della Bassa Padovana
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 34 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Este, energia Teleriscaldamento accessibile anche ai privati
Montagnana Nuovo semaforo “intelligente” lungo la Sr 10
Emergenza Addio ai “vecchi” pronto soccorso Este - Monselice
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EDITORIALE
impianto di biogas monselice si oppone
L’Italia, le urgenze, le tasse ... di Mauro Gambin*
Un impianto a biogas per smaltire i residui dell’Agricola Berica di via Rovigana. Detto così sembra tutto semplice e bello, ma dopo i primi sorrisi il fronte dei contrari è lievitato rapidamente. Tra questi c’è anche l’amministrazione comunale che ha espresso parere negativo dopo aver tirato le fila dei primi incontri. pag. 10
per la pala di tiepolo servono 40 mila euro
Per “salvare” la pala del Tiepolo servono almeno 40 mila euro. La città di Este è chiamata a metterci faccia e portafogli per garantire nuovo splendore all’opera dipinta da Giambattista Tiepolo per il duomo atestino, la storica pala “Santa Tecla intercede per la liberazione di Este dalla pestilenza “ pag. 12
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Rocca senza pace allarme per le frane Monselice con il fiato sospeso si chiede come salvare il colle simbolo della città
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l simbolo di Monselice è sotto attacco. La Rocca, il colle più rappresentativo del Veneto medioevale, sta franando rovinosamente. Solo considerando il periodo vicino alla Pasqua, si sono verificate undici frane, spesso a ridosso di abitazioni e case del centro storico. Senza contare che sul colle ci sono anche una chiesa e una scuola, oltre ad un patrimonio artistico e culturale invidiato da tutto il mondo. LA CRONACA. L’emergenza è scattata in poche ore, in seguito alle forti piogge
che hanno flagellato tutto il nord Italia nelle scorse settimane. Il fronte considerato più critico è compreso tra via Galilei e la frana di via San Tommaso. Ma in generale non c’è una zona del colle che si possa definire completamente esente da rischi. Lo sfruttamento per l’estrazione della trachite, la manutenzione non sufficiente e una serie di opere incomplete, hanno portato la Rocca in una situazione critica. Risultato? Una ventina di famiglie sfollate e un disastro ambientale a cui sarà difficile trovare rimedio.
L’EMERGENZA. Un lavoro encomiabile che ha senz’altro garantito la sicurezza di tutte le famiglie coinvolte. Il merito va alla Protezione Civile di Monselice guidata dal consigliere responsabile Giuseppe Rangon. I volontari hanno sorvegliato il colle giorno e notte. RISCHIO CROLLI. A preoccupare c’è anche il mastio federiciano. Le mura sono infatti ormai pericolosamente vicine al fronte della cava, che continua a muoversi. pag. 8
’Italia nel dopo voto avrebbe dovuto trovare risposte. Invece. Si sono moltiplicati gli interrogativi. I partiti bisticciano sulle priorità: prima il governo, prima le commissioni speciali o prima il presidente della Repubblica? Pd, Pdl, M5s che oggi si divino quasi in proporzioni uguali il Parlamento, giocano a “morra cinese” e più spesso alle “tre carte” ma non vince nessuno. Non c’è intesa su niente, tutti aspettano che la prima mossa la facciano gli altri e si dicono spazientiti ripetendo ossessivamente come in una “reclame” che “L’Italia non può più aspettare”. Lo dicono a noi che di pazienza ne portiamo più di Giobbe e non ci nascondiamo nemmeno l’eventualità che questo clima di incertezza possa rianimare da un momento all’altro la corsa dello spread e la sfiducia dei mercati. Forse sarà rimasto deluso chi da questa nuova stagione politica si aspettava tutti i nodi al pettine, una distinta riga di demarcazione nell’Emiciclo tra il “nuovo” e il “vecchio” o la buona politica sciolta dall’ideologia, ne è uscito invece un Parlamento diviso tra “Il buono, il brutto e il cattivo” a “geometria variabile” nel senso che è facoltà vostra assegnare di volta in volta il ruolo a chi vi pare. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
Sanità privata serve una svolta
I nostri prodotti lasciano
di Leonardo Padrin*
il segno
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Imperdibili promozioni macchine da giardino* fino al 30 aprile 2013 l’affare ti aspetta! *Salvo esaurimento scorte
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orse è utile dare alcune informazioni relative al dibattito in corso sulla sanità privata nel Veneto. Le polemiche di questi giorni riguardano le strutture private ambulatoriali convenzionate, cioè operatori privati che vengono pagati dalla Regione per erogare ai cittadini dei servizi sanitari con il solo pagamento del ticket. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
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Domus Medica sponsorizza un’importante iniziativa in collaborazione con SOAMS e con il patrocinio della Città di Este.
CONVEGNO “DONNE E SALUTE” Alcune nozioni indispensabili per tutelare la nostra salute ad ogni età
Este, 11 Maggio 2013 - Teatro Farinelli, Via Zanchi, 8 – ore 10.30/12.30
INGRESSO GRATUITO
Programma Donne e Salute oggi: un rapporto in crescita. Dott.ssa E. Florio, Psicoterapeuta e Assessore alla Cultura del Comune di Este Medicina di genere: vantaggi e svantaggi di essere donna. Dott.ssa A. Bernardi, Direttore Sanitario Domus Medica Sessualità, maternità, infertilità, menopausa. La corretta prevenzione per ogni fascia di età. Dott.ssa Vania Minardi, Ginecologa – ULSS 18 Incontinenza e cistite, due nemiche delle donne. Dottor D. Piccolotti, Urologo - ULSS 17
La prevenzione del tumore del seno tra passato e futuro. Dottor P. Pavan, Radiologo Ecografista Allattamento al seno: perché preferirlo. Dott.ssa M.A. Tumini, Pediatra - Referente Az. ULSS 17 per il progetto UNICEF Ospedale Amico dei Bambini Donne di polso. La Sindrome del Tunnel Carpale. Dott.ssa R. Ravenni, Neurologa - ULSS 18 Su chi si può contare. Servizi pubblici assistenziali, volontariato, servizi privati. Dott.ssa S. Ruzzon - Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Este
EDITORIALE
L’Italia, le urgenze, le tasse...
Le attività nel padovano
agriturismi e delizie geografia del gusto
La rete degli Agriturismi padovani e dei punti di vendita diretta ha un nuovo ed agile strumento di promozione, una pubblicazione che aggiorna e promuove la “geografia del gusto” nella nostra provincia. La guida, un’iniziativa della Camera di Commercio di Padova in collaborazione con Coldiretti Padova, riporta le schede aggiornate di 66 aziende agrituristiche del territorio oltre alle informazioni sulla vendita diretta. Ad oggi sono 90 le aziende agricole padovane del “Punto di Campagna Amica” che svolgono attività di vendita diretta, le cui informazioni sono riportate nel dettaglio nella guida insieme alle indicazioni sui 12 mercati settimanali.
ODONTOIATRIA
sanita’ privata arriva mediclinic
La nascita di una struttura sanitaria all’avanguardia a livello internazionale, l’attenzione ad un nuovo modello di sanità, la creazione di nuovi posti di lavoro fa notizia in questo periodo difficile. Che poi la nuova struttura apra nella Bassa Padovana è un ulteriore elemento di novità. Si tratta della clinica sanitaria MediClinic che ha iniziato l’attività il mese scorso a Pozzonovo, con l’offerta di un’ampia gamma di prestazioni all’avanguardia per la prevenzione, la diagnosi e la terapia, un nuovo modello di sanità.
tel./fax 0425 21277
V E N E Z I A - M E S T R E - PA D O VA - R O V I G O
monselice, polemica Giuseppe Rangon lascia la guida della Protezione Civile pag. 10
la proposta di legge
Parte dalla Bassa la mobilitazione per il reddito di cittadinanza pag. 12
montagnana
Lavori in via Luppia Alberi per finire la rotonda pag. 15 È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl
Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Provincia sanità e ricerca
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ambiente
Dalle escursioni d’arte ai percorsi avventura nei boschi dei Colli pag.
solidarieta’
Run for Children nuova sfida al record mondiale pag.
Regione tagli
Staminali, passo avanti nella lotta alle malattie pag.
Sanità convenzionata a rischio chiusura, pagg. 26-27
società
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tasse In arrivo la stangata di primavera
Al via, dall’8 aprile al 13 maggio, la seconda edizione di Veneto Film Tour, rassegna dedicata al cinema veneto promossa da Regione del Veneto e organizzata da Veneto Film Festival in collaborazione con AGIS e FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai). In programma un ciclo di proiezioni che coinvolgerà le sale d’essai di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Este e Venezia in 11 appuntamenti, tutti alla presenza degli autori. Biglietto d’ingresso 3 euro. Il programma completo con tutti gli appuntamenti è disponibile sul sito www.venetofilmfestival.it.
Dopo il successo dell’edizione 2012 torna a Padova dal 3 al 12 maggio il Festival della Cittadinanza.Anche quest’anno il centro storico diventa teatro di un ricco programma culturale di mostre, spettacoli, convegni, tavole rotonde, animazioni di piazza, eventi, performance che rendono il Festival un laboratorio permanente, un cantiere sempre aperto e partecipato. Seconda edizione in cantiere
Wireless generation: la generazione online
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veneto film festival nelle sale padovane
a maggio festival della cittadinanza
Via A. Mario, 5 45100 Rovigo
Bassapadovana
Proiezioni fino al 13 maggio
Due settimane di eventi
APRE A ROVIGO
primavera bagnata fra piogge e frane
Nuova clinica a Pozzonovo
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Tanto il risultato pare non cambiare più di tanto. A spadroneggiare è la strategia: quella delle elezioni, non quella delle priorità da affrontare. Tuttavia, l’Italia non è solo la sua classe politica e sarebbe sbagliato addossare a quest’ultima ogni responsabilità della situazione attuale, molte sono responsabilità dirette della così detta “società civile” la stessa che è diventato di moda citare in politica come slogan del candore. Tra qualche settimana, dopo la dichiarazioni dei redditi, sono sicuro resteremo basiti da qualche notizia sulle cifre che la società civile dichiarerà al fisco. Ogni anno con disinvoltura, come si trattasse di una nota di colore o di una “freddura” un po’ volgare vengono diffuse notizie sulle evasioni fiscali: gli orafi vicentini con redditi sotto i 12 mila euro (annui!), i grandi capitali nei paradisi fiscali, il professionista del nero: il bestiario degli evasori è vario e vasto, tanto da stare agli italiani come il detto che ci vuole un popolo di “santi, poeti e navigatori” o “grandi amatori”. Il problema c’è, se la media dei redditi dischiarati all’erario dagli imprenditori si aggira attorno ai 19 mila euro annui. Perché si deduce che il peso fiscale sta quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati. E’ così, infatti, il gettito arriva per il quasi il 55% dai lavoratori dipendenti, quasi il 24% dai pensionati, solo per il 7% contribuisce il lavoro autonomo e per meno del 4% l’impresa. Certo, chi obbietta che Italia si pagano tasse come in uno stato del Nord Europa e si ottengo servizi come in una paese dell’africa, dice una cosa vera, chi sostiene che il costo per il lavoro dipendente è troppo alto, parla di sacrosanta verità, e chi chiede un patto per il fisco più equo chiede una cosa giusta, le tasse vanno abbassate ma intanto gli italiani, senza necessariamente aspettare che la politica si metta d’accordo, inizino a pagarle. Anche questa è un’urgenza. di Mauro Gambin
Ondata di maltempo a Padova
Primavera bagnata tra allagamenti e frane. Non è certo iniziata sotto i migliori auspici la cosiddetta “bella stagione”, segnata invece da una serie di perturbazioni che hanno portato per tutta marzo e la prima decade di aprile piogge intense e temperature al di sotto della media. Disagi per gli allagamenti e gli smottamenti.
segue da pag.
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cinema e viaggio al detour festival
Detour è un festival dove il cinema e il viaggio si fondono e si incontrano in modi imprevedibili e sempre nuovi. Saranno cinque giorni densi non solo di film, ma anche di incontri, workshop e altri eventi per vivere un’esperienza unica. Per chi ci seguirà, l’idea di viaggiare al cinema, con il cinema, non potrà essere più concreta. Marco Segato - direttore artistico del festival. Dopo il successo della prima edizione di Detour festival del cinema di viaggio ecco alcune anticipazioni della nuova edizione che si svolgerà sempre a Padova dal 15 al 20 ottobre, info www. detourfilmfestival.com.
Venezia Padova Rovigo Treviso
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e
ConCessionaria
di
PubbliCità loCale
Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 marzo 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ENTI LOCALI L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali. In Veneto arriveranno 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, che diventano 7 miliardi se si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende
Sbloccato il Patto di stabilità, p
di Alessandro Abbadir
S
Dal Negro: ”Si aiutano i sindaci più furbi, che hanno fatto soffrire le imprese”
i allenta il Patto di stabilità e finalmente i comuni veneti possono tornare a respirare, ma non troppo. Le cifre ci sono e a livello nazionale sono imponenti. L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei. Nel bilancio dello Stato viene istituito un unico Fondo da 26 miliardi di euro, articolato in tre sezioni comunicanti tra loro, per il pagamento dei debiti degli enti locali (2 miliardi nel 2013 e nel 2014), delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014) e sempre delle Regioni ma per debiti sanitari (5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014). Comuni e Province, entro il 30 aprile, faranno richiesta di autorizzazione al ministero delle Finanze per i pagamenti da effettuare che dovranno essere autorizzati entro il 15 maggio e finanziati con le disponibilità liquide degli enti. Entro il 15 giugno le amministrazioni dovranno comunicare importi e tempistiche alle imprese. Ma quanti soldi arriveranno in Veneto? 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, secondo gli uffici studi delle associazioni di categoria, che diventano 7 miliardi se
Un giudizio definitivo sul decreto si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi edilizia scolastica
Servono 111 milioni
I
vincoli del Patto di Stabilità avevano bloccato anche gli interventi nel settore dell’edilizia scolastica mettendo a rischio la sicurezza dei bimbi che si trovano all’interno. Anci Veneto ha condotto un’indagine in cui chiedeva alle municipalità di indicare gli importi necessari per la sistemazione dei plessi ma bloccati dal patto. Con risposte da parte di 84 Comuni da tutto il Veneto che rivelano una cifra complessiva molto alta: ben 111.254.099,26 euro. Nell’ambito del questionario, le spese maggiori giudicate necessarie sono per i 18 comuni della provincia di Treviso che hanno risposto, con 37 milioni di euro in totale. A seguire le 19 municipalità veronesi con quasi 18 milioni e le 7 veneziane con 21.643.000 euro. Non si scherza neppure nelle 17 municipalità del vicentino (14,5 milioni) e nelle 15 del padovano (8.636.000). 1.169.200 euro costituisce il fabbisogno delle 6 bellunesi, 325mila euro quello delle 2 rodigine, La stessa Anci ha parlato del problema nelle scorse settimane con il prefetto di Verona Perla Stancari. “Il prefetto si è dimostrato sensibile a questo tema – spiega il presidente dell’Anci regionale Giorgio Dal Negro. Legge che ci prescrive tutti gli adeguamenti antisismici e migliaia di bambini che dentro quegli immobili hanno lezione ogni giorno. Continueremo i confronti sull’argomento con gli altri prefetti della regione”.
si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende. “La scelta di sbloccare 40 miliardi di pagamenti per le aziende è un’ottima notizia. Come Anci Veneto abbiamo preteso con forza questo provvedimento, che salutiamo con favore. In questo modo si ridà fiato alle tante aziende in difficoltà e si liberano risorse fondamentali per far tornare a crescere la nostra economia. Occorre proseguire su questa strada, allentando il patto di stabilità, in modo da consentire ai Comuni di avviare tante piccole e medie opere pubbliche, che renderanno più moderne le nostre città e creeranno lavoro”, ha detto Flavio Zanonato sindaco di Padova. I malumori però ci sono, e sono a tutti i livelli. Il governatore Zaia parla di “nuove blindature” del patto di stabilità che di fatto non permettono di spendere alla Regione un euro in più. “Anche per chi potrà entro il 30 aprile fare richiesta per ammorbidire i vincoli del Patto di Stabilità per pagare i debiti arretrati – spiega Giorgio Dal Negro all’Anci Veneto - il decreto potrebbe rivelarsi poco efficiente”. Facciamo esempio di grosso comune nella nostra regione. Il Comune di Venezia, per esempio, ha saldato circa un centinaio di milioni di euro di arretrati, ma non è detto che potrà stornarli nel calcolo del Patto. Il governo infatti prevede un tetto totale di
5 miliardi di euro da suddividersi per tutti i debiti arretrati di tutti i Comuni italiani. Se dovesse venir fuori che il totale dei debiti da saldare è di più di 20 miliardi di euro, allora il tetto di spesa per ogni Comune sarà ridotto a un quarto del debito effettivo da saldare. Il presidente dell’Anci Veneto Giorgio Del Negro che è sindaco del comune di Negrar è stato chiaro. “Il decreto va bene - spiega il presidente dell’Anci - ma senza provvedimenti in programma per allentare il Patto di stabilità, lo strumento serve solo ad aiutare i sindaci più furbi, quelli che hanno fatto soffrire le imprese perché hanno commissionato lavori che sapevano di non poter pagare. I sindaci veneti, in genere, hanno invece bloccato i lavori che sapevano di non poter saldare e quindi l’ammontare dei debiti arretrati è davvero basso. Insomma un decreto che pare fatto per altri”. L’impressione è che per l’ennesima volta, invece di sanzionare certe condotte amministrative, si rischi di aiutare chi si è comportato peggio. Aree del territorio nazionale, fa capire l’Anci Veneto, che si trovano ben distanti da qui. Comunque un giudizio definitivo sul provvedimento si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi perché così non è ancora chiaro a quanto ammontano le somme che potranno essere liberate.
Argomento del mese 5 Gli effetti in Provincia di Padova
per i comuni i problemi restano L’analisi Interviene Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre
“In questa fase, a disposizione solo 500 milioni di euro” di Alessandro Abbadir
L
spalla pag 5 per padova
a Cgia di Mestre, con il suo segretario Giuseppe Bortolussi, dopo aver letto il nuovo decreto sullo sblocco dei primi 40 miliardi di euro di debiti che la Pubblica amministrazione deve onorare nei confronti delle imprese italiane, si pone una domanda precisa “Lo Stato centrale continua a non pagare?”. Bortolussi fa un’analisi al dettaglio. “Ebbene - dice Bortolussi - al netto dei 6,5 miliardi di rimborsi fiscali - tasse che i contribuenti italiani hanno ‘pagato in più’ - e dei 26 miliardi di euro che il Ministero dell’Economia e delle Finanze farà confluire in un apposito fondo a disposizione degli enti locali e delle regioni prive di liquidità, risorse che dovranno comunque essere recuperate tra le pieghe dei loro bilanci e restituite con gli interessi, pare di capire che l’amministrazione centrale metterà a disposizione solo 500 milioni di euro all’interno del pacchetto relativo all’allentamento del Patto di stabilità interno”. Prendendo come buona la stima di 91 miliardi di euro quale debito della P.A nei riguardi delle imprese, la Cgia è convinta che siano molti di più perché nell’indagine campionaria della Banca d’Italia non si tengono conto delle imprese al di sotto dei 20 addetti che costituiscono il 98% di tutte le aziende presenti in Italia e di quelle operanti nei servizi sociali e sanitari. Pertanto, dei 91 miliardi di debito complessivo, ben 44 miliardi sono in capo a Regioni ed Asl. Gli altri 47 miliardi, invece, si distribuiscono tra Comuni, Province e Stato centrale. “Purtroppo, dalle stime della Banca d’Italia non è possibile misurare quant’è il debito da attribuire all’amministrazione centrale. “Tuttavia – conclude Bortolussi – non c’è sicuramente proporzione tra lo sforzo richiesto alle Regioni, alle Ulss ed agli enti locali e quello che dovrà fare lo Stato centrale, visto che di suo sborserà, in questa prima fase, solo 500 milioni di euro”.
Patto di immobilità
Bloccati interventi per quasi 85 milioni Q
ualcuno lo ha ribattezzato “patto di immobilità”, “patto di stupidità”, “palla al piede”, “tagliola”: a Padova il Patto di Stabilità è visto dagli amministratori come la bestia nera dei bilanci. Ora i sindaci si aspettano che il decreto approvato a Roma permetta di dare corso a pagamenti e investimenti per sbloccare opere e interventi, anche a Padova, dove proprio i comuni più virtuosi si trovano penalizzati e “ingessati”. Stando ad un primo conteggio ufficioso nella nostra provincia sfiora gli 85 milioni di euro la somma di denaro bloccata nei casse degli enti pubblici, contante disponibile ma non utilizzabile per non andare contro i dettami del patto di stabilità. Circa 64 milioni sono nella disponibilità dei Comuni, di cui 7 al solo Comune di Padova, mentre la Provincia si trova con 20 milioni di euro “congelati”. Eppure proprio i Comuni non riescono a chiudere i bilanci e si trovano in forti difficoltà economiche. Nelle prossime settimane si valuteranno gli effetti del decreto che ha dato il via libera ai pagamenti, anche se si tratta per lo più di vecchi debiti, accumulati diversi mesi o anche anni fa, una situazione che riguarda marginalmente le amministrazioni padovane. La conta delle somme che attendono di essere investite è deprimente: a Monselice 2 milioni di euro giacciono in banca mentre, denuncia il sindaco Francesco Lunghi, le imprese aspettano di essere pagate per lavori già eseguiti. A Este non possono essere toccati oltre 5 milioni di euro, con i quali si potrebbero costruire piste ciclabili, asflatare strade e sistemare scuole. A Terrassa Padovana è bloccato l’ampliamento del cimitero e non c’è più posto per i defunti, mentre a Conselve i soldi in cassa bastano appena per pagare gli stipendi ai dipendenti fino a maggio e ci sono 800 mila euro di debiti da saldare alle imprese per lavori già eseguiti. A Piove di Sacco il futuro sidnaco che uscirà dalle elezioni amministrative si troverà in portafoglio, nella migliore delle ipotesi, al massimo un milione di euro, bruscolini per un Comune di simili dimensioni. Montagnana invece non potrà spendere 3 milioni e mezzo di euro. Ogni sindaco ha la sua storia da raccontare, le sue cifre da snocciolare, insieme alla preoccupazione di vedere la macchina amministrativa ormai impantanata tra patto di stabilità e stretta dei conti pubblici. Vittime del sistema anche le scuole, specie gli istituti superiori, per i quali la provincia non può spendere la bellezza di 14 mila euro già preventivati per sistemazioni, messe a norma e ristrutturazioni in venti scuole. Solo all’Istituto Duca D’Aosta di Padova la Provincia potrebbe finanziare opere indispensabili di messa in sicurezza per 1 milione 100 mila euro di cui 300.000 arrivano dal Miur come contributo concesso. Il patto di stabilità, però, non lo permette e il rischio è che si perda persino il finanziamento del Ministero dell’Istruzione. “Ci sono moltissimi progetti già approvati e finanziabili con i soldi in cassa della Provincia che non possiamo far partire. – spiega l’assessore all’edilizia scolastica Gilberto Bonetto – Dobbiamo partire dalla riqualificazione degli edifici pubblici per garantire prima di tutto ai nostri ragazzi di frequentare scuole sicure e funzionali, dando anche respiro all’economia locale. Per questo ho lanciato una petizione disponibile anche online per chiedere a tutti i cittadini di aiutarci ad avere a disposizione i finanziamenti già disponibili”. Nicola Stievano
6 Monselice Politica & Sanità Appello alle istituzioni e alla direzione generale dell’Uls 17
Prevenzione dei tumori I consiglieri comunali chiedono l’inserimento nel registro veneto per favorire la ricerca di Emanuele Masiero
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ai consiglieri di minoranza di Monselice arriva una richiesta: inserire l’Ulss 17 nel registro tumori del Veneto. Ma di cosa si tratta? Dal punto di vista operativo, l’attività del registro consiste nella registrazione dell’incidenza dei tumori, comprensiva dell’aggiornamento, del completamento e dell’acquisizione delle fonti informative, dell’elaborazione dì dati su singole sedi neoplastiche e di studi epidemiologici, nonché nel coordinamento degli screening oncologici effettuati nella Regione. Insomma, un ruolo fondamentale per una prevenzione accurata di questa malattia. Il registro beneficia di un finanziamento regionale annuale a fronte della presentazione di un apposito resoconto delle attività svolte nell’anno precedente, del relativo rendiconto e del programma delle attività da finanziare nell’anno dì riferimento, accompagnato dal relativo piano di spesa. Il registro tumori del Veneto, ai livelli di copertura attuale, è attualmente il più ampio registro tumori italiano, con una popolazio-
ne coperta di 2.300.000 abitanti. I suoi dati sono aggiornati al 2006, in linea con la maggior parte dei registri nazionali. La qualità dei dati del registro del Veneto è periodicamente certificata dall’Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori) e dallo Iarc (International Agency for Research on Cancer) di Lione attraverso adeguati percorsi di accreditamento e di controllo. “Le aziende sanitarie aderenti, inviano al registro tumori i referti codificati e informatizzati delle anatomie patologiche – spiegano i consiglieri Antonio Aldrigo, Rino Biscaro, Paolo Drago, Francesco Miazzi, Lorenzo Nosarti e Gabriella Zanin - Ma a fornire i dati al registro sono le Usl di Belluno, Feltre, Bassano del Grappa, l’Usl 12 Veneziana, Mirano, Rovigo, Adria, Vicenza, Castelfranco-Montebelluna e Verona. Restano fuori Usl di tutto rilievo, tra cui appunto Padova, con il suo potente carico di numeri ed esperienza e la nostra Ulss 17 che tutti definiscono d’eccellenza per l’attività di screening oncologici. Per questo
riteniamo urgente l’inserimento della nostra Ulss all’interno del registro e sollecitiamo il Direttore Generale ad intraprendere ogni passaggio necessario affinché venga avviata il prima possibile la trasmissione dei referti informatizzati delle anatomie patologiche”.
il premio Quarta edizione del concorso nazionale biennale a Monselice
“baveo pulliero” per poesia e narrativa
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’ ai blocchi di partenza la quarta edizione del premio “Baveo-Pulliero”, un concorso nazionale biennale di poesia e narrativa, istituito nel 2007 dall’associazione Amici dei Musei per promuovere la produzione letteraria. Il premio è suddiviso in 2 sezioni, poesia e narrativa ed è intitolato alla memoria delle professoresse Vittoriana Baveo e Luciana Pulliero, rispettivamente Gli organizzatori del Premio presidente e vice presidente dell’Associazione Amici dei Musei. Le precedenti 3 edizioni hanno visto la partecipazione di autori da tutta Italia ed in numero considerevole. La giuria è composta da personaggi della cultura locale e nazionale, ed è presieduta dallo scrittore e giornalista Giovanni Lugaresi. La consegna del Premio avviene nel contesto della Giornata Nazionale degli Amici dei Musei d’Italia, che si celebra ogni anno la prima domenica di ottobre. Per l’edizione 2013 verrà stampato un volume che raccoglie i testi premiati nelle precedenti edizioni. Al concorso possono partecipare autori italiani e stranieri con elaborati in lingua italiana a tema libero e il termine ultimo per la consegna è fissato per il 31 luglio. Per la sezione poesia inedita i concorrenti potranno inviare fino a un massimo di tre componimenti, mentre per la sezione narrativa (racconto inedito) gli autori possono partecipare inviando un racconto fino ad un massimo di 30 cartelle dattiloscritte. Per le due sezioni il primo premio è fissato a 500 euro, il secondo 300 e il terzo 200. La giuria di questa edizione è composta da Giovanni Lugaresi giornalista e scrittore, Riccardo Ghidotti scrittore e critico letterario, Rosa Grandi poetessa, Giuseppe Ruzzante presidente Fondazione Ruzzante, Roberto Tarolo cofondatore del premio, Simone Toffanin regista e attore teatrale e Roberto Valandro scrittore e storico. E.M.
