La Piazza del Camposampierese Est nov2021

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NOVEMBRE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n. 195

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del Camposampierese Est

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Concorsi a Premi

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“Sarà un Natale in grande stile, c’è voglia di ritrovarsi” Il Comune di Borgoricco ha ricevuto un importante finanziamento grazie al suo servizio a pag 6 progetto di eventi per le feste. Le proposte saranno per tuti i gusti

CAMPOSAMPIERO

Eccellenza Urologia: superati i 1.400 interventi LOREGGIA

Dagli scavi emergono mattoni risalenti al 1.400 MASSANZAGO

“Preoccupati per il futuro della medicina” PIOMBINO DESE

Nuovi cantieri al via in tutto il territorio comunale TREBASELEGHE

“Due anni difficili, ma non ci siamo fermati” CULTURA

Successo per le Giornate del Fai

Nodo pensioni, le scelte di oggi per domani Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

A

ddio quota 100, dubbi e resistenze su quota 102, timori per quota 104, calcoli e proiezioni su età, importi, coefficienti: il destino delle pensioni è al centro dell’attenzione pubblica e del dibattito politico di queste settimane, con l’inevitabile corollario di polemiche, proclami, promesse. E’ in gioco il nostro futuro, più o meno remoto, ma anche quello dei nostri figli perché le scelte di oggi condizioneranno quelle di domani. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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5 Nodo pensioni, le scelte di oggi per domani

Camposampiero, città delle fiabe

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amposampiero città di fiabe. La scuola dell’infanzia Umberto I, con la direzione artistica di Rosanna Vedovato, ha ottenuto dalla Fondazione Cariparo il finanziamento del progetto “Arte per tutti”, in partenariato con l’amministrazione comunale, La Piccionaia, la Pro loco e il Lions Club Camposampiero. Tante le azioni che renderanno visibile, in queste settimane che precedono il Natale, l’arte nei luoghi della cultura, a partire dalla scuola stessa con le grafiche realizzate in stile street art, alcune installazioni per le vie di Camposampiero. Tra queste, direttamente da Sarmede, “Le vie delle fiabe”, una mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia a cura della Fondazione Štepán Zavrel (nel foyer dell’auditorium Ferrari fino al 27 novembre). “Le vie delle fiabe” ripercorre le tappe di un viaggio lunghissimo, quello costruito anno dopo anno dalle edizioni di “Le immagini della fantasia”, la mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia di Sarmede. Si va dalle raccolte proposte nella collana dedicata alla mostra stessa, che ha accompagnato l’esposizione fino alla sua 35ma edizione, ai focus su culture affascinanti e millenarie, come quello sulle fiabe armene e quello dedicato aII’Iran, al centro della 36esima edizione de “Le immagini della fantasia”. “Emozionati e fieri di ospitare una mostra di tale livello – afferma l’assessore Lorenza Baggio - un primo passo per dare luogo e visibilità all’arte figurativa a Camposampiero, grazie alla meravigliosa collaborazione con la scuola dell’Infanzia Umberto I che da anni persegue nella diffusione dell’arte a partire dai bambini stessi, e alla grande disponibilità della Fondazione Zavrel, del suo Consiglio di Amministrazione e del presidente Uberto di Remigio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Obiettivo rendere visibile l’arte nei luoghi della cultura

E’ stato così anche negli ultimi decenni di politiche e interventi sul fronte previdenziale, non sempre lungimiranti, con misure che nel breve di giro di qualche anno si sono rivelate insostenibili e non più in linea con l’evoluzione, non sempre in positivo, del mercato del lavoro. Se da una parte la situazione occupazionale mutava rapidamente dall’altra il sistema previdenziale ha sempre faticato a cogliere con tempestività i cambiamenti. Negli ultimi trent’anni il classico “posto fisso”, il contratto a tempo indeterminato che prima o poi arrivava e garantiva anche i contributi per la pensione, ha ceduto il terreno a soluzioni più “flessibili” molto spesso segnate da un lungo precariato, che per una vasta platea di lavoratori ha cambiato, in peggio, la situazione previdenziale. Poco per volta si è aperto un divario fra i “garantiti” che sapevano di poter contare nel giro di pochi anni in un trattamento pensionistico di tutto rispetto (per alcuni addirittura sproporzionato rispetto ai contributi versati!) e fra una sempre più folta truppa di lavoratori, soprattutto giovani, lasciati nell’incertezza e in una sorta di “limbo” anche sul fronte previdenziale. Chi aveva delle garanzie se le è tenute ben strette e chi non le aveva è rimasto in attesa di poter migliorare la propria condizione. Negli ultimi anni la situazione dei conti pubblici e le previsioni per il futuro hanno imposto un cambio di rotta ma, come è accaduto in passato, non sempre la politica si è dimostrata lungimirante, in grado di prendere decisioni che tracciassero la strada da seguire. L’orizzonte temporale della politica è piuttosto limitato perché guarda al risultato immediato o al massimo compreso entro la più vicina scadenza elettorale. Ma per garantire un futuro alle nostre pensionie fare in modo che anche i nostri figli possano averle sarebbe opportuno, oggi più che mai, allargare il raggio d’azione, mettere da parte interessi da piccolo cabotaggio e guardare, per davvero, a soluzioni che siano eque, realizzabili e sostenibili.

Nicoletta Masetto

del Camposampierese Est

è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese e Trebaseleghe per un numero complessivo di 14.277 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 5 novembre 2021


Borgoricco

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Festività. Aggiudicato un bando che permetterà di rilanciare numerose iniziative in tutto il territorio

Natale all’insegna della ripartenza dopo un anno di restrizioni B

orgoricco si veste a festa per il Natale 2021. Un momento molto atteso dopo che lo scorso anno, a causa della pandemia, era stata organizzata un’edizione ristretta ovviamente nel rispetto delle norme e del lockdown imposto dalla zona rossa. Quest’anno le festività saranno in grande stile, la gente ha voglia di ritrovarsi e partecipare. “E l’amministrazione comunale, con il sindaco Stefani e tutta la giunta, non deluderà la cittadinanza - afferma Riccardo Michelazzo, preside del consiglio comunale con le deleghe ad associazioni, manifestazioni ed eventi -. Questo grazie anche a una buona notizia arrivata nei giorni scorsi: il nostro Comune è risultato vincitore del bando

Un momento molto atteso dopo che lo scorso anno era stata organizzata un’edizione ristretta a causa della zona rossa indetto dalla Camera di Commercio di Padova per le iniziative di animazione commerciale e non solo”. L’aggiudicazione prevede che sia assegnato a Borgoricco uno dei contributi più alti: 15mila euro per attività che vedano in prima linea esercizi commerciali e associazioni del territorio. “Per Borgoricco è un riconoscimento di cui andiamo orgogliosi, lo metteremo subito a frutto con numerose iniziative per tutti i giusti e per tutta la co-

munità. Dai bambini alle famiglie fino alla terza età: ogni persona avrà modo di condividere questo importante momento – spiega Michelazzo –. Abbiamo presentato un progetto di quasi 38mila euro per iniziative che vedranno protagoniste le attività commerciali e le associazioni. Ci saranno eventi svolti da ciascun di questi “attori” in campo o in collaborazione tra di loro, ma tutti con unico obiettivo: illuminare il Natale 2021 a Borgoricco di luci, festa e socialità per la gioia dei piccoli, ma anche dei grandi. Lo scorso anno, a causa della pandemia, non si era riusciti a fare granché. Quei soldi, però, non sono andati perduti: il sindaco e la giunta hanno infatti deciso di riconvertire il contributo in voucher destinati a famiglie in difficolta e persone rimaste senza lavoro”. Il primo imperdibile appuntamento, che aprirà ufficialmente le festività natalizie, è la giornata dell’8 dicembre. Si parte con la tradizionale accensione dell’albero di Natale, allestito in piazza. Seguirà uno spettacolo di luci e colori da non perdere e, a completare la magia con le sonorità che maggiormente ricreano il clima natalizio, sarà un coro gospel. In programma anche i mercatini con le bancarelle. Sempre l’8 dicembre si procederà all’estrazione a premi, tra cui voucher da utilizzare nei vari esercizi commerciali aderenti. Le attività operanti a Borgoricco sono 132. La cittadinanza potrà acquistare i biglietti tramite le associazioni a partire da metà novembre. Nicoletta Masetto

A lato il presidente del consiglio comunale con delega agli eventi, Riccardo Michelazzo. In alto, l’albero di Natale del 2019

Tra le iniziative natalizie “Aggiungi un gioco al sacco” Anche per il Natale 2021 verrà riproposta un’iniziativa realizzata insieme con le associazioni attive territorio. Attezione al sociale con “Aggiungi un gioco al sacco”, a organizzarlo sono Comune e associazione Purpleen. Si tratta di un’attività di carattere sociale rivolta, in particolare, ai bambini e alle famiglie. L’attività procede in questo modo: vengono raccolti giochi, sia vecchi ma in buono stato, che nuovi. I giocattoli vengono, quindi, puliti, sanificati e confezionati in un pacchetto natalizio da mettere sotto l’albero. Tutta questa operazione viene svolta dai giovani dell’associazione Purpleen, impegnata anche nell’attività dell’aula studio “Il Cardo”. I pacchetti regalo raccolti e sanificati, vengono poi portati in Comune. È il personale degli uffici del Sociale, nel rispetto della privacy dei destinatari, a procedere alla distribuzione dei giocattoli per i bambini famiglie in difficoltà o in situazioni di particolare disagio e povertà. Il ricco calendario di manifestazioni ed eventi natalizi, proseguirà fino al 31 dicembre. In programma

la gettonatissima “Tombola con il sindaco” e il 26 dicembre “Christmas Talent Show”. Il grande spettacolo si svolgerà al Teatro civico Aldo Rossi. Il talent è già stato avviato e, già in queste settimane, sono in corso le audizioni di tanti artisti, imitatori, musicisti, ballerini, cantanti, comici e non. A Borgoricco, per questo Natale targato 2021, spettacolo e festa sono assicurati. (n.m.)


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Borgoricco

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La premiazione. Presenti all’evento sul cortometraggio anche alcuni ospiti internazionali d’eccezione

Gran finale per il 10° anniversario di “Metricamente Corto 10” G

ran finale di“Metricamente Corto 10”, festival di cortometraggi che ha chiuso il decennale con alcuni ospiti d’eccezione: il maestro Renato Casaro, artista internazionale che ha realizzato alcune delle più belle locandine cinematografiche, Francesca Fabbri Fellini, nipote del regista Federico Fellini, e Ivano Marescotti, attore tra i più versatili e conosciuti nel panorama cinematografico e teatrale italiano, in concorso con “La Fellinette”e “Uno dopo l’altro”, di cui è protagonista. A fare gli onori di casa il sindaco Alberto Stefani e l’assessore alla Cultura Maria Chiara Franchin promotore dell’iniziativa con il Tavolo della Cultura del Camposampierese, presente alla seratacon sindaci e gli assessori,e con l’ufficio Cultura del Comune di Borgoricco. Il sindaco Stefani e l’assessore Franchin hanno portato il saluto di Borgoricco e del Camposampierese al maestro Casaro, alla

regista Fabbri Bellini e all’attore Marescotti. A seguire le premiazioni dei corti in gara giunti da tutto il mondo valutati dalla giuria presieduta da Domenico Guidetti e composta da Liviana Gonzales, Lorenzo Zanon, Cristina Prevedello, Luana Boscolo Moretto, Mario Baesso, Claudio Locci e Irene Rizzante. Direttore artistico: Maurizio Mason. Premio Best Short Film 10 a The Library di Geraldine Ottier. Premio Miglior Cortometraggio Italiano, Sezione Drammatica: Durante di Emanuela Mascherini. Premio Miglior Cortometraggio Italiano, Sezione Commedia: L’invito di Antonio Losito. Premio Miglior Cortometraggio Straniero: 500 Calories di Cristina Spina, Italia-Usa. Premio Miglior Cortometraggio di Animazione: La Fellinette di Francesca Fabbri Fellini. Premio Miglior Cortometraggio, Sezione The Shortest Short: We Have No Colors di Andrea Corazza. Premio

Miglior Regia: Alessandro Haber per “Il Gioco”. Premio Miglior Attore ex-aequo: Massimo Dapporto e Augusto Zucchi per “Pappo E Bucco”. Premio Miglior Attrice: Alice Di Demetrio per “Il Gioco”. Premio Miglior Fotografia: Daniele Cipri’ per “La Bellezza Imperfetta”. Premio Speciale della Giuria a “Le Mosche” di Edgardo Pistone. Premio alla Carriera per Milena Vukotic. Premio Federazione dei Comuni del Camposampierese a: “Come a Micono” di Alessandro Porzio. Premio Tavolo della Cultura a “The Library” di Geraldine Ottier. Premio Città di Borgoricco a Ivano Marescotti. La serata si è aperta con la lettura di una poesia di Mariangela Gualtieri, a seguire Monica Maccatrozzo ha cantato “Adesso” di Diodato e Lucrezia Mazzonetto ha danzato sulle note di “Nuovo Cinema Paradiso” con Anna Le Rose al pianoforte e Pietro Donà al violino. Nicoletta Masetto


Camposampiero

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Sanità d’eccellenza. I dati del L’unità operativa complessa di Urologia dell’ospedale di Camposampiero

Superati di slancio 1.400 interventi I numeri confermano che il Centro è conosciuto in tutta Italia per l’altissima competenza del persone e l’avanguardia delle tecnologie

Il team di Urologia all’ospedale di Camposampiero

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oggi ha tagliato il traguardo dei 1400 interventi, un record che lo colloca al primo posto in Veneto e al quarto a livello nazionale. L’unità operativa complessa di Urologia dell’ospedale di Camposampiero è sempre più¹ all’avanguardia a livello di tecnologie e non solo visto che continua ad attirare urologi ed anestetisti anche da regioni limitrofe. Due anni fa l’equipe guidata dal primario Giuseppe Costa ha superato i mille interventi alla prostata con l’utilizzo di sofisticati robot per la chirurgia renale che salvano l’organo.Oggi il centro robotico taglia il traguardo dei 1.400 interventi e conferma di essere conosciuto in tutta Italia per l’altissima competenza del persone e l’avanguardia delle tecnologie. Il Centro è specializzato nel trattamento della prostata e del rene utilizzando il robot per la chirurgia renale di risparmio in caso di neoplasia. Da anni l’équipe, sostenuta e stimolata continuamente dal primario Costa si occupa della asportazione della prostata con la tecnica robotica. Da qualche tempo si sta allargando latecnica riguardantel’asportazione del tumore renale conservando il rene in ottimo stato. La sfida è avvincente e il gioco di squadra con altri colleghi professionisti è indispensabile. In sinergia con l’equipe di anestesisti guidati dal primario Astrid Behr e da personale infermieristico

preparato e qualificato si è in grado di permettere al paziente operato di essere dimesso dopo appena 3-4 giorni dall’intervento chirurgico e di aver quasi completamente recuperato le funzioni della prostata in tempi velocissimi. Una squadra di grande professionalità e dedizione di cui il primario di Urologia dell’ospedale di Camposampiero va giustamente orgoglioso. “Ringrazio di cuore tutti i professionisti con i quali lavoriamo fianco a fianco tutti i giorni - afferma il primario dottor Costa -. I colleghi Vittorio Fulcoli, Domenico Massari, Alessandro Andrisano, Andrea Guttilla, Andrea Agostini e Alberto De Gobbi, tutto il personale infermieristico di sala operatoria e di reparto, sono fondamentali per questa nostra attività in continua evoluzione” Di grande suggestione la tecnologia adottata visto che si tratta di una sorta di microforbici. Nel trattamento chirurgico l’équipe, attraverso cinque forellini di otto millimetri ciascuno, riesce a far passare delle micro-forbici e bisturi per poter intervenire. A controllare l’andamento dell’operazione c’è¨ una consolle esterna che permette di osservare l’anatomia del paziente in tre dimensioni, consentendo in tal modo di effettuare delle manovre efficaci e precise. Nicoletta Masetto

In prima linea per la lotta all’ictus In caso di ictus ogni perdita di tempo può risultare fatale. Velocità e competenza salvano la vita. Il riconoscimento tempestivo dei sintomi e l’ingresso precoce in ospedale sono gli aspetti più importanti nella lotta all’ictus. Anche Camposampiero, insieme a Cittadella, è in prima linea. Di recente sono stati trattati cinque pazienti, di cui due presentavano grave ictus ischemico con emiparesi e compromissione del linguaggio, per via di un’occlusione di un grosso vaso intracranico ossia un’occlusione cerebrale media. Entrambi hanno risposto brillantemente alla terapia endovenosa; in un caso l’intervento è stato completato a Padova con la trombectomia meccanica presso la Neuroradiologia Interventistica. Tutti e due sono stati dimessi in piena autonomia. “Distinguere l’emorragia dalle ischemie con una Tac cerebrale urgente è il primo passo – spiega i dottor Giorgio Caneve, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia dei due presidi ospedalieri di Cittadella e Camposampiero -. In tutti e due gli ospedali l’ictus ischemico

poi si può trattare con la terapia trombolitica: un’iniezione endovenosa di un agente farmacologico che scioglie i trombi, fa scomparire i sintomi ed è tanto più efficace quanto più i pazienti arrivano presto in Pronto Soccorso, ma è possibile fare il trattamento solo entro quattro ore e mezza dalla comparsa dei sintomi”. Negli Ospedali dell’Alta Padovana vengono eseguiti di media sessanta trattamenti trombolitici endovenosi contro l’ictus ischemico l’anno su un totale di circa duecento. (n.m.)


