Messaggio elettorale
della Bassa Padovana
al centro ci sei tu
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 6 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Monselice, sociale Dieci anni del Club Frecce per Franceschetti pag.
Monselice, il caso Revamping nuovo colpo di scena
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Comm. resp.: Antonio Magnan
VALORE ALLE PERSONE
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07/02/13 20.07
pag.8
EDITORIALE
L’aspirazione di diventare un paese normale
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
este cultura ed eventi sbarca su facebook
Il Comune di Este approda nel mondo dei social network. La prima iniziativa, ancora sperimentale, è partita con la creazione di una pagina Facebook e un profilo Twitter, i due social network più in voga. Per accedere alla pagina è sufficiente visitare l’indirizzo facebook. com/esteculturaeventi pag. 9
sempre più famiglie sono in difficoltà
di Mauro Gambin*
L
Treni nella Bassa calvario quotidiano
Da Montagnana parte l’ennesima protesta dei pendolari alle prese con novità di orario
I Come nel resto d’Italia anche ad Agna è in auento il numero delle persone in enormi difficoltà economiche e prive di mezzi di sostentamento; è per questo che l’amministrazione ha pensato ad alcune iniziative. pag. 14
disservizi delle Ferrovie dello Stato continuano senza nessun miglioramento. Se la linea tra Rovigo e Padova è spesso travagliata, quella tra Mantova e Monselice è in uno stato di abbandono cronico. Questa volta non sono i pendolari a far sentire la loro voce, ma il sindaco Loredana Borghesan che ha inviato una lettera all’Assessore ai Trasporti Regionale Renato Chisso. “Il nuovo orario ferroviario comporta dei forti disagi all’utenza, soprattutto pendolare e scolastica, dei cittadini di Montagnana e dei Comuni
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limitrofi – ha fatto sapere il primo cittadino - I dirigenti scolastici di Montagnana, hanno unito le loro voci per sensibilizzare l’amministrazione comunale nel migliorare il servizio ferroviario. Questo è accaduto lo scorso mese, quando a Palazzo Sanmicheli è giunta una missiva a firma dei 4 dirigenti Scolastici della città e nella quale, hanno espresso, nero su bianco, la loro protesta per l’improvvisa, quanto grave situazione di disagio che si è venuta a creare a Montagnana, dopo che è stato variato, a partire
dal 10 dicembre scorso, l’orario di partenza del treno diretto a Padova delle 14.10, anticipandolo alle 13.27 e limitato fino a Monselice”. Il treno in questione viene utilizzato da un folto numero di studenti e personale delle scuole di Montagnana. Pendolari che ogni giorno utilizzano il mezzo per raggiungere destinazioni anche lontane. L’anticipo della partenza, dalle 14.10 alle 13.27, scardina completamente l’orario delle lezioni per gli pag. 8 studenti.
’Italia della crisi, cioè quella repentinamente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consapevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, competente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’unica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla burocrazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creatività, figlia dell’antichità classica e del Rinascimento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insomma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
In condizioni disastrose e senza mezzi
CAMERA VALORE ALLE PERSONE
SENATO Comm. resp.: Antonio Magnan
di Franco Maccari*
U
n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
1
L’aspirazione di diventare un paese normale
Operazione trasparenza
l’università mette on line i compensi
Con la pubblicazione sul sito internert di una gran mole di informazioni l’Università di Padova vuole essere casa di vetro trasparente per farsi osservare da chiunque ne abbia interesse. Trasparenza intesa come accessibilità totale, sempre aggiornata, mettendo a disposizione indicatori relativi agli andamenti gestionali, all’utilizzo delle risorse, ai risultati dell’attività di valutazione svolta da organismi interni ed esterni, alle sovvenzioni, contributi, crediti, sussidi e benefici di natura economica, gestione dei pagamenti, incarichi e consulenze, con l’obiettivo di favorire forme di controllo all’insegna di una efficiente amministrazione.
Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere finalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfida per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Difficile anche non lasciarsi andare al bisogno fisiologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fine mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffici gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse. di Mauro Gambin
immigrazione comuni in crisi
“La situazione sui territori è al collasso, aspettiamo il rimborso per spese che i Comuni hanno responsabilmente sostenuto nei mesi scorsi, sulla base di un accordo preciso con il Governo. Si tratta di competenze dello Stato centrale che deve garantire la copertura economica”. E’ quanto è tornato a denunciare il sindaco di Padova e delegato dell’Anci all’Immigrazione, lo scorso mese surante il Tavolo interistituzionale sul tema dei minori stranieri non accompagnati, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Settore Servizi Scolastici promuove anche quest’anno l’iniziativa “Nidi aperti alla città”. La proposta vuole offrire ai genitori la possibilità, nella giornata di sabato 2 marzo dalle ore 10.30 alle ore 12.30, di visitare gli Asili Nido in relazione all’iscrizione e alla scelta della struttura per settembre 2013. Non è necessaria la prenotazione. Le visite guidate dal personale educativo, potranno aiutare i genitori a soddisfare le prime curiosità e a trovare le rassicurazioni necessarie per la loro scelta. Le educatrici illustreranno le strutture e l’attività in programma.
l’arte di de nittis a palazzo zabarella
grande carnevale a casale di scodosia
I sindaci: siamo al collasso
nidi aperti in città per genitori e bimbi
Fino al 26 maggio a Padova
Carri, musica e divertimento
Un successo 65^ edizione del Carnevale del Veneto. Casale di Scodosia ha confermato la sua lunga tradizione con grandi carri allegorici, spettacoli, animazione, musica e tanto altro. In apertura iil concorso canoro “Voci nuove”, quindi la grandiosa sfilata di carri allegorici musica e animazione con la scuola di hip hop New Project.
A Padova il 2 marzo
Bassapadovana monselice Dopo la sentenza gli operai Italcementi tornano a sperare pag. 8
este cultura eventi
Sui social network Twitter e Facebook gli eventi culturali della città di Este pag. 9
montagnana
Flagello siccità, perso fino al 50% delle coltivazioni pag. 10
Provincia la protesta
Regione occupazione
Piccole imprese scendono in piazza “siamo in mutande” pag. 16
A Padova con le Acli
Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere
ambiente
Padova e provincia con il “fiato corto” preoccupa la qualità dell’aria pag. 17
mondo scuola
L’autonomia scolastica si apre al territorio pag. 18
arte
pagg.
Oltre 120 capolavori di Giuseppe De Nittis in esposizione a Palazzo Zabarella a Padova fino al 26 maggio. Le opere, provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiscono il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo.
24-25
Intervista a Piero Slongo, esordiente a 80 anni pag. 28
master sull’islam per l’integrazione
“Per il secondo anno consecutivo le Acli regionali del Veneto promuovono delle borse di studio per il Master in Studi sull’Islam d’Europa. Si tratta della prima iniziativa formativa di alto livello in Europa che affronti la tematica attuale sulla fisionomia sociale, culturale e religiosa della presenza islamica in Europa e nel nostro Paese”. Con queste parole il delegato della Presidenza delle Acli del Veneto per le Politiche dell’Immigrazione, Marco Ferrero, ha presentato la borsa di studio messa a disposizione dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl
Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ELEZIONI POLITICHE Appuntamento con il voto i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione, il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse i temi più “battuti” in campagna elettorale
Il Veneto verso le elezio
di Giovanni Giovetti
Le nuove facce della politica non rimuovono dubbi e scoramento
Attese risposte per far ripartire la locomotiva del Nord Est dopo la recessione
D
a anni laboratorio politico sotto osservazione nazionale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, insieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fini della stabilità di governo. Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, definita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comunque il suo contributo non è per nulla trascurabile. Un interesse, del resto, manifestato nel corso della campagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra. La sfida tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centrodestra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequentatissimo fin dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affiancati da quelli locali in corsa. In tutto
vademecum
Come si vota
E
lezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18 anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione (il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Senato della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.
in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera. Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piuttosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfiducia verso i partiti e la politica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfida della globalizzazione. Le facce nuove messe in campo, in ambito della promessa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano sufficienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.
Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovrebbe riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti. La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quello 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”. Il Partito democratico insieme con Sel, che non demordono e che fino all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affidati alle primarie per la compilazione delle liste. Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifico ed economico. Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il declino di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.
Argomento del mese 5 Tutte le promesse per alleggerire il fisco
oni fra previsioni e sfide L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013
“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” di Nicola Stievano
A
ltro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fisco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifiuti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i figli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fiscale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie”. Speriamo.
Dall’Imu alle aliquote sui redditi
“Le nostre tasse restino in Veneto” Candidati convinti M
eno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le promesse fioccano generose e la riduzione della pressione fiscale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche difficoltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fisse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le realtà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fiscale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una graduale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Beppe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fisco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere Ni.St. giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”.
18 6 Approfondimento Partito Democratico
Piva e Narduolo, in pole per la Bassa
Il Pdl punta a tenere le posizioni
con i big la lega schiera bitonci e la novità caon
T
B
ersani, D’Alema, Renzi. A Padova hanno fatto tappa i pesi messimi del Pd. Sia i rottamati che i rottamatori, i seggi del Veneto, del resto, sono fondamentali per il Senato e la città del Santo, come quella del Palladio sono le uniche città rosse in una Regione a predominanza Lega e Pdl. Padova, dunque, conta e lo si nota anche nelle liste dove buona è la rappresentanza di candidati padovani sia alla Camera che al Senato. Dalle primarie dello scorso dicembre sono usciti in buona posizione oltre al già deputato e navigato Alessandro Naccarato, due rappresentanti della Bassa Padovana: il sindaco di Este, Giancarlo Piva, al Senato e la coordinatrice del Pd del Montagnanese, Giulia Narduolo, per la Camera. Un vero e proprio “pieno” per questa parte del territorio che, se si esclude Sergio Manzato, di Stanghella per trovare gli ultimi rappresentanti in parlamento bisogna far tornare indietro le lancette dell’orologio agli anni ’90 con Carlo Fracanzani, per Este, e addirittura agli anni ’50 con Gigliola Valandro, per Montagnana. Entrambi appartenenti alla sinistra, certo, ma quella dentro alla Dc. Dunque un bel colpo merito delle primarie? “L’attuale legge elettorale è stata giudicata pessima da tutti - anche da coloro che l’avevano votata, tipico esempio di “amnesìa all’italiana” – ha spiegato Giulia
centrodestra
Giancarlo Piva e Giulia Narduolo Narduolo -ma l’unico che ha cercato di trovarvi una soluzione riportando la scelta del 90% dei candidati nelle liste ai cittadini elettori è stato il Partito Democratico”. Il punto centrale del programma che sostieni? “Nel Montagnanese la crisi ha toccato livelli terribili, basti pensare al distretto del mobile di Casale - nei numeri, una piccola Termini Imerese - e alle decine di piccoli esercizi e microaziende che in questi 4-5 anni hanno chiuso. L’Italia deve ripartire dal lavoro, questa è la linea del Partito Democratico. I maggiori sforzi del nuovo governo guidato da Bersani dovranno quindi essere concentrati sul liberare risorse da investire nel mercato del lavoro, aprire l’accesso al credito, detassare le
imprese che investono in sostenibilità e innovazione, tagliare il costo del lavoro a tempo indeterminato”. Il lavoro è centrale anche per l’agenda Piva. “Tutto il mio impegno rivolto a lavoro e sociale. I cittadini non chiedono privilegi, vogliono solo avere la possibilità di lavorare e avere una casa. C’è un’Italia viva che ancora crede nella possibilità di farcela a superare questo momento difficile. Un’Italia fatta da cittadini onesti che hanno il diritto di costruire un futuro migliore. I cittadini non ne possono più dei parrucconi della politica e hanno il diritto di sapere chi è presente o no in aula. Propongo che i parlamentari dichiarino la loro presenza in aula con un post su Twitter”.
enere le posizioni il più possibile, anche sfruttando l’alleanza con la Lega che, fra alti e bassi, a Padova non è mai venuta meno. Puntare tutto sui “big” della panorama locale. Il Pdl padovano schiera per le politiche, nei posti sicuri, l’ex Governatore Galan, capolista alla Camera, gli avvocati di Berlusconi Massimo Bitonci Roberto Caon Piero Longo alla Camera e Niccolò Ghedini al Senato, giusto dietro al Cavaliere. Marco Marin e Maria Elisabetta Casellati devono sperare in una netta vittoria per farcela. La Lega Nord conferma l’alleanza con il Pdl ma rivendica la propria autonomia. Oltre al deputato uscente Massimo Bitonci, ora candidato al Senato, tra gli otto padovani in lizza, spicca il nome anche di Roberto Caon, in posizione utile per essere eletto. L’ex candidato sindaco al comune di Vigonza alle scorse elezioni comunali ha dato ampia disponibilità al partito lumbard, decidendo di seguire in prima persona la campagna elettorale di questi ultimi giorni. “Sono davvero orgoglioso di poter rappresentare il mio partito. – afferma molto emozionato Roberto Caon – So bene che non sarà facile riuscire a cambiare questo nostro Paese in poco tempo, ma dobbiamo iniziare, anche perché, come si suol dire, chi prima inizia è già a metà dell’opera”. Continua il futuro onorevole: “I punti focali sui quali si basa il programma elettorale di noi leghisti è innanzitutto diminuire la pressione fiscale in Italia, abbassare le tasse ai contribuenti, portare a compimento finalmente il tanto agognato federalismo fiscale, e cercare di imporci come Paese credibile in Europa. Tutti insieme possiamo farcela, anche se il percorso sarà lungo e purtroppo anche impervio”. “Inoltre, - conclude Caon – siamo convinti che sia fondamentale dare un sostegno alle famiglie italiane sempre più in difficoltà in quest’ultimo periodo. Vogliamo garantire l’ordine pubblico e combattere la criminalità, ma soprattutto ci imporremo per un’assoluta trasparenza nella gestione della cosa pubblica”. Proprio da Padova è partita la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, con la leader Giorgia Meloni affiancata da Raffaele Zanon, candidato al Senato e Romano Pedrina capolista padovano alla Camera. L’alleanza con il Pdl è confermata ma Fratelli d’Italia rivendica la propria autonomia. “Vogliamo dare nuova credibilità alla politica. - dichiarano i candidati padovani - Siamo il centrodestra che si può votare a testa alta, senza compagni di viaggio di cui ci si deve vergognare”. M.G.M.
nÈ a destra nÈ a sinistra A Padova entusiasmi per i leader e grande impegno
l’alternativa ai due poli da monti a grillo
M
ario Monti e Beppe Grillo accomunati dalla stessa entusiastica accoglienza a Padova. Pur con stili diversi i due leader “alternativi” al sistema bipolare si sono trovati di fronte, in “location” completamente differenti, ovviamente, migliaia di padovani pronti ad applaudirli e, in maggioranza, a sostenerli. Ilaria Capua e Domenico Menorello Il Presidente del Consiglio da quando ha scelto di “salire” in politica alla guida dell’alleanza con Udc e Fli, si è sentito a suo agio, ha confessato, per la prima volta proprio a Padova, di fronte ai duemila che l’hanno accolto al Centro Congressi Papa Luciani. Al suo fianco Ilaria Capua, capolista alla Camera, la virologa che da anni lavora e dà lustro alla ricerca scientifica Padovana, al centro negli ultimi mesi delle polemiche sul trasferimento del suo staff dallo Zooprofilattico alla nuova Torre della Ricerca. Finché non ha risposto alla “chiamata” di Monti, il quale l’ha convinta di persona a candidarsi e a misurarsi nell’impegno politico. “Non abbandonerò la ricerca - ha promesso più volte la scienziata - anzi mi impegnerò a portare in Parlamento proprio una maggiore attenzione per la comunità scientifica. E’ un impegno temporaneo, non penso proprio di abbandonare il mio lavoro”. Tra i candidati padovani, oltre ad Antonio De Poli, nella lista Monti troviamo Domenico Menorello ed Elisa Gelmini. Lo “tsunami” di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle ha fatto il tutto esaurito a Padova, dove piazza delle Erbe non è bastata a contenere le diecimila persone che hanno voluto seguire dal vivo l’ex comico e gridare con lui “a casa” all’attuale classe politica. “Saremo il disinfettante naturale, rivolteremo il Parlamento come un calzino”, promette Grillo, prima di presentare la squadra dei candidati. Gente comune, tanti giovani, diversi precari, incensurati, finora parecchio lontani dalla politica. Sono stati scelti con le “parlametarie” on line, non senza qualche polemica e scintilla interna. Ma a garantite su tutti ci pensa Grillo. Tante facce nuove anche per “Rivoluzione Civile”, il cui leader Antonio Ingroia non ha voluto mancare l’appuntamento con Padova. Del resto è padovano, di Conselve per la precisione, il suo “braccio destro”, Giorgio Ghirello, già segretario organizzativo e oggi referente della campagna elettorale. Non è candidato ma segue da vicino tutta la macchina elettorale di “Rivoluzione Civile”: “un’esperienza appassionante”, assicura. Nella Padova delle imprese e delle mille attività ha fatto breccia anche “Fare per fermare il declino”, ora si tratterà di capire fino a che punto l’interesse per l’iniziativa di Oscar Giannino, accolto con interesse nel territorio, si tradurrà in voti utili per cercare di entrare in Parlamento. M.G.M.
