della Bassa Padovana
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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della Bassa Padovana
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Lavoro Panoramica nelle aziende che guardano al dopocrisi pagg.
Montagnana Mongolfiera e set per film tv la città stupisce
Este, la novità Ecco “Nautilus” la sala prove tutta nuova
4-5
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pag.10
pag.
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EDITORIALE
monselice, lavori in centro a s. bortolo
Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano
I lavori di riqualificazione del centro di San Bortolo sono ai blocchi di partenza. Dopo le difficoltà burocratiche nella gestione della gara d’appalto, sembra che ora sia tutto risolto e la frazione di Monselice potrà rifarsi il look. Il progetto ha infatti l’obbiettivo di sistemare definitivamente il centro di San Bortolo. pag. 6
REDDITI: LUNGHI E GOISIS IN VETTA
Operazione trasparenza tra gli amministratori di Monselice ed Este, che rendono pubblici i propri redditi. Grazie al regolamento i dati sono pubblicati nei siti internet dei rispettivi Comuni. A Monselcie svetta l’attuale sindaco Francesco Lunghi mentre a Este la prima è l’ex deputata Paola Goisis. pag. 12 10%
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“D
Inquinamento, Este “blinda” il centro
Il cuore della città vietato alle auto e moto che non rispettano le recenti normative
I
l Comune dichiara guerra all’inquinamento e lo fa blindando il centro storico dai mezzi a motore più impattanti. Dallo scorso 4 novembre e fino all’11 aprile il centro storico sarà vietato ai mezzi a motore che non rispondono alle più recenti direttive europee in materie di inquinamento. L’ordinanza ha come campo di validità il circuito del centro storico individuato dalle vie Caldevigo, Augustea, Petrarca, Martiri della Libertà e Padana Inferiore ed è in vigore dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18,
dal 4 novembre al 13 dicembre e poi dal 7 gennaio all’11 aprile, dal lunedì al venerdì. Come già detto, in centro storico non potranno transitare quei veicoli che non rispondono alle recenti direttive comunitarie: le automobili a benzina non omologate secondo le ultime direttive (Euro 0), le moto e i ciclomotori il cui certificato di circolazione è stato rilasciato prima dell’1 gennaio 2000, le vetture a diesel Euro 0, 1 e 2. Ma la circolazione limitata non è l’unica misura pensata per contrastare il pericolo di
inquinamento. L’ordinanza comunale vieta inoltre di mantenere acceso il motore per gli autobus arrivati al capolinea, indipendentemente dal periodo di sosta, per le auto in sosta o i veicoli merci durante il carico e scarico e per le vetture che si fermano ai semafori o ai passaggi a livello per più di un minuto. E’ inoltre vietato dar vita a combustioni all’aperto, soprattutto di genere agricolo e in cantieri, e di climatizzare ambienti come cantine, ripostigli, scale primarie e pag. 10 secondarie.
avanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da imprenditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifica i favori piccoli e grandi, gli “aggiustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pubblico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di piccolo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifica tutti gli altri, fino ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”? continua a pag.
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L’Intervento
Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*
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e recentissime modifiche legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Consiglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determinato dai delitti contro le donne. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia
continua a pag.
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ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio
EDITORIALE
segue da pag.
Davanti al “dio palanca” così fan tutti
Inchiesta Guardia di Finanza
appalti & Favori PADOVA E’ SCOSSA
Un terremoto l’inchiesta sulla corruzione in appalti pubblici a Padova, con otto arresti tra funzionari e imprenditori. Al termine di un’indagine avviata nel gennaio 2011 durata più di 2 anni, condotta con l’ausilio di attività tecniche e riscontri sul campo e terminata nel settembre 2012, Guardia di Finanza e carabinieri di Padova hanno presentato il conto a 5 dipendenti pubblici e a 3 imprenditori, due del Cittadellese e uno di Padova, arrestati con la pesante accusa, a vario titolo, di ‘’associazione a delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione, tra i quali turbativa di asta, abuso di ufficio“.
Perché fare i moralisti e continuare a puntare i dito contro imprenditori e politici che hanno comunque fatto “girare” l’economia? Avranno anche rubato qualcosa - è la linea di pensiero che serpeggia nemmeno tanto sotterranea nel Nordest degli affari - ma se questo è il prezzo da pagare per permettere ad una azienda di lavorare perché vogliamo fare del terrorismo? Perché accanirci contro il funzionario che ha comunque dato il suo “contributo”, discutibile ma reale, a sostenere qualche impresa che deve impiegare i suoi lavoratori? E’ il sistema con il quale, continua chi è convinto di saperla lunga, dobbiamo fare i conti, voglia o non voglia. Altrimenti non si va da nessuna parte, altrimenti non si sta sul mercato. Affermazioni che suonano come un grande alibi collettivo e un’autoassoluzione equivoca, anche se molto di moda in questo difficile e confuso periodo. Ecco allora che bastano 50 euro per corrompere un funzionario, oppure un fine settimana a Milano Marittima “all inclusive” regalato ad un dipendente pubblico che dovrebbe essersi limitato a fare il suo dovere. E’ a causa del “dio palanca” e delle tante “piccole eccezioni” ad esso collegate se nel nostro Paese un’opera pubblica costa uno proposito e se ci vogliono anni per portarla a termine. Va da sé che ci si muove in una specie di giungla senza regole, in cui ha la meglio non il più bravo ma il più furbo, o il più “amico” del politico di turno. E’ questa scuola di pensiero che arriva a giustificare ogni forma di illegalità, non solamente i cosiddetti “peccati veniali”. Perché alla fine il “dio palanca” perdona tutto, basta assecondarlo. di Nicola Stievano
Natale Aziende 2013
Regala il diritto al cibo Vuoi fare un regalo che renda felici tante persone? Fallo insieme ad ActionAid! In questo modo la tua Azienda potrà sostenere la lotta contro la fame e aiutare chi ha più bisogno
Era stata rubata a Padova
ritrovata a roma bici con marcatura
E’ stata ritrovata a Roma una bicicletta rubata marcata dal Comune di Padova con l’etichetta “Bici protetta da marcatura antifurto” e con il codice fiscale del proprietario. La derubata in questo caso è una signora padovana che ha riferito alle forze dell’ordine di aver subito appunto il furto della sua due ruote in un campeggio della capitale. Inaugurati i reparti a Padova
al sant’antonio nuova psichiatria
Inaugurati all’ospedale Sant’Antonio di Padova, i nuovi reparti destinati al 1° e 2° Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale. Il nuovo corpo di fabbrica rientra fra gli obiettivi più generali dell’ULSS 16 diretti all’integrazione delle attività sanitarie e socialisul territorio. Ciascuno dei due Servizi è dotato di 16 posti letto di degenza ordinaria e di un’assistenza infermieristica sulle 24 ore. Il bacino territoriale di utenza è di circa 360.000 abitanti, compresa l’area della Saccisica.
1
monselice Nuova vita per il Bosco dei Frati grazie ai volontari pag.
este, scuola
Provincia ragazzi e internet
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La primaria “Verdi” festeggia a suon di musica e brinda con dell’ottimo the pag. 10
montagnana
Agricoltori e pensionati: “Siamo una risorsa” pag. 14
Un adolescente padovano su 4 in rete tutti i giorni pag.
ambiente
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Padova maglia nera per l’ozono, allarme anche per le polveri sottili pag. 19
mondo scuola
Orientamento utile ponte verso il lavoro pag.
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Quarantatre appuntamenti per 5000 ragazzi, 18 diversi spettacoli con compagnie teatrali professionali selezionate nel panorama nazionale, 3 progetti speciali, per portare l’esperienza del teatro dai bimbi dei nidi ai ragazzi delle scuole superiori di Padova e territorio. Dal 20 novembre a maggio riparte la Stagione di teatro d’arte per bambini e ragazzi promossa dall’assessorato alla cultura del Comune. Tutti gli appuntamenti sono all’interno dell’orario scolastico, a teatro o direttamente a scuola. Un’occasione preziosa per avvicinare i ragazzi al teatro.
acceleratore lineare per le cellule malate
Regione Trasporti
L’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia. L’acceleratore rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzione del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato. Incontri a Urbana
Nuovi orari dei treni, una rivoluzione pagg. 26-27
Politica
L’onorevole che usa i social network. Nuovi linguaggi
arte
teatro d’arte per bimbi e ragazzi
Nuova “arma” allo Iov
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Bassapadovana
Dal 20 novembre gli spettacoli
pag.
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Verona e Vicenza, un posto al sole per il paesaggio pag. 32
“ALLE RADICI DELL’ESSERE”
Alimentazione e nuovi stili di vita “Alle radici dell’Essere”, questo il titolo del ciclo di incontri promosso a San Salvaro di Urbana alla Casa della Comunità con il dottor Lucio Levorato, esperto in nutrizione. Il 12 novembre alle 20.45 si parla di “La salute alla portata di tutti, siamo ciò che mangiamo”, in particolare del cibo come medicina e per la prevenzione delle malattie. Il 26 novembre alla stessa ora il tema sarà “La crisi economica come grande opportunità del nostro tempo per nuovi stili di vita”, dai meccanismi globali all’economia locale. L’ingresso agli incontri è libero. Info www.movimentosereno.it
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese LAVORO Nel 2014, il taglio del cuneo fiscale varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015)
Cuneo fiscale e bonus giovani
di Alessandro Abbadir
La Cgia di Mestre: il taglio del cuneo porta in busta paga 14 euro netti al mese
Migliaia di richieste di assunzioni sono arrivate all’Inps per avere le agevolazioni del “bonus under30”
I
l taglio del cuneo fiscale, farà ripartire l’economia italiana e anche quella veneta? Il governo pensa di si, le associazioni di categoria e i sindacati hanno più di qualche dubbio. Più efficace per incentivare le assunzioni sembra essere stato il bonus fiscale “under30”, fin nelle scorse settimane. In questo caso le richieste presentate in poco tempo dalle imprese venete sono state moltissime. Va ricordato che sono circa 170.000 i disoccupati in Veneto, per lo più dovuti alla massa di licenziamenti questi ultimi 5 anni. A pagare maggiormente questa situazione sono soprattutto le donne, che nel 60% dei casi si trovano disoccupate. Ma vediamo le cifre del taglio al cuneo fiscale. Nel 2014, il taglio varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015). La riduzione del cuneo fiscale sarà dunque in tre anni: di 5,6 miliardi per le imprese e 5 miliardi per alleggerire il peso del fisco sui lavoratori .Il primo anno il cuneo di fatto varrà in tutto 2,5 miliardi. Attualmente si stanno studiando due ipotesi e alla fine dei calcoli, in termini di guadagno si tratta, di una disponibilità immediata in busta paga di 112 euro nel primo caso e di 502 euro nel secondo. A partire dall’anno d’imposta
cOINVOLTI 750 LAVORATORI TRA NOALE E ScORzÉ
Per Aprilia la corsa più lunga
A
cque agitate nel polo del motociclismo dell’Aprilia nel veneziano. I 750 lavoratori hanno respinto il piano di ridimensionamento della produzione presentato dal patron di Aprilia Roberto Colaninno. I due stabilimenti di Scorzé e Noale producono 27 mila motoveicoli all’anno e l’occupazione tiene grazie al ricorso, in atto da 4 anni, ai contratti di solidarietà. Il piano Colaninno prevede invece che la produzione si assesti attorno agli 8-10 mila moto e motocicli: si fa presto a fare i conti dei lavoratori che sarebbero espulsi dall’azienda. Raccontando l’incontro di Pontedera Matteo Masier, della Fim Cisl veneziana, sottolinea come non sia possibile “curare Aprilia con la stessa medicina che si è usata per Guzzi perché, nei fatti, significa, far scomparire i due stabilimenti produttivi”. Per questo motivo il sindacato, che non nega l’oggettività della crisi, chiede una svolta nella strategia aziendale con un progetto industriale di investimenti che rilanci gli stabilimenti. Sindacati ed Rsu contestano all’azienda di non aver dato luogo nemmeno agli investimenti annunciati un anno fa, a partire dalla riorganizzazione ed il potenziamento del settore marketing e commerciale. La sensazione che si voglia andare ad una lenta e progressiva chiusura dei siti produttivi è confermata anche dagli altri interventi “è questo il futuro che si prepara per chi ha appena vinto il campionato mondiale Superbike costruttori?” si chiedono in molti. Per i lavoratori di Aprilia si apre quella che probabilmente sarà la corsa più lunga.
2013, per ottenere le compensazioni di crediti di imposte dirette superiori a 15mila euro (come avviene oggi per l’Iva), sarà necessario ottenere il visto di conformità di un professionista abilitato. Si incentiva poi la patrimonializzazione delle imprese che diventano più affidabili per le banche. Ed è previsto il rifinanziamento di 1,6 miliardi per il fondo di garanzia per le piccole imprese. Ma queste cifre vengono criticate dalla Cgia di Mestre con il suo segretario Giuseppe Bortolussi come troppo esigue per far ripartire i consumi e perciò l’economia reale. “Il taglio del cuneo fiscale – dice Bortolussi - potrebbe garantire ai lavoratori dipendenti una busta paga più “pesante” fino a 14 euro netti al mese. I vantaggi economici più “tangibili” sarebbero per i dipendenti con un reddito imponibile Irpef che oscilla tra i 15.000 ai 20.000 euro all’anno, uno stipendio mensile netto compreso tra i 950 e i 1.250 euro. Ritenere che con queste cifre mensili nette si possa dare un po’di serenità alle famiglie è una chimera. Stiamo parlando di cifre irrisorie che non permetterebbero ad una persona di concedersi neanche una birra e una pizza. Difficile far ripartire i consumi in questo modo”. Il taglio delle tasse sul lavoro dovrebbe poi favorire nuove assunzioni, visto che le imprese pagherebbero meno per i dipendenti, e anche su questi aspetti dell’operazione, i dubbi sono molti. Qualche risultato
però più consistente si pensa potrà vedersi nei prossimi anni quando il taglio sarà più netto. Più risultati sembra darli invece immediatamente il “bonus under 30” che prevede cospicue agevolazioni per le imprese che decidono di procedere con nuove assunzioni o con la trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo. A livello nazionale i 4/5 delle richieste riguardano nuove assunzioni, mentre approssimativamente 1/5 si riferisce a trasformazioni dei rapporti in tempo indeterminato. L’incentivo, introdotto dall’articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, è riconosciuto alle aziende che assumono giovani fra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale, oppure che trasformino un rapporto di lavoro già esistente da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato. Il beneficio, che è pari ad un terzo della retribuzione (fino a un massimo di 650 euro al mese) per una durata massima di 18 mesi (12 mesi per trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato), può essere richiesto esclusivamente dalle aziende. Le domande devono essere presentate all’Inps per via telematica. In poche ore in Veneto sono state presentate migliaia di domande. Per il Veneto, il fondo a disposizione per le nuove assunzioni ammonta a 5,4 milioni per il 2013, 11 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015.
Argomento del mese 5 La ricerca di Confindustria Padova
i per rilanciare l’occupazione La storia Un anno fa il via alla nuova formula che ha permesso di mantenere l’occupazione
Quando i dipendenti salvano l’azienda: Fonderie Zen fa scuola di Nicola Stievano
U
spalla pag 5 per padova
n esempio destinato a fare scuola nella lunga recessione che ha investito il nostro Paese. E ancora una volta, anche tra le difficoltà della crisi, il Veneto a fare da capofila, a dare il “buon esempio”. Stiamo parlando delle aziende salvate dai dipendenti, dai lavoratori che non si arrendono al fallimento e scelgono di impegnarsi in prima persona per mantenere la produzione e l’occupazione. Un anno fa proprio nella nostra regione, in provincia di Padova, le Fonderie Zen hanno ripreso l’occupazione e salvato decine di posti di lavoro grazie ad una formula fino ad allora pressoché inedita, poi replicata nel resto della Penisola. E sempre dal Nordest sono partite altre iniziative di lavoratori che da ex disoccupati sono diventati “azionisti” o “imprenditori” e garantendo un futuro ad aziende in crisi. Un anno fa le ex Fonderie Zen di Albignasego hanno riavviato l’attività produttiva, con una nuova compagine sociale (la Zen Fonderie Srl) e 115 dipendenti, di cui quasi la metà extracomunitari. Il progetto industriale, che ha ottenuto anche l’appoggio economico di Veneto Sviluppo Spa, finanziaria della Regione, è stato presentato con un esempio unico in Italia. “Per la prima volta anche i lavoratori – ricorda l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison - sono entrati nel capitale sociale dell’azienda e hanno concorso a salvarla da un sicuro fallimento. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo fortemente voluto appoggiare questo progetto che rappresenta anche un segnale e un esempio per tutte le aziende oggi in sofferenza. Non è stato facile mettere insieme una filiera che va dai lavoratori, ai manager, agli investitori, ma è una sfida vinta per l’impresa, i dipendenti, il mondo del pubblico e del privato”. E’ stato il primo esempio di cogestione in Italia, in cui lavoratori, dirigenti, ma anche istituzioni pubbliche e fondi privati hanno costituto un’alleanza forte per salvare un’attività con ancora margini di rilancio.
Metà aziende in ripresa
Corrono le “lepri anti recessione” I
l panorama non è solo crisi, fallimenti e licenziamenti. A Nordest ci sono anche decine di aziende che sono tornate ai livelli di produzione e fatturato precedenti al fatidico 2008. Realtà orientata soprattutto oltre confine. Operano in settori maturi. Hanno dimensione medio/grande e fortissima apertura verso l’estero. Si distinguono per alto livello di organizzazione aziendale e propensione all’innovazione. Ma anche al “far da sé”. Sono le “medie dominanti”, le imprese che stanno uscendo prima e meglio di altri dalla crisi. Se nel 2011 il 52,9% del Made in Padova manifatturiero era tornato su ricavi superiori ai livelli pre-crisi, la percentuale sale al 69,1% tra le imprese di questo gruppo. La variazione media del fatturato nei bilanci 2008-2011, il quadriennio centrale della crisi, è positiva: +3,5% (rispetto allo 0,7% medio), anche se si evidenzia una variazione negativa della redditività totale. È quanto emerge dalla ricerca “Focus Industria. Le strategie del manifatturiero in tempo di crisi e le performance di successo” realizzata da Confindustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 356 imprese manifatturiere, rappresentativo (per settori e dimensione) dell’intero comparto. A cinque anni dall’inizio della Grande Crisi la ricerca ha scandagliato per la prima volta la mutazione del manifatturiero, le strategie e le prassi aziendali più diffuse in tema di internazionalizzazione, organizzazione aziendale, innovazione e aggregazione. All’estremo opposto delle “lepri anti recessione” troviamo le “piccole local” aziende che più hanno sofferto e che con maggiore fatica sono impegnate nella risalita. Sono microimprese (1/3 sotto i dieci addetti), in gran parte sotto i 2 milioni di euro di fatturato, dipendenti dal mercato interno o esportatrici occasionali, più propense (in virtù dei limiti dimensionali) a strategie di networking. Solo il 35% evidenziava, nel bilancio 2011, ricavi superiori a quelli del 2008. La variazione media dei ricavi nel periodo considerato è la più negativa: -6,2%. A metà fra gli opposti stanno le “esploratrici solitarie”, imprese tra 10 e 49 addetti, con moderata apertura ai mercati e all’innovazione, buona struttura organizzativa, scarsa (o nulla) disponibilità alle reti, e le “medie peer-to-peer”, aziende con medio-alta propensione all’export, innovatrici e saldamente organizzate, disponibili allo scambio di opportunità in rete o filiera. Tra le prime la quota di imprese che nel bilancio 2011 ha ricavi superiori a quelli pre-crisi è maggioritaria (56%). La variazione media nel quadriennio è positiva: +1,3%. Nell’ultimo gruppo, infine, meno della metà (45,6%) è tornata nel 2011 sopra i livelli pre-crisi, la variazione media dei ricavi nel periodo è negativa: -1,6%. “La ricerca restituisce il profilo di un manifatturiero provato dalla crisi, ma capace di reagire e creare valore attraverso un bouquet di strategie - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova - La manifattura è il nostro petrolio, pesa il 27% del Pil regionale, il doppio con l’indotto. Non possiamo permetterci di perdere altra capacità produttiva. Tocca prima di tutto agli imprenditori innescare lo sviluppo, ma serve uno sforzo ossessivo sia del Governo sia della Regione per rilanciare la manifattura. Basta con la balcanizzazione di risorse nei rivoli di associazioni, Camere di Commercio e aziende speciali di ogni provincia. Va concentrato ogni sforzo su scala regionale, in un unico fondo”.
6 Monselice Dalle frazioni Prevista la complessiva riqualificazione dell’area della chiesa
San Bortolo, ok ai lavori Dopo le difficoltà burocratiche adesso si parte L’obiettivo è quello di realizzare una piazza di Emanuele Masiero
I
lavori di riqualificazione del centro di San Bortolo sono ai blocchi di partenza. Dopo le difficoltà burocratiche nella gestione della gara d’appalto, sembra che ora sia tutto risolto e la frazione di Monselice potrà rifarsi il look. Il progetto ha infatti l’obbiettivo di sistemare definitivamente il centro abitato di San Bortolo, attraverso una complessiva riqualificazione e riorganizzazione degli spazi e dei percorsi, in prossimità della Chiesa Parrocchiale. Il fine quindi è creare uno spazio unico che riesca a coniugare l’uso del centro della frazione con la Chiesa e con gli spazi ricreativo-sportivi. L’area dell’intervento presenta una superficie di circa 6.500 mq sviluppata tra le vie Furlan e Fioravanzo. Attualmente il centro abitato è privo di una piazza che possa essere utilizzata da punto di aggregazione durante eventi e date importanti. Il disegno della piazza è nato quindi dall’idea di creare tre zone che avessero funzionalità differenti ed inglobassero tutta l’area a disposizione. Attraverso un taglio immaginario ortogona-
le, l’area si integra sia con il sagrato che con le due principali strade, in maniera da fungere da “trait d’union” tra i diversi spazi centrali di San Bortolo. La zona verrà delimitata su due lati da un’ampia area a verde sportivo, che funge da cornice ad uno spiazzo attrezzato ed illuminato, mentre il resto servirà da parcheggio. Gli impianti sportivi comprenderanno pallavolo, calcetto, tennis e pallacanestro, oltre ad un’area per lo svago dei bambini racchiusa da alberi e illuminata per poterla vivere in qualsiasi ora della giornata. Nella parte centrale della piazza verrà realizzata una fontana con un
disegno di “cinzione” che ricorda il “labaro contradaiolo”, opportunamente illuminata da terra in maniera che luci e colori si confondano tra loro. Naturalmente saranno utilizzati materiali e tecniche di costruzione per garantire il corretto smaltimento dell’acqua i caso di forti piogge. Il progetto avrà un costo complessivo di 450 mila euro finanziato per la quasi totalità con un mutuo. Alla gara hanno partecipato 132 ditte, da varie parti d’Italia. Intanto, ad aggiudicarsi la gara per la piazza è stata una ditta di Taglio di Po (Rovigo), il Consorzio Contarinese Escavi Trasporti.