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Camposampiero

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Anniversari. La proposta dell’Anci per il centenario della traslazione dell’Altare della Patria

Cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, simbolo del grande sacrificio I

l Comune di Camposampiero, nel corso del consiglio comunale del 26 ottobre, ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, in considerazione del grande valore simbolico del sacrificio di questo giovane senza nome, di tante vittime di tutti i conflitti armati, di chi ha dato la vita lottando per la libertà e la democrazia “Abbiamo aderito convintamente alla proposta dell’Associazione nazionale comuni Italiani (Anci) e del Gruppo delle Medaglie d’oro al Valor Militare d’Italia – afferma il sindaco Katia Maccarrone – che in occasione del centenario della traslazione all’Altare della Patria (4 novembre 1921 – 4 novembre 2021) hanno proposto a tutti i Comuni Italiani di conferire la cittadinanza onoraria. L’iniziativa è sostenuta anche da AssoArma nazionale e anche dal nostro Consiglio AssoArma di Camposampiero, presente in forma ufficiale al Consiglio Comunale.”

dello scultore milanese Alfeo Bedeschi (Lugo di Romagna 1885 - Milano 1971). Essa riproduce “un soldato a grandezza naturale, in bronzo, nel lato di spezzare le catene che sono metaforicamente quelle della violenza, dell’odio, della guerra. La scultura raffigura l’anelito alla libertà di ciascun uomo”. (Lo ricorda in modo particolare Umberto Zara). Nicoletta Masetto

Successo di “Ottobre rosa” per la prevenzione Ottimo successo per “Ottobre rosa” a Camposampiero per la prevenzione del tumore al seno. programma è stato intenso e coordinato grazie al dottor Angelo Giacomazzi, senologo e consigliere comunale con delega alla Sanità, e all’associazione Fiori di Cactus, guidata da Maria Pia Pesce. Sabato 23 ottobre si è tenuta l’VIII Passeggiata per Camposampiero, con le magliette rosa, organizzata da “Fiori di Cactus”, un’organizzazione che offre aiuto alle donne operate al seno e alle persone con malattia tumorale nel recupero psico-fisico, offrendo una serie di servizi a loro dedicati. La passeggiata, molto partecipata, ha colorato le vie e gli argini percorsi, come un nastro rosa e con il suo messaggio di amore per la vita.Grande collaborazione anche dagli esercenti di Camposampiero che hanno esposto

Celebrato anche il centenario dalla realizzazione del Monumento dei Caduti del comune Come riportato dalle cronache e documenti dell’epoca, in occasione del passaggio della salma del soldato ignoto avvenuta il 30 ottobre 1921, una folta rappresentanza di ex combattenti, mutilati ed invalidi di Camposampiero, si recò a Padova per renderle omaggio. Così testimonia anche il libro del prof. Dino Scantamburlo, “In Riposo per sempre”, 2018, presente al Consiglio Comunale in qualità di storico e membro di AssoArma. Per quanto concerne il Comune di Camposampiero, ricorre altresì il centenario della realizzazione del locale Monumento ai Caduti “Per gli eroi di Camposampiero caduti nella Grande Guerra” inaugurato il 12 giugno 1921, inizialmente collocato in Piazza del Grano, - nell’occasione ribattezzata Piazza Vittoria – in un’area di particolare visibilità e rappresentatività del Paese, opera

la maglietta con il logo di Fiori di Cactus nelle loro vetrine, accompagnata da una lettera informativa per sensibilizzare alla prevenzione del tumore al seno. Venerdì 29 ottobre si è tenuto il consuetoBra Day, patrocinato dal Comune di Camposampiero, dall’Ulss 6 Euganea e da Europa Donna, organizzato dal dottor Giacomazzi al ristorante Al Tezzon. Al convegno si sono alternati contributi professionali e testimonianze, su vari aspetti, dalla comunicazione medico-paziente, alla biologia molecolare e della salute, fino agli aspetti normativi e ai diritti della donna. Sabato 30 ottobre, in Piazza Castello, davanti al Municipio, è stata data la possibilità a 50 donne, tra i 35 e i 49 anni, età che non rientra nel programma di screening dell’Ulss, di effettuare una mammografia e un’ecografia gratuite. Il mese della prevenzione è stato accompagnato dalla Torre del Municipio illuminata di rosa per tutto il tempo, per rilanciare simbolicamente il messaggio. (n.m.)


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Camposampiero

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Spettacoli. Il nuovo cartellone prevede 20 spettacoli di teatro per grandi e piccoli, famiglie e scuole

Al Ferrari è partita la sesta stagione di “Teatro per tutti” A

l via al Ferrari “Teatro per tutti” la sesta stagione di programmazione de La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per il Comune di Camposampiero. Ha preso avvio il 30 ottobre e proseguirà fino al 28 aprile il nuovo cartellone con 20 spettacoli di teatro per pubblico adulto, bambini e famiglie e una rassegna dedicata alle scuole. Novità di quest’anno: un laboratorio di danza teatro per i bambini dagli 8 agli 11 anni. Un cartellone ricco e variegato, cinque gli appuntamenti che compongono la stagione serale con il ritorno di Andrea Pennacchi sul palcoscenico camposampierese e con una importante novità, la musica di Erica Boschiero, il 20 novembre. La programmazione rinnova anche la grande attenzione riservata ai più piccoli con le stagioni dedicate alle famiglie e alle scuole. Un progetto teatrale pensato per coinvolgere proprio tutte le fasce d’età e tutti gli spettatori come racconta

il titolo: Il teatro per tutti 2021/22” al Teatro Ferrari, giunto alla sesta edizione, a cura de La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per il Comune di Camposampiero, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione del Veneto.

Un progetto pensato per coinvolgere tutte le fasce d’età , anche attraverso alcuni laboratori La collaborazione tra il teatro cittadino ed il mondo della scuola è uno degli obiettivi dell’assessore alla cultura e pubblica istruzione, Lorenza Baggio: “La nostra cittadina si caratterizza per la ricchezza dell’offerta formativa, dalla materna alle superiori. Il Teatro Ferrari, con la sua proposta di spettacoli e progetti teatrali, da questo punto di vista è un interlocutore fonda-

mentale per diffondere ulteriormente nelle scuole il linguaggio teatrale, con tutte le ricadute positive che ciò può avere”. Il programma è stato presentato dal sindaco Katia Maccarrone, dall’assessore Lorenza Maria Baggio e per La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale la curatrice artistica Nina Zanotelli. “Il Teatro Ferrari è il teatro di tut-

ti –ha detto il sindaco Maccarrone - l’amministrazione comunale è stata coinvolta nella co-progettazione della stagione per cercare di assecondare le esigenze e i gusti di tutte le fasce d’età, mantenendo un’attenzione spiccata per la qualità della proposta culturale”. Sette mesi di programmazione, da ottobre 2021 ad aprile 2022; 3 rassegne – il Teatro Serale, il Tea-

tro per le Famiglie e il Teatro per le Scuole - per 20 appuntamenti in totale, e in più un percorso laboratoriale: questi i numeri di un progetto che, anche quest’anno, unisce grandi protagonisti della scena nazionale, compagnie emergenti, realtà del territorio, momenti di incontro e occasioni di fruizione innovativa.

Nella rassegna presente anche l’appuntamento con Erica Boschiero e il suo nuovo album Il programma serale di “Teatro per tutti”, costituito da 5 spettacoli, tutti alle 21, inaugura sabato 20 novembre con “Respira” il concerto di Erica Boschiero che presenta l’omonimo nuovo album edito da Squilibri Ed, la cantautrice trevigiana è conosciuta in Italia e all’estero per la sua produzione che coniuga ricerca storica, approfondimenti sulle tematiche sociali ed ambientali. Si prosegue con la dirompente comicità di Annagaia Marchioro, venerdì 10 dicembre, con “#Pourparler”, spettacolo che si ispira alla stand-up americana, in scena un microfono ed

un’attrice e una serie di contributi video, interviste e testimonianze di uno stuolo di personaggi esilaranti.Giovedì 27 gennaio grande ritorno al Teatro Ferrari di Andrea Pennacchi con Teatro Boxer con il nuovo spettacolo “Una piccola odissea”, con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, Gianluca Segato e Annamaria Moro. Torna anche Lorenzo Maragoni sabato 12 marzo con la compagnia Amor Vacui in “Tutta la vita”. Chiude la programmazione serale sabato 2 aprile 2022 il Collettivo Lunazione con lo spettacolo “Il colloquio” vincitore del Premio Scenario Periferie 2019. Un la-

voro ispirato al sistema di ammissione ai colloqui periodici presso il carcere di Poggioreale a Napoli. Crescono anche i progetti dedicati alle nuove generazioni, quello per le famiglie avrà un’importante novità: in concomitanza con i primi due appuntamenti della stagione domenicale (14 novembre e 5 dicembre) gli spettacoli saranno preceduti, alle15 nella Sala Laboratori del Teatro, da due diversi giochi teatrali condotti da artisti de La Piccionaia, per un numero limitato di bambini dai 3 ai 5 anni (obbligatoria la prenotazione (www. teatroferrari.it). (n.m.)

Nicoletta Masetto


Loreggia

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Cantiere per il metanodotto. Anche in passato ci furono ritrovamenti

Dagli scavi emergono mattoni del 1400 P

otrebbero essere i resti di una vecchia fornace, molto probabilmente risalente al 1400, quelli rinvenuti nei giorni scorsi nel corso in territorio di Loreggia durante gli scavi per il metanodotto. Si tratta di mattoni, fatti a mano, che testimonierebbero l’esistenza di questa attività. I reperti sono affiorati durante i primi lavori di posa del metanodotto, quindi,nel corso delle escavazioni eseguite su terreni in territorio comunale. La ditta trevigiana che sta eseguendo l’opera ha fatto sospendere, in via temporanea i lavori, per dar modo allo staff di archeologi emiliani intervenuti sul posto di eseguire le operazioni di recupero del materiale. Non c’è ancora la comunicazione ufficiale di quanto e cosa è stato ritrovato, a parte quelli che sembrerebbero dei mattoni. Si attende il via libera, anche per le informazioni ufficiali, da parte della Soprintendenza ai beni archeologici. “Stanno facendo varie indagini e conseguenti valutazioni. Quando la Soprintendenza vorrà ce lo dirà – afferma il sindaco di Loreggia, Fabio Bui –. La nostra non è una zona nuova a scoperte del genere. Si tratta di una vasta area ricca di reperti. Ne affiorarono, ad esempio, anni fa anche quando si fecero i lavori di escavazione per realizzare la SR 308”. Nel caso i ritrovamenti meritassero di essere resi visibili per il loro valore storico e archeologico, il sindaco Bui si è detto disponibile ad allestire una “vetrina” d’eccezione. “Il Comune è pronto a mettere in mostra questi reperti e ad esporli come meritano nel caso fossero ritenuti importanti. Dobbiamo conoscere e valorizzare la storia del nostro territorio. Proprio in questi ultimi anni, con la giunta, abbiamo tentato di valorizzare e far conoscere tutto il percorso storico di Loreggia in vari incontri che hanno approfondito il passato del nostro comune e della sua gente nei secoli. Chi ci ha aiuta-

to più di altri è stato il professor Ruggero Marconato. Il futuro lo si costruisce con la storia, facendo tesoro di tutto il grande patrimonio di un territorio a partire da quello culturale”. Nicoletta Masetto

L’area del cantiere per il metanodotto dalla quale sono emersi gli antichi reperti

Successo per “Alla tua prima Biblioteca” Grande successo per l’iniziativa “Alla tua prima Biblioteca” voluta dal Comune di Loreggia e, in particolare, dall’assessorealla Cultura, Mara Beccegato.Un percorso che si chiuderà con l’ultimo incontro previsto a dicembre. “Grazie a tutti i genitori che hanno aderito a questa iniziativa, apprezzandola e condividendo l’importanza nel trasmettere la passione per la lettura ai bambini sin da piccoli, anzi molto piccoli – spiega l’assessore Beccegato

-. Credo che la più grande eredità che può lasciare un genitore a un figlio sia la memoria del suo amore e della sua passione per la Lettura. Come diceva Pier Paolo Pasolini ‘Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”. Sempre in Biblioteca proseguiranno in collaborazione con “Giochi in Biblioteca” di Camposampiero gli dedicati ai giochi da tavolo per bambini e ragazzi suddivisinellafasciadagli 8 agli 11 anni e per ragazzi di età superiore ai 16 anni. Gli incontri si svolgeranno nel rispetto delle regole anticovid. (g.b.)


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Massanzago

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Sanità. Il sindaco Scattolin lancia l’allarme e ha incontrato l’assessore regionale per discutere il problema

“Siamo preoccupati per il futuro della medicina generale territoriale” “La presenza di un servizio organizzato e funzionale sarebbe stata e sarebbe importante per la prevenzione e la cura, in una situazione pandemica come quella che stiamo vivendo”

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ella riunione del consiglio comunale, il sindaco Stefano Scattolin ha informato sulla situazione particolarmente critica della medicina di base nel comune di Massanzago, in conseguenza al trasferimento di un medico in un’altra sede. Si è passati da 4 medici per 6200 abitanti a 2 medici titolari ed uno “provvisorio”. “Si riesce pertanto a continuare la medicina associata con tre medici nell’ambulatorio centrale di via Roma, con chiusura di quello in via del Rosario a Zeminiana, con disagi che si aggiungeranno ai numerosi pazienti anziani residenti nella frazione che obbligatoriamente dovranno raggiungere il capoluogo” osserva il sindaco, che continua: “Abbiamo incontrato l’assessore regionale Manuela Lanzarin, il direttore generale dell’Ulss 6 Euganea dr. Paolo Fortuna e i responsabili di Distretto per le cure primarie, i quali esprimono seriepreoccupazioni per il prossimo futuro della medicina generale territoriale, per mancanza di medici e per una normativa che non incentiva l’esercizio dell’attività

nel territorio”, in particolare nei comuni più periferici. “La presenza di una medicina territoriale ben organizzata e funzionale sarebbe stata e sarebbe importante per la prevenzione e la cura, in una situazione pandemica come quella che stiamo vivendo”. Va poi sottolineato, osserva il sindaco, come “i singoli medici lavorano in condizioni difficili, la medicina territoriale deve essere riorganizzata e rafforzata, coadiuvata da servizi diretti vicini alla persona in un’ottica sinergica con i servizi ospedalieri che troveranno indubbio beneficio dal “filtro” attuato dalla medicina di base territoriale”. In questa ottica l’amministrazione comunale di Massanzago sta muovendosi per rendere disponibili spazi adeguati. “Si spera che possano essere destinate adeguate risorse tali da consentire una medicina generale moderna ed efficiente -conclude il sindaco -, vicina alle persone e ai loro bisogni”. Simone Vecchiato

Anche Massanzago conferisce la cittadinanza onoraria al milite ignoto nel centesimo anniversario Anche il Comune di Massanzago, nell’anno del centesimo anniversario della traslazione all’Altare della Patria, nel corso di un Consiglio Comunale straordinario che si terrà giovedì 4 novembre conferirà la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto, in considerazione del grande valore simbolico del sacrificio di questo giovane senza nome, di tante vittime di tutti i conflitti armati, di chi ha dato la vita lottando per la libertà e la democrazia. L’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci ) e il Gruppo delle Medaglie d’oro al Valor Militare d’Italia in occasione del centenario della traslazione all’Altare

della Patria del Milite Ignoto (4 novembre 1921 – 4 novembre 2021) hanno proposto l’iniziativa a tutti i Comuni italiani e il Comune di Massanzago, osserva il sindaco, “aderirà all’iniziativa, coinvolgendo le scuole e la cittadinanza”. (s.v.)

