La Piazza della Bassapadovana - 2012apr n48

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della Bassa Padovana

LA PIAZZA

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 48

È DISTRIBUITA DA

Monselice Finalmente la sistemazione di via 28 Aprile

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Este, polemica Contributo contestato alla cooperativa

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Cultura locale Meraviglie della scienza “dal vivo”

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EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei veneti

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

ESTE RITROVA L’ANTICO MASTIO

Entro l’estate il mastio del castello ritornerà alla città. Dopo più di un decennio, dunque, lo storico spazio del castello marchionale sarà ancora accessibile. Ad assicurarlo è l’assessore all’Ambiente che annuncia l’affidamento della gestione dei giardini del castello alla cooperativa sociale Idee Verdi. pag. 8

FESTA DEL PROSCIUTTO MONTAGNANA CAMBIA

Sarà la Mark. Co & Co. di Padova a organizzare la prossima Festa del prosciutto veneto, appuntamento tra i più attesi di Montagnana. La referenziata e attrezzata agenzia con un’esperienza specifica nella gestione di grandi eventi, organizzerà per la prima volta la festa da venerdì 18 a domenica 27 maggio pag. 9

di Mauro Gambin

C

Cemento e illegalità cantieri nel mirino

Valdastico Sud, indagini sui materiali usati Controlli anche nel nuovo ospedale unico

I

l ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, passando, spesso, per i clan mafiosi. Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rap-

porto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifica nera” alla pari con l’Emilia Romagna. Lo scorso 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali. Nel nostro territorio, I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifiuti come sottofondo

stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Le settimane scorse, poi, ha fatto scalpore il controllo a sorpresa nel cantiere dell’ospedale unico di Schiavonia. pagg. 4-5

resce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sarebbe giusto aggiungere anche quelli dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancanza di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’azienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evidente che il mestiere è una forma di identità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore. continua a pag.

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direttore@lapiazzaweb.it

L’Intervento

Difesa idraulica, serve prevenzione

di Anna Maria Martuccelli*

“L

a salvaguardia idrogeologica del territorio è un problema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, purtroppo, non è ai primi posti delle politiche italiane”. *Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni

continua a pag.

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Autorizzazione Sanitaria n째 86/12


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TABACCHI


EDITORIALE

segue da pag.

La crisi sta nei nomi dei veneti Con l’Agenzia delle Entrate

PATTO FRA 7 COMUNI PER STANARE I FURBI

Sette Comuni uniti per smascherare i furbetti del fisco. Este, Montagnana, Baone, Sant’Urbano, Pozzonovo, Curtarolo e Piazzola sul Brenta: queste le municipalità che hanno aderito al “patto antievasione” con l’Agenzia delle Entrate. Con questo patto i Comuni si impegnano a comunicare al Fisco tutte quelle situazioni che possono essere indizio di possibile evasione fiscale. La segnalzione farà scattare un accertamento dell’Agenzia e, qualora il sospetto fosse verificato, garantirà al Comune il 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni. Un esempio? Le municipalità coinvolte possono segnalare al Fisco tutti quei soggetti che esercitano un’attività senza partita Iva, che si qualificano come enti “no profit” e in realtà svolgono operazioni a scopo di lucro; chi vende aree edificabili senza dichiarare i proventi o chi partecipa ad abusivismi edilizi residenziali ed industriali. L’allarme di Coldiretti Padova

CINGHIALI SCATENATI RACCOLTO DISTRUTTO

“I Colli Euganei e la campagna circostante sono alla mercé di orde di branchi di cinghiali che devastano colture, piante, campi, vigneti e oliveti. Da troppi anni l’agricoltura sta pagando un prezzo immane per un’emergenza che finora nessuno ha saputo risolvere. Ma ormai siamo al limite, i nostri agricoltori sono esasperati, stanchi e molto, molto arrabbiati. La situazione potrebbe degenerare se le autorità non procederanno immediatamente con l’avvio degli abbattimenti”. Il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon torna sul flagello dei cinghiali che stanno devastando letteralmente ettari di coltivazioni.

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“Era un gran lavoratore”, infatti è la definizione che per prima esce dal cassetto dei ricordi quando ricorre la commemorazione di un caro estinto, perché in forma speculare dice già tutto, aver dedicato molto tempo al lavoro, infatti, significa averne dedicato poco alle stupidaggini, essere rimasto lontano per fisica stanchezza da tentazioni e vizi e di essersi occupati del proprio lasciando stare la “roba” degli altri. Insomma ligio e probo, significa gran lavoratore. Altrove i crumiri sono stati disprezzati ma per i veneti aver lavorato tanto e in silenzio ha significato formarsi un’identità collettiva nel periodo delle grandi migrazioni verso l’Argentina o lo stato di Rio Grande do Sul. Veneto nel mondo significa, gran lavoratore. Nei film della commedia all’Italiana del dopoguerra i veneti sul set hanno quasi sempre interpretato il ruolo di servi o di contadini. Umili ma indispensabili. Il valore positivo riconosciuto al gran lavoratore è rimasto valido anche dopo l’arcadia felix del Veneto rurale, durante gli anni del boom economico, delle partite Iva, del “magna e desmentega” il “lavoratore” non ha subito attacchi morali nemmeno davanti all’evidenza del puro materialismo, dell’accumulo di ricchezza da esibire se non da ostentare. Il lavoro in Veneto è stato usato anche come salvacondotto per svincolare l’obbligo del rispetto dell’ambiente o più semplicemente delle regole. Chi viene nel nome del lavoro, può molto in una terra come la nostra, esiste un’idolatria dell’impiego che è stata efficace anche nel tempo in cui non esisteva la disoccupazione e oggi che di lavoro non ce n’è tanto nei giovani rimane invalsa la volontà di identificarsi nella propria professione tanto da esibirla in forma di status e per questo, in modo paradossale, non appartieni al sistema produttivo, evitano i lavori più umili anche se più remunerativi. Il lavoro in Veneto invece è ancora una forma di identità e per questo la crisi non è solo economica ma sociale e valorale insieme. Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

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MONSELICE Futuro delle scuole opposizioni critiche con il Comune pag. 6

ESTE, IL SERVIZIO

Trasloca nella nuova struttura di Prà la Rsa Santa Tecla per anziani pag. 8

SPORT CICLISMO

Lazzari (Formaggi Beni Monselice) vince a Cartura pag. 15

Provincia BILANCIO PROVINCIALE Reinvestiti sul territorio poco più di 41 milioni pag. 16

SPAZI APERTI

Lotta all’illegalità, Padova un modello

ARCHEOLOGIA

Regione SANITÀ

Reperti romani in Corso Stati Uniti pag.

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Piano socio sanitario, ospedali in bilico pag. 22-23

SVILUPPO

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ARTE

Nell’ambito delle iniziative previste per il premio di traduzione 2012, venerdi 4 maggio alle 15 alla scuola Guinizzelli si tiene la prova di traduzione destinata agli studenti di Monselice e della provincia di Padova. Le adesioni dovranno pervenire tramite le rispettive scuole. Informazioni presso la biblioteca di Monselice, tel. 0429 72628. Scadenza bando 11 maggio

Veneto Strade non è ancora fuori dal tunnel

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CAMPI AVVENTURA SUI COLLI EUGANEI

Aperte le iscrizioni per i campi “avventuria” estivi 2012 a Casa Marina ai piedi del Monte Venda e all’Ostello dei Colli Euganei. Tarifffe speciali per i ragazzi residenti a Este. Per informazioni e iscrizioni mail: avventura@coopterradimezzo.com, tel: 049.9131781 il mercoledì e il venerdì dalle 15:00 alle 18:00, fax: 049 9139183.

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Bassapadovana

Casa Marina e Ostello Colli

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Gusmaroli, leggerezza ed invito al sorriso pag. 28

DA MONSELICE AGLI STATI UNITI

Scade l’11 maggio il bando di concorso per selezionare quattro giovani residenti a Monselice dai 18 ai 29 anni di età che si recheranno negli Stati Uniti d’America per un periodo massimo di 10 giorni all’inizio del mese di Luglio 2012 per visitare Boston, New York, Philadelphia e Washington nell’ambito delle attività previste dal progetto “La democrazia in America”. Bando e domanda di partecipazione disponibili nel sitowww.monselicegiovani. it oppure o nella sezione Albo Pretorio On Line del sito del Comune di Monselice. Per inormazioni: progettogiovani@ comune.monselice.padova.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E

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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 26 aprile CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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56 4 Argomento del mese EDILIZIA Legambiente veneto denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali, che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi da calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi di calcestruzzo MATTONE SELVAGGIO

Colate di cemento. L’impres

di Germana Urbani

I

l mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia. Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemento negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evidenzia episodi allarmanti in questo settore.

L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO

L

’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte percentuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superficie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.

L

a “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la corruzione dell’animo umano, una piaga che in Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia per le imprese venete che per gli stessi veneti. Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo Borsellino, in un incontro pubblico in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafia, voi, oggi, in questa regione, dovete preoccuparvi soprattutto della corruzione, perché la corruzione è l’anticamera della mafia”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da capire: se un esponente delle organizzazioni mafiose va in cerca di punti di riferimento per riciclare o investire nell’economia legale capitali di origine illecita non può che rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che hanno rivelato una certa inclinazione”. E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha

LEGALITÀ

La mafia e l’edilizia veneta

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ul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi. In particolare il protocollo definisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subappaltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comunichino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.

coinvolto la provincia di Venezia, che fecero dire al procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistema radicato, perdurante e organizzato”. Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appello di Venezia in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra regione “la corruzione è aumentata in maniera notevolissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A conferma di queste affermazioni bastano solo pochi numeri: in Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, con un quasi raddoppiamento dei casi di peculato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%). In questo panorama il ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto,

Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafiosi: Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifica nera” alla pari con l’Emilia Romagna. La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrutture. L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali. L’inchiesta delle fiamme gialle, denominata “ap-


Argomento del mese 57 5 Denuncia in Veneto

esa che mangia il territorio paltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbli- che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) che soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada VeneziaPadova, ad opera della Guardia di finanza. L’inchiesta ruota attorno formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi. Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo. contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza. L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la proA seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Vicenza, secuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, avestrettamente legati a un gruppo di imprenditori va arrestato in flagranza di reato il dirigente La corruzione locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare dell’ufficio cave e miniere, Angelo Canalia, con riguarda tutte la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e le fasi: appalto, escavazione, Edilizia, da svolgere nella provincia, senza nepcontinuata. pure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto. Lo si accusa di aver preso tangenti per ri- gestione Il sistema di assegnazione si basava, spielasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori, l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, gano gli inquirenti, sul “cottimo fiduciario”, cioè la vecchia trattativa erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavopoter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la ri da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’impossibile esistenza di un “sistema corruzione”. Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è prenditore di riferimento. rimbalzata sulle cronache giornalistiche di tutta Italia è stata quella

Le strade dell’illecito

Ombre su Valdastico e Passante L

e grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero riflettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifiuti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti significativi. Sotto il profilo dei costi il progetto ha subìto tre varianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo finale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento finale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.

FIRMATO UN PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ

E

ra il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile attiva nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che dimostra come l’insediamento mafioso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata. Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”. Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafiosa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, nel capitolo dedicato alle infiltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infiltrate da interessi mafiosi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fin qui maturata”.


6 Monselice Il caso Ancora scintille sulla decisione di unificare gli istituti scolastici

Accorpamento polemico Negato l’uso della sala consiliare all’opposizione “Ci sentiamo lesi nei nostri diritti di consiglieri” di Emanuele Masiero

L

a vicenda sull’accorpamento di alcuni istituti scolastici voluto dalla Regione Veneto, non si è ancora conclusa. L’ultima puntata riguarda la disponibilità di una sala pubblica per intavolare un dibattito tra istitutzioni e genitori. “Essendo stati coinvolti nella problematica, in qualità di Consiglieri Comunali, ritenevamo corretto e opportuno uno confronto – hanno spiegato i consiglieri Francesco Miazzi, Rino Biscaro, Gabriella Zanin e Pietroantonio Aldrigo - Con questa finalità, il 2 aprile come gruppi Consiliari del centrosinistra, abbiamo presentato al sindaco la richiesta della sala consiliare per attuare questo confronto, al quale pensavamo di invitare tutti i soggetti coinvolti e i genitori interessati. Il giorno successivo ci è stato notificato il divieto all’uso della sala consiliare e lo spostamento del confronto nella sala della Buona Morte, con il pretesto che si trattava di “dibattito aperto al pubblico”. Se avessimo voluto fare un’assemblea indetta da gruppi o forze politiche, avremmo chiesto uno spazio con modalità

diverse. Il fatto che il confronto fosse aperto al pubblico, non poteva certo rappresentare un problema, visto che oltre al Consiglio Comunale, si sono svolte decine d’iniziative più o meno istituzionali, aperte al pubblico. E’ quindi lampante che ci stiamo trovando

Il Municipio di Monselice

di fronte all’ennesimo atto di arroganza da parte del sindaco, che evidentemente pensa di poter decidere impunemente chi possa usufruire di questo spazio istituzionale e quali debbano essere gli argomenti da trattare”. Una vicenda che non si è ancora conclusa, sulla quale è stato informato anche il Prefetto. “Ci sentiamo lesi nei nostri diritti di Consiglieri Comunali e non intendiamo accettare passivamente questo sopruso, dato che questo sindaco con i suo giochetti ha già dimezzato la rappresentanza della minoranza – hanno commentato i consiglieri di minoranza - Rispetto istituzionale significa che l’uso degli spazi dovrebbe avere finalità chiare e regolamentate, ma soprattutto uguali per tutti i gruppi consiliari. Perciò, di tutto questo renderemo partecipe il Prefetto di Padova, affinchè faccia sentire la sua voce e intervenga per garantire l’agibilità a tutti i Consiglieri Comunali al fine di poter espletare pienamente il loro mandato”.

NEWS Su richiesta dell’associazione di Monselice

STRADA INTITOLATA ALL’AERONAUTICA

L

’ultima via inaugurata a Monselice è stata intitolata all’Aeronautica. Un evento voluto fortemente dall’omonima associazione che ha attirato centinaia di cittadini per assistere a parate e voli acrobatici. “Quando ci è pervenuta l’istanza da parte dell’Associazione Arma Aeronautica la richiesta è stata accolta con favore perché si è Gli aerei che hanno sorvolato Monselice durante l’inaugurazione ritenuto di dare un riconoscimento all’attività quotidiana svolta dall’Aeronautica nell’interesse dei cittadini – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi - L’Aeronautica militare ha il compito primario di tutelare la sovranità nazionale attraverso la difesa aerea dei cieli e del mare, oltre a quello di garantire l’appoggio tattico alle Forze armate di superficie, esercito e marina. Inoltre in cooperazione con gli altri paesi Nato garantisce la sicurezza comune dell’Alleanza atlantica. L’intitolazione di questa via “Dell’Aeronautica” deve essere un ricordo non solo degli aerei che solcano i cieli ma anche di coloro che sono caduti per la difesa dell’Italia e dei cittadini, sia nei periodi bellici sia per incidenti vari avvenuti in tempi di pace”. Intanto, la giunta comunale ha anche approvato il progetto preliminare dei lavori di realizzazione di 65 loculi all’interno dell’area del nuovo ampliamento del cimitero di San Bortolo, in prosecuzione del blocco di quelli esistenti. Si tratta di una nuova ala della lunghezza corrispondente a 13 file. Inoltre è prevista la prosecuzione del marciapiede sempre in betonella come tutte le pavimentazioni presenti all’interno del cimitero. La spesa complessiva prevista è di euro 67.000. Il lifting del cimitero continuerà con il progetto di manutenzione straordinaria del muro di cinta (lato est ed ovest) particolarmente fatiscente. Si tratta di rifacimento degli intonaci, il ripristino dei mattoni faccia a vista dei pilastri e la sostituzione di grondaie e pluviali corrosi. La spesa complessiva prevista è di euro 33.000. E.M.

