della Bassa Padovana
LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.20
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Monselice La sentenza da via libera al Revamping
Montagnanese Aiuto ai cuccioli in memoria di Chiara
Este, fine marzo Mezzo secolo con i vigili del fuoco
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EDITORIALE
Conti pubblici ora è battaglia
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
di Nicola Stievano
PD DI MONSELICE ARRIVA GIACCARELLO
Una ventata di gioventù nel circolo locale del Pd di Monselice. A partire dal candidato unitario eletto. 30 anni, laureato in comunicazione, impiegato in banca, il neosegretario Pierluigi Giaccarello ha presentato all’assemblea una relazione dove ha sintetizzato il programma con cui guiderà il Pd. pag. 9
DUE EURO A TESTA PER I GIUDICI DI PACE
Due euro a testa per salvare i tre uffici del Giudice di pace della Bassa Padovana. A “richiederli” è un nutrito gruppo di sindaci e avvocati del territorio, preoccupati dall’aria di smobilitazione che tira sul polo giudiziaria atestino. Un decreto prevede la chiusura degli uffici di Este, Monselice e Montagnana. pag. 12
A
Este e Monselice fra tagli e nuove tasse
Difficile far quadrare i conti del bilancio senza mettere le mani in tasca ai cittadini
I
nutile nasconderlo: che siano di destra o di sinistra, i Sindaci hanno bocciato la manovra Monti. Il professore ha toppato in pieno e i primi cittadini hanno lanciato una proposta chock attraverso l’Anci: “Tenetevi i trasferimenti dallo Stato e lasciateci i proventi Imu”. E’ completamente d’accordo Giancarlo Piva, primo cittadino di Este. “Non posso dire di essere soddisfatto dalla manovra Monti – spiega Piva – Basti pensare che con l’Imu il Comune introita meno che con la vecchia Ici. A questo punto i
sindaci diventano i gabellieri dello Stato. E’ una cosa che non possiamo accettare” Fino a 6 mesi fa ancora si parlava di federalismo. Un miraggio sfumato al vento e sostituito dai pesanti tagli previsti per il 2012. “Tra il Governo Monti e quello di Berlusconi, ci troviamo con 600 mila euro in meno quest’anno – continua il sindaco di Este – E per l’anno successivo al momento non ci sono premesse incoraggianti. Monti avrebbe dovuto pensare maggiormente
agli enti locali, allentando il patto di stabilità. Invece non è stato così. Per questo, attraverso l’Anci, abbiamo chiesto che il Governo ci lasciasse i proventi dell’Imu e si tenesse i trasferimenti dallo Stato. Sarebbe più etico visto che l’Imu andiamo a chiederla ai cittadini con la nostra faccia anche se poi ai Comuni resta solo il 50%. Quest’anno 2.650.000 euro di Imu andranno allo Stato”. In queste condizioni i Comuni sono costretti a ritoccare le tasse pagg. 4-5 e a tagliare servizi.
gli inizi di marzo la maggioranza dei Comuni non aveva ancora approvato il bilancio 2012. Idem le Province, oltretutto alle prese con prospettive di “sopravvivenza” non ancora definite. Insomma la situazione è incerta e quantomai controversa. Quasi tutti i sindaci, alle prese con la necessità di far quadrare i conti tenendo presente il patto di stabilità, l’Imu, i minori trasferimenti dello Stato, i servizi pubblici da garantire, il personale da pagare, i cantieri da mandare avanti, i nuovi progetti, hanno scelto di prendere tempo e sperare in un “ravvedimento” del Governo. L’Anci Veneto ha lanciato una proposta - provocazione: lasciateci tutta l’Imu (e non solamente la metà, come previsto dall’esecutivo nazionale) e tenetevi i trasferimenti. Difficile che l’idea venga raccolta, anche perché la nuova tassa che va a sostituire l’Ici è stata concepita proprio con l’obiettivo di ridare ossigeno alle casse centrali, soprattutto. Comunque se ne discute, perché in gioco, ora più che mai, c’è proprio l’autonomia degli enti locali. continua a pag. 3
L’Intervento
Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo*
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on il Decreto “Salva Italia” esiste ancora la programmazione dei pubblici esercizi? E quali orari? Ce lo siamo chiesti come Appe, associazione che rappresenta i pubblici esercizi, in occasione di Tecno& Food a Padova Fiere. Per quanto riguarda l’orario non ci sono dubbi che l’apertura potrà effettuarsi 24 ore su 24. *Presidente Appe Padova
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Conti pubblici ora è battaglia Inziativa di Coop Services
TESORI FRA LE MURA A MONTAGNANA
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Dopo vent’anni in cui si sente parlare di federalismo, applicato in maniera più o meno maldestra, il cammino verso una reale autonomia (e non solo dichiarata sulla carta, scritta in qualche documento che nessuno legge e nessuno mette in pratica, relegata ad ordinanze che hanno più il sapore della trovata pubblicitaria) non sembra ancora cosa semplice ma piuttosto pieno di ostacoli. I sindaci, di fronte alle drastiche decisioni di Monti e i suoi ministri, affermano di avere le mani legate, di essere degradati al ruolo antipatico di “esattori”. Molti amministratori locali svolgono con passione e competenza il proprio lavoro, si spendono senza sosta per fare in modo che lo scuolabus passi tutte le mattine, che i lampioni si accendano ogni sera, che gli anziani abbiano un posto accogliente per ritrovarsi. Altri però, in questi anni, si sono limitati ad amministrare senza avere il coraggio di imporre una nuova visione, non hanno fatto altro che preservare l’esistente pur sapendo che prima o dopo non sarebbe stato più possibile mantenere certe situazioni. Nei prossimi mesi tra nuove tasse e maggiori costi le famiglie dovranno affrontare notevoli sacrifici. Anche l’amministrazione pubblica dovrà fare altrettanto, cercando di ridurre gli sprechi (e ce ne sono), di tagliare i doppioni (che non mancano), di guardare oltre il proprio particolare. Alcuni piccoli Comuni si stanno già guardando attorno, perché entro giugno dovranno condividere con altre amministrazioni almeno un servizio, come prevede la legge. E si stanno accorgendo che si può fare anche qualcosa di più per tagliare alcune spese senza per questo privare i cittadini di servizi essenziali. Anche le Province saranno costrette, controvoglia, a cambiare pelle, ad alleggerirsi di infrastrutture che, per quanto relativo, hanno un peso sui bilanci. Le prese di posizione degli amministratori provinciali, invece, pur dimostrando la volontà di essere propositivi per razionalizzare i costi, all’opinione pubblica rischiano di apparire come l’estrema, disperata difesa del proprio “particulare”. Sentir palare di passaggio di comuni per “salvare” le province più piccole non è un bel segnale. La gente si aspetta altro dalla politica. di Nicola Stievano
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A Palazzo Valeri, sede della Crediveneto di Montagnana, la presentazione del cortometraggio “Tesori tra le mura”, incentrato sulla norcineria e sui prodotti tipici, e della guida turistica “Montagnana QR Codes – La Città sul tuo telefonino” realizzati da Coop Services per il Comune con il co-finanziamento della Camera di Commercio di Padova.
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Este, seconda edizione
Un successo la seconda edizione della mostra Santa Tecla Espone nella Sala Pescheria Vecchia ad Este fino al 19 marzo scorso. In tanti hanno ammirato le e opere pittoriche realizzate dagli ospiti della Fondazione. Non un traguardo raggiunto ma una testimonianza di come talvolta l’età non sia un ostacolo all’espressività nel rendere accessibile quei vissuti che la persona non riesce ad esprimere a livello verbale, attraverso un processo creativo dove coesistono esperienze emotive ed immagini inconsce. Bene la serata inaugurale con il maestro Bevilacqua.
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Abitazioni senza agibilità, residenti sul piede di guerra pag.
ESTE, TRASPORTI
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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da
Credito difficile per sette aziende su dieci
ARTECultura
Regione LEGALITÀ
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provinciale 13
Palazzo del Monte Fino a giugno l’esposizione di 60 A opere d’arte di sicuro richiamo Piace Padova il biglietto Palazzo LA MOSTRA “locale” scontato, del Monte 12 mila in due la collezione Cariparo Selezionati con curaanni i capolavori custoditi dalla Fondazione Cassa
La collezione Cariparo si svela di Laura Organte
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L MONTAGNANA a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo celebra i suoi primi vent’anni di attività, traguardo che ha scelto di festeggiare schiudendo al pubblico fino alla fine di luglio le porte del cinquecentesco Palazzo del Monte, storica sede del Monte di Pietà, rivelandone per la prima volta tutti gli spazi in occasione di un eccezionale evento espositivo. Con il titolo di “Ritratto di una collezione”, la Fondazione racconta attraverso un’accurata selezione di 60 opere d’arte della propria collezione, l’antica storia della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ed in particolare del suo ruolo di custode di opere d’arte di grande valore svolto negli anni. “Ciò che presentiamo in questa mostra è solo una parte della nostra collezione. – chiarisce il Presidente della Fondazione Antonio Finotti – Complessivamente la Fondazione ha un patrimonio di 400 opere di pittura, insieme a diversi nuclei di sculture e a incisioni, disegni, manoscritti”. Un patrimonio che si è costituito nel tempo a segui-
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to di mirati acquisiti sul mercato, finalizzati alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio artistico del territorio, ma anche grazie alle acquisizioni che la banca ha compiuto in occasione di insolvenze, di pegni non ritirati, vicende, spesso, di difficoltà economica di famiglie di prestigio, di nobili e di imprenditori. Non stupisce quindi che la mostra presenti alcune discontinuità, data l’origine naturalmente eterogenea della raccolta, che proprio per questa ragione si propone come termometro del gusto collezionistico e artistico della nobiltà e della borghesia del Veneto, in particolare di Padova e di Rovigo, negli ultimi secoli. Un elemento salta subito all’occhio scorrendo l’elenco degli artisti esposti: quello della presenza emiliana, accanto alla naturale e dominante presenza di artisti veneti, con opere quali il grande telero raffigurante l’intercessione di San Domenico per porre fine alla peste che colpì Padova nella prima metà del Seicento dipinto da Luca da
TECNOLOGIA
Un piano per superamento del “digital divide”
In bicicletta fra le città murate, arriva il finanziamento pag. 14
Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, MILLE E UNA... MONETA Monselice, Este, per un numero complessivo di tempo fino al 10 aprile per visitare la mostra “Mille e una…moneta”, in espoIscrizione testataLa mostraalè l’occasione Tribunale 12.504 copie. C’èsizione negli spazi di Palazzo Zuckermann. per conoscere gli esemplari più significativi e importanti della collezione di monete islamiche custodita di Venezia n. 1142 delBottacin, 12.04.1994; numero nel caveau del Museo considerata dagli studiosi una delle più importanti raccolte presenti in Italia, seconda solo alle analoghe raccolte di Palermo e di Milano. iscrizione ROC 15752 Tale collezione è composta da 579 pezzi in oro, argento e bronzo, che coprono un
arco cronologico tra il VII e il XX secolo, con un’estensione geografica degli esemplari che va dalla penisola iberica fino all’India.
REDAZIONE:
PROSPETTIVA DANZA TEATRO Apre sabato 31 marzo alle 19 con lo spettacolo “Atto bianco work in progress” la rassegna Prospettiva danza Teatro 2012. La Compagnia Il Posto Danza si esibirà in
Direttore responsabile un’emozionante performance di danza verticale nella suggestiva cornice del cortile di nella quale il movimento delle danzatrici conferisce ai luoghi una dimensione diversa MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it mettendo in comunicazione ogni singolo spazio dell’architettura. Agli spettacoli della
Palazzo Moroni. La coreografia verticale è contatto con il muro e architettura dell’aria,
ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it
Compagnia Il Posto si affianca l’esecuzione delle musiche di scena di Marco Castelli.
ROCCO PAPALEO AL TEATRO GEOX
Dopo il successo riscosso al festival di San Remo, l’attore lucano Rocco Papaleo arriva al Teatro Geox per presentare al pubblico padovano il suo spettacolo “Una Piccola Impresa Meridionale”, scritto a quattro mani con il regista, Walter Lupo. Un esperimento TAMPA OTOPRESS NTERNATIONAL di teatro-canzone dove la narrazione entra VIA BRECCIA ed esce Ndal modulo canzone. Canzoni alternate da piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. Storie buffe e romantiche che vogliono divertire ma non solo. L’appuntamento, da non perdere, è per sabato 31 marzo.
Chiuso in redazione il 28 febbraio CENTRO S LORETO,
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Emilio Baracco
Omaggio padovano a Emilio Baracco
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Domenico Tintoretto: Ritratto di condottiero in armatura Reggio, e la drammatica raffigurazione di Assalonne che fa uccidere il fratello Amnon, mirabile opera di Guercino. Ma il gusto per l’area emiliano toscana sembra continuare anche in epoca unitaria com’è confermato dalle opere di Silvestro Lega e Giovanni Fattori in collezione e in mostra. A far la parte del leone, e non pareva essere altrimenti, è la pittura veneta con
a città di Padova rende omaggio al talento di Emilio Baracco con una mostra allestita alla Galleria Cavour fino al 1 aprile. Dopo varie esposizioni personali tenute sia in Italia che all’estero, l’artista ritorna nella sua città - dove vive e lavora - con questa esposizione in cui presenta sculture, disegni, acquerelli, incisioni e gioielli, una selezione degli ultimi venti anni del suo lavoro creativo. Baracco è interprete di un’inquieta sperimentazione, in cui recupera il patrimonio dell’antichità classica denunciando al contempo i turbamenti dell’attualità e proiettando le sue visioni in un futuro possibile dove, misteriosamente, le immagini di questo Olimpo perfetto si sono disgregate e infrante in un perenne metamorfismo. Un’arte contraddistinta dalla sapiente fusione dell’antica tecnica del pastello e della fusione e dell’incisione. L.O.
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protagonisti e comprimari: tra i nomi citiamo Tintoretto, Strozzi, i Da Ponte, Marco Liberi, Pellegrini e Pagani, Marco Ricci, Giovan Battista Pittoni, Rosalba Carriera, Giambattista Piazzetta, Zais e Bison, Zanchi. II secondo dopoguerra offre, infine, una sequenza notevolissima di opere, a ricordare l’importanza del gruppo N e dell’optical, con Biasi, Castellani e gli altri protagonisti.
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INTERVISTE
Si avvicina l’appuntamento con “Este in fiore” una delle classiche manifestazioni della città ormai giunta all’undicesima edizione. Anche quest’anno il centro storico sarà letteralmente invaso dai fiori di ogni specie e colore, esposti sotto gli occhi delle migliaia di visitatori che come da tradizione prenderanno d’assalto Este. Un’occasione per conoscere la città e le sue produzioni. Dalla Bcc Euganea
Mafia in Veneto, attraverso le imprese in crisi pagg. 26-27
di Risparmio di Padova e Rovigo
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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 EVENTI E MOSTRE a cura di Laura Organte famiglie del Veneto.
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Domenica 1 aprile edizione speciale delle “Domeniche in Villa” a Villa dei Vescovi di Luvigliano. Protagonista indiscusso sarà il tè, grazie a un seminario tenuto alle ore 16 da Nicoletta Tul – Tea master e Tea tester - che permetterà non solo di degustare le qualità più pregiate di questa famosa bevanda, ma anche di scoprirne la storia e l’affascinante “cerimonia”. Evento a numero chiuso per 20 persone, costo 25 euro per gli adulti, 17 euro per gli Iscritti FAI e i residenti. Prenotazione obbligatoria al numero 049/9930473 o via email: fai vescovi@fondoambiente.it.
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Este, dal 12 al 15 aprile
La proprietaria chiede i danni
Diciassettemila euro per i danni causati dal paracarro comunale. Li chiede Paola Gasperi, moglie del consigliere regionale pidiellino Piergiorgio Cortelazzo. La donna era uscita di casa, in via Madonnetta, a bordo della sua Mercedes Classe A. Al passaggio dell’auto, però, un pilot elettronico si è improvvisamente alzato, infilzando l’auto.
Appuntamento il 1 aprile
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Jacques Villeglé, maestro del Nouveaux Realisme pag. 34
CONFERMATO ANTICIPO CASSA INTEGRAZIONE
La Bcc Euganea ha prorogato a tutto il 2012 l’accordo che prevede la possibilità di anticipare ai lavoratori cassaintegrati l’indennità a carico dell’Inps. “Si tratta di un prestito a tasso zero ai lavoratori cassaintegrati – spiegano dalla banca - limitando così i problemi per le famiglie che, diversamente, dovrebbero attendere l’emissione dall’Inps. Questa ulteriore proroga sottolinea l’immutato impegno della Bcc alla difesa del territorio e delle famiglie, nonché la ferma convinzione che l’importanza del valore della mutualità sia un concreto e significativo aiuto”.
La rassegna Fino a giugno spettacoli coinvolgenti, finale su Dio e Hawking
“Sacre Armonie”, Venezia da Vecchioni alle danze deiPadova monaci tibetani Rovigo Treviso S arà Roberto Vecchioni ad aprire, mercoledì 21 marzo, la rassegna Sacre Armonie, appuntamento culturale che ambisce a fondere l’anima sacra e quella profana, quella della scienza e della cultura, della città di Padova. Il grande cantautore italiano si proporrà all’Auditorium Pollini, con lo spettacolo “Ex Cathedra”, in una veste un po’ inedita, eppure fortemente legata alla sua biografia professionale: quella di studioso e docente di letteratura Classica. Un viaggio attraverso la lirica di Saffo e Catullo, impreziosito dall’accompagnamento al pianoforte di Patrizio Fariselli, virtuoso del jazz e della musica popolare, già protagonista della storica formazione degli Area. La rassegna prosegue poi sabato 14 aprile alla chiesa Santa Maria dei Servi con “Canti dall’Inferno”, un’immersione nell’opera dantesca accompagnato dalla voce di Fabio Gemo e la musica di Davide Ferraio. La Sala dei giganti di Palazzo Liviano accoglierà poi venerdì 20 aprile, in prima regionale, lo spettacolo “Cello Songs”, frutto dell’incontro di Sarah-Jane Morris con il violoncellista e compositore Enrico Melozzi. Martedì 15 maggio ironia e riflessione si fondono nello spettacolo “Gioele legge Gioele”. Sul parlco del teatro Verdi Gioele Dix,
il 26 maggio in piazza delle Erbe protagonisti i monaci tibetani
Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala con dopo la fortunata esperienza de “La Bibbia ha quasi sempre ragione”, riprende il filo delle sue divagazioni a sfondo biblico con un omaggio al profeta che, per ovvie ragioni, sente più vicino. Sabato 26 maggio la splendida cornice di Piazza delle Erbe e del Palazzo della ragione ospiteranno una serata-evento spirituale scandita da canti dall’alto potere evocativo, danze sacre e rituali e da preghiere buddiste. A proporre la suggestiva rappresentazione “Il potere della compassione” sono i monaci del Monastero tibetano di Tashi-Lhunpo, protagonisti di una drammatica fuga dalle
persecuzioni del loro Paese. A chiudere la kermesse, sabato 9 giugno, la prima assoluta dello spettacolo “Dio e Stephen Hawking”, di scena al Verdi, per la regia Alessandro Gassman, tratto dal testo di Robin Hawdon Dio e Stephen Hawking. Due attori di grande forza interpretativa, Manrico Gammarota e Sergio Meogrossi, danno voce e corpo ai due protagonisti, in una serie di quadri creati da una giovane artista, Simona Gandola, che lavora con le mani e usa la sabbia evocando, a secondo dei momenti, comete, pianeti, galassie, formule matematiche, esplosioni nucleari. L.O.
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4 Argomento del mese MONSELICE, INTERVISTA
Comuni alle prese con tagli e bilanci
Il sindaco Francesco Lunghi
Il sindaco Francesco Lunghi non nasconde le difficoltà del momento e annuncia il ritocco di alcune tasse: “non aumentiamo le tariffe dei servizi scolastici, anche l’aliquota Imu per la prima casa non viene toccata e restano le detrazioni. Cresce invece l’addizionale Irpef ma non per i redditi inferiori ai 15 mila euro” di Emanuele Masiero
“Nonostante le ristrettezze manteniamo tutti i servizi rivolti alle persone”
“Fra i lavori a rischio ci sono la complanare ma anche la piazzetta di Ca’ Oddo”
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arola d’ordine tagliare. In un periodo di crisi nera, ai Comuni resta solo questo da fare. Fin qui tutto facile. Il difficile è solo scegliere in che ambito togliere risorse. Buongiorno, sindaco Lunghi. Tanto per cominciare... come vede la situazione economica generale? “Direi che si sta aggravando e le premesse per il 2012 e 2013 non sono per nulla incoraggianti. Per questo abbiamo fatto scelte difficili al fine di preservare il tessuto sociale e produttivo della nostra comunità”. Quindi come si sviluppa la vostra visione “strategica”? “Al centro dell’azione amministrativa ci deve essere la persona, la famiglia e la collettività, prestando la massima attenzione all’ambiente, al territorio e alla sicurezza. Ogni bambino, giovane, anziano o disabile che sia, merita attenzione in quanto portatore di idee e valori”. Che linea avete tenuto per definire il bilancio di previsione 2012? “Prima di tutto ci siamo dati quattro importanti obiettivi: garantire i servizi alla persona, promuovere le attività educati-
OPPOSIZIONE MIAZZI CONTRO IL BILANCIO
“Provvedimento da bocciare”
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l bilancio di previsione del 2012 del Comune di Monselice, ha ricevuto una secca bocciatura dei consiglieri comunali di opposizione. Su tutti Francesco Miazzi che valuta come disastroso il bilancio proposto dal governo in carica. “Questo bilancio non è da emendare, sarebbe da stravolgere – afferma Miazzi - Ma questo per noi non Francesco Miazzi è possibile perché non abbiamo il tempo per farlo e soprattutto non siamo maggioranza. Si poteva fare meglio, bastava applicare una filosofia diversa. Ci sono tanti esempi, quello più appropriato potrebbe essere il comune di Vigonza, molto simile al nostro per molte caratteristiche. Qui invece il Sindaco ha imposto una logica opposta. Altro che mani in tasca, anche i piedi mettete nelle tasche dei cittadini di Monselice, in un periodo di estrema difficoltà e di tassazione ai massimi livelli prodotta dai governi di questi anni. Irpef a 0,8% contro lo 0,5% precedente, Imu 4 per mille contro 3,7 per mille di Vigonza, Imu sui fabbricati rurali a 0,2 per mille quando Vigonza ha dimezzato a 0,1 per mille, come raccomandato dalla Coldiretti”. Per Miazzi, il problema più grave resta quello dei mutui contratti. “Tra le voci più consistenti abbiamo la quota ammortamento mutui che vale circa 1.251.000 euro, frutto di una spesa bestiale che ha portato il debito da 8 a 27 milioni di euro in meno di 10 anni”. E.M.
vo-culturali e di socializzazione, limitare al massimo l’aumento della pressione fiscale e valorizzare il territorio contrastando gli effetti della disoccupazione”. Sono propositi di tutto rispetto. Siete veramente riusciti a non aumentare le tasse? “Qualche ritocco era necessario, ma è stato limitato al minimo. Non vengono aumentate le tariffe dei servizi scolastici e non vengono tagliate le spese relative ai servizi sociali, alle persone e alle famiglie”. Cosa ci può anticipare sull’Imu? “Abbiamo deciso di non modificare l’aliquota ordinaria per la prima casa, che è del 4 per mille con una detrazione di 200 euro per abitazione e ulteriori 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore ai 26 anni. Stessa volontà per quanto riguarda le seconde case e gli altri fabbricati, per i quali l’aliquota ordinaria è fissata al 7,6 per mille, precisando che il 50% sarà trattenuta dallo Stato”. Per quanto riguarda l’Irpef invece? “Per compensare la significativa riduzione di trasferimenti statali dovuti alle manovre estive e al decreto “salvaitalia”,
siamo stati costretti ad aumentare l’addizionale Irpef. Abbiamo però tenuto conto della fascia di reddito fino a 15 mila euro che sarà esente dall’Irpef. Per tutti gli altri redditi invece l’aliquota unica è dello 0,8”. Quali sono le opere che verosimilmente non subiranno stop a causa della crisi? “Il nuovo ospedale unico e la riconversione di quello attuale, la messa a norma degli edifici scolastici, la costruzione di nuovi alloggi convenzionati, il recupero di Villa Pisani, Loggetta, ex Pescheria e canonica di Marendole, l’ultimazione delle mura medioevali. Inoltre abbiamo importantissimi interventi di viabilità: via 28 Aprile, pista ciclabile a Ca’ Oddo, piazzetta e ampliamento del cimitero di San Cosma, rotatoria di via Verdi e Petrarca, ponte della Pescheria e molta illuminazione pubblica”. Quali sono gli interventi che invece “rischiano” di più? “La complanare, il canile, la piazzetta di Ca’ Oddo, la rotonda in zona industriale e la chiesetta del Carmine. Per questi interventi cercheremo di concludere accordi pubblici-privati”.