VISITE GUIDATE AL MASTIO FEDERICIANO
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iparte la stagione turistica del Castello di Monselice, un complesso di edifici diventato ormai punto di riferimento della storia medioevale della bassa padovana. Quest’anno si rinnova l’offerta didattica per le scuole che prevede visite guidate lungo il sentiero che conduce alla cima del colle e al Mastio Federiciano, dove è possibile visitare le due stanze interne allestite con reperti ritrovati. Sono previsti approfondimenti storici e naturalistici riguardanti la flora, la fauna, il clima e la geologia del colle, il tutto supportato da una brochure e un questionario di verifica delle nozioni apprese. “La Rocca offre la possibilità di vivere un rapporto diretto con la natura che cambia volto di stagione in stagione – spiegano i responsabili - Inoltre permette ai ragazzi di scoprire il medioevo attraverso le testimonianze architettoniche che si sono conservate fino ai nostri giorni compiendo un viaggio nel tempo alla scoperta di un mondo che mantiene inalterato il suo fascino”. Per le scuole sono previste quattro diverse proposte con un costo per singolo alunno partecipante: castello (1 ora di visita, 4 euro), Antiquarium (30 minuti di visita, 1 euro), Mastio Federiciano (1 ora e 15 minuti di visita, 2 euro) e un percorso storico-naturalistico (45 minuti di visita, 1 euro). Ovviamente sono disponibili anche pacchetti personalizzati. Il Mastio Federiciano è aperto da aprile a fine ottobre domenica e festivi. Al pomeriggio l’apertura dei cancelli è prevista per dalle 14.30 alle
Per le scuole sono previste almeno quattro proposte personalizzate 18. Il costo del biglietto d’accesso è di 4 euro, mentre per anziani (sopra i 65 anni) e studenti è di 2 euro. E’ invece gratuito per bambini fino a 6 anni accompagnati dai genitori e per gli insegnanti accompagnatori delle scolaresche. Il Castello di Monselice è un complesso che si compone di quattro nuclei principali. All’interno è possibile vedere una vastissima collezione di armi, tavoli, sedie, quadri ed arazzi, stanze arredate ed abbellite da notevoli camini, pregevoli soprammobili, attrezzi da cucina medievali e rinascimentali. Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il numero 0429.72931 oppure visitare il sito web www.castellodimonseliE.M. ce.it.
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8 Monselice L’Intervento
L’emergenza A rischio il simbolo della città Undici emergenze in pochi giorni, venti famiglie sfollate
Serie di frane sulla Rocca di Emanuele Masiero
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l simbolo di Monselice è sotto attacco. La Rocca, il colle più rappresentativo del Veneto medioevale, sta franando rovinosamente. Solo considerando il periodo vicino alla Pasqua, si sono verificate undici frane, spesso a ridosso di abitazioni e case del centro storico. Senza contare che sul colle ci sono anche una chiesa e una scuola, oltre ad un patrimonio artistico e culturale invidiato da tutto il mondo. LA CRONACA. L’emergenza è scattata in poche ore, in seguito alle forti piogge che hanno flagellato tutto il nord Italia nelle scorse settimane. Il fronte considerato più critico è compreso tra via Galilei e la frana di via San Tommaso. Ma in generale non c’è una zona del colle che si possa definire completamente esente da rischi. Lo sfruttamento per l’estrazione della trachite, la manutenzione non sufficiente e una serie di opere incomplete, hanno portato la Rocca in una situazione critica. Risultato? Una ventina di famiglie sfollate e un disastro ambientale a cui sarà difficile trovare rimedio. L’EMERGENZA. Un lavoro encomiabile che ha senz’altro garantito la sicurezza di tutte le famiglie coinvolte. Il merito va alla Protezione Civile di Monselice guidata dal consigliere responsabile Giuseppe Rangon. I volontari hanno sorvegliato il colle giorno e notte, aiutando le famiglie sfollate e sostenendo i lavori di messa in sicurezza delle zone a rischio. RISCHIO CROLLI. A preoccupare c’è anche il mastio federiciano. Le mura sono infatti ormai pericolosamente vicine al fronte della cava, che continua a muoversi. Il perdurare di questa situazione rischia di portare a nuovi dissesti e non si può escludere che anche le mura possano essere coinvolte. Senza contare che si sta allargando anche la frana che aveva colpito il contrafforte della scuola “Sacro Cuore”. Ma anche la parete sud è ancora in movimento: lo dimostra l’ultima frana scoperta, quella che ha por-
focus
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Infuria il dibattito sulle possibili soluzioni per tenere sotto controllo i continui e pericolosi smottamenti Il dettaglio di una recente frana appena sotto la Rocca, il mese scorso una serie di episodi hanno creato allarme e preoccupazione tato alla chiusura del campetto di calcio sempre della “Sacro Cuore”. LE CAUSE. Le piogge avranno dato il colpo di grazia, ma le responsabilità andrebbero cercate piuttosto nello sfruttamento sconsiderato dell’estrazione della trachite. Senza dimenticare che sarebbe servita una manutenzione programmata e molto più attenta. La Rocca e il Montericco sono colline formate da rocce molto rigide, da cui si ricava la cosiddetta “masegna” per le pavimentazioni. Da una parte queste rocce hanno grande resistenza, dall’altra hanno grande sensibilità agli sbalzi termici: tendono a dilatarsi e a contrarsi con i cambi di temperatura e sono facilmente soggette a fessurazioni. Va da sé
che l’infiltrazione dell’acqua è pericolosissima, visto che ghiacciando si espande e crepa anche le rocce più dure. LA SOLUZIONE. Fermare le frane? Ormai è impossibile. Ma esistono sistemi come le reti di contenimento, che non impediscono la discesa del sasso ma lo frenano, o piccole barriere paramassi, sempre deformabili, o piccole gabbionate, tenendo conto anche dell’aspetto visivo. Di certo, una volta passata l’emergenza, bisognerà intervenire radicalmente. I sit-in di protesta in difesa del colle non sono mancati ed è chiaro che la tutela della Rocca dovrà diventare la massima priorità di tutti gli amministratori.
Sanità privata serve una svolta
di Leonardo Padrin*
segue da pag.
Nel territorio sono inoltre presenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche autorizzative ma non sono convenzionate. Cioè vendono servizi sanitari rivolgendosi ad un mercato totalmente privato ed il cittadino deve pagare interamente la prestazione che riceve. Il dibattito di queste settimane nasce per due motivi ben precisi: uno strategico ed uno economico. Quello strategico riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per conto della Regione acquista i servizi sanitari dai privati convenzionati. In passato era la Regione che decideva da chi e quanto si acquistava e poi calava questo accordo nel territorio senza che i direttori generali delle Ulss avessero un ruolo operativo. Non esistevano criteri se non la discrezionalità di accogliere o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato la concentrazione dell’offerta dei servizi sanitari del privato convenzionato dove più ricco era il mercato, secondo una legittima logica d’impresa. Quello economico riguarda invece la diminuzione del budget, cioè della cifra che la Regione intende investire nell’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati convenzionati. Su questo aspetto va detto che la diminuzione è stata significativa ma soprattutto il tempo intercorso fra la decisione della Giunta Regionale e la sua applicazione è stato talmente breve che coloro che hanno una organizzazione complessa (e per questo spesso molto qualificata) non sono nelle condizioni di adeguarla senza traumi occupazionali e logistici. È quindi necessario intervenire allungando ragionevolmente i tempi di applicazione delle nuove norme. La questione strategica è invece fondamentale per la Regione perché la delibera della Giunta propone un cambio di mentalità epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità della gestione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che il Direttore debba agire secondo criteri resi pubblici e che saranno verificati dalla Giunta Regionale e dalla V Commissione, entrambi gli organi potranno modificare le decisioni del Direttore Generale di ogni singola Ulss con delle pubbliche motivazioni. Un percorso trasparente alla determinazione del quale tutti i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo che l’obiettivo della sanità pubblica o pagata dal pubblico è quello di fornire ai cittadini i migliori servizi possibili in base alle risorse disponibili perché per farlo vengono usati i soldi di tutti. Gli altri aspetti, occupazionali ed aziendali, vanno comunque affrontati e risolti ma necessariamente in modo consequenziale alla programmazione regionale del resto è evidente che chi beneficia dell’essere fornitore della Regione non può agire in modo difforme da quanto prevede il proprio committente. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
L’escavazione della preziosa trachite ha minato la stabilità ma il monte va salvato
depredata per secoli la rocca crolla per mancanza di risorse
l colle della Rocca non ce la fa più. E’ un pericoloso grido d’allarme quello lanciato negli ultimi anni da questo spettacolo della natura. Le undici frane che si sono susseguite in pochissimi giorni, sono solo l’ultimo episodio di una vita travagliata. La storia della Rocca è lunga e importante: basti pensare che le pietre di piazza San Marco arrivano proprio dalle cave del colle monselicense. La disponibilità della navigazione fluviale aveva reso redditizia l’attività di estrazione che è continuata
fino al secondo dopoguerra. Oggi siamo tutti abituati a vedere la montagna “a metà”, senza una parte, ma qualche decina d’anni fa, il colle era completamente verde. Per molto tempo è stata sfruttata per l’estrazione della trachite che serviva ai signori proprietari delle più belle ville venete. Quando infine era diventata una montagna zoppa, è stata regalata alla Regione Veneto che ha dovuto procedere alla manutenzione. Negli ultimi anni la vegetazione è cresciuta quasi incontrollata ed è
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nato il progetto dell’ascensore nella Rocca, un progetto da 4 milioni di euro, ora bloccato nelle aule dei tribunali, che avrebbe dovuto garantire la fruizione del colle anche alle persone con disabilità. L’epilogo? Il mastio federiciano, simbolo dei castelli di tutto il Veneto, è il prossimo a rischiare di crollare. Un’ipotesi non troppo remota visto che Comune, Provincia, Regione e pure lo Stato, non hanno un centesimo da sborsare in questo periodo di spread, spending review e crisi. E.M. A lungo la Rocca è stata scavata
10 Monselice Bloccato il progetto La Commissione ambiente ha espresso parere negativo
Stop al biodigestore Dal Comune no al progetto del nuovo impianto di biogas messo a punto dall’Agricola Berica di Emanuele Masiero
Monselice si oppone ad un nuovo impianto di biogas
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n impianto a biogas per smaltire i residui dell’Agricola Berica di via Rovigana. Detto così sembra tutto semplice e bello, ma dopo i primi sorrisi il fronte dei contrari è lievitato rapidamente. Tra questi c’è anche l’amministrazione comunale che ha espresso parere negativo dopo aver tirato le fila dei primi incontri di valutazione del progetto. Il motivo principale sarebbero problemi legati all’impatto sull’area circostante e sull’intero territorio comunale, “una probabile svalutazione dei terreni e degli immobili della zona”, e ancora “potenziali pericoli per
Polemica
l’ambiente e per la salute” e la necessità di salvaguardare il vicino corso d’acqua della fossa Monselesana. Inizialmente sembrava esserci stata un’apertura verso la possibilità di realizzare l’impianto, poi smentita rapidamente. Niente da fare quindi per il biogas all’Agricola Berica. Anche per la Commissione Ambiente ha espresso un parere negativo. L’impianto da 999 kw dovrebbe prevedere un sistema di eliminazione degli odori in grado di utilizzare solo materiale prodotto nel macello. Ma queste rassicurazioni non sono
bastate a spazzar via i dubbi, soprattutto quelli dei cittadini, molto preoccupati e stanchi degli odori già esistenti. Proprio i residenti della frazione di San Bortolo si sono riuniti per discutere delle problematiche che l’impianto di biogas potrebbe generare: in primis il timore per l’inquinamento dell’aria, per una frazione che è la più popolosa di Monselice ma che è al tempo stesso “accerchiata” da una serie di elementi problematici: la statale 16, la regionale 10, la stessa Agricola Berica con i vari allevamenti di polli, e poi la vicina zona industriale. Quasi ironicamente, la zona
rangon lascia il timone della protezione civile
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opo anni di onorato servizio, il consigliere comunale Giuseppe Rangon delegato alla protezione civile, ha deciso di lasciare il suo incarico. Il motivo è presto detto: la recente emergenza della frana sulla Rocca ha messo in evidenza una mancanza di collaborazione e comunicazione interna alle
è certificata Igp per il radicchio, motivo in più per osteggiare un progetto che certo non andrebbe nella stessa direzione. “Non siamo pregiudizialmente contrari agli impianti a biogas, visto che potrebbero rappresentare un aiuto importante all’agricoltura e all’ambiente – spiegano i rappresentanti del Comitato Lasciateci Respirare - Per le singole aziende sarebbero sufficienti impianti da 20 o 50 kw, dove usare gli scarti di produzione, produrre energia per il proprio fabbisogno e vendere quella in eccedenza. E il residuo del digestato, potrebbe essere
istituzioni che spesso vanifica gli sforzi dei volontari e di chi crede fermamente nel ruolo della protezione civile. Una situazione che si ripete ormai da tempo. Rangon è stato per anni semplice volontario fin dalla prima ora di costituzione del gruppo comunale. Poi ha ricoperto l’incarico di assessore e ha dato una forte accelerata alla crescita del gruppo comunale che in pochi anni è diventato tra i più rilevanti della provincia di Padova, partecipando anche ad iniziative di
poi utilizzato come fertilizzante. Ma quanto sta accadendo nei nostri territori va in senso esattamente contrario, frutto della corsa ai “certificati verdi” con i quali l’energia elettrica prodotta può essere venduta 0,28 centesimi al kw contro gli 0,07 del prezzo di mercato. Per avere un quadro del business, ricordiamo che un impianto da 1 megawatt potrà contare su incentivi statali della durata di 15 anni. L’investimento iniziale di circa 4 milioni di euro sarà ammortizzabile in 3 o 4 anni e poi garantirà una rendita netta di un milione di euro l’anno”.
supporto nelle emergenze nazionali. Con il cambio di amministrazione, Rangon è stato eletto consigliere comunale ed ha continuato il suo lavoro con a delega che il sindaco gli aveva conferito vista la sua esperienza e dedizione.”Un sentito saluto va a tutti i volontari del distretto Bassa Padovana e del gruppo di Monselice per lo splendido lavoro svolto in quasi 10 anni di collaborazione” ha affermato Rangon. E.M.
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12 Este Il caso Alcuni sindaci della Bassa Padovana presentano la proposta di legge
Reddito di cittadinanza Da Baone il primo cittadino Francesco Corso appoggia l’iniziativa per un assegno di 750 euro di Nicola Cesaro
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no stipendio da 750 euro per chi è senza lavoro e vive in Veneto da due anni. Non solo una fantasia, ma una vera e propria proposta di legge regionale. Ad avanzarla è un gruppo di Comuni padovani con in testa quello di Baone. Il sindaco Francesco Corso, assieme ai colleghi di Anguillara Veneta ed Arzergrande, ha infatti presentato alla Regione Veneto l’iniziativa del “Reddito minimo di cittadinanza e contrasto alla povertà”, che nel Veneto ha già raccolto migliaia di firme e che ora è diventata anche proposta di legge regionale. La proposta è stata ascoltata dalla quinta commissione regionale, competente in materia di assistenza. Spiega Corso: “La proposta di legge presentata in commissione prevede un reddito minimo di cittadinanza di 750 euro mensili a chiunque risieda nella Regione da almeno due anni e che risulti disoccupato da almeno sei mesi, con un reddito non superiore ai 5.000 euro all’anno. Questo reddito lievita a 10.000 euro qualora nella stessa famiglia
sanita’ Donati due elettrocardiografi
quando il privato aiuta il pubblico
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l privato che aiuta il pubblico. E’ una donazione importante quella compiuta lo scorso mese da Sandro Martina, presidente del colosso padovano Sweden & Martina. L’azienda di Due Carrare, leader nella progettazione, produzione e distribuzione di prodotti destinati al mondo odontoiatrico e in particolare all’implantologia dentale, ha infatti donato all’Usl 17 due nuovi elettrocardiografi di ultima generazione. Le apparecchiature sono in grado di acquisire, refertare ed archiviare elettrocardiogrammi anche con trasmissione wireless con sofisticati algoritmi diagnostici. Spiega Giuseppe Scattolin, direttore dell’Uoc di Cardiologia: “Le nuove strumentazioni ci permetteranno di rispondere in tempi reali alle richieste di tutti i reparti ospedalieri e dei siti periferici, come ambulatori, ambulanze, distretti”. I due apparecchi hanno un valore di 20 mila euro e saranno installati nel nuovo polo unico di Schiavonia. Gli elettrocardiografi serviranno al completamento di un progetto di telerefertazione ed archiviazione avviato da tempo dall’azienda sanitaria. La consegna ufficiale è avvenuta nella sede di Sweden & Martina alla presenza del direttore Giovanni Pavesi. N.C.
Una manifestazione per il riconoscimento del reddito minimo vi siano più persone che hanno diritto al reddito minimo di cittadinanza”. La legge (il cui testo ha ormai due anni) prevede che spetti alla Regione l’attuazione e l’erogazione dello “stipendio minimo”, mentre al Comune toccherà l’onere di selezionare gli aventi diritto e di progettare per ciascuno di essi l’intervento complessivo, che prevede, oltre all’erogazione monetaria, anche altre misure idonee a contrastare lo stato di povertà. La proposta di legge è stata fatta propria da numerosi consigli comunali veneti. Il primo, nel luglio 2011, è stato proprio il Comune di Baone. Continua Corso: “Anche in Veneto
aumentano a dismisura le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà. Precari e nuovi poveri esclusi da una serie di diritti fondamentali, senza i quali non è possibile godere di una piena cittadinanza: il diritto alla casa, alla mobilità, alla salute, al sapere. Nonostante il Parlamento Europeo in una risoluzione dell’ottobre 2010 parli del “reddito minimo nella lotta contro la povertà e la promozione di una società inclusiva in Europa”, l’Italia è l’unico paese, insieme alla Grecia, che non lo prevede”. La commissione regionale dovrà fornire un parere consultivo alla prima commissione bilancio.
in breve Dopo la cattura di 27 esemplari contaminati in Valsesia
cinghiali “radioattivi” sui colli euganei l’uls tranquillizza, da noi nessun caso
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inghiali al cesio nei Colli Euganei? L’Usl 17 smentisce. L’azienda sanitaria ha effettuato delle analisi sugli ungulati che vivono nei colli per allontanare ogni ipotesi di contaminazione. Il mese scorso, in Valsesia, vennero catturati 27 esemplari di cinghiali risultati positivi al cesio 137. Il dubbio che anche i cinghiali dei Colli Euganei potessero essere oggetto di una simile contaminazione ha spinto Parco e Usl 17 a svolgere alcuni prelievi dagli ungulati euganei. L’11 marzo è iniziata una campagna di controllo. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda, che si è rivolto all’Istituto Nazionale Zooprofilattico della Puglia, ha reso noto che gli esami effettuati su campioni di carni di cinghiale per accertare un’eventuale contaminazione da cesio hanno dato tutti esito negativo. N.C. Festa a Santa Maria delle Grazie con mons. Lorenzo Mocellin
suore domenicane a este da 90 anni a servizio della comunita’
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ovant’anni di suore domenicane a Este. E’ stato festeggiato qualche settimana fa l’importante anniversario di permanenza delle religiose, da sempre benvolute e stimate dalla popolazione atestina. Era infatti il 19 marzo 1923 quando la città accolse le suore domenicane della Beata Imelda nella comunità di Santa Maria delle Grazie. Per ricordare questa data è stata celebrata una messa solenne da monsignor Lorenzo Mocellin, a cui è seguito il pranzo comunitario a mezzogiorno. N.C.
Restauro E’ custodita nel Duomo di Santa Tecla
TELERISCALDAMENTO DA 6,5 MILIONI
Servono almeno 40 mila euro per salvare la pala di Tiepolo
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er “salvare” la pala del Tiepolo servono almeno 40 mila euro. La città di Este è chiamata a metterci faccia e portafogli per garantire nuovo splendore all’opera dipinta da Giambattista Tiepolo per il duomo atestino. Dal 15 al 7 aprile dicembre la pala “Santa Tecla intercede per la liberazione di Este dalla pestilenza del 1630”, realizzata nel 1759 e da allora custodita dal duomo di Este, è stata ospite della mostra dedicata all’artista veneziano nella villa Manin di Passariano (Udine). L’opera, tuttavia, versa in condizioni pessime, tanto che la presenza alla mostra friulana è stata accettata solo in cambio di un restauro. Finanziato da organizzatori dell’evento, da Soprintendenza e professionisti del settore, ma che in parte dovrà ricevere anche l’aiuto degli estensi. A confermarlo è il sindaco Giancarlo Piva: “Il costo del restauro è importante. Almeno 40 mila euro saranno infatti a carico della comunità di Este. Comune e parrocchia hanno già dato piena disponibilità, anche se speriamo nell’intervento di qualche benefattore”. Continua Piva: “L’opera venne commissionata dalla Magnifica Comunità, che si accollò tutte le spese per la realizzazione della pala. Gli stessi restauri sono sempre stati effettuati grazie alla generosità della cittadinanza atestina. A distanza di secoli, la città è chiamata ancora a testimoniare la
Al via l’ampliamento della rete della Sesa anche per i privati
Il “trasloco” della pala propria affezione per uno dei simboli di Este e della sua storia. Invito dunque privati ed aziende ad aiutarci nel salvataggio di questo tesoro inestimabile”. Tra i principali problemi da risolvere in questo delicato restauro c’è soprattutto la “concavità” della pala: Tiepolo l’aveva pensata e realizzata con un profilo ricurvo, per questo è necessario realizzare un sofisticato telaio e un sistema di tensionamenti elettronici che si adatteranno automaticamente alle esigenze della tela. Sarà inoltre progettato un sistema di rimozione del telaio tale che garantisca, in caso di emergenza, lo spostamento dell’opera d’arte possa avveN.C. nire in pochi minuti.
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’acqua calda degli impianti Sesa anche ai cittadini. E’ pronta a partire la seconda fase del progetto di ampliamento della rete di teleriscaldamento urbano. La giunta comunale di Este ha approvato questo secondo stralcio di lavori, importante perché porterà la rete anche alle abitazioni di cittadini e privati. La rete del teleriscaldamento sarà prolungata per un totale di circa 6 chilometri lungo la Padana Inferiore e altre vie del centro abitato di Este. Dunque non solo a grandi edifici e a strutture pubbliche. Oltre ad arrivare a casa di riposo, scuole della Restara, patronato Redentore, Irea Morini Pedrina e Consorzio di bonifica, il calore di Sesa potrà essere attinto con questo nuovo intervento anche dalle case popolari comunali del quartiere Pilastro, di via San Giovanni Bosco, delle vie Augustea, Pilastro,
Salute, Mazzarello, Grandi, Gradenigo, Ca’ Pesaro, Verona, Vicolo Mondin, Tacito, Marziale, Annio, Bassano del Grappa, Callegari, Versori, Scarabello, Pelà Tono, Gambina interna, Restara sud e Cornaro. Con benefici per le tasche dei cittadini interessati: il teleriscaldamento ha il netto vantaggio di ridurre i costi in bolletta visto che si stima un abbattimento della bolletta rispetto al gas metano di almeno il 30%. I cittadini toccati dalla rete, 400 famiglie in tutto, saranno liberi di aderire o meno. L’intervento costerà 6,5 milioni di euro: 2,2 arrivano da un contributo europeo, il resto dovrà essere investito da chi vincerà la gara, che prevede realizzazione e concessione della rete. I lavori, in virtù del finanziamento ricevuto, devono essere portati a termine entro il 31 dicembre 2014 e il teleriscadalmento deve essere messo in esercizio entro giugno 2015. N.C.
14 Este Verso la riorganizzazione Secondo i vertici dell’Uls la qualità sara migliore
Con l’Ospedale Unico addio ai Pronto Soccorso di Nicola Cesaro
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ncora pochi mesi di vita per i pronto soccorso di Monselice ed Este. L’Usl 17 ha infatti ufficialmente annunciato la chiusura delle due strutture in concomitanza con l’apertura del nuovo polo unico di Schiavonia. A spiegare la scelta è direttamente il direttore generale Giovanni Pavesi: “Più che per una questione di risparmio di risorse, a imporcelo è soprattutto la legge. In presenza di un ospedale nel territorio, già dotato di un moderno pronto soccorso, non possiamo mantenere attive altre strutture simili in un raggio limitato di chilometri”. Verrà sacrificata la comodità – in fatto di distanze il polo di Schiavonia è certamente meno appetibile delle due attuali unità che si trovano nei centri cittadini – ma si farà un passo avanti a livello qualitativo. Tra le novità del futuro pronto soccorso di Schiavonia spicca, per esempio, l’apposita sezione di radiologia, attiva 24 ore su 24 solo per le esigenze emergenziali. Sempre in termini di riorganizzazione del servizio, pare invece destinato al mantenimento il punto di primo intervento di Montagnana. La questione relativa alla chiusura dei pronto soccorso è approdata anche in consiglio comunale ad Este, dove il gruppo dell’Italia dei Valori ha chiesto garanzie all’amministrazione comunale, chiedendo inoltre di attivarsi per garantire al polo di Schiavonia un collegamento con i mezzi pubblici. Ha risposto il sindaco Giancarlo Piva: “La scelta è provinciale e non compete all’Usl 17. In ogni caso resta garantito lo standard minimo, che prevede il
Verso il trasloco i servizi di Este e Monselice una volta aperto il polo di Schiavonia
L’ospedale di Este: il pronto soccorso è destinato alla chiusura, insieme a quello di Monselice, una volta attivo il nuovo servizio di emergenza a Schiavonia
L’anno scorso quasi 57 mila accessi, metà classificati con il codice bianco le dell’attività del pronto soccorso. Le cifre sono commentate dal direttore dell’unità d’emergenza, Nicola Annunziata: “La riduzione, seppur modesta, del ricorso al pronto soccorso da parte degli utenti è dovuta probabilmente alla maggiore sensibilizzazione dei medici di medicina generale ed ai percorsi di visite specialistiche urgenti, che in alcuni casi vengono espletate direttamente presso gli ambulatori specialistici senza passaggio nelle nostre strutture”.
lavoro Sono di Este e Ospedaletto
stage.it premia due giovani
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Il nuovo Pronto Soccorso avrà una sezione di radiologia 24 ore su 24 raggiungimento di un’emergenza entro i 20 minuti dalla chiamata. Ci stiamo inoltre attivando con Sita per confermare a Schiavonia il passaggio di autobus e corriere”. La mole di lavoro dei due pronto soccorso di Este e Monselice, d’altra parte, è ingente. Nel 2012 tra Monselice, Este e Montagnana si sono contati 56.729 accessi, l’8.5% in meno rispetto al 2011, che ne aveva contati 62.013. Quasi metà degli utenti sono stati etichettati con il codice “bianco” (21.615), 20.350 con il “verde”, 8.715 con il “giallo” e 768 con il “rosso”. Curioso il calo netto dei codici di maggiore emergenza, che nel 2011 erano stati 1.101, quasi un terzo in più. Alla statistica si aggiungono anche i 5.281 controlli eseguiti senza triage e il 12% di ricoveri nei reparti sul totale degli accessi, cifra che per gli addetti del settore equivale ad una conferma del buon funzionamento genera-
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n giovane di Este e un altro di Ospedaletto Euganeo. L’Estense fa incetta di riconoscimenti al Premio Stage.it di Confindustria Padova. Riccardo Cucco, 23 anni di Este, giovane laureato in informatica all’Università di Padova, si è aggiudicato il Premio “Miglior Progetto Stage” per il lavoro realizzato nel 2012 nella sede padovana della Zucchetti Spa. Il premio è promosso da Confindustria Padova con il contributo di Camera di Commercio e la collaborazione di Parco Scientifico Galileo, Università di Padova e Ca’ Foscari. Riccardo ha studiato le tecnologie a supporto delle applicazioni web offline di nuova generazione: grazie al suo studio sarà possibile con tablet e telefonini, anche in assenza di connessione, memorizzare dati che verranno poi trasferiti sul pc. La giuria del premio ha inoltre assegnato una menzione speciale a Massimiliano Facciolo, 24 anni di Ospedaletto Euganeo, laureato in informatica, per “le ricadute sociali e culturali del progetto” elaborato alla software house padovana Eiteam Scs, cooperativa sociale per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. N.C.