Sopra, il sindaco Scattolin


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Piombino Dese

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Lavori pubblici. 260mila euro per sistemare, mettere in sicurezza e riasfaltare le strade cittadine

Manutenzione stradale: nuovi cantieri al via in tutto il territorio T

anti cantieri aperti in queste settimane, nel territorio di Piombino Dese. Tra questi un grande lavoro di manutenzione strade, particolarmente importante prima della stagione fredda e delle gelate. L’amministrazione comunale ha realizzato le asfaltature di alcune strade. “L’appalto – spiega l’assessore ai Lavori pubblici e Patrimonio, Luigi Benozzi - è di circa 260mila euro ed è stato è stato assegnato alla ditta Delta Scavi. Si tratta di un enorme sforzo per il bilancio comunale pur tuttavia improcrastinabile, date le pessime condizioni delle strade coinvolte proprio da questi interventi di manutenzione, sistemazione e asfaltatura. I risparmi d’appalto e le somme a disposizione sono stati concentrati nella messa in sicurezza di via Munaron: qui le lavorazioni sono iniziate lunedì 25 ottobre. Stiamo cercando ulteriore disponibilità nel bilancio per riuscire a procedere con ulteriori interventi di asfaltatura nella prossima primavera”. Tra le altre opere che hanno visto l’ultimazione dei lavori che ora sono state messe a disposizione e fruibili, anche il parcheggio di via Don Pizziolo, inaugurato e aperto ufficialmente nei giorni scorsi. “L’amministrazione tutta è soddisfatta di questa realizzazione – prosegue l’assessore Benozzi -. Personalmente è un intervento a cui tenevo molto. La realizzazione del parcheggio era prevista fin dall’approvazione della lottizzazione di via Don Pizziolo, i cui lavori sono stati avviati quasi tre lustri fa. La passata amministrazione aveva tuttavia dedicato ad altro gli oneri versati dal lottizzatore e il parcheggio è rimasto un progetto in sospeso almeno fino all’anno scorso, quando sono riuscito a trovare le risorse per realizzarlo. Sono 41 i posti auto complessivi che permettono di soddisfare le esigenze della zona, in particolare connesse alle manifestazioni sportive e religiose”. Sino ad oggi, infatti, le auto sostavano o parcheggiavano lungo la strada di accesso al cimitero, via Prati, con conseguenti pericoli per la viabilità. I cantieri aperti non finiscono qui. Altri interventi in corso per la messa in sicurezza del territorio riguardano la realizzazione della rotatoria davanti alla chiesa di Le-

vada, all’incrocio tra via Carducci e via Dei Marcello. I lavori sono iniziati a metà ottobre con la sostituzione preventiva della vecchia condotta dell’acquedotto, il 23 ottobre sono iniziate le lavorazioni stradali. “L’opera - conclude l’assessore - sarà un fondamentale presidio di sicurezza. Ci scusiamo per i disagi inevitabili che il cantiere potrà causare alla viabilità e ai residenti”. Nicoletta Masetto

Partita la semina dei pesci di Elementi Negativi CarpTeam per il ripopolamento ittico Tra i vari impegni dei volontari dell’associazione Elementi Negativi CarpTeam con sede a Piombino Dese anche la semina dei pesci, vale a dire quelle operazioni che servono per il ripopolamento ittico di fiumi e laghi. L’operazione ha riguardato, nei giorni scorsi, anche il fiume Brenta nel tratto che interessa i Comuni di Cadoneghe, Vigodarzere e Limena. Il progetto è legato a un bando regionale annuale attraverso il quale parte degli introiti generati dalle licenze di pesca viene rimesso a disposizione delle associazioni per progetti di formazione, tutela e ripopolamento. A occuparsene, in questo caso, sono stati i volon-

tari dell’associazione piombinese che si definiscono “un gruppo di amici, pescatori, carpisti, unito e coeso, che si raccoglie sotto la bandiera del Carp Fishing con uno spirito positivo e grande voglia di crescere facendo crescere la disciplina”. Per questa operazione si sono avvalsi dell’ausilio delle guardie ittiche volontarie in organico, fornendo supporto ai colleghi di Spinning Club Italia per il rilascio dei predatori (luccio italico e persico reale) e della tinca, mentre attraverso la propria capofila Carp Fishing Italia sono stati immessi 600 chilogrammi di carpe. Una specie ben rappresentata nelle acque venete ma, stando alle analisi dei biologi, in forte contrazione negli ultimi cinque anni. I pescatori mostrano una volta lungimiranza, mettendo in atto progetti di collaborazione trasversale tra tecniche diverse e cercando sempre il supporto degli enti locali. Un esempio virtuoso di cui beneficiano tutti, fiume e laghi per primi. (g.b.)


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Piombino Dese - Trebaseleghe

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Bilancio di metà mandato. Il punto con il sindaco di Trebaseleghe Antonella Zoggia

“Sono stati due anni difficili, ma non ci siamo fermati” I

n questo mese l’amministrazione comunale di Trebaseleghe ha già svolto metà del mandato. Perciò è tempo di fare un bilancio anche se, a causa della pandemia, sono stati due anni caratterizzati da chiusure, sofferenze e restrizioni. “L’emergenza sanitaria non ci ha fatto lavorare come avremmo voluto - anticipa il sindaco Antonella Zoggia –. ma non ci siamo fatti intimorire, anzi, abbiamo fatto squadra, come nelle migliori famiglie, lavorando ancora più sodo e ora, i risultati iniziano a vedersi”. “Dall’inizio del nostro mandato– illustra il primo cittadino – è stata completata nel 2020 la pista ciclabile di Fossalta per una spesa di 150mila euro. Abbiamo messo le mani nella palestra di Fossalta, peraltro giunta quasi al termine dell’opera, per un costo di 850mila euro, con un contributo di 550mila euro. A settembre è iniziata la rotonda di Sant’Ambrogio, opera tanto richiesta dai cittadini, che terminerà agennaio e che costerà circa 800mila euro, con un contributo della provincia di 200mila euro. Sempre a Sant’Ambrogio si sta completando il ponte sul Dese, considerato fatiscente e quindi da rifare per motivi di sicurezza”. “A Trebaseleghe si sta abbozzando il progetto della nuova piazza – continua Zoggia- perché un paese come il nostro merita un piazzale ristrutturato con nuovi marciapiedi (attualmente rovinati), con più verde e mantenendo lo stesso numero di parcheggi. Inoltre si dovrà adeguare il palazzetto dello sport alle ultime norme sismiche, con una spesa di circa 1 milione. Per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, il parcheggio degli autobus verrà spostato vicino alla stazione. Poi ci sarà la sistemazione di altre vie come nella località Bordugo, le vie Cariotti e Fossati. Saranno manutenutate con nuove fognature e allargamento della strada, oltre che con nuove asfaltature”. L’amministrazione in questi due anni e mezzo non ha investito soltanto nei lavori pubblici, ma ha sempre avuto attenzioni anche a favore del cittadino. L’assessore Renato Fardin si è sempre occupato delle manutenzioni del territorio, come ad esempio lo sfalcio dell’erba e

dopo le segnalazioni della cittadinanza, anche al ripristino dei punti luce. L’assessore Rosanna Trevisan, che si occupa dei servizi sociali, durante la pandemia ha avuto a disposizione dei contributi statali per aiutare le persone in momentanea difficoltà attraverso dei buoni spesa ed aiuti economici. Si è inaugurato uno sportello permanente in Casa Pattaro di Veneto Lavoro. Questo sportello incrocia la do-

manda e l’offerta di lavoro mettendo in relazione imprenditore e lavoratore. “In questi due anni e mezzo – conclude Zoggia – abbiamo sempre tenuto lo sguardo verso i nostri cittadini e verso il nostro territorio, l’emergenza sanitaria certo ci ha allungato certe procedure, ma di certo non ci siamo scoraggiati”. Endrius Salvalaggio

A Piombino Dese focus sulle nuove sfide tra sviluppo sostenibile e turismo Sviluppo urbano sostenibile, ma anche politiche per il turismo altrettanto sostenibile e culturale sono tra le sfide più importanti che si sono posti i Comuni della Federazione del Camposampierese. Si è concluso a Piombino Dese uno degli ambiti di maggior attenzione e interesse vale a dire lo “Sviluppo urbano sostenibile”. L’appuntamento rientra nel programma della prima fase di lavori dell’Agenda2030 del Camposampierese per lo sviluppo territoriale che sta vedendo impegnato il nuovo Ufficio Europa della Federazione dei Comuni del Camposampierese coadiuvato dallo Spin-off Sherpa e Centro Studi Giorgio Lago dell’Università degli Studi di Padova. Attori del territorio, associazioni di categoria, privati e professionisti, polo delle imprese oltre ad amministratori e mondo della pa a stretto contatto per progettare il Camposampierese di domani seguendo i pilastri degli obiettivi Onu 2030 e del Pnrr. I lavori si sono aperti con il workshop di Giorgia Nesti, docente universitaria, e hanno visto seguire i tavoli di concertazione progettuale. Dopo una riflessione iniziale condivisa, i partecipanti si sono suddivisi in due sottogruppi che hanno dato il via agli incontri operativi scegliendo i temi della “Riqualificazione edilizia, rifunzionalizzazione/rinaturalizzazione di spazi”, analizzando così il lato della richiesta dal mondo degli amministratori e della “Smart Mobility, soluzioni per la mobilità sostenibile” cercando di rispondere alla richiesta di nuova mobilità e una conoscenza di mezzi di trasporto alternativi e nuovi. Nella stessa giornata è stato avviato il quinto e ultimo percorso di Agenda2030 sul tema delle “Politiche per il turismo sostenibile e politiche culturali per il territorio”. Dopo i saluti del sindaco Cesare Mason e del presidente in carica della Federazione, Daniele Canella, è seguito il workshop a cura della professoressa Patrizia Messina docente dell’Università degli Studi di Padova sui temi del turismo sostenibile facendo un focus sui luoghi di cultura del territorio.Coadiuvati dal coordinatore interno Mariaclaudia Crivellaro, referente dell’ufficio turistico, si è aperto un interessante confronto iniziale e un’analisi degli enunciati partendo dai dati e dagli indicatori territoriali per andare a individuare le tematiche sulle quali ipartecipanti continueranno a lavorare suddivisi in gruppi. Giorgia Bortolato


Trebaseleghe

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Inchiesta Grafica Veneta. Il tribunale di Padova ha accettato il patteggiamento per i due manager

“Si chiude una pagina dolorosa. Solidarietà ai lavoratori coinvolti” È

terminato il procedimento penale che ha visto due manager della società Grafica Veneta di Trebaseleghe, coinvolta nella vicen su intermediazione illecita di manodopera e violenze ai danni di 11 operai pakistani che lavoravano in appalto per la ditta di Trebaseleghe attraverso la ditta BM Service di Trento. I due dovranno pagare 46mila euro di multa al posto dei 6 mesi di galera, trasformati così in pena pecuniaria. Il procedimento penale, quindi, continuerà nei confronti dei proprietari di BM services che sono tuttora agli arresti. Per gli altri 27 continuerà il procedimento del lavoro per il quale sono seguiti dagli avvocati della Fiom Cgil Padova e Adl Cobas. “È una pagina dolorosa che si chiude – commenta il Presidente Fabio Franceschi – anche se quanto accaduto non può essere dimenticato. Il rispetto e la dignità di ogni lavoratore è un valore imprescindibile, che noi per primi rivendichiamo e che contraddistingue da sempre il modus operandi di Grafica Veneta. Un pensiero va ai lavoratori pachistani: sono rimasto colpito e addolorato nell’apprendere di atti di prevaricazione che gli stessi avrebbero subito. Ma se è ac-

Fabio Franceschi

caduto non è certamente dipeso dalla nostra società o comunque da nostre responsabilità”. Per quanto riguarda la posizione della direzione di Grafica Veneta, oltre all’amarezza per quanto è accaduto e per il coinvolgimento nella vicenda, si ritiene estranea ai fatti in quanto la ditta BM Service di Trento era colei che reclutava i lavoratori. Grafica Veneta, quindi, volta pagina cercando di lasciarsi alle spalle quanto accaduto ma facendone tesoro. Infatti, per scelta aziendale, si è preferito chiudere con

le cooperative e qualsiasi tipo di realtà che somministra manodopera. Quanto ai lavoratori pachistani, Franceschi ha previsto una donazione per tutti coloro coinvolti come segno di solidarietà. “Ho ritenuto comunque doveroso manifestare un segnale tangibile di solidarietà, disponendo nei loro riguardi una elargizione spontanea che mi auguro possa aiutarli a superare questo momento non semplice. Un ringraziamento forte, infine, va agli oltre 800 collaboratori delle nostre società, che hanno sempre creduto in noi e lavorato senza un attimo di incertezza, dandoci fiducia e coraggio anche quando abbiamo dovuto assistere ad una costante quanto indebita sovrapposizione della posizione di Grafica Veneta con le responsabilità di BM Service, azienda datrice di lavoro delle persone di nazionalità pachistana. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a nuove sfide, anche facendo tesoro di questa esperienza, proiettati alla crescita del nostro gruppo con la convinzione che ciò rappresenti un valore per l’ intera comunità e il territorio” conclude il patron dell’azienda. Endrius Salvalaggio

I sindacati: “Si è fatto prevalere il profitto ai diritti” Le parole di Fabio Franceschi al termine dell’inchiesta su Grafica Veneta non sono piaciute alle sigle sindacali, che vanno all’attacco: “Partiamo dal fatto che questa controversia dura da diversi mesi – esordisce Loris Scarpa, segretario generale Fiom Cgil Padova - e non ha mai visto Franceschi fra i protagonisti della delegazione aziendale. Inoltre in “epoca Covid” non sapere chi sta lavorando nel proprio stabilimento, è per noi un fatto grave al limite della legalità. Queste prime due evidenze non giustificano il vittimismo di Franceschi, ma pretenderebbero, invece, una sua assunzione di responsabilità, soprattutto perché con il patteggiamento non vi è stata assoluzione e nemmeno innocenza, ma ammissione di colpevolezza e ricordiamo, inoltre, che il patteggiamento economico al posto della pena è un privilegio, per noi discutibile, concesso a po-

chi nel nostro Paese”. Dello stesso tenore è anche Aldo Marturano, segretario generale Cgil Padova: “Quei lavoratori non solo subivano angherie da chi li ricattava fino al punto di privarli della libertà, ma si vedevano sottratti dei più elementari diritti anche dentro i locali dell’azienda. Il titolare dovrebbe innanzitutto scusarsi: nella migliore delle ipotesi, per omessa vigilanza sulla qualità e serietà delle ditte in appalto e a proposito di quanto accadeva nella sua stessa impre-

sa; nella peggiore, per aver fatto prevalere il profitto sulla legalità e sulla dignità delle persone. E dopoessersi scusato, tentare di rimediare all’enormità di quanto accaduto dando un’opportunità di riscatto allevittime di reati odiosi”. “Non lasceremo nulla di intentato per far valere fino in fondo i diritti di persone che hanno come unicacolpa quella di essere in un tale stato di necessità da cadere facili prede di personaggi senza scrupoli” conclude il segretario generale Cgil Padova.(e.s.)