VIA 28 APRILE: FINALMENTE I LAVORI

I

l tanto agoniato intervento di sistemazione di via 28 Aprile è iniziato. Un cantiere invocato ormai da anni, per una delle vie più centrali di Monselice, ormai ridotta ad un safari di buche e avallamenti. La strada era addirittura diventata “ovale” formando una vistosa “pancia” nella parte centrale della carreggiata. Ma con questo intervento, la via avrà un volto completamente nuovo. Le ditte incaricate dei lavori hanno già posizionato la nuova segnaletica per far scattare la modifica alla viabilità. L’ordinanza firmata dal responsabile della viabilità prevede, per tutta la durata del cantiere, la chiusura al traffico veicolare e il divieto di sosta con rimozione coatta per tutta via 28 Aprile, fino al 19 settembre. Ma di fatto la chiusura sarà modulata a seconda dell’avanzamento del cantiere. Per il momento il cantiere prosegue a pieno regime e i lavori sono partiti anche nell’altro troncone, all’estremità collegata alla piazza e a via Roma. Di fatto, da qualche giorno via 28 Aprile è completamente off-limits alle auto: chi giunge in centro provenendo da via Roma, viene deviato sul lato di piazza Mazzini, dove il senso di marcia

è stato invertito, sbucando in via Dante. I lavori in corso, anche in questo primo tratto della via, stanno comunque lasciando libera metà della carreggiata. In via 11 febbraio è scattata invece l’inversione del senso di marcia. Stesso discorso per piazza Mazzini e via Dante: i veicoli sono stati dirottati verso il ponte della Pescheria, con uno stop all’altezza dell’incrocio con via Zanellato. In pratica, l’inversione del senso di marcia si rende obbligatoria per consentire una via di uscita a chi giunge in piazza e non può più proseguire su via 28 Aprile. Doppio senso di marcia invece in via Argine Destro, nel tratto compreso tra l’incrocio a rotatoria con via Castello e viale della Repubblica e il ponte di ferro. Per questo, lungo la stessa via scatterà il divieto di sosta. Ad eseguire i lavori di rifacimento della pavimentazione stradale e dei marciapiedi, oltre alla sostituzione della rete idrica e fognaria, saranno le ditte che si sono aggiudicate la gara: la Frealdo Asfalti srl di San Germano dei Berici (Vi) e la Capello snc di Villa Estense. La durata prevista del cantiere è di 180 giorni. E.M.


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8 Este NEWS

La polemica Protestano le cooperative sociali del territorio e il sindaco di Este

Coop disabili, aria di rivolta di Nicola Cesaro

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na nuova struttura per disabili, finanziata con oltre 4 milioni dalla Regione. Ma le fondazioni e gli enti del territorio, a partire da quelli di Este, non ci stanno: quel progetto rischia di “uccidere” il mercato e far morire le strutture già esistenti. E’ una polemica aspra quella nata nelle scorse settimane. L’Ipas Società Cooperativa di Padova, ente al cui capo c’è Moreno Lando, ha ottenuto dalla Regione Veneto un finanziamento pari a 4.202.000 euro per realizzare una struttura per disabili a Monselice. L’intervento, mirato a garantire l’integrazione lavorativa dei portatori di handicap, sarà capace di accogliere 40 utenti. Sarà accolto da un fabbricato (denominato “Saiace C”) in via di costruzione nella zona industriale monselicense, in via Umbria. Quando il nome dell’Ipas è comparso nell’elenco dei progetto finanziati dalla Regione (in 86 avevano fatto richiesta, solo in 13 hanno ricevuto il fondo), è scoppiata la bagarre. Il primo a protestare è stato il sindaco Giancarlo Piva: “Il Comune di Monselice pare abbia avvallato il progetto per disabili di Monselice, senza però mettere mai al corrente gli altri sindaci dell’Usl 17. Nessuno conosce il progetto, nessuno sa di cosa si tratta, eppure l’investimento è notevole. Quella di Monselice è un’iniziativa non prevista dal “piano di zona”, e la sua realizzazione rischia di mettere a rischio di sopravvivenza tutti gli altri centri del territorio. Ruberà utenze alle altre strutture e dunque anche quelle quote che la Regione rimborsa al nostro territorio nella cura di anziani e disabili, fondamentali per mantenere in vita questi centri”. Fondazioni e coooperative del territorio confermano. Fondazione Franchin Simon, Fondazione Irea Morini Pedrina Pelà Tono, cooperativa sociale Giovani e Amici e cooperativa Alambicco hanno deciso di mettere nero su bianco questo dissenso, scrivendo ai sindaci dell’Usl 17, al coordinatore Dionisio Fiocco

SANITA’

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L’Ipas di Padova ha ottenuto 4 milioni e 202 mila euro dalla Regione per una nuova struttura a Monselice Attività in un Centro Diurno della Bassa Padovana, protestano le cooperative per il contributo ad una nuova realtà che dovrebbe sorgere a Monselice

e al direttore generale dell’Usl 17 Giovanni Pavesi. “Premesso che sarebbe interessante verificare il fabbisogno di questo servizio, - scrivono i quattro enti - la cooperativa Ipas comunica che, avvalendosi del socio privato Bramasole, e con il supporto del Servizio di Integrazione Lavorativa (Sil) dell’Usl 17, avvierà l’individuazione dei soggetti disabili da inserire nei lavori di assemblaggio. Non ci sembra si tratti di una grande innovazione, ma piuttosto la ripetizione di una prassi da tempo consolidata nel territorio. La cooperativa Yges It, per esempio, svolge ad Este questo sercizio da un decennio e la Fondazione Irea sta completando nel-

la zona industriale di Este una struttura per disabili da occupare proprio in attività di assemblaggio”. Con costi nettamente inferiori rispetto a quelli previsti per la nuova realtà di Monselice. Continuano le quattro voci: “Il finanziamento assegnato a Ipas pone fuori mercato tutte le altre attività del territorio impegnate in azioni di inclusione sociale attraverso il lavoro, che soccomberanno di fronte allo strapotere economico di chi potrà giocare con altre regole nello stesso ambito di intervento senza essere soggetto ai doverosi controlli che si applicano agli enti accreditati”. La richiesta è chiara: il progetto venga sfiduciato.

Affidata la gestione dei giardini

IL MASTIO DEL CASTELLO TORNA ALLA CITTÀ ENTRO L’ESTATE

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ntro l’estate il mastio del castello ritornerà alla città. Dopo più di un decennio, dunque, lo storico spazio del castello marchionale sarà ancora accessibile. Ad assicurarlo è l’assessore all’Am- Le mura del Castello biente, Ermes Travaglia, che annuncia nell’occasione l’affidamento della gestione dei giardini del castello alla cooperativa sociale Idee Verdi di Abano Terme. Tra gli impegni di Idee Verdi c’è anche quello di riaprire l’accesso al mastio: “Dovremo riuscire a farlo entro l’estate - conferma l’assessore - e inizialmente si potrà arrivare fino alla sommità dei giardini per quattro ore alla settimana, nei weekend”. Idee Verdi ha vinto la concorrenza di Nova Cooperativa Sociale di Tribano e cooperativa sociale Giotto di Padova. Il Comune verserà in cinque anni alla realtà aponense 463 mila euro. Alla cooperativa spetterà anche l’onere di provvedere ad installare nuove panchine, di mantenere la pulizia delle mura, di piantumare nuove siepi e di Se ne occuperà sostituire gli attuali la cooperativa alberi morti. Oltre sociale “Idee ovviamente alla Verdi” di Abano sistemazione della per cinque anni aiuole e alla potatura delle piante. E poi è previsto anche il censimento di tutte le essenze ospitate dai giardini, “allo scopo di creare un vero e proprio percorso botanico che parta dall’ingresso principale e arrivi fino al mastio – anticipa Travaglia - Ogni pianta sarà corredata da un’etichetta che ne specifica il nome e appositi segnali permetteranno di muoversi tra i giardini con una logica mirata a valorizzare i tesori verdi che vi trovano spazio. In questa maniera pensiamo di rendere i giardini anche meta di visite guidate e gite d’istruzione delle scuole del territorio”. Idee Verdi ha inoltre il dovere di utilizzare all’interno dei giardini solamente prodotti N.C. ecosostenibili.

Trasferita nel nuovo stabile di via Prà. Ora si apre l’interrogativo sul futuro di S. Stefano

SEDE TUTTA NUOVA PER GLI OSPITI DELLA RSA “SANTA TECLA”

appa storica per la Rsa Santa Tecla di Este, l’istituto per anziani atestino. Ha infatti ufficialmente chiuso i battenti il nucleo originario della struttura, la Santo Stefano. Il 29 marzo tutti e 85 i residenti sono stati trasferiti nella nuovissima struttura di via Pra’, oggetto di un importante ampliamento. Monsignor Luciano Carraro, parroco del Duomo e presidente della fondazione che dirige la Santa Tecla, commenta così questo passaggio: “E’ un tappa che definirei epocale e che si è

svolta nel migliore dei modi e con grande professionalità da parte tutti gli operatori. Tre anni fa ci siamo detti: o chiudiamo la Santo Stefano, vista la struttura vetusta e poco consona alle esigenze degli anziani, o crediamo nell’investimento per la Santa Tecla, garantendo peraltro anche il mantenimento dei quasi cento posti di lavoro legati al vecchio ricovero. Abbiamo optato per la prima ipotesi, e siamo tuttora convinti che quella sia stata una scelta di responsabilità”. Ora si apre un forte

interrogativo legato al futuro della Santo Stefano: l’immobile è imponente e si trova in una zona della città di alto pregio. “Avvieremo un ragionamento già prima dell’estate anche con le istituzioni del territorio, per capire cosa fare di questo stabile che sicuramente ha un volume e una valenza notevoli”, assicura il monsignore. Intanto le tensioni tra direzione e lavoratori non si placano: lo scorso 5 aprile, si è tenuta una manifestazione di protesta di 60 lavoratori. N.C. La nuova Rsa Santa Tecla a Prà d’Este


Montagnana 9 Manifestazioni L’evento Dal 18 al 27 maggio dieci giorni in onore del Prosciutto Berico Euganeo

La festa cambia nome all’insegna del gusto di Nicola Cesaro

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a Festa del Prosciutto, appuntamento tra i più attesi di Montagnana, cambia nome e gestione. Si chiamerà “Montagnana in festa. Prosciutto Veneto Berico-Euganeo D.O.P. Vince il gusto” , è in programma dal 18 al 27 maggio, e la gestione è stata affidata alla Mark. Co. & Co, agenzia padovana di marketing e comunicazione che ha maturato un’esperienza specifica nella gestione di grandi eventi. Questa realtà sarà dunque la prima “esterna” a prendere le redini dell’evento dopo la turbolenta dipartita della Pro Loco. “Montagnana non poteva rimanere orfana di una delle sue manifestazioni più importanti – è il commento del sindaco Loredana Borghesan, che non ha mai lasciato intendere di voler rinunciare alla festa - Dopo che la Pro loco ha dichiarato di non essere disponibile a svolgere questa edizione, il Comune si è attivato per realizzare la festa comunque, perché è un evento che ha raggiunto una fama interregionale, è la vetrina di un prodotto locale di assoluta eccellenza e la nostra città non può privarsi di questa manifestazione”. Le ditte con l’intenzione di organizzare la festa avevano tempo fino allo scorso 2 aprile per manifestare la volontà di partecipare alla gara. La Mark. Co & Co. è quella che si è aggiudicata la gara. Il bando ha messo i paletti su tutti gli aspetti organizzativi dell’evento: l’assunzione di rischi e oneri organizzativi, gestionali e legati agli eventi proposti, l’autonomo approvvigio-

Non mancano però le polemiche della minoranza sull’esclusione della Pro Loco namento delle forniture elettrica e idrica, il reperimento di idonei sponsor per la manifestazione, il rispetto di tutta la normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e dei parametri previsti dalla normativa in materia di tutela dell’inquinamento acustico, l’assunzione delle spese per la fruizione delle strutture e degli spazi concessi, la migliore e più ampia promozione dell’immagine del Comune di Montagnana. Non mancano però le polemiche sul mancato affidamento della gestione della festa alla Pro Loco. Il consigliere di minoranza Alessandro Uguccioni, in proposito, denuncia: “In questi ultimi mesi, oltre alla voluta destabilizzazione della Pro loco, si sono succedute dimissioni a raffica, come quelle del presidente dell’Ac Montagnana e del presidente del Palio dei dieci Comuni. Che sta succedendo a Montagnana?”.

Affidata la gestione ad una agenzia padovana che seguirà ogni aspetto organizzativo dell’evento

Una precedente edizione della Festa del Prosciutto

SOCIALE Due incontri il 5 maggio

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uarant’anni di storia e di solidarietà con il Corno d’Africa per il Gma, il Gruppo Missioni Africa. Fin dalla sua nascita, nel 1972, su iniziativa del fondatore padre Vitale Vitali, l’intervento formativo ed educativo del Gma in Africa e in Italia è rivolto prevalentemente a favore dei minori poveri con l’impegno di diffondere una cultura di solidarietà, di giustizia, di pace, di servizio e di promozione sociale verso popolazioni svantaggiate per un cammino di autosviluppo. “Quarant’anni si compiono una volta sola e per un’associazione come la nostra si tratta di un traguardo fondamentale. spiegano i responsabili del Gma. Siamo una delle poche realtà del genere in Italia a festeggiare questo anniversario. Ad oggi contiamo più di seimila contatti e vogliamo condividere i nostri primi quarant’anni con tutta la cittadinanza proponendo un momento di festa e riflessione. Lo facciamo con due conferenze, la prima rivolta alle scuole superiori e la seconda alla cittadinanza”. All’appuntamento è per sabato 5 maggio. Al mattino l’incontro con le classi quarte e quinte degli istituti superiori di Montagnana, alle ore 17 il convegno aperto a tutti nella Chiesa S. Benedetto. Intervengono il fondatore Padre Vitale Vitali, presidente, voce storia di Gma e del suo operato. Patrizia Sentinelli, già viceministro alla Cooperazione Internazionale, porterà la sua esperienza di governo e di collaborazione con la società civile. Laura Viganò preside della facoltà di economia dell’Università di Bergamo e dirigente del Centro di Ricerca sulla Cooperazione Internazionale, è volontaria di GMA e coniuga ricerca universitaria, vita familiare e volontariato attraverso la collaborazione con l’associazione in Etiopia, dove sono in corso progetti di microfinanza. Eugenio Melandri, direttore della rivista Solidarietà Internazionale, è ideatore della campagna per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace alle N.C. donne africane.