IL VERDE I volontari Enars Acli hanno ripulito l’area della ghiacciaia
nuova vita per il boschetto dei frati
I
l “boschetto dei frati” è tornato ad essere un punto di aggregazione e dopo moltissimi anni torna ad essere aperta al pubblico la ghiacciaia. Nelle ultime settimane i volontari dell’associazione Enars Acli, che ha in gestione il parco, hanno provveduto a un radicale intervento di pulizia della sala incastonata sotto la collinetta dello scivolo, vicino al chiosco. Un luogo rimasto inagibile per moltissimo tempo, ma che certamente ha sempre destato la curiosità di tutti gli avventori del parco. Così, dopo decenni di inattività, i monselicensi possono finalmente visitare l’antica ghiacciaia. All’interno erano stati accatastati oggetti di ogni tipo: ombrelloni, barattoli, sedie e altri oggetti accantonati e inutilizzati. Ora lo spazio è invece visitabile ed è, ovviamente, fresco anche durante il periodo estivo. Una caratteristica che si cercherà di far restare invariata grazie all’installazione di un’illuminazione particolare: grazie alla presenza della luce elettrica, verranno posizionate delle lampadine a led che producono molto meno calore. Per conoscere la storia della ghiacciaia bisogna tornare indietro nel tempo di trecento anni: la presenza dell’edificio è documentata dall’inizio del settecento anche se la struttura così com’è sembra risalire al 1880, quando il parco è stato ristrutturato. Ma lasciando da parte l’amarcord, il boschetto dei frati ha inaugurato anche una finestra virtuale su Facebook. Grazie ad una pagina ufficiale, rintracciabile cercando Parco Buzzaccarini, è possibile rimanere informati sulle ultime novità ed eventi. Inoltre si possono vedere moltissime foto e resoconti delle serate che si sono tenute recentemente. La pagina è diventata anche uno spazio dove commentare e proporre nuove soluzioni o possibili iniziative. Per la prima volta inoltre, è stata proposta una festa di halloween ricca di paura e suspence con una leggenda legata a fantasmi che infesterebbero il parco. Sempre online, è possibile esprimere il proprio parere per scegliere il logo del parco tra una lista di possibilità: su tutte le proposte è presente il cigno, simbolo del boschetto. E.M.
italcementi, un piccolo spiraglio
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a chiusura dello stabilimento di Italcementi a Monselice rappresenta una tragedia dal punto di vista occupazionale. Ma sembra esserci un flebile spiraglio sorto a seguito dello sciopero che ha portato al maxi presidio di protesta contro il mancato rispetto da parte della multinazionale del Progetto 2015. L’azienda ha ribadito ai sindacati la possibilità di ridistribuire i 669 cassintegrati in altre sedi. La multinazionale ha voluto precisare come sia previsto “il mantenimento delle varie forme di sostegno al reddito, con la possibilità peraltro di posticipare i termini della copertura della cassa integrazione straordinaria, a oggi prevista fino a gennaio 2015, termini che consentirebbero di intraprendere eventuali percorsi di riconversione industriale”. Come ha fatto sapere la stessa Italcementi, i termini del piano proposto saranno ancora al centro di incontri con il Ministero dello Sviluppo Economico per la costituzione di un tavolo di regia nazionale, e con il Ministero del Lavoro per la verifica delle agibilità relative alle coperture sociali. Ma il clima a Monselice resta caldo, quasi rovente e durante la manifestazione nazionale, il gruppo di manifestati più folto era proprio quello della cittadina della Rocca. Un segno evidente che lo stop improvviso imposto da Italcementi non è andato giù ai dipendenti che chiedono a gran voce una soluzione alternativa. Intanto è stato firmato un accordo che prevede specifiche azioni d’intervento da parte di tutti i soggetti coinvolti, pur con il riconoscimento del ruolo di
ciascuno: le stesse imprese, Confindustria Padova, le organizzazioni sindacali, la Regione del Veneto, la Provincia di Padova, i Comuni di Monselice ed Este, il Parco dei Colli Euganei. “Il Protocollo sottoscritto da tutte le parti è un atto importante che impegna sotto diversi aspetti – ha commentato l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - formativi per i lavoratori, di riqualificazione per gli espulsi dal settore, di coordinamento delle azioni di incrocio domanda offerta di lavoro, di semplificazione burocratica e amministrativa per le aziende. Permetterà di presentarci sui tavoli nazionali con una posizione unitaria e molto forte per le scelte di politiche di valorizzazione e tutela di E.M. questo settore”.
8 Monselice L’Intervento
La visita Canile di Monselice “Chiara Locrati” La struttura accoglie gli animali abbandonati
Cani in adozione, è gratis di Emanuele Masiero
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n rifugio per cani e gatti. Un luogo sicuro dove anche gli orfanelli dalla storia più triste, possono trovare l’affetto che meritano. E’ il canile gattile “Chiara Locrati” dove siamo andati per raccontare la vita quotidiana che lega gli uomini ai loro più fedeli amici. In poco più di 9 mesi quasi 200 cani hanno trovato una nuova casa. Tutti orfanelli del loro padrone che sarebbero rimasti per strada rischiando la vita e vagabondando in cerca di un po’ di affetto. Il merito delle adozioni va agli operatori del rifugio di via Erbecè: un gruppo di persone che hanno trasformato la loro infinita passione per gli animali in un lavoro a tempo pieno. Un impegno che non conosce limiti, nemmeno legati alle festività, perchè il rifugio di Monselice è aperto tutti i giorni dell’anno. In fin dei conti è Natale o Santo Stefano anche per i cucciolotti a quattro zampe che necessitano di assistenza tutti i giorni dell’anno. I cani attualmente sono una trentina: piccoli e grandi, a pelo corto e lungo, affettuosi e scalmanati. Ma in generale il motivo della loro permanenza è sempre lo stesso: l’abbandono dei loro padroni. Chi per motivi di spazio, chi semplicemente per pigrizia, fatto sta che spesso i cani vengono lasciati in mezzo alla strada. Così interviene l’accalappiacani, una specie di “vigile canino”, che li cattura per portarli al canile. Una volta arrivati al rifugio vengono sterilizzati e microchippati se ancora non hanno avuto un proprietario che l’abbia fatto. Dopo le prime due settimane di permanenza nel “sanitario” passano al “rifugio” che di fatto è la stessa sede, ma segna l’ingresso effettivo dell’animale nella comunità. Gli operatori che se ne prendono cura sono tre, tutti giovani e molto motivati. Ma è sempre possibile spendere qualche ora del proprio tempo come volontari semplicemente iscrivendosi alla Lida (per motivi assicurativi).
FOCUS
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In poco più di nove mesi quasi 200 amici dell’uomo hanno trovato una nuova casa, servono anche volontari Uno degli ospiti del canile di Monselice, in attesa di trovare chi possa prendersi cura di lui e dargli una nuova famiglia
Per chi invece vuole adottare un cucciolo la procedura è molto semplice e completamente gratuita: è sufficiente parlare con gli esperti del canile per individuare l’animale più adatto alle proprie caratteristiche e superare un rapido controllo a domicilio. Viceversa non è ancora possibile lasciare un cane al rifugio se per qualche motivo non si può più tenere. “E’ bene ricordare che si possono tenere animali anche in appartamento – ci spiega Ilaria, una degli operatori – spesso chi passa da una casa singola ad un appartamento crede sia necessario lasciare il cane a qualcun altro, ma non è così. Ovvio però che gli animali hanno bisogno di attenzioni e di uscire mediamente tre volte al giorno”.
Al canile di Monselice tutti gli animali sono adottabili e assolutamente sani. Inoltre non esistono confini territoriali: di recente sono giunte famiglie dalla provincia di Verona e addirittura da Merano. Quando si individua un cane che potrebbe essere scappato e senza una casa è necessario chiamare i vigili o i Carabinieri del Comune in cui si trova l’animale. Allo stesso modo, è doveroso chiamare le autorità in tutti i casi in cui si scoprono maltrattamenti: la segnalazione sarà anonima. Per informazioni di qualsiasi tipo è possibile chiamare il numero 3383810183 oppure scrivere una e-mail a caniledimonselice@ libero.it o in alternativa visitare il sito www.caniledimonselice.it.
Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*
segue da pag.
Sono stati introdotti strumenti giuridici per prevenire le violenze: il legislatore ha previsto delle aggravanti nei delitti di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori. Ma non solo. L’intento è stato quello di attuare un regime di prevenzione, e ciò sia aggravando le pene per coloro che commettono i reati ma soprattutto prevedendo una serie di strumenti giuridici che consentano di impedirne la consumazione. Chi commetterà violenza domestica (percosse, lesioni, ovvero i cosiddetti reati sentinella), potrà essere inizialmente ammonito dal Questore. Quest’ultimo potrà chiedere al Prefetto di disporre la sospensione della patente di guida del destinatario dell’ammonimento, da uno a tre mesi. E ciò in assenza di querela: sarà sufficiente che i fatti vengano segnalati (purché in modo non anonimo) alle forze dell’ordine. Il Questore, procederà ad informare il soggetto ammonito della presenza dei servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, servizi di salute mentale e servizi per le dipendenze): lo scopo è di eliminare, direttamente nell’autore, la spinta alla violenza. Coloro che subiscono reati di maltrattamenti in famiglia saranno poi maggiormente informati dello status del procedimento penale che le vede vittime, e potranno godere del patrocinio a spese dello Stato in deroga ai limiti reddituali. Esse potranno formulare istanza affinché la loro audizione venga resa in regime protetto. Questa modalità, eviterebbe la testimonianza di fronte all’autore del reato. Potrebbe vincere le resistenze di molte vittime a sporgere la querela. La querela nei casi di stalking, potrà esser rimessa unicamente avanti al Giudice, mentre nel caso vi siano state minacce aggravate non potrà esser ritirata. Le ipotesi di maltrattamenti sono state introdotte fra i reati per i quali è previsto l’arresto in flagranza, e comunque potrà essere applicata la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il responsabile potrà esser controllato mediante il braccialetto elettronico e potranno esse disposte intercettazioni telefoniche. La nuova legge ha introdotto il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ove le vittime dei reati di violenza sessuale e di genere potranno trovare ausilio di operatori specificatamente formati. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia
Il canile mette on line schede e foto degli animali da adottare, con tutte le informazioni
visite possibili tutti i giorni, oltre a quelle “virtuali” sul web
rima di comprare un cane in negozio è sempre consigliabile visitare il canile. A Monselice tutti gli animali sono docili, sani ed affettuosi. “A differenza di quello che si pensa, gli animali meno giovani sono quelli che più si affezionano ai nuovi padroni – spiega Ilaria, operatrice del canile di Monselice – Quando hanno già 4-5 anni sono consci dell’affetto che gli trasmette una persona. Cercano subito l’affetto di qualcuno e si attaccano moltissimo a chi li adotta.
Inoltre un cane adulto è meno vivace e più gestibile anche da chi dispone di meno tempo. Senza contare che solitamente ha un carattere più pacato e sa che non deve sporcare in casa”. Tipicamente il picco di adozioni si registra dopo l’estate, quando si rientra dalle ferie. “Per una buona adozione bisogna avere del tempo da dedicare all’animale. Contrariamente a quello che si pensa non serve per forza un giardino che in ogni caso dovrebbe essere ben recintato per assicurarsi che il
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cane non possa scappare”. Per avere un rapido assaggio delle possibilità è sufficiente visitare il sito www. caniledimonselice.it oppure cliccare “Mi Piace” sulla pagina Facebook del canile “Chiara Locrati”. All’interno del portale ci sono moltissime schede di animali con tante foto e descrizioni accurate. Naturalmente è sempre possibile visitare di persona il rifugio che si trova in via Erbecè a Monselice ed è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18. E.M. L’ingresso del canile di Monselice
Monselice 9 Il reddito degli amministratori Al secondo posto l’ex primo cittadino Fabio Conte
Lunghi sovrasta tutti
Agli assessori poco più di 1.200 euro al mese, circa la metà per il vice Mamprin e per Parolo
Il municipio di Monselice, resi pubblici i redditi
di Emanuele Masiero
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occa al sindaco Francesco Lunghi lo scettro di paperone tra i politici di Monselice. Il primo cittadino batte anche Paola Goisis, al primo posto della classifica atestina su chi è piazzato meglio economicamente. Questa inusuale sfida è stata resa possibile grazie alla legge sulla trasparenza che prevede la pubblicazione online della situazione patrimoniale di tutti i membri della giunta e del consiglio comunale. Partendo dalle indennità non ci sono grandi sorprese: il sindaco percepisce lo stipendio pieno ovvero 2.788 euro mensili. Dimezzato quello
Il concorso
del vice Gianni Mamprin (766 euro), intere le indennità degli assessori Beppino Zerbetto, Romano Gelsi, Andrea Parolo e Andrea Tasinato, tutti a 1.254 euro mensili (quella di Parolo ridotta a 627) e 627 euro al presidente del consiglio comunale Roberto Baratto. Sulla parte più interessante, il sito è ancora in aggiornamento ed è disponibile solo fino al 2011. Al primo posto c’è Lunghi, con 238.646 di reddito. Al secondo gradino l’ex sindaco e ora assessore provinciale Fabio Conte, con 203.640 euro. Terzo un altro medico, il
consigliere Nicola Annunziata, che ha dichiarato 140.576 euro. Subito dopo tocca al leghista Santino Bozza, consigliere regionale: 116.692 euro. Quinto il consigliere Davide Strada con 97.724 euro. Lo segue Lorenzo Nosarti, con 75.321 euro. Nella fascia “benestante”, ma non da capogiro si trova Loris Rossato, che dichiarava 65.043 euro. 50.402 euro il reddito del presidente del consiglio Roberto Baratto. Subito dopo ci va vicino Andrea Tasinato con 47.132 euro. Segue il gruppo Emanuele Rosina con solo 43.682 euro. In basso alla classifica si
il sole, stella tra scienza e mito, concorso didattico
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l comune di Monselice e la Cooperativa “La Fucina delle Scienze” hanno promosso un concorso didattico sul tema “Il Sole: una stella tra scienza e mito”. L’iniziativa, nata nell’ambito del Festival della Scienza e della Tecnica della Città di Monselice, è riservata agli alunni e studenti di tutte le
Agli ultimi posti Beppino Zerbetto, Paolo Dago, Lucio Perin e Andrea Basso trova anche il vicesindaco Gianni Mamprin con 35.012 euro. Tocca poi a Francesco Fontana con 34.094 euro. Tra i più “poveri” ci sono Pietroantonio Aldrigo (33.909), Tiziano Lazzarin (33.347), Francesco Miazzi (32.010), Andrea Parolo (30.925). Non mancano i consiglieri sotto i 30 mila: Fran-
scuole primarie e secondarie delle province di Padova, Vicenza e Rovigo. Il concorso non sarà solo un momento di crescita culturale: sono previsti dei premi importanti che coinvolgono studenti e insegnanti. Alla scuola primaria saranno riconosciuti: primo premio di 500 euro, secondo di 300 euro e terzo 200 euro. Alla secondaria di primo grado rispettivamente 800, 500 e 200 euro. Mentre alla secondaria di secondo grado andranno 1.000, 800 e 500 euro in base all’ordine della classifica.
co De Angeli (28.991), Rino Biscaro con 28.116 euro, Gabriella Zanin (20.509). Nella fascia più bassa Giuseppe Rangon che dichiarava 17.714 euro, Romano Gelsi con 16.215, Beppino Zerbetto a quota 15.059, Paolo Drago a 13.229. Penultimo Lucio Perin con 6.259 euro e ultimo Andrea Basso, che ne dichiarava meno di 4.800. Il raffronto con i colleghi di Este è fin troppo scontato. In generale comunque lo stato patrimoniale dei politici di Este è mediamente più basso dei colleghi monselicensi.
Scopo del concorso è stimolare i giovani ad approfondire le loro conoscenze sul valore del sole come fonte energetica. L’argomento proposto potrà essere affrontato dagli studenti secondo le proprie preferenze dando risalto ad un aspetto importante (sole nel mito, sole nella letteratura, sole e cosmo, sole come fonte energetica, ecc...). Per informazioni è possibile telefonare allo 042972628 oppure scrivere una e-mail a festivalscienza@comune.monselice.padova.it. E.M.
10 Este Le limitazioni L’ordinanza in vigore fino al 13 dicembre e poi da gennaio
Guerra all’inquinamento Al bando in centro storico le auto e i motorini non rispondenti alle attuali direttive ambientali di Nicola Cesaro
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l Comune dichiara guerra all’inquinamento e lo fa blindando il centro storico dai mezzi a motore più impattanti. Dallo scorso 4 novembre e fino all’11 aprile il centro storico sarà vietato ai mezzi a motore che non rispondono alle più recenti direttive europee in materie di inquinamento. L’ordinanza ha come campo di validità il circuito del centro storico individuato dalle vie Caldevigo, Augustea, Petrarca, Martiri della Libertà e Padana Inferiore ed è in vigore dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18, dal 4 novembre al 13 dicembre e poi dal 7 gennaio all’11 aprile, dal lunedì al venerdì. Come già detto, in centro storico non potranno transitare quei veicoli che non rispondono alle recenti direttive comunitarie: le automobili a benzina non omologate secondo le ultime direttive (Euro 0), le moto e i ciclomotori il cui certificato di circolazione è stato rilasciato prima dell’1 gennaio 2000, le vetture a diesel Euro 0, 1 e 2. Ma la circolazione limitata non è l’unica misura pensata per contrastare il pericolo di
NEWS “Magnifica Comunità”
quattro cittadini illustri premiati
IN BREVE A condannare il gesto ci ha pensato Sergio Gobbo (Pdl)
spezzate in due le panchine in marmo nel cuore della città in piazza trento
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locchi di marmo spezzati in due, pare quasi impossibile. Spiacevole sorpresa in piazza Trento: qualcuno ha danneggiato seriamente le due panchine di marmo che si trovano nella piazzetta del centro storico. A condannare il gesto ci ha pensato il consigliere d’opposizione Sergio Gobbo (Pdl): “Questo è un patrimonio pubblico e il danno dunque tocca ogni cittadino. So per certo che un danneggiamento è avvenuto per colpa di una manovra errata, ma il responsabile con grande senso civico ha denunciato l’episodio agli uffici municipali”. L’autore dell’altra rottura, invece, resta ignoto: “E’ un segno di scarso senso civico che va assolutamente condannato. Spero che il Comune provveda in tempi brevi a riparare le due panchine di marmo”. N.C. Il Comune ha fissato anche la quota massima per i partecipanti
palestre concesse gratuitamente a chi organizza corsi per la terza età
La zona del centro storico delimitata fino alla primavera inquinamento. L’ordinanza comunale vieta inoltre di mantenere acceso il motore per gli autobus arrivati al capolinea, indipendentemente dal periodo di sosta, per le auto in sosta o i veicoli merci durante il carico e scarico e per le vetture che si fermano ai semafori o ai passaggi a livello per più di un minuto. E’ inoltre vietato dar vita a combustioni all’aperto, soprattutto di genere agri-
colo e in cantieri, e di climatizzare ambienti come cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie che collegano questi spazi, box, garage e depositi. Il Comune obbliga inoltre ad abbassare la temperatura di 1 grado negli ambienti domestici riscaldati da impianti termici alimentati a combustibile non gassoso. Sono previste delle sanzioni per i trasgressori, che vanno dai 163 ai 658 euro.
Scuola primaria Originali festeggiamenti
Buon compleanno Verdi! Il “brindisi” degli alunni
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alestre gratuite per chi organizza attività per anziani. La giunta comunale di Este ha deciso di concedere le palestre cittadine a titolo gratuito agli istruttori che si impegneranno ad organizzare attività fisica per gli over 60. Il Comune ha concesso al gratuità per un massimo di sei corsi. Potranno richiedere il beneficio insegnanti in possesso di diploma Isef o laura in Scienze motorie: in caso di più richieste, saranno preferiti gli istruttori con maggiore esperienz. La giunta ha inoltre fissato la quota massima che gli anziani devono versare per partecipare ai corsi, e che non supererà i 20 euro mensili, prevedendo almeno due incontri settimanali di un’ora. E’ stata poi confermata la volontà di avviare presso il PalEste un corso per disabili: anche in questo caso l’impianto verrà concesso gratuitamente. N.C.
APRE “NAUTILUS”, LA SALA PROVE
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ltri quattro cittadini illustri per il premio “Magnifica Comunità”, riconoscimento che vuole premiare i cittadini eccellenti e meritevoli di aver dato un importante contributo sociale alla città e al territorio. Quest’anno il “Magnifica Comunità”, giunto ormai alla sesta edizione, è andato tre uomini e una donna. Il primo è Franco Giorgio Trevisan, fumettista meranese trasferito ad Este negli anni Sessanta, già illustratore de “Il corriere dei piccoli” e vincitore del Premio Europeo Stampa Cristiana. Premiato anche il naturalista Antonio Mazzetti, curatore di numerosi libri e guide sui Colli Euganei. Un esperto veramente “innamorato” dei Colli Euganei, ai quali ha dedicato anni di lavoro e di studio, nonché gradevole accompagnatore in ocdasione delle escursioni che periodicamente organizza. In campo sociale si è distinta l’unica donna, Maria Lucia Andreose, tra varie attività referente dell’associazione La Bilancia. Quindi l’ultimo riconoscimento a Ernesto Saverio Marchetti, fondatore dell’omonima azienda leader nella formatura dei metalli. La cerimonia di consegna dei premi si è tenuta lo scorso 20 ottobre, alla presenza delle autorità cittadine e di numerosi cittadini. N.C.
I ragazzi che si occupano della nuova sala prove “Nautilus” I ragazzi della scuola primaria “Verdi” durante la festa
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n brindisi, musica classica e tanti auguri all’illustre personaggio che dà il nome alla scuola. E’ stato un compleanno speciale quello festeggiato dalla scuola primaria “Giuseppe Verdi” di Deserto. Il mese scorso, in occasione dell’anniversario di nascita del compositore Giuseppe Verdi, l’istituto ha voluto coinvolgere i piccoli studenti in una giornata di festeggiamenti. Il compositore italiano, nato il 10 ottobre 1813 – ricorrevano dunque i duecento anni dalla nascita – a Le Roncole, dà il nome alla scuola di Deserto: non approfittare dell’anniversario per dare vita ad una giornata alternativa sarebbe stato veramente un gran peccato. E così le maestre della scuola hanno messo a punto un programma davvero curioso e stimolante. Mentre in mezza Italia si celebrava il maestro con concerti e riti pomposi, i piccoli studenti hanno celebrato il compositore
con semplicità e autentica gioia. Gli alunni con le loro insegnanti hanno addobbato la scuola con cartelloni, bandierine e coccarde tricolore, ricordando poi il significato di “Va’ pensiero” dall’opera il “Nabucco”. Hanno quindi brindato – non con il vino ma con the ovviamente - al suono di “Libiam con lieti calici” dall’opera “La Traviata”, una delle arie più note di Verdi. Hanno infine marciato seguendo il ritmo della famosa aria dell’opera “Aida”, tra sorrisi e sguardi divertiti. La festa, unica nel suo genere, è stata un vero successo. Non è sicuramente stato un giorno di scuola perso, ma anzi un richiamo alle radici della patria e al senso civico sviluppato in un giorno speciale e con metodi originali. Spiegano infatti le docenti: “Con questa iniziativa si è voluto evidenziare l’importanza di informare e di formare una coscienza cittadina e sociale”. N.C.
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n nuovo spazio per far crescere nuovi talenti. E’ stata inaugurata da poche settimane “Nautilus”, la nuova sala prove messa in piedi dal Comune di Este all’interno dell’istituto Zanchi, in via dell’Atleta. Da quando il biennio del liceo si è trasferito nella nuova sede di via Stazie Bragadine, la struttura è diventata pienamente disponibile. Il Comune, sollecitato da appassionati e associazioni, ha immediatamente cercato un modo per occupare costruttivamente quei volumi. Da qui l’idea di far nascere un’attrezzata sala prove. Il box insonorizzato contiene infatti tutto il necessario per ospitare un gruppo musicale e verrà affittato ad ore come sala prove. La gestione della struttura è affidata alle associazioni Giovani d’Este e Amici del Ferrari Mentalmente Instabili. Nel complesso, il Comune ha messo a disposizione altre aule, nelle quali si terranno corsi di teatro, un corso di regia e sceneggiatura col maestro Alessandro Romano (già avviato), uno sulla musica nel mondo ellenico classico e
nel teatro greco e poi lezioni dedicate alla musica moderna e colta. La direzione della scuola di musica è affidata al maestro Jozef Pjetri, compositore, pianista e direttore d’orchestra. In programmazione durante l’anno ci sono anche diversi workshop, oltre a varie collaborazioni con esperti e aziende del settore. All’ingresso è installato anche dispensatore di prodotti artigianali del Birrificio Estense di Montagnana. Queste le tariffe, assolutamente abbordabili da tutte le fasce di utenti, fissate per utilizzare il box: dalle 14 alle 20 per due ore di prova 13 euro; dalle 20 alle 24 per due ore 16. E’ prevista inoltre un’ulteriore tariffa agevolata per i giovanissimi tra i 14 e 18 anni iscritti alle scuole di Este: 8 euro per due ore dalle 14 alle 20. E’ inoltre previsto anche il 20% di sconto per i soci delle associazioni culturali di Este iscritte all’albo comunale. Per qualsiasi informazione è possibile visitare il sito www.giovanieste.it o contattare il 3409235502. N.C.
