulla spinta di questi risultati e l’affermazione di FdI, Giangregorio ha puntato il dito contro l’inerzia dell’amministrazione Pavan a proposito di impegni presi, promesse disattese e risposte non pervenute. Quali i temi caldi che le stanno a cuore?

“Dato il particolare momento economico, mi sono permesso di sottolineare i maggiori e spropositati oneri che in un momento tanto critico deriverebbero dall’insistere per il “Polo museale” che ancora si vorrebbe realizzare nella ex Caserma Cimberle-Ferrari. Ma, soprattutto, ho fatto mia la richiesta d’aiuto che sale dalle famiglie, dal mondo dell’associazionismo nel volontariato, nella cultura e nello sport: non è mai stato portato a compimento, ad esempio, il censimento degli spazi pubblici concedibili ad enti e associazioni operanti sul territorio. C’è, poi, il tema della sicurezza con furti e risse all’ordine del giorno. E ancora, potremmo parlare del mai decollato sportello quartieri o della riorganizzazione degli uffici comunali nel loro servizio al cittadino.

Tornando all’aspetto sicurezza, però, devo dire che con l’affidamento dell’assessorato a Claudio Mazzocco, le cose sono molto migliorate rispetto alla gestione della precedente amministrazione”.

Sono tutti temi che comparivano nel programma elettorale di Elena

Pavan, sottoscritto anche da Fratelli d’Italia, ed è proprio questo aspetto a muovere le critiche del suo esponente.

Da forza di appoggio al governo cittadino FdI sta diventando una forza di lotta?

“Per carità, vorremmo semplicemente veder cambiare qualcosa per non essere confusi con chi sa fare solo promesse elettorali. Fra un anno e mezzo si tornerà al voto e per ora abbiamo in mano un pugno di mosche e altri progetti, magari da inaugurare in vista della campagna elettorale”.

Lei, anche da funzionario della pubblica amministrazione, insiste sui servizi al cittadino?

“L’emergenza sanitaria ci ha insegnato molte cose. Oggi molte richieste vengono evase on line, è proprio per questo che a chi ancora necessita del servizio a sportello, penso alle persone anziane o agli immigrati, si potrebbero offrire gli appuntamenti anche anticipando l’apertura del mattino almeno nel periodo invernale.

Tutti interventi possibili dopo i preventivi passaggi con le rappresentanze sindacali”.

Quali, allora, le priorità?

“L’attenzione al mondo del volontariato e dello sport: l’emergenza sanitaria ha dato un duro colpo alle associazioni. Sono l’anello più importante della tenuta sociale. Il ritardo nel censimento degli spazi pubblici in vista di una loro assegnazione ai diversi enti cittadini, toglie alle associazioni la possibilità di riorganizzarsi e ripartire e all’amministrazione l’economia nel mantenimento di tanta parte del patrimonio pubblico”.

Altri suggerimenti per l’ambito sociale?

“Mi piacerebbe conoscere la stra-

tegia sulla questione bollette, fragilità famigliari, aumento costo della vita, anche sul versante controllo dell’equa destinazione dei sussidi spesso appannaggio dei soliti noti. Aumenterei anche il controllo sulle seconde case e residenze fittizie, ormai diffusa scappatoia per difendersi dall’Imu a scapito però delle casse comunali”.

La replica: “Evitati gli aumenti: siamo dalla parte di cittadini e associazioni. Il Polo Museale? Sarà la terza piazza di Bassano”

Sulle critiche del portavoce di Fratelli d’Italia all’attuale amministrazione comunale, abbiamo “girato” le critiche ai diretti interessati. Questa la replica, punto per punto, del sindaco Elena Pavan e del suo vice Andrea Zonta.

Partiamo con l’ex Polo Museale Santa Chiara?

L’ex “Polo Museale Santa Chiara” è uno spazio in cui le varie amministrazioni comunali susseguitesi hanno speso qualche milione di euro che non possono essere cestinati con leggerezza per rispetto delle risorse pubbliche e per aspetti morali. Quello che stiamo proponendo è un progetto denominato “Genius Center” che ha lo scopo di creare uno spazio in città per tutti che possa vivere di giorno e di sera, adatto ad adulti e ai bambini, il cui cuore sia l’ingegno con particolare declinazione verso le STEAM (Science, Tecnhnology, Engineerign, Art, Mathematics) in cui si parli di innovazione, di scienza, di tecnologia, ma anche di arte perché l’ingegno creativo appartiene a questo mondo quanto a quello più tecnologico. Pertanto non un mero spazio museale. Diverrà la terza piazza di Bassano del Grappa. Condividiamo tutti la progettualità negli incontri che verranno organizzati dai proponenti e ne uscirà uno spazio cittadino molto interessante. Per quanto riguarda le iniziative per il sociale, i giovani, le famiglie?

L’aiuto a famiglie è concreto con attenzioni particolari alle richieste che pervengono attraverso i servizi sociali e le associazioni di volontariato con cui siamo in stretta collaborazione In questi anni abbiamo evitato qualsiasi aumento a rette nell’ambito scolastico e trasporti. Abbiamo messo a disposizione somme per un aiuto concreto

alle famiglie per spese sportive e alle società sportive per far fronte a spese energetiche anche con interventi strutturali su illuminazione dei complessi sportivi al fine di diminuire i consumi energetici.

È attiva anche una rete di controllo?

La questione delle povertà sociali in questo periodo è pregnante e per questo non sempre è facile arrivare in ogni situazione. Stiamo facendo un bel lavoro con le associazioni di volontariato che riteniamo fulcro della vita comunitaria. Credo che assieme potremmo sicuramente migliorare e dare un concreto aiuto. Ricordo comunque che le risorse comunali sono sempre esigue e spetta ad organi superiori un concreto intervento che sono sicuro con questo governo ci sarà.

A proposito di sicurezza, concordate con i giudizi di miglioramento espressi dallo stesso Giangregorio?

La sicurezza è ben curata con un attento coordinamento tra le forze dell’ordine Polizia Locale, Carabinieri e Commissariato con la regia dell’assessorato alla sicurezza. Con l’implementazione di telecamere (investiti nell’ultimo anno euro 160 mila euro) abbiamo un ottimo controllo del territorio. Sono state sventate parecchie iniziative di “bande” e incresciosi episodi di inciviltà sono stati risolti con l’identificazione e la condanna degli esecutori.

Il tempo che manca a fine mandato sarà altrettanto proficuo?

Il programma di governo è sempre al centro e il faro dell’operato amministrativo; tanto è stato eseguito e molto è in itinere. Per fine mandato i risultati ci saranno tutti.

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Nicola Giangregorio

Rassegne. Incontri per (ri)leggere l’opera di Luigi Meneghello al Museo Civico

La Biblioteca ricorda lo scrittore vicentino a cento anni dalla nascita

Acento anni dalla nascita di Luigi Meneghello, la Biblioteca bassanese rende omaggio all’autore di Malo con il ciclo di “Incontri per (ri)leggere l’opera di Luigi Meneghello”. Questo il titolo della rassegna che ripercorre l’attività letteraria di uno dei maggiori scrittori italiani la cui attività viene approfondita nel ciclo di appuntamenti dai massimi esperti italiani meneghelliani che accompagnano il pubblico nella riscoperta di alcuni dei capolavori dell’autore attraverso differenti approcci.

Agli incontri, che si svolgono in Sala Chilesotti (Museo civico), si affiancano dei momenti di lettura-performance, il sabato in Biblioteca. La rassegna è in corso ed il prossimo appuntamento si svolgerà venerdì 25 (dalle 17.30) con l’intervento di Pietro De Marchi, docente all’Università di Zurigo, che analizzerà il quarto romanzo di Meneghello durante l’incontro “Che cos’è un’educa-

zione? Fiori italiani”. “Lo slancio della mente bambina. Meneghello e l’infanzia” è il titolo dell’approfondimento in calendario per venerdì 2 dicembre (sempre dalle 17.30) con la relazione di Francesca Caputo, docente all’Università Bicocca di Milano ed esecutrice letteraria per volontà testamentaria dell’autore. L’infanzia è uno dei temi cardine dell’opera di Me-

neghello; una delle qualità della sua scrittura è stata infatti riconosciuta nella capacità di raccontare il mondo dei bambini senza mediazioni. L’ultimo incontro, che si svolgerà sabato 3 dicembre, dalle 9 alle 12 in Biblioteca, è un workshop di scrittura, “Scrivere è una funzione del capire”, condotto da Paolo Malaguti e Matteo Melchiorre. I due scrittori, che hanno pubblicato di re-

cente Il Moro della cima e Il duca per Einaudi, partiranno da passi tratti dalle opere dello scrittore di Malo per proporre un laboratorio di scrittura ispirato all’inconfondibile stile meneghelliano. La partecipazione è su prenotazione e riservata a massimo 35 persone. Ci sono inoltre gli incontri di lettura, in Biblioteca, dalle 16.30: sabato 26 novembre il tema sviluppato dalle letture di Fabio Dalla Zuanna e Martino Facci, tratte dai Piccoli maestri e Fiori italiani, sarà “Ri-educare e Resistere”. La rassegna si concluderà sabato 3 dicembre con “Non è stato un viaggio per mare. Meneghello in 12 quadri”, una lettura-spettacolo con Martina Pittarello, Vasco Mirandola e ambientazioni sonore di Gabriele Grotto. Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito e libero. La prenotazione è necessaria solo per il workshop di scrittura del 3 dicembre. Per info e prenotazioni, 0424 519920 o biblioteca@comune.bassano.vi.it.