10 Sguardo al Conselvano Elezioni amministrative Conselvani al voto per scegliere il sindaco

Ormai i giochi sono fatti Quattro le liste in corsa: campagna elettorale “soft” con qualche polemica e colpo basso

di NIcola Stievano

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ncora qualche giorno e Conselve avrà un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale. Comunque vada i dieci consiglieri che saliranno al secondo piano di Palazzo Zen saranno in buona parte dei debuttanti perché tutti i gruppi in corsa hanno voluto candidare volti nuovi. Ormai la campagna elettorale volge al termine e, salvo imprevedibili novità delle ultime ore, il confronto politico è stato improntato nel segno della correttezza e della sobrietà. Ovviamente non è mancata qualche polemica e qualche “colpo basso” per acquistare la ribalta o mettere in cattiva luce l’avversario ma tutto si è risolto nella dialettica del confronto elettorale. A meno che le ultime battute non riservino degli improvvisi cambiamenti di rotta i candidati più che ad attaccare gli avversari hanno pensato a costruire il consenso intorno al proprio gruppo. Numerosi gli incontri pubblici, i punti informativi e i banchetti in piazza, nessuno si è sottratto al confronto con i cittadini. Interesse e partecipazione anche nei tre “faccia a faccia” fra

i candidati sindaci organizzati, nell’ordine, da Legambiente, Parrocchia e associazioni di categoria del mondo produttivo. Ricordiamo chi sono i candidati. Antonio Ruzzon, sindaco in carica, 56 anni, funzionario delle Poste, scommette sulla rielezione alla guida della lista “Progetto Comune”, nella quale compaiono quattro consiglieri uscenti, fra cui due assessori, e sei debuttanti. Uno schieramento civico che guarda al centrodestra e che punta a prose-

Il Municipio di Conselve

guire l’esperienza amministrativa di questi cinque anni. Nel centrosinistra di è impodys la candidatura di Maria Luisa Nucibella, 61 anni, ex insegnante di materie letterarie e vicepreside dell’istituto “Mattei”, già assessore alla cultura con la giunta Sguotti. Può contare sull’appoggio della lista “Insieme per il bene comune” che raccoglie il Partito Democratico, buona parte del centrosinistra e del mondo del volontariato, rappresentata da numerosi giovani. Guarda al centrodestra, dalla Lega al Pdl, ma anche ad altre forze sociali Mara Tosello, alla guida del nuovo gruppo civico “Tutti per Conselve”. Assessore uscente dell’attuale giunta, 36 anni, laureata in scienze politiche, componente del direttivo provinciale del Pdl, è la più giovane aspirante sindaco e a settembre diventerà mamma. Il “Movimento 5 Stelle”, candida a sindaco Luca Martinello, 44 anni, promotore finanziario, impegnato nel volontariato, membro del direttivo “Associazione fraternità e servizio” , vice presidente del consiglio di circolo didattico.

I PROGRAMMI La sfidante Nucibella è sostenuta da un gruppo giovane

RUZZON: ESPERIENZA E CONTINUITÀ

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n programma completo e dettagliato, ma allo stesso tempo realistico: Antonio Ruzzon, alla guida del gruppo “Progetto Comune”, sottolinea che, “visto il periodo di congiuntura economica che stiamo attraversando, sarebbe ridicolo fare promesse impossibili da mantenere. Di certo possiamo garantire che al centro della nostra azione amministrativa ci sarà la persona. La tutela Maria Luisa del sociale sarà una nostra priorità: assisten- Antonio Ruzzon Nucibella za domiciliare, baby card sia per i nuovi nati e sia a sostegno anche del commercio locale, una struttura per l’infanzia e la distribuzione di pasti a domicilio. Quello che cercheremo di affermare con convinzione è il diritto alla salute, al lavoro e ad una migliore condizione della vita. I prossimi 5 anni saranno fondamentali per decretare uno sviluppo sostenibile per il nostro territorio. Ormai da soli non si va più da nessuna parte. Dobbiamo saper creare il senso di una comunità unita che riesce a costruire rapporti proficui con le altre comunità e con gli enti sovracomunali, come abbiamo fatto in questi anni di governo anche grazie al progetto dell’Unione dei Comuni”. Maria Luisa Nucibella è stata capo scout, nonché fondatrice della compagna teatrale “Tealtro”con gli ex allievi del “Mattei”. E proprio all’istituto superiore va una delle prime riflessioni. “L’autonomia delle nostre superiori è fondamentale, dobbiamo fare di tutto per mantenere la presidenza a Conselve per salvare l’identità della scuola”. Ad affiancarla “Insieme per il bene comune”, gruppo con 8 candidati su 10 sotto i cinquant’anni, scelti per le specifiche competenze professionali ma anche per la “voglia di impegnarsi in prima persona per la propria città, pronti a portare nuove idee all’interno dell’amministrazione”. Nucibella ci tiene a sottolineare la continuità con il gruppo “Vivere Conselve”: “ci rifacciamo agli stessi principi e all’esperienza di questi anni, aperti alla società civile”. Nel programma ampio spazio alle politiche rivolte alla famiglia e al sociale, ma anche attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile e ad una gestione attenta delle risorse pubbliche.

TOSELLO: AL CENTRO LA FAMIGLIA

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ara Tosello ha costruito insieme al gruppo “Tutti per Conselve” il programma elettorale “partendo dalle criticità che Conselve sta vivendo in questo periodo e indicando le nostre proposte come punti di forza per costruire qualcosa di nuovo, che possa rispondere alle esigenze delle famiglie, dei giovani, degli anziani e del nostro tessuto produttivo e commerciale. Ad esempio sistemare gli edifici scolastici, salvare dal degrado il Prato Comunale, fare Mara Tosello Luca Martinello di Conselve un punto di riferimento del territorio per i Comuni vicini, concentrarsi sulle mettere le mani nelle tasche dei conselvani opere necessarie e utili. Di fronte alla ge- - spiegano i candidati - e anzi ci mettiamo nerale disaffezione della politica proponia- la faccia, primi fra tutti gli altri schieramenmo di condividere le scelte importanti con ti e sebbene, non è, questa nostra idea, un i cittadini, lasciando da parte una gestione mero e strumentale cavallo di battaglia, voindividualistica della gliamo solo dimostrare cosa pubblica a favore Il Movimento 5 che, senza le logiche di della partecipazione e Stelle ha portato convenienza partitica della trasparenza. Il in piazza Grillo e i giochi economici tutto tenendo come e promette l’Imu che vengono fatti a punto di riferimento al minimo nostra insaputa, si il modello famiglia. possono trovare risorse Posso contare su un gruppo eterogeneo nel e con una economia delle voci di spesa, quale prevalgono per quantità giovani pieni di contenimento degli enormi e superflui di entusiasmo e di voglia di imparare met- sperperi, si può evitare di far sempre ricatendosi al servizio della comunità. Questo dere sui cittadini la colpa di amministrazioni è il sale del nostro gruppo, e con questo poco attente, recuperando appunto risorse gruppo vogliamo ridare gusto alla Città”. importanti. La casa è il bene più prezioso Con il “Movimento 5 Stelle” il gruppo per le famiglie italiane, pagato con una vita che ha come “portavoce” e candidato sin- di sacrifici. Oggi si sta avverando la previsiodaco Luca Martinello, vuole portare una ne che il debito pubblico verrà pagato dai ventata di novità a Conselve. Controcorren- risparmi dei cittadini.Invece deve pagare chi te anche in materia di tasse, promettendo di ha creato questa crisi economica: la politica applicare l’Imu al minimo. “Non vogliamo dei partiti”.


Prossimi Eventi: 2012 e partecipazioni

• DOMENICA 20 MAGGIO

dalle ore 18.30 in poi con l’EVENTO ZUMBA FITNESS organizzato dalla nostra scuola e aperto a tutti (soci ASI) nel bellissimo giardino estivo della BARCHESSA inBLOOM (ex Papessa) strada Battaglia angolo Hotel Master via Mameli 11,Maserà(Pd).

DI EROS BONAMIGO e FEDERIcO vERONESE

neLLa caSa DeL GranDe FrateLLo 12!!!

• Ogni martedì dal 29 maGGio, e per tutta l’estate, nostro corso

zumba FitneSS maSter cLaSS

di ZUMBA presso Barchessa (aperto a tutti i soci ASI) dalle ore 20.30 alle ore 21.30.

• VENERDI’ 25 MAGGIO presso VILLA LOREDAN a SANT’URBANO (Ro). ZUMBA FITNESS PARTY dalle ore 21.30. Durante la serata ,musica latina e ballo con Fabio dj !!!

• 10 GIUGNO VENEZIA grande Evento Zumba

DOMENICA 04/03/2012 3° spettacolare evento ZUMBA nel Veneto organizzato dalla Scuola Adrenalina Latina 100%!! STREPITOSA MASTER CLASS CON LA ZES ANGELA VERRELLI!! PRESSO PALAZZETTO DELLO SPORT DI SCHIAVONIA a Monselice PD

Dopo aver superato le audizioni a Cinecittà sabato 10 marzo gli istruttori padovani Eros Bonamigo, Federico Veronese e Monica Perazzolo sono stati presenti alle due dirette televisive di Canale 5 nel reality “Grande Fratello” esiben-dosi in una coreografia Zumba con la loro insegnante Vicky Zagarra e altri 20 istruttori provenienti da varie regioni d’Italia. Presentati da Alessia Marcuzzi, i tre istruttori hanno ballato domenica 11 marzo all’interno dello studio televisivo e la domenica successiva direttamente nella casa del GF 12 insieme ai concorrenti!!!! I video delle due dirette sono disponibili sul sito Video Mediaset alle voci “Zumba Fitness” e “La prova di Zumba Fitness” oppure sul sito www.adrenalinalatina.com

(il primo per il capoluogo)

“sotto le stelle”che si svolgerà dal tardo pomeriggio alla sera.Oltre alla Scuola Adrenalina Latina 100%,reale organizzatrice della festa, si alterneranno sul palco anche altri istruttori Zumba del Veneto e regioni limitrofe(in caso di pioggia la serata verrà recuperata la domenica successiva).

TANTI GLI ISTRUTTORI ZIN PRESENTI DA TUTTO IL VENETO E REGIONI LIMITROFE CON RELATIVI ALLIEVI E LA SCUOLA ADRENALINA LATINA 100% AL COMPLETO!!!!! RECORD DI PRESENZE: 500!!!!!

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• Dal 09 al 12 AGOSTO

Eros Bonamigo e Federico Veronese saranno presenti alla più grande Convention Zumba Fitness del mondo che si terrà come ogni anno negli u.S.a. Migliaia di istruttori Zumba si ritroveranno ad Orlando per il consueto appuntamento mondiale dove, oltre ai corsi di formazione, si potrà partecipare al più grande concerto live di Zumba organizzato da Alberto Perez (il fondatore di Zumba) e dallo staff americano.

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Per informazioni ed iscrizioni

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Le altre nostre sedi: • CASALSERUGO (MY CLUB) • PADOVA (PALESTRA COMUNALE

CADONEGHE)

Segreteria aperta dalle ore 09.00 alle ore 21.00 ogni giorno esclusa la domenica. Ogni sabato dalle ore10.00 alle ore 15.00.

• MONSELICE (OLYMPIA) • ESTE (SPORTLIFE) • NOVENTA VICENTINA (NOVENTA

• Eros Bonamigo: 349 4651960

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BIMBI (dai 3 a i 6 anni) : C ircuiti Zumba + Psic omotricita’

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AMBINI (dai 6 ai 12 anni): Zumba+Hip Hop con Eros e Chiquito, Kick Boxing e Karate

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OVER 60 : Ballo Liscio, Ginna stica Dolce, Zumba Gold (leggera), Stretching, Pila tes , Pancafit


12 Sguardo al Conselvano - Tribano Il caso L’amministrazione ha ottenuto un finanziamento per l’impianto termico

Mensa nuova ma inutile Costata 450 mila euro ma manca la caldaia Il Comune trova i fondi per l’ulteriore cantiere di Cristina Lazzarin

La nuova mensa, ultimata l’anno scorso ma ancora inutilizzata

L

a nuova mensa scolastica di Tribano è motivo di nuovi scontri tra maggioranza e opposizione visto che dopo anni la struttura non è ancora funzionante. Si tratta di oltre 400 metri quadrati voluti dalla precedente amministrazione che ora sembrano del tutto inutili visto che una mensa esiste già ed è sufficiente per le richieste del paese. L’intervento costato 450 mila euro è tuttavia privo di caldaia. “I lavori si sono conclusi l’anno scorso - spiega i’assesosre Denis Berto - ma il progetto risale al 2008. La mensa è stata costruita dalla Enerco, la società che doveva

costruire anche la piscina e la centrale a biomassa, che avrebbe dovuto fornire il riscaldamento. Di tutto questo non s’è fatto nulla ma la mensa è stata costruita lo stesso, senza caldaia. L’edificio nasce vecchio, è costruito male, con troppe colonne al centro che non ci consentono di usarlo come grande sala pubblica. C’è già piovuto dentro e alcuni elementi del controsoffitto sono finiti a terra.” Ora giunta ha intenzione di dividere in due l’edificio, lasciandone metà alle scuole per attività didattica o una nuova mensa, e destinando l’altra metà ad uso civico bibliote-

L’Intervento

Difesa idraulica serve prevenzione di Anna Maria Martuccelli* segue da pag.

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ca e entro anziani. Per poter rifare l’impianto termico della scuola media e della palestra, riscaldando anche la sala, l’amministrazione ha avuto un finanziamento regionale di 50 mila euro, con l’aiuto della consigliere regionale leghista Arianna Lazzarini. Non manca la risposta del consigliere di o pposizione, Massimo Cavazzana, ex assessore delle passate amministrazioni: “Pur non avendo condiviso il progetto della nuova mensa, ma avendolo contrastato con forza in quanto ho ritenuto a suo tempo sufficiente un modesto ampliamento dell’esistente mensa,

ritengo ingiustificabile avere una struttura praticamente ultimata da due anni e non ancora utilizzata. E’ soprattutto incredibile che a tutt’oggi non sia ancora stata programmata una strategia di utilizzo alternativo alla “struttura mensa” di cui oggi, a causa dei tagli scolastici e dell’assenza di rientri pomeridiani risulta essere non più necessaria. Potrebbe però essere destinata ad utilizzi alternativi come ad esempio uno spazio complementare alla palestra oggi congestionata. E’ nostra opinione infatti che attività come la ginnastica antalgica, la ginnastica di mantenimento, la

Dal periodo post-bellico si è vieppiù trascurato il fondamentale rapporto tra sviluppo e compatibilità idrauliche ed i Governi hanno continuato a porre poca attenzione a quella che oggi è un’evidente priorità per qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia del Paese. Non mancano certo le conoscenze e i dati sullo stato del territorio (dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifica) e, accanto alla giusta riforma della Protezione Civile, serve un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, cui deve accompagnarsi l’azione quotidiana di adeguamento del reticolo idraulico; in questo, occorre una forte sinergia con gli enti territoriali, in particolare fra Consorzi di bonifica e Comuni. L’Anbi lo evidenzia da tempo e, da ormai tre

box, la danza e attività che non necessitano di spazi ampi quanto un’intera palestra potrebbero usufruire di tale struttura liberando orari essenziali per le altre attività dedicate ai ragazzi quali pallavolo, basket e quant’altro. Riteniamo sia fuorviante evocare la problematica della mancanza di impianto termico in quanto questa interessa tutto il plesso scolastico ed è ben noto a tutti che la spesa necessaria per la sostituzione delle caldaie esistenti è stata approvata con delibera di giunta non ottenendo nessuna priorità pur conoscendo la grave situazione impiantistica”.

anni, produce un Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, tuttora disatteso in un Paese, dove si segnalano 500.000 frane ed oltre un milione di edifici a rischio idrogeologico, tra cui centinaia di ospedali e scuole. In questo quadro – conclude - le donne hanno un compito importante non solo nella diffusione della conoscenza, ma ormai anche nella governance dell’equilibrio ambientale del Paese per evitare che, con un’efficace immagine, a novembre l’Italia sia sempre sott’acqua.” *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

