Il Bassano - ottobre 2022

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Canova, genio europeo, riflettori sulla grande mostra

Al Museo Civico l’evento centrale delle celebrazioni canoviane. In esposizione la “Maddalena giacente”, l’ultimo capolavoro del grande artista

IL SINDACO PAVAN

“Caro bollette: chiediamo l’intervento del Governo”

GIUNTA COMUNALE

Marco Vidale nuovo assessore, Zonta vicesindaco

ULSS7 PEDEMONTANA

Telemedicina: oltre 1000 consulti in farmacia

Apre i battenti la nuova Casa Rubbi

Il presidente Masolo: “Il Comune potenzi il servizio Pedibus”

BICEGO Artisti bassanesi protagonisti del Calendario 2023

A ciascuno il suo

Ormai i giochi sono fatti e il nuovo governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia è ai blocchi di partenza. Del resto il risultato di queste inedite elezioni d’autunno è chiaro: c’è chi ha vinto e c’è chi ha perso. I primi sono chiamati a governare, gli altri a fare opposizione. Stavolta almeno, a differenza di quattro anni fa, ci sarà risparmiato il continuo viavai di delegazioni al Quirinale, nella disperata ricerca di una ricetta per l’esecutivo.

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Facciamo il punto

“Caro bollette: intervenga lo Stato”

Anche il Comune di Bassano deve fare i conti con l’impennata dei costi energetici, oltre che con quelli dei materiali per eseguire i lavori pubblici. “Siamo molto preoccupati per gli aumenti della spesa di fornitura di energia – è il commento del sindaco Elena Pavan –. Nonostante i risparmi adottati, da una proiezione dei costi, nel 2022 pagheremo almeno 3 milioni di euro in più rispetto al 2021: 1 milione 350 mila è già stato stanziato, ora dobbiamo cercare la parte mancante. Una situazione che andrà peggiorando con la prossima accensione del riscaldamento”.

Pavan fa notare che gli incrementi fuori controllo arrivano dopo un periodo difficile, segnato pesantemente dalla pandemia. E pensa alle aziende, alle attività commerciali, alle famiglie. “È una situazione che richiede un veloce intervento dallo Stato – ha osservato –: molte realtà del mondo imprenditoriale rischiano di chiudere e i Comuni il dissesto economico”. Non nasconde la preoccupazione per l’imminente stagione fredda e con le ore di luce limitate. “La questione non riguarda solo l’illuminazione pubblica, ma anche le scuole, gli impianti sportivi, le strutture comunali – ha ricordato - dove tagliamo?”. Pavan spera che la grande mostra dedicata al bicentenario della morte di Antonio Canova, allestita in museo civico, possa contribuire a diffondere un po’di fiducia e a rilanciare il settore del turismo bassanese. “Le somme necessarie per la sua realizzazione erano già state stanziate da tempo – ha precisato – ora ci spettiamo un ritorno. È un grande evento culturale per il quale abbiamo già messo in campo iniziative con le agenzie turistiche europee. Le chiamate e i contatti stanno arrivando. Stiamo spingendo anche con le scuole, quelle extra regione: nel percorso espositivo ci sono progetti specifici per studenti di diverse fasce d’età”. (r.f.)

Il sindaco: “nel 2022 pagheremo almeno tre milioni in più”

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Certo non andranno trascurati dettagli importanti come la composizione della squadra, la scelta di ministri e sottosegretari condivisa tra le forze politiche della coalizione vincente, la necessità, più volte annunciata, di formare un governo di alto profilo, nel quale ci sarà spazio pure per i tecnici. Già la notte delle elezioni Giorgia Meloni aveva assunto una posa più istituzionale, confermata i giorni successivi: la campagna elettorale è finita così come è finita la lunga stagione di Fratelli d’Italia come unica forza politica all’opposizione. Un ruolo che in questi anni turbolenti ha permesso di capitalizzare e moltiplicare i consensi, fino all’exploit alle urne del 25 settembre.

Adesso FdI insieme alle altre forze di centrodestra passa dall’altra parte della barricata e dovrà dimostrare che la fiducia degli elettori è stata ben riposta. Agli italiani piace cambiare e piace anche affidarsi a chi promette di portare una ventata di novità. E’ stato così già in altre occasioni, nell’ultimo decennio: da Renzi a Salvini al Movimento 5 Stelle. In quelle occasioni sappiamo come è andata a finire e come gli elettori non si facciano tanti problemi a cambiare orientamento.

Meloni parte con un buon vantaggio e l’entusiasmo della vittoria, ma dovrà confrontarsi con gli alleati usciti dalle urne con le ossa rotte, pur avendo contribuito al successo della coalizione. Anche nel nostro Veneto l’affermazione di FdI a scapito della Lega si farà sentire e avrà le sue conseguenze, aprendo di fatto un lungo confronto politico nel centrodestra che porterà alle elezioni regionali del 2025.

Il Partito Democratico esce sconfitto, anche se proprio in Veneto dimostra una certa tenuta grazie alle esperienze positive nelle città. Ora i successori di Letta sono chiamati a costruire una solida forza di opposizione, senza tentazioni di governi di unità nazionale, e di lavorare affinché alla prossima tornata elettorale possa concretizzarsi l’alternanza. Ma sia dentro che fuori dal partito ci sarà da impegnarsi non poco per imprimere un nuovo corso al Pd e costruire delle solide alleanze.

Movimento 5 Stelle e Terzo Polo intanto prendono le misure nel nuovo Parlamento e cercheranno di costruirsi un ruolo. A ciascuno il suo, dunque, con la consapevolezza che sarà un percorso impegnativo.

numero iscrizione ROC 32199

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 17 ottobre 2022

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Rimpasto in giunta: Zonta vicesindaco Marco Vidale nuovo assessore

Un nuovo vicesindaco e un nuovo assessore al Bilancio e Patrimonio. Ha cambiato assetto la giunta comunale di Bassano dopo le dimissioni di Roberto Marin, che qualche settimana fa ha chiuso la sua esperienza nell’esecutivo guidato dal sindaco Elena Pavan. Il ruolo di vicensindaco è stato quindi affidato ad Andrea Zonta (l’assessore ai Lavori pubblici e Viabilità), mentre i referati al Bilancio, Patrimonio, Società partecipate, Ced, Innovazione sono andati in blocco a Marco Vidale, già consigliere comunale della Lega. Al suo posto è subentrato in consiglio il primo dei non eletti della sua lista, ossia Valentino Piccolotto.

Il dimissionario Marin:

“Completa divergenza su metodo, modalità e priorità nella strategia politica”

A poco più di un anno e mezzo dalla fine del mandato amministrativo, il sindaco Pavan si è trovata a dover effettuare un “rimpasto” della giunta a seguito dell’uscita di scena di Marin.

Una decisione, quella dell’ex vicesindaco, espressione della lista civica “Impegno per Bassano”, che ha fatto parecchio rumore in città, anche se non è giunta del tutto inaspettata.

In un comunicato Marin ha spiegato le ragioni che l’hanno portato a dimettersi che, come ha precisato, non si è trattato di “un fulmine a ciel sereno”. “Avevo già manifestato sia al sindaco che alla giunta le mie perplessità chiedendo un cambio di passo

nelle strategie e nelle scelte: un modus operandi più concreto, coerente e degno della città –ha spiegato l’ex amministratore - Nonostante vi sia stato un accordo complessivo su buona parte degli obiettivi di programma, si è verificata una completa divergenza su modo, metodo, modalità, priorità nella strategia politica ed amministrativa e, a mio avviso, sono mancati un confronto costruttivo con la città e la condivisione sulle scelte da prendere”.

“Spiace questo epilogo, soprattutto per quanto realizzato in oltre tre anni, anche se dalle sue parole parrebbe che non sia così”, è stata la replica del sindaco Pavan che non si aspettava le dimissioni.

“Quella di uscire dalla giunta è stata una scelta personale di Roberto Marin - ha aggiunto il primo cittadino -: nessuno l’ha

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cacciato. La sua decisione non ha comunque creato traumi nell’amministrazione, né determinato confusione all’interno della giunta o crisi nella maggioranza e nemmeno perdite di tempo dal momento che i suoi incarichi sono stati subito riassorbiti”.

Il sindaco Pavan: “Un epilogo che non mi aspettavo. Spiace soprattutto per quanto realizzato in oltre tre anni”

“Che si sia trattato di una sua scelta lo conferma la volontà espressa dalla consigliera Marina Bizzotto della civica Impegno per Bassano, con la quale Marin era stato eletto, di rimanere nella coalizione della maggioranza – ha osservato il sindaco durante l’ultimo consiglio comunale

nel quale è stato formalizzato l’ingresso del nuovo consigliere Piccolotto - Con la nomina a vicesindaco all’assessore Andrea Zonta e con l’assegnazione delle deleghe di Marin all’ex consigliere Marco Vidale il nostro lavoro prosegue senza interruzioni Le cose potevano andare diversamente se ci fosse stata da parte di Marin la volontà a collaborare”.

Trent’anni, commercialista, già consigliere del comitato di quartiere Angarano, in Lega da tempo, la maggioranza ha condiviso pienamente l’ingresso in giunta di Vidale. “Dopo oltre tre anni da consigliere, conosce bene l’apparato amministrativo e fino a poche settimane fa è stato presidente della commissione Bilancio – ha precisato il sindaco - Non deve quindi partire dall’inizio e l’attività della giunta non viene rallentata. Inoltre, ha tutte

La decisione dell’ex vicesindaco, espressione della lista civica

“Impegno per Bassano”, ha fatto parecchio rumore in città, anche se non del tutto inaspettata

le competenze che gli servono per questo ruolo avendo avuto una formazione specifica sulla materia. Al momento riceve il blocco le deleghe che erano di Marin”.

Vidale ha confessato di averci pensato un po’ prima di accettare. “Sono consapevole della responsabilità che mi attende, ma ho avuto modo di maturare un’esperienza utile per il nuovo incarico – ha dichiarato - Mi metto subito al lavoro con il massimo impegno. Intendo ascoltare i cittadini e a confrontarmi con la minoranza dalla quale mi attendo critiche costruttive”.

Tra le sfide che lo attendono, quella di reperire risorse per eseguire le grandi opere che l’amministrazione ha in programma e di affrontare l’impennata delle spese, in particolare quelle energetiche e delle materie prime per i lavori da portare a termine. (r.f.)

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Comune
Esecutivo. Cambia l’assetto dopo le dimissioni rassegnate dall’assessore Roberto Marin
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Oltre mille teleconsulti in farmacia con il progetto sperimentale dell’Ulss 7

I l progetto sperimentale di teleconsulti in farmacia per cittadini, avviato un anno fa dall’Ulss 7 Pedemontana, ha avuto un ottimo riscontro e l’azienda sanitaria ha deciso di rinnovarlo. In dodici mesi sono stati oltre 1000 i teleconsulti realizzati con un servizio di rete al quale ha aderito oltre la metà (60 su 113) delle farmacie presenti nel bacino di riferimento dell’Ulss 7.

Pioniere a livello nazionale, il progetto è stato molto apprezzato dagli utenti. Oltre il 70 per cento delle televisite ha riguardato pazienti di età compresa tra i 30 e i 60 anni, e non sono mancate le richieste di tipo pediatrico. A rispondere alle domande di consulto è un’equipe dedicata messa a disposizione dall’azienda socio-sanitaria composta da medici della Continuità Assistenziale Diurna, disponibile su un orario particolarmente esteso: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il

sabato dalle 8 alle 13. «Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto e rappresenta una novità assoluta non solo a livello regionale - sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza –. È infatti la prima volta che viene messo a disposizione di tutti i cittadini, su così grande scala, un servizio di telemedicina. Questo conferma una volta di più la nostra attenzione alle esigenze dei pazienti e la volontà di percorrere anche strade nuove per far fronte alle necessità di assisten-

za».

Un servizio in più, gratuito per i cittadini, che integra le modalità tradizionali di accesso, come spiega la dottoressa Alessandra Corò, direttore dei servizi sociosanitari dell’Ulss 7: «La televisita non sostituisce la visita medica tradizionale del proprio medico di base, ma ci consente di offrire agli utenti una prima risposta immediata e vicino a casa, intervenendo con tempestività quando opportuno, e allo stesso tempo permette di ridurre gli accessi

non necessari agli ambulatori dei medici di famiglia e ai pronto soccorso».

Il teleconsulto utilizza un dispositivo di telemonitoraggio e televisita all’avanguardia, già utilizzato negli Stati Uniti e in Israele, attraverso il quale è possibile rilevare le condizioni di salute degli utenti per quanto riguarda il ritmo cardiaco, l’apparato respiratorio, ma anche eventuali infiammazioni o malattie della gola, delle orecchie e perfino i problemi della cute. Le immagini e i dati raccolti vengono quindi inviati in tempo reale ai medici della Cad, che a distanza hanno tutti gli elementi per valutare il caso e dunque rassicurare l’utente sulle sue condizioni, consigliare un blando trattamento farmacologico oppure di approfondire la questione con una visita dal proprio medico, o in caso di possibile urgenza invitarlo a recarsi in pronto soccorso.

La valutazione, dunque, viene svolta da medici appositamente individuati e formati all’uso dell’apparecchio; i farmacisti, oltre a mettere a disposizione un locale adeguato, assicurano la loro professionalità nel supportare il cittadino nell’utilizzo dello strumento e nel suo corretto posizionamento al fine di una rilevazione efficace dei parametri. Il tutto con tempi molto rapidi: la durata media di una valutazione è stata finora di circa 9 minuti. Molto importante è anche la facilità di accesso al servizio, garantita dalla presenza capillare delle farmacie nel territorio e dal loro orario esteso di apertura: infatti le televisite svolte fino a oggi si sono distribuite quasi equamente tra mattina e pomeriggio (rispettivamente 50,3 per cento e 49,7 per cento, venendo così incontro anche da questo punto di vista alle preferenze degli utenti. (r.f.)

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Telemedicina

Sanità

Nuova Tac all’ospedale San Bassiano

Una scansione completa del cuore in mezzo secondo.

All’ospedale San Bassiano è arrivata una nuova Tac, un’apparecchiatura all’avanguardia a 256 strati e di ultimissima generazione, che per le sue caratteristiche rappresenta lo stato dell’arte nella tecnologia della diagnostica per immagini.

Inaugurata alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, la nuova dotazione, del valore di 1 milione di euro, è in grado di eseguire una spirale multistrato ad altissima velocità (fino a 45 cm di scansione in un solo secondo), con molteplici vantaggi per i pazienti. Quindi, consente una migliore qualità della diagnostica e, allo stesso tempo, di eseguire sofisticate indagini prima impossibili.

Innanzitutto, permette di ridurre i tempi dell’esame nei casi più gravi di urgenza, dove anche i secondi contano. Inoltre, i pazienti pediatrici d’ora in avanti potranno eseguire l’esame in modo molto meno traumatico, in quanto potranno farlo “a respiro libero”. In generale, tempi più rapidi di esame permettono di ridurre la dose di radiazioni a cui vengono esposti i pazienti e allo stesso tempo consentono di ridurre i problemi legati ai movimenti involontari del paziente, un aspetto che risulta particolarmente utile nel caso di pazienti non collaboranti.

«Più è bassa la risoluzione temporale di un sistema Tac, più ferme e nitide si vedono le parti di un organo in movimento – ha spiegato il dottor Calogero Cicero, direttore della Radiologia del San Bassiano illustrando i benefici della nuova apparecchiatura -. Questo è molto importante, in particolare per lo studio delle coronarie. Quando si eseguono queste tipologie di indagini cliniche, infatti, è fondamentale per una corretta diagnosi poter discriminare le strutture e differenziare al meglio i tessuti. Questo è il grande vantaggio della nuova Tac, che per effettuare un intero giro attorno al paziente impiega solo tre decimi di secondo L’estrema velocità si associa inoltre un elevatissimo livello di dettaglio, anche nei pazienti più robusti oppure obesi». Con queste caratteriche, la nuova dotazione non solo consentirà una maggiore effiacia diagnostica, ma renderà possibile anche ampliare la tipologia di esami, come ha sottolineato il dottor Cicero. «L’utilizzo dell’esame cardiaco a tomografia computerizzata, originariamente concepito quasi esclusivamente per la valutazione dell’albero coronarico, grazie all’e-

voluzione tecnologica delle apparecchiature Tac nell’ultimo decennio è stato gradualmente esteso fino ad abbracciare diverse applicazioni non coronariche, tra cui lo studio delle patologie cardiache a coronarie pervie, come la miocardite acuta, le cardiomiopatie e l’infarto miocardico con coronarie normali. Con la nuova apparecchiatura potremo quindi andare ad esplorare nuove applicazioni diagnostiche».

Tra i vantaggi, anche un miglior comfort del paziente: l’ampia apertura (78 cm) e la particolare conformazione dell’apparecchiatura sono studiati per rendere più facile il suo accomodamento riducendo il senso di claustrofobia che normalmente potrebbe essere percepito durante l’esecuzione degli esami. Inoltre il raffreddamento del sistema ad acqua, invece che ad aria, migliora le prestazioni in termini energetici e, allo stesso tempo, garantisce un minore impatto sonoro nella sala esame,

chiaramente percepibile dal paziente. Inoltre, all’interno è dotata di un’illuminazione a led con diversi colori preimpostati e regolabili, che creano un’atmosfera rilassante durante l’indagine. «È un investimento importanteha osservato il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana, Carlo Bramezza - che conferma il nostro impegno a valorizzare il San Bassiano come ospedale di eccellenza e all’avanguardia. Questa nuova apparecchiatura, come tante altre già presenti, rendono l’ospedale di Bassano un punto di riferimento affidabile per i pazienti. Come direzione siamo pronti a sostenere tutti quei nuovi progetti che possono concretizzarsi in una capacità di presa in carico sempre migliore per i pazienti e allo stesso tempo valorizzare le professionalità interne al San Bassiano, che sono eccellenti, e attirare i giovani medici desiderosi di fare esperienza in un ospedale all’avanguardia». (r.f.)