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8 Monselice La polemica
reazioni
Dopo la sentenza Il Consiglio di Stato ribalta le decisioni di qualche settimana fa
Revamping storia infinita
Ora i sindacati sperano in una soluzione
i lavoratori tornano e confidano su un ripensamento
di Emanuele Masiero
L
a telenovela sul progetto del Revamping sembra non avere fine. Mentre l’Italcementi manda in cassa integrazione 70 lavoratori dell’impianto monselicense, arriva la sentenza del Consiglio di Stato che ribalta le decisioni precedenti. Insomma, si al Revamping. Ma ormai sembra troppo tardi: il colosso del cemento ha annunciato la cassa integrazione di 24 mesi per 669 dipendenti in tutta Italia. “La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie la posizione di Italcementi dimostra che il revamping non solo è legittimo ma contribuisce a migliorare le condizioni ambientali – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi -, aveva sempre sostenuto il contrario. Questa ragione però rischia di arrivare fuori tempo massimo perché Italcementi ha già spostato l’investimento a Rezzato. Io spero che si possa tornare indietro, ma certo stiamo vivendo una situazione paradossale: tutti gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni hanno sempre dato parere favorevole. Un parere che era perfettamente legittimo: tutto questo è stato vanificato dalla terribile azione di questa tenaglia che non mi stancherò mai di chiama tale, composta da ambientalisti e magistratura. Alla fine il nostro territorio rischia di tenersi solo le macerie e la responsabilità è tutta e solo di chi ha generato questi ritardi”. Rincara la dose Gianni Mamprin, vice sindaco. “Chi rifonderà ora la città ed i dipendenti di Italcementi che sono stati privati di una grandissima opportunità di crescita? - si chiede Mamprin - Queste cose accadono solo in Italia Chi ha causato tutto questo dovrebbe essere chiamato a risponderne. A questo punto non è escluso che si possa valutare la possibilità di dare vita ad una class action nei confronti di chi ha causato tutto questo”. Secondo il segretario cittadino del Partto Democratico, i Comuni di Este e Baone hanno presentato
sociale
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Accolta la posizione di Italcementi ma lo scenario ormai è cambiato con la cassa integrazione di 70 dipendenti e il progetto congelato Un dettaglio del progetto Revamping di Italcementi, da anni ormai al centro di un braccio di ferro tra azienda e detrattori, con tensioni e scambi di accuse
un ricorso del tutto legittimo. “E’ arrivato il momento di rilanciare un accordo di programma per lo sviluppo del territorio – ha affermato Pierluigi Giaccarello La tensione che si respira da mesi in città su questo tema, soprattutto a causa della crisi economica, non porta nulla di buono. Non si chiedano inutili passi indietro ma si faccia tutti insieme qualche passo in avanti affinché lavoratori, cittadini e buona politica si avvicinino fra loro. Certamente non aiutano le dichiarazioni irresponsabili del Sindaco di Monselice Lunghi e del suo
vice Mamprin che propongono una class action. Va favorito da tutti gli attori coinvolti un programma di rilancio del territorio su basi nuove, che prenda atto della realtà e che tuteli lavoro, ambiente e salute del territorio. Gli strumenti ci sono. Invito nuovamente chi governa questa città a facilitare un accordo di programma per il rilancio economico del territorio coinvolgendo Provincia, Regione, Ente Parco, associazioni imprenditoriali, di categoria e rappresentanti dei lavoratori”.
L
a sentenza definitiva del Consiglio di Stato è stata accolta con grande soddisfazione da parte dei lavoratori. Insomma, anche i sindacati ora sperano che sia possibile trovare una soluzione rapida al disastro occupazionale che si sta consumando. “Purtroppo questa sentenza arriva dopo 4 anni dall’avvio delle procedure e dopo la scelta di Italcementi di congelare il piano di investimento a Monselice e investire sullo stabilimento di Rezzato – spiegano le Rsu Italcementi di Monselice, Fillea Cgil e Filca Cisl di Padova - è sacrosanto in democrazia il confronto anche legale per valutare ogni progetto industriale e il suo impatto, ma è necessario che i tempi di decisione definitiva siano brevi e certi. Così si difende il lavoro e la capacità produttiva dell’Italia, non attaccando i diritti di noi lavoratori come avvenuto con le ultime riforme. Noi lavoratori abbiamo scelto di contrattare con l’Italcementi garanzie occupazionali, e migliorie tecniche ulteriori per far arrivare l’abbattimento delle emissioni al 75% rispetto al 50% iniziale. Invitiamo tutta la comunità locale ad unirsi a noi per verificare tutte le possibilità con Italcementi per realizzare il revamping e, in caso contrario, definire i percorsi per garantire l’occupazione e un piano di sviluppo che dia prospettive al territorio per uscire dalla profonda crisi”. Parere negativo al Revamping arriva invece dal comitato Lascateci Respirare. “Il motivo principale della nostra opposizione al progetto di Italcementi resta collegato all’incredibile possibilità concessa a questi impianti ad utilizzare rifiuti con limiti di emissione anche 10 volte superiori a quelli di un inceneritore. Abbiamo amministratori che mascherano la loro condivisione al business dei rifiuti con la presunta tutela dei posti di lavoro”. E.M.
Il gruppo è nato per ricordare il pilota Davide Franceschetti, morto in un incidente di volo
dieci anni di attivita’ per il club frecce tricolori di monselice
l 102° Club Frecce Tricolori di Monselice compie dieci anni. Intitolato alla memoria del colonnello Davide Franceschetti, deceduto per incidente di volo l’8 febbraio 2001, il club ha come obiettivo il sostegno dell’attività svolta dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale, la diffusione della passione per l’aviazione civile e militare attraverso la partecipazione a manifestazioni aeree nazionali ed internazionali e l’organizzazione di visite ai reparti aerei operativi dell’Aeronautica Militare
e delle altre Forze Armate italiane. “Le celebrazioni del decimo anniversario del club monselicense si sono aperte con la cerimonia religiosa in ricordo del colonnello Franceschetti – ha commentato Stefano Spolaore, Presidente del club - il ricordo del suo sacrificio a favore del prossimo e la vicinanza alla sua famiglia, ha sempre rappresentato il primo appuntamento annuale del nostro club. La prossima primavera avremo l’intitolazione di una via pubblica al colonnello Franceschetti,
grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale di Monselice. Questo evento insieme alla mostra fotografica sugli Special Color dell’Aeronautica Militare realizzati nell’ultimo decennio, ospitata presso le gallerie del centro commerciale Airone di Monselice, saranno le tappe per festeggiare il nostro decimo compleanno”. Fra gli eventi organizzati: una pubblicazione sulla figura umana e professionale del colonnello Franceschetti, tre mostre fotografiche a tema. E.M. Il colonnello Davide Franceschetti, in sua memoria opera il club di Monselice
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Este 9 L’analisi Attenzione alle attività commerciali e alle iniziative per l’ambiente
Guardare oltre la crisi L’amministrazione conferma il sostegno alle imprese del territorio e al tessuto familiare Il municipio di Este. in tempi di crisi l’ente locale cerca di non gravare eccessiamente sulle tasche di aziende e privati
di Emanuele Masiero
L
a crisi economica sta mettendo in ginocchio le famiglie anche nella Bassa Padovana. Con il primo risultato che a risentirne è anche il commercio locale. Soprattutto quello legato alle piccole attività produttive dei centri storici, ormai in fortissima difficoltà. Con i centri commerciali in grado di offrire prezzi oltremodo convenienti, i negozi non riescono più a tenere testa alla concorrenza. Non fanno eccezioni Monselice ed Este, i due Comuni principali nella bassa padovana. “Il quadro generale è quasi drammatico – commentano gli
Su internet
amministratori della giunta comunale di Este – siamo consapevoli che il periodo è veramente difficile. In questo scenario, per quanto possibile, abbiamo messo in campo interventi di supporto”. Servono pertanto idee nuove che riescano a vincere la concorrenza e vadano nella direzione del risparmio per le famiglie residenti nella bassa. “Per prima cosa non abbiamo aumentato l’Imu per le attività produttive e commerciali, mantenendo l’aliquota base del 7,60 – aggiunge l’amministrazione – in ogni caso il periodo è
veramente difficile e molti negozi stanno chiudendo, piegati dagli effetti della crisi economica”. Ma gli amministratori rilanciano la speranza di uscire da questa fase economica. “Nonostante ci siano defezioni – continuano – è pur vero che qualcuno apre e tenta esperienze nuove. Prendiamo ad esempio una nuova pizzeria aperta ad Este che propone pizze particolari e realizzate con prodotti a chilometro zero e insieme abbina vini del territorio. Propone quindi un prodotto diverso, ma al tempo stesso legato al nostro territorio, generan-
este cultura ed eventi sbarca sui social network
I
l Comune di Este approda nel mondo dei social network. La prima iniziativa, ancora sperimentale, è partita con la creazione di una pagina Facebook e un profilo Twitter, i due social network più in voga nel territorio nazionale. Per accedere alla pagina Facebook è sufficiente visitare l’indirizzo facebook.
do un circolo virtuoso che rappresenta un piccolo volano economico. Un’idea che ha fatto breccia nella gente e sta riscuotendo un discreto successo. Segno evidente che è necessario cambiare strategia e puntare sulle novità. Gli imprenditori del territorio hanno sempre dimostrato di avere voglia di fare e costruire”. Ma non si tratta solo dei negozi del centro storico. Gli interventi del Comune vanno anche nella direzione delle attività produttive del territorio. “Abbiamo aderito al patto dei sindaci che impone importanti
com/esteculturaeventi mentre per “seguire” il profilo Twitter si dovrà digitare nel proprio browser l’indirizzo twitter.com/EsteEventi. Per quanto riguarda Facebook è stata scelta la pagina istituzionale: a differenza della pagina personale, per seguire la quale è necessaria una richiesta di amicizia, per iscriversi ad una pagina istituzionale non c’è bisogno di alcuna accettazione. A seconda del grado di interazione desiderato si può scegliere di autorizzare o meno gli iscritti alla pagina a scrivere e postare
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obiettivi in campo ambientale per questo abbiamo investito nel teleriscaldamento che già oggi è una realtà importantissima ed estremamente funzionale con 6 Mw termici generati per riscaldare grandi utenze. Ma è in cantiere l’ampliamento del teleriscaldamento con altri 5 Mw che serviranno per le piccole utenze private di via Vicenza. Senza contare i 175 nuovi impianti fotovoltaici realizzati sui tetti delle case di Este. Questi interventi rappresentano un 5% delle emissioni che finiscono nell’aria. Serve l’impegno e la collaborazione di tutti”.
contenuti in bacheca e a pubblicare foto, video e link. Ogni nuovo contenuto comparirà immediatamente tra le news degli iscritti. La pagina è visibile a tutti ed è indicizzata dai motori di ricerca, ma l’interazione rimane limitata a coloro che hanno già un profilo su Facebook e risultano iscritti alla stessa. “I social network sono ormai una realtà dalla quale non si può prescindere” ha commentato Eleonora Florio, assessore alla cultura e ideatrice del progetto. E.M.
10 Montagnana Le proteste Denunciato alla Regione l’ennesimo problema
Pendolari sui treni il disagio quotidiano di Emanuele Masiero
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disservizi delle Ferrovie dello Stato continuano senza nessun miglioramento. Se la linea tra Rovigo e Padova è spesso travagliata, quella tra Mantova e Monselice è in uno stato di abbandono cronico. Questa volta non sono i pendolari a far sentire la loro voce, ma il sindaco Loredana Borghesan che ha inviato una lettera all’Assessore ai Trasporti Regionale Renato Chisso. “Il nuovo orario ferroviario comporta dei forti disagi all’utenza, soprattutto pendolare e scolastica, dei cittadini di Montagnana e dei Comuni limitrofi – ha fatto sapere il primo cittadino - I dirigenti scolastici di Montagnana, hanno unito le loro voci per sensibilizzare l’amministrazione comunale nel migliorare il servizio ferroviario. Questo è accaduto lo scorso mese, quando a Palazzo Sanmicheli è giunta una missiva a firma dei 4 dirigenti Scolastici della città e nella quale, hanno espresso, nero su bianco, la loro protesta per l’improvvisa, quanto grave situazione di disagio che si è venuta a creare a Montagnana, dopo che è stato variato, a partire dal 10 dicembre scorso, l’orario di partenza del treno diretto a Padova delle 14.10, anticipandolo alle 13.27 e limitato fino a Monselice”. Il treno in questione viene utilizzato da un folto numero di studenti e personale delle scuole di Montagnana. Pendolari che ogni giorno utilizzano il mezzo per raggiungere destinazioni anche lontane. L’anticipo della partenza, dalle 14.10 alle 13.27, scardina completamente l’orario delle lezioni per gli studenti. Inoltre sconvolge l’orario di lavoro dei professori e l’intera organizzazione scolastica dei plessi cittadini che prevede il termine dell’ultima lezione alle 13.30. “L’appello dei dirigenti scolastici non può che essere portato avanti dall’amministrazione comunale che rappresento – ha commentato il sindaco Borghesan - La questione “ferroviaria” per Montagnana è vitale. Non solo per il comparto scuola che già da solo, con una popolazione di oltre 2 mila studenti, rappresenta una ricchezza culturale ed economica per la città, per il trasporto e per lo sviluppo dell’intero mandamento. Gli obiettivi che questa amministrazione sta portando avanti, vedono il sistema ferroviario al centro del rilancio socio-turistico-culturale del mandamento, oltre alla grande viabilità, data dalle nuove arterie viarie (nuova Sr 10 e Valdastico Sud)”. Ma la situazione non è affatto semplice e l’appello del primo cittadino di Montagnana rischia di restare inascoltato. Una situazione quasi analoga si sta infatti vivendo a Monselice, dove una mattina su due, i pendolari si vedono “sopprimere” il treno delle 7.39 diretto a Padova. Una situazione che ha dell’incredibile proprio perchè si tratta di una “sparizione” sistematica. Segno evidente che le difficoltà delle Ferrovie dello Stato sono tutt’altro che un problema risolvibile a breve. Intanto però a farne le spese sono le centinaia di pendolari che ogni mattina di spostano dalla Bassa Padovana verso le città e che, pur pagando un regolare abbonamento, non possono contare su un servizio affidabile e puntuale, sopportando disagi quotidiani.