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Uno dei laboratori allestiti da “La Fucina delle Scienze”

a mostra “Scienza e Meraviglia” procede a gonfie vele. L’evento, che terminerà l’1 giugno, è un percorso interattivo permanente dedicato alla conoscenza delle scienze e delle tecnologie, curato dall’associazione “La Fucina delle Scienze” con la collaborazione della Provincia di Padova e del Comune di Monselice. Le attività della mostra, che si trova al Museo Centanin di via Petrarca a Monselice, sono focalizzate sul coinvolgimento dei visitatori, allo scopo di avvicinarsi alla comprensione della natura e dei fenomeni naturali in modo intuitivo e

Arte a Este

divertente. I visitatori (studenti delle scuole di ogni ordine e grado, famiglie, insegnanti, nonni) hanno la possibilità di osservare, toccare con mano, provare, sperimentare, usare i cinque sensi, per comprendere le leggi che governano i fenomeni naturali e per avvicinarsi alle conoscenze scientifiche alla base di alcuni processi tecnologici. Un esempio? I due percorsi didattici permanenti. Il primo verte sulle tre tipologie di scienze: biologiche sul tema “la vita e le sue infinite forme bellissime” (struttura e funzione delle cellule, alla scoperta del mondo

invisibile: dalle alghe ai protozoi, invertebrati e vertebrati a confronto, esperimenti sui cinque sensi), chimiche sul tema “Vita, Molecole ed Energia” (le molecole della vita, la luce e i colori, indicatori naturali, il ph delle sostanze, sostanze polari e apolari, i saponi e i tensioattivi, dissoluzione e solvatazione, le pile e le celle elettrolitiche, energia: passato, presente e futuro) e fisiche sul tema della pressione nei liquidi e nei gas (i vasi comunicanti, legge di Stevino, esperimenti sul principio di Pascal e sul teorema di Bernoulli, legge di Boyle, esperimenti con la

LE FOTO DI PIERGIORGIO BRANZI UNO SGUARDO SUL MONDO

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’ rimasta aperta in Pescheria vecchia fino al primo maggio la prestigiosa mostra fotografica di Piergiorgio Branzi, fiorentino di 83 anni, uno dei professionisti più importanti del panorama internazionale. Formatosi nella tradizione figurativa toscana, si identifica nel “realismoformalista”.

pompa a vuoto). Il secondo percorso didattico è invece incentrato sul tema scientifico-tecnologico con i “Fenomeni quotidiani e grandi macchine”, affiancando alle macchine termiche, già presenti nel percorso museale, alcuni esperimenti interattivi relativi alla termodinamica (sui temi del calore, lavoro, energia, pressione, volume, temperatura, trasformazioni termodinamiche) si potrà comprendere come dei semplici concetti elementari permettano il funzionamento di questi grandi ed utili strumenti di lavoro.

Nel 1955 intraprende un lungo viaggio in motocicletta, attraverso l’Abruzzo e il Molise, la Puglia e la Lucania, la Calabria e Napoli, ma anche verso le zone depresse del Veneto. L’anno successivo attraversa la Spagna. Collabora all’esperienza editoriale de “Il Mondo”, registrando con le sue immagini la nascita convulsa della società di massa, il formalismo nei comportamenti della nuova borghesia, il graduale processo di omologazione consumistica. Ma è

“E’ più facile imparare osservando e provando direttamente attraverso un’esperienza laboratoriale che studiando solo su testi – spiegano Francesco Lunghi, sindaco di Monselice e Barbara Degani, Presidente della Provincia di Padova - Sia i “Percorsi Didattici Permanenti” multidisciplinari, che le “Giornate della Scienza” monotematiche, sono gestiti da guide laureate in scienze biologiche, chimiche e fisiche, con lunga esperienza nella conduzione di attività di questo tipo, in particolare sotto l’aspetto di cura della proposta interattiva”.

all’inizio degli anni Sessanta che la sua carriera decolla, con l’assunzione in Rai e l’invio, da parte del direttore del telegiornale Enzo Biagi, a Mosca quale corrispondente televisivo occidentale nella capitale sovietica. Rimarrà a Mosca quattro anni, una lunga convivenza, resa possibile dal primo “disgelo” Kruscioviano, e che gli suggerisce di riprendere in mano la macchina fotografica. Corrispondente poi a Parigi e inviato speciale in tutta Italia, ha realizzato anche inchieste e documentari in Europa, Asia, Africa. N.C.


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LO CURIOSITÀ

SPORT in PRIMO PIANO IL RITORNO DELLA LA MITICA LANCIA STRATOS DI ROCCA

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’ ritornata ad Este dopo ben 35 anni la mitica Lancia Stratos Camel di Rino Rocca, compianto pilota atestino che dominò la scena rallystica degli anni Settanta. La vettura, che oggi vale ben 500 mila euro, è rimasta esposta a metà aprile presso la concessionaria Peugeot Auto In di via Padana Inferiore. Il modello è il simbolo di una generazione: negli anni Settanta ha visto al volante il pilota atestino Rocca nei più importanti rally d’Europa, da Montecarlo a San Martino di Castrozza. La si vedeva girare per Este, ed era sempre uno spettacolo. L’auto era stata venduta nel 1977, anno in cui il pilota era morto prematuramente. La famiglia Rocca era stata costretta a vendere l’auto per problemi economici, e da allora quella vettura si era persa nei meandri della storia e dei ricordi. Gabriele e Paolo Rocca, familiari del pilota, hanno fatto il possibile per rintracciare quel mezzo. Alla fine sono riusciti a trovarlo a Marostica, nel garage di un collezionista. Più di trent’anni dopo la morte di Rino. L’attuale proprietario del mezzo è riuscito negli anni a ricostruire fedelmente la Lanca Stratos Camel, facendola ritornare con un lavoro certosino e dispendioso come alle origini. Lo stesso vicentino ha concesso la vettura per un’esposizione di due giorni, il 14 e 15 aprile, nella concessionaria di Estem che ha riacceso vecchi sentimenti e vecchie passioni. In molti hanno fatto tappa dai Rocca per ammirare il prodigio meccanico che per un decennio ha alimentato i sogni di numerosi appassionati. N.C.

C’è l’Este La società conta ben 130 tesserati e importanti collaborazioni

Quarant’anni di rugby di NIcola Cesaro

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uaranta candeline per il rugby atestino. Il 2012 è l’anno dell’atteso compleanno della società locale di palla ovale, una delle più storiche del territorio. Con aprile sono infatti partiti ufficialmente i festeggiamenti per i quattro decenni della società Rugby Este, nata appunto nell’aprile del 1972 e divenuta ben presto un’istituzione per il mondo sportivo locale. L’occasione per celebrare l’importante anniversario è stata la manifestazione “Este in Fiore”. Venerdì 13 si è dato vita ad un incontro di rugby Under 16 al Campo Augusteo, tra gli inglesi del Leek e la formazione del C’è L’Esterugby. Per il sabato successivo era previsto l’allestimento di un campo da mini-rugby in centro storico, ma l’iniziativa è saltata per colpa del maltempo. Verrà comunque ripetuta in futuro. L’evento clou di questo mese è stato però quello del 27 aprile, con la “ripetizione” della prima partita del 1972, quella tra il Rugby Este e il Tosi Mobile Rovigo, con

I ragazzi del C’è l’Este Rugby in campo il mese scorso la presenza di alcuni giocatori di allora, che hanno deciso di scendere in campo nonostante l’età e gli acciacchi. La società Rugby Este conta attualmente 130 tesserati e importanti collaborazioni con Badia Polesine, Monselice e Mirano. Molti piccoli atleti di Este hanno solcato i campi fino ad arrivare alle rappresentative venete e regionali, anche grazie a queste collaborazioni e ovviamente alla presenza di tecnici qualificati. A fine degli anni Settanta la società ha sfiorato per poco la promozione in serie B,

CICLISMO. Oltre 140 i giovani atleti in pista

nel rugby che conta. Le quaranta candeline rimarranno accese per tutto il 2012. Dall’1 giugno, per esempio, la sala San Rocco ospiterà una mostra di foto e oggettistica dedicati alla storia della società. Nella stessa settimana sarà organizzato un importante dibattito sulla palla ovale, con esperti e tecnici del settore, mentre il 9 giugno toccherà al torneo di Amnesty International di touch rugby, disciplina la cui Lega è stata fondata proprio ad Este qualche anno fa. Il programma dei festeggiamenti verrà reso noto al più presto.

TRASFORMA

MATTEO LAZZARI DELLA BENI MONSELICE SI IMPONE ALLA GRANDE AL GP DI CARTURA

IL TUO ORO E ARGENTO

IN DENARO CONTANTE vecchio, rotto, fuori moda o dimenticato nel cassetto

La bella volata di Matteo Lazzari ( Monselice Formaggi Beni)

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Cartura apertura ufficiale della stagione per la categoria esordienti con la disputa del Gp Banca Credito Cooperativo, organizzata dalla locale società. E’un gradito ritorno, dopo un anno di stop per la classica carturana, giunta alla 30esima edizione, fortemente voluto dalla Cartura Nalin e dal suo principale sponsor, la Banca Credito Cooperativo di Cartura del presidente Mario Sarti. Grande successo di partecipazione, con oltre 140 atleti, che sotto l’attenta regia del direttore di corsa Renzo Tolando si sono confrontati in un circuito di 6 km, da ripetere più volte a seconda della categoria, con conclusione sulla centralissima via Roma. Tra i primi anni l’alta velocità ha impedito qualsiasi tentativo di fuga e nella volata finale di gruppo compatto si è imposto con un poderoso spunto Matteo Lazzari, atleta di Noventa Vicentina che difende i colori dell’ Asd Monselice Formaggi Beni, al posto d’onore il trevigiano Davide Bauce ( Hawaiki Roncà) terzo posto per l’alfiere

della San pietro in Gù Edoardo Bizzotto. Buona la prova di squadra per la Santangiolese Us Acli che ha piazzato Enrico Molena e Fabio Mazzucco rispettivamente quarto e decimo, ottavo posto per l’attesissimo corridore di casa Ivan Berto (Cartura Nalin). Tra i ragazzi al secondo anno gara caratterizzata dalla fuga a due di Simon Giacomello (Ciclistica Lupi) e Alex Gobbi ( Santangiolese). I due atleti, in perfetto accordo staccano tutti e si giocano allo sprint l’ambita vittoria che va nettamente all’atleta di San Martino di Lupari Simon Giacomello. A 25” gli inseguitori regolati dall’emiliano Nicolò Gozzo della Tonino Lamborghini, con Michael Moro e Matteo Baseggio ( San Pietro in Gù) che si prendono il 7.e 10. posto. La bella giornata di sport si è conclusa con le premiazioni operate dal presidente della società organizzatrice Enzo Rango coadiuvato da Flavio Milani, vice presidente vicario della federciclo nazionale e dal sindaco di Cartura Massimo Zanardo. Walter Lotto

to volantino Presentandovi con ques untivo sul valore totale riceverete un 5% aggi LO SAPEVI? L’oro puro è un metallo molto tenero, Per questo motivo non si fanno gioielli in oro puro: si consumerebbero molto in fretta. I metalli che legano con l’oro puro sono diversi: l’argento, il rame, il palladio (che è molto costoso). Sorprendente è la duttilità dell’oro, cioè la docilità con la quale si lascia ridurre in fili sottilissimi; da un solo grammo si è uttenuto un filo lungo 3.500 metri. Non meno spettacolare la sua malleabilità; tecnicamente è possibile battere un’oncia di oro (31,1035 gr,) al punto da ottenere un foglio con una superfice di 16 mq.

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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

I conti di Palazzo Santo Stefano Degani: “Attenti a contenere i costi”

Bilancio della Provincia un quinto per le opere Reinvestiti sul territorio poco più di 41 milioni in testa le strade, le scuole e le piste ciclabili di Manuel Glauco Matetich

La presidente della Provincia Barbara Degani

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enti milioni di euro per la viabilità e 12 per le scuo- viabilità stradale pubblica, 12,3 per l’edilizia scolastica le: questi i maggiori investimenti previsti dal bilan- e 8,6 per interventi sul patrimonio e per la realizzazione cio di previsione dell’anno 2012 della Provincia di piste ciclabili. Gli obiettivi che la Provincia di Padova ha voluto ragdi Padova e dal piano delle opere pubbliche messo a giungere mediante la nuova mapunto dall’amministrazione Degani. novra finanziaria, sono: sostenere Il Consiglio della Provincia di Padova Vantato un mega la tenuta dell’economia e della ha confermato lo schema, proposto credito di oltre coesione sociale dell’area provindalla Giunta provinciale, che stabilisce 38 milioni ciale di Padova proseguendo ed un piano complessivo di circa 211,9 con il Ministero ampliando l’impegno per le pomilioni di euro, dei quali 41,2 milioni dell’Economia litiche del lavoro, per lo sviluppo di euro sono stati previsti per la sistemazione o attuazione di opere di interesse pubblico. E’ imprenditoriale e il welfare; garantire che la transizione questa la voce principale di spesa che è rientrata nel nuo- istituzionale non incida sulla qualità e la continuità dei servizi e sulla programmazione degli interventi per la vo bilancio provinciale da poco redatto. I risultati del bilancio sono stati presentati dalla riqualificazione del territorio provinciale patavino; migliopresidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, e rare l’efficienza della spesa pubblica; la riqualificazione dall’assessore provinciale al Bilancio, Fabio Conte, nel edilizia e la manutenzione delle scuole; la manutenzione corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte ordinaria delle strade con investimenti sostanziosi nella anche il presidente del Consiglio provinciale, Luisa Sera- viabilità. “Nel redigere il bilancio di previsione dell’anno to, e tutti i capigruppo della maggioranza. Nella conferenza stampa sono stati illustrati i set- 2012 – dichiara la presidente della Provincia Barbara tori nei quali verranno destinati alcune parti del bilancio Degani – siamo stati molto attenti al contenimento e redatto per il 2012, in particolare quelle riguardanti lo all’analisi puntuale della spesa, e al rigore dei conti. Abstanziamento di fondi per le opere pubbliche. La Pro- biamo fatto scelte importanti a favore delle imprese, del vincia ha previsto 20, 3 milioni di euro a favore della lavoro e degli enti locali padovani, anche perché siamo

ben consapevoli di essere di fronte ad un periodo non proprio florido per la nostra economia, e quindi abbiamo optato per il sostegno economico verso il mondo del lavoro e verso i lavoratori.” Continua Barbara Degani: “La Provincia ha voluto continuare nell’opera di cofinanziamento di opere infrastrutturali urgenti, che hanno richiesto il deposito, o meglio lo stanziamento, di circa 10 milioni di euro, interventi volti ad assicurare dei lavori per un valore totale di almeno 20 milioni. Inoltre abbiamo previsto 4 milioni di euro di cofinanziamento per le piccole imprese, che si sono prese l’impegno di assicurarci dei piani di investimenti futuri per un totale pari 20 milioni di euro.” “Infine – conclude la Degani – speriamo di rientrare nel breve periodo del credito, più che cospicuo, che anche la provincia di Padova vanta nei confronti del Ministero dell’Economia, in modo tale da poterlo ridistribuire nel territorio e non aggiungere spese che vadano ad incidere sulle tasche dei cittadini padovani, specie in questo periodo di crisi.” Ad oggi la provincia di Padova deve riscuotere i cosiddetti “residui attivi perenti” dal Governo centrale, che sono pari a 38 milioni e 455 mila euro. Un somma tutt’altro che trascurabile, di questi tempi.