“Scrivere è una funzione del capire, scrive l’autore nella nota ai Piccoli maestri, ma leggere, o rileggere, le pagine di Meneghello – afferma l’assessore alla Cultura Giovannella Cabion - in cui si fondono leggerezza e profondità, ci consente di guardare con uno sguardo nuovo all’intreccio tra ciò che eravamo e il senso del nostro presente”.

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Ricorrenze. Il Gruppo Alpini ha festeggiato i 55 anni dalla nascita del Gruppo

Sacro Cuore festeggia gli Alpini, i Donatori e la scuola materna

U na comunità in festa, degna dei suoi genitori, è quella che a Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino si è ritrovata per il cinquantacinquesimo anniversario del Gruppo Alpini, il cinquantesimo del Gruppo Donatori di sangue e per i cinquantacinque anni della propria Scuola materna.

A farci memoria dei primi passi di questa comunità, ci aiutano alcune note Vasco Bordignon: “Tutto ha inizio nell’estate del 1962 quando il Vescovo di Padova Monsignor Girolamo Bortignon nomina don Ottaviano Menato vicario cooperatore per la zona del Sacro Cuore che all’epoca sembrava in capo al mondo: campi, filari di viti, alberi e qualche casa”.

A febbraio 1963 la popolazione decide la costruzione di una chiesa e ad ottobre viene approvato il disegno dell’ingegnere ed architetto Michele Caretta.

A novembre tutto il paese è in riva al Brenta a caricare sassi per le fondamenta della chiesa che saranno scavate tra il 14 e il 15 dicembre sotto una bufera di neve e gettate a gennaio da un centinaio di uomini del posto.

La posa della prima pietra viene benedetta nel mese di luglio 1964 e negli undici mesi successivi è una solidarietà di quelle che oggi “si vedono solo al cinema” a consentire la benedizione della nuova chiesa, al punto che il 24 giugno 1965 il vescovo firma

il decreto per una nuova parrocchia a Romano intitolata al Sacro Cuore della quale il successivo 11 settembre don Ottaviano diviene parroco.

Nel 1966 alla chiesa viene unita la canonica nel cui piazzale viene inaugurato un monumento ai Caduti delle grandi guerre.

Nel 1967 iniziano i lavori per la scuola materna che sarà pronta e benedetta a novembre 1968”.

I partecipanti alla manifestazione si sono radunati al “Pioppeto” in via Barbarigo, dove proprio mezzo secolo prima su iniziativa di Virginio Luisetto, alias Gino Pioppo, veniva fondato il Gruppo dei Donatori di sangue.

Migliore scelta non poteva essere fatta poiché è stato poi naturale portarsi, banda della Sezione ANA Monte Grappa in testa, in centro alla frazione dove è stata deposta una corona di alloro al monumento ai Caduti ed inau-

gurato un nuovo cippo al “Donatore”.

Da lì la sfilata ha proseguito toccando alcune vie principali di Sacro Cuore prima di fermarsi davanti alla chiesa parrocchiale dove tutti hanno partecipato alla Santa Messa cui hanno fatto seguito gli interventi ufficiali del sindaco Simone Bontorin, del presidente della Sezione ANA Giuseppe Rugolo e la consegna di alcune benemerenze prima che si desse inizio al banchetto comunitario finale.

Chi scrive è diventato “Donatore” solo quando gli è stato chiesto al momento del rilascio della carta di identità elettronica. A Sacro Cuore, invece, i bambini della scuola materna avevano tutti una scritta sulla loro maglietta: “Domani io sarò un Donatore di sangue. E tu?”.

Hub produttivo a San Lazzaro e comitati: il dibattito continua

Ha preso avvio negli uffici del settore urbanistica del Comune di Bassano del Grappa l’iter per la realizzazione di un hub produttivo-logistico nelle campagne di San Lazzaro a pochi passi dal casello della Pedemontana veneta. La trasformazione urbanistica, sulla quale l’ultima parola spetta al consiglio comunale, è vista con favore dalle tre ditte proponenti. A favore anche Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro. Non è, invece, d’accordo Europa verde che con il consigliere regionale Cristina Guarda definisce l’intervento come una mera speculazione fondiaria. Sulla stessa linea c’è un nutrito gruppo tra comitati, liste civiche e associazioni che ormai da settimane

punta l’indice su una operazione più volte «definita dai contorni oscuri». Sarà poi la Conferenza dei servizi, che raccoglie enti e soggetti interessati coordinati dal Comune di Bassano, a doversi pronunciare visto che ha in capo competenze in materia ambientale, urbanistica e giuridico-

amministrativa. Sulla questione San Lazzaro è intervenuto anche il coordinamento ecologista Aria che in una breve nota ha segnalato il poco spazio concesso in sede di trattazione dell’argomento alla stessa associazione che da tempo si è schierata contro l’insediamento.

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Giancarlo Andolfatto il sindaco Bontorin apre la sfilata
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I Donatori di sangue tagliano il traguardo dei 50 anni di fondazione e la comunità si riunisce anche per le celebrazioni in occasione dei 55 anni dalla realizzazione della scuola materna

Ambiente

Sos rifiuti. L’appello della multiutility: i wc non vanno usati come dei cestini

Nelle condotte fognarie trovati cellulari, giocattoli, abiti

“Non gettare materiali impropri nei wc o abbandonarli per strada, che poi finiscono nei chiusini creando dei veri e propri tappi nelle rete della condotta”. È l’appello di Etra agli utenti dopo i ripetuti episodi di intasamento rilevati. Telefonini, giocattoli, palloni, capi di vestiario, utensili di ogni tipo, nylon e carta: sono solo alcuni dei materiali trovati dal personale della società addetto alla manutenzione della condotta. Ma anche piccoli oggetti come forcine, bastoncini cotonati e matasse

I rifiuti impropri causano anche la congestione delle valvole che dovrebbero impedire il ritorno dei reflui verso la proprietà, favorendo gli allagamenti degli scantinati e disservizi che possono interessare anche interi quartieri

di capelli che, come sottilissimi cavi d’acciaio, si aggrovigliano e formano ammassi che avvolgono tutto. Nelle griglie nei depuratori emerge tutto ciò che si scarica impropriamente sia nei wc, ma anche lungo le strade per poi finire dentro ai chiusini, richiedendo spesso la pulizia di impianti e condotte dai tappi che ostruiscono il corretto deflusso dei liquami e creano intasamenti che trasformano i tombini stradali in fontanelle. I rifiuti impropri causano anche la congestione delle valvole che dovrebbero impedire il ritorno dei reflui verso la proprietà, favorendo gli allagamenti degli scantinati e disservizi che possono interessare anche interi quartieri. Ogni intervento del personale comporta un forte aggravio dei costi a carico di Etra e quindi della collettività. «Sembra incredibile ma, in questi ultimi mesi, abbiamo rinvenuto in condotta anche molti capi di abbigliamento – commenta il presidente della società, Flavio Frasson –. Eppure, il buon senso e, naturalmente, il regolamento di fognatura, precisa che

L’appello di Etra agli utenti: “Non gettate materiali impropri nei wc o per strada, poi finiscono nei chiusini creando veri e propri ‘tappi’

non si possono immettere nelle condotte rifiuti solidi o sostanze che, sia qualitativamente che quantitativamente, possano configurarsi come tali. Fermo restando che la gestione

della rete è in capo ad Etra e che non ci sottraiamo al pronto intervento, è però vero che il regolamento ci riserva la possibilità di ‘richiedere il risarcimento dei danni nel caso di rotture o guasti provocati da terzi’. Quindi. gli utenti sono passibili di rivalsa per i costi sostenuti per disintasamenti dovuti ad immissioni improprie». Simili comportamenti, oltre ad essere incivili, costringono la società a mettere in campo ogni giorno diverse squadre, impegnate sia in una costante opera di manu-

tenzione ordinaria delle reti, che in interventi straordinari per individuare i «tappi» nelle condotte. Etra ha attivato sperimentalmente un sistema di monitoraggio sulle stazioni di sollevamento che, valutando le portate, permette di individuare gli intasamenti così da poter intervenire prima che vi siano problemi alle utenze. E risponde rapidamente alle segnalazioni degli utenti, che denunciano blocchi nei wc o la fuoriuscita di liquami dai chiusini: identificata immediatamente l’area o l’u-

