Bassapadovana marz2014 n34

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della Bassa Padovana

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Monselice Verso le elezioni almeno quattro i candidati

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Montagnana Entro l’anno pronti i caselli della Valdastico

Este, intervento Un concorso di idee per dare vita all’ex Bar Borsa

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EDITORIALE

este - ospedaletto fusione vicina

Buon compleanno La Piazza! di valeria Marcato

La fusione tra Este e Ospedaletto Euganeo trova il primo fronte di resistenza. Le settimane scorse ha infatti rotto gli indugi il comitato No Fusione, il primo gruppo che prende chiaramente le distanze dal progetto dei due Comuni pag. 9

rotonda essenziale per montagnana

Un ingresso alla città più sicuro e dignitoso. L’amministrazione comunale ha finalmente chiuso il cantiere di via Luppia Alberi con l’inaugurazione della nuova rotatoria da 147 mila euro, un’opera molto attesa in città. pag. 12 10%

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Ospedale unico Uls 17 in autunno l’apertura Lavori a ritmo serrato nel cantiere ad ottobre il trasferimento dei pazienti

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omplice la crisi e l’andazzo dei cantieri in Italia, in pochi avrebbero scommesso sulla conclusione positiva e puntuale dei lavori per il nuovo ospedale unico della bassa. Ma in molti si dovranno ricredere perché i primi pazienti entreranno nel nosocomio unico già da ottobre. Un risultato reso possibile perché anche durante il periodo invernale, nel cantiere di Schiavonia, si è lavorato a ritmo incessante, a dispetto delle condizioni climatiche. Il complesso copre un’area di 250 mila metri quadrati, dei quali

37 mila sono coperti e 75 mila fanno parte di fabbricati vari. La cubatura complessiva sfiora i 400 mila metri. Avrà posto per 447 pazienti e decine di ambulatori e sale per la diagnostica. Il nuovo polo ospedaliero unico per acuti dell’Ulss 17 insomma, continua a progredire, grazie anche ad un programma di turni che garantisce il proseguo dei lavori anche di sera e nei fine settimana. Cosa che esternamente forse si nota meno, ma chi ha la possibilità di entrare nel cantiere si rende conto che non manca poi molto alla fine

dei lavori. È stata completata l’installazione della carpenteria metallica delle passerelle e delle scale di emergenza. Inoltre sono state ultimate la vasca antincendio e tutte le opere in calcestruzzo armato e in carpenteria metallica. Nel sottotetto di tutti i fabbricati sono state eseguite le finiture, con impermeabilizzazione, coibentazione e posa del pavimento industriale. Per quanto riguarda le opere esterne, invece, sono stati completati gli scavi nelle aree circostanti l’ospedale. pag. 8

anni. Un traguardo raggiunto, una scommessa vinta, una soddisfazione per tutti noi. Ma anche un punto di partenza e di crescita ulteriore. 20 anni fa La Piazza nacque grazie all’intraprendenza ed alla caparbietà del fondatore, Giuseppe Bergantin, e da allora ad oggi La Piazza ogni mese dell’anno di questi 20 anni è nelle case di voi lettori delle nostre 14 edizioni venete. Da 20 anni La Piazza vi racconta il vostro territorio, approfondisce temi di estrema importanza per la vostra vita quotidiana, rimane sempre fedele al motivo per cui è nata: portare l’informazione locale anche dove i “grandi” giornali non arrivano, colmare quel vuoto di informazione che da sempre esiste nelle provincie venete. Ma nel frattempo anche La Piazza è diventata “grande”, di età ma anche di quantità. Oltre 250.000 famiglie ogni mese ricevono il nostro giornale nelle loro case, oltre 350 attività commerciali ogni mese rinnovano la loro fiducia in noi, scegliendo La Piazza come strumento di comunicazione pubblicitaria e che ringrazio di cuore per averci sempre dato fiducia; più di 1.200 articoli ogni mese vengono redatti dagli oltre 150 collaboratori che da tutto il Veneto seguono per noi le notizie dei circa 100 comuni raggiunti dalle 14 edizioni de La Piazza. continua a pag. 3

L’Intervento

Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*

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e novità introdotte dal Governo in materia di riforma di mercato del lavoro e ammortizzatori sociali, sono un banco di prova su cui si misurerà la credibilità del presidente del Consiglio Matteo Renzi. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Buon compleanno La Piazza!

Eventi scientifici all’Expo 2015

il rettore zaccaria nel coordinamento

Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, con il Rettore dell’Università Statale di Milano Gianluca Vago, ha ricevuto nelle scorse settimane la delega da parte del Crui (Conferenza dei rettori delle Università Italiane) per il coordinamento degli eventi scientifici della Conferenza durante l’Expo programmato per il 2015. Tale compito andrà a realizzare gli eventi di stampo internazionale programmati dalla Conferenza che andranno a dare visibilità e lustro alla formazione scientifica italiana durante l’evento di portata mondiale che si terrà a Milano il prossimo anno. Un incarico prestigioso per il rettore padovano.

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Questo è oggi il giornale La Piazza e da qui partiamo per costruire il suo futuro. Nel 1994 c’era ancora la lira, il telefono fisso e le lettere erano gli strumenti di comunicazione più diffusi. In questi 20 anni tutto si è evoluto, soprattutto la comunicazione e l’informazione. Anche La Piazza si è evoluta negli anni, qualitativamente e tecnologicamente, ma per il suo ventesimo compleanno e per il suo futuro vuole farlo ancora di più, puntando maggiormente sulla velocità e sulla capacità di interazione del web e dei social network. Siamo convinti che il nostro format attuale sia il più apprezzato e non intendiamo cambiarlo, ma crediamo nei tanti lettori che preferiscono l’informazione veloce e sempre a disposizione, data da internet e dalle sue tante applicazioni. A breve nascerà sul web La Piazza 2.0, più ricca di informazione e soprattutto fruibile in ogni istante e da ogni dove. Sarà una vera e propria piazza virtuale, proprio come la piazza nella quale condividiamo la nostra vita sociale e politica nei nostri comuni. Sarà un luogo di aggregazione, di approfondimento rispetto all’edizione cartacea, di commento e confronto. Ancora più a breve le edizioni cartacee de La Piazza saranno scaricabili e sfogliabili anche attraverso una moderna App, dalla quale anche poter interagire, con le vostre segnalazioni dal territorio e con quelli che secondo voi dovrebbero essere argomenti da approfondire. Tanti modi per rimanere informati con La Piazza dunque, senza tuttavia modificare la nostra peculiarità, la nostra forza, il motivo per cui in tantissimi ci leggete e ci apprezzate, il nostro modo di fare informazione locale. di Valeria Marcato

disabili e lavoro ricollocato l’82%

Accompagnamento personalizzato, tirocinio in azienda, una formazione professionalizzante modellata sui fabbisogni concreti delle imprese: sono gli elementi che hanno contribuito al successo dei progetti di inserimento lavorativo di persone con disabilità, disoccupate o inoccupate, promossi da Confindustria Padova attraverso Fòrema, in collaborazione con la Provincia di Padova. Con un tasso di successo dell’82%: su 52 persone finora coinvolte (il 52% over 40), 43 sono già state assunte.

Bassapadovana monselice Raccolta rifiuti De Vizia prosciolta dalle accuse pag. 8

este, la polemica

Dal ministero disco verde all’uso degli “scout speed” lungo le strade pag. 10

montagnana

Parcheggio in pieno centro per un euro al giorno pag. 12 È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Sì della Giunta padovana alla risistemazione del parcheggio sotterraneo di via Boccaccio a Terranegra. Sarà gestito da Aps e la sosta costerà 1 euro l’ora, ma data la presenza di numerosi servizi i primi 20 minuti saranno gratuiti. Saranno un centinaio i posti auto a servizio dello stabile dove hanno trovato spazio anche gli uffici dell’anagrafe e la biblioteca del C.diQ.3. Di notte la tariffa sarà di 2,50 euro ma è prevista la possibilità di acquistare abbonamenti mensili. Sarà Aps a recuperare la struttura che sarà videosorvegliata per una magigore sicurezza degli utenti.

torna la maratona di sant’antonio

volontari in corsia ecco 50 mila euro

Progetto di Forema Padova

park sotterraneo in via boccaccio

Domenica 27 aprile

Devoluti alla Città della Speranza

La consigliera regionale padovana della Lega Nord Arianna Lazzarini esprime soddisfazione per lo stanziamento, nella legge finanziaria regionale 2014, di 50.000 euro a favore della Fondazione Città della Speranza, allo scopo di realizzare il progetto V.I.C. (Volontari in Corsia) destinato a 30 giovani che saranno adeguatamente formati.

Posti a pagamento a Padova

Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 marzo 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

Provincia Enti locali

Referendum

Con l’approvazione del Ddl Delrio, addio alle Province pag. 16

ambiente

Patto dei sindaci non decolla, ora arriva un aiuto dalla Provincia pag.

Dopo le elezioni di maggio

I cittadini veneti chiedono più autonomia pagg. 18-19

trasporti

Ferrovie, indagine conoscitiva sulla qualità del servizio

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cultura e goliardia Duecento anni di storia con i papiri di laurea pag.

Regione

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Cultura

Appuntamento domenica 27 aprile per migliaia di appassionati con la Maratona di Sant’Antonio. Si parte da Campodarsego, per un tracciato che attraversa i Paesi dello storico “graticolato romano” (San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Borgoricco, Reschigliano) poi lungo la Statale del Santo per arrivare al traguardo in Prato della Valle.

pag.

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Museo Correr, fino al 15 giugno “Il Tiziano ritrovato” pag. 23

aps - busitalia rinviata la fusione

Il consiglio comunale di Padova ha deciso di rinviare a dopo le elezioni del prossimo 25 maggio la decisione sulla fusione tra ApsHolding, azienda di trasporto locale urbano, e BusItalia, l’azienda di Ferrovie dello Stato che fornisce il servizio di trasporto extraurbano nelle province di Padova e Rovigo.La conseguenza di questo slittamento sarà il dimezzamento della quota proposta nella newco, dove Padova passerà dal 44% proposto in caso di votazione entro il 30 aprile, ad un probabile 20%. “Un danno economico per la città - ha detto il sindaco reggente - e un danno per i lavoratori”.


I nostri vent’anni Aprile 1994 - Aprile 2014

Compleanni Era l’aprile 1994 quando il primo numero de La Piazza è stato distribuito ai lettori. Nato da un’idea di Giuseppe Bergantin, da vent’anni è il giornale che si occupa dell’informazione locale e dell’approfondimento. Tagliato l’importante traguardo la testata si appresta a vivere una nuova stagione editoriale

Da 20 anni, dentro al Da “quattro amici al bar” a un’azien gente.

di Giuseppe Bergantin

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uesta storia potrebbe cominciare come le prime note di una celebre canzone di Gino Paoli, “Quattro amici al Bar”. Il bar in questione era un bar di

Cavarzere, la città da dove è partito tutto questo, si chiamava Bar Lincetto, ed era il ritrovo mio e dei miei amici dopo il lavoro. I discorsi di quegli anni non erano tanto diversi da quelli dei giovani di oggi, “qui non succede mai niente”, “non c’è alcuna possibilità”, “questa citta è morta”… e via così. Questo tipo di approccio alla vita mi ha sempre dato sui nervi, ora come allora, ed è da questa semplice repulsione che è nata la nostra avventura. Un giornale che finalmente raccontasse le nostre comunità dal basso e che arrivasse a tutti gratuitamente e permettesse così di partecipare alla vita della propria città. La sfida folle fu quella di proporre un

giornale che arrivasse a casa di tutte le famiglie in territori considerati, per dirla elegantemente, poco interessanti dai giornali e dalle tv locali di quei tempi. Tra quegli amici del Bar Lincetto, ne trovai uno, Mauro Badiale, oggi brillante dirigente, che condivise con me questa pazzia, lui scriveva e io trovavo la pubblicità. Partì così questa avventura. Questi vent’anni sono stati costellati da grandi successi e cocenti difficoltà, ho conosciuto gente straordinaria come Elisa Conselvan, la prima collaboratrice della Piazza, tuttora con noi, Nicola Ballerin, Cristian Binato e Alessandro Zanierato, talenti unici che hanno contribuito in ma-

niera determinante al progetto, giornalisti come Irene Lissandrin e Ornella Jovane che hanno curato lo sviluppo nazionale del progetto e ho avuto la fortuna di incontrare Valeria Marcato che, come nel tipico sogno americano, è arrivata come una giovanissima venditrice desiderosa di imparare ed è diventata, dopo 15 anni, proprietaria di questa meravigliosa testata. In tanti anni ho conosciuto e cercato di insegnare il lavoro a centinaia di giovani, fare il lavoro che ti appassiona non ha prezzo… ricordatevelo sempre. Vorrei chiudere ricordando il motto di Steve Jobs, “siate folli, siate sempre affamati”.

La piazza di Cavarzere

20 anni fa, in quel bar, questo ha fatto la differenza. Tanti auguri La Piazza!

I dIrettorI responsabIlI che sI sono avvIcendatI In vent’annI dal 1994 al 2003

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ietro Conforto Pavarin guidò la Piazza dagli albori fino al 2003. Scrittore e pubblicista fu tra i primi a credere in questo progetto. articolo beppe

dal 2003 al 2009 Irene lissandrin

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uanti ricordi... la mia prima intervista da collaboratore a Massimo Barbujani, commerciante di Adria, sempre con qualcosa da dire. La prima coordinazione di edizione: Adria, che è diventata poi la mia città per quattro anni. La chiamata di Padova, il lavoro di direzione dalla redazione di corso Stati Uniti. Sette anni, dal 2002 al 2009, per uscire dal Veneto e aprire otto edizioni a Roma, nove nel ferrarese, nove a Bologna, cinque a Firenze, dieci a Torino, nove a Milano. Quanto lavoro, quanti collaboratori, che gioie e sofferenze per dirigere un gruppo arrivato a distribuire oltre 1 milione e mezzo di copie al mese. E per tutto questo la mia immutata stima e riconoscenza per l’incredibile occasione vissuta grazie al “mio” editore Giuseppe Bergantin.

dal 2009 al 2010 Germana Urbani

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a Piazza compie 20 anni in un momento storico molto particolare. L’informazione oggi è globale e raggiunge un lettore in ogni luogo e momento della giornata. Grazie alle nuove tecnologie in molti hanno smesso di recarsi all’edicola e guardare i telegiornali: basta accendere il telefono un attimo, digitare una parola e la notizia che si stava cercando appare. Tutto sembra più semplice e godibile, eppure è così solo in apparenza. Di tutto ciò che “consumiamo in rete” rimane pochissimo dentro di noi. La Piazza, invece, è un’altra cosa. Viene a trovarti a casa, parla del tuo paese, della gente che conosci e resta per un buon caffè. La Piazza è di famiglia. Così è stato per me quando sono stata direttore: mi sentivo in famiglia e di famiglia. E la famiglia erano tutti i cittadini dei paesi veneti e dei quartieri delle città italiane di cui raccontavamo mese dopo mese. E credo che proprio in questo stia il segreto di questo free press e la sua grande potenzialità: non cercare di raccontare il mondo intero minuto per minuto. Ma raccontare col gusto dell’approfondimento ciò che accade a casa nostra. Personalmente sono stata fiera di firmare questa testata e di riceverla a casa mia.

dal 2010 al 2014, Mauro Gambin

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i ricordo che un giorno Germana Urbani tirò fuori dalla borsetta una copia del giornale La Piazza. “Ecco - disse questo è il giornale che fa al caso nostro, perché è un giornale dedicato al locale. Potremmo cercare di aprire un’edizione nel Montagnanese. Che dite?”. La domanda era rivolta a me e a Guglielmo Frezza, oggi direttore della Difesa del Popolo. Ci convinse, a dire il vero non ci volle molto, perché al tempo cercavamo di fare i giornalisti ma soprattutto cercavamo di essere utili al nostro territorio. Del Montagnanese non si occupava nessuno, qualche riga di tanto in tanto nei quotidiani locali, prevalentemente incidenti stradali, nonni centenari, qualche sagra paesana, niente altro. Cercavamo invece qualcosa in più: pagine da poter dedicare alle tante persone che in questo fazzoletto di terra lavoravano duramente, volevamo parlare dei nostri sindaci, delle associazioni che con poche risorse erano in grado di fare cose straordinarie, degli artigiani e delle difficoltà che già incontravano al tempo. Nacque così La Piazza del Montagnanese ed ebbe esordio anche la mia carriera giornalistica. Scrivere della mia gente, del posto in cui sono nato e cresciuto mi parve un privilegio. Dopo quasi 10 anni sono ancora qui.


Aprile 1994 - Aprile 2014

La Piazza oggi

l territorio nel

enda che da 20 anni fa informazione Vent’anni di informazione

E’ cambiato come si scrive una notizia e come la si riceve di Mauro Gambin

1994

OGGI

Negli ultimi vent’anni l’informazione è cambiata più di quanto non lo abbia fatto negli ultimi cent’anni. Pur senza scomodare Gutemberg, pare semplice constatare che dal ’94 il modo di comunicare le notizie e di riceverle è cambiato in modo profondo. Vent’anni fa Internet non era ancora così diffuso e dalla redazione, per un’intervista telefonica o per fissare un appuntamento, si usava il telefono fisso. Le foto si scattavano con la macchina fotografica. Tutto qui: esisteva il lavoro quotidiano di approvvigionamento delle notizie, una tastiera con cui trasformarle in articoli e la carta che le avrebbe portate a destinazione. Oggi mail, blog, facebook, twitter sono un proliferare di informazioni, basta accendere il computer per essere investiti da una valanga di messaggi tra i più disparati: dall’invettiva contro l’ennesimo scandalo, che ha come protagonista la politica, al fatto di sangue accaduto in Polinesia, dalle rubriche su come voler bene agli animali esotici, alla dieta a base di seitan, fino alla cura del giardino zen. Le nuove tecnologie stanno imponendo dei mutamenti radicali. Oggi il me-

stiere del giornalista più che con il verbo “scrivere” fa i conti con il verbo “cliccare”, sulla tastiera, con l’acronimo www, dietro al quale si apre un mondo nuovo on line: giornalismo on-line, ufficio stampa on-line quasi ogni cosa che attinente al sapere è on-line tanto che viene messo in dubbio il futuro della carta. Bene per gli alberi, ma che dire di come cambierà il modo di percepire il mondo là fuori? Quanto deve essere vicina una notizia per ritenere che ci riguardi? E quante notizie è necessario ricevere ogni giorno per consideraci informati? Qui a “La Piazza” ce lo siamo chiesti convenendo che se da un lato il progresso tecnologico ha permesso di comunicare di più, fornendo più mezzi e più opportunità per mettersi in contatto con altre persone, ha creato però anche una situazione in cui le comunicazioni sono sempre più a distanza e sempre più silenziose. Per quanto ci riguarda, pur non avendo nulla contro le nuove tecnologie che anzi implementeremo, continueremo ad occuparci del locale, dell’approfondimento perché siamo convinti che la gente veramente informata viva meglio.