Il processo continuerà nei confronti dei proprietari di BM services che sono tuttora agli arresti


Territorio

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Sociale. Intervista a Cristina Zanella, referente dell’associazione padovana

Gioco e benessere in Pediatria, “regaliamo un sorriso ai ragazzi” L

’associazione “Gioco e Benessere in Pediatria”, è operativa al Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino della Pediatria di Padova e offre ai bambini e ragazzi ricoverati, momenti di gioco ed attività educative grazie alla presenza di Educatori socio sanitari e circa 50 volontari. Cristina Zanella, referente dell’associazione, ne spiega le finalità e le attività. Come è nata l’associazione e con quali obiettivi? “Entrare in un ospedale per il bambino è un’esperienza difficile e, se non adeguatamente aiutato, può cadere nell’apatia e non lottare per guarire. Per questo è importante che durante il ricovero possa continuare a giocare: “Giocare è il mestiere dei bambini”. Da questa intuizione e da approfondite ricerche scientifiche, nel 1995, presso la Pediatria di Padova è partito il Progetto “Giocare in Ospedale” grazie alla determinazione del Dottor Carlo Moretti Presidente dell’Associazione Gioco e Benessere”. Quali sono le vostre principali attività e come si svolgono i vostri laboratori? “Interventi assistiti con gli animali, laboratori creativi, di ceramica, pasticceria, fotografia, musica, falegnameria, letture animate, interventi individualizzati, spettacoli, concerti, teatro, seguono un calendario di programmazione mensile e inseriti dopo una attenta valutazione. I bambini e ragazzi ricoverati accompagnati dai nostri Volontari accedono alle nostre stanze attività; da marzo 2020 a causa della pandemia è stato tutto so-

speso ma l’obiettivo non è mai venuto meno e grazie all’impegno delle due figure professionali dipendenti dell’Associazione, siamo riusciti ad essere accanto ai bambini e ai ragazzi suddivisi per i quattro piani della Pediatria e Chirurgia Pediatrica”. Il 20 novembre è la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, avete delle iniziative in programma per questa data? “Faremo nostro più che mai il punto 7 della Carta dei Diritti del Bambino in ospedale: Il bambino deve avere piena possibilità di gioco, ricreazione e studio adatta alla sua età e condizione, ed essere ricoverato in un ambiente strutturato arredato e fornito di personale adeguatamente preparato”. Qual è stata la più emozionante e significativa esperienza vissuta con l’Associazione? “Ogni giorno per noi è un’emozione unica se riusciamo a portare un sorriso a un bambino”. Quali sono i vostri progetti per il futuro? “L’emergenza sanitaria non ci permette grandi laboratori e attività ma assieme ai Volontari e in sicurezza ora siamo presenti pomeriggio e sera. Il bambino nonostante il ricovero non perde mai la voglia di giocare perché : “Giocare aiuta a guarire e giocare è il mestiere dei bambini”. Siamo certi che in un futuro non molto lontano si potranno riprendere i laboratori di pasticceria, pet therapy, musica, pittura, spettacoli e altri”. Fanny Xhajanka

Due volontari in azione insieme ad un giovanissimo paziente

Rete Utenti per Caso: dalla pandemia alla condivisione La Rete Utenti per Caso è nata alla fine del 2020 a Padova, durante il periodo della pandemia per favorire la conoscenza e il legame tra Associazioni, valorizzandone il valore dell’impegno, pur in una situazione drammatica, dando risposte a situazioni di debolezza e di fragilità, garantendo e sostenendo un tessuto di relazioni, proprio come risposta ad una possibile devastante solitudine delle persone. Ad oggi ci sono 70 Associazioni di area socio sanitaria. Oltre 1000 i volontari coinvolti, 4 gli eventi di promozione che entro la fine dell’anno saranno realizzati dalla Rete. L’idea della Rete è nata dal voler agevolare tutte le persone alla ricerca di un sostegno ravvicinato per molti rami del volontariato e della medicina, dall’aiuto anziani al trattamento alimentare nei bambini, l’autismo, la cura di dolori o problematiche più gravi come la fibromalgia o la lotta contro il cancro e altre tematiche sensibili del campo. Si sono svolte circa una trentina di incontri on line con un tour delle Associazioni, che si presenta-

vano raccontando con parole, filmati, scritti quanto di “bene” veniva realizzato con uno scambio altamente empatico. Durante questi mesi di chiusura forzata si è venuti a conoscenza di come le associazioni fossero riuscite ad adattare alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria il loro stare vicine ai volontari e alle persone alle quali si rivolgevano. “La rete è nata da esigenze dirette del territorio e delle persone – ha detto la coordinatrice Silvana Bortolami, durante la presentazione dell’iniziativa nella sede della Provincia - e intendiamo portarla avanti con assoluta trasparenza, fiducia e lealtà. Il progetto si è subito sviluppato in tutte le aree della provincia di Padova con semplicità e praticità trovando terreno fertile perché è indispensabile saper ascoltare e cogliere le necessità di tutti senza lasciare indietro nessuno. Una rete di solidarietà che rappresenta un bene proprio della comunità, coniugato alla bellezza di ciò che si realizza per dare un significato più profondo allo stare insieme”.


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Cultura

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Visite guidate. Un percorso urbano curato dai giovani volontari del Fai per far conoscere il territorio

Successo per le Giornate Fai alla scoperta di Piombino Dese G

rande successo per i percorsi urbani delle Giornate del Fai. Tra i quattro luoghi scelti in provincia di Padova (borgo di Pontemanco a Due Carrare, le Fornaci dei Serciari a Fontaniva, Villa Pocchini Pacchierotti Zemella alla Mandria a Padova e Palazzo Duse Masin in Prato della Valle. A far scoprire il territorio di Piombino Dese, in questo scorcio di fine autunno, sono stati i giovani volontari del Fai che hanno accompagnato i partecipanti, tutti muniti di green pass come previsto dal regolamento, attraverso un percorso urbano per molti inediti. Partendo dai primi insediamenti e dall’opera di bonifica della Serenissima, si è cercato di ripercorrere le principali tappe delle vicende storiche e industriali di un paese solo all’apparenza piccolo. “Il centro di Piombino Dese ruota attorno a Villa Cornaro, opera del Palladio, che può essere considerato uno dei padri putativi del concetto di paesaggio – hanno spiegato i giovani volontari del Fai -. In realtà la villa e i suoi annessi hanno influenzato e modellato il territorio solo in parte”. La passeggiata, partendo dalla biblioteca Edith Stein, in via Toma, ha toccato rimanenze e punti di interesse storico del paese, partendo dal XVI secolo e arrivando ai giorni nostri. La visita si è conclusa all’interno all’interno della biblioteca, dove era in corso una mostra fotografica con tematiche attinenti al percorso. Interessante la storia legata alla bonifica e all’insediamento della Serenissima che si lega al Dese, fiume di risorgiva che interessa tutto il centrale. Il Dese nasce da risorgive in località Brentanella, appena più a nord di Resana e non lontano dalle sorgenti di Sile,

Partendo dai primi insediamenti e dall’opera di bonifica della Serenissima, si è cercato di ripercorrerele principali tappe delle vicende storiche e industriali di un paese solo all’apparenza piccolo

Un momento delle giornate Fai a Piombino Dese

Marzenego, Draganziolo e Zero. Raggiunge subito una ragguardevole portata grazie alla confluenza dei vari canali di bonifica (in particolare Musoncello e Musonello) derivati dal cosiddetto nodo idraulico di Castelfranco Veneto, a sua volta alimentato dal torrente Musone. Per questo motivo, il fiume risulta arginato sin quasi dalle sorgenti. Le sue acque attraversano, nell’ordine, i comuni di Resana, Piombino Dese, Trebaseleghe, Scorzè, Martellago, Venezia e Mogliano Veneto. Sfocia poco più avanti nella Laguna Veneta, presso la palude di Cona. L’importanza di questo corso d’acqua è testimoniata dai numerosissimi mulini che sono stati costruiti sin dal medioevo ed in particolare dopo la metà del Cinquecento sulle sue sponde. Attualmente ne restano ancora undici tra cui ilMulino Zanini in località Zanganilia Piombino Dese. Nicoletta Masetto

Al via il cammino sulle orme di Sant’Antonio da Padova Mese di novembre ricco di iniziative a Camposampiero e nel camposampierese. L’identità antoniana del luogo, sancita anche dallo statuto comunale trova la sua espressione visibile con il progetto “Antonio 20-22. Cammino ed eventi sulle orme del Santo a 800 anni dalla vocazione francescana di Sant’Antonio da Padova” Il programma prevede l’arrivo dei pellegrini provenienti da Asolo, la consegna della reliquia di sant’Antonio alla fraternità Clarisse del Noce e la processione fino al Santuario della Visione. AlTeatro Ferrarisegue, l’attesissima proiezione del docufilm “A.D. 1221 Il primo cammino di Antonio”, di Michele Carpinetti e Roberto Massaro. Introduce Paolo Floretta, coordinatore del progetto “Antonio 20-22”. Nell’atrio del teatro: Mostra d’illustrazione per l’infanzia “Le vie delle fiabe”, a cura della Fondazione Stepan Zavrel di Sarmede. Nel piazzale del Santuario della Visione, benedizione e partenza dei pellegrini diretti a Padova. Il cammino è animato da fra Nicola Zuin. Arrivo all’Arcella e sosta al santuario di Sant’Antonio; quindi, arrivo alla Basilica del Santo, visita guidata a cura di fra Nicola Galiazzo e Santa Messa. Il progetto “Antonio 20-22” si inserisce nel quadro di iniziative che hanno portato anche alla realizzazione del nuovo Cammino di Sant’Antonio, da Gemona a Padova, che tocca anche Camposampiero e il Camposampierese. Nel fine settimana tra 20 e 21 novembre sono previste anche le iniziative promosse dalla Proloco nell’ambito della tradizionale Festa della Madonna della Salute

che vede arrivare fedeli da tutto il circondario. Sabato 27 novembre alle 20.45, in sala Filarmonica, 10° Festival Internazionale di chitarra. Spazio giovani – Conservatorio “Tartini” di Trieste. Concerto di Matteo Chiodini, 3.14 Guitar Duo (Riccardo Bertossa e Giulia Liberalato). A cura di Accademia Filarmonica. Info e prenotazioni: 340 7829503. Ingresso libero con offerta responsabile. Domenica 28 novembre, la frazione di Rustega vivrà l’inaugurazione dei festeggiamenti per il centenario della corale San Liberale. Alle 15, nella chiesa di Santa Maria Assunta, Santa Messa alla presenza del vescovo di Treviso. Alle 17, presentazione del libro “Far cantare il cuore. Storia centenaria della corale San Liberale”, di Francesco Tolio. Continuano per tutto il mese di novembre, al mercoledì pomeriggio in sala Filarmonica, gli incontri culturali dell’Auser; durante tutta la settimana, in biblioteca, attività di lettura e gioco per bambini e ragazzi. Per informazioni: biblioteca comunale, tel. 049 9300255. (n.m.)


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Sport

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Mivao. Cinquemila euro a Casa Gialla grazie al progetto con finalità benefiche Save The Date

Una donazione all’insegna della solidarietà e dell’inclusione M

ivao e Casa Gialla uniti per la solida- scorsi dall’associazione culturale Mivao alla rietà e l’inclusione. Grazie all’iniziati- Rsa Casa Gialla di Camposampiero che si va Mivao Save The Date si è riusciti, infatti, occupa di persone disabili adulte con gravi limitazioni di autonomia (fisica, psichica a fare una donazione di cinquemila euro a Casa Gialla, realtà di Camposampiero che si e sociale) ed elevato bisogno assistenziale socio-sanitario. Grazie alla somma raccolta occupa di disabilità. Quando lo sport incontra la solidarietà i verrà acquistata una particolare bicicletta risultati sono, allora, davvero sorprendenti. reclinata con appoggio su tre ruote, adatta È quello che è accaduto con il progetto Mi- alle persone con disabilità. Entusiasta del sucvao Save The Date, atticesso dell’iniziativa, ma vità di podismo, socialità “Siamo rimasti colpiti soprattutto della finalità e promozione del territodalla generosità della gente sociale, il presidente di rio che ha toccato i dieci e dalla disponibilità Mivao Massimo Bettin: Comuni della Federazio“Siamo rimasti colpine del Camposampiedel territorio che ci hanno ti dalla generosità della rese nel corso del 2021. ospitato nelle varie tappe” gente e dalla disponibiL’iscrizione a ciascuna lità del territorio che ci delle tappe era gratuita, ma i partecipanti, che erano a conoscenza ospitato durante le varie tappe, facendoci della finalità benefica dell’iniziativa, sono conoscere luoghi a volte inaspettati e molstati particolarmente generosi. Grazie al la- to belli. Entrare in contatto con una realtà come Casa Gialla ha costituito per ciascuno voro di Mivao, alle offerte dei partecipandi noi un arricchimento personale. Poterli ti ed alla contribuzione di alcune aziende sono stati raccolti 5mila euro, una somma aiutare in qualche modo e vedere di persoimportante che è stata consegnata nei giorni na quanto ciò sia stato apprezzato è stata la

migliore delle ricompense per tutto il lavoro fatto in questi mesi”. La consegna del ricavato è avvenuta alla presenza dei responsabili di Casa Gialla, di Ancora Odv, che ha collaborato all’iniziativa, e di una rappresentanza degli assessori del Tavolo dello Sport del Camposampierese che l’hanno patrocinata. (n.m.)

Pallacanestro per atleti in carrozzina. Lucia Bano, una vita per lo sport: premiato il suo impegno Una vita nello sport e per lo sport. Da oltre quarant’anni è impegnata nel promuovere lo sport paralimpico. Lucia Bano, sangiorgese classe 1953 è il tecnico responsabile del settore atletica leggera Aspea Padova onlus. Bano è stata recentemente insignita del Premio Gala dello Sport del Camposampierese edizione 2021 proprio per questa sua dedizione pluridecennale. Altra sangiorgese premiata, Silvia Toso, responsabile della Asd Black Opal in via Roma, insegnante di danze latino-americane, caraibiche, ballroom, bellydance, moderna e coreografica. Lucia Bano allena nelle file dell’Aspea Padova prima come accompagnatrice poi come allenatrice di pallacanestro per atleti in carrozzina. Dal 1987 è allenatrice della squadra di atletica in carrozzina e dal 1995

allenatrice e responsabile del settore disabilità intellettivo e relazionale. E ancora: dal 2010 tecnico della squadra nazionale, settore portatori sindrome di Down C21. Numerosi e di prestigio i risultati ottenuti nella stagione agonistica 2019 ai campionati europei in Finlandia. Due suoi atleti della società Aspea hanno conquistato 3 titoli mondiali: Roberto Casarin 4x100, Stefano Lucato marcia 1500 e 800 m. Nella sua lunga carriera ha allenato atleti arrivati ai vertici mondiali quali Alvise De Vidi, Antonella Munaro, Marta Ferro, Gianluca Perale e tanti altri. Grande soddisfazione è stata espressa dall’amministrazione comunale rappresentata dall’assessore allo sport, Caterina Bellotto. “Lo sport paralimpico - ha sottolineato Bellotto - deve continuare a crescere, a

generare nuova partecipazione, soprattutto con il sostegno di tutte le istituzioni sia locali come un piccolo Comune che nazionali”. Tra i numerosi premi assegnati a Lucia Bano il prestigioso riconoscimento ricevuto al Gran Gala dello Sport Paralimpico regionale lo scorso anno, evento voluto proprio per dare il giusto e meritato riconoscimento a tutti coloro che contribuiscono alla crescita e allo sviluppo dello sport praticato dalle persone con disabilità. Lucia ha ricevuto, dalle mani del presidente del Comitato paralimpico regionale Ruggero Vilnai, di Villa del Conte, il Premio Palma d’’argento al Merito Tecnico” assegnatole “per la determinazione nello spingere gli atleti a superare ogni giorno i propri limiti, un insegnamento che dovrebbe essere diffuso non solo nello sport

Lucia Bano con l’assessore allo sport Caterina Bellotto

ma nella vita in generale”. “La cosa che più mi piace e mi dà forza e motivazione sta nell’espressione di felicità che vedo nei miei atleti a ogni nuova sfida vinta”, ama ripetere l’allenatrice. (n.m.)


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#Regione

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Politica. Per la Lega veneta una stagione di confronto interno

Al via i congressi. Il coordinatore regionale della Lega

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prima a causa delle restrizioni legate al Covid, ma ora la macchina organizzativa si attiverà per garantire a tutte le sezioni di eleggere i propri vertici. Peraltro, di fatto, i commissari sezionali sono in buona parte i segretari uscenti, quindi non sarà difficile muoversi, per quanto la Lega, a differenza di altri partiti, abbia 1.500 sezioni in tutta Italia, il cui rinnovo prevede uno sforzo organizzativo importante”. I congressi provinciali sono in calendario per la primavera, ma non dopo le amministrative del prossimo anno, per cui è stato immaginato marzo. Oltre agli appuntamenti congressuali a macchina organizzativa si è già messa in moto. Al via nelle prossime continua l'attività sul territorio. “Siamo settimane in tutto il Veneto i congressi impegnati ai gazebo sul referendum – della Lega. Il conto alla rovescia è iniziato specifica il coordinatore regionale –. Abnon appena le restrizioni Covid lo han- biamo fatto una buona infornata, accogliendo nel partito 22 nuovi sindaci, quasi no permesso e archiviate le elezioni amministrative di ottobre dalle quali la Lega un centinaio di nuovi amministratori e è uscita con risultati che confermano il altri si stanno aggiungendo, 8 sindaci su 8 sono stati riconfermaVeneto tra le regioni a “Siamo tra la gente ti nell’ultima compepiù alto radicamento tizione elettorale con nel territorio. e con la gente ogni “Stiamo rispettangiorno, i veneti lo hanno percentuali rilevanti in numerosi Comuni. do la tabella di marcia capito, vogliamo Sono numeri impor– afferma l’onorevole continuare così” tanti che confermano Stefani – . Per noi, del la presenza capillare resto, non si tratta di una novità nell’agenda di partito. Al no- della Lega in tutto il Veneto proprio grazie stro interno sapevamo che i congressi di ai nostri militanti. Siamo tra la gente e con sezione si sarebbero tenuti dopo le ele- la gente ogni giorno, e i cittadini lo hanzioni tra la fine di ottobre e novembre. no capito. Ora vogliamo continuare così, Il segretario Salvini l'ha sempre detto. nel segno del buon governo e della buona Purtroppo non è stato possibile celebrarli amministrazione”. (g.b.)

