La Piazza del Camposampierese Ovest aprile 2021

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Salute

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Garden

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on-line:

del Camposampierese Ovest

APRILE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.60

Regione

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Concorsi a Premi

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“Antenne? Non nei luoghi sensibili della città” Il sindaco di Campodarsego rassicura e spiega il piano approvato in consiglio. servizi alle Anche Villanova di Camposampiero al lavoro per il documento

pagg 6 e 20

CAMPODARSEGO

Cittadella scolastica: “In attesa dello studio di fattibilità” SAN GIORGIO DELLE PERTICHE

Teresa Lorenzin, una donna simbolo di impegno e amore SANTA GIUSTINA IN COLLE

La città ringrazia e saluta i suoi medici VILLA DEL CONTE

Al via una task force contro gli incidenti

All’interno del giornale Speciale di informazione a cura di:

Alle pagg. 50-51

La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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ntere categorie produttive stanno vivendo la loro seconda primavera di restrizioni. Aziende, imprenditori e lavoratori che attendono solo di poter ripartire, molti dopo un anno di stop forzato. Ci sono i mondi della ristorazione, degli eventi, i lavoratori dello spettacolo e della moda, delle palestre e delle piscine. Una schiera alla quale sono stati chiesti sacrifici immani, a fronte di aiuti risicati. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

“Una viabilità più proiettata al futuro” R

afforzare la nuova strada regionale 308 e la 47 Valsugana. Gli amministratori locali e fanno squadra per chiedere attenzione nei confronti di due arterie strategiche non solo per la viabilità del territorio, ma per l’intero tessuto economico e sociale. A scendere in campo niente meno che l’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, di Piombino Dese, e i consiglieri dell’Alta padovana a palazzo Ferro Fini di Lega, Lista Zaia e Liga Veneta Giuseppe Pan di Cittadella, Elisa Cavinato di Vigodarzere, Giulio Centenaro di Santa Giustina in Colle e Luciano Sandonà. “Sempre più forti arrivano dai territori padovani le richieste pressanti per una nuova viabilità proiettata al futuro –affermano -. I cambiamenti che la provincia di Padova sta attraversando, dovuti al progetto del nuovo ospedale di Padova Est, ma anche legati alle nuove esigenze delle nostre aziende, produttrici di uno dei pil più alti d’Italia, ci impongono di ripensare le infrastrutture viarie, a partire dalle tre arterie principali: la sr 308, la sp 47 Valsugana e la sr 10 nella Bassa padovana. Da tempo, ormai si parla dell’ampliamento della sr 308 del Santo, una strada nata già vecchia. Non possiamo più aspettare: con la costruzione del nuovo polo ospedaliero di Padova Est, questa infrastruttura sarà fondamentale proprio per il collegamento con la Pedemontana”. A prendere posizione auspicando rapidi interventi erano stati anche il presidente della Provincia di Padova e sindaco di Loreggia Fabio Bui e il sindaco di Padova Sergio Giordani, le organizzazioni economiche e industriali patavine.

Scendono in campo assessore e consiglieri regionali

Mentre la campagna vaccinale prosegue a strattoni, tra continui stop and go, promesse e dubbi, allarmi e annunci, in questo primo quadrimestre del 2021 molti, moltissimi lavoratori e imprenditori sono stati costretti a rimanere alla finestra, a chiudere, a fermarsi ancora, oppure a non ripartire per nulla, come chi è bloccato ormai da più di un anno. Hanno dovuto misurarsi con i bilanci da far quadrare in ogni caso, con i posti di lavoro da salvaguardare, la necessità di programmare un futuro che ancora deve concretizzarsi ma che va comunque programmato. A loro è stato chiesto, per lunghi, lunghissimi mesi, di resistere. Di attende. Di sperare. Finora non hanno certezze, se non quella dei sacrifici affrontati dall’inizio della pandemia. Gli aiuti - chiamiamoli pure ristori o sostegni, poco cambia - si sono rivelati, fino a questo momento un debole rimedio, per molti una vera e propria delusione. C’è chi è sceso in piazza, chi ha aperto per protesta, chi ha chiesto a gran voce di non continuare ad essere dimenticato. Qualcuno ha dovuto anche gettare la spugna. “Fateci lavorare”, è il coro che si alza unanime nella certezza di poter avere tutte le carte in regola e le potenzialità per garantire una riapertura in sicurezza, nell’affrontare una stagione che ci porterà fuori dall’emergenza. Ciò che non è mai venuto meno, in questi mesi, è stata la forza d’animo, la tensione che precede lo scatto, accompagnata dalla creatività e dall’inventiva. Ci sono negozi e attività che anche durante il periodo di chiusura hanno trovato il modo di mantenere il contatto con i propri clienti attraverso incontri on line o eventi social, oppure palestre che hanno reinventato la loro programmazione all’aperto, realtà sportive che hanno trovato forme alternative di allenamento, promotori di eventi che non hanno mai spezzato il filo che li unisce al loro pubblico. Esempi, storie di tenacia e forza d’animo, di idee e di coraggio, che cerchiamo di raccontare anche da queste pagine e sui nostri canali web. Un ringraziamento è doveroso a chi continua a resistere ed è pronto a ripartire.

Nicoletta Masetto

del Camposampierese Ovest

è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Campodarsego, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Villa del Conte, Villanova di Camposampiero e per un numero complessivo di 11.483 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 aprile 2021


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Camposadersego

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Telefonia mobile. Le rassicurazioni del sindaco Gallo: “Dalle scuole alla residenza per anziani fino ai parchi giochi”

Antenne: “Individuati i luoghi non sensibili per l’ubicazione” I

l sindaco di Campodarsego Valter Gallo fa chiarezza sulla questione delle antenne. “I 40 siti sensibili individuati attraverso l’approvazione del piano provvisorio delle antenne con apposita delibera di consiglio – spiega il primo cittadino – sono i luoghi in cui nessuna antenna sarà mai installata. Si va dalle scuole alla residenza per anziani fino ai parchi giochi. Inoltre, accanto ai siti sensibili abbiamo pensato di individuare nello stesso regolamento anche quelli “non sensibili” vale a dire ubicazioni nelle quali già si trovano degli impianti di telefonia e dove, eventualmente, ne potrebbero sorgere altri. Abbiamo cercato, nello stabilire questi siti non sensibili, di privilegiare le aree pubbliche di proprietà dell’ente. Si tratta, pertanto, di spazi come le aree adiacenti ai cimiteri, campi sportivi, zone industriali e aree isolate rispetto adambiti residenziali e centri densamente abitati. Di sicuro, per quanto rientra nelle nostre competenze e secondo quanto stabilito dalla legge, cercheremo di vigilare facendo il possibile affinché gli impianti possano essere installati in luoghi in cui non venga messa a rischio la salute della cittadinanza o ne sia limitato il rischio. È altrettanto chiaro però chel’ente pubblico, come sancito esplicitamente dalla normativa nazionale, non può in nessun modo vietare l’installazione e tanto meno entrare negli accordi coneventuali “privati”. Il sindaco Gallo aggiunge: “In campagna elettorale abbiamo assunto un impegno ben preciso: da subito abbiamo detto che avremmo messo i fondi per dotarci nel più breve tempo possibile di un

Piano antenne per la telefonia mobile del quale il comune era ancora sprovvisto – prosegue Gallo -. Sia chiaro che nessun Comune, compreso quello di Campodarsego, può decidere o vietare autonomamente l’installazione di un’antenna per questo tipo di servizi. Non lo abbiamo deciso noi, ma una normativa nazionale. Inoltre, la stessa Prefettura ci ha dato indicazioni altrettanto precise a riguardo. Ci siamo mossi di conseguenza seguendo questa linea. Non appena la Federazione dei Comuni del Camposampierese, con avanzo di amministrazione, ha messo a disposizione i fondi necessari per la stesura comune del piano delle antenne a favore di tutti e dieci i comuni della federazione abbiamo colto l’occasione e immediatamente aderito”. Gallo si toglie poi un sassolino nei confronti della minoranza. “Non ho apprezzato il voto contrario espresso in consiglio comunale sull’argomento in questione e tanto meno le motivazioni di tale voto con il fatto che, sulla questione, l’Anci non si era espressa chiaramente contro. Noi, come richiesto più volte, abbiamo coinvolto la minoranza fin da subito inviando immediatamente anche a loro la bozza del regolamento prodotta dal professionista. Ne abbiamo parlato assieme in un incontro con lo stesso professionista ed il gruppo di maggioranza, condividendo ogni passaggio, non sono state mossené osservazioni né proposte dal gruppo di minoranza. Quindi è parso davvero inaspettato e privo di fondamento il loro voto contrario in consiglio comunale”. Nicoletta Masetto

Sopra, il sindaco Valter Gallo

Ecco dove non ci sarà alcuna installazione Questi i 40 siti individuati dal Comune come “sensibili”, dunque non idonee all’installazione di antenne: Rsa “Mantegna” Via W. A. Mozart, 1; Primaria “Aldo Moro” Via A. Moro, 10; Primaria “via Verdi” Via Verdi, 87; Secondaria di Primo Grado IC Campodarsego Via G. da Cavino, 2; Materna “Don Bortolo Oregna” Via Giovanni XXIII, 4; Primaria di Bronzola Via Straelle, 2; Materna “San Giuseppe” Via Olmo, 146; Primaria “Mons. A.G. Longhin” Via Bassa II, 70; Materna “San Nicola” Via Maiset, 2; Primaria “S. Pellico” Via Bassa I, 79; Asilo nido “La Cicogna - Villa Menini” Via Pontarola, 21; Materna “Romiat” Via Bassa I, 75; Primaria “Dante Alighieri” Via Caltana, 151; Asilo nido “Il Paese dei Balocchi” Via Bassa I, 227; Materna “Maria Immacolata” Via Caltana, 213; Parco urbano Reschigliano Via Pontarola; Parco giochi Via Moreta; Parco giochi Via Stazione; Parco giochi Via Pietro D’Abano; Parco giochi Via Pascoli; Parco giochi Via Puccini; Parco giochi Via Mozart; Parco giochi Via de Gasperi; Parco giochi Via Strasburgo; Parco

giochi Baden Powell Via Antoniana; Parco giochi Via Papa Luciani; Parco giochi Via Don Baldon; Parco giochi Via Foffani; Parco giochi Via Romiat; Parco giochi Via Marconi; Parco giochi Via Salvo d’Acquisto; Parco giochi Via Rio Tergolino; Parco giochi Via Fanzago; Parco giochi Via Ceron; Parco giochi Via Kolbe; Parco giochi Via San Pio X; Parco giochi Via Perlasca; Parco giochi Via Olmo Lottizzazione: Parco giochi Via Visentini; Parco giochi Via Olmo Tergola.



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Campodarsego

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Bilancio di previsione. Un’opera il cui costo complessivo previsto è di circa 7 milioni di euro

Cittadella scolastica: “Stiamo attendendo lo studio di fattibilità” I

l consiglio comunale, nell’ultima seduta dello scorso 31 marzo, ha approvato il bilancio di previsione. Tra le opere più importanti che l’amministrazione ha messo in cantiere c’è la nuova cittadella scolastica che sorgerà in via Verdi. Un’opera il cui costo complessivo previsto è di circa 7 milioni di euro. Nell’ultima seduta di consiglio, per la prima volta in streaming, sono stati stanziati 240 mila euro per lo studio progettuale definitivo dell’opera. “Stiamo attendendo il completamento dello studio preliminare di fattibilità e l’iter procede passo dopo passo – ha detto Gallo -. Questa è un’opera destinata a caratterizzare il mandato della nostra amministrazione, ma ancor di più il futuro della nostra comunità. La nuova cittadella scolastica è tra

le priorità del nostro programma elettorale e degli interventi della nostra amministrazione. Stiamo concentrando gli sforzi perché il nostro obiettivo, mio e di tutta la squadra di giunta e di consiglio, è quello di veder ultimata l’opera entro il 2025, anno di scadenza del mandato”. La nuova cittadella scolastica, che raggrupperà tutte le scuole, troverà spazio e sviluppo in un’area, a nord dell’attuale istituto di via Verdi, su una superficie di circa 13mila metri quadrati peraltro già destinata a servizi. “La nostra idea è quella di realizzare un progetto ad ampio respirco che sia, soprattutto, condiviso – ha detto Gallo -. Nei vari passaggi coinvolgeremo tutti gli enti e i soggetti direttamente interessate: prima di tutto la scuola, quindi le parrocchie e le famiglie. Oltre ad aule, laboratori e unità didatti-

che sono previsti spazi esterni e sportivi compreso quello destinato alla realizzazione di una palestra”. Il progetto, messo in cantiere già durante la legislatura targata Patron, prosegue ora in

fedele continuità con quanto approntato.“Con la precedente maggioranza si erano destinatiinizialmente 40mila euro per la redazione di un progetto che individuasse nell’area di via Verdi il sito idoneo ad accoglie-

re i circa 700 alunni della primaria del capoluogo e delle frazioni. Era solo l’inizio. Ora, un passo alla volta, arriveremo a realizzare un’opera di importanza fondamentale per l’intera comunità”. (e.r.)


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Campodarsego

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Centro Servizi Anziani Mantegna. Convezione Aulss 6 - Regione Veneto per la nuova rsa

“Soddisfatti dei traguardi raggiunti” A

ccreditamento da parte della Regione Veneto e convenzione con l’Aulss 6 Eugeanea. Il Centro Servizi Anziani Mantegna di Campodarsego, aperto lo scorso 26 ottobre, ha ottenuto nei giorni scorsi due importanti riconoscimenti che lo rendono tra le strutture con elevatissimi standard qualitativi in termini di servizi e ospitalità. Un passo avanti importante per la nuova struttura veneta dedicata alla terza e quarta età, con 96 posti letto. “Siamo particolarmente soddisfatti di questo traguardo non solo per la nostra struttura, ma per il Comune di Campodarsego e per tutti gli anziani del territorio - afferma Silvia Morsoletto, direttrice della struttura e referente per le start up in Veneto di Gruppo Gheron che gestisce la struttura -. Questo significa poter accogliere anziani e persone fragili con integrazione della retta relativa alla quota sanitaria a carico della Regione, un aspetto particolarmente importante in questo difficile momento che pesa sulle famiglie anche a livello economico”. La nuova struttura, Covid-free grazie alla campagna vaccinale che ha visto coinvolti il personale e gli ospiti attualmente presenti e ultimata a inizio febbraio, dispone di 96 posti letto, suddivisi in 36 camere singole e 30 doppie con Tv e bagno privato, ampi spazi comuni ed

L’edificio è stato realizzato con le migliori tecnologie, impianti e standard gestionali di alto livello e tutti gli spazi comuni sono pensati per favorire la migliore fruibilità da parte degli ospiti

Una camera del Centro Servizi Anziani Mantegna

elevatissimi standard qualitativi in termini di servizi e ospitalità. Presso il Centro sono disponibili, inoltre, posti letto anche per brevi “ricoveri di sollievo”, a se-

“Ora possiamo accogliere anziani con integrazione della retta relativa alla quota sanitaria a carico della Regione, con meno spese per le famiglie” guito di una dimissione ospedaliera o per permettere una pausa alle famiglie che ogni giorno assistono a casa un anziano.Tutte le camere sono dotate di bagno e TV. L’edificio è stato realizzato

con le migliori tecnologie, impianti e standard gestionali di alto livello – dagli impianti fotovoltaici alla climatizzazione, dal ricambio costante dell’aria a un’ottimale resa energetica per il massimo rispetto dell’ambiente – e tutti gli ampi spazi comuni sono pensati per favorire la migliore fruibilità da parte degli ospiti, garantendo non solo adeguati livelli di assistenza di tipo sanitario-riabilitativo con ambulatori e palestre, ma anche spazi dedicati alla socializzazione, alle attività educative, alla cura di sé come parrucchiere, podologo. Per informazioni e visite guidate (solo su prenotazione): tel. 049. 8592878 rsamantegna@gruppogheron.it. (g.b.)

Il Comune acquisisce un terreno a Reschigliano: sorgerà un nuovo parcheggio per le scuole Il Comune di Campodarsego ha deliberato l’acquisto di un’area privata a Reschigliano, in via Ca’ Brion, proprio a nord della scuola elementare e della scuola materna. Il terreno, che ha una superficie di circa 4mila metri quadrati, servirà alla realizzazione di un parcheggio destinato proprio al servizio delle scuole e, in particolare, dei genitori che accompagnano i bambini nel plesso della primaria e alla scuola dell’infanzia. “C’è sempre afflusso di auto e, soprattutto negli orari di entrata e in uscita e ancor di più col maltempo, c’è un notevole afflusso di mezzi – spiegano sindaco e giunta -. Abbiamo l’obbligo di garantire la sicurezza soprat-

tutto sulle strade e, in prossimità, di servizi importanti come sono le scuole. Nella stessa area, oltre ai posti auto, sarà ricavata un’area attrezzata”. Il Comune ha deciso, poi, di acquistare un altro terreno, sempre di proprietà privata, a Fiumicello. Si tratta di una fascia larga

almeno cinque metri, a est del cimitero di Fiumicello che si trova in via Straelle tra le due frazioni di Fiumicello e Bronzola. Anche in questo caso c’è bisogno di sistemare il parcheggio e ampliarlo così da ricavare più posti auto e migliorare proprio l’accesso a est. (e.r.)


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San Giorgio delle Pertiche

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Insegnante per quasi 40 anni della scuola Pascoli. Ha dedicato la sua vita alla scuola e al sociale

Omaggio a Teresa Lorenzin, donna simbolo di impegno e amore P

er quasi quarant’anni ha contribuito alla crescita e all’istruzione di generazioni di giovani scolari nella scuola elementare “Giovanni Pascoli” di Arsego. Lei è Teresa Lorenzin, sangiorgese classe 1930, donna simbolo di San Giorgio delle Pertiche. L’amministrazione comunale ha voluto omaggiare l’illustre cittadina, in rappresentanza di tutte le donne del territorio di San Giorgio delle Pertiche. La signora Teresa ha iniziato la sua “missione” da insegnante negli anni Cinquanta, dedicando tutta la sua vita all’educazione dei più piccoli, con un particolare occhio di riguardo per i bambini più svantaggiati e i disabili. Negli anni del dopoguerra ha contribuito alla crescita sociale del comune come componente dell’Ente Comunale Assistenza (E.C.A.), occupandosi di aiuta-

“Abbiamo percepito amore per l’insegnamento, grande lucidità di analisi e smisurato affetto per tutti i propri alunni e le loro famiglie” re le famiglie in difficoltà e di adozioni. Da diversi anni è in pensione, ma non ha perso la grinta e lo smalto di sempre, dedicandosi alla lettura giornaliera dei quotidiani oltre che di moltissimi libri di ogni genere. Il sindaco Daniele Canella, accompagnato dal vicesindaco Alberto Corsini e dall’assessore Caterina Bellotto, hanno voluto incontrare Teresa scambiando due chiacchere. La maestra ha riportato simpatici aneddoti e interessanti momenti della sua lunga vita in mezzo alla comunità. “Parlando con lei – hanno detto gli amministratori - abbiamo percepito un sincero amore per l’insegnamento, una grande lucidità di analisi e uno smisurato affetto per tutti i propri alunni e le loro famiglie. Un grande grazie per il suo essere prezioso esempio per le donne e per tutti”. (c.r.)

Inaugurata l’area sport del parco di piazza Tuzzato: progetto molto apprezzato dai giovani

Un momento dell’incontro

Inaugurato il parco fitness all’aperto nel parco di piazza Tuzzato nel Comune di San Giorgio delle Pertiche. Da qualche settimana l’amministrazione comunale ha completato i lavori e inaugurato il nuovissimo parco attrezzato per il fitness all’aperto, nel parco di piazza Tuzzato, in pieno centro del capoluogo di San Giorgio delle Pertiche. L’area sport risulta composta da otto strutture per l’attività di palestra outdoor e di una grande struttura per gli esercizi a corpo libero. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di molti giovani che hanno mostrato di aver molto apprezzato questo investimento, fortemente voluto dall’assessore allo sport Caterina Bellotto e da tutta l’amministrazione che punta così a dare nuova vita al parco.

L’area fitness si trova infatti immersa nel verde, a due passi dalla pista ciclabile che verrà realizzata nel 2022 lungo il fiume Tergola e vuole diventare snodo delle proposte sportive all’aperto nel territorio. (c.r.)



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San Giorgio delle Pertiche

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Economia e sviluppo. La sede si occuperà di bandi e finanza agevolata europea

Ufficio Europa: presto l’inaugurazione della sede rappresentativa dell’Ue U

n Ufficio Europa per il Camposampierese. Sarà inaugurata a breve una sede di rappresentanza dell’Ue nel territorio. A volerla fortemente Daniele Canella, sindaco di San Giorgio delle Pertiche e presidente di turno della Federazione dei Comuni del Camposampierese. “L’Ufficio Europa, che avrà sede in Villa Querini – spiega Canella – si occuperà di bandi e finanza agevolata europea 2021/2027. Dall’Europa arriverà il più ingente pacchetto di misure di stimolo mai finanziate nell’Unione ed è importante per il Camposampierese essere pronti a sfruttarne le potenzialità”. Tra gli altri obiettivi del presidente Canella ci sono sviluppo economico, sicurezza, rilancio del turismo e attenzione al sociale. “Gli obiettivi 2021 richiedono uno sforzo di innovazione

e di entusiasmo per superare il momento delicato del periodo di emergenza sanitaria – spiega Canella –. Occorre stare vicini ai nostri imprenditori, agli artigiani, al commercio. Anche per questo, in ambito economico, apriremo l’Ufficio Europa per dare riposta a un territorio che-

Il presidente della Fcc Canella: “Dall’Europa arriverà un pacchetto di misure di stimolo” da tempo ha varcato i confini con attività di export”. Altro fronte di interventi, quello della sicurezza: “Massima attenzione per contrastare il traffico di stupefacenti – aggiunge Canella –, supportando con gli agenti della polizia locale il lavoro di carabinieri,

polizia di stato e guardia di finanza”. Sul fronte del turismo il presidente Canella aggiunge: “Ci sono importanti potenzialità di crescita per tutto il territorio. Realizzeremo interventi specifici, anche nell’ambito della comunicazione perché il nostro

splendido territorio intercetti nuovi flussi turistici e sia maggiormente conosciuto in Italia e all’estero”. I Comuni del territorio si sono, poi, impegnati nel dare nuovo impulso al progetto Ipa (Intesa programmatica d’area), con un tavolo che predisporrà

un piano strategico di sviluppo parallelo ai fondi europei, in un progetto condiviso anche con la Regione del Veneto, la Camera di Commercio di Padova e Unioncamere del Veneto. Grande attenzione è dedicata al sociale: “Le famiglie, gli anziani e i soggetti più deboli devono avere un’attenzione particolare, non solo a parole - conclude Canella -. La Fcc aderisce a diverse progettualità, sostenendo numerose iniziative per i soggetti più deboli. Dal 2020 in villa Querini si è insediato l’ambito sociale del Comitato dei 28 Comuni del distretto 4 dell’Aulss 6 Euganea, presieduto da Moreno Giacomazzi, sindaco di Santa Giustina in Colle, rivolto a tutti i cittadini che hanno bisogno di richiedere informazioni e trovare risposte ai bisogni in materia di servizi sociali”. (c.r.)

L’amministrazione incontra Riccardo Betto, ricercatore di medicina molecolare all’Università di Padova: recentemente ha pubblicato su un’importante rivista La giunta di San Giorgio delle Pertiche ha voluto incontrare, nella sede comunale, il dottor Riccardo Betto, classe ’89, nato e cresciuto ad Arsego. Dopo aver brillantemente conseguito una laurea in Biotecnologie mediche, Riccardo, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di medicina molecolare dell’Università degli studi di Padova, è entrato nel team del professor Graziano Martello, esperto di cellule staminali embrionali. L’occasione è stata offerta dalla pubblicazione di un articolo,

firmato da Riccardo sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Nature Genetics “, in cui vengono pubblicate le recenti scoperte fatte in una lunga e articolata ricerca, durata ben 5 anni, sulle cellule staminali e il metabolismo. “Abbiamo avuto il piacere di farci illustrare direttamente da Riccardo questa ricerca che rende orgogliosa e fiera la nostra comunità - afferma Alberto Corsini, vicesindaco con delega alla Cultura -. Abbiamo fatto i nostri complimenti e cercato di far capire

quanto apprezziamo il lavoro di chi si impegna così a fondo in questioni fondamentali come la salute. Con l’occasione abbiamo stretto un’intesa: appena la situazione pandemica lo permetterà organizzeremo insieme delle iniziative per coinvolgere la cittadinanza e le nostre scuole”. Riccardo ha ricevuto un simbolico riconoscimento direttamente dalle mani del sindaco Daniele Canella e ha confermato la sua disponibilità a collaborare a progetti per la divulgazione scientifica. (c.r.)


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Santa Giustina in Colle

Sanità. Nel corso del consiglio comunale sono state consegnate due targhe ai dottori andati in pensione

La città ringrazia i suoi medici “U

n sentito ringraziamento per l’impegno professionale e la passione dedicata alla nostra comunità nei lunghi anni di servizio l’amministrazione comunale con riconoscenza e stima”. Con queste parole il sindaco Moreno Giacomazzi, con tutta l’amministrazione, ha ringraziato i dottori Lorenzo Muglia e Tiziano Zuanon, medici di base di Santa Giustina in Colle andati in pensione dopo anni di servizio della comunità. La cerimonia si è svolta durante il consiglio comunale andato in onda in diretta Facebook. Il sindaco ha aperto la seduta con la consegna a ciascuno di una targa nella quale sono state riportate parole di riconoscenza e stima. “Due dottori “storici” – ha detto Giacomazzi - che hanno esercitato per oltre 40 anni la professione di medici di condotta nel nostro comune. Ciò significa che hanno “servito” il nostro paese non solo dal punto di vista medico visto che chi svolge questa professione si occupa anche di aspetti sociali, entrando nelle case in punta di piedi e prendendosi a cuore la salute e non solo dei nostri cittadini”.

“Muglia e Zuanon sono due dottori “storici” che hanno esercitato per oltre 40 anni la professione di medici di condotta nel nostro Comune” Il dottor Muglia, insieme al dottor Zuanon, ha ripercorso gli esordi di una professione che ha visto nel tempo notevoli cambiamenti. “Ho iniziato nel 1979 – ha ricordato Muglia-. All’epoca la medicina territoriale era molto diversa. Fino a poco prima si nasceva e si moriva ancora in casa. Quando ho iniziato non c’era, ad esempio, la figura del pediatra: in ospedale se ne occupava il medico internista. E non c’erano neppure le guardie mediche: per questa ragione eravamo disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il medico, com’è accaduto anche a me, aveva la residenza sopra l’ambulatorio. Ricordo che quando andavo in ferie il mio sostituto non solo prendeva po-

Un momento della cerimonia

sto nel mio studio medico, ma anche nel mio alloggio. All’epoca, all’ospedale di Camposampiero, non c’era neppure una Tac, bisognava andare a Padova. Ma nonostante l’esiguità dei mezzi siamo riusciti a prenderci cura delle persone e a garantire a tutti, per quanto possibile, il diritto a salute e assistenza”. Nicoletta Masetto

Biblioteca Express: i nuovi servizi di prestito a domicilio e ritiro in sede Biblioteca Express per consegne a domicilio e nuovi lockers per il ritiro dei libri prenotati. Queste tra le novità attivate dalla biblioteca comunale. È ripartito e rimarrà attivo di sicuro fino al 30 aprile Biblioteca Express, il nuovo servizio della biblioteca per effettuare prestiti a domicilio. Basterà prenotare i libri che si vogliono leggere chiamando il numero 049/9304440 o scrivendo una mail a biblioteca@comunesgcolle.pd.it e verranno recapitati direttamente a casa. Due i passaggi previsti ogni settimana nei giorni di mercoledì e sabato. Il servizio è dedicato ai residenti nel Comune di Santa Giustina in Colle, in particolare alle persone anziane o impossibilitate a muoversi. La biblioteca che ha sede nella piazza del capoluogo è aperta su prenotazione (accesso contingentato, un utente alla volta) in questi orari: lunedì 9.30 – 13, martedì 15 – 18, mercoledì 9.30 – 13, giovedì 15 – 18, venerdì chiuso, sabato 9-12. Al momento - ricorda l’assessore

Ornella de Santi - la biblioteca non è ancora possibile accedere a scaffale, sostare in biblioteca per consultare libri, utilizzare le postazioni internet. “Si può contattare prima di raggiungere la biblioteca, comunicandoci già i titoli/genere dei libri che desiderate – affermano assessore e bibliotecaria -. Prepareremo per il vostro arrivo una selezione di titoli per ridurre i tempi di attesa. Ricordiamo che i nuovi lockers della biblioteca sono attivi e possono essere utilizzati per il ritiro e/o la restituzione dei libri”. Continuano le iniziative promosse dalla biblioteca in modalità on line per le varie ricorrenze, dalla festa della poesia a quella dell’acqua, dal Dantedì alla festa del papà e a maggio della mamma, dalla giornata in ricordo delle vittime del Covid a quella per ricordare le vittime di mafia. (c.r.)



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Santa Giustina in Colle

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Consiglio comunale dei ragazzi. L’impegno dei più piccoli per il Comune

C’è un nuovo mini sindaco in città: l’insediamento di Sofia Squagin S

i è ufficialmente insediato il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Santa Giustina in Colle. La cerimonia si è svolta nell’aula consiliare alla presenza del Sindaco Moreno Giacomazzi, alla consigliera delegata al CCR e presidente del Consiglio comunale, Barbara Sonia Poletto, di una rappresentanza del Consiglio comunale e dell’educatore Enrico Ramazzina. Presenti il neo mini sindaco Sofia Squagin ed il suo neo mini vice sindaco Filippo Dallan in rappresentanza anche degli alunni eletti in ciascuna classe, designati con questi incarichi:1^A Gioia Frasson, consigliere, 1^A Marianna Zorzi consigliere, 1^B Giulia Maria Milani consigliere, 1^C Rebecca Borsato consigliere, 1^C Dario Pennisi consigliere, 2^A Dario Gallo consigliere, 2^A Sharon Pengo consigliere, 2^B Ndieya Bar consigliere, 2^B Katia Mezzalira consigliere, 2^C Giacomo Fattoretto assessore allo Sport, 2^C Gioia Gasparini consigliere, 2^D Emma De Cecchi, assessore alla Cultura, 2^D Thomas Coletto consigliere, 3^A Sofia Bordignon consigliere, 3^A Benedetta Cherubin, assessore al Territorio, 3^B Ivana Regojevic consigliere, 3^C Caterina Borsato consigliere, 3^C Tommaso Zorzi assessore all’Istruzione (la presenza di tutti i componenti del consiglio comunale dei ragazzi

Giacomazzi: “Il progetto Ccr riveste un ruolo chiave nella nostra società, perché porta dentro il Comune le voci dei giovani che possono contribuire a ridurre le distanze tra le istituzioni e le famiglie”

La cerimonia di insediamento del Consiglio comunale dei ragazzi

non è stata possibile a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, ma potranno vedere la cerimonia in differita). Il sindaco Moreno Giacomazzi ha ricordato “l’importanza del progetto Ccr, che riveste un ruolo chiave nella nostra società, perché porta dentro il Comune le voci dei giovani e dei giovanissimi che possono contribuire a ridurre le distanze tra le istituzioni e le famiglie. I ragazzi dovrebbero appassionarsi della politica perché solo così potremmo avere un futuro che rappresenti le nuove generazioni, che possa incontrare le esigenze della nostra popolazione futura. Niente di strano se tra qualche anno tra questi ra-

gazzi ci possano essere dei futuri consiglieri, assessori e perché no, anche un futuro Sindaco” La consigliera delegata Barbara Sonia Poletto, presidente del consiglio comunale, ha auspicato che “questa esperienza di cittadinanza attiva possa arricchire lo scrigno delle competenze personali e sociali per assumere con responsabilità e senso civico il futuro impegno di elettori e cittadini”. Un grazie è stato rivolto alle docenti Sabrina Cadorin e Barbara Pavan dell’Istituto Comprensivo SGP/SGC che hanno reso possibile la realizzazione di questa esperienza assieme all’educatore Enrico Ramazzina. (e.r.)

Atti vandalici nei luoghi pubblici: “Serve più senso civico” “Il patrimonio comunale appartiene a tutta la comunità, è costruito e mantenuto nelle migliori condizioni possibili, con grandi investimenti di risorse economiche, affinché il nostro paese possa offrire ai cittadini di ogni età, spazi e servizi accoglienti. Non possiamo, dunque, permettere che l’impegno di chi lavora e gli investimenti economici, siano continuamente vanificati da atti di vandalismo, che danneggiano pesantemente edifici pubblici, giochi ed arredo urbano”. Non usa mezzi termini il sindaco Moreno Giacomazzi dopo che tre giovani, immortalati dalle telecamere, hanno danneggiato gli spogliatoi della palestra. L’amministrazione comunale ha scelto di pubblicare le foto sui social, oscurando il volto nel rispetto della privacy, proprio per richiamare l’attenzione sulla necessità di maggiore senso

civico. “Generalmente utilizziamo i canali social per condividere informazioni importanti, eventi, iniziative, curiosità, bellezze del territorio e quanto ci rende orgogliosi di appartenere alla comunità di Santa Giustina in Colle – spiega il sindaco -. Purtroppo ci siamo trovati nella condizione di dover pubblicare le foto scattate dal nostro sistema di sorveglianza: ritraggono 3 giovani che si aggirano nel parco del capoluogo, dopo aver danneggiato gli spogliatoi della palestra. Abbiano inviato i soggetti coinvolti, prima di ricevere la convocazione in municipio per la visione delle immagini che li ritraggono, ad un atto di coraggio e all’ammissione volontaria delle proprie responsabilità.Provvederemo comunque a mettere in atto la migliore soluzione, per il recupero economico dei danni causati e la rieducazione di tutti i responsabili”. (g.b.)


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Villa del Conte

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Sicurezza stradale. Verranno posizionati nuovi punti di lettura fissi della velocità nei tratti stradali più critici

Una task force contro gli incidenti U

na “task force” Comune e Polizia locale a presidio del territorio. Il Comune di Villa del Conte è impegnato con varie attività nel garantire la sicurezza stradale. “Nel corso del 2020 abbiamo delineato la programmazione degli interventi strategici per rendere ancora più sicure le nostre strade e per il 2021 intensificheremo gli sforzi – spiega l’assessore alla Sicurezza, Davide Pastorello -. Dopo uno studio coordinato tra noi e il comandante della polizia locale Antonio Paolocci abbiamo rilevato alcuni punti critici del nostro territorio. In particolare, i due tratti stradali in cui la velocità di punta rilevata risulta ben superiore ai limiti di norma e che, pertanto, risultano a maggior rischio di incidenti stradali sono: via Piovego e via Restello”. Questi alcuni dati registrati negli ultimi 5 anni nel tratto di strada che va da Villa del Conte ad Arsego che ci aiutano a capire la pericolosità: 2015 4 incidenti (1 con feriti 3 senza), 2016 1 incidente (1 con feriti), 2017 6 incidenti (3 con feriti 3 senza), 2018 (9 in-

“Per il prossimo triennio verranno inoltre raddoppiate le videocamere e potenziati gli strumenti di video sorveglianza”

cidenti (7 con feriti e 2 senza), 2019 8 incidenti (5 con feriti 3 senza). “La causa principale di tali incidenti – prosegue l’assessore Pastorello - è risultata essere quasi sempre l’eccesso di velocità. Alla luce di tutto ciò verranno pertanto posizionati nuovi punti di lettura fissi della velocità nei tratti stradali sopra citati. Per il prossimo triennio verranno inoltre raddoppiate le videocamere e potenziati gli strumenti di video sorveglianza. Il nostro obiettivo è quello di dotare tutto il territorio di mezzi di prevenzione e tutela della sicurezza stradale”. (c.r.)

Emergenza Covid: “Ancora massima attenzione”

Davide Pastorello

A Villa del Conte il sindaco Antonella Argenti continua il suo impegno, insieme a tutta la giunta, gli amministratori, i volontari, sul fronte dell’emergenza sanitaria. Una pandemia che proprio a Villa del Conte ha visto scoppiare alcuni focolai, come ad esempio quello riscontrato alla scuola dell’infanzia subito chiusa. Il primo cittadino non smette di lanciare appelli alla comunità. “I concittadini sono stati corretti e collaborativi, come pure gli operatori commerciali e dei servizi, ma è evidente che l’attenzione debba rimanere massima – afferma il sindaco Argenti -. Nelle ultime settimane i numeri hanno segnato, purtroppo, un incremento dei positivi nel nostro paese. E tra questi, tra gli aspetti nuovi rispetto al passato, cresce il numero dei contagi tra i giovani. In forte aumento anche le persone in isolamento per contatto. Dai numeri dobbiamo imparare una lezione: non si può abbassare la guardia. Siamo ad aprile ma non siamo

ancora fuori dal guado. Non mi piace fare e ripetere discorsi che possono sembrare omelie e non voglio nemmeno creare inopportuni allarmismi, ma sono sicura che conoscere la reale situazione ci può permettere di comportarci di conseguenza. Chiedo, dunque, di continuare a evitare ritrovi in case private, tra nuclei non conviventi. Proteggete in tutti i modi i nonni, i bambini e i più fragili. Importante porre attenzione anche nelle trasferte per lavoro o per altre ragioni, in altre città e destinazioni. Non è stato facile, come per nessuno, superare questi mesi, e ancora ci attendono molte sfide importanti. Energie e risorse, che avremmo dovuto totalmente investire in attività di governo locale, sono state necessariamente nelle straordinarie azioni a tutela della salute e incolumità di tutti i cittadini”. (g.b.)



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Villa del Conte

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Traffico elevato. L’intervento si completerà con la realizzazione di una pista ciclabile lungo tutto il perimetro

Al via il progetto della nuova rotatoria che ridurrà i pericoli L

a giunta comunale ha approvato il progetto definitivo della nuova rotatoria all’intersezione tra la Sp n. 39 e la Sp n. 46. La realizzazione delle opere consentirà di mettere in sicurezza l’incrocio tra via Rettilineo, via Maso, via Roma e via Sant’Anna, posto nella zona a nord del centro abitato di Villa del Conte. “L’incrocio ha un elevato volume di traffico – spiega l’assessore alla Viabilità, Matteo Stocco - dovuto alla vicinanza della zona industriale ed è particolarmente pericoloso in quanto le due vie, via Maso (S.P. 46) e via Sant’Anna incrociano la direttrice principale rappresentata dalla S.P. 39, in senso non ortogonale.

“Questa è la soluzione più efficace alle richieste del Comune di garantire la massima sicurezza stradale” Inoltre, le relative corsie di immissione sono sfalsate tra di loro. A seguito di uno studio effettuato dalla polizia locale del Camposampierese, è emerso che in tale intersezione è risultato il punto in cui avvengono il maggior numero di incidenti all’interno del nostro territorio. Il progetto è stato sviluppato basandosi sulle indicazioni fornite dalla Provincia di Padova e cercando di ridurre al minimo le aree da espropriare”. La progettazione della rota-

toria è stata sviluppata con l’obiettivo di soddisfare tutti i flussi di traffico, oltre ad assicurare una circolazione sicura e fluida. “Il progetto – prosegue Stocco - rappresenta la soluzione più efficace alle richieste dell’amministrazione comunale, ovvero all’esigenza di garantire la massima sicurezza stradale. Infatti, con la realizzazione della “rotatoria a biscotto”, si riuscirà a raccordare le diverse direzioni e posizioni delle strade e ad imporre l’obbligo per i veicoli di dare la precedenza in fase di immissione nell’incrocio, riducendo pertanto la velocità. Per rendere possibile la realizzazione dell’opera è previsto l’allargamento dell’incrocio esistente, grazie all’utilizzo di piccole porzioni di terreno sui quattro fronti ed al tombinamento di una porzione di fossato lungo via Sant’Anna”. L’intervento si completerà con la realizzazione di una pista ciclabile lungo tutto il perimetro della nuova rotatoria, che avrà larghezza di 2 metri su alcuni tratti e m. 2,50 su altri. Attualmente si sta procedendo con la progettazione esecutiva e la formalizzazione degli espropri. “Contiamo di aprire le gare di appalto dei lavori entro l’estate – conclude l’assessore - per poter finalmente iniziare questa opera che i cittadini di Villa del Conte aspettano ormai da molti anni entro la fine del 2021, mantenendo fede ancora una volta a quanto promesso ai nostri cittadini durante la campagna elettorale del 2019”. (e.r.)

85esimo anniversario della parrocchia Abbazia Pisani: “Oggi più che mai è importate ricordare i passi compiuti” Ricorre quest’anno l’85esimo anniversario della parrocchia di Abbazia Pisani, fondata nel 1935. Un anniversario importante che la comunità celebra ovviamente nelle modalità che l’emergenza sanitaria rende possibili. Per l’occasione il parroco don Giuseppe ha rivolto una lettera aperta ai parrocchiani: “Carissimi Abbatini e Abbatine, la solennità dell’Annunciazione che celebriamo ogni anno il 25 marzo, segna per noi anche questo importante anniversario. Oggi più che mai è importante la memoria dei passi compiuti. L’attuale situazione pandemica ci sta mettendo alla prova sotto tanti aspetti fisici, psichici e spirituali. L’augurio è di avere sempre coscienza del dono che è per ciascuno la parrocchia di appartenenza, che il Signore ci dona. Tale coscienza ci permette quel-

la disponibilità all’accoglienza dei suoi doni che, sparsi lungo il nostro cammino personale e comunitario, rendono possibili la santità e la bellezza della vita in questo mondo e il desiderio di un compimento pieno ed eterno della nostra esistenza. Preghiamo perché la parrocchia continui ad essere fucina di attività ed esperienze scaturite dall’ascolto cristiano della sua Parola e dalla condivisione della fede e che siamo chiamato a portare in tutti gli ambienti di vita, dalla famiglia alla scuola, dal lavoro al tempo libero, dallo sport al sociale. Continui lo Spirito ad infondere in ciascuno quella santa resilienza che ci permette di continuare un cammino in questi giorni difficili, certi che la presenza di Dio è stabile ed immutabile nei secoli. Buon cammino a tutti. Vi benedico”. (c.r.)


Villanova di Camposampiero

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Ecologia. “Vogliamo introdurre delle eco-passeggiate per unire la salute all’ambiente”

#MiRifiutoEraccolgo: ecco la svolta ecologica del comune S

i chiama #ioMiRifiutoEraccolgo, la nuova iniziativa del Comune di Villanova di Camposampiero che partirà ad aprile. “Non saremo indulgenti per chi abbandona i rifiuti nel comune di Villanova di Camposampiero. Nel nostro territorio non mancano i servizi di raccolta, eppure ci sono persone che preferiscono buttare la spazzatura in giro, piuttosto che negli appositi bidoni per la raccolta. Questi comportamenti danneggiano l’ecosistema, formano un degrado generalizzato del territorio, arrivando addirittura ad essere causa di allagamenti. Sono atti gravissimi!”, commenta il sindaco Cristian Bottaro. Il caso. Alcune persone al calare della notte e in barba ad ogni più elementare principio di civiltà, hanno lasciato dei sacchi di spazzatura nei fossati pensando forse di non lasciare traccia. Errore che è costato caro a chi pensava di farla franca. È quanto è successo proprio in una fredda sera di inizio primavera, in via Piovega Nord, tra la frazione di Murelle e di Mussolini. Tempestive e allo stesso tempo efficaci,le segnalazioni pervenute da alcuni cittadini che hanno assistito al teatrino. Le segnalazioni sono state fatte agli amministratori di Villanova che immediatamente ha investito l’Ufficio Tecnico – Lavori Pub-

“Rifiuti abbandonati: se la repressione risulta essere un atto dovuto, la soluzione più efficace è sicuramente l’educazione. Vivere in un ambiente sano e pulito non è solo un nostro diritto, ma un nostro dovere”

Il sindaco Cristian Bottaro e il consigliere delegato Martina Marin

blici e la polizia locale del Camposampierese. Le pignole e spedite indagini degli agenti della Polizia Locale hanno consentito di individuare i tempi rapidi i responsabili. “Se la repressione, in questi casi, risulta essere un atto dovuto, la soluzione più efficacie, come in ogni ambito, è sicuramente l’educazione. Vivere in un ambiente sano e pulito non è solo un nostro diritto, ma un nostro dovere – incalza il consigliere delegato all’Ambiente, Martina Marin –.Vogliamo introdurre delle eco-passeggiate per unire la salute all’ambiente: due ambiti che risultano essere complementari e che hanno

bisogno innanzitutto di un ambiente pulito”. #ioMiRifiutoEraccolgo è la nuova iniziativa dell’Amministrazione Comunale, che partirà fra pochi giorni, dove il Comune, forniti ai volontari casacche, pinzette e sacchetti che individuerà ciclicamente degli itinerari e delle strade abbinando alla camminata anche la raccolta dei rifiuti. L’iniziativa partirà indicativamente nella seconda metà di aprile, in base alla situazione epidemiologica. Tutte le informazioni saranno pubblicate nel sito internet comunale e nelle pagine ufficiali social comunali. Per le preiscrizioni urp@ comune.villanova.pd.it. Endrius Salvalaggio

Quando le attività e lo sport all’aria aperta diventano salute Con l’emergenza Covid e l’avvicinarsi della bella stagione, l’amministrazione comunale si prepara a mettere a disposizione più spazi aperti possibili da destinare alle associazioni sportive. Questa iniziativa permetterà di dare la possibilità a tutti i partecipanti di praticare sport nei parchi giochi comunali e nel rispetto delle norme sul contenimento della trasmissione del Covid. “Tutto questo sarà svolto nel pieno rispetto delle linee guida sull’emergenza sanitaria, che ancora oggi è presente – spiega il conigliere delegato allo Sport, Nicola Boschello–. Il Covid-19 vieta le aggregazioni, per cui è meglio evitare l’utilizzo delle palestre scolastiche da parte delle associazioni sportive: tuttavia, potremo garantire l’attività sportiva mediante l’utilizzo dei parchetti”. Già a partire dalla fine di febbraio e l’inizio di

marzo 2020, l’amministrazione comunale, a causa dell’incremento del numero di contagi su scala nazionale e delle norme che limitavano il più possibile le aggregazioni, si è vista costretta a non rendere disponibili le aule predisposte all’attività ginnica, all’interno di plessi. “Non bisogna assolutamente abbassare la guardia con il Covid – conclude l’Assessore alle Politiche Sociali, Elena Pagetta – tuttavia anche lo sport è salute, fare movimento all’aria aperta fa bene ed è più salutare rispetto ai locali chiusi, specialmente in questa situazione”. “Se l’evolversi della situazione epidemiologica lo consentirà – fa sapere l’amministrazione comunale - le attività potranno avere inizio a partire già dalla seconda metà del mese di aprile”. (e.s.)


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Villanova di Camposampiero

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Finanziamenti dalla Federazione. Localizzazione degli impianti per la telefonia mobile

“Scriviamo insieme il piano antenne” L

o scorso novembre la Federazione dei Comuni del Camposampierese ha deciso di finanziare, per ogni Comune afferente, la redazione del Piano di localizzazione degli impianti per la telefonia mobile territoriale. Con procedura d’appalto l’incarico è stato affidato alla Sinpro s.r.l. Le norme statali, infatti, vietano ai Comuni di introdurre limitazioni all’installazione delle stazioni radio base in via generalizzata. “Tuttavia, in base ai contenuti dei piani di sviluppo delle compagnie – spiega il consigliere delegato all’Informatizzazione, Tobia Gelasio – ciò che possiamo fare è adottare un regolamento per assicurare un corretto insediamento di queste infrastrutture. Lo vogliamo fare attraverso un percorso di coinvolgimento della cittadinanza”. Con deliberazione n. 38 del 28 dicembre 2020 il Consiglio Comunale di Villanova di Camposampiero ha adottato

“Vogliamo adottare un regolamento attraverso un percorso che coinvolga la cittadinanza” lo schema di regolamento relativo al piano di localizzazione degli impianti per la telefonia mobile. A inizio marzo l’amministrazione comunale ha predisposto un’apposita sezione “Piano antenne”, raggiungibile nel sito comunale e nel quale è possibile consultare ogni documento. Inoltre, chiunque potrà presentare le proprie osservazioni, nelle modalità e nei termini riportati. “Purtroppo con l’emergenza sanitaria in atto, risulta molto complicato prevedere degli incontri pubblici in presenza – prosegue il consigliere delegato alla Partecipazione, Martina Marin – tuttavia, non escludiamo il confronto con i cittadini a costo di ricorrere allo streaming e/o di procedere con un passo più lento”. Al fine di poter individuare i siti più idonei in cui installare tali apparati, l’amministrazione, sempre nella sezione ”Piano Antenne” del portale comunale, ha pubblicato un avviso di manifestazione di collabo-

razione, rivolto ai privati, con il quale si richiede di segnalare eventuali disponibilità dei propri terreni per eventuali installazioni di antenne. “Le proposte verranno valutate in base alla distanza dalle altre abitazione e dai siti sensibili – conclude Gelasio – il termine ultimo di presentazione è stato fissato alle ore 12 di sabato 15 maggio” Endrius Salvalaggio

Un laboratorio dedicato al sommo poeta Dante per il 700esimo anniversario Ancora oggi, purtroppo, non è possibile svolgere le attività in biblioteca garantendo la completa sicurezza dei più piccoli. Le associazioni locali, nonostante ciò, non si sono perse d’animo e la pagina Facebook della biblioteca non mai smesso di proporre contenuti e laboratori dedicati a grandi e piccini. “Nel 2021 ricorre il settecentesimo anniversario, dalla morte di Dante Alighieri e grazie alla collaborazione tra Pro Loco e Creativity Lab abbiamo ideato un laboratorio alla scoperta del sommo poeta dal nome: “anche Dante è creativo”, illustra l’assessore alla cultura Sarah Gaiani. Il laboratorio visibile sulla pagina Facebook della biblioteca comunale di Villanova di Camposampiero, consiste nella far conoscere Dante attraverso la rielaborazione dei suoi ritratti e delle sue opere con un approfondimento sulle schede

che raccontano curiosità della sua vita. Ogni partecipante realizzerà un opuscolo, un viaggio nella conoscenza del poeta dove i colori prenderanno pieghe personali e soggettive. Un itinerario creativo per avvicinarsi al poeta con parole e colori. Il progetto è suddiviso per diverse fasce d’età, con la realizzazione della famosa corona d’alloro. “La collaborazione col tessuto associativo ci permette di superare le difficoltà del momento, creando momenti di spensieratezza per i nostri piccoli lettori alla riscoperta dei grandi della letteratura italiana, divertendosi”, conclude il sindaco Cristian Bottaro. (e.s.)




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Cultura

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Il concerto. Il giovane flautista 24enne è di Santa Giustina in Colle

Niccolò Valerio alla ribalta sulla scena nazionale e internazionale

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rande emozione a Santa Giustina in Colle, ma anche in tutto il Camposampierese, per l’esibizione che ha visto protagonista il giovane flautista Niccolò Valerio. Il musicista venticinquenne, primo flauto dell’Orchestra della Fenice, è stato tra i protagonisti del concerto, svoltosi al teatro “La Fenice” per celebrare in musica i 1600 anni di Venezia, trasmesso da Rai e aperto dal messaggio augurale del presidente della repubblica Sergio Mattarella. Un’emozione prima di tutto per Niccolò e tutta la sua famiglia, residenti a Santa Giustina in Colle, ma anche per Agimus, l’Associazione giovanile musicale che ha sede a Camposampiero e per l’istituto comprensivo “Giuseppe Parini”, sempre a Camposampiero, che da tanti anni si occupano della formazione musicale dei giovani del camposampierese. E la prova che passione, ma soprattutto tanto studio, sacrificio e impegno possono portare a grandi risultati. Niccolò ha iniziato a studiare musica, in particolare flauto, proprio ai corsi promossi daAgimus, poi ha studiato al “Parini” indirizzo musicale, quindi si è iscritto al Conservatorio “Pollini di Padova dove si è diplomato in flauto tra-

Il musicista è stato tra i protagonisti del concerto al teatro “La Fenice” per celebrare in musica i 1600 anni di Venezia, trasmesso dalla Rai e aperto dal messaggio del Presidente Mattarella

Niccolò Valerio durante il concerto alla Fenice

verso, a 18 anni con ilmassimo dei voti, lode e menzione d’onore nella classe del maestro Claudio Montafia. Da questo momento ha avuto iniziato la sua carriera tra concerti, contest, partecipazioni e continui corsi di perfezionamento. Il giovane flautista si è trasferito a Lione dove si è diplomato una seconda volta al Conservatoire Nationale Supérieur de Musiquedi Lione nella classe di Julien Beaudiment e, quindi, a Parigi dove si sta perfezionando al Conservatoire à Rayonnement Régionaldi Parigi con Magali Mosnier. Ma non è solo Niccolò ad avere talento e passione per la musica visto che la sua è tutta una famiglia di musicisti.Il papà Giancarlo e la mamma Cristina Fiscon sono docenti di musica alle medie “Pa-

rini” di Camposampiero, diplomati rispettivamente in chitarra e pianoforte. Sono stati proprio Giancarlo Valerio e Cristina Fiscon i promotori dei corsi ad indirizzo musicale nell’istituto di via Filipetto a Camposampiero, dedicando la loro vita professionale alla musica ma, soprattutto, alla promozione tra i giovani. Oltre ai genitori anche i fratelli Matteo e Tommaso sono musicisti. Matteo è diplomato in violino mentre il più piccolo, Tommaso, sta compiendo studi di violoncello. Nei giorni scorsi, dopo un’attenta e severa selezione, Niccolò ha raggiunto un altro importante e ambito risultato: a soli 24 anni è diventato professore di ruolo alla prestigiosa Orchestra nazionale di Lione, in Francia. Nicoletta Masetto

Storie illustrate. “Le pazze avventure di Zio Tore”: il fumetto di Fratellini e Villanova “Le pazze avventure di Zio Tore” è il libro a fumetti pubblicato, da qualche settimana, da Andrea Fratellini, comico, cabarettista e ventriloquo di fama internazionale, vincitore di Italia’s Got Talent 2020 (il talent show in onda su Sky). Per raccontare le sue storie Fratellini ha scelto come illustratore Valentino Villanova. “Andrea ha deciso di utilizzare il mezzo del fumetto per avvicinarsi al suo pubblico di bambini in questo periodo in cui gli spettacoli sul palco non si possono fare – spiega Villanova -. E chi ha incaricato? Ovviamente il sottoscritto, come al solito coadiuvato da Fred come sceneggiatore, e da Lisa Bertollo, per quanto riguarda la colorazione digitale ( lo stesso team di “Stella e l’affresco scottante” fatto per il Comune di Massanzago). Si tratta di un fumetto in cui i suoi pupazzi più famosi ed apprezzati dal pubblico ( in particolare Zio Tore), trasposti in versione cartoon, diventano protagonisti di una serie di pazze avventure”. Zio Tore, affiancato dal nipote Andrea, si ritroverà alle prese con spietati killer nel Far West, con alieni strampalati in galassie sperdute, con mostri in castelli spettrali e... tanto altro! Una serie di avventure autoconclusive molto divertenti che sono altrettante parodie dei generi cinematografici (western, fantascienza, horror, thriller) unite da un filo

conduttore rappresentato da uno spettacolo di ventriloquia per bambini (che apprezzano molto il genere). “Nel fumetto – aggiunge Villanova - si è cercato di inserire sotto traccia temi e argomenti educativi, come il rispetto degli altri; la capacità di lavorare in gruppo; l’accettazione e la comprensione di chi è diverso da noi; l’impegno e la necessità di essere gentili”. Il volume, di 140 pagine a colori, edito da Susil Edizioni, formato 22x22cm, acquistabile in libreria e online. Come ogni anno la Fondazione Città della Speranza ha chiesto a Villanova di realizzare l’illustrazione stampata sulle latte delle colombe pasquali. Per il 2021 – prosegue il fumettista - ho pensato ad una scena primaverile con dei bimbi che si divertono su un prato fiorito, tra cagnolini, farfalle, coniglietti e pulcini, con la Torre della ricerca sullo sfondo e un immancabile arcobaleno, segno di speranza. Il 2020 ha visto la collaborazione con il Grana Padano DOP per il progetto sulla sana alimentazione Spuntino. Dal fumetto, in cui il protagonista Spuntino spiega ai lettori come nasce il Grana Panano, ai 120 laboratori in tutte le scuole elementari del Veneto che hanno aderito gratuitamente. Per il 2021 in cantiere altre sorprese a cui Villanova sta già lavorando. (n.m.)


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Sport

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L’intervista. Nicola Bernardi, direttore generale del club e vice presidente della Lega B

Virtus Padova: settantacinque anni di basket nel cuore della città L’

Antenore Energia Virtus Padova sta vivendo una stagione particolare da tutti i punti di vista. Per il 75° anniversario dalla fondazione, per il ritorno del derby con la Guerriero, ma anche e soprattuto a causa della pandemia, che ha reso imprevedibile il campionato e richiesto grande spirito di adattamento a tutta la società. Ne abbiamo parlato con Nicola Bernardi, Direttore Generale del club, ma anche Vicepresidente della Lega B. Qual è il bilancio di questa prima parte di stagione? Sicuramente positivo. Abbiamo chiuso il girone C1 al terzo posto e ci apprestiamo ora ad affrontare le squadre marchigiane ed abruzzesi con grande ottimismo. Eppure sono stati molti i momenti difficili… Proprio così. Avevamo costruito un roster competitivo, con un bel mix di esperienza e gioventù.

Poi però diversi nostri atleti hanno contratto il Covid-19 e altri hanno subito infortuni. La squadra però non ha mai mollato. Anzi, ha trovato energie anche inaspettate. In che senso? Alcuni dei nostri giovani si sono caricati le responsabilità sulle loro spalle e sono diventati protagonisti, sopperendo alle mancanze forzate. Siamo molto soddisfatti del loro contributo, sicuramente sarà un valore aggiunto per il futuro. Di chi è il merito di questa crescita? Innanzitutto loro, perché sono ottimi ragazzi. Della società che non si è mai arresa di fronte alle difficoltà. Ma soprattutto di coach Rubini e del suo staff, sempre abili a far emergere il massimo da ogni atleta, lavorando sulla tecnica e sulle motivazioni. Un nome su tutti? Sono tanti i protagonisti e sa-

Nicola Bernardi con Giordani e Bonavina

rebbe riduttivo citarne uno solo. Morgillo sta facendo una stagione strepitosa, Schiavon è una garanzia, Bocconcelli, Bianconi e Ferrari sono cresciuti moltissimo. Pellicano è una scommessa vinta, ragazzi come Rizzi e Brigato, seppur arrivati in corsa, hanno dato un grande contributo. Ma in generale, tutta la squadra ci sta dando grandi soddisfazioni. Peccato aver gli spalti vuoti.

Purtroppo ci manca molto l’apporto del pubblico. Devo dire, però, che da questo punto di vista la Lega ha fatto grandi investimenti per mostrare la serie B in diretta streaming. I dati di visualizzazioni delle nostre partite ci confermano il grande affetto dei padovani. Come sta il basket italiano, ad un anno dall’inizio della pandemia? I club di tutta Italia stanno viven-

do una stagione difficile, soprattutto dal punto di vista economico. Molti club fanno fatica a far quadrare i conti. Dal nostro punto di vista, non finirò mai di ringraziare i nostri sponsor, a partire da Antenore Energia, che continuano a sostenerci con entusiasmo. Ma anche le amministrazioni di Padova e Rubano, i sindaci Giordani e Doni, gli assessori allo sport Bonavina e Sacco. Come vi state organizzando per reagire a questa situazione? Abbiamo creato l’associazione Virtus nel cuore presieduta da Giorgio Maso, per allargare la partecipazione e coinvolgere le forze economiche della città. E continuiamo ad investire nel nostro settore giovanile, che da 75 anni è la linfa di questa società.

Vilnai riconfermato alla presidenza del Comitato italiano paralimpico Ruggero Vilnai fa il tris. Nell’assemblea elettiva che si è tenuta in presenza nell’aula della Scuola dello Sport del Coni allo stadio Euganeo,Vilnai è stato confermato presidente regionale del Cip, Comitato italiano paralimpico per il quadriennio 2021-2021. La prima volta era stato eletto nel 2013. Residente a Villa del Conte è l’anima dello sport paralimpico del Veneto già con la nascita della prima società paralimpica, l’Aspea proprio nel Camposampierese. Chiari e precisi i suoi programmi futuri: “far uscire i disabili dai gusci e portarli in palestra, in piscina, in campo”. Tra le iniziative in programma: “Più Società Paralimpiche “e “Paralimpico In...Forma”. “In Veneto delle persone con disabilità appena il

3 per cento fa attività motoria e appena l’1,5 per cento pratica sport agonistico. Davvero troppo poco – spiega il presidente de Cip, Vilnai -. Le ragioni? Sono varie: dal timore dello stesso disabile o più spesso dei suoi famigliari a fare sport, dalla difficoltà di spostarsi fino alle spese da sostenere. Servono progetti, iniziative a partire da quelle avviate come Cip, anche in accordo con altri enti. Tra questi il favorire l’avvio di nuove società paralimpiche sul territorio come previsto dal progetto “Più Società Paralimpiche”. Attualmente in Veneto sono solo 256. Se cresce la capillarità, con la presenza di società più vicine alle persone,diventa più facile il reclutamento. Come Cip siamo disponibili a occuparci del tra-

sporto dall’abitazione all’impianto. A questo progetto possono aderire anche tutti i club dell’area Coni, creando una sezione per disabili, sempre con il nostro aiuto anche economico. Il tutto ovviamente in collaborazione con il Coni, con il nuovo presidente regionale del Coni, Dino Ponchio, che conosce bene la nostra realtà come il presidente uscente con Gianfranco Bardelle”. Il secondo progetto di cui parla Vilnai è “Paralimpico In...Forma”. “Attraverso questa iniziativa – prosegue il presidente regionale Vilani - vorremmo far conoscere le tante possibilità di fare sport che ci sono per disabili di tutti i tipi: fisici, sensoriali e intellettivi. In tutta la regione, dalle Usl agli ambulatori medici, dalle scuo-

le ai centri riabilitativi, saranno affissi 10 mila poster, che illustrano le molte proposte di attività fisica per i disabili. Abbiamo intenzione di promuovere incontri con gli operatori sanitari, medici e paramedici, per far capire meglio l’importanza, non solo fisica ma anche psicologica, dell’attività sportiva”. (n.m.)

Enrico Beda


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#Regione

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Le prospettive. Il Consiglio Regionale ha votato anche due risoluzioni sul tema

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Ora il Veneto vuole poter dire la sua” “V

ogliamo dire la nostra sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porteremo a Roma le proposte del Veneto e le necessità del nostro territorio”: Francesco Calzavara, assessore regionale al bilancio, rivendica il ruolo delle regioni nei giorni in cui il confronto si fa più intenso in vista del 30 aprile, data entro la quale il Piano dovrà essere presentato alla Commissione Europea. Il Consiglio Regionale del Veneto ha dibattuto a lungo e votato due risoluzioni. “In questo piano, - osserva Calzavara - le Regioni non sono state coinvolte. Nell’ambito della leale collaborazione istituzionale è stata completamente dimenticata la fase ascendente; l’impostazione centralistica finora seguita è destinata a portare pochi frutti e non tiene conto dei reali bisogni espressi dai territori. Le Regioni, invece, devono essere parte attiva nell’utilizzo delle risorse europee, che vedono quali priorità la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione verde ed ecologica, l’inclusione sociale e la salute”. L’assessore aggiunge che il Veneto ha comunque cercato di raccogliere le principali priorità facendo sintesi di una serie di progetti necessari per la crescita del nostro territorio, confezionando un Piano regionale per la ripresa e la resilienza che si articola in 13 macro- progetti (crescita e valorizzazione del capitale umano; energia sostenibile; inclusione sociale; infrastrutture per la competitività e per l’attrattività turistica e culturale; innovazione; mitigazione del rischio idrogeologico; olimpiadi invernali Milano Cortina 2026; rafforzamento, innovazione e digitalizzazione delle istituzioni pubbliche; recupero e risanamento ambientale; resilienza sanitaria; gestione delle risorse

idriche; conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità), in 155 schedeprogetto, per un valore complessivo di 25 miliardi. “Un piano, peraltro, coerente con il programma di governo illustrato dal Presidente della Regione Luca Zaia, per un Veneto più sicuro, più equo, che cresce sotto l’aspetto della digitalizzazione, creando vere e proprie autostrade digitali per le nostre imprese e famiglie. Investiremo molto anche sulle infrastrutture viarie. Auspico quindi una nuova stesura del Piano – conclude Francesco Calzavara - che dovrà per forza essere arricchito dai contributi che provengono dalle Regioni. E desidero ricordare il grande lavoro svolto nelle ultime settimane dalle diverse commissioni consiliari, nelle materie di rispettiva competenza, e il numero dei soggetti portatori di interesse ascoltati e coinvolti”. Due le risoluzioni approvate dal Consiglio su questo tema. La prima, proposta da Alberto Villanova e Giuseppe Pan chiede di coinvolgere maggiormente le Regioni e le Autonomie Locali per consentire una governance efficace dei processi decisionali, una maggiore attenzione e un puntuale monitoraggio di tutte le azioni a sostegno della ripresa e della lotta alla pandemia. “Dobbiamo utilizzare la transizione ecologica per far ripartire la nostra economia- spiega Alberto Villanova – Le Regioni devono contare di più ed essere pienamente coinvolte nell’utilizzo dei più importanti Fondi europei. dare una mano alle nostre aziende in difficoltà, ai nostri artigiani e liberi professionisti, in modo da distribuire la ricchezza sul territorio. La transizione ecologica rappresenta infatti un fondamentale pilastro, ma non va ridotta a una

Francesco Calzavara

plastic tax, ovvero non deve bloccare la crescita, bensì rappresentare una concreta possibilità di sviluppo per i nostri territori”. Elisa Venturini (Forza Italia) sottolinea che ora il vero problema è il coordinamento delle diverse azioni e il rispetto delle tempistiche indicate per l’impiego delle risorse”. Approvata anche la risoluzione sottoscritta dal Capogruppo Dem Giacomo Possamai, e da Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. “Il Veneto del futuro dovrà essere più digitale, più green, più inclusivo. Siamo di fronte a una straordinaria opportunità per progettare un futuro diverso per la nostra regione, in linea con quanto prevede il Recovery Fund e nel rispetto

L’assessore Calzavara: “Facciamo sentire la nostra voce a Roma, presentando i nostri progetti, le Regioni non sono state coinvolte eppure esprimono i reali bisogni dei nostri territori” delle sue linee portanti: transizione ambientale, digitalizzazione, innovazione e inclusione sociale. Va sfruttata la filiera dell’idrogeno”. La Risoluzione “impegna il Presidente e la Giunta regionale, in particolare, a promuovere e sottoscrivere un “Patto per il Veneto del 2030”.

Venturini e Bozza: “Bene i vaccini nelle farmacie, ora diventino centri di stoccaggio per i medici di base” “Raggiunta l’intesa con le farmacie come Hub vaccinali, occorre organizzarsi e farsi trovare pronti sul piano operativo a livello regionale e territoriale. Auspichiamo si possa procedere in maniera univoca nei Distretti sanitari provinciali, perché più si agirà uniti in tutta la Regione, prima si riuscirà a debellare questo virus”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturi-

ni e Alberto Bozza, i quali ricordano di aver posto il problema come gruppo consiliare di Forza Italia: “fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo spesi per il coinvolgimento anche delle Strutture private e delle farmacie per sostenere e integrare il Sistema Sanitario pubblico, dapprima nei tamponi e poi nella campagna vaccinale”. Ora, aggiungono, le farmacie possono diventare anche cen-

tri di stoccaggio e fornitura dei vaccini per i Medici di base, compatibilmente con le modalità di somministrazione e le caratteristiche del vaccino medici di base e farmacie, infatti, possono collaborare nella gestione degli aspetti logicisti e pratici della campagna vaccinale. “Ribadiamo come sia prioritario, - continuano Venturini e Bozza - che gli stessi farmacisti vengano inseriti tra

le categorie prioritarie per ricevere la profilassi, al pari di quanto è stato giustamente fatto per medici e operatori sanitari. Ma ciò che più conta è che sul piano politico finalmente si sia riuscito a raggiungere un’intesa tra Governo e farmacie, che possono fungere anche da presidio territoriale dove prenotare le vaccinazioni attraverso il portale di Azienda Zero”.


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Regione

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L’intervista. L’analisi di Giacomo Possamai, capogruppo PD in Consiglio Regionale

Recovery Fund, occasione da non perdere: investire per un Veneto digitale, green e inclusivo “L

e risorse del Recovery Fund sono un’occasione straordinaria da mettere al servizio di un progetto di rilancio e sviluppo del Veneto, per una Regione digitale, green e inclusiva, i tre indirizzi dati dalla Commissione Europea per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”. Così Giacomo Possamai, Capogruppo per il PD in Consiglio regionale, evidenzia il contenuto della proposta presentata al Consiglio, il ‘Patto per il Veneto 2030’. “Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso questo patto, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita: enti locali, associazioni di categoria, e ambientaliste, sindacati, Camere di commercio, Università, Ufficio scolastico regionale, realtà del Terzo settore e del volontariato e banche. Il Patto deve contenere obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, e l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, come ha messo nero su bianco già l’Emilia Romagna”. Ad esempio, secondo Possamai è importante puntare sulla filiera dell’idrogeno: “Gli ultimi due Governi vogliono investire fortemente su questa fonte rinnovabile per eccellenza. Il Veneto ha tutto per ospitare hub per ricerca e produzione, mettendo in rete atenei, categorie economiche e mondo dell’impresa. Ma finora dalla Regione nessuno detto niente. Sulla digitalizzazione le direttrici sono soprattutto due, pubblica amministrazione e scuola. Per quanto riguarda la prima, servono investimenti finalizzati a semplificare i rapporti con le imprese,

A fianco Giacomo Possamai, capogruppo Pd in Consiglio Regionale

“Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso il Patto per il Veneto 2030, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita, fissando obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, le infrastrutture digitali, la sanità, la sicurezza del territorio”

aiutandole ad essere competitive. Se per sbrigare una pratica impiego lo stesso tempo online o recandomi di persona in ufficio non serve a niente. Per la scuola, invece, siamo di fronte ad una grande sfida: le chiusure rigettano nell’angoscia le famiglie venete. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato come la scuola non in presenza acuisca le diseguaglianze. Ciò che serve, al contrario, è un grande progetto di innovazione digitale in cui le famiglie costrette alla Dad abbiano una possibilità in più, e non una penalizzazione”. In questo contesto rientra anche la necessità di potenziare la banda larga e le infrastrutture digitali anche

nelle zone periferiche della regione, come quelle montane, che vanno preservate da un possibile spopolamento derivante proprio dalla difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come il medico di base o l’ufficio postale. “Sul fronte della sanità pubblica dobbiamo avere degli obiettivi per il futuro – prosegue Possamai -. Bisogna investire non solo per ristrutturare gli ospedali, ma anche per ammodernarli, realizzando camere singole che permettano l’isolamento per la riduzione dei rischi da infezione. E potenziare in tutta la regione la medicina di territorio e la strumentazione tecnologica per i distretti, in modo che la sani-

tà pubblica faccia ciò che deve fare: diagnosi precoce, screening gratuiti e vaccinazioni. Anche in questo campo va rafforzata la digitalizzazione, così da assicurare la connessione con i sistemi di assistenza medica, infermieristica e terapeutica ambulatoriale per garantire ai pazienti un’assistenza coordinata e continuativa”. Da associazioni di categoria, consorzi e non solo, emerge forte la necessità di mettere in sicurezza il territorio e di avviare con urgenza il Piano invasi con opere che, finalmente, dopo anni di progettazione, vengano realizzate. “Sono interventi strategici che permettono, da un lato, un risparmio della risorsa idrica favorendo la competitività delle imprese agricole e, dall’altro, di ridurre il rischio di alluvioni e frane: abbiamo visto negli ultimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici, con eventi non più sporadici – conclude Giacomo Possamai -. Crediamo, inoltre, che il sistema agricolo dovrebbe essere maggiormente valorizzato, specialmente per quanto riguarda ricerca e sviluppo, e le numerose aziende giovani che non riescono a trovare dalla Regione sufficiente supporto alle loro progettualità. Si tratta di sostenere le piccole realtà con produzioni locali, che hanno bisogno di essere messe in rete per riuscire a competere con il sistema della grande distribuzione”. Eva Franceschini


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Regione

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L’intervista. Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po

“Al lavoro per un’estate sicura” M

ichele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po, racconta quelle che sono le speranze, in ottica estiva, quando ancora tutta l’Italia si trova a dover fare i conti con numerose ristrettezze dovute alla pandemia in atto. Presidente, quali sono le prospettive per l’imminente stagione estiva? “In un periodo così particolare è difficile fare previsioni. Gli ospiti veneti stanno apprezzando ogni anno di più la nostra località, e anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto. Per quello che riguarda giugno molto dipenderà dalle limitazioni e restrizioni. Una vera e grande sorpresa è rappresentata dal mese di settembre, che è sempre stata appannaggio del mercato tedesco, ma che negli ultimi anni ha avuto un maggiore apprezzamento anche per il mercato italiano”. Come stanno preparando-

si gli operatori balneari delle spiagge del Delta del Po? “Tutte le attività stanno facendo del loro meglio per poter accogliere gli ospiti nel modo migliore per la prossima estate, forti degli insegnamenti avuti l’estate scorsa. Posso dire con certezza che saremo in grado di garantire misure e condizioni adeguate alle necessità di tutti i turisti”.

“Anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto” Al riguardo, come vi state attrezzando? “Siamo impegnati in percorsi di formazione e abbiamo attivato una rete di collaborazione tra gli operatori, per poter creare una filiera che possa garantire un servizio migliore, con standard condivisi in tutte le località marittime deltizie. Inoltre, stia-

Nell’immagine Michele Ghezzo (foto di repertorio pre emergenza Covid)

mo facendo un percorso con i portatori di interesse e le amministrazioni comunali, che ci porterà ad avere una reale percezione di un’unica destinazione, da poter fare su tutto il vasto territorio del Delta del Po”. Che cosa vi aspettate di diverso, rispetto all’anno scorso? “Ci aspettiamo più consapevolezza, da parte degli operatori e degli ospiti, circa il difficile momento che stiamo vivendo. Siamo consapevoli di svolgere il lavoro più bello del mondo, ossia l’accoglienza, che sia sotto l’ombrellone, o nel servire un piatto al ristorante oppure nell’ospitare un cliente in hotel. Per questo, tutti quanti, ci stiamo impegnando per offrire una vacanza serena e in totale sicurezza”. Marco Scarazzatti



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on-line:

APRILE 2021

Salute Vaccinarsi in gravidanza

Il messaggio di speranza di due mamme

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Anna e Valentina, le bambine nate già con gli anticorpi contro il Covid Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto a pag 38

Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza a pag 39

osso fare il vaccino contro il Covid 19 in gravidanza? E’ una delle domande che in modo ricorrente si sono poste molte donne in attesa. E fra queste anche Anna Parolo, 36 anni, e Valeria Bernardi, 37 anni, due professioniste sanitarie, la prima immunologa dell’Ulss 6 Euganea, la seconda ginecologa, che lo scorso dicembre, quando è partita la campagna vaccinale, si sono trovate di fronte a questa scelta, anche perché rientravano fra le categorie a rischio, essendo entrambe professioniste sanitarie. E loro hanno deciso, fra le prime donne in gravidanza, di sottoporsi alla vaccinazione. Anna e Valeria hanno discusso con gli esperti dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6, fra cui il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe e la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, sull’opportunità della vaccinazione in relazione al loro rischio lavorativo, personale e della salute fetale. Prosegue alla pag. seguente

Malattia genetica neurologica. A Padova il primo screening neonatale a pag 40


Salute

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Consulenza scientifica

Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto Uno strumento a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e avere informazioni sicure da fonti autorevoli

Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto

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e domande sui vaccini sono molte e non sempre le risposte sono chiare o attendibili. Per andare incontro all’esigenza di informazioni autorevoli e chiarificatrici la Regione Veneto ha dato il via lo scorso 26 marzo alla campagna informativa “Io mi vaccino”. Una campagna a sostegno della lotta al Covid 19 tramite il vaccino, con l’obiettivo di supportare il cittadino nella scelta, con informazioni che provengono da fonti sicure e pere domande vaccini sono molmunque fare il vaccino? sone autorevoli, sui cercando di chiarire dubbi esupportare perplessità. l’iniziativa. te e non sempre le risposte sono Il primo protagonista, interpella“Sì, basta una sola dose come diUn Supereroe, un gigante buono è il “testimonial” della chiare o attendibili. Per andare into per fare luce su dubbi e timori, mostrano studi molto recenti”. campagna di vaccinazione contro il Covid19. contro all’esigenza informazioni è eil protettivo professorche Palù, presidente Aifa, Si può contrarre il virus tra prima Raffigura il vaccino, didall’aspetto benevolo autorevoli e chiarificatrici la RegioAgenzia spiega e protegge, che si destreggia attraverso le tanteItaliana e spes- del farmaco, che e seconda dose? ne Veneto ha dato il via lo scorso risponde a delle “E’ possibile perché la copertuso confuse informazioni, mettendo in risalto quelle corrette per semplici domande. 26 marzo alla campagna informatiDi seguito le più frequenti. ra immunitaria, cioè gli anticorpi allontanare dubbi e comunicare in modo semplice, lineare e va “Io mi vaccino”. Una campagna Che garanzia di efficacia offrono neutralizzanti, si forma nel tempo, sintetico l’importanza di un atto così semplice e protettivo. E’ anato sostegno della lotta al Covid 19 i vaccini? quindi c’è una finestra in cui siamo dalla matita di Maria Gianola, disegnatrice veneziana che tramite il vaccino, con l’obiettivo di “I vaccini – è la risposta del proancora infettabili”. ha messo a disposizione la sua creatività per supportare l’inisupportare il cittadino nella scelta, fessor Palù - sono molto efficaci, Quando comunicare malattie o ziativa. con informazioni cheinterpellato provengono fino pere cento, quindi non allergie? Il primo protagonista, per fare lucealsu95 dubbi da fonti e persone autorevoli, abbiamo maidelavuto “Sì, vaccini cosìsola dose “Nelcome momento in cuistudi ci simolto vaccina timori, è ilsicure professor Palù, presidente Aifa, Agenzia Italiana basta una dimostrano recercando di chiarire dubbi e perplesefficaci. L’efficacia si misura sulla c’è un medico che fa un’anamnesi. farmaco, che risponde a delle semplici domande. Di seguito le centi”. sità. prevenzione della malattia, sappia- il virus Quello il momento cui si indipiù frequenti. Si può contrarre traèprima e secondaindose? Un Supereroe, un gigante buono mo che vaccini così efficaci possono cano tutte le condizioni patologiche Che garanzia di efficacia offrono i vaccini? “E’ possibile perché la copertura immunitaria, cioè gli antiè il“I“testimonial” della campagna di Palù prevenire anche le allergie altro” vaccini – è la risposta del professor - sono molto ef- l’infezione”. corpi neutralizzanti, si pregresse, forma nel tempo, quindiec’è una finestra vaccinazione contro il Covid19. Dopo quanto tempo il vaccino ha Quali sono gli effetti collaterali ficaci, fino al 95 per cento, quindi non abbiamo mai avuto vac- in cui siamo ancora infettabili”. Raffigura il vaccino, dall’aspetto effetto? dei vaccini? cini così efficaci. L’efficacia si misura sulla prevenzione della Quando comunicare malattie o allergie? benevolo e protettivo che spiega e possono “Solitamente un’im-in cui ci“Gli effettic’ècollaterali malattia, sappiamo che vaccini così efficaci prevenire per indurre “Nel momento si vaccina un medicosono che faquelli un’aprotegge, che si destreggia attravermunità protettiva in grado di neudi tutti i vaccini. I primi nella sede anche l’infezione”. namnesi. Quello è il momento in cui si indicano tutte le condisoDopo le tante e spesso inforpassarepregresse, locale:ledolore, arrosquanto tempo ilconfuse vaccino ha effetto?tralizzare il virus devono zioni patologiche allergie rigonfiamento, e altro” mazioni, mettendo in risalto quelle almeno 21 giorni. C’è, per quasi tutti samento, nel giro di poche ore o al “Solitamente per indurre un’immunità protettiva in grado di Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini? corrette per allontanare dubbi e coi vaccini, bisogno di una seconda massimo nell’arco di una giornata. neutralizzare il virus devono passare almeno 21 giorni. C’è, per “Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. I primi nelmunicare modo bisogno semplice, lineare di solito, possono essere nel 30, nel 40 giro forse quasi tutti iinvaccini, di una secondadose doseche che sisi fa fa aa distanza, la sede locale: dolore, Ci rigonfiamento, arrossamento, di edistanza, sintetico l’importanza di un atto di tre o quattro settimane e, quindi, anche 50 per cento dei segni sistedi solito, di tre o quattro settimane e, quindi, bisogna poche ore o al massimo nell’arco di una giornata. Ci possono così semplice protettivo. E’per nato mettere altri30,dieci mici molto come astenia, domettere in controealtri dieci giorni avere bisogna un’immunità com- in contro essere nel 40 forse anche 50 banali, per cento dei casi sistemici dalla matita die neutralizzante”. Maria Gianola, di- giorni per avere un’immunità comlorabilità muscolare, dolore articolapleta, protettiva molto banali, come astenia, dolorabilità muscolare, dolore artisegnatrice veneziana che comunque ha messo farepleta, protettiva e neutralizzante”. e febbre che si risolvono di solito Se ho avuto il Covid devo il vaccino? colare e febbre che si re risolvono di solito molto precocemente”. a disposizione la sua creatività per Se ho avuto il Covid devo co- molto precocemente”.

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Il messaggio di speranza di due mamme

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sostenerle in questa scelta anche i loro compagni, entrambi professionisti sanitari. Preziosa anche la collaborazione con il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e del professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia. E quindi entrambe le professioniste sanitarie, che non erano mai state contagiate dal virus, si sono sottoposte, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, volontariamente a inizio gennaio alla prima dose di vaccino e, a distanza di tre settimane, alla seconda. Il decorso è stato regolare per entrambe le gravidanze: le due donne non hanno segnalato effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Anna (la figlia di Valeria) è nata il 9 marzo scorso e Valentina (la bimba di Anna) il 16 marzo; entrambe alla nascita pesavano circa 3 chili, entrambe stanno bene e sono state allattate al seno. Ma c’è di più: le bambine presentano gli anticorpi contro il Covid 19. “Con la vaccinazione è stata protetta l’ultima parte della mia gravidanza – racconta l’immunologa Anna Parolo – che è quella più rischiosa in caso di infezione da Covid. Sono doppiamente contenta di sapere che anche la mia bambina ha gli anticorpi perché mi fa sperare che sia ben protetta. Consiglio di approcciarsi molto serenamente alla vaccinazione”. “Un’infezione alle vie respiratorie a termine della gravidanza potrebbe rivelarsi anche molto grave – sostiene la ginecologa Valeria Bernardi – Gli studi sottolineano come l’infezione da Coronavirus nei bambini molto Mamme in attesa piccoli possa essere molto seria e professioniste e avere conseguenze importanti. Sono questi i motivi che mi hanno sanitarie, hanno spinto a vaccinarmi, tenendo conto deciso di vaccinarsi del fatto che i rischi di un vaccino sono sicuramente minimi. La mia nell’ultimo trimestre esperienza è stata positiva”. della gravidanza “Le due bambine sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita – sottolinea il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6 – infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale”. “Gli studi sono limitati – rileva ancora il dottor Jorizzo – ma concordi nel suggerire che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. La vaccinazione quindi potrebbe essere indicata, anche in gravidanza, nelle situazioni con fattori di rischio, come suggerito dalle Società di Ginecologia Italiane”. “L’esperienza di queste mamme è rassicurante perché sono riuscite a sottoporsi ad entrambe le dosi e a partorire a 5,6 settimane dall’ultima dose di vaccino, l’allattamento non è stato compromesso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di fiducia” aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè. “Sarà interessante in futuro capire – sostiene - se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-CoV-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. E’ quindi importante offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, - concludono Jorizzo e Ngaradoumbe - se appartengono a categorie a rischio.


Salute

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Covid 19 e diffusione tra i banchi

Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza

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siste realmente una relazione tra diffusione del Covid 19 e la scuola in presenza? La scuola può essere un potenziale luogo che amplifica il contagio? L’argomento è delicato e complesso e se n’è dibattuto a lungo, con le due posizioni, e relative scuole di pensiero, - chi sostiene che vi sia un rischio concreto e chi invece ritiene che non sia così – a confronto quotidiano sulla questione. Un recente studio, tuttavia, nel fare un po’ di chiarezza sul ruolo di bambini e ragazzi in età scolare e delle scuole nella diffusione di SARS-CoV-2, “scagiona” la scuola e i bambini dall’ “accusa” di essere “amplificatori” della pandemia. Lo studio è stato coordinato dal professor Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e dalla professoressa Sara Gandini, epidemiologa dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con l’Aulss 9 Scaligera di Verona, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e AbaNovus di Sanremo. Questo studio, “A cross-selectional and prospective color study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy”pubblicato sulla prestigiosa rivista “The Lancet Regional Health – Europe”, indica che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre 2020 non può essere imputata all’apertura delle scuole e come la loro chiusura totale o parziale, in particolare in due regioni italiane, non abbia influito sulla diminuzione dell’indice Rt. “Abbiamo pertanto confrontato l’incidenza del Covid 19 tra gli studenti e tra il personale scolastico (docente e non) con quella popolazione generale, dello stesso range di età nel caso del personale scolastico - spiega il professor Scorrano - Abbiamo valutato se in concomitanza con l’apertura della scuola l’incidenza del Covid19 aumentasse prima tra le persone in età scolare che nella popolazione generale, se gli studenti o il personale scolastico positivi al Covid-19 provocassero focolai nelle scuole, se i focolai in contesti scolastici fossero causati principalmente da

Da una ricerca pubblicata su “The Lancelot Regional Health – Europa” sull’impennata della pandemia in Italia tra ottobre e novembre 2020 emerge che gli studenti non sarebbero “amplificatori” delle infezioni da SARS-CoV-2

Ragazzi “influencer” per promuovere una sana alimentazione

Da sinistra: il professor Luca Scorrano e di seguito l’epidemiologa Sara Gandini

studenti, e infine se a livello delle diverse regioni italiane l’aumento dell’indice Rt seguisse le date di apertura della scuola (diverse da regione a regione) a un intervallo di tempo costante. Un intervallo di tempo costante tra apertura delle scuole e aumento dell’indice Rt sarebbe infatti un importante indicatore di correlazione tra scuole in presenza e circolazione virale nella popolazione generale”. Il nostro studio mostra come l’incidenza di Covid 19 tra gli studenti sia stata inferiore rispetto alla popolazione generale – dice la professoressa Sara Gandini. - Le infezioni secondarie a scuola erano Le infezioni secondarie a scuola erano inferiori all’1% e i focolai si sono verificati nel 5-7% delle scuole analizzate. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile a quella registra tata nella popolazione di età comparabile a quella degli insegnanti. Le infezioni secondarie tra gli insegnanti erano rare e si verificavano più frequentemente quando il caso indice era un insegnante rispetto a uno studente. Nel periodo che ha di poco preceduto l’apertura delle scuole in Veneto e in concomitanza con l’apertura stessa, l’incidenza di Covid 19 è cresciuta massimamente non

tra gli studenti ma negli individui di 2029 e 45-49 anni. Lo sfasamento tra le diverse date di apertura delle scuole nelle regioni italiane e l’aumento dell’indice Rt regionale non è stato uniforme. Infine le chiusure in due regioni dove sono state attuate prima di altre misure restrittive non hanno influenzato la diminuzione di Rt che era già in atto”. “Nel loro complesso, queste evidenze non supportano un ruolo degli individui in età scolare e delle aperture scolastiche come “motore” della seconda ondata di Covid-19” osserva il professor Scorrano. “Il nostro lavoro si aggiunge alle molteplici evidenze accumulate nel corso di quest’ultimo anno che nel loro complesso hanno “scagionato” la scuola in presenza. In salute pubblica – conclude la professoressa Gandini dobbiamo sempre bilanciare rischi e benefici. Alla luce della mancanza di solide evidenze che la scuola in presenza contribuisca significativamente alla diffusione della pandemia, ci sembra che il beneficio non sia chiaro e che il rischio qui sia soprattutto quello delle gravi ripercussioni causate della chiusura delle scuole sulla salute di bambini ed adolescenti”.

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ragazzi e 13 istituti alberghieri coinvolti nel progetto “La salute nel Piatto” Ragazzi “influencer” per promuovere una corretta e sana alimentazione, perché la salute si trova anche nel piatto. E proprio “La salute nel piatto” è il nome del progetto che ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Oncologico Veneto e che vede coinvolti gli studenti e le studentesse di 13 istituti alberghieri di tutto il territorio regionale. In tutto 375 ragazzi chiamati a realizzare delle ricette seguendo le indicazioni dei nutrizionisti della Lilt; potranno scegliere al massimo due ingredienti tra quelli indicati dall’équipe di nutrizionisti e creare una ricetta sul tema della corretta alimentazione, specificandone le proprietà nutrizionali e le accortezze da adottare in cottura per ridurre al minimo le alterazioni di tali proprietà e la formazione di possibili composti dannosi. In questo contesto i ragazzi sono chiamati a parlare ai loro coetanei, con un linguaggio vicino alla loro sensibilità, svolgendo un ruolo attivo di “influencer” nel diffondere questo messaggio attraverso i social più praticati dai giovani. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica dal Coordinamento Lilt del Veneto e che ha visto la partecipazione di Dino Tabacci, coordinatore Lilt Veneto e Presidente Lilt di Pado-

va, che ha fatto gli onori di casa, il Consigliere e membro della Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Orio Mocellin – simbolo della sana alimentazione è stato individuato l’olio extra vergine di oliva, principe della dieta mediterranea e considerato elisir di lunga vita - l’astrochef ed esperto in sana alimentazione, nonché testimonial del progetto, Stefano Polato. Il progetto ha riscosso grandi manifestazioni di approvazione anche da paerte dell’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan. “Trovo particolarmente apprezzabile ed efficace – ha osservato in occasione della presentazione - che si sia scelto di puntare sul linguaggio e sulle piattaforme social preferite dai più giovani: la consapevolezza deve partire infatti dalla scuola, perché i nostri ragazzi saranno presto chiamati ad essere i professionisti della ristorazione, un mondo che spazia dal bar sotto casa al ristorante stellato, magari puntando a quella vetta rappresentata dal testimonial di questa iniziativa, l’astrochef Stefano Polato”. I 375 ragazzi si sono divisi in 37 gruppi e si sfideranno nella realizzazione di Piatti della salute, sani, replicabili a casa, in grado di valorizzare ingredienti del territorio e di ottenere una buona visibilità sui social. A fine maggio il miglior piatto della salute verrà premiato dalla Commissione di esperti Lilt.


Salute

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Malattia genetica neurologica. A Padova “nasce” il primo screening neonatale A fianco il dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unit Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova

Cometa A.S.M.M.E: dal 1992 al fianco di chi lotta contro le Malattie Metaboliche Ereditarie

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n Italia un neonato su 2000 è affetto da malattie metaboliche ereditarie: a causa di un’alterazione del DNA il metabolsmo non funziona in modo corretto e le sostanze assunte come cibo, anziché trasformarsi in nutrimento, diventano tossiche e producono gravi danni all’organismo. Per sconfiggere le malattie metaboliche ereditarie, nel 1992 un gruppo di famiglie fonda Cometa A.S.M.M.E, che oggi conta più di 3000 tra soci e sostenitori in tutta Italia. L’Associazione, che ha la sua sede a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, da quasi 30 anni è al fianco di malati metabolici ereditari, bambini e adulti, per sostenerli e accompagnarli nelle cure quotidiane. Grazie alla tenacia della Presidente Annamaria Marzenta, all’impegno dei volontari e alla generosità delle famiglie, Cometa A.S.M.M.E ha già investito più di due milioni di euro in progetti di ricerca, prevenzione ed assistenza, tra cui l’acquisto della strumentazione “Tandem Mass Spettrometria” necessaria per lo screening neonatale metabolico allargato, e altri due spettrometri per la ricerca sulle malattie neurodegenerative e sulle malattie lisosomiali. L’associazione ha contribuito a realizzare il nuovo Laboratorio di 1 livello per le MME a Padova al Campus Biomedico Pietro d’Abano, in grado di effettuare ogni anno 40.000 analisi su campioni biologici provenienti da 4 provincie del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Belluno), dal Friuli e dalla provincia autonoma di Trento. L’associazione sostiene costantemente anche borse e progetti di studio per medici specializzati, organizza conferenze e convegni medici e momenti di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle MME.

adova si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nella ricerca scientifica, questa volta grazie al team diretto dal dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova. Nelle scorse settimane l’equipe ha proposto per la prima volta al mondo un nuovo screening neonatale per una malattia genetica neurologica, chiamata AADC o deficit delle decarbossilasi degli aminoacidi aromatici, che determina una grave disabilità motoria con capacità intellettive normali. Per questa malattia è stata recentemente trovata una terapia genica molto efficace ma le possibilità terapeutiche sono strettamente legate alla diagnosi precoce: la malattia, infatti, è molto difficile da diagnosticare e spesso i pazienti vengono riconosciuti solo dopo anni, quando non c’è più molto da fare. I clinici di Padova diretti dal dottor Alberto Burlina sono riusciti a rilevare nella goccia di sangue con cui vengono eseguiti gli screening di legge, una molecola, la cosiddetta “3 metildopa”, che presenta una struttura simile alla “tirosina”, già presente nei kit diagnostici utilizzati in tutto il mondo per lo screening neonatale esteso (per legge italiana attivo dal 2016). La novità interessante è che non ci sarà bisogno di ulteriori reagenti né di processi diagnostici lunghi e complessi per la diagnosi, ma sarà sufficiente aggiungere la struttura molecolare del composto alla strumentazione in uso per lo screening: la Tandem Mass Spettrometria, un macchinario ad hoc acquistato nel 2015 dall’associazione Cometa A.S.M.M.E e donato al Laboratorio MME di Padova per eseguire gli screening neonatali. Pubblicata dalla rivista americana “Molecular Genetics and Metabolism”, una delle più importanti riviste nel campo genetico metabolico e organo della Società Americana di Malattie Metaboliche Ereditarie, la ricerca è frutto dell’esperienza maturata nel campo diagnostico dalla Divisione diretta dal dottor Burlina, diventata negli anni uno dei modelli

più avanzati al mondo nel campo delle prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie. “Sono molto orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team, che si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel suo campo - afferma il Dottor Alberto Burlina - Grazie alla nostra scoperta la diagnosi precoce di questa malattia sarà possibile senza dover sostenere ulteriori costi di strumentazioni o reagenti. Siamo contenti che una rivista prestigiosa come “Molecular Genetics and Metabolism” abbia immediatamente accolto la nostra ricerca”. Molto soddisfatta anche Annamaria Marzenta, Presidente di Cometa A.S.M.M.E. che nel 2015 ha acquistato e donato lo spettrometro Tandem Mass Spettrometria: “Siamo davvero felici di aver dato il nostro piccolo, grande, contributo a questa ricerca - afferma Marzenta - Da quanViene proposto do è nata la per la prima volta al mondo nostra associazione nel per l’AADC, deficit delle 1992, non decarbossilasi degli aminoacidi abbiamo mai smesso aromatici che determina una di investire grave disabilità motoria ma con in progetti di ricerca, capacità intellettive normali prevenzione e cura, acquistando questo ed altri macchinari indispensabili per lo screening neonatale, ma anche sostenendo borse e progetti di studio per medici specializzandi. Questa scoperta ripaga il contributo e l’impegno delle nostre famiglie e dei nostri volontari. Grazie al dottor Burlina e alla sua equipe per il loro lavoro quotidiano”. Congratulazioni al team di lavoro arrivano anche da Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, che si è complimentato con tutti i professionisti coinvolti per aver raggiunto questo ambito traguardo.




on-line:

APRILE 2021

Garden

I colori ed i profumi dei fiori primaverili Ecco le varietà ideali per la stagione e per arricchire terrazzi, balconi e giardini

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assato il grigiore invernale ed il freddo pungente, anche il pollice verde di ciascuno di noi può uscire dal letargo! Con l’arrivo della primavera e delle giornate maggiormente soleggiate è davvero istintivo pensare ai colori ed ai profumi del terrazzo, balcone o giardino. Parliamo di fiori, simbolo inevitabile del risveglio della natura e, diciamolo, grandi alleati del nostro benessere, per due motivi principalmente. Perché veder sbocciare i fiori ed ammirarne i colori ed i profumi di certo migliora il buonumore, così come l’autostima se li abbiamo piantati noi! Senza dimenticare che l’attività fisica derivante dal giardinaggio contribuisce notevolmente alla “remise en forme” propedeutica alla prova costume. Vediamo allora qualche esempio fiorito per la primavera che sboccia. LA PRIMULA Il classico fiore da piantare in primavera, esiste in oltre 500 varianti e con un’ampia scelta di colori: fucsia, giallo, rosso, blu, arancione e moltissimi altri. Le primule si possono piantare all’inizio della primavera in vasi da mettere in giardino o sul balcone: hanno bisogno di uno spazio a mezza ombra per restare sane e robuste. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’ac-

qua non deve mai ristagnare. LA STERLITZIA La strelitzia è originaria dell’Africa e rispecchia davvero la natura rigogliosa, per la forma inusuale e per l’esplosione di colori che dona durante la fioritura, che avviene verso la fine della primavera. La strelitzia ama il sole, spesso viene coltivata in serre (per la vendita come fiore reciso), teme il gelo, vuole innaffiature regolari e un’attenta concimazione. Può essere piantata in giardino ma anche in vaso ed è facile da coltivare. IL CICLAMINO Il ciclamino appartiene alla famiglia delle primulacee e ha circa una quindicina di specie di piante perenni. Si può coltivare in vaso e tenere in casa, oppure in giardino o anche sui balconi, purchè nella brutta stagione sia messo al riparo. Il ciclamino ha bisogno di luce, senza tuttavia essere esposto direttamente al sole. Due le caratteristiche principali, le foglie a forma di cuore ed il profumo che emanano i fiori, sempre molto carichi di colore.

da giardino. I bellissimi narcisi, che a dispetto della delicatezza del loro aspetto sono piante robuste, stanno bene in un terreno a mezz’ombra e vanno annaffiati con molta frequenza. I colori classici di questo fiore sono il giallo e il bianco, ma esistono molti ibridi con altre varianti cromatiche.

IL NARCISO Il narciso è una pianta da terrazzo e

IL RODODENDRO Il rododendro appartiene alla famiglia

delle ericaceae; il suo nome deriva dalle parole greche rhodon (rosa) e dendron (albero). È arrivato in Europa dall’Asia soltanto nell’ottocento. Sono piante sempreverdi da esterno, l’ideale è piantarle in giardino in una zona luminosa ma ombreggiata, dal momento che temono il sole diretto. Anche il rododendro annuncia l’arrivo della primavera, con i suoi fiori coloratissimi dalla forma a campanula.


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I consigli. Dallad’arredo. Complementi scelta del Gettonati vaso alla sua i colori preparazione vivaci, dal limone al cobalto , dal pistacchio al fucsia

Quali sono Piante aromatiche, le nuove tendenze è arrivato per l’arredo il periodo giardinogiusto 2021? I

mesi giusti per seminare le piante

cine sono in grado di creare una sorta di microclima che per la loro crescita è ottimale. Facendo tuttavia attenzione allo spazio, perché le piante aromatiche devono avere spazio libero tra di loro, senza ostacoli o intralci. presenza di un clima secco le piante Quando pensiamo alle erbe aroavranno bisogno di più acqua. Tutto matiche ci viene in mente l’estate, la qui. Perché per le piante aromatiche piccola aiuola profumata da realizzare non c’è un’indicazione precisa, quin- in giardino o al massimo tanti vasi da di, terracotta a parte, sbizzarriamoci collocare sul balcone. Ma attenzione con i colori ed i materiali che meglio alla temperatura! Queste piante hansi abbinano alla casa ed al giardino. no bisogno della classica temperatura Sul fondo del vaso deve esserci presente dentro casa durante l’inversempre dell’argilla, o della ghiaia, no. L’ideale è un ambiente che oscilla che serve a drenare per bene. Poi si tra i 18 e i 22 gradi. E se di notte la aggiunge il terriccio ed alla fine la temperatura scende anche a 15 grapiantina aromatica acquistata. Ultimo di, poco importa, le piante aromatiche nnanzitutto, va specificato non intendiamo sostrato di terriccio ed un consiglio: le staranno bene loche stesso. lamente i giardini delle ville, ma balconi, logpiante aromatiche stanno molto bene Il basilico, la più anche gettonata delle ge, verande, terrazze e patio. l’una vicina all’altra. piante aromatiche, ha bisogno di tanche devono esseredivivaci. I coNon si tratta esclusivamenteIniziamo di una dai ta colori, luce ma non ha bisogno tanta aclori neutri hanno dominato le tendenze degli ultimi questione estetica, ma anche biologi- qua: meglio bagnarlo poco ma spesso. anni, nel eleganti ca. Le piante aromatiche traggono be-2021 Lacontinueranno salvia, invece,adè arredare la piantagliaromaspazi esterni. Ma per il 2021 è in arrivo un’ondata neficio dalla presenza di altre piante tica che si adatta meglio perché non color limone. Mabisogno tra i colori di tendenza delAnche 2021 ci aromatiche nelle vicinanze, perché vi- ha di cure particolari. sono il cobalto, il rosso, il pistacchio, il fucsia. Si tratta di toni rilevanti non solo per i mobili per verande e cortili, ma anche per gli accessori. Nella progettazione di cortili e verande, l’armonia con la natura è di fondamentale importanza. Per questo motivo non si può fare a meno dei materiali che la stessa ha creato. Quest’anno vale la pena scommettere sulla diversità utilizzando complementi d’arredo realizzati con i tessuti di juta e cotone naturale, che creano un’atmosfera naturale e aggiungono compatibilità ambientale. I tappeti di iuta sono uno degli accessori più di tendenza nel 2021. La trama naturale sembra incredibilmente elegante e la combinazione con pavimenti in pietra o legno conferisce all’ambiente un tocco esotico. Che si abbia un giardino, un patio o un terrazzo non importa. Nel 2021 è categorico avere uno spazio nel quale concedersi momenti di piacevole riposo all’aria aperta. Può essere un comodo divano o una bellissima chaise longue in vimini. Oppure un dondolo o addirittura una struttura a baldacchino. L’importante è potersi ricavare uno spazio consacrato al relax ed immerso nella natura. E la modularità è il vero re-

Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, aromatiche sono quelli che vanno da a maggio. tele di tende da sole, ombrelloni:aprile ognuno di questi Iniziamo dal vaso, con una piccoelementi può aggiungere atmosfera all’esterno la precisazione. I vasi in terracotta della casa e donare la sensazione relax quindi in sono molto piùditraspiranti,

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quisito non del 2021. I divani possono essere facilmente l’origano ha bisogno di particolari trasformati in due o tre poltrone, accorgimenti, solo la potatura dopolelapoltrone possono essere unite in un divano o smontate in pouf, i tavoli, fioritura. necessario,e fungono bracieri. Ilseprezzemolo la menta da possono vi- Se il tempo non permette di concedersi una giornata vere bene anche all’ombra, mentre il in pieno relax in giardino,ha questi elementi possono rosmarino bisogno di molto spazio.essere facilmente spostati da qualche parte in unalle garage o sotto una Il timo invece resiste bene anche tettoia. temperature più fredde. Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può diventare un complemento d’arredo espressivo in grado di aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax. Il nostro spazio esterno verrà sfruttato in particolar modo nel periodo estivo, ma si deve pensare ad un sistema di illuminazione ad hoc per il salotto esterno. Le lampade da terra rendono l’ambiente molto piacevole e creano zone di illuminazione dal sapore romantico, perfetto per le calde serate estive. In alternativa si possono scegliere delle candele da posizionare in bocce di vetro oppure delle lanterne. Il “giardino commestibile” è l’ultima tendenza dell’architettura del paesaggio in voga durante quest’anno. Quando si organizza l’arredo di un giardino, le piante, non possono mancare assolutamente. Fiori, erbe aromatiche e piccoli arbusti, piantati nel terreno o collocati in vasche e vasi da fiori, diventano una decorazione dello spazio esterno. Questa tendenza implica la progettazione di giardini e prati non solo con piante ornamentali ma anche con colture utili.


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I consigli. Dalla scelta del vaso alla sua preparazione

Piante aromatiche, è arrivato il periodo giusto I

mesi giusti per seminare le piante aromatiche sono quelli che vanno da aprile a maggio. Iniziamo dal vaso, con una piccola precisazione. I vasi in terracotta sono molto più traspiranti, quindi in presenza di un clima secco le piante avranno bisogno di più acqua. Tutto qui. Perché per le piante aromatiche non c’è un’indicazione precisa, quindi, terracotta a parte, sbizzarriamoci con i colori ed i materiali che meglio si abbinano alla casa ed al giardino. Sul fondo del vaso deve esserci sempre dell’argilla, o della ghiaia, che serve a drenare per bene. Poi si aggiunge il terriccio ed alla fine la piantina aromatica acquistata. Ultimo strato di terriccio ed un consiglio: le piante aromatiche stanno molto bene l’una vicina all’altra. Non si tratta esclusivamente di una questione estetica, ma anche biologica. Le piante aromatiche traggono beneficio dalla presenza di altre piante aromatiche nelle vicinanze, perché vi-

cine sono in grado di creare una sorta di microclima che per la loro crescita è ottimale. Facendo tuttavia attenzione allo spazio, perché le piante aromatiche devono avere spazio libero tra di loro, senza ostacoli o intralci. Quando pensiamo alle erbe aromatiche ci viene in mente l’estate, la piccola aiuola profumata da realizzare in giardino o al massimo tanti vasi da collocare sul balcone. Ma attenzione alla temperatura! Queste piante hanno bisogno della classica temperatura presente dentro casa durante l’inverno. L’ideale è un ambiente che oscilla tra i 18 e i 22 gradi. E se di notte la temperatura scende anche a 15 gradi, poco importa, le piante aromatiche staranno bene lo stesso. Il basilico, la più gettonata delle piante aromatiche, ha bisogno di tanta luce ma non ha bisogno di tanta acqua: meglio bagnarlo poco ma spesso. La salvia, invece, è la pianta aromatica che si adatta meglio perché non ha bisogno di cure particolari. Anche

l’origano non ha bisogno di particolari accorgimenti, solo la potatura dopo la fioritura. Il prezzemolo e la menta possono vivere bene anche all’ombra, mentre il rosmarino ha bisogno di molto spazio. Il timo invece resiste bene anche alle temperature più fredde.


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L’orto fai da te con i consigli dei tutor Silvia Girotto e Marco Facchin

Coldiretti incontra i consumatori con il pollice verde O

ltre alla spesa a kmzero i cittadini hanno potuto conoscere i segreti della cura di piante e fiori guidati dai tutor dell’orto di Coldiretti che hanno verificato il pollice verde dei consumatori mentre facevano acquisti tra i banchi dei produttori. Una delle tante proposte offerte dagli operatori agricoli per assecondare la passione di giovani e anziani per la coltivazione della terra e la raccolta dei frutti che proprio a causa degli effetti della pandemia registra un boom determinato quest’anno dall’ esigenza di svago nel lungo lockdown in zona rossa ma anche in molti casi per aiutare i bilanci familiari provati dalla crescente crisi, proprio come avveniva in tempo di guerra. Il 33% degli italiani – spiega Coldiretti – ha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni o a titolo gratuito o con affitti simbolici. Esiste poi una quota del 12% che sfoga l’amore per le piante su balconi e terrazzi, verande e davanzali con una vera e propria esplosione di piante e fiori che iniziano a punteggiare di verde e colori il grigio delle città. Il movimento degli hobby farmers, dai balconi

ai terreni familiari rappresenta uno spaccato sociale importante che trova nella cura delle piante del verde un importante momento di sfogo contro ansia e stress generati dalla pandemia e dalle limitazioni agli spostamenti fuori casa. Il ritorno degli italiani in orti e giardini ha un alto valore sociale ed economico in uno dei momenti più difficili per il Paese con una passione che non richiede per forza grossi investimenti o grandi spazi con diverse opportunità e investimenti: dall’orto portatile da tenere con sé anche in ufficio a quello verticale per risparmiare spazio nelle case, dall’orto “ecologico” per riciclare materiali e non inquinare a quello rialzato per chi ha maggiori difficoltà a piegarsi. L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare – continua la Coldiretti – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono – conclude la Coldiretti - alcune delle regole fondamentali per ottenere buoni risultati.

L’erba gatta si può coltivare in terrazza ed è utile per il micio di casa, la menta e l’origano abbelliscono i davanzali e servono anche in cucina, primule e pansè colorano di primavera vasi ornamentali e giardini. L’atteso equinozio del 21 marzo è stato festeggiato nei mercati di Campagna Amica con lezioni di giardinaggio e consigli utili per il green “fai da te”. Nel padovano le clip di Silvia Girotto dell’azienda Sle di Anguillara sono anche on line e seguite da molti followers coinvolti nei suggerimenti della giovane florovivaista che svela i segreti nascosti dei bouquet, il linguaggio e la stagione ideale di tanti fiori Made in Italy. Come lei anche Marco Facchin dell’azienda bio “Piccolo ortolano” di Saccolongo impegnato ad intrattenere il pubblico in azienda e nelle piazze istruendo le famiglie sulle fasi lunari e i misteri della semina dall’insalata alle piante aromatiche.

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Il decalogo per un orto (quasi) perfetto 1. Spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati. 2. Stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari. 3. Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle. 4. Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale. 5. Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota). 6. Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza. 7. Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante. 8. Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive. 10. Costi: realizzare un orto in giardino, secondo Coldiretti, ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.



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Approfondimenti

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Il personaggio. Valentino Brugnotto racconta la genesi delle sue opere e i progetti futuri

“La mia rivoluzione del colore” I

l pittore Valentino Brugnotto nato a Treviso nel 1954, vive e lavora a Padova. Gli angoli della Città del Santo sono i soggetti più rappresentati nella maggior parte dei suoi quadri, l’artista ci racconta la sua rivoluzione del colore, spiega le sue opere e i suoi progetti futuri. Come nasce questa sua passione? “La mia passione nasce da una forte esigenza naturale di rappresentare la vita quotidiana”. Ci spiega la sua rivoluzione del colore? “Si tratta di dipinti totalmente ricostruiti secondo un itinerario inventivo che ricompone idealmente dopo aver dissezionato le parti con cromatismo fantasioso leggero e ricco di brillanti riverberi”. Quali sono le caratteristiche dei suoi quadri? “Colori vivaci che provengono da un’intima interiorità e si imprimono spontaneamente sulla tela secondo un preciso impianto prospettico”. Quali sono i soggetti e i suoi temi rappresentati? “I soggetti più rappresentati sono gli angoli della città di Padova. Fin da ragazzo vagabondavo per la città, raccogliendone i profumi i colori, le chiacchiere e gli incontri”. Le sue più importanti esposizioni? “Dai primi anni ottanta ho esposto le opere in mostre personali e collettive. Recentemente ho ricevuto nel 2018 e successivamente nel 2019 il riconoscimento del premio “Pennello d’oro” al Concorso “Premio nazionale di pittura” Fighille - Perugia. Nel 2020 ho ricevuto l’attestato al merito del premio “Mestre di pittura, concorso nazionale”. La sua opera a cui è più legato e perchè? “Non c’è un’opera a cui sono legato particolarmente rispetto ad altre. Ogni opera però è il risultato di una incessante e continua evoluzione”. Ci racconta qualche aneddoto di qualche suo quadro? “Penso che ogni quadro, in un modo tutto suo, nasca dai sentimenti provenienti dalla visione della vita quotidiana poi riprodotta su tela con dovuta minuzia”. Chi è stato il suo grande maestro? “Quello che reputo il mio maestro è stato il pittore padovano Ansoldi”. I suoi progetti futuri? “Intensificare il lavoro artistico partecipando sempre più concretamente a concorsi ed esposizioni a livello nazionale”. Il suo sogno nel cassetto come artista? “Continuare a dipingere liberamente e con tale ispirazione sino alla tarda età”. Fanny Xhajanka

Lotta all’inquinamento, Comuni padovani uniti

Opera dedidata a Piazza dei Signori

Al via le misure straordinarie previste per contrastare l’inquinamento atmosferico. I dettagli sono stati discussi nel Tavolo tecnico zonale provinciale coordinato dalla Provincia di Padova, convocato per spiegare ai Comuni cosa cambierà con il nuovo provvedimento varato dalla Regione Veneto per intervenire sulla qualità dell’aria. “E’ in gioco la qualità della vita e la nostra salute – ha spiegato il presidente Fabio Bui – sull’inquinamento dobbiamo lottare uniti perché abbiamo il compito di consegnare alle generazioni future un territorio sano e meno inquinato. Servono azioni strutturali che, come Provincia, abbiamo sempre cercato di coordinare e ora è arrivato il momento di agire in maniera univoca e forte”. “Si tratta di un pacchetto di misure straordinarie – ha aggiunto il Consigliere provinciale all’Ambiente Fabio Miotti – che la Regione Veneto, a seguito di un più ampio coordinamento con le quattro Regioni del nord del bacino padano, ha approvato dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Lo scorso 10 novembre 2020, infatti, a livello europeo è stata aperta una procedura di infrazione per violazione sistematica e continuativa dei limiti di Pm10. Il Veneto è interessato per quanto riguarda il superamento giornaliero tra gli anni 2008 e 2017. Come Provincia abbiamo ritenuto di informare i Comuni sul contenuto della delibera regionale, rispondere alle domande e dare supporto ai sindaci che dovranno ora emettere le relative ordinanze”. Il nuovo pacchetto di misure anti inquinamento contenute nella delibera regionale riguarderà le principali fonti di inquinamento che incidono sulla qualità dell’aria: trasporti, riscaldamento, agricoltura. Per tutti i settori sono previsti divieti e incentivi economici in modo da poter ridurre del 38% le emissioni di pm10 primario (prodotto principalmente dalla combustione di biomasse), del 39% gli ossidi di azoto (derivanti in prevalenza dal sistema di trasporto pubblico e privato), del 22% l’ammoniaca rilasciata soprattutto dalle attività agricole. (m.t.)


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laPiazza

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Croazia

Campanili d’Istria, sguardi antichi su Venezia Simili a quello di San Marco, svettano sui luoghi più belli della costa - Rovigno, Orsera, Parenzo, Cittanova, Umago, Pirano, Capodistria - e sono da secoli il simbolo di un legame culturale inscindibile fra le due sponde dell’Adriatico di Renato Malaman

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campanili sembrano strizzarsi l’occhio da una sponda all’altra dell’Adriatico. Di qua il Veneto e di là l’Istria. Un legame mai reciso, nemmeno quando ci aveva provato la cortina di ferro a separare in modo lacerante questi due mondi così vicini e così affini da secoli. E nemmeno ora, con tutte limitazioni ‘di frontiera’ imposte dal coronavirus, questi mondi appaiono separabili. Campanili che sembrano tutte repliche di quello di San Marco a Venezia. L’Istria ne sfoggia tanti e tutti sorgono lungo la costa o in prossimità del mare, su piccole alture da cui il paesaggio istriano appare come una grande trapunta naturale, costellata di gemme. A cominciare da Rovigno, sul cui promontorio il campanile di Santa Eufemia è presenza simbolo della plurisecolare cultura veneta in Istria. Anticamente quell’imponente campanile era l’unica sicurezza per i naviganti. Lungo la costa, a guardar la penisola da sud, partendo dalla piazzaforte di Pola, dove ancora troneggiano l’Arena di epoca romana e i resti del tempio augusteo, svettano anche i campanili cari a San Marco di Fasana, Orsera, Parenzo, Cittanova d’Istria, Umago, Pirano, Isola, Capodistria… E accanto ai campanili svettano i fari. Fanno da vedette e scrutano la notte con i loro fasci, perimetrano con la luce un abbraccio di territori. Il più spettacolare è quello di Punta Salvore, vicino a Umago. Il 17 aprile di tre anni fa ha compiuto due secoli. Lo progettò l’ingegnere triestino Pietro Nobile per conto dell’Imperatore d’Austria Francesco I. Oggi la sua mole di pietra chiara è fonte di luce che unisce idealmente le varie sponde del grande golfo di Trieste: quella croata, quella slovena e quella italiana. Nel corso dei secoli un unico territorio, multietnico e multiculturale nelle sue sfumature (specie nell’entroterra), ma tenuto insieme dal collante forte e ricco di identità che è la cultura istro-veneta. Elemento sopravvissuto anche alle temperie della storia, comprese quelle del secondo dopoguerra culminate nell’occupazione militare jugoslava e nell’esodo della stragrande maggioranza della popolazione di lingua e tradizione italiana. L’Istria di oggi si propone come un luogo di incontro dallo spirito aperto che ben incarna

il respiro libero del nuovo orizzonte politico europeo. Eppure l’anima è più che mai quella di un tempo, senza che questo diventi contraddizione o freno alla storia. Si pensi alla decisione della municipalità di Montona di ridare i vecchi nomi veneziani alle proprie vie. Montona, spettacolare borgo fortificato che sorge su un antico castelliere che domina la valle del Quieto e che ha dato i natali a Mario Andretti, esule negli Stati Uniti e campione del mondo di Formula Uno nel 1978. Andretti che, con il pugile Nino Benvenuti di Isola d’Istria, il marciatore Abdon Pamich di Fiume, il velista Agostino Straulino di Lussimpiccolo (tutti campioni olimpici) è il simbolo degli esuli nello sport. Da ricordare pure Ottavio Missoni (sì, lo stilista nato a Zara), finalista nei 400 ostacoli a Londra 1948. Montona, dunque, ha deciso di restituire alle vie del paese il loro nome di epoca veneziana, ovvero quello originale. I nomi erano cambiati quattro volte durante il secolo scorso, con il cambiare delle dominazioni: quella austriaca prima, poi quelle italiana (1918) e quella jugoslava (1947), prima del passaggio alla Croazia (1991). Ci sono borghi dell’Istria che sorprendono per la loro scenografia d’insieme, come Sanvincenti, nel cuore dell’Istria, circondata da un territorio agricolo di arcadica bellezza. La piazza di questo borgo – talmente simile ad un affresco che sembra costruita negli studi di Cinecittà - è da molti ritenuti la più bella dell’Istria. Ricorda i tempi dei Grimani, i patrizi veneziani che qui costruirono il castello (oggi in restauro) che completa questa originale quinta teatrale . Piazza dove brillano l’artistica cisterna con la vera da pozzo, i palazzi settecenteschi, la chiesa di stile sansoviniano. D’estate questa sorta di palcoscenico all’aperto ospita numerosi eventi, specie di danza. Poco lontano c’è Dignano, con il suo altissimo campanile che da secoli indica con chiarezza la rotta verso Pola. Intorno sorge un piccolo centro storico che riluce di facciate barocche. Il compositore Antonio Smareglia nel 1895 vi ambientò le sue ‘Nozze istriane’. Il duomo di San Biagio conserva i ‘corpi dei santi’, reliquie ben conservate la cui storia è un romanzo. Oggi Dignano è il luogo di produ-

Il campanile di Santa Eufemia a Rovigno. Sotto, da destra a sinistra: una vedute di Buie, un’altra veduta del campanile di Cittanova, la piazza di Sanvincenti, il promontorio di Rovigno, il faro di Punta Salvore il borgo di Grisignana

zione per eccellenza dell’olio istriano che per la sua qualità è uno dei più pregiati al mondo. Fra i migliori produttori spiccano cognomi di chiara tradizione istroveneta. La ‘capitale’ del vino istriano - altro prodotto simbolo di questa terra, pure protagonista di una grande crescita negli ultimi vent’anni - è invece Parenzo, la romana Parentium, famosa per la sua Basilica Eufrasiana e per i suoi straordinari mosaici di gusto bizantino. Parenzo ospita ogni anno Vinistra, rassegna che ha portato in luce sempre nuovi produttori, molti dei quali sono eredi di solide tradizioni familiari. Rovigno resta invece il centro culturale più importante dell’Istria. Lo è per il luogo, che ruba sospiri ad ogni angolo e per l’attività del Centro di Ricerche Storiche fondato da Giovanni Radossi (il ‘professore’, insignito di recente del Premio Masi) perno della rinascita culturale dell’identità istro-veneta. Un crocevia di ricerche e di documenti che è ineludibile se oggi si vuole raccontare con onestà la storia complessa di questa terra travagliata. Rovigno conserva intatta la bellezza del suo passato. Il promontorio dominato dal duomo un tempo era un’isola. I veneziani lo collegarono alla terraferma verso la metà del ‘700. La Grisa è la suggestiva via che si inerpica fino alla chiesa di Santa Eufemia, dal cui sagrato si gode un magnifico panorama sulle vicine isole e sulla costa istriana occidentale. Orsera, Cittanova, Umago, la più interna Portole, patria del tartufo bianco, Buie con i suoi due campanili, la fortificata Montona, Grisignana, borgo degli artisti. Più a sud la pittoresca Valle, Pisino, Gimino, Albona, Barbana. La parte croata dell’Istria risplende di testimonianze venete: palazzi, fondaci, Leoni di San Marco. Molti di questi elementi, preziosi anche sotto il profilo artistico, sono stati recuperati grazie anche ad interventi finanziati dalla Regione Veneto. Un modo per valorizzare l’anima più autentica di una terra che non ha mai smesso di sentirsi intimamente legata a Venezia e al suo mondo di relazioni commerciali, culturali e umane. Un idillio soave sventolato al mondo dalle cuspidi dei tanti campanili al di qua e al di là dell’Adriatico, grazie a un vento perennemente alimentato dalla storia.




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Film e serie tv visti da vicino

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a cura di Paolo Di Lorenzo

Vendere cara la (simil)pelle

E’ un Totti riuscito e non una caricatura

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entre Netflix è all’affannosa ricerca del suo prossimo successo mondiale, con La casa di carta che quest’anno saluterà il pubblico con la sua quinta e ultima parte, inizia Sky Rojo che ha tutte le carte in regola per attirare l’attenzione e non stancare il pubblico offrendo qualcosa di già visto. È mescolato al pulp di Quentin Tarantino con una buona dose di quel western contemporaneo a cui ci ha abituato Robert Rodriguez. La trama e i personaggi. Ci sono una spagnola, una cubana e un’argentina, ma non è una barzelletta. Le tre donne sono tenute prigioniere del Club Le Spose, bordello di Tenerife adornato della similpelle rossa che dà il titolo alla serie: “Eskai”, che per Netflix diventa il più internazionale “Sky”, in spagnolo significa pelle sintetica. Nell’arco dei primi cinque minuti, le tre protagoniste mettono al tappeto il loro carceriere e intraprendono una fuga che dura otto episodi e non accenna a concludersi. Il colosso dello streaming con sede a Los Gatos, in California, ha già confermato la serie per una seconda stagione che approderà in piattaforma il 23 luglio. Dopo White Lines, Sky Rojo è la seconda serie a scaturire dall’accordo che Álex Pina, autore spagnolo nato a Pamplona 53 anni fa, ha siglato con Netflix nel 2018. Per chi non lo conoscesse, Pina è il demiurgo de La casa di carta, che da mediocre successo del palinsesto dell’emittente Antena 3 è divenuta fenomeno globale quando Netflix la importò nel resto nel mondo alla fine del 2017. Come ne La casa di carta, anche in Sky Rojo è femminile la voce narrante. Non è Tokyo, la bandita che ha il volto di Úrsula Corberó, a consentire allo spettatore di entrare nella psiche delle protagoniste, bensì si spartiscono più equamente il ruolo di narratrice le protagoniste Coral, Gina e Wendy, interpretate rispettivamente da Verónica Sánchez, alla sua seconda collaborazione con Pina dopo Il molo rosso trasmessa lo scorso anno da Rai 2, Yany Prado e Lali Espósito. Sono al centro di una storia che è firmata anche da Esther Martínez Lobato, già autrice del popolarissimo Vis a Vis - Il prezzo del riscatto. Le tre eroine, in fuga da loro stesse e da un passato doloroso che le ha rese vittime di una autentica tratta, inizialmente sono alla ricerca di riscatto: vogliono riappropriarsi della loro identità dopo che lo sguardo maschile, subìto in mesi di prostituzione, le ha logorate. Nel corso degli episodi da 25 minuti, una benedizione in questi tempi di serialità troppo annacquata, Coral, Gina e Wendy invertono la rotta: non hanno bisogno di emanciparsi da un uomo per sentirsi padrone del loro destino. Passeranno dal sentirsi prede al diventare cacciatrici, ma la partita con Romeo e i suoi tirapiedi Moisés e Christian non è ancora conclusa. Sky Rojo conquista lo spettatore con una trama incalzante e un ritmo serrato che non ammette cali di attenzione. Per chi guarda con rammarico al dopo La casa di carta, il futuro non è roseo, ma rojo.

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Sky Rojo (foto Tamara Arranz/Netflix)

Speravo de morì prima (foto Fabio Zayed/Sky)

uel sabato 28 maggio 2017, allo stadio Olimpico di Roma, c’era un tifoso che avrebbe preferito non essere sulla Terra piuttosto di assistere al giorno dell’addio di Francesco Totti al calcio giocato. “Speravo de morì prima” recitava il suo striscione che campeggiava sulla curva sud. L’autoironia, veracemente romana, di quello che divenne poi un tormentone, è alla base della serie televisiva che Sky ha tratto da “Un Capitano”, l’autobiografia che Francesco Totti ha scritto con il giornalista Paolo Condò. Dalla casa di produzione Wildside fanno sapere che il tifoso è stato individuato e debitamente remunerato per la sua proprietà intellettuale divenuta il titolo del progetto. Nell’arco dei sei episodi ideati da Stefano Bises e Michele Astori e diretti da Luca Ribuoli, c’è il racconto sofferto dell’ultimo anno e mezzo della carriera di Francesco Totti, dopo trent’anni passati a giocare per l’AS Roma, praticamente da quando era bambino. “Checco”, come lo chiamano affettuosamente famigliari, amici e tifosi, ha il volto di Pietro Castellitto: la sua è un’interpretazione convincente e non caricaturale del campione. Non soltanto figlio d’arte, il giovane Castellitto, 29 anni, ha già dimostrato quanto vale: con il suo debutto alla regia de “I predatori” si è aggiudicato il premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura della 77/a edizione della mostra del cinema di Venezia. Impossibile reggere il peso del confronto con la leggenda vivente che è Totti, in questa serie rappresentato come un mito costretto a fare i conti con la propria mortalità. Per questo motivo, l’imitazione cede il passo alla mimesi. Si intravede l’ironia per cui il campione è famoso, ma è qualcosa di diverso. Castellitto non è il solo ad offrire una propria versione del personaggio che porta in scena. Si distingue per la sua interpretazione Gianmarco Tognazzi, volto del mister Luciano Spalletti cui spetta l’inevitabile parte dell’antagonista di questa storia. “La storia di Totti e Spalletti andava raccontata” spiega Tognazzi, che ha voluto andare oltre la rivalità tra i due che vide la tifoseria prendere le parti, chi del Pupone e chi dell’allenatore. Completano il cast Greta Scarano nei panni di Ilary Blasi, Marco Rossetti nel ruolo di Daniele De Rossi e Gabriel Montesi nella parte di Antonio Cassano. Quest’ultimo non è tra i sostenitori dell’esperimento di Sky. “La serie mi è piaciuta molto poco: la realtà non supera il 5%, il resto è romanzato” ha detto a Valerio Staffelli mentre riceveva da lui il Tapiro D’oro. Poco male: le bocciature fanno parte del mestiere, quando si decide di portare sullo schermo persone e fatti ancora vividi nella memoria collettiva, specialmente in quella dei romanisti. Ciò che resterà di questa miniserie atipica, un gioioso balzo in avanti nell’ambito della commedia televisiva, è stata la capacità di adattare con successo l’epica calcistica in formato seriale. Ad anticipare, sotto questo aspetto, Speravo de morì prima ci ha pensato Apple con Ted Lasso, spassoso racconto del personaggio eponimo, un coach di football universitario del Kansas, scelto per allenare la squadra londinese fittizia AFC Richmond. La serie ideata da Bill Lawrence (già creatore di Scrubs) con protagonista il comico americano Jason Sudeikis, che per la sua interpretazione lo scorso mese ha vinto un Golden Globe, è già stata confermata per altre due stagioni.


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A tavola

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Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura Voulevant agli asparagi

Asparagi gratinati

Zuppa inglese

Ingredienti: 12 voulevant bio - 4 asparagi bianchi - 4 asparagi verdi - 3 scalogni - un pizzico di prezzemolo e menta tritati un pizzico di paprika - olio e sale q. b.

Ingredienti: 10 asparagi bianchi - 10 asparagi verdi - 2 C di pane grattugiato - 2 C di gomasio - 1 c di paprika - olio e sale q. b.

Ingredienti: 1 busta di preparato per budino al cioccolato - 1 busta di preparato per budino alla vaniglia - 1 pacco di savoiardi bio - 400 ml di caffè d’orzo ben concentrato - 4 C di zucchero di canna - 1 L di latte di riso.

Carmen Bellin Educatore Alimentare dell’Associazione Culturale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cucina, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubblicato Metti una sera a cena libro di ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi della natura.

Preparazione: con il pelapatate togliere agli asparagi i filamenti esterni, quindi lavarli, scolarli e tagliarli a rondelle. Nel frattempo tritare lo scalogno e farlo appassire in una padella oliata, aggiungere gli asparagi, regolare di sale e farli cuocere il minimo indispensabile (devono risultare morbidi ma solidi). Unire la paprika e le erbe tritate. Riempire quindi i voulevant e servire anche a temperatura ambiente.

Preparazione: privare gli asparagi dai filamenti esterni, lavarli e farli cuocere a vapore. Adagiarli in una placca da forno. In una ciotola mescolare il pane grattugiato con il gomasio e la paprika. Cospargere questa farcia sugli asparagi, irrorare con un filo d’olio e passare a gratinare in forno fino a doratura.

Preparazione: preparare innanzitutto il caffè d’orzo e lasciarlo raffreddare. In una casseruola mettere il contenuto della busta di polvere di vaniglia con 2 cucchiai di zucchero di canna, aggiungere, a filo , mescolando, ½ litro di latte di riso; usare lo stesso procedimento per il budino di cacao. Lasciare intiepidire e nel frattempo prendere una pirofila, passare velocemente i savoiardi nel caffè d’orzo, formare uno strato, cospargere con una spatola il budino alla vaniglia, formare un altro strato di biscotti e cospargere con il budino al cioccolato. Continuare fino a esaurimento degli ingredienti cercando di ottenere quattro strati. A scelta si può lasciare l’ultimo strato con la crema vaniglia o con la crema di cioccolato. Passarlo in frigo prima di servire. Si conserva in frigo per massimo 3 giorni.

LA BIOLCA · www.labiolca.it info@labiolca.it · tel. 049 9101155

Note

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio · c = cucchiaino g = grammo · kg = chilogrammo L = litro · dl = decilitro olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva q.b. = quanto basta.


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Oroscopo

Ariete Avete bisogno di dedicarvi un po’ più a voi stessi e alle vostre passioni. Rallentate il ritmo e ascoltate di più voi stessi.

Toro Toro: E’ un periodo di grande inventiva e di buoni propositi. Mettetevi in gioco, il momento è propizio.

Aprile Il sole torna ad illuminare le nostre giornate e restituisce nuove energie e speranze

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Bilancia Siete determinati verso il vostro obiettivo: ci avete lavorato tanto, è tempo di concretizzare gli sforzi fatti fin qui.

Scorpione Avete bisogno di aria nuova ma per ora dovrete desistere da nuove avventure per rimanere con i piedi ben saldi a terra.

Gemelli

Sagittario

E’ il tempo dei colori e della creatività. Non arrendetevi: siate fantasiosi e tenaci, nella vita e nelle relazioni.

Avete voglia di riscatto. Il momento è buono per tentare di realizzare i vostri desideri, anche se non tutti.

Cancro

Capricorno

Novità in vista che toglieranno un po’ di “polvere” alla vostra vita e vi rimetteranno in moto.

Il vostro proverbiale autocontrollo vacillerà. Inizia un periodo di grande romanticismo, sarete distratti e sognatori.

Leone

Acquario

Vivete alla giornata e continuate con il vostro entusiasmo ad affrontare le sfide di ogni giorno. Avrete le giuste soddisfazioni.

La vostra curiosità vi porterà a conoscere persone nuove. Siete ben disposti verso gli altri. Periodo favorevole.

Vergine

Pesci

Alla fine gli affetti sicuri e il vostro giro di amicizie si rivelano essere indispensabili, non cercate altrove ciò che già avete.

Siete alla ricerca di nuovi stimoli e ritmi nuovi. Lasciatevi andare al cambiamento: il nuovo orizzonte vi stupirà




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