12 Este Operazione trasparenza Il Comune pubblica i dati di giunta e consiglio
Alla leghista Goisis il reddito più elevato di Nicola Cesaro
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perazione trasparenza: gli amministratori di Este rendono pubblici i propri incarichi e i propri redditi. Grazie al nuovo regolamento sulla trasparenza approvato dal consiglio comunale atestino, il sito internet del Comune accoglie infatti le posizioni di tutti i membri della giunta e del consiglio estensi. Il “Paperone” degli amministratori atestini è l’ex deputato Paola Goisis, che nel 2012 ha dichiarato 131.180 euro. L’onorevole è l’unica figura politica eletta che riesce a superare la quota dei centomila euro. Dietro di lei c’è l’ex vicesindaco Gianfranco Fornasiero (Pdl, 86.944 euro), seguito a ruota dal già sindaco Vanni Mengotto (Udc, 83.197) e dal dirigente medico Morena Cadaldini (Pd, 81.710). Al quinto posto segue il neoconsigliere delle Civiche d’Este, il promotore finanziario Marco Migliorin (68.905), che ha alle spalle il segretario cittadino del Pd – analista della Cementizillo e membro del Cda del Padova Tre - Stefano Papa (50.363), l’assessore allo Sport dell’Udc Fabrizio Brugin (47.847) e il presidente del consiglio, la docente Rosa Rizzato (41.458), tallonata dall’assessore allo Sviluppo economico delle Civiche d’Este Matteo Pajola, che ha dichiarato 38.974 euro. La speciale graduatoria vede poi il capogruppo democratico Francesco Panfilo (38.890), il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa (Civiche, 38.288) e l’assessore al Sociale Silvia Ruzzon (Pd, 35.996). Il sindaco Giancarlo Piva è “solo” tredicesimo, percependo 34.619 annui. Questi gli altri redditi: il geometra Alberto Fornasiero (Civi-
Sopra agli 80 mila euro Fornasiero seguito da Vanni Mengotto e da Morena Cadaldini che, 30.844), l’infermiera Orietta Ravazzolo (Lega, 26.940), l’avvocato Sergio Gobbo (Pdl, 25.778), Giovanni Guariento (Idv, 21.466), Carlo Zaramella (Lega, 20.767) e Maria Luisa Cagnotto (Pd, 9.952). Il reddito più basso è dello studente Alberto Roman, del Pd, fermo a 219,89 euro, preceduto dall’assessore alla Cultura dell’Idv Eleonora Florio: per lei 3.472 euro. Il consiglio comunale ha deciso di allargare questa forma di trasparenza non solo al mondo politico: avranno gli stessi obblighi anche i dirigenti del Comune e il personale equiparato. Il regolamento, tra l’altro, prevede che siano pubblicati addirittura redditi e dichiarazioni di coniugi e parenti fino al secondo grado: gli amministratori, tuttavia, possono dichiarare il mancato consenso del parente e dunque evitare di consegnare quei documenti. Ad oggi solo il sindaco Giancarlo Piva e
Grazie allo stipendio percepito in Parlamento batte tutti, solo al tredicesimo posto il sindaco
L’amministrazione ha deciso di mettere in rete i redditi dell’intero consiglio comunale e anche quelli dei dirigenti
Consiglieri e assessori hanno reso pubblici anche eventuali altre cariche l’assessore Ruzzon hanno acconsentito alla pubblicazione dei redditi dei rispettivi coniugi. Oltre ai propri redditi, consiglieri e assessori hanno pubblicato anche i curricula, i dati relativi all’assunzione di altre cariche ed i relativi compensi percepiti a qualsiasi titolo, così come gli eventuali incarichi a pagamento richiesti da qualsiasi ente pubblico, i diritti reali sui beni immobili posseduti, sulle azioni di società e le quote di partecipazione a società direttamente possedute.
IL PREMIO Dal Touring Club Italiano
classe turistica vince l’itis euganeo
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l Touring Club Italiano premia la II AB dell’Itis Euganeo di Este. A Trieste, in occasione della settima edizione di “Classe turistica - Festival del Turismo scolastico”, gli studenti di Este sono stati premiati per il lavoro di promozione della loro città. La classe si è infatti aggiudicata il primo premio nella categoria “Viaggio nella civiltà Istriano-Dalmata”, dedicato alle classi che sono andate alla scoperta dei territori al confine orientale italiano. Tra le centinaia di lavori presentati, “Il nostro Oriente? Un mosaico di emozioni”, realizzato dagli studenti di Este, ha colpito la giuria per l’approfondito lavoro di studio e documentazione della storia dell’Istria, per le bellissime immagini che si susseguono accompagnati da una voce narrante. Il concorso ha assunto ancora maggior valore rispetto alle edizioni precedenti: il Touring Club Italiano , infatti, ha festeggiato proprio quest’anno i 100 anni della gita scolastica. L’associazione un secolo fa è stata la prima ad introdurre l’idea e la pratica della gita scolastica. La vittoria della scuola atestina, visto l’anniversario, acquista ancor più lustro. N.C.
14 Montagnana Serie Tv internazionale Le riprese risalgono allo scorso anno, ora in onda
Dieci minuti di celebrità
Montagnana alla ribalta nella serie tv “I Borgia” è spacciata per Forlì ma è ben riconoscibile di Nicola Cesaro
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’hanno spacciata per Forlì, rocca dell’impavida Caterina Sforza, ma poco importa. Montagnana e le sue mura si sono ritagliate dieci minuti di illustre televisione grazie alla serie televisiva “I Borgia”. Sky Cinema ha recentemente mandato in onda la puntata della fortunata serie tv francese girata tra i castelli della Bassa Padovana. In una delle ultime puntate, intitolata “Chi è come dio?”, ad un certo punto lo scenario diventa decisamente noto. Le azioni hanno infatti come teatro la Rocca degli Alberi, la via d’ingresso più nota della cittadina montagnanese. Le immagini erano state girate lo scorso novembre, quando per qualche giorno il vallo e le mura erano state “assaltate” da troupe e attori, ma anche da comparse nostrane accorse a centinaia per partecipare alla registrazione della serie. Come già detto, Montagnana è stata “spacciata” in realtà per Forlì. Alla mezzora della puntata si vede chiaramente la Rocca degli Alberi, dove arriva con i suoi soldati Cesare Borgia,
Una delle immagini trasmesse da Sky nella nota serie tv interpretato da Mark Ryder. Dall’alto compare Caterina (Valentina Cervi). Ne nasce un dialogo di qualche minuto in cui Borgia minacca di assaltare il castello. Non mancano le gaffe, in realtà notate solo da chi mastica storia locale: ad un certo punto, per esempio, si nota lo stemma dei Carraresi, famiglia che nulla a che fare con le dinastie protagoniste della serie sui Borgia. Nella stessa puntata si vedono pure le scene girate al Castello di Monselice, nella sala Aldo Businaro, in particolare quella che riproduce
l’incontro tra Cesare Borgia e Leonardo, portato prigioniero in un sacco. Sulla parete in fondo campeggia il bozzetto de “L’ultima cena”. Cesare si fa mostrare i progetti per le macchine da guerra. Del Castello si riconosce la parete a scacchi bianchi e rossi: nel salon d’onore e nella sala della musica si svolgono altre scene clou, come il dialogo tra Cesare e Lucrezia (Isolda Dychauk) a bordo del letto con baldacchino. La Bassa Padovana ha avuto i suoi dieci minuti di celebrità.
CURIOSITA’ Montagnana scelta come location per Linea Verde Orizzonti
una mongolfiera atterra davanti al duomo
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on solo fiction e intrighi medievali: la cittadina murata si ritaglia uno spazio televisivo anche grazie alle proprie bellezze architettoniche e ai prodotti locali. Qualche settimana fa a Montagnana è infatti arrivata la troupe di “Linea Verde Orizzonti”, la trasmissione di Rai Uno che gira l’Italia alla ricerca delle eccellenze locali e che viene La mongolfiera atterrata in piazza trasmessa il sabato mattina da a Montagnana verso la fine di ottobre Rai Uno. Le telecamere del programma hanno scelto una via alternativa per riprendere le bellezze cittadine: da piazza Vittorio Emanuele II è infatti decollata una mongolfiera con a bordo i cameramen e i conduttori della trasmissione. Il pallone volante è rimasto anche ancorato per qualche minuto nel cuore della cittadina, per una suggestiva panoramica del centro storico, attirando la curiosità di molti residenti e turisti. Le telecamere della trasmissione, oltre al borgo medievale, hanno fatto anche un focus sui prodotti tipici del Montagnanese. La puntata, condotta dalla coppia composta da Federico Quaranta e Chiara Giallonardo, è stata messa in programmazione per l’inizio di novembre. E’ ovviamente soddisfatto il sindaco Loredana Borghesan: “Per noi questa ribalta nazionale è motivo di orgoglio. Ancora una volta la città di Montagnana diventa il punto di interesse per il turismo della Bassa Padovana. Sarà una vetrina importante, non solo per i nostri tesori architettonici ma anche per i prodotti tipici e per le aziende del territorio”. La troupe di “Linea Verde Orizzonti” non si è peraltro limitata ad approfondire l’incanto delle mura montagnanesi. Negli stessi giorni la troupe si è trasferita nei Colli Euganei, dove assieme al naturalista Toni Mazzetti ha potuto toccare con mano gli angoli più suggestivi del Parco. N.C.
“noi pensionati siamo una risorsa”
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rgogliosi del nostro ruolo attivo nell’agricoltura, nella famiglia e nella società. Vogliamo continuare ad essere una risorsa per il nostro territorio”. Resio Veronese, presidente della Federazione Pensionati di Coldiretti Padova, ribadisce che la terza età ha ancora molto da dare all’agricoltura e sottolinea la “forza dell’esperienza” di un’intera generazione. Alla Giornata provinciale del Pensionato Coldiretti erano quasi in 300 in Duomo a Montagnana. L’associazione Coldiretti Federpensionati Padova, guidata da Resio Veronese, rappresenta oltre 14 mila iscritti, molti dei quali continuano a dare il loro prezioso contributo nelle aziende condotte dai figli e dai nipoti. Ricchissimo il carnet della giornata tra le mura di Montagnana con la celebrazione della messa e un momento di riflessione sul ruolo degli agricoltori pensionati come risorsa. La messa in Duomo è stata celebrata dal Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Padova, don Galdino Canova, che ha messo l’accento sulla “missione” della terza età in agricoltura, partendo dalle parole di Papa Francesco:
“Magari invecchiare come buon vino!”. Al termine della celebrazione i saluti del Segretario Nazionale dell’Associazione Pensionati Danilo Elia, del Presidente di Coldiretti Padova Federico Miotto, del delegato Giovani Impresa Massimo Bressan, dell’assessore alla cultura del Comune di Montagnana Matteo Mantoan. Emozione e applausi durante la consegna dei riconoscimenti a quattro agricoltori pensionati che hanno fatto la storia di Coldiretti e che per decenni hanno dato il loro fondamentale contributo a beneficio del settore primario padovano. L’associazione ha voluto anzitutto onorare la memoria di Romildo Favaretto consegnando la targa alla nuora. Non si aspettava la consegna del riconoscimento Zeffirino Romanato. Consegnata la targa anche a Lino Molon. Non ha potuto ritirare il riconoscimento a causa di un infortunio Primo Scricco. Il Segretario Nazionale di Federpensionati Danilo Elia ha colto l’occasione per consegnare i due attestati per la partecipazione al Concorso Nazionale di Poesia a Resio Veronese per il componimento “Il cammino della vita” e a Evandro Mezzato per “I miei ottantaquattro anni”. N.C.
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Montagnana 17 Viabilità Riaperto il cantiere per apportare delle migliorie all’opera, soddisfatta la sindaco Borghesan
Rotatoria ormai completata
Dopo lo stop forzato a causa di incovenienti legati agli espropri il cantiere ha ripreso l’attività di Nicola Cesaro
C
on il mese di ottobre sono ripartiti i lavori di “assestamento” della rotatoria di via Luppia Alberi. Il rondò della Padana Inferiore è uno dei più attesi dalla popolazione locale, che attraversa frequentemente quell’incrocio. Ad annunciare la riapertura del cantiere, per il completamento con delle migliorie dell’attuale incompleta rotatoria, è il sindaco Loredana Borghesan, che non nega la propria soddisfazione per l’avvio dei lavori: “Il completamento di questo punto nevralgico della viabilità locale, come già annunciato in primavera, porterà con se alcune importanti modifiche funzionali alle intersezioni della rotatoria stessa, il tutto per dare una risposta alle esigenze emerse nell’utilizzo della medesima e finalizzate alla sicurezza della circolazione”. I lavori erano rimasti fermi a lungo, per inconvenienti di natura espropriativa finalmente venuti meno. Il cantiere prevede anche la finitura dell’anello centrale della rotatoria. Per dar seguito ai lavori di completamento, si è prevista la riduzione dell’aiuo-
la spartitraffico ricavando, in questo modo, una corsia di inserimento della rotonda su via Tempra e facilitando così il raggiungimento del vicino ospedale. Si tratta di un progetto che oltre ad avere una migliore funzionalità viaria, ha in sé anche un tocco stilistico di pregio, almeno secondo gli uffici comunali. Sottolinea il sindaco: “Non a caso il progetto porta la firma del professor Marco Lazzarotto, docente di mosaico all’Università delle Belle Arti di Bologna. L’intervento di completamento comporterà una spesa per lavori complessivi di poco superiore ai 140 mila euro, spesa che sarà interamente finanziata dal Comune”. Lo scorso 26 ottobre, a qualche chilometro di distanza, è stata inaugurata anche un’altra rotatoria sulla Padana Inferiore. A Este una cerimonia ha fatto da battesimo alla rotonda dell’Extense. Qui il progetto comunale è stato sostenuto da Aspiag Service, proprietaria del centro commerciale Extense. Ha commentato nell’occasione Paul Klotz,
Novità posiiva per la viabilità cittadina in via Luppia Alberi amministratore delegato di Aspiag: “La realizzazione di questa rotatoria era diventata indispensabile per agevolare l’ingresso e l’uscita dal centro commerciale, semplificando il flusso e alleggerendo la pressione sul traffico ordinario. I risultati li abbiamo già apprezzati in queste settimane: grazie alla rotatoria si evitano le code, e l’immissione nella strada regionale è innegabilmente più sicura, per i
nostri clienti ma anche per tutti gli automobilisti che transitano su questo tratto della Padana Inferiore”. Concorda il vicesindaco atestino Stefano Agujari Stoppa: “La collaborazione con il privato non solo ha reso possibile realizzare un’opera pubblica a costo zero per la nostra comunità, ma ha anche sciolto un annoso nodo di viabilità, mettendo in sicurezza l’immissione dalle due vie laterali sulla Padana Inferiore”.
CURIOSITA’ I “Ghot Hunter” dicono di sì
A CASTEL SAN ZENO CI SONO I FANTASMI?
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rederci non è da tutti, ma i Ghost Hunter Padova assicurano: Castel San Zeno è infestato da fantasmi. Questa convinzione arriva dalll’elaborazione dei dati raccolti nella recente indagine, quando gli “acchiappafantasmi” patavini erano entrati nelle stanze del castello montagnanese accompagnati anche dal ricercatore Gianfranco Maritan e dall’assessore alla Cultura Matteo Mantoan. Le sorprese, a detta dell’equipe, non sono mancate: sarebbe infatti stato immortalato, con una macchina fotografica con sensore modificato a ultravioletto e infrarosso, con filtro aggiuntivo da 850 nanometri, uno spostamento anomalo di un oggetto, precisamente un borsone contenente parte della nostra strumentazione. E poi una figura incappucciata sulla porta della stanza utilizzata dal gruppo teatrale Prototeatro, oltre a un presunto volto nella vetrata della porta del museo civico. Nel mastio della torre i GhP sarebbe stata inoltre captata un’entità dal medianista del gruppo e alcuni operatori del gruppo avrebbero assistito ad altri fenomeni di “poltergeist”, in particolare una catenina tirata dal collo, con evidenti segni di probabili unghiate. Suggestioni o verità? N.C.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
Rapporto della Fondazione Zancan Monitoraggio dettagliato sull’uso del web
PADOVA
Adolescenti e internet 25% in rete ogni giorno
Il 70% dei dodicenni padovani si connette almeno una volta alla settimana, e i genitori che fanno? di Martina Celegato
S
ette dodicenni padovani su 10 usano internet almeno una volta alla settimana, uno su quattro naviga in rete ogni giorno. E’ questa la situazione che emerge dal primo rapporto sui giovani e il web fotografato dalla Fondazione Emanuela Zancan. I dati emergono dallo studio longitudinale Crescere curato proprio dalla Fondazione in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, 80 Comuni della provincia di Padova, l’Ulss 16 e la Fondazione Città della Speranza. Il progetto, che gode del patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il sostegno dell’Ufficio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, punta al tracciamento dei cambiamenti nei confronti delle nuove tecnologie nel mondo degli adolescenti che diverranno veri e propri protagonisti della ricerca attraverso una serie di interviste che verranno poste loro nel corso degli anni. Lo studio si propone di raggiungere un migliaio di ragazzi della provincia di Padova e le loro famiglie, accompagnandoli in un percorso di monitoraggio dagli 11 ai 18 anni. In questo modo si potrà ottenere uno sguardo a 360 gradi sul loro processo di crescita in una fase della vita particolarmente delicata. Il monitoraggio interessa diversi aspetti della vita dei ragazzi: la salute, l’apprendimento, le relazioni sociali, la vita in famiglia, il rapporto con le nuove tecnologie, le aspettative per il futuro… Dai primi dati, calcolati su un sottogruppo di 300 ragaz-
zi dodicenni che frequentano la scuola secondaria inferiore, per comprendere forse un po’ meglio i nostri ragazzi”. Ma perché è così importante conoscere meglio i gioemerge che quasi tutti hanno un collegamento a internet in casa. Si connettono anche attraverso il cellulare, il tablet o vani di oggi attraverso uno studio che coinvolga le famiglie la consolle dei videogames. Quando si trovano davanti al pc, stesse? Le motivazioni possono essere molteplici ma come perlopiù svolgono ricerche per la scuola, giocano, ascoltano spiega la mission dello studio Crescere l’ingresso nelle scuole musica, guardano film, cartoni animati e video musicali. Il medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente delicata. È il momento delle scoperte, 16% ammette di usare social network e il fenomeno è in continuo aumento. La maggior parte delle amicizie, dell’ingresso nell’adolescenza, dei conflitti con i genitori, della Tra i preadolescenti padovani quasi il delle famiglie voglia di crescere in fretta. La ricerca 90% riferisce di avere amici che li uti- pone dei limiti di tempo e fa una cercherà di dare risposte ai genitori, agli lizzano. insegnanti, a quanti hanno a cuore la Ma qual è il ruolo che i genitori ri- selezione dei siti necessità di garantire opportunità per vestono nella vita tecnologica dei figli? Per monitorare le attività online dei loro figli i genitori metto- crescere ai nostri ragazzi. Lo studio Crescere rappresenta una vera e propria innono in atto diverse strategie. La maggior parte impone limiti di tempo o seleziona i siti cui i figli possono accedere (61%). vazione nel panorama italiano. Uno studio longitudinale, che Molti specificano che la navigazione in rete è permessa sol- continua nel tempo, non è facile da organizzare e sostenere, tanto in presenza di un adulto. Alcuni vietano espressamente ma ha un potenziale immenso, in termini di conoscenza, atl’uso dei social network. “Il rapporto con la tecnologia, in- tività di promozione della salute, di prevenzione dei rischi, ternet e i social network è un aspetto centrale nella vita dei di monitoraggio dello sviluppo in età evolutiva. “Lo studio ci ragazzi di oggi,” spiega il direttore della Fondazione Zancan, aiuterà a capire come si studia, si cresce, si affrontano i comTiziano Vecchiato . “È tramite un computer che sempre più piti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di spesso si costruiscono amicizie e relazioni, si scopre il mondo, apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come ci si svaga e si studia. Per questo sono particolarmente inte- si partecipa e si diventa grandi.” Un vero e proprio patrimonio ressanti i dati che lo studio Crescere ci mette a disposizione per la formazione e la quotidianità.
VISITA Al CARCERE DI PADOVA CANCEllIERI DAI DETENUTI CHE lAVORANO
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a recente visita del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri al carcere Due Palazzi di Padova si è rivelato un momento per alcuni aspetti davvero importante visto che si sono affrontate tematiche fondamentali per la gestione del sovraffollamento delle carceri e ala loro attività rieducativa. Il Ministro ha sottolineato come il governo si stia muovendo per la costruzione di nuovi edifici o per il riadattamento di altri come caserme dismesse e similari, che nel 2015 dovrebbero arrivare ad accogliere 10.000 persone in più, per poter dare una nuova dignità e spazio ai carcerati. Proprio al tema del riadattamento di caserme dismesse il Ministro si è soffermato sottolineando come a San Vito in Tagliamento sia già stato approvato un progetto di questa
tipologia. L’operazione comporta una imponente riduzione delle somme necessarie pari al 50% e tutti i progetti andranno in questa direzione: non nuove costruzioni ma eventuali ampliamenti dove possibile delle carceri esistenti e riutilizzo di altri edifici non utilizzati al momento. Il Ministro Cancellieri nell’arco della sua visita a Padova ha affrontato anche le due tematiche chiave del settore ossia il braccialetto elettronico e l’amnistia. Per il primo Cancellieri si è soffermata sul fatto che l’utilizzo del braccialetto è a discrezione del magistrato che deve decretare se è necessario o meno. Per quanto riguarda l’amnistia invece il Ministro si è limitata a dire come il Parlamento sia Sovrano auspicando che il messaggio del Presidente Napolitano a riguardo trovi il giusto riscontro che merita. M.C.
Dopo l’alluvione
DALLA cARITAS LAVORO pER 22 pERSONE
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a crisi economica che si aggrava sempre più e la tragedia relativa all’alluvione che ha colpito nel 2011 la provincia padovana ha portato molte famiglie a non riuscire a mantenersi anche perché proprio a causa dell’alluvione si sono persi beni e posti di lavoro. Una doppia tragedia che ha visto Caritas intervenire direttamente per arginare la situazione. Caritas si era occupata della raccolta e distribuzione di 408 mila euro ed ora continua la sua opera attraverso l’attuazione di 22 progetti di inserimento lavorativo per disoccupati residenti nelle aree dell’alluvione. Il progetto, che coinvolgerà 22 residenti a Casalserugo, Bovolenta, Ponte San Nicolò e Veggiano, i quattro comuni che hanno avuto i peggiori danni dall’alluvione, sarà finanziato da 176 mila euro (per la maggior parte erogati da Caritas). M.C.
Spazi Aperti 19 13 Inquinamento Non va meglio in altre città del Veneto per quanto riguarda la presenza di polveri sottili
Allarme Ozono, Padova è maglia nera Triste primato europeo con ben 104 giorni di sforamento dei limiti, neanche i Comuni vicini se la passano bene
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superamenti del citato limite di legge. Nei bambini possono portare ad una riduzione della funzione polmonare e negli adulti accelerano il naturale processo d’invecchiamento della funzione polmonare”. Danni che certamente non passano inosservati e sono tutt’altro che trascurabili. “L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, causato dal massiccio traffico veicolare. L’amministrazione comunale - continua Passi - non può continuare a procrastinare serie misure strutturali e permanenti di contrasto a traffico e smog. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffico in entrata in città (250 mila spostamenti al giorno). Questo si può fare con l’ecopass o con il sistema dei crediti degli accessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (bicicletta, trasporto pubblico, carpooling, carsharing) o comprare nuovi accessi, che finanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30 km orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza ai pedoni, incentivando così spostamenti senza auto per i percorsi urbani”.
