della Bassa Padovana
LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.6
È DISTRIBUITA DA
Monselice Dalla Regione via libera a Monselice Uno
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Occupazione Isoclima, accordo raggiunto dopo forti tensioni
Sui Colli Euganei Scorribande dei satanisti, il Parco denuncia
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EDITORIALE
Amministrative, prove “tecniche” di politica
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
ESTE IN CRESCITA CON GLI STRANIERI
Un passo in avanti, dopo tanto. Per la prima volta dopo anni la città di Este chiude l’anno con un bilancio demografico positivo. I 16.806 abitanti dell’1 gennaio 2011 sono infatti diventati 16.839 al 31 dicembre: un +33, il calcolo è semplice. Merito, manco a dirlo, ancora una volta degli stranieri. pag. 10
MONTAGNANA RADDOPPIA L’IRPEF Il Comune di Montagnana ha raddoppiato l’aliquota Irpef per il 2012. La decisione è stata presa in uno dei primi consigli comunali dell’anno, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2012. L’aumento dell’Irpef è strettamente conseguente alle minori entrate correnti, pari a 408 mila euro. pag. 13
di Ornella Jovane
E
Tribunale di Este a serio rischio chiusura In bilico anche l’Agenzia del Territorio protestano i sindaci della Bassa Padovana
L
a mannaia del Governo passa anche su Este. E se non bastava il laccio del patto di stabilità e il ribasso dei trasferimenti statali, sulla cittadina ora si cala anche la triste prospettiva della chiusura del tribunale di via Brunelli. Nel settembre scorso l’emendamento della Commissione Bilancio del Senato, inserito all’interno della manovra finanziaria di quei giorni, di fatto delegava al Governo la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Tra i punti dell’emendamento spiccava la
necessità di tagliare alcune delle sezioni distaccate dei tribunali: in Italia le “succursali” giudiziarie sono infatti 217. Troppe. In Veneto esistono 14 sedi distaccate: Pieve di Cadore (Belluno), Adria (Rovigo), Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna (Treviso), Chioggia, Dolo, Portogruaro, San Donà di Piave (Venezia), Legnago, Soave (Verona) e Schio (Vicenza). Oltre ai due distaccamenti del tribunale di Padova, Este e Cittadella. Nel mirino sono ovviamente finite anche le due sedi padovane,
e la volontà di procedere con il taglio è stata confermata anche dal nuovo Governo Monti. Ovviamente la mobilitazione contro questa decisione è stata immediata. In primis dalle amministrazioni comunali, capeggiate da quella di Este, che ha redatto una mozione da far approvare nei vari consigli comunali della Bassa Padovana. Il tribunale di Este serve infatti ben 37 municipalità. Il documento è già passato per quasi tutte le assemblee comunali. pagg. 4-5
’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3
o.jovane@lapiazzaweb.it
L’Intervento
La pesca ha ancora un futuro? di Enzo Fornaro*
L
a crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
continua a pag.
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città della Rocca scopre Zumba nella sua più pura essenza:il divertimento!Piazza super gremita di gente e pubblico alle stelle :allo staff e agli allievi è stato richiesto anche il bis per alcuni brani della serata!!
Domenica 17 luglio Parco Buzzaccarini a Monselice
ESTE
giovedì 21 luglio (Notte Bianca)Piazza Trento. Animata con successo anche Piazza Trento che ,solitamente un po’ “nascosta”, per quella sera è uscita dall’anonimato e si è riempita con oltre 100 partecipanti Zumba carichi di energia!!!!
CHIOGGIA giovedì 4 agosto (Notte Bianca)Il caldo e la distanza non hanno trattenuto l’entusiasmo dei tanti fans zumba intenzionati a non mancare alla serata,cosi’ tanti da riempire un pullman appositamente noleggiato per l’occasione!
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EDITORIALE
segue da pag.
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Amministrative, prove “tecniche” di politica Monselice, commercio
DECISIONE CONGELATA IN ATTESA DEL TAR
Da lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a riflettere. “Non c’è nulla di concreto - risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e finanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle ufficialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scaricato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena. Sarà sufficiente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti? Ornella Jovane
Il Comune di Monselice adotta l’ordinanza che sospende le sedici giornate di deroga domenicale e festiva per il 2012 consentendo di fatto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive per gli esercizi del commercio al dettaglio in attesa che la Giustizia Amministrativa si esprima in maniera definitiva sui ricorsi presentati da alcuni Comuni del Veneto. Monselice, dopo lo stop
L’ECOCENTRO TORNA IN ATTIVITÀ
Servizi ambientali a Monselice: dopo i lavori di manutenzione, è stato riattivato il servizio di raccolta presso l’area adibita ad ecocentro - isola ecologica tra viale Lombardia e via Umbria, secondo gli orari indicati nel calendario della raccolta differenziata inviato dal Consorzio Bacino Padova 3 agli utenti residenti nell’area servita. Turismo e prodotti tipici
DUE PROGETTI PER MONTAGNANA
Agli inizi di febbraio la chiusura dei progetti “Promozione e valorizzazione della Norcineria Montagnanese” e “Guida virtuale per la Città di Montagnana tramite Codici QR” nel salone nobile di Palazzo Valeri. I progetti sono stati realizzati da Coop.Services Soc. Coop. grazie al contributo della Camera di Commercio di Padova, nell’ottica di proseguire nel processo di riscoperta delle peculiarità del montagnanese, iniziata negli anni scorsi, sia tramite la valorizzazione dell’enogastronomia locale, sia tramite la promozione turistica e culturale del territorio.
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da
FILM E TEATRO CON “GIOVANI E AMICI”
La cooperativa sociale “Giovani e Amici” propone il ciclo di incontri “Sei giornate in cerca d’autore”. L’associazione gestisce due centri diurni, uno a Solesino e l’altro a Terrassa, e vuole coinvolgere giovani, adulti e scolaresche nel percorso di conoscenza e condivisione sui temi della disabilità. Il 24 febbraio al Centro Giovanile alle 21 cineforum con il film “Si può fare” e in primavera (30 marzo, 27 aprile e 25 maggio) i tre spettacoli teatrali allestiti dai ragazzi dei centri diurni di “Giovani e Amici” e dell’associazione Down Adi sezione Euganea. L’ingresso è libero. Montagnana, da febbraio
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Bassapadovana MONSELICE
POLITICA
Piano commercio ancora bloccato, minoranza polemica pag. 8
ESTE, RESTAURI
Anno del riscatto per il “Farinelli” e “Filodrammatici” pag.
MONTAGNANA
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Nuova bretella “Montagnana Est” arriva il via libera pag. 13
Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Parrte a febbraio il corso di ecologia generale ed applicata. Organizza l’associazione Progetto Gaia con il finanziamento del Centro Servizi Volontariato di Padova. Il corso sgratuito si svolgerà nella sede dell’Educandato S.Benedetto di Montagnana nel pomeriggio dei giorni feriali, ed e’ rivolto a tutti i cittadini (oltre al personale docente di ogni ordine e grado e al personale Ata). Vivere sostenibile
INFORMAZIONI SUL RISPARMIO ENERGETICO
in PRIMO PIANO Recentemente si è costituita Network CasaClima Padova-Rovigo, un’associazioL’invasione dei grandi centri commerciali ne senza scopo di lucro che raggruppa
Onorevoli produttivi, in testa Bitonci e Saia pag. 16
L’invasione dei grandi centri commerciali
ECONOMIA
Salviamo il distretto del fotovoltaicodi Alessandro Abbadir
I
consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
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PERSONAGGIO
Franceschetti scopre l’acqua calda pag.
A
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della
Le proposte della cooperativa
Venezia Padova Rovigo Treviso
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pagg.
professionisti, aziende, ed In pole position oltre a Veneto City,artigiani il progetto Ikea di Casale Sile, lealespansioni Entisulsensibili risparmio energetico e dei centri commerciali Boara Pisani del costruiredisostenibile, diffondendo e di Monselice e i nuovi centro commerciali la conoscenza del “Progetto Casa di Limena e Due Carrare. Preoccupazione Clima”. Tra gli obbiettivi dell’associazione fra politici e amministratori locali
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miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
REGIONE
Bilancio, poche conferme, tanti tagli pag.
perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
l’informazione ed alla sensibilizzazione quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. del privato, degli operatori e Contro le condotte disinvolte delledell’edilizia grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionaleamministrazioni Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate andelle pubbliche ai principi che dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche dell’uso efficiente e l’utilizzo i sindacati, Cgildell’energia in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono il mantenimento di negozi A di prossimità nei quartieri. delle energieper“Quartieri rinnovabili. tal proposito, difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della in sinergia con il Lions Club di Conselve Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnail prossimo giugno re. I piccoli negoziverrà mantengonoorganizzato viva una rete sociale fatta nel di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro è spersonalizzante. Ora mettono riConselvano commerciale, un appuntamento dalprezzititolo bassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideran“Vivere sostenibile tra generazioni”. no quasi da monopolisti”.
di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
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APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese I SERVIZI DELLA BASSA Confermata dal Governo Monti l’ipotesi della riduzione delle sedi distaccate degli Uffici Giudiziari. Nel mirino anche la sede di Este, ricavata da alcuni anni in un nuovo edificio. Il Tribunale serve 37 Comuni, i sindaci si sono mobilitati per chiedere il “salvataggio” del servizio. Ma le probabilità di spuntarla sono ridotte al lumicino
Tribunale in bilico
di Nicola Cesaro
Il sindaco Piva: “Sarebbe un danno notevole per i cittadini e i professionisti”
Gli avvocati: “Già decisa la soppressione degli ufffici dei giudici di pace”
L
a mannaia del Governo passa anche su Este. E se non bastava il laccio del patto di stabilità e il ribasso dei trasferimenti statali, sulla cittadina ora si cala anche la triste prospettiva della chiusura del tribunale di via Brunelli. Nel settembre scorso l’emendamento della Commissione Bilancio del Senato, inserito all’interno della manovra finanziaria di quei giorni, di fatto delegava al Governo la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Tra i punti dell’emendamento spiccava la necessità di tagliare alcune delle sezioni distaccate dei tribunali: in Italia le “succursali” giudiziarie sono infatti 217. Troppe. In Veneto esistono 14 sedi distaccate: Pieve di Cadore (Belluno), Adria (Rovigo), Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna (Treviso), Chioggia, Dolo, Portogruaro, San Donà di Piave (Venezia), Legnago, Soave (Verona) e Schio (Vicenza). Oltre ai due distaccamenti del tribunale di Padova, Este e Cittadella. Nel mirino sono ovviamente finite anche le due sedi padovane, e la volontà di procedere con il taglio è stata confermata anche dal nuovo Governo Monti. Ovviamente la mobilitazione contro questa decisione è stata
NOVITÀ CONVENZIONE CON IL COMUNE
Sconto di pena per chi lavora
M
entre sul tribunale atestino incombe lo spettro della smobilitazione, la struttura giudiziaria ha stretto una curiosa convenzione con il Comune di Este. La giunta comunale guidata da Giancarlo Piva ha infatti siglato una particolare convenzione con il Ministero della Giustizia ed il tribunale di Este per “lo svolgimento di lavoro di pubblica utilità” da affidare a cittadini puniti dalla legge, in particolare a quelli che hanno trasgredito al Codice della strada. Guida in stato di ebbrezza, o eccesso di velocità, per esempio. “Su autorizzazione del giudice, le eventuali pene comminate a questi cittadini potranno essere sostituite da attività nel campo della sicurezza stradale, dei servizi della persona e nel settore della manutenzione e del decoro del patrimonio – spiega Piva – ovviamente nel limite delle nostre esigenze e delle competenze del diretto interessato”. Ecco allora che il cittadino punito potrà “smaltire” punti decurtati e sanzioni economiche presidiando i passaggi pedonali, vigilando gli edifici scolastici, dedicandosi al verde di proprietà comunale. In due hanno già aderito alla proposta, chiedendo di poter prestare in servizio alle dipendenze del Comune, che dovrà sobbarcarsi solo le spese di assicurazione ricevendo gratuitamente il lavoro dell’utente. L’iniziativa sta prendendo piede anche in altre municipalità padovane. N.C.
immediata. In primis dalle amministrazioni comunali, capeggiate da quella di Este, che ha redatto una mozione da far approvare nei vari consigli comunali della Bassa Padovana. Il tribunale di Este serve infatti ben 37 municipalità. Il documento è già passato per quasi tutte le assemblee comunali. Il sindaco Giancarlo Piva ha poi inviato una raccomandata al ministro di Grazia e Giustizia (sollecitato anche dall’onorevole leghista Paola Goisis), inserendo anche alcuni numeri sull’attività del tribunale di Este, tra i più attivi nel panorama veneto. La sede giudiziaria atestina serve 150 mila abitanti (58 mila famiglie) che gravitano su 37 Comuni e su un’area di 700 chilometri quadrati. Grazie alla presenza di quattro magistrati e di sei dipendenti effettivi su una pianta organica di nove persone, il contenzioso ordinario del 2010 ha registrato 2.272 procedimenti civili pendenti, 2.695 sopravvenuti e 2.701 esauriti, con pendenza finale di 2.266 procedimenti. Per il penale, si sono registrati una pendenza iniziale di 240 procedimenti, 386 sopravvenuti, 262 definiti e 364 pendenti finali. “La scomparsa del tribunale rappresenterebbe
un danno notevole per i cittadini, che sarebbero costretti a trasferte ben più lunghe a Padova, ma anche per gli stessi professionisti che quotidianamente affollano la struttura atestina – spiega il sindaco Giancarlo Piva – L’organo giudiziario è ad Este da tempo immemore e ricordo che la nuova sede in zona Zuccherificio è ancora nuova di zecca ed è di nostra proprietà. Qui il tribunale non paga affitti o canoni, ma solo le spese di gestione”. Accanto all’agitazione degli amministratori locali, non manca ovviamente quella dei professionisti del settore. La Bassa Padovana conta 123 legali, 13 notai e 127 commercialisti. Gran parte degli avvocati sono riuniti nella Camera degli Avvocati di Este, Montagnana e Monselice, associazione che ha da poco rinnovato i vertici (il presidente è Gianluca Greggio) e che ha confermato pure le ansie e le preoccupazioni per il futuro della struttura di via Brunelli. “Lo Stato è stato chiarissimo – spiegano gli avvocati – E’ infatti stata già decisa la soppressione degli uffici dei giudici di pace di Este, Monselice e Montagnana. E’ solo l’anticamera della chiusura del tribunale di Este, inutile nascondere questa ipotesi”.
Argomento del mese 5 Centro commerciale da 4 mila metri quadrati
co a Este, è rivolta La mozione A lanciare l’allarme tutte le forze politiche di Este
Valigie pronte anche all’Agenzia del Territorio di Nicola Cesaro
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on è solo il tribunale a minacciare di lasciare Este. Pare infatti vicino anche l’addio alla Conservatoria, nota pure come Agenzia del Territorio. Nella cittadina la struttura ha sede in piazza Santa Tecla, davanti al duomo. I servizi offerti dall’Agenzia vanno dal conteggio dell’Ici, al controllo delle verifiche catastali, passando attraverso il recupero degli atti d’acquisto degli immobili e la verifica dello stato dei mutui. La preoccupazione che la struttura potesse abbandonare Este (dove si trova addirittura dal 1871, una delle più antiche del Nord Italia) era già stata ventilata due anni fa. A fine di quest’anno l’amministrazione comunale ha riportato la questione sul piano dell’attualità, proponendo in Consiglio una mozione mirata al “mantenimento della sezione staccata di Este dei servizi di pubblicità immobiliare”. Le motivazioni per cui la smobilitazione preoccupa sono più o meno simili a quelle legate al tribunale: “Questo territorio rappresenta la zona più lontana dalla città di Padova – si legge nelle mozione condivisa da tutte le forze politiche dell’assemblea atestina – che per essere raggiunta comporterebbe notevoli disagi e dispendio di tempi. Il territoio vede poi operare numerosissimi professionisti tra notai, avvocati, architetti, ingegneri, geometri e periti. La posizione di Este in questo territorio è baricentrica – continua la mozione – ed ha un ruolo di riferimento per organizzare un polo catastale in grado di rispondere anche alle necessarie azioni di contenimento della spesa pubblica”. L’Agenzia del Territorio di Este conta sei dipendenti e serve 31 Comuni, per un totale di 120 mila residenti e 15 insediamenti produttivi, oltre ad un’area di 600 chilometri quadrati.
