della Bassa Padovana
Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 132 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Sanità, il caso Protesi all’anca allerta nella Bassa Padovana pag.
Este, novità Telecamere alla stazione degli autobus
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L’anniversario Festa all’Irea Morini Pedrina per i 40 anni
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EDITORIALE
Nuovo Veneto firmato Monti
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
bonus alle aziende che assumono
Una “dote economica” per le aziende che intendono assumere personale. E’ questo il succo del lungimirante progetto avviato dal Comune di Megliadino San Vitale, che assume un significato ancora più forte nel momento forse di massima acutezza della crisi economica che sta colpendo l´Italia. pag. 13
montagnana: politica, è tempo di primarie
C’è fermento nel mondo politico nazionale e anche a Montagnana le fazioni non stanno con le mani in mano. L’avvicinamento alle primarie del Pd e la piccola rivoluzione nel Pdl stanno fermentando anche nei circoli politici montagnanesi. In casa Pd c’è molta attesa per la scelta del candidato. pag. 14
di Nicola Stievano
P
Treni “fantasma” pendolari in rivolta
Disagi quotidiani nella Bassa, da Monselice a Montagnana, tra cancellazioni e folla
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n calvario. Sempre e comunque un calvario. E’ questa la triste storia dei pendolari che ogni giorno prendono il treno da Este, Monselice e Cittadella per recarsi a Padova o Venezia. Negli ultimi mesi, la situazione sembra addirittura peggiorata, forse complice la crisi che riduce i bilanci delle società. Ma la cosa veramente fastidiosa, è l’incidenza dei disagi proprio negli orari di punta, quando i pendolari affollano le stazioni. E’ il caso dei convogli che partono da Monselice alle 7.13 e alle 7.39. Due
treni che nei giorni scorsi sono stati quasi costantemente cancellati, sostituiti da convogli cortissimi improvvisati, con i pendolari dirottati in autobus in puntuale ritardo. “E’ una situazione ridicola e insostenibile - hanno commentato i pendolari infuriati - Nel 2012 situazioni simili non dovrebbero essere neanche lontanamente immaginabili. E’ una situazione vergognosa che non può risolversi con qualche autocorsa sostitutiva. I pendolari, sono stanchi e prima o poi non saranno più disposti a sopportare una situa-
zione di disagio tale”. “Su quanto successo a Monselice presenterò un’interrogazione in Consiglio Regionale alla Giunta Zaia – ha commentato Piero Ruzzante, consigliere regionale del Pd - Ricordiamo che la Regione Veneto è in assoluto la regione in Italia che ha ridotto maggiormente i fondi e gli investimenti destinati a questo settore motivo per cui, nel prossimo assestamento di bilancio, chiederemo alla Giunta di intervenire”. pag. 8
oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3
L’Intervento Non toccate l’Imu
di Giuseppe Bortolussi*
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n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. *Segretario CGIA di Mestre
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Nuovo Veneto firmato Monti Battaglia fra i genitori
bambino conteso un dramma che divide
Hanno fatto discutere a lungo e suscitato un’ondata emotiva senza precedenti a Padova le immagini del bambino prelavato in una scuola di Cittadella come stabilito da un’ordinanza del giudice che ha affidato il ragazzino al padre. Il filmato racconta solo l’ultimo e più eclatante capitolo di una battaglia legale che da anni contrappone i due genitori e coinvolge in prima persona il bambino. Le immagini, trasmesse dalle reti nazionali, hanno colpito per la loro drammaticità e hanno diviso le opinioni fra chi riconosce le ragioni del padre o quelle della madre. A Cittadella è stata organizzata anche una fiaccolata per chiedere il ritorno a casa del bambino.
1
In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano
open day donna impresa in rosa
Un successo il primo Open Day Donna, un evento ideato dal Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Padova, presieduto da Stefania Brogin. Le donne che ambiscono ad avviare una attività imprenditoriale, o che sono già imprenditrici, nella fase iniziale di start up, hanno potuto consultarsi gratuitamente sugli adempimenti necessari. Messa a disposizione una task force di oltre 30 esperti, scelti tra funzionari della Camera, addetti allo sviluppo di nuova impresa, esperti delle Associazioni di categoria professionali.
Dal 12 novembre entrano in vigore i provvedimenti per ridurre l’emergenza Pm10. In particolare: la limitazione del traffico infrasettimanale, giornate di sensibilizzazione delle quali ancora non è stata decisa la data, l’istituzione di zone a velocità limitata nei quartieri, l’estensione della Ztl alla domenica. Per quanto riguarda le limitazioni del traffico infrasettimanale dal 12 novembre al 14 dicembre dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18, saranno bloccate le auto Euro 0 e 1 diesel e benzina, le Euro 2 diesel, i ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del Duemila.
videosorveglianza all’avanguardia
la giunta si taglia lo stipendio del 25%
Faccia a faccia con gli esperti
lotta al pm 10, stop alle vecchie auto
Sperimentazione a Padova
Padova, Camera di Commercio
Dopo le polemiche dentro e fuori il palazzo della Camera di Commercio sui compensi percepiti dagli amministratori, la giunta dell’ente camerale ha deliberato un’auto riduzione che ben oltre ai criteri di calcolo più restrittivi previsti dalle ultime circolari ministeriali. Per l’indennità del Presidente l’ipotesi prevede un tagio sarà superiore al 25 %.
Dal 12 novembre le misure
Bassapadovana monselice
provincia
Via tre passaggi a livello per i lavori dell’alta velocità pag.
este, sanità
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Innovativa tecnica per l’asportazione dei tumori al rene, inceneriti dalle onde pag. 10
montagnana
Valdastico Sud un prospettiva per la Bassa pag.
Provincia
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Regione politica
Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up pag. 16
mondo scuola
Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio pag. 20
Entro la primavera 2013
Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni pagg. 24-25
cultura
Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere
cultura
SecondoMè Fest, Soldini a Padova pag.
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E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengineerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità.
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arte alla fermata del tram padovano
Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comunichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche l’aliquota sulla prima casa
Ansia da Imu per
di Ornella Jovane
Padova, Venezia, Treviso e Vicenza mantengono l’aliquota sulla prima casa allo 0,4 per cento
Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base entro il 10 dicembre prossimo
A
nsia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto definita la situazione e di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calcolati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fissate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno definito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli stabilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato
beni della chiesa
Imu dal 2013
B
eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).
l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelievo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Veneto è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fissata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stangata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fino al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono amministrazioni - anche in Veneto - che “infieriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un
totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i proprietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’aumento delle aliquote - che alla fine hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cittadini del Carroccio che si rifiutavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.
Argomento del mese 27 5 La scelta della maggioranza dei Comuni Padovani
famiglie e imprese L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale
“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti” di Alessandro Abbadir
S spalla per padovane
ulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifici di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifici tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono beneficiare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.
Aumentano le aliquote per seconde case, negozi e fabbriche
Imu in salita arriva la stangata O
rmai sono già più della metà i Comuni padovani che hanno ritoccato, ovviamente verso l’alto, la tanto temuta Imu, ma sicuramente prima il numero di enti locali che avranno imboccato questa strada sarà cresciuto ancora. Pertanto per la maggioranza dei padovani la rata del 17 dicembre sarà la più temuta perché la più pesante, un bel regalo natalizio. Probabilmente quasi 3 Comuni su 4 metteranno mano alle aliquote dell’imposta sugli immobili per recuperare almeno in parte le risorse erose dalla “spendig review” che ha tagliato con l’accetta i trasferimenti dello stato agli enti locali. La maggior parte andrà a ritoccare l’aliquota sulle seconde case e gli altri edifici, compresi quelli commerciali e produttivi, portandola addirittura oltre l’1 per cento. Altri invece metteranno mano anche alla percentuale sull’abitazione principale, sostenendo che le detrazioni non penalizzeranno le fasce più deboli. Chi invece sceglie di mantenere le aliquote di base rimanda ogni eventuale modifica al prossimo anno, con il bilancio in mano. La scelta che fa più discutere è quella del comune di Padova che ha portato l’imposta sulle seconde case e edifici produttivi e commerciali all’1,02 per cento. “L’aliquota sulle seconde case non è fra le più alte – ribatte Umberto Zampieri, la In alcuni Comuni scelta di fondo è di non toccare la prima l’aliquota supera casa”. Stesso ragionamento fatto da la soglia dell’1%, qualche altra decina di amministratori e un salasso sindaci padovani che hanno preso più o per le imprese meno la stessa decisione. Preoccupate non solo le famiglie, alle prese con un nuovo esborso, ma anche commercianti, artigiani e industriali, visto che gli aumenti più consistenti riguardano proprio i fabbricati produttivi o commerciali. “Si andrà a pescare nelle solite tasche - è l’amaro commento di Ferdinando Zilio, numero uno dell’Ascom - quelle dei commercianti, facendo morire il commercio cittadino. Oltre ad aver sempre pagato le tasse si troviamo ad affrontare la concorrenza sleale del commercio abusivo che non paga l’Imu. E i tanti centri o bancarelle cinesi cosa pagano?”. Preoccupata anche Confindustria, che ha calcolato un aggravio del 75 per cento per le imprese padovane, che si troveranno a sborsare quasi 103 milioni di euro, 44 milioni in più rispetto alla vecchia Ici. “Insomma si profila una super tassa di fine anno per le imprese, - commenta il presidente Massimo Pavin - che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricità e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. L’aliquota media dell’8,15 per mille per i fabbricati produttivi è il risultato delle elaborazioni condotte su un campione di 25 Comuni della provincia di Padova, a maggiore densità di imprese o dove insistono aree produttive a valenza provinciale. Il saldo Imu presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità. Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere”.
6 Monselice Valorizzazione della struttura espositiva Via libera al progetto definitivo
Museo San Paolo hi-tech Multimedialità e touch screen per raccontare i percorsi storici e artistici di Monselice di Emanuele Masiero
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Il Museo San Paolo
del futuro museo è il lapidario romano, visitabile già da alcuni mesi, con una quindicina di reperti rinvenuti nel territorio comunale. A questi si aggiungeranno tutti gli altri ritrovamenti d’epoca romana, restaurati grazie a un contributo regionale. E anche l’affresco dedicato a San Francesco, che dal Museo Diocesano tornerà alla San Paolo. Intanto sta per prendere il via anche un altro progetto ambizioso sotto la Rocca: ripensare gli interni del Duomo nuovo di Monselice. Il tutto attraverso un concorso di idee aperto a professionisti e designer che vorranno aderire. L’obiettivo è poter trovare le soluzioni migliori per l’adeguamento liturgico della chiesa principale della città.