Con i suoi vent’anni di storia, di notizie e di pubblicità, La Piazza oggi è presente in circa 100 comuni delle provincie di Venezia, Padova e Rovigo. La redazione e la sede centrale sono da poco nella nuova sede di Via Lisbona 10, a Padova, da dove si realizzano ogni mese le 14 edizioni distinte del giornale. La preparazione di ogni uscita coinvolge centinaia di persone, che, con passione e dedizione, ogni giorno lavorano al massimo affinché il giornale risulti interessante e piacevole da leggere, ben confezionato, con pubblicità accattivanti e del territorio, puntuale nelle case delle famiglie dei comuni raggiunti. Il giornale che ogni mese trovate nella cassetta della posta è il risultato sinergico dell’impegno di tantissime professionalità: giornalisti, corrispondenti, commerciali, grafici, amministrativi, marketing, telemarketing, distributori, supervisori, stampatori e confezionatori. Tutti, interni o esterni, contribuiscono quotidianamente ad ognuna delle oltre 250.000 copie de La Piazza. Come ogni azienda, Give Emotions, società editrice de La Piazza, è fatta di persone, tutte coinvolte ed appassionate al proprio lavoro. Per questo La Piazza oggi sono tutti loro, una squadra, una famiglia. E per questo ci tengo a ringraziare tutti loro, per l’impegno, la fiducia e anche per i sacrifici che, come in ogni famiglia, anche nella nostra si sono fatti e si faranno. Ci tengo a ringraziare uno ad uno tutti… perché senza di voi La Piazza sarebbe “solo” un giornale. Grazie a Giuseppe Bergantin, fondatore e colonna portante del giornale, per la sua grinta e la sua determinazione. Grazie a Mauro Gambin, direttore responsabile, e a Ornella Jovane, redattore capo, che ogni mese, assieme a Nicola Stievano, Alessandro Abbadir e Germana Urbani, coordinatori, tutti i giorni tessono le fila di ogni articolo e di ogni notizia. Grazie alla rete commerciale e quindi a Carmen Turatti, Gabriele Bullo, Gianni Patella, Leonardo Crema, Marco Lanza, Alessandro Rigato e Giulia Dal Degan: senza di loro e dei loro tanti clienti La Piazza non prenderebbe forma. Grazie a Monica Motta, Giada Manfron, Elisa Conselvan e Chiara Colò, che ogni giorno gestiscono il reparto amministrativo con responsabilità e senza mai far mancare un sorriso. Grazie a Manola Rado, Katia Zanuso e a Massimo Mattiello, che impaginano ogni articolo e che realizzano e gestiscono ogni bozzetto pubblicitario pubblicato su La Piazza, trovando sempre soluzioni e gestendo sempre al meglio le inevitabili emergenze. Grazie a Fabio Vallese che ogni mese lotta contro il tempo e contro i kilometri per seguire la produzione. Grazie ai corrispondenti Cristiano Aggio, Giovanna Bellemo, Silvia Boscaro, Marta Boscolo, Sara Boscolo, Maria Brocca Vesna, Elisa Cacciatori, Martina Celegato, Alessandro Cesarato, Nicola Cesaro, Alain Chivilò, Filippo De Gaspari, Francesca De Luca, Mattia De Poli, Eugenio Ferrarese, Denise Formigaro, Roberta Giacomella, Manuel Glauco Matetich, Massimiliano Granato, Susanne Humplestetter, Cristina Lazzarin, Renato Malaman, Martina Maniero, Roberto Marangoni, Nicoletta Masetto, Emanuele Masiero, Laura Organte, Alessandro Orlandin, Roberta Pasqualetto, Giacomo Piran, Alessandro Ragazzo, Melania Ruggini, Nicola Ruzza, Lino Segantin, Nicla Sguotti, Nicol Stefani Veronioca, Francesco Sturaro, Paola Teson, Silvia Tessari, Miriam Vianello, Lorenzo Zoli che ogni mese ci rappresentano nel territorio. Grazie a Rotopress, Jolly Rogers e a Tecnopak, società che insieme e da tanti anni trasformano in prodotto finito il lavoro quotidiano di tutti noi. Grazie anche a tutti i consulenti e gli studi professionali che ci seguono e che fanno parte della nostra grande famiglia. E grazie alle tantissime attività commerciali e aziende che ogni mese scelgono La Piazza per la loro pubblicità, senza il loro prezioso contributo nulla di ciò sarebbe possibile. Grazie di cuore a tutti, La Piazza oggi siete voi!

cuore della

di Valeria Marcato


4 Argomento del mese I DATI 2013 Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. Ci sono stati 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. In termini assoluti però i turisti sono aumentati sono 15.984.972 quelli che, dal resto d’Italia e da tutto il mondo hanno scelto la nostra regione

Turismo in Veneto: aumentano

di Alessandro Abbadir

Calano le prenotazioni negli alberghi da 1-2 stelle, mentre aumentano in quelli da 4 e 5 stelle

L’Anci Veneto: puntare sempre più sul turismo culturale, valorizzando il patrimonio delle ville

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urismo in Veneto, i numeri sono davvero importanti e danno la dimensione di un settore che se potenziato e razionalizzato, può contribuire davvero ad uscire dal tunnel della crisi la nostra regione. Il settore nel 2013 ha risentito di una piccola diminuzione in termini di pernottamenti, ma in termini di presenze fisiche i turisti sono aumentati. Ma vediamo le cifre. Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. In termini assoluti nel 2013 i turisti sono aumentati: sono 15.984.972. C’è stata una crescita dell’1,1 per cento rispetto al 2012. Sono stati invece 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati nelle strutture ricettive, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. Cioè ci sono più turisti ma pernottano di meno e si trattengono meno giorni sul territorio. Calano gli italiani ma la loro assenza è compensata da un +2,4 per cento dei turisti stranieri, che ormai rappresentano oltre il 65,5 per cento di quelli che giungono nel Veneto. Fra gli stranieri la quota di gran lunga più alta è quella dei turisti di lingua tedesca, con la Germania che porta 2.355.590 visitatori e l’ Austria con 746.93. I turisti stranieri di lingua tedesca, rappresentano in termini di arrivi, un quinto del totale, e quasi il 30 per cento di tutti gli ospiti stranieri. Ma non ci sono solo loro. La Cina si colloca al 5° posto, con

nelle province di vicenza belluno e treviso

Grande Guerra, itinerari per ricordare il centenario

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l ricordo dei luoghi della Grande Guerra come meta turistica. Il tutto per farne un’occasione di rivisitazione in nome della pace, della fratellanza e dell’ospitalità dei luoghi dove si fronteggiarono gli eserciti contrapposti: Dolomiti, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, fiume Piave. Nel territorio del Veneto persero la vita nella guerra contro l’Austria (1915-18) i soldati di 23 nazionalità diverse. Sull’altopiano di Asiago vi sono testimonianze di soldati provenienti addirittura dal Ghana. L’Italia entrò in guerra un anno dopo le potenze europee e cioè il 24 maggio 1915. Per essere pronti nel migliore dei modi all’anniversario verrà realizzato, finanziato dalla Regione un corso di specializzazione, per un totale di 45 posti disponibili, rivolto ai possessori dell’abilitazione professionale di Guida turistica, Accompagnatore turistico, Guida naturalistico – ambientale o Guida alpina, con registrazione nell’albo delle province di Belluno, Treviso e Vicenza. L’iniziativa è promossa dalla Associazione Temporanea di Scopo “Grande Guerra” (composta dai Consorzi di Promozione Turistica di Asiago, Marca Treviso, Belle Dolomiti e Vicenza ) nell’ambito del progetto regionale “Itinerari della Grande Guerra – Un Viaggio nella Storia”. L’organizzazione è affidata alla Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV) di Vicenza. Info: www.cpv.org Insomma chi vorrà visitare i luoghi della Grande Guerra troverà personale preparato a dare spiegazioni davvero dettagliate.

539.373 turisti, e la Russia al 9 posto, con 315.401. Ci sono poi ovviamente arrivi da Francia, Regno Unito e Stati Uniti nella top ten. Ancora più significativa la diminuzione degli italiani in termini di pernottamenti (– 6%), dove la crescita dell’1,2 per cento dei pernottamenti stranieri non compensa la perdita complessiva. L’assessore al turismo della Regione Veneto Marino Finozzi è però soddisfatto. “Il Veneto - afferma Finozzi - conferma il suo appeal turistico per gli ospiti provenienti dall’estero, e il suo primato nell’economia italiana dell’ospitalità, arrivando ad oltre un sesto delle presenze nazionali. Serve una vera politica turistica nazionale cambiando la politica fiscale ed eliminando la burocrazia, in modo da aumentare la concorrenzialità e la redditualità delle nostre imprese turistiche”. Ma andiamo nel dettaglio delle tipologie di turismo della nostra regione. Le presenze nelle spiagge hanno subito un calo, attribuibile anche al maltempo che ha investito il Veneto fino a tutto giugno 2013: -2,8 per cento sia negli arrivi sia nelle presenze. Ottimo invece il risultato delle città d’arte che fa un +3,2% degli arrivi e +2,3% delle presenze. Ciò conferma il crescente l’appeal delle mete culturali. Anche le località termali, dopo anni di stasi e qualche declino, hanno avuto un +2,5% degli arrivi e la stabilità delle presenze. Al lago e in montagna si nota

invece una stabilità degli arrivi (rispettivamente +0,1% e -0,4%), ma una riduzione delle presenze (per il 2014 ci si aspetta invece il boom, viste le nevicate di quest’anno). In giro per turismo però ci va sempre più chi ha soldi. Pesante il calo negli alberghi a 1 e 2 stelle che piombano ad un -7,8 per cento. C’è per la prima volta un calo delle presenze in quelli a 3 stelle: -1,7. Crescono invece i 4 stelle (+ 3,6 per cento) e quelli a 5 stelle e di lusso (+2,8 per cento). Ottima performance dell’agriturismo +8,5%. L’associazione dei comuni, Anci Veneto, chiede di valorizzare di più il turismo nelle città d’arte. “Il comprensorio città d’arte in Veneto - ricorda l’Anci- genera circa 8,5 milioni di arrivi (circa 50% del totale regionale) e 18,3 milioni di presenze cioè circa 30% del totale regionale”. “I dati emersi – ha spiegato Marco Boscolo Meo, responsabile FAI in un occasione di un convegno a Torreglia(Pd) organizzato da Anci - hanno dimostrato in maniera che la cultura non solo rappresenta l’elemento necessario ad ogni individuo per la propria crescita personale, ma assieme al turismo di qualità, può costituire uno dei punti strategici e un fattore trainante di rilancio per gran parte dell’economia italiana e soprattutto della nostra regione”.


Argomento del mese 5 Padova Fiere e Longarone fiere

o gli stranieri, calano gli italiani A settembre la quinta edizione del World Heritage Tourism Expo

Da Assisi a Padova il Salone del turismo dei siti Unesco di Nicola Stievano

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spalla pag 5 per padova

n filo rosso lega Padova ad Assisi, città unite dal genio di Giotto e dalla secolare presenza dei Francescani. Ora c’è un aspetto in più che rinsalda il legame già stretto fra le due città. E’ il World Heritage Tourism Expo, il Salone dedicato alla promozione e valorizzazione dei siti patrimonio dell’Umanità che per la quinta edizione si sposta dalla città umbra a quella del Santo. L’esposizione si terrà nella prestigiosa cornice del Palazzo della Ragione, dal 19 al 21 settembre prossimi, con l’obiettivo di dare massima visibilità agli espositori. Per Ivo Rossi, Vice Sindaco reggente della città di Padova: “Questo è un evento che rafforza il legame tra Assisi e Padova, gemellate grazie alle mani creative di Giotto e all’umanesimo francescano”. Il format non cambia: spazi espositivi aperti al pubblico con ingresso libero, convegni di approfondimento, momenti di animazione, incontri riservati agli operatori e alla stampa di settore. Già si registrano novità in termini di presenze tra gli espositori e gli operatori che si presenteranno al WTE, ma è ancora riserbo da parte degli organizzatori, che, comunque, intendono superare i numeri dell’edizione 2013, quando sono stati oltre 150 i tour operator e i buyer turistici accreditati all’Expo, provenienti da Italia, Francia, Gran Bretagna, Nord Europa, Canada, Stati Uniti, Giappone e 90 i siti Unesco presenti, tra cui, oltre ai tanti italiani, quelli di Giordania, Croazia, Malta. Per Claudio Ricci, Sindaco di Assisi e Presidente di Associazione Città e Siti italiani Patrimonio dell’UNESCO, “Il WTE si propone di creare un punto di incontro tra il mondo della cultura e quello dell’economia, con l’obiettivo di favorire la commercializzazione di prodotti turistici riguardanti i luoghi Unesco. Un dato interessante è che se il turismo mondo cresce del 5% quello italiano cala del 4.6%. Anche di questo si parlerà durante il WTE”. In contemporanea si svolgeranno anche le Giornate della Dieta Mediterranea, a Padova Fiere in concomitanza con Expobici, con presenze da Spagna, Grecia, Marocco e, da quest’anno pure Cipro, Croazia e Portogallo.

Strategie verso Expo 2015

Alleanza tra Fiere per vincere all’estero A

lleanza fra Padova e Belluno per dare un calcio alla crisi, allargare gli orizzonti oltre confine e promuovere le eccellenze agroalimentari del territorio e le potenzialità dell’indotto con migliaia di aziende coinvolte. Padova Fiere e Longarone Fiere gettano le basi per un rapporto all’insegna della reciproca collaborazione, orientato alla promozione internazionale. Del resto i due poli fieristici sono più vicini di quel che si pensi e posti in due punti nevralgici per il flussi turistico - commerciali che solcano il Veneto. Poco più di un centinaio di chilometri e un’ora di autostrada separano le due Fiere venete che il prossimo autunno proporranno due eventi in contemporanea. Dal 30 novembre al 3 dicembre Padova ospiterà “Tecno & Food”, il Salone internazionale professionale per Bar Alberghi Ristoranti, attrezzature alberghiere, prodotti alimentari e tecnologie, mentre a Longarone ci sarà la “Mostra Internazionale del Gelato Artigianale”, arrivata all’edizione numero 55. Due manifestazioni con più di 40 mila visitatori nei quattro giorni di apertura che non saranno in competizione ma in sinergia. “La vediamo come un’opportunità per la nostra regione - spiega Ferruccio Macola, presidente di Padova Fiere - attraverso una proposta di tematica unitaria che si articola in due Quartieri espositivi collegati tra loro, e non divisi, da un territorio che fa dei prodotti tipici dell’agro-alimentare uno dei punti di forza sia sul piano della produzione che su quello dell’attrattività turistica. Vogliamo sviluppare una strategia di integrazione che crea realmente sistema tra due players fieristici della regione, anche in vista della creazione di una cabina di regia veneta per ottimizzare le risorse. Ci possiamo difendere dalla concorrenza e imporre all’estero solo se leghiamo i nostri prodotti di eccellenza al territorio”. La collaborazione continuerà anche con le iniziative di promozione in vista dell’Expo di Milano. Una delle intenzioni delle società fieristiche infatti è quella di organizzare dei press tours per i giornalisti esteri che saranno in visita alle manifestazioni, portandoli a conoscere le risorse del turismo enogastronomico della parte orientale del Veneto con l’obiettivo di generare opportunità di visibilità internazionale che potrà avere positive ricadute in relazione al turismo atteso in Italia nel 2015 in occasione dell’Expo di Milano. L’assessore regionale alla promozione a al commercio estero Marino Finozzi ha tenuto a battesimo l’accordo: “da anni sostengo che la sinergia fra gli enti fieristici sia non solo la strategia vincente per superare la crisi, ma soprattutto la maniera più efficiente e razionale di presentare al meglio il sistema veneto, caratterizzato da eccellenze di primordine in molti settori, dall’agroalimentare, al turismo, alla produzione, senza dimenticare il manifatturiero che tanto ci fa apprezzare nel mondo. Per questo accolgo con grande piacere la joint venture fra la Fiera di Padova e Longarone Fiere, sperando che sia solo il primo step di un futuro sistema fieristico veneto”. Il percorso di internazionalizzazione avviato da PadovaFiere continua con la collaborazione tra Tecno&Food e Smarhrt, Salone dell’alimentazione e della ristorazione di Toulouse, la Città Rosa che ha visto cuochi, pasticceri, panettieri sfidarsi a suon di forchetta durante i 20 concorsi nazionali che si sono tenuti durante il Salone. L’obbiettivo dell’accordo è quello di ospitare a Padova,durante Tecno&Food, i vincitori dei concorsi e una collettiva di aziende di riferimento del settore. Nicola Stievano


6 Monselice Verso le elezioni Il Centrosinistra compatto sul nome del sindaco di Baone

Corso: “Tempo di cambiare” Con “Monselice riparte da te”, interpellati 270 elettori sui problemi, le idee e le aspettative di Emanuele Masiero

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ono stati presentati in pompa magna all’ostello, i risultati dell’iniziativa “Monselice riparte da Te”. Un evento a cui hanno partecipato tutti i rappresentanti delle liste che sostengono il candidato del centro-sinistra Francesco Corso: Vittorio Ivis (PD), Francesco Miazzi (Nuova Monselice), Pierluigi Giaccarello, Tiziana Quintario, Roberta Rocelli, Christianne Bergamin e Silvia Muttoni (coordinatrici civiche dei quattro gruppi tematici). Il questionario era disponibile online e distribuito porta a porta alle famiglie di Monselice. In tre settimane è stato compilato da 270 persone di cui 155 maschi e 115 femmine. In tutto sono 11 gli aspetti negativi evidenziati dagli intervistati. Ai primi posti troviamo: attenzione e cura per l’edilizia scolastica, assistenza sociale ed economica, politiche per la famiglia, spazi dedicati alle attività sportive, servizi per l’infanzia e trasporto pubblico. Tra i positivi troviamo invece offerta sanitaria, servizi socio-sanitari e servizio rifiuti. Tre sono invece gli aspetti

La presentazione dei risultati del sondaggio molto negativi che vale la pena evidenziare: opportunità di lavoro, occasioni e spazi per il tempo libero e collegamento del centro con le frazioni. Curioso anche il risultato della domanda “se fossi tu sindaco cosa faresti”: promuovere politiche di sviluppo e sostegno al lavoro, sviluppare un piano per il turismo, recuperare e riutilizzare gli edifici pubblici in disuso, realizzare una sala polivalente ed evitare l’ulteriore consumo di suolo. “In questo mese, le coordinatrici e i gruppi di lavoro hanno incontrato e dialogato

con 150 contatti tra persone e associazioni – ha commentato Corso - diverse centinaia di cittadini hanno restituito i questionari compilati, sia quelli di carattere generale, sia quelli riferiti al pendolarismo e al trasporto pubblico locale. Questionari ricchissimi di indicazioni, spunti e suggerimenti. Questa iniziativa articolata e complessa, di grande valore sociale e politico, continuerà per i prossimi mesi. Il prossimo obiettivo sarà la composizione del programma partecipato del centro sinistra”.

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SFIDANTI Gli altri due candidati, la Destra corre con Paolo Drago

il centro punta tutto su nataliccHio

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hi pensava che a Monselice la sfida fosse tra due candidati “forti” forse aveva la sfera di cristallo. Ma in politica si sa, niente è scontato: a rompere le uova nel paniere dei due Francesco, Lunghi e Corso, sono arrivate due candidature “scomode”. La prima è quella del centro che si lancia nella sfida elettorale puntando su un candidato nuovo: Roberto Natalicchio, titolare di una parafarmacia e volto noto a Monselice, Roberto Natalicchio rappresenterà la coalizione firmata dal consigliere regionale Stefano Peraro. Cinquantasei anni, sposato con tre bambini, Natalicchio vive a Monselice. Non ha precedenti esperienze amministrative. “Abbiamo voluto dare un forte segnale di rinnovamento – hanno spiegato - con un nuovo progetto e persone nuove alla politica”. Natalicchio, dal canto suo, si dice emozionato e felice per la fiducia che gli è stata data. Il gruppo dei centristi ha anche già pronto un elenco di sei punti da realizzare nei famosi primi 100 giorni. In primis istituire un fondo speciale per il lavoro di 100 mila euro e creare un altro fondo da 50 mila euro per l’integrazione degli affitti, problema che colpisce sempre più famiglie. Al terzo punto c’è l’approvazione di un regolamento per la semplificazione e la riduzione delle imposte comunali sulle attività produttive artigianali e commerciali e quindi l’esame di tutte le pratiche edilizie giacenti in ufficio tecnico entro un termine di 30 giorni. A sostegno di Natalicchio ci saranno due civiche, una delle quali si chiamerà Monselice al centro. Il quarto candidato sindaco non è invece nuovo nella scena politica: è Paolo Drago, architetto di 50 anni, attuale consigliere comunale con il gruppo “Partecipazione e solidarietà”. La sua candidatura sarà sostenuta dallo stesso gruppo civico e da Fratelli d’Italia, partito di destra di cui Drago è portavoce comunale. Eletto nel 2009 tra le file del Pdl in appoggio a Francesco Lunghi, assieme al collega Lorenzo Nosarti il neocandidato ha dato vita alla nuova realtà consigliare passando di fatto in minoranza. Drago ha preso le distanze dall’attuale amministrazione soprattutto in merito alla questione revamping e sul futuro della complanare, opera ritenuta inutile e dispendiosa. E.M.

lunghi lavora per la continuità

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a campagna elettorale entra nel vivo e gli schieramenti iniziano ad essere ben delineati. Il centrodestra scende in campo unito e compatto con cinque liste, compresa quella del sindaco uscente, Francesco Lunghi. Una coalizione costruita sulla continuità: Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Lega Nord, la civica “Patto per Monselice” e la lista per il sindaco. Lunghi può quindi tirare un sospiro di sollievo, sapendo che non dovrà gestire defezioni importanti. Da ultima quella della Lega che ha sciolto le riserve all’ultimo secondo. “Ci presentiamo ai cittadini coscienti di avere fatto tutto il possibile – ha spiegato il primo cittadino Francesco Lunghi – non abbiamo rimpianti perchè ci siamo spesi al massimo su tutte le tematiche possibili, mantenendo gli impegni presi nel 2009. L’unico mio dispiacere è l’esito della vicenda Italcementi dove mi sono battuto fino alla fine per mantenere i posti di lavoro. Un esito negativo frutto dell’ostruzionismo e della scarsa responsabilità di alcune forze politiche”. Lunghi vuole guardare avanti, puntando ad una riconferma per portare a termine il lavoro di questi anni. “Le priorità della nostra coalizione sono semplici, ma al tempo stesso fondamentali per il bene della nostra città – ha continuato Lunghi – Lavoro, giovani, ambiente, sociale e sicurezza. E’ necessario dare una risposta concreta su tutte queste tematiche tenendo presente che sono collegate tra loro. Non si può prescindere da nessuna di esse. Di certo bisognerà continuare a sviluppare i progetti legati alle

Il sindaco uscente: “In questi cinque anni abbiamo fatto del nostro meglio per la città” infrastrutture del nostro territorio tenendo in considerazione anche le potenzialità turistiche di cui disponiamo. Su questo tema, pensiamo ad esempio ad una cabina di regia unica per il complesso monumentale di San Paolo, la Cava della Rocca, Castello Cini e Villa Duodo. Sono molti i cantieri, le opere e le azioni di sostegno che abbiamo avviato in questi anni, ma che devono essere portate a termine perché richiedono un iter più lungo. Per questo ci presentiamo uniti e nel segno della continuità: per continuare e finire il lavoro che abbiamo iniziato in questi cinque anni di governo della nostra città”. E.M.