Ok dalla Regione
Monselice Uno disco verde L
a vicenda di Monselice Uno finalmente si è conclusa. Dopo anni di stallo si è arrivati all’approvazione dei famosi 4.000 metri di superficie commerciale. Tanto famosi da trasformare Monselice Uno in un biglietto da visita tutt’altro che positivo per la cittadina della Rocca. Tanto più che la struttura, in disuso e in stato di abbandono, è in bella vista lungo la strada statale. Così in vista da aver attirato il funambolico Brumotti di Striscia La Notizia che ha confezionato un servizio sullo stato dell’arte. Ma ormai la direzione regionale Commercio, in sede di conferenza dei servizi decisoria, ha approvato la richiesta della società e concesso al complesso di via Colombo gli agognati 4.000 metri quadri di superficie commerciale. Bocciata invece la richiesta concorrente, quella presentata dalla Ali-Zanco per il centro commerciale di Boara Pisani. Un lieto fine per Monselice insomma che incassa i 4 mila subito utilizzabili. Nel nuovo centro commerciale dovrebbe trovar posto il supermercato Despar, in trasferta dal Carmine. Anche se serviranno alcuni lavori di sistemazione, non solo dell’edificio ma anche delle aree incolte circostanti. In base al protocollo d’intesa già siglato con l’amministrazione comunale, inoltre, Monselice Uno dovrà costruire una palazzina a tre piani per uffici e magazzino, a beneficio del La società Comune. Sembra inoltre che una torre dovrà costruire intera sarà utilizzata dal Cvs per i suoi una palazzina da tre piani uffici. Ma oltre al nuovo centro commer- per il Comune ciale restano da sciogliere altri temi importanti. Primo fra tutti la complanare la cui realizzazione continua a slittare. Veneto Strade dovrebbe approvare il progetto definitivo dell’opera che collegherà l’attuale casello dell’autostrada di via Orti con il nodo di San Bortolo, affiancando l’autostrada. Il Comune di Monselice ha firmato la convenzione per prendersi carico della questione espropri. Ora la Regione Veneto dovrebbe approvare in consiglio regionale un’ipotesi di finanziamento da 16 milioni di euro. In pratica quindi, se i soldi non dovessero bastare, dovrebbe intervenire la Regione. Ma di questi tempi si sa, i fondi vengono gestiti con maggiore parsimonia e di scontato non c’è proprio nulla. L’opera comunque, potrebbe essere cantierata per metà 2013 e completata in due anni. Passando al centro storico i risultati non sono sorprendenti, ma qualche novità si è fatta vedere timidamente. In primis il restauro del Ponte della Pescheria che faceva da tappo alla viabilità del centro. Critiche a parte sul colore dei mattoni, il nuovo ponte fa il suo dovere e non è poi così male. Per Villa Pisani e via 28 Aprile invece, i lavori sono solo annunciati anche se non c’è un motivo per cui non dovrebbero iniziare entro le date stabilite. Ma cantieri ordinari a parte, il vero fulcro del discorso rimane il rilancio del centro storico, tema su cui si dibatte ormai da almeno dieci anni. Andando più in profondità nel problema, sembra che le difficoltà maggiori arrivino da Piazza Mazzini dove l’ex cinema Astoria resta in Emanuele Masiero totale disuso.
6 Approfondimento Sanità locale Da anni il servizio è in convenzione con l’Azienda Ospedaliera
Riabilitazione, la svolta
Entro sei mesi il passaggio di competenze del centro ospitato nell’ospedale di Conselve
di Nicola Stievano
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empo sei mesi e l’intera attività di Riabilitazione e Lungodegenza al monoblocco dell’ospedale Conselvano sarà gestita direttamente dall’Uls 17. All’inizio dell’estate, dunque, l passaggio delle consegne dall’Azienda Ospedaliera di Padova che fino ad oggi ha gestito 40 posti letto di riabilitazione con diversi livelli di entità funzionale, sotto la guida del primario Roberto Marenzi. Un centro di alta specializzazione, con pazienti da tutto il Veneto e anche dalle altre regioni. Ultimati i lavori di ristrutturazione del monoblocco, grazie ai quali il reparto a pieno regime raggiungerà gli 80 posti letto, entra nella fase operativa il passaggio di gestione dall’Azienda Ospedaliera Padova all’Uls della Bassa, proprietaria della struttura conselvana concessa il comodato gratuito. “Di comune accordo le due Aziende - spiega il direttore generale dell’Uls 17 Giovanni Pavesi - hanno ritenuto più fun-
zionale e coerente con i rispettivi obiettivi il ritorno ad una gestione diretta del proprietario, ossia della nostra Uls che a questo scopo si era quindi attivata con importanti interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione e ammodernamento degli spazi. L’ac-
Il monoblocco a Conselve
cordo, che conferma gli ottimi rapporti di collaborazione e integrazione esistenti con Padova, consentirà di identificare in maniera più chiara e diretta anche le responsabilità relative agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e alle attrezzature collegate ai vari percorsi riabilitativi”. Come preannunciato ai rappresentanti sindacali nelle prossime settimane il personale in forze alla riabilitazione Riabilitazione a Conselve potrà scegliere liberamente se proseguire la propria attività alle dipendenze dell’Uls 17 oppure mantenere il proprio contratto di lavoro con Padova in un’altra sede. “La convenzione, sottoscritta di concerto con Segreteria Regionale alla Sanità, prosegue Pavesi - conferma l’attenzione nei confronti dei servizi sul territorio che stiamo potenziando. Avremo così un unico polo per acuti, il nuovo ospedale unico in costruzione a Schiavonia, e due strutture di riabilitazione e lungodegenza poste alle estremità del territorio, a Conselve e a Montagnana”.
NEWS Il sindaco Ruzzon chiede al primario Marenzi di restare
“IL SERVIZIO PROSEGUIRÀ SENZA INTOPPI”
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a novità del passaggio di consegne al centro di Riabilitazione riguarda soprattutto i dipendenti, chiamati se restare a Conselve, e quindi passare alle dipendente dell’Uls 17, oppure se trasferirsi in un’altra struttura dell’azienda ospedaliera. La stessa scelta la dovrà fare anche il primario Roberto Marenzi. “Mi auguro che continui a guidare un servizio di eccellenza, punto di riferimento per tutto il Veneto e non solo. - afferma il Robero Marenzi sindaco Antonio Ruzzon - Se in questi anni la Riabilitazione ha raggiunto ottimi risultati il merito va al dottor Marenzi, che invito a restare a Conselve”. Per Ruzzon il trasferimento dei posti letto e delle competenze da Padova all’Uls 17 è una buona notizia che non lascia spazio a timori di ridimensionamento o dubbi sulla continuità del servizio. “L’accordo tra Azienda Ospedaliera e la nostra Uls era nell’aria da tempo. Prima o poi bisognava arrivarci, proprio per garantire un futuro più “stabile” al servizio. Ricordo che la Regione ha appena speso 4 milioni di euro per la ristrutturazione del Monoblocco, in modo da creare nuovi spazi per la riabilitazione. Il fatto che il reparto passi sotto la competenza di un unico ente è positivo perché metterà fine ad alcuni disagi causati dalla gestione “mista”. I pazienti e i loro familiari continueranno a trovare un servizio all’avanguardia”. Meno ottimista il gruppo di opposizione “Vivere Conselve”, che ha chiesto al sindaco di convocare con urgenza un consiglio comunale straordinario per discutere anche di altre novità sul fronte sanitario. “Ci sono avvisaglie anche di altri sommovimenti riguardo i servizi della neuropsichiatria, - afferma il capogruppo Luciano Sguotti - del dipartimento di prevenzione, dello scadere nel 2012 dell’accordo sulle RSA della Casa di Riposo. Su questi temi quello che manca è la trasparenza”. Argomenti che saranno oggetto di discussione anche nell’ormai imminente campagna elettorale.
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’Azienda Uls 17 si conferma come una realtà “a misura di donna”: è questo il risultato del monitoraggio compiuto dall’Osservatorio nazionale sulla salute della Donna (Onda), che in base alle informazioni raccolte ha confermato anche quest’anno i due bollini rosa assegnati all’Azienda Uls 17. Il riconoscimento è particolarmente significativo alla luce della rigorosa metodologia di valutazione adottata, basata su criteri obiettivi che prevedono l’attribuzione da 1 a 3 bollini rosa, in base ai servizi offerti dai reparti che curano le patologie di specifico interesse femminile. Alle Aziende è stato sottoposto un questionario redatto da un gruppo multidisciplinare di esperti, in accordo con le linee guida del Ministero della Sanità e delle Società Scientifiche, e ad ogni domanda è stato attribuito un punteggio. Una apposita commissione multidisciplinare, l’Advisory Board di Onda, ha poi validato i punteggi conseguiti e assegnato il
L’osservatorio nazionale sulla salute della donna ne assegna al massimo tre numero definitivo di bollini rosa. Avere ottenuto due bollini (su un massimo di tre possibili) rappresenta il riconoscimento della capacità dell’Azienda Ulss 17 di porre la donna al centro dei percorsi diagnostico-terapeutici e di curare le patologie di specifico interesse femminile, organizzando i servizi in base alle loro esigenze psico-fisiche. “Avere ottenuto la riconferma dei due bollini rosa – sottolinea Michela Barbiero, Direttore Amministrativo dell’Azienda Ulss 17 – è sicuramente un premio per l’attenzione e l’impegno profusi in questi anni e ci stimola a proseguire su questa strada, con l’obiettivo di ottenere anche il terzo bollino, magari già il prossimo anno”.
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8 Monselice L’Intervento
La polemica
La pesca ha ancora un futuro?
Minoranza all’attacco Nel mirino i ritardi per il piano comunale atteso da tempo
“Commercio, siamo a zero” di Emanuele Masiero
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Miazzi: “Le linee generali pronte da almeno tre anni, mancano ancora le scelte definitive sulle aree”
a mancanza del piano comunale del commercio, mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini e i posti di lavoro degli operatori. A dirlo è Francesco Miazzi, consigliere comunale di opposizione, che accusa l’amministrazione di avere un tremendo ritardo che sta mettendo in seria difficoltà gli operatori. Il piano prevede la ricognizione dello stato di fatto, la stesura di un progetto e di un regolamento, che coinvolge tutte le attività ambulanti presenti nei mercati settimanali. Questo passaggio è inoltre fondamentale per garantire la sicurezza in caso di eventi accidentali e per l’assegnazione dei posti agli ambulanti. La predisposizione del piano fu avviata con ritardo diversi anni fa. “Le linee generali del Piano sono pronte da almeno 3 anni, solo che mancano le scelte definitive sull’individuazione delle aree dove destinare le attività che dovrebbero spostarsi – spiega Miazzi - Si tratta di circa una quarantina di operatori (tra i quali quelli di Via Tortorini, Via del Pellegrino, Via Zanellato) che dovrebbero spostarsi in Via Argine Destro, in Via Belzoni e Campo della Fiera . E’ dal 2008 che il gruppo di lavoro composto dall’Ufficio Attività Produttive, Polizia Municipale e direttore Generale ha fornito agli amministratori la proposta operativa, solo Consiglio Comunale” - continua Miazzi - Solo a metà che tra incontri, rinvii, aggiustamenti, interferenze, novembre il sindaco e il consigliere con delega al i mesi, anzi gli anni passano Commercio annunciavano trione il Piano non vede la luce”. Proteste anche fanti la “presentazione del PiaSempre in questi mesi, si è ve- dai pescivendoli no entro fine anno”. Vogliamo rificata una sonora protesta dei perché non hanno ricordare che l’attuale assetto pescivendoli che non hanno più potuto usare dei mercati non risponde alle potuto operare all’interno della la pescheria elementari norme di sicurezpescheria. La location non era za, visto che i Vigili del Fuoco più a norma, ma costituiva un rito per molti acquiren- richiedono la viabilità per un corridoio di 3,5 metri. ti. “Ogni volta che l’opposizione solleva la questione In caso d’incendio o di altro evento accidentale, chi o denuncia la vessazione verso questi operatori, salta risponde per il ritardo degli interventi di un’autobotfuori che “tra un mese il Piano sarà presentato in te o di un’ambulanza?». Ma secondo Miazzi non
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Ambulanti a Monselice, è polemica sul mancato via libera al piano del commercio atteso da anni dagli operatori del settore
si tratterebbe solo di un problema di sicurezza. Con il piano del commercio, si potrebbe dare respiro agli operatori già in difficoltà per la crisi economica. “Vogliamo ricordare che con questo Piano potrebbero trovare spazio altri operatori, si potrebbe attivare un apposito mercato del pesce anche il lunedì e il mercoledì, dando la possibilità ai pescivendoli storici e ad altri di svolgere serenamente la loro attività in luogo idoneo – afferma il consigliere di opposizione - Cosa si aspetta a procedere? Se non lo farà l’amministrazione, siamo pronti a portare il piano già predisposto alla discussione degli operatori e del consiglio comunale”.
di Enzo Fornaro* segue da pag.