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Sociale

Casa Rubbi, una nuova dimora per l’Anffas

Costruita in via Carpellina, in zona sud di Bassano, è costata 1 milione 750 mila euro. Si tratta di un primo stralcio del progetto grazie al quale è stato attivato un centro diurno

“È un nuovo pezzo di città, aperto e inclusivo.

Un traguardo tagliato proprio nel 50esimo di fondazione” afferma il presidente Dalla Giacoma

Una casa avvolta in un abbraccio a quattro mani per richiamare l’idea dell’accoglienza, della serenità, del calore di un ambiente domestico e della condivisione. È il nuovo logo di Casa Rubbi voluta dall’Anffas di Bassano per dare una struttura polivalente e che possa rispondere alle necessità dei disabili del territorio. Inaugurata di recente con una grande festa, è il risultato di 20 anni di impegno e di lavoro perseguito con determinazione dall’associazione bassanese guidata da Diego Dalla Giacoma e dalla cooperativa sociale Anffas Servizi presieduta da Mariano Maroso.

Un progetto sul quale hanno molto spinto anche le famiglie Anffas e che ha visto il coinvolgimento e il contributo delle istituzioni, a cominciare dalle amministrazioni comunali fino all’Ulss 7 Pedemontana, ma anche di diversi privati.

Quello che solo fino a poco tempo fa sembrava un sogno è oggi una realtà. Casa Rubbi ha, infatti. aperto le sue porte. Costruita in via Carpellina, nella zona sud di Bassano, è costata 1 milione 750mila euro. Si tratta di un primo stralcio del progetto grazie al quale è stato attivato un centro diurno che offre agli utenti la possibilità di sviluppare un’autonomia attraverso laboratori e attività, e ai familiari di alleviare il carico assistenziale. Tuttavia, in futuro si prevede la realizzazione di una comunità alloggio con piccoli appartamenti, risposta a quel “dopo di noi” con cui si devono confrontare le famiglie dei disabili.

Un traguardo tagliato proprio nel 50esimo di fondazione di Anffas onlus Bassano, come ha sottolineato il presidente Dalla Giacoma. “È un nuovo pezzo di città, aperto e inclusivo”, ha aggiunto nel corso della cerimonia inaugurale alla quale hanno partecipato centinaia di persone, moltissimi sindaci del territorio e autorità. “L’idea di Casa Rubbi nasce nel 1999 da un’analisi delle necessità del mondo della disabilità, con particolare riguardo ai problemi del ‘dopo di noi’ – ha spiegato Dalla Giacoma ricostruendo le tappe più significative del lungo

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e complesso iter –. È stato un percorso non facile, durante il quale Anffas ha incontrato numerosi compagni di viaggio”. Moderna, funzionale, attrezzata e accogliente la nuova casa rappresenta un punto di riferimento sicuro. Ora si sta pensando al suo completamento con la realizzazione della comunità alloggio il cui costo è stimato in 1 milione 200mila euro, una cifra per la quale l’associazione si sta già muovendo. “Al momento i fondi disponibili coprono un terzo ella spesa”, hanno fatto sapere i vertici associativi.

“La futura comunità alloggio sarà completamente a carico della cooperativa – ha precisato il presidente Maroso - che ne seguirà la progettazione, la costruzione e la gestione. Nel contesto del ‘dopo di noi’ potrà accogliere otto persone in modo permanente e due per temporanee necessità. Ideale corollario del centro diurno, la vita al suo interno si baserà sulla socializzazione e la condivisione: dalla spesa alle gite fino alla suddivisione dei compiti. A livello educativo, ogni persona segue un proprio percorso che spinge all’autonomia nei diversi ambiti, con azioni che inducono ad un cammino di crescita e di apprendimento. Punto focale di tutta l’attività sarà l’integrazione col territorio e le famiglie”. (r.f.)

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Canova. Genio europeo” la grande mostra al Museo civico

do Reni che egli stesso ricondusse in Italia nel 1815 grazie a una coraggiosa missione diplomatica.

A 200 anni dalla morte Bassano celebra il grande artista con una esposizione che rappresenta il momento centrale delle celebrazioni

Il grande artista, ma anche l’uomo, il collezionista, il diplomatico. La mostra “Io Canova. Genio Europeo” allestita fino al prossimo 26 febbraio nelle sale del museo civico di Bassano racconta non solo il genio di Antonio Canova del quale ricorrono i 200 anni della morte. Momento centrale delle celebrazioni canoviane della città del Grappa, la rassegna va “oltre” l’universo estetico canoviano e che consente al pubblico, per la prima volta, di ammirare la “Maddalena giacente”, l’ultimo capolavoro del genio di Possagno.

Curata da Giuseppe Pavanello e Mario Guderzo con la direzione scientifica della direttrice Barbara Guidi, organizzata dai musei bassanesi in collaborazione con Villaggio Globale International, intende indagare alcuni aspetti mai affrontati prima in una mostra, tra cui la formazione, le passioni di collezionista, la partecipazione alla storia europea di questo straordinario artista che fu capace di orientare il gusto di un’intera epoca.

Tre i capitoli in cui si sviluppa il percorso espositivo firmato dallo Studio Antonio Ravalli Architetti nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione di tutto il museo civico : “L’uomo e l’artista”, “Canova e l’Europa”, “Canova nella Storia”, quest’ultimo dedicato al rapporto che lo

scultore ebbe con Napoleone e i Bonaparte e ai viaggi compiuti a Londra e Parigi nel 1815 per giudicare i marmi del Partenone e recuperare le opere d’arte che i francesi avevano sottratto dalla Penisola.

Un racconto per immagini che al ricco patrimonio artistico e documentario di Canova conservato a Bassano, custode di uno dei fondi più ampi al mondo per lo studio e la conoscenza del grande scultore, affianca prestiti nazionali e internazionali: dai capolavori del maestro (il marmo della “Principessa Leopoldina Esterhazy Liechtenstein”, il grande gesso della “Religione” dei Musei Vaticani, l’imponente “Marte e Venere” dalla Gipsoteca di Possagno, realizzato per Giorgio IV d’Inghilterra, l’“Endimione dormiente” dall’Accademia di Belle

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Arti di Ravenna o la “Danzatrice col dito al mento” della Pinacoteca Agnelli, per citarne alcuni) alle molte opere che permettono di ricostruire il contesto in cui Canova visse e operò. Tra queste, lo splendido “Ritratto del Senatore Abbondio Rezzonico” di Batoni, il “Ritratto di Clemente XIII” di Mengs e quello dell’“Imperatore Napoleone I” di Gérard, i preziosi dipinti di Tiepolo e Moretto da Brescia appartenuti a Canova, fino ai capolavori di Paolo Veronese, Ludovico Carracci e Gui-

Un viaggio, quello proposto, che conta oltre 140 opere tra sculture, dipinti, disegni e documenti preziosi, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private italiane ed europee che accompagna i visitatori prima dentro l’universo creativo del maestro, poi sulle orme del “viaggiatore” Canova dall’Italia alle grandi corti d’Europa. La mostra rievoca anche le vicende di alcune importanti commissioni, come il “Damosseno” e “Creugante”, l’“Ercole e Lica”, il Monumento funerario per Orazio Nelson e quello per Papa Clemente XIII, il monumento equestre a Ferdinando IV di Borbone e quello per Napoleone; racconta i rapporti con i mecenati, pontefici, principi e nobili, dai Falier ai Rezzonico, da re Giorgio IV ad Alexander Baring, da Papa Pio VII a Francesco I d’Austria, da Josephine de Beauharnais a Paolina Bonaparte, fino a Napoleone. Evoca infine le relazioni che Canova ebbe con artisti, e letterati coevi, come AngelikaKauffmann, Anton Raphael Mengs, Carlo Albacini.

Un evento eccezionale è rappresentato dall’arrivo a

Bassano del Grappa, dall’Inghilterra, del grande marmo riscoperto solo di recente - dopo quasi due secoli in cui se ne erano perse le tracce - e mai esposto prima in una mostra: la “Maddalena giacente”, l’ultimo capolavoro di Canova che lo realizzò fra il 1819 e il 1822. Scoperto di recente era considerato perduto. È ricomparso nel 2002 senza attribuzione a un’asta di Sotheby’s di sculture. Realizzata poco prima di morire per Robert Jenckins, secondo conte di Liverpool e primo ministro inglese, la splendida figura distesa è stata riconosciuta dopo molti anni di oblio e può essere oggi mostrata in tutta la sua struggente bellezza. Sarà esposta per la prima volta in una mostra dopo 170 anni.

Tra le altre opere si potrà ammirare anche l’antico calco in gesso del “Laocoonte” prestato dai Musei Vaticani, la “Deposizione” di Paolo Veronese, “La Fortuna” di Guido Reni, la monumentale “Assunzione della Vergine” e “La Carraccina” di Agostino Carracci.

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Primo piano Canova 1822-1922. In esposizione fino al 26 febbraio 140 opere tra sculture, dipinti, disegni e documenti preziosi “Io,
Antonio Canova (1757 - 1822) Busto di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore Gesso, 93x52x41 cm Bassano del Grappa, Museo Civico Pompeo Calvi (1806 – 1884) L’interno dell’atelier di Canova, 1880 Olio su tela, 119,5x97,2 cm Courtesy di Collezione privata François-Xavier Fabre (1766 – 1837) - Ritratto di Antonio Canova, 1812 Olio su tela applicata su tavola, 92x72,8 cm - Montpellier, Musée Fabre Per la prima volta sarà possibile ammirare la “Maddalena giacente” (in prima pagina) l’ultimo capolavoro del genio di Possagno

“Il bianco senza tempo”

programma di celebrazioni che la città di Bassano dedica ad Antonio Canova nel bicentenario della sua morte, c’è anche “Il bianco senza tempo”, una personale di Pol Polloniato, artista tra i più innovativi esponenti della scultura contemporanea. Fino al 26 febbraio, il suo progetto espositivo è allestito nella superba cornice di Palazzo Sturm, lungo il Brenta.

Promossa e organizzata dal Comune e dai musei civici di Bassano, è posta sotto l’egida del Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Antonio Canova, “Il bianco senza tempo” espone al pubblico gli ultimi quindici anni della produzione dell’artista attraverso nuclei selezionati di opere d’arte presentati in forma di installazione.

Curata da Elena Forin, la mostra si presenta come occasione di riflessione sullo stato dell’arte ceramica e sull’eccellenza della produzione ceramistica bassanese, rappresentata da uno degli appartenenti all’ultima generazione di una dinastia di grandi maestri che, dai primi dell’800, si dedica all’innovazione del linguaggio ceramico della tradizione novese.

Il progetto, pensato per rispondere in maniera specifica alla struttura delle sale del quarto piano di Palazzo Sturm, si pone in dialogo con lo spazio architettonico e con il

Museo della Ceramica Giuseppe Roi allestito nel suo piano nobile, dove si trovano alcuni pezzi utilizzati dall’artista quali modelli per la produzione delle proprie opere. Il percorso tracciato abbraccia la storia del territorio, il suo contesto estetico e produttivo, il patrimonio delle raccolte civiche, l’evolversi del gusto, degli stili e dei linguaggi scultorei e in cui il ‘bianco’ delle opere di Pol Polloniato è il comune denominatore. L’esposizione si configura infine come un omaggio al grande scultore di Possagno, protagonista

della grande mostra al museo civico. Al più grande scultore del Neoclassicismo, colui che seppe influenzare il gusto di un’epoca con riverberi tanto nelle arti maggiori che in quelle cosiddette decorative, è dedicata una parte della produzione di Pol Polloniato: nel farsi scultura e nell’evocare la scabrosità del gesso, la ceramica mette in discussione se stessa e induce ad una riflessione trasversale sul lascito spirituale dell’opera canoviana e, più in generale, sul linguaggio dell’arte plastica. (r.f.)

Aspettando la “Pace”

Alla mostra “Io Canova. Genio europeo” di scena nel museo civico di Bassano, erano stati ufficialmente concessi in prestito dal museo statale Ermitage di San Pietroburgo alcuni dei famosi marmi di Canova lì conservati. Analogamente, dal museo nazionale di Kiev doveva giungere la “Pace”, splendida allegoria in marmo, mai tanto attuale. Allo scoppio del conflitto russo-ucraino, la rinuncia a tali prestiti è stata inevitabile e convinta. Ciò non ha impedito - grazie anche generosità e alla fiducia di tanti musei, istituzioni e collezionisti italiani e stranieri che hanno concesso in prestito opere di grande delicatezza e rilevanza, alcune delle quali mai esposte prima in Italia - di dare vita ad una mostra rigorosa ma avvincente, capace di evocare, attraverso la storia di un uomo, un’intera epoca.

La speranza degli organizzatori della mostra bassanese e l’augurio è che le opere Canova dalla Russia e dall’Ucraina possano essere esposte nuovamente assieme, a testimonianza di nuovi tempi di serenità, pace e dialogo.

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Fino al 26 febbraio la personale di un artista tra i più innovativi della scultura contemporanea
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Percorsi

Il presidente Renzo Masolo: “Il Comune potenzi Pedibus”

Con la ripresa dell’anno scolastico, e di conseguenza anche dell’aumento del traffico veicolare nelle ore di punta, la Fiab bassanese torna a sollecitare il potenziamento del Pedibus, il servizio pedonale per alunni che in gruppo seguono il percorso casa-scuola con la supervisione di adulti volontari, quasi sempre genitori. Ne chiede un sostegno, sia economico, prevedendo una somma nel bilancio comunale, sia culturale, intendendolo come uno stile di vita sostenibile e salutare.

Sei le “linee attive” in altrettanti quartieri cittadini con numerosi utenti.

“È una modalità di spostamento che favorisce l’autonomia e la salute nei bambini e ragazzi” afferma la Fiab

A riportare l’attenzione sul Pedibus è il responsabile della locale Fiab , Renzo Masolo, tra i promotori del progetto avviato 14 anni fa, a titolo sperimentale, alla primaria Canova di Santa Croce, in seguito consolidatosi e moltiplicatosi sul territorio. Oggi infatti sono sei le “linee attive” in altrettanti quartieri cittadini con numerosi utenti. Tuttavia per Masolo si può fare di più considerando le molteplici ricadute positive dell’iniziativa oltre a quella di ridurre la mole del traffico a ridosso delle scuole. “È una forma di trasporto pubblico efficace, economica, utile e anche divertente per gli utente e per gli accompagnatori”, spiega calcolando di aver percorso a piedi, negli anni con il Pedibus, almeno 1.500 chilometri nel tragitto scuola-casa e viceversa. Proprio per la sua utilità chiede all’amministrazione comunale di prenderlo in considerazione prevedendone un capitolo di spesa in bilancio per poter mettere in sicurezza i tragitti e per realizzare delle aree pedonali attorno alle scuole. “È una modalità di spostamento che favorisce l’autonomia e la salute nei bambini e ragazzi – rileva Masolo – varrebbe la pena quindi di investirvi. A Bassano ogni anno si spendono centinaia di migliaia di euro per il trasporto scolastico, ma non per questo progetto, che significa anche sostenibilità ed economia circolare, educa-

zione ambientale e adozione di stili di vita attivi che poi rimangono nei giovanissimi per tutta la vita. Purtroppo nel bilancio non esiste questa voce: sarebbe necessario crearla, ma anche assumere altri nonni vigile per garantire il servizio, incentivare nuovi volontari, con l’aiuto dei quartieri, formandoli e motivandoli”.

Secondo il referente della Fiab bassanese il Pedibus dovrebbe “essere segnalato in modo originale, con le linee colorate, in forma creativa e con una cartellonistica adeguata e sempre aggiornata”. “Magari attivando uno specifico ambito all’interno degli uffici comunali che si occupano del trasporto pubblico dove poter avere indicazioni chiare, efficaci e uniformi in tutti i plessi che offrono il servizio – aggiunge – A disposizione ci sono i finanziamenti di un progetto ministeriale innovativo, concreto ed efficace, il Green to Go, che potrebbero essere sfruttati anche per questo servizio”. In questo contesto, propone al Comune di svolgere uno studio degli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro. “Senza dati autorevoli non si possono fare scelte mirate - sostiene - Si naviga a vista senza pianificazione e senza visione. Per ridurre il traffico bisogna mettere le persone in condizione di usare la bici, il trasporto pubblico, se fosse efficiente, ma anche di spostarsi

in sicurezza a piedi. Fare rotatorie, nuove strade, togliere attraversamenti pedonali non riduce la quantità dei veicoli in strada, anzi”. Rivolgendosi poi alle scuole Masolo le invita fare rete tra di loro, anche a livello sovracomunale, e di collaborare con le rispettive municipalità. “Ogni plesso potrebbe istituire una figura di riferimento, una mobility manager scolastica che si occupi per percorso casa-scuola”, rilancia.