La recente variazione di orario ha portato ad una parziale soppressione di una corsa usata da studenti e lavoratori
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L’Intervento In condizioni disastrose e senza mezzi di Franco Maccari* segue da pag. 1 L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturatori da seguire… Però! Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto meglio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo intervento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai? Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa? Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guadagnarci l’immancabile etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprattutto quando alle porte ci sono le elezioni? *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)
12 Sguardo al Conselvano Sanità locale
terrassa
Conselve Non ancora definito stabilmente il passaggio da Padova all’Uls 17
L’incognita Riabilitazione di Nicola Stievano
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ncora polemiche sul futuro del centro di riabilitazione operativo da anni nel monoblocco dell’ex ospedale. Un reparto più volte indicato come esempio di eccellenza della sanità regionale che potrebbe finire sotto la scure della riorganizzazione della sanità veneta. A lanciare l’allarme i gruppi di opposizione del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. Ma il sindaco Antonio Ruzzon parla di speculazioni politiche e assicura che nessuno oserà chiudere un servizio del genere, oltretutto dopo il mega investimento da quasi 5 milioni di euro per rimettere a nuovo il monoblocco di Conselve. Le opposizioni hanno sollevato il problema e chiesto di vederci chiaro. “Nei programmi sulla sanità messi a punto dalla giunta regionale Pdl - Lega - afferma Maria Luisa Nucibella, capogruppo di “Insieme per il bene comune” - la riabilitazione risulta cancellata. Con ogni probabilità la decisione verrà formalizzata solo dopo le elezioni perché il centrodestra non vuole perdere voti. E’ un comportamento irresponsabile, che lascia nell’incertezza pazienti, famiglie e personale sanitario. Avevamo già sollevato la questione un anno fa e all’epoca il sindaco e il direttore generale dell’Uls 17 assicurarono che il reparto sarebbe rimasto. E’ un copione già visto, con il lento e progressivo decadimento dell’ospedale di Conselve che ha perso, uno dopo l’altro, tutti i reparti. Pretendiamo rispetto per la salute dei nostri concittadini, che saranno costretti ad andare lontano per avere i servizi sanitari”. Luca Martinello, del Movimento 5 Stelle, aggiunge un altro dettaglio: “a confermare il clima di incertezza c’è la richiesta dell’Uls 17 all’Azienda Ospedaliera di Padova per trattenere il comando il personale paramedico che lavora a Conselve fino al 31 marzo prossimo. Dagli atti delle due aziende sanitarie non è chiaro quale sarà il futuro della
tribano
Minoranze all’attacco: dalla Regione segnali preoccupanti per il Centro, il sindaco: fuori le prove, non si può buttare un investimento da 5 milioni Il centro di Riabilitazione di Conselve è ospitato nel monoblocco dell’ospedale di recente completamente ristrutturato con una spesa di quasi 5 milioni Riabilitazione. Oltre ai disagi per i cittadini, costretti a spostarsi a Padova, la chiusura renderebbe vano anche l’investimento di 3 milioni e mezzo di euro, denaro pubblico speso pochi anni fa per la messa a norma del monoblocco”. Il sindaco Antonio Ruzzon ribatte però che la Riabilitazione casomai è da potenziare, dopo aver inviato a non usare le indiscrezioni sulla sanità per fini elettorali. “Se i consiglieri di minoranza sono in possesso di documenti, che il sottoscritto non ha, farebbero bene a mostrarli anziché limitarsi a dichiarazioni e dolersi sulle conseguenze. L’argomento merita una sensibilità ben diversa, estranea
alla contesa elettorale. Come rappresentanza dei sindaci dell’Uls 17 abbiamo avuto avuto incontri trasversali con le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, proprio per ribadire le necessità del territorio. La Riabilitazione di Conselve è tra i servizi consolidati da potenziare, considerato l’investimento di quasi 5 milioni di euro, il passaggio all’Uls 17 e il grado di eccellenza raggiunto. La Regione, visti i risultati, attraverso le schede sanitarie non potrà che confermare tutto questo. Nessuna forza politica può chiamarsi fuori e punta l’indice, la serietà e il senso di responsabilità sugli impegni presi fanno da confine tra la buona politica e i ciarlatani”.
A settembre l’inaugurazione del nuovo plesso
cercasi alunni per prima classe della scuola media
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’inaugurazione del nuovo plesso scolastico avverrà solo a settembre prossimo, ma la possibilità che qualche sezione della nuova scuola media possa saltare non è remota. Per questo a Terrassa amministratori comunali e dirigente scolastico sono da mesi impegnati nel garantire la formazione della prima classe della scuola media, visto che i residenti nati nel 2002 risultano solo 16. Mancano quindi almeno due ragazzi per assicurare una sezione con il numero minimo di studenti. E’ la quarta volta, negli ultimi otto anni, che il comune di Terrassa Padovana si trova ad affrontare il problema di riuscire a garantire la partenza della prima media con il sufficiente numero di alunni. Non è stato facile far partire le classi per le annate 2005/2006, 2009/2010 e 2010-2011, ma l’impegno dell’amministrazione comunale e del distretto scolastico ha sempre dato finora i risultati attesi, visto che alcune famiglie di paesi limitrofi hanno sempre deciso di promuovere l’offerta formativa proposta dalla scuola media di Terassa portando qui i propri figli, garantendo di volta in volta l’avvio delle prime classi. Anche in questa occasione quindi, in modo sistematico, dal mese di gennaio, l’amministrazione comunale sta usando tutte le strategie possibili perché gli alunni del comune, nati nel 2002 possano frequentare regolarmente nella scuola del loro paese la prima media. A fine gennaio si è svolta una riunione organizzativa con i vari addetti ai lavori, alla quale sono stati invitati tutti i genitori interessati del comune e dei paesi del comprensorio per illustrare loro le opportunità offerte dalla scuola media. All’incontro hanno partecipato il dirigente scolastico Massimo Bertazzo e i coordinatori di plesso prof. Francesco Bottaro e prof.ssa Lorenza Carraro per lo strumento musicale. La rassicurazione dell’amministrazione comunale è quella di riuscire a garantire la partenza di tutte le classi. Sarebbe davvero un peccato non sfruttare questa nuova scuola, costruita rispettando le attuali legislazioni riguardanti sicurezza e vivibilità degli ambienti scolastici e utilizzando moderne tecniche per il risparmio energetico e soprattutto antisismiche. L’assessore Vittoria Banzato riassume l’impegno di amministrazione comunale e insegnanti: “Intendo rassicurare i genitori interessati e i cittadini tutti, che la nostra scuola media continuerà a funzionare regolarmente garantendo un elevato standard qualitativo C.L. della formazione.
Secondo il comitato non è sufficiente sostituire il semaforo con la nuova rotatoria
ancora incidenti sulla monselice mare, “serve il sottopasso”
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’ennesimo incidente stradale capitato il mese scorso sull’incrocio della Monselice Mare, a Tribano, ha riscaldato la polemica sulla pericolosità dell’arteria, mobilitando ancora una volta il comitato “un sottopasso val bene più di una vita”. Questa volta per fortuna non si sono registrati lutti ma la rischiosità dell’incrocio permane visto che gli incidenti continuano ad essere frequenti. Il comitato continua ad esprimere a gran voce la necessità che oltre alla
sostituzione del semaforo con una rotatoria venga costruito anche un sottopasso ciclabile e pedonale : “Veneto Strade, Provincia di Padova e Comune di Tribano hanno approvato un progetto di rotatoria ma non è previsto nessun attraversamento ciclabile se non un attraversamento pedonale con semaforo a chiamata. Vogliamo capire quale sicurezza avranno pedoni e ciclisti che dovranno scendere dalla loro bici e attraversare a piedi la pericolosissima Strada
Regionale 104- spiega il comitato- Sopratutto in occasione della nebbia che regolarmente si presenta per trenta, quaranta giorni l’anno. Non ci sarà sicurezza per i nostri ragazzi, i nostri anziani ed i nostri cittadini. Con questo intervento si va peggiorando di fatto la viabilità ciclo-pedonale”. Agli inizi di febbraio il comitato ha promosso un affollato incontro pubblico per chiedere la realizzazione di quest’opera indispensabile per la sicurezza. C.L. Il pericoloso incrocio con la Monselice - mare
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Sguardo al Conselvano 13 La polemica Bovolenta presenta il maggior numero di casi contrastanti
“Restituite anche l’acconto”
Famiglie e imprese in rivolta: “Impossibile rendicontare con quei parametri” di Cristina Lazzarin
O
rmai sono passati quasi due anni e mezzo dall’alluvione eppure la partita dei rimborsi non si è ancora chiusa. Anzi, proprio nelle settimane in cui famiglie e imprese si aspettavano i saldi sono arrivare le “sorprese”. Sottoforma di lettere raccomandante, con le quali si comunica l’ammontare della cifra riconosciuta, spesso addirittura inferiore all’acconto già versato, così gli interessati si trovano a dover mettere mano al portafoglio e restituire quanto non sono riusciti a dimostrare di aver speso. Una situazione particolarmente pesante è quella di Bovolenta, dove su almeno una trentina tra famiglie e imprese alluvionate dovrebbero restituire parte dell’acconto. Alla prova dei fatti il risarcimento riconosciuto a imprese e privati sarà di gran lunga inferiore al 75 per cento di cui si
L’evento
è parlato dal novembre 2010 in poi perché i limiti imposti dal prezziario e dalle ordinanze permettono di recuperare solo una parte delle spese sostenute. A Bovolenta è scoppiata la bufera dopo l’arrivo delle raccomandate con le quali il Comune chiede la restituzione dell’acconto. Ora famiglie e imprese si sono organizzate per un’azione legale. Nel momento in cui è stato versato l’acconto le regole non erano chiare e questo ha creato confusione. “Con le ordinanze successive - spiega Luciano Giacometti, del comitato alluvionati - il Commissario ha fissato i prezziari e le norme per i rimborsi, le quali però hanno escluso molti cittadini dalla possibilità di poter recuperare buona parte dei danni. Inoltre c’erano famiglie che non potevano certo anticipare somme ingenti”. Gli esempi
la motonave “tiepolo” torna sul bacchiglione
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a motonave Tiepolo sarà la novità dell’estate 2013 visto che nel luglio e agosto prossimo sarà possibile navigare sul fiume Bacchiglione proprio partendo da Bovolenta. La grande festa di benvenuto alla motonave si è tenuta il 16 dicembre scorso con una suggestiva sfilata in costume medioevale alla
non mancano: un residente in via Padova ha presentato fatture per 150 mila euro perché ha dovuto rifare la casa rimasta sott’acqua per sei giorni. Applicando i criteri del Commissario gli è stato accertato un danno di 70 mila euro e riconosciuto un contributo di 36 mila euro, il 25 per cento circa della spesa sostenuta. Un residente in via Macello aveva dichiarato danni per 23 mila euro, ma gli è stato riconosciuto un contributo di 2.800 euro, quindi dovrà restituire oltre 4.300 euro. Spicca poi il caso di un signore che deve restituire i 109 euro ricevuti dalla scuola di Anguillara, perché anche le donazioni sono finite nel conteggio dei contributo ricevuto e quando si supera il tetto anche quei soldi vanno restituiti. Secondo gli alluvionati invece i comuni non si stanno comportando tutti allo
quale hanno assistito entusiasti le autorità locali e molti cittadini. L’avvio di questo servizio, già esistente molti decenni fa, è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale che assieme all’associazione Remada a Seconda e alla “Navigazione Turistica Padovana” è riuscito a sensibilizzare le società preposte attivando questo servizio di trasporto turistico verso Chioggia. Durante la navigazione è possibile vedere (dall’imbarcazione): l’antico pontile per il carico della farina ai mulini
stesso modo, creando confusione. Il loro appello è stato raccolto e amplificato anche da Moreno Morello, che ha dedicato un servizio al caso. Secondo il sindaco, invece, non si poteva agire diversamente. “Ci sono casi di famiglie spiega che devono restituire l’intero acconto perché non hanno presentato neanche una fattura. - spiega Vittorio Meneghello - La gente non può pensare di poter tenersi il denaro che non gli spetta. L’acconto era stato versato in tempi brevi proprio per permettere di pagare i lavori e gli acquisti di mobili ed elettrodomestici. Diverso il discorso delle donazioni, anche secondo me quel denaro doveva restare a chi l’aveva ricevuto, ma da Venezia hanno deciso in maniera diversa e quando si supera il tetto massimo previsto anche quei soldi devono essere restituiti”.
Camilotti; l’ingresso per le barche all’interno dello zuccherificio di Pontelongo; l’antica chiesetta di S. Geminiano a Terranova; la Corte Benedettina di Correzzola (in parte restaurata); l’antica chiesetta di “Ca’ Grossi” a Brenta D’Abba; immissione del Bacchiglione nel fiume Brenta dopo il passaggio nei paesi di Ca’ Bianca e Ca’ Pasqua; immissione nel Brenta del fiume Garzone e passaggio nella chiusa per accedere alla laguna in località Brondolo di Chioggia. C.L.