Credo che il modello di sviluppo che ha accompagnato il comparto negli ultimi venti anni sia da rivedere profondamente e da ripensare a partire dalla nuova Politica Comune della Pesca in corso di elaborazione a Bruxelles che deve definire regole generali ma consentire una concreta attuazione nelle situazioni specifiche dell’Area Mediterranea ma in particolare Adriatica. Temiamo però che anche questa fase di legislazione Comunitaria non ci sarà favorevole. Il governo delle regole della pesca sono di stretta competenza europea ed i margini nazionali assolutamente ridotti e subordinati alla regolamentazione Comunitaria. Le stesse Regioni agiscono all’interno di programmi strategici ed operativi che offrono pochi spazi a fantasie compositive dopo l’introduzione del Reg. Mediterraneo. Purtroppo gli incontri tra i pescatori e gli amministratori locali sono quasi sempre uno sfogatoio senza reali vie d’uscita e anche le possibili rimodulazioni di fondi di pertinenza delle Regioni espongono a percorsi incerti. Ma cosa potrebbe influire sul sistema per renderlo più duttile, meno dipendente dai costi energetici e dalla legislazione Comunitaria e da tutto il resto? Noi crediamo che una maggiore presa di responsabilità da parte di tutte le componenti del sistema pesca potrebbe orientare in modo più consapevole la strategia delle imprese per ritrovare quote di mercato, margini di guadagno all’interno della filiera del valore e remunerazione per i marittimi. Anche sotto questo aspetto però devono finire le ambiguità ed i doppi giochi: il prelievo delle catture deve essere compatibile con la capacità di riproduzione delle scorte naturali marine, messe a repentaglio da una pesca sempre più invasiva e meno attenta alla compatibilità di accesso alla risorsa. Dobbiamo modulare meglio la nostra capacità di cattura e di offerta sul mercato, tenendo conto della concorrenza in particolare sul mercato Adriatico di Croazia e Dalmazia. Serve uno scatto di reni, il potenziale biologico, la tradizione storica delle nostre marinerie dove spiccano Chioggia, Caorle, Pila di Scardovari, centri di eccellenza sul piano quantitativo e per Pila anche qualitativo, possono attraverso la condivisione di strategie di gruppo formulare proposte gestionali efficaci, mettendo da parte egoismi e rivalità fuori luogo. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
C’è attesa per la sentenza definitiva sul contestato progetto
REVAMPING, ULTIMA PAROLA AL CONSIGLIO DI STATO
a vicenda Revamping sembra avvicinarsi al termine. Dopo un anno, il progetto da 160 milioni di euro del colosso Pesenti, sarà avallato oppure definitivamente bocciato. L’ultimo atto, spetta infatti al Consiglio di Stato. Ancora non sono chiare le tempistiche anche se potrebbe servire un altro mese per avere la sentenza definitiva. In prima battuta è stata discussa la sentenza del Tar Veneto del 6 maggio scorso. Da una parte il pool di legali di chi sostiene
il progetto, composto dagli avvocati di Italcementi, Antonello Capria dello studio Gianni Origoni, Mario Sanino e Franco Zambelli, oltre che dai legali di Parco Colli, Provincia di Padova, Comune di Monselice, Confindustria Padova e Confindustria Veneto, che si sono costituiti in giudizio a fianco della multinazionale. Sul fronte opposto, i legali dei comitati “E Noi?” e “Lasciateci respirare”, Sergio Dal Prà e Davide Furlan. La prima cosa da decidere è quindi se confermare o
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no la sentenza del Tar che aveva bocciato il Revamping. Per il Tar, infatti, l’intervento progettato viola l’articolo 19 del Piano ambientale del Parco: non si tratterebbe di un semplice adeguamento tecnologico di un impianto già esistente, ma di una nuova cementeria. “Un nuovo impianto che apre un nuovo ciclo produttivo – scrivevano i giudici del Tar – destinato a durare 28 anni e che sostituisce un impianto in fase di dismissione”. E.M. Un dettaglio del progetto Revamping
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Monselice 9 Istruzione La Regione approva gli accorpamenti, perplessità a Monselice
Maxi istituto da 16 scuole Unite la “Zanellato” e la “Guinizzelli”, in tutto duemila alunni, inutili le firme dei genitori di Emanuele Masiero
L’interno della scuola “Guinizzelli” di Monselice
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on la crisi, si sa, l’obiettivo della Regione è accorpare il più possibile. Che poi un congruo risparmio ci sia oppure no, poco importa: non è esente da questa logica il comparto della scuola, con una importante novità anche per il Comune di Monselice. Gli istituti comprensivi “Zanellato” e “Guinizzelli” sono stati accorpati, diventando l’Istituto Comprensivo di Monselice. La nuova scuola forma una massa critica di tutto rispetto con ben 2 mila alunni e 16 plessi scolastici. Al suo interno confluiranno le cinque Scuole dell’Infanzia di Monselice e Per-
Ambiente
numia, le sette Scuole Primarie di Monselice, Arquà Petrarca e Pernumia, le tre scuole medie (“Zanellato”, “Guinzelli” e la “Beolco” di Pernumia) e per finire, il Ctp di Monselice. Sono state da subito favorevoli a questo cambiamento le amministrazioni comunali di Monselice, Pernumia e Arquà Petrarca, mentre tutt’altro rimangono tutt’altro che felici i genitori, che con la loro raccolta di firme si erano scagliati contro l’accorpamento. Fa riflettere comunque che la quota media di alunni per istituto in provincia di Padova sia di 954,5 alunni mentre il colosso monseli-
cense “pesa” per ben 2 mila unità. Dall’amministrazione comunale, arriva comunque un messaggio molto chiaro: sul piano pratico per gli studenti non cambierà nulla. Non ci saranno orari sconvolti o problemi logistici. Ma non è della stessa idea il consigliere comunale di minoranza, Francesco Miazzi. “Non abbiamo mai nascosto che formare un unico Istituto di 2000 alunni avrebbe prodotto una struttura ingestibile, capace di stravolgere la funzionalità della didattica – spiega Miazzi - Ne abbiamo parlato abbiamo maturato un’esperienza diretta sul funzionamento
ANCORA TROPPO AMIANTO LEGAMBIENTE INFORMA
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18 anni dalla legge che l’ha messo al bando, l’amianto è ancora diffusissimo nel nostro territorio. Pur non essendoci l’obbligo di sostituirlo, in ogni caso, la sua rimozione diventa obbligatoria e addirittura imposta in caso di deterioramento. A tutti i proprietari di coperture in eternit prima o poi
delle scuole. Questa scelta non era obbligata, porta pochissimi vantaggi ma in compenso fa saltare posti di lavoro, appesantisce il funzionamento delle segreterie, impoverisce l’offerta formativa e rende pachidermiche le strutture come il Collegio Docenti”. Sulla stessa linea anche i consiglieri regionali del Pd, Claudio Sinigaglia e Laura Puppato. “Un mega istituto comprensivo di questo tipo non sembra assolutamente conveniente, per gli studenti, per le famiglie e per gli insegnanti – commentano i consiglieri in una interrogazione - Si fa già fatica ad accettare
converrà fare i conti con la messa in sicurezza dei tetti, senza per forza aspettare accertamenti da parte dei Comuni e degli enti preposti. Le soluzioni ci sono già, sia per le piccole superfici attraverso l’autorimozione, sia per le superfici medie attraverso i Gruppi d’Acquisto Solare, sia per le grandi coperture con interventi a costo zero. Per questo lo Sportello Energia del Bacino Padova 3 e 4 di Legambiente ha organizzato due convegni: il primo a Este
quanto previsto dalla legge, e cioè l’accorpamento per arrivare a quota mille. Non si capisce a maggior ragione perchè il Comune di Monselice voglia addirittura raddoppiare la soglia richiesta. La scuola ha bisogno di riferimenti, ha bisogno di rapporti personalizzati, deve costruire comunità e non può rischiare di diventare luogo di burocrazia e di spersonalizzazione”. Una decisione che 300 genitori, con una petizione inoltrata a tutte le autorità, chiedevano venisse sospesa. Ma la giunta regionale ha deciso: maxi-istituto sarà.
mercoledì 15 febbraio alle ore 20.45 presso la Sala Nassyria di vicolo Mezzaluna e il secondo a Piove di Sacco giovedì 16 febbraio alle ore 20.45 presso l’Auditorium Giovanni Paolo II di via Ortazzi. I convegni contano anche la partecipazione dei Medici del lavoro dello Spisal-Ulss di competenza territoriale che illustreranno innanzitutto i rischi connessi all’esposizione da amianto e il quadro normativo. Si daranno informazioni sulle procedure per l’autorimozione e la micro raccolta. E.M.
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10 Este Bilancio demografico Ma il saldo naturale resta negativo, poche le nascite
La popolazione cresce 33 abitanti in più nel 2011, ma il merito va agli stranieri. I nati all’estero ormai sono l’8,4% di Nicola Cesaro
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n passo in avanti, dopo tanto. Per la prima volta dopo anni la città di Este chiude l’anno con un bilancio demografico positivo. I 16.806 abitanti dell’1 gennaio 2011 sono infatti diventati 16.839 al 31 dicembre: un +33, il calcolo è semplice. Merito, manco a dirlo, ancora una volta degli stranieri, senza i quali la popolazione della cittadina murata sarebbe in caduta libera. I 123 nati del 2011 d’altro canto impallidiscono di fronte ai 203 morti dell’anno: il saldo naturale è di –80. A rimpinguare l’anagrafe atestina ci hanno pensato i 574 cittadini arrivati da altri Comuni o dall’estero, a cui però bisogna sottrarre 461 emigrati. Come già detto, grande merito va alla popolazione straniera, che al momento incide su quella totale per l’8,44%. In tutto i nait all’esterno sono 1.421. Erano 1.338 l’anno scorso. Due anni rappresentavano un punto percentuale in meno. La nazionalità più rappresentata è quella macedone (267), l’anno scorso superata per la prima volta dai rumeni che però ritornano al secondo scalino della graduatoria (255). Le
NEWS Per future o neo mamme
IN CENTRO STORICO I PARCHEGGI ROSA
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rrivano ad Este i parcheggi rosa. Il Comune, su sollecito di Idv e Udc, ha ritagliato tra le aree di sosta della cittadina due piazzaole riservate alla donne in gravidanza e alle mamme accompagnate da neonati. I due spazi si trovano in via San Fermo, a servizio dell’ospedale cittadino, e in via Principe Umberto, all’interno dell’area di sosta dell’ex campo sportivo. Attraverso una richiesta in municipio, possono accedere a queste zone di parcheggio le donne in stato di gravidanza (dalla ventisettesima settimana in poi) o il genitore di un bimbo con meno di nove mesi di vita. Chiunque otterrà il pass rosa potrà sostare per due ore gratuitamente. I due parcheggi sono visibili perché contraddistinti da un cartello rosa con un bebé trasportato da una cicogna. Ma l’iniziativa del Comune si allarga anche alle altre aree cittadine: con la delibera si consente infatti pure il parcheggio gratuito, con le stesse modalità, presso tutte le area di sosta a pagamento per un massimo di 60 minuti. I parcheggi rosa sono attivi dal 4 febbraio. N.C.
NEWS Si scarica dal sito internet
CALENDARIO DEL PARCO COLLI DISPONIBILE SOLO ON LINE
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agre risorse, e il Parco Colli risparmia anche sui calendari. Quest’anno, infatti, il tradizionale calendario dell’ente euganeo non verrà stampato e inviato ai residenti del Parco. Attenzione, la tradizione non è stata però interrotta, visto che il calendario 2012 è disponibile online Il presidente Biasetto nel sito istituzionale dell’ente. E così per il ventunesimo anno di fila il Parco Colli ha pubblicato il volumetto, con immagini e luoghi caratteristici degli Euganei. “Nonostante le difficoltà economiche il Parco non vuole interrompere una tradizione che dura dal 1991 – conferma il presidente Gianni Biasetto - Quest’anno il calendario è stato realizzato direttamente dall’Ufficio di Educazione Ambientale ed è disponibile on line sul nostro sito”N.C. La carica in Anci Veneto
ALBERTO FORNASIERO DELLE CIVICHE D’ESTE NELLA CONSULTA GIOVANI AMMINISTRATORI
altre grandi comunità sono quelle da Moldavia (252), Albania (166), Marocco (164), Ucraina (92), Cina (62), Polonia (23) e Tunisia (18). Le nazionalità rappresentate sono in tutto 49. Uno sguardo alla composizione della popolazione: Lle donne sono 8.836, i maschi 8.003. Le famiglie passano da 7.056 a 7.109. Cresce anche il numero di quanti optano per la convivenza: sono 16.642 gli abitanti residenti in famiglia (media a nucleo di 2,34 componenti) e 197 quelli in convi-
venza, 8 in più dell’anno scorso. Ed ora, forti di questi numeri, i cittadini di Este lanciano la rincorsa a quota 17 mila, che fino a un decennio fa pareva un limite scontato per un territorio come quello estense. “Abbiamo la necessità di garantire nuove opportunità abitative nella nostra cittadina – conferma il sindaco Giancarlo Piva – per attirare altre giovani famiglie ad Este. Come? La priorità per il 2012 sarà una: occupare i vani vuoti presenti nel territorio”.
Il caso Segnalazioni all’ex monastero del Venda
Satanisti sui Colli Euganei il Parco sporge denuncia
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ioiscono le Civiche d’Este. Alberto Fornasiero, consigliere comunale atestino di 29 anni eletto con le Civiche, è stato scelto per far parte della consulta dei “Giovani amministratori” di Anci Veneto. All’organismo partecipano 14 membri di tutto il Veneto con età inferiore ai 35 anni. Ecco il commento del giovane: “E’ un onore per me essere sia il primo rappresentante del gruppo Civiche d’Este che in 15 anni di storia ricopre un incarico al di fuori del territorio estense, sia essere membro della neonata consulta di Anci Veneto, che tratta temi di carattere giovanile, oggi più che mai così delicati. Credo che in un particolare momento storico come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da sfiducia generale, la speranza da riporre sul mondo giovanile sia l’unica strada da intraprendere”. N.C.
ISOCLIMA ACCORDO RAGGIUNTO
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l Parco contro i satanisti. L’ente euganeo ha deciso di sporgere denuncia contro chi, da ormai parecchi mesi, imbratta monumenti e strutture dei Colli con simboli e scritte inneggianti a Satana. A sporgere ufficialmente denuncia è stato il presidente Gianni Biasetto, che ha depositato in caserma a Treponti di Teolo un dettagliato dossier con i luoghi principalmente colpiti dagli amanti dell’occulto. Tutto è nato da alcune segnalazioni partite dal monastero degli Olivetani del monte Venda e da altre conferme arrivate da un monitoraggio di un operatore del Parco nell’area delle Fiorine. Il monastero degli Olivetani da decenni è teatro di celebrazioni sataniche, tanto che non è raro incappare in resti di falò e ossa animali lasciate in altarini improvvisati. Lo scorso 5 gennaio, per esempio, all’interno del cantiere – incaccessibile – del monastero erano sistemate ossa bovine, cocci di ceramica, catene. A pochi passi c’erano i resti di un focolare. Il 9 gennaio è stato invece un dipendente del Parco Colli a notare strani segni lungo la strada che dal centro di Teolo arriva al passo Fiorine: sui muri di contenimento dei tornanti campeggiavano scritte realizzate con spray verde di chiaro carattere esoterico. Nell’area del parcheggio del passo, due tabelle illustrative del Parco erano invece imbrattate con scritte e simobili esoterici e
La sede dell’isoclima, storica azienda del territorio
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Le “tracce” sul Venda offensivi, sempre color verde chiaro. Stessa sorte era toccata ad alcune pietre sistemate lungo il sentiero che da passo Fiorine porta alla chiesetta di Sant’Antonio sul Monte della Madonna. Gli uffici del Parco hanno poi confermato altri vandalismi sui ruderi della Speronella, sul colle di Rocca Pendice: scritte inneggianti a Satana sulle pietre naturali, croci capovolte, strani simboli, e cataste di legno posizionate a mo’ di pentagono. ”Satanisti o meno, purtroppo solo rimettere a nuovo la segnaletica delle Fiorine ci costerà 2-3 mila euro – commenta Biasetto - Qui ci sono responsabilità penali non indifferenti e avviare delle indagini era doveroso. Che sia un gioco o meno, è necessario che questa tradizione cessi”. N.C.
ccordo raggiunto per i lavoratori Isoclima. In quella che rischiava di essere una lunga telenovela con finale amaro, nei primi giorni dell’anno si è invece raggiunto un punto d’incontro tra azienda e dipendenti. L’Isoclima è azienda leader nella produzione di vetri blindati e vanta due stabilimenti, a Este e Saletto, con trentacinque anni di storia e 445 dipendenti all’attivo. Nell’ultimo anno, tuttavia, il calo delle commesse ha portato l’azienda ad annunciare il taglio di 105 lavoratori, peraltro con metodi poco chiari e, a detta dei sindacati, senza rispettare le norme vigenti in materia. Ne è nato un braccio di ferro molto duro, con proteste in piazza dei lavoratori, prese di posizione di sindacati e amministratori locali, interventi di partiti locali e pure della Provincia. E proprio nella sede dell’ente provinciale è arrivato l’accordo, nella prima settimana di gennaio. Sotto la mediazione dell’assessore Massimiliano Barison, gli esuberi sono passati da 105 a 96. I lavoratori in questione sono stati mes-
Dopo un aspro braccio di ferro intesa su 96 esuberi in cassa integrazione si in cassa integrazione a zero ore, con la possibilità di accesso alla mobilità volontaria fino al 5 gennaio del 2013. Proprio chi deciderà di aderire alla mobilità avrà inoltre dei corposi contributi, in aggiunta alla cassa integrazione: chi firmerà entro fine gennaio avrà diritto a 8 mila euro, chi ci penserà fino al 30 giugno a 5 mila euro. Successivamente, la somma pattuita è quella di 4 mila euro. Inoltre chiunque, tra gli oltre quattrocento dipendenti, può decidere di mettersi in mobilità: prima i 105 lavoratori da tagliare erano stati individuati direttamente dall’azienda. E’ già scattato inoltre da parte di Provincia e sindacati un continuo monitoraggio, sia per seguire l’andamento produttivo dell’azienda, sia per valutare la valenza del piano dei tagli. N.C.
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12 Este Restauri Al via la rassegna nell’edificio di via Zanchi rimesso a nuovo
Anno da incorniciare per i due teatri storici di Nicola Cesaro
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arinelli e Filodrammatici, culle della cultura atestina: per questi due storici edifici il 2012 sarà un anno di sorrisi. L’avvio della rassegna teatrale “Esteteatro 2012” sarà infatti l’occasione per celebrare il completamento dei lavori di restauro dell’immobile di via Antonio Zanchi. L’intervento è stato portato avanti dalla Società Operaia Atestina di mutuo Soccorso, da ottant’anni proprietaria della struttura, che ha rimesso mano al tetto, già precario e danneggiato gravemente dalle intemperie degli ultimi anni. L’intervento di recupero, che ha previsto anche la rimozione dell’eternit e l’adeguamento degli impianti elettrici ed idraulici, ha richiesto una spesa di 150 mila euro. Come detto, la nuova rassegna sarà la circostanza ideale per toccare con mano il recupero del teatro. “Esteteatro 2012” (realizzata con il Teatro Stabile di Verona-Fondazione Atlantide) debutterà il 16 febbraio con “Open Day”, spettacolo con Angela Finocchiaro e Michele di Mauro. Il 6 marzo tocca a “Stasera non escort”, evento dedicato alle donne con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio e Claudia Penoni. Si passa poi al 14 marzo con “L’arte del dubbio” di Sergio Fantoni e con Ottavia Piccolo e Antonio Viviani. Il 28 marzo arriveranno Paola Quattrini, Debora Caprioglio e Rosario Coppolino con “Mamma ce n’è due sole”, per concludere l’1 aprile con la comicità di Alessandro Bergonzoni (che ritorna ad Este dopo vent’anni) e il suo “Urge”. Anche l’altro teatro atestino, quello dei Filodrammatici di calle della Musica, sarà
Completato l’intervento al Farinelli mentre si è conclusa la “fase uno” al Filodrammatici
Pubblico in sala al Farinelli durante uno spettacolo
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prove e il teatro. Il parcheggio pubblico sarà inoltre dotato di un’illuminazione artistica. La gara per i lavori dovrebbe essere avviata entro marzo, ed entro il 2013 la campagna di restauro dovrebbe essere terminata. La spesa sarà di 850 mila euro: 600 mila arrivano dalla cosiddetta “Legge Mancia”, altri 200 mila sono stati stanziati dalla Regione Veneto e il resto è attinto dalle casse comunali. Anche qui continua la rassegna proposta dalla compagnia Teatro Veneto Città di Este.