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8 Monselice Il sopralluogo Procedono come da programma i lavori al cantiere di Schiavonia

Ospedale aperto da ottobre di Emanuele Masiero

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mmettiamolo: complice la crisi e l’andazzo dei cantieri in Italia, in pochi avrebbero scommesso sulla conclusione positiva e puntuale dei lavori per il nuovo ospedale unico della bassa. Ma in molti si dovranno ricredere perché i primi pazienti entreranno nel nosocomio unico già da ottobre. Un risultato reso possibile perché anche durante il periodo invernale, nel cantiere di Schiavonia, si è lavorato a ritmo incessante, a dispetto delle condizioni climatiche. Il complesso copre un’area di 250 mila metri quadrati, dei quali 37 mila sono coperti e 75 mila fanno parte di fabbricati vari. La cubatura complessiva sfiora i 400 mila metri. Avrà posto per 447 pazienti e decine di ambulatori e sale per la diagnostica. Il nuovo polo ospedaliero unico per acuti dell’Ulss 17 insomma, continua a progredire, grazie anche ad un programma di turni che garantisce il proseguo dei lavori anche di sera e nei fine settimana. Cosa che esternamente forse si nota meno, ma chi ha la possibilità di entrare nel cantiere si rende conto che non manca poi molto alla fine dei lavori. Le opere strutturali. È stata completata l’installazione della carpenteria metallica delle passerelle e delle scale di emergenza. Inoltre sono state ultimate la vasca antincendio e tutte le opere in calcestruzzo armato e in carpenteria metallica. Le opere edili. Nel sottotetto di tutti i fabbricati sono state eseguite le finiture, con impermeabilizzazione, coibentazione e posa del pavimento industriale. Opere impiantistiche. Gli impianti costituiscono

In autunno il trasferimento dei primi reparti e pazienti, operai al lavoro anche di sera e nei fine settimana Recente sopralluogo al cantiere dell’ospedale unico di Schiavonia dove troveranno posto 447 pazienti e decine di ambulatori

una rete di rilevante complessità: in tutti i fabbricati che costituiscono la nuova struttura ospedaliera sono stati completati in gran parte. Opere esterne. Per quanto riguarda le opere esterne, invece, sono stati completati gli scavi nelle aree circostanti l’ospedale, i pozzetti stradali e prefabbricati. Sono state posate anche le infrastrutture per i parcheggi e per

alcune parti della viabilità interna. Ancora da finire. Sono invece in fase avanzata di realizzazione le opere per l’installazione degli ascensori nei vari fabbricati (circa al 60%), per gli uffici dell’area amministrativa nel piano sottotetto di uno dei fabbricati (circa al 70%) e per l’installazione dei portoni di chiusura delle varie centrali del polo tecnologico (circa al 70%).

IL CASO L’azienda si occupa della raccolta rifiuti a Monselice

DE VIZIA PROSCIOLTA DALLE ACCUSE SULL’ILVA DI BAGNOLI (NAPOLI)

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on si può certo dire che le società di raccolta rifiuti a Monselice abbiano avuto vita semplice. Ma questa volta arrivano notizie quantomeno confortanti. La società De Vizia Transfer spa è stata prosciolta per le presunte irregolarità nell’esecuzione della bonifica dell’ex sito industriale Ilva di Bagnoli (Napoli). L’azienda, che anche a Monselice opera nel settore della gestione dei rifiuti, ha visto riconosciuta la propria innocenza anche in un’altra vicenda giudiziaria, relativa ai servizi di igiene urbana a Ponza. Le vicende giudiziarie non avevano comunque generato modifiche per la raccolta differenziata a Monselice, ma da più parti erano sorti dubbi sull’opportunità di dare in gestione la raccolta ad una società con difficoltà giudiziarie di questo tipo. “La Corte Suprema di Cassazione - VI Sezione Penale si è definitivamente pronunciata - spiega la società in una nota - anche sulla impugnazione proposta contro il provvedimento cautelare annullandolo totalmente senza rinvio. De Vizia ha fiduciosamente atteso il provvedimento del Gip, per quanto riguarda la vicenda Bagnoli, e la decisione della Corte di Cassazione, in merito alla vicenda del Comune di Ponza, per evidenziare la certezza delle estraneità della società alle contestazioni ipotizzate. Finalmente, con questi provvedimenti giudiziari, viene ribadita la correttezza della De Vizia Transfer”.

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Comm. Responsabile: Francesco Corso


Este 9 Este - Ospedaletto Si fa sentire l’opposizione di un comitato

Fusione, si fa sentire il nuovo “fronte del no” di Nicola Cesaro

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a fusione tra Este e Ospedaletto Euganeo trova il primo fronte di resistenza. Le settimane scorse ha infatti rotto gli indugi il comitato No Fusione, il primo gruppo che prende chiaramente le distanze dal progetto creazione del nuovo maxi-Comune estense. Il comitato vede come principali promotori cittadini di Ospedaletto Euganeo, ed in particolare Manfredo Zampieri e Michele Viale, già candidato sindaco leghista in paese. Denunciano i sostenitori del “no” alla fusione: “Siamo contrari ad una manovra calata dall’alto, decisa da politici interessati a creare una nuova entità per creare nuove poltrone e grossi stipendi: più sono gli abitanti e maggiore è l’indennità del sindaco e degli amministratori. Siamo contrari ad un progetto poco chiaro, campato in aria e senza garanzie, con la prospettiva di essere “mangiati” da Este e di diventare una misera frazione di campagna”. Lo stesso logo che identifica il gruppo riassume bene questo ultimo concetto: il disegno rappresenta un grande pesce rosso con la scritta “Este” che si mangia un pesciolino giallo decisamente più piccolo con su scritto “Ospedaletto”. Il timore maggiore, infatti, è che siano cancellati per sempre “Ospedaletto Euganeo, le sue radici, le sue tradizioni, in cambio di ipotetici quanto improbabili trasferimenti di soldi dallo Stato che ha le casse vuote”. C’è poi la denuncia di puro stampo politico, indirizzata agli attuali sindaci Giancarlo Piva e Antonio Battistella: “Forse qualcuno dopo la delusione delle ultime elezioni politiche vuole costruirsi un altro futuro”. Il comitato non boccia tuttavia a priori un percorso di condivisione tra Este e Ospedaletto e gli enti limitrofi, ma anzi propone di cercare altre strade, come l’Unione o la condivisione dei servizi, suggerendo di avviare un dialogo con municipalità come Saletto, Ponso, Carceri e Vighizzolo, “ottenendo un miglioramento della qualità dei servizi e la razionalizzazione delle spese nel rispetto reciproco e con la salvaguardia della propria identità”. Tarda invece a farsi sentire la frangia che sostiene la fusione tra i due Comuni, il che fa pensare a possibili ritardi anche nell’iter che porterebbe alla nascita della nuova municipalità. L’obiettivo è che entro settembre 2014 l’ente regionale sia chiamato ad indire un referendum consultivo, da mettere in atto poi entro dicembre o in ogni caso prima delle elezioni regionali 2015. Se i tempi verranno rispettati, il nuovo Comune nascerà ufficialmente entro il 2016.

“Noi contrari ad una manovra calata dall’alto, nella quale sembra che il pesce grande si mangi il pesce piccolo”

Il volantino del comitato “No Fusione” diffuso di recente

IL PIANO A causa del patto di stabilità

opere pubbliche con il contagocce

a 15 euro per gli iscritti UILM

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730 per molti. Dal 2014 il modello cud da parte dell’ INPS è solo telematico, lo puoi richiedere mentre compili il 730 presso i nostri uffici. Figli a carico. Si alza la detrazione per i figli a carico: da 800 a 950 euro, per ogni figlio, se hanno meno di tre anno da 900 a 1220 euro. Si aggiungo 400 e non più 220 euro nel caso il figlio sia disabile.

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n piano povero, ma non potrebbe essere altrimenti viste le ristrettezze economiche imposte dallo Stato. Il Comune ha varato il nuovo piano triennale delle opere pubbliche. In programma l’amministrazione comunale ha inserito la costruzione della pista ciclabile tra via Versori e via Cornaro (250 mila euro), la manutenzione e l’adeguamento della sicurezza nella scuola media “Carducci” (nel 2015, 400 mila euro), la sistemazione della pista ciclabile del Ponte della Torre (nel 2016, 220 mila euro). Commenta il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa, responsabile dei Lavori pubblici “Il patto di stabilità ancora una volta ci limita notevolmente. Nel 2014 dovremo sostanzialmente pagare i lavori fatti l’anno scorso, dal teatro dei Filodrammatici e alla chiesa degli Zoccoli, circostanza che ci permetterà di investire solo il chilometro e mezzo di pista di via Versori. Eppure avremmo risorse e volontà di mettere in cantiere molti più interventi: la pista di San Giovanni Bosco, la sistemazione dei ponti, le asfaltature generali delle strade cittadine”. Il Comune potrà operare solo su cantieri che non sono vincolati al patto di stabilità, strumento che limita le spese degli enti pubblici: il teleriscaldamento, la bonifica di via Rovigo, le opere di sicurezza sulle N.C. scuole.


10 Este L’iniziativa Entro il 24 aprile potranno essere presentate le proposte al Comune

A caccia di idee per l’ex bar Borsa Dopo un anno e mezzo di chiusura si affaccia anche l’ipotesi di uso diverso dalla ristorazione di NIcola Cesaro

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Le spiega l’assessore alle Attività produttive, Matteo n concorso di idee per ridare vita ad uno dei luoghi storici del centro atestino. Il Comune di Este ha Pajola: “L’utilizzo dei locali è libero, per cui potrà essere lanciato ufficialmente un concorso di idee per l’uti- destinato ad attività commerciale, a pubblico esercizio o lizzazione dell’ex bar Borsa, prestigioso immobile che si altra destinazione. Abbiamo inoltre deciso di abbassare l’aftrova proprio a fianco del municipio atestino e chiuso ormai fitto: a base d’asta viene quantificato un affitto di 1.700 da più di un anno. E’ dall’ottobre 2012 che la serranda euro, almeno un terzo più basso rispetto alle precedenti gedel locale è abbassata: un colpo d’occhio notevole per chi stioni. Vogliamo privilegiare il contenuto rispetto al vantagfrequenta abitualmente la piazza di Este o anche solo per gio economico che il Comune potrebbe avere. Preferiamo guadagnare un po’ meno ma ridare chi ci arriva come turista. dignità a questo spazio pubblico e Un anno e mezzo fa il Comune Abbassato decise di sfrattare gli affittuari del il canone d’affitto magari creare anche qualche nuovo spazio di lavoro”. bar, la ditta Il Quadrifoglio, che da un a 1.700 euro, Di contro, chi presenterà il progetanno non provvedevano il pagamento un terzo in meno dei canoni di locazione. Ora l’ammini- rispetto al passato to vincente dovrà prendersi a carico anche alcuni interventi di messa a strazione cerca di disegnare un nuovo futuro per il Borsa: entro il 24 aprile chiunque potrà inviare norma dello stabile, anche se a parziale ristoro delle spese il proprio progetto di utilizzo del locale, che non necessaria- avrà diritto allo sconto del 50% sull’affitto del primo anno. mente dovrà avere un indirizzo ristorativo. Bar, ristorante, Qualche idea, anche se per ora rimasta solo in via teorica, libreria, negozio o museo: il Comune non mette alcun li- pare essere già arrivata. Ascom e Confesercenti, per esemmite, purché si rispetti il decoro e il prestigio dell’edificio e pio, lanciano la proposta di far ospitare al Borsa un’osteria soprattutto purchè si vada a riempire un vuoto che non fa letteraria: una libreria-ristorante, uno spazio di lettura e di certamente onore al centro storico cittadino. E per evitare acquisto, da abbinare ad un ristorante di qualità, come avche questo diventi l’ennesimo buco nell’acqua, il Comune viene nelle librerie di alcune grandi città italiane. prova ad inserire alcune “agevolazioni”.

NEWS Dopo i solleciti di Ravazzolo

cambia l’ingresso all’ospedale

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ambia l’ingresso al parcheggio dell’ospedale atestino. L’accesso all’area di posteggio avviene ora dalla portineria e non più da via Settabile. Un po’ come succede ormai da tempo all’ospedale di Monselice. La novità è spiegata da Orietta Ravazzolo, infermiera dell’ospedale atestino ma soprattutto consigliere comunale per la Lega Nord: “Il nuovo accesso è stato deciso dopo i miei continui solleciti. In questo modo il parcheggio avrà una maggiore tutela ed accoglierà chi ha effettivamente bisogno dei servizi ospedalieri, visto che la portineria farà da filtro all’ingresso come avviene a Monselice”. La chiusura dell’ingresso di via Settabile potrebbe funzionare anche da deterrente per i parcheggiatori abusivi che da sempre affollano l’area e per i quali il Comune ha “assoldato” anche dei lavoratori socialmente utili, impegnati per qualche ora nei principali parcheggi cittadini per vigilare su questo fenomeno. Nell’occasione il parking ospedaliero è rimasto chiuso per qualche giorno per alcune opere di sistemazione dell’area: il maltempo degli ultimi mesi aveva infatti creato più di qualche profonda buca, attirando le proteste dei pazienti diretti nel nosocomio. N.C.

Pajola: “L’ultimo dei locali è libero per cui potrà essere destinato ad attività commerciali

Ambiente Invitati ai proprietari i primi solleciti

Il Comune ha lanciato un concorso di idee per il Bar Borsa

scout speed ok dal ministero

Pulizia e manutenzione fossi per prevenire gli allagamenti

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a pulizia dei fossi come principale cura per allagamenti e dissesti idrogeologici. Linea dura del Comune di Este, che ha avviato una campagna a tolleranza zero verso tutti i cittadini che non garantiscono la corretta gestione di fossi e passi carrai nelle rispettive proprietà. La mancata funzionalità idraulica per lo sgrondo delle acque meteoriche dei fossi è stata spesso e volentieri oggetto di danni e allagamenti in numerosi quartieri della città. Conferma il sindaco Giancarlo Piva: “Si tratta di fossati trascurati, mai oggetto di manutenzione, o addirittura interrotti per creare dei passi carrai e delle vie d’accesso ad appezzamenti agricoli. Per questo stiamo effettuando dei sopralluoghi con i nostri tecnici nei luoghi più colpiti da queste problematiche”. I primi solleciti sono già partiti: per esempio in via Rana Ca’ Mori, dove i tecnici comunali hanno constatato situazioni di incuria per almeno cinquanta famiglie: “Ad ogni privato è stata spedita una lettera nel quale si denuncia che il fossato censito non presenta più una sezione idraulica idonea per gestire il regolare deflusso delle acque superficiali - spiega Piva - Alla lettere viene allegata anche una planimetria di come dovrebbe essere sezionato il fosso in questione. Da qui l’invito al ripristino di quelle misure: i lavori devono essere eseguiti entro 30

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La pulizia dei fossi è fondamentale per la sicurezza

Il sindaco Piva: “Sopralluoghi per individuare i casi più critici ai quali rimediare” giorni dal ricevimento della lettera. In caso di inottemperanza avviamo una procedura d’ufficio con addebito delle spese ai proprietari. Con il rischio che la spesa di ripristino sia salata: il messaggio che il Comune vuol far passare è che la cura costante dei fossi è sicuramente vantaggiosa anche in termini economici. Sotto osservazione ci sono ora i fossati di altre come come le frazioni Pra’ e Schiavonia e la zona del Sostegno. N.C.

l Ministero “benedice” lo Scout Speed, il velox mobile utilizzato dai vigili del distretto Euganeo Estense. Con una lettera firmata dal dirigente Francesco Mazziotta e indirizzata al distaccamento solesinese della polizia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha voluto chiarire alcuni dubbi legati all’utilizzo dell’apparecchio vessatorio. Il Ministero puntualizza alcuni elementi la cui sicurezza era stata fatta traballare dal Giudice di pace di Este, che qualche settimana fa ha accolto i ricorsi di alcuni automobilisti colpiti dallo Scout Speed. L’ente ministeriale conferma innanzitutto che lo Scout Speed non invade la privacy dell’automobilista: “Il dispositivo in argomento è stato approvato perché, operando con illuminatori infrarossi e con un filtro sulla telecamera che non permette il passaggio di frequenze diverse dalla luce infrarossa, oscura di fatto i parabrezza, forniti di pellicole che non lasciano passare la luce infrarossa per evitare il surriscaldamento dell’abitacolo”. Qualora in alcune

foto comparissero soggetti non coinvolti nell’accertamento dell’infrazione, il Garante per la privacy impone comunque di oscurare le parti del fotogramma che riguardano gli stessi. Il Ministero spiega inoltre come la presenza dello Scout Speed non necessiti di alcuna segnaletica: : “Le disposizioni sul presegnalamento delle postazioni di controllo della velocità non si applicano per i dispositivi a bordo dei veicoli di polizia che operano in modalità dinamica”. La segnaletica per lo Scout Speed occorre solamente quando lo strumento è utilizzato a bordo di un veicolo ma in modalità stazionaria. C’è poi il chiarimento sulla presunta disparità di trattamento con lo Scout Speed, che in caso di uso frontale rende possibili accertamenti solo nei confronti di conducenti di veicoli con targa anteriore, lasciando impuniti per esempio i motociclisti. Anche in questo caso il Ministero ricorda che sta al corpo di polizia adottare modalità operative che garantiscano la parità di trattamento. N.C.



12 Montagnana Viabilità. Portata a termine l’opera da 147 mila euro in via Luppia Alberi

Nuova rotonda “essenziale”

Dà accesso a cinque vie dalla Padana Inferiore Borghesan: “Abbiamo pensato alla sicurezza” di NIcola Cesaro

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n ingresso alla città più sicuro e dignitoso. L’amministrazione comunale ha finalmente chiuso il cantiere di via Luppia Alberi con l’inaugurazione della nuova rotatoria da 147 mila euro. Un’opera, questa, passata anche attraverso mille polemiche, tra ritardi, espropri difficoltosi e variazioni di progetto in corso d’opera. La consegna ufficiale del nuovo rondò ha visto protagonisti i membri dell’amministrazione comunale, monsignor Renzo Zecchin e anche Clodovaldo Ruffato, presidente del consiglio regionale veneto. La rotonda dà accesso a cinque vie: si colloca infatti lungo la Padana Inferiore e smista le auto dirette verso Legnago e verso il centro murato, ma anche chi deve recarsi a Cologna Veneta e San Bonifacio e chi deve raggiungere l’ospedale attraverso via Tempera. L’opera, realizzata dall’impresa Martini, è arricchita dalle decorazioni “verdi” pensate dal professor Marco Lazzarato dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nel corso

I lavori in corso alla rotatoria all’ingresso della città della cerimonia d’inaugurazione lo stesso Lazzarato ha speso qualche affermazione polemica per quelle rotonde infarcite di insoliti arredi urbani: “Il modello a cui mi sono ispirato per decorare quest’opera è quello dell’aiuola. Rotonde riempite di monumenti a formaggi o salumi o altri prodotti tipici sono tentativi falliti di decoro urbano. L’abbellimento di una rotatoria deve essere una prassi semplice e normale, che non svena i Comuni e che non può che essere ideato da professionisti del settore”.

Ha aggiunto il sindaco Loredana Borghesan: “L’intervento a questo accesso cittadino non si è limitato alla realizzazione della rotatoria. E’ stato infatti installato anche un pannello d’acciaio con la scritta “Montagnana”, a rendere ancora più piacevole l’ingresso verso le mura. Non solo: è stato riasfaltato il marciapiede che porta verso gli istituti Sacchieri e Jacopo da Montagnana e sono state posizionate delle bande sonore sull’asfalto in prossimità delle scuole”.