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Il Duomo è decisamente maestoso, ma per certi versi risulta un po’ vuoto soprattutto nella parte interna. Nel bando verrà chiesto di pensare anche agli oggetti di culto, per arrivare ad una riprogettazione dell’area presbiteriale, dell’altare, dell’ambone, della struttura sopraelevata dalla quale vengono declamate le letture e dell’abside. E’ inoltre previsto un contributo di 6 mila euro: sarà una giuria di esperti a stilare la graduatoria finale. Il primo classificato vincerà un premio di 3000 euro, oltre alla soddisfazione di veder realizzato il proprio progetto. Ma ci sono premi anche per il secondo e il terzo, rispettivamente di 1500 e 1000 euro.
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el museo di San Paolo, potrebbe arrivare un tocco di tecnologia per raccontare la storia. L’amministrazione comunale ha infatti approvato il progetto definitivo per la valorizzazione del complesso museale. Un progetto che sarà ora inviato al Gal Bassa Padovana, chiedendo il finanziamento per 100.000 euro, mentre i restanti 21 mila euro saranno garantiti dal Comune. “Il progetto verrà impostato in accordo con la Soprintendenza – ha spiegato l’assessore alla cultura Gianni Mamprin - Con l’aiuto del Gal Bassa Padovana, potremo completare l’allestimento museale, realizzando dei percorsi sulla storia di Monselice che partiranno dal neolitico per arrivare sino alla storia romana, al periodo longobardo, medievale e oltre”. La previsione è di realizzare un museo multimediale, dove la storia sia inserita nella cornice delle più moderne tecnologie: dai touch screen che permetteranno ai visitatori di ottenere tutte le informazioni sui vari reperti, alle speciali teche dotate di colonna sonora dove questi verranno posizionati. Il primo tassello
sanita’ Inviata una lettera ai pazienti operati tra il 2006 e il 2010
verifica dell’uls sulle protesi all’anca
È
allarme tra quanti hanno subito, tra i sei e i due anni fa, l’impianto di protesi all’anca con il rivestimento modello Asr prodotte dalla multinazionale statunitense DePuy. L’Usl 17 di Monselice e il Policlinico di Abano hanno inviato una lettera ai pazienti operati, invitandoli a sottoporsi alla visita di controllo e a una serie di esami L’intervento all’anca per la protesi tutti a carico dell’azienda produttrice che, nell’agosto del 2010, aveva ritirato dal mercato mondiale quei dispositivi. I pericoli derivanti dalle protesi DePuy sono tutt’altro che da trascurare: ci sono rischi di infezioni, disallineamento e scollamento delle componenti protesiche, frattura dell’osso, dolore. In più le protesi DePuy modello Asr rilasciano nel tempo ioni di cromo e cobalto, metalli che oltre una determinata soglia possono intossicare il sangue e danneggiare tessuti molli e organi come il fegato, causando talvolta problemi neurologici. Dalle prime verifiche sono 63 i pazienti del Policlinico aponense ai quali sono state applicate le protesi d’anca De Puy Asrtym Hip System. Dallo scorso febbraio molti pazienti, portatori di quella protesi, sono stati informati dall’Usl 17 monselicense che il dispositivo presentava “problemi tali da richiedere ulteriori valutazioni e potenziali trattamenti aggiuntivi”. Linguaggio diplomatico per invitare i destinatari delle missive a sottoporsi a tutta una serie di controlli a totale carico dell’azienda produttrice. La situazione sembra quindi sotto controllo. Se così si può dire, perchè in realtà, nonostante le spese mediche siano state pagate, i pazienti con le protesi “sbagliate” hanno dovuto perdere giornate di lavoro e soprattutto subire uno stress incredibile che certamente non gli verrà ripagato. Al momento il tribunale del malato sta raccogliendo tante segnalazioni: chi è interessato può contattare il comitato dei legali (gli avvocati Manuela Da Ruos, Simonetta Pastorello e Carlo Mursia al recapito 049.8213904 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 11). E.M.
GIOvANI EDITORI, FUCINA DI IDEE
N
ell’era dei tablet c’è ancora chi non vuole rinunciare al fruscio delle pagine, trasformando la narrativa in un momento ludico e formativo per bambini. Stiamo parlando di Sara Saorin, co-fondatrice di Camelozampa. Una ragazza che dalla passione per la lettura ha saputo creare dei percorsi tematici per bambini in tutta la bassa padovana. “Da sempre puntiamo alla riscoperta di grandi autori internazionali, tradotti poco o mai in Italia - racconta - Quest’anno pubblichiamo un nuovo albo illustrato natalizio di Michael Foreman, autore e illustratore inglese di fama mondiale”. “Il gatto nella mangiatoia”, consigliato dai 3 anni in su, è una riscrittura piena di humour e poesia del mistero della Natività. Sempre per i più piccoli, è appena uscito anche “Lola e io”: un albo di grande formato, scritto da Chiara Valentina Segré e illustrato da Paolo Domeniconi. Racconta dell’amicizia tra una ragazzina e il suo cane: una storia fresca e semplice, che solo alla fine svela il segreto del loro speciale rapporto. E per i lettori più grandi? Fresca di stampa, una nuova serie che farà impazzire soprattutto le lettrici dai 10 anni. “Si chiama Talent Angels - spiega Sara - il concept è quello del più grande talent show di tutti i tempi, su scala planetaria, a cui hanno partecipato milioni di teenager da ogni continente. I selezionati si sfideranno in una trasmissione che si sposterà in varie location in giro per il mondo. Ma strani incidenti cominciano a turbare lo show… E cinque
Le nuove proposte degli autori di Camelozampa per i piccoli e i più grandi concorrenti si dovranno trasformare in investigatrici”. Scritto da Livia Rocchi e illustrato da Caterina Giorgetti, è già uscito il primo libro della serie, “Il mondo ai tuoi piedi”. Il secondo, “Il canto fantasma”, arriverà a novembre. “Le lettrici potranno anche interagire con le protagoniste, scoprendo contenuti aggiuntivi sul blog della serie, Facebook e Twitter”. Per ragazzi anche “Dante Pappamolla”, divertente romanzo uscito dalla penna dell’autrice monselicense Isabella Paglia, e illustrato dal maestro Adriano Gon. Drammi quotidiani di un ragazzino che si considera uno “sfigato”, ma non ha fatto i conti con l’eredità della nonna: un sasso magico che lo catapulterà al Polo Nord. Per tutte le informazioni www.camelozampa. E.M. com.
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8 Monselice L’Intervento
La polemica
Non toccate l’Imu
Pendolari infuriati Disservizi quotidiani sulla tratta che collega la Bassa a Padova e Venezia
Treni, scoppia la rivolta di Emanuele Masiero
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n calvario. Sempre e comunque un calvario. E’ questa la triste storia dei pendolari che ogni giorno prendono il treno da Este, Monselice e Cittadella per recarsi a Padova o Venezia. Negli ultimi mesi, la situazione sembra addirittura peggiorata, forse complice la crisi che riduce i bilanci delle società. Ma la cosa veramente fastidiosa, è l’incidenza dei disagi proprio negli orari di punta, quando i pendolari affollano le stazioni. E’ il caso dei convogli che partono da Monselice alle 7.13 e alle 7.39. Due treni che nei giorni scorsi sono stati quasi costantemente cancellati, sostituiti da convogli cortissimi improvvisati, con i pendolari dirottati in autobus in puntuale ritardo. “E’ una situazione ridicola e insostenibile - hanno commentato i pendolari infuriati - Nel 2012 situazioni simili non dovrebbero essere neanche lontanamente immaginabili. E’ una situazione vergognosa che non può risolversi con qualche autocorsa sostitutiva. I pendolari, sono stanchi e prima o poi non saranno più disposti a sopportare una situazione di disagio tale”. “Su quanto successo a Monselice presenterò un’interrogazione in Consiglio Regionale alla Giunta Zaia – ha commentato Piero Ruzzante, consigliere regionale del Pd - Ricordiamo che la Regione Veneto è in assoluto la regione in Italia che ha ridotto maggiormente i fondi e gli investimenti destinati a questo settore motivo per cui, nel prossimo assestamento di bilancio, chiederemo alla Giunta di intervenire al fine di garantire ancora la sopravvivenza di questo servizio”. In questi mesi si è consumata una lunga passerella di politici che hanno fatto un viaggio insieme ai pendolari, ma i risultati sono sempre gli stessi, con i treni in condizioni sempre peggiori. “La situazione, per i lavoratori o gli studenti che viaggiano quotidanamente in treno, è diventata insopportabile e la
novita’
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Convogli soppressi all’ultimo minuto, disagi maggiori nelle ore di punta, le promesse restano lettera morta Eloquente immagine del monitor alla stazione di Monselice dove viene annunciata la soppressione del regionale delle 7.39
triste sensazione è che una giunta piena zeppa di assessori abituati a girare in auto blu, sia completamente incapace di rendersene conto – continua Ruzzante - Caro Zaia, almeno tu dai l’esempio: scegli una mattina di un giorno lavorativo qualsiasi e sali insieme a me in un treno. Ti accompagno io a vedere come viaggiano i pendolari veneti. Scegli pure tu, la stazione di partenza: Monselice, Cittadella,Terme Euganee, non cambierà nulla e la scena che ti troverai di fronte sarà sempre la stessa”. “Quando va bene, negli orari di punta i passeggeri sono costretti a viaggiare stipati come bestiame - dichiara il segretario del Pd Pierluigi
Giaccarello - Una vergogna nei confronti di tutte quelle persone che, per studio o lavoro, pagano un servizio che viene loro erogato in modo sommario da un sistema tutto concentrato a investire sull’alta velocità. Invitiamo i nostri amministratori, il Sindaco di Monselice, ma anche i due consiglieri regionali Santino Bozza e Stefano Peraro, ad attivarsi in sede regionale per approfondire le ragioni di questi disservizi. In questa era di vacche magre, i sogni di chi governa continuando a parlare di modernissime metropolitane di superficie e faraonici sottopassi per l’alta velocità offendono i pendolari della Bassa Padovana costretti a veri e propri incubi quotidiani”.
di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.
Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita. *Segretario CGIA di Mestre
La storica sala parrocchiale riapre su iniziativa di alcuni volontari
la seconda vita del cinema corallo, una scommessa da vincere
l destino dei piccoli cinema è di chiudere? I dirigenti del Corallo di Monselice non la pensano in questo modo. E così, dopo un breve periodo di chiusura, riapre lo storico cinema della parrocchia del Duomo, in pieno centro a Monselice. Un barlume di speranza per chi non si rassegnava a perdere l’ultima sala cinematografica rimasta a Monselice. In questi giorni i volontari che gestiscono il cinema per conto della proprietà, la parrocchia appunto,
sono riusciti a ottenere il via libera per ricominciare con gli spettacoli. Lo scorso aprile, proprio da loro era partito il grido di allarme per il Corallo, costretto a chiudere i battenti per mancanza di pubblico. I fondi per un radicale intervento di restauro non ci sono. Ma è anche vero che ormai si preferiscono i multisala dove oltre ad un cinema di ultima generazione, ci sono anche negozi e servizi di ristorazione. Il cinema Corallo è comunque in ottimo stato e
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dimostra di voler competere con le sale più grandi. Intanto dai volontari che gestiscono il cinema, arriva un vero e proprio appello affinché i cittadini di Monselice aiutino il cinema a non morire. Il progetto per rimettere in sesto la sala già c’è. I gestori dal canto loro sono già a lavoro per contattare le case cinematografiche per continuare la programmazione invernali con titoli appetibili. Info su www. cinemacorallomonselice.it. E.M. La storica sala del Cinema Corallo
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Monselice 9 Lavori in corso Progetto da tre milioni di euro, sostenuto da Rfi
Via tre passaggi a livello Un anno e mezzo per costruire il sottopasso e la bretella collegata alla strada dei Bersaglieri di Emanuele Masiero
Il passaggio a livello di via Moralediemo
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entre i pendolari si lamentano dei continui ritardi e disagi, Trenitalia risponde a suon di alta velocità. Sono infatti iniziati i lavori del nuovo sottopasso e della bretella che si collega alla strada dei Bersaglieri di Ca’ Oddo. Il cantiere ha lo scopo di rimuovere i tre passaggi a livello di via Moralediemo e via della Ferrovia. Un cantiere che permetterà di completare un pezzo importante della circonvallazione sud di Monselice perchè mancherà solo il tratto finale di collegamento con la regionale 10. Il progetto, che ha un costo di circa tre
Tributi
milioni di euro, interamente sostenuto da Rete Ferroviaria Italiana, è inserito nei lavori per l’alta velocità. Il cantiere durerà un anno e mezzo circa, ma c’è ovviamente da scommettere che i lavori subiranno qualche ritardo. Il nuovo tratto viario prevede una rotatoria all’intersezione con via Albere, la ex strada provinciale 8 dei Bersaglieri: da qui partirà la nuova bretella, lunga circa un chilometro e 400 metri. All’altezza del bivio in cui via Moralediemo si biforca in due strade, sarà costruito il nuovo sottopasso, che permetterà di oltrepassare senza pericoli e
senza attese la linea ferroviaria Padova-Bologna. Una volta completati i lavori, saranno chiusi i tre sottopassi esistenti, pericolosi perché poco presidiati. Per i residenti diventerà quindi obbligatorio utilizzare la nuova bretella. È previsto anche un tratto di pista ciclopedonale, dalla rotonda al termine della nuova strada, che potrà in futuro collegarsi alla pista in programma per il nuovo ospedale. Ma resta un problema di collegamento: mancano 600 metri di collegamento con la nuova sr 10 attraverso una rotonda. Un tratto di strada che manca all’appello a causa
imu, mancano 300 mila euro sale l’aliquota su seconde case
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n Comune arriva un primo segnale d’allarme sulla questione Imu. Dopo cinque mesi dalla scadenza della prima rata, mancano all’appello 300 mila euro. Ma dagli uffici di palazzo Tortorini trapela un barlume di speranza. Manca infatti la rata di dicembre dove i contribuenti potrebbero “mettersi in
dell’assenza di finanziamento. «Il problema è che serve anche un sottopasso, perché qui c’è da attraversare il passaggio a livello sulla linea Monselice-Mantova – spiega il sindaco Francesco Lunghi - Il costo sarebbe di altri 3 milioni di euro. Speriamo di riuscire a ottenere il finanziamento anche per questo tratto: insieme alla complanare, i cui lavori dovrebbero partire a giugno, completerebbe la circonvallazione di Monselice». Nel frattempo è diventata operativa la rotonda di via Verdi e Petrarca, invocata a gran voce da anni. L’incrocio è infatti uno snodo cruciale
regola”. Ma è chiaro che si sta parlando di una somma molto elevata e la situazione di crisi profonda non lascia certo sperare per il meglio. Inoltre secondo i controlli degli uffici comunali, tutti i contribuenti monselicensi hanno adempiuto all’obbligo di versare la prima rata dell’Imu sulla prima casa. I problemi si concentrano solo su seconde case e terreni edificabili. Per gli evasori partiranno gli accertamenti. Non è escluso comunque che il mancato gettito sia da imputare a mancanza di liquidi-
soprattutto nelle prime ore del mattino. In quel tratto di strada si riversa tutto il traffico in transito tra Baone, Arquà Petrarca e Monselice senza contare tutti i pendolari che devono raggiungere la stazione dei treni e gli studenti del liceo Cattaneo e della scuola media Guinizzelli. La rotonda in questione potrebbe anche subire un sostanziale abbellimento. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Tasinato ha proposto una pavimentazione colorata, sulla quale farà bella mostra una scultura ideata dell’artista di Monselice Roberto Tresin.
tà. Sul fronte delle aliquote, intanto, dopo aver tentato di non toccare le percentuali, l’amministrazione ha deciso di rivedere verso l’alto l’aliquota sulla seconda casa e gli altri fabbricati, aumentandola dello 0,1%, portandola perciò allo 0.,86%. Del resto un punto sulla seconda casa equivale a circa 500 mila euro. Un gruzzolo di tutto rispetto. Nella situazione attuale, con tutte le uscite bloccate per rispettare il patto di stabilità, fa molto comodo, con buona pace dei contribuenti. E.M.
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10 Este Nuova tecnica Termoablazione con radiofrequenza o microonde
Tumori “inceneriti” Sono già 70 le operazioni di rimozione di tumori del rene riuscite all’ospedale di Este, un primato di Nicola Cesaro
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iente più tagli, niente più lunghe degenze. Ha del pionieristico quanto realizzato in Usl 17: ad Este i piccoli tumori del rene si curano ormai senza intervento chirurgico. L’azienda sanitaria ha infatti confermato la propria leadership italiana nell’uso della tecnica del trattamento dei tumori mediante termoablazione con radiofrequenza o microonde. La metodologia della termoablazione permette la rimozione non invasiva dei tumori renali di piccole dimensioni: le cellule tumorali non vengono asportate ma distrutte grazie al calore, con l’introduzione di una sonda “riscaldata”. Con una settantina di operazioni riuscite, l’Usl 17 vanta la casistica più importante del territorio nazionale, tanto che uno studio degli specialisti dell’ospedale di Este è stato accettato e presentato al congresso mondiale di oncologia interventistica (WCIO) tenutosi a Chicago nello scorso mese di giugno, dove peraltro erano stato accettati solo otto progetti italiani. Grazie alla termoablazione il paziente
neWs I lavori proseguono regolari
ospedale unico la sacaim lascia
in breve Iniziativa del locale “Il Gatto e la volpe”
dopo il no del comune ecco la petizione per riportare la musica jazz a este
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na petizione per portare la musica jazz a Este. Ha raccolto già centinania di firme l’iniziativa portata avanti da un gruppo di Este, che ha deciso di muoversi dopo la negazione comunale del permesso di costituire un Jazz Club all’interno del locale “Il Gatto e la Volpe” di viale Fiume. Si legge nella petizione: “Crediamo che un’iniziativa Un concerto jazz di questo genere incrementerebbe l’offerta culturale della città di Este, facendone un polo di affluenza di pubblico proveniente anche da fuori l’area cittadina, data la posizione strategica tra il Jazz Club di Padova e quello di Rovigo, dei quali Este diverrebbe succursale”. Il Comune aveva negato il permesso per evitare rumori e disturbo alla quiete in questa zona del centro storico. N.C. Il parroco di San Girolamo pubblica il suo nuovo libro
Meno chirurgia per la rimozione di alcuni tumori in tre giorni viene ricoverato, operato e dimesso. Paradossalmente l’intervento potrebbe avvenire anche in una sola giornata di ricovero. Questa metodologia è frutto della stretta collaborazione tra l’Uoc di Epatologia Diagnostica e Interventistica diretta dal dottor Mauro Mazzucco, quella di Urologia guidata dal dottor Antonino Calabrò e infine la Radiologia diretta dal dottor Bortolo Perin. Le operazioni tramite termoablazione
hanno fatto registrare a Este il 98,5% di successi, riducendo a zero il rischio di morte. Spiega il dottor Mazzucco: “Con questa alta percentuale di successi e con un follow-up medio di più di 20 mesi, possiamo con orgoglio dire che in casi selezionati, per i noduli sotto i 4 centimetri, la termoablazione è una valida alternativa alla chirurgia, rispetto alla quale garantisce gli stessi risultati con minori complicanze e un tempo di degenza più breve”.
Videosorveglianza In via Martiri della Libertà
Telecamera in arrivo alla stazione degli autobus
testimonianze in presa diretta dalla seconda guerra mondiale
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’ stato pubblicato il nuovo lavoro editoriale di don Orlando Zampieri, parroco di San Girolamo. L’ultimo volume del religioso si intitola “Guerra 1938-1945: io c’ero”, e raccoglie la testimonianza di chi, nell’ultima guerra mondiale, ha partecipato attivamente come soldato, ufficiale, internato o partigiano. “Negli anni ho raccolto testimonianze di vicende inimmagginabili. Alcuni erano addirittura tornati a piedi dal fiume Don in Russia. - racconta il sacerdote - In tutti questi anni gli impegni pastorali mi avevano distolto dal raccogliere concretamente questi racconti. Tanti di questi protagonisti sono nel frattempo morti, portando con sé ricordi che ora rischiano di venire dimenticati per sempre”. Di fatto don Orlando ha messo nero su bianco la testimonianza degli ultimi superstiti atestini di quel periodo. N.C.