Montagnana 15 Sicurezza stradale L’impianto operativo sulla Regionale 10, incrocio via Spalato
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Torna il semaforo “vigile” Dopo Saletto anche Montagnana fa la scelta Draghi: “Si tratta di tutelare i nostri studenti” di Nicola Cesaro
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n nuovo occhio elettronico per garantire la sicurezza e punire i furbetti. Il Comune di Montagnana si dota di un dispositivo per immortalare gli immancabili trasgressori che passano con il rosso. Sarà operativo all’incrocio lungo la regionale 10 “Padana Inferiore”, all’altezza dell’intersezione con viale Spalato. Proprio qui, qualche anno fa, era attivo un altro T-Red, poi eliminato in seguito a polemiche nazionali legate all’irregolarità di queste apparecchiature. “Questo sistema semaforico vuole essere un valido deterrente rispetto ad un’infrazione grave e soprattutto pericolosa qual’è il passaggio con il semaforo rosso – spiega l’assessore alla Sicurezza Andrea Draghi La validità del sistema sta poi nel fatto di essere in assoluto il sistema più sicuro per un incrocio stradale sensibile come questo, in quanto a poche centinaia di metri si trovano gli istituti scolastici del Chinaglia e dell’alberghiero. Era doveroso garantire la sicurezza per questi ragazzi”. Un impianto simile si trova peraltro a
Montagnana fa ricorso ad un nuovo semaforo intelligente pochi chilometri di distanza, sempre lungo la Sr 10, ovvero a Saletto. L’esperienza del Comune vicino è stata confermata anche per tutto il 2013. Continua Draghi: “E’ ora di essere chiari. Partendo dal fatto accertato che l’impianto viene installato nel rispetto di tutte le normative di legge che tale sistema richiede, per dare sicurezza ai cittadini oltre che per punire chi commette delle infrazioni gravi del Codice della strada, ritengo che even-
tuali polemiche che dovessero nascere per il suo posizionamento sarebbero solamente le solite sterili polemiche di paese, che nascono ogni qualvolta si compie un lavoro. Invito invece tutti i cittadini montagnanesi a rendersi conto dell’impegno che l’amministrazione comunale sta portando avanti sul fronte della sicurezza in generale. Impegno che, grazie alla collaborazione di tutti, sarà sempre alto per garantire serenità per chi vive e per chi fa visita a Montagnana”.
Via libera all’intervento lungo la strada regionale 10
rotatoria da completare in via luppia alberi
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on l’arrivo della primavera si sono ufficialmente avviati i lavori in via Luppia Alberi, lungo la regionale 10, per dar corso ad una delle opere più attese da tutti i montagnanesi, ossia il completamento con delle migliorie dell’attuale incompleta rotatoria. Spiega il sindaco Loredana Borghesan: “Il completamento di questo punto nevralgico della viabilità Via Luppia Alberi a Montagnana locale porterà con sè alcune importanti modifiche funzionali alle intersezioni della rotatoria stessa, il tutto per dare una risposta alle esigenze emerse nell’utilizzo della medesima e finalizzate alla sicurezza veicolare. Sarà inoltre terminato l’anello centrale della rotatoria. Per dar seguito ai lavori di completamento, si prevederà all’esproprio di una porzione di terreno e alla riduzione dell’attuale aiuola spartitraffico, ricavando in questo modo una corsia di inserimento della rotonda su via Tempra e facilitando così il raggiungimento del vicino ospedale”. Continua la Borghesan: “La parte centrale della rotonda sarà finito con pavimentazione in masselli di cemento di varie colorazioni, mentre all’interno della rotonda sono previste alcune zone destinate al verde per le quali sarà predisposto apposito impianto di irrigazione a pioggia alimentato ad energia solare. Al centro della rotonda poi sarà installato un pannello luminoso bifacciale per gli automobilisti che arrivano in città». L’intervento di completamento sopra descritto comporterà una spesa per lavori complessivi di poco superiore ai 140 mila euro, spesa che sarà interamente finanziata dal Comune. Era da mesi che si attendeva il completamento di questo cantiere lungo la “Padana Inferiore”. A pochi passi dal rondò, inoltre, si sta provvedendo alla bonifica dell’area su cui gravava fino a qualche tempo fa una stazione di rifornimento. N.C.
ALLARME ARGINI NEL MONTAGNANESE
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A ESTE!!
Serramenti in alluminio e lavorazione ferro e acciaio inox La recente frana dell’argine a Megliadino San Vitale
Spazzato via un tratto del collettore generale Acque Basse una costante attività di manutenzione, ma mancano uomini e risorse, e forse anche progettualità. Nelle stesse ore in cui a Corno si combatteva quest’imprevisto, altre infiltrazioni hanno fatto temere il peggio nel luogo ormai noto in cui ruppe il Frassine a Pra’ di Botte. Alcune infiltrazioni, costanti quando piove, fanno pensare che i lavori di messa in sicurezza post-alluvione non siano stati compiuti a regola d’arte. Il Genio civile, che può contare su una nuova dirigenza da qualche mese, ha effettuato dei carotaggi per confermare o meno la bontà degli inN.C. terventi.
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iove e gli argini fanno ancora paura. Il maltempo che si è riversato sulla Bassa padovana nell’ultima settimana di marzo ha fatto temere, ancora una volta, il peggio. Nella memoria della gente è ancora viva l’alluvione del novembre 2010, quando a Pra’ di Botte l’argine del Frassine cedette e l’acqua uscì copiosa, inondando ettari di terreno e invadendo decine di abitazioni. Molto si è rischiato anche a inizio mese. Nel pieno dell’emergenza legata al maltempo, in località Corno di Megliadino San Vitale, infatti, un corso d’acqua ha rotto il proprio argine rischiando di dar vita ad una spaventosa alluvione. Si tratta dell’argine destro dello scolo Collettore generale Acque Alte, in corrispondenza con la botte sottopassante il Collettore generale Acque Basse. Due metri di terra sono stati spazzati via, aprendo un varco notevole per l’acqua del corso. Nonostante le condizioni di estrema difficoltà, buio e pioggia su tutte, con l’ausilio di un escavatore si è riusciti a tappare in tempi brevi la falla. Il mezzo meccanico ha raccolto della terra da un vicino appezzamento agricolo, gettando il materiale contro l’argine franato. Nonostante il tempestivo intervento, molti ettolitri d’acqua sono usciti dal collettore, finendo per allagare qualche ettaro di terreno. L’episodio, che fortunatamente ha avuto conseguenze minime, pare avere come causa l’attività dei gamberi. Il passaggio di questi animali, infatti, dà vita a più di qualche sifonamento: le loro tane indeboliscono le pareti arginali e aprono strade per l’acqua. Occorrerebbe
16 Montagnana Unione Megliadina Megliadino S. Fidenzio, Megliadino S. Vitale, Piacenza d’Adige, Ponso, S. Margherita d’Adige e Vighizzolo
Una sola Anagrafe per 6 Comuni
Dall’inizio del mese aggregato in forma associata i servizi demografici, una scelta lungimirante, ma per ora niente maxi fusione di Nicola Cesaro
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’Unione Megliadina brucia le tappe e si conferma lungimirante. Dallo scorso 2 aprile, infatti, l’ente nato nel 2001 ha aggregato in forma associata i Servizi Demografici, aumentando a quattro le funzioni gestite in associazione tra tutti i Comuni aderenti all’unione. La Megliadina già dal 2006, ancor prima degli obblighi di legge, aveva associato Polizia locale, Protezione civile e Gestione rifiuti. E’ una delle poche a fornire già la carta d’identità digitale e punta all’unificazione di tutte le funzioni basilari di un Comune, che in totale sono dieci. Progetti a parte, è l’oggi di cui si fa lustro il direttivo dell’Unione, che con l’unificazione dei Servizi Demografici regala ai cittadini una riduzione concreta dei budget e un innalzamento della qualità del servizio. Con l’unificazione di questa funzione, la gestione di anagrafe, stato civile, elettorale e leva-statistica è ora comune a Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Piacenza d’Adige, Ponso, Santa Margherita d’Adige e Vighizzolo d’Este. Ogni cittadino, tanto per capire, potrà
recarsi in uno qualsiasi dei sei municipi e ottenere una prestazione, senza per forza dover fare riferimento al proprio Comune. Potrà dunque ottenere un certificato, una nuova carta d’identità, chiedere informazioni o visualizzare una pratica legata alla demografia. Commenta Sandro Parolo, presidente dell’Unione: “Il primo obiettivo è quello della riduzione dei costi che ci impegniamo a rendicontare pubblicamente a fine anno. Il risparmio sarà dato dal passaggio ad un’unica figura direttiva al posto delle sei di prima, dalla razionalizzazione della risorse umane e dalla migliore gestione dei turni lavorativi. L’omogeneizzazione del servizio garantirà anche un innalzamento della qualità”. Aggiungono Daniela Bordin e Valentino Chiarello, membri della giunta: “E’ un passo fondamentale che apre le porte anche all’unificazione di tutte le altre funzioni. Già dalla prossima estate vorremmo lavorare per uniformare tutte e dieci le funzioni degli enti comunali. I nostri cittadini e gli stessi dipendenti pubblici hanno capito l’importanza di
questo processo di riordino e di razionalizzazione”. Con l’associazione di tutte le funzioni, non c’è il rischio di mettere in atto una fusione di Comuni più che una semplice unione? “Siamo sempre stati scettici alle fusioni - risponde Parolo - e non è quello che ricerchiamo. E’ vero però che con questo processo verrà naturale pensare ad un’unica realtà, anche se rimarranno le identità delle
singole municipalità. Grazie a questo percorso andremo a snellire quella burocrazia che, al pari della politica, ha un peso eccessivo sulla comunità”. E il progetto di maxi-unione con i Comuni del Montagnanese? “Assolutamente no, almeno per ora. Non vogliamo rallentare la nostra marcia. Sappiamo quello che lasciamo e non quello che troviamo. Prima lavoriamo per noi, poi per le esigenze degli altri”.
evento Di nuovo a Montagnana
finale giovani del festival shoW
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arà ancora Montagnana ad ospitare la finale dei giovani del “Festival Show”. Anche se mancano conferme ufficiali, la kermesse musicale che tocca le piazze del Triveneto conferma la propria affezione per la cittadina murata. Festival Show, la portentosa macchina da spettacolo sostenuta da Radio Birikina e Radio Bella e Monella, debutterà domenica 30 giugno in Prato della Valle a Padova. La chiusura, come nel 2012, sarà in Piazza Bra a Verona. Da definire la date per le altre piazze, contatti sono in corso con Belluno, Mestre, Lignano Sabbiadoro, Peschiera, Castelfranco, Vicenza, Jesolo. Oltre ai big, sul palco saliranno molti giovani. Sono in corso in queste settimane le audizioni, in tutto il Veneto, per selezionare i 12 talenti che accompagneranno il festival. La finale si terrà il 28 aprile proprio a Montagnana, piazza ormai storica per il festival. Alla conduzione ci sarà Paolo Baruzzo, mentre sulla conduttrice che lo affiancherà si mantiene per il momento il segreto. Anche sugli ospiti non ci sono al momento rivelazioni, se non che si tratterà dei nomi più importanti e gli emergenti più amati della musica italiana. N.C.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
Città della Speranza La ricerca condotta dallo scienziato veneto Paolo De Coppi
PADOVA
Importante passo avanti nella lotta alle malattie
Lo scienziato Paolo De Coppi, ora primario a Londra
Le cellule staminali del liquido amniotico sono in grado di riparare l’intestino e salvare i neonati di Emanuele Masiero
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adova fa ancora notizia per la ricerca medica più avanzata grazie alla Città della Speranza, che ha sostenuto un lavoro che segna un fondamentale passo avanti nella lotta alle malattie pediatriche. Protagoniste, ancora una vota, le cellule staminali presenti nel liquido amniotico, scoperte dal ricercatore veneto Paolo De Coppi, che ora firma anche questo nuovo passo avanti della scienza. Si è scoperto infatti che le cellule staminali del liquido amniotico sono in grado di riparare l’intestino in un modello animale di enterocolite necrotizzante. L’enterocolite necrotizzante è una grave malattia necroinfiammatoria dell’intestino che colpisce i neonati, soprattutto prematuri, con una mortalità del 15-30%, nei casi più gravi. Allo stato attuale non è disponibile alcuna cura specifica ma il trattamento è limitato a terapie mediche di supporto e alla rimozione chirurgica delle porzioni di intestino necrotico. L’asportazione di ampie porzioni di intestino può causare, nei bambini che sopravvivono, una sindrome da intestino corto con necessità di nutrizione parenterale permanente o di un trapianto intestinale. L’importante scoperta è il risultato di una ricerca cofinanziata dalla Fondazione Città della Speranza, che fornisce nuove prospettive di cura. “Questo risultato - ha commentato il ricercatore Paolo De Coppi, lo scopritore delle cellule staminali amniotiche - apre nuovi orizzonti per la cura di
Data la possibilità di ottenere le cellule staminali dal molte patologie intestinali soprattutto dell’età pediatrica. Negli ultimi 5 anni le cellule staminali derivanti da liqui- liquido amniotico senza danneggiare il feto, in futuro si do amniotico hanno dimostrato di possedere ampie poten- potrebbe ipotizzare un utilizzo autologo di queste cellule: zialità terapeutiche in diversi modelli di malattia. In questo ovvero ogni neonato potrebbe beneficiare delle cellule stastudio, per la prima volta, viene dimostrato che queste cel- minali ottenute dal proprio liquido amniotico per il trattamento di eventuali patologie congenite o perinatali. Oltre a lule staminali sono anche in grado di riparare l’intestino”. tutto ciò il lavoro testimonia le grandi Lo studio, pubblicato sulla prestipotenzialità che può generare il consogiosa rivista Gut, è stato condotto da La Fondazione lidarsi dei rapporti tra il Great Ormond ricercatori del Great Ormond Street padovana ha Street di Londra e l’Ospedale Materno Hospital di Londra, in collaborazione partecipato alla Infantile di Padova”. con Fondazione Istituto di Ricerca Pe- ricerca in Le cellule staminali derivanti da diatrica Città della Speranza, Padova, campo pediatrico liquido amniotico sono una particolare Research and Innovation s.r.l., Padova ed il Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, USA. popolazione di cellule di origine fetale isolata per la prima La Fondazione Città della Speranza di Vicenza e la Great volta circa 5 anni fa dagli stessi autori dello studio pubblicaOrmond Street Charity di Londra hanno cofinanziato il pro- to su Gut. Si tratta di cellule staminali multipotenti (ovvero in grado di differenziarsi in diversi tipi cellulari) che è possigetto di ricerca. “I risultati dello studio - ha dichiarato Giorgio Perilon- bile isolare dal liquido amniotico senza danneggiare il feto. go, direttore della Clinica Pediatrica di Padova - nato dalla Nell’articolo pubblicato su Gut è dimostrato che le celcollaborazione fra il Dipartimento di Salute della Donna e lule staminali ottenute dal liquido amniotico sono in grado, del Bambino dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova una volta iniettate in ratti neonati affetti da enterocolite e l’Ospedale Pediatrico Great Ormond Street di Londra, co- necrotizzante, non solo di riparare l’intestino a livello istostituiscono la prima prova del potenziale terapeutico delle logico, macroscopico, radiologico e funzionale ma anche cellule staminali derivanti da liquido amniotico per la cura di aumentare la sopravvivenza e ridurre la mortalità degli animali trattati. delle patologie pediatriche del tratto gastrointestinale.
Allarme di Confindustria Pd
“costi energia alle stelle, +30%”
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llarme di Confindustria Padova sui costi dell’energia, cresciuti nell’ultimo anno fino al 30%. Sono gli oneri impropri, slegati dalla fornitura di energia in senso stretto, denunciano gli imprenditori, a dilatare in modo insostenibile i prezzi, più cari del 30-40% rispetto alla media europea. “Nel 2012 il prezzo dell’energia all’ingrosso ha raggiunto i 75,5 euro per megawattora (MWh) per la media tensione, contro i 43,5 della Germania, a cui vanno aggiunti oneri di sistema, accise e imposte, il cui peso è pari al 53% della bolletta energetica. - afferma il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin - Un livello che affossa ogni speranza di ripresa. Il paradosso è che mentre nell’ultimo anno il prezzo dell’energia all’ingrosso è sceso del 20%, la curva degli oneri impropri si è impennata: negli ultimi tre anni sono aumentati del 174%. E.M.
FONDATORE DELLA CARITAS ITALIANA IL TESTAMENTO SPIRITUALE DI MONS. NERVO ritas nel pensiero di Paolo VI e non ha mai mancato di denunciare ingiustizie o incoerenze. Ma il suo impegno è stato anche avvalorato da un alto senso di responsabilità civile, governata dai valori del cattolicesimo sociale, di cui è stato uno dei protagonisti. Il suo operato è stato più volte riconosciuto anche dalla società civile”. Alla celebrazione delle esequie la Cattedrale di Padova si è riempita di amici, conoscenti, autorità civili ed ecclesiali. Un messaggio di vicinanza e cordoglio, firmato dal cardinale Angelo Bagnasco e da mons. Mariano Crociata è giunto dalla Conferenza Episcopale Italiana al vescovo di Padova, in cui si esprimeva il desiderio di “far grata memoria dell’opera generosa che il compianto mons. Giovanni ha svolto per la Chiesa in Italia nel servizio della carità, con l’esempio luminoso della sua dedizione evangelica ai più poveri”. E.M.
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regare e offrire”: con queste parole, pronunciate al vescovo di Padova Antonio Mattiazzo due giorni prima di morire, Giovanni Nervo si è congedato dal mondo. Un motto che ricalca uno stile di vita, un testamento spirituale degno del fondatore della Caritas, di un sacerdote che ha consacrato la sua vita a favore degli ultimi. Mons. Nervo, fondatore e primo presidente di Caritas Italiana si è spento il primo giorno di Primavera all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Sarmeola di Rubano, dove era ospite a seguito della sua salute sempre più compromessa. Il Vescovo di Padova lo ricorda come: “una figura emblematica della Chiesa padovana e italiana, a cui ha dedicato la sua vita di prete e di uomo; si è impegnato strenuamente per l’affermazione di una pedagogia della carità così come doveva essere la Ca-
Spazi Spazi Aperti aperti 13 19 Escusioni fuori porta Numerose le proposte con l’arrivo della bella stagione, dalle passeggiate alle visite guidate ai luoghi d’arte
Primavera sui Colli, natura e avventura Caccia al tesoro sulla Strada del Vino, riapre il Castello del Catajo e a maggio tornano le escursioni al chiaro di luna
Novità di quest’anno il parco attrezzato con percorsi sospesi
di Emanuele Masiero
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on l’arrivo della primavera, i Colli Euganei diventano la meta preferita per centinaia di persone. Per questo riprendono le numerose iniziative messe in campo da ente parco, associazioni e Comuni. Per prima le “passeggiate domenicali” organizzate dal Gruppo Escursionisti di Battaglia Terme. Per tutte le uscite il ritrovo è alle ore 8.45 al parcheggio presso il punto di partenza dell’itinerario. Prossimo appuntamento il 28 aprile con il giro cantina Callegaro, carbonara di Rovolon e Monte Madonna. Il 12 maggio invece il tuor prevede chiesa del Carmine di Monselice e Monte Ricco. Riprendono anche gli itinerari enogastronomici: domenica 21 aprile andrà in scena la nona edizione della caccia al tesoro sulla Strada del Vino: un itinerario con domande sul territorio, prove di abilità e degustazioni, a piedi, in bici o in auto. Sempre il 21 aprile riapre il parco del Castello Catajo dalle 15 alle 19 con l’intero giardino delle Delizie. Aspettando l’inaugurazione, con visite guidate si andrà a riscoprire l’antico giardino che con i suoi 14 mila mq è uno dei più grandi parchi storici del Veneto. Le visite, della durata di circa un’ora,verranno effettuate durante tutto il pomeriggio con partenza fino ad
un’ora prima della chiusura. Sono pronti al via anche i riuscitissimi “Campi Avventura”: tra i boschi del monte Venda ed ai piedi del monte Gemola, il Parco Regionale e la cooperativa Terra di Mezzo organizzano anche per l’estate 2013 la proposta rivolta ai bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni che avranno la possibilità di vivere una straordinaria esperienza di vacanza a stretto contatto con la natura. I campi sono distinti in 3 fasce di età: dai 7 ai 10, dagli 11 ai 14 e dai 15 ai 17 anni. Bambini e ragazzi, suddivisi in squadre da 8 componenti, vivranno un’esperienza in un clima di vita comunitaria per divertirsi, ma anche per stimolare la socializzazione. I giochi nel bosco, le uscite in kayak, l’arrampicata, le escursioni, le attività creative e manuali saranno il tempo del divertimento per i ragazzi in vacanza, ma saranno anche le occasioni per misurare le proprie capacità e i propri limiti, per stare insieme agli altri, per giocare con adulti educatori che curano con attenzione le dinamiche di crescita personale e di relazione tra i ragazzi. Per i più grandi, dai 14 ai 17 anni, saranno organizzate due proposte molto particolari: la condivisione del campo avventura (della durata di 13
RISORSA ACQUA DA PROTEGGERE
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’acqua sta diventando una risorsa sempre più importante. Un patrimonio da tutelare e controllare: sempre più spesso si registrano periodi di siccità alternati da forti alluvioni. Il problema è noto anche nella bassa padovana dove ancora permane una rilevante vocazione agricola che deve fare i conti con la gestione idrica. Di questo si è parlato ampiamente anche alla fiera Sep di Padova dove sono state presentate grandi innovazioni tecnologiche per i consorzi di bonifica. Proprio in quest’ambito va ricordato che il consorzio Adige Euganeo alla fine del 2012, ha concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il finanziamento di un progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione. Un progetto da 3 milioni di euro che servirà a risparmiare e ottimizzare l’uso della risorsa acqua. Sempre in quest’ambito prendono vita progetti ad alta innovazione che sono già realtà operative in tutto il Veneto. E’ il caso del cosiddetto “micro-idroelettrico”, vale a dire la possibilità di produrre energia rinnovabile anche con salti d’acqua di solo un metro e mezzo. Già operativo nel Consorzio di bonifica Piave, nel trevigiano, che utilizza le potenzialità delle reti irrigue in pressione. La rete idraulica dei Consorzi di bonifica (quasi 200 mila chilometri in tutta Italia) possono così essere interpretate come un grande serbatoio d’energia, trasformando l’acqua in un vero proprio “Oro blu”. Altro caso sono i pannelli solari galleggianti, sperimentati con successo dal Consorzio di bonifica Romagna Occidentale e già
Il Consorzio Adige Euganeo ha ottenuto il via libera per nuove opere installati da alcuni Comuni: permettono la produzione di energia rinnovabile, evitando conseguenze invasive paesaggistiche grazie alla quasi scomparsa dall’orizzonte visivo. L’attivazione ha permesso di verificare che la perdita di efficienza, dovuta ad una minore esposizione angolare ai raggi solari, viene compensata dalla maggiore rifrazione dovuta alla vicinanza dell’acqua. Non mancano infine, le tecnologie legate al web e alla geolocalizzazione: gli impianti vengono dotati di georeferenziazione e nei mezzi vengono inseriti ricevitori Gps, che permettono, attraverso internet, di monitorare l’operatività o di elaborarne i dati per valutazioni E.M. di tipo ambientale.
Il Parco Avventura è aperto tutti i sabati e le domeniche e permette a ragazzi e adulti di provare forti emozioni lungo i percorsi attrezzati giorni) con 12 coetanei turchi, provenienti dal liceo italoturco di Istanbul, con cui vivere questa esperienza col valore aggiunto dello scambio culturale. Oppure i campi itineranti: 6 giorni a piedi con lo zaino in spalla, per attraversare tutto il gruppo dei Colli Euganei, scoprendone i segreti e le ricchezze lungo i sentieri. Riprendono anche le escursioni “al chiaro di luna”. Il 25 maggio “profumi di primavera”: sul Monte Vendevolo, fino al buso della Casara. Ritrovo alle ore 21 presso il parcheggio della chiesa di Valnogaredo. Il 22 giugno il tema sarà “osservando il cielo stellato”: da Villa Beatrice al Monte Gemola. Ritrovo alle ore 21.00 presso il parcheggio di Villa Beatrice. Per entrambe le escursioni il costo è di 5 euro ed è richiesto abbigliamento adeguato per la notte, scarponi e torcia elettrica. Novità fresca di quest’anno, l’apertura del Parco Av-
ventura, tutti i sabati dalle 15 alle 19 e le domeniche dalle 10 alle 19. Il Parco è una fitta giungla di percorsi sospesi per grandi e piccini che regala divertimento ed emozioni immersi nella natura. “Le attività più avventurose come le escursioni, il kayak, l’arrampicata, saranno stimoli per i ragazzi per vincere le proprie paure o per conoscere e affermare il proprio carattere – ha spiegato Gaetano Battocchio, Presidente della cooperativa Terra di Mezzo - Saranno occasioni per i ragazzi per incontrarsi ed entrare in relazione, per collaborare, chiedere aiuto, supportarsi e, ancora una volta, per scoprire se stessi e gli altri. Il ricordo di queste attività, delle serate attorno al fuoco e degli amici conosciuti al campo, rimarrà nei ragazzi come segno forte di un’esperienza di vacanza giocata all’aria aperta, sempre in compagnia di una grande protagonista: la natura”.
20 Noi e gli altri
Noi e gli altri 15
Solidarietà Il primo giugno la maratona sulla pista di atletica in Prato della Valle, l’obiettivo è battere il record del mondo
“Run for Children” ricorda Mennea di Emanuele Masiero
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opo l’impresa del 2011, che ha portato sulla pista di Prato della Valle 4.531 partecipanti, regalando a Padova il Guinness World Records per il maggior numero di persone che hanno corso ininterrottamente per 24 ore, quest’anno torna Run for Children per ritentare la sfida sulle 12 ore, mancata di un soffio lo scorso anno (2209 staffettisti). Sarà intitolata a Pietro Mennea la nuova staffetta per battere il Guinness World Records e raccogliere fondi a favore dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Dalle ore 8.00 alle ore 20.00 del primo giugno prossimo si correrà dunque sulla pista di atletica inaugurata nel 2011 in Prato della Valle. L’obiettivo è percorrere 100 metri a testa in un tempo medio di 18 secondi per riuscire battere il record delle 2.395 persone in 12 ore detenuto da Gaza (23 ottobre 2010, stadio Al-Yarmook). Confermata la partecipazione per il quarto anno di Moreno Morello come testimonial e commentatore della gara. La novità di questa edizione è la sinergia instaurata con il Coni Padova, creando un bellissimo mix di sport e solidarietà. Run for Children si svolgerà infatti in concomi-
tanza con la manifestazione “Tuttosport in Prato”, il tradizionale appuntamento organizzato dal Coni Padova, che dal 31 maggio al 2 giugno porterà in Prato della Valle lo sport padovano giovanile. Sport e solidarietà si uniscono più che mai quest’anno grazie al doppio appuntamento e all’intitolazione a Pietro Mennea, il grande velocista azzurro scomparso lo scorso 21 marzo. Anche quest’edizione di Run for Children è organizzata dal Comitato Padova for Children, nato con l’intento di realizzare grandi eventi sportivi per raccogliere fondi per la ricerca pediatrica. Il Comitato esecutivo di Run for Children 2013 è composto da Francesco Peghin, Gianfranco Bardelle, Stefano Bellon e Nicola Maioli. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione del Coni Padova e del Coni Regionale, di Assindustria, delle Fiamme Oro, della Federazione Italiana Cronometristi – Ficr - e della Federazione Italiana di Atletica Leggera – FIDAL. Alla presentazione hanno partecipato Francesco Peghin, Presidente del Comitato Padova for Children, il Sindaco di Padova Flavio Zanonato, l’Assessore allo Sport del Comune di Padova Umberto Zampieri, l’Assessore allo Sport della Provincia di Padova
Leandro Comacchio, il prof. Giuseppe Basso, Direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, Guido Taglia in rappresentanza di Gianfranco Bardelle, Presidente del Coni Veneto, il dott. Scognamiglio in rappresentanza del Questore Montemagno e il prof. Gianluca Gini, Delegato del Rettore. In collegamento da Roma è intervenuto Dino Ponchio, Presidente del Coni provinciale di Padova che ha sottolineato come questo sia un momento in cui lo sport fa sinergia, fa sistema e crea un meccanismo virtuoso di collaborazione: “Abbiamo deciso di intitolare la manifestazione alla memoria di Pietro Mennea, che non è stato solo un grandissimo atleta ma ha dato un messaggio fortissimo allo sport. Ha mostrato che, lavorando e senza scorciatoie, si possono ottenere alti risultati”. Ha concluso la Presidente della Fondazione Città della Speranza Stefania Fochesato, che ha consegnato il Mattone della Città della Speranza a Maria Pia Bergamaschi, capo Settore Tributi del Comune di Padova, per l’attenzione rivolta alla Fondazione. “Il Comitato Padova For Children ringrazia tutti coloro che contribuiranno al successo della manifestazione, divenuta un appuntamento
Gli organizzatori e le autorità alla presentazione dell’edizione 2013 di Run For Children atteso da tutti gli sportivi sensibili ai temi della solidarietà. Un ringraziamento e un invito a partecipare a tutti gli iscritti delle scorse edizioni, 13.036 nelle tre Guinness precedenti, agli oltre 100 volontari che hanno lavorato e lavoreranno alla prossima manifestazione e alle 50 aziende che hanno sostenuto la nuova sfida”. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito www.runforchildren.it, versando un contributo di 10 euro. Per le squadre che iscrivono almeno 10 atleti il contributo è di 5 euro a testa.