Messaggio elettorale
Committente responsabile: Massimo Cavazzana
ELEZIONI POLITICHE DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013
INSIEME SI PUO’
MASSIMO CAVAZZANA CANDIDATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L’ UDC NELLA CIRCOSCRIZIONE VENETO 1 Quali sono i motivi che hanno convinto Massimo Cavazzana a candidarsi? “Lo spirito di gruppo. La voglia di apportare il mio contributo al partito in cui milito da quando portavo i pantaloni corti… Un partito in cui mi riconosco per ideali e valori con cui la mia famiglia mi ha cresciuto. Ho sempre idealizzato la “vera politica” e lo sto dimostrando anche con questa candidatura più di forma che di sostanza in quanto essendo al venticinquesimo posto non ho certo velleità di conquistare nessuna poltrona ma credo nelle persone che con la mia partecipazione supporto facendomi attento interprete delle necessità del territorio! “ Perché l’UDC? “Perché è un partito che ha dimostrato durante le precedenti legislature di non voler scendere a nessun compromesso per ottenere una posizione in Parlamento ma ha preferito rimanere coerente con i propri principi senza tradire così i suoi elettori dicendo la verità piuttosto che confondere e imbrogliare con false promesse e slogan! L’UDC ha fatto nascere un nuovo schieramento con Monti che rompe il tradizionale e ormai obsoleto Bersani-Berlusconi e propone ed esprime un impegno politico e un rapporto con la gente più etico, competente e sobrio. Il mio partito ha deciso di sostenere Monti in quanto ha salvato l’Italia dal fallimento mettendoci la faccia e facendosi piovere addosso l’ira e i malumori degli italiani soffocati dall’enorme peso fiscale che hanno dovuto subire a causa dell’inadeguatezza di vent’anni di mal governo. Monti ha avuto il coraggio di fare ciò che sia Bersani che Berlusconi sapevano di dover fare per evitare il tracollo dell’Italia ma purtroppo la paura di perdere voti e consensi è stata più grande del “Bene” del nostro Paese , della nostra economia e di ogni nostro singolo bene personale”. Ci sono speranze per il futuro del nostro Paese? “Nonostante sono pienamente convinto che agli occhi stanchi e disillusi della gente la politica sembra un gioco di parte e inconcludente sono però persuaso che ci siano speranze per un futuro migliore , perché ho avuto la possibilità di incontrare la determinazione di chi ancora ha la volontà di lottare. Il coraggio di chi si oppone al taglio dei servizi sociali, la voglia di chi cerca di ricomporre le parti positive e seriamente impegnate al di là delle appartenenze , sentire voci di genitori e figli che dicono con semplice chiarezza che non esiste il diritto di drogarsi , ubriacarsi, di morire per il gioco d’azzardo ma esiste il diritto al lavoro, il diritto di avere un futuro in una società di merito. Ecco io credo in questa POLITICA, ovvero quella che candida Antonio de Poli al Senato per la lista Monti e Massimo Cavazzana alla Camera dei deputati per l’UDC”. E per il territorio ? “Mi candido per la mia Provincia per la Bassa Padovana dove vivo e per il territorio pregiato dei Colli Euganei appena fuori casa mia , territori generosi ,tolleranti,che non temono confronti, dove la gente tra mille fatiche ancora sogna e percepisce che insieme si può. La speranza è così ostinata , dentro le nostre molteplici realtà, nonostante tutto, perchè sappiamo che ci aspetta qualcosa di migliore che potrà valorizzare le nostre bellezze storiche , culturali, paesaggistiche. Confido inoltre nella nostra imprenditoria, piccolo motore dell’economica locale, che nonostante le molteplici difficoltà del momento storico, grazie alla determinazione e allo spirito di sacrificio, sono certo che sarà in grado di dare un futuro occupazionale e valoriale a tutta la nostra comunità ”.
La candidatura di Massimo Cavazzana è la dimostrazione che il merito e la competenza hanno ancora un valore in politica. Dal territorio, dal basso, dal dialogo con la gente è possibile costruire un rapporto di fiducia tra cittadini e politica. La politica nazionale ha perso questa relazione fra elettori e candidati. Ad esempio, oggi non è possibile scegliere il proprio parlamentare con il voto di preferenza. E non basta: • Pdl e Lega hanno fallito ancora una volta; • Il rottamatore Renzi si è infranto al ballottaggio delle primarie contro l’apparato gerarchico del Pd (Fiom, Cgil e Vendola); • E’ insensato gettare al vento tutti i sacrifici fatti negli ultimi mesi. Un dato su tutti: il debito pubblico costa agli Italiani 75 miliardi di euro di interessi all’anno, ovvero il 5% del Pil. La riduzione di 100 punti base del tasso di interesse vale 20 miliardi di euro. Ebbene, da novembre del 2011 il tasso di interesse è calato di quasi 300 punti. Non c’è più spazio per quella “terra promessa” tanto sbandierata da chi ha fatto del populismo il suo cavallo di battaglia. Per quante perplessità possa suscitare il Governo Monti gli va comunque riconosciuto il merito indiscutibile di aver ridato credibilità all’Italia in ambito internazionale con segnali di affidabilità, impegno e credibilità. Continuando su questa strada esiste la concreta speranza di vedere la fine del tunnel. Increduli assistiamo ai siparietti degli “usati” (assolutamente “non sicuri”) che hanno la sfrontatezza di ripresentarsi dopo aver approvato tutti i provvedimenti del Governo Monti, salvo ora disconoscerli, dopo aver fatto saltare la riduzione delle Province e la modifica della legge elettorale con l’introduzione del voto di preferenza, la riduzione del numero dei parlamentari e tante altre riforme. Sono gli stessi che oggi propongono innovazioni e ricette magiche mai attuate nei loro periodi di governo. Massimo Cavazzana nella sua esperienza di amministratore pubblico ha dato dimostrazione di impegno, tenacia, competenza, dedizione e amore per il proprio territorio. Ed è per questo che occorre aver fiducia nei bravi politici. Non è eliminandoli che si risolvono i problemi. Serve semplicemente ritornare alla buona politica. Stefano Peraro Consigliere Regionale UDC
14 Sguardo al Conselvano Agna L’analisi dell’assessore al Sociale e le misure messe a punto di recente
Sempre più famiglie in seria difficoltà di Cristina Lazzarin
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ome per il resto dell’Italia, anche ad Agna è in aumento il numero delle persone in enormi difficoltà economiche e prive di mezzi di sostentamento; è per questo che l’amministrazione ha pensato ad alcune iniziative. In questi giorni si sta avviando un progetto finanziato da un fondo comunale di solidarietà che prevede l’impiego di forza lavoro retribuita tramite i voucher dell’Inps. “Si tratta di una iniziativa rivolta – spiega l’assessore al sociale Gianluca Piva – a soggetti attualmente privi di un’occupazione già seguiti dai nostri servizi sociali i quali saranno impiegati dal comune in attività di pubblica utilità. Non si tratta quindi di un intervento di mero assistenzialismo – prosegue - ma di una iniziativa volta al coinvolgimento attivo e concreto di soggetti deboli, i quali avranno un ritorno positivo in termini di autonomia economica e finanziaria e sul piano dell’autostima e della promozione delle risorse personali”. La crisi di questi ultimi anni ha finito per incrementare il numero delle persone che possono definirsi povere, creando difficili situazioni sociali che l’amministrazione comunale si trova ad affrontare. Persone che hanno perso il lavoro o anziani con pensioni molto basse che a causa dell’aumento del costo della vita e della pressione di tasse e imposte, vivono al limite della sussistenza. “La geografia della povertà, ridisegnata dalla persistente crisi economica – commen-
Previsti bonus sulle bollette, aiuti mirati ad anziani e alle persone sole ta - è in continuo cambiamento e con dati statistici destinati ad aumentare purtroppo sempre di più. Gli effetti si fanno sentire non solo sulla classe media italiana che si impoverisce ogni giorno di più, ma anche sull’esercito degli “invisibili”, gli anziani, le persone sole, gli immigrati. Registriamo un aumento delle richieste di aiuto da parte delle famiglie o di singole persone – prosegue – che chiedono oltre a beni primari come gli alimenti, anche sostegno nel pagamento delle bollette, mutui, Imu, per l’acquisto dei libri per i figli o per il trasporto scolastico. Inoltre vi sono nuovi bisognosi che da qualche mese hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. I servizi sociali – chiarisce - non possono far fronte a tutte le richieste e i nostri contributi sono legati al valore Isee del nucleo famigliare, che ne determina la situazione economica”. L’amministrazione quindi sta studiando nuove azioni e soluzioni. Nell’ambito degli interventi a supporto e sostegno dei nuclei familiari e dei singoli che stanno attraversando un periodo di par-
Aumentano le persone alle prese con povertà e ristrezze economiche, il Comune cerca di agire con le associazioni
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ticolare difficoltà rientrano anche il “Bonus Gas e il Bonus Energia” che permettono di ottenere uno sconto in bolletta, la social card per le persone con più di 65 anni e per i bambini di età inferiore ai 3 anni, l’esenzione del canone Rai per le persone anziane. Una forma di assistenza viene anche dal mondo del volontariato. Ne è un esempio il progetto di sostegno alle esigenze alimentari che vede l’Auser di Agna impegnato nella distribuzione di generi alimentari a “nuovi poveri”. Da ricordare inoltre l’operato della Caritas del Vicariato di Agna e dalla Croce Rossa Italiana sezione di Maserà.
cultura Rinnovato il Direttivo
associazione “via annia”
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ontinua l’attività dell’associazione culturale “Via Amnia”, che a due anni esatti dalla sua nascita propone quest’anno due importanti appuntamenti: nel mese di maggio è in programmazione un incontro pubblico sulle tracce archeologiche di Agna ed un’escursione storica sul Monte Cengio e presso l’Ossario monumentale di Asiago. Prendendo il nome dalla strada romana Via Annia che partendo da Aquileia attraversava anche il borgo di Agna nella direzione Adria, l’associazione è stata costituita nel febbraio del 2011 ed ha come fine prioritario lo studio, la valorizzazione e la promozione del patrimonio storico, archeologico, culturale e ambientale del territorio locale ed in particolar modo quello del comune di Agna. Si propone di gestire, diffondere iniziative mirate a promuovere il nostro territorio in tutti i suoi aspetti storici, culturali ed ambientali. In occasione della recente assemblea dei soci a Presidente è stato rieletto Santo Corato, vice presidenti Ferdinando Nolo e Costantino Mastellaro, segretario Valerio Trovò. I revisori dei conti saranno Vettorato Luigino e l’esterno Mastellaro Billitis. Gli altri consiglieri dell’assocazione sono: Attilio Melato, Filippo Toffano, Damiano Sturaro, Gianluca Piva, Giannicola Scarabello e Franco Mazzucco. C.L.
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La protesta. Rete Imprese Italia porta nel capoluogo gli imprenditori arrabbiati
Piccole imprese locali “ridotti in mutande”
Un’immagine della protesta degli imprenditori di fronte al Municipio di Padova
Anche i saldi non hanno dato i risultati sperati Zilio: “Bilanci in rosso e le banche non aiutano”
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e piccole imprese, se la politica continuerà a guardare più ai propri interessi che a quelli del Paese, rischiano di finire a fare la fame. Da questa amara considerazoione è nata l’idea della mobilitazione di Rete Imprese Italia, declinata “alla padovana” ha visto le quattro organizzazioni di artigiani e commercianti (Ascom Confcommercio, Confesercenti, Upa Confartigianato e Cna) denunciare una colpevole disattenzione nei confronti del mondo della piccola impresa. “Ridotti così” era scritto, lettera dopo lettera, sulle mutande maschili e femminili stese di fronte a Palazzo Moroni, sede del municipio di Padova, dove un nutrito numero di piccoli imprenditori, incuranti di pioggia e neve, hanno ascoltato dapprima il discorso diffuso in streaming che Carlo Sangalli, leader di Confcommercio e presidente di Rete Imprese Italia, ha pronunciato in avvio di manifestazione e poi quello di Fernando Zilio, presidente di Ascom Confcommercio Padova e presidente, per questo semestre, di Rete Imprese Italia Padova. “Seppur in periodo di saldi – aveva esordito Sangalli – non faremo sconti a nessuno” e Zilio ha rincarato la dose nei confronti di antichi, più recenti e futuri governanti, ricordando l’angoscia che attanaglia lavoratori dipendenti e titolari d’azienda che guardano con forte preoccupazione al futuro. “Le imprese che stanno chiudendo i bilanci – ha detto
Zilio – li chiuderanno in rosso e con quei conti in rosso an- e Roberto Boschetto per Upa Confartigianato, i quali, nel dranno in banca dove gli verrà rifiutato il credito. E di fronte sottolineare la comunione d’intenti, hanno ribadito che l’economia è di fronte ad un’ultima spiaggia: o la politica si fa a tutto questo la politica cosa fa?” Poco, ma meglio sarebbe dire, nulla. E allora ecco l’ar- carico del grido di sofferenza che viene dalle piccole imprese ringa di Zilio che ha chiesto unione d’intenti per costringere o dalla crisi non sarà possibile venir fuori. Altro fronte “caldo” è quello relativo alla lotta all’illela politica a confrontarsi con questo mondo che non è marginale se è vero, come è vero e come documentava il aper- galità e alle situazioni poco chiare, soprattutto in ambito commerciale. Ultimo capitolo la revoca tura di manifestazione il servizio sui dell’agibilità al centro ingrosso Cina in numeri di questo grande comparto, più “Intorno a noi zona industriale a Padova. della metà degli occupati in Italia sono vediamo solo “Il comune, nel revocare l’agibilità tali perché occupati in piccole imprese. crisi, e la politica Lavoro, tasse, credito, allegra fi- cosa sta facendo dei tre capannoni dell’ingrosso cinese oggetto, nei giorni scorsi, dell’ordinannanza, Imu che drena le risorse ed i cui di concreto?” za di chiusura del Prefetto, ha voluto proventi non si sa dove finiscano: tutti temi affrontati dal presidente di turno di Rete Imprese Italia ribadire un concetto a noi molto caro: la libertà economica è Padova che ha addossato alla politica distratta da mille altre un diritto, ma deve essere svolta all’interno del rispetto più faccende, la gran parte delle colpe della recessione in atto rigoroso delle regole”. nel Paese. Zilio nei confronti della “cittadella dell’illegalità” sorta “Un Paese – ha detto ancora, e provocatoriamente, e sviluppata in zona industriale, si sta spendendo da anni. Zilio – che ha otto milioni di poveri e che dovrebbe avere “Questa dell’ordinanza – continua Zilio – segna un punto anche un “equitometro” per sapere che fine fanno i soldi di non ritorno nell’atteggiamento del governo cittadino e che arrivano nelle casse dello Stato”. ribadisce, che sono tutte le istituzioni e non solo la Guardia Concluso il suo intervento, più volte sottolineato dagli di Finanza coi suoi meritevoli controlli e sequestri, a puntare applausi dei presenti, Zilio ha ceduto la parola ai colleghi dritte verso un ristabilimento del diritto anche in quelle aree presidenti e direttori delle altre organizzazioni: Maurizio che, fino ad oggi, sono state appannaggio dell’illegalità più Francescon per Confesercenti, Guerrino Gastaldi per Cna sfrontata”.
“Libera la domenica”
migliaia di firme alla petizione
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rosegue con successo in tutta la provincia la mobilitazione di Confesercenti e Diocesi di Padova “Libera la domenica” contro l’apertura no-stop di centri commerciali e negozi lanciata nei mesi scorsi con la raccolta di firme davanti al sagrato delle chiese e anche in diversi municipi. I promotori sottolineano che la domenica non è un giorno come gli altri e che lo scopo dell’iniziativa non è fare una “crociata” contro le attività commerciali ma ribadire la necessità di un giorno di festa e di condivisione da dedicare alla famiglia e a sé stessi. Per sottoscrivere la richiesta di una legge che metta un freno all’apertura indiscriminata delle attività commerciali, penalizzante per la stragrande maggioranza degli addetti del settore, basterà presentarsi davant alle chiese durante la raccolta firme o in municipio. E.M.