Infine, suggerisce di prevedere incentivi per quelle scuole che avviano il Pedibus. “Ci sono vari modi per incentivare in modo efficace i bambini, le insegnanti, i genitori e i quartieri affinché si impegnino per la nascita di un nuovo Piedibus o il mantenimento e il rilancio di uno già esistente - conclude -. Bisogna pensarli in maniera seria però”. (r.f.)

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Mobilità
pedonali. Il servizio pedonale rivolto agli alunni è stato avviato 14 anni fa in via sperimentale
L’associazione chiede sia previsto in bilancio un capitolo di spesa per poter mettere in sicurezza i tragitti e per realizzare delle aree pedonali attorno alle scuole
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Renzo Masolo

Categorie economiche

Gli artigiani donano un defibrillatore alla Protezione civile Monte Grappa

D al mandamento di Bassano di Confartigianato un defibrillatore e un contributo economico al nucleo di Protezione civile della sezione Ana Monte Grappa. Convinti dell’importanza e della necessità di sostenere le attività di volontariato del territorio, che da anni si prodigano per aiutare ed intervenire nelle situazioni di criticità, il mandamento bassanese di Confartigianato risponde alle necessità della Protezione Civile Ana Monte

Il presidente Venzo:

“Attraverso queste azioni intendiamo richiamare i valori morali e civili, che si fondano sul lavoro e sulla partecipazione, e che da sempre fanno parte della nostra associazione di categoria”

Grappa alle prese con il rinnovo del parco attrezzature in dotazione per gli interventi di carattere idrogeologico.

Il sostegno del mondo artigiano si è concretizzato nella consegna di un defibrillatore e di un contributo economico che sarà utilizzato per l’acquisto di radio portatili, per un valore complessivo di circa 2mila euro.

“Il sostegno all’iniziativa è un atto che rende merito all’impegno ed allo spirito di abnegazione della Protezione Civile - è il commento di Sandro Venzo, presidente mandamentale di Confartigianato - Anche attraverso azioni come questa intendiamo richiamare i valori morali e civili, che si fondano sul lavoro e sulla partecipazione, e che da sempre fanno parte pure del corredo della nostra associazione di categoria. Come i volontari, anche i nostri soci hanno a cuore il proprio territorio, seppur da punti di vista diversi, con l’obiettivo comune della tutela e della sicurezza di quanti vi abitano e lavorano”.

Il defibrillatore consegnato alla Protezione Civile si va a sommare a quelli installati, sempre su iniziativa di Confartigianato Vicenza, in altre aziende socie.

L’associazione, infatti, nel 2015 avviò il progetto ‘Imprenditori di

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cuore’ evoluto a inizio 2020 nella campagna “Creazione di una rete di defibrillatori- Opportunità di salvare vite” con il sostegno degli Spisal delle Ulss 7 Pedemontana e Ulss 8 Berica. Ad oggi nel territorio provinciale sono quindi 125 dispostivi i dispositivi installati (alcuni direttamente interconnessi con il Suem 118) per garantire maggior sicurezza nel luogo di lavoro tanto ai lavoratori quanto a chi frequenta l’azienda (dai fornitori ai clienti) e, se installati all’esterno dell’impresa, a disposizione anche dell’intera comunità.

La consegna è avvenuta all’interno dell’ex caserma Monte Grappa di Bassano (sede della Pc alpina) alla presenza di Venzo, dei componenti della giunta mandamentale Carla Lunardon, Nicola Cavazzon e Alberto Costa, del presidente della sezione Ana Monte grappa, Giuseppe Rugolo, con la rappresentanza del direttivo della Protezione Civile sezionale coordinata da Vincenzo Alban .

“La generosità e l’attenzione dimostrata dal mandamento di Confartigianato Bassano, con questo gesto concreto a sostegno del nostro impegno quotidiano, vale come stimolo per mettere in campo azioni di prevenzione, di sicurezza, di aiuto e di sostegno, in tutte le situazioni che richiedono la nostra presenza – ha dichiarato Rugolo ringraziando - anche al fine di far sviluppare la consapevolezza del dono e della solidarietà alle nuove generazioni, con l’auspicio che si materializzi in termini di responsabilità e impegno comune. Questa donazione è quindi per noi importante ma assume il valore di un segnale motivazionale che restituiremo attraverso l’impegno quotidiano nel sociale”. (r.f.)

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Confartigianato. Alla sezione alpina il mandamento di Bassano consegna anche un contributo economico
il presidente Sandro Venzo
Con il sostegno di Media partner Partner tecnico L’evento d’apertura è posto sotto l’alto patronato del Parlamento Europeo Con il patrocinio di Ente promotore Ente organizzatore Con il patrocinio e il contributo di MUSEO CIVICO BASSANO DEL GRAPPA Con il sostegno diIn collaborazione con GENIO EUROPEO IO, CANOVA 15.10.2022—26.02.2023 Museo Civico. Piazza Garibaldi 34, Bassano del Grappa (VI) • Aperto tutti i giorni, anche festivi, dalle 9:00 alle 19:00. Chiuso il martedì. Per informazioni: T. +39 0424 519 901 – www.museibassano.it – @museibassano Ieri,oggi,domani. Più di 1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta di noi. Più 1000 prezzi bloccati per almeno 3 mesi. Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuore della gente!

L’arte della miniatura custodita nei codici della Biblioteca civica

Tra i numerosi e prestigiosi tesori conservati nell’istituto culturale cittadino ci sono anche le collezioni dei volumi antichi a stampa e dei codici miniati. Questi ultimi, pur limitati nel numero (circa una trentina), sono particolarmente importanti per le miniature che li caratterizzano e che solitamente non sono visibili al pubblico per ragioni di conservazione. Alcuni di questi sono stati oggetto di studio da parte di ricercatori di fama mondiale, che li hanno inseriti nelle loro pubblicazioni, considerandoli tra i migliori esempi italiani di miniatura del XV secolo.

Dalla volontà della Biblioteca di far conoscere al grande pubblico questo particolare ambito delle proprie collezioni nasce la rassegna di incontri dal titolo “Tesori svelati. L’arte della miniatura nei codici della Biblioteca di Bassano”. Un’occasione per scoprire, conoscere o approfondire il fascino di un’arte antica.

Le lezioni sono tenute da studiosi ed esperti del settore provenienti dall’Università di Padova

“Tesori svelati.

L’arte della miniatura nei codici della Biblioteca di Bassano”: un’occasione per scoprire, conoscere o approfondire il fascino di una tecnica antica

integrate da due visite guidate ai fondi antichi per approfondire la conoscenza della storia della miniatura e, nello specifico, di alcuni preziosi esemplari presenti a Bassano.

Dopo un approfondimento sul significativo patrimonio della biblioteca, giovedì 27 ottobre, con inizio alle 17.30, la ricercatrice dell’università di Padova Giulia Simeoni terrà un incontro dal titolo “Libri per la devozione privata: il Libro d’ore Officium Virginis Mariae”, uno straordinario manoscritto del XV secolo, at-

tribuito al maestro degli Offici di Montecassino, pervenuto a Bassano probabilmente attraverso Bernardino Gradenigo, podestà e capitano della città nel 1643; si distingue per le circa trenta bellissime miniature nelle quali è percepibile l’influsso di Mantegna.

Giovedì 10 novembre, alle 17.30, il ricercatore Vittorio Frighetto racconterà la storia di un altro prezioso codice che si conserva a Bassano, l’“Officium Sanctae Crucis, un caso esemplare nelle Fiandre del XV secolo”, manoscritto della prima metà del Quattrocento di scuola fiamminga.

Sabato 12 novembre, alle 16.30 e alle 17.30, sono proposte invece due visite guidate ai depositi della Biblioteca per vedere da vicino, sotto la guida del personale, i fondi antichi posseduti e le relative modalità di conservazione. La visita è per piccoli gruppi con prenotazione obbligatoria; la partecipazione agli incontri è libera. (r.f.)

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Tesori svelati. Rassegna di incontri su opere solitamente non visibili al pubblico
Cultura
Previste lezioni, tenute da studiosi, esperti e docenti dell’Università di Padova, integrate da due visite guidate ai fondi antichi

Grande festa per i cinquant’anni dello storico Coro Ezzelino

Cinquant’anni di attività, concerti, incontri, storie. Grande emozione al Teatro di Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino per il mezzo secolo di vita del “Coro Ezzelino”.

Un traguardo festeggiato con un concerto a dir poco eccezionale: con lo stesso Coro organizzatore si sono esibiti il Coro Monte Grappa di San Zenone degli Ezzelini, il Coro Bassano di Bassano del Grappa, il Coro Cantos de Jara proveniente dal paese sardo di Gesturi.

La scaletta prevedeva una prima parte di programma eseguito unitamente dai Cori Monte Grappa, Bassano ed Ezzelino; una seconda parte con il solo coro di Gesturi ed una terza parte a voci unite di tutte le quattro compagini canore.

Brividi ed emozioni a fior di pelle nell’ascoltare le più tradizionali cantate popolari fino ai vocalizzi di certi pezzi dei coristi sardi.

A raccontare come inizia l’avventura del Coro Ezzelino è il presidente in carica, Stefano Simonetto. “Il Coro nasce nel 1971 con il nome di “Monte Asolone” per iniziativa di alcuni appassionati di canto capaci di radunare in breve tempo un buon numero di cantori da tutto il circondario. Dopo le prime uscite il Coro stringe un gemellaggio con la corale ‘Rocciamelone’ di S. Antonino di Susa e più consapevole delle proprie potenzialità comincia a calcare ribalte sempre più importanti venendo apprezzato per sensibilità canora e le sonorità inusuali che lo caratterizzano”.

Nel vostro repertorio non ci sono solo canzoni di montagna.

“No, anzi. A quella componente abbiamo affiancato presto l’attenzione per i grandi temi del folklore italiano ed internazionale e poiché il nome di ‘Monte Asolone’ pareva costringerci nella solita nicchia tradizionale, abbiamo cambiato la denominazione in ‘Coro Ezzelino’”.

Cosa è successo dopo?

“Quindi alla metà degli anni ‘70 incidiamo un lp dal titolo ‘Sentire cantando’ a coronamento di un particolare percorso vo-

cale e stilistico”.

Con l’incisione sarà arrivato anche il successo?

“Certo, i primi riconoscimenti arrivano proprio nel 1976 con un secondo posto al concorso nazionale di Adria che ci spinse ad affrontare tournée in Germania, Austria, Jugoslavia, Svizzera, Francia, Israele, Slovacchia, Spagna e Brasile sempre con grande successo di pubblico”.

Voi siete molto noti anche per la rassegna annuale che organizzate a Romano.

“Dal 1977 organizziamo la rassegna corale e di folklore internazionale ‘Cori a Cà Cornaro’ cui partecipano gruppi provenienti da tutto il mondo. Abbiamo ospitato Cori da Russia, Romania, Bulgaria, Croazia, Slovenia, Francia, Filippine, USA, Mongolia, Brasile, Perù, Portogallo ed Israele”.

Altre tracce lasciate ai posteri?

“Siamo rimasti al vinile anche per l’incisione di ‘Sentire cantando 2’ e passati al cd nel 2001 con ‘Sentire cantando 3’ “. Chi vi ha accompagnato tecnicamente in questa lunga avventura?

“Dalla sua costituzione fino al 2004, quando è prematuramente mancato, il Coro è stato diretto da Silvio Farronato maestro moderno ed eccentrico per gli stili di allora: a lui dobbiamo la moderna impostazione che ci distinse subito dal panorama corale tradizionale. Il suo posto è stato poi preso da Ignazio Gloder che nel 2008 lo ha lasciato a Barbara Baggio cui hanno fatto seguito Alessandro Simonetto e Cesarino Negro. Dal 2013 ci guida invece Renata Bianchin che mantiene alto l’entusiasmo e dirige il gruppo nel rispetto delle nostre caratteristiche ampliando il repertorio con nuove idee e nuovi brani musicali”. Altri 50 anni, presidente!

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Luca Girotto, un medico in trincea

«Non credo di poter essere definito storico. Sono piuttosto uno “storiografo” dato che scrivo di storia solo per passione». Risponde così al Colonnello Marco Bonomi, che lo presentava come “storico” ai colleghi Ufficiali venuti ad ascoltarlo a Bassano del Grappa, Luca Girotto intervenuto come relatore all’ottavo Raduno degli Ufficiali della ex Brigata Cadore. Girotto, da Borgo Valsugana, di professione fa il medico e vive proprio nei luoghi che furono confine o, meglio, linea di confine tra Italia e Austria fino alla fine della Prima Guerra mondiale. Classe 1963, da 35 anni si occupa della storia e, in particolare, degli avvenimenti che dal 1915 al 1918 hanno interessato proprio la Valsugana, la Val Cismon ed il Lagorai. Nel tempo il nostro storiografo ha scritto articoli, diari e libri collaborando con l’Associazione Storico-Culturale della Valsugana Orientale e del Tesino in attività di ricerca storica per la quale cura l’“Esposizione Permanente sulla Grande Guerra in Valsugana e nel Lagorai” allestita a Borgo Valsugana. Il nonno, da parte di madre, di Girot-

to era un Kaiserjäger mentre quello paterno fu un mitragliere Alpino e la passione per le vicende storiche deve averlo giocoforza coinvolto considerato che, su fronti opposti, i nonni si combatterono proprio sul Pasubio. L’amore per le sue montagne, l’arrampicata e l’escursionismo hanno fatto il resto tanto che alle camminate in montagna il professor Girotto ha cominciato ad alternare viaggi per archivi storici da Roma a Vienna così da: “Poter camminare nella storia delle mie montagne con sempre maggior cognizione di causa”. Agli Ufficiali della ex Brigata Cadore che lo hanno invitato, Luca Girotto ha proposto una lezione sullo “Sbarramento Brenta – Cismon” dal 1866 al 1918 dato che sui due versanti montani che guardano sulla stretta di Cismon sono state costruite già dall’annessione del Veneto all’Italia dopo la terza guerra di indipendenza, fortificazioni continuamente riadattate al variare della minaccia e degli armamenti avversari. Agli Ufficiali, Generali e Colonnelli ormai in pensione, sarà sembrato di essere tornati all’aula di

storia dell’Accademia o della Scuola di Guerra, tanto competente, precisa e coinvolgente è stata la lezione di Girotto nell’illustrare le caratteristiche costruttive e gli armamenti del Forte Tombion (già Covolo del Butistone), piuttosto che del Forte del Col del Gallo o quello di Fontanelle/Tagliata della scala sopra Primolano o ancora quello di Col d’Arco o il Verena da cui venne sparato il primo colpo di cannone della “Grande guerra”. Allo stesso modo sarà piaciuto a Luca Girotto

sentirsi parte di quel gruppo di Ufficiali coi quali ha accettato di rimanere in compagnia anche per il pranzo in un clima era cameratesco e goliardico come potrebbe esserlo stato in una mensa da campo nelle retrovie nelle pause tra una ispezione ed un’altra agli Alpini in trincea.

“Già, tanti Alpini e Kaiserjäger che si combattono l’un l’altro senza conoscersi per volere di pochi politici e comandanti che pur conoscendosi non si affrontano – come ebbe a

A Bassano il raduno annuale degli Ufficiali della ex Brigata Cadore

Con la regia del Generale Carlo Capovilla e la collaborazione degli Ufficiali residenti nel bassanese, lo scorso 30 settembre scorso è stato organizzato a Bassano del Grappa, l’ottava edizione del Raduno “Veci della Cadore”. Vi hanno preso parte ventuno alti Ufficiali che non hanno mancato di destare curiosità muovendosi in centro città con le loro penne bianche. L’evento si è svolto in perfetta tabella oraria come ai tempi della caserma. Al mattino i partecipantisi sono ritrovati tutti puntuali al Parco Ragazzi del 1899 dove hanno deposto una corona di alloro ai piedi del monumento che li ricorda.

A fare gli onori di casa, prima della sobria cerimonia, è stato il bassanese di adozione Colonnello Marco Bonomi coadiuvato dal Generale Gian-

franco Rossi anch’egli accasatosi a Bassano dopo il congedo.

Di «bassanesi» c’erano anche Vito Mastroleo, Ornello Baron, Giovanni Bellò e Donato Lunardon che hanno festeggiato, a loro volta, Luciano Costa, Antonio Banella, Francesco Forti, Stefano Fregona, Enzo Giovannelli, Saverio Piccoli, Giuliano Pastori, Benvenuto Pol, Rinaldo Rinaldin, Lino Selvatico, Adriano Trevisan o Giuseppe Zotto. Dopo il primo momento formale, al quale cui ha partecipato anche l’Assessore Andrea Zonta delegato dalla Sindaco Elena Pavan ed anch’egli già Tenente degli Alpini, gli Ufficiali si sono incamminati verso il centro ed il Ponte degli Alpini dove, nella sede della Sezione ANA li attendevano i delegati Lino Borsa e

Camillo Pegoraro. In attesa del professor Luca Girotto, relatore cui eera stato affidato l’incarico per una lezione sulla Grande Guerra e le fortificazioni della Valsugana, c’è stato il tempo per una visita sempre emozionante al Museo.