Argomento del mese 5 A Este 600 mila euro di meno in cassa
Il sindaco Giancarlo Piva
Sindaci in rivolta L’intervista/2 Giancarlo Piva, sindaco di Este, non nasconde le criticità attuali
“Il patto di stabilità congela i nuovi investimenti” di Emanuele Masiero
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eppure Este è esente da tagli e ritocchi vari. La crisi si fa sentire sulle casse del Comune e la squadra guidata dal sindaco Giancarlo Piva è costretta a stringere la cinghia. Buongiorno Sindaco Piva. Immagino siano giorni difficili. “Stiamo portando avanti un difficile lavoro di quadratura del bilancio. La crisi e i tagli imposti dalle manovre estive del governo Monti, ci hanno messo in difficoltà”. Qual è il quadro delle opere pubbliche? “Diciamo che non è drammatico perchè stiamo portando a termine alcuni interventi, ma il patto di stabilità ci impedisce di fare nuovi investimenti. Per ora abbiamo il restauro del Teatro dei Filodrammatici e la Chiesa degli Zoccoli. Inoltre abbiamo anche due opere di viabilità a completo carico dei privati: la rotatoria al Famila e quella di via Versari, di fronte all’Extense”. Per quanto riguarda le tasse cosa pensate di fare? “Stiamo ragionando su Imu e Irpef. Di sicuro non andremo a toccare le classi deboli che non riescono ad arrivare a fine mese. Inoltre non faremo tagli ai servizi alla persona, supportando anche le famiglie con figli con difficoltà educative. Ad oggi abbiamo solo due minori in istituto. Un risultato importante moralmente ed economicamente visto che ogni ragazzo costa 30 mila euro all’anno”. Ci saranno iniziative per sostenere il lavoro? “Stiamo studiando un piano di intervento insieme agli istituti di credito per sostenere chi avvia attività di microimpresa. Inoltre proseguiremo con il progetto del teleriscaldamento collegando la casa di riposo e il patronato del Redentore”.
“Noi gabellieri dello Stato” I
nutile nasconderlo: che siano di destra o di sinistra, i Sindaci hanno bocciato la manovra Monti. Il professore ha toppato in pieno e i primi cittadini hanno lanciato una proposta shock attraverso l’Anci: “Tenetevi i trasferimenti dallo Stato e lasciateci i proventi Imu”. E’ completamente d’accordo Giancarlo Piva, primo cittadino di Este. “Non posso dire di essere soddisfatto dalla manovra Monti – spiega Piva – Basti pensare che con l’Imu il Comune introita meno che con la vecchia Ici. A questo punto i sindaci diventano i gabellieri dello Stato. E’ una cosa che non possiamo accettare” Fino a 6 mesi fa ancora si parlava di federalismo. Un miraggio sfumato al vento e sostituito dai pesanti tagli previsti per il 2012. “Tra il Governo Monti e quello di Berlusconi, ci troviamo con 600 mila euro in meno quest’anno – continua il sindaco di Este – E per l’anno successivo al momento non ci sono premesse incoraggianti. Monti avrebbe dovuto pensare maggiormente agli enti locali, allentando il patto di stabilità. Invece non è stato così. Per questo, attraverso l’Anci, abbiamo chiesto che il Governo ci lasciasse i proventi dell’Imu e si tenesse i trasferimenti dallo Stato. Sarebbe più etico visto che l’Imu andiamo a chiederla ai cittadini con la nostra faccia anche se poi ai “Per non toccare Comuni resta solo il 50%. Quest’anno i servizi costretti 2.650.000 euro di Imu andranno allo ad aumentare le tasse o tagliare Stato”. In queste condizioni i Comuni sono altre spese” stati costretti a ritoccare le tasse e a tagliare alcuni servizi. “Abbiamo lasciato completamente invariati i servizi alla persona perchè non possono rimetterci le fasce più deboli della nostra comunità – ha concluso Piva – Certo che da qualche parte bisognava tagliare. Per questo abbiamo ridotto eventi e cultura, senza però intaccare le iniziative che possono favorire il turismo. Dobbiamo riuscire a favorire tutto quello che può generare posti di lavoro”. Sulla stessa linea, si trova anche il collega Francesco Lunghi, primo cittadino di Monselice. “Le azioni del Governo sono limitate ad un quadro normativo che penalizza molto Comuni, Provincie e Regioni a causa delle manovre estive – afferma Lunghi – Queste manovre hanno comportato una forte riduzione delle entrate per trasferimenti statali che saranno compensate con cospicue decurtazioni delle spese correnti cercando di ridurre al minimo i disagi sui servizi. I Comuni si trovano nei fatti ad essere chiamati esattori per lo Stato sul suo maggior prelievo, senza che questo possa comportare una boccata di ossigeno per le finanze locali». Anche nella cittadina tagli in vista per i grandi eventi e le attività culturali. “Non era possibile fare altrimenti – spiega il sindaco di Monselice – Per non gravare sui servizi alla persona, siamo stati costretti a intervenire su sport e cultura. Ma cercheremo sponsorizzazioni private che colmino i tagli previsti”. Emanuele Masiero
6 Approfondimento I progetti La Regione stanzia risorse per salvare il territorio e la Laguna
Acqua pulita e “amica” Tra Conselve e Monselice cantieri sugli argini e costruzione di bacini per l’autodepurazione di Nicola Stievano
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on l’arrivo della primavera si intensificano gli interventi del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo su tutto il territorio di competenza, dalle pendici dei Colli Euganei passando per Este, Monselice e Conselve. In particolare il conselvano è interessato da cantieri di dimensioni ragguardevoli. Vediamone un paio. Proseguiranno per tutto l’anno i lavori di sistemazione idraulica ambientale dei “bacini centrali” fra Anguillara e Bagnoli progettati dal Consorzio Adige Euganeo che ha ottenuto un finanziamento di oltre 3,1 milioni di euro dalla Regione. Un intervento pianificato da anni con i due Comuni interessati e le organizzazioni agricole ed imprenditoriali proprio per ridurre il rischio alluvione in un’area già finita sott’acqua in più occasioni nel passato. “I lavori sono stati appaltati alla Alissa Costruzioni di Padova, associata alla Gmt di Porto Viro (Rovigo) - spiega il presidente Antonio Salvan - e consistono nell’allargamento di alcune decine di chilometri di canali esistenti ma anche nello scavo ex novo
di alcuni chilometri di corsi d’acqua, oltre alla costruzione di ponti di varie dimensioni. A Prejon vedrà la luce un impianto idrovoro nuovo di zecca che sostituirà i vecchi impianti privati San Bonaventura, San Bovo e Pascoletti. In questo modo andiamo a mettere in sicurezza oltre duemila ettari di
Lo scavo di un corso d’acqua
terreno dei bacini idraulici “Arca del Santo” e “Dominio di Bagnoli”, ormai compromessa in modo cronico”. A vigilare sui cantieri ci sarà anche un “pool” di archeologi inviati dalla Soprintendenza del Veneto visto che sono interessate zone abitate fin dall’antichità. Se verranno alla luce dei reperti sarà così immediatamente segnalati. A nord di Bagnoli, invece, nel bacino idraulico “Sorgaglia” il Consorzio sta costruendo invece la più vasta area umida per la depurazione naturale dell’acqua grazie alla presenza delle piante (fitodepurazione). Il nuovo invaso, costruito non lontano dalla zona industriale, servirà anche come scorta d’acqua per l’irrigazione. Poco più ad est il Consorzio sta costruendo una nuova idrovora automatizzata e telecontrollata, in grado di sollevare oltre tremila litri al secondo, che andrà a sostituire tre vecchie pompe a servizio di tre bacini che sversano nel Canale dei Cuori. Da qui l’acqua raggiunge poi l’idrovora Ca’ Bianca di Chioggia.
NEWS Nel Piovese interventi per gestire al meglio la rete di scolo
LAVORI IN CORSO A CANALI E IDROVORE
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’area del Piovese è una delle più fragili dal punto di vista idrogeologico, per questo gli interventi per la salvaguardia del territorio si concentrano in questa zona. Di recente la regione ha disposto un finanziamento aggiuntivo di 400 mila euro per completare i lavori di riscavo dei “Rii di Piove” da parte del Consorzio di Bonifica Bacchiglione. “E’ quanto ha previsto il provvedimento votato dal Consiglio veneto – ha Lavori lungo i canali di Piove ricordato l’assessore Renato Chisso – che ha ripartito 80 milioni della Legge Speciale per Venezia, per lavori di disinquinamento della Laguna e del territorio del bacino scolante. Gli interventi in questione sono già stati finanziati con i riparti 1999 e 2004 e sono in fase di ultimazione. L’ulteriore finanziamento serve a completarli, con riferimento all’aumento dei prezzi delle lavorazioni e all’adeguamento delle apparecchiature elettromeccaniche alle nuove normative e a standard di qualità più elevati per aumentarne l’affidabilità e consentirne la completa automazione e telecontrollo”. I lavori hanno interessato gli scoli Liettoli, Rio Primo Ramo, Rio Ramo Principale e Saverga, per una estesa di circa 17 km. I corsi d’acqua sono stati ricalibrati e sono state realizzate ampie golene, con la duplice funzione di trattenere i nutrienti e i maggiori volumi d’acqua in caso di piena, incrementando l’attività auto depurativa naturale dei corsi d’acqua. Nel frattempo la Giunta veneta ha dato il via libera al progetto del nuovo impianto idrovoro nel canale Altipiano, a monte dell’imbocco della botte a sifone di Conche, nel comune padovano di Codevigo. L’impianto permetterà di alleggerire la portata che dal canale Altipiano. La capacità massima di sollevamento verso il fiume Brenta sarà di 11 metri cubi d’acqua al secondo. Costo 3 milioni e mezzo di euro: 2,5 messi dalla Regione e un milione dal Magistrato alle Acque
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’acqua fa ancora paura e la sicurezza idraulica resta un miraggio, a lungo inseguito, in buona parte del territorio padovano. A distanza di oltre un anno dall’alluvione abbattutasi sulla bassa padovana, con conseguenze drammatiche per la popolazione e le attività commerciali, cosa è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio ed evitare che situazioni simili si ripetano? Partendo da questo interrogativo FlaiCgil, tra le organizzazioni sindacali con il compito di tutelare le sorti dei lavoratori dei consorzi di bonifica, Legambiente e il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha promosso un partecipato incontro sul tema della sicurezza idraulica, all’auditorium di Piove di Sacco. Tra i relatori anche Luigi D’Alpaos, docente di Idrodinamica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, ilq uale ha ribadito che la strada per risolvere i problemi del territorio è ancora tutta in salita e che finora è stato fatto ben poco per i grandi fiumi come Brenta e Bacchiglione. Francesco Veronese, direttore del Consorzio di Bonifica Bacchiglione, si è soffermato invece sugli interventi quotidiani nella rete interna di scolo, per gestire l’ordinario. “Rispetto all’alluvione del ‘66 - spiega Marco Ugolini, delegato del Consorzio Bacchiglione - il nostro territorio è messo peggio. Il terreno, infatti, non è più in grado di trattenere l’acqua a causa della sempre crescente urbanizzazione. La sicurezza di un’area non può prescindere da una bonifica efficiente e funzionante”.
Al centro del dibattito l’appello fatto da Flai Cgil e da Legambiente ad enti locali e istituzioni in generale, affinchè provvedano ad inserire nei propri bilanci una programmazione concreta dell’uso ottimale delle risorse, come evidenzia Alessandra Stivali, segretario confederale Cgil: “Chiediamo ai comuni di tenere nella dovuta considerazione la questione della sicurezza idraulica, attraverso il ripristino dei finanziamenti per la manutenzione ordinaria della rete”. Per Sandro Pagliaro, presidente del circolo Legambiente della Saccisica, gli amministratori locali non sarebbero sensibili alla problematica: “I sindaci e altri rappresentanti istituzionali hanno reagito bene al momento dell’emergenza, ma poi sembrano essersi dimenticati dell’accaduto”. Un’emergenza che oggi sarebbe ancora più difficile da gestire, come specifica Ugolini: “I tagli regionali incombono sui consorzi di bonifica, e se arrivasse un’altra alluvione ci troveremmo davvero in grossa difficoltà: al momento non ci sono i soldi nemmeno per porre rimedio alle urgenze”.
8 Monselice L’Intervento
Istruzione
Le sorprese delle “liberalizzazioni”
Accorpamento scolastico La riorganizzazione ha imposto di unificare ben 16 plessi
Un istituto per 2.000 alunni di Emanuele Masiero
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L’amministrazione assicura che per i ragazzi non cambierà nulla, anzi, così ci sarà un solo interlocutore
li istituti comprensivi “Zanellato” e “Guinizzelli” sono stati accorpati, diventando l’Istituto Comprensivo di Monselice. La nuova scuola forma una massa critica di tutto rispetto con ben 2 mila alunni e 16 plessi scolastici. Al suo interno confluiranno le cinque Scuole dell’Infanzia di Monselice e Pernumia, le sette Scuole Primarie di Monselice, Arquà Petrarca e Pernumia, le tre scuole medie (“Zanellato”, “Guinzelli” e la “Beolco” di Pernumia) e per finire, il Ctp di Monselice. Sono state da subito favorevoli a questo cambiamento le amministrazioni comunali di Monselice, Pernumia e Arquà Petrarca, mentre tutt’altro rimangono tutt’altro che felici i genitori, che con la loro raccolta di firme si erano scagliati contro l’accorpamento. “Ribadiamo la nostra convinzione secondo la quale i genitori devono rimanere assolutamente tranquilli – spiega il Sindaco Francesco Lunghi - L’accorpamento infatti, non porta con sé nessuna modifica dell’offerta formativa. La linea dell’accorpamento viene applicata in tutta la regione, non è certo un capriccio di Monselice. L’obiettivo di questa operazione è quello di avere una visione globale che sarà utilissima in fase di programmazione. In ogni caso, sia io che l’assessore all’istruzione, siamo a disposizione di quelle famiglie In ogni caso comunque, ciascuna scuola conserverà le che ritenessero di avere problemi dovuti all’accorpa- proprie peculiarità”. Ma le polemiche sono andate ben mento. Qualsiasi famiglia si sentisse danneggiata può al di là della semplice offerta formativa. Qualcuno ha chiamare in Comune e fissare un pure ipotizzato che la decisione appuntamento con me o l’asses- Il sindaco Lunghi non potesse spettare in nessun sore per valutare insieme la sua “L’accorpamento modo al Comune. “Con il Denon vanifica situazione particolare”. creto Legge 112 del 1998 sono E’ sulla stessa linea il vice- la pluralità delle stati attribuiti ai Comuni compiti sindaco Gianni Mamprin. “Non offerte formative” e funzioni concernenti l’istituzioci sentiamo vincitori di nulla - agne, l’aggregazione, la fusione e giunge Mamprin - Ma siamo soddisfatti che la Regione la soppressione di scuole in attuazione degli strumenti abbia accolto la proposta nostra, di Arquà Petrarca e di programmazione – continua Lunghi - La redazione Pernumia. Avere un solo interlocutore renderà le cose dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni più semplici per genitori, amministrazione e docenti. scolastiche, i servizi di supporto organizzativo, il piano
NEWS
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La scuola media “Guinizzelli” è uno dei 16 plessi di Monselice accorpati sotto un unico istituto comprensivo
di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature. E’ quindi evidente che compete ai Sindaci l’assetto della rete scolastica della città, anche in ottemperanza alle disposizioni della legge finanziaria del 2011. Tuttavia mi preme chiarire che l’accorpamento dei due Istituti non andrà in alcun modo a vanificare la pluralità dell’offerta formativa, poiché la nuova Istituzione scolastica sarà comunque costituita dagli attuali plessi, collocati territorialmente nelle varie zone della città. Ogni plesso inoltre manterrà le proprie caratteristiche peculiari in modo da offrire una riposta diversa in base alle richieste dell’utenza. Saranno inoltre mantenuti i Centri Territoriali Permanenti che rappresentano un’ulteriore opportunità di formazione per gli adulti”.
di Erminio Alajmo* segue da pag.
Non può più sussistere il limite minimo di 5 ore, né quello massimo di 20 ore di apertura. Rimane l’efficacia della norma che prevede la limitazione degli orari per esigenze pubbliche. Rimane anche la preventiva comunicazione al Comune così come va fatta comunicazione sulla scelta del giorno di chiusura settimanale e delle ferie. Persiste la necessità dell’esposizione del cartello orario e chiusura, in quanto è una necessità di informazione al pubblico. Attualmente, in materia di orari, il Comune è tenuto ad emanare una disciplina degli orari degli esercizi pubblici. In attesa dei provvedimenti attuativi sulle liberalizzazioni, o altri pronunciamenti dell’Autorità preposta, riteniamo che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle ordinanze già emesse, mantenendo la validità degli orari già comunicati a suo tempo dagli esercenti. Nel caso il titolare dell’attività di somministrazione intendesse modificare, o ampliare, l’orario di apertura, dovrà comunicarlo al Comune, che ne prenderà atto nel caso nulla-osti all’apertura prolungata o modificata, oppure, nel caso sussistano ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, o comunque di interesse pubblico, il Sindaco potrà imporre limitazioni all’orario, in via permanente o per situazioni contingenti, com’è avvenuto finora. Intanto le linee guida regionali di programmazione restano tuttora valide e i Comuni devono continuare a predisporre la programmazione con possibilità di imporre vincoli alle nuove aperture per la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali. Attendiamo però chiarimenti da parte dei Ministeri e le indicazioni delle Regioni. Sulle attività di somministrazione delle bevande, in una battuta “l’unica certezza è che non ci sono certezze” e restiamo in attesa dei pronunciamenti della Magistratura. Fino a quando non verrà rivista e modificata la disciplina regionale rimane uno strumento valido ed indispensabile per dare regole certe ad un settore che svolge un importante servizio al pubblico. In attesa di pronunciamenti ufficiali consigliamo di evitare fughe in avanti o prese di posizione personalistiche. *Presidente Appe Padova
Alla Guinizzelli e Zanellato e alle due scuole Paritarie
LAVAGNE MULTIMEDIALI, NE ARRIVANO 4
ell’era dell’iPhone e dell’iPad, il touch arriva anche nelle scuole. Magari l’utilizzo è molto diverso, ma il concetto di base resta lo stesso: via con l’innovazione tecnologica. Il progetto Scuola Digitale nasce per sviluppare e potenziare l’innovazione didattica attraverso l’uso delle tecnologie informatiche. Per questo, il Miur ha predisposto un piano che prevede di dotare le scuole statali di kit tecnologici composti da Lavagne Interattive Multimediali
con proiettore integrato e personal computer. Grazie all’intervento dell’Assessorato all’Istruzione del Comune, anche le scuole di Monselice si sono avviate a sostituire la vecchia cara lavagna di ardesia con le Lavagne Interattive Multimediali o più brevemente Lim. Un dispositivo elettronico delle dimensioni di una tradizionale lavagna, sulla quale è possibile disegnare usando dei pennarelli virtuali o con il sistema touch screen. E’ collegata ad un personal computer,
1
del quale riproduce lo schermo, permettendo di mantenere il classico modello didattico centrato sulla lavagna. L’obiettivo del Comune di Monselice è sostenere i docenti nel processo di profonda trasformazione delle pratiche educative. Per questo sono state acquistate e donate alle scuole della città 4 Lim, una per ciascun Istituto Comprensivo (Guinizelli e Zanellato) e una per ciascuna scuola paritaria (Sacro Cuore e Buggiani). E.M. Una lavagna multimediale in classe
Monselice 9 Il caso La denuncia del consigliere di “Nuova Monselice” Francesco Miazzi
Il “mistero” di via Verdi
Tre condomini sembrano essere sprovvisti dell’agibilità eppure sono abitati da diversi anni di Emanuele Masiero
Operai al lavoro nella costruzione di un condominio
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re condomini dove abitano già numerose famiglie, ma privi dell’agibilità e un’area che dovrebbe essere adibita a verde pubblico e ospita invece i bomboloni del gas. Sembra incredibile, ma è la realtà. La situazione si è verificata negli appartamenti dei civici 23 A, 23 B e 23 C di via Verdi in un complesso residenziale composto da tre edifici. “La situazione denunciata dai residenti nei condomini di via Verdi, rappresenta purtroppo solo la punta di un iceberg che si è formato in un decennio d’illegalità e
Politica
gestione collusa dell’urbanistica ed edilizia del nostro Comune – spiega Francesco Miazzi, consigliere comunale della Nuova Monselice - Questa situazione interessa gran parte delle lottizzazioni e delle nuove costruzioni eseguite in questi anni. In quasi tutti questi interventi, le opere di urbanizzazione risultano incomplete. Nonostante questo, interi complessi residenziali sono stati venduti e abitati, senza il necessario collaudo e l’attestazione di agibilità”. Situazioni incresciose che spesso non
emergono subito e riaffiorano a distanza di qualche anno. “Nel momento di vendere o di affrontare problemi condominiali, questi residenti vengono a conoscenza della triste realtà e si ritrovano in un circuito infernale – continua Miazzi - Di fatto risultano proprietari di questi stabili e come tali devono farsi carico delle spese per i mancati interventi di urbanizzazione. E molte delle ditte, magari nel frattempo hanno chiuso e risulta impossibile qualsiasi rivalsa. Dobbiamo inoltre ricordare che sono decine i
PIERLUIGI GIACCARELLO GUIDA IL PD DI MONSELICE
E
’ arrivata una ventata di gioventù nel circolo locale del Pd di Monselice. A partire dal candidato unitario eletto. 30 anni, laureato in comunicazione, impiegato in banca, il neosegretario Pierluigi Giaccarello ha presentato all’assemblea una relazione dove ha sintetizzato il programma con
casi di abusivismo emersi in questi anni, quasi tutti sanati con poche migliaia di euro. Per i cittadini coinvolti è giunto il momento di parlare e raccontare senza timori il raggiro di cui sono rimasti vittime. Per la politica è giunto il momento di fare i conti con i guasti che ha prodotto, e questo, prima che qualcuno decida che è giunto il momento di sciogliere questa compagine amministrativa”. Intanto, sul problemi dei condomini di via Verdi, resta il mistero. Chi ci abita ha anche ricevuto la residenza dopo la
cui ha intenzione di guidare la principale formazione politica del centosinistra monselicense verso le amministrative del 2014. “Devo ringraziare Loretta Sattin (segretario dimissionario, ndr) a nome di tutti per quanto ha fatto nonché per il contributo che garantirà – ha esordito Giaccarello - Siamo già nella seconda parte del mandato del sindaco Francesco Lunghi. Una giunta caratterizzata da un grado elevato di litigiosi-
regolare visita dei vigili. Nessuno mai ha contestato nulla. Non si tratta nemmeno di un caso isolato, perché nei tre blocchi del complesso abiterebbero già una decina di famiglie. E non sarebbe neppure l’unico problema del complesso residenziale: per il Prg, il giardino dovrebbe essere zona ad uso pubblico attrezzata a parco, ma è stato recintato e vi sono stati collocati i bomboloni del gas. Che tra l’altro sarebbero privi del necessario certificato. Insomma, una situazione decisamente strana.
tà nella pur larga coalizione che la sostiene. Un centrodestra che, quindi, potrebbe arrivare alle prossime elezioni più diviso di quanto possa apparire oggi”. Il nuovo direttivo è composto, oltre che dai consiglieri comunali Rino Biscaro e Pietrantonio Aldrigo, da Federico Bettin, Giuseppe Bezzon, Luisa Coletti, Vittorio Ivis, Marco Pierantoni, Emanuele Rosi, Gianmichele Rossi, Loretta Sattin, Nicola Terzo, Germana Urbani e Valentina Vallarin. E.M.