UNO SCOUT ALLA GUIDA DELLA COLDIRETTI FEDERICO MIOTTO ELETTO PRESIDENTE
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bbiamo un progetto per il Paese, molto chiaro e ben definito, per il quale siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, con senso di responsabilità e partecipazione. Ciascuno di noi sarà chiamato a fare la propria parte, io mi metto al servizio di tutti”. Con queste parole Federico Miotto si è insediato alla guida di Coldiretti Padova di fronte al Consiglio provinciale della più grande organizzazione agricola della provincia, convocato per eleggere la giunta esecutiva. Laureato in Agraria, 31 anni, giovane allevatore di Piove di Sacco, un passato da scout, titolare dell’azienda di famiglia da tre generazioni dedicata all’allevamento di vitelloni da ingrasso, sposato con Elisa e padre di due bambini, il neo presidente di Coldiretti Padova ha esposto al Consiglio Provinciale il
programma di lavoro e il metodo d’azione sulla strada del Progetto di Coldiretti per una Filiera Italiana firmata dagli Agricoltori. “E’ la grande sfida che ci aspetta – afferma Miotto – è una strategia che va oltre il particolare e che si propone come un disegno più ampio per il nostro Paese. Per troppi anni siamo stati condizionati da particolarismi e logiche individualistiche, ora siamo chiamati invece ad una visione collettiva che superi le posizioni settoriali. Dobbiamo ricreare uno spirito di comunità, metterci al servizio di un’azione collettiva e condivisa, perché non ha più senso ragionare in termini di comparti separati e in contrapposizione tra loro. E’ al sistema agricolo nel suo complesso che dobbiamo guardare se vogliamo essere protagonisti sul mercato e nella società civile”. E.M.
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Spazi Aperti 17 11 Qualità dell’aria Le recenti rilevazioni dell’Arpav confermano i continui sforamenti dei limiti di legge, allarme polveri sottili
Padova e provincia con il “fiato corto” Dopo un calo degli anni scorsi adesso la situazione si è cristallizzata, servono nuove misure per risanare l’atmosfera
Quest’anno potrebbe vedere la luce anche il nuovo piano cave
di Emanuele Masiero
A
Padova e provincia l’aria non è delle migliori, è tempo di correre ai ripari. La Giunta regionale ha adottato infatti il Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera. Il provvedimento è stato pubblicato sul bollettino ufficiale aprendo così la fase della consultazione pubblica. Le linee del piano sono state presentate a Teolo, nella sede del Centro Meteorologico dell’Arpav, dall’assessore veneto alle Politiche Ambientali Maurizio Conte che ha fatto il punto sull’attività svolta negli ultimi mesi. “Il nuovo Piano Aria – ha commentato l’Assessore insieme ai tecnici dell’Arpav - rispecchia dieci anni di lavoro e di confronto con le amministrazioni provinciali e comunali. Il Veneto, comunque, si trova in una posizione sfavorevole alla dispersione degli inquinamenti atmosferici. In questi ultimi cinque anni si è registrato un calo complessivo degli inquinanti primari e secondari, mentre dal 2010 al 2012 la situazione si è stabilizzata. I dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili-pm10 superiore ai 35
giorni per anno”. Per quanto riguarda l’ozono, inquinante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un’estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto. Le centraline Arpav hanno registrato 219 episodi di superamento della soglia di informazione contro i 192 dell’anno precedente. Oltre agli inquinanti tradizionali il monitoraggio dell’ultimo triennio ha permesso di individuarne di nuovi, come il benzoapirene che fa registrare un aumento probabilmente dovuto anche all’utilizzo di biomasse, vale a dire legname e pellet, per il riscaldamento. “Il nuovo piano per la qualità dell’aria prevede una nuova zonizzazione e attenzione per i nuovi inquinanti e per le azioni più appropriate per il risanamento dell’atmosfera – ha detto l’assessore – a partire dalla riduzione dei consumi, dall’utilizzo delle migliori tecnologie sul mercato e dalla differenziazione delle fonti energetiche, guardando anche agli aspetti economici”. Nel 2013 dovrebbe vedere la luce anche il nuovo piano cave del veneto, atteso ormai da trent’anni.
Il laboratorio mobile usato dall’Arpav per monitorare la qualità dell’aria e scovare gli agenti inquinanti
L’auspicio è stato espresso dall’assessore regionale alle politiche ambientali. Lo scorso ottobre la giunta regionale ha approvato infatti il documento preliminare del piano regionale dell’attività di cava e il relativo rapporto ambientale preliminare. “Il rapporto non è ancora il piano – ha sottolineato l’assessore - ma è il primo passo, previsto dalla normativa della valutazione ambientale strategica, necessario per la fase di consultazione con tutti i soggetti competenti”. Il documento preliminare prevede che il piano cave sia costituito da tre fasi, strettamente correlate tra loro: la fase conoscitiva, la fase di analisi e la fase propositiva e, soprattutto, individua gli obiettivi strategici, economici ed ambientali, che il piano deve perseguire.
Ma a preoccupare non sono solo le cave. Anche il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sono due temi di strettissima attualità. L’obiettivo di consumo di energia da fonti rinnovabili rispetto a quello totale è pari al 17% su base nazionale mentre per il Veneto l’obiettivo è del 10,3%. Focalizzando l’attenzione sul tema delle rinnovabili si è assistito negli anni più recenti ad una crescita generalizzata: in particolare negli ultimi due anni ha avuto un forte sviluppo il mercato del fotovoltaico, sia nelle istallazioni civili che industriali. Infatti, nel 2011 si è assistito ad incrementi nell’ordine del 600% per quanto riguarda la produzione, del 250% in quanto a potenza istallata e del 120% con riferimento al numero degli impianti.
RIFIUTI URBANI NOVITÀ IN ARRIVO
I
l piano regionale dei rifiuti urbani, risalente al 2004, ha bisogno di essere aggiornato. E’ questo il verdetto dell’assessore regionale all’ambiente. Affermazione che tra l’altro arriva in un momento di forte cambiamento, visto che i Consorzi di Bacino per la gestione dei rifiuti del Veneto stanno chiudendo i battenti in questi giorni e saranno sostituiti da un’unica autorità d’ambito regionale. Anche per questo motivo, si è deciso di uniformare, all’interno di un unico elaborato, tutta la pianificazione in materia di gestione di rifiuti sia urbani che speciali. “La Regione Veneto – ha dichiarato l’assessore Conte - è dotata, oltre che del piano di gestione dei rifiuti urbani del 2004, anche di una serie di altri strumenti che la collocano come una delle regioni più all’avanguardia a livello nazionale sotto l’aspetto della programmazione nel settore dei rifiuti. Nell’ottobre del 2011 è stata avviata una procedura di riscrittura che ha portato alla stesura di un nuovo documento che include nel suo interno i criteri per la definizione delle aree non idonee, le linee guida per la gestione di particolari categorie di rifiuti, il programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica, il programma per la riduzione della produzione dei rifiuti e il piano per la bonifica delle aree inquinate”. La nuova pianificazione è ormai prossima alle presentazione e applicherà una gerarchia di priorità per la gestione dei rifiuti, a partire dalla riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti, sia mediante azioni
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Anche a Padova andranno in pensione i “vecchi” consorzi ormai commissariati di prevenzione, sia mediante il riutilizzo e il recupero di materia. Ma non sarà l’unica novità visto che nei prossimi giorni si dovrà procedere con l’istituzione dei consigli di bacino che in qualche modo sostituiranno i vecchi consorzi ormai commissariati e prossimi al pensionamento. “Strategico, sia dal punto di vista economico che di tutela del territorio, sarà garantire lo sviluppo della competitività nel settore del recupero di rifiuti – ha commentato l’assessore regionale - Inoltre il piano rifiuti punterà alla riduzione della pressione sul suolo e del consumo di terreno agricoE.M. lo”.
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18 Mondo scuola
Mondo Scuola 13
L’esperienza All’Euganeo di Este l’esperimento voluto dal nuovo dirigente Francesco Bussi
Quando la scuola si apre al territorio di Nicola Cesaro
L
’autonomia scolastica che incontra il territorio. E’ questo il titolo dell’importante convegno organizzato venerdì 1 febbraio dall’Iis Euganeo di Este. Un evento di rilievo che l’istituto atestino ha voluto organizzare per celebrare degnamente un nuovo modo di fare orientamento scolastico. Alle tradizionali “porte aperte” e visite guidate, l’Euganeo ha infatti voluto promuovere una serie di incontri e dibattiti per ognuno degli indirizzi proposti dal plesso scolastico. Eventi molto partecipati, che hanno visto protagonisti non solo docenti e alunni, ma anche professionisti del settore ed esponenti delle istituzioni locali. L’evento ha coronato degnamente “l’esperimento” tanto voluto dal nuovo dirigente scolastico Francesco Bussi: “Il titolo impegnativo “Accoglienza, inclusione, ascolto per il benessere a scuola e nella città” poteva far pensare ad una passerella di luoghi comuni. Al contrario l’attenzione dei partecipanti è stata trascinata per tre ore a partire dalle provocazioni lanciate dalla professoressa Rinalda Montani, dell’Università di Padova, fino alla rilettura democratica e partecipativa degli organi collegiali suggerita dal presidente del con-
siglio di istituto Renato Padovan, passando per i dati sulle prospettive del benessere nel contesto urbano di qui al 2020 presentati dal sindaco di Este Giancarlo Piva”. Il dirigente Bussi ha sottolineato il modo originale di costruire il curricolo per competenze, attivato in quest’anno scolastico dal collegio dei docenti dell’Iis Euganeo: l’obiettivo di formare professionisti capaci passa attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, ma soprattutto attraverso la fiducia nelle nuove generazioni. Elisa Padrin ed Elisa Bussi hanno presentato, quindi, le procedure per l’accoglienza degli alunni nelle classi prime spiegando come si siano andate evolvendo nel tempo accompagnando una crescita di consapevolezza e di assunzione di responsabilità. Cristina Minelle, docente a contratto presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, ha offerto una prospettiva particolare: l’accoglienza dei nuovi docenti per migliorare il benessere organizzativo della scuola. Stefania Della Sala (Usl 17) ed Elisabetta Trivellato hanno valorizzato l’intervento ormai decennale che la scuola
Alle tradizionali “porte aperte” l’Istituto ha preferito gli incontri e i dibattiti dedicati a ciascun indirizzo conduce in collaborazione con l’azienda sanitaria attraverso lo sportello ascolto, rivolto in primo luogo agli studenti, ma anche a docenti e genitori, insieme ad altre iniziative più specifiche, sempre mirate alla prevenzione del disagio. Infine Marino Martignon ha presentato una recentissima esperienza di costruzione di relazioni positive in un contesto di classe problematico. “Il tutto è stato suggellato da un mo-
Jean Louis David PARRUCCHIERI
L’aula di fisica dell’Istituto Euganeo di Este mento di musica- chiude Bussi -con l’esecuzione del Trio opera 11 per clarinetto, pianoforte e violoncello di Ludwig van Beethoven, da parte di tre giovani musicisti del Conservatorio di Rovigo». L’Iis Euganeo metterà a disposizione le presentazioni e la registrazione del Convegno sul proprio sito www.iiseuganeo.it. Per restare in tema e nello stesso territorio, sta spopolando nella rete il video promozionale girato dagli studenti del liceo
G.B. Ferrari per l’Avis di Este. Centinaia di utenti hanno visitato il link di Youtube (il titolo è “Spot per l’Avis di Este - 4a linguistico “G.B. Ferrari” di Este”). Il video è stato girato con i cellulari degli studenti, grazie alla supervisione del docente Nicola Ruzzenenti e alla regia di Claudio Verza, oltre alla collaborazione di Gino Peotta, storico donatore Avis, e del presidente di mandamento Federico Aghi. Il video è stato premiato anche dalla Regione Veneto.
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Cultura provinciale 21 15 La rassegna C’è tempo fino al 30 marzo per inviare i cortometraggi e al 30 aprile per le sceneggiature
Corti d’autore al River Festival
il master
Al Portello saranno proiettati anche i brevissimi filmati realizzati artigianalmente con i telefonini Carla Stella
di Laura Organte
È
già tutto prnto per la settimana edizione del River Film Festival, in programma a Porta Portello, in riva al Piovego, dal 28 maggio al 9 giugno 2013: mancano solo i cortometraggi di chi vorrà partecipare al concorso, da inviare entro il 30 marzo. Per le sceneggiature, invece, scadenza il 30 aprile. Quest’anno, alle categorie storiche, si aggiungono due nuove sezioni competitive: Supercorto (Extreme Short Film, per corti della durata da un minuto e mezzo fino a cinque minuti girati con qualsiasi mezzo, dalla macchina fotografica al cellulare) e Corto locale, riservato a opere prodotte da film-maker dell’area veneta girati e prodotti in questa regione. Quest’ultima, in particolare, rappresenta – unitamente alla seconda edizione del premio di sceneggiatura “River Corto” – la concreta occasione, ormai unica nel Veneto, per sostenere gli autori locali e offrire loro la possibilità di farsi conoscere dal pubblico. Le nuove categorie Supercorto e Corto locale si vanno ad aggiungere alle altre 4 sezioni presenti al Festival: Corto
internazionale, Documentario, Animazione e Scuole di cinema. Tante altre sono le novità per l’edizione di quest’anno, sempre più internazionale: “Il Festival - ha spiegato il direttore artistico della manifestazione, Emilio Della Chiesa - nato come costola del Portello River Festival, ha raggiunto la sua maturità. L’edizione 2013 segna la definitiva acquisizione di una dimensione internazionale: quest’anno infatti i componenti della giuria saranno esponenti del mondo del cinema e della cultura per due terzi provenienti da Paesi stranieri». Ad oggi hanno dato la conferma della loro presenza in qualità di giurati: Amir Emary (presidente della giuria), giornalista e critico cinematografico già due volte in giuria al Festival di Cannes, è uno degli intellettuali di punta impegnati in queste ore nel movimento di piazza Tahrir, al Cairo; Tony Matteucci, manager dell’industria cinematografica; Sourav Sarangi, produttore e regista; Barbara Melega, assistente di regia di Ermanno Olmi ed Ezio Leoni, critico cinematografico e giornalista.
Full immersion “dentro la poesia”
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Il Portello ìn occasione del River Film Festival Inoltre, la sezione non competitiva Festival of Festivals, porterà a Padova le opere vincitrici dei festival internazionali con cui il River Film Festival è gemellato. Infine, un’idea curiosa, che permetterà a tutta la città di essere coinvolta nell’evento: durante tutta la durata del festival, nei bus, alle fermate Aps, nelle piazze cittadine attrezzate con megaschermi il pubblico potrà vedere a ciclo continuo i Supercorti in concorso e votarli.