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Monsignor Antonio Cameran

festa per il quarantesimo di sacerdozio

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oppia festa per due figure di rilievo del Montagnanese. A fine marzo ha festeggiato i quarant’anni di sacerdozio monsignor Antonio Cameran, religioso molto noto di Megliadino San Vitale. Il parroco ha celebrato il traguardo dei quattro decenni di vita sacerdotale con una messa solenne a Colognola ai Colli (Verona), dove il parroco guida da qualche anno la comunità locale. Ordinato da monsignor Girola- Mons. Cameran nell’incontro mo Bordignon, dal 1980 al 2009 con Papa Francesco il sacerdote sanvitalese è stato cappellano militare dell’Arma, ricoprendo per 24 anni il ruolo di responsabile per tutto il Veneto. Congedato nel 2005, è stato inviato dal vescovo di Verona prima a Gazzo Veronese poi a Colognola. Nel 2002 è stato anche insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. A festeggiarlo è arrivata anche una folta rappresentanza del suo paese natale. Il gruppo alpini di Montagnana, invece, ha voluto celebrare Gianfranco Rossi, generale di divisione degli alpini. Proprio grazie all’iniziativa del gruppo murato, il Comune di Masi ha attribuito al generale la cittadinanza onoraria. Nativo di Masi, il generale Rossi vanta una carriera militare ricca di importanti riconoscimenti, tra missioni all’estero con la Nato e importanti incarichi in Italia. Attualmente è vicecomandante presso il Comando Forze di Difesa Interregionale Nord. L’attribuzione della cittadinanza onoraria è avvenuta nel corso di un consiglio comunale straordinario ed è stata seguita da una giornata di festa, nel corso della quale il militare ha raccontato la sua esperienza, terminata con l’esibizione del coro Valli Grandi della sezione Ana di Verona, oltre che con un “rancio alpino” negli ambienti della parrocchia. N.C.

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n euro al giorno per avere un parcheggio riservato in centro città. E’ entrato nel vivo il progetto di parcheggio nel centro storico cittadino: entro le 12.30 dello scorso 7 aprile, infatti, ogni cittadino montagnanese poteva richiedere l’assegnazione di uno dei nuovi posti auto ricavati dall’amministrazione comunale in via Mure Sud. In quest’area il Comune ha realizzato alcuni garage e 29 posti auto scoperti pubblici, riservati ai residenti di Montagnana, al costo di un euro al giorno. L’assegnazione degli spazi avviene attraverso bando pubblico, la cui scadenza era appunto fissata per inizio aprile. Puntualizza il vicesindaco Claudio Arzenton: “L’assegnazione avrà durata ed in caso di rinuncia o di disponibilità di posti è possibile un’assegnazione anche con durata inferiore ma fino alla scadenza del triennio. Attraverso l’attribuzione di un punteggio si privilegerà chi è sprovvisto di un posto auto, oppure chi ha solo un posto auto ma possiede più veicoli, con un occhio di riguardo ai portatori di handicap per i quali è stato individuato un posto auto di più ampie dimensioni e

più facilmente accessibile perché vicino al cancello. Saranno privilegiati, elemento fondamentale, i residenti del centro storico”. Continua l’amministratore: “Nel caso di ulteriore disponibilità si provvederà ad assegnare i posti auto a commercianti, esercenti, artigiani, professionisti che hanno la sede della loro attività nel centro; quindi ai residenti extra moenia. Il canone per il primo anno è stato stabilito in 360 euro, ovvero meno di un euro al giorno”. L’accesso al nuovo parcheggio avverrà da un cancello carrabile con apertura elettronica posto su via Mure Sud, e un accesso pedonale su via Nazario Sauro. Chiude il vicesindaco: “E’ uno dei tanti provvedimenti che stiamo portando avanti per dare una risposta alla cronica carenza di posti auto per i cittadini residenti all’interno delle mura, i quali a volte sono costretti a lasciare la macchina in strada per la carenza di garage o posti auto delle proprietà private”. A Montagnana oltre il 12% degli abitanti vive all’interno del perimetro delle mura: si tratta di ben 1.200 persone. N.C.


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14 Montagnana Nuova autostrada L’intero tracciato verrà a costare 1 miliardo e 245 milioni

Valdastico, apertura a fine anno di Nicola Cesaro

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aldastico Sud, caselli padovani aperti entro dicembre e intera autostrada percorribile solo dal 2015? E’questo il cronoprogramma aggiornato dell’A31, l’autostrada che dal Polesine porta verso il Vicentino attraversando il Montagnanese. Dal Ministero, tuttavia, i tempi sembrano correre più veloci. Secondo gli aggiornamenti della società Autostrada Brescia Padova, entro luglio sarà aperto un nuovo tratto dell’autostrada, quello che porta fino al casello di Agugliaro. A giugno era toccato a quello di Albettone-Barbarano Vicentino, stazione che si trova a 6,6 chilometri dal casello che verrà aperto la prossima estate. Entro dicembre quindi toccherà al territorio padovano: con la fine del 2014 sarà infatti possibile percorrere un altro lotto funzionale di circa 20 chilometri, quello che da Badia Polesine porta a Noventa Vicentina e che dunque tocca i caselli nostrani di Piacenza e Santa Margherita d’Adige. Le opere in questo tratto sono praticamente terminate: i 5,1 chilometri dallo svincolo della Statale 434 fino alla barriera di Badia Polesine, i primi 2,6 chilometri di autostrada fino all’uscita Piacenza d´Adige e quindi gli altri 17,3 chilometri fino a Noventa, compreso il ponte sull’Adige, fiore all’occhiello della Valdastico Sud che in totale costerà 1.245 milioni di euro. L’apertura del tratto padovano avverrà a dicembre per una serie di problematiche, perlopiù di natura tecnica e impiantistica legate all’installazione della fibra ottica. Come anticipato, però, la Valdastico Sud diverrà percorribile nell’intero tratto non prima del 2015: resterà infatti ancora chiuso il tratto tra Agugliaro e Noventa Vicentina. Le battaglie legali, la presenza di villa Saraceno protetta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e le imposizioni molto restrittive viste le presenze di una falda hanno fatto partire il cantiere con oltre un anno di ritardo rispetto a tutti gli altri lotti. Diversa è la posizione del Ministero dei Trasporti: il sottosegretario di Umberto Del Basse De Caro ha infatti risposto in altri termini ad un’interrogazione dell’onorevole Giulia Narduolo (che riportiamo qui a fianco). “Sulla Valdastico Sud assicuro che il completamento dell’intervento sull’asse principale relativa agli ultimi 32 chilometri è previsto per il 31 dicembre di quest’anno”, è la risposta del sottosegretario, contraddicendo dunque il cronoprogramma della Brescia Padova. E a proposito di dubbi sull’A31, è noto che la Procura antimafia di Venezia sta indagando su presunti depositi di materiali fuorilegge e pericolosi nel sottosuolo dell’autostrada. La società autostradale ha assicurato di non avere alcuna novità sull’inchiesta. I periti hanno comunque tempo fino a giugno per redigere il proprio parere. L’inchiesta era partita su segnalazione di alcuni comitati

Entro dicembre accessibili i caselli in territorio padovano ma per percorrere l’intero tratto bisogna attendere il 2015

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Il ponte sull’Adige della Valdastico Sud, a fine anno la parziale apertura

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locali ma anche grazie alla denuncia di associazioni di medici e dell’eurodeputato Andrea Zanoni, che sulla questione ha chiesto l’intervento anche di Bruxelles.

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narduolo “servono certezze sui tempi”

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ervono certezze sui tempi della Valdastico Sud”: a chiederle è l’onorevole sanvitalese Giulia Narduolo (Pd) “Una parte importante della pianificazione territoriale intercomunale di una vasta area della Bassa Padovana dipende dalla realizzazione del tratto autostradale in questione, tanto che allo scopo sono nate diverse iniziative, anche pubbliche, come ad esempio la Stu “Parco del Fiumicello”. E’ chiaro che quelle aree, in mancanza di tempi certi legati alla realizzazione della Valdastico Sud, risultano difficilmente appetibili nel mercato cosa che naturalmente preoccupa non poco i Comuni coinvolti nell’operazione”. Aggiunge la Narduolo: “Sulla Valdastico Sud pesano già delle notevoli dilazioni - siamo a già quattro anni di ritardo rispetto ai programmi - soprattutto in seguito alle indagini aperte dalla Procura di Venezia dopo il ritrovamento di rifiuti tossici sotto il manto stradale del suo ultimo tratto, vicenda sulla quale a luglio del 2013 ho sollevato un’interrogazione a cui attendo ancora risposta. Insomma si tratta di un’opera che presenta un certo numero di interrogativi di non facile soluzione”. N.C.


primavera/estate/2014


16

viaggio in

provincia PADOVA

Riforma degli enti locali La Camera ha approvato il Ddl Delrio

Addio Province, dal 1° gennaio subentrano le città metropolitane

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. La legge che ha fatto sparire le provinci e porta il suo nome

In attesa della costituzione dei nuovi organi, il presidente della Provincia e la Giunta restano in carica, ma a titolo gratuito e non oltre il 31 dicembre

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a Camera ha approvato il Ddl Delrio sulle provin- il primo cittadino della città capoluogo a meno che ce, che così diventa legge. I voti favorevoli sono lo statuto non ne decida l’elezione diretta, che però stati 260, i contrari 158, gli astenuti 7. Le città richiede apposita legge elettorale e la divisione del metropolitane si apprestano a diventare realtà dall’1 Comune capoluogo in più comuni. Gli altri organi della citta’ metropolitana sono il gennaio 2015, le Province vengono ‘svuotate’ delle loro funzioni e, in attesa della riforma del Titolo V e consiglio metropolitano e la conferenza metropolitadella loro definitiva abolizione, gli organi non saranno na. Per quanto riguarda le province invece, nella fase più eletti dai cittadini. Ancora, incentivi per promuove- di transizione sono enti di secondo grado, manterranno le funzioni di area vasta ed esercitano le funzioni re le unioni e fusioni di Comuni. di pianificazione riguardo a: Questi sono solo alcuni dei territorio, ambiente, trasporpunti salienti della nuova legge. Ma Il nuovo presidente to, rete scolastica. Resterà in andiamo per ordine, con il decreto e il consiglio capo alle Province la funzione vengono istituite 10 città metropoli- verranno eletti per la gestione dell’edilizia tane: oltre a Roma Capitale che per dai sindaci e dai scolastica e il controllo dei feil suo status ha una disciplina specia- consiglieri comunali nomeni discriminatori in ambile, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Le to occupazionale e promozione delle pari opportunita’ città metropolitane dall’1 gennaio 2015 subentrano sul territorio provinciale. Con la redistribuzione di funzioni e personale tra alle Province omonime e succedono ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercitano le funzioni Regioni e Comuni, e solo in piccola parte alle Province, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e degli viene redistribuito sia il patrimonio, sia il personale obiettivi del patto di stabilità interno. con lo stesso compenso. Le funzioni che nell’ambito del processo di riorIl sindaco della città metropolitana sarà di diritto

dino sono trasferite dalle Province ad altri Enti continuano ad essere da esse esercitate fino all’effettivo avvio dell’esercizio da parte dell’ente subentrante. Altra novità riguarda il consiglio. Sono organi delle Province il presidente, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci, ma tutti questi incarichi sono esercitati a titolo gratuito. Gli organi non sono più eletti dai cittadini. Il presidente della Provincia sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia, così come pure il Consiglio mentre l’assemblea sarà composta da tutti i sindaci dei Comuni appartenenti alla Provincia. Gli attuali consigli provinciali, dunque, hanno le ore contate? E’ prevista l’abolizione del livello politico elettivo con l’immediato addio al Consiglio provinciale. In attesa della costituzione dei nuovi organi, il presidente della Provincia e la Giunta restano in carica, ma a titolo gratuito, per l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento del presidente eletto secondo il nuovo meccanismo e comunque non oltre il 31 dicembre 2014.

Università in prima linea

taske force anti contrabbando

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n molti la considerano una tematica ormai obsoleta in realtà il contrabbando di sigarette continua, come decenni fa’, a rappresentare una problematica e un fenomeno tutto da conoscere ed osservare. Un fenomeno in piena attività che, grazie alla collaborazione con l’Università di Padova, verrà osservato e registrato per avere degli strumenti concreti e tangibili a favore della legalità. Come ha confermato Antonio Burdo (Agenzia delle Entrate) è nota lì esistenza di una filiera aziendale per l’importazione di questi prodotti all’interno dell’Unione Europea. Frutto di una collaborazione tra Università di Padova, Direzione nazionale Antimafia, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Guardia di Finanza e Federazione Italiana Tabaccai il progetto andrà a conoscere da vicino il fenomeno che se in Italia è in calo nell’Unione Europea rappresenta ancora una piaga. M.C.

debiti della pubblica amministrazione le aziende padovane aspettano

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na nuova indagine condotta da Confindustria Padova-Fondazione Nord Est è andata ad indagare sui crediti vantati dalle aziende locali che rappresentano una buona fetta dell’economia locale. Il 7,3% delle aziende attende pagamenti oltre il mezzo milione e ben l’11,1% poteva beneficiare del decreto 35/2013 per accelerare i rimborsi ottenuti però solo in 7 casi su 10. Ma proprio questi fondi sono stati impegnati per il 44,7% per il saldo della passività con i fornitori e dipendenti e il 37,7% per la riduzione dell’indebitamento bancario. Il debito della pubblica amministrazione verso le aziende padovane ne coinvolge il 43,6%, una percentuale incredibile se si pensa alle somme a cui si fa riferimento, un fenomeno che sta mettendo in ginocchio soprattutto le aziende più piccole per le quali la liquidità è essenziale

L’Intervento

Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*

segue da pag. 1

per continuare la propria attività. Nove imprese su dieci hanno invece dichiarato di avere debiti con aziende private, anche se le somme, nella loro globalità rimangono più contenute e controllabili. Una situazione che secondo Massimo Pavin (nella foto), presidente di Confidustria, deve essere al centro dell’attenzione nell’attività di Governo visto che solo dalle imprese può arrivare linfa all’economia e nuove spinte per la ricrescita. Non mancano i riferimenti all’Europa alle cui tempistiche di pagamenti si auspicherebbe l’allineamento in Italia anche se i 30 giorni rimangono comunque un’utopia vera e propria. L’indagine si è svolta su di un campione di 315 imprese nel mese di gennaio 2014, una fotografia quindi realistica e recente di una situazione che non deve assolutamente cadere nel dimenticatoio. M.C.

A questo si aggiunge l’ aspettativa innescata dalla promessa di ridurre la tassazione per i lavoratori con redditi inferiori ai 15 mila euro all’anno... beneficio annuo di circa mille euro netti in busta paga a partire da maggio. Serviranno alle famiglie per le necessità quotidiane. Una manovra, alla cui copertura, concorreranno i tagli della spending review. Ma la riforma generale annunciata riguarda ammortizzatori sociali in materia di sussidi di disoccupazione. Fa discutere l’introduzione del contratto unico a tutele crescenti e l’estensione del contratto a tempo determinato a tutti i settori, fino a 36 mesi senza causale. Qui il dibattito tra governo e forze sociali rischia un cortocircuito, tra chi grida alla eccessiva precarizzazione e chi invece vorrebbe affossare il metodo della concertazione. Da decenni si sono sempre previsti sacrifici per i lavoratori imprese e pensionati. Alle piccole imprese e artigiane, sta a cuore la riduzione del costo del lavoro a loro carico, anche se le politiche retributive nel mondo artigiano sono più fra le più alte. E’ dovuto alla vicinanza tra dipendente e imprenditore. Nelle imprese artigiane le retribuzioni di merito, sono riconoscimenti unilaterali per fideizzare il dipendente. Un paese che vuole difendere un minimo di Welfare, ha il dovere di armonizzare le tutele. E’ urgente una politica industriale per l’Italia manifatturiera. Su questo terreno si misurerà la forza innovatrice del Governo Renzi e cioè; sulla capacità di coniugare emergenza sociale a lotta alla disoccupazione. Nel paese c’è esasperazione, non basteranno i proclami per una Europa diversa serviranno cambiamenti incisivi perché l’Europa diventi il luogo della solidarietà e della difesa delle politiche sociali. Il Governo Renzi, dovrà dipanare dubbi sulle coperture finanziare e crescita. Il Job Acts ci porta ad esprimere un cauto ottimismo ma va misurato su ogni singolo provvedimento. Un appello al Governo: in un paese al rallentatore come l’Italia, è sì importante una nuova velocità di marcia, ma di più, arrivare alla decisione con il massimo del consenso. Non si commetta l’errore di riformare a prescindere. Quando si maneggia la Costituzione, l’attenzione deve essere massima altrimenti si dà la sensazione che la politica è tutta cattiva. Arrivare da soli non serve, meglio arrivare un giorno o un mese dopo, tutti insieme. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”


Spazi Spazi Aperti aperti 17 13 Ambiente e pubblica amministrazione. Nella Bassa Padovana il Consorzio Padova Sud e la Provincia hanno siglato un accordo

Un aiuto a favore del Patto dei sindaci Prima tappa l’inventario delle emissioni a cura del Consorzio, quindi la Provincia lavorerà al piano di azione per le energie

Ora i Comuni possono accedere ai finanziamenti previsti dal progetto “Elena”

di Emanuele Masiero

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on si può certo dire che l’adesione al Patto dei Sindaci in provincia di Padova abbia avuto un grande successo. Eppure si tratta di un accordo proposto dalla Commissione Europea ai Comuni per trovare un supporto locale e raggiungere gli obiettivi di politica energetica ormai famosi come 20, 20, 20. Sottoscrivendo il Patto le Amministrazioni locali si impegnano al conseguimento degli obiettivi prefissati entro il 2020 a partire dalle prestazioni energetiche di un determinato anno di partenza. Insomma, tanti bei propositi, ma un po’ troppa carne al fuoco soprattutto per i Comuni più piccoli che non hanno risorse, tempo e tecnici specializzati in grado di rispondere a esigenza così specifiche. Ma in soccorso dei sindaci della bassa padovana è arrivato il Consorzio Padova Sud che, insieme alla Provincia, hanno siglato un accordo per finanziare i Comuni e sostenerli con supporto tecnico specializzato. Il tutto si è concretizzato con una firma tra le parti e 2 mila euro per ogni Comune aderente. LE FASI DEL PAES. I Comuni che vorranno aderire potranno contare sul supporto dei tecnici dello Sportello Energia nato dalla collaborazione tra Padova Tre e Le-

gambiente. In una prima fase, in cui verrà realizzato l’inventario delle emissioni, le spese saranno sostenute dal Consorzio Padova Sud. Mentre nella seconda si passerà alla stesura del Piano di Azione per le Energie Sostenibili e in questo contesto interverrà la Provincia con un finanziamento di mille euro per ogni Comune aderente. LE TEMPISTICHE. L’inventario delle emissioni e il Paes devono essere prodotti entro un anno dalla data di approvazione in Consiglio comunale della delibera di adesione. Successivamente il Comune dovrà adoperarsi per realizzare le azioni previste e, ogni due anni, fornire alla CE un rapporto sui risultati conseguiti. Ecco perchè diventa fondamentale l’apporto di personale esperto in tematiche ambientali. IL VERO VANTAGGIO. L’adesione al Patto dei Sindaci non è solo una dichiarazione di tutela dell’ambiente. Grazie a questo accordo i Comuni possono accedere ai finanziamenti previsti dal progetto “Elena” (ottenuti dalla Commissione Europea) grazie al progetto “3L” della Provincia di Padova. In pratica quindi, chi non avrà aderito, non potrà usufruire di importanti finanziamenti. I COMMENTI. “Oggi siamo riusciti ad offrire un nuo-

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he sia un periodo difficile per il settore culturale non è un segreto. I continui tagli non hanno certo aiutato i musei della provincia di Padova che spesso si trovano in condizioni al limite della chiusura definitiva. Ma finalmente arriva una buona notizia: gli appassionati di natura e insetti che frequentano il MicroMegaMondo dei musei di Esapolis e della Casa delle Farfalle di Montegrotto, hanno un nuovo punto di riferimento. Nasce infatti l’associazione “Giovani Entomologi di Esapolis”, un gruppo che si propone come punto di riferimento per chi vuole approfondire temi, curiosità e tutto ciò che riguarda il mondo degli insetti ed artropodi terresti. “L’associazione – ha spiegato l’assessore provinciale alla Cultura e ai Musei provinciali Luca Littamè - nasce per arricchire il ruolo educativo di Esapolis, il museo vivente degli insetti e degli ecosistemi collegati che negli anni ha saputo diventare anche un luogo di incontro e passioni per chi ama questo mondo. Come Provincia siamo davvero orgogliosi che il gruppo nasca in uno dei nostri musei perché diamo supporto a un’iniziativa di grande valenza educativa che diventerà incubatore per i giovani talenti. I ragazzi possono infatti frequentare quest’ambiente protetto dando sfogo ai loro interessi”. Sono tantissimi i visitatori di Esapolis e della Butterfly Arc che chiedono di avere un riferimento per approfondire la loro passione o quella dei loro figli. Per questo è già nato un gruppo di Giovani Entomologi attivo su Facebook che conta 26 iscritti. Il GEE (Giovani Entomologi

La firma dell’accordo fra Comuni, Consorzio Padova Sud e Provincia di Padova. Nella foto Simone Borile e Barbara Degani

vo servizio ai nostri Comuni – ha commentato Simone Borile, Presidente del Consorzio Padova Sud – L’adesione al Patto dei Sindaci con il sostegno dello Sportello Energia e un finanziamento di 2.000 euro. L’adesione al Patto comporta una prima fase di accreditamento con la Commissione Europea ed una successiva raccolta dei dati energetici per realizzare l’inventario. Un iter complesso sul quale i Comuni del Consorzio Padova Sud avranno il sostegno e il supporto di tecnici ed esperti del settore”. Sulla stessa linea anche Barbara Degani, ormai ex presidente della Provincia di Padova dopo la nomina a sottosegretario all’ambiente. “L’adesione al Patto dei Sindaci non è solo una dichiarazione pubblica

di rispetto per l’ambiente – ha commentato Barbara Degani – Si tratta anche di un aspetto formale di primaria importanza: l’adesione permette infatti di accedere a finanziamenti fondamentali. Non mi riferisco solo a quelli del progetto 3L per il fotovoltaico nei tetti delle scuole della provincia, ma anche ai finanziamenti Regionali ed Europei. Ecco perchè, come Provincia, siamo scesi in campo e abbiamo deciso di sostenere concretamente i Comuni in questo importante percorso di tutela ambientale. Grazie all’iniziativa del Consorzio Padova Sud, in collaborazione con la Provincia, i Comuni potranno aderire con un costo calmierato e con la guida di esperti del settore”.