COMPOSTAGGIO: PD SUD PREMIATO
I
l Consorzio Padova Sud si è aggiudicato una menzione speciale nell’ambito del compostaggio. “La Città per il Verde”, il premio per i Comuni e le Province verdi d’Italia organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, ha nominato i vincitori della sua quattordicesima edizione, valorizzando ancora una volta l’operato delle tante amministrazioni virtuose e attive che hanno deciso di divulgare il loro impegno. Quest’anno, assoluta novità dell’edizione 2013, è stato istituito il premio speciale “Il Comune più organico”, patrocinato da Assobioplastiche, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi, dedicato alle amministrazioni comunali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recuperoriciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili. La menzione speciale del premio è stata conferita al Consorzio Padova Sud nell’ambito della fiera Flormart di Padova. Alla premiazione erano presenti i rappresentanti di moltissimi Comuni d’Italia dove la gestione del verde è più virtuosa. Il premio al Consorzio Padova Sud che comprende 58 Comuni della bassa padovana è stato conferito “per l’elevato numero di Comuni partecipanti che, pur caratterizzati da superficie e numero di abitanti molto diversificati, grazie all’eccellente attività del Consorzio hanno raggiunto risultati di eccellenza ed uniformi su tutto il territorio, segno di una sistematica pratica di ottimizzazione nella gestione dei temi ambientali”. Soddisfatto il Direttore Stefa-
Tromboni ritira il premio no Tromboni. “I premi come questo sono sempre una grandissima soddisfazione – ha commentato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud – Rappresentano il coronamento e la giusta riconoscenza per tutte le azioni e gli sforzi profusi in questi 15 anni di lavoro intenso. La menzione speciale per “il Comune più organico” va ad aggiungersi all’ottimo esito della recente classifica relativa ai Comuni Ricicloni di Legambiente dove il nostro Consorzio si è piazzato ai primissimi posti su scala nazionale. La targa che ci è stata consegnata non è solo un bel ricordo da appendere al muro – ha continuato Tromboni – si tratta piuttosto di un segno forte che ci ricorda come per anni abbiamo lavorato nella giusta direzione: un risultato frutto anche dell’impegno quotidiano di centinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno si danno da fare per gestire i rifiuti nel modo più corretto. Un impegno che è sintomo della volontà del nostro territorio di tutelarsi e di proteggere l’ambiente in cui tutti viviamo”. E.M.
Alla fiera “Casa su misura”
UN wORKSHOp REALI HOLDING ANALISI SUL mERcATO ImmObILIARE
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di Emanuele Masiero ’erba del vicino è sempre più verde. In questo caso è più che mai vero: Padova è maglia nera in Europa sul fronte dell’ozono. Il capoluogo di provincia nel 2011 ha registrato 104 giorni di superamenti del limite Ue, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Un dato che per una volta non ha scosso solo le associazioni ambientaliste. Sapere di respirare l’aria peggiore d’Italia non ha certo fatto piacere ai cittadini padovani. Senza contare che neanche l’hinterland se la passa tanto bene visto che le concentrazioni industriali e commerciali insistono nei Comuni contermini. “I dati sull’inquinamento da ozono diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente – ha spiegato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - vedono Padova maglia nera in Europa, con 104 giorni di superamenti del limite di legge per la protezione per la salute nel 2011. Gli stessi dati erano stati puntualmente diffusi da Legambiente Padova l’anno stesso. Non è andata molto meglio nel 2012 - spiega l’associazione - in cui si sono verificati 90 giorni di superamento del limite dell’ozono. E’ ormai assodato che vanno tenuti in grande considerazione i danni sul lungo periodo provocati da ripetuti
NEwS
I danni dell’inquinamento da ozono sono molto più pericolosi per i soggetti cardiopatici, anziani e bambini che di fatto risultano i più esposti a questo tipo di degrado. Per quanto riguarda invece le polveri sottili (Pm10), non va molto meglio. Ma almeno Padova non è al primo posto e questa volta in “buona” compagnia. Altre città venete figurano tra le più inquinate: Vicenza, con 107 giorni di sforamento, ancora Padova con 93 e Venezia con 85. Volendo trovare una (magra) consolazione è sufficiente analizzare i dati nazionali. L’Italia detiene anche il record dei livelli di ozono troposferico, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia. 23 città italiane sono nei primi 30 posti della classifica Ue degli sforamenti del limite per questo inquinante. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall’ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa.
n occasione dell’appena trascorsa fiera “Casa su misura”, Reali Holding ha tenuto un workshop presso il proprio stand con finalità di confronto e analisi sui nuovi scenari di mercato immobiliare e le strategie vincenti. Alla presenza di un importante affluenza di operatori di settore, è stato presentato il brand G.A.I.A. Real Estate Gruppo Agenti Immobiliari Autonomi, innovativo Franchising attraverso il quale Reali Holding rilancia un nuovo modello professionale e operativo per le agenzie e gli agenti immobiliari al fine di migliorare le dinamiche produttive per il ripristino di effettivi aumenti di compravendite. Grazie alle importanti Partership con fondi immobiliari esteri, il Gruppo agisce nell’acquisizione di portafogli immobiliari su scala nazionale da riconsegnare agli affiliati del Network per le successive dismissioni ponendo il focus su un rapporto prodotto/prezzo drasticamente competitivo e bilanciato rispetto ad un reale potere di acquisto del bacino richiesta. Si ringrazia per l’interessante intervento Gianni Bacco, noto professionista con esperienza trentennale nel settore immobiliare. Si ringrazia inoltre, Sig. Salviato Stefano e figlio dell’Azienda Salviato Allestimenti di Vigonza (www. salviatoallestimenti.com – info@salviatoallestimenti.com) per la realizzazione dell’elegante Stand.
20 Mondo scuola
Mondo scuola 15
Exposcuola a Padova Fiere Punto d’incontro fra studenti e istituti padovani
Dalla scuola al lavoro l’orientamento è utile Tecnici ed esperti hanno risposto alle domande dei giovani e delle loro famiglie sulla formazione di Martina Celegato
E
’ ormai giunta alla sedicesima edi- conoscere le varie materie e relativi indirizzi zione Exposcuola, la manifestazione formativi, le peculiarità di ogni singola struttotalmente dedicata al mondo dell’i- tura e gli eventuali sbocchi professionali post struzione in tutte le sue sfaccettature. Nei diploma. A completare l’offerta orientativa quattro giorni della manifestazione gli spazi sono stati proposti numerosi workshop per animare le attività e per di Padova Fiere sono mettere in pratica le diventati il punto di Non sono mancate incontro fra studenti le attività didattiche tematiche trattate che hanno reso partecipi ed aspiranti tali delle e di gioco gli alunni e contribuito scuole superiori, post per i più in maniera creativa ad diploma e professiona- piccoli una scelta così imporli sottolineando ormai l’importanza e l’autorevolezza che l’evento tante nel percorso formativo di una persona. Sempre per quanto riguarda l’orientaha guadagnato in tanti anni di attività. Cuore della manifestazione è stato mento formativo anche nell’edizione 2013 Padova Orienta, uno spazio interamente di Exposcuola ha trovato spazio il Corner dedicato agli allievi di scuola secondaria Orientamento dove alcuni tecnici ed esperti di primo grado che hanno potuto entrare del settore hanno risposto ai dubbi di stuin contatto con operatori e docenti di tutti denti e famiglie a riguardo della formazione gli istituti superiori operanti nel territorio e superiore e dove era presente materiale in-
Gli studenti padovani in Fiera per Exposcuola formativo da cui trarre preziose informazioni a riguardo. Il Corner Orientamento è stato curato dalla Provincia di Padova, settore Pubblica Istruzione e dall’Università di Padova, un’iniziativa che come nelle passate edizioni in cui era stato proposto ha riscosso partecipazione e interesse. Ma non di solo orientamento si è parlato durante Exposcuola che al contrario ha sottolineato nuovamente la sua importanza come luogo privilegiato di incontro e scambio sui temi di maggiore attualità inerenti al mondo dell’istruzione, senza tralasciare ma anzi analizzando il contesto scoiale in cui si va ad inserire ed operare. Tavoli di incontro hanno infatti affrontato varie tematiche come ad esempio scuola e innovazione, per fare il punto sulla riforma digitale e i suoi percorsi funzionali e migliorativi nel servizio scolastico veneto. Si è par-
lato e discusso anche di edilizia scolastica, un settore ancora in continua evoluzione ma che non manca di destare interesse e curiosità soprattutto da parte degli studenti. Ragazze e ragazzi delle Consulte, gli organismi istituzionali di rappresentanza studentesca, si sono interrogati sul concetto di speranza in epoca di crisi, e saranno chiamati a confrontarsi sull’educazione alle differenze di genere. Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla promozione alla lettura, con la presenza di alcuni editori veneti e nazionali, con un caffè letterario dove incontrare scrittori e idee, e un’area per lo scambio gratuito di libri. Si è consolidata inoltre la sinergia di Exposcuola con altre due iniziative legate ai giovani e alle famiglie ossia Job Meeting Padova e La città del Gioco e una intera
giornata è stata dedicata all’orientamento al lavoro e alla formazione post-diploma e post-laurea, con incontri e seminari a cui hanno partecipato rappresentanti di aziende nazionali e internazionali. Da venerdì 8 a domenica 10 novembre bambine e bambini dai 3 agli 11 anni sono stati invece protagonisti a Sglup! La città del gioco, un ampio spazio fieristico a loro dedicato dove educatori qualificati hanno proposto percorsi e attività ludo-didattiche pensate per sperimentare, costruire e conoscere il mondo attraverso il gioco, la manualità e il divertimento. Partner di Exposcuola sono stati la Regione Veneto, l’Ufficio scolastico regionale del Veneto, la Provincia di Padova, il Comune di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il Network delle Università italiane, l’Università di Padova.
22 Il personaggio 16 Giovani imprenditori in agricoltura Barbetta ha ridato nuova vita all’azienda dei nonni, a Due Carrare animali a portata di bambino
Andrea, Claudia e Margherita: idee verdi di Emanuele Masiero
A
d appena vent’anni Andrea Barbetta di Sant’Elena ha scelto di diventare imprenditore agricolo unendo le due aziende agricole dei nonni. A 22 anni ha coronato gli studi con la laurea in scienze e tecniche agrarie, alternando lo studio al lavoro. Ora che di anni ne ha 23, è chiamato a rappresentare i giovani agricoltori di Coldiretti Veneto, oltre mille coetanei che condividono la stessa passione per la terra. E’ lui il nuovo presidente di Giovani Impresa, l’organo di rappresentanza dell’associazione che raggruppa tutti gli associati “under 30” Andrea Barbetta si era già messo in luce nel 2011 conquistando il titolo regionale del concorso “Oscar Green” nella categoria “In-Generation”, riservata alle giovani imprese che si sono distinte per la capacità di generare nuove idee. Andrea in questo periodo dell’anno è impegnato in campagna anche come perito per la stima dei danni alle colture da grandine e altre avversità atmosferiche per conto delle compagnie assicurative. Per perfezionare l’inglese ha trascorso un periodo di studi a Londra. Inoltre ha approfondito le proprie conoscenze informatiche nell’uso di software di progettazione e pianificazione territoriale. Ha
partecipato a diverse attività formative, fra le quali il percorso su “Ambiente ed energia a sostegno della filiera agricola italiana”. Innamorato della sua terra, Andrea scommette in prima persona nel futuro dell’agricoltura: “Voglio condividere con le delegazioni provinciali i punti programmatici – sono le sue prime parole da neo presidente - e mettere insieme proposte per il prossimo futuro. Fondamentale sarà la formazione dei giovani agricoltori”. Il profilo di Andrea rispecchia esattamente questa nuova generazione che ha scelto la campagna come mestiere e scommessa di vita. Sono gli alfieri dell’agricoltura 2.0, quella che affianca alla coltivazione le iniziative a servizio della società civile e delle istituzioni: come la fattoria didattica e sociale, gli accordi con le amministrazione pubbliche per il mantenimento del verde, la vendita diretta al consumatore, quella che fa dei contadini degli ambasciatori dei propri prodotti e degli entusiasti custodi dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Imprenditori a tutto tondo che usano con disinvoltura i nuovi media, sono impegnati e attenti alle necessità del territorio in cui vivono. C’è chi prosegue l’attività di famiglia sperimentando nuove
strade e chi si innamora dei campi senza una storia rurale alle spalle. Sempre nel padovano brilla l’iniziativa di due giovani donne, Claudia Giuliani e Margherita Ragazzi, amanti degli animali e della natura, che da due anni conducono la fattoria didattica “Ragazzi a quattro zampe” di Due Carrare. Un’attività che si è fatta conoscere e apprezzare per l’intensa attività con i ragazzi, in particolare con i disabili e le loro famiglie, ma anche per l’accoglienza dei cani e di altri animali e per le lezioni all’aperto con centinaia di studenti, entusiasti di trascorrere una giornata a tutta natura. La fattoria “Ragazzi a quattro zampe” propone numerose attività e occasioni per stare a contatto con gli animali, ideate direttamente da Claudia e Margherita, operatrici per l’infanzia e specializzate in zooantropologia didattica. Organizzano visite per le scuole per far conoscere ai ragazzi gli animali, le loro abitudini, il loro modo di vivere. Numerosi i laboratori: dall’uovo al pulcino, il mio primo formaggio, l’orto prende vita. L’azienda offre anche un servizio di pensione per cani durante tutto il corso dell’anno. Supportate da uno staff di volontari, le
Claudia e Margherita con il diploma del premio Oscar Green Accanto a loro al centro Andrea Barbetta con altri giovani titolari ospitano in fattoria gruppi di ragazzi diversamente abili per attività di pet-therapy. “Ammirando la passeggiata delle oche libere nel Biancolino – raccontano Claudia e Margherita - o assistendo alla passeggiata di Mina la maialina con i suoi cuccioli, guardando pony asini e cavalli al pascolo, seguendo l’evoluzione dell’orto ed apprezzando il cambiamento delle stagioni, si ottengono risultati alle volte imprevedibili. Anche il sostegno ai vari centri estivi di tutta la provincia e’ stato un successo. Questa estate più di 800 ragazzini hanno apprez-
zato i laboratori con le verdure piuttosto che la creazione di spaventapasseri o l’attribuzione della patente asinina”. Particolare successo ha riscosso il percorso della terra, dal seme sino al frutto, per far conoscere e incoraggiare un’alimentazione sana e a Km 0. Cresce di giorno in giorno anche la comunità virtuale della fattora con oltre 1.300 amici della pagina facebook ragazziaquattrozampe.it che in poco più di un anno si sono affezionati alle iniziative delle due imprenditrici.
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Cultura provinciale 23 17 Padova Gli eredi dello scultore e medaglista hanno donato alla città una ricca e interessante collezione
Mercante dona opere ai Musei
LA mOSTRA
Fino al 24 novembre sono tutte esposte a Palazzo Zuckermann, un grande lascito per la cultura L’immagine dell’esposizione
di laura Organte
L
a collezione dei Musei Civici si arricchisce ancora. Gli eredi dello scultore e medaglista Luciano Mercante - i fratelli Giuseppe, Carlo e Mario Mercante, unitamente alla signora Gabriella Vitello Mercante – hanno fatto dono alla cittadinanza di un cospicuo numero di opere in grado di illustrare compiutamente la valida personalità dell’artista e creare un vincolo di conservazione e valorizzazione. Le nuove acquisizioni saranno esposte alla cittadinanza in una mostra allestita a Palazzo Zuckermann, fino al 24 novembre, in ideale continuità con la fortunata “Novecento in medaglia”, del 2006, organizzata in occasione del precedente lascito di medaglie e placchette di Mercante, che ne avevano fatto apprezzare l’opera incisoria. Le sculture, che arricchiranno il Museo d’Arte, rappresentano una valida documentazione di un processo creativo che dal gesso preparatorio porta alla fusione in bronzo; mentre le medaglie e le placchette, con i modelli preparatori in gesso, destinate
al Museo Bottacin, contribuiranno ad ampliare la ricca collezione medaglistica del Novecento. Originario di Cittadella, dopo essersi diplomato in Disegno Architettonico a Siena, Luciano Mercante si trasferì a Roma dove, tra il 1924 e il 1927, frequentò la Scuola d’Arte della Medaglia scoprendo la sua vocazione di medaglista perché, come ebbe a scrivere, nella piccola dimensione della circonferenza aveva “sentito di non avere vincoli alla possibilità di espressione”. Il suo lavoro, dunque, può essere racchiuso tra la scultura e la fusione-coniazione. Partendo da una formazione accademica ricca di reminiscenze classiche e non priva di echi del primo Novecento, acquisì uno stile personale, sensibile alle migliori espressioni dell’arte in Italia, in particolare degli anni trenta del XX secolo. Apprezzò i futuristi e i moduli propri del cubismo. La sua produzione fu scandita da un contenuto realismo scultoreo, da attenzione agli intenti celebrativi messi in voga dal regime di quegli
EVENTI E mOSTRE
a cura di Laura Organte
FOTOGRAFIA E JAZZ Dall’incontro tra un gruppo di fotografi italiani di jazz e Nicola Fasano, fotografo italo-danese residente a Copenhagen, è nata l’idea di riunire le proprie esperienze coinvolgendo due tra i maggiori fotografi di jazz: Gorm Valentin e Jan Persson. Ritroviamo in queste immagini i più grandi artisti di sempre, da Duke Ellington a Bill Evans, da Ben Webster a Johnny Hodges, da Chet Baker a Miles Davis, da Charles Mingus a John Coltrane, fino ai contemporanei Han Bennink, McCoy Tyner, Winton Marsalis, Archie Shepp, David S. Ware, Misha Mengelberg, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri. In mostra alle Scuderie di Palazzo Moroni dal 13 novembre all’8 dicembre.
“QUI GATTA CI KOVA” La mostra “Qui gatta ci kova”, in esposizione fino al 24 novembre presso la galleria la Rinascente, presenta il mondo bizzarro (fiabesco) e ironico dipinto da Franco Anselmi in 40 anni di attività. Protagonisti delle sue tele sono gatti, gufi, cavalli e altri animali artisticamente rivisitati come simbolica metafora di umani comportamenti. In mostra un universo coloratissimo e bidimensionale, che saprà incantare il pubblico e trasmettere delle emozioni del tutto inedite, partendo proprio dal significato che ancora oggi si attribuisce alle metafore sugli animali.
MY FAIR LADY AL PALAGEOX In scena il 6 dicembre al Pala Geox, My Fair Lady, uno dei più amati classici della storia del Musical. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Una favola moderna la cui attualità non cessa di affascinare e che richiamerà a Padova numerosi appassionati.
Arte e follia attaverso il sogno
A A sinistra l’autoritratto di Luciano Mercante e a destra un gesso anni e da un rinnovato repertorio iconografico che, senza tralasciare la ritrattistica, accolse nuovi temi e motivi. Nella medaglia, con spirito fortemente innovativo, raffigurò il lavoro nella sua varia articolazione, gli sport, il dramma della guerra. Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento rinnovò la ricerca stilistica e tematica realizzando opere di carattere religioso e introspettivo.
Pur non raggiungendo i massimi livelli di notorietà, forse per una sua ritrosia a lavorare su commissione, riscosse in più occasioni l’apprezzamento delle critica e inviti a esporre al più alto livello, ad esempio a numerose Biennali d’Arte a Venezia, alla Quadriennale di Roma e in varie manifestazioni riservate alla medaglia d’Arte a Parigi, Londra, Berlino, Amsterdam, Washington, Madrid.
rte e follia. Un binomio che attraversa i secoli arrivando fino alla contemporaneità, che tocca al contempo il mistero della creazione artistica e quello della mente umana nelle sue più oscure declinazioni. La mostra “Furere. Tra follia e onirico”, in esposizione alla Galleria Cavour a Padova dal 24 novembre al 6 gennaio, propone un lungo percorso di 40 opere che indaga la tematica partendo dai laboratori di arte intesa come supporto alla terapia per arrivare sino alle opere di artisti del calibro di Ligabue, Dalì, Ernst, Bacon, Nistch, Brus, e altri artisti internazionali, oltre alle giovani promesse dell’arte contemporanea. La mostra sarà affiancata da conferenze sul tema, tra le quali quella del professor Carlo Fumian su “Guerra: follia o stragia” del 20 dicembre alle 18, e altre realizzate in collaborazione con il dipartimento di salute mentale dell’Ulss 16 e dell’azienda ospedaliera. L.O.
Ospedaletto Euganeo Concorso cortometraggi con grandi nomi
“Cortincontri” di qualità un successo meritato O
ltre cinquanta corti arrivati da tutta Italia, tredici finalisti per tre serate di premiazione alla presenza di decine di appassionati. E’ un successo inaspettato ma meritato quello di “Cortincontri”, il primo concorso nazionale di cortometraggi organizzato dall’associazione Non Siamo Santi e dal patronato Guido Negri di Ospedaletto Euganeo. La rassegna ha avuto il suo clou dal 17 al 19 ottobre, data in cui sono state proiettate le pellicole finaliste e in cui sono stati consegnati i vari premi. Alla serata finale hanno partecipato nomi di tutto rilievo del mondo dei corti italiani, a partire dal regista Marco Bolla, già candidato al David di Donatello nel 2012, a Giancarlo Pidutti, vicepresidente di Sanremo Cinema. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Carlo e Clara” di Giulio Mastromauro, che pur non potendo presenziare alla premiazione ha inviato un simpatico videomessaggio per ringraziare giurati e platea. La migliore fotografia è andata a Filippo Silvestris con il cortometraggio “Oroverde”, già vincitore dell’importante “Ischia Film Festival” e tra le opere che più hanno toccato il cuore e lo spirito dei presenti e degli addetti ai lavori. Non a caso, “Oroverde” ha ottenuto anche la menzione speciale per l’eccellente rico-
L’associazione “Non siamo santi” ha organizzato il concorso struzione storica. La migliore sceneggiatura è stata quella de “La Visita”, corto di Matteo Contin e Marco Bolla che vedeva tra gli interpreti la nota attrice Erica Blanc, figura che pare essersi proposta per fare da madrina alla rassegna nella prossima edizione. La migliore attrice è stata ritenuta la giovanissima Rebecca Metcalf, ragazzina protagonista di “Oroverde” che ha vinto il premio per la migliore attrice. La migliore figura maschile è stata invece quella di Valerio Malorni in “Pre carità”, corto che si è meritato anche il premio del pubblico. Gli
altri due premi, la miglior regia e il premio speciale della giuria (presieduta da Luca Settimo), sono andati infine a Riccardo di Gerlando (“L’amore incompreso”) e a Luca Siron, regista di “Cristina”. Le serate di premiazione sono state condotte con grande professionalità dall’attrice Mickela Vettori e hanno visto la supervisione del presidente di giuria, il regista atestino Luca Settimo, e di Sebastiano Mion, presidente di Non Siamo Santi, oltre che dei volontari di Prislop e della parrocchia di Ospedaletto Euganeo. Nicola Cesaro
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LO cIcLISmO
SPORT in PR FAbIO mAzzUccO cONqUISTA LA SESTA GEmmA STAGIONALE
La novità. Yassir di M
Hocke
di Nicola Cesaro
Q Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione
F
inisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia, una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fine il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”. Walter Lotto
uando lo sport arriva prima dell E’ una conquista civile, oltre che quella raccolta dalla Federazion hockey, che ben prima di qualsiasi nor le ha deciso di applicare per i propri t principio dello “ius soli”. Nel consiglio svoltosi il mese scorso a Bologna, infat razione ha stabilito che, in occasione d mento sportivo, ogni atleta nato nel te zionale sarà considerato italiano a tutti Non varrà più la regola, dunque, che f rare italiani solamente i figli di almen dino italiano. La questione interessa appassionati di hoceky della Bassa P Gli stranieri della Fih sono in tutto 34 93 comunitari. I giocatori interessati nuova e pionieristica normativa sullo sono una cinquantina. In questo mezz io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, no, mediano classe ’96 residente a M nome di Yassir è stato pronunciato dire dai vertici federali durante la presentaz novità in fatto di tesseramenti: l’atlet
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO
Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale cIcLISmO FAbIO mAzzUccO cONqUISTA
La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale
ey senza barriere Hockey senza barriere
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LA SESTA GEmmA STAGIONALE
di Nicola Cesaro
Q Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione
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inisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia, una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al Il terzo giovane impegnato azione di gioco giro, conYassir altri 4 concorrenti, e poiinsi èuna involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha Yassiralzate. è nato inPer Italia da genitori preso ad esempio tra degli i prospetti più importanti resistito al ritorno avversari giungendo ato”. braccia Mazzucco 6.marocchini. gemma Mediano di grande gioca nelle giovanili delstagionale panoramache italiano che godranno questa lo conferma comediuno dei talenti emergenti più talento, interessanti nell’intero della Sculdascia, che raccoglie giovani di nuova scelta normativa. Yassircategoria. è tesseratoLaconSantangiolese, panorama nazionale della unicasocietà rappresentante padovana e Casale di Scodosia. Il diciassettenne la inPolsportiva Sculdascia, brinda che ha cresciuto il gio- Merlara terra bergamasca, anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro (sarà maggiorenne aprile)della militastagione anche in vane “YassirAlla è stato ad esempio tra sportivo: i primi anno. fine preso il diesse Andrea Caco traccia un primo ad bilancio con il Rovigo. E’ nelottenuto giro della15 nazionale, perché è uno dei prospetti più promettenti ed esprime grande soddisfazione per i del risultatiA/2 ottenuti: “abbiamo vittorie e compimentonei della maggiore panorama nazionale spiega Ulisseposti Missaglia, di squadra oltre a - 11 secondi e 2 terzicertamente e altri 30 alpiazzamenti primi 10, unetà la maglia modo azzurra. intanto dirigente Polisportiva.un- grazie Per noi pubblico è un onore risultatodella eccezionale, a tuttivestirà e in particolar agliMaatleti cheYassir, hannoper per la Lotto Fih è già sapere chegareggiato un nostro atleta sarà tra i impegno”. primi a lo Stato cittadino marocchino, sempre con il massimo Walter godere di questo giusto ed equo riconoscimen- italiano. PAllAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselice
FAbRIzIO GHEDIN NUOVO “TALENT ScOUT” pER LA FEDERAzIONE ITALIANA UNDER 18
uando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana hockey, che ben prima di qualsiasi norma statale ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la federazione ha stabilito che, in occasione del tesseramento sportivo, ogni atleta nato nel territorio nazionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa considerare italiani solamente i figli di almeno un cittadino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centinaio di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchino, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato
Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il giovane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-
PAllAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselice
FAbRIzIO GHEDIN NUOVO “TALENT ScOUT” pER LA FEDERAzIONE ITALIANA UNDER 18
Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano
F
abrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti il compito di scovare e far crescere i giovani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Under 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dicarolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di interventi volti alla valorizzazione dei settori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualificazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal
10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha ceduto con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’Italia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi posti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qualche settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisione del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano. N.C.
to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.
Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano
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abrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti il compito di scovare e far crescere i giovani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Under 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dicarolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di interventi volti alla valorizzazione dei settori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualificazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal
10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha ceduto con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’Italia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi posti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qualche settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisione del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano. N.C.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Tutti di corsa per non perdere la coincidenza
I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico
Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa di Germana Urbani
S
ulla carta sembra la soluzione de- gionale della mobilità su rotaia che vedrà finitiva a tutti i peggior disagi che i passare sulle tratte principali treni ogni pendolari dei treni veneti hanno do- dieci minuti. Se così sarà la rete ferroviaria vuto sopportare in questi anni. Un sogno complessivamente verrà rafforzata, tanto all’orizzonte, rincorso a lungo con il proget- che, promettono dalla Regione, nessun pasto sempre in itinere della metropolitana di seggero trascorrerà più di un’ora senza un superficie, che fino ad oggi non, si è mai treno per la sua destinazione. realizzato. Ora le cose potrebbero cambiare “L’obiettivo è migliorare il servizio, davvero. Ma per la prova del nove i cittadini spiega l’assessore regionale alle politiche dovranno attendere il 15 dicembre, data in della mobilità del Veneto Renato Chisso cui entrerà ufficialmente in vigore il nuovo fornendo più treni e più capienti, con più orario cadenzato dei treni regionali. possibilità di collegamento e di coincidenze, Ideato nell’arco di due anni da un più fermate”. “So molto bene che cambiare ingegnere veronese, Domenico Menna, il abitudini e spostare orari inciderà su comnuovo servizio ferroviario locale cadenzato portamenti per così dire consolidati – agprevede dei treni a fregiunge Chisso – ma il quenza regolare: stes- La Regione lavoro che abbiamo so posto stesso orario, ha già acquistato fatto darà certamente e dunque, facilmente venti nuovi treni più risposte positive svizzeri e ne memorizzabili. di quanto non sia in Da Mestre, ad comprerà altri nove grado di fare il servizio esempio, al minuto 03 come è attualmente partiranno i treni veloci per Rovigo, al minu- strutturato. Il nuovo sistema sarà unico nel to 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 suo genere in Italia, studiato sulla base dei per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo flussi di mobilità delle persone, basato su shuttle Mestre-Padova, invece, partirà dal regionali lenti, regionali veloci e coincidenze binario giardino al minuto 35 e da Padova tra linee diverse che si intersecano tra di rientrerà a Mestre al minuto 53. loro, servito da una trentina di convogli in Tutto questo avverrà dalle 7 alle 22, più rispetto agli attuali”. tutti i giorni. La novità che rende contenti tutti, soUna vera rivoluzione del sistema re- prattutto i pendolari, riguarda l’incremento
Renato Chisso delle corse possibile anche grazie ad un parco convogli che comprenderà 20 nuovi complessi Stadler, 9 nuovi convogli Vivalto, 14 nuove carrozze doppio piano e il revamping di 316 vetture Trenitalia a Media Distanza. L’unico neo che si può ravvisare potrebbe essere colto nella necessità di fare diversi cambi per un unico viaggio. Ma, considerando che il modello è la metropolitana delle grandi città, i veneti nell’usare il treno dovranno ricordare come per spostarsi a Parigi da un posto all’altro occorra scendere anche più volte da un convoglio e prenderne un altro. Il nuovo orario prevede, infatti, che i diversi convogli siano tra loro “sincronizzati”. In questo modo sarà possibile transitare da un regionale veloce (che ferma solo nelle
stazioni principali) a un regionale lento (che ferma ovunque) e lungo direttrici dove oggi il servizio è non solo spezzettato ma non esistono coincidenze (Conegliano – Treviso – Vicenza, per esempio). Questo peraltro elimina le interferenze oggi esistenti fra tratte non elettrificate e tratte non elettrificate, che sono più razionalmente servite da convogli a trazione dedicata a fronte di interferenza quando il transito è misto. Con questi cambiamenti epocali è lecito dire che la mobilità veneta si adegua agli standard europei e non è facile per una Regione che ha un sistema di mobilità non a raggiera, ma diffuso da e verso città che si collocano appunto in un contesto policentrico e metropolitano, dove l’attuale servizio fino ad oggi non è riuscito a dare le risposte
che chiedevano i viaggiatori e soprattutto i pendolari. “Per tutti noi – ribadisce Renato Chisso – in primo luogo Regione ma anche Trenitalia, il cadenzamento è una scommessa, nella quale crediamo, che abbiamo deciso di accettare e che vogliamo vincere. Siamo di fronte ad una nuova filosofia della mobilità pubblica – continua l’assessore regionale – che non coinvolgerà solo il treno ma anche il trasporto su gomma, all’interno di un sistema integrato al cui centro ci sono non gli aggiustamenti di un sistema ereditato dal passato, ma le esigenze e le richieste degli utenti, dei pendolari, dei lavoratori, degli studenti e la necessità di dare le migliori risposte possibili in un quadro di compatibilità economica”.
Il Veneto in primo piano 27 11 Soppressi otto treni interregionali che collegano Venezia con Milano
Pendolari: “La Regione ci ripensi”
di Germana Urbani
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endolari sul piede di guerra e una raccolta firme che ci sono, che si affiancheranno ai treni cadenzati Milano – ha già superato quota 25.000 e serve per spingere la Verona di TreNord. Secondo l’assessore, dunque, i pendolari Regione Veneto a riconsiderare la decisione di soppri- veneti vedranno più che triplicato il servizio veloce, oltre ad mere dal 15 dicembre, come deciso la scorsa estate, gli 8 avere un servizio orario che fermerà in tutte le stazioni. Il “treni dei pendolari interregionali” Venezia-Milano utilizzati cambiamento, paradossalmente, scontenta i pendolari ma da 36 mila passeggeri ogni giorno. A costa molto di più alla Regione. Le 13 quanto pare, per colpa dei tagli dallo Gli abbonamenti coppie di Frecce regionali, il cui costo Stato, il Veneto non ha più soldi per per le Frecce a catalogo a carico del Veneto sarà garantire il servizio svolto da quattro veloci di circa 16,7 milioni l’anno a fronte coppie di treni interregionali veloci costeranno dei 10,7 milioni pagati oggi dalla Milano – Venezia. Né la Lombardia molto di più Regione per le quattro coppie di instanzierà i 4 milioni di euro necessari terregionali, potranno tranquillamente a salvare i convogli di Trenitalia che saranno, quindi, can- collegarsi in coincidenza con i già esistenti treni orari regionali cellati. Per l’assessore regionale Chisso si tratta di un falso lombardi Milano – Verona (oggi sono 11 nel corso della problema: i convogli saranno sostituiti da 13 coppie giorna- giornata, oltre ai quattro interregionali in questione). “Seliere di “Frecce” regionali Venezia – Verona che oggi non condo Trenitalia – ha ricordato l’assessore – la coincidenza
LE pRIORITà
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è facilmente realizzabile nel capoluogo scaligero sul medesimo marciapiede per quanti sono interessati a proseguire il viaggio lungo questa direttrice, tenuto altresì conto che il Veneto ha previsto il prolungamento oltre Verona di un paio di regionali non veloci”. Studenti e lavoratori pendolari però sembrano non voler sentir ragioni e sulle coincidenze avanzano forti dubbi. “Aspettare un’ora in più il treno successivo – dicono dal Comitato -, forse, è scomodo ma accettabile per una persona che decide di farsi un weekend fuori città, ma di certo non per un pendolare, non per un lavoratore che deve rendere conto di un’ora di ritardo al proprio datore, non per uno studente che perde una lezione, un giorno sì e l’altro pure”. E se non bastasse del cambiamento ne risentirà anche il portafogli. “Da dicembre saremo costretti a sborsare quasi il doppio del costo del nostro biglietto per una Freccia, o accontentarci di un ancora più sovraffollato regionale, affi-
dandoci alle care e amate coincidenze. Purtroppo, chiunque abbia mai preso un treno sa, ed è proprio il caso di dirlo, che le coincidenze non esistono. Troviamo inaccettabile che la regione Veneto abbia preso questa decisione con un atto di forza sul presupposto cinico che un lavoratore, oggi, non ha alternative: o rinuncia al lavoro, o paga di più, perché uno stipendio, anche se decurtato del costo spropositato di un abbonamento mensile di una Freccia, in una famiglia, è meglio di niente”.
UNA bUONA pOLITIcA DEI TRASpORTI SU ROTAIA VA FINANzIATA bENE
152 milioni di tagli sui servizi pubblici universali previsti tra le misure dell’ultima legge di Stabilità preoccupano non poco Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, intervenuto ad un convegno veneto proprio sul tema dei trasporti. “Se le cose restano così - ha commentato – non mi resta che stilare una relazione sui servizi che non si possono più fare”. Occorre, dunque, una programmazione oculata e un concorso maggiore dei cittadini nelle spese per il servizio.“Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice - ha affermato Moretti - ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti”. Secondo l’ad di Trenitalia, per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti in Italia bisogna recuperare “quella
normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto stanno in piedi oggi in Italia? - ha chiesto retoricamente Moretti alla platea di imprenditori - Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo perché altrimenti non sta in piedi niente, altrimenti non ci salviamo”. E per risolvere o almeno arginare il problema del sovraffollamento dei treni non vi è altra via che stanziare “più risorse - ha affermato - perché i treni sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma solo cercare di garantire la massima efficienza E poi ci vuole una programmazione omogenea delle linee, perché qualche sfilacciatura indubbiamente c’è, anche se occorre tempo per una programmazione dei servizi a medio-lungo termine”.
12 Il Veneto in primo piano 28 Il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio primavera
No alla violenza di genere: finalmente la nuova legge Maggiore tutela, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio e il Fondo per le politiche su diritti e pari opportunità finanziato in automatico
di Germana Urbani
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l 24 novembre, come ogni anno, si celebra la triste giornata contro la violenza di genere che sempre più spesso sfocia in femminicidio. Ad ottobre la Camera ha finalmente dato il via libera alle nuove norme sul contrasto alla violenza di genere. Oltre alle norme che introducono maggiori tutele sul piano penale, il cuore dell’impegno di tante deputate è stato fornire uno strumento valido per dare avvio ad un vero piano nazionale antiviolenza, costruito con il contributo delle associazioni e degli operatori. Sono previste politiche di formazione, politiche di prevenzione, la costituzione di un Osservatorio, la sperimentazione di progetti per la presa in carico degli uomini violenti; inoltre - con l’articolo 5bis - si riconosce e si rafforza, anche attraverso la previsione
di uno specifico fondo, l’attività dei centri antiviolenza che in questi anni hanno garantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle donne vittime ma sono stati dei veri e propri laboratori dove, attraverso una metodologia dell’accoglienza, si è fatta prevenzione e cultura, troppo spesso in solitudine. Delia Murer, deputata veneziana del Pd e componente della commissione Affari sociali, sottolinea l’importanza del passo che si è compiuto, ricordando il lavoro fatto per migliorare il testo del governo attraverso i numerosi emendamenti accolti: “Un passo importante, un buon provvedimento. C’ è ancora da fare ma per combattere la violenza di genere, in Italia, abbiamo uno strumento in più.
Abbiamo lavorato intensamente, nelle commissioni, per migliorare il testo del Governo che, nella sua versione originaria, era carente. Siamo riuscite ad ottenere, con emendamenti mirati, norme di maggiore tutela per le donne, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio con il Piano che sarà costruito in modo partecipato e il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità che sarà finanziato in automatico. La legge – conclude la deputata – è per noi solo un primo passo. La convenzione di Istanbul, che abbiamo
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ratificato ad inizio di legislatura, comincia a dei centri antiviolenza della nostra Regione trovare concreta attuazione. C’è ancora da e per questo siamo molto soddisfatti. E’ lavorare e lo faremo a partire dalla legge importante ora che le risorse che verranno di Stabilità. Ma il tema è ormai una chiara stanziate consentano un percorso di rafforpriorità per l’agenda politica”. zamento dei centri antiviolenza e delle case In assenza di una legge nazionale, il rifugio, perché ciò rappresenta una reale Veneto si era dotato di una propria legge prevenzione per tutte quelle violenze che contro la violenza di genere ad inizio pri- si consumano all’interno delle abitazioni o mavera. Con voto unanime il Consiglio nella vita quotidiana e che possono sfociare regionale aveva approvato la Legge “In- in femminicidio” terventi regionali per “Si tratta - ha prevenire e contrastaaggiunto Padrin - di re la violenza contro un provvedimento le donne”. Un lavoro composito, ma calato di sintesi di due sulla realtà veneta e precedenti progetti quindi applicabile e di legge presentati operativa. Si va dal rispettivamente dal coordinamento di tutti consigliere del Pdl i soggetti che opeLeonardo Padrin e rano sul fronte della dal consigliere del PD violenza di genere al Piero Ruzzante, che coinvolgimento degli avevano entrambi enti locali, vere sentrovato un’adesione tinelle del territorio”. trasversale. Con queLe reti che i vari sogsta legge quadro il getti sono chiamati a Veneto, riconosceva, sviluppare saranno il prima ancora dell’Icuore pulsanto dell’otalia, che ogni forma peratività di questa di violenza contro le legge: i centri e le donne rappresenta La prima causa case dovranno manuna violazione dei di uccisione tenere costanti e fundiritti umani fonda- nel Mondo delle zionali rapporti con le mentali alla vita, alla donne tra i 16 e forze dell’ordine, l’audignità, alla libertà, i 44 anni è l’omicidio torità giudiziaria a cui alla sicurezza e all’incompete l’assistenza, tegrità fisica e psichica della persona e che la prevenzione e la repressione di reati, le donne, anche quelle di minore età, sono nonché con enti locali, aziende sanitarie e spesso esposte a gravi forme di violenza, istituzioni scolastiche operanti nel territorio che costituiscono grave violazione dei diritti al fine di garantire risposte adeguate alle umani oltre che principale ostacolo al rag- diverse condizioni personali di provenienza giungimento della parità tra i sessi. nel rispetto delle rispettive competenze e Con la stessa legge sono state definite attribuzioni istituzionali. anche le tipologie delle strutture necessarie Con l’approvazione della Legge regiorivolte alle donne vittime di violenza e ai nale erano stati stanziati 400.000 euro a loro figli minori: i centri antiviolenza che copertura delle attività del 2013. offrono assistenza, sostegno e percorsi di Ora, l’ultimo decreto nazionale mette superamento del disagio, le case rifugio e in campo dieci milioni di euro che saranno le case di secondo livello, ovvero strutture erogati attraverso le Regioni e la comdi ospitalità in grado di offrire accoglienza e missione Pari opportunità del Veneto ha protezione. “Si è trattato – spiega il consi- pubblicato da poco i bandi per domande gliere del Pd Piero Ruzzante - di un percorso e progetti. che ha coinvolto il mondo del volontariato e
Il Veneto in primo piano 29 1 La politica, internet e i social network
2.0, la politica nella rete Alla ricerca di nuovi linguaggi e nuovi canali per riallacciare i contatti con i cittadini, amministratori e politici twittano e dialogano con gli “amici” di Facebook
di Ornella Jovane
L
a politica approda sui social network e ne fa ampio uso organizzativi dal mondo reale a quello virtuale per dirimere per veicolare idee, notizie, spunti di riflessione. I politici si quel rapporto conflittuale e diffidente che i cittadini hanno servono della rete per dare il via a dibattiti, per risponde- manifestato, in modo crescente negli ultimi anni, con la polire a sollecitazioni o provocazioni. In molti sono convinti che tica e la classe dirigente del Paese? internet in generale e, nello specifico, i social network siano La politica 2.0: potenzialità, rischi e opportunità. Con in grado di migliorare i rapporti tra i cittadini e le istituzioni Vincenzo Romania, ricercatore presso l’Università di Padova politiche. Si ricorre copiosamente alle reti sociali online per e docente della Sociologia della Comunicazione e Sociologia divulgare materiale informativo, promuovere forme di mobili- dei Processi Culturali, abbiamo approfondito il tema. tazione politica e partecipazione, consultando o coinvolgendo Come si adatta la politica ai social network? direttamente i cittadini in merito a questioni di dominio pub“I social network sono uno strumento accessibile, coblico, infine si mettono a disposizione nella rete informazioni nosciuto, un fenomeno di massa e per questo adatto anche che un tempo erano accessibili ai soli per la comunicazione politica. In Italia addetti ai lavori. E così si moltiplicano Facebook è diffuso tra più della metà le informazioni. della popolazione. E’ evidente che Del resto, i guru della comunicarappresenta un grande potenziale zione sostengono da tempo che il preanche a livello di utilizzo politico. sente vive sulla galassia digitale e che I social network hanno il vantagormai per “esistere” è indispensabile gio di essere uno strumento econoapprodare in questa dimensione. Le mico e di favorire una comunicazione community virtuali sono un fenomediretta con i cittadini, che vengono no sociale di massa che consentono inoltre sollecitati ad interagire con il di tessere quotidianamente fittissime proprio interlocutore. Questo modello reti comunicative. Contatti che possodi comunicazione alimenta un’idea di no offrire anche alla politica vantaggi trasparenza del politico e di coinvolgienormi. La comunicazione politica nel Non tutti i politici mento dei cittadini, utile ad aumentacyberspace è economica, veloce, illimi- sanno gestire in re il consenso e la partecipazione. La tata, multimediale, interattiva: in una modo appropriato rete, come mezzo per poter offrire a questo dirompente tutti la possibilità di prendere la parola parola efficace. Negli Usa Obama, in occasione strumento e intervenire, rappresenta un modello della prima campagna elettorale da di democrazia diretta. Naturalmente candidato alla Casa Bianca, riuscì, utilizzando in modo abile con i rischi che la democrazia diretta può comportare. Per il mezzo, a dimostrare le grandi – e ancora poco esplorate questo è un modello di comunicazione che va moderato e or- potenzialità che i social network potevano avere anche in ganizzato, affinché non diventi uno strumento incontrollato, politica. Dimostrò come la rete fosse un mezzo ideale per espressione di eccessi e intolleranza”. mobilitare i propri sostenitori ed ampliarne il numero, per I social network possono essere dunque utili a ricuciraccogliere fondi e captare larghe fasce di elettori, aumen- re lo strappo e colmare la distanza tra cittadini e politici? tando con la maggiore visibilità anche l’incisività della propria “Sì, la rete offre la possibilità di fare politica in modo azione. innovativo. I social network sono frequentati per lo più da In Italia il Movimento 5 stelle è figlio della rete, con pubblici di giovani e acculturati: due bacini interessanti da cui la sua attività di mobilitazione e reclutamento è arrivato a attingere consenso e a cui sollecitare partecipazione. ottenere un ampio consenso elettorale fino ad approdare in In Italia il Movimento 5 stelle è un esempio significativo: Parlamento. con un modello diverso dal partito politico tradizionale, avvaMa quanto sono social i politici nazionali e locali nel no- lendosi, più che di uno staff di politici, di figure professionali stro Paese? Quanti si confrontano con i cittadini attraverso specializzate nella comunicazione on line ha dimostrato che Twitter o Facebook e, soprattutto, vengono utilizzati in modo si può fondare un partito e creare un seguito semplicemente appropriato questi strumenti, con una strategia consapevole passando per la rete e per i social network. e un esito sempre favorevole e costruttivo? I vantaggi dei movimenti che nascono e vivono nella Infine, è sufficiente trasferire modelli comunicativi e rete e grazie alla rete sono rilevanti anche sul piano pratico:
Vincenzo Romania, insegna all’Università di Padova
l’economicità di una struttura “leggera” che si muove su in- le”. ternet rispetto ai costi e alla complessità dell’organizzazione Non tutti i politici sono in grado di gestire i social dei vecchi partiti; la snellezza e la velocità della comunicazio- network in modo adeguato. Non sono mancati anche da ne politica e il coinvolgimento diretto dei nuovi “militanti”. noi gli “scivoloni” e le cadute di stile. Con la marginalizzazione della figura dei militanti nei partiti “E’ necessaria una regolamentazione attenta dei lintradizionali e la perdita di coinvolgimento degli elettori proprio guaggi dei politici, che devono essere consoni e adatti. L’uso il cyberspace può aprire nuovi canali di riavvicinamento dei dei social network da parte della politica e di politici porta ad cittadini alla politica”. una forte personalizzazione sulla scena della comunicazione. I social network sono uno strumento adeguato a co- Questo processo consente ampia visibilità ma, contestualmunicare contenuti, spesso complessi e impegnativi che mente, anche un grosso rischio: è sufficiente un contenuto magari meritano approfondimento e riflessione? sbagliato, un’uscita “stonata” per mettere a rischio la propria “Fra i vantaggi di questo tipo di reputazione. Del resto non è neanche comunicazione vi è l’accesso veloce, Il dialogo diretto con questo un fenomeno esclusivo dei diretto e condiviso al dibattito, quindi i cittadini alimenta social network, ma esiste anche per un’ampia partecipazione in tempo un’immagine altri tipi di media. Quante volte nella reale. E’ indubbio che un abile comu- di trasparenza stampa vengono smentite dichiarazionicatore abbia più appeal utilizzando del politico ni rilasciate inopinatamente? formule accattivanti, slogan che sapE’ vero che c’è da parte dei nostri piano colpire e catturare consensi. politici ancora una certa impreparazioMa ricordiamo che i social network ne ad utilizzare in modo giusto i social sono solo uno strumento, limitato se network ma è anche vero che c’è chi si vuole approfondire un dibattito e a invece ha sviluppato una notevole abirischio di superficialità ma la questiolità nel manovrare questo strumento ne dei contenuti ed il processo di bain modo “furbo”. nalizzazione di essi è un fenomeno in E così non tutte le uscite “infeliatto anche nei media più tradizionali ci”, sono tali: talvolta sono costruite come ad esempio la televisione. Non ad arte per catalizzare l’attenzione su si vogliono approfondire le questiodi sé, talvolta sono sufficienti poche ni, si semplifica e si ricorre a slogan parole provocatorie per ottenere in populisti per allargare il consenso. La breve tempo quella visibilità che può banalizzazione è un fenomeno che riguarda i contenuti della aprire le porte giuste per fare, tramite i social network, rapipolitica e non gli strumenti con cui vengono comunicati”. damente carriera”. I social network consentono ai politici di bypassare Infine, concludendo? il “filtro” della stampa: è una dinamica corretta di in“Concludendo i social network sono un interessante formazione? strumento di comunicazione che come tale va considerato. “Una volta esistevano i comunicati stampa, adesso le Sta a chi lo usa farlo in modo appropriato e costruttivo, come comunicazioni vengono fatte tramite la rete e i social net- per tutti i media e gli strumenti di comunicazione. E’ vero work che veicolano direttamente ai destinatari le notizie. La che anche in politica può essere uno strumento per veicolare pubblicabilità diretta delle notizie ha il vantaggio di superare idee, stimolare interessi e raggiungere un pubblico sconfinato la “censura” e di avere una più ampia sfera di divulgazione, e anagraficamente molto ampio, arrivando fino ai giovamentre negli ultimi anni si registra un sempre più ridotto uti- nissimi, ma da solo non basta a risolvere il problema della lizzo del consumo di stampa, soprattutto cartacea. Vi sono disaffezione alla politica, della banalizzazione dei contenuti, tuttavia anche dei limiti. In primo luogo ci si affida alle ca- della scarsa partecipazione. Sui social network si può lanciare pacità comunicative del singolo politico e del suo staff che un tema di dibattito, si possono confezionare offerte diversipuò utilizzare con “furbizia” il mezzo ma deve farlo in modo ficate, tali da soddisfare un pubblico più ampio, si possono giusto e corretto. Il rischio è appunto di creare allarmismo o costruire reti di contatti, ma se non segue poi un incontro false aspettative. Cambia il sistema di verificare le notizie pubblico, una mobilitazione e impegno reali nell’attività polipubblicate sui social network e anche il modo di interpretar- tica, tutto rimane nella rete, virtuale”.