tenza dove si richiede l’intervento, la squadra individua l’occlusione, vuota la condotta e la ripulisce con l’ausilio di canaljet. Inoltre, Etra procede tre o quattro volte l’anno a una verifica sulla rete con attenzione particolare alle aree più delicate e nei punti critici, circa il 10 per cento della rete identificati sulla base dello storico. Tutti interventi che permettono anche di evitare danni ai depuratori, che, nonostante siano dotati di sistemi di grigliatura, pagano comunque le conseguenze dei cattivi comportamenti degli utenti e della maleducazione di chi getta rifiuti per la strada che poi finiscono nei chiusini e quindi nella rete fognaria. La massa di materiale anomalo intasa le pompe, forma croste che devono essere pulite, o può addirittura romperle, aumentando i costi di manutenzione o per la sostituzione, per diverse migliaia di euro. Inoltre tutto questo materiale inevitabilmente finisce in discarica o nei termovalorizzatori: tutte spese in più che finiscono in bolletta. Infine, la società ricorda che non bisogna sversare nelle tubature di casa i grassi di cucina: inquinano e provocano danni non solo alle condotte pubbliche ma anche alle parti private delle condutture, all’interno delle abitazioni. In particolare, nelle stagioni più fredde creano grossi tappi nelle reti. Per prevenirli bisogna evitare di gettare gli olii esausti nelle condutture, installare i pozzetti condensa-grassi, obbligatori da regolamento in caso di nuovi allacci e ristrutturazioni, e provvedere alla loro periodica pulizia.

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pallone per saltare rinvenuto durante un lavaggio

Cultura

Arte. In Biblioteca Civica esposti l’epistolario e gli scritti appartenuti allo scultore

Antonio Canova grande lettore, genio appassionato di libri

Oltre alla grande mostra “Io, Canova. Genio europeo”, allestita fino al 26 febbraio 2023 nei saloni del primo piano del museo civico, Bassano rende omaggio all’artista Antonio Canova, nel bicentenario della morte, con una serie di eventi culturali collaterali. Tra questi spicca l’esposizione in corso nella biblioteca civica. L’istituzione culturale cittadina, che conserva un patrimonio straordinario di testimonianze canoviane (6.865 documenti che comprendono l’epistolario e gli scritti, circa 500 volumi appartenuti allo scultore nativo di Possagno), propone “Canova lettore. La biblioteca di un grande artista”.

Allestito nello spazio mostre della biblioteca, il percorso espositivo racconta un particolare aspetto della personalità dell’artista, ossia quello di erudito, studioso, grande lettore e appassionato collezionista di rarità bibliografiche. Con una continua sete di conoscenza, Canova, infatti, mise insieme una biblioteca personale con più di 2.500 volumi sugli argomenti più disparati: dai trattati sul disegno, pittura e scultura, a quelli di anatomia, dalle raccolte di incisioni e illustrazioni di opere d’arte antiche e moderne alle guide artistiche delle città visitate. Numerose le opere a carattere filosofico e letterario, tra cui si distinguono, per qualità e quantità, le edizioni dei classici greci e latini, legate inevitabilmente ai soggetti realizzati in scultura. Vi si trovano anche edizioni rare e preziose del XVI e XVII secolo.

È noto come la pratica della lettura abbia accompagnato Canova durante tutto il suo percorso di artista e di uomo. «È vero che io lavoro tutto il giorno come una bestia – scriveva - ma è vero altresì che quasi tutto il giorno ascolto a leggere». Per questa attività ingaggiò diversi collaboratori che, mentre lavorava nel suo studio romano, gli leggevano ad alta voce per lo più gli autori classici o gli scritti canonici della storia dell’arte: da Vasari a Winckelmann. Una passione frequentata sia per quella sete di sapere che da sempre lo angustiava, sia come una ferma volontà a coltivarsi con ogni mezzo, ma altresì come fonte di ispirazione per le opere che via via stava scolpendo. Nella mostra allestita nella biblioteca civica si possono quindi

“Io, Canova. Genio europeo”: boom di visitatori

vedere alcuni dei preziosi volumi che facevano parte della sua collezione e che vi sono arrivati grazie alla donazione voluta dal fratellastro di Canova, Giambattista Sartori Canova, che nel 1852 ne dispose il trasferimento all’istituto bassanese, assieme ai manoscritti, alle lettere e a tutto il grande patrimonio canoviano posseduto dal museo cittadino. La mostra sarà visitabile fino al 26 febbraio 2023 negli orari di apertura della biblioteca. L’ingresso è libero.

Oltre 5mila visitatori in 17 giorni: un’inaugurazione con successo per la grande mostra al Museo Civico di Bassano del Grappa “Io, Canova. Genio europeo”. Nelle prime due settimane di apertura al pubblico 5460 visitatori, di cui soltanto 2500 durante il ponte di Ognissanti, hanno visitato l’ampia rassegna con cui la Città e i Musei Civici di Bassano del Grappa rendono omaggio al più grande scultore dell’epoca neoclassica in occasione del bicentenario della sua morte.

«Siamo particolarmente felici di questi primi dati, che testimoniano la qualità della proposta culturale presentata e del lavoro fatto fin qui – afferma il sindaco Elena Pavan -. La mostra è partita nel migliore dei modi e ripaga dell’impegno profuso nei mesi scorsi, che come sappiamo bene è stato complesso per le circostanze in cui ci siamo trovati a operare. Ci saranno altre iniziative nel prossimo futuro per mantenere alta l’attenzione e permettere al maggior numero di persone possibile di visitare un’esposizione che esalta il genio di Antonio Canova e ne fa conoscere aspetti finora poco conosciuti”. Ha avuto un riscontro positivo anche il ricco programma di attività e visite del weekend rivolte a vari tipi di pubblici: le prime visite guidate e le speciali “visite animate”, pensate per accompagnare le famiglie alla scoperta della poetica e dei processi operativi di Antonio Canova sono andate velocemente sold out. “Io, Canova. Genio europeo” è già stata acclamata dalla stampa nazionale e internazionale per lo straordinario percorso, gli importanti restauri, i confronti inediti e gli eccezionali prestiti, alcuni dei quali presentati al pubblico per la prima volta, provenienti da musei e istituzioni di tutto il mondo.

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Nuova stagione pronta ad alzare il sipario

Nove titoli che alternano temi e generi differenti: la nuova stagione teatrale di Bassano è pronta ad alzare il sipario al Teatro Remondini con un cartellone variegato, tra spettacoli della tradizione e della drammaturgia contemporanea, proposti da celebri artisti della scena nazionale e giovani talenti.

Realizzata dal Comune in collaborazione con Arteven Circuito Teatrale Regionale, la stagione di prosa si dipanerà dal 30 novembre ad aprile 2023. Si inizia con una commedia del secondo Novecento, il “Servo di scena”, di Ronald Harwood, un grande inno al teatro, alla sua capacità di resistere in tempi difficili e alla sua insostituibilità. Sul palco, Maurizio Micheli, Lucia Poli per la regia di Guglielmo Ferro.

Segue “Misery” (12/12) di William Goldman, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, per la regia di Filippo Dini. Un thriller che narra dello scrittore Paul Sheldon interpretato da Aldo Ottombrino, caduto nelle mani di una sua fan, Annie ruolo affidato ad un’intensa Arianna Scommegna. Un altro romanzo è alla base di Europeana (Breve storia del XX secolo) (16/1) tratto dal testo omonimo dello scrittore praghese Patrik Ourednik. Protagonista, Lino Guanciale, celebre attore di cinema e tv ma premiatissimo anche per le sue interpretazioni teatrali, ne è regista e interprete insieme al fisarmonicista sloveno Marko Hatlak. Spazio poi alla drammaturgia contemporanea con il testo vincitore del Bando Siae Nuove Opere: “Il Colloquio–The Assessment” (25/1) di Marco Grossi, una commedia divertente e amara che si svolge nell’ufficio di un top manager in cui vengono selezionati i candidati del colloquio. Un duello all’ultimo sangue per una commedia costruita su un ritmo serratissimo, con svariati colpi di scena, fino all’inaspettato finale.

Si torna ai classici con Balasso fa Ruzante (Amori disperati in tempo di guerre) (13/2) dove l’amato attore veneto riscrive l’opera di Angelo Beolco, detto il Ruzante, e se ne lascia ispirare per dare vita ad una profonda ricerca linguistica ricca di invenzioni. Con la regia di Marta Dalla Via e accompagnato in scena da Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel, Balasso rievoca alcune delle opere più celebri di Ruzante, rico-

struendo un neo dialetto obliquo e spassoso, che rende concrete tre figure toccanti. A seguire, “Zio Vanjia” (1/3) di Anton Cechov, tra i dei testi più rappresentativi del teatro russo, diretto da Roberto Valerio. Racconta della vita che Vanja (Giuseppe Cederna), sua nipote Sonja, l’anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov, conducono in una casa rurale all’arrivo del proprietario, l’illustre professor Serebrjakov e della sua bellissima moglie Elena. Ancora un romanzo alla base de “Il soccombente” dall’opera omonima di Thomas Bernhard (13/3) diretto da Federico Tiezzi. La vicenda si svolge a Salisburgo, quando tre promettenti pianisti decidono di seguire il corso di Vladimir Horowitz. Interprete principale Sandro Lombardi uno degli artisti più carismatici e poliedrici del panorama teatrale italiano.