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10 Este L’anniversario Il distaccamento dei Vigili del Fuoco spegne 50 candeline
Mezzo secolo di soccorsi Due giorni interi di festeggiamenti con la Sogit e la Protezione Civile, incontri e dimostrazioni di Nicola Cesaro
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esta grande al distaccamento dei pompieri atestini, che che tagliano il traguardo del mezzo secolo di attività. Una prima presenza del Corpo è attestata nella struttura di via Padana Inferiore fin dal 1957, quando un ausiliario fu inviato in zona per smistare le chiamate di soccorso alla sede centrale di Padova. Il 1962 vide la costituzione della prima vera squadra antincendio di Este. Il gruppo era formato da quattro militari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, un caposquadra e un autista. Il primo dei capi distaccamento atestini fu D’Ambro, al quale, nel corso degli anni, sono succeduti altri undici responsabili: Zancarini, Iannuzzi, Lunardi, Michelotto, Nicolli, Minozzi, Carraro, Turato, Pizzighello, Merlin e l’attuale Michelotto. Ad oggi nel distaccamento lavorano trentadue pompieri, suddivisi in quattro turni di servizio. Per celebrare questo importante traguardo i Vigili del Fuoco di Este in collaborazione con la Sogit (Soccorso ordine San Giovanni), l’associazione di Este che opera
SCUOLA All’istituto Manfredini
LA RIVOLUZIONE DELL’INFORMATICA
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l Manfredini investe sull’informatica e sulle nuove tecnologie, per una scuola sempre al passo con i tempi. Due sale informatiche, oltre trenta personal computer e una festa per dare il benvenuto alla nuova strumentazione: durante le celebrazioni per la ricorrenza legata a don Giovanni Bosco, l’ente professionale salesiano ha inaugurato due nuovi ambienti scoalstici. Una sala accoglie 22 computer ed è riservata a tutti gli studenti del centro di formazione salesiano, l’altra invece ospita 10 pc riservati agli iscritti al corso di grafica. Le due aule sono state attivate grazie al contributo di Sesa e di Camera di commercio di Padova. Un passo avanti nell’applicazione della tecnologia alla didattica, dunque, ed è l’ennesimo per il Manfredini: da qualche tempo, per esempio, gli alunni delle classi prime non utilizzano testi cartacei ma tablet digitali, collegati anche alla biblioteca dell’istituto. L’inaugurazione degli spazi è avvenuta alla presenza di monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, e davanti alle massime autorità politiche e amministrative del territorio. N.C.
I Vigilii del Fuoco con i volontari di Sogit e Proezione Civile nel campo del primo soccorso sanitario e del trasporto disabili. e la Protezione Civile hanno ideato una manifestazione celebrativa sabato 31 marzo e domenica 1 aprile nei giardini del castello carrarese. Sabato i bambini impareranno il difficile lavoro del Vigile del Fuoco attraverso un percorso giocoso e divertente: la Pompieropoli. I bimbi potranno salvare un gattino in difficoltà, soccorrere un’anziana bloccata in casa e spegnere un piccolo incendio. La domenica, invece, sarà dedicata a tutti coloro che hanno lavorato nel distaccamento
di Este. Nella mattinata si terrà un meeting sul primo soccorso tecnico e sanitario e si spiegheranno le manovre da mettere in atto in caso di incidenti domestici. Seguiranno le onorificenze ai pensionati Vigili del Fuoco che hanno prestato servizio presso il Distaccamento di Este. Nel pomeriggio si svolgeranno delle esercitazioni che vedranno coinvolti i Vigili del Fuoco, la Sogit di Este e la Protezione Civile locale, che lasceranno col fiato sospeso tutti gli spettatori e forniranno nozioni fondamentali di primo soccorso.
IL CASO Ad averne diritto, gratuitamente, sono ben tremila
IL TELESOCCORSO SALVA LA VITA MA LO CHIEDONO APPENA 149 ANZIANI
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n tasto che può salvare la vita. Eppure a Este solo un anziano su venti ritiene opportuno sfruttare il servizio. Il riferimento è al telesoccorso, strumento riservato ad anziani e disabili che ad Este è dispensato gratuitamente. Nella cittadina murata in tremila ne avrebbero diritto, ma solamente in 149 ne hanno chiesto l’attivazione. Poco più del cinque per cento. A commentare la bassissima percentuale è il sindaco Giancarlo Piva, che tira fuori l’argomento soprattutto dopo alcuni casi di Un telecomando che va tenuto in tasca oppure al collo cronaca nera che hanno avuto come protagonisti gli anziani di Este. In un episodio, un’ultraottantenne che viveva sola in casa ha perso la vita ed è stata ritrovata solo dopo qualche giorno. In un altro caso, un’anziana è stata soccorsa in casa dopo essere rimasta a terra, in seguito ad una caduta, per quasi quattro giorni. Circostanze che hanno animato l’opinione e la sensibilità pubblica, e che hanno spinto il sindaco ad invitare la cittadinanza all’utilizzo del telesoccorso. “Si tratta di un telecomando che va tenuto a stretto contatto, in tasca o al collo – spiega Piva – e che fa scattare l’allarme pigiando un semplice tasto”. La pressione sul bottoncino fa scattare la segnalazione di soccorso alle forze dell’ordine del territorio. Il servizio è a disposizione dei cittadini over 60, degli invalidi o di chi è stato ritenuto, a qualsiasi età, a rischio sociale e sanitario. E poi, come già detto, è assolutamente gratuito. Nonostante questo le adesioni al servizio sono scarse: 149, a fronte di quasi 3.200 ultrasessantenni che vivono a Este. Dati alla mano, la città conta anche una 104enne, quattro anziani da 102 anni, quattro da 101, tre da 100. E ben 206 tra i 90 e i 101 anni. N.C.
L’iniziativa Boom di adesioni al servizio della Sita
CINGHIALI OLTRE 4 MILA ABBATTUTI
Biglietti autobus scontati il Comune ne paga 12mila
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Este piace molto il biglietto bus “scontato”. Un dato conferma il trend: l’anno scorso il Comune di Este si è trovato a rimborsare ben 12 mila biglietti convenzionati con la Sita. L’iniziativa in questione getta le proprie basi nel marzo 2010. Allora il Comune si era impegnato a pagare metà del costo del biglietto Sita per quanti dovevano viaggiare, utilizzando l’autobus, entro un raggio di cinque chilometri dal centro della cittadina. Così facendo i pendolari si sono ritrovati a pagare 0,60 euro a fronte di un costo reale di 1,20 euro: l’altra metà di prezzo l’ha messa il Comune. Dati alla mano, nel 2011 l’ente comunale si è trovato a dover “rimborsare” più diecimila tagliandi, segno che l’iniziativa è piaciuta. La crisi, i budget ridotti delle famiglie e l’esigenza comunque di spostarsi nella cittadina hanno contribuito a far lievitare i numeri a carico del Comune. Il sindaco Giancarlo Piva non pare preoccupato tuttavia dalla cifra che le casse comunali hanno dovuto elargire: “L’iniziativa è da considerarsi certamente positiva – commenta Piva – sia perché utilizzata da diversi utenti, sia perché si ispira al principio della sicurezza stradale, perseguendo inoltre gli obiettivi della riduzione dei costi economici, sociali ed ambientali che derivano dalla diminuzione del traffico”. Vista la calda accoglienza del “biglietto
Nell’area Parco Colli è lotta senza quartiere ai cinghiali
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Sconti per chi viaggia in bus calmierato”, il Comune ha deciso di rinnovare la convenzione con Sita per altri sei mesi, fino a giugno 2011, mettendo da parte un capitolo di spesa di 4.000 euro, ossia il valore di più di seimila biglietti e dei costi di stampa dei tagliandi (che comunque sono di soli 383 euro). I biglietti a prezzo scontato si vendono solo ed esclusivamente nelle rivendite autorizzate della cittadina e si chiamano “Biglietto convenzionato Este”. Tra i vantaggi della convenzione con il Comune di Este, spicca anche il fatto che, in caso di aumento delle tariffe generali di Sita, il contributo richiesto all’ente comunale rimarrà invariato fino a giugno. N.C.
a nuova gestione del Parco Colli del presidente Gianni Biasetto si apre con l’ufficializzazione di dati record sulla cattura dei cinghiali. Nel 2011 si è infatti superata la soglia dei 4 mila capi abbattuti, ovviamente non in un anno solo, ma a partire dal 2001. Nei dodici mesi dell’anno scorso, i cinghiali sradicati dai Colli Euganei sono stati 856, il numero più alto mai registrato negli ultimi 10 anni: nel 2007 erano stati 523, nel 2008 790, e a seguire 752 e 726. Diverse sono le modalità con cui questi animali sono finiti nella rete degli operatori del Parco: 56 sono stati abbattuti direttamente da un’altana, 783 catturati e poi uccisi, 15 sono stati vittime di incidenti stradali e 2 sono stati quelli ritrovati già privi di vita. La situazione tuttavia è tutt’altro che risolta, se è vero che una valutazione dell’ente ritiene che la popolazione dei cinghiali negli Euganei continui a crscere con una percentuale che oscilla tra il 140 e il 170%.
Il Parco ha anche stilato una “graduatoria” dei Comuni in cui sono stati abbattuti più ungulati: il record va a Baone, con 1.165 cinghiali catturati. A seguire 821 a Cinto Euganeo, 741 a Galzignano Terme e 481 a Teolo. Rispetto al 2010 sono invece calati i sabotaggi ai chiusini, le trappole utilizzate per catturare i cinghiali: 34 nel 2011, 52 l’anno prima. Ma l’impegno dell’ente non è solo verso la specie dei cinghiali: a questi si sommano anche 19 daini abbattuti l’anno scorso. Non solo. Sono state acquistate anche 10 gabbie per la cattura dei corvi, altra fauna infestante del Parco Colli. Tra 2009 e 2011 sono stati abbattuti 600 esemplari di questi volatili. L’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica sta inoltre valutando un nuovo piano cattura delle nutrie, che negli Euganei hanno raddoppiato il numero di danni rispetto agli anni scorsi. L’ente ha già acquistato cinque gabbie per nutrie, invitando i Comuni a fare lo stesso. N.C.
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“Due euro per abitante salvano i giudici di pace” di Nicola Cesaro
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ue euro a testa per salvare i tre uffici del Giudice di pace della Bassa Padovana. A “richiederli” è un nutrito gruppo di sindaci e avvocati del territorio, preoccupati dall’aria di smobilitazione che tira sul polo giudiziaria atestino. Un decreto legislativo di prossima pubblicazione prevede la chiusura di questi uffici (il Giudice di pace si trova a Este, Monselice e Montagnana) e delle sedi distaccate del tribunale di Padova (quindi Este e Cittadella) e la concentrazione del servizio nel capoluogo. Per mantenere i giudici di pace nel territorio i Comuni devono accollarsi interamente sia le spese di gestione che quelle del personale amministrativo. “Spostando i tre uffici locali a Este e contando su almeno cinque dipendenti, abbiamo calcolato una spesa annuale di 300 mila euro – spiega il sindaco atestino Giancarlo Piva – che spalmata su 37 Comuni e 150 mila abitanti diventa di 2 euro a cittadino. Economicamente resta una spesa “vantaggiosa”: quanto pagherebbe un cittadino per raggiungere il tribunale di Padova? Tra benzina e parcheggio, si va certamente oltre i due euro in una sola volta”. La proposta deve essere formalizzata e accettata da tutti i sindaci del territorio. E purtroppo, con la carenza di risorse di oggi, la cosa non è poi così scontata. E se il salvataggio del Giudice di pace pare possibile, più ostica è la partita per il tribunale di Este. L’idea è quella di unirsi in un’unica “battaglia” assieme ai sindaci del cittadellese, ma soprattutto di offrire al Ministero
Più impegnativa e incerta la battaglia per mantenere anche la sede del Tribunale
Sul Tribunale di Este incombe lo spettro della chiusura
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ricadono sotto la competenza della sezione distaccata di Este dal tribunale stesso è di 14 km, mentre dal Comune di Padova la cifra sale a 42 km, con un rapporto di 1 a 3. Il tempo di percorrenza in media raddoppia: dai 22 minuti per arrivare ad Este ai 46 per Padova. Ragionando in termini economici e non di tempo, arrivare a Padova piuttosto che a Este costerà in media quasi 12 euro in più. Insomma, i motivi per fare pressione su Ministero e Stato ci sono tutti.
POLEMICA Panfilo risponde a Goisis
“ROMA O ESTE URGE UNA SCELTA”
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Invece di tre uffici uno solo a Este per risparmiare tempo e denaro dei cittadini dati chiari e precisi che testimonino l’efficienza del tribunale atestino. La struttura di via Brunelli gode infatti di un’altissima produttività, ben oltre la media nazionale. Se infatti i procedimenti civili pendenti a livello nazionale aumentano di anno in anno di almeno centomila unità, ad Este i pendenti subiscono da tempo un’importante riduzione: a gennaio 2011, per esempio, i procedimenti civili erano 1.782, a giugno 1.776. Dunque il bilancio è positivo. Stessa cosa vale per i procedimenti penali: 364 i pendenti a gennaio, 325 a giugno. Il bilancio parla di un –39 più che onorevole. A questo si somma la mole notevole di professionisti legati al tribunale atestino (10 dipendenti, 123 avvocati, 127 commercialisti e 13 notai), che inevitabilmente risentirà del trasferimento dei servizi giudiziari. Ma soprattutto il disagio toccato ai cittadini. La distanza media dei Comuni che
Per gli uffici giudiziari i sindaci stanno tentando di fare fronte comune
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oma o Este. Secondo il Pd di Este la leghista Paola Goisis deve scegliere. E’ questo il parere di Francesco Panfilo, capogruppo dei democratici in consiglio comunale. “Il buon senso e il rispetto dei cittadini impongono a un politico di scegliere un solo ruolo – ha spiegato Panfilo - a prescindere da quello che permette la legge. Personalmente ritengo che fare l’onorevole sia molto impegnativo e farlo bene non lasci tempo libero per altri impegni”. Continua Panfilo: “I parlamentari sono pagati profumatamente per fare le leggi e occuparsi dei grandi problemi che affliggono la nostra nazione, non per discutere se fare o meno una rotonda cittadina”. La polemica è nata in seguito alle lamentele della deputata padana, che protestava per i consigli comunali fissati in giorni di attività in Parlamento. “Nel 2011 abbiamo fatto 6 consigli comunali e di questi 2 (cioè il 33%) sono stati fatti in giorni che hanno permesso alla Goisis di parteciparvi – è la risposta del consigliere di maggioranza - E’ chiaro che non è sempre possibile organizzare la vita del consiglio comunale sulle esigenze di una sola persona che, peraltro, con le sue assenze dimostra di preferire Roma ad Este”. N.C.
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14 Montagnana Il progetto Stanziati 4 milioni dalla Provincia per il nuovo tracciato
A Montagnana in bici L’anello ciclabile delle città murate sarà realtà fra un paio d’anni, il percorso misura 60 km
di Nicola Cesaro
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i chiamerà “l’anello ciclabile della città murate” e ovviamente toccherà anche Montagnana, la città dotata di mura medievali per ecellenza. Si tratta di un intervento voluto accoratamente dalla Provincia di Padova, ente che per l’operazione ha deciso di investire ben 4 milioni di euro. Di recente la giunta provinciale guidata da Barbara Degani ha approvato il progetto preliminare del lungo tratto ciclabile che correrà lungo Frassine e Fratta e dagli Euganei collegherà Este e Montagnana. L’intervento sarà realizzato in tre lotti, per un importo complessivo di 4 milioni. I tre lotti saranno realizzati entro il 2014, uno per anno a partire da quello in corso. La prima tranche (che chiederà un impegno di spesa di un milione di euro) vedrà cantierata l’area che va da Este a Borgo Frassine, la seconda dal Borgo fino a Merlara e l’ultima da Piacenza d’Adige a Este. Spiega il documento con cui l’ente provinciale ha approvato il progetto: “La Provincia, visto l’interesse culturale e pae-
saggistico che il territorio riveste, con il progetto intende individuare un anello ciclabile per la scoperta del territorio che colleghi le città murate di Este e Montagnana con il territoriale circostante, consentendo di valorizzare anche le emergenze storiche dei centri minori e di chiudersi ad anello in modo da costituire un itinerario di circa 60 chilometri, percorribile in giornata, e di collegarsi agli altri itinerari in corso di realizzazione. I requisiti fondamentali che il percorso ciclabile dovrà possedere – si legge ancora nel documento della giunta – sono da un lato la sicurezza e l’accessibilità, evitando situazioni di conflittualità con la viabilità automobilistica, dall’altro la ricettività, l’informazione per la conoscenza del territorio e la relazione con altri itinerari cicloturistici”. L’intervento getta le proprie radici nel 2002, anche se solo nel 2009 è stato inserito nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e poi nel piano triennale delle opere pubbliche 2012-2014 adottato il 22 novembre scorso.
In bicicletta sotto le mura
IL CASO Scontro Provincia - Regione sulla gratuità per i residenti
NUOVA REGIONALE 10, PRIME POLEMICHE
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uova Sr 10, dopo il bando ecco le polemiche. Lo scorso 7 febbraio la giunta della Regione Veneto ha deliberato il bando per la realizzazione della nuova Padana Inferiore da Carceri a Legnago, nel Veronese. Sorrisi e soddisfazioni hanno presto lasciato posto a qualche vena di polemica. Da sempre, infatti, si è detto che percorrere la nuova Sr 10 richiederà un pedaggio agli auto- Scintille sul prolugamento della Sr 10 mobilisti, ma sarà gratuito per chi vive nei Comuni toccati dalla strada. Secondo la Provincia di Padova, tuttavia, il bando regionale non mette i puntini sulle “i” a questa circostanza. Il requisito dell’esenzione del pedaggio è infatti definito “rilevante” ma non indispensabile ai fini dell’aggiudicazione. Ad evidenziarlo è stata la commissione Viabilità della Provincia, che ha sottoscritto all’unanimità una lettera destinata al presidente della Regione Luca Zaia e all’assessore ai Trasporti Renato Chisso. La commissione ha espresso all’unanimità il proprio parere negativo al bando della Regione. Ci sarebbe eccessiva distanza fra il costo previsto dell’opera e il contributo regionale, “che non rende ragione di un realistico equilibrio economico-finanziario”. Ma soprattutto viene rimarcato che “l’esenzione per i residenti deve essere un requisito certo del sistema gestionale, senza essere lasciato all’arbitrarietà delle offerte da acquisirsi in gara”. L’assessore regionale Chisso aveva affermato che “tra gli elementi determinanti per l’assegnazione della gara figurano la durata e l’estensione dell’esenzione dal pedaggio per il traffico residente”. Critici sono soprattutto Domenico Menorello (Pdl) e Fabio Rocco (Pd): “L’esenzione dal pedaggio per i residenti non può essere uno dei fattori lasciati a discrezione del’offerente”. N.C.
GLI AMICI DI CHIARA AIUTANO IL CANILE
Il gruppo degli amici della giovane al canile di Merlara
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hiara c’è. E con lei il suo ricordo, che non si spegnerà mai. La memoria di Chiara Vanzo, la giovane infermiera di Merlara che ha perso la vita lo scorso gennaio in un incidente stradale, continuerà infatti a vivere nel canile di Merlara. A metà febbraio gli amici della ragazza hanno dato vita ad una serie di iniziative dedicate alla giovane, che hanno visto come teatro proprio la struttura che ospita amici a quattro zampe in Comune di Merlara. Il gruppo di amici ha consegnato ai volontari del canile, guidati da Alberta Crema, una busta con 450 euro di fondi raccolti in memoria di Zoe, il nomignolo con cui tutti chiamavano Chiara. Dopo una commovente lettura delle lettere dedicate alla venticinquenne, sono state appese all’interno della struttura la foto e la targa con il volto ed il nome dell’infermiera, che amava follemente gli animali. Il nome e il sorriso della venticinquenne, dunque, faranno da cornice alla solida-
rietà del canile di Merlara, a cui la ragazza era molto legata. Ma non è finita qui. La compagnia di Chiara ha voluto adottare anche una cagnetta, che ovviamente è stata chiamata Zoe. Si tratta di una femmina di sette anni che ora porta un collarino verde e una medaglietta con il nuovo nome. “Il rifugio ha bisogno di sostegno, di volontari e di un aiuto da tutti – hanno commentato a fine giornata gli amici di Chiara - Chi ha coperte che non usa più, chi vuole fare una passeggiata con un amico peloso, chi ha del tempo da dedicare a questi cani non perda tempo. Siamo stati felici di aver potuto rendere possibile un progetto che ci eravamo prefissati da tempo, e siamo certi che Chiara ne sarebbe felice. Perché, per noi, Chiara c’è”. Oltre ai 450 euro lasciati al canile, la raccolta benefica del gruppo ha portato a consegnare altri 450 euro alla famiglia Vanzo. Saranno i genitori di Chiara a decidere dove destinare la somma. N.C.