IL CASO Lo schieramento dei contrari
CORO DI NO PER VENETO CITY
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Rifatto il tetto del Farinelli e adeguati gli impianti per 150 mila euro al centro di importanti lavori di recupero. E’ stato infatti approvato il progetto esecutivo del secondo stralcio di lavori di restauro. Il primo stralcio, già concluso, ha permesso la sistemazione statica del teatro e del vecchio magazzino, per una spesa di 150 mila euro. Con questo intervento sarà effettuato il rifacimento totale della copertura del corpo di fabbrica della sala teatrale e della torre scenica, e tutti i punti luce esistenti saranno ricollocati nella posizione originaria. Il teatro verrà inoltre dotato di un nuovo impianto autonomo di riscaldamento e condizionamento, di un nuovo impianto elettrico e di una revisione del sistema di rilevazione antincendio esistente. Saranno recuperate anche le facciate laterali della Sala dei Battuti e verranno rinforzate le fondazioni e le strutture in elevazione. Saranno adeguati anche gli impianti della Sala dei Battuti, con la sistemazione esterna e la creazione di un marciapiedi tra la sala
In primavera la gara per i lavori da 850 mila euro in Calle della Musica
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ale anche da Este il “no” a Veneto City, il progetto che prevede del Veneziano la realizzazione di un’area commerciale di 718 mila metri quadri. La nuova “capitale terziaria del Veneto”. Il consiglio comunale atestino ha approvato una mozione che prende le distanze dall’iniziativa, che dovrebbe essere avviata tra Dolo e Pianiga. “Questa amministrazione si impegnerà ad opporsi in tute le sedi alla realizzazione di questo progetto – recita la mozione appoggiata da Pd, Idv, Civiche d’Este e Udc – perché la creazione di un polo attrattore di traffico appesantirà ulteriormente l’asse Padova-Venezia e perché la creazione di una superficie commerciale di grande distribuzione danneggerà il piccolo commercio dei centri abiti già messo a dura prova”. “Abbiamo presentato la mozione anche se Veneto City è pensato in provincia di Venezia – spiega Luisa Cagnotto (Pd) – Prendendo l’autostrada a Monselice, si arriva a Dolo in un attimo: gli effetti negativi arriveranno anche nel nostro tessuto economico locale. E poi non è vero che una struttura del genere porterà nuovi posti di lavoro: Confesercenti ha dimostrato che per ogni posto di lavoro della grande distribuzione se ne perdono tre nel piccolo commercio”. N.C.
Montagnana 13 Bilancio Accesa discussione in consiglio sulla scelta dell’amministrazione
Raddoppia l’addizionale L’aliquota Irpef balza allo 0,8%, risparmiati i dipendenti fino a 8 mila euro e i pensionati di Nicola Cesaro
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inori entrate e necessità di aumentare la tassazione. Il Comune di Montagnana ha raddoppiato l’aliquota Irpef per il 2012. La decisione è stata presa in uno dei primi consigli comunali dell’anno, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2012. L’aumento dell’Irpef è strettamente conseguente alle minori entrate correnti, pari a 408 mila euro. Dal raddoppio dell’aliquota Irpef sono esclusi quanti già non la pagavano (pensionati e dipendenti fino a 8.000 euro all’anno), quanto agli altri dipendenti e imprenditori è stata applicata da 0.45% a 0,80% per singole fasce di reddito. La minoranza ha ovviamente bacchettato la scelta dal gruppo di governo guidato dal sindaco Loredana Borghesan: “E’ una decisione che va ritirata. Avete scritto voi che si tratta di un bilancio provvisorio perché deve essere calcolata l’imposta comunale Imu – è il parere del consigliere d’opposizione Alessandro Uguccioni - Tutti gli altri Comuni stanno ancora facendo i conti sul
reale impatto dell’Imu e voi già proponete di raddoppiare l’Irpef e di approvare il bilancio di previsione 2012. Se incontrassi un cittadino sotto i portici gli direi che l’Irpef è stata raddoppiata con i conti provvisori. Se ritiraste la proposta e la rinviaste a marzo quando avrete calcolato l’Imu– conclude Uguccioni – gli risponderei che l’Irpef è stata raddoppiata a conti fatti”. Sempre
in sede di consiglio comunle, qualche settimana prima del bilancio era stata discussa anche l’applicazione del Piano Casa. Con un indirizzo chiaro: nel centro storico montagnanese non si applicherà il disciplinare attuativo del Piano. Divieto di costruire ex-novo, dunque, o di ampliare l’esistente, anche in via Circonvallazione e Borgo San Zeno.
Nel Municipio di Montagnana, far quadrare i conti è impegnativo
NEWS Apre un punto vendita da 1.500 mq a Megliadino San Fidenzio
I CINESI ACCANTO AL CENTRO COMMERCIALE
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ra piccoli negozi paesani che abbassano le serrande e negozi che abbandonano i grandi centri commerciali, non sembra conoscere crisi invece il commercio orientale. Già, perché anche la Bassa Padovana ha visto piantare l’ultima bandierina della grande macchina commerciale cinese. A fine anno il “made in China” è arrivata fino a Megliadino San Il commercio cinese si espande Fidenzio, terra ancora “incontaminata” dal commercio orientale. Il 24 dicembre ha aperto i battenti l’Ina Market, catena orientale che ha scelto il centro commerciale Megliadino come nuova sede di sviluppo. L’Ina Market si estende su ben 1.500 metri quadri di superficie, all’interno della struttura commerciale di via Vallesella ma con ingresso indipendente. Scale mobili, un ampio ingresso, addirittura un rinfresco di benvenuto offerto a tutti i clienti per molte settimane. E poi abbigliamento, prodotti per l’igiene, giocattoli e oggettistica: la gamma di prodotti offerta all’Ina Market è molto vasta, e i prezzi ovviamente sono concorrenziali, anche con i negozi del vicino centro commerciale Megliadino. I cui titolari storcono ovviamente il naso. “Qui lavoriamo in dieci dipendenti – spiega Matteo Deng, da cinque anni in Italia, l’unico lavoratore a parlare correttamente l’italiano – ci siamo trasferiti appositamente per gestire questo negozio. Io vivevo a Mantova, ora sono ospite di alcuni connazionali qui in zona. Abbiamo avuto un’ottima accoglienza, sia come apprezzamenti sui prodotti e prezzi, sia come numero di clienti”. Nei primi giorni di apertura per ogni 5 euro di spesa i clienti uscivano anche con una confezione di detersivo per piatti: insomma, a questi commercianti non c’è certamente da insegnare l’arte del marketing. E c’è già chi spera che questo resti l’unico baluardo di un fenomeno difficile da contrastare. N.C. messaggio pubbliredazionale
REGIONALE 10, UN PASSO AVANTI
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a nuova regionale 10 toccherà anche le zona artigianali e produttive del Montagnanese. E’ infatti arrivato il via libera allo svincolo “Montagnana Est” sulla nuova Sr 10 “Padana Inferiore”. Nel progetto dell’importante e attesissima arteria è stato dunque inserito il collegamento diretto con le zone artigianali e produttive del Montagnanese, richiesto a gran voce dal Comune di Montagnana ma anche dalle amministrazioni comunali limitrofe, consce di dover disegnare un progetto di riavvio totale dell’economia locale. L’accordo che inserisce lo svincolo “Montagnana Est” è stato siglato a Venezia a inizio dicembre, e ha visto coinvolti Regione, Provincia e Comuni di Montagnana, Casale di Scodosia, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale e Urbana. In estate, nel sottoscrivere il protocollo d’intesa per la nuova tratta della Sr 10 da Este a Legnago, questi enti avevano sottolineato la necessità di un collegamento diretto con le zone artigianali montagnanesi. La Direzione Strade Autostrade e Concessioni della Regione ha messo a punto la soluzione e a fine anno è arrivato l’ok della giunta veneta. La Regione “avvierà le procedure di gara di concessione sulla base del tracciato della nuova strada regionale e della localizzazione dello svincolo di Montagnana Est, sulla cui base sono stati già approvati gli accordi per modificare gli strumenti urbanistici comunali”. Segno che l’ente regionale non vuole più perdere tempo. E sul recupero dei costi,
ELEZIONI
5-6-7 MARZO RINNOVO RSU
In tutti gli enti del settore pubblico verranno scelti i rappresentanti sindacali
La Regione ha confermato l’inserimento del nuovo svincolo “Montagnana Est” la Regione si impegna a “inserire l’onere della redazione della progettazione preliminare alternativa all’interno del bando di gara di concessione, del quale le strutture regionali stanno predisponendo il testo. Qualora la soluzione progettuale così individuata fosse approvata, verrà sviluppata nella progettazione definitiva della nuova 10, costituendone quindi parte integrante. Se la soluzione prospettata non trovasse approvazione, sarà comunque garantita un’uscita con sbocco sulla Sp 18 in posizione attigua alle zone produttive di San N.C. Vitale e Casale”.
Adriano Pozzato
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ei giorni 5-6-7 marzo sono in calendario le elezioni per il rinnovo delle Rsu, le Rappresentanze Sindacali Unitarie, in tutti gli enti del settore pubblico. Le categorie della Funzione Pubblica, della Scuola, dell’Università e della Ricerca sono chiamate a scegliere i loro rappresentanti sindacali interni nei Comuni, negli ospedali, nelle Case di Riposo, in decine di Enti regionali, previdenziali e ministeriali, nelle Agenzie fiscali, in centinaia di scuole di ogni ordine e grado, all’Università e al Cnr. Un appuntamento elettorale dunque di grande importanza, una sfida all’ultimo voto tra organizzazioni sindacali, che solo nella provincia di Padova coinvolgerà circa 400 enti o strutture. La Cisl si presenta alla tornata elettorale con grosse aspettative del resto in passato, ha sempre ottenuto la maggioranza dei seggi e dei voti confermando la sua vo-
cazione di sindacato leader nel territorio padovano. “Al centro della nostra azione sindacale – ci spiega il segretario generale della Cisl Padova, Adriano Pozzato - abbiamo sempre collocato lavoro, equità sociale e famiglia. Al centro del nostro impegno vogliamo continui ad esserci la qualità dei servizi al cittadino, la qualificazione e valorizzazione delle professionalità, la trasparenza e semplificazione nei processi di lavoro, la separazione dei ruoli tra chi si occupa della gestione e chi deve dare l’indirizzo politico e non da ultima la partecipazione di lavoratori e lavoratrici alla mission dell’ente/azienda. Lavoriamo quotidianamente in quest’ottica portando avanti le nostre idee e i nostri valori di sindacato libero da qualsiasi condizionamento di natura politica. Siamo convinti che questo periodo di piena crisi rappresenti la stagione ideale per dare il via ad un processo di grandi cambiamenti. L’intero sistema della pubblica amministrazione va rivalutato e riorganizzato, puntando sull’efficienza, sulla semplificazione e sulla produttività. Siamo chiamati tutti assieme ad una civile e pacifica “rivoluzione” del sistema pubblico. Lo chiedono i nostri giovani, i nostri anziani, le nostre famiglie, i nostri lavoratori, tutti i cittadini. Le giovani generazioni in primis, perché sono loro il futuro, e sono loro anche il nostro futuro. Poi gli anziani, perché una società dimostra il suo grado di civiltà da come li considera e li tratta. Non dimentichiamo le famiglie, che attendono servizi qualificati e di sostegno alla loro difficile opera educativa. Particolare attenzione inoltre alle imprese e ai lavoratori: la pubblica amministrazione può rappresentare il vero traino verso l’uscita dalla crisi. Noi della Cisl vogliamo liberare il sistema pubblico dai lacci di una burocrazia opprimente che lo tengono ancorato a schemi e stereotipi logori e superati”.
14 Casale di Scodosia Sicurezza Otto telecamere distribuite nei punti strategici del territorio, in funzione 24 ore su 24
Videosorveglianza, avanti tutta Sotto controllo le strade che portano a Montagnana, Megliadino e Urbana insieme ai luoghi pubblici
di Nicola Cesaro
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n occhio che guarda tutto il paese. Un obiettivo per garantire sicurezza. Un modo per ridare la percezione di una vita tranquilla ai cittadini. Da qualche settimana il Comune di Casale di Scodosia ha attivato la nuova maxi-rete di sorveglianza sul territorio comunale. Otto telecamere, distribuite in punti strategici della municipalità,
Molto dettagliate, consentono di rilevare numeri di targa e volti capaci di registrare 24 ore su 24 e di utilizzare le più moderne tecnologie in materia di sicurezza. “Si tratta infatti di videocamere di ultimissima generazione – spiega il sindaco Renato Modenese – che registrano durante l’intero arco della giornata, riversando le immagini e le registrazioni in un server in municipio. Gli obiettivi di questo sistema per-
mettono di leggere anche le targhe delle automobili e zoommare sui volti delle persone, cogliendone i dettagli del volto. Penso che il nostro sia uno dei pochi Comuni del territorio a poter disporre di una simile tecnologia. Ma era un investimento che andava fatto”. Ma dove si trovano le telecamere del circuito? Il Comune ha deciso di installarle alle “estremità” del paese, ossia lungo le strade che portano a Urbana e Montagnana e poi verso Megliadino San Vitale. Ma anche in punti molto frequentati del territorio comunale, come la piazza e il cimitero (dove ultimamente ci sono stati parecchi vandalismi e segnalazioni di furti), o magari troppo nascosti, come il nuovo parco di via Onorio di Luca, un po’ una “terra di nessuno”. L’utilità delle telecamere non sarà immediata, nel senso che le immagini non sono visionate in diretta da un operatore, ma vengono immagazzinate e conservate in caso di necessità. Per esempio qualora capitasse un furto o un incidente e fosse necessario raccogliere dettagli in merito.
Otto le telecamere installate a Casale di Scodosia L’angolazione dell’obiettivo di questi apparecchi è tale da poter permettere immagini e visuali molto ampie, e dunque molto utili alle forze dell’ordine. Una telecamera è stata installata anche a pochi metri dall’area in cui dovrebbe sorgere il nuovo centro islamico di preghiera, tanto osteggiato dai residenti (che avevano appunto richiesto massima sorveglianza anche con registrazioni video) e che peraltro pare sia ormai un progetto tramontato. Per avviare la rete di telesorveglianza il Comune ha investito 50 mila euro.
“E non è escluso che col tempo andremo ad installare nuovi apparecchi – conferma Modenese – La parte più consistente della spesa è stata affrontata. Aggiungere altre telecamere ci costerà non più di 3 mila euro ad ogni nuovo impianto. Stiamo inoltre dialogando con le forze dell’ordine, polizia e carabinieri, per valutare la possibilità di dirottare le immagini in diretta proprio alle caserme locali. Il progetto assumerebbe in questo modo un valore molto più grande ed efficace”.
EVENTO Musica
FESTIVAL CANZONE VINCE COBUCCIO
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rmai si è confermato come appuntamento culturale di rilievo per la Sculdascia. Il Festival della Canzone di Casale di Scodosia ha fatto un altro centro. Lo scorso 21 gennaio sala San Giorgio ha accolto la terza edizione della kermesse canora, raccogliendo centinaia di spettatori e decine di artisti da tutto il Nord Italia. L’evento è stato presentato come da tradizione da Michela Gabaldo, anima della manifestazione. La giuria, composta da professionisti del settore ed esperti in materia, era invece presieduta da Alberto Greggio, che ha speso parole d’elogio per l’altissimo livello dei partecipanti. A vincere la competizione canora è stato il conselvano Sergio Cobuccio, a cui è andata una borsa di studio di 300 euro offerta dalla Crediveneto. Al secondo classificato, Virginia Stagni di Bologna, è toccata un borsa di studio di 200 euro offerta da Costantin spa. Il terzo classificato è Eleonora Martinelli di Megliadino San Vitale. Il premio delle critica è andato a Moira Sinigaglia di Casale di Scodosia. E si pensa già all’edizione dell’anno prossimo. Anche l’anno scorso la vittoria era andata ad un conselvano, il diciottenne Giulio Magliato. N.C.