Omaggio anche alla commedia dell’arte con “Arlecchino muto per spavento”, (20/3) della compagnia Stivalaccio Teatro, con un canovaccio settecentesco, riproposto per la prima volta in epoca moderna. L’ambientazione è nel 1716, quando gli attori della Comédie Italienne vengono richiamati a Parigi dopo la cacciata causata dalle loro commedie irriverenti verso la corte. Il capocomico Luigi Riccoboni si circonda dei migliori interpreti tra cui l’Arlecchino vicentino Tommaso Visentini, che però non parla

francese e diventa muto… per spavento. Conclusione con il dramma contemporaneo “La Madre” (3/4) del francese Florian Zeller, portata per la prima volta in Italia dal regista Marcello Cotugno, con interprete principale Lunetta Savino. Il titolo rivela il grande tema della pièce: Anna, che trova la propria definizione nei suoi ruoli di madre e moglie, perde il proprio equilibrio quando i figli grandi se ne vanno di casa. Tornano anche gli Aperitivi Teatrali, al ridotto del Teatro Remondini dalle 19 alle 20 per 4 appuntamenti pre-spettacolo, con i protagonisti della stagione che incontrano il pubblico. Il progetto, realizzato con collaborazione con Color Teatri, prevede anche la partecipazione degli studenti delle scuole superiori con l’obiettivo di avvicinare le giovani generazioni alla cultura teatrale. Per biglietti, tel. 0424 519819 e 0424 524214. (r.f.)

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Prosa. Cartellone variegato tra spettacoli della tradizione e drammaturgia contemporanea
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Tornano anche gli Aperitivi Teatrali, al Ridotto del Teatro Remondini dalle 19 alle 20 per 4 appuntamenti pre-spettacolo, con i protagonisti della stagione che incontrano il pubblico

“Grandi donne vicentine? Uniche!”: parola di Antonio Di Lorenzo

Prestigiosa firma del nostro giornale, Di Lorenzo ci racconta con dovizia di particolari inediti e penna fine e arguta figure femminili in un arco di tempo che va dall’antica Roma ai giorni nostri

Il collega vicentino Antonio Di Lorenzo ha pubblicato il libro “Uniche – Le grandi donne vicentine della storia – Vol 4°”.

Tra i 17 ritratti di donne spesso sconosciute o dimenticate, ne emergono alcuni che hanno rilievo assai più che locale. È di famiglia vicentina, per esempio, Maria Bianca Cita, 98 anni, che vive a Milano, geologa marina di rilievo internazionale. Nel 1970 scoprì che 5 milioni di anni fa lo stretto di Gibilterra si chiuse per i movimenti tettonici e il Me-

Tra i diciassette ritratti di donne spesso sconosciute o dimenticate, ne emergono alcuni che hanno rilievo assai più che locale

diterraneo evaporò diventando un grande lago salato.

Era di famiglia vicentina trapiantata a Roma l’imperatrice Vibia Sabina, che a 1 5 anni sposò l’imperatore Adriano.

Era lei la proprietaria della villa di Tivoli: alleata del Senato, fu avversaria e nemica del marito per tutta la vita, all’interno di una vera e propria “dynasty”, tra congiure, assassinii e colpi di Stato, di cui al tempo erano protagoniste le donne a Roma. Infine l’autore ha scoperto che la celebre attrice Jane Fonda discende da un illustre conte vicentino, Giovanni Gualdo, che nel 1760 emigrò a Philadephia,

città dei fermenti indipendentisti americani: Gualdo produceva birra ma era anche un compositore di musica, tant’è che gli storici lo ritengono il primo musicista americano. Fu questo conte il trisavolo della mamma di Jane Fonda, che morì suicida e alla quale l’attrice era legatissima.

Molte altre sono le figure femminili di cui si scrive in un arco di tempo che va dai giorni nostri all’antica Roma: c’è Bianca Angaran, imprenditrice della seta e poetessa nel Cinquecento, processata due volte e uccisa dall’Inquisizione perché eretica. Le sue figlie furono perseguitate per vent’anni. C’è la popolana rivoluzionaria Maria Montecchi, che guidò la rivoluzione della città durante la carestia del 1 648 e fu portata in trionfo dai concittadini: Venezia mandò l’esercito per sedare la rivolta e l’impiccò. C’è la storia di Nadia Santini, la vicentina definita “miglior cuoca al mondo”; c’è la collezionista che regalò 90 quadri preziosi e fondò così il museo civico (il cui fantasma – assicurano i parenti – svolazza ancora nella sua villa), c’è la badessa potente come un vescovo, la contessa ungherese in esilio a Monte Berico che lanciò una maledizione contro Francesco Giuseppe perché aveva fatto uccidere l’amato nel 1849 durante la rivoluzione a Budapest. A vedere come sono andate le cose in casa Asburgo, ha avuto effetto.

in foto Antonio Di Lorenzo e la copertina del suo libro “Uniche! - Le grandi donne vicentine della storia - Vol. 4°”

Letture e laboratori “Volta la carta”

Negli spazi della Biblioteca civica, Galleria Ragazzi del ’99, di Bassano del Grappa proseguono fino a tutto dicembre le letture animate e i laboratori del progetto “Volta la carta”. Questi i prossimi appuntamenti: sabato 3 dicembre, dalle 10.30 alle 11.30, “Letture Cucù” a cura di Angela Graziani 0-3 anni; mercoledì 7 e 14 dicembre ore 16.30-18, “Riciclo artistico... di Natale!” laboratorio digitale a cura di Fiber 8-10

anni; Sabato 17 ore 10.30-11.45, “Natale quando arrivi?” per bambini dai 3 ai 5 anni; mercoledì 21 dicembre ore 16.30-17.45, “Christmas Time!”, laboratorio in inglese, dai 6 agli 11 anni. Le attività 0-3 anni prevedono la partecipazione dell’adulto accompagnatore. Dai 3 ai 5 anni è consigliata la sosta in sede del genitore. È consigliata la prenotazione telefonando o scrivendo una mail alla Biblioteca.

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Libri. Esce il quarto volume dei ritratti femminili curati dal noto giornalista e scrittore

105 anni. Dopo la scomparsa di Giovanni Quarisa è la cittadina più anziana

Ida Bandiera, auguri alla nonnina di Bassano del Grappa

Era balzata agli onori della cronaca nell’aprile del 2019, Ida Bandiera, per una delicata operazione d’urgenza alla colecisti al San Bassiano; l’intervento del prof. Michele Antoniutti era perfettamente riuscito e, nonostante la fase acuta, l’anziana che allora aveva 102 anni, dopo soli tre giorni di degenza all’ospedale di Bassano era rientrata nella casa di riposo completamente ristabilita.

L’ultracentenaria, da otto anni ospite allo Sturm, ora gode di buona salute e, dopo la recente scomparsa di Giovanni Quarisa che di anni ne aveva 110, con i suoi 105 anni festeggiati qualche mese fa, è nuovamente balzata agli onori della cronaca bassanese perché è diventata la “nonnina di Bassano”.

Un traguardo che la stessa ha festeggiato con i quattro figli Carlo, Patrizia Claudio e Gabriella, i sette nipoti ed i cinque pronipoti, presso la trattoria Sancolodi di Casoni. Una festa in famiglia a cui ha partecipato più che mai lu-

Nata a Riese Pio X, nonna Ida è diventata ben presto bassanese di adozione avendo sposato Luigi Pigozzo, morto a 54 anni, carabiniere per parecchi anni ai piedi del Grappa

cida, a conferma del suo discreto stato di salute. Ha anche canticchiato qualche canzone “de na volta” che i familiari le hanno intonato. Ma ciò non deve destare meraviglia se si tiene conto che Ida, quando gioca a tombola in casa di riposo riesce a controllare anche la cartella di qualche ospite più giovane ma un po’ più… distratta.

Nata a Riese Pio X, nonna Ida è diventata ben presto bassanese di adozione avendo sposato Luigi Pigozzo, morto a 54 anni, carabiniere per parecchi anni ai piedi del Grappa, città a cui è particolarmente affezionata: “A Bassan me so sempre trovata ben; go conossuo tanta brava gente…”

Ida si è sposata in piena guerra, il 26 luglio 1941, in pieno periodo bellico: “Jieto - così chiama ancora il marito Luigi – vestìo in divisa da carabiniere; mi con el vestito

biano de me sorea Rosina. Allora schèi non ghe ne gera…”, ricorda ancora con disarmante lucidità Ida che ha sempre fatto la casalinga.

Dove siete stati in viaggio di nozze?

“A Trento, in treno, dove el me Jieto prestava servizio”.

