della Bassa Padovana
LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.6
È DISTRIBUITA DA
Monselice Dalla Regione via libera a Monselice Uno
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Occupazione Isoclima, accordo raggiunto dopo forti tensioni
Sui Colli Euganei Scorribande dei satanisti, il Parco denuncia
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EDITORIALE
Amministrative, prove “tecniche” di politica
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
ESTE IN CRESCITA CON GLI STRANIERI
Un passo in avanti, dopo tanto. Per la prima volta dopo anni la città di Este chiude l’anno con un bilancio demografico positivo. I 16.806 abitanti dell’1 gennaio 2011 sono infatti diventati 16.839 al 31 dicembre: un +33, il calcolo è semplice. Merito, manco a dirlo, ancora una volta degli stranieri. pag. 10
MONTAGNANA RADDOPPIA L’IRPEF Il Comune di Montagnana ha raddoppiato l’aliquota Irpef per il 2012. La decisione è stata presa in uno dei primi consigli comunali dell’anno, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2012. L’aumento dell’Irpef è strettamente conseguente alle minori entrate correnti, pari a 408 mila euro. pag. 13
di Ornella Jovane
E
Tribunale di Este a serio rischio chiusura In bilico anche l’Agenzia del Territorio protestano i sindaci della Bassa Padovana
L
a mannaia del Governo passa anche su Este. E se non bastava il laccio del patto di stabilità e il ribasso dei trasferimenti statali, sulla cittadina ora si cala anche la triste prospettiva della chiusura del tribunale di via Brunelli. Nel settembre scorso l’emendamento della Commissione Bilancio del Senato, inserito all’interno della manovra finanziaria di quei giorni, di fatto delegava al Governo la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Tra i punti dell’emendamento spiccava la
necessità di tagliare alcune delle sezioni distaccate dei tribunali: in Italia le “succursali” giudiziarie sono infatti 217. Troppe. In Veneto esistono 14 sedi distaccate: Pieve di Cadore (Belluno), Adria (Rovigo), Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna (Treviso), Chioggia, Dolo, Portogruaro, San Donà di Piave (Venezia), Legnago, Soave (Verona) e Schio (Vicenza). Oltre ai due distaccamenti del tribunale di Padova, Este e Cittadella. Nel mirino sono ovviamente finite anche le due sedi padovane,
e la volontà di procedere con il taglio è stata confermata anche dal nuovo Governo Monti. Ovviamente la mobilitazione contro questa decisione è stata immediata. In primis dalle amministrazioni comunali, capeggiate da quella di Este, che ha redatto una mozione da far approvare nei vari consigli comunali della Bassa Padovana. Il tribunale di Este serve infatti ben 37 municipalità. Il documento è già passato per quasi tutte le assemblee comunali. pagg. 4-5
’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3
o.jovane@lapiazzaweb.it
L’Intervento
La pesca ha ancora un futuro? di Enzo Fornaro*
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a crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
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