L’opposizione è critica

“ANCORA TROPPI DEBITI, 300 EURO A TESTA”

S

onora bocciatura del bilancio della Provincia da parte delle opposizioni. Troppi debiti e una gestione che non taglia gli sprechi, queste le principali accuse mosse alla giunta Degani. Il Partito Democratico osserva che il debito per mutui e prestiti ormai ha superato quota 272 milioni, vale a dire circa 300 euro sulle spalle di ogni padovano. Questo inoltre limita le risorse dell’ente che, per aver superato la soglia del 9% tra interessi e debito precedentemente contratto, non potrà stipulare mutui nel 2012. “Questo è il prodotto di 13 anni di amministrazioni Pdl-Lega Nord” sottolinea Fabio Rocco, capogruppo Pd, che ricorda come gli sprechi siano ancora troppi. Per Antonio Albuzio, capogruppo Idv: “E’ una grave irresponsabilità non intervenire sulla riduzione del debito, viste anche le entrate derivanti dalla vendita delle quote autostradali”.

CRISI DEL LAVORO OLTRE 80 PADOVANI SEGUITI IN MENO DI DUE ANNI

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on l’incalzare della crisi economica sono sempre di più i lavoratori che trovano difficoltà ad arrivare a fine mese. Per far fronte alla situazione, Camera di Commercio e Provincia dal 2010 hanno attivato un numero verde anticrisi. “Vogliamo dare un aiuto concreto – dichiara l’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison – alle famiglie dei lavoratori che più hanno risentito dell’influsso negativo della crisi.” Sono state attivate anche delle “antenne” di ascolto in diversi comuni della provincia di Padova, per cercare di dare delle risposte strutturate che possano aiutare gli imprenditori e i lavoratori a trovare soluzioni concrete, oltre ai dieci sportelli Informalavoro già presenti. Sono 80 le persone a rischio psico-sociale per la crisi economica seguite dai Centri per l’Impiego della Provincia

di Padova in meno di due anni. Si tratta perlopiù di lavoratori dipendenti, autonomi ed ex autonomi che hanno perso l’occupazione. Degli 80 casi seguiti (40 dei quali segnalati dalla sola Camera di Commercio), per 60 persone è stato valutato un percorso di reinserimento lavorativo e di riqualificazione professionale nel biennio 2010-2012. Finora per il 20% dei casi è stato possibile attivare gli ammortizzatori sociali e altre forme di contribuzione messe a disposizione della Regione del Veneto; per il 32% dei soggetti è stato trovato un rapporto di lavoro. Quindi risulta che più del 50% dei casi è stata data una soluzione idonea, mentre le persone rimaste sono in carico al servizio che le accompagna per la ricerca di una sistemazione nel tessuto aziendale del territorio. M.G.M.

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Spazi aperti 17 9 Contraffazione & falsi In due anni e mezzo sequestrati quasi un milione di prodotti, molti dei quali dannosi per la salute

Lotta all’illegalità, Padova è un modello La Regione plaude alla collaborazione tra istituzioni per debellare una piaga economica che alimenta la criminalità

Spesso la gente non si rende conto del danno che provoca il mercato del falso

di Emanuele Masiero

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on conosce crisi la “holding” del falso e della contraffazione: dall’abbigliamento all’agroalimentare, dalla componentistica per la casa all’elettronica, non c’è settore del “made in Italy” che non sia immune dalla piaga dei prodotti tarocchi e, il più delle volte, pericolosi per la salute. Senza contare che il falso alimentare vorticosi giri di denaro a favore della criminalità organizzata. I numeri illustrati dal colonnello Ivano Maccani, comandante provinciale della Guardia di Finanza al convegno organizzato dal Consiglio Regionale del Veneto al Palazzo della Ragione a Padova sono da brivido. Borse taroccate, rubinetti cancerogeni, pennarelli tossici, falsi Rolex, luminarie killer, formaggio parmigiano proveniente dal Brasile, Barbera ‘made in Romania’: ammontano a oltre 900 milioni i prodotti contraffatti o tossici sequestrati dalle forze dell’ordine nel padovano in 2 anni e mezzo di applicazione del cosiddetto “modello Padova”, strategia integrata di collaborazione tra istituzioni, guardia di finanza, carabinieri, polizia e associazioni di categoria. I risultati del ‘protocollo’ per il contrasto alla contraffazione e la tutela del ‘made in Italy’ siglato a Padova nel 2009 e che vede coinvolti un’ottantina di comuni, la

Camera di Commercio di Padova, Ulss 16, Arpav, Universita’ e associazioni consumatori, sono stati portati come esempio di una forma di collaborazione istituzionale da applicare in Veneto e non Solo. “Una grande operazione a tutela del made in Italy - ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - che vuole rilanciare su scala regionale e nazionale la strategia di ‘tolleranza zero’ e di investigazioni mirate, guidate dalla lettura incrociata delle banche dati di enti locali e associazioni e da operazioni sistematiche di vigilanza e repressione, messa in atto nel Padovano. E’un lavoro che riteniamo fondamentale per salvaguardare fette importanti di prodotto interno lordo che sono messe a rischio dall’importazione indiscriminata di prodotti che oltre ad essere spesso dannosi, sono sempre in concorrenza sleale con le produzioni della nostra economia. Il prossimo passo del Consiglio regionale sarà la proposta di una legge nazionale che consenta di fregiarsi del marchio “Made in Italy” ai prodotti agroalimentari che siano effettivamente prodotti con ingredienti tutti italiani, e non solo lavorati in Italia”. Ad ascoltare le preoccupate relazioni degli addetti ai lavori c’erano anche oltre 60 sindaci, con tanto di fascia

Un momento della tavola rotonda organizzata al Palazzo della Ragione a Padova dal Consiglio Regionale del Veneto durante il convegno dedicato alla lotta alla contraffazione tricolore. Con molti di loro la Guardia di Finanza ha stretto degli accordi di collaborazione proprio per contrastare il mercato “inquinato” e stanare anche i tanti “furbetti del fisco”. E sono sempre i sindaci a seguire i controlli sul territorio mirati ad individuare laboratori clandestini nei quali il lavoro viene sfruttato spesso per fini illeciti. Ma c’è anche un problema di carattere culturale, hanno sottolineato i relatori, perché i consumatori, spesso attratti dal prezzo particolarmente conveniente, non si rendono conto che il loro “risparmio” si traduce in un danno collettivo che può avere anche delle ripercussioni sulla salute personale, visto che i prodotti contraffatti sono spesso tossici e dannosi. L’agroalimentare è uno dei settori più colpiti, ha ricordato Sergio Marini, presidente nazionale di Coldiretti:

“Per 20 miliardi di esportazioni di “made in Italy” ci sono almeno 70 miliardi l’anno generati dai prodotti dichiaratamente falsi. Ci troviamo a fare i conti con una zona grigia molto vasta, dove gli interessi si infiltrano anche nelle leggi. E’ giusto ricordare che fino a poco tempo fa bastava aggiungere un po’ di sale e acqua nel pomodoro importato dall’estero per farlo diventare italiano. Poi, finalmente, a smontare questo immaginario collettivo ci ha pensato la sentenza che ha sancito che questa operazione è illegale. Per questo non dobbiamo mai perdere la capacità di indignarci, se non c’è qualcuno che la alimenta questa capacità va nel dimenticatoio. Ovviamente dobbiamo operare anche sul fronte normativo e applicativo ma la battaglia si gioca nella cultura della legalità alla quale non possiamo rinunciare”.

BRUCIARE RIFIUTI ANCHE NEI CEMENTIFICI

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ltre novità sul fronte cementifici. Questa volta però non riguardano solo la Bassa Padovana, ma tutto il territorio nazionale. Sarebbe infatti in arrivo un provvedimento a firma del ministro dell’ambiente Corrado Clini per far uscire i combustibili solidi secondari dalla gestione dei rifiuti e stabilirne l’impiego nei processi industriali e in particolare nel settore del cemento. Una notizia decisamente rilevante, sopratutto alla luce del recente avallo al Revamping di Italcementi. Tanto più che in Italia ogni anno si butterebbero in discarica circa 2,5 miliardi di euro di potenziali combustibili da utilizzare negli impianti industriali. “Ci voleva un Governo tecnico appoggiato dai maggiori partiti per confezionare una simile nefandezza – ha commentato Francesco Miazzi, consigliere comunale della Nuova Monselice - Nella nostra zona di Este-Monselice, dove sono presenti 3 cementifici e si produce il 60% del cemento veneto, questo provvedimento rischia di generare una sciagura epocale. L’Italcementi ha sempre sostenuto che avrebbe utilizzato il Cdr (combustibile derivato da rifiuti) solo se richiesto, ebbene, ora si troverà con nuove condizioni per farlo”. Miazzi teme che si passi “da Cdr a Css”. “Quando nella convenzione siglata con Comune di Monselice e Parco Colli Euganei, s’impegnava a non utilizzare Cdr affermava il vero – continua Miazzi - Infatti, ora il nuovo combustibile da rifiuti si chiamerà Css (combustibile solido secondario). L’incubo dei cementifici trasformati in veri e

propri inceneritori ormai è sempre più vicino alla realtà, con una differenza sostanziale: i cementifici che bruciano i rifiuti hanno limiti di emissioni fino a 10 volte maggiori di quelli degli inceneritori. E bruciare rifiuti non è la stessa cosa di bruciare combustibili fossili: le emissioni si diversificano in base al contenuto di metalli e plastiche e sono caratterizzate da una forte produzione di diossine. Dobbiamo dire con chiarezza a tutti i cittadini della bassa padovana, che presto potrebbero avere non tre cementifici, ma l’equivalente di decine di inceneritori di rifiuti. In questo modo subiranno un colpo mortale tutte le attività economiche parallele cresciute in questi anni all’interno del Parco Colli, dal turismo ambientale e culturale alle strutture ricettive famigliari, dalle produzioni di qualità e biologiche al circuito E.M. termale”.

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12 Noi e gli altri 18 Dopo i suicidi degli imprenditori Nasce a Vigonza la nuova associazione

“Speranza al lavoro” per sconfiggere la crisi Dopo il dramma della morte del padre, Laura Tamiozzo ha trovato il coraggio di reagire

di Laura Organte

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ntonio Tamiozzo aveva 54 anni quando, il 31 dicembre scorso, si è tolto la vita nel capannone dell’azienda di famiglia, fondata da sua padre quarant’anni fa. Da quel giorno in Italia, secondo i dati dell’associazione artigiani e piccoli imprenditori di Mestre, altri 23 imprenditori, schiacciati dal peso della crisi economica, hanno subito lo stesso destino. Di questi ben 9 (il 40%), nel Veneto. Ed è proprio in questa regione, tanto spesso portata ad esempio di un’economia fondata sulla laboriosità di piccole e medie impresa a gestione familiare, che nasce l’associazione dei familiari degli imprenditori suicidi, iniziativa di Adiconsum e Filca-Cisl pensata per rompere il silenzio e la solitudine in cui sono immersi tanti lavoratori, consumatori, piccoli imprenditori e le loro famiglie a causa della pressione fiscale e della crisi economica.

La presentazione dell’associazione a Vigonza Per la presentazione di “Speranzal- (via Piave 7), risponde per ora all’indirizzo lavoro”, avvenuta lo scorso 16 aprile, è mail speranzaallavoro@gmail.com, ma ha stato scelto un luogo simbolico: il Centro in programma l’istituzione di un numero verparrocchiale San Sebastiano di Vigonza, la de e la costituzione di un pool di psicologi stessa sala dove Laura Tamiozzo, 29 anni, che possano far fronte alle richieste d’aiuto. figlia dell’imprenditore Una risposta all’urgenvicentino, e oggi presi- “Tutelare te necessità di rifondadente dell’associazio- le nostre imprese zione morale, culturale, ne, aveva letto la let- significa prima politica ed economica tera “da imprenditrice di tutto tutelare di un sistema che non a imprenditrice” scritta le persone” ha saputo rispondere ai bisogni reali e pressanti di suo pugno e indirizzata a Flavia Schiavon, classe 1980, figlia dei suoi componenti, creando e potenziando di Giovanni Schiavon, titolare dell’impresa ulteriori separazioni, conflittualità, ingiuedile Eurostrade 90 di Vigonza, morto suici- stizie, isolamenti: “Tutelare le imprese e i da lo scorso 12 dicembre. La lettura era av- lavoratori - si legge nel Manifesto costituenvenuta il 28 marzo a Vigonza nel corso del te - significa innanzitutto tutelare le persone toccante incontro-confronto organizzato dal- e la struttura sociale che essi esprimono; a la Filca Cisl regionale sull’indifferenza che questo fine riteniamo urgente la creazione uccide. L’associazione, con sede a Mestre di una rete di riferimenti e di opportunità

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di sostegno e affiancamento alle situazioni instabili, delle strutture di emergenza (di assistenza legale, psicologica, finanziaria) che possano sostenere e rispondere alle situazioni di pressante necessità”. Azioni concrete che non solo potranno “consentire di riscattare vite e famiglie”, ma permetteranno di “sottrarre la rete di correlazioni in cui la situazione critica è inserita - dipendenti, fornitori - dalla drammaticità della mancanza di risorse economiche; dalla catena di complessità successive causata dal venire meno dei pagamenti di servizi e beni; dalla desertificazione emotiva ed economica in cui le famiglie e le comunità, sommerse dalle difficoltà, sono costrette a sopravvivere”. Un fenomeno dai contorni preoccupanti: più di 50 suicidi negli ultimi tre anni, nove solo negli ultimi quattro mesi: sono i numeri che raccontano il drammatico impatto della

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crisi economica nel Veneto. Vittime designate sono gli imprenditori, messi alle strette da debiti, imposte, pagamenti che chissà quando e se arriveranno: “Si tratta di un vero grido di allarme lanciato da chi non ce la fa più – afferma Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia Mestre - Le tasse, la burocrazia, la stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti hanno creato un clima ostile che penalizza chi fa impresa. Per molti, il suicidio è visto come un gesto di ribellione contro un sistema sordo ed insensibile”. Secondo i dati dell’associazione di categoria mestrina, se nel 2004 le aziende che non superavano i 5 anni di apertura erano il 45,4% del totale; cinque anni dopo la percentuale sale a 49,6%. Tanto basta a immaginare dietro a queste percentuali, altrettanti lavoratori, famiglie, imprenditori lasciati alla solitudine di un destino amaro.

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20 Mondo scuola

Mondo scuola 11

Il progetto Da un’idea dell’architetto Paola Vecchiato nasce una struttura smontabile e trasportabile a moduli

Enaip crea la scuola “mobile” in Etiopia di Gloria Cesarotto

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ortare la scuola in territori che per le loro ostili condizioni climatiche e per il difficile contesto socioeconomico in cui si trovano sono molto povere di infrastrutture. Questo l’obiettivo per il quale saranno presto coinvolti attivamente gli allievi di Enaip Veneto, chiamati a costruire una scuola “mobile” energeticamente sostenibile per il villaggio di Wersege in Etiopia. Un progetto contraddistinto insieme da una forte valenza sociale oltre che da un significativo impatto educativo. Il progetto della “Mobile-School” nasce dall’idea di Paola Vecchiato, architetto che negli ultimi anni ha dedicato la propria esperienza e professionalità ai paesi più poveri e ai contesti abitativi più problematici. Un intervento concreto a favore di bambini e ragazzi a cui spesso è negato il diritto allo studio. “Mobile-School” è una struttura facilmente smontabile e trasportabile, costituita da unità mobili espandibili, con elevati standard di qualità abitativa ed energeticamente sostenibile: un’aula che potrà accogliere dai 24 ai 48 giovani studenti, a seconda delle necessità e dunque dell’utilizzo.