Al Colonnello Bonomi l’incarico di presentare l’ospite che ha tenuto una interessante relazione catturando l’attenzione del qualificato uditorio. Era mezzogiorno quando la «gallonata comitiva» si è portata alla taverna di Nardini per un aperitivo e per ricevere un libro, manco a dirlo, di storia in ricordo della visita a Bassano del Grappa. Poi, tutti in collina per il pranzo e un brindisi di buon auspicio per l’organizzazione del Raduno del prossimo anno. (g.a.)

dire Eisenhover, precisa Girotto – e lasciano le rispettive Nazioni vincenti e perdenti ma con economie, città, famiglie ed affetti distrutti”. Le pubblicazioni di Luca Girotto si contano ormai a decine mentre le sue ultime ricerche sono state dedicate:“Alle vicende storiche del “cannone di Calceranica”, meglio conosciuto come “il Lungo Giorgio” ovvero il cannone navale (calibro 350 mm) su affusto terrestre posizionato in riva al lago di Caldonazzo all’epoca della Strafexpedition, che avrebbe dovuto battere l’Altopiano dei Sette Comuni grazie ad una gittata di 34 chilometri utile e portare scompiglio in Asiago e negli altri centri abitati”.

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Alcuni momenti dell’ottavo Raduno “Veci della Cadore”
Territorio
Grande Guerra. Lo storiografo cura l’Esposizione Permanente in Valsugana e nel Lagorai Il dottore vive a Borgo Valsugana, immerso nei luoghi che furono linea di confine tra Italia e Austria sino alla fine della Prima Guerra mondiale

Artisti bassanesi protagonisti del calendario 2023 di Fulvio

P er occuparsi di “questo angolo di cielo caduto in terra” a prenderla larga e dirla alla George Sand, non resta che verificare come Bassano del Grappa sia veramente “la più mirabile cosa che possa capitare ad un viaggiatore”.

Ricca di opportunità magari non proprio ben comunicate, essa ospita momenti ed appuntamenti culturali favoriti dall’Amministrazione come “Opera Estate Festival” ad esempio, ma anche molte altre proposte di iniziativa privata e pur sempre permeate da una valenza sociale che ne esalta il valore.

Un bassanese non può certo rinunciare al “Calendario 2023 di Fulvio Bicego, opera che non potrà vantare l’anzianità del calendario dell’Arma dei Carabinieri ma che da qualche anno è un “must” come si dice oggi, per ogni spirito bassanese che si rispetti e ciò non solo per sottolineare la propria appartenenza a questa comunità ma per fare contemporaneamente una buona azione della quale andare fieri tutto l’anno.

Il ricavato del calendario 2023, che Fulvio Bicego ha presentato nella Chiesa di San Giovanni, andrà a finanziare il restauro del dipinto di Francesco Voncolani proprio lì custodito oltre che l’accordatura delle campane del campanile di Santa Croce appena fuori le mura.

Proprio quest’anno Fulvio Bicego è stato insignito del Premio “San Bassiano” per il suo impegno ed il suo particolare modo

di fare ricerca fondi per le più diverse necessità che egli individua sul territorio tanto che sono oltre 100.000 gli euro destinati in beneficenza dalla prima edizione del calendario datata 2007.

Ma perché accostare Fulvio Bicego a George Sand?

Perché ench’egli è un amante della città. Nato a Torino da genitori veneti, tornato alle origini nel 1977, l’interesse di Bicego per un territorio così diverso dal grigiore della metropoli industriale, l’ha portato subito alla sua scoperta tramite la fotografia ed il collezionismo di cartoline, ad esempio, libri e testimonianze di antiquariato fino a conferire al Bicego collezionista i caratteri del vero e proprio innamorato della sua terra.

E così, proprio la necessità di condividere la sua conoscenza del territorio l’ha portato alla confezione dei primi calendari nei quali erano proprio cartoline e vedute a cadenzare il procedere dei mesi.

Tornando ai giorni nostri, però, le ultime raccolte fondi sono state rivolte ai Frati Cappuccini in Margnan o al restauro monumento ai Caduti di Antonio Marcon alla Ss. Trinità (2022); il restauro del Crocifissi ligneo policromo della Chiesa di San Francesco (2021 ); come beneficiarie sono state scuole e parrocchie di tutto il territorio o lo stesso ospedale (2020) o, alla prima iniziativa, il locale pensionato (2007).

Dopo gli interventi a cui sarà destinata la raccolta fondi 2023, e

dopo i pregevoli acquerelli del 2022, le tavole di quest’anno sono dedicate o, meglio, la loro realizzazione è stata affidata agli artisti bassanesi; così nell’ordine vi troviamo Nico Venzo con un ritratto di Gino Pistorello e poi Alessandro Zaltron, Angelo Sartor, Tristano Casarotto, Gabriele Bordignon, Andrea Bizzotto, Negrello Walesky, Silvia Pellegatti e Manola Saretta tutti con il loro stile e la loro tecnica ad immortalare per Bicego i classici scorci della città.

Il calendario, 13° della serie, sarà come da tradizione stampato in circa 2000 esemplari: una metà per gli sponsor, un centinaio per i collezionisti ed il resto per la città che li troverà in vendita a 10 euro in una trentina di edicole, librerie ed altri punti vendita.

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Bicego
Giancarlo Andolfatto
Il ricavato andrà a finanziare il restauro del dipinto di Francesco Voncolani custodito nella chiesa di San Giovanni e l’accordatura delle campane del campanile di Santa Croce appena fuori le mura
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Il personaggio. Nel

A Collalto una cucina semplice e vera

La sua cucina è essenziale, pulita, naturale e senza artifici. Intensa e vera. Perché così è Gianico Viero, cuoco di 58 anni, sposato con Luigina Zonta, tre figli. Per convincervi delle sue qualità dovete salire in cima alla collina di Molvena (anche se adesso giuridicamente è Comune di Colceresa). Obiettivo: l‘agriturismo Collalto. È una fattoria (didattica) ristrutturata che conserva l’autentico sapore agreste. Da lassù si possono ammirare le mura di Marostica, ma non è il panorama l’aspetto più importante. L’essenziale è che tocchiate con mano un pezzo di vita. La sua. Lui non ha bisogno di riprendere la tradizione, perché ce l’ha nel cuore. I valori della vita li conosce bene. È una persona che ha sofferto ma, proprio per questo, sa trasmettere serenità. Dopo una serie di traversie in ospedale (durante il lavoro, credendo di bere acqua mandò giù soda caustica finita nella bottiglia: immaginate i tormenti e le operazioni) nel 1991 incerto sul futuro, fu spedito come ambasciatore della gastronomia a Courmayeur in una convention alla quale era presente anche don Luigi Giussani: gli servì i piatti della cucina vicentina, dallo spiedo di uccelli (allodole, tordi, finchi) ai risotti, dal cosciotto di maiale ai “zaleti” con il torcolato. Stupito, dopo il pranzo don Giussani andò a complimentarsi. Lo incitò: “Vai avanti, questo è il tuo mestiere”. Gianico seguì il consiglio e qualche tempo dopo, confortato dai risultati, gli scrisse alcuni biglietti per ringraziarlo. Non ebbe mai risposta. Alla fine, esasperato, in-

veì scherzosamente: “Grande delinquente, vuoi rispondermi?”. E il sacerdote, fondatore di Comunione & Liberazione, gli rispose firmandosi proprio così: “Don Luigi, il tuo amico e grande delinquente”.

Da lì iniziò un rapporto profondo con il sacerdote, con il suo movimento e per Gianico una nuova vita, che si trasformò naturalmente anche dal punto di vista professionale. Siccome la gastronomia rispecchia la mente e l’anima del cuoco, questo arricchimento è finito nei piatti dell’agriturismo: possono essere dei ravioli, della carne (la rendena è una sua specialità), un risotto, una frittura. Pietanze genuine e semplici che gli hanno fatto guadagnare nel 2012 il riconoscimento di “miglior agriturismo d’Italia” e hanno colpito anche l’Accademia della cucina di Vicenza, che ha premiato Viero con un diploma di merito.

Il suo orgoglio, comunque, è appeso all’ingresso. In nessun altro ristorante, se non a Molvena, troverete le frasi di don Giussani incise su tavole di legno: “Ogni giorno della nostra vita è concepito come un’offerta a Dio”, è scritto fra l’altro.

L’ultimo approfondimento di Gianico, in ordine di tempo, riguarda il medioevo: con lo storico Roberto Bruni ha scritto un libro intitolato “Viaggio nella Venezia del medioevo tra storia e cucina”. È un percorso nella cultura del tempo sulle orme di Marin Sanudo, ricco di curiosità, che vale la pena di leggere.

È stato grande amico di don Luigi Giussani, il sacerdote fondatore di “Comunione e Liberazione” che gli ha cambiato la vita.

La sua cucina è essenziale, pulita, naturale e vera. Nel 2012 premiato come “miglior agriturismo d’Italia”

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suo agriturismo in cima alla collina di Molvena, Gianico Viero ha nel cuore tradizione e valori
Un’immagine di Gianico Viero e alcuni suoi piatti. La targa con incisa una frase di don Giussani all’ingresso del locale
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“Non si può essere allo stesso momento ciò che si era e ciò che si è”. Quando cento e passa anni fa Igor Stravinskij scriveva questa frase per la sua “Histoire du soldat” non pensava certo all’Italia dei nostri giorni. Ma queste parole calzano perfettamente alla nostra situazione politica e fotografano l’incapacità di leggere i cambiamenti avvenuti dopo il voto delle politiche. Il Pd è vittima di quella che Massimo Cacciari definisce una “catastrofe culturale” nell’area di centrosinistra, iniziata da molto tempo,

#Regione

Il Punto

Stravinskij insegna

che ha portato il Pd a perdere elezioni da sedici anni (pur restando al governo da undici). Ma secondo Letta il partito non deve sciogliersi, in nome dei cinque milioni di voti ottenuti. Peraltro nel Veneto il Pd ha motivi di essere più soddisfatto

rispetto ad altre regioni, visto che qui ha sostanzialmente tenuto.

Chi dovrebbe ragionare sul fatto che niente è più duraturo del cambiamento è naturalmente la Lega, che ha perso tre milioni di voti ma nessuno si è dimesso. Il

fatto che si siano redistribuiti in gran parte nell’area aggrava i problemi. Significa che le idee della Lega, cui gli elettori specie nel Veneto si sono aggrappati da trent’anni, non attraggono più. E infatti Fratelli d’Italia ha addirittura doppiato la Lega, mentre è svanito il progetto di diventare un partito nazionale. I voti, come i conti, non tornano più quando si perdono. L’unica verità è che adesso Fratelli d’Italia ha tutte le carte per candidare un suo governatore per il dopo Zaia. Il 2025 è più vicino di quanto si pensi.

S egretario del Partito Democratico in Veneto e parlamentare di lungo corso, Andrea Martella è stato rieletto al Senato.

La sua valutazione sul voto?

“Dalle elezioni nazionali usciamo sicuramente sconfitti, è una sconfitta seria della quale tenere conto, ma anche la base per decidere l’impegno per il futuro. Il nuovo governo dovrà affrontare da subito situazione complicata, noi ci impegneremo per un’opposizione attenta. Siamo la seconda forza nel Paese, la prima di opposizione a livello nazionale. A marzo terremo il congresso, sapendo che solo dopo verrà affrontato il tema delle alleanze politiche che non siamo riusciti a realizzare questa volta”.

La situazione in Veneto?

“Siamo diventati il secondo partito della regione, abbiamo scavalcato la Lega e abbiamo tenuto, nonostante l’astensione molto alta e nonostante la presenza del terzo polo. Il dato più interessante è che abbiamo ricevuto 160 mila voti in più rispetto a regionali 2020. Questo sta ad indicare che il Pd è la base per costruire un’alternativa anche in Veneto.

Dovremo muoverci con uno schema di alleanza ampia e plurale, verso le forze politiche e civiche, come è stato fatto a Padova e Verona. Siamo già in vista delle prossime elezioni amministrative del 2023 a Treviso e Vicenza e questo passaggio ci può preparare al meglio alle elezioni regionali del 2025”. Come capitalizzare il consenso ottenuto nelle città?

“Da una parte consolidiamo il risultato ottenuto nei principali capoluoghi, dall’altro dobbiamo aumentare la presenza il radicamento nei piccoli centri. È tutto un tema da approfondire”. E il dialogo con il terzo polo?

“Dobbiamo al più presto parlare con tutti in Veneto, a partire da Azione e Italia Viva. Se sei forte e hai un tuo programma e una tua identità puoi allearti. Le alleanze sono necessarie, la destra le ha fatte non curandosi delle divisioni. Da noi sono prevalsi personalismi ed egoismi”.

In Veneto come si muoverà il Pd?

“Siamo il secondo partito e solo noi possiamo essere il perno di un’alternativa. Continueremo a fare opposizione e contemporaneamente fare le proposte alla società veneta, su molti temi, ad iniziare da sanità, autonomia, sostegno alle imprese, lavoro. Continueremo a dire la nostra in consiglio regionale e poi con gli interlocutori sul territorio per costruire questa alternativa”. Quali prospettive per l’autonomia in Veneto?

“La Lega in questi anni ha fatto solo propaganda e non ha ottenuto alcun risultato. Con una forza centralista come Fratelli d’Italia non la vedo semplice nonostante i proclami. Noi crediamo nell’autonomia e continueremo con la nostra proposta per una legge quadro nazionale e l’individuazione di sette materie che si possono realizzare, sulle quali sarebbe necessario convergere”. (n.s.)

sobrietà”. Come vi ponete con la Lega, vostro principale alleato, al quale avete sottratto non pochi voti?

“Il rapporto con i vertici veneti della Lega è splendido, improntato sulla correttezza e la trasparenza. Non ne ho mai fatto una battaglia interna, una sfida a prendere più voti della Lega. Mi interessava che il centrodestra prendesse più voti del centrosinistra”.

Sarà la volta buona per l’autonomia?

L

uca De Carlo, coordinatore di Fratelli d’Italia in Veneto, dopo una legislatura divisa tra Camera e Senato, è stato rieletto al Senato nel collegio uninominale di Belluno, incassando oltre il 57 per cento delle preferenze. All’ottimo risultato personale si somma la netta affermazione del suo partito in tutta la regione.

Il Veneto vi ha premiato?

“Per noi militanti veneti è stata una grande soddisfazione realizzare la miglior prestazione regionale, con ben 6 punti e mezzo sopra la media nazionale. Un risultato che non ci stupisce perché ci siamo rivolti ai cittadini veneti con un linguaggio concreto e coerente. Il Veneto era stufo di facili enunciazioni e ha trovato l’approdo naturale in Fratelli d’Italia, un partito pragmatico, serio e concreto. Adesso starà a noi non tradire la fiducia ricevuta e lavorare ad un governo coeso”. Quali segnali sono arrivati dal territorio?

“C’è una forte attenzione non sono dalle categorie produttive ma anche dalla gente: per noi è stato normale entrare in sintonia con il sentire del popolo veneto e italiano. Abbiamo instaurato un confronto all’insegna del pragmatismo e delle priorità. I veneti hanno apprezzato, dopo il voto, anche la nostra scelta di non festeggiare più del dovuto, la nostra

“L’autonomia, come il presidenzialismo, è nel programma del governo dal 2018, sono sicuro che ce la faremo. Non verrà meno l’attenzione all’architettura dello Stato, perché se non consentiamo al tessuto imprenditoriale di superare questa fase non avremo le risorse per autonomia”.

Quali, dunque, le ricette per la crisi?

“Anzitutto un pano strategico nazionale sull’energia che ci porti a non dire sempre no, che diversifichi le fonti e metta sul tavolo tutte le opzioni, senza la spada di Damocle con aumento dei costi che ci fanno andare fuori mercato fuori mercato. Altre nazioni negli anni scorsi hanno fatto scelte più lungimiranti e ora possono far fronte agli aumenti. Però facciamo attenzione a dare denaro facile agli speculatori”.

Il Veneto che contributo può dare?

“Il nuovo governo sa di poter contare sulla classe dirigente del Veneto e sull’apporto che il nostro territorio saprà dare”.

Il forte consenso è dovuto all’impegno del partito?

“Abbiamo sempre detto che una volta superata la soglia psicologica del 5% alle europee sarebbe stato più facile crescere.

A questo si è aggiunto il grande lavoro della nostra leader e di tutti i militanti sul territorio”.

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Partito Democratico. Il senatore e segretario veneto Martella “Le alleanze sono necessarie, Pd fulcro per l’alternativa”
Fratelli d’Italia. Il coordinatore veneto De Carlo passa al Senato “Ha vinto la concretezza, il Veneto si farà sentire”

Azione. Il segretario regionale Marco Garbin “Bene il Terzo Polo, facciamo sul serio”

Marco Garbin, segretario regionale di Azione, commenta il primo vero test elettorale per il “terzo polo” in Veneto.

Come valutate l’esito del voto?

“In Veneto il risultato è stato ottimo, abbiamo eletto tre parlamentari nel plurinominale: Valentina Grippo, l’ex ministro alla famiglia Elena Bonetti e Daniela Sbrollini al Senato. Come primo approccio alle urne e come primo test politico credo che sia un grande risultato. Se guardiano ai numeri in Veneto abbiamo ottenutoa l’8,37%, quindi siamo sopra la media nazionale. Molto meglio è andata nei capoluoghi di città veneti: a Treviso il 12,90% a Padova il 12,64% a Vicenza 11,58%, a Verona il 10,66% a Rovigo il 9,92%, per citare i più importanti, molti a doppia cifra”.

Chi sono i vostri elettori?

“Si concentrano in città e sono sensibili ai nostri temi, ora dobbiamo fare un grande lavoro sulle piccole e medie città. Fino a prima delle elezioni avevamo solo dei sondaggi in mano. Ora possiamo contare su dati oggettivi che ci permettono di tarare la strategia per i prossimi anni. Il nostro è un progetto politico recente, con buone prospettive di crescita”.

C’è dunque spazio per il terzo polo in Veneto?