Marcato: “E’ il tempo dell’ascolto, la parola passa ai militanti” oberto Marcato lo ha sempre detto: “Bisogna far presto e avviare quanto prima la stagione dei congressi. Sono da sempre l’anima del nostro partito. La parola sulle decisioni che contano va data prima ai militanti”. Del resto lo avevaa ripetuto per tutta l’estate: “A settembre chiederò che si vada avanti, la pandemia ha rallentato tutto, ma appena è possibile dobbiamo tornare a incontraci, a guardarci e adirci le cose in faccia come siamo abituati a fare, come in Lega si fa da sempre”. Storico fondatore della Liga Veneta, attuale componente del direttorio regionale, già membro del direttivo federale della Lega Nord, grazie pure al record di 11.657 preferenze ottenute a settembre 2020 con la rielezione di Zaia al governo regionale, l’attuale assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione assessore Roberto Marcato ha davvero tutti i numeri, storia politica e d esperienza amministrativa per dire la sua. “Ora che abbiamo superato, anche se non del tutto, la pandemia e le restrizioni dovute al Covid, si torna all’attività politica. La prima cosa da fare era fissare i congressi di sezione, poi i provinciali e quindi i regionali. Speriamo di partire a breve. I militanti hanno il bisogno e il diritto di potersi scegliere i loro rappresentanti. Io capisco, del resto, anche il lavoro fatto dal commissario, che è scelto direttamente dal partito e al quale spettano i compiti a volte più ingrati e complicati, non è dei facili e per questo mi sento di ringraziarli. Oggi però è il tempo dell’ascolto della nostra base e delle decisioni condivise. Su questo siamo tutti d’accordo”. Ma non ci sono due anime nella

Lega anche in Veneto. “Due anime? In Lega ci sono dieci, venti, centinaia di anime, non solo in Veneto, ovunque. Ed è giusto che sia così. La nostra matrice è questa: noi siamo il partito più democratico tra tutti, a partire da quanto previsto dal nostro Statuto e dai regolamenti, siamo espressione fedele di un mondo in cui ognuno ha un proprio pensiero e lo esprime liberamente, sarebbe grave non potesse farlo a casa sua ossia all’interno del proprio partito”. Marcato interviene sulla sua candidatura a segretario regionale della Lega che, nella nostra regione, ha confermato, anche alle recenti elezioni, tutta la sua forza e capillarità. ”Confermo la mia disponibilità. Ma non sarò io a deciderlo, non sarò mai io a imporlo. Io sono un “alpino” ed eseguo gli ordini: se la Lega me lo chiede, io ci sono. Mi auguro che la stagione congressuale possa essere anche uno stimolo per l’agenda politica: dedichiamoci un po’ di meno al Green Pass e un po’ di più all’autonomia”. (g.b.)

Stefani: “Siamo la forza del buongoverno, possiamo contare su 22 nuovi sindaci”

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L’intervento. Albero Villanova sul referendum per l’autonomia

“Dopo quattro anni nessun passo indietro nonostante le resistenze di Roma” “Quattro anni fa, 2.273.985 veneti, recandosi alle urne, chiesero democraticamente che fosse assegnata maggiore autonomia alla nostra Regione. Oggi, quella richiesta, nonostante le molte, troppe promesse disattese da Roma, non viene meno. Anzi, siamo sempre più saldi nella nostra convinzione: il Veneto deve avere l’Autonomia, è un suo diritto costituzionale e ha dimostrato di meritarsela”. Lo afferma Alberto Villanova, Presidente dell’Intergruppo Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini Premier, nei giorni del quarto anniversario del referendum per

l’Autonomia differenziata del Veneto. “E’ un percorso lungo e complesso, ma le difficoltà incontrate sul nostro cammino fino ad ora non ci hanno scoraggiato – sottolinea il consigliere regionale - Nel corso di questi quattro anni ci hanno accusato di voler spaccare l’Italia, di voler attuare una ‘secessione dei ricchi’, di essere egoisti. Quanto accaduto negli ultimi due anni, con la devastazione creata dalla pandemia, ha reso a tutti evidente che la solidarietà tra Regioni non verrà mai meno. Abbiamo ampiamente dimostrato che non è questo il nostro obiettivo. Chiediamo solamente che

ci venga riconosciuto quanto la Costituzione già prevede. Non ne facciamo una semplice questione economica. Poter attuare una più efficace gestione dei fondi significa poter migliorare i servizi ai nostri cittadini: la sanità, l’istruzione, le infrastrutture. È per questo che dobbiamo continuare a insistere sulla via dell’Autonomia”. “Ed è per questo che non ci tireremo indietro, ma continueremo a lottare finché non avremo ottenuto quanto i veneti, con un voto democratico e nel pieno rispetto delle leggi e delle regole, hanno chiesto”, conclude Villanova.


Regione

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Il dibattito. Organizzato al Vinitaly dal gruppo consiliare di Forza Italia Veneto

“Difendiamo il vino italiano dalle bevande anonime” “G

iù le mani dal vino italiano. Una bevanda senza alcol non può e non deve essere chiamata vino”. È il messaggio, forte, chiaro e unitario, emerso dal convegno “Pericoli e ambiguità della riforma europea della Pac sul vino Igp e Doc dealcolato. Azioni di tutela: obiettivo fare sistema”, organizzato dal Gruppo consiliare Forza Italia Veneto nella prestigiosa cornice del Vinitaly. All’evento hanno partecipato, ospiti dei consiglieri regionali Elisa Venturini e Alberto Bozza, Confagricoltura Veneto, Coldiretti Veneto, Cia - Agricoltori Italiani, Unione Consorzi Vini Veneti DOC, Avive. “Vogliamo fare luce sulle criticità della riforma della Pac in merito al processo di dealcolazione, che potrebbe interessare anche le aree con denominazione d’origine – ha esordito Venturini -. Non vogliamo apparire contrari a priori a pratiche enologiche nuove, ma deve esserci un confine netto

tra il vino e la bevanda. Per questo abbiamo presentato in consiglio regionale una mozione per chiedere che la Regione sensibilizzi il governo affinché preveda alcune importanti raccomandazioni”. Il consigliere Alberto Bozza ha parlato, senza mezzi termini, di “invasione alla nostra cultura e identità a livello europeo” insistendo sulla necessità di “difendere il nostro modo di fare il vino”. Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ha ribadito: “Il vino italiano è la bandiera più rappresentativa dell’agroalimentare italiano. Come è possibile pensare di scomporre un puzzle perfetto come il vino togliendo un elemento essenziale come l’alcol? Se lo si fa per rispondere alle esigenze del mercato musulmano allora va chiarito che il prodotto non si deve chiamare vino”. Cotarella ha poi lanciato l’allarme sul possibile danno ai piccoli produttori: “Non possiamo metterli in condizione

di non offrire un prodotto perché richiede un’organizzazione industriale”. Il sottosegretario all’Agricoltura Andrea Battiston, in videomessaggio, ha detto che “il vino dealcolato è una delle battaglie che stiamo portando avanti per difendere i nostri prodotti da tutti gli attacchi che stanno arrivando da molte direzioni. Fare sistema è fondamentale”. “Noi non siamo contrari a una bevanda a base di vino completamente o parzialmente dealcolata – ha precisato Domenico Bosco, responsabile nazionale vitivinicolo di Coldiretti-. Sappiamo che c’è una crescente fetta di consumatori, non solo arabi, attratta dal noalcol. Non accettiamo però di far diventare vino ciò che vino non è”. Alberto De Togni di Confagricoltura Veneto ha chiarito che “va assolutamente evitata la confusione: deve esserci una chiarezza assoluta sul prodotto che viene offerto al

consumatore”. Il consigliere regionale Enrico Corsi ha ricordato, dal canto suo, l’approvazione in Regione di una legge sui musei del vino. “A Verona nascerà il museo del vino più grande d’Italia, se non d’Europa”. Luca Brunelli, responsabile vitivinicolo di Cia, ha aggiunto: “Sappiamo che i nostri disciplinari hanno una storia e non potranno essere stravolti per rincorrere uno specchietto per le allodole. Se ci sarà un mercato, la nostra agricoltura dovrà prenderne atto, fare impresa ed essere presente con un prodotto che però non sia però confuso con il vino”. D’accordo Franco Cristoforetti, presidente di A.Vi.Ve.: “Se il mercato chiede meno alcol dovremmo adattare la

nostra produzione per essere più ricercati. Nei disciplinari abbiamo scritto che sono consentite solo le pratiche tradizionali e sicuramente la dealcolazione non lo è. Pertanto, dovremo fare una battaglia perché questa pratica non venga riconosciuta”. Infine, Pierclaudio De Martin, presidente di U.Vi.Ve., ha messo in evidenza l’urgenza di tutelare il sistema vitivinicolo veneto e la necessità che i protagonisti del settore capiscano l’importanza di avere un bilancio non solo economico, ma anche sociale e ambientale: “Il nostro obiettivo è di arrivare a una certificazione in questo senso, per percorrere strade che non sono solo obbligate, ma che sono nel nostro Dna”.

“Il fotovoltaico non è alternativo all’attività agricola e sia inserito nel progetto di legge” Nel vivace dibattito sui parchi fotovoltaici in Veneto, sul consumo del suolo agricolo e sulla necessità di spingere sulle energie rinnovabili prende posizione il fronte favorevole all’agrivoltaico. A condividere la necessità di non affossare il fotovoltaico in agricoltura sono Confagricoltura Veneto Giovani, Italia Solare, Legambiente Veneto, Foiv – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto e dell’Ordine Ingegneri di Verona e Provincia. Insieme lanciano un appello alla Regione: “Chiediamo di implementare il progetto di legge regionale n. 41, che propone di limitare in modo consistente l’installazione al suolo da parte degli impianti fotovoltaici, inserendo una definizione di agrivoltaico, utile a delineare le modalità di coesistenza tra produzione agricola ed ener-

mentare una inaccettabile contrapposizione getica oltre che a dimostrare che il fotovoltaico non è alternativo all’attività agricola”. tra suolo e sviluppo delle energie rinnovaA preoccupare è l’opposizione al fotovoltai- bili. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi e co a terra guidata in questi mesi dalla Coldi- utilizzare in primis terreni e cave dismesse dobbiamo individuare retti, che ha organizzato dei percorsi autorizzativi anche una raccolta di La presa di posizione semplificati e declinarli firme e diverse forme di di Legambiente, nella norma regionale in protesta, chiedendo alla discussione, altrimenti Regione di intervenire. Confagricoltura, si rischia di allontanare “Questa iniziativa legiOrdini degli Ingegneri possibili investimenti, a slativa, - continua la “codanno di tutti”. Il presializione dell’agrivoltaico” - che ha il pregio di aver fatto emergere dente dell’Ordine degli ingegneri di Verona aggiunge: “è necessario coniugare il fabbisoi difetti delle normative vigenti sugli usi del gno di energia green sulla base del Piano Nasuolo, è stata purtroppo accompagnata da una campagna mediatica contro il “fotovol- zionale Integrato Energia e Clima 2030 della taico” che oltre a sollevare i legittimi dubbi Regione, utile non solo a limitare gli aumenti di una parte dei promotori, rischia di ali- del costo dell’energia che stiamo subendo in

questo periodo ma anche alla salvaguardia dell’ambiente” Per Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, chiede ai consiglieri regionali “di rovesciare l’approccio del progetto di legge e trasformarlo da blocco e divieto tout-court per il fotovoltaico a norma per lo sviluppo della produzione di energia rinnovabile”. Piergiovanni Ferrarese, Presidente Confagricoltura Veneto Giovani: “Sia chiaro che nessuno di noi è a favore della speculazione né vuole sottrarre ettari all’agricoltura. Siamo però a favore di un contributo dell’agricoltura alla sostenibilità. Alcuni esempi pratici: gli impianti potrebbero essere installati in terreni marginali, difficilmente coltivabili oggi, o sui frutteti in aree non vincolate in sostituzione alle reti antigrandine”.


Regione

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La riflessione. Dai plastici di “Porta a Porta” ai canali Telegram

Media e Social VS Giustizia

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n questo tempo di bulimia mediatica, sopratutto alimentata dal mondo dei social, c’è un settore, quello della giustizia, che sembra risultare, presso l’opinione pubblica, sempre più irrilevante. Sentenze, prove, udienze, motivazioni vengono sistematicamente superate, o addirittura contestate, dalla grande pancia dell’opinione pubblica generalista che viene alimentata a colpi di post, messaggi, canali e microfoni aperti. Un indagato, per un qualsiasi reato, viene sistematicamente presentato come un colpevole e poco importa se poi, addirittura passando attraverso tre gradi di giudizio, ogni accusa cade; ormai il marchio è impresso in modo indelebile. Succede nella cronaca giudiziaria e anche in quella politica, succede persino per gli incidenti stradali. Nel nostro Veneto, infatti, è fatto di poche settimane orsono l’assoluzione di un giovane indicato, ancora oggi, da tutti come colpevole. Ma cosa è successo? Il ragazzo è stato, purtroppo, protagonista di un incidente stradale nel quale

ha perso la vita una signora che con la propria vettura transitava nella direzione opposta. Un dramma di questa portata dovrebbe bastare a chiunque per chiudersi in un rispettoso silenzio. Invece la vicenda si è maledettamente ingarbugliata: l’ex fidanzatina del giovane veneto

Se ad emettere sentenze è la grande pancia dell’opinione pubblica alimentata a colpi di post e microfoni aperti che si trovava in macchina con lui al momento dello schianto ha raccontato agli inquirenti come quello non sia stato soltanto un incidente dal tragico epilogo, ma un tentativo di omicidio – suicidio determinato dalla ferma convinzione di lei di denunciarlo per lo stupro subito. Una storia certamente ancora più terribile. Perizie, ascolto delle testimonianze e dei messaggi che la ragazza mandava al suo ex fidanzatino hanno però smentito clamorosamente

tutte queste accuse tanto che il giudice ha assolto il giovane veneto dalle accuse di omicidio volontario, duplice tentato omicidio, stalking e violenza sessuale. Per due anni, questo il tempo tra i fatti e la sentenza definitiva, questo ragazzo è stato, però talmente additato dall’opinione pubblica alimentata ad arte, come uno stupratore e un omicida tanto che al pronunciamento dei giudici social, canali telegram e microfoni aperti hanno grida-

to allo scandalo e all’ingiustizia semplicemente perché ormai era stata costruita e condivisa un’altra verità. “Il problema del rapporto tra i social e la giustizia – spiega il noto penalista Fabio Crea – è estremante grave perché rappresenta la necessità di una fetta dell’opinione pubblica di avere tutti i costi un colpevole contro il quale scagliarsi. È successo per alcune accuse di corruzione politica che per i media diventavano immediatamente

sentenze salvo poi dedicare, anni dopo, un trafiletto di poche righe a smentire, a seguito del pronunciamento dei giudici, centinaia di prime pagine e oggi succede anche per fatti come questo. Credo non faccia bene alla coscienza del nostro Paese la continua alimentazione dei più bassi istinti perché se è vero come è vero che ci sono cose difronte alle quali indignarsi è il minimo, spesso le situazioni sono più complesse di come vengono semplicisticamente rappresentate ed è giusto lasciare che la giustizia, come si suol dire, faccia il proprio corso. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, siamo ad un livello più basso ovvero quello di dare in pasto all’opinione pubblica dei colpevoli per alimentare infinite discussioni, trasmissioni, campagne varie che rischiano di mortificare il nostro Paese e di distrarlo, magari, da questioni molto più pregnanti. In questo senso da cittadino e da avvocato mi sento in dovere di lanciare un grido dall’allarme che spero produca una vasta eco”. (m.b.)


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on-line: NOVEMBRE 2021

Salute Influenza

Si parte con la vaccinazione

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Influenza stagionale, il virus A/H3N2 si preannuncia aggressivo e tenace Più bambini in sovrappeso e “incollati” a tv e videogiochi a pag 38

“Io primo vero allergico a vaccinarmi contro il Covid” a pag 39

o scorso anno è passata un po’ in sordina per via dell’emergenza Covid e, anche grazie alle misure di contenimento del Coronavirus, di fatto la sua diffusione è stata significativamente ridotta. Si tratta dell’influenza stagionale che quest’anno, invece, potrebbe essere più invadente per le eventuali complicanze, soprattutto per gli anziani e le altre categorie fragili. Il monito viene lanciato dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Il virus influenzale A/ H3N2 sarebbe infatti particolarmente “aggressivo” e tenace. Per contrastare dunque una stagione che si preannuncia “pesante”, vanno sempre tenuti presente alcuni comportamenti che negli ultimi anni abbiamo imparato a considerare con maggiore attenzione. “Lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili, usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol. Prosegue alla pag. seguente

“Andràtuttobene”, la pandemia raccontata dai bambini veneti a pag 40


Salute

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Stili di vita, la pandemia aumenta le cattive abitudini dei più piccoli

Influenza

Più bambini in sovrappeso e “incollati” a tv e videogiochi

Si parte con la vaccinazione

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a pandemia ha radicalmente cambiato gli stili di vita dei bambini, e lo ha fatto aumentando o “cronicizzando” le “cattive abitudini”. E’ quanto è emerso da un’indagine condotta dal Servizio di Epidemiologia dell’Azienda Ulss 2 Marca trevigiana, in accordo con l’Ufficio Scolastico di Treviso, sulla base della tradizionale sorveglianza “Okkio alla salute” dell’Istituto Superiore di Sanità. L’indagine è stata effettuata nei mesi di aprile e maggio scorsi su un campione di classi terze della scuola primaria della provincia di Treviso. La collaborazione ha permesso un ampio coinvolgimento dei bambini e dei loro genitori, contribuendo alla buona riuscita dell’iniziativa. Hanno partecipato allo studio 30 scuole e circa 600 bambini e loro genitori. L’indagine ha raccolto informazioni sullo stato ponderale, l’attività fisica, l’alimentazione dei bambini e, in particolare, sui cambiamenti negli stili di vita in seguito alla pandemia Covid-19, utilizzando 2 questionari: uno più semplice per i bambini e uno più articolato per i genitori. Da questa indagina emerge che un bambino su due non svolge attività fisica sufficiente e uno su quattro è in

condizioni di sovrappeso o obesità. La pandemia ha acuito questa situazione: più di metà dei bambini ha diminuito il tempo dedicato all’attività fisica e, invece, più del 40% ha aumentato il tempo trascorso davanti a TV o videogiochi. Inoltre la pandemia ha peggiorato la condizione economica per il 34% delle famiglie coinvolte nell’indagine. Questo è particolarmente importante in quanto le situazioni e i comportamenti a rischio per la salute dei bambini (sedentarietà, scarsa attività fisica, scorrette abitudini alimentari, sovrappeso) sono risultati più diffusi nelle famiglie che lamentano difficoltà economiche oltre che in quelle con livello di istruzione più basso. “La ripresa delle normali attività (scolastiche e non) dopo la pandemia – sottolinea Mauro Ramigni, direttore del Servizio di Epidemiologia - dovrà innanzitutto contrastare la cronicizzazione di queste “cattive abitudini”. Saranno pertanto necessari interventi che tengano conto sia degli aspetti legati al peggioramento degli stili di vita sia di quelli derivati dal deficit di socializzazione e dall’accrescimento delle diseguaglianze socioeconomiche”.