Nel concreto, gli studenti dell’Enaip realizzeranno il prototipo a partire dalla progettazione, con l’obiettivo finale di avviarne poi la produzione e installare la prima unità nel villaggio etiope. I ragazzi saranno dunque impegnati nella progettazione tecnica a fianco dei progettisti, nella definizione delle specifiche tecniche e nei test di laboratorio, costruiranno le parti meccaniche ed elettriche, infine si occuperanno anche della logistica: montaggio, smontaggio e imballaggio, organizzazione dei carichi, trasporto per la collocazione in sito. Gli studenti saranno coinvolti in un’“impresa formativa” ovvero una modalità di “formazione in assetto lavorativo” che permetterà ai giovani partecipanti di cimentarsi in attività concrete finalizzate alla produzione, sperimentando così tempi, modalità organizzative e dinamiche di gruppo proprie di un’attività lavorativa ed economica. Maggiormente interessati saranno gli studenti del comparto elettrico e dei settori della meccanica e della termoidraulica. Un’iniziativa ambiziosa, per cui i promotori lanciano fin da ora un appello ad aziende ed enti affinché diventino partner

Gli studenti padovani realizzeranno il prototipo, per farlo verranno coinvolti in una “impresa formativa”

In alto, uno studente dell’Enaip all’opera (© Enaip Veneto / foto: G.De Sandre), in basso il progetto della scuola “mobile”

per la realizzazione del prototipo. Il progetto, che ha per motto “la scuola costruisce la scuola”, è promosso, oltre che da Enaip Veneto ed Enaip nazionale, anche da Enaip Friuli e Acli. Gode inoltre del patrocinio del comune di Padova e del comune di Trieste e della collaborazione dell’ambasciata d’Italia e dell’associazione italiana di Addis Abeba e di S.E. Project.

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Cultura provinciale 21 13 Archeologia La scoperta durante gli scavi per le fognature in Corso Stati Uniti

Reperti romani tra le fabbriche

FOTOGRAFIA

Tornano alla luce cinque sepolture databili al I secolo dopo Cristo Ora le ricerche in profondità di Laura Organte

Una foto di Marrozzini

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Giovanni Marrozzini e Daniele Duca

uove tracce della Padova romana gli archeologi hanno fatto riemergere cinque sono venute alla luce – del tutto inat- sepolture databili al I secolo d.C.: “Anche se tese – in zona industriale all’interno non è un ritrovamento cospicuo – ha spiedi un cantiere di lavori commissionati dal gato la responsabile della Soprintendenza Consorzio Zip in corso Stati Uniti. Cinque se- per Padova Elena Pettenò – è però un indipolture romane in un paio di metri quadrati, catore importantissimo del potenziale della con corredi in terracotta, metallo e vetro. zona, che andrà ora studiata come area Una scoperta sensazionale a detta degli centuriata nella parte meridionale di Padoarcheologi della Soprintendenza del Veneto, va, meno nota fino ad oggi rispetto a quella settentrionale”. perché apre nuovi scenari per la comprensio- Ritrovate anfore, Importante anche la qualità del materiale ne della storia di Padova monete, piatti e del suo territorio e dà e vasellame, forse rinvenuto: ossuari fittili contenenti le ossa impulso a nuove ricer- in zona c’era che in una zona non una villa o fattoria combuste dei defunti, chiusi da coperchi, ancora esplorata. “Nel corso di scavi per far passare i tubi sempre in terra cotta. Le tre tombe meglio conservate erano delle fognature – ha raccontato il presidente Zip Angelo Boschetti – un colpo di ruspa state protette da anfore segate e deposte ha fatto riaffiorare i primi resti. Abbiamo capovolte sul fondo delle fosse e in due sesubito avvisato la Soprintendenza arche- polture le anfore poggiavano su una grande ologica per avviare un’indagine di appro- tegola utilizzata come fondo. Al loro interno fondimento”. Utilizzando la trincea scavata oggetti di corredo legati al rituale funebre dagli operai, allargata di un paio di metri, romano. “Abbiamo ritrovato vasellame da

EVENTI E MOSTRE

a cura di Laura Organte

FATIMA ABBADI E LE DONNE Sarà aperta fino al 3 giugno presso la galleria Salmonà la personale della fotografa Fatima Abbadi, una ricerca sulla condizione femminile nel mondo dal titolo “Womens through my lens”. Alla sua indagine regalano in quest’ottica un’originale sensibilità le sue stesse origini, radicate in due mondi differenti ed apparentemente lontani: quello orientale e quello occidentale. Fatima Abbadi è infatti cresciuta in un ambiente e in una famiglia multietnici, che le hanno permesso di maturare vivendo culture e religioni diverse.

L’ARTE DEL RITRATTO MINIATO L’arte del ritratto miniato sarà in mostra fino al 24 giugno a palazzo Zuckermann. Tale tecnica, che si caratterizza per una pittura minuta, descrittiva e analitica, è ben rappresentata nelle civiche collezioni. Le miniature, dovute principalmente ad artisti veneti, lombardi ed emiliani, coprono un arco cronologico che va dalla fine del Cinquecento all’Ottocento, come suggeriscono i dati stilistici e di costume degli effigiati. Si tratta di pezzi di particolare interesse per il loro carattere decorativo, per la cura dei dettagli dell’abbigliamento e dell’acconciatura dei personaggi e per la vivacità fisionomica.

ANGELERI SUONA AGLI EREMITANI Il tradizionale ciclo primaverile di concerti al Museo Eremitani, organizzato dalla Fondazione Musicale Masiero e Centanin in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova giunge nel 2012 alla sua ottava edizione. Nei quattro concerti, dal 23 maggio al 14 giugno, Giovanni Angeleri con i Solisti dell’Orchestra delle Venezie propone interpretazioni di musiche del periodo romantico, classico e barocco con strumenti d’epoca; l’ideale ambientazione nella Sala del Romanino e nel Chiostro Albini contribuisce ad evocare le particolari emozioni suscitate dalle inedite sonorità degli strumenti antichi.

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Alcuni degli oggetti rinvenuti negli scavi in zona industriale mensa – ha spiegato l’archeologa Cecilia Rossi – come piatti, coppe e olpai, le antiche bottiglie, per le offerte alimentari ai defunti, durante i banchetti allestiti presso le tombe al momento della sepoltura, e poi balsamari vitrei, in origine contenenti gli oli e gli unguenti profumati cosparsi sui resti combusti. Rinvenute anche quattro monete: rappresentavano probabilmente gli oboli per Caronte, il mitico traghettatore delle anime dei defunti, e ci permettono di datare le tombe al I secolo d.C. La presenza in una tomba di una valva di conchiglia, impiegata

come contenitore per cosmetici, suggerisce che si trattasse di una deposizione femminile”. Ma cosa ci facevano lì queste tombe? Per ora è possibile azzardare alcune ipotesi generiche: “Probabilmente – a parlare è Stefano Tuzzato, l’archeologo che ha seguito la ricerca per conto della Soprintendenza – questo nucleo di tombe è legato ad assi viari e a un insediamento del tipo a villa rustica, una sorta di fattoria”. Ma le ricerche non finiscono qui: la Zip ha già in programma una campagna di prospezione tramite georadar che permetterà di vedere fino a 15 metri sotto il livello del suolo.

ue mostre parallele, nell’ambito della rassegna “Padova Photo-Graphia”, curata da Maria Beatrice Autizi e Angelo Maggi, sveleranno l’opera di due grandi fotografi. Di grande rilevanza sarà l’esposizione personale di Daniele Duca “Proximity”, affermato artista della fotografia e copywriter: la mostra, ospitata fino al 10 giugno negli spazi della Galleria Cavour, accompagnata da un catalogo a cura di Angelo Maggi, presenterà una ricognizione sorprendente degli oggetti del nostro tempo, cui lo sguardo ravvicinato dell’autore regala una dimensione poetica, ironica, a tratti visionaria. Un’altra sede cittadina prestigiosa, quella dell’Oratorio di San Rocco, accoglierà invece durante il medesimo periodo l’intenso reportage di Giovanni Marrozzini “La nouvelle Semance”, parte di una lunga ricerca, di valore espressivo e documentario, svolta dal fotografo nella Repubblica del Camerun.

Novità L’Archivio di Stato mette on line i documenti della Certosa di S. Bernardo

Le pergamene del XII secolo consultabili dal computer di casa L

’antico archivio delle pergamene custodite nella Certosa di San Bernardo di Padova rinasce sul web. Grazie alla collaborazione tra l’Archivio di Stato, la Provincia e il Lions Club Padova Certosa, un’intera collezione medievale è stata digitalizzata e resa disponibile su un sito dedicato e accessibile da www.aspd.beniculturali.it. “Si tratta di un evento particolarmente rilevante e unico nel Veneto – ha spiegato l’assessore Leandro Comacchio – perché la documentazione potrà essere consultata ovunque, da casa, a scuola o all’università, attraverso un collegamento internet. L’archivio è costituito da 589 pergamene risalenti al XII secolo e il fondo, tutto inedito, non era inventariato. I documenti sono stati restaurati, riordinati, indicizzati e infine digitalizzati per essere consultabili online. È un’occasione preziosa per venire a conoscere i gioielli custoditi dall’Archivio che rappresentano la nostra storia e identità”. In questa occasione a palazzo Santo Stefano è stata allestita un’esposizione, aperta al pubblico fino a giugno, di alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di

Il dettaglio di una delle pergamente digitalizzate San Bernardo e la donazione del terreno sul quale costruire l’omonima chiesa. “La pubblicazione digitale delle pergamene – ha sottolineato la direttrice Francesca Fantini D’Onofrio – fornisce quindi un agile strumento di ricerca per conoscere, indagare e approfondire il patrimonio documentario medievale padovano. L’utilizzo della tecnologia informatica permette infatti una migliore visualizzazione dello scritto, superando le difficoltà della lettura a occhio nudo e consentendo l’ingrandimento delle immagini per agevo-

lare il riconoscimento dei tratti scrittori. Gli originali, inoltre, saranno maggiormente tutelati dal degrado dovuto alla manipolazione, permettendo così una più adeguata conservazione per i secoli futuri”. Il sito dell’Archivio di Stato di Padova sarà rinnovato entro l’autunno per dare il giusto rilievo alla sala di studio virtuale che s’implementerà con la progressiva immissione di fondi documentari digitalizzati. Entro l’anno è previsto l’inserimento della cartografia storica di Padova e provincia. L.O.


22 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO Sanità, nuovi tagli in vista

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti di Alessandro Abbadir

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iano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze politiche temono per la chiusura di interi nosocomi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganizzazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi standard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba essere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fissati è di 3 per mille abitanti per quanto riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensiva è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande dispersione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Verona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associazioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pigozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Caner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguardare in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la commissione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze politiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di firme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qualche settimana.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

L

a paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto risulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben difficile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto finanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiudono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffico A.A. sono ad oltre un’ora di strada”.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

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ono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore generale dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese. Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanitario regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcuno non si fida. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioranza. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestrone nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuovere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della figura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”. Il documento termina annunciando che il consiglio comunale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali. Gianni Patella

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Il Veneto in primo piano 23 7 Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali di Nicola Stievano

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ello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubicazione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera. Quello di Padova sarà un “hub”, terminologia adottata dalla regione per definire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappresentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

IN POLESINE

I

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e ne anche per le schede relative alla dotazione il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si sentito il parere obbligatorio e vincolante della chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni significative per le tre Uls prevalentemente ad indirizzo riabilitativo. (la 16 cittadina e del Una riorganizzazioPiovese, la 15 del’Alta ne che significherà chiu- Alcuni reparti Padovana e la 17 della sura di reparti (è il caso dovranno chiudere, Bassa), tutte al di sopra ad esempio dei servizi di ora c’è attesa del limite dei 200 mila otorino che troveranno per le schede abitanti e quindi non tocposto solo negli ospedali delle strutture cate dalla riorganizzaziodi riferimento), o riconversione della struttura ospedaliera. Novità ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali anche per i direttori generali poi dureranno tre a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “inanni e per non più di due mandati. Rivoluzio- tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razionalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regionali sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

l Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specificità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per accorpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano sociosanitario è aperta e noi la giocheremo fino in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i risparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustificano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”. Me.Ru.

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24 8 Il Veneto in primo piano Società “Anziani per Padova”, il progetto promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Ulss 16

Il tempo nuovo degli over 65 Per la maggior parte sono attivi, coltivano hobby, in molti lavorano e aiutano i figli. Negli ultimi 10 anni hanno assunto un ruolo centrale di Ornella Jovane

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a vecchiaia, un tempo nuovo nella società contemporanea. Nel corso dell’ultimo decennio gli anziani, anche in Italia, hanno assunto un ruolo sociale nuovo, diventando in molti casi fulcro e punto di riferimento per intere generazioni. Hanno una vita sociale attiva, sono autonomi, occupati in hobby e attività di volontariato e, in molti casi, sono di supporto ai figli in difficoltà sul piano lavorativo e occupazionale - non di rado come ammortizzatori sociali - e alle loro famiglie, sostegno per la cura e l’educazione dei nipoti. In Italia gli over 65enni che stanno in buona salute e continuano ad essere parte attiva della nostra società sono 11 milioni. E’ dunque evidente, considerato l’importante apporto che gli over 65 offrono alle comunità, la necessità e l’opportunità di riconoscere e restituire valore al ruolo sociale dell’anziano che, ancora oggi, nell’opinione comune continua ad essere visto troppo spesso solo come un paziente da assistere o un

“peso” economico da sostenere. Partendo da questo presupposto - la necessità di restituire valore sociale agli anziani - è maturato il progetto “Anziani per Padova”, che prende il via il 7 maggio e proseguirà fino al 13 del mese. Si tratta di un “contenitore” di inziative dedicate al tema dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Un evento promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Azienda ospedaliera di Padova, l’Ulss 16 e l’Università di Padova, insieme all’Assessorato alle Politiche sociali e per la famiglia del Comune di Padova, all’Ufficio scolastico provinciale e all’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, in collaborazione con CSV-Centro servizi per il volontariato della provincia di Padova, di enti e istituti di cura, e con l’ampio coinvolgimento della rete di associazioni che operano sul territorio. Inserito a pieno titolo nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno europeo dell’invecchia-

mento attivo e della solidarietà tra le generazioni, il progetto padovano si configura ad oggi, a livello nazionale, come il più articolato degli eventi dedicati, tanto da aver ricevuto il patrocinio del Segretariato Sociale Rai. E proprio l’invecchiamento attivo, il dialogo e la solidarietà tra le generazioni saranno i temi al centro del ricco calendario: appuntamenti medico-scientifici, a partire dal Congresso nazionale della Società di Chirurgia geriatrica, il 10 e 11 maggio, all’aula Morgagni del Policlinico universitario, e dal convegno sulla carta etica dei servizi alla persona anziana; corsi di perfezionamento per operatori sanitari, ad esempio sugli aspetti etici, giuridici e assistenziali per l’umanizzazione delle cure anche in fase terminale; dibattiti su questioni di stretta attualità, come quelli sul modello solidaristico intergenerazionale, la cura domiciliare, le novità legislative in materia di previdenza; seminari sul rapporto tra terza età e tecnologie informatiche, le truffe agli