“Certamente, e questi numeri lo confermano, ci siamo misurati dal punto di vista politico e abbiamo portato a casa un risultato che ora intendiamo mettere a frutto”.

Come intendete muovervi adesso?

“Continueremo a lavorare sodo. Il progetto del terzo polo è una certezza che abbiamo concretizzato insieme con Italia Viva. Questa alleanza ci poterà al prossimo appuntamento importante, le

elezioni europee del 2024. La nostra vocazione europeista è molto forte e gli elettori lo coglieranno. Intanto il prossimo anno ci misureremo anche con le amministrative”.

In Veneto Fratelli d’Italia ha bissato la Lega, perché?

“Il risultato è chiaro, nella nostra regione si è svuotata la Lega e il partito di Meloni ha fatto incetta di preferenze, si sono invertiti di rapporti di forza e di conseguenza anche i rapporti politici all’interno della coalizione. Ora li vedremo all’opera”.

E dell’autonomia che ne sarà?

“Il fatto che questo traguardo così importante sia atteso da anni fa pensare. Nonostante la Lega sia stata a lungo al governo non è riuscita a portare a casa il risultato. Il testo era pronto ed era sul tavolo, ma non è stato portato a compimento. Anzi, è stato mandato a casa un governo che stava perseguendo questo obiettivo”.

Quale il mandato ai vostri parlamentari?

“Anzitutto quello di fare i parlamentari e di lavorare seriamente, come il nostro slogan “L’Italia, sul serio”. Il numero di deputati e senatori è calato, e ai nuovi eletti sarà richiesta presenza e impegno”.

Le priorità?

“Il Governo Draghi ha lavorato all’ossatura del Pnrr, che ora deve essere portato a compimento. E’ anche un debito che dobbiamo usare bene e in maniera intelligente per le generazioni future. E’ un atto di responsabilità politica, fronte ad emergenze come il caro bollette e la tensione sociale. Abbiamo un iceberg davanti e dobbiamo calcolare bene la rotta.

Il Parlamento e il governo dovranno agire con attenzione”. (n.s.)

Lega. Alberto Stefani, rieletto alla Camera “Centrodestra unito per il bene del Paese”

Alberto Stefani è stato rieletto alla Camera dei Deputati nel collegio della Bassa Padovana e Rovigo. Ha 29 anni, è sindaco di Borgoricco nonché commissario regionale della Lega.

Come valutate il responso delle urne? “Diciamo subito che questo risultato sicuramente non ci soddisfa ma ci esorta a fare presto e a fare tanto. Ci mettiamo subito al lavoro per i veneti e in ascolto delle esigenze dei cittadini. Senza dubbio ha influito l’appoggio al governo Draghi, una scelta di responsabilità poco apprezzata dal nostro elettorato. Fratelli d’Italia era una novità e l’unica forza politica all’opposizione, sicuramente anche questo effetto ha influito sul dato elettorale. Ora sarà importante che in questi cinque anni il centro destra sia coeso e lavori per il bene del Paese”.

La Lega ha molte sentinelle sul territorio, cosa avete colto in questi ultimi mesi?

“Si notava da parte dell’elettorato un po’ di indecisione e di incertezza, comprensibile dopo una legislatura così delicata e particolare. Adesso c’è la possibilità di portare a casa risultati che ci permettono di costruire il futuro e recuperare consenso”.

Quale il vostro rapporto con Fratelli d’Italia?

“È una relazione molto buona, poi ognuno ha le sue sensibilità e si muove con i suoi uomini. In questo periodo, poi, l’elettorato è molto mobile e fra un anno lo scenario politico potrebbe essere completamente diverso. Ci saranno ulteriori variazioni dei flussi elettorali, questo dipende dalla capacità di governo delle forze politiche, siamo convinti che la nostra azione poterà beneficio

alla Lega e ci garantirà buon risultato dal punto di vista politico”.

E la partita dell’autonomia?

“Se si parla di autonomia è grazie alla Lega che ha promosso un referendum molto partecipato. Solo grazie alla Lega qualche risultato è stato ottenuto. Il nostro movimento politico ha sempre messo al centro questo tema nonostante un arco parlamentare avverso. Durante l’ultima legislatura, grazie ad un mio emendamento al Decreto Semplificazioni nel 2021, abbiamo approvato autonomia autostradale che permette di incassare miliardi di pedaggi per lavori e manutenzione ma anche di aprire una holding veneta delle autostrade”.

Quali le altre priorità per il Veneto?

“Sicuramente la riduzione del caro bollette per famiglie e le imprese che stanno soffrendo. Puntiamo alla riduzione delle tasse sulle piccole e medie imprese, nelle quali lavorano la gran parte dei veneti: è fondamentale preservare un patrimonio imprenditoriale che garantisce anche la coesione sociale. Vanno potenziate e migliorate le infrastrutture per commercio e trasporti con un maggiore aiuto da parte dello stato. Vanno fronteggiate alcune emergenze sanitarie come mancanza dei medici di base, un problema nazionale”.

Il dibattito interno alla Lega sul dopo elezioni?

“A livello congressuale siamo la prima regione in Italia: abbiamo superato il 70% ad inizio ottobre entro il mese concluderemo tutti i congressi di sezione per poi procedere con quelli provinciali. Le polemiche si smentiscono con i fatti e con i numeri, come abbiamo sempre fatto”.

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Avanti con l’Agenda Digitale del Veneto: “risolverà i problemi e darà opportunità”

H a preso il via il percorso della giunta regionale di aggiornamento del documento programmatico “Linee Guida dell’Agenda Digitale del Veneto 2025”. A fare il punto sull’iter è l’assessore regionale Francesco Calzavara, con delega al Sistema informatico, e-government e agenda digitale.

Come nasce l’Agenda Digitale del Veneto?

“Abbiamo ‘scritto’ quest’Agenda partendo da 9 incontri sul territorio che hanno coinvolto più di 700 persone in circa 30 laboratori di co-design durante gli ultimi mesi dell’anno scorso. Il periodo ovviamente non era dei più semplici, ma organizzandoci siamo riusciti ad incontrare, confrontarci e raccogliere numerosi spunti con esponenti del mondo delle imprese, dell’università e della ricerca, delle istituzioni locali, delle associazioni e dei cittadini.

In questi incontri hanno partecipato tutti i miei colleghi di giunta, decine di dirigenti e funzionari regionali, e nel documento finale c’è la prefazione del presidente. Questo documento dunque è una visione condivisa e costruita da tutta amministrazione regionale. Alcuni anni fa il digitale non sarebbe stato vissuto come un

tema trasversale di tutti gli assessorati, abbiamo compiuto un deciso passo in avanti”.

Cosa propone l’Agenda Digitale?

“Seguendo in prima persona questo percorso, ho raccolto veramente molte indicazioni importanti. La prima è sulla necessità di adottare un approccio duale: l’Agenda deve risolvere problemi e criticità presenti, ma anche delineare progetti che guardano al futuro, attraverso l’applicazione di nuove tecnologie.

Poi, il digitale è una grande opportunità e nella nuova Agenda del Veneto è lo strumento

per raggiungere obiettivi strategici: rendere il Veneto più attrattivo, più sostenibile e più coeso, rafforzando le comunità locali e mettendole nelle condizioni di avere gli stessi servizi delle grandi città.

Terzo aspetto, l’Agenda 2025 propone molte azioni da realizzare, ma due sono prioritarie: l’investimento nello sviluppo e diffusione delle competenze digitali e la valorizzazione del dato da parte del soggetto pubblico. Ciò rappresenta un passaggio fondamentale per migliorare il governo del territorio, offrire servizi pubblici personalizzati e adattivi e per sostenere la competitività del-

le imprese”.

Definire un piano pluriennale sul digitale, visti i tempi con cui evolve la tecnologia, non rischia di essere parziale e precocemente obsoleto?

“No, la modalità e il processo adottato per questa Agenda sono un asset di lungo termine. Abbiamo contribuito a rafforzare e consolidare la comunità degli stakeholders digitali della nostra regione, sapendo che sarà una risorsa vitale per poter affrontare il futuro incerto che ci attende e un presente ricco di opportunità, basti pensare al Pnrr e alla nuova programmazione europea 2021-27”.

Tuffatevi nel benessere!

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Il percorso. Il punto con l’assessore regionale Francesco
Calzavara
Dopo gli incontri sul territorio, che hanno coinvolto più di 700 persone in 30 laboratori, entra nel vivo l’aggiornamento del documento programmatico che guarda al 2025

Regione

Le persone: il cuore pulsante di Despar

Mettere al centro le persone e contribuire al loro benessere: sono queste le direttrici dell’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia Romagna, e la Lombardia, per valorizzare i propri collaboratori, migliorare ogni giorno l’ambiente di lavoro e garantire rapporti occupazionali stabili. Oggi Aspiag Service conta quasi 9.000 collaboratori, di cui il 65% è rappresentato da donne, una grande famiglia per cui è sempre più forte l’attenzione dell’azienda alle persone e al loro benessere che è da sempre un elemento distintivo della strategia di crescita del marchio dell’abete. Per farlo l’azienda ha attivato molteplici iniziative, tra cui percorsi di formazione per tutti i collaboratori, progetti di inclusione e diversity, nonché investimenti per garantire e promuovere il continuo miglioramento della sicurezza.

Pilastro centrale per Aspiag Service è la sicurezza sul lavoro: tutte le unità organizzative sono infatti certificate ISO 45001, una certificazione che ha lo scopo di rendere sistematici per un’azienda il controllo, la conoscenza, la consapevolezza e la gestione di tutti i possibili rischi insiti nelle situazioni di operatività normale e straordinaria sul luogo di lavoro. A questo si collega un’intensa attività di formazione dei collaboratori attraverso iniziative di prevenzione, comunicazione e informazione, affinché tutto il personale preposto sia preparato e aggiornato in tema di gestione e mitigazione dei rischi di salute e sicurezza.

La formazione dei collaboratori ha l’obiettivo di valorizzare e far cre-

scere le persone. In questo senso è possibile parlare di formazione continua, volta a migliorare le competenze e le specializzazioni dei nostri collaboratori. Nel solo 2021 Aspiag Service ha erogato oltre 62.000 ore di formazione per tutti i collaboratori.

Particolare attenzione nel corso del 2021 è stata rivolta a percorsi formativi dedicati a tutti i collaboratori che hanno come valore di riferimento lo sviluppo di una cultura inclusiva a tutti i livelli aziendali. I collaboratori con ruoli di responsabilità hanno potuto partecipare a corsi sull’ascolto

attivo mirati a favorire una consapevolezza rispetto ai temi di giudizio e pregiudizio verso i colleghi e alla loro gestione, inoltre sono state promosse iniziative rivolte al top management che ha fruito di corsi volti a promuovere un’ottica inclusiva e che ha attraversato gli argomenti legati all’utilizzo dei canali di comunicazione con uno specifico focus sui temi della diversità di etnia, genere, orientamento sessuale ed age management.

L ’area vendite, dato il contatto diretto con il cliente, è quella più interessata dai nostri corsi di for-

mazione.

Per questo vengono dati loro gli strumenti per acquisire competenze specifiche sulla comunicazione verbale e non verbale e gestire al meglio l’interazione con i clienti. Nell’ottica di favorire la specializzazione e la crescita delle competenze, Aspiag Service ha inoltre attivato la piattaforma Totara per la gestione dei processi formativi in modalità seminariale ed e-learning, con particolare focus sulla formazione linguistica in linea con la vocazione internazionale di SPAR Austria, gruppo di cui Aspiag Service fa parte.

Promuovere la cultura dell’inclusività, mettendo al centro la persona

L’attenzione alle persone si concretizza per Despar anche in un nuovo modo di concepire il supermercato, non solo come spazio di vendita, ma anche come luogo sociale di incontro e condivisione. Per questo tra gli interventi formativi rivolti ai collaboratori, Aspiag Service ha promosso “La spesa che Impresa!”, un progetto pilota per fornire ai colleghi dei punti vendita gli strumenti per relazionarsi con persone fragili o in difficoltà, soprattutto anziani. Nei primi mesi del 2021, l’azienda ha attivato in via sperimentale un corso di formazione rivolto a una decina di collaboratori di tre punti vendita padovani tenuto da psicologi esperti in fragilità, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti per relazionarsi e supportare anche nel semplice atto del fare la spesa le

persone che possono manifestare comportamenti anomali, un atteggiamento di spaesamento e confusione, individuando le modalità e i comportanti da adottare per entrare in relazione con loro nel modo più corretto ed efficace. Il progetto è nato durante la fase più acuta della pandemia quando il supermercato è diventato uno spazio di incontro e i collaboratori dei punti vendita sono stati investiti di un ruolo sociale sempre più profondo. I risultati della sperimentazione sono stati molto soddisfacenti, per questo il progetto sta proseguendo con successo in altri punti vendita, confermando l’impegno di Aspiag Service per lo sviluppo e la formazione dei propri collaboratori, così come per il benessere delle persone e l’attenzione alle comunità in cui si inserisce.

Per Aspiag Service l’attenzione alle persone è un caposaldo imprescindibile della propria politica di sviluppo, sia verso i collaboratori, sia ponendo attenzione ai legami sociali tra le persone all’interno delle comunità nelle quali l’azienda si inserisce. L’attenzione alle persone per Despar si rivolge non solo verso i propri collaboratori, ma anche verso l’esterno, a quella comunità che vive e cresce insieme alla nostra azienda. Di questo impegno ci teniamo a sottolineare due esempi: la prima è il progetto di “Uguaglianza e inclusività sociale”, sviluppato in stretta collaborazione con la Cooperativa Vite Vere Down Dadi di Padova, che consente di inserire nel mondo del lavoro ragazzi diversamente abili attraverso la creazione di shopper colorate e fatte a mano che sono poi state vendute nei nostri punti vendita. Il secondo progetto riguarda la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne portatrici di messaggi su temi sociali di grande impatto e di indicazioni pratiche per favorire la prevenzione e dare indicazioni pratiche sui comportamenti da adottare per affrontare situazioni di difficoltà o disagio. Si tratta solo di due esempi che testimoniano come per Aspiag Service la responsabilità sociale d’impresa sia un impegno a 360° che si concretizza anche in una forte attenzione alle persone, con l’obiettivo di creare legami forti e promuovere progetti di utilità sociale.

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IL PUNTO di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto i collaboratori
Persone e Capitale Umano. Sicurezza sul lavoro, formazione e cultura dell’inclusività per far crescere una squadra coesa
“La Spesa che Impresa!”: quando il supermercato diventa spazio sociale
Teatro Remondini mercoledì 30 novembre 2022 GEPPY GLEIJESES/LUCIA POLI MAURIZIO MICHELI SERVO DI SCENA Città di Bassano del Grappa lunedì 12 dicembre 2022 ARIANNA SCOMMEGNA/ ALDO OTTOBRINO/CARLO ORLANDO MISERY lunedì 16 gennaio 2023 LINO GUANCIALE EUROPEANA. BREVE STORIA DEL XX SECOLO mercoledì 25 gennaio 2023 TEATRI DI BARI COMPAGNIA MALALINGUA IL COLLOQUIO - THE ASSESSMENT lunedì 13 febbraio 2023 NATALINO BALASSO BALASSO FA RUZANTE (AMORI DISPERATI IN TEMPO DI GUERRE) mercoledì 1 marzo 2023 GIUSEPPE CEDERNA/EURIDICE AXEL ZIO VANJA lunedì 13 2023 D’AMICO/FRANCESCA GABUCCI LOMBARDI IL SOCCOMBENTE lunedì 20 marzo 2023 STIVALACCIO TEATRO ARLECCHINO MUTO PER SPAVENTO lunedì 3 2023 LUNETTA SAVINO LA MADRE BASSANO STAGIONE TEATRALE LA INFORMAZIONI Da martedì 18 a giovedì 27 ottobre, per gli EX ABBONATI che vo gliono rinnovare la loro adesione. La nuova campagna abbonamenti sarà aperta da martedì 8 a giovedì 17 novembre sulla base dei posti rimasti disponibili. A partire da martedì 22 novembre a giovedì 22 dicembre si potranno acquistare carnet e biglietti singoli di tutti gli spettacoli in programma. INFO: BIGLIETTERIA 0424 524214 UFFICIO OPERAESTATE 0424 519819 UFFICIO IAT 0424 519917 biglietteria.festival@comune.bassano.vi.it www.bassanodelgrappa.gov.it www.myarteven.it Ieri,oggi,domani. Più di 1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta di noi. Più 1000 prezzi bloccati per almeno 3 mesi. Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuore della gente!

“Una stagione difficile per i pensionati gli attuali ristori sono insufficienti”

Caro-energia, bonus, interventi a sostegno del reddito, flat tax: sono molti i temi sul piatto in vista di un inverno che si preannuncia non facile per tutti, in particolare per le categorie più fragili come quella dei pensionati. Una situazione che preoccupa Massimo Cestaro, segretario regionale di SPI CGIL Veneto.

Segretario, qual è la situazione in Veneto attualmente?

“Dalle rilevazioni Istat è emerso che l’inflazione in Veneto è sensibilmente superiore rispetto al dato nazionale: 9% contro 8,4% (ad agosto). Per esempio, un pensionato che vive da solo avrà al mese un aumento di circa 200 euro: costi prevalentemente energetici, di mantenimento della casa, e dei generi alimentari. Una coppia over 65, senza figli, avrà invece un incremento

mensile di circa 270 euro. Se si considera che il 50% dei pensionati prende meno di 1500 euro al mese, e che il 25% sta sotto i mille euro, si capisce come queste cifre impattino pesantemente”.