Montagnana 15 Lavoro e occupazione Dato allarmante dal bacino produttivo della Sculdascia
Distretto del legno, ancora crisi
Ben due lavoratori su tre hanno fatto richiesta di sospensione e il panorama resta incerto di Nicola Cesaro
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istretto del legno, due lavoratori su tre hanno già fatto richiesta di sospensione. E’ questo il dato allarmante che arriva dal bacino lavorativo della Sculdascia, sempre più soffocato dalla strette della crisi. Oltre 350 operai, dall’1 gennaio, ha avviato la domanda di sospesione lavorativa. A confermarlo è direttamente la Cgil, uno dei
A salvare il polo ci pensano le realtà con contratto industriale sindacati più attivi nell’area del legno della Bassa Padovana: “Se parliamo di aziende artigianali del distretto – spiega il sindacalista della Cgil Paolo Vinaccia – il panorama è tra i più neri: lo sportello Cgil di Casale di Scodosia ha già ricevuto 250 domande di sospensione lavorativa, l’ammortizzatore sociale previsto per l’artigianato fino al 3 aprile, prima della cig in deroga. A queste
richieste si sommano quelle raccolte da Cisl e Uil: possiamo stimare che i lavoratori interessati siano in tutto 350. Calcolando che l’anno scorso la forza lavoro del distretto artigianale del legno ammontava a 600 unità, e che nel frattempo si sono persi cento posti di lavoro, le domande di sospensione coinvolgono ora il 70% dei lavoratori del distretto”. Ma quest’anno il panorama appare ancora più incerto. Il perché lo spiegano ancora dal sindacato: “L’anno scorso la sospensione veniva chiesto in via precauzionale; quest’anno per legge viene invece richiesta solo dopo che si è cominciato ad utilizzarla”. Nella Sculdascia non ci sono tuttavia solo note negative in quest’avvio d’anno: “A salvare il distretto ci pensano le realtà con contratto industriale, ossia con oltre 15 dipendenti, che rappresentano di fatto altri 500 addetti – aggiunge Vinaccia – Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, usate sapientemente e nei limiti di legge, hanno permesso di avviare una ristrutturazione seria e di far
Un 2012 con il segno negativo per il distretto del mobile riprendere la corsa. C’è chi lavora il sabato e fa addirittura gli straordinari”. Un’altra nota positiva è quella dell’apertura di nuovi mercati: Russia, Emirati Arabi e Dubai su tutt. A loro si deve il salvataggio di decine di posti di lavoro in tutto il distretto del legno. I dati raccolti a Casale di Scodosia confermano il trend negativo di questi primi mesi del 2011. Il Veneto è la regione maggiormente esposta con la cassa integrazione in deroga in questo inizio d’anno. Lo segnala direttamente l’Osservatorio Cig della Cgil. La cig
in deroga con le sue 13.281.741 ore di gennaio diminuisce a livello nazionale sul mese precedente del -22,94%. La nostra regione è quella più colpita (2.573.303 ore), davanti a Lombardia con 2.085.739 ore ed Emilia Romagna con 1.372.578 ore. Il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, ritiene negative le cifre proposte in questi primi mesi di 2012: “Il calo della cig in deroga è il segno della conclusione o della mancata approvazione dei finanziamenti delle regioni. Siamo in piena emergenza”.
SOCIALE Negli istituti della Bassa
PUNTO DI ASCOLTO PER GLI STUDENTI
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n servizio che tende la mano agli studenti e che li accompagna nel disagio adolescienziale che molti si trovano a vivere. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio scolastico provinciale, rappresentato da Paolo Iacolino e dal responsabile interventi educativi Andrea Bergamo, firmata e sottoscritta dai dirigenti scolastici di Montagnana, Casale di Scodosia, Megliadino San Fidenzio, Iiss Da Montagnana, educandato San Benedetto e Cfp Pavoni. Lo sportello d’ascolto, come già detto, ha come obiettivo il prevenire il disagio giovanile, che rappresenta un fenomeno in crescita. “Le cause a cui è collegato sono molteplici – spiega la direttrice scolastica del San Benedetto, Lucia Canazza – probabilmente legate ai nuovi modelli di società, di relazioni interpersonali, di forme familiari. Impone a tutti, in primo luogo alle istituzioni, il dovere di concreti provvedimenti per ridurne e, se possibile, eliminarne le cause. Senza benessere non può esserci motivazione e quindi, nemmeno successo scolastico. Essere dotati di uno sportello di ascolto – conclude la Canazza – affidato ad un docente-operatore specificamente formato è un valore aggiunto”. N.C.
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FRANZOLIN DICE ADDIO ALLA CARTURA NALIN
ell’ambiente ciclistico si sussurrava ormai da tempo, ora è arrivata anche l’ufficialità: Giulio Franzolin, astro nascente del ciclocross padovano, 12 vittorie in stagione tra cui il giro d’Italia, i titoli provinciale, regionale e triveneto, tero per tutti nelle zo assoluto al campionato nazionale e una spazi due convocazione in maglia azzurra, lascia la ter m Cartura Nalin. Nessun dissapore alle origini e della scelta, ma solo la volontà di abbracciare una nuova esperienza come sottolinea lo Giulio Franzolin, più volte stesso atleta. è salito vittorioso sul podio “Dopo 5 anni in biancorosso ho sentito la necessità di misurarmi con un’altra realtà, resterò sempre legato alla Cartura Nalin che mi ha supportato in questi anni e con la quale ho raggiunto, nel ciclocross traguardi straordinari, un grazie a tutti loro, in particolare modo al mio ex diesse Michele Zangirolami e al presidente Enzo Rango”. Dal canto suo il massimo esponente del club biancorosso non nasconde un po’ di dispiacere: “Franzolin con i suoi risultati sul ciclocross ha dato lustro e visibilità al club, per noi era confermato anche nella prossima stagione, ciononostante in linea con la nostra filosofia, abbiamo assecondato la sua scelta, resteranno nella storia del club i suoi trionfi a livello nazionale, lo salutiamo con un grosso in bocca al lupo per la sua carriera”. L’atleta di Villa del Bosco, che sarà al secondo anno nella categoria allievi, dopo un breve periodo di riposo ha già cominciato la preparazione per la stagione su strada, dove conta di ben figurare e difenderà i colori dello storico club veneziano dell’U.c Mirano. W.L.
Bassa Padovana. La s
Pallanu di Nicola Cesaro
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i è presentata la neonata squa pallanuoto Acquambiente, com che ha come sede il polo natat Sant’Urbano. L’avvio è stato certa incoraggiante, e buoni sono stati i r ottenuti dalla rosa di giocatori che partecipato al torneo di San Martino a no, sesto posto su 16 squadre parte da tutta Italia, e al torneo della M Trento, terzo posto assoluto. Il pres Renzo Badiali, assieme al direttore de Stefano Badiali, hanno scelto come g coach Roberto Walter Ravenna, che una lunga esperienza nel settore sia giocatore, avendo militato a Padova cenza, sia come tecnico. Questa la roda della squadra: M Andofo, Michele Bello, Marco Bertoli derico Crivellaro, Carlo Liverani, Luca Carlo Alberto Mantovani, Riccardo Me ni, Alberto Morello, Alberto Puato, A Quadarella, Giovanni Romito, Fe Rossato, Alessandro Sguotti, Daniel
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La squadra di Sant’Urbano colleziona ottimi risultati CICLISMO
Bassa Padovana. La squadra di Sant’Urbano colleziona ottimi risultati
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ell’ambiente ciclistico si sussurrava ormai da tempo, ora è arrivata anche l’ufficialità: Giulio Franzolin, astro nascente del ciclocross padovano, 12 vittorie in stagione tra cui il giro d’Italia, i titoli provinciale, regionale e triveneto, terzo assoluto al campionato nazionale e una convocazione in maglia azzurra, lascia la Cartura Nalin. Nessun dissapore alle origini della scelta, ma solo la volontà di abbracciare una nuova esperienza come sottolinea lo Giulio Franzolin, più volte stesso atleta. è salito vittorioso sul podio “Dopo 5 anni in biancorosso ho sentito la necessità di misurarmi con un’altra realtà, resterò sempre legato alla Cartura Nalin che mi ha supportato in questi anni e con la quale ho raggiunto, nel ciclocross traguardi straordinari, un grazie a tutti loro, in particolare modo al mio ex diesse Michele Zangirolami e al presidente Enzo Rango”. Dal canto suo il massimo esponente del club biancorosso non nasconde un po’ di dispiacere: “Franzolin con i suoi risultati sul ciclocross ha dato lustro e visibilità al club, per noi era confermato anche prossima in linea con la nostra Ottimo avvio per la nella squadra alstagione, torneociononostante San Martino a Belluno filosofia, abbiamo assecondato la sua scelta, resteranno nella storia del club i suoi trionfi di,a Davide Zullato. Lalosquadra delle anche giovanile livello nazionale, salutiamo con“Killer un grossolainpallanuoto bocca al lupo per lanelsuasettore carriera”. Whales”, le “orche coinvolgendo le categoria scuole locali per dopo avvicinare L’atleta di Villaassassine”, del Bosco, partecipa che sarà alal secondo anno nella allievi, un campionato Fin Promozione Triveneto-Emilia i giovani del allosusport in dove vasca. breve periodo di riposo ha già cominciato la preparazione perterritorio la stagione strada, Romagna già ottenuto due convincenaperte le iscrizioni per tutti coconta di ed benhafigurare e difenderà i colori dello Sono storicoancora club veneziano dell’U.c Mirano. ti vittorie a spese di Chioggia e Bolzano. loro che volessero provare a cimentarsi W.L.in La società sta progettando per promuovere questa disciplina.
di Nicola Cesaro
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i è presentata la neonata squadra di pallanuoto Acquambiente, compagine che ha come sede il polo natatorio di Sant’Urbano. L’avvio è stato certamente incoraggiante, e buoni sono stati i risultati ottenuti dalla rosa di giocatori che hanno partecipato al torneo di San Martino a Belluno, sesto posto su 16 squadre partecipanti da tutta Italia, e al torneo della Merla di Trento, terzo posto assoluto. Il presidente Renzo Badiali, assieme al direttore del polo Stefano Badiali, hanno scelto come guida il coach Roberto Walter Ravenna, che vanta una lunga esperienza nel settore sia come giocatore, avendo militato a Padova e Vicenza, sia come tecnico. Questa la roda della squadra: Matteo Andofo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Carlo Liverani, Luca Lollo, Carlo Alberto Mantovani, Riccardo Meneghini, Alberto Morello, Alberto Puato, Andrea Quadarella, Giovanni Romito, Federico Rossato, Alessandro Sguotti, Daniel Tresol-
Ottimo avvio per la squadra al torneo San Martino a Belluno di, Davide Zullato. La squadra delle “Killer Whales”, le “orche assassine”, partecipa al campionato Fin Promozione Triveneto-Emilia Romagna ed ha già ottenuto due convincenti vittorie a spese di Chioggia e Bolzano. La società sta progettando per promuovere
la pallanuoto anche nel settore giovanile coinvolgendo le scuole locali per avvicinare i giovani del territorio allo sport in vasca. Sono ancora aperte le iscrizioni per tutti coloro che volessero provare a cimentarsi in questa disciplina.
GINNASTICA RITMICA. L’Alfa Maserà trionfa a Bresseo
GINNASTICA RITMICA. L’Alfa Maserà trionfa a Bresseo
Elisa Rossin sorride dal podio della prova di specialità
Elisa Rossin sorride dal podio della prova di specialità
ELISA ROSSIN CONQUISTA L’ORO BENE ANCHE BASTIANELLO, CALCE E BERION
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icca di soddisfazioni la Prima Prova di Specialità per la sezione Ginnastica Ritmica della Federazione Ginnastica d’Italia, Comitato Regionale Veneto, tenutasi al palazzetto di Bresseo di Teolo, teatro dell’esibizione di circa cinquanta ginnaste delle categorie Junior e Senior. Più che meritati i festeggiamenti dell’Alfa Maserà, l’Associazione Sportiva Dilettantistica di Ginnastica e Danza, da 26 anni protagonista del panorama sportivo provinciale. Tifosi ed insegnanti sono ancora galvanizzati dall’ottima performance di Elisa Rossin, che con i suoi 20,350 punti, ha ottenuto l’oro nella palla della categoria junior, distaccandosi dalle colleghe per l’eccellente esecuzione e le elevate difficoltà presentate nell’esercizio. Oltre alla coppa della quattordicen-
ne di Casalserugo, l’Alfa Maserà ha fatto incetta di riconoscimenti, con il bronzo alla fune di Serena Bastianello, il bronzo della coppia cerchio-nastro di Greta Calce ed Erika Berion, quest’ultima classificatasi al terzo posto anche nella gara individuale al nastro. Ottimi i piazzamenti anche di Maila Lazzarin e Cristina Betto, ad un passo dal podio. “Sono continue e preziose le soddisfazioni che mi stanno regalando le mie ragazze. – si rallegra la Presidente dell’Alfa Maserà, Alice Celadin – Abbiamo da poco ottenuto la qualificazione alle nazionali PGS sia nella ginnastica ritmica che artistica con la quasi totalità delle atlete, che già alcune di loro hanno conquistato il ruolo di protagoniste della pedana nella prima gara federale dell’anno.”
ELISA ROSSIN CONQUISTA L’ORO BENE ANCHE BASTIANELLO, CALCE E BERION
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icca di soddisfazioni la Prima Prova di Specialità per la sezione Ginnastica Ritmica della Federazione Ginnastica d’Italia, Comitato Regionale Veneto, tenutasi al palazzetto di Bresseo di Teolo, teatro dell’esibizione di circa cinquanta ginnaste delle categorie Junior e Senior. Più che meritati i festeggiamenti dell’Alfa Maserà, l’Associazione Sportiva Dilettantistica di Ginnastica e Danza, da 26 anni protagonista del panorama sportivo provinciale. Tifosi ed insegnanti sono ancora galvanizzati dall’ottima performance di Elisa Rossin, che con i suoi 20,350 punti, ha ottenuto l’oro nella palla della categoria junior, distaccandosi dalle colleghe per l’eccellente esecuzione e le elevate difficoltà presentate nell’esercizio. Oltre alla coppa della quattordicen-
ne di Casalserugo, l’Alfa Maserà ha fatto incetta di riconoscimenti, con il bronzo alla fune di Serena Bastianello, il bronzo della coppia cerchio-nastro di Greta Calce ed Erika Berion, quest’ultima classificatasi al terzo posto anche nella gara individuale al nastro. Ottimi i piazzamenti anche di Maila Lazzarin e Cristina Betto, ad un passo dal podio. “Sono continue e preziose le soddisfazioni che mi stanno regalando le mie ragazze. – si rallegra la Presidente dell’Alfa Maserà, Alice Celadin – Abbiamo da poco ottenuto la qualificazione alle nazionali PGS sia nella ginnastica ritmica che artistica con la quasi totalità delle atlete, che già alcune di loro hanno conquistato il ruolo di protagoniste della pedana nella prima gara federale dell’anno.”
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Sport 15
Hockey su pista La Polisportiva si impone nella quarta tappa della Coppa Veneto Indoor Under 14
Sculdascia conquista il Trofeo
DUE CARRARE. Il ricavato in beneficenza
MARCIA DEI MULINI, IL GELO NON FERMA 450 PODISTI
Con tre partite vinte e una pareggiata il gruppo ha fatto centro e può sperare in altri importanti risultati a breve
di Nicola Cesaro
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’ andata alla Polisportiva della Sculdascia la quarta tappa della Coppa Veneto Indoor Under 14 di hockey su pista. Anche se decimato nelle presenze - la neve purtroppo ci ha messo del suo - il “Trofeo della Scodosia” dello scorso 5 febbraio ha dato buoni risultati. Con 3 partite vinte e una pareggiata, il gruppo della Sculdascia ha guadagnato la vittoria e i primi posti in classifica generale. La tappa rientrava infatti all’interno del circuito “Trofeo Kappaesse Hockey”, organizzato in collaborazione con l’Hockey Team Merlara, in cui i ragazzi della Bassa Padovana compaiono tra i favoriti. Le squadre iscritte sono dieci: la Polisportiva della Sculdascia (Pd), Hc Rovigo, Hc Riva (Tn), Hc Bondeno (Fe), Uhc Adige (Tn), Us Grantorto (Pd). Sono iscritte anche formazioni femminili: Cus Padova, Hcf Villafranca (Vr), Hc Rovigo e Hc Riva (Tn). “Non sarà facile per il nostro gruppo ripetere i buoni risultati ottenuti fino ad ora durante tutta la competizione – commentano con consapevolezza dalla società casalese - Non sarà facile soprattutto per merito degli avversari, squadre con molta grinta e determinazione, e il risultato finale non è mai scontato fino al suono della sirena. Questa caratteristica obbliga il nostro gruppo a non abbassare mai la guardia, ad essere sempre
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La formazione Under 14 della Polisportiva Sculdasica attento e concentrato. Certo, un punto forte a nostro favore sta nell’affiatamento tra i ragazzi, che non manca mai e che è maturato nel tempo”. D’altra parte questi ragazzi con l’Ht Merlara hanno giocato più di qualche finale, come quella Nazionale Under 14 lo scorso anno (con un quarto posto), un primo posto a Lignano Sab-
biadoro con la categoria Under 12, e un primo posto nell’Hockey Promotion Under 12 nel 2010, oltre che a due finali d’Area negli ultimi due anni. Senza poi dimenticare il primo posto provvisorio del girone “A” Under 14 prato di questo campionato. Insomma, le premesse per l’ennesimo successo ci sono tutte.
uon successo di partecipazione alla 17ma edizione della “ Marcia dei mulini”, organizzata dall’associazione Riviera di Pontemanco, non competitiva andata in scena con partenza e arrivo presso il suggestivo “Borgo antico di Pontemanco” di Due Carrare. Nonostante il grande gelo (la colonnina del mercurio segnava -6 alla partenza dei primi concorrenti) oltre 450 podisti sono sfilati tra le campagne, i vigneti spogli e gli argini sterrati di Due Carrare. La palma per il gruppo più numeroso è andata ai podisti di Tribano (65) davanti ai rappresentanti della Croce Verde (55) terzi i podisti Monselicensi (52). L’organizzazione fa sapere che gli introiti della manifestazione saranno devoluti ad attività benefiche. Walter Lotto
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VIAGGIO IN
PROVINCIA PADOVA
A Padova Fiere Fissati gli impegni economici di Comune, Camera e Provincia
Centro Congressi raggiunto l’accordo
Un rendering del nuovo Centro Congressi in Fiera a Padova
Tremila posti, 33 milioni di spesa per cambiare il volto all’area nord del polo fieristico cittadino di Nicola Stievano
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opo mesi di polemiche, piccati botta e risposta, distin- Gl Events che già controllano la Fiera. Il Flavio Zanonato, il guo e prese di posizione il nuovo Centro Congressi in presidente della Camera Roberto Furlan e della Provincia Fiera acquista concretezza. Raggiungo l’accordo tra Barbara Degani hanno trovato l’intesa al termine dell’assemComune di Padova, Camera di Commercio e Provincia d’ora blea dei soci di Fiera di Padova Immobiliare. “E’ stato un incontro positivo – ha in poi la strada dovrebbe essere tutta spiegato la presidente Degani – poiché in discesa per quella che probabilmente Entro tre anni i tre soci hanno dimostrato di voler lasarà l’opera pubblica più rilevante dei l’opera dovrebbe vorare assieme e con convinzione per prossimi anni, in attesa dell’ospedale a essere realtà realizzare questo progetto. Il turismo Padova Ovest. Il Centro Congressi da con ricadute congressuale rappresenta una fetta tremila posti, in grado di fare della città positive importante per l’economia della nostra il polo regionale per il settore sempre florido della convegnistica legato all’intesa attività di Padova città e della nostra provincia, esistono delle strutture per l’orFiere, verrà a costare 33 milioni: il Comune ne sborserà 12,5 ganizzazione dei congressi, ma diventa indispensabile fare (la somma del valore del Palazzo delle Nazioni in Fiera, che un salto di qualità costruendo un grande centro. In questa sarà abbattuto, stimato 8 milioni, più 4,5 in contanti); la Ca- riunione si è cercato tutti di fare mezzo passo indietro per mera di Commercio altri 12,5; la Provincia 6,2. Infine Fiera risolvere alcune questioni e farne due in avanti per realizImmobiliare accenderà un mutuo per 2 milioni di euro. L’ac- zare il centro congressi. Il Comune ha infatti deciso di farsi cordo dovrebbe essere ratificato in questi giorni. A seguire la carico di alcune criticità dando così la possibilità all’iter di proseguire. “Poiché la vendita di eventi congressuali richiede pubblicazione del bando dell’appalto-concorso. Tempo due, al massimo tre anni e il nuovo Centro Con- tempi lunghi – ha concluso la presidente Degani – la nostra gressi sarà realtà. Contribuirà anche a cambiare il volto del sfida è di arrivare, anche attraverso il Dmo, ad avere già settore nord del quartiere fieristico, attualmente occupato dal la programmazione pronta e funzionante all’indomani della Palazzo delle Nazioni e dalla Sala dei Carraresi. Gli edifici realizzazione del centro congressi”. Soddisfazione anche da saranno abbattuti per far posto al nuovo, avveniristico sta- parte dell’assessore comunale al Patrimonio e al Turismo bile che sarà gestito, con tutta probabilità, dai francesci di Marta Dalla Vecchia: “Mi pare un bel passo in avanti. Un
Centro Congressi potrà rappresentare un volano importante per la convegnistica, e di conseguenza per gli alberghi e i ristoranti. Senza dimenticare le positive ricadute sul versante della cultura e degli spettacoli”. Ora restano da chiarire alcuni dettagli, fra questi i canone che Gl Event pagherà per gestione del Centro. Pare si aggiri sul milione di euro. Poi c’è la gestione del parcheggio. Ovviamente Padovafiere potrebbe ricavarne appunto circa un milione l’anno, anziché i 300 mila attuali, se venisse usato come parcheggio scambiatore. Qui la trattativa si sposta tra i francesi e il Comune, perché è il ballo il prolungamento della linea del tram. Una parte dell’incasso resterebbe ai francesi, una parte andrebbe a Fiera di Padova Immobiliare una terza coprirerebbe il mutuo acceso dal Comune per i 4,5 milioni di euro da spendere. Ora Comune, Provincia e Camera formalizzeranno l’accordo raggiunto. Quindi serviranno almeno tre settimane perché il consiglio di amministrazione di Fiera di Padova Immobiliare (Giampaolo Negrin, Sebastiano Arcoraci e Maurizio Pirazzini) possa tornare a riunirsi per approvare il bando dell’appalto-concorso. “Abbiamo dato mandato al cda di stilare un documento riepilogativo - conclude il presidente della Camera Furlan Restano da precisare i criteri di determinazione del canone”. Ma ormai il più è fatto.