L’intero ricavato delle iscrizioni andrà a sostenere la ricerca scientifica pediatrica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, il più grande centro di ricerca in Europa sulle malattie infantili inaugurato l’8 giugno 2012 in via della Ricerca Scientifica a Padova. Nel 2012 i 54.250 euro raccolti sono stati devoluti a tre progetti dedicati all’infanzia: le attività di ricerca pediatrica della Fondazione Istituto di Ricerca Città della Speranza e la missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia.
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Il personaggio 22 16 Personaggio La scrittrice. Nuova edizione del libro dedicato alle massime sull’uva e il vino
Proverbi da ricordare “erano i nostri tweet”
Luisella Fogo ne ha raccolti ben 470 in dialetto insieme a “chicchi di poesia e calici di prosa” di Nicola Stievano
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accontare il mondo dell’uva e del vino con 470 proverbi in dialetto veneto, regalare al lettore un viaggio fra le tradizioni popolari ancora vive nel nostro territorio. E’ quanto propone Luisella Fogo, dinamica scrittrice padovana, nonché instancabile animatrice culturale, nella nuova edizione, rivista e ampliata, della raccolta “Proverbi veneti su l’ua e sul vin”. Un omaggio appassionato ad un genere intramontabile, quello dei proverbi, “la saggezza di un popolo”, consegnati alla storia ma non del tutto scomparsi. “In fondo i proverbi sono i messaggini di oggi - afferma Luisella Fogo - all’epoca non c’erano né telefonini né sms, né facebook o twitter. Erano i proverbi il mezzo più veloce e sintetico per comunicare, per tramandare sottili arguzie e battute di spirito, ma anche consuetudini della vita quotidiana.
Luisella Fogo alla presentazione del suo ultimo libro C’era un proverbio per ogni situazione, per descrivere ogni persona, per interpretare il bello o il cattivo tempo, per i lavori della terra, per i momenti di svago. E il mondo del vino ne ha ispirati tantissimi”. Così. dopo una prima pubblicazione con 264 proverbi, stampata in edizione tascabile su iniziativa della Provincia, Luisella Fogo ha intensificato le ricerche e dato alle stampe il nuovo libro, diviso in sei capitoli: “La vigna e l’ua”; “La vendemia e el vin”; “A l’Osteria”; “El vin e la Cusina”; “El vin e la Dona”; “El vin e la Vita”. Situazioni della vita quotidiana che rendono al meglio queste espressioni di uso comune, sempre a metà strada fra la “perla di saggezza” il moto di spirito, fra la considerazione di buon senso e la battuta goliardica. E’ la stessa autrice ad offrici una selezione dei proverbi migliori: “Mejo spusare
de vin che de cera”, oppure “A trincar sensa misura, tanto tempo no se dura”, “Chi ga inventà el vin se no ‘l xé in paradiso el ghe xé ła visin”, “Aqua de apriłe, frumento e vin nel bariłe”, “Vin, done e maroni bisogna godarli so ła so’ stajon”, “Ła vigna sensa paeo no stà su”, “A on pranso perfeto, vin s-cieto”. L’opera è arricchita da una parte finale letteraria e poetica dal titolo “Chicchi di poesia e calici di prosa”, un viaggio di 3500 anni e metafore di grandi personaggi della Storia che regalano una parentesi culturale da scoprire. “Ho voluto rendere omaggio ai grandi della letteratura - spiega Fogo - che in ogni tempo hanno cantato il vino, da Mosè a Pablo Neruda, passando per Mario Soldati e Federico Garcia Lorca, dei quali riporto alcuni brani celebri. A dimostrazione che il vino è da sempre una
fonde di ispirazione. Amo il Veneto, amo questa terra e con questo libro ho voluto rendere omaggio alla ricchezza e alla fantasia di chi ci ha preceduto e ci ha lasciato un’eredità da non disperdere”. Luisella Fogo, originaria di Este, vive a Padova da oltre quarant’anni. Dopo un intensa attività come insegnante, critica d’arte, gallerista, articolista, redattrice, organizzatrice di mostre socio - storico educative per le scuole della sua città, realizza molteplici iniziative culturali. Alla fine del 2008 ha presentato la prima ed unica raccolta di proverbi veneti sul vino dal titolo “Proverbi veci su l’ua e sul vin” con la quale per la narrativa edita ha vinto l’ottava edizione del Concorso Nazionale “Il vino nella letteratura, nell’arte, nella musica e nel cinema”, a Santo Stefano Belbo, in Piemonte.
Tre anni fa ha dato alle stampe un interessante contributo su “Padova nel centenario delle prime scuole all’aperto d’Italia”. E’ il racconto documentato e appassionato della nascita, agli inizi del Novecento, sui bastioni delle mura cittadine, delle scuole all’aria aperta per accogliere e istruire i bambini malati di tubercolosi. “Per guarire questi ragazzi - spiega Fogo - avevano bisogno di respirare aria pulita, di uscire dalle case malsane nelle quali vivevano e trascorrere le giornate in mezzo al verde. In queste speciali scuole, “Camillo Aita”, “Francesca Randi” e “Luzzato Dina” venivano istruiti, curati e anche sfamati. Padova è stata la prima ed unica città a scolarizzare in questo modo i bambini ammalati di tubercolosi, contribuendo a vincere quella che era una vera e propria piaga sociale”.
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Cultura provinciale 23 17 L’evento Fino a metà maggio un ricco programma di spettacoli e iniziative coinvolge l’intera città
Prospettiva Danza Teatro a Padova
scienza & co.
“Oltre il visibile” è il tema della quindicesima edizione, opportunità per incontrare artisti e ballerini Sergio Pistoi a Padova
di Laura Organte
U
n mese di eventi, spettacoli, incontri dedicati alla danza, per esplorare questa arte a 360°. Prospettiva Danza Teatro è ormai un appuntamento fisso nel calendario culturale padovano, e torna quest’anno con la XV edizione dal titolo Oltre il visibile. Il programma, che si declinerà tra metà aprile e metà maggio, non comprende solo spettacoli di danza, molti in prima regionale, ma anche occasioni di incontro con artisti e coreografi, laboratori di danza e suono, sulla danza di comunità e stage di tango. Padova sarà dunque, per un mese, la città della danza, luogo in cui potranno accadere incontri inattesi, come quello con Alessia Garbo e Vasco Mirandola, che martedì 16 aprile alle 19 trasformeranno il Caffè della Piazzetta in Via Martino e Solferino 49 nel palcoscenico della loro performance di teatro e danza, Un giorno la cosa diventerà seria. Una inconsueta e suggestiva overture del calendario degli spettacoli che prende il via la sera stessa al verdi con La Compagnia
eventi e mostre
Bodyvox (USA) in prima regionale presenta “Reverie”, una creazione fondata sull’armonia e la forza della bellezza, creata in risposta all’orrore dell’11 settembre. La kermesse prosegue il 20 aprile, sempre in prima regionale, con “Scattered. Un’improvvisa pioggia di momenti imprevisti” della Compagnia Motiohouse (GB), una coreografia innovativa eseguita su un grande piano ricurvo che scompare verso il cielo, utilizzando la tecnologia delle proiezioni e avvalendosi di imbracature aeree per i numeri più audaci. Un gradito e atteso ritorno è quello di Aterballetto - Fondazione Nazionale della danza, che il 12 maggio porta a Padova una serata con due coreografie d’eccezione: il balletto “Workwithinwork” di William Forsythe composto sui ritmi incalzanti dei Duetti per due violini, vol. 1 (1979-83) di Luciano Berio e “Rossini cards” di Mauro Bigonzetti su musica di Gioachino Rossini, creazione stratta e libera da qualsiasi gabbia drammaturgica. A perfetta conclusione di questa carrellaa cura di Laura Organte
GEK TESSARO E LA GRANDE ARTE All’interno del progetto Città invisibili, per la Biennale di Letteratura e Cultura per l’infanzia, il Museo Diocesano ospita fino al 2 giugno una mostra in cui l’artista e illustratore Gek Tessaro “incontra” con disegni, schizzi e tavole illustrate le opere che hanno segnato la storia dell’arte e che si trovano oggi nei più importanti musei italiani. È un viaggio lungo la nostra penisola durante il quale Gek, davanti a Leonardo, Giotto, Caravaggio e altri artisti, si lascia provocare intessendo con essi e le loro opere un dialogo vivo e appassionato, fatto di parola, colore e segno. Un’esposizione da non perdere per conoscere da vicino l’artista.
“COLORADO CAFÉ” A PADOVA Arrivano a Padova, il 17 maggio al Geox, i protagonisti di Colorado cafè, la trasmissione nata nel 2002 da un’idea di Diego Abatantuono che ha riscosso negli anni un enorme successo, riscontrando l’entusiasmo del grande pubblico televisivo. Oggi i comici di Colorado escono dagli studi televisivi per toccare dieci tra i più importanti palazzetti italiani: a farsi applaudire al Gran Teatro Geox di Padova saranno i Fichi d’India, Didi Mazzilli, i Panpers, Andrea Viganò, i Gem Boy, Baz, Apetta e Pintus. Tutti capitanati da Paolo Ruffini, che presenterà la serata in compagnia della simpatica Luna.
MENGONI FA TAPPA AL GEOX Dopo la vittoria a Sanremo, arriva a Padova Marco Mengoni, che si esibirà il 24 maggio al Gran Teatro Geox. Sarà l’occasione per ascoltare live anche i nuovi brani di Marco Mengoni contenuti nell’album #PRONTOACORRERE (etichetta Sony Music), che uscirà il 19 marzo ed è già il primo album su Amazon in prenotazione. Il nuovo disco contiene 15 brani, tutti inediti, prodotti da Michele Canova e registrati tra Los Angeles e Milano.
Premio Galileo incontra i finalisti
I
Per un mese Padova sarà la “capitale” della danza contemporanea ta di grandi artisti il 16 maggio il palcoscenico del Teatro Verdi traboccherà di sensualità e passione grazie allo spettacolo di musica e danza “Zotto en concierto de tango”. Sul palco Miguel Angel Zotto, stella indiscussa e carismatico interprete delle diverse sfumature di questo ballo sensuale e poetico, e considerato dai cultori della materia “uno dei
tre massimi ballerini di tango del secolo”. Il grande danzatore argentino terrà al anche uno stage di Tango il 15 maggio. Solo alcuni degli appuntamenti e delle iniziative, rivolte anche a chi non ha mai avuto esperienza nel campo della danza ma desidera conoscerlo. Informazioni e calendario completo su sito www.prospettivadanzateatro.it.
cinque finalisti del Premio Galileo per la divulgazione scientifica 2013 incontrano i padovani al Centro Culturale Altinate San Gaetano per raccontare le loro opere. Il primo incontro è stato il 9 aprile 2013, ore 21.00, con Frank Close che presenterà il volume “Neutrino”. Seguiranno Giorgio Vallortigara con “La mente che scodinzola”, il 17 aprile, Sergio Pistoi con “Il DNA incontra Facebook - Viaggio nel supermarket della genetica”, il 24 aprile, i tre autori di “Il telescopio di Galileo”, Massimo Bucciantini, Michele Camerota, Franco Giudice, il 29 aprile, e, il 7 maggio, Sam Kean con “Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola periodica degli elementi”. L’attesa premiazione del concorso avverrà invece nel pomeriggio del 9 maggio nell’Agorà del Centro culturale Altinate/San Gaetano. L.O.
Al Teatro Verdi di Padova e al Teatro Elios di Scorzè
Zuzzurro e Gaspare, “Tutto Shakespeare in 90 minuti” “T utto Shakespeare in 90 minuti”? Certo che è possibile, parola di Zuzzurro e Gaspare. E’ questo il nome del nuovo spettacolo di una delle coppie comiche più amate dal pubblico italiano che è riuscita a portare in scena un sunto dell’opera omnia del Bardo nel lasso di tempo di una partita di pallone, un’ora e mezza per l’appunto. Uno dei tanti palcoscenici toccati in territorio veneto dal duo artistico è stato poche settimane fa il Teatro Verdi di Padova e il Teatro Elios di Scorzè, quest’ultimo grazie alla preziosa collaborazione offerta dal Circuito Teatrale Arteven. Un titolo sicuramente azzeccato che non tradisce le speranze dei tanti spettatori accorsi a vedere Zuzzurro e Gaspare (alias Andrea Brambilla e Nino Formicola) alle prese con il riadattamento delle migliori opere del drammaturgo inglese William Shakespeare. Questa la trovata del regista, maestro della comicità, Alessandro Benvenuti: portare sui palcoscenici italiani una versione riadattata di “The complete works of William Shakespeare (Abridget)”, opera teatrale di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, i quali hanno deciso di rischiare, stravolgendo un vero e proprio simbolo della cultura del loro Paese. E come i tre giovani inglesi irriverenti sono riusciti a toccare i tasti giusti per istigare complicità e divertimento nel proprio pubblico, successo testimoniato da 30
Il celebre duo Gaspare e Zuzzurro in scena a teatro anni di tour nei teatri di Londra, così è riuscito a fare, a partire dal titolo che richiama lo sport sicuramente più popolare in Italia, anche il trio tricolore, composto da due bravissimi attori di alto calibro come Zuzzurro e Gaspare, che proprio con questo spettacolo festeggiano i 35 anni insieme sulle scene. La loro impresa è però ben più ardua di quella del trio di geniali autori inglesi: non tutto il pubblico italiano conosce a menadito vicende e personaggi della sterminata opera del grande drammaturgo, per cui c’è da sudare per riuscire a catturare l’attenzione e suscitare il sorriso con
inverosimili caratterizzazioni dei personaggi, strani intrecci di trame ed irriverenti giochi di parole. Improbabili “Romeo e Giulietta”, balletti rap, partite di calcio in cui tutti i sovrani evocati da Shakespeare si passano e si rubano la corona invece del tradizionale pallone, hanno coinvolto il pubblico presente in un “tour de force” estenuante, che si rivela per i protagonisti una vera e propria prova fisica decisamente impegnativa. Insomma uno spettacolo davvero eccezionale, come forse non se ne vedevano più ormai da anni! L.O.
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LO Karate
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SPORT in PRIMO PIANO metafisica tribano brilla al trofeo di pasqua
Ciclismo Sono 25 gli atleti che scenderanno in pista nelle competizioni
Club Ciclistico Este al via
di Walter Lotto
P I vincitori del Trofeo mostrano con orgoglio le medaglie vinte el palazzetto dello sport di via XXV aprile l’Us Acli di Padova e l’asd Karate di Noventa hanno organizzato il “Trofeo di Pasqua” di karate, patrocinato dal Comune e dalla Federazione Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali) Comitato regionale veneto. La gara, che ha visto quasi 300 partecipanti, riservata agli atleti dai 4 ai 14 anni, suddivisi nelle categorie bambini, ragazzi ha costituito per la scuola d’ arti marziali Metafisica di Tribano l’occasione per sfoggiare le gesta dei suoi numerosi iscritti diretti dalla pluricampionessa Mirka Vasekova. Ecco i premiati alla manifestazione. Primo posto. William Lionello (Rovigo), Laura Meneghetti e Michele Ongarelli (Olmo). Secondo posto: Giacomo Bido (Rovigo), Giacmo Belon (Granze), Andrea Manfio (Rovigo), Emilio Spoladore (Rovigo). Terzo posto: Alessandro Berto (Granze), Matteo Canton (Rovigo), Pietro Puozzo (Olmo). Quarto posto: Saverio Segato (Granze), Eduardo Tasso (Olmo). Quindi posto: Pietro Ghiarldo (Olmo). Categoria più numerosa, da 30 iscritti, tutta per la squadra di Omo. Primo posto Marco Lazzarin; secondo Stefano Piva; terzo Giulio Meneghetti e quarto Oanta Vasile. Quinto posto parimerito di Daniel Shimi con Alberto Galesso di Granze. Sesto posto per Alberto Zanetti.
N
MONTAGNANA. Pallacanestro, cinque squadre giovanili in attivo
le gioie del minibasKet le sfide di under19 e 17
resentati, presso la sala parrocchiale del Prà di Este, atleti e programmi del Club ciclistico di Este, ai nastri di partenza del suo 48. anno consecutivo di storia. Saranno 25 gli atleti che difenderanno le gloriose livree giallorosse: 11 esordienti, numero che negli ultimi vent’anni non è mai stato cosi alto, 8 giovanissimi e 6 allievi, questi ultimi gareggeranno con il marchio “EsteBosaro” dopo il fortunato gemellaggio della scorsa stagione con l’omonima società rodigiana, alla quale è stato nominato presidente Mauro Zancanella, atleta giallorosso degli ani 70. Dal neo dirigente unitamente a Stefania Paluello, massima esponente del club estense emerge con forza la filosofia della società: “ci preme ribadire che il nostro ciclismo non ha assolutamente nulla a che vedere con quello sport poco onesto che ultimamente appare nei media, ma è altresì fatto di passione e sani principi, a questo scopo abbiamo reclutato nuovi accompagnatori maggiorenni e responsabili, che dedicano il
I ciclisti schierati in occasione della presentazione ufficiale loro tempo libero ai ragazzi senza secondi fini e abbiamo scelto di non collaborare più con persone che in realtà lavoravano solo per il singolo atleta o per mettersi in mostra tralasciando il bene comune”. Purtroppo la crisi economica sempre più stringente rischia di far saltare gli appuntamenti che annualmente venivano organizzati, anche se la dirigenza sta lavorando per reperire gli aiuti economici per dare continuità agli eventi, a questo proposito la società indirizza un pubblico grazie alle realtà economiche
estensi che si adoperano in questo contesto e al mantenimento del club: la Revicar, l’ Eugas Trepi, l’Isbe, la Veronese meccanica, l’assicurazione Vittoria, la Cementi Zillo, l’assessorato allo sport, vanno inoltre citati l’Avesani pastificio di Verona e Gottardo impianti di Vò. Per quanto riguarda l’aspetto agonistico occhi puntati sui ragazzi che la scorsa stagione hanno finito in crescendo, in particolar modo è atteso qualche exploit da Riccardo Verza che ha dimostrato doti di scalatore di razza.
MARZIALI. Il team a Due Carrare, Pernumia e Galzignano ATTENTO: il tuoARTI sorriso merita di più! tiger doJo Karate fa incetta di medaglie
ORTODONZIA:
Non solo denti dritti, ma La formazione Under19 del Montagnana
E
’ quasi tempo di tirare le somme per la Pallacanestro Montagnana, una delle società più’ attive della cittadina murata. Con cinque squadre giovanili all‘attivo, il sodalizio cestistico interessa ormai decine di famiglie nel comprensorio montagnanese. La squadra degli Under19 di coach Ascanio Scapini, dopo un ottimo inizio che la vedeva in testa nel proprio girone, ha rallentato la marcia perdendo qualche partita, seppur di strettissima misura, ma sempre contro squadre agguerrite e tutte ben fornite a referto di nati nel 1994 (i ragazzi montagnanesi sono tutti classe ‘95). Il quintetto di Scapini, tuttavia, crede ancora nell‘accesso alle finali a quattro di Solesino. Gli Under17 di Alessandro Comisso, qualificati alla fase successiva grazie al secondo posto nel proprio Girone Gold, hanno affrontato nella seconda fase le migliori squadre della provincia di Padova e Rovigo, guadagnandosi un posto ai playoff: per accedere alla finale, dovranno tuttavia vedersela con la temibile Virtus Cave. Discorso un po’‚
diverso per gli Under15 che affrontano il loro campionato con l’intenzione di fare la giusta esperienza ed avere soddisfazioni dal punto di vista dei risultati, nonchè migliorare il proprio livello tecnico. Nonostante qualche sconfitta di troppo, il morale alto e l’impegno di tutti i giocatori non manca. Coach Paolo Repele può contare anche sull’inserimento di nuovi elementi che sta facendo ben sperare per il finale di stagione. Anche il minibasket regala gioie con i due gruppi (Esordienti ed Aquilotti) allenati dal tecnico federale Nicola Cesaro e dal giovane Matteo Saoncella. Qui i bimbi che prendono in mano la palla aumentano di giorno in giorno e sono almeno una quarantina - ed è questo il miglior risultato che la società poteva chiedere. La stagione arriverà a chiusura ai primi di giugno, con la XVIII edizione del “Trofeo A. Zerbetto” che si svolgerà, come consuetudine, negli spazi del Villaggio della Gioventù e che vedrà la partecipazione di almeno 30 squadre di minibasket provenienti dalle province limitrofe.
molto di Piu’!!!
Dr. Guglielmo Meschia
“E’
ED OGGI in
modo estetico o
Direttore Sanitario Dr Roberto Pernice. Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (legge Bersani) del 04-08-2006
ai campionati internazionali a verona
Laureato in Odontoiaun risultato leggendario, mai 18 ori 9 argenti e 4 bronzi. Medaglia d’oro avvenuto prima per una singola specialità Kata a: Andrea e Nicholas Biasiolo; tria e Protesi Dentaria società”. con il massimo dei voti Queste le entusia- cat. Pulcini: Emanuela Littamè e Alessandro stiche parole del Maestro della Tiger Dojo Turchetto,quest’ultimo bissa il successo tra i e la lode, collabora con la Cattedra di OdonKaratè Andrea Biasiolo, dopo la copiosa ven- cat. Master; cat. Senior e Giovani Andrea Gatoiatria Pediatrica dell’Università di Padova dal del team che opera a sparini; cat. Cadetti: Serena Toninello e Laura demmiata di medaglia Due eCarrare Pernumia e Galzignano ottenute Sessa. Argento a: Nicholas Galante, Domitilla 2004, svolgendo attività clinica di ricerca. a Verona nel corsoUnidella 3. Edizione del World Di Bella, CostanzaFinotti e Elena Stuparich. Master in ortodonzia presso la New York Championship di Karate organizzato dalla Bronzo a: Nicholas Biasiolo; cat. Giovani: versity diretto dal Prof. M.Kuftinec. SpecializFekda (Federazione Europea Karate e Disci- Anna Eberrini cat. Cadetti e Stefano Greggio. zato in Ortognatodonzia pressoplinel’Università di Eureka (Federazione Nel Kumite doppio oro a: Elena Todaro cat. + Associate) e dalla Karate Romania). La competizione riservata 58 kg e cat. – 58 kg. Argento a: Emanuela Cagliari. E’ Prof a.c. presso l’Università di PaORARI: SIAMO APERTI DA LUNEDÌ A VENERDÌ alle rappresentative nazionali ha visto oltre Littame e Matteo Zago; bronzo a: Gianfranco dova dal 2007. Si occupa prevalentemente di DALLE 9.00 ALLE 20.00, 1200 atleti cimentarsi nelle prove di Kata in- Galante. Nel Kata a squadre ottima la prestaOrtodonzia estetica vestibolaredividuale, e linguale nel IL SABATO MATTINA DALLE 9.00 ALLE 13.00 Kata a squadre, Kumite individuale zione di Gaia Masiero e Anna Eberrini oro APPUNTAMENTO paziente adolescente e adulto. e Kumite a squadre.Dopo oltre 16 ore diSUgara nella categoria fino ai 17 anni cinture nere.
addirittura
INVISIBILE: ORTODONZIA LINGUALE
tra le nazionali di Arzerbaijan, Brasile, Russia, Un oro anche nel Kumite a squadre con il Todaro, Zago. Al termine della Spagna, V E N E Z I A Francia, - M ERomania, S T R Marocco, E - PA D OCroazia, VA - trio R OTurchetto, VIGO Slovenia, Polonia, Ungheria, San Marino, Ger- lunga kermesse un’altra sorpresa attendeva ROVIGO Via A. Mario, 5 mania, Austria e 5 Rappresentative italiane la Tiger Dojo con il 2° posto assoluto nella tra cui Italia Go Ju Te Jitsu (alias Tiger Dojo) classifica finale per nazioni a soli 6 punti dal segreteria.rovigo@clinicadrmarcon.it 45100 Rovigo il team padovano può vantare la conquista di titolo. Walter Lotto
tel./fax 0425 21277
26 8
IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sulla graticola centinaia di posti di lavoro
Sanità convenzionata a rischio chiusura
Una nuova delibera di Giunta diluirà nel tempo i tagli ai privati, ma molti lavoratori rischiano ugualmente il posto di Germana Urbani
I
l taglio di 140 milioni di euro imposto dalla spending review nazionale e regionale pesa non poco sul futuro della sanità privata in Veneto e sugli effetti che sta causando sui posti di lavoro e sulle prestazioni erogate ai cittadini. E le decisioni prese a Palazzo Balbi avrebbero potuto dare avvio ad un vero e proprio tracollo per la sanità convenzionata e ad una conta davvero nera per tutti quegli operatori che avrebbero perso il posto di lavoro. Ora la situazione sembra essersi ridimensionata ma i momenti di tensione non sono stati pochi. Le associazioni dei privati si erano rivolte al Tar, dimostrando che con i tagli “selvaggi” della Regione a rischio c’erano 5 milioni di prestazioni, oltre a buona parte dei 3300 dipendenti. Ma un rischio c’era anche per gli utenti che avrebbero potuto vedere allungarsi a dismisura le liste d’attesa. Invece a metà aprile la Giunta del veneto ha formalizzato con una delibera l’accordo triennale 2013-2015 sui budget da assegnare ai laboratori privati convenzionati che erogano prestazioni sanitarie, sottoscritto al termine di un proficuo incontro tra le parti. L’accordo, come spiega una nota della Giunta Regionale, è suddiviso in due parti. La prima che riguarda una parte specifica per l’anno 2013 ed una seconda per gli anni 2014 e 2015. “Per il 2013 si pre-
vede un nuovo nomenclatore tariffario con una diminuzione del 20% per i laboratori e del 2% per le strutture operanti nelle altre branche e la conferma dei budget assegnati ai direttori generali delle Ulss con la delibera 2621 del dicembre scorso” si spiega. La Regione ha peraltro messo sul piatto una ulteriore disponibilità di 23 milioni di euro per prestazioni che verranno erogate con un ulteriore sconto tariffario del 20% per i laboratori e del 13% per le altre branche. Il tutto nell’ottica di un riequilibrio com-
A Padova il corteo di protesta era stato aperto da una bara: la morte della sanità veneta plessivo del sistema. “Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache”. Secondo l’assessore, l’accordo “contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte
dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature”. Quanto agli anni a venire, il 2014 e il 2015, l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. “Tutti questi extrabudget – sottolinea Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa”. L’accordo, però, non soddisfa tutti, soprattutto gli operatori che fanno parte del Comitato di Crisi Regionale della Sanità Veneta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dichiarato che “l’accordo non risolve
assolutamente la crisi occupazionale e che, pertanto, gli esuberi rimangono ad oggi in essere non esistendo alcuna alternativa per la conservazione dei posti di lavoro, tanto più che non è consentito neppure il ricorso alla cassa integrazione in deroga poiché questo ammortizzatore sociale non è stato previsto per il comparto in questione”. Nel padovano le strutture convenzionate, Data Medica, Cemes, Euganea medica Srl e centro medico di Fisioterapia Srl hanno dichiarato un esubero di personale pari a cento unità. Sono in prevalenza tecnici e amministrativi che rischiano di rimanere
senza lavoro. Stessa situazione anche nel Veneziano dove resta incerto il futuro di strutture come il Policlinico San Marco, dove sono stati annunciati 54 licenziamenti, e di Villa Salus che, se non porterà a una riduzione del numero di addetti, di sicuro entro qualche mese vedrà passare le attività del Punto nascite, e parte degli addetti, all’ospedale dell’Angelo. Così come non si sa ancora come si risolverà a Rovigo la vicenda dei molti dipendenti per cui il Centro Attività Motorie ha chiesto la mobilità.