CIMITERO vIA IL qUARTO CILINDRO
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a Sacaim lascia il cantiere dell’ospedale unico di Schiavonia. L’impresa veneziana era la capofila della cordata che a fine del 2009 l’aveva spuntata nella gara d’appalto avviata dall’azienda sanitaria: con lei c’erano la società trevigiana Carron, l’impresa Gemmo di Vicenza e la Siram. Oltre all’investimento di 165 milioni per la realizzazione dell’ospedale, il bando prevedeva per il vincitore dell’appalto anche la gestione per 26 anni dei servizi non sanitari come mensa o lavanderia. Da più di un anno, tuttavia, Sacaim è in stato di commissariamento: l’attuale gestione ha ritenuto troppo pesante l’impegno a Schiavonia con l’Usl 17, tanto da decidere di cedere le proprie quote alla Cooperativa di Muratori Sterratori ed Affini (Cmsa) di Montecatini Terme. In cantiere la Cmsa sarà rappresentata dal Consorzio Cooperative Costruzioni (Ccc) di Bologna. Sul passaggio di testimone l’Usl 17 tuttavia rassicura: “L’azienda sanitaria esprime serenità sul regolare proseguimento dei lavori, che non si sono mai arrestati dall’avvio del cantiere ad oggi, e fiducia che l’ingresso di un nuovo partner costituisca la migliore garanzia per il rispetto del regolare svolgimento e conclusione del cantiere”.N.C.
L’ingresso del Cimitero Maggiore di Este
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La stazione delle corriere di Este
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n occhio permanente nella stazione delle corriere. Ad annunciarlo è l’amministrazione comunale, che ha firmato un protocollo d’intesa con la Provincia di Padova nell’ambito del progetto “La Provincia per la sicurezza di tutti i cittadini: coinvolgimento, risorse e risposte concrete”. L’iniziativa congiunta prevede l’installazione di una telecamera fissa in via Martiri della Libertà, a pochi passi dal centro storico. Con il progetto, infatti, la Provincia vuole creare una sorta di sistema di telesorveglianza globale, con occhi costantemente puntati sui punti strategici del territorio padovano. I Comuni che aderiscono al progetto hanno libertà nella collocazione della telecamera. L’amministrazione comunale di Este ha scelto di installare l’impianto fisso nell’area di via Martiri della Libertà, attualmente destinata a fermata attrezzata dei veicoli per il trasporto pubblico.
La telecamera sarà installata entro qualche settimana. Le immagini registrare nella fermata di Busitalia avranno una doppia trasmissione: arriveranno al server della Provincia, ma anche alla banca dati del comando atestino di polizia locale. L’appoggio al progetto provinciale è stato immediato per l’ente comunale, come conferma il sindaco Giancarlo Piva: “Non potevamo che aderire a questa proposta visto che il posizionamento delle telecamere in questo angolo della città, molto frequentato da studenti e pendolari, nonché da cittadini che normalmente vi transitano, possa costituire un valido deterrente per coloro che sono intenzionati a delinquere o a creare disagio sociale e sia di supporto all’attività d’indagine degli organi di polizia. Era peraltro un impegno, quello della videosorveglianza, che ci eravamo presi anche in campagna elettorale”.
ia il quarto di cilindro dal cimitero. Da molti considerata un obbrobrio artistico, la struttura che si trova nel cuore del camposanto cittadino sarà eliminata. Almeno queste sembrano le intenzioni del sindaco Giancarlo Piva, che ha presentato recentemente l’ultima campagna di lavori in cimitero e ha annunciato anche gli sviluppi futuri all’interno dell’area funeraria atestina. Piva lancia un’idea che rischia di trovare l’assenso di molte persone: “Ho intenzione di rimuovere il quarto di cilindro che si trova al centro del cimitero. Per questo, alla scadenza dei diritti di tumulazione in questo settore non passeremo a rinnovi o nuove concessioni: l’idea è di liberare la struttura quanto prima per abbatterla”. Il quarto di cilindro è sempre stato esteticamente sgradito dalla popolazione, che non ha di fatto mai accettato questa struttura. Intanto a fine ottobre il Comune è intervenuto sul recupero di altri punti importanti del cimitero. Quattro gli interventi effettuati. Innanzitutto si è andati a stendere il tappeto erboso nelle superfici aride. Sono stati quindi rifatti il marciapiede e i gradini nei settori late-
rali: in certi punti i solchi erano tali che non si poteva nemmeno passare con la scala mobile utilizzata per raggiungere i loculi sopraelevati. L’ultima operazione ha riguardato la sostituzione dei pluviali perimetrali esterni, nel lato nord, oggetto di furto qualche mese fa. Per la campagna di riqualificazione il Comune ha speso 25 mila euro. Ci sono poi novità sul fronte degli orari di apertura, come spiega lo stesso sindaco: “Abbiamo accolto le istanze dei cittadini e dei fedeli e il mercoledì pomeriggio il cimitero sarà accessibile, cosa che non avveniva nei mesi scorsi. Abbiamo inoltre allargato l’orario d’apertura: non più dalle 9 di mattina ma dalle 8”. Con l’orario solare il cimitero chiuderà alle 17, con quello legale alle 19. L’amministrazione ha inoltre promesso che entro aprile partirà il restauro alla cupola che si trova a sinistra dell’ingresso: qui la copertura ha ceduto in più punti. Stessa sorte, ma con una scadenza più in là nel tempo, toccherà al Famedium: attualmente chiuso perché pericolante, il luogo di culto dovrebbe riaprire ai fedeli entro il 2014. N.C.
12 Este Sociale La storica Fondazione ha raggiunto i 40 anni di attività a Este
Due occasioni di festa all’Irea Morini Pedrina
A lato un momento dell’inaugurazione, sopra lo spettacolo (Foto di Mario Lasalandra)
di Nicola Cesaro
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’ennesimo capitolo di una lunga storia. Martedì 22 settembre la Fondazione Irea Morini Pedrina Pelà Tono ha avuto due occasioni per far festa: il quarantesimo anniversario di vita e soprattutto l’inaugurazione della nuova sede di via Bressan, nella zona industriale atestina. Qui ora sono ospitate le attività di Irea (che opera in regime di impresa sociale) e di Yges, la cooperativa sociale di tipo B che si occupa di inserimento nel mondo del lavoro di soggetti disabili. Nella nuova ed accogliente sede di via Bressan si trovano ora la segreteria, il laboratorio di graphic design (laboratorio creativo, stampa digitale, legatura manuale, cartonaggio, finishing), quello di cartotecnica e legatoria artigianale, il centro di assemblaggio e confezionamento, ma anche la mensa, il giardino interno, il magazzino e le nuove sale dedicate a lavoro e riunioni. Per tagliare il nastro della nuova struttura sono arrivati anche gli ex presidenti don Giuseppe Maniero e monsignor Danilo Serena, accolti da quello attuale monsignor Luciano Carraro, dal direttore Franco Bissaro, dalle autorità cittadine e dal nunzio apostolico in Israele e Cipro, monsignor Giuseppe Lazzarotto. I testimoni di questo lungo percorso hanno ricordato gli inizi della Fondazione: 40 anni fa si era partiti addirittura dalle scuole differenziali della Restara, oggi scuola “Unità d’Italia”. Arrivò poi la formazione professionale dell’Anffas, associazione composta da un piccolo gruppo di genitori, guidata don Giuseppe Maniero, allora giovane prete del Redentore, e da Giuseppina Pietrogrande Alberti. Nell’ottobre
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la giunta Segue la cultura e l’istruzione
eleonora florio neo assessore
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Nel 1972 l’avvio dei primi due corsi speciali, poi il primo trasloco in viale Fiume del 1972 la giunta regionale conferma l’autorizzazione per avviare due corsi speciali e poi in novembre ci si trasferisce a Palazzo Capodaglio di viale Fiume. Il resto è storia recente, con la Fondazione che collabora con Yges e che si pone come punto di riferimento dell’intero territorio Estense. Le celebrazioni per i 40 anni della Fondazione sono continuate per una settimana, con il convegno sui servizi per la disabilità in cui sono intervenuti psicologo Mauro Burlina e le formatrici Stefania Porchia e Maristella Zantedeschi, e poi in chiave internazionale gli esperti Giovanni Zonin, Patrick Torre, Brigid Barron e Paula Prada del Rio, assessore al sociale del Comune spagnolo di Santiago di Compostela. C’è stato poi anche spazio al divertimento, con il teatro di strada molto partecipato in piazza Maggiore. Lo spettacolo era composto da una serie di situazioni che si succedevano nei vari angoli di piazza Maggiore, sotto ai
portici e in via Matteotti. Il tema comune alle diverse performance era la relazione, elemento vitale per ogni persona, come l’acqua per i pesci. Da qui il nome dello spettacolo “Nessun pesce è fuor d’acqua”. Coinvolto il pubblico in “Re(l)azione a catena” con i palloni danzanti che passavano di mano in mano mentre utenti e operatori dell’Irea distribuivano 600 palline contenenti un messaggio per riflettere sulle relazioni anche a casa. Sul quarantennale commenta il presidente, monsignor Carraro: “L’amore, perché di questo si tratta, ha portato a dare risposte grandi e a volte impensate, che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Il cammino già fatto e l’attenzione verso il “capitale umano” che ci è stato affidato esige una risposta e l’impegno a continuare a dare risposte di serenità”. L’appuntamento, ora, è al compleanno per il mezzo secolo.
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n volto nuovo nella giunta di Giancarlo Piva. Eleonora Florio, 32 anni, è il nuovo asessore a istruzione e cultura. La nomina della Florio arriva a quattro mesi dall’abbandono di Ermes Travaglia, assessore all’ambiente dell’Idv. La Florio, alla prima esperienza amministrativa, è attualmente il coordinatore del circolo di Este dell’Italia dei Valori. Laureata in neuropsicologia, fino all’anno scorso era impegnata come ricercatrice universitaria e ora lavora come libera professionista. La trentaduenne ha accolto con entusiasmo l’incarico: “Accolgo questo impegno con onore e grande eccitazione. Penso che l’istruzione e la cultura siano le basi per una società buona e libera, motivo per cui so di avere delle responsabilità notevoli per lo sviluppo della città. Lavorerò innanzitutto per portare avanti i progetti avviati dai miei predecessori”. Positivo pure il commento di Piva: “L’entrata in giunta di Eleonora ringiovanisce il mio gruppo di governo e soprattutto irrobustisce la presenza femminile, obiettivo che mi sono da sempre preposto. Este investe molto sulla cultura e non a caso abbiamo deciso di dedicare una figura quasi interamente a questo settore”. N.C.