24FORCHILDREN A GIUGNO
DOPPIO RECORD PER SOLIDARIETÀ
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opo Swim for Children nel 2010 e Run for Children nel 2011, quest’anno arriva 24forChildren: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno ben due nuovi tentativi di record: su pista e in vasca. Per il primo record si correrà sulla pista già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi il testimone dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da battere è quello delle 2395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio AlYarmook di Gaza, hanno corso a staffetta 100 metri a testa ininterrottamente per 12 ore. La vera novità è che in Prato della Valle, dopo aver corso, si potrà anche nuotare. Per l’occasione verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi.
LA SCOMMESSA DEL TURISMO DMO, ALLEANZA PROVINCIA, COMUNE E CAMERA
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i chiama Dmo, che sta Destination Management Organization: è il consorzio creato dalla Provincia di Padova e dalla Camera di Commerciocon l’obiettivo di diventare la cabina di regia e coordinamento di tutti i soggetti e i settori, pubblici e privati, che si occupano di turismo. A fine febbraio è arrivata anche l’adesione del Comune di Padova. “L’obiettivo della Dmo – ha spiegato la presidente della Provincia Barbara Degani - è quello di coordinare, programmare e gestire unitariamente gli eventi, i servizi, le manifestazioni, l’accoglienza e l’immagine del territorio provinciale padovano. La sfida per attrarre turismo, infatti, è quella di creare motivazioni e suscitare emozioni per far sì che i turisti scelgano il nostro territorio”. Il Consorzio non ha scopo di lucro e ha carattere volontario, è
una struttura snella che si relaziona con l’Azienda Provinciale Turismo, i Consorzi e le Associazioni imprenditoriali del settore. “Il Dmo rappresenta l’unica possibilità che abbiamo per lanciare nel mondo Padova come città d’arte, città dello shopping e città della cultura.– ha detto il vice presidente della Camera di Commercio Zilio – Abbineremo la convegnistica, la fiera, i grandi eventi e le terme, dunque è fondamentale che la Provincia e il Comune abbiano creduto in questo strumento”.“Da subito – ha concluso l’assessore Marta Dalla Vecchia – abbiamo dato la nostra disponibilità ad entrare nel Dmo perché il turismo è un sistema complesso che ha bisogno della sinergia dei vari enti per mettere a frutto le proprie risorse. Vogliamo portare il marchio Padova in giro per il mondo”.
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Spazi aperti 21 9 Monselice Riconosciuta la legittimità del progetto di ampliamento presentato da Italcementi, ribaltata la sentenza del Tar veneto
Revamping, sì dal Consiglio di Stato Soddisfazione diffusa sul territorio ma restano i due ricorsi di Este e Baone, a favore i lavoratori e Confindustria
Il sindaco Lunghi: “Finalmente ho visto un po’ di serenità, freno alle tensioni”
di Emanuele Masiero
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osì sia scritto, così sia fatto. Il Consiglio di Stato ha dato il suo parere favorevole al Revamping. Un progetto pienamente legittimo. L’alto organo giurisdizionale ha ribaltato clamorosamente la sentenza del Tar Veneto che aveva definito incompatibile il progetto di ristrutturazione del cementificio Italcementi. Secondo il Consiglio di Stato, il revamping altro non è che “un generale rinnovamento degli impianti con conseguenti miglioramenti dell’impatto ambientale e delle emissioni”. Sempre a detta del supremo organo giudiziarioamministrativo, la convenzione tra Italcementi, Parco e Comune di Monselice (quella che di fatto sanciva la via della ristrutturazione dell’impianto) era pienamente legittima. Insomma, via con il Revamping. Ma anche no, perchè restano in piedi in realtà altri due ricorsi, entrambi portati avanti dai Comuni di Este e Baone. Il primo è stato presentato al Tar contro la delibera della Provincia di Padova che ha autorizzato il revamping, il secondo al Consiglio di Stato (dopo che il Tar lo ha respinto) per contestare l’esclusione di Este e Baone dalla convenzione a tre tra cementificio, Parco e Monselice. Ma per
il momento è lo spirito di esultanza a farla da padrone. “Ho visto una sensazione di distensione da parte degli operai che non vedevo da anni – spiega Francesco Lunghi, sindaco di Monselice – Penso che in un momento di crisi generale questa sentenza apra uno spiraglio per far ripartire questa area. Dal mio punto di vista anche con un forte miglioramento ambientale. Ci sono ancora dei passaggi da fare, ma credo sia il momento di mettere un freno alle tensioni e capire il momento storico che stiamo vivendo”. Sulla stessa linea anche la Presidente della Provincia Barbara Degani. “Credo che prima di esprimere un giudizio completo sulla decisione presa dal Consiglio di Stato, sia opportuno leggere con attenzione le motivazioni della sentenza – afferma - Tuttavia, mi pare importante sottolineare come il Consiglio di Stato riconosca con questo provvedimento il buon lavoro svolto dalla Commissione Via della Provincia, un’analisi che è stata condivisa e fatta propria dalla giunta provinciale. Questa sentenza riconosce il corretto operato dell’Amministrazione provinciale in ogni fase del percorso. In più mette una parola definitiva alle molte speculazioni
IL DIBATTITO SU LAVORO E AMBIENTE
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assata l’euforia per la sentenza positiva al progetto Revamping di Italcementi, resta la discussione sui due temi più importanti: lavoro e ambiente. Ottimismo arriva dalle sigle sindacali. “Abbiamo sempre sostenuto che questo progetto di importante rinnovamento tecnologico coniuga in modo positivo le prospettive di continuità del lavoro con un netto miglioramento dell’impatto ambientale – spiegano Marco Benati di Fillea Cgil di Padova e Fabio Graziotto di Filca Cisl di Padova - a nostro avviso si tratta di un importante intervento di “green economy” progettato per il raggiungimento degli obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2 stabiliti da accordi internazionali, nonché in linea con le indicazioni dei maggiori organismi internazionali per la promozione dello sviluppo sostenibile. Per questo siamo convinti che la prospettiva del rinnovamento di questo impianto, sia un patrimonio da difendere e da sostenere da parte di tutta la comunità locale, anche perché di fronte alla grave crisi industriale della bassa padovana l’investimento potrà rappre-
sentare un notevole stimolo per il lavoro e l’economia locale”. Di tutt’altro avviso resta il consigliere comunale Francesco Miazzi, che non ha mai nascosto la sua contrarietà al progetto. “Per noi rimane incredibile che il Revamping possa essere paragonato alla stregua del cambio di una semplice caldaia o che una torre di 89 metri in piena area Parco possa essere considerata un manufatto di “qualità architettonica apprezzabile, in linea con le tendenze dell’architettura contemporanea” - ha affermato Miazzi - Resta sullo sfondo l’amara constatazione della scarsa lungimiranza che la classe politica sta dimostrando, appiattendosi alle logiche di una multinazionale e svendendo il futuro ambientale e produttivo di questo territorio. Non intendiamo rassegnarci a vedere questi cementifici trasformarsi in inceneritori di rifiuti per sopperire all’evidente crisi del mercato del cemento, una crisi irreversibile che colpirà quegli stessi lavoratori ora utilizzati come ariete per rompere l’opposizione sociale a questo progetto”. E.M.
Un dettaglio di come sarà trasformato il cementificio di Monselice con il progetto “revamping” al centro di battaglie giudiziarie e aspri scontri sul territorio circolate: l’impianto così ristrutturato ha una grande rilevanza dal punto di vista ambientale e contribuisce al miglioramento della qualità delle emissioni nell’aria. Il tutto senza penalizzare l’occupazione del nostro territorio: credo che la posizione della Provincia sia stata condivisa in pieno da parte dei giudici”. Soddisfazione arriva ovviamente anche dalla dirigenza Italcementi. “Siamo sempre stati convinti delle nostre buone ragioni – afferma Eric Goulignac, Direttore della Cementeria di Monselice - e la sentenza del massimo organo della Giustizia Amministrativa conferma, anche nel merito e in modo inequivocabile, la correttezza della posizione di Italcementi, non solo sotto il profilo della piena conformità al diritto dell’iter
fin qui seguito, ma riconoscendo altresì la coerenza del progetto industriale con le normative di ogni livello”. Deciso anche il plauso di Confindustria. “La sentenza del Consiglio di Stato sul revamping restituisce fiducia nella certezza del diritto e pone le basi per un clima di collaborazione indispensabile per uscire dalla recessione in atto e compiere le scelte indispensabili per lo sviluppo – dichiara Massimo Pavin, Presidente di Confindustria Padova - Un investimento di 160 milioni nel nostro territorio, che darà sicurezza di continuità aziendale e occupazionale ai lavoratori che in questi mesi hanno sfilato accanto agli imprenditori contro un paradosso del formalismo amministrativo”.
22 Economia
Economia 11
Confindustria Padova Il 2011 si è chiuso con dati per lo più negativi e per il primo trimestre le preoccupazioni non mancano
Credito difficile per sette aziende su dieci di Gloria Cesarotto
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n anno da domenicare, il 2011, per l’industria padovana. Nel quarto trimestre scivolano la produzione e gli ordini, cedono le vendite in Italia, con saldi di opinione negativi (non accadeva da inizio 2010). Rallenta anche la corsa dell’export. E Confindustria non prevede nulla di buono all’orizzonte per gli imprenditori, che delineano una debolezza dell’attività nel primo trimestre di quest’anno. Incertezza dei mercati, tensioni su liquidità e accesso al credito, effetti delle manovre correttive raffreddano la domanda e gli investimenti. Fra ottobre e dicembre la produzione aumenta per il 30,8% delle aziende (37,5 nel trimestre precedente), il valore più basso da inizio 2010. Prevale la quota di chi ha ridotto l’attività, pari al 38,8%. La contrazione riguarda le imprese di ogni dimensione, in particolare quelle tra i 2049 addetti. Tra i comparti, flessione per il metalmeccanico con produzione in aumento per il 32,6% (dal 45,2). Gli indicatori qualitativi anticipano ulteriori difficoltà per i prossimi mesi. Diminuiscono sensibilmente gli ordinativi, più consistenti per il 25,8%, mentre balza dal 29,9 al 40,5% la quota di chi li riduce. Peggiora l’oriz-
zonte di lavoro assicurato: per il 74,6% non supera i tre mesi e di questi il 34,3 non arriva a un mese. Gelata della domanda interna, con il 44,1% delle aziende che riduce le vendite in Italia e il 22,9 che le aumenta. Il traino maggiore viene ancora dall’export, che però rallenta la sua corsa per il quarto trimestre consecutivo: il 33,7% delle aziende aumenta le vendite all’estero, il 23,2% le riduce. Arretrano le esportazioni sia nei mercati extra-europei (in aumento per il 25,5), che nell’area Ue (aumento per il 26,4). L’occupazione si mantiene stabile per il 63,8% delle imprese; la quota di chi ha ridotto gli organici (20,4%) torna a superare quella di chi ha fatto nuove assunzioni (15,8%). Diminuiscono, dal 54 al 43,9%, le assunzioni a tempo determinato, aumentano quelle a tempo indeterminato (da 23 a 29,5%) e il ricorso al lavoro interinale (da 22,5 a 26,6%). Lo scivolone del quarto trimestre conferma il profilo a due facce del 2011, dove ad un primo semestre positivo è seguita una seconda parte d’anno in decisa frenata. Si allentano le tensioni sui costi di materie prime e semilavorati,
in aumento per il 62,4% delle imprese (dal 66,3%). Non si arresta invece per il quinto trimestre consecutivo il rialzo dei tassi di interesse applicati dalle banche, con credito molto selettivo e più caro per il 67,4% (60,1 nel trimestre precedente, ma 34,9% nel quarto 2010). Peggiorano i problemi di liquidità, giudicata tesa dal 37,6% del campione, anche a causa dell’allungamento dei tempi di pagamento: il 63,9% lamenta ritardi. Le previsioni per il primo trimestre 2012 delineano una sostanziale debolezza dell’attività. La produzione è attesa in crescita dal 19,3% delle aziende padovane, in calo dal 31% (saldo da +5 a -12). Attese negative sugli ordini interni; minore fiducia anche sulla tenuta della domanda estera, in crescita per il 24% (in discesa per il 17,5). Il 72,4% giudica stabili le prospettive dell’occupazione. “Il quarto trimestre e le previsioni di inizio anno confermano il momento di forte difficoltà delle imprese, - afferma Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova - anche se con ampie differenze settoriali tra chi ha tenuto meglio grazie alla propensione internazionale e chi,
Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova “Le imprese stanno attraversando un momento drammatico” operando prevalentemente sul mercato interno, soffre di più. Sono prospettive non rosee, perché in termini reali siamo prossimi a una crescita negativa. Ma non sono dati scolpiti nella pietra. Dobbiamo attivarci con tutte le energie possibili per farli mutare. Con la stessa determinazione mostrata finora, il Governo deve mettere sul piatto la carta della crescita. Parliamo di infrastrutture, di mercato del lavoro più flessibile e inclusivo, di banda larga, di incentivi alla ricerca, di misure concrete
per riattivare gli investimenti esteri. Sarà decisivo l’afflusso di credito alle aziende meritevoli, senza il quale si allontana l’uscita dalla crisi. Liberalizzazioni e semplificazioni avranno effetti positivi ma differiti nel tempo - conlude Pavin - l’urgenza è dare subito una scossa. Se ogni euro recuperato all’evasione fiscale fosse utilizzato per alleggerire la pressione su famiglie e imprese, potremmo assistere a un’evoluzione positiva verso fine anno”.
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23.2.2012 11:02:01
12 Personaggio 24 Scrittore per passione A 92 anni Giuseppe Braga pubblica il suo “diario”
Novant’anni di memorie narrate in prima persona La storia di una famiglia rivive in parole e foto, dal dramma della guerra all’alluvione del 2010 di Gloria Cesarotto
“I
l bello è che si arrovellano nella mia testa tanti ricordi, così tanti che non so da dove cominciare”. C’è da scommettere che, condensare in una quarantina di pagine 91 anni di vita vissuta intensamente non sia stata un’impresa semplice. Ma Giuseppe Braga ci ha provato, col risultato di un “Diario personale” che si legge d’un fiato tra aneddoti personali e ricordi ormai parte della memoria collettiva di un piccolo paese di provincia. Residente in via Ca’ Ferrante nella frazione di Ronchi a Casalserugo, classe 1920, l’ultranovantenne è noto in paese oltre che per la veneranda età portata ancora con disinvoltura, per essere consigliere del direttivo Combattenti e reduci e dell’associazione del fante locali. Giuseppe è sposato dal 1966 con Leti-
zia Mandolaro, originaria di Bovolenta. Ha considerate ormai perdute in fondo a libri tre figli: suor Maria Letizia, missionaria in polverosi, espressioni di carattere romanzeKenia dove è già arrivato il libro del padre; sco o di derivazione dialettale, tipiche del Gabriella e Giancarlo. Cinque i nipoti. Uno di racconto orale e qui fissate su carta”. questi, Giovanni, ha avuto il merito di sproIl libro, corredato anche da foto di fanare il nonno a tradurre su carta i racconti miglia, ripercorre la vita di Giuseppe dall’inorali di una vita. fanzia ai giorni nostri A un’altra nipote, “Non mi stanco con il racconto di fatti Monica Cognolato, il mai di imparare: e persone che hanno compito di introdurre il dallo scrivere saputo portare nella lettore alle pagine del a macchina a fare sua vita forti emozioni e grandi interrogativi. nonno. “Un uomo di le iniezioni” Un’esistenza inun’altra epoca – così lo descrive la parente - che l’ha amata e pie- tensa e riassunta così per decadi con prenamente vissuta. Un uomo della campagna, cisione ed ironia dallo stesso protagonista: avvezzo alle ciclicità della vita contadina e “Nel 1920 sono nato. Nel ‘30 ho compleda queste modellato. Un uomo che non ha tato gli studi con la quarta elementare, dal avuto un’istruzione continuata e feconda ‘40 ho iniziato il servizio militare. Durante come quella delle nostre generazioni ma la guerra ero in Sardegna, dove per mia da cui sentirai parole che potranno stupirti, fortuna sono scampato ai combattimenti,
Giuseppe Braga mostra il suo libro “Diario personale” quindi al ritorno a casa ho fatto il bracciante macchina, mentre nel 2000 ho imparato a agricolo. Dal ‘50 sterratore a Bovolenta: fare le iniezioni a mia moglie”. quasi dei lavori forzati Nel 2010 Giusepche, se non portavi A Casalserugo pe cominciò la stesura diciotto carrelli di terra ha trascorso del libro, proprio in concomitanza dei al giorno, non prende- la sua vita, giorni della terribile vi la paga. Nel 1960 impegnato con divenni manovale edile, il lavoro e tre figli alluvione che a inizio novembre ha colpito lavoro che ho fatto per pesantemente Casalserugo e la frazione di 30 anni. Nello stesso anno ho imparato a guida- Ronchi. L’autore si concede quindi una paure la Vespa. Nel 1970, ormai muratore, ho sa nella sua narrazione a ritroso per lasciare costruito la casa in cui vivo con mia moglie e spazio all’attualità che chiede, con la stessa i figli come manovali. Nell’80, a sessant’an- prepotenza con cui ha travolto argini e insini, ho conseguito la patente di guida per diato le case di centinaia di compaesani, di l’auto. Nel 1990 ho imparato a scrivere a essere raccontata.
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Cultura provinciale 13 25 Padova Palazzo del Monte Fino a giugno l’esposizione di 60 opere d’arte di sicuro richiamo
La collezione Cariparo si svela
LA MOSTRA
Selezionati con cura i capolavori custoditi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo di Laura Organte
L
a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo celebra i suoi primi vent’anni di attività, traguardo che ha scelto di festeggiare schiudendo al pubblico fino alla fine di luglio le porte del cinquecentesco Palazzo del Monte, storica sede del Monte di Pietà, rivelandone per la prima volta tutti gli spazi in occasione di un eccezionale evento espositivo. Con il titolo di “Ritratto di una collezione”, la Fondazione racconta attraverso un’accurata selezione di 60 opere d’arte della propria collezione, l’antica storia della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ed in particolare del suo ruolo di custode di opere d’arte di grande valore svolto negli anni. “Ciò che presentiamo in questa mostra è solo una parte della nostra collezione. – chiarisce il Presidente della Fondazione Antonio Finotti – Complessivamente la Fondazione ha un patrimonio di 400 opere di pittura, insieme a diversi nuclei di sculture e a incisioni, disegni, manoscritti”. Un patrimonio che si è costituito nel tempo a segui-
EVENTI E MOSTRE
Emilio Baracco to di mirati acquisiti sul mercato, finalizzati alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio artistico del territorio, ma anche grazie alle acquisizioni che la banca ha compiuto in occasione di insolvenze, di pegni non ritirati, vicende, spesso, di difficoltà economica di famiglie di prestigio, di nobili e di imprenditori. Non stupisce quindi che la mostra presenti alcune discontinuità, data l’origine naturalmente eterogenea della raccolta, che proprio per questa ragione si propone come termometro del gusto collezionistico e artistico della nobiltà e della borghesia del Veneto, in particolare di Padova e di Rovigo, negli ultimi secoli. Un elemento salta subito all’occhio scorrendo l’elenco degli artisti esposti: quello della presenza emiliana, accanto alla naturale e dominante presenza di artisti veneti, con opere quali il grande telero raffigurante l’intercessione di San Domenico per porre fine alla peste che colpì Padova nella prima metà del Seicento dipinto da Luca da a cura di Laura Organte
MILLE E UNA... MONETA C’è tempo fino al 10 aprile per visitare la mostra “Mille e una…moneta”, in esposizione negli spazi di Palazzo Zuckermann. La mostra è l’occasione per conoscere gli esemplari più significativi e importanti della collezione di monete islamiche custodita nel caveau del Museo Bottacin, considerata dagli studiosi una delle più importanti raccolte presenti in Italia, seconda solo alle analoghe raccolte di Palermo e di Milano. Tale collezione è composta da 579 pezzi in oro, argento e bronzo, che coprono un arco cronologico tra il VII e il XX secolo, con un’estensione geografica degli esemplari che va dalla penisola iberica fino all’India.
PROSPETTIVA DANZA TEATRO Apre sabato 31 marzo alle 19 con lo spettacolo “Atto bianco work in progress” la rassegna Prospettiva danza Teatro 2012. La Compagnia Il Posto Danza si esibirà in un’emozionante performance di danza verticale nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Moroni. La coreografia verticale è contatto con il muro e architettura dell’aria, nella quale il movimento delle danzatrici conferisce ai luoghi una dimensione diversa mettendo in comunicazione ogni singolo spazio dell’architettura. Agli spettacoli della Compagnia Il Posto si affianca l’esecuzione delle musiche di scena di Marco Castelli.
ROCCO PAPALEO AL TEATRO GEOX Dopo il successo riscosso al festival di San Remo, l’attore lucano Rocco Papaleo arriva al Teatro Geox per presentare al pubblico padovano il suo spettacolo “Una Piccola Impresa Meridionale”, scritto a quattro mani con il regista, Walter Lupo. Un esperimento di teatro-canzone dove la narrazione entra ed esce dal modulo canzone. Canzoni alternate da piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. Storie buffe e romantiche che vogliono divertire ma non solo. L’appuntamento, da non perdere, è per sabato 31 marzo.
Omaggio padovano a Emilio Baracco
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Domenico Tintoretto: Ritratto di condottiero in armatura Reggio, e la drammatica raffigurazione di Assalonne che fa uccidere il fratello Amnon, mirabile opera di Guercino. Ma il gusto per l’area emiliano toscana sembra continuare anche in epoca unitaria com’è confermato dalle opere di Silvestro Lega e Giovanni Fattori in collezione e in mostra. A far la parte del leone, e non pareva essere altrimenti, è la pittura veneta con
protagonisti e comprimari: tra i nomi citiamo Tintoretto, Strozzi, i Da Ponte, Marco Liberi, Pellegrini e Pagani, Marco Ricci, Giovan Battista Pittoni, Rosalba Carriera, Giambattista Piazzetta, Zais e Bison, Zanchi. II secondo dopoguerra offre, infine, una sequenza notevolissima di opere, a ricordare l’importanza del gruppo N e dell’optical, con Biasi, Castellani e gli altri protagonisti.
a città di Padova rende omaggio al talento di Emilio Baracco con una mostra allestita alla Galleria Cavour fino al 1 aprile. Dopo varie esposizioni personali tenute sia in Italia che all’estero, l’artista ritorna nella sua città - dove vive e lavora - con questa esposizione in cui presenta sculture, disegni, acquerelli, incisioni e gioielli, una selezione degli ultimi venti anni del suo lavoro creativo. Baracco è interprete di un’inquieta sperimentazione, in cui recupera il patrimonio dell’antichità classica denunciando al contempo i turbamenti dell’attualità e proiettando le sue visioni in un futuro possibile dove, misteriosamente, le immagini di questo Olimpo perfetto si sono disgregate e infrante in un perenne metamorfismo. Un’arte contraddistinta dalla sapiente fusione dell’antica tecnica del pastello e della fusione e dell’incisione. L.O.