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er contrastare dunque una stagione che si preannuncia “pesante”, vanno sempre tenuti presente alcuni comportamenti che negli ultimi anni abbiamo imparato a considerare con maggiore attenzione. “Lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili, usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol. Coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare. Evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo. Rimanere a casa se malati, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone”. Sono i suggerimenti che la Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero alla Salute rinnova anche quest’anno. E’ possibile prevenire l’influenza anche mediante la somministrazione di vaccini specifici antinfluenzali, particolarmente raccomandati alle persone ad alto rischio di complicanze o di ricoveri correlati all’influenza: i soggetti di età pari o superiore a 65 anni, le donne in gravidanza e nel periodo “postpartum”, soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti e familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze. Il vaccino contro l’influenza è fortemente consigliato ai donatori di sangue, i soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (medici e personale sanitario di assistenza, forze di polizia, vigili del fuoco e lavoratori particolarmente esposti) e a chi per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, veterinari, macellatori, addetti al trasporto di animali vivi, ...). Il vaccino antinfluenzale non deve essere invece somministrato ai “lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età). La vaccinazione della mamma e degli altri familiari è una possibile alternativa per proteggerli in maniera indiretta. Non può esswere somministrato neanche ai soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino”. La campagna vaccinale ormai è partita nelle Regioni. In Veneto, nell’ambito dell’attività dei Medici di Medicina Generale, la vaccinazione antinfluenzale è iniziata il 2 novembre, utilizzando 1 milione 688 mila dosi acquistate in vista della campagna vaccinale. La loro attività sarà rivolta agli assistiti che ne hanno diritto per età o patologia. Al vaccino antinfluenzale potrà essere abbinata la terza dose di quello contro il Covid (sarà Pfizer, secondo le indicazioni nazionali), da erogare agli over 60 e a eventuali pazienti che presentino particolari condizioni di rischio, trascorsi sei mesi dalla vaccinazione. Vaccinazione anti Covid-19 e quella anti-influenzale, possono infatti essere somministrate in un’unica seduta. “Tenuto conto delle attuali indicazioni espresse dalle principali autorità di Sanità Pubblica internazionali e relativi Comitati Consultivi e dei dati preliminari relativi alla co-somministrazione di vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 con vaccini antinfluenzali, - informa la Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero alla Salute - sarà possibile programmare la somministrazione dei due vaccini, anti-influenzale e anti-SARS-Cov-2, nella medesima seduta vaccinale”. “Il vaccino antinfluenzale – si chiarisce - non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati. Il vaccino inattivato dell’influenza può essere somministrato insieme ad altri vaccini iniettabili, a condizione però che i due vaccini vengano somministrati in siti di iniezione differenti e, comunque, è bene chiedere informazioni al proprio medico curante o al medico vaccinatore”. Anche la Regione Veneto lavorerà poi per intercettare tutti quei soggetti che non hanno ancora aderito alla vaccinazione contro il Covid, magari per incertezza o perplessità. Si cercherà anche di sostenere e proporre la vaccinazione antipneumococcica, per creare la maggior barriera possibile a salvaguardia della salute delle persone nel periodo invernale, quello più a rischio per molte patologie di tipo respiratorio.


Salute

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La testimonianza di Imad Rouita. All’ospedale all’Angelo di Mestre

“Io primo vero allergico a vaccinarmi contro il Covid” Grazie al frazionamento della dose in ambiente protetto, è stato vaccinato in sicurezza e senza sorprese

Allergici al vaccino, come si individuano

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uando ha scoperto di essere tra le tre persone ogni milione a rischiare una reazione allergica al vaccino contro il Covid, gli amici gli hanno detto di lasciar perdere. Ma Imad Rouita il vaccino lo ha voluto a tutti i costi e lo ha ottenuto senza un solo effetto indesiderato con la “vaccinazione frazionata” in ambiente ospedaliero. “Mi sono affidato alla scienza, e ora quei miei amici che non si sono vaccinati per paura, pur essendo invece idonei, ci stanno ripensando”. Imad ha deciso di immunizzarsi sotto osservazione all’Angelo, a Mestre, il primo ospedale ad aver già vaccinato in ambito protetto due soggetti allergici all’eccipiente del vaccino. Nessuno dei due pazienti ha riscontrato effetti collaterali, grazie alla tecnica della “vaccinazione frazionata”. A pochi giorni da Imad è stato vaccinato anche il terzo paziente risultato positivo all’allergene presente nel vaccino, che ha insistito per procedere comunque sotto osservazione. Ma chi è realmente allergico al vaccino? Del migliaio di utenti (provenienti anche fuori dal territorio veneziano dell’Ulss 3) con sospetta allergia, che chiedono comunque di vaccinarsi, solo quattro di questi, dopo i test allergologici fatti all’ospedale di Mestre all’Angelo, sono risultati realmente positivi all’eccipiente presente nel vaccino. Hanno tra i 20 e i 50 anni d’età. L’eccipiente si chiama polietilenglicole (Peg), ed è l’unico elemento presente nel vaccino mRna (Pfizer e Moderna) riconosciuto ad oggi come potenziale allergene. Si tratta di un “ingrediente” che serve a stabilizzare la molecola del farmaco ed è presente in una quantità microscopica all’interno del vaccino. Tre dei quattro allergici hanno deciso di vaccinarsi comunque Tre dei quattro pazienti risultati realmente allergici a questo eccipiente del vaccino, hanno comunque richiesto ai medici una modalità sicura per potersi vaccinare, e l’allergologo mestrino Andrea Zancanaro l’ha proposta: “Secondo la letteratura internazionale la causa principale delle rarissime reazioni anafilattiche al vaccino (tre su un milione) è proprio all’eccipiente Peg, che è diffuso in molti farmaci - spiega lo specialista di Medicina interna dell’Angelo -. Rappresenta ad esempio il principale ingrediente di un lassativo ampiamente diffuso in ambito ospedaliero, anche per la preparazione degli esami in endoscopia. Gli allergici veri, considerati tali a questo allergene del vaccino, sono una frazione irrisoria”. Come funziona la vaccinazione frazionata “Con questa modalità, - spiega ancora lo speciali-

sta - ogni dose viene divisa in tre iniezioni somministrate in ambito ospedaliero a distanza di 20 minuti l’una dall’altra. Il paziente resta poi in osservazione per un’ora. L’efficacia è uguale, ma la tollerabilità è molto più alta. Siamo sicuramente i primi del Triveneto a proporla a chi ha l’allergia alle componenti del vaccino. Non ho sentito parlare finora di cose simili, nemmeno in altre parti d’Italia”. Imad, il primo allergico a vaccinarsi Imad Rouita, veneziano, 27 anni, si è presentato al centro vaccinale di Mirano il 23 luglio scorso per la prima dose del vaccino. Durante l’anamnesi ha riferito al medico vaccinatore di aver avuto in passato una reazione allergica al famoso lassativo contenente il Peg. Il medico gli ha detto che prima di essere vaccinato avrebbe allora dovuto andare dallo specialista per verificare la presenza e l’intensità di questa allergia. “E così ho fatto - ricorda Imad -. Sono andato dal medico di base che mi ha fatto la prescrizione per la visita allergologica. Mi sono poi recato all’Angelo e il dottor Zancanaro, dopo il test, mi ha diagnosticato l’allergia al Peg. Non mi rassegnavo. ‘Io voglio vaccinarmi dottore’, gli ho detto. E lui mi ha proposto la vaccinazione frazionata”. Il 23 agosto Imad ha fatto la prima dose di Pfizer al pronto soccorso dell’ospedale, divisa in tre iniezioni. “Nessuna reazione, nessun fastidio”. Due settimane fa ha fatto sempre lì la seconda dose, ancora una volta frazionata in tre parti. “Anche qui, nessun disturbo. Sono grato ai medici e alla scienza. Grazie a loro anche io sono protetto. Non sono stato forzato da nessuno, anzi. I miei amici mi dicevano di no, i miei genitori di sì, i medici mi hanno lasciato libero. Io volevo farmi subito il vaccino. Poi il pericolo di una reazione allergica mi ha per un attimo intimorito. Però, con il monitoraggio fatto qui, ero sicuro che non mi sarebbe successo niente. Ai no vax e agli indecisi dico: vi ho dimostrato che le vostre paure sono infondate. Vale davvero la pena rischiare di non proteggersi?” “Chi è davvero allergico al vaccino - commenta il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato - non solo si vuole vaccinare, ma nel nostro ospedale hub lo può fare in sicurezza e senza reazioni avverse. Persone come Imad sono simbolo della generosità verso l’intera comunità: superano la paura, i pregiudizi e gli ostacoli che incontrano lungo la strada, affidandosi alla medicina. Questi dati ci insegnano non solo che la vera controindicazione al vaccino ha un’incidenza irrisoria, ma che anche questa controindicazione può essere superata con l’aiuto della scienza”.

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a mesi arrivano all’ambulatorio di allergologia dell’ospedale di Mestre all’Angelo con regolare prescrizione medica due tipologie di pazienti: quelli che potrebbero presentare delle controindicazioni alla somministrazione del vaccino su valutazione del medico di famiglia o del medico vaccinatore del centro vaccinale, e quindi non ancora vaccinati, oppure i pazienti che hanno avuto una qualsiasi reazione indesiderata dopo la prima dose (che potrebbe essere di natura organica o psicosomatica). A questo punto i pazienti hanno la possibilità di indagare la sospetta allergia con il test intradermico, fatto in ambulatorio. Da inizio campagna vaccinale si sono presentati circa un migliaio di utenti, che occupano ormai la stragrande maggioranza dell’attività di allergologia. La vaccinazione frazionata è anche per chi ha paura. “Li valutiamo nel nostro Ambulatorio di allergologia e immunologia clinica e identifichiamo chi è effettivamente allergico - spiega il primario di Medicina interna dell’ospedale dell’Angelo Fabio Presotto -. La quasi totalità di chi presenta una qualsiasi allergia, non è allergico all’eccipiente Peg e quindi tollera bene il vaccino. Sono persone che hanno espresso il forte desiderio di essere vaccinate comunque, nonostante persista in loro il timore di avere reazioni avverse. Abbiamo raccolto anche questi fabbisogni e siamo riusciti gradualmente a vaccinarle in ambiente protetto ospedaliero”.


Salute

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La mostra itinerante. Inaugurata a Padova il 7 novembre, fino a giugno toccherà tutte le province

“Andràtuttobene”, la pandemia raccontata dai bambini veneti E’ stata presentata a Venezia dal governatore Zaia: 838 disegni, sculture, messaggi e anche un video per esprimere paure, sofferenze ma anche speranze vissute dai più giovani nel tempo del Coronavirus

Ulss 6 Euganea. Eseguito ad una paziente di 82 anni

All’Ospedale di Piove di Sacco intervento di artroprotesi bilaterale di anca per via anteriore mini-invasiva

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n intervento di sostituzione protesica bilaterale simultanea, per via mini-invasiva anteriore, è stato eseguito all’Ospedale di Piove di Sacco su una paziente di 82 anni con frattura del collo del femore bilaterale. “La paziente ha avuto un’ottima ripresa clinica e funzionale - spiega il dottor Davide Pernice, direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia e Traumatologia - senza il ricorso a trasfusioni di emazie durante la degenza. Tale risultato clinico è un’ulteriore conferma della sicurezza e dei numerosi vantaggi della sostituzione protesica all’anca per via anteriore mini-invasiva eseguita di routine presso il nostro reparto”. L’artrosi dell’anca è una patologia debilitante che colpisce una cospicua fetta della popolazione sopra i 55 anni. Molti pazienti che ne sono affetti necessitano di sostituzione protesica dell’articolazione, che è diventata uno degli interventi più frequenti nella chirurgia ortopedica. “Esistono diversi accessi chirurgici per il posizionamento della protesi. Tuttavia, nell’ultimo decennio si è diffuso sempre più l’accesso anteriore mini-invasivo che presenta vantaggi non indifferenti. Il principiale - prosegue Pernice - è rappresentato dal risparmio muscolare: tale via, al contrario dell’accesso laterale e posteriore, non stacca le inserzioni muscolari e questo si traduce in ridotte perdite ematiche intra e post-operatorie, minor dolore e un più rapido miglioramento delle condizioni cliniche generali. Inoltre nel post-operatorio il risparmio muscolare porta ad una migliore motilità dell’anca e ad un migliore recupero della deambulazione fisiologica”. Di fatto, i pazienti operati di artroprotesi dell’anca per via anteriore riescono a riprendere la deambulazione in poco tempo dopo l’intervento chirurgico (meno di 24 ore), con un’ospedalizzazione ridotta. Un altro vantaggio, in casi selezionati, è la possibilità di eseguire la protesi bilaterale dell’anca durante lo stesso tempo chirurgico con provata sicurezza e basso tasso di complicanze.

n tutto 838 disegni, 54 disegni tridimensionali, 13 sculture, 76 pensieri e messaggi e anche un video messaggio per raccontare 20 mesi di pandemia, visti attraverso gli occhi e vissuti con la sensibilità dei bambini e dei ragazzi veneti. “Andràtuttobene” è la mostra delle opere realizzate dai più piccoli, i giovanissimi durante il periodo della diffusione del Coronavirus. Presentata a Venezia a fine ottobre e inaugurata il 7 novembre a Padova, l’esposizione sarà itinerante e, fino al prossimo giugno, sarà allestita nei “salotti buoni” più prestigiosi dei capoluoghi delle province venete per concludersi con una tappa speciale a Vo’, città diventata simbolo della battaglia contro il Covid. “Questa esposizione è una promessa mantenuta. La tragedia del Coronavirus ha causato sofferenze e lutti, ha visto un impegno eccezionale della nostra sanità e delle altre istituzioni coinvolte. Ma se parliamo del disagio a cui si è accompagnata, un prezzo altissimo è stato pagato da coloro che hanno perso mesi e mesi di libertà da bimbi o da adolescenti. La mostra non è l’occasione per festeggiamenti o celebrazioni perché la pandemia non è ancora finita ma è un momento per dire che ce la faremo ad uscire da questa situazione, ripetendo il messaggio più ricorrente tra quelli inviati dai giovanissimi: andrà tutto bene”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha presentato il progetto, donato dallo Studio Adriani e Rossi di Thiene e realizzato dal Teatro Stabile del Veneto. La presentazione a Venezia, è avvenuta nell’ambito del convegno nazionale “La pandemia vista con gli occhi di …” cui hanno partecipato il Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, il Presiden-

te dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Giorgio Palù, e il Direttore del Policlinico Militare di Roma, Roberto Rossetti. Nello specifico è stata illustrata oltre che dal Governatore, da Francesca Russo, direttore della Direzione regionale Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria, Carmela Palumbo, direttore generale Ufficio scolastico regionale, e Gianpietro Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto. Le restrizioni legate alla pandemia hanno sicuramente avuto un impatto rilevante nei bambini, dai più piccoli

La mostra si divide in tre fasce - “Prescolare”, “Scolare” e Young”- e comprende, inoltre, numerose immagini del personale sanitario impegnato nel contrasto al Coronavirus. Seguirà il seguente percorso: Padova, Centro Culturale Altinate – San Gaetano (7-23 novembre); Mestre, Museo M9 (3-22 dicembre); Belluno, Spazio Gesuiti (14-23 gennaio); Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi (4-20 febbraio); Verona, Palazzo della Gran Guardia (427 marzo); Treviso, Palazzo dei Trecento (8 aprile –1 maggio); Vicenza, Basilica

ai più grandi, che sono stati coinvolti nelle loro relazioni e nel loro contesto familiare. “Dall’inizio del lockdown, in pochi giorni sono arrivati – racconta il presidente del Veneto - un migliaio disegni e 320 lettere; non in seguito ad un appello ma spontaneamente. Come in un gioco è iniziata una fitta corrispondenza, fatta di immagini, sculture e altre forme artistiche. È stato il modo dei bimbi di descrivere quello che provavano e vivevano”. Questo evento vuole essere un momento significativo di riflessione su quanto è accaduto negli ultimi venti mesi alla luce dei vissuti riversati dai bambini e dai ragazzi stessi nei loro disegni e nelle loro lettere.