Il Veneto in primo piano 27 9 Tempi ridotti per Tac e Risonanze
Stop liste d’attesa: la strategia di Zaia di Germana Urbani
U
na rivoluzione culturale. Così l’ha definita il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere del Veneto la delibera di Giunta che prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere attivata con nuovi orari e disponibilità entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche. Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali resterebbero aperti di notte dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi con l’obiettivo di erogare quelle prestazioni ambulatoriali che sono più di altre protagoniste di lunghe liste d’attesa.
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“E’ una nuova filosofia, una vera rivo- L’intera operazione con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa luzione – ha detto Luca Zaia – che sarà finanziata già in atto, destinati al pagamento del si rivolge prima di tutto ai 5 milioni con circa personale e delle spese organizzative. di veneti, che sappiamo curare molto 30 milioni Ai lavoratori, ovviamente, è garantito bene, ma che ci chiedono tempi più di euro l’anno il pieno rispetto degli accordi sindacali. veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero Laddove apparisse necessario, i direttori generali potranno sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico attivare anche nuove assunzioni. “E’ una sfida dell’intera del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, comunità – ha detto ancora Zaia – che lanciamo assieme troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma a tutti gli operatori della sanità che hanno dimostrato tanta anche per la definizione del percorso di controlli ed esami disponibilità e senso civico e che ringrazio sin d’ora”. Cendopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi trale sarà la funzione del Centro Unico di Prenotazione e del più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di Cup Manager, la cui attività dovrà essere anche di vera e chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle propria assistenza al cittadino, fornendo indicazioni e conal minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata sigli sulla via più breve e comoda da seguire per ottenere
la prestazione. Dovranno anche essere attivati sistemi di intercettazione delle prenotazioni con tempi di attesa superiori a quanto prescritto e verifiche immediate se il sistema elettronico dovesse indicare tempi anomali e realizzata un gestione integrata delle agende che comprenda anche il privato convenzionato. Ogni direttore generale dovrà realizzare il “Piano aziendale liste attesa” e attivare un tavolo di monitoraggio sulle attese per visite e prestazioni e per i percorsi diagnostico terapeutici. “Lo spirito – ha sottolineato l’assessore Luca Coletto – è quello di avvicinare l’ospedale al territorio e dare una nuova grande opportunità anche a chi lavora ed è costretto a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale negli orari abituali. Senza contare che più si usano i macchinari e prima si ammortizzano, ottenendo così anche un obiettivo di ottimizzazione dei costi”.
Introdurre più trasparenza e concorrenza e’ tempo di rivedere i rapporti tra pubblico e privato
E
’ già tracciata la scaletta di lavoro per il parlamentino veneto che, secondo Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità in Regione, ora deve ridisegnare completamente, o quasi, tutto il modo di rapportarsi ai privati. “Spetta al Consiglio, attraverso la competente commissione Sanità, definire - spiega il presidente della commissione - regole certe e chiare per l’accreditamento, l’erogazione dei servizi e la ripartizione dei finanziamenti. Regole - specifica Padrin - che devono valere sia per i
manager delle aziende pubbliche sia per gli imprenditori della sanità privata”. Oltre a ciò, sempre secondo Padrin, è necessario aumentare la trasparenza e la competizione nel sistema: “La Regione e i direttori generali delle Ulss devono rendere pubblici i criteri di assegnazione dei budget di spesa ai privati convenzionati e i privati devono essere sottoposti a rendicontazione, verificabile in modo trasparente. L’obiettivo è rendere le Ulss una ‘casa di vetro’, dove ogni euro speso sia rendicontato e verificato. Tutto ciò a garanzia del-
la qualità e dell’efficienza dei servizi erogati, sia da parte del pubblico sia da parte dei privati”. Ulteriore elemento di innovazione del sistema dovrà essere la “liberalizzazione” delle strutture private, superando le “rendite di posizione” delle convenzioni che sinora hanno privilegiato alcuni imprenditori e alcune aree geografiche: per Padrin, i centri e le strutture autorizzate, che rispondono cioè agli standard di qualità, sicurezza ed efficienza del sistema sanitarie, devono poter operare nel territorio, entrando in competizione
tra loro nell’aggiudicarsi il ruolo di partner integrativi della sanità pubblica. “E’ mancata sinora nella nostra Regione una seria programmazione dei rapporti tra pubblico e privato in sanità - conclude Padrin - L’occasione di rimediare a questa carenza del nostro sistema ci viene offerta dalle nuove schede ospedaliere e territoriali, previste dal piano sociosanitario approvato nove mesi fa”.
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28 10 Il Veneto in primo piano L’inchiesta sui giovani ”Wireless generation e crossmedialità” promossa da Corecom Veneto e condotta dall’Università di Padova
La wireless generation: nella rete già a 8-10 anni I ragazzi nati digitali posseggono uno o due cellulari, aderiscono in massa ai socialnetwork e nella rete parlano molto di sè di Ornella Jovane
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ono nati con il pc e con gli stumenti informatici hanno una naturale confidenza, sia in termini di utilizzazione sia per quanto riguarda la gestione. Sono i nativi digitali, distanti anni luce dalla generazione degli adulti nel campo delle nuove tecnologie: in esso gli adolescenti si muovono con estrema disinvoltura e liberi da qualsisasi controllo di genitori ed educatori, che sono invece in difficoltà per la carenza di conoscenze e di esperienza e che, per questo, non riescono a “stare dietro” in modo adeguato ai loro ragazzi. E’ uno degli aspetti più significativi che emerge dalla ricerca “Wireless generation e crossmedialità” promossa dal Corecom Veneto e realizzata dall’Università di Padova i cui risultati sono stati resi noti all’inizio di aprile e che sono oggetto di approfondimento in tre focus regionali (a Padova il 9 aprile scorso, a Chioggia il prossimo 23 aprile e quindi a maggio a Vicenza). Dalla ricerca, condotta tramite un questionario on-line somministrato a 1700 ragazzi delle classi prime, terze e quinte delle scuole superiori (quattordici, secidici e diciotto anni),
risulta che la maggior parte degli adolescenti, - naviga con disinvoltura in internet e manifesta per non dire tutti, possiede almeno un cellulare anche una certa tranquillità nel parlare di sè e (soltanto tre di essi hanno risposto di non aver- della propria vita privata nella rete. Un atteggiane uno) se non due (in genere i più giovani mento che è dovuto alla innata familiarità con degli intervistati). Un’esigenza che nasce dalla mezzo ma che può nascondere qualche insidia. “I ragazzi - spiega Barbara Segatto, necessità di diversificare il tipo di contratto, a seconda dell’ultilizzo, per beneficiare delle mi- docente di sociologia all’Università di Padova gliori offerte sul mercato. I ragazzi, infatti, san- - si sentono molto liberi di mettere i loro dati no come fare per contenere i costi muovendosi in rete”. A conferma di ciò il fatto che i profili Facebook della maggior parte dei ragazzi che con consapevolezza sul mercato delle offerte. Il 58 per cento dei ragazzi ha dichiarato sono stati intervistati sono aperti e visibili a tutti. Attraverso i socialnetdi possedere un comwork i giovani intervistati puter a casa. Essi si Un mondo dal quale hanno dichiarato di avere avvicinano alle nuove gli adulti sono “esclusi” mediamenente oltre 600 tecnologie in età sem- perché non hanno le contatti, di cui un terzo pre più giovane, già ad conoscenze adeguate: 8-10 anni navigano in è un problema educativo con sconosciuti. internet e lo fanno per I socialnetwork e la lo più per mettersi in relazione con amici e co- rete, in generale, sono un mondo familiare etanei. Utilizzano i social network in maniera agli adolescenti che quindi manifestano buone massiccia, l’86,7 per cento del campione ha capacità di sapersi tutelare ma i rischi, sopratdichiarato di aderire almeno ad uno di essi, e tutto per i più giovani, di incorrere in spiacevoli anche in questo caso al diminuire dell’età au- incontri sono alti. Il 22 per cento del totale ha menta il numero delle adesioni. La wireless ge- dichiarato di essere entrato in contatto con siti neration - per lo più generazione di autodidatti pedopornografici e con siti violenti o di estre-
misti politici. Il problema è che questo mondo on line - che comunque i ragazzi hanno dimostrato di saper ben distinguere dalla vita reale - è per lo più sconosciuto agli adulti che quindi si ritrovano privi di strumenti e mezzi per tutelare e riuscire ad educare i propri figli ad un uso corretto. “I ragazzi hanno dimostrato di essere competenti e di saper dominare i mezzi tecnologici - spiega ancora Segatto - e dimostrano anche di essere consapevoli dei rischi che possono incontrare nella rete”. La questione di fondo riguarda lo scarso dialogo con gli adulti su questo tema. Solo il 9,6 dei ragazzi si confida con i genitori sui contenuti a rischio con cui viene a contatto durante la navigazione on line, il 22,7 per cento ne parla con gli amici, il 37,8 non ne parla affatto.
“Il mondo dei ragazzi - ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - avvia l’approccio alle nuove tecnologie in età sempre più giovane, avvertendo però meno di noi adulti i pericoli che ne derivano. E fa pensare soprattutto il fatto che non ne parlino con insegnanti e famiglie, ma pochissimo anche tra loro”. Questo, prosegue Ruffato, “dipende anche da noi, che non riusciamo ad educarli e che dobbiamo quindi pensare come fare per insegnare loro come saper scegliere nel visitare la rete”. “La nostra ricerca - lo ha detto anche il presidente del Corecom del Veneto Alberto Cartia - intende avviare un percorso che, in primo luogo, garantisca la tutela dei minori, costruendo forme di prevenzione all’insorgere dei pericoli”.
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a Regione e la Sanità veneta si rivolgono ai giovani, nativi digitali, per raccogliere nuove idee “tecnologiche” che possano migliorare il servizio sanitario. E’ @ Two!Salute!, il concorso dedicato ai ragazzi nati nell’era dell’informatizzazione, organizzato dal Consorzio Arsenàl - il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale - per coinvolgere i giovani sul tema dell’innovazione applicata alla sanità. Il concorso è rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole secondarie venete e invita, appunto, a proporre idee per la sanità del futuro. L’innovazione introdotta dai nuovi strumenti (computer, internet, mobile phone, etc.) ha profondamente cambiato le modalità di erogazione e di fruizione dei servizi in tutti gli ambiti della vita quotidiana (homebanking, acquisto di beni e servizi...). Allo stesso modo, la pratica sanitaria è sottoposta ad una forte spinta di evoluzione per offrire ai cittadini servizi più veloci ed efficienti. La complessità organizzativa, la normativa e l’importante componente etica di questo settore hanno però costituito fattori di resistenza al cambiamento. D’altro canto, la necessità di migliorare le prestazioni
di cura e di efficientare il sistema, rendendolo economicamente più sostenibile, hanno reso inevitabile l’avvio di un processo di riflessione e di trasformazione che porta all’applicazione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (Ict) alla pratica sanitaria. Tramite il concorso gli studenti hanno l’opportunità di proporre un’idea di modello o servizio che si avvalga delle nuove tecnologie per migliorare il sistema sanitario regionale. I giovani interessati possono partecipare, singolarmente o in gruppo, iscrivendosi compilando online l’apposita registrazione entro e non oltre il 6 maggio prossimo nell’area dedicata del sito www.consorzio arsenal.it. I contributi digitali dovranno essere inviati entro e non oltre il 6 maggio 2013 e saranno valutati in base all’innovatività, il risparmio per il sistema sanitario e per i cittadini, la semplicità d’uso, l’utilità/risposta a bisogni reali e l’efficacia comunicativa. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0422-216122 o consultare il link http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/cosa-facciamo/twosalute/cosa-e
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Veneto in primo piano 11 30 Il Veneto in primo Ilpiano Tasse
E’ in arrivo la stangata di primavera Quasi 40 miliardi usciranno dalle tasche dei contribuenti italiani solo tra maggio e luglio. L’Erario colpisce soprattutto autonomi e artigiani di Germana Urbani
S
arà una stangata ma poteva andare anche peggio. Con un Decreto dell’ultimo minuto il Governo ha deciso di rispondere all’appello di quanti chiedevano che l’entrata in vigore della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, venisse sospesa o rimandata. Detto fatto, dunque. Ma il nuovo balzello è stato solo rimandato di pochi mesi e i contribuenti se lo ritroveranno tra le scadenze di fine anno, insieme all’Imu e al conguaglio Irpef. Le associazioni dei consumatori già chiedono che sia rimandato direttamente al 2014, un modo per aiutare famiglie e commercianti che in quel periodo saranno alle prese con le feste natalizie. “Per dare una boccata di ossigeno a famiglie ed imprese - spiega Federconsumatori - la soluzione reale è il rinvio di tale tributo al 2014, continuando a far pagare per il 2013 la Tia/Tarsu”. Su questo fronte il decreto del Governo introduce un elemento importante: la Tares, infatti, viene definita sempre come “tributo” e quindi, in nessun caso, su di essa dovrà essere applicata l’Iva. “Per quanto riguarda il nuovo tributo - dice ancora Federconsumatori - chiediamo che in sede di conversione del Decreto, oltre al rinvio al 2014, vengano mantenute le forme di pagamento attuali e venga prevista una forma di “bonus” per i bassi redditi
o situazioni particolari in cui siano sopraggiunte mobilità, disoccupazione, condizioni di difficoltà, stante il crescente fenomeno della morosità e/o insolvenza”. A maggio comunque le tasse sui rifiuti si pagano, con la vecchia Tarsu o Tia (cresciuta lo scorso anno del 30%) si risparmieranno per ora circa 80 euro rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare se la Tarsu fosse stata riscossa ora. Ma questo risparmio è poca cosa rispetto al salasso complessivo che gli italiani subiranno in soli tre mesi e che è stato
Dopo aver pagato tutte le tasse che lo Stato ci chiede, resteranno i soldi per le vacanze? conteggiato in poco meno di 40 miliardi di euro. I rifiuti porteranno nelle casse erariali i primi 2 miliardi. A giugno va a scadenza il pagamento della prima rata Imu sulla quale potrebbero pesare anche aumenti delle addizionali comunali, ma per ora nessun sindaco le ha annunciate, nonostante le casse dei comuni siano paurosamente al verde. Comunque sia, secondo i calcoli di Cgil, Cisl e Uil, l’imposta sulla casa così com’è oggi peserebbe altri 11,6 miliardi di euro. Sempre a giugno anche le imprese
verseranno lacrime amare: a loro l’onere di versare all’erario 8 miliardi tra saldo 2012 e acconto 2013 dell’Ires. Ma a pagare di più, ben 4,4 miliardi, saranno paradossalmente alcuni soggetti che sentono particolarmente la crisi: lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e imprese per la parte di loro competenza dell’Irpef. E non è tutto. Il piatto della bilancia per loro potrebbe essere ben più pensante visto che le regioni avranno la possibilità di aggiungere alla loro aliquota base fissata dallo Stato all’1,23% un ulteriore 0,5. Una percentuale che nel 2014 potrà salire fino all’1,1%. Aumento che non dovrebbe interessare la regione Veneto, visto che non è soggetta a nessun piano di stabilizzazione finanziaria. Come se non bastasse a luglio arriverà anche un’ulteriore stangata con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% su prodotti di largo consumo, che porterà via negli ultimi sei mesi dell’anno un altro miliardo e ottocento milioni di euro. E che pagheranno tutti i cittadini che ancora possono permettersi di spendere qualcosa. E insieme a loro lo pagheranno i commercianti. Molti di loro non riusciranno a sopportare un nuovo calo dei consumi, tanto che, secondo le nere previsioni di Confesercenti quest’anno chiuderanno bottega in 145mila. Ma a rischiare grosso sono anche le
piccole medie imprese, specie se regione e comuni decideranno di far leva sulle addizionali. “In una fase in cui le piccole e micro imprese sono sempre più stressate dal fisco e a corto di liquidità – afferma il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – l’appuntamento fiscale di inizio estate rischia di spingerne moltissime fuori mercato. Per questo invitiamo i leader politici a trovare un accordo, affinché si costituisca in tempi brevi un Governo che affronti le emergenze economiche che sono sul tappeto. Mi riferisco, per esempio, alla necessità di scongiurare l’aumento dell’Imu sui capannoni, altrimenti molti piccoli imprenditori saranno costretti, loro malgrado, a chiudere definitivamente i cancelli o le saracinesche delle proprie attività. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che dal 1° luglio si verifichi l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%. Se ciò non avverrà, i consumi subiranno
un’ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Infine, bisogna immettere liquidità al sistema economico, agevolando l’accesso al credito e sbloccando da subito i 70 miliardi di pagamenti che la Pubblica amministrazione deve alle imprese”. Uno scenario davvero preoccupante che lascia sul tappeto una domanda non da poco: gli italiani riusciranno quest’anno ad andare in vacanza o pianteranno l’ombrellone in giardino? Il settore turistico del Veneto, da sempre trainante sul fronte economico e nazionale, quanto ne risentirà? Qualcuno, la politica in primis, dovrebbe rispondere a domande come queste, considerando che una vacanza felice serve al buon umore ma anche e soprattutto all’economia generale di un Paese.
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ddizionali regionali e comunali quando e se scatteranno peseranno non poco su stipendi e pensioni, come ha dimostrato uno studio del Centro assistenza fiscale della Cisl. A quanto pare l’aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33 per cento. “Questo vuol dire - spiegano al Caf-Cisl - che chi percepisce un reddito di 1.200 euro lordi al mese (15.600 all’anno) si vedrà trattenuti ulteriori 51 euro in un anno, e se il Comune ha già stabilito l’aumento dell’Irpef comunale, la trattenuta potrà arrivare fino a 98 euro, sempre annui. Naturalmente le cifre crescono al crescere del reddito. Per un lavo-
ratore con reddito basso, 1700 euro lordi al mese, 22.100 all’anno, l’aumento annuo dell’addizionale regionale sarà di 73 euro e con un eventuale incremento massimo, come già deciso ad esempio dal comune di Catanzaro, dell’Irpef comunale, si arriverà fino a 139 euro annui in più. Fortunatamente non tutte le amministrazioni comunali hanno deciso di utilizzare la leva dell’aumento dell’Irpef comunale per aumentare i propri introiti, così come concesso dalla manovra di Ferragosto firmata da Tremonti-Berlusconi che ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, quindi dall’inizio di questo anno, aumenti fino ad un livello massimo dello 0,8 per
cento. Nessuno dubita comunque che prima o dopo tutti, o quasi tutti i Comuni faranno ricorso a questa possibilità, visti i bilanci sempre più in negativo delle città italiane, anche quelle più piccole. Una buona notizia c’è, comunque, ma non si sa fino a che punto sia davvero buona, considerato che riguarda soltanto i percettori di redditi bassissimi. Solo i pensionati e i dipendenti con introiti talmente sottili da non dover pagare neppure l’Irpef principale, non dovranno subire aumenti di addizionale regionale e comunale. I pensionati che prendono fino a 7.535 euro all’anno e quelli oltre i 75 anni con reddito fino a 7.785. E i lavoratori con stipendio fino a 8.030 euro lordi all’anno.
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Consiglio Approvato lo scorso 21 marzo il “Previsionale” delle “grandi ristrettezze”
Zaia: “Il bilancio più difficile della storia della Regione” Al Veneto verranno a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare, il 26% in meno rispetto allo scorso anno
I
l governatore del Veneto lo ha definito il bilancio più difficile della storia emergenza sociale, con la manovra emendativa si è voluto dare risposta della Regione, e non perché per la sua approvazione si è andati avanti anche ad alcune richieste puntuali o di settore: 140 mila euro vanno a fino alle quattro di mattina, ma piuttosto perché con questo esercizio incentivare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi scontando per tre anni la economico la Regione è stata chiamata a mettere mano su alcune delle tassa automobilistica regionale, 100 mila euro all’avvio dei fondi sanitari tante situazioni difficili che il Veneto, come il resto d’Italia, sta attraversan- integrativi regionali, 150 mila per istituire la Fondazione Andrea Zanzotto do. Così, lungo la giornata dello scorso 21 marzo fin dal mattino si sono a Pieve di Soligo, 500 mila euro per sostenere l’attività di promozione avvicendati gli interventi dei vari consiglieri presentando nuovi ordini del teatrale svolta da Arteven, 50 mila euro per aiutare le imprese ortoflorogiorno, emendamenti, chiedendo, ad esempio, venisse ritirata la delibera frutticole a realizzare in sede punti di vendita dei loro prodotti. Il maxiecon la quale è stato tagliato il budget per la sanità privata, di reinserire i mendamento conferma inoltre le risorse destinate al trasporto pubblico fondi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, quelli per il ri- locale su ferro e su gomma (in totale 406 miioni di euro), modificandone pristino delle coste erose dalle mareggiate: un tira e molla estenuante però i criteri di assegnazione: 150 milioni ai treni regionali e 256 milioni malgrado la giunta avesse recepito parte delle richieste giunte dai gruppi al trasporto su bus e su acqua così ripartiti (49,5 per cento per i servizi di minoranza in un maxiemendamento di 24 articoli, tra i quali quello coi extraurbani, 34,5 per cento per i servizi urbani e 16 per cento per i servizi 12 milioni di euro da stanziare a sostegno dei disoccupati e delle famiglie di navigazione). Nel dettaglio i 12,5 miliardi del bilancio 2013 saranno in difficoltà. “Tutti - ha spiegato il presidente Luca Zaia al termine delle così ripartiti: a sanità e sociale quasi 8,8 miliardi di euro, per la mobilità votazioni - abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in regionale (infrastrutture) 759 milioni, per l’istruzione e la formazione passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a 425 milioni, per la salvaguardia di Venezia e della laguna 250 milioni, per rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal le politiche per la casa 174 milioni, per la tutela del territorio 132 milioni, welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla dramma- per il lavoro e l’occupazione 119 milioni, per l’agricoltura 98 milioni, per tica crisi economica. Il lavoro comune - sottolinea Zaia - ha portato buoni le piccole e medie imprese 71,4 milioni, per l’energia 43,4 milioni, 23,4 frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibiper il turismo, 6,7 per il commercio, 3,4 per promole, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere Per la prima zione e fiere. Sul fronte ambientale sono previsti speso per sostenere al massimo le esigenze dei volta in flessione 70 milioni per le politiche per l’ecologia, 46,7 miveneti”. Infatti, il bilancio 2013 risente su tutti i anche il fondo lioni per il ciclo integrato delle acque, quasi 52 mifronti delle “grandi ristrettezze” della finanza pub- sanitario lioni per la protezione civile. I fondi destinati alla blica visto che, tra patto di stabilità e riduzione dei regionale cultura ammontano a 16,8 milioni di euro, allo trasferimenti in Sanità, nel 2013 al Veneto verransport e il tempo libero vengono assegnati 1,8 miliono a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare. Il che ni. Infine per pagare interessi e oneri per mutui e prestiti sono previsti 584 significa che la quota di spesa a libera destinazione per la Regione si ridu- milioni, per il personale, le sedi e le spese di funzionamento della Regione ce così a 993 milioni, “il 26 per cento in meno rispetto allo scorso anno”, 223 milioni e per il funzionamento di Giunta e Consiglio 53,4 milioni. La calcolando anche i 40 milioni di euro di introiti attesi dalla vendita del pa- ‘cura dimagrante’ ha riguardato anche la legge finanziaria, asciugata a trimonio immobiliare regionale (attese dimezzate rispetto allo scorso una ventina di articoli, che introduce specifiche misure di spesa all’interno anno, dopo che due aste sono andate deserte) e per la prima volta, anche del bilancio 2013: 500 mila euro per la tutela dei prodotti a denominazioil fondo sanitario regionale, tradizionalmente sempre in aumento, sarà in ne d’origine protetta, 200 mila euro di contributo al Centro per la ricerca flessione: si passa dagli 8.444,9 milioni del 2012 agli 8.355,1 del in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova (Cirve), 300 mila euro 2013. La manovra emendativa finale apportata alla Finanziaria dal maxi- per la promozione del cicloturismo e del cicloescursionismo, 50 mila euro emendamento della Giunta e dal lavoro del Consiglio è riuscita a recupera- per i 150 anni del Cai, 40 mila euro per il meeting dei giovani veneti resire una cinquantina di milioni di euro, in parte sforbiciando decine di capito- denti all’estero, 100 mila euro per promuovere a livello locale i ‘contratti li del bilancio ordinario sin all’azzeramento di alcune voci (viene cancellata di fiume’. Le novità più consistenti introdotte dall’aula, con un emendala Scuola regionale di polizia locale), e in parte reimmettendo in circolo le mento a sorpresa approvato da una maggioranza ‘trasversale, sono i 2 risorse di vecchi fondi accantonati presso Veneto Sviluppo, nei Confidi o nei milioni di euro stanziati a favore dei pescatori del Basso Polesine e di fondi di rotazione a beneficio dello sviluppo delle piccole e medie imprese Chioggia e la possibilità - proposta dal gruppo della Lega e approvata con e del turismo. Le risorse così recuperate sono orientate in via privilegiata consenso unanime - per i fornitori della Regione e degli enti sussidiari, Ulss alle famiglie e delle imprese, attraverso l’istituzione del nuovo fondo a comprese, di certificare i crediti e ottenere così dal sistema creditizio l’antisostegno dei disoccupati e dei nuclei familiari in difficoltà (come detto cipo delle spettanze. Sul fronte delle entrate la finanziaria 2013 disciplina 12,3 milioni di euro, di cui 4,3 a sostegno degli affitti e del diritto alla le sanzioni per chi viola le prescrizioni stabilite dalla Regione per la costrucasa, 5 di compartecipazione alla spesa dei Comuni per l’inserimento la- zione e l’esercizio di centrali a biomassa, biogas e biometano e riduce vorativo in occupazioni socialmente utili e 2,8 per contrastare le situazioni l’ecotassa a quei comuni che incentivano la raccolta differenziata. Sul di povertà ed emergenza sociale) e 23,1 milioni di euro per lo sviluppo del fronte normativo, la finanziaria 2013, consente di ampliare gli edifici in sistema produttivo, ottenuti accorpando e razionalizzando fondi giacenti zona rurale sino ad un massimo di 800 metri cubi e dimezza a 250 euro presso Veneto Sviluppo. Altre risorse per le aziende, circa 21 milioni di il contributo che le ditte di autonoleggio devono pagare a Regione e Comueuro di cui 15 per lo sviluppo delle aziende polesane, vengono recuperate ni per gli autobus che hanno oltre 15 anni di vita e ne consente la circolasmobilizzando risorse accantonate e non utilizzate in programmi regionali, zione sino a 30 anni dall’immatricolazione senza più distinguere tra autonazionali e comunitari. Analoga operazione è stata fatta anche per soste- mezzi usati per il gran turismo e gli scuolabus. La finanziaria, infine, dà nere progetti turistici innovativi e sinergie tra i diversi comparti per prolun- mandato alla Giunta di predisporre, entro 90 giorni, la ristrutturazione e la gare la stagionalità: le risorse, che ammontano a 6 milioni di euro, vengo- razionalizzazione delle società controllate, anche prevedendo l’uscita della no recuperate dal fondo di rotazione per il turismo istituito nel 2002. Altri Regione da quelle società dove detenga, direttamente o indirettamente, 12 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole colpite dalle eccezio- quote minoritarie. E autorizza la Giunta a mettere in vendita palazzo Tornali avversità atmosferiche. Insieme a imprese, famiglie e situazioni di res-Rossini, la sede ausiliaria del Consiglio veneto acquistata nel 2003.
Palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto
L’opinione Lucio Tiozzo, Partito Democratico
“chisso dia le dimissioni”
“D
ue - dichiara - sono le svolte cruciali di questo bilancio che non sarebbero mai arrivate senza il pressing del Pd: l’aver recuperato ben 62 milioni di euro dormienti, che stavano Lucio Tiozzo nei cassetti della Regione e di Veneto Sviluppo e che ora vengono messi a disposizione delle imprese. Oltre a ciò, l’aver istituito il Fondo per le emergenze sociali. Su un terzo punto, quello del trasporto pubblico, la partita resta drammaticamente aperta. Riteniamo infatti che il riparto approvato sia illegittimo, in contrasto con la legge regionale vigente. Tanto basta per ritenere doverose a questo punto le dimissioni dell’assessore Chisso: un atto di coerenza che, senza equivoci, gli chiediamo di fare. Chisso infatti - prosegue Tiozzo assieme a Bruno Pigozzo, vice presidente della commissione Trasporti - ha previsto ed inserito una ripartizione di risorse prima ancora che le commissioni competenti, che avevano il compito di determinare i costi standard, i servizi e le tariffazioni minime, avessero chiuso il loro lavoro. In questo modo ha completamente scavalcato un percorso che, per legge, prevede la consultazione degli enti locali, delle aziende di trasporto e della commissione Trasporti. Il risultato è che viene penalizzato pesantemente il servizio su gomma regionale e quello di navigazione per Venezia, che in due anni ha subito decurtazioni per 11 milioni di euro”. Antonio Pipitone, Italia dei Valori
“bilancio insoddisfacente, maggioranza irresponsabile”
E’
un commento negativo quello che il consigliere regionale dell’IdV, Antonino Pipitone, dà al Bilancio e alla finanziaria regionale Antonio 2013. “Hanno bloccato per settimane il bilancio - scrive in una Pipitone nota l’esponente dipietrista - occupati a litigare per le loro marchette. In sanità tagli drammatici confermati, nel sociale orizzonte nero, nel lavoro si sono recuperati 40 milioni ma solo perché non erano stati utilizzati negli anni passati. Situazioni che stridono con i 400mila euro da spendere in sagre per l’identità veneta o i 500mila concessi dalla Giunta senza colpo ferire per associarsi ad Arteven. Un esempio lampante dell’ipocrisia della maggioranza prosegue Pipitone - è la bocciatura del nostro ordine del giorno che voleva ritirare la delibera che ha tagliato il budget per la sanità privata convenzionata. Il bilancio - sottolinea Gennaro Marotta - è una coperta corta che non ci soddisfa affatto”. Stefano Valdegamberi, Udc
“la finanziaria regionale non taglia gli apparati”
“S
i è fatto un gran parlare di riduzione dei costi degli apparati e delle strutture - ha spiegato in una nota il consigliere Stefano dell’Udc - razionalizzando gli enti, a partire dai consigli di Valdegamberi amministrazione, ma alla fine, come sempre, si è concluso con un nulla di fatto. Le mie proposte di accorpamento delle Ulss, di abolizione della legge pasticciata sulle unioni dei comuni montanti, dell’accorpamento delle Ater, etc, sono state, una dopo l’altra, rigettate. Anzi, invece di ridurre gli enti se ne sono creati di nuovi: è stata costituita una fondazione e si è diventati soci di una società per la promozione del teatro. Tutto al contrario degli indirizzi sulla spending review. Peccato, un altra occasione persa”.
Dario Bond, Popolo delle Libertà
“lanciato importanti segnali a imprese e famiglie”
“C
ome Pdl avevamo proposto il sostegno ai fondi di solidarietà già nel dicembre scorso – spiegano Dario Bond e PiergiorDario Bond gio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale - per questo possiamo dire di aver centrato l’obiettivo. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di un insieme di misure di welfare volte al reinserimento lavorativo e al ruolo attivo dei Comuni, che vengono individuati come nuovi centri della solidarietà. Sono poi importanti anche i segnali lanciati al mondo dell’impresa e alle aree più problematiche come il Bellunese e il Polesine”, sottolineano i due esponenti del Popolo della Libertà. “A fine gennaio, in prima Commissione, avevamo auspicato lo “smontaggio” della bozza di bilancio. Oggi, con il lavoro di tutti, possiamo dire di aver fatto un passo avanti, un cambio di mentalità che sarà utile anche per gli anni a venire”.
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34 14 Cultura veneta Arte Nel 50esimo della tragedia, un’opera di Cagol invita ad andare oltre
Diga del Vajont: un raggio per nuove prospettive Un lampo, una luce per non dimenticare la tragedia. Un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente di Alain Chivilò
S
ono trascorsi cinquant’anni dal tragico evento del Vajont e tutta l’area conserva e fa traspirare un’aria di pensiero funebre per coloro che vivono, per chi passa vicendevolmente dal Friuli al Veneto e per coloro i quali ritengono la meta “turistica” da visitare. La rabbia, il dolore, la commozione e il rispetto devono essere sempre mantenuti alti, però tutto il territorio è inteso solamente come uno scempio determinato dall’ottusità dell’uomo. Tale ambito è un dato di fatto, però è necessario fare un passo in avanti senza dimenticare. Le potenzialità di ripartenza esistono e l’Arte potrebbe tracciare la via giusta che dalla memoria guarda “oltre”. Da questo concetto parte e si genera la performance artistica dell’artista trentino Stefano Cagol (Trento 1969). Lo scorso 5 marzo è partita la I tappa di un progetto internazionale denominato “La fine del confine (della mente)”. Da una postazione mobile un potente generatore irradia un forte raggio di luce che taglia orizzontalmente il paesaggio. Ecco che lungo la strada che porta a Erto e Casso, in
un’area parcheggiabile proprio sopra e centralmente la diga, Cagol ha fatto partire un lampo improvviso che ha squarciato la fine della vallata, facendosi osservare anche nella parte terminale dell’area di Longarone. Un messaggio che in questo luogo vuole indicare la ripartenza per un possibile ed effettivo slancio futuro grazie anche all’arte. Ecco una testimonianza dell’artista. La fine del confine (della mente). Una performance europea che parte dalla Diga del Vajont. Il luogo diventa effettivamente centrale perché il destino ha fatto si che s’incontrasse con il mio modo d’intendere l’arte. Il progetto è nato per la Barents Art Triennale di Kirkenes in Norvegia ed è un’idea di arte pubblica. Da questa località, posta sul confine della Russia oltre il circolo polare artico sul Mare di Barents, parte un potente raggio di luce che supera questo difficile confine. Un’idea, se vogliamo semplice, che assume connotati storici, simbolici molto forti. Per sviluppare la performance anche in Italia ho pensato a Dolomiti Contemporanee che già avevo apprezzato negli anni passati per il loro agire.
In successione dopo un incontro con Gianluca D’Incà Levis, aver visitato il museo presso l’ex scuola di Casso e nel contempo aver visto per la prima volta dal vivo il luogo della diga del Vajont, ho capito che questo progetto doveva essere fatto in questo territorio. L’ambiente ha fatto assumere maggiore importanza imprimendo forti significati: un raggio di luce che oltrepassa e supera la diga nel cinquantenario dal tragico evento. Una luce che vuole decretare una fine del confine inteso nella sua totalità, al fine di non dimenticare la tragedia per immediatamente superarla con un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente che si erge ancora immobile. Cercare dunque di andare oltre a quello che è accaduto perché non lo si può distruggere, bensì è possibile superarlo contemporaneamente attraverso segni simbolici dell’arte di oggi, riuscendo così a pensare a un futuro che deve esistere per tutta l’area. Non guardarsi sempre indietro, ma oltrepassare nel ricordo questo confine che è in tutti noi. Un luogo che potrebbe essere inteso come ricerca, stimolo,
Il grande fascio di luce attraversa la valle, teatro della tragedia che costò la vita a oltre 2.000 persone cultura, arte e situazioni positive. Non una visita di turisti per vedere i resti di una tragedia, bensì una meta per un futuro che non si fermi solo a cinquant’anni fa. Dalla Diga del Vajont alla Tofana di Rozes di Cortina. Dalla Tofana di Rozes parte invece il progetto così com’era stato pensato. Ossia un lungo viaggio verso il nord d’Europa toccando la Germania, la Danimarca fino alla Norvegia. C’è un sottotitolo al progetto “la fine del confine” che ritengo molto importante: “della mente”. Noi essere umani siamo pieni di confini e questa luce che faccio viaggiare traccerà i cieli per un futuro e un superamento ulteriore. A Cortina voglio dare una visione delle Dolomiti diversa dalla
classica iconografia a cui tutti siamo abituati. Montagna che diventa futuro centrale del mondo. Nel 2011 la partecipazione alla Biennale di Venezia. Anche nel 2013? Il progetto di due anni fa è legato a questa luce che irradio ora. Si trattava di evocare e provocare il confine. Quindi una stimolazione per arrivare a questo attuale livello. Ho utilizzato mezzi primari e simboli antichi come il fuoco che rivitalizzasse questo confine della vita, del corpo e delle idee. Nell’edizione del 2013 partecipo all’interno del neo padiglione delle isole Maldive, ossia una nazione che a fine secolo sarà sommersa dall’oceano.
Arte e montagna
Gipsoteca di Possagno
TECNOLOGIA PER ANTONIO CANOVA
Un granitico progetto per Dolomiti d’oggi
L
I
l percorso è già stato tracciato qualche anno fa con “la danzatrice con i cembali”: la tecnologia contemporanea viene in aiuto alla Gipsoteca di Antonio Canova di Possagno restaurando quelle sculture che furono danneggiate dal bombardamento del 1917, essendo stata la pedemontana del Grappa scenario bellico. Sono passati quasi cento anni e le opere sono rimaste monche. Una alla volta, negli anni futuri, si potranno ammirare nella loro completezza grazie a un processo inverso di restauro. Se il gesso era fondamentale per il ripristino del marmo, ora l’originale stesso viene utilizzato per ripristinare “l’opera prima” sita nella Gipsoteca. Attraverso l’utilizzo di una scansione tridimensionale dell’opera unica, che può essere sita in tutto il mondo dato i cambiamenti di proprietà e di luoghi,
si creano con il gesso le parti mancanti che andranno poste a ripristino di quelle rovinate a Possagno. Grazie alla generosità delle Associazioni dei Rotary Club International di Bassano del Grappa, Asolo e Pedemontana del Grappa, Bassano Castelli, Vicenza Nord – Sandrigo e Asiago – Altopiano dei sette comuni, la statua del principe Henryk Lubomirski della Gipsoteca, un armorino con arco faretra e frecce, avrà la sua testa partendo dall’originale in marmo, che si trova presso il castello di Lubomirski a Lancut in Polonia, distante 400 km da Cracovia. La statua nacque quando il giovane principino Henryk, in viaggio in Italia con la zia Elzbieta Lubomirski Chartoriski, nel 1788 entrò in contatto con lo studio del Maestro a Roma, luogo in cui fu commissionata l’opera. Furono necessari 5 anni e nel 1793 fu ultimata proprio da Antonio Canova. Al.Ch.
’Arte nella montagna è possibile? In un territorio privilegiato per l’uomo turistico contemporaneo da millenni di cambiamenti geologici, l’Arte può essere volano per produrre ricchezza e valore aggiunto per una cultura a vari livelli? L’archeologia industriale della montagna e luoghi andati in oblio possono essere delle ripartenze? La risposta è già stata tracciata da tre anni ed è senza dubbio affermativa: sì. Nel 2011 nasce il progetto Dolomiti Contemporanee che divulgando l’Arte nella montagna ha utilizzato siti industriali dismessi che hanno trovato nuova vita dopo le manifestazioni artistiche. Dalla fine del 2012 la scuola elementare di Casso, dopo un accurato restauro, rinasce per ospitare eventi d’Arte. Un luogo propulsore di vita, simbolo di ripartenza e non di ricordo passivo. Nella’ambito della performance di Stefano Cagol abbiamo incontrato il curatore dell’innovativo progetto Gianluca D’incà Levis. Un progetto originale e innovativo. Il titolo, che racchiude svariate iniziative, è Dolomiti Contemporanee. Il nostro scopo è d’intendere le Dolomiti non come cartolina, dato l’elevato target turistico, bensì come alto contenuto culturale. Il termine contemporanee non vuole assumere l’aspetto temporale perché individua temi di vario tipo da trattare attraverso spunti innovativi. Il volano di partenza è stato dall’inserimento di questi luoghi nell’Unesco, assumendo così maggiori significati fisici e metaforici. Qual è agire effettivo? L’idea verte nel portare l’arte contemporanea nella montagna uscendo dai consueti luoghi delle grandi città italiane e da una visione alpina tradizionale. E’ una modalità per avvicinarsi a questo peculiare paesaggio in modo nuovo. E’ un sistema che non decora l’area alpina con manifestazioni
artistiche, perché propone contenuti dall’alto valore aggiunto anche dopo la conclusione dell’evento. A Casso c’è uno spazio espositivo permanente Nell’area della Diga del Vajont è necessario vivere e assumere una nuova identità contemporanea dove sia possibile generare immagini nuove. E’ necessario che si superi la tragedia di mezzo secolo fa. Questo non vuol dire dimenticare o fare andare nell’’oblio il tragico evento accaduto, ma tale area deve lanciare scenari alternativi. Al drammatico passato, che rimarrà sempre aperto, è necessario affiancare anche un futuro di ulteriore partenza. La performance di Stefano Cagol è significativa perché fornisce un’immagine nuova alla diga non più leggibile come solo una lapide. Parliamo di questi luoghi con contenuti nuovi, in quanto non vogliamo fare come i più di 200 mila turisti che si fermano solo a guardare e poi vanno via. Vogliamo generare nuove spinte culturali, nuove riflessioni con modalità alternative di gestione delle risorse del territorio. Nuovi eventi per il 2013? Si e li stiamo ancora delineando. E’ già confermato l’utilizzo del Castello di Andraz a Livinallongo in partnership con il Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo. Al.Ch.
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16 Cultura veneta
Cultura veneta 37
Archeologia A palazzo della Ragione fino al prossimo 17 novembre
Venetkens, iniziato il viaggio tra gli antichi veneti di Mauro Gambin
In mostra la selezione di tutto ciò che appartiene a quei mille anni in cui si è originata e sviluppata una civiltà
Nelle foto alcuni reperti in mostra nella prima foto a sinistra situla Benvenuti
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“U
na mostra che non ha precedenti, una mostra che difficilmente potrà essere eguagliata. E’ il meglio del meglio che c’è”. Alla presentazione della mostra dedicata ai Veneti antichi, “Venetkens” ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Padova fino al prossimo 17 novembre, sono state usate parole importanti, sia dall’assessore alla Cultura del comune patavino, Andrea Colasio, sia dal Sovrintendente beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè che, ovviamente, dal promotore del progetto Claudio Capovilla, presidente gruppo Icat. “In passato – ha spiegato l’assessore Colasio – ai Veneti antichi sono state dedicate mostre locali, contingenti al concludersi degli scavi archeologici
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e conseguenti convegni. Parliamo comunque di eventi sporadici, l’ultima in termini cronologici è quella tenutasi ad Este, nel ’98, “Lungo l’Adige ridente” ma riguardava esclusivamente i ritrovamenti dell’area atestina e montagnanese. In questa occasione, invece, abbiamo perseguito l’obbiettivo di raccogliere la selezione di tutto ciò che è stato trovato in quell’area vastissima compresa tra Po, Alpi, Tagliamento e mare Adriatico: Veneto antico, la casa per quasi mille anni, dal X al II sec. a.C., di quelli che a tutti gli effetti possiamo considerare i nostri progenitori. Una terra che rappresenta un unicum nella protostoria, l’uomo di 3500 anni fa, infatti, per motivi ancora in larga parte sconosciuti abbandonò la fascia prealpina per trovare rifugio nella pianura veneta ed è l’unico territorio dove non hai mai smesso di dimorare e di esercitare l’arte della palafitticultura nelle lagune adriatiche che è poi l’origine di un singolare e prezioso isolamento dei secoli successivi, quell’isolamento che finì anche con il dare forma a Venezia e il
Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria a pieni voti, ha approfondito la chirurgia orale, la parodontologia e l’implantologia presso le Università di Goteborg e di Liegi e dal 2005 si occupa quasi esclusivamente di riabilitazione implantoprotesica. Quotidianamente si dedica alla Riabilitazione Totale su Impianti a CARICO IMMEDIATO(“il sorriso in un giorno”) con un altissimo tasso di successo. Pratica l’implantologia secondo le tecniche più attuali come ad esempio l’implantologia computer guidata.
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favorire una mentalità molto autonomista che resiste tuttora. Trovare continuità nel carattere dei veneti antichi con gli attuali forse non sarebbe difficile o almeno non lo è più di quanto non sia stato difficile prendere coscienza della presenza di questa civiltà. Solo verso la fine dell’800, infatti, il numero e la qualità di reperti diventarono elementi inconfutabili della presenza di una cultura che andava separata da quella successiva dei romani e non aveva niente da invidiare a quella etrusca, degli osci o degli apuani, coetanei dei veneti. Anzi, per grandezza, per raffinatezza e per la durata di entrambe si può tranquillamente affermare che per troppi secoli i veneti antichi sono stati sottostimati da quelli contemporanei. I principali musei archeologici del veneto hanno messo a disposizione alcuni dei loro oggetti di incredibile bellezza e importanza, reperti, alcuni dei quali, mai esposti prima: l’ambra del baltico che veniva semilavorata nel Polesine prima di riprendere la via del Mediterraneo, le collane di perline in pasta vitrea che oggi si vendono nei principali negozi di souvenir del mondo o il pettine d’avorio identico a quello esposto al museo di Alaior a Minorca attribuito alla civiltà talaiotica: tracce di autentica modernità come se il mondo da allora non avesse mai smesso di essere globalizzato. Vasi, situle in rame (la Benvenuti merita da se il biglietto), bronzetti, schizzi di scrittura, le cose di tutti i giorni e quelle che designavano il rango, presentate in sequenza cronologica, in percorsi educativi, con ricostruzioni virtuali molto efficaci per rivivere quegli antichi riti. Lo spazio dedicato al culto dei morti, quello dei cavalli o ai rapporti con gli altri popoli affacciati al Mare nostrum, restituiscono fin dentro ai particolari le paure, i motivi di orgoglio e i rapporti con il resto del mondo che facevano parte della vita politica e privata di allora. La mostra dunque è di valore, è moderna nella proposta al visitatore (auspicabile una massiccia presenza delle scuole) che attraverso laboratori didattici e di approfondimento ne uscirà sicuramente coinvolto. Ah, per chi lo volesse sarà anche possibile uno scavo simulato e la visita degli scavi sotto il Palazzo della Ragione.
38 28 Sì, viaggiare LOMBARDIA
Sotto il segno dei Gonzaga
MANTOVA E SABBIONETA UN TEMPO FIERE RIVALI ENTRAMBE RESE GRANDI DALLA POTENTE E ILLUMINATA SIGNORIA LOCALE OGGI SONO ACCOMUNATE DALLA TUTELA DELL’UNESCO UN BELLISSIMO ITINERARIO CONSENTE DI AMMIRARE I LORO STRAORDINARI TESORI E DI CONOSCERE LA LORO STORIA A PARTIRE DALLE GESTA DI VESPASIANO NONCHÈ DI DEGUSTARE PIATTI TIPICI COME I TORTELLI DI ZUCCA E IL RISOTTO ALLA PILOTA DA SCOPRIRE IN BUS O IN BICICLETTA Sabbioneta e Mantova costituiscono un unicum straordinario. Tanto che l’Unesco le ha inserite insieme nel Patrimonio dell’umanità, meritevoli quindi della massima tutela. Dal 9 marzo scorso è stata istituita persino una linea di collegamento “lento” (comodo e dedicato) tramite il Bus Unesco. Un’alternativa valida e conveniente all’utilizzo dell’automobile, un viaggio di 45 minuti, senza fermate intermedie, con agevolazioni per gruppi e famiglie. Il biglietto di andata e ritorno costa 8 euro a persona (5 la sola andata). Per i gruppi 6 euro, mentre viaggiano gratis i bambini sotto i 12 anni. Due le tipologie di viaggio disponoibili per turisti e amanti dell’arte: un servizio fisso nei giorni festivi e prefestivi e uno a chiamata, personalizzato per gruppi, a prezzo agevolato (dal lunedì al venerdì). La Linea Unesco è pensata anche per il cicloturista: il carrello agganciato al bus può contenere fino a 40 biciclette. Informazioni: www.apam.it Esiste anche una ciclovia che permette di compiere i 47 chilometri del tragitto fra le due città sulle due ruote attraversando suggestive zone di campagna. I due eventi clou dal punto di vista culturale sono programmati per i primi di settembre: a Sabbioneta la “Notte bianca della cultura” e a Mantova il “Festivaletteratura”. Info: www.mantovasabbioneta-unesco.it
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uesta è la storia di un piccolo borgo padano di contadini che alla metà del ‘500 si trasformò in pochi anni in una capitale di respiro europeo... Non si può cominciare a parlare di Sabbioneta senza parlare di Vespasiano Gonzaga, il principe illuminato che l’ha pensata, creata e in pochi decenni resa grande e bella. Armoniosa e superba. Vespasiano ha fatto tutto come per incanto, come avviene in una favola. Perchè Sabbioneta in fondo è una favola, sospesa com’è in una dimensione onirica, dove passato e presente si fondono armoniosamente. In un mix di arte, cultura e paesaggio.Sabbioneta è per definizione una delle “città ideali” del Rinascimento, come lo fu ad esempio Pienza, costruita per diventare il modello di un’epoca. Ieri come oggi è legata fortemente a Mantova, nel segno soprattutto dei Gonzaga, alla cui corte in fondo Vespasiano si è ispirato per il suo progetto. Concepito più per rivaleggiare fieramente in fatto di bellezza e di potenza proprio con la stessa Mantova, a dire il vero, perchè nelle sue intenzioni la città fortezza doveva diventare un’altra capitale. Uno scrigno di tesori d’arte. E il suo sogno Vespasiano l’ha in parte realizzato, come tutt’oggi si può riscontrare, seppur al termine di un’esistenza travagliata, spesa fra guerre, vita di corte (a 15 anni venne mandato dalla zia Giulia Gonzaga alla corte di Spagna...), gloria, vari matrimoni e tanti lutti. Come quello per la morte del figlio Luigi, perito a 15 anni in un incidente occorsogli mentre era a cavallo. Incidente sulla cui natura però gli storici rimangono scettici, in quanto persiste il sospetto che il ragazzino possa essere stato ucciso incidentalmente proprio dal padre. Il trionfo di Vespasiano è datato 1577, quando dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo ottenne il titolo di Duca e di Principe del Sacro Romano Impero. Così in quel momento furono due i duchi Gonzaga al trono contemporaneamente:
un’iMMagine Fatata di MantoVa Vista da uno dei suoi tre lagHi, il palazzo ducale di MantoVa Visto dall’alto. sopra: una Veduta di sabbioneta, cittÀ ideale del rinasciMento, detta ancHe “piccola atene” per i suoi tesori. a destra uno delle sale aFFrescate piÙ FaMose di palazzzo te a MantoVa, tortelli MantoVani e il teatro all’antica di sabbioneta. nella Foto di copertina: Vespasiano gonzaga (a sinistra) e la sua corte: le celebri statue lignee sono conserVate al palazzo ducale di sabbioneta. in alto a sinistra: il centro di sabbioneta e una Vista aerea di MantoVa
Vespasiano, personaggio forte e fiero, onorato in Europa, e Guglielmo che a Mantova accumulava ricchezze, ma era confinato nella sua misantropia e nella sua limitaata mentalità provinciale. E per di più era di salute cagionevole e gobbo. Vespasiano ricostruì Sabbioneta con gusto e ambizione, partendo dalla Porta Imperiale, dal Palazzo Ducale e da quello del Giardino, sino al Teatro all’Antica, che volle nel 1587 dopo un viaggio a Venezia. Scelse persino i marmi del mausoleo che lo avrebbe accolto dopo la morte. La fiera indipendenza di Sabbioneta non durò molto. A Vespasiano successe la figlia superstite Isabella che tentò di dare un futuro al sogno del padre, ma ben presto la città venne di nuovo inglobata a Mantova sotto il segno (e il controllo politico e militare) dei Gonzaga. Già, Mantova. Una delle capitali europee
del Rinascimento. I Gonzaga la governarono per quattro secoli, arricchendola d’arte e di cultura. Grazie al loro mecenatismo la città, che ancora oggi si dipana attorno al Palazzo Ducale, è diventata un concentrato di splendori. La presenza di tre laghi intorno al borgo medievale l’ha protetta da uno sviluppo sconsiderato, evitando le deturpazioni che purtroppo, specie nell’ultimo dopoguerra, hanno rovinato altri centri storici. Dickens ne rimase incantato. Mentre Orio Vergani, in tempi molto più recenti, definì quell’isolamento fisiologico, quasi genetico, che la caratterizza “una solitudine come destino”. La genesi di Mantova è ammantata di leggende. La storia invece dice che è stata, dapprima, insediamento di Etruschi e Gallocenomani. Nel 214 a.C. Mantua divenne “oppidum” romano e poi “municipium”. Bisogna però attendere il XII secolo
perchè Mantova diventi libero comune e riesca a intraprendere quel cammino di crescita che la portò a diventare una delle città più importanti dell’Italia di allora. I Gonzaga la resero sfarzosa e culturalmente progredita. La città di Virgilio vanta una concentrazione di monumenti unica, a cominciare (oltre naturalmente all’imperdibile Palazzo Ducale, reggia dei Gonzaga) da quel Palazzo Te che ricorda vagamente i fasti gioiosi di Versailles. Costruito tra il 1525 e il 1535, Palazzo te è una fastosa villa suburbana, unita alla città grazie al prosciugamento del lago Paiolo e la copertura della Fossa Magistrale. Nella seconda metà del Quattrocento lasciò importanti tracce della sua arte a Mantova il pittore padovano Andrea Mantegna, uno dei grandissimi innovatori della sua epoca, maestro della prospettiva e del “trompe l’oeil”. La visita della sua casa fa parte
di ogni itinerario di scoperta della città. Ma Mantova è bella da percorrere anche senza metà. In piazza delle Erbe e dintorni c’è sempre una bella animazione. I mantovani sono gioviali, amano indugiare all’ora dell’aperitivo nei tanti locali che occhieggiano sotto i portici o lungo le vie centrali. Da non perdere anche il Museo Nuvolari, dove sono conservati i cimeli conquistati dal leggendario pilota del secolo scorso. E non si può andare a Mantova senza assaggiare i tortelli di zucca, vero patrimonio gastronomico di cui la città vanta la primogenitura. E quindi la ricetta originale, oggi imitatissima. Ma la cucina mantovana propone anche il sorbir d’agnoli, gli agnolini in brodo, il risotto alla pilota con carne di maiale. E poi lo stracotto d’asino con la polenta, il cappone con uvetta e pinoli e la torta sbrisolona. Invita al brindisi il vivace Lambrusco locale.
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L’abbazia cistercense di Follina
Collocata nell’alta valle del Soligo, deve il suo nome alla follatura della lana attuata nella zona probabilmente sin dall’epoca preromana e, su scala industriale, in quella romana e medioevale
di Vesna Maria Brocca
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a storia del Comune di Follina e delle sue bellezze paesaggistiche e architettoniche corrono di pari passo con la storia della Vallata nella quale trovano collocazione il noto Castelbrando (ex Castello Brandolini) a Cison di Valmarino, i laghi di Tarzo e di Revine, il Passo di Praderadego e il percorso ciclo-turistico Claudia Augusta Altinate. L’ambito della Vallata riguarda la pedemontana Trevigiana dal Piave alla Val Lapisina e comprende il versante sud delle prealpi, l’alta valle del Soligo e le prime corde collinari da Tarzo a Valdobbiadene sul Piave. Situata in posizione incantevole nell’alta valle del Soligo, Follina deve il suo nome alla “follatura” della lana, attuata nella zona probabilmente sin dall’epoca preromana e, su scala industriale, in quella romana e medioevale. La zona ebbe uno sviluppo notevole dopo il Mille, ad opera di un gruppo di dodici monaci cistercensi provenienti dall’abbazia di Chiaravalle
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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.