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SPORT in PRIMO PIANO SCHERMA TRADIZIONALE FASCINO DA SCOPRIRE
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cherma tradizionale, antica, storica, medioevale, rinascimentale... molti sono gli aggettivi usati per qualificare questa realtà. Spesso se ne sente parlare, altre volte capita di incontrarla sotto svariate forme, ma che cos’è? In generale potremmo definirla come il recente interesse per il maneggio delle armi bianche (spade, pugnali, armi in asta) del nostro passato: dai primi documenti scritti completi, intorno alla seconda metà del XIV secolo, fino ai primi anni del Novecento. E’ la scherma nella sua veste più vera, nel senso più ampio e coerente del termine, ovvero l’arte di difendersi con l’arma in pugno (qualunque essa sia). Guardando oltre l’aspetto ludico o coreografico con cui spesso si manifesta la scherma tradizionale, alcuni hanno giustamente riconosciuto in questa antica pratica una vera e propria disciplina marziale completa e raffinata, di matrice squisitamente nostrana. Un enorme patrimonio marziale da riscoprire e recuperare. Naturale conseguenza è stata la creazione di ambienti di ricerca e pratica della scherma tradizionale, al fine di riappropriarsi in modo serio di quest’arte. La Federazione Italiana di Scherma Antica e Storica (Fisas) è fra questi, e opera sin dal 1995 in tale direzione, a livello nazionale e internazionale. Le sale d’armi della Federazione sono distribuite su buona parte del Paese e tengono regolarmente i loro corsi sulle quattro armi del programma di base (la spada a due mani, la spada da lato, la spada da lato a striscia, la sciabola da terreno), integrandolo con lo studio anche di altre armi accessorie. E’ presente anche a Monselice: la “Sala d’Arme Nicoletto Giganti” opera già da parecchi anni e ora ha trasferito i suoi corsi al Palasport di Schiavonia. La Sala è operativa tutti i martedì, dalle 19.00 alle 21.00, ed è aperta a chiunque voglia avvicinarsi a questa disciplina, anche solo per semplice curiosità. Info www.nicolettogiganti. it - www.scherma-antica.org - Tel 347 4882732 - 349 4294195.
Amatori Nuoto Casalse di Scodosia
IN ARRIVO DUE NUOVE PISCINE COPERTE UNA PER LE GARE E L’ALTRA PER I BAMBINI
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orridono le piscine di Casale di Scodosia. La società sportiva che le gestisce, la Amatori Nuoto Casale di Scodosia, racconta infatti tutte le novità per questo 2012. “Dopo aver letteralmente trasformato il centro natatorio nel piu grande centro estivo della zona con ben 3 piscine estive, bar, zone verdi e zona giochi, aver costruito un nuovo blocco spogliatoi con annessa una sala fitness e aver coperto una delle piscine estive – spiegano - i progetti per completare e finire totalmente il lavoro prevedono la costruzione di 2 piscine nuove coperte, una ad 8 corsie e 25 metri regolamentare per le gare Fin, ed un’altra riservata esclusivamente ai bambini più piccoli ed all’acquafitness”. Quest’anno l’attenzione del gruppo non è rivolta solo alle strutture, ma anche all’attività delle squadre agonistiche, seguita dalla responsabile Eleonora Paganotto. “Siamo passati dai 10 atleti di quattro anni fa ai 38 di oggi – continuano dala società – divisi in tre categorie: propaganda fino ai 12 anni, esordienti e ragazzi”. Quest’anno, impegno non da poco per una neonata società come quella casalese, sono stati tesserati 6 dirigenti accompagnatori, 2 allenatori e 2 aiut- allenatori, a tutti i ragazzini delle squadre è stato fornito un kit sportivo e il tutto a carico della società. Inoltre gli Amatori hanno deciso di affittare una volta al mese anche uno spazio acqua presso la piscina di Legnago,
A gonfie vele anche l’attività agonistica: dai 10 atleti di 4 anni fa ai 38 di oggi per finalizzare il lavoro mensile in vista della gara. Il gruppo parteciperà inoltre a due campionati, quello padovano e quello veronese, per aumentare le possibilità di confronto. Quest’anno si concretizzerà infine anche il settore Master: alcuni adulti che frequentano i corsi nuoto parteciperanno a 2 o 3 gare, cosi come un gruppo di acquafitness e di fitness parteciperà ad almeno un “criterium” tecnico per la loro disciplina. N.C.
Este Ciclismo Alla gran fondo del 10 giugno atteso il pluricampione di trial
Limatore ospite al Superbike di Nicola Cesaro
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n altro colpo è stato messo a segno dagli organizzatori di Atestina Superbike, la granfondo che si terrà a Este il prossimo 10 giugno. Sarà Alberto Limatore, per quattordici volte campione italiano di Bike Trial e per molte volte protagonista ai Campionati del Mondo, a tenere alta l’attenzione nella due giorni di gara dell’Atestina Superbike. Arriverà direttamente dagli schermi della Rai, dove ha ottenuto la possibilità di esibirsi nella trasmissione “I fatti vostri” con Giancarlo Magalli. Una presenza importante, quella del campionissimo, che verrà inserita anche nella serata del 9 giugno, quando nella piazza Maggiore di Este, cuore della partenza e dell’arrivo dell’Atestina Superbike, si effettuerà molto probabilmente lo spettacolo dei comici di Zelig, dove lo stesso Limatore sarà ospite sul palco. La notte poi continuerà la festa, grazie alla collaborazione con l’assessorato comunale alle Attività Produttive, che con le associazioni dei commercianti ha program-
L’arrivo al traguardo di una precedente edizione mato una speciale “notte bianca” per salutare l’estate e anche l’Atestina Superbike. Ma forse è bene ricordare cos’è l’Atestina Superbike. Si tratta di una granfondo organizzata dall’Acd Monselice Formaggi Beni in collaborazione con l’Mtb che passione e con numerose altre associazioni del territorio. Negli anni la competizione si è ritagliata un ruolo di rilievo nel panorama nazionale, raccogliendo migliaia di atleti ad ogni edizione. “Chi organizza questa manifestazione sa di avere l’onere di proporre un territorio bellis-
simo e tutto da scoprire ai numerosi bikers che vorranno venire in provincia di Padova, per un week-end che ricorderanno con piacere – è il messaggio degli organizzatori - Un ringraziamento va soprattutto al Comune di Este, che ha creduto in questo progetto, agli sponsor, alla Provincia di Padova, all’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei, che gestisce l’importante territorio nel quale Atestina Superbike si svolgerà”. Per informazioni e iscrizioni è possibile visitare il sito www. atestinasuperbike.it.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
La classifica L’associazione Openpolis calcola le presenze e l’attività personale
PADOVA
Onorevoli “produttivi” in testa Bitonci e Saia
Una votazione alla Camera dei Deputati, i padovani tra i più assidui
Chi sono i deputati padovani più presenti ai lavori in Aula, bene anche Giaretta e Miotto
di Gloria Cesarotto
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per prima troviamo Maria Elisabetta Alberti Casellati (Pdl), ’associazione Openpolis ha assegnato, anche per il del 16,01% il tasso di assenza. Antonio De Poli (Udc) si classifica in 340° posizione per classificatasi in 271° posizione rispetto a un totale di 322 2011 appena chiuso, le pagelle a deputati e senatori. Una lunga lista di nomi nella quale, spulciando con un produttività e con il 25,73% di tasso di assenza. Massimo senatori per Indice di produttività personale al 40,6. È invepo’ di pazienza, è possibile scorgere anche come si piaz- Donadi (Idv) si classifica in 132° posizione per produttività ce del 10,49% il tasso di assenza: su 5336 votazioni, la personale. È invece del 16,80% il tas- senatrice non ha partecipato 560 volte. zano, nel contesto, i rappresentanti Segue Luciano Cagnin (Lega), in 242° posizione per so di assenza. Niccolò Ghedini (Pdl) si padovani seduti a palazzo Montecito- Non sempre classifica agli ultimi posti in posizione, produttività personale. È invece del 3,99% il tasso di assenrio e Madama, rispettivamente le sedi la produttività ovvero 618° per produttività. È poi di za: il più basso e quindi il più presenzialista tra i senatori romane della Camera dei deputati e e la presenza vanno di pari ben il 77,40% il tasso di assenza. Pa- padovani. del Senato. Paolo Giaretta (Pd) si classifica bene, in 50° posizione ola Goisis (Lega) si classifica in 203° Tra i primi, il leghista Massimo passo posizione per Indice di produttività per- per produttività, mentre il tasso di assenza è del 17%. Bitonci, anche sindaco di Cittadella, è Piero Longo (Pdl) si piazza 136° per Indice di prorisultato il più produttivo, mentre la collega di partito Paola sonale. È invece suo il primato di presenzialista con “solo” duttività e con il 6,92% per tasso di Goisis primeggia come più presenzialista. Tra i secondi, più il 3,33% di tasso di assenza. Lorena assenza. Sul podio per produttività il produttivo il senatore del gruppo misto Cn-Io sud Maurizio Milanato (Pdl) si classifica in 474° La rilevazione senatore Maurizio Saia (CN-Io Sud), Saia, mentre Luciano Cagnin del Carroccio ha conquistato il posizione per Indice di produttività non calcola classificatosi 46°. Del 6,05%, invece, personale. È invece basso, del 3,49% il lavoro politico podio di più presenzialista al Senato. il tasso di assenza. Nonostante quindi il doppio incarico di primo cittadino il tasso di assenza. Anna Margherita e istituzionale “Quando parliamo di Produttività di Cittadella, Bitonci non sembra proprio trascurare l’attività Miotto (Pd) si classifica in buona po- dei parlamentari non intendiamo dire chi lavora e chi no parlamentare, anzi. Come più produttivo tra i deputati si sizione, 71°, per produttività, con il piazza al 61° posto in classifica rispetto a un totale di 630 6,61% di tasso di assenza. Giustina Mistrello Destro (Misto- in Parlamento. - spiegano i responsabili di Opnepolis - Ci concolleghi, con un Indice personale del 306,4. Il suo tasso di Liberali per l’Italia-Pli) si classifica invece in 465° posizione centriamo solo ed esclusivamente su quella parte del lavoro assenza è basso, del 3,98%: su 9562 votazioni, il deputato per produttività. È invece dell’8,78% il tasso di assenza. parlamentare volto alla proposta, discussione, elaborazione Alessandro Naccarato (Pd) si classifica in 245° posizione ed approvazione di atti legislativi e non legislativi. Nell’Indinon ha partecipato 381 volte. ce di Produttività attualmente non calcoliamo il lavoro poliProseguendo poi in ordine alfabetico, Filippo Ascierto per produttività e il 9,41% di tasso di assenza. Passando poi ai senatori, ancora in ordine alfabetico, tico e istituzionale, che può essere anche molto oneroso”. (Pdl) si piazza 180° per Indice di produttività personale,
Come leggere i dati
“CAMERE APERTE” E PIU’ TRASPARENTI
N
el suo rapporto “Camere aperte” (accessibile online all’indirizzo http://camereaperte2011.openpolis.it/) Openpolis ha stilato la classifica della produttività e dell’assenteismo dei parlamentari italiani. L’indice di produttività viene calcolato prendendo in considerazione i seguenti criteri: la tipologia di atto presentato, il consenso ricevuto dall’atto, il suo iter e la partecipazione del parlamentare ai lavori. Il tasso di assenza viene invece calcolato in base alle votazioni - rispetto al totale - alle quali i parlamentari non hanno partecipato. Va poi precisato che, dai due elenchi di deputati e senatori, sono stati eliminati i presidenti delle due Camere, i parlamentari che hanno incarichi di Governo (ministri, viceministri, sottosegretari) e coloro che hanno assunto l’incarico da G.C. meno di 12 mesi.
PRATICHE RAPIDE IN TRIBUNALE ARRIVANO I “RINFORZI” DALLA PROVINCIA
S
aranno i lavoratori socialmente utili a far correre la macchina burocratica del Tribunale e velocizzare le pratiche. L’accoro per superare le problematiche derivanti dalla carenza di organico è stato sottoscritto dalla presidente della Provincia Barbara Degani e dal presidente del Tribunale Mario Fabiani. Il settore Lavoro e Formazione della Provincia individua e assegna al Tribunale 20 lavoratori che saranno impiegati per 20 ore settimanali. Il personale verrà selezionato tra i titolari di trattamenti previdenziali, gli iscritti nelle liste di mobilità e coloro che percepiscono indennità di mobilità e godono del trattamento straordinario di integrazione salariale con sospensione a zero ore. Il Tribunale dovrà comunicare, quindi, il numero delle persone da utilizzare e la qualifica richiesta, le attività da svolgere
e la località d’impiego. “Non dimentichiamo - afferma Degani - che almeno un terzo degli utenti che si rivolgono agli uffici giudiziari, lo fanno non per cause penali o civili, ma per pratiche legate alla vita quotidiana (certificati, domande di tutela e altro). L’obiettivo è quello di aiutare gli uffici a svolgere al meglio il loro ruolo, garantendo servizi migliori e più rapidi ai cittadini”. “Quest’accordo – ha detto il presidente del Tribunale Fabiani – si aggiunge a quello ancora in corso per il settore penale con il Gruppo di volontariato dell’Associazione Carabinieri in congedo. I dipendenti del Tribunale sono attualmente 134, ma il problema principale è quello legato all’invecchiamento che determina lunghe malattie e quindi carenza di personale. Questa collaborazione ci permetterà quindi di migliorare i servizi”. G.C.
La firma della convenzione
Spazi aperti 17 Una risorsa da valorizzare. Appello dell’assessore provinciale al lavoro Massilmiliano Barison
“Salviamo il distretto del fotovoltaico” Solo a Padova gli addetti sono 5 mila, l’incognita delle scelte governative sul fronte degli incentivi alle rinnovabili
Fra le proposte “a costo zero” un taglio alla burocrazia e aiuto alla ricerca
di Gloria Cesarotto
“S
olo nella provincia di Padova, il fotovoltaico dà impiego a 5 mila addetti tra lavoratori diretti e indiretti. Come punto prioritario chiediamo che si dica in maniera chiara che questo settore è strategico per l’Italia e si agisca di conseguenza”. Con queste parole, l’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison, presenta il documento che riassume la situazione del comparto e indica alle istituzioni nazionali e territoriali le linee guida per salvaguardarlo. Firmatari, oltre al rappresentante della Provincia, le associazioni sindacali, di categoria e le aziende che hanno già partecipato al “Tavolo del fotovoltaico”, istituito dallo scorso ottobre, una sorta di “lobby” positiva sul territorio a sostegno del settore. “Il Governo affronterà una serie di questioni per varare il decreto legato allo sviluppo – spiega Barison - e noi riteniamo che questo documento vada inserito nelle linee che verranno indicate per la ripresa”. Così il settore sintetizza l’escalation di eventi che ha portato a peggiorare la situazione per il fotovoltaico: “La sofferenza del comparto si è aggravata per la mancanza di un Piano energetico nazionale e di un
Piano energetico regionale, per le difficoltà di accedere al credito causato dalla crisi in atto, per l’alto costo del denaro con conseguenze sulla competitività con le ditte asiatiche, per l’incertezza dei tempi di erogazione dei contributi da parte del Gestore dei servizi energetici (Gse) e per i ritardi nei tempi di allaccio da parte di Enel o Terna”. Un mix di fattori che sta mettendo a dura prova le aziende padovane che rappresentano il maggiore “distretto” di questo settore in Italia. Al punto che anche le sette più importanti realtà del padovano hanno manifestato la necessità di dover ricorrere alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali per centinaia di posti di lavoro diretti, trascinando in questa dinamica tutta la rete di piccole aziende e artigiani dell’indotto. E il 2012, se non verranno avviati i provvedimenti auspicati, si preannuncia come un anno ancora più pesante per le aziende del settore, con conseguente perdita di molti posti di lavoro, di ricerca e sviluppo anche dell’indotto. Tra le azioni “a costo zero” che potrebbero portare beneficio al settore e altre che, in prospettiva,
Padova è la “capitale” del fotovoltaico per numero di aziende e di addetti, sul futuro del settore però regna l’incertezza delle scelte in materia di incentivi
riuscirebbero ad agevolarne lo sviluppo, il documento approvato in Provincia propone al Governo di sostenere con fondi dedicati la ricerca e lo sviluppo, attivare fondi di garanzia a sostegno delle imprese tramite strumenti già a disposizione (ad esempio “Fondo rotativo per Kyoto”), fare in modo che il Gse eroghi i contributi e dia le risposte previste nei tempi di legge, fare in modo che si riducano i tempi da parte dell’Enel in tutte le procedure legate all’autorizzazione e all’allaccio degli impianti alla rete elettrica, fornire garanzie al sistema bancario perché continui o aumenti il finanziamento
per la costruzione degli impianti fotovoltaici. Agli enti locali, invece, si chiede di agevolare, nel rispetto dei regolamenti, l’autorizzazione da parte dei diversi enti all’installazione degli impianti su tetto e su terreno; di promuovere il coordinamento delle aziende del territorio per proporsi nei mercati esteri, con il supporto attivo ed efficiente degli istituti bancari, delle parti sociali, della Provincia e della Regione; di attivare presso l’Agenzia provinciale per l’energia, un tavolo tecnico per progetti di ricerca, formazione e informazione.