L’abbiamo vista un momentino in difficoltà al momento di spegnere quella moltitudine di candeline sulla torta. Ma solo perché non sapeva da dove iniziare…

L’intera vita di Ida Bandiera, dalla fanciullezza sino alla festa per i 105 anni, è stata scritta e documentata con delle foto dai figli: una raccolta “ciclostilata” dove

l’ultracentenaria racconta la sua longeva vita. Il prossimo capitolo è per il 106mo compleanno a cui la stessa ha già invitato tutti il prossimo 15 giugno. E per allora sarà pronta un’altra pagina dell’album di famiglia.

Domenico Lazzarotto

Un traguardo che la donna ha festeggiato con i quattro figli Carlo, Patrizia Claudio e Gabriella, i sette nipoti ed i cinque pronipoti, presso la trattoria Sancolodi di Casoni

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Il personaggio
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Il personaggio. Il titolare Davide Parise segue la filosofia di Slow Food e soprattutto il progetto “Women for freedom”

Gran cucina di mare e vita di solidarietà

A Longa di Schiavon c’è il ristorante “La Veneziana” (più brasserie e albergo) che prepara un pesce di alto livello. Ma a contorno dei piatti sono serviti anche valori di vita: da quelli di Carlo Petrini a quelli sostenuti dall’associazione “Women for freedom” che ha

Ha due parole d’ordine: “essenza” e “sostenibilità”. Per spiegare la prima basta assaggiare il pesce crudo con l’olio di Marostica che la sua famiglia produce. Perché i Parise, anche se hanno il locale a Longa di Schiavon (un ristorante, un’ottima brasserie e l’hotel: l’azienda ha 70 dipendenti), provengono da Marostica e hanno mantenuto saldi rapporti con la loro città.

Per comprendere la seconda parola d’ordine, Davide Parise sottolinea che nel menu non troverete pesci in via di estinzione, o frutto di pratiche di pesca non sostenibili. Tutto il pescato è di stagione, quindi secondo la filosofia di “Slow Fish” e il motto di Carlo Petrini: “Buono, pulito e giusto”. Così “La veneziana” è assai più di un ristorante di pesce. Perché a contorno del piatto sono servite motivazioni etiche, e proprio quelle fanno la differenza tra una cucina di valore (e di valori) e una pietanza qualsiasi.

La storia del locale arriva da lontano, da quando in bicicletta si andava a prendere il pesce che arrivava – appunto – da Venezia alla stazione dei treni di Bassano. Il moderno ristorante nasce con Luigi Parise, papà di Davide, nel 1979. È ancora lui che ogni giorno si reca ai mercati del pesce veneziani per acquistare le migliori qualità. Davide e la sua brigata pensano al resto. Che non è poco, se ci mettete anche la cantina con 300 etichette di cui è responsabile Simone Buffi, 44 anni, sommelier di capacità e simpatia.

Il menu è ricchissimo. Spazia dalle ostriche al crudo, dagli antipasti (con la grigliatina di capesante, capelunghe e “pevarasse”) ai primi (tagliolini alla busara, spaghettoro con ricci e anemoni di mare ma solo per citarne qualcuno), fino ai secondi (grigliata del giorno, tagliata di ricciola, catalana di astice blu) e ai dolci. Particolarmente gustose le sue alici fritte, il gransoporo ma anche le cozze francesi. Imperdibile il “risotto 1955”, un omaggio alla storia del locale.

Siccome stiamo parlando di un ristorante di valori, e la cucina di pesce vale, c’è un altro aspetto del quale mettere conto di trattare. È l’impegno di Davide Parise, 40 anni, a favore di “Women for freedom”, associazione attiva da otto anni che ha la sua sede a Bassano. Cosa fanno? “Aiutiamo donne e bambini in condizioni estreme (disagio, emergenza o povertà) a migliorare la propria condizione e

a raggiungere la libertà.

Attiviamo progetti di prevenzione di traffico umano, contro le violenze domestiche, sostegno scolastico, formazione e microcredito per donne e bambini. Seguiamo lo start-up di attività di autogenerazione di reddito e promuoviamo attività di advocacy per la piena inclusione della donna nella sfera sociale, economica e politica”.

Raccolgono mezzo milione di euro all’anno e dal 2014, cioè da quando sono nati, hanno dato vita a 53 progetti. Operano in sette Paesi: Italia, Nepal, Togo, Camerun, India, Romania, Bolivia. Sono 8.500 le donne aiutate da “Women for freedom” nel mondo.

Davide Parise, titolare de “La Veneziana” e alcuni suoi piatti: alici fritte, il gransoporo, il “risotto 1955”

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Enogastronomia
Antonio Di Lorenzo sedena Bassano del Grappa
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#Regione

l 2022 è stato un anno molto buono. Un po’ alla volta stiamo recuperando le presenze e i dati del 2019, che continua a rimanere l’anno dei record. Ma se paragoniamo il 2022 al 2021, dove una ripresa turistica c’era già stata, la crescita è notevole”. È tempo di bilanci per il turismo in Veneto.

L’assessore regionale al Turismo Federico Caner guarda alla stagione estiva appena conclusa e traccia la rotta per il futuro.

Assessore, è soddisfatto?

“Se guardiamo agli ultimi mesi dell’estate, in particolare luglio e agosto, siamo sotto di circa un tre per cento delle presenze rispetto al 2019, che era l’anno pre-pandemico. Quindi direi che il 2022 è stato un anno molto performante, soprattutto nella stagione estiva. Ci mancano i dati di settembre e di ottobre che, grazie al bel tempo, sono stati sicuramente più importanti non solo rispetto al 2021 ma addirittura agli stessi mesi del 2019. Penso che chiuderemo l’anno a livelli quasi simili a quelli di quell’anno considerato storico per il turismo. Tutto dipenderà da come si presenterà la stagione invernale, in particolare in montagna: non solo dovremo capire se avremo neve, ma cosa succederà con i costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà sia gli imprenditori legati al mondo della ricettività sia in partico-

lare gli impiantisti, compreso chi produce neve artificiale”.

Nelle grandi città in questi ultimi mesi ci sono stati numeri importanti, che però portano con sé anche altrettanto grandi criticità in una città come Venezia. Come va affrontato il problema? “Venezia è un caso emblematico e non solo per il Veneto, perché fa scuola a livello nazionale e internazionale sulla gestione dei flussi turistici. Non c’è solo Venezia a subire l’over tourism, ma anche Padova e in particolare Verona. Bisogna cercare di prevenire, già con i tour operator internazionali, il fatto di poter accedere alla città solo su prenotazione. Il problema diventa la gestione dei pendolari, cioè di chi arriva in città al mattino per uscirne la sera. Molti di questi arrivano da fuori regione. A livello regionale siamo favorevoli alla gestione dei flussi e anche alla chiusura della città inserendo una tassa di accesso per i turisti, ma non lo siamo a far pagare una tassa specifica ai veneti. Più che turistico, è un aspetto identitario, storico e culturale, perché Venezia è il nostro capoluogo regionale e la sua accessibilità per un veneto deve avvenire sempre. Poi ci sono situazioni particolari, come il carnevale, in cui una chiusura della città anche ai veneti può essere necessaria a evitarne l’invasione

e tutelarne la fragilità”. Recentemente la Regione ha ampliato l’offerta del cosiddetto turismo emozionale, introducendo le stanze panoramiche in quota. Di cosa si tratta?

“Tutto nasce da prodotti turistici che esistono già in montagna. Abbiamo casi specifici di persone che hanno potuto avere stanze con una superficie vetrata molto allargata e che danno la possibilità di vivere un’esperienza unica, 365 giorni all’anno, sopra i 1.600 metri di quota. Per concedere agli imprenditori questa nuova soluzione l’abbiamo inserita nella legge turistica. Ovvio che deve avvenire in un processo amministrativo più ampio, con l’assenso del territorio, con attenzione ambientale e rispetto della sosteni-

Il Punto

bilità, considerato che siamo in un sito Unesco. La nostra non è una deroga tout court: le stanze sono vicine ai rifugi esistenti. Abbiamo aperto una nuova possibilità ricettiva, che a livello mondiale esiste già”.

Ci sono già delle stime su come saranno, a livello turistico, i prossimi mesi?

“Abbiamo dato vita all’Osservatorio turistico federato, non solo per raccogliere i dati ma per elaborare una previsione dei flussi.

Posso già dire che abbiamo un tasso di occupazione per dicembre, a oggi, del 27 per cento come prenotazioni. Un dato che più elevato rispetto allo stesso periodo del 2019 e quindi la previsione è di un inverno buono, fatta salva la presenza o meno della neve”.

il futuro

Qual è la ricetta vincente per un turismo di qualità, ma al contempo sostenibile e moderno?

“Il turismo è cambiato e ne va seguita la linea: un turismo green e slow. Penso ad esempio al cicloturismo, esploso in tutto il Veneto grazie alla pedalata assistita. Un turismo alto spendente, che garantisce un ritorno economico molto importante. Credo sia questa la direzione, perché non dobbiamo crescere in termini di numeri, ma dobbiamo aumentare la redditività abbassando le presenze, soprattutto nei siti più sensibili. Un prodotto turistico innovativo, con un’offerta integrata di servizi di qualità. Elevando l’offerta potremmo diventare molto più competitivi”.