La rassegna Fino a giugno spettacoli coinvolgenti, finale su Dio e Hawking
“Sacre Armonie”, da Vecchioni alle danze dei monaci tibetani S arà Roberto Vecchioni ad aprire, mercoledì 21 marzo, la rassegna Sacre Armonie, appuntamento culturale che ambisce a fondere l’anima sacra e quella profana, quella della scienza e della cultura, della città di Padova. Il grande cantautore italiano si proporrà all’Auditorium Pollini, con lo spettacolo “Ex Cathedra”, in una veste un po’ inedita, eppure fortemente legata alla sua biografia professionale: quella di studioso e docente di letteratura Classica. Un viaggio attraverso la lirica di Saffo e Catullo, impreziosito dall’accompagnamento al pianoforte di Patrizio Fariselli, virtuoso del jazz e della musica popolare, già protagonista della storica formazione degli Area. La rassegna prosegue poi sabato 14 aprile alla chiesa Santa Maria dei Servi con “Canti dall’Inferno”, un’immersione nell’opera dantesca accompagnato dalla voce di Fabio Gemo e la musica di Davide Ferraio. La Sala dei giganti di Palazzo Liviano accoglierà poi venerdì 20 aprile, in prima regionale, lo spettacolo “Cello Songs”, frutto dell’incontro di Sarah-Jane Morris con il violoncellista e compositore Enrico Melozzi. Martedì 15 maggio ironia e riflessione si fondono nello spettacolo “Gioele legge Gioele”. Sul parlco del teatro Verdi Gioele Dix,
il 26 maggio in piazza delle Erbe protagonisti i monaci tibetani dopo la fortunata esperienza de “La Bibbia ha quasi sempre ragione”, riprende il filo delle sue divagazioni a sfondo biblico con un omaggio al profeta che, per ovvie ragioni, sente più vicino. Sabato 26 maggio la splendida cornice di Piazza delle Erbe e del Palazzo della ragione ospiteranno una serata-evento spirituale scandita da canti dall’alto potere evocativo, danze sacre e rituali e da preghiere buddiste. A proporre la suggestiva rappresentazione “Il potere della compassione” sono i monaci del Monastero tibetano di Tashi-Lhunpo, protagonisti di una drammatica fuga dalle
persecuzioni del loro Paese. A chiudere la kermesse, sabato 9 giugno, la prima assoluta dello spettacolo “Dio e Stephen Hawking”, di scena al Verdi, per la regia Alessandro Gassman, tratto dal testo di Robin Hawdon Dio e Stephen Hawking. Due attori di grande forza interpretativa, Manrico Gammarota e Sergio Meogrossi, danno voce e corpo ai due protagonisti, in una serie di quadri creati da una giovane artista, Simona Gandola, che lavora con le mani e usa la sabbia evocando, a secondo dei momenti, comete, pianeti, galassie, formule L.O. matematiche, esplosioni nucleari.
26 6
IL VENETO
in PRIMO PIANO
La Giornata della Legalità Una risposta corale alla criminalità organizzata
La mafia in Veneto attraverso le piccole imprese in crisi
di Ornella Jovane
L
a presenza della criminalità organizzata in Veneto, le infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale, le iniziative di istituzioni, mondo economico e società civile per arginare il fenomeno e contrastarlo. Lo scorso 9 marzo ha preso il via il processo ai 27 dell’organizzazione riconducibile al clan dei Casalesi che prestava a piccoli imprenditori veneti in crisi denaro a usura costringendoli alla lunga a cedere loro la propria attività o altri beni. Il tema è faticoso e impegnativo ma l’impellenza dell’attualità detta la necessità di dare segnali visibili di un impegno consapevole, vigile e attivo. E un segnale concreto è anche quello che la Camera di Commercio di Venezia, insieme con Provincia e Prefettura, ha voluto lanciare lo scorso 23 febbraio a Mestre: un’intera giornata - destinata a diventare un appuntamento annuale - dedicata al tema della legalità scandita in due passaggi salienti, il primo educativo riservato ai ragazzi del quinto anno delle scuole superiori, il secondo “operativo” con la firma del protocollo di legalità tra Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’associazione di Don Luigi Ciotti che dal 1995 è impegnata contro le mafie, e Unioncamere Veneto. In due momenti diversi sono stati chiamati a testimoniare il proprio impegno il mondo delle imprese e dell’econo-
mia, della scuola, le istituzioni e la politica, ciascuno a fare la propria parte nella lotta alla mafia. Un cancro che ha attaccato anche il tessuto economico veneto, diagnosi che non può più essere taciuta nè sottovalutata e che con delicatezza ma schiettezza è lo stesso don Luigi Ciotti a formulare nel corso del suo primo intervento davanti a circa 300 studenti presenti all’auditorium della Provincia di Venezia - ente che nella prima parte dell’evento ha fatto gli onori di casa - e un’altrettanto affollata platea di ragazzi in collegamento streaming dalle scuole superiori del territorio provinciale. Una diagnosi che il sacerdote originario di Pieve di Cadore ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano con gli imprenditori, le associazioni di categoria e il mondo dei consumatori. Si rifà all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia don Ciotti e cita proprio i circa 50 piccoli imprenditori e commercianti di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Vicenza e Verona caduti vittime dell’organizzazione vicina ai Casalesi, quella dell’inchiesta Veneto Gomorra del processo appena iniziato. Altro caso eclatante quello di Treviso dove, attraverso un’impresa attiva nel settore degli appalti pubblici intestata alla moglie del figlio di un prestanome del boss Bernardo Provenzano, operava un’organizzazione mafiosa dedita alle attività
Un momento della Giornata della Legalità alla quale ha preso parte Don Luigi Ciotti il presidente dell’associazione Libera
Firmato un protocollo della Legalità tra Libera, l’associazione di Don Ciotti, e Unioncamere Veneto di riciclaggio e reimpiego del denaro sporco. Due casi noti ma non isolati, come potrebbe invece sembrare dal numero esiguo di inchieste, di una realtà - quella dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale veneto - molto più capillare, più estesa di ciò che appare. Del resto la fragilità delle imprese, in crisi di liquidità e in difficoltà di accedere al credito in questo periodo di recessione economica rappresenta un fattore di debolezza che facilita la penetrazione delle organizzazioni malavitose. E l’inquietante silenzio delle vittime non aiuta, anche se denuncia un’assordante situazione di disagio che spesso emerge soltanto nei casi più tragici dei numerosi suicidi di imprenditori disperati. Il quadro del resto è inequivocabile: il Veneto è al sesto posto per i beni confiscati alla mafia, al quinto per operazioni finanziarie sospette, al decimo per il traffico di droga. E poi c’è il fenomeno della contraffazione. E di fronte a questo panorama la risposta non può
che essere corale e trasversale. Questo il senso della Giornata della Legalità che da parte delle Camera di Commercio che insieme con la Provincia e la Prefettura ha organizzato l’evento, intende essere anche un segnale di incoraggiamento verso gli imprenditori a non sentirsi soli. “Ci sono le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria - scrive il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta agli imprenditori - che guardano, aiutano e sostengono in particolar modo le imprese che hanno maggiori difficoltà rispetto alle altre”. La firma del protocollo di legalità prevede, tra i vari impegni, la promozione del progetto “Sos giustizia” che è un servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata. Sarà gestito da Libera - che oggi è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base distribuiti nel territorio nazionale-, operativo presso le sedi delle Camere di Commercio aderenti e che realizzerà anche attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie nel Veneto, avrà a disposizione dal sistema camerale dati e informazioni di carattere economico e statistico per studiare il fenomeno della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio.
I COMMENTI LA LEGALITÀ, UN’IMPEGNO ORDINARIO DI MOLTI
“E
’ tempo di andare avanti, non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con l’impegno ordinario di tutti”. Il presidente di Unioncamere Veneto, Alessandro Bianchi, sceglie le parole di Giovanni Falcone per esprimere lo spirito dell’iniziativa che ha portato alla firma del protocollo di legalità e suggellato l’impegno a collaborare con l’associazione Libera per unire le forze in un’azione congiunta per la legalità. “Coerenza, responsabilità, cultura - osserva - questi i principi cardine cui si richiama la nostra azione per la legalità, convinti che sia compito fondamentale delle Camere di Commercio tutelare la fiducia alla base
del mercato”. “Quella di oggi è stata una giornata fondamentale - è il commento del presidente Giuseppe Fedalto e del segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - per il messaggio che è stato lanciato alle scuole e alle imprese in ordine alla necessità di rispettare sempre le regole e la legalità e di mettere al centro del proprio operato la persona, nella vita di ogni giorno come nella conduzione di un’attività economica”. Rivolgendosi agli studenti don Luigi Ciotti ha parlato dell’impegno per la legalità e della lotta alle mafie promossi attraverso l’associazione Libera. Ed ha espresso l’auspicio e
l’invito affinché “garantire il rispetto delle regole sia impegno di tutti perché si arrivi alla giustizia come obiettivo principale, e alla responsabilità come testimonianza, come esperienza”. “Il nostro impegno su questo tema - ha assicurato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto - è costante e senza sosta. Fra le inizative cito i controlli per la sicurezza sulle spiagge effettuati dai nostri agenti di polizia provinciale, con il sequestro e la sanzione per il commercio di merce contraffatta, ed il progetto collegato di educazione all’acquisto consapevole, La firma del protocollo realizzato con la prefetura e le scuole, “Giovani originali”. della Legalità
Il Veneto in primo piano 27 7 Etica e legalità La lezione di Don Luigi Ciotti, una sveglia per le coscienze
“Siamo qui per costruire giustizia” di Ornella Jovane
Don Luigi Ciotti durante il suo intervento
“S
iate coraggiosi: vivete e non lasciatevi vivere”. In questa esortazione - esordio e chiusura del suo discorso - c’è tutto il senso dell’intervento che don Luigi Ciotti ha rivolto ai giovani delle scuole superiori nel corso della “Giornata della legalità”. Parole espresse con passione e calore, che hanno catturato una platea di ragazzi rimasti attoniti di fronte all’autorevolezza e alla credibilità di quel sacerdote esemplare, che ha fatto della lotta alle mafie la propria ragione di vita. In religioso silenzio, prima stupiti e poi conquistati, erano lì intenti a seguire il ragionamento e poi a riflettere sul messaggio del fondatore di Libera. “La legalità è un mezzo e non un fine - andava spiegando il sacerdote -, è tuttavia uno strumento indispensabile che serve a raggiungere l’obiettivo vero, la giustizia. Questo è il fine, il valore cui dobbiamo
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ambire. Questo è il motivo perchè siamo qui: per costruire giustizia”. Ma - sottolineava - non vi è legalità senza la responsabilità di ciascuno e di tutti, intesa come impegno collettivo e condiviso al rispetto delle regole. Le regole vanno rispettate per il bene comune, e per questo devono garantire il principio di uguaglianza e quindi i diritti di tutti. Ai giovani don Ciotti ha raccomandato di essere intellettualmente attrezzati per potersi con efficacia assumere questa responsabilità alla legalità. “Continuate ad approfondire, - ripeteva - siate curiosi, abbiate coscienza critica, indispensabile per poter distinguere e quindi reagire a ciò che non è giusto. E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze”. Una sveglia che è necessario far suonare in un contesto di generale “coma etico - lo ha definito il presidente di Libera - che esiste nel nostro Paese”.
Il riferimento è a quelle zone grigie della società, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è sfuma pericolosamente, diventando fertile terreno per la mafia. “La forza della mafia - ha denunciato don Ciotti - è fuori dalla mafia, si alimenta in quelle connessioni ambigue tra corpo sociale, tra segmenti del mondo della politica, e criminalità”. Di qui l’invito a diventare professionisti dell’etica, per assumere ciascuno la propria responsabilità a portare un contributo al cambiamento di un sistema sbagliato e diffuso che, attualmente, si fonda su un pericoloso concetto di “legalità sostenibile”. Una legalità malleabile, di convenienza che non di rado tracima nella non legalità, di fronte alla comune e passiva accettazione o quantomeno colpevole indifferenza sociale. La professione dell’etica richiede invece coerenza morale, una risposta in prima persona di cia-
scuno e di tutti. L’etica è una condizione da cui non può prescindere alcun tipo di sviluppo, compreso quello economico. “Ogni forma di sviluppo - ha concluso don Ciotti - è impossibile senza persone rette e se non è finalizzato al benessere sociale; qualsiasi forma di benessere è a tempo determinato senza il rispetto dei diritti di tutti”. Vivete e non lasciatevi vivere dunque è l’esortazione ad essere professionisti dell’etica, a unire le forze e le energie migliori della società per costruire percorsi concreti della speranza di un mondo più giusto. Un messaggio che è un balsamo per le coscienze ancora acerbe degli adolescenti in crescita, e uno scossone per le coscienze degli adulti spesso distratte dalla effimera lotta per la sopravvivenza di ogni giorno. Sopravvivenza, appunto, che non è vivere. Ornella Jovane
LIBERA CELEBRA LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”
C
’è una giornata in cui, una dopo l’altra, le vittime innocenti delle mafia vengono ricordate, una ad una. Gli oltre 900 nomi vengono pronunciati nel corso di un appuntamento che da 17 anni si rinnova. E’ la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” promossa dall’associazione Libera che si celebra il 21 marzo. Una data emblematica, il primo giorno di primavera, a simboleggiare quella speranza che attraverso il sacrificio di quelle vittime innocenti trova il contenuto di un impegno concreto, vitale e rigoglioso. Vengono nomi-
LA SOLIDARIETÀ NON COSTA NULLA
nati, in un lungo elenco, i 900 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché hanno compiuto il loro dovere. In questa occasione i famigliari si ritrovano e insieme rinnovano il loro impegno a trasformare il loro dolore in un comune e coraggioso percorso di ricerca di una giustizia vera e profonda, in uno strumento concreto di impegno e azione di pace. Quest’anno l’appuntamento è a Genova, per motivi organizzativi il 17 marzo.
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28 8 Il Veneto in primo piano Nuove forme di comunicazione Dal prossimo anno scolastico obbligo di testi digitali
Occupazione e istruzione, il futuro è on line Linkedin, Facebook, Twitter creano opportunità di lavoro, ma bisogna fare attenzione ai dati sensibili
Circa il 40 % delle famiglie è sprovvisto di Pc. Ancora meno quelle con e-book e IPad
di Alessandro Abbadir
I
nternet, IPad, Twitter, Facebook, ma anche libri digitali e curriculum digitali. I nuovi sistemi di comunicazione, che regolano la vita di tutti e tutti i giorni, vedono un futuro solo on line. Fra le novità per il prossimo anno scolastico vi è l’introduzione del libro digitale nelle scuole, mentre nella ricerca del lavoro, un buon curriculum on line è già indispensabile. Veniamo alla scuola. Con una circolare inviata ai dirigenti scolastici regionali a febbraio sul sito del Miur, il ministero dell’Istruzione ricorda l’imminente scadenza: “Per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”. È già dal 2008-2009 che “i libri di testo in adozione devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet”. Ma ora, ribadisce la circolare 18, tutti i libri (vecchi e nuovi) dovranno avere una versione digitale. Il problema maggiore è quello delle famiglie che non hanno ancora un collegamento internet e, quindi, delle scuole che dovrebbero farsi carico di procurare agli studenti i libri digitali. In Italia e in Veneto, le famiglie senza Pc e internet sono in media il 40 %. Molte meno poi quelle dotate di Ipad o lettori e-book. L’obiettivo della
legge di fatto è la scomparsa dei libri di carta, ma dovrebbero esserci delle deroghe alla scadenza 2012-2013. In Veneto per rispettare questa circolare, stanno lavorando alacremente all’Ufficio Scolastico Regionale, le varie direzioni didattiche ed istituti comprensivi di tutto il territorio. Un altro settore dove le forme veloci di comunicazione dovranno diventare la regola, è quello della ricerca del posto di lavoro, soprattutto in tempo di crisi. Una questione che è stata affrontata nelle scorse settimane anche dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan a Padova, all’Archivio Antico dell’Università Palazzo del Bo’. La Donazzan è intervenuta al convegno nazionale dal titolo: “Lavori di qualità per laureati: analisi e proposte per migliorare formazione e mercato”. “Dobbiamo immaginare i futuri scenari del lavoro quando facciamo politiche di istruzione formazione professionale e lavoro - ha detto la Donazzan. Se guardassi al solo dato statistico del Veneto, direi che non c’è da preoccuparsi. Siamo in un momento di crisi, certamente, tuttavia il 65% della popolazione veneta è occupata mentre la disoccupazione si attesta al 5,2%. Ma il dato preoccupante sta nei profili professionali. Oggi
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dobbiamo pensare più alla qualità che della quantità. Il problema c’è, e lo dimostra il fatto, che sul mio tavolo si presentano due situazioni contestuali: da un lato la mancanza di futuri lavoratori qualificati, dall’altro l’arrivo di tantissimi curriculum di neolaureati in cerca di impiego”. L’assessore regionale spiega come i tempi sono radicalmente cambiati rispetto a 5 anni fa. “Nel 2007- ha detto la Donazzan - la disoccupazione nel Veneto era al minimo storico e quei pochi che non trovavano lavoro erano aiutati dalle istituzioni. Oggi, bisogna partire dai posti di lavoro che sono richiesti dal mercato, puntando a dare a ciascuno, secondo i propri talenti e competenze, la miglior occupazione possibile”. Un fatto su cui hanno posto l’accento gli esperti nell’ultimo periodo, è anche la questione di come cambia il modo di selezionare i curri-
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culum da parte delle aziende e datori di lavoro. E quindi per mostrare sempre di più i propri talenti, è necessario saperli descrivere on – line. Ormai le ricerche vengono effettuate via web. Dati che arrivano dal Politecnico di Milano spiegano come grazie a siti come LinkedIn, usato dal 30% dei direttori delle Risorse umane, con un altro 30% che pensa di usarlo entro il 2012, curare la propria identità in rete sia diventata la regola numero uno per trovare lavoro. E poi il social network Facebook: in Europa ha determinato la nascita di 230 mila posti di lavoro, 34 mila dei quali in Italia. Ma c’è il rovescio della medaglia. Bisogna stare attenti ai dati che si lasciano on line. Internet ha una memoria di elefante e qualcuno, i dati sensibili (foto compromettenti, opinioni politiche nette, ecc.) potrebbe usarli anche per scartare profili.
A MESTRE UN PROGETTO DI LEGGE DAL GRITTI
C
’è una classe, e 25 studenti delle scuole superiori di Mestre (Venezia) che si stanno distinguendo per acume analitico e proposte, in tema di nuova comunicazione e regolamentazione delle problematiche che sorgono on-line. E’ la 3ª B dell’istituto tecnico per il turismo Gritti di Mestre. Sono andati anche a far visita al Senato della Repubblica a fine febbraio. La classe del Gritti ha superato una decina di istituti nel progetto nazionale promosso dalla Camera dei deputati, dal Senato della Repubblica e dal Ministero della Pubblica istruzione che punta a far fare un progetto di legge con tanto di emendamenti ad una scuola. Hanno scelto come tema vista l’attualità internet e le nuove forme di comunicazione. I ragazzi hanno presentato un loro disegno di legge dal titolo “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”. I ragazzi hanno provato a mettere a punto dei paletti contro i rischi di internet, social network, soprattutto a tutela dei minori. A fare da guida nell’elaborazione di concetti giuridici ancora non compiutamente espressi, è stato il professor Ernesto Brun, docente di Diritto al Gritti. Un concetto chiave di quelli enunciati da questi giovani di 16 anni è questo: “I nativi digitali non hanno coscienza della diversità tra mondo reale e mondo virtuale, per costoro non c’è differenza tra web dentro e fuori”. Tradotto: i ragazzi nati con l’era dell’informatica, cioè dalla metà degli anni 90’ in poi sono persone più fragili da un certo punto di vista di chi internet nascendo non sapeva cos’era. Sono ragazzi, che in rete si svelano
Un bambino davanti al Pc senza segreti, non considerando che a volte in internet si celano dei veri e propri orchi. Ecco che l’obbiettivo principale del nuovo disegno di legge fatto proprio dai ragazzi è quello di imporre delle regole sull’uso sempre più massiccio che fanno i giovani di Internet. Si chiedono regole precise a famiglie, scuola, Stato. I rischi per insegnanti e alunni della classe del Gritti sono molti: dipendenza tecnologica e psicologica. Per questo si propongono tempi massimi da trascorrere davanti a schermo e tastiera. E poi: corsi di formazione per docenti e assistenti tecnici, un codice etico, la massima informazione possibile sull’argomento, ma c’è il terribile problema della pedopornografia. Per gli orchi l’oggetto del loro desiderio malato e criminale è a portata di mano con chat e social network. Non è la prima volta che la scuola di Mestre vince concorsi nazionali. Aveva già collezionato vittorie nel 2007 e nel 2009. A.A.
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Ilpiano Veneto in primo piano 9 Il Veneto in primo 30 Tecnologia Situazione del piano per il superamento del “digital divide” in regionale
I “buchi neri” della banda larga, Veneto a caccia di finanziamenti Entro l’anno i cantieri in ben 280 Comuni ma fra gli industriali c’è incertezza sulla sorte dello stanziamento coperto con fondi statali
di Nicola Stievano
I
nternet sempre più veloce, ma non per tutti. Nel Veneto locomotiva del Nordest ci sono ancora centinaia di aziende e migliaia di famiglie costrette ad arrangiarsi perché dove risiedono non è ancora arrivata la linea Adsl. Veri e propri “buchi neri” digitali si aprono non solo nelle aree rurali e periferiche ma interessano anche intere zone residenziali e aree produttive tutt’altro che marginali. Nella nostra Regione sono almeno 280 i Comuni in tutto o in parte in “digital divide”, sprovvisti cioè della tecnologia per portare fin dentro le mura domestiche - o aziendali - la connessione ad internet veloce. Per coprire questo “gap” tecnologico quattro mesi fa la Regione aveva annunciato il via libera al “piano tecnico” di investimento con il quale sono stati stanziati 40 milioni per la diffusione della banda larga nelle zone scoperte. Come si può vedere dalla tabella qui a fianco (aggiornata periodicamente dal centro regionale per la banda larga) diversi cantieri sono entrati in attività entro il 2011. Alcuni interventi sono già conclusi e collaudati, altri si avviano alla fase finale. E gli altri? Purtroppo non sono tutte rose e fiori, come hanno denunciato in più occasioni gli stessi industriali. Sulle risorse che dovrebbero essere garantite dallo Stato, in tutto 15 milioni di euro, non ci sono certezze, soprattutto in questa fase. Nei prossimi mesi verranno portati a termine i cantieri già aperti, poi per gli altri si ve-
drà, sperando che i finanziamenti vengano tutti confermati. Altrimenti dovranno passare altri anni prima che tutto il Veneto possa dirsi “libero dal digital divide”. L’investimento stanziato lo scorso novembre ammonta a quasi 40 milioni di euro, dei quali 15 milioni messi a disposizione, appunto, dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e 25 milioni dalla Regione, comprensivi di fondi europei assegnati al Veneto con queste finalità. La delibera è stata portata in Giunta regionale dal vicepresidente Marino Zorzato, di concerto con gli assessori allo sviluppo economico Isi Coppola, all’agricoltura Franco Manzato, ai fondi comunitari Roberto Ciambetti. Le risorse provengono infatti da fonti diverse nei confronti delle quali il provvedimento svolge una funzione di “cabina di regia”. La prima fase degli interventi è giù stata avviata. Grazie all’approvazione contestuale delle convenzioni operative con il Mise, sarà possibile avviare anche le fasi 2 e 3 del programma, con una previsione di apertura dei cantieri entro questa primavera, per un importo di circa 20 milioni di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo rurale e del Fondo europeo di sviluppo regionale. La quarta e ultima fase fa riferimento alle risorse a favore delle Pmi operanti nei distretti produttivi veneti, per una spesa complessiva di oltre 10 milioni di euro, di cui metà a carico del Mise e metà finanziata con le risorse regionali.