PARADISO VERDE A VILLA BEATRICE
TRASFORMA IL TUO ORO E ARGENTO
IN DENARO CONTANTE
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’area verde attorno a villa Beatrice d’Este a Baone, in tutto 4,3 ettari di territorio, sarà rimessa a nuovo entro l’estate. Tree-climbing per potare in modo mirato, nuove piantine, una staccionata, una siepe, bacheche in legno e totem informativi. Numerosi dunque gli interventi, alcuni già in fase di realizzazione, che interesseranno i boschi e i prati attorno al complesso museale, suddivisi in tre progetti per un costo totale di 64mila euro. Due stralci sono finanziati dalla Regione, il terzo dalla Provincia che ha contribuito per 25mila euro. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore provinciale all’Agricoltura e alla Difesa del suolo Domenico Riolfatto - è non solo quello di eliminare le situazioni di dissesto esistenti, ma anche di prevenire le cause future di degrado attraverso operazioni innovative, che migliorino l’intero sistema di prati, boschi ed aree agricole che arricchiscono in modo armonico il complesso architettonico della villa”. Per iniziare, dunque, pulizia. Le macchie alberate saranno pulite dalle piante morte o cadute, possibili cause di incendi. L’accesso
ai boschi verrà facilitato grazie alla manutenzione e alla sistemazione delle piste e dei sentieri esistenti, mentre le piante più vecchie e monumentali saranno interessate da un programma di pulitura mirata, per valorizzarle, con la tecnica del tree-climbing. Tra il pianoro e il bosco verrà inoltre realizzata una nuova staccionata, mentre tra il prato e il vigneto sarà piantata una siepe di specie autoctone. Il patrimonio di specie vegetali già molto importante sarà incrementato con la messa a dimora di 400 nuove piantine, di specie sempre locali. Delle bacheche in legno e una decina di piccoli totem saranno installati nella zone di maggior pregio del parco per fornire informazioni sulle peculiarità dell’area ai visitatori. “Va tenuto conto - ha aggiunto l’assessore - che negli spazi verdi attorno a villa Beatrice, la Provincia ha avviato dal 2010 un progetto sperimentale per la gestione del verde con il metodo biologico. Non solo per eliminare l’impiego di prodotti di sintesi, ma anche per creare zone salubri e fruibili dalla cittadinanza, in particolare quella più debole”. G.C.
vecchio, rotto, fuori moda o dimenticato nel cassetto
to volantino Presentandovi con ques untivo sul valore totale riceverete un 5% aggi LO SAPEVI? L’oro puro è un metallo molto tenero, Per questo motivo non si fanno gioielli in oro puro: si consumerebbero molto in fretta. I metalli che legano con l’oro puro sono diversi: l’argento, il rame, il palladio (che è molto costoso). Sorprendente è la duttilità dell’oro, cioè la docilità con la quale si lascia ridurre in fili sottilissimi; da un solo grammo si è uttenuto un filo lungo 3.500 metri. Non meno spettacolare la sua malleabilità; tecnicamente è possibile battere un’oncia di oro (31,1035 gr,) al punto da ottenere un foglio con una superfice di 16 mq.
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di un’attività lavorativa ed economica. Maggiormente interessati saranno gli studenti del comparto elettrico e dei settori della meccanica e della termoidraulica. Un’iniziativa ambiziosa, per cui i promotori lanciano fin da ora un appello ad aziende ed enti affinché diventino partner
18 Sanità
da Enaip Veneto ed Enaip nazionale, anche da Enaip Friuli e Acli. Gode inoltre del patrocinio del comune di Padova e del comune di Trieste e della collaborazione dell’ambasciata d’Italia e dell’associazione italiana di Addis Abeba e di S.E. Project.
sostiture alla pagina di scuola, escluso il piovese
L’intervista Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Uls 16 di Padova sul futuro dei servizi
“Lavoriamo ad un Pronto Soccorso provinciale” Aumento dei ticket: “Siamo solo all’inizio, chi può è giusto che paghi, in passato eravamo troppo sproporzionati”
Adriano Cestrone
A
driano Cestrone, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ulss 16 di Padova, ha un curriculum di sicura esperienza e professionalità e per questo è tra le figure più influenti e rispettate della Sanità veneta. L’abbiamo incontrato, curiosi di capire il suo punto di vista sull’Ospedale di Piove di Sacco, ma anche sulla sanità padovana e veneta in generale. Direttore, di recente ha fatto visita all’ospedale di Piove di Sacco, che impressione ne ha avuto? “E’ un ospedale bellissimo, funzionale e ben organizzato negli spazi. La scelta strategica della collaborazione e dell’accorpamento con l’Ulss 16 è di certo vincente, per l’Ospedale dell’Angelo, per il Sant’Antonio di Padova e per l’Azienda Ospedaliera di Padova. L’ottica con la quale è stata fatta questa scelta è quella rivolta al cittadino, che trova e troverà sempre più qualità e professionalità, perchè si tratta di collaborazione tra le 3 strutture e non di colonizzazione! Faccio un esempio concreto, Ostetricia. Piove non aveva all’attivo un numero sufficiente di parti che consentissero il meglio nei casi di emergenza. Ma le strutture e le professionalità
ci sono e ci sono sempre state, si trattava solo di una casistica troppo bassa. Ora abbiamo creato un Dipartimento, che riunisce la Pediatria di Piove, quella di Padova e l’Ostetricia di Padova. Una struttura unica, senza soluzione di continuità e diretta da una delle migliore professioniste a livello nazionale, la Dottoressa Gervasi. Con questa nuova organizzazione, i parti verranno portati a Piove o a Padova, a seconda delle specificità. Questo garantirà sempre una casistica ed una qualità di altissimo livello. Oltre ad una grande omogeneità”. Nella sua visita aveva parlato di una imminente nomina di un Direttore medico ospedaliero per Piove... “Certo, il Direttore medico c’è ed è il Dottor Carretta, così come c’è un programma riorganizzativo che stiamo attuando e che comprende un bando per il primariato. E’ importante questo ma ancora più importante secondo me è sapere che l’intento è quello di fare interventi mirati laddove servono, sempre nell’ottica dell’interesse del cittadino. Pensiamo ad esempio che alcune attività di Cardiologia verranno trasferite da Padova a Piove, per offrire sempre il migliore servizio. E anche i medici scambie-
ranno le proprie consulenze indistintamente ed in modo omogeneo. Anche dal punto di vista diagnostico, tanto che verrà cambiata la Tac a Piove e da ottobre sarà disponibile quella nuova. A Piove c’è una fortissima identificazione con il proprio ospedale e per questo per me è importante intensificare gli incontri con i cittadini e le mie visite, per trasferire e confermare questi aspetti”. Si moltiplicano le richieste di passaggio all’Uls 16: dopo quella, esaudita di Piove di Sacco, anche altri comuni a Nord di Padova chiedono di essere inglobati a Padova. Fino a che punto l’Ulss 16 potrà crescere? E con quali conseguenze? “Parto dal presupposto che l’importante è che si guardi sempre all’interesse del paziente nell’uso corretto dell’ospedale e della zona in cui vive. In quest’ottica penso piuttosto convenga un protocollo di uniformità, che garantisca il paziente soprattutto nell’area del Pronto Soccorso. Ho insistito molto perchè a livello sperimentale venga creato un dipartimento provinciale di Pronto Soccorso, con l’ausilio del Suem. In questo modo, nel momento di maggiore necessità, tutti gli ospedali provinciali
saranno in rete ed interverranno nella maniera più opportuna e congrua, anche in base alle distanze. A questo punto, se il Pronto Soccorso è provinciale e quindi immediato ed efficace ancora più di adesso, fa poca differenza dove poi viene ricoverato il paziente, perchè, ricordiamoci, il Veneto in generale è un’eccellenza italiana nella sanità. E problemi di posti letto non ce ne sono e non ce ne saranno”. Proprio in questi giorni si discute dell’accorpamento delle Asl o addirittura della riduzione del numero delle stesse, in maniera sensibile. Cosa ne pensa e quali possono essere gli scenari? “Questi sono aspetti prettamente politici. Il compito della Regione è quello di garantire i cittadini. Certo, in Veneto ci sono troppi ospedali e, come nel caso dei parti, se vengono erogate molte prestazioni, allora è garantita un’ottima qualità sanitaria. La quantità fa la qualità nel nostro settore, un reparto e un ospedale hanno senso se hanno la quantità che garantisca la qualità. Anche in questo caso sono del parere che l’importante è portare i Pronto Soccorso al malato, stabilizzarlo e poi portarlo in un ospedale che possa garantire la guarigione.
Il suo parere sull’aumento dei ticket sanitari? “Niente rispetto a quello che ci aspetta e che dovrebbe essere. Anche nella sanità eravamo sproporzionati prima, troppo a troppo poco. Certo poi che devono essere garantiti i servizi sanitari per quanti non possono permettersi il ticket, ma è anche giusto che chi può paghi il giusto per prestazioni che in Veneto e nella provincia di Padova sono ottimi. Bisogna razionalizzare e salvaguardare che non ha le possibilità. Lo stato dei rapporti fra azienda ospedaliera e università di Padova, in passato non sempre idilliaci... “Per definizione Università e Azienda hanno sistemi di gestione diversi. E a volte con lo scontro si ottiene il meglio per il paziente. Ciò non toglie che a siamo indispensabili l’uno per l’altra, soprattutto per la qualità della ricerca e della crescita sanitaria. Oggi stiamo assistendo ad un passaggio generazionale, il numero chiuso all’Università e la pensione di molti medici stanno portando ad una riorganizzazione, un’opportunità “naturale” per fare sempre meglio.
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Storica fusione per i servizi ambientali della Bassa Padovana. A fine anno sono andati in pensione i “vecchi” Bacini Padova 3 e Padova 4, al loro posto nasce il Consorzio Padova Sud. Coinvolta più di mezza provincia, 58 Comuni in tutto, da Piove di Sacco a Montagnana passando per Conselve, Monselice ed Este. La Regione dal primo gennaio 2012 ha previsto il commissariamento degli enti di bacino per lo smaltimento dei rifiuti. Provvedimento però momentaneamente sospeso con il Decreto Legge Milleproroghe. In questa fase di incertezza, i sindaci della Bassa Padovana hanno battuto tutti sul tempo e hanno approvato in assemblea lo scioglimento dei Bacini a favore del “Consorzione” unico. “Al nuovo consorzio - spiegano i presidenti uscenti Simone Borile (Bacino Padova 3) e Stefano Chinaglia (Padova 4) - saranno affi date le competenze, le attività e i servizi ricevuti dai Comuni aderenti, su base volontaria, e il patrimonio generato nel corso degli anni. Nei primi mesi del 2012 saranno anche costituiti gli organi di controllo, tra cui il consiglio di amministrazione che sarà composto da nove sindaci del territorio. Svolgeranno la loro funzione a titolo gratuito come previsto dal decreto legislativo che ha annullato le indennità di carica e i rimborsi di qualsiasi tipo per gli amministratori dei consorzi”. Una razionalizzazione sul fronte ammi-
nistrativo che non avrà conseguenze sul servizio di raccolta dei rifiuti, assicurano i presidenti del Bacini. Attività che continuerà ad essere L’assemblea dei sindaci per la fusione dei due Bacini gestita dalla “Padova Tre” in un tertroviamo davanti ad una svolta epocale ti. ritorio che conta più di 268 mila abitan per un’area molto vasta. Speriamo sia d’esempio per altre situazioni in cui il ter“Il Consorzio nasce per garantire la qua- ritorio deve ricompattarsi”. lità dei servizi raggiunta dopo anni di im“Siamo di fronte ad una grande opportunità – afferma Giancarlo Piva, sindaco di Este – Il nostro territorio manterrà la gestione di un servizio di qualità. Siamo riusciti a mantenere una struttura di valore senza disperdere gli sforzi compiuti fi ri”, istrato pegno da parte di tutti gli ammin nora”. “Le mie congratulazioni vanno a stata “C’è Borile. e glia China aggiungono tutti i sindaci del territorio per questa scelparte da una presa di coscienza generale ta strategica – commenta Antonio Ruzdel ni Comu dei ione situaz dei sindaci sulla zon, sindaco di Conselve – I bacini sono Bacino Padova 4 – spiega Sandro Marco arrivati al capolinea e questa iniziativa ci a Quest – Sacco di lin, sindaco di Piove permette di raggiungere l’obiettivo di foriniziativa porta un vantaggio per tutti ed mare una massa critica rilevante all’interè il risultato di una lunga rifl essione. Ci no di un contesto provinciale”.
RA CC O LTA RI FI UT I: ec co
“I L CO N SO RZ IO N E”
PRONTE LE APP DI CITTA’ PULITA PER APPLE E ANDROID Città Pulita sbarca su Apple e Android. Il progetto, che permette a tutti i cittadini di segnalare i rifiuti abbandonati nel territorio comunale, si arricchisce di una nuova funzionalità molto importante. Da oggi è infatti possibile scaricare un’App specifica per sistemi Android, iPhone e iPad, che permette di segnalare i rifiuti abbandonati direttamente dal proprio smartphone o tablet. L’App si interfaccia anche alla fotocamera del dispositivo, permet-
tendo di scattare una foto dei rifiuti, inviandola insieme agli altri dati inseriti. La segnalazione sarà poi visibile nel sito www. pdtre.it/cittapulita dove si potrà controllare il suo stato in attesa che i nostri operatori intervengano per rimuovere i rifiuti. L’applicazione è gratuita e si può scaricare direttamente dall’App Store e dall’Android Market.
Per informazioni e prenotazioni contatta il nostro numero verde 800.238.389 oppure scrivi una e-mail a info@pdtre.it
20 Personaggio Ricercatore - inventore A trent’anni mette a punto un progetto rivoluzionario
Il giovane Franceschetti scopre “l’acqua calda”
La “serra” che permette di desalinizzare l’acqua ha attirato l’attenzione persino dell’Onu
L
’acqua è il bene più prezioso per l’intera umanità. Lo sa bene Paolo Franceschetti, ricercatore in erba, laureato all’università di Padova, che ha già prodotto un sistema di recupero dell’acqua (chiamato Solwa) in grado di sconvolgere le sorti dei paesi del terzo mondo. Se chiedete a lui, si tratta di un semplicissimo progetto partorito guardando l’acqua della pasta che bolliva nella pentola di casa. Ma lasciando perdere la modestia, il giovane Paolo (trent’anni appena) è un vero inventore. Ciao Paolo, prima di tutto... cos’hai inventato? “Una cosa molto semplice. Si tratta di una piccola struttura simile ad una serra dove il calore dei raggi del sole scalda una soluzione salina e la fa evaporare. A questo punto il vapore viene raccolto e il sale eliminato”. Scusa ma... stai dicendo che l’acqua
salata diventa potabile? Decisamente rivoluzionario. Altri uti“Esatto. E tutto questo con due inno- lizzi? vazioni importanti rispetto agli altri sistemi “Il Solwa può produrre acqua potabile già in uso: non ha bisogno di manutenzione anche da acque inquinate da agenti chimici esterna e permette l’evaporazione della so- o biologici. Ma può essere utilizzato anche luzione a temperature più basse”. per l’essiccazione di fanghi o rifiuti di varia Davvero notenatura”. vole. Detta così però L’idea è stata Mi hai quasi consembra simile alla presentata a vinto a comprarne piccola serra che Dubai e in uno per me... hanno i nostri nonni Palestina, c’è “Vista la semplicità molto interesse di costruzione è alla nel loro orticello... portata di tutti. Non “Ovviamente il funzionamento è ben più complesso. Un sof- richiede esperti o manodopera qualificata: tware permette di calcolare le caratteristiche bastano dei comuni bancali di legno, dell’icostruttive in base alle condizioni climatiche solante per tetti (come il poliuretano espandel territorio. Inoltre l’energia elettrica per so) e del plexiglass. Pertanto anche il costo far funzionare tutto il sistema è prodotta da costruttivo diventa molto basso”. Davvero impressionante. Mi dicono un piccolo pannello solare. In questo modo tutto il progetto è dipendente solo dal sole e che viste le potenzialità di questa invenpermette di operare in qualsiasi condizione”. zione, è stata segnalata dall’Onu.