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Luoghi da conoscere
Grande Guerra
L’abbazia cistercense di Follina
SACRARIO AUSTRO-UNGARICO DI FOLLINA DEDICATO ALLA GRANDE GUERRA
segue dalla pagina precedente
(Milano) che bonificarono la valle paludosa e fondarono la celebre abbazia di Follina, meta di frequenti pellegrinaggi. Fin dal 1170 i monaci cistercensi iniziarono da subito un importante opera di bonifica dei terreni che gli vennero donati da Sofia Da Camino e proprio grazie al loro paziente lavoro di “risanamento”, la valle circostante prese il nome di “Sanavalle”. Il santuario fu eretto intorno alla metà del XII secolo, in stile romanico e successivamente ampliato in forme gotiche tra i secoli XIII e XIV. Di particolare bellezza architettonica l’originale torre campanaria di stile romanico a pianta quadrata, il più antico manufatto presente nel complesso architettonico dell’abbazia, che si erge dall’incrocio della navata centrale con il transetto di destra. Degno di nota poi l’adiacente e suggestivo chiostro romanico che è in sostanza il giardino chiuso dove i monaci pregavano, meditavano e da cui accedevano a tutti gli altri spazi dell’abbazia. Il chiostro venne costruito nel 1268 (prima della basilica), quando cioè i monaci cistercensi si insediarono nel monastero, come dimostra l’incisione su pietra posta sulla parte nord del chiostro stesso; oggi è ancora perfettamente conservato nell’elegante effetto di movimento creato
I monaci cirstercensi di Chiaravalle bonificarono la valle paludosa e fondarono l’abbazia dalle colonne che lo costituiscono. L’attuale basilica presenta la tipica costruzione a pianta latina con la facciata rivolta a ponente e l’abside rivolta a levante proprio come prevedeva la simbologia cistercense.
All’interno della basilica sono da segnalare diverse opere da sempre oggetto di venerazione e pellegrinaggio. L’abbazia di Follina è visitabile tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00; non è permessa l’entrata in basilica con gruppi di visita durante lo svolgimento delle funzioni religiose. Per ulteriori informazioni e visite guidate al complesso abbaziale è possibile contattare i padri dell’abbazia al tel. 0438-970231.
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ra il 1917 e il 1918 la Marca trevigiana fu teatro di uno dei fronti più importanti della Grande Guerra: lungo il corso del Piave si scontrarono per la battaglia decisiva gli eserciti di Italia ed Austria-Ungheria e dei loro alleati. Numerose sono ancora oggi le tracce sul territorio trevigiano di quei tragici eventi. Una di queste è il cimitero austro – ungarico di Follina che nasce durante l’occupazione austriaca della Vallata nel novembre del 1917 in appoggio allo Feldspital 1505, l’ospedale militare austriaco allestito presso l’ex lanificio Andretta che oggi ospita la Casa di Riposo S. Giuseppe. In questo cimitero militare, dove allora ebbero sepoltura oltre ottocento soldati di Austria, Ungheria, Cechia, Germania, Polonia, Slovacchia, Romania, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Slovenia, Ucraina, ed Italia, è stato realizzato un monumento sacrario nel quale riposano, all’ombra delle loro bandiere unite a simbolo di ritrovata fratellanza fra i popoli, le 77 salme recuperate anche se rimane sconosciuto il numero di quanti in questo prato hanno ancora mantello e sepolcro.
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Vacanze
La nuova frontiera del camping si chiama Glamping Un nuovo modo di campeggiare glamour, all’insegna del relax e dell’ecologia di Vesna Maria Brocca
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opo la delusione di una gita di Pasquetta fuori porta con l’ombrello a portata di mano e la sciarpa al collo, sembra che ad aprile il bel tempo abbia deciso di farla da padrone. Ed ecco che, con il profumo dei fiori e la brezza tra i capelli, la voglia di partire per una settimana di vacanza diventa irresistibile. Ma dove andare? E come fare se il budget a disposizione scarseggia e noi siamo delle persone ormai abituate ad ogni confort e i panni dell’avventuriero tout court all’Indiana Jones ci stanno stretti? Nessun problema, oggi la nuova frontiera delle vacanze si chiama “glamping”, una campeggio glamour ed ecologico dotato di tutti i confort e in piena armonia con l’ambiente. L’era del campeggio spartano è finita. Mai più ore interminabili sotto il sol leone a montare una tenda o in piedi in fila per le docce nei vari camping del mondo. È giunta l’ora di dire basta anche alle
punture di zanzare quale trofeo da mostrare ad amici e parenti di essere uno spirito libero e anche un po’ selvaggio e in sintonia con la natura. Adesso il mercato offre delle tende molto chic arredate come una vera casa, bagno privato, rete wi-fi e… spingetevi pur oltre con la fantasia perché se lo desiderate potete avere a vostra disposizione anche un maggiordomo. E allora, vi starete senz’altro chiedendo, il vero spirito del campeggio dov’è finito? Non esiste forse più? È proprio questa la novità assoluta: queste casette mobili dalla svariate forme (dalla classica tenda, all’igloo fino ai carri del vecchio west) sono immerse, e quasi sperdute, nella natura e costruite secondo standard ecocompatibili di qualità. Insomma, sarete sempre immersi nella totale tranquillità della natura ma il vostro “appartamento” sarà dotato di ogni lusso desiderato. Se immaginate, ad esempio, il vostro campeggio in una tenda in stile Indiani d’America, esiste.
L’avventura non è mai stata così a portata di tutti Se invece volete provare il brivido di dormire in una vecchia carovana spagnola… c’è anche quella. Questa moda è nata negli USA e poi si è diffusa nel resto del mondo, soprattutto Africa ed Europa, ma sta muovendo i primi timidi passi anche in Italia. I prezzi e le caratteristiche variano moltissimo, partendo da un minino di 30 euro a notte a salire. Sbizzarritevi pure con la lista dei desideri, perché oggi quasi tutto è possibile, specialmente all’estero dove il rapporto qualità-varietà-prezzo è molto concorrenziale. Per verificare se esiste davvero un campeggio di lusso come lo desiderate voi provate a consultare il sito “Go Glamping”, il primo sito sull’argomento e sicuramente il più ricco di contenuti e proposte “around the world”. Per rendere l’idea nel concreto, di seguito riportiamo il programma tipo di un campeggiatore che decide di partire con famiglia al seguito per una vacanza “all’aria aperta” e praticare il cosiddetto ciclismo da montagna e, visto che ci siamo, provare
anche il brivido del rafting, l’ormai nota discesa su un particolare gommone (chiamato per l’appunto “raft”) lungo un fiume. Quindi abbiamo la componente dell’avventura, ma con il “glam camping” aggiungiamo un tocco di glamour. Esempio calzante è una possibile vacanza negli Stati Uniti e più precisamente nello Stato dello Utah in quella zona nota con il nome di Moab che si trova a poche ore di macchina a sud-est di Salt Lake City. Questo luogo si potrebbe definire come il paradiso per chi ama il ciclismo da montagna e fare rafting nel Colorado River. Trovandoci negli USA dove è nato per l’appunto il “glam camping”, non sarà difficile trovarne uno che soddisfi le nostre aspettative. La giornata tipo inizia dopo il check-in che consente di abitare la nostra super tenda. Se si vuole cucinare subito fuori dalla tenda per assaporare lo spirito del campeggiare, è possibile farlo a pic-nic nel campo e si può usufruire anche di barbecue nelle aree pic-nic designate. Se però vi manca la materia prima, basta chiedere al personale che provvederà a tutto, preparandovi pure la merenda con le prelibatezze tipiche del posto da portare al sacco. E se di notte volessimo guardare le stelle e fare filò accanto
ad un fuoco? Nessun problema, il personale vi fornirà un kit con tutto il necessario per accendere un fuoco all’aria aperta di notte nel deserto fuori dalla tenda. Non avete portato con voi una mountain bike o un’automobile? È possibile noleggiare tutti i modelli desiderati e più adatti all’escursione prevista. E se fa troppo caldo nel deserto? Beh, la tenda ovviamente ha l’aria condizionata. E se la mattina non ho voglia di preparare la colazione? Basta ordinarla. Il campeggio rappresenta ormai la soluzione ideale per scappare dal traffico e dallo smog cittadino e vivere la natura in totale sicurezza. Non servono più corsi di sopravvivenza estremi per provare il brivido di dormire tranquilli all’aria aperta sotto le stelle, accendere un falò nel mezzo del deserto o salire in sella e partire verso mete ormai non più ignote. Mai più notti insonni a lottare con zanzare, tafani e serpenti, oppure boccheggiare per il caldo insopportabile. Oggi l’avventura viaggia di pari passo con il confort e la sicurezza, anche a prezzi accessibili e soprattutto in strutture ecosostenibili. Basta un click.
FORMARE ALL’AZIONE Ecco come liberare le potenzialità umane e professionali ai giorni nostri
Formazione significa “formare all’azione”. Che riguardi il singolo o l’organizzazione, in entrambi i casi aiuta a diventare più abili nel realizzare gli obiettivi. Siamo davvero capaci di ottenere ciò che vogliamo o desideriamo? Sia esso un obiettivo lavorativo piuttosto che un accordo con una persona, migliorare una relazione, gestire situazioni conflittuali o di stress. L’obiettivo di Gmb Group Academy è proprio questo: fornire gli strumenti necessari alle persone per migliorare la qualità delle proprie relazioni, private e lavorative, imparare a gestire le risorse umane “liberando” le loro potenzialità in modo che possano esprimersi al meglio. Quale imprenditore non vorrebbe che i propri collaboratori producessero al meglio? Quale genitore non vorrebbe che il proprio figlio si realizzasse in modo soddisfacente? Purtroppo la società ci porta spesso a una introversione, a rinunciare, a soccombere, e spesso solo per una questione di scarse abilità sociali e comunicative. Gmb Group Academy è un progetto che nasce dai concetti di sinergia e di relazione, che a nostro avviso sono particolarmente indispensabili in questo periodo storico. Un pool di professionisti che offre una vasta gamma di consulenza e formazione: spunti, idee, strumenti per migliorare la qualità della nostra vita e attività lavorativa. Non solo nozioni che arricchiscano il nostro sapere, bensì soprattutto “modi”, “abilità”, “capacità” che ci permettano di esprimerci al meglio e far esprimere al meglio chi ci sta attorno.
FORMAZIONE IN ROSA Gmb Group Academy ha voluto dedicare dei percorsi alle donne che vogliono conoscersi meglio, migliorare la propria vita, stare bene con se stesse e con gli altri, confrontandosi su tematiche che riguardano la propria crescita interiore, lo sviluppo di abilità sociali, il miglioramento della propria autostima, la gestione della vita quotidiana, famigliare, lavorativa e interpersonale. Le possibilità sono diverse, partire da serate loro dedicate (BEN-ESSERE DONNA), su temi di volta in volta diversi, fino a corsi specifici:
I FONDATORI GIAN MARIA BERTIN Imprenditore esperto nelle aree della comunicazione e nella costruzione di ambienti aziendali moderni e innovativi attraverso il metodo della “maieutica relazionale e aziendale” sostenuto dalle tecniche del Quick turning e Visioning, pone il focus sul trasferire ad imprenditori e manager una cultura rivoluzionaria attraverso la quale imparare ad estrarre velocemente e con efficacia dalle risorse umane, attitudini e talenti per ottenere il massimo potenziale esprimibile. Diverse le aree di competenza: “Public speaking, coaching”, training mirato per start up e Franchisor, consulenza “one to one” per affiancare gli imprenditori nell’innalzamento del “problem solving”, nell’autorigenerazione e ridimensionamento dei problemi. Nel corso degli anni matura una profonda conoscenza sulla creazione di brand a cui collegare sviluppo di reti commerciali dedicate a core business diversi con particolare attenzione al settore immobiliare e alla consulenza nel Real Estate di lusso. CRISTINA BORDIN Psicologa clinica, formata in psicoterapia cognitivo comportamentale, è esperta nelle aree dello sviluppo delle risorse personali, delle abilità sociali e relazionali. Oltre all’attività clinica ha svolto ruoli di coordinamento e formazione di risorse umane. Responsabile di redazione, consulente commerciale, imprenditrice, negli anni ha collezionato una varietà di esperienze che le permettono di avere una visione ampia a livello manageriale, dalla gestione grazie alla conoscenza dei profili psicologici, fino a quella organizzativa dei processi di comunicazione. Oltre a dirigere la Gmb Group Academy, in qualità di psicologa clinica, si occupa personalmente dell’area educativa (corsi dedicati a genitori, insegnanti, aspiranti tate), dello sviluppo delle risorse psicologiche (autostima, gestione del conflitto e dello stress), delle abilità comunicative e relazionali. Nei contesti aziendali, spesso il gruppo vive i successi come luce riflessa, come qualcosa che non gli appartiene direttamente bensì che rimane esclusivamente di proprietà del leader, dell’imprenditore. Questa base motivazionale è insufficiente e fondamentalmente inumana, pertanto ogni imprenditore o manager che prosegue incurante nel trasferimento della sua leadership per induzione, prima o poi dovrà fare i conti con il turn-over aziendale. Nei periodi di crisi, gli scopi personali, vengono drasticamente a galla e le aziende ed i gruppi, apparentemente coesi, in realtà si identificano con le proprie incoerenze. Lo sviluppo di un’azienda si muove di pari passo con la guida sicura, rapida e lucida del suo leader e di chi, con lui, condivide
mete da raggiungere e direzioni da seguire. La costruzione di un progetto si delinea come trasformazione coerente degli scopi personali e dalla perseveranza nel mantenerli immutabili, valori intramontabili di fronte alle intemperie. Crediamo nella splendida energia dell’essere umano e della sua progressiva abilità di auto rigenerarsi partendo da se stesso, attraverso uno sviluppo cosciente e reale della propria ambizione perché possa,con essa, imparare a guidarne le meravigliose scoperte senza sentirne il peso… anche quando fuori tutto sembra rallentare. Vogliamo avvicinarci così agli imprenditori ed ai manager che desiderano affrontare un percorso di matura consapevolezza, perché prima di ottenere risposte possano
QUANTO MI PIACCIO?! Mira al potenziamento dell’AUTOSTIMA. Non esistono ricette magiche per migliorare la propria autostima, bensì è necessaria l’intenzione di conoscersi meglio e fare un percorso personale di crescita. Liberarsi dalle credenze che ci limitano e sostituirle con nuove che ci permettano di riprendere in mano la nostra vita verso una maggiore auto realizzazione e soddisfazione. CHE TIPO DI DONNA SEI RAZIONALE, IMPULSIVA O EMOTIVA? Sei una donna riservata, formale, ti fai guidare dalla ragione, controllata nelle emozioni, ordinata e organizzata… Sei una donna tesa all’affermazione di se stessa, dinamica, dominante, spesso impulsiva, passionale e non le mandi a dire… Sei una donna solare, gentile, sentimentale, ti fai guidare dall’esperienza e hai bisogno del contatto con le persone… Incontri per conoscerci meglio e valorizzare la nostra autenticità attraverso la conoscenza di quelli che sono i punti di forza e le “aree di miglioramento” per gestire in modo più efficace la comunicazione, migliorare le abilità sociali ed evitare inutili conflitti. Il LABORATORIO DI AUTOBIOGRAFIA è un progetto rivolto a persone che desiderano, partendo dalla propria storia personale, affrontare un percorso di autoconoscenza. Ricostruire la propria storia, partendo dal ricordo di semplici episodi, è un’avventura mentale che può aver profondo valore di ricerca della propria identità, liberazione catartica di nodi rimasti irrisolti, comprensione di dinamiche familiari e personali. DAL MAL-ESSERE AL BEN-ESSERE E’ un percorso che ha l’obiettivo di aiutare i partecipanti a scoprire quali sono le cause sottostanti alle preoccupazioni che hanno condotto alla condizione di stress psicofisico, ad imparare delle tecniche di rilassamento, a modificare l’approccio cognitivo guardando alle situazioni in un’ottica nuova, meno spaventosa sviluppando capacità di affrontare i problemi e risolverli nella maniera più efficace.
info@gmbgroup-academy.it Sede Operativa: via Palestro 32/a 35129 Padova TEL e FAX 049 2031141
MESSAGGIO PUBBLIREDAZIONALE
LA MAIEUTICA SOCRATICA SBARCA IN AZIENDA Socrate aveva come obiettivo la spontanea estroversione del suo interlocutore affinchè lo stesso “liberasse” le proprie idee ed opinioni sincere senza imposizioni. La Maieutica è un approccio formativo moderno, integralmente dedicato all’effettivo sviluppo del potenziale umano, il cuore di ogni azienda che si rispetti. Il dialogo è il punto focale del processo, perché ha come premessa la corretta attenzione verso l’altro, che esclude l’omissione delle reali intenzioni (interessi). Il principio della comunicazione estrattiva prevede di insegnare alle aziende la reciprocità nel trasferimento di ciò che si pensa e non di “ciò che si pensa di dover dire” per mantenere immutati o mutevoli i personali interessi. Quando un organico ed un gruppo scambia esclusivamente per interessi e finalità personali, ogni giornata è in realtà calarsi in una parte recitata. Il principio delle aziende “teatri” è proprio questo, si conoscono i ruoli e le parti di chiunque, ma non si conosce mai davvero chi collabora con noi. Da qui il meccanismo delle interpretazioni quali difese che scattano automaticamente dallo scetticismo. Questi nemici, demoliscono le migliori ipotesi di aumento della crescita collettiva e di conseguenza aziendale.
acquisire con grande dignità la capacità di farsi le giuste domande.
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Dott. Lara Tasso
PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE
Alluce valgo: trattamento conservativo e chirurgico
L’autostima può essere definita come l’amore che abbiamo per noi stessi, e deriva dal confronto tra i successi ottenuti e le aspettative corrispondenti (Ja Dott.ssa Sofia Biasioli
In questo articolo presento una breve trattazione sulla deformità podologica chiamata “alluce valgo” e sui principi generali del suo trattamento. L’alluce valgo è una patologia molto comune del piede che colpisce prevalentemente le donne in un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e in Italia circa il 40% della popolazione ne sembrerebbe affetto. Il primo a descrivere questa deformità del piede fu Laforest nel 1782, chirurgo di corte di Luigi XVI di Francia, che ne attribuì l’unica causa scatenante alle scarpe troppo strette e con il tacco troppo alto. In realtà, nella forma più comune, si tratta di una patologia ad eziologia multifattoriale in cui la componente ereditaria possiede un ruolo fondamentale, ma alla quale si possono aggiungere altri cofattori di tipo intrinseco ed estrinseco. Da definizione l’alluce valgo è una deformità della I’articolazione
metatarso-falangea, caratterizzata dalla deviazione laterale dell’alluce, dallo spostamento mediale del I metatarso e dalla lussazione dei sesamoidi, le due ossa accessorie localizzate sotto la testa del I metatarso. Il risultato è una limitazione funzionale del movimento dell’articolazione corrispondente. Caratteristica è la presenza di una protuberanza sul versante interno della testa del I metatarso, più o meno voluminosa, comunemente conosciuta con il nome di “cipolla”, a cui si può associare una borsite, ovvero un’infiammazione generata dall’attrito tra il piede e la calzatura. A livello della “cipolla” spesso la cute appare lucida, tesa, sottile ed arrossata e, nei casi più gravi, ulcerata. Frequentemente accade che alla deviazione dell’alluce si associa la deformità a martello o ad artiglio del secondo dito, causata dalla ripercussione sui raggi esterni dell’insufficienza funzionale
del primo dito. Con il progredire della patologia, il secondo dito può andare incontro ad una sublussazione o ad una lussazione e, deviando medialmente, si sovrappone all’alluce rendendo quasi impossibile calzare la scarpa. Nelle forme più avanzate la dislocazione dorsale del 2° dito e successivamente del 3° e del 4°, provocando un aumento della pressione progressione della patologia. Obiettivi che introdotta in Italia una nuova, conosciuta con a livello plantare, determina la comparsa si possono raggiungere calzando scarpe il nome di “percutanea” o “Mis”, la quale di metatarsalgie da trasferimento spesso in pellame morbido, con pianta larga, presenta un post-operatorio quasi privo di resistenti al trattamento ortesico. Il trattamento tomaia automodellante o termoformabile dolore e, dal punto di vista riabilitativo, conservativo è, infatti, utile nei casi di alluce ed utilizzando dispositivi ortesici, realizzati più rapida se paragonata alle tecniche valgo privo di sintomi o quelli in cui, per su misura dal PODOLOGO, quali plantari, tradizionali. Importante è sottolineare che diversi motivi, non è possibile l’intervento ortesi in silicone, feltraggi e bendaggi. l’intervento viene solitamente indicato chirurgico e, tuttavia, non è da considerarsi L’obiettivo del trattamento chirurgico è, quando il paziente lamenta dolore o se risolutivo. Tale terapia incruenta deve essere invece, quello di correggere la deformità la deviazione dell’alluce è responsabile in grado di alleviare i disturbi, come il dolore e di mantenere un avampiede funzionale di uno squilibrio dell’appoggio e, quindi, in prossimità della “cipolla” e delle teste dal punto di vista biomeccanico. Numerose dell’intera deambulazione. Interventi che metatarsali e deve garantire una migliore sono le tecniche chirurgiche di correzione abbiano un fine puramente estetico sono distribuzione dei carichi senzaLARA aggravare la -utilizzate, DOTT. TASSO Psicologo Lavoro – Tel. – e-mail: lara.tasso@libero.it ma del da poco tempo ne 3381151335 è stata attualmente sconsigliati.
DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)
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PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE L’OCULISTA
Dott.ssa SofiaCrepaldi Biasioli Dott. Valerio
Alluce valgo: trattamento Manifestazioni oculari della dislessia conservativo e chirurgico
InLaquesto una dislessiaarticolo è pocopresento conosciuta breve trattazione sullagli deformità in Italia nonostante esperti podologica chiamata valgo” stimino che almeno“alluce 1.500.000 e sui principi generali del suo di bambini sotto i sette anni ne trattamento. L’alluce valgo è una siano affetti. Recentemente ho patologia molto comune del piede visitato un bambino inviatomile che colpisce prevalentemente per leindiffi coltàcompresa che avevatranella donne un’età i 40 presumibilmente e lettura i 60 anni e in Italia circalegate il 40% della popolazione ne sembrerebbe ad un disturbo visivo, ma, da un affetto. Il primo aesame descrivere questa approfondito oculistico deformità del piede fu Laforest nel non emergevano difetti visivi 1782, chirurgo di corte di Luigi XVI nè patologie. Il bambino era di Francia, che ne attribuì l’unica dislessico, cioè manifestava un causa scatenante alle scarpe disturbo della lettura e della troppo strette e con il tacco troppo scrittura pur nella presentando alto. In realtà, forma più intelligenza normale comune, si tratta di unae assenza patologia ad multifattoriale in cuiola di eziologia problemi psicologici componente ereditaria nerurologici. Il possiede bambinoun ruolo fondamentale, alla non quale dislessico legge ema scrive si possono aggiungere altri cofattori in maniera automatica ma di tipo intrinseco ed estrinseco. impegnando massimo Da definizione all’alluce valgo le è sue capacità e le sue energie, una deformità della I’articolazione stancandosi rapidamente, metatarso-falangea, caratterizzata dalla deviazione laterale dell’alluce, commettendo errori e
dallo spostamento del I imparando poco. Inmediale altri termini metatarso e dalla lussazione dei l’atto della lettura si svolge sesamoidi, le due ossa accessorie attraverso la percezione visiva, localizzate sotto la testa del I il riconoscimento delle singole metatarso. lettere che compongono la Il risultato è una limitazione parola e la comprensione di ciò funzionale del movimento che viene letto. Nei dislessici dell’articolazione corrispondente. questi elementi sono alterati. Caratteristica è la presenza di una protuberanza sul versante Gli errori più comuni interno sono della del I metatarso, più o quellitesta di confondere le lettere meno voluminosa, comunemente che sono visivamente simili conosciuta con il nome di “cipolla”, ma orientate diversamente o a cui si può associare una borsite, che hanno suoni similigenerata v-f,govvero un’infiammazione c,b-p,d-t. Leggono le parole dall’attrito tra il piede e la calzatura. contrario (capra-carpa), Aallivello della “cipolla” spesso la sbagliano sequenza cute appare lalucida, tesa, delle sottile edlettere, arrossata e, nei casii più gravi, invertono numeri ulcerata. (21–12), Frequentemente hanno diffiaccade coltà che alla deviazione dell’alluce nelle tabelline. Può essercisi associa la deformità a martello confusione fra destra e sinistra, o ad artiglio del secondo dito, mancinismo, difficoltàsui raggi nel causata dalla ripercussione calcolo nelle sequenze spazio esterni dell’insufficienza funzionale temporali come o del primo dito. Con i il giorni progredire della patologia, il secondo i mesi dell’anno. A volte dito si
può andare movimenti incontro ad una riscontrano oculari sublussazione o ad una lussazione confusi e irregolari durante e,la lettura deviando con medialmente, difficoltà nellesi sovrappone all’alluce rendendo pause e nel ritmo delle parole. quasi impossibile calzare la scarpa. Il bambino può perdere Nelle forme più avanzate la fiducia in sè stessodele 2° avere dislocazione dorsale dito del comportamento. e disturbi successivamente del 3° e del In provocando oftalmologia l’argomento 4°, un aumento della pressione a livello plantare, è sempre stato poco determina trattato lama comparsa di metatarsalgie la possibilità che l’oculistada trasferimento spesso resistenti al sia il primo a evidenziare trattamento ortesico. tale disturbo lo colloca in un Il trattamento conservativo è, infatti, ruolo importante indirizzando utile nei casi di alluce valgo privo piccolo paziente agli diil sintomi o quelli in cui, per diversi specialisti si occuperanno motivi, non che è possibile l’intervento della terapia e non cioè è da il chirurgico e, tuttavia, considerarsi risolutivo. Tale terapia neuropsichiatria infantile e il incruenta deve Si essere in grado logopedista. considera chedi alleviare i disturbi, come il dolore almeno il 10% dei bambini in in prossimità della “cipolla” e delle età scolare presenti problemi teste metatarsali e deve garantire di dislessia spesso con dei caratteri una migliore distribuzione carichi di familarietà. La diagnosi nei senza aggravare la progressione primipatologia. anni di scuola elementare della Obiettivi si possonocomplicata raggiungere può che essere
calzando scarpe in pellame morbido, con pianta larga, tomaia automodellante o termoformabile ed utilizzando dispositivi ortesici, realizzati su misura dal PODOLOGO, quali plantari, ortesi in silicone, feltraggi e bendaggi. L’obiettivo deletrattamento chirurgico dall’abilità dalla intelligenza è,delinvece, quello bambino. Non dic’è correggere mai una lavera deformità e di dalla mantenere guarigione dislessiaun avampiede funzionale dal punto di tanto che molti si accorgono vista biomeccanico. di averne sofferto solamente in Numerose sono le tecniche età adulta. Non si esclude che chirurgiche di correzione spesso si ma trattidadi poco un disturbo utilizzate, tempo ne“emotivo”benché è stata introdottanon in esistano Italia una
nuova, conosciuta con il nome di “percutanea” o “Mis”, la quale presenta un post-operatorio quasi privo di dolore e, dal punto di vista riabilitativo, più rapida se paragonata alle tecniche tradizionali. Importante è sottolineare che l’intervento viene solitamente prove al riguardo. Compito indicato quando il paziente lamenta dell’ oftalmologo è sollecitare dolore o se la deviazione dell’alluce una valida collaborazione è responsabile di uno squilibrio tra gli specialisti interessati dell’appoggio e, quindi, dell’intera riconoscendo quando possibile deambulazione. Interventi che il difetto per meglio curarlo e abbiano un fine puramente estetico prevenirlo. sono attualmente sconsigliati.
DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo DOTT. VALERIO e TecnicoCREPALDI ortopedicoOspedale Tel. 377/9982047S.Antonio Padova Chioggia v.crepaldi@libero.it (fronte ospedale)
gestito prevalentemente dai Servizi Sociali dei Comuni: essi ricevono le domande, valutano la sussistenza dei requisiti di
senz’altro ci occuperemo prossimamente. Una volta presentata la domanda (valida una volta per tutte anche per gli anni successivi),
riguarda la tempistica e il funzionamento del procedimento di erogazione dell’assegno di cura, va osservato come le buone intenzioni
per un effettivo miglioramento della propria qualità di vita, con comprensibili riserve sulla valutazione di efficacia della prestazione.