Palladiana (13 maggio – 5 giugno); Vo’ (PD), Festa dei Bambini a Villa Contarini Giovannelli Valier (3-5 giugno). I bambini che non hanno avuto occasione di realizzare la loro opera, in tutte le sedi troveranno fogli e disegni per cimentarsi e quanto realizzato verrà comunque esposto. “Come adulti – conclude il Presidente Zaia – tramite gli occhi di questi piccoli artisti potremo riscoprire la speranza in un futuro migliore. Anche per questo i bimbi veneti meritano un grazie oltre che per aver sostenuto chi era in prima linea. Sono stati parte attiva di questa battaglia contro il Covid sopportando lunghi mesi di didattica a distanza, senza i giochi all’aperto, nella rinuncia forzata all’incontro con i compagni”.


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on-line: NOVEMBRE 2021

Food

Decorare la tavola d’autunno la natura è protagonista La stagione offre diversi spunti per allestire a pranzo e cena dei colorati e saporiti angoli di bellezza e relax

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ncora lontano dalle atmosfere festose di dicembre, novembre si veste del grigio delle prime nebbie della città, del viola dei ciclamini che colorano balconi e finestre, del rosso delle bacche che punteggiano i giardini ormai spogli. Autunno, tempo di pioggia e nuvole, ma anche di colori intensi, foglie che cadono, frutti dal sapore dolcissimo. Una stagione bellissima, dai colori alle atmosfere che ci permette di realizzare decorazioni uniche e ricche di fascino, soprattutto per apparecchiare la tavola. Il miglior modo, infatti, per decorare in maniera semplice una casa è seguendo le stagioni. Apparecchiare una tavola in stile autunnale ed originale non è poi così difficile. Anche la disposizione e la decorazione della tavola è molto importante per accogliere i nostri ospiti. La stagione autunnale e la sua natura offrono diversi spunti per rendere i nostri pranzi dei piccoli angoli di relax e bellezza. La tavola d’autunno è un tripudio di colori e sapori che deve essere rinnovata: i colori pastello tipici della primavera e dell’estate, cedono il passo ai toni dall’arancio e al verde; alle tonalità calde del foliage boschivo e naturale. Quindi dal giallo, arancione, ocra, marrone, fino al rosso. Declinati anche in diverse tonalità. Perciò, per allestire una tavola autunna-

le si dovrà giocare molto con gli oggetti e i complementi da inserire sulla tavola, prendendo ispirazione dai frutti di questo periodo e realizzare decorazioni per trasformare casa in un luogo coloratissimo. Oltre ad essere l’ortaggio di stagione per eccellenza, la zucca può servire per svariate decorazioni. Possiamo ad esempio, richiamare l’ingrediente del nostro menù con delle zucche ornamentali da disporre come centro tavola insieme a qualche ramo di edera. Per una tavolata più rustica, un’idea è utilizzare come centrotavola un tagliere in legno con qualche foglia di cavolo verza su cui predisporre delle zucche di varie dimensioni e forme e qualche candela. Chi ama lo stile scandinavo può scegliere la variante zucca bianca: basta prendere cinque o sei zucche di dimensioni e altezze diverse e dipingerle di bianco. Poggiarle su un ceppo o su un vassoio di legno e aggiungere alcune bacche. Anche il cavolo decorativo si presta per la realizzazione di centrotavola fai da te e addobbi, in cui abbinare fiori di elleboro, rose, pungitopo e rami sempreverdi. La decorazione chiama rami spogli e semi, ma anche il verde del muschio e dei sempreverdi, il viola dei ciclamini. Una soluzione per creare una decorazione della tavola di grande semplicità ma d’effetto pratica

è posizionare al centro della mise en place un fiore con una corolla molto ornamentale, come la calendula e come segnaposto, si possono utilizzare delle fette di tronco con una candela apposta sopra. Anche le castagne sono perfette come decorazioni aggiuntiva al centrotavola: basterà metterne una decina sparpagliate sulla tavola o a piccoli gruppetti di due per dare quel tocco autunnale che cerchiamo. In questo periodo, in generale, nei tessili è consigliato utilizzare toni neutri: il marrone della terra, degli alberi ormai spogli, di noci, mandorle e castagne; il grigio e il tortora del cielo; il rosso del melograno e il bordeaux del vino nuovo. Le stoviglie, per contrasto, è meglio utilizzare il bianco.


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Salute. Come affrontare le “sorprese” dei primi freddi

L’alimentazione alleata del benessere con i frullati dai sapori autunnali E’ necessario adottare le soluzioni ideali affinché le piante non soffrano

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l cambio di stagione comporta variazioni climatiche tali da renderci molto spesso soggetti a raffreddori. Con il cambio di clima, il nostro corpo sente il bisogno di adattarsi al nuovo status e può accadere di sentirsi più spossati e avvertire un senso di perenne sonnolenza. Per rimediare a questa sensazione generale di malessere è utile seguire delle semplici regole come, ad esempio, regolare il ritmo sonnoveglia, svolgere attività fisica e cercare di sfruttare al massimo le ore di luce solare per una passeggiata all’aria aperta in pausa pranzo o dopo il lavoro. Un’altra regola importante da seguire riguarda l’alimentazione: i cibi che mangiamo giocano un ruolo fondamentale per il nostro benessere. Alle volte seguire un’alimentazione equilibrata non basta e in questo ci possono venire in aiuto

anche alcune bevande a base di frutta e verdura, che utilizzino principalmente la tipicità di questa stagione. Attraverso gli abbinamenti giusti per la creazione di frullati autunnali, possiamo ritrovare lo slancio vitale e sentirci più in forma. Il melograno, uno dei simboli dell’autunno, è ottimo non solo in versione succo ma anche in quella frullato di frutta, in particolare se accompagnato dalla mela. Per la preparazione è sufficiente raccogliere i chicchi del frutto in un contenitore, tritateli con un frullatore a immersione e filtrare il succo ottenuto con un colino. A questo punto versare il contenuto nel boccale insieme a una mela e frullate fino a ottenere un composto cremoso. Prima di gustarlo è consigliabile farlo riposare in un bicchiere qualche minuto insieme a una fetta di limone e una fogliolina di menta. Il cachi, uno dei frutti più amati di questa stagione, è delizioso nel frullato di frutta che si prepara mettendo nel boccale una mela, il succo di un’arancia, di mezzo limone, un cucchiaio di cacao e un bicchiere d’acqua oppure di latte. Per la preparazione di questo frullato di frutta e verdura di stagione, basterà essere muniti di un frullatore ed inserire al suo interno una mela, una verza ed un cucchiaino di miele. Quando avrete raggiunto un composto omogeneo, versatelo in un bicchiere. Otterrete un succo dall’alto potere nutritivo, perché ricco di vitamine, sali mine-

rali e antiossidante Ebbene sì è possibile preparare succhi, frullati ed estratti anche di cavolo nero, l’importante è saper miscelare sapientemente alcuni ingredienti per rendere le bevande buone ed evitare che siano amare e di cattivo gusto. Per prepararlo è necessario tagliare le foglie di cavolo nero, eliminando la nervatura centrale, ed inserirle in un boccale insieme alla valeriana, al succo di limone, una banana, i due datteri a pezzi, lo zenzero ed infine il latte. Per ottenere un risultato ancora più dolce, è consigliato aggiungere un cucchiaio di sciroppo d’agave.


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Le ricette. E’ ampia la scelta di prodotti di stagione e del territorio

Autunno a tavola, un tripudio di sapori L

’autunno offre il meglio per la tavola. È uno dei periodi più ricchi per quanto riguarda l’arte culinaria, con ingredienti straordinari e ricette gustose. Se c’è qualcosa che può dare conforto quando l’autunno inizia a condizionare le nostre giornate che si accorciano e rinfrescano, è cimentarsi in cucina con ricette semplici e sfiziose per portare in tavola le verdure di stagione. È la stagione più amata dai cuochi, quella che va da settembre a dicembre, e che colora le tavole con i toni più caldi, dal giallo della polenta bollente all’arancio di zucche e cachi, passando per il bruno di funghi e castagne fino ai verdi di broccoli, broccoletti e cime di rapa. Sono solo alcuni dei frutti e della verdura di stagione che la natura offre a novembre, preziosi per la nostra salute perché ricchi di fibre e vitamine necessarie in questo periodo dell’anno per fortificare le difese immunitarie. Ma l’autunno, con i suoi nuovi prodotti della terra, è il periodo dell’anno dedicato alla riscoperta di piatti ricchi di tradizione e storia. Ogni famiglia ha i propri ingredienti segreti. Di seguito alcune ricette che ben rappresentano in questo periodo dell’anno la Regione Veneto. Una stagione che tinge tutto dei toni sfumati del giallo, rosso, arancione e marrone e che ci regala prelibatezze per il palato. Piatto tipico della tradizione contadina veneta, la Pasta e Fagioli è un primo piatto morbido e gustoso, perfetto per un pranzo o una cena in famiglia. La ricetta è molto facile e i pochi ingredienti previsti contribuiscono a esaltare il sapore di questo piatto autunnale. Mettete in ammollo i fagioli secchi in acqua fredda per una notte. Il giorno dopo, tritate la carota, la cipolla, il sedano e gli aghetti di rosmarino e rosolate il trito con tre cucchiai d’olio. Scolate i fagioli e sciacquateli, uniteli al soffritto e lasciate insaporire per un paio di minuti. Aggiungete le patate a cubetti, il gambetto di prosciutto, due litri d’acqua e portate ad ebollizione. Aggiungete il concentrato di pomodoro e poco sale e cuoceteli per circa due ore. Frullate metà dei fagioli e rimetteteli sul fuoco aggiungendo i ditalini e portate a cottura. Alla tradizione della cucina popolare si può aggiungere una nota di colore e di sapore con la crema di zucca, che rende ancora più vellutato il minestrone che accompagna la pasta. Un trionfo di gusto e di sapori della terra. Un piatto che permette di gustare in modo un po’ diverso dal solito questi straordinari prodotti novembrini ricchi di proprietà benefiche per la salute.

Deliziose foglie di verza ripiene di carne, per un piatto unico dal sapore irresistibile, sono i verzolini un piatto tipico di tutto il nord Italia. Questi involtini fanno parte di quelle ricette di una volta che vengono tramandate nelle famiglie e che ognuno poi adatta in tante varianti. Un segreto comune è che la verza, per essere morbida e avvolgere gli involtini al meglio, si utilizza solo dopo una gelata. In acqua bollente scottare le foglie di verza, calcolate tre foglie a persona. È importante scegliere le foglie più interne e morbide. Attenzione alla dimensione delle foglie, l’importante è che non siano troppo piccole perché dovranno avvolgere il ripieno. A parte preparate il ripieno cuocendo la carne tritata, con olio

Dalla tradizione veneta un piatto tipico come la pasta e fagioli è sempre un successo, insieme alle sfoglie di verza ripiene e alla dolcezza della torta fregolotta

e lo spicchio d’aglio, noce moscata e della verza tagliata julienne per ammorbidire il ripieno. A fine cottura aggiungere l’uovo, il parmigiano e regolate di sale e pepe. Su un piano stendete tutte le foglie di verza e dividete l’impasto ponendolo al centro, poi richiudete le foglie come fossero tanti pacchetti e, aiutandovi con lo spago, sigillate gli involtini così che l’impasto non scappi. Potete cuocerli sia in forno che in padella. Per farlo in padella, mettete un cucchiaio d’olio e una noce di burro, fateli soffriggere lentamente e posizionate i verzolini. Passiamo ad un dolce tipico della Marca Trevigiana: la torta fregolotta, deliziosa nella sua estrema semplicità. Le origini di questo dolce si perdono indietro nel tempo. E’ un dolce che si poteva preparare utilizzando i semplici prodotti del territorio che si avevano facilmente a disposizione: farina, panna e zucchero. Il suo nome deriva dal modo in cui la torta viene preparata: l’impasto, infatti, va spezzettato fino ad ottenere delle grosse briciole, le fregole appunto. In alcune zone è possibile trovarla con il nome di torta “rosegota” dato il suo aspetto irregolare. È un dolce che richiama alla convivialità: pezzettoni di dolce che si prendono con le mani e si sgranocchiano chiacchierando. Per la preparazione iniziate setacciando la farina e il sale all’interno di una ciotola capiente aggiungete lo zucchero e mescolate bene. In una ciotola separata versate la panna e disponete quindi, accanto ai due contenitori, uno stampo a cerniera precedentemente imburrato. Bagnate quindi le dita delle mani nella panna e appoggiatele sull’impasto di farina e zucchero in modo da raccoglierne un po’. Sfregate le mani l’una con l’altra così da ottenere delle briciole di pasta che lascerete cadere direttamente nella teglia imburrata. Proseguite in questo modo fino a terminare la farina a vostra disposizione. Distribuite l’impasto su tutta la teglia in modo da realizzare uno strato uniforme. L’ultima fase è cucinare in forno preriscaldato a 160° per 1 ora circa, o comunque fino a che la superficie del dolce avrà assunto un bel colore dorato. Per questa ricetta che si gusta con piacere a colazione, come spuntino da sgranocchiare con un caffè, a merenda e come dessert, oppure con un buon bicchiere di moscato o di passito, la cosa importante è condividerla fino all’ultima “fregola”.


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Idee in cucina. Verdure cotte, stufate o al forno, zuppe e timballi

I colori e i sapori di novembre scaldano il corpo e l’anima L

’Estate di San Martino con i suoi colori caldi, le abbondanti piogge e la scoperta di una natura che si prepara alle giornate più rigide, danno il benvenuto al mese di novembre, periodo di transizione verso i mesi più freddi. Ricco di fascino e allo stesso tempo di malinconia, i colori e i sapori autunnali sono al loro culmine e anticipano i cibi tipici invernali, cambiando volto ai banchi dei nostri mercati. Le fresche insalate estive lasciano il posto a verdure cotte, stufate o al forno, in timballi, zuppe, e altre ricette che scaldano corpo e anima. In questo mese ritroviamo in tavola tanta frutta e verdura gustosa e nutriente, che aiuta il nostro corpo ad abituarsi gradualmente all’abbassarsi delle temperature. Per gustare al meglio un alimento è bene consumarlo nel corso della sua stagionalità. Oltre alle verdure classiche come lattuga, cicoria oppure gli odori come carota, cipolla e sedano, a novembre si va sempre più nella stagione delle crucifere: broccoli, cavolfiori, verze, cavoli cappuccio, cavoletti di Bruxelles. A dare una mano al nostro sistema immuni-

tario ci pensano i cavoli che, accanto a verze e broccoli, sono un’ottima fonte di vitamina C, A e B, ma anche di ferro, acido folico e sali minerali come potassio e magnesio. Tipica pianta autunnale, il cavolfiore, con il suo colore verde accesso è un piacere vederlo padroneggiare sui banchi del mercato. Cucinato al gratin ma anche al vapore aggiungendo un po’ di olio a crudo e qualche goccia di limone, il cavolfiore ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie antiossidanti, è depurativo ed è anche indicato in casi di diabete. Non può mancare nelle nostre buste della spesa il cavolo nero, da utilizzare nella preparazione di una deliziosa zuppa, ma anche a crudo, in insalata o con la pasta. Ma non solo: rape, barbabietole e sedano rapa, patate novelle, topinambur e funghi, e ancora zucca e poi i primi finocchi e carciofi. Le bietole, anche rosse, gli spinaci e le cicorie per gli amanti delle verdure a foglia, l’indivia belga. Spazio anche al radicchio, dal tipico retrogusto amarognolo. A seconda della varietà può assumere forme e colori differenti: da Treviso arriva il radicchio tardivo (disponibile fino a marzo);

Chioggia offre il radicchio con la tipica forma “a palla”; infine, il “veronese”, radicchio dalla forma tondeggiante e una punta leggermente allungata. Ma stagionale non tocca solo il mondo vegetale. I nostri splendidi mari, anche nel corso del mese di novembre, donano una consistente e variegata quantità di pesce. Anche i pesci hanno la loro stagione, collegata alla loro riproduzione. Il mare, infatti, proprio come la terra ha un suo ciclo vitale da rispettare e preservare: ecco, dunque, che prestare attenzione alla stagionalità del pesce oltre che alla sua provenienza diventa importante. Spazio, quindi, ad anguille, cefali, sardine e sogliole, una piccola rappresentanza ittica ma sicuramente in grado di onorare al meglio le nostre tavole. Passando alla frutta aprono le danze arance, cachi, castagne, kiwi, mandarini, mele. Per gustarsi la stagione, sulle tavole o davanti al caminetto, non possono mancare le castagne ricche di virtù e di sali minerali. Perfette bollite oppure arrostite sono ideali per combattere la stanchezza e per rinforzare il sistema immunitario. A colorare le fredde giornate novem-

brine ci pensano ancora uva e gustosi fichi d’India. Tra i frutti di stagione ci sono anche le mele. Croccanti e succose, sono tanti i modi per apprezzare il loro sapore zuccherino: crude, cotte al forno, caramellate, tagliate a dadini e utilizzate per la preparazione di dolci di stagione come strudel e soffici torte di mele. Tantissimi altri i prodotti rendono allegra e vivace la stagione autunnale, dall’olio nuovo al vino novello, ma anche il tartufo, celebrati in tutta Italia in sagre e mercati.