Il primo caso di “sbarco selettivo” a Catania è – grazie a Dio – naufragato miseramente. Lo stesso concetto è ripugnante, assieme a quello di “carico residuale” usato dal ministro degli Interni. Stiamo parlando di uomini: prima di tutto ci vuole dignità.

Il problema dei migranti non si risolverà finché l’accordo di Dublino del 2003, modificato ma non sostanzialmente nel 2013, non cambierà e imporrà una solidarietà europea di largo raggio. L’Italia non può essere lasciata sola, ma l’Italia non può lasciare le persone in mare. La vicenda che s’è consumata a Catania, risolta dai medici dell’Asl, dovrebbe insegnare al governo italiano che la politica del pugno duro non è efficace. Così anche il facile trionfalismo dimostrato da Roma è una strada sbagliata: la prova è nella crisi diplomatica che s’è aperta con la Francia e ha

Migranti, la politica s’è rotta

ribaltato un accordo che sembrava concluso. Dall’intesa alle polemiche con Francia ed Europa: il debutto del governo italiano in materia è stato dei peggiori.

Sul tema, vanno anche ricordati alcuni dati, come ha fatto Andrea Purgatori. Da quando il governo Meloni s’è insediato, sono arrivati in Italia 9000 migranti. Di questi solo 857 sono stati recuperati dalle navi delle Ong. È quindi totalmente falsa l’idea che siano le Ong ad attirare i migranti. Quelli non salvati

dalle organizzazioni, sono stati bloccati o raccolti dalla finanza o dalla guardia costiera. Fermiamo anche loro?

Inoltre, l’agenzia europea del diritto di asilo, Easo, spiega che nel 2021 le richieste di protezione internazionale dei migranti hanno riguardato: la Germania con 191 mila, la Francia con 121 mila, la Spagna con 65 mila, l’Italia con 53 mila. È falso, dunque, che noi siamo il Paese che riceve un danno maggiore dall’immigrazione.

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“I
L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner analizza il bilancio del 2022 e traccia la rotta per
In Veneto è di nuovo boom turistico “Crescita notevole, flussi a livello 2019” ASCOLTA IL PODCAST DE IL PUNTO

Regione

Natale nell’URBS PICTA

Il 25 di novembre si accenderanno le prime luci di Natale. Ma è il 3 di dicembre che il Natale inizierà ufficialmente in città con l’accensione del grande albero posizionato davanti a Palazzo Moroni.

L’atmosfera e la magia della festa più attesa dell’anno sono pronte ad invadere Padova. Sono iniziati da Prato della Valle e Palazzo Moroni i preparativi per abbellire i monumenti e i luoghi storici della città. Sarà un Natale diverso dagli scorsi anni con un’attenzione rivolta al risparmio energetico, senza però rinunciare a far vivere l’atmosfera natalizia.

Il primo appuntamento, venerdì 25 novembre, è con la tradizionale accensione delle luminarie. Un segnale di attenzione al risparmio energetico viene dalla decisione del Comune di adottare per tutte le luci la tecnologia LED a basso impatto. Inoltre, le lumi-

narie saranno spente anticipatamente, due ore in meno rispetto agli anni precedenti.

Confermate le luminarie installate direttamente dai commercianti e il videomapping sui palazzi monumentali del centro storico, ad eccezione del Battistero del Duomo e in Piazza Eremitani.

Natale per i più piccoli

Il Natale a Padova sarà caratterizzato anche da mostre per famiglie con un’attenzione all’aspetto didattico mescolato a quello ludico. Nel centenario della più interessante scoperta della storia dell’archeologia dal 12 novembre, per la prima volta la cattedrale dell’Ex Macello di via Cornaro sarà teatro della mostra Tutankhamon – La tomba, il tesoro, la maledizione. Grazie alle 120 riproduzioni dei reperti più importanti trovati nella tom-

ba di Tutankhamon, all’uso di elaborate scenografie ed all’applicazione della realtà virtuale, il visitatore è catapultato nell’ambiente ricostruito della tomba del faraone, come la vide l’archeologo Howard Carter nel 1922. Lo spettatore può vivere un’esperienza immersiva attraversando il reparto dedicato alla mummificazione, dove è possibile osservare e comprendere le varie fasi dell’imbalsamazione, ed ascoltare il racconto della scoperta della tomba dalla voce di Carter stesso, interpretato da Bruno Santini. Sempre di esperienza immersiva è Sidera Aurea, il progetto artistico di valorizzazione di Palazzo della Ragione, uno dei luoghisimbolo della città inserito nella Lista del Patrimonio mondiale Unesco. L’Umanesimo digitale come sfida della tecnologia per raccontare la parabola che la sala picta ha vissuto attraverso i se-

coli, dalla fondazione dell’edificio fino al terribile incendio che distrusse il ciclo pittorico di Giotto avvenuto nel 1 420. Ogni sera fino al 18 dicembre andrà in videomapping immersivo che si sviluppa attorno all’elemento architettonico e pittorico del Salone, in una proiezione su due livelli tra soffitto e superfici affrescate. L’installazione offre la sensazione di immergersi in un sistema fisico e astronomico, come all’interno di una gigantesca macchina del tempo, in un viaggio fra il presente e un magnifico passato.

Ritrovamenti antichi e realtà virtuale sono gli ingredienti della proposta che da giovedì 8 dicembre ospita il Padiglione 1 fiera di Padova. Lost Hangar, dinosauri rivelati è la mostra pensata per famiglie e ragazzi di tutte le età, per approfondire in modo inedito la particolarità biologica ed evolutiva dei dinosauri. Un’inedita collezione di fossili originali di dinosauri riuniti insieme per la prima volta affiancherà ricostruzioni animate in scala reale. Ampio spazio verrà dedicato anche alle esperienze immersive e interattive che farà rivivere l’epoca giurassica.

Regala l’Urbs Picta

I visitatori che decideranno di passare il Natale a Padova potranno fruire di un altro strumento innovativo: la Padova Urbs picta card, un biglietto unico che consente l’ingresso ai luoghi del sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo di Pa-

dova” Patrimonio Mondiale. La card è disponibile in formato fisico che digitale, ovvero scaricabile su smartphone e garantirà un ingresso in: Cappella degli Scrovegni, Palazzo della Ragione, Oratorio San Michele, Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo agli Eremitani, Oratorio San Giorgio, Basilica del Santo, Cappella della Reggia Carrarese e Battistero della Cattedrale. Il Biglietto Unico è disponibile anche nella versione senza Cappella degli Scrovegni.

Per i turisti il Biglietto Unico ha una validità di 48 ore o 72 ore, in vendita rispettivamente a 28 e 35 euro e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Mentre per i residenti della Provincia di Padova, gli studenti dell’Università di Padova ed i lavoratori in enti e società comprese nel territorio della Provincia di Padova è invece disponibile un Biglietto Unico / Urbs Picta Card con validità di 6 mesi (costo 25 euro).

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Sara Busato Tanti eventi a Padova. Il 3 dicembre via ufficiale con l’illuminazione dell’albero

La pubblicazione. Prima uscita pubblica per il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio

“Volti & Storie”, quaranta protagonisti si raccontano nel libro di Domenico Basso

Firme del giornalismo e della cultura, celebrità del mondo del cinema, dello spettacolo e dello sport. Quaranta volti e altrettante storie di protagonisti italiani. Vita, aneddoti e curiosità di donne e uomini vincenti. “Volti & Storie”, edito da Edizioni Antiga, è un viaggio che Domenico Basso ha compiuto nella sua attività di giornalista, sia televisivo che della carta stampata, alla ricerca di storie e di vite vissute intensamente convinto che dietro ad ogni volto ci sia una bella storia da raccontare e spesso da prendere come esempio. Tanti i nomi illustri inseriti in questa galleria di personaggi. Ci sono direttori di giornale come Luciano Fontana, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. Volti noti della tivù come Bruno Pizzul e Marino Bartoletti ma ci sono anche esponenti del mondo politico come Carlo Nordio, Luca Zaia e Luigi Brugnaro. E ancora protagonisti del cinema e della televisione come Fabio Testi, Debora Caprioglio e Francesca Cavallin. Raccontano le loro storie anche

celebri cantanti come Donatella Rettore, Red Canzian, Jalisse, Mal, Bobby Solo, Sabrina Salerno. Ma anche Arrigo Cipriani, Don Antonio Mazzi, Sammy Basso, Andrea Stella e il fotografo Oliviero Toscani si sono svelati davanti alla penna o al microfono di Domenico Basso.

Non potevano mancare in questo viaggio in cerca di storie anche gli scrittori Fabrizio Caramagna, Stefano Zecchi e Irene Cao.