Paolo Franceschetti durante una conferenza “Esatto! All’interno di “Ideass” un progetto di sviluppo umano e lotta alla povertà. Di fatto il Solwa permette di ottenere una resa di 10 litri al metro quadro contro i 4 litri dei “concorrenti”. Immagino sarai conteso in tutto il mondo! “Beh... non esageriamo. Però il progetto sta andando piuttosto bene. Sono stato a Dubai per una conferenza e ora sono appena tornato dalla Palestina per provare dei prototipi”. Adesso dovresti svelarci un segreto... come si fa ad avere un’idea così innovativa? “Ehm... un giorno stavo guardando l’ac-
qua della pasta che bolliva nella pentola e mi son detto... “perchè non riprodurre questo processo?” poi è bastato metterci un pizzico di pazzia e il gioco è fatto”. C’è qualcuno che ti ha sostenuto particolarmente in questa tua pazzia? “Un bel gruppo di amici, ma vorrei ringraziare in particolare Enrico Gardich per la sua praticità, qualità che a me manca!”. Cosa ti aspetti dalla tua creazione? “Ovviamente spero veramente che si diffonda in tutti i paesi del mondo che hanno problemi con l’acqua potabile. Considerato che un miliardo e mezzo di persone non hanno acqua, il potenziale c’è tutto. Staremo a vedere!”.
Cultura provinciale 21 Ram Padova Fino all’11 marzo al Centro Culturale di via Altinate la retrospettiva
L’arte di Villeglé a San Gaetano
ESPOSIZIONE
Dai celebri manifesti strappati ai disegni e alle creazioni realizzate nel corso degli anni a Parigi di Laura Organte
Autoritratto col basco rosso
U
na mostra omaggio ad uno dei grandi è l’unico artista francese vivente ad essere interpreti della contemporaneità chiu- presentato nelle sale del MOMA, celebre de l’edizione 2011 di Ram, il conteni- museo newyorchese; inoltre, è presente antore di eventi culturali promosso dall’Asses- che alla Tate Gallery di Londra e al Ludwig sorato alla Cultura di Padova. Protagonista Museum di Colonia. Gli esordi di questo ardi questo ultimo grande appuntamento con tista che vive e lavora tutt’ora a Parigi sono l’arte è Jacques Villeglé, le cui opere sono in legati alla pratica del riutilizzo di materiale esposizione fino all’11 marzo negli spazi eterogeneo trovato nell’ambiente circostandel Centro Culturale Altinate San Gaetano. te nell’ottica di un’appropriazione del reale, che ha come esito la “E’ una retrospettiva fusione dell’immagiche permette di ripercor- L’uso di materiali ne del quotidiano in rere la carriera di Ville- eterogenei una pratica artistica. glé - spiega Dominique per leggere la Si delineano così Stella, curatore della realtà con uno i primi elementi di mostra che da anni sguardo nuovo una riflessione che segue l’attività del maestro – consentendoci di scoprire i décollages lo condurrà, a partire dal 1949, ad approd’affiches, dagli anni Sessanta agli ultimi priarsi solamente di manifesti strappati: manifesti strappati nel 2000 e i segni socio Villeglé, da allora, realizza un lavoro di politici che rappresentano il lavoro più recen- archeologia urbana, di classificazione delle immagini prelevate secondo tematiche te dell’artista tra tele, disegni e sculture”. Entrato ormai a pieno titolo nella sto- che gli permettono di elaborare una vera e ria dell’arte come esponente di quello che propria opera creativa, seguendo un criterio viene definito Nouveau Réalisme, Villeglè di selezione che egli stabilisce a seconda
EVENTI E MOSTRE
a cura di Laura Organte
BRIGNANO TORNA A MARZO Dopo il successo di “Sono Romano ma non è colpa mia” (che ha collezionato oltre 200.000 spettatori), Enrico Brignano ritorna a Padova con “Tutto suo padre”, uno show nel quale si interroga su sé stesso, sulla vita, sulle amicizie, sui rapporti umani. Tre repliche (il 16, 17 e 18 marzo), per uno spettacolo che mette l’accento sulla paura di apparire deboli in una società in cui giganteggiano i duri, gli eroi e i furbi, in cui il comico osserva con tenera comprensione lo sforzo che si fa per somigliare alle persone che si amano.
LE RASSEGNE AL CENTRO D’ARTE Da più di sessant’anni le rassegne del Centro d’Arte non smettono di offrire occasioni per ascolti intensi, stimolanti, avventurosi. Jazz e oltre, decisamente oltre: il cartellone 2012 sfiderà ancora una volta le etichette e le convenzioni, al fine di ritrovare il tempo per una riflessione sulla musica, per un ascolto meno fugace. Nomi di prestigio, talenti locali, gruppi americani ed europei, un approfondimento della scena norvegese. Sette appuntamenti in programma al Torresino, alle Maddalene e all’Mpx fino al 18 maggio, dedicati agli uditori più temerari.
DOMENICA IN MUSICA AL LIVIANO Tornano al Liviano gli appuntamenti domenicali degli Amici della Musica con i concerti “Domenica in Musica”. Giovani talenti in primo piano con i vincitori 2010 e 2011 di Nuove Carriere, il vincitore del premio Venezia 2011, Leonardo Pierdomenico e del premio Casella 2011, Francesco Carletti. Completano la rassegna: Zlata Chochieva, Alice Baccalini, Chiara Opalio e Alessandro Marino. I programmi spaziano da Bach a Franck, da Debussy a Chopin, Brahms e Beethoven, da Scriabin a Rachmaninov e Prokofiev, senza dimenticare interessanti proposte come le Parafrasi operistiche di Franz Liszt o le atmosfere caraibiche di Gottschalk.
I ritratti di Viganò allo Zuckermann
S Jacques Villeglé davanti ad uno dei suoi celebri manifesti strappati dell’idea che vuole sviluppare. Un’idea che egli definisce “narrazione”: un modo di raccontare la sua epoca. A partire dal 1969, invece, - dopo aver visto su una parete della metropolitana parigina, in occasione di una visita del presidente americano Richard Nixon in Francia, un grafismo particolare che traccia il nome di Nixon - realizza un alfabeto (definito “dei segni socio-politici”) con il quale crea: “una serie di tele pittoriche nelle quali i segni compongono una variazione
colorata di frasi lapidarie, di racconti criptati a volte difficili da decifrare, di slogan quasi anarchici” spiega Dominique Stella. Alla “lettera” in quanto ideogramma di base della nostra scrittura sarà infatti dedicata, per esplicita volontà dell’autore, la retrospettiva, in occasione della quale Villeglè realizzerà in esclusiva un’opera grafica dedicata alla città di Padova.
arà in esposizione fino al 4 marzo nella prestigiosa sede di Palazzo Zuckermann a Padova la mostra “Galeazzo Viganò - Ritratti 1956-2012”. L’esposizione, curata da Caterina Virdis Limentani, documenta una parte importante dell’opera dell’artista che ha per tema il ritratto di persone più o meno famose del mondo della cultura, dell’arte e della musica, da Eugenio Montale e Alberto Limentani a Elio Peruzzi, e tutti gli altri amici dell’artista con i quali egli ha condiviso la sua vita, i suoi pensieri, i suoi umori. Un percorso che si dipana attraverso tecniche diversamente espressive passando dallo schizzo più rapido, all’abbozzo più dettagliato e al disegno più elaborato e complesso fino all’opera compiuta affidata ad una esecuzione che mostra di privilegiare la tempera su tavola, specialmente a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso. L.O.
Danza Attesi il 15 marzo al Gran Teatro Geox di Padova
Con Le Ballets Trockadero ballo declinato tutto al maschile D a trent’anni, tutù e scarpette da punta ai piedi, calcano i palcoscenici più importanti del mondo, interpretando in modo assolutamente unico e inedito il repertorio del balletto classico. E questo perché i ballerini del Les Ballets Trockadero de Monte Carlo sono tutti uomini, professionisti di notevole livello che hanno deciso di mettere in gioco la loro professionalità in una irresistibile parodia dei vezzi e delle manie di questo mondo. Una scelta vincente visto che il fenomeno dei “Trocks”, come vengono affettuosamente chiamati, ha subito attirato l’attenzione del mondo dello spettacolo partecipando a numerosi Festival in tutto il mondo, tra cui: Bodrun (Turchia) San Luis, Potosi (Messico), Madrid, Montreal, New York, Parigi, Spoleto, Torino e Vienna. A partire dalla sua fondazione nel 1974, la Compagnia si è esibita in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo vincendo numerosi premi quali il Critic‘s Circe National Dance Awards (2007) e Theatrical Managers Awards (2006). Con questo invidiabile curriculum si presenteranno il 15 marzo prossimo al pubblico padovano, in un’evento unico e da non perdere, nell’ambito della programmazione del Gran teatro Geox. Muniti di strabiliante ironia nel costruire al “maschile” i grandi brani del re-
A Padova i ballerini del Trockadero de Monte Carlo pertorio classico riservati alle dive e ai corpi di ballo femminili, i Trocks si preparano a far divertire allo stesso modo appassionati e amanti della danza e profani, con il loro acuto senso del teatro e conoscenza filologica dei balletti proposti. Nel programma della serata figurano niente meno che l’atto secondo del Lago dei Cigni, Patterns in Space di Merce Cunningham e altri grandi “quadri” della danza classica. Lo spettacolo unisce la magia della danza, che la tecnica di questi ballerini conservano intatta, con l’ironia e la
leggerezza, che dissacra le manie di questo mondo. I biglietti sono in vendita, a partire da 23 euro (ridotto bambini 7 - 10 anni 6 euro), online al sito www.granteatrogeox. com e presso COIN Treviso e Padova, Box Office, Primi alla Prima (banca del Veneziano, bcc venete e casse Rurali Trentine), Unicredit, Cariveneto, HappyTicket e Charta. Per informazioni www.granteatrogeox. com - www.granteatrogeox.com. Infoline 049/8644888 – Info Gran Teatro Geox (dalle ore 18 il giorno dello spettacolo L.O. 0490994641).
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IL VENETO
in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali
di Alessandro Abbadir
I
consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
A
perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anche dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”. aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
Il Veneto in primo piano 23 Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale
Comitati e Confesercenti contro Veneto City di Alessandro Abbadir
V
eneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la Regione con il presidente Luca Zaia ha autorizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercenti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Mestre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.
TAR
Per Cat in particolare, che ha assunto A gennaio sono scesi i cittadini per protesta, in 3 piazze del veneziano (Mirano, la democrazia partecipativa come tratto Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è fondamentale del proprio modo di agire, stata salutata positivamente dai Cat (comi- la questione del metodo con il quale si tati ambiente e territorio), anche se alla costruiscono i percorsi di mobilitazione è altrettanto importante fiaccolata, non hanno quanto la sostanza deldato l’adesione. “I Sono state le questioni in gioco”. comitati salutano po- presentate Con i Cat contro sitivamente ogni ini- per protesta in Veneto City, si sono ziativa - ha spiegato il due comuni oltre schierate associazioni portavoce Mattia Do- 11 mila firme come Legambiente, nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto quelle di categoria dei commercianti e i City” e le altre grandi opere, con le quali si comitati cittadini di Dolo (Ve). A volere l’opera sono stati oltre ai provuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche quelle promosse dai partiti. anche per ricavarne dei soldi con alienazioni
e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associazioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila firme e altrettante osservazioni. Osservazioni che dai due comuni interessati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camionabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffico intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementificazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.
PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO
L
a Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria (Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profilo pa-
LA SOLIDARIETÀ NON COSTA NULLA
esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita difficile a chi vuole b le grandi opere subito efficienti.
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24 Voci da palazzo Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012
Poche conferme, tanti i tagli in bilancio Due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni di Fortunato Marinata
L
’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipata da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumulata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge finanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusivamente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha difeso nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’assessore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione straordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garantiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della
Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sanità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il finanziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso. Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposizione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle destinati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funzionamento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istruzione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politiche sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per finanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifinanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risorse destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-
Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fieristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 milioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico settore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a finanziamenti di fonte statale e comunitaria. In significativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del territorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i finanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infine confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la protezione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.
Gustavo Franchetto, Italia dei Valori
Laura Puppato, Partito Democratico
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“D
l bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, commenta con amarezza la manovra finanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso Claudio anno mancano all’appello 56 milioni e Sinigaglia sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosufficienza: “I 29 milioni di finanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.
Franco Bonfante, Partito Democratico
“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”
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Claudio Sinigaglia, Partito Democratico
“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”
L’opinione
“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”
ispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazione, nel Sociale c’è un taglio di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va comunque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi Gustavo 30 milioni in meno, un terribile -23%. Franchetto In un momento di crisi come questo spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Franchetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.
“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”
a Zaia solo proclami ma il suo fallimento è evidente – ha speigato invece Laura Puppato - Non si possono far attenLaura Puppato dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.
ritico il giudizio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante sulla manovra Franco Bonfante finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplificazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una finanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leopardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante investono anche gli articoli della finanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa notare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge finanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un significativo risparmio e senza valide motivazioni. Piero Ruzzante, Partito Democratico
“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”
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’esponente democratico ha posto in evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fittizia, Piero Ruzzante cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore complessivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non rinuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme problema adottando misure simili a quelle di alcune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.
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26 Cultura veneta Pittori Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina
Il cantore della neve
Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna di Alain Chivilò
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i Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro. Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi paesaggi innevati che si stagliavano dalle pareti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entusiasmo, ma allo stesso tempo faticoso perché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesaggio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferimento in Friuli: “è stato un caso determinato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo
a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi definitivamente”. Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo definisco il cantore della neve, perché è riuscito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfida in quanto è difficile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fisica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tonalità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”. Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a cartolina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi
MOSTRE A VENEZIA Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli, due sue tele con i paesaggi innevati millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fine. In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace incredibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi difficilmente troviamo la presenza dell’uomo per una rappresentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contemporanea. Mario Solazzo non è solo “alpino” d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e mercati cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro
tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafisica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare figure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampezzo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il paesaggio partendo dalla tradizione ottocentesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.