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anziani... E ancora laboratori creativi, mostre, spettacoli di teatro e musica. Occasioni di riflessione sugli stili di vita che consentono di restare in salute più a lungo, ma anche di confronto tra generazioni, grazie al coinvolgimento di alcune scuole padovane, alcune delle quali saranno impegnate nel progetto a livello organizzativo. Fra gli ospiti che interverranno nei vari eventi in programma anche il famoso psicologo veronese Vittorino Andreoli che nella lectio dal titolo “La vecchiaia: tempio per un nuovo umanesimo”, affronterà il tema dell’invecchiamento come opportunità e conquista della

società contemporanea. La settimana sarà l’occasione per annunciare ufficialmente la nascita di una Fondazione promossa dal Dipartimento che avrà l’obiettivo di favorire la prevenzione in età adulta e di migliorare le condizioni di vita dei pazienti geriatrici. Per informazioni: ufficio attività creative terza età - Settore Servizi Sociali - Comune di Padova, via Giotto, 34 - 35137 Padova.Tel. 049 651255 fax 049 664814 Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, martedì dalle 15 alle 16:30. E-mail segreteriaterzaeta@comune. padova.it

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all’elaborazione dei dati Istat 2011 e Auser 2012 risulta che gli over65 in Italia sono 12.301.000 (il 20,3% della popolazione italiana), di cui 16.000 ultracentenari. L’età media della popolazione è passata da 41,7 anni nel 2001 a 43,5 nel 2011. Tra il 1980 e il 2008 la speranza di vita alla nascita è cresciuta di oltre 8 anni. Oggi si attesta a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne e continuerà a crescere nei prossimi 40 anni, arrivando a quasi 90 anni per le donne e 84 per gli uomini. La non autosufficienza. (dati Istat, 2011) Oltre 2.000.000 di anziani riportano una condizione di totale mancanza di autosufficienza per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana. Il 74% degli ospiti delle strutture residenziali presenti in Italia sono anziani con almeno 65 anni (75.868 sono autosufficienti e 225.182 non autosufficienti). Anziani e lavoro. (dati Istat, Auser, 2011) Il lavoro rappresenta il 10% circa del reddito degli anziani in Italia. 375.000 gli occupati. Dal 2004 al 2011 il numero di occupati tra i 55-64enni è aumentato dell’8% su tutto il territorio nazionale, passando dal 30,5% al 38% (dato Isfol, 2012). La regione con il tasso di occupazione più alto è il Trentino Alto Adige. Una vita attiva e impegnata. (dati Auser, 2012) Tra il 2001 e il 2010 la percentuale di anziani tra 65 e 74 anni che fa sport in modo continuativo è passata dal 4,4% al 9,8%.

In 10 anni il numero di anziani che pratica sport in modo continuativo è raddoppiato

Dal 2009 al 2010 è aumentato dell’1% il numero di coloro che si dichiarano in buona salute Nel 2010 gli uomini nella fascia d’età 65-74 che praticano attività fisica sono il 18% contro il 12,7% delle donne. Per gli over 75 si scende al 7,6% per gli uomini e al 4,1% per le donne. Gli over75 che svolgono attività fisica in modo continuativo sono passati da 1,4% a 3,5%, con un aumento del 2,1%. Anziani e salute. (dati Auser, 2012) Tra il 2009 e il 2010 si è registrato un aumento di oltre l’1% di coloro che si dichiarano in buona salute (per la fascia 6574 si passa da 36,9% a 38,8%, per quella over75 da 20,9% a 22,2%).


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26 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni

Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel P

BOTTA E RISPOSTA Laura Puppato e Renato Chisso

“NON VENDETE ILLUSIONI”

Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine

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opo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva denunciato che se la Regione avesse confermato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo momento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tuttavia messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello IL BILANCIO che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata DI VENETO STRADE la soddisfazione espressa dell’assessore eneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila Renato Chisso, anche se in occasione della euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno presentazione del bilancio di Veneto Strade stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha ha cercato di ridimensionare l’entità del destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al rischio corso in precedenza. “La società personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata Giovanni Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro. da opinioni rese in libertà”. Insomma per Vernizzi l’assessore si sarebbe trattato semplicemente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, vero la Società può vantare crediti verso la il 2002 anno di inaugurazione di Veneto nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla Regione per 117 milioni di euro che in Ve- Strade, comprese le opere complementari società avrebbe ravvisato un avvertimento neto Strade sono convinti di riscuotere entro al Passante di Mestre e all´A28, la società o comunque il tentativo da parte della Lega l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi di ridimensionare l’azione del potente as- così non sarà visto che sul bilancio regionale per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui sessore pidiellino. Non è detto, però, che pendono i vincoli imposti dal Patto di sta- 115 già ultimati o in fase di realizzazione. bilità. Il presidente Ver- Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che i problemi siano finiti nizzi infatti è sembrato con i chiari di luna degli ultimi tempi rischiaper Veneto strade, per Ci sono altri mettere le mani avanti no alla grande. il Presidente esiste il 800 milioni Al vaglio dell’assessore Chisso c’è anquando ha parlato di un rischio che le risorse di progetti ridimensionamento del- che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Strasiano poche per por- che rischiano le opere già progettate. de con l’altra società regionale Cav, Contare avanti le opere alla grande “Per il prossimo triennio cessioni autostradali venete, che controlla progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca- – ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen- 55 milioni, per questo stileremo una tabella lo scopo di mettere insieme risorse utili al do che con i 20 milioni di euro stanziati per delle priorità e su queste andremo ad inter- settore e dare fiato alle casse della società l’anno in corso e 120 di debito che pesano venire”. Senza mega piano triennale però con una ventina di milioni all’anno ma ad sulle casse della società, ora ridotti a 32, e quindi non si sa su quali basi verranno oggi si parla di se e ma appesi ai fili del sia fantascienza immaginare un’attività decise queste priorità. Da ricordare che per “forse domani”. che superi il limite dell’ordinario. A dire il i tre piani regionali approvati finora, dopo

NEWS

V

er la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difendendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima finanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebitamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che destino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.

LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”

“U

n vecchio e guerresco film d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fianco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della finanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata efficienza della struttura di fronte a problemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafiosi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.

“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”

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accio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografica d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un film drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando. Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesantemente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i film dell’orrore...”.



12 Cultura veneta 28 Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli

Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi

di Alain Chivilò

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egli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’autore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal 1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugurazione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografiche, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usati da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio. Com’è nata l’idea delle barchette e degli aeroplanini? “Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’abbiamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”. La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa significano per lei? “Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.

Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’ombra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimentale che l’opera assume sulle persone”. Quale importanza ricopre la fotografia nel suo agire pittorico? “Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fotografia per coprire, ossia quando dipingo la voglio distruggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfici da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocrome. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infinità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.

La provocazione nell’arte. Quale personale opinione e quali sviluppi? “La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere stimolo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”. Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’istinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.

Casa dei Carraresi, Treviso

MANCIÙ ULTIMO ATTO

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a mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la Casa dei Carraresi, continua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quarta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinnovato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sostituiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione finale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande lavoro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mostra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere. Al.Ch.

TRE MOSTRE DA NON PERDERE Gipsoteca Canova a Possagno

LA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI

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anova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno (Tv) fino al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria della danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della figura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Durante la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia finale ha completato definitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di grafica, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fianchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova. Al.Ch.

Contaminazioni artistiche

“GERMINAZIONI E SINESTESIE”

A

l secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è possibile visitare gratuitamente la mostra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografia nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Facendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fino alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografie fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socioculturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni. Al.Ch.

Palazzo Loredan, Venezia

FINO AL 10 GIUGNO, 400 BOMBONIERE D’ARTISTA

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a confettiera era il nome, fin dal Quattrocento, del contenitore artistico che veniva donato alle spose per i confetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le nozze del figlio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bomboniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fino al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fino al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infine Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera. Al.Ch.


Cultura veneta 29 13 Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo

“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani Musica elettronica

150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana

UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”

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di Vesna Maria Brocca

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all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, contemporanea che usa il linguaggio del fuarriva a Venezia la prima mostra ita- metto e lo declina in un’espressione autoriale liana di “graphic novel”, dedicata cioè esclusiva di cui l’Italia è capofila internazioai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva nale per qualità delle produzioni. Questa bidi questa biblioteca immaginaria chiama- blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique più rappresentative a livello internazionale, di italien”, che accoglie 150 tavole originali 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Lorentratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella Giandelli, Gipi, Davide nella duplice edizione Toffolo, Stefano Ricci, francese e italiana di Un vero e proprio Davide Reviati, Sara altrettanti autori italiani, viaggio attraverso Colaone, Giacomo è l’antica Torre Mas- le pieghe Nanni, Manuele Fior, similiana dell’Isola di della nostra civiltà Sant’Erasmo a Venezia. e della nostra storia Piero Macola, Francesco Cattani, Alessandro L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel- Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero la sua vocazione floreale e agricola e ben si e proprio viaggio attraverso le pieghe della presta ad accompagnare il visitatore in lunghe nostra civiltà e della nostra storia, un’occasiopasseggiate nella natura immersa tra terra e ne per neofiti e appassionati del genere per acqua e invita quindi a proseguire il percorso scoprire nuovi scorci della contemporaneità fino alla sede dell’esposizione nella suggesti- italiana e vagare per le stanze di una vera va Torre, per scoprire questa forma narrativa e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una

biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferisce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’Associazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fino al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it

ino al 23 maggio, con cadenza settimanale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fino al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organizzata dall’Università di Padova in collaborazione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musicista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel

Teresa Rampazzi nel suo studio 1976, del Centro di Sonologia Computazionale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagonista dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fino a esaurimento posti.

Associazione CSPDS Centro Servizi Padova Solidale Ente gestore CSV Padova

In Italia una persona su quattro è a rischio povertà* aiuta le associazioni di Padova e provincia a contrastare la diffusione di situazioni di povertà a chi e’ in difficolta’ dona il tuo 5 per mille 2012 con il progetto NON DI SOLO PANE per garantire:

*fonte: rapporto dell’Istituto Europeo di Statistica Eurostat (2010)

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Illustrazione e progetto grafico di Ferdi Arzenton e Ufficio Grafica e Comunicazione dell’Upa

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Per Informazioni: Unione Provinciale Artigiani tel. 049 8206154 • www.upa.padova.it

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Comune di Este

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Con la partecipazione

UPAservizi Logistici ed Immobiliari s.r.l.

Regia di Dina Mazzucato per Top Team


RUBRICHE Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico di un centro sportivo

Marco Canova SEMPRE DI PIÙ MI CAPITA DI SENTIRE GENITORI, RAGAZZI, PERSONE DELLA TERZA ETÀ LAMENTARSI CHE “NON POSSONO FAR GINNASTICA“ PERCHÉ HANNO MAL DI SCHIENA 0 CHE IL FIGLIO HA LA SCOGLIOSI E QUINDI NON PUÒ FARE GINNASTICA.

E

bbene, oltre al tradizionale NUOTO (di cui abbiamo già ampiamente detto dei benefici su tutto il corpo), in PALESTRA stanno prendendo sempre più piede quelle attività legate alle problematiche articolari o di postura dovute alla sedentarietà, attività ginniche vere e proprie che abbinano il beneficio della ginnastica in termini di Tonificazione e miglioramento della condizione fisica OLTRE al miglioramento della condizione ARTICOLARE e MUSCOLARE dal punto di vista della postura. IL POSTURAL TRAINING E’ un programma di allenamento che ha lo scopo di riportare il corpo verso la sua condizione di FUNZIONALITA’ ARTICOLARE. Possiamo identificare la funzionalità articolare globale come l a capacità di un’ articolazione di svolgere agevolmente le sue funzioni principali: • MANTENERE LA SUA POSIZIONE ANATOMICA CORRETTA • MUOVERSI ATTRAVERSO RAGGI DI MOVIMENTO COMPLETI Il nostro corpo perde il suo allineamento ideale a causa di posizioni scorrette mantenute quotidianamente e questo genera una POSTURA SCORRETTA. = allineamento idePOSTURA= ale del corpo che deve essere mantenuto sia durante posizioni statiche che dinamiche. Il corpo perde il suo allineamento a causa di alcuni muscoli che diventano troppo forti ed altri che diventano troppo deboli. Questa situazione genera 2 situazioni che prendono il nome di ACCORCIAMENTO ADATTIVO e DEBOLEZZA DA ALLUNGAMENTO. Le articolazioni non allineate si muo-

Ho mal di schiena, ho la scogliosi, ho problemi articolari, ma voglio... voglio... voglio... fare ginnastica?

OGGI SI PUO’! POSTURAL TRAINING

vono attraverso traiettorie non corrette alterando la normale mobilità articolare, così la funzione risulterà alterata generando una DISFUNZIONE. IL RISCHIO è CHE ALCUNE PARTI SI LOGORINOGENERANDO DOLORE E INNESCANDO PATOLOGIE. Il corpo crea perciò una corazza rigida di muscoli, tendini, legamenti che ci viene segnalata attraverso blocchi chiamati contratture e attraverso movimenti articolari di dimensioni ridotte. Questi blocchi, con il tempo si trasformano in DISEQUILIBRI POSTURALI e fisiologici che provocano alterazioni della postura corretta e un cattivo funzionamento di alcuni organi interni che spesso sono fonti di dolore. Grazie a POSTUTRAINING RAL TRAINING: • MIGLIORA LA POSTURA • SI ELIMINANO TENSIONI MUSCOLARI • SI RISTABILISCE LA FUNZIONE DI MOLTI ORGANI INTERNI Gli obiettivi sono: • MIGLIORAMENTO DELL’ ELASTICITA’ MUSCOLARE • MANTENIMENTO DELLA MOBILITA’ ARTICOLARE • ALLENTARE LA TENSIONE DELLA MUSCOLATURA CERVICALE • ALLENTARE LA TENSIONE DELLA MUSCOLATURA LOMBARE • RIEQUILIBRARE IL CINGOLO SCAPOLO OMERALE E QUELLO PELVICO • RIEQUILIBRARE LE CURVE FISIOLOGICHE DELLA COLONNA VERTEBRALE • MIGLIORARE LA PERCEZIONE CORPOREA • ELIMINARE LA TENSIONE EMOTIVA Il postural training è un programma fit-

ness che si inserisce tra l’ allenamento e la chinesiterapia e rappresenta un importante strumento per tutti i centri fitness. In un corso di POSTURALTRAINING possiamo andare ad INSERIRE anche LEZIONI A TEMA di altre ATTIVITA’ GINNICHE specifiche per le problematiche sopra dette, quali: IL PILATES, LA PANCA FIT E LO YOGA (posturale). PILATES Il metodo Pilates è un sistema di allenamento sviluppato nel 1920 da Joseph Pilates che mira allo sviluppo armonico e fluido dei movimenti, rinforzando tutto il corpo, senza creare un eccesso di massa muscolare. L’utilità di tale metodo risiede nell’acquisire consapevolezza del respiro e della corretta postura della colonna vertebrale rinforzando i muscoli profondi del tronco (paravertebrali), fondamentali per la stabilizzazione del rachide e nella prevenzione delle patologie vertebrali.