46 I nostri esperti Assistente Sociale Laura Traversi
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La Regolazione Naturale della Fertilità (RNF)
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
La RNF è naturale, perché CONSONA con la natura umana, non è contraccezione con uso dei mezzi naturali. Il mio intervento è fondato sul concetto che l’uomo è un essere ragionevole e che in ogni persona è presente l’aspirazione al bene, alla dignità, alla libertà. A partire da questo è possibile costruire insieme una società dove ci sia spazio per tutti e dove le diversità sono capaci di convivere. Questa aspirazione è parte irrinunciabile della natura umana, indipendentemente dalle epoche storiche. La convinzione che ci sia una legge morale naturale universale ovvero INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI per indicare all’umanità una via maestra per affrontare la questione della sessualità in generale e della regolazione dei concepimenti. I papi si espressero a difesa della Vita, appoggiandosi sugli STUDI medici di varie discipline, i quali confermarono che la RNF è consona con la natura umana quindi con la DIGNITA’
della persona. Mentre, come affermò Josef RÖTZER, il fondatore del primo metodo naturale sintotermico, “la pillola non è degna di noi” e non possiamo delegare la nostra RESPONSABILITA’ di conoscere il ciclo femminile a dei farmaci che lo distruggono, quindi distruggono una parte di noi (senza contare quelle che ci perdono la vita o diventano sterili). Papa Ratzinger scrisse in “Caritas in Veritatae”: “Non può avere solide basi una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana”. La contraccezione, a mio avviso, è una forma di disistima, perché comporta una lesione della femminilità nel corpo e nella psiche e rifiuta l’esercizio della conoscenza e della RAZIONALITA’ nei processi legati alla vita umana e alla meravigliosa avventura della relazione di coppia basata sul dialogo.
Urge quindi un cambio di mentalità; un GRADUALE passaggio dalla CATENA: contraccezione – aborto malattie veneree ( le quali comportano sterilità) – fecondazione assistita con la sperimentazione e la morte degli embrioni, uteri surrogati, eutanasia, clonazione … In questa CATENA il corpo umano ha un significato negativo di un materiale grezzo da manipolare e l’uomo diventa una massa a disposizione. Propongo invece a passare ad una visione positiva, razionale, ecologica, cristiana, dove il corpo viene vissuto come espressione di un’anima. La collana che propongo è la promozione della Vita attraverso la RNF, la genitorialità responsabile, le terapie (dove possibile) della infertilità, la crescita nel dialogo e nella mutua accoglienza. Accoglienza di un Io e di un Tu reale, non virtuale. In Italia stanno a disposizione degli interessati i centri nei quali vengono proposti questi percorsi di crescita: WOOMB (world organisation ovulation method Billings, i
centri INER del professore RÖTZER e il centro ambrosiano CAMEN. Sembrano dei nomi tanto lontani ma insegnano ad osservare una realtà vicinissima, i segnali di fertilità della donne in tutte le sue tappe: la pubertà, l’adolescenza, la ricerca della gravidanza, l’allattamento, il periodo dopo il parto, la premenopausa, come osservarsi dopo la sospensione di un contraccettivo ormonale, come vivere quando non si cerca una gravidanza. Urge tornare o scoprire quella dimensione di cui parla Giovanni Paolo II nella lettera “Mulieris dignitatem” 1988( “La dignità della donna”), dove uomo e donna accolgono di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio e che in questa somiglianza risiede il fulcro della persona e della natura umana, degna di RISPETTO. In questa dimensione c’è anche una perfetta pari dignità tra l’uomo e la donna. La donna non deve gareggiare contro l’uomo ma nel volto di Gesù scopre la sua dignità, cioè chi è.
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Dott. Laura Traversi
L’assegno di cura regionale
Nell’ambito delle prestazioni di natura economica di cui può beneficiare una persona non autosufficiente, la Regione Veneto ha sistematizzato nel 2006, all’interno di un più ampio ragionamento sulle politiche a sostegno della domiciliarità, un contributo istituito già negli anni ’90 e che ora prende il nome di “assegno di cura”. Nel disegno complessivo si colloca a fianco di altri interventi, di competenza di Comuni e Aziende Sanitarie, per favorire la permanenza a domicilio di persone non autosufficienti (anziani e disabili) che possono essere adeguatamente assistite da familiari o da personale privato; le buone intenzioni legislative sono quelle di sostenere, con un incentivo economico, la scelta di mantenere a casa la persona malata anziché ricorrere a percorsi di residenzialità (Case di riposo, Istituti di ricovero). Pur trattandosi di contributi regionali, il procedimento di richiesta ed erogazione è gestito prevalentemente dai Servizi Sociali dei Comuni: essi ricevono le domande, valutano la sussistenza dei requisiti di
accesso al contributo, gestiscono il flusso informativo con la Regione ed infine liquidano l’eventuale assegno; la domanda può essere presentata dalla persona non autosufficiente o da un suo familiare quando si verificano alcune condizioni tra cui: essere una persona che necessita di una assistenza continuativa e importante, per esempio perché non è più in grado di camminare; avere una malattia (Alzheimer e altre forme di demenza, Parkinson) che richiede una stretta supervisione se non la presenza continuativa di qualcuno in casa; essere una persona non autosufficiente con una assistente familiare privata (badante) anche solo per alcune ore della giornata. A differenza dell’indennità di accompagnamento (di cui abbiamo già parlato), il diritto a percepire l’assegno di cura è vincolato ad una condizione di reddito posseduto dall’interessato/a e dalla famiglia con lui/lei residente, calcolato attraverso lo strumento dell’ISE di cui senz’altro ci occuperemo prossimamente. Una volta presentata la domanda (valida una volta per tutte anche per gli anni successivi),
corredata dalla documentazione reddittuale che dimostri di possedere i requisiti richiesti, l’Assistente Sociale del Comune di residenza del beneficiario e il suo medico di base compilano una scheda di rilevazione del bisogno assistenziale e sanitario; la scheda, utilmente inserita nel programma informatico regionale dagli Uffici Comunali, esprimerà un punteggio di gravità del caso e lo stesso sistema definirà sempre in modo automatico l’importo teorico mensile da assegnare alla persona. A questo punto per il cittadino l’iter è concluso: gli rimarrà il compito di segnalare eventuali modificazioni della situazione che potrebbero determinare una modifica del punteggio e quindi dell’importo dell’assegno (aggravamenti), o la sospensione del beneficio (con l’ingresso in struttura residenziale si perde il diritto all’assegno) e annualmente di presentare ai Servizi Sociali la certificazione reddittuale (ISE). Da qui in poi invece, per ciò che riguarda la tempistica e il funzionamento del procedimento di erogazione dell’assegno di cura, va osservato come le buone intenzioni
Assistente Sociale Laura Traversi
regionali si scollino dalla realtà dei bisogni delle persone e delle loro famiglie, queste ultime fin troppo investite di compiti di cura e assistenza e poi lasciate sole ad organizzarsi e a far tornare tutti i conti. Anzitutto la prestazione richiesta oggi, quand’anche riconosciuta, verrà materialmente erogata tra un anno e mezzo circa, con buona pace della famiglia che nel frattempo dovrà farne senza o anticipare di tasca propria; in secondo luogo, considerato che si tratta di fondi regionali che dipendono dalla disponibilità di bilancio annuale, potrebbero di anno in anno ridefinirsi, venendo meno l’elemento di certezza del beneficio; l’entità dell’assegno poi (da un minimo di 50 � ad un massimo di 400 � al mese circa) nella maggior parte dei casi non è determinante per la costruzione di un serio progetto di domiciliarità; infine possiamo senz’altro aggiungere che in questo momento non è possibile sapere se e come l’assegno sia utilizzato dai beneficiari per un effettivo miglioramento della propria qualità di vita, con comprensibili riserve sulla valutazione di efficacia della prestazione. www.percorsi.pd.it M publiredazionale Messaggio essaggio publiredazionale
CAF CIA PADOVA Le novità del Modello 730/2013
La Regolazione Naturale della Fertilità (RNF)
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
Quali sono le novità principali del Modello 730 di quest’anno? Il 730 del 2013 presenta alcune importanti novità: le più significative sono quelle riguardanti l’introduzione e la Lanatura RNF èsostitutiva naturale, perché CONSONA dell’Imu. Ma non è con la natura umana, è tutto: vista l’importanza degli non immobili contraccezione con uso dei mezzi entrano in gioco anche le modifiche alle naturali. Il mio intervento fondato popolari detrazioni del 36% èe del 55%. sulCome concetto che l’uomo è un essere si esplicano le modifiche all’Iragionevole e che in ogni persona è mu? presente l’aspirazione al bene,l’Ici, allain L’Imu, che dal 2012 sostituisce dignità, allava libertà. molti casi a sostituire anche l’Irpef e Alepartire da questo è possibile relative addizionali dovute sucostruire terreni e insieme una società dove ci sia fabbricati. Nella fattispecie, nell’spazio ambito per e dove le diversità sono capaci deitutti terreni, qualora non affittati, l’impodistaconvivere. aspirazione è municipaleQuesta comprende anche l’Irpef parte irrinunciabile della natura umana, e le addizionali sul reddito dominicale, indipendentemente dallerimane epoche mentre il reddito agrario legato storiche. La convinzione che ci sia (per una i alle ordinarie imposte sui redditi legge morale naturale universale ovvero terreni affittati, invece, sono dovute sia INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, l’Imu sia l’Irpef). Paolo VI, Giovanni Paolo II, E dunque, relativamente ai Benedetto fabbricati, XVI per indicare all’umanità unacontrivia come si deve comportare un maestra per affrontare la questione della buente? sessualità in generale regolazione Per quanto concerneeidella fabbricati, la nuodei concepimenti. I papi si espressero va tassa sostituisce l’Irpef purché a gli difesa Vita, locati. appoggiandosi sugli stessi della non siano Inoltre, solo Imu STUDI di varie quali anchemedici per quelli che discipline, sono stati iconcesconfermarono che la RNF è consona con si in comodato gratuito. Naturalmente lal’Irpef natura con umana quindi con la DIGNITA’ tutte le relative addizionali,
continuano a sussistere nelle ipotesi di terreni e fabbricati affittati. L’Irpef va corrisposta, se dovuta, anche per gli immobili che godono dell’esenzione dall’ Imu, anche se “liberi”. Per indicare quedella persona. esistono le caselle 9 e 12 sta tipologia Mentre, comee sono affermò Josef nel RÖTZER, del modello collocate quadro il Afondatore del primo metodo naturale (terreni) e nel quadro B (fabbricati). sintotermico, “lapopolari pillola detrazioni non è degna Riguardo alle 36% die 55% noi” cosa e non possiamo delegare la accade quest’anno? nostra RESPONSABILITA’ di conoscere La casa, in materia di detrazioni di imil posta, ciclo rimane femminile a dei farmaci lo regina indiscussa, che al pundistruggono, quindidetrazioni distruggono unae to che le popolari del 36% parte di noi (senza contare quelle che ci del 55%, prima sottoposte al rinnovo perdono la vita o diventano sterili). Papa legislativo annuale, hanno ottenuto la Ratzinger scrisse in Veritatae”: stabilizzazione nel“Caritas Tuir e,innel 2013, si “Non può avere solide basi una apprestano alla ricongiunzionesocietà in una che mentre afferma valoriQuest’anno quali la sola– modalità di sconto. dignità persona,alla36% giustizia e la parlaredella di detrazione è sbagliato, pace – si contraddice radicalmente almeno parzialmente, in quanto le spese accettando le piùedilizie diverse riguardantieletollerando ristrutturazioni efforme di disistima e violazione della fettuate dal 26 giugno scorso al 30 vita giuumana”. gno 2013 rientrano nella detrazione al La50%, contraccezione, avviso, una invece il tettoadimio spesa per ilè quale forma disistima, perché passa comporta si può di usare l’agevolazione da 48 una lesione della femminilità nel corpo a 96 mila euro. e Come nella si psiche e rifiuta l’esercizio della suddivide lo sconto nel 2013? conoscenza e della RAZIONALITA’ A partire da quest’anno, lo sconto sinei diprocessi legati alla vita umana e alla vide in 10 quote annuali per tutti i citmeravigliosa avventura della tadini, indipendentemente dall’relazione età. Fino diall’ coppia basata sul dialogo. anno scorso i contribuenti con età in-
feriore a 75 e 80 anni potevano scegliere una detrazione ripartita in modo abbreviato, 5 o 3 rate. Quali sono le scadenze da rispettare per le agevolazioni e il “risparmio Urge quindi degli un cambio energetico” edifici? di mentalità; un GRADUALE passaggio dalla Il 30 giugno rappresenta il termine ulCATENA: contraccezione – aborto timo anche per quel che concerne la malattie veneree ( le quali comportano detrazione Irpef/Ires del 55% relativa sterilità) – fecondazione assistita con ai lavori volti al risparmio energetilacosperimentazione e la morte degli degli edifici. Il primo luglio, infatembrioni, surrogati, ti, il bonusuteri energia si unirà eutanasia, con quello clonazione … In questa CATENA il ristrutturazioni(la nuova agevolazione corpo umano ha un signifi cato negativo a tempo indeterminato, già determinata dinell’articolo un materiale16-bis grezzodel da Tuir manipolare e nella mil’uomo diventa una massa a disposizione. sura del 36% su spese non superiori a Propongo invece a passare ad una 48mila euro, si chiamerà “Detrazione visione positiva, razionale, ecologica, delle spese per interventi di recupero del cristiana, dove il corpo viene vissuto patrimonio edilizio e di riqualificazione come espressione di un’anima. energetica degli edifici”). LaInfine collana propongo la promozione va che ricordato che, ècon l’ultimo tredella Vita attraverso la RNF, genitorialità no utile, sono rientrati nella 55% anche i responsabile, terapie (dove possibile) costi sostenutileper la sostituzione di boidella infertilità, lacon crescita dialogo e ler tradizionali scaldanel acqua a pomnella pa dimutua caloreaccoglienza. dedicati alla produzione di Accoglienza di un Io e di un Tu acqua calda sanitaria. reale, non virtuale. In Italiadelstanno a Quali sono le altre novità Modello disposizione degli interessati i centri 730 di quest’anno? nei quali vengono proposti questi I contributi sanitari obbligatori versapercorsi di crescita: WOOMB ti al Servizio sanitario nazionale(world con il organisation ovulationdimethod Billings,cii premio assicurativo responsabilità
centri INER del professore RÖTZER e il centro ambrosiano CAMEN. Sembrano dei nomi tanto lontani ma insegnano ad osservare una realtà vicinissima, i segnali di fertilità della donne in tutte le sue tappe: la pubertà, l’adolescenza, la ricerca della gravidanza, l’allattamento, il periodo dopo il parto, la premenopausa, come osservarsi dopo la sospensione di un contraccettivo ormonale, come vivere quando non si cerca una gravidanza. Urge tornare o scoprire quella dimensione di cui parla Giovanni Paolo II nella MassiMo lazzarin, responsabile provinciale servizi alla lettera “Mulieris dignitatem” 1988( “La persona cia dignità donna”), dovemoto uomo e vile per della i veicoli (automobili, ecc..) donna accolgono di essere creati solad potranno essere portati in deduzione immagine e somiglianza di Dio e che tanto per la parte eccedente i 40 euro. in questa risiede il fulcro della Infine,somiglianza ultima novità, il modello CUD persona e della natura umana, degna di necessario per la presentazione della RISPETTO. Dichiarazione dei Redditi non verrà Inpiùquesta c’è Ilanche una inviatodimensione ai pensionati. Patronato perfetta pari dignità tra l’uomo e la e CAF della Cia sono a completa didonna. La donna non deve gareggiare sposizione dei pensionati per la stamcontro l’uomodel mamodello. nel volto di iGesù pa gratuita Tutti penscopre la sua dignità, cioè chi è. sionati si possono rivolgere presso gli
uffici della Confederazione di Padova.
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FITNESS E BENESSERE
Marco Canova ANNI 80: SI andava in piscina per imparare a nuotare. ANNI 90: si andava in piscina per imparare a nuotare e per nuotare un paio di ore in libertà, e qualcuno iniziava la prima ginnastica in acqua. ANNI 2000: si è iniziato ad andare in piscina per imparare a nuotare, per nuotare, per allenarsi (sempre di più i giovani ed adulti che si iscrivono a squadre agonistiche), per stare meglio, per gareggiare, per praticare Acquagymhydrobike-Acqua Zumba e divertirsi. L’acqua non più come sinonimo del nuoto ma come nuovo modo di fare sport e movimento. La piscina del futuro è ormai una realtà sempre più diffusa: si va in piscina con i bambini per i primi corsi nuoto o quelli avanzati (oggi l’età di inizio ai corsi è scesa dai canonici 5-6 anni ai 6 mesi con i corsi riservati ai neonati accompagnati in acqua dai genitori…..uno spettacolo assistere ad una lezione), si accompagna il figlio/a agli allenamenti della scquadra agonistica, si va a nuotare in libertà, e se adulti, si frequenta la piscina invece della palestra per fare del Fitness-Acquatico: acquagym, hydrobike, la nuovissima “Acquazumba”“.
La palestra del 2000, la piscina
Acqua=Nuoto? No, non solo nuoto: acquagym, fitness, acquazumba e tanto altro! La piscina ormai è sempre più un punto di riferimento di chi vuole fare sport, magari con tutta la famiglia assieme: eh si, mentre è sempre più difficile per una famiglia trovare una palestrache possa ospitare simultaneamente il genitore ed il figlio allo stesso orario per fare attività diverse, la piscina da questa possibilità (non tutte a dire il vero, ma le più grandi o le più organizzate si); ecco che mentre il figlio frequenta il corso nuoto , il genitore nuota liberamente oppure fa acquagym (e se c’è una palestra annessa alla piscina, frequenta un corso a tema per i genitori o fa fitness in assoluta libertà -– poche nella nostra zona queste realtà, a Casal di Scodosia, Sant’Urbano, Pressana-vr- o Monselice le uniche realtà che offrono sia la palestra che la piscina ). Ma poi, perche scegliere la piscina invece della palestra o un altro sport? Parliamo dei benefici fisici ed atletici: qual è lo sport più completo in assoluto?
Il Rugby! (uso le gambe, il corpo, la forza, la velocità, l’astuzia, il cervello) però il RUGBY non si può fare tutti ed a tutte le età assieme (anche se ci sono le categorie under 6 o gli old over 40), allora che sport rimane? IL NUOtO: SI USA tUttO IL CORPO! Tutto il corpo lavora nuotando: i piedi, le dita dei piedi, le gambe, uso gli addominali ed i dorsali, i muscoli dei glutei, lavorano i muscoli delle spalle,quelli del torace, si usano anche i muscoli del collo e di tutto il tronco, le mani e le braccia, insomma è in assoluto lo sport più completo al mondo. E poi, non fa male: mentre a Rugby qualche” bottarella “ o trauma può capitare!!!!! nel nuoto l’assenza della gravità essendo il corpo in acqua, ne elimina i traumi tipici di alcuni sport terrestri (quanti microtraumi subisce il nostro corpo durante una lezione di Zumbaaerobica o fit boxe in palestra?) e oltre a far lavorare tutto il copro come descritto sopra, crea
anche dei benefici ad organi interni al corpo con l’effetto Linfodrenante tipico dell’Acqua (n.b. non occorre andare in acqua termale per avere chissà quali benefici, basta nuotare, e se l’acqua è fresca è decisamente più salutare per il corpo fare sport). Ecco che per i bambini-ragazzi, non c’è sport migliore del nuoto (infatti molti medici lo consigliano, e non solo in caso di Scogliosi o dolori alla schiena); e poi è uno dei migliori sport per bruciare le calorie in eccesso, per rassodareE e tonificare (abbiamo presente il fisico scolpito dei nuotatori?). ECCO PERCHE: NUOtO è BELLO Ma in piscina oggi c’è di più: - ACQUAGYM, per gli adulti che vogliono mantenere o migliorare la forma fisica divertendosi, nascondendo ( sotto acqua ) i kg in eccesso e facendo meno fatica di una lezione in palestra. - HYDROBIKE: pedalare e rassodare i glutei
e le gambe senza mai avere dolori muscolari post- lezione. - ACQUA ZUMBA: un’alternativa all’acquagym, la moda della Zumba trasportata in acqua, - IL NUOtO LIBERO: non c’è lezione di nessun sport che fa bruciare e tonificare di più che 1 ora di nuoto. - MAStER: le gare riservate ad ex atleti o a semplici nuotatori che vogliono praticare questo splendido sport in età avanzata cimentandosi in vere gare e campionati (nel 2012 si sono svolti i campionati mondiali Master). - EStAtE: sta arrivando l’estate, e cosa c’è di meglio che abbronzarsi e fare sport? andare al mare dalle nostre parti per nuotare non è il massimo della vita visto l’acqua che si trova (ed i costi), allora perché non approfittarne e sottoscrivere uno o più abbonamenti settimanali in PISCINA per rilassarsi e fare sport? BUON FItNESS A tUttI
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<
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50 I nostri esperti AFFARI DI FAMIGLIA Amministrazione di sostegno
Che cos’è? Quando si fa? Nell’interesse di chi?
Care lettrici e lettori, questo mese Vorrei sottoporre alla Vs attenzione una questione che in più di un’occasione mi è stata posta da alcuni di Voi. Mi riferisco all’istituto dell’Amministrazione di Sostegno e a quando è necessario ricorrerVi per tutelare la posizione di un soggetto incapace. Dunque, che cos’è l’amministrazione di sostegno? L’amministrazione di sostegno è un istituto disciplinato dall’articolo 404 e segg del codice civile, introdotto nel 2004 con la Legge n. 6 del 9/01/2004, con cui si vogliono proteggere e tutelare quei soggetti che, per effetto di un’infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Dunque, l’amministrazione di sostegno si presenta, per sua natura, come misura dal contenuto flessibile che si adatta ai diversi gradi di disabilità e ai conseguenti bisogni di protezione di ciascuna persona. Metaforicamente è paragonabile, pertanto, ad un vestito sartoriale che, consentendo di individuare una rete di protezione costruita secondo le esigenze della singola persona non esclude la sua capacità di agire. A questo proposito il giudice tutelare è tenuto ad individuare con precisione gli atti che l’amministratore nominato nell’interesse del beneficiario ha il potere di compiere in nome e per conto di questi una serie di atti ben individuati. Quali sono i presupposti per richiedere l’amministrazione di sostegno? I presupposti sono due: la malattia o la menomazione e l’impossibilità conseguente a tale stato di provvedere ai propri interessi. Affinché la misura possa essere concessa è necessario che sussistano entrambi i presupposti e, in particolare, che il primo sia causa del secondo. L’amministrazione di sostegno si applica quindi alle persone che sono affette da un’infermità o da una menomazione fisica che non le rende in grado, in tutto o in parte o anche temporaneamente, di esercitare i propri diritti o di soddisfare i propri bisogni vitali, rischiando per questo di recare danno a se stesse o di essere danneggiate dai terzi. Di particolare interesse l’ammissibilità dell’amministrazione di sostengo per le persone anziane. Di certo, l’età avanzata non è di per sé una menomazione o un’infermità tale da giustificare una misura di protezione ma può comportare menomazioni fisiche e psichiche che incidono sull’autonomia e che rendono l’anziano non più in condizione di provvedere a se stesso e ai propri interessi nel modo più giusto. Qual’è il procedimento per accedere all’amministrazione di sostegno? La procedura si instaura con un ricorso
che va depositato avanti il giudice tutelare dove la persona interessata ha residenza o domicilio. I soggetti legittimati a proporre ricorso sono rispettivamente il pubblico ministero e i responsabili dei servizi sanitari e sociali (obbligati) ed i parenti, il coniuge, gli affini, i conviventi stabili nonché l’interessato (facoltizzati). Il ricorso potrà essere presentato personalmente oppure con la rappresentanza e la difesa tecnica di un avvocato. La procedura ha tempistiche che, per
la giustizia italiana, potrebbero dirsi fulminee dal momento che il giudice tutelare, una volta raccolte le debite informazioni, emana il decreto con cui istituisce l’amministrazione di sostegno entro sessanta giorni dal deposito del ricorso. Quali sono le principali differenze rispetto all’interdizione e all’inabilitazione? Con questo istituto il legislatore ha messo al centro della tutela la persona, i suoi bisogni e le sue aspirazioni,
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differentemente da quanto fatto con l’inabilitazione e, ancor più, con l’interdizione. Per questo, ad oggi, l’amministrazione di sostegno deve essere considerata, in linea generale, la misura di protezione ordinaria mentre l’interdizione e l’inabilitazione rappresentano misure di carattere residuale rispetto alla prima. Nell’amministrazione di sostegno il beneficiario viene sostituito nel compimento di determinati atti e assistito nel compimento di altri atti da
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un amministratore, mentre conserva la capacità di agire per tutti gli altri atti mentre nell’interdizione il soggetto interdetto, salvo i c.d. atti minimi della vita quotidiana (es. comprare il giornale, il pane), è sostituito da un tutore nel compimento degli atti che lo concernono. Limitazioni meno estese ma comunque intense operano nel caso dell’inabilitato. Il beneficiario dell’amministrazione di sostegno può fare testamento? Conservando il soggetto beneficiario la capacità d’agire, non può che discendere la capacità dello stesso di disporre per testamento. Tuttavia, proprio la natura dell’atto di ultima volontà, escluderebbe per lo stesso l’assistenza o la rappresentanza dell’amministratore di sostegno. Tale conclusione, teoricamente corretta, viene ad infrangersi con le particolarità dei casi concreti in cui l’amministrato, a causa dell’infermità che lo colpisce, non è in grado di esprimere in modo compiuto la propria volontà testamentaria o di manifestarla autonomamente e per iscritto (si pensi ai malati di SLA). Per dare una risposta a tali casi, alcuni Tribunali (es. Varese e Forlì), hanno forzato la lettera della legge e, con l’esplicitato intento di tutelare a pieno l’incapace, hanno ammesso la rappresentanza o l’assistenza dell’amministratore o di un curatore nella redazione del testamento. Non v’è dubbio che la soluzione individuata da alcuni tribunali, se da una parte sembra tutelare in via immediata l’incapace dall’altra si espone a numerose critiche e, cosa ancor più importante, espone il testamento a possibili iniziative caducatorie. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
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DAL 21/04 AL 20/05
ASCINO la passione arde crepita, attenti a non bruciarVi specie con le inedite trasgressioni cHe Vi attendono dietro l’angolo · S ALUTE il buon uMore Va e Viene e le gaFFe sono dietro l’angolo. Vi Farebbe bene Fare attiVitÀ all’aria aperta
Oroscopo CON LA PRIMAVERA ARRIVA IL DISGELO DEL CUORE CHE PROFUMA DI PANE ED ERBA BAGNATA
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VERGINE 24/08 22/09
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SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
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FASCINO i pianeti Vi a i u tano e aVrete piÙ FacilitÀ ad aFFrontare discorsi diFFicili. intanto l’intiMitÀ raggiunge le stelle · S ALUTE eVitate atteggiaMenti Maniacali di salutisMo. troVateVi lo spazio giusto per il relaX e il benessere generale
FASCINO Vi attendono giorni di conFlitti inFuocati ed eros bollente. l’uno non eliMina l’altro. serVe teMperanza · SALUTE purtroppo, nonostante ne aVreste estreMo bisogno, lo sport resta un Miraggio. centellinate le energie
FASCINO disattenzioni Mancanze del Vostro partner Vi Mandano in tilt e Vi spingono ad alzare un Muro pericoloso · S ALUTE sarete preda del nerVosisMo e della Mancanza di energie. Fate di tutto per scuoterVi e trascinarVi in piscina
FASCINO accantonate i calcoli e aprite le porte all’istinto: l’aMore Ve ne sarÀ grato. la passione langue riaccendete il Fuoco · S ALUTE liberateVi da QualcHe Vizio di troppo e iMboccate una Via salutista senza, perÒ, Farne una Mania. Mente iperattiVa
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
CANCRO 22/06 22/07
BILANCIA 2 3/09 AL 22/10
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