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www.gpsstudio.net info@gpsstudio.net di Esapolis) è indipendente e auto-organizzato, ma agirà sotto la guida del museo. L’attuale coordinatore del gruppo è il giovane cofondatore Luis Guariento, tra i finalisti mondiali del premio “Google Science Fair 2013” e ora impegnato sull’alimentazione sostenibile per Expo 2015 con Junior Achievement. “Si realizza un sogno che avevo fin da quando ero giovane – ha spiegato il direttore di Esapolis Enzo Moretto – la mia generazione non aveva un luogo dove poter coltivare la passione per il mondo degli insetti che costituiscono il 60% degli esseri viventi che abitano la Terra. Quest’iniziativa consente ai ragazzi di uscire dal semplice collezionismo facendo diventare il loro amore per il micromegamondo un valore sociale, da condividere con gli altri. Ci sono bambini che vengono a visitare Esapolis e la Casa delle Farfalle con la stessa luce negli occhi che accomuna gli entomologi. Ora avranno la possibilità di condividere quest’esperienE.M. za con altri”.

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10 18

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Politica Il referendum sul futuro della Regione

I veneti vogliono l’indipendenza?!

I cittadini chiedono più autonomia fiscale. Gli indipendentisti, invece, proclamano l’addio a Roma a colpi di referendum e di terrorismo di Germana urbani

L

oro, gli indipendentisti a capo del movi- su un campione rappresentativo. Secondo il mento, hanno già vinto. Con quella che sondaggio oltre la metà degli elettori veneti definiscono rivoluzione democratica, (55%) si dicono d’accordo con l’obiettivo, evoluta e digitale sono riusciti ad accendere sollevato dal referendum, dell’indipendenza i riflettori sul nuovo movimento politico del veneta. Anche se è concepita, soprattutto, Veneto e soprattutto sui suoi leaders, per come maggiore “autonomia”, maggiore canulla sprovveduti, anzi. pacità rivendicativa nei confronti di Roma. In Basta navigare nel loro sito, agevole, parte, nella maggiore qualità dei parlamenorganizzato; osservare con quanta dovizia tari e della classe politica. Ma gli indipendentisti hanno vinto danno e commentano informazioni; basta osservare le loro capacità di diffondere noti- perchè sono riusciti a far mettere in agenzie sui social network per capire che saranno da ai politici che siedono nel parlamentino proprio loro a dare del filo da torcere a Grillo, regionale l’urgenza di dare una risposta più o meno concreta all’ialmeno in Veneto. stanza che essi avevaDopo il referen- Secondo no sollevato. dum on line di fine il sondaggio Così, nel giro di marzo, passato quasi più della metà dei pochi giorni la commissotto silenzio, il grup- veneti vorrebbero sione Affari istituzionali po indipendentista si l’indipendenza del Consiglio regionale è riunito a Treviso per dichiarare l’indipendenza sancita, a detta del Veneto ha approvato, a maggioranza, loro, dai 2.360.235 sì espressi dai veneti entrambi i progetti di legge da un anno in discussione che chiedono una consultazione chiamati sul web ad esprimersi. Se i dati fossero reali, e non sono stati popolare dei veneti su indipendenza e auancora verificati, l’89,10% dei residenti vor- tonomia della Regione. Il progetto di legge 342 di Stefano Valdegamberi è passato rebbe staccarsi dall’Italia e fare da sé. Che un malessere reale sia diffuso in con i voti di Lega, Forza Italia, Ndc, Futuro regione è vero e a dirlo sono altri dati, quelli popolare e Unione Nordest. La commissione di un recente sondaggio di Demos condotto ha dato il via libera anche ad un secondo

progetto di legge, presentato da Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente della Regione il compito di negoziare maggiori condizioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negoziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a trattenere in loco l’80 per cento del gettito fiscale. Se questi referendum si dovessero fare costerebbero alla Regione 14 milioni di euro e, per ora, nessuno ha detto da dove salterebbero fuori. E’ soddisfatto Valdegamberi che ammette che solo un anno fa questa proposta non sarebbe passata. “Il superamento degli Stati nazionali ottocenteschi – spiega il consigliere - e la rivalutazione dei territori che sono omogenei per storia, pensiero ed economia, come il Triveneto – conclude Valdegamberi - deve essere la base per un nuovo federalismo europeo dei

popoli. Il Veneto è pronto a competere con i modelli della Mitteleuropa, che sono ben lontani da ‘Roma capitale’”. Ma non tutti sono di quest’idea, anzi. i consiglieri di Forza Italia per il Veneto, ad esempio, hanno esposto uno striscione dai balconi di palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto con la scritta:“Noi veneti, come Bolzano sì, come Crimea no”. Tutto questo mentre in aula consiliare si svolgeva la seduta dedicata alla revisione della Costituzione e alla presa di posizione del Veneto che chiede di diventare Regione a statuto speciale “Con questa azione abbiamo voluto ribadire il no all’indipendenza, ma il nostro sì a forme di autonomia uguali a quelle del Trentino-Alto Adige”, hanno dichiarato Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo insieme agli assessori Massimo Giorgetti e Maria Luisa Coppola. “Vogliamo un Veneto forte e autonomo in una Italia unita che prenda il Veneto ad esempio. Le forze di maggioranza sembrano aver

idee diverse e, perchè no, seguire anche gli umori delle piazze. E il presidente Luca Zaia, dal canto suo, si può dire che tentenna. Sin dal giorno dopo la proclamazione dell’indipendenza da parte dei referendari 2.0, ha sostenuto frenato sulla questione. Tanto che commentando le decisioni della Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale che si è pronunciata con un doppio sì per la consultazione sull’indipendenza e sull’autonomia ha detto che la sua “road map per l’indipendenza del Veneto è la stessa della Catalogna; ci si dà l’obiettivo e si praticano, giorno dopo giorno, con pazienza, tutti i passaggi giuridici. E’ un voto, questo, che permetterà ai consiglieri regionali di discutere di questi due provvedimenti. E già il dibattito è importante. Io mi auguro che si arrivi rapidamente all’approvazione della legge per l’indizione del referendum, dopodiché inizieremo il nostro confronto giuridico a livello nazionale”.

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Il Veneto in primo piano 11 19 Tosi: “Fatti che sono più da bar che non da banda armata”

Un nuovo carroarmato pronto a sparare alle tasse!

di Germana urbani

L

a notizia gira per l’Italia, sui media e in rete, come fosse venga fatto del male a delle persone - ha continuato Tosi una barzelletta:l’azione di alcuni “bontemponi” che non - perché finire in galera per una persona che non ha mai volevano far nulla di male. E ad avvalorarla arrivano an- fatto nulla per finirci, e’ ingiusto e sproporzionato; quindi si che le dichiarazioni di politici di calibro come quella di Flavio sono sperperate centinaia di migliaia di euro per indagini, Tosi. “Fin da subito, quando mi hanno raccontato questa vi- pedinamenti, intercettazioni per dei fatti che sono più da cenda, pensando all’entità delle cose bar che non da banda armata’’. contestate mi e’ venuto da sorridere, Busato: “Solidarietà ‘’Spiace che queste persone vengaperchè sono degli arresti per nulla’’. a chi ci avrebbe no massacrate dalla giustizia, per Minimizza l’accaduto il segretario aiutato nella prossima non aver fatto nulla, perché quella nazionale della Liga Veneta e sindaco mossa: la rivoluzione del carroarmato, che e’ un trattore di Verona, Flavio Tosi, commentando fiscale” con sopra tre lamiere, fa ridere’’ l’arresto dei 24 ‘’secessionisti’’ veneha concluso il sindaco veronese. ti che a Casale Di Scodosia stavano costruendo un nuovo Sarà. Eppure per la Procura di Brescia non ci sono dubbi: mezzo d’assalto e sono stati accusati di associazione con erano disposti a tutto pur di spingere all’indipendenza del finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico e fab- Veneto. Anche ad azioni clamorose. L’indagine ha portato a bricazione e detenzione di armi da guerra. Accuse pesanti, ventiquattro arresti nelle provincie di Padova, Treviso, Rovigo, eppure, la gran parte degli uomini del carroccio sottolinea Vicenza e Verona. In carcere, tra gli altri, l’ex parlamentare che si è trattato solo di “un gioco”.’’Fa rattristare il fatto che e sottosegretario Franco Rocchetta, fondatore della Liga Ve-

tiozzo, pd

“Z

neta e tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto. Stesso provvedimento per Lucio Chiavegato, il leader del Movimento 9 dicembre, i Forconi, di Verona e protagonista del presidio nei pressi del casello dell’autostrada A4, già presidente della Life, la Libera Associazione degli imprenditori veneti. Carcere anche per il suo braccio destro, Patrizia Badii, anche lei tra i promotori del presidio verosese dei forconi. In galera, inoltre, Luigi Faccia, mentre ai domiciliari è finito Flavio Contin: questi ultimi due sono personaggi già noti alle forze dell’ordine e alle cronache perché fecero parte del gruppo dei Serenissimi che nel 1997occuparono piazza San Marco a Venezia a bordo di un blindato sempre costruito a Casale di Scodosia. “Arrestateci tutti” - ha detto Gianluca Busato, leader di Plebiscito.eu, apostrofando come notizie ridicole e indecenti le notizie che riportavano gli arresti di quelli che lui ha definito “patrioti veneti”. “Sono questi gli ultimi rantolii dello stato italiano criminale, ladro e violento – ha detto Busato - Esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza a Franco

Flavio Tosi e Gianluca Busato

Rocchetta, Lucio Chiavegato, Luigi Faccia, Flavio Contin e a tutti i patrioti arrestati questa notte con accuse che appaiono fin d’ora risibili. Prepariamoci per una mobilitazione di Popolo, civile, composta, pacifica e democratica a sostegno della Repubblica Veneta. E in ogni caso ringraziamoli, perché non potevamo sospettare di avere un aiuto così grande per applicare con successo l’esenzione fiscale totale”. Il prossimo passo verso cui muovono gli indipendentisti, infatti, è la rivolta fiscale: nessuno paghi più le tasse! E’ questo il cuore del programma politico del movimento che si appresta a raccogliere le firme degli imprenditori pronti alla rivolta fiscale. La motivazione è presto detta: liberarsi dall’oppressione “del peggior inferno fiscale del pianeta”.

“ i fatti degli ultimi giorni segnano il fallimento del veneto legHista”

aia e la Lega hanno fallito l’occasione storica di ottenere una reale e maggiore autonomia del Veneto e ora corrono ai ripari schierandosi accanto ai secessionisti”. Per Lucio Tiozzo e Stefano Fracasso, capogruppo e vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, c’è aperta contraddizione tra le dichiarazioni di Zaia a sostegno del fronte indipendentista e secessionista e l’operato politico nei suoi incarichi di vicepresidente e presidente della Regione e di ministro della Repubblica. “Prima ancora di guidare la Regione, Zaia è stato vicepresidente del Veneto e poi ministro. Eppure, malgrado i proclami e le promesse, lui e il Carroccio non hanno mai fatto compiere

al Veneto quel salto in termini di rafforzamento delle competenze e di ampliamento degli spazi di autonomia anche fiscale. Non sono stati in grado di far tesoro dell’onda del consenso elettorale con il quale hanno assunto la guida della Regione”. “Anzi – proseguono Tiozzo e Fracasso – il presidente Zaia che ora si schiera dalla parte degli indipendentisti è lo stesso che in questi anni ha rafforzato il centralismo regionale. L’esempio più lampante è il mancato riconoscimento dell’autonomia della provincia di Belluno, che continua ad essere negata malgrado lo Statuto la preveda. Questa è stata la storia ingloriosa del Veneto leghista, che ora cerca riscatto nei sogni di gloria irredentista”.


20 12 Il Veneto in primo piano Trasporti su rotaia Avviata un’indagine conoscitiva sulla qualità del servizio offerto

Ferrovie, interviene l’Autorithy L’infrastruttura in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; sono 164 le stazioni esistenti di Alessandro Abbadir

S

e la rete autostradale e stradale è nel mirino dei residenti e degli utenti, non se la passa bene nella nostra regione neanche la rete ferroviaria. L’infrastruttura ferroviaria in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; 164 le stazioni esistenti. Ci sono tratte a lunga percorrenza sull’asse Milano-Venezia, Venezia-Bologna o Udine- Venezia, e ci sono linee meno strategiche ma essenziali per le comunità locali come quelle gestite da Sistemi Territoriali o quelle nell’area del bellunese e rodigino. In queste ultime settimane la serie di tagli agli orari con l’introduzione dell’orario cadenzato, ha scatenato le proteste degli utenti, soprattutto quelle dei pendolari, che i treni li utilizzano ogni giorno. Fra le preoccupazioni c’è anche ormai la certezza che il Sistema Metropolitano Ferroviario di Superficie, non verrà completato neanche durante questo mandato. Ecco che nelle scorse settimane l’Authority

dei trasporti ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sulla circolazione ferroviaria in Veneto per accertare la qualità del servizio offerto dai treni regionali finiti nell’occhio del ciclone per la lunga serie di ritardi e i disservizi che affliggono i 200 mila pendolari nostrani. Il presidente dell’Autorithy dei Trasporti Andrea Camanzi ha fatto sapere che l’inchiesta coinvolgerà anche altre regioni e si estenderà ai collegamenti aeroportuali. In calendario, le audizioni dei principali soggetti coinvolti: da Trenitalia ai sindacati delle ferrovie, dagli amministratori locali ai rappresentanti dell’utenza. La finalità principale dell’Authority, consiste nel ridefinire le regole del gioco, assicurandone il rispetto, a cominciare dalla definizione degli schemi dei bandi di gara, di sua diretta competenza. Nello specifico, il caso è quello della gara europea per l’assegnazione delle corse regionali conseguente alla disdetta del contratto a Trenitalia da parte della Regione Veneto. La gara è di quelle sostanziose: vale 150 milioni di euro

l’anno e sarà proprio l’autorità garante a definire, in via preliminare, i criteri del bando, ispirati a standard di qualità, rispetto dei princìpi della libera concorrenza, salvaguardia dei servizi minimi essenziali e vantaggi economici per la collettività. L’auspicio è che a farsi avanti siano i colossi ferroviari di Svizzera, Austria e Germania. In una nota il governatore della Regione lo ha chiarito. “Abbiamo rinunciato a prolungare il contratto con Trenitalia - dice Zaia nella nota - per bandire una gara rivolta a società di spessore europei in grado di competere con Rfi nell’offrire un servizio all’altezza: parlo delle ferrovie svizzere, austriache, tedesche, inglesi, non certo dei candidati provinciali dell’ultima ora”. Per rendere più “abbordabile” l’operazione, non si esclude la suddivisione della mappa ferroviaria veneta in lotti da appaltare singolarmente. A frenare le candidature c’è il vantaggio di cui, gode Trenitalia: costola di Rfi, dispone in partenza di tratte, convogli, personale, depositi,

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA con il patrocinio di:

officine, materiali. Non mancano le polemiche. Per il senatore del Pd Lodovico Sonego, ”la proposta è ambientalmente e socialmente insostenibile e serve solo a nascondere il proposito reale di non fare nulla. La nuova ferrovia ad Alta Velocità e Alta Capacità del Corridoio Mediterraneo è una primaria necessità del Friuli Venezia Giulia per

diventare quella piattaforma logistica che da sempre desidera essere, ma il quadruplicamento è il modo migliore per non realizzarla. Il quadruplicamento significa collocare due ulteriori binari in stretto affiancamento ai due esistenti attraversando una catena di centri abitati nei quali le abitazioni sono vicinissime ai binari che ci sono già”.

Innovazione In servizio da settimane i nuovi Etr elettrici

S

ono stati presentati a dicembre e ormai sono in funzione da settimane sulle linee regionali i nuovi Etr 360.001. Si tratta di venti nuovi convogli a trazione elettrica Flirt acquistati dalla Regione Veneto, quattro a sei casse (Etr.360) e sedici a quattro casse (Etr.343). Dodici sono n servizio mentre per altri otto è previsto l’arrivo entro giugno 2014. Costruiti congiuntamente dalla svizzera Stadler e dall’italiana Ansaldo Breda, i treni sono entrati in servizio dopo cinque anni dall’indizione della gara d’appalto. Vanno ad aggiungersi ai due Etr.340 (a trazione elettrica), due Atr.110, due Atr.120 e due Atr.126 (a trazione diesel) già in servizio sui binari del Veneto sotto la gestione di Sistemi Territoriali ma, a differenza di questi ultimi, saranno per ora utilizzati da Trenitalia in regime di comodato d’uso gratuito (ossia, nell’eventualità di messa a gara dell’effettuazione dei servizi, la Regione potrebbe assegnarli ad un’impresa diversa). Come saranno impiegati e dove? Del tipo a sei casse (con oltre 300 posti a sedere) saranno impiegati per i collegamenti fra Venezia e Portogruaro; quelli a quattro casse (con oltre 200 posti a sedere) fra Venezia e Treviso, Castelfranco e Padova nonché lungo la linea Monselice - Mantova. L’allestimento interno, con i pratici sedili a cantilever, è analogo a quello degli altri mezzi della stessa famiglia già in servizio. I convogli sono tutti dotati di accesso a raso, servizi igienici accessibili ai disabili e spazio per le biciclette. Ma non solo: l’ampia superficie finestrata conferisce agli ambienti interni una notevole luminosità e l’insonorizzazione è molto buona, elementi questi che hanno già reso i convogli Stadler particolarmente apprezzati dall’utenza, spesso abituata ad un comfort decisamente A.A. minore. le richieste dei sindacati

servono 27 milioni di euro per il trasporto pubblico

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e la Regione ha le idee chiare su come intende sistemare la rete ferroviaria nei prossimi anni, idee chiare su quanti soldi servono per questa infrastruttura le hanno anche i sindacati: servono almeno 27 milioni di euro in più per il trasporto pubblico locale, di cui 15 per garantire l’orario cadenzato dei treni e 12 per i servizi di bus e vaporetti. Le richieste sono quelle dei sindacati dei trasporti pubblici (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl trasporti, Faisa Cisal, Fast e Orsa) che le hanno presentate alla commissione Bilancio del Consiglio Legambiente ha fotografato la questione. Se messo a confronto con le altre regioni negli ultimi dieci anni il Veneto ha investito nei treni regionali 6,7 euro pro capite, 3 euro in meno dell’Emilia Romagna, la metà della Lombardia, un sedicesimo di quanto spende la Provincia autonoma di Bolzano. I lombardi ogni giorno hanno a disposizione il triplo degli 800 treni che corrono in Veneto, nonostante la popolazione veneta sia solo la metà di quella lombarda. Ma non mancano problemi sulle strade. Per la manutenzione dei 2000 chilometri gestiti da Veneto Strade secondo i sindacati bisognerebbe che Regione e province stanziassero nel 2014 almeno 10 milioni, invece nel bilancio di previsione ce ne sono solo 3,8. Ciò significa che continueremo ad avere strade “groviera”, piene di buche. I sindacalisti, infine, hanno lanciato un appello specifico per la viabilità nel Bellunese, la provincia dolomitica deve affrontare una spesa aggiuntiva di oltre 5 milioni di euro per ripristinare i collegamenti viari dopo le nevicate eccezionali. A.A.