Regione del Veneto - Centro di-Competenza sulla Banda Larga. sulla Banda Larga. Regione del Veneto Centro di Competenza Cantieri aperti, in corsoin di attivazione o chiusi (situazione o al 13/02/2012). Cantieri aperti, corso di attivazione chiusi (situazione al 13/02/2012). N.N.
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cantiere Tratta Provincia apertura chiusura cantiere ComuneComune Tratta 1 Villanova di Camposampiero Pionca - Villanova PD 18-lug-2011 25-ott-2011 1 Villanova di Camposampiero Pionca - Villanova 2 Massanzago Giunto Borgoricco/Massanzago - Zeminiana PD 27-lug-2011 26-ott-2011 2 Massanzago Giunto Borgoricco/Massanzago - Zeminiana 3 Arzignano Giunto Montecchio/Valdagno - Tezze di Arzignano VI 22-ago-2011 12-nov-2011 3 Arzignano Giunto Montecchio/Valdagno - Tezze di Arzignano 4 San dei Berici dei Berici Sossano - S. Germano dei Berici VI 1-set-2011 11-nov-2011 4 Germano San Germano Sossano - S. Germano dei Berici 5 Arre Giunto G43 - Arre PD 5-ott-2011 11-nov-2011 5 Arre Giunto G43 - Arre 6 Vigonza Vigonza - Pionca PD 5-ott-2011 28-nov-2011 6 Vigonza Vigonza - Pionca 7 Cerea Cerea - Asparetto VR 28-ott-2011 9-nov-2011 7 Cerea Cerea - Asparetto 8 San Pietro Viminario Pernumia - S. Pietro Viminario PD 10-ott-2011 14-dic-2011 8 San Pietro Viminario Pernumia - S. Pietro Viminario 9 Oderzo Oderzo est - Piavon TV 5-ago-2011 31-dic-2011 9 Oderzo Oderzo est - Piavon 10 10 Godega di Sant'Urbano Pianzano - Bibano TV 1-ago-2011 Godega di Sant'Urbano Pianzano - Bibano 11 Miane Follina - Miane TV 1-ago-2011 11 Miane Follina - Miane 12 12 San Giorgio delle Pertiche 1/3 GD Borgoricco - S. Giorgio delle Pertiche PD 25-ott-2011 17-gen-2012 San Giorgio delle Pertiche 1/3 GD Borgoricco - S. Giorgio delle Pertiche 13 13 Agna Agna Bagnoli di Sopra - Agna PD 2-nov-2011 Bagnoli di Sopra - Agna 14 14 Cittadella Giunto PO - S. Croce Bigolina PD 3-nov-2011 9-gen-2012 Cittadella Giunto PO - S. Croce Bigolina 15 15 Bovolenta Conselve - Bovolenta PD 8-nov-2011 Bovolenta Conselve - Bovolenta 16 16 Brugine Brugine - Campagnola di Piove PD 11-nov-2011 18-gen-2012 Brugine Brugine - Campagnola di Piove 17 17 Piombino Dese Piombino Dese - Levada PD 21-nov-2011 Piombino Dese Piombino Dese - Levada 18 18 SchioSchio Santorso - S. Ulderico di Stretto VI 28-nov-2011 Santorso - S. Ulderico di Stretto 19 19 Mogliano Veneto Mogliano Veneto - Campocroce TV 29-nov-2011 Mogliano Veneto Mogliano Veneto - Campocroce 20 20 Campo San Martino Curtarolo - Marsango PD 29-nov-2011 3-feb-2012 Campo San Martino Curtarolo - Marsango 21 21 San Giorgio delle Pertiche 2/3 S. Giorgio delle Pertiche - Arsego PD 16-dic-2011 San Giorgio delle Pertiche 2/3 S. Giorgio delle Pertiche - Arsego 22 22 CereaCerea 2 Cerea - Aselogna VR 7-dic-2011 2 Cerea - Aselogna 23 23 Campolongo Maggiore 1/2 Piove di sacco - Campolongo Maggiore VE 19-dic-2011 Campolongo Maggiore 1/2 Piove di sacco - Campolongo Maggiore 24 24 Crocetta del Montello Cornuda - Ciano del Montello TV 12-dic-2011 Crocetta del Montello Cornuda - Ciano del Montello 25 25 Tombolo Tombolo - Onara 2 PD 28-dic-2011 Tombolo Tombolo - Onara 2 26 26 Loreggia GD Loreggia - Loreggiola PD 28-dic-2011 Loreggia GD Loreggia - Loreggiola 27 27 Bressanvido Giunto Sandrigo - Bressanvido VI 29-dic-2011 Bressanvido Giunto Sandrigo - Bressanvido 28 28 Barbarano Vicentino Ponte di Barbarano - Barbarano Vicentino VI 29-dic-2011 Barbarano Vicentino Ponte di Barbarano - Barbarano Vicentino 29 29 Salcedo Fara Vicentino - Salcedo VI 29-dic-2011 Salcedo Fara Vicentino - Salcedo 30 30 Gambellara Montebello Vicentino - Gambellara VI 29-dic-2011 Gambellara Montebello Vicentino - Gambellara 31 31 GazzoGazzo 1/2 Camisano/Rampazzo - Grantortino PD 13-feb-2012 1/2 Camisano/Rampazzo - Grantortino 32 32 Arcugnano 1/2 S. Croce di Vicenza- Arcugnano VI Arcugnano 1/2 S. Croce di Vicenza- Arcugnano 33 33 Camisano Vicentino 1/3 Giunto 2 - Camisano S. Maria VI Camisano Vicentino 1/3 Giunto 2 - Camisano S. Maria 34 34 Campolongo Maggiore 2/2 Campolongo Boion VE Campolongo Maggiore 2/2 Campolongo Boion conclusi e collaudati
conclusi e non collaudati
connessi (terminati ad eccezione dei ripristini)
in lavorazione
Data attesa chiusura Provincia PD PD VI VI PD PD VR PD TV 30-apr-2012 TV 29-feb-2012 TV PD 11-mag-2012 PD PD 16-apr-2012 PD PD 23-apr-2012 PD 29-feb-2012 VI 26-apr-2012 TV PD 14-feb-2012 PD 7-feb-2012 VR 24-feb-2012 VE 16-mar-2012 TV 31-mar-2012 PD 12-mar-2012 PD 21-feb-2012 VI 12-mar-2012 VI 19-mar-2012 VI 16-apr-2012 VI 30-apr-2012 PD VI VI VE da iniziare a breve
Banda larga, i nodi da sciogliere L’obiettivo è coprire il 95% del territorio regionale
I
nverno 2012: entro questa data dovrebbero partire anche gli ultimi cantieri. L’obiettivo del piano è portare la copertura nel Veneto fino al 95% e potenziare il servizio fino a 20 mega di velocità. Perché il problema non è solamente quello di coprire le zone finora non raggiunte dall’Adsl ma anche fornire un servizio con dei parametri minimi di efficienza che permettano di avere a disposizione una linea effettivamente veloce. Se fino a qualche anno fa il problema era la totale assenza dell’Adsl in buona parte del territorio, ora i disagi sono
polverizzati in con decine di “micro zone” mal servite a causa di problemi strutturali. Il problema sta nelle singole centrali telefoniche spesso negli apparati di rete, l’ultimo passaggio per portare l’Adsl all’utente finale. Si tratta di centraline collegano le utenze alla centrale attraverso un cavo di fibra ottica. Le stesse centrali sono “rilegate” in fibra ottica. Ma in diversi casi questa condizione viene a mancare quindi l’Adsl può non funzionare correttamente, soprattutto se ci sono molti utenti collegati. Per risolvere il problema tutte le cen-
trali e tutti gli apparati di rete dovrebbero essere serviti da fibra ottica. E’ difficile poi che le aree geografiche combacino con i confini comunali perché la stessa centrale può servire due Comuni diversi, oppure lo stesso quartiere può essere collegato a due differenti centrali. Quindi capita che lungo la stessa strada c’è chi naviga senza problemi e chi non ce la fa. L’effettiva velocità di navigazione è anche influenzata dalla distanza del cliente dalla centrale telefonica, dalla congestione della rete e dal server a cui ci si collega.
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apertu 18-lug 27-lug 22-ago 1-se 5-ot 5-ot 28-ot 10-ot 5-ago 1-ago 1-ago 25-ot 2-nov 3-nov 8-nov 11-no 21-no 28-no 29-no 29-no 16-di 7-di 19-di 12-di 28-di 28-di 29-di 29-di 29-di 29-di 13-feb
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pertura 8-lug-2011 7-lug-2011 2-ago-2011 1-set-2011 5-ott-2011 5-ott-2011 28-ott-2011 10-ott-2011 5-ago-2011 1-ago-2011 1-ago-2011 25-ott-2011 2-nov-2011 3-nov-2011 8-nov-2011 1-nov-2011 1-nov-2011 8-nov-2011 9-nov-2011 9-nov-2011 6-dic-2011 7-dic-2011 9-dic-2011 2-dic-2011 8-dic-2011 8-dic-2011 9-dic-2011 9-dic-2011 9-dic-2011 9-dic-2011 3-feb-2012
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32 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Società partecipate L’Ad Vernizzi ha dichiarato lo stato di dissesto
Veneto Strade ad un passo dal default Secondo i bene informati si tratta di un regolamento di conti tra Lega e Pdl
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a una parte c’è chi annuncia il via alla te in merito si è espresso l’assessore alla realizzazione di grandi arterie viarie Viabilità Roberto Chisso secondo il quale come la Nogara-mare o la Pedemon- la chiusura dei rubinetti da parte dell’Ente tana, dall’altra chi dice che non c’è un soldo non pregiudicherebbe le grandi opere. “Annemmeno per tappare le buche dell’asfalto. che se l’ultima parola spetta all’assessore In mezzo, gli increduli che fanno fatica a al bilancio - ha osservato Chisso - credo ci capire come mai dalla Regione possano siano i margini per poter intervenire e troarrivare voci così contrastante. Eppure è vare i mezzi necessari all’attività di Veneto stato lo stesso amministratore delegato Strade” Anche infrastrutture come la Pededi Veneto Strade, Silvano Vernizzi, nelle montana e la Nogara Mare non dovrebbero scorse settimane a dare la notizia che la correre rischi, secondo l’assessore alla viabisocietà partecipata da Regione, Provincie e lità, in quanto per la loro realizzazione le diverse società autostradali e che si occupa risorse sono già state accantonate. Ma sebdella manutenzione e degli investimenti sui bene il bilancio previsionale debba essere 2 mila chilometri di rete viaria veneta, è ad ancora approvato l’assessore competente, un passo dal dissesto. Roberto Ciambetti, ha già, annunciato che le “Se la Regione confermerà l’azzera- disponibilità non ci sono. Era stato un altro mento dello stanziamento per il 2012 e so- consigliere della maggioranza, Dario Bond, prattutto se le banche a porre come condiziodovessero chiedere il A rischio ne per l’approvazione rientro dei prestiti – ha gli interventi del previsionale lo spiegato – la società pianificati. Salve stanziamento 100 miandrebbe in default”. Pedemontana lioni di euro a Veneto Illustrando la criticità e Nogara-mare Strade. “Il bilancio è della situazione per la fortemente ingessato società, Vernizzi ha ricordato che le risorse – è stata la risposta dell’assessore – e al regionali per gli investimenti sono passate limite dell’indebitamento”. da 116 milioni di euro del 2009 a 40 del Ma ce chi dice anche che per salvare 2011, mentre le opere appaltate sono Veneto Strade basterebbero dieci milioni di passate dai 208 milioni del 2009 a solo 2 euro e chi ritiene la soglia dei 40 milioni milioni del 2011. posa essere ritenuta sicura per il proseguo L’ad ha anche precisato che il finanzia- delle attività. mento della Provincia di Belluno, in dissesto Ma dietro le difficoltà della società c’è finanziario, è stato ridotto di circa il 70%, chi intravede anche il clima di tensione passando dai 15 mln a 4,5, cifra che con- interna alla maggioranza, con una Lega sente appena il pagamento degli stipendi disposta a prosciugare i fondi ai colleghi di del personale fino ad aprile. Quale futuro, coalizione. dunque, per la viabilità veneta la cui gestioProva ne è l’accorato appello laciato dal ne compete a Veneto Strade? E per quelle capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e opere annunciate la cui realizzazione sareb- il suo vice Piergiorgio Cortelazzo al capobe dovuta avvenire a breve, come nel caso gruppo della Lega Federico Caner: “Probadella Tangenziale ovest di Adria o il Passan- bilmente sono in atto strategie e pressioni te Nord a Rovigo? Secondo lo stesso Verniz- per porre fine all’esistenza di Veneto Strade zi se questa situazione dovesse permanere, - dichiarano - ma chiediamo a te e alla Lega sarebbero a rischio molti nuovi cantieri se di guardare oltre e lavorare perchè le buche non addirittura la manutenzione ordinaria sulle strade di oggi non diventino i crateri alla rete viaria. Decisamente più rassicuran- di domani. Ci appelliamo, con la stima di Unione di Centro
PERARO: “LA LEGA RIDIMENSIONA CHISSO”
“C
redo - ha evidenziato il consigliere dell’UdC Stefano Peraro - che con il no di Bond a questo bilancio Stefano siano finalmente emersi i problemi dell’allePeraro anza PdL e Lega. Anche lo scorso anno gli stanziamenti per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Sopra Renato Chisso e l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. Sotto il progetto della Pedemontana
sempre, al tuo realismo e al tuo senso di responsabilità. Azzoppare Veneto Strade, nata come esperienza concreta di federalismo stradale, è un’operazione deleteria per tutti”. Convinto che si tratterebbe di un regolamento di conti lo si è detto anche il consigliere dell’Udc Stefano Peraro che nel taglio di risorse nel capitolo che compete a Chisso vede la marcata volontà di contenerne l’azione. “Anche lo scorso anno gli
stanziamenti - ha evidenziato Peraro - per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Partito delle Libertà
APPELLO ALLA LEGA: NON AFFONDATE LA SOCIETÀ
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eneto Strade deve poter andare avanti con dignità - affermano il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo - e con la stessa Dario Bond energia che fino a oggi ha permesso di conseguire grandi rie Piergiorgio Cortelazzo sultati. Condannare a una lenta eutanasia una società, fiore all’occhiello della nostra Regione fino all’altro ieri, non conviene davvero a nessuno”. Bond e Cortelazzo, che per primi avevano sollevato il problema delle casse vuote nella società regionale, minacciando di non votare il bilancio regionale di previsione per il 2012 nel caso la giunta confermasse l’intenzione di non stanziare nessuna risorsa per Veneto Strade, hanno lanciato un appello al capogruppo della Lega Federico Caner: “Probabilmente sono in atto strategie e pressioni per porre fine all’esistenza di Veneto Strade ma chiediamo a te e alla Lega di guardare oltre e lavorare perchè le buche sulle strade di oggi non diventino i crateri di domani”.
L’opinione Laura Puppato, Partito Democratico
“UNO SCENARIO DA INCUBO. ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ”
“F
ino ad oggi la Lega ed il PdL ci hanno raccontato un sacco di bugie, hanno Laura Puppato mentito sapendo di mentire. Sono persino arrivati al punto di promettere, pochi giorni fa, l’avvio di una serie di opere. Col risultato che oggi non solo si rischia il blocco totale di quelle in corso di realizzazione, ma addirittura il fallimento di Veneto Strade”. Ad affermarlo, in una nota, sono i consiglieri regionali del Pd Laura Puppato, Lucio Tiozzo, Franco Bonfante, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin. “Il fatto che questa realtà di cruciale importanza per il Veneto abbia accumulato un’esposizione bancaria di 90 milioni è di enorme gravità - affermano i consiglieri Pd - il problema è tutto di gestione politica, di fronte al quale Lega e PdL non possono pensare di giocare allo scaricabarile reciproco. Va fatto un approfondimento immediato per individuare, uno per uno, i responsabili di questo disastro dai contorni oscuri”. Gli esponenti democratici evidenziano con preoccupazione i dettagli emersi nel corso dell’audizione: “Se si considera che, secondo le previsioni di bilancio, gli investimenti sul fronte della viabilità saranno pari a zero, vuol dire che non sarà realizzato alcun appalto nel 2012 e che le opere già in cantiere da tempo potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi. Di fatto non c’è un euro per la manutenzione ordinaria e per le situazioni di emergenza, dalle frane ai ponti pericolanti: uno scenario da incubo”.
Antonio Pipitone, talia dei Valori
PIPITONE: “MANCANO SOLDI? CI SONO QUELLI DEL CAV”
“P
er Veneto Strade siamo passati da 240 milioni a zero – ha spiegato Antonino Antonio Pipitone, consiPipitone gliere regionale dell’Idv - con 30 milioni la società potrebbe sopravvivere ma ce ne vorrebbero almeno 80 per un’attività decente A questo punto chiediamo di usare i soldi della Cav, la società per azioni costituita il primo marzo 2008 da Anas Spa e Regione Veneto e che gestisce il passante di Mestre. L’anno scorso ha fatturato 40 milioni di euro, di cui almeno 20, al netto delle tasse, dovrebbero essere disponibili per essere reinvestiti nelle infrastrutture venete, come aveva stabilito l’allora ministro Antonio Di Pietro. Dove sono questi soldi? A cosa sono destinati?“.
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12 Cultura veneta 34 Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati
Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains
di Alain Chivilò
E
’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre
Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e
di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero
Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio
Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”
A Bassano fino al 20 aprile
Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò
L
’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-
curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di
delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.
una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-
tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.
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Cultura veneta 37
Architettura La Villa veneta esempio di bellezza unita ad efficienza
I Giapponesi studiano Palladio
Palazzo Zabarella
CHIUSA LA MOSTRA SUL “SIMBOLISMO” SI ATTENDE DE NITTIS
La più importante rivista di architettura dell’Asia, A+U, ha realizzato una monografia sul grande architetto veneto di Vesna Maria Brocca
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’Italia annovera un patrimonio culturale invidiato dal resto del mondo, ma ha dato prova in alcuni casi di non saperlo conservare e valorizzare a dovere, come documentato da “Presadiretta” nella puntata “Cultura a fondo”, andata in onda lo scorso 26 febbraio su Rai Tre. Situazione che dovrebbe far senz’altro riflettere. Un segnale del costante e rinnovato interesse degli stranieri verso la bellezza artistica propria del nostro Paese, in questo caso specifica del Veneto, arriva dal Giappone, con un progetto fortemente voluto e finanziato da parte nipponica. Si tratta del numero monografico intitolato “Andrea Palladio in Vicenza” della più importante rivista di architettura dell’Asia, la giapponese A+U, e realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza, un istituto di ricerca dedicato alla storia dell’architettura, fondato nel 1958 con sede nel palazzo palladiano Barbaran da Porto. Sfogliando la rinomata rivista straniera si contano ben duecento pagine di fotografie inedite, frutto di una campagna
Da Palladio alcuni progetti realizzati, a sinistra Villa Cornaro, sopra Villa Badoer realizzata dal fotografo giapponese Noboru Inoue, inviato appositamente a Vicenza nell’estate scorsa. Stampata a Tokyo, A+U ha una tiratura di 30.000 copie nel mondo, con due edizioni, una giapponese-inglese e una parallela cinese-inglese. Il numero di A+U presenta i capolavori di Palladio a Vicenza: i palazzi Thiene, Chiericati, Valmarana, Barbarano, la Basilica e la Loggia, il teatro Olimpico. Insieme ad essi le ville Godi, Saraceno, Pojana e la Rotonda. Accanto ai capolavori vicentini, compaiono necessariamente anche le grandi ville della Terraferma veneta: le trevigiane villa Emo a Fanzolo, Barbaro a
Le Terme di Loipersdorf
Maser, Cornaro a Piombino Dese, la rodigina villa Badoer e la veneziana Malcontenta. Sulla scia di questo interesse internazionale per la riscoperta della bellezza delle ville venete, arrivano anche tre iniziative didattiche promosse di recente dall’Istituto Regionale Ville Venete (IRVV) e dalla nostra Regione, che mirano a sensibilizzare i ragazzi e i docenti alla valorizzazione del nostro patrimonio architettonico-culturale e del territorio, con lo scopo di formare giovani attenti e interessati al proprio passato attraverso la riscoperta del ruolo delle ville venete, per affrontare e interpretare al meglio le sfide del futuro.
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oddisfazione per Fondazione Bano al termine della mostra sul Simbolismo in Palazzo Zabarella a Padova. I numeri parlano chiaro:141.726 i visitatori, circa 15 mila i cataloghi e le guide vendute (ristampati a causa del veloce esaurimento delle prime stampe). Altro dato che Bano giudica molto positivamente è il ritorno in massa delle scuole. L’esperienza de “Il Simbolismo in Italia” dimostra come le nuove tecnologie abbiano interessato un pubblico eterogeneo, offrendo strumenti per un’auto preparazione che favorisca poi in loco una visione maggiormente critica del patrimonio artistico selezionato. La novità preannunciata per la prossima mostra autunnale mira a potenziare proprio l’utilizzo della tecnologia web relativamente all’esposizione, alla comunicazione e a tutti i servizi aggiuntivi. Fondazione Bano infatti è già all’opera per la grande monografica su Giuseppe De Nittis (1846 – 1884), artefice della sperimentazione antiaccademica che in tutta Europa ha sconvolto la tradizione aprendo nuovi fronti alla visione ed anche l’unico pittore del nostro Ottocento a godere, insieme a Boldini, di fama internazionale. “Sarà un De Nittis come in Italia non si è mai visto”, assicura Federico Bano. V.M.B.