Rendez vous con l’artista Annalù l’alchimista
L
a scorsa edizione della Biennale ha avuto un’appendice veneta ospitata nella Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Tra coloro che Vittorio Sgarbi ha voluto ne facessero parte, c’era anche Annalù, un’artista di San Donà del Piave la cui opera da qualcuno è stata definita non usando le tradizionali classificazioni ma scomodando un termine antico e parente dell’arte: alchimia. Il Parmigianino era un alchimista, impazzì cercando l’elisir di lunga vita e la pietra filosofale. Vasari ne “Le vite” lo rimprovera per la sua bizzarria nel cercar sempre altrove senza accorgersi di quello che già conosceva. La ricerca è davvero questo? Guardare sempre oltre? “Credo che dalle mie opere traspaia soprattutto la mia ricerca rivolta ai risultati inattesi che possono scaturire della materia. In questi termini si può parlare di metamorfosi o di alchimia. La metamorfosi è legata alle possibilità di trasformazione e di rinascita in altra forma, come per esempio accade per le farfalle, della vita e delle forme l’alchimia è forse legata ai materiali che uso per ottenere questi risultati. La vetroresina è portata a condizioni estreme grazie alla decennale esperienza come per esempio i tempi di catalizzazione in condizioni atmosferiche differenti, le vibrazioni con correnti d’aria, l’utilizzo dell’induritore non secondo i canoni chimici ma aumentando le proporzioni. Sono giochi da piccolo chimico o apprendista stregone che conosco solo io. La manipolazione della
materia deve essere solamente mia, perché si deve trasformare nell’idea finale del mio lavoro. Un’alchimia in costante trasformazione, che continua la metamorfosi anche nei lavori terminati con piccole variazioni che si avvertono nel tempo, sempre comunque parti integranti della bellezza dell’opera”. La natura per Annalù? “Io m’ispiro alla “natura” continuamente. Sono tutti lavori legati al mondo naturale ma comunque eseguiti artificiosamente. Per esempio i fiori di loto sono creati con materiali chimici come la lana di vetro, la sabbia, le ceneri. La natura è un’infinita fonte d’ispirazione. Abitando in una casa palafittata sul fiume non potrei che amarla. L’acqua, i fluidi, il cambiamento e la memoria sono gli scenari del mio lavoro. Gli elementi naturali sono sempre dentro i miei lavori come la borsa di sabbia che vedi qui. L’acqua è presente quando utilizzo la vetroresina, l’aria per le forme e gli animali come la farfalla, la terra nelle numerose sabbie che raccolgo in vari posti del mondo quando viaggio. Ad esempio negli ultimi libri di ghiaccio, presentati alla Galleria Forni, ho utilizzato il paras, una pietra sacra dell’Indonesia usata nella costruzione dei templi. Questa permette alla vegetazione di nascere, infatti i templi indonesiani diventano di muschio. A livello simbolico è bellissimo in quanto nei miei libri l’inserimento della pietra porta in se una sorta di embrione di vita. Utilizzo il fuoco nelle carte bruciate e nella cenere quando sgretolo le forme nei quadri
L’artista e l’opera esposta alla a Villa Contarini dal titolo, “Close to the edge” bruciandole”. Installazioni per modificare o sollecitare la percezione dello spettatore. E’ proprio così anche per il suo modo di proporle? “E’ un termine che utilizzo per dare una connotazione completa ai miei lavori. Sono opere apparentemente fragili, ma alla fine non lo sono, infatti io voglio che siano toccate. L’opera al Padiglione Veneto di Villa Contarini è uno dei lavori più interattivi con l’osservatore, perché coinvolge uno spazio totale, scelto da me, quello della sala della storia sacra. E’ un lavoro che condensa tutto il mio percorso artistico. Un linguaggio mio riconoscibile dove si condensa tutto il mio percorso a livello di contenuti. Un mandala tridimensionale, in cui entrano giochi di fluidi, di vortici, di movimenti naturali, ispirato al lancio di un sasso nell’acqua. Uno splash che si crea e che va a modificare e alterare un piano posto quasi a livello degli occhi dell’osservatore, sul quale si sviluppa una metamorfosi dove, dallo splash
centrale dell’opera, le pinne di pesce volante diventano ali di farfalla fino a polvere al vento. Nella parte sottostante c’è una cascata d’acqua con la sabbia alla base. Tutti gli elementi ritornano dall’acqua, al fuoco, dalla terra all’aria, perché in fondo c’è un incontro tra questi mondi. Un tutto coinvolgente per l’osservatore, che può vedere un’istantanea di un momento nel tempo e nello spazio. Più che una scultura, direi un mondo dove l’osservatore può entrare al suo interno”. Annalù attuale e futura. Quali progetti e confini da esplorare? “Non mi fermo mai. E’ la mia linfa e energia vitale. Un moto interiore continuativo. Ora parto con i progetti per il 2012. Alcuni sono definiti altri in progettazione sia in Italia che all’estero. Per esempio una collettiva a Benevento, una personale a Castelfranco Veneto e altre in definizione. Sono pronta ad esplorare nuovi mondi, nuovi messaggi, nuove trasformazioni e nuove metamorfosi a Al.Ch. cui dare forma”.
Cà Pesaro omaggia Gennaro Favai
L
a mostra “Gennaro Favai. Visioni e orizzonti 1879 – 1958” alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro a Venezia, fino all’11 marzo, rappresenta la prima tappa di un percorso che ripropone, negli anni 2000, artisti legati a Venezia e al museo stesso. Una sorta di riscoperta e segnalazione di vecchi artisti anche attraverso una collana di monografie, edita da Marsilio, che viene presentata in occasione dell’attuale esposizione. Una retrospettiva allestita al secondo piano di Cà Pesaro con oltre duecento opere composte di dipinti, disegni, incisioni e acquerelli. Il percorso espositivo è caratterizzato da tre sezioni: le “vedute veneziane” dai toni notturni e decadenti, il “viaggio mediterraneo” in città quali Algeri, Capri, Siracusa e Taormina e le “vedute a volo d’uccello” ossia una Venezia visionaria. Ben rappresentato è anche il rapporto con artisti contemporanei di Favai, quali Raoul Dufy, Modigliani e Medardo Rosso con ritratti e caricature dedicati al maestro veneziano. A queste, autoritratti e nature morte impreziosiscono la ricostruzione del suo atelier. Nel sintetizzare la pittura di Favai si scorgono tre elementi caratterizzanti: lo studio e l’analisi della pittura veneta tra 1500 e 1700, il Simbolismo con elementi della sua poetica per esempio decadenti e sospesi e infine il viaggio che gli ha permesso di entrare in contatto con diversi ambienti, come a Londra nel 1914 in cui assimila lo spazio e la luce tipici di William Turner. Nell’apprezzare le opere di Favai si scorge una curiosità di fondo che gli permette, attraverso una sua personale rappresentazione, di eseguire soggetti con elementi che richiamano ad esempio le vedute oniriche di Redon, il vedutismo di Emma Ciardi, la poetica della luce di Medardo Rosso, i notturni di Mario de Maria, l’eleganza di Mariano Fortuny, fino a Gino Rossi. Quello che si delinea è uno stile che comunque distingue l’agire pittorico di Favai tra ottocento e novecento. Al.Ch.
RUBRICHE Rubrica curata dal prof. Canova Marco, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia
QUANDO SI PARLA DI PALESTRA E DI FITNESS QUASI SEMPRE SI PENSA AL CLASSICO CORSO DI AEROBICA, DI Marco TONIFICAZIONE, IL WALKING Canova O DI SPINNING, SE PRENDIAMO LA PISCINA, L’ACQUAGYM INSOMMA , TUTTI CORSI POMPATI, CON MUSICA A TUTTO VOLUME CON LE MIGLIORI COLONNE SONORE DEL MOMENTO, LA MUSICA REVIVAL ANNI 80-90 REMIXATA AL RITMO CHE SERVE PER IL FITNESS. MA PER CHI CERCA RELAX, CHI VUOLE UN CORSO CHE OLTRE A FAR BENE FACCIA RILASSARE IL CORPO E LA MENTE O PER CHI NON PUÒ SALTARE E FARE MOVIMENTI INTENSI PER PROBLEMI ARTICOLARI O ALTRE PROBLEMATICHE FISICHE, COSA PUÒ FARE?
Oggi si può scegliere tra varie discipline: lo YOGA, il PILATES, la PANCAFIT ( in palestra ) o NUOTO e ACQUA SOFT ( in piscina ). Tutti questi corsi non hanno controindicazioni per chi ha problematiche fisiche o articolari, anzi sono consigliati (soprattutto il PILATES e la PANCAFIT) e poi oltre a perseguire un benessere fisico incidono molto anche sul lato psicologico dando rilassamento e tranquillità. Ma cosa sono nella pratica queste discipline? PILATES Il metodo Pilates è un sistema di allenamento sviluppato nel 1920 da Joseph Pilates che mira allo sviluppo armonico e fluido dei movimenti, rinforzando tutto il corpo, senza creare un eccesso di massa muscolare. L’utilità di tale metodo risiede nell’acquisire consapevolezza del respiro e della corretta postura del- la colonna vertebrale rinforzando i muscoli profondi del tronco (paravertebrali), fondamentali per la stabilizzazione del rachide e nella prevenzione delle patologie vertebrali. I principi/pilastri su cui si fonda tale metodo sono: la respirazione: viene basata su di un buon controllo come nella tecnica Yoga e viene coordinata con i movimenti, fluidamente ed in modo armonico; Il baricentro: (Power House) inteso come “centro di forza e del corpo”. La stabilizzazione del baricentro avviene attraverso esercizi particolari che coinvolgono la regione addominale, lombare e dorsale. La precisione: ogni movimento deve avvicinarsi alla perfezione e quindi deve essere lento. L’esecuzione precisa dei movimenti avviene tramite il controllo del corpo per poter raggiungere l’equilibrio del tono muscolare. La concentrazione: intesa come massima attenzione e concentrazione in ogni esercizio. La mente deve essere guida e supervisore per ogni movimento. L’attenzione è volta all’esecuzione degli esercizi, ad ogni singolo movimento e a tutti gli aspetti del corpo. Il controllo: non solo del movimento specifico che si sta eseguendo, ma anche della postura, della posizione della testa, degli arti,
del bacino e perfino delle dita dei piedi. La Fluidità: questo principio è la sintesi di tutti i concetti precedenti. Nella sua forma più eccelsa il Pilates è “poesia in movimento”. Il Metodo offre numerosi benefici: - migliora la forza ed il tono muscolare senza aumentare troppo la massa muscolare - migliora la postura - migliora la fluidità dei movimenti - diminuisce l’incidenza del mal di schiena - contribuisce a dare sicurezza di sé - migliora la circolazione sanguigna e la respirazione - migliora l’equilibrio - aiuta a rilassarsi - aiuta a prendere coscienza del nostro corpo Le lezioni di Pilates sono tenute da insegnanti formati presso Scuole Specializzate nel settore. Le lezioni si svolgono in piccoli gruppi o in modo individuale. PANCA FIT Allungamento Muscolare Globale Decompensato. Pancafit® agisce sulle catene muscolari riallungando i muscoli tesi e retratti che sono responsabili di numerose patologie: cervicalgie, lombalgie, lombo sciatalgie, tendiniti, periartriti, tunnel carpale, ernie del disco, artrosi, alluce valgo, ecc. Rivolta a: • chi vuole sentirsi più leggero, mobile e libero nelle articolazioni • chi soffre di tensioni muscolari e a tutte le relative patologie • chi pratica sport e vuole migliorare la performance • studenti e genitori. Perché funziona? • perchè pancafit® riallunga i muscoli tesi o retratti attraverso un lavoro simmetrico e globale. Finalmente riuscirete a rilassare ed allungare quei muscoli (responsabili di vari disturbi), che non siete mai riusciti a coinvolgere fino ad ora; dimostrabile in tre minuti di prova.
Pilates, pancafit, nuoto, acquasoft La ginnastica per chi non può saltare o vuole qualcosa di più Fitness per chi ha problemi articolari, lombosciatalgia, dolori
• perché ogni volta che si usa pancafit® il corpo assume una posizione ed un atteggiamento immediatamente più corretto, vi sentirete decisamente più dritti e più alti. • perché allentando le tensioni muscolari le articolazioni saranno meno bloccate e quindi più libere di muoversi con meno problemi. • perché ogni esercizio fatto su pancafit® coinvolge inevitabilmente anche il diaframma, migliorando così la respirazione. • perché allentando la tensione di alcuni muscoli anche la circolazione venosa e linfatica ne trarrà beneficio • perché laddove diminuiscono le tensioni muscolari e gli acciacchi, si instaura una situazione di armonia, di maggior benessere, di voglia di muoversi e di affrontare meglio al vita. In cosa consiste? Pancafit è un attrezzo ideato e creato per poter riequilibrare le “tensioni muscolari”, responsabili di numerosi problemi e disturbi fisici spesso fastidiosi, utilizzando una metodologia all’avanguardia che agisce sulle “catene muscolari”. 1. Tensioni Muscolari 2. Obiettivi Raggiungibili 3. Perchè PANCAFIT funziona 4. Corsi Tensioni muscolari Lo stress quotidiano, traumi fisici, attività sportiva forzata, o mal fatta, sedentarietà, l’età stessa, sono alcuni degli elementi che provocano “tensioni eccessive e accorciamenti muscolari”. Pancafit agisce molto bene anche sulla muscolatura degli atleti, allentando e ribilanciando i “freni muscolari” che sono i maggiori responsabili di rendimenti e risultati spesso non soddisfacenti. Obiettivi raggiungibili con l’utilizzo di Pancafit: 1. miglioramento della qualità della respirazione e sblocco diaframmatico 2. miglioramento della postura tramite
l’educazione alla Propriocettività, percezione dello schema corporeo e della postura corretta, 3. capacità di percezione dei cambiamenti che avvengono nel proprio corpo sia per ragioni fisiche che emotive 4. miglioramento globale dello stato di salute e benessere psico-fisico Perchè Pancafit funziona? L’utilizzo di Pancafit porta a: 1. riallungare i muscoli tesi o retratti attraverso un lavoro “simmetrico e globale”, 2. rilassarsi e detendere muscoli contratti responsabili di disturbi vari, 3. recuperare in tempi brevissimi atteggiamenti posturali corretti, 4. liberare e sbloccare di conseguenza le tensioni sulle articolazioni, 5. respirare meglio poiché libera e sblocca il diaframma, 6. alleggerire i disturbi della circolazione venosa e linfatica, 7. riequilibrare l’armonia tra le catene muscolari, giungendo ad una sensazione quasi immediata di benessere salutare, 8. migliorare le proprie prestazioni fisiche e sportive, recuperando un sano desiderio di movimento che permetterà di vivere meglio con il proprio corpo. Corsi di Pancafit Le sedute di Pancafit si effettuano a gruppi di circa 5 o 6 persone o in forma individuale: 1. Pancafit Personal: sedute individuali di allungamento globale decompensato 2. Pancafit Group: esercizi di gruppo per il benessere di tutti. Sono rivolte a persone sedentarie, giovani ed anziani, ma anche sportivi e ad atleti, con o senza dolori. La durata varia dai 30 ai 60 minuti, per una o due volte la settimana, a cicli di 5 o 10 sedute. YOGA IN BREVE Lo yoga è una disciplina fisica e mentale che consente di prendersi cura del proprio corpo e, allo stesso tempo, di sviluppare consa-
pevolezza, calma ed energia. Lo yoga è per tutti: bambini e adulti, donne in gravidanza, anziani… La parola yoga deriva dal sanscrito e viene interpretata come “unione” , una disciplina che ci aiuta ad unificare ed armonizzare corpo e mente. La pratica costante dello yoga, con posture (asana) e tecniche di respirazione e meditazione, ci permette di ritrovare un senso di benessere globale che porta equilibrio tra corpo e mente. I corsi sono organizzati in piccoli gruppi per dare maggiore attenzione a ciascun praticante. I corsi individuali, su richiesta, permettono di personalizzare gli interventi e gli orari. Come per altre attività del fitness, anche queste stanno avendo una diffusione mal ,associata con gli stessi rischi di altre discipline: spesso gli insegnanti non sono preparati, sono improvvisati o praticano un semplice stretching spacciandolo per pilates o yoga. Ebbene, per diventare istruttori di queste discipline, i CORSI SERI durano almeno 1 anno, spesso ripetuti in piu moduli in un arco di 2 o 3 anni. Per cui il consiglio è sempre il solito: chiedete di provare 1 o 2 lezioni, parlate con l’insegnante, verificatene la PROFESSIONALITA’ e poi scegliete. Anche in acqua ( piscina ) si può trovare il corso giusto per chi ha PROBLEMATICHE ARTICOLARI o MUSCOLARI: IL NUOTO, che rimane uno degli sport più completi E SENZA CONTROINDICAZIONI PER TALI PROBLEMATICHE , rilassante e con molti benefici, ma anche i corsi SOFT di acquagym ( acqua soft ), dove i movimenti ginnici sono più blandi e la musica è spesso utilizzata solo come sottofondo. PROVATE, VALUATE, ma fate qualcosa. Il movimento e la ginnastica in ogni sua forma rallenta l’invecchiamento (non fa rimanere giovani ma sicuramente aiuta a rallentare l’invecchiamento), fa bene ed aiuta a vivere meglio. IL DOLCE FAR NIENTE, no. BUON FITNESS A TUTTI
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28 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
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