I dati dicono che un veneto su 4 è over 65. In prospettiva sempre più cittadini quindi saranno non autosufficienti e sempre più avranno bisogni marcati. Vi aspettate un sistema di tutele, una progettualità nelle politiche dell’invecchiamento della popolazione?

“Io spero proprio di sì. Dopo anni di pressioni da parte dei sindacati e numerose manifestazioni, l’ultima a giugno a Bologna, il Governo ha finalmente approvato il disegno di legge sulla non autosufficienza. Ora toccherà al nuovo Parlamento completare l’iter legislativo nei tempi previsti, per dare un aiuto

agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie”.

Dopo il bonus di ottobre, a novembre i pensionati veneti dovrebbero vedere un incremento di circa 150 euro grazie al bonus decreti aiuti Ter. Sono aiuti sufficienti?

“Direi di no. Il bonus 2%, che parte da ottobre, riguarda i redditi inferiori a 35mila euro annui ed è la ragione per la quale la platea non è esattamente al 100%. Si tratta di circa 30-35 euro di aumento al mese. Cifre irrisorie. Il Bonus dei 150 euro viene erogato a chi ha un reddito inferiore a 20 mila euro. Chi ha una pensione di circa 1500 euro tra i bonus e l’aumento del 2% per l’ultimo trimestre 2022 (tredicesima inclusa) dovrebbe trovarsi a fine anno circa 275 euro in tasca in più. È un piccolissimo ristoro, che riteniamo comunque insufficiente”.

Cosa chiedete dunque?

“Interventi strutturali. Le famiglie hanno bisogno di programmare la propria vita e quindi devono sapere quali sono le entrate”.

Si parla da settimane della FlatTax: cosa ne pensa?

“Appartiene alla categoria più generale delle stupidaggini. Produce due effetti entrambi dirompenti: i redditi più bassi pagherebbero di più e ci sarebbe un grandissimo sconto fiscale per i redditi più alti, cosa in contrasto con il dettato della nostra Costituzione, che non a caso parla di progressività del sistema fiscale. L’effetto di questa logica sarà la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali come la sanità: chi pensa che la flat tax possa ristorare le proprie condizioni deve sapere che questo produce un effetto pesantissimo”.

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Toccherà al nuovo Parlamento completare l’iter in aiuto agli anziani non autosufficienti

Esperienza immersiva

Palazzo della Ragione ospita dal 3 novembre lo spettacolo Sidera Aurea, un progetto artistico e culturale di valorizzazione di uno dei patrimoni storici padovani riconosciuti come Patrimonio Unesco. La più grande sala pensile al mondo si trasforma in una macchina del tempo tra proiezioni di luci e animazioni in 3d.

Un percorso storico ed emotivo attraverso la storia che il Palazzo ha vissuto attraverso i secoli. Dalla nascita fino alla sua distruzione, avvenuta nel 1 420 a causa del celebre incendio che cancellò il ciclo pittorico originale dipinto da Giotto.

Per la prima volta Palazzo della Ragione si trasformerà in una maestosa tela virtuale di uno spettacolo crossmediale. Luci, effetti visivi, musiche e colori, attraverso la proiezione di un percorso immaginifico, trasformeranno le cornici e gli affreschi in 333 finestre. Ideato e realizzato dalla Odd Agency, in collaborazione con il Comune di Padova, il progetto è inserito

nell’ambito della campagna di promozione dei beni culturali della città incentrata sul tema di “Padova Urbs Picta” tra gli otto luoghi affrescati da Giotto e dai suoi eredi.

“Con questa operazione di videomapping - commenta l’assessore alla cultura di Padova, Andrea Colasio - vogliamo rendere un grande omaggio a due giganti della storia padovana, ricreando, nei limiti del possibile, la meraviglia e la magia che il pennello di Giotto, aveva realizzato. Non dobbiamo dimenticare infatti che accanto alle costellazioni zodiacali e ai pianeti noti vennero dipinte migliaia di stelle dorate, con specchi: “sidera aurea cum speculis”, le quali, in un dialogo serrato con la Cappella degli Scrovegni, creavano un universo fantastico”.

Giotto, infatti, realizzò un enorme ciclo astrologico caratterizzando così il Palazzo della Ragione come tempio laico della città. Il titolo “Sidera aurea” si ispira agli astri che hanno in-

fluenzato l’opera di Giotto. Il video mapping, infatti, trae ispirazione dalla narrazione astrologica del ciclo pittorico e dalla sua iconografia, in un continuo dialogo fra immagine e architettura. Una proiezione su due livelli tra soffitto e affreschi. Ma il più grande scienziato dell’epoca, Pietro d’Abano, collaborò insieme all’artista fiorentino. Ecco, quindi, che all’interno della Sala si venne a creare un incredibile connubio tra scienza e religione. “Rispettando il patrimonio racchiuso fra queste mura,commentano i creativi di Odd Agency - con questa installazione abbiamo l’ambizione di intessere un dialogo con le idee di Pietro d’Abano, rivestendo di una luce di contemporaneità l’arte da esse scaturita. Attraverso l’emozione generata da un’esperienza, l’installazione cercherà di restituire l’immenso patrimonio di storie e interrogativi che la Sala della Ragione non smette mai di suscitare in ogni nuovo visitatore”.

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Sara Busato
Arte e Cultura Info utili Orari e date Costo biglietto Dove acquistare dal 3 novembre al 18 dicembre 2022, dalle 18.30 alle 20.30, uno spettacolo ogni mezz’ora, per un totale di 5 spettacoli • 12€ intero • 8€ ridotto (riservato a studenti, ragaz zi/e dai 6 ai 18 anni, disabili); • Accesso gratuito fino ai 5 anni di età e per l’accompagnatore del disabile. Online su https://sideraurea.it Presso la biglietteria CoopCulture in Piazza delle Erbe, dalle 17:30 (un’ora prima del primo spettacolo) I biglietti saranno acquistabili dal 15 Ottobre.INFORMAZIONI E CONTATTI https://sideraurea.it - info@sideraurea.it - +39.091.2738915 PAGINE UFFICIALI DELL’EVENTO “SIDERA AUREA” su Facebook e Instagram

Veneto Strade. Il punto con il Direttore Generale Silvano Vernizzi

Nuovi lavori sulla Strada Regionale 10 entro l'estate 2023

65 milioni di euro". Un'investimento regionale per due aree importanti per l’economia del Veneto e per le imprese che sono ubicate nel territorio. Entrando nello specifico il primo lotto è di circa sei chilometri di lunghezza. Un tratto che da Carceri nel Padovano arriva alla Valdastico Sud a Borgo Veneto. “Questo Progetto è atteso da anni dai cittadini della Bassa padovana - aggiunge Verniz zi - lo ritengono giustamente fondamen tale per il rilancio del territorio stesso”. L’opera, nella sua globalità, è stata con cepita per collegare Legnago al mare e quindi offrire una arteria fondamentale a tutta la bassa padovana. Si attende infatti, per concludere l’opera, il finan ziamento degli ultimi stralci, da Borgo Veneto a Legnago, che permetterebbero sia di mettere in comunicazione l’au tostrada 13 di Monselice con la strada statale 434 di Legnago, realizzando un utile collegamento tra due zone produt tive di grandi dimensioni e portata e due arterie stradali importanti, sia di libera re anche le mura e la circonvallazione di Montagnana dal traffico pesante che, oggi, per entrare sulla SR10 deve andare a Carceri.

Ne è convinta anche la Vice Presidente della Regione Veneto con delega alle Infrastrutture, Elisa De Berti: “Dopo aver sbloccato un lungo impasse che aveva ingessato per anni il progetto della nuo va SR10 e che doveva essere realizzato

da un privato aggiudicatario di una con cessione, ci siamo impegnati per rag giungere la riclassificazione della strada da regionale a statale, in modo che la gestione restasse in capo a Veneto Stra de, al fine di recuperare le risorse per la sua realizzazione. Nel contempo abbia mo stanziato quanto necessario per la progettazione definitiva ed esecutiva”. Un risultato non da poco visto conside rati i finanziamenti per le nuove opere.

Tra pochi mesi dunque inizia l’iter che darà via libera poi ai lavori. Appalteremo in estate e come sempre inizieremo dagli espropri, per lo più in aree di campagna, e contiamo di concludere questo primo lotto in circa due anni e mezzo” spiega Vernizzi.

Veneto Strade è anche impegnata sia in attività già in corso di sistemazione e allargamento di altre arterie, come ad esempio la strada regionale 450 nel ve ronese che percorre l’entroterra veneto del basso Lago di Garda, collegando l’ex strada statale 11 Padana Superiore (in località Cavalcaselle) all’autostrada A22 del Brennero. “Qui, stiamo facendo in terventi sulla strada a quattro corsie con eventuale possibile pedaggio al traffico pesante. Mentre, siamo allo studio di fattibilità per quanto riguarda un altro corposo intervento, finanziato con 30 milioni di euro, nel vicentino, sulla tan genziale di Rosà: un crocevia strategico – conclude Vernizzi - non solo per l’area bassanese, ma per tutti quelli che cir colano sulla direttrice nord-sud della Valsugana, cioè tra Padova, Cittadella, Bassano e Trento”.

VENETO STRADE S.P.A.

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Sede legale e direzione centrale Via C.Baseggio, 5 - 30174 Mestre Venezia Telefono 041 290 77 11 Email venetostrade@pec.venetostrade.it www.venetostrade.it Ieri,oggi,domani. Più di 1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta di noi. Più 1000 prezzi bloccati per almeno 3 mesi. Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuore della gente!

Tumore al seno, la prevenzione rimane la carta vincente

Salute

Ottobre rosa

Visite senologiche gratuite e tanta informazione nella campagna della Lilt

Sappiamo

quanto la prevenzione sia importante per la salute della donna, ma sappiamo anche che farla, a volte, non è così scontato. La prevenzione, però, è essenziale: è il mantra anche di questa edizione di “Ottobre rosa”, il mese dedicato proprio alla prevenzione del tumore al seno.

Ed è per questo che si rinnova la campagna portata avanti da trent’anni dall’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro, con le varie iniziative promosse da Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, con Lilt for Women – Campagna Nastro Rosa, che invita tutte le donne a fare gli screening prenotando, presso le sedi che aderiscono, le visite senologiche gratuite, che sono promosse in tutta Italia.

Si tratta di un importante appuntamento da non sottovalutare nemmeno tra le donne più giovani se l’obiettivo condiviso è quello di vincere insieme uno dei tumori femminili più diffusi.

Gli obiettivi principali di Lilt sono l’abbassamento dell’età dello screening e il coinvolgimento attivo nelle scuole con la diffusione di materiale informativo e illustrativo, in particolar modo insistendo sull’utilità dell’autopalpazione, soprattutto fra le più giovani.

Salute

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OTTOBRE 2022 on-line: /category/salute/
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La quarta dose per tutti, aperte le prenotazioni

Lotta al Coronavirus, la circolare pubblicata dal Ministero della Salute il 23 settembre scorso dà il via alla somministrazione della quarta dose (“seconda dose di richiamo” o “second booster”) estendendola, oltre che alle categorie già previste, a tutte le persone dai 12 anni in su. La circolare rappresenta inoltre un aggiornamento sull’utilizzo dei vaccini, a seguito dell’autorizzazione Ema e Aifa, della formulazione bivalente original/B4.4-5 del vaccino Comirnaty. Il Ministero dunque autorizza l’utilizzo dei vaccini a m-Rna original/BA.4-5 di Comirnaty, non esprimendo – come si legge – giudizio preferenziale rispetto all’uso dello stesso o della formulazione original/omicron BA.1 di Spikevax e Comirnaty. Quanto alla somministrazione della quarta dose o secondo richiamo le modalità sono le seguenti.

È previsto un secondo richiamo con vaccino bivalente (quarta dose) per tutti a partire da 12 anni, purché si sia effettuato un ciclo base e sussista una distanza di 120 giorni dal primo richiamo.

È previsto un secondo richiamo, ossia una quinta dose, per

Salute

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i soggetti superfragili con marcata compromissione della risposta immunitaria sia a causa di una patologia, sia a causa di trattamenti farmacologici.

Inoltre, la quinta dose, è prevista anche per i soggetti sottoposti a trapianto emopoieico o di organo solido.

La quinta dose, indipendentemente dai soggetti per cui è prevista, potrà essere effettuata solo su chi ha già ricevuto un ciclo primario di tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose) e una successiva prima dose di richiamo a distanza di almeno 120 giorni da quest’ultima.

La circolare prevede un ciclo a tre dosi di cui per la terza dose non fissa il limite massimo dalla seconda dose, ma solo il limite minimo di 28 giorni.

Per le categorie sopra indicate è obbligatoria la prenotazione anche online al link https://vaccinicovid.regione.veneto.it.

Si ricorda, inoltre, che i vaccini bivalenti a componente Omicron 1 e Omicron 4-5 sono considerati equivalenti, ritenendo “che tutti - si legge nella circolare - aiutino a mantenere una protezione ottimale contro il Covid-19”.

Ottobre rosa

Solo così la mortalità per tumore al seno potrà scendere a zero. Come afferma il volto della Campagna Nastro Rosa, nonché volto di Lilt for Women 2022, Francesca Fialdini. “La prevenzione - insiste - è la migliore amica di ciascuno di noi”. In occasione del “mese rosa” oltre a visite senologiche gratuite offerte dalla Sede Centrale e dalle Associazioni Provinciali Lilt, sarà dunque distribuito anche materiale informativo, volto a responsabilizzare su questa problematica che colpisce sempre più donne nel nostro paese e che registra un aumento di incidenza nella fascia di età compresa fra i 30 e i 35 anni; elevata è, inoltre, la percentuale di mortalità tra le donne al di sotto dei 50 anni.

Per prenotare queste visite, basterà chiamare il numero verde: 800- 998877.

Come dichiara il professor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e presidente della Lilt, “il cancro al seno rappresenta il 30% di tutte le neoplasie e nel 2022 sono 60.000 i nuovi casi stimati”.

“Trenta anni fa – osserva il professore - la metà delle donne con tumore al seno operato moriva. Oggi la sopravvivenza a 10 anni si attesta all’80% circa”. Tutto ciò è dovuto agli operatori sanitari, al crescente ruolo della prevenzione che consente diagnosi precoci e, infine, all’impegno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Se viene diagnosticato precocemente, infatti, il cancro al seno è guaribile: la probabilità di guarigione per tumori che misurano meno di 1 cm è del 90%.

Diventa, quindi, come sostiene Francesca Fialdini, importante fare prevenzione: è essenziale fare controlli periodici, l’autopalpazione e fare delle indagini diagnostico-strumentali sin da giovani. Per riuscire ad azzerare la mortalità legata al cancro al seno, Lilt si impegna a garantire l’uniformità territoriale del programma di screening senologico promosso dal servizio Sanitario Nazionale e organizzato dalle Regioni.

È importante coinvolgere le più giovani: l’abbassamento dell’età dello screening a 40 anni, con cadenza annuale e supportato anche dall’ecografia, è essenziale, dato che il 30% delle donne che si ammalano di cancro al seno ha meno di 50 anni.

Oltre alla prevenzione, svolge un ruolo importante, per chi è già stato colpito da cancro al seno, il monitoraggio tramite controlli clinico-strumentali.

In vista del mese rosa, i partner di Lilt for Women 2022, hanno messo in campo delle iniziative interessanti. Fra queste la nuova edizione Pink Project di Calligaris, la campagna di sensibilizzazione di Yamamay e l’edizione limitata di TePe Italia, ovviamente in tema rosa, il cui ricavo verrà devoluto alla Lilt.

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La circolare del Ministero della Salute stabilisce criteri e modalità della somministrazione, quinta dose per il soggetti superfragili

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Prevenzione. Le cinque regole proposte dall’Ulss 2 Marca Trevigiana

I consigli per una guida sicura

Allacciare le cinture di sicurezza, adottare uno stile di guida prudente, non distrarsi, non guidare in condizioni psicofisiche alterate, regolare bene poggiatesta e sedile

Le pagine di cronaca continuano a essere segnate da tanti, troppi incidenti stradali con conseguenze spesso, purtroppo, gravissime. La maggior parte di essi è imputabile al conducente ed è spesso legata a problemi quali uso improprio del cellulare, velocità eccessiva, guida in stato di ebbrezza o colpi di sonno. Evitare comportamenti imprudenti e disattenzioni permette di non correre rischi inutili e di salvaguardare la propria vita e quella di altre persone. È bene, quindi, seguire alcuni consigli e accorgimenti utili che ci serviranno per tutelare noi stessi e gli altri quando saremo alla guida.

L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha ribadito nella propria pagina facebook alcuni accorgimenti utili da adottare quando ci si mette alla guida.

Innanzitutto è obbligatorio allacciare le cinture, fanno eccezione i casi certificati e riconosciuti. Anche se oggi sottovalutiamo molto questo strumento essenziale di salvataggio, le cinture di sicurezza sono uno dei più importanti meccanismi di protezione per chi si trova all’interno dell’autovettura. Infatti, in caso di incidente, riducono il rischio che guidatore e passeggeri urtino all’interno del veicolo o vengano catapultati fuori al momento dell’impatto, riducendo del 50% la probabilità di morte.