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RUBRICHE Rubrica curata dal prof. Canova Marco, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia
IN ACQUA OGGI È POSSIBILE FARE DI TUTTO CAMMINARE, PEDALARE, FARE YOGA O TAI-CHI, DANZARE, PRATICARE IL PUGILATO, CIRCUITI, Marco RIABILITAZIONE, GINNASTICanova CA, C’È SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. IL FITNESS ACQUATICO È PIACEVOLE, AIUTA A MIGLIORARE L’ELASTICITÀ E LA TONICITÀ DELLE MASSE MUSCOLARI E RIDURRE QUELLE LIPIDICHE GRAZIE ALLA NATURALE RESISTENZA DELL’ACQUA CHE ENTRA IN CONTATTO CON TUTTE LE PARTI DEL CORPO. I BENEFICI E DOLCI MASSAGGI DELL’ACQUA MIGLIORANO LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA, FAVORISCONO LA RIDUZIONE DEI DEPOSITI DI LIPIDI E DELLA RITENZIONE IDRICA; GLI ESERCIZI IN ACQUA INOLTRE SONO UTILI A CONTRASTARE L’INSORGERE DI ARTROSI, ARTRITI, DISCOPATIE E SCOLIOSI.
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n acqua oggi è possibile fare di tutto camminare, pedalare, fare yoga o tai-chi, danzare, praticare il pugilato, CIRCUITI, riabilitazione, ginnastica, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il fitness acquatico è piacevole, aiuta a migliorare l’elasticità e la tonicità delle masse muscolari e ridurre quelle lipidiche grazie alla naturale resistenza dell’acqua che entra in contatto con tutte le parti del corpo. I benefici e dolci massaggi dell’acqua migliorano la circolazione sanguigna, favoriscono la riduzione dei depositi di lipidi e della ritenzione idrica; gli esercizi in acqua inoltre sono utili a contrastare l’insorgere di artrosi, artriti, discopatie e scoliosi. Un’attività ancora poco conosciuta ma dagli effetti benefici grandiosi, è l’Hydronike, o acquabike, ovvero pedalare con il corpo immerso nell’acqua (120 - 130 cm l’altezza della piscina), a ritmo di musica utilizzando la sola resistenza dell’acqua, sgravando le articolazioni dal loro peso corporeo e quindi evitando i traumi che potrebbero esserci con un attività simile in palestra. L’Acquabike è una disciplina molto praticata e diffusa nei centri fitness dedicati al benessere che unisce il piacere della bicicletta, della musica e del lavoro collettivo ad un’ attività muscolare e cardiocircolatoria piuttosto intensa. Durante una lezione di Acquabike, il corpo subisce il costante massaggio dell’ acqua, benefico per i muscoli, stimolante per la circolazione ed efficace per contrastare la cellulite. L’Hydrobike, o Acquabike, prevede livelli progressivi di allenamento, garantendo un’ attività prevalentemente aerobica e tonificante attraverso la combinazione della pedalata a movimenti del busto e degli arti inferiori. Questa ginnastica riduce le sollecitazioni sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, pur lavorando con carichi non tollerabili nel contesto terrestre. La musica, oltre a sostenere il ritmo dell’ esercitazione, coinvolge chi si allena in percorso ideale, stimolante sia per la mente che per il fisico, allentando le tensioni e alimentando il benessere. L’Acquabike è indicata per chi desidera aumentare la propria resistenza fisica e la tonicità muscolare, per perdere peso e, praticata a ritmi leggeri, è utile nella riabilita-
zione da problemi muscolari degli arti inferiori e nelle forme lievi di insufficienza venosa di gambe e piedi. BENEFICI Oltre ad aspetti ludici ( numerose sono le varianti di una lezione di Hydrobike ), questa disciplina rappresenta un OTTIMO LAVORO CARDIOVASCOLARE ed apporta altri benefici: l’effetto drenante del massaggio dell’acqua su gambe, glutei consente una visibile riduzione della CELLULITE in queste zone del corpo ma anche in altre, - vengono eliminati molti gonfiori tipici degli arti inferiori, - gambe, addominali e glutei si tonificano e si modellano in maniera più veloce per l’effetto del continuo massaggio dell’acqua portando nel tempo il fisico ad un aspetto più asciutto e tonico, - l’attività stessa che è più lenta e prolungata ( attività aerobica), porta l’organismo a bruciare i grassi e porta quindi anche ad una perdita di peso, - vengono migliorate le capacità cardiache e respiratorie, il cuore si fortifica e , di positivo rispetto altre attività aerobiche, lavora in condizioni ideali perche in acqua le pulsazioni sono ridotte, - per chi ha subito dei traumi o interventi chirurgici, è un ottima attività per il recupero funzionale del piede-caviglia-ginocchio o rieducazione articolare in genere visto che il lavoro in acqua è fatto in assenza di gravità e quindi il peso del corpo non gravita sulle articolazioni, - Aspetto importante, durante o dopo una lezione di Hydrobike, non si accusano mai i dolori tipici della fatica da allenamento muscolare (tipici soprattutto durante le prime lezioni dei corsi di ginnastica in palestra), rendendo ancora più piacevole e meno faticosa la lezione di Hydrobike. Riassumendo: Hidrospinning - E’ una disciplina dedicata principalmente per tonificare gambe e glutei, combattere la cellulite ed ottimizzare il funzionamento del sistema cardiovascolare. L’hydrospinning si pratica in sella all’ ‘hydrobike’, una particolare cyclette
Hydrobike e Acqua Circuit
Due attività in piscina per divertirsi e tonificare Piscina = acquagym o nuoto. Oggi non è più così! L’ Acquabike per dimagrire in bicicletta a ritmo di musica in piscina, Acquacircuit per tonificare velocemente tutto il corpo.
costruita in acciaio inox, per evitarne il deterioramento, che permette di pedalare immersi nell’acqua. La bicicletta è interamente immersa nell’acqua e viene ancorata al fondo della piscina, solo il manubrio affiora dall’acqua. Il sellino e il manubrio sono regolabili per fissare l’altezza dal fondo della vasca e permettere a ciascuno di effettuare l’esercizio con l’acqua fino al bacino. L’acqua ha una temperatura di 28° circa e una lezione dura in media 40/45 minuti. Durante l’allenamento vengono eseguite diverse tecniche stimolate da un sottofondo musicale. Lo sforzo fatto in acqua è inferiore a quello compiuto a terra quindi le pulsazioni e la frequenza cardiaca sono notevolmente inferiore. Grazie all’acqua le articolazioni e la colonna vertebrale non vengono sforzate e il movimento risulta più dolce. Una lezione di hydrobike dura generalmente 45 minuti, in cui si pedala continuamente, come nello spinning, con intensità
variabile anche in base al grado di allenamento del singolo. Si passa dalla pedalata ruscello, nella quale si pedala seduti, alla pedalata risalita del fiume, dove si alterna posizione seduta e in piedi; nella pedalata onde, si alterna la posizione seduta e quella in piedi, mentre nella posizione controcorrente si pedala nel verso opposto e infine nella rapida si passa da una pedalata lenta a una veloce, con posizioni da seduto o in piedi, dietro sella o seduti. È un allenamento sicuro e si usa anche come allenamento riabilitativo: con il movimento in acqua non si sollecitano articolazioni e colonna vertebrale, e si compie uno sforzo mantenendo basso il ritmo delle pulsazioni del cuore. In pratica, nessuna controindicazione all’hydrobike e tanti vantaggi sul fisico! Adatta a tutti, a chi vuole dimagrire e tonificare glutei e gambe velocemente senza dover subire gli odiosi dolori muscolari post-ginnastica, tipici
delle prime lezioni in palestra. L’Hydrobike la posso utilizzare anche abbinata ad altri attrezzi, ovvero durante le lezioni di acquagym. Acquacircuit: Acquacircuit non è una novità in quanto alcuni bravi istruttori già oltre 10 anni fa proponevano durante le lezioni di acquagym il “ famoso circuito con attrezzi o esercizi a stazioni”; oggi l’Acquacircuit è diventata una vera e propria disciplina o ramificazione dell’acquagym, codificata, un corso ad hoc. hoc Ma in cosa consiste? è una lezione di acquagym con la differenza che la lezione di acquagym “aerobica in acqua continua dall’inizio alla fine, alternandosi per i vari esercizi e combinazioni che nel loro assieme formano la lezione“, l’acqaucircuit (come dice la parola stessa) è un circuito di attrezzi e/o stazioni (esercizi) dove ogni allievo lavora per 3-4 minuti sulla stessa stazione, cambiando poi esercizio e ripetendo il giro di tutte le stazioni (in genere 4) per 3 o 4 volte per un totale di 45 minuti di lavoro. Hydrobike, esercizi per le braccia, stazione con addominali, stazione per i glutei distretti muscolari specifici, utilizzo di attrezzi oer aumentare il carico di lavoro e tonificare E rassodare in maniera più veloce ed intansa, sono queste le caratteristiche base dell’ Acquacircuit un corso dove l’allievo ottiene in poche sedute una tonificazione mirata e rapida, sia per l’intensità degli esercizi che per la loro specificità. In palestra è anni che si propongono corsi simili (dal classico circuito con i macchinari, al Body Tonik o pump), in acqua è una disciplina nuova ma che per le stesse ragioni dell’hydrobike, avrà un successo maggiore in quanto fa ottenere risultati fisici più rapidamente e senza dolori muscolari (cosa che è molto apprezzata soprattutto da chi non ama la fatica). BUON FITNESS A TUTTI
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CITTA’ PULITA
40 Sì, viaggiare 24 FRANCIA
Marsiglia, luce mediterranea
IL PROSSIMO ANNO SARÀ CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA MA GIÀ DA TEMPO LA SECONDA PIÙ GRANDE METROPOLI TRANSALPINA SI STA ATTREZZANDO PER IL FUTURO GRAZIE AD UN GRANDE PROGETTO DI AMMODERNAMENTO LA CITTÀ È TUTTA RACCOLTA INTORNO AL SUO CARATTERISTICO PORTO VECCHIO ALLA DOMINANTE BASILICA DI NOTRE DAME DE LA GARDE E ALLA FORTEZZA DI SAINT JEAN ALL’ORIZZONTE SVETTA IL SUGGESTIVO CHATEAU D’IF DEL CONTE DI MONTECRISTO
BOUILLABAISSE E FRUTTI DI MARE Marsiglia a tavola è soprattutto la Bouillabaisse, la zuppa fatta con tanti pesci, pregiati e non, crostacei, verdure dai sapori forti e un pizzico di zafferano. Viene cotta a lungo e a bassa temperatura. Ogni ristorantino che si affaccia sul Porto Vecchio apporta qualche variante alla ricetta tradizionale. La zuppa di mare, saporitissima, richiama alla memoria il caciucco livornese. La città pullula di ristorantini. Uno, La Boite à la Sardine, in Rue de La Liberation, propone conchiglie, ricci di mare e crostacei. E’ un posticino molto caratteristico, tappezzato interamente di coloratissime scatole di sardine. All’ingresso c’è un omino che apre in continuazione ostriche. Dentro si sta stretti, ma si respira un’atmosfera marinara unica. Spendendo 20-30 euro al massimo. Grandissimi i vini della regione, dai quelli della Valle del Rodano e al prestigioso Chateneuf du Pape.
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icono che il cielo di Marsiglia sia il più luminoso d’Europa. Di sicuro l’anno prossimo sarà il più ammirato, in quanto la città sarà capitale europea della cultura. Un’occasione in più per dimostrare quanto siano lontani certi stereotipi di cinematografica memoria, che descrivevano Marsiglia come una città pericolosa. La seconda metropoli di Francia, fondata nel VI secolo a.C. dai Focesi (una popolazione di origine greca), è oggi lo specchio ideale di un’integrazione sociale esemplare che ha permesso ai tanti immigrati nordafricani (tra essi anche la famiglia di Zidane...) di costruirsi un futuro migliore. Marsiglia vive intorno al suo porto vecchio, un’insenatura naturale di straordinaria bellezza dominata dall’alto dalla cupola della grande basilica di Notre Dame de La Garde e, sul versante opposto, dall’antica fortezza di Saint Jean. Nel porto vecchio oggi sono attraccate le imbarcazioni turistiche, mentre navi da crociera e grandi cargo gettano l’ancora nel nuovo terminal che si affaccia direttamente sul mare. All’orizzone svetta il profilo dello Chateau d’If, l’antica prigione costruita su uno scoglio dove è Alexandre Dumas padre ha ambientato il suo famosissimo romanzo “Il conte di Montecristo”. E poco più in là si scorge anche l’isola di Frioule, famosa per le sue insenature naturali color smeraldo. La vecchia Marsiglia, quella cara a tanti
IL PANORAMA DI MARSIGLIA CON IL SUO PORTO VECCHIO E LE ISOLE D’IF E FRIOULE. SOPRA: LO STADIO VELODROME, IL QUARTIERE PANIER E LA CATTEDRALE. AL CENTRO: NOTRE DAME DE LA GARDE. SOTTO: I PESCI PER LA BOUILLABAISSE, RUE DE LA CANEBIÈRE, IL MODERNO TRAMWAY, VEDUTA DAL LOUNGE BAR LE CARRÉ SOFITEL E L’INGRESSO AL PORTO VECCHIO
romanzieri e artisti, nonchè ai marinai di passaggio, la si ritrova nel Panier, il quartiere più antico della città che una sapiente politica di riqualificazione urbana sta portando lentamente a nuova vita. Nel cuore del Panier, incastonato fra le sue pittoresche case, c’è la Vieille Carité, l’ex ospizio per l’accoglienza dei poveri costruito alla fine del Seicento. Nelle tante sale che occhieggiano fra le sue arcate sono ospitate mostre temporanee e permanenti. Una è dedicata persino all’antico Egitto.Chiude a fine marzo invece la mostra dedicata alla vecchia Marsiglia vista da grandi pittori del XIX e XX secolo. Le loro opere restituiscono una città che in parte non c’è più, ma che nell’anima è rimasta la stessa di allora. Prospera e accogliente, vivace e amante della cultura. Nell’ul-
timo decennio la città ha guardato (e continua a guardare) con decisione al futuro. Il progetto Euroméditerranée ha permesso di ristrutturare i quartieri a nord della stazione marittima, creando anche un importante polo scientifico. Un’articolata linea di metrò permette di raggiungere comodamente ogni punto della città, fino alle pendici dell’Etoile. In superficie corre anche un moderno tram. Marsiglia è stata scoperta in queste settimane anche da tanti tifosi interisti, in occasione della sfortunata partita di Champions League, giocata al mitico stadio Velodrome, tempio dell’Olympique Marsiglia, semplicemente OM per i marsigliesi. I suoi tifosi per tradizione prima di ogni partita importante salgono a Notre Dame de la Garde per chiedere
un aiutino in più... Oltre alla grande basilica che domina la città, tappezzata di migliaia di ex voti lasciati soprattutto da marinai usciti vivi da tremendi naufragi, Marsiglia vanta una bellissima cattedrale, Ste-Marie-Majeure la cui facciata policroma in stile neobizantino ricorda certe chiese di stile pisano. Tantissimi i musei, per una visita c’è solo l’imbarazzo della scelta. Oltre a quelli ospitati alla Vieille Carité, vanno ricordati quello delle Belle Arti, il cui restauro sta per essere completato, e il Cantini dedicato alla pittura del Novecento. Cuore pulsante della città è Rue de la Canebière, la via che conduce al Porto Vecchio. Nel Medio Evo vi si affacciavano le botteghe che lavoravano la canapa. Oggi è la via dello
struscio. I rapidissimi e comodi collegamenti autostradali e ferroviari permettono di spostarsi con facilità, magari per un’escursione alla vicina Avignone, la città dei Papi, il cui Palazzo, uno dei più imponenti della cristianità, da solo merita la visita nella splendida cittadina provenzale che nel XIV secolo per sessant’anni fu sede pontificia. Richiamando alla corte dei papi artisti del calibro di Francesco Petrarca e Simone Martini. Dal 1995 Avignone, che è anche prestigiosa sede universitaria, è stata proclamata Patrimonio Universale dell’Unesco. Per informazioni: www.crt-paca.fr www.otcnice.com www.rendezvousenfrance.com
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42 I nostri esperti RIVOLGITI ALL’AVVOCATO
Questioni di Giustizia
Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova
Gentile signora, vi sono due rimedi che nel suo caso possono essere esperiti. Il primo è la classica lettera di sollecito in cui vengono quantificate le somme dovute e non corrisposte spedita con raccomandata a.r., successivamente in caso di mancato adempimento, si può procedere esecutivamente. Premesso che il decreto di omologa della separazione che entrambi avete sottoscritto costituisce titolo esecutivo, non c’è bisogno di altra azione giudiziale volta all’accertamento del credito, è sufficiente detto decreto per poter iniziare un’esecuzione. L’esecuzione inizia con un atto, detto atto di precetto, con cui si intima formalmente il debitore ad eseguire il pagamento entro 10 giorni dal ricevimento dello stesso pena l’esecuzione forzata. Per mezzo dell’esecuzione forzata il creditore può aggredire dei beni del debitore al fine di soddisfarsi, ma è una procedura che viene espletata sotto l’attenta supervisione del Giudice, anzi del Tribunale. Chiarito ciò, Lei potrà, quale legale rappresentante dei suoi figli, agire in nome e per conto loro contro suo marito, precettarlo ed eseguire, nelle forme del pignoramento pressi terzi, un pignoramento del quinto dello stipendio, e di tutte le ulteriori competenze, quali tredicesima, quattordicesima e t.f.r., questo implicherà che il datore di lavoro dal momento in cui riceve il pignoramento deve trattenere le somme pari al quinto dello stipendio. Il Tribunale provvederà poi all’assegnazione a Lei delle somme dovute da suo marito ai suoi figli e la procedura vale non solo per le somme non pagate ma anche per le successive mensilità che matureranno sino a totale adempimento, più ovviamente la rifusione delle competenze legali. E’ importante sapere che la materia alimentare è esente quindi lei non dovrà sopportare spese di procedura, ma solo le spese legali. Vi è anche la possibilità di una tutela penalistica, è possibile nei casi più gravi ricorrere alla querela del coniuge che fa venir meno i mezzi di sussistenza ai discendenti minori d’età, il reato previsto dall’art. 570 c.p. sanziona infatti detto comportamento con la pena della reclusione fino ad un anno e l’applicazione di una sanzione pecuniaria. E’ da chiarire però che questa soluzione, talvolta preferita in quanto si crede la via più rapida e meno dispendiosa, è in realtà molto meno utile sul piano pratico, in quanto comporta un procedimento penale a carico del marito che il più delle volte viene perseguito diverso tempo dopo la querela, quando magari ormai la situazione è tornata alla stabilità. Soprattutto però, non permette di recuperare le somme dovute, che in realtà è l’unico scopo che si vorrebbe raggiungere. Infatti il procedimento penale e quello civile restano distinti e solo un pignoramento dello stipendio permetterebbe di “bloccare” le somme direttamente alla fonte della loro corresponsione. Per info su questo m.nuvoletti@gmail.com
articolo
Gentile Avvocato, la presente per chiederle come posso procedere contro mio marito che non versa gli alimenti ai nostri due figli minori da alcuni mesi. Io e mio marito ci siamo separati consensualmente due anni fa e gli accordi consistevano nella permanenza dei figli con me mentre lui si è impegnato a pagare 600 euro di alimenti al mese. Mio marito lavora a tempo indeterminato presso un’azienda e percepisce uno stipendio di circa 1400-1500 euro mensili. Cosa posso fare per tutelare i miei figli? Graziella. Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it
L’OTTICO
di Valentino Micaglio
Illusioni ottiche Tutto ciò che percepiamo sono radiazioni e dopo essere arrivate alla retina, vi sono dei recettori retinici che trasformano queste radiazioni in impulsi e trasportati ai due emisferi e qui subiscono varie trasformazioni si capovolgono, si colorano, e sono unite in una sola immagine dal cervello. Una costruzione Se però il risultato è incompleto o confuso, ci impossibile pensa il cervello a trasformarlo in un’immagine tridimensionale completa. Di norma il nostro cer-
Quanti sono i tubi?
Quanti sono i punti neri? Le linee orizzontali sono tutte linee rette?
Prova ad avvicinarti e allontanarti
vello ricostruisce rapidamente le scene basandosi su meccanismi innati ed esperienze personali, che creano nella memoria particolari “modelli”, come immagini a tre dimensioni, figure geometriche o facce. Elementi da combinare insieme. Se i modelli sono in contrasto con la realtà, o vediamo un’immagine diversa da ogni occhio, ecco sorgere le illusioni. Possiamo così riconoscere in poche macchie una faccia, e per quello che per noi sembra un disegno per altri lo vedono un qualcosa di completamente diverso. I moduli cerebrali si sono evoluti per farci vivere in un mondo tridimensionale, e per questo ci facciamo illudere da disegni a tre dimensioni, anche se sono su un foglio di carta o sullo schermo di computer. La struttura del mondo reale, ricostruita nel nostro cervello, entra in azione anche quando i nostri occhi sono indotti in errore dalla prospettiva o dal movimento; come risultato vediamo alcuni corpi più grandi di quello che sono o percepiamo un movimento dove ci sono solo figure immobili. Le proprietà delle immagini a due dimensioni, gli inganni e le illusioni ottiche sono stati utilizzati da molti artisti per svelarci i segreti della nostra visione o per scoprire mondi diversi creando a volte veri e propri capolavori. Quando gli occhi però vedono cose completamente differenti, il cervello salta da un’immagine all’altra, senza decidere quale sia quella “vera”. A cosa sono dovuti questi fenomeni? John Pettigrew pensa siano le due metà del cervello che lottano per avere la predominanza. Ha sottoposto i singoli emisferi cerebrali di decine di volontari ai trattamenti più strani (acqua gelida in un orecchio, campi magnetici per “scombinare” i pensieri, li ha persino fatti ridere a crepapelle). Ha scoperto che quando una parte del cervello è bloccata, l’altra riesce a imporre la sua immagine, anche se quello che vedono gli occhi è del tutto differente. Il risultato prova che il cervello, plasmato dall’evoluzione e dall’educazione, ha una grossa responsabilità nelle illusioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose come non sono, completare le immagini ed escluderne una parte che non ci interessa. Forse non è vero che il mondo è tutto un’illusione, ma spesso ci andiamo molto vicino… Di VALENTINO MICAGLIO, inoltre si ringraziano gli autori di www.intelligiochi.it, Stefano Bovio e Valentina Colombo e della corrispondente versione inglese www.intelligame.com OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<
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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande
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• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-
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INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate
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non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)
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ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI
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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
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Chiave (4) - Il nome ………...........
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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
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SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
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IN ALCUNI MOMENTI VI SENTIRETE PRIGIONIERI DELL’AMORE DI CHI VI STA VICINO. SCAPPARE NON AIUTA, SIATE INVECE SPENSIERATI · S ALUTE DEDICATEVI A UN REGIME DEPURATIVO CHE REGALERÀ SOLLIEVO A FEGATO E APPARATO DIGESTIVO. NON DIMENTICATE DI RIPOSARE FASCINO
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GIORE CAUTELA PERCHÉ IL PARTNER POTREBBE MOSTRARSI INTRANSIGENTE E POCO INCLINE A SOPPORTARE LE VOSTRE TIRITERE· S ALUTE ABBIATE COSTANZA E SCEGLIETE UN PROGRAMMA DI FITNESS SOLIDO E PROGRESSIVO, SIA CHE SI TRATTI DI ESERCIZI IN PALESTRA O DI ALTRO
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