Montagnana 13 Crisi e lavoro Iniziativa del Comune di Megliadino San Vitale
il caso
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gli abbaini della discordia in pieno centro
Una “dote” da 5 mila a 2 mila euro a seconda dell’età del lavoratore e del tipo di contratto di Nicola Cesaro
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na “dote economica” per le aziende che intendono assumere personale. E’ questo il succo del lungimirante progetto avviato dal Comune di Megliadino San Vitale, che assume un significato ancora più forte nel momento forse di massima acutezza della crisi economica che sta colpendo l´Italia. A fine settembre il consiglio comunale ha approvato, anche con voti favorevoli della minoranza, il progetto “Ripartiamo Insieme”. L´iniziativa, tra le prime in Italia, si pone l´obiettivo sia di sostenere l´occupazione, con particolare attenzione a categorie di persone che si trovano in una situazione più difficile e svantaggiata, sia di incentivare le aziende che intendano assumere. L’elemento originale del progetto è l’erogazione di una “dote economica” che il cittadino disoccupato e residente a Megliadino San Vitale porterà all´impresa che decide di assumerlo. “Il bonus è modulato in base alle categorie assunte e al tipo di contratto e può variare – spiegano dal Comune - da un
Il Comune di Megliadino cerca di favorire l’occupazione massimo di 5.000 euro per un lavoratore disoccupato da almeno un anno con età oltre i 45 anni assunto con contratto a tempo indeterminato, ad un contributo minimo di 2.000 euro per l´assunzione a tempo determinato tra 1 e 2 anni di un giovane sotto i 30 anni”. Ovviamente le aziende beneficiarie del contributo dovranno rispettare alcuni requisiti basilari, come non aver disposto licenziamenti o avviato procedure di cassa integrazione nell´anno immediatamente precedente la data di apertura del Bando
vALDASTICO SUD, MONTAGNANA SPERA
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el primo giorno di vita ha contato cinquemila veicoli in transito, con punte di oltre 400 auto all’ora e, in qualche momento, piccole code al casello di Longare. Compie ormai più di un mese il nuovo tratto di Valdastico Sud. Lo scorso 22 settembre sono infatti stati aperti alla circolazione i sette chilometri di A31 Sud che collegano Vicenza a Longare, avvicinando sempre di più al nostro territorio un’arteria che tra qualche mese parlerà molto più padovano, visto che la prosecuzione della Valdastico Sud si spingerà poi verso Santa Margherita d’Adige e Piacenza d’Adige. La parte di autostrada che è stata inaugurata è costata 135 milioni di euro (il 5% in più rispetto alle previsioni del 2005) e fa parte del maxi investimento da 1.220 milioni che interessa l’intero tratto. Per percorrere la distanza tra Vicenza e Longare ora si impiegano poco meno di cinque minuti: un lusso che pareva un miraggio solo qualche anno fa. “Passo dopo passo il quadro della nuova viabilità del basso Veneto si sta componendo – è il commento del sindaco di Montagnana, Loredana Borghesan - Infatti con l’inaugurazione del primo tratto della Valdastico Sud di fatto si è aperto il primo importante collegamento nord-sud del Veneto, che vedrà il Montagnanese il fulcro della nuova viabilità. Il tracciato della Valdastico Sud metterà in collegamento le altre grandi arterie in via di progettazione: la nuova Sr 10 e l’autostrada Nogara-Mare. Naturalmente il cammino per la loro definitiva realizzazione è ancora lungo, ma il fatto che siamo già
o essere in regola con tutte le normative in materia di sicurezza sul lavoro, contributiva e contrattuali. La giunta di Barbara Mizzon ha assicurato poi di voler privilegiare le domande che riguardano assunzioni a tempo indeterminato o quelle con periodo più lungo, poi in seconda istanza le assunzioni di persone con carichi famigliari e da più tempo senza occupazione e a parità dei criteri citati, si darà priorità alle assunzioni da parte di imprese con sito produttivo nel territorio comunale.
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re “ospiti” sgraditi in centro storico. Tre nuove aperture che hanno dato vita ad un acceso dibattito. Montagnana si schiera contro i tre enormi abbaini moderni aperti sulla copertura della Cassa di risparmio in piazza Vittorio Emanuele II. Sono comparsi nel corso del cantiere che interessa il palazzo storico e non sono scappati all’occhio attento di un giovane designer, Giacomo Toldi, che ha aperto un dibattito in Facebook: secondo il professionista, e secondo chi lo segue nella polemica, quegli abbaini non hanno nulla a L’ampliamento eseguito sull’edificio che fare con lo stile degli altri palazzi del centro: “Ho intenzione di proporre una raccolta di firme per chiedere le dimissioni della Soprintendente. Oppure chiedere di passare sotto il controllo della divisione di Verona, che controlla altre province del Veneto”. La discussione è infuocata, con interventi di centinaia di concittadini. Dal Comune, tuttavia, alzano le mani. Il vicesindaco Claudio Arzenton: “Ho verificato la regolarità edilizia dell’intervento. Purtroppo è ammissibile, essendo questi elementi modificati dalla Commissione nel 2009, e a mio avviso incongrui e stridenti con il contesto. L’unica cosa che posso tentare di fare è proporre ai colleghi di giunta di avviare l’iter per la modifica del regolamento e di limitare l’episodio a questo edificio”. Gli fa eco il sindaco Loredana Borghesan: “Questo è il regolamento edilizio per il centro storico e dobbiamo osservarlo, e anche la sopraintendenza ha espresso il suo parere. Quanto alla proposta del vicesindaco Arzenton, è vero: possiamo riprendere il regolamento in mano come giunta e modificarlo”. I tre abbaini hanno ricevuto il secco “no” anche i vertici di Confesercenti, del Pd e di Sinistra Unita. N.C.
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Il cantiere dell’autostrada arrivati all’inaugurazione del primo tratto dell’A31 Sud fa ben sperare che il tutto si concretizzi in tempi ragionevoli”. La stessa Borghesan ricorda come, in questo disegno di evoluzione della viabilità nostrana e veneta, la Regione abbia espresso parere favorevole di compatibilità ambientale anche sul prolungamento in direzione nord dell’A31, a partire dal Comune di Piovene Rocchette sino all’intersezione con la A22 Brennero. Ritornando all’A31 Sud appena inaugurato, è stata confermata la “scaletta” di uscite previste da Montegaldella-Longare sino al Montagnanese: Albettone-Barbarano Vicentino, Agugliaro, Noventa Vicentina, Santa Margherita d´Adige, Piacenza D´Adige, Badia Polesine e infine la barriera che collega alla statale 434 Transpolesana. Secondo gli addetti ai lavori, il cantiere definitivo potrebbe chiudersi già entro il 2014. Data, si spera, in cui sarà già a buon punto anche il cantiere della nuova Sr 10 attualmente ferma a Carceri. Su questo fronte non è ancora stato svelato il piano economico dell’arteria, che sicuramente sarà a pedaggio. N.C.
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14 Montagnana Politica Nel Montagnanese c’è fermento per l’avvio della lunga campagna elettorale
Pd e Pdl, sfida delle primarie
Il centrosinistra mobilitato in massa per l’attesa consultazione il centrodestra si riorganizza di Nicola Cesaro
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’è fermento nel mondo politico nazionale e anche a Montagnana le fazioni non stanno con le mani in mano. L’avvicinamento alle primarie del centrosinistra e la piccola rivoluzione nel Pdl stanno fermentando anche nei circoli politici montagnanesi. In casa centrosinistra c’è molta attesa per la scelta del candidato democratico al governo: “Siamo certi che Montagnana e tutto il Montagnanese risponderanno con la massiccia affluenza che ha contraddistinto tutti i precedenti appuntamenti di consultazione – sicuro Umberto Zerbinato, segretario del Pd di Montagnana - Tutto il Pd del Montagnanese si sta attivando per agevolare il più possibile la fase di iscrizione e di voto, e proprio per questo motivo siamo stati e saremo presenti con dei banchetti in piazza nelle domeniche precedenti al 25, per consentire la registrazione e la sottoscrizione del documento della coalizione del centro-sinistra, in modo da evitare code o attese nei giorni di voto”.
Per conoscere i tre candidati del Pd (Pierluigi Bersani, Matteo Renzi e Laura Puppato) sono state aperte anche delle pagine Facebook locali, “MontagnanaPerBersani” e “Montagnanaxrenzi” (per la Puppato esiste una pagina padovana), che vanno ad aggiungersi agli account ed ai blog provinciali e nazionali, facilmente rintracciabili tramite una ricerca sul web. Sono stati inoltre messi a disposizione l’indirizzo mail pdmontagnanese@gmail.com e il telefono cellulare 338-8708892. Anche se nessuno si è ancora sbilanciato clamorosamente, pare che gran parte dei vertici montagnanesi del Pd vertano per Bersani. L’unica eccezione ufficiale è proprio quella di Zerbinato, renziano dichiarato. L’elettorato, invece, tradisce una forte simpatia per il sindaco fiorentino: non sarà un termometro affidabile, ma le 127 adesioni alla pagina Facebook di Renzi fanno certamente notizia di fronte alle solo 7 di quelle legate alla pagina bersaniana. E’ stata resa nota, infine, la sede per le operazioni di voto del
Montagnana si confronta sui nodi della politica 25 novembre e 2 dicembre, che sarà la sala “Costantin Pavan”, vicino a Porta Padova, con orario dalle 8 alle 20. Sul fronte Pdl i referenti montagnanesi lasciano la parola a Luca Ruffin, vicecoordinatore provinciale pidiellino e responsabile anche dell’area della cittadina murata: “La mancata candidatura di Berlusconi cambia poco nel modo di procedere del Pdl. Gli attuali politici del partito, che da vent’anni stanno al potere, si stanno già accapigliando
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per candidarsi alle primarie. Ebbene, questi non hanno capito niente, vogliono solo ritagliarsi la propria nicchia per portarsi a casa un seggio e tirare avanti altri cinque anni, a scapito della crescita del partito. Non è questo il modo per ricostruire un partito: gli si dà solo il colpo di grazia. Lo sa Bersani, lo ha capito da tempo Renzi, lo sta facendo Beppe Grillo. Deve essere costituito un Pdl partendo dal basso, con i criteri e gli organi di rappresentanza canonici”.
curiosita’ Riprese de “I Borgia” di Sky
montagnana nella serie tv
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alcoscenico d’eccezione per Montagnana e il suo castello. Sky Cinema ha scelto la cittadina murata come ambientazione per alcune puntate della serie tv “I Borgia”, coproduzione internazionale realizzata per Sky Cinema. La serie è una delle più importanti produzioni televisive europee, realizzata da Canal+, Atlantique e Eos, divisa in 12 puntate girate da più registi di diverse nazionalità. Sarà trasmessa da Sky la prossima primavera. In Italia la produzione è affidata alla Film Production Consultants, la stessa che ha curato film come “La Passione di Cristo” di Mel Gibson, “Life Acquatic” di Wes Anderson, “Mission Impossible III” con Tom Cruise, “The American” con George Clooney e altri importanti progetti internazionali. Dal 2 al 7 novembre tra Montagnana e Monselice si sono girate alcune scene della fortunata serie, nella quale compariranno numerose comparse del territorio. Il 20 ottobre, infatti, oltre duecento aspiranti attori (perlopiù maschi con barba e capelli lunghi) di Montagnana e dintorni hanno partecipato al casting allestito a Castel San Zeno. N.C.