Cultura provinciale 17 21 Esposizione al Centro Altinate Fino al 21 luglio aperta la mostra “Patavina Libertas”

Padova raccontata dai “papiri”

photo-graphia

Omaggio alla tradizione universitaria che abbraccia ben 200 anni con tanti personaggi illustri La chiesa quasi rasa al suolo

di laura Organte

U

na tradizione tutta padovana, quella dei papiri di laurea, che attira ogni giorno gli sguardi curiosi di turisti e passanti, divertiti dai travestimenti e dalle rime scherzose che il malcapitato è costretto a leggere davanti ad amici e parenti, innaffiando il tutto con abbondante vino. Un’usanza ad oggi irrinunciabile per i padovani “gran dottori”, ma tutt’altro che recente: la storia di papiri inizia infatti nel XVII secolo con le antiche epigrafi di laurea per seguire le vicende della goliardia e dell’ateneo fino ai nostri giorni. Per ripercorrerla, è stata allestita la mostra “Patavina Libertas - I papiri di laurea dell’Università di Padova”, che sarà aperta al pubblico dal 5 aprile al 27 luglio presso il Centro culturale Altinate San Gaetano. Tappe dell’itinerario della mostra saranno anche il Palazzo del Bo e il Caffè Pedrocchi, due simboli della vita universitaria patavina. L’iniziativa è nata nel 2009 con un’attività di catalogazione e digitalizzazione di papiri di laurea, appartenenti alla Cedam,

eventi e mostre

alla Biblioteca Civica e a collezioni private, dalle origini della tradizione ai nostri giorni, pezzi preziosi della storia di Padova e delle personalità importanti che ne hanno segnato le vicende. L’esposizione propone 130 papiri, selezionati fra i quasi 16.000 presenti nell’archivio digitale realizzato per l’evento, e copre 200 anni di storia: dalle antiche epigrafi di laurea del 1787 fino ai più recenti documenti del 1987. La storia dei papiri scorre, infatti, parallelamente a quella dell’Università e della città di Padova, e propone un viaggio tra le fastosissime epigrafi di laurea seicentesche e i primi papiri con satire e caricature, facendo così conoscere giovani laureati divenuti poi personaggi illustri e artisti di fama. Fra i soggetti dei papiri spiccano, inoltre, figure importanti della cultura e della società civile italiana: il famoso linguista Niccolò Tommaseo, Guido Carli futuro governatore della Banca d’Italia, Cesare Musatti pioniere della psicoanalisi in Italia, il ministro Guido Gonella, l’editore a cura di Laura Organte

LE TAVOLE DI RENZO PIANO ll Salone del Palazzo della Ragione raccoglie in occasione della Biennale di Architettura Barbara Capocchin, una selezione estesa e significativa di materiali provenienti dagli archivi del Renzo Piano Building Workshop e della Fondazione Renzo Piano: trentadue grandi tavoli sono isole monografiche dedicate ad altrettante architetture realizzate dallo studio in tutto il mondo, dalla fine degli anni Sessanta a oggi: grazie a montaggi di schizzi e di disegni, fotografie, modelli, brevi testi e video, ogni edificio racconta una storia e un luogo, una vicenda che letta insieme alle altre compone una lunga teoria di idee e di ambienti destinati alla vita collettiva.

“POETI A MAGGIO” AL PEDROCCHI Torna il 6 maggio la rassegna “Poeti a Maggio”, che ospiterà come ogni anno alcuni nomi di spicco nel panorama contemporaneo. Apre la kermesse, nella prestigiosa Sala Rossa del Caffè Pedrocchi, Elia Malagò (nella foto), seguita da Luciano Caniato (13 maggio), Massimo Scrignoli (20 maggio) e Antonio Riccardi (27 maggio). Gli incontri sono alle ore 17.45.

ARSLAN E CARLOTTO: “KALELOV” Il 22 maggio nella Sala dei Giganti del palazzo Liviano di Padova Antonia Arslan e Massimo Carlotto saranno in scena con lo spettacolo “Kalelov”, con una colonna sonora – dai sassofoni e il duduk di Maurizio Camardi al liuto cantabile di Mauro Palmas e fino alla musica sacra di Maurizio Redegoso Kharitian e Alessandro Foresti – che è già di per sé un concerto. “Kalelov” (camminando), declinato nelle lingue dei luoghi che sono protagonisti di questa inedita produzione italo-armena, narra due storie che si intrecciano, con gli scrittori in scena e le musiche a fare a volte da collante alle parole, altre a raccontare a loro volta.

Foto storiche sul bombardamento degli Eremitani

È

Il dettaglio di uno dei papiri di laurea esposti al Centro Altinate Ugo Mursia e il sociologo, scrittore e giornalista Sabino Acquaviva. Il papiro, inoltre, è la chiave di accesso attraverso cui poter entrare nella storia di Padova, della sua università, del movimento goliardico. Ma l’itinerario della mostra offre anche l’opportunità di seguire l’evoluzione degli stili grafici, lo sviluppo degli stilemi illustrativi nei quali si riflettono alcuni elementi della

storia d’Italia e dei suoi movimenti artistici. Attraverso l’esposizione di questi fogli spesso ironici e pungenti che venivano e vengono tuttora affissi sui muri del Bo per annunciare i nuovi laureati, la mostra si propone di rappresentare uno spaccato di costume e di satira, ma anche di storia e di cultura in quattro secoli di vita universitaria in uno dei più celebri atenei italiani.

Timeline. La storia e lo sguardo il tema conduttore dell’edizione 2014 di Padova Photo-Graphia, che vanta un calendario ricchissimo: 9 mostre, incontri, presentazioni di libri, un concorso e un convegno. L’idea di questa edizione nasce da una concomitanza storica: 70 anni fa, durante la seconda guerra mondiale, gli affreschi del Mantegna nella Cappella Ovetari vennero distrutti, nel corso del bombardamento di Padova che colpì gravemente la chiesa degli Eremitani. La mostra Foto storiche di Padova. Il bombardamento della Chiesa degli Eremitani (Palazzo Zuckermann 11 aprile-25 maggio) ripercorre le vicende della chiesa. Curata da Maria Beatrice Autizi e Angelo Maggi, la rassegna affronta il tema del tempo cristallizzato per mezzo dell’immagine fotografica. L.O.

La rassegna Al via il 15 aprile al Teatro Verdi con lo spettacolo “Atomos”

Prospettiva danza teatro spazio al “creative body” S arà la compagnia britannica Random Dance, diretta dal creografo Wayne Mcgregor, in scena la Verdi con lo spettacolo “Atomos” a dare il via ufficiale alla XVI edizione di Prospettiva Danza Teatro, martedì 15 aprile. “Creative body” sarà il tema cardine della rassegna diretta da Laura Pulin, che torna con un programma particolarmente articolato, affiancando agli spettacoli di danza internazionale e nazionale - molti in prima regionale - molteplici e originali proposte che declinano il Creative body. Tutte hanno come protagonisti il corpo e la creatività, grazie alle quali si incontrano e intrecciano danza e architettura, danza e disabilità, danza e fotografia, danza e teatro dando vita a performance, conferenze, workshop e stage con i coreografi delle compagnie ospitate. Dopo Random Dance, al Verdi si susseguiranno Coaching Project&MMCompany con “SOUL AND LAND-Over the Skin” (30 aprile), la Compagnia Junior Balletto di Toscana (Italia) con “Giselle” (8 maggio) e la compagnia francese Käfig con “Yo gee ti” (18 maggio). Da non perdere anche la performance di Vasco Mirandola il 15 – 30 aprile e 8 – 18 maggio dalle ore 22.30 nel Ridotto del

Un momento dello spettacolo “Atomos” di Wayne Mcgregor Verdi, dal titolo “Il Guardiano delle parole”, e gli appuntamenti “open air” dell’ 11 maggio alle 18 con la performance di danza e architettura presso il Monumento Memoria e Luce di Libeskind e del 21 giugno alle 18 in Piazza Garibaldi con “Danza oltre le barriere”, con i danzatori partecipanti al Corso Internazionale di Formazione per Insegnanti di DanceAbility. Ma il calendario prevede molto altro: incontri, stages, spettacoli teatrali e, come ogni anno, il Premio prospettiva Danza Teatro, che consente a tre giovani coreografi

selezionati di svolgere una residenza coreografica di 4 giorni nel mese di aprile presso il Ridotto del Teatro Comunale G. Verdi, alla fine della quale la commissione di cinque membri tra coreografi, direttori artistici e operatori del settore valuterà i lavori proposti e tra questi decreterà il vincitore. Il vincitore presenterà al pubblico la propria creazione nella serata di premiazione del 3-4 maggio, si aggiudicherà il primo premio di 5.000 euro e verrà inserito di diritto nel cartellone della rassegna del 2015. Laura Organte


Protagonisti a Nordest

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L’ha fondata Giorgio Simoni oltre 40 anni fa che si avvale della collaborazione dei figli Piergiorgio, Massimo, Sonia e Monia

BICA S.P.A una potenza nella produzione di sedie e mobili per giardino Su 100 mila mq coperti su 4 unità produttive lavorano 140 operai con 30 presse di ultima generazione attive sulle 24h Parlare della Bica S.p.a. ai giorni nostri significa riferirsi a Giorgio Simoni il fondatore Giorgio e, con lui, i figli Piergiorgio 27 anni, Massimo 42 anni, e le due figlie Sonia e Monia. Una vera e propria potenza familiare che ha portato la BICA S.p.a. ad essere leader mondiale nello stampaggio di prodotti per la casa e giardino con un fatturato annuo di 25 milioni di cui l’80% con l’estero ( in 15 Paesi europei e nel mondo) e il 20% in Italia. Nel lontano 1962 Giorgio Simoni ha iniziato l’attività a Pontelongo dando così l’imput all’attuale costituzione del Gruppo Simoni che negli anni 80 ha compiuto un forte salto di qualità nella realizzazione dei primi mobili in resina che si sono affiancati alla storica produzione di quelli da giardino e campeggio in acciaio. Attualmente BICA S.p.a. annovera nel suo interno 140 dipendenti che lavorano in 100 mila mq coperti nelle quattro realtà produttive. A Candiana (Pd) sono posizionate le 30 presse robotizzate

che lavorano su 24h e che sfornano mobili da giardino in resina nelle linee Panther e Trendy. A Pontelongo (Pd) dove avviene il taglio, piegatura e assemblaggio degli articoli da giardino in acciaio, a Villa del Bosco invece vi è la produzione di stendibiancheria in acciaio. La BICA è stata una delle prime aziende ad ottenere la certificazione ISO 9001. Per la stagione estiva 2014 l’ufficio ricerca e sviluppo della BICA ha ideato una nuova collezione di salottini per arredare il giardino, la casa, bar e ristoranti, le linee B:RATTAN e BICADESIGN sono progettate per durare nel tempo. L’attenzione della BICA S.P.A. sempre rivolta verso l’innovazione e l’evoluzione del mercato completano l’immagine di un’azienda che non si ferma al successo già ottenuto ma guarda allo sviluppo futuro e pone nella ricerca di nuove soluzioni la chiave per una ulteriore crescita.

BICA S.p.a. fattura 25 milioni e commercializza con 15 Paesi europei e mondiali

In alto la Sede della BICA S.p.a.


14 Cultura veneta

Cultura veneta 23

Gallerie dell’Accademia Fino al 29 giugno, un interessante percorso in 70 opere

Carlo Saraceni celebrato a Venezia

Un artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600, tra Roma e l’Europa”

di Alain Chivilò

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e Gallerie dell’Accademia di Venezia si pongono “in antitesi” tradizione coloristica veneta fatta di vive e pure cromie è la chiave agli attuali eventi culturali dai nomi di sicura affluenza, pro- di successo che attecchisce nell’ambiente artistico romano. La mostra comprende una sessantina di opere, tra cui non mancano ponendo una mostra per la primavera veneziana dedicata a un’artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600. le principali commissionate al pittore da alcune tra le più influenti famiglie “Carlo Saraceni. Un veneziano tra Roma e l’Europa” è il primo romane, come il Riposo dalla Fuga in Egitto dell’Eremo dei camaldolesi, omaggio che la città della Serenissima dedica al Maestro nella sua eseguito per la famiglia Aldobrandini che aveva portato al soglio pontificio storia. Fino al 29 giugno, un interessante percorso permette di com- (dal 1592 al 1605) un suo esponente, Clemente VIII e i dipinti eseguiprendere l’arte di Carlo Saraceni. Nato a Venezia verso il 1579, da ti per alcune delle più importanti congregazioni ecclesiastiche straniere, come quella iberica di Sant’Adriano in Vaccino e una famiglia bolognese di mercanti di seta, si quella tedesca di Santa Maria dell’Anima per la trasferisce all’età di vent’anni, alla fine del Cin- La tradizione quale dipinse due autentici capolavori presenti in quecento, a Roma per trascorrere il resto della coloristica veneta mostra. L’ordine espositivo è cronologico e parte sua vita. A livello artistico più che legarsi alla è la chiave dalla produzione di piccoli raffinati dipinti su rame, tradizione veneziana di Tintoretto, Veronese, di successo che Palma il Giovane e Jacopo da Bassano si lega attecchisce a Roma la cui novità maggiore sta nella predominanza data al paesaggio rispetto al racconto mitologico agli artisti tedeschi e fiamminghi operanti in laguna quali Hans Rottenhammer, Adam Elsheimer, Gaspar Rem e e biblico. Inoltre sono presenti alcune opere quali il disegno raffigurante Pietro Mera. Di conseguenza seguendo l’orientamento degli artisti Andromeda del Cavalier d’Arpino, conservato nell’Accademia di Venezia, nordici, lo spostamento a Roma non può che essere naturale. Il posto a confronto con il piccolo dipinto giovanile di Saraceni di analogo giubileo del 1600 diviene così fulcro per un nuovo fervore artistico soggetto, lo splendido San Rocco della Galleria Doria Pamphilj accostato che si propaga per i successivi decenni. Nuove tendenze si affianca- al San Girolamo di Jacopo Bassano dell’Accademia stessa e il dipinto della no al tardo manierismo del Cavalier d’Arpino e di Federico Zuccari Maddalena penitente della Pinacoteca Civica di Vicenza accostato nelle per le nuove ricerche di Annibale Carracci e Caravaggio. Proprio di sue due versioni. Una mostra piacevole per un’artista lagunare noto a quest’ultimo, Saraceni diviene uno dei più importanti interpreti dan- Roma come il “Veneziano”. do originalità rispetto a Orazio Borgianni e Orazio Gentileschi. La

Sostegno per giovani artisti

Museo Correr di venezia, fino al 15 giugno

Il TIZIANO RITROvATO

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l percorso espositivo storico del Museo Correr di Venezia, fino al 15 giugno, si arricchisce di una nuova mostra: “Tiziano, un autoritratto. Problemi di autografia nella grafica tizianesca”. Un’occasione importantissima per ammirare il recentemente ritrovamento di un affascinante autoritratto a disegno di Tiziano Vecellio. “Questo disegno è il singolare prodotto di Tiziano, il quale nella sua epoca godeva la reputazione di sommo ritrattista ed eccelso pittore. L’ineguagliata qualità dell’immagine e della sua esecuzione sono le ragioni che ci spingono a ritenere il ritratto opera originale del maestro. La scelta stessa del supporto è curata: una carta elaborata e tagliata (soprattutto lungo il bordo inferiore) in modo da somigliare a un foglio di durevole e costosa pergamena, solitamente utilizzata per redigere gli statuti corporativi, le cronache e le lettere diplomatiche della Repubblica di Venezia” sono le parole iniziali attraverso le quali gli studiosi internazionali David Rosand e Luba Freedman, primi ad avvalorare e confermare tale attribuzione, iniziano la loro tesi dimostrativa. Giunto quasi all’età di ottant’anni, Tiziano con il suo autoritratto indica all’Europa che è ancora attivo sia come persona, sia come artista. Una rappresentazione vitale per le corti che lo celebrano e acclamano. Il disegno, dall’inconfondibile e familiare profilo del Maestro, cattura per la straordinaria immediatezza, restituendo tutta la consapevole dignità conseguita dalla sua impareggiabile Arte della pittura. Concentrato nel

Nelle foto alcune delle opere in mostra: Andromeda incatenata liberata da Perseo, La Fuga in Egitto, Maddalena penitente e Madonna con il Bambino e Sant’Anna

Nuovi borsisti alla Bevilacqua La Masa

S profilo della testa col solo accenno del ricco collo di pelliccia e della cuffia, il rapido e sicuro tratto della matita nera, sempre mobile e vibrante, diventa insolitamente preciso e analitico. Il disegno è stato concesso generosamente in prestito da una collezione statunitense dopo la recente mostra presso la Fondazione Cosso (San Secondo di Pinerolo), mentre era già stato esposto per la prima volta nel 2007 a Belluno. Una mostra che costituisce dunque “un’importante sede di dibattito e approfondimento sul non facile campo della produzione grafica tizianesca, specie degli anni maturi” come indica il direttore Mu.Ve Gabriella Belli. Al.Ch.

ono entrati in azione i nuovi borsisti della Fondazione Bevilacqua La Masa, storica istituzione veneziana che trova le sue radici nel 1901, anno della sua creazione. Anche quest’anno la BLM continua a mantenere la missione originale di sostegno per giovani artisti, con residenza e attività nel Triveneto, attraverso l’assegnazione annuale di 12 Atelier. Dopo una selezione avvenuta nei mesi passati i nomi usciti sono i seguenti: Giuseppe Abate e Paola Angelini, Anemoi (gruppo), Marko Bjelancevic, Saverio Bonato, Pamela Breda, Samuele Cherubini, gli Impresari (gruppo), Graziano Meneghin e Jacopo Trabona, Fabrizio Perghem, Fabio Roncato, Caterina Erica Shanta, Eleonora Sovrani. Questi assegnatari sono attivi nei diversi ambiti delle arti visive (pittura, performance, arte relazionale, installazione, arte digitale, fotografia, video arte) e ora iniziano a lavorare per dodici mesi negli studi collocati presso Palazzo Carminati a San Stae e nel Chiostro dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca. In questo lungo soggiorno, un fitto calenda-

rio di appuntamenti ha inizio con gli Artists’ Talk & Open Studios, durante i quali gli artisti presentano al pubblico a Palazzetto Tito le loro ricerche e i progetti futuri aprendo ai visitatori gli studi appositamente allestiti. A giugno invece si rinnova l’impegno degli artisti durante la Notte Bianca dell’Arte, che li vedrà confrontarsi con le importanti sedi della Fondazione Musei Civici di Venezia. Ulteriori momenti espositivi si terranno in occasione del Premio Stonefly Cammina Con l’Arte e la mostra di fine residenza, che dal 2008 è accompagnata da una preziosa pubblicazione edita da Moleskine. A questi momenti istituzionali si affiancano le iniziative organizzate dagli stessi assegnatari, nonché le studio visit grazie alle quali curatori, critici e galleristi italiani e stranieri possono conoscere privatamente le singole ricerche artistiche. Un anno tutto da vivere nel quale ogni singolo artista è conscio che l’opportunità ottenuta è da far fruttare positivamente nell’ambito di una costante ricerca. Al.Ch.


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LO l’evento

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SPORT in PRIMO PIANO “lo sport È per tutti” cHiara rosa si racconta

a palestra della scuola media Aldo Moro di Due Carrare, ha ospitato “Lo sport è per tutti” un evento di promozione all’attività sportiva rivolto agli alunni delle scuole medie, organizzato dalla Pgs Carrarese Euganea volley. Relatori dell’avvenimento che proponeva il tema “motivare i giovani allo sport” Stefania Gobbi, atleta di Vil- La premiazione degli atleti latora, campionessa del mondo junior 2013 nel canottaggio nella specialità quattro di coppia, Chiara Rosa di Borgoricco, recordman nazionale del lancio del peso, bronzo agli europei e giochi mediterranei 2012 e il giovane mezzofondista bellunese Emilio Perco. Tra aneddoti, curiosità e le incalzanti domande di una scolaresca attenta ed entusiasta gli atleti hanno raccontato le loro attività che gli ha portati a vestire la maglia azzurra della nazionale definita una responsabilità emozionante e onorevole e hanno ribadito la centralità dello sport nella vita che insegna il rispetto delle regole e dell’avversario, ed è un antidoto contro i tablet, smartphone e la tecnologia moderna che rende la vita sedentaria e poco salutare. “Lo sport è sorriso sempre e comunque – ha detto una spumeggiante Chiara Rosa - e se praticato con ferrea determinazione può realizzare i vostri sogni nel cassetto”. La manifestazione, che ha visto Patrizio Casumaro il suo massimo propulsore, in veste di spiker si è avvalsa della presenza del vice presidente dell’associazione Azzurri d’Italia Alessandro Lazzarini, accompagnato da Ornella Rizzo e Roberto Menegazzo, avrà un appendice, in quanto gli alunni sono stati invitati a svolgere una relazione-ricerca sull’argomento dibattuto e i migliori lavori svolti saranno premiati con una borsa di studio. Alla fine fiori e premi per gli atleti partecipanti e i saluti di tutta la comunità carrarese portati dal sindaco Sergio Vason e dall’assessore allo sport Walter Lotto Mario Romanato.