PANCAFIT Pancafit agisce molto bene anche sulla muscolatura degli atleti, allentando e ribilanciando i “freni muscolari” che sono i maggiori responsabili di rendimenti e risultati spesso non soddisfacenti. OBBIETTIVI RAGGIUNGIBILI con l’utilizzo di Pancafit: 1. miglioramento della qualità della respirazione e sblocco diaframmatico 2. miglioramento della postura tramite l’educazione alla Propriocettività, percezione dello schema corporeo e della postura corretta, 3. capacità di percezione dei cambiamenti che avvengono nel proprio corpo sia per ragioni fisiche che emotive • miglioramento globale dello stato di salute e benessere psico-fisicostudenti e genitori. YOGA Lo yoga è una disciplina fisica e mentale che consente di prendersi cura del proprio corpo e, allo stesso tempo, di sviluppare consapevolezza, calma ed energia. Lo yoga

è per tutti: bambini e adulti, donne in gravidanza, anziani… PER CUI, oggi nelle PALESTRE e CENTRI FITNESS più all’avanguardia, dove gli insegnanti continuano ad AGGIORNARSI e studiare le nuove discipline sportive anche per le persone che LO SPORT ATTIVO non riescono più a praticarlo per problematiche fisiche, SI PUO’ TROVARE un corso di PSOTURAL TRAINING o POSTURALMENTE all’interno del quale, oltre a perseguire il raggiungimento del benessere psico-fisico ed il raggiungimento di una buona fisica (senza per altro dover saltare o correre), si TROVA in un unico corso LEZIONI A TEMA di PILATES, PANCAFIT, YOGA POSTURALE, tutte finalizzate a perseguire l’obiettivo del migliorare la POSTURA ed ottenere un buon lavoro fisico. HAI MAL DI SCHIENA? HAI LA SCOLIOSI? NON HAI PIU’ 20 ANNI E GLI ACCIACCHI TIPICI DI CHI NON FA SPORT? DA OGGI sai che anche tu, qualsiasi sia l’età , puoi trovare il tuo corso per fare attività fisica e migliorare anche le problematiche articolari: POSTURAL TRAINING. BUON FITNESS A TUTTI

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32 I nostri esperti PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

Lo stress: principali modelli e risposte dell’organismo

Il termine stress è entrato a far parte a pieno titolo del nostro vocabolario e, purtroppo, anche della nostra vita. Ma sappiamo realmente cosa di cela dietro questo concetto? Tra i vari modelli di ricerca che cercano di spiegare lo stress, vi è quello dello stimolo, secondo cui le cause vanno ricercate nell’ambiente che pone richieste eccessive alla persona. Per esempio, secondo questo modello lo stress lavorativo è causato da un forte carico di lavoro e dalle difficoltà a conciliare vita privata e occupazionale. Secondo il modello della risposta, invece, lo stress non è spiegato partendo dagli stimoli ambientali, bensì dall’esperienza provata dalla persona. Secondo questa prospettiva, lo stress è desunto da sintomi quali, per esempio, insonnia, mal di testa, problemi digestivi, che la persona sviluppa come risposta alle richieste esterne. Un altro modello, oggi dominante, è quello transazionale, che integra lo stimolo e la risposta in uno stesso processo: l’ambiente e la persona non sono analizzati separatamente ma in reciproca interazione tra loro. Lo stimolo

ambientale è percepito e valutato dalla persona, che mette in atto delle risposte fisiche, psichiche, emotive e comportamentali per far fronte alla situazione (coping). Tali risposte influenzano a loro volta l’ambiente esterno. Per esempio, di fronte ad un eccessivo carico di lavoro possiamo percepire la situazione al di fuori della nostra portata e le conseguenti risposte del nostro organismo saranno: aumento del battito cardiaco, sudorazione, dolori intestinali, mal di testa, insonnia etc. Possiamo decidere di non affrontare il compito o di svolgerlo in una situazione psico-fisica non ottimale che comprometterà il buon esito del nostro lavoro. Non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte allo stimolo: altri, infatti, possono percepire un eccessivo carico di lavorativo come una sfida e rispondere con modalità psico-fisiche diverse dal caso precedente, che porteranno ad affrontare al meglio il compito anziché scappare da esso. Non è l’evento in sé, quindi, a causare lo stress, ma l’interazione tra esso e la persona, con tutto il suo bagaglio di esperienze, di caratteristiche fisiche, biologiche, emotive, psicologiche. Il

tutto, inoltre, è influenzato dal contesto in cui tale interazione avviene. Dopo aver incontrato i principali modelli sullo stress, vediamo ora come reagisce il nostro organismo davanti ad una situazione percepita come stressante. La prima fase è definita di ALLARME, ed è qui che l’organismo si prepara all’attacco o alla fuga dal compito o dalla situazione. La frequenza cardiaca aumenta, le pupille si dilatano, la digestione si interrompe, i muscoli si tendono. La seconda fase è la RESISTENZA, che si ha quando l’esposizione all’agente stressante è tale da far durare troppo a lungo i livelli di attivazione messi in atto nella fase di allarme. Per far fronte a questa fase il nostro organismo è costretto ad attingere a risorse aggiuntive, che sono sottratte a quelle necessarie al normale funzionamento corporeo, come la digestione o il mantenimento del sistema immunitario. La terza e ultima fase è l’ESAURIMENTO, che avviene quando l’organismo non riesce più a far fronte a livelli così alti di attivazione e sviluppa seri problemi fisici, psichici e comportamentali. A tutti sarà capitato di provare quanto descritto nella prima

fase, e questo è del tutto normale e non comporta rischi per la salute. Provare livelli moderati di stress è, infatti, un fattore positivo, attivante. Il problema sopraggiunge quando si passa dallo stress buono (EUTRESS) e quello definito cattivo (DISTRESS), caratterizzato da un’eccessiva e prolungata attivazione dell’organismo. In questi casi la persona, oltre a sviluppare problemi fisici, può mettere in atto comportamenti a rischio come l’abuso di alcool o sostanze, il gioco d’azzardo, eccessi di aggressività, non curanza delle norme sulla sicurezza. E’ quindi importante individuare i sintomi da stress eccessivo, cercando di staccare la spina e chiedendo aiuto a degli specialisti.

Sarò lieta di rispondere alle vostre domande all’indirizzo e-mail: lara.tasso@libero.it

IL NOTAIO A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio

Federazione Nazionale dei Collegi dei Massofisioterapisti

Associazione Italiana Fisioterapisti Metodiche Mézières

Si avvicina il pagamento STUDIOdell'Imu

Entro il 16 giugno 2012 dovrà versarsi la prima rata della celebre “nuova” imposta denominata IMU in parte sostitutiva della vecchia ICI. Essendosi creata una qualche confusione circa l’esatto calcolo delle aliquote comunali applicabili, per questa prima rata, sarà possibile far riferimento a quella legale (più avanti precisata), tenendo conto della eventuale modifica comunale e conguagliando il tutto al momento del pagamento della seconda rata del 16 dicembre 2012. L’imposta ha come presupposto il possesso di un bene immobile. Sono quindi tenuti alla corresponsione: il proprietario, l’usufruttuario,il titolare del diritto d’uso o d’abitazione, il titolare del diritto di enfiteusi, il titolare del diritto di superficie, il locatario di bene in leasing, il concessionario di beni demaniali. Il tributo riguarda anche gli immobili concessi in comodato d’uso avendo l’attuale testo di legge abrogato la disposizione che consentiva nella vecchia imposta ICI di assimilare

WALTER BRUNO BARISON

all’abitazione principale gli immobili forniscono un’indicazione standard per detrazioni e precisamente di 200 euro per l’abitazione principale e di 50 euro ciascuna zona territoriale. concessi ad uso gratuito ai familiari. L’IMU è parimenti dovuta per gli immobili Per i terreni agricoli, la base imponibile per ogni figlio di età non superiore a situati all’estero qualora nel possesso di è data dal prodotto tra reddito 26 anni, purché ivi residente e fino al perchè si di propone come obiettivo il Abbiamo la possibilità questo mese del 400 euro. dominicale ( rivalutato 25%)il etrattamento il massimo persone fisiche residente in Italia. di approfondire ripristino di unaPercorretta postura o comunque il tema dell’imposta della “TERAPIA MANUALE” e lo facciamo i fabbricati rurali strumentali laalle moltiplicatore di 130 (110 per quelli La base imponibile (ovvero mobilità articolare, il trattamento dei sintomi con lo specialista di massofisioterapia Walter Bruno è dello 0,2 il valore fiscalmente attribuito al bene nel possesso di coltivatori diretti o di aziende agricole, l’aliquota dolorosi. %. di cui si ha Barison: il possesso) è determinata imprenditori agricolo professionali). Quali sonolai campi dialtresì applicazione? Vi sono alcune esenzioni che per moltiplicando la rendita catastale Per gli immobili siti all’estero, Sono molteplici: dolore di schiena, lombalgia, sciatalgia La terapia manuale è una disciplina specifica che dell’immobile (rivalutata del 5%) per base imponibile è data dal valore completezza si riportano: fabbricati e problemi discali; il dolore al collo, torcicollo, cefaleaappartiene alla fisioterapia per il trattamento di patologie un determinate coefficiente dipendente dell’immobile risultante dall’atto di classificati o classificabili nelle categorie muscolo tensiva e mal di testa ricorrente, colpo di muscolo-scheletriche, si basa sul ragionamento dalla categoria catastale dello stesso, acquisto o, se non presente, dal valore catastali da E/1 a E/9; fabbricati con frusta, postumi di incidenti, artrosi e dolori riferiti al clinico ed utilizza approcci di trattamento specifici destinazione ad usi culturali; fabbricati di mercato locale dell’immobile ovvero: gomito, al ginocchio e alla spalla, postumi chirurgici e che utilizzano tecniche manuali, test di valutazione destinati esclusivamente all’esercizio L’aliquota IMU ordinaria è dello 0,76% categoria ed A, esercizi C/2, terapeutici C/6, C/7 traumi sportivi seguendo i principi della e scende allo 0 ,4% per l’abitazione di del culto; fabbricati di proprietà della moltiplicatore 160 fisiopatologia della medicina tradizionale. L’approccio Sede; fabbricati residenza. categoria. preciso B, C/3, C/4, C/5 In merito alla Santa frequenza delle sedute?appartenenti e dettagliato comprende una valutazione agli Stati esteri e allee organizzazioni Tuttavia ai Comuni è data facoltà di moltiplicatore 140 La frequenza ha cadenza settimanale non supera posturale con test della camminata e dei movimentiinternazionali; terreni ricadenti aumentare o ribassare dette aliquote categoria A/10, D/5 moltiplicatore le tre/cinque sedute. Alla fine del agricoli trattamento è situazioni che provocano dolore. in aree montane o di collina; immobili fino a 0,3 punti percentualiconsigliata sull’aliquota 80 una rieducazione posturale secondo il utilizzati destinati esclusivamente allo ordinaria e fino a con 0,2 punti percentuali categoria DMa moltiplicatore (65 dalè in la terapia 60 manuale competizione metodo Mézières. svolgimento di attività assistenziali, sull’aliquota ridotta. 1.1.2013) la diagnosi del medico o dell’ ortopedico? previdenziali, sanitarie, didattiche, Potrebbe perciò accadere che per gli categoria C/1 moltiplicatore 55. No, non è in competizione; diciamo che la completa Per quanto riguarda le aree fabbricabili, immobili non adibiti a residenza si sia ricettive, culturali, ricreative e sportive. Il versamento dell’IMU viene effettuato a Via corrispondere l’imposta la base imponibile è determinata in tenuti CODEVIGO (PD) Dante Alighieri, 10con - Cell. 335 5358589 base al valore di comune commercio. aliquota 0,96, più difficilmente si avrà dal contribuente solo mediante modello MONTEGROTTO (PD) Via degli Scavi, 22 F24 (reperibile in banca o in posta). Alcuni Comuni hanno predisposto dei una diminuzione allo 0,46. walterbarison@gmail.com - www.starbenepd.it regolamenti che in qualche misura Sono di contro ammesse alcune

Giannenrico Cocito Notaio - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:gcocito@notariato.it


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SOPRA E SOTTO

Impariamo l’inglese THE ANIMALS (gli animali)

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

AMICA - BRAD - BRATT FIGLI - FRATELLO FULL FRONTAL I PROTAGONISTI PITT - PREMI - RUOLI - STUDI Chiave (5) - Il nome ...………............. Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AB - ADA - BARE - EL - ELVIO ERO - FE - FE - GERE ITER - IVI - ORARIA - PD PINNA - RE - RUGA - SAN SPIRA - TO - TRII - UOSA USATO - VIP - VISNU

DEER - DOG DUCK EAGLE FINCH - FLY FOX - FROG

GIRAFFE JELLYFISH LIZARD MALLARD OWL

PIG SHARK SHEEP WHALE WOLF

Chiave (4) - Un’animale...........................................................................................

Gli sposi

• “Ieri ho preso un cane per mia moglie” “Ah, sì? E dove fanno questi scambi?” • Fra fidanzati; “Caro, se tu mi amassi!” “Ma no, non aver paura che non ti amasso!”

• Un signore dice a sua moglie: “Sai cara, ho pensato che questa sera non potrai venire a teatro con quella tua vecchia pelliccia.” “Oh tesoro!” Esclama tutta felice la donna “E come hai risolto il problema?” “Ho comprato un solo biglietto!”

• “Mia moglie ha perso la carta di credito” “E non hai sporto denuncia?” “No, perché ho scoperto che il ladro spende di meno!” • Due pazzi al manicomio: “E se ci sposassimo? L’altro risponde: “Ma sei pazzo!?” • Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcellini” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!””

Aforismi sull’amore

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo. • Amare è breve, dimenticare è lungo. • C’è tutta una vita in un’ora d’amore. • Amore: tanti sanno pronunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore

non è terreno ma spirituale. • Amare è anche soffrire perché la vera essenza della libertà, è amare una persona senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai. • L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo. • La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.

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A tavola 35 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

I

ABBINARE IL CIBO AL VINO

N OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO.

L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO

PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI

SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI

SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-

PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA.

SOLAMENTE

UN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO 900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI) 2 ZUCCHINE PICCOLE 2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?

CI

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MARE

IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI

SEDANO FRESCO

CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO,

¼ C IPOLLA BIANCA

OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL

“GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI. ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT

PEPERONCINO IN POLVERE OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO VINO BIANCO SUCCO DI LIMONE DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE

PROCEDIMENTO

PULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO. MANUELA E SILVIA BIZZO

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36 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MOTIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SERENITÀ E GIOIA DI VIVERE

TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO VOLA T E ALTO SULLE ALI DELL’AMBIZIONE. MA SE NON SAPETE CONCILIARE ENTUSIASMO E PRAGMATISMO FARETE LA FINE DI ICARO · S ALUTE LA BELLA STAGIONE IN ARRIVO POTREBBE ACUIRE CERTE VOSTRE INTOLLERANZE E PROCURARVI PROBLEMI ALLA CUTE. FATE DEGLI ESAMI

Oroscopo UN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ da

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BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO DITE STOP AGLI ERRORI CHE DANNEGGIANO LA VOSTRA COPPIA. SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIMEDIARE E RICOSTRUIRE · S ALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO IL VOSTRO UMORE ALTALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· S ALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RINFORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ESERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FERMATE UN ATTIMO E RISCHIATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · S ALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POSSANO AIUTARVI FASCINO

La nostra passione... ... sono i Vostri Lavori!!!

CANCRO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO I CONTRASTI NON MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FICCANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LETARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI

FASCINO ABILISSIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DISTENSIVO · S ALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

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PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· S ALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE ATTENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT

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SENTITE BELLI E SEDUCENTI COME NON ACCADEVA DA TEMPO. CALAMITATE GLI SGUARDI E SIETE OGGETTO DI AVANCE AUDACI · S ALUTE E’ TEMPO DI DIETE: SIATE COSTANTI E CONVINTI CHE RAGGIUNGERETE GLI OBIETTIVI CHE VI SIETE POSTI. IL TRAGUARDO SPERATO VI ATTENDE



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