Importante, poi, è rispettare anche le indicazioni di sicurezza riguardanti il trasporto di bambini e animali. I bambini devono

essere trasportati, a seconda del peso, sul seggiolino e gli animali sul loro asportino oppure, se si tratta di animali di taglia considerevole, devono essere messi in bagagliaio con apposite protezioni.

È bene, inoltre, adottare uno stile di guida prudente. Bisogna, quindi, rispettare i limiti di velocità e le distanze di sicurezza, ancor più in caso di maltempo, sorpassare solo se è sicuro farlo e prestare sempre attenzione agli altri veicoli e alle persone in bicicletta, in monopattino o a piedi.

È buona norma ricordarsi di non aprire lo sportello per scendere dall’auto senza aver prima controllato che non stia arrivando qualcuno. Importantissimo è non distrarsi facendo attenzione a regolare la radio, impostando il navigatore o telefonando senza auricolare o vivavoce.

Se si inviano messaggi si diventa un pericolo: 7 secondi impiegati per un Sms viaggiando a 50 Km/h equivalgono e percorrere al volante 100 metri con gli occhi chiusi.

Non banale è, poi, dire di non guidare in condizioni psicofisiche alterate.

Se si eccede con l’alcol è necessario, prima di mettersi alla guida, aspettare il tempo necessario per recuperare o far guidare un compagno di viaggio. Anche quando ci si sente troppo stanchi è sempre meglio fermarsi per non rischiare un improvviso colpo di sonno.

Ultimo ma non meno importante, diventa fondamentale anche la corretta regolazione di poggiatesta e dello schienale che contribuisce ad attutire gli impatti in caso di incidente.

Inoltre, avere entrambe le mani sul volante permette di gestire con prontezza un imprevisto; è sempre meglio evitare di sporgere le braccia dal finestrino e di mangiare o bere mentre si sta guidando.

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Salute

Salute

Mangiare bene. La proposta dell’Ulss 6 suggerita dal Servizio di igiene degli alimenti

Fantasia a tavola, il menù per una settimana

Svegliarsi presto, preparare i bambini, portarli a scuola, lavoro, pausa pranzo, lavoro, andarli a prendere a scuola, lo sport: il piccolo va a rugby il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19, la grande, invece, fa danza classica il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30 o forse era di sabato? Le lezioni speciali sono ogni giovedì del mese e si sovrappongono agli incontri di rugby, quindi, bisogna correre il più possibile per andare a prendere entrambi in tempi diversi ma… contemporaneamente. Senza contare i saggi, i compleanni, gli incontri scolastici, le uscite con gli amici e le riunioni. Non c’è un minuto di tregua e alle 20.00 bisogna mettersi a tavola: è ora di cena. Forse un minestrone già preparato? O degli hamburger? Oppure, perché no, oggi ordiniamo una pizza.

La sfida quotidiana si gioca tra la fantasia, il tempo a disposizione e un occhio attento al portafoglio per mettere in tavola, ogni giorno, qualcosa di sano, nutriente e anche buono.

Ma chi ha voglia di cucinare dopo una giornata tanto piena? E soprattutto: chi ha tante idee da mettere in tavola? Sì, perché bisogna preparare un piatto sano ed equilibrato, ma anche buono, possibilmente colorato, non monotono e originale che incontri i gusti di tutti.

Accorre in aiuto dei genitori il Sian (Servizio di Igiene degli Alimenti), afferente al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, che, con la collaborazione di nutrizionisti e dietisti, ha preparato un menù settimanale per grandi e piccini.

È stato elaborato uno schema programmando la spesa di una famiglia composta da due adulti ed un bambino per una settimana.

Per la strutturazione del menù si è fatto riferimento alle linee guida per una sana alimentazione del Crea (Centro di ricerca alimenti e nutrizione) che ha come riferimento la dieta mediterranea.

Assieme al menù, poi, sono stati ribaditi dei suggerimenti per quanto riguarda la spesa.

Innanzitutto è bene pianificare prima cosa comprare di necessario e quanto comprarne, secondo, anche, il budget stabilito.

In secondo luogo, è bene non comprare alimenti già presenti in casa.

È d’obbligo controllare la data di scadenza degli alimenti, e, una volta portati a casa, per quelli che richiedono il fresco è buona norma controllare che la temperatura del frigo sia compresa fra 1 e 5 gradi. Bisogna, poi, conservare gli alimenti come scritto sull’etichetta per evitare non solo di sprecare soldi, ma anche di rischiare qualsiasi tipo di problema derivante dall’ingestione di prodotti mal conservati.

Inutile ripetere, poi, l’importanza di acquistare frutta e verdura di stagione, che, quin-

di, non sono state prodotte in paesi stranieri con metodi di coltura poco sostenibili, ma soprattutto dannosi anche per la salute. È importante alternare le fonti non solo per la nostra salute, ma anche per evitare la monotonia a tavola e invogliare i grandi e soprattutto i piccini a mangiare e a provare sapori nuovi. È bene, inoltre, calcolare le porzioni in modo da evitare sprechi, e, comunque, nel caso di avanzi, riutilizzarli in piatti nuovi ed originali. Infine, è bene stare attenti al rapporto fra prezzo e quantità.

Frequenze settimanali degli alimenti

Colazione

Frutta fresca di stagione

Verdura di stagione Pane

Yogurt o frutta fresca di stagione

Verdura di stagione Carne bianca Pane

Colazione

Colazione

marmellata

Frutta fresca di stagione

Riso o minestra di verdure e cereali Verdura di stagione Pane

Yogurt o frutta fresca di stagione

Gnocchi di patate Uova Verdura di stagione Pane

biscotti

e marmellata

Frutta fresca di stagione

Risotto con piselli Verdura di stagione Pane

Colazione

+ biscotti o

e marmellata

Frutta fresca di stagione

Spaghetti con vongole (o ragù di pesce Verdura di stagione Pane

Colazione

Frutta fresca di stagione

Con la collaborazione di nutrizionisti e dietisti, il Dipartimento di prevenzione ha messo a punto una tabella sugli alimenti e dei suggerimenti per fare una spesa efficace

Avrà inizio, con tanta attesa e curiosità, la terza edizione del concorso “La salute nel piatto”, promosso dal Coordinamento Regionale Veneto della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, con il patrocinio dell’Istituto Oncologico Veneto, della Regione del Veneto e la collaborazione di Health Chef.

Colazione

Durante la presentazione dell’edizione 2022-2023, il Direttore Generale dello Iov, la dottoressa Patrizia Benini, ha ricordato l’importanza delle buone abitudini a tavola nel concorrere a evitare l’insorgere o l’evoluzione di una malattia, facendo leva sul ruolo educativo e sociale che questo concorso rappresenta. Mangiare sano è la chiave per la prevenzione.

estetici, ma per garantire il buon funzionamento del nostro organismo senza, però, danneggiarlo. Non si tratta allora solo di piacere, ma nemmeno solo di estetica: si tratta di salute. Allora bisogna porsi nel mezzo: autolusingarsi con qualcosa che ci piace, ma farci anche uno dei più grandi regali che possiamo ricevere, ovvero fare del bene al nostro corpo, dandogli energia e nutrimento partendo da fonti semplici e salutari.

Yogurt o frutta fresca di stagione

Pesce e patate al vapore Verdura di stagione Pane

Yogurt o frutta fresca di stagione

Minestrone di verdure Carne bianca Verdura di stagione Pane

Yogurt o frutta fresca di stagione

Pasticcio con legumi e verdure Verdura di stagione Pane Minestrone di verdure e cereali Salumi Verdura di stagione Pane

Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione

Soufflè di patate con mozzarella e uova Verdura di stagione Pane Polenta Formaggio Verdura di stagione Pane

Purtroppo, però, è ancora scarsa l’educazione alimentare che viene fatta nelle scuole, ma anche gli adulti ne avrebbero bisogno.

L’alimentazione, oggi, è uno degli argomenti più dibattuti: ciascuno ha la propria idea. Ma chi avrà ragione?

Mangiare deve essere un piacere, ma non solo. Il cibo è la nostra unica e sola fonte energetica e noi spesso ce ne dimentichiamo. Vanno scelti i carburanti giusti non soltanto a scopi

L’obiettivo dell’edizione 2022-2023 del Concorso è diffondere tra i “cuochi del futuro”, ora studenti e studentesse degli Istituti Alberghieri Regionali, l’importanza dell’alimentazione per la nostra salute, come dimostrato dalle evidenze scientifiche. La novità di quest’anno è la finale in presenza durante la Settimana Nazionale della Prevenzione Oncologica, dal 18 al 25 marzo prossimo.

“In bocca al lupo a tutti i partecipanti, che vinca il migliore, con qualcosa di nuovo che possa far comprendere quanto sia importante cominciare dal piatto per rimanere in salute” è l’augurio della dottoressa Benini.

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Il concorso “La salute nel piatto”, la sfida quest’anno è per gli chef del futuro
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
Sabato Domenica
Colazione Latte + biscotti o pane e marmellata Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione Pasta al ragù di carne (anche con sugo di verdure) Verdura di stagione Pane Minestrone di verdure con riso Formaggio Verdura di stagione Pane Minestrone di legumi
Latte
pane
Latte + biscotti o pane e
Latte + biscotti o pane e marmellata
Latte + biscotti o pane e marmellata
Latte + biscotti o pane e marmellata
Latte +
o pane
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RIDUZIONE DELLE PERDITE IDRICHE: L’IMPEGNO DI ETRA

AL FESTIVAL DELL’ACQUA DI TORINO PRESENTATI I PROGETTI MESSI IN CAMPO E I RISULTATI OTTENUTI NELLA RIDUZIONE DELLE PERDITE IDRICHE

Le buone pratiche nella riduzione delle perdite idriche di Etra al centro dell’intervento al Festival dell’acqua svoltosi di recente al Centro

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per i fondi del Pnrr - spiega il presidente del Consiglio di gestione, Flavio Frasson -. A Torino Etra ha presentato la propria esperienza, un esempio virtuoso di gestione del servizio idrico che tiene conto, a partire dagli aspetti critici e dalle tecnologie, delle possibili soluzioni da mettere in cam-

po. A richiederlo, prima ancora che ragioni economiche, vi sono ragioni di tutela di una risorsa che, a causa di cambiamenti climatici, inquinamenti ed usi non oculati, sta diventando sempre più scarsa al punto che in alcune aree del nostro Paese, incide sulla stessa continuità del servizio». Al Festival dell’acqua, una tre giorni di riflessioni e approfondimenti con esponenti della politica, tecnici ed esperti del settore ideata e promossa da Utilitalia, i tecnici di Etra hanno illustrato il progetto di riduzione delle perdite attuato attraverso il sistema Palm+, utilizzato per redigere il piano di Riduzione delle Perdite inserite nel Piano d’Ambito. «Questo software di base compara i costi di produzione dell’acqua e li confronta con i costi per la riduzione delle perdite - spiega l’ingegner Loris Pavanetto -. L’idea di fondo è quella di superare il concetto della percentuale di perdita fi ssa al 25% che richiede Arera per passare ad una metodologia che si fonda sull’analisi costi-benefici. La soluzione scelta da Etra è l’applicazione del sistema decisionale di Palm+ basato, a sua volta, sugli algoritmi sviluppati durante il progetto europeo Pump and Leakage management sul contenimento delle dispersioni idriche». Nel dettaglio, i costi utilizzati nel calcolo si riferi-

scono a: rilievo della rete, tracciatura condotte e verifica delle condotte principali (diametri, materiali, collegamenti); modellazione della rete, studio e progettazione interventi; realizzazione di distretti e altri interventi compresi eventuali potenziamenti di condotte, sistema di controllo permanente pressioni e delle perdite; ricerca e riparazione delle perdite; sostituzione di tubazioni di rete di distribuzione man mano che l’obiettivo della riduzione delle perdite si incrementa. I benefici attesi si riferiscono a due voci principali: minor costo di produzione degli impianti (che vengono restituiti in tariffa) e minori interventi di manutenzione in rete ottenuta grazie alla regolazione delle pressioni. Etra ha istituito una unità operativa specializzata con il preciso compito di ridurre le perdite utilizzando le nuove metodologie, illustrate a Torino e già applicate in più del 30 per cento del territorio di Etra in questi Comuni: Asiago, Enego per l’Altopiano; Romano d’Ezzelino, Pove del Grappa, Valbrenta, Solagna, Rossano Veneto, Nove, Cassola, Cartigliano, Schiavon nel Bassanese; Cadoneghe, Noventa Padovana, Saonara, Vigodarzere, Vigonza, Battaglia Terme, Campodoro, Limena, Mestrino, Montegrotto Terme e Rubano in provincia di Padova.

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56,9 milioni m3 60,6 milioni m 37,1 milioni m3 35,9 milioni m3 19,824,7 milioni m3 35% perdite 41% perdite 2013 RECUPERO DI CIRCA 5 MILIONI DI M DI ACQUA GRAZIE ALLA RIDUZIONE DELLE PERDITE RISULTATI OTTENUTI DALL’ATTIVITÀ DI RIDUZIONE DELLE PERDITE DAL 2013 AL 2021 Ieri,oggi,domani. Più di 1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta di noi. Più 1000 prezzi bloccati per almeno 3 mesi. Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuore della gente!

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NOVITÀ NEL CONFERIMENTO DELL’OLIO ALIMENTARE

DA RIFIUTO A RISORSA

territorio Comu nale è disponibi le sul sito www.etraspa.it.

È importante non introdurre olio (quello per le auto), che deve in vece essere conferito al Centro di raccolta.

delle nuove cisterne di colore giallo accessibili in qualsiasi giorno e orario per il conferimento di olio vegetale esausto (derivante da fritture o dalla conservazione di alimenti) da parte dei cittadini.

MODALITÀ DI CONFERIMENTO

Il rifiuto dovrà essere raccolto in casa utilizzando contenitori “a perdere” come bottiglie o flaconi di plastica chiusi con tappo, che verranno inseriti direttamente nella cisterna, senza dispersione di olio nello svuotamento.

L’elenco delle nuove cisterne dislocate nel

Si raccomanda di conferire sempre l’olio alimentare usato nelle apposite cisterne di non versarlo nei lavandini o nel wc per chè potrebbe provocare l’intasamento de gli scarichi e l’inquinamento delle acque, determinando un grave danno all’ambien te o aumentando i costi di depurazione che incidono sulla collettività.

L’olio raccolto invece può essere trasfor , un combustibile al ternativo ai carburanti tradizionali che contribuisce agli obiettivi di riduzione di anidride carbonica fissati dalla normativa europea.

nel cuore della

Le

cisterne

saranno posizionate nel

CONTRATTI TELEFONICI

GLOBAL SERVICE

www.ilbassano.com 41 100 270x350 WWW.ETRASPA.IT info@etraspa.it Chiama per: - Conoscere la documentazione - Ottenere informazioni sulle bollette SERVIZIO IDRICO 800 566 766 SERVIZIO RIFIUTI 800 247 842 Chiama per: - Comunicare la mancata raccolta rifi uti - Ottenere informazioni sulle bollette - Ottenere informazioni sulla raccolta differenziata - Prenotare il ritiro di rifi uti Inerti, Ingombranti e RAEE Dal lunedì al venerdì: 8 - 20 nei giorni lavorativi Dal lunedì al venerdì: 8 - 20 nei giorni lavorativi NUMERI UTILI Dal lunedì al venerdì: 8.30 - 13 e 14.30 - 17, nei giorni lavorativi EMERGENZE 800 013 027 Attivo 24 ore su 24 CENTRALINO 049 8098000 Chiama per: - Cali di pressione e mancanza d’acqua improvvisa su tutti i - Perdite e rotture su acquedotto 800 566 766 800 645 264 La possibilità di realizzare contratti telefonici rappresenta un valido strumento per adempiere alle pratiche relative al servizio idrico e servizio rifiuti. Chiama per: - Segnalare guasti ai press container nei Comuni in cui sono installati - Segnalazioni relative ai servizi cimiteriali nei Comuni di Montegrotto Terme e Vigonza Dal lunedì al giovedì: Attivo 24 ore su 24
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Turismo

la Valle del Melandro

Il fascino dell’antica Lucania

Dal capoluogo di regione più alto d’Italia, che è città ricca d’arte e di identità, si dipana un itinerario denso di suggestioni e di paesaggi arcaici. Conduce alla scoperta di borghi dipinti - come Satriano, Sant’Angelo

Le Fratte e Savoia di Lucania - e di gemme nascoste come Sasso di Castalda, con il suo ponte da brividi, e Brienza, stretta intorno al suo struggente castello. A picco sul mare c’è l’ammaliante di Maratea, sfumata d’azzurro e di poesia...

Anche allo stadio si può scoprire il cuore di una città. Tanto più se è un catino bollente di passione quale è l’“Alfredo Viviani” di Potenza, dove si percepisce quanto forte sia l’abbraccio della città nei confronti della propria squadra. Simbolo identitario al punto che il vessillo degli ultras è Carmine Crocco, il “generale dei briganti” che nel periodo post-unitario combatté per la sua terra. Eroe popolare, anche se per i sabaudi era, naturalmente, un “fuorilegge”. Come fa effetto pure il murales dipinto all’esterno del piccolo stadio che raffigura il “Potenza miracolo” che negli anni ’60 militò in serie B e sfiorò la serie A: in quella squadra militava anche Roberto Boninsegna, indimenticato protagonista con l’Italia ai mondiali del 1970 (segnò anche il momentaneo pareggio nella finale poi persa col Brasile) e con l’Inter e poi la Juve.

Potenza città sorprendente, capoluogo di regione più alto d’Italia (819 metri), tutta arroccata su un crinale che domina la valle del Basento.