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16 8
PROVINCIA
VIAGGIO IN
PADOVA
OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti
Giovani idee crescono ecco le dieci start-up A due mesi dal debutto arrivano i primi risultati Al via il corso di comunicazione nel mondo web I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali
di Emanuele Masiero
A
nche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presidente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala riunioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Space, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare definitivamente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili efficacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà
anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei peuna volta scritto, un testo online va promosso attraverso riodi più difficili, puntiamo ad investire sull’innovazione, strumenti come social news, comunicati stampa e arti- sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso e “accelerate” attraverso una serie di attività formative Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe e di mentoring: individuazione della forma giuridica più appropriata, redazione del busiinsediare un comitato di supporto ness plan, attività di promozione, che a titolo gratuito, darà supporto Alla base incontro con attori economici ai coworker nella loro idea imprendi- c’è il concetto pertinenti al business (istituzioni, toriale. “Questi sono gli spazi ideali del “co-working” associazioni di categoria, impren– ha detto la presidente Barbara della condivisione ditori, potenziali clienti). “OnspaDegani – per creare un lavoro e per di esperienze ce è un progetto unico, nel quale crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili. di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra- un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. continua comunicazione e ricezione di richieste di parteciAlla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con- pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorrendivisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo il network che creeremo sarà un beneficio per gli ospiti convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www. la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in onspace.org.
News
“anche fido arriva a tuttinfiera”
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abato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofilo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vostri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfilata coreagrafica in abiti dell’ 800 del Gruppo dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofilo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.
concorso “mani in auto”
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adovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfiera, dal 17 al 18 novembre 2012, metteranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più! Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfidanti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 finalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.
TUTTINFIERA 40.000 vISITATORI ATTESI PER UN WEEK END DI AFFARI E OCCASIONI
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entinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di Tuttinfiera, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Padova. Una formula, quella di Tuttinfiera, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che esprimono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni
della fiera. Si parte dal padiglione Mito America e con tutto ciò che è il vivere Made in USA (http://www.tuttinfiera. it/settori/mitoamerica.html): dalle scintillanti Cadillac alle esuberanti muscle cars, i “mostruosi” Big Food, le auto e le moto che fanno a tutt’oggi la storia americana. Ma non solo, Mito America è tutto quello che circonda questo mondo. Con i suoi sport come rollerblade, skateboarding, surfing che sono nati proprio lì, con il suo food tra big burger e hot dog, l’abbigliamento in pelle in tessuto, la sua musica e
danza Rock and Roll, Country, Breakdance fino all’arte di writers e aerografisti. E ancora il settore vintage americano: dall’abbigliamento all’arredamento con juke box, auto trasformate in divani, pompe di benzina convertite in distributori di bevande o porta cd per abbellire il salotto. E ancora! L’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) riporta all’interno di Tuttinfiera la convention di Fitness (http://www.tuttinfiera. it/Pdf/CONVENTION%202012%20ARANCIONE.pdf) che per anni ha richiamato in città nel mese di novembre un
grandissimo numero di appassionati e tecnici del settore. Dopo alcuni anni di assenza, torna in Fiera a Padova uno degli eventi più importanti nel panorama del fitness italiano rinnovato e aggiornato. Un’edizione dunque da non perdere, dove novità e tradizione si uniranno per sorprendere habitué e non.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Spazi Spazi Aperti aperti 17 9 La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”
Cinghiali, agricoltori assediano il Parco Primo blitz di un centinaio di produttori stanchi delle scorribande degli ungulati tra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei
Marco Calaon: “Stavolta siamo pronti a tornare se non avremo delle risposte”
di Emanuele Masiero
S
arà la crisi economica. O forse la siccità dell’estate. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è finita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchiere”. Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite finora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricoltori che pretendono non più parole ma fatti, il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al
problema e finora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infinita di vacue dichiarazioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusciranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”. Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - concludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pianificazione, nello sviluppo del territorio attraverso indirizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenunciando l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato
l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungulati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la sistemazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà. “Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assessore all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per ristorare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo flagello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero
Due immagini del blitz degli agricoltori della Coldiretti nella sede del Parco Colli Euganei di Este per chiedere fatti concreti di fronte all’emergenza cinghiali
dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono alimentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.
“RIPENSARE IL PARCO PER IL TERRITORIO”
“S
e si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, rimandando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affidata ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e procedere nel modo inverso”. Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità importanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una provocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di valorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni hanno dato vita a prodotti di qualità unica esportabile in tutto il mondo. Certo non si possono
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Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiare fisionomia all’ente pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”. La parte più preoccupante resta comunque la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vicino si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da tenere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto ambientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindibile in ogni Comune che insiste nell’area del E.M. Parco, senza se e senza ma”.
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18 Noi e gli altri L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani
Con il “cuore in mano” primo soccorso a scuola
Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti di Laura Organte
N
on è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entrare nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dunque con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”. Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle manovre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di intervenire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla
comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association). “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta individuati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a disposizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Esercito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.
la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato
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Associazione valentina Penello
affrontare il lutto con il mutuo aiuto
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iprendono a padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giunta al secondo anno è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’appuntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti. “Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompagnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”. L.O.
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Taglio ai finanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne
“Materne paritarie a rischio chiusura” di Manuel Glauco Matetich
“L
a situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – afferma Ugo Lessio, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiusura immediata per mancanza di fondi pubblici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”. Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. Descrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno. I finanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio. La Fism, che opera in ambito provinciale, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine generale, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica
Istruzione, e creare specifici servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazione delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispirazione cristiana di tutto il territorio padovano. 14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussidiario alla scuola pubblica e da sempre integrato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato finanziamento pubblico. La situazione è “fluida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono
Gli istituti garantiscono quasi il 70% dei posti disponibili per la scuola dell’infanzia, un servizio insostituibile consapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana. La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Numerosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-
no determinanti per decidere quali azioni intraprendere per fare valere il giusto diritto al finanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole popolari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la finanza pubblica. “Ci sono frazioni che, per la prima vol-
ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione. La Fism è in ginocchio. Il governo vorrebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contributi alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolventi e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”
Cultura provinciale 21 13 SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”
Il cinema di Soldini a Padova
musica
Omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e figli della commedia all’italiana di Laura Organte
T
orna dal 21 al 24 novembre il SecondoMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’enogastronomia: una specie di monografia a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno mette al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con film come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”. L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema italiano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e figli della “commedia all’italiana”. Con una anteprima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-
La pianista e cantautrice
In programma anche una lezione del regista all’Università aperta a tutti tisala MPX è in programma una maratona cinematografica di grandi classici scelti da Soldini e da Scola. Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola provenienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiatore del suo ultimo film, il padovano Marco Pettenello. A seguire, la proiezione di uno dei più importanti film diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con
eventi e mostre
a cura di Laura Organte
PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONI Domenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Centro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.
“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATE Torna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affiancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.
LA VOCE DELLE STELLE Per i più piccoli, ma non solo, in esposizione fino al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della figura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.
Debora Petrina presenta l’album
D Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospiterà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espositivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola. E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai film di Scola, pranzi con gli artisti, e
un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL. Insomma, un’occasione di approfondimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune proiezioni sono a pagamento (4 euro).
i ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautrice e pianista Debora Petrina presenta, in esclusiva per i padovani, un’anteprima del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. L.O.
Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione
Gli affreschi di Pompei in mostra all’Orto Botanico G emme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affreschi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fino al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche divenute eterne. La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’edizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”. Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achille, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri. “Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsabile scientifico della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della metamorfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straordinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori. Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografia degli allestimenti”. La ricerca scientifica si apre al grande pubblico, rendendo fruibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-
Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifica e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non mancheranno positivi riscontri”. L.O.
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LO intervista
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SPORT in PR tarcisio stefani: “cartura nalin promette bene”
on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e competente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin? “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”. Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro? “Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”. Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esuberanza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provinciale tra gli esordienti”. Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”. W.l.
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on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e competente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin? “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”. Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro? La nazionale diMagarotto ginnastica ospite alledoti Terme Euganee “Bene, Alessio ha messo in mostra di corridore completo che si difende Matteo bronzo aglipiù anelli a Londra il Presidente del categoria Consorzio su tuttiMorandi, i percorsi, se sarà attento si ritaglierà Sorridente spazi importanti anche nella Euganee, Mauro Voltolina: “Una 2012, la campionessa 2006 Terme superiore, stesso discorsodel permondo Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare in più i Scantamburlo, benefici delle stilisticamente nostre acque e Vanessa e Alberto mi Busnari, più dureFerrari e impegnative, aspettoentrambi tanto anchevolta da Domenico termali vengono riconosciuti da chi di quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispetperfetto in bici, lui deve imparare a vivere le garefanghi con maggiore intensità”. salutenesepensi? ne intende. Vedere così tanto intetivamente al corpoche libero e cavalloincon ma- cosa Dei ragazzi rimangono categoria verso di soggiornare alle niglie. “Sarà Con loro tuttidella gli atleti componenti la resse l’anno consacrazione di Stefano Grassi, chelasepossibilità saprà contenere la sua esunei interessanti periodi “calmi” delegazione FGI essere nella spedizione londinese: beranza potrà un atleta vincente, inoltreTerme ci sonoEuganee altri ragazzi ai qualidella si agonistica per ricaricare batterie Enrico aggiungerà Pozzo,Emanuele Paolo Ottavi, Barison, Flavio un Cannone, bel talento chestagione quest’anno si è laureato campionele provinJulieta ciale tra Cantaluppi, gli esordienti”. Erika Fasana, Giorgia e rigenerare mente e corpo è un segnale Campana Sarai edancora Elisabetta tu aPreziosa, guidarli?presa d’as- tangibile del fatto che lo sport di alto livello siamia il miglior motore di una vacanza attiva salto dal “Inpubblico questa realtà dellemigiovanissime trovo bene, egrazie ho dato la disponibilità, incontrerò la dirigenza e che vogliamo proporre a tutta la nazione e allase troveremo popolarità unità televisiva di intenti raggiunta sarò bencon lieto ildi continuare qui il mio lavoro”. W.l. reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”. anche all’estero”.
Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo
Campionesse alle Terme
di Manuel Glauco Matetich
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’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnastica ritmica trovano casa alle Terme Euganee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, firmando un accordo con il Consorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Savrayuk e Romina Laurito hanno intrattenuto i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squadra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,
La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classificati alle ultime Olimpiadi rispettivamente al corpo libero e cavallo con maniglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’assalto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.
Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefici delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto interesse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.
CALCIO A 5. La rosa dei calciatori composta da giovani preparati
CALCIO A 5. La rosa dei calciatori composta da giovani preparati
La formazione della Asd Monselicense
La formazione della Asd Monselicense
ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato
ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato
nasce la asd monselicense: in serie d per portare vittorie sotto la rocca
N
il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto
nasce la asd monselicense: in serie d per portare vittorie sotto la rocca
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il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Primarie Da sinistra a destra
Dal Veneto verso la guida dell’Italia
Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani
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er le politiche 2013 scende in campo chi monta i gazebo del Pd la mattina presto il Veneto, nel vero senso della parola. della domenica e, nonostante la disaffezioSì perchè da qui parte addirittura una ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta candidatura alla premiership del Paese. la mia candidatura alle primarie, chiede una Laura Puppato, Capogruppo Pd in con- firma perchè anche io, sconosciuta ai più e siglio regionale ed eletta con quasi 27mila ignorata completamente dalla stampa navoti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila zionale, possa prendere parte alle primarie firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti del centrosinistra. La sua è stata un’impre- questi italiani volonterosi in questi giorni sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. la Puppato. In pochi credevano che ce l’aSarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola vrebbe fatta a raccogliere in una settimana e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, di Centrosinistra che, in larga parte sono a ringraziare tutta la state caratterizzate da “gente di buona vo- Puppato, Galan, partenze e passaggi lontà, che non smette Tosi. Ma anche importanti nella nostra mai di sperare che la Renzi e Bersani regione. politica possa essere partono da qui per Il giovane Renzi, anche altro rispetto a raggiungere il Paese sindaco di Firenze e quello che vediamo rottamatore per ecceloggi”. lenza, ha iniziato la sua campagna a metà “E’ un’onda lunga – racconta Lau- settembre partendo da Verona, cuore della ra Puppato – che preme con la forza dei nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simtantissimi che oggi in Italia credono ancora bolica per lanciare un messaggio a quanti, nella democrazia partecipativa, nella capa- nell’ex compagine di centrodestra non sono cità di cambiare le cose partendo dal basso, più disposti a votare il Pdl e le forze padane. dalla gente comune, da chi si prende una Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delumattinata di ferie dal lavoro per fare un si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio banchetto di raccolta firme al mercato, da magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali
Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso
e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere
da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.
Il Veneto in primo piano 25 7 Voto cattolico cercasi
Il centro si muove di Germana Urbani
Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini
Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo
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nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai
la curiosita’
“C
ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di
cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,
commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.
marco paolini per laura puppato
orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a
volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”
26 8 Il Veneto in primo piano Solo un problema culturale?
Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici! Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti di Germana Urbani
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entre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermitana di 17 anni, pugnalata mentre difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato che non accettava la fine della relazione. La settimana prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno. Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confermano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due giorni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra società: chi uccide non sono le mafie, i delinquenti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’arma mortale sono mariti ed ex fidanzati che non accettano la fine di una storia d’amore.
A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non sei libera di vivere senza di me”. Ma le donne morte sono solo la punta di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fisiche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate. Lo sanno bene i centri antiviolenza sparsi in tutto il territorio nazionale e Veneto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in grado di intervenire. Nella nostra regione, se-
condo l’ultimo studio presentato dall’Osservatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state protagoniste questo triste fenomeno: 36 omicidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma anche pochi visto che pochissime donne arrivano a denunciare i propri “carnefici” visto che spesso coincidono con la persona che dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dicono lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che
stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema. Ma per fermare tutto questo è necessario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il fem-
minicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non basta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.
Contro la violenza
case segrete per donne in pericolo
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ggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di
Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.
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Voci da palazzo 11
Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province
Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin
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arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.
L’opinione Diego Bottacin, verso Nord
“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane
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l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. Lucio Tiozzo, Partito Democratico
“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva piÙ coraggio”
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al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, Lega Nord
“belluno, salvato l’ente ma soprattutto i servizi”
Marco Toscani
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a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della Libertà
“meno burocrazia e’ un punto del nostro programma”
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a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo
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Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia
Leonardo vittima di una guerra di carte bollate Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella
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molti devono essere rimaste negli occhi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Italia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi apertamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura. Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fin dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Appello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immediato del bambino dalla casa materna e suo affidamento al padre. Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tribunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il figlio. Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustificatamente respinto al mittente sostenendo che fosse Leonardo a non
Pas: sindrome per la quale i bambini rifiutano il genitore non convivente volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un grave disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli possono diventare vittime dei grandi. Una patologia Genitoriale, infatti l’ha definita il dottor Giuseppe Dimattia, psicologo psicoterapeuta, esperto in psicopatologia forense, “E’ il fenomeno per cui i bambini, figli di genitori separati in situazione di conflitto grave – ha spiegato - sviluppano un rifiuto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei figli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifiuto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni
Il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del figlio fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopatologici anche della Pas”. Un problema grave, dunque, difficile da rimediare quando l’alienazione si è stabilizzata. Il medicina più efficace sarebbe la prevenzione, con l’informazione preliminare della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il conflitto. Se non è possibile, il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del figlio, ma il tutto resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente efficiente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allontanamento temporaneo dei figli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”. Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia. “L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio assetto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a seguito dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori. L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze. Non v’è dubbio – prosegue il legale che i provvedimenti che dispongono l’allontanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed attenzioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.
30 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura
Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò
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opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso Autunno gran d’Arte teatro veneziano
torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in
geox
TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI
nuova stagione teatrale 2012-2013
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l Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal vivo, tra grandi spettacoli ed innovazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata ldo Rossi. dalla Teatri”Zed!, presso il Ma- sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicaazienda leader gazzinodeldelsettore Sale neled “Emilio mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in Nord-est, Vedova. con la presenza Lacerazione. di un Plurimi/ legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando Binari ricco parterre ‘77/’78”di presso ospiti, l’ex tra cui squero delle così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny al 19 novembre è di scena Zattere, l’imprenditore laboratorio Mario del Maestro: Moretti Polegato, sono le due il sindaco Flaviofino Zanonato, la presidente dellail consueto autunnale con e4 gli armostre provincia organizzate Barbara Degani, dalla Fondazione il rettore Emilio dell’Università di appuntamento Padova Giuseppe Zaccaria, Zanella (Padova 1966), deeartisti Annabianca Umberto Vedova Tozzi,fino Michi al 25 dei novembre. Rossi, Micheletisti. BonAnnamaria de Le Orme e Baz. signernuova di gioielli, propone esemplari che Dell’architetto Il Gran Teatro designer Geox Rossi festeggia (Milanol’apertura 1931) della stagione artistica dopounici essersi superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca sono imposto esposti nelper mondo la prima dellovolta spettacolo 15 progetti con atla forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori (Ginevra 1956) con traverso in tre stagioni 120 tra studi, ne hanno schizzifatto architettonici, uno dei diprimi di5 metalli. teatri inBéatrice Italia, Helg il primo per numero di segni, spettacoli modelli e per di concorsi, media dioggetti pubblico di scena per tutti data. le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. MaurizioGeox Donzelli (Brescia 1958) riguardanti Ad inaugurare il tema teatrale. la stagione Si pone 2012-13, dunque anche il Presidente Mario Moretti Pogli acquerelli, specchi,hai tappeti in lana e l’accento legato: “Per sulle scenografi noi, essere e per parte opera integrante e ballettodi unconprogetto comegliquesto un significato Geoxprogettate è oggi una multinazionale setaopera del Nepal, a livello gli arazzi globale Jacquard ma è tutti consapeappoeparticolare: sulle architetture e costruite. “Par- che volePadova, dell’importanza del radicamento locale esitamente della necessità in sintonia di sostenere con la storiala del cultura. luogo.IlI ma, Pavia, Piacenza, Reggio e ancoTeatroMilano Geox, econ la programmazione suoi specchi internazionale sono intesi che“come attraeun unoggetto pubblicoin raGran Venezia, tutte le capitali padane artistica trasversale unaluci sintesi quella stessochereinventato è oggi la filosofia nell’immagine del Gruppo”. da lenti dove il teatrorappresenta accende le sue nella perfetta nebbia di se prismatiche, che rendono l’idea dell’eccellendi un ipotetico La nuovafrase stagione del Gran Teatro un calendario all’insegna persistente”, che testimonia l’amoreGeox di offre Franco Vimercati za, proponendo un progettati cartellonefiin spiccano ilmiraggio meglio nell’osservatore”. della musica italiana e straniera, Rossi per quei teatri nocui al Teatro (Milanoquali 1940 – 2011) conFrankestein le sue fotogradella danza, del cabaret e deiscala musical Titanic, Grease, Jr, del Mondo, ricostruito in grande per più l’oc-acclamati casione. Il Vizietto, Invece FulllaMonty, secondaShrek mostrae La alloSirenetta. Spazio fie d’oggetti comuni e seriali per esempio le le dove sveglie, zuppiere. Lail vero fotografi Vedova presenta perGeox la prima volta i cicliunII, teatro III bottiglie, Il Gran Teatro è realmente a 5 stelle, è lole spettatore pro-a lui è tutto, perché l’oggetto parlaattivati con la etagonista IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e al per della serata. Per venire incontro pubblico da quest’anno sono stati e essa stessa l’oggetto. lanuovi passione delper disagio esistenziale dell’artistaunafotografi servizi raggiungere la struttura: navettaagratuita da e parla per ilcon centro città, e verso una vitataxi, umanamente A queun servizio collegato autentica. direttamente con il teatro. M.G.M. Al.Ch.
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Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.
Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante
L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio
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l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore
principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo
mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.
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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad” Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, provando i tipici rituali termali dell’epoca romana - naturalmente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amore!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garantiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.
PANORAMICA NEL DETTAGLIO: TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.
Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicatamente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applicazione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.
CALDARIUM - Libera il respiro
In questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piacevole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali liberano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!
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Un piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti iniziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’organismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.
LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vita
I nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.
ATRIOLUM - Dar spazio all’anima
“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chiamavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.
APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tutto
Liberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spalle la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.
AVVENTO IN STIRIA I bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magicamente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, troverete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici. • Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping natalizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini. • Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno. • Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loipersdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline innevate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.
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Fatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti. La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.