30 Voci da palazzo
Voci da palazzo 15
Territorio Sono passati tre anni dal cataclisma che ha messo in ginocchio il Veneto
Novembre, torna la paura delle alluvioni I bacini di laminazione di Trissino e Caldogno sono gli interventi strategici per mettere in sicurezza i territori lungo l’asta del Gorzone e del Bacchiglione. Il ritardo dei lavori ha messo in fibrillazione la maggioranza di Palazzo Ferro Fini
L’opinione Federico Caner e Nicola Finco
“A cIAcOE I XE bONI TUTI…”
di Fortunato Marinata
N
ovembre è il mese della grande paura per i veneti, l’alluvione del 2010 è ancora una ferita aperta per molte comunità della nostra regione. Aperta perché la stagione degli indennizzi non si è ancora conclusa del tutto ma soprattutto perché molti di quegli interventi, ritenuti fondamentali per evitare che i fiumi tornino a fare paura, sono ancora lontani dal ritenersi conclusi. Purtroppo per il territorio compreso tra i Colli Berici, Euganei e Adige sono solo due i fiumi deputati a portare al mare l’acqua che cade in eccesso: Bacchiglione e Gorzone, su di essi è imperniata buona parte degli impianti idrovori deputati dal sollevare l’acqua dalle zone depresse del Veneto centromeridionale. Due fiumi, va detto, le cui arginature sono quelle fatte alla fine dell’800 in ragione di un territorio completamente diverso da quello attuale. Un tempo fossi, scoli e canali permettevano lo sgrondo delle terre e trattenevano l’acqua in campagna senza far arrivare una massa d’acqua imponete alle idrovore, mandandole in sofferenza. Oggi, invece, l’eccessiva cementificazione ha creato le condizioni contrarie, ossia grandi quantitativi d’acqua arrivano agli impianti di sollevamento quasi in un solo colpo creando grandi difficoltà per il loro smaltimento. Deflusso, tuttavia, ancora più improbabile se il Gorzone o il Bacchiglione sono già in piena con il rischio che gli ottocenteschi argini cedano di schianto. La Regione ha cercato di risolvere a monte il L’alluvione di tre anni fa tra Montagnanese ed Estense problema, con la creazione di due bacini di laminazione nel Vicentino. Il primo è stato previsto a Trissino, per la lavori ancora qualche anno fa. I lavori, però, sono andati anni dall’alluvione di Ognissanti del 2010 – questa il tono sicurezza dei comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta avanti a rilento, e malgrado l’assessore regionale Maurizio dell’interrogazione presentata dall’esponente vicentino del Gorzone, quali Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospeda- Conte avesse più volte rassicurato che i cantieri rispettavano Pdl alla propria maggioranza - molti lavori di manutenzione letto Euganeo, Carceri e Vighizzolo i tempi, in realtà i lavori non sono anco- ordinaria e straordinaria per garantire la sicurezza idrogeod’Este, il secondo a Caldogno sul tor- Toniolo: ra finiti. Entro fine anno i bacini dovreb- logica sono stati fatti, lo riconosciamo, ma purtroppo alcune rente Timonchio in modo da mettere “Perché bero essere pronti ma intanto novembre opere molto importanti come la realizzazione degli invasi in sicurezza i comuni lungo l’asta del la sicurezza è già qui e la paura dei fiumi in piena di Caldogno e Trissino, sono ferme al palo nonostante siaBacchiglione, quali Vicenza, Veggia- aumenti ci ritorna. Anche il consigliere regionale no finanziate”. “Il nostro tessuto economico e sociale, già no, Ponte San Nicolò e Casalserugo. vogliono i fatti!” del Pdl e presidente della commissione provato dalla crisi - conclude Toniolo - non reggerebbe ad Di che si tratta? Della realizzazione Affari Istituzionali del Consiglio veneto, un’altra alluvione. Troppe le famiglie e le attività econodi due grandi aree da inondate per scolmare la piena dei Costantino Toniolo, ha incalzato la propria maggioranza miche che hanno subito gravi danni! Perché la sicurezza rispettivi fiumi. Il Commissario delegato dal Presidente del nell’accelerare la realizzazione dei due interventi, tirandosi aumenti ci vogliono i fatti!”. Consiglio, Prefetto di Verona Perla Stancari, finanziò i primi addosso gli strali di colleghi di coalizione. “Sono passati tre Costantino Toniolo (Pdl)
“qUALI cIAccOLE? NEL VIcENTINO NON SI VEDE UN cANTIERE”
“D
a amministratore pubblico mi sono sizione, ma strumento costruttivo per sollevare sempre battuto per la difesa del tertemi finalizzati al bene comune. Il tono della ritorio, sia da Sindaco e consigliere mia domanda sulla situazione degli invasi che di Caldogno, sia da assessore provinciale berisono previsti nel Vicentino era proprio quello co, sia ora che sono in Consiglio Regionale con di fare il punto seriamente sulla situazione un ruolo legislativo e di controllo rispetto all’eprecisa Toniolo - un’azione di stimolo verso la secutivo di Palazzo Balbi! L’attacco in risposta Giunta per far procedere le cose, come il padre ad una mia interrogazione che vuole essere fa con il figlio impegnato negli studi. Pertanto Costantino costruttiva, è semplicemente personalistico e la trasparenza richiesta non riguarda l’agire delToniolo strumentale! Dobbiamo dare risposte concrela Regione, e quindi della Giunta, che ha fatto te sul problema della sicurezza idraulica ed evitare questi molto, ma chiarire assieme la situazione che c’è in questo personalismi da parte dei consiglieri: la mia domanda era momento: i lavori a Trissino sono bloccati e a Caldogno si è tecnica e rivolta alla giunta. In questo caso Caner e Finco concluso l’iter, ma non si vede un cantiere. Facciamo l’elensbagliano ad interpretare lo strumento dell’interrogazione - co di quello che manca per arrivare all’obiettivo, perché lo spiega Toniolo - non è un’arma ad uso esclusivo dell’oppo- scopo è l’obiettivo finale, la sicurezza idraulica. Apprezzo
la tempistica efficiente dell’iter procedurale, ma i cantieri non li vedo ancora. Da amministratore locale e provinciale ho sempre lavorato con gli enti “superiori” al fine di realizzare l’invaso di Caldogno. - ricorda l’esponente del PdL - Il Comune, anche con la mia presenza di amministratore, ha pensato al bene generale, alla sicurezza idraulica non solo di Caldogno, Rettorgole e Cresole, ma anche della Città di Vicenza e di tutti i territori a Sud sull’Asta del Bacchiglione. Il Comune di Caldogno con il sottoscritto amministratore – puntualizza - ha accettato un’opera importante sul suo territorio (altro che sindrome di “non nel mio giardino”), ha lavorato in una difficile opera di concertazione finalizzata alla realizzazione di un’opera necessaria per la sicurezza idraulica di tutto il territorio veneto. Altro che chiacchiere!”.
Federico Caner e Nicola Finco
“I
n tre anni la Regione ha investito a Vicenza 26 milioni di euro concludendo 61 interventi per la sicurezza idraulica, disponendo l’iter d’appalto per 86 milioni delle due casse di espansione di Caldogno e Trissino e per altri 90 milioni il progetto dei tre invasi a Merola, viale Diaz a Vicenza e Montebello (oggi in fase di Via)”. Questa è stata la replica di Federico Canel e Nicola Finco, rispettivamente capogruppo leghista in Consiglio regionale e presidente della commissione Ambiente, alla richiesta di sollecito arrivata da Toniolo. “Mentre Galan – sono andati giù duri i due leghisti - aveva ignorato il problema, adesso Zaia lo sta risolvendo nel pieno rispetto degli iter statali. Che, ricordiamo, sono lunghi per due motivi: evitare ricorsi che bloccherebbero le opere e scongiurare infiltrazioni mafiose. Costantino Toniolo, ex sindaco di Caldogno che negli anni nulla ha fatto per prevenire le esondazioni, dovrebbe ben saperlo. Ma a volte la propaganda politica si fa sulle spalle della gente, nella maniera più squallida possibile. Se Toniolo, che parla di poca trasparenza negli appalti, ha rimostranze o denunce, vada di corsa in Procura, faccia un esposto e vedremo gli esiti: diffamare in questo modo chi lavora per risolvere emergenze accantonate da 80 anni è squallido e propagandistico. Impressionante poi – rimarcano i due esponenti leghisti - la puntualità con cui Toniolo interviene sui lavori per le casse di espansione nel Vicentino: sempre a ridosso di un allarme meteo. Sembra quasi un mettere le mani avanti, un ‘io l’avevo detto’: tollerabile da un esponente dell’opposizione, meno da uno della maggioranza, che nonostante sia presidente della commissione Affari Istituzionali pare non conoscere le leggi in materia. Invece di pontificare su chi sta seguendo l’iter per le grandi opere – proseguono Caner e Finco -, Toniolo dovrebbe smetterla di fare politica sulle disgrazie della gente e su chi sta lavorando per prevenirle. Invece di vaticinare sulla stampa, Toniolo potrebbe chiedere lumi a Galan su quanto non è stato fatto in 15 anni, o meglio muovere il suo Governo a Roma e concedere al governatore Zaia i poteri speciali necessari per accelerare le opere antialluvione. Ma si sa qual è il detto veneto: a ciacoe i xe boni tuti…”.
32 Cultura veneta 16 Mostre A Verona quattro secoli di storia dell’arte nella pittura di paesaggio
Un posto al sole per il paesaggio Marco Goldin propone una mostra dedicata ad un genere dell’arte. Anche quest’anno l’esposizione sarà divisa tra Gran Guardia e Basilica Palladiana di Alain Chivilò
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arco Goldin e la sua Linea d’Ombra ripropongono, dopo il grande successo, una doppia esposizione divisa tra Verona e Vicenza, invertendo le sedi rispetto al recente binomio che trattò la ricerca, nei secoli dell’arte, sulla figura e sul volto umano. Fino al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia è di scena “Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento”. Il secondo capitolo delle esposizioni è dunque dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal ‘600 al ‘900. Uno studio della natura dal XVII secolo, per giungere ad alcuni dei maggiori pittori del secondo ‘900. Una presenza superiore alle novanta opere condurrà il visitatore all’interno di sei sezioni. Il Seicento. Il vero e il falso della natura: opere di Lorrein, Poussin, Hobbema, Van Ruisdael, Van Goyen e Seghers narrano l’evoluzione della pittura del paesaggio dalla resa immaginaria e artefatta fino allo studio della realtà e del vero della natura. Da questo secolo la natura, da sfondo di ambientazione, emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Il Settecento. L’età della veduta: tre nomi su tutti con Canaletto, Bellotto e Guardi con opere poco note al pubblico italiano. Romanticismi e realismi: l’800, ossia il secolo della natura. Una trentina di quadri di Turner, Constable e Friedrich per arrivare al realismo di Corot, Coubert e della scuola di Barbizon. La disamina
tocca la Scandinavia, l’Est Europa fino all’America della Hudson River School. L’impressionismo e il paesaggio: venticinque opere d’impressionisti e post impressionisti quali Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Dai primi contatti con i pittori del periodo precedente fino alle esposizioni nello studio di Nadar giungendo alla negazione stessa della pittura en plein air. Monet e la nuova natura: con venticinque opere apre una vera e propria piccola monografia alla sua arte. Il focus è maggiormente posto sugli agli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet rovescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore anticipando le ricerche artistiche successive. Il paesaggio del Novecento: dall’evoluzione del post-impressionismo fino alle avanguardie. Bonnard, Matisse e Picasso fino ad alcune esperienze astratte sia europee sia americane, da De Staël a De Kooning e Pollock. Invece per il contemporaneo sono rappresentate per l’America opere di Diebenkorn e Wyeth mentre per l’Europa Garcia e Richter. Artisti che descrivono in chiave attuale la natura. Dunque a livello complessivo si tratta di una mostra contenitore che permette di vedere l’Arte ad ampio spettro, secondo una curatela ormai collaudata e affidabile.
Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini
Fino al 24 novembre in tre sedi veneziane
Il laboratorio di Sze
UNO STRESS DI VETRO
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l motto della mostra è fatto da una somma algebrica tradotta in Arte ossia: Artisti internazionali + vetro = Glasstress. Fino al 24 novembre tre sedi, costituite da Palazzo Cavalli – Franchetti / Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Campo S. Stefano), Berengo Centre for Contemporary Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro (San Marco), costituiscono l’esposizione dedicata al vetro d’arte “Glasstress. White Light/White Heat” giunta alla sua terza edizione. Tutto ruota sul coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo per la creazione d’innovative e straordinarie opere confrontando luce e calore con aspetti intrinsechi del vetro e della sua lavorazione. A livello storico è stata la grande passione per l’arte contemporanea e per il vetro che hanno portato Berengo a creare Glasstress. Tutto è iniziato dal 2009 riunendo complessivamente oltre 200 artisti. In questa edizione l’evento ha unito, nella propria fornace a lavorare con entusiasmo e con spirito di gruppo, 65 artisti di
fama internazionale. Molti di loro si sono confrontati per la prima volta con questo materiale duttile e luminoso facendo nascere opere di alto valore artistico e comunicativo. Il successo si riassume nelle parole di Adriano Berengo: “ho capito che Glasstress ha raggiunto un importante obiettivo quando ho visto tre artisti di nazionalità diverse, nella nostra fornace di Murano, parlare fra loro. Era la prima volta che s’incontravano e si scambiavano le loro impressioni sul vetro, sulle tecniche e sugli esperimenti che stavano conducendo. Il dialogo ha modificato in modo sostanziale i progetti di ciascuno. Ecco, questo è Glasstress: un luogo d’incontro per gli artisti di tutto il mondo che si confrontano con il vetro”. Artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Gennari, Joana Vasconcelos, Zhan Wang, Jan Fabre, Loris Cecchini, Aldo Mondino, Thomas Schutte, Joseph Kosuth, Mona Hatoum, Tim Noble &Sue Webster, solo per citarne alcuni, illumineranno la visita con opere di luce. Al.Ch.
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l Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini, fino al 24 novembre, presenta “Sarah Sze: triple point”. Come afferma la stessa artista “al centro della mostra è la nozione di bussola e come noi ci situiamo in un mondo perennemente disorientante. Ciascuna delle sale opera come un sito sperimentale, in cui gli oggetti tendono a diventare strumenti o montaggi per misurare o modellare la nostra posizione nello spazio e nel tempo. L’aspirazione a costruire modelli che catturino la complessità e l’impossibilità di quell’impresa, è il punto centrale dell’opera”. Un grande laboratorio che la Sze compone di “resti archeologici di esperimenti falliti”. Dal 1990 l’artista Sarah Sze, classe ‘69, ha sviluppato un’estetica scultorea che trasforma gli spazi attraverso mutamenti radicali di scala, colonizzando spazi trascurati o periferici, dialogando con il tessuto e la storia di un edificio. La percezione dello spettatore e l’esperienza architettonica sono spostate attraverso interventi specifici di grandi dimen-
sioni. A livello tecnico tutto parte dalla definizione che la termodinamica indica al termine “triple point” che designa una singolare combinazione di temperatura in cui tutte le tre fasi di una sostanza (gassosa, liquida e solida) coesistono in perfetto equilibrio. La triangolazione, cioè la misurazione della distanza da tre punti ordinali, è anche usata per determinare un punto specifico dello spazio. L’opera di Sze fa riferimento a entrambi questi concetti, la fragilità dell’equilibrio e il desiderio costante di ritrovare stabilità e posizione. Contrariamente ad altri allestimenti di altri artisti, in questa edizione l’ingresso del Padiglione è stato trasferito a una vecchia porta di uscita a sinistra della rotonda d’ingresso. All’interno lo spettatore incontra strutture improvvisate, alcune apparentemente ancora in costruzione, che richiamano modelli, macchine e strutture come in un planetario, un osservatorio, un laboratorio, un pendolo e dispositivi di misurazione o elementi per localizzare i corpi nello spazio. Al.Ch.
Cultura veneta 33 17 Arte a Venezia Due eventi espositivi fino al 24 novembre
Vedova/Lichtenstein: coppia vincente Alle opere dell’americano, suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997, fa da contrappunto la serie Carnevali dell’artista veneziano di Alain Chivilò
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li spazi espositivi della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova sulle Zattere, direzione Punta della Dogana, propongono in concomitanza della Biennale due eventi espositivi fino al 24 novembre: “Roy Lichtenstein Sculptor” curata da Germano Celant al Magazzino del Sale e “Emilio Vedova … Cosìdetti Carnevali …” curata da Celant e Fabrizio Gazzarri allo Spazio Vedova. La mostra dedicata a Lichtenstein, uno tra gli esponenti della Pop Art americana, ha focus sulla produzione scultorea dell’artista. Quarantacinque opere suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997. E’ proprio dalla metà degli anni sessanta che le immagini interpretate dai mass-media, in special modo dall’ambientazione del fumetto, diventano fonte di creazione. I bicchieri, le esplosioni, le tazze e le teste tridimensionali sono alcuni aspetti di tali lavori.
A metà degli anni ’60 le immagini interpretate dai mass-media diventano fonte di creazione
Invece le opere di Emilio Vedova raccolgono nello stesso titolo, Carnevali, lavori realizzati tra il 1977 e il 1991 a testimonianza di un periodo originale per l’artista. Legno, plastica, metallo, maschere, graffiti, combustioni, stampe, corde, carte sono uniti secondo la sperimentazione del collage e dell’assemblaggio. Storicamente il coinvolgimento del Maestro e il Carnevale si data con la premiazione alla Biennale di San Paolo nel 1954, al di la di una tradizione veneziana in cui l’utilizzo di maschere era costume di vita. Situazioni irreali fatte di mistero, contraddizione, confusione che in Vedova diventano reali nell’esecuzione informale.
Centinaia di Aziende Venete oggi scelgono
mUSEI DEL DOmANI IL TOUR DIVENTA VIRTUALE. VENEzIA A pORTATA DI TAbLET O SmARTpHONE
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l futuro è virtuale. Detto così sembrerebbe un’ovvietà, il domani è sempre ipotetico e addirittura se interpretato con pessimismo, virtuale, potrebbe anche significare inconsistente. Tuttavia è solo di museo virtuale che vogliamo parlare e virtuale, nella fattispecie, va inteso come tecnologico, nella massima espressione in cui può intendersi oggi: ossia come sinonimo di “web”. Attraverso internet, da pc, tablet e smartphone, sarà, infatti, possibile compiere un “virtual tour” e conoscere da vicino 400 opere storico-artistiche di rilevanza mondiale presenti a Venezia. Il progetto, che probabilmente farebbe rabbrividire Goethe, già dalla presentazione, avvenuta lo scorso 15 ottobre, promette la realizzazione del più grande museo virtuale in Italia. Utilizzando strumenti multimediali, riprese fotografiche ad altissima qualità finalizzate alla rappresentazione tridimensionale di quattrocento capolavori veneziani, i virtual tour avranno come oggetto il Tesoro della Basilica di San Marco, lo Statuario pubblico della Serenissima, la Tribuna di Ca’ Grimani a Santa Maria Formosa e lo spazio tra l’area marciana e Piazza San Marco con le sue sculture. La visita virtuale di quest’ultimo ambiente sarà arricchita dalla “decostruzione” del Leone alato posto sulla sommità della colonna: le tecnologie utilizzate nella rappresentazione tridimensionale consentiranno di distinguere i diversi restauri succedutisi nel tempo, ripercorrendo la storia e l’evoluzione iconografica del simbolo per antonomasia dell’antica Serenissima. L’intervento è realizzato nell’ambito di “Shared Culture - Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio condiviso”, di cui la Regione Veneto è partner, finanziato attraverso il Programma europeo per la cooperazione transfrontaliera ItaliaSlovenia 2007-2013.
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Più gioia di vivere à la Loipersdorf amanti dell‘avventura o della tranquillità, grandi o piccini, soli o in compagnia, le Terme da Vivere offrono ad ognuno, indipendentemente dall‘età, opportunità per lasciarsi andare, sperimentare e rinvigorirsi. negli ampi spazi interni ed esterni potrete scivolare, nuotare, giocare, fare saune, rilassarvi e godervi divertimento e riposo a 360 gradi. Potrete sperimentare la vera gioia di vivere. l‘azione e l‘avventura sono assicurate, dall‘autunno del 2011, con l‘apertura dell‘aquafun, con i suoi scivoli e con l‘aquapark, interamente costruito in legno.
La prima classe à la Loipersdorf Da più di 30 anni, qui a loipersdorf, si fanno i bagni termali nello “Schaffelbad“ ( il catino ). Da qui prende il nome l’altra area delle Terme loipersdorf. oggi peró, il „Mio Schaffelbad“ è una zona terrazzata di 8500 m², oasi di pace e intimità riservata ai nostri ospiti dai 16 anni in su.