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Veneto

Archeologi per un giorno nel Delta del Po di Renato Malaman

L’esperienza di scavo accanto agli studenti di Ca’Foscari a San Basilio e quella di poter toccare con mano i reperti del Museo di Adria, arricchiscono la proposta turistica dell’area, famosa per le sue bellezze naturali, come il Giardino Botanico di Caleri e le valli di Rosolina

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’ un’idea nuova che profuma di antico. Natura e archeologia insieme, per raccontare il Parco regionale veneto del Delta del Po attraverso le sue bellezze, ma anche mettendo in vetrina la sua storia riportata alla luce. Nel senso letterale del termine, perché oggi contribuiscono a raccontarla anche i reperti e le testimonianze di vario genere dissotterrati nel corso di recenti campagne di scavo (in particolare quelle in corso a San Basilio di Ariano Polesine), accanto a quelli che da tempo impreziosiscono il Museo Archeologico Nazionale di Adria. Natura e archeologia strette in un binomio su cui enti e tour operator locali stanno puntando molto, stimolati da anche da programmi di cooperazione europea, come il Value (in atto fra Italia e Croazia), che offrono buone opportunità. Una significativa collaborazione fra le due sponde dell’Adriatico, mare a cui ha dato il nome proprio Adria. Eccole alcune idee nuove per arricchire il turismo di prossimità. “Vietato non toccare”, per esempio: è lo slogan che connota uno dei laboratori più originali del Museo di Adria. Dà la possibilità di toccare con le proprie mani alcuni reperti, guidati dall’archeologo che ti spiega il valore e la storia di quell’oggetto. Un’emozione unica. Il museo di Adria è l’input per cogliere, attraverso i preziosi oggetti di bronzo, ambra, oro e vetro che custodisce, l’antica vocazione commerciale di quest’area. La città è sorta nel VI secolo a.C. come porto fluviale etrusco, crocevia dei commerci con le navi provenienti dalla Grecia alla ricerca di materie prime. Adria mantenne anche in età romana il ruolo di cerniera fra Oriente e Occidente. Destano meraviglia l’Eracle di Contarina e la Tomba della Biga, che custodisce tre cavalli sacrificati. Nella vicina San Basilio, famosa per la sua chiesa romanica del IX secolo e il suo museo, si può diventare archeologi per un giorno, grazie all’Università di Venezia, negli scavi dell’antica stazione di posta romana della via Popillia, antica strada fra Adria e Ravenna. Il visitatore può scavare con gli studenti dell’Università Ca’ Foscari. “Un progetto che - spiega Giovanna Gambacurta, docente di Etruscologia – non è riservata solo alle scuole”. A San Basilio c’è pure quanto rimane della “Quercia di Dante”, risale a quando il sommo poeta soggiornò all’abbazia di Pomposa. Alcuni

Studenti di archeologia dell’Università di Venezia impegnati negli scavi di San Basilio, nell’area dove sorgeva una stazione di posta romana lungo la via Popilia. Qui sopra: reperti esposti al Museo Archeologico Nazionale di Adria. Sotto: due suggestive immagini della valli di Rosolina al tramonto, uno scorcio di Adria, l’idrovora-museo di Ca’ Vendramin e la coltivazione di ostriche rosa curata da Alessio Greguoldo a Scardovari

suoi frammenti sono stati racchiusi nell’installazione di “gocce di memoria”, a due passi dagli scavi. E poi c’è la natura. Al Giardino botanico litoraneo di Caleri, a Rosolina Mare, riserva della biosfera Unesco dal 2015, ci sono 4 chilometri di sentieri, tra i profumi della pineta, fra acqua dolce e salata. Dalla terraferma si passa dalle dune fossili, residuo dell’antica linea di costa, agli argini e alle golene del Po, fino alle valli da pesca e alle lagune che lambiscono il mare. Segnalati oltre 350 tipi di volatili e una straordinaria varietà botanica. L’immersione a 360 gradi nella magia del Delta la regala il tramonto. Per goderlo appieno l’ideale è una pedalata lungo la via delle Valli, uno dei più bei percorsi ciclabili d’Italia. La storia della lotta dell’uomo contro il mare che caratterizza il Delta del Po è ben raccontata al Museo regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin, a Taglio di Po. Il Delta è uno dei territori più recenti d’Italia, nato dopo il Taglio di Porto Viro nel 1604, quando la Serenissima deviò il corso del fiume per evitare l’interramento della propria laguna. L’idrovora, a cavallo fra ‘800 e ‘900, ha consentito di bonificare il comprensorio dell’isola di Ariano, rendendo abitabili e coltivabili i ter-

reni vicini. Qui si possono visitare le antiche caldaie a vapore e le pompe centrifughe, la vecchia officina, gli archivi e la caratteristica ciminiera. C’è una tradizione popolare che lega la memoria popolare e il presente: è quella dell’ocarina e dei giocattoli fabbricati con l’argilla di golena. A Grillara di Ariano c’è il museo laboratorio gestito da più generazioni dalla famiglia Fecchio, allestito in una fattoria didattica dove, oltre a conoscere la storia dei giocattoli in argilla, dei fischietti e delle ocarine in terracotta, è possibile costruirsi il proprio strumento con l’aiuto dei padroni di casa. Un bel souvenir da conservare a ricordo del Delta del Po veneto. E la gastronomia? Imperdibile le escursioni in barca nel Delta, come le uscite di ittiturismo. O visitare le coltivazioni di ostriche rosa nella Sacca di Scardovari. Alcuni ristoranti consigliati: Osteria Arcadia a Porto Tolle, Baraonda e Sette Mari di Porto Viro, In Marinetta di Rosolina, Molteni e Allo Scalo di Adria. Infine l’agriturismo Ca’ Ramello di Ariano Polesine. Ad Adria l’albergo Stella d’Italia il prossimo anno compie 100 anni, lo stesso traguardo tagliato quest’anno da Molteni, ristorante e albergo ancora a gestione squisitamente familiare.


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Film e serie tv visti da vicino

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a cura di Paolo Di Lorenzo

“Vita da Carlo”: come essere Verdone

Nuova piattaforma per serie tv gratis

Sopra Carlo Verdone (fotografia: Riccardo Ghilard)

L

’immagine pubblica di Carlo Verdone è quella di un uomo generoso e sempre disponibile. A chi gli chiede di scattare un selfie per strada, oppure autografi negli autogrill, Carlo non si nega mai. Il prezzo di questa costante ribalta è una vita privata estremamente frugale, scandita da ritmi sempre uguali, quasi come una prigione. O una commedia. Sono iniziate a metà maggio le riprese di “Vita da Carlo”, la serie tv di e con Carlo Verdone per Amazon prime video diretta dallo stesso Verdone con Arnaldo Catinari. Commedia in dieci puntate, “Vita da Carlo” è la prima serie scripted che Amazon realizza in Europa, come affermato da Georgia Brown, direttrice delle produzioni originali Prime per l’Europa. La serie ha anche il primato di essere il progetto europeo di maggior rilievo per il colosso dell’e-commerce, che con Carlo Verdone alza l’asticella dei talenti di cui si avvale per le proprie produzioni locali. Nei panni di una versione scanzonata di sé stesso, Carlo Verdone rivela per la prima volta la sua sfera più intima, composta da una ridotta cerchia di conoscenti, uno più bizzarro dell’altro. C’è anche l’amore, quello per una farmacista, sbocciato - guarda caso - in un luogo a lui molto caro, la farmacia del quartiere. Ma quando arriva la proposta di candidarsi a sindaco di Roma, la vita di Carlo avrà dei risvolti ancor più comici e imprevedibili. Nella serie c’è spazio anche alla passione per la medicina, studio privato e rigoroso cui Verdone si dedica sulle carte dei congressi di settore. Questo interesse personale gli è valso una laurea honoris causa in farmacia, insignitagli dall’università di Napoli Federico II due anni fa. Oltre alla presenza di Anita Caprioli confermata dallo stesso Verdone, nel cast di “Vita Da Carlo” ci saranno anche Max Tortora, Monica Guerritore, Antonio Bannò, Filippo Contri, Giada Benedetti, Maria Paiato, Claudia Potenza, Andrea Pennacchi e Caterina De Angelis, l’attrice figlia di Margherita Buy.

È

nata Serially, piattaforma streaming gratuita tutta dedicata a contenuti internazionali inediti in Italia. L’idea è di due imprenditori, Alessandro Mandelli e Massimo Vimini, che puntano a soddisfare le esigenze degli utenti italiani. Serially offre titoli internazionali di successo in prima visione per l’Italia e disponibili in streaming. Il palinsesto, al momento, vanta 13 serie tv che vedono tra i protagonisti alcuni dei volti più noti dell’ultimo periodo, come Esther Acebo (Stoccolma de “La casa di carta”) e Miguel Bernardeau (Guzman di “Élite”) e doppiatori di consolidata esperienza e da voci note a livello nazionale, come il famoso cantante Shade. L’offerta verrà ampliata di ulteriori 10 titoli entro la fine dell’anno. Il punto di forza dell’offerta di Serially è indiscutibilmente la visione a costo zero. Secondo l’istituto di ricerca 2B Research, circa il 70% degli utenti è disposto a visionare spot pubblicitari per guardare serie tv in streaming a costo zero. Spiega Massimo Vimini: “Abbiamo sviluppato un sistema efficace di doppiaggio e sottotitolazione; la seconda, invece, è data dalla centralità di offrire un servizio gratuito agli appassionati di serie tv. Avvalendoci del modello Avod, abbiamo potuto rendere tutti i titoli completamente gratuiti”. “Serially è un progetto su cui stiamo lavorando da diverso tempo e per il quale abbiamo studiato in maniera approfondita il mercato, il nostro target e le sue esigenze, anche in occasione del Mipcom di Cannes” dichiara Alessandro Mandelli. “Siamo partiti da una ricerca che ha visto coinvolti in prima persona gli utenti, attraverso la piattaforma Clab creata con 2B Research. Questo ci ha permesso di essere certi dell’apprezzamento della lista di titoli di alto livello prodotti da importanti player del mercato internazionale che proporremo. L’obiettivo di Serially, infatti, è quello di una community di appassionati fidelizzati per continuare a crescere, arricchendo la propria offerta di titoli di interesse per gli utenti italiani.”


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A tavola

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Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura Insalata bicolore allo zenzero Ingredienti: 1 rapa rossa - ½ sedano rapa - il succo di ½ limone - 2 cm. di radice di zenzero - olio e sale q. b. Preparazione: grattugiare la rapa rossa in una ciotola, il sedano rapa in un’altra ciotola, condire con sale, olio e succo di limone. Disporre nel piatto o meglio in una ciotolina i due colori a ventaglio e guarnire con lo zenzero grattugiato.

Pappardelle alla rapa rossa

Crumble salato di rape rosse e cipolle

Ingredienti: 400 g di farina - 50 g circa di rapa rossa - 2 uova - 3 porri - 1 C di rosmarino tritato - 1 C di semi di papavero - olio e sale q. b. di farina - 50 g circa di rapa rossa - 2 uova - 3 porri - 1 C di rosmarino tritato - 1 C di semi di papavero - olio e sale q. b.

Ingredienti: 3 cipolle rosse - 2 barbabietole rosse 50 g di nocciole tritate - 50 g di farina di riso - 40 g di farina di mais tipo fioretto - 1 C di zucchero di canna - 1 C di timo - un pizzico di peperoncino - olio e sale q. b. - 4 stampini da forno.

Preparazione: impastare la farina con la rapa frullata e le due uova, coprire e lasciare riposare l’impasto per almeno un’ora. Passato questo tempo, stendere la pasta a uno spessore di due millimetri e ricavare delle pappardelle corte. Affettare finemente i porri (tenere da parte 2 foglie esterne per guarnizione), condirli col rosmarino tritato, un filo d’olio e il sale, rosolarli per circa 10 minuti e poi frullarli, diluendo con poca acqua per ottenere una salsa morbida. Lessare le pappardelle per 3-4 minuti e condirle coi porri. Poi distribuirle nei piatti cospargendole coi semi di papavero precedentemente tostati per 5 minuti a calore basso; guarnire con filetti di porro a fantasia.

Preparazione: mettere ad appassire per 10 minuti le cipolle affettate con un po’ d’olio in una padella col coperchio, grattugiare le rape con una grattugia a maglia larga. Impastare la farina di riso e la farina di mais, le nocciole tritate, una presa di sale, il peperoncino e lo zucchero di canna fino a ottenere dei grumi irregolari dai 2 ai 5 mm. circa di diametro. Amalgamare le cipolle alla rapa grattugiata, spennellare d’olio gli stampini, quindi riempirli per poco più della metà e disporvi sopra il composto grumoso, cospargendolo con qualche fogliolina di timo. Infornare a 180°C per 15-20 minuti. Portare gli stampini in tavola, oppure rovesciarli nei piatti in modo da far risaltare il bel colore viola delle rape e cipolle.

Carmen Bellin Educatore Alimentare dell’Associazione Culturale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cucina, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubblicato Metti una sera a cena libro di ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi della natura. LA BIOLCA · www.labiolca.it info@labiolca.it · tel. 049 9101155

Note

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio · c = cucchiaino g = grammo · kg = chilogrammo L = litro · dl = decilitro olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva q.b. = quanto basta.


Oroscopo

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Ariete Equilibrio e stabilità sono le parole vincenti nel lavoro. Più agitate le acque nella sfera affettiva ma saprete come calmarle e riportare la tranquillità necessaria

Novembre

Toro Una fase di stanchezza condizionerà il vostro rendimento in ambito lavorativo, sarete invece molto brillanti nella vita sociale

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Bilancia Si risolve una fase di conflitti e se ne apre una estremamente favorevole ed entisuasmante. Gli obiettivi che vi siete posti sono a portata di mano

Scorpione

Si respira un’atmosfera più raccolta e calorosa che favorisce intese e nuove amicizie in un clima di auspicata normalità

Riceverete le tanto attese notizie che vi consentiranno di partire alla grande. Il mese di novembre sarà decisamente favorevole e fortunato

Gemelli

Sagittario

E’ tempo di ripartire con nuovi progetti e rinnovate energie. Ed è il caso di farlo al più presto per intraprendere nuove strade. Puntate tutto su voi stessi, sarete vincenti

Qualche nuvola sul piano degli affetti non comprometterà la qualità delle vostre giornate e delle vostre attività. Vivrete comunque un periodo sereno e costruttivo

Cancro

Capricorno

Sarete messi alla prova ma siete ostinati e riuscirete ad avere la meglio. Vi concederete nuove opportunità sul piano lavorativo ma anche affettivo

Sarete irresistibili soprattutto a causa del vostro saper fare e della ritrovata sicurezza interiore a lungo cercata. La fortuna vi sorride nella vita sentimentale ma anche nel lavoro

Leone

Acquario

In arrivo buone notizie a lungo attese, dopo tanti sacrifici e lunghe battaglie. Nessuno vi volterà le spalle. Anzi, troverete sostegno e incoraggiamento

Avete bisogno di prendervi qualche pausa dopo una frenetica attività. Un tempo necessario per capire esattamente in quale direzione desiderate realmente andare

Vergine

Pesci

Metterete da parte la vostra proverbiale razionalità e vi lascerete trasportare dalle situazioni e dalle emozioni. Potrebbe essere un mese molto ricco per i sentimenti

Avete superato un periodo tormentato e sofferto, ora vi apprestate a vivere un mese più sereno e finalmente vedrete avverarsi i sogni che conservate nel cassetto da un po’ di tempo


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