Spazio naturalmente anche ai prota-

gonisti dello sport. E anche qui sono molti i nomi eccellenti: Andrea Lucchetta, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, Manuela Levorato, Kristian Ghedina, Adriano Panatta, Renzo Furlan, Francesco Guidolin, Gianfranco Zigoni, Giancarlo Pasinato, Ivano Bordon, Claudio Pasqualin e l’arbitro internazionale di calcio Daniele Orsato. Ma non poteva mancare in questa raccolta il racconto-incontro con Paolo Rossi, poco prima della sua scomparsa a cui si è aggiunto anche quello con

la moglie, Federica Cappelletti, pochi mesi dopo che lo stadio Menti diede l’ultimo saluto al suo Campione. E a proposito di Paolo Rossi, nell’introduzione a “Volti & Storie” l’autore scrive: “Mi sarebbe piaciuto consegnargli una copia di questo libro con una dedica semplice, un po’ come lo era lui: A Paolo, Campione gentile”. Il debutto del libro è stato a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Veneto Centro. Oltre all’autore sono intervenuti il neo ministro

uscita

alla sua

Nel corso del dibattito si è parlato di efficientamento dei tempi della giustizia in Italia. Carlo Nordio: “Spero di fare un buon lavoro in questo mio incarico. Se un imprenditore vuole aprire un’attività in Italia è soggetto a leggi complesse e contradditorie. Serve semplificare le procedure e individuare le compentenze, oltre a sfoltire il numero di leggi esistenti. Cambiare la giustizia può avere effetto anche sull’economia, evitando la perdita del PIL oggi esistente dovuta all’inefficienza della nostra giustizia. Potremmo recuperarne il 2% circa in questo modo”. “Nordio è capace e competente, è stato un grande procuratore a Venezia, una delle anime più forti nei periodi bui, persona con la schiena dritta, lo ricordiamo con stima” ha sostenuto Luigi Brugnaro nel suo intervento.

Norma anti-rave, “per le Pro Loco nessun pericolo all’orizzonte”

Il Veneto è teatro di eccellenze: artistiche, naturalistiche, enogastronomiche… ma è terra di primato anche per la ricca realtà del volontariato culturale. Un esempio è sicuramente quello delle tante Pro Loco. In questi giorni, con le perplessità suscitate dal decreto legge cosiddetto anti-rave - che pare intervenire pesantemente sugli assembramenti anche in occasione di pubblici spettacoli - viene da chiedersi se anche l’attività delle Pro Loco ne risentirà. Ne parliamo con Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto, associazione che raccoglie oltre 530 Pro Loco.

Il timore diffuso è che questa norma possa pregiudicare la libertà di riunione ed essere pregiudizievole anche per gli appuntamenti di carattere folcloristico, che sono il cuore delle attività delle oltre 500 Pro Loco che caratterizzano la nostra regione. Cosa ne pensa?

“Mi auguro che non avvenga assolutamente questo, però in Italia succede sempre così, che vengono fatte

delle norme il cui obiettivo è pregevole - la norma che tenta di evitare quegli episodi successi di questi raduni un po’ fuori dai limiti è condivisibile - ma poi le stesse norme vengono applicate anche in modo distorto. Io però non sono preoccupato, perché quello che svolgiamo noi sono manifestazioni ed eventi che nulla hanno a che spartire con l’obiettivo della legge”.

Invece un aspetto che forse ci dovrebbe preoccupare è lo stato dei bilanci comunali, sempre più scarni. Pensa che nel 2023 riusciremo a garantire un’offerta culturale all’al-

tezza di quella che è stata finora, o ci sarà una compressione delle attività delle Pro loco?

“Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e quest’anno abbiamo visto la ripresa, dopo il Covid, degli eventi e delle manifestazioni che hanno organizzato e stanno organizzando le Pro Loco, con una partecipazione attiva di tantissime persone, sia come volontari e sia come partecipanti. La gente era in attesa di queste riaperture e sta riempiendo tutte le manifestazioni che facciamo. Al di là delle difficoltà che ovviamente incombono anche da un punto di vista dei costi, noi ci auguriamo che le cose si assestino e che si possa andare avanti; nel periodo del Covid, per esempio, i volontari nel Veneto erano passati da circa 50mila a 40mila, e quest’anno siamo ritornati a 50mila: numeri che danno il polso della situazione. Ho fiducia che nonostante le difficoltà che ovviamente ci sono - è inutile negarlo - c’è la consapevolezza che ognuno deve fare la propria parte, e noi faremo la nostra”.

Il Veneto, nel corso dell’estate 2022, ha registrato un considerevole incremento delle presenze turistiche. Può essere dovuto anche all’attività di animazione dei tanti volontari delle Pro Loco?.

“Sicuramente è un volano non indifferente, ne siamo convinti. E questo soprattutto per quello che un tempo veniva chiamato “turismo minore”, cioè non quello del mare e della montagna, ma quello delle colline, delle città e dei piccoli borghi. Penso al mio territorio, dove anche grazie al riconoscimento UNESCO delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, abbiamo un boom di turisti e visitatori che vengono a percorrere e a vivere le nostre località”. Anche il volontariato e la sua forza sono un’eccellenza tutta veneta.

“Sì, ed è un’eccellenza storica: quest’anno festeggiamo i sessant’anni dalla fondazione dell’UNPLI, cioè l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, unica associazione di fatto esistente nel territorio nazionale”. La riforma del terzo settore potrebbe

dare un ulteriore impulso al mondo dell’associazionismo e in particolare alle Pro Loco?

“Un impulso non lo so, ma sicuramente una regolamentazione ci voleva. Qualche dubbio l’abbiamo per il futuro, perché aumentare la burocrazia, in Italia, è un esercizio facile che vediamo purtroppo in tutti i settori, e il rischio è che ciò avvenga anche nell’associazionismo”.

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della Giustizia Carlo Nordio, prima pubblica dopo la nomina al governo, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Treviso Mario Conte. Domenico Basso e Carlo Nordio Da sinistra: Mario Conte, Carlo Nordio, Luigi Brugnaro, Elena Donazzan e Domenico Basso L’intervista. Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto in foto Giovanni Follador ASCOLTA QUI ZOOM, IL NUOVO PODCAST DI PIAZZA24

Comunità. Persone e sostegno al territorio al centro della strategia di Aspiag Service

Valore delle relazioni e impegno sociale

Favorire un modello di sviluppo fondato su processi solidali e relazioni all’interno delle comunità, sperimentando soluzioni innovative per far crescere e rinnovare il tessuto industriale ma anche per generare impatti sociali e ambientali positivi: su questa direttrice si muove la strategia di responsabilità sociale d’impresa di Aspiag Service che ha scritto nel proprio DNA la volontà di essere parte attiva nel sostegno ai territori e alle comunità che la ospitano. Questa scelta si concretizza in moltissime iniziative a sfondo sociale che il marchio Despar promuove per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto.

La lotta allo spreco alimentare, che vede Despar in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ne è un esempio. Un impegno che ha permesso di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui vengono donati i prodotti alimentari in eccedenza, evitando gli sprechi alimentari, un impatto ambientale negativo e aiutando le persone più bisognose nelle comunità. Nel solo 2021 sono state 1.400 le tonnellate di prodotti alimentari raccolte che hanno permesso di preparare oltre 3 milioni di pasti destinati alle persone più in difficoltà. La quantità totale di merce recuperata ha inoltre consentito di non sprecare più di 4.800 tonnellate di CO2 emessa per produrre gli alimenti recuperati. A questo impegno si affianca l’adesione di Aspiag Service alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Banco Alimentare, alla quale l’a-

zienda partecipa da oltre 14 anni.

L’impegno verso le comunità si concretizza anche in attività di charity in tutte le regioni in cui Aspiag Service è presente: nel 2021 sono stati destinati quasi 1,3 milioni di euro a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Tra le iniziative più significative troviamo ad esempio “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel 2022, in Veneto, il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore

Don Calabria di Negrar, centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura dell’endometriosi, a conclusione dell’attività di sensibilizzazione e prevenzione svolta da Despar negli istituti superiori del Veneto.

Essere al fianco del territorio per l’Abete si concretizza anche in attività solidali a supporto di realtà locali come dimostrano, in Veneto, le donazioni di alimenti alle Cucine Popolari di Padova dove, grazie alla collaborazione con l’associazione #Padovanonsiferma, sono stati preparati oltre 300 pasti di Pasqua per le persone in difficoltà, e ancora le sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio,

creando un rapporto di collaborazione con realtà sportive, culturali e sociali di vario genere. Un progetto particolarmente significativo è, infine, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali.