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Staccare la spina e ricaricarsi di energia nelle 14 piscine relax e nelle numerose saune e vasche idromassaggio; godersi il meraviglioso paesaggio dal padiglione sul laghetto naturale o rinfrescarsi passeggiando tra le acque del ruscello Kneipp, questo e molto altro, per trascorrere giornate dedicate a farvi del bene. il „Mio Schaffelbad“ è una zona esclusiva delle Terme, con una sua entrata separata e un proprio parcheggio che vi offre più spazio, più intimità e più coccole à la loipersdorf.
Allungamento della vacanza allungate gratis la vostra vacanza alle Terme loipersdorf, perchè quattro giorni sono meglio di tre! C‘è così tanto da scoprire - gli antichi rituali delle terme romane nell‘oasi di pace il „mio Schaffelbad“ oppure l‘aquafun con i suoi spettacolari scivoli. raccogliete nuove forze e ricaricate nuovamente le riserve di energia alle Terme loipersdorf! *il pacchetto comprende: 3 + 1 pernottamenti con prima colazione oppure mezza pensione (1 notte gratis), 3 + 1 ingressi alle Terme da Vivere oppure al „Mio Schaffelbad“ (1 ingresso gratis), programma quotidiano sportivo e salute. Valido su richiesta e disponibilità fino al 31 Marzo 2014 con arrivi di Domenica o lunedi (esclusi 27. u. 28. 10.; 22. u. 23.12.; 29. u. 30.12.; 5.1) A partire da € 139,50 in camera privata con prima colazione
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UMBRIA
Nel magico mondo di Barbanera
A SPELLO NELLO SPLENDIDO COMPLESSO RURALE DI SAN GIUSEPPE (UN EX BACHIFICIO CON IL SUO PARCO) È STATA REALIZZATA LA CASA DI BARBANERA DOVE LA FAMIGLIA CAMPI OLTRE A REALIZZARE I CELEBRI ALMANACCHI E LUNARI, FAMOSI DAL ‘700 E OGGI DISTRIBUITI IN 2.500.000 COPIE HA CREATO UNA FONDAZIONE NEL CUI ARCHIVIO SONO ILLUSTRATI OLTRE 250 ANNI DI STORIA POPOLARE DA VISITARE ANCHE IL PREZIOSO ORTO-GIARDINO IL VOLUMETTO CARO A D’ANNUNZIO La Fondazione Barbanera 1762 nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare con attività di ricerca, espositive ed editoriali la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede e continuatore. A partire dallo studio dei documenti conservati presso l’Archivio Storico (oltre 50mila tra lunari, almanacchi e altre testimonianze di editoria popolare dal XVI secolo ad oggi: c’è pure la lettera con cui Gabriele D’Annunzio definì il Lunario che teneva sempre sul comodino “Il fiore dei tempi”), si occupa della diffusione dei valori di una tradizione attenta a interpretare i segni del tempo, che si ispira a uno stile di vita in armonia con i cicli stagionali e che guarda al rapporto tra cieloterra-uomo e al saper fare come quotidiano esercizio al buon vivere. La Fondazione ha sede a Spello nello stesso complesso rurale, il San Giuseppe, che ospita la sede dell’Editoriale Campi, storica casa editrice del Barbanera. La visita guidata al complesso di Spello consente di ammirare anche la villa padronale (un ex bachificio) e i giardini. Il complesso si estende su sette ettari. Da lì si gode anche una splendida vista sul borgo di Spello, la cittadina dove Pinturicchio ha affrescato la Cappella Baglioni, opera che qualcuno ha definito “la cappella Sistina dell’Umbria”. Info: www.barbanera.it - info@barbanera.it
L
o scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Barbanera vi veniva raffigurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astronomo dell’epoca: un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera, personaggio misterioso, circondato da un alone di leggenda, visse in Umbria nel XVIII secolo. In una terra in cui la tradizione tipografica ha radici molto antiche. Oggi il suo nome è sinonimo stesso di lunario, perché dal 1743 il suo almanacco viene pubblicato con regolarità, ogni anno prima di Natale. Una delle prime edizioni di questo piccolo frammento di cultura popolare italiana, quella edita nel 1762 a Foligno in un unico foglio (“Discorso generale del famoso Barbanera per il 1762”, edito da Pompeo Campana), è conservata nel museo della Fondazione Barbanera, che ora ha sede a Spello nel bel complesso rurale di San Giuseppe chiamato “Casa di Barbanera”, immerso nella campagna umbra e circondato da un giardino all’italiana e da un ricco orto botanico. Nel museo allestito dalla famiglia Campi, titolare della casa editrice di Foligno (che ora ha sede nel complesso di Spello), sono ammirabili tanti pezzi unici che permettono di ripercorrere la lunga storia del popolare almanacco e delle tradizioni ad esso collegate, molte delle quali ancora così vive nelle campagne italiane. Sì, perchè Barbanera è ancora molto ascoltato: le sue previsioni del tempo sono utili a chi deve scegliere, ad esempio, i giorni giusti per la semina dei campi, e vengono seguiti anche i suoi tanti consigli, legati all’agricoltura ma anche al “fai da te” domestico in materia di piante, ortaggi, frutta e altro. E poi i consigli su salute e benessere, alimentazione, oroscopi... Il calendario, l’almanacco e le tante altre pubblicazioni di Barbanera, orgoglio della famiglia Campi, costituiscono tutt’oggi un piccolo grande patrimonio di conoscenza, o meglio un distillato di saggezza contadina. Sì, perchè è sempre valido il motto “Gli astri il sole e ogni sfera or misura Barbanera, per poter altrui predire tutto quel che ha da venire”. Giambattista Campitelli (1780-1824) fu il primo editore tipografo a proporre una versione del Barbanera in opuscolo o libretto di una sessantina di pagine (il formato che poi si affermerà fino ai giorni nostri): il primo di cui si ha notizia è del 1793 e identifica Barbanera come astronomo parigino. Giovambattista Bocci Campitelli riuscì, alla fine del XIX secolo,
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bacHiFicio ora seDe Della reDaZioNe Dell’eDitoriale caMpi. seguoNo: il caleNDario luNario 2014 e il FraNcobollo cHe poste italiaNe DeDicÒ a barbaNera. QuiNDi: scorci Del parco e sale Dell’arcHiVio storico Della FoNDaZioNe. iN alto: spello, l’orto botaNico Di saN giuseppe e uN’eDiZioNe storica Dell’alMaNacco
a far conquistare ai lunari di Barbanera una diffusione quasi nazionale (ne distribuiva circa 400.000 copie nell’Italia centromeridionale). La famiglia Campi è subentrata nella pubblicazione del celebre almanacco dal 1929 per iniziativa di Feliciano Campi, concorrendo insieme ad altre tipografie alla stampa dell’opera che all’epoca era diretta dal senatore Benedetto Pasquini. Durante i principali flussi migratori che portarono gli italiani oltreoceano, vennero editate speciali versioni del Barbanera stampate in diverse città tra cui New York o Buenos Aires, che univano ai contenuti classici d’almanacco indicazioni pratiche per gli emigranti, come istruzioni per il viaggio o consigli sulle “rimesse” di denaro alle famiglie rimaste in Italia, informazioni che fanno del Barba-
nera d’oltremare uno strumento di mediazione interculturale. Fino alla metà degli anni Settanta, il lunario fu utilizzato soprattutto dai ceti rurali, che ne apprezzavano le previsioni del tempo e i consigli per l’agricoltura. L’indicazione delle festività, le ricorrenze dei santi, i consigli ed i proverbi ne fecero - appeso in cucina o nella stalla - un indispensabile strumento per le attività domestiche quotidiane. Venduto per fiere e mercati da cantastorie e venditori ambulanti, il Barbanera si acquistava ogni anno a partire da settembre. Dalla metà del XX secolo i diritti di pubblicazione del calendario, dell’almanacco e del lunario di Barbanera sono di proprietà dell’Editoriale Campi. I principali canali di diffusione sono le edicole, le librerie, l’omaggio diretto da parte di aziende ai
propri clienti quale strenna di fine anno, per un totale di oltre 2.500.000 copie. La raccolta di documenti legati alla figura di Barbanera, alla sua tradizione e al mondo degli almanacchi e dei calendari in genere, ha portato alla costituzione di un archivio storico all’interno della Fondazione Barbanera 1762 che contiene oltre 6.000 almanacchi italiani ed esteri pubblicati dal XVII secolo ad oggi, oltre a 15.000 documenti di vario genere (pensieri, recensioni, bossi tipografici, bozze di stampa, fotografie, aneddoti, curiosità) riguardanti Barbanera, la sua storia, la sua fortuna e il legame con la cultura popolare e almanacchistica italiana e non solo. Quest’anno, accanto al nuovo Almanacco 2014 in edicola da metà novembre e al Calendario-Lunario, Barbanera ha in serbo una novità: un calendario speciale di cui il cibo è il vero grande protagonista. “Barbanera dei cibi felici”, realizzato in collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia. Mese per mese e stagione per stagione, una vera festa del cibo, con consigli, ricette, proverbi, il dolce o la frittella del santo e le regole di una sana alimentazione. Un calendario lunario, dove la Luna sarà attenta alleata nell’orto e in cucina, un allegro vademecum per tutto l’anno, un caro amico cui affidarsi ogni giorno per godere di un cibo sano, buono, genuino, che non si spreca. Un cibo che sa anche raccontare la sua storia, ricordare tradizioni, simboli, usanze, per riscoprire le meraviglie che portiamo ogni giorno in tavola.
36 Concerti e non solo 26
mille e ancora mille...
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pagina a cura di Graziano Edi corazza
IN VENETO 12 luglio - Padova, Stadio Euganeo
LIGAbUE “mONDOVISIONE TOUR - STADI 2014”
EVENTO ESTATE 2014: LIGABUE live allo Stadio Euganeo di Padova. Il primo grande appuntamento dell’estate 2014. Il 26 novembre 2013 esce il nuovo album di inediti “Mondovisione” Il 12 luglio 2014 arriva Ligabue! Lo so siamo in anticipo. Ma se si pensa che ormai i biglietti si acquistano sempre più via internet posso dire che la ricerca del biglietto è già iniziata. L’appuntamento con la rockstar italiana sarà allo Stadio Euganeo, a Padova, che dopo gli eventi dell’estate 2013 e la lunga programmazione invernale, si conferma “Città della musica” anche per il 2014. L’attesa cresce e infatti le date di Roma (30 e 31 maggio allo Stadio Olimpico) e Milano (6 e 7 giugno allo Stadio San Siro) sono già raddoppiate. Per la data di Padova i biglietti sono iniziati in prevendita dal 5 novembre. Il 26 novembre 2013, ad oltre 3 anni da “Arrivederci, Mostro!”, uscirà “MONDOVISIONE”, il nuovo atteso album di inediti di LIGABUE. «Mi procuro una frattura durante un concerto – afferma il LIGA – e 2 minuti dopo può vedere la caduta un mio amico di Los Angeles. È ufficiale: siamo tutti in mondovisione. Mondovisione però è anche la “visione di un mondo”». “MONDOVISIONE” (Zoo Aperto/Warner Music), prodotto da Luciano Luisi, è stato anticipato dal primo singolo “Il sale della terra”, al 1° posto della classifica dei brani più trasmessi in radio (dati Earone) ed ai vertici della classifica di iTunes. Sono già oltre 4 milioni le visualizzazioni su YouTube del video ufficiale del brano (video online al link http://youtu.be/IUWtAUKYmAQ ). «“Il sale della terra” – dichiara LIGABUE – parla di una crisi che non è solo economica, ma sociale e di comportamento. Ha a che fare con il bisogno di potere, con le conseguenze prodotte da chi vuole conquistare il potere a ogni costo e a ogni costo mantenerlo. È una crisi talmente drammatica che non sono riuscito a non raccontarla in una canzone: in genere non lo faccio».
EVENTI
“Il muro del suono”, “Ciò che rimane di noi”, “La terra trema, amore mio”, “Il volume delle tue bugie”, “La neve se ne frega”, “Siamo chi siamo”, “Il sale della terra”, “Nati per vivere (adesso e qui)”, “Per sempre”, “Tu sei lei”, “Con la scusa del r’n’r”, “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”: sono questi (non nell’ordine di quella che sarà la tracklist) i titoli dei brani che saranno contenuti nel nuovo album, “postati” da LIGABUE sui suoi social network ufficiali. Inoltre, è in libreria “La vita non è in rima (per quello che ne so)”, intervista a LIGABUE sulle parole ed i testi, curata da Giuseppe Antonelli. Il volume, edito da Laterza, contiene in anteprima i testi integrali dei brani del nuovo album. Roncade (tv) - New Age - Sabato 23 novembre 2013
bRING mE THE HORIzON I Bring Me The Horizon, arrivano in Italia per presentare il loro ultimo lavoro: “Sempiternal” San Biagio di Callalta (tv) - Supersonic Music Arena - Sabato 23 novembre 2013
bLUE IN cONcERTO
Continua il tour italiano dei Blue... Saranno nuovamente in Italia per tre imperdibili date... Conegliano (tv) - Zoppas arena Domenica 1 dicembre 2013
mAX pEzzALI - mAX 20 LIVE TOUR Max Pezzali da novembre stà portando il suo nuovo spettacolo dal vivo nei palasport delle principali città italiane. Il nuovo e attesissimo tour farà tappa giovedì 14 novembre al PalaGeorge di Montichiari (BS), sabato 16 al PalaFabris di Padova ed infine domenica 17 alla Zoppas Arena di
Conegliano (TV). Il nuovo album “Max 20” contiene 5 inediti – tra cui il primo singolo “L’universo tranne noi” – e 14 duetti con i più grandi artisti della scena musicale italiana, nei brani che hanno segnato la carriera di Max. Pubblicato lo scorso 4 giugno, l’album si trova da settimane ai vertici delle classifiche di vendita.
SGUARDO A NORDEST AVERE LA bARbA, NAScE UN cONcORSO NAzIONALE IDEATO DA VENETI
San Biagio di Callalta (tv) - Supersonic Music Arena - Sabato 14 dicembre 2013
GUE’ pEqUENO
Il secondo album da solista è stato dichiarato disco d’oro a sole tre settimane dall’uscita e l’estate ha visto Guè Pequeno impegnato in affollati dj set in tutta Italia. Ora è tempo di presentare live il suo “Bravo Ragazzo”, uscito a giugno 2013 per Universal. Guè Pequeno, forte del successo e dell’esperienza del precedente tour da solista, porterà sul palco uno show inaspettato e carico delle mille sfaccettature della sua personalità senza dimenticare il sound internazionale dell’album. Padova (Pd) - Gran teatro Geox Sabato 14 dicembre 2013
RObERTO VEccHIONI
Porta per titolo “Io non appartengo più” il nuovo album di inediti di Roberto Vecchioni, in tutti i negozi di musica a partire dall’8 ottobre e anticipato in radio dal singolo “Sei nel mio cuore”. Il disco arriva a distanza di quasi tre anni dalla raccolta “Chiamami ancora amore” e a sei anni dall’ultimo album di inediti “Di rabbia e di stelle”. Queste le parole attraverso le quali il prof. Vecchioni racconta il suo nuovo progetto: “’Io non appartengo più’ potrebbe essere definito un soliloquio davanti alla fine ma che non ha niente a che vedere con il nichilismo, lo sconforto, la resa… Piuttosto è la presa d’atto che l’essere umano più di tanto non riesce a fare, non riesce a dare: talvolta stringe la mano degli altri perché nel buio non capisce niente o si rivolge al cielo, talvolta si convince che deve farcela da solo”.
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acconti, foto e opere d’arte sui barbuti: l’esperienza social diventa un libro. E gli organizzatori veneti partono con un tour in tutta Italia a caccia di interviste. Che fosse un’idea dirompente lo si era capito fin dall’inizio. “Avere la barba” nasce infatti come cristallizzazione di un fenomeno esistente, una moda, un trend, una mania, uno stato mentale: chiamatelo come volete, ma di fatto è un sentimento diffuso. “Quando inizi a farla crescere, c’è sempre un motivo”, dicono Claudio Traina, event manager bassanese con la passione dei tatuaggi, Alessandro Toso di Cittadella, appassionato di arte contemporanea, e Diego Santi di Castello di Godego, nel Trevigiano, fotografo per diletto. In pochi mesi sui social network e sul sito internet www.averelabarba.it i contatti sono stati migliaia. E solo scorrendo le interviste, le parole, i commenti del popolo del web si capisce il perché. “La barba è qualcosa di intimo, trasversale, antico: noi vogliamo solo permettere a tutti di raccontarla”, dicono ancora i tre veneti ideatori del progetto, che in questi giorni sono in giro per l’Italia a raccogliere interviste e pareri. “Intervistiamo chi ci contatta, vogliamo raccogliere più emozioni possibili”, spiegano. E proprio questi temi sono al centro del concorso letterario e artistico lanciato dai tre per raccogliere in un libro l’esperienza web di questi mesi. Il concorso è già iniziato e si concluderà il prossimo 31 gennaio 2014. È aperto ad opere letterarie (massimo 15.000 caratteri), artistiche o foto sul tema della barba. Il premio? È il fatto stesso di partecipare nel creare la filosofia condivisa dell’Avere la barba, e questo la dice lunga sullo stile del gruppo e sul perché i fans si sommano ad ogni ora. Tutte le opere saranno infatti diffuse tra la community dei barbuti. Le più meritevoli avranno la possibilità di entrare nel libro, che sarà pubblicato nell’estate 2014, e che rappresenterà l’opera omnia del progetto, raccogliendo testi, interviste e immagini del mondo barbuto. L’iscrizione al concorso è gratuita, i dettagli sono nel bando reperibile su www.averelabarba.it. Non resta che ricordare chi sono i tre barbuti al centro dell’attenzione nazionale, anche a seguito di recensioni sui blog di moda. Ad ideare il progetto, tre menti. Claudio Traina, 22enne residente a Bassano del Grappa, nel Vicentino, organizzatore di eventi e già noto nell’ambiente underground per la creazione di un marchio di vestiti, oltre che per la propria passione per i tatuaggi. Alessandro Toso, 26enne di Cittadella, nel Padovano, che cura il blog www.unoravanti.com, dal quale dal 2010 propone lavori di giovani artisti. Di professione, lavora in una web agency. Inoltre da un anno sviluppa autonomamente “The event finder”, un’applicazione web che permette di ricercare eventi. Il terzetto si chiude con Diego Santi, 27enne di Castello di Godego, nel Trevigiano, appassionato di fotografia che da poco ha lanciato il sito di annunci gratuiti www.greenclick.it con lo scopo di risollevare il settore del verde e favorire il vero mercato a chilometro zero. Di professione, aiuta a trovare lavoro agli altri. Per contatti e informazioni - Ufficio Stampa di Avere la Barba - info@comunicazionelive.it
pOcHI SOLDI pER LA cULTURA AI cOmUNI VENETI: DOVE TROVARLI?
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irando per i vari uffici della Cultura dei vari Comuni Veneti ci vengono comunicate spesso alcune osservazioni:”Ci sono pochi soldi per la cultura. Per le manifestazioni.” Viene da riflettere... Perchè la Cultura è il nostro passato ed il nostro presente da conservare e tramandare alle generazioni future. Ormai molte manifestazioni vengono effettuate solo grazie agli sponsor. Tutto bene. Ma non si possono organizzare nei piccoli centri grosse manifestazioni con nomi popolari che richiamino un pubblico numeroso. Costa troppo. E nelle grosse città si riesce a metterne in piedi molto poche. E sempre di meno. Eppure il grande violinista Accardo ha dichiarato: ”Con i soldi di una sola serata del Festival di San Remo si terrebbe in piedi per un anno l’ orchestra della Rai!” E’ una questione di scelte. Scelte che vengono fatte negli alti livelli delle Istituzioni Pubbliche. Se si spendono in una direzione non si possono investire in un altra. E se alcune spese vedono contrapposti ideali e visioni della politica, sul
fiume di denaro pubblico erogato in stipendi vari per le cariche ricoperte dai vari politici regionali e provinciali, per i loro ‘’portaborse’’, per i rimborsi, ecc. ecc. siamo “quasi” tutti d’ accordo: ci vuole una riduzione sostanziale. I soldi che non arrivano ai Comuni per organizzare eventi culturali e/o ricreativi e/o feste di piazza potrebbero benissimo essere “ricavati” dai tanti stipendi ai politici regionali e provinciali, con grande soddisfazione del popolo. Di tutti noi. L’abolizione delle province porterebbe trasferimenti economici maggiori ai comuni e così dicasi per una riduzione drastica degli emolumenti ai consiglieri ed assessori regionali. Che ci vuole? Un pò di volontà. Nient’ altro. In fondo: diminuire i soldi pubblici ai politici regionali e provinciali e girarli direttamente nelle casse comunali non sarebbe cosa grave. Occuparsi della “cosa pubblica” è comunque e sempre un onore. Soprattutto quando lo si fa per lai Cultura. Cultura che inizialmente è una
spesa ma poi nella sostanza genera lavoro per i diretti interessati ed indotto economico per gli esercizi commerciali della zona nella quale la manifestazione viene organizzata.