Appuntamento, dunque, per la sera del 28 maggio, con l’evento di apertura, la proiezione del film di Marwan Hamed “The Yacoubian building” (Egitto, 2006), pellicola che si ispira al libro “Palazzo Yacoubian” di Alaa Al Aswany (Feltrinelli), il romanzo più venduto nel mondo arabo. Gran finale, invece, previsto per il 9 giugno, con la cerimonia di premiazione. Tutti i dettagli sul nuovo sito del festival: www.riverfilmfestival.org.
opo i primi diciotto master realizzati dal 2008, l’Associazione “Accademia del teatro in lingua veneta”, organizza il master: “Dentro la poesia dei Sillabari di Goffredo Parise”, della durata di una settimana “full immersion”, dedicato a ad attrici e attori che vogliano approfondire la loro capacità di leggere la poesia. Le lezioni saranno tenute da Carla Stella, nota attrice professionista e performer, da sempre interessata alla poesia e alla letteratura. Il master, gratuito, si articolerà nell’arco di una settimana – 5/6 ore al giorno – presso il Ridotto del Teatro Verdi di Padova, e si concluderà con una rappresentazione finale che si svolgerà sabato 9 marzo 2013 alle ore 21.00 in luogo da definirsi. Le domande di iscrizione alla selezione devono pervenire entro il 24 febbraio. Informazioni sul sito www.accademiateatroveneto.it, o ai numeri 348/4238334 - 347/9756989. L.O.
Este dedica una mostra al pittore
IL PENNELLO D’ACCIAIO DI GRADELLA
L’
originalità dell’arte di Marino Gradella raccontata nella mostra “Il Pennello d’acciaio” che aprirà il prossimo 6 aprile a Este nell’ex Pescheria Vecchia. All’inaugurazione dell’esposizione, aperta i fine settimana al mattino e al pomeriggio e dal lunedì al venerdì al pomeriggio,m è previsto anche un intermezzo musicale del maestro Roberto Bevilacqua. Marino Gradella nasce nel 1920 a Viadana, in provincia di Mantova, e trascorre sei anni della propria giovinezza nell’esercito italiano (II guerra mondiale - Croce al Merito guerra); dai primi anni ‘50, a causa di varie vicissitudini e svolgendo svariate attività, si trasferisce prima a Nogara, successivamente a Cinto Euganeo (1970), ove si distingue sia come imprenditore nel settore maglieria, sia in ambito sociale come benefattore, tanto da essere insignito, nel 1970, dell’onorificenza di Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana; infine, nel 1991, si stabilisce ad Este ove rimane sino alla morte, avvenuta nell’aprile del 2009.Nel corso degli anni si è fatto conoscere soprattutto per la propria originalità pittorica che l’ha visto impiegare, per l’esecuzione dei propri quadri, oltre alle tradizionali tecniche di pittura ad olio, acquerello e china, uno strumento particolarissimo, utilizzandone l’ago a guisa di pennello ed i fili di cotone come tavolozza dalle innumerevoli sfumature cromatiche: la macchina per cucire! Con questa tecnica, definita “rica-
Marino Gradella marazzo” ha ottenuto risultati davvero sorprendenti, producendo ritratti, nature morte, paesaggi, riproduzioni di quadri famosi; solo per citarne alcuni: ritratto dell’ex presidente USA, gen. Ike Eisenhower (1960) consegnato all’Ambasciata Americana a Roma e ora custodito nel Museo Eisenhower di Abilene in Texas; ritratto di Papa Giovanni Paolo II, consegnatogli personalmente nel 1996 e ora custodito nei Musei Vaticani, una sua opera è inoltre presente nei Musei Civici degli Eremitani a Padova. La mostra, in concomitanza con la presentazione di un catalogo sulla sua vita e le sue opere, è un’occasione speciale per celebrare la figura e l’attività artistica di quest’uomo semplice, ma di indubbio valore umano, che ha lasciato una traccia di cui si desidera che non si perda memoria.
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22 16
LO ciclismo
SPORT in PRIMO PIANO asd casalserugo, 37 anni di attività per 60 iscritti
Hockey indoor La Polisportiva si piazza al quinto posto nel campionato italiano
Sculdascia, ottimo risultato
di Nicola Cesaro
D I portacolori dell’Asd Casalseugo, guidata da Francesco Zaggia
D
a sempre sulla breccia, con oltre 60 iscritti, guidati da quest’anno dal presidente Francesco Zaggia, coadiuvato dal vice Federico Nicolè e dai consiglieri: Vincenzo Materna, Diego Bertocco e Niveo Piovan, l’Asd Ciclisti Casalserugo ha compiuto i 37 anni di vita. Attivo in tutti i settori del ciclismo amatoriale, il club è diventato famoso per i numerosi raid organizzati , tappe di 5-6 giorni in giro per le regioni d’Italia. La scorsa stagione le livree biancoazzurre sono state di scena in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte dove si raggiunta la città di Alba, nota per il suo tartufo; le Cinque Terre, la Toscana toccando Firenze e Pistoia. Continuando a riavvolgere il film della passata stagione da ricordare il raid in Umbria, dove oltre alla pedalata ad Assisi la comitiva ha reso omaggio alla tomba di Padre Pio, è stata quindi la volta del Salento in Puglia, raggiunto dopo 6 tappe di circa 150 chilometri al giorno. Alcuni componenti del “Casalserugo” amano l’agonismo e partecipano a gare su strada ed a cronometro, lo scorso agosto alcuni di loro hanno partecipato alla coppa del mondo per cicloamatori disputata, come da tradizione, a St. Johann in Tirolo ( Austria). I molti amanti delle Granfondo si sono schierati nella “ Sportfull” a Feltre, la Pinarello a Treviso e anche alla maratona delle dolomiti a Corvara, in Val Bdia. Come ogni fine stagione il gruppo si è ritrovato per rivivere in allegria i momenti salienti e programmare la nuova stagione. Walter Lotto
opo il prestigioso trionfo nella Coppa Veneto Under 14 dell’anno scorso, la Polisportiva della Sculdascia ci prende gusto e centra un altro importante risultato per la stagione in corso. Anche se non è arrivata una vittoria, gli atleti della Scodosia esultano per l’ottimo quinto posto ottenuto nel campionato italiano di hockey indoor. La finali si sono tenute il 2 e il 3 febbraio a Padova, e hanno visto la Polisportiva della Sculdascia a competere per il titolo assieme a Hc Bra (Cn), Hc Pisa, Olimpia Tss (Le), Cus Messina, H. Bonomi (Pv), San Vito Romano (Rm) e Cus Cagliari. I casalesi si sono qualificati dopo aver guadagnato il primo posto del girone nazionale B, davanti a Hc Riva (Tn), Cus Padova, Us Grantorto (Pd), Csp San Giorgio Casale (Pd), Ar Fincantieri (Go). A Padova, nelle qualificazioni i ragazzi della Sculdascia sono usciti con due vittorie e una sconfitta, maturata peraltro dal San Vito Romano che diventerà poi campione d’Italia. Prima a pari punti assieme a San Vito e Bonomi, la Sculdascia è stata condannata dalla differenza reti, che ha costretto a lottare “solamente” per il quinto posto. Nello spareggio, i padovani hanno dominato nettamente (10-4) il
La formazione Under 16 della Polisportiva della Sculdascia Cus Messina. Questa la rosa della Polisportiva della Sculdascia: Edoardo Francescon, Marco Furlan, Nicola Missaglia, Lorenzo Rosa, Nicola Carazzato, Filippo Faggion, Riccardo Formaggio, Luca Zorzan, Andrea Nale, Giacomo Caserta, Hamza El Matraji, Yasir Nasrallah, Luca Mingoia e Nicola Parisato. Allenatori: Emanuele ed Ulisse Missaglia. “E’ l’ennesimo risultato positivo di una polisportiva nata da appena un anno e mezzo. - commenta Ulisse Missaglia - Gli ostacoli tuttavia non mancano. Basti pensa-
CICLI LAZZARIN TERRASSA ZECCHIN CAMPIONE VENETO, MINCHILLO A PADOVA
M
entre si stilano programmi e tabelle e si intensifica la preparazione invernale in vista delle stagione 2013 la Asd Cicli Lazzarin, dalla sede di Terrassa Padovana, attraverso il proprio direttivo, formato dal presidente Dino Milani e dai suoi collaboratori Luca Tasinato e Michele Fusari, rende noto il proprio bilancio agonistico maturato nell’annata da poco conclusa. Oltre all’ottimo lavoro di squadra da segnalare le vittorie di Matteo Zecchin, campione Veneto e Triveneto Asci 2.serie; Pietro Minchillo si è laureato campione della provincia di Padova 2. serie Asci, e ha indossato la maglia nel Trofeo ciclistico del Piovese, primo classificato gruppo B. La prestigiosa maglia è stata indossata
anche da Enrico Barison primo classificato nel 1. Gruppo B. Acuti importanti anche per Michele Fusari e Sergio Tasso, campioni provinciali Uisp nelle rispettive categorie, mentre Paolo Berto e Filippo Gallocchio sono andati a segno nei tricolori riservati ai donatori del sangue AVIS. La Cicli Lazzarin è andata a segno anche nella classifica a squadre, imponendosi nel giro della Riviera del Brenta ed è stata nona al Trofeo ciclistico del Piovese. Questo viatico, per una società nata da poco rappresenta a detta della dirigenza, un punto di partenza per stagioni sempre più all’avanguardia, grazie anche a nuovi inserimenti che si stanno concretizzando in questi giorni. W.L.
re che abbiamo ottenuto solamente qualche giorno fa la possibilità di allenarci nella palestra di Casale di Scodosia, dove abbiamo la sede e gran parte degli atleti”. Per tutto l’anno la formazione si è infatti allenata tra Ospedaletto Euganeo e Merlara. “Penso che sia ormai doveroso considerare la nostra presenza, anche se in paese esistono pure altre realtà di hockey. Non rubiamo terreno a nessuno, anzi, siamo pronti a collaborare”. La formazione Under 16 partecipa anche al campionato e per il girone d’andata la squadra guida la classifica. Pallacanestro Montagnana
gia’ si pensa al summer camp
S
La vittoria di Matteo Zecchin a Massanzago, primo al traguardo
i è chiusa con successo l’esperienza del “Winter Camp” organizzato dalla Pallacanestro Montagnana durante il periodo invernale. Il gruppo cestistico della città murata ha infatti evitato di andare in vacanza e ha aperto le porte a tutti i ragazzi, non solo ai propri atleti, anche durante le vacanze natalizie. Una quarantina di iscritti hanno affollato la palestra di viale Trento, nel quale la Pallacanestro Montagnana ha messo a disposizione per una settimana tre dei propri tecnici qualificati. L’esperienza verrà sicuramente ripetuta anche per il prossimo anno. Per l’estate, invece, si pensa già al “Summer Camp”. N.C.
Relax e svaghi primaverili a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. D´inverno si copre di un candido mantello che si riflette in una cornice romantica, d´estate invece la parola d´ordine è la frescura. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano progetti futuri e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni desiderano fare shopping nei centri commerciali dei paesi limitrofi (Italia, Austria) altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento.
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Pasqua a Kranjska Gora Sci a Kranjska Gora Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione sono presentate qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest´ anno anche di notte), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata, giro con slitta trainata da renne per i bambini. Venga quindi a Kranjska Gorae scopra le sue magie primaverili!
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Economia Lavoro e produzione
Una fioca luce in fondo al tunnel
L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine di Ornella Jovane
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a produzione fa registrare qualche segnale di ripresa, ma sempre in un contesto di contrazione, e la situazione del mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certificano le pesanti ripercussioni della crisi anche in Veneto. Da VenetoCongiuntura, l’analisi congiunturale sul manifatturiero di Unioncamere Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzione industriale ha fatto segnare una nuova flessione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previsioni degli imprenditori, che lasciano intravvedere una fioca luce in fondo al tunnel”. L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microimprese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52249), con una flessione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile
(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’unico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è confermato dal -4,8% del fatturato su base annua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese. L’occupazione è segnata da una flessione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa
Imprenditori orientati per future assunzioni a privilegiare contratti a termine (-2,5%). Gli unici settori con dinamiche positive sono macchine ed apparecchi meccanici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%). In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfiducia in un recupero dell’occupazione
(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente). L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici. Non risparmia settori che avevano sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavoratori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma significativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ricoprono mansioni non qualificate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole imprese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera straniera: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri. Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stranieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).
Va anche precisato che, se finora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il totale degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%). Le 14.670 assunzioni previste nel periodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stranieri, hanno contribuito ad alleviare marginalmente le difficoltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.
I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze. Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regionale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elaborato dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.
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Il Veneto in primo piano 25 9 La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison
“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione di Nicola Stievano
Massimiliano Barison
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l lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul mondo del lavoro e che ha bisogno di essere adeguatamente formato. L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezzamento dell’allora ministro al Welfare Fornero. L’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale
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quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra generazioni con sgravi fiscali previsti da diverse finanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate. “Questo meccanismo – spiega Barison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I giovani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti difficoltà di inserimento stabile in azienda e
necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acquisite nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assunzioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un problema che sta emergendo in seguito all’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”. Da tempo il Consiglio provinciale, su
proposta del Presidente della Terza commissione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda. Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasformato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azienda avesse assunto (per la differenza tra l’orario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.
La coppia padovana ha messo a frutto una lunga esperienza la passione per i viaggi trasformata in impresa
iaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno
la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entriamo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.
10 Il Veneto in primo piano 26 Osservatorio Findonestic Banca
La crisi economica si riflette anche sui beni durevoli Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti
di Ornella Jovane
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a crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con flessioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici ed elettronica di consumo: tiene solo l’informatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Veneto, presentato il 22 gennaio a Padova. In un contesto di fragilità socio-economica, anche la spesa delle famiglie venete nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile e la contrazione della spesa è intervenuta nonostante la riduzione della propensione al risparmio. Nel 2012 la flessione del reddito disponibile pro capite nella regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% contro -2,3%); l’indicatore si è attestato sui 19.426 euro pro capite, valore più
Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est. Questa stretta sul reddito disponibile si è riflessa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli, la tipologia di beni più sacrificata e il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie: l’indicatore veneto si è attestato sui 2.307 euro, con un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est). Analizzando i principali settori, le auto
nuove, usate e i motoveicoli hanno evidenziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più contenuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono immatricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motoveicoli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro. In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate flessioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa complessiva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.
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Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
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Data e luogo
tion Technology, che ha registrato in regione un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispetto al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.
IL DETTAGLIO PER PROVINCIA
Sarà il prossimo
Nome
Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una flessione del 8,7% contro quella nazionale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprattutto sull’elettronica di consumo, la cui flessione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro. Si salva solo il comparto della Informa-
Firma
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el 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termini di reddito (19.987 euro) che in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito disponibile si configura al di sotto della madia nazionale. Relativamente al mercato automobilistico, Padova resta in testa alla classifica delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Venezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifica delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del comparto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro. Nel settore dei mobili, Padova e Vicenza si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifica. Andamento simile per il settore degli
elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzialmente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro. Classifica pressoché invariata per i consumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vicenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro). Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifica l’andamento dei consumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Venezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e O.J. Belluno (8 mln euro).