Basta focalizzare bene i reperti custoditi nel Museo Archeologico Provinciale per capire quanto lontana nel tempo sia l’origine di questa città e quanto la sua storia abbia connotati singolari. I ritrovamenti nell’antica Satriano lo dimostrano.

Potenza che esibisce le sue chiese (la duecentesca San Francesco e la romanica San Michele innanzitutto), i suoi palazzi e anche il suo piccolo teatro ottocentesco: un bijoux. Via Pretoria fa da quinta a una passeggiata nella storia, al centro del decumano romano della città.

Potenza è anche il suo territorio, che è come un manto trapuntato di gemme. Piccole per non brillare troppo, ma preziose. Sono tante, alcune delle quali poco conosciute. Siamo nell’antica Lucania, regione che era più vasta dell’attuale Basilicata, e qui c’è, discreta e appartata, la Valle del Melandro. La valle più dipinta d’Italia, dove alcuni borghi hanno scelto di proporsi come suggestiva ‘lavagna’ per murales d’autore. Satriano di Lucania, soprattutto. Il paese dove nacque Giovanni Di Gregorio di Pietrafesa, pittore manierista del XVII secolo, le cui opere sono disseminate nella valle. Satriano è città di pietra e di colore: i grandi murales, realizzati su iniziativa dell’associazione “Arte per la valle”, regalano suggestioni profonde, fanno rivivere personaggi e storie dimenticati. Come la maschera popolare del “Rumita”. Ogni scorcio è una visione sul passato e sulle tradizioni locali.

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che si chiamava Salvia, fu imposto il nome attuale. Ma sono sempre di più quelli che vorrebbero il ritorno al vecchio nome… Il borgo è fonte di attrazione anche per le sue cascate e per una splendida faggeta di Bosco La Costara.

A Sasso di Castalda, grappolo di case restaurate magnificamente, nacquero i genitori di

Rocco Petrone, l’ingegnere della Nasa che progettò la rampa di lancio dell’Apollo 11 e scandì il countdown durante il primo sbarco dell’uomo sulla Luna nel 1969. Sasso oggi deve la celebrità al suo ponte “tibetano” - il Ponte alla Luna - sospeso su corde d’acciaio, su cui si cammina a cento metri d’altezza con davanti (e sotto) un panorama da vertigine, anche emotiva. Poi in osteria dall’adrenalina si passa ai sapori più autentici di questa zona.

C’è poi Brienza, dove il tempo sembra essersi fermato. Il borgo antico ai piedi del castello Caracciolo è maestosamente adagiato sul crinale di un colle. Partirà dal completamento del restauro del maniero, si auspica, anche il recupero delle case che portano ancora i segni del terremoto del 23 novembre 1980, quello della vicina Irpinia. Brienza ha un’aria solenne, da nobile decaduta eppur ancora ammaliante. Qui nacque Francesco Mario Pagano, giurista, filosofo ed eroe della Repubblica Partenopea. Giù verso il fiume si alza ancora il perimetro dell’antica chiesa di San Martino.

Una picchiata verso il Mar Tirreno ed ecco

comparire Maratea, la perla più luminosa del litorale, dominata dalla rupe di San Biagio, dove si erge la gigantesca statua del Redentore, alta ben 23 metri. Lungo la costa baie e baiette rifulgono di colori azzurro e smeraldo, alternando visioni di sublime bellezza. Maratea è il luogo ideale dove poter assistere al tramonto, fra scogli e insenature, piante esotiche... Se ne innamorò anche il conte Stefano Rivetti di Val Cervo, tanto da sceglierla come residenza e luogo per lo sviluppo delle sue attività imprenditoriali. Costruì lui il bellissimo complesso turistico e naturalistico di Santavenere, il “5 stelle” simbolo di Maratea.

Infine il patrimonio di biodiversità di questa parte di Lucania, che genera un’enogastronomia unica e ricca di sapori. Dal peperone crusco, agli strascinati (pasta che assomiglia alle orecchiette), ai vari caciocavallo, alla lucanica, ai salumi, al pane casereccio fatto con grani antichi. E poi il pesce di Maratea, a partire dal polpo. Tutto qui è invitante, perché questa terra è bella, buona e accogliente. Impossibile non innamorarsene…

Ogni mese nelle case di oltre

Famiglie di Bassano

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NELLA FOTO GRANDE: uno scorcio di Brienza vecchia; PIÙ SOTTO l’adrenalitico Ponte alla Luna di Sasso di Castalda, l’anarchico Giovanni Passannante; un tramonto a Maratea, il teatro di Potenza, la faggeta di Bosco La Costara e, qui sotto, uno scorcio di Sant’Angelo Le Fratte
Potenza
e
Anche a Sant’Angelo Le Fratte l’arte dipinta ha un che di onirico: è il paese delle cantine scavate nella roccia e dell’arte contemporanea, dove la multimedialità fa rivivere il mito del vescovo Caramuel Lobkowitz, qui in missione apostolica dal 1657 al 1672. Anche Savoia di Lucania è famosa per i suoi murales, alcuni dei quali raccontano la vita di Giovanni Passannante, l’anarchico che nel 1878 attentò alla vita di Re Umberto I di Savoia, le cui spoglie dopo combattute dispute sono state riportate in paese pochi anni fa. Dopo l’attentato al re, al paese,

Guerre Stellari, stavolta c’è una serie intimista

“Nessun essere vivente – nella nostra galassia o in quella di Star Wars – è illegale”.

Diego Luna ha le idee molto chiare su Andor, la nuova serie di Star Wars in streaming e sui parallelismi tra la serie tv e l’attualità.

Ambientata negli anni dell’ascesa dell’Impero Galattico, Andor è un prequel del film Rogue One che racconta le origini del personaggio di Cassian Andor interpretato da Luna. A metà tra una storia di spionaggio e un thriller come non si era mai visto nell’universo di Star Wars, Andor rappresenta un racconto la cui urgenza non sfugge allo spettatore.

“Per la prima volta raccontiamo le ripercussioni che il regime totalitario dell’Impero ha sulle persone più semplici e sulle loro vite di tutti i giorni,” racconta Luna, che aggiunge: “Siamo abituati a considerare Star Wars una grande storia epica di rivoluzioni e insurrezioni. La nostra serie tv si concentra sulle vicende più intime delle personalità che porteranno al vero cambiamento in tutta la Galassia” anticipa Luna. Discostarsi così tanto dal tono abitualmente più luminoso della saga di George Lucas è un rischio che, nel caso di Andor, trova una formula di successo piuttosto interessante. “Quello che Rogue One rappresentò per i film di Star Wars, sei anni fa, oggi è Andor per le serie di Guerre Stellari che abbiamo visto finora” spiega Diego Luna.

Cassian è un ladro il cui pianeta natale è stato distrutto dall’Impero. Gilroy, l’ideatore, lo ha descritto come “una persona inizialmente cinica e antirivoluzionaria, che poi diventerà la più appassionata della galassia” in “Rogue One”, e ha aggiunto che “è un leader naturale che manipola le persone, nonché un perfetto insieme di guerriero, spia ed assassino”.

È la quarta serie televisiva “live action” ambientata nell’universo di Guerre Stellari, cinque anni prima del film Rouge One. Il protagonista è Cassian Andor, una spia ribelle. I produttori esecutivi sono Diego Luna e Tony Gilroy.

La prima stagione è composta da dodici episodi. Ancora prima della sua uscita è già entrata in produzione una seconda stagione, le cui riprese hanno inizio in questo autunno. La serie è già rinnovata per una terza e ultima stagione.

I dubbi di Petra sulla vita da single

La serie è tratta dai romanzi di Alicia Giménez Bartlett e due anni fa ha messo a segno uno dei migliori debutti per una produzione Sky Original

nella storia della pay-tv di Comcast. Quest’anno Petra e Antonio tornano con quattro storie inedite per raccontare l’età dei dubbi della sua protagonista.

“A fronte della nuova relazione di Monte, Petra inizia a domandarsi se al suo fianco ci sia spazio per qualcuno –anticipa Paola Cortellesi – Magari non sono domande strutturate, ma esigenze che emergono”. La conseguenza è che “ci sono due incontri per lei in questa serie, uno molto importante”. Anche Andrea Pennacchi attribuisce all’alchimia fra Petra e Monte l’evoluzione emotiva del suo personaggio. “Monte si apre e trova una persona con cui condividere la propria vita –questo lo deve a Petra,” racconta l’attore padovano.

Oltre a riportare in scena l’amalgama di giallo e comicità che ha reso Petra uno degli adattamenti più riusciti dell’attuale linea editoriale targata Sky Studios, questa stagione mette al centro l’amore nelle sue forme più quotidiane e, spesso, sottovalutate. “Sebbene quello tra Petra e Monte non sia un amore romantico, loro e il legame che li unisce sono il fulcro della serie,” afferma Paola Cortellesi.

Per il suo stile e le sue caratteristiche, “Petra” può essere ricondotta entro i canoni del Noir Mediterraneo: l’ironia e la nostalgia di fondo che animano la vicenda; la figura stessa di Petra, un’investigatrice che in ogni episodio mette in scena e allo stesso tempo cerca di smentire alcuni stereotipi sulle donne; il ruolo centrale del mare e dell’ambientazione in una città portuale, che nella serie televisiva non è Barcellona ma Genova. Genova, ha spiegato Cortellesi, rappresenta la città più simile a Barcellona nelle sue mille sfumature, che vanno dalle zone malfamate ai quartieri pieni di bellezza e di cultura.

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“Il segreto della nostra coppia di fatto? Battibeccare, sempre”. Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi raccontano i loro Petra e Monte mentre è in corso la seconda stagione.
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Vellutata di zucca con orzo

1 busta da 600g di Crema di zucca DELSANTO

Ingredienti per 4 porzioni: - 1 rametto di rosmarino fresco

- 200ml di acqua

- 1 vaso di orzo biologico lessato ( o farro, o crostini di pane)

Q.B. sale - Q.B. noce moscata o pepe

PROCEDIMENTO

Versate il contenuto della busta di crema di zucca in una pentola capiente: sciacquate la busta con circa 200 ml di acqua e unite il tutto.

Aggiungete il contenuto del vaso di orzo scolato nella pentola e il rametto intero di rosmarino.

Riscaldate il tutto mescolando senza far bollire: aggiungete la noce moscata e aggiustate di sale.

Togliete il rametto di rosmarino: servite nei piatti e accompagnate a piacere con formaggio grattugiato o pecorino romano.

INIZIALMENTE

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Messaggio pubblicitario Via Pio X, 18, 35010 - Santa Giustina in Colle PD Tel. 049 579 0598 - Fax 049 5793911 www.delsanto.it - e-mail: info@delsanto.it Produzione di conserve alimentari italiane con materia prima stagionale biologica e tradizionale, pronte all’uso a base di verdure, legumi, cerali senza additivi-glutammato-coloranti SPACCIO AZIENDALE Orario di apertura dal Lunedì al Venerdì Mattino: 09:00 - 12:00 - pomeriggio 15:00 - 18:00 QUIZ CON IL CIBO: QUANTO NE SAI? La vellutata di zucca è un piatto facile e veloce da preparare, perfetto per una cena in compagnia con l’arrivo dell’autunno. Si tratta di un primo piatto gustoso e salutare perché ricco di vitamine e nutrienti, da servire con i crostini di pane abbrustoliti o con i cereali come riso e farro. A tavola 1 6 3 8 2 7 4 9 5 10 QUAL È IL COLORE DI UN LIMONE? PERCHÉ I CRACKERS HANNO I BUCHI? SOLUZIONI CHI HA INVENTATO LA FRITTURA? COSA SIGNIFICA BREKFAST? QUAL È LA BEVANDA ANALCOLICA PIÙ ANTICA DEGLI STATI UNITI? DA DOVE VENGONO I CROISSANT? L’ALBERO DI BANANE NON È UN ALBERO. COS’È ALLORA? COSA SIGNIFICA IL TERMINE “CARPACCIO” IN CUCINA? QUAL È STATO
L’USO DEL
QUALE DEI SEGUENTI È UN INGREDIENTE CHIAVE NELLA PREPARAZIONE DELLA MERINGA?
Arancio
Dipende dallo stampo 1 - Giallo. Il colore giallo dei limoni è dovuto ai loro flavonoidi che gli conferiscono il suo pigmento giallo. 2 - Dr. Pepper Tutti conoscono la bevanda popolare Dr. Pepper da quando è stata creata nel 1880 in Texas. Scommetto che alcune persone considerano Dr. Pepper come la bevanda nazionale degli Stati Uniti. 3 - Egiziani. A quel tempo, non sapevano nemmeno che avrebbe cambiato per sempre l’industria alimentare! 4 - Una pianta erbacea. La pianta è chiamata “albero” delle banane, ma tecnicamente è una pianta erbacea in quanto la radice non contiene vero tessuto legnoso. Muore dopo aver prodotto i frutti. 5 - Medicinale. Nel diciannovesimo secolo, il ketchup era usato come medicina: si pensava infatti che pomodori curassero malattie come la diarrea, l’ittero e l’indigestione. Era venduto in pillole. 6 - Per evitare la formazione di bolle durante la cottura. I fori permettono al vapore di fuoriuscire, evitando la lievitazione e dando ai cracker la classica forma piatta e croccante. I fori non devono essere né troppo vicini né troppo distanti per evitare dispersioni di calore o la formazione di piccole bolle sulla superficie del cracker. 7 - Austria Il nome è francese e significa “crescente”, ma croissant vengono dall’Austria. Furono importati in Francia nella prima metà del 1800 da un ufficiale austriaco. 8 - Rompi il digiuno per la dieta mediterranea si prevedere latte, caffè o orzo, oppure il classico tè con poco zucchero, una mela o arancia oppure due kiwi; un po’ di carboidrati integrali come 2 fette di pane integrale con poca marmellata. 9 - Crudo Il nome venne dato in onore del pittore Vittore Carpaccio, poiché a Cipriani il colore della carne cruda ricordava colori intensi dei quadri del pittore, delle cui opere si teneva in quel periodo una mostra nel Palazzo Ducale di Venezia. 10 - Albume Quando parliamo di meringa infatti, ci riferiamo ad una massa montata costituita da albumi e zucchero che viene utilizzata per dolci cotti in forno.
Francesi Veloce Coca Cola Francia Un cespuglio Crudo Sugo Latte Verde
Per mettere il
sale Egiziani Colazione Sprite Italia Una pianta erbacea Accompagnato con formaggio Cosmetico Burro Giallo
Per evitare la formazione di
bolle Americani Rompi il digiuno Mountain Dew Austria Un fiore Fatto bene Colorante Albume Marrone
Per
risparmiare sulla farina Britannici Pranzo Dr. Pepper Germania Un tubero Finemente codito Medicinale Farina
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Ariete

Dedicate più attenzione a voi stessi e valorizzate i vostri punti di forza. Sarà una strategia vincente che vi renderà interessanti anche agli occhi degli altri. Se vi volete realmente bene sarete inattaccabili

Avete l’ambizione di cambiare le cose ma, di fatto, non cambia mai niente. Non scoraggiatevi e credeteci fino in fondo: questo è il momento giusto per voltare pagina una volta per tutte

Oroscopo

Ottobre

Ottobre, nuove energie e vecchi sogni nel cassetto

Vivete sensazioni contrastanti e siete un po’ disorientati. Capite che è tempo di cambiare passo ma non ne avete la convinzione. Provate a fare il grande salto: ne sarete soddisfatti

Non rischiate per colpa di banali distrazioni di perdere ciò che veramente conta per voi. Siate determinati a difendere ciò che avete costruito, che poi è ciò che davvero volete. Il tempo dimostrerà che avete intrapreso la giusta strada

Siate decisi e fermi, concentrati sui risultati che volete raggiungere, non fatevi distrarre da inutili evasioni che potrebbero compromettere anni di lavoro e di impegno. Non evitate chi vi vuole bene. I sentimenti veri richiedono significativi investimenti

Fate attenzione alla vostra salute e cercate di cogliere i segnali che il vostro corpo vi manda. Dopo un periodo di intenso lavoro concedetevi un meritato riposo e procedete a ritmo più lento

Non temete di essere fraintesi ed esprimete in pieno il vostro punto di vista. Sarete apprezzati per la vostra schiettezza. Il coraggio e l’iniziativa non vi mancano, date retta al vostro intuito

Scorpione

Una relazione che credevate sulla strada del tramonto si rivelerà invece vitale e importante, tanto da condizionare le vostre decisioni sul futuro. Non abbiate paura, affidatevi all’intuito che da sempre vi guida senza tradirvi mai

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Sagittario

Siete molto impegnati su vari fronti ma vi lasciate un po’ trascinare dagli eventi senza trovare la giusta motivazione per sentirvi protagonisti. Provate a prendervi una pausa per capire esattamente cosa state cercando

Capricorno

Avete bisogno di qualcuno che vi capisca senza farvi troppe domande e che sappia essere vostro complice in ogni occasione. Cercate di essere più dialoganti e talvolta accomodanti con chi vi sta vicino

Acquario

Prendetevi lo spazio e il tempo per riconsiderare i vostri progetti e ricalibrare obiettivi e aspettative in funzione di ciò che realmente volete, senza accontentarvi di ciò che vi viene concesso

Pesci

Equilibrio è la parola risolutiva per ogni vostra inquietudine. Non fatevi condizionare dalle emozioni e abbiate la lucidità di procedere nella direzione che realmente vi porta agli obiettivi che vi siete dati

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