Per Aspiag Service essere un’azienda socialmente responsabile significa anche promuovere progetti sociali volti a favorire stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, per un futuro migliore e più sostenibile. Per questo fin dal 2006 Aspiag Service promuove “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che la concessionaria del marchio Despar offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti al progetto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna. Il progetto nasce dalla consapevolezza che aziende, scuole, insegnanti e famiglie possono lavorare insieme per portare un progressivo ma profondo cambiamento di abitudini per un reale miglioramento della qualità della vita. Obiettivo de “Le Buone Abitudini” è

quello di diffondere le conoscenze per una sana alimentazione attraverso incontri di formazione, confronto con gli esperti e programmi specifici per le diverse fasce d’età degli alunni. Nel percorso didattico i protagonisti attivi diventano i bambini, che approfondiscono e mettono in pratica, a scuola e a casa, ciò che imparano ogni giorno attraverso attività esperienziali e semplici gesti verso una corretta alimentazione. “Le Buone Abitudini” crea, così, un ponte tra scuola e famiglia, al fine di accompagnare i bambini alla conquista di un atteggiamento sempre più consapevole per una vita più sana. Dalla sua nascita il progetto ha coinvolto oltre 120.000 alunni di 4.850 classi appartenenti a 330 istituti scolastici presenti in più di 127 comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva.

“Da un’armoniosa collaborazione tutti traggono vantaggio in ugual misura”: tradotto dall’olandese è questo il significato dell’acronimo Despar. Un’espressione che sintetizza appieno l’impegno di Aspiag Service di essere un’azienda socialmente responsabile e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità in cui si inserisce. Proprio come un abete, che rappresenta il marchio Despar, anche la nostra azienda ha radici ben piantate per terra, una solidità che, da oltre sessant’anni, significa rapporto con il territorio e impegno per restituire alla comunità parte di quanto riceviamo ogni giorno dai clienti che ci scelgono. Per Aspiag Service infatti essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Per questo abbiamo voluto dare vita a un vero e proprio Manifesto di Sostenibilità con dieci punti che tutti i collaboratori di Aspiag Service, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire e che guidano la nostra strategia di sviluppo: dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio.

“Come un abete” è allora il titolo che abbiamo scelto per il nostro Manifesto di Sostenibilità per condividere con i nostri stakeholder le dieci promesse su cui si fonda il nostro impegno e la volontà di mettere radici nei territori in cui siamo presenti, portare valore alla collettività e contribuire a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.

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IL PUNTO
Regione
Despar: un legame sempre più forte con i territori
di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto Despar per le donne
“Le Buone Abitudini”: un progetto sociale per diffondere la cultura della salute e della sana alimentazione

Boris ci fa abbracciare la nostra malinconia

Ametà degli anni Dieci, aziende come Disney, Warner Bros. e Universal capirono che l’avanzata dello streaming capitanata da Netflix avrebbe finito per (s)travolgere i loro bilanci, se non si fossero adeguati allo spirito del tempo. Ecco che l’imperativo diventava uno, il solito. Monetizzare. Archivi di film e serie già trasmessi diventano pedine nel Monopoly degli abbonamenti. Come rendere attuali i cataloghi?

Ci pensa la nostalgia, producendo nuove stagioni di serie cult con l’intento di rintuzzare la - decrescente - attenzione del pubblico. Ti iscrivi per gli episodi nuovi, ma rimani abbonato per quelli vecchi. Da Twin Peaks a The X-Files, praticamente ogni serie mitica ha subìto un esperimento reboot o revival.

In Italia, l’unica serie che poteva prestarsi a qualcosa di analogo era Boris. La serie underdog per eccellenza: romanissima, settoriale, nata su un canale pay-tv e

diventata un fenomeno grazie a chi la scaricava da eMule (questo l’ha pure ammesso Fox). Rieccola, l’amata Boris. I nuovi otto episodi su Disney+ hanno dovuto fare i conti con due assenze importanti. Quelle di Roberta Fiorentini - Itala - e di Mattia Torre, co-creatore e co-sceneggiatore con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, entrambi scomparsi nel 2019. “Boris 4” riesce con brillantezza a dare prova di quanto fosse avanti già nel 2007. Talmente avanti che la quarta stagione gode ancora di quell’innovatività reiterando, semplicemente, sé stessa. Cast e autori sono in stato di grazia - c’è

Boris 4 sfugge all’inesorabile verità di queste operazioni nostalgia. I revival sono specchi nei quali speriamo di ritrovare la nostra gioventù, un po’ come alle rimpatriate del liceo. E questo non accade mai, purtroppo (e per fortuna). Aspettative disattese, quindi? Tutt’altro. La dolcezza di Boris 4 - con un emozionante omaggio a Mattia Torre nell’ultimo episodiosta proprio in questo: permetterci di abbracciare la nostra malinconia, anziché scacciarla.

Dahmer, l’ossessione per il crimine paga

Quando

a partire dagli anni Ottanta - all’apice dell’edonismo reaganiano - la televisione scopriva nuovi modelli di racconto, a farla da padrona erano i “villains you love to hate”. Letteralmente, i cattivi che era impossibile non amare. Erano gli anni di J. R. di Dallas, delle zuffe di Alexis e Krystle in Dynasty e della perfida Amanda Woodward di Melrose Place. La linea di demarcazione tra buoni e cattivi ci rassicurava: era tutto nel nome dell’intrattenimento. Con la fine dei primi anni Duemila e la prima recessione globale, l’antieroe (sull’antieroina si potrebbe

parlare

Fino a che punto siamo in grado di provare empatia per personaggi storti, a tratti mostruosi? Dahmer - la miniserie su Netflix - è la dimostrazione che anche questo modello, quello antieroico, ha dei grossi limiti. Ryan Murphy, libero dalle costrizioni delle emittenti, si sbizzarrisce col suo attore feticcio e traccia i contorni di uno dei serial killer più spietati della recente cronaca americana.

Lo fa attraverso la lente delle disparità sociali e culturali (le

vittime di Dahmer sono per lo più persone nere o appartenenti a comunità marginalizzate) che non riesce - tuttavia - a non risultare manipolatoria. Dahmer cambia le regole del racconto costantemente, senza mai prendere una posizione e nascondendosi dietro l’ossessione per il True Crime (un tempo la chiamavamo cronaca nera).

Chi ne paga il conto? Le vittime - quelle vere - di Dahmer (spendibili nella loro trascurabilità narrativa) - e le loro famiglie, che si ritrovano loro malgrado a rivivere situazioni drammatiche in favore di zeitgeist. L’operazione, ad ogni modo, ha messo a segno il miglior risultato di una serie Netflix dopo Stranger Things 4, con 300 milioni di ore viste nella sua seconda settimana in piattaforma. Trecento milioni sarebbe anche la cifra che convinse Ryan Murphy a spostarsi su Netflix, nel 2018. Quando si dice che il crimine non paga.

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chi fa notare che il tormentone “cagna maledetta” è assente (lo zampino di Disney? Va bene uguale), tant’è che nemmeno a cura di Paolo Di Lorenzo molto) diventa il perno della serialità occidentale. Walter White ha fatto scuola.
Film e serie tv
da
visti
vicino

Ariete

Un cambiamento che attendete da tempo potrebbe spingervi a riorganizzare la vostra vita e voltare pagina. Potrebbe essere un periodo faticoso ma ricco di nuovi stimoli

Novembre

Le nuvole che si prospettavano all’orizzonte sono sparite, godetevi questa fase di serenità che contribuirà a rendere più piacevoli le vostre giornate e i vostri incontri

Novembre, il mese di passaggio e di riflessione

Bilancia

Avete bisogno di un momento di pausa per capire esattamente cosa volete. Per il momento siete confusi, forse anche a causa di una certa stanchezza. Il riposo è la migliore medicina

Siete un po’ impazienti e insofferenti anche se non capite esattamente il motivo che vi spinge ad un comportamento scontroso. Probabilmente è tempo di smaltire lo stress accumulato

Nuovi incontri renderanno più interessante questo mese di novembre che si preannuncia frizzante e all’insegna del benessere e del divertimento. Non perdete le occasioni che vi si presentano

Avete lavorato sodo per far funzionare tutto per bene e vi siete sacrificati molto nelle ultime settimane, ora è tempo di raccogliere i frutti di tanto impegno. Finalmente arrivano le grandi soddisfazioni

Vergine

È questo il momento giusto per dare avvio a nuovi progetti sul lavoro, così come nella vita privata. Una svolta è ciò che serve per cambiare passo e intraprendere nuove strade

Non siate sempre così razionali e lasciatevi condurre dalle sensazioni, dalle emozioni e dall’impulso. Riuscirete a superare i vostri timori e sarete più felici

Non è ancora finito il tempo dei sacrifici ma l’obiettivo è a portata di mano. Occorre aver pazienza ed essere determinati per arrivare alla meta. Non manca molto

Non è questo il momento delle prese di posizione. È bene fermarsi ad osservare e riflettere, molti dubbi si chiariranno e potrete intraprendere con maggiore sicurezza il vostro cammino

Avete bisogno di un’accelerazione per risolvere una situazione che ristagna da un po’ e non vi lascia tranquilli. Dunque, osate e mettete voi stessi in primo piano, ne valete la pena

Troppo lavoro negli ultimi tempi, ora è giunto il momento del riposo e del relax per tornare a dedicarsi a tutto ciò che vi piace e che avete sacrificato a lungo, comprese le amicizie

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Toro Gemelli Cancro Leone
Oroscopo
Pesci Acquario Capricorno Sagittario Scorpione

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