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FITNESS E BENESSERE
Pianeta bimbo... sport o attività ludico-motoria? I
Marco Canova
La scelta è varia e l´importante è che il bambino sin da piccolo si avvicini all´attività sportiva. Ma quando parliamo di sport e quando di attività ludico motoria?
bambini sono un grande contenitore, in cui si può mettere dentro di tutto; il problema è che si tratta di un contenitore speciale, che non rimane inerte alle sollecitazioni: lì dentro tutto viene elaborato, rimescolato, per cui alla fine, se abbiamo messo acqua, farina e lievito, ci ritroviamo una bella pagnotta fumante e ben cotta se la quantità degli ingredienti era corretta, se la qualità delle materie prime buona, se il tempo di cottura giusto. Viceversa, anche sbagliando uno solo di questi processi, potremmo ritrovarci con una massa fumante e bruciacchiata, o con un impasto che non accenna a cuocersi perché la temperatura del forno è troppo bassa. Questo per dire che l’attività fisica, e sottolineo che non si sta parlando di sport, è fondamentale, ma bisogna procedere con attenzione, per non commettere errori di cui pentirci più tardi. Un tempo, fino agli anni ’80 grosso modo, si giocava per strada, nei vicoli, nei giardini, insomma il gioco era movimento allo stato puro, praticato dalla mattina alla sera d’estate, tutto il pomeriggio nel periodo scolastico: il gioco “bandiera” sviluppava le capacità di destrezza, velocità, rapidità; con il “nascondino” aumentava la furbizia e la capacità di leggere le situazioni per non farsi scovare, con le mini-olimpiadi (ognuno di noi le ha organizzate con gli amici) era un susseguirsi di corse, lanci, salti che mettevano a repentaglio i fiori dei giardini e i vetri di finestre ma la forza elastica, reattiva, esplosiva venivano curate in maniera “inconsapevolmente quotidiana”. QUESTA ERA ATTIVITA’ LUDICO MOTORIA (e lo si faceva sempre, diventando un GIOCO-SPORT). Ora, invece, è tutto organizzato, regolamentato e sottoposto a rigida disciplina, dallo sport (inteso come attività codificata già a pochi anni di vita) alle altre attività, come musica, lingua straniera, eccetera. Perciò c’è un’iperspecializzazione che, se da un lato permette di acquisire i rudimenti tecnici di una determinata disciplina, dall’altro impedisce la crescita parallela delle qualità fisiche non interessate da quella attività; assurdamente, a sei-sette anni si è capaci di fare un servizio a tennis in modo impeccabile e non si è in grado di effettuare una capriola; questa caratteristica si accentua sempre di più nel tempo, perché i risultati sportivi vengono conseguiti a un’età molto più precoce che in passato. Pertanto è opportuno fare un deciso passo all’indietro: poiché lo stile di vita è indiscutibilmente mutato, e anche i bambini hanno scoperto la sedentarietà, prima di scegliere uno sport è necessario riappropriarsi del movimento e imparare a sentire il proprio corpo attraverso il miglioramento della coordinazione. Si dice spesso, ed è vero, che l’atletica leggera è la regina di tutti gli sport: allora, cominciamo dai nostri bambini, che, prima di intraprendere qualunque disciplina specifica, dovranno essere capaci di correre, saltare, lanciare una pallina. Oggi purtroppo i nostri bambini giocano poco o niente (giochi motori) e questo penalizza molto lo sviluppo degli schemi motori di base. Maschi e femmine indistintamente, prima di arrivare a 8 anni, devono praticare ATTIVITA’ MOTORIA in modo non esasperato ma costante. Lo sport è importantissimo per i bambini ed è importante che iniziano a fare attività fisica sin da piccoli. Ma come
scegliere lo sport per il proprio bambino? Innanzitutto bisogna trovare uno sport che si adatta al fisico e al carattere del piccolo (meglio se lo sport lo sceglie il bambino e non il genitore, ovvero il genitore lo indirizza, ma deve essere il bambino a decidere). Inoltre lo sport influisce anche sulla psicologia del bimbo, per esempio a un bambino disattento è consigliabile praticare tennis. La scherma può essere una soluzione all´autocontrollo e alla disciplina. A CHE ETA’ IL PROBLEMA spesso sono i GENITORI: sempre di più mi capita di vedere sui campi sportivi, nelle palestre, GENITORI che accompagnano i loro figli di 6-7-8 anni per FARE SPORT…perche imparino bene la TECNICA! FOLLIA PURA. FINO AI 10-11 ANNI i bambini devono giocare, praticare ATTIVITA LUDICO MOTORIE, ovvero giochi, sport, attività di movimento senza esasperare ne il risultato, ne la tecnica, ma con il solo scopo di APPRENDERE PIU’ SCHEMI MOTORI POSSIBILI per poi a 11-12 anni INIZIARE A SCEGLIERE VERSO QUALE sport specifico INDIRIZZARSI. Sin dagli anni 80 alcuni pediatri ritenevano che uno dei sport maggiormente consigliati ai bambini (età compresa tra i 5 ed i 14 anni ) era il rugby essendo questo uno dei sport MOTORIAMENTE più completo: si corre, ci si butta a terra, si usa la forza, l’intelligenza e la destrezza, si sviluppano tutte le capacità motorie e coordinative, si usano le mani ma anche i piedi. Anche l´atletica e il nuoto vengono ritenuti gli sport completi e sono quelli maggiormente consigliati. Molti bambini però prediligono il calcio, uno sport ideale per la coordinazione dei movimenti e per divertirsi, ed anche il più conosciuto (e forse questo è il vero motivo che spinge i bambini verso questo sport). UNA PANORAMICA DI ALCUNI SPORT DA CONSIGLIARE: Parlando di sport e bambini facciamo un elenco degli sport più frequentati e le loro caratteristiche di massima. Ovviamente esistono tantissimi altri sport altrettanto validi che per motivi di spazio non trattiamo. Arti marziali: sono discipline sportive che sviluppano la coordinazione dei movimenti, la mobilità muscolare, canalizzano la “sana aggressività” riconoscendola, controllandola e gestendola. Sono sport che si compongono di molte regole anche comportamentali e dunque sono un ottimo insegnamento anche di vita: imparare a rispettare le regole è un motto con cui i bambini si troveranno a fare i conti quotidianamente e anche da adulti. Il raggiungimento dell’equilibrio fisico ma anche mentale è una meta prefissa. Prendendo coscienza delle proprie capacità fisiche, il bambino vince le proprie insicurezze Atletica leggera: si pratica all’aria aperta e prevede di base un lavoro sulle qualità individuali fisiche e di coordinamento del movimento. Si impara a correre in velocità o in resistenza, con ostacoli; a saltare in lungo e in alto o in corsa; a lanciare. Insomma uno sport che mette molto alla prova le proprie doti fisiche. Una possibile e valida alternativa a questa proposta, specialmente per le bambine, la ginnastica artistica o ritmica, in cui, ancora di più, si riscoprono e si potenziano doti di forza, elasticità, acrobazia, equilibrio. Un approccio particolare merita un disciplina completa come il nuoto; a partire dalle
scuole, dovrebbero essere organizzati dei corsi essenziali, per imparare a nuotare, e solo successivamente si dovrebbe dare al bambino la possibilità di praticarlo in maniera intensiva, con finalità agonistiche. (E QUESTO è UN ALTRO DEI GRANDI PROBLEMI per cui i nostri figli non sono notoriamente dotati come una volta, ovvero l’assenza o la pochezza di sport a scuola o di corsi esterni come nuoto, rugby, tennis, atletica con istruttori delle società sportive. Le scuse da parte della scuola sono sempre le stesse: ci sono pochi insegnanti, le ore di attività didattica sono ristrette, ma il concetto che passa è sempre il solito: LO SPORT NON GODE NEMMENO ALL’INETRNO DEL SISTEMA SCOLASTICO DI QUELLA IMPORTANZA CHE DOVREBBE AVERE). Danza: la danza si fonda sul movimento armonico del corpo basato su schemi motori. A ritmo di musica si impara a muoversi da soli o con altri. I movimenti vengono aggraziati. La danza è un linguaggio, un’espressione; tramite la danza il bambino prende coscienza del proprio corpo, del proprio equilibrio, della propria armonia. E’ uno sport maggiormente praticato dalle femmine piuttosto che dai maschi. Equitazione: il contatto con un animale tanto intelligente come il cavallo e l’ambiente campestre, sono senza dubbio valori appaganti. Il bambino viene responsabilizzato poichè si trova a dover “governare” un animale tanto imponente quale è il cavallo. Si acquisiscono doti di fermezza ma al tempo stesso sensibilità. L’attenzione verso l’animale si tramuterà in società in attenzione verso gli altri. Rugby: è uno sport che si sta imponendo negli ultimi anni anche in Italia, ricchissimo di esperienze motorie. Si impara a correre, saltare, lanciare, afferrare, cadere, rotolarsi, coordinarsi con i compagni e ad affrontare gli avversari. La grinta e lo spirito di squadra sono elementi alla base di questo sport. E’ uno sport di contatto, per questo è previsto l’utilizzo di protezioni: paraspalle, paradenti, casco ecc… Ginnastica artistica e ritmica: si sperimentano tutti i movimenti che il corpo possa fare, incrementando le proprie doti fisiche. Forza, elasticità, acrobazia ed equilibrio sono elementi su cui ci si allena con costanza per la buona riuscita degli esercizi. Nuoto: i primissimi corsi prevedono acquaticità, ovvero lo stimolo alla capacità istintiva del bambino di muoversi nell’acqua a proprio agio. Quando il bambino cresce viene inserito in gruppi di livello paritetico cui vengono insegnati i vari stili, lo scopo è il miglioramento della tecnica. Quando il bambino ha raggiunto un buon livello di confidenza con l’acqua può anche scegliere di praticare una disciplina affine al nuoto tra: nuoto sincronizzato, pallanuoto o tuffi.
Pallacanestro: oltre ad imparare a correre, saltare e lanciare la palla, il bambino deve imparare a muoversi, prendere decisioni veloci per coordinarsi con i compagni. Inizialmente il gioco si sviluppa in percorsi, gare di tiro a canestro, passaggi e palleggi, dopo di che quando i bimbi diventano più esperti si passa ad un gioco di squadra basato su schemi provati e suggeriti dall’allenatore. Pallavolo: sport di squadra praticato tanto dai maschi quanto dalle femmine, anche per questo sport esistono gruppi propedeutici, il gioco-volley, il mini volley che insegnano le basi della pallavolo. Vengono usate protezioni per le ginocchia in quanto si scivola, si rulla e si cade. I passaggi di palla favoriscono la socializzazione dei compagni di squadra e la responsabilità verso gli altri. Pattinaggio: esiste quello a rotelle o sul ghiaccio. Quando la tecnica viene affinata, si può decidere una specializzazione tra l’artistico e la velocità. Oltre all’agilità e coordinazione neuromuscolare, è richiesta anche molta forza nelle gambe, per permettere una velocità di eseguzione delle figure. Sci e snowboard: disciplina ricca di stimoli, all’aria aperta e in quota. La neve poi per i bambini è sinonimo di divertimento. I gruppi formati per l’insegnamento di questi sport sono omogenei per età e livello e sono “intensi”. L’attività si svolge per la durata di qualche ora per permettere l’esercizio e la pratica, sperimentando gli insegnamenti. L’elemento costante è il divertimento. I maestri oltre a curare la parte “tecnica” favoriscono l’aspetto ludico proponendo piccole gare, escursioni in baita a mangiare cioccolata, il tutto in un clima allegro e scherzoso. E’ uno sport un pò costoso, benchè l’attrezzatura si possa noleggiare visto anche la velocità di crescita dei bambini, ma rimane un’esperienza veramente unica. Tennis: è uno sport indirizzato ai più “grandicelli” ma nulla toglie che i più piccoli possano svolgere corsi di propedeutica. Da piccoli i bambini iniziano a giocare con una palla di spugna per prendere confidenza, si deve imparare a riconoscere e segnare il punteggio, dopo di chè si continuerà con una racchetta adeguata al bimbo. Il tennis aiuta i bimbi particolarmente emotivi ad esprimere il meglio di sè, rafforzandone il carattere. Si impara a gareggiare, a socializzare, a rispettare le regole, ad essere leali. NON IMPORTA quale sport un bambino pratichi, ciò che importa è CHE FACCIA SPORT SIN DA PICCOLO, anzi ATTIVITA’ LUDICO MOTORIA . LO SPORT FA BENE….. FA CRESCERE BENE E SANI…..FA DIVERTIRE. BUON SPORT A TUTTI
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<
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PSICOLOGIA IL DIRITTO PER DEL IL LAVORO CITTADINO
DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin e-mail: lara.tasso@libero.it
Il Problem Che cos’è il certificato di agibilità eSolving cosa fare quando manca
IlLa certifi vita di catotutti dii giorni agibilità è costellata attesta di la sussistenza edelle problemi, proprio condizioni per diquesto sicurezza, una igiene, salubrità, competenza fondamentale risparmio è energetico quella di degli edifi essere in grado ci e degli di gestirli, impianti pernegli riuscire stessi a installati (cosìi propri raggiungere dice l’art. obiettivi. 24 T.U. D.P.R. 380/2001). La capacità di risolvere i problemi Ricorderà solving) (problem il lettoreè che una una competenza volta si parlava anche trasversale molto cercata di abitabilità; dalle aziende, così infatti cercano che si esprimeva di rilevarla una vecchia attraverso legge del 1934,mirate domande secondo nei colloqui cui l’occupazione di lavoro, e di un costruendo spesso edificio, senza situazioni la che preventiva mettono certifi in diffi cazione coltà il dicandidato, abitabilità,percostitutiva vedere il presupposto come le gestisce. di un illecito penale. Nel Iltempo, problem con solving l’emanazione è unadicompetenza altre leggi, al termine abitabilità strategica, ritenuta da si era moltiaffiancora ancato quello importante più di agibilità, delle senza competenze che fossero chiari i confi tecniche e specifi ni tra iche. due Per concetti. un’azienda Fino a èquando, più importante con l’entrata averein nel vigore proprio del Testo staff Unico sull’Edilizia persone che sanno(T.U. risolvere 380/2001), e gestireil termine la complessità, “abitabilità” anziché è stato collaboratori sostituito dal termine da esperti “agibilità”. un punto di vista tecnico e È importante,ma specialistico, prima che sidibloccano tutto, precisare davanti che prima alla avere situazione in mano che il certifi diverge cato dal di agibilità principale. percorso non garantisce la regolarità Ilurbanistica problem edsolving ediliziasi del puòfabbricato affinare trasferito ela non attraverso pratica, sanae anche eventuali attraverso abusi commessi, tant’è determinati studi.vero Facoltà che il Comune come ben può avviare ingegneria o filosofi un a, procedimento per esempio, per la repressione aiutano i propridistudenti abusi edilizi a sviluppare commessi più anche di altre questa con riguardo competenza. ad edifici già Ildichiarati problem solving agibili. può Occorre, essere descritto quindi, prestare come la capacità attenzionedi aosservare che il venditore la realtà abbiapunti da anche di tutta vista ladiversi, documentazione mettendo che provi risorse insieme la regolarità logiche, urbanistica critiche dele bene (licenza, creative. Il problema concessione non è l’ostacolo, edilizia, permesso ma è unadicondizione costruire, eventuali che ci spinge condoni a ecc.). nuove soluzioni per raggiungere trovare Sotto gli obiettivi il profi quando lo formale, siamovain rilevato presenzache di nella un impedimento. compravendita Per diesempio, edifici non se grava lungo sulle la strada parti,trovo in particolare un grosso sul macigno venditore, che l’obbligo mi impedisce di ilallegare passaggio, il certifi la soluzione cato di agibilità; la potrebbe essere sua quella mancanza, di percorrere infatti, non un determina piccolo tratto l’invalidità fuori dalladell’atto carreggiata, postoper in essere, poi riprendere anche perché il percorso. non esiste Il problema nessuna ci norma, sia spinge, quindi, per ad il contratto un cambiamento, preliminaree che questo per per il non defiènitivo sempre di negativo, vendita, che ma prescriva può anzi tradursi l’allegazione in opportunità delloperché stesso ci sotto pena permette di individuare di nullità. Sinuove possono alternative. quindi vendere In molte edsituazioni acquistarela edifi soluzione ci anchedei in mancanza problemi deriva del dalla certificonoscenza, cato di agibilità in altree questo da insight noncreativi. configura In quest’ultimo alcun illecito. casoE cosìsoluzione la accade può frequentemente, sembrare improvvisa, del resto, nel caso anche se spesso di acquisto è il risultato di immobili di una serie c.d. “sulla di ragionamenti carta” (da costruire precedenti. o inNe corso sono di costruzione). un esempio tutte quelle situazioni in cui Nellariusciamo non sostanza, a trovare però, le la soluzione, cose sonoma in parte ad un diverse, certo punto perché si accende è chiarocome che con una la sottoscrizione lampadina e si risolve del contratto il problema. di vendita, l’acquirente Uno dei tanti intende ostacoli non alla solo soluzione ottenere la proprietà dei problemidell’immobile, è, per esempio, ma ancheil servirsi di tale bene trinceramento, che consiste in futuro. nell’utilizzare Qualcosa, quindi, non sempre la stessa funziona strategia se chiper compra risolvere un immobile che problemi per abitarlo sono, invece, poi nondiversi lo possa da fare per quelli affrontati mancanza in precedenza. del certifiUn catoaltro in questione. è rappresentato dall’utilizzo ostacolo Pur non di stereotipi, mancando chediscussioni ci portano sul punto, ad la giurisprudenza senza ipergeneralizzare, riconosce osservare che con la vendita di un attenzione gliimmobile aspetti contingenti destinato addella uso abitativo, realtà. Per concludere, ma sprovvisto evidenziamo dell’agibilità che determini se c’è il problema la carenza c’è necessariamente di una qualità essenziale anche una del soluzione, bene, per sta acui, noiinallenare favore dell’acquirente, la nostra mentescatta per iltrovarla diritto a in risolvere poco il contratto e ad ottenere il risarcimento tempo.
(es. Cass. 29 agosto 2011, n. 17747). In conclusione, il consiglio per evitare brutte sorprese, in casi “sospetti”, è quello di svolgere alcune verifiche direttamente con l’ufficio competente del Comune di riferimento, per verificare se vi sia qualche motivo ostativo al rilascio dello stesso, e rivolgersi ad un notaio di fiducia, segnalando immediatamente casi sospetti. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
I CONSIGLI DI PAOLOe aziende Furto di identità in rete di privati by Paolo
SOGNO D’AUTUNNO
Cari Lettori e Lettrici,Marani questo mese affronto un tema purtroppo ad esso (in tutto o in parte) attribuendo sempre più attuale ovvero il furto di identità in rete e le sue a sé o ad altri un falso nome, o un conseguenze. Sino a qualche anno fa i modi attraverso i falso stato, ovvero una qualità a cui INGREDIENTI: quali poteva essere rubata l’identità di una persona erano la legge attribuisce effetti giuridici, e iNgreDieNti: 6/10 VoDKa WiboroWa, 2/10 auruM, 2/10 baNaNa per più legati al furto del suo portafoglio e all’apertura dei così procurarsi e/o procurare ad altri D.KlouYper , gocce blu curacao bols, cHuccHiaiNo Di gelato al sacchetti dell’immondizia nei quali, rovistando, venivano carpite un indebito vantaggio (es. ottenendo liMoNe. informazioni importanti sull’identità del soggetto. Ora, con l’uso credito con false credenziali, compiere sHaKerare coN gHiaggio e serVire Nella coppa cocKtail coN dilagante della rete e in particolare dei social network da parte azioni illegali) o di recare un danno (es. alcuNe gocce Di sciroppo Di rosa Fabbri. il colore È uN QuaDro pressoché di chiunque, il rischio del furto di identità o sostituzione perdere la propria reputazione di buon Futurista, il proFuMo È Di coMposta Di Frutta, il sapore È di persona si è incrementato in maniera esponenziale anche nei pagatore e rendere difficile se non quasi aVVolgeNte, piaceVolMeNte Dolce. uN cocKtail Da Dopo ceNa. confronti delle aziende. Ma andiamo con ordine. impossibile ottenere nuovi finanziamenti Cosa esattamente è il furto di identità? o mutui). Il furto di identità consiste nell’ottenere informazioni personali Come fare per tutelarsi? Quali riservate di un soggetto privato e/o giuridico al fi ne di sostituirsi PAOLO MARANI INFO@TERRAZZAINPIAZZA.IT accorgimenti adottare? Innanzitutto, quando si naviga in rete bisogna essere cauti e aver attenzione massima nel fornire i propri “identificatori personali” – ovvero i PIEDINO propri dati personali e le credenziali di accesso ai conti correnti- in quanto i ladri di identità sono in agguato e non attendono altro che una nostra disattenzione. Gli accorgimenti che i singoli soggetti Salotto e ristorante possono adottare per proteggersi Piazza garibaldi, 6 Adria dai furti di identità sono molteplici www.terrazzainpiazza.it e tra questi possono annoverarsi: la modifica con continuità delle password, SEMIFREDDO ALL’ANICE la distruzione particellare dei propri documenti STELLATO personali (es. estratti conto, bollette pagate, contratti INGREDIENTI assicurativi,…) prima di essere gettati nella spazzatura, biscotto: 60 fornire i propri dati identifi gr. Dicativi albuMi,solo se effettivamente necessario, 60 gr. Di non , 12 gr. o conservare insieme cartaZuccgeri di credito Di FariNa 00, 24 bancomat con i relativi codici di accesso, gr. Di FariNa Di controllare frequentemente il proprio MaNDorle, 24 conto corrente, mantenere sempre gr. Di burro Fuso. seMiFreDDo: 125 gr. Di aggiornati e .inDi esecuzione latte, 3 rossii programmi D’uoVo, 100 gr ZuccHero, 40 il software antivirus e il fi rewall. gr. Di acQua, 40 gr. aceto Di laMpoNi, 24 belle , uN piccolo corNetto cioccolato EFragole se rubano l’identità cosacoNfare? Fuso. Innanzitutto bloccare immediatamente biscotto: leESECUZIONE carte di credito e tutti ai NeVe contii correnti, biaNcHi, Mescolare le Due FariNe, lo ZuccHero avvertire la propria banca, il proprio e setacciarli Nei biaNcHi MescolaNDo provider e tutti i soggetti con i quali si DelicataMeNte, uNire per ultiMo il burro e usava di credito, sporgere MetterelaiN carta uNa placca aNtiaDereNte - riVestitauna denuncia querela avanti l’autorità. Di carta ForNo , iMburrata e iNFariNata - Di cM. 25 X15.tutela cuoceredà per il 20 nostro MiN. a 160°. QuaNDo Quale ordinamento sarÀ cotto, girare il biscotto su uN tagliere giuridico? raFFreDDare. seMiFreDDo: bollire Il e Farlo comportamento illecito di chi ruba il latte eD uNire l’aNice, lasciare iN iNFusioNe l’identità di un altro soggetto con le 1 ora; sbattere i rossi coN MetÀ ZuccHero, fiFar nalità e conseguenze indicate ribollire il latte, Versare l’sopra altra MetÀ Di integra reatoe Mescolare di cui, riMettere all’art. sul494 ZuccHero ilsui rossi Fuococodice e portarepenale a circa 90°, FiNo prevede al priMo del che la acceNNo Di bollore iltrare coNdi uNreclusione. coliNo e punizione sino a. Fun anno coN uNosegnalo sbattitore per Asbattere titolo VeloceMeNte esemplificativo anche 15 MiN.: DiMiNuire la VelocitÀ e coNtiNuare che secondo la Cassazione integra il a sbattere per altri 15 MiN., FiNo a coMpleto medesimo reato anche il comportamento raFFreDDaMeNto, Mettere iN FrigoriFero per dialMeNo chi apre MeZZun ’oraaccount Ma NoN di piÙ posta Di 2 oreelettronica per intestandolo alteMperatura nome di unbassa altro soggetto. portare aD uNa . trascorso teMpo MoNtare la paNNa uNirla alche AlQuesto riguardo, infatti, non vi èperdubbio coMposto . coppare il biscotto Nella ForMadi chi ciò determina l’induzione in errore staMpiNi cHe aNDraNNo a coNteNere i siDegli trova ad interloquire che è convinto, seMiFreDDi, DiViDere il coMposto iN 4 staMpiNi giustamente, di farlo con persona e girarVi sopra i peZZi Di biscotto. Mettere diversa da quella che allo stesso viene iN coNgelatore a -18° per alMeNo 2 ore. fatta credere. Analoga caraMellare lo ZuccHero coN considerazione l’acQua, giuridica val’aceto fattaDi laMpoNi per chi, una FiNo volta bagNare coN e cuocere a coMpleto sciogliMeNto Del rubate le credenziali dicaraMello accesso, teNere di un iN Disparte Ma seMprediNella peNtola . girare i lo profi lo facebook un altro soggetto, seMiFreDDi su 4 piatti, scalDare il caraMello utilizza indebitamente.
LA RICETTA
all’aceto Di laMpoNi eD uNirVi le Fragole,
Se lo edesiderate segnalatemi i Vs casi laVate priVate Del picciolo , Farle iNtiepiDire e/o le Vs attorNo questioni di maggiore e Disporle ai seMiFreDDi coN uNinteresse pÒ Di all’indirizzo mail: Di cioccolato affaridifamiglia. sciroppo, uNa guarNiZioNe aMaro lapiazza@gmail.com autorizzandomi e uNa Foglia Di MeNta. espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da inviatomi. MVoi essaggio pubblicitario
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3 LETTERE CRI - IME - LED - OCC - PRO RIN - SIR - SUL - UMO 4 LETTERE NOME 5 LETTERE MEDIA - MUTUO 6 LETTERE AZIONI - CIVILE - COMUNE ERARIO - GRANDE - INIZIO LOCALE 7 LETTERE CLIENTI - CONSUMO FALLITA - PICCOLA 8 LETTERE CAPITALE - NO PROFIT 9 LETTERE GIURIDICO 10 LETTERE PRODUZIONE
Antonio Banderas I Colmi
• Qual è il colmo per un falegname? Essere licenziato in tronco. • Qual è il colmo per un computer? Non avere programmi per la sera. • Qual è il colmo per due scheletri? Essere amici per la pelle. • Qual è il colmo di una sarta? Perdere il filo del discorso. • Il colmo per un riccio? Non saper dire battute pungenti. • Qual è il colmo per un dipendente ENEL? Essere in bolletta. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per
una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per una foglia? Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un musicista? Non capire un piffero.
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PESCI DAL 20/02 AL 20/03
l’aMore riacQuisterÀ tutta la sua carica eNergetica e ispiraNte cHe per il Vostro carattere soNo liNFa Vitale · S ALUTE potrete soFFrire Di uNa ForMa NoN ottiMale o Di QualcHe teNsioNe a carico Della scHieNa. agite teMpestiVaMeNte FASCINO