Montagnana La squadra dell’istituto cittadino si è imposta tra gli allievi

Studenti campioni di nuoto

di Nicola Cesaro

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i nuota con successo nella Bassa Padovana. E’ il caso, per esempio, dell’istituto Jacopo da Montagnana. Anche quest’anno la squadra della scuola montagnanese ha conquistato il primo posto nella classifica per squadre della categoria “allievi” alla fase provinciale dei campionati studenteschi, creando il vuoto alle proprie spalle. Nella piscine Plebiscito a Padova, con la guida del professor Saoncella, lo Jacopo ha ottenuto i seguenti piazzamenti: primo posto nelle staffette 4x50 (con Mattia Franchini, Nicola Carrirolo, Nicholas Fassio, Stefano Raimondi, tutti di 2AS) e 6x50 (anche con Luca Canevarolo di 1AS e Alesandro Chemello di 3AS), primo posto per Raimondi nei 50 farfalla, secondo posto nella rana per Fassio, secondi Franchin e Carrirolo rispettivamente nei 50 stile libero e nei 50 dorso. Dopo il secondo posto del 2012 nella classifica a squadre, il 2013 e 2014 hanno visto la squadra dello Jacopo conquistare

I ragazzi dell’Istituto “Jacopo da Montagnana” durante la premiazione

e consolidare un primato che la colloca ai vertici del nuoto studentesco padovano. Nel Montagnanese c’è poi da registrare il crescente entusiasmo della squadra Amatori Nuoto Casale di Scodosia, che grazie ai tecnici Eleonora Paganotto e Cristian Tomasetto sta avendo ottimi risultati sia nel settore “propaganda” e soprattutto con i “master” che si stanno ben distinguendo nelle gare del circuito della Fin. Domenica 23 marzo Tomasetto ha raccolto una medaglia d’argento nei 50 rana al Gran Prix di Padova, ed in generale tutti gli atleti si sono ben comportati, portando a

casa punti federali importanti per la società che si allena nelle piscine Canova. Palestra che, negli ultimi mesi, ha impegnato atleti anche in competizioni di altre discipline: una squadra di bambini è stata impegnata con il karate ad Albignasego, ottenendo un buon bottino di medaglie grazie al lavoro della maestra Giusy Spigolon, e lusinghieri piazzamenti sono arrivati pure con il kick boxing, su tutti le partecipazioni del maestro Alessio Pavan ai mondiali di Taranto. Nella struttura funziona anche una squadra di triathlon e una di cheerleader seguite da Alice Rampin.

CIClISMO JuNIORES. Da 44 anni la società miete successi

l’asd monselice raccoglie un “quartetto” di giovani promesse per la stagione

Nella foto di Franco Rizzo gli atleti biancorossi

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a stagione agonistica per l’Asd Monselice segna ben 44 anni di ininterrotta attività su vari fronti agonistici e organizzativi. Con alla conferma alla presidenza di Angelo Capuzzo , in carica da 12 anni, e con un rinnovato direttivo la società va avanti nel suo impegno a favore dei giovani che desiderano tentare la riuscita in campo agonistico con le maglie biancorosse portandosi appresso fin dall’ingresso nel sodalizio della Rocca sani principi educativi. La novità della stagione, da poco partita, è che dopo un ventennio ritorna a Monselice la categoria Juniores con un quartetto diretto diretto da Davide Dante, stimato tecnico che ha indossato le maglie monselicensi nelle varie categorie giovanili e che proprio nella categoria Juniores ha vinto la maglia tricolore su strada correndo per un team veronese. Dante ha continuato con buoni risultati a correre tra i dilettanti, poi il passaggio al volante dell’ammiraglia

in vari team. Ora si è rimesso in gioco alla guida della categoria che gli ha dato la più bella soddisfazione. Gli Juniores completano il quadro della rappresentativa sociale che parte dai giovanissimi. La formula adottata dall’Asd Monselice è tutta nuova e coinvolge direttamente i genitori dei corridori nel sostenere l’attività come servizio sociale verso i propri figli, ragazzi appassionati di questo sport che spesso al passaggio in questa categoria non trovano squadre pronte ad accoglierli e quindi devono con amarezza abbandonare l’attività e orientarsi verso altri sport. La società mette a disposizione mezzi, materiali e dirigenti qualificati, le famiglie un modesto contributo di mantenimento anche perché il momento economico non è dei più felici. Il progetto parte con tanto entusiasmo e con questo quartetto: Davide Broccanello, Marco Fornasiero, Federico Queroli e Giulio Rizzo. Romano Buongiorno


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Agro Pontino

la bonifica si racconta

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’Agro Pontino evoca l’epopea della grande bonifica, della “redenzione” (per dirla con il linguaggio dell’epoca) di quelle terre paludose a sud di Roma dal flagello secolare della malaria. Un’epopea raccontata mirabilmente in un libro, “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi vincitore del Premio Strega 2010, e che rivive nei trentamila metri quadri di un grande parco tematico realizzato alle porte di Latina da un privato. Il parco si chiama “Museo Piana delle Orme” e il privato che lo ha realizzato è Mariano De Pasquale, di origini siciliane (ora scomparso), la cui famiglia come migliaia di altre famiglie italiane trovò nell’Agro Pontino un’opportunità di lavoro. Il parco è articolato in 14 grandi padiglioni dove dentro non è esagerato dire che è ospitata la storia. La storia della grande bonifica della zona innanzitutto. Opera che negli anni Venti del secolo scorso impegnò cinquantamila operai, reclutati soprattutto per scavare a mano in milioni di ore di lavoro i grandi canali spina dorsale della bonifica e per costruire successivamente i vari borghi rurali dove si insediarono diverse migliaia di coloni. In prevalenza agricoltori veneti, chiamati a coltivare quelle nuove terre strappate alla palude e alla malaria. Furono gli anni in cui a tempo di record fu costruita Latina (allora Littoria, in omaggio al Fascismo) e le altre città ispirate pure allo stile architettonico razionalista: Pontinia, Sabaudia, Aprilia. Città che hanno conservato il fascino dell’epoca e sono tuttora un museo a cielo aperto per chi ama la storia dell’architettura contemporanea. Il Museo della Piana delle Orme contiene così tante meravi-

glie che è difficile elencarle tutte. Basti pensare che nei padiglioni “militari”, dove sono conservate testimonianze della seconda guerra mondiale (che nella zona visse episodi cruenti durante l’offensiva alleata contro i tedeschi conseguente allo sbarco di Anzio), c’è persino il carro armato Sherman M4 utilizzato da Benigni sul set de “La vita è bella” e la Jeep fatta esplodere nel film “Il paziente inglese”, pure degno dell’Oscar. Nel parcomuseo trova posto anche il mezzo anfibio Sherman DD, uno dei tre esistenti al mondo. Fu costruito dagli americani per il centro di addestramento di Battipaglia e poi affondato. E’ stato recuperato al largo di Salerno nel 2002. C’è anche l’aereo (un caccia P40 Curtiss) recuperato in mare dopo che era stato abbattuto durante una battaglia aerea: il suo pilota americano, appresa la notizia, ha voluto recarsi al museo per rivederlo facendo vivere ai responsabili di “Piana delle Orme” un momento toccante. L’aereo, dopo il restauro, è stato esposto nel padiglione dedicato allo sbarco di Anzio. Un altro padiglione è riservato alla battaglia di Cassino, con il bombardamento del monastero benedettino con la distruzione del suo inestimabile patrimonio artistico. Effetti speciali fanno rivivere i terribili momenti di quell’episodio bellico. Nella grande esposizione allestita dalla famiglia De Pasquale nella campagna pontina di Borgo Faiti c’è spazio anche per i vecchi giocattoli (allora quasi tutti costruiti in latta o in legnoi, per vecchi apparecchi radio e oggetti che documentano la storia delle telecomunicazioni, ci sono tantissimi mezzi agricoli fra cui le preziose trattrici Pavesi Tolotti P4 e tanti tipi di carretti. E poi

AL GRANDE PARCO-MUSEO “PIANA DELLE ORME” RIVIVE L’EPOPEA DEL RISANAMENTO DELLA VASTA PALUDE MALARICA A SUD DI ROMA UN’OPERA COLOSSALE CHE HA IMPEGNATO NEGLI ANNI ‘20 CINQUANTAMILA OPERAI HANNO COSTRUITO CANALI E BORGHI RURALI POI ABITATI DA COLONI SOPRATTUTTO VENETI NEI 14 PADIGLIONI DELL’AREA VICINO A LATINA SONO ESPOSTI ANCHE RARI PEZZI MILITARI COME IL CARRO ARMATO UTILIZZATO NEL FILM “LA VITA È BELLA” DI ROBERTO BENIGNI O IL CACCIA USA CURTISS RECUPERATO IN MARE

attrezzi di ogni genere. Altri padiglioni illustrano la vita nei campi e la civiltà rurale del tempo.Il fondatore Mariano De Pasquale, imprenditore agricolo nel settore florovivaistico, non amava chiamare questa oasi della memoria “museo”. Ci teneva a sottolineare che in realtà si tratta di un’attività agrituristica con centro di documentazione. Diversi i percorsi tematici a disposizione. La visita completa richiede circa quattro ore, ma c’è chi fa sera tranquillamente, perchè lo stupore davanti agli allestimenti del centro di documentazione è continuo. Molto suggestive alcune ambientazioni d’epoca. L’area, ombreggiata da centinaia di eucalipti (la pianta tipica dell’Agro Pontino, introdotta durante la grande bonifica) è servita da un’accogliente area pic nic, utilizzata soprattutto dalle numerose scolaresche che in primavera si recano in gita a Piana delle Orme. C’è poi un servizio di ristorazione rustica, un negozio e altri servizi. Ma la cosa più bella di questo singolarissimo parcomuseo è rappresentata dalle suggestioni che le sue ambientazioni creano. All’interno dei padiglioni e fuori. Sembra di rivederle all’opera quelle vocianti squadre di contadini e operai mandati da Mussolini a bonicare l’area paludosa in cambio della promessa di un fazzoletto di terra da coltivare. L’orario di apertura da aprile a ottobre va dalle 9 alle 18 (chiusura museo ore 20), prefestivi 9 - 18,30. D’inverno chiusura anticipata rispettivaamente alle 16 e alle 17. Biglietti: intero 12, ridotto 10, ridotto junior 8. L’area ospita durante l’anno numerosi eventi. Info: tel. 0773 258708, info@pianadelleorme.it; www.pianadelleorme.it Piana delle Orme si trova in via Magliara 43,5 a Borgo Faiti (Latina).

IN COPERTINA UN’IMMAGINE DELLO SCAVO DEL CANALE MUSSOLINI, OPERA FONDAMENTALE DELLA BONIFICA DELL’AGRO PONTINO; IN ALTO: CARRIOLANTI AL LAVORO E UN TRATTORE LANDINI D’EPOCA. PIÙ SOTTO LATINA OGGI E IL GIORNO DELL’INAUGURAZIONE NEL 1932. SOTTO: UNA TECA DEL PADIGLIONE DEDICATO AI GIOCATTOLI D’EPOCA. A PIEDE DI PAGINA: ALTRE IMMAGINI DEI PADIGLIONI DEL PARCO-MUSEO PIANA DELLE ORME, QUELLO IN BASSO A DESTRA È IL CARRO ARMATO AMERICANO UTILIZZATO DURANTE LE RIPRESE DEL FILM “LA VITA È BELLA” DI ROBERTO BENIGNI PREMIATO CON L’OSCAR



Benessere 8 Benessere 28 >> Dalla bacheca di Facebook alla scrivania del direttore dell’Inps di Padova

Pensioni di invalidità anche per malattie rare Si chiama Caterina Simenon la padovana che ha convinto l’Inps ad impegnarsi nella schedatura delle malattie genetiche rare di Germana Urbani

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a sua prima grande conquista la gridata provinciale Dario Buonomo - ci faremo portaattraverso un video postato sulla sua voce a tutti i livelli interni, regionale e naziopagina Facebook: “È un risultato stra- nale, della soluzione adottata. D’altronde la ordinario, una bomba, davvero fantastico”. sede Inps di Padova è stata la prima in Italia E sempre su Facebook lei, venticinquen- a farsi spontaneamente carico delle revisioni ne padovana affetta da ben 4 patologie sanitarie di invaliditá di competenza dell’Asl genetiche rare, aveva proposto all’Inps di 16, la più grande del Veneto, solo ed esclu“aggiornarsi”, per così dire, consultando il sivamente per evitare il disagio ai cittadini Registro Veneto Malattie Rare, per riuscire che, spesso, erano costretti a far la spola tra ad avere dei parametri certi su cui basare le Asl e Inps. Semplicemente ascoltando cerloro valutazioni a fini pensionistici. chiamo di dare un piccolissimo contributo per Non era mai venuto in mente a nessu- alleviare le procedure e ridurre le difficoltà”. no, o se era successo, nessuno l’aveva mai Secondo le stime del Centro nazionale spedito al mittente l’idea. L’ha fatto lei, Ca- dell’Istituto superiore di sanità sarebbero cirterina, dal suo letto provvisto di ossigeno e ca 1 milione e mezzo i colpiti in Italia da una così, ora sta per cambiare tutto. malattia rara, sebbene siano solo 110mila Fino a un paio di mesi fa le persone le persone censite a livello nazionale. Nel affette da malattie rare, nella maggior parte corso della Giornata mondiale dedicata a dei casi, dovevano fare una gran fatica a queste malattie il ministero della Sanità si farsi riconoscere una pensione d’invalidità o è impegnato ad aggiornare l’elenco delle d’accompagnamento. E l’iter a cui dovevano malattie rare, fermo oggi a 485 patologie, sottoporti era davvero impegnativo. per gran parte rappresentate da malattie di Ma da un mese a questa parte, presso origine genetica. Lo stesso Inps, nelle sue la sede di Padova, è partito un confronto linee guida per il riconoscimento delle invalitra l’Istituto di previdenza e il “Registro dità, fino ad ora ha preso in esame i deficit delle malattie rare“. Un contatto ufficiale funzionali di solo 7 malattie rare. Per tutte tra pubbliche amministrazioni che si pone le altre patologie indicava ai propri medici l’obiettivo di superare gli ostacoli che hanno di procedere alle relative valutazioni “in via impedito finora una giusta tutela previden- analogica”. ziale alle persone affette da malattia rara. Nasce così il progetto della previdenza In realtà, fino ad oggi non ci aveva pen- del Veneto, che sarà esteso a tutte le altre sato proprio nessuno a mettere in contatto Regioni, di predisporre, in accordo col Regiquesti due enti che viaggiavano su binari stro nazionale, schede sintetiche di valutaseparati senza mai zione per ciascuna Le persone interessate patologia rara. Atincontrarsi. A fine febbraio, traverso questi supda malattie rare però, è avvenuta la porti, le Commissioni in Veneto sono svolta grazie all’idea Usl potranno disporre circa 13.000 e alla testardaggine di elementi utili a dedi Caterina Simonsen, terminare in modo che ha proposto all’INPS di appoggiarsi al adeguato la percentuale di invalidità. Registro Veneto Malattie Rare per un corretL’attenzione verso questo tipo di mato riconoscimento delle percentuali di invali- lattie che colpiscono in Veneto circa 13mila dità da assegnare ai pazienti affetti da mr. cittadini, è in costante crescita e, sempre di La soluzione di ciò che sembrava im- più si ragiona in termini di prevenzione. possibile l’ha trovata lei e l’Inps di Padova, E avviene lo stesso per le malattie mericonoscendone la validità, si è immediata- taboliche. Per questo la Giunta regionale del mente attivato in tal senso, per rispondere Veneto ha approvato lo scorso fine anno all’appello di Caterina. Un risultato salutato l’adozione dello screening neonatale metada tutte le persone affette da mr come rivo- bolico allargato e avviato già dal 1 gennaio luzionario. 2014. “Si tratta però di una prestazione – “Adesso – ha affermato il direttore spiega il Dott. Alberto Burlina, Direttore della

quanti malati sono interessati dalle malattie rare?

E Struttura Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova – che le singole ASL sono libere di offrire o meno: di fatto ogni ASL dovrà stipulare un contratto con l’Azienda Ospedaliera per poter attivare il servizio. Il costo dello screening per ogni neonato è stato stimato intorno ai 55 euro: praticamente nulla se si considera che un paziente affetto da malattia metabolica non immediatamente diagnosticata può riportare gravissimi danni neurologici, invalidità totale e necessiterà frequenti ricoveri ospedalieri durante tutta la vita”.

sistono malattie rare “più frequenti” che colpiscono qualche migliaio di pazienti in Italia; tra queste la sclerosi laterale amiotrofica, le distrofie muscolari, l’emofilia, per citare qualche esempio. Per altre si può stimare che i pazienti affetti siano qualche centinaio; per altre ancora non esistono studi di prevalenza, ma solo descrizioni in letteratura di singoli casi. Di queste malattie si possono registrare meno di dieci persone affette in un Paese come l’Italia: è il caso della progeria, una malattia che comporta invecchiamento precoce, di molte sindromi genetiche o sequenze malformative complesse. In generale si può affermare che queste malattie, pur potendo essere singolarmente poco frequenti, non sono rare, se considerate nel loro complesso. Il numero dei malati, pur non essendo così rilevante rispetto ad altre condizioni con le quali il medico di medicina generale quotidianamente si confronta, è comunque globalmente consistente. Per stabilire l’entità del fenomeno è necessario premettere alcune considerazioni. È difficile stabilire con esattezza quante siano le malattie rare, si parla di un numero compreso tra 5.000 e 7.000. Quanto numerosi sono i malati dipende poi dalla definizione di malattia rara alla quale si fa riferimento. Il criterio comunemente adottato è un criterio di prevalenza, cioè quanti sono gli affetti da una particolare condizione sul totale della popolazione. È da precisare che in Paesi diversi vengono adottati limiti differenti, per cui non esiste una lista unica e unanimemente condivisa a livello mondiale. A livello europeo una malattia è considerata rara se colpisce meno di 5 persone su 10.000 abitanti. Eurordis, l’organizzazione europea nata nel 1997 che riunisce più di 260 associazioni dedicate alle malattie rare che operano in almeno 30 Paesi, ha stimato che queste condizioni colpiscano circa il 6% della popolazione europea, percentuale corrispondente a circa 27 milioni di persone nell’intera Unione Europea.


I nostri esperti 29 31 SALUTE

Dott.ssa Eleonora Leotta, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia

Pubertà e adolescenza: da bambina a donna. Perché scegliere una ginecologa per il primo appuntamento La pubertà è il periodo che segna, con l’arrivo del primo ciclo mestruale, il passaggio dall’infanzia all’età adulta, durante la quale si raggiunge la maturità sessuale e la capacità riproduttiva. Compaiono i caratteri sessuali secondari e tutto ciò porta a grandi trasformazioni fisiche che determinano un notevole coinvolgimento anche della sfera psichica, cui si possono associare alterazioni del comportamento alimentare (anoressia e bulimia) che più frequentemente si manifestano in questo periodo di insicurezza della donna. L’adolescenza è inoltre caratterizzata dalla scoperta dell’altro sesso. Le ragazze, così come i coetanei maschi, sono confuse riguardo al sesso e alla sessualità e sempre alla ricerca di risposte corrette. E’ quindi importante che possano trovare persone con cui poterne parlare: genitori, insegnanti, consultori familiari. Molte indagini sul comportamento adolescenziale hanno evidenziato nel nostro paese una realtà complessa caratterizzata da: 1. Relativa precocità di inizio dell’attività sessuale, entro i 16 anni; 2. Informazioni generiche raccolte attraverso canali non istituzionali; 3. Difficoltà a gestire in modo responsabile la propria sessualità; 4. Interruzione o uso saltuario del contraccettivo e di mezzi di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili; 5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-

mentale non solo per una valutazione fisica, ma in quanto egli può diventare il punto di riferimento per molti dubbi sulle relazioni con l’altro sesso: il ginecologo aiuterà a capire i rischi dei primi rapporti sessuali, a scegliere il miglior tipo di contraccettivo e insegnerà come prevenire le malattie a trasmissione sessuale. Il primo appuntamento può spesso essere fonte di ansia per una ragazzina sia da un punto di vista relazionale che per senso del pudore: è evidente che in questo caso la scelta di un ginecologo donna aiuterà un processo di identificazione che consentirà una comunicazione più efficace. E’ indubbio come la disponibilità, la riservatezza, l’atteggiamento non giudicante né frettoloso, siano utili per una buona relazione medico-paziente, fondamentali per far sì che la ragazza riesca con facilità a rivolgersi a noi, piuttosto che a coetanei o a figure non in grado di fornire risposte corrette. Una consulenza contraccettiva efficace richiede un lungo colloquio che dia ampio spazio, oltre che all’evidenziazione di problematiche di salute presenti, anche agli elementi di tipo personale e relazionale che incidono sulla scelta contraccettiva o che possono determinare resistenze o paure verso specifici metodi. Oggi esistono diversi contraccettivi: ormonali, di barriera, meccanici e naturali. Noi ginecologi riteniamo che il metodo contraccettivo realmente efficace in una giovane donna sia quello ormonale (pillola contraccettiva), di cui in commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che

mori del collo dell’utero. L’infezione da HPV può presentarsi con piccole lesioni delle mucose (condilomi) o può non dare sintomi. Il test HPV, che si esegue come un semplice tampone vaginale, consente di rilevare la presenza e il tipo di virus e, se positivo, di programmare controlli regolari. Il PAP Test consente invece di rilevare le lesioni già presenti causate dall’HPV. Da alcuni anni esiste un vaccino che previene l’infezione da HPV: il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione, che è gratuita per tutte le ragazze al compimento dell’undicesimo anno di età, e venduto ad un prezzo molto contenuto per le donne fino a 26 anni. In conclusione, per una adolescente il primo incontro con un ginecologo dovrebbe consistere fondamentalmente in una lunga chiacchierata in cui esporre liberamente e senza alcuna vergogna tutti i dubbi e le domande su sessualità, contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La visita vaginale con la palpazione di utero e ovaie, l’ecografia pelvica, l’HPV test e il Pap test verranno eseguito solo dopo e solo se la ragazza è già sessualmente attiva. Tutto ciò presuppone una grande disponibilità e reperibilità del ginecologo di fiducia, che se è una ginecologa potrà offrire anche una maggiore spontaneità di relazione “da donna a donna”. Dott.ssa Eleonora Leotta, dal 2008 Specialista in Ginecologia ed Ostetricia. La Sua esperienza professionale si sviluppa sia come libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

massimizza l’ efficacia riducendo al minimo rischi ed effetti collaterali. Da qualche anno sono in commercio altri due tipi di contraccettivi ormonali, oggi sempre più usati proprio dalle giovanissime, che hanno lo stesso meccanismo di azione e parità di efficacia della pillola: il cerotto e l’anello vaginale. La differenza più importante sta nella sede di assorbimento del farmaco: l’apparato gastroenterico per la pillola, la cute per il cerotto e la mucosa vaginale per l’anello. I contraccettivi ormonali sono inoltre terapeutici per alcune problematiche tipiche dell’adolescenza: acne, aumento della peluria, irregolarità del ciclo. Tra i metodi anticoncezionali meccanici ricordiamo il preservativo perché è l’unico che, se usato correttamente, protegge dalle malattie sessualmente trasmissibile e dall’HIV (AIDS). Ricordiamo che oltre a malattie sessualmente trasmissibili che compromettono seriamente la salute quali AIDS, epatite B, epatite C, sifilide, ne esistono altre batteriche, funginee e parassitarie, molto più frequenti, che possono compromettere la fertilità futura. Le adolescenti dovrebbero quindi usare sia il contraccettivo ormonale, l’unico che garantisce la copertura contraccettiva, sia il preservativo per proteggersi dalle malattie infettive. Tra le malattie a trasmissione sessuale di cui oggi si parla molto, vi è quella da Papilloma Virus Umano (HPV). A questa famiglia appartengono più di 100 tipi virali diversi: alcuni causano infezioni della cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-