Il Veneto in primo piano 27 13 Bilanci La relazione della Corte dei Conti inchioda la Sanità veneta
Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori Ammonta a 2 miliardi e 896,7 milioni di euro l’importo che deve essere saldato alle aziende private. Per i pagamenti si attendono anche più di 500 giorni di Fortunato Marinata
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resce il debito della Sanità veneta. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti che hanno rilevato come a dicembre del 2011 il saldo delle somme dovute a enti e aziende sanitarie pubblici, fornitori, tesoriere, dipendenti, più i mutui passivi siano aumentati rispetto all’anno precedente del 3,8%. La cifra complessiva è da capogiro: 4 miliardi e 368,2 milioni di euro, 385, 5 milioni dei quali maturati nell’ultimo esercizio. L’esposizione maggiore, informano sempre i magistrati contabili, è nei confronti dei fornitori privati per una percentuale che oscilla attorno al 65% del debito complessivo: 2 miliardi e 896,7 milioni di euro, tanto per essere chiari, ai quali vanno aggiunti i 15,7 milioni di euro degli interessi che dovranno essere pagati agli stessi a causa dell’enorme dilazione dei pagamenti. In questo caso manca un vero e proprio report ma, secondo quanto sostenuto dalle aziende private che avanzano soldi dalle Ulss venete, i saldi arrivano con un ritardo che supera i 500 giorni, ossia un anno e mezzo, mentre la legge stabilisce che le fatture dovrebbero essere onorate
entro 30 giorni. Una situazione insostenibile al 54% del totale) sono in capo alle Aziende secondo la Cgil. “Il mancato pagamento dei sanitarie locali. Sui motivi che invece hanno fornitori – spiega la sigla sindacale in un portato al progressivo indebitamento della comunicato stampa diffuso proprio in questi Sanità veneta la Cgil non ha dubbi, a pesare giorni – è un problema gravissimo che si tra- sarebbe il ritardo con il quale sono state messe scina da troppo tempo, tanto più in una fase in campo le manovre contenitive. “I ritardi di grave crisi come l’attuale, determina a sua nell’attuazione del Piano Socio Sanitario la scelta della Giunta Zaia volta, ricadute pesanti, di tenere nel cassetto in termini occupazionali I peggiori bilanci oltreché di tenuta delle a Verona, Venezia fino a dopo le elezioni le schede di dotazione imprese, già in difficoltà e all’Azienda ospedaliera e territoper l’accesso al credito, Ospedaliera riale, che dovrebbero e lascia spazi pericolosi di Padova costituire lo strumento alle imprese poco pulite e trasparenti, quelle legate alla criminalità, le operativo per porre mano alla necessaria uniche che possono permettersi di aspettare riorganizzazione dei servizi, la mancanza asanni per i pagamenti, perché dispongono di soluta di volontà politica di ridurre il numero fonti illecite di finanziamento”. Che siano le delle aziende sanitarie ridefinendo gli ambiti Ulss a detenere la quota di debito più elevata territoriali di quelle attuali, il persistere di openei confronti delle imprese private, lo con- razioni ad alto rischio come la costruzione di fermano anche i dati elaborati della Cgia di nuovi ospedali facendo ricorso alla finanza di Mestre secondo i quali: dei 70 miliardi circa di progetto, disegnano un quadro sempre più debiti che la Pubblica amministrazione ha nei preoccupante per la tenuta complessiva del confronti delle aziende, ben 37,8 mld (pari sistema, per le ricadute negative in termini di
Lò by Lovable - C.C. Lando CONSELVE (PD) Via dell’Industria, 2 Tel. 049 535 2900
servizi e di costi aggiuntivi per i cittadini, per le operatrici e gli operatori che lavorano sempre più in condizioni complicate, per mancanza di risorse e di una seria programmazione”. Una serie programmazione che invece per la sigla sindacale dovrebbe incentrarsi attorno alla riorganizzazione degli ambiti territoriali delle Ulss, con una loro sostanziale riduzione numerica, e all’attivazione di una rete territoriale dei servizi di cure primarie, sul modello H24, per ridurre i ricoveri e gli accessi impropri ai Pronto soccorso. “Un obiettivo strategico importante – spiegano - peraltro contenuto nel nuovo Pssr, ma che rischia di restare sulla carta se qualcuno immagina di utilizzare la politica dei due tempi nell’attuazione del Piano e cioè prima si chiudono gli ospedali poi non si sa cosa succede”. Le stesse conclusioni sono contenute anche nella relazione della Corte dei Conti, là dove è indicato in rosso anche la voce che riguarda il patrimonio netto degli enti del Servizio sanitario regionale. Meno 60,2 milioni secondo quanto riportato. Le passività create dalla varie Ulss, viene specificato, vengono ripianate solo
in parte dalla Regione e il passivo viene riportato negli esercizi successivi appesantendo lo stato debitorio e legando di conseguenza l’equilibrio di bilancio a capitali di terzi. A presentare i bilanci peggiori sono le Ulss 12 di Venezia, con quasi 430 milioni di euro di debito, la 20 di Verona, con un saldo passivo di 446,7 milioni di euro e l’Azienda Ospedaliera di Padova, con altri 429,9 milioni di passivo. Insomma ancora una volta troppi debiti a causa di troppe spese che invece andrebbero contenute con l’attivazione immediata del nuovo Piano sociosanitario, intervenendo, dunque, nella riduzione della rete ospedaliera e nel potenziamento del sistema di assistenza territoriale oltre che nell’irrigidimento dei monitoraggi.
ESTE - (PD) Via G. Matteotti, 26 Tel. 0429 3405 Fax 0429 2014
14 Cultura veneta 28 Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”
Il sottile colore ad acqua di Cano Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici di Alain Chivilò
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’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capacità di rendere atmosfere, accostamenti e nuance di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore efficacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fino al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffigura un viaggio attraverso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici. Ne deriva una rappresentazione introspettiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefanno in un clima umido, in cui si respira la salsedine lacustre. Escono da una sorta di nebbia
Alcune opere presenti alla mostra
magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egitto, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresentazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto metafisico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofia, sono d’effetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,
Arte in breve
POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE
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n questa sede si propone una rapida carrellata di eventi in corso o che hanno tracciato un interessante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Tibet”, fino al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito figurativo, “Confessioni artistiche” e non figurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Aubertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazione in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservando dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezionismo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Officina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come officina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Al.Ch. Cage 100 anni. Silenzio”.
in un lontano sapore di Magna Grecia, è tracciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di finestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefinite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfia, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano indica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,
tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’immenso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occidentali, dove la diversità culturale, linguistica ed etnografica le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colore, rappresentano il vero percorso e significato della figurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.
Intervista a Piero Slongo
“Il mio paesaggio interiore” Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni
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on un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011, rimarca con fierezza quella presenza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’attenzione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Arte in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Arte dipingendo con discrezione e con una forte capacità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori figurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio
Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Senza dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del paesaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non figurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensità espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una
grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica tendente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di riferimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confine tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fiore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fiori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del paesaggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai standardizzato, è la chiave del paesaggio attuale. Al.Ch.
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30 Cultura veneta
Cultura veneta 15
Letteratura Il libro di Bevilacqua che ricorda Micheletto e il ciclismo di inizio ‘900
“Il Conte di Sacile”
Vinse il Giro e la prima tappa del Tour. Venne chiamato “il Conte” per l’abitudine di soffiarsi il naso -in corsacon un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio di Vesna Maria Brocca
N
ato e vissuto a Sacile lungo il fiume Livenza, la carica di presidente dell’Ospedale civile di Sacile a Portobuffolè, il ciclista Giovanni Micheletto portandolo a livelli d’eccellenza. Oggi il Palazzetto fu il più grande asso del pedale del primo dello Sport di Sacile e il Museo del ciclismo di PorNovecento. Cent’anni fa, nel 1912, vinse il Giro tobuffolè portano il suo nome e a 100 anni dalla d’Italia, assegnato in quell’edizione con la formula a vittoria del Giro d’Italia, Giacinto Bevilacqua lo ricorsquadre. Ricordiamo poi la vittoria nel 1910 del Giro da con la biografia “Giovanni Micheletto il Conte di di Lombardia, nel 1911 del Giro di Romagna e nel Sacile” (edizioni Sports15). Tra le chicche di questo 1913 la prima tappa del Tour de France. Sempre volume l’autore ci racconta che ha “antologizzato un testo di un giornalista della nello stesso anno, 1913, è Gazzetta dello Sport che negli stato il primo italiano a vin- Durante anni Cinquanta aveva seguito cere nella storia del ciclismo la seconda una corsa in Belgio. Il giornauna corsa in linea all’estero, guerra lista, di ritorno, aveva riferito la Paris-Menin. Colto e dai mondiale fece con grande meraviglia che in modi sempre garbati che gli parte del CLN un’osteria belga, sentendo i valsero il soprannome de “Il Conte”, viene ricordato per l’abitudine di soffiarsi il commensali parlare italiano, l’oste andò a prendenaso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvi- re una foto di Micheletto scattata nel 1913 alla sare alla meno peggio. Corse da professionista dal Parigi-Menin, testimoniando così la fama duratura di 1908 al 1913, ebbe quindi una carriera ciclistica questo mito del pedale riscossa lungo le sue tappe”. breve, ma importantissima. Durante la seconda Giacinto Bevilacqua prosegue il suo racconto descriguerra mondiale fece parte del Comitato di Libera- vendoci un ciclismo da pionieri in cui i corridori non zione Nazionale di Sacile e poi per dodici anni ricoprì avevano alcun genere di assistenza in gara, anzi,
era assolutamente proibito cambiare bicicletta. Il ciclista si doveva arrangiare a fare tutto lungo tappe anche di 600 chilometri: portava a tracolla il tubolare di riserva e macinava chilometri con il cambio fisso. Anche l’alimentazione era diversa: uova sode e carne di pollo, portate sempre a tracolla. Tutto passa, tranne i grandi come Micheletto.
musica e letteratura “liszt ferenc 200”, la biografia del genio ungherese
U
n nuova pubblicazione per gli amanti della musica classica e non. Stiamo parlando di “Liszt Ferenc 200” (Publimedia, 2012) scritto dalla musicologa trevigiana Vesna Maria Brocca, che contiene al suo interno anche la prima edizione assoluta del Vexilla Regis prodeunt per orchestra del 1864 del genio ungherese Franz Liszt. La biografia è preceduta dalla prefazione del compositore e medico Mirco De Stefani, noto anche per le sue numerose collaborazioni con il grande poeta Andrea Zanzotto ed è seguita dalla trascrizione e dalla revisione del brano orchestrale a cura del compositore e direttore d’orchestra trevigiano Francesco Pavan. “Durante gli anni di studio universitario in musicologia storica -spiega Vesna Maria Brocca- sono cominciate le mie ricerche sul celebre inno gregoriano di san Venanzio Fortunato sotto la guida del professor Giacomo Baroffio, ordinario di Storia della musica medievale a Cremona, che mi hanno portata fino a Liszt e a studiare di persona l’autografo al Goethe- und SchillerArchiv di Weimar”. Il volume vanta, inoltre, il patrocinio dell’Anno Culturale Italo-Ungherese 2013, dell’Ambasciata di Ungheria – Roma e del Consolato Generale Onorario di Ungheria – Venezia.
I nostri esperti 31 Messaggio pubblicitario
FITNESS E BENESSERE
Attività fisica - Fitness e Wellness Un pò di chiarezza su questi termini DEVO
FARE
UN
PO’
DI
ATTIVITA’ FIsIcA ! E’ ORA cHE RIPRENDA A FARE UN
Marco Canova
PO DI ATTIVITà FIsIcA! MA cHE sIGNIFIcA? sPEssO qUA NDO
sI
PA Rl A
DI
ATTIVITA’ FIsIcA, WEllNEss, FITNEss, PENsIAMO A cHIssà cHE cOsA, ED INVEcE?
Forse non sapevate che: • L’attività fisica è un fattore indipendente per la salute dell’uomo: significa che l’attività fisica, da sola, è in grado di diminuire il rischio di mortalità per qualsiasi malattia. Così, per esempio, un fumatore che pratica attività fisica ha molte meno probabilità di morire rispetto ad un fumatore che non svolge attività fisica ( comunque il fumo danneggia gravemente la salute ). • Così come l’attività fisica viene considerata una medicina, la mancanza di attività fisica viene considerata una malattia, la cosiddetta “malattia ipocinetica”. • La ridotta attività fisica nell’età infantile ha ripercussioni gravi anche in età adulta ed anziana • La ridotta attività fisica si associa, spesso, ad abitudini alimentari scorrette. • Gli effetti negativi causati dalla mancanza di attività fisica sono dose-dipendenti, ovvero, tanta meno attività fisica si pratica e tanto più aumentano i rischi. • La mancanza di attività fisica ha ripercussioni gravissime anche sui bilanci economici dello stato perché aumenta i costi della salute pubblica. • La ridotta attività fisica ha effetti negativi su tutto l’organismo, dalle ossa ai capelli ,dal cuore ai polmoni. • Circa il 25% delle morti per malattie croniche è causato dalla vita sedentaria e dalla mancanza di attività fisica. Ma che cos’è l’attività fisica? “L’attività fisica è definita come ogni movimento del corpo indotto dai muscoli scheletrici
in grado di dare luogo ad una spesa energetica eccedente rispetto alla condizione di riposo“. “L’esercizio è una particolare forma di attività fisica: ha la caratteristica di essere pianificato, strutturato, ripetitivo e di essere finalizzato a migliorare o mantenere lo stato di forma e di benessere” Attività fisica e fitness, sono sinonimi? “Il fitness rappresenta la possibilità di portare a termine le attività giornaliere con attenzione e vigore, senza fatica e con abbastanza riserva di energia per far fronte alle emergenze o per godersi il tempo libero” Il fitness, è in realtà un concetto molto ampio che può essere interpretato come l’assenza di malattia, la distanza dalla morte o la capacità di sostenere una determinata attività fisica. Sotto questo ultimo punto di vista, il fitness è un insieme di caratteristiche che le persone raggiungono in relazione alla capacità di eseguire attività fisica. Se, per esempio, una persona svolge regolare attività fisica avrà un elevato livello di fitness e viceversa. Svolgere regolare attività fisica significa migliorare il proprio fitness; migliorare il proprio fitness significa migliorare il proprio benessere. Il wellness, il nuovo stile di vita. “Il Wellness è uno stato di soddisfazione interiore, il risultato di un completo appagamento psico-fisico”. Uno stile di vita wellness richiede quindi attenzione, non solo al corpo, ma anche alla mente e allo spirito. Il wellness
è salute a 360 gradi. Si raggiunge attraverso l’educazione ad una regolare attività fisica, un’alimentazione equilibrata ed un approccio mentale positivo. Compito del moderno personal trainer è quello di mirare al wellness del proprio cliente, assicurandone non solo il massimo benessere fisico ma anche quello mentale. Vista in quest’ottica la figura del personal trainer assume un’importanza ancor più rilevante. Un personal trainer qualificato richiude in sé diverse figure, non solo allenatore, ma anche amico, collega, personal motivator. Personal motivator, una figura che in Italia è comparsa da poco, ma che sicuramente in
futuro assumerà molta importanza. Un personal motivator aiuta a concentrare le proprie energie positive, a raggiungere i propri obiettivi a valorizzare il corpo, lo spirito e la mente. E quale strumento migliore dell’attività fisica per fare tutto ciò? dettociò, oggi c’è solo l’imbarazzo della scelta per fare del sano movimento, dell’attività motoria-fitness-attività sportiva: piscine, palestre, corsi di gruppo, società sportive e sport di squadra, oggi la scelta è veramente ampia. Adottare uno stile di vita wellness può fare la differenza tra vivere la vita e lasciarsi vivere: alzarsi, lavorare, mangiare ed andare a riposare, oppure, in-
serire attività sportive per divertirsi e stare meglio? La vita è una scelta e sei tu a farla. Per il tuo benessere scegli il meglio. Decidi di inserire un pò di attività motoria nelle tue giornate tipo e soprattutto di Affidarti a persone serie, espeerte e centri validi (purtroppo di cialtroni e persone non qualificate è pieno anche il mondo dello sport ). Non aspettare domani, non attendere di avere qualche kilo di troppo o qualche problema fisico, anticipa il futuro e trattati bene: inizia a fare sport.