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RUBRICHE
MESSAGGIO PUBBLICITARIO
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia
Marco Canova
Non tutti i corsi di ginnastica o fitness sono uguali
CALARE DI PESO? FACCIO ATTIVITA’ AEROBICA TONIFICARE E RASSODARE LOCALIZZATO? FACCIO CORSI DI TONIFICAZIONE Iniziamo a suddividere i corsi in base ai loro contenuti (aerobici, di Tonificazione, posturali, ad alto impatto o basso impatto) ed alle nostre esigenze ed obiettivi (voglio rassodare, dimagrire, stare in forma in modo generico, non frequentare corsi traumatizzanti a livello articolare). Questo piccolo dettaglio (la diversità dei contenuti) non è cosa da poco ma è ciò che contradistingue un corso da un altro, che dovrebbe far propendere alla scelta di uno piuttosto di un altro. Nella mia lunga esperienza di istruttore e gestore, spesso ho assistito a persone che chiedono di iscriversi ad un corso solo perche possono frequentare la palestra o la piscina in quel giorno o a quell’orario: ebbene, un direttore tecnico serio di un centro sportivo dovrebbe indicare ad un’attività fisica in base ai suoi obiettivi ed alle sue eventuali problematiche articolari e/o muscolari ed ai contenuti (aerobica o tonificante). Sembra una’vvietà, purtroppo non lo
è.
Nello specifico: CORSI AEROBICI e CORSI di TONIFICAZIONE AEROBICI: lo dice la parola, si utilizza il sistema aerobico (corso di acquagym, aerobica, step, spinning, walking, zumba), dove l’obiettivo da centrare è il consumo di calorie e quindi la perdita di peso utilizzando il sistema aerobico. Questi tipi di corso saranno consigliati a chi in via principale vuole ottenere una perdita di peso in termini di kg-bilancia in quanto sovrapeso (con tutte le cautele di rito: richiesta certificato medico e verifica patologie). TONIFICAZIONE:, i corsi di gag, body tonik, pump, circuiti, acquacircuit, dove l’obiettivo principale del corso sono una serie di esercizi, con o senza attrezzi o sovracarichi, che vanno a mirare e lavorare su parti del corpo specifiche (Gag: gambe, addominali e glutei, ecc.ecc. Ovvio che questi corsi saranno scelti da chi vuole specifi-
catamente un risultato in determinate parti del corpo (es. tonificare i glutei o ridurre la pancia-addominali) o che comunque vuole ottenere, oltre ad una eventuale perdita di peso, una tonificazione su vari distretti muscolari. Spesso si sente dire che non esiste un lavoro o corso specifico: ebbene, se così fosse i corsi sarebbero tutti uguali e con la stessa intensità e tipologia di esercizi. E’ vero che alcuni corsi lavorano su entrambi gli obiettivi: l’acquagym ad esempio è aerobico ma, per effetto del continuo lavoro in acqua e della sua forza resistente, va a tonificare tutte le parti del corpo, come il nuoto ma lavora anche con il sistema aerobico, oppure la zumba è aerobica ma riduce anche il girovita e rassoda le gambe, e cosi via. E’ pur vero però che ogni esercizio, ogni attività fisica ha il suo contenuto e quindi il suo obiettivo. IMPARIAMO A CONOSCERE E CHIEDERE: dimagrire è diverso di tonificare.
E’ bene però sottolineare a caratteri cubitali che un dimagrimento o rassodamento localizzato puro non esiste: esistono modi per ridurre la pancia, i glutei, rassodare le gambe, ma contemporaneamente si lavorerà anche su altre parti del corpo (ecco il significato che non esisste un corso dove si lavora solo sui glutei); per cui quando si parla di rassodare o dimagrire si intende l’obiettivo principale. Domanda: peso 100 kg e sono alto 170? Ovviamente devo dimagrire e quindi perdere peso (scelgo un corso aerobico). Domanda: Sono di costituzione media ma ho un pò di pancetta, le gambe un pò grosse e voglio fare esercizi per qui due distretti muscolari. Ebbene, il mio corso o la scheda sarà mirata soprattutto a tonificare quelle parti del corpo. Quando si parla di corsi per dimagrire non bisogna dimenticare la frequnza in sala pesi: si può frequentare una palestra senza per forza iscriversi ad un corso ma
facendosi seguire da un personal trainer o un insegnante di sala che mi preparerà una scheda su misura (dimagrante o tonificante) in base alle mie esigenze ed alle mie eventuali problematiche e caratteristiche fisiologiche. ALLENAMENTO PER PERDERE PESO NEL MODO CORRETTO Una delle richieste più frequenti che solitamente sono poste in palestra o in piscina è come riuscire a perdere peso mantenendo un buon tono muscolare: la risposta è: un programma di lavoro ampio e non unico: Più corsi alla settimana o più attività. L’allenamento in un circuito dove si alterneranno momenti di attività aerobica ad esercizi a corpo libero, abbinando così dimagrimento e rassodamento è la scelta ottimale e sicuramente che a medio-lungo termine porterà i risultati migliori e più duraturi. BUON SPORT A TUTTI
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34 I nostri esperti affari di famiglia
Mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non convivente con il figlio minore.
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Diritto di visita = Diritto del figlio. Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso
Care lettrici e lettori, facendo seguito alla rubrica del mese scorso che aveva per oggetto il mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente, questa volta tratterò del delicatissimo problema inerente il mancato rispetto del diritto/dovere di visita del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente coincidente, per lo più, con la figura del padre. Senza preamboli si può certamente dire che il diritto di visita da parte del genitore non convivente con il minore risponda al preminente interesse di quest’ultimo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con lo stesso. E’ in sintesi il diritto del figlio a ricevere anche dall’altro genitore cura, educazione ed istruzione oltre che assistenza morale e materiale, così come sancito anche dall’art. 155 c.c. e riconosciuto a livello costituzionale nell’art. 30 I comma, laddove si prevede il diritto-dovere di entrambi i genitori. A detto diritto del figlio corrisponde il dovere del genitore all’adempimento del
diritto di visita – da intendersi anche quale espressione della solidarietà di entrambi i genitori degli oneri verso i figli-, cui può conseguire, nell’ipotesi di inadempimento, la decadenza della potestà genitoriale ai sensi dell’art. 330 c.c. e l’integrazione della fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare). Dunque, il diritto di visita deve essere inteso quale diritto indisponibile ovvero come un diritto di cui il soggetto non può disporre e dunque neppure rinunciare in modo unilaterale. Il mancato esercizio del diritto di visita da parte del genitore non convivente dà diritto al risarcimento dei danni? E se si, chi può validamente ottenere lo stesso? Va preliminarmente precisato che nessun rimedio al mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non affidatario viene previsto come concretamente attuabile da parte del nostro ordinamento. NON esiste dunque la possibilità giuridica di imporre al genitore inadempiente di esercitare il suo diritto di visita.
A fronte di detta ingiustificata violazione dei doveri genitoriali, consegue tuttavia la magra consolazione del figlio, e secondariamente anche dell’altro genitore, ad ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi per la lesione dei loro diritti fondamentali. Occorre, tuttavia, dimostrare la rilevanza dei danni causati dall’assenza del genitore non affidatario. Danni che in linea generale ben possono consistere nel mancato corretto sviluppo della personalità del minore, nella perdita della serenità e sicurezza personale, nella compromissione della crescita sana ed equilibrata, nella sussistenza di psicopatologie legate a detta privazione. Del resto, per essere genitori non basta avere avuto la capacità di procreare, attitudine che appartiene anche al mondo animale, ma occorre, altresì, assumersi gli oneri derivanti da questa splendida, ancorché gravosa, scelta di vita contribuendo in via solidale con l’altro genitore a mantenere, educare, istruire i propri figli. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono
capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
I nostri esperti 35 da CHE ParTE gira l’ECONOmia
A cura di Lorenzo Sartiè
Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente finiti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fino ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fidano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fidate un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fidano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfida è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti
sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare
su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro
aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non significa solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e
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opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.
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AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese
I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?
Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.
BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)
CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................
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• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta. • Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.
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A tavola 37 CUCiNa
ViNO
Denis Meneghini
IL CARMIGNANO D.O.C.G.
U
LTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN
VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’ ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO. IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGONO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE. IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SANGIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ. UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT
CALAMARI RIPIENI ALLE ZUCCHINE CON GHERIGLI DI NOCE CROCCANTI UN PIATTO DI MARE LEGGERO E FRESCO: DEI SEMPLICI CALAMARI FARCITI CON ZUCCHINE E NOCI. LA ZUCCHINA UTILIZZATA GRATTUGIATA PERCHÈ MEGLIO “LAVORABILE” E SCENOGRAFICA; LE NOCI INVECE HANNO SPEZZATO LA MORBIDEZZA DEL RIPIENO ED INSOLITO INGREDIENTE NELLE RICETTE DI PESCE, RISPETTO AI PIÙ COMUNI PISTACCHI O PINOLI. PER ADDENSARE UN RIPIENO UN PÒ TROPPO BAGNATO, OLTRE AL CLASSICO PANE GRATTUGIATO, UN PRODOTTO SANO E NATURALE QUALE IL GERME DI GRANO, CHE TANTO FÀ BENE AL NOSTRO ORGANISMO. QUESTI SFIZIOSI CALAMARI COSÌ FARCITI SI PRESTANO AD OGNI STAGIONE; INOLTRE PICCOLI CALAMARI SI RIVELANO PERFETTI PER UN ANTIPASTO, MA IN MAGGIORE QUANTITÀ E DIMENSIONI SONO OTTIMI ANCHE COME SECONDO PIATTO COMPLETO.
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PULIRE I CALAMARI E PRIVARLI, DEI TENTACOLI, DA FRULLARE POI CON METÀ DELLA ZUCCHINA GRATTUGIATA E LE ACCIUGHE; UNIRE I GHERIGLI DI NOCE E L’UOVO QUINDI AZIONARE NUOVAMENTE IL FRULLATORE. ADDENSARE IL COMPOSTO CON IL GERME DI GRANO, LA SEMOLA ED IL PANE GRATTUGIATO, INSAPORENDO CON AGLIO E SALE. AIUTANDOSI CON LA SAC À POCHE FARCIRE I CALAMARI CON IL RIPIENO E DISPORLI IN UNA TEGLIA UNTA CON UN PÒ D’OLIO. COPRIRE CON LA RIMANENTE ZUCCHINA GRATTUGIATA E BAGNARE CON IL VINO BIANCO. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA 32 MINUTI BAGNANDO, A METÀ COTTURA, CON IL SUCCO DI LIMONE. PRIMA DI SERVIRE, SPOLVERARE CON IL PEPE NERO MACINATO. MANUELA E SILVIA BIZZO
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