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Dal 1° gennaio 2014 una nuova tassazione immobiliare

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i nostri Esperti 30 I nostri esperti AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

La violenza di genere

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, purtroppo, occupa sempre più le prime pagine dei giornali ed i servizi di apertura dei telegiornali ovvero il fenomeno della violenza di genere. Che cos’è la violenza di genere? Il fenomeno della violenza di genere, ancorché risalente nel tempo, è stato solo di recente oggetto di studi più approfonditi che hanno consentito una sua qualificazione e, quindi, una maggior presa di consapevolezza e responsabilità da parte della nostra società civile. Il concetto di violenza di genere, elaborato nei primi anni duemila, è utilizzato per differenziare la violenza comune da quella che si esplica in danno di individui o gruppi in ragione del loro “genere” o sesso di appartenenza. La violenza di cui ho appena riferito consiste essenzialmente in una serie distinta di azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica o psicologica che hanno come destinatario una persona “scelta” sulla base del suo genere o sesso. Con specifico riferimento alla violenza sulle donne, deve rilevarsi come questa costituisca un fenomeno culturale assai complesso che interessa ogni sfera sociale e le cui conseguenze non

ricadono solo sulle donne vittime di violenza ma anche sui loro figli che diventano testimoni indiretti della stessa. La violenza sulle donne trova, peraltro, un espresso riconoscimento nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne datata 1993 che, all’art. 1 definisce la violenza contro le donne come “Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare un danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”. Rilevanti nel breve e lungo periodo i danni subiti dalle vittime di violenza sia sul piano fisico che su quello psicologico, morale ed esistenziale. Quali forme può assumere la violenza di genere? La violenza di genere è per sua natura un fenomeno proteiforme in quanto può esplicarsi in modi assai vari e diversi tra loro per tipologia, intensità di violenza e gravità degli effetti. Vi è una violenza fisica e morale ravvisabile in tutte quelle condotte dirette a far più o meno male alle persone con atti lesivi volontari. Vi è poi una violenza psicologica posta in essere dai partner o ex partner attraverso una serie di

Sottomarina LO SPAZIO DELL’ETICA

Analisi di aonale Anselm Zurfluch, docente incaricato presso l’Università di Avignone analizza in “Empfängnisverhütung”(hänssler 2000) alcuni motivi che re la speranza all’umanità è Gesù e il Suo buon senso, di cui il Vangelo sovrabbonda.

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atteggiamenti intimidatori, minacciosi e offensivi anche reieterati e prolungati. All’interno di questa categoria si ricomprendono condotte assai diverse tra loro quali i ricatti, gli insulti verbali, le umiliazioni di vario genere anche pubbliche. Ed ancora la violenza economica che rappresenta una forma subdola di violenza in quanto finalizzata ad impedire che il partner possa raggiungere l’indipendenza economica. In tal modo la vittima non potrà rendersi indipendentemente dal suo carnefice che eserciterà sulla stessa un controllo indiretto ma efficace. In tal senso mi limito a segnalare tutti quegli atteggiamenti diretti ad impedire la ricerca di un lavoro od ancora un ferreo controllo dello stipendio o utilizzo del denaro percepito ad esempio solo dal marito-compagno. In particolare, la donna straniera è spesso vittima di ricatti da parte del compagno che, nell’impedirgli la regolarizzazione dei documenti, preclude alla stessa la ricerca di un regolare lavoro. Infine, tra le forme più gravi ed odiose di violenza vi è quella sessuale rappresentata dall’insieme delle condotte che attengono alla sfera sessuale della persona e che ne compromettono la libertà di esplicazione. Tra le forme più diffuse di violenza sessuale vi sono le molestie sessuali, la costrizione

ad avere rapporti sessuali o, addirittura, a prostituirsi. Fenomeni quest’ultimo dell’induzione alla prostituzione per nulla distanti anche dalla ns realtà locale dove si registrano interventi delle forze dell’ordine volti a contrastare proprio suddetto reato. I reati connessi alla violenza di genere Le violenze sopra riferite integrano, il più delle volte fattispecie penalmente rilevanti. I reati che, statisticamente, sono maggiormente associati a fenomeni di violenza di genere sono: il reato di maltrattamenti verso familiari e conviventi, disciplinato all’art. 572 c.p. e di recente modificato; il reato di atti persecutori, comunemente detto stalking, introdotto nell’ordinamento italiano nel 2009 con l’art. 612 bis c.p.; la violenza sessuale di cui all’art. 609 bis c.p., nonché le fattispecie, apparentemente meno gravi, ancorché rilevanti sul piano umano, di minacce, lesioni e molestie. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili; 5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-

donna sia quello ormonale (pillola contraccettiva), di cui in commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che

Ostetricia. La Sua esperienza professionale si sviluppa sia come libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

più di 100 tipi virali diversi: alcuni causano infezioni della cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-

I nostri esperti 33

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Dal 1° gennaio 2014 una nuova tassazione immobiliare

L’onda lunga del Governo Monti fa sentire i suoi (non benefici) effetti anche a distanza di qualche anno. Infatti, dal 1° gennaio 2014 si è assistita a una vera e propria rivoluzione quanto agli atti di vendita di immobili, quelli cioè che scontano le imposte di registro, ipotecarie e catastali. Le vecchie aliquote di registro (quelle del 3%, 7%, 8%, 15% ecc.) sono sostituite sostanzialmente da tre: del 2% per gli acquisti di prima casa; e del 12% per i terreni agricoli; del 9% per tutto il resto (es. seconda casa, terreni edificabili, fabbricati strumentali ecc.). Le nuove aliquote del 2% e del 9% e del 12%, si portano dietro sempre una conseguenza

molto importante: a titolo di imposte ipotecaria e catastale, si pagano due importi fissi da 50 euro ciascuno, che assorbono il bollo, la tassa per la voltura e quella per la trascrizione. Fino a qui tutto sembra molto più vantaggioso di prima, se non fosse per una “sorpresa” finale: e cioè il fatto che l’imposta minima di registro è comunque dovuta nella misura minima di 1000,00 euro. Quindi se in seguito alla tassazione di una prima casa con l’imposta del 2% mi vien fuori un risultato, per esempio, di 350,00 euro, la tassazione sarà comunque di 1000,00 euro più i 100 eurocomplessivi di quelle ipotecarie e catastali (totale

minimo, dunque, sempre almeno di 1100,00 euro). Nelle zone in cui le rendite degli immobili sono piuttosto basse (come sono in genere quelle nei paesi di provincia e di campagna) difficilmente ciò potrà concretizzarsi in un risparmio di spesa; mentre ciò è indubbiamente più vantaggioso, rispetto a prima, per l’acquisto di prime case in zone con rendite alte. Fuori dai casi appena visti, le imposte fisse ipotecarie e catastali (una volta di 168 euro) sono state aumentate a 200 euro. Infine, sono stati modificati i requisiti per discriminare una casa di lusso da una non di lusso e quindi per chiedere le agevolazioni prima casa. In

precedenza ci si riferiva a dei parametri molto precisi fissati da un Decreto Ministeriale del 1969; oggi, invece, la casa

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RUBRICA CINEMATOGRAFICA, L’ITALIA CHE CAMBIA

Fantozzi andava in pensione, oggi è un’utopia

Al giorno d’oggi, complice la crisi sempre più pressante, persino andare in pensione diventa un’utopia, come il posto fisso: molti addirittura, pur vedendo vicina la tanto agognata pensione vengono costretti a lasciare il lavoro anzitempo perché le varie aziende non riescono a supportare i costi. Molti anni fa la situazione era ben diversa: l’impiegato medio arrivata tranquillamente ai 65 anni godendosi la sua pensione: il problema semmai era come sentirsi utile in seguito, perché cresceva il sentimento dell’ essere messo “da parte“: nel contesto di allora, cinematograficamente parlando il discorso non può che cadere su Fantozzi, celebre maschera del nostro cinema. Per il pubblico di over 35, Paolo Villaggio rimarrà per sempre identificato nel personaggio più celebre da lui inventato oramai quarantasei anni fa. Era infatti il 1968 quando l’attore lo portò in scena nel programma televisivo “Quelli della domenica“, trasmesso in Rai da Gennaio a Giugno dello stesso anno. Fantozzi divenne poi protagonista di alcuni racconti nella rivista ”L’Europeo“ per poi essere tradotto in film dal 1975 al 1999. “Fantozzi va in pensione“ è la quinta pellicola dedicata al ragioniere più famoso d’Italia e racchiude in sé, nonostante qualche momento comico, una

grande amarezza. Si, perchè la maschera fantozziana in questo caso, è tesa a cercare di nascondere la grande tristezza di essere messi da parte dalla società ma soprattutto dal nuovo che avanza. Per Fantozzi si apre l’occasione di una nuova vita ma si rende conto progressivamente che senza lavoro non è più tale: mai più levatacce né corse sfrenate per timbrare in tempo, né scherzi con i colleghi o sorteggioni in sala mensa, o soprattutto letture di straforo della pagina sportiva quando i superiori girano lo sguardo. Con questo film Neri Parenti sembra mettere il dito su questa categoria di pensionati vista come piaga sociale, come intralcio, come oggetto divenuto inutile e ormai messo da parte. Il nostro ragioniere tenta di rendersi utile comunque: ma il nucleo familiare non gli è congeniale, specie perchè lo ha trascurato quando lavorava e ora si trova incapace di rientrarvi; tenta poi di costruirsi degli interessi, ma gli esiti sono disastrosi. La breve gita a Venezia è emblematica del messaggio che il regista ci vuole consegnare: i pensionati, che si radunano quasi per farsi forza l’uno con l’altro, vengono trasportati in condizioni disumane all’aeroporto di Venezia e costretti non ad usufruire dell’aereo ma di

un pullman che dopo 18 terribili ore li porterà nel capoluogo veneto. Le situazioni alle quali andrà incontro la comitiva di pensionati sono realizzati ad arte dal regista per esprimere il tragico destino che attende Fantozzi dopo il lavoro, una situazione come si diceva prima, di persona inutile alla società, che lo lascia al suo inevitabile destino. Quando la fine sembra vicina, si vede arrivare il riscatto, un’occasione per tornare a vivere, dopo un’illusione data da un concorso dove il ragioniere si presenta truccato da giovane per poter superare la selezione e tornare così alla vita di prima. Sarà la moglie che di nascosto lo aiuterà a tornare a vivere, quando stava per lasciarsi andare definitivamente. Rispetto alle pellicole precedenti e successive, “Fantozzi va in pensione“ è più amaro, fa molto riflettere anche attraverso qualche gag che strappa il sorriso. Ma l’abilità di Neri Parenti sta proprio nel raccontare lo status tipico del pensionato che arriva fino all’estremo e cioè nel chiedere addirittura alla megaditta dove è stato sempre vessato e schiavizzato di essere riassunto per sentirsi utile, e facente parte di un organigramma. Un film che visto adesso, rappresenta un paese che non c’è più, dove le pensioni rimangono attualmente, per le

A cura di Massimiliano Granato

nuove leve lavorative, una chimera: offre però un interessante spunto di riflessione sulla condizione del pensionato di fine anni ‘80. Se Fantozzi vivesse adesso, non sentirebbe la mancanza del lavoro ma sarebbe in prima fila a chiedere la tanto agognata pensione, a costo anche di finire crocifisso per i propri diritti.


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Nomi famosi • Sapete come si chiama la modella giapponese con le misure perfette? Mimi Sury. • Come si chiama il più grande cocaino-

mane giapponese? Hiothiro Nariga. • Come si chiama il più famoso comandante delle frecce tricolori? Gino Vantuno. • Come si chiama il più esperto geologo brasiliano? Pedro

3 lettere APE - IAN - LEO - OHE - PST RIC - SFO - TAU 4 lettere GANA - MAGO - MOAB 5 lettere AVRAI - CUOCO - LAICO SOREL - TECLA - THETA 6 lettere CADUTO - TILOMA - TUCANO 7 lettere VOLPOCA 8 lettere CASTAGNE - ORTAGLIA 9 lettere ESATONALE - INERRANTE RODOMONTE - TRAVEDERE 10 lettere RISALUTARE 11 lettere LATTESCENTE 14 lettere RIAVVOLGIMENTO Macinho. • Come si chiama il più grande produttore di autoveicoli cinese? Cam Yong Chin. • Come si chiama il più assiduo suonatore di citofono vietnamita? Vien Po Ju. • Come si chiama il più frequentato barbiere giapponese? Akapa Torasato.

Aforismi Divertenti • Senza di te la mia vita è vuota. Come la bocca di mio nonno senza la dentiera. • Il paradiso è un poliziotto inglese, un cuoco francese, un tecnico tedesco, un amante italiano: il tutto organizzato dagli svizzeri. L’inferno è un cuoco ingle-

se, un tecnico francese, un poliziotto tedesco, un amante svizzero, e l’organizzazione affidata agli italiani. • Abbiamo riso abbastanza, adesso pasta. • Comunque, se hai bisogno di qualcosa: domani compratela. • Soltanto i grandi uomini possono avere grandi difetti.

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Pasqua, 25 Aprile e 1 Maggio Pacchetto include: • mezza pensione in camera doppia • bagni illimitati nelle piscine termali (32 °C) • bagno notturno il venerdì e il sabato (fino alle ore 23.00) • 1 ingresso al mondo delle saune • uso l‘accappatoio • idroginnastica mattutina, acqua aerobica, camminata nordica ... • programma d’animazione e divertimento: tombola, serate culturali, proposte per le gite … 17. 4.-4. 5. 2014

2 notti

3 notti

Terme Šmarješke Toplice

Hotel Šmarjeta ****

144,00

175,00

T: 00 386 7 38 43 400, E: booking.smarjeske@terme-krka.si

Hotel Vitarium ****superior

154,00

187,00

Terme Dolenjske Toplice

Hotel Kristal ****

138,00

197,00

Hotel Balnea ****superior

160,00

228,00

T: 00 386 7 39 19 400, E: booking.dolenjske@terme-krka.si

I prezzi sono in EURO e si intendono per persona. Supplementi: la tassa di soggiorno, camera singola. Sconti: • membri del Club Terme Krka – 10 % • bambini fino 6 anni e 1 bambino fino 14 anni soggiornano gratis (in camera con due adulti), altri bambini dai 6 ai 14 anni - 50% di sconto

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A tavola 39 25 LA RICETTA Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su

tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

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COCKTAILS by Paolo Marani

I CONSIGLI DI PAOLO

FIOR DI LOTO

INGREDIENTI:

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CROCCHETTE DI CARCIOFI CON SALSA ALLO YOGURT ED ERBE AROMATICHE UN FINGER FOOD CROCCANTE FUORI, CALDO E MORBIDO ALL’INTERNO. PERCHÉ PER NOI LE CROCCHETTE NON SONO SOLO A BASE DI PATATE, MA MOLTE DELLE VERDURE PRIMAVERILI SI PRESTANO PER QUESTA SFIZIOSA PREPARAZIONE. E’ LA STAGIONE CHE INVOGLIA: CIBI FRESCHI E MENO IMPEGNATIVI, PER QUESTO ABBIAMO REALIZZATO UNA SALSA A BASE DI YOGURT ED ERBE CHE HA ALLEGGERITO LE NOSTRE CROCCHETTE. INSOMMA, PICCINE COME APPETIZER, UN PO’ PIÙ GRADI COME

CONTORNO, IDEALI DA METTERE NEL CESTINO DA PIC NIC, QUESTE CROCCHETTE DI CARCIOFI SONO UNA IDEA SEMPLICE ED ORIGINALE PER OGNI ESIGENZA.

INGREDIENTI PER 15 CROCCHETTE: 500G FONDI CARCIOFO, 1 PATATA (95G LESSATA), 110G PANE DI SEGALE, 2 CUCCH ARACHIDI SALATI, 1 UOVO MENTA SECCA, PREZZEMOLO, AGLIO IN POLVERE, SUCCO DI LIMONE, INSAPORITORE A BASE DI VINO ED ERBE AROMATICHE, PANE GRATTUGIATO, OLIO EVO, OLIO DI SEMI DI MAIS, SALE. PER LA SALSA: 170 GR YOGURT GRECO 0%, SUCCO DI LIMONE, OLIO EVO, MENTA SECCA, PREZZEMOLO, AGLIO IN POLVERE, SALE ALLE ERBE AROMATICHE DI MONTAGNA, SALE CUOCERE I FONDI DI CARCIOFO IN PENTOLA A PRESSIONE, CON IL CESTELLO PER LA COTTURA A VAPORE, PER CIRCA 10 MINUTI DAL FISCHIO DELLA PENTOLA. SPEZZARE IL PANE E AMMOLLARLO CON UN PO’ DI ACQUA DI COTTURA DEI FONDI; MESCOLARLO CON I CARCIOFI E LA PATATA, ENTRAMBI SCHIACCIATI CON UNA FORCHETTA. CONDIRE IL COMPOSTO CON L’OLIO EVO, IL SUCCO DI LIMONE E L’INSAPORITORE A BASE DI VINO ED ERBE AROMATICHE; UNIRE GLI ARACHIDI TRITATI CON IL COLTELLO, E PROFUMARE CON LA MENTA, L’AGLIO ED IL PREZZEMOLO, QUINDI AGGIUSTARE DI SALE. IMPASTARE GLI INGREDIENTI CON UN UOVO, E FORMARE DELLE PALINE CON LE MANI (MEGLIO SE BAGNATE). PASSARE LE CROCCHETTE IN UN MIX DI PANE GRATTUGIATO E SALE, POI LASCIARLE RIPOSARE PER CIRCA 20 MINUTI. PREPARARE LA SALSA: MESCOLARE LO YOGURT CON IL SUCCO DI LIMONE E L’OLIO EVO, QUINDI PROFUMARE CON LA MENTA, IL PREZZEMOLO, L’AGLIO ED INSAPORIRE CON IL SALE ALLE ERBE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE. OTTENERE UNA CREMA MORBIDA, ALLUNGANDO CON QUALCHE CUCCHIAIO DI ACQUA DI COTTURA DEI FONDI DI CARCIOFO. CUOCERE LE CROCCHETTE DI CARCIOFI IN PADELLA CON L’OLIO DI SEMI, RIGIRANDOLE PER FAR COLORARE. SERVIRE ACCOMPAGNANDO CON LA SALSA DI YOGURT. 2 SPICCHI AGLIO, DRAGONCELLO, CANNELLA, OLIO EVO, SALE

DEDICATO AD ADRIA IN FIORE CHE SI SVOLGERÀ DOMENICA 27 APRILE 2014 AD ADRIA. SI PREPARA DIRETTAMENTE NEL BICCHIERE OLD FASHION 1/2 LIME A CUBETTI, 7/10 GIN BOMBAY, 2/10 CONTREAU, 1/10APRICOT BRANDY, 3 GOCCE DI BITTER CAMPARI, 8 GOCCE DI KIRSH. SI GUARNISCE CON FRUTTI DI BOSCO E UN FIORE DI LOTO. PAOLO MARANI

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