BUON FITNESS a tutti
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<
32 Sì, viaggiare FRANCIA
Nantes l’audace è già nel futuro l’UNIONE EUROPEA l’HA PROclAMATA “cAPITAlE VERDE D’EUROPA 2013” PER GlI OlTRE MIllE ETTARI DI sPAzI VERDI MA lA cITTà AFFAccIATA sUll’ATlANTIcO E sUl lUNGO EsTUARIO DEllA lOIRA AMA ANcHE lE FUGHE IN AVANTI: l’IsOlA DEl PORTO è sTATA TRAsFORMATA IN UN lAbORATORIO D’ARTE cONTEMPORANEA E DI ARcHITETTURE AVVENIRIsTIcHE IN ONORE DI lEONARDO E DI GIUlIO VERNE (cHE qUI NAcqUE NEl 1828) sONO sTATE cOsTRUITE DEllE GIGANTEscHE “MAccHINE” FRA cUI l’ElEFANTE cHE cAMMINA sUllE bANcHINE DIsMEssE: è lA NUOVA ATTRAzIONE NANTEsE CROSTACEI E MUSCADET
I
l gigantesco elefante avanza minaccioso, scuote la testa, poi all’improvviso si ferma. Barrisce, alza la proboscide e “sputa” acqua. Tanta acqua. Un getto che spesso colpisce i turisti incautamente fermatisi davanti ad esso quasi per sfidarlo. Il gigantesco elefante, alto 12 metri e pesante 50 tonnellate, è la nuova attrazione di Nantes. E’ la prima grande macchina realizzata nell’isola della città, al centro dell’estuario della Loira. Dove prima c’era il porto oggi c’è una proiezione del futuro. Quello in cui la città ha deciso di immergersi. Il progetto artistico “Le macchine dell’isola” ha dello sbalorditivo. Contrariamente ad un parco d’attrazione chiuso, esso si integra nel tessuto urbano, con strutture meccaniche monumentali in movimento. Sull’elefante ci possono salire 49 persone, in pancia e in groppa. La “passeggiata” dura mezzora ed è un’emozione vedere le zampe gli ingranaggi mettersi in movimento. Prodotto dalla fantasia di Francois Delarozire e Pierre Orefice, il progetto turistico “Macchine dell’isola” si nutre dei mondi inventati da Giulio Verne, dell’universo meccanico di Leonardo da Vinci e della storia industriale di Nantes. Questo “bestiario” fantastico vivente occupa il sito degli ex cantieri navali. Nel 2012 stata inaugurata il carosello gigante “mondi marini” (25 metri di altezza, 20 di diametro) popolato da creature che popolano il mare: è costituito da 35 elementi mobili. All’Atelier si possono ammirare altre macchine e capire come sono state costruite. Un luogo da non perdere. Come pure l’Hangar delle banane, un laboratorio in perenne movimento creativo. Nella stessa isola, vero e proprio crogiolo creativo della città, sorgono le costruzioni più avveniristiche di Nantes: dal nuovo palazzo di
in copertina l’elefante Meccanico a spasso per l’isola. in alto a destra: il castello di cisson e una veduta di quello di nantes (duchi di bretagna); più sotto dettaglio dello stesso castello, vedute della città, il parco delle “Macchine” leonardesche e un’iMMagine serale dell’isola. nel box: il ristorante le cigalle e la cantina del castello di casseMichère
giustizia al polo d’affari Euronantes. Architetti di fama stanno costruendo nell’isola un nuovo cuore della città nell’ambito di un progetto urbano entusiasmante che tende a trasformare e riutilizzare quanto gi edificato. Intorno sorto il Parco dei cantieri, con percorsi lungo le sponde, pontili, giardini a tema. Persino le vecchie gru del porto sono diventate monumenti di architettura contemporanea. Sempre in tema di arte contemporanea a Nantes va ricordata la biennale Estuaire, con sempre nuove realizzazioni a cielo aperto, lungo il fiume fra la città e Saint Nazaire: la casa nell’acqua, il serpente tra i flutti, la barca inarcata. Installazioni surreali. Nantes quest’anno gode del titolo di “ca-
Crostacei e frutti di mare, come se piovesse. Incastonati in piatti a più piani, come le vecchie torte nuziali. A Nantes la gastronomia è di mare e a dominare la scena gastronomica è il plateau royale. Bello anche da vedere con quella ridondanza di ostriche, tartufi di mare, gamberoni, scampi e altre prelibatezze. Imperdibile la sosta al ristorante “La Cigale” (4 place Graslin), locale storico con sale in stile Art decò. Grandi frutti di mare. Curioso il ristorantino “Les Chants d’Avril” (2, rue Laennec), famoso per il suo menu misterioso che cambia ogni giorno. Tipica la sosta al ristorante “La Civelle” (21 quai Boissard - Trentemoult) con vista sull’isola di Nantes. A “Le Grain de Folie” (150 bd des Ocanides - Pornichet) in faccia al mare, vicino al centro balneare di Le Boule, altri prodotti ittici d’eccellenza. Nell’entroterra due tappe imperdibili: a Cisson, borgo medievale, cena romantica al “Restaurant de la Vallée (1 rue de la Vallèe) vicino al ponte, con vista maniero. Allo Chateau de Cassemichère a La Chapelle - Heulin, piccolo borgo di campagna, si va invece per ammirare lo splendido piccolo castello e per visitare le antiche cantine dove, documenti alla mano, ti dimostrano che vi è nato il Muscadet, il vino simbolo di questa zona. Il bianco ideale per apprezzare crostacei e frutti di mare dell’Atlantico.
pitale verde europea”, titolo meritato per gli oltre mille ettari destinati a verde pubblico e parchi ma anche per il livello di qualità della vita raggiunto. La città, famosa per l’editto di Enrico IV che nel 1598 pose fine alle guerre di religione, diventata esempio di tolleranza. Ne testimonianza anche il Memoriale sull’abolizione della schiavitù con cui la città, guardando in faccia la storia, riconciliata con il suo scomodo passato, dato che proprio da Nantes partivano le spedizioni negriere. Il Memoriale è allestito in Quai de la Fosse, luogo simbolo da dove salpavano le navi che trasportavano gli schiavi. Anche nel Castello dei Duchi di Bretagna, che domina la città vecchia con le sue possenti ed eleganti architetture rinasci-
mentali, c’è un percorso espositivo dedicato agli anni bui della tratta degli schiavi. Il castello costruito da Francesco II, ultimo duca della Bretagna indipendente, annuncia l’architettura dei castelli della Loira. Suggestivo il percorso lungo le mura, sorprendente il museo hi tech: propone anche una stupefacente visita virtuale nella Nantes del 1757. La bellezza e la vastità della città si possono cogliere salendo sulla Torre della Bretagna, dove si trova anche Le Nid, un artistico bar ispirato al nido della cicogna. Dall’alto è più facile capire che il quartiere Feydeau un tempo era un’isola e avere un’idea della ricchezza dei suoi palazzi. Si può vedere La Tour Lu nell’ex fabbrica di biscotti Lu, oggi sede
degli uffici del turismo. Il Passaggio Pomeraye, del XIX secolo, vale invece la pena di vederlo dal basso, passeggiandovi: è l’antesignano del centro commerciale, caratterizzato da una monumentale scalinata e da bei decori liberty. Nantes propone moltissimi percorsi culturali e turistici, puntando sull’ecosostenibilità. Mezzi pubblici e bicicletta. Le Voyage a Nantes (www.levoyageanantes.fr) è un percorso insolito, sfasato, poetico. Altre informazioni si possono ottenere mediante www.paysdelaloire.fr o www.ohlaloireatlantique.com Oltrechè su www.rendezvousenfrance.com Nantes è facilmente raggiungibile da Venezia con i voli low cost di Volotea.
A tavola 35
Denis Meneghini
R
icoRdo peRfettamente l’anno in cui andai in vacanza in
umbRia e,
nel viaggio di RitoRno, decisi che foRse saRebbe
stata una buona cosa allungaRe un po’ la stRada e passaRe peR la toscana peR beRmi un bicchieRe di vino buono; intendiamoci, non è che in
umbRia non ci sia il vino buono, anzi…RicoRdo che mi feRmai in un boRgo molto bello, mi feRmai peR il pRanzo, e peR assaggiaRe il vino tipico di questa incantevole zona: la veRnaccia. tRa i vini toscani è quello con le oRigini più inceRte. pRobabilmente pRende il nome dal latino “veRnaculum”, che significa del posto, nativo. questo spiegheRebbe peRché molte uve in italia si chiamano in questo modo. ci sono in italia tRe d.o.c. di veRnaccia; la veRnaccia di oRistano, in saRdegna, la veRnaccia di seRRapetRona, nelle maRche, e la veRnaccia di san gimignano. intRodotto dalla gRecia nel Xiii secolo, di questo vino si hanno tRacce sin dal 1276, in quanto citato in un documento del comune di san gimignano. venne poi divulgato da loRenzo il magnifico che lo fece piantaRe nei suoi possedimenti. viene nominato peRsino da dante alighieRi nella divina commedia. aggiRandosi nel puRgatoRio tRa i golosi, incontRa papa maRtino iv, Reo di esseRe stato tRoppo spesso vinto dalla veRnaccia. la veRnaccia di san gimignano viene pRodotta esclusivamente dai vigneti situati nei teRReni collinaRi di san gimignano, dal vitigno omonimo ed ha un bellissimo giallo paglieRino che diventa doRato nelle RiseRve. ha un pRofumo molto intenso e si accompagna molto bene a piatti a base di pesce, pRimi piatti con salse bianche, fRittuRe, uova e caRni bianche ed è molto buono anche come apeRitivo. insomma è un vino a 360 gRadi, molto veRsatile e se un gioRno vi capitasse di esseRe in giRo dalle paRti di san gimignano non esitate e andate a faRvi un bicchieRe di vino buono. denIsmeneghInI@alIce.It eRo a san gimignano, la città delle toRRi, nella pRovincia di siena.
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IngredIentI per 5 persone: per le crespelle: 3 cucch seMolino, 3 e ½ cucch farina 00, latte condensato, latte,
3 uova, 1 cucch Margarina, curry, sale. per la farcia: 440g pisellini di baone, 350g 50g, nocciole, 2 cucch olio evo, 1 cucch.no olio aroMatizzato alle acciughe e peperoncino, curry, sale. per la besciaMella: 350Ml latte, 35g Margarina, 35g farina 00, 1 cucch forMaggio parMigiano grattugiato, 2 cucch.ni olio aroMatizzato alle acciughe e peperoncino, noce Moscata, sale, pepe nero burrata,
procedImento: preparare la pastella per le crespelle: sbattere le uova con il sale; in una ciotola setacciare la farina con il seMolino e, aiutandosi con il latte, ottenere una pasta Morbida.
unire le uova al
coMposto di farine, un po’ di latte condensato ed insaporire il tutto con il curry. lasciare riposare in frigo per circa
20 Minuti. sciogliere la Margarina sulla piastra e fare le crespelle, versando il coMposto a cucchiaiate e
stendendo bene. in una padella con l’olio evo, scaldare i pisellini; portare a cottura con acqua ed insaporire con sale, curry e l’olio aroMatizzato alle acciughe e peperoncino. tritare le nocciole ed unirne un cucchiaio
ai pisellini. per la besciaMella: sciogliere la Margarina in un pentolino, unire la farina quindi versare il latte, facendo attenzione che non si forMino gruMi. insaporire con sale e noce Moscata, lasciando sul fuoco finchè non si addensa, seMpre continuando a Mescolare. frullare due cucchiai di pisellini ed aMalgaMarli alla
besciaMella, assieMe all’olio aroMatizzato alle acciughe e peperoncino, Mescolando bene. farcire le crespelle
con i pisellini e distribuire la burrata; chiudere ad involtino e disporre sul piatto crisp, precedenteMente bagnato con il latte della burrata.
coprire le crespelle con la besciaMella, spolverare di pepe nero e con la riManente bagnare il tutto con un po’ di latte per far si che riMangano Morbide. cuocere in forno a Microonde con funzione crisp per circa 7 Minuti, cospargere con il forMaggio parMigiano e cuocere per altri 3 Minuti. spIzzIchI e BocconI B manuela e sIlvIa BIzzo granella di nocciole.
36 Oroscopo arIete a r
dal 21/03 al 20/04
Fascino attenti
ai possibili conflitti. per evitarli evitate di essere possessivi e pretenziosi, anche tra le lenzuola · s alute vi state riprendendo a ritMo costante. sarete più che Mai dinaMici e vitali, approfittatene per fare sport
toro t oro al
dal 21/04 20/05
ascino siete travolti da un ritrovato roManticisMo che spiazza pure voi stessi. la passione, invece, si fa desiderare · salute i ritMi frenetici a cui vi sottoponete vi tolgono energia. sfoltite l’agenda e rinviate gli iMpegni Mondani
Oroscopo L’amore comincia moLto prima di quando ci accorgiamo che ci stiamo innamorando...
gemellI g dal 21/05 al 21/06
Fascino non riuscite proprio a trovare l’intesa desiderata e i dubbi si Moltiplicano. evitate di provocare il partner · salute nonostante le buone energie psicofisiche, allergie e derMatiti stanno in agguato. preferite riMedi naturali
eone dal 23/07 al 23/08
Fascino il
periodo di tensione che state passando Mette in fuga roManticisMo date una sterzata · s alute se fate Molto sport liMitate gli iMpegni. dosate Meglio le energie o potrebbero risentirne schiena e arti inferiori
vergIne v erg 24/08 22/09
Fascino entusiasMo
e sentiMento caratterizzano il Mese e lo tingono di rosa. attenti a non innervosire il partner · s alute potreste soffrire un po’ a causa di un iMprovviso indeboliMento delle difese. riguardatevi, raffreddori in arrivo
Fascino l’eros è alle stelle, gli orMoni scatenati. l’ l intesa, però, a volte plicata. fate spallucce e godetevi il resto · s alute questo è il MoMento di entrare in palestra e scatenare l’energia vulcanica che preMe dentro di voi. bruciate calorie
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Fascino riuscirete finalMente a ricoMporre un contrasto con la persona del cuore. puntate su dialogo e ascolto · s alute a tavola è teMpo di Moderazione e anche nello sport sarà bene non spingere troppo. siete un po’ deboli, riguardatevi
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Fascino i rapporti d’aMore sono Molto positivi, decolla una vera love story. attenti però al peso della routine · s alute abbiate grande cura del vostro corpo che sia in sintonia con la leggerezza dello spirito. se esagerate a